ANNO XX - NUMERO 2
Distribuzione Gratuita
Grafica: N!que De Angelis
DiPoVimercatese
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MAGGIO 2009
2
PLAYOFF: IL BIS E’ SERVITO...
Piatto talmente succulento che la nostra Prima Squadra ci prova gusto
staccando per il secondo anno consecutivo l’accesso alla fase finale.
L’allenatore Roberto Chiavegati ci racconta la sua ricetta.
La Dipo c’è, è viva più che mai e caricata
per questa nuova avventura playoff. Chi
l’estate scorsa la dava moribonda e con
davanti in campionato difficile ha dovuto
ricredersi. La società si è ricompattata ed ha
affidato un gruppo di giocatori del tutto
nuovi nelle mani del condottiero Roberto
Chiavegati che, con un lavoro meticoloso,
ha dato un’identità alla squadra. Partiti in
sordina, i biancoverdi si sono istaurati nelle
prime posizioni e da lì non si sono più
mossi. I 50 punti all’attivo le hanno permesso di classificarsi al quarto posto della graduatoria con il terzo miglior attacco e la
quarta miglior difesa. La squadra è un mix di tecnica e
carattere ed ha sempre cercato di imporre il suo gioco non
risultando mai inferiore a nessun avversario.
Peccato per la mancanza di continuità in certi spezzoni ci
campionato, ma non si poteva chiedere di più a questo
gruppo di ragazzi. Ma chi, meglio dell’allenatore, può raccontarci la sua avventura e le caratteristiche della sua rosa.
impostare il mio lavoro sul gruppo e credo di
esserci riuscito perché ci ritroviamo qui a
maggio ancora tutti presenti agli allenamenti.
Cosa accomuna i giocatori della rosa?
Ad inizio stagione, molti dei componenti della
squadra, avevamo in comune il fatto di doversi riscattare, per vari motivi, da un annata o
una situazione difficile con un sassolino nella
scarpa da togliersi. A partire dai pochi
rimasti (Ghislanzoni, Varisco e Citterio), passando per la maggior parte dei nuovi
(Vigliotti, Sanvito, Giani, Foti) per giungere
agli ultimi arrivati (D’Ambrosio, De Pergola).
Stesso discorso per la società che si è ricostituita con molte
speranze, sapendo che era molto difficile riuscire a garantire la continuità dei risultati dell’anno precedente, quando
c’erano giocatori di categoria.
Se lo aspettava, ad inizio stagione, di poter raggiungere i playoff?
Ad essere sincero, subito dopo i primi allenamenti mi sono
reso conto di aver un bel gruppo e competitivo ed ero
fiducioso perché i ragazzi hanno lavorato sempre bene,
mettendo l’anima con un’entusiasmo incedibile. Qualsiasi
allenatore del mio livello vorrebbe lavorare con ragazzi di
questo tipo. Ero, quindi consapevole di avere un ottima
squadra, non è stata una sorpresa, ma una conferma.
Quale è stato il primo approccio l’estate scorsa
con l’ambiente biancoverde?
Non mi ha dato nessun tipo di problema l’avere dei giocatori tutti nuovi, la società è stata chiara sin da subito affermando di dover dare il meglio delle nostre possibilità.
È stata una sfida difficile per tutti, ho sempre cercato di
3
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Chiuso il Lunedì
4
Cosa è mancato
rispetto alle altre
squadra di testa?
Siamo l’unica delle
prime cinque che non ha
un vero bomber ed è un
piccolo rammarico non
aver avuto un finalizzatore.
Pietro Troiano
Il terzino goleador
Analizzando partita per partita, se avessimo segnato soltanto un quarto dei gol che
non abbiamo concretizzato a festeggiare il
campionato ora sarebbe un’altra squadra.
Abbiamo sopperito a questa mancanza in
altro modo, infatti, senza l’apporto di
Prini, abbiamo scoperto un giocatore
come Origo che ora reputo fondamentale.
In ultimo, quali sono le partite da
ricordare e da dimenticare?
