EMIGRAZIONE EDILIZIA SERVITÙ MILITARI CULTURA INCHIESTE SPORT A Cagliari la Conferenza dei Sardi nel Mondo Contributi regionali per l’acquisto della prima casa Restituiti alla Regione immobili dismessi per un valore di 200 milioni di euro L’attrice Fernanda Montenegro nel paese dei nonni alla ricerca delle radici I sardi di Stoccarda: come è cambiata la condizione degli emigrati in Germania Il Cagliari espugna Livorno e si avvicina alla salvezza a pagina 3 a pagina 8 a pagina 30 IL MESSAGGERO SARDO a pagina 9 a pagina 15 a pagina 16-17 Mensile della Regione Autonoma della Sardegna per i Sardi nel mondo www.ilmessaggerosardo.com Anno XL / Aprile 2008 Rivoluzione dalle urne Vince il PdL di Silvio Berlusconi raddoppia la Lega di Bossi tiene il PD di Veltroni scompaiono la Sinistra e i Socialisti L e elezioni politiche dell’aprile 2008 hanno avuto un esito clamoroso e inaspettato. Ha vinto, come era nelle previsioni, il Popolo delle Libertà, la formazione politica guidata da Silvio Berlusconi, che tornerà a guidare il governo del Paese per la terza volta. Un contributo importante al successo è venuto dalla Lega di Bossi che ha raddoppiato i consensi. Il Partito Democratico guidato da Walter Veltroni non è riuscito nella rimonta. Ha corso da solo e ha ottenuto un risultato numericamente non disprezzabile, ma non è riuscito a colmare il divario con il PdL. Il fatto che non ha precedenti, inatteso e non ipotizzato da nessun osservatore, è la scomparsa dal Parlamento tutte le forze politiche intermedie e minori. Sono stati cancellati con il voto del 13-14 aprile la Sinistra Arcobaleno e con essa Rifondazione Comunista, I Comunisti Italiani e i Verdi, e tutte le altre formazioni della sinistra radicale, i Socialisti, ma anche la Destra di Storace e tutta la miriade di piccole formazioni. La semplificazione del sistema, sempre invocata, che i partiti non sono riusciti mai a fare, è stata realizzata dagli elettori che hanno ridotto a poche unità le forze rappresentate in Parlamento: PdL, Lega, PD, UDC e Italia dei Valori. Berlusconi potrà governare con una maggioranza solida sia alla Camera con 340 seggi contro i 275 delle opposizioni (239 di PD-IdV e 36 di UDC), che al Senato con 168 contro133 (130 di PD-IdV e 3 di UDC). Il Centrodestra ha vinto anche in Sardegna conquistando cinque dei nove seggi al Senato e 9 dei 18 seggi alla Camera. Il PD, pur perdendo, ha contenuto la sconfitta. Anche nell’Isola Sinistra Arcobaleno è rimasta sotto la soglia del 4% (3.587), mentre i Socialisti si sono attestati sull’1,55, la Destra sull’ 1,54, il Psd’az sull’1,52, Sardigna Nazione sullo 0,73. Il voto del 13-14 aprile non avrà ripercussioni sulla Giunta regionale. Il presidente Renato Soru ha dichiarato che intende concludere il mandato che scade nel 2009 anche perché il risultato nell’Isola, pur non discostandosi dalla tendenza nazionale, è meno pesante. Editoriale 2 Messaggio dell’Assessore del Lavoro La Conferenza Internazionale “I Sardi nel Mondo” momento di analisi La Conferenza Internazionale “I Sardi nel Mondo” vuole essere per la nostra isola oltre che occasione di incontro tra i sardi presenti nei cinque continenti, un prezioso momento di analisi delle diverse problematiche collegate al fenomeno delle migrazioni. La nostra terra è stata per decenni luogo di partenza di emigranti, che si sono rivolti, in diverse fasi storiche, sia verso il “continente” d’Italia, che verso mete più lontane. Grazie all’esperienza accumulata, la Sardegna sa bene che l’emigrazione è un processo vasto e variegato, fatto anche di sofferenze. Ma sa anche che l’emigrazione può essere occasione di arricchimento che viene dal confronto, dall’incontro con culture diverse dalla nostra. Dal 1989, data dell’ultima “Convenzione programmatica dell’Emigrazione”, le caratteristiche del fenomeno sono cambiate. Rispetto ad allora sempre più giovani partono dalla Sardegna già con un titolo di studio, ed è cresciuto il numero di donne che lasciano la nostra terra. Nel contempo assistiamo a movimenti immigratori che hanno coinvolto la Sardegna come terra che accoglie. Nella sostanza l’emigrazione si è quindi modificata per intensità e caratteristiche, ma non si è comunque esaurita in quanto tale. Per queste ragioni, oltre che per approfondire diverse peculiarità dell’emigrazione, “I Sardi nel Mondo” è anche occasione per inserire le specificità della nostra terra all’interno dei più vasti fenomeni delle migrazioni internazionali. La Conferenza, nei suoi diversi momenti vuole quindi essere soprattutto occasione di confronto tra le varie e diverse componenti del “Mondo dell’Emigrazione” per dotare le istituzioni, in particolare la Regione, di quei preziosi elementi che consentano i più adeguati interventi sul fenomeno. Ringrazio quindi tutti gli ospiti, i delegati dei Circoli e delle Federazioni per la loro presenza e per l’apporto che vorranno dare allo svolgimento dei lavori, convinta che una partecipazione attiva e proficua potrà dare lustro all’immagine di una Sardegna che rimane sempre e comunque terra di pace e di fratellanza. Romina Congera Assessore Regionale del Lavoro Aprile 2008 Un’occasione di confronto La Sardegna è una terra di migrazioni. Una terra segnata da un fenomeno che da fisiologico è diventato in più di un’occasione patologico. È nella natura umana spostarsi per cercare condizioni di vita e di lavoro migliori e maggiori opportunità di crescita e sviluppo per i propri figli. Ma quando la spinta a partire, a lasciare luoghi e affetti cari è la disperazione, la costrizione, allora il fenomeno assume aspetti socialmente devastanti e diventa patologico. La Sardegna aveva già conosciuto alla fine dell’800 il travaglio delle partenze. Ma il fenomeno è diventato via via più significativo nel ’900. Un importante flusso migratorio si era sviluppato subito dopo la Grande Guerra. Poi ancora più massiccio dopo la Seconda Guerra Mondiale. Ma è stato in coincidenza con la ripresa economica in Europa e in Italia, a cavallo tra gli anni ’50 e 60 e poi negli anni ’70 che ha assunto le dimensioni di un esodo. Praticamente non c’è famiglia sarda che non sia stata toccata dal fenomeno. Prima si partiva per le Americhe e l’Australia. La crisi delle campagne, la chiusura delle miniere le difficoltà economiche spinsero decine, centinaia di sardi a partire per il Belgio, la Francia, la Germania, l’Olanda, la Svizzera, alla ricerca di lavoro. Per essere accettati nelle miniere e nelle fabbriche dovevano superare dure selezioni. Braccia in cambio di carbone con cui alimentare le industrie del Nord Italia. E con il “boom economico” degli anni ’60 si aprì un nuovo mercato per le braccia del Meridione e della Sardegna: il triangolo industriale Piemonte-Liguria-Lombardia. Poi fu la volta dell’Emilia Romagna e del Veneto. Un forte richiamo fu esercitato da Toscana, Umbria e Alto Lazio che divennero mete privilegiate per i pastori sardi. E così come il loro impegno e il loro lavoro contribuirono allo sviluppo dei Paesi europei e del Nord Italia, anche l’economia toscana, umbra e laziale trassero grande giovamento dal lavoro dei sardi per il riutilizzo delle terre che erano state abbandonate. La ferita profonda del distacco, anche ora che sono passati tanti lustri e i sardi si sono integrati nei luoghi di accoglienza, continua a sanguinare. Gli emigrati si sentono sardi a pieno titolo e vogliono essere considerati alla pari dei residenti. Per ribadire questa loro sacrosanta rivendicazione hanno sfruttato ogni opportunità e ogni sede istituzionale. Dal Convegno dell’Emigrazione che si tenne ad Alghero nel 1972, alla Conferenza regionale di Nuoro del 1981 alla Conferenza Programmatica di Quartu Sant’Elena del 1986. Ovunque i rappresentanti delle comunità sarde nel mondo hanno fatto sentire forte e chiara la voce dell’“altra Sardegna”. Quella che, quando le Province sarde erano ancora solo quattro, venne definita la Quinta Provincia dell’Isola. Da quegli incontri sono scaturite leggi e interventi che hanno portato la Regione Sarda all’avanguardia nelle politiche per l’emigrazione. Ora, dopo quasi 20 anni, si svolge a Cagliari la Conferenza internazionale “I sardi nel Mondo”. I tempi sono cambiati, le rivendicazioni non sono più quelle del passato ma le Istituzioni regionali sono chiamate a dare risposte concrete alle istanze nuove che vengono dai sardi fuori dall’Isola. Siamo convinti che i Sardi nel Mondo hanno bisogno della Sardegna ma anche che la Sardegna ha bisogno dei suoi figli sparsi nei cinque continenti per guardare con fiducia e speranza al futuro. Sommario Editoriale 2 Un’occasione di confronto Documenti 3 A Cagliari la Conferenza dei Sardi nel Mondo Primo Piano 6 Elezioni politiche 2008: rivoluzione dalle urne 7 Elezioni politiche 2008: gli eletti in Sardegna 9 Restituiti alla Regione 350 immobili dismessi di Giuseppe Mereu Attualità 8 Contributi regionali per la costruzione, l’acquisto e il ricupero della prima casa 10 Segnali positivi dalla BIT di Milano 11 Occupazione e imprenditorialità femminile in Sardegna di Massimiliano Perlato 12 Per i progetti regionali stanziati 850 mila euro 13 La tragedia di Gavoi di Andrea Frailis La Sardegna sul Web di Andrea Mameli Cultura 14 Onorificenza ai tenores “Remunnu ’e Locu” di Pier Sandro Pillonca 15 Fernanda Montenegro nel paese dei nonni 21 Adiu, Peppe Sozu, ammaju de poesia di Piersandro Pillonca 22 Giovanni Maria Angioy commemorato a Cremona e Marchirolo 32 Storia dei sardi nuragici di Massimo Pittau Inchieste 16 I sardi di Stoccarda di Antonello De Candia Parliamo della Sardegna 18 Kalama, cacciatori di scrittori di Giovanni Mameli Parlando in Poesia 19 Da Paulilatino a Ozieri IL MESSAGGERO SARDO di Salvatore Tola Mensile della Regione Autonoma della Sardegna per i Sardi nel mondo Paesi di Sardegna Edito da “Messaggero Sardo società cooperativa a r.l.” Presidente Gianni De Candia Comitato di Direzione Gianni De Candia (responsabile), Marco Aresu, Luigi Coppola, Gianni Massa, Ezio Pirastu Redazione e Amministrazione Via Barcellona 2 - 09124 Cagliari Tel. 070 664214 - Fax 070 664742 Sito web www.ilmessaggerosardo.com [email protected] [email protected] Registrazione del Tribunale di Cagliari n. 4212 dell’11-4-1969 Iscrizione al R.O.C. n. 6415 Fotocomposizione, impaginazione Prestampa Via Nenni 133 Tel - Fax 070 883223 - 090450 Quartu S. E. Stampa Sarprint, stab. Tossilo - Macomer di Salvatore Tola 20 Atzara: vino, arte e artigianato Sport 30 Il Cagliari espugna Livorno e si avvicina alla salvezza di Andrea Frigo 31 Hockey prato: è il Suelli la squadra regina di Andrea Porcu Atletica: la rinascita del trofeo Alasport di Gerolamo Squintu Rubriche 23 Sardegna notizie 25 Dall’Italia 28 Dal Mondo Il Messaggero Sardo viene inviato gratuitamente agli emigrati e alle loro famiglie dalla Regione Sardegna. Per richiederlo scrivere al Messaggero Sardo, via Barcellona 2 - 09124 CAGLIARI o alla e-mail: [email protected] IL MESSAGGERO SARDO Documenti EMIGRAZIONE A Cagliari la Conferenza dei Sardi nel Mondo Dal 25 al 27 aprile oltre 400 delegati, in rappresentanza delle comunità sarde, si riuniranno a Cagliari per partecipare alla Conferenza Internazionale, organizzata dall’assessorato del Lavoro. Si confronteranno con le Istituzioni regionali, con i rappresentanti delle Autonomie locali, del sistema produttivo e del mondo del lavoro per fare il punto sulle condizioni dei sardi nel mondo e sul ruolo che possono svolgere a favore della Sardegna. Base di partenza del dibattito sarà il documento elaborato da un gruppo di esperti nominati dalla Consulta e arricchito dalle osservazioni e integrazioni dei Circoli e delle Federazioni Il documento li anni trascorsi dopo la prima Conferenza programmatica dell’emigrazione, svoltasi a Cagliari nel marzo del 1989, sono stati caratterizzati, a livello regionale, nazionale, internazionale, da profondi cambiamenti, che non hanno mancato di avere riflessi di notevole rilievo anche sul mondo dell’emigrazione. Non sempre la portata di questi cambiamenti è stata chiaramente avvertita in Sardegna dai mezzi di informazione e dalla pubblica opinione, ulteriormente distratti – per così dire – dalla particolare complessità e gravità dei problemi suscitati dal progressivo, rilevante aumento del numero degli immigrati extracomunitari anche in Sardegna. Si tratta, nondimeno, di cambiamenti estremamente significativi, al cui prodursi lo stesso fenomeno dell’immigrazione extracomunitaria non è del tutto estraneo. Basti considerare in proposito come l’aumento di immigrati, per lo più provenienti dai paesi in via di sviluppo, abbia imposto agli Stati di accoglienza e a molte organizzazioni internazionali di trovare un giusto equilibrio tra due esigenze spesso contrastanti: da un lato, quella dell’integrazione dell’immigrato nel Paese di destinazione; dall’altro, l’altrettanto fondamentale esigenza del rispetto della sua identità culturale, evitando così che l’immigrato venga progressivamente assorbito da parte della maggioranza della popolazione. E ciò attraverso regole che, in linea di principio, non potrebbero non riguardare anche gli emigrati provenienti dal nostro Paese, soprattutto quelli che non abbiano ancora acquistato la cittadinanza dello Stato di accoglienza. Per meglio valutare la profondità dei cambiamenti in discorso, conviene tenere presente quanto segue: – a) la profonda evoluzione registratasi nell’ambito dell’istituto della cittadinanza, specie per quanto attiene alla determinazione dei diritti che allo status di cittadino sono più direttamente connessi. Il principio secondo cui il possesso della cittadinanza non costituisce più il presupposto per il godimento dei diritti fondamentali riconosciuti alla persona umana in quanto tale è oggi universalmente accettato. Sul piano interno, la legge 5 febbraio 1992 n. 91, recante “nuove norme sulla cittadinanza”, ha introdotto alcune rilevanti modifiche rispetto alla legislazione preesistente, segnatamente per quel che attiene al ruolo riconosciuto all’elemento della volontà individuale ai fini dell’acquisto, della perdita e del riacquisto della cittadinanza. E la legge 23 ottobre 2003, recante “norme relative alla disciplina del Comitato degli italiani all’estero”, prevede all’art. 7 che possano far parte del Comitato, “oltre ai membri di cittadinanza italiana”, i cittadini stranieri di origine italiana in misura non eccedente un terzo dei componenti il Comitato eletto”. A livello internazionale, vanno tenuti presenti: 1) il consistente numero di convenzioni internazionali (sia G bilaterali che multilaterali), che ammettono il possesso tanto della cittadinanza di origine quanto di quella del paese di residenza, ovvero prevedono che la cittadinanza possa essere riacquistata con il trasferimento della residenza da uno all’altro Stato contraente; 2) per quanto riguarda l’Europa, il riconoscimento, a partire dal Trattato di Maastricht del 1992, dell’istituto della “cittadinanza europea”, che conferisce su scala comunitaria particolari diritti ai cittadini degli Stati membri dell’Unione europea; – b) il progressivo aumento del numero di coloro che, nati nel paese di emigrazione dei loro genitori, desiderano comunque intrattenere rapporti culturali particolarmente stretti con l’Italia e la loro regione di origine. Si è quindi in presenza di un numero elevato di emigrati giovani, spesso privi della cittadinanza italiana, le cui particolari esigenze devono essere tenute in attenta considerazione; – c) anche il mondo dell’emigrazione risulta profondamente influenzato da un processo di globalizzazione che, specie negli ultimi anni, ha fatto registrare sviluppi impressionanti. Da un lato, gli straordinari progressi nel settore delle comunicazioni hanno conferito una ben maggiore concretezza ai progetti volti a favorire, nei paesi di emigrazione, un costante ed intenso flusso di informazioni e di rapporti tra le comunità all’estero e quelle di origine; dall’altro, anche nel mondo dell’emigrazione si va delineando una chiara tendenza alla valorizzazione delle identità culturali, come reazione al rischio di quel progressivo livellamento delle diverse culture che il processo di globalizzazione inevitabilmente comporta; – d) lo stesso processo di globalizzazione, e più ancora quello di integrazione europea, favoriscono intensi spostamenti, anche nel medio e nel lungo periodo, di un gran numero di persone da un paese a un altro; è giocoforza pertanto confrontarsi con fenomeni migratori sicuramente di natura diversa rispetto a quelli del passato, 3 ma egualmente meritevoli di attenta considerazione; – e) la sentenza della Corte costituzionale 27 maggio 1993 n. 251 ha fugato i dubbi residui sulla legittimità di iniziative regionali a favore degli emigrati sul piano “sociale e culturale”, negando che spetti ai soli uffici consolari “ogni azione a tutela dei lavoratori emigrati e delle loro famiglie”, secondo quanto previsto dalla legge 8 maggio 1985, n. 205; – f) più di recente, la riforma del Titolo V della Costituzione, entrata in vigore nel 2001, ha fatto registrare alcuni sia pur modesti progressi sul piano dei rapporti internazionali delle Regioni, riconoscendo nell’art. 117 il potere di queste ultime di “concludere accordi con Stati e intese con enti territoriali interni ad altro Stato, nei casi e con le forme disciplinati da leggi dello Stato”. Si tratta di una riforma che ha riflessi evidenti anche per quanto attiene al ruolo che gli emigrati possono svolgere come “ambasciatori” della propria Regione, grazie a un più stretto rapporto che anche all’estero può stabilirsi tra gli stessi emigrati e le istituzioni regionali. Conviene tenere presente a questo riguardo che con sentenza n. 387 dell’11 ottobre 2005 la Corte costituzionale ha dichiarato non fondata la questione di legittimità costituzionale sollevata dal Governo nei confronti dell’ art. 13 della legge della Regione Veneto 9 gennaio 2003, n. 2 (“Nuove norme a favore dei Veneti nel mondo e agevolazioni per il loro rientro”). Tale articolo prevede che la Regione possa stipulare accordi con governi esteri al fine di provvedere all’erogazione di prestazioni socio-sanitarie. Come è agevole constatare, è ben difficile che la prevista nuova Conferenza dell’emigrazione possa ignorare cambiamenti della portata di quelli che, sia pure sinteticamente, sono stati ora richiamati. Si tratta di cambiamenti che, di tutta evidenza, dovranno essere attentamente analizzati e, soprattutto, valutati da una specifica angolazione, quella dei loro riflessi sull’emigrazione sarda, oggi. Una particolare attenzione potrà essere riservata ai seguenti aspetti: – il problema dell’equilibrio che deve essere trovato tra due esigenze, particolarmente sentite in una società sempre più multiculturale: da un lato, l’integrazione dell’emigrato nel paese di accoglienza e, dall’altro, la conservazione e la valorizzazione dei suoi legami con la terra d’origine e della sua identità culturale; – quale sia l’atteggiamento prevalente degli emigrati nei confronti dei recenti flussi di immigrazione provenienti in larga parte dai paesi in via di sviluppo; - la formulazione di proposte capaci di favorire un più organico collegamento fra i circoli dei sardi all’estero e le associazioni degli emigrati di altre regioni italiane, con particolare riferimento ai Comitati degli Italiani all’Estero (Comites); – quale sia il ruolo che le comunità sarde nel mondo possono svolgere come “ambasciatori” della Sardegna, in stretto collegamento con una più diffusa ed incisiva presenza all’estero della Regione, anche a seguito delle recenti modifiche costituzionali; – le condizioni richieste perché gli attuali mezzi d’informazione possano assicurare, attraverso un adeguato flusso di notizie, quella reciproca conoscenza dei sardi residenti e dei sardi non residenti che è risultata finora alquanto insoddisfacente; – il problema del riconoscimento alla donna di un ruolo nei gruppi dirigenti dell’emigrazione che le permetta di assolvere alla sua insostituibile funzione di trasmettitrice di cultura identitaria, garantendo così continuità al mondo della nostra emigrazione; – quale percezione i figli e discendenti degli emigrati sardi abbiano della Sardegna: se in particolare mostrino disaffezione riguardo alla vita politica e sociale dell’isola ovvero si sentano comunque legati alla loro terra d’origine. Il passaggio del testimone culturale tra le generazioni non è mai agevole, e spesso, soprattutto in presenza di culture a forte spinta integrativa, la “deriva” culturale può causare la dispersione di questo importante capitale umano; – il problema della persistenza di una emigrazione giovanile e la definizione dei legami che questa continua ad avere con la Sardegna, nonché del rapporto che la stessa stabilisce con le strutture organizzate dell’emigrazione. 4 ITALIA (0039) PIEMONTE-VALLE D’AOSTA • Circolo “Su Nuraghe” - via Sardegna, 2 - 15100 ALESSANDRIA tel. 0131/252462 - fax 0131/510503 - [email protected] • Circolo “Su Nuraghe” - via Galilei, 11 - 13900 BIELLA tel.-fax 015.34638 - [email protected] • Circolo “Sa Rundine” - Cascina Pezzata, 3 - 10012 BOLLENGO (TO) tel. 0125.675974 • Ass. Cult. “Ichnusa” - v.le Madonna dei Fiori, 108 - 12042 BRA (CN) tel. 0172.426257 - [email protected] • Circolo “Nivola” - via Briona, 17 - 28845 Domodossola (VB) tel.-fax 0324.481969 - [email protected] • Circolo “G. Dessì” - corso Papa Giovanni Paolo II, 31 13100 VERCELLI - [email protected] • Circolo cult. sardo E. D’Arborea - via Pessina, 3 28053 CASTELLETTO SOPRA TICINO (NO) tel.-fax 0331/962246 - [email protected] • Circolo “Cuncordu” - corso Valsesia, 48 - 13045 GATTINARA (VC) tel. 0163/834693 • Ass. sardi Novara “ S’Archittu” - via della Chiesa, 20 - 28100 GIONZANA tel.-fax 0321/456953 - [email protected] • Circolo “Gennargentu” - via 1º Maggio, 70 - 10042 NICHELINO (TO) tel. 011.6274704 - fax 011.6281842 - [email protected] • Circolo “Quattro Mori” - frazione Beaume, 26 - 10056 OULX (TO) tel.-fax 0122.831842 - [email protected] • Circolo “G. Deledda” - via S. Giuseppe, 52 - 10064 PINEROLO (TO) tel.-fax 0121.39306 - [email protected] • Circolo “Su Nuraghe” - p.zza S. Giacomo, 6 - 10045 PIOSSASCO (TO) tel.-fax 011/9068593 - [email protected] • Circolo cult. “Quattro Mori” - via Macario, 54 - 10098 RIVOLI (TO) tel. 011.9593845 - fax 011.9598772 - [email protected] • Circolo “Ass. Sardi Kinthales” - via Musinè, 5/7 - 10143 TORINO tel. 011.740227 - fax 011.7776668 - [email protected] Circolo “Sant’Efisio” - via degli Abeti, 15 - 10156 TORINO tel.-fax 011/2624655 - [email protected] LOMBARDIA • Ass. “Amici della Sardegna” - via Veneto, 1 - 21013 CARDANO AL CAMPO (VA) - [email protected] • Ass. “Nazzari” - via Madonna Pellegrina, 64/c2 - 20010 BAREGGIO (MI) tel.-fax 02.9013131 - cell. 339.6579584 [email protected] • Circolo “Maria Carta” - via Moroni, 105 - 24100 BERGAMO tel. 035.240376 - [email protected] • Circolo cult. Sardo - via Berardo Maggi, 47/C - 25124 BRESCIA tel.-fax 030.2426581 - [email protected] • Circolo “Raimondo Piras” - via Marconi, 6 - 20040 CARNATE (MI) tel.-fax 039.674537 - [email protected] • Circolo “Domo Nostra” - via Kuliscioff - 20090 CESANO BOSCONE (MI) tel.-fax 02.48602677 - [email protected] • A.M.I.S.-Emilio Lussu - via Cornaggia, 37 20092 CINISELLO BALSAMO (MI) tel. 02.66048257 - fax 02.66048379 - [email protected] • Circolo “Sardegna” - via Isonzo, 30 - 22100 COMO tel.-fax 031/506269 - [email protected] • Circolo “Sa Domu Sarda” - via Naz. Sauro, 16a - 26100 CREMONA tel. e fax 0372.431794 - [email protected] • Ass. “Sebastiano Satta” - via Pascoli, 3 - 21013 GALLARATE (VA) tel. 0331.779176 - fax 0331.779006 - [email protected] • Ass. cult. Amsicora - via B. Buozzi, 7 - 23900 LECCO tel. 0341.361314 - fax 0341.350248 - [email protected] • Circolo “Grazia Deledda” - via Oberdan, 7/A - 20013 MAGENTA (MI) tel.-fax 02.9790958 - [email protected] • Circolo “G. Angioy” - piazza Borasio, 10 - 21030 MARCHIROLO (VA) tel.-fax 0332.722548 - [email protected] • Centro soc. cult. dei Sardi - via Foscolo, 3 - 20121 MILANO tel. 02.8690220 - fax 02.72023563 - [email protected] • Circolo “Su Nuraghe” - via A. Righi, 4 - 20015 PARABIAGO (MI) tel.-fax 0331.551946 - [email protected] • Circolo “Logudoro” - via Santo Spirito, 4a - 27100 PAVIA tel. 0382/470209 - fax 0382.460759 - [email protected] • Circolo “Nuova Sardegna” - via don Sturzo 20068 PESCHIERA BORROMEO (MI) tel.-fax 02.5471053 • Circolo “G. Deledda” - via Roma, 91 - 21047 SARONNO (VA) tel. 02.9607598 - fax 02.9626437 - [email protected] • Circolo “S’Emigradu” - via Lario, 15 - 27029 VIGEVANO (PV) tel.-fax 0381.329387 - [email protected] • Circolo “Sardegna” - via Murri, 16 - 20059 VIMERCATE (MI) tel. 338.9504767 - fax 039.6042699 - [email protected] Filiali: via Arosio, 6 - 20052 MONZA; via Massironi, 11 20029 CONCOREZZO • Centro soc. “La Quercia” - via Fiume, 22 - 20090 VIMODRONE (MI) tel. 02.2650408 - fax 02.2650412 - [email protected] LIGURIA • Circolo “Sarda Tellus” - via N. Daste, 5r/f - 16149 GENOVA tel.-fax 010.6429254 - [email protected] • Circolo cult. “Grazia Deledda” - stradone D’Oria, 102 - 19125 LA SPEZIA tel. 0187.525384 - [email protected] • Circolo “Il Nuraghe” - via Nino Oxilia, 16 - 17100 SAVONA tel. 019.814877 - fax 019.8428074 - il [email protected] • Circolo “G. Deledda” - via Hanbury, 6/f - 18039 VENTIMIGLIA tel.-fax 0184.231386 - [email protected] EMILIA ROMAGNA • Circolo “Sardegna - via Stalingrado, 81 - 40128 BOLOGNA tel. 051.327800 - fax 051.237800 - [email protected] • Circolo “Nuraghe” - via Gramsci, 32 - 41042 FIORANO (MO) tel.-fax 0536/830965 - [email protected] • Circolo “Grazia Deledda” - via Baganzola, 7 - 43100 PARMA tel. 0521.941053 - fax 0521.941059 - [email protected] • Gremio Sardo “E. Tola” - via Guastrafredda, 59 - 29100 PIACENZA tel. 0523/315000 - [email protected] VENETO • Circolo “Sardi nel Bellunese” - via S. Francesco, 37 - 32100 BELLUNO tel.-fax 0437.932514 - [email protected] • Circolo “G. Becciu” - calle Ponte S. Andrea, 780 - 30015 CHIOGGIA (VE) tel.-fax 041.492539 • Circolo culturale “Ichnusa” - via Bellini, 8/10 - 30171 VENEZIA tel.-fax 041.970112 - [email protected] • Circolo “Eleonora D’Arborea” - via Cernaia, 1bis - 35141 PADOVA tel.-fax 049.8724425 - [email protected] • Circolo “Sardegna Nostra” - via Marchi, 32 36060 ROMANO D’EZZELINO (VI) - tel. 0424.512782 Circoli e Federazioni • Ass. “Amicizia sarda nella marca trevigiana” - 31100 TREVISO via Bernardi, 14 - tel.-fax 0422.210131 - [email protected] • Ass. “S. Satta” - vicolo Campo Fiore, 2/A - 37129 VERONA tel. 045.596014 - fax 045.597583 - [email protected] • Ass. Cult. “Grazia Deledda” - via della Pace, 51 - 36100 VICENZA tel.-fax 0444.584034 - [email protected] TRENTINO-ALTO ADIGE • Circolo “Giuseppe Dessì” - via De Gasperi, 27 - 38100 TRENTO tel.-fax 0461.921662 - [email protected] • Circolo “Eleonora d’Arborea” - via Palermo, 87 - 39100 BOLZANO tel.-fax 0471.501399 - [email protected] • Circolo cult. “Maria Carta” - via Perosi, 2b - 38068 ROVERETO tel.-fax 0464-490148 - [email protected] FRIULI VENEZIA GIULIA • Ass. sardi in Friuli - Riviera del Pordenone, 14 - 33170 PORDENONE tel.-fax 0434.522776 - [email protected] • Ass. sardi in Friuli Ven. Giulia - corso Verdi, 13 - 34170 GORIZIA tel.-fax 0481.33725 • Ass. sardi Friuli - via Ermacora, 10 - 33028 TOLMEZZO (UD) tel.-fax 0433.44938 - [email protected] • Ass. sardi Friuli Ven. Giulia - via di Torrebianca, 41 - 34122 TRIESTE tel.-fax 040.662012 • Ass. sardi Friuli Ven. Giulia - via delle Scuole, 13 - 33100 UDINE tel.-fax 0432.402909 TOSCANA • Circolo “Ass. Sardi in Toscana” - p.zza S. Croce, 19 - 50122 FIRENZE tel. 055.240549 - fax 055.242006 - [email protected] • Circolo “Sandalia” - Bastione “Cavallerizza” - 58100 GROSSETO tel.-fax 0564.28851 • Ass. “Quattro Mori” - piazza Anita Garibaldi, 2 - 57126 LIVORNO tel.-fax 0586.812588 - [email protected] • Ass. cult. “G. Deledda” - p.zza San Francesco, 3 - 56127 PISA tel. 050.543522 - [email protected] • Circolo “Peppino Mereu” - via Roma, 56, c/o Corte dei Miracoli 53100 SIENA - tel.-fax 0577.48596 - [email protected] • Ass. cult. “Bruno Cucca” - via Ninci, ex cinema Moderno - 57037 Portoferraio - Isola d’Elba LAZIO • Ass. “Sarda Domus” - via N. Bixio, 13 - 00053 CIVITAVECCHIA tel.-fax 0766.22859 - [email protected] • Circolo “4 Mori” - via Baleari, 85-87 - 00121 ROMA tel.-fax 06.5691369 - [email protected] • A.C.R.A.S.E. - via Rivisondoli, 11 - 00156 ROMA tel.-fax 06.4071450 - e-mail: [email protected] • Ass. dei sardi “Il Gremio” - via Aldrovandi, 16 - 00187 ROMA tel.-fax 06.36000208 - [email protected] UMBRIA • Circolo “Sardegna” - via Bologna, 34 - 06078 PONTE VALLECEPPI (PG) ABRUZZO • Circolo sardi d'Abruzzo “Shardana” - via S. Marco, 31 - 65129 PESCARA tel. 085.4326929 - fax 085.4309341 - info@[email protected] BELGIO (0032) • Gremiu sardu “Martinu Mastinu El-Tano” - 1040 BRUXELLES • Associazione Sardi del Borinage - 7301 BOUSSU-HORNU Rue An-dré Demot, 101 - tel.-fax 065.777158 [email protected] • Circolo “Quattro Mori” - Rue des Charbonnages, 251 6200 CHATELINEAU - tel. 071.402209 - fax 071.402210 [email protected] • Ass. “Su Nuraghe” - Av. du Champ de Bataille, 428 - 7012 FLÉNU-MONS tel. 065.885830 - fax 065.884055 - [email protected] • Circolo “Grazia Deledda” - Noordlaan, 133 - 3600 GENK tel. 089.355886 - fax 089.304053 - [email protected] • Circolo “Eleonora d’Arborea” - Chaussee Paul Houtart, 295 7110 HOUDENG-GOEGNIES - tel. 064.213565 - fax 064.281228 [email protected] • Ass. “La Sardegna all’estero” - Quai Godefroid Kurth, 90 4000 LIEGI - tel. 042.275278 - fax 042.274304 e-mail: [email protected] GERMANIA (0049) • C. S. “Quattro Mori” - Mauerberg Str., 29 - 86152 AUGSBURG tel. 0821.519435 -fax 0821.514028 • C.S. di Berlino - Husemannstrasse 28 - 10435 BERLIN tel.-fax 030.34356635 - [email protected] • C.S. “Maria Carta“ Rhein-Main e V. 65933 FRANKFURT/M - Hartmannweiler, Str. 67 tel. 069.38030327/2 - fax 069.38030329 - [email protected] • C. S. “Su Nuraghe” - Strese-man Str., 374 - 22761 HAMBURG tel. 040.895329-895343 - fax 040.8997703 [email protected] • C. S. “Su Gennargentu” - Innsbrukerstrasse, 7 - 74072 HEILBRONN tel.-fax 07131.171964 - [email protected] • C. S. “Sa Domu Sarda” - Garten Str., 72 - 76135 KARLSRUHE tel. 0721.8302680 - fax 0721.8302681 - [email protected] • C. S. “Speranza sarda” - Mainau Str., 14 - 51063 KÖLN tel. 0221.613421 - fax 0221.616837 - [email protected] • C. S. “I Nuraghi” - Halberg Str., 54 - 67061 LUDWIGSHAFEN tel. 0621.582889 - fax 0621.5296156 - [email protected] • C. “E. D’Arborea” - Lürriperstr. 176 - 41065 MÖNCHENGLANDBACH tel. 02161.4075333 - fax 02161.4076073 - [email protected] • Centro cult. “Sard’Europa” - Bismarck Str., 18 - 47443 MOERS tel. 02841.507352 - fax 02841.518169 • C. S. “Su Gennargentu” - Fürstenrieder Str., 147 - 80686 MÜNCHEN tel. 089.35799767 - fax 089.35799768 • C. S. “S’unidade Sarda” - Klingenhofstr., 50a - 90411 NÜRNBERG tel. 0911.397354 - fax 0911.3780353 - [email protected] • C. S. “Rinasci-ta” - Mülheimer Str., 38 - 46049 OBERHAUSEN tel. 0208.874045 - fax 0208.889773 - [email protected] • C. S. “Su Nuraghe” - Wiesbadener Str., 12 - 70372 STUTTGART tel. 0711.563783 - fax 0711.41148666 - [email protected] • C. S. “Grazia Deledda” - Die-sel Str., 23 - 38402 WOLFSBURG tel. 5361.54407 - fax 5361.52018 [email protected] Aprile 2008 FRANCIA (0033) ARGENTINA (005411) • Circolo “Su Nuraghe” - 7, Rue Comte Bacciochi - 20000 AJACCIO tel. 04.95221531 - fax 04.95213989 e-mail: [email protected] • Circolo “Su Nuraghe” - Ecole Chateaubriand, B.P. 22 57460 BEHREN-LES-FORBACH - tel.-fax 03.87873067 • Circolo Sardo “Su Tirsu” - 94, Rue de Belfort - 25000 BESANÇON tel. 0381.883130 - fax 0381.471518 - [email protected] • Ass. Famiglie Sarde di Douai - Av. des Potiers - 59500 DOUAI tel. 0327.930212 fax 0327.886503 - [email protected] • Circolo “Grazia Deledda” - 1, Rue de Touraine - 57290 FAMECK tel. 0382.572437 - fax 0382.525871 • Circolo “Su Nuraghe” - 15, Rue Molière - 57450 FARÉBERSVILLER tel. 0387.891132 - fax 0387.908512 - [email protected] • Circolo “Gennargentu” - 6, Rue Usson du Poitou 57730 FOLSCHVILLER BP 18 - tel. 0387.923809 • Ass. “Sardinia” - 8, Place Edmond Arnaud - 38100 GRENOBLE tel. 0476.849202 - fax 0476.849203 - [email protected] • Circolo “Ortobene” - 94, Rue Marechel Foch - 71200 LE CREUSOT tel.-fax 03.85808213 (03.85555022) [email protected] • Circolo Sardo “Grazia Deledda” - 46, Rue de la Madelaine - 69007 LIONE tel. 0472.718004 - fax 0472.718320 - [email protected] • Circolo “Città di Cagliari” - 5, Rue des Ponts 57300 MONDELANGE - tel. 0387.711529 - fax 0387.719532 [email protected] • Circolo “Domo-sarda” - 168, Rue Raymond Losserand 75014 PARIS - tel. 01.45436212 - fax 01.45431860 • Circolo “Città di Nora” - 12, Rue du Rivage - 08200 SEDAN tel. 0324.290176 - fax 0324.220893 - [email protected] • Circolo “Maison des Associations” - 1 a, Place des Orphelins 67000 STRASBOURG - Tel e fax 0388.370335 • Circolo “Gennargentu” - 3bis/A, Rue Du Jura - 74100 VILLE-LA-GRAND tel. 04.50955719 - fax 04.50958764 - [email protected] • Ass. “Ajò” - Maison des associations - chemin des Tartugues 13800 ISTRES - tel. 442559669 - [email protected] • Ass. “Sardi Uniti” - Mendez de Andes, 884 - 1405 BUENOS AIRES tel. 011.44318376 - fax 011.44331412 - [email protected] • Circolo “G. Deledda” - Calle España, 3776 - 7600 MAR DEL PLATA tel.-fax 0223.4746931 - [email protected] • “Asociacion Circulo Sardo del Nord Ovest Argentina” 4000 S. M. DE TUCUMAN - Crisostomo Al-varez, 1236 tel. 0381.4247727 - fax 0381.4249021 - [email protected] • Asociacion Italiana “Sardegna” - Bartolomeo Mitre 548 - Paso del Rey 1744 Ciudad de MORENO - tel. e fax 0237.48447658 [email protected] • Circolo “A. Segni” - Diagonal 73, 1555 - 1900 LA PLATA (BUENOS AIRES) - tel.-fax 0221.4221542 - [email protected] • Centro Unione Regionale Sarda - Calle 21 7607 CITA DI MIRAMAR (BUENOS AIRES) tel.-fax 0223.4809213 - [email protected] • Ass. “Famiglia Sar-da” - Stephenson 75 - 2000 ROSARIO (SANTA FE’) tel.-fax 0341.3495335 - [email protected] • Ass. di Cordoba - Suipacha 1229 - Barrio Pueyrredón - 5000 CORDOBA tel.-fax 0351.4762275 - [email protected] • Circolo “Radici Sarde” - Belgramo 124 - 1642 SAN ISIDRO (BUENOS AIRES) - tel.-fax 47423480 - [email protected] INGHILTERRA (0044) • Ass. “Sardegna 2000” - Safestore-Room 2007 5-10 Eastman Road W3 7YG LONDON - tel. 079-41282333 - fax 01245450994 [email protected] SVIZZERA (0041) • Circolo “Amsicora” - Oberdorfstrasse, 11 - 5242 BIRR CH tel. 0041.56.444.11.12 - tel. e fax 0041.56.444.11.07 [email protected] • Circolo “Forza Paris” - Kagiswilerstrasse, 47 - 6060 SARNEN (LUCERNA) tel.-fax 041.6611187 - [email protected] • Circolo “E. d’Arborea” - Clarastrasse, 48 - 4058 BASILEA tel.-fax 061.6810096 - [email protected] • Circolo culturale “Coghinas” - via S. Gottardo - 6743 BODIO (TI) tel.-fax 091.8642288 - www.circolo-sardo-coghinas.ch • Ass. Circolo Ginevra - Rue Pictet De Bock, 7 - 1205 GINEVRA tel. 022.8001644 - fax 022.8001648 - [email protected] • Circolo “Sebastiano Satta” - Sulzstrasse, 25 - 9403 GOLDACH tel. 071.8417398 - fax 071.8419038 - [email protected] • Circolo “Nuraghe” - Avenue De Morges, 44 - 1004 LAUSANNE tel. 021.6240436 - fax 021.6263230 [email protected] • Circolo “Sa Berrita” - p.zza Molino Nuovo, 3 - 6904 LUGANO tel. 091.9233743 - fax 091.9233752 - [email protected] • Circolo “Efisio Racis” - Wydäckerring, 148 - 8047 ZURIGO tel. 01.2416216 - fax 01.2416215 - [email protected] OLANDA (0031) • C. “Amici Mediterranei” - Wichard van Pontlaan, 14 - 6824 GM ARNHEM tel. 026.4431921 - fax 026.3703526 - [email protected] • Circolo “S’Argiola” - Zoutmansstraat, 23 R - 2518 GL DEN HAAG tel. 070.3642343 - fax 070.3569838 - [email protected] • Circolo “Eleonora d’Arborea” - Dennenweg, 154 7545 WL ENSCHEDE - tel. 053.4333714 - fax 053.4307996 • Circolo “Sardegna” - Prof. Mullerstraat, 56 - 6224 BE MAASTRICHT tel. 043/3634050 - fax 043/3623081 [email protected] • Circolo “Su Gennargentu” - Beersdalweg, 110/a - 6401 SC HEERLEN tel. 045/5721651 • Circolo Sardo “Su Nuraghe” - Bachstraat, 49 - 6137 RX SITTARD tel. 046.4521930 - fax 046.4518170 - [email protected] SPAGNA (0034) • Ass. “S. Salvador d’Horta” - Calle Muntanya, 50 - 08025 BARCELONA tel. 093/4358981 - fax 093/3479602 [email protected] • Circolo “Ichnusa” - Ap.do De Correos, 7275 - 28080 MADRID tel. 060.6676485 - [email protected] AUSTRIA (0043) • Assoc. “Saint Remy” - Joseph Platz, 6 - Palais Palffy - 1010 WIEN BULGARIA (00359) • Circolo “Sardica” - 113, Evlogi Georgiev Blvd. - 1504 SOFIA tel. 888637703 - fax 29431397 - [email protected] AUSTRALIA (0061) • Circolo Sardinian Cultural Association (VIC.) INC. c/o Assisi Centre 2nd Floor 230 Rosanna Road - 3084 ROSANNA VIC tel. 03/94396376 - fax 03.94313235 [email protected] • Ass. Sarda di Sydney - Suite 1-2/4 Melton Street - 2144 AUBURN - NSW tel.-fax 02.97294277 - [email protected] • Queensland Sardinian Culture Club “U. Usai” 26 Gray St. - P.O. Box 131 - 4005 NEW FARM, QLD - tel. - fax 07.33582263 [email protected] • Ass. del Queensland Inc. - 48 b Ainsdale Str. P.O. Box 2252 4032 CHERMSIDE WEST - BRISBANE QLD tel.-fax 073.8628303 - [email protected] BRASILE (0055) • Circolo Em. Sardi Su Nuraghe - Rua Marechal Deodoro, 150 09541-300 SâO CA-ETANO DO SUL (SAO PAULO) tel.-fax 011.42243322 - [email protected] • Circolo “Gennargentu” - Avenida Herval 668, 1º andar 87100-010 MARINGÀ PARANÀ - tel.-fax 044.2267787 [email protected] • Circolo “Deledda” - Av. Princesa Isabel, 323/409 22011-010 COPACABANA-RIO DE JANEIRO tel.-fax 021.22759605 - [email protected] • Circolo “Giuseppe Dessì” SP - Av. Sâo Luiz, 50 Edificio Italia 2º piano - Cep. 01046.926 SAN PAOLO - S.P. tel. 011.3288.96.94 - fax 011.3288.48.45 - [email protected] • Circolo “Gramsci” SP - Rua de Faria, 192 ed. Sao Lourenco 192 Apt. 403 41910-300 RIO VERMELHO - SALVADOR BAHIA CANADA (001) • “Associaz. Sardi Quebec” - 7114 Boulevard St Lauren. QUE- H2S 3E2 MONTREAL QUEBEC tel.-fax 0514/4950052 - [email protected] • “Club Sardegna del Niagara” - 17, Gale Crescent L2R 3K8 St. Catharines, ONTARIO tel. 0905.9848922 - fax 9846221 - [email protected] • “Sardegna Unita” - TORONTO, ONTARIO Circolo “Sardegna Vancouver” - VANCOUVER B.C. • “Circolo Sardo di Sarnia” - 2-565 Murphy Road SARNIA ONTARIO N7T 7H2 - tel. 519.332.5400 fax 519.332.6092 - [email protected] PERÙ (00511) • Asociación Sarda del Perù “Ulisse Usai” -Jr. Chiclayo 452 Of. H MIRA-FLORES (LIMA) - tel. - fax 444-6014 - [email protected] MESSICO (0052) • Circolo di Città del Messico - Pino 32 Col. Florida, Del. Alvaro Obregon 01030 Mexico, D.F., MEXICO - tel. 55 5661 1050 - fax 55 5661 1217 [email protected] USA (001) “Circolo Shardana” - 358 Thomas Avebue - 07071 LYNDHURST, NJ 07071 [email protected] FEDERAZIONI • ITALIA - via Daverio, 7 20122 MILANO - tel.-fax 02/54121891 • BELGIO - Rue André Demot, 101 - 7301 BOUSSU-HORNU tel.-fax 065.777158 - [email protected] 68, Segreteria fax 0032.65884055 - [email protected] • FRANCIA - 7, Rue Comte Bacciochi - 20000 AJACCIO tel. 0033.495213989 - fax 0033495221531 - [email protected] • GERMANIA - Mülheimer Str. 38 46049 OBERHAUSEN - tel. 0049.208.874045 fax 0049.208.889773 - [email protected] • OLANDA - Wichard van Pontlaan, 14 - 6824 GM ARNHEM tel. 0031.26-4431921 - fax 0031/26/3703526 - [email protected] • SVIZZERA - Avenue De Morges, 44 - 1004 LAUSANNE tel. 021.6240436 - fax 021.6263230 [email protected] • ARGENTINA - Mendez de Andes, 884 - 1405 BUENOS AIRES tel.-fax 0054.11-4331412 - [email protected] ASSOCIAZIONI TUTELA • Federazione Associazioni Emigrati Sardegna “F.A.E.S.” 09131 CAGLIARI - via Ariosto, 24 tel. 070.4522197 - fax 070.44061 - [email protected] • “A.C.L.I.” - viale Marconi, 4 tel. 070.401144-494351 - fax 401113 09131 CAGLIARI - [email protected] • “C.R.A.I.E.S. - U.N.A.I.E-.” - via S. Giovanni, 410 09127 CAGLIARI - tel.-fax 070.4912-03 e-mail: [email protected] • “A.I.T.E.F.” - via XX Settembre, 25 09125 CAGLIARI - tel. 070.652230 - fax 070.651432 • A.T.M. “Emilio Lussu” - via Ariosto, 24 - tel. 070.494243 09131 CAGLIARI - fax 070.4521765 e-mail: [email protected] • Associazione di tutela A.N.F.E. - via Roma, 93 09124 CAGLIARI - tel. 070.666353 - fax 070.666355 • Associazione di tutela “F.I.L.E.F-.” - via dei Colombi, 1 09126 CAGLIARI - tel. 070.3013-81 - fax 070.302548 [email protected] • Istit. Autonomo Sardo “Fernando Santi” - via Ariosto, 24 09129 CAGLIARI - tel. 070.44061 - fax 070.4522197 [email protected] IL MESSAGGERO SARDO Il bentornato dei lettori Caro Messaggero, ho appena visto che siete tornati. Mio padre Giuseppe aveva ormai sinceramente perduto le speranze, e invece, rieccovi, per fortuna. Non vi nascondo che mi sono emozionato nel rivedervi, e vedere che a volte qualcosa che funziona continua a funzionare, nonostante le difficoltà. Vi facciamo un enorme “in bocca al lupo”, buon lavoro e... grazie. Bachisio Pilu - viale Partenope 16 - Roma Caro Pilu, grazie per l’augurio, speriamo di essere sempre all’altezza delle aspettative dei lettori. L’erba miracolosa Caro Messaggero Sardo, sono tanto contento di rileggere le nostre notizie sarde. Anche io vi mando mie notizie. Circa 15 anni fa mi era comparso sotto l’occhio sinistro un grosso foruncolo che disturbava anche la vista. Mi ero rivolto per le cure ad alcuni specialisti i quali mi avevano consigliato un intervento chirurgico. Io non ero convinto e non l’ho fatto. Un giorno, passeggiando in un mio terreno, notai una piantina che lasciava andare delle gocce per terra, presi quel liquido e l’applicai per due volte al giorno e per tre giorni sul foruncolo. Al terzo giorno era sparito. Così facendo ho evitato dolori per me e spese per la USL. Ora non posso più accedere a quel terreno a causa che un vicino di confine. Anche lui ha il passaggio ha piazzato un cancello in ferro nel terreno intestato alla sorella ora deceduta. Mi sono rivolto alle autorità competenti ma per tre volte mi hanno dato torto, senza però indicarmi dove passare per accedere al mio terreno del quale vi allego il disegno. Perciò non posso più produrre quel tipo di medicamento. Un saluto fraterno a tutti. Salvatore Zuncheddu, Via Oslo, 6 - Cagliari Caro Zuncheddu, complimenti per la sua scoperta. Ha mai fatto esaminare quell’erba da un esperto di botanica? Forse contiene prinicpi attivi importanti per la cura di certe patologie. Se abbiamo ben capito non può più preparare quel medicamento perché non le viene riconosciuta la servitù di passaggio per accedere al suo terreno. Siamo certi che con un po’ di buona volontà il problema si può risolvere. Altrimenti le suggeriamo di rivolgersi al Giudice di Pace. Non ha bisogno di avvocati e di spese La posta dei lettori legami per far valere le sue ragioni. Altrimenti non le resta che cercare quell’erba in altri terreni. Un soffio di primavera sarda Caro Messaggero Sardo, anche se qui in Olanda sta facendo ancora inverno, oggi l’arrivo del “Giornalino” a portato nella nostra casa un soffio di primavera sarda. Vi mando i più calorosi saluti e un augurio di buon lavoro. Saludus a tottu i sardus. Salvatore Diana - Nieuwenhagen - Olanda Rifiuti campani e solidarietà Caro Messaggero, innanzitutto desidero ringraziarvi per aver ripreso l’invio del “nostro “ giornale ma nel contempo e nonostante sia trascorso più di un anno dall’ultimo numero ricevuto, devo far presente che: il lupo perde il pelo ma non il vizio. Mi spiego meglio. Voi non sapete essere obiettivi, tendenti a sinistra eravate e ancora lo siete. Mi “rispiego” meglio per la seconda volta. Il presidente della Regione Sardegna, non ha manifestato la solidarietà dei Sardi nel ricevere la “monnezza” napoletana, ma bensì ha manifestato la “sua” solidarietà verso un governo sinistrorso (altroché squadrismo fascista!) È questo che dovevate scrivere, non “solidarietà dei sardi”. 5 carico di una nave sono bastate poche ore di lavoro al Tecnocasic. Di navi ne sono arrivate un paio e – dopo le clamorose proteste per la prima – nessuno se ne è più accorto. Dal fine gennaio non se ne è vista neppure una. La Sardegna non è stata ricoperta di rifiuti come è stato fatto balenare. Era un’occasione buona per fare bella figura alla Sardegna e ai sardi (non solo a Soru) ma è stata sprecata. Il buon senso non è né di sinistra né di destra. Noi ci sforziamo di vedere le cose come stanno senza schierarci in modo preconcetto. A volte veniamo criticati da una parte a volte dall’altra. Può darsi che sbagliamo, ma cerchiamo di fare solo il nostro dovere nel rispetto dei lettori, che hanno idee politiche diverse ma hanno diritto di conoscere i fatti per poi giudicare. Continui a seguirci e a criticarci, ma si sforzi di non dividere il mondo in schieramenti. Saluti da Leiden Caro Messaggero sardo, oggi pomeriggio alle 2,30 è passata la posta. Mi è sembrato un sogno... invece era lui il giornale della nostra Sardegna. Un bel regalo, proprio oggi che cade il 40° anniversario del mio arrivo a Leiden, in Olanda. Sono nato a Settimo San Pietro e ho la residenza a Tortolì. Dal 2000 sono pensionato e sono domiciliato a Leiden. Vi ringrazio, siete in gamba. Saludusu. Benito Angelo Puliga - Leiden - Olanda Giovanni Garbi Rilio - [email protected] Caro Garbi Rilio, il presidente della Regione, chiunque sia, essendo stato democraticamente eletto, quando compie una scelta politica rappresenta tutti i sardi. Le sue scelte ricadono sotto la sua responsabilità e ne rende conto agli elettori. L’espressione “squadrismo fascista” usata nell’articolo si riferisce – e il testo lo spiega bene – all’assalto alla casa privata del presidente Soru. Un fatto, spero non le sfugga, di inaudita gravità. In politica si possono non condividere le idee degli avversari, contrastarle con energia, ma non si può usare la violenza. Per sua informazione in Sardegna c’è un solo precedente in tal senso: l’assalto fascista a Emilio Lussu nella sua abitazione di piazza Martiri. Nessuno contesta che la scelta del presidente Soru potesse essere non condivisa e criticata. Ma, dati alla mano, non può sfuggirle che sia stata montata una campagna sui rifiuti della Campania, come è facilmente dimostrabile con i dati: per smaltire il Cerca il cugino in Australia Caro Messaggero, visitando il sito ho visto che spedite copie anche in Australia. Io ho un cugino, da parte di mia madre, emigrato in quel paese, del quale non ho più notizie. Potete rintracciarlo? Si chiama Antonio Loi, figlio di Serafino Loi e di Agnese Laconi che è nata a Esterzili il 18-1-1900 ed morta sempre ad Esterzili il 21-11-1926. Mi piacerebbe mettermi in contatto con lui. Mia madre Emma Laconi, è sua cugina, dato che sua madre Agnese era sorella di mio nonno materno Giuseppino Laconi. Un grazie immenso. Aspetto notizie. Enzo Mureddu - Via Bene n. 19 - Boves (CN) Caro Mureddu, pubblichiamo la sua lettera nella speranza che qualche nostro lettore possa darle le informazioni che le permettano di mettersi in contatto con suo cugino. Soddisfazione per l’arrivo del giornale Le origini dei cognomi Per poter rispondere alle domande sull’origine dei cognomi, tra le altre fonti, attingiamo anche dai tre volumi del prof. Massimo Pittau, “Dizionario dei Cognomi di Sardegna”, Cagliari 2006, editrice “L’Unione Sarda” (www.pittau.it) PORRU - MURGIA - OLIANAS Caro Messaggero, vorrei anch’io conoscere l’origine del mio cognome e se fosse possibile anche quello dei miei nonni Murgia ed Olianas. Porru Cristina - Via Gaverina, 84 - Roma Cara Porru, il suo cognome frequentemente riscontrabile in un ipotetico triangolo compreso tra Oristano, Nuoro ed Isili, avrebbe origine, come gran parte dei cognomi sardi, dalla lingua latina. Considerando infatti porrum come paradigma iniziale, arriviamo al sostantivo porru, che potrebbe essere usato sia come “verruca”, oppure, indicare il porro come verdura. Si riscontra frequentemente negli antichi scritti sardi. Murgia, che come cognome si ritrova nelle stesse zone dove è presente Porru, potrebbe essere in rapporto al sostantivo omonimo indicante la “salamoia”, ad origine latina come muria. Potrebbe anche essere riferito al solito villaggio, stavolta non sardo ma in terra pugliese vicino a Bari, ormai scomparso, ma documentato negli scritti sardi, indicando individuo originario da quel luogo. Olianas, ha come rappresentazione più evidente la zona che da Nuoro si estende verso l’Ogliastra, Lanusei, Elini ed Ussassai, fino ad arrivare a Siniscola. La s finale indica plurale di famiglia, e le origini potrebbero essere dal nome proprio Giuliana, a sua volta ascrivibile al latino ecclesiastico Iuliana; oppure avere origine dal paese di Oliena, localmente Oliana, ad indicare individuo da li originario, oppure, come da qualche testo sardo riportato, dal cognomen latino Olian(us). OPPES Caro Messaggero, sono figlia di emigrante e sto effettuando ricerche sul significato e l’origine del mio cognome. Purtroppo non ho avuto la fortuna di trovare nessun’informazione al merito. Puoi aiutarmi tu? Oppes Valentina - Via Gressoney, 36 - Torino Cara Oppes, il suo cognome riscontrabile prevalentemente nella fascia occidentale dell’isola, da Cagliari, Iglesias, Oristano, Sassari, è incluso in quei cognomi, non infrequenti, rapportabili al periodo di dominazione spagnola. Potrebbe infatti avere origine dallo spagnolo Lopes, che significa (figlio) di Lupo. Caro Messaggero, finalmente ti rileggo. Sono felicissimo di poter essere ancora al corrente delle notizie della Sardegna e non solo. Vi ringrazio per tutte le informazioni che apprendo sia dal sito, abbastanza nuovo per me, sia dal giornale che ho appena ricevuto. Solo a sentirlo nelle mani mi ha dato un certo conforto, abituato come ero ad averlo regolarmente da tantissimi anni. Continuate sempre con lo stesso fervore nell’informarci di tutto quello che, nel male, ma soprattutto nel bene accade in Sardegna. Mia moglie che è francese legge come me il Messaggero, e spesso traduce parte degli articoli che parlano dell’inquinamento, e li spedisce alla sorella in Corsica la quale fa parte di un’associazione antinucleare, e si è recata spesso in Sardegna per dimostrazioni ambientaliste. Vi prego di scusarmi per gli errori ma sono in Francia da 44 anni e non scrivo che raramente in italiano avendo una buona segretaria. Tanti auguri per la ripresa del “nostro” Messaggero. Continuate con la vostra bravura ad alleviare i nostri ricordi nostalgici della spensierata giovinezza. Vi prego di ricevere i più cordiali saluti. Filippo Mura, Route des grands jardins 501 84300 Taillades - Francia Caro Mura, la ringraziamo per gli apprezzamenti che ha rivolto al nostro lavoro, che ci ripagano dell’impegno che dedichiamo al giornale per renderlo sempre più uno strumento di informazione di ciò che, nel bene e nel male, accade in Sardegna. Per trasmettere ai tanti sardi sparsi nel mondo, che continuano ad amare la loro terra, un’immagine reale dell’Isola che pur tra difficoltà sta cambiando. Primo Piano 6 Aprile 2008 ELEZIONI POLITICHE 2008 Il Partito della Libertà conquista Camera e Senato La coalizione guidata da Silvio Berlusconi si è imposta con largo margine Non riesce la rimonta del Partito Democratico - Successo della Lega di Bossi Tiene l’Udc di Casini - Scompaiono dal Parlamento i partiti della Sinistra radicale, i Socialisti e la Destra - Anche in Sardegna prevale il Centrodestra e elezioni politiche dell’aprile 2008 hanno avuto un esito che non ha precedenti cancellando dal Parlamento tutte le forze politiche intermedie e minori e lasciando sulla scena solo un pugno di soggetti. Ha vinto il Popolo delle Libertà, la formazione politica guidata da Silvio Berlusconi, che tornerà a guidare il governo del Paese per la terza volta. È composta da Forza Italia, Alleanza Nazionale, ex esponenti dell’Udc e di piccole formazioni di destra. Era un successo atteso e previsto. Un contributo importante al successo è venuto dalla Lega di Bossi che ha ottenuto un risultato clamoroso e inatteso(almeno nelle dimensioni). Il Partito Democratico guidato da Walter Veltroni non è riuscito nella rimonta. Ha corso da solo e ha ottenuto un risultato numericamente non disprezzabile, ma non è riuscito a colmare il gap con il PdL. Soddisfacente il risultato conseguito dal suo alleato, l’Italia dei valori di Di Pietro. Anche l’Unione di Centro di Pier Ferdinando Casini è riuscita a superare le quote di sbarramento e sarà rappresentata sia alla Camera che al Senato. I grandi sconfitti di questa tornata elettorale sono i partiti minori di sinistra e di destra. Sono stati spazzati via Rifondazione Comunista, il Partito dei Comunisti Italiani, i Verdi (che erano alleati nella lista Arcobaleno, guidata da Fausto Bertinotti), che non sono riusciti a superare neppure lo sbarramento del 4% della Camera, fermandosi al 3,21%. Il Partito Socialista guidato da Giulio Boselli, si è fermato allo 0,87%, mentre le altre formazioni della sinistra radicale hanno segnato cifre da prefisso telefonico. Non è andata meglio alla Destra capeggiata da