SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO “ G.B. VIOTTI “
C.so Vercelli, 141/6 – 10155 TORINO
tel. 011-20.00.76 – Fax 011-24.65.395
E MAIL: [email protected]
POF
ANNO SCOLASTICO 2013/2014
1. IL POF
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IL PIANO DELL’ OFFERTA FORMATIVA: SINTESI NORMATIVA
Secondo l’art. 3 del DPR n. 275/1999 (Regolamento sull’autonomia), ogni Istituzione Scolastica
deve predisporre il Piano dell’Offerta Formativa (P.O.F.) con la partecipazione di tutte le sue componenti:
Il Piano è il documento fondamentale costitutivo dell’identità culturale e progettuale
delle istituzioni scolastiche ed esplicita la progettazione curricolare, extracurricolare,
educativa ed organizzativa che le singole scuole adottano nell’ambito della loro
autonomia.
Lungi dall’essere coercitivo della libertà d’insegnamento, il P.O.F. comprende e riconosce le diverse
opzioni metodologiche, anche di gruppi minoritari, e valorizza le corrispondenti professionalità (ibid.).
Il P.O.F. è predisposto dal Collegio dei Docenti in base alle indicazioni definite dal Consiglio di
Istituto circa gli indirizzi generali per le attività della scuola e le scelte generali di gestione e di
amministrazione (ibid.); tiene anche conto di proposte e pareri degli organismi e associazioni (anche di fatto)
dei genitori.
Il P.O.F. è adottato dal Consiglio di Istituto, che include tutte le componenti della scuola.
Il P.O.F. si configura quindi come il documento fondamentale di ogni istituzione scolastica, la sua
“ carta d’identità”.
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2. IL CONTESTO
TERRITORIALE
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IL CONTESTO TERRITORIALE
La Scuola Secondaria di Primo Grado “ G. B. Viotti” è composta da tre plessi:
 la sede centrale, sita in corso Vercelli 141/6;
 una succursale in via Tollegno 83;
 una succursale in via Scarlatti 13.
UBICAZIONE DELLA SCUOLA
Sede centrale
Corso Vercelli 141/6
Succursale
Via Tollegno 83
Succursale
Via Scarlatti 13
CIRCOSCRIZIONE 6
BARRIERA DI MILANO
La Scuola Viotti è collocata nella Circoscrizione 6.
Il T erritorio della VI Circoscrizione copre un'area di 22,20 km quadrati; si sviluppa nella zona nord ed è il
più esteso e tra i più popolosi della città (106.578 ab. al 15/10/2009¹). Esso ha subito, nel corso degli ultimi
cento anni, molte trasformazioni: dalla prima immigrazione del novecento all’industrializzazione e alla
successiva deindustrializzazione, fino all’attuale progetto di rigenerazione urbana Barriera C’entro. T ale
progetto urbano, con il tracciato della Linea 2 della Metropolitana e la trasformazione di circa un milione di
metri quadri di aree dismesse in nuovi edifici e spazi verdi, cambierà il volto dell’intera area nord (Spina 4,
Sempione-Gottardo, Scalo Vanchiglia). La Circoscrizione è costituita da quartieri molto diversi tra loro per
storia, tipologia e caratteristiche storico culturali1 .
T utti tre i plessi che costituiscono la Scuola Viotti si trovano all’interno del quartiere Barriera2 di
Milano, a sua volta suddiviso in quattro rioni:
1
Le informazioni riguardanti la Circoscrizione 6 e Barriera di Milano sono tratte dal sito www.museotorino.it
Il termine barriera indica i varchi, vere e propri e porte d’accesso, nel muro continuo della cinta daziaria che fu
costruita a partire dal 1853 per delimitare una vasta area di t erritorio comunale. Il muro continuo della cinta daziaria,
2
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 Montebianco;
 Monterosa;
 Maddalene;
 Cimitero.
L’utenza della sede proviene prevalentemente da Monte Bianco e Monte Rosa; quella di via Scarlatti
da Monte Rosa e quella di via Tollegno da Maddalene.
BARRIERA DI MILANO
CONFINI
Se osserviamo il perimetro di Barriera di Milano, notiamo che il confine Ovest è coinvolto dalla
costruzione della Spina 4. Da corso Vigevano fino al Parco Sempione, lungo l’asse di via Cigna, sorgevano
un tempo gli stabilimenti della Fiat Grandi Motori, della Gondrad, della Metallurgica Piemontese, che hanno
chiuso definitivamente negli anni ’70, lasciando un vuoto fisico ed economico, oggi colmato dalla zona
residenziale detta Spina 4.
pur racchiudendo ampi spazi non ancora edi ficati, rappres entava un limite concettuale e fisi co: all’interno la città,
all’esterno la campagna. Poco oltre il limite delle costruzioni, sulla strada Reale d’Italia che conduceva a Milano, si
apriva la Barriera di Milano che, per estensione, darà nome al quartiere che sorgerà qualche anno dopo.
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Il confine Nord del quartiere è il cosiddetto “ trince rone ”, ossia il percorso della ferrovia interna che
finiva nello scalo Vanchiglia, separando Barriera di Milano da Regio Parco. Nonostante le numerose proteste
degli abitanti della zona e delle associazioni di commercianti, il “trincerone” continua ad essere abbandonato
a se stesso, diventando una sorta di discarica a cielo aperto, nonché luogo di spaccio e via di fuga per
soggetti a vario titolo iscrivibili nella microcriminalità.
Il confine Est, poco più in là del cimite ro monumentale di Torino, è un’ampia zona poco abitata al
cui margine sorgono orti abusivi.
Il confine Sud è rappresentato da corso Novara che separa Barriera di Milano da Aurora, nella
circoscrizione 7, zona popolare e popolosa che ha il suo cuore in Porta Palazzo e da cui proviene una parte,
seppure minima, della nostra utenza.
BREVE STO RIA
Barriera di Milano, primo insediamento al di là della cinta daziaria verso Milano, è uno dei
simboli dello sviluppo industriale di T orino tra il XIX ed il XX secolo e dei rapporti sociali da esso
generati, roccaforte di una classe operaia con propri modelli sociali e culturali di riferimento. Il quartiere
ebbe un notevole afflusso di immigrati già a partire da fine Ottocento, data la prossimità degli stabilimenti
industriali (Fiat Grandi Motori, Officine metallurgiche, Barone, Filatura T ollegno, Manifattura T abacchi
ecc.).
Fu conseguente roccaforte del movimento operaio e fu fulcro del flusso migratorio degli anni
Cinquanta-Settanta del Novecento, arrivando presto ad una saturazione urbanistica ed alla lacerazione del
tessuto socio culturale. La deindustrializzazione, con la riconversione degli edifici industriali per il terziario e
per le attività commerciali, nonché una ulteriore immigrazione, questa volta straniera, hanno ulteriormente
modificato il volto del quartiere.
IL PRES ENTE E IL FUTURO : PROGETTO URBAN
“ Urban Barriera” è un programma di sviluppo urbano finalizzato a innescare un processo di
miglioramento complessivo dell'area di Barriera di Milano, quartiere storico della zona Nord della città.
Finanziato dalla Città di Torino, dalla Regione Piemonte e dall’Unione Europea, il programma Urban opera
sul piano fisico, economico, sociale e interviene sul territorio e favorendo la collaborazione e l’interazione
propositiva tra tutti i soggetti attori e beneficiari della riqualificazione.
Il particolare, le sedi Viotti di via Tollegno e via Scarlatti sono interessate dagli interventi di
riqualificazione dei cortili scolastici, che si propongono di potenziare l’offerta di spazi pubblici, di luoghi di
socializzazione e di spazi per il gioco e la didattica all'aperto, attraverso il diretto coinvolgimento dei
bambini e dei ragazzi delle scuole in un processo di progettazione partecipata3 .
3
Cfr. www.urbancenter.to.it
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3. L’UTENZA
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CORSI E CLASSI
Nella Scuola sono presenti in tutto 11 corsi (A, B, C, D, E, F, G, H, I, L, M)
per un totale di 33 classi.
SEDE
CORSI PRESENTI
NUMERO DI CLASSI
Corso Vercelli 141/6
A, B, C, D, F, L, M
21
Via Tollegno 83
G, H
6
Via Scarlatti 13
E, I
6
ALUNNI ISCRITTI 1 : 758
SEDE
PRIME
SECONDE
TERZE
TOTALE
ISCRITTI
Corso Vercelli 141/6
156
156
154
466
Via Scarlatti 13
47
50
41
138
Via Tollegno 83
48
41
47
136
740
1
Dati aggiornati al 14/10/2013
8 di 122
VARIAZIONE ALUNNI ISCRITTI
RIPARTIZIONE TRA MASCHI E FEMMI NE
RIPARTIZIONE MASCHI/FEMMI NE
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4. MISSION DELLA
SCUOLA
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La Sc uola Secondaria di primo grado “ Viotti”, preso atto delle caratteristiche del territorio in cui è
collocata e della popolazione ivi residente, individua, nell’ambito degli obiettivi istituzionali dell’istruzione e
della formazione generale dell’alunno adolescente, come priorità che ne costituisce il carattere fondante la
valorizzazione di tutti i suoi alunni che sono, pertanto,
 accolti con stima e fiducia
 stimolati ed incoraggiati ad apprendere conoscenze e competenze
 accompagnati nel cammino di crescita personale e maturazione sociale.
Le differenze tra gli alunni sono valorizzate quali occasione di conoscenza e premessa insostituibile
per la creazione di rapporti umani fondati sul reciproco rispetto. Gli alunni sono dagli insegnanti guidati al
riconoscimento delle differenze, alla comprensione della personalità e dell’originalità di ogni compagno e
alla creazione di dinamiche di gruppo atte a sperimentare la convivenza civile, che diviene così, non solo e
non tanto oggetto di studio, ma sperimentazione di un modo di vivere basato sulla tolleranza e
sull’accettazione dell’”altro da sé”.
In questo senso la scuola riconosce come elementi fondanti e sue specificità
 il potenziamento di ciascun alunno attraverso i curricola istituzionali opportunamente
integrati da laboratori ed attività sia ludiche sia atte a sviluppare le competenze degli alunni
più motivati e/o capaci o portatori di interessi specifici.
 l’integrazione degli alunni diversamente abili, considerati in primis come portatori di risorse
e potenzialità da sviluppare e riversare nel gruppo classe;
 l’integrazione degli alunni stranieri, attraverso la loro alfabetizzazione nella lingua italiana,
ma anche la valorizzazione della loro presenza nella classe quale risorsa aggiuntiva per
l’educazione alla tolleranza e alla pace;
 la prevenzione del disagio e dell’aggressività, attraverso un’educazione alla gestione sana e
consapevole delle proprie emozioni;
Compito fondamentale della scuola è garantire a chi la frequenta:
 lo sviluppo di tutte le sue potenzialità e la capacità di orientarsi nel mondo in cui vive (sia esso
l’ambiente di più diretto riferimento, o lo spazio sempre più esteso della comunicazione e
dell’interscambio), al fine di raggiungere un equilibrio attivo e dinamico con esso;
 l’assimilazione e lo sviluppo della capacità di comprendere, costruire, criticare argomentazioni e
discorsi per dare significato alle proprie esperienze e anche difendersi da messaggi talvolta truccati
in termine di verità e valore;
 delineare una mappa delle strutture culturali di base, necessarie per il successivo sviluppo delle
capacità di capire, fare, progettare e scegliere, che servono a promuovere la integrazione culturale e
sociale.
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Per ottemperare a queste finalità istituzionali e specifiche, vengono messe in atto alcune attività
considerate prioritarie.
1. PRO MO ZIO NE DELL’AGIO , DEL BENESSERE E DELLA SICUREZZA
La nostra scuola si propone quale obiettivo generale la promozione dello sviluppo della personalità,
ovvero la piena realizzazione delle potenzialità dell’intelligenza, dell’affettività e dell’integrazione sociale
dei singoli alunni, in modo da assicurare la pienezza della vita personale con l’attivazione di tutta l’umanità
di cui il soggetto è ricco.
Ormai le linee guida dell’Organizzazione Mondiale della Sanità considerano la salute nella
prospettiva di uno stato di ben-essere globale della persona: in quest’ottica la qualità delle relazioni sociali, il
clima scolastico, le modalità con le quali si vive la scuola sono importanti quanto il benessere fisico, perché
determinano in modo rilevante la qualità della vita dei soggetti in crescita.
La Scuola Viotti si propone come un ambiente di apprendimento sano e sicuro, che promuove e
valorizza la cultura della sicurezza, attraverso l’adozione di politiche educative e organizzative concordate,
l’attuazione ed il rispetto di procedure per la prevenzione del rischio e la promozione di situazioni che si
svolgono in condizioni di sicurezza, la realizzazione e la diffusione di buone pratiche educative, in cui il
rispetto delle regole rappresenti un fattore chiave nella costruzione di un ambiente sociale ed emotivo
rassicurante.
L’istituto svolge i compiti previsti dalla normativa in materia di salute e sicurezza del lavoro in
particolare secondo i dettami del D.Lgs. 81/08 e del D.M. 26 agosto 1992 in materia di prevenzione
incendi negli edifici scolastici.
Le responsabilità riguardanti la sicurezza sono in capo al Datore di Lavoro, individuato nel
Dirigente Scolastico ai sensi del D.M. 21 giugno 1996 n.292.
La scuola è dotata del Documento di Valutazione del Rischio il cui aggiornamento è curato
periodicamente dal Servizio di Prevenzione e Protezione composto dal Datore di Lavoro, dal
Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione (RSPP) e dal Rappresentante dei Lavoratori per la
Sic urezza (RLS).
L’incarico di RSPP è svolto da consulente esterno in possesso dei requisiti di qualificazione e
formazione previsti dal D.Lgs. 195/03.
Il Dirigente Scolastico ha nominato le figure di Addetto al Servizio di Prevenzione e Protezione,
Addetto Antincendio e Addetto al Primo Soccorso come previsto dal D.Lgs. 81/08.
Ogni edificio è dotato di piano di evacuazione con individuazione degli incarichi previsti e
vengono effettuate almeno due prove di evacuazione ogni anno che coinvolgono l’intera utenza.
Ciascuno è informato dei propri compiti e del comportamento da tenere in caso di emergenza.
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2. VALO RIZZAZIO NE DEGLI ALUNNI CAPACI E MERITEVO LI
La Scuola Viotti offre ai suoi alunni che non hanno particolari difficoltà, anzi lavorano con
competenza e impegno, la possibilità di conseguire una buona preparazione culturale, ne stimola la crescente
curiosità intellettuale e ne favorisce il successo formativo nelle scuole superiori.
Oltre alle lezioni curricolari, la scuola consente il potenziamento dei talenti personali attraverso una
progettualità specifica che si esplica in attività opzionali, collocate subito dopo le lezioni del mattino o in
orario pomeridiano, che spaziano dalla logica alla musica, dall’algebra al latino.
Particolare attenzione viene poi dedicata agli alunni eccellenti, che sono valorizzati attraverso la
consegna di un attestato specifico al termine di ogni anno scolastico, nonché mediante l’accesso a concorsi e
manifestazioni – musicali, matematiche, sportive – che consentano loro di misurarsi con le loro capacità nel
confronto con alunni altrettanto preparati, a livello cittadino, provinciale o addirittura nazionale.
In questo modo la nostra Scuola, molto attiva anche nel campo del contrasto alla dispersione
scolastica e nella promozione dell’agio e del ben-essere a scuola, diventa un polo culturale che, in
interazione proficua con il territorio di Barriera di Milano contribuisce ad abbatterne le barriere e ad offrire a
tutti i suoi alunni opportunità di crescita umana e culturale.
3. VERTICALIZZAZIO NE DEL CURRICULUM: CONTINUITÀ IN INGRESSO (IN
CO LLABO RAZIO NE CO N LE SCUO LE PRIMARIE) E O RIENTAMENTO IN USCITA
(IN COLLABO RAZIO NE CON LE SCUO LE SECO NDARIE DI SECO NDO GRADO)
La continuità didattica viene assicurata mediante incontri strutturali ed attività ponte con le Scuole
Primarie limitrofe e mediante attività di orientamento per la prosecuzione degli studi.
Da sempre la Scuola mantiene stretti rapporti con le Direzioni Didattiche di appartenenza della
maggior parte degli allievi, raccogliendo informazioni sui curricula ed, eventualmente, incontrandosi con i
Docenti dell’anno precedente in itinere per i casi problematici.
Rapporti sono tenuti con i Docenti delle classi quinte delle Direzioni Didattiche “ Ilaria Alpi”,
“ Levi-Novaro- Abba”, “ Sabin – Marchesa”, “ Gabelli – Pestalozzi”, Beltrami, Anna Frank e Parini.
L’attività di raccordo fra Scuola Primaria e Scuola Secondaria di Primo Grado si pone come obiettivo
primario l’estensione di iniziative che vedano un’azione comune per lo scambio di esperienze e di dati, per il
confronto dei curricula e dei percorsi didattici e per la ricerca di modalità di valutazione complessiva per
l’intero arco della Sc uola dell’obbligo. T ali iniziative, lungi dall’essere episodiche, consentono
l’applicazione di un curricolo verticale delle discipline, in modo che conoscenze, abilità e competenze si
innestino al momento giusto su quelle più semplici già possedute e in vista dell’acquisizione di quelle più
complesse. Per concretizzare la costruzione di un curriculum verticale, dall’anno scolastico 2011/12 è stato
attivato il PROGETT O CURVE per italiano e matematica, che proseguirà anche nell’anno in corso.
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Le scuole primarie vengono coinvolte nelle iniziative sella scuola media per una condivisione di
obiettivi educativi ed un primo approccio con la nuova scuola ( PI Greco Day, Giorno della Memoria,
Concerti e spettacoli, laboratori interculturali).
Ultimo ambito di lavoro, fra Scuola Primaria e Scuola Secondaria di Primo Grado, è il momento di
comunicazione di dati e di informazioni sugli alunni nel passaggio fra due ordini di Scuola secondo una
scheda informativa per ogni allievo proposta da Docenti dell’Istituto.
Per la classe di strumento musicale, gli alunni che ne fanno richiesta, entro il mese di maggio,
sostengono una prova attitudinale in base alla quale si forma la relativa graduatoria per la formazione della
classe stessa.
Per formare e comporre le classi prime medie, il Collegio dei Docenti ha seguito la normativa del D.P.R.
n° 416/1974 art. 4, lett. “ b” ed ha tenuto presente la decisione di rivedere ed ampliare i rapporti con le Scuole
Primarie e con le famiglie degli alunni delle classi 5ª, che in linea teorica appartengono alla zona di utenza
alla S.M. S. “ G.B. Viotti”, poiché ritiene di fondamentale importanza il bagaglio di informazioni provenienti
dal grado di Sc uola precedente; ha, pertanto, varato un “Progetto ponte e continuità” ed un “ Progetto
accoglienza”, che lavorano in tal modo:

Partecipazione agli incontri della COMMISSIONE T ERRIT ORIALE CONT INUIT A’ che raccoglie i
docenti referenti della circoscrizione VI dalle materne alle medie;

Presentazione dell’offerta formativa della scuola alle docenti referenti della scuola primaria;
 durante l’anno scolastico alunni di classe 5ª, insieme ai loro maestri, possono essere ospitati a Scuola in
orario scolastico;
 raccolta e lettura delle schede di valutazione degli alunni delle classi quinte, con relativa annotazione dei
dati dell’area comportamentale e di quella cognitiva: le informazioni sono, evidentemente, considerate in
un’ottica propositiva e non constatativa;
 Raccolta e lettura degli esiti dei test di uscita effettuati dalle classi quinte concordati con la Commissione
territoriale e somministrati dalle maestre;
 incontri, nel primo Consiglio di Classe dell’anno con le famiglie, per conoscere più direttamente gli
alunni ed i loro problemi, per avviare un colloquio conoscitivo che faciliti il passaggio dalla quinta
elementare alla prima media e l’inserimento graduale dell’alunno.
Il Collegio Docenti vota i seguenti criteri di formazione delle classi prime:
-
composizione dei gruppi classe tenuto conto dei criteri deliberati dal Consiglio d’Istituto ( equa
distribuzione di maschi e femmine, alunni stranieri ecc);
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-
composizione dei gruppi classe tenuto conto delle informazioni ricevute ed eventualmente delle richieste
delle famiglie (le famiglie possono scegliere la sezione solo se hanno o hanno avuto fratelli nella stessa
sezione OPPURE possono scegliere alcuni compagni, tra i quali ne viene assicurato almeno uno);
-
eventuali incompatibilità tra alunni su segnalazione delle maestre elementari ( prioritario rispetto alle
scelte delle famiglie);
-
gemelli o fratelli non nella stessa classe;
-
tutti i ripetenti di norma restano nella stessa sezione.
Per quanto riguarda il raccordo con le Scuole Secondarie di Secondo Grado, la Scuola aderisce al
progetto della provincia di Torino D’ORIENT ARSI ed al tavolo sociale delle Circoscrizioni V e VI che si
propongono di promuovere uno scambio di dati fra le scuole medie inferiori e superiori per favorire un
corretto orientamento scolastico e, là dove fosse necessario, anche un riorientamento al fine di evitare la
dispersione e di organizzare i saloni dell’Orientamento della città di Torino.
I docenti referenti della Scuola partecipano ad incontri con i referenti delle scuole coinvolte.
Per rendere operativa la strategia orientativa, la “ SSSP G G.B. Viotti” si attiva con le seguenti modalità:
 Per le classi terze, la scuola collabora con il COSP (Centro Orientamento Scolastico Professionale),
che si occupa di rielaborare un test orientativo multimediale. I risultati, dopo l’elaborazione,
vengono spiegati e consegnati alle famiglie.
 Le équipe educative formulano il consiglio orientativo per le classi terze che viene
consegnato
personalmente alle famiglie nel mese di dicembre.
Inoltre, per favorire la conoscenza e l’offerta formativa delle scuole del territorio si programmano visite a
scuole ed istituti superiori di varie tipologie ( licei, istituti tecnici e professionali) per gli alunni delle cla ssi
seconde.
Per le classi prime e seconde viene avviato l’orientamento con la settimana ad esso dedicata nel mese di
marzo e si possono affrontare i seguenti argomenti;
 chiara ed obiettiva conoscenza di sé, in modo da rapportarsi consapevolmente con l’ambiente; validi
strumenti potranno essere i materiali di approfondimento in consultazione;
 test e colloqui mirati ad evidenziare interessi e capacità, aspetti della personalità dell’alunno.
Il rilevamento delle attitudini, che potranno tradursi in capacità (spaziale, numerica, verbale, logica,
mnemonica, grafico-espressiva e motoria) sarà effettuato dal singolo Docente nell’ambito delle proprie
competenze e discusso e valutato in sede di équipe educativa, in modo che quest’ultima possa predisporre
un’efficace programmazione.
Nei casi di alunni con gravi difficoltà e ritardi scolastici si daranno opportune informazioni alle famiglie.
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4. INTEGRAZIO NE DEGLI ALLIEVI DISABILI E DSA
PIANO ANNUALE PER L’INCLUSIONE A.S. 2013/14
Parte I – analisi dei punti di forza e di criticità
1.
1.



2.




3.




Rilevazione dei BES presenti:
disabilità certificate (Legge 104/92 art. 3, commi 1 e 3)
minorati vista
minorati udito
Psicofisici
disturbi evolutivi specifici
DSA
ADHD/DOP
Borderline cognitivo
A ltro
svantaggio (indicare il disagio prevalente)
Socio-economico
Linguistico-culturale
Disagio comportamentale/relazionale
A ltro
Totali
% su popola zione scolastica
N° PEI redatti dai GLHO
N° di PDP redatti dai Consigli di classe in presenza di certificazione sanitaria
N° di PDP redatti dai Consigli di classe in assenza di certificazione sa nitaria
Prevalentemente utilizzate in…
2. Risorse professionali
n°
32
0
2
30
24
20
0
4
0
109
165
22%
32
23
109
Sì / No
specifiche
Insegnanti di soste gno
A EC
A ssistenti alla comunicazione
Funzioni strumentali / coordiname nto
Referenti di Istituto (disabilità , DSA , BES)
Psicopedagogisti e affini esterni/interni
Docenti tutor/mentor
A ltro:
Attiv ità indiv idualizzate e di
piccolo gruppo
Attiv ità laboratoriali integrate
(classi aperte, ecc.)
Attiv ità di supporto metodologico
alla classe
Attiv ità indiv idualizzate e di
piccolo gruppo
Attiv ità laboratoriali integrate
(classi aperte, ecc.)
Attiv ità indiv idualizzate e di
piccolo gruppo
Attiv ità laboratoriali integrate
(classi aperte, ecc.)
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
NO
SI
16 di 122
Coinvolgimento docenti curricolari
Coordinatori di classe e simili
Docenti con specifica formazione
A ltri docenti
Coinvolgimento personale ATA
Coinvolgimento famiglie
Rapporti con servizi
sociosanitari territoriali e
istituzioni deputate alla
sicurezza.
Rapporti con CTS / CTI
Rapporti con privato sociale e
volontariato
Formazione docenti
Attraverso…
Partecipazione a GLI
Rapporti con famiglie
Tutoraggio alunni
Progetti didattico-educativ i a
prev alente tematica inclusiv a
Altro:
Partecipazione a GLI
Rapporti con famiglie
Tutoraggio alunni
Progetti didattico-educativ i a
prev alente tematica inclusiv a
Altro:
Partecipazione a GLI
Rapporti con famiglie
Tutoraggio alunni
Progetti didattico-educativ i a
prev alente tematica inclusiv a
Altro:
Assistenza alunni disabili
Progetti di inclusione / laboratori integrati
Altro:
Informazione /formazione su genitorialità e
psicopedagogia dell’età ev olutiv a
Coinv olgimento in progetti di inclusione
Coinv olgimento in attiv ità di promozione
della comunità educante
Altro:
Accordi di programma / protocolli di intesa
formalizzati sulla disabilità
Accordi di programma / protocolli di intesa
formalizzati su disagio e simili
Procedure condiv ise di interv ento sulla
disabilità
Procedure condiv ise di interv ento su
disagio e simili
Progetti territoriali integrati
Progetti integrati a liv ello di singola scuola
Rapporti con CTS / CTI
Altro:
Progetti territoriali integrati
Progetti integrati a liv ello di singola scuola
Progetti a liv ello di reti di scuole
Strategie e metodologie educativ odidattiche / gestione della classe
Didattica speciale e progetti educativ odidattici a prev alente tematica inclusiv a
Didattica interculturale / italiano L2
Psicologia e psicopatologia dell’età
ev olutiv a (compresi DSA, ADHD, ecc.)
Progetti di formazione su specifiche
disabilità (autismo, ADHD, Dis. Intellettiv e,
sensoriali…)
Altro:
Sì / No
SI
SI
NO
SI
///
SI
SI
NO
SI
///
SI
SI
SI
SI
///
SI
NO
///
SI
NO
NO
///
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
///
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
17 di 122
Sintesi dei punti di forza e di criticità rilevati*:
0
1
2
X
Aspetti organizzativ i e gestionali coinv olti nel cambiamento inclusiv o
Possibilità di strutturare percorsi specifici di formazione e aggiornamento
X*
degli insegnanti
Adozione di strategie di v alutazione coerenti con prassi inclusiv e;
Organizzazione dei div ersi tipi di sostegno presenti all’interno della scuola
X
Organizzazione dei div ersi tipi di sostegno presenti all’esterno della scuola,
X
in rapporto ai div ersi serv izi esistenti;
Ruolo delle famiglie e della comunità nel dare supporto e nel partecipare
X
alle decisioni che riguardano l’organizzazione delle attiv ità educativ e;
Sv iluppo di un curricolo attento alle div ersità e alla promozione di percorsi
X
formativ i inclusiv i;
Valorizzazione delle risorse esistenti
X
Acquisizione e distribuzione di risorse aggiuntiv e utilizzabili per la
X*
realizzazione dei progetti di inclusione
Attenzione dedicata alle fasi di transizione che scandiscono l’ingresso nel
sistema scolastico, la continuità tra i div ersi ordini di scuola e il successiv o
inserimento lav orativo.
Altro:
Altro:
* = 0: per niente 1: poco 2: abbastanza 3: molto 4 moltissimo
Adattato dagli indicatori UNESCO per la valutazione del grado di inclu sività dei sistemi scolastici
* Conseguenza della carenza di risorse a disposizione
3
4
X
X
Parte II – Obiettivi di incremento dell’inclusività proposti per il
prossimo anno
A spetti organizzativi e gestionali coinvolti nel ca mbiame nto inclusivo (chi fa cosa, liv elli di
responsabilità nelle pratiche di interv ento, ecc.)
Nell'ottica di una scuola concepita come “comunità nella quale cooperano studenti, docenti e genitori” e nella
quale “assume particolare riliev o la comunità professionale dei docenti” secondo le Indicazioni nazionali per
il curricolo si indiv iduano i seguenti RUOLI.
DIRIGENTE SCOLASTICO: presiede il GLI e coordina le iniziativ e ai fini della massima efficienza ed efficacia.
FUNZIONI STRUMENTALI: ognuna nel proprio ambito e in stretta collaborazione con le altre FS, per ev itare
la frammentarietà degli interv enti, contribuisce alla realizzazione del PAI
COLLEGIO DOCENTI: elabora strategie pedagogiche condiv ise, costruendo così collegialmente il Piano
dell'Offerta Formativ a, all'interno del quale è inserito il PAI, che lo stesso collegio v aluta e approv a.
GRUPPO DI RICERCA PER LA DIDATTICA INCLUSIVA (GRIDI), evoluzione del GRUPPO PER LA RICERCA E
L'INNOVAZIONE (GRI), operativo nell'anno scolastico 2012/2013: gruppo interdisciplinare di istituto per
sv iluppare attiv ità di studio, riflessione, progettazione e ricerca - nell'ottica della ricerca-azione e secondo le
Indicazioni nazionali per il curricolo - di supporto al collegio docenti e a tutti gli insegnanti che sentono la
necessità di un confronto ulteriore rispetto a quello esistente nei dipartimenti e nei consigli di classe; può
contribuire al lav oro del GLI nell'ambito: “focus/confronto sui casi, consulenza e supporto ai colleghi sulle
strategie/metodologie di gestione delle classi” (C.M. N° 8, 6/3/2013)
DIPARTIMENTI: elaborano strategie didattiche, promuovono l'adozione di metodologie e formulano
progettazioni di attiv ità di apprendimento tali da rendere più efficace l'insegnamento delle proprie discipline.
CONSIGLI DI CLASSE: progettano le attiv ità di apprendimento interdisciplinari, relativ e alle abilità trasv ersali
(sociali e curricolari), necessarie per realizzare un ambiente inclusiv o nella classe; predispongono i Piani
Didattici Personalizzati
GRUPPI DI LAVORO PER L'HANDICAP OPERATIVO (GLHO): composto dall'intero consiglio di classe, dalla
famiglia e dagli operatori sanitari e educativ i che interv engono sull'alliev o, predispone la documentazione
relativ a all'integrazione: PDF e PEI
INSEGNANTI CURRICOLARI: elaborano, in collaborazione con i colleghi nei gruppi di lav oro precedentemente
citati, attiv ità tali da garantire l'inclusione di tutti gli alliev i nel processo di apprendimento
INSEGNANTI DI SOSTEGNO: in quanto specialisti mediano tra le competenze da acquisire, i contenuti da
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apprendere e gli alliev i con disabilità; in quanto contitolari della classe agiscono per creare un clima positiv o,
fav orevole all'integrazione e all'apprendimento di tutti, curando le dinamiche relazionali e promuov endo le
abilità sociali; contribuiscono con le proprie competenze metodologiche a indiv iduare strategie didattiche utili
agli alunni in difficoltà e alla classe nel suo complesso
PERSONALE NON DOCENTE: i collaboratori scolastici sono figure importanti non solo per i loro compiti di
v igilanza e di assistenza di base, ma anche per il v alore educativo che una corretta modalità relazionale di un
adulto produce sugli alunni.
OPERATORI ESTERNI: (Assistente Educativ o Culturale, Assistente alla Comunicazione) collaborano con gli
insegnanti per realizzare i PEI e i PdP e per favorire il processo di apprendimento dell'intera classe attrav erso:
sostegno e tutoraggio indiv iduale e a piccoli gruppi dentro e fuori la classe, supporto in lezioni ed attiv ità di
tipo cooperativ o e/o laboratoriale con l’intera classe, sempre nell'ottica del pieno inserimento di ciascun
ragazzo nella classe di appartenenza
OPERATORI SANITARI: la buona collaborazione con i serv izi NPI, logopedisti, fisioterapisti e gli altri operatori
sanitari è fondamentale per una corretta impostazione dei piani educativ i e didattici personalizzati
FAMIGLIE: il ruolo delle famiglie dal punto di v ista educativ o è fondamentale per la realizzazione di un
efficace percorso formativo di tutti gli alliev i, attrav erso una corretta interazione con la scuola.( MIUR 2013
Linee di indirizzo “Partecipazione dei genitori e corresponsabilità educativ a “)
Possibilità di strutturare percorsi specifici di formazione e aggiornamento degli insegna nti
Attiv ità di formazione su metodi di didattica non frontale per fav orire la motiv azione, il coinv olgimento attiv o
degli alliev i nel processo di apprendimento e lo sv iluppo delle competenze sociali.
Attiv ità di formazione reciproca dei docenti nell'ottica dell'apprendimento continuo e della ricerca-azione
anche nell’ambito del lav oro del GRIDI (Gruppo di Ricerca per la Didattica Inclusiv a)
Documento di riferimento: Piano di formazione docenti a.s. 2013/14 (compatibilmente con le risorse
disponibili)
A dozione di strategie di valutazione coerenti con prassi inclusive;
La v alutazione tiene conto dei progressi realizzati e dell'impegno, più che dei risultati raggiunti in termini di
v alore assoluto, sostenendo le potenzialità di ogni alliev o e tenendo in considerazione la situazione iniziale e
gli obiettiv i indiv idualizzati.
Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’interno della scuola
Oltre agli insegnanti di sostegno statali sono presenti:
Due insegnanti comunali per l’integrazione di alliev i con disabilità .
Ev entuali operatori di associazioni del territorio che agiscono nell'ambito di progetti proposti da enti esterni in
funzione delle risorse a disposizione.
Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’esterno della scuola, in rapporto ai
diversi servizi esistenti
Centro Disabili Sensoriali del Comune di Torino
Istituto dei Sordi di Torino
ASAI
MAMRE
SSER
Associazioni sportiv e del territorio: CUS Torino Rugby , ONLUS Chiv asso Rugby , Centrocampo, SALUSBarcanov a, RARI Nantes, Accademia scherma Marchesa Torino
Nucleo di prossimità polizia municipale di Torino
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Ruolo delle fa miglie e della comunità nel dare supporto e nel partecipare alle decisioni che
riguardano l’organizzazione delle attività educative
Organizzazione di momenti di incontro e confronto su temi educativ i per creare l’ ”alleanza educativ a con i
genitori” necessaria per costruire “relazioni costanti che riconoscano i reciproci ruoli e che si supportino
v icendev olmente” richiamata dalle Indicazioni Nazionali per il Curricolo 2012 e in riferimento alle Linee di
Indirizzo “Partecipazione dei genitori e corresponsabilità educativ a “.
Conduzione dei colloqui con i genitori su questi stessi principi di rispetto delle reciproche competenze.
Attiv ità di formazione proposta sulla Pedagogia dei Genitori (compatibilmente con le risorse disponibili).
Sviluppo di un curricolo attento alle diversità e alla promozione di percorsi formativi inclusivi
Facendo riferimento ai più accreditati studi nell'ambito delle scienze dell'educazione, alle Indicazioni Nazionali
per il curricolo (2012), alle Linee Guida per l'integrazione (4 agosto 2009), alla Legge 170 del 8 ottobre 2010,
si delineano alcune possibilità di interv ento per migliorare la qualità dei processi di apprendimento di tutti gli
alliev i.
 attiv ità laboratoriali, più facilmente realizzabili in situazioni di compresenza con insegnanti curricolari
o di sostegno o operatori esterni
 attiv ità interdisciplinari
 attiv ità a gruppi cooperativ i
 attiv ità a classi aperte
 utilizzo di div erse modalità comunicativ e per fav orire i div ersi stili di apprendimento e di attiv ità che
prev edano l'impegno di div erse forme di intelligenza
 sostegno e tutoraggio ad alliev i con particolare difficoltà, da parte di insegnanti di sostegno (nella
classe di titolarità) o operatori esterni, sia durante le attiv ità a gruppi sia durante le esercitazioni
indiv iduali; attiv ità che può sv olgersi sia in classe, girando tra i banchi, sia uscendo dalla classe con
piccoli gruppi di alliev i, possibilmente non sempre gli stessi, affiancando quindi anche alliev i che
hanno difficoltà temporanee a quelli con difficoltà più profonde, per non stigmatizzare alcuni alliev i
come incapaci
 sostegno e tutoraggio in orario extracurricolare agli alliev i con più difficoltà, nel progetto “Tutor e
Peer Education” (già attiv o da tre anni, ma con operativ ità sempre più ridotta a causa delle minori
risorse) e in altri progetti attiv ati con il FIS e in collaborazione con associazioni del territorio
 insegnamento della lingua italiana agli alunni stranieri, se presenti operatori esterni o con personale
docente retribuito se presenti fondi aggiuntiv i, non av endo più a disposizione ore di completamento
cattedra come in passato da dedicare a questa attiv ità
Valorizzazione delle risorse esistenti
Indiv iduazione di competenze metodologiche specifiche nell'ambito della didattica inclusiv a presenti tra gli
insegnanti della scuola
A cquisizione e distribuzione di risorse aggiuntive utilizzabili per la realizzazione dei progetti di
inclusione
Progetti finanziati da fondi per le fasce deboli
Progetto Emergenza Italiano MIUR
Progetto “L’italiano per studenti neo arriv ati in Italia “ MIUR
Laboratori Integrati Scuola Formazione Regione Piemonte
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A ttenzione dedicata alle fasi di transizione che scandiscono l’ingresso nel sistema scolastico, la
continuità tra i diversi ordini di scuola e il successivo inserimento lavorativo
Colloqui con gli insegnanti della scuola primaria e attiv azione dei gruppi di lav oro per la continuità per gli
alliev i in situazione di disabilità (in riferimento alla C.M. 1/88) costituiti da insegnanti dei due ordini di scuola,
genitori, operatori sanitari.
Attiv ità di continuità in comune tra alliev i delle scuole primarie e alliev i della nostra scuola: laboratori di tipo
linguistico, teatrale, musicale, artistico, scientifico.
Attiv ità di orientamento per gli alliev i in uscita: v isita scuole superiori, attiv ità di orientamento in orario
curricolare, confronto delle classi con ex alunni frequentanti le scuole superiori e con alcuni genitori in merito
alla loro attiv ità professionale, accompagnamento degli alunni con disabilità nelle scuole superiori da parte
degli insegnanti di sostegno, test di orientamento del Comune di Torino C.O.S.P.
Redatto dal Gruppo di Lavoro per l’Inclusione nei mese di giugno e settembre 2013 e approvato
in data 17 settembre 2013
Deliberato dal Collegio dei Docenti in data 26 settembre 2013
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5. OBIETTIVI
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OBIETTIVI TRASVERSALI EDUCATIVI
1) Sfe ra pe rsonale
Maturità- responsabilità-autostima
 Riconoscere di avere diritti e doveri.
 Rispettare e assumere la responsabilità delle proprie azioni.
 Sviluppare uno spirito critico di autovalutazione.
 Acquisire il giusto autocontrollo imparando a mettere a freno la propria impulsività e aggressività.
 Imparare a conoscere le diversità fra gli ambienti che si frequentano ed adeguare ad esse
atteggiamento, linguaggio e abbigliamento.
Atteggiamento nei confronti de llo studio
 Frequentare con assiduità e puntualità le lezioni
 Rispettare le indicazioni degli insegnanti
 Rispettare il proprio turno
 Prestare attenzione alle spiegazioni
 Partecipare in modo attivo e costruttivo alla vita di classe
 Dimostrare impegno nelle attività proposte
 Avere cura del materiale scolastico
 Studiare le lezioni e svolgere i compiti assegnati
 Aggiornare il diario
2) Sfera relazionale
 Non manifestare atteggiamenti aggressivi e inadeguati nei confronti dei compagni, insegnanti e
personale tutto della scuola.
 Mantenere un linguaggio corretto, rispettoso e dunque non offensivo nei confronti degli altri.
 Rispettare gli arredi scolastici
 Rispettare e non appropriarsi del materiale altrui.
 Ascoltare con tolleranza e rispettare le opinioni altrui anche divergenti dalle proprie.
 Contribuire alla realizzazione di una scuola inclusiva nei confronti di tutte le diversità intese mon
come un ostacolo ma come un valore.
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OBIETTIVI TRASVERSALI COGNITIVI
 Saper ascoltare un messaggio.
 Comprendere e comunicare messaggi
 .Sviluppare la capacità di osservazione.
 Acquisire capacità espressive a livelli diversi: grafico, pittorico, motorio, gestuale, mimico,
musicale, linguistico.
 Sviluppare capacità creative individuali
 Acquisire le abilità e le conoscenze di base di ciascuna disciplina.
 Acquisire il linguaggio specifico di ogni disciplina.
 Acquisire un metodo di studio che preveda la corretta utilizzazione di tutti gli strumenti a
disposizione (libri, film, computer).
 Sviluppare
capacità
critica
nei
confronti
del
proprio
apprendimento
(autovalutazione,
autocorrezione), anche ai fini dell’orientamento.
OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO
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OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO – ITALIANO
Classe prima (Gli obiettivi de lla classe prima sono aggiornati se condo le Indicazioni Nazionali 2012)
ASCO LTO