Ricordo con molto piacere la vittoria
in casa della capolista Brugherio (21), non tanto per il gioco espresso
ma per il significato del risultato. Se,
invece, devo scegliere una partita
negativa, indico il ko in casa de La
Dominante (4-1). Quando questo
numero del giornalino uscirà, proba-
bilmente i playoff saranno già stati ultimati, ed il
destino dei biancoverdi
sarà già segnato. Se
saranno gioie tutto il
mondo
Dipo
potrà
brindare, se l’esito non
sarà positivo, niente
paura,
il
giudizio di
un
anno
intero non
cambia per
una singola
partita e la
società
sarà, come
sempre
pronta, a
rimettersi in
gioco per
un’altra
entusiasmante stagione.
La “formica atomica”
bianco verde
Stefano Foti
GMV
Fabio Marcandalli
Neri e Vigliotti
Marco De Pergola
Ghisla e Solcia le nostre saracinesche tra i pali
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M O B I L I A
Cucine & Ambienti
V i a V. E m a n u e l e 7 9
2 0 0 5 9 V I M E R C AT E M I
Te l / F a x 0 3 9 6 0 8 2 1 9 4
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CRISI O NON CRISI NEL CALCIO
“DILETTANTISTICO”??
Vi presentiamo un excursus di Pierfranco Redalli sulla situazione attuale del calcio locale in
previsione di un estate di fuoco dal punto di vista economico.
Dai primi di maggio, quando i campionati non erano ancora terminati, nelle segreterie delle società sportive gli addetti ai lavori stanno predisponendo i piani per la prossima stagione. Un’annata quella 2009/2010 che si preannuncia
terribile. Chiariamo subito il significato di questo aggettivo.
Terribile sotto l’aspetto economico. La crisi infatti investe
anche il mondo del pallone. Se confermate le voci che si rincorrono in queste settimane, molti club non dovrebbero
essere ai nastri di partenza. Per altre società si preannunciano fusioni per incorporazioni: laddove oggi sono presenti tre club, si parla di una di sola squadra
al via. I più fortunati si iscriveranno al campionato, ma i bilanci subiranno notevoli ridimensionamenti.
…. assicura che la nutrita schiera dei super pagati, di questi
professionisti del dilettantismo, hanno già in mano il loro bel
contratto, il pezzo di carta, che parla di rimborsi che variano dai mille ai due mila euro al mese.
Ed allora, la crisi dove è?
Si potrebbe parlare degli alti costi degli impianti.
Della mancanza di volontari che con sacrificio, ma con un
forte attaccamento ai colori delle maglie gratuitamente mettono a disposizione il loro tempo per fare girare la sempre
più complessa macchina di questo calcio dei
poveri.
Ed ancora dell’impoverimento del pubblico,
di quel tifo che fra gli anni 50/70 è stato uno
dei motori trainanti di quella grande locomotiva del calcio non professionistico. Elementi
negativi che sono però la conseguenza di
quella che ritengo sia la “madre” dell’impoverimento generale del calcio minore: lo scimmiottare i professionisti, percependone i lati
negativi, dimenticando i valori propositivi che
erano il patrimonio fondante di quella schiera
di autentici amanti dello sport che nel dopo
guerra e per alcuni decenni hanno scritto
belle pagine di sport sulle colonne dei giornali, sui libri di storia di tante società.
I soliti slogan?
Potrebbe anche essere. Da almeno una
dozzina d’anni questi lamenti si ripetono nei
mesi di maggio e giugno per essere poi smentiti a luglio ed agosto. L’attesa rivoluzione nel
calcio nostrano viene sempre rimandata.
Capita sempre più che al vertice cambi quello che comunemente chiamiamo il “manico”
ma non la strategia. Nel senso che via un
costruttore arriva un altro re del mattone.
Un imprenditore che alla ricerca della
soluzione di qualche scottante piano di intervento investe nella squadra del paese, ricevendo o sperando di ricevere dalla macchina amministrativa il “permesso”
di edificare.