Daniela Santanchè che ha superato di un soffio il 2% ma non è riuscita a raccogliere voti neppure nel Lazio di Storace. Umiliante il risultato di Giuliano Ferrara e la sua lista contro l’aborto! La miriade di piccole formazioni hanno raccolto briciole. Insomma uno tsunami politico, come è stato definito, senza precedenti che apre la strada, se si saprà cogliere l’occasione all’avvio concreto della Seconda Repubblica, quella maggioritaria scaturita dal referendum del 1994. Berlusconi potrà governare con una maggioranza solida sia alla Camera con 340 seggi (272 del PdL, 60 della Lega e 8 della Lega Sud di Lombardo), che al Senato con 168 (141, 25, 2). Le opposizioni avranno 275 seggi alla Camera (242 PD, 28 IdV, e 36 UDC) e 133 al Senato (116 Pd 14 IdV e 3 Casini). Le conseguenze immediate del voto sono state le dimissioni di Bertinotti e di Boselli. Spetterà agli analisti capire cosa è successo e individuare le cause di questa rivoluzione che ha colto impreparati tutti gli osservatori. Si possono, comunque, fare alcune considerazioni: nessuno aveva previsto che la Lega raddoppiasse i voti (in certe province della Lombardia è il primo partito, davanti al PdL) e nessuno aveva ipotizzato che la Sinistra Arcobaleno venisse resettata. Il successo del Centrodestra è stato incontrastato anche in molte regioni che nelle precedenti elezioni avevano votato per il centrosinistra: dal Piemonte L alla Liguria, dalla Calabria al Lazio. Hanno tenuto le regioni del centro: EmiliaRomagna, Toscana, Umbria. Anche in Sardegna, che nel 2006 aveva contribuito a far vincere Prodi, la situazione si è ribaltata. Al Senato cinque seggi sono andati al PdL e quattro al PD (erano rispettivante 4 e 5 nella passata legislatura). Alla Camera il PdL ha ottenuto il 42,44% dei voti e nove seggi (ne aveva sette), il PD il 36,20% (sette seggi, ne aveva nove con gli altri alleati nell’Unione), il suo alleato IdV il 3,97% e conserva un seggio; mentre un seggio è andato all’UDC, con il 5,59% (come nella passata legislatura quando stava nella CdL di Berlusconi).. Anche in Sardegna la Sinistra Arcobaleno è rimasta sotto la soglia del 4% (3,587), mentre i Socialisti si sono attestati sull’1,55, la Destra sull’1,54, il Psd’az sull’1,518, Sardigna Nazione sullo 0,73, e via a scendere. Il voto del 13-14 aprile non avrà ripercussioni sulla Giunta regionale. Il presidente Renato Soru ha dichiarato che intende concludere il mandato che scade nel 2009 anche perché il risultato nell’Isola, pur non discostandosi dalla tendenza nazionale, è meno pesante. Insomma il centrosinistra ha tenuto, o quantomeno limitato i danni. Nelle otto Province sarde il PdL si è imposto a Olbia-Tempio (vera roccaforte del Centrodestra) con oltre il 51%, contro il 35% di Veltroni; a Oristano con il 48% contro il 36,8%, a Cagliari con poco più del 47% contro il 38,63%, ha prevalso di una spanna a Carbonia-Iglesias con il 41,40% contro il 39,74%. Il PD ha prevalso a Nuoro con il 45,46% contro il 32,71% del PdL e del suo alleato Mas; in Ogliastra con il 45% contro il 36,27%; nel Medio Campidano con il 46% contro il 37,95%; e , seppur di poco anche a Sassari con il 42,87% contro il 41,54%. Nelle città capoluogo si sono avuti questi risultati: a Cagliari PdL 44%, PD 41,7; a Sassari PD 45,9% PdL 39,6%; a Nuoro PD 50,16% PdL 29,33%; a Oristano PdL 47,26% PD 36,81%; a Carbonia PD 49% PdL 34,6%; a Iglesias PdL 39,29 PD 37,33%; a Olbia PdL 56,53% PD 32,88%; a Tempio Pausania PD 39,04% PdL 38,99; a Sanluri PD 42,79% PdL 41%; a Villacidro PD 46,45% PdL 42%; Lanusei PD 53,93% PdL 26,98%; Tortolì PdL 42,43% PD 41,96%. In Sardegna, infine, è stato registrato un dato di disaffezione più elevato che nel resto del Paese. La percentuale dei votanti è stata inferiore al 73%, il numero degli astenuti è cresciuto significativamente molto di più di quanto abbia fatto nel resto del Paese. I risultati in Italia SENATO Liste Voti CAMERA % Seggi Liste Voti % Seggi PDL 12.510.306 38,17 141 PDL 13.628.865 37,39 272 LEGA NORD 2.642.167 8,06 25 LEGA NORD 3.024.522 8,30 60 MPA 355.076 1,08 2 MPA 410.487 1,13 8 Silvio Berlusconi 15.507.549 47,32 168 Silvio Berlusconi 17.063.874 46,81 340 PD 11.042.325 33,69 116 PD 12.092.998 33,17 211 IDV - Di Pietro 1.414.118 4,31 14 IDV - Di Pietro 1.593.675 4,37 28 12.456.443 38,01 130 13.686.673 37,55 239 UDC - Casini 1.866.294 5,69 3 UDC - Casini 2.050.319 5,62 36 Sin. Arcobaleno 1.053.154 3,21 - Sin. Arcobaleno 1.124.418 3,08 - La Destra 687.211 2,09 - La Destra 885.229 2,43 - Socialisti 284.428 0,86 - Socialisti 355.581 0,97 - PC Lavoratori 180.454 0,55 - PC Lavoratori 208.394 0,57 - Sinistra Critica 136.396 0,41 - Sinistra Critica 167.673 0,46 - PLI 100.721 0,30 - PLI 103.760 0,28 - Forza Nuova 85.630 0,26 - Forza Nuova 108.837 0,30 - PS D’AZ. 15.292 0,04 - PS D’AZ. 14.856 0,04 - 6.966 0,02 - Sardigna Natzione 7.182 0,02 - Walter Veltroni Sardigna Natzione Walter Veltroni IL MESSAGGERO SARDO Primo Piano 7 ELEZIONI POLITICHE 2008 I senatori e i deputati eletti in Sardegna Tra conferme e bocciature anche molte facce nuove - Il Popolo della Libertà rappresentata da quattordici parlamentari - Al PD sette deputati e quattro senatori Alla Camera anche i rappresentanti dell’Italia dei Valori e dell’Unione di Centro a prodotto un ricambio del cinquanta per cento della rappresentanza sarda in Parlamento il turno elettorale del 13 e 14 Aprile per il rinnovo di Camera e Senato. Un ricambio non solo prodotto da mancate ricandidature, ma anche dal consenso degli elettori che è venuto a mancare. Su 27 parlamentari eletti in Sardegna ben 13 non siederanno ancora sugli scranni di Palazzo Madama e di Montecitorio. Una rappresentanza, quindi, profondamente rinnovata che si appresta ad affrontare una difficile legislatura. Ma vediamo ora chi sono i diciotto deputati eletti nell’isola, sette dei quali rappresentano “new entry” mentre per undici si tratta di ritorni. In casa della coalizione che ha vinto le elezioni, e cioè il Popolo della Libertà di Silvio Berlusconi, che si è aggiudicata nove seggi torneranno a Montecitorio l’ex presidente della Giunta regionale ed ex sindaco di Iglesias Mauro Pili (vero capolista dopo i due big Berlusconi e Fini), ma anche il deputato nuorese Bruno Murgia qualche anno fa bersaglio di un attentato terroristico, e Salvatore Cicu, avvocato ed ex sottosegretario alla Difesa, esponente politico dei più longevi, essendo giunto alla quinta legislatura. Torneranno ancora alla Camera Giuseppe Cossiga, figlio del Presidente della Repubblica “picconatore” e Carmelo Porcu, proveniente dalle file di Alleanza Nazionale come Murgia, mentre Pili, Cicu e Cossiga sono esponenti di Forza Italia, così come Piero Testoni. I volti nuovi sono quelli di Settimo Nizzi, per molti anni sindaco di Olbia e oggi contestato presidente del Consorzio Industriale della Sardegna del Nord Est, Paolo Vella architetto algherese, ex responsabile dell’ufficio regionale per la tutela del paesaggio a Sassari, entrato in rotta di collisione con il Governatore Soru e da questo rimosso dall’incarico. Entrambi sono stati eletti in quota Forza Italia, mentre l’ultimo dei “nuovi” è un attore affermato, Luca Barbareschi, romano protagonista di seguite fiction televisive, da sempre molto vicino ad Alleanza Nazionale e al suo leader Fini. Nello schieramento opposto, e cioè quello del Partito Democratico guidato da Walter Veltroni, che ha eletto sette deputati, le conferme vengono per Arturo Parisi, ministro della Difesa uscente, tra i fondatori dell’Ulivo e amico di lunga data di Romano Prodi, per Amalia Schirru deputata uscente diessina e da sempre impegnata nelle battaglie sociali e a difesa delle donne. Ritorna a Montecitorio anche Paolo Fadda, più volte consigliere e assessore regionale alla sanità, esponente di punta de La Margherita con una solida base nel comparto sanitario del cagliaritano. Entrano, invece, in Parlamento per la prima volta Caterina Pes, ex segretario regionale di Progetto Sardegna raggruppamento fondato dal governatore Soru, Siro Marroccu ultimo capogruppo DS in Consiglio Regionale, potente esponente della Quercia nel Medio Campidano e presidente della squadra di calcio della Villacidrese, e infine Giulio Calvisi ultimo segretario regionale dei DS, olbiese, già segretario nazionale dei giovani della Quercia. H Un esordiente della politica, invece, è Guido Melis, docente universitario sassarese, la candidatura del quale è stata fortemente voluta dal governatore Soru. Al di fuori dei due grandi schieramenti, completano la pattuglia sarda a Montecitorio l’ex presidente della Regione Federico Palomba, rieletto e alla sua seconda legislatura nell’Italia dei Valori, e Giorgio Oppi, ex consigliere ed ex assessore regionale alla Sanità, rieletto nelle liste dell’UDC, accreditato di una consistente base elettorale nell’iglesiente. Suddivisi fra i due schieramenti principali i nove eletti al Senato; tra i cinque del Popolo della Libertà tornano a Palazzo Madama Piergiorgio Massidda, coordinatore regionale di Forza Italia, Beppe Pisanu ex ministro dell’Interno nel governo Berlusconi-due anche lui in quota azzurra così come Fedele Sanciu, e Mariano Delogu, senatore uscente di Alleanza Nazionale, apprezzato avvocato penalista e per due legislature sindaco di Cagliari. Il nuovo entrato è Filippo Saltamartini, già segretario nazionale del SAP, sindacato autonomo di Polizia. Nei quattro dello schieramento opposto la conferma è per Antonello Cabras, segretario regionale del PD ed ex presidente della Giunta regionale, mentre Giampiero Scanu Sottosegretario tecnico uscente alle Riforme ed ex sindaco di Olbia, Luciana Sbarbati, leader non sarda dei Repubblicani Europei, e Francesco Sanna, consigliere regionale del Partito Democratico proveniente da La Margherita, sono alla loro prima esperienza a Palazzo Madama. Il capogruppo democratico alla Camera Antonello Soro è stato eletto in Lombardia. Numerosi, come detto, coloro che non torneranno a Montecitorio in questa legislatura. Si va da Antonio Attili, considerato il “padre” della continuità territoriale per il trasporto aereo, che venne eletto nell’Ulivo, e poi Luigi Cogodi di Rifondazione Comunista, il diessino Emanuele Sanna, l’avvocato algherese Elias Vacca dei Comunisti Italiani e Roberto Villetti dei Socialisti, e Antonio Mereu dell’UDC. Al Senato non torneranno in questa legislatura il verde Mauro Bulgarelli, Salvatore Ladu e Gianni Nieddu dell’Ulivo, Massimo Fantola dell’UDC, Francesco Martone di Rifondazione Comunista. E mentre un figlio di emigrati sassaresi in Lombardia, Roberto Mura, è stato eletto al Senato nelle file della Lega, altri due parlamentari sardi che vennero eletti fuori dall’Isola non tornano in Parlamento; erano Antonio Satta ex Udeur e Giorgio Carta, Psdi, che venne eletto in quota Unione. I risultati in Sardegna SENATO CAMERA Voti % 415.252 42,44 9 6.168 0,63 - 421.420 43,07 9 PD 354.212 36,20 7 IDV - Di Pietro 38.866 3,97 1 393.078 40,17 8 UDC - Casini 54.665 5,59 1 - Sin. Arcobaleno 35.097 3,59 - 1,24 - La Destra 15.081 1,54 - 12.723 1,43 - Socialisti 15.202 1,55 - 15.292 1,71 - PS D’AZ. 14.856 1,52 - Sardigna Natzione 6.966 0,78 - Sardigna Natzione 7.182 0,73 - PC Lavoratori 3.554 0,40 - PC Lavoratori 4.552 0,46 - Sinistra Critica 2.873 0,32 - Sinistra Critica 3.678 0,37 - PLI 1.836 0,20 - PLI 2.013 0,20 - Forza Nuova 1.497 1,68 - Forza Nuova 2.025 0,20 - Liste Voti % 384.946 43,17 5 5.125 0,57 - 390.071 43,74 5 PD 325.917 36,55 4 IDV - Di Pietro 34.574 3,88 - 360.491 40,42 4 UDC - Casini 49.641 5,57 - Sin. Arcobaleno 29.646 3,32 La Destra 11.074 Socialisti PS D’AZ. PDL MPA Silvio Berlusconi Walter Veltroni Seggi Liste PDL MPA Silvio Berlusconi Walter Veltroni Seggi 8 Attualità PRIMO PIANO Contributi regionali per la costruzione l’acquisto e il recupero della prima casa Da quest’anno oltre all’abbattimento dei tassi di mutuo, la Regione ha previsto un contributo a fondo perduto sino ad un massimo di 25 mila euro Nel 2007 concessi 2.866 nulla osta per oltre 230 milioni di euro di mutui a quest’anno, oltre alla consueta agevolazione per la prima casa sotto forma di contributo in conto interessi, per l’abbattimento dei tassi di mutuo concessi dalle banche, la Regione ha previsto un contributo a fondo perduto sino ad un massimo di 25mila euro. È previsto che il contributo, in ogni caso, non possa superare il 25% della spesa. La somma erogata a fondo perduto da solo non può bastare per acquistare una casa, ma è comunque una cospicua cifra che gli aventi diritto non dovranno restituire e potranno integrare con un mutuo bancario. Tanto per fare un raffronto, la ricca Lombardia concede sino a un massimo di cinquemila euro per l’acquisto della prima casa. Con deliberazione della Giunta regionale, sarà presto approvato il relativo bando con il quale verrà assicurata la priorità degli interventi a soggetti e nuclei familiari appartenenti a fasce sociali deboli. In questo caso, infatti, si dovrà rispettare il tetto di spesa fissato dalla Regione sulla base della legge Finanziaria. Per quanto riguarda il contributo in conto interessi (a sportello: tutti gli aventi diritto, nel corso dell’anno solare, hanno accesso a questa facilitazione), nel 2007 la Regione ha concesso 2.866 nulla osta per complessivi 230 milioni 297mila euro di mutui, con una media di 80mila euro di mutuo concesso a ogni nucleo. I mutui concessi a tasso zero alle giovani coppie sono stati 1.248 (circa il 44% del totale), per l’acquisto della prima casa 2.076, per il recupero 106 e per la costruzione 694. Numeri che fanno capire l’apprezzamento per uno strumento che, soprattutto negli ultimi anni, ha permesso a molti sardi di entrare in possesso di un’abitazione ed evitare la spada di Damocle dell’affitto: soldi che non producono certezze. Le domande di mutuo possono essere presentate esclusivamente da persone fisiche che: – dispongano a titolo esclusivo della proprietà dell’area (se si tratta di interventi di costruzione) o dell’alloggio (negli interventi di recupero); D – acquisiscano la proprietà dell’alloggio grazie all’intervento autorizzato. Può presentare domanda soltanto uno dei coniugi oppure il convivente “more uxorio” (termine giuridico che indica genericamente l’unione stabile e la comunione di vita spirituale e materiale tra due persone, non fondata sul matrimonio). Coloro che intendono contrarre il matrimonio entro un anno dalla presentazione della domanda alla Regione (i cosiddetti “nubendi”), possono presentare domanda come nucleo familiare già costituito. Un figlio che sia a carico dei genitori, agli effetti fiscali, non può presentare la domanda. La presentazione delle domande è stata temporaneamente sospesa ma a breve verrà emesso il nuovo avviso pubblico (i dettagli saranno consultabili anche via Internet, sul portale della Regione, all’indirizzo www.regione.sardegna.it). Potranno accedere al mutuo regionale coloro che risulteranno in possesso dei seguenti requisiti: reddito familiare annuo non superiore a 35.894 euro. Per reddito familiare si intende la somma dei redditi imponibili percepiti da tutti i componenti il nucleo familiare, quali risultanti nella documentazione fiscale più recente presentata, o posseduta, prima dell’inoltro della domanda alla Regione. Il reddito familiare così ottenuto è diminuito di 517 euro per ciascun figlio risultante a carico ai fini fiscali. Qualora si tratti di reddito proveniente da lavoro dipendente questo, dopo la detrazione per i figli a carico, va calcolato al 60 per cento. Al reddito così ottenuto debbono essere quindi aggiunti gli eventuali altri (da lavoro autonomo, di impresa, eccetera). Per gli emigrati all’estero si prescinde dal requisito. Così pure per gli interventi di recupero e di acquisto con recupero ubicati nelle zone “A” sia dei Comuni ricompresi nel “repertorio regionale dei centri storici”, sia dei “piccoli Comuni”; cittadinanza europea o di Stato extracomunitario, purché in regola con le disposizioni in materia di immigrazione e soggiorno; aver dimorato in Sardegna, con residenza anagrafica, continuativamente da oltre cinque anni (vengono conteggiati anche i periodi di residenza all’estero o in altre regioni d’Italia in qualità di emigrati); residenza o attività lavorativa in un Comune della provincia in cui ha luogo l’intervento. Il requisito non è richiesto per i lavoratori emigrati che intendono ristabilire la propria residenza in Sardegna; non titolarità di diritti di proprietà, usufrutto, uso o abitazione su alloggio adeguato nel territorio della Sardegna nei tre anni precedenti la data di presentazione della domanda alla Regione. È considerato adeguato l’alloggio la Aprile 2008 cui superficie utile non sia inferiore a 45 metri quadrati per un nucleo familiare composto da una o due persone, oppure non inferiore a 60 metri quadrati per tre o quattro persone, o ancora non inferiore a 75 metri quadrati per cinque persone o, infine, non inferiore a 95 metri quadrati per sei persone e oltre. Si considera comunque adeguato l’alloggio di almeno due vani, esclusi cucina e servizi, quando il nucleo familiare è costituito da due persone e quello di un vano, esclusi cucina e servizi, per il nucleo di una persona. Si prescinde dal requisito per gli emigrati che intendono recuperare o acquistare e recuperare nei “piccoli Comuni” qualora titolari, essi stessi o i membri del proprio nucleo familiare, di diritto di proprietà, di usufrutto, di uso o abitazione di non più di un altro alloggio, purché situato in Comune diverso; non aver ottenuto agevolazioni pubbliche, in qualunque forma concesse, per l’acquisto, la costruzione o il recupero di abitazioni. Sono considerati emigrati coloro che siano nati in Sardegna, che abbiano stabile dimora fuori del territorio regionale e che conservino la nazionalità italiana, nonché i coniugi ed i discendenti, anche se non nati in Sardegna, purché abbiano almeno un genitore sardo e conservino la nazionalità italiana. Il nucleo familiare si intende costituito dal richiedente, dal coniuge non legalmente separato, dai figli a carico agli effetti fiscali, nonché dal parente o affine entro il terzo grado non a carico, se contitolare di diritti reali sull’alloggio oggetto del beneficio. Fanno parte del nucleo familiare anche il convivente “more uxorio” da oltre due anni nonché, se conviventi per lo stesso periodo e a carico agli effetti fiscali, gli altri parenti e affini entro il terzo grado. Prima di presentare la domanda di mutuo alla Regione, è indispensabile rivolgersi ad uno degli istituti di credito convenzionati (Banco di Sardegna, Banca di Sassari, Banca Intesa, Banca Cis e Banca Unipol), il quale procede – tenendo conto esclusivamente dell’ordine di presentazione delle domande – all’istruttoria delle richieste di mutuo, sulla base della documentazione prevista. Conclusa con esito positivo l’istruttoria, la banca rilascia al richiedente un attestato bancario di definita istruttoria preliminare, che l’interessato dovrà allegare alla domanda indirizzata alla Regione insieme alla rimanente documentazione necessaria. L’Assessorato regionale dei Lavori pubblici procede al rilascio del nulla osta di finanziamento, tenuto conto della positiva istruttoria bancaria e previo accertamento della disponibilità finanziaria e del possesso, da parte del richiedente e del suo nucleo familiare, dei requisiti soggettivi previsti. La concessione dell’agevolazione è, comunque, subordinata alla disponibilità delle risorse finanziarie. Il nulla osta di finanziamento individua i soggetti legittimati alla stipula del contratto di mutuo e, negli interventi di acquisto ed acquisto con recupero, alla stipula del contratto di acquisto. Il nulla osta di finanziamento determina l’importo del mutuo ammesso ad agevolazione attribuita al richiedente. Ottenuto il nulla osta da parte della Regione, la banca procede entro 30 giorni alla deliberazione del mutuo. Il Servizio dell’Edilizia residenziale, in capo all’Assessorato regionale dei Lavori pubblici, verifica la residenza nell’alloggio oggetto dell’agevolazione e l’avvenuto matrimonio da parte dei nubendi. Viene inoltre verificata la veridicità delle dichiarazioni sostitutive almeno in un campione del 10% delle domante istruite. Ulteriori informazioni possono essere richieste al Settore mutui e contributi per l’accesso alla proprietà e alla locazione - Servizio dell’edilizia residenziale, via San Simone 60 - 09122 Cagliari. È possibile anche inviare una mail all’indirizzo [email protected] , oppure visitare il portale della Regione (http://www.regione.sardegna.it). IL MESSAGGERO SARDO Primo Piano SERVITÙ MILITARI Restituiti alla Regione 350 immobili dismessi di Giuseppe Mereu Un patrimonio del valore di 200 milioni di euro - Firmato l’accordo con l’Agenzia del demanio militare – Passeranno alle istituzioni locali la Sella del Diavolo, la borgata di Fertilia, lo Yacht Club di Porto Cervo e importanti aree e stabili a Nuoro, Oristano, Sassari e in tutta l’Isola n Sardegna cadono le stellette. Sono oltre 350 gli immobili del Demanio Militare che saranno trasferiti alla Regione nei prossimi mesi, mentre per altri 50 circa ci sarà una procedura d’urgenza dettata dalle pressanti necessità organizzative del G8, il vertice dei Capi di Governo degli otto Paesi più importanti, che si terrà nell’estate del 2009 a La Maddalena. Si tratta della più grande dismissione immobiliare mai effettuata dalle forze armate nell’Isola. Siti come la Sella del Diavolo a Cagliari, la borgata di Fertilia ad Alghero e lo Yacht Club di Porto Cervo, per un valore complessivo stimato in 200 milioni di euro, torneranno nelle mani delle istituzioni locali. Un grande risultato per la Sardegna, che si riappropria di parti importanti del proprio territorio, e in particolare per la città di Cagliari, la più interessata dalle dismissioni, che potrà così soddisfare la crescente richiesta di aree verdi e di spazi aperti al pubblico. Resta l’incognita di quando gli immobili potranno essere realmente a disposizione della Regione: l’iter del trasferimento si preannuncia lungo e non privo di incognite. Il passaggio dei beni del Demanio Militare alla Regione, come ha spiegato il presidente Renato Soru subito dopo la firma dello storico accordo con l’Agenzia del demanio, serve a dare piena attuazione allo Statuto sardo, che già dall’entrata in vigore, nel 1948, prevedeva il progressivo passaggio alla Regione degli immobili delle forze armate presenti nell’Isola. L’intesa Stato-Regione siglata lo scorso anno stabilisce che il trasferimento avvenga a prescindere dalla data di disponibilità dei beni. “Ciò ci differenzia dalle altre Regioni”, ha sottolineato Soru. Ciononostante, c’è voluta I Alla Maddalena per il G8 passaggio di consegne con procedura d’urgenza La Maddalena, ma non solo: sono sparsi un po’ in tutta la Sardegna gli immobili che il Demanio militare sta liberando con procedura d’urgenza perché necessari per l’organizzazione del G8 di luglio 2009. Nell’isola gallurese sarà allestita la complessa macchina organizzativa per alloggiare nella massima sicurezza gli otto grandi della Terra ed il loro folto seguito. Saranno liberate le officine Sauro, la caserma Faravelli, l’ospedale militare con annessa villa liberty, l’arsenale e il deposito l’apertura di contenziosi in diverse sedi istituzionali affinché alla Sardegna si vedesse riconosciuto un diritto sancito dallo Statuto. Le firme apposte a Roma il 7 marzo non rappresentano un punto di arrivo ma semmai l’inizio del processo di dismissione, che dovrà passare attraverso ricognizioni più approfondite necessarie per rilevare lo stato dei beni, il loro valore e se sono utilizzati o meno da enti governativi: nel primo caso, la cessione potrà avvenire a patto che la Regione si faccia carico di fornire a tali enti una diversa collocazione in cui svolgere le loro funzioni. Il discorso è diverso per quanto riguarda i beni trasferiti d’urgenza perché ritenuti necessari per l’organizzazione logistica del G8, i quali rientrano in un accordo di programma legato al più ampio processo di riduzione delle servitù militari nell’Isola. A garantire la sua attuazione in tempi rapidi sarà Guido Bertolaso, commissario straordinario nominato dal Governo per sovrintendere all’organizzazione dell’evento. La Regione trasferirà gli immobili avuti in dote dal demanio militare agli enti locali, anche se, ha precisato il presidente Soru, “sui beni più importanti desideriamo confrontarci con le amministrazioni comunali”. L’idea guida, però, è quella di sfruttare, laddove possibile, le aree dismesse a fini turistici, in particolare nelle località che già ospitano costruzioni e pertanto non possono essere considerate ‘vergini’ dal punto di vista paesaggistico: gli edifici saranno ristrutturati e riconvertiti con finalità ricettive e di servizio, e le proposte degli imprenditori locali avranno la precedenza su quelle delle multinazionali del mattone. Il comune più fortunato è senza dubbio quello di Cagliari, che potrà riappropriarsi di una porzione importante del suo territorio nella quale ricadono alcuni dei gioielli della città. È il caso di Marina Piccola, della Sella del Diavolo, di Cala Mosca e del faro di Sant’Elia, i quali diventeranno patrimonio esclusivo del Comune, Regione permettendo. La parte oggi recintata, che sarà ceduta dal Demanio militare, ha un valore stimato in 1.800.000 euro. Passerà di mano anche un’area lungo viale San Bartolomeo e una fascia di verde pubblico in viale Poetto. Passerà alla Regione l’ex caserma di Is Mirrionis, del valore di 50 milioni di euro, insieme a stabili per uffici ricavati da capannoni dismessi, per altri 4.600.000 euro. Il compendio è già in uso dell’ASL di Cagliari ed è occupato in larga parte dall’ospedale Santissima Trinità. Non mancano le aree ad uso residenziale: in località Sa Serra saranno dismessi i fabbricati che sorgono nell’ex combustibili di Punta Sassu sull’isola di Santo Stefano, i giardini e gli impianti sportivi di Cala Chiesa, l’area di Guardia Vecchia, fabbricati in località Padule, Vaticano e Nido D’Aquila, e i comprensori di Punta Rossa e Porto Palma a Caprera. Numerosi altri beni, ritenuti necessari per la logistica del vertice, saranno dismessi a Cagliari: il deposito carburanti di Monte Urpinu, l’ex stabulario vicino a Cala Mosca, l’ex casermetta di via Monte Grappa, il faro di Sant’Elia, il fortino di Sant’Ignazio, i magazzini dell’aeronautica in viale Sant’Avendrace, l’Ospedale militare, i capannoni in via Liguria e in via Is Mirrionis, l’ex stabilimento Gioda e Martinazzo in via Nuoro, l’ex panificio militare in viale Buoncammino, il complesso abitativo dell’ex caserma Griffa sul Belvedere, il magazzino del genio in viale San Vincenzo e la caserma Ederle in viale San Bartolomeo. 9 deposito siluri, mentre altre aree interessate in passato da alloggi per senza tetto e sfollati, situate nei pressi del Lazzaretto di Sant’Elia e ad Elmas, lungo la statale 130, saranno destinate all’edilizia residenziale pubblica. Tra Su Siccu e viale La Playa sarà liberata una vasta fascia di 16 ettari del demanio marittimo, per un valore di quasi 9 milioni e mezzo di euro. “Si tratta di beni di notevole rilevanza per Cagliari – ha spiegato il sindaco Emilio Floris – che intendiamo valorizzare, creando, ove possibile, ulteriori spazi verdi e aree comunque fruibili dai cittadini, contribuendo così ad accrescere il già elevato indice di vivibilità della città”. La sdemanializzazione di Marina Piccola potrebbe consentire di ampliare il parcheggio a ridosso della prima fermata del Poetto, favorendo così la pedonalizzazione del lungomare. Il promontorio di Sant’Elia e il colle di Sant’Ignazio, con annesso fortino, dovrebbero essere messi in sicurezza e resi fruibili attraverso percorsi guidati già in parte in fase di realizzazione, mentre tra il molo Ichnusa e Su Siccu potrebbe trovare spazio una pista ciclabile e una passeggiata pedonale. Nel Sulcis, sarà trasferita alla Regione la vecchia rete ferroviaria, oggi inutilizzata, delle Ferrovie Meridionali Sarde con i terreni annessi, in molti casi occupati da costruzioni abusive di privati. A Sant’Antioco sarà dismessa la stazione radio di Capo Sperone. A Serramanna è previsto il passaggio di proprietà degli ex capannoni militari in località Santa Barbara, il cui valore è di quasi un milione di euro. L’area ospita l’ufficio postale e ruderi, è in parte edificabile e potrebbe essere permutata con l’edificio che ospita la caserma dei carabinieri. A Villacidro, il Comune potrà appropriarsi delle scuderie in località Is Muras, su cui è stato realizzato un edificio scolastico e il cimitero. Il comune di Bosa mette a segno un grosso affare con la sdemanializzazione dell’Hotel Miramare, del valore di oltre 1.600.000 euro. A Gairo si libera un’ampia porzione dell’abitato: aree residenziali interessate da alloggi per senzatetto e sfollati, passate poi all’Istituto autonomo case popolari, per un valore di circa 430 mila euro e le scuole materne di via Sant’Elena, cui si aggiungono numerosi edifici di Gairo Nuovo, dalle scuole all’ambulatorio medico, dalla chiesa con annessa casa canonica al cimitero, dal municipio alla stazione delle corriere. A Paulilatino sarà dismessa l’intera area di Is Marzas, occupata da privati e da costruzioni abusive, per un valore di quasi 745 mila euro. A Santa Giusta è prevista la sdemanializzazione del terreno su cui dovrebbe sorgere la caserma della Guardia di Finanza. Ad Alghero, saranno dismessi il Tanchetto dello Stagno e il Villaggio Kalik, nella borgata di Fertilia, per un valore superiore al milione di euro. Fertilia, rimasta per decenni abbandonata a se stessa dall’amministrazione militare, diventerà un’attrazione turistica grazie a un lavoro di riconversione finanziato dalla Regione ma progettato e realizzato insieme al Comune. Nella cittadina catalana si è già tenuto un primo incontro, in cui i cittadini di Alghero ma soprattutto della borgata hanno potuto esprimere le loro aspettative nei confronti della Regione. Sì alla riconversione turistica ma purché sia data precedenza ai problemi e alle esigenze dei residenti: è questo, in estrema sintesi, l’orientamento emerso. Ad Arzachena saranno trasferiti una quota dello Yacht Club Costa Smeralda, a Marina di Porto Cervo, e un bar in località Cala del Faro. La prima vale sei milioni di euro, il secondo 200 mila. A Golfo Aranci sono oggetto di dismissione alcuni edifici residenziali in via dei Caduti, per un valore di 400 mila euro. A Caprera, i militari libereranno Cala Stagnaleddu, dove sorge un villaggio vacanze e il cui valore supera il milione di euro. A Mores saranno dismesse le ex casermette Troiani e Recchia, già riconvertite ad uso residenziale, il cui valore è di circa 450 mila euro. A Olbia saranno trasferiti l’ex aeroscalo di Santa Cecilia e la casermetta di Padrongianus. A Sassari saranno dismessi l’area in località Serra Secca che ospita l’Ospedale Civile (del valore complessivo di 11 milioni e mezzo di euro), il palazzo del Genio Civile di via Diaz, il terreno su cui sorgeva la caserma Rizzeddu, la scuola elementare in località La Corte e piazza dell’Assunta. 10 Attualità TURISMO Dalla Bit di Milano segnali positivi per l’industria delle vacanze I dati forniti dall’assessore Luisanna Depau - Si punta sulla destagionalizzazione Il musicista Paolo Fresu testimonial per l’Isola egli ultimi tre anni il turismo in Sardegna è cresciuto. I dati Istat certificano che dal 2004 al 2006 c’è stato un aumento di presenze dello 0,4% e dell’1,1% per quanto riguarda gli arrivi. Dal 2006 al 2007 si è registrato un dato molto elevato dovuto prima di tutto all’incremento dei voli low-cost e in parte all’emersione di dati in passato non monitorati. La buona notizia, che sgombera il campo da illazioni e lamentazioni allarmanti, è stata data alla Bit di Milano dall’assessore regionale al Turismo Luisanna Depau. Nel corso della conferenza stampa sono stati resi noti i dati ufficiali sull’andamento del turismo nell’isola e indicate le strategie che la Sardegna intende perseguire per cogliere risultati sempre più positivi, puntando su ambiente e cultura per allungare la stagionalità. All’incontro ha partecipato come testimonial della Sardegna il musicista Paolo Fresu. I dati forniti dall’assessore Depau sono quelli raccolti dalle otto Province sarde. Hanno fatto registrare una variazione percentuale del +18,8% sugli arrivi e del +16% sulle presenze. Nello stesso periodo 2006-2007 gli arrivi e le presenze degli italiani in Sardegna sono cresciuti rispettivamente del 14,8% e del 12,7%. Riguardo agli stranieri la crescita nell’anno appena trascorso è notevole. Rispetto al 2006 le Province sarde registrano un +27,1% di arrivi e un +23,3% di presenze. I dati specifici di presenze e arrivi negli esercizi alberghieri nel 2007 confermano questa tendenza. Rispetto al 2006 gli arrivi dei turisti sono cresciuti del 16,8%mentre le presenze aumentano del 12,5%. Gli esercizi extralberghieri, compresi B&B e altri alloggi privati, crescono del 26,4% per quanto riguarda gli arrivi, e del 25,3% relativamente alle presenze. In numeri assoluti gli arrivi del 2007 ammontano a 2 milioni 400 mila mentre le presenze sono pari a 12 milioni 200 mila. Nel 2006 i dati sono: 1.970.000 di arrivi e 10.530.000 di presenze. Nel 2005 il totale degli arrivi è di 1.900.000, delle presenze di 10 milioni e duecentomila. Infine il dato relativo al 2004: 1.950.000 arrivi e 10 milioni e 300 mila presenze. Il traffico passeggeri negli aeroporti di Cagliari, Olbia e Alghero, dal 2004 al 2005 è cresciuto del 5%, passando da 4.800.000 a passeggeri transitati a 5.030.000. Dal 2005 al 2006 il traffico negli stessi aeroporti N è ulteriormente cresciuto del 5%. Infine dal 2006 al 2007 si è avuto un incremento superiore al 7% (cinque milioni 700 mila). Crescita del traffico anche via mare. Se nel 2004 i passeggeri che sbarcavano dai traghetti nei porti di Cagliari, Olbia, Golfo Aranci, Porto Torres e Arbatax erano cinque milioni e 500 mila, nel 2005 e 2006 sono cinque milioni 800 mila e nel 2007 ben sei milioni. Crescita infine negli approdi di imbarcazioni sopra i 14 metri nell’isola. Nel 2007 c’è stato un incremento del 29% rispetto al 2006. Tale crescita significativa di approdi dimostra che le imposte introdotte dalla Regione non hanno causato alcun decremento nei porti. Luisanna Depau ha sottolineato quali sono i principali obiettivi per i prossimi anni: la destagionalizzazione con particolare interesse ai bacini internazionali come quello britannico, tedesco, franco-belga e aumentare la propria quota di mercato italiano. La Regione Sardegna ha partecipato alla BIT (Borsa del Turismo) di Milano, non più in ordine sparso e dispersivo ma con un solo grande stand di 2.200 metri quadrati con novità tecnologiche che hanno esaltato il prodotto Sardegna nel suo complesso. Novità di quest’anno è stato lo schermo visibile da tutto il padiglione 13, innalzato a cinque metri da terra. Per affrontare le sfide poste dalle trasformazioni del mercato turistico e contrastare la perdita di quote di mercato si rende necessaria un’adeguata formazione degli operatori, che permetta di superare gli approcci settoriali e particolaristici che rappresentano il freno maggiore per la tenuta e lo sviluppo del sistema turistico italiano. In questa direzione si colloca l’iniziativa promossa da Confcommercio, Fondazione Fiera Milano e Università di Sassari per la creazione di un polo formativo per il turismo e i servizi a La Maddalena. Aprile 2008 L’Arcipelago, con la partenza dei marinai americani e i preparativi per accogliere i grandi della terra nel G8 del luglio 2009, cambia volto. La creazione di un centro di alta formazione in un luogo simbolo al tempo stesso internazionale per la sua storia, recente e trascorsa, e per la straordinaria bellezza, esemplificativa delle risorse ambientali e culturali dell’Italia, vuole essere l’occasione per la creazione, la diffusione e la condivisione di una cultura dell’accoglienza e dell’accompagnamento del turista nell’esperienza ancora indimenticabile del nostro Paese. Di questo si è ampiamente parlato in una conferenza alla Bit. Il polo per il turismo rappresenta un progetto ambizioso che si articola in un’offerta formativa in grado di soddisfare ogni richiesta: dai master sulla gestione dei servizi turistici; ai corsi di aggiornamento per gli operatori, alle iniziative di studio, ricerca, promozione, assistenza tecnica, progettazione sui temi del turismo attraverso reti di relazione di tipo transnazionale, con particolare riferimento alle nuove linee dei Programmi Europei rispetto alle aree del Mediterraneo. Infine è prevista anche l’organizzazione di eventi culturali volti alla promozione del turismo nazionale e di convegni e seminari di studi sui temi del turismo di carattere nazionale e internazionale. Insomma, per La Maddalena un progetto importante che unisce l’intera filiera per offrire formazione e competenze idonee allo sviluppo di una reale cultura turistica. Nel corso della Bit sono stati annunciati alcuni dei più significativi avvenimenti della stagione in Sardegna. A maggio a Cagliari si terrà per il secondo anno Festarch, il festival di architettura. Sarà un insieme di incontri con architetti, artisti, scrittori e protagonisti di primo livello della scena internazionale. Nella prima settimana di luglio nel golfo gi Cagliari si terrà la tappa italiana della Medcup, regata internazionale di vela d’altura, nell’ambito delle iniziative promozionali della Regione legate al turismo nautico. La cosiddetta formula uno del mare raccoglie i grandi campioni della vela mondiale oltre a celebri personalità della nautica internazionale. Partecipano alla gara i più importanti team di Coppa America. A settembre sempre a Cagliari è la volta del prestigioso Prix Italia. L’importante concorso internazionale radio-televisivo e web, organizzato dalla Rai, festeggia i suoi 60 anni e arrivano due nuovi partecipanti: la Cctv, la televisione cinese e la tv del Sud Africa. Ottobre vedrà “Emporio Mediterraneo” per rilanciare e valorizzare il settore dell’artigianato, aprire i mestieri tradizionali verso nuove opportunità. L’iniziativa culminerà in una manifestazione espositiva a Cagliari dove confluiranno le più significative rappresentanze nei settori dell’artigianato, ma anche del mondo culturale e artistico, provenienti da diversi Paesi che si affacciano sul Mediterraneo. Per il terzo anno consecutivo l’Assessorato regionale del Turismo in collaborazione con la Fiera Internazionale della Sardegna ha organizzato il workshop “Tti Sardegna”. All’iniziativa che si svolgerà al Centro della cultura e dei congressi della Fiera a maggio parteciperanno più di cento operatori turistici dell’isola. All’inizio di aprile, a Nuoro si svolgerà “Mestieri e Ospitalità. Gli artigiani incontrano le imprese del turismo e della ristorazione”, finalizzata all’incontro tra i produttori di artigianato tipico e artistico e gli operatori sardi del turismo e della ristorazione. Si sono candidate a partecipare al progetto società che producono manufatti, oggetti e complementi d’arredo e artigiani della tessitura, del ricamo, della ceramica, della cestinerai, del legno, del sughero e del vetro. M.P. IL MESSAGGERO SARDO Attualità MILANO Occupazione e imprenditorialità femminile in Sardegna di Massimiliano Perlato Seminario formativo per le donne della Fasi con l’assessore del Lavoro e la parlamentare europea Giovanna Corda Romina Congera, Pierangela Abis e Serafina Mascia - Sotto, n convegno, una opportunità, non solo per ricordare o riaffermare i principi dell’universo femminile, ma per promuovere e innalzare il significato di “essere donna”. L’occasione per stimolare un dibattito acceso ma costruttivo sulle problematiche femminili, è stato il Seminario formativo della donne della FASI sul tema dell’occupazione e l’imprenditorialità femminile in Sardegna, che si è tenuto a Milano, nella Sala della Memoria, di fronte a Piazza Duomo. Gli onori di casa li hanno fatti Pierangela Abis, responsabile del Gruppo donne della FASI (presidente del circolo di Milano) e Serafina Mascia, vice Presidente FASI (presidente del circolo di Padova). Nel dibattito sono intervenute l’assessore del Lavoro Romina Congera, la parlamentare europea Giovanna Corda, come rappresentante del Belgio, e Daniela Cardia, presidente della Commissione Pari Opportunità della Regione Sardegna. L’iniziativa del seminario, alla quale hanno aderito molte sarde emigrate, che vivono e lavorano fuori dalla Sardegna ma che hanno un carico di storie ed esperienze che fanno parte della cultura della donna isolana, è stata apprezzata. Si vuole guardare alla diversità femminile non solo in termini di inferiorità, di svantaggio e di mancato raggiungimento dell’uguaglianza con gli uomini, ma soprattutto s’intende assumere tutte le iniziative che sono destinate a porre l’accento e l’attenzione della diversità e della specialità femminile nei più diversi ambiti di riferimento. Sono emerse storie personali, asperità esistenziali lontane dalla terra natia, difficoltà di integrazione nel tessuto sociale ospitante. Ma anche la crescita caratteriale in termini di coraggio e di forza che ha spinto queste donne della Sardegna a dare un significativo contributo anche per migliorare le varie entità locali. I ruoli conquistati e difesi ad oltranza nelle associazioni sarde di appartenenza, senza abbandonarsi alla pura nostalgia della propria terra come ha evidenziato Serafina Mascia, responsabile del Comitato Scientifico per la Conferenza dell’Emigrazione che si terrà a fine aprile a Cagliari. Il riferimento all’importanza del ruolo femminile all’interno delle associazioni dei sardi emigrati è determinante. Un tragitto notevole fatto di esperienze e di grande sofferenze. Le tappe del percorso storico del movimento donne FASI, sono state ricordate da Pierangela Abis, che U del movimento è la portabandiera fin dalla nascita ad Olbia nel 1998 durante il Congresso della FASI. Il ruolo delle donne ancora oggi è di fronte a scelte difficili tra le opportunità di lavoro e di carriera e la famiglia e quindi la crescita dei figli. Le Giovanna Corda e Daniela Cardia discriminazioni nel mondo del lavoro nei confronti delle donne che hanno scelto comunque di non trascurare la famiglia sono sempre frequenti. In Sardegna mancano anche le strutture che tutelino questo itinerario. Nel corso del seminario sono state osservate più da vicino le lacune prettamente isolane. Il dato che incide maggiormente è la disoccupazione, anche se la percentuale per quanto concerne le donne registra in questi ultimi anni un calo. Come provvedere quindi? Alle istituzioni si chiedono finanziamenti che puntino sulla valorizzazione del capitale umano che le donne offrono. Una crescita nell’identità sociale e propria, come potrebbe essere la conoscenza della propria realtà, del territorio. “Fino ad ora – ha osservato Daniela Cardia – abbiamo fatto crescere la Sardegna in silenzio e in punta di piedi, ma manchiamo nei luoghi politici che contano. Nella Regione le donne sono ancora poche. Rivendicare spazio e concretezza è l’imperativo; come sta accadendo nell’imprenditoria, che vede raddoppiato il numero di imprese gestite da donne. Il trend di crescita delle imprese condotte da donne in Sardegna è da tempo positivo e in linea con il resto della nazione. Si è registrato quindi un incremento sia in termini assoluti che in proporzione al crescere del numero totale delle imprese iscritte. L’incidenza delle imprese femminili in Italia è del 23% e la Sardegna mostra valori percentuali poco al di sopra della media nazionale. La distribuzione delle imprese femminili riflette le caratteristiche generali del tessuto imprenditoriale isolano. L’imprenditoria femminile è uno dei fattori che nell’ultimo decennio ha consentito di ridurre di molto il gap occupazionale esistente tra uomini e donne. Il fenomeno dell’imprenditoria femminile, fino a pochi anni fa considerato marginale è divenuto negli ultimi tempi, oggetto di grande attenzione. La rapida e significativa crescita in termini numerici delle impresarie è stata sia causa che 11 effetto dei numerosi interventi legislativi a sostegno dell’imprenditoria femminile. Romina Congera, si è soffermata sulla presenza delle donne in politica, da cui restano ampiamente escluse. Nel luglio 2006 le donne costituivano, a livello mondiale, meno del 17% di tutti i parlamentari, in un rapporto di circa 1 a 6. Le donne continuano a subire discriminazioni per quanto riguarda le elezioni. La rappresentanza femminile nelle istituzioni è bassa e lo sarà ancora alla prossima tornata elettorale. A livello nazionale si è cercato di colmare la lacuna “civile” della rappresentanza femminile prima con le quote rosa, poi con “buone pratiche” come quella che sta alla base della proposta di legge che l’UDI (Unione Donne in Italia) ha portato al Senato che prevede l’obbligo (e le sanzioni) che la metà delle candidature presentate dai partiti sia femminile in tutte le assemblee elettive, da quelle circoscrizionali a quelle per il Parlamento europeo. “Nella Sardegna di oggi farebbe venire un coccolone alle segreterie dei partiti, agli organismi dirigenti, a chi decide oggi chi verrà eletto domani. Perché, se è vero che con il voto eleggiamo i nostri rappresentanti, sembra che la Sardegna sia composta, “in potenza” e in pratica, soprattutto da uomini. Le liste blindate contengono infatti pochissimi nomi femminili. Possibile che fra queste non ci fossero più donne? O forse quelle esistenti non sono considerate persone abbastanza valide, preparate, volenterose e rappresentative? Cioè, le donne in politica ci sono o no? Su 85 consiglieri regionali della Sardegna infatti, solo una è eletta: le altre sette esistono grazie al listino rosa del presidente Soru e dunque grazie a una “magnanima” decisione individuale, che identifica il governatore, suo malgrado, come una sorta di “monarca illuminato” grazie al quale le donne si sono per un attimo elevate dalla consueta posizione “ancellare”. Ha chiuso Giovanna Corda, originaria del Goceano, che vive in Belgio sin dall’età di 4 anni, ha raccontato la sua esperienza politica all’estero che l’ha portata ad essere quotidianamente a stretto contatto coi cittadini, che è sempre stato il suo obiettivo principale. CULTURA Premio “Ninetta Bartoli” A Romina Congera e Claudia Lombardo Claudia Lombardo e Romina Congera sono le vincitrici della prima edizione del premio “Ninetta Bartoli”, dedicato alle donne sarde che si sono distinte per la loro attività politica, organizzato dalla sezione di Cagliari della Fidapa e dal Gruppo giornalisti uffici stampa. Claudia Lombardo, consigliere regionale di Forza Italia, unica donna in questa legislatura ad essere eletta con il sistema proporzionale attraverso la preferenza, è stato il più giovane consigliere eletto nella storia autonomistica della Sardegna. Ha prestato giuramento, infatti, per la prima volta ad appena 21 anni. Ha ricoperto la carica di vicepresidente del Consiglio regionale. Romina Congera è il più giovane assessore regionale in 60 anni di autonomia. È entrata a far parte della Giunta del presidente Renato Soru a 31 anni. In precedenza ha ricoperto l’incarico di assessore provinciale del Lavoro per la provincia dell’Ogliastra. È dirigente regionale del comitato politico del Prc - SE. I lavori del convegno sono aperti dalla presidente della sezione di Cagliari della Fidapa, Liana Bilardi. Sono intervenute le consigliere regionali Claudia Lombardo e Maria Grazia Caligaris, la presidente della commissione regionale per le pari opportunità Daniela Cardia, il sindaco di Oristano Angela Nonnis. La figura di Ninetta Bartoli, sindaco di Borutta e primo cittadino sindaco donna d’Italia, è stata ricordata da Pier Paolo Arru, sindaco del comune del sassarese. 