Ascolta testi individuando argomento e informazioni principali.

Ascolta applicando tecniche di supporto alla comprensione (parole chiave, frasi riassuntive) per
riferire l'essenza dell'argomento trattato.
PARLATO

Interviene in una discussione con pertinenza e rispettando tempi e turni di parola.

Narra esperienze selezionando informazioni significative in base allo scopo, ordinandole secondo un
criterio cronologico e usando un registro adeguato.

Descrive oggetti, luoghi, persone, espone procedure selezionando le informazioni significative
rispetto allo scopo e usando un lessico appropriato.

Espone oralmente un argomento di studio pianificando l’ordine delle informazioni e usando un
lessico adeguato.

Argomenta la propria tesi su un tema con dati pertinenti e motivazioni sostenibili.
LETTURA

Legge in modo corretto, rispettando le pause e i vari segni di interpunzione.

Legge in modalità silenziosa applicando tecniche di supporto alla comprensione (sottolinea, scrive
note a margine) e mettendo in atto strategie differenziate (lettura orientativa, selettiva, analitica).

Ricava informazioni sfruttando le varie parti di un manuale: indice, capitoli, titoli, sommari, testi,
riquadri, immagini…

Comprende testi descrittivi individuando gli elementi della descrizione.

Legge racconti, novelle, biografie… individuando il tema principale, i personaggi e le loro
caratteristiche, i loro ruoli, l’ambientazione spaziale e temporale
SCRITTURA

Negli scritti applica le procedure di ideazione, pianificazione, stesura e revisione.

Scrive testi descrittivi, narrativi ed espositivi sufficientemente corretti grammaticalmente e coerenti.

Scrive sintesi di testi ascoltati o letti sotto forma di schemi.
LESSICO

Comprende e usa i termini specialistici di base delle diverse discipline.

Utilizza la propria conoscenza delle relazioni di significato tra le parole e dei meccanismi di
formazione delle parole per comprendere parole non note all’interno di un testo.

Utilizza il dizionario per ricavare le informazioni utili per risolvere dubbi linguistici.
GRAMMATICA ESPLICITA E RIFLESSIO NE SULLA LINGUA

Conosce i principali meccanismi di formazione delle parole: derivazione, composizione.
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
Riconosce l’organizzazione logico-sintattica della frase semplice.

Riconosce in un testo le principali parti del discorso e i loro tratti grammaticali.

Riflette sui propri errori tipici segnalati dall’insegnante per imparare a correggerli.
Classe se conda
ASCO LTARE

Ascoltare con attenzione per tutto il tempo previsto dalle diverse situazioni comunicative

Mettere in atto strategie di ascolto differenziate a seconda dei tipi di testo ascoltati

Ascoltare testi prodotti e/o letti da altri, in situazioni scolastiche e/o trasmessi dai media, individuandone
l’argomento e le informazioni principali
PARLARE

Intervenire in una conversazione e/o in una discussione rispettando tempi e turni di parola, tenendo conto
del destinatario

Raccontare oralmente esperienze personali esplicitandole in modo chiaro ed esauriente

Riferire oralmente su un argomento di studio, presentandolo in modo chiaro ed utilizzando il lessico
specifico.
LEGGERE

Leggere testi ad alta voce in modo espressivo

Leggere in modalità silenziosa testi di varia natura e provenienza

Ricavare informazioni esplicite ed implicite da testi vari e da manuali di studio

Comprendere testi letterari di vario tipo e forma (racconti, poesie), individuandone i personaggi, con le
loro caratteristiche, ruoli, relazioni e motivazioni delle azioni, l’ambientazione spazio-temporale, le
relazioni causali.
SCRIVERE

Scrivere testi corretti dal punto di vista ortografico, morfosintattico, lessicale, adeguati rispetto alle
consegne e coerenti al loro interno

Applicare procedure di ideazione, stesura e revisione del testo, a partire dall’analisi della consegna

Scrivere testi di tipo diverso (narrativo, descrittivo, espositivo, di riflessione personale)
RIFLETTERE SULLA LINGUA

Conoscere le regole principali della fonologia, della morfologia e della sintassi della proposizione
semplice

Analizzare le funzioni logiche della proposizione all’interno di frasi e/o testi di più ampio respiro

Riconoscere in un testo i principali connettivi e la loro funzione

Conoscere le principali tappe di evoluzione della lingua italiana
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Classe te rz a
ASCO LTARE

Ascoltare con attenzione per tutto il tempo previsto dalle diverse situazioni comunicative

Mettere in atto le strategie di ascolto/comprensione differenziate a seconda dei tipi di testo ascoltati

Ascoltare testi prodotti e/o letti da altri, in situazioni scolastiche e/o trasmessi dai media, riconoscendone
la fonte e individuandone scopo, argomento, informazioni principali, punto di vista dell’emittente

Ascoltare testi applicando tecniche di supporto alla comprensione durante l’ascolto (prendere appunti per
seguire lo sviluppo di un discorso utilizzando abbreviazioni, parole-chiave, brevi frasi riassuntive, segni
convenzionali) e dopo l’ascolto (rielaborazione degli appunti)
PARLARE

Intervenire in una conversazione e/o in una discussione rispettando tempi e turni di parola, tenendo conto
del destinatario ed eventualmente riformulando il proprio discorso in base alle reazioni altrui

Riferire oralmente su un argomento di studio, presentandolo in modo chiaro, esponendo le informazioni
seguendo un ordine coerente, ed utilizzando il lessico specifico ed il registro adeguato.
LEGGERE

Leggere testi ad alta voce in modo espressivo

Leggere in modalità silenziosa testi di varia natura e provenienza, applicando tecniche di supporto alla
comprensione e mettendo in atto strategie differenziate

Ricavare informazioni esplicite ed implicite da testi vari e da manuali di studio

Comprendere testi letterari di vario tipo e forma (racconti, novelle, romanzi, poesie), individuando
personaggi, caratteristiche, ruoli, relazioni e motivazioni delle loro azioni; ambientazione spaziotemporale, relazioni causali. Riconoscere il genere di appartenenza e le principali tecniche narrative usate
dall’autore.
SCRIVERE

Scrivere testi corretti dal punto di vista ortografico, morfosintattico, lessicale, dotati di coerenza ed
omogeneità

Applicare le procedure di ideazione, pianificazione, stesura e revisione del testo a partire dall’analisi
della consegna

Scrivere testi di tipo diverso (narrativo, descrittivo, espositivo, di riflessione personale, argomentativo)
RIFLETTERE SULLA LINGUA

Conoscere le regole principali della fonologia, della morfologia e della sintassi della proposizione
semplice e del periodo

Riconoscere in un testo i principali connettivi e la loro funzione

Conoscere le principali tappe di evoluzione della lingua italiana
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OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO – STO RIA
Classe prima (Gli obiettivi de lla classe prima sono aggiornati se condo le Indicazioni Nazionali per il
curricolo della scuola dell’Infanzia e del primo ciclo di istruzione 2012)
USO DELLE FO NTI

Usa fonti di diverso tipo (documentari, iconografie…) per produrre conoscenze su temi definiti.
O RGANIZZAZIO NE DELLE INFO RMAZIO NI

Guidato, seleziona e organizza le informazioni con mappe e schemi.

Guidato, colloca la storia locale in relazione con la storia italiana
STRUMENTI CO NCETTUALI

Conosce il patrimonio culturale collegato con i temi affrontati.

Comprende le strutture fondamentali dei processi storici.

Guidato, usa le conoscenze apprese per comprendere problemi ecologici, interculturali e di
convivenza civile.
PRO DUZIO NE O RALE

Argomenta su conoscenze e concetti appresi usando il linguaggio specifico della disciplina.
Classe se conda
CONOSCENZA DEGLI EVENTI STO RICI

Saper collocare sulla linea del tempo i fenomeni e i fatti relativi alla storia moderna.

Conoscere le linee essenziali dei periodi storici studiati.

Individuare i luoghi della storia moderna.
CAPACITÀ DI STABILIRE RELAZIO NI TRA FATTI STO RICI

Comprendere i legami di causa ed effetto esistenti tra i fatti e i fenomeni storici analizzati.

Operare confronti per ricavarne somiglianze e/o differenze.
CO MPRENSIO NE DEI FO NDAMENTI E DELLE ISTITUZIO NI DELLA VITA SOCIALE,
CIVILE E PO LITICA

Individuare i soggetti (istituzioni, società, individui) della storia moderna.

Conoscere le caratteristiche dei diversi ordinamenti politici.
CO MPRENSIO NE ED USO DEI LINGUAGGI SPECIFICI

Utilizzare grafici, tabelle e carte tematiche per ricavarne informazioni sui periodi storici studiati.

Conoscere ed utilizzare la terminologia specifica.
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Classe te rz a
CONOSCENZA DEGLI EVENTI STO RICI

Saper collocare sulla linea del tempo i fenomeni e i fatti relativi alla storia contemporanea.

Conoscere le linee essenziali dei periodi storici studiati.

Individuare i luoghi della storia contemporanea.
CAPACITÀ DI STABILIRE RELAZIO NI TRA FATTI STO RICI

Comprendere i legami di causa ed effetto esistenti tra i fatti e i fenomeni storici analizzati.

Comprendere, analizzare e valutare i fenomeni e i fatti storici.

Mettere in relazione i fatti del passato con le problematiche e i fenomeni contemporanei.
CO MPRENSIO NE DEI FO NDAMENTI E DELLE ISTITUZIO NI DELLA VITA SOCIALE,
CIVILE E PO LITICA

Individuare i soggetti (istituzioni, società, individui) della storia contemporanea.

Acquisire capacità critica di analisi dei problemi civili e sociali della propria comunità.

Anche ai fini dell’orientamento scolastico e professionale, conoscere le linee essenziali del sistema
scolastico italiano e le caratteristiche del mondo del lavoro.
CO MPRENSIO NE ED USO DEI LINGUAGGI SPECIFICI

Consultare, analizzare ed interpretare documenti storici.

Stabilire confronti critici tra due o più documenti.

Conoscere ed utilizzare il lessico specifico.
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OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO – GEO GRAFIA
Classe prima (Gli obiettivi de lla classe prima sono aggiornati se condo le Indicazioni Nazionali per il
curricolo della scuola dell’Infanzia e del primo ciclo di istruzione 2012)
O RIENTAMENTO

Si orienta autonomamente sulle carte e nelle realtà territoriali.
LINGUAGGIO DELLA GEO -GRAFICITÀ

Guidato, legge e interpreta vari tipi d carte geografiche (da quella topografica al planisfero),
utilizzando scale di riduzione, coordinate geografiche, simbologia.

Utilizza con gli strumenti tradizionali (carte, grafici, dati statistici, immagini…) per comprendere e
comunicare fatti e fenomeniterritoriali
PAESAGGIO

Guidato, interpreta e confronta alcuni paesaggi italiani ed europei, anche in relazione alla loro
evoluzione nel tempo.

Conosce temi e problemi di tutela del paesaggio come patrimonio naturale e culturale.
REGIO NE E SISTEMA TERRITO RIALE

Acquisisce il concetto di regione geografica (fisica, climatica, storico-economica) e lo applica
correttamente al territorio.

Guidato, analizza in termini di spazio le interrelazioni tra fatti e fenomeni demografici, sociali ed
economici del territorio (Italia, Europa, sistema mondo).
Classe se conda
CONOSCENZA DELL’AMBIENTE FISICO ED UMANO , ANCHE ATTRAVERSO
L’OSSERVAZIO NE

Conoscere informazioni di carattere geografico ed ambientale relative all’Europa.
USO DEGLI STRUMENTI PRO PRI DELLA DISCIPLINA

Leggere e spiegare tabelle, grafici, carte e dati statistici.

Localizzare sull’atlante gli stati europei e i principali elementi di geografia fisica europea (mari, fiumi,
laghi, catene montuose, pianure…).
CO MPRENSIO NE DELLE RELAZIO NI TRA SITUAZIO NI AMBIENTALI, CULTURALI,
SOCIO-PO LITICHE ED ECO NO MICHE
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
Conoscere i problemi di natura ambientale nei principali ecosistemi europei derivanti dall’interazione
uomo-ambiente.

Conoscere l’organizzazione dei territori europei in relazione alla situazione politica, economica e storica.
CO MPRENSIO NE ED USO DEL LINGUAGGIO SPECIFICO

Comprendere ed utilizzare la terminologia specifica della disciplina.
Classe te rz a
CONOSCENZA DELL’AMBIENTE FISICO ED UMANO , ANCHE ATTRAVERSO
L’OSSERVAZIO NE

Distinguere ed analizzare sistemi geografici e quadri ambientali extra-europei.

Conoscere organismi e trattati internazionali.
USO DEGLI STRUMENTI PRO PRI DELLA DISCIPLINA

Localizzare sull’atlante continenti e stati extra-europei e i principali elementi di geografia fisica extraeuropea (mari, fiumi, laghi, catene montuose, pianure, deserti…).

Leggere, spiegare e produrre tabelle, grafici, carte e dati statistici.
CO MPRENSIO NE DELLE RELAZIO NI TRA SITUAZIO NI AMBIENTALI, CULTURALI,
SOCIO-PO LITICHE ED ECO NO MICHE

Distinguere le varie forme di intervento dell’uomo nelterritorio extra-europeo.

Individuare le cause de gli squilibri e delle problematiche ambientali, culturali, socio-politiche ed
economiche.

Distinguere, analizzare e confrontare i caratteri delle culture extra-europee.
CO MPRENSIO NE ED USO DEL LINGUAGGIO SPECIFICO

Comprendere ed utilizzare il lessico specifico della disciplina.
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OBIETTIVI IRRINUNCIABILI PER L’AMMISSIO NE ALLA CLASSE SUCCESSIVA O
ALL’ ESAME DI S TATO
ITALIANO
CLASSE PRIMA
PRO DUZIO NE SCRITTA: produrre brevi testi coerenti con le richieste e formalmente comprensibili. Una
minima correttezza ortografica.
CO MPRENSIO NE SCRITTA: individuazione del tema principale e delle sequenze più significative.
PRO DUZIO NE O RALE: esposizione minimamente organica, coerente e corretta.
CO MPRENSIO NEO RALE: cogliere le informazioni essenziali di una lettura, di una spiegazione, di un
discorso
CLASSE SECONDA
PRO DUZIO NE SCRITTA: produrre testi coerenti con le richieste e formalmente fluidi. Una discreta
correttezza ortografica e una minima correttezza sintattica.
CO MPRENSIO NE SCRITTA: individuazione del senso globale di un testo.
PRO DUZIO NE O RALE: esposizione discretamente organica, coerente e corretta. Minimo uso del lessico
settoriale.
CO MPRENSIO NEO RALE: cogliere il senso globale di un testo letto, di una spiegazione, di un discorso.
Selezionare le informazioni più rilevanti.
CLASSE TERZA
CO MPRENSIO NE SCRITTA: comprendere il contenuto di un testo, separando le informazioni dai
commenti, dalle riflessioni, dagli approfondimenti.
PRO DUZIO NE SCRITTA: produrre testi coerenti e stilisticamente rispondenti alle richieste, formalmente
fluidi e ortograficamente corretti.
CO MPRENSIO NEO RALE: cogliere il senso globale di un testo letto, di una spiegazione, di un discorso.
Selezionare le informazioni più rilevanti e individuare le relazioni causali e temporali tra le varie sequenze.
PRO DUZIO NE O RALE: esposizione discretamente organica, coerente e corretta. Rispetto del lessico
settoriale.
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STO RIA
 Saper riferire , anche grazie a una guida, a indicazioni precise, contenuti minimi
 Saper collocare sulla linea del tempo i principali avvenimenti
 Saper riconoscere gli eventi cronologicamente
 Saper riconoscere attraverso le immagini gli elementi socio-culturali di un’epoca storica e le
concatenazioni “causa - effetto”
GEO GRAFIA
 Sapersi orientare sulla carta geografica e riconoscere gli elementi del territorio
 Osservare immagini e saper individuare le caratteristiche fondamentali di un paesaggio
 Conoscere la terminologia specifica di base (es. fiume, lago, mare…)
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OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO – LINGUE STRANIERE
CLASSI PRIME
O biettivi di apprendimento se condo le Indicazioni Nazionali 2012
COMP RENSIONE DELLA LINGUA ORALE
Saper comprendere le richieste in lingua dell’insegnante, dialoghi e brevi testi
P RODUZIONE IN LINGUA ORALE
Saper entrare in contatto con persone che parlano la lingua in situazioni di vita quotidiana
COMP RENSIONE DELLA LINGUA SCRITTA
Saper comprendere globalmente un testo e ricavarne informazioni anche specifiche
P RODUZIONE IN LINGUA SCRITTA
Saper:
 scrivere sotto dettatura;
 eseguire esercizi di completamento e trasformazione di frasi;
 ristrutturare una serie di parole in frasi;
 scrivere in modo corretto E-M ails o brevi lettere;
 rispondere a domande relative ad un brano;
 produrre in modo autonomo brevi lettere, mails, dialoghi, descrizioni sugli argomenti
studiati
RIFLESSIONE LINGUISTICA (GRAMMATICA )
Saper:

riconoscere ed usare le strutture grammaticali e sintattiche della lingua straniera;

utilizzare le funzioni linguistiche acquisite scegliendo tra i diversi registri a seconda del contesto e
dell’interlocutore
OBIETTIVI IRRINUNCIABILI PER L’AMMISSIO NE ALLA CLASSE SUCCESSIVA
PRODUZIONE SCRITT A: compilazione di un formulario con i propri dati personali.
COMPRENSIONE SCRITT A: individuazione di alcuni vocaboli noti di un testo.
PRODUZIONE ORALE: riproduzione del lessico e della frase minima in modo abbastanza comprensibile.
COMPRENSIONE ORALE: cogliere le informazioni essenziali di una breve e semplice frase.
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CLASSI SECONDE
O biettivi pe r fascia di livello
Al termine dell'anno scolastico, gli alunni dovranno raggiungere i seguenti obiettivi secondo la loro fascia di
livello:
FASCIA ALT A:

Per quanto riguarda la ricezione orale:
a. Comprendere un intervento orale di più battute, anche se esso non è sempre articolato e se contiene
poche pause che permettano di coglierne il senso.
b. Capire frasi ed espressioni relative ad aree di immediata priorità (esempio: informazioni elementari
sulla famiglia, la scuola) per far fronte a bisogni immediati di tipo concreto.

Per quanto riguarda la ricezione scritta:
a. Comprendere testi brevi e semplici nel loro complesso, rileggendo quando necessario.
b. Cogliere il senso del contenuto di materiali informativi semplici e di brevi descrizioni, quali lettere,
opuscoli e brevi articoli di giornale che descrivono avvenimenti.

Per quanto riguarda l'interazione orale:
a. Comunicare in attività semplici e di routine che richiedano uno scambio diretto di informazioni su
argomenti familiari
b. Gestire dialoghi in situazioni strutturate.
c. Rispondere a domande e reagire ad affermazioni elementari in un'intervista.

Per quanto riguarda l'interazione scritta:
a. Chiedere e comunicare dati personali.
b. Scrivere brevi e semplici appunti relativi ad argomenti in bisogni immediati.
c. Scrivere semplici cartoline e lettere personali convenzionali.
d. Ricavare dal proprio repertorio linguistico una serie di frasi appropriate e di ripeterle.

Per quanto riguarda la competenza linguistico-comunicativa:
a. Produrre frasi brevi ed isolate con molte pause alla ricerca di espressioni utili ad articolare parole
meno familiari e a correggere la comunicazione.
b. Riutilizzare semplici frasi memorizzate attraverso sostituzioni lessicali limitate.
c. Usare i connettori più frequenti per unire frasi al fine di raccontare una storia o descrivere qualcosa
come una semplice elencazione di punti.
d. Controllare un repertorio lessicale ristretto relativo a bisogni concreti della vita quotidiana
e. Pronunciare in modo chiaro malgrado un notevole accento straniero.
f.
Scrivere con ragionevole accuratezza fonetica parole che fanno parte del suo repertorio orale.
35 di 122
FASCIA MEDIA
Per quanto riguarda la ricezione orale:
a. Comprendere un intervento orale se esso è articolato e contiene pause che permettano di coglierne
il senso.
b. Capire frasi ed espressioni relative ad aree di immediata priorità (esempio: informazioni elementari
sulla famiglia, la scuola) per far fronte a bisogni immediati di tipo concreto.

Per quanto riguarda la ricezione scritta:
a. Comprendere testi brevi e semplici, cogliendo parole familiari e frasi basilari, rileggendo
quando necessario.
b. Cogliere il senso del contenuto di materiali informativi molto semplici e di brevi e facili
descrizioni, quali lettere, opuscoli e brevi articoli di giornale che descrivono avvenimenti.

Per quanto riguarda l'interazione orale:
a. Comunicare in attività semplici e di routine che richiedano uno scambio diretto di informazioni su
argomenti familiari
b. Gestire brevi dialoghi in situazioni strutturate purché l'interlocutore aiuti se necessario.

Per quanto riguarda l'interazione scritta:
a. Chiedere e comunicare dati personali.
b. Scrivere brevissimi e semplici appunti relativi ad argomenti in bisogni immediati.
c. Scrivere semplici cartoline e lettere personali convenzionali.
d. Ricavare dal proprio repertorio linguistico qualche frase appropriata e di ripeterla.

Per quanto riguarda la competenza linguistico-comunicativa:
a. Produrre frasi brevi ed isolate
con molte pause alla ricerca di espressioni utili ad articolare parole
familiari e a correggere la comunicazione.
b. Riutilizzare semplici frasi memorizzate attraverso sostituzioni lessicali limitate.
c. Raccontare una storia o descrivere qualcosa come una semplice elencazione di punti.
d. Controllare un repertorio lessicale ristretto relativo a bisogni concreti della vita quotidiana
e. Pronunciare in modo abbastanza chiaro malgrado un notevole accento straniero.
36 di 122
f. Scrivere con ragionevole accuratezza fonetica, anche se non necessariamente con ortografia
pienamente corretta, parole brevi che fanno parte del suo repertorio orale.
FASCIA BASSA

Per quanto riguarda la ricezione orale:
a. Comprendere un intervento orale se esso è accuratamente articolato e contiene lunghe pause che
permettano di coglierne il senso.
b. Capire frasi ed espressioni relative ad aree di immediata priorità (esempio: informazioni elementari
sulla famiglia, la scuola) per far fronte a bisogni immediati di tipo concreto.

Per quanto riguarda la ricezione scritta:
a. Comprendere testi brevi, semplici, una singola frase per volta, cogliendo parole familiari e frasi
basilari, rileggendo quanto necessario.
b. Cogliere sommariamente il senso del contenuto di materiali informativi molto semplici e di brevi e
facili descrizioni, quali lettere, opuscoli e brevi articoli di giornale che descrivono avvenimenti.

Per quanto riguarda l'interazione orale:
a. Comunicare in attività semplici e di routine che richiedano uno scambio diretto di informazioni su
argomenti familiari
b. Gestire brevissimi dialoghi in situazioni strutturate purché l'interlocutore aiuti se necessario, anche se
raramente mantenendo la conversazione come si vorrebbe.
Per quanto riguarda l'interazione scritta:
a. Chiedere e comunicare dati personali.
b. Scrivere brevissimi e semplici appunti relativi ad argomenti in bisogni immediati.
c. Scrivere semplici cartoline e lettere personali convenzionali.
Per quanto riguarda la competenza linguistico-comunicativa:
a.Produrre frasi brevi ed isolate
con molte pause alla ricerca di espressioni assimilate
mnemonicamente e a correggere la comunicazione.
b. Riutilizzare semplici frasi memorizzate.
c. Raccontare una storia o descrivere qualcosa come una semplice elencazione di punti.
37 di 122
d. Controllare un repertorio lessicale ristretto relativo a bisogni concreti della vita quotidiana
e. Pronunciare in modo abbastanza chiaro malgrado un notevole accento straniero e la richiesta
piuttosto frequente da parte dell'interlocutore di ripetere.
f. Scrivere con ragionevole accuratezza fonetica, anche se non necessariamente con ortografia
pienamente corretta, parole brevi che fanno parte del suo repertorio orale.
OBIETTIVI IRRINUNCIABILI PER L’AMMISSIO NE ALLA CLASSE SUCCESSIVA
Per gli obiettivi minimi si accolgono quelli proposti in sede di dipartimento di lingue della scuola all’inizio
dell’anno.
PRODUZIONE SCRITT A: produrre brevi frasi inerenti le funzioni comunicative di base.
COMPRENSIONE SCRITT A:individuare il senso generale di alcune frasi chiave in un testo.
PRODUZIONE ORALE: riprodurre brevi frasi inerenti le principali funzioni comunicative esaminate.
COMPRENSIONE ORALE: cogliere il senso delle frasi pronunciate una per volta.
CLASSI TERZE
O biettivi pe r fascia di livello
Al termine dell'anno scolastico, gli alunni dovranno raggiungere i seguenti obiettivi secondo la loro fascia di
livello:
FASCIA ALT A

Per quanto riguarda la ricezione orale:
a. Comprendere un intervento orale di più battute, anche se esso non è articolato in frasi minime,
per coglierne il senso.
b. Capire brevi interventi su argomenti di attualità e civiltà noti in L1.

Per quanto riguarda la ricezione scritta:
a. Comprendere testi brevi e semplici nel loro complesso.
b. Cogliere il senso del contenuto di materiali informativi e di descrizioni, quali lettere, opuscoli e
brevi articoli di giornale che descrivono avvenimenti.

Per quanto riguarda l'interazione orale:
38 di 122
a. Comunicare in attività semplici e di routine che richiedano uno scambio diretto di informazioni
su argomenti familiari.
b. Gestire dialoghi in situazioni semi-strutturate.
c. Rispondere a domande e reagire ad affermazioni elementari in un'intervista.
d. Rispondere a domande su argomenti di civiltà discussi in precedenza.
e. Produrre una descrizione semplice di uno o più argomenti che rientrano nel suo campo
d’interesse, strutturandola in una sequenza lineare di punti.

Per quanto riguarda l'interazione scritta:
a. Scrivere brevi e semplici appunti relativi ad argomenti in bisogni immediati.
b. Scrivere cartoline e lettere personali convenzionali, riuscendo a mettere in evidenza ciò che si
ritiene importante.
c. Ricavare dal proprio repertorio linguistico una serie di frasi appropriate per raccontare
avvenimenti.
d. Rispondere a questionari su temi noti o ignoti in modo completo.

Per quanto riguarda la competenza linguistico-comunicativa:
a. Produrre testi brevi
con pause alla ricerca di espressioni utili ad articolare parole meno
familiari e a correggere la comunicazione.
b. Riutilizzare frasi memorizzate attraverso sostituzioni lessicali.
c. Controllare un repertorio lessicale relativo a bisogni concreti della vita quotidiana.
d. Conoscere la terminologia adeguata per affrontare una breve esposizione su argomenti di civiltà.
e. Pronunciare in modo chiaro malgrado un notevole accento straniero.
f.
Scrivere con accuratezza fonetica parole che non necessariamente fanno parte del suo repertorio.
g. Padroneggiare la grammatica anche se si nota l’influenza della lingua madre.
FASCIA MEDIA

Per quanto riguarda la ricezione orale:
a. Comprendere un intervento orale, se esso è articolato e contiene pause che permettano di coglierne
il senso, riguardante aree di immediata priorità, per far fronte a bisogni immediati di tipo concreto.
b. Capire le parole-chiave in brevi interventi su argomenti di attualità e civiltà noti in L1.

Per quanto riguarda la ricezione scritta:
a. Comprendere testi brevi e semplici, cogliendo parole familiari e frasi basilari, rileggendo quando
necessario.
b. Cogliere il senso del contenuto di materiali informativi molto semplici e di brevi e facili descrizioni,
quali lettere, opuscoli e brevi articoli di giornale che descrivono avvenimenti.
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
Per quanto riguarda l'interazione orale:
a. Comunicare in attività semplici e di routine che richiedano uno scambio diretto di informazioni su
argomenti familiari
b. Gestire brevi dialoghi in situazioni strutturate purché l'interlocutore aiuti se necessario.
c. Rispondere seppur con qualche incertezza a domande e reagire ad affermazioni elementari in
un'intervista.
d. Rispondere sinteticamente a domande su argomenti di civiltà discussi in precedenza.

Per quanto riguarda l'interazione scritta:
a. Scrivere brevissimi e semplici appunti relativi ad argomenti in bisogni immediati.
b. Scrivere semplici cartoline e lettere personali convenzionali.
c. Ricavare dal proprio repertorio linguistico qualche frase appropriata e ripeterla per raccontare
avvenimenti.
d. Rispondere a questionari su temi noti o ignoti in modo abbastanza completo.

Per quanto riguarda la competenza linguistico-comunicativa:
a. Produrre frasi brevi ed isolate
con molte pause alla ricerca di espressioni utili ad articolare parole
familiari e a correggere la comunicazione.
b. Riutilizzare semplici frasi memorizzate attraverso sostituzioni lessicali limitate.
c. Raccontare una storia o descrivere qualcosa come una semplice elencazione di punti.
d. Controllare un repertorio lessicale ristretto relativo a bisogni concreti della vita quotidiana
e. Pronunciare in modo abbastanza chiaro malgrado un notevole accento straniero.
f. Scrivere con ragionevole accuratezza fonetica, anche se con ortografia imprecisa, parole che fanno
parte del suo repertorio orale.
g. Conoscere la terminologia fondamentale per affrontare una breve esposizione su argomenti di civiltà.
FASCIA BASSA

Per quanto riguarda la ricezione orale:
Comprendere un intervento orale, se esso è accuratamente articolato e contiene lunghe pause che
permettano di coglierne il senso, relativamente ad aree di immediata priorità (esempio: informazioni
elementari sulla famiglia, la scuola) per far fronte a bisogni immediati di tipo concreto.
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
Per quanto riguarda la ricezione scritta:
a. Cogliere sommariamente il senso del contenuto di materiali informativi molto semplici e di brevi e
facili descrizioni, quali lettere, opuscoli e brevi articoli di giornale che descrivono avvenimenti.