Se l’operazione salta il “magnifico presidente” si squaglia
come neve al sole. Ed ancora c’è sempre chi i soldi li trova
senza sudare. Che “pulisce” parte dei capitali girandoli per
qualche anno all’ombra di un campionato dilettanti. Non si
spiega in altro modo i costi di un milione di euro per un
campionato di Eccellenza, di quasi il doppio per una serie
“d”, o di mezzo milione di euro per una Promozione.
Quest’anno dovrebbe essere l’anno buono per rivedere la
politica dei costi, perché quello che comunemente chiamano
rimborsi ai calciatori, oggi sono autentici stipendi ( sovente
in nero), per furbetti più o meno bravi, più o meno celebrati
che, per quanto dura la loro “stella”, riescono ad incassare.
Dico dovrebbe: infatti se è vero che qualche presidente lascia, già circolano le voci di nuovi magnati pronti ad entrare
come sponsor e amministratori in questo pianeta, che continuiamo a chiamare dei dilettanti.
Radio “palla” non sappiamo se risponde al vero o se è una
E la Di.Po.?
Anche il calcio oratoriano vimercatese ha vissuto e sta
vivendo alcuni di questi mutamenti. I non più giovani
penseranno alle partite in oratorio.
Ai primi campionati con le maglie bianco verdi.
Allora dominava la Vimercatese. Poi il grande salto nei
campionati che contano.
Dove si gioca anche per vincere.
E per trionfare bisogna anche trovare gli sponsor e qualche
soldo da dare ai calciatori. Sarà poi che qui nel consiglio
c’è quel benedetto prete, che è una polisportiva, che bene o
male i conti passano per l’oratorio, fortunatamente di capitani di ventura o meglio di sventura finora non se ne sono
visti. In fondo, anche se ha un suo bilancio in qualche modo
sostanzioso, resta una società sana, dove si gioca al calcio,
dove si può salire ma anche retrocedere.
Ed agli occhi della città era, ed è una polisportiva sana,
dove mandare i bambini, i giovani a fare dello sport.
Nella certezza che su quelli che sono alcuni valori che tutti
riteniamo preziosi nessuno sgarra.
7
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NOI CI CREDEVAMO... VOI?
Partita fortissimo, la Juniores di Beretta non è riuscita a mantenere la giusta continuità.
Peccato perché le potenzialità c’erano, ma sono state fatali le troppe distrazioni.
Il campionato dei nostri Juniores si è concluso con un
onorevole terzo posto nel Girone C a sei punti dal vincitore
BM Sporting, che ha guadagnato la possibilità, l’anno
prossimo, di disputare la categoria Juniores Regionale,
superando l’Agrate solo per un punto, all’ultima giornata.
I punti realizzati dalla nostra squadra sono stati 47 in 26
partite, sette in meno di quelli del campionato dell’anno
scorso, con i quali quest’anno, avremmo vinto matematicamente il campionato. In questo semplice calcolo è racchiuso
il senso di una stagione, in cui non è sicuramente mancato
l’impegno, la serietà negli allenamenti, un buon amalgama
di gruppo, ma dove forse ha fatto difetto, in alcune partite,
soprattutto contro squadre non sempre insuperabili, la concentrazione, il giusto approccio mentale e “l’intensità” che
deve contraddistinguere la squadra che vuole essere sempre
protagonista.
Sicuramente impreviste assenze, infortuni lunghi e debilitanti di qualcuno dei nostri giocatori migliori, un po’ di sfortuna, hanno pesato in alcuni momenti topici dell’ anno, ma
rimane la sensazione che forse una squadra “ferocemente”
(passatemi il termine) motivata avrebbe potuto superare tali
difficoltà. Il girone di ritorno ha inoltre dimostrato indubbiamente una debolezza difensiva un po’ preoccupante (30
goal subiti contro i 9 dell’andata) che ci ha esposto a difficoltà che non sempre siamo riusciti a superare.