12 Attualità EMIGRAZIONE Per i progetti regionali stanziati 850 mila euro Nel Programma annuale 2007 si punta sull’arte sarda come filo conduttore tra le generazioni. Le culture e le epoche a mostre su Francesco Ciusa e Albino Manca, il laboratorio teatrale “Schinepisci”, la realizzazione di murales sardi in Australia: sono solo alcuni dei progetti finanziati dall’assessorato regionale del Lavoro in base alla legge 7 regionale 7 del 1991, al Piano triennale 2007/2009 e al Programma annuale degli interventi in favore dei Sardi emigrati. Per la realizzazione delle attività saranno utilizzati complessivamente 850 mila euro. I progetti – precisa una nota - sono stati predisposti dai Circoli, dalle Federazioni e dalle Associazioni di tutela. Le iniziative promuoveranno l’immagine della Sardegna nel Mondo coinvolgendo allo stesso tempo le Comunità sarde e quelle ospitanti, anche a livello istituzionale. Uno sguardo attento è stato riservato alle nuove generazioni. In questo senso “Schinepisci” intende fare di un laboratorio teatrale ”dal presente al futuro” il mezzo per avvicinare i giovani, figli di emigrati sardi, alla cultura della nostra Isola. Questa l’idea chiave dell’iniziativa del Centro di Cultura sarda di Berlino e finanziata dall’assessorato del Lavoro con 40 mila euro. Il programma prevede un laboratorio teatrale itinerante, una viaggio attraverso la poesia (da san Francesco a Dante, dalle composizioni campidanesi al rap sardo) che coinvolgerà i figli degli emigrati sardi iscritti nelle scuole bilingue, elementari e medie, di Berlino. La poesia, intesa come la più alta forma di comunicazione, consentirà di affrontare il tema del conflitto che si sviluppa tra i giovani sardi e il mondo adulto. Il progetto sarà realizzato tra la primavera e l’estate di quest’anno. Al lavoro di laboratorio seguirà uno spettacolo che andrà in scena al berlinese Teatro Ballhaus . Alla cultura e ai più giovani sarà rivolto anche il progetto Brinca, promosso dalla Fasi e dall’associazione culturale “che torni Babele”, pensato per promuovere lo sviluppo di un circuito musicale di nuove band sarde con l’organizzazione di un tour nella Penisola. L’arte si afferma quindi come filo conduttore tra i L diversi progetti, le generazioni, i luoghi e le epoche. Così Palazzo Medici Riccardi, a Firenze, ha ospitato sino al 26 febbraio la mostra sullo scultore Francesco Ciusa (“Gli anni delle biennali 1907-1927”) organizzata dalla Fasi e già esposta a Venezia fra il tre novembre e il 15 gennaio. In programma anche una mostra su un altro grande scultore sardo: Albino Manca. A Roma, probabilmente ai Musei capitolini, verranno esposte venti opere dell’artista di Tertenia, ricordato in Sardegna soprattutto per le quattro grandi statue sul Palazzo di via Sonnino, a Cagliari. L’idea di arte come ponte tra le culture sta alla base anche del progetto “Dove fiorisce il rosmarino: la pittura murale sarda agli antipodi”, con la realizzazione di murales sardi a Brisbane, a Sidney, e a Melbourne, le città sede dei circoli sardi in Australia. Saranno coinvolti i giovani delle scuole d’arte italiane. Tra gli altri progetti finanziati (alcuni dei quali già realizzati) da segnalare anche le iniziative in memoria di Antonio Gramsci, oppure il progetto Aquarium “per la pace e l’integrazione tra i popoli”, con la partecipazione di tutti i circoli in Argentina: nella seconda metà del 2008 sarà messa in scena un’opera musicale realizzata e diretta dalla compositrice Amanda Ochoa in Esquivel - costruita sulla combinazione dei suoni del parco delle pietre che cantano in Sardegna e la musica millenaria dell’Isola. IMMIGRAZIONE “Amici per pelle” un opuscolo di sensibilizzazione interculturale della questura di Nuoro I continui sbarchi in Sardegna di extracomunitari e gli arrivi di emigrati da diverse nazioni ha spinto la Questura di Nuoro (primo caso in Italia) a dar vita ad una iniziativa di sensibilizzazione che prevede, fra l’altro, la diffusione di un opuscolo dal titolo “Amici per la pelle”. È stato lo stesso questore, Antonello Pagliei, ad illustrare i contenuti dell’iniziativa, la terza nel Nuorese, dopo le prime due dedicate al bullismo e all’alcolismo, queste ultime già riprese anche in altre province italiane. “Un’iniziativa - ha detto il Capo della Polizia di Nuoro - per ribadire la cultura della legalità. Si tratta di una campagna di sensibilizzazione sull’interculturalità e sui temi dell’integrazione interculturale, in un paese dove risiedono milioni di extracomunitari. Dobbiamo diffondere conoscenza fra i nostri ragazzi e questo lavoro può essere uno spunto di riflessione”. L’opuscolo, pubblicato in 34 mila copie grazie al contributo del Banco di Sardegna e del Rotary club verrà diffuso in tutte le scuole medie e superiori della provincia. Si vuol far maturare nei giovani la disponibilità a conoscere e a farsi conoscere, nel rispetto della identità di ciascuno, in un clima di dialogo e solidarietà. Aprile 2008 PREVIDENZA a cura di Giuseppe Foti Aperta ad aprile una nuova finestra per le pensioni di anzianità Sono quasi 70.000 i lavoratori italiani che si apprestano ad andare in pensione tra i quali numerosissimi sono quelli sardi. Il gran numero si spiega con il fatto che quella di aprile, pur essendo una nuova finestra prevista dalla recente riforma pensionistica, si apre solo in base a regole vecchie e, in pratica, l’ultima via di fuga con le regole in vigore fino al 32 dicembre 2007 che consentono una pensione anticipata con 35 anni di lavoro e 57 di età (58 per gli autonomi). Rientrano anche quanti possono far valere 39 anni di contribuzione. Per chi si apre la finestra. Quanti hanno raggiunto 35 anni di contributi e 57 anni di età entro il 31 dicembre 2007; quanti possono far valere, entro la stessa data, almeno 39 anni di contributi indipendentemente dall’età. Questi requisiti, che interessano i lavoratori dipendenti, comprendono anche le dimissioni del lavoratore entro il 31 marzo prossimo. Anche i lavoratori autonomi sono interessati all’apertura. Per loro, però, i requisiti sono leggermente più gravosi: 35 anni di contributi e 58 di età, compiuti entro il 30 settembre ovvero 40 anni di contributi entro la stessa data, indipendentemente dall’età. Agli artigiani, commercianti e coltivatori diretti, però, non è richiesto il requisito della cessazione dell’attività. La nuova normativa. Per i lavoratori che raggiungono i 35 anni di contributi dal 2008 in poi la pensione diventa più in salita, nonostante l’abolizione dello scalone voluto dal ministro Maroni. Il brusco passaggio da 57 a 60 anni del requisito anagrafico da accompagnare ai 35 anni di contribuzione, è stato leggermente migliorato in quanto per un ulteriore periodo di 18 mesi l’età pensionabile, da 57 anni passerà a 58, per i lavoratori dipendenti e a 59 per gli autonomi. Da luglio 2009 scatterà il nuovo meccanismo delle quote che, in pratica, corrisponde alla somma del requisito contributivo con quello anagrafico. Le “nuove finestre” per l’anzianità dei lavoratori dipendenti. Chi raggiunge i requisiti per la pensione di anzianità con i nuovo sistema ha a disposizione due sole uscite. I dipendenti, a seconda che i requisiti contributivi e anagrafici vengano raggiunti nel primo o nel secondi trimestre, potranno lasciare il lavoro, rispettivamente, dal 1 gennaio o dal 1 luglio dell’anno successivo. L’attesa potrà essere ancor più prolungata per quanti raggiungono il diritto all’inizio del trimestre. Così, ad esempio, il dipendente che, al 31 marzo del 2009 avrà maturato il diritto alla pensione di anzianità, potrà vedersi aprire la finestra solo dal 1 gennaio 2010. I 40 anni di assicurazione. Leggermente agevolati saranno quanti raggiungono 40 anni di contributi. Per questi lavoratori resteranno aperte le vecchie finestre per il 2007. Per i lavoratori dipendenti le finestre di luglio e ottobre si aprono per quanti maturano rispettivamente i requisiti entro il primo o secondo trimestre dell’anno e sono legate ad una età minima di 57 anni. L’agevolazione, però, viene meno per le uscite successive di gennaio ed aprile alle quali sono interessati quanti maturano i requisiti nel terzo e quarto trimestre dell’anno precedente. In pratica si tratta di una strana normativa che premia con una decorrenza più ravvicinati quanti maturano il requisito nell’ultima parte dell’anno. Le “nuove finestre” per l’anzianità dei lavoratori autonomi. Anche per la nuova anzianità dei lavoratori autonomi le finestre sono 4, ma la decorrenza della pensione è decisamente più distanziata rispetto al momento in cui raggiungono i 40 anni. La pensione, infatti, scatta dal 1 aprile, dal 1 luglio dell’anno successivo a seconda che il requisito venga maturato rispettivamente nel primo, secondo, terzo o quarto trimestre dell’anno. IL MESSAGGERO SARDO Attualità CRIMINALITÀ La tragedia di Gavoi La Sardegna nel Web a cura di Andrea Mameli di Andrea Frailis Dina Dore aggredita e uccisa mentre era con la figlioletta di pochi mesi Una comunità sconvolta da un tentativo di sequestro finito nel sangue e mamme non si toccano” è la scritta che campeggiava sullo striscione bianco che i bambini di Gavoi hanno portato in corteo ai funerali di Dina Dore, la giovane mamma di una bimba di pochi mesi, uccisa e abbandonata nel garage della sua abitazione al centro del paese barbaricino il 26 marzo scorso. Per un tentativo di sequestro finito in tragedia, continuano a sostenere gli inquirenti, ma il caso creato dall’omicidio è ancora tutt’altro che chiaro. Dina Dore aveva 37 anni ed era sposata con il dentista del paese; il padre di quest’ultimo anni fa era scampato a ben due tentativi di sequestro, ma questo non appare sufficiente a spiegare il movente. Dina Dore ha fatto appena in tempo a scaricare dalla sua auto il passeggino con la bimba che è stata aggredita dai malviventi, colpita violentemente alla testa e poi rinchiusa nel bagagliaio della sua Fiat rossa, ma solo dopo essere stata legata e imbavagliata con del nastro adesivo. La perizia necroscopica ha, quindi, rivelato che la donna non è morta per trauma cranico in seguito al violento colpi ricevuto in testa, bensì è morta soffocata dal nastro adesivo. Fatto piuttosto inusuale : il corpo della poveretta è stato scoperto nell’auto solo intorno alle tre del mattino, dopo che dalla tarda serata precedente il marito aveva dato l’allarme e in tutta l’isola era scattato il piano antisequestro. Questa circostanza ha alimentato le polemiche sull’operato della forze dell’ordine; se l’apertura del bagagliaio fosse avvenuta prima, si disse allora, la donna forse poteva essere salvata. Fatto assolutamente smentito dalle risultanze dell’autopsia : Dina Dore, infatti, è morta in pochissimi minuti, intorno alle otto e trenta di sera, se anche il suo corpo fosse stato scoperto poco dopo l’allarme dato dal marito, tutto ciò non sarebbe servito a salvarle la vita. Tentativo di sequestro finito male, si è detto fin dall’inizio, ma anche senza essere degli esperti alcune domande è lecito porsele; le condizioni economiche della famiglia di Dina Dore sono tali da giustificare un tentativo di sequestro? E ancora: perché un commando di sequestratori usa per ridurre la vittima alla ragione un corpo contundente e non delle armi da fuoco? E “L inoltre, per i sequestratori l’ostaggio rappresenta denaro contante, la garanzia del pagamento di un eventuale riscatto, e allora perché picchiare la donna e, poi, rinchiuderla nel baule dell’auto, dopo averne provocato la morte per aver stretto sulla bocca il nastro adesivo senza lasciare anche un piccolo spiraglio per il respiro? Dilettanti, si dirà, gente disperata che non esita a uccidere pur di portare a casa il riscatto. Sarà, ma comunque, è lecito nutrire dei dubbi sull’intera vicenda. Il fatto è che a Gavoi la notizia ha avuto il dirompente effetto di una bomba; in una comunità dove i fatti di sangue non sono frequenti e dove, una intelligente e laboriosa amministrazione comunale ha portato eventi culturali e di spettacolo là dove mancavano da tempo, l’omicidio di una inerme mamma davvero non ci voleva. Ma contrariamente a quel che avviene da altre parti la comunità di Gavoi non si è nascosta dietro il troppo comodo quanto frequente “l’assassino è venuto da fuori, non fa parte della nostra gente” e anzi si è profondamente guardata dentro. Certo l’appello consueto in questi casi “chi sa parli” non risulta sia stato accolto da qualcuno, e gli inquirenti quanto il marito della vittima si dicono convinti che l’omicidio sia maturato in un ambiente non lontano dal paese. Ma la gente di Gavoi, e il suo sindaco Salvatore Lai, ancora una volta non si sono nascosti, hanno pubblicamente dichiarato di essere pronti a sottoporsi tutti alla prova del DNA, in modo da confrontarlo con quello che, si dice, sia stato trovato nel garage della morte o nella casa della vittima. Intanto le indagini vanno avanti, ma non sembra che abbiano imboccato una direzione precisa; anche le voci che parlavano di un testimone oculare (secondo alcune fonti addirittura un bambino) che avrebbe visto allontanarsi un uomo incappucciato allontanarsi di corsa dalle vicinanze della casa del delitto, sono state tutte smentite dagli inquirenti. Più che il ritorno del tristemente famoso fenomeno dei sequestri di persona, però, la vicenda appare legata a quel costante diradarsi di valori e principi che sembra attanagliare la Barbagia da qualche anno. Una bimba e il suo papà chiedono ora giustizia. RICERCA Scoperta la causa genetica dell’insorgenza della calvizie a calvizie comune o alopecia androgenetica è la forma più diffusa di perdita dei capelli. Ereditaria (dovuta cioè a uno o più fattori genetici che determinano la predisposizione alla caduta dei capelli) colpisce circa il 50% dei maschi occidentali mentre in altre popolazioni la sua incidenza è minore. L’indagine epidemiologica condotta dalla società di genomica Shardna (con sede nel parco tecnologico di Pula) e dai ricercatori dell’Istituto di Genetica delle Popolazioni del CNR di Alghero a Talana, Perdasdefogu, Urzulei, Triei, Seui, Seulo, Baunei, Ussassai, Loceri ed Escalaplano, ha evidenziato che un uomo su due è calvo. Da queste osservazioni è nata l’idea di cercare le basi genetiche dell’alopecia tenuto conto che la popolazione esaminata presenta caratteristiche uniche e ideali per questo tipo di indagini. Lo studio è stato condotto su un campione di circa 1000 persone scelte tra i 7000 volontari di sesso maschile aderenti al progetto. L’analisi del DNA ha evidenziato una correlazione tra una variante del L 13 gene EDA2R e l’insorgenza della calvizie. Questo gene, localizzato sul cromosoma X, determina la produzione di una proteina, nello specifico un recettore che si trova sulla superficie delle cellule, la cui funzione non è ancora del tutto nota. Si sa che questo gene potrebbe essere implicato, seppur indirettamente, nel metabolismo degli androgeni. È stato precedentemente dimostrato che EDA2R è attivo nella crescita del capello. EDA2R è un recettore presente sulla superficie delle cellule per cui potrebbe essere un buon candidato per lo sviluppo di nuovi farmaci e il miglioramento delle terapie. I dati a disposizione sono ancora pochi in quanto fino ad ora gli unici studi condotti sulla proteina EDA2R sono stati svolti su modelli animali (topo), mentre l’alopecia androgenetica è presente solo nell’uomo. Sono in corso da parte dei ricercatori di Shardna volti a definire meglio il ruolo di questo gene nella calvizie. Questo studio è stato possibile grazie alla collaborazione della popolazione locale. Andrea Mameli Asini sardi È poco conosciuto, ma ricco di virtù, tanto da conquistare un posto d’onore tra gli animali utilizzati a scopo terapeutico. È l’asino sardo, particolarmente apprezzato per l’intelligenza, la memoria, la caparbietà, la pazienza, l’umiltà e la socievolezza. Ce lo spiegano i soci della Cooperativa Sociale “L’Alchimia” di Quartu Sant’Elena: “Abbiamo voluto intraprendere un viaggio in compagnia di un animale, l’asino, da sempre a fianco dell’uomo: ha fatto parte della cultura e del lavoro delle nostre comunità fino a pochi anni fa e adesso per la sua lentezza è stato emarginato fino quasi a scomparire. Noi intendiamo promuovere attività dove l’area del singolo individuo, con i suoi bisogni, nelle sue motivazioni e i suoi interessi, il suo stile di vita e le sue condizioni fisicopsichiche-atletiche, possa fondersi nell’area di un altro essere vivente, l’asino, con il suo stato fisicopsichico e con le sue emozioni, laddove fa da sfondo o da principio guida l’educazione ambientale, il territorio nel quale viviamo, la natura che ci parla, che ci racconta”. L’attività proposta dalla prima Asineria Sociale della Sardegna comprende un approccio graduale all’animale: prima ci si fa annusare, poi li si accarezza e lo si spazzola, infine si arriva a passeggiare insieme. Stando accanto a Balthazar, Giuditta, Rocco e Santolina si scoprono dei compagni di strada eccezionali. “La persona accanto a questi animali può esprimersi senza timori di giudizi – scrive la cooperativa L’Alchimia – è stimolata al contatto, alla coordinazione dei movimenti e il legame che inevitabilmente si instaura la fa sentire in qualche modo importante spingendola ad aprirsi e a comunicare le proprie sensazioni ed emozioni”. Viene così messo in atto un intervento educativo integrato, misurato sulle reali necessità della persona, i cui risultati sono sicuramente incoraggianti. “Per le persone con bisogni speciali – spiega asinosardo.org – prendersi cura dell’animale mediante attività psicomotorie che favoriscano la percezione delle parti del corpo dell’asino e del proprio corpo, consolida l’autostima, migliora la socialità, aumenta la motivazione”. In Italia l’uso terapeutico degli animali da compagnia (Utac) noto come Pet Therapy è una pratica riconosciuta come cura ufficiale dal Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 28 febbraio 2003 recante disposizioni in materia di benessere degli animali da compagnia e Pet Therapy, su proposta del Ministro della Salute. L’asineria, situata a Maracalagonis (Strada Statale 125, km 17.600) accoglie visite di scolaresche e singole famiglie, bambini in terapia comportamentale e anziani, ma propone anche la passeggiata con l’asino, che può diventare una vera e propria escursione (trekking) insieme all’animale. www.asinosardo.org 14 Cultura Onorificenza ai tenores “Remunnu ‘e Locu” di Pier Sandro Pillonca Festa a Bitti per la consegna del titolo di “Cavalieri al Merito della Repubblica Italiana” assegnata dal Capo dello Stato rrivano puntuali nel palazzo del Giudice di Pace. Vestiti con l’antico costume del paese. Emozionati e felici. Questo, per loro, è un grande giorno: dopo i successi nelle piazze di tutto il mondo riceveranno l’onorificenza di “Cavalieri al Merito della Repubblica Italiana” assegnata dal Capo dello Stato, Giorgio Napolitano, per il contributo dato, in oltre 30 anni di carriera, alla diffusione della cultura sarda. Un riconoscimento di prestigio per i Tenores di Bitti “Remunnu ’e Locu”, il segno del mutamento dei tempi. Lo Stato italiano, dopo aver osteggiato per anni tutto ciò che riguardava le minoranze etniche e linguistiche, rende omaggio ad una delle espressioni più alte della cultura sarda. “Siamo orgogliosi ed emozionati”, dice il leader del gruppo Tanielle Cossellu. “È un grande onore per noi cantori di una tradizione unica e misteriosa perché stavolta il premio non viene dalle piazze o da una giuria, ma dalla sede più alta della Repubblica. Per noi che veniamo dalle botteghe artigiane e dagli ovili, dopo anni di esibizioni, studi e ricerche per il recupero A del patrimonio culturale della nostra tradizione, si tratta di un riconoscimento prestigioso che ci stimola ad impegnarci con più rigore e serietà». Tanielle Cossellu, Tancredi Tucconi, Piero Sanna e Mario Pira potranno da ora fregiarsi del titolo di Cavalieri della Repubblica. A consegnare il diploma il prefetto di Nuoro, Vincenzo D’Antuono: “È bellissimo saper cogliere la voce del vento e degli animali, aver conservato i valori del passato, portare avanti questa tradizione con tanta passione e impegno” dice il rappresentante dello Stato davanti a una sala gremita. In prima fila anche i figli di Batore Bandinu “Pante”, uno dei fondatori del Tenore “Remunnu ’e Locu”, scomparso nel 2001. Ricevono dal prefetto una lettera di encomio per il loro genitore. La sala si scioglie in un lungo applauso. “Oggi è la festa di tutta la comunità, dice il sindaco di Bitti, Giuseppe Ciccolini. Dobbiamo cogliere questa grande opportunità. È importante che Bitti sia riconosciuto in tutto il mondo come il paese dei tenores”. Soddisfatto anche il Sottosegretario all’Ambiente Bruno Dettori. Da lui è partita la proposta al Quirinale per l’assegnazione dell’onorificenza ai Tenores di Bitti. “Tutta la Sardegna è orgogliosa di questo riconoscimento all’armonia di queste voci ancestrali”. E le voci volano alte in sala. Al gruppo formato da Tanielle Cossellu, Piero Sanna, Mario Pira e Pier Luigi Giorno si unisce anche Tancredi Tucconi, uno dei leader storici del Tenores “Remunnu ’e Locu”, che negli anni scorsi ha dovuto lasciare il canto per problemi di salute. Un’emozione fortissima per lui: per un attimo la sua voce si fonde con quella dei compagni di mille concerti. Al suo posto oggi c’è un giovane talento: Pier Luigi Giorno. Dal 2002 è entrato nella formazione titolare: l’onorificenza per lui arriverà nei prossimi anni. Ma la sua presenza è già garanzia di un brillante futuro. Il canto ancestrale dei pastori continuerà a vivere anche nel terzo millennio. CINEMA Orgosolo rende omaggio a Vittorio De Seta Il regista autore del capolavoro “Banditi a Orgosolo” premiato dopo 50 anni con la cittadinanza onoraria Vittorio De Seta è tornato a Orgosolo, cinquant’anni dopo, per ricevere dalle mani del sindaco la cittadinanza onoraria. Fu infatti nel 1958 che ebbe inizio l’avventura sarda del regista siciliano. Vale la pena di raccontare le vicende che portarono alla realizzazione dei documentari (“Pastori di Orgosolo” e “Un giorno in Barbagia”) e, successivamente, del lungometraggio a soggetto “Banditi a Orgosolo”, ancora oggi considerato tra i film più importanti della storia del cinema. De Seta, giovane documentarista siciliano, si interessò per la prima volta alla Sardegna attraverso i celebri reportage di Franco Cagnetta (“Inchiesta a Orgosolo”), pubblicati, a partire dal 1954, sulla rivista Nuovi Argomenti. Pensò di esordire nel lungometraggio utilizzando i racconti di Cagnetta e si rivolse dapprima ad Alberto Moravia, quindi allo scrittore e sceneggiatore sardo Franco Solinas, perché lo aiutassero a stendere una sceneggiatura. Con Solinas la collaborazione andò avanti per qualche tempo (c’è rimasta una traccia nel bel racconto “Le pecore di Emiliano”, pubblicato nel 1959 su “Il Contemporaneo”) ma il regista restava perplesso all’ipotesi di un film totalmente romanzato, com’era tradizione del cinema italiano del tempo. Così decise di esplorare da solo, o meglio con una piccola “troupe”, la Barbagia. Da quel suo primo viaggio, scaturirono due straordinari documentari, appunto “Pastori di Orgosolo” e “Un giorno in Barbagia”: il primo film ricostruisce la lotta per la vita (per se e per il bestiame) dei pastori sulle montagne del Supramonte, d’inverno; il secondo una giornata tipica dei paesi barbaricini (oltre Orgosolo, Oliena e Mamoiada) dominati dal predominio femminile, nella casa e nel lavoro. Privi di commento sembrano dirci: questa è la Barbagia, questa è Orgosolo. La stessa poetica ritornerà in primo piano nel 1960, quando respingendo definitivamente la tentazione di fare un film a soggetto fortemente strutturato in senso romanzesco, deciderà di trasferirsi a Orgosolo per alcuni mesi: facendo parte della comunità, riuscì a farsi accettare e a tessere con gli abitanti il filo conduttore che avrebbe portato alla realizzazione del lungometraggio. L’immissione della vita reale dei pastori orgolesi e delle loro famiglie in un frammento romanzesco fu il dato rivoluzionario, colto non solo dalla critica di ieri e di oggi, ma anche dal grande regista- antropologo Jean Rouch. Fuori da ogni mito, De Seta apre il film con un prologo documentaristico che ci riportava alla tipica wilderness Aprile 2008 Tenores di Bitti cantori della Sardegna I Tenores di Bitti “Remunnu ‘e Locu” nascono nel 1974. Nel gruppo originario Tanielle Cossellu (boghe e mesu ‘oghe), Tancredi Tucconi (contra), Piero Sanna (boghe e mesu ‘oghe), Batore Bandinu “Pante” (bassu). Negli anni ’80 cominciano le collaborazioni con alcuni mostri sacri del panorama musicale mondiale: Lester Bowie, Ornette Coleman, Frank Zappa e Peter Gabriel. Il leader dei Genesis capisce da subito la forza espressiva del canto millenario dei pastori e decide di pubblicare alcuni lavori dei Tenores di Bitti per la propria etichetta discografica “Real World”. Un incontro importante per il gruppo “Remunnu ‘e Locu”. I Tenores di Bitti diventano ambasciatori della Sardegna nel mondo e contribuiscono in modo determinante alla promozione del patrimonio musicale isolano all’estero. I loro concerti toccano tutti i continenti del pianeta. Lunghissimo l’elenco delle nazioni che li vedono protagonisti sui palchi delle principali rassegne internazionali: Portogallo, Svizzera, Francia, Lussemburgo, Belgio, Danimarca, Inghilterra, Ungheria, Svezia, Russia, Germania, Cuba, Argentina, Canada, Stati Uniti, Australia, Spagna, Iraq, Egitto, Marocco, Nuova Zelanda, Kazakistan. Nel 1994 lascia il gruppo per motivi di salute Batore Bandinu. Lo sostituisce Mario Pira, un giovane di 31 anni. Pira, su sollecitazione di Tanielle Cossellu, decide di tornare a Bitti dopo un’esperienza lavorativa nella penisola. Da allora entra in pianta stabile nella formazione titolare. Nel 2002 l’addio al canto di un altro componente: sa contra Tancredi Tucconi lascia anche lui a causa di una malattia. Il suo posto viene preso da Pier Luigi Giorno, un giovanissimo cresciuto nella scuola dei tenores, fondata a Bitti proprio da Tanielle Cossellu e compagni. isolana (la caccia), quindi immette una voce fuori campo che parla appunto di tempi che galleggiano nella storia e, nel prefinale, inventa, certo suggestionato dai “racconti dal vero” dei suoi pastori/attori, la sequenza più bella e più tragica: nella pietraia di calcare le pecore muoiono. Il bambino (Peppeddu Cuccu, che abbiamo ritrovato, magnifico, in Sonetaula) chiede al fratello perchè ciò accade e il fratello risponde: “perchè così doveva essere”. L’immutabilità del “paese dei banditi” – così veniva descritto dalla stampa nazionale e internazionale, che mostrava i muri dei paesi sardi con affisse le taglie dei ricercati, quasi fossimo nel west ottocentesco – veniva smentita paradossalmente, pochi anni dopo, dal nuovo “bandito a Orgosolo”, Graziano Mesina. In altri tempi, sarebbe potuto essere un bel personaggio deleddiano, o anche un modello per De Seta. Ma era già l’epoca delle comunicazioni di massa. Mesina aveva capito benissimo il “tempo nuovo” e non più fermo: sapeva stare sulle pagine dei giornali di tutto il mondo, inseguito dai giornalisti; era persino telegenico, amato dalla donne – si dice – balente al punto da telefonare, in clandestinità, a Carlo Lizzani (il regista di “Barbagia”) per chiedergli i diritti d’autore dovutigli per l’uso del personaggio. Orgosolo non ha più bisogno di miti, ma di celebrare un maestro del cinema che ha saputo raccontare un pezzo di storia e di geografia sarda. L’ultimo grande estimatore del lavoro sardo di De Seta, è stato Martin Scorsese. A New York, nel 2006, durante il festival cinematografico della sua città, ha voluto personalmente presentare le copie restaurate – anche con la collaborazione della Cineteca sarda – dei due documentari e del film a soggetto. Gianni Olla IL MESSAGGERO SARDO Cultura Oristano). Ha indicato proprio il paese dell’Oristanese da cui sono partiti i nonni. Ai primi di aprile, approfittando di una serie di manifestazioni in suo onore, organizzate a Roma e Milano, dall’associazione Nuovi Orizzonti Latini, con il patrocinio delle linee aeree Tam, Fernanda Montenegro ha voluto tornare in Sardegna e per due giorni ha vissuto intense emozioni. È arrivata a Cagliari, accolta da Pino Dessì e Bonaria Spignesi, della Federazione delle associazioni di tutela (Faes), e ha visitato la città cercando nel porto il luogo da cui erano partiti i nonni diretti in Brasile. Poi il giorno successivo si è recata a Bonarcado dove le hanno riservato una accoglienza molto calorosa. Ha assistito alla messa nella chiesa di Santa Maria di fronte alla Basilica di Nostra Signora di Bonaccatu dove il parroco don Isidoro Meloni le ha fatto omaggio della copia del certificato di nascita della nonna. È rimasta estasiata dai canti si Su Concordu di Bonaccatu che hanno accompagno il rito religioso. Poi ha visitato gli stand di una mostra allestita dal GAL apprezzando i prodotti del territorio, quindi è stata ospite del sindaco Mario Sassu ha gustato le specialità gastronomiche della zona. Il pranzo è stata un’occasione per conoscere meglio Fernanda, accompagnata dalla sorella Aida. Ha rivelato di essere già stata in Sardegna e anche a Bonarcado 30 anni fa. Anche in quella occasione era stato il richiamo delle origini a spingerla nell’Isola. Così come era stata in Portogallo, in un paesino ai confini con la Spagna, per conoscere i luoghi natali dei nonni paterni. “In questi anni la Sardegna è cambiata molto – ha confidato – la prima volta Cagliari mi era apparsa povera e dimessa. Ora invece è una città splendida. Già l’aeroporto è bellissimo, non come quello che avevo visto anni fa. Il Castello ma anche le altre zone sono bellissime. Anche Bonarcado è cambiato molto. Prima era un paese chiuso nel suo vecchio nucleo, ora ci sono tante case nuove, moderne”. La visita a Bonarcado è stata un susseguirsi si emozioni. Dopo pranzo Fernanda, costantemente seguita da una troupe della televisione brasiliana Rete Globo, è stata accompagnata in piazza Eleonora dove sorge il rudere della casa dei nonni. “I miei nonni – ha raccontato – erano partiti con l’idea di restare in Brasile due-tre anni e poi rientrare in Sardegna. Per questo non avevano venduto la casa ma l’avevano solo ipotecata. Poi invece sono rimasti lì per sempre. Ma mi hanno parlato della loro casa e del loro paese”. Le case attorno sono state tutte ristrutturate, tranne quella dei Nieddu (che è stata rilevata da parenti). Ora c’è l’impegno a ricuperare quell’edificio e c’è anche una bozza di progetto per trasformarlo in centro culturale in cui raccogliere le testimonianze dei figli illustri di Bonarcado. Fernanda Montenegro ha promesso che invierà al comune copie dei suoi film più importanti e un Cd con le immagini del suo viaggio in Sardegna. Ha anche rivelato che in Brasile vive un altro discendente illustre di Bonarcado: uno scultore di fama internazionale (l’artista che ha realizzato le statue che ornano Brasilia), figlio di una sarda originaria del paese dell’Oristanese. Particolarmente toccante l’incontro con i parenti davanti alla casa di Piazza Eleonora. L’artista brasiliana si è intrattenuta chiedendo informazioni sulla famiglia e aneddoti. Con un certo imbarazzo gli abitanti che affollavano la piazza hanno confessato di non aver mai visto i suoi film ma molti avevano seguito le telenovelas, anche se non sapevano che Fernanda Montenegro fosse (quasi) una compaesana. La festa è proseguita nel Salone parrocchiale dove si sono esibiti in canti e balli tutti i gruppi folk del paese. Il sindaco le ha regalato la copia originale dello stato di famiglia dell’epoca. GdC Vastissimo il suo repertorio teatrale, che include i classici greci (Medea), Anouilh (la pulce nell’orecchio), George Bernard Shaw, Pirandello, ma anche i modernissimi Beckett e Fassbinder. Va invece detto che i cultori italiani delle telenovelas – le prime serie, negli anni Ottanta, provenivano appunto dal Brasile – sono in grado di ricordarla, trionfante sugli schermi di Retequattro. Ma è il cinematografo, a partire dagli anni Sessanta, ad aver creato il mito di quest’autentica diva latino americana, nipote di nonni sardi emigrati nell’Ottocento verso le Americhe. E non a caso, prima dell’arrivo in Sardegna per incontrare, a Sassari e Bonarcado i suoi parenti, il cinema Farnese di Roma e la Cineteca di Milano le hanno dedicato calorosi omaggi, riproponendo i suoi titoli più celebri, molti dei quali apparsi anche sugli schermi italiani. Nell’occasione, in Campidoglio, le è stato consegnato un premio alla carriera del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Il film più celebre è forse Central do Brasil (1998) di Walter Salles, che vinse l’Orso d’argento al festival di Berlino e consentì a Fernanda Montenegro di avere una candidatura all’Oscar. Central do Brasil fu, in realtà, la seconda nomination all’oscar; la Montenero conquistò la prima nel 1981, con il film di Leon Hirszman, Loro non portano lo smoking: interpretava il ruolo di Romana, una madre divisa tra figlio e marito, per ragioni politiche. La pellicola – che vinse il Leone d’oro a Venezia nel 1981 – oltre ad essere considerata uno dei migliori film latino americani di tutti i tempi, sembra, nel nuovo clima democratico, rinverdire gli anni gloriosi – i Sessanta – del “cinema novo”. Un anno prima di Central do Brasil, anche nel nostro paese uscì una curiosa pellicola di Bruno Barretto, Quattro giorni in settembre, che raccontava e romanzava il rapimento dell’ambasciatore americano nel 1969 (la storia ispirò anche L’amerikano di Costa Gavras, scritto dal nostro Franco Solinas) da parte di un gruppo terroristico. Tra le interpreti c’era di nuovo Fernanda Montenegro, mentre il ruolo della organizzatrice del sequestro fu assegnata alla figlia Fernanda Torres. Gianni Olla PERSONAGGI Fernanda Montenegro nel paese dei nonni alla ricerca delle origini La grande attrice brasiliana, accompagnata da una troupe di Rete Globo, ha ritrovato a Bonarcado la casa dei suoi avi - Tappe anche a Cagliari e Sassari alla riscoperta dei luoghi d’origine dei nonni materni - Era già stata nell’Isola 30 anni fa Fernanda Montenegro salutata da una parente davanti alla casa dei nonni a Bonarcado. Sotto: con il sindaco Sassu ernanda Montenegro è una grande attrice, un’icona del teatro, del cinema e della televisione brasiliana. È nata a Rio de Janeiro ma le sue origini sono anche sarde: i nonni materni Pietro Nieddu, di Sassari, e Maria Pinna, di Bonarcado, erano partiti dalla Sardegna, alla fine dell’Ottocento. E Fernanda Montenegro è particolarmente legata alle sue radici tanto che nel suo sito ufficiale ha scritto che la sua famiglia ha origini portoghesi e italiane (Bonarcado, F CINEMA Ha origini sarde la più grande attrice latino-americana Ha vinto l’Orso d’argento a Berlino ed è stata candidata all’Oscar Arlete Pinheiro Esteves da Silva, nata a Rio de Janeiro nel 1929. Nome d’arte, Fernanda Montenegro, professione attrice. Lei stessa racconta che il nome d’arte derivò semplicemente dalla sonorità piacevole di Fernanda, mentre Montenegro era il cognome del medico di famiglia. Nel dopoguerra arriva al successo e, già negli anni Settanta, viene definita “la First Lady del teatro e del cinema, e poi della tv brasiliana”. A metà del decennio successivo, il presidente della repubblica, Sarney, gli offrì il Ministero della cultura. La Montenegro declinò l’invito: preferì continuare la sua carriera tra set e scena, e recentemente anche il pubblico italiano ha potuto vedere un suo “cammeo” nel film di Mike Newell, L’amore ai tempi del colera, tratto dal romanzo omonimo di Gabriel Garcia Marquez. 15 16 Inchieste STORIE DI EMIGRAZIONE I sardi di Stoccarda Servizi e foto dell’inviato Antonello De Candia Il Circolo “Su Nuraghe” ha compiuto 40 anni di attività - È ospitato in una palazzina acquistata dai soci e ristrutturata - È stato uno dei primi a dotarsi di una biblioteca e a coinvolgere le donne nella gestione Testimonianze e racconti di vita vissuta impatto con Stoccarda è di quelli che non ti aspetti: innanzitutto perché c’è un sole splendente che qui in Germania si vede di raro (“questo sole l’ho portato io dalla Sardegna”dico al mio ospite sardo Antonio Galistu, che si è fatto L’ Il ristorante “Sardegna” di Franco Pitzalis 70 chilometri per venire a prendermi in aeroporto, come volessi fargli un omaggio per sdebitarmi e ringraziarlo. Lui mi guarda, abbozza un sorrisetto ironico, ma appare compiaciuto e mi dice “fino ad ieri eravamo 6 gradi sottozero!”). Il secondo fatto strano è che ci sia uno sciopero in atto. La città è paralizzata. Tutto fermo, chiuse le metropolitane, fermi i mezzi pubblici, tutti gli uffici chiusi. È giovedì, una giornata cruciale, un effetto devastante. Per fortuna sono venuti a prendermi all’aeroporto, dove invece tutto funziona secondo precisione tedesca: arrivi e partenze dei voli in perfetto orario. “Come mai questo sciopero ?”, chiedo al mio interlocutore. “Scioperano per il rinnovo del contratto di lavoro. Qui in Germania i contratti si chiudono di anno in anno. E questo è uno sciopero di avvertimento”. Chiedo ulteriori spiegazioni. Cosa significa? “In realtà i contratti sono in genere biennali o triennali, ma si chiudono ogni anno, e ogni anno c’è un aumento. Ora sono fermi sia quelli dei dipendenti pubblici che quelli privati. Oggi stanno scioperando i vigili del fuoco, i vigili urbani, i tranvieri, insomma tutti i dipendenti pubblici perché chiedono appunto l’aumento annuale che non è stato ancora concesso”. Insisto: “Ma cosa vuol dire sciopero di avvertimento?” “Vuol dire che se non ottengono subito l’aumento contrattuale, i sindacati proclamano lo sciopero generale, sciopero generale che però deve essere poi approvato dal 75% degli iscritti al sindacato, che qui in Germania sono circa 5 milioni di lavoratori”. “Quindi per avallare lo sciopero generale nei servizi pubblici si vota?” “Sì. E se non si raggiunge il consenso del 75% degli iscritti lo sciopero non si fa”. Il fatto che ci sia uno sciopero in atto, segnale comunque di una situazione di malessere mi porta a chiedere quale sia la situazione generale, se ci sia aria di crisi economica e come l’avvertano i lavoratori. “L’annessione della Germania Est, o se preferite la riunificazione delle due Germanie, certamente ha creato qualche problema per assorbire milioni di lavoratori, ma il rimpianto maggiore è per il marco, che ha fatto perdere un bel po’ del potere d’acquisto rispetto all’euro. Attualmente in Germania ci sono 3,5 milioni di disoccupati, e non è più facile trovare e cambiare lavoro. In ogni caso – mi rassicura Galistu – i lavoratori qui godono di un sussidio di disoccupazione che consente di vivere. Qui di fame non si muore!” Il circolo “Su Nuraghe” compie 40 anni Il Circolo “Su Nuraghe”di Stoccarda è uno dei circoli storici della emigrazione sarda in Germania. Quest’anno ricorre il quarantennale della sua fondazione, che risale appunto al 1968. È stato uno dei primi a dotarsi di una biblioteca e a coinvolgere le donne nella gestione. Ha espresso per molti anni dirigenti di primo piano Francesco Pistis dell’emigrazione sarda organizzata: presidenti di Lega, di Federazione e Consultori. Il circolo è ospitato in una sede nuova, in una palazzina in Wiesbadener Str. 12, che è stata acquistata nel 1998 e completamente ristrutturata da alcuni dei soci che avevano costituito l’Immobiliare “Su Nuraghe”. “Doveva essere una delle cosiddette sedi di prestigio all’Estero individuate a suo tempo dalla Regione Sardegna, nell’ambito di un ampio progetto di divulgazione culturale e di promozione turistica – spiega Francesco Pistis, che è stato consultore e del Circolo è il ‘factotum’ – e di fatto lo è stata fino al 2004, ma poi il salto di qualità non c’è stato, sono venute meno le promesse della Regione che ci aveva indotto ad acquistare la sede che sarebbe rimasta di sua proprietà ed ora tutto è fermo. L’idea era giusta, ma l’impresa è risultata superiore alle nostre forze e ai programmi e così – precisa Pistis – parte dello stabile è stato affittato Aprile 2008 per altre attività per far fronte agli impegni economici, e anche il circolo “Su Nuraghe” paga l’affitto per i locali: una segreteria con biblioteca, un bel bar, due saloni, e servizi”. Indubbiamente una bella sede, ma più modesta rispetto ai programmi: apre solo il mercoledì, il sabato e la domenica. “Se si continua così, con la troppa burocrazia, le troppe incombenze – dice ancora Pistis con una punta di amarezza – i circoli rischiano di chiudere. Così si allontanano anche i giovani nati qui che hanno altri interessi, fanno sport, suonano, e se non sono consentiti loro spazi più adeguati nel circolo vanno a cercare altrove motivi di svago e di interesse. Un tempo il ricambio generazionale era automatico, ma oggi qui non arriva più nessuno, l’America è finita!”. Il Presidente del Circolo è Pietro Soro, il vice Gianmario Galistu, la cassiera è Francesca Piras, il segretario Alessandro Spanu. Il ‘factotum’ è il già citato Francesco Pistis, che per tanti anni è stato anche il Presidente della Federazione, quando ancora si chiamava la Lega Sarda in Germania. Nell’interland di Stoccarda, la sesta città della Germania per popolazione, una delle più industrializzate, con industrie come la Mercedes, la Porsche, la Siemens e Malhe (la fabbrica che tra l’altro produce i pistoni per la Ferrari) la comunità sarda è consistente, con circa quattro mila emigrati e i loro discendenti. Una realtà non trascurabile. Il tranviere di Illorai Il suo sogno era di terminare il noviziato e andare a fare il missionario in Madagascar. Ora che è in pensione, che ha smesso di guidare tram e treni della metropolitana di Stoccarda, ed è diventato nonno, Antonio Galistu, può finalmente coltivare la sua passione: quella di scrivere libri e poesie. Era il suo sogno di riserva quello di potersi laureare in lettere moderne e in lingue e di girare il mondo, ma le vicissitudini della vita lo hanno portato a fare altre scelte, scelte peraltro obbligate da un susseguirsi di eventi straordinari. Che ricorda con il sorriso sulle labbra. “Ho lasciato il mio paese, Illorai, che avevo appena sette anni – racconta – e sono stato mandato a studiare in seminario, a Sassari, grazie a un lascito di un monsignore. Poi, terminati Antonio Galistu con figlia e nipotino gli studi medi sono andato in Piemonte, al ginnasio. Quando ero al terzo anno di noviziato, e stavo quindi per diventare missionario, ho avuto un contrasto con il mio consigliere spirituale – dice per farla breve – e sono tornato in Sardegna. Ma nel frattempo era scattato l’obbligo militare ed ho rischiato anche di essere arrestato per diserzione. Insomma, venuta meno la “vocazione” religiosa, sono partito per fare il militare a Trieste e da lì è iniziata la mia vita da emigrato”. “Miei fratelli erano decisi a fare sacrifici per farmi riprendere gli studi e iscrivermi all’Università, ma io ho pensato che fosse giusto che mi rendessi indipendente e quindi sono venuto a lavorare in Germania. Qui a Stoccarda ho conosciuto una donna tedesca, Eva Maria, che ho sposato, e che mi ha dato due figli, un maschio e una femmina, Gian Marco, che è il vicepresidente del Circolo, e mi ha reso nonno di Chiara, e Tania che lavora IL MESSAGGERO SARDO alla Kodac. Dopo aver svolto diversi lavori, grazie a mia suocera che era dipendente della Società delle tranvie sono stato assunto e per 25 anni ho guidato tram e treni della metropolitana. Ho preso anche la abilitazione per guidare la funivia”, dice mostrando con orgoglio il tesserino che conserva ancora. Ora Antonio Galistu si è ritirato a vivere a Sulzbach, un paesino a 70 chilometri da Stoccarda, ma il suo impegno per la comunità sarda e per il circolo lo ha trasmesso anche ai figli. “Miei figli sono nati in Germania, mia moglie è tedesca, mia nipotina è tedesca, ma in fondo al nostro cuore, anche se puo’ sembrare strano, c’è sempre la Sardegna”. Il “postino” di Cossoine Quando lo catalogo come “postino”si mette a ridere, con quella sana risata tipica di chi capisce di essere stato frainteso, scuote la testa e mi corregge subito. ”Ho lavorato per 28 anni per le Poste tedesche, ma guidavo il camion che distribuiva la posta e i pacchi”, mi spiega e poi prende a parlare in logudorese per raccontarmi la sua storia, i suoi 47 anni in Germania. “Avevamo un grosso gregge con i miei fratelli a Cossoine. Nel marzo del 1961 ho lasciato la Sardegna per venire a lavorare qui, pensavo di mettere su un gruzzoletto e poi tornare nell’Isola e ingrandire l’azienda familiare. Invece sono ancora qui, trattenuto Giovanni Maria Sotgiu dagli affetti: ho tre figlie, una all’Università, tre nipoti. Ho fatto diversi lavori, ho lavorato alcuni anni alla Mahle, che fabbrica forcelle di moto, pistoni e altri componenti meccanici, poi sono stato assunto alle Poste dove ho lavorato per 28 anni”. E alle Poste è stato anche sindacalista e ha fatto parte della Commissione interna. L’impatto con la Germania, anche se era un pastore abituato alle intemperie, Giovanni Maria Sotgiu lo ricorda con terrore “sa Siberia fiat inoghe!” dice a denti stretti, e aggiunge: “il freddo terribile è il ricordo peggiore che abbia”. Giovanni Maria Sotgiu è tornato e torna spesso nella sua Cossoine ma, come ha già detto rimane in Germania “per le mie figlie e i nipotini, altrimenti tornerei nel mio paese, a Cossoine, c’è aria buona”. È sposato con una compaesana, Caterinangela Corongia (“ma sono rimasto qui un anno da solo prima di far venire mia moglie a raggiungermi”); la donna lavorava come infermiera in Ospedale, qui a Stoccarda. Giovanni Maria Sotgiu ricorda infine con orgoglio di essere stato uno dei fondatori del Circolo, 40 anni fa. “Eravamo sette o otto, non avevamo sede, in quegli anni c’era la guerra fredda, e noi eravamo tutti schedati, non era facile riunirci”. Il ristoratore e la francesina (di Samugheo) Lui, Franco Pitzalis, in Germania è arrivato con la seconda ondata dell’emigrazione, nel 1981. Ed ha iniziato a lavorare in una fabbrica dove si facevano presse. Però non si è limitato a questo lavoro e, nel tempo libero si è messo a girare la Inchieste 17 Germania per vendere i vini della Cantina Sociale di Dolianova. Poi, d’estate è rientrato a Samugheo, suo paese d’origine ed ha incontrato una ‘francesina’, Claudia Lai, figlia di un compaesano e di una donna francese, nata a Vieux Condè e, guarda caso, mandata dal padre in Sardegna a perfezionare la conoscenza della lingua italiana. “È vero – conferma Claudia Lai – mio padre mi ha mandato nell’isola, d’estate, per studiare l’italiano e ho incontrato Franco e sono rimasta fregata”. Emigrata due volte. Lei ora gestisce un locale alla moda, un cafè che di sera si anima di giovani e che fa musica ‘live’. Franco Pitzalis invece, gestisce un ristorante a Stoccarda, in Siemensstrasse. Non si può non riconoscerlo dall’esterno, completamente ricoperto di ‘murales’ che raffigurano scene bucoliche tipicamente sarde; anche all’interno quadri, arazzi, oggetti, richiamano l’Isola. Ovviamente si chiama ristorante “Sardegna”. Manco a dirlo è sempre pieno. “Il boom l’ho avuto durante i Mondiali di calcio e i campionati di ciclismo: venivano tutti qui. In un giorno ho venduto vini sardi, esclusivamente sardi per svariati milioni”. Il menù del ristorante Sardegna è scritto in tre lingue sardo, tedesco e italiano e: ovviamente ci sono i ‘malloreddus’ ma anche gli spaghetti alla Porto Cervo, o con i nomi di tutte lo località rinomate della Sardegna. Il cuoco? Sardo, di Samassi, Paolo Zurru. Sorride sempre, parla poco e cucina bene. cugini. Ma la vita era dura, durissima. E poi sono arrivati i figli. “Quando ho avuto la prima figlia – racconta – l’asilo costava più di quanto guadagnavo, e allora ho smesso di lavorare e mi sono messa io a guardare i bambini degli altri sardi: ne avevo sei”. “Dal 1970 ho fatto la commessa in macelleria – dice ancora la signora Bice – poi ho lavorato nella mensa di un ristorante, a turno con mio marito: io lavoravo fino alle 16, poi tornavo a casa ad accudire ai figli; e mio marito andava a lavorare. Mio marito poi è entrato a lavorare alla Bosch dal 1972 fino al 1992”. Bice ha tre figli, due vivono a Berlino, uno con lei a Kornwesthein, e due nipotine “sono le figlie di mia figlia, sono due tedeschine”. Nostalgia per la Sardegna? la domanda è d’obbligo. La risposta arriva pacata: “Ero partita con una valigia di speranze. Al mio paese Ruinas ci sono tornata spesso”. Lascia passare qualche secondo, misura le parole, poi aggiunge con voce commossa, ma voglio essere seppellita qui dov’è mio marito”. La nonnina di Ruinas Beatrice Soi per tutta la comunità sarda di Stoccarda semplicemente Bice, è venuta da Kornwesthein, per raccontarmi qualche episodio della sua vita travagliata. È una donna minuta, incanutita dal tempo, che però sprizza dolcezza, nonostante il dolore che si porta dentro per aver perso un figlio, Sandro, di appena 31 anni, vittima di una disgrazia. Un dolore che si accompagna alla perdita nel 2002 di suo marito, Giovanni, con il quale ha condiviso tutte le difficoltà e le gioie di una vita segnata dal destino. È cominciato tutto quando ha lasciato Ruinas – era il giugno del 1960 – proprio per andare a cercare il marito, Giovanni Soi, omonimo e compaesano. “Sapevo che Giovanni era a Stoccarda, ma non Beatrice “Bice” Soi sapevo neanche dov’era questa città. Sono partita con pochi soldi in tasca, da Verona sono andata a Monaco e poi, una volta in Germania,senza capire una sola parola, senza un soldo, ripeto, sono salita su un treno e sono arrivata a Stoccarda, dove mi hanno sistemato in una baracca per donne, che distava mezzora dalle baracche per uomini. Quando la mattina mi sono presentata per chiedere di mio marito e lui mi ha vista per poco non è svenuto”. Il primo lavoro, nelle incubatrici per galline, poi in una fabbrica di calze e nel 1963 in una fabbrica di scarpe. Nel frattempo il nucleo familiare si era allargato con l’arrivo dei fratelli del marito e di alcuni Tedeschi in delirio allo Stadbucherey di Stoccarda, affascinati dalla straordinaria esibizione della compagnia di Gianfranco Angei, Actores Alidos e di Orlando Mascia un mago degli strumenti musicali più antichi della tradizione sarda, che si è alternato a suonare le launeddas, la trunfa, su sulittu, l’organetto, con grande disinvoltura e con grande bravura, raccogliendo applausi e ovazioni da stadio. Da un pubblico – va sottolineato – colto e curioso, come quello di Stoccarda (città che accoglie 159 etnie diverse e conta decine e decine di teatri sia in centro che nei sobborghi). Il concerto è stato organizzato dallo Istituto Italiano di Cultura; la comunità sarda ne era all’oscuro e i pochi che ne sono venuti a conoscenza all’ultimo momento sono rimasti colpiti dalla performance della piccola compagnia sarda. “Non conoscevo questo gruppo – dice Gianni Manca, presidente della Federazione dei Circoli sardi in Germania – e devo ammettere che ho assistito ad uno spettacolo straordinario. Peccato che non sapessimo di questo appuntamento, altrimenti saremmo venuti più numerosi, anche se poi sarebbe stato impossibile entrare, visto che il teatro era strapieno ed hanno dovuto portare sedie aggiuntive per ospitarci”. Aspetto non trascurabile da evidenziare è che non si è trattato di uno spettacolo gratuito, ma si pagava il biglietto d’ingresso. Insomma, per vederlo, i tedeschi hanno pagato. Gli “Actores Alidos” è un gruppo composto da cinque ragazze, dirette da Gianfranco Angei e guidate dalla straordinaria voce principale di Valeria Pilia, basso Valeria Parisi, e da Elisa Marongiu (una ragazza di appena 18 anni, con una voce straordinaria di recente acquisizione da parte del gruppo). Alla base dello spettacolo uno spaccato della società femminile sarda attraverso il canto e la mimica, fuori da certi schemi tradizionali ormai inflazionati. E il successo dello spettacolo è appunto nella novità delle interpretazioni e dei canti e della compostezza delle attrici che si muovono sul palco con tempi lenti e cadenzati che hanno affascinato il pubblico. CONCERTO AL CENTRO ITALIANO DI CULTURA Tedeschi in delirio per gli “Actores Alidos” 18 Parliamo della Sardegna Aprile 2008 a cura di Manlio Brigaglia contratto a Niffoi che prevede la pubblicazione di un romanzo all’anno. Con il libro uscito nel 2006 (“La vedova scalza”) quest’ultimo ha vinto un premio prestigioso, il Campiello, spuntandola su autori come Buttafuoco e Orengo. Per molti mesi Niffoi è stato nelle classifiche nazionali dei libri più venduti. Tornando all’agenzia Kalama, l’altro colpo che ha messo a segno è stata la pubblicazione, in una collana della Mondadori, del romanzo “La preda” di Gianluca Floris. È un noir di ambientazione sarda, il cui autore è nato nel 1964 a Cagliari e di professione fa il cantante lirico. Il mondo della lirica l’aveva descritto in un’opera narrativa precedente, “I maestri cantori” edito dal Maestrale. Quando è uscito “La preda”, Floris non ha fatto nessuna presentazione perché era a Tokio in tournee per i suoi impegni di tenore. Ma come concilia le sue due attività? In una recente intervista ha detto: “Come cantante interpreto con sensibilità artistica pagine di teatro musicale immortale e ne ricavo grandi soddisfazioni, come scrittore invece ho la fortuna di poter creare con totale libertà altre vite e altre storie. Ma le storie che scrivo mi servono per arricchire le mie interpretazioni teatrali”. Gli autori che fanno parte della scuderia di Kalama sono parecchi. I loro nomi sono indicati nel sito internet www.agenziakalama.it. Tra questi figurano Gianfranco Liori, Eliano Cau, Giulia Clarkson, Annalisa Ferruzzi, Gianni Marilotti, Riccardo Mostallino, Davide Catinari, Bepi Vigna, Simona Tilocca, Luciano Piras, Mario Mereu, Giovanni e Ilario Carta (tutti con uno o più libri all’attivo). L’agenzia cagliaritana ha un rapporto privilegiato con la Mondadori, dalla quale riceve regolarmente dattiloscritti di autori inediti sui quali esprimere una valutazione circa la loro validità in vista di una pubblicazione con la casa editrice di Segrate. Kalama non potrebbe andare avanti senza una serie di altri servizi. Interpellato al riguardo Patrizio Zurru (che con Daniele Pinna è una delle due anime dell’agenzia) dichiara durante una lunga conversazione: «A chi ce lo chiede forniamo un’ampia gamma di prestazioni professionali. Si va dalla valutazione degli inediti, con il giudizio espresso su una scheda dettagliata,a quello che nel gergo editoriale si chiama editing, cioé la revisione di un testo in vista della pubblicazione. Grazie a una rete di collaboratori esterni, si effettuano traduzioni da diverse lingue. Su commissione, scriviamo discorsi per chi deve parlare in pubblico. Se qualcuno vuole scrivere un libro e non ha il tempo o la voglia di farlo, gli diamo una mano dopo che ci ha fornito i materiali». Ma la richiesta più frequente fatta all’agenzia è l’allestimento di eventi culturali. Ossia la presentazione di un libro nella sede più adatta o addirittura l’organizzazione di un convegno, con tutto quello che comporta anche sul piano logistico. A questo punto c’è da chiedersi cosa ha mosso gli ideatori dell’agenzia a scommettere su un lavoro non privo di incognite, in una regione come la Sardegna con una popolazione poco numerosa. Ce lo spiega Daniele Pinna, il più giovane dei due animatori di questa piccola impresa: «Sono diversi i motivi che ci hanno spinto ad avviare un’attività che troviamo affascinante. Prima di tutto volevamo colmare una lacuna ed evitare che molti autori sardi si rivolgessero ad agenzie esterne (in Italia ce ne sono una cinquantina, pubblicizzate sui giornali e su Internet). Ma soprattutto la nostra intenzione e valorizzare scrittori isolani. Comunque lavoriamo anche con narratori di altre regioni o addirittura stranieri. Abbiamo rapporti con case editrici di vari paesi europei. Questo per sottolineare che ci muoviamo in un orizzonte internazionale». L’agenzia Kalama si appoggia a uno studio legale, per fare in modo che i contratti tra gli autori e le case editrici vengano stipulati regolarmente. Infatti si seguono tutte le fasi delle trattative sino al momento del pagamento dei diritti d’autore. Senza questo tipo di consulenza gli autori alle prime armi rischiano di non avere un compenso adeguato, in proporzione al numero delle copie vendute. Ovviamente non si prendono in considerazione quegli editori che pubblicano con il contributo economico degli scrittori (e purtroppo in Italia sono la maggioranza). “Bulluzzadu”. In chiusura, introdotto da Mario Petretto, presidente del locale Rotary Club che ha organizzato la serata, c’è stato un animato dibattito condotto da Antonio Canalis, segretario del premio di letteratura sarda Città di Ozieri. Diversi i rappresentanti istituzionali in platea fra cui il sindaco di Ozieri Leonardo Ladu, il deputato Antonio Attili, il rettore dell’ateneo sassarese prof. Maida, alcuni assessori e consiglieri comunali e provinciali, il produttore del film Andrea Occhipinti, il fratello di Giuseppe Fiori (autore del testo da cui l’opera è tratta), Franco Fiori. Diverse scene sono state girate fra i fitti boschi di Sa Fraiga, tra Pattada e Bultei con comparse del posto. Incantevoli, veramente splendidi gli scorci panoramici con una fotografia perfetta che racconta cun suggestione la nostra isola interna che ancora presenta angoli di natura incontaminata. Salvatore Mereu ha ringraziato con toni di viva commozione gli organizzatori e la comunità ozierese a cui è particolarmente legato anche sotto l’aspetto culturale perché nel 2006 gli aveva assegnato il Trofeo messo in palio dal Premio di poesia Città di Ozieri riservato ad una personalità che con onore e prestigio aveva portato nel mondo il nome della Sardegna. Al Premio Ozieri sta particolarmente a cuore l’utilizzo della lingua sarda nei dialoghi». Ed a proposito dell’uso de “sa limba” con didascalie tradotte nelle varie lingue, il regista ha precisato che sarà conservata anche nelle