Per quanto riguarda l'interazione orale:
a. Comunicare in attività semplici e di routine che richiedano uno scambio diretto di informazioni su
argomenti familiari
b. Gestire brevissimi dialoghi in situazioni strutturate purché l'interlocutore aiuti se necessario, anche se
raramente mantenendo la conversazione come si vorrebbe.

Per quanto riguarda l'interazione scritta:
a. Chiedere e comunicare dati personali.
b. Scrivere brevissimi e semplici appunti relativi ad argomenti in bisogni immediati.
c. Scrivere semplici cartoline e lettere personali convenzionali..

Per quanto riguarda la competenza linguistico-comunicativa:
a. Produrre frasi brevi ed isolate con molte pause alla ricerca di espressioni assimilate
mnemonicamente e a correggere la comunicazione.
b. Riutilizzare semplici frasi memorizzate.
c. Raccontare una storia o descrivere qualcosa come una semplice elencazione di punti.
d. Controllare un repertorio lessicale ristretto relativo a bisogni concreti della vita quotidiana
e. Pronunciare in modo abbastanza chiaro malgrado un notevole accento straniero e la richiesta
piuttosto frequente da parte dell'interlocutore di ripetere.
f. Scrivere con ragionevole accuratezza fonetica, anche se non necessariamente con ortografia
pienamente corretta, parole brevi che fanno parte del suo repertorio orale.
OBIETTIVI IRRINUNCIABILI PER L’AMMISSIO NE ALL’ESAME DI STATO
COMPRENSIONE SCRITT A: comprendere globalmente il contenuto di un testo con l’uso del dizionario.
PRODUZIONE SCRITT A: rispondere al 50% delle domande di un questionario che richieda una risposta
deducibile dal testo.
COMPRENSIONE ORALE: comprendere le domande relative alla sfera del quotidiano.
PRODUZIONE ORALE: riprodurre in modo comprensibile testi noti.
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OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO – MATEMATICA E SCIENZE
MATERIA: Matematica
Classe prima (Gli obiettivi de lla classe prima sono aggiornati se condo le Indicazioni Nazionali per il
curricolo della scuola dell’Infanzia e del primo ciclo di istruzione 2012)
Obiettivo di apprendimento al termine della classe prima
L’alunno si muove con sicurezza nel calcolo, riconosce, rappresenta e coglie le ralazioni tra gli elementi
delle forme del piano. Utilizza ed interpreta il linguaggio matematico e ne coglie il rapporto con il linguaggio
quotidiano (vita, quotidianità, giochi, ecc).
Obiettivi specifici
NUMERI

Eseguire addizioni, sottrazioni, moltiplicazioni, divisioni, ordinamenti e confrontitra i numeri
naturali utilizzando gli usuali algoritmi scritti.

Dare stime approssimate per il risultato di una operazione e controllare la plausibilità di un calcolo.

Rappresentare i numeri conosciuti sulla retta.

Individuare multipli e divisori di un numero naturale e multipli e divisori comuni a più numeri.

Comprendere il significato e l’utilità del multiplo comune più piccolo e del divisore comune più
grande, in matematica e in situazioni concrete.

In casi semplici scomporre numeri naturali in fattori primi e conoscere l’utilità di tale scomposizione

per diversi fini.

Utilizzare la notazione usuale per le potenze con esponente intero positivo, consapevoli del
significato, e le proprietà delle potenze per semplificare calcoli e notazioni.

Utilizzare la proprietà associativa e distributiva per raggruppare e semplificare, anche mentalmente,
le operazioni.

Descrivere con un’espressione numerica la sequenza di operazioni che fornisce la soluzione di un

problema.

Eseguire semplici espressioni di calcolo con i numeri conosciuti, essendo consapevoli del significato

delle parentesi e delle convenzioni sulla precedenza delle operazioni.

Esprimere misure utilizzando anche le potenze del 10 e le cifre significative.
SPAZIO E FIGURE

Riprodurre figure e disegni geometrici, utilizzando in modo appropriato e con accuratezza opportuni
strumenti (riga, squadra, compasso, goniometro)

Conoscere definizioni e proprietà (angoli, assi di simmetria, diagonali, …) delle principali figure

piane (triangoli, quadrilateri).
42 di 122

Riprodurre figure e disegni geometrici in base a una descrizione e codificazione fatta da altri.

Risolvere problemi utilizzando le proprietà geometriche delle figure.
DATI E PREVISIONI

Rappresentare insiemi di dati
SCIENZE
 BIOLOGIA
 Riconoscere le somiglianze e le differenze del funzionamento delle diverse specie di viventi.
 Comprendere il senso delle grandi classificazioni
 Sviluppare progressivamente la capacità di spiegare il funzionamento macroscopico dei viventi con
 un modello cellulare (collegando per esempio: la respirazione con la respirazione cellulare,
l’alimentazione con il metabolismo cellulare, la crescita e lo sviluppo con la duplicazione delle
cellule, la crescita delle piante con la fotosintesi).
 Assumere comportamenti e scelte personali ecologicamente sostenibili
OBIETTIVI PER FASCE DI LIVELLO
FASCIA BASSA
Acquisizione di :

Abilità di calcolo nell’insieme N.

Capacità di risolvere, anche solo in modo intuitivo, facili problemi di argomento aritmetico e
geometrico legati alla vita pratica.

Capacità di comprendere un breve testo scientifico il cui argomento sia legato all’esperienza
dell’alunno.
FASCIA MEDIA
Acquisizione di:

Sic urezza nel calcolo sia orale, sia scritto, in N.

Capacità di risolvere in modo organizzato semplici problemi di argomento aritmetico e geometrico
che abbiano qualche riferimento alla vita pratica.

Capacità di comprendere e ripetere un breve testo scientifico il cui argomento sia legato
all’esperienza dell’alunno.
43 di 122
FASCIA ALT A
Acquisizione di:

Sic urezza e velocità nel calcolo sia orale, sia scritto, in N.

Capacità di risolvere in modo organizzato semplici problemi di argomento aritmetico e geometrico,
anche non strettamente legati alla vita pratica.

Capacità di comprendere e ripetere un breve testo di argomento scientifico.
CLASSE SECONDA
OBIETT IVI SPECIFICI
ARITMET ICA

Acquisizione del concetto di frazione.

Saper riconoscere frazioni equivalenti, confrontare numeri razionali e rappresentarli sulla retta
numerica.

Saper eseguire semplici calcoli con numeri razionali.

Saper risolvere semplici problemi con dati razionali.

Acquisizione del concetto di radice quadrata.

Saper usare le tavole numeriche e la calcolatrice per il calcolo della radice quadrata

Saper riconoscere grandezze proporzionali in vari contesti ed eseguire semplici riduzioni in scala.

Saper usare la proporzionalità in situazioni pratiche.
CONT ENUTI

La frazione come operatore e come quoziente.

I numeri razionali.

Struttura decimale dei numeri razionali.

Confronto fra numeri razionali.

La radice quadrata come operazione inversa dell’elevamento al quadrato.

Rapporti fra grandezze e fra numeri.

Le proporzioni: proprietà e risoluzione di una proporzione.

Applicazione della proporzionalità alla risoluzione di problemi.
44 di 122
GEOMET RIA
OBIETT IVI SPECIFICI

Saper calcolare aree e perimetri di figure piane.

Saper risolvere problemi relativi al calcolo del perimetro e dell’area dei poligoni.

Conoscere e saper applicare il teorema di Pitagora.

Saper risolvere problemi mediante l’applicazione del teorema di Pitagora.

Saper rappresentare sul piano cartesiano punti, segmenti e figure al fine della risoluzione di
problemi.
CONT ENUTI

Equiscomponibilità di semplici figure poligonali.

Equivalenza di figure piane.

Calcolo dell’area dei poligoni.

Il teorema di Pitagora.

Applicazioni del teorema di Pitagora altriangolo rettangolo ed ai poligoni.

Rappresentazione di punti segmenti e poligoni sul piano cartesiano.
APPROFONDIMENTI

La similitudine
SCIENZE
OBIETT IVI SPECIFICI

Saper riconoscere le caratteristiche di un movimento.

Saper risolvere, anche mediante rappresentazione grafica, facili problemi relativi al movimento.

Acquisizione del concetto di forza.

Saper riconoscere le condizioni di equilibrio di un corpo.

Saper riconoscere i principali organi che compongono il corpo umano sia dal punto di vista
anatomico, sia dal punto di vista fisiologico.
CONT ENUTI

Come si muovono i corpi: velocità e traiettoria; accelerazione.

Le forze in situazioni statiche e come cause di variazioni del moto.
45 di 122

Sistemi ed apparati del corpo umano.
APPROFONDIMENTI

Elementi basilari della chimica.
OBIETT IVI PER FASCE DI LIVELLO
FASCIA BASSA:
Acquisizione di:

Capacità di calcolo di semplici operazioni nell’insieme Q

Capacità di risolvere semplici problemi diretti con i numeri razionali, riferiti alla vita pratica.

Capacità di usare la proporzionalità in situazioni concrete (es. calcolo intuitivo della percentuale).

Capacità di risolvere, anche solo in modo intuitivo, semplici problemi di carattere pratico riguardanti
le aree dei poligoni.

Capacità di usare il teorema di Pitagora in semplici situazioni concrete.

Capacità di comprendere e ripetere un semplice testo di argomento scientifico.
FASCIA MEDIA
Acquisizione di:

Abilità di calcolo nell’insieme Q

Capacità di risolvere problemi diretti ed inversi con numeri razionali, riferiti alla vita pratica.

Capacità di usare la proporzionalità in situazioni concrete.

Capacità di risolvere in modo organizzato semplici problemi di carattere pratico riguardanti le aree
dei poligoni.

Capacità di applicare il teorema di Pitagora alla risoluzione di semplici problemi.

Capacità di comprendere e minimamente rielaborare un semplice testo di argomento scientifico.
FASCIA ALT A
Acquisizione di:

Capacità di comprendere il concetto di ampliamento di un insieme numerico

Abilità di calcolo nell’insieme Q.
46 di 122

Capacità di risolvere ogni tipo di problema con dati razionali

Capacità di comprendere il concetto di proporzionalità diretta ed inversa.

Capacità di usare la percentuale per risolvere problemi

Capacità di risolvere in modo organizzato problemi riguardanti le aree dei poligono o richiedenti
l’uso del teorema di Pitagora, non necessariamente legati alla vita pratica.

Capacità di comprendere e rielaborare un semplice testo di argomento scientifico.
CLASSE TERZA
OBIETT IVI SPECIFICI
ALGEBRA

Riconoscere le caratteristiche degli insiemi numerici e comprendere le motivazioni dei loro
ampliamenti. (N, Q, Z, R).

Saper riconoscere le caratteristiche dei numeri relativi e saperli rappresentare sulla retta numerica.

Saper operare con i numeri relativi.

Acquisizione del concetto di monomio e di polinomio.

Saper operare con monomi e polinomi.

Saper individuare ugua glianze, identità ed equazioni.

Saper risolvere e verificare equazioni di primo grado ad un’incognita.
ST ATIST ICA

Saper raccogliere, ordinare, rappresentare graficamente ed elaborare dati relativi ad un’indagine
statistica.
CONT ENUTI
ALGEBRA

Caratteristiche dell’insieme dei numeri relativi.

Caratteristiche dei numeri relativi; rappresentazione sulla retta numerica.

Le operazioni con i numeri relativi.

Definizione di monomio e di polinomio.

Espressioni letterali.

Equazioni. Principi di equivalenza delle equazioni.

Risoluzione e verifica di un’equazione di primo grado.
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ST ATIST ICA

Fasi di un’indagine statistica

T abelle e grafici statistici

Valori medi e campo di variazione.
APPROFONDIMENTI

Prodotti notevoli.

Probabilità

Risoluzione di facili problemi mediante l’uso di equazioni.
GEOMET RIA
OBIETT IVI SPECIFICI

Saper individuare le caratteristiche di circonferenza, cerchio e dei loro sottoinsiemi.

Conoscere le caratteristiche del numero π e saperlo applicare nel calcolo della lunghezza della
circonferenza e dell’area del cerchio.

Saper risolvere facili problemi relativi alla circonferenza ed al cerchio.

Conoscere le caratteristiche generali della geometria spaziale.

Saper individuare i principali poliedri e solidi di rotazione e saperne calcolare superficie e volume.

Saper riconoscere le relazioni tra peso e volume; acquisire il concetto di peso specifico.

Saper risolvere facili problemi relativi ai poliedri ed ai solidi di rotazione.

Conoscere le caratteristiche di una funzione empirica e di una funzione matematica e saperla
rappresentare sul piano cartesiano.

Saper rappresentare rette sul piano cartesiano, saper individuare parallelismo, perpendicolarità, punti
di intersezione.
CONT ENUTI

Definizione e proprietà di circonferenza, cerchio e dei loro sottoinsiemi.

Calcolo della lunghezza della circonferenza e dell’area del cerchio.

Definizione, caratteristiche e proprietà di poliedri e di solidi di rotazione.

Calcolo della superficie, del volume e del peso di poliedri e di solidi di rotazione.

Definizione di funzione empirica e di funzione matematica e loro rappresentazione grafica.

L’equazione della retta; ricerca delle coordinate del punto di intersezione fra rette; condizioni di
parallelismo e di perpendicolarità.
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SCIENZE
OBIETT IVI SPECIFICI

Saper riconoscere i principali organi che compongono il corpo umano, sia dal punto di vista
anatomico, sia dal punto di vista fisiologico.

Saper illustrare le leggi che regolano la genetica.

Saper individuare le cause ed i meccanismi che determinano l’evoluzione, sia degli esseri viventi, sia
del pianeta Terra.

Saper individuare i legami tra forza, lavoro ed energia.

Saper riconoscere le caratteristiche delle varie fonti di energia.
CONT ENUTI

Anatomia e fisiologia dei principali organi che compongono il corpo umano.

Principi fondamentali della genetica.

L’evoluzione della T erra.

L’evoluzione degli esseri viventi.

Elementi di meccanica.

Fonti energetiche.
APPROFONDIMENTI

La luce ed il suono.

L’evoluzione dell’Universo.
OBIETT IVI PER FASCE DI LIVELLO
FASCIA BASSA:
Acquisizione di :

Capacità di eseguire semplici calcoli con i numeri relativi

Capacità di risolvere semplici equazioni

Capacità di risolvere semplici problemi mediante l’uso del piano cartesiano

Capacità di risolvere semplici problemi di geometria piana e solida con riferimento alla realtà.

Capacità di comprendere e minimamente rielaborare un testo di argomento scientifico.
FASCIA MEDIA
49 di 122
Acquisizione di:

Abilità nell’operare nell’insieme Z

Minima capacità di operare con monomi e polinomi

Capacità di risolvere equazioni

Capacità di risolvere semplici problematiche relative al piano cartesiano

Capacità di risolvere semplici problemi di geometria piana e solida

Capacità di intuire problematiche scientifiche nell’ambiente che ci circonda.
FASCIA ALT A
Acquisizione di:

Capacità di comprendere il concetto di ampliamento degli insiemi numerici

Sic urezza nell’operare nell’insieme Z

Sic urezza nell’operare con monomi e polinomi

Capacità di risolvere equazioni e di applicarle alla risoluzione di semplici problemi

Capacità di usare il piano cartesiano per la rappresentazione e l’interpretazione di funzioni e di
grafici

Capacità di risolvere in modo organico problemi di geometria piana e solida

Capacità di scoprire problematiche scientifiche nell’ambiente che ci circonda e di prospettarne
soluzioni

Capacità di impostare un lavoro di ricerca.
OBIETT IVI MINIMI PER L’AMMISSIONE ALL’ESAME DI LICENZA
Raggiungimento degli obiettivi determinati per la fascia bassa.
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OBIETT IVI IRRINUNCIABILI PER L’AMMISSIONE ALLA CLASSE SUCCE SSI VA O ALL’ESAME
DI LICENZA
CLASSE PRIMA
Saper eseguire addizioni, sottrazioni, moltiplicazioni e divisioni con i numeri interi.
Saper elevare a potenza numeri interi.
Saper ricercare multipli e divisori di un numero.
Saper risolvere anche solo in modo intuitivo facili problemi di argomento aritmetico e geometrico
(per gli alunni stranieri esprimere il testo in maniera schematica).
CLASSE SECONDA
Saper eseguire semplici addizioni, sottrazioni, moltiplicazioni, divisioni e potenze con i numeri
razionali.
Saper risolvere una proporzione.
Saper usare la proporzionalità in situazioni concrete (es. calcolo intuitivo della percentuale).
Saper calcolare perimetri e aree di triangoli e quadrilateri. (*)
Saper applicare il teorema di Pitagora al triangolo rettangolo. (*)
(*) Per gli alunni stranieri esprimere iltesto in maniera schematica.
CLASSE T ERZA
Saper eseguire semplici addizioni, sottrazioni, moltiplicazioni, divisioni e potenze con i numeri
relativi.
Saper calcolare semplici espressioni letterali.
Saper risolvere semplici equazioni a coefficienti interi.
Saper risolvere semplici problemi mediante l’uso del piano cartesiano.
Saper risolvere semplici problemi relativi al cubo e al parallelepipedo rettangolo (per gli alunni
stranieri esprimere il testo in maniera schematica).
GLI OBIETTIVI IRRRINUNCIABILI SONO RIVOLT I AGLI ALUNNI CON CONT RATT I FORMATIVI
INDIVIDUALIZZAT I O DI RECENTE IMMIGRAZIONE E DUNQUE CON GRAVI DIFFICOLT A’
LINGUIST ICHE.
51 di 122
OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO – ARTE
Obiettivo di apprendimento al termine della classe prima secondaria inferiore secondo le Indicazioni
Nazionali 2012
O biettivi specifici
ESPRIMERSI E
CO MUNICARE
Primo approccio
all’ideazione e
progettazione di
semplici elaborati
ispirandosi alla
storia dell’arte e ai
media.
Conoscenza di base
ed utilizzo delle
principali tecniche
grafiche, pittoriche
e plastiche.
Adozione di
tecniche di utilizzo
di materiale povero
e di riciclo in modo
creativo.
OSSERVARE E
LEGGERE LE
IMMAGINI
Utilizzare un
italiano corretto ed
un metodo critico
nella descrizione
verbale e
nell’interpretazione
della realtà
osservata.
Contenuti
TECNICHE
Me todi
Organizzazione
Valutazione
Lavoro individuale
Organizzazione di
gruppi eterogenei
per livello di
alfabetizzazione,
conoscenze e
capacità esecutiva.
Valutazione degli
elaborati realizzati
Grafica: Disegno a Laboratori di
contorno, matite
gruppo
colorate, pennarelli,
Pittura: tempera.
Plastica: Materiali
di riciclo
Valutazione di
elaborati circa la
contestualizzazione
stilistica delle
opere d’arte
affrontate.
Autovalutazione
rispetto agli
elaborati realizzati.
LINGUAGGI
Grafici di base:
punto, linea,
superficie.
Uso del colore:
teoria del colore
per ottenere le
mescolanze.
Semplici tecniche
di stilizzazione per
rappresentare la
realtà.
Documenti
multimediali
Libro di T esto
Lezioni frontali
Laboratori di
gruppo
Visione di
documenti
multimediali
Utilizzo di tecniche
collaborative al
fine di favorire
l’integrazione e la
cooperazione
interetnica e di
genere.
Valutazione della
capacità di leggere
e commentare le
opere d’arte e le
immagini.
Utilizzo di tecniche
mirate alla corretta
osservazione della
realtà
Leggere un’opera
d’arte e
un’immagine al
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fine di
comprenderne le
tecniche esecutive,
i contenuti iconici e
l’organizzazione
dello spazio.
Contestualizzare le
immagini
multimediali nei
rispettivi ambiti di
appartenza.
CO MPRENDERE STO RIA
E APPREZZARE DELL’ARTE
LE O PERE
Supporto:te sto
D’ARTE
adottato e
Contestualizzare
integrazione
l’opera d’arte
dell’inse gnante
all’interno
Preistoria
dell’ambiente
storico- culturale di Arte Mesopotamica
Arte Egizia
appartenenza.
Arte Greca
Conoscenza delle
Arte Romana
principali linee di
T ardo Antico
produzione artistica
dalla Preistoria al
T ardo Antico.
Lezioni frontali
Laboratori di
gruppo
Visione di
documenti
multimediali
Utilizzo di tecniche
collaborative al
fine di favorire
l’integrazione e la
cooperazione
interetnica e di
genere.
Valutazione della
capacità di
contestualizzare un
manufatto artistico
e di attribuirlo al
periodo storicoculturale
appropriato.
Conoscere alcuni
aspetti del
patrimonio
ambientale,
artistico e museale
del territorio.
Strategie di
intervento per una
corretta fruizione e
conservazione del
bene artistico
pubblico.
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ARTE DISEGNO
O biettivi specifici - seconda classe
OSSERVARE
o Saper ritagliare il campo visivo reale in relazione al soggetto da rappresentare.
IMMAGINARE
o Saper immaginare situazioni visive da rappresentare graficamente.
PRODURRE
o Saper utilizzare correttamente il linguaggio grafico del chiaroscuro
o Saper utilizzare correttamente il linguaggio della teoria delle mescolanze cromatiche.
o Saper comporre lo spazio tridimensionale secondo le regole della prospettiva geometrica
(composizione).
DECODIFICARE
o Saper individuare le diverse tecniche di produzione delle immagini e delle opere scultoree.
COMPETENZE MET ALINGUIST ICHE
o Saper realizzare elaborati con diversa tipologia stilistica.
O biettivi specifici - te rza classe
OSSERVARE
o Individuare opportune inquadrature e punti di vista, nel reale, da rappresentare con l’elaborato
IMMAGINARE
o Saper immaginare situazioni e scene da rappresentare in relazione ad una precisa consegna
(sceneggiatura).
PRODURRE
o Saper produrre un elaborato nelle diverse tecniche richieste.
o Saper individuare la giusta tecnica in rapporto al soggetto da rappresentare.
o Elaborare un personale stile espressivo in relazione alla tecnica/soggetto/stile. (stile personale)
DECODIFICARE
o Saper interpretare stili e tipologie di produzione delle immagini relativamente alle tecniche e ai
periodi.
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COMPETENZE MET ALINGUIST ICHE
o Saper utilizzare il linguaggio di produzione grafica, cromatica, e compositiva al fine di costruire un
personale stile espressivo.
ARTE storia
O biettivi specifici - seconda classe
ORIENT AMENTO CRONOLOGICO
o Consapevolezza della specificità dell’evoluzione, della produzione artistica e architettonica, in
relazione alla storia della penisola italiana fino all’età moderna.
CAPACIT A’ DI RICONOSCERE GLI ST ILI ARCHITETT ONICI E FIGURAT IVI IN RELAZIONE
ALLE DIVERSE EPOCHE ST ORICHE
o Conoscere le principali tipologie abitative e le espressioni figurative prodotte nella penisola italiana
fino all’età moderna.
COMPRENSIONE ED USO DEI TERMINI SPECIFICI
o Saper utilizzare il linguaggio tecnico e storico-artistico.
CONOSCENZA ED ORIENTAMENTO NELLA LETT URA DEL PAT RIMONIO ARTIST ICO
TERRIT ORIALE
o Conoscenza dell’edilizia e del patrimonio figurativo prodotti fino al periodo modero presenti e
custoditi nel territorio di appartenenza.
O biettivi specifici - te rza classe
ORIENT AMENTO CRONOLOGICO
o Consapevolezza della specificità dell’evoluzione, della produzione artistica e architettonica, della
storia contemporanea
CAPACIT A’ DI RICONOSCERE GLI ST ILI ARCHITETT ONICI E FIGURAT IVI IN RELAZIONE
ALLE DIVERSE EPOCHE ST ORICHE
o Conoscere le principali tipologie abitative e le espressioni figurative prodotte in Italia nel periodo
contemporaneo.
COMPRENSIONE ED USO DEI TERMINI SPECIFICI
o Saper utilizzare il linguaggio tecnico e storico-artistico.
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CONOSCENZA ED ORIENTAMENTO NELLA LETT URA DEL PAT RIMONIO ARTIST ICO
TERRIT ORIALE
o Conoscenza dell’edilizia e del patrimonio figurativo contemporaneo presenti e custoditi nel territorio
di appartenenza.
O biettivi minimi pe r l’ammissione alla classe seconda
 Rispetto dell’ordine e della precisione
 Organizzazione del materiale necessario e suo mantenimento
 Conoscenza dei mezzi tecnici
 Comportamento accettabile
O biettivi minimi pe r l’ammissione alla classe te rza
 Saper completare un lavoro anche senza la costante guida dell’insegnante
 Saper organizzare attività di studio
 Migliorare nelle capacità espressive
 Lavorare con ordine
 Comportamento accettabile
O biettivi minimi pe r l’ammissione all’esame di licenz a
 Saper eseguire un lavoro seguendo la traccia assegnata
 Lavorare in modo autonomo
 Lavorare con ordine
 Saper motivare le proprie scelte
 Comportamento accettabile
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TECNOLOGIA
Classe prima (Gli obiettivi de lla classe prima sono aggiornati se condo le Indicazioni Nazionali 2012)
L’alunno conosce e utilizza oggetti, strumenti e macchine di uso comune ed è in grado di classificarli e di
descriverne la funzione in relazione alla forma, alla struttura e ai materiali.
VEDERE, OSSERVARE E SPERIMENT ARE
 Impiegare gli strumenti e le regole del disegno tecnico nella rappresentazione di oggetti o processi.
 Effettuare prove ed esperienze sulle proprietà dei materiali più comuni.
PREVEDERE, IMMAGINARE E PROGETTARE
 Pianificare le diverse fasi per la realizzazione di un oggetto impiegando materiali di uso quotidiano.
INTERVENIRE TRASFORMARE E PRODURRE
 Costruire oggetti con materiali facilmente reperibili a partire da esigenze e bisogni concreti.
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OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO – MUSICA E STRUMENTO MUSICALE
MACRO OBIETT IVI COMUNI:
1) Sape r de codificare e d utilizzare sistemi di notazione musicale ;
2) Capacità di produzione strumentale ;
3) Capacità di ascolto consape vole e critico
Più specificatamente la competenza strumentale richiede una programmata integrazione con l'educazione
musicale così da concorrere alla costituzione della compe tenza musicale ; questa si fonda su:
- il riconoscimento e la descrizione degli elementi fondamentali della sintassi musicale;
- il riconoscimento e la descrizione di generi musicali, forme elementari e semplici condotte compositive;
- la capacità di collocare in ambito storico-stilistico gli eventi musicali praticati;
- la produzione e/o la riproduzione di melodie attraverso il mezzo vocale con il supporto della lettura ritmica
e intonata.
Lo studio de llo strumento musicale si basa, a sua volta, sui seguenti criteri:
- capacità di lettura allo strumento, intesa come capacità di correlazione segno (con tutte le valenze
semantiche che comporta nel linguaggio musicale)- gesto- suono
- uso e controllo dello strumento nella pratica individuale e collettiva, con particolare riferimento ai riflessi,
determinati dal controllo della postura e dallo sviluppo senso motorio, sull'acquisizione delle tecniche
specifiche;
- capacità di esecuzione e ascolto nella pratica individuale e collettiva, ossia livello di sviluppo dei processi
di attribuzione di senso e delle capacità organizzative dei materiali sonori;
- esecuzione, interpretazione ed eventuale elaborazione autonoma allo strumento del materiale sonoro,
laddove anche l'interpretazione può essere intesa come livello di sviluppo delle capacità creative.
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MUSICA
AMBITI TEMATICI
Classi Ie
ASCOLT O
Rumori dell'ambiente
Rumori e suoni artificiali
Caratteristiche del suono e del rumore
Concetto di timbro
Concetto di intensità
Concetto di altezza
Concetto di durata
Brani musicali con caratteri timbrici ben evidenziati
FARE MUSICA
ATT RAVERSO GLI
ST RUMENT I
Uso del flauto
Leggere e comprendere la simbologia musicale
Esercizi di respirazione corretta
Uso della voce come elemento espressivo
Canti d'insieme
ST ORIA DELLA MUSICA
La musica e la sua funzione dalle antiche civiltà al medioevo
I luoghi in cui si faceva musica
CREAT IVIT À
Conoscenza della logica delle frasi nel linguaggio musicale
Proposta, risposta.
Conoscenza di semplici schemi formali ABA/ABACA
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Saper costruire semplici melodie seguendo uno schema formale dato.
Classi IIe
ASCOLT O
Capacità di riconoscere tutti gli strumenti e i complessi strumentali, di
determinare quante volte si ripete un tema all’interno di una composizione,
di evidenziare il contrasto fra itemi.
Capacità di stabilire il carattere delle composizioni proposte
all’ascolto,abbinamento musica-immagine, musica e testo
NOT AZIONE ED
ESECUZIONE VOCALE E/O
ST RUMENT ALE
Conoscenza e applicazione delle figure musicali e delle note
applicazione degli accenti e del ritmo musicale delle alterazioni
Esecuzione di canti ad una voce e di alcuni canoni.
Esecuzione di brani ad una o due voci anche con nota alterata.
ST ORIA DELLA MUSICA
Storia della musica dal 1100 al 1700: autori, forme, composizioni e
caratteristiche del periodo in relazione alla musica; ambienti nei quali si
faceva musica.
CREAT IVIT À
Comporre semplici melodie seguendo i modelli dati.
Utilizzare adeguatamente i criteri di variazione e contrasto.
Classi IIIe
ASCOLT O
Strumenti, organici, forme, voci, periodo storico, andamento, autore del
brano, dinamica, agogica, ritmo.
NOT AZIONE ED
ESECUZIONE VOCALE
E/O ST RUMENT ALE
Esecuzione al flauto e cantata di brani a due, tre voci con o senza
l’accompagnamento di strumenti ritmici e armonici.
Gruppi di note irregolari, gli intervalli.
Formazione delle scale, degli accordi, ricerca delle tonalità
ST ORIA DELLA MUSICA
Il Classicismo, il Romanticismo in Italia e all’estero, Impressionismo,
Sc uole musicali, musica d’avanguardia, musica elettronica. Il melodramma,
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il Jazz.
La musica nelle comunicazioni multimediali.
La canzone, video-music, musica e pubblicità, musica e cinema, musica e
cartoni animati.
CREAT IVIT À
Comporre semplici melodie seguendo modelli dati. Utilizzare
adeguatamente i criteri di variazione e contrasto.
OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO – CLASSE PRIMA
INDICATO RI
OBIETTIVI D’APPRENDIMENTO
Comprensione ed uso dei
 Comprendere il significato segno/suono
linguaggi specifici
 Comprendere le regole del linguaggio musicale tradizionale (1° livello)
 Leggere e scrivere facili battute ritmico-melodiche (1° livello)
 Conoscere i caratteri del suono
 Conoscere le famiglie strumentali e alcuni tipi di orchestra
 Conoscere le più semplici strutture del linguaggio musicale
Espressione vocale ed uso
 Riprodurre con la voce, per imitazione, brani corali ad una o più voci
anche
di mezzi strumentali
con appropriati arrangiamenti strumentali (basi), desunti da repertori
senza preclusioni di generi, epoche e stili
 Possedere le elementari tecniche esecutive del flauto e/o diatonica
 Eseguire sequenze ritmiche con strumenti didattici a percussioni
 Eseguire facili brani, sia a orecchio sia decifrando la notazione
 Prendere parte ad esecuzioni di gruppo
Capacità di ascolto e
 Riconoscere e differenziare gli eventi sonori della realtà
comprensione dei
 Distinguere i parametri del suono
fenomeni sonori e dei
 Ascoltare con attenzione i brani musicali e riconoscerne le strutture
messaggi musicali
fondamentali
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 Riconoscere all’ascolto i diversi timbri strumentali e vocali
Rielaborazione personale di
 Imitare moduli ritmici/melodici con la voce o strumenti
materiali sonori
 Variare l’andamento ritmico o melodico di un brano
 Inventare semplici sequenze ritmiche o melodiche
 Rielaborare la corrispondenza segno- suono
OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO – CLASSE SECO NDA
INDICATO RI
OBIETTIVI D’APPRENDIMENTO
Comprensione ed uso dei
 Comprendere le regole della notazione (2° livello)
linguaggi specifici
 Leggere e scrivere semplici frasi ritmico-melodiche (2° livello)
 Riconoscere e analizzare strutture del linguaggio musicale (2° livello)
 Conoscere i criteri di organizzazione delle principali strutture musicali e la
loro valenza espressiva
 Conoscere la composizione di gruppi strumentali, complessi e orchestre
sia
della musica del passato sia della musica contemporanea
 Riconoscere le peculiarità stilistiche di epoche e generi musicali diversi
Espressione vocale ed uso
 Riprodurre con la voce, per imitazione, brani corali ad una o più voci
anche
di mezzi strumentali
con appropriati arrangiamenti strumentali (basi), desunti da repertori senza
preclusioni di generi, epoche e stili
 Possedere le elementari tecniche esecutive degli strumenti didattici ritmici
e melodici
 Eseguire facili brani con strumento melodico, decifrando la notazione da
soli o in gruppo mantenendo il tempo
 Utilizzare consapevolmente i parametri del suono in interpretazioni
 Prendere parte ad esecuzioni di gruppo
Capacità di ascolto e
 Riconoscere le principali formazioni strumentali
comprensione dei
 Riconoscere all’ascolto la ripetizione, la variazione e il contrasto delle
parti
fenomeni sonori e dei
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 Riconoscere e analizzare con termini appropriati le fondamentali strutture
messaggi musicali
del linguaggio musicale e la loro valenza espressiva, anche in relazione ad
altri linguaggi
 Individuare il periodo storico di un brano musicale
Rielaborazione personale di
materiali sonori
 Improvvisare sequenze ritmiche
 Inventare e scrivere facili sequenze ritmico-melodiche
 Interpretare brani usando altre forme espressive
 Rielaborare in maniera personale una semplice melodia, intervenendo
sugli aspetti ritmici e melodici
OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO – CLASSE TERZA
INDICATO RI
OBIETTIVI D’APPRENDIMENTO
Comprensione ed uso dei
 Comprendere e utilizzare le regole della notazione (3° livello)
linguaggi specifici
 Riconoscere, mediante analisi di spartiti di vario genere, le più importanti
caratteristiche
 Confrontare e comprendere prodotti musicali di diverse culture
 Comprendere significati e funzioni delle opere musicali nei contesti storici
in relazione anche ad altre espressioni artistiche e culturali
 Conoscere i principali usi e funzioni della musica nella realtà
contemporanea con particolare attenzione ai mass media
 Saper esprimere giudizi personali e motivati nei confronti dei generi
musicali, usando una terminologia appropriata
Espressione vocale ed uso
 Riprodurre brani corali, a una o più parti, controllando l’espressione e
di mezzi strumentali
curando il sincronismo e la fusione delle voci
 Eseguire facili brani melodici mediante lettura intonata delle note
 Usare con sicurezza il flauto dolce o altro strumento melodico, conoscerne
la tecnica ed interpretare correttamente brani strumentali di difficoltà
progressiva
 Prendere parte ad esecuzioni di gruppo
Capacità di ascolto e
 Saper analizzare caratteristiche e forma di opere musicali di vario genere,
comprensione dei
stile e tradizione
fenomeni sonori e dei
 Confrontare e comprendere prodotti musicali di diverse culture
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messaggi musicali
 Ascoltare con attenzione e sviluppare senso critico
 Distinguere i caratteri che consentono l’attribuzione storica di un brano
Rielaborazione personale di
materiali sonori
 Prevedere l’uso di strumenti e voci con precise finalità espressive nelle
attività di musica d’insieme
 Intervenire creativamente nella realizzazione di attività musicali
 Usare in maniera creativa mezzi di produzione del suono ed eventuali
strumenti computerizzati
 Rielaborare brani avvalendosi di tecnologie multimediali
OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO – STRUMENTO MUSICALE
Pre messa
Il curricolo di strumento musicale trae i suoi nuclei fondanti dalle indicazioni contenute nel D.M. 6 agosto
1999 n. 201 e si possono sintetizzare in: traguardi formativi e obiettivi di apprendimento, contenuti
fondamentali, abilità e competenze attese, metodologia, criteri di valutazione.
Essi si riferiscono a ciascuna delle quattro tipologie disciplinari dello strumento musicale e sono stati
elaborati dai docenti in forma sintetica a seguito di un confronto aperto ed approfondito che ha consentito di
condividere un percorso di insegnamento ed apprendimento proiettato nel corso del triennio di scuola
secondaria di primo grado.
In particolare gli obiettivi ed i contenuti fondamentali sono descritti in forma generale, mentre quelli
specifici per i singoli strumenti trovano spazio nella programmazione disciplinare elaborata da ciascun
docente.
TRAGUARDI FO RMATIVI
- Formazione globale dell’individuo: lo studio di uno strumento è un’occasione preziosa nella crescita del
pre-adolescente in quanto sviluppa abilità e capacità logiche, espressive e comunicative.
- Sviluppo ed orientamento delle potenzialità proprie di ciascun alunno, ovvero di una più avvertita
coscienza di sé e del modo di rapportarsi al sociale; lo studio di uno strumento offre all’alunno la possibilità
di crescere in una dimensione molteplice, dato che coinvolge tutte le sfere dello sviluppo: cognitiva,
operativa, emotiva, estetica, relazionale ed affettiva.