Naturalmente le cose buone non sono mancate: l’inizio di
campionato con sei vittorie consecutive ed alcune
prestazioni folgoranti, il miglior bottino di reti del girone (61
goal); il nostro Marco Nichetti è stato il capocannoniere con
22 marcature, ben 7 nostri giocatori sono stati convocati in
prima squadra e qualcuno di loro vi ha anche debuttato,
collezionando minuti di presenza in diverse partite in 1°
Categoria. Un nostro giocatore ha fatto inoltre parte in
pianta stabile della Rappresentativa Juniores di Monza.
L’aspetto disciplinare è stato discreto con poche espulsioni e
rarissime intemperanze, che in un campionato abbastanza
tirato come il nostro, sono pressoché fisiologiche.
Un grande ringraziamento va senz’altro a Mister Sergio
Beretta, che non ha mai mancato di essere vicino ai ragazzi
in ogni occasione, con impegno, serietà, competenza,
applicazione, ma soprattutto grande umanità verso i
ragazzi, anche nei momenti meno felici.
Sono sicuro di interpretare il pensiero di tutti nel porgergli
un sincero e caldo ringraziamento per ciò che ha fatto in
questi due anni, insieme a tutto il suo staff.
Un ciclo sicuramente finisce e si volterà pagina. (il Mister
lascerà l’anno prossimo la guida degli juniores per
rimanere in società solo come Direttore Sportivo del Settore
Giovanile).
La squadra, l’anno prossimo, sarà diversa con l’arrivo dei
ragazzi del 92 (benvenuti!), la conferma dei 91 e qualche
fuori quota dei nostri 89 e 90. Comincerà quindi una nuova
avventura sportiva, con un nuovo allenatore e con obiettivi
che è difficile per ora definire completamente, ma che
saranno sempre sicuramente tesi verso il massimo risultato.
Un po’ di tristezza quando qualcosa finisce o anche solo
cambia, è inevitabile, ma forse mai come in questo momento vale la pena ricordare, a suggello di questo periodo, i
risultati ottimi dei giovani calciatori che hanno vestito la
maglia della DIPO in questi ultimi quattro anni: 3° il primo
anno di Allievi (con 102 goal all’attivo in 24 partite), 6°
posto al torneo internazionale di Pasqua di Loret de Mar
(Barcellona), 1° il secondo anno di Allievi (persa all’ultima
partita delle finali la possibilità di salire nei Regionali), 4° il
primo anno di juniores, 3° quest’anno. Non può mancare quindi, in
conclusione, il ringraziamento dei
vostri sostenitori per aver loro offerto lo spettacolo sempre entusiasmante di ragazzi impegnati a
lottare, gioire e soffrire sui campi di
calcio, onorando così lo sport, con
l’immagine indimenticabile della
vostra vitale giovinezza.
GRAZIE RAGAZZI, comunque
e sempre…con tutto il cuore
!!!! FORZA DIPO sempre !!!!
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Via Cavour 64 - Vimercate
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BICCHIERE MEZZO PIENO
Campionato da protagonisti per gli Allievi che, senza qualche punto perso malamente, avrebbero potuto ottenere qualcosa di più, ma la stagione è da considerarsi più che positiva.
E’ finita! La stagione regolare è giunta al termine ed è tempo
di raccontarvi la performance di questi ragazzi; una
prestazione complessivamente positiva ma che lascia
qualche piccola traccia di amarezza.
All’inizio della stagione, oltre alla DiPo, gli addetti ai lavori
pronosticavano Vedano e Carnatese tra le squadre protagoniste del girone, e così è stato. La classifica finale recita al
primo posto Vedano, al secondo DiPo ed al terzo Carnatese.
Decidiamo di vedere il bicchiere mezzo pieno pertanto facciamo i complimenti ai nostri Allievi; gli scontri diretti hanno
evidenziato che non c’era differenza tra le prime della
classe e che la classifica finale è stata determinata da altri
fattori. Nei precedenti articoli avevamo sottolineato come
alcune “distrazioni” con compagini minori avrebbero potuto incidere sull’esito finale e questo è accaduto; questo difettuccio però non ci impedisce di restare sempre dalla parte
dei ragazzi perché comunque l’impegno negli allenamenti è
sempre stato assiduo e costante e la voglia di soffrire in partita non è mai venuta meno.