proiezioni all’estero magari per far sentire più vicini e partecipi i tanti sardi sparsi per il mondo i quali così potranno apprezzare maggiormente la pellicola sentendola più propria, quasi un personale patrimonio. Gerolamo Squintu CULTURA Kalama, cacciatori di scrittori di Giovanni Mameli Aperta a Cagliari la prima agenzia letteraria esistente nell’isola n passato i rapporti tra gli autori e le case editrici erano diretti. Ossia gli scrittori proponevano le loro opere inedite a Mondadori, a Einaudi o Garzanti. Si potevano avere risposte affermative o negative, contratti convenienti o inaccettabili. Da qualche anno in Italia le cose sono cambiate, sulla scia di quanto avviene negli Stati Uniti e in diversi paesi europei. Su Internet sono presenti molte agenzie letterarie che hanno da intermediarie tra gli autori e gli editori. Ovviamente prima valutano il prodotto-libro e, se questo ha un mercato, lo indirizzano a collane specifiche di compagini editoriali che potrebbero essere interessate alla pubblicazione. Le agenzie letterarie si occupano anche di editing. Se il libro è interessante ma ha bisogno di ritocchi e correzioni, viene effettuato anche questo servizio. Fino a qualche decennio fa erano gli stessi editori a operare in tal senso. Oggi chi pubblica vuole un prodotto già pronto per la stampa, in modo da eliminare una voce di spesa che incide sul costo finale del libro. Queste cose gli scrittori affermati o alle prime armi le sanno bene,tant’è vero che mandano meno manoscritti agli editori. Nel 2005 è nata in Sardegna la prima agenzia letteraria, con sede a Cagliari, il cui nome suona Kalama (vocabolo di origine greca che significa penna). I due soci che si sobbarcano il grosso del lavoro sono Daniele Pinna e Patrizio Zurru. Se richieste non mancano perché in Sardegna, come in altre regioni d’Italia, si scrive molto e di tutto. La parte del leone la fa la narrativa, coi romanzi e i libri di racconti: ma anche la saggistica su diversi argomenti ha non pochi seguaci. Appena avviata, l’agenzia cagliaritana ha messo a segno un grosso colpo. Ha proposto alla casa editrice Adelphi di Milano il romanzo “La leggenda di Redenta Tiria” di Salvatore Niffoi (che prima pubblicava con le edizioni Il Maestrale di Nuoro). Non solo è stato stampato con un grosso marchio questo libro, ma e diventato un best-seller. Il nome dello scrittote di Orani si è affermato al sopra di ogni più rosea previsione. L’Adelphi ha fatto un I CINEMA Successo a Ozieri per l’anteprima di Sonètaula Giornata di festa, di cultura di alto spessore, di grande successo di pubblico e di critica nel teatro civico straccolmo per la presentazione in prima assolita del film “Sonètaula” del regista dorgalese Salvatore Mereu, alla sua seconda impegnativa prova dopo “Ballo a tre passi”. Alla fine della proiezione calorosi, prolungati applausi da parte del pubblico letteralmente affascinato dalla storia, vita e morte del giovane Zuanne Malune, bandito per caso. Complimenti ed unanimi consensi al regista e ad un folto gruppo di attori presenti in sala fra i quali il bravissimo Franco Falchetto, originario di Orotelli che pur al debutto cinematografico ha mostrato maturità ed ottime doti interpretative, sicuro segno di una futura brillante carriera. Applausi anche per il “nonno” Serafino Spigia, per l’ozierese Fiorenzo Saturno (uno dei disertori in cerca di imbarco per il continente) e per Bruno Deledda IL MESSAGGERO SARDO Parlando in Poesia 19 a cura di Salvatore Tola Su toccu ’e sa campana Da Paulilatino a Ozieri armelo Demartis è un signore alto e robusto, di una certa età ma ancora ben portata. Cordiale e pronto a battute di ironia delicata e bonaria. Nato a Paulilatino, vive da lunghi anni a Ozieri. È conosciuto nel mondo dei poeti perché per oltre un quarto di secolo ha curato insieme a Cicito Murtinu il premio di poesia sarda “Logudoro”; i due chiedono di essere affiancati a elementi più giovani, ma è certo – e glielo auguriamo – che resteranno al fianco della loro creatura ancora per molti anni. Demartis non ha mai interrotto i rapporti con il paese d’origine: anche qui ha contribuito alla fondazione di un premio di poesia, intitolato al poeta soprannominato “Prantaferru” (Francesco Scarpa, 1896-1962). Partecipa regolarmente come membro della giuria, e la manifestazione ha toccato la diciassettesima edizione. Mentre Murtinu si dedica alla pittura, e ogni anno interpreta con un quadro il tema che viene assegnato, Demartis scrive poesie, e ha al suo attivo due raccolte: Ischintiddas, del 1994, e Butios de lentore, del 2004. C Nella prefazione di quest’ultima Claudio Zanelli scrive che il poeta non mira tanto a trasmettere un messaggio quanto a «confidarsi, confessarsi e trovare un qualche conforto», e a «scolpire a tutto tondo personaggi tipici della vita dei nostri paesi»; in ogni caso egli vuole «aprirsi agli altri uomini, perché accolgano le sue emozioni e commozioni, e partecipino al suo piacere di cantare». Per dare un esempio di questa inclinazione alla comunicazione riportiamo la poesia Pitzinnia. Segue la parte saliente della composizione che ha vinto l’edizione 2006 del “Logudoro”, quando il tema da trattare era “A segus de s’orizonte”. L’autore, Mario Vargiu di Narbolia, esprime la difficoltà che l’uomo incontra quando vuole andare a fondo nella conoscenza delle realtà che lo circondano. A questi grandi temi della vita, della religione e dell’universo sono dedicate le altre poesie. Particolare significato rivestono i tre mutos, perché Antonello Fiori li ha appresi dal padre Salvatore nel periodo in cui era in ospedale, gravemente malato; è scomparso nel 2005. Pitzinnia Mutos Dae su ’adu arcanu No mi connoschides, so deo cuddu pitzinnu chi serràd’intro coro lieras istajones de sole aunzadas de carignos e cantigos eredados da veros babos canos. Cantas diligas paraulas de amore mai naradas intendo agalu timidas a s’ascia e fala in bula, ma siddidas a s’anima d’affriscione an bestidu sa pitzinnia cabulada, d’avreschidas de prata e pabaulosos intirinos e galanidos iscurritzos de deghile misteru. Cantos a amigos e fedales tancados in s’amentu su tempus no olvidada. Ca intro su coro istracu tichirriana sempere cuddos annos losanos chi niunu mi podet leare. Sos puzones a nue falana a s’aumbrare a s’alvure fozida. Coro, si no ses tue no la potto impignare cun attere sa vida. Andende riu riu perdidu appo sa giae chi fit de sa credentzia. Nendeti «adiu adiu» itte coro des ae’ sa die de sa partentzia. A su padrone meu bene l’appo servidu ma male m’at trattadu. Cantas boltas s’est bidu su muncaloru meu de lagrimas bagnadu. In mesu de sas roccas frimmadas dae sa terra in logos de montes unu nuraghe, e pro s’Eternu pontes cun deas a Isse abbratzadas. Inie fia, e imboligadu dae manos matessi chi m’an tentu, e no b’aiat murmuttu ne bentu pro narrer chi diversu fit su ’aidu. Carmelo Demartis A segus de s’orizonte …E a chie at criadu sas profundas cosas chi oscuran s’umanu caminu li dimando, su sero, de continu ite bi at poi ’e cussu monte, ite cuat su pallid’orizonte e ite cuan sas pasidas undas? Cuan fortzis melodicas sirenas o logos de incantu e de amore? O s’orizonte cuat su dolore cuddu chi attit a sos ojos mios lagrimas mudas che pasidos rios e a su mundu tottu dolu e pena? Su cor’invan’a s’immensu abelzo: chilchende sa velada veridade sa terrena abbandono vanidade in custa die chi lenta si morit ca niuna riposta mi fiorit pro su misteru ch’isolvere chelzo. Tando, privos de fortzas e de brios, sos disizos chi tenzo e sas isperas morin sutt”e su dolu e sas chimeras e si firman soso pensamentos mios. Mario Vargiu Giovanna Maria Fiori e Michelina Piras (inviati da Antonello Fiori) Solitudine Amaro il giorno, più triste la notte per chi è solo. Puoi gridare e piangere, tanto nessuno potrà sentirti, nessuno potrà risponderti. Anche il cane abbaia e si dispera quando è solo, anche lui ha bisogno della presenza di qualcuno e di carezze. Ma in questo mondo di sordi e di codardi, dove sempre più la gente di allontana dalla realtà per vivere nell’astratto profondo come in un abisso, così che è solo, aspetta invano che qualcuno bussi alla porta e possa per un attimo, solo per un attimo colmare il vuoto che lo circonda. Efisio Ledda Antoni Sanna A chie pregat Fiorit onzi pianta, onzi fiore, e s’amore divinu mai non morit: a custa Pasca de su Redentore a chie pregat Deus lu favorit. Fintzas su giardinu si colorit sa rosa, e-i sa prama, onz’albore, fintzas sa Mama de su Divin’Amore sas grascias divinas nos apporrit. Cun s’olia, sa rosa e-i sa prama, ca nd’est resuscitadu su Messia, altzat sos ojos sa divina Mama a totta canta s’umana pregadoria. Issa ammirat a dsu terrenu drama, a chie pregat cun coro, e s’armonia. E cun sa prama, sa rosa e s’olia bona Pasca auguro in custa trama de su telaju ’e sarda poesia. Cando toccat a sero sa campana iss’annuntziat ch’est s’Ave Maria, sas devotas in dom’o in cresia a sa mamma celeste s’invocana. S’invocan’a sa Vergine beata pro chi torret a domo su maridu, o su fizu pro famene fuidu impreados in sas minas de prata. A Nostra Signora de Gonare in lacrimas faghene unu votu iscultzas de annare a noenare. Est una forma sintzer”e pregare, ma cantas in su monte si nd’at ruttu prima ’e poder sa cresia toccare. Salvatore Corbinzolu Risurretzione Cristu, cundannadu a morte ’e rughe, tres oras in agonia est istadu, po distruer su miseru peccadu su sambene at versadu tughe tughe. A s’omine s’amistade at insegnadu e de cumandamentos fattu lughe, però a isse, sentza de meritu su peccatore che Giuda l’at traitu. Maria de Magdala, in pena e piantu, appena s’aurora fattu at ghia, giutta a sa losa a flebile boghe at preguntadu s’at bidu su Messia, a s’Anghelu in veste biancu mantu, chi li rispondet: «E’ risortu, no est inoghe». Tiberio Vacca In penzamentu Penzende e ripenzende ogni momentu mi domando puite penzo tantu; no mi mancat nudda so cuntentu ma a boltas mi ’enit su piantu, penzende chi una die in campusantu intro de cussa tana itte tulmentu. Riflettinde bene dae fundu itte peccadu a lassare su mundu. La penzo goi ca tenzo ottant’annos, ca in chelbeddos non giuto una nue, cumprendo chi ottanta sunu mannos passados inoghe e igue, aterettantu chi b’arrives tue, de bi arrivare sentza tenner dannos, ch non connoscas de male unu neu, tantu saludu chi ti diat Deu. Pietrino Canu Salvatore Dalu Nues Quande i giurni Curren sas nues in su chelu, su ’entu las faghet andare lezeras, comente unu velu de isposa a pes de s’altare. Benin dai terras lontanas biancas comente su nie, pare’ chi angelicas bramas ispirare chelzan a mie. Tottu las est istratzende su ’entu, e fattende suffrire cun issas su coro meu. S’anima mia a Deu tentada de s’aunire, custu incantu ammirende. Quande i giurni che han cunnùsciu u nótru amù se disperdian cun u ventu, ôtri saiàn testimoni, ôtre nóte veniàn scrîte insci u stéssu pentagramma, müxiche nœ impiàn u sé de ôtre primmavàie. Nisciün de quanti han tesciu i fì de quéllu tempu de quélli che han arrebuttàu â tóa dell’óssiu, mainè, cuntadin, lüdri e cummedianti riusciàn a passò pê e magge de só risse. D’autunnu, de nœeu emigriàn e rundaniñe e i nàigri ratti-pernüghi viuliàn u turchin da mattinò, strassian dai crii di ochin e d’insassiabili berté. E quande u labécci u curriò pe u sé settembrin dau mò ôtra scciümma a l’ingianchiò e schügée ê verde vigne daiàn ancun u só vin. Francesco Carta Salvatore Todde Paesi di Sardegna 20 ATZARA Vino arte e artigianato di Salvatore Tola Il paese si trova nel cuore del Mandrolisai - Le sue vigne producono un vino eccellente e rinomato - In passato ha esercitato una grande attrazione per grandi pittori Donne di Atzara di Filippo Figari (part.) aese della Barbagia Mandrolisai, non lontano dalle cime del Gennargentu, Atzara è – a 540 m di altitudine – al centro di un paesaggio di colline fertili, dalle linee arrotondate: anche per questo sono gentili i modi, e pregiati i prodotti della terra, in un paese che conserva molto delle antiche tradizioni. Si può cominciare dalla vite e dal vino, per delineare il quadro di una realtà economica ed umana. Un osservatore scriveva, nel 1833, che il «colono atzarese» riteneva la viticoltura «il più importante capo delle sue risorse». La produzione era tale da sopperire al «prodigioso» consumo locale e alimentare un esteso commercio. Per questo i danni della fillossera, sul finire del secolo, furono particolarmente sentiti. Ma gli agricoltori P seppero reagire e le vigne furono ripristinate: oggi le colline intorno al paese sono popolate di viti, la produzione è una fonte importante di reddito per il paese e sono sempre più numerosi gli estimatori e i clienti che vengono a rifornirsi del rosso – e robusto – Mandrolisai. Altro vanto è per Atzara l’attrazione che ha esercitato in passato su pittori sardi e stranieri. Fu precisamente nel 1900 che un artista spagnolo fu colpito dalla bellezza dei costumi indossati da alcuni atzaresi giunti a Roma per il giubileo. Si stabilì nel paese, per poterli ritrarre, e altri suoi colleghi spagnoli arrivarono, imitati poi dai maggiori artisti sardi del Novecento. Incontri ed esperienze che hanno lasciato traccia nella vita civile del paese: il museo intitolato allo spagnolo “Antonio Ortiz Echagüe” ospita un’interessante raccolta d’arte moderna e contemporanea. Ma sono anche altri i motivi di curiosità e d’interesse in questo paese, che pure, con i suoi 1300 abitanti scarsi, non ha grandi dimensioni. Gradevole tra le altre cose il suo centro storico, in particolare il rione Su Fruscu, che si distende al di dietro della chiesa di San Giorgio, l’antica parrocchiale. Sulle strade strette e tortuose, tutte lastricate a nuovo, si affacciano abitazioni in granito abbellite da finestre e porte, opera di abili scalpellini. Risalendo verso la parrocchiale di Sant’Antioco si LOLLOVE Un pugno di case imbiancate di calce Il borgo ai piedi dell’omonimo monte è una frazione di Nuoro foto Donato Tore Ai piedi dell’omonimo rilievo di 795 metri Lollove (circa 80 abitanti; a 384 m sul livello del mare) si presenta come un pugno di case a un solo piano imbiancate a calce e tinte, alcune, di colori vivaci. A 12 km da Nuoro, comune capoluogo, è quasi sulla statale 537 che dallo svincolo di Posada attraversa il diagonale quasi tutta la Sardegna per unirsi, presso Abbasanta, alla statale 131 Carlo Felice. Fughe di morbide colline intorno, coltivate in passato da agricoltori, hanno ceduto oggi il campo all’impegno dei pastori che vi conducono greggi numerose. Il terreno, mantenuto umido da piccoli corsi d’acqua, e non troppo esposto ai venti dominanti, si mantiene ricco di pascolo per buona parte dell’anno. Una parte non rilevante viene ancora adibita all’agricoltuta, ma con metodi poco adatti e con scelte poco adeguate riguardo alla coltivazione dei prodotti da coltivare, limitata di preferenza ai cereali. La storia di questo borgo è un po’ la stessa degli altri piccoli centri sorti in quella parte dell’isola. In periodo medioevale appartenne al Giudicato di Gallura, curatoria di Dore. L’avvento della dominazione aragonese non venne accettata pacificamente dalla popolazione. Ciò nonostante paese e territorio dovettero far parte del feudo concesso dagli Aragonesi a Giovanni d’Arborea. Nel 1410 il villaggio diventò proprietà dei Turrigiti che nel 1430 lo passarono ai marchese d’Oristano. Nel 1478, Aprile 2008 giunge al punto in cui si trovava l’abitazione del feudatario, detta Domo de Su Conte, ormai trasformata in un nucleo di abitazioni civili. Delle antiche strutture rimangono visibili soltanto un portale e un pozzo monumentale, ricoperto da una cupoletta ornata da maioliche. A breve distanza la chiesa di Sant’Antioco, costruita a cavallo tra il XVI e il XVII secolo da maestranze locali in forme gotico-catalane tipiche dell’edilizia religiosa della Sardegna del tempo. Si articola in tre navate con volte a sesto acuto in quella centrale e a tutto sesto in quelle laterali. La facciata di stile tardoromanico, in pietra a vista di colore chiaro ed esposta a mezzogiorno, è abbellita da un rosone a raggiera. Al fianco il robusto campanile a pianta quadrata, simile a quello di San Mauro di Sorgono. La vicina canonica ha le finestre ornate da cornici in trachite. Sulla via principale – che è poi un tratto della statale 128 Centrale sarda – e su alcune stradette laterali si affacciano le botteghe che dimostrano la vivacità di Atzara nel campo dell’artigianato. C’è ad esempio un laboratorio di tessitura, Trastos, che fa capo all’ISOLA, l’Istituto regionale per l’organizzazione del lavoro artigiano; mentre un altro, La Mimosa, è specializzato nelle tintura di tessuti e filati mediante sostanze naturali, ricavate da erbe, piante e fiori. È in attività anche un sarto che si è distinto per la confezione di quello che viene definito oggi “abito etnico”, in velluto o più raramente in orbace. I buongustai trovano, oltre alle cantine dei produttori di vino, una pasticceria, una panetteria e – non lontano dal paese – un’azienda agrituristica che mettono in pratica le ricette tradizionali: tra questi sa tumballa, piatto povero che ha per base residui di vari tipi di pasta. Nelle vicine campagne si trovano numerosi nuraghi, tra i quali spicca quello di Abbagadda, del tipo monotorre e in buono stato, situato vicino ad una sorgente calda da cui prende il nome. Due chiese campestri, intitolate entrambe a Santa Maria, vengono distinte con le espressioni “de susu” e “de josso”. La festa che si celebra in quest’ultima il 21 agosto è occasione per l’esibizione di gruppi folcloristici e di cavalieri: le pariglias. Né possono mancare i costumi che tanto avevano colpito pittori di diverse contrade. non appena il marchesato fu confiscato, Lollove fu assegnato ai Carroz di Mandas. Successivamente appartenne ai Maza de LiÂana, ai Portugal e ai De Silva Fernandez che lo fece confluire alla fine nell’importante feudo d’Orani. Entrò a far parte della provincia di Nuoro nel 1821; e nel 1838 si affrancò dal giogo feudale. Introdursi tra le strette vie del borgo è come rivivere un’altra vita, andando in dietro nel tempo quando i villaggi dei contadini-pastori avevano un loro assetto inconfondibile: giardinetti e orticelli tra vie e case sfociavano, e qui sfociano ancora, direttamente nella campagna. In questa struttura antica svetta la chiesa dalle linee gotico-aragonesi (secolo XVI) di Santa Maddalena. All’interno, tre navate e il presbiterio sotto una volta a crociera di bell’effetto. Altari di legno intagliato adornano gli spazi tra le arcate. Due statue secentesche danno un tocco nobile all’insieme. La facciata, animata da un rosone, sovrasta il portale di trachite rosa. Alla festa di San Biagio (3 febbraio) la gente di Lollove c’è sempre tutta: i pastori lasciano i loro ovile per tornare in paese nel quale confluiscono anche tutti quelli che vi sono nati e vivono da altre parti dell’isola. Non mancano soprattutto quelli che a Nuoro, dove si sono trasferiti da tempo, occupano quasi tutto il rione Sa ’e Sulis. È una festa da non perdere: una certa coloritura comunitaria, ricca di sana allegria, la rende quasi unica. Franco Fresi IL MESSAGGERO SARDO Cultura PERSONAGGI Adiu, Peppe Sozu, ammaju de poesia In Bonorva, a s’edade de 93 annos Pepe Sozu con Remundu Piras i diat poder nàrrere chi non si nde siat nemmancu abbizadu, tiu Peppe Sozu, cando sa morte at tocheddadu a sa janna sua, su 27 de su mese de Martu a sas 7 de manzanu: si che l’at leadu in-d-una chinnida de oju, ma chene li dare dolore perunu: propiamente sa calidade de adiu chi isse aiat semper tentu in disizu. Fut nàschidu in Bonorva su 24 de Làmpadas de su 1914, duncas li mancaiat pius pagu de tres meses a cumprire 94 annos. Su 22 de Làmpadas de ocannu passadu fut morta sa muzere, Antonia Angius, fedale sua e cumpanza istimada de vida, chi l’est istada a costazu pro sessantases annos e l’at dadu tres fizos: Madalena, Angelinu e Peppinu (mortu a s’edade de 48 annos in s’istiu de su 1993, unu dolu chene nùmene, chi l’at fatu detzìdere a si retirare dae sas garas). S de Pàulu Pillonca In sa Missa de corpus presente, in sa cheja de Santa Maria Bambina, su padre frantziscanu Pinuccio Solinas - chi dae paritzos annos che li jighiat a domo sa comunione in sas primas chenàburas de totu sos mesesde s’annu - l’at saludadu cun peràulas de istima e de ammiru, banténdelu comente artista mannu e famadu, emmo, ma finas comente ómine virtudosu e de sentimentos dìligos. In s’istória de sas garas de poesia Peppe Sozu est una de sas figuras de mezus importu. Isse fut unu arrejonadore sàbiu e profundu, cale si siat chi esseret s’argumentu chi lu ruiat in sorte seberende sos temas. E si lu difendiat, s’argumentu sou, chilchende de imminorigare sa parte anzena e de buscare pius logu, immanniténdela, pro sa parte sua - comente narat sa régula de custu jogu antigu - ma semper dende rejone a su cumpanzu cando la teniat. Finas pro custarejone una gara cun isse in su palcu fut una proa bene resèssida in parténtzia. Un’aterunu donu distintu chi Peppe Sozu teniat fut de seguru sa delicadesa e sa dulcura de sa limba de sa ‘idda nadia sua, irrichida dae sa sienda pius larga de su logudoresu de àteras biddas, cando bi fut su bisonzu de l’impitare. Sa melodia de sa ’oghe cumponiat totu e rendiat deghile su cunsonu. Tiu Peppe Sozu at comintzadu a cantare calchi annu pius a tardu de cantu diat aer pótidu, pro more de sa disamistade nàschida inter sos pìscamos sardos e sos cantadores in poesia chi at fatu cagliare a sa muda sos poetas pro chimbe annos, dae su 1932 a su 1937. Sa prima gara pùbblica Peppe Sozu la fateit in su palcu de 21 Foresta Burgos in s’annu 1939 cun sos cantadores thiesinos Andria Nìnniri e Tommasu Pinna “Gherrinu”, ma su cointzu de sa carriera si podet nàrrere chi est istadu in sos primos annos a pustis de sa segunda gherra mundiale. Su cumprou verdaderu de sas calidades suas sa Sardigna l’at tentu isculténdelu cun sos mannos de tando: Antoni Cubeddu de Uthieri, Barore Tucone de Buddusò, Barore Sassu de Bànari, Remundu Piras de Biddanoa Monteleone, Antoni Piredda de Thiesi, Cicciu Piga de Perfugas, Frantziscu Demartis de Mores, Jommaria Pulina de Piaghe, Juanninu Fadda de Fordonzanos. Babbai ‘e Sozu teniat unu cuntzetu mannu de sa professione de cantadore in poesia e de s’onore chi unu poeta si devet fàghere de fronte a sa zente e de sos àteros poetas chi cantan cun isse. Una ‘olta, cando b’arrejonei a s’ispessamentada pro su lìbberu “Chent’annos, cantadores a lughe ‘e luna” in domo sua, subra de custu argumenti mi nareit: “L’apo semper nadu, no est chi lu so nende como a tie: dae una ‘idda dia esser istadu pius cuntentu a mi che torrare sena ‘inari a pustis de aer fatu una gara mala, cun totu chi su ‘inari bisonzat e faghet boltare su chelveddu a s’umanidade ca sena ‘inari non si podet fagher guasi nudda. Si deo fia andadu a cantare pro su ‘inari non fia diventadu su chi so: non fia istadu nudda etotu. Podia aer balanzadu forsi pius de su chi apo ‘alanzadu ma non fia reséssidu a mi distìnghere, a mi fàghere unu nùmene, a esser apretziadu dae tanta zente, zente colta puru. Custu est chi m’at azuadu a vìvere. Ite contat su ‘inari de fronte a una figura mala? Non contat nudda. Unu milione in bujaca, a lu tènnere o a non lu tènnere, ne nisciunu l’ischit ne nisciunu mi lu controllat ne m’impòberat piusu. Ma una figura mala nono. Si deo ando a cantare a unu palcu e fato una figura mala l’ischin in tota sa Saldigna a s’àtera die”. Cun Peppe Sozu sa poesia cantada in limba sarda perdet, seguru, unu de sos isteddos pius lughentes de su firmamentu sou, ma sos imparos chi isse at lasssadu sun iscritos a lìteras de oro in s’ammentu de sa zente de bona voluntade. E gai an a addurare pro su tempus chi devet bènnere. Cun virtude Versos in ammentu de tiu Peppe Cun virtude e cun altos sentimentos, o Sozu, as onoradu s’Elicona. Fis frimmu e forte in sos argumentos, dignu de la retzire sa corona. Mai tenias de crisi momentos, sa gara ti ‘essiat sempre ‘ona: tantos annos pro cussu in dogni zona as lassadu sos pòpulos cuntentos. Cun boghe bella e limba ‘e Logudoro fisti s’ammaju de ogni persone cun impignu e cun vera passione cun tantos as cantadu a bonu coro ma s’istória como cun rejone t’at de sos mannos postu afaca insoro Custas sun sas poesias intregadas a s’ammentu de tiu Peppe Sozu chi nos an mandadu Marieddu Masala, Anna Cristina Serra, Salvadorànghelu Murgia Niola, Salvadore Iscanu e Antoni Mula A sa dresta de Deus Tiu Peppe, colcadu intro sa bara in viaggiu pro s’ùltima dimora cantu tristu mi rendet in cust’ora pensende ‘e non bos bier pius in cara, de non bos tenner a cumpagnu ‘e gara in terras de Sardigna e logu ‘e fora pro festa ‘e Santos e Nostra Segnora cantende in bona muta a boghe jara. Cun-d-unu coro nóbile in su sinu e sa virtude de poeta in mente cantu auguradu azis continu dae subra sos palcos a sa zente lu godedas in su regnu divinu a sa dresta ‘e su Deu onnipotente. Mariu Màsala Fatu de celu e de terra (A Tziu Peppi Sotgiu) Tochendiddi lébia su coddu una Sennora bistia ’e biancu Dd’at nau: “Aió, no timas, ap’aprontau po Tui unu palcu de seda e brocau ancà T’abetat su mistériu ’e sa Luxi fata po Tui cantu e Poesia”. Issu, fatu de celu e de Terra, sa chi de sempri dd’at prenu coru, menti e fueddu, est móviu facias a s”omu de is steddus prus artus. Saludendu s’at nau: “Un’àteru cantu deu andu a si fai’ e craru s’at lompi’ a su coru candu, giustu su passu, eis a bistiri dónnia obrescidroxu cun eréntzias de Terra e Poesia. Anna Cristina Serra Salvadore Iscanu Onore a tiu Peppe De cantos an cantadu poesia tiu Peppe a nisciunu fut segundu: fine argumentadore, de profundu sentimentu e alada fantasia. Pagu brulleri, cantait ebbia cosas de importàntzia e de bundu e finas a Tucone e a Remundu in su palcu poniat marrania. In terra cun su sou raru donu semenadu at pius de chimbant’annos versos e rimas d’alta calidade. Como in Chelu, cun su matessi tonu, cun sos che issu cantadores mannos cantat inie pro s’eternidade. Salvadorànghelu Murgia Niola Boghe amada Sa morte at dae nou fatu dannos, a mesu s’Elicona nd’est bintrada: in giru in giru déndesi un’ojada nde piscat su cumpanzu de sos mannos nende: “Beni, chi s’ora est arrivada, como deves bestire custos pannos: pro chi tenzas norantabator annos as a esser sa ‘oghe pus amada e finas su poeta pius adatu in chelu pro allùere un’istella e dare lughe ancora a cussu allozu. E gai mi che leo a Peppe Sozu umpare cun sa sua ‘oghe bella, non che poto leare su chi at fatu”. Antoni Mula Cultura 22 ANNIVERSARI Giovanni Maria Angioy commemorato a Cremona e Marchirolo Due convegni nel bicentenario della morte per ricordare la figura dell’eroe della “Rivoluzione sarda” l Circolo sardo “Sa Domu sarda” di Cremona, presieduto da Antonio Milia, e il Circolo “Giovanni Maria Angioy” di Marchirolo (in provincia di Varese, ai confini con la Svizzera), presieduto da Gianfranca Canu, hanno commemorato a metà marzo, nel bicentenario della morte, Giovanni Maria Angioy (Bono, 21 ottobre 1751 - Parigi, 23 febbraio 1808), l’eroe della “rivoluzione sarda” di fine Settecento. La manifestazione organizzata dal Circolo di Cremona si è tenuta nel pomeriggio del 14 marzo, nella Biblioteca Statale, con il patrocinio del “Comitato Sardo per le celebrazioni del 150° dell’Unità d’Italia” e della Fondazione Istituto Storico “Giuseppe Siotto” di Cagliari. Davanti a un uditorio numeroso e qualificato, dopo i saluti di Antonio Milia e della direttrice della Biblioteca, Emilia Bricchi Piccioni, Aldo Accardo, docente di Storia contemporanea nell’Università di Cagliari, ha presentato il libro “Parabola di una Rivoluzione: Giovanni Maria Angioy tra Sardegna e Piemonte”, appena pubblicato da Aìsara Editrice di Cagliari per iniziativa della Fondazione Istituto Storico “Giuseppe Siotto”. Il volume, che ha una prefazione di Accardo, e un lungo saggio introduttivo (oltre 70 pagine) di Luciano Carta, propone un ricchissimo corpus documentario, di 530 pagine, a cura di Alberigo Lo Faso di Serradifalco. Il ricercatore, generale in pensione, ha condotto un’indagine a tutto campo in tutte le sezioni dell’Archivio di Stato di Torino in cui ragionevolmente potevano essere conservati i documenti relativi alle vicende del triennio rivoluzionario sardo (1793-1796) e, in particolare, per gli anni 1797 e 1798, quelli attinenti al personaggio-chiave Giovanni Maria Angioy. La manifestazione di Marchirolo è stata organizzata, nel pomeriggio del 15 marzo, dal Circolo sardo, in collaborazione con la FASI, l’Assessorato del Lavoro della Regione sarda, e con il patrocinio del “Comitato Sardo per le celebrazioni del 150° dell’Unità d’Italia” e della Fondazione Istituto Storico “Giuseppe Siotto” di Cagliari. Nella sede del Circolo, dopo i saluti della presidente, Gianfranca Canu, originaria di Bono, e dei sindaci di Marchirolo (Pietro Cetrangolo) e di I Bono (Piero Molotzu), lo storico Federico Francioni ha illustrato “momenti e problemi della biografia di Giovanni Maria Angioy”; Aldo Accardo, ha ripercorso la “parabola di una rivoluzione”, riferendosi alla storia della Sardegna “dalla crisi di fine Settecento alla perfetta fusione”; lo scrittore e studioso della cultura sarda Salvatore Tola ha proposto una rassegna su “rivoluzione e controrivoluzione nella poesia sarda di fine Settecento”. Oltre numerosi soci del circolo di Marchirolo erano presenti il coordinatore della Circoscrizione dei Circoli sardi della Lombardia, Antonello Argiolas, e i presidenti dei Circoli di Bareggio-Cornaredo e di Vigevano. Personalmente, in entrambe le occasioni, ho messo in evidenza il significato storico e il valore culturale de “Sa Die de sa Sardigna”, festa del popolo sardo, fissata per il 28 aprile da una legge della Regione Sarda del settembre 1993, in ricordo del 28 aprile 1794, data della storica cacciata pacifica (il cosiddetto “scommiato”) dei Piemontesi dalla Sardegna. Nel contesto di quel triennio rivoluzionario sardo (1793-1796) è d’ obbligo la citazione di due nomi: Francesco Ignazio Mannu (autore della Marsigliese sarda, il canto Su patriottu sardu a sos feudatarios) e soprattutto Giovanni Maria Angioy, definito da qualche studioso “il più illustre martire laico sardo”. Angioy, pervenuto fino alla carica di giudice della Reale Udienza, inviato nel febbraio 1796 a Sassari come Alternos (vicario) del viceré, si mise a capo di un movimento antifeudale. Ecco come Giovanni Spano, in un saggio storico del 1875 intitolato La rivoluzione di Bono del 1796 e la spedizione militare (opportunamente ristampato qualche anno fa dal Comune di Bono ) riassume il senso Aprile 2008 della vicenda nella prima pagina dello scritto: “Nel 3 febbrajo 1796 Angioy fu mandato dal viceré Filippo Vivalda, e dagli Stamenti Sardi, nella qualità di Alternos, per sedare i tumulti del Capo settentrionale dell’Isola, e specialmente del Logudoro, dove più di 40 villaggi si erano confederati per abbattere l’orrendo mostro del feudalesimo. Ma egli, esaminando da vicino le crudeli vessazioni, le soperchierie dei ministri, che vi mandavano i Feudatarii, e gli abusi, in vece di rappaciare le popolazioni, si diede ad avvalorare le giuste aspirazioni delle medesime per l’emancipazione feudale che da tempo chiedevano”. Il movimento antifeudale guidato da Angioy fu fermato dall’armistizio di Cherasco e dalla successiva pace di Parigi (1796) tra il Piemonte e la Francia. L’eroe della rivoluzione nazionale sarda fu così costretto a fuggire in Francia, dove visse in esilio – aiutando chi aveva bisogno tanto da ridursi in completa miseria – fino alla morte, sopraggiunta il 23 febbraio 1808, a 57 anni. Purtroppo la sua tomba non è stata ritrovata in alcun cimitero parigino. Paolo Pulina, dirigente della Fasi – è intervenuto sia a Cremona che a Marchirolo, ed ha espresso apprezzamento per la decisione dell’Assessorato alla Cultura della Regione Sardegna, guidato da Maria Antonietta Congiu, di realizzare nel 2008 una serie di manifestazioni celebrative per far conoscere, soprattutto ai più giovani, alcuni personaggi che hanno contribuito a costruire la storia e la cultura dell’isola. Tra queste personalità - attive tra politica, arte e letteratura – figura Giovanni Maria Angioy, insieme con Giovanni Spano, Giorgio Asproni, Francesco Cocco Ortu, Luigi Piloni, Raffaele Delogu, Costantino Nivola. A proposito di Giovanni Maria Angioy il comunicato della Regione afferma: “Nel bicentenario della morte sarà reso omaggio a Giovanni Maria Angioy. Docente universitario, giudice della Reale Udienza, imprenditore, banchiere di orientamento giacobino-progressista Giovanni Maria Angioy è divenuto per i Sardi un simbolo di riscatto e di indipendenza per essersi posto a capo di un vigoroso movimento insurrezionale contro i privilegi feudali, ancora vivi e operanti nella Sardegna del XVIII secolo, e per essersi battuto per il rinnovamento sociale dell’isola durante il duro dominio piemontese”. P.P. UDINE Presentato il libro “L’Agabbadora” Al circolo “Montanaru” presente l’autore Giovanni Murineddu Anche nel 2008 il Consiglio Direttivo del circolo sardo “Montanaru” di Udine, guidato dal presidente Domenico Mannoni, ha programmato numerose iniziative. Il 3 febbraio è stata organizzata la festa di Carnevale sia per i bambini che per gli adulti con grande successo. Il 23 febbraio – ci segnala Domenico Mannoni – si è tenuta la conferenza su Antioco Casula “Montanaru”, a 51 anni dalla scomparsa, con poesie declamate e cantate da Marisa Sannia e dagli Stentales. La serata si è conclusa con i racconti di Giovanni Gioi, desulese trapiantato in Veneto ed ex alunno delle scuole elementari del poeta “Montanaru”. L’8 marzo 2008, nei locali del circolo, alla presenza di un folto pubblico, è stato presentato il libro “l’Agabbadora”. Alla manifestazione è intervenuto l’autore, il sen. Giovanni Murineddu di Calangianus. Il prof. Carmelo Spiga ha tratteggiato i punti salienti di un libro di grande attualità: la pratica dell’eutanasia nella Sardegna arcaica fino agli inizi del Novecento. Alla presentazione del volume hanno partecipato, tra gli altri, il Procuratore della Repubblica di Udine, Antonio Biancardi, il sen. Marcello Basso, il sindaco di Tavagnacco, Mario Pezzetta, il parroco della parrocchia dei Rizzi don Giuseppe Faccin, la coordinatrice dei Circoli sardi del Nord-Est e delegata FASI, Maria Antonietta De Roma , la presidente dell’Associazione Regionale Circoli Sardi in Friuli Venezia Giulia, Maria Concetta Marceddu e numerosi amministratori provinciali che locali. IL MESSAGGERO SARDO Sardegna Notizie 23 TRASPORTI Tram e metropolitana per collegare Cagliari In funzione la tratta da piazza Repubblica a via Vesalio - Un prolungamento fino al Policlinico universitario di Monserrato - Previste sei linee per servire l’aeroporto, Quartu e gli altri centri dell’hinterland È entrata in funzione la metropolitana leggera che collega Cagliari con Monserrato, nella tratta da piazza Repubblica, di fronte al Palazzo di Giustizia fino alla via Vesalio-Gottardo, nei pressi della “cittadella finanziaria”. Alla inaugurazione, con il presidente della Regione Renato Soru, è intervenuto il ministro dei Trasporti Bianchi. Entro l’anno sarà completata anche l’elettrificazione sulla linea che arriva fino a Settimo San Pietro. L’hanno annunciato in una conferenza stampa il presidente della Regione, Renato Soru, e l’assessore ai Trasporti, Sandro Broccia, sottolineando come la Giunta punti a rilanciare il trasporto pubblico locale anche nell’area vasta di Cagliari. La rete leggera prevede, inoltre, una continuazione del percorso, per circa due chilometri, dalla fermata Gottardo fino al Policlinico universitario a Monserrato. Il progetto, illustrato ai sindaci dei Comuni confinanti con il capoluogo, costerà complessivamente 319 milioni di euro, con finanziamenti ricavati dalla riprogrammazione di risorse comunitarie sui fondi Fas (Fondo aree TRASPORTI Accordo Meridiana-Eurofly per volare a New York Meridiana ha siglato un accordo di code sharing con Eurofly relativo a tutti i collegamenti fra l’Italia e New York. È possibile acquistare una tariffa da 199 euro, tutto incluso, per volare dal mese di maggio 2008 sui voli per New York in partenza da Roma, Bologna, Napoli, Palermo, Lamezia, Bari e Pescara. Le prenotazioni e l’acquisto possono essere effettuate sui siti www.meridiana.com e www.eurofly.it, contattando il call center Meridiana 89.29.28 o Eurofly 89.21.13 e nelle agenzie di viaggi dotate del sistema Wts (Web trade system). Il network per New York prevede collegamenti diretti da Roma, Bologna, Napoli e Palermo, mentre Lamezia, Bari e Pescara sono collegate con la Grande Mela con uno scalo tecnico effettuato dallo stesso aeromobile a Bologna. New York è inoltre raggiungibile da Cagliari e Olbia con una coincidenza con lo scalo di Roma Fiumicino; su questi voli per i clienti residenti e nati in Sardegna è possibile abbinare la tariffa low cost da 199 euro da Roma a New York a quelle di continuità territoriale fra Olbia, Cagliari e Roma. Inoltre, sul sito www.wokita.com del tour operator del gruppo Meridiana, è possibile acquistare pacchetti attraverso una nuova sezione di aste on-line, approfittando di occasioni convenienti, oppure organizzare tutti gli altri servizi collegati al proprio viaggio, sia di lavoro sia di piacere, scegliendo direttamente on line ad esempio l’hotel, l’auto a noleggio o il transfer. sottoutilizzate) e Fesr. “Il progetto, qualora le amministrazioni coinvolte decidessero di farlo diventare una realtà - ha puntualizzato il Presidente della Regione - non rappresenta un’alternativa definitiva ad altri progetti, come per esempio quello della metropolitana sotterranea, ma è un complemento, si sovrappone. Se tra qualche anno, infatti, saranno disponibili maggiori risorse, alcuni tratti della tranvia di superficie potranno essere sostituiti anche da gallerie”. Il progetto per allargare la rete di metrotranvia all’area vasta di Cagliari prevede sei linee aggiuntive alle due, “Rossa” e “Arancione”, già definite su Cagliari, suddivise anch’esse per colore (Verde, Marrone, Azzurra, Celeste, Blu, Bordeaux), per una lunghezza complessiva di 35,65 km che interessa, oltre il capoluogo, Quartu Sant’Elena, Elmas, Sinnai, Settimo San Pietro, Monserrato, Quartucciu, Selargius e Sestu. Con la linea Verde è previsto il collegamento, in mezz’ora, tra il rione di Pitz’e Serra di Quartu e l’ospedale Brotzu, passando per via San Benedetto, viale Colombo, viale Marconi e via Vesalio. Meno di 30 minuti saranno, invece, necessari al tram sulla linea Marrone per collegare via Roma con Sestu, attraversando i quartieri di Sant’Avendrace, San Michele e la nuova lottizzazione di Su Planu. In un quarto d’ora, sulla tranvia Azzurra, si arriverà dal Policlinico di Monserrato all’Aeroporto di Elmas, raggiungibile anche con una sola fermata di cambio dalle diramazioni Blu e Bordeaux che servono esclusivamente il centro città. TRASPORTI Da luglio collegamento Olbia-Birmingham della Ryanair La compagnia area low cost irlandese Ryanair ha presentato la nuova linea OlbiaBirmingham che sarà operativa dal prossimo 4 luglio. Grazie al nuovo collegamento Ryanair prevede di trasportare 30 mila passeggeri nel primo anno di operatività. Il prezzo promozionale del biglietto sarà di 15,99 euro a tratta, tasse incluse. È possibile prenotare il volo dal sito internet della compagnia. “Nel 2002 - ha detto Silvio Pippobello, l’amministratore delegato della Geasar la società che gestisce l’aeroporto Costa Smeralda - con 219 mila 573 passeggeri, il traffico internazionale si aggirava intorno al 10% del traffico complessivo in transito nello scalo gallurese, i passeggeri sono quasi triplicati nel 2007 passando a 625mila, andando a occupare il 35% del traffico complessivo”. Il 2007 si è chiuso per il Costa Smeralda con numeri da record anche se non ha superato il record storico dello scorso anno (1 milione 832 mila passeggeri trasportati): sono stati un milione 800 mila 206 i passeggeri transitati al Costa Smeralda, di questi 625 mila sono internazionali; lo scalo gallurese è al primo posto come aeroporto internazionale della Sardegna: a fronte di una contrazione dell’1,76% dei passeggeri trasportati, il Costa Smeralda ha registrato nel 2007 un incremento del 6,7%. Nel Sarrabus un giacimento di siti archeologici Secondo gli amministratori comunali potrebbero essere valorizzati per attirare i turisti in vacanza lungo le coste: i nuraghi, pozzi sacri, domus de janas, menhir, castelli e torri di avvistamento Il Sarrabus ha un patrimonio archeologico di inestimabile valore, poco conosciuto, poco sfruttato e che rischia di essere compromesso. I siti archeologici presenti in tutto il Sarrabus sono una ricchezza inestimabile. Si trovano tracce evidenti della presenza dell’uomo dal Paleolitico inferiore al Neolitico, all’Età del bronzo. Nuraghi, protonuraghi, pozzi sacri, domus de janas, menhir, castelli (come quello di Quirra) e torri di avvistamento. Un patrimonio che se adeguatamente valorizzato e fatto conoscere potrebbe rappresentare un forte richiamo turistico per i vacanzieri che affollano le spiagge della Sardegna sudorientale, ma non solo. Offrendo importanti opportunità di lavoro. Tra Villaputzu, San Vito, Muravera e Castiadas c’è davvero uno scrigno. Fra questi, il complesso megalitico di menhir di Cuili Piras, il complesso megalitico di Nuraghe Scalas e di Monte Arrubiu. Le potenzialità del patrimonio archeologico della zona sono state illustrate a Muravera durante un convegno sugli scavi a Nuraghe Scalas. L’archeologa Donatella Salvi ha parlato dello straordinario interesse di questo sito, della necessità di ultimare gli scavi. “Nel territorio – ha detto Salvatore Piu, sindaco di Muravera abbiamo una ricchezza straordinaria, eppure i nostri turisti per scoprire i tesori del passato devono spostarsi a Barumini: assurdo. Per completare il recupero di Nuraghe Scalas occorrono almeno duecentomila euro. Senza un tempestivo intervento si rischia di perdere un patrimonio inestimabile che potrebbe dare non solo ricchezza, ma anche posti di lavoro. Siamo a due passi dal mare: menhir, nuraghi, pozzi sacri possono avere un valore fondamentale sotto il profilo turistico”. Per il sindaco di San Vito, Patrizio Buccelli, non resta che sperare nei fondi Por. I soldi sono sempre pochi, mentre a concorrere sono in tanti. Anni fa il Comune di Villaputzu ha predisposto anche un censimento sul territorio. “C’è davvero di tutto - ha detto il sindaco Gianfranco Piu - molti siti archeologici sono stati danneggiati dall’uomo e dal tempo e i Comuni non sono assolutamente in grado di intervenire. Attendiamo la Regione e i fondi europei. Non abbiamo alternative”. Nel territorio di Castiadas sono tanti i menhir, le tombe di giganti e i nuraghi. «Occorre una loro valorizzazione - ha detto il sindaco Quintino Sollai – l’obiettivo è quello di creare itinerari turistici in un territorio straordinario. La valorizzazione di tutti questi siti di grande valore archeologico sarebbe sicuramente un buon investimento per il futuro economico del territorio del Sarrabus”. Raffaele Serreli 24 Sardegna Notizie Aprile 2008 RICERCA RIFORME Genetica: trovato nei Sardi “Sa Carta de Logu noa”, il secondo gene dell’altezza bozza del nuovo Statuto Presentata dal Comitato promotore “Firma per la tua Sardegna” Il Comitato promotore per il nuovo statuto, “Firma per la tua Sardegna”, composto da esponenti dei partiti di centrodestra, ha presentato il testo de “Sa Carta de Logu noa”. Secondo il Comitato (tra i “garanti” figurano Giorgio La Spisa (FI), Vargiu (Riformatori), Mariano Delogu (An) e Raffaele Farigu (Nuovo Psi) il vecchio Statuto, dopo 60 anni, mostra segnali di decadenza e usura. Basti pensare che, nel 1948, data d’avvio dell’autonomia sarda, l’Europa unita non esisteva, alcuni aspetti della Costituzione italiana erano diversi; ma, soprattutto, erano diversi il mondo, la società, i mercati, tutto ciò che ci circondava. Anche nel ’48 lo Statuto “speciale” aveva spuntato – secondo i promotori del nuovo Statuto – un livello di autonomia più debole delle aspirazioni del popolo sardo. Strada facendo, il regionalismo ordinario (il cui peso politico ed economico era assai più rilevante) e le riforme costituzionali hanno imposto limiti crescenti a una specialità concepita nell’ansia democratica del Dopoguerra. Di qui la necessità di aggiornare e rendere aderente ai tempi la Carta costituzionale dei sardi. Il Comitato ha predisposto una bozza “scritta dai cittadini” e “aperta a qualsiasi contributo”. Fra le novità, l’introduzione del vicegovernatore, per evitare che il Consiglio venga sciolto in caso di dimissioni o impedimento del governatore, un maggiore controllo, attraverso “legge obiettivo” e “bilancio sociale”, da parte del legislativo sull’esecutivo; la semplificazione della legislazione attraverso i testi unici, la possibilità, per la giunta, di ricorrere a decreti legge, l’istituzione di un organo di garanzia (Maiore di Sardegna) sulla legittimità delle leggi, con potere di rinvio al parlamento sardo, la presenza in Europa che crea spazi di relazioni internazionali, rapporto che si enfatizza nell’area del Mediterraneo. È previsto anche l’uso della lingua sarda. LAVORI PUBBLICI La Sassari-Olbia a quattro corsie Presentato il progetto – I lavori dovrebbero concludersi entro 4-5 anni Stanziati 375 milioni di euro Sassari e Olbia, i due principali poli del Nord Sardegna saranno collegati da una strada a quattro corsie. La decisione della Regione è stata ufficialmente comunicata dall’assessore ai Lavori pubblici Carlo Mannoni, nella conferenza di servizi nella sede del Genio civile di Sassari, davanti ai tecnici dell’Anas e a una pattuglia di amministratori locali. All’incontro con l’assessore c’erano i sindaci di Ozieri, Oschiri, Berchidda, Monti, il presidente della provincia di Olbia-Tempio Pietrina Murrighile, l’assessore alla Viabilità della Provincia di Sassari Giovanni Serra. «La quattro corsie – ha detto Mannoni – andrà in appalto entro l’anno, al massimo nella primavera del 2009». Il nuovo tracciato elimina curve e incroci a raso, Grazie all’analisi del Dna di persone di molte parti del Mondo, ed in particolare dei Sardi, è stato scoperto un altro gene che plasma la nostra statura, che può indurre differenze non trascurabili anche dell’ordine di mezzo centimento fino a 1,4 centimetri (se una certa versione del gene è presente in doppia copia) nella nostra altezza. È quanto si evince da uno studio di genetica internazionale che ha visto anche la partecipazione italiana del Cnr presso la Cittadella Universitaria di Monserrato, Istituto di Neurogenetica e Neurofarmacologia, il gruppo ProgeNIA di Lanusei. Il gene GDF5 risulta essere legato all’osteoatrite e la variante che predispone alla malattia delle cartilagine è quella “bassa”, ossia quella associata a statura minore. Ovviamente GDF5 è solo una tesserina del complesso puzzle di geni che disegnano la nostra statura. L’altezza, infatti, è una caratteristica ereditabile per l’80%, per il resto dipende da fattori ambientali (forse l’alimentazione nell’età della crescita); ed è un tipico tratto poligenico, in altre parole molti geni contribuiscono al fatto che una persona è alta o bassa e comunque i geni da soli non bastano a fare la statura di una persona. Oggi però di geni dell’altezza se ne conoscono ben pochi: è del settembre scorso la notizia, apparsa sulla stessa rivista di genetica del gruppo britannico Nature, della scoperta del primo gene, Hmga2, direttamente collegato alla statura. Dopo la scoperta di Hmga2 è partita la caccia ai geni della statura: con questo studio si è arrivati a GDF5 grazie all’analisi del Dna di 4.500 sardi inseriti nel progetto di ricerca “SardINIA”, oltre 2000 finlandesi e 24 mila persone di altre nazioni. Una versione del gene è associata a differenze anche di quasi mezzo centimetro e se nel Dna dell’individuo sono presenti due copie della versione “alta” del gene, questo può significare per la sua altezza anche fino a 1,4 cm in più. GDF5 era già noto per essere associato all’osteoartrite, per la precisione è la versione “bassa” del gene ad aumentare il rischio di problemi di cartilagini, forse per il coinvolgimento di GDF5 nello sviluppo del sistema scheletrico. MEDICINA Scoperto in Sardegna il gene che ritarda il decorso della sclerosi multipla Un gene benigno presente all’interno di un cromosoma ritarda il decorso della sclerosi multipla e in futuro potrebbe consentire di curare le forme più virulente di tale malattia. A scoprirlo sono stati gli studiosi dell’Istituto di Neurologia dell’Università di Sassari guidati da Giulio Rosati, preside della Facoltà di Medicina. I ricercatori Stefano Sotgiu e Maura Pugliatti hanno condotto gli studi assieme ai laboratori del Dipartimento di Neurologia dell’Università di Oxford ed hanno pubblicato i risultati della ricerca sull’ultimo numero della rivista di medicina Proceedings national Academy of Science. In sostanza sono stati monitorati 500 casi fra la Sardegna (che nel bacino del Mediterraneo è la regione con il maggior spiana la seconda strada più trafficata dell’isola e cancella le polemiche. “Sarà l’opera più importante realizzata dalla Regione”. Per realizzare l’importante arteria che cambierà il volto del Nord Sardegna sono a disposizione 375 milioni di euro, frutto dell’accordo tra la Regione e il ministero delle Infrastrutture. “I milioni messi a disposizione dell’isola sono 770: la giunta Soru – ha detto Mannoni – ha deciso di destinarne la metà alla sola Sassari-Olbia, considerandola una priorità assoluta». Se non ci saranno problemi in corso d’opera l’opera potrebbe essere terminata entro i successivi quattro-cinque anni. È il tassello più importante per completare il Piano regionale dei Trasporti (Prt) che individua tre nodi di scambio fondamentali: Cagliari, Sassari-Alghero-Porto Torres, e Olbia-Golfo Aranci. La strada Sassari-Olbia rappresenta un collegamento cruciale, corridoio d’asfalto che mette in comunicazione versante Est e Ovest. Nei 78 chilometri dal bivio di Ploaghe-Florinas sino all’ingresso di Olbia, Anas e imprese mettono in campo diverse strategie per eliminare i fattori di rischio. Il progetto preliminare prevede la realizzazione di un nuovo tracciato a quattro corsie (le due carreggiate saranno separate da uno spartitraffico centrale) che corre parallelo e rasente al vecchio. numero di malati rispetto alla popolazione: 150 casi ogni 100 mila abitanti contro, ad esempio, i 53 del centro Italia) e Oxford. Fra le ipotesi vi è quello legato al corredo genetico dei Sardi: da qui lo studio che ha portato a osservare che i pazienti con la forma “benigna” di malattia (cioè poco disabilitante in 15 anni) posseggono dei geni “protettivi” all’interno del cromosoma 6 chiamati HLA-DRB1. Mentre questi geni sono assenti nei pazienti con decorso più veloce e invalidante. Secondo i ricercatori una diagnosi tempestiva potrà permettere di individuare la terapia più adeguata per il paziente e in un futuro prossimo si potrebbe pensare anche a rafforzare “i geni della benignità” nelle persone affette da questa malattia. Una scelta che consente di limitare al massimo il consumo del territorio e permette, allo stesso tempo, di mantenere in vita una strada utile per assorbire il traffico locale. Nel tratto più nuovo, quello da Oschiri a Monti, la nuova strada invece si sovrapporrà all’attuale scorrimento veloce. Sono previsti quindici svincoli, alcuni viadotti, sottopassi e una manciata di rotatorie in corrispondenza degli svincoli principali. Si viaggerà tra i 70 e i 120 chilometri orari, per andare da Sassari a Olbia si impiegheranno 50 minuti. La nuova strada inizia all’altezza del bivio di PloagheFlorinas lungo la statale 131, 15 km dall’uscita di Sassari. Per 35 km, sino a Su Campu (Oschiri) le quattro corsie viaggiano a distanza ridottissima dalla vecchia statale 597. Il secondo tratto inizia a Su Campu e finisce a Monti. Venti chilometri nei quali la nuova strada è il raddoppio della vecchia, con l’allargamento a nord dello scorrimento veloce. Parallela scorre la statale 199, la vecchia strada per Monti, alternativa per traffico locale e mezzi agricoli. Il terzo tratto, quello finale, va da Monti sino all’ingresso di Olbia (circonvallazione per l’aeroporto), 23 km, la porzione più trafficata, con punte di 12 mila mezzi al giorno. Durante la presentazione del nuovo tracciato non sono mancati rilievi e richieste di modifiche da parte dei sindaci di Ozieri Leonardo Ladu, di Oschiri Antonio Perinu e di Berchidda Sebastiano Sannittu. IL MESSAGGERO SARDO Dall’Italia BIELLA Cento anni e cento motivi per ricordare le donne Una mostra nel circolo Su Nuraghe per esaltare il ruolo de sas feminas Sapori di Sardegna - Cortometraggio sul nuraghe Losa e Santa Cristina cento anni di distanza dal rogo in cui persero la vita, arse vive nella fabbrica “Coton” di New York le operaie che erano state rinchiuse nel