Integrazione e crescita anche per gli alunni in condizione di svantaggio.
OBIETTIVI di APPRENDIMENTO
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- Dominio tecnico del proprio strumento al fine di produrre eventi musicali sulla base di un repertorio
appartenente a diversi stili, forme, generi ed epoche della civiltà umana.
- Capacità di cogliere il significato del linguaggio musicale, sia nella dimensione più tecnica che in quella
più squisitamente espressiva ed estetica.
- Acquisizione di abilità in ordine alla lettura ritmica ed intonata e di conoscenze di base della teoria
musicale.
- Controllo dello stato emotivo nelle occasioni più o meno impegnative di produzione dell’evento musicale
(saggi, performance, manifestazioni culturali…)
EDUCAZIONE FISICA
Classe prima
O biettivi di apprendimento se condo le Indicazioni Nazionali

Apprendere numerose abilità motorie

Saper utilizzare le abilità apprese per la realizzazione di gesti sportivi

Saper utilizzare l'esperienza motoria acquisita per risolvere nuove situazioni

Essere in grado di adattarsi all'ambiente in cui ci si trova

Riuscire ad avere comportamenti collaborativi e saper effettuare scelte in base all'obiettivo da
raggiungere

Rispettare le regole di gioco

Rispettare le regole di convivenza civile
Classi seconda e terza

Rispettare le regole

Avere un comportamento responsabile

Mostrare interesse e partecipazione

Migliorare l' autocontrollo

Migliorare l' autostima

Promuovere lo sviluppo delle capacità decisionali in relazione all' obiettivo da raggiungere

Memorizzare le informazioni essenziali della disciplina
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
Sviluppare e migliorare le capacità condizionali e coordinative

Sviluppare le abilità e competenze motorie
RELIGIONE
O biettivi di apprendimento se condo le Indicazioni Nazionali
CLASSE PRIMA
Dio e l'uomo.
La Bibbia e le altre fonti .
O biettivi specifici

La religione come risposta alla domanda di senso dell'uomo.

Comprendere le radici ebraiche del cristianesimo.

Conoscenza delle grandi religioni per cogliere gli eventuali punti di contatto per un dialogo
costruttivo.

Storicità della figura di Gesù e contenuti del suo insegnamento.

Apprendere la struttura ed il funzionamento della Bibbia: libro sacro per ebraismo e cristianesimo.
Leggerlo anche come prodotto letterario ed artistico della tradizione giudaica-cristiana.
66 di 122
6. LA STRUTTURA
ORGANIZZATIVA
67 di 122
LA S TRUTTURA ORGANIZZATIVA
La struttura organizzativa della Scuola Secondaria di Primo Grado “G. B. Viotti” riguarda l'insieme
delle modalità di suddivisione e di coordinamento delle attività che vengono svolte dagli organi, e
dalle persone ad essi afferenti, che fanno parte dell’organizzazione.
La struttura organizzativa è descritta in due documenti: l’organigramma e il funzionigramma.
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L’ORGANIGRAMMA
L' organigramma è la rappresentazione grafica di una struttura organizzativa, è composto da
rettangoli , che rappresentano gli organi, e da linee che rappresentano le relazioni gerarchiche e
funzionali tra gli organi.
All’interno dei rettangoli viene indicata la denominazione dell’ organo e del responsabile. ( All.n.1)
IL FUNZIONIGRAMMA
Il funzionigramma è un documento il cui scopo è quello di ufficializzare ed evidenziare in forma
scritta le funzioni e i compiti degli organi presenti nell’organizzazione.
DIRIGENTE S COLAS TICO
II Dirigente Scolastico assicura la gestione unitaria dell’istituzione scolastica predisponendo gli
strumenti attuativi del Piano dell'Offerta Formativa (P.O.F.), promuove sviluppa l’autonomia sul
piano gestionale e didattico, promuove l’esercizio dei diritti costituzionalmente tutelati, quali il
diritto all’apprendimento degli alunni, la libertà di insegnamento dei docenti, la libertà di scelta
educativa da parte delle famiglie. Ha la legale rappresentanza dell’istituzione scolastica, è
responsabile della gestione delle risorse finanziarie e strumentali e dei risultati del servizio. Nel
rispetto delle competenze degli organi collegiali scolastici, ha autonomi poteri di direzione,
coordinamento e valorizzazione delle risorse umane. In particolare, organizza l’attività scolastica
secondo criteri di efficienza e di efficacia formative ed è titolare delle relazioni sindacali.
I compiti del Dirigente Scolastico sono determinati dalle leggi e dai regolamenti - in particolare:
Legge 537/1993, DM 292/1996, Legge 59/1997, DLgs. 59/1998, D.I. 44/2001, DLgs. 165/2001,
D.lgs 81/08
Tra i principali:
Il dirigente scolastico quale datore di lavoro è garante della salute e della sicurezza dei lavoratori in
servizio presso il proprio Istituto.
Assicura la gestione unitaria dell’Istituto e ne è il legale rappresentante.
Cura la gestione delle risorse finanziarie e strumentali.
E’ responsabile della qualità del servizio.
Esercita le sue funzioni nel rispetto delle competenze degli organi collegiali.
Esegue e fa eseguire le disposizioni delle leggi, dei regolamenti e gli ordini delle autorità superiori.
Attiva i necessari rapporti con gli Enti locali e con le diverse realtà istituzionali, culturali, sociali ed
economiche operanti nel territorio per la predisposizione del Piano dell'Offerta Formativa.
Stabilisce, sentito il Collegio dei docenti, il calendario degli scrutini, delle valutazioni periodiche e
finali.
Presiede il Collegio dei docenti, il Comitato per la valutazione del servizio degli insegnanti, i
Consigli di classe, la Giunta esecutiva.
Procede alla formazione delle classi sulla base dei criteri generali stabiliti dal Consiglio di Istituto e
delle proposte del Collegio dei docenti.
Assegna alle classi i singoli docenti.
Promuove e coordina, nel rispetto della libertà d'insegnamento, insieme con il Collegio dei
docenti, le attività didattiche, di sperimentazione e di aggiornamento nell'ambito della scuola.
Adotta o propone i provvedimenti resi necessari da inadempienze o carenze del personale docente o
A.T.A.
Coordina il calendario delle assemblee d’Istituto.
Adotta i provvedimenti di urgenza strettamente necessari e quelli richiesti per garantire la sicurezza
della scuola.
Nomina il personale docente ed A.T.A. supplente temporaneo.
Sceglie i docenti con funzioni di Primo Collaboratore e di Secondo Collaboratore.
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Delega ai docenti specifici compiti.
Indice le elezioni dei rappresentanti dei genitori degli alunni, del personale docente e del personale
A.T.A. negli organi collegiali di istituto.
Cura la convocazione dei Consigli di classe, del Collegio dei docenti, del Comitato di Valutazione
per il servizio degli insegnanti, nonché la prima convocazione del Consiglio di Istituto.
Cura la buona conservazione dell'edificio, del suo arredamento, del materiale didattico e scientifico.
Conserva personalmente i documenti aventi carattere riservato.
Regola e vigila i lavori dell'ufficio di segreteria e ne firma gli atti e certificati di sua competenza.
Vigila sull'esatto adempimento dei propri doveri da parte di tutto il personale, al fine di garantire la
migliore qualità del servizio.
Impartisce direttive per l'organizzazione ed il funzionamento dei servizi amministrativi ed ausiliari.
Partecipa alle assemblee dei genitori.
Comunica alle famiglie degli alunni le modalità di funzionamento o la sospensione del servizio
scolastico in occasione degli scioperi.
Denuncia all'INAIL, entro 48 ore dall'evento o dal momento in cui sia venuto a conoscenza, gli
infortuni degli alunni e del personale.
Consulta il Direttore dei Servizi Amministrativi (D.S.G.A.) e informa il personale A.T.A. prima
dell'inizio dell'anno scolastico sugli specifici aspetti di carattere generale ed organizzativo inerenti
al piano attuativo dell'offerta formativa.
Richiede tempestivamente agli enti locali l'adempimento degli interventi strutturali e di
manutenzione necessari per garantire la sicurezza dei locali e degli edifìci scolastici e designa il
responsabile e gli addetti del servizio di protezione e prevenzione.
Assicura ai docenti, nelle forme ed in misura compatibile con la qualità del servizio scolastico,
un'articolazione flessibile dell'orario di lavoro per consentire la partecipazione a iniziative di
formazione riconosciute dall'amministrazione.
Predispone, al termine di ogni anno scolastico, una relazione sull'andamento didattico e disciplinare
della scuola e la illustra al Consiglio di Istituto.
In materia amministrativo-contabile, il Dirigente Scolastico:
Impegna e ordina, nei limiti degli stanziamenti di bilancio, le spese deliberate dal Consiglio di
Istituto.
Firma, unitamente al D.S.G.A., gli ordini di incasso e di pagamento e qualsiasi altro atto contabile
che comporti un impegno di spesa.
Prende in consegna i beni immobili ed i beni mobili infruttiferi in uso e di proprietà della scuola.
Effettua direttamente le spese nei limiti di somma autorizzati dal Consiglio di Istituto.
CONS IGLIO D’IS TITUTO
M ansioni, poteri e composizione dei Consiglio di Istituto, sono indicati nel Decreto Legislativo n.
297 del 16 aprile 1994 e s.m.i , altre norme sono contenute nel Regolamento relativo alla gestione
amministrativo – contabile delle istituzioni scolastiche (D.I n. 44/2001), nell’O.M n. 215/1991,
sulle elezioni degli Organi Collegiali e in altre norme riguardanti il loro funzionamento.
E’ un organo di rappresentanza costituito da membri eletti dalle varie componenti della scuola ed è
presieduto da un genitore eletto al suo interno dallo stesso Consiglio.
Ad esso sono attribuibili le seguenti funzioni:
definisce gli obiettivi ed i programmi da attuare, e verifica la rispondenza dei risultati dell'attività
amministrativa e della gestione agli indirizzi impartiti ;
definisce gli orientamenti generali per le attività della scuola e delle scelte generali di gestione e di
amministrazione;
adotta il POF e ne verifica la coerenza con gli indirizzi impartiti all'inizio del percorso;
adotta il regolamento d’istituto;
adatta il calendario scolastico alle specifiche esigenze ambientali e territoriali;
determina i criteri generali per la programmazione educativa;
70 di 122
definisce i criteri per la programmazione e l’attuazione delle attività extrascolastiche delle uscite
didattiche e dei viaggi di istruzione;
delibera la costituzione di reti e la stipula di convenzioni e accordi ;
delibera la partecipazione dell’istituto ad attività culturali, sportive e ricreative di particolare
interesse educativo;
delibera le forme e le modalità per lo svolgimento di iniziative assistenziali che possono essere
assunte dall’istituto;
indica i criteri generali relativi alla formazione delle classi, all’assegnazione a esse dei singoli
docenti, all’adattamento dell’orario delle lezioni e delle altre attività scolastiche alle condizioni
ambientali e al coordinamento organizzativo dei consigli di classe;
delibera , verifica, modifica il Programma Annuale ;
delibera l’approvazione del Conto consuntivo.
Nell’ambito dell’attività negoziale delibera in ordine:
a. alla accettazione e alla rinuncia di legati, eredità e donazioni;
b. alla costituzione o compartecipazione a fondazioni; all'istituzione o compartecipazione a
borse di studio;
c. all'accensione di mutui e in genere ai contratti di durata pluriennale;
d. ai contratti di alienazione, trasferimento, costituzione, modificazione di diritti reali su beni
immobili appartenenti alla istituzione scolastica, previa verifica, in caso di alienazione di
beni pervenuti per effetto di successioni a causa di morte e donazioni, della mancanza di
condizioni ostative o disposizioni modali che ostino alla dismissione del bene;
e. all'adesione a reti di scuole e consorzi;
f. all'utilizzazione economica delle opere dell'ingegno;
g. alla partecipazione della scuola ad iniziative che comportino il coinvolgimento di agenzie,
enti, università, soggetti pubblici o privati;
h. all'eventuale individuazione del superiore limite di spesa di cui all'art. 34, comma 1;
i. all'acquisto di immobili.
Delibera in ordine ai criteri e limiti per lo svolgimento, da parte del dirigente, delle seguenti attività
negoziali:
contratti di sponsorizzazione;
contratti di locazione di immobili;
utilizzazione di locali, beni o siti informatici, appartenenti alla istituzione scolastica, da parte di
soggetti terzi;
convenzioni relative a prestazioni del personale della scuola e degli alunni per conto terzi;
alienazione di beni e servizi prodotti nell'esercizio di attività didattiche o programmate a favore di
terzi;
acquisto ed alienazione di titoli di Stato;
contratti di prestazione d'opera con esperti per particolari attività ed insegnamenti;
partecipazione a progetti internazionali.
.
COLLEGIO DEI DOCENTI
I compiti e le funzioni del Collegio dei docenti sono indicati nel Decreto Legislativo n. 297 del 16
aprile 1994, e in altre norme di successiva emanazione.
Il collegio dei docenti è composto da tutti i docenti in servizio nell’istituto ed è presieduto dal
dirigente scolastico.
Il collegio dei docenti, tra gli organi collegiali della scuola, è quello che ha la responsabilità
dell’impostazione didattico-educativa, in rapporto alle particolari esigenze dell’istituzione scolastica
e in armonia con le decisioni del consiglio di istituto. Esso mantiene competenza esclusiva per
quanto attiene agli aspetti pedagogico-formativi e all’organizzazione didattica e, concorre,
comunque, con autonome deliberazione alle attività di progettazione a livello d’istituto e di
programmazione educativa e didattica,
71 di 122
Il collegio ha potere deliberante in ordine alla didattica e particolarmente su:
a) l’elaborazione del Piano dell’offerta formativa (art. 3 del D.P.R. 08.03.1999, n. 275);
b) l’adeguamento dei programmi d’insegnamento alle particolari esigenze del territorio e del
coordinamento disciplinare (art. 7 comma 2 lett. a) T.U.);
c) l’adozione delle iniziative per il sostegno di alunni handicappati e di figli di lavoratori
stranieri(art. 7 comma 2 lett. m e n T.U.) e delle innovazioni sperimentali di autonomia relative agli
aspetti didattici dell’organizzazione scolastica(art. 2, comma 1 DM 29.05.1999 n. 251, come
modificato dal DM . 19.07.1999 n. 178);
d) la redazione del piano annuale delle attività di aggiornamento e formazione (art. 13 del CCNI
31.08.1999);
e) la suddivisione dell’anno scolastico in trimestri o quadrimestri, ai fini della valutazione degli
alunni (art. 7 comma 2 lett. c T.U., art. 2 OM 134/2000);
f) l’adozione dei libri di testo, su proposta dei consigli di interclasse o di classe, e la scelta dei
sussidi didattici (art. 7 comma 2 lett. e T.U.);
g) l’approvazione, quanto agli aspetti didattici, degli accordi con reti di scuole (art. 7 comma 2
D.P.R. 08.03.1999 n. 275);
h) la valutazione periodica dell’andamento complessivo dell’azione didattica (art. 7 comma 2
lett. d T.U.);
i) lo studio delle soluzioni dei casi di scarso profitto o di irregolare comportamento degli alunni, su
iniziativa dei docenti della rispettiva classe e sentiti, eventualmente, gli esperti (art. 7 comma 2
lett. o T.U.);
j) la valutazione dello stato di attuazione dei progetti per le scuole situate nelle zone a rischio (art.
4 comma 12 CCNI 31.08.1999);
k) l’identificazione di funzioni strumentali al P.O.F. (art. 28 del CCNL 26.05.1999 e art. 37 del
CCNI 31.08.1999), con la definizione dei criteri d’accesso, della durata, delle competenze richieste,
dei parametri e delle cadenze temporali per la valutazione dei risultati attesi;
l) la delibera, nel quadro delle compatibilità con il P.O.F. e delle disponibilità finanziarie, sulle
attività aggiuntive di insegnamento e sulle attività funzionali all’insegnamento (art. 25 CCNL).
Formula inoltre proposte e/o pareri:
a) sui criteri per la formazione delle classi, l’assegnazione dei docenti e sull’orario delle lezioni
(art. 7 comma 2 lett. b T.U.);
b) su iniziative per l’educazione alla salute e contro le tossicodipendenze (art. 7 comma 2 lett. q
T.U.);
c) sulla sospensione dal servizio di docenti quando ricorrano particolari motivi di urgenza (art. 7
comma 2 lett. p T.U.).
Il collegio elegge infine nel suo seno i docenti che fanno parte del comitato di valutazione del
servizio del personale docente e, come corpo elettorale, i suoi rappresentanti nel consigli di istituto.
GIUNTA ES ECUTIVA
Della giunta esecutiva fanno parte il Dirigente Scolastico, che la presiede, il Direttore dei Servizi
Generali e Amministrativi (DSGA) che svolge anche funzioni di segretario, un docente, due
genitori, un operatore amministrativo o ausiliario , individuati dal Consiglio d’Istituto tra i suoi
componenti.
Trasmette al Consiglio d’istituto il Programma Annuale e le sue periodiche variazioni predisposte
dal DS
S ERVIZIO PREVEN ZIONE E PROTEZIONE ( RS PP-AS PP)
Il servizio di prevenzione e protezione dai rischi professionali provvede:
a) all’individuazione dei fattori di rischio, alla valutazione dei rischi e all’individuazione delle
misure per la sicurezza e la salubrità degli ambienti di lavoro, nel rispetto della normativa vigente
sulla base della specifica conoscenza dell’organizzazione;
72 di 122
b) ad elaborare, per quanto di competenza, le misure preventive e protettive di cui all’articolo 28,
comma 2, e i sistemi di controllo di tali misure;
c) ad elaborare le procedure di sicurezza per le varie attività;
d) a proporre i programmi di informazione e formazione dei lavoratori;
e) a partecipare alle consultazioni in materia di tutela della salute e sicurezza sul lavoro, nonché alla
riunione periodica di cui all’articolo 35;
f) fornire formazione e informazione ai lavoratori.
RAPPRES ENTANTE LAVORATORI PER LA S ICUREZZA ( RLS )
Il/la RLS è l’unico, tra tutti i soggetti protagonisti della salute e sicurezza in azienda, che può
interagire con tutti gli altri come fiduciario dei lavoratori e per loro conto:
sorveglia la qualità dell’ambiente di lavoro (igiene);
partecipa a tutte le fasi del processo di prevenzione dei rischi lavorativi (dall’individuazione del
pericolo fino alla progettazione e applicazione delle misure di prevenzione e protezione);
agisce da punto di riferimento tra datore di lavoro, lavoratori, sindacato ed istituzioni.
E’ referente della Rete per la diffusione e l’attuazione della Cultura Della Sicurezza “Le Parole
Della Sicurezza”
RAPPRES ENTANZE S INDACALI UN ITARIE ( RS U )
La rappresentanza sindacale nella scuola è composta da tre docenti e si deve occupare dei criteri con
cui i lavoratori della scuola vengono utilizzati dal D. S. per realizzare il P.O.F.; ha il compito di
adoperarsi perché le esigenze dei lavoratori si concilino con gli obiettivi formativi della scuola, in
modo che si realizzi nel modo più ampio il P.O.F. Le Loro competenze sono disciplinate dal
CCNL/2007 art 6.
PRIMO COLLABORATORE DEL D IRIGENTE S COLAS TICO
Il primo collaboratore svolge le seguenti funzioni:
 sostituire il Dirigente Scolastico in caso di assenza per impegni istituzionali, malattia, ferie,
permessi;
 redazione dell’orario di servizio dei docenti (sede) in base alle direttive del DS e dei criteri
emersi nelle sedi collegiali preposte;
 redazione del verbale del collegio dei docenti ;
 collocazione funzionale delle ore di disponibilità per effettuare supplenze retribuite, attività
alternativa all’ IRC;
 sostituzione dei docenti assenti con criteri di efficienza ed equità;
 controllo del rispetto del regolamento d’Istituto da parte degli alunni ( disciplina, ritardi,
uscite anticipate, ecc);
 contatti con le famiglie;
 partecipazione alle riunioni periodiche di staff;
 contabilizzazione, in collaborazione con la segreteria, per ciascun docente delle ore di
permessi brevi e recupero delle stesse – delle ore eccedenti;
 redazione circolari interne
 supporto al lavoro del Dirigente
S ECONDO COLLABORATORE DEL D IRIGENTE S COLAS TICO
Il secondo collaboratore svolge le seguenti funzioni: in collaborazione con il primo collaboratore.
 sostituzione del Dirigente Scolastico assente per impegni istituzionali, malattia, ferie o
permessi, in caso di assenza del Primo collaboratore.
 redazione dell’orario di servizio dei docenti (sede) in base alle direttive del DS e dei criteri
emersi nelle sedi collegiali preposte;
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








redazione del verbale del collegio dei docenti ;
collocazione funzionale delle ore di disponibilità per effettuare supplenze retribuite, attività
alternativa all’ IRC;
sostituzione dei docenti assenti con criteri di efficienza ed equità;
controllo del rispetto del regolamento d’Istituto da parte degli alunni ( disciplina, ritardi,
uscite anticipate, ecc);
contatti con le famiglie;
partecipazione alle riunioni periodiche di staff;
contabilizzazione, in collaborazione con la segreteria, per ciascun docente delle ore di
permessi brevi e recupero delle stesse – delle ore eccedenti;
redazione circolari interne
supporto al lavoro del Dirigente Scolastico.
RES PONS ABILE DI S UCCURS ALE
Il responsabile di succursale svolge le seguenti funzioni:
 redazione orario ;
 vigilanza e supervisione generale del plesso per quanto riguarda la gestione ordinaria
(gestione orario, sostituzione colleghi assenti, applicazione del piano di lavoro dei
collaboratori scolastici.);
 collaborazione con il D.S. e partecipazione alle riunioni periodiche di staff ;
 controllo e gestione del flusso informativo interno ed esterno ;
 raccolta e segnalazione al D S e/o DSGA dei bisogni relativi a materiali, attrezzature,
manutenzione ordinaria e straordinaria ecc..;
 partecipazione alle attività di presentazione della scuola;
 gestione dei rapporti con gli allievi e le loro famiglie ed eventuale segnalazione al DS di
casi particolarmente problematici ;
 supporto alla segreteria per le iscrizioni;
COMITATO DI VALUTAZIONE DEL S ERVIZIO DEI DOCENTI
Il “Comitato per la valutazione del servizio dei docenti”. è formato, oltre che dal dirigente
scolastico, che ne è il presidente, da 4 docenti quali membri effettivi e da 2 docenti quali membri
supplenti I membri del comitato sono eletti dal “Collegio dei docenti” nel suo seno. Il “Comitato
per la valutazione dei docenti” ha il compito di:
valutare l'anno di formazione del personale docente
riabilitare il personale docente su loro richiesta
esprime parere sulla conferma in ruolo dei docenti in prova.
Il “Comitato “ è convocato dal dirigente scolastico alla conclusione dell'anno scolastico di
riferimento, agli effetti della valutazione del periodo di prova degli insegnanti con rapporto di
lavoro a tempo indeterminato.
DOCENTI
Il profilo professionale del docente è «costituito da competenze disciplinari, psicopedagogiche,
metodologico - didattiche, organizzativo- relazionali e di ricerca, documentazione e valutazione tra
loro correlate ed interagenti, che si sviluppano col maturare dell'esperienza didattica, l'attività di
studio e di sistematizzazione della pratica didattica». (CCNL 7-10-2007, art. 27)
La funzione docente è declinabile nelle seguenti attività:
di insegnamento (CCNL 7-10-2007, art. 28)
funzionali all’insegnamento CCNL 7-10-2007, art. 29)
aggiuntive di insegnamento e funzionali all’insegnamento CCNL 7-10-2007, art. 30)
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Il docente nello svolgimento della propria attività è tenuto al rispetto delle disposizioni generali di
servizio dettate dal Dirigente Scolastico.( rif. Piano annuale attività)
DIPARTIMENTI
Sono articolazioni del Collegio dei Docenti .
Ciascun docente opera all’interno dei Dipartimenti rispetto alla specificità della disciplina insegnata
ed anche nell’ottica dell’insegnamento interdisciplinare e pluridisciplinare.
I Dipartimenti assicurano il coordinamento disciplinare attraverso la fissazione degli obiettivi
didattici, la determinazione dei criteri di valutazione, il confronto delle metodologie e la scelta dei
contenuti disciplinari.
REFERENTI D EI D IPARTIMENTI
Coordinano la progettazione e la ricerca disciplinare e la redazione dei programmi disciplinari
Coordinano la definizione delle griglie di valutazione degli studenti
Coordinano le riunioni di Dipartimento e presiedono su delega del D S.
CONS IGLIO DI CLASS E
E' l'Organo Collegiale che controlla e coordina l'attività e la vita scolastica della classe, nel suo
insieme e nei singoli alunni.
Sono membri del Consiglio di Classe tutti i docenti che, a qualsiasi titolo, insegnano nella classe:
sono altresì membri quattro rappresentanti eletti dei genitori degli alunni.
E' presieduto dal preside o da un docente delegato.
Si riunisce in ore non coincidenti con le lezioni e dura in carica un anno scolastico.
Formula al Collegio Docenti proposte in ordine:
 all'azione educativa e didattica;
 ad eventuali iniziative per attività parascolastiche ed extrascolastiche (visite, gite, attività
pomeridiane, ecc.);
 alla sperimentazione (innovazioni sul piano del metodo didattico, che devono essere
deliberate dal Collegio Docenti e Consiglio d'Istituto);
 agevola ed estende i rapporti reciproci fra docenti, genitori ed alunni;
 verifica l'andamento complessivo dell'attività didattica della classe;
 delibera gli eventuali provvedimenti disciplinari a carico degli alunni, che prevedono la
sospensione dalle lezioni.
 Con la sola presenza dei docenti:
 realizza il coordinamento didattico;
 si occupa dei rapporti interdisciplinari;
 delibera sulla valutazione intermedia e finale degli alunni;
 discute e delibera sui singoli alunni.
I rappresentanti dei genitori mantengono il collegamento fra il Consiglio e tutti gli altri genitori
della classe, i quali hanno il diritto di riunirsi in assemblea di classe, a richiesta dei rappresentanti
fatta al preside, tutte le volte che lo desiderano.
COORDINATORE DEL CONS IGLIO DI C LAS S E
Coordinare un CdC è una forma di delega delle competenze proprie del dirigente che può essere da
lui conferita a uno dei docenti del CdC. Tale delega è di solito valida per l’intero anno scolastico.
I principali compiti del coordinatore sono:
tenersi regolarmente informato sul profitto e il comportamento della classe tramite frequenti
contatti con gli altri docenti del consiglio;
essere il punto di riferimento circa tutti i problemi specifici del consiglio di classe;
informare il dirigente sugli avvenimenti più significativi della classe facendo presente eventuali
problemi emersi;
75 di 122
mantenere, in collaborazione con gli altri docenti della classe, il contatto con la rappresentanza dei
genitori.
controllare regolarmente le assenze degli studenti ponendo particolare attenzione ai casi di
irregolare frequenza ed inadeguato rendimento.
presiedere le sedute del CdC, quando ad esse non intervenga il dirigente.
coordinare le riunioni del C.d.C., eventualmente anche integrando l’ordine del giorno secondo le
specifiche esigenze del singolo consiglio ed in coerenza con quanto disposto dalla Dirigenza.
predisporre il materiale necessario per facilitare il lavoro del C.d.C.
redigere la relazione finale di classe
su proposta del C.d.C., richiedere alla Dirigenza la convocazione di un Consiglio Straordinario.
verificare che al termine degli scrutini ogni operazione sia stata espletata in modo completo e che i
documenti valutativi siano pronti per la consegna.
favorire la lettura, da parte di tutti i componenti del Consiglio, dei documenti relativi alle
programmazioni educative (PEI, PEP…)
S EGRETARIO DEL CONS IGLIO DI CLASS E
Il segretario del CdC è una figura istituzionalmente prevista dalla norma (art. 5/5 del D.Lgs. n.
297/1994) ed essenziale ai fini della validità delle sedute del CdC.
È designato dal Dirigente Scolastico o dal Coordinatore di classe, se delegato a presiedere, di volta
in volta in occasione delle singole riunioni, oppure l’incarico può essere attribuito per l’intero anno
scolastico.
È una figura obbligatoria perché la verbalizzazione della seduta è attività indispensabile (documenta
e descrive l’iter attraverso il quale si è formata la volontà del consiglio) e la deve svolgere un
docente facente parte del CdC, individuato dal dirigente.
Il docente individuato, a meno di motivate eccezioni, non è legittimato ad astenersi dal compito. (la
verbalizzazione è un momento costitutivo del consiglio stesso).
FUN ZIONI S TRUMENTALI
AREA: POF: PROGETTI CON ENTI ED ORGANIZZAZIONI DEL TERRITORIO
- Cura i contatti con gli enti e le
organizzazioni del territorio ( ASL,
CIRCOSCRIZIONE,COMUNE,ASAI, ANPI, ecc.);
- Coordina internamente la realizzazione dei progetti;
- Esamina le proposte progettuali del territorio e le sottopone all’attenzione del DS e degli
OOCC;
- Gestisce i progetti di Educazione alla salute e Fasce deboli;
- Partecipa alle riunioni di staff;
- Partecipa alle riunioni del GLI;
- Relaziona al Dirigente Scolastico e al Collegio dei Docenti sui risultati.
AREA : S UCCESSO FORMATIVO E INTEGRAZIONE FAS CE DEBOLI
- E’ referente del Gruppo lavoro per l’inclusione;
- Coordina le attività di recupero e integrazione di alunni in situazione di disagio;
- Cura i rapporti con ASL, Servizi Sociali ed Enti affini;
- Cura i rapporti con le famiglie degli allievi HC e DSA;
- E’ referente della rete del disagio socio-relazionale e ambientale;
- E’ referente del progetto “Torino 5-6-7 in rete contro la dispersione”;
- E’ referente del progetto “Assistenza educativa”;
- Coordina l’integrazione degli alunni disabili in collaborazione con l’Associazione UISP ;
- Partecipa alle riunioni di staff
- Partecipa alle riunioni del GLI
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AREA : S ITO WEB ORGANIZZAZIONE E COORDINAMENTO NUOVE TECNOLOGIE
- Si occupa della gestione operativa del sito web istituzionale in collaborazione con gli uffici
di segreteria
- Cura l’ informazione interna sul processo di dematerializzazione
- Coordina le attività con il consulente tecnologico esterno
- Assiste e supporta i docenti nell’ applicazione di procedure informatizzate ( registro
elettronico, inserimento valutazioni periodiche)
- E’ responsabile del laboratorio d’ informatica
- Partecipa alle riunioni di staff
- Partecipa alle riunioni del GLI
- Relaziona al Dirigente Scolastico e al Collegio dei Docenti sui risultati.
AREA : INTERCULTURA
- Progetta, organizza, coordina, monitora e valuta i percorsi di alfabetizzazione degli allievi di
cittadinanza non italiana;
- Redige il protocollo di accoglienza degli allievi di cittadinanza non italiana;
- Sensibilizza il Collegio Docenti sulle tematiche interculturali;
- E’ referente dei progetti di accoglienza, integrazione e intercultura con i soggetti del
territorio (Progetto CIFA sui diari di viaggio, Corso di lingua romena, Sportello MAM RE )
- Partecipa alle riunioni di staff
- Partecipa alle riunioni del GLI
- Relaziona al Dirigente Scolastico e al Collegio dei Docenti sui risultati.
AREA 5: CONTINUITÀ ORIENTAMENTO
Cura il raccordo con le Scuole primarie a partire dalla classe IV (incontro con i
Docenti, organizzazione e coordinamento dei Progetti-ponte, coordinamento della
Commissione formazione-classi, rapporti con la Rete Centro).
Cura il raccordo con le Scuole superiori e con il mondo del lavoro (incontro con i
Docenti, organizzazione e coordinamento dei Progetti-ponte, stage formativi, sportello con i
genitori degli alunni delle classi III).
Organizza l’open day presso la sede e presso le succursali
- Partecipa alle riunioni di staff
- Partecipa alle riunioni del GLI
- Relaziona al Dirigente Scolastico e al Collegio dei Docenti sui risultati.
REFERENTI DI PROGETTO/GRUPPI DI LAVORO/COMMIS S IONI
Sono responsabili dell’attuazione dei Progetti del P. O. F ., ne curano la progettazione, con la
compilazione dell’ apposita scheda POF ,definendone le risorse umane e strumentali necessarie, ne
coordinano le attività e il monitoraggio.
Relazionano al dirigente e al Collegio dei docenti sui risultati.
COMMISS IONE ELETTORALE
Coordina l’elezione dei rappresentanti dei docenti e dei genitori negli organi collegiali. E’ composta
da due docenti due genitori e un ATA.
GRUPPO S PORTIVO
Nell’ambito del Centro Sportivo Scolastico il Gruppo sportivo ha come finalità il potenziamento
della proposta curricolare di Educazione Fisica. Sensibilizza i ragazzi alla pratica dell’attività
sportiva ed in particolare del baseball/softball, del rugby, del nuoto e della scherma.
77 di 122
GRUPPO DI LAVORO PER L’INC LUS IONE ( GLI)
A seguito dell’emanazione della Direttiva ministeriale 27 dicembre 2012 “Strumenti d’intervento
per alunni con bisogni educativi speciali e organizzazione territoriale per l’inclusione scolastica” e
della Circolare ministeriale N. 8 del 6 marzo 2013 prot. N. 561, il GLH d’Istituto è stato
trasformato in GLI ( Gruppo lavoro inclusione ) al fine di svolgere le seguenti funzioni:
 rilevazione dei BES presenti nella scuola;
 raccolta e documentazione degli interventi didattico-educativi posti in essere anche in
funzione di azioni di apprendimento organizzativo in rete tra scuole e/o in rapporto con
azioni strategiche dell’Amministrazione;
 focus/confronto sui casi, consulenza e supporto ai colleghi sulle strategie/metodologie di
gestione delle classi;
 rilevazione, monitoraggio e valutazione del livello di inclusività della scuola;
 raccolta e coordinamento delle proposte formulate dai singoli GLH Operativi sulla base
delle effettive esigenze, ai sensi dell’art. 1, c. 605, lettera b, della legge 296/2006, tradotte in
sede di definizione del PEI come stabilito dall'art. 10 comma 5 della Legge 30 luglio 2010 n.
122 ;
 elaborazione di una proposta di Piano Annuale per l’Inclusività riferito a tutti gli alunni con
BES, da redigere al termine di ogni anno scolastico (entro il mese di Giugno).
Al GLH d’Istituto partecipano le seguenti componenti:
Dirigente scolastico; Docenti curricolari; Docenti specializzati; ASL/Specialisti; Personale Ente
Locale; Genitori
Alle verifiche GLH (operativi) partecipano i soggetti indicati al comma 6 art. 12 legge 104/92:
operatori delle ASL e della scuola, famiglie. (Atto di indirizzo, D.P.R. 24-2-94 art. 6)
DIRETTORE D EI S ERVIZI GEN ERALI E AMMINIS TRATIVI
Ai sensi e per gli effetti dell’art. 25 bis D. L.vo 29/93 e s.m.i, il Direttore dei servizi generali e
amministrativi ( DSGA ) coadiuva il Dirigente nelle proprie funzioni organizzative e amministrative.
Nel CCNL 29/11/2007 viene delineato il profilo del DSGA prevedendo lo svolgimento delle seguenti
attività:
- svolge attività lavorativa di rilevante complessità ed avente rilevanza esterna.
- sovrintende, con autonomia operativa, ai servizi generali amministrativo - contabili e ne cura
l'organizzazione svolgendo funzioni di coordinamento, promozione delle attività e verifica
dei risultati conseguiti, rispetto agli obiettivi assegnati ed agli indirizzi impartiti, al personale
Ata, posto alle sue dirette dipendenze (come previsto dall’art. 25 comma 6 DLgs 165/2001).
- formula, all'inizio dell'anno scolastico una proposta di piano dell'attività inerente le modalità
di svolgimento delle prestazioni del personale Ata. Il dirigente scolastico, verificatane la
congruenza rispetto al POF ed dopo avere espletato le procedure relative alla contrattazione
di istituto con le RSU adotta il piano delle attività. Una volta concordata un'organizzazione
dell'orario di lavoro questa non potrà subire modifiche, se non in presenza di reali esigenze
dell'istituzione scolastica e previo un nuovo esame con la RSU.
- previa definizione del Piano annuale delle attività del personale Ata, organizza
autonomamente le attività, nell’ambito delle direttive del dirigente scolastico, e attribuisce al
personale Ata, sempre nell’ambito del piano delle attività contrattato tra dirigente e RSU,
incarichi di natura organizzativa e le prestazioni eccedenti l’orario d’obbligo, quando
necessario.
- svolge con autonomia operativa e responsabilità diretta attività di istruzione, predisposizione
e formalizzazione degli atti amministrativi e contabili; è funzionario delegato, ufficiale
rogante e consegnatario dei beni mobili.
- può svolgere attività di studio e di elaborazione di piani e programmi richiedenti specifica
specializzazione professionale, con autonoma determinazione dei processi formativi ed
attuativi. Può svolgere incarichi di attività tutoriale, di aggiornamento e formazione nei
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confronti del personale. Possono essergli affidati incarichi ispettivi nell'ambito delle
istituzioni scolastiche.
- Nell’ambito della contrattazione interna d’istituto il D.S.G.A. effettua il controllo sul
contratto d’istituto predisponendo una relazione tecnico finanziaria sulla compatibilità
finanziaria.
Secondo il D.I. 44/2001 Regolamento di contabilità delle istituzioni scolastiche i compiti previsti
per il Direttore sono i seguenti:
- redige le schede illustrative finanziarie di ogni singolo progetto compreso nel Programma
annuale;
- predispone apposita relazione ai fini della verifica che entro il 30/6 il Consiglio di istituto
esegue;
- aggiorna costantemente le schede illustrative finanziarie dei singoli progetti, con riferimento
alle spese sostenute (articolo 7, comma 2);
- firma, congiuntamente al Dirigente, le Reversali di incasso (articolo 10) ed i mandati di
pagamento (art. 12);
- provvede alla liquidazione delle spese, previo accertamento della regolarità della fornitura dei
beni o dell'esecuzione dei servizi, sulla base di titoli e dei documenti giustificativi
comprovanti il diritto dei creditori (articolo 11, comma 4);
- provvede alla gestione del fondo delle minute spese (articolo 17, comma 1);
- predispone il Conto Consuntivo entro il 15/3 (articolo 18, comma 5);
- tiene e cura l'inventario assumendo le responsabilità di Consegnatario, fatto salvo quanto
previsto all'articolo 27 (articolo 24, comma 7);
- è responsabile della tenuta della contabilità, delle registrazioni e degli adempimenti fiscali
(articolo 29, comma 5);
- svolge le attività negoziali eventualmente delegate dal Dirigente (articolo 32, comma 2);
- svolge l'attività istruttoria necessaria al Dirigente per espletare l'attività negoziale (articolo 32,
comma 3);
- espleta le funzioni di ufficiale rogante per la stipula di atti che richiedono la forma pubblica.
Può delegare tale attività (articolo 34, comma 6);
- provvede alla tenuta della documentazione inerente l'attività negoziale (articolo 35, comma
4);
- redige, per i contratti inerenti la fornitura di servizi periodici, apposito certificato di regolare
prestazione (articolo 36, comma 3);
- ha la custodia del registro dei verbali dei Revisori dei conti. Può delegare tale funzione
(articolo 60, comma 1).
COLLABORATORE S COLAS TICO
I collaboratori scolastici, secondo la tabella A prevista dall’articolo 47, comma 1 del CCNL
2006/09 del 29/11/2007, sono inquadrati nell’”area A”. L’area A della tabella A del CCNL 2006/09
del 29/11/2007 stabilisce che il collaboratore scolastico
“Esegue, nell'ambito di specifiche istruzioni e con responsabilità connessa alla corretta esecuzione
del proprio lavoro, attività caratterizzata da procedure ben definite che richiedono preparazione non
specialistica.
E' addetto ai servizi generali della scuola con compiti di accoglienza e di sorveglianza nei confronti
degli alunni, nei periodi immediatamente antecedenti e successivi all'orario delle attività didattiche
e durante la ricreazione, e del pubblico; di pulizia dei locali, degli spazi scolastici e degli arredi; di
vigilanza sugli alunni, compresa l'ordinaria vigilanza e l'assistenza necessaria durante il pasto nelle
mense scolastiche, di custodia e sorveglianza generica sui locali scolastici, di collaborazione con i
docenti. Presta ausilio materiale agli alunni portatori di handicap nell'accesso dalle aree esterne alle
strutture scolastiche, all'interno e nell'uscita da esse, nonché nell'uso dei servizi igienici e nella cura
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dell'igiene personale anche con riferimento alle attività previste dall'art. 46”.(rif. Piano annuale
attività ATA)
ASS IS TENTE AMMINIS TRATIVO
Le mansioni dell’assistente amministrativo sono quelle indicate nello specifico profilo professionale
( area B) riportato nella tabella A allegata al CCNL del 2007.
Esegue attività lavorativa richiedente specifica preparazione professionale e capacità di esecuzione
delle procedure anche con l’utilizzazione di strumenti di tipo informatico, pure per finalità di
catalogazione Ha competenza diretta nella tenuta dell’archivio e del protocolli.( rif. Piano annuale
attività ATA)
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7. OFFERTA
FORMATIVA
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TEMPO SCUOLA
SEDE CENTRALE
Sezioni A, C, D, F, L
TEMPO ISTITUZIONALE
- 30 ORE MATTINA
LUNEDÌ
8.00 – 14.00
MARTEDÌ
8.20 – 14.20
MERCOLEDÌ
8.20 – 13.20
GIOVEDÌ
8.20 – 14.20
VENERDÌ
8.00 – 13.00
POMERIGGIO
14.20 – 16.20
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CORSO B AD ORIENTAMENTO MUSICALE
E CORSO M A TEMPO PROLUNGATO
- 36 ORE (Le mense fanno parte integrante del tempo-scuola)
MATTINA
LUNEDÌ
8.00 – 14.00
MARTEDÌ
8.20 – 13.20
POMERIGGIO
14.20 – 16.20
(13.20 – 14.20
mensa)
MERCOLEDÌ
8.20 – 13.20
14.20 – 16.20
(13.20 – 14.20
mensa)
GIOVEDÌ
8.20 – 13.20
14.20 – 16.20
(13.20 – 14.20
mensa)
VENERDÌ
8.00 – 14.00
83 di 122
SEDE DI VIA SCARLATTI
TEMPO ISTITUZIONALE
(30 ORE)
MATTINA
LUNEDÌ
8.00 – 14.00
MARTEDÌ
8.00 – 14.00
MERCOLEDÌ
8.20 – 13.20
GIOVEDÌ
8.00 – 14.00
VENERDÌ
8.00 – 13.00
POMERIGGIO
14.20 – 16.20
84 di 122
SEDE DI VIA TOLLEGNO
TEMPO ISTITUZIONALE
(30 ORE)
MATTINA
POMERIGGIO
LUNEDÌ
8.10 – 13.10
14.10 – 16.10
MARTEDÌ
8.10 – 13.10
MERCOLEDÌ
8.10 – 13.10
GIOVEDÌ
8.10 – 13.10
VENERDÌ
8.00 – 14.00
14.10 – 16.10
85 di 122
QUADRI ORARI
TEMPO ISTI TUZIONALE
SEZIONI A, C, D, F, L in sede – E e I in via Scarlatti - G e H in via Tollegno
MATERIA
ORE SETTIMANALI
IT ALIANO
6
ST ORIA, GEOGRAFIA e APPROFONDIMENTO
4
1^ LINGUA ST RANIERA (INGLESE)
3
2^LINGUA ST RANIERA (FRANCESE)
2
MAT EMATICA e SCIENZE
6
ART E
2
TECNOLOGIA
2
MUSICA
2
SCIENZE MOT ORIE E SPORTIVE
2
RELIGIONE O SCELTE ALTERNAT IVE*
1
CORSO C - POTENZIAMENTO MUSICALE
Nella classe prima del corso C, gli allievi fruiscono di un’ora di musica settimanale a classe intera e un’ora di
pratica strumentale d’insieme in cui la classe si suddivide in due gruppi: uno di chitarra e uno di
pianoforte/tastiera.
Verranno privilegiate modalità di avvicinamento alla pratica strumentale che consentano agli alunni
un’immediata gratificazione nel “ fare musica insieme”.
Per gli alunni più meritevoli si prevedono performance musicali a conclusione del percorso didattico o,
comunque, a partire dal secondo quadrimestre. In queste occasioni, allo scopo di ampliare l'organico,
potranno essere supportati da alcuni elementi delle classi ad Indirizzo Musicale."
* I genitori possono scegliere fra:

entrata posticipata o uscita anticipata, se l’ora di religione è la prima o l’ultima dalla mattinata o
del rientro pomeridiano;

studio assistito;

disciplina alternativa.
Nei giorni in cui c’è il rientro pomeridiano i ragazzi possono usufruire del se rvizio di mensa
scolastica.
86 di 122
TEMPO PROLUNGATO
SEZIONE M in sede
MATERIA
ORE SETTI MANALI
IT ALIANO, ST ORIA, GEOGRAFIA
15*
INGLESE
3
2^LINGUA COMUNIT ARIA (T EDESCO)
2
MAT EMATICA e SCIENZE
9*
ART E
2
TECNOLOGIA
2
MUSICA
2
SCIENZE MOT ORIE E SPORTIVE
2
RELIGIONE O SCELTE ALTERNAT IVE**
1
* le 15 ore settimanali di Lettere e le 9 di Matematica e Scienze sono comprensive di 2 ore di
codocenza e di 3 ore di assistenza in mensa.
** I genitori possono scegliere fra:

entrata posticipata o uscita anticipata, se l’ora di religione è la prima o l’ultima dalla mattinata o
del rientro pomeridiano;

studio assistito;

disciplina alternativa.
Nei giorni in cui c’è il rientro pomeridiano i ragazzi possono usufruire del se rvizio di mensa
scolastica.
87 di 122
CORSO B ad indirizzo musicale
MATERIA
ORE SETTI MANALI
IT ALIANO, ST ORIA, GEOGRAFIA*
15
INGLESE
3
2^LINGUA COMUNIT ARIA (T EDESCO)
2
MAT EMATICA e SCIENZE*
9
ART E
2
TECNOLOGIA
2
MUSICA
2
ST RUMENT O MUSICALE
1
ORCHEST RA
1
SCIENZE MOT ORIE E SPORTIVE
2
RELIGIONE O SCELTE ALTERNAT IVE**
1
* le 15 ore settimanali di Lettere e le 9 di Matematica e Scienze sono comprensive di 2 ore di
codocenza e di 3 ore di assistenza in mensa.
** I genitori possono scegliere fra:

entrata posticipata o uscita anticipata, se l’ora di religione è la prima o l’ultima dalla mattinata o
del rientro pomeridiano;

studio assistito;

disciplina alternativa.
Nei giorni in cui c’è il rientro pomeridiano i ragazzi possono usufruire del se rvizio di mensa
scolastica.
88 di 122
Nella Scuola Se condaria di Primo Grado “G. B. Viotti” di T orino, è attivo dall’anno scolastico
2006/2007 il Corso di Strumento Musicale : un’opportunità significativa per la formazione culturale e
personale degli alunni.
Proporre lo studio sistematico di uno strumento musicale come integrazione del curriculum scolastico
è stata una scommessa, in un contesto territoriale, quale è Barrie ra di Milano, in cui la scuola è collocata,
caratterizzato da deprivazione economica, bassi livelli di scolarizzazione della popolazione adulta ed alto
tasso di immigrazione. L’idea di fare della Musica il pe rno del percorso didattico di un alunno di scuola
media è nato proprio dal desiderio di ‘non gettare la spugna’ di fronte alle difficoltà, ma anzi di investire
risorse umane ed economiche, affinché la nostra scuola diventasse sempre più ‘una scuola di barriera che
abbatte le barriere’.
La scommessa è stata vinta! Le richieste per accedere al Corso di Strumento Musicale sono in
costante aumento, così come cresce la visibilità dell’Orche stra Viotti a livello cittadino, e non solo.
Noi siamo convinti che tali successi derivino prima di tutto dalle scelte metodologiche e d
organizzative in merito all’insegnamento dello Strumento Musicale: la rilevanza della Musica d’insieme e
l’interdisciplinarietà.
Nella Scuola Media "Viotti" la pratica della Musica d’insieme si pone come strumento
metodologico privilegiato. Fin dai primi mesi di studio gli alunni svolgono attività di musica d'insieme (dal
duo all’orchestra), opportunamente progettate sulla base di differenziate capacità operativo-strumentali, che
consentano la partecipazione allo stesso evento, anche a prescindere dal livello di competenza strumentale
raggiunto. Suonare diventa comunicazione e piacere di stare insieme, oltre che mezzo per confrontarsi con gli
altri e “ misurare” le proprie capacità.
Altrettanto significativa ci pare la scelta di non relegare la pratica strumentale ad un mero esercizio
tecnico avulso da contestualizzazioni culturali, ma di farne invece il cardine di una formazione integrale della
persona del preadolescente: si tratta di una risposta alla critica, da più parti rivolta alla Scuola Secondaria di
Primo Grado, di un’eccessiva frammentazione del sapere in tante discipline. Grazie alle comprovate sinergie
che si sono costituite in questi ultimi anni fra i quattro Docenti di Strumento Musicale (il nostro organico
prevede Chitarra, Percussioni, Pianoforte e Sassofono) e il resto del Consiglio di classe, è stato possibile
constatare che la ricaduta sugli alunni per quanto riguarda le attività inte rdisciplinari è stata molto positiva.
Ci si è resi conto infatti che la progettazione di un prodotto finito favorisce sempre l’impegno, poiché si
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intravvede, anche da parte dei ragazzi meno motivati allo studio, una finalità concreta del proprio lavoro;
inoltre la ‘scoperta’ che l’ora di Strumento Musicale non è estranea ad una progettazione comune, anzi, può
porsi come il suo perno, suscita innanzi tutto un visibile entusiasmo ed inoltre un’attitudine al confronto e
alla sistematizzazione di conoscenze e competenze diverse, cosa che non può che produrre buoni frutti.
La Scuola Viotti offre dunque la possibilità di frequentare gratuitamente e sotto la guida di docenti
specialisti, selezionati sul piano artistico e didattico dal Ministero della Pubblica Istruzione, il corso ad
orientamento musicale.
FINALITA’ E OBIETTIVI
L'insegnamento strumentale :

promuove
la
formazione
globale
dell'individuo
offrendo,
attraverso un'esperienza musicale resa più completa dallo studio di
uno strumento, occasioni di maturazione logica, espressiva,
comunicativa;

integra il modello curricolare con percorsi disciplinari intesi a
sviluppare, nei processi evolutivi dell'alunno, unitamente alla
dimensione cognitiva, la dimensione pratico-operativa, esteticoemotiva, improvvisativo-compositiva;

offre all'alunno, attraverso l'acquisizione di capacità specifiche,
ulteriori occasioni di sviluppo e orientamento delle proprie
potenzialità, una più avvertita coscienza di sé e del modo di
rapportarsi al sociale;

fornisce ulteriori occasioni di integrazione e di crescita anche per
gli alunni in situazione di svantaggio.
L'e sperienz a socializzante del fare musica insieme :

accresce il gusto del vivere in gruppo;

abitua i ragazzi a creare, a verificare e ad accettare le regole, a
rispettare le idee degli altri e ad accoglierle in senso costruttivo, a
recepire possibilità di cambiamento dei ruoli e, non ultimo, a
superare l'individualismo e ad essere autonomi nel gruppo stesso.
DES TINATARI
Possono essere ammessi al corso tutti gli alunni provenienti dalle scuola
elementari e anche quelli in trasferimento da altre scuole medie che si
iscrivono alla scuola Viotti. T utti gli alunni iscritti al corso ad
orientamento musicale sono inseriti nella sezione B, presso la Sede.
DURATA
Triennale
90 di 122
DESCRIZIO NE E
Nella sezione ad O. M. viene offerta a ciascun allievo l’opportunità di
MO DALITA’ DI
avvicinarsi allo studio di uno strumento musicale compreso fra i quattro
ATTUAZIO NE
attivati: chitarra, pianoforte , sax e percussioni. Le famiglie interessate
all’inserimento del proprio figlio/a nella suddetta sezione dovranno farne
espressa richiesta all’atto dell’iscrizione.
E’
prevista
una
prova
a
carattere
orientativo-attitudinale
indipendentemente dal possesso da parte del ragazzo di conoscenze
strumentali e musicali pregresse.
Un’apposita commissione, costituita dai quattro docenti di strumento, da
un docente di Educazione Musicale e dal Dirigente Scolastico o da un suo
delegato, individua 5 o 6 alunni idonei per ciascuno strumento, nonché un
elenco di nominativi di riserva contattabili, entro l’inizio dell’anno
scolastico.
Durante la prova orientativo-attitudinale ogni alunno avrà la possibilità di
provare ciascuno dei quattro strumenti esprimendo in seguito un ordine di
preferenza.
Ogni classe del corso ad orientamento musicale (sezione B) è formata da
un minimo di 20 alunni (5 per ogni strumento) ad un massimo di 24 alunni
(6 per ogni strumento), ed è costituita tenendo conto dei risultati delle
prove attitudinali e secondo i criteri generali di formazione delle classi.
Lo strumento musicale, ai sensi di quanto previsto dal D.L.vo 59/2004 e
226/2005, rientra nelle ore opzionali obbligatorie offerte dalla scuola e
scelte dalla famiglia, pertanto:

la frequenza di tale disciplina resta obbligatoria per lo stesso
strumento e per tutto il triennio scolastico;

l’alunno frequentante è soggetto a valutazione periodica e finale,
nonché a sostenere una prova in sede di esame di licenza.
Il percorso di ciascun alunno nella sezione ad orientamento musicale
prevede:

una lezione individuale con il docente di strumento della durata di
60 minuti in orario curricolare ;

una lezione colle ttiva di orche stra/musica d’insieme della
durata di 1 ora settimanale ed inserita in orario scolastico in
compresenza dei quattro docenti di strumento.
91 di 122
La Scuola Viotti riserva un ruolo prioritario
all’insegnamento di Cittadinanza e Costituzione,
considerando le discipline dell’area storico-geografica come specificatamente preposte all’acquisizione delle
conoscenze e delle competenze di cittadinanza attiva, ma definendo altresì Cittadinanza e Costituzione un
insegnamento e come tale caratterizzato da una trasversalità che deve coinvolgere tutte le discipline. Solo
così, infatti, può realizzarsi un’educazione alla cittadinanza che non solo coinvolga l’ambito cognitivo, ma
determini anche e soprattutto l’acquisizione degli habitus mentali e comportamentali propri di un cittadino
consapevole, sviluppando la capacità di giudizio critico e di autonomia decisionale e promuovendo la
capacità di accettazione dell’”altro da sé” e di collaborazione.
Le scelte della Scuola Viottitrovano piena rispondenza nella normativa di riferimento:

Legge 169/2008

Indicazioni Nazionali per il curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo di
istruzione allegate al D.M. 254/2012
Inoltre la Circolare Ministeriale 86 del 2010 chiarisce che Cittadinanza e Costituzione si articola in
una dimensione specifica con propri contenuti che devono trovare un tempo dedicato per essere conosciuti e
gradualmente approfonditi e in una dimensione educativa che attraversa e interconnette l’intero processo di
insegnamento/apprendimento.
La dimensione educativa di Cittadinanza e Costituzione, quindi, intercetta tutte le attività che i ragazzi
svolgono insieme e il loro stesso stare a scuola.
92 di 122
8. VALUTAZIONE
93 di 122
1. L’AUTO VALUTAZIO NE D’ISTITUTO
La necessità di progettare interventi di controllo, autoanalisi e autovalutazione nasce dalla
constatazione che, nella realizzazione del servizio, a determinare la qualità intervengono molte variabili che
difficilmente rispondono pienamente a quanto previsto. E’ necessario estendere l’attenzione dalla sola analisi
e valutazione degli esiti in termini di apprendimento degli alunni, a quella del processo negli elementi dei
diversi fattori, attività e interazioni che concorrono alla produzione/erogazione del servizio scuola.
L’obiettivo di fondo
è quello di produrre un miglioramento del servizio offerto.
Insomma,
procedere all’autovalutazione d’Istituto significa anzitutto esaminare attentamente processi e dati che
misurano i risultati reali e gli scostamenti rispetto a quelli attesi e quindi acquisire gli elementi per
confermare le scelte fatte o per rivederle. Inoltre, la valutazione dei risultati serve a stabilire se l’intervento
realizzato ha davvero risposto adeguatamente ai bisogni che si intendeva affrontare e risolvere; suggerisce
spunti per integrare l’azione con altri interventi che ne rafforzino l’efficacia complessiva o per mettere a
fuoco altri problemi che interferiscono con essa ostacolandone la realizzazione o limitandone l’efficacia.
Ancora, l’autovalutazione di Istituto è essenziale per stabilire se le soluzioni adottate funzionano e possono
perciò essere applicate stabilmente o su larga scala, per riconoscere le condizioni alle quali sono realmente
efficaci o anche di quali adattamenti hanno bisogno per essere traslate in diversi contesti.
L’autovalutazione di Istituto nella Scuola Viotti consta sostanzialmente di due azioni di sistema:

somministrazione di questionari sulla valutazione del servizio offerto a genitori ed alunni;

analisi dei risultati di apprendimento degli alunni.
I questionari di gradimento sono somministrati nel secondo quadrimestre alle famiglie e agli alunni,
in forma cartacea o su supporto informatico. I dati vengono tabulati e diventano elemento di riflessione e
confronto tra tutte le componenti della scuola, al fine di una progettazione dell’offerta formativa dell’anno
scolastico successivo che risponda alle criticità emerse.
In allegato al capitolo sono riportati i risultati dell’autoanalisi d’Istituto realizzata alla fine dell’anno
scolastico 2011/2012.
L’analisi dei risultati di apprendimento degli alunni riveste un’importanza strategica poiché il
successo formativo di tutti gli alunni rappresenta la mission fondamentale della scuola. A tal fine ci si avvale
della valutazione esterna degli apprendimenti degli allievi, mettendola a confronto con la valutazione interna
dei singoli Consigli di cla sse. In quest’ottica, è ormai prassi della scuola mettere a confronto i risultati delle
prove Invalsi delle classi prime, che il MIUR restituisce alle scuole l’anno successivo, con i risultati dei test
d’ingresso e soprattutto con gli esiti finali di Italiano e Matematica, al fine di rilevare eventuali incongruenze
ed analizzarne le motivazioni.
94 di 122
2. LA VALUTAZIO NE: LIVELLI E PROCEDURE
I livelli della valutazione
 A livello di Istituto: il Consiglio di Istituto adotta il P.O.F. e delibera tutto ciò che consente l’attuazione
delle attività in esso previste;
 A livello di Collegio dei Docenti: il Collegio raccoglie e valuta le relazioni di dipartimenti, funzioni
strumentali e commissioni;

A livello dei Dipartimenti:

si approntano le griglie per la valutazione di Istituto;

si stabiliscono i criteri di valutazione degli elaborati;

si decidono eventuali adeguamenti in itinere.
 A livello di Consigli di classe : si valutano i progressi globali della cla sse in coerenza con gli obiettivi
proposti nella programmazione.
Procedura.
La valutazione degli alunni è attualmente regolamentata dal DPR 122/2009 “ Regolamento
recante coordinamento delle norme vigenti per la valutazione degli alunni e ulteriori modalità applicative in
materia, ai sensi degli articoli 2 e 3 del decreto-legge 1° settembre 2008, n. 137, convertito, con
modificazioni, dalla legge 30 ottobre 2008, n. 169”.
In ottemperanza all’art. 1, c. 5 del suddetto DPR (Il collegio dei docenti definisce modalità e
criteri per assicurare omogeneità, equità e trasparenza della valutazione, nel rispetto del principio della
libertà di insegnamento. Detti criteri e modalità fanno parte integrante del piano dell'o fferta formativa),
viene definito quanto segue.
Il momento della valutazione viene attivato dal Collegio dei Docenti nella globalità dei suoi aspetti,
che investono non solo l’area cognitiva dell’alunno, ma tutto il suo processo di maturazione: pertanto,
nell’osservazione e rilevazione di dati, viene tenuto presente sia il campo comportamentale e sociale sia
quello specifico dell’apprendimento.
In considerazione della particolare e problematica utenza dell’Istituto, i Consigli di classe
formalizzeranno le proprie osservazioni dalla situazione di partenza al progressivo avvicinamento agli
obiettivi ottimali per ciascun alunno, evidenziando le mete, anche minime, raggiunte, mirando a valorizzare
continuamente le sue risorse in tale ottica.
Il piano di studi personalizzato (P.S.P.) viene impostato nelle sue linee generali all’inizio dell’anno
scolastico, tenendo conto anche di tutti gli apprendimenti non formali e informali acquisiti dagli alunni.
La suddivisione delle classi in fasce di livello favorisce una programmazione personalizzata e deve
tenere conto che gli alunni che attuano il passaggio da un livello a quello superiore sono comunque in
situazioni di disagio quando si raffrontano con richieste maggiori, cosa che deve essere considerata all’atto
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della valutazione. La valutazione è certamente una operazione finalizzata a giudicare le prestazioni, ma è
soprattutto la procedura con cui aiutare l’alunno a conoscersi ed auto-orientarsi.
L’Istituto ha adottato come metodo di lavoro la collegialità, per la scelta dei criteri e degli strumenti, per
la rilevazione dei dati iniziali e per i successivi controlli in itinere. T enendo in primo piano l’inserimento
dell’alunno nella comunità sociale si sono fissate le mete comportamentali:
socializzazione – autonomia – responsabilità – impegno.
Le mete cognitive preferenziali sono state fissate in:
 sviluppo delle conoscenze, intese in ciò che sa ed in ciò che sa fare;
 sviluppo delle abilità, in rapporto alle aree di trasversalità (linguistica – tecnologica – scientifica –
espressiva), indispensabili all’inserimento senza particolare difficoltà nelle classi successive e per un agevole
superamento dell’Esame di Stato ed una non traumatica prosecuzione degli studi.
Le osservazioni sistematiche e le verifiche per tutte le discipline avranno una cadenza mensile e saranno
sollecitamente valutate e controfirmate dal Docente.
Si suddividono le valutazioni in valutazioni in itinere e valutazioni periodiche. Le prime vengono
demandate ai singoli Insegnanti che devono basarsi su verifiche orali e scritte somministrate ai ragazzi al
termine di ogni unità di lavoro per verificare la qualità del processo di apprendimento e l’acquisizione di
concetti o tecniche indispensabili allo svolgimento delle unità successive. Le verifiche, anche per le attività
di laboratorio, devono essere sempre graduate per difficoltà, individualizzate il più possibile e valutabili
oggettivamente, facendo riferimento a competenze disciplinari chiaramente esplicitate. Le seconde, articolate
in due tappe consistenti nei documenti valutativi quadrimestrali, devono discendere da verifiche approntate
da tutti i Docenti della Sc uola, divisi in aree disciplinari e devono tenere conto degli obiettivi di Istituto
rispettando l’omogeneità della valutazione. Nell’approntare le verifiche non si prescinda dalla suddivisione
in fasce di livello e dagli obiettivi minimi configurati per tutti in base ad ogni fascia, in sede di Dipartimento.
I dati verranno raccolti nel registro personale e contribuiranno ad attivare la valutazione formativa e a
supportare quella sommativa.
Accanto al registro personale, si sottolinea l’importanza, ai fini del controllo, di tutti i registri di
verbalizzazione collegiale.
La ripetenza sarà uno strumento “ ultimo”, cui opportunamente ricorrere qualora non si siano conseguiti
gli obiettivi minimi.
Alunni e famiglie saranno informati, con termini chiari ed interattivi e con una efficace comunicazione,
degli esiti della valutazione, della situazione di partenza e degli interventi didattici ed educativi
individualizzati, scelti dal Consiglio di classe.
96 di 122
3. L’ATTRIBUZIO NE DEL VO TO NUMERICO : RIFLESSIO NI A MARGINE
La Scuola Viotti conviene sul fatto che, al di là del voto numerico o espresso con un giudizio, è
determinante per il processo di crescita umana e culturale dell’alunno la motivazione dell’esito, che il
docente deve sempre fornire di fronte ai risultati di apprendimento e alle singole performances dei suoi
alunni e, quindi, più in generale, la qualità della relazione docente-allievo, che può rendere efficace o al
contrario vanificare l’utilità di qualsiasi procedura di verifica e valutazione. L’alunno deve avere ben chiaro
che cosa effettivamente gli si richieda in ogni prova valutativa e al momento della consegna dei risultati deve
essere messo nella condizione di capire in che cosa il suo lavoro non è ancora rispondente agli obiettivi e
quali strategie deve adottare per un reale miglioramento.
Nell'ambito delle ricerche in scienze dell'educazione a livello internazionale ci sono, infatti, alcuni punti
fermi riguardanti una valutazione che abbia un valore formativo:

deve essere esplicitamente rivolta alla singola prestazione;

non deve stigmatizzare l'allievo;

deve interessarsi non solo agli errori, ma anche ai processi;

deve servire a comprendere quali sono gli elementi di debolezza sui quali lavorare;

occorre dare un feedback oltre al voto per aiutare gli studenti a comprendere l'errore e a
individuare le strategie per non commettere in futuro gli stessi errori;

occorre concentrarsi su come gli studenti producono conoscenza, piuttosto che su come la
riproducono, nell'ottica dello sviluppo del pensiero critico;