E degli Arbitri non se ne parla!!
Il valore aggiunto di “essere della DiPo” è quello di
dimostrare sul campo la differenza dei valori, è riconoscere
il valore degli avversari, è avere stile, è essere consapevoli
che siamo noi i padroni del nostro destino anche quando
non tutto va per il verso giusto, anche quando, fortuna, che
per antonomasia è sempre altrui, e sfortuna, che sempre per
antonomasia è nostra, si accaniscono contro tutta la
squadra. E dall’anno prossimo queste considerazioni
potrebbero tornare utili per affrontare al meglio la sfida del
campionato Juniores, ma ne riparleremo al momento
opportuno perché gli Allievi Bianco-Verdi stanno preparando l’ultimo impegno stagionale: il torneo di Lesmo.
Un’ultima fatica che servirà da trampolino verso il giusto
riposo (le vacanze) con la speranza che nessuna “omerica
sirena” ammagli qualcuno di questi ragazzi.
Da ultimo, come suggeritomi da alcuni assidui lettori di
questo giornale, non faremo nessuna pagella, non daremo
ne voti ne giudizi ad personam ma lasceremo alla maturità
di tutto l’ambiente ogni commento finale, non prima però di
rivolgere il nostro apprezzamento e la nostra gratitudine a
tutte quelle persone che hanno garantito la presenza
domenicale di tutti i ragazzi; il mister Magni, il suo vice
Cereda, il fisioterapista Corno e l’infaticabile e sempre presente Dirigente Accompagnatore e assistente di linea
Galbussera.
Con loro, tutta la squadra vuole porgere a “il Beppe e
Stromboli”, come simbolo di assoluta dedizione e altruismo,
un grande e affettuoso ringraziamento, da portare poi a
tutti coloro che lavorando dietro le quinte permettono ogni
anno alla DiPo Calcio di essere presente e ben figurare sui
campi di calcio lombardi.
Permettete al vostro Araldo prima di congedarsi di ordinare
su carta tre pensieri che transitano nella mente in modo da
evidenziare ancora una volta e ancora di più quel che significa essere una squadra
ed essere una squadra
DiPo.
“Combatti con più forza”
“Nel servirci l’un l’altro
diveniamo liberi”
“Un uomo che non teme
nulla è un uomo che non
ama nulla.
E se non amate nulla,
quale gioia può esserci
nella vostra vita?”.
Naturalmente ai più abili
tra i lettori scoprire gli
autori di questi scritti…….
Tebaldo l’Araldo
11
UN’AZIENDA AL SERVIZIO
DELLA SICUREZZA
ESERCITAZIONE ANTINCENDIO
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CALCIO MATTO...
LO SAPEVATE CHE...?
Tutti i fatti più pazzeschi dai campi di calcio in un libro.
E chissà se un giorno troveremo anche i nostri Pulcini 2000…
pipì e ne approfittarono subito. Non ci crederete, ma esiste
una squadra di dilettanti i cui giocatori hanno cambiato il
loro nome all’anagrafe in Beckham, Ronaldo e altri campioni, solo per spaventare gli avversari. E poi ci sono supporter tedeschi che offrono il proprio tifo perchè la squadra
del cuore è fallita, partite sospese per le buche scavate da
una talpa e un giocatore del Real Madrid anni ’70 che
sbagliò volontariamente un rigore decisivo in modo da fare
13 al Totocalcio (aveva puntato sul pareggio della propria
squadra). In Italia, invece, precisamente nella Terza Categoria cagliaritana, i giocatori si acquistano in
cambio di cibo ed animali: vuoi il
mio attaccante? Dammi una capra e
un prosciutto! Altro che assegni multimilionari. E quante altre curiosità ci
sarebbero… Ma è il momento di
andare, perché i tornei ci aspettano
e voi siete tutti invitati per divertirvi
insieme a noi (al torneo VRV del 2
giugno al Comunale, per dirvene
uno particolarmente comodo). Noi promettiamo di non farvi
annoiare come quel tifoso del Bolton che finì per addormentarsi durante la partita della sua squadra e fu costretto
a stare nello stadio, in attesa del custode, fino il giorno
seguente!
