5 Piano operativo per la prevenzione e la sicurezza sui luoghi di lavoro Progetto n. 3 Strumenti per la formazione Scuola e cultura della sicurezza Ipotesi di curricolo verticale Provincia Autonoma di Trento Strumenti per la formazione n. 5 Provincia Autonoma di Trento Assessorato alle Politiche per la salute Assessorato all’Istruzione e alle politiche giovanili Comitato di coordinamento in materia di sicurezza e salute sui luoghi di lavoro ex art. 27 D.Lgs. 626/94 Strumenti per la formazione 5 Provincia Autonoma di Trento Strumenti per la formazione n. 5 Provincia Autonoma di Trento Strumenti per la formazione n. 5 Piano operativo per la prevenzione e la sicurezza sui luoghi di lavoro - Progetto 3 Scuola e cultura della sicurezza Ipotesi di curricolo verticale a cura di Nicoletta Zanetti EDIZIONI PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO ASSESSORATO ALLE POLITICHE PER LA SALUTE ASSESSORATO ALL’ISTRUZIONE E ALLE POLITICHE GIOVANILI Trento 2006 Provincia Autonoma di Trento Strumenti per la formazione n. 5 © copyright Giunta della Provincia Autonoma di Trento, 2006 Collana Strumenti per la formazione – 5 Assessorato alle Politiche per la Salute Servizio Innovazione e formazione per la salute Via Gilli, 4 – 38100 Trento tel. 0461/494037, fax 0461/494073 e-mail: [email protected] www.trentinosalute.net In collaborazione con: Assessorato all’Istruzione e alle politiche giovanili Servizio Sviluppo ed innovazione del sistema scolastico e formativo Via Gilli, 3 - 38100 Trento tel. 0461 497282, fax 0461 497225 e-mail: [email protected] www.vivoscuola.it e con il Comitato di coordinamento in materia di sicurezza e salute sui luoghi di lavoro ex art. 27 D.Lgs. 626/94 Piano operativo per la prevenzione e la sicurezza sui luoghi di lavoro - Progetto n. 3 Scuola e cultura della sicurezza Ipotesi di curricolo verticale A cura di: Nicoletta Zanetti e Doretta Casagranda Coordinamento editoriale: Vittorio Curzel Illustrazione di copertina: Maurizio Corradi Impaginazione: Attilio Pedenzini Provincia Autonoma di Trento Strumenti per la formazione n. 5 Presentazione Come è noto, la Giunta provinciale ha posto la salute e la sicurezza sul lavoro come una delle priorità fondamentali nelle sue linee po litico-programmatiche, in ragione della valenza non solo sanitaria ma anche civile e sociale di questa tematica. Gli eventi infortunistici, appartenendo alla categoria dei fenomeni evitabili, denotano con il loro verificarsi criticità di vario genere, comunque non concepibili in società economicamente e socialmente avanzate come quella in cui viviamo. La lotta a questo fenomeno, considerati l’intreccio causale e la complessità sottostante allo stesso, rende necessaria (e la Provincia l’ha promossa e ottenuta spontaneamente) l’adesione verso questo obiettivo da parte di tutte le forze istituzionali e sociali coinvolte, che, nel momento di raccordo costituito dal Comitato di coordinamento ex art. 27/626, hanno realizzato e sottoscritto in questa legislatura il nuovo Piano operativo per la prevenzione e la sicurezza sui luoghi di lavoro (approvato con deliberazione della Giunta provinciale n. 2800 del 22 dicembre 2005) che affronta, oltre a progetti di carattere monotematico riferiti a settori lavorativi con particolari ca ratteristiche (es. l’ambito del porfido), dimensioni chiave e strategiche del fenomeno infortunistico, proponendo interventi e azioni, di diverso livello, finalizzate alla prevenzione e al miglioramento della sicurezza sui luoghi di lavoro. In questa sede è da sottolineare un aspetto emerso durante la discussione e l’elaborazione del Piano operativo: nonostante la necessità di affrontare su più fronti e “sul campo” la problematica, tutti i rappresentanti delle parti istituzionali e sociali hanno concordato una nimemente, in maniera indiscutibile, la prioritaria importanza di agire per la formazione e la diffusione di una “cultura della sicurezza” come unica modalità per incidere efficacemente sul fenomeno in maniera duratura e definitiva. L’azione formativa si connota infatti come una preziosa occasione di investire in prevenzione per le generazioni future di lavoratori, orientando l’approccio individuale al problema nel senso tipico dell’acquisizione della capacità di governo e di responsabilità del singolo (“empowerment”), del mantenimento e della tutela della propria salute, riferiti alla prevenzione di eventi lesivi e di patologie in ogni ambito di interazione dell’individuo con l’ambiente (dunque in casa, sulla strada, ecc.). Con l’elaborazione del Progetto n. 3, “Scuola e cultura della sicurezza”, del nuovo Piano operativo e con la successiva concretizzazione dell’impegno politico per garantirne l’attuazione (deliberazioni della Giunta provinciale n. 2738 del 26 novembre 2004 e n. 487 del 17 marzo 2006), a partire dall’anno scolastico 2004-2005 si è dunque avviato un processo sperimentale, in progressiva estensione, di Provincia Autonoma di Trento Strumenti per la formazione n. 5 formazione della cultura della sicurezza nelle scuole, con particolare riguardo a quelle dell’obbligo, che vede in questa pubblicazione la documentazione del lavoro svolto nei due ultimi anni, aprendo nel contempo una fase successiva di maggiore espansione quantitativa e qualitativa del progetto che, è bene sottolinearlo, ha visto una sinergica collaborazione tra gli assessorati alla salute e all’istruzione. Desideriamo ringraziare di cuore tutti coloro che con impegno e dedizione hanno collaborato a vario titolo e porteranno avanti sistematicamente anche in futuro questo percorso, nella convinzione che l’investimento fatto produrrà sicuramente, negli anni a venire, i suoi frutti in termini di promozione della salute e della sicurezza sui luoghi di lavoro. dott. Remo Andreolli Assessore provinciale alle politiche per la salute dott. Tiziano Salvaterra Assessore provinciale all’Istruzione e alle politiche giovanili Provincia Autonoma di Trento Strumenti per la formazione n. 5 Indice 9 Premessa. Scuola e cultura della sicurezza 11 12 Il progetto 3. Scuola e cultura della sicurezza Fasi e azioni 13 13 13 14 16 17 Il corso di formazione Finalità del corso per insegnanti della scuola primaria Informazioni. La metodologia di intervento e di lavoro in classe: come progettare e programmare situazioni operative Lettura dei bisogni (dalla discussione nei gruppi di formazione) Il laboratorio Documento di base 19 Gli elaborati dei gruppi: Trento 27 Gli elaborati dei gruppi: Rovereto 33 Gli elaborati dei gruppi: Mezzolombardo 37 Ipotesi di curricolo per la scuola primaria 39 Anno scolastico 2004/2005: le esperienze sul campo. Modulo di lavoro della scuola primaria di Predazzo - Classe V 49 Anno scolastico 2004/2005: le esperienze sul campo. Modulo di lavoro della scuola primaria di Isera - Classe I Provincia Autonoma di Trento Strumenti per la formazione n. 5 Provincia Autonoma di Trento Strumenti per la formazione n. 5 Premessa Scuola e cultura della sicurezza Il “Nuovo piano operativo per la prevenzione e la sicurezza sui luoghi di lavoro”, sottoscritto tramite un protocollo quadro d’intesa il 7 novembre 2005 e approvato dalla Giunta provinciale con deliberazione n. 2800 del 22 dicembre 2005, ribadisce come la Giunta intenda allargare ulteriormente l’attenzione e l’impegno in prima linea verso la promozione attiva e concreta nei confronti della tematica della salute e della sicurezza nei posti di lavoro, in considerazione dell’elevata valenza sociale e civile che essa rappresenta. In particolare, il Progetto 3 del protocollo, denominato “Scuola e cultura della sicurezza”, è dedicato in modo specifico alle azioni da promuovere all’interno delle istituzioni scolastiche. Il Servizio Sviluppo ed innovazione del sistema scolastico e formativo ha intrapreso, a partire dall’anno scorso, una sperimentazione didattica, attuata in collaborazione con l’Assessorato alle Politiche per la salute, che ha visto il coinvolgimento di due classi delle scuole elementari di Predazzo e alcune classi delle scuole medie di Isera. In particolare si sono svolti dei moduli formativi in classe con la collaborazione degli insegnanti, finalizzati alla promozione della cultura della sicurezza attraverso la normale attività didattica. Quest’anno è stata intrapresa una iniziativa di formazione che ha visto il coinvolgimento di 55 insegnanti di Istituti comprensivi sul territorio, ed è stato organizzato un corso di 15 ore dislocato nelle diverse sedi (Trento, Rovereto, Mezzolombardo), al fine di avviare un processo sistematico, continuativo, complessivo e in continua evoluzione, a partire dai bambini della scuola primaria, considerando che l’interiorizzazione dei concetti avviene in maniera più efficace durante la fase evolutiva precoce del soggetto in formazione. La finalità è quella di formare all’interno di ogni istituto comprensivo almeno un docente esperto, in grado di elaborare, con il coinvolgimento del team, un progetto didattico/formativo volto alla promozione della cultura della sicurezza, attraverso la didattica attiva, che veda il coinvolgimento di tutti i soggetti preposti (alunni, insegnanti, genitori, personale non docente) in un’azione mirata a partire dalla prima elementare. 