occorre condividere con gli studenti gli obiettivi da raggiungere ed il livello di conoscenza,
abilità o competenza richiesto per conseguire le diverse valutazioni.
Occorre distinguere accuratamente misurazione e valutazione. Misurare significa quantificare, attribuire un
punteggio secondo certi parametri; valutare è, al contrario, attribuire un valore secondo criteri di giudizio,
tenendo conto, oltre che della sfera cognitiva, anche di quella affettiva e psicologica della persona nella sua
interezza .La valutazione è invece un giudizio che parte dalla misura dell’apprendimento, ma riguarda
sostanzialmente il progresso nel percorso di apprendimento.
Per le ragioni sopra esplicitate, la valutazione non può e non deve mai essere la media matematica
dei voti conseguiti.
La valutazione del primo quadrimestre, non implicando promozione o non ammissione, si
configura come “ fotografia” reale degli esiti di apprendimento di ogni alunno, sempre commisurato alla sua
situazione di partenza, al cammino compiuto, alle situazioni personali o di contesto socio-familiare che
influiscono sulle dinamiche di apprendimento. La sche da di fine anno richiede un’ulteriore attenzione nel
valutare gli esiti di apprendimento con voti inferiori a 6, poiché anche con una sola votazione inferiore a 6
l’alunno non può essere ammesso alla classe successiva o all’esame di licenza.
A chi, dunque, dare 6? Alla fine dell’anno scolastico, il voto 6 può essere attribuito anche a quegli
alunni che si ritiene abbiano possibilità di modificare i loro apprendimenti, avendo acquisito gli strumenti
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minimi per poter frequentare la classe successiva, e/o si ritiene traggano maggiore giovamento, per una loro
equilibrata crescita, dal rimanere nello stesso gruppo-classe, piuttosto che essere inseriti in un nuovo
contesto, che potrebbe vanificare gli sforzi fatti, da parte dei ragazzi stessi e dei loro insegnanti, per
l’acquisizione di autostima e sicurezza emotiva, fondamenti indispensabili per ogni apprendimento
cognitivo.
Inoltre, nei documenti di valutazione, il Colle gio Docenti de cide di utilizz are i voti in de cimi
limitatamente a quelli compresi tra 4 e 10, sia pe r le discipline sia pe r il comportamento.
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4. LA VALUTAZIO NE DELLE DISCIPLINE
Griglia di valutazione – Dipartimento Umanistico (Lettere e
Arte)
CONOSCENZA
COMPRENS IONE
METODO
CO MUNICAZIO NE
ED
OPERATIVITA’
10
Conoscenza
Comprensione piena
approfondita e sicura, ed elaborata in modo
autonoma ed
personale
integrata
Organizzazione,
rielaborazione e
produzione del
materiale di studio in
piena autonomia,
sicurezza ed ordine
Espressione chiara,
appropriata ed
articolata Operatività precisa e
corretta
9
Conoscenza
approfondita e sicura
Comprensione piena
Organizzazione,
Espressione chiara ed
rielaborazione e
appropriata produzione ordinate e Operatività corretta
sicure del materiale di
studio
8
Conoscenza completa
e corretta
Comprensione
globale
Esecuzione autonoma Espressione corretta ed appropriata,
Operatività
generalmente
generalmente
corretta, degli
corretta.
elaborati
7
Conoscenza dei
contenuti
fondamentali della
disciplina
Comprensione dei
contenuti principali
della disciplina
Esecuzione
generalmente
autonoma, ma non
sempre corretta
Espressione semplice,
ma chiara ed
abbastanza corretta –
Operatività
abbastanza corretta
6
Conoscenza
superficiale e/o
limitata ai contenuti
fondamentali della
disciplina
Comprensione
guidata dei contenuti
fondamentali della
disciplina
Autonomia limitata e
scarsa correttezza
Espressione
comprensibile, ma
molto semplice e
scarsamente corretta
–
Operatività poco
precisa
5
Conoscenza scarsa
Comprensione
difficoltosa
M ancanza di
autonomia e
correttezza
Espressione ed
operatività
difficoltose
99 di 122
4
Conoscenza
molto scarsa
Comprensione molto
limitata o assente
M etodo del tutto
assente
Espressione ed
operatività
molto difficoltose
Griglie di valutazione – Lingue straniere
LINGUA STRANIERA CLASSE PRIMA
COM PRENSIONE
ORALE
PRODUZIONE
ORALE
COM PRENSIONE
SCRITTA
PRODUZIONE
SCRITTA
4
Non discrimina i s uoni anc he
se ripetuti molto lentamente
Pronuncia fonemi sc ollegati
che non consentono di
costruire una frase di senso
compiuto
Non compr ende affatto il
senso general e di una fras e
semplice, che legge senza
rispetto di alc una regola di
pronuncia
Scrive c on errori ortografici e
grammaticali che rendono il
testo incomprensibile
5
Non compr ende
semplicissime indicazioni
anche se ripetute molto
lentamente
Risponde con un lessic o
scarso e pronunci a molto
errata rendendo la
comunicazione impossibile
Non compr ende tutte le
parole c hiave necess arie per
cogliere il senso general e di
una frase
Dimostra di non c onoscere l e
regole grammaticali
fondamentali e commette
gravi errori ortografici
Comprende le parol e chi avi di
una frase, commettendo
alcuni errori di lettura
Commette errori ortografici e
grammaticali tali per cui non
compromette la
comprensione del mess aggio
che intende tras mettere
Comprende un breve testo
rileggendo più volte e
commettendo alcune
imprecisioni nella lettura
Dimostra di conoscer e le
regole grammaticali
fondamentali per es primere
un pensi ero semplice
commettendo qualche errore
ortografico
6
Comprende il senso general e
Risponde con parole scollegate
della richiesta s e es pressa
tra loro ma s ufficienti a fornire
molto lentamente con ter mini
l'informazione essenziale
a lui noti
7
Comprende una richiesta
elementare tal volta ripetuta
espressa a velocità normal e
Fornisce frasi mini me c he
consentono una
comunicazione di qualc he
battuta
8
Comprende una richiesta
nell'ambito lessic ale a lui
noto es pressa a velocità
normale
Costruisce frasi brevi talvolta
articolate per sostener e un
semplice dial ogo
Comprende un testo semplice
su argomenti di vita
quotidiana, l eggendol o con
una buona correttezz a
fonetica
Scrive testi brevi rispettando
le regole grammatic ali,
ortografiche basilari
9
Comprende qual unque
richiesta nell'ambito lessic ale
a lui noto
Risponde a tono dimostrando
di conoscere un lessico
adeguato in un s emplice
dialogo
Comprende un testo semplice
su argomenti di vita
quotidiana c he legge c on
correttezz a di pronuncia e di
tono
Scrive brevi testi corretti
formati da fras e a l ui note
10
Comprende qual unque
richiesta e coglie il sens o di
una frase ben articolata
Risponde a tono e mantiene
vi va l a comunicazione i n un
breve dialogo s u argomenti
personali
Comprende un testo semplice
su argomenti di vita
quotidiana e legge con
correttezz a voc aboli noti
Costruisce frasi s u argomenti
già noti con grammatica e
ortografia corrette
100 di 122
LINGUA STRANIERA CLASSE SECONDA
COM PRENSIONE
ORALE
PRODUZIONE
ORALE
COM PRENSIONE
SCRITTA
PRODUZIONE
SCRITTA
4
Non discrimina i s uoni anc he
se ripetuti molto lentamente
Pronuncia fonemi sc ollegati c he
non cons entono di costruire
una frase di senso compiuto
Non compr ende affatto il
senso general e di una fras e
semplice, che legge senza
rispetto di alc una regola di
pronuncia
Scrive c on errori ortografici e
grammaticali che rendono il
testo incomprensibile
5
Non compr ende
semplicissime indicazioni
anche se ripetute molto
lentamente
Risponde con un lessic o scars o
e pronuncia molto errata
rendendo la c omunic azione
impossi bile
Non compr ende tutte le
parole c hiave necess arie per
cogliere il senso general e di
una frase
Dimostra di non c onoscere l e
regole grammaticali
fondamentali e commette
gravi errori ortografici
6
Comprende il senso general e
della richiesta s e es pressa
molto lentamente con ter mini
a lui noti
Risponde confrasi mini me
sufficienti a fornire
l'informazione essenziale
Comprende il senso di un
breve testo, commenttendo
errori di lettur a
Commette errori ortografici e
grammaticali tali per cui non
compromette la
comprensione del mess aggio
che intende tras mettere
7
Comprende una richiesta
elementare tal volta ripetuta
espressa a velocità normal e
Fornisce frasi brevi che
consentono una c omunicazi one
di qualche battuta
Comprende un breve testo
rileggendo più volte e
commettendo imprecisioni
nella lettura
Dimostra di conoscer e le
regole grammaticali
fondamentali per es primere
un pensi ero semplice pur
commettendo alcuni errori
ortografici
8
Comprende una richiesta
nell'ambito lessic ale a lui noto
espressa a velocità normal e
Costruisce frasi brevi talvolta
articolate per sostener e un
dialogo strutturato
Comprende un testo semplice
su argomenti di vita
quotidiana, l eggendol o con
una buona correttezz a
fonetica
Scrive testi brevi rispettando
le regole grammatic ali,
ortografiche basilari
9
Comprende qual unque
richiesta nell'ambito lessic ale
a lui noto
Risponde a tono dimostrando di
conosc ere un lessic o adeguato
in un dialogo strutturato
Comprende un testo semplice
su argomenti di vita
quotidiana c he legge c on
correttezz a di pronuncia e di
tono
Scrive brevi testi corretti
formati da fras e a l ui note
Risponde a tono e mantiene
vi va l a comunicazione i n un
dialogo semistrutturato
Comprende un testo semplice
su argomenti di vita
quotidiana e legge con
correttezz a anche un testo di
cui non conosc e il significato
di tutti i vocaboli
Fornisce testi con
grammatica e ortografia
corrette, atti ngendo dalle s ue
conosc enz e per costruire
frasi nuove
10
Comprende qual unque
richiesta e coglie il sens o di
una frase in modo c ompleto
101 di 122
LINGUA STRANIERA CLASSE TERZA
VOTO
COMPRENSIO
NE ORALE
PRODUZIONE
ORALE
COMPRENSIONE
SCRITTA
con uso del
dizionario bilingue
PRODUZIONE
SCRITTA
con uso del dizionario
bilingue
CONOSCENZA
STRUTTURE
CULTURA E
CIVILTÀ
4
Non
comprende la
situazione
Non sa riprodurre
un mess aggio
comprensibile
Non compr ende
alcun elemento
del testo
Non sa riprodurre un
mess aggio
comprensibile
Non conosc e le
strutture e le
funzioni di bas e
Non ha conosc enz e
degli argomenti
trattati
5
Coglie solo in
parte l a
situazione
Trova diffic oltà a
produrre un
mess aggio minimo
Comprende sol o
qualche elemento
isolato del testo
Trova diffic oltà a
produrre un
mess aggio minimo
Conosc e solo in
parte funzioni e
strutture di base
Ha scarse
conosc enz e degli
argomenti trattati
6
Coglie la
situazione
principale e
comprende gli
elementi
fondamentali
del testo
Se guidato, sa
riprodurre un
mess aggio
semplice e
comprensibile,
anche se non
sempre corretto
Coglie alcuni
elementi
fondamentali di un
testo
Sa pr odurre un testo
semplice e
comprensibile, anche
se non s empre
corretto
Conosc e ed us a
funzioni e s trutture
di bas e
Conosc e gli aspetti
fondamentali e sa
riferirne se guidato
7
Comprende
globalmente il
testo
Sa pr odurre un
mess aggio
comprensibile ma
con un lessic o
essenzi ale
Comprende la
situazione globale
Sa pr odurre un testo
comprensibile ma con
un lessic o ess enzial e
Conosc e ed us a le
principali funzioni e
strutture
Conosc e
discretamente gli
argomenti trattati
8
Comprende il
testo e la
maggior parte
dei dettagli
Sa pr odurre un
mess aggio
sostanzialmente
corretto c on
qualche errore che
non condiziona la
comprensione
Comprende la
situazione e gli
elementi
fondamentali
Sa pr odurre un testo
sostanzialmente
corretto c on qualche
errore che non
condiziona l a
comprensione
Conosc e ed us a la
maggior parte delle
strutture e funzi oni
previste dalla
programmazione
Conosc e bene gli
argomenti trattati
9
Comprende
tutte le
informazioni
fornite i n modo
esplicito
Sa pr odurre un
mess aggio
sostanzialmente
corretto e
appropriato
Comprende un
testo e la maggior
parte dei dettagli
Sa pr odurre un testo
sostanzialmente
corretto e
appropriato, fornendo
qualche dettaglio
Conosc e ed us a
correttamente le
funzioni e s trutture
previste dalla
programmazione
Conosc e bene gli
argomenti trattati e
sa fare confronti
10
Comprende
total mente il
testo e s a
cogliere gli
elementi
impliciti
Sa pr odurre
correttamente un
mess aggio
articolato, corretto
e con apporti
personali
Comprende
total mente un
testo e riconosce
informazioni
implicite
Sa pr odurre
correttamente un
testo articolato,
corretto e con apporti
personali
Conosc e ed us a
con c orrettezz a e
proprietà tutte le
strutture e le
funzioni
Conosc e molto
bene gli argomenti
trattati e s a far e
confronti ed
esprimer e opinioni
102 di 122
Griglia di valutazione – Dipartimento Tecnico-Scientifico
(Matematica e Scienze, Tecnologia, Scienze Motorie e Sportive)
VOTO
CONOSCENZE
DES CRITTORI
ABILITÀ
COMPETENZE
4
I contenuti non sono appresi o
sono appresi in modo ridotto,
disordinato e frammentario.
Non è in grado di effettuare
analisi o sintesi; ha diffi coltà di
riconoscimento e
classi ficazione. Espone in modo
confuso.
Comprende in modo frammentario
e non sa applicare le conoscenze
neppure in contesti semplici.
5
I contenuti sono appresi in modo
limitato e disorganizzato.
Effettua analisi e sintesi parziali
ed imprecise anche in contesi
semplici. Anche se guidato, non
sempre espone con chiarezza.
Comprende in modo limitato e
impreciso; commette errori
sistematici nell’applicazione delle
conoscenze
6
I contenuti sono appresi in modo
parzial e, superficiale e/o
meccanico.
Effettua analisi e sintesi parziali
e solo in compiti noti. Necessita
di guida nell’esposizione.
Comprende solo in parte e/o
limitatamente alle informazioni di
superficie. Se guidato, applica le
conoscenze in compiti semplici.
I contenuti sono appresi in modo
globale, nelle linee essenziali e
con approfondimento solo di
alcuni argomenti.
Effettua analisi e sintesi
coerenti. Esprime semplici
rifl essioni personali, se guidato.
Espone in modo semplice, ma
chiaro.
Comprende in modo globale. Sa
applicare le conoscenze in modo
nel complesso corretto.
I contenuti sono appresi in modo
ordinato, sicuro e con adeguata
integrazione delle conos cenze
preesistenti.
Effettua analisi e sintesi corrette
con buona sicurezza e
autonomia; sa esprimere
semplici valutazioni personali.
Espone in modo ordinato.
Comprende a vari livelli; applica
le conoscenze in modo corretto; sa
orientarsi nella soluzione di
problemi complessi.
I contenuti sono appresi in modo
completo, sicuro e autonomo.
Effettua analisi e sintesi corrette
con piena sicurezza e
Comprende in modo completo e
approfondito; applica le
7
8
9
103 di 122
10
I contenuti sono appresi in modo
completo, approfondito, organico,
autonomo e integrato.
autonomia; sa esprimere
valutazioni personali. Espone in
modo ordinato e sicuro.
conoscenze in modo corretto e
sicuro, anche in compiti
complessi.
Effettua autonomament e analisi
corrette ed approfondite e
sintesi coerenti ed originali;
esprime valutazioni personali
originali, pertinenti e supportate
da argomenti logici ed effi caci.
Espone in modo effi cace.
Comprende in modo completo e
approfondito. Applica le
conoscenze con padronanza e
disinvoltura anche in contesti non
noti; risolve in modo autonomo
problemi complessi.
Griglia di valutazione – Musica
Voto
10
Corrisponde ad un ECCELLENT E raggiungimento degli obiettivi ed è indice di padronanza dei
contenuti e delle abilità di trasferirli e rielaborarli AUTONOMAMENTE in un’ottica
interdisciplinare. Sarà, quindi, attribuito agli alunni che dimostrino di possedere una
COMPLETA e PERSONALE conoscenza degli argomenti, di aver acquisito PIENAMENTE le
competenze previste e di saper fare un uso SEMPRE CORRETT O del linguaggio specifico,
manifestando una sicura padronanza degli strumenti.
Voto
9
Corrisponde ad un COMPLETO raggiungimento degli obiettivi e un’ AUTONOMA capacità di
rielaborazione delle conoscenze. Sarà attribuito agli alunni che dimostrino di possedere una
conoscenza COMPLET A degli argomenti, di aver acquisito le competenze richieste, di usare in
modo CORRETT O il linguaggio specifico e gli strumenti.
Voto
8
Corrisponde ad un BUON raggiungimento degli obiettivi e ad un’ AUTONOMA capacità di
rielaborazione delle conoscenze. Sarà, quindi, attribuito agli alunni che dimostrino di possedere
una BUONA conoscenza degli argomenti, di aver acquisito le competenze richieste e di saper
usare in modo GENERALMENTE CORRETT O il linguaggio specifico e gli strumenti.
Voto
7
Corrisponde ad un SOST ANZIALE raggiungimento degli obiettivi e ad una capacità di
rielaborazione delle conoscenze NON SEMPRE SICURA. Sarà, quindi, attribuito agli alunni che
dimostrino di possedere una DISCRET A conoscenza degli argomenti, di aver acquisito le
competenze FONDAMENTALI richieste, manifestando QUALCHE INCERT EZZA nell’uso del
linguaggio specifico e degli strumenti.
Voto
6
Corrisponde al raggiungimento degli obiettivi ESSENZIALI.
Sarà attribuito agli alunni che dimostrino di possedere una conoscenza degli argomenti
SUPERFICIALE, di aver acquisito le competenze MINIME richieste con INCERT EZZE
nell’uso del linguaggio specifico e degli strumenti.
Voto
5
Corrisponde ad un PARZIALI raggiungimento degli obiettivi MINIMI.
Sarà attribuito agli alunni che dimostrino di possedere LIMITAT E o NON ADEGUAT E
conoscenze, di NON AVER acquisito le competenze richieste, con difficoltà nell’uso del
104 di 122
linguaggio specifico e degli strumenti.
Voto
4
Corrisponde al NON raggiungimento degli obiettivi MINIMI.
Sarà attribuito agli alunni che dimostrino di possedere FRAMMENT ARIE e/o NON
ADEGUAT E conoscenze, LIMITAT O uso del linguaggio specifico e degli strumenti e di NON
AVER acquisito le competenze richieste, nonostante gli interventi individualizzati.
CRITERI DI VALUTAZIO NE
La valutazione dell’alunno terrà conto:
 del contesto socio-economico e culturale di provenienza;
 del livello di partenza;
 dell’evoluzione in campo affettivo, relazionale e cognitivo;
 degli interventi effettuati (recupero, consolidamento, potenziamento, approfondimento);
 dell’impegno, degli interessi e delle attitudini evidenziati.
Griglia di valutazione – Strumento Musicale
105 di 122
CONOSCENZ
E DI BASE
LETTURA A
ABILITÀ
DELLA
PRIMA VISTA
VOTO
TECNICHE
TEO RIA
DELLO
STRUMENTALI
MUSICALE STRUMENTO
4
Conoscenza solo
frammentaria del
linguaggio
speci fico
5
Utilizzo
approssimativo
del linguaggio
speci fico e della
notazione
6
Si sa orientare
nell’uso del
linguaggio
speci fico e della
notazione
7
8
9
10
Esecuzione
stentata del testo
musicale proposto
attraverso la
lettura a prima
vista
Esecuzione
insicura del testo
musicale proposto
attraverso la
lettura a prima
vista
Esecuzione
accettabile del
testo musicale
proposto
attraverso la
lettura a prima
vista
Limitato utilizzo
delle tecniche
strumentali
speci fiche
Superficiale
utilizzo delle
tecniche
strumentali
speci fiche
Accettabile
utilizzo delle
tecniche
strumentali
speci fiche
INTERPRETA ZION
EE
COMPRENSIONE
DEL TESTO
MUSICALE
Comprensione
parzial e delle
inform azioni
minime di un
messaggio
musicale
Comprensione
superficial e del
messaggio
musicale
Riconoscimento e
comprensione del
messaggio
musicale proposto
in misura
accettabile
ABILITÀ
NELLE
ES ECUZIO NI
DI MUSICA
D’INSIEME
Limitato utilizzo
delle tecniche
strumentali
speci fiche
d’insieme
Superficiale
utilizzo delle
tecniche
strumentali
speci fiche
d’insieme
Accettabile
utilizzo delle
tecniche
strumentali
speci fiche
d’insieme
Adeguata
Esecuzione
Adeguata capacità Riconoscimento e
padronanza
Utilizzo corretto adeguat a del testo
esecutiva nell’uso
comprensione
esecutiva nell’uso
del linguaggio
musicale proposto
delle tecniche
adeguati del
delle tecniche
speci fico e della
attraverso la
strumentali
messaggio
strumentali
notazione
lettura a prima
speci fiche
musicale proposto
speci fiche
vista
d’insieme
Buona
Buona
Esecuzione
padronanza
padronanza
Utilizzo del
Riconoscimento e
corretta del testo esecutiva nell’uso
esecutiva nell’uso
linguaggio
comprensione
musicale
proposto
delle tecniche
delle tecniche
speci fico e della
corretti del
attraverso la
strumentali
strumentali
notazione con
messaggio
lettura a prima
speci fiche
speci fiche
buona padronanza
musicale proposto
vista
d’insieme
Esecuzione con
Disinvolta
Disinvolta
Disinvolto
scioltezza del
Riconoscimento e
autonomia
autonomia
utilizzo del
testo musicale
comprensione
esecutiva nell’uso
esecutiva nell’uso
linguaggio
proposto
disinvolti del
delle tecniche
delle tecniche
speci fico e della attraverso la
messaggio
strumentali
strumentali
notazione
lettura a prima
musicale proposto
speci fiche
speci fiche
vista
d’insieme
Esecuzione sicura
Sicurezza ed
Sicurezza ed
e autonoma del
Riconoscimento e
autonomia
Utilizzo sicuro del
autonomia
testo musicale
comprensione
esecutiva nell’uso
linguaggio
esecutiva nell’uso
proposto
sicuri del
delle tecniche
speci fico e della
delle tecniche
attraverso la
messaggio
strumentali
notazione
strumentali
lettura a prima
musicale proposto
speci fiche
speci fiche
vista
d'insieme
5. LA VALUTAZIO NE DEL CO MPORTAMENTO
106 di 122
Come si legge nel DPR 122/2009, art. 2, c. 8, la valutazione del comportamento degli alunni, ai sensi
degli articoli 8, comma 1, e 11, comma 2, del decreto legislativo n. 59 del 2004,
e
successive
modificazioni, e dell'articolo 2 del decreto-legge, è espressa nella scuola secondaria di primo grado,
con voto numerico espresso collegialmente in decimi ai sensi dell'articolo 2 del decreto-legge; il voto
numerico è illustrato con specifica nota e riportato anche in lettere nel documento di valutazione.
GRIGLIA DI VALUTAZIONE
DEL COMPORTAMENTO DEGLI STUDENTI
L’alunno rispetta le persone, gli ambienti e le regole di convivenza della scuola e della
classe, è collaborativo nei confronti di tutti e si pone come elemen to posi tivo
Voto
10
all’interno della classe. Il suo comportamen to è in linea di massima esemplare.
L’alunno rispetta le persone, gli ambienti e le regole di convivenza della scuola e della
Voto
classe, è attivo nella partecipazione alla vita scolastica, ma non sempre collabora tivo.
9
L’alunno è sensibile al richiamo, pertanto, se sollecitato, rispetta le regole della scuola
Voto
e della classe. Il rispetto delle persone e degli ambienti è sostanzialmente adeguato.
8
L’alunno deve essere frequentemen te richiamato affinché tenga conto delle regole
Voto
della scuola e del vivere comunitario, mostrando un senso di responsabilità ancora
7
limitato.
L’alunno non ha ancora assimilato il valore del rispetto delle regole e delle persone,
Voto
quindi corregge i suoi comportamen ti spesso inadeguati al vivere comunitario solo se
6
richiamato e/o sanzionato. La sua partecipazione alla vita scolastica è scarsa e/o
disturbante. Ancora molto limita ti il senso di responsabilità e l’autocontrollo.
L’alunno non rispetta il regolamento della scuola e del vivere sociale, non partecipa
Voto
e/o partecipa in modo del tu tto inadeguato alle a ttività scolastiche e compro mette
5
con il suo grave disturbo il regolare svolgimento delle lezioni. Gli sono stati comminati
provvedimenti disciplinari severi, ma sostanzialmente non ha modificato il suo
comportamen to.
6. LA CERTIFICAZIO NE DELLE CO MPETENZE
In attesa di un modello ministeriale per la certificazione delle competenze al termine della scuola del
primo ciclo, la Scuola Viotti utilizza un proprio modello, elaborato dal Collegio dei Docenti.
107 di 122
SSPGS “G. B. Viotti”
Anno scolastico 2012/2013
RISULTATI
DEI QUESTIONARI
DI GRADIMENTO
- ALUNNI -
IL LAVORO SVOLTO IN CLASSE
È INTERESSANTE?
100%
80%
63%
60%
40%
20%
8%
16%
13%
0%
PER NULLA
POCO
ABB.
MOLTO
107 di 122
LA SCUOLA FORNISCE UN ADEGUATO NUMERO DI
ATTIVITÀ EXTRACURRICOLARI?
100%
80%
60%
40%
41%
40%
20%
13%
6%
0%
PER NULLA
POCO
ABB.
MOLTO
GLI INSEGNANTI SI DIMOSTRANO DISPONIBILI E ATTENTI
A LLE ESIGENZE DEGLI ALUNNI?
100%
80%
60%
46%
35%
40%
20%
7%
12%
0%
PER NULLA
POCO
ABB.
MOLTO
108 di 122
LE VALUTAZIONI DEGLI INSEGNANTI
SONO TRASPARENTI E MOTIVATE?
100%
80%
60%
51%
40%
20%
21%
19%
9%
0%
PER NULLA
POCO
ABB.
MOLTO
IL RAPPORTO TRA COMPAGNI
DI CLASSE È SERENO?
100%
80%
60%
41%
40%
20%
29 %
19%
11%
0%
PER NULLA
POC O
ABB.
MOLTO
109 di 122
I CONTENUTI DELLE LEZIONI
SONO CHIARI E COMPRENSIBILI?
100%
80%
61%
60%
40%
20%
17 %
16%
6%
0%
PER NULLA
POCO
ABB.
MOLTO
LA SCUOLA È UN LUOGO
IN CUI MI SENTO SICURO
100%
80%
60%
43%
40%
20%
15%
22%
20%
0%
PER NULLA
POCO
ABB.
MOLTO
110 di 122
I LOCALI SCOLASTICI SONO PULITI?
100%
80%
60%
40%
23%
30%
35%
12%
20%
0%
PER NUL LA
POCO
ABB.
MOLTO
LE USCITE DIDATTICHE E LA GITA
SONO INTERESSANTI ED UTILI?
100%
80%
60%
35%
40%
20%
40%
16%
9%
0%
PER NULLA
POCO
ABB.
MOLTO
111 di 122
IN SINTESI, SEI SODDISFATTO DI FAR
PARTE DELLA SCUOLA VIOTTI?
100%
80%
60%
37%
40%
20%
13%
35%
15%
0%
PER NULLA
POCO
ABB.
MOLTO
112 di 122
9. RAPPORTI CON
L’ESTERNO
113 di 122
RAPPORTI CON IL TERRITORIO
Per rispondere alle esigenze esplicite ed implicite della sua utenza, la Scuola Secondaria di Primo
Grado “ G. B. Viotti” è in relazione con molteplici soggetti che operano sul territorio in cui essa è inserita: le
collaborazioni, sempre meno occasionali e sempre più sistematiche, costituiscono una rete di risorse
indispensabili per fronteggiare le problematiche emergenti e per rendere la Scuola un polo culturale e
creativo significativo all’interno di Barriera di Milano.
1. RETI, ACCORDI, PROTOCOLLI, INTESE INTERISTI TUZIONALI

Tavolo S ociale Barriera di Milano e Circoscrizione 6
La Scuola Viotti partecipa dall’a.s. 2003-2004 al Tavolo sociale “Barrie ra di Milano”, attivato dalla
Città di T orino, attraverso il Settore Periferie, con deliberazione della Giunta comunale del 19 marzo 2002,
in stretta collaborazione con la Circoscrizione.
Il T avolo Sociale si configura come struttura che opera per condividere programmi, attività, ottimizzare
risorse e ricercare soluzioni organizzative nuove e più efficaci in risposta ai bisogni espressi dal territorio i
cui confini sono delimitati a nord dall’asse di via Sempione, a sud da corso Vigevano, ad ovest dall’asse
ferroviario della linea Torino Milano e a est da corso Giulio Cesare.
Obiettivi del T avolo Sociale sono:

favorire l’integrazione e lo scambio tra i cittadini di varie culture e provenienze che abitano il
territorio;

mettere in atto interventi che favoriscano ed accrescano il benessere e l’agio con particolare
attenzione ai bambini e ai preadolescenti del territorio;

favorire il protagonismo degli abitanti il quartiere nell’individuazione e nella gestione di azioni
che partecipino alla riqualificazione dell’area ex Incet.
Il T avolo Sociale vede la partecipazione di istituzioni pubbliche (Comune, Circoscrizione, Circoli Didattici)
e private (Fondazioni…), associazioni di categoria, culturali e sportive, cooperative sociali, comitati
spontanei e gruppi di cittadini, singoli cittadini. Primi firmatari del Protocollo d’Intesa sono stati il Settore
Periferie del Comune di Torino, la Circoscrizione 6, i Servizi Sociali della Circoscrizione 6, Il Settore
Integrazione Educativa – Ufficio Migranti a scuola, il Circolo Didattico “ A. Gabelli”, la Scuola Media
“ Viotti”, il Circolo Didattico “A. Sabin”, la Scuola Materna “T ommaso di Savoia”, la Cooperativa sociale
CISV, la Cooperativa sociale Pro.ge.s.t, la Cooperativa sociale “ Chronos”, l’Associazione Sportiva Culturale
Centrocampo, l’Associazione Culturale “Terza Onda”, l’Associazione T eatro “ Carillon”, l’Associazione
114 di 122
Musicale “ S. Richter”, l’Associazione Culturale “ Alice”, Spazio 211, l’Associazione Sportiva Culturale
“ Marchesa”, la Parrocchia”La Speranza”.

Comune di Torino
La Scuola collabora con il Comune di T orino per vari progetti ed usufruisce da vari laboratori ed
attività nell’ambito di Iter. L’Ente locale, centralizzato e decentrato, offre ad inizio d’anno una vasta gamma
di opportunità operative che supportano il lavoro degli insegnanti e vengono scelte da singole Equipe in
coerenza con la programmazione didattica ed educativa. Vengono di solito privilegiate le attività che
possono incidere sul processo formativo globale trasversalmente, come educazione ambientale o educazione
stradale.

Servizi S ociali della Circoscrizione 6
La Scuola collabora strettamente con i Servizi Sociali di zona, sia per colloqui individuali sia per
attivare contatti con le famiglie in difficoltà, nonché per utilizzare le opportunità educative offerte dagli
operatori e dalle associazioni cui fanno riferimento, in orario scolastico ed extra scolastico.
Per rendere più efficace la collaborazione con i Servizi Sociali, è attiva una commissione di raccordo, di
cui fanno parte alcuni insegnanti della scuola, che si incontra periodicamente per agevolare la segnalazione
ai Servizi dei ragazzini che necessitano di essere particolarmente monitorati.

Asai
L’ASAI è un’associazione di volontariato che opera dal 1995 a T orino. Propone quotidianamente
iniziative rivolte a bambini e giovani in quattro centri aggregativi (a San Salvario, Barriera di Milano, Parella
e Porta Palazzo), in diverse scuole e nei luoghi di aggregazione informale dei giovani. L’obiettivo è quello di
promuovere iniziative interculturali sul territorio, coinvolgendo i cittadini in azioni concrete, dirette
all’integrazione e alla convivenza nel tessuto urbano.
L’associazione collabora quindi con la Scuola Viotti per l’alfabetizzazione e l’integrazione degli
alunni non italiani. Una particolare attenzione è rivolta alle seconde generazioni di immigrati, attraverso il
loro coinvolgimento in attività aggregative, formative e ludiche.
T utti gli interventi educativi utilizzano una metodologia cooperativa al fine di sviluppare capacità di
ascolto e negoziazione tra i ragazzi, abbassare i livelli di competitività e abituare alla gestione democratica e
partecipata dei processi

Mamre
Il Centro Mamre svolge principalmente attività interdisciplinari di prevenzione, cura psicologica,
consulenze etnopsichiatriche ed etnopsicologiche, formazione e ricerca in ambito della salute mentale degli
immigrati.
Il Centro Mamre offre alla Scuola Viotti uno sportello in cui, previo appuntamento, gli insegnanti
possono segnalare casi di ragazzi di origine non italiana che presentino comportamenti difficili o enigmatici
115 di 122
e ricevere quindi consulenza, di tipo psicologico ed antropologico, nonché avviare percorsi specifici che
coinvolgono, presso le strutture del centro, non solo i ragazzi, ma anche le loro famiglie.

Corsi di Formazione Musicale della Città di Torino
Con il Centro di Formazione Musicale della città di Torino è in corso un Progetto di Collaborazione
per rispondere alle esigenze di quegli alunni motivati e desiderosi di proseguire il loro percorso di
formazione musicale o, eccezionalmente e previo accertamento dei loro prerequisiti, anche se di classi non
musicali, molto dotati musicalmente. Vista una serie di condizioni favorevoli, quali la vicinanza logistica fra
le due realtà e la precedente collaborazione dei docenti di strumento con i CFM si propone quanto segue:

L'attivazione presso i locali della scuola "Viotti" di corsi musicali pomeridiani relativi ai quattro
strumenti (pianoforte, sassofono, chitarra, pianoforte) riservati agli ex alunni e denominati "di
continuità e/o di avviamento professionale";

i corsi saranno gestiti, per quanto riguarda la parte economica, (rette degli alunni, compensi dei
docenti) dai CFM del Comune di T orino, mentre la scuola Viotti metterà a disposizione i locali ed il
personale ausiliario, coprendo le necessarie spese;

si privilegerà la continuità didattica, pertanto i primi docenti destinatari di tale incarico per quanto
riguarda lo strumento dovranno essere quelli della scuola "Viotti" che porteranno avanti il percorso
intrapreso con i propri allievi. In caso di non disponibilità o per altre discipline (ad esempio il
solfeggio), i docenti potranno essere selezionati dalle graduatorie dei CFM;

il calendario delle lezioni sarà opportunamente adeguato a quello previsto per i CFM, gli orari e i
giorni di lezione verranno concordati con il Dirigente Scolastico in base alle disponibilità dei locali e
del personale ausiliario;

agli alunni dei corsi sarà data la possibilità di interagire con la sede di C.so T aranto, ad esempio per
la partecipazioni a saggi, gruppi cameristici ecc.
1. RETI DI SCUOLE

Rete Musica
Alla base della Rete Musica, vi è la convinzione che la musica abbia nella scuola una forte
componente curricolare, ma soprattutto che possa favorire la crescita armonica della persona e l’acquisizione
di contenuti e capacità trasversali.
Il progetto vuole raccogliere e valorizzare il ricco patrimonio d’esperienza pluriennale, presente nelle
diverse scuole, per promuovere e sostenere percorsi che rispondano al bisogno d’integrazione sociale e
culturale di ciascun alunno nel gruppo e favoriscano l’accoglienza e l’integrazione degli stranieri, la cui
presenza nelle scuole è in continua crescita.
116 di 122
T ale ipotesi progettuale, che si incentra ed articola intorno a principi in cui si riconoscono le istituzioni
scolastiche coinvolte, esprime:

Il proposito dei docenti di partecipare attivamente alla “ridefinizione dell’enciclopedia formativa”
della scuola, selezionando il complesso di esperienze di socializzazione e d’apprendimento che
intende proporre all’utenza, in risposta all’analisi dei bisogni formativi e alle problematiche
connesse alla modernità ed alla nostra realtà territoriale .

Il riconoscimento del valore formativo dell’esperienza musicale, in riferimento agli orientamenti
pedagogici e formativi indicati dai P.O.F delle istituzioni scolastiche coinvolte.

La volontà di creare una saldatura, nell’ambito del curricolo scolastico della scuola di base, fra i
differenti linguaggi utili a promuovere la competenza comunicativa ed espressiva, consentendo a
ciascuno, senza alcuna eccezione, di sviluppare i propri talenti e realizzare le proprie potenzialità
creative ed espressive.

L’intento di garantire la continuità delle esperienze di carattere espressivo-musicale, coordinando
gli obiettivi secondo un approccio sempre più articolato e complesso in rapporto alla specificità di
ciascuna scuola e allo sviluppo degli alunni.

Il bisogno dei docenti di selezionare i percorsi di formazione, iniziale ed in itinere, orientando la
scelta verso proposte utili a consentire il costante rinnovamento del patrimonio culturale dei docenti
e l’adozione di prassi educative innovative, capaci di dare impulso e supporto all’azione didattica.

Il proposito di stabilire un più fitto rapporto di concertazione tra servizio scolastico e la realtà
territoriale per la gestione integrata dei servizi e delle azioni, al fine di favorire l’ampliamento
dell’offerta formativa e l’aggregazione culturale utilizzando l’esperienza musicale .

Il proposito di aumentare ed intensificare i percorsi di collaborazione con N.P.I per segnalare casi
di alterata funzionalità della fonazione e acquisire ulteriori strumenti per la gestione dei casi
all’interno della scuola.

Rete delle S cuole ad Indirizzo Musicale.
A seguito del D.M. 6 agosto 1999 (Riconduzione ad ordinamento dei corsi sperimentali ad indirizzo
musicale nella scuola media ai sensi della L. 124/1999, art. 11, c. 9), sono stati istituzionalizzate le Scuole
Medie, ora Secondarie di primo Grado, ad indirizzo musicale. Su iniziativa della Dirigente Scolastica della
Sc uola Secondaria di primo Grado di T rofarello, prof.ssa Fantino, è nata una rete, di cui la nostra scuola fa
parte, che riunisce molte delle Scuole Secondarie di Primo Grado ad orientamento musicale della provincia
di T orino, per altro già avvezze a proficue esperienze di collaborazione nell’Orchestra OMT .
La rete si prefigge di garantire maggiore visibilità alla realtà di queste scuole e di garantirne un
migliore collegamento con il Conservatorio, il costituendo Liceo Musicale e le altre numerose e significative
esperienze musicali attive nella provincia di Torino.
117 di 122

Rete Torino 5 – 6 – 7 contro la Dispersione
Le Scuole Secondarie di Primo Grado delle circoscrizioni 5 – 6 – 7 hanno costituito una rete al fine
di realizzare i “ Laboratori Integrati Scuola e Formazione”, che si pongono come obiettivo prioritario il
recupero dei giovani a rischio dispersione attraverso la loro rimotivazione al percorso scolastico/formativo.
Si tratta, quindi, di aiutare gli studenti a sfruttare a fondo i propri punti di forza legati alle abilità di studio ed
intervenire sui punti deboli, adottando opportune strategie volte a favorire l’acquisizione di una modalità di
apprendimento adeguata all’allievo.
I percorsi individualizzati prevedono un monte-ore nelle Scuole secondarie di primo Grado di
appartenenza, in cui curare le aree disciplinari di Italiano, Inglese, Matematica e T ecnologia, ed un altro
monte-ore da svolgersi presso agenzie formative sotto forma di laboratori “ a banda larga”, ma già in parte
professionalizzanti.
Nel caso della nostra scuola, il partner di riferimento è costituito dall’Associazione Scuole T ecniche
“ San Carlo”.