La cavalcata dei nostri Pulcini preferiti, tra le colline del campionato e la
savana dei tornei, prosegue speditissima. E le loro stravaganze dentro e
fuori dal campo potrebbero presto
finire tra quelle raccolte nel libro
“Tutte palle” (Mondadori) dal giornalista Massimo Veronese. 200
pagine di stranezze esilaranti realmente verificatesi sui campi da calcio, talmente incredibili che quasi
non ci si crede! Lo sapevate che in
Inghilterra una partita di Pulcini ha trovato il suo vincitore
solo dopo una serie di 66 rigori? L’arbitro, per la disperazione, aveva persino proposto di accorciare la distanza
del tiro… E a proposito di arbitri, le cronache raccontano di
un Palermo-Alessandria (Serie B) con un gol annullato per
un improvviso starnuto dell’arbitro, che senza volerlo fischiò
in un momento poco opportuno. Per non parlare di un arbitro che, presentatosi in campo un po’ brillo, mandò tutti
sotto la doccia con ben 30 minuti d’anticipo. Forse vedeva
doppio anche i numeri sul suo cronometro… E in questo
caso chissà cosa si sarebbero inventati i giocatori di una
squadra del Madagascar: in una partita di campionato, per
contestare l’arbitraggio, decisero di segnare 149 gol…
nella propria porta!!! Per la categoria “portieri distratti” vi
proponiamo il numero 1 norvegese che prese gol da centrocampo. Come mai? Si era allontanato un attimo per fare
MC
13
Un milione di donatori che, al servizio della salute dei cittadini, sono una
grande risorsa della Sanità Italiana. Per questo vogliamo crescere per essere
tanti, tanti, tanti...
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8 IN PAGELLA... 5 IN CONDOTTA!
Dopo una stagione positiva, una piccola tiratina d’orecchie per i nostri Esordienti ’96
affinchè non perdano quei valori che contraddistinguono il mondo biancoverde.
Maggio è arrivato ed ha portato con sè la fine del girone di
ritorno del campionato e l’inizio dei tornei estivi.
Personalmente giudico positivi entrambi i gironi del campionato; siamo partiti lentamente a causa del trasferimento in
altre società di alcuni atleti che ha creato un nuovo assetto
del centrocampo ed in attacco.
Problemi risolti in breve tempo grazie all’impegno dei
ragazzi e dei mister che hanno saputo ottimizzare le risorse
e le energie di tutti gli elementi.
Ora che il campionato è
concluso, si vedrà nei vari
tornei se il lavoro svolto
durante gli allenamenti e
l’affiatamento raggiunto
durante le partite daranno i suoi frutti. Sarà necessario l’impegno di tutti
per il buon fine delle competizioni, partendo dagli
atleti che scenderanno in
campo, passando per gli
allenatori, per giungere ai
dirigenti che lavorano per
la squadra dietro le
quinte. Durante questo anno calcistico hanno cominciato a
rivelarsi le personalità dei ragazzi. Musi lunghi per una sostituzione, proteste per la posizione in campo e atti di insubordinazione o, peggio ancora, mancanza di rispetto verso
allenatori e i compagni di squadra. E’ un peccato vedere in
una squadra di tredicenni gli atteggiamenti tipici dei giocatori della massima serie. Ci sono decine e decine di esempi
positivi,
ma,
purtroppo,
non
fanno notizia, non
fanno presa come
quelli negativi. Ci può stare di non essere d’accordo con le
decisioni del mister ma bisogna tener conto che se si fa
parte di un gruppo bisogna accettarne le regole anche
quando non ci piacciono.
All’interno di una squadra non si può sperare di avere 17
assi nascenti.
In una squadra c’è sempre il gruppo leader che “trascina”,
che è più portato degli altri, ed è qui che lo spirito di
appartenenza ad una
squadra deve entrare in
gioco.
Quando giocavo a basket l’aiuto e l’incoraggiamento dei miei compagni
più bravi, mi dava quella
sicurezza, quella grinta
necessaria
che
mi
spingevano a dare del
mio meglio in campo. In
questo modo ne giovava
tutta la squadra ed i risultati non mancavano, in
campo e nella crescita
personale di ogni componente del gruppo.
Quindi mi rivolgo a tutti i ragazzi, di tutte le categorie: spirito di squadra, sacrificio e tanto aiuto, l’uno verso l’altro.
Tutti possono imparare da tutti, nessuno si creda mai arrivato, la strada è lunga e la coesione tra di voi potrà solo che
aiutarvi e darvi belle soddisfazioni.
E allora un grande augurio di fare del vostro meglio, a tutta
PERRY SWICH
forza!!!
15
RISTORANTE
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SI DIVENTA GRANDI... BYE BYE PULCINI
Un piccolo flash back di congedo per i bambini del 1998 in attesa delle ultime partite da
Pulcini ed in vista del grande salto fra gli Esordienti
goals ed errori degni di “Paperissima”, ma sempre li ha
accompagnati l’entusiasmo di trovarsi insieme su un campo
da calcio e la gioia di tirare calci a un pallone. Anche il
tempo ci ha messo lo zampino quest’anno. A causa neve,
gelo e piogge torrenziali gli atleti hanno dovuto rinunciare
a malincuore a tanti allenamenti.
Ora sono impegnati in numerosi tornei dove fanno le prime
prove di gioco a 9. in preparazione al prossimo anno e,
ammettiamolo, se la stanno cavando davvero bene.
Un ringraziamento quindi a Giorgio, allenatore che con la
sua presenza discreta, li ha preparati e accompagnati nel
corso dell’anno. E un
grazie anche ad
Alessandro
che,
quando libero da
impegni
dalla
squadra
Juniores,
dove gioca in qualità
di portiere, ha spesso
affiancato Giorgio in
allenamenti e partite.
Ringraziamo anche
tutti i genitori, che
hanno
sempre
accompagnato con
gioia ed entusiasmo i
figli, li hanno incitati e spronati, sostenuti nelle sconfitte,
lodati nelle vittorie.
E si sono anche trovati più volte a cenare insieme perché
indubbiamente, oltre il calcio, anche il lato enogastronomico riscuote sempre notevole successo!
Quindi forza ragazzi, continuate così, e tantissimi auguri
per il vostro “esordio” del prossimo anno negli esordienti
(gioco di parole concesso per questa volta)!!!!
I nostri ragazzi sono arrivati al giro do
boa; ultime partite da “pulcini “ prima del
grande salto verso gli “esordienti“.
Grande perché grande sarà il campo,
grande il numero dei giocatori (da 7 a 9) e
grande sicuramente l’entusiasmo con cui
affronteranno la nuova stagione ricca di
sfide.
Sono partiti 3 anni fa con un piccolo gruppo di calciatori in erba giunti dalla scuola
calcio. Dapprima furono un’unica squadra,
poi si sono sdoppiati per l’aumento di
numero. Pochi hanno lasciato, alcuni sono rimasti, tantissimi si sono aggregati quest’anno durante tutto il corso della
stagione.
Gli allenatori si sono avvicendati ma ognuno di loro ha
insegnato qualcosa ai ragazzi dal punto di vista umano e
sportivo.
Sono cresciuti e migliorati tra sconfitte e vittorie, splendidi
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UN ANNO DURO...
PER UN BEL FUTURO!
Ad infierire su una stagione già travagliata ci si è messa la sfortuna, per i nostri Allievi
Sperimentali un anno di transizione per un divenire migliore.
Sono le 11.55 di Domenica 3 maggio 2009, l’arbitro fischia la fine di Pozzuolo-DiPo, ed insieme alla partita finisce
anche il campionato degli Allievi sperimentali (’93).