tentativo di farle desistere dalla loro lotta per l’emancipazione sociale, il Circolo Culturale Sardo “Su Nuraghe” di Biella ha voluto celebrare la ricorrenza con la mostra fotografica “Feminas, il volto della Luna” presentando immagini di donne piemontesi del terzo Millennio che ancora indossano quotidianamente gli abiti della tradizione. Durante la serata animata da Barbara e Francesca, sono state distribuite le mimose confezionate dall’Angolo del Fiore e tagliata la grande torta a forma di Sardegna realizzata dalla pasticceria Brusa di Biella. Nicoletta Favero, Assessore alle Pari Opportunità della Citta di Biella ha portato il saluto ufficiale del Sindaco Vittorio Barazzotto. Frutto di ricerca sul campo, la rassegna (aperta fino al 30 aprile nei giorni di martedì, venerdì e sabato ore 21-23, ad ingresso libero), illustra inedite assonanze tra il sistema vestimentario cerimoniale tradizionale, l’uso di certi paramenti A sacri e il diverso formarsi della luna. La presentazione del volume “Il vestito della luna. Abiti cerimoniali e quotidiani delle donne piemontesi del terzo millennio” di Battista Saiu, è stata fatta dal prof. Piercarlo Grimaldi dell’Università degli Studi di Scienze Gastronomiche di Pollenzo. Le iniziative del circolo sono proseguite sabato15 marzo con la rassegna “Sapori di Sardegna, mostra di dolci” preparati dai soci del circolo e con la produzione e degustazione dal vivo del torrone di Tonara. Nel pomeriggio sono state consegnate le palme intrecciate al vescovo di Biella, mons. Gabriele Mana, a padre Accursio della basilica di san Sebastiano di Biella e a don Ferdinando Gallu, cappellano di Su Nuraghe. La serata si è conclusa con la presentazione del cortometraggio di Marco Antonio Pani: “Dèi e soldati, il mistero di Santa Cristina e del nuraghe Losa”, fatta da Michela Celadin Saiu, giovane socia del circolo Su Nuraghe. La mostra dei dolci sardi è stata possibile grazie alla disponibilità di Pina Serra, Milvia Picciau, PAVIA Ricerca scientifica poesia e musica al circolo “Logudoro” per l’8 marzo Tutto esaurito nel salone del Circolo culturale sardo “Logudoro” di Pavia, in occasione della festa dell’otto marzo. L’associazione sarda, presieduta da Gesuino Piga, ha voluto rendere omaggio alle donne, nel giorno della festa internazionale ad esse dedicata, con un intelligente mix di proposte di cultura e di divertimento. La prof. Clementina Rovati, responsabile del Museo di storia naturale dell’Università di Pavia e curatrice della mostra “Animali dal mondo, la collezione dello zoologo Pietro Pavesi”, che ha riscosso tanto successo, negli ultimi due mesi del 2007, presso la sala mostre del Museo della Tecnica Elettrica a Pavia, ha illustrato l’opera di alcuni studiosi pavesi – il prof. Pietro Pavesi (Pavia 1844 - Asso, Co, 1907) e la sua allieva, la prof. Rina Monti Stella (Arcisate, Va,1871- Pavia, 1937) –, che hanno indagato in loco le particolarità delle tonnare della Sardegna. Alla fine dell’Ottocento, si potevano contare sulla costa occidentale sarda ben 24 tonnare. Queste tonnare (le più importanti erano: Portoscuso, Isola Piana, Porto Paglia, Saline, Calavinagra, Flumentorgiu) pescavano i 4/5 della produzione italiana. Le nostre tonnare competevano con Favignana e Formica in Sicilia e con la più produttiva del Mediterraneo, Sidi Daud, in Tunisia. In esse erano impiegate più di mille persone, oltre agli operai addetti alla lavorazione a terra. Pavesi, nel 1889, per una relazione “L’industria del tonno” che fu presentata alla Camera dei Deputati, approfondì le conoscenze delle tonnare sarde visitando, in compagnia del cavalier Ottolenghi, quelle di Porto Scuso e dell’Isola Piana, e seguendo le operazioni di mattanza e tutte le altre relative alla lavorazione del prodotto nei tre stabilimenti di Punta di Carloforte. Studiò la distribuzione geografica delle tonnare, la loro conformazione, l’attività di pesca, la mattanza e le migrazioni dei tonni. Rina Monti Stella, che nel 1908 fu nominata professore di ruolo di Zoologia e Anatomia all’Università di Sassari, continuò le ricerche del suo maestro. Dopo l’apprezzata relazione della prof. Rovati, la parola è 25 Caterina Orrù, Maria Cau, Anna Axana, Maria Teresa De Tiana, Lina Lampis, Maria Scalas, Bruna Dessì, Valentina Cannas, Paola Saiu, Gianfranco Boninu, Mario Zara, Grazia e Bruna Ziranu Coordinate da Alma Cabras, le socie di “Su Nuraghe” hanno deciso di “mettere le mani in pasta” per preparare e donare all’Associazione i dolci della tradizione pasquale di Sardegna che sono andati letteralmente a ruba, compresi quelli dell’incanto battuto dal presidente del Sodalizio. La mostra è stata allestita nel “Punto Cagliari” di via Galilei – sede del gemelaggio tra le Province di Biella e di Cagliari – che per l’occasione si è vestito a festa con i panni rossoblù e candide tovaglie di lino, decorato da composizioni di palme e fiori di primavera, mentre sulle corbule, i cestini di asfodelo, sono state esposte pardule e tericcas, dolci propri della Pasqua dei pastori e dei contadini: a base di formaggio le une, di sapa, vin cotto. Immancabili gli amarettos, i guefos, i nocini e su gattò con diverse altre tipologie di dolci tutti a base di pasta di mandorle, alcuni finemente lavorati. C’erano, poi, i papassinos a base di noci e uvetta, i cardinalis, sos biscotts fines, dolci simili ai savoiardi e sa “cocone de s’ou”, il pane con l’uovo intero da donare ai bambini, e “su pistiddu di sant’Antonio”, un pane specialissimo che ancor oggi viene distribuito il 17 gennaio in occasione della festa del santo eremita. Alle ore 14, 30, prima dell’inaugurazione della mostra, Battista Saiu e don Ferdinando Gallu si sono recati con un piccola delegazione di corregionali a Muzzano, nella parrocchia di sant’Eusebio da Cagliari, per donare la palma intrecciata al Vescovo mons. Giustetti e poi a Biella, da padre Accursio dei Frati francescani di san Sebastiano. Nel frattempo, nell’androne della sede di via Galilei, i soci tonaresi Alfio Sau e Cesare De Sotgiu, aiutati da Ermanno Marchesi, hanno versato miele, uova e nocciole nel paiolo di rame stagnato per la preparazione artigianale del torrone, distribuito caldo ai presenti dopo quattro ore di cottura e di dolce attesa. La giornata si è conclusa alle 21 con la proiezione del cortometraggio sulla storia dei nuraghi, “Dèi e soldati, il mistero di Santa Cristina e del nuraghe Losa”. passata ai poeti: sono state lette tre poesie, dedicate alle donne, scritte da due autori sardi-pavesi (Costantino Bussu, originario di Bono e residente a Pavia; Andrea Pintus, nato a Benetutti e residente a Broni, nell’Oltrepò pavese) e da un poeta dialettale pavese, Rino Zucca. Il pomeriggio è stato completato dall’esibizione della cantante mezzosoprano Eliana Sanna, figlia di un emigrato sardo (originario di Ozieri) in Argentina, nata nel 1976 a San Miguel de Tucumán nel 1976, che ha avuto una borsa di studio da parte della Regione Sardegna e dalla Federazione delle Associazioni Sarde in Italia (FASI) per potersi perfezionare nel Conservatorio di Milano. Dopo l’introduzione di Filippo Soggiu, presidente onorario della FASI, che ha ricordato con commozione le circostanze in cui i rappresentanti della FASI presero in Argentina l’impegno di aiutare Eliana Sanna a studiare in Italia, la cantante ha proposto una serie di celebri canzoni latino americane e tradizionali sarde accompagnata dal pianista Marco d’Amico. In coppia con Eliana e da solista ha dato prova del suo talento artistico anche Miguel Marengo, tenore e chitarrista, anche lui originario San Miguel de Tucumán, figlio di un emigrato piemontese in Argentina. A conclusione la consueta offerta delle mimose alle signore presenti e il tradizionale rinfresco. Paolo Pulina 26 Dall’Italia MILANO Conferenza alla Cattolica sullo svantaggio dell’insularità e la continuità territoriale Promossa dalla Fasi - Manifestazione di protesta a Bruxelles o svantaggio dell’insularità, la continuità territoriale ed il diritto comunitario, è stato il tema al centro di una conferenza che si è svolta all’Università Cattolica Sacro Cuore di Milano nel giugno dello scorso anno. Un tema, quello della Continuità, particolarmente sentito per i sardi che abitano nell’Isola e per quelli che vivono nel L continente. La conferenza è stata aperta da Giuseppe Tidore, responsabile nazionale dei giovani FASI, laureato alla Cattolica, nuorese, specializzando in economia e legislazione per l’impresa. Tidore ha spiegato, fra l’altro, il perché della conferenza: la necessità di dare una risposta alle motivazioni portate dalla Commissione Europea contro il mantenimento, per i non residenti in Sardegna, delle tariffe agevolate, previste invece dal decreto italiano sull’applicazione della continuità territoriale. Ha ringraziato anche i relatori presenti e particolarmente il professor Tito Ballarino che in quanto docente della Cattolica è colui che ha permesso la realizzazione dell’iniziativa. Fra gli altri è intervenuto anche Tonino Mulas il quale ha detto che “noi non vogliamo certo contestare il principio, che giudichiamo giusto e universale della non discriminazione in base alla nascita, alla razza o alla religione. La nostra stessa storia si basa sulla cultura della solidarietà, dell’accoglienza, della multiculturalità. Ciò che invece intendiamo dimostrare è che esiste un principio riconosciuto, ma spesso disatteso, o interpretato in modo restrittivo, che è quello dello MONZA Visita culturale in Brianza per gli studenti del “Tola” di Sassari Per iniziativa del circolo “Sardegna” - Gemellaggio con la media “Pertini” La gita culturale in Brianza degli studenti della scuola “Tola” di Sassari e si è conclusa con il gemellaggio con la scuola “Pertini”. L’iniziativa, promossa dalle professoresse Raimonda Astara di Sassari e Manola Moraro di Monza, ha avuto il patrocinio del Circolo Sardegna. La gita della comitiva studentesca sassarese, composta da una cinquantina di ragazzi e dai loro insegnanti, si è svolta nei primi giorni di marzo. È cominciata con l’inaugurazione della mostra degli antichi mestieri, “Dal muleta a su ferreri”, nei locali del complesso scolastico “Koinè”, è proseguita poi con la visita guidata della città di Monza, accompagnati dai soci del circolo “Sardegna”. Suggestiva la visita al Duomo di Monza, fatto costruire dalla regina dei Longobardi, Teodolinda, la visita alla corona ferrea, che ha incoronato tutti gli imperatori, d’Italia ed d’Europa, compreso Napoleone. Si è passati poi alla visita del centro storico, all’Arengario, sede dell’antico governo di Monza, che ha concluso la giornata. Il gemellaggio culturale tra le due scuole si è svolto il 6 marzo nel teatrino dell’ASO. La manifestazione è stata aperta dal coro della scuola Tola che ha cantato brani del repertorio sardo. Alla presenza dell’assessore Pier Franco Maffè, in Aprile 2008 svantaggio dell’insularità”. Gli emigrati sardi della Fasi e di altri Circoli europei sono giunti a Bruxelles per rivendicare – ha spiegato in una nota Massimiliano Perlato – il diritto alla continuità territoriale. Il luogo della conferenza è stato il palazzo “Paul Henri Spaak”, sede dell’Unione Europea a Bruxelles. Sono intervenuti: per la Commissione Europea il dottor Gilles Gantelet; il docente di Diritto della navigazione e consulente della Regione Sardegna per la continuità territoriale Massimo Deiana; il parlamentate europeo, il cui ufficio si è prodigato nell’organizzazione dell’appuntamento, Antonio Panzeri; Tonino Mulas presidente della Fasi. Il tema dell’incontro è all’attenzione dei sardi anche dopo che la Commissione Europea ha respinto il decreto sulla continuità territoriale emesso dal Governo italiano, in accordo con la Regione Sardegna: questa misura era finalizzata ad alleggerire il salasso economico imposto da decenni ai sardi, emigrati e non, con le tariffe aeree fra le più care. La Commissione è contraria alle agevolazioni. Numerosi gli interventi anche degli emigrati presenti che hanno portato denunce e testimonianze su situazioni del passato e del presente rivendicando il loro diritto alla mobilità. Sono intervenuti, fra gli altri, Serafina Mascia, presidente del circolo di Padova e vicepresidente della FASI; Enzo Cugusi, Consigliere Comunale di Torino; Marilena Calzedda del circolo ACRASE di Roma; Raffaelle Zaccheddu del circolo di Bruxelles. Gianni Collu, coordinatore dei circoli italiani del Nord-Ovest. Nelle sue conclusioni Antonio Panzeri ha preannunciato un’interrogazione alla Commissione, volta a chiarire soprattutto l’ipotesi della soluzione politica. rappresentanza del Comune di Monza, e del presidente della 3/a Circoscrizione Pietro Zonca, c’è stato lo scambio di doni, targhe e pergamene a ricordo del Gemellaggio Culturale. Le due scuole poi per festeggiare l’evento si sono esibite, cantando canzoni popolari sarde e canzoni popolari meneghine-milanesi. Ha cominciato la scuola Tola di Sassari, con “Disimparados”, “Nanneddu meu”, “No poto riposare”, “Chelos”, e altri brani. Il gruppo vocale e strumentale “Andrea Parodi” dell’Istituto Koinè - Scuola Media Pertini ha eseguito dieci brani del repertorio brianzolo e milanese, da “Mia bella Madonnina” a tante altre, ma, anche canzoni in sardo dei Tazenda. Gli studenti di Sassari hanno poi fatto un’escursione alla Villa Reale di Monza, costruita nel 1777 dall’architetto Piermarini, per volere di Maria Teresa d’Austria, per dare una piccola residenza di 200 stanze e saloni cerimoniali, al figlio Ferdinando. Il giorno successivo è stato dedicato alla scoperta dei musei milanesi della Scienza e della Tecnica e del Museo d’Arte Poldi Pezzoli. Il gemellaggio è stato festeggiato con una cena con 200 commensali, tra studenti, professori e genitori e soci del circolo Sardegna, in un ristorante brianzolo di Arcore, con la partecipazione del gruppo folk della Brianza “Firlinfeu la Primavera di Sovico”, con i caratteristici costumi di Renzo e Lucia e l’ornamento femminile de “La Sperada” sul capo, accompagnati dai suoni dei Flauti del Dio Pan, fatti di canne palustri, come le Launeddas. È stata poi la volta dell’esibizione del gruppo folk sardo “Ichnos”, formato da emigrati sardi della Brianza. La serata si è conclusa con i saluti di Salvatore Carta, presidente del circolo “Sardegna” di Monza-Concorezzo-Vimercate. IL MESSAGGERO SARDO Dall’Italia 27 MILANO Bilancio positivo per il direttivo della FASI ella splendida cornice del Salone degli Affreschi della Società Umanitaria di Milano, si è tenuto il primo Direttivo nazionale della FASI del 2008 per l’approvazione del bilancio consuntivo del 2007. È toccato al tesoriere Cervo e al presidente dei Revisori dei conti Puggioni, elencare i numeri del bilancio approvato all’unanimità dai 70 delegati delle associazioni dei sardi presenti nella Penisola. Tonino Mulas ha espresso apprezzamento per la riuscita delle manifestazioni organizzate dei circoli e ha sottolineato come, le due campagne principali portate avanti per la tutela della figura dell’emigrato, si siano concluse coi risultati desiderati. Il riferimento è stato alla cancellazione della tassa sul lusso. La FASI sin dall’inizio ha rimarcato quanto fosse discriminante questa esazione, che vedeva fortemente penalizzati gli emigrati. La FASI, ha detto Mulas, ha premuto per la difesa di un principio di equità e di giustizia, con fermezza e responsabilità. Il risultato finale che ha ravvisato la cancellazione della tassa da parte della Corte Costituzionale, lascia comunque un fondo di rammarico in quanto le istituzioni isolane non hanno compreso quanto l’aggravio penalizzasse i sardi fuori dalla Sardegna. E poi la Continuità territoriale: gli emigrati hanno sempre combattuto per avere migliori N trasporti e prezzi agevolati e questo è un diritto che andava preservato in virtù degli svantaggi dell’insularità. La sortita a Bruxelles del luglio scorso con un confronto diretto con la Commissione della Comunità Europea hanno portato alla conferma del regime di continuità perlomeno sino alla sua naturale cessazione prevista per la fine del mese di ottobre 2008. Il dibattito si è poi spostato sull’imminente Conferenza Internazionale sull’Emigrazione che si svolgerà a Cagliari a fine aprile. Mulas ha presentato l’avvenimento che porterà i sardi emigrati delle associazioni in giro per il mondo a commisurarsi con le istituzioni della Regione Sardegna, 19 anni dopo l’ultimo convegno. Sarà il modo per approfondire i mutamenti dello stato dell’emigrato dovuti principalmente alla “globalizzazione”, soprattutto dei sistemi di comunicazione e informazione. La Conferenza Internazionale – ha detto Mulas – sarà l’opportunità per analizzare il ruolo che in futuro gli emigrati potranno ancora svolgere per la crescita culturale della Sardegna. Due pensieri infine di solidarietà per la scomparsa del poeta di Orgosolo Peppino Marotto, assassinato brutalmente e per la missione umanitaria in Guinea Equatoriale della dottoressa Grazia Manca. La FASI e le sue associazioni si sono impegnate per il 2008 a mantenere la mensa a sostegno dei bambini della città di Nkuè dove svolge la propria attività l’Associazione Volontariato Sardo. Ai lavoro del Direttivo Nazionale della FASI hanno dato il loro contributo anche Filippo Soggiu, Presidente Emerito, che ha enumerato l’incremento continuo in questi cinque anni di bigliettazione del Centro Servizi FASI - Eurotarget Viaggi; Giancarlo Palermo ha esposto il progetto Brinc@ del coordinamento giovani FASI per la promozione e la diffusione della musica sarda nella Penisola con una serie di tour che coinvolgerà una decina di band isolane. Infine, è stata ufficialmente riconosciuta una nuova associazione che ha sede a Portoferraio sull’Isola d’Elba. M.P. CINISELLO BALSAMO Giornata del tesseramento al circolo Amis con la musica tradizionale di Fabio Melis Il primo appuntamento di rilievo al circolo AMIS di Cinisello Balsamo, è stata la festa del tesseramento. Un pomeriggio che ha convogliato nei locali di via Cornaggia i numerosi soci per assistere ad un concerto (con annessa illustrazione) di strumenti musicali della Sardegna ad opera di Fabio Melis. Prima della rappresentazione, è stato proiettato un video muto sulla vita in Sardegna dal dopoguerra ad oggi con la parte centrale del filmato improntata sulla fabbricazione scrupolosa delle launeddas e della trunfa. Fabio Melis, nativo di Sassari ma residente a Bologna, ha iniziato gli studi musicali giovanissimo, diplomandosi in clarinetto con il massimo dei voti al Conservatorio Statale di Musica ad Andria sotto la guida del maestro Lorenzo Guzzoni. Il suo amore per la distante Sardegna, lo ha portato a sviscerare la cognizione della tradizionale musica popolare sin dalle sue antiche radici, palesando un vivo interesse per le culture arcaiche. La passione per le launeddas è nata partecipando ad un concerto di Luigi Lai, massimo esponente della musica popolare sarda. Fabio. Ha conosciuto il didgeridoo, rimanendo colpito dalla cultura aborigena. Ha tenuto concerti in molti paesi dell’Europa, in Canada e Australia. Ha inciso diversi cd, tra i quali “S’isula” (didgeridoo e launeddas), nei quali i due strumenti sono legati da un filo comune di spiritualità e misticismo, e “Roo” (didgeridoo, launeddas e chitarra), nel quale si può udire la contaminazione jazzistica. M.P. MESTRE ROMA Bruna Lai presidente del circolo “Ichnusa” Dulkes de domo sardos e romanos Bruna Lai è stata eletta presidente del circolo “Ichnusa” di Mestre nel corso della riunione dei nuovi organi statutari, eletti dall’Assemblea straordinaria dei soci tenutasi a fine febbraio. Bruna Lai sarà affiancata da Franco Deriu, (vicepresidente vicario), Duilio Goggi (vicepresidente), Omar Fadda (segretario), Francesco Cascone (tesoriere), e dai consiglieri Paolo Benetti Giuliano Carnio, Angela Concas, Gabriele D’Argenio, Pier Paolo Ledda, Isidoro Puddu, Franco Scappin, Enrico Silan, Pietrino Urgias, e Mirella Vanin. Il Collegio dei revisori dei conti e composto da Giovanni Piras (presidente), Antonio Anedda, e Mauro Gaspari (effettivi); Luciano Donolato e Giuseppe Pavanetto (supplenti). Il Collegio dei probiviri è costituito da Antonio SECHI (presidente), Salvatore Battarino e Gianni Bagnolo (effettivi); Angelo Addis e Alfredo Kogler (supplenti). Una singolare gara nell’ambito della manifestazione “Suoni, Profumi e Sapori della Sardegna” organizzata dall’Associazione ACRASE per scopi di beneficenza La “Pompia”, il raro e antico dolce dell’Alta Baronia, presentato da Lucio Bono di Posada si è piazzato al secondo posto, aggiudicandosi una preziosa teiera, in un’amichevole e simpatica gara di “Dolci sardi e romani fatti in casa”, che si è svolta nell’ambito della manifestazione “Suoni, Profumi e Sapori della Sardegna” organizzata dall’Associazione Culturale ACRASE “I Sardi a Roma”. Il presidente dell’ACRASE “I Sardi a Roma”, Ivanoe Meloni, all’apertura della festa ha ripercorso la storia ultraquarantennale dell’associazione degli emigrati sardi mentre il segretario Pasquale Mattu, la vicepresidente Marilena Calzedda, e i consiglieri Paolo Loria, Maria Sardu e Marco Deiana si sono occupati dell’organizzazione artistica e tecnica. La manifestazione si è svolta il 1° marzo nella sala della “Casa della Partecipazione” messa a disposizione dalla Presidenza del IV Municipio di Roma Montesacro con la partecipazione di oltre 300 emigrati sardi e dei loro amici romani e il 2 marzo nelle sale del ristorante “I Mammutones” con un pranzo sociale allietato dalle musiche tradizionali sarde. Lo spettacolo è stato animato dal cabarettista e cantante Franco Meloni di Posada e dai nuoresi Giampaolo Piredda e Salvatore Goddi che hanno fatto ballare il “Ballo sardo” al ritmo dei loro organetti . Gli artisti si sono esibiti gratuitamente per appoggiare l’iniziativa umanitaria che l’ACRASE e tutti i Circoli Sardi d’Italia stanno portando avanti dal 2006: aiutare e sostenere la Dott.ssa Grazia Manca di Posada che ha costruito un ospedale a Nkuè nella Guinea Equatoriale per assistere i piccoli di quel disastrato paese. Con la manifestazione del 1° marzo l’ACRASE ha dato inizio ad una sottoscrizione per una raccolta di fondi da destinare alla meritoria iniziativa della Dottoressa Grazia Manca. Alla manifestazione hanno partecipato tra gli altri: Gemma Azuni, Consigliere del Comune di Roma, Alessandro Cardente, Presidente del IV Municipio Montesacro; Alessandro Licheri, Difensore Civico della Provincia di Roma; Maria Teresa Ellul, Presidente del Consiglio Municipale; i rappresentati dei circoli dei Sardi di Ostia e de Il Gremio di Roma rappresentanti di altre associazioni romane. 28 Dall’Italia e dal Mondo MILANO Successo della mostra sulla bandiera sarda La rassegna, promossa dall’artista Antonio Ledda, dall’associazione “Fraria” e dalla Fasi, allestita nella galleria Spazio Lattuata Antonio Ledda e Tonino Mulas Ha riscosso un indubbio successo e suscitato molta curiosità la mostra “La bandiera sardasimbolo bifacciale”, ideata dall’artista Antonio Ledda e curata dall’Associazione culturale di arte etnica “Fraria” di Serramanna, in collaborazione con la Fasi, che è stata allestita dal 25 al 31 marzo, nella galleria d’arte “Spazio Lattuada”, nel centro di Milano. La mostra, curata dai critici d’arte Paolo Sirena, ROZZANO Mostra fotografica di Aurora Pintore L’artista di origini sarde ha proposto immagini digitali scattate in tutto il Mondo Attraverso la Fondazione RUTH, nata per iniziativa del Comune di Rozzano, passano le principali attività culturali che si realizzano nell’area del Sud di Milano. L’obiettivo ambizioso è quello di “seminare cultura in stretta collaborazione” con la solida e attiva rete di istituzioni, imprese, associazioni, privati e coniugare “la tradizione del territorio con la dimensione contemporanea e soprattutto europea”. Le strutture del circolo culturale e Rozzano (MI) sono principalmente la Cascina Grande, luogo d’incontro per i caffè letterari di poeti e filosofi con uno spazio attrezzato per convegni e mostre, e il cinema-teatro “Fellini“ dotato di una capiente sala multiuso. E’ appunto nella struttura “Fellini” è stata presentata, dal 26 marzo al 13 aprile, la prima mostra di fotografia digitale in Italia di Aurora Pintore; poliedrica artista di origine sarda residente nel quartiere di Milano 3, conosciuta nel mondo pittorico internazionale per i fantasiosi astratti dal forte impatto cromatico e i quadri dal personale surrealismo con vaghe atmosfere alla Magritte. Aurora Pintore, dopo numerose mostre personali e collettive di pittura in Arabia Saudita (dove ha conquistato premi e riconoscimenti), Spagna, Francia e Italia ora mette a frutto il diploma fotografico consegnato all’istituto americano New York Institute Of Photography, proponendo un campionario suggestivo di oltre 30 scatti realizzati tra Stati Uniti, Canada, Arabia Saudita, Yemen e Italia. Cristoforo Puddu direttore del Museo del Territorio de “Sa Corona Arrubia”, e Giorgio Auneddu, docente dell’Accademia di Belle Arti di Sassari, è stata presentata per la prima volta nel dicembre scorso nella “Cittadella dei Musei” di Cagliari. E’ stata inaugurata dal presidente della Fasi Tonino Mulas allo “Spazio Lattuada” alla presenza di una folta rappresentanza degli emigrati dei Circoli sardi, autorità locali e rappresentanti della Regione Sarda, in occasione del sessantesimo anniversario dello Statuto Regionale della Sardegna, La mostra itinerante – che comprende una rassegna di opere di pittura, scultura, grafica e video realizzati per l’occasione da diversi artisti sardi e non - prima di rientrare in Sardegna sarà ospitata anche in altre città e regioni italiane. Chi non ha mai pensato alla possibilità di cambiare o modificare questo simbolo della Sardegna? Già nel passato artisti come Mario Delitala, Costantino Nivola, Carmelo Floris, Stanis Dessy, hanno provato con la loro fantasia, ad identificare meglio questo simbolo con il popolo o con il carattere del sardo. Con acutezza e ironia, hanno proposto difetti e pregi, riferiti talvolta a Aprile 2008 situazioni storiche, politiche ed economiche. Anche oggi con vignette satiriche e con la pubblicità si fa ancora riferimento a questo simbolo, forse (per il suo aspetto figurativo) una tra le bandiere al mondo che si presta di più a questo gioco. La manifestazione “La bandiera sarda-simbolo bifacciale” intende quindi esplorare l’immaginario collettivo. E’ stato chiesto ai diversi artisti che partecipano al gioco, di esprimersi liberamente attraverso un’ opera. Sono presenti diverse opere ironiche, come la bandiera dei quattro mori con la lingua blu o con la testa de presidente della Regione sarda Renato Soru con la benda fatta di euro di Antonio Ledda, o il mamuthones proposto da Loredana Bardi al posto del moro, o le bandierine con le vignette satiriche di Franco Putzolu, ma ci sono anche quadri propositivi, come le possibilità di diversi simboli per bandiera sarda di Giorgio Saba, o le bende al vento di E. Lupi e C. Carbonaro, o la “Bandiera del Governatore” di Marcello Manunza, al progetto per Cagliari del gruppo di architetti dell’Università di Firenze, o il video di Claudio Rocchi e Fabrizio Da Prà e altri che attraverso diversi stili, che vanno dal realismo di Angelo Pilloni, Francesco Argiolu, Dina Pala e Roberto Floris (emigrato a Como), all’espressionismo di Matteo Licitra, Alberto Scalas e Antonio Sassu (emigrato in Olanda), dal surrealismo di Giampaolo Desogus, Giuseppe Bosich e Antonello Serra (emigrato a Trento), all’astratto di Francesco Pintus e Diego Vargiu, all’operazione scultorea o materica di Carla Veronese, Gianfranco Pinna, Alessandra Columbu e Franca Tronci, alla Pop Art Di Manuela Laconi, Carla Melis e Francesca Corradini, alle foto denuncia di Pietro Costa. e tante altre proposte. FRANCIA In mostra a Metz artigianato e prodotti sardi Una “settimana sarda” organizzata dal circolo “Città di Cagliari di Mondelange Zollo. Per il Circolo di Mondelange si tratta della prima esperienza organizzativa di un evento così complesso. Il successo riscosso ripaga dell’impegno profuso. L’esposizione di Metz è stata l’occasione per far conoscere anche in questo angolo di Francia la Sardegna, un’ isola ancora misteriosa per tanti. Durante l’esposizione il pubblico ha potuto degustare i prodotti tipici sardi, proposti dalla società “Del Italia” di Villacidro e portati direttamente dalla Sardegna. Da sin., Tarcisio Camedda, Elvira Marras, Giovannina Cau Zollo, sig. Tabone, Benigno Puddu, sig. Lanteri e Giuliana Quai Si è conclusa con un lusinghiero successo la settimana sarda organizzata a Metz dal circolo “Città di Cagliari” di Mondelange. L’esposizione dedicata alla Sardegna si è tenuta dal 14 al 20 marzo organizzata con la collaborazione della libreria caffè “O K Fé des Mots”. 31b Rue du Pont des Morts. Sono stati proposti – come ci segnala la presidente del circolo “Città di Cagliari”, Giovannina Zollo, ha presentato aspetti della cultura sarda, prodotti dell’artigianato e gastronomici La mostra è stata visitata, tra gli altri, Console Generale d’Italia a Metz, Mallimaci, dal presidente della Camera di Commercio Italiana a Metz, Tabone, dal presidente del COMITES di Metz, Lantieri, dai presidenti dei circoli sardi di Behren les Forbach, Benigno Puddu, e Farébersviller, Tarcisio Camedda. Ha fatto gli onori di casa Giovannina USA Lutto dei Sardi a New York per la morte di Franco Soru fondatore del circolo Shardana Il 9 gennaio è morto in un ospedale del New Jersey, per emorragia cerebrale, causata da una banale caduta Franco Soru. Era nato a Sorradile e aveva 62 anni fa. Era uno del gruppo dei soci fondatori del circolo “Shardana”. “Persona perbene, di grande bontà, ottimo sardo, il suo ricordo – aveva scritto Bruno Orrù nel comunicarci la luttuosa notizia – resterà sempre impresso in quanti di noi ebbero la fortuna di conoscerlo”. Il funerale ha avuto luogo lunedi 14 gennaio, nella chiesa Our Lady of Grace, a Brooklyn. IL MESSAGGERO SARDO Dal Mondo SVIZZERA Successo a Zurigo e Lucerna del teatro della Compagnia di Ardauli Presentata la commedia “Imboligos e trassas”, di Mario Deiana, ispirata a La Mandragola di Macchiavelli stata una esperienza ricca di successi e soddisfazioni quella vissuta dalla Compagnia Teatrale “Amentos e Bissos” di Ardauli in Svizzera. Sabato 1 marzo hanno presentato la commedia in limba “Imboligos e trassas” (Imbrogli e sotterfugi), scritta dal Prof. Mario Deiana e vagamente ispirata alla famosa opera teatrale del Macchiavelli, La Mandragola, nella sala parrocchiale della Missione Cattolica Italiana di Zurigo. Lo spettacolo è stato poi replicato a Lucerna. La manifestazione teatrale è stata organizzata dai Circoli Sardi di Zurigo e Lucerna. La Compagnia “Ammentos e Bisos” era già stata in Svizzera nel 2000 quando si esibì a Losanna, Zurigo e Lugano. Il circolo di Zurigo, memore di quella esperienza positiva e molto apprezzata, hanno rinnovato l’invito anche quest’anno coinvolgendo nell’iniziativa anche la comunità sarda di Lucerna, non molto numerosa ma altrettanto attiva. La compagnia teatrale di Ardauli, guidata dal presidente Giovanni Mascia e dal regista Mario Deiana, è arrivata in Svizzera, accompagnata dal sindaco Roberto Putzolu, dopo un viaggio avventuroso a causa degli scioperi. Sono arrivati a Zurigo sabato 1° marzo, e poche ore più tardi sono saliti in scena e si sono esibiti davanti ad un folto pubblico di sardi e di loro amici e parenti. Il divertimento è stato assicurato da una commedia in lingua sarda molto divertente, intitolata Imboligos e trassas. La preoccupazione che il pubblico non sardo avesse difficoltà a capire il testo in limba è stata presto fugata. Il testo agile e semplice, le trovate sceniche ben congegnate e le capacità mimiche e interpretative degli attori hanno reso lo spettacolo fruibile da tutto il pubblico presente, che si è divertito molto. Il giorno successivo, domenica 2 marzo, la Compagnia È Teatrale si è spostata a Lucerna, accolta dal presidente del circolo Antonio Mura. La replica dello spettacolo con gli emigrati sardi di Lucerna ha segnato un altro successo di pubblico e di emozioni, che ancora una volta ha ripagato i componenti della Compagnia dello stress di quelle giornate intense ma bellissime. La tournèe si è conclusa con reciproca soddisfazione e propositi di rivedersi in avvenire. “L’iniziativa – ha rilevato il prof. Mario Deiana – ha dato l’opportunità a numerosi emigrati di sentirsi più vicini alla Sardegna e di rivivere, anche se solo nella finzione scenica, situazioni e ambienti della loro terra natale. È per questo motivo che la Compagnia Teatrale di Ardauli accetta sempre l’invito dei Circoli Sardi, facendo loro omaggio del suo spettacolo (nel senso che non chiede cachet), perché sa con quanto piacere e con quanto entusiasmo gli emigrati sardi accolgono sempre tutto ciò che arriva dalla Sardegna. La miglior ricompensa – ha sottolineato Deiana – è l’affetto e la partecipazione che gli emigrati offrono nei loro confronti. D’altronde anche per i componenti della Compagnia l’incontro con gli emigrati è un momento di arricchimento umano e culturale. Resto sempre affascinato dalla ricchezza interiore e umana degli emigrati, che considero i veri custodi dello spirito sardo e dell’identità sarda. Essi rivelano uno spirito di appartenenza, un attaccamento alle nostre tradizioni e alla nostra terra veramente commovente, che noi sardi residenti in Sardegna raramente abbiamo. Per questo – ha concluso – penso che la sopravvivenza dei Circoli Sardi deve essere sempre garantita perché essi sono come fiaccole dell’antica e affascinante civiltà dei sardi, che mantengono vivo lo spirito di sardità in Europa e nel Mondo”. AUSTRALIA Un libro per raccogliere ricette e piccole memorie dei sardi Coinvolte le comunità sarde per raccogliere il materiale – Iniziativa di Luigi De Luca, sardo acquisito - Il volume sarà pubblicato nel 2010 Raccogliere in un volume le ricette tradizionali sarde, raccolte da amici e amiche sardi che le hanno imparate dai loro genitori. L’idea è venuta a Luigi De Luca, Giudice di Pace nel New South Walles, sposato con una sarda, che sta programmando la pubblicazione di un libro per non disperdere questo patrimonio di conoscenza tramandato, anche in Australia, da persone oggi scomparse. Per avviare la sua iniziativa De Luca ha coinvolto i circoli sardi. “L’idea – ha spiegato, in una lettera inviata ad Ausilia Palmas, tesoriera del circolo di Sydney – è nata durante una visita fatta il 31 dicembre a casa di un’amica, Rina Favot”. “Durante una conversazione, fra chi resta e chi se ne va, è saltata fuori l’idea di raccogliere ricette e piccole memorie, per non far morire le nostre conoscenze assieme ai nostri cari. Continuare a fare gli stessi dolci o altre ricette da loro tramandate, diventa un punto di riferimento per quanti non hanno avuto il piacere di conoscerli, che potranno almeno avere la gioia di sapere e capire quanto importanti siano stati in vita. E, grazie a loro, le loro idee e le specialità che hanno realizzato per tanti anni potranno essere presenti a tavola e continuare a dare la stessa gioia e piaceri di gola durante pranzi o cene fra amici e familiari”. De Luca vorrebbe raccogliere nel volume insieme alle ricette, frasi e piccole memorie. Sarebbe un regalo bellissimo per chi rimane e per coloro che hanno saputo condividere bei momenti. De Luca si è rivolto ad Ausilia Palmas “in memoria del nostro passato fatto di buoni e cordiali ricordi di scambio di idee e culturali, apprezzamento delle tue pietanze fatte in casa per me e per Gavina agli inizi del 1990; senza comunque dimenticare che tu hai sempre avuto grande influenza fra i Sardi d’Australia e che grazie a te e tuo marito siamo riusciti a fare diverse presentazioni di pietanze e dolci sardi anche al Parlament House”. De Luca – che ha due figli concepiti in Sardegna – sottolinea l’importanza dell’iniziativa per chi ama veramente l’Isola. Ha pianificato la pubblicazione del volume per il 2010. Sottolinea che le spese per la pubblicazione sono a totale carico suo e della sua famiglia “per il semplice fatto che non vogliamo speculare sulla nostra comunità e vogliamo lasciare un segno positivo alle prossime generazioni”. 29 L’Argentina chiama e la Sardegna risponde Ogni domenica mattina, dalle undici alle dodici, è possibile stabilire, e mentalmente percorrere, un ponte ideale che dall’Argentina arriva, dritto dritto, qui in Sardegna. La trasmissione radiofonica-televisiva che mette in contatto l’Argentina con la Sardegna (che è possibile seguire in diretta collegandosi, via Internet, al sito www.am890radiosoberanìa.com.ar), ha per titolo “Sardegna nel cuore”. E già, questo, racconta varie cose. È presentata da una sarda, Teresa Fantasia che, da circa sessant’anni vive nel Sud America. Ne aveva solo sette quando, il 31 dicembre del 1948, partì da Pattada e salì, con i suoi sei fratelli e i genitori, nella nave Santa Cruz, che li avrebbe condotti lontano dalla loro terra natìa. Cercare altre terre con la speranza di un futuro migliore. Era il sogno di tanti allora. Ed è stato, 60 anni addietro, anche il sogno-speranza dei genitori di Teresa, Nanneddu Fantasia – un calzolaio molto apprezzato e che ancora, in tanti, a Pattada ricordano – e Toiedda Zazzu. Dovremmo ricordarlo più spesso, oggi, quando si affronta, in Italia, il discorso dell’immigrazione. Chi abbandona la propria terra – soprattutto se si è responsabili del presente e del futuro dei figli – non lo fa mai a cuore leggero, per spirito di avventura, per un bisogno di esplorare nuovi lidi. È spesso la necessità a dare un senso al passo, a dare forza ad una decisione sofferta. Oggi Teresa, sposata felicemente con Eduardo, madre orgogliosa di Juan Pablo e nonna di Melina Sofia, abita nella città di Buenos Aires e trascorre serenamente la sua vita da pensionata. I suoi interessi sono molteplici ma quello che maggiormente la gratifica è, appunto, il contatto domenicale con la sua terra natìa e con i Sardi sparsi nel pianeta. “Sardegna nel cuore” è una trasmissione bella da ascoltare. Ben costruita, concede spazio a tutti coloro che hanno qualcosa da dire e... da dare, se è vero – come è vero – che il condividere con altri i propri pensieri, la propria musica, la propria poesia, la propria arte insomma, crea una situazione sinergica che fa crescere, perché invita alla riflessione, allo scambio di idee, alla crescita culturale. Teresa parla, racconta, comunica – di volta in volta – ai suoi radioascoltatori la storia e le novità che riguardano soprattutto la sua-nostra terra. E lo fa... con la Sardegna nel cuore! Emerge, infatti, dal suo dire, l’amore senza confini che ancora oggi la lega all’ isola dei nuraghi. È un cordone ombelicale mai spezzato, perché farlo avrebbe potuto creare, forse, problemi di identità o mancanza di memoria. Questo suo continuo “dissetarsi” alle fonti sarde è un doveroso e piacevole viaggio a ritroso, fatto di emozioni. Emozioni che diventano inevitabilmente nostre quando, la domenica mattina, apre la sua trasmissione con la voce di Andrea Parodi o Tonino Puddu, di Alessandro Catte o Piero Marras, di Andrea Poddighe o Quintomoro... Con la lettura di alcuni articoli tratti dai vari quotidiani e settimanali sardi... Con le interviste a Gino Marielli, a Marisa Sannia, a Giovanna Mulas, a Maria Giovanna Cerchi. Per, poi, parlare del nostro mare e del rischio della cementificazione selvaggia, della Madonna di Bonaria, del nuraghe Orolio – che va salvato – del Coro Polifonico Oschirese. Perfino del profumo e del sapore del torrone di Tonara e di Pattada. Teresa fa tutto questo con l’entusiasmo di sempre, e non dimentica mai – fra le altre cose – di far “sentire” i silenzi di pietra dei bambini del Chaco, del Darfour, dell’Uganda... e, all’occorrenza, le vocine di bambini più fortunati che, da vari paesi della Sardegna, parlano con lei, tramite telefono, per raccontare i loro progetti di solidarietà e di pace. Rosalba Satta Ceriale 30 Sport CALCIO Il Cagliari espugna Livorno e si avvicina alla salvezza Straordinaria rimonta trascinata da Andrea Cossu e dal bomber Robert Acquafresca - La squadra di Ballardini in serie positiva è stata sconfitta solo dal Milan a San Siro he rimonta, vecchio cuore rossoblù! Grazie al successo esterno di Livorno (finalmente, il Cagliari non vinceva in trasferta dalla prima giornata di campionato a Napoli), in un delicato scontro salvezza, la squadra di Ballardini ha compiuto un grande passo avanti in classifica, portandosi due punti sopra il terzultimo posto, con quattro squadre dietro, a cinque giornate dal termine del campionato. Una vittoria fondamentale, un successo meritato per il gioco espresso allo stadio “Picchi” e le tantissime occasioni da gol create. La doppietta di Robert Acquafresca, sempre più decisivo, ha ribaltato il risultato C che vedeva i toscani subito in vantaggio con Galante, dopo appena un minuto e mezzo di gioco. Ma oltre ai due gol, i rossoblù hanno colpito anche quattro pali con Agostini, Matri e per ben due volte con lo stesso Acquafresca. La vittoria che ci voleva, arrivata al momento giusto. Perché il Cagliari non solo non vinceva lontano dal Sant’Elia da una vita, ma nei precedenti scontri diretti in trasferta era uscito sempre con le ossa rotta. Ed ora la classifica, finalmente, sorride alla squadra sarda, soprattutto dopo la restituzione dei tre punti di penalizzazione, da parte della Corte di giustizia federale, in un primo momento inflitte dalla Disciplinare per il “caso Grassadonia”. Quella che poteva sembrare una mazzata per la squadra di Ballardini – perdere tre punti in piena corsa salvezza – si è trasformata invece in un’arma in più. Perché non solo la classifica non è mutata, ma quella penalizzazione ha dato una spinta in più a Lopez e compagni verso la rimonta salvezza. Ferito nell’orgoglio, sentitosi ingiustamente penalizzato, il Cagliari ha trovato in quella prima e provvisoria sentenza, forze ed energie maggiori da profondere sul campo. Ed i risultati si sono visti: due vittorie consecutive in casa, contro Torino e Atalanta, pareggio in casa della Sampdoria (ma che beffa, raggiunto all’ultimo minuto dopo una gara dominata e un gol regolare annullato), ancora un pareggio, sofferto ma meritato, in casa con la scatenata Roma e solo una sconfitta, a San Siro con il Milan, prima dell’exploit di Livorno. Insomma, nelle ultime sei partite, il Cagliari ha ottenuto tre vittorie, due pareggi ed una sola sconfitta. Una media che gli ha consentito di fare un bel balzo in avanti in classifica e di ritrovarsi nell’inaspettata condizione di CALCIO La bella favola di Andrea Cossu Il “gioiellino” nato a Cagliari è tornato nell’Isola dopo sette anni da emigrato del pallone Anche nell’importantissima vittoria di Livorno, contro una diretta concorrente per la salvezza, è stato tra i migliori in campo, confermandosi uno dei principali protagonisti della splendida rimonta del Cagliari. Peccato solo per quel cartellino giallo che non gli permetterà di giocare il secondo scontro diretto consecutivo, con l’Empoli al Sant’Elia. Stiamo parlando di Andrea Cossu, nato a Cagliari il 3 maggio 1980, tornato a vestire la casacca rossoblu a gennaio, dopo aver passato gli ultimi sette anni a fare la spola tra Verona e la Sardegna. Strano il suo destino. Costretto ad “emigrare” giovanissimo, dopo l’esordio nell’Olbia in C2 all’età di 16 anni, Verona è diventata presto la sua seconda casa. Qui Cossu si è subito messo in luce, diventando un calciatore professionista, dotato di piedi buoni e ottima visione di gioco. Ma proprio quando il Cagliari si è accorto di lui, riportandolo in Sardegna (stagione 2005/06) il piccolo fantasista cagliaritano non è riuscito a dimostrare tutto il suo valore e dopo un’annata di alti e bassi (22 presenze e zero gol) è stato ceduto dall’allora direttore generale Oreste Cinquini, che lo ha rispedito a Verona. Tornato nella sua seconda casa, Cossu, però, non è stato più lui. Complice anche la precaria situazione dello storico club scaligero che è finito in serie C, Cossu ha conosciuto tempi bui, la panchina, addirittura la tribuna. Ma quando ormai sembrava perso, come calciatore, ci ha pensato Massimo Cellino a farlo rinascere. Diciamolo subito, l’intuizione del presidente rossoblu è stata ancora una volta vincente. In pochi, infatti, avrebbero potuto prevedere che Cossu passasse improvvisamente dalla panchina di serie C ad un posto da titolare in A, risultando ogni domenica tra i migliori in campo. Ed invece, così è stato. Dopo gli acquisti di Storari e Jeda, l’ingaggio del fantasista cagliaritano ha rappresentato davvero un notevole colpo di mercato, una piacevole sorpresa per tutti i tifosi sardi. E lui ha ripagato la fiducia di Cellino – e del tecnico Ballardini che gli ha dato subito una maglia da titolare, facendolo giocare in più ruoli, compreso il regista arretrato in assenza di Conti – sfoderando prestazioni maiuscole e contribuendo alla rincorsa del Cagliari verso una traguardo chiamato salvezza. Aprile 2008 essere lui ora padrone del proprio destino, con due punti di vantaggio sulla zona calda da amministrare, da qui alla fine del campionato. Anche perché il calendario assegna al Cagliari partite non certo facili e mai come quest’anno il finale di stagione è stato così equilibrato e incerto, con numerose squadre ancora in lotta per tutti gli obiettivi, dallo scudetto (il Cagliari affonderà l’Inter in trasferta il 27 aprile), alla Champions (Fiorentina al Sant’Elia il 4 maggio), all’Uefa (Udinese in trasferta l’11 maggio), passando naturalmente per la salvezza, con i rossoblu che avranno due match-point da giocarsi in casa, davanti ai propri tifosi, con Empoli (20 aprile) e Reggina, all’ultima giornata, il 18 maggio. E molte situazioni, soprattutto in coda, potrebbero ribaltarsi continuamente visto l’alto numero di scontri diretti e una squadra come la Reggina, che nelle ultime quattro partite deve affrontare, nell’ordine, Parma, Catania, Empoli e appunto Cagliari: quattro scontri diretti consecutivi, tutti decisivi. Sarà dunque un finale di campionato da vivere al cardiopalma, che s’annuncia ricco di insidie e colpi di scena. Ma la squadra di Ballardini sta dimostrando, innanzi tutto, di essere in gran forma, anziché stanca dopo aver disputato tante partite. Un bel biglietto da visita per la volata finale. Il Cagliari gioca bene e ha ritrovato la via del gol. E di questo bisogna dare merito al quarantaquattrenne tecnico di Ravenna, che ha saputo ricmpattre un gruppo depresso che sembrava ormai destinato alla retrocessione. Non solo, alzi la mano che a dicembre, in piena tempesta sonettiana, avrebbe scommesso un euro sulla rimonta di una squadra che ha concluso il girone d’andata con soli 10 punti in classifica. E anche l’avvio di Ballardini non era stato tra i più felici: subito due sconfitte di fila, in casa con l’Udinese e a Reggio Calabria. Ma l’allenatore rossoblu non si è perso d’animo, continuando a dispensare ottimismo e grazie al duro lavoro sul campo è riuscito a ricostruire una squadra a pezzi. Con un merito in più, perché lo ha fatto passando attraverso il gioco. Ha puntato subito sui giocatori di classe – sbagliando inizialemte solo sulla discutibile scelta di insistere con Larrivey centravanti, trascurando Matri e Acquafresca – puntando tutto sui nuovi arrivati Jeda e Cossu, che hanno contribuito a far fare alla squadra un salto di qualità, stupendo tutti, in certe partite, quando ha preferito all’incursore Biondini il più tecnico Fini per un centrocampo dai piedi buoni anziché solo polmoni. Ma le scelte, a volte rischiose, hanno ripagato alla grande l’ex allenatore delle giovanili del Milan, uno che è cresciuto calcisticamente studiando Sacchi, che aveva avuto come allenatore quando giocava, da centrocampista, a Parma. Il suo “albero di Natale”, ovvero il 4-3-2-1, sta riscuotendo successi anche in una squadra che lotta per salvarsi, quando spesso si rinuncia magari a qualche giocatore di qualità per dare più robustezza ai reparti. Ma con gente come Foggia, Jeda, Cossu, Fini, Matri e Acquafresca te lo puoi permettere. Aggiungi poi lo straordinario momento di forma che sta attraversando Conti, divenuto finalmente il leader della squadra, e il ritrovato assetto difensivo, grazie a Canini che non sta facendo rimpiangere l’infortunato Bianco, ed ecco che il mix vincente è bello pronto. Ora il Cagliari è una squadra che gioca a memoria, che scende in campo per fare risultato contro qualunque squadra, poco conta se in casa o fuori. Così è stato al Sant’Elia, tornato finalmente ad essere un fortino inespugnabile dopo le sei sconfitte subite nel girone d’andata. Con Ballardini in panchina, sono arrivati ben cinque vittorie e due pareggi davanti al proprio pubblico, un ruolino di marcia da zona Champions. Ora non resta che proseguire su questa strada, affrontando l’ultimo sforzo. Un mese ancora e sapremo se la missione impossibile scattata a gennaio è stata portata felicemente a compimento. In attesa di conoscere anche quale sarà il futuro societario del glorioso club rossoblu, perché il presidente Cellino, nelle ultime settimane, ha ribadito più volte la sua ferma intenzione di voler vendere il Cagliari e lasciare il mondo del calcio a fine stagione, augurandosi di poterlo fare dopo aver salvato la squadra. Staremo a vedere. Andrea Frigo IL MESSAGGERO SARDO Sport HOCKEY PRATO È il Suelli la squadra regina La società della Trexenta ha ambizioni di scudetto - L’Amsicora si è rinnovata puntando sui giovani per aprire un nuovo ciclo sorpresa, la conferma. È il Suelli, la squadra isolana, leader in campo nazionale nell’hockey su prato. La formazione allenata da Luca Pisano da alcuni anni viaggia nelle alte sfere del massimo campionato maschile. Ha soppiantato nell’elite nazionale la formazione che più di tutte in Sardegna ha vinto scudetti in questa dura quanto affascinante disciplina: l’Amsicora di Cagliari. Una squadra simbolo di un piccolo centro della Trexenta, poco più di mille abitanti. La possiamo definire assieme favola e miracolo di un club che appartiene alla sana provincia. Molto sacrificio e voglia di combattere ad armi pari con le più titolate squadre italiane. Qualche anno fa è andata vicina alla conquista dello scudetto, perdendo in una doppia finale tutta sarda, contro l’Amsicora. Una rincorsa verso le piazze che contano iniziata senza clamore, ma poi concretizzatasi in una escalation di risultati e successi. Quest’anno il Suelli punta ad andare in finale per tentare di conquistare, finalmente, il tanto agognato scudetto. La formula del campionato, prevede, infatti i play off. Le prime quattro squadre classificate hanno il diritto di giocarsi l’ammissione al confronto decisivo valido per l’assegnazione del titolo tricolore. E la formazione trexentina non nasconde le proprie ambizioni. Le parole del tecnico Luca Pisano sono chiare: “Abbiamo un gruppo di giocatori di alto livello, tutti capaci di fare la differenza in qualsiasi momento. Arrivare fino in fondo. La finale sarebbe un traguardo prestigioso per noi. Ma non ci mettiamo limiti. Cerchiamo di tenere alta la concentrazione, poi vedremo”. Mentre scriviamo il Suelli occupa il secondo posto in classifica, staccato di otto lunghezze dalla capolista Brà. Mancano cinque giornate alla fine della stagione regolare, poi scatteranno i play off. Finora la formazione di Pisano ha ottenuto otto vittorie, quattro pareggi e una sola sconfitta, peraltro in casa, per 3 a 2, proprio contro la prima in classifica. La vittoria più consistente l’ha ottenuta contro il Cus A Torino: 8 a 2. Ma è significativa anche quella per 5 a 1 ai danni del Cus Catania. Le soddisfazioni maggiori, però, sono arrivate dal doppio successo nel derby contro l’Amsicora. 