Rete Cittadinanza attiva US R
L’USR Piemonte ha firmato un Protocollo d’intesa per decentrare la promozione, il
coordinamento, l’organizzazione, il finanziamento eventuale, la documentazione ed il monitoraggio
di tutti i progetti nazionali, regionali, locali di storia o relativi a tematiche legate alla formazione
della cittadinanza attiva. La Rete Cittadinanza attiva mira a promuovere sul territorio del Piemonte
centri di documentazione e ricerca educativa in grado di fornire supporto per l’organizzazione delle
attività didattiche e, attraverso la rete telematica, in grado di favorire la ricerca delle informazioni.
Ne fanno parte quasi tutte le Scuole della Circoscrizione VI, insieme a molte altre scuole sia della
città di Torino sia della provincia.
Sc uola capofila: Secondaria di Primo Grado “ N. Bobbio”
Sc uole aderenti:

S.M. S. N. Bobbio di Torino (capofila)

S.M. S. D. Alighieri di Torino

D.D.Via Cimarosa di Torino

D.D. Gabelli di T orino

D.D. Kennedy di Torino

I.C. Cena di Torino

I.C. L. Da Vinci di T orino

I.C. King di Torino

S.M. S. Viotti di T orino

I.C. 66 Martiri di Grugliasco

Liceo Scientifico Cattaneo di T orino
118 di 122

DD Sabin - Marchesa

SM S Manzoni Nichelino

SM S via Sangone Nichelino

DD Pavone Canavese

DD A. Frank

IC Brandizzo

SM S Croce
Altre scuole ancora sono collegate, ma non ufficialmente in rete.

Rete Cittadinanza e Costituzione
A seguito del bando di concorso Cittadinanza e Costituzione (MIUR, Decreto n. 114, 27/05/2009), si
è costituita una rete tra le scuole sotto-elencate, che ha presentato il macro-progetto “ Diritto e rovescio – Per
una cittadinanza democratica”.
Sc uola capofila: Secondaria di Primo Grado “ N. Bobbio”
Sc uole aderenti:

S.M. S. N. Bobbio di Torino (capofila)

S.M. S. D. Alighieri di Torino

D.D.Via Cimarosa di Torino

D.D. Gabelli di T orino

D.D. Kennedy di Torino

I.C. Cena di Torino

I.C. L. Da Vinci di T orino

I.C. King di Torino

S.M. S. Viotti di T orino

I.C. 66 Martiri di Grugliasco

Liceo Scientifico Cattaneo di T orino

Rete Contrasto al Disagio
Si tratta di una Rete costituita da quattro scuole (Secondarie di Primo Grado “Viotti” e
“Bobbio” e IC “Leonardo da Vinci” e “Cena”), con scuole capofila gli Istituti Viotti e Leonardo da
Vinci, al fine di prevenire il disagio e la dispersione scolastica, soprattutto nella delicatissima fase
del passaggio dalla scuola media alla scuola superiore.
La rete si avvale di una progettualità condivisa con le associazioni del territorio, per le
realizzazione degli obiettivi prefissati, e dei finanziamenti della Circoscrizione 6.
119 di 122

Rete Disagio S ocio relazionale ambientale
La Rete ha come scuola capofila il Liceo Cattaneo e si propone di promuovere l’agio scolastico
attraverso iniziative di contrasto al disagio, sia di tipo relazionale e psicologico, sia di tipo sociale
ed ambientale.

Rete Sicurezza
La Rete si propone la diffusione della cultura della sicurezza e della salute nei luoghi di
lavoro, ai sensi del D. Leg. 81/2008.
Le scuole aderenti sono le seguenti:

DD A. S. Novaro

DD A. Gabelli

DD Ilaria Alpi

DD Anna Frank

IC Leonardo da Vinci

IC Cena

SM S N. Bobbio

SM S G. B. Viotti

Rete Integrazione Alunni Disabili
Si tratta di una Rete che comprende le scuole della città di Torino ed è finalizzata alla
migliore integrazione degli alunni disabili attraverso interventi progettuali condivisi.

S cuole S uperiori (progetto tutor)
Il progetto “Tutors e peer education” prevede la collaborazione con Scuole Superiori della
Circoscrizione (o eventualmente dell’intero territorio cittadino), che prevedano per i loro allievi
delle classi terze, quarte e quinte l’opportunità di affiancare i nostri alunni più deboli al fine di
limitarne la dispersione palese o occulta.
Hanno al momento aderito all’iniziativa l’IIS “Bodoni – Paravia”, l’IPSSCTS “Lagrange”
ed il Liceo “Einstein”, con i quali è intrapreso il cammino per la costituzione formale di una rete.

S cuole del territorio (Primarie e Secondarie di Secondo Grado)
Per quanto riguarda i rapporti con le altre Scuole del territorio, sono in atto i contatti con altre realtà
di ogni ordine e grado, sia per programmare attività di formazione, sia per l’attuazione dei progetti
riguardanti l’ampliamento dell’offerta formativa.
120 di 122

Oratori
All’obiettivo di garantire opportunità di successo formativo per i nostri alunni, contribuiscono anche gli
oratori (in particolare nelle parrocchie Speranza e Rebaudengo), che forniscono il doposcuola assistito in
caso di carenze di apprendimento, dietro segnalazione della Scuola stessa.
TRASPARENZA AMMINISTRATIVA
In ottemperanza della L. 241/1990 “ Nuove norme in materia di procedimento amministrativo e di
diritto di accesso ai documenti amministrativi” e della L. 69/2009 "Disposizioni per lo sviluppo economico,
la semplificazione, la competitività nonché in materia di processo civile", la trasparenza è garantita dalla
diffusione del P.O.F., della Carta dei Servizi e di tutta la documentazione prevista, dalla possibilità di
discutere le iniziative offerta dalle assemblee e dalle riunioni del Consiglio di Istituto e dalla pubblicazione
delle delibere nonché di tutta la gestione del Fondo dell’Istituzione scolastica. OK
SCUOLA - FAMIGLIA
Il rapporto Scuola famiglia è gestito dagli insegnanti, dai Consigli di classe o dal Dirigente Scolastico,
ove il Suo intervento venga richiesto. Il Dirigente Scolastico riceve i genitori su appuntamento.
All’inizio dell’anno scolastico o al momento dell’iscrizione, per le famiglie degli alunni delle classi
prime, i genitori firmano il patto di corresponsabilità, documento che sancisce in modo formale la
collaborazione tra la scuola e le famiglie nella formazione dei ragazzi e definisce i rispettivi diritti e doveri.
I colloqui con le famiglie avvengono tramite richiesta, della famiglia stessa o dell’insegnante, e su
appuntamento.
Poiché i cosiddetti “ Colloqui generali” sono risultati, negli anni scorsi, caotici per le famiglie e
scarsamente efficaci per gli insegnanti, si è deciso, sentito anche il parere dei delegati dei genitori presenti in
Consiglio d’Istituto, quanto segue:

vengono fissati due appuntamenti pomeridiani al quadrimestre, un pomeriggio per Lettere,
Inglese, Arte e Motoria ed un pomeriggio per Matematica, Seconda Lingua Straniera,
Musica e T ecnologia, in modo che i genitori possano colloquiare con tutti gli insegnanti con
maggiore calma; durante questi colloqui, al momento dell’arrivo, il genitore potrà prenotare
il colloquio tramite registrazione del proprio nome su foglio affisso alla porta, e quindi
allontanarsi nel tempo previsto d’attesa per poi tornare al momento opportuno.
121 di 122

gli insegnanti si rendono disponibili a venire incontro alle esigenze di quei genitori che, per
seri motivi, non possono essere presenti nell’ora di ricevimento e concordano, quindi, con
loro un appuntamento specifico;

i coordinatori delle classi terze distribuiscono i risultati dei test “ Arianna”, che i ragazzi
hanno svolto al COSP e sono a disposizione per fornire spiegazioni ad essi inerenti;