9 Provincia Autonoma di Trento Strumenti per la formazione n. 5 Questi insegnanti sono stati coinvolti in un percorso formativo centrato sulla ricerca/azione dove, a partire dalle esperienze pregresse esperite dall’Istituto scolastico (valorizzando in particolare quelle effettuate in collaborazione con le risorse presenti sul territorio), dall’organizzazione scolastica di appartenenza (numero dei plessi, numero delle classi, organizzazione scolastica interna), sono stati coinvolti nell’elaborazione di unità didattiche specifiche, “spalmate” sull’intero percorso scolastico (dalla prima alla quinta), con par ticolare attenzione ai raccordi della continuità (scuola- materna/scuola primaria-secondaria), elaborando delle proposte formative, da attuare in classe, che vedessero l’apporto delle diverse discipline. Quindi non un intervento esterno giustapposto ed estraneo rispetto alla normale attività scolastica, bensì un’idea progettuale da realizzare con il concorso dei diversi apporti di sapere. La fase successiva, che si svolgerà nel corso dell’estate, riguarda la realizzazione, da parte dei docenti formati, di un progetto di istituto, nel quale verrà specificato sia il loro ruolo all’interno della scuola (formatori diretti nelle classi o formatori di colleghi) che il tipo di attività che si intende svolgere all’interno del proprio istituto scolastico. Le proposte elaborate confluiranno in un quaderno di lavoro rivolto agli insegnanti, agli alunni e ai genitori, che comprenderà sia le proposte che gli strumenti didattici attraverso i quali attuarle. è stata attivata un’area dedicata al tema all’interno del sito Vivoscuola, di particolare interesse per gli insegnanti, che possono ottenere una consulenza on line finalizzata al sostegno della propria azione progettuale. Data la rilevanza dell’obiettivo perseguito e l’importanza strategica dell’azione intrapresa, l’intento è di proseguire con l’iniziativa anche l’anno prossimo, investendo in formazione rivolta ad altre fasce di insegnanti e continuando l’azione di monitoraggio e di so stegno alle azioni intraprese. Nicoletta Zanetti 10 Provincia Autonoma di Trento Strumenti per la formazione n. 5 Il Progetto 3 Scuola e cultura della sicurezza Il progetto “Scuola e cultura della sicurezza” (dal Piano operativo per la prevenzione e la sicurezza sui luoghi di lavoro. Progetto n.3) si connota come un intervento di promozione ed educazione alla salute destinato agli alunni della scuola primaria e secondaria di primo grado. Pur inserendosi nella generale attività posta in essere nel campo della salute nelle scuole (svolta anche dall’Azienda provinciale per i servizi sanitari attraverso un protocollo d’intesa con l’istituzione scolastica), questo intervento è preso in carico direttamente dalla Provincia per l’importanza e la valenza che assume, in quanto: - la prevenzione degli infortuni e delle malattie da lavoro costituisce un impegno politico prioritario che non deve esaurirsi con l’azione sul presente, ma deve costituire (come tutti gli interventi di promozione della salute) un investimento per il futuro, agendo nel momento formativo della scuola per l’acquisizione di comportamenti orientati alla sicurezza che conduca all’essere un domani lavoratori consapevoli e responsabilizzati nei confronti della propria salute, attraverso la fondazione e il consolidamento di cono scenze e di comportamenti funzionali al benessere individuale e collettivo; - il concetto di sicurezza consente, al momento della sua acquisizione individuale, il suo utilizzo in altri campi di rischio oltre a quello del lavoro (casa, strada, ecc.); inoltre, si ripercuote non solo sull’aspetto della salute personale e collettiva da tutelare, mantenere, conoscere, identificare come area importante e irrinunciabile, ma diviene anche parte indispensabile dell’essere cittadino e del rapporto della persona con la collettività di riferimento. 11 Provincia Autonoma di Trento Strumenti per la formazione n. 5 Fasi e azioni a) Conoscenza e monitoraggio delle azioni/interventi nelle scuole già esistenti e attuati da vari soggetti pubblici e privati che a diverso titolo e finalità offrono percorsi di formazione/informazione sulla tematica “Salute e Sicurezza”. b) Proposta di formazione per insegnanti della scuola primaria, in particolare per la classe I. c) Programmazione dettagliata del percorso di intervento nelle scuole con la progettazione di situazioni formative, di compiti di realtà utili e necessari alla formazione in termini di: - saper essere (comportamenti) - saper fare (abilità - competenze) - sapere (contenuti di conoscenza). d) Costruzione graduale di materiale di lavoro: programmazioni dettagliate, schede informative, opuscoli per gli alunni. e) Pubblicazione del materiale. f ) Inserimento dei percorsi formativi per gli alunni e le scuole tra le opportunità di educazione alla salute estendendoli a richiesta delle istituzioni scolastiche su tutto il territorio provinciale. 12 Provincia Autonoma di Trento Strumenti per la formazione n. 5 Il corso di formazione La diffusione della prevenzione degli infortuni e delle malattie da lavoro costituisce un impegno politico prioritario che non deve esau rirsi con l’azione sul presente, ma deve costituire (come tutti gli interventi di promozione della salute) un investimento per il futuro, agendo nel momento formativo della scuola per l’acquisizione di comportamenti orientati alla sicurezza perché i futuri cittadini siano consapevoli e responsabilizzati nei confronti della propria salute. Finalità del corso per insegnanti di scuola primaria - acquisizione di competenze di insegnante esperto, spendibili nella propria realtà scolastica di classe, di plesso, di istituto - progettazione e programmazione di situazioni operative ad alta valenza formativa per gli alunni - costruzione di un curricolo della sicurezza nella scuola primaria legato alla “convivenza civile - educazione alla salute”, come stabilito dalla Legge 53/2003 “Delega al Governo per la definizione delle norme generali sull’istruzione e dei livelli essenziali delle prestazioni in materia di istruzione e formazione professionale”. Informazioni. la metodologia di intervento e di lavoro in classe: come progettare e programmare situazioni operative La pratica attiva è uno dei punti qualificanti del progetto; si sviluppa in moduli di lavoro che alternano momenti di operatività, ricerca, e laboratorio alla trasmissione di informazioni, privilegiando il lavoro in forme diverse, dalla coppia al piccolo gruppo. Nella stesura del percorso di programmazione si tiene conto: - della lettura dei bisogni di formazione - di alcuni nuclei fondamentali della formazione - degli obiettivi specifici di apprendimento (vedi Indicazioni nazionali per i piani di studio personalizzati nella scuola primaria e secondaria di primo grado) 13 Provincia Autonoma di Trento Strumenti per la formazione n. 5 - di modalità di lavoro, di scelte metodologiche caratterizzate da compiti operativi nei quali il saper fare viene integrato da elementi di sapere irrinunciabile alla struttura del saper essere/comportamenti - di esperienze di formazione pregresse effettuate in modo sistematico o occasionale nelle scuole del Trentino. Lettura dei bisogni (dalla discussione nei gruppi di formazione) Gli alunni/studenti: - manifestano in varie modalità l’effettiva necessità di porre maggiore attenzione ai propri comportamenti individuali, spesso istintivi e poco “riflessivi” - vivono nel mondo attuale, dove tutto appare possibile, di facile raggiungimento, di diritto e di prassi individuale - dimostrano determinazione e sicurezza a volte eccessiva, ma anche dipendenza dall’adulto: ne ricercano protezione, aiuto, protraendo nel tempo atteggiamenti che non sembrano fondare le loro autonomie di tipo personale e operativo - reggono poco la fatica, l’impegno per costruire e fondare dentro di sé comportamenti positivi individuali e di gruppo - devono incominciare a comprendere che la vita sociale, i rapporti professionali, l’utilizzo di beni e servizi, di strutture, presuppon gono la conoscenza e l’assunzione di regole e norme che la limitazione alla libertà individuale è necessità per il proprio benessere. 