3 a 2 il 20 ottobre scorso nella partita di andata e secco 3 a 0 in quella di ritorno. Reti firmate da Senis, Cuccu e Pitzalis, trio delle meraviglie made in Sardinia. Tutti i giocatori meritano comunque un plauso, per il gioco che esprimono e l’abnegazione che mettono in campo. Dilettanti, ma pur sempre atleti che fanno fatica. E la gioia la condividono con tutto il paese, che vede in questa squadra di hockey, il fiore all’occhiello del piccolo centro trexentino. Ma a Suelli in questi ultimi anni hanno lavorato sodo per allestire anche una degna formazione del gentil sesso. Giovanissime grintose. Risultato? Le ragazze militano nella massima serie e sembra che la permanenza in serie A, non sia troppo in discussione. Una matricola brillante e determinata. Ma occorrerà lottare in ogni partita per assicurarsi il traguardo minimo. Tanto per citare qualche dato, si segnala che la vittoria più larga del Suelli si è registrata contro il Butterfly, 6 a 0 il finale. La sconfitta più pesante è arrivata per mano della Libertas San Saba Roma, che ha inflitto alle giovani suellesi cinque reti. Nel massimo campionato femminile milita anche le squadra dell’Amsicora, allenata dal redivivo Roberto Carta, che punta in alto. È a stretto contatto con il vertice della classifica e ha come traguardo disputare i play off scudetto. Finora 4 vittorie in casa e tre in trasferta. La Ferrini, dal suo canto, non dovrebbe avere problemi a centrare la salvezza. In attesa della ripresa del campionato, in questo momento, in classifica, si trova a ridosso del Suelli. In zone medio basse della graduatoria. Tutte le tre squadre isolane stanno seguendo un andamento in linea con gli obiettivi prefissati ad inizio stagione. Il campionato femminile riprenderà dopo una lunga sosta, per gli impegni della nazionale, il 18 maggio per ATLETICA La rinascita del Trofeo Alasport Dopo tre anni di interruzione si è disputata la manifestazione di atletica leggera più importante della Sardegna Dopo tre anni di interruzione è tornato alla grande il Trofeo Alasport, la manifestazione di atletica più importante e gloriosa dell’isola. La creatura del prof. Antonello Baltolu che con passione estrema l’ha portata avanti per 32 anni ma che per difficoltà di ordine prevalentemente finanziarie aveva dovuto interrompere nel 2005, ha riportato domenica 6 aprile nell’altopiano di Alà dei Sardi la folla degli appassionati e dei fondisti che rappresentano il meglio a livello mondiale. Fra i concorrenti ancora una volta a farla da padroni le “gazzelle” africane fra cui i più titolati esponenti Keniani ed etiopi, plurivittoriosi quest’anno nei circuiti internazionali. “Abbiamo dovuto affrontare difficoltà di ogni genere per organizzare nel modo più consono la gara – ha commentato con accenti commossi al termine della faticosa ma splendidagiornata di sport l’indaffaratissimo Antonello Baltolu – ma ne è valsa ancora una volta la pena. Il nostro piccolo paese è stato nuovamente all’attenzione dei più diffusi e importanti quotidiani e dei “media” nazionali e internazionali. Abbiamo mostrato al mondo intero 1a faccia più bella e pulita della nostra Sardegna e di una zona interna purtroppo spesso negletta e colpevolmente trascurata anche da chi dovrebbe di essa aver maggior cura. Il Trofeo è tornato a nuova vita nonostante molti avessero mostrato disinteresse. I tantissimi nostri piccoli atleti che hanno la passione per la pratica dello sport e con esso si emancipano e progrediscono nella civiltà e nella corretta educazione sociale e civile meritano la massima attenzione di chi può e deve sostenerli. Le centinaia di giovanissimi che sono scesi in pista domenica hanno reso onore ad Alà dei sardi e alla Sardegna tutta”. E’ stata una festa continua con i corridori che hanno percorso gli 11 Km del duro circuito fra le foreste di lecci e sughere che circondano la cittadina di Alà, incoraggiati da una folla entusiasta e plaudente. L’intera comunità è stata protagonista quanto gli atleti con sempre in prima fila, nelle categorie maggiori i ragazzi 31 concludersi il 22 giugno. Dicevamo dell’Amsicora maschile, che negli ultimi tempi ha conosciuto un leggero declino. La causa è nel rinnovamento della squadra, che comunque ben si sta comportando nel torneo. I tanti campioni che hanno vinto scudetti, giocato in Nazionale e partecipato alla Coppa dei Campioni, per via dell’età, non più giovanissima, hanno dovuto abbandonare. Ed è normale che sia iniziata in casa amsicorina, una fase nuova, improntata alla crescita dei più giovani che si affacciano alla ribalta nazionale. Fino a qualche anno fa, giusto per parlare dei tempi più recenti della storia della squadra cagliaritana, l’undici verde amsicorino poteva contare su giocatori del calibro di PierPaolo e Roberto Giuliani, di Alessio Raggio, Stefano e Roberto Pucci, Fabrizio Dubois e altri ancora che hanno firmato pagine indimenticabili per l’hockey sardo e continentale. Hanno indossato la maglia della nazionale più volte con risultati soddisfacenti. Per non parlare del giocatore allenatore Fernando Ferrara, italo-argentino, oggi alla guida delle squadre azzurre. Ha vinto scudetti dapprima con il Cernusco e dopo con l’Amsicora. Ha partecipato con la nazionale argentina alle olimpiadi, risultando negli anni uno dei più forti bomber a livello internazionale. Non sappiamo se la squadra attuale possa riaprire il ciclo vincente e fortunato del passato. Non si possono fare paragoni con i campioni sopraccitati, ma certamente per seguire quella scia, serve e servirà tanto lavoro e voglia di essere competitivi, oltre naturalmente ad allenamenti e una buona dose di sacrificio. Una società cosi gloriosa deve porsi l’obiettivo di continuare ad avere una scuola hockeistica ad un buon livello, quindi, puntare sempre sui giovanissimi da coltivare e far maturare e in seguito portarli alla ribalta del massimo campionato. Intanto dalla serie A-2 maschile arrivano buone notizie dalla Ferrini Cagliari, che è in piena corsa per la promozione. Un purgatorio che dovrebbe durare appena una stagione. Punta in alto anche il Cus Cagliari, del bomber nigeriano Nuhu Jatau. Attualmente è tra le prime quattro della graduatoria e sta tenendo testa alle squadre di vertice. Gli universitari non nascondono ambizioni da primato. Avversarie scomode fino alla fine sono il Team Bologna e l’Eur Tevere Roma. Il torneo si concluderà il 17 maggio. Da questa analisi generale sull’andamento delle squadre sarde nei vari campionati, si intuisce come l’hockey sardo goda di buona salute e abbia complessivamente significative prospettive. Andrea Porcu dell’Etiopia, maschi o femmine. E’stata una suggestiva e prestigiosa vetrina per i concorrenti anche per Alà ed il suo circondario, che nell’occasione hanno offerto visioni incomparabili ed amichevole accoglienza a tutti. Alla fine premi per tutti e festoso incontro nelle sale del Centro sociale per un ricco pranzo comunitario con le più classiche ed assai apprezzate pietanze locali, con la promessa da parte di ciascun atleta di essere al via anche nel 2009, magari qualcuno con al collo una medaglia olimpica. Questi i risultati: Assoluti uomini metri 11.000: 1° Tariku Bekele (Etipia) fratello minore del pluricampione mondiale e recordman in varie specialità, Kenesisa Bekele; 2° Eliud Kipchoce (Kenia); 3° Richard Mateelong (Kenia); 4° Gideon Ngatuny (Kenia); 5° Edwin Soi (Kenia). Primo degli italiani si è piazzato Andrea Lalli (FF Gialle) che è giunto dodicesimo. Primo dei sardi il giovane olbiese di origine marocchina Oualid Abdelkader che la domanica precedente si era affermato ad Ozieri nella Quarta edizione del Trofeo Monte Acuto Marathon che aveva già vinto nel 2007. Classifica donne: distanza metri 5500: 1° Mestawet Tufa (Etiopia); 2° Priskah Jepetling Cherono (Kenia); 3° Linet Masai (Kenia); 4° Pauline Korikwiang (Kenia); 5° Jane Kiptoo (Kenia). Prima delle italiane Federica Dal Ri, seguita da Jessica Pulina di Plaghe, campionessa italiana allieve, prima delle atlete sarde. Gerolamo Squintu Cultura 32 Storia dei Sardi Nuragici Per gentile concessione dell’Autore e dell’Editore Domus de Janas, pubblichiamo la prefazione di questa nuova importante opera del prof. Massimo Pittau a distinzione fra la preistoria e la storia è conosciuta perfino dagli alunni delle scuole medie – almeno dai più bravi –: la preistoria di un popolo è quella che può essere ricostruita esclusivamente coi “documenti materiali” lasciati da questo popolo, documenti materiali che vengono ricercati, analizzati e interpretati dagli archeologi, mentre la storia di un popolo è quella che può essere ricostruita soprattutto coi “documenti scritti” lasciati dallo stesso popolo, i quali vengono ricercati, letti e interpretati dagli storici. Pertanto il discrimine tra la preistoria e la storia dei popoli è determinato dalla importantissima e anche difficilissima invenzione umana che è stata la “scrittura”: prima della scrittura conosciuta e adoperata da un popolo c’è dunque la sua preistoria, dopo la scrittura c’è la sua storia. In epoca piuttosto recente gli specialisti hanno creato il vocabolo – col relativo concetto – di «protostoria», la quale in linea generale viene intesa come l’epoca a cavallo fra la preistoria di un popolo e la sua storia. In via specifica però non pochi studiosi intendono per protostoria di un determinato popolo, l’epoca che può essere ricostruita in base ai “documenti scritti” lasciati non dal popolo in questione, bensì da altri popoli, coi quali il primo è entrato in contatto e in rapporti. Ciò premesso, siccome i Sardi, creatori della famosa «civiltà nuragica», non hanno lasciato – almeno per quanto risulta fino ad ora – “documenti scritti”, sembrerebbe che a proposito dei Sardi Nuragici si possa parlare solamente di preistoria, alla quale sarebbe interessata soltanto la archeologia, esattamente come in linea di fatto è avvenuto sino al presente. Senonché è del tutto certo e noto che il popolo nuragico ha avuto numerosi contatti e stretti rapporti, oltre che coi Fenicio-Punici, coi Greci e soprattutto coi Romani, popoli che al contrario hanno fatto largo uso della scrittura e che – con grande fortuna della civiltà umana tutta – hanno lasciato molto numerose e anche molto ampie opere scritte. In queste opere di certo non sono numerosi e tanto meno ampi i riferimenti che gli autori greci e romani fanno ai Sardi Nuragici, però questi riferimenti ci sono e sono anche sufficienti perché degli antichi Sardi Nuragici si L IL MESSAGGERO SARDO possa delineare una protostoria, intesa nel modo che abbiamo or ora detto. Dunque quella che noi delineiamo con la presente opera è, in termini esatti, la «Protostoria dei Sardi Nuragici», la prima in assoluto che viene composta e presentata alla considerazione dei Sardi e dei numerosi amici della Sardegna. D’altra parte, dato che l’autore della presente opera ovviamente ha interesse a che essa sia accolta e letta dal maggior numero di Sardi e di amici della Sardegna, nel timore che il desueto e non molto trasparente vocabolo protostoria fosse un ostacolo alla sua divulgazione e lettura, ha deciso di intitolarla senz’altro «Storia dei Sardi Nuragici». E d’altronde, a ben Il prof. Massimo Pittau considerare la questione e a prescindere dai vocaboli adoperati, la «storia dei Sardi Nuragici», almeno nelle sue linee generali, c’è realmente nella presente opera, ricostruita non su “documenti scritti dei Sardi Nuragici”, bensì sui “documenti scritti dei Greci e dei Romani”. Il risultato più importante che ci lusinghiamo di aver conseguito con questa nostra «Storia dei Sardi Nuragici» è quello di avere evidenziato, molto meglio di quanto si sia fatto sino ad ora, il ruolo di primissimo piano che i Sardi Nuragici hanno svolto nel quadro storico del Mediterraneo antico, nel millennio che va dal secolo XIII al III avanti Cristo. Soprattutto riteniamo da un lato di avere avvalorato la tesi o intuizione di Giovanni Patroni, che aveva definito la Sardegna, in virtù della sua «civiltà nuragica» e attorno all’anno 1000 a.C., «la perla dell’occidente mediterraneo», dall’altro di aver dimostrato che la prima vera civiltà del Mediterraneo centro-occidentale è stata appunto la «civiltà nuragica», anche in virtù del fatto che pure dalla Sardegna sono partiti i primi e importanti impulsi al nascere e all’affermarsi della grande «civiltà etrusca» nella penisola italiana. In realtà queste due civiltà erano strettamente e intimamente legate fra loro, in virtù di una loro comune matrice originaria, anche se, per motivi storici che vedremo più avanti, hanno finito col differenziarsi parecchio l’una dall’altra: certamente la «civiltà etrusca» assai più brillante di quella nuragica, ma per converso la «civiltà nuragica» di alcuni secoli più antica di quella etrusca. Insomma, riteniamo di avere mostrato e dimostrato che in quel glorioso periodo storico della loro terra i Sardi hanno giocato il ruolo di protagonisti nella loro storia, il ruolo di “soggetti” attivi del loro destino e non semplicemente il ruolo di “oggetti” passivi delle conquiste di popoli stranieri, come purtroppo è avvenuto a lungo nei secoli successivi. Riteniamo pertanto di avere scritto una “storia della Sardegna” vista dalla parte e dalla prospettiva dei Sardi stessi e non più dalla parte e dalla prospettiva dei successivi popoli invasori e conquistatori, secondo quanto invece fanno chiaramente intendere i titoli delle seguenti opere – d’altronde egregie da molti punti di vista – che sono state pubblicate di recente sulla Sardegna: La Sardegna fenicia e punica, La Sardegna romana, La Sardegna bizantina, La Sardegna pisana e genovese, La Sardegna aragonese, La Sardegna spagnola, La Sardegna sabauda. In posizione diametralmente opposta noi ci lusinghiamo di avere composto e pubblicato una storia che avremmo potuto intitolare anche Storia della Sardegna Nuragica. Il quale ultimo titolo del resto ricalca quello di una nostra precedente opera, che ha avuto un notevole successo editoriale e che di recente è stata di nuovo pubblicata, ma aggiornata e migliorata: La Sardegna Nuragica. Nel riscostruire questa “storia della Sardegna nuragica fatta dai Sardi come protagonisti” ci siamo sentiti in diritto e in dovere di individuare, criticare e respingere con decisione quell’atteggiamento, molto frequente fra gli studiosi della Sardegna antica, forestieri e purtroppo anche sardi, che abbiamo chiamato xenomania, cioè “infatuazione dei forestieri”; atteggiamento che consiste nell’attribuire numerosi e anche importanti fenomeni, aspetti e fatti della «civiltà nuragica» a popoli forestieri: i Micenei, i Ciprioti, i Fenici, i Greci, gli Etruschi, i Cartaginesi. Non lo si può affatto negare: dalla enfatizzazione delle opere e delle azioni di questi popoli forestieri, che si constata nelle pubblicazioni archeologiche, storiche e linguistiche relative alla Sardegna antica e composte da numerosi studiosi di varia estrazione culturale e geografica, risulterebbe che i Sardi Nuragici siano stati continuamente in una posizione di totale ricettività e passività. Tutto al contrario noi ci lusinghiamo di poter mostrare e dimostrare una ben differente posizione di attività e di iniziativa dei Sardi Nuragici nel mandare avanti la loro storia in quei numerosi secoli e anche nell’influenzare la storia di altri popoli circonvicini. www.ilmessaggerosardo.com EMIGRAZIONE EDILIZIA SERVITÙ MILITARI CULTURA INCHIESTE SPORT A Cagliari la Conferenza dei Sardi nel Mondo Contributi regionali per l’acquisto della prima casa Restituiti alla Regione immobili dismessi per un valore di 200 milioni di euro L’attrice Fernanda Montenegro nel paese dei nonni alla ricerca delle radici I sardi di Stoccarda: come è cambiata la condizione degli emigrati in Germania Il Cagliari espugna Livorno e si avvicina alla salvezza a pagina 3 a pagina 8 a pagina 30 IL MESSAGGERO SARDO a pagina 9 a pagina 15 a pagina 16-17 Mensile della Regione Autonoma della Sardegna per i Sardi nel mondo www.ilmessaggerosardo.com Anno XL / Aprile 2008 Rivoluzione dalle urne Vince il PdL di Silvio Berlusconi raddoppia la Lega di Bossi tiene il PD di Veltroni scompaiono la Sinistra e i Socialisti L e elezioni politiche dell’aprile 2008 hanno avuto un esito clamoroso e inaspettato. Ha vinto, come era nelle previsioni, il Popolo delle Libertà, la formazione politica guidata da Silvio Berlusconi, che tornerà a guidare il governo del Paese per la terza volta. Un contributo importante al successo è venuto dalla Lega di Bossi che ha raddoppiato i consensi. Il Partito Democratico guidato da Walter Veltroni non è riuscito nella rimonta. Ha corso da solo e ha ottenuto un risultato numericamente non disprezzabile, ma non è riuscito a colmare il divario con il PdL. Il fatto che non ha precedenti, inatteso e non ipotizzato da nessun osservatore, è la scomparsa dal Parlamento tutte le forze politiche intermedie e minori. Sono stati cancellati con il voto del 13-14 aprile la Sinistra Arcobaleno e con essa Rifondazione Comunista, I Comunisti Italiani e i Verdi, e tutte le altre formazioni della sinistra radicale, i Socialisti, ma anche la Destra di Storace e tutta la miriade di piccole formazioni. La semplificazione del sistema, sempre invocata, che i partiti non sono riusciti mai a fare, è stata realizzata dagli elettori che hanno ridotto a poche unità le forze rappresentate in Parlamento: PdL, Lega, PD, UDC e Italia dei Valori. Berlusconi potrà governare con una maggioranza solida sia alla Camera con 340 seggi contro i 275 delle opposizioni (239 di PD-IdV e 36 di UDC), che al Senato con 168 contro133 (130 di PD-IdV e 3 di UDC). Il Centrodestra ha vinto anche in Sardegna conquistando cinque dei nove seggi al Senato e 9 dei 18 seggi alla Camera. Il PD, pur perdendo, ha contenuto la sconfitta. Anche nell’Isola Sinistra Arcobaleno è rimasta sotto la soglia del 4% (3.587), mentre i Socialisti si sono attestati sull’1,55, la Destra sull’ 1,54, il Psd’az sull’1,52, Sardigna Nazione sullo 0,73. Il voto del 13-14 aprile non avrà ripercussioni sulla Giunta regionale. Il presidente Renato Soru ha dichiarato che intende concludere il mandato che scade nel 2009 anche perché il risultato nell’Isola, pur non discostandosi dalla tendenza nazionale, è meno pesante. Editoriale 2 Messaggio dell’Assessore del Lavoro La Conferenza Internazionale “I Sardi nel Mondo” momento di analisi La Conferenza Internazionale “I Sardi nel Mondo” vuole essere per la nostra isola oltre che occasione di incontro tra i sardi presenti nei cinque continenti, un prezioso momento di analisi delle diverse problematiche collegate al fenomeno delle migrazioni. La nostra terra è stata per decenni luogo di partenza di emigranti, che si sono rivolti, in diverse fasi storiche, sia verso il “continente” d’Italia, che verso mete più lontane. Grazie all’esperienza accumulata, la Sardegna sa bene che l’emigrazione è un processo vasto e variegato, fatto anche di sofferenze. Ma sa anche che l’emigrazione può essere occasione di arricchimento che viene dal confronto, dall’incontro con culture diverse dalla nostra. Dal 1989, data dell’ultima “Convenzione programmatica dell’Emigrazione”, le caratteristiche del fenomeno sono cambiate. Rispetto ad allora sempre più giovani partono dalla Sardegna già con un titolo di studio, ed è cresciuto il numero di donne che lasciano la nostra terra. Nel contempo assistiamo a movimenti immigratori che hanno coinvolto la Sardegna come terra che accoglie. Nella sostanza l’emigrazione si è quindi modificata per intensità e caratteristiche, ma non si è comunque esaurita in quanto tale. Per queste ragioni, oltre che per approfondire diverse peculiarità dell’emigrazione, “I Sardi nel Mondo” è anche occasione per inserire le specificità della nostra terra all’interno dei più vasti fenomeni delle migrazioni internazionali. La Conferenza, nei suoi diversi momenti vuole quindi essere soprattutto occasione di confronto tra le varie e diverse componenti del “Mondo dell’Emigrazione” per dotare le istituzioni, in particolare la Regione, di quei preziosi elementi che consentano i più adeguati interventi sul fenomeno. Ringrazio quindi tutti gli ospiti, i delegati dei Circoli e delle Federazioni per la loro presenza e per l’apporto che vorranno dare allo svolgimento dei lavori, convinta che una partecipazione attiva e proficua potrà dare lustro all’immagine di una Sardegna che rimane sempre e comunque terra di pace e di fratellanza. Romina Congera Assessore Regionale del Lavoro Aprile 2008 Un’occasione di confronto La Sardegna è una terra di migrazioni. Una terra segnata da un fenomeno che da fisiologico è diventato in più di un’occasione patologico. È nella natura umana spostarsi per cercare condizioni di vita e di lavoro migliori e maggiori opportunità di crescita e sviluppo per i propri figli. Ma quando la spinta a partire, a lasciare luoghi e affetti cari è la disperazione, la costrizione, allora il fenomeno assume aspetti socialmente devastanti e diventa patologico. La Sardegna aveva già conosciuto alla fine dell’800 il travaglio delle partenze. Ma il fenomeno è diventato via via più significativo nel ’900. Un importante flusso migratorio si era sviluppato subito dopo la Grande Guerra. Poi ancora più massiccio dopo la Seconda Guerra Mondiale. Ma è stato in coincidenza con la ripresa economica in Europa e in Italia, a cavallo tra gli anni ’50 e 60 e poi negli anni ’70 che ha assunto le dimensioni di un esodo. Praticamente non c’è famiglia sarda che non sia stata toccata dal fenomeno. Prima si partiva per le Americhe e l’Australia. La crisi delle campagne, la chiusura delle miniere le difficoltà economiche spinsero decine, centinaia di sardi a partire per il Belgio, la Francia, la Germania, l’Olanda, la Svizzera, alla ricerca di lavoro. Per essere accettati nelle miniere e nelle fabbriche dovevano superare dure selezioni. Braccia in cambio di carbone con cui alimentare le industrie del Nord Italia. E con il “boom economico” degli anni ’60 si aprì un nuovo mercato per le braccia del Meridione e della Sardegna: il triangolo industriale Piemonte-Liguria-Lombardia. Poi fu la volta dell’Emilia Romagna e del Veneto. Un forte richiamo fu esercitato da Toscana, Umbria e Alto Lazio che divennero mete privilegiate per i pastori sardi. E così come il loro impegno e il loro lavoro contribuirono allo sviluppo dei Paesi europei e del Nord Italia, anche l’economia toscana, umbra e laziale trassero grande giovamento dal lavoro dei sardi per il riutilizzo delle terre che erano state abbandonate. La ferita profonda del distacco, anche ora che sono passati tanti lustri e i sardi si sono integrati nei luoghi di accoglienza, continua a sanguinare. Gli emigrati si sentono sardi a pieno titolo e vogliono essere considerati alla pari dei residenti. Per ribadire questa loro sacrosanta rivendicazione hanno sfruttato ogni opportunità e ogni sede istituzionale. Dal Convegno dell’Emigrazione che si tenne ad Alghero nel 1972, alla Conferenza regionale di Nuoro del 1981 alla Conferenza Programmatica di Quartu Sant’Elena del 1986. Ovunque i rappresentanti delle comunità sarde nel mondo hanno fatto sentire forte e chiara la voce dell’“altra Sardegna”. Quella che, quando le Province sarde erano ancora solo quattro, venne definita la Quinta Provincia dell’Isola. Da quegli incontri sono scaturite leggi e interventi che hanno portato la Regione Sarda all’avanguardia nelle politiche per l’emigrazione. Ora, dopo quasi 20 anni, si svolge a Cagliari la Conferenza internazionale “I sardi nel Mondo”. I tempi sono cambiati, le rivendicazioni non sono più quelle del passato ma le Istituzioni regionali sono chiamate a dare risposte concrete alle istanze nuove che vengono dai sardi fuori dall’Isola. Siamo convinti che i Sardi nel Mondo hanno bisogno della Sardegna ma anche che la Sardegna ha bisogno dei suoi figli sparsi nei cinque continenti per guardare con fiducia e speranza al futuro. Sommario Editoriale 2 Un’occasione di confronto Documenti 3 A Cagliari la Conferenza dei Sardi nel Mondo Primo Piano 6 Elezioni politiche 2008: rivoluzione dalle urne 7 Elezioni politiche 2008: gli eletti in Sardegna 9 Restituiti alla Regione 350 immobili dismessi di Giuseppe Mereu Attualità 8 Contributi regionali per la costruzione, l’acquisto e il ricupero della prima casa 10 Segnali positivi dalla BIT di Milano 11 Occupazione e imprenditorialità femminile in Sardegna di Massimiliano Perlato 12 Per i progetti regionali stanziati 850 mila euro 13 La tragedia di Gavoi di Andrea Frailis La Sardegna sul Web di Andrea Mameli Cultura 14 Onorificenza ai tenores “Remunnu ’e Locu” di Pier Sandro Pillonca 15 Fernanda Montenegro nel paese dei nonni 21 Adiu, Peppe Sozu, ammaju de poesia di Piersandro Pillonca 22 Giovanni Maria Angioy commemorato a Cremona e Marchirolo 32 Storia dei sardi nuragici di Massimo Pittau Inchieste 16 I sardi di Stoccarda di Antonello De Candia Parliamo della Sardegna 18 Kalama, cacciatori di scrittori di Giovanni Mameli Parlando in Poesia 19 Da Paulilatino a Ozieri IL MESSAGGERO SARDO di Salvatore Tola Mensile della Regione Autonoma della Sardegna per i Sardi nel mondo Paesi di Sardegna Edito da “Messaggero Sardo società cooperativa a r.l.” Presidente Gianni De Candia Comitato di Direzione Gianni De Candia (responsabile), Marco Aresu, Luigi Coppola, Gianni Massa, Ezio Pirastu Redazione e Amministrazione Via Barcellona 2 - 09124 Cagliari Tel. 070 664214 - Fax 070 664742 Sito web www.ilmessaggerosardo.com [email protected] [email protected] Registrazione del Tribunale di Cagliari n. 4212 dell’11-4-1969 Iscrizione al R.O.C. n. 6415 Fotocomposizione, impaginazione Prestampa Via Nenni 133 Tel - Fax 070 883223 - 090450 Quartu S. E. Stampa Sarprint, stab. Tossilo - Macomer di Salvatore Tola 20 Atzara: vino, arte e artigianato Sport 30 Il Cagliari espugna Livorno e si avvicina alla salvezza di Andrea Frigo 31 Hockey prato: è il Suelli la squadra regina di Andrea Porcu Atletica: la rinascita del trofeo Alasport di Gerolamo Squintu Rubriche 23 Sardegna notizie 25 Dall’Italia 28 Dal Mondo Il Messaggero Sardo viene inviato gratuitamente agli emigrati e alle loro famiglie dalla Regione Sardegna. Per richiederlo scrivere al Messaggero Sardo, via Barcellona 2 - 09124 CAGLIARI o alla e-mail: [email protected] IL MESSAGGERO SARDO Documenti EMIGRAZIONE A Cagliari la Conferenza dei Sardi nel Mondo Dal 25 al 27 aprile oltre 400 delegati, in rappresentanza delle comunità sarde, si riuniranno a Cagliari per partecipare alla Conferenza Internazionale, organizzata dall’assessorato del Lavoro. Si confronteranno con le Istituzioni regionali, con i rappresentanti delle Autonomie locali, del sistema produttivo e del mondo del lavoro per fare il punto sulle condizioni dei sardi nel mondo e sul ruolo che possono svolgere a favore della Sardegna. Base di partenza del dibattito sarà il documento elaborato da un gruppo di esperti nominati dalla Consulta e arricchito dalle osservazioni e integrazioni dei Circoli e delle Federazioni Il documento li anni trascorsi dopo la prima Conferenza programmatica dell’emigrazione, svoltasi a Cagliari nel marzo del 1989, sono stati caratterizzati, a livello regionale, nazionale, internazionale, da profondi cambiamenti, che non hanno mancato di avere riflessi di notevole rilievo anche sul mondo dell’emigrazione. Non sempre la portata di questi cambiamenti è stata chiaramente avvertita in Sardegna dai mezzi di informazione e dalla pubblica opinione, ulteriormente distratti – per così dire – dalla particolare complessità e gravità dei problemi suscitati dal progressivo, rilevante aumento del numero degli immigrati extracomunitari anche in Sardegna. Si tratta, nondimeno, di cambiamenti estremamente significativi, al cui prodursi lo stesso fenomeno dell’immigrazione extracomunitaria non è del tutto estraneo. Basti considerare in proposito come l’aumento di immigrati, per lo più provenienti dai paesi in via di sviluppo, abbia imposto agli Stati di accoglienza e a molte organizzazioni internazionali di trovare un giusto equilibrio tra due esigenze spesso contrastanti: da un lato, quella dell’integrazione dell’immigrato nel Paese di destinazione; dall’altro, l’altrettanto fondamentale esigenza del rispetto della sua identità culturale, evitando così che l’immigrato venga progressivamente assorbito da parte della maggioranza della popolazione. E ciò attraverso regole che, in linea di principio, non potrebbero non riguardare anche gli emigrati provenienti dal nostro Paese, soprattutto quelli che non abbiano ancora acquistato la cittadinanza dello Stato di accoglienza. Per meglio valutare la profondità dei cambiamenti in discorso, conviene tenere presente quanto segue: – a) la profonda evoluzione registratasi nell’ambito dell’istituto della cittadinanza, specie per quanto attiene alla determinazione dei diritti che allo status di cittadino sono più direttamente connessi. Il principio secondo cui il possesso della cittadinanza non costituisce più il presupposto per il godimento dei diritti fondamentali riconosciuti alla persona umana in quanto tale è oggi universalmente accettato. Sul piano interno, la legge 5 febbraio 1992 n. 91, recante “nuove norme sulla cittadinanza”, ha introdotto alcune rilevanti modifiche rispetto alla legislazione preesistente, segnatamente per quel che attiene al ruolo riconosciuto all’elemento della volontà individuale ai fini dell’acquisto, della perdita e del riacquisto della cittadinanza. E la legge 23 ottobre 2003, recante “norme relative alla disciplina del Comitato degli italiani all’estero”, prevede all’art. 7 che possano far parte del Comitato, “oltre ai membri di cittadinanza italiana”, i cittadini stranieri di origine italiana in misura non eccedente un terzo dei componenti il Comitato eletto”. A livello internazionale, vanno tenuti presenti: 1) il consistente numero di convenzioni internazionali (sia G bilaterali che multilaterali), che ammettono il possesso tanto della cittadinanza di origine quanto di quella del paese di residenza, ovvero prevedono che la cittadinanza possa essere riacquistata con il trasferimento della residenza da uno all’altro Stato contraente; 2) per quanto riguarda l’Europa, il riconoscimento, a partire dal Trattato di Maastricht del 1992, dell’istituto della “cittadinanza europea”, che conferisce su scala comunitaria particolari diritti ai cittadini degli Stati membri dell’Unione europea; – b) il progressivo aumento del numero di coloro che, nati nel paese di emigrazione dei loro genitori, desiderano comunque intrattenere rapporti culturali particolarmente stretti con l’Italia e la loro regione di origine. Si è quindi in presenza di un numero elevato di emigrati giovani, spesso privi della cittadinanza italiana, le cui particolari esigenze devono essere tenute in attenta considerazione; – c) anche il mondo dell’emigrazione risulta profondamente influenzato da un processo di globalizzazione che, specie negli ultimi anni, ha fatto registrare sviluppi impressionanti. Da un lato, gli straordinari progressi nel settore delle comunicazioni hanno conferito una ben maggiore concretezza ai progetti volti a favorire, nei paesi di emigrazione, un costante ed intenso flusso di informazioni e di rapporti tra le comunità all’estero e quelle di origine; dall’altro, anche nel mondo dell’emigrazione si va delineando una chiara tendenza alla valorizzazione delle identità culturali, come reazione al rischio di quel progressivo livellamento delle diverse culture che il processo di globalizzazione inevitabilmente comporta; – d) lo stesso processo di globalizzazione, e più ancora quello di integrazione europea, favoriscono intensi spostamenti, anche nel medio e nel lungo periodo, di un gran numero di persone da un paese a un altro; è giocoforza pertanto confrontarsi con fenomeni migratori sicuramente di natura diversa rispetto a quelli del passato, 3 ma egualmente meritevoli di attenta considerazione; – e) la sentenza della Corte costituzionale 27 maggio 1993 n. 251 ha fugato i dubbi residui sulla legittimità di iniziative regionali a favore degli emigrati sul piano “sociale e culturale”, negando che spetti ai soli uffici consolari “ogni azione a tutela dei lavoratori emigrati e delle loro famiglie”, secondo quanto previsto dalla legge 8 maggio 1985, n. 205; – f) più di recente, la riforma del Titolo V della Costituzione, entrata in vigore nel 2001, ha fatto registrare alcuni sia pur modesti progressi sul piano dei rapporti internazionali delle Regioni, riconoscendo nell’art. 117 il potere di queste ultime di “concludere accordi con Stati e intese con enti territoriali interni ad altro Stato, nei casi e con le forme disciplinati da leggi dello Stato”. Si tratta di una riforma che ha riflessi evidenti anche per quanto attiene al ruolo che gli emigrati possono svolgere come “ambasciatori” della propria Regione, grazie a un più stretto rapporto che anche all’estero può stabilirsi tra gli stessi emigrati e le istituzioni regionali. Conviene tenere presente a questo riguardo che con sentenza n. 387 dell’11 ottobre 2005 la Corte costituzionale ha dichiarato non fondata la questione di legittimità costituzionale sollevata dal Governo nei confronti dell’ art. 13 della legge della Regione Veneto 9 gennaio 2003, n. 2 (“Nuove norme a favore dei Veneti nel mondo e agevolazioni per il loro rientro”). Tale articolo prevede che la Regione possa stipulare accordi con governi esteri al fine di provvedere all’erogazione di prestazioni socio-sanitarie. Come è agevole constatare, è ben difficile che la prevista nuova Conferenza dell’emigrazione possa ignorare cambiamenti della portata di quelli che, sia pure sinteticamente, sono stati ora richiamati. Si tratta di cambiamenti che, di tutta evidenza, dovranno essere attentamente analizzati e, soprattutto, valutati da una specifica angolazione, quella dei loro riflessi sull’emigrazione sarda, oggi. Una particolare attenzione potrà essere riservata ai seguenti aspetti: – il problema dell’equilibrio che deve essere trovato tra due esigenze, particolarmente sentite in una società sempre più multiculturale: da un lato, l’integrazione dell’emigrato nel paese di accoglienza e, dall’altro, la conservazione e la valorizzazione dei suoi legami con la terra d’origine e della sua identità culturale; – quale sia l’atteggiamento prevalente degli emigrati nei confronti dei recenti flussi di immigrazione provenienti in larga parte dai paesi in via di sviluppo; - la formulazione di proposte capaci di favorire un più organico collegamento fra i circoli dei sardi all’estero e le associazioni degli emigrati di altre regioni italiane, con particolare riferimento ai Comitati degli Italiani all’Estero (Comites); – quale sia il ruolo che le comunità sarde nel mondo possono svolgere come “ambasciatori” della Sardegna, in stretto collegamento con una più diffusa ed incisiva presenza all’estero della Regione, anche a seguito delle recenti modifiche costituzionali; – le condizioni richieste perché gli attuali mezzi d’informazione possano assicurare, attraverso un adeguato flusso di notizie, quella reciproca conoscenza dei sardi residenti e dei sardi non residenti che è risultata finora alquanto insoddisfacente; – il problema del riconoscimento alla donna di un ruolo nei gruppi dirigenti dell’emigrazione che le permetta di assolvere alla sua insostituibile funzione di trasmettitrice di cultura identitaria, garantendo così continuità al mondo della nostra emigrazione; – quale percezione i figli e discendenti degli emigrati sardi abbiano della Sardegna: se in particolare mostrino disaffezione riguardo alla vita politica e sociale dell’isola ovvero si sentano comunque legati alla loro terra d’origine. Il passaggio del testimone culturale tra le generazioni non è mai agevole, e spesso, soprattutto in presenza di culture a forte spinta integrativa, la “deriva” culturale può causare la dispersione di questo importante capitale umano; – il problema della persistenza di una emigrazione giovanile e la definizione dei legami che questa continua ad avere con la Sardegna, nonché del rapporto che la stessa stabilisce con le strutture organizzate dell’emigrazione. 4 ITALIA (0039) PIEMONTE-VALLE D’AOSTA • Circolo “Su Nuraghe” - via Sardegna, 2 - 15100 ALESSANDRIA tel. 0131/252462 - fax 0131/510503 - [email protected] • Circolo “Su Nuraghe” - via Galilei, 11 - 13900 BIELLA tel.-fax 015.34638 - [email protected] • Circolo “Sa Rundine” - Cascina Pezzata, 3 - 10012 BOLLENGO (TO) tel. 0125.675974 • Ass. Cult. “Ichnusa” - v.le Madonna dei Fiori, 108 - 12042 BRA (CN) tel. 0172.426257 - [email protected] • Circolo “Nivola” - via Briona, 17 - 28845 Domodossola (VB) tel.-fax 0324.481969 - [email protected] • Circolo “G. Dessì” - corso Papa Giovanni Paolo II, 31 13100 VERCELLI - [email protected] • Circolo cult. sardo E. D’Arborea - via Pessina, 3 28053 CASTELLETTO SOPRA TICINO (NO) tel.-fax 0331/962246 - [email protected] • Circolo “Cuncordu” - corso Valsesia, 48 - 13045 GATTINARA (VC) tel. 0163/834693 • Ass. sardi Novara “ S’Archittu” - via della Chiesa, 20 - 28100 GIONZANA tel.-fax 0321/456953 - [email protected] • Circolo “Gennargentu” - via 1º Maggio, 70 - 10042 NICHELINO (TO) tel. 011.6274704 - fax 011.6281842 - [email protected] • Circolo “Quattro Mori” - frazione Beaume, 26 - 10056 OULX (TO) tel.-fax 0122.831842 - [email protected] • Circolo “G. Deledda” - via S. Giuseppe, 52 - 10064 PINEROLO (TO) tel.-fax 0121.39306 - [email protected] • Circolo “Su Nuraghe” - p.zza S. Giacomo, 6 - 10045 PIOSSASCO (TO) tel.-fax 011/9068593 - [email protected] • Circolo cult. “Quattro Mori” - via Macario, 54 - 10098 RIVOLI (TO) tel. 011.9593845 - fax 011.9598772 - [email protected] • Circolo “Ass. Sardi Kinthales” - via Musinè, 5/7 - 10143 TORINO tel. 011.740227 - fax 011.7776668 - [email protected] Circolo “Sant’Efisio” - via degli Abeti, 15 - 10156 TORINO tel.-fax 011/2624655 - [email protected] LOMBARDIA • Ass. “Amici della Sardegna” - via Veneto, 1 - 21013 CARDANO AL CAMPO (VA) - [email protected] • Ass. “Nazzari” - via Madonna Pellegrina, 64/c2 - 20010 BAREGGIO (MI) tel.-fax 02.9013131 - cell. 339.6579584 [email protected] • Circolo “Maria Carta” - via Moroni, 105 - 24100 BERGAMO tel. 035.240376 - [email protected] • Circolo cult. Sardo - via Berardo Maggi, 47/C - 25124 BRESCIA tel.-fax 030.2426581 - [email protected] • Circolo “Raimondo Piras” - via Marconi, 6 - 20040 CARNATE (MI) tel.-fax 039.674537 - [email protected] • Circolo “Domo Nostra” - via Kuliscioff - 20090 CESANO BOSCONE (MI) tel.-fax 02.48602677 - [email protected] • A.M.I.S.-Emilio Lussu - via Cornaggia, 37 20092 CINISELLO BALSAMO (MI) tel. 02.66048257 - fax 02.66048379 - [email protected] • Circolo “Sardegna” - via Isonzo, 30 - 22100 COMO tel.-fax 031/506269 - [email protected] • Circolo “Sa Domu Sarda” - via Naz. Sauro, 16a - 26100 CREMONA tel. e fax 0372.431794 - [email protected] • Ass. “Sebastiano Satta” - via Pascoli, 3 - 21013 GALLARATE (VA) tel. 0331.779176 - fax 0331.779006 - [email protected] • Ass. cult. Amsicora - via B. Buozzi, 7 - 23900 LECCO tel. 0341.361314 - fax 0341.350248 - [email protected] • Circolo “Grazia Deledda” - via Oberdan, 7/A - 20013 MAGENTA (MI) tel.-fax 02.9790958 - [email protected] • Circolo “G. Angioy” - piazza Borasio, 10 - 21030 MARCHIROLO (VA) tel.-fax 0332.722548 - [email protected] • Centro soc. cult. dei Sardi - via Foscolo, 3 - 20121 MILANO tel. 02.8690220 - fax 02.72023563 - [email protected] • Circolo “Su Nuraghe” - via A. Righi, 4 - 20015 PARABIAGO (MI) tel.-fax 0331.551946 - [email protected] • Circolo “Logudoro” - via Santo Spirito, 4a - 27100 PAVIA tel. 0382/470209 - fax 0382.460759 - [email protected] • Circolo “Nuova Sardegna” - via don Sturzo 20068 PESCHIERA BORROMEO (MI) tel.-fax 02.5471053 • Circolo “G. Deledda” - via Roma, 91 - 21047 SARONNO (VA) tel. 02.9607598 - fax 02.9626437 - [email protected] • Circolo “S’Emigradu” - via Lario, 15 - 27029 VIGEVANO (PV) tel.-fax 0381.329387 - [email protected] • Circolo “Sardegna” - via Murri, 16 - 20059 VIMERCATE (MI) tel. 338.9504767 - fax 039.6042699 - [email protected] Filiali: via Arosio, 6 - 20052 MONZA; via Massironi, 11 20029 CONCOREZZO • Centro soc. “La Quercia” - via Fiume, 22 - 20090 VIMODRONE (MI) tel. 02.2650408 - fax 02.2650412 - [email protected] LIGURIA • Circolo “Sarda Tellus” - via N. Daste, 5r/f - 16149 GENOVA tel.-fax 010.6429254 - [email protected] • Circolo cult. “Grazia Deledda” - stradone D’Oria, 102 - 19125 LA SPEZIA tel. 0187.525384 - [email protected] • Circolo “Il Nuraghe” - via Nino Oxilia, 16 - 17100 SAVONA tel. 019.814877 - fax 019.8428074 - il [email protected] • Circolo “G. Deledda” - via Hanbury, 6/f - 18039 VENTIMIGLIA tel.-fax 0184.231386 - [email protected] EMILIA ROMAGNA • Circolo “Sardegna - via Stalingrado, 81 - 40128 BOLOGNA tel. 051.327800 - fax 051.237800 - [email protected] • Circolo “Nuraghe” - via Gramsci, 32 - 41042 FIORANO (MO) tel.-fax 0536/830965 - [email protected] • Circolo “Grazia Deledda” - via Baganzola, 7 - 43100 PARMA tel. 0521.941053 - fax 0521.941059 - [email protected] • Gremio Sardo “E. Tola” - via Guastrafredda, 59 - 29100 PIACENZA tel. 0523/315000 - [email protected] VENETO • Circolo “Sardi nel Bellunese” - via S. Francesco, 37 - 32100 BELLUNO tel.-fax 0437.932514 - [email protected] • Circolo “G. Becciu” - calle Ponte S. Andrea, 780 - 30015 CHIOGGIA (VE) tel.-fax 041.492539 • Circolo culturale “Ichnusa” - via Bellini, 8/10 - 30171 VENEZIA tel.-fax 041.970112 - [email protected] • Circolo “Eleonora D’Arborea” - via Cernaia, 1bis - 35141 PADOVA tel.-fax 049.8724425 - [email protected] • Circolo “Sardegna Nostra” - via Marchi, 32 36060 ROMANO D’EZZELINO (VI) - tel. 0424.512782 Circoli e Federazioni • Ass. “Amicizia sarda nella marca trevigiana” - 31100 TREVISO via Bernardi, 14 - tel.-fax 0422.210131 - [email protected] • Ass. “S. Satta” - vicolo Campo Fiore, 2/A - 37129 VERONA tel. 045.596014 - fax 045.597583 - [email protected] • Ass. Cult. “Grazia Deledda” - via della Pace, 51 - 36100 VICENZA tel.-fax 0444.584034 - [email protected] TRENTINO-ALTO ADIGE • Circolo “Giuseppe Dessì” - via De Gasperi, 27 - 38100 TRENTO tel.-fax 0461.921662 - [email protected] • Circolo “Eleonora d’Arborea” - via Palermo, 87 - 39100 BOLZANO tel.-fax 0471.501399 - [email protected] • Circolo cult. “Maria Carta” - via Perosi, 2b - 38068 ROVERETO tel.-fax 0464-490148 - [email protected] FRIULI VENEZIA GIULIA • Ass. sardi in Friuli - Riviera del Pordenone, 14 - 33170 PORDENONE tel.-fax 0434.522776 - [email protected] • Ass. sardi in Friuli Ven. Giulia - corso Verdi, 13 - 34170 GORIZIA tel.-fax 0481.33725 • Ass. sardi Friuli - via Ermacora, 10 - 33028 TOLMEZZO (UD) tel.-fax 0433.44938 - [email protected] • Ass. sardi Friuli Ven. Giulia - via di Torrebianca, 41 - 34122 TRIESTE tel.-fax 040.662012 • Ass. sardi Friuli Ven. Giulia - via delle Scuole, 13 - 33100 UDINE tel.-fax 0432.402909 TOSCANA • Circolo “Ass. Sardi in Toscana” - p.zza S. Croce, 19 - 50122 FIRENZE tel. 055.240549 - fax 055.242006 - [email protected] • Circolo “Sandalia” - Bastione “Cavallerizza” - 58100 GROSSETO tel.-fax 0564.28851 • Ass. “Quattro Mori” - piazza Anita Garibaldi, 2 - 57126 LIVORNO tel.-fax 0586.812588 - [email protected] • Ass. cult. “G. Deledda” - p.zza San Francesco, 3 - 56127 PISA tel. 050.543522 - [email protected] • Circolo “Peppino Mereu” - via Roma, 56, c/o Corte dei Miracoli 53100 SIENA - tel.-fax 0577.48596 - [email protected] • Ass. cult. “Bruno Cucca” - via Ninci, ex cinema Moderno - 57037 Portoferraio - Isola d’Elba LAZIO • Ass. “Sarda Domus” - via N. Bixio, 13 - 00053 CIVITAVECCHIA tel.-fax 0766.22859 - [email protected] • Circolo “4 Mori” - via Baleari, 85-87 - 00121 ROMA tel.-fax 06.5691369 - [email protected] • A.C.R.A.S.E. - via Rivisondoli, 11 - 00156 ROMA tel.-fax 06.4071450 - e-mail: [email protected] • Ass. dei sardi “Il Gremio” - via Aldrovandi, 16 - 00187 ROMA tel.-fax 06.36000208 - [email protected] UMBRIA • Circolo “Sardegna” - via Bologna, 34 - 06078 PONTE VALLECEPPI (PG) ABRUZZO • Circolo sardi d'Abruzzo “Shardana” - via S. Marco, 31 - 65129 PESCARA tel. 085.4326929 - fax 085.4309341 - info@[email protected] BELGIO (0032) • Gremiu sardu “Martinu Mastinu El-Tano” - 1040 BRUXELLES • Associazione Sardi del Borinage - 7301 BOUSSU-HORNU Rue An-dré Demot, 101 - tel.-fax 065.777158 [email protected] • Circolo “Quattro Mori” - Rue des Charbonnages, 251 6200 CHATELINEAU - tel. 071.402209 - fax 071.402210 [email protected] • Ass. “Su Nuraghe” - Av. du Champ de Bataille, 428 - 7012 FLÉNU-MONS tel. 065.885830 - fax 065.884055 - [email protected] • Circolo “Grazia Deledda” - Noordlaan, 133 - 3600 GENK tel. 089.355886 - fax 089.304053 - [email protected] • Circolo “Eleonora d’Arborea” - Chaussee Paul Houtart, 295 7110 HOUDENG-GOEGNIES - tel. 064.213565 - fax 064.281228 [email protected] • Ass. “La Sardegna all’estero” - Quai Godefroid Kurth, 90 4000 LIEGI - tel. 042.275278 - fax 042.274304 e-mail: [email protected] GERMANIA (0049) • C. S. “Quattro Mori” - Mauerberg Str., 29 - 86152 AUGSBURG tel. 0821.519435 -fax 0821.514028 • C.S. di Berlino - Husemannstrasse 28 - 10435 BERLIN tel.-fax 030.34356635 - [email protected] • C.S. “Maria Carta“ Rhein-Main e V. 65933 FRANKFURT/M - Hartmannweiler, Str. 67 tel. 069.38030327/2 - fax 069.38030329 - [email protected] • C. S. “Su Nuraghe” - Strese-man Str., 374 - 22761 HAMBURG tel. 040.895329-895343 - fax 040.8997703 [email protected] • C. S. “Su Gennargentu” - Innsbrukerstrasse, 7 - 74072 HEILBRONN tel.-fax 07131.171964 - [email protected] • C. S. “Sa Domu Sarda” - Garten Str., 72 - 76135 KARLSRUHE tel. 0721.8302680 - fax 0721.8302681 - [email protected] • C. S. “Speranza sarda” - Mainau Str., 14 - 51063 KÖLN tel. 0221.613421 - fax 0221.616837 - [email protected] • C. S. “I Nuraghi” - Halberg Str., 54 - 67061 LUDWIGSHAFEN tel. 0621.582889 - fax 0621.5296156 - [email protected] • C. “E. D’Arborea” - Lürriperstr. 176 - 41065 MÖNCHENGLANDBACH tel. 02161.4075333 - fax 02161.4076073 - [email protected] • Centro cult. “Sard’Europa” - Bismarck Str., 18 - 47443 MOERS tel. 02841.507352 - fax 02841.518169 • C. S. “Su Gennargentu” - Fürstenrieder Str., 147 - 80686 MÜNCHEN tel. 089.35799767 - fax 089.35799768 • C. S. “S’unidade Sarda” - Klingenhofstr., 50a - 90411 NÜRNBERG tel. 0911.397354 - fax 0911.3780353 - [email protected] • C. S. “Rinasci-ta” - Mülheimer Str., 38 - 46049 OBERHAUSEN tel. 0208.874045 - fax 0208.889773 - [email protected] • C. S. “Su Nuraghe” - Wiesbadener Str., 12 - 70372 STUTTGART tel. 0711.563783 - fax 0711.41148666 - [email protected] • C. S. “Grazia Deledda” - Die-sel Str., 23 - 38402 WOLFSBURG tel. 5361.54407 - fax 5361.52018 [email protected] Aprile 2008 FRANCIA (0033) ARGENTINA (005411) • Circolo “Su Nuraghe” - 7, Rue Comte Bacciochi - 20000 AJACCIO tel. 04.95221531 - fax 04.95213989 e-mail: [email protected] • Circolo “Su Nuraghe” - Ecole Chateaubriand, B.P. 22 57460 BEHREN-LES-FORBACH - tel.-fax 03.87873067 • Circolo Sardo “Su Tirsu” - 94, Rue de Belfort - 25000 BESANÇON tel. 0381.883130 - fax 0381.471518 - [email protected] • Ass. Famiglie Sarde di Douai - Av. des Potiers - 59500 DOUAI tel. 0327.930212 fax 0327.886503 - [email protected] • Circolo “Grazia Deledda” - 1, Rue de Touraine - 57290 FAMECK tel. 0382.572437 - fax 0382.525871 • Circolo “Su Nuraghe” - 15, Rue Molière - 57450 FARÉBERSVILLER tel. 0387.891132 - fax 0387.908512 - [email protected] • Circolo “Gennargentu” - 6, Rue Usson du Poitou 57730 FOLSCHVILLER BP 18 - tel. 0387.923809 • Ass. “Sardinia” - 8, Place Edmond Arnaud - 38100 GRENOBLE tel. 0476.849202 - fax 0476.849203 - [email protected] • Circolo “Ortobene” - 94, Rue Marechel Foch - 71200 LE CREUSOT tel.-fax 03.85808213 (03.85555022) [email protected] • Circolo Sardo “Grazia Deledda” - 46, Rue de la Madelaine - 69007 LIONE tel. 0472.718004 - fax 0472.718320 - [email protected] • Circolo “Città di Cagliari” - 5, Rue des Ponts 57300 MONDELANGE - tel. 0387.711529 - fax 0387.719532 [email protected] • Circolo “Domo-sarda” - 168, Rue Raymond Losserand 75014 PARIS - tel. 01.45436212 - fax 01.45431860 • Circolo “Città di Nora” - 12, Rue du Rivage - 08200 SEDAN tel. 0324.290176 - fax 0324.220893 - [email protected] • Circolo “Maison des Associations” - 1 a, Place des Orphelins 67000 STRASBOURG - Tel e fax 0388.370335 • Circolo “Gennargentu” - 3bis/A, Rue Du Jura - 74100 VILLE-LA-GRAND tel. 04.50955719 - fax 04.50958764 - [email protected] • Ass. “Ajò” - Maison des associations - chemin des Tartugues 13800 ISTRES - tel. 442559669 - [email protected] • Ass. “Sardi Uniti” - Mendez de Andes, 884 - 1405 BUENOS AIRES tel. 011.44318376 - fax 011.44331412 - [email protected] • Circolo “G. Deledda” - Calle España, 3776 - 7600 MAR DEL PLATA tel.-fax 0223.4746931 - [email protected] • “Asociacion Circulo Sardo del Nord Ovest Argentina” 4000 S. M. DE TUCUMAN - Crisostomo Al-varez, 1236 tel. 0381.4247727 - fax 0381.4249021 - [email protected] • Asociacion Italiana “Sardegna” - Bartolomeo Mitre 548 - Paso del Rey 1744 Ciudad de MORENO - tel. e fax 0237.48447658 [email protected] • Circolo “A. Segni” - Diagonal 73, 1555 - 1900 LA PLATA (BUENOS AIRES) - tel.-fax 0221.4221542 - [email protected] • Centro Unione Regionale Sarda - Calle 21 7607 CITA DI MIRAMAR (BUENOS AIRES) tel.-fax 0223.4809213 - [email protected] • Ass. “Famiglia Sar-da” - Stephenson 75 - 2000 ROSARIO (SANTA FE’) tel.-fax 0341.3495335 - [email protected] • Ass. di Cordoba - Suipacha 1229 - Barrio Pueyrredón - 5000 CORDOBA tel.-fax 0351.4762275 - [email protected] • Circolo “Radici Sarde” - Belgramo 124 - 1642 SAN ISIDRO (BUENOS AIRES) - tel.-fax 47423480 - [email protected] INGHILTERRA (0044) • Ass. “Sardegna 2000” - Safestore-Room 2007 5-10 Eastman Road W3 7YG LONDON - tel. 079-41282333 - fax 01245450994 [email protected] SVIZZERA (0041) • Circolo “Amsicora” - Oberdorfstrasse, 11 - 5242 BIRR CH tel. 0041.56.444.11.12 - tel. e fax 0041.56.444.11.07 [email protected] • Circolo “Forza Paris” - Kagiswilerstrasse, 47 - 6060 SARNEN (LUCERNA) tel.-fax 041.6611187 - [email protected] • Circolo “E. d’Arborea” - Clarastrasse, 48 - 4058 BASILEA tel.-fax 061.6810096 - [email protected] • Circolo culturale “Coghinas” - via S. Gottardo - 6743 BODIO (TI) tel.-fax 091.8642288 - www.circolo-sardo-coghinas.ch • Ass. Circolo Ginevra - Rue Pictet De Bock, 7 - 1205 GINEVRA tel. 022.8001644 - fax 022.8001648 - [email protected] • Circolo “Sebastiano Satta” - Sulzstrasse, 25 - 9403 GOLDACH tel. 071.8417398 - fax 071.8419038 - [email protected] • Circolo “Nuraghe” - Avenue De Morges, 44 - 1004 LAUSANNE tel. 021.6240436 - fax 021.6263230 [email protected] • Circolo “Sa Berrita” - p.zza Molino Nuovo, 3 - 6904 LUGANO tel. 091.9233743 - fax 091.9233752 - [email protected] • Circolo “Efisio Racis” - Wydäckerring, 148 - 8047 ZURIGO tel. 01.2416216 - fax 01.2416215 - [email protected] OLANDA (0031) • C. “Amici Mediterranei” - Wichard van Pontlaan, 14 - 6824 GM ARNHEM tel. 026.4431921 - fax 026.3703526 - [email protected] • Circolo “S’Argiola” - Zoutmansstraat, 23 R - 2518 GL DEN HAAG tel. 070.3642343 - fax 070.3569838 - [email protected] • Circolo “Eleonora d’Arborea” - Dennenweg, 154 7545 WL ENSCHEDE - tel. 053.4333714 - fax 053.4307996 • Circolo “Sardegna” - Prof. Mullerstraat, 56 - 6224 BE MAASTRICHT tel. 043/3634050 - fax 043/3623081 [email protected] • Circolo “Su Gennargentu” - Beersdalweg, 110/a - 6401 SC HEERLEN tel. 045/5721651 • Circolo Sardo “Su Nuraghe” - Bachstraat, 49 - 6137 RX SITTARD tel. 046.4521930 - fax 046.4518170 - [email protected] SPAGNA (0034) • Ass. “S. Salvador d’Horta” - Calle Muntanya, 50 - 08025 BARCELONA tel. 093/4358981 - fax 093/3479602 [email protected] • Circolo “Ichnusa” - Ap.do De Correos, 7275 - 28080 MADRID tel. 060.6676485 - [email protected] AUSTRIA (0043) • Assoc. “Saint Remy” - Joseph Platz, 6 - Palais Palffy - 1010 WIEN BULGARIA (00359) • Circolo “Sardica” - 113, Evlogi Georgiev Blvd. - 1504 SOFIA tel. 888637703 - fax 29431397 - [email protected] AUSTRALIA (0061) • Circolo Sardinian Cultural Association (VIC.) INC. c/o Assisi Centre 2nd Floor 230 Rosanna Road - 3084 ROSANNA VIC tel. 03/94396376 - fax 03.94313235 [email protected] • Ass. Sarda di Sydney - Suite 1-2/4 Melton Street - 2144 AUBURN - NSW tel.-fax 02.97294277 - [email protected] • Queensland Sardinian Culture Club “U. Usai” 26 Gray St. - P.O. Box 131 - 4005 NEW FARM, QLD - tel. - fax 07.33582263 [email protected] • Ass. del Queensland Inc. - 48 b Ainsdale Str. P.O. Box 2252 4032 CHERMSIDE WEST - BRISBANE QLD tel.-fax 073.8628303 - [email protected] BRASILE (0055) • Circolo Em. Sardi Su Nuraghe - Rua Marechal Deodoro, 150 09541-300 SâO CA-ETANO DO SUL (SAO PAULO) tel.-fax 011.42243322 - [email protected] • Circolo “Gennargentu” - Avenida Herval 668, 1º andar 87100-010 MARINGÀ PARANÀ - tel.-fax 044.2267787 [email protected] • Circolo “Deledda” - Av. Princesa Isabel, 323/409 22011-010 COPACABANA-RIO DE JANEIRO tel.-fax 021.22759605 - [email protected] • Circolo “Giuseppe Dessì” SP - Av. Sâo Luiz, 50 Edificio Italia 2º piano - Cep. 01046.926 SAN PAOLO - S.P. tel. 011.3288.96.94 - fax 011.3288.48.45 - [email protected] • Circolo “Gramsci” SP - Rua de Faria, 192 ed. Sao Lourenco 192 Apt. 403 41910-300 RIO VERMELHO - SALVADOR BAHIA CANADA (001) • “Associaz. Sardi Quebec” - 7114 Boulevard St Lauren. QUE- H2S 3E2 MONTREAL QUEBEC tel.-fax 0514/4950052 - [email protected] • “Club Sardegna del Niagara” - 17, Gale Crescent L2R 3K8 St. Catharines, ONTARIO tel. 0905.9848922 - fax 9846221 - [email protected] • “Sardegna Unita” - TORONTO, ONTARIO Circolo “Sardegna Vancouver” - VANCOUVER B.C. • “Circolo Sardo di Sarnia” - 2-565 Murphy Road SARNIA ONTARIO N7T 7H2 - tel. 519.332.5400 fax 519.332.6092 - [email protected] PERÙ (00511) • Asociación Sarda del Perù “Ulisse Usai” -Jr. Chiclayo 452 Of. H MIRA-FLORES (LIMA) - tel. - fax 444-6014 - [email protected] MESSICO (0052) • Circolo di Città del Messico - Pino 32 Col. Florida, Del. Alvaro Obregon 01030 Mexico, D.F., MEXICO - tel. 55 5661 1050 - fax 55 5661 1217 [email protected] USA (001) “Circolo Shardana” - 358 Thomas Avebue - 07071 LYNDHURST, NJ 07071 [email protected] FEDERAZIONI • ITALIA - via Daverio, 7 20122 MILANO - tel.-fax 02/54121891 • BELGIO - Rue André Demot, 101 - 7301 BOUSSU-HORNU tel.-fax 065.777158 - [email protected] 68, Segreteria fax 0032.65884055 - [email protected] • FRANCIA - 7, Rue Comte Bacciochi - 20000 AJACCIO tel. 0033.495213989 - fax 0033495221531 - [email protected] • GERMANIA - Mülheimer Str. 38 46049 OBERHAUSEN - tel. 0049.208.874045 fax 0049.208.889773 - [email protected] • OLANDA - Wichard van Pontlaan, 14 - 6824 GM ARNHEM tel. 0031.26-4431921 - fax 0031/26/3703526 - [email protected] • SVIZZERA - Avenue De Morges, 44 - 1004 LAUSANNE tel. 021.6240436 - fax 021.6263230 [email protected] • ARGENTINA - Mendez de Andes, 884 - 1405 BUENOS AIRES tel.-fax 0054.11-4331412 - [email protected] ASSOCIAZIONI TUTELA • Federazione Associazioni Emigrati Sardegna “F.A.E.S.” 09131 CAGLIARI - via Ariosto, 24 tel. 070.4522197 - fax 070.44061 - [email protected] • “A.C.L.I.” - viale Marconi, 4 tel. 070.401144-494351 - fax 401113 09131 CAGLIARI - [email protected] • “C.R.A.I.E.S. - U.N.A.I.E-.” - via S. Giovanni, 410 09127 CAGLIARI - tel.-fax 070.4912-03 e-mail: [email protected] • “A.I.T.E.F.” - via XX Settembre, 25 09125 CAGLIARI - tel. 070.652230 - fax 070.651432 • A.T.M. “Emilio Lussu” - via Ariosto, 24 - tel. 070.494243 09131 CAGLIARI - fax 070.4521765 e-mail: [email protected] • Associazione di tutela A.N.F.E. - via Roma, 93 09124 CAGLIARI - tel. 070.666353 - fax 070.666355 • Associazione di tutela “F.I.L.E.F-.” - via dei Colombi, 1 09126 CAGLIARI - tel. 070.3013-81 - fax 070.302548 [email protected] • Istit. Autonomo Sardo “Fernando Santi” - via Ariosto, 24 09129 CAGLIARI - tel. 070.44061 - fax 070.4522197 [email protected] IL MESSAGGERO SARDO Il bentornato dei lettori Caro Messaggero, ho appena visto che siete tornati. Mio padre Giuseppe aveva ormai sinceramente perduto le speranze, e invece, rieccovi, per fortuna. Non vi nascondo che mi sono emozionato nel rivedervi, e vedere che a volte qualcosa che funziona continua a funzionare, nonostante le difficoltà. Vi facciamo un enorme “in bocca al lupo”, buon lavoro e... grazie. Bachisio Pilu - viale Partenope 16 - Roma Caro Pilu, grazie per l’augurio, speriamo di essere sempre all’altezza delle aspettative dei lettori. L’erba miracolosa Caro Messaggero Sardo, sono tanto contento di rileggere le nostre notizie sarde. Anche io vi mando mie notizie. Circa 15 anni fa mi era comparso sotto l’occhio sinistro un grosso foruncolo che disturbava anche la vista. Mi ero rivolto per le cure ad alcuni specialisti i quali mi avevano consigliato un intervento chirurgico. Io non ero convinto e non l’ho fatto. Un giorno, passeggiando in un mio terreno, notai una piantina che lasciava andare delle gocce per terra, presi quel liquido e l’applicai per due volte al giorno e per tre giorni sul foruncolo. Al terzo giorno era sparito. Così facendo ho evitato dolori per me e spese per la USL. Ora non posso più accedere a quel terreno a causa che un vicino di confine. Anche lui ha il passaggio ha piazzato un cancello in ferro nel terreno intestato alla sorella ora deceduta. Mi sono rivolto alle autorità competenti ma per tre volte mi hanno dato torto, senza però indicarmi dove passare per accedere al mio terreno del quale vi allego il disegno. Perciò non posso più produrre quel tipo di medicamento. Un saluto fraterno a tutti. Salvatore Zuncheddu, Via Oslo, 6 - Cagliari Caro Zuncheddu, complimenti per la sua scoperta. Ha mai fatto esaminare quell’erba da un esperto di botanica? Forse contiene prinicpi attivi importanti per la cura di certe patologie. Se abbiamo ben capito non può più preparare quel medicamento perché non le viene riconosciuta la servitù di passaggio per accedere al suo terreno. Siamo certi che con un po’ di buona volontà il problema si può risolvere. Altrimenti le suggeriamo di rivolgersi al Giudice di Pace. Non ha bisogno di avvocati e di spese La posta dei lettori legami per far valere le sue ragioni. Altrimenti non le resta che cercare quell’erba in altri terreni. Un soffio di primavera sarda Caro Messaggero Sardo, anche se qui in Olanda sta facendo ancora inverno, oggi l’arrivo del “Giornalino” a portato nella nostra casa un soffio di primavera sarda. Vi mando i più calorosi saluti e un augurio di buon lavoro. Saludus a tottu i sardus. Salvatore Diana - Nieuwenhagen - Olanda Rifiuti campani e solidarietà Caro Messaggero, innanzitutto desidero ringraziarvi per aver ripreso l’invio del “nostro “ giornale ma nel contempo e nonostante sia trascorso più di un anno dall’ultimo numero ricevuto, devo far presente che: il lupo perde il pelo ma non il vizio. Mi spiego meglio. Voi non sapete essere obiettivi, tendenti a sinistra eravate e ancora lo siete. Mi “rispiego” meglio per la seconda volta. Il presidente della Regione Sardegna, non ha manifestato la solidarietà dei Sardi nel ricevere la “monnezza” napoletana, ma bensì ha manifestato la “sua” solidarietà verso un governo sinistrorso (altroché squadrismo fascista!) È questo che dovevate scrivere, non “solidarietà dei sardi”. 5 carico di una nave sono bastate poche ore di lavoro al Tecnocasic. Di navi ne sono arrivate un paio e – dopo le clamorose proteste per la prima – nessuno se ne è più accorto. Dal fine gennaio non se ne è vista neppure una. La Sardegna non è stata ricoperta di rifiuti come è stato fatto balenare. Era un’occasione buona per fare bella figura alla Sardegna e ai sardi (non solo a Soru) ma è stata sprecata. Il buon senso non è né di sinistra né di destra. Noi ci sforziamo di vedere le cose come stanno senza schierarci in modo preconcetto. A volte veniamo criticati da una parte a volte dall’altra. Può darsi che sbagliamo, ma cerchiamo di fare solo il nostro dovere nel rispetto dei lettori, che hanno idee politiche diverse ma hanno diritto di conoscere i fatti per poi giudicare. Continui a seguirci e a criticarci, ma si sforzi di non dividere il mondo in schieramenti. Saluti da Leiden Caro Messaggero sardo, oggi pomeriggio alle 2,30 è passata la posta. Mi è sembrato un sogno... invece era lui il giornale della nostra Sardegna. Un bel regalo, proprio oggi che cade il 40° anniversario del mio arrivo a Leiden, in Olanda. Sono nato a Settimo San Pietro e ho la residenza a Tortolì. Dal 2000 sono pensionato e sono domiciliato a Leiden. Vi ringrazio, siete in gamba. Saludusu. Benito Angelo Puliga - Leiden - Olanda Giovanni Garbi Rilio - [email protected] Caro Garbi Rilio, il presidente della Regione, chiunque sia, essendo stato democraticamente eletto, quando compie una scelta politica rappresenta tutti i sardi. Le sue scelte ricadono sotto la sua responsabilità e ne rende conto agli elettori. L’espressione “squadrismo fascista” usata nell’articolo si riferisce – e il testo lo spiega bene – all’assalto alla casa privata del presidente Soru. Un fatto, spero non le sfugga, di inaudita gravità. In politica si possono non condividere le idee degli avversari, contrastarle con energia, ma non si può usare la violenza. Per sua informazione in Sardegna c’è un solo precedente in tal senso: l’assalto fascista a Emilio Lussu nella sua abitazione di piazza Martiri. Nessuno contesta che la scelta del presidente Soru potesse essere non condivisa e criticata. Ma, dati alla mano, non può sfuggirle che sia stata montata una campagna sui rifiuti della Campania, come è facilmente dimostrabile con i dati: per smaltire il Cerca il cugino in Australia Caro Messaggero, visitando il sito ho visto che spedite copie anche in Australia. Io ho un cugino, da parte di mia madre, emigrato in quel paese, del quale non ho più notizie. Potete rintracciarlo? Si chiama Antonio Loi, figlio di Serafino Loi e di Agnese Laconi che è nata a Esterzili il 18-1-1900 ed morta sempre ad Esterzili il 21-11-1926. Mi piacerebbe mettermi in contatto con lui. Mia madre Emma Laconi, è sua cugina, dato che sua madre Agnese era sorella di mio nonno materno Giuseppino Laconi. Un grazie immenso. Aspetto notizie. Enzo Mureddu - Via Bene n. 19 - Boves (CN) Caro Mureddu, pubblichiamo la sua lettera nella speranza che qualche nostro lettore possa darle le informazioni che le permettano di mettersi in contatto con suo cugino. Soddisfazione per l’arrivo del giornale Le origini dei cognomi Per poter rispondere alle domande sull’origine dei cognomi, tra le altre fonti, attingiamo anche dai tre volumi del prof. Massimo Pittau, “Dizionario dei Cognomi di Sardegna”, Cagliari 2006, editrice “L’Unione Sarda” (www.pittau.it) PORRU - MURGIA - OLIANAS Caro Messaggero, vorrei anch’io conoscere l’origine del mio cognome e se fosse possibile anche quello dei miei nonni Murgia ed Olianas. Porru Cristina - Via Gaverina, 84 - Roma Cara Porru, il suo cognome frequentemente riscontrabile in un ipotetico triangolo compreso tra Oristano, Nuoro ed Isili, avrebbe origine, come gran parte dei cognomi sardi, dalla lingua latina. Considerando infatti porrum come paradigma iniziale, arriviamo al sostantivo porru, che potrebbe essere usato sia come “verruca”, oppure, indicare il porro come verdura. Si riscontra frequentemente negli antichi scritti sardi. Murgia, che come cognome si ritrova nelle stesse zone dove è presente Porru, potrebbe essere in rapporto al sostantivo omonimo indicante la “salamoia”, ad origine latina come muria. Potrebbe anche essere riferito al solito villaggio, stavolta non sardo ma in terra pugliese vicino a Bari, ormai scomparso, ma documentato negli scritti sardi, indicando individuo originario da quel luogo. Olianas, ha come rappresentazione più evidente la zona che da Nuoro si estende verso l’Ogliastra, Lanusei, Elini ed Ussassai, fino ad arrivare a Siniscola. La s finale indica plurale di famiglia, e le origini potrebbero essere dal nome proprio Giuliana, a sua volta ascrivibile al latino ecclesiastico Iuliana; oppure avere origine dal paese di Oliena, localmente Oliana, ad indicare individuo da li originario, oppure, come da qualche testo sardo riportato, dal cognomen latino Olian(us). OPPES Caro Messaggero, sono figlia di emigrante e sto effettuando ricerche sul significato e l’origine del mio cognome. Purtroppo non ho avuto la fortuna di trovare nessun’informazione al merito. Puoi aiutarmi tu? Oppes Valentina - Via Gressoney, 36 - Torino Cara Oppes, il suo cognome riscontrabile prevalentemente nella fascia occidentale dell’isola, da Cagliari, Iglesias, Oristano, Sassari, è incluso in quei cognomi, non infrequenti, rapportabili al periodo di dominazione spagnola. Potrebbe infatti avere origine dallo spagnolo Lopes, che significa (figlio) di Lupo. Caro Messaggero, finalmente ti rileggo. Sono felicissimo di poter essere ancora al corrente delle notizie della Sardegna e non solo. Vi ringrazio per tutte le informazioni che apprendo sia dal sito, abbastanza nuovo per me, sia dal giornale che ho appena ricevuto. Solo a sentirlo nelle mani mi ha dato un certo conforto, abituato come ero ad averlo regolarmente da tantissimi anni. Continuate sempre con lo stesso fervore nell’informarci di tutto quello che, nel male, ma soprattutto nel bene accade in Sardegna. Mia moglie che è francese legge come me il Messaggero, e spesso traduce parte degli articoli che parlano dell’inquinamento, e li spedisce alla sorella in Corsica la quale fa parte di un’associazione antinucleare, e si è recata spesso in Sardegna per dimostrazioni ambientaliste. Vi prego di scusarmi per gli errori ma sono in Francia da 44 anni e non scrivo che raramente in italiano avendo una buona segretaria. Tanti auguri per la ripresa del “nostro” Messaggero. Continuate con la vostra bravura ad alleviare i nostri ricordi nostalgici della spensierata giovinezza. Vi prego di ricevere i più cordiali saluti. Filippo Mura, Route des grands jardins 501 84300 Taillades - Francia Caro Mura, la ringraziamo per gli apprezzamenti che ha rivolto al nostro lavoro, che ci ripagano dell’impegno che dedichiamo al giornale per renderlo sempre più uno strumento di informazione di ciò che, nel bene e nel male, accade in Sardegna. Per trasmettere ai tanti sardi sparsi nel mondo, che continuano ad amare la loro terra, un’immagine reale dell’Isola che pur tra difficoltà sta cambiando. Primo Piano 6 Aprile 2008 ELEZIONI POLITICHE 2008 Il Partito della Libertà conquista Camera e Senato La coalizione guidata da Silvio Berlusconi si è imposta con largo margine Non riesce la rimonta del Partito Democratico - Successo della Lega di Bossi Tiene l’Udc di Casini - Scompaiono dal Parlamento i partiti della Sinistra radicale, i Socialisti e la Destra - Anche in Sardegna prevale il Centrodestra e elezioni politiche dell’aprile 2008 hanno avuto un esito che non ha precedenti cancellando dal Parlamento tutte le forze politiche intermedie e minori e lasciando sulla scena solo un pugno di soggetti. Ha vinto il Popolo delle Libertà, la formazione politica guidata da Silvio Berlusconi, che tornerà a guidare il governo del Paese per la terza volta. È composta da Forza Italia, Alleanza Nazionale, ex esponenti dell’Udc e di piccole formazioni di destra. Era un successo atteso e previsto. Un contributo importante al successo è venuto dalla Lega di Bossi che ha ottenuto un risultato clamoroso e inatteso(almeno nelle dimensioni). Il Partito Democratico guidato da Walter Veltroni non è riuscito nella rimonta. Ha corso da solo e ha ottenuto un risultato numericamente non disprezzabile, ma non è riuscito a colmare il gap con il PdL. Soddisfacente il risultato conseguito dal suo alleato, l’Italia dei valori di Di Pietro. Anche l’Unione di Centro di Pier Ferdinando Casini è riuscita a superare le quote di sbarramento e sarà rappresentata sia alla Camera che al Senato. I grandi sconfitti di questa tornata elettorale sono i partiti minori di sinistra e di destra. Sono stati spazzati via Rifondazione Comunista, il Partito dei Comunisti Italiani, i Verdi (che erano alleati nella lista Arcobaleno, guidata da Fausto Bertinotti), che non sono riusciti a superare neppure lo sbarramento del 4% della Camera, fermandosi al 3,21%. Il Partito Socialista guidato da Giulio Boselli, si è fermato allo 0,87%, mentre le altre formazioni della sinistra radicale hanno segnato cifre da prefisso telefonico. Non è andata meglio alla Destra capeggiata da Daniela Santanchè che ha superato di un soffio il 2% ma non è riuscita a raccogliere voti neppure nel Lazio di Storace. Umiliante il risultato di Giuliano Ferrara e la sua lista contro l’aborto! La miriade di piccole formazioni hanno raccolto briciole. Insomma uno tsunami politico, come è stato definito, senza precedenti che apre la strada, se si saprà cogliere l’occasione all’avvio concreto della Seconda Repubblica, quella maggioritaria scaturita dal referendum del 1994. Berlusconi potrà governare con una maggioranza solida sia alla Camera con 340 seggi (272 del PdL, 60 della Lega e 8 della Lega Sud di Lombardo), che al Senato con 168 (141, 25, 2). Le opposizioni avranno 275 seggi alla Camera (242 PD, 28 IdV, e 36 UDC) e 133 al Senato (116 Pd 14 IdV e 3 Casini). Le conseguenze immediate del voto sono state le dimissioni di Bertinotti e di Boselli. Spetterà agli analisti capire cosa è successo e individuare le cause di questa rivoluzione che ha colto impreparati tutti gli osservatori. Si possono, comunque, fare alcune considerazioni: nessuno aveva previsto che la Lega raddoppiasse i voti (in certe province della Lombardia è il primo partito, davanti al PdL) e nessuno aveva ipotizzato che la Sinistra Arcobaleno venisse resettata. Il successo del Centrodestra è stato incontrastato anche in molte regioni che nelle precedenti elezioni avevano votato per il centrosinistra: dal Piemonte L alla Liguria, dalla Calabria al Lazio. Hanno tenuto le regioni del centro: EmiliaRomagna, Toscana, Umbria. Anche in Sardegna, che nel 2006 aveva contribuito a far vincere Prodi, la situazione si è ribaltata. Al Senato cinque seggi sono andati al PdL e quattro al PD (erano rispettivante 4 e 5 nella passata legislatura). Alla Camera il PdL ha ottenuto il 42,44% dei voti e nove seggi (ne aveva sette), il PD il 36,20% (sette seggi, ne aveva nove con gli altri alleati nell’Unione), il suo alleato IdV il 3,97% e conserva un seggio; mentre un seggio è andato all’UDC, con il 5,59% (come nella passata legislatura quando stava nella CdL di Berlusconi).. Anche in Sardegna la Sinistra Arcobaleno è rimasta sotto la soglia del 4% (3,587), mentre i Socialisti si sono attestati sull’1,55, la Destra sull’1,54, il Psd’az sull’1,518, Sardigna Nazione sullo 0,73, e via a scendere. Il voto del 13-14 aprile non avrà ripercussioni sulla Giunta regionale. Il presidente Renato Soru ha dichiarato che intende concludere il mandato che scade nel 2009 anche perché il risultato nell’Isola, pur non discostandosi dalla tendenza nazionale, è meno pesante. Insomma il centrosinistra ha tenuto, o quantomeno limitato i danni. Nelle otto Province sarde il PdL si è imposto a Olbia-Tempio (vera roccaforte del Centrodestra) con oltre il 51%, contro il 35% di Veltroni; a Oristano con il 48% contro il 36,8%, a Cagliari con poco più del 47% contro il 38,63%, ha prevalso di una spanna a Carbonia-Iglesias con il 41,40% contro il 39,74%. Il PD ha prevalso a Nuoro con il 45,46% contro il 32,71% del PdL e del suo alleato Mas; in Ogliastra con il 45% contro il 36,27%; nel Medio Campidano con il 46% contro il 37,95%; e , seppur di poco anche a Sassari con il 42,87% contro il 41,54%. Nelle città capoluogo si sono avuti questi risultati: a Cagliari PdL 44%, PD 41,7; a Sassari PD 45,9% PdL 39,6%; a Nuoro PD 50,16% PdL 29,33%; a Oristano PdL 47,26% PD 36,81%; a Carbonia PD 49% PdL 34,6%; a Iglesias PdL 39,29 PD 37,33%; a Olbia PdL 56,53% PD 32,88%; a Tempio Pausania PD 39,04% PdL 38,99; a Sanluri PD 42,79% PdL 41%; a Villacidro PD 46,45% PdL 42%; Lanusei PD 53,93% PdL 26,98%; Tortolì PdL 42,43% PD 41,96%. In Sardegna, infine, è stato registrato un dato di disaffezione più elevato che nel resto del Paese. La percentuale dei votanti è stata inferiore al 73%, il numero degli astenuti è cresciuto significativamente molto di più di quanto abbia fatto nel resto del Paese. I risultati in Italia SENATO Liste Voti CAMERA % Seggi Liste Voti % Seggi PDL 12.510.306 38,17 141 PDL 13.628.865 37,39 272 LEGA NORD 2.642.167 8,06 25 LEGA NORD 3.024.522 8,30 60 MPA 355.076 1,08 2 MPA 410.487 1,13 8 Silvio Berlusconi 15.507.549 47,32 168 Silvio Berlusconi 17.063.874 46,81 340 PD 11.042.325 33,69 116 PD 12.092.998 33,17 211 IDV - Di Pietro 1.414.118 4,31 14 IDV - Di Pietro 1.593.675 4,37 28 12.456.443 38,01 130 13.686.673 37,55 239 UDC - Casini 1.866.294 5,69 3 UDC - Casini 2.050.319 5,62 36 Sin. Arcobaleno 1.053.154 3,21 - Sin. Arcobaleno 1.124.418 3,08 - La Destra 687.211 2,09 - La Destra 885.229 2,43 - Socialisti 284.428 0,86 - Socialisti 355.581 0,97 - PC Lavoratori 180.454 0,55 - PC Lavoratori 208.394 0,57 - Sinistra Critica 136.396 0,41 - Sinistra Critica 167.673 0,46 - PLI 100.721 0,30 - PLI 103.760 0,28 - Forza Nuova 85.630 0,26 - Forza Nuova 108.837 0,30 - PS D’AZ. 15.292 0,04 - PS D’AZ. 14.856 0,04 - 6.966 0,02 - Sardigna Natzione 7.182 0,02 - Walter Veltroni Sardigna Natzione Walter Veltroni IL MESSAGGERO SARDO Primo Piano 7 ELEZIONI POLITICHE 2008 I senatori e i deputati eletti in Sardegna Tra conferme e bocciature anche molte facce nuove - Il Popolo della Libertà rappresentata da quattordici parlamentari - Al PD sette deputati e quattro senatori Alla Camera anche i rappresentanti dell’Italia dei Valori e dell’Unione di Centro a prodotto un ricambio del cinquanta per cento della rappresentanza sarda in Parlamento il turno elettorale del 13 e 14 Aprile per il rinnovo di Camera e Senato. Un ricambio non solo prodotto da mancate ricandidature, ma anche dal consenso degli elettori che è venuto a mancare. Su 27 parlamentari eletti in Sardegna ben 13 non siederanno ancora sugli scranni di Palazzo Madama e di Montecitorio. Una rappresentanza, quindi, profondamente rinnovata che si appresta ad affrontare una difficile legislatura. Ma vediamo ora chi sono i diciotto deputati eletti nell’isola, sette dei quali rappresentano “new entry” mentre per undici si tratta di ritorni. In casa della coalizione che ha vinto le elezioni, e cioè il Popolo della Libertà di Silvio Berlusconi, che si è aggiudicata nove seggi torneranno a Montecitorio l’ex presidente della Giunta regionale ed ex sindaco di Iglesias Mauro Pili (vero capolista dopo i due big Berlusconi e Fini), ma anche il deputato nuorese Bruno Murgia qualche anno fa bersaglio di un attentato terroristico, e Salvatore Cicu, avvocato ed ex sottosegretario alla Difesa, esponente politico dei più longevi, essendo giunto alla quinta legislatura. Torneranno ancora alla Camera Giuseppe Cossiga, figlio del Presidente della Repubblica “picconatore” e Carmelo Porcu, proveniente dalle file di Alleanza Nazionale come Murgia, mentre Pili, Cicu e Cossiga sono esponenti di Forza Italia, così come Piero Testoni. I volti nuovi sono quelli di Settimo Nizzi, per molti anni sindaco di Olbia e oggi contestato presidente del Consorzio Industriale della Sardegna del Nord Est, Paolo Vella architetto algherese, ex responsabile dell’ufficio regionale per la tutela del paesaggio a Sassari, entrato in rotta di collisione con il Governatore Soru e da questo rimosso dall’incarico. Entrambi sono stati eletti in quota Forza Italia, mentre l’ultimo dei “nuovi” è un attore affermato, Luca Barbareschi, romano protagonista di seguite fiction televisive, da sempre molto vicino ad Alleanza Nazionale e al suo leader Fini. Nello schieramento opposto, e cioè quello del Partito Democratico guidato da Walter Veltroni, che ha eletto sette deputati, le conferme vengono per Arturo Parisi, ministro della Difesa uscente, tra i fondatori dell’Ulivo e amico di lunga data di Romano Prodi, per Amalia Schirru deputata uscente diessina e da sempre impegnata nelle battaglie sociali e a difesa delle donne. Ritorna a Montecitorio anche Paolo Fadda, più volte consigliere e assessore regionale alla sanità, esponente di punta de La Margherita con una solida base nel comparto sanitario del cagliaritano. Entrano, invece, in Parlamento per la prima volta Caterina Pes, ex segretario regionale di Progetto Sardegna raggruppamento fondato dal governatore Soru, Siro Marroccu ultimo capogruppo DS in Consiglio Regionale, potente esponente della Quercia nel Medio Campidano e presidente della squadra di calcio della Villacidrese, e infine Giulio Calvisi ultimo segretario regionale dei DS, olbiese, già segretario nazionale dei giovani della Quercia. H Un esordiente della politica, invece, è Guido Melis, docente universitario sassarese, la candidatura del quale è stata fortemente voluta dal governatore Soru. Al di fuori dei due grandi schieramenti, completano la pattuglia sarda a Montecitorio l’ex presidente della Regione Federico Palomba, rieletto e alla sua seconda legislatura nell’Italia dei Valori, e Giorgio Oppi, ex consigliere ed ex assessore regionale alla Sanità, rieletto nelle liste dell’UDC, accreditato di una consistente base elettorale nell’iglesiente. Suddivisi fra i due schieramenti principali i nove eletti al Senato; tra i cinque del Popolo della Libertà tornano a Palazzo Madama Piergiorgio Massidda, coordinatore regionale di Forza Italia, Beppe Pisanu ex ministro dell’Interno nel governo Berlusconi-due anche lui in quota azzurra così come Fedele Sanciu, e Mariano Delogu, senatore uscente di Alleanza Nazionale, apprezzato avvocato penalista e per due legislature sindaco di Cagliari. Il nuovo entrato è Filippo Saltamartini, già segretario nazionale del SAP, sindacato autonomo di Polizia. Nei quattro dello schieramento opposto la conferma è per Antonello Cabras, segretario regionale del PD ed ex presidente della Giunta regionale, mentre Giampiero Scanu Sottosegretario tecnico uscente alle Riforme ed ex sindaco di Olbia, Luciana Sbarbati, leader non sarda dei Repubblicani Europei, e Francesco Sanna, consigliere regionale del Partito Democratico proveniente da La Margherita, sono alla loro prima esperienza a Palazzo Madama. Il capogruppo democratico alla Camera Antonello Soro è stato eletto in Lombardia. Numerosi, come detto, coloro che non torneranno a Montecitorio in questa legislatura. Si va da Antonio Attili, considerato il “padre” della continuità territoriale per il trasporto aereo, che venne eletto nell’Ulivo, e poi Luigi Cogodi di Rifondazione Comunista, il diessino Emanuele Sanna, l’avvocato algherese Elias Vacca dei Comunisti Italiani e Roberto Villetti dei Socialisti, e Antonio Mereu dell’UDC. Al Senato non torneranno in questa legislatura il verde Mauro Bulgarelli, Salvatore Ladu e Gianni Nieddu dell’Ulivo, Massimo Fantola dell’UDC, Francesco Martone di Rifondazione Comunista. E mentre un figlio di emigrati sassaresi in Lombardia, Roberto Mura, è stato eletto al Senato nelle file della Lega, altri due parlamentari sardi che vennero eletti fuori dall’Isola non tornano in Parlamento; erano Antonio Satta ex Udeur e Giorgio Carta, Psdi, che venne eletto in quota Unione. I risultati in Sardegna SENATO CAMERA Voti % 415.252 42,44 9 6.168 0,63 - 421.420 43,07 9 PD 354.212 36,20 7 IDV - Di Pietro 38.866 3,97 1 393.078 40,17 8 UDC - Casini 54.665 5,59 1 - Sin. Arcobaleno 35.097 3,59 - 1,24 - La Destra 15.081 1,54 - 12.723 1,43 - Socialisti 15.202 1,55 - 15.292 1,71 - PS D’AZ. 14.856 1,52 - Sardigna Natzione 6.966 0,78 - Sardigna Natzione 7.182 0,73 - PC Lavoratori 3.554 0,40 - PC Lavoratori 4.552 0,46 - Sinistra Critica 2.873 0,32 - Sinistra Critica 3.678 0,37 - PLI 1.836 0,20 - PLI 2.013 0,20 - Forza Nuova 1.497 1,68 - Forza Nuova 2.025 0,20 - Liste Voti % 384.946 43,17 5 5.125 0,57 - 390.071 43,74 5 PD 325.917 36,55 4 IDV - Di Pietro 34.574 3,88 - 360.491 40,42 4 UDC - Casini 49.641 5,57 - Sin. Arcobaleno 29.646 3,32 La Destra 11.074 Socialisti PS D’AZ. PDL MPA Silvio Berlusconi Walter Veltroni Seggi Liste PDL MPA Silvio Berlusconi Walter Veltroni Seggi 8 Attualità PRIMO PIANO Contributi regionali per la costruzione l’acquisto e il recupero della prima casa Da quest’anno oltre all’abbattimento dei tassi di mutuo, la Regione ha previsto un contributo a fondo perduto sino ad un massimo di 25 mila euro Nel 2007 concessi 2.866 nulla osta per oltre 230 milioni di euro di mutui a quest’anno, oltre alla consueta agevolazione per la prima casa sotto forma di contributo in conto interessi, per l’abbattimento dei tassi di mutuo concessi dalle banche, la Regione ha previsto un contributo a fondo perduto sino ad un massimo di 25mila euro. È previsto che il contributo, in ogni caso, non possa superare il 25% della spesa. La somma erogata a fondo perduto da solo non può bastare per acquistare una casa, ma è comunque una cospicua cifra che gli aventi diritto non dovranno restituire e potranno integrare con un mutuo bancario. Tanto per fare un raffronto, la ricca Lombardia concede sino a un massimo di cinquemila euro per l’acquisto della prima casa. Con deliberazione della Giunta regionale, sarà presto approvato il relativo bando con il quale verrà assicurata la priorità degli interventi a soggetti e nuclei familiari appartenenti a fasce sociali deboli. In questo caso, infatti, si dovrà rispettare il tetto di spesa fissato dalla Regione sulla base della legge Finanziaria. Per quanto riguarda il contributo in conto interessi (a sportello: tutti gli aventi diritto, nel corso dell’anno solare, hanno accesso a questa facilitazione), nel 2007 la Regione ha concesso 2.866 nulla osta per complessivi 230 milioni 297mila euro di mutui, con una media di 80mila euro di mutuo concesso a ogni nucleo. I mutui concessi a tasso zero alle giovani coppie sono stati 1.248 (circa il 44% del totale), per l’acquisto della prima casa 2.076, per il recupero 106 e per la costruzione 694. Numeri che fanno capire l’apprezzamento per uno strumento che, soprattutto negli ultimi anni, ha permesso a molti sardi di entrare in possesso di un’abitazione ed evitare la spada di Damocle dell’affitto: soldi che non producono certezze. Le domande di mutuo possono essere presentate esclusivamente da persone fisiche che: – dispongano a titolo esclusivo della proprietà dell’area (se si tratta di interventi di costruzione) o dell’alloggio (negli interventi di recupero); D – acquisiscano la proprietà dell’alloggio grazie all’intervento autorizzato. Può presentare domanda soltanto uno dei coniugi oppure il convivente “more uxorio” (termine giuridico che indica genericamente l’unione stabile e la comunione di vita spirituale e materiale tra due persone, non fondata sul matrimonio). Coloro che intendono contrarre il matrimonio entro un anno dalla presentazione della domanda alla Regione (i cosiddetti “nubendi”), possono presentare domanda come nucleo familiare già costituito. Un figlio che sia a carico dei genitori, agli effetti fiscali, non può presentare la domanda. La presentazione delle domande è stata temporaneamente sospesa ma a breve verrà emesso il nuovo avviso pubblico (i dettagli saranno consultabili anche via Internet, sul portale della Regione, all’indirizzo www.regione.sardegna.it). Potranno accedere al mutuo regionale coloro che risulteranno in possesso dei seguenti requisiti: reddito familiare annuo non superiore a 35.894 euro. Per reddito familiare si intende la somma dei redditi imponibili percepiti da tutti i componenti il nucleo familiare, quali risultanti nella documentazione fiscale più recente presentata, o posseduta, prima dell’inoltro della domanda alla Regione. Il reddito familiare così ottenuto è diminuito di 517 euro per ciascun figlio risultante a carico ai fini fiscali. Qualora si tratti di reddito proveniente da lavoro dipendente questo, dopo la detrazione per i figli a carico, va calcolato al 60 per cento. Al reddito così ottenuto debbono essere quindi aggiunti gli eventuali altri (da lavoro autonomo, di impresa, eccetera). Per gli emigrati all’estero si prescinde dal requisito. Così pure per gli interventi di recupero e di acquisto con recupero ubicati nelle zone “A” sia dei Comuni ricompresi nel “repertorio regionale dei centri storici”, sia dei “piccoli Comuni”; cittadinanza europea o di Stato extracomunitario, purché in regola con le disposizioni in materia di immigrazione e soggiorno; aver dimorato in Sardegna, con residenza anagrafica, continuativamente da oltre cinque anni (vengono conteggiati anche i periodi di residenza all’estero o in altre regioni d’Italia in qualità di emigrati); residenza o attività lavorativa in un Comune della provincia in cui ha luogo l’intervento. Il requisito non è richiesto per i lavoratori emigrati che intendono ristabilire la propria residenza in Sardegna; non titolarità di diritti di proprietà, usufrutto, uso o abitazione su alloggio adeguato nel territorio della Sardegna nei tre anni precedenti la data di presentazione della domanda alla Regione. È considerato adeguato l’alloggio la Aprile 2008 cui superficie utile non sia inferiore a 45 metri quadrati per un nucleo familiare composto da una o due persone, oppure non inferiore a 60 metri quadrati per tre o quattro persone, o ancora non inferiore a 75 metri quadrati per cinque persone o, infine, non inferiore a 95 metri quadrati per sei persone e oltre. Si considera comunque adeguato l’alloggio di almeno due vani, esclusi cucina e servizi, quando il nucleo familiare è costituito da due persone e quello di un vano, esclusi cucina e servizi, per il nucleo di una persona. Si prescinde dal requisito per gli emigrati che intendono recuperare o acquistare e recuperare nei “piccoli Comuni” qualora titolari, essi stessi o i membri del proprio nucleo familiare, di diritto di proprietà, di usufrutto, di uso o abitazione di non più di un altro alloggio, purché situato in Comune diverso; non aver ottenuto agevolazioni pubbliche, in qualunque forma concesse, per l’acquisto, la costruzione o il recupero di abitazioni. Sono considerati emigrati coloro che siano nati in Sardegna, che abbiano stabile dimora fuori del territorio regionale e che conservino la nazionalità italiana, nonché i coniugi ed i discendenti, anche se non nati in Sardegna, purché abbiano almeno un genitore sardo e conservino la nazionalità italiana. Il nucleo familiare si intende costituito dal richiedente, dal coniuge non legalmente separato, dai figli a carico agli effetti fiscali, nonché dal parente o affine entro il terzo grado non a carico, se contitolare di diritti reali sull’alloggio oggetto del beneficio. Fanno parte del nucleo familiare anche il convivente “more uxorio” da oltre due anni nonché, se conviventi per lo stesso periodo e a carico agli effetti fiscali, gli altri parenti e affini entro il terzo grado. Prima di presentare la domanda di mutuo alla Regione, è indispensabile rivolgersi ad uno degli istituti di credito convenzionati (Banco di Sardegna, Banca di Sassari, Banca Intesa, Banca Cis e Banca Unipol), il quale procede – tenendo conto esclusivamente dell’ordine di presentazione delle domande – all’istruttoria delle richieste di mutuo, sulla base della documentazione prevista. Conclusa con esito positivo l’istruttoria, la banca rilascia al richiedente un attestato bancario di definita istruttoria preliminare, che l’interessato dovrà allegare alla domanda indirizzata alla Regione insieme alla rimanente documentazione necessaria. L’Assessorato regionale dei Lavori pubblici procede al rilascio del nulla osta di finanziamento, tenuto conto della positiva istruttoria bancaria e previo accertamento della disponibilità finanziaria e del possesso, da parte del richiedente e del suo nucleo familiare, dei requisiti soggettivi previsti. La concessione dell’agevolazione è, comunque, subordinata alla disponibilità delle risorse finanziarie. Il nulla osta di finanziamento individua i soggetti legittimati alla stipula del contratto di mutuo e, negli interventi di acquisto ed acquisto con recupero, alla stipula del contratto di acquisto. Il nulla osta di finanziamento determina l’importo del mutuo ammesso ad agevolazione attribuita al richiedente. Ottenuto il nulla osta da parte della Regione, la banca procede entro 30 giorni alla deliberazione del mutuo. Il Servizio dell’Edilizia residenziale, in capo all’Assessorato regionale dei Lavori pubblici, verifica la residenza nell’alloggio oggetto dell’agevolazione e l’avvenuto matrimonio da parte dei nubendi. Viene inoltre verificata la veridicità delle dichiarazioni sostitutive almeno in un campione del 10% delle domante istruite. Ulteriori informazioni possono essere richieste al Settore mutui e contributi per l’accesso alla proprietà e alla locazione - Servizio dell’edilizia residenziale, via San Simone 60 - 09122 Cagliari. È possibile anche inviare una mail all’indirizzo [email protected] , oppure visitare il portale della Regione (http://www.regione.sardegna.it). IL MESSAGGERO SARDO Primo Piano SERVITÙ MILITARI Restituiti alla Regione 350 immobili dismessi di Giuseppe Mereu Un patrimonio del valore di 200 milioni di euro - Firmato l’accordo con l’Agenzia del demanio militare – Passeranno alle istituzioni locali la Sella del Diavolo, la borgata di Fertilia, lo Yacht Club di Porto Cervo e importanti aree e stabili a Nuoro, Oristano, Sassari e in tutta l’Isola n Sardegna cadono le stellette. Sono oltre 350 gli immobili del Demanio Militare che saranno trasferiti alla Regione nei prossimi mesi, mentre per altri 50 circa ci sarà una procedura d’urgenza dettata dalle pressanti necessità organizzative del G8, il vertice dei Capi di Governo degli otto Paesi più importanti, che si terrà nell’estate del 2009 a La Maddalena. Si tratta della più grande dismissione immobiliare mai effettuata dalle forze armate nell’Isola. Siti come la Sella del Diavolo a Cagliari, la borgata di Fertilia ad Alghero e lo Yacht Club di Porto Cervo, per un valore complessivo stimato in 200 milioni di euro, torneranno nelle mani delle istituzioni locali. Un grande risultato per la Sardegna, che si riappropria di parti importanti del proprio territorio, e in particolare per la città di Cagliari, la più interessata dalle dismissioni, che potrà così soddisfare la crescente richiesta di aree verdi e di spazi aperti al pubblico. Resta l’incognita di quando gli immobili potranno essere realmente a disposizione della Regione: l’iter del trasferimento si preannuncia lungo e non privo di incognite. Il passaggio dei beni del Demanio Militare alla Regione, come ha spiegato il presidente Renato Soru subito dopo la firma dello storico accordo con l’Agenzia del demanio, serve a dare piena attuazione allo Statuto sardo, che già dall’entrata in vigore, nel 1948, prevedeva il progressivo passaggio alla Regione degli immobili delle forze armate presenti nell’Isola. L’intesa Stato-Regione siglata lo scorso anno stabilisce che il trasferimento avvenga a prescindere dalla data di disponibilità dei beni. “Ciò ci differenzia dalle altre Regioni”, ha sottolineato Soru. Ciononostante, c’è voluta I Alla Maddalena per il G8 passaggio di consegne con procedura d’urgenza La Maddalena, ma non solo: sono sparsi un po’ in tutta la Sardegna gli immobili che il Demanio militare sta liberando con procedura d’urgenza perché necessari per l’organizzazione del G8 di luglio 2009. Nell’isola gallurese sarà allestita la complessa macchina organizzativa per alloggiare nella massima sicurezza gli otto grandi della Terra ed il loro folto seguito. Saranno liberate le officine Sauro, la caserma Faravelli, l’ospedale militare con annessa villa liberty, l’arsenale e il deposito l’apertura di contenziosi in diverse sedi istituzionali affinché alla Sardegna si vedesse riconosciuto un diritto sancito dallo Statuto. Le firme apposte a Roma il 7 marzo non rappresentano un punto di arrivo ma semmai l’inizio del processo di dismissione, che dovrà passare attraverso ricognizioni più approfondite necessarie per rilevare lo stato dei beni, il loro valore e se sono utilizzati o meno da enti governativi: nel primo caso, la cessione potrà avvenire a patto che la Regione si faccia carico di fornire a tali enti una diversa collocazione in cui svolgere le loro funzioni. Il discorso è diverso per quanto riguarda i beni trasferiti d’urgenza perché ritenuti necessari per l’organizzazione logistica del G8, i quali rientrano in un accordo di programma legato al più ampio processo di riduzione delle servitù militari nell’Isola. A garantire la sua attuazione in tempi rapidi sarà Guido Bertolaso, commissario straordinario nominato dal Governo per sovrintendere all’organizzazione dell’evento. La Regione trasferirà gli immobili avuti in dote dal demanio militare agli enti locali, anche se, ha precisato il presidente Soru, “sui beni più importanti desideriamo confrontarci con le amministrazioni comunali”. L’idea guida, però, è quella di sfruttare, laddove possibile, le aree dismesse a fini turistici, in particolare nelle località che già ospitano costruzioni e pertanto non possono essere considerate ‘vergini’ dal punto di vista paesaggistico: gli edifici saranno ristrutturati e riconvertiti con finalità ricettive e di servizio, e le proposte degli imprenditori locali avranno la precedenza su quelle delle multinazionali del mattone. Il comune più fortunato è senza dubbio quello di Cagliari, che potrà riappropriarsi di una porzione importante del suo territorio nella quale ricadono alcuni dei gioielli della città. È il caso di Marina Piccola, della Sella del Diavolo, di Cala Mosca e del faro di Sant’Elia, i quali diventeranno patrimonio esclusivo del Comune, Regione permettendo. La parte oggi recintata, che sarà ceduta dal Demanio militare, ha un valore stimato in 1.800.000 euro. Passerà di mano anche un’area lungo viale San Bartolomeo e una fascia di verde pubblico in viale Poetto. Passerà alla Regione l’ex caserma di Is Mirrionis, del valore di 50 milioni di euro, insieme a stabili per uffici ricavati da capannoni dismessi, per altri 4.600.000 euro. Il compendio è già in uso dell’ASL di Cagliari ed è occupato in larga parte dall’ospedale Santissima Trinità. Non mancano le aree ad uso residenziale: in località Sa Serra saranno dismessi i fabbricati che sorgono nell’ex combustibili di Punta Sassu sull’isola di Santo Stefano, i giardini e gli impianti sportivi di Cala Chiesa, l’area di Guardia Vecchia, fabbricati in località Padule, Vaticano e Nido D’Aquila, e i comprensori di Punta Rossa e Porto Palma a Caprera. Numerosi altri beni, ritenuti necessari per la logistica del vertice, saranno dismessi a Cagliari: il deposito carburanti di Monte Urpinu, l’ex stabulario vicino a Cala Mosca, l’ex casermetta di via Monte Grappa, il faro di Sant’Elia, il fortino di Sant’Ignazio, i magazzini dell’aeronautica in viale Sant’Avendrace, l’Ospedale militare, i capannoni in via Liguria e in via Is Mirrionis, l’ex stabilimento Gioda e Martinazzo in via Nuoro, l’ex panificio militare in viale Buoncammino, il complesso abitativo dell’ex caserma Griffa sul Belvedere, il magazzino del genio in viale San Vincenzo e la caserma Ederle in viale San Bartolomeo. 9 deposito siluri, mentre altre aree interessate in passato da alloggi per senza tetto e sfollati, situate nei pressi del Lazzaretto di Sant’Elia e ad Elmas, lungo la statale 130, saranno destinate all’edilizia residenziale pubblica. Tra Su Siccu e viale La Playa sarà liberata una vasta fascia di 16 ettari del demanio marittimo, per un valore di quasi 9 milioni e mezzo di euro. “Si tratta di beni di notevole rilevanza per Cagliari – ha spiegato il sindaco Emilio Floris – che intendiamo valorizzare, creando, ove possibile, ulteriori spazi verdi e aree comunque fruibili dai cittadini, contribuendo così ad accrescere il già elevato indice di vivibilità della città”. La sdemanializzazione di Marina Piccola potrebbe consentire di ampliare il parcheggio a ridosso della prima fermata del Poetto, favorendo così la pedonalizzazione del lungomare. Il promontorio di Sant’Elia e il colle di Sant’Ignazio, con annesso fortino, dovrebbero essere messi in sicurezza e resi fruibili attraverso percorsi guidati già in parte in fase di realizzazione, mentre tra il molo Ichnusa e Su Siccu potrebbe trovare spazio una pista ciclabile e una passeggiata pedonale. Nel Sulcis, sarà trasferita alla Regione la vecchia rete ferroviaria, oggi inutilizzata, delle Ferrovie Meridionali Sarde con i terreni annessi, in molti casi occupati da costruzioni abusive di privati. A Sant’Antioco sarà dismessa la stazione radio di Capo Sperone. A Serramanna è previsto il passaggio di proprietà degli ex capannoni militari in località Santa Barbara, il cui valore è di quasi un milione di euro. L’area ospita l’ufficio postale e ruderi, è in parte edificabile e potrebbe essere permutata con l’edificio che ospita la caserma dei carabinieri. A Villacidro, il Comune potrà appropriarsi delle scuderie in località Is Muras, su cui è stato realizzato un edificio scolastico e il cimitero. Il comune di Bosa mette a segno un grosso affare con la sdemanializzazione dell’Hotel Miramare, del valore di oltre 1.600.000 euro. A Gairo si libera un’ampia porzione dell’abitato: aree residenziali interessate da alloggi per senzatetto e sfollati, passate poi all’Istituto autonomo case popolari, per un valore di circa 430 mila euro e le scuole materne di via Sant’Elena, cui si aggiungono numerosi edifici di Gairo Nuovo, dalle scuole all’ambulatorio medico, dalla chiesa con annessa casa canonica al cimitero, dal municipio alla stazione delle corriere. A Paulilatino sarà dismessa l’intera area di Is Marzas, occupata da privati e da costruzioni abusive, per un valore di quasi 745 mila euro. A Santa Giusta è prevista la sdemanializzazione del terreno su cui dovrebbe sorgere la caserma della Guardia di Finanza. Ad Alghero, saranno dismessi il Tanchetto dello Stagno e il Villaggio Kalik, nella borgata di Fertilia, per un valore superiore al milione di euro. Fertilia, rimasta per decenni abbandonata a se stessa dall’amministrazione militare, diventerà un’attrazione turistica grazie a un lavoro di riconversione finanziato dalla Regione ma progettato e realizzato insieme al Comune. Nella cittadina catalana si è già tenuto un primo incontro, in cui i cittadini di Alghero ma soprattutto della borgata hanno potuto esprimere le loro aspettative nei confronti della Regione. Sì alla riconversione turistica ma purché sia data precedenza ai problemi e alle esigenze dei residenti: è questo, in estrema sintesi, l’orientamento emerso. Ad Arzachena saranno trasferiti una quota dello Yacht Club Costa Smeralda, a Marina di Porto Cervo, e un bar in località Cala del Faro. La prima vale sei milioni di euro, il secondo 200 mila. A Golfo Aranci sono oggetto di dismissione alcuni edifici residenziali in via dei Caduti, per un valore di 400 mila euro. A Caprera, i militari libereranno Cala Stagnaleddu, dove sorge un villaggio vacanze e il cui valore supera il milione di euro. A Mores saranno dismesse le ex casermette Troiani e Recchia, già riconvertite ad uso residenziale, il cui valore è di circa 450 mila euro. A Olbia saranno trasferiti l’ex aeroscalo di Santa Cecilia e la casermetta di Padrongianus. A Sassari saranno dismessi l’area in località Serra Secca che ospita l’Ospedale Civile (del valore complessivo di 11 milioni e mezzo di euro), il palazzo del Genio Civile di via Diaz, il terreno su cui sorgeva la caserma Rizzeddu, la scuola elementare in località La Corte e piazza dell’Assunta. 10 Attualità TURISMO Dalla Bit di Milano segnali positivi per l’industria delle vacanze I dati forniti dall’assessore Luisanna Depau - Si punta sulla destagionalizzazione Il musicista Paolo Fresu testimonial per l’Isola egli ultimi tre anni il turismo in Sardegna è cresciuto. I dati Istat certificano che dal 2004 al 2006 c’è stato un aumento di presenze dello 0,4% e dell’1,1% per quanto riguarda gli arrivi. Dal 2006 al 2007 si è registrato un dato molto elevato dovuto prima di tutto all’incremento dei voli low-cost e in parte all’emersione di dati in passato non monitorati. La buona notizia, che sgombera il campo da illazioni e lamentazioni allarmanti, è stata data alla Bit di Milano dall’assessore regionale al Turismo Luisanna Depau. Nel corso della conferenza stampa sono stati resi noti i dati ufficiali sull’andamento del turismo nell’isola e indicate le strategie che la Sardegna intende perseguire per cogliere risultati sempre più positivi, puntando su ambiente e cultura per allungare la stagionalità. All’incontro ha partecipato come testimonial della Sardegna il musicista Paolo Fresu. I dati forniti dall’assessore Depau sono quelli raccolti dalle otto Province sarde. Hanno fatto registrare una variazione percentuale del +18,8% sugli arrivi e del +16% sulle presenze. Nello stesso periodo 2006-2007 gli arrivi e le presenze degli italiani in Sardegna sono cresciuti rispettivamente del 14,8% e del 12,7%. Riguardo agli stranieri la crescita nell’anno appena trascorso è notevole. Rispetto al 2006 le Province sarde registrano un +27,1% di arrivi e un +23,3% di presenze. I dati specifici di presenze e arrivi negli esercizi alberghieri nel 2007 confermano questa tendenza. Rispetto al 2006 gli arrivi dei turisti sono cresciuti del 16,8%mentre le presenze aumentano del 12,5%. Gli esercizi extralberghieri, compresi B&B e altri alloggi privati, crescono del 26,4% per quanto riguarda gli arrivi, e del 25,3% relativamente alle presenze. In numeri assoluti gli arrivi del 2007 ammontano a 2 milioni 400 mila mentre le presenze sono pari a 12 milioni 200 mila. Nel 2006 i dati sono: 1.970.000 di arrivi e 10.530.000 di presenze. Nel 2005 il totale degli arrivi è di 1.900.000, delle presenze di 10 milioni e duecentomila. Infine il dato relativo al 2004: 1.950.000 arrivi e 10 milioni e 300 mila presenze. Il traffico passeggeri negli aeroporti di Cagliari, Olbia e Alghero, dal 2004 al 2005 è cresciuto del 5%, passando da 4.800.000 a passeggeri transitati a 5.030.000. Dal 2005 al 2006 il traffico negli stessi aeroporti N è ulteriormente cresciuto del 5%. Infine dal 2006 al 2007 si è avuto un incremento superiore al 7% (cinque milioni 700 mila). Crescita del traffico anche via mare. Se nel 2004 i passeggeri che sbarcavano dai traghetti nei porti di Cagliari, Olbia, Golfo Aranci, Porto Torres e Arbatax erano cinque milioni e 500 mila, nel 2005 e 2006 sono cinque milioni 800 mila e nel 2007 ben sei milioni. Crescita infine negli approdi di imbarcazioni sopra i 14 metri nell’isola. Nel 2007 c’è stato un incremento del 29% rispetto al 2006. Tale crescita significativa di approdi dimostra che le imposte introdotte dalla Regione non hanno causato alcun decremento nei porti. Luisanna Depau ha sottolineato quali sono i principali obiettivi per i prossimi anni: la destagionalizzazione con particolare interesse ai bacini internazionali come quello britannico, tedesco, franco-belga e aumentare la propria quota di mercato italiano. La Regione Sardegna ha partecipato alla BIT (Borsa del Turismo) di Milano, non più in ordine sparso e dispersivo ma con un solo grande stand di 2.200 metri quadrati con novità tecnologiche che hanno esaltato il prodotto Sardegna nel suo complesso. Novità di quest’anno è stato lo schermo visibile da tutto il padiglione 13, innalzato a cinque metri da terra. Per affrontare le sfide poste dalle trasformazioni del mercato turistico e contrastare la perdita di quote di mercato si rende necessaria un’adeguata formazione degli operatori, che permetta di superare gli approcci settoriali e particolaristici che rappresentano il freno maggiore per la tenuta e lo sviluppo del sistema turistico italiano. In questa direzione si colloca l’iniziativa promossa da Confcommercio, Fondazione Fiera Milano e Università di Sassari per la creazione di un polo formativo per il turismo e i servizi a La Maddalena. Aprile 2008 L’Arcipelago, con la partenza dei marinai americani e i preparativi per accogliere i grandi della terra nel G8 del luglio 2009, cambia volto. La creazione di un centro di alta formazione in un luogo simbolo al tempo stesso internazionale per la sua storia, recente e trascorsa, e per la straordinaria bellezza, esemplificativa delle risorse ambientali e culturali dell’Italia, vuole essere l’occasione per la creazione, la diffusione e la condivisione di una cultura dell’accoglienza e dell’accompagnamento del turista nell’esperienza ancora indimenticabile del nostro Paese. Di questo si è ampiamente parlato in una conferenza alla Bit. Il polo per il turismo rappresenta un progetto ambizioso che si articola in un’offerta formativa in grado di soddisfare ogni richiesta: dai master sulla gestione dei servizi turistici; ai corsi di aggiornamento per gli operatori, alle iniziative di studio, ricerca, promozione, assistenza tecnica, progettazione sui temi del turismo attraverso reti di relazione di tipo transnazionale, con particolare riferimento alle nuove linee dei Programmi Europei rispetto alle aree del Mediterraneo. Infine è prevista anche l’organizzazione di eventi culturali volti alla promozione del turismo nazionale e di convegni e seminari di studi sui temi del turismo di carattere nazionale e internazionale. Insomma, per La Maddalena un progetto importante che unisce l’intera filiera per offrire formazione e competenze idonee allo sviluppo di una reale cultura turistica. Nel corso della Bit sono stati annunciati alcuni dei più significativi avvenimenti della stagione in Sardegna. A maggio a Cagliari si terrà per il secondo anno Festarch, il festival di architettura. Sarà un insieme di incontri con architetti, artisti, scrittori e protagonisti di primo livello della scena internazionale. Nella prima settimana di luglio nel golfo gi Cagliari si terrà la tappa italiana della Medcup, regata internazionale di vela d’altura, nell’ambito delle iniziative promozionali della Regione legate al turismo nautico. La cosiddetta formula uno del mare raccoglie i grandi campioni della vela mondiale oltre a celebri personalità della nautica internazionale. Partecipano alla gara i più importanti team di Coppa America. A settembre sempre a Cagliari è la volta del prestigioso Prix Italia. L’importante concorso internazionale radio-televisivo e web, organizzato dalla Rai, festeggia i suoi 60 anni e arrivano due nuovi partecipanti: la Cctv, la televisione cinese e la tv del Sud Africa. Ottobre vedrà “Emporio Mediterraneo” per rilanciare e valorizzare il settore dell’artigianato, aprire i mestieri tradizionali verso nuove opportunità. L’iniziativa culminerà in una manifestazione espositiva a Cagliari dove confluiranno le più significative rappresentanze nei settori dell’artigianato, ma anche del mondo culturale e artistico, provenienti da diversi Paesi che si affacciano sul Mediterraneo. Per il terzo anno consecutivo l’Assessorato regionale del Turismo in collaborazione con la Fiera Internazionale della Sardegna ha organizzato il workshop “Tti Sardegna”. All’iniziativa che si svolgerà al Centro della cultura e dei congressi della Fiera a maggio parteciperanno più di cento operatori turistici dell’isola. All’inizio di aprile, a Nuoro si svolgerà “Mestieri e Ospitalità. Gli artigiani incontrano le imprese del turismo e della ristorazione”, finalizzata all’incontro tra i produttori di artigianato tipico e artistico e gli operatori sardi del turismo e della ristorazione. Si sono candidate a partecipare al progetto società che producono manufatti, oggetti e complementi d’arredo e artigiani della tessitura, del ricamo, della ceramica, della cestinerai, del legno, del sughero e del vetro. M.P. IL MESSAGGERO SARDO Attualità MILANO Occupazione e imprenditorialità femminile in Sardegna di Massimiliano Perlato Seminario formativo per le donne della Fasi con l’assessore del Lavoro e la parlamentare europea Giovanna Corda Romina Congera, Pierangela Abis e Serafina Mascia - Sotto, n convegno, una opportunità, non solo per ricordare o riaffermare i principi dell’universo femminile, ma per promuovere e innalzare il significato di “essere donna”. L’occasione per stimolare un dibattito acceso ma costruttivo sulle problematiche femminili, è stato il Seminario formativo della donne della FASI sul tema dell’occupazione e l’imprenditorialità femminile in Sardegna, che si è tenuto a Milano, nella Sala della Memoria, di fronte a Piazza Duomo. Gli onori di casa li hanno fatti Pierangela Abis, responsabile del Gruppo donne della FASI (presidente del circolo di Milano) e Serafina Mascia, vice Presidente FASI (presidente del circolo di Padova). Nel dibattito sono intervenute l’assessore del Lavoro Romina Congera, la parlamentare europea Giovanna Corda, come rappresentante del Belgio, e Daniela Cardia, presidente della Commissione Pari Opportunità della Regione Sardegna. L’iniziativa del seminario, alla quale hanno aderito molte sarde emigrate, che vivono e lavorano fuori dalla Sardegna ma che hanno un carico di storie ed esperienze che fanno parte della cultura della donna isolana, è stata apprezzata. Si vuole guardare alla diversità femminile non solo in termini di inferiorità, di svantaggio e di mancato raggiungimento dell’uguaglianza con gli uomini, ma soprattutto s’intende assumere tutte le iniziative che sono destinate a porre l’accento e l’attenzione della diversità e della specialità femminile nei più diversi ambiti di riferimento. Sono emerse storie personali, asperità esistenziali lontane dalla terra natia, difficoltà di integrazione nel tessuto sociale ospitante. Ma anche la crescita caratteriale in termini di coraggio e di forza che ha spinto queste donne della Sardegna a dare un significativo contributo anche per migliorare le varie entità locali. I ruoli conquistati e difesi ad oltranza nelle associazioni sarde di appartenenza, senza abbandonarsi alla pura nostalgia della propria terra come ha evidenziato Serafina Mascia, responsabile del Comitato Scientifico per la Conferenza dell’Emigrazione che si terrà a fine aprile a Cagliari. Il riferimento all’importanza del ruolo femminile all’interno delle associazioni dei sardi emigrati è determinante. Un tragitto notevole fatto di esperienze e di grande sofferenze. Le tappe del percorso storico del movimento donne FASI, sono state ricordate da Pierangela Abis, che U del movimento è la portabandiera fin dalla nascita ad Olbia nel 1998 durante il Congresso della FASI. Il ruolo delle donne ancora oggi è di fronte a scelte difficili tra le opportunità di lavoro e di carriera e la famiglia e quindi la crescita dei figli. Le Giovanna Corda e Daniela Cardia discriminazioni nel mondo del lavoro nei confronti delle donne che hanno scelto comunque di non trascurare la famiglia sono sempre frequenti. In Sardegna mancano anche le strutture che tutelino questo itinerario. Nel corso del seminario sono state osservate più da vicino le lacune prettamente isolane. Il dato che incide maggiormente è la disoccupazione, anche se la percentuale per quanto concerne le donne registra in questi ultimi anni un calo. Come provvedere quindi? Alle istituzioni si chiedono finanziamenti che puntino sulla valorizzazione del capitale umano che le donne offrono. Una crescita nell’identità sociale e propria, come potrebbe essere la conoscenza della propria realtà, del territorio. “Fino ad ora – ha osservato Daniela Cardia – abbiamo fatto crescere la Sardegna in silenzio e in punta di piedi, ma manchiamo nei luoghi politici che contano. Nella Regione le donne sono ancora poche. Rivendicare spazio e concretezza è l’imperativo; come sta accadendo nell’imprenditoria, che vede raddoppiato il numero di imprese gestite da donne. Il trend di crescita delle imprese condotte da donne in Sardegna è da tempo positivo e in linea con il resto della nazione. Si è registrato quindi un incremento sia in termini assoluti che in proporzione al crescere del numero totale delle imprese iscritte. L’incidenza delle imprese femminili in Italia è del 23% e la Sardegna mostra valori percentuali poco al di sopra della media nazionale. La distribuzione delle imprese femminili riflette le caratteristiche generali del tessuto imprenditoriale isolano. L’imprenditoria femminile è uno dei fattori che nell’ultimo decennio ha consentito di ridurre di molto il gap occupazionale esistente tra uomini e donne. Il fenomeno dell’imprenditoria femminile, fino a pochi anni fa considerato marginale è divenuto negli ultimi tempi, oggetto di grande attenzione. La rapida e significativa crescita in termini numerici delle impresarie è stata sia causa che 11 effetto dei numerosi interventi legislativi a sostegno dell’imprenditoria femminile. Romina Congera, si è soffermata sulla presenza delle donne in politica, da cui restano ampiamente escluse. Nel luglio 2006 le donne costituivano, a livello mondiale, meno del 17% di tutti i parlamentari, in un rapporto di circa 1 a 6. Le donne continuano a subire discriminazioni per quanto riguarda le elezioni. La rappresentanza femminile nelle istituzioni è bassa e lo sarà ancora alla prossima tornata elettorale. A livello nazionale si è cercato di colmare la lacuna “civile” della rappresentanza femminile prima con le quote rosa, poi con “buone pratiche” come quella che sta alla base della proposta di legge che l’UDI (Unione Donne in Italia) ha portato al Senato che prevede l’obbligo (e le sanzioni) che la metà delle candidature presentate dai partiti sia femminile in tutte le assemblee elettive, da quelle circoscrizionali a quelle per il Parlamento europeo. “Nella Sardegna di oggi farebbe venire un coccolone alle segreterie dei partiti, agli organismi dirigenti, a chi decide oggi chi verrà eletto domani. Perché, se è vero che con il voto eleggiamo i nostri rappresentanti, sembra che la Sardegna sia composta, “in potenza” e in pratica, soprattutto da uomini. Le liste blindate contengono infatti pochissimi nomi femminili. Possibile che fra queste non ci fossero più donne? O forse quelle esistenti non sono considerate persone abbastanza valide, preparate, volenterose e rappresentative? Cioè, le donne in politica ci sono o no? Su 85 consiglieri regionali della Sardegna infatti, solo una è eletta: le altre sette esistono grazie al listino rosa del presidente Soru e dunque grazie a una “magnanima” decisione individuale, che identifica il governatore, suo malgrado, come una sorta di “monarca illuminato” grazie al quale le donne si sono per un attimo elevate dalla consueta posizione “ancellare”. Ha chiuso Giovanna Corda, originaria del Goceano, che vive in Belgio sin dall’età di 4 anni, ha raccontato la sua esperienza politica all’estero che l’ha portata ad essere quotidianamente a stretto contatto coi cittadini, che è sempre stato il suo obiettivo principale. CULTURA Premio “Ninetta Bartoli” A Romina Congera e Claudia Lombardo Claudia Lombardo e Romina Congera sono le vincitrici della prima edizione del premio “Ninetta Bartoli”, dedicato alle donne sarde che si sono distinte per la loro attività politica, organizzato dalla sezione di Cagliari della Fidapa e dal Gruppo giornalisti uffici stampa. Claudia Lombardo, consigliere regionale di Forza Italia, unica donna in questa legislatura ad essere eletta con il sistema proporzionale attraverso la preferenza, è stato il più giovane consigliere eletto nella storia autonomistica della Sardegna. Ha prestato giuramento, infatti, per la prima volta ad appena 21 anni. Ha ricoperto la carica di vicepresidente del Consiglio regionale. Romina Congera è il più giovane assessore regionale in 60 anni di autonomia. È entrata a far parte della Giunta del presidente Renato Soru a 31 anni. In precedenza ha ricoperto l’incarico di assessore provinciale del Lavoro per la provincia dell’Ogliastra. È dirigente regionale del comitato politico del Prc - SE. I lavori del convegno sono aperti dalla presidente della sezione di Cagliari della Fidapa, Liana Bilardi. Sono intervenute le consigliere regionali Claudia Lombardo e Maria Grazia Caligaris, la presidente della commissione regionale per le pari opportunità Daniela Cardia, il sindaco di Oristano Angela Nonnis. La figura di Ninetta Bartoli, sindaco di Borutta e primo cittadino sindaco donna d’Italia, è stata ricordata da Pier Paolo Arru, sindaco del comune del sassarese. 12 Attualità EMIGRAZIONE Per i progetti regionali stanziati 850 mila euro Nel Programma annuale 2007 si punta sull’arte sarda come filo conduttore tra le generazioni. Le culture e le epoche a mostre su Francesco Ciusa e Albino Manca, il laboratorio teatrale “Schinepisci”, la realizzazione di murales sardi in Australia: sono solo alcuni dei progetti finanziati dall’assessorato regionale del Lavoro in base alla legge 7 regionale 7 del 1991, al Piano triennale 2007/2009 e al Programma annuale degli interventi in favore dei Sardi emigrati. Per la realizzazione delle attività saranno utilizzati complessivamente 850 mila euro. I progetti – precisa una nota - sono stati predisposti dai Circoli, dalle Federazioni e dalle Associazioni di tutela. Le iniziative promuoveranno l’immagine della Sardegna nel Mondo coinvolgendo allo stesso tempo le Comunità sarde e quelle ospitanti, anche a livello istituzionale. Uno sguardo attento è stato riservato alle nuove generazioni. In questo senso “Schinepisci” intende fare di un laboratorio teatrale ”dal presente al futuro” il mezzo per avvicinare i giovani, figli di emigrati sardi, alla cultura della nostra Isola. Questa l’idea chiave dell’iniziativa del Centro di Cultura sarda di Berlino e finanziata dall’assessorato del Lavoro con 40 mila euro. Il programma prevede un laboratorio teatrale itinerante, una viaggio attraverso la poesia (da san Francesco a Dante, dalle composizioni campidanesi al rap sardo) che coinvolgerà i figli degli emigrati sardi iscritti nelle scuole bilingue, elementari e medie, di Berlino. La poesia, intesa come la più alta forma di comunicazione, consentirà di affrontare il tema del conflitto che si sviluppa tra i giovani sardi e il mondo adulto. Il progetto sarà realizzato tra la primavera e l’estate di quest’anno. Al lavoro di laboratorio seguirà uno spettacolo che andrà in scena al berlinese Teatro Ballhaus . Alla cultura e ai più giovani sarà rivolto anche il progetto Brinca, promosso dalla Fasi e dall’associazione culturale “che torni Babele”, pensato per promuovere lo sviluppo di un circuito musicale di nuove band sarde con l’organizzazione di un tour nella Penisola. L’arte si afferma quindi come filo conduttore tra i L diversi progetti, le generazioni, i luoghi e le epoche. Così Palazzo Medici Riccardi, a Firenze, ha ospitato sino al 26 febbraio la mostra sullo scultore Francesco Ciusa (“Gli anni delle biennali 1907-1927”) organizzata dalla Fasi e già esposta a Venezia fra il tre novembre e il 15 gennaio. In programma anche una mostra su un altro grande scultore sardo: Albino Manca. A Roma, probabilmente ai Musei capitolini, verranno esposte venti opere dell’artista di Tertenia, ricordato in Sardegna soprattutto per le quattro grandi statue sul Palazzo di via Sonnino, a Cagliari. L’idea di arte come ponte tra le culture sta alla base anche del progetto “Dove fiorisce il rosmarino: la pittura murale sarda agli antipodi”, con la realizzazione di murales sardi a Brisbane, a Sidney, e a Melbourne, le città sede dei circoli sardi in Australia. Saranno coinvolti i giovani delle scuole d’arte italiane. Tra gli altri progetti finanziati (alcuni dei quali già realizzati) da segnalare anche le iniziative in memoria di Antonio Gramsci, oppure il progetto Aquarium “per la pace e l’integrazione tra i popoli”, con la partecipazione di tutti i circoli in Argentina: nella seconda metà del 2008 sarà messa in scena un’opera musicale realizzata e diretta dalla compositrice Amanda Ochoa in Esquivel - costruita sulla combinazione dei suoni del parco delle pietre che cantano in Sardegna e la musica millenaria dell’Isola. IMMIGRAZIONE “Amici per pelle” un opuscolo di sensibilizzazione interculturale della questura di Nuoro I continui sbarchi in Sardegna di extracomunitari e gli arrivi di emigrati da diverse nazioni ha spinto la Questura di Nuoro (primo caso in Italia) a dar vita ad una iniziativa di sensibilizzazione che prevede, fra l’altro, la diffusione di un opuscolo dal titolo “Amici per la pelle”. È stato lo stesso questore, Antonello Pagliei, ad illustrare i contenuti dell’iniziativa, la terza nel Nuorese, dopo le prime due dedicate al bullismo e all’alcolismo, queste ultime già riprese anche in altre province italiane. “Un’iniziativa - ha detto il Capo della Polizia di Nuoro - per ribadire la cultura della legalità. Si tratta di una campagna di sensibilizzazione sull’interculturalità e sui temi dell’integrazione interculturale, in un paese dove risiedono milioni di extracomunitari. Dobbiamo diffondere conoscenza fra i nostri ragazzi e questo lavoro può essere uno spunto di riflessione”. L’opuscolo, pubblicato in 34 mila copie grazie al contributo del Banco di Sardegna e del Rotary club verrà diffuso in tutte le scuole medie e superiori della provincia. Si vuol far maturare nei giovani la disponibilità a conoscere e a farsi conoscere, nel rispetto della identità di ciascuno, in un clima di dialogo e solidarietà. Aprile 2008 PREVIDENZA a cura di Giuseppe Foti Aperta ad aprile una nuova finestra per le pensioni di anzianità Sono quasi 70.000 i lavoratori italiani che si apprestano ad andare in pensione tra i quali numerosissimi sono quelli sardi. Il gran numero si spiega con il fatto che quella di aprile, pur essendo una nuova finestra prevista dalla recente riforma pensionistica, si apre solo in base a regole vecchie e, in pratica, l’ultima via di fuga con le regole in vigore fino al 32 dicembre 2007 che consentono una pensione anticipata con 35 anni di lavoro e 57 di età (58 per gli autonomi). Rientrano anche quanti possono far valere 39 anni di contribuzione. Per chi si apre la finestra. Quanti hanno raggiunto 35 anni di contributi e 57 anni di età entro il 31 dicembre 2007; quanti possono far valere, entro la stessa data, almeno 39 anni di contributi indipendentemente dall’età. Questi requisiti, che interessano i lavoratori dipendenti, comprendono anche le dimissioni del lavoratore entro il 31 marzo prossimo. Anche i lavoratori autonomi sono interessati all’apertura. Per loro, però, i requisiti sono leggermente più gravosi: 35 anni di contributi e 58 di età, compiuti entro il 30 settembre ovvero 40 anni di contributi entro la stessa data, indipendentemente dall’età. Agli artigiani, commercianti e coltivatori diretti, però, non è richiesto il requisito della cessazione dell’attività. La nuova normativa. Per i lavoratori che raggiungono i 35 anni di contributi dal 2008 in poi la pensione diventa più in salita, nonostante l’abolizione dello scalone voluto dal ministro Maroni. Il brusco passaggio da 57 a 60 anni del requisito anagrafico da accompagnare ai 35 anni di contribuzione, è stato leggermente migliorato in quanto per un ulteriore periodo di 18 mesi l’età pensionabile, da 57 anni passerà a 58, per i lavoratori dipendenti e a 59 per gli autonomi. Da luglio 2009 scatterà il nuovo meccanismo delle quote che, in pratica, corrisponde alla somma del requisito contributivo con quello anagrafico. Le “nuove finestre” per l’anzianità dei lavoratori dipendenti. Chi raggiunge i requisiti per la pensione di anzianità con i nuovo sistema ha a disposizione due sole uscite. I dipendenti, a seconda che i requisiti contributivi e anagrafici vengano raggiunti nel primo o nel secondi trimestre, potranno lasciare il lavoro, rispettivamente, dal 1 gennaio o dal 1 luglio dell’anno successivo. L’attesa potrà essere ancor più prolungata per quanti raggiungono il diritto all’inizio del trimestre. Così, ad esempio, il dipendente che, al 31 marzo del 2009 avrà maturato il diritto alla pensione di anzianità, potrà vedersi aprire la finestra solo dal 1 gennaio 2010. I 40 anni di assicurazione. Leggermente agevolati saranno quanti raggiungono 40 anni di contributi. Per questi lavoratori resteranno aperte le vecchie finestre per il 2007. Per i lavoratori dipendenti le finestre di luglio e ottobre si aprono per quanti maturano rispettivamente i requisiti entro il primo o secondo trimestre dell’anno e sono legate ad una età minima di 57 anni. L’agevolazione, però, viene meno per le uscite successive di gennaio ed aprile alle quali sono interessati quanti maturano i requisiti nel terzo e quarto trimestre dell’anno precedente. In pratica si tratta di una strana normativa che premia con una decorrenza più ravvicinati quanti maturano il requisito nell’ultima parte dell’anno. Le “nuove finestre” per l’anzianità dei lavoratori autonomi. Anche per la nuova anzianità dei lavoratori autonomi le finestre sono 4, ma la decorrenza della pensione è decisamente più distanziata rispetto al momento in cui raggiungono i 40 anni. La pensione, infatti, scatta dal 1 aprile, dal 1 luglio dell’anno successivo a seconda che il requisito venga maturato rispettivamente nel primo, secondo, terzo o quarto trimestre dell’anno. IL MESSAGGERO SARDO Attualità CRIMINALITÀ La tragedia di Gavoi La Sardegna nel Web a cura di Andrea Mameli di Andrea Frailis Dina Dore aggredita e uccisa mentre era con la figlioletta di pochi mesi Una comunità sconvolta da un tentativo di sequestro finito nel sangue e mamme non si toccano” è la scritta che campeggiava sullo striscione bianco che i bambini di Gavoi hanno portato in corteo ai funerali di Dina Dore, la giovane mamma di una bimba di pochi mesi, uccisa e abbandonata nel garage della sua abitazione al centro del paese barbaricino il 26 marzo scorso. Per un tentativo di sequestro finito in tragedia, continuano a sostenere gli inquirenti, ma il caso creato dall’omicidio è ancora tutt’altro che chiaro. Dina Dore aveva 37 anni ed era sposata con il dentista del paese; il padre di quest’ultimo anni fa era scampato a ben due tentativi di sequestro, ma questo non appare sufficiente a spiegare il movente. Dina Dore ha fatto appena in tempo a scaricare dalla sua auto il passeggino con la bimba che è stata aggredita dai malviventi, colpita violentemente alla testa e poi rinchiusa nel bagagliaio della sua Fiat rossa, ma solo dopo essere stata legata e imbavagliata con del nastro adesivo. La perizia necroscopica ha, quindi, rivelato che la donna non è morta per trauma cranico in seguito al violento colpi ricevuto in testa, bensì è morta soffocata dal nastro adesivo. Fatto piuttosto inusuale : il corpo della poveretta è stato scoperto nell’auto solo intorno alle tre del mattino, dopo che dalla tarda serata precedente il marito aveva dato l’allarme e in tutta l’isola era scattato il piano antisequestro. Questa circostanza ha alimentato le polemiche sull’operato della forze dell’ordine; se l’apertura del bagagliaio fosse avvenuta prima, si disse allora, la donna forse poteva essere salvata. Fatto assolutamente smentito dalle risultanze dell’autopsia : Dina Dore, infatti, è morta in pochissimi minuti, intorno alle otto e trenta di sera, se anche il suo corpo fosse stato scoperto poco dopo l’allarme dato dal marito, tutto ciò non sarebbe servito a salvarle la vita. Tentativo di sequestro finito male, si è detto fin dall’inizio, ma anche senza essere degli esperti alcune domande è lecito porsele; le condizioni economiche della famiglia di Dina Dore sono tali da giustificare un tentativo di sequestro? E ancora: perché un commando di sequestratori usa per ridurre la vittima alla ragione un corpo contundente e non delle armi da fuoco? E “L inoltre, per i sequestratori l’ostaggio rappresenta denaro contante, la garanzia del pagamento di un eventuale riscatto, e allora perché picchiare la donna e, poi, rinchiuderla nel baule dell’auto, dopo averne provocato la morte per aver stretto sulla bocca il nastro adesivo senza lasciare anche un piccolo spiraglio per il respiro? Dilettanti, si dirà, gente disperata che non esita a uccidere pur di portare a casa il riscatto. Sarà, ma comunque, è lecito nutrire dei dubbi sull’intera vicenda. Il fatto è che a Gavoi la notizia ha avuto il dirompente effetto di una bomba; in una comunità dove i fatti di sangue non sono frequenti e dove, una intelligente e laboriosa amministrazione comunale ha portato eventi culturali e di spettacolo là dove mancavano da tempo, l’omicidio di una inerme mamma davvero non ci voleva. Ma contrariamente a quel che avviene da altre parti la comunità di Gavoi non si è nascosta dietro il troppo comodo quanto frequente “l’assassino è venuto da fuori, non fa parte della nostra gente” e anzi si è profondamente guardata dentro. Certo l’appello consueto in questi casi “chi sa parli” non risulta sia stato accolto da qualcuno, e gli inquirenti quanto il marito della vittima si dicono convinti che l’omicidio sia maturato in un ambiente non lontano dal paese. Ma la gente di Gavoi, e il suo sindaco Salvatore Lai, ancora una volta non si sono nascosti, hanno pubblicamente dichiarato di essere pronti a sottoporsi tutti alla prova del DNA, in modo da confrontarlo con quello che, si dice, sia stato trovato nel garage della morte o nella casa della vittima. Intanto le indagini vanno avanti, ma non sembra che abbiano imboccato una direzione precisa; anche le voci che parlavano di un testimone oculare (secondo alcune fonti addirittura un bambino) che avrebbe visto allontanarsi un uomo incappucciato allontanarsi di corsa dalle vicinanze della casa del delitto, sono state tutte smentite dagli inquirenti. Più che il ritorno del tristemente famoso fenomeno dei sequestri di persona, però, la vicenda appare legata a quel costante diradarsi di valori e principi che sembra attanagliare la Barbagia da qualche anno. Una bimba e il suo papà chiedono ora giustizia. RICERCA Scoperta la causa genetica dell’insorgenza della calvizie a calvizie comune o alopecia androgenetica è la forma più diffusa di perdita dei capelli. Ereditaria (dovuta cioè a uno o più fattori genetici che determinano la predisposizione alla caduta dei capelli) colpisce circa il 50% dei maschi occidentali mentre in altre popolazioni la sua incidenza è minore. L’indagine epidemiologica condotta dalla società di genomica Shardna (con sede nel parco tecnologico di Pula) e dai ricercatori dell’Istituto di Genetica delle Popolazioni del CNR di Alghero a Talana, Perdasdefogu, Urzulei, Triei, Seui, Seulo, Baunei, Ussassai, Loceri ed Escalaplano, ha evidenziato che un uomo su due è calvo. Da queste osservazioni è nata l’idea di cercare le basi genetiche dell’alopecia tenuto conto che la popolazione esaminata presenta caratteristiche uniche e ideali per questo tipo di indagini. Lo studio è stato condotto su un campione di circa 1000 persone scelte tra i 7000 volontari di sesso maschile aderenti al progetto. L’analisi del DNA ha evidenziato una correlazione tra una variante del L 13 gene EDA2R e l’insorgenza della calvizie. Questo gene, localizzato sul cromosoma X, determina la produzione di una proteina, nello specifico un recettore che si trova sulla superficie delle cellule, la cui funzione non è ancora del tutto nota. Si sa che questo gene potrebbe essere implicato, seppur indirettamente, nel metabolismo degli androgeni. È stato precedentemente dimostrato che EDA2R è attivo nella crescita del capello. EDA2R è un recettore presente sulla superficie delle cellule per cui potrebbe essere un buon candidato per lo sviluppo di nuovi farmaci e il miglioramento delle terapie. I dati a disposizione sono ancora pochi in quanto fino ad ora gli unici studi condotti sulla proteina EDA2R sono stati svolti su modelli animali (topo), mentre l’alopecia androgenetica è presente solo nell’uomo. Sono in corso da parte dei ricercatori di Shardna volti a definire meglio il ruolo di questo gene nella calvizie. Questo studio è stato possibile grazie alla collaborazione della popolazione locale. Andrea Mameli Asini sardi È poco conosciuto, ma ricco di virtù, tanto da conquistare un posto d’onore tra gli animali utilizzati a scopo terapeutico. È l’asino sardo, particolarmente apprezzato per l’intelligenza, la memoria, la caparbietà, la pazienza, l’umiltà e la socievolezza. Ce lo spiegano i soci della Cooperativa Sociale “L’Alchimia” di Quartu Sant’Elena: “Abbiamo voluto intraprendere un viaggio in compagnia di un animale, l’asino, da sempre a fianco dell’uomo: ha fatto parte della cultura e del lavoro delle nostre comunità fino a pochi anni fa e adesso per la sua lentezza è stato emarginato fino quasi a scomparire. Noi intendiamo promuovere attività dove l’area del singolo individuo, con i suoi bisogni, nelle sue motivazioni e i suoi interessi, il suo stile di vita e le sue condizioni fisicopsichiche-atletiche, possa fondersi nell’area di un altro essere vivente, l’asino, con il suo stato fisicopsichico e con le sue emozioni, laddove fa da sfondo o da principio guida l’educazione ambientale, il territorio nel quale viviamo, la natura che ci parla, che ci racconta”. L’attività proposta dalla prima Asineria Sociale della Sardegna comprende un approccio graduale all’animale: prima ci si fa annusare, poi li si accarezza e lo si spazzola, infine si arriva a passeggiare insieme. Stando accanto a Balthazar, Giuditta, Rocco e Santolina si scoprono dei compagni di strada eccezionali. “La persona accanto a questi animali può esprimersi senza timori di giudizi – scrive la cooperativa L’Alchimia – è stimolata al contatto, alla coordinazione dei movimenti e il legame che inevitabilmente si instaura la fa sentire in qualche modo importante spingendola ad aprirsi e a comunicare le proprie sensazioni ed emozioni”. Viene così messo in atto un intervento educativo integrato, misurato sulle reali necessità della persona, i cui risultati sono sicuramente incoraggianti. “Per le persone con bisogni speciali – spiega asinosardo.org – prendersi cura dell’animale mediante attività psicomotorie che favoriscano la percezione delle parti del corpo dell’asino e del proprio corpo, consolida l’autostima, migliora la socialità, aumenta la motivazione”. In Italia l’uso terapeutico degli animali da compagnia (Utac) noto come Pet Therapy è una pratica riconosciuta come cura ufficiale dal Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 28 febbraio 2003 recante disposizioni in materia di benessere degli animali da compagnia e Pet Therapy, su proposta del Ministro della Salute. L’asineria, situata a Maracalagonis (Strada Statale 125, km 17.600) accoglie visite di scolaresche e singole famiglie, bambini in terapia comportamentale e anziani, ma propone anche la passeggiata con l’asino, che può diventare una vera e propria escursione (trekking) insieme all’animale. www.asinosardo.org 14 Cultura Onorificenza ai tenores “Remunnu ‘e Locu” di Pier Sandro Pillonca Festa a Bitti per la consegna del titolo di “Cavalieri al Merito della Repubblica Italiana” assegnata dal Capo dello Stato rrivano puntuali nel palazzo del Giudice di Pace. Vestiti con l’antico costume del paese. Emozionati e felici. Questo, per loro, è un grande giorno: dopo i successi nelle piazze di tutto il mondo riceveranno l’onorificenza di “Cavalieri al Merito della Repubblica Italiana” assegnata dal Capo dello Stato, Giorgio Napolitano, per il contributo dato, in oltre 30 anni di carriera, alla diffusione della cultura sarda. Un riconoscimento di prestigio per i Tenores di Bitti “Remunnu ’e Locu”, il segno del mutamento dei tempi. Lo Stato italiano, dopo aver osteggiato per anni tutto ciò che riguardava le minoranze etniche e linguistiche, rende omaggio ad una delle espressioni più alte della cultura sarda. “Siamo orgogliosi ed emozionati”, dice il leader del gruppo Tanielle Cossellu. “È un grande onore per noi cantori di una tradizione unica e misteriosa perché stavolta il premio non viene dalle piazze o da una giuria, ma dalla sede più alta della Repubblica. Per noi che veniamo dalle botteghe artigiane e dagli ovili, dopo anni di esibizioni, studi e ricerche per il recupero A del patrimonio culturale della nostra tradizione, si tratta di un riconoscimento prestigioso che ci stimola ad impegnarci con più rigore e serietà». Tanielle Cossellu, Tancredi Tucconi, Piero Sanna e Mario Pira potranno da ora fregiarsi del titolo di Cavalieri della Repubblica. A consegnare il diploma il prefetto di Nuoro, Vincenzo D’Antuono: “È bellissimo saper cogliere la voce del vento e degli animali, aver conservato i valori del passato, portare avanti questa tradizione con tanta passione e impegno” dice il rappresentante dello Stato davanti a una sala gremita. In prima fila anche i figli di Batore Bandinu “Pante”, uno dei fondatori del Tenore “Remunnu ’e Locu”, scomparso nel 2001. Ricevono dal prefetto una lettera di encomio per il loro genitore. La sala si scioglie in un lungo applauso. “Oggi è la festa di tutta la comunità, dice il sindaco di Bitti, Giuseppe Ciccolini. Dobbiamo cogliere questa grande opportunità. È importante che Bitti sia riconosciuto in tutto il mondo come il paese dei tenores”. Soddisfatto anche il Sottosegretario all’Ambiente Bruno Dettori. Da lui è partita la proposta al Quirinale per l’assegnazione dell’onorificenza ai Tenores di Bitti. “Tutta la Sardegna è orgogliosa di questo riconoscimento all’armonia di queste voci ancestrali”. E le voci volano alte in sala. Al gruppo formato da Tanielle Cossellu, Piero Sanna, Mario Pira e Pier Luigi Giorno si unisce anche Tancredi Tucconi, uno dei leader storici del Tenores “Remunnu ’e Locu”, che negli anni scorsi ha dovuto lasciare il canto per problemi di salute. Un’emozione fortissima per lui: per un attimo la sua voce si fonde con quella dei compagni di mille concerti. Al suo posto oggi c’è un giovane talento: Pier Luigi Giorno. Dal 2002 è entrato nella formazione titolare: l’onorificenza per lui arriverà nei prossimi anni. Ma la sua presenza è già garanzia di un brillante futuro. Il canto ancestrale dei pastori continuerà a vivere anche nel terzo millennio. CINEMA Orgosolo rende omaggio a Vittorio De Seta Il regista autore del capolavoro “Banditi a Orgosolo” premiato dopo 50 anni con la cittadinanza onoraria Vittorio De Seta è tornato a Orgosolo, cinquant’anni dopo, per ricevere dalle mani del sindaco la cittadinanza onoraria. Fu infatti nel 1958 che ebbe inizio l’avventura sarda del regista siciliano. Vale la pena di raccontare le vicende che portarono alla realizzazione dei documentari (“Pastori di Orgosolo” e “Un giorno in Barbagia”) e, successivamente, del lungometraggio a soggetto “Banditi a Orgosolo”, ancora oggi considerato tra i film più importanti della storia del cinema. De Seta, giovane documentarista siciliano, si interessò per la prima volta alla Sardegna attraverso i celebri reportage di Franco Cagnetta (“Inchiesta a Orgosolo”), pubblicati, a partire dal 1954, sulla rivista Nuovi Argomenti. Pensò di esordire nel lungometraggio utilizzando i racconti di Cagnetta e si rivolse dapprima ad Alberto Moravia, quindi allo scrittore e sceneggiatore sardo Franco Solinas, perché lo aiutassero a stendere una sceneggiatura. Con Solinas la collaborazione andò avanti per qualche tempo (c’è rimasta una traccia nel bel racconto “Le pecore di Emiliano”, pubblicato nel 1959 su “Il Contemporaneo”) ma il regista restava perplesso all’ipotesi di un film totalmente romanzato, com’era tradizione del cinema italiano del tempo. Così decise di esplorare da solo, o meglio con una piccola “troupe”, la Barbagia. Da quel suo primo viaggio, scaturirono due straordinari documentari, appunto “Pastori di Orgosolo” e “Un giorno in Barbagia”: il primo film ricostruisce la lotta per la vita (per se e per il bestiame) dei pastori sulle montagne del Supramonte, d’inverno; il secondo una giornata tipica dei paesi barbaricini (oltre Orgosolo, Oliena e Mamoiada) dominati dal predominio femminile, nella casa e nel lavoro. Privi di commento sembrano dirci: questa è la Barbagia, questa è Orgosolo. La stessa poetica ritornerà in primo piano nel 1960, quando respingendo definitivamente la tentazione di fare un film a soggetto fortemente strutturato in senso romanzesco, deciderà di trasferirsi a Orgosolo per alcuni mesi: facendo parte della comunità, riuscì a farsi accettare e a tessere con gli abitanti il filo conduttore che avrebbe portato alla realizzazione del lungometraggio. L’immissione della vita reale dei pastori orgolesi e delle loro famiglie in un frammento romanzesco fu il dato rivoluzionario, colto non solo dalla critica di ieri e di oggi, ma anche dal grande regista- antropologo Jean Rouch. Fuori da ogni mito, De Seta apre il film con un prologo documentaristico che ci riportava alla tipica wilderness Aprile 2008 Tenores di Bitti cantori della Sardegna I Tenores di Bitti “Remunnu ‘e Locu” nascono nel 1974. Nel gruppo originario Tanielle Cossellu (boghe e mesu ‘oghe), Tancredi Tucconi (contra), Piero Sanna (boghe e mesu ‘oghe), Batore Bandinu “Pante” (bassu). Negli anni ’80 cominciano le collaborazioni con alcuni mostri sacri del panorama musicale mondiale: Lester Bowie, Ornette Coleman, Frank Zappa e Peter Gabriel. Il leader dei Genesis capisce da subito la forza espressiva del canto millenario dei pastori e decide di pubblicare alcuni lavori dei Tenores di Bitti per la propria etichetta discografica “Real World”. Un incontro importante per il gruppo “Remunnu ‘e Locu”. I Tenores di Bitti diventano ambasciatori della Sardegna nel mondo e contribuiscono in modo determinante alla promozione del patrimonio musicale isolano all’estero. I loro concerti toccano tutti i continenti del pianeta. Lunghissimo l’elenco delle nazioni che li vedono protagonisti sui palchi delle principali rassegne internazionali: Portogallo, Svizzera, Francia, Lussemburgo, Belgio, Danimarca, Inghilterra, Ungheria, Svezia, Russia, Germania, Cuba, Argentina, Canada, Stati Uniti, Australia, Spagna, Iraq, Egitto, Marocco, Nuova Zelanda, Kazakistan. Nel 1994 lascia il gruppo per motivi di salute Batore Bandinu. Lo sostituisce Mario Pira, un giovane di 31 anni. Pira, su sollecitazione di Tanielle Cossellu, decide di tornare a Bitti dopo un’esperienza lavorativa nella penisola. Da allora entra in pianta stabile nella formazione titolare. Nel 2002 l’addio al canto di un altro componente: sa contra Tancredi Tucconi lascia anche lui a causa di una malattia. Il suo posto viene preso da Pier Luigi Giorno, un giovanissimo cresciuto nella scuola dei tenores, fondata a Bitti proprio da Tanielle Cossellu e compagni. isolana (la caccia), quindi immette una voce fuori campo che parla appunto di tempi che galleggiano nella storia e, nel prefinale, inventa, certo suggestionato dai “racconti dal vero” dei suoi pastori/attori, la sequenza più bella e più tragica: nella pietraia di calcare le pecore muoiono. Il bambino (Peppeddu Cuccu, che abbiamo ritrovato, magnifico, in Sonetaula) chiede al fratello perchè ciò accade e il fratello risponde: “perchè così doveva essere”. L’immutabilità del “paese dei banditi” – così veniva descritto dalla stampa nazionale e internazionale, che mostrava i muri dei paesi sardi con affisse le taglie dei ricercati, quasi fossimo nel west ottocentesco – veniva smentita paradossalmente, pochi anni dopo, dal nuovo “bandito a Orgosolo”, Graziano Mesina. In altri tempi, sarebbe potuto essere un bel personaggio deleddiano, o anche un modello per De Seta. Ma era già l’epoca delle comunicazioni di massa. Mesina aveva capito benissimo il “tempo nuovo” e non più fermo: sapeva stare sulle pagine dei giornali di tutto il mondo, inseguito dai giornalisti; era persino telegenico, amato dalla donne – si dice – balente al punto da telefonare, in clandestinità, a Carlo Lizzani (il regista di “Barbagia”) per chiedergli i diritti d’autore dovutigli per l’uso del personaggio. Orgosolo non ha più bisogno di miti, ma di celebrare un maestro del cinema che ha saputo raccontare un pezzo di storia e di geografia sarda. L’ultimo grande estimatore del lavoro sardo di De Seta, è stato Martin Scorsese. A New York, nel 2006, durante il festival cinematografico della sua città, ha voluto personalmente presentare le copie restaurate – anche con la collaborazione della Cineteca sarda – dei due documentari e del film a soggetto. Gianni Olla IL MESSAGGERO SARDO Cultura Oristano). Ha indicato proprio il paese dell’Oristanese da cui sono partiti i nonni. Ai primi di aprile, approfittando di una serie di manifestazioni in suo onore, organizzate a Roma e Milano, dall’associazione Nuovi Orizzonti Latini, con il patrocinio delle linee aeree Tam, Fernanda Montenegro ha voluto tornare in Sardegna e per due giorni ha vissuto intense emozioni. È arrivata a Cagliari, accolta da Pino Dessì e Bonaria Spignesi, della Federazione delle associazioni di tutela (Faes), e ha visitato la città cercando nel porto il luogo da cui erano partiti i nonni diretti in Brasile. Poi il giorno successivo si è recata a Bonarcado dove le hanno riservato una accoglienza molto calorosa. Ha assistito alla messa nella chiesa di Santa Maria di fronte alla Basilica di Nostra Signora di Bonaccatu dove il parroco don Isidoro Meloni le ha fatto omaggio della copia del certificato di nascita della nonna. È rimasta estasiata dai canti si Su Concordu di Bonaccatu che hanno accompagno il rito religioso. Poi ha visitato gli stand di una mostra allestita dal GAL apprezzando i prodotti del territorio, quindi è stata ospite del sindaco Mario Sassu ha gustato le specialità gastronomiche della zona. Il pranzo è stata un’occasione per conoscere meglio Fernanda, accompagnata dalla sorella Aida. Ha rivelato di essere già stata in Sardegna e anche a Bonarcado 30 anni fa. Anche in quella occasione era stato il richiamo delle origini a spingerla nell’Isola. Così come era stata in Portogallo, in un paesino ai confini con la Spagna, per conoscere i luoghi natali dei nonni paterni. “In questi anni la Sardegna è cambiata molto – ha confidato – la prima volta Cagliari mi era apparsa povera e dimessa. Ora invece è una città splendida. Già l’aeroporto è bellissimo, non come quello che avevo visto anni fa. Il Castello ma anche le altre zone sono bellissime. Anche Bonarcado è cambiato molto. Prima era un paese chiuso nel suo vecchio nucleo, ora ci sono tante case nuove, moderne”. La visita a Bonarcado è stata un susseguirsi si emozioni. Dopo pranzo Fernanda, costantemente seguita da una troupe della televisione brasiliana Rete Globo, è stata accompagnata in piazza Eleonora dove sorge il rudere della casa dei nonni. “I miei nonni – ha raccontato – erano partiti con l’idea di restare in Brasile due-tre anni e poi rientrare in Sardegna. Per questo non avevano venduto la casa ma l’avevano solo ipotecata. Poi invece sono rimasti lì per sempre. Ma mi hanno parlato della loro casa e del loro paese”. Le case attorno sono state tutte ristrutturate, tranne quella dei Nieddu (che è stata rilevata da parenti). Ora c’è l’impegno a ricuperare quell’edificio e c’è anche una bozza di progetto per trasformarlo in centro culturale in cui raccogliere le testimonianze dei figli illustri di Bonarcado. Fernanda Montenegro ha promesso che invierà al comune copie dei suoi film più importanti e un Cd con le immagini del suo viaggio in Sardegna. Ha anche rivelato che in Brasile vive un altro discendente illustre di Bonarcado: uno scultore di fama internazionale (l’artista che ha realizzato le statue che ornano Brasilia), figlio di una sarda originaria del paese dell’Oristanese. Particolarmente toccante l’incontro con i parenti davanti alla casa di Piazza Eleonora. L’artista brasiliana si è intrattenuta chiedendo informazioni sulla famiglia e aneddoti. Con un certo imbarazzo gli abitanti che affollavano la piazza hanno confessato di non aver mai visto i suoi film ma molti avevano seguito le telenovelas, anche se non sapevano che Fernanda Montenegro fosse (quasi) una compaesana. La festa è proseguita nel Salone parrocchiale dove si sono esibiti in canti e balli tutti i gruppi folk del paese. Il sindaco le ha regalato la copia originale dello stato di famiglia dell’epoca. GdC Vastissimo il suo repertorio teatrale, che include i classici greci (Medea), Anouilh (la pulce nell’orecchio), George Bernard Shaw, Pirandello, ma anche i modernissimi Beckett e Fassbinder. Va invece detto che i cultori italiani delle telenovelas – le prime serie, negli anni Ottanta, provenivano appunto dal Brasile – sono in grado di ricordarla, trionfante sugli schermi di Retequattro. Ma è il cinematografo, a partire dagli anni Sessanta, ad aver creato il mito di quest’autentica diva latino americana, nipote di nonni sardi emigrati nell’Ottocento verso le Americhe. E non a caso, prima dell’arrivo in Sardegna per incontrare, a Sassari e Bonarcado i suoi parenti, il cinema Farnese di Roma e la Cineteca di Milano le hanno dedicato calorosi omaggi, riproponendo i suoi titoli più celebri, molti dei quali apparsi anche sugli schermi italiani. Nell’occasione, in Campidoglio, le è stato consegnato un premio alla carriera del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Il film più celebre è forse Central do Brasil (1998) di Walter Salles, che vinse l’Orso d’argento al festival di Berlino e consentì a Fernanda Montenegro di avere una candidatura all’Oscar. Central do Brasil fu, in realtà, la seconda nomination all’oscar; la Montenero conquistò la prima nel 1981, con il film di Leon Hirszman, Loro non portano lo smoking: interpretava il ruolo di Romana, una madre divisa tra figlio e marito, per ragioni politiche. La pellicola – che vinse il Leone d’oro a Venezia nel 1981 – oltre ad essere considerata uno dei migliori film latino americani di tutti i tempi, sembra, nel nuovo clima democratico, rinverdire gli anni gloriosi – i Sessanta – del “cinema novo”. Un anno prima di Central do Brasil, anche nel nostro paese uscì una curiosa pellicola di Bruno Barretto, Quattro giorni in settembre, che raccontava e romanzava il rapimento dell’ambasciatore americano nel 1969 (la storia ispirò anche L’amerikano di Costa Gavras, scritto dal nostro Franco Solinas) da parte di un gruppo terroristico. Tra le interpreti c’era di nuovo Fernanda Montenegro, mentre il ruolo della organizzatrice del sequestro fu assegnata alla figlia Fernanda Torres. Gianni Olla PERSONAGGI Fernanda Montenegro nel paese dei nonni alla ricerca delle origini La grande attrice brasiliana, accompagnata da una troupe di Rete Globo, ha ritrovato a Bonarcado la casa dei suoi avi - Tappe anche a Cagliari e Sassari alla riscoperta dei luoghi d’origine dei nonni materni - Era già stata nell’Isola 30 anni fa Fernanda Montenegro salutata da una parente davanti alla casa dei nonni a Bonarcado. Sotto: con il sindaco Sassu ernanda Montenegro è una grande attrice, un’icona del teatro, del cinema e della televisione brasiliana. È nata a Rio de Janeiro ma le sue origini sono anche sarde: i nonni materni Pietro Nieddu, di Sassari, e Maria Pinna, di Bonarcado, erano partiti dalla Sardegna, alla fine dell’Ottocento. E Fernanda Montenegro è particolarmente legata alle sue radici tanto che nel suo sito ufficiale ha scritto che la sua famiglia ha origini portoghesi e italiane (Bonarcado, F CINEMA Ha origini sarde la più grande attrice latino-americana Ha vinto l’Orso d’argento a Berlino ed è stata candidata all’Oscar Arlete Pinheiro Esteves da Silva, nata a Rio de Janeiro nel 1929. Nome d’arte, Fernanda Montenegro, professione attrice. Lei stessa racconta che il nome d’arte derivò semplicemente dalla sonorità piacevole di Fernanda, mentre Montenegro era il cognome del medico di famiglia. Nel dopoguerra arriva al successo e, già negli anni Settanta, viene definita “la First Lady del teatro e del cinema, e poi della tv brasiliana”. A metà del decennio successivo, il presidente della repubblica, Sarney, gli offrì il Ministero della cultura. La Montenegro declinò l’invito: preferì continuare la sua carriera tra set e scena, e recentemente anche il pubblico italiano ha potuto vedere un suo “cammeo” nel film di Mike Newell, L’amore ai tempi del colera, tratto dal romanzo omonimo di Gabriel Garcia Marquez. 15 16 Inchieste STORIE DI EMIGRAZIONE I sardi di Stoccarda Servizi e foto dell’inviato Antonello De Candia Il Circolo “Su Nuraghe” ha compiuto 40 anni di attività - È ospitato in una palazzina acquistata dai soci e ristrutturata - È stato uno dei primi a dotarsi di una biblioteca e a coinvolgere le donne nella gestione Testimonianze e racconti di vita vissuta impatto con Stoccarda è di quelli che non ti aspetti: innanzitutto perché c’è un sole splendente che qui in Germania si vede di raro (“questo sole l’ho portato io dalla Sardegna”dico al mio ospite sardo Antonio Galistu, che si è fatto L’ Il ristorante “Sardegna” di Franco Pitzalis 70 chilometri per venire a prendermi in aeroporto, come volessi fargli un omaggio per sdebitarmi e ringraziarlo. Lui mi guarda, abbozza un sorrisetto ironico, ma appare compiaciuto e mi dice “fino ad ieri eravamo 6 gradi sottozero!”). Il secondo fatto strano è che ci sia uno sciopero in atto. La città è paralizzata. Tutto fermo, chiuse le metropolitane, fermi i mezzi pubblici, tutti gli uffici chiusi. È giovedì, una giornata cruciale, un effetto devastante. Per fortuna sono venuti a prendermi all’aeroporto, dove invece tutto funziona secondo precisione tedesca: arrivi e partenze dei voli in perfetto orario. “Come mai questo sciopero ?”, chiedo al mio interlocutore. “Scioperano per il rinnovo del contratto di lavoro. Qui in Germania i contratti si chiudono di anno in anno. E questo è uno sciopero di avvertimento”. Chiedo ulteriori spiegazioni. Cosa significa? “In realtà i contratti sono in genere biennali o triennali, ma si chiudono ogni anno, e ogni anno c’è un aumento. Ora sono fermi sia quelli dei dipendenti pubblici che quelli privati. Oggi stanno scioperando i vigili del fuoco, i vigili urbani, i tranvieri, insomma tutti i dipendenti pubblici perché chiedono appunto l’aumento annuale che non è stato ancora concesso”. Insisto: “Ma cosa vuol dire sciopero di avvertimento?” “Vuol dire che se non ottengono subito l’aumento contrattuale, i sindacati proclamano lo sciopero generale, sciopero generale che però deve essere poi approvato dal 75% degli iscritti al sindacato, che qui in Germania sono circa 5 milioni di lavoratori”. “Quindi per avallare lo sciopero generale nei servizi pubblici si vota?” “Sì. E se non si raggiunge il consenso del 75% degli iscritti lo sciopero non si fa”. Il fatto che ci sia uno sciopero in atto, segnale comunque di una situazione di malessere mi porta a chiedere quale sia la situazione generale, se ci sia aria di crisi economica e come l’avvertano i lavoratori. “L’annessione della Germania Est, o se preferite la riunificazione delle due Germanie, certamente ha creato qualche problema per assorbire milioni di lavoratori, ma il rimpianto maggiore è per il marco, che ha fatto perdere un bel po’ del potere d’acquisto rispetto all’euro. Attualmente in Germania ci sono 3,5 milioni di disoccupati, e non è più facile trovare e cambiare lavoro. In ogni caso – mi rassicura Galistu – i lavoratori qui godono di un sussidio di disoccupazione che consente di vivere. Qui di fame non si muore!” Il circolo “Su Nuraghe” compie 40 anni Il Circolo “Su Nuraghe”di Stoccarda è uno dei circoli storici della emigrazione sarda in Germania. Quest’anno ricorre il quarantennale della sua fondazione, che risale appunto al 1968. È stato uno dei primi a dotarsi di una biblioteca e a coinvolgere le donne nella gestione. Ha espresso per molti anni dirigenti di primo piano Francesco Pistis dell’emigrazione sarda organizzata: presidenti di Lega, di Federazione e Consultori. Il circolo è ospitato in una sede nuova, in una palazzina in Wiesbadener Str. 12, che è stata acquistata nel 1998 e completamente ristrutturata da alcuni dei soci che avevano costituito l’Immobiliare “Su Nuraghe”. “Doveva essere una delle cosiddette sedi di prestigio all’Estero individuate a suo tempo dalla Regione Sardegna, nell’ambito di un ampio progetto di divulgazione culturale e di promozione turistica – spiega Francesco Pistis, che è stato consultore e del Circolo è il ‘factotum’ – e di fatto lo è stata fino al 2004, ma poi il salto di qualità non c’è stato, sono venute meno le promesse della Regione che ci aveva indotto ad acquistare la sede che sarebbe rimasta di sua proprietà ed ora tutto è fermo. L’idea era giusta, ma l’impresa è risultata superiore alle nostre forze e ai programmi e così – precisa Pistis – parte dello stabile è stato affittato Aprile 2008 per altre attività per far fronte agli impegni economici, e anche il circolo “Su Nuraghe” paga l’affitto per i locali: una segreteria con biblioteca, un bel bar, due saloni, e servizi”. Indubbiamente una bella sede, ma più modesta rispetto ai programmi: apre solo il mercoledì, il sabato e la domenica. “Se si continua così, con la troppa burocrazia, le troppe incombenze – dice ancora Pistis con una punta di amarezza – i circoli rischiano di chiudere. Così si allontanano anche i giovani nati qui che hanno altri interessi, fanno sport, suonano, e se non sono consentiti loro spazi più adeguati nel circolo vanno a cercare altrove motivi di svago e di interesse. Un tempo il ricambio generazionale era automatico, ma oggi qui non arriva più nessuno, l’America è finita!”. Il Presidente del Circolo è Pietro Soro, il vice Gianmario Galistu, la cassiera è Francesca Piras, il segretario Alessandro Spanu. Il ‘factotum’ è il già citato Francesco Pistis, che per tanti anni è stato anche il Presidente della Federazione, quando ancora si chiamava la Lega Sarda in Germania. Nell’interland di Stoccarda, la sesta città della Germania per popolazione, una delle più industrializzate, con industrie come la Mercedes, la Porsche, la Siemens e Malhe (la fabbrica che tra l’altro produce i pistoni per la Ferrari) la comunità sarda è consistente, con circa quattro mila emigrati e i loro discendenti. Una realtà non trascurabile. Il tranviere di Illorai Il suo sogno era di terminare il noviziato e andare a fare il missionario in Madagascar. Ora che è in pensione, che ha smesso di guidare tram e treni della metropolitana di Stoccarda, ed è diventato nonno, Antonio Galistu, può finalmente coltivare la sua passione: quella di scrivere libri e poesie. Era il suo sogno di riserva quello di potersi laureare in lettere moderne e in lingue e di girare il mondo, ma le vicissitudini della vita lo hanno portato a fare altre scelte, scelte peraltro obbligate da un susseguirsi di eventi straordinari. Che ricorda con il sorriso sulle labbra. “Ho lasciato il mio paese, Illorai, che avevo appena sette anni – racconta – e sono stato mandato a studiare in seminario, a Sassari, grazie a un lascito di un monsignore. Poi, terminati Antonio Galistu con figlia e nipotino gli studi medi sono andato in Piemonte, al ginnasio. Quando ero al terzo anno di noviziato, e stavo quindi per diventare missionario, ho avuto un contrasto con il mio consigliere spirituale – dice per farla breve – e sono tornato in Sardegna. Ma nel frattempo era scattato l’obbligo militare ed ho rischiato anche di essere arrestato per diserzione. Insomma, venuta meno la “vocazione” religiosa, sono partito per fare il militare a Trieste e da lì è iniziata la mia vita da emigrato”. “Miei fratelli erano decisi a fare sacrifici per farmi riprendere gli studi e iscrivermi all’Università, ma io ho pensato che fosse giusto che mi rendessi indipendente e quindi sono venuto a lavorare in Germania. Qui a Stoccarda ho conosciuto una donna tedesca, Eva Maria, che ho sposato, e che mi ha dato due figli, un maschio e una femmina, Gian Marco, che è il vicepresidente del Circolo, e mi ha reso nonno di Chiara, e Tania che lavora IL MESSAGGERO SARDO alla Kodac. Dopo aver svolto diversi lavori, grazie a mia suocera che era dipendente della Società delle tranvie sono stato assunto e per 25 anni ho guidato tram e treni della metropolitana. Ho preso anche la abilitazione per guidare la funivia”, dice mostrando con orgoglio il tesserino che conserva ancora. Ora Antonio Galistu si è ritirato a vivere a Sulzbach, un paesino a 70 chilometri da Stoccarda, ma il suo impegno per la comunità sarda e per il circolo lo ha trasmesso anche ai figli. “Miei figli sono nati in Germania, mia moglie è tedesca, mia nipotina è tedesca, ma in fondo al nostro cuore, anche