rimane valida la possibilità, per le famiglie, di richiedere un colloquio su appuntamento,
tramite comunicazione scritta sul diario, e, per gli insegnanti, di convocare i genitori in caso
di necessità, sempre tramite avviso scritto sul diario. I tempi per i colloqui individuali
vengono di volta in volta fissati in base alle esigenze dei soggetti interagenti. Se la famiglia
non risponde ad una richiesta di colloquio da parte degli insegnanti, si ricorre ad una
comunicazione ufficiale firmata dal Responsabile di Se de o dal Dirigente Scolastico, in caso
di particolare gravità o inadempienza.
Le comunicazioni di routine vengono fatte tramite diario scolastico, sul quale vengono annotati i giudizi
delle verifiche, eventuali mancanze dell’alunno, note riportate sul registro di classe, avvisi e comunicazioni
varie.
122 di 122
DALLE LINEE GUIDA
dell’AZIONE EDUCATIVODIDATTICA
al POF
2013/2014
MACROPROGETTAZIONE
D’ISTITUTO
PER IL
POF 2013/2014
=
CORNICE ENTRO CUI INSERIRE
OGNI PROGETTO
NORMATIVA DI RIFERIMENTO
• LINEE DI INDIRIZZO MIUR 22/11/12:
PARTECIPAZIONE DEI GENITORI E CORRESPONSABILITA'
EDUCATIVA
•DM 27/12/12
CM N. 8 6/3/13
BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI
•NOTA PROT. 5084/U USR PIEMONTE 31/05/2013: PIANO PER
L’INCLUSIVITÀ
•DPR 8/3/2013
REGOLAMENTO VALUTAZIONE SCUOLE
•D. M. 254 16/11/2012
INDICAZIONI NAZIONALI PER IL CURRICOLO DELLA SCUOLA
DELL’INFANZIA E DEL PRIMO CICLO DI ISTRUZIONE
INDICAZIONI NAZIONALI PER IL CURRICOLO DELLA
SCUOLA DELL’INFANZIA E DEL PRIMO CICLO DI
ISTRUZIONE
8 COMPETENZE CHIAVE EUROPEE
PER L’APPRENDIMENTO PERMANENTE
RACCOMANDAZIONE DEL PARLAMENTO
EUROPEO E DEL CONSIGLIO DEL 18/12/2006
(2006/962/CE)
COMUNICAZIONE
NELLA MADRELINGUA
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
PROGETTO: RECUPERO/APPROFONDIMENTO DI ITALIANO PER CLASSI
PARALLELE (classi prime sede e succursali)
PROGETTO: RECUPERO classi 2 e 3 CORSI G-H in coll. PROF.SSA GASTALDI
ORE CURRICOLARI DI LETTERE (estensione progetto classi aperte)
PROGETTO: LATINO CLASSI SECONDE SUCC. TOLLEGNO (extracurricolare)
PROGETTO: LATINO CLASSI TERZE SUCC. VIA TOLLEGNO (extracurricolare)
PROGETTO: LATINO CLASSI SECONDE SEDE (extracurricolare)
PROGETTO: LINGUA LATINA CLASSI TERZE SEDE (extracurricolare)
PROGETTO : ITALIANO L2 -ALFABETIZZAZIONE - SEDE CENTRALE- SUCC
SCARLATTI
PROGETTO DI SCRITTURA CREATIVA CON LA COLLABORAZIONE DELLA
PROF.SSA LEGGER: CLASSE III B
PROGETTO DI SCRITTURA CREATIVA CON LA COLLABORAZIONE DELLA
PROF.SSA LEGGER: CLASSE II G
PROGETTO : GIOCHI LOGICO-LINGUISTICI CON LA COLLABORAZIONE DELLA
PROF.SSA LEGGER: CLASSE I B
COMUNICAZIONE NELLE LINGUE
STRANIERE
• PROGETTO: INSEGNAMENTO A CLASSI APERTE
PER FASCE DI LIVELLO
• PROGETTO: RECUPERO/APPROFONDIMENTO
INGLESE CLASSI TERZE (extracurricolare)
• PROGETTO: CERTIFICAZIONI EUROPEE (KEY FOR
SCHOOL- DELF A2- FIT A2 - extracurricolare)
• PROGETTO:CORSO DI LINGUA RUMENA PER
ALLIEVI DI ORIGINE RUMENA (extracurricolare)
COMPETENZA MATEMATICA E
COMPETENZE DI BASE IN CAMPO
SCIENTIFICO E TECNOLOGICO
• PROGETTO: RECUPERO /APPROFONDIMENTO MATEMATICA
CLASSI 2^ E 3^ SUCC. TOLLEGNO
• PROGETTO: RECUPERO /APPROFONDIMENTO MATEMATICA
CLASSI 1 – sede e succursali
• PROGETTO:OLIMPIADI MATEMATICHE
• PROGETTO: PI GRECO DAY
• PROGETTO: APPROFONDIMENTO DI ALGEBRA SUCC.
TOLLEGNO CLASSI TERZE (extracurricolare)
• PROGETTO RECUPERO E CONSOLIDAMENTO ITALIANO E
MATEMATICA CLASSI SECONDE E TERZE – peer education
(extracurricolare)
COMPETENZA DIGITALE
• PROGETTO: LABORATORIO DI INFORMATICA
IMPARARE AD IMPARARE
• ATTENZIONE AI PROCESSI DI APPRENDIMENTO
(come imparano i nostri alunni, non solo che cosa imparano)
• METODO DI STUDIO
• APPRENDIMENTO PER COMPETENZE
• ELABORAZIONE DI ESPERIENZE DI
APPRENDIMENTO IN SITUAZIONI DI REALTÀ:
utilizzazione strumentale e contestualizzata nelle
progettazioni di classe dei Progetti d’Istituto (ogni corso
potrebbe “adottare” un progetto ed elaborare un
percorso di apprendimento finalizzato alla creazione di
un “prodotto” da esibire in un evento: Giornata della
Memoria, 25 aprile, piastrella per la legalità…)
COMPRESENZE CORSI B e M
• PROGETTO: Compresenza Lettere e Matematica –
proff. Barbiere/Camboni 2M
• PROGETTO: Scienze e Geografia in I M – proff.
Camboni/Sonnessa
• PROGETTO: Lettere e Matematica I B proff.
Perletto/Bardi
• 2PROGETTI: Storia e Matematica II B ( 1 per q.) –
proff.Bonino/Tofani
• PROGETTO: Lettere e Matematica classi terze – scienze
della terra e geografia astronomica – proff.
Perletto/Cabras – Tofani/Barbiere/Sonnessa
COMPETENZE SOCIALI E CIVICHE
RIFERIMENTI NORMATIVI
•Legge 169/2008
•Regolamenti attuativi della Riforma della Scuola Secondaria di Secondo
Grado (DPR 89/2009; 87/2010; 88/2010; 89/2010)
•Indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dell’infanzia e del primo
ciclo di istruzione allegate al D. M. 254/2012.
• Inoltre…
Circolare ministeriale 86 del 2010
Cittadinanza e Costituzione si articola in
1. una dimensione specifica con propri
contenuti che devono trovare un tempo
dedicato per essere conosciuti e
gradualmente approfonditi
2. e in una dimensione educativa che attraversa
e interconnette l’intero processo di
insegnamento/apprendimento.
1. DIMENSIONE SPECIFICA
PROGETTO: CITTADINANZA E COSTITUZIONE
Classi prime:
I DIRITTI UMANI
B. Classi seconde
L’UNIONE EUROPEA
B. Classi terze
LA COSTITUZIONE
2. DIMENSIONE EDUCATIVA
• PROGETTO: Consiglio di Circoscrizione dei ragazzi e delle
ragazze (Circ.6)
• PROGETTO: L’importante è partecipare (elezione dei
rappresentanti di classe componente studenti)
• PROGETTO: Adotta un monumento
• RETE PROGETTO: Dietro le sbarre, oltre le sbarre
• PROGETTO: DIARI DI VIAGGIO - CIFA onlus • PROGETTO: LINGUA MADRE
• PROGETTO: ATTIVITA’ ALTERNATIVA ALL’IRC - EDUCARE ALLA
CONVIVENZA CIVILE E AL SENTIMENTO - ?
• PROGETTO in rete con la scuola primaria Sabin e il Sermig,
rivolto alle classi prime e terze
• Una piastrella per la legalità
• Giornata della Memoria, 25 aprile, commemorazione delle
vittime di mafia
Educazione alla salute
PROGETTO: Parliamo di noi asl to 2
PROGETTO: Programma di prevenzione dei
disturbi del rachide nell’età della crescita,
mediante la Back School - classi prime
Educazione alla sicurezza
•Partecipazione alla Rete territoriale sicurezza
•Progetto: Informativa alunni sicurezza (con
test finale)
ATTIVITA’ SPORTIVE
•PROGETTO: CENTRO SPORTIVO SCOLASTICO - GRUPPO
SPORTIVO RUGBY- GRUPPO SPORTIVO BASEBALL/SOFTBALLPARTECIPAZIONE AI G.S.S. RUGBY - BASEBALL/SOFTBALL –
PARTECIPAZIONE AL CAMPIONATO FEMMINILE DI RUGBY
•PROGETTO: CORSO DI SCHERMA CLASSI SECONDE SEDE
•PROGETTO: CORSO DI NUOTO CLASSI PRIME/TERZE SEDE
•PROGETTO: RICONOSCIMENTO SCUOLA VIOTTI COME CLUB
DELLA FIR
•PARTITA DI CALCIO TRA ALUNNI VIOTTI E VICTORIA IVEST
La dimensione educativa di
CITTADINANZA E COSTITUZIONE
intercetta tutte le attività che i ragazzi
svolgono insieme
e il loro stesso stare a scuola
SENSO DI INIZIATIVA
E DI IMPRENDITORIALITÀ
• L’alunno è al centro del suo percorso di
apprendimento e deve essere spronato a
mettere in campo tutte le sue risorse
• Obiettivo: massima autonomia
CONSAPEVOLEZZA ED
ESPRESSIONE CULTURALI
• PROGETTO: SPAZIO MUSICA (concerti,
partecipazione a concorsi, animazione musicale di
eventi, spettacoli musicali e teatrali)
• PROGETTO: VIOTTI SAX Ensemble
• PROGETTO: VIOTTI GUITAR Ensemble
• PROGETTO: SEZIONE POTENZIAMENTO MUSICA 1^C
• PROGETTO: ASPETTANDO IL NATALE E SAGGIO
MUSICALE DI FINE ANNO CLASSI 3^ A-D-L
• PROGETTO: CONCORSO SULLA PACE LIONS “IL
NOSTRO MONDO, IL NOSTRO FUTURO” CLASSI 1^2^-3^ CORSO F SEDE E SUCC. SCARLATTI
• Esposizione e mostre di cartelloni, disegni e altri
prodotti artistici
TUTTO QUESTO PER CHI?
PER TUTTI
L’elaborazione del Piano per l’inclusione
può diventare l’occasione per la
costruzione di
La novità principale
SUPERAMENTO DELLA CLASSE
INTESA COME GRUPPO STABILE DI
ALUNNI
PERCHÉ?
•Per rispondere alle esigenze di TUTTI gli alunni
•Per perseguire l’obiettivo del miglioramento degli esiti formativi
•Per non arrendersi di fronte alle difficoltà
•Per non lavorare da soli
IN QUALI MATERIE?
•Inglese, seconda lingua straniera, italiano, matematica
PER QUALI CLASSI?
•Per alcune classi nelle lingue straniere
•Per le classi prime in italiano e matematica
COME?
•Mediante una suddivisione degli allievi in gruppi MOBILI di recupero e
potenziamento
•Con l’alternanza dei docenti sui vari gruppi di alunni
•Con la valorizzazione dei docenti di sostegno, chiamati ad operare anche sui
gruppi di potenziamento
•Con progettazione, monitoraggio e verifica da parte dei docenti coinvolti
PROGETTI DI SUPPORTO ALLA
DIDATTICA INCLUSIVA
GRIDI
MAMRE
SCUOLA STATALE G.B. VIOTTI - TORINO
SECONDARIA DI PRIMO GRADO CON INDIRIZZO MUSICALE
Tel. 011-20.0076 – Fax 011-24.65.395 e-mail [email protected]
REGOLAMENTO D’ISTITUTO
Parte Prima: PRINCIPI GENERALI
Dal D.P.R. 249/1998: Regolamento recante lo Statuto delle studentesse e degli studenti della
scuola secondaria
Art. 1 - Vita della comunità scolastica
1. La scuola è luogo di formazione e di educazione mediante lo studio, l'acquisizione delle conoscenze e lo sviluppo
della coscienza critica.
2. La scuola è una comunità di dialogo, di ricerca, di esperienza sociale, informata ai valori democratici e volta alla
crescita della persona in tutte le sue dimensioni. In essa ognuno, con pari dignità e nella diversità dei ruoli, opera
per garantire la formazione alla cittadinanza, la realizzazione del diritto allo studio, lo sviluppo delle potenzialità di
ciascuno e il recupero delle situazioni di svantaggio, in armonia con i principi sanciti dalla Costituzione e dalla
Convenzione internazionale sui diritti dell'infanzia fatta a New York il 20 novembre 1989 e con i principi generali
dell'ordinamento italiano.
3. La comunità scolastica, interagendo con la più ampia comunità civile e sociale di cui è parte, fonda il suo
progetto e la sua azione educativa sulla qualità delle relazioni insegnante-studente, contribuisce allo sviluppo della
personalità dei giovani, anche attraverso l'educazione alla consapevolezza e alla valorizzazione dell'identità di
genere, del loro senso di responsabilità e della loro autonomia individuale e persegue il raggiungimento di obiettivi
culturali e professionali adeguati all'evoluzione delle conoscenze e all'inserimento nella vita attiva.
4. La vita della comunità scolastica si basa sulla libertà di espressione, di pensiero, di coscienza e di religione, sul
rispetto reciproco di tutte le persone che la compongono, quale che sia la loro età e condizione, nel ripudio di ogni
barriera ideologica, sociale e culturale.
Art. 2 - Diritti
1. Lo studente ha diritto ad una formazione culturale e professionale qualificata che rispetti e valorizzi, anche
attraverso l'orientamento, l'identità di ciascuno e sia aperta alla pluralità delle idee. La scuola persegue la
continuità dell'apprendimento e valorizza le inclinazioni personali degli studenti, anche attraverso un'adeguata
informazione, la possibilità di formulare richieste, di sviluppare temi liberamente scelti e di realizzare iniziative
autonome.
2. La comunità scolastica promuove la solidarietà tra i suoi componenti e tutela il diritto dello studente alla
riservatezza.
3. Lo studente ha diritto di essere informato sulle decisioni e sulle norme che regolano la vita della scuola.
4. Lo studente ha diritto alla partecipazione attiva e responsabile alla vita della scuola. I dirigenti scolastici e i
docenti, con le modalità previste dal regolamento di istituto, attivano con gli studenti un dialogo costruttivo sulle
scelte di loro competenza in tema di programmazione e definizione degli obiettivi didattici, di organizzazione della
scuola, di criteri di valutazione, di scelta dei libri e del materiale didattico. Lo studente ha inoltre diritto a una
valutazione trasparente e tempestiva, volta ad attivare un processo di autovalutazione che lo conduca a individuare
i propri punti di forza e di debolezza e a migliorare il proprio rendimento.
5. Nei casi in cui una decisione influisca in modo rilevante sull'organizzazione della scuola gli studenti della scuola
secondaria superiore, anche su loro richiesta, possono essere chiamati ad esprimere la loro opinione mediante una
consultazione. Analogamente negli stessi casi e con le stesse modalità possono essere consultati gli studenti della
scuola media o i loro genitori.
6. Gli studenti hanno diritto alla libertà di apprendimento ed esercitano autonomamente il diritto di scelta tra le
attività curricolari integrative e tra le attività aggiuntive facoltative offerte dalla scuola. Le attività didattiche
curricolari e le attività aggiuntive facoltative sono organizzate secondo tempi e modalità che tengono conto dei
ritmi di apprendimento e delle esigenze di vita degli studenti.
7. Gli studenti stranieri hanno diritto al rispetto della vita culturale e religiosa della comunità alla quale
appartengono. La scuola promuove e favorisce iniziative volte all'accoglienza e alla tutela della loro lingua e cultura
e alla realizzazione di attività interculturali.
8. La scuola si impegna a porre progressivamente in essere le condizioni per assicurare:
a) un ambiente favorevole alla crescita integrale della persona e un servizio educativo-didattico di qualità;
b) offerte formative aggiuntive e integrative, anche mediante il sostegno di iniziative liberamente assunte dagli
studenti e dalle loro associazioni;
c) iniziative concrete per il recupero di situazioni di ritardo e di svantaggio nonché per la prevenzione e il recupero
della dispersione scolastica;
d) la salubrità e la sicurezza degli ambienti, che debbono essere adeguati a tutti gli studenti, anche con handicap;
e) la disponibilità di un'adeguata strumentazione tecnologica;
f) servizi di sostegno e promozione della salute e di assistenza psicologica.
9. La scuola garantisce e disciplina nel proprio regolamento l'esercizio del diritto di riunione e di assemblea degli
studenti, a livello di classe, di corso e di istituto.
10. I regolamenti delle singole istituzioni garantiscono e disciplinano l'esercizio del diritto di associazione
all'interno della scuola secondaria superiore, del diritto degli studenti singoli e associati a svolgere iniziative
all'interno della scuola, nonché l'utilizzo di locali da parte degli studenti e delle associazioni di cui fanno parte. I
regolamenti delle scuole favoriscono inoltre la continuità del legame con gli ex studenti e con le loro associazioni.
Art. 3 - Doveri
1.Gli studenti sono tenuti a frequentare regolarmente i corsi e ad assolvere assiduamente agli impegni di studio.
2. Gli studenti sono tenuti ad avere nei confronti del capo d'istituto, dei docenti, del personale tutto della scuola e
dei loro compagni lo stesso rispetto, anche formale, che chiedono per se stessi.
3. Nell'esercizio dei loro diritti e nell'adempimento dei loro doveri gli studenti sono tenuti a mantenere un
comportamento corretto e coerente con i principi di cui all'art.1.
4. Gli studenti sono tenuti ad osservare le disposizioni organizzative e di sicurezza dettate dai regolamenti dei
singoli istituti.
5. Gli studenti sono tenuti a utilizzare correttamente le strutture, i macchinari e i sussidi didattici e a
comportarsi nella vita scolastica in modo da non arrecare danni al patrimonio della scuola.
Parte Seconda:VIGILANZA / PERMESSI / GIUSTIFICAZIONI / ESONERI
Art. 4 – Vigilanza sugli alunni
Docenti e collaboratori scolastici vigilano sugli alunni per l’intero periodo di permanenza degli stessi nell’edificio
scolastico e durante ogni attività all’esterno programmata dagli Organi Collegiali (uscite didattiche, visite guidate,
feste, attività sportive, ecc. )
Art. 5 – Cambio dell’ora ed uscita
Il cambio degli insegnanti deve essere il più rapido possibile: il docente che ha concluso l’ora di lezione attende
l’arrivo del collega prima di allontanarsi dalla classe, poi raggiunge velocemente la classe dell’ora successiva.
Art. 6 – Intervallo
Anche durante l’intervallo gli alunni sono debitamente custoditi: la sorveglianza è affidata ai docenti, che non
possono allontanarsi o affidare la classe al personale ATA (i collaboratori scolastici sono nel contempo impegnati
nella vigilanza dei servizi). È opportuno che durante l’intervallo i docenti tengano sotto controllo, sia l’aula, sia il
corridoio, rimanendo nelle vicinanze della porta della classe. È inoltre vietato concedere agli alunni spostamenti di
piano.
Art. 7 – Spostamenti degli alunni
Gli spostamenti degli alunni all’interno e all’esterno dell’edificio scolastico possono avvenire solo se questi sono
accompagnati dai propri insegnanti; sarà cura del docente evitare che gli studenti facciano chiasso e disturbino le
attività delle altre classi. I collaboratori, previa segnalazione dei docenti, provvederanno a chiudere a chiave le
porte delle classi i cui alunni sono impegnati temporaneamente in altri spazi della scuola.
Art. 8 – Assenze, giustificazioni
Le assenze, anche di un solo giorno, devono essere giustificate, in forma scritta, dal genitore (o da chi ne fa le
veci) e verificate dal docente in servizio alla prima ora.
In applicazione della L. R. 12/2003 la scuola non richiede più il “certificato medico di riammissione” per assenze
superiori a cinque giorni. Si invitano pertanto i genitori ad accertare con scrupolo l’effettiva guarigione dalle
malattie potenzialmente infettive.
In caso di mancata giustificazione, lo studente è ammesso in classe, ma deve giustificare il giorno successivo. La
mancata giustificazione viene annotata sul registro di classe; dopo il terzo giorno la scuola provvede a informare la
famiglia della dimenticanza. Per assenze ripetute e ingiustificate la scuola provvede a contattare la famiglia.
In caso di periodi prolungati di assenze ingiustificate il Dirigente Scolastico, dopo gli opportuni accertamenti,
informa le Autorità Civili competenti.
Art. 9 - Ingressi posticipati e Uscite anticipate/ Ritardi
In caso di occasionali necessità, i genitori possono chiedere tramite diario l’uscita anticipata del proprio figlio. Un
genitore o persona maggiorenne espressamente delegata deve accompagnare l’alunno o venire a prenderlo. In
nessun caso, infatti, agli alunni sarà consentito uscire dalla scuola da soli se non è terminato l’orario scolastico.
Eventuali ingressi posticipati e ritardi devono essere giustificati tramite diario al docente di classe. Il docente è
tenuto a segnalare al Dirigente Scolastico ritardi ripetuti.
Art. 10 – Esonero Scienze motorie e sportive
L’esonero temporaneo o per l’intero anno scolastico dall’attività di Scienze motorie e sportive è concesso dal
Dirigente Scolastico a seguito di domanda presentata dai genitori, corredata da un certificato medico. In ogni caso
l’esonero non comporta l’assenza dalle lezioni.
Parte Terza: RAPPORTI SCUOLA-FAMIGLIA
Art. 11 - Strumenti di comunicazione
Le informazioni ordinarie della scuola rivolte alla famiglia possono avvenire nei seguenti modi:
- comunicazione scritta su foglio con o senza tagliando di riscontro;
- comunicazione scritta sul diario. Il diario è lo strumento di comunicazione tra la scuola e le famiglie.
I genitori sono tenuti a controllarlo quotidianamente e a firmare con puntualità gli avvisi.
Anche le informazioni relative alla valutazione delle prove scritte/orali avvengono tramite annotazione sul diario.
I genitori possono prendere visione degli elaborati svolti dai propri figli preferibilmente durante i colloqui periodici
con i docenti o in qualsiasi altro momento essi ne facciano richiesta. È diritto della famiglia richiedere in visione i
documenti che riguardano il percorso formativo e la valutazione dei propri figli.
Art. 12 - Incontri Scuola-Famiglia
I rapporti Scuola-Famiglia sono articolati nel seguente modo:
Assemblea di classe per illustrare la programmazione didattica e per l’elezione dei rappresentanti dei genitori
nei Consigli di Classe
Partecipazione dei rappresentanti dei genitori ai Consigli di Classe previsti dal Piano Annuale delle Attività
Incontri individuali in occasione della distribuzione del Documento Valutativo.
Incontri individuali programmati per informare le famiglie degli alunni sull’andamento educativo- didattico ;
Colloqui individuali su richiesta. Tali incontri consentono, rispetto ai precedenti, di trattare in maniera più
approfondita e ampia le singole situazioni grazie alla maggiore disponibilità di tempo. Sono anche possibili
incontri straordinari a richiesta dei genitori, del Coordinatore di classe, dei singoli docenti o del DS su
appuntamento.
Art. 13 - Sciopero
In caso di sciopero degli insegnanti e del personale ATA le lezioni possono essere irregolari. Le famiglie saranno
preavvisate con congruo anticipo sul servizio che la scuola potrà garantire. I genitori avranno cura di verificare la
data, la durata dello sciopero e di firmare tempestivamente la comunicazione sul diario.
I genitori che preferiranno tenere a casa i propri figli dovranno giustificarne l’assenza dichiarando che i figli si
sono assentati per motivi familiari.
Art. 14 – Accesso all’edificio scolastico
Nessuna persona estranea e comunque non fornita di autorizzazione rilasciata dal Dirigente Scolastico può entrare
nei locali in cui si svolgono le attività didattiche.
Dopo l’ingresso degli alunni verranno chiuse le porte d’accesso agli edifici, esclusa quella in cui presta servizio
continuo di vigilanza il personale ATA addetto.
L’ingresso dei genitori nella scuola, durante le attività didattiche, è consentito in caso di uscita anticipata dei figli,
per imprevisti, oppure nelle ore di ricevimento dei docenti o di apertura della segreteria.
È consentito l’accesso dei genitori membri della commissione mensa, secondo i Regolamenti degli Enti Locali
competenti.
Per favorire l'acquisizione di autonomia e responsabilità da parte dei loro figli, i genitori non possono portare a
scuola materiale eventualmente dimenticato.
Art. 15 - Regolamento Sicurezza
a) Ai sensi del D.L.vo 81/2008, viene redatto e periodicamente aggiornato un documento di rilevamento e
valutazione dei rischi presenti in ogni edificio scolastico, in visione presso ogni plesso.
b) Sulla base del documento di valutazione il DS adotta le misure più opportune per ridurre/eliminare i fattori di
rischio evidenziati.
c) Gli alunni e il personale docente, amministrativo e ausiliario in servizio in ogni plesso vengono annualmente
informati circa i comportamenti da tenere in caso di emergenza e istruiti sugli accorgimenti da rispettare in
situazione di normalità per salvaguardare la propria salute e sicurezza. Le iniziative di formazione sulla sicurezza
verranno opportunamente e preventivamente calendarizzate in modo da ottimizzarne l’inserimento nel contesto
dell’educazione alla salute.
d) Gli operatori scolastici e gli alunni sono invitati al rispetto delle disposizioni relative alla sicurezza (Piano di
emergenza evacuazione )
e) Tutti gli operatori e gli utenti sono tenuti a rispettare le disposizioni normative (debitamente esposte) sul
divieto di fumo in luoghi pubblici.
f) In ciascuna scuola vengono individuati annualmente gli incaricati del Servizio di Prevenzione e Protezione a cui
vengono fornite specifiche indicazioni per lo svolgimento dei propri compiti rispetto alla gestione dell’emergenza e
al primo soccorso sanitario. In particolare per tali “figure sensibili” si prevede un piano di formazione pluriennale
con azioni interne ed esterne all’Istituto.
g) Nell’adempimento degli obblighi previsti dalla normativa sulla Sicurezza, l’Istituto può avvalersi di consulenze
specialistiche non reperibili al proprio interno.
Art. 16 - Trattamento dati personali alunni e famiglie
Secondo le disposizioni dell’art. 13 del D.L.gs. 196/03 (Codice in materia di protezione di dati personali) i dati
personali degli alunni e delle famiglie saranno trattati esclusivamente per le finalità istituzionali della scuola e nel
rispetto delle disposizioni di legge. Il personale di Segreteria non è autorizzato a fornire dati personali (indirizzi,
numeri telefonici) di docenti, genitori, ecc.
Art. 17 - Laboratori
I docenti e gli alunni possono utilizzare gli spazi della scuola, interni ed esterni, garantendo la cura e la custodia
del materiale didattico e degli arredi.
L’utilizzo dei laboratori e delle aule speciali (Musica, Audiovisivi, Sala Lettura , Palestra…) deve essere effettuato
esclusivamente alla presenza dell’insegnante che ha in carico la classe/gruppo di alunni.
In caso di danni arrecati alle attrezzature e ai materiali si rimanda a quanto previsto dal “Regolamento di
disciplina”
Art. 18 – Uso del telefono.
L’utilizzo per motivi personali dei telefoni dell’ Istituto è consentito ai docenti e agli alunni solo in caso di effettiva
necessità.
Comma 1- I telefoni cellulari di docenti e alunni non devono essere visibili in classe durante le lezioni e devono
restare spenti nel corso delle attività didattiche (CM 362 del 25/08/98 e Nota prot. n. 30 del 15/3/2007). I
docenti in servizio presso le palestre ubicate fuori, o lontano dagli edifici scolastici, sono autorizzati a tenere
acceso il cellulare per poter comunicare con la scuola in caso di emergenza.
Comma 2 - La scuola non risponde di eventuali danneggiamenti, smarrimenti o furti del cellulare, così come si
sconsiglia di portare oggetti di valore o consistenti somme di denaro. Le famiglie che ritenessero, per soggettive
motivazioni, di dare comunque in uso ai propri figli il cellulare, sono invitate a collaborare nel sensibilizzare i
ragazzi affinché in classe lo spengano, lo consegnino all’insegnante della prima ora e lo ritirino all’uscita dalla scuola.
Si ricorda che, per comunicazioni urgenti, le famiglie possono comunicare con i figli utilizzando le linee telefoniche
dell’istituto.
Comma 3 - I cellulari non consegnati e usati impropriamente potranno essere ritirati, consegnati alla Dirigenza e
restituiti alle famiglie su convocazione della scuola. Per le uscite didattiche e i viaggi d’istruzione valgono le stesse
indicazioni. Gli alunni che dovessero contravvenire alle sopraindicate regole potranno incorrere in provvedimenti
disciplinari, secondo le norme previste dal Regolamento di disciplina.
Art.19 – Fotografie/filmati/registrazioni
Non è consentito, per evidenti ragioni di privacy, scattare fotografie o filmare i compagni e/o gli insegnanti
all’interno della sede scolastica, né diffondere immagini altrui non autorizzate (Direttiva 104, novembre 2007).
I registratori possono essere usati solo sulla cattedra per registrare lezioni frontali, previo consenso del docente.
Art.20 - Infortunio/malore/malattie infettive
In caso di infortunio o di malore, il personale della scuola presta le prime cure e provvede ad informare
immediatamente la famiglia dell’alunno, nonché a comunicare l’accaduto alla segreteria dell’Istituto.
In situazione di emergenza ci si rivolge al Pronto Soccorso.
Parte Quarta: REGOLAMENTO DI DISCIPLINA DEGLI ALUNNI
Art.21 – Principi generali (DPR 249/1998, modificato dal DPR 235/2007, art. 4)
Comma 1 - I provvedimenti disciplinari hanno finalità educativa e tendono al rafforzamento del senso di
responsabilità e al ripristino di rapporti corretti all’interno della comunità scolastica, nonché al recupero dello
studente attraverso attività di natura sociale, culturale e in generale a vantaggio della comunità scolastica.
Comma 2 - Nessuna infrazione disciplinare connessa con il comportamento può influire sulla valutazione del
profitto.
Comma 3 - Le sanzioni sono sempre temporanee, proporzionate all’infrazione disciplinare e ispirate al principio di
gradualità nonché, per quanto possibile, al principio della riparazione del danno. Esse tengono conto della situazione
personale dello studente, della gravità del comportamento e delle conseguenze che da esso derivano.
Art.22 – Procedimento disciplinare
Comma 1 - Il procedimento disciplinare ricalca il procedimento amministrativo, come normato dalla L. 241/1990, e
si suddivide, pertanto, in quattro fasi.
Comma 2 - FASE DELL’INIZIATIVA: si apre a cura del Dirigente Scolastico, allorché questi abbia avuto notizia
di episodi che configurano fattispecie previste nel Regolamento di Istituto quali passibili di sanzioni disciplinari,
oppure su iniziativa del Vicario o del Coordinatore di classe.
Il dirigente Scolastico, o chi ne fa le veci, è tenuto a curare le varie fasi del procedimento stesso..
Comma 3 - FASE ISTRUTTORIA: il Dirigente Scolastico, o chi ne fa le veci, convoca il Consiglio di Classe
completo di tutte le sue componenti e ne dà comunicazione scritta alla famiglia dell’alunno interessato, affinché sia
a conoscenza dell’avvio del procedimento disciplinare e possa esercitare il diritto di difesa. Il Consiglio di Classe
potrà irrogare la sanzione della sospensione (con obbligo di frequenza oppure no) per periodi non superiori a
quindici giorni; qualora prevedesse una sanzione di periodi superiori ai quindici giorni, dovrà essere convocato,
invece, il competente Consiglio di Istituto, che adotterà analoga procedura. Della seduta dell’Organo Collegiale
dovrà essere redatto un verbale analitico e preciso.
Comma 4 - FASE DECISORIA: in base alle risultanze del verbale dell’Organo Collegiale, il Dirigente Scolastico
redigerà l’atto conclusivo di assoluzione o di irrogazione della sanzione. Nel provvedimento dovrà essere indicato il
termine e l’organo (Organo di Garanzia Interno) davanti al quale impugnare in prima istanza il provvedimento
stesso.
Comma 5 - FASE INTEGRATIVA DELL’EFFICACIA: il provvedimento deve essere notificato per iscritto, con la
massima sollecitudine agli esercenti la potestà genitoriale e la sanzione sarà attuata immediatamente.
Art.23 – Impugnazioni (DPR 249/1998, modificato dal DPR 235/2007, art. 5)
Comma 1 - Contro le sanzioni disciplinari è ammesso ricorso in prima istanza, da parte di chiunque vi abbia
interesse, entro 15 giorni dalla comunicazione della loro irrogazione, all’Organo di Garanzia interno alla scuola, che
decide nel termine di 10 giorni. L’Organo di Garanzia decide, su richiesta di chiunque vi abbia interesse, anche sui
conflitti che insorgano all’interno della scuola in merito all’applicazione del presente Regolamento.
Art.24 – Costituzione e ordinamento dell’Organo di Garanzia Interno (OGI)
Comma 1 - L’Organo di Garanzia è così composto:
a) dirigente scolastico, che lo presiede;
b) un docente designato dal Consiglio d’Istituto;
c) due rappresentanti dei genitori eletti dal Consiglio d’Istituto.
Nei casi d’incompatibilità o di dovere d’astensione è prevista la presenza (in sostituzione della persona
incompatibile o sottoposta a dovere d’astensione) di un docente supplente designato preventivamente dal Consiglio
d’Istituto e di un genitore supplente preventivamente eletto dai genitori.
Comma 2 - In prima convocazione l’ Organo di garanzia deve essere “perfetto”. In seconda convocazione, per la
validità della seduta, è necessaria la presenza della metà più uno dei membri.
Comma 3 - L’Organo di garanzia prende le proprie decisioni a maggioranza semplice degli aventi diritto al voto. In
caso di parità è adottata la decisione più favorevole al giudicato. Un voto d’astensione è ininfluente sul conteggio
dei voti.
Comma 4 - Le deliberazioni dell’Organo di Garanzia sono valide anche se non sono presenti tutti i membri, purché
sia presente la metà più uno dei componenti.
Comma 5 - L’Organo di Garanzia viene rinnovato annualmente.
Art. 25
L’allontanamento dello studente dalla comunità scolastica viene disposto anche quando siano stati commessi reati
che violano la dignità e il rispetto della persona umana o vi sia pericolo per l’incolumità delle persone. La durata
dell’allontanamento è commisurata alla gravità del reato, ovvero al permanere della situazione di pericolo.
Art. 26
Il temporaneo allontanamento dello studente dalla comunità scolastica può essere disposto solo in caso di gravi o
reiterate infrazioni disciplinari.
Art. 27
Nei casi di recidiva, di atti di violenza grave o comunque connotati da una particolare gravità tale da ingenerare un
elevato allarme sociale, ove non siano esperibili interventi per un reinserimento responsabile e tempestivo dello
studente nella comunità durante l’anno scolastico, la sanzione è costituita dall’allontanamento dalla comunità
scolastica con l’esclusione dallo scrutinio finale o la non ammissione all’esame di Stato conclusivo del corso di studi
o, nei casi meno gravi, dal solo allontanamento fino al termine dell’anno scolastico.
Il tutto previa verifica, da parte dell’autorità scolastica, della sussistenza di elementi concreti e precisi dai quali si
evinca la responsabilità disciplinare dello studente.
Art. 28
Le sanzioni per le mancanze disciplinari commesse durante le sessioni d’esame sono inflitte dalla commissione di
esame e sono applicabili anche ai candidati esterni.
Infrazioni
Sanzioni
Organo competente
1. FREQUENZA ED IMPEGNO
1a. Frequenza irregolare, non
debitamente motivata (ritardi
immotivati e frequenti, abituale
irregolarità nella presentazione
delle giustificazioni)
1b. Trascuratezza e ritardo
abituale nell’esecuzione dei compiti
-
Nota sul diario personale
-
-
Convocazione della famiglia
tramite diario
-
-
Comunicazione alla famiglia
tramite lettera protocollata.
-
Coordinatore del Consiglio di
classe
-
Nota sul diario personale
-
Insegnante
-
Convocazione della famiglia
tramite diario
Nota sul diario personale
-
Insegnante / Coordinatore di
classe
Insegnante
Convocazione della famiglia
tramite diario
Comunicazione alla famiglia
tramite lettera protocollata
Nota sul diario personale
Convocazione della famiglia
tramite diario
Nota sul diario personale
Ritiro dell’oggetto e riconsegna
alla famiglia
-
Insegnante
-
Coordinatore di classe
-
Insegnante
Insegnante / Coordinatore di
classe
Insegnante
Insegnante
1c. Mancanza di impegno durante
le lezioni
1d. Trascuratezza nella gestione
del proprio materiale
(dimenticanza, scambio…)
1e. Portare a scuola oggetti non
attinenti l’attività scolastica
(giornalini, figurine, giochi,
trucchi….)
-
-
Coordinatore del Consiglio di
classe
Coordinatore del Consiglio di
classe
2. MANCANZA DI RISPETTO DELL’AMBIENTE SCOLASTICO, DEL
PERSONALE DELLA SCUOLA E DEI COMPAGNI
2a. Danneggiamento degli arredi,
delle attrezzature e del materiale
della scuola (aule, laboratori,
palestre, mensa) e, durante la
mensa, dei cibi.
-
Nota sul diario personale
-
Insegnante
-
Ammonizione e annotazione sul
registro di classe con
segnalazione alla famiglia
Convocazione della famiglia
tramite diario
Comunicazione alla famiglia
tramite lettera protocollata
Sospensione dalle lezioni o
provvedimento alternativo
Nota sul diario personale
-
Vice – preside/Insegnante
-
Insegnante
-
Coordinatore di classe
-
Consiglio di classe / Dirigente
Scolastico
Insegnante
Ammonizione e annotazione sul
registro di classe con
segnalazione alla famiglia
Sospensione dalle lezioni o
provvedimento alternativo
-
Vice – preside/Insegnante
-
Consiglio di classe / Dirigente
Scolastico
-
Nota sul diario personale
-
Insegnante
-
Ammonizione e annotazione sul
registro di classe con segnalazione
alla famiglia
Lavoro di apprendimento individuale
su temi sociali legati alla tolleranza
Attività di servizio nei confronti
delle persone offese
Sospensione dalle lezioni o
provvedimento alternativo
-
Vice-Preside/Insegnante
-
Consiglio di classe
-
Consiglio di classe
-
Consiglio di classe/Dirigente Scol.
-
2b. Disturbo delle lezioni
-
-
2c. Atteggiamento intollerante nei
confronti delle situazioni di diversità
-
2d. Molestie e/o atteggiamenti
persecutori e provocatori nei
confronti dei compagni, “scherzi”
che possono provocare danni fisici
e/o morali.
-
2e. Arroganza e/o provocazione
nei confronti degli adulti operanti
nella scuola
-
2f. Aggressioni, atti violenti nei
confronti dei compagni, bullismo
2g. Fatti di rilevanza penale o
comportanti
pericolo
per
l’incolumità delle persone
-
Ammonizione e annotazione sul
registro
di
classe
con
segnalazione alla famiglia
Convocazione della famiglia
tramite diario
Comunicazione alla famiglia
tramite lettera protocollata
Sospensione dalle lezioni o
provvedimento alternativo
Nota sul diario personale
-
Vice-Preside/Insegnante
-
Insegnante
-
Coordinatore di classe
-
Consiglio di
Scolastico
Insegnante
Ammonizione e annotazione sul
registro di classe con
segnalazione alla famiglia
Convocazione della famiglia
tramite diario
Comunicazione alla famiglia
tramite lettera protocollata
Sospensione dalle lezioni o
provvedimento alternativo
Sospensione dalle lezioni o
provvedimento alternativo
Sospensione dalle lezioni per un
periodo superiore a 15 giorni
Esclusione dallo scrutinio finale
o non ammissione all’Esame di
Stato
-
Vice – preside/Insegnante
-
Insegnante
-
Coordinatore di classe
-
-
Consiglio di classe / Dirigente
Scolastico
Consiglio di classe / Dirigente
Scolastico
Consiglio d’Istituto
-
Consiglio d’Istituto
-
classe/Dirigente
3. NON ACCETTAZIONE DEI PRINCIPI FONDAMENTALI DELLA VITA
SCOLASTICA (art. 1)
-
3a. Rifiuto del dialogo e dei valori
democratici
indispensabili
alla
formazione della coscienza civile.
-
-
3b. Esaltazione di valori negativi
-
-
Nota sul diario personale e
lavoro
di
approfondimento
individuale sui principi della
Costituzione
Ammonizione e annotazione sul
registro
di
classe
con
convocazione della famiglia
Sospensione o provvedimento
alternativo
-
Insegnante
-
Vice-Preside/Insegnante
-
Consiglio di
Scolastico
Nota sul diario personale e
lavoro
di
approfondimento
individuale sui principi della
Costituzione
Ammonizione e annotazione sul
registro
di
classe
con
convocazione della famiglia
Sospensione o provvedimento
alternativo
-
Insegnante
-
Vice-Preside/Insegnante
-
Consiglio di
Scolastico
classe/Dirigente
classe/Dirigente
4. DEROGHE ALLE DISPOSIZIONI ORGANIZZATIVE E DI SICUREZZA
4a. Mancanza di rispetto delle
norme di sicurezza
-
Nota sul diario personale
-
Insegnante
-
Convocazione della famiglia
tramite diario
Comunicazione alla famiglia
tramite lettera protocollata
-
Insegnante
-
Coordinatore di classe
-
4b. Mancanza di rispetto delle
modalità richieste nella
comunicazione scuola-famiglia
4c. Uso improprio del telefono
cellulare
4d. Utilizzo di videocamere o altri
dispositivi atti a riprendere
all’interno di qualunque ambiente
della scuola (aula, palestra,
spogliatoio, laboratori, bagni,
mensa…)
4e. Uso improprio del registratore
-
Nota sul diario personale
-
Insegnante
-
Convocazione della famiglia
tramite diario
Comunicazione alla famiglia
tramite lettera protocollata
Consegna alla Dirigenza e
restituzione alla famiglia
Consegna alla Dirigenza e
restituzione alla famiglia
Sospensione o provvedimento
alternativo
-
Insegnante
-
Coordinatore di classe
-
Insegnante/coordinatore di
classe/Vice-Preside
Insegnante/coordinatore di
classe/Vice-Preside
Consiglio di classe/Dirigente
Scolastico
Consegna alla Dirigenza e
restituzione alla famiglia
Nota sul diario personale
-
Insegnante/coordinatore di
classe/Vice-Preside
Insegnante
Convocazione della famiglia
tramite diario
Comunicazione alla famiglia
tramite lettera protocollata
Nota sul diario personale
-
Insegnante
-
Coordinatore di classe
-
Insegnante
Convocazione della famiglia
tramite diario
Comunicazione alla famiglia
tramite lettera protocollata
Sospensione o provvedimento
alternativo
Convocazione della famiglia
tramite diario
Comunicazione alla famiglia
tramite lettera protocollata
Sospensione o provvedimento
alternativo
Ammonizione e annotazione sul
registro di classe con
segnalazione alla famiglia
Sospensione dalle lezioni o
provvedimento alternativo
-
Insegnante
-
Coordinatore di classe
-
Consiglio di classe/Dirigente
Scolastico
Insegnante
-
Coordinatore di classe
-
Consiglio di classe/Dirigente
Scolastico
Coordinatore di classe
-
-
4f. Portare a scuola oggetti che
possono procurare danni alle
persone
-
4g. Comportamenti che possono
creare situazioni di pericolo
-
4h. Fumare all’interno dei locali
della scuola
-
4i. Danni alle attrezzature
preposte alla sicurezza.
-
Approvato in Consiglio di Istituto l’11/4/2012 con delibera n°35/11-12.
-
-
-
Consiglio di classe/Dirigente
Scolastico
SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO STATALE CON INDIRIZZO MUSICALE
“ Giovanni Battista VIOTTI “
CORSO VERCELLI 141/6 – 10155 TORINO
TEL 011200076 - FAX 0112465395 - E-MAIL [email protected]
COD. MECCANOGRAFICOtomm078009 COD. FISCALE 80103890010
PEC [email protected] e.it
REGOLAMENTO GRUPPO DI LAVORO HANDICAP D’ISTI TUTO (GLHI)
PREMES S A
In Italia la struttura per la gestione dell’apprendimento scolastico delle persone disabili è stata
predisposta con la Legge 104/92; l’art. 15 della norma prevede che presso ogni scuola di ordine e
grado il Dirigente Scolastico debba nominare il GLH di istituto.
ART. 1
RIFERIMENTI NORMATIVI
artt. 3 e 34 della Costituzione della Repubblica italiana;
art. 28 della legge 118/71, "Conversione in legge del D.L. 30 gennaio 1971, n. 5 e nuove norme in
favore dei mutilati ed invalidi civili”;
legge 517/77, "Norme sulla valutazione degli alunni e sull'abolizione degli esami di riparazione
nonché altre norme di modifica dell'ordinamento scolastico”;
legge 104/1992, “Legge Quadro per l’assistenza, l’integrazione sociale e i diritti delle persone
handicappate”;
DPR 24 febbraio 2004, “Atto di indirizzo e coordinamento relativo ai compiti delle unità sanitarie
locali in materia di alcuni portatori di handicap”;
“Convenzione ONU per i diritti delle persone con disabilità”, ratificata dalla legge 18/2009;
“Classificazione Internazionale del Funzionamento dell’O.M .S.” (2001);
“Linee guida del M .I.U.R. per l’integrazione scolastica degli alunni con disabilità” del 4 agosto 2009;
ART.2
COMPOS IZIONE
Il gruppo di lavoro per l’handicap di Istituto (GLHI) conformemente all’art. 15, comma 2 della legge
quadro 104/92 è costituito dal Dirigente Scolastico, dal Referente GLHI (Funzione strumentale per il
disagio), dai docenti di sostegno, da alcuni docenti curricolari, dagli operatori dei servizi sanitari e
dai familiari (alcuni rappresentanti dei genitori della scuola e alcuni genitori degli alunni disabili).
ART.3
COMPETENZE
Il gruppo di lavoro per l’handicap d’Istituto ha i seguenti compiti:
 promuovere l’accoglienza;
 organizzare e coordinare l’attività di integrazione;
 assicurare la continuità con gli altri ordini di scuola;
 monitorare attività e problematiche emerse in itinere;
 suggerire strategie operative ai docenti curricolari, promuovere innovazioni metodologiche atte a
realizzare un’effettiva integrazione;
 attivare il raccordo con gli enti corresponsabili (tenere i contatti con l’A SL, il CESM ed altri enti
esterni all’Istituto);
Direzione e segreteria corso Vercelli 141/6 - 10155 Torino
Succursale via Scarlatti n°13 10155 - Torino tel. e fax. 011858387
Succursale via Tollegno n°83 10155- Torino tel. 0112485429 fax 0112483666
1
SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO STATALE CON INDIRIZZO MUSICALE
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CORSO VERCELLI 141/6 – 10155 TORINO
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 proporre la distribuzione fra le classi che accolgono gli allievi in situazione di handicap le ore di
sostegno assegnate in base alla gravità della patologia, alle problematiche comportamentali e
relazionali, etc.;
 seguire l’attività degli insegnanti di sostegno, verificando che siano seguite le procedure corrette
e che sia sempre perseguito il massimo vantaggio per lo sviluppo formativo degli allievi nel
rispetto della normativa;
 definire i criteri generali per la stesura dei PDF e dei PEI ed approvare la documentazione relativa
ai singoli alunni;
 formulare proposte su questioni di carattere organizzativo attinenti agli alunni diversamente abili;
 proporre l’acquisto di attrezzature, sussidi e materiale didattico destinati agli alunni disabili o ai
docenti che se ne occupano;
 formulare proposte di aggiornamento per i docenti di sostegno;
 riunirsi almeno due volte l’anno.
ART 4.
COMPETENZE D EL REFERENTE GLHI
Il Referente GLHI si occupa di:
a) convocare e presiedere ( su delega del DS) le riunioni del gruppo;
b) tenere i contatti con l’ASL e con gli altri Enti esterni all’Istituto;
d) curare la documentazione relativa agli alunni in situazione di handicap garantendone la sicurezza
dei dati personali nel rispetto della vigente normativa in materia;
e) partecipare agli incontri con gli operatori sanitari;
f) curare l’espletamento da parte dei Consigli di Classe o dei singoli docenti di tutti gli atti dovuti
secondo le norme vigenti;
h) partecipare a convegni, mostre e manifestazioni riguardanti l’handicap;
i) coordinare l’attività del GLH in generale.
ART. 5
Il presente regolamento è stato approvato dal Consiglio di Istituto nella seduta del 14/12/2012
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REGOLAMENTO VISITE GUIDATE, VIAGGI
CONNESSI AD ATTIVI TA’ SPORTIVE/MUSICALI
DI
ISTRUZIONE O
PREMES S A
I viaggi di istruzione, le visite guidate e i viaggi connessi alle attività sportive/musicali ( per la
sezione ad indirizzo musicale ) sono parte integrante della normale programmazione degli O.O.C.C.
e rappresentano un valido contributo per il completamento della formazione degli allievi, sia dal
punto di vista umano-sociale, favorendone la socializzazione, sia dal punto di vista culturale, dando
loro occasione di nuove esperienze e nuove conoscenze. Pertanto, le predette attività esigono una
preventiva fase progettuale fin dall’inizio dell’anno scolastico; è dunque assolutamente necessario
che nascano dalla programmazione condivisa del Consiglio di classe, coerentemente con specifiche
esigenze didattiche e in armonia con le scelte educative indicate dal Collegio Docenti e con le linee di
indirizzo generale indicate dal Consiglio di Istituto.
ART. 1
RIFERIMENTI NORMATIVI
La nota M IUR prot.n.2209 del 11/04/2012 avente per oggetto : viaggi di istruzione e visite guidate
precisa che : “ A decorrere dal 1° settembre 2000, il “Regolamento recante norme in materia di
autonomia delle istituzioni scolastiche”, emanato con il D.P.R. 275/1999, ha configurato la completa
autonomia delle scuole anche in tale settore ; pertanto, la previgente normativa in materia (a titolo
esemplificativo, si citano: C.M. n. 291 - 14/10/1992; D.lgs n. 111 - 17/03/1995; C.M. n. 623 02/10/1996; C.M. n. 181 - 17/03/1997; D.P.C.M. n. 349 - 23/07/1999), costituisce opportuno
riferimento per orientamenti e suggerimenti operativi, ma non riveste più carattere prescrittivo.”
ART.2
NATURA E C ARATTERIS TICHE
2.1 Uscite Didattiche : attività compiute dalle classi al di fuori dell'ambiente scolastico,
direttamente sul territorio circostante (per interviste, attività sportive, visite ad ambienti naturali, a
mostre ed istituti culturali... che si trovano nel proprio quartiere o nella propria città).
Sono di durata non superiore all'orario scolastico giornaliero..
2.2 Visite guidate: visite compiute dalle classi superiore all'orario scolastico giornaliero.
Si effettuano presso parchi naturali, località di interesse storico - artistico, monumenti, mostre,
gallerie, ecc.
2.3 Viaggi d' Istruzione: tutti i viaggi che prevedono almeno un pernottamento fuori sede.
2.4 Viaggi connessi ad attività sportive e musicali possono comportare uno o più pernottamenti
ART.3
COMMISS IONE VIAGGI DI IS TRUZIONE
La Commissione Viaggi di istruzione è composta dal Dirigente Scolastico, dal primo collaboratore
del DS , dal referente e da un rappresentante della componente genitori del Consiglio di Istituto.
La Commissione predispone una rosa di proposte, a costi contenuti, rispettivamente per le classi
prime, le classi seconde e le classi terze da proporre ai consigli di classe di ottobre
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Il Consiglio di classe individua la meta, il docente accompagnatore e il supplente e presenta una
progettazione di massima che illustrerà ai rappresentanti dei genitori nei consigli di classe di
novembre.
In base alle proposte pervenute, entro fine novembre/ inizi dicembre , la Commissione elabora la
proposta del piano viaggi da sottoporre al Consiglio di Istituto.
Dopo l’approvazione del Consiglio di Istituto il referente viaggi, con il personale di segreteria, si
occupa di contattare le ditte di trasporto e le agenzie indicate nel piano viaggi per richiedere i
preventivi e predispone successivamente la tabulazione dei dati raccolti da sottoporre al Consiglio
d’Istituto per la delibera del piano viaggi definitivo.
Successivamente all’approvazione del piano definitivo i coordinatori provvedono a ritirare le
autorizzazioni e le ricevute dei versamenti delle quote sul c/c intestato alla scuola e a consegnarle al
referente.
Al termine del viaggio d’istruzione, i docenti accompagnatori sono tenuti a presentare al Dirigente
Scolastico una breve relazione conclusiva. ( all.A)
Per ogni viaggio il DS nomina un responsabile del viaggio quale capofila degli accompagnatori.
ART.4
PARTECIPANTI VIAGGI DI IS TRUZIONE
Per la realizzazione delle iniziative si stabilisce la partecipazione di almeno 2/3 degli studenti
frequentanti ciascuna classe. Il Dirigente Scolastico può, quando ne ravvisi l’opportunità,
autorizzarne la deroga.
Gli alunni che non partecipano al viaggio d’istruzione svolgono attività didattica, anche tramite
inserimento in altra classe.
ART.5
VIAGGI CONNESS I CON ATTIVITÀ S PORTIVE/MUS ICALI GEMELLAGGI
La partecipazione a scambi culturali, gemellaggi e viaggi con attività sportive/musicali è aperta a
gruppi di alunni provenienti da classi parallele, senza obbligo dei limiti di cui all’art.4
Gli alunni che non partecipano al viaggio d’istruzione svolgono attività didattica, anche tramite
inserimento in altra classe.
ART.6
DURATA E PERIODO DI EFFETTUAZIONE
Alle classi prime è concesso un viaggio d’istruzione con un solo pernottamento, alle classi seconde e
terze si concede un viaggio di istruzione con un massimo di due pernottamenti.
Le visite guidate si esauriscono nella giornata.
Le uscite didattiche vengono effettuate in orario scolastico
Tutte le visite giornaliere o i viaggi di più giorni devono essere effettuati fino ad un mese prima del
termine delle lezioni di ogni anno scolastico, ad eccezione dei viaggi connessi ad attività
sportive/musicali
La scelta dei giorni per effettuare le visite giornaliere non deve ricadere possibilmente in giorni
programmati per le riunioni.
Il programma del viaggio o della visita deve prevedere un equilibrato rapporto fra tempi di
percorrenza e tempi di soggiorno, evitando di dedicare al percorso una parte eccessiva del periodo
programmato.
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E’ opportuno che le mete siano condivise da più classi parallele
Specifici e motivati progetti o modalità di realizzazione in deroga a quanto previsto nei commi
precedenti, sono valutati dal Consiglio d’Istituto.
ART. 7
DOCENTI ACCOMPAGNATORI
Per ogni gruppo di 15 studenti o frazione dovrà essere individuato un docente accompagnatore,
tenendo presente che, qualora il gruppo (anche inferiore ai 15 partecipanti) viaggi da solo, i docenti
accompagnatori dovranno essere almeno 2 perché gli alunni non restino senza sorveglianza a causa di
una momentanea assenza di uno degli accompagnatori dal gruppo o di infortunio dello stesso.
Di norma deve essere assicurato l’avvicendamento fra gli accompagnatori, in modo da escludere che
uno stesso docente partecipi a più viaggi di istruzione nel corso dell’anno.
Durante ogni viaggio è prevista la presenza di un docente con funzione di referente e responsabile
dell’organizzazione.
ART.8
COS TI
I Consigli di Classe, nel programmare viaggi e visite, valuteranno attentamente il rapporto costibenefici, tenendo presenti le esigenze delle famiglie per quanto riguarda i costi.
Le famiglie saranno informate, prima della adesione, del costo indicativo del viaggio di istruzione.
Contestualmente all’atto dell’adesione al viaggio di istruzione, che consiste nella sottoscrizione da
parte di un familiare della comunicazione predisposta dalla scuola, è richiesto il versamento di una
somma fino al 50% della quota di partecipazione.
In caso di successiva rinuncia documentata al viaggio, dietro richiesta da parte della famiglia, potrà
essere predisposto il rimborso dell’importo versato, fatta eccezione per i costi sostenuti e le eventuali
penalità attribuite dalla agenzia organizzatrice.
ART. 9
DOVERI D EGLI S TUDENTI
In occasione di viaggi d'istruzione, uscite didattiche, visite guidate gli alunni devono essere
consapevoli che non vengono meno, anzi si rafforzano, i normali doveri scolastici. Essendo affidati
alla responsabilità dei docenti accompagnatori, dovranno attenersi scrupolosamente alle loro
direttive.
In particolare dovranno:
essere puntuali ;
corretti nei rapporti reciproci, in quelli con i docenti e soprattutto in quelli di ospiti;
sui mezzi di trasporto, evitare spostamenti non necessari e rumori eccessivi ;
in albergo muoversi in modo ordinato, evitando ogni rumore che possa ledere il diritto alla altrui
tranquillità.
osservare scrupolosamente le indicazioni degli accompagnatori.
Eventuali danni materiali procurati durante il soggiorno saranno addebitati agli studenti
assegnatari della camera;
La responsabilità degli allievi è personale: pertanto, qualunque comportamento difforme determina
l’applicazione di provvedimenti disciplinari, graduabili in base alla gravità della eventuale mancanza
commessa
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Il mancato rispetto delle elementari regole di comportamento e convivenza potrà comportare
l'assunzione di provvedimenti disciplinari, compresa, al limite, la sospensione del viaggio, della visita
guidata, dell’uscita didattica.
ART. 10
DOVERI D ELLA FAMIGLIA
La famiglia si impegna ad osservare le scadenze in merito alla compilazione delle autorizzazioni e al
versamento delle quote di partecipazione
La famiglia è invitata a comunicare alla scuola specifiche situazioni relative allo stato di salute dello
studente partecipante ai viaggi.
La famiglia è tenuta ad informare la scuola di esigenze rispetto ad un eventuale regime alimentare
particolare seguito dall’alunno.
Nel caso di gravi infrazioni disciplinari individuali, è previsto l'immediato rientro dello studente
responsabile, previa comunicazione alla famiglia, che dovrà assumersi l'onere di riportare il figlio a
casa.
ART. 11
DOVERI D EI DOCENTI ACCOMPAGN ATORI.
I Docenti accompagnatori sono soggetti all’obbligo della vigilanza sugli alunni ed alla responsabilità
di cui all’ art. 2047 del C.C., con l’integrazione di cui all’art. 61 della L.312 del 11/07/1980, che ha
limitato la responsabilità patrimoniale del personale della scuola ai soli casi di dolo e colpa grave.
Al docente referente spetta il compito di prendere tutte le decisioni, che si rendessero necessarie per
situazioni o fatti imprevisti, di variazioni di programma, compresa al limite, l’interruzione del
viaggio/uscita.
Nel caso in cui sussistano problemi di ordine educativo, disciplinare, di sicurezza, la decisione di far
partecipare all’ uscita didattica o al viaggio di istruzione gli alunni che, nonostante i continui e
ripetuti appelli, persisteranno in un atteggiamento non accettabile, tale da nuocere a se stessi ed agli
altri, spetta al Consiglio di Classe con la sola presenza dei docenti, presieduto dal Dirigente
Scolastico.
ART. 12
APPROVAZIONE REGO LAMENTO
Il presente Regolamento è stato approvato dal Consiglio d’Istituto nella seduta del 14/12/2012
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DIRIGENTE SCOLASTICO
CONSIGLIO D'ISTITUTO
MARINA MAIFREDI
COLLEGIO DOCENTI
AUSILIARI
DIRETTORE S.G.A
GIUNTA ESECUTIVA
DORIANA DANNA
RSPP
1 COLLABORATORE
ENRICO DEMATEIS
ROSSELLA BONINO
RLS
2 COLLABORATORE
BENEDETTO SPAGNUOLO
MIRA CARELLO
ASPP
RESP. VIA SCARLATTI
FRONTICELLI-MEGALIZZI-SERRA
MAURO SERRA
MEDICO COMPETENTE
RESP. VIA TOLLEGNO
LUIGI MONTANARI
MARIA FRONTICELLI
RSU
COMITATO DI VALUTAZIONE
DOCENTI
G. SPORTIVO-FESTA
AMMINISTRATIVI
CONSIGLI DI CLASSE
DIPARTIMENTI
PROGETTI/GRUPPI DI
LAVORO/COMMISSIONI
COORDINATORI DI
CLASSE
REFERENTI DI DIPARTIMENTO
REFERENTI
ORGANO DI GARANZIA
FUNZIONI STRUMENTALI
GLI
INTERCULTURA
POF: PROGETTI CON ENTI E
ORG. DEL TERRITORIO
BARONE-SONNESSA
DE GENNARO-SPAGNUOLO
SUCCESSO FORMATIVO
INTEGRAZIONE FASCE DEBOLI
CONTINUITA' ORIENTAMENTO
GRELLA
BELLEI-MARINO-RECALCHI
SITO WEB ORG.E COORD
NUOVE TEC.
SALPIETRO
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SCUOLA SEC.SUP.DI PRIMO GRA DO G.B. VIOTTI - TORINO
ORGANIGRAMMA SICUREZZA A.S. 2013/14
DIRIGENTE SCOLASTICO
MA RINA MA IFREDI
RESPONSABILE SERVIZIO
PREVENZIONE E PROTEZIONE
ADDETTI SERVIZIO PREVENZIONE E
PROTEZIONE
ENRICO DEMA TEIS
SEDE - DOMENICO ROCCO MEGA LIZZI
SUCC.VIA SCA RLA TTI - MA URO SERRA
SUCC.VIA TOLLEGNO - MA RIA FRONTICELLI
MEDICO COMPETENTE
LUIGI MONTA NARI
SERVIZIO PREVENZIONE INCENDI
SERVIZIO DI PRIMO SOCCORSO
SEDE
ELENA BELLEI
A GOSTINO SA LPIETRO
DOMENICO ROCCO MEGA LIZZI
BA RBIERO MA RIA GISELLA
A MA BILE ROSA NNA
SEDE
RITA CA RLONE
A NNA PIA BISCEGLIA
SUCC. VIA SCA RLA TTI
A NNA MA RIA GIA MMA LVA
MA RIA FRA NCIONE
SUCC. VIA SCA RLA TTI
SILVIA BARONE
AVRA HA M REICH
A NTONIO A NA STA SI
DI NUNNO MA RIA GRA ZIA
SUCC. VIA TOLLEGNO
AVRA HA M REICH
DA RIO ESPOSITO
SUCC. VIA TOLLEGNO
CLA UDIO BERRETTA
MA RIA SA NTA MORABITO
RAPPRESENTANTE LAVORATORI
PER LA SICUREZZA
BENEDETTO SPA GNUOLO
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