E’ stato un campionato molto duro e difficile per i ragazzi e
per il mister Radaelli, ma lo si sapeva già dall’inizio, sia
perchè un terzo dei ragazzi della rosa è arrivato quest’anno alla DiPo da altre realtà e, quindi, non avevano mai giocato assieme, sia per la presenza nel girone di molte
squadre titolate.
Anche per il mister era la prima volta con questo gruppo, in
quanto arrivato l’estate scorsa dal Merate, ed ha dovuto
faticare non poco per cercare di amalgamare la squadra.
Ma grazie al lavoro ed all’impegno, sia del mister che dei
suoi collaboratori e, ovviamente, dei ragazzi, nel girone di
ritorno qualche soddisfazione è arrivata.
Potevano essere molte di più se non ci fossero stati degli
infortuni importanti, e qualche svarione arbitrale di troppo.
Un esempio lampante è stata la partita contro il fortissimo
Caravaggio, dove i nostri ragazzi stavano lottando con il
coltello fra i denti nel fango di un campo al limite della praticabilità quando, a due minuti dal termine, hanno visto sfumare il pareggio grazie ad una punizione inesistente concessa al limite dell’area, poi tradotta in gol.
Ma non serve recriminare, “è acqua passata, non macina
più” dicevano i nostri vecchi.
Ora ci sono i tornei estivi da onorare, con lo stesso impegno e la stessa serietà. La speranza è di rivedere a settembre
tutta la squadra, con qualche ritocco nei ruoli dove
quest’anno si è faticato maggiormente, pronta con entusiasmo per un nuovo campionato con un anno di esperienza
alle spalle per togliersi qualche soddisfazione in più.
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IMPARIAMO DA LORO
Il futuro si chiama Scuola Calcio ed i nostri bambini si candidano
come “sponsor” per i più grandi sotto tutti i punti di vista.
Ormai sta per arrivare l’estate e con i tornei estivi si conclude così la bellissima avventura, iniziata a settembre, dei
bambini della scuola calcio.
Per i tre allenatori, Stefano, Simone e Daniele, è stata pro-
che a tirare, è giusto insegnare prima a questi ragazzi che
il calcio è uno sport meraviglioso condito da divertimento e
gioia nello stare in gruppo, accettando le vittorie e le sconfitte, come accade nella vita di tutti i giorni.
prio una nuova avventura, infatti solo da settembre sono
loro gli allenatori-educatori dei bambini delle classi 2001,
2002 e 2003. Sicuramente all’inizio non è stato facile ma
poi l’integrazione è stata totale grazie anche all’aiuto delle
mamme, dei papà, dei “giovani” Villa e Perego sempre
pronti a mettersi a disposizione quando c’è veramente da
Forse in questo modo possiamo creare un calcio migliore,
sano e pulito, perché per una volta il vero esempio lo danno
i più piccoli, loro che magari possono piangere quando perdono, ma sono subito pronti a rialzarsi, subito pronti a sorridere e divertirsi.
Così il futuro, per tutto il nostro calcio, sono loro, quei bam-
dare una mano.
Ora però, dopo tanti allenamenti il Sabato pomeriggio (per
i più grandi anche il Mercoledì) e dopo una serie di partite
amichevoli e di mini-tornei (la domenica mattina per i
2002), è arrivato il momento di vedere i primi risultati per
verificare i frutti di un percorso durato 9 mesi con una
crescita costante a vista d’occhio.
bini spensierati che il sabato si allenano divertendosi, felici
di stare insieme per imparare, più che a giocare a calcio, a
vivere il calcio come uno sport che unisce gioia e passione
ma anche dolori e sconfitte, ma se questi bambini riescono
a vivere tutto questo con un grande sorriso allora tutti dobbiamo prenderli a esempio, perché il nostro futuro sono proprio loro.
I veri protagonisti sono stati loro, i bambini della scuola calcio, sempre pronti ad imparare, a mettersi in gioco e divertirsi, perché forse più che insegnare a dribblare piuttosto
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