14 Provincia Autonoma di Trento Strumenti per la formazione n. 5 Area della salute e della sicurezza: attivare comportamenti e strategie di tutela personale Area del lavoro-studio: conoscere le norme e la legislazione sulla sicurezza AREE DELLA FORMAZIONE PER IL CITTADINO Area formazione: attivare brevi percorsi di formazione permanente Area delle responsabilità sociali: assumere impegni e praticare comportamenti per il benessere personale e sociale 15 Provincia Autonoma di Trento Strumenti per la formazione n. 5 Il laboratorio è una situazione di apprendimento strutturata per offrire al soggetto l’opportunità di: - compiere azioni complesse - mobilitare risorse personali - assumere responsabilità - utilizzare le informazioni possedute e gli strumenti conoscitivi - estrarre dati e informazioni dalla situazione integrandoli con i necessari elementi di sapere - documentare il processo di apprendimento - utilizzare i medesimi strumenti conoscitivi in altre situazioni (attraverso la loro riorganizzazione). Caratteristiche dell’apprendimento in situazione di laboratorio per compiti di realtà (Scheda a cura della dott.ssa Maria De Benedetti) L’attività, progettata e programmata sollecita negli alunni: motivazione autovalutazione oggettività delle prescrizioni regolazione esterna delle interazioni consente: recupero/uso abilità minime arricchimento/espansione rotazione ripetizione finalizzata esige: esercizio di abilità costruzione di prodotti tangibili uso di strumenti possesso di tecniche e procedure incrocio tra aree disciplinari riflessione sul fare 16 Provincia Autonoma di Trento Strumenti per la formazione n. 5 Documento di base Destinatari della proposta: Tempi: Compito del gruppo: Prodotti: insegnanti della scuola primaria, suddivisi in tre gruppi territoriali: Trento, Rovereto, Mezzolombar do. 15 ore secondo il calendario (marzo/aprile 2006). Alla luce della personale esperienza professionale i partecipanti: - rilevano le situazioni, le attività, i progetti già praticati nella scuola di appartenenza - elaborano un “curricolo della sicurezza” nella scuola primaria - progettano e programmano situazioni operative ad alta valenza formativa per gli alunni - acquisiscono competenze di insegnante esperto, spendibili nella propria realtà scolastica, di classe, di plesso, di istituto A brevi informazioni seguiranno lavori di gruppo e sottogruppo per progettare e programmare il per corso formativo relativo alla classe prima, documentandolo e corredandolo di strumenti e/o materiale utile. Saranno individuate le modalità di coinvolgimento delle famiglie e degli ambiti extrascolastici. - situazioni operative per la classe prima progettate e programmate - bozza di curricolo verticale I prodotti realizzati, registrati nella loro forma originale e con forme espositive anche diverse, presen teranno il livello di elaborazione dei tre gruppi, saranno analizzati negli incontri di intergruppo, costi tuiranno la base della pubblicazione prevista. 17 Provincia Autonoma di Trento Strumenti per la formazione n. 5 Strumenti di progettazione della situazione/compito Situazione/compito: Destinatari: Prodotto/i: Legittimazione: Discipline coinvolte: Materiali e strumenti: Altri compiti eventualmente connessi: Programmazione della situazione/compito Fasi di lavoro Prodotti intermedi Saperi: cosa delle discipline Comportamenti /abilità La gestione della situazione/compito Fasi di lavoro 18 Provincia Autonoma di Trento Strumenti per la formazione n. 5 Come: strategie e organizzazione del gruppo Attenzioni pedagogiche Gli elaborati dei gruppi: Trento Ipotesi di curricolo dalla I alla V classe primaria- scuola secondaria di I grado Cosa Produrre materiale informativo (multimediale/ cartaceo) su tema sicurezza: la documentazione Classe Dalla I alla V Allestire uno spettacolo teatrale Dalla I alla V Conoscenza spazi e ambienti La scuola Costruire una segnaletica a misura di bambino Classe I La casa Fare una mappatura dei punti a rischio nella scuola- casa Produrre un gioco/percorso Fare un’ indagine sulla sicurezza paese/quartiere del percorso casa-scuola Classe I Classe II Note Dossier in cui sia sempre presente una parte destinata alla comunicazione/ interventi familiare (questionario?) Variare l’utilizzo di materiali e modalità espressive (mimo, burattini ecc…) Nel modulo accoglienza delle classi I In corso d’anno con personaggio guida ai punti di attenzione Depliant destinato alle famiglie Classe III Percorso di continuità scuola infanzia-primaria 19 Provincia Autonoma di Trento Strumenti per la formazione n. 5 Adottare un luogo Conoscere il regolamento di Istituto e costruire un regolamento d’uso di ambienti/classe/ materiale/strumenti anche in momenti di emergenza Organizzare i momenti informali (intervalli/spostamenti) Incontrare esperti del settore (vigili del fuoco - vigili urbani - volontari del 118) Fare un’indagine socio-storica sulla sicurezza dei luoghi di lavoro 20 Provincia Autonoma di Trento Strumenti per la formazione n. 5 Classi IV e/o V Percorso di continuità scuola primaria -secondaria Dalla II alla III scuola secondaria Classe V e scuola secondaria Dalla I alla III secondaria Dalla I alla III secondaria A vari livelli di complessità Pensare anche alle uscite/viaggi di istruzione Scegliere tra le offerte del territorio quelle più adatte al percorso del gruppoclasse: concordare e recuperare l’aspetto didattico, andare oltre la comunicazione Possibilità di leggere e conoscere alcuni articoli della legge 626 Situazione: conoscere e praticare in sicurezza spazi/ambienti della scuola Compito: costruire una segnaletica a misura di bambino, con identificazione dei punti/luoghi potenzialmente pericolosi per la propria sicurezza. Fasi di lavoro 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 Esplorazione ambienti/spazi della scuola predisposizione dei percorsi con frecce costruzione di una legenda in classe osservazione/identificazione della simbologia convenzionale nelle mappe standard ri-esplorazione con attenzione ai punti di rischio segnatura in loco con simbolo semplice stesura di un semplice regolamento con gradazione del pericolo perfezionamento/completamento della segnaletica esterna all’aula comunicazione alle altre classi raccolta della documentazione del percorso didattico con comunicazione alle famiglie d’uso comune colori vari colore, disegno, parola chiave pochi e legati alla quotidianità frasi essenziali anche all’esterno dell’aula condivisione 21 Provincia Autonoma di Trento Strumenti per la formazione n. 5 Progettazione della situazione/compito Situazione/compito: Destinatari: Prodotto/i: Legittimazione: Discipline coinvolte: Materiali e strumenti: Altri compiti eventualmente connessi: 22 Provincia Autonoma di Trento Strumenti per la formazione n. 5 conoscere e mappare luoghi (scuola) alunni classe I (modulo accoglienza) segnaletica personalizzata e primo regolamento Bisogni: - conoscenza di un ambiente/spazi nuovi - sviluppo di autonomie personali - acquisizione di sicurezza - graduale sviluppo e coscienza dell’autocontrollo - sviluppo del rispetto di beni comuni (ambiente, materiali e strumenti), delle perso ne. Risultati: - l’alunno si muove con autonomia, seguendo percorsi segnalati e noti - riconosce simbologie convenzionali e non adeguando il proprio comportamento alle situazioni - utilizza sempre più consapevolmente materiali e strumenti, dal semplice al comples so arte immagine, geografia, matematica, motoria, italiano, educazione alla convivenza civile Programmazione della situazione/compito Fasi di lavoro Esplorare ambiente/spazi della scuola (d’uso frequente) Prodotti intermedi Percorso guidato Predisporre percorsi con frecce e colori diversi Frecce collocate in loco, cartonate e plastificate Costruire una legenda Cartellone in classe con colore, disegno, parola chiave. Simbolo e spiegazione Osservare e identificare la simbologia convenzionale delle mappe Ri-esplorare con attenzione ai punti di rischio Segnare con simbolo semplice Saperi: cosa delle discipline Italiano: uso di lessico specifico Comunicazione completa Geografia: concetti topologici di base Arte immagine Geometria: verso, direzione, misura Matematica: simbolo, convenzione quantificazione Italiano: denominare Matematica: simbologia Geometria: grandezze e misure Geografia: le mappe, le frecce direzionali Comportamenti /abilità Osservare, riflettere, memorizzare Scegliere confrontare grandezze Esercitare manualità fine Fare ipotesi Criticare Esercitare abilità spaziali Riconoscere ed utilizzare simboli convenzionali Pochi e legati alla quotidianità Motoria Geografia: concetti topologici di base Scale, porte, finestre segnati Arte immagine: forme e colore con simbolo semplice ∆ Matematica: misura e grandezze 23 Provincia Autonoma di Trento Strumenti per la formazione n. 5 Redigere un regolamento con gradazione di pericolo e comportamenti Perfezionare la segnaletica in corso d’anno Decalogo con disegni e frasi essenziali (anche all’esterno dell’aula) Parole aggiunte al segno/simbolo Italiano: scrittura di parole Acquisire consapevolezza del bisogno di regole Dalla parola alla frase Riprendere e completare il prodotto Integrare documentazione Comunicazione alle altre classi Documentare il percorso di lavoro Cartelloni Dossier personale dell’alunno con comunicazione a casa (a cura della scuola) Italiano: la comunicazione orale Italiano Storia Geometria Arte immagine 24 Provincia Autonoma di Trento Strumenti per la formazione n. 5 Tenere memoria del proprio lavoro Datare Riflettere e comunicare il contenuto del proprio lavoro La gestione della situazione/compito Fasi di lavoro 1. 2 3 4 5 6 Come: strategie e organizzazione del gruppo Attenzioni pedagogiche Composizione di una filastrocca con elementi/parole nuove da utilizzare, memorizzare In sottogruppi, con prodotti di misure diverse Utilizzare la filastrocca anche nei momenti di gioco-musica Fornire materiale semistrutturato In sottogruppo, con compito assegnato su disegni e copiatura di parole dalla lavagna Lavoro individuale sul quaderno Lezione frontale su due mappe della scuola Favorire il lavoro almeno a coppie Recuperare eventualmente sfondo integratore/fiaba d’inizio anno, con situazioni pericolo/rischio; il personaggio chiave della sicurezza Scheda di verifica finale - breve questionario per la famiglia Dossier individuale da inserire nel portfolio Utilizzare domande stimolo per la comprensione Porre attenzione alla durata della lezione Rappresentazione del personaggio in misure e situazioni/luoghi diversi Costruire un breve questionario di gradimento/ comunicazione con disegni almeno colorati dai bambini 25 Provincia Autonoma di Trento Strumenti per la formazione n. 5 Provincia Autonoma di Trento Strumenti per la formazione n. 5 Gli elaborati dei gruppi: Rovereto Situazioni formative da proporre ai bambini in un percorso curricolare Destinatari: alunni di classe III 1 Spazi esterni: entrate e uscite dalla scuola (gestire gli spostamenti) 2 Gestione degli spazi esterni per gli intervalli 3 Spazi interni Descrivere e monitorare dati (quanti entrano, quanti al primo piano ecc…) Raccogliere dati Dare indicazioni Fare proposte di gestione degli spazi Richiesta di interventi (amministrazioni, famiglia ecc…) Monitorare punti a rischio Costruire mappe, piante ( di punti di attenzione, zone gioco ecc..) Cartellonistica (punti di attenzione, di ritrovo, di gioco ecc…) Affidare incarichi di controllo e sorveglianza dei sistemi di sicurezza della scuola Predisporre una modulistica per monitorare i sistemi di sicurezza (registro informale). 27 Provincia Autonoma di Trento Strumenti per la formazione n. 5 Compito: costruire mappe/cartellonistica dei punti a rischio negli spazi esterni della scuola Contratto 1 Sopralluogo (per rilevare numero e posizione di elementi e/o punti a rischio) 2 Raccolta dati/impressioni (spontanei) 3 Analisi, scelta dei punti a rischio 4 Creazione di un reportage fotografico o a disegni dei punti rilevati, corredato da una griglia di rilevazione di pericolosità (contenente descrizione dell’oggetto, materiale, uso corretto e improprio ecc…) 5 Mappatura spontanea dei punti e/o oggetti a rischio evidenziati 6 Scelta di: Unità di misura arbitraria Simbologia 7 Costruzione mappa o plastico 8 Costruzione di una segnaletica in loco 9 Presentazione del lavoro a tutta la scuola 10 Documentazione del percorso 28 Provincia Autonoma di Trento Strumenti per la formazione n. 5 Programmazione della situazione/compito Fasi di lavoro Prodotti intermedi Saperi: cosa delle discipline Comportamenti/ abilità Cartellone con dati della discussione/ parole chiave 2. Sopralluogo Raccolta spontanea di dati quantitativi dei punti a rischio (numero,po sizione ecc…) Italiano: lettura di testi mirati o particolari Italiano:prendere appunti Geografia: Osservazione Creazione di percorsi all’interno di spazi conosciuti Applicare le regole della conversazione Riflettere -intervenire Osservare e rilevare Seguire percorsi stabiliti. 3. Analisi/ scelta dei punti a rischio Italiano: discussione/rifles sione Matematica: tabulazione dei dati osservati Regole della conversazione. Scegliere/confrontare Motivare le scelte. Costruire registrazioni (grafici ecc…) 1. Contratto con gli alunni Cartellone con raccolta delle osservazioni (zone a rischio evidenziate ecc…) Elenco delle priorità di rischio per zona Come: strategie e organizzazione del gruppo Brain-storming Gruppo classe Attenzioni pedagogiche Concordare tempi e divisione spazio esterno in settori di osservazione assegnati individualmente o a coppie anche attraverso un gioco di percorsi) Gruppo classe (lavoro di raccolta dati) Sottogruppi (lavoro di analisi delle zone per ricerca priorità) Cura nella scelta delle coppie Attenzione anche alle possibilità di accesso a bambini portatori di handicap Composizione gruppi Definizione compiti e ruoli all’interno di ogni gruppo. 29 Provincia Autonoma di Trento Strumenti per la formazione n. 5 4. Reportage fotografico Raccolta fotografica dei punti a rischio evidenziati per ogni zona 5. Creazione simboli oggetti a rischio evidenziati Disegni degli oggetti a rischio evidenziati da punti di vista diversi Osservazione dall’alto Creazione simboli condivisi 30 Provincia Autonoma di Trento Strumenti per la formazione n. 5 Tecnologia Informatica: uso del mezzo fotografico. Visualizzazione e scelta immagini sul computer Italiano: creazione didascalie relative alle foto eventuale copiatura in Word o Power Point) Immagine: disegno dal vero Geografia: i punti di vista diversi La legenda Uso della macchina digitale Interiorizzare alcune procedure relative all’uso di Word. Produrre testi descrittivi di ambienti/ oggetti A piccoli gruppi (ogni gruppo fotografa la zona precedentemente assegnata) Eventuale documentazione audio-video della rilevazione dati Lavoro per piccoli gruppi Uso delle contemporaneità per la creazione e il lavoro in piccoli gruppi Uso di diverse tecniche (carboncino- matita ecc…) Osservare Concordare simbologie comuni Lavoro individuale (disegno da punti di vista diversi) Per piccoli gruppi: creazione simboli in gruppo classe. Scelta e condivisione dei simboli da adottare Stabilire regole per una giusta scelta 6. Creazione mappa spazio esterno Mappatura spontanea Cartellone riportante lo spazio esterno 7. Uso di planimetrie Planimetria corredata dalla simbologia creata in classe 8. Costruzione Costruzione segnaletica per di ideogrammi esterno Bozze della segnaletica 9. Posizionamento segnaletica nel cortile 10. Presenta zione del percorso alle altre classi Immagine: disegno libero e spontaneo Geometria/ geografia: stime, misure arbitrarie e convenzionali Riduzione in scala della mappa Geografia: leggere e semplificare le planimetrie. Posizionare gli oggetti nelle planimetrie Arte e Immagine Eventuale intervento esperto ambiente Scegliere e utilizzare diversi sistemi di misura (convenzionali e arbitrari) Lavoro individuale Lavoro per piccoli gruppi Leggere le mappe Lavoro di classe (presentazione delle planimetrie) Lavoro individuale (lettura mappa) Scegliere le modalità migliori per una segnaletica semplice e chiara Lavoro a piccoli gruppi In assemblea o nelle singole classi 31 Provincia Autonoma di Trento Strumenti per la formazione n. 5 Provincia Autonoma di Trento Strumenti per la formazione n. 5 Gli elaborati dei gruppi: Mezzolombardo Ipotesi di curricolo dalla I alla V classe primaria - scuola secondaria di I grado Cosa La patente del buon ciclista/pedone Conoscenza/osservazione dell’ambiente scuola: organizzazione di una caccia al tesoro - percorsi - giochi Organizzare l’intervallo – strutturare lo spazio esterno/interno Costruzione di una segnaletica a misura di bambino Mappatura dei punti a rischio della scuola Percorso sulla paura/rischio con teatro - giochi – pittura/disegno Staffetta di aiuto Percorso casa scuola Costruire regolamenti d’uso: aula Idem aule speciali, ambienti comuni Concorso per un logo sicurezza Indire una campagna pubblicitaria (poster) Costruire depliant informativi su rischi a casa Idem su rischi paese – luoghi di lavoro Classe Classe I e II Nel modulo accoglienza percorso continuità Note Classe III Classe I Classe III Dalla classe I Classe IV - Classe III - Dalla classe I Dalla classe II Classi IV V - Classe V ev. modulo continuità scuola secondaria - Classe II III 33 Provincia Autonoma di Trento Strumenti per la formazione n. 5 Compito: costruzione di una segnaletica dei percorsi e dei punti di attenzione/rischio a misura di bambino Progettazione della situazione/compito Situazione/compito: Destinatari: Prodotto/i: Legittimazione: Discipline coinvolte: Materiali e strumenti: Altri compiti eventualmente connessi: 34 Provincia Autonoma di Trento Strumenti per la formazione n. 5 Conoscenza ambiente scuola, Costruzione di una segnaletica dei percorsi e dei punti di attenzione rischio Alunni classe I (nel modulo accoglienza dei primi giorni) Segnaletica a misura di bambino segnaletica in altri ambienti: casa, luoghi sportivi… Attenzioni pedagogiche: partire dall’aula come punto di riferimento preminente (sedie, radiatori, finestre…) aula spazio ridotto da cui partire per l’intero edificio scolastico, per interiorizzare comportamenti diversi in spazi diversi bagni: attenzione all’acqua calda e al suo utilizzo Fasi Percorso guidato dall’insegnante Eventuali materiali Con racconto Con utilizzo di tracce o segnali predisposti (filo di Arianna) Il gioco delle orme Scelta dei percorsi ambienti usati normalmente: signatura Osservare e individuare i punti a rischio Utilizzo di forme O ∆ prima rilevazione 3 colori rosso, verde arancio Costruzione con disegni di elementi rievocativi: riproduci la scena di una paura provata/possibile Rielaborazione – riflessione scelta e condivisione di comportamenti adeguati Dal disegno al simbolo: scelta di elementi Cartellone collettivo simbolici significativi riguardo alla segnalazione di pericolo nei punti a rischio Costruzione del simbolo e sua collocazione nell’ambiente Raccolta degli elaborati personali in un fascicolo Note Osservazione e scoperta dei punti di riferimento Far prevedere percorsi alternativi Comunicazione positiva La documentazione Comunicazione sul prodotto alla scuola 35 Provincia Autonoma di Trento Strumenti per la formazione n. 5 Programmazione della situazione/compito Fase 0: contratto con gli alunni. Fasi Prodotti intermedi di lavoro 1 Rappresentazione e/o disegno Saperi: cosa delle discipline Comportamenti /abilità Italiano: ascolto e comprensione Immagine Italiano: esposizione orale Arte immagine: colori e forme Matematica: classificazione Prestare attenzione Raccontare una storia Riferire esperienze personali Rispettare il turno nelle conversazioni Utilizzare colori come simbolo di intensità Utilizzare manualità fine Osservare e riconoscere Discriminare Scoprire che ci sono pericoli reali, immaginari, sconosciuti Distinguere il pericolo a seconda dell’intensità Avere chiara l’idea di stop, fermi Scoprire la segnaletica dei grandi Identificare eventuali percorsi alternativi Rivedere il percorso e riordinare materiali Allenare la memoria Comunicare ai genitori quanto fatto a scuola e saperlo raccontare 2 Cartellone collettivo dei singoli disegni 3 Segnalazione con semplice bollino e/o triangolo colorati in rosso, arancio,verde Geometria: forme Immagine Matematica 4 Simboli in altri ambienti con legenda ad altezza di bambino Percorsi identificati e segnati con tracce Motoria Geografia: i percorsi Immagine Informatica (nuovi simboli) 5 Raccolta degli elaborati individuali, delle foto con copertina Eventuale pagina per la famiglia (a cura della scuola) Storia: il prima e il dopo Datare Italiano: scrivere/copiando semplici parole -chiave 36 Provincia Autonoma di Trento Strumenti per la formazione n. 5 Ipotesi di curricolo per la scuola primaria Dagli obiettivi: - Sviluppo della capacità di autoprotezione e di attenzione agli altri - Capacità di conoscere se stesso per autocontrollarsi nei momenti difficili, imparando a dominare il panico - Interiorizzazione di una "coscienza" del rischio - Consolidamento della capacità di riconoscere e rispettare le norme che regolano la convivenza ...ai risultati attesi, i contenuti Risultati attesi. L’alunno: Individua possibili rischi a scuola Identifica i possibili rischi nell’ambiente noto Individua regole e comportamenti per difendersi dagli incidenti Contenuti e attività: ipotesi di lavoro nelle singole classi - Mappa dei rischi nell’edificio scolastico (aule, servizi igienici, corridoi, scale, ecc.) - Individuazione dei comportamenti a rischio degli alunni e del danno che possono provocare - Indagine sulla dinamica di alcuni incidenti domestici - Indagine sulle principali fonti di rischio in casa (elettricità, gas GPL o metano, fuoco, medicinali, prodotti tossici, utensili, giocattoli) - Ricerca di soluzioni per ridurre al minimo i pericoli in casa - Mappa della propria casa più sicura, con indicati gli elementi utili in caso di emergenza (interruttore generale dell’elettricità, rubinetto generale del gas e dell’acqua, l’estintore, la torcia elettrica, le coperte di lana, la cassetta di pronto soccorso, ecc.) - Individuazione di regole da rispettare nell’uso di apparecchi elettrici e nell’utilizzo del gas - Individuazione di giocattoli che possono recare danno alla salute perché non costruiti a norma di legge 37 Provincia Autonoma di Trento Strumenti per la formazione n. 5 Identifica regole e comportamenti per prevenire incendi Conosce i pericoli derivanti da prodotti chimici tossici (prodotti per la pulizia) e medicinali presenti in casa Individua regole e pratica comportamenti per prevenire incidenti a scuola Identifica regole e pratica comportamenti da assume re in caso di emergenza a scuola (terremoto, incendi, alluvione, ecc.) Conosce le principali norme di sicurezza da rispettare per strada 38 Provincia Autonoma di Trento Strumenti per la formazione n. 5 - Decalogo su cosa fare sempre e cosa non fare per evitare incendi in casa Conoscenza delle regole di comportamento da rispettare in caso di incendio Conoscenza dei numeri telefonici utili e del modo giusto di richiesta di soccorso Ricerca dei simboli che indicano il grado di pericolosità di alcuni prodotti e del danno che questi, per ingestione o per contatto, possono provocare - Lettura del foglio illustrativo dei medicinali - Ricerca di soluzioni per ridurre al minimo i rischi derivanti da strutture e arredi Attività di monitoraggio dei fattori di rischio: decalogo per evitare i rischi derivanti da comportamenti non corretti - Il panico e il comportamento per superarlo - Esercitazioni in palestra per muoversi in modo ordinato (raggrupparsi per due, per tre...; disporsi rapidamente in file ordinate per due, per tre...) - Norme comportamentali in caso di terremoto, incendio… - Sistemazione degli arredi (banchi, lavagna, sedie, cattedra, armadi…) in modo tale da non essere di intralcio in caso di evacuazione - Pianta dell’aula con indicati i percorsi e l’ordine di uscita di ciascun alunno - Predisposizione incarichi ad alunni - Lettura della planimetria dell’edificio scolastico e dei percorsi da seguire in caso di evacuazione. - Conoscenza della segnaletica di salvataggio Prove di evacuazione periodiche Indagine sui comportamenti sbagliati che possono creare stati di pericolo per la circolazione (sporcare la segnaletica, gettare oggetti dai veicoli in movimento, gettare rifiuti per strada,….). Segnaletica stradale e codice stradale. La patente del buon ciclista e del buon pedone Anno scolastico 2004/2005: le esperienze sul campo Modulo di lavoro della scuola primaria di Predazzo - Classe V Prodotto realizzato Contratto Piantina delle singole stanze con simboli e disegni Suddivisione Tempi Discipline del gruppo coinvolte In gruppo 3h Italiano allargato Prendere appunti interclasse Leggere e comprendere Scegliere risposte o affermazioni pertinenti In 4 sottogruppi 3h Geografia Arte e immagine Strumenti Educazione alla convivenza civile N. Argomento int. 1 Presentazione del lavoro e patto formativo Lettura di un testo Raccolta delle esperienze degli alunni Osservazione degli ambienti Documentare con il diario di bordo 2 Rilevazione delle situazioni di rischio nei vari ambienti della scuola: aula, cortile, palestra, spazi comuni Documentare Proposta di contratto Questionario iniziale Diario di bordo Fogli quadrettati Fogli da disegno 39 Provincia Autonoma di Trento Strumenti per la formazione n. 5 Dalle situazioni al Cartellone con la decalogo/regolamento: raccolta delle idee rischio e comportamento dei bambini Elencazione Confronto dei lavori dei sottogruppi Documentare 4 5 In 4 sottogruppi Intergruppo 3h Italiano Costruzione di un testo regolativo Esporre il risultato del lavoro: comunicazione orale Realizzazione del libretto Prontuario personale personale 3 Italiano Sintesi e chiusura del percorso. Confronto tra i gruppi Documentare 3h Italiano Ed. artistica In coppia all’interno del sottogruppo Predisposizione di In 4 cartelloni informativi/ sottogruppi illustrativi per il resto In gruppo della scuola classe Educazione alla cinvivenza civile 3 Esempi di formulazione Cartoncino colorato e carta quadrettata Cartelloni Questionario di gradimento del percorso/esperienza Attenzioni pedagogiche e organizzative - formazione dei gruppi misti, eterogenei fra le due classi (a cura delle insegnanti): tre o quattro a seconda delle possibili presenze - per l’alunno dai bisogni speciali: inserito in un gruppo con l’aiuto dell’insegnante di sostegno, potrebbe realizzare il disegno o la sagoma del personaggio della sicurezza (misure grandi e come logo da utilizzare come simbolo di luoghi e pagine di lavoro) - raccolta del lavoro in una teca - documentazione anche fotografica nelle varie fasi. 40 Provincia Autonoma di Trento Strumenti per la formazione n. 5 Esempio di contratto scritto con gli alunni Data 30.03 02.04 30.04 07.05 Cosa faremo Presentazione del percorso Risposte a domande di un questionario Raccolta dati e riflessione Formazione dei tre gruppi di lavoro Esplorazione degli ambienti scelti Rilevazione dei punti di rischio Costruzione della pianta del luogo: palestra, corridoi e ambienti comuni della scuola, cortile Costruzione della legenda con simboli e numeri Didascalie o comunicazioni con: storia inventata o filastrocca in rima/poesia, fumetto Elaborazione del decalogo d’uso Presentazione del proprio prodotto (cartellone) agli altri gruppi del lavoro Ascolto di una storia fantastica: riflessione su contenuto e concetto di regola/norma La scuola/classe come luogo di lavoro: necessità di conoscere condividere e praticare norme di sicurezza Mappatura delle cose a rischio in aula: struttura, arredi, materiali I comportamenti: le attenzioni Il regolamento d’aula Costruzione di un libretto individuale con il percorso Conclusione Organizzati in… A classi unite In sottogruppo In sottogruppo In sottogruppo Intergruppo A classi separate A classi unite 41 Provincia Autonoma di Trento Strumenti per la formazione n. 5 Materiali “Scuola e cultura della sicurezza” Diario di Bordo Cognome e nome Indirizzo Scuola Data Cosa abbiamo fatto? Classe Incontro n. Come l’abbiamo fatto? Per la prossima volta lun mar mer gio ven sab Devo portare 42 Provincia Autonoma di Trento Strumenti per la formazione n. 5 20 Cosa abbiamo imparato? Questionario di ricerca sui rischi a scuola 1) Quali delle seguenti situazioni sono possibili e presenti a scuola? 1.1 1.2 1.3 1.4 1.5 1.6 1.7 1.8 1.9 1.10 1.11 1.12 1.13 1.14 1.15 1.16 dondolarsi sulle sedie ..................................................................................... correre fra i banchi ........................................................................................ lanciare oggetti ai compagni .......................................................................... chiudere la porta dell’aula senza prima guardarsi alle spalle ............................ smontare un temperino ................................................................................. sporgersi dalla finestra ................................................................................... aprire l’anta della finestra senza bloccarla ....................................................... sfidare un compagno alla lotta ....................................................................... giocare a braccio di ferro ............................................................................... salire su una sedia con lo schienale rovescio ................................................... accendere e spegnere le luci a ripetizione, senza motivo ................................. lasciare lo zaino a terra in mezzo al passaggio tra i banchi .............................. ammassarsi davanti alla porta quando suona il campanello ............................ spingere i compagni per uscire prima dall’aula o dalla scuola ......................... giocare a calcio .............................................................................................. incidere il banco con oggetti taglienti ............................................................ 2) Quali cause di rischio o pericolo sono presenti secondo te nella tua scuola? 43 Provincia Autonoma di Trento Strumenti per la formazione n. 5 Mappatura delle situazioni da rilevare nel lavoro di gruppo Ambiente 44 Provincia Autonoma di Trento Strumenti per la formazione n. 5 Situazioni di rischio Danno Comportamento positivo: la prevenzione Cosa fare Cosa non si deve mai fare 45 Provincia Autonoma di Trento Strumenti per la formazione n. 5 Una lettura: Il paese senza regole In un paese di questo mondo la gente si era proprio stancata delle regole. Tutto era comandato: a che ora dovevano alzarsi, a che ora dovevano essere sul posto di lavoro. Agli scolari veniva prescritto a che ora cominciava la scuola e quando potevano tornare a casa. E poi dovevano portarsi un fazzoletto, lavarsi i denti, avere le mani pulite, attraversare la strada sulle strisce, non camminare in mezzo alla strada... TI SEMBRANO REGOLE “STRANE”? TU SEGUI QUESTE REGOLE? Veramente le regole erano tante e per tutti, grandi e piccoli; perciò la gente si mise d’accordo e decise: ” D’ora in avanti non ci saranno più regole. Che bello!” Naturalmente la scuola rimase vuota perché i ragazzi preferivano andare a giocare. Correvano in mezzo alla strada, si arrampicavano dove volevano, anche in cima ai cancelli e lì si dondolavano come scimmie. La gente metteva i tavoli in mezzo alla strada perché lì c’era più sole. I giovani alzavano lo stereo al massimo volume, ventiquattro ore su ventiquattro, quando la gente voleva andare a dormire, gli altoparlanti continuavano a trasmettere musica a tutta forza. Era una gran confusione! Accadde perfino che, nel pieno della notte, un uomo si mettesse a suonare le campane della chiesa. La gente, assai spaventata, accorse sulla piazza e quando tutti erano riuniti alcuni esclamarono: “ No, così non possiamo più vivere!” Tutti ripeterono in coro: “Dobbiamo avere delle regole, sì, vogliamo di nuovo avere delle regole!” E insieme cominciarono ad elencare: - I bambini devono andare a scuola - I bambini devono obbedire - Nessuno deve far male agli altri e a se stesso 46 Provincia Autonoma di Trento Strumenti per la formazione n. 5 - Bisogna rispettare gli spazi... Qualcuno ne diceva sempre una nuova, necessaria, secondo lui per rendere la vita possibile e più sicura. E ne stabilirono tantissime, molte di più di quelle che avevano prima. TU PENSI DI AVERE TANTE REGOLE DA SEGUIRE? Alla fine uno suggerì: “ Non potremmo riassumere tutte le nostre regole in alcune, poche che le contengano tutte?” Un ragazzino sveglio e vivace si fece avanti e disse che nella sua scuola c’erano poche regole che la maestra e i bambini dovevano rispettare: 1. Rispetta gli altri 2. Rispetta te stesso 3. Rispetta le cose 4. Stai attento alla tua salute 5. Quando vuoi fare una cosa, giocare o lavorare, presta attenzione alla tua e altrui sicurezza 6. Impara a stare bene con i tuoi compagni 7. Lavora con impegno QUALI SONO LE REGOLE DELLA TUA SCUOLA/CLASSE? “Sì, queste regole ci vanno proprio bene!” dissero tutti. E se ne tornarono a casa felici e contenti. Da quel giorno in quel paese tornò la vita, la pace, la serenità. da “Raccontami una storia” di J. Osterwalder 47 Provincia Autonoma di Trento Strumenti per la formazione n. 5 48 Provincia Autonoma di Trento Strumenti per la formazione n. 5 Anno scolastico 2004/2005: le esperienze sul campo Modulo di lavoro della scuola primaria di Isera - Classe I Prodotto realizzato Contratto Suddivisione Tempi Discipline del gruppo coinvolte In gruppo 2h Italiano allargato 2 Rilevazione delle situazioni di rischio nei vari ambienti della casa: cucina, bagno, cortile, garage. Documentare Dalle situazioni al decalogo: rischio comportamento. Elencazione Documentare Piantina delle singole stanze con simboli e disegni Prontuario personale In 4/5 sottogruppi 2h In sottogruppi 2h Sintesi e chiusura del percorso Documentare Predisposizione di due cartelloni informativi/ illustrativi In sottogruppi In gruppo classe 2h 3 4. Geografia Ed. tecnica Ed artistica Scienze Italiano Costruzione di un testo regolativo Italiano Ed. artistica Strumenti Educazione alla convivenza civile N. Argomento int. 1. Presentazione del lavoro e contratto Lettura di un testo Raccolta delle esperienze degli alunni Documentare con il diario di bordo Proposta di contratto Questionario iniziale Diario di bordo Fogli quadrettati Fogli da disegno Depliant o illustrazioni Esempi di formulazione Cartoncino colorato e carta quadrettata Cartelloni Questionario di gradimento del percorso/ esperienza 49 Provincia Autonoma di Trento Strumenti per la formazione n. 5 Contratto con gli alunni Classe I C Rovereto - Isera Compito: mappare i rischi domestici e costruire un decalogo I° incontro Orario Giorno 8.00 – 11.00 Sabato II° incontro 10.45-12.35 Sabato III° incontro 9.45 – 12.35 Sabato Data Lavoro previsto 05.03.05 Comunicazione iniziale: presentazione del compito Questionario Lettura dei risultati Approfondimento di contenuti di sapere In coppia 12.03.05 Cartellone delle informazioni più importanti In coppia Costruzione di mappe di ambienti noti riferiti alla casa: scelta degli stessi Rilevazione dei punti di rischio o pericolo: grado di intensità Prodotto di cartelloni espositivi In 3 sottogruppi 19.03.05 Regolamento d’uso e di comportamento Lavoro in gruppo classe: prodotto individuale OGNI VOLTA: Documentare e verificare il percorso 50 Provincia Autonoma di Trento Strumenti per la formazione n. 5 Materiali Io e la mia sicurezza: questionario Incominciamo a... pensare... La sicurezza è, si può definire, significa: (puoi scegliere più risposte) fare attenzione al proprio movimento usare con attenzione strumenti semplici e complessi conoscere bene il proprio ambiente leggere e capire le indicazioni di rischio non incorrere in infortuni fare attenzione a rischi e pericoli per il nostro corpo avere energia stare attento agli altri intervenire in situazioni di pericolo, chiedendo aiuto agli adulti intervenire sempre se noti un comportamento a rischio 1. Esperienza personale Ricordi l’ultimo infortunio che ti è accaduto? Sì No Ricordi quando? Sì, recentemente Molto tempo fa Non ricordo No 51 Provincia Autonoma di Trento Strumenti per la formazione n. 5 Ricordi dove? a scuola assieme ad altre persone In casa per strada in lavori occasionali Ricordi come? da solo durante un’uscita durante la pratica di sport allenamento Per quale motivo? disattenzione cause esterne rottura di mezzi di trasporto cattivo funzionamento di strumenti incidente stradale Sei ricorso al medico? sì no Quante volte ti è successo? spesso qualche volta mai non ricordo Nella tua città/paese di residenza esistono strutture del servizio sanitario ai quali rivolgersi in caso di necessità? No Ospedali Altro 52 Provincia Autonoma di Trento Strumenti per la formazione n. 5 Sì Ambulatori pubblici Protezione civile Vigili del fuoco 2. Sai cosa significano le seguenti parole? Scegli tra le definizioni, quella che ritieni esatta, segnandola con una crocetta Pericolo Calamità Protezione civile Norma Piano di emergenza Prevenzione Trauma Gran confusione, disordine Disgrazia, sciagura collettiva Azione del volontariato che protegge e difende persone, cose e ambienti Regola o comportamento individuale o famigliare Situazione di improvvisa di bisogno Complesso di regole e precauzioni da seguire per evitare rischi e pericoli Incidente stradale particolarmente grave Gesto o azione personale da cui può dipendere la propria salute Situazione da cui può derivare un danno Strumento che attrae il ferro Incidente stradale, domestico, sportivo Forma di assistenza sociale Insieme di cartelli o segnali Insieme delle azioni per rispondere efficacemente a situazioni di rischio e difficoltà Carta topografica o pianta con simboli di pericolo Medicina che difende da malattie o da rischi collettivi Raccolta di dati sociosanitari Lesione prodotta nell’organismo da un agente esterno e violento Emozione improvvisa e violenta Servizio pubblico che tutela la vita, i beni e l’ambiente da danni o pericoli derivanti da fenomeni o eventi naturali Regola di comportamento prescritta da legge che deve essere seguita 53 Provincia Autonoma di Trento Strumenti per la formazione n. 5 3. La valutazione dei rischi domestici 1. Quali delle seguenti cose sono presenti nella tua casa? 1.1 1.2 1.3 1.4 1.5 1.6 1.7 1.8 1.9 1.10 1.11 1.12 1.13 1.14 1.15 Apparecchi elettrici .................................................................................. Grandi elettrodomestici ........................................................................... Piccoli elettrodomestici ............................................................................ Scaldabagno/scaldaacqua elettrico ............................................................ Strumenti di lavoro taglienti .................................................................... Strumenti di lavoro contundenti .............................................................. Stufette a gas............................................................................................ Caminetto a legna.................................................................................... Cucina a gas............................................................................................. Bombola interna alla cucina..................................................................... Condizionatori d’aria mobili.................................................................... Scale senza ringhiera o protezione ............................................................ Oggetti pesanti come soprammobili o decorazioni ................................... Mobili pensili .......................................................................................... Detersivi o prodotti chimici ..................................................................... 2. Quali delle seguenti situazioni sono presenti in casa tua? 2.1 2.2 2.3 2.4 2.5 2.6 Impianto elettrico con messa a terra e salvavita......................................... Impianto a gas in locale aerato ................................................................. Rubinetto generale del gas........................................................................ Fonti di calore lontane da tende ............................................................... Numeri telefonici utili, facilmente reperibili, vicini al telefono ................. Tappeti dotati di adesivi al pavimento...................................................... 54 Provincia Autonoma di Trento Strumenti per la formazione n. 5 2.7 2.8 2.9 2.10 2.11 2.12 Scale con sistemi di bloccaggio................................................................. Scatole, casse, scatoloni accatastati in modo stabile .................................. Strumenti o attrezzi taglienti riposti al sicuro ........................................... Medicinali, detersivi, prodotti chimici riposti in armadi chiusi................. Gli stessi prodotti conservati nelle loro confezioni.................................... Bidoni per la raccolta differenziata ........................................................... 3. Quali tipi di rischio sei abituato a valutare e prevenire nella tua abitazione? elettricità ........................................................................................................... aggressione chimiche (detersivi, detergenti, farmaci, cosmetici...) ...................... ferite da taglio (utensili, vetri...)......................................................................... contusioni e schiacciamenti ............................................................................... caduta di oggetti dall’alto .................................................................................. rischio biologico (acari) ..................................................................................... rumore (all’interno e all’esterno)........................................................................ microclima (umidità, temperatura).................................................................... gas..................................................................................................................... intrappolamenti (bagno, ascensore) ................................................................... incendio ............................................................................................................ ustioni............................................................................................................... caduta dalle scale e scivolamenti ........................................................................ esplosione (caldaie e scaldabagni) ...................................................................... 4. Per ognuno dei rischi elencati, quali misure di prevenzione e di protezione è possibile attivare? 55 Provincia Autonoma di Trento Strumenti per la formazione n. 5 Se noti un comportamento a rischio a scuola/in classe intervieni in modo categorico intervieni immediatamente in modo propositivo prendi tempo e cerchi di capire la maniera di coinvolgere indici una miniriunione e discuti il comportamento ne parli con il tuo insegnante Sai riassumere per punti cosa indica in proposito la tua scuola? 56 Provincia Autonoma di Trento Strumenti per la formazione n. 5 mai mai mai mai mai a volte a volte a volte a volte a volte spesso spesso spesso spesso spesso sempre sempre sempre sempre sempre Lettura La sicurezza in casa Ogni anno, in Italia più di 3000 persone muoiono tra le mura domestiche a causa di cadute. Ogni 10 secondi, inoltre, nelle abitazioni avviene un incidente che richiede cure ospedaliere (dati ISTAT e INAIL). Anche se le strade rimangono di gran lunga il luogo più pericoloso in assoluto, e quindi necessitano per prime una risposta più adeguata in termini di prevenzione e repressione (soprattutto da parte dello Stato) la mole degli incidenti domestici è tale da rendere necessaria anche nelle abitazioni un’opera di prevenzione. Per interpretare il dato degli incidenti domestici, ed evitare di drammatizzare senza motivo la relativa situazione, si deve tenere conto che nelle case gran parte degli incidenti riguardano le persone anziane ed i bambini, e costituiscono, quindi, un dato fisiologico. I bambini, infatti, ovunque si trovino, sono esposti ad un rischio maggiore a causa della loro necessità di scoperta del mondo. Gli anziani, d’altra parte, per la loro maggiore vulnerabilità fisica, sono soggetti a conseguenze di maggiore gravita a parità di trauma. Premesso, quindi, che non si intende mettere in secondo piano la strage delle strade rispetto al tema della sicurezza in casa, in que sto testo si intende offrire un contributo per incominciare a riflettere sulle conseguenze dei rischi domestici, con alcune informazioni essenziali. Nelle case avviene una strage paragonabile a quelle che avviene nelle strade: sono più di 8000 le persone che perdono la vita ogni anno (alle quali deve essere aggiunto il dato dei decessi che avviene dopo il ricovero in ospedale, non noto nemmeno nel caso degli incidenti stradali). Quali sono le cause più frequenti? Fratture da cause varie 53%; cadute 35%; incendio 3%. In altre parole, il primo pericolo che esiste dentro casa è quello dei pavimenti scivolosi, delle scale e dell’uso scorretto di sedie e sgabelli. Non si deve trascurare, però, che i bambini sono particolarmente esposti a pericoli quali l’ingestione di farmaci e di prodotti velenosi presenti in casa (molto più numerosi di quanto non si creda), ai pericoli presenti in cucina (fornelli e pentole con liquidi bollenti), dell’incendio e dell’energia elettrica. 57 Provincia Autonoma di Trento Strumenti per la formazione n. 5 Prodotto del lavoro di gruppo La mia casa è sicura? Mappatura delle situazioni rilevate nel lavoro di gruppo Ambiente Cantina: 7 situazioni trovate Situazioni di rischio Danno Malfunzionamento di caldaia: formazione di gas La prevenzione Cosa fare Far verificare il funzionamento, controllare periodicamente Mantenere un’efficiente aerazione Utilizzare prese elettriche sicure Cosa non si deve mai fare Mettere vicino ai prodotti fonti di calore Essere privi di un piccolo estintore o di sacchetto di sabbia Giocare e sbattere Mezzi meccanici non parcheggiati bene Dedicare uno spazio delimitato della cantina al materiale pericoloso tenerlo ordinato Assicurarsi della chiusura /apertura corretta del basculante Mettere ogni mezzo al proprio posto Materiale accatastato in equilibrio precario Mettere le cose in scatoloni idonei e ordinati Conservare cose inutili Impianto elettrico improprio e mal conservato Presenza materiale infiammabile, tossico e in disordine Garage: 13 situazioni trovate 58 Provincia Autonoma di Trento Strumenti per la formazione n. 5 Basculante chiuso male Provare ad aggiustare, risolvere problemi da soli Usare le multiprese Fare manovre disattente Bagno: 21 situazioni trovate Apparecchi elettrici vicini all’acqua Pavimento scivoloso Prodotti chimici/cosmetici/farmaci mal custoditi Acqua troppo calda Cucina: 10 situazioni trovate Fuga di gas Usare apparecchi elettrici in zone asciutte lontane dall’acqua Asciugare sempre il bagnato Mettere i prodotti ordinati in armadietti in alto e chiudere le confezioni Regolare il getto di acqua calda Fuoco incustodito Far controllare periodicamente tubo e valvole Usare con cautela gli strumenti anche i più semplici Sorvegliare la cottura dei cibi Disordine Mantenere un buon ordine Strumenti contundenti Lasciare il rubinetto aperto e allontanarsi Stare scalzi Correre Lasciare le cose in disordine Entrare nella vasca da bagno senza controllare Lasciare valvole aperte se si manca da casa Giocare con gli oggetti, afferrarli dalla parte tagliente Posizionare le pentole in modo precario e lasciarle incustodite Lasciare oggetti infiammabili vicino al fuoco 59 Provincia Autonoma di Trento Strumenti per la formazione n. 5 LA CANTINA: LEGENDA 1 pericolo di esplosione (caldaia) 2 pericolo di caduta (scatoloni accatastati) 3 pericolo di incendio (materiale infiammabile) 4 pericolo di infortunio (strumenti di lavoro) 5 pericolo di cortocircuito (impianto malcurato) 6 fuga di gas (finestra chiusa) 7 bottiglie senza etichetta pericolo lieve pericolo grave pericolo gravissimo 60 Provincia Autonoma di Trento Strumenti per la formazione n. 5 IL GARAGE: LEGENDA 1 basculante chiuso male 2 scaffali con oggetti mal riposti 3 motore acceso in ambiente chiuso 4 prodotti chimici 5 6 oggetti contundenti o di intralcio 7 8 bombole o materiale infiammabile 9 prodotti tossici incustoditi 10 legna accatastata male 11 pericolo di caduta 12 pericolo di esplosione pericolo lieve pericolo grave pericolo gravissimo 61 Provincia Autonoma di Trento Strumenti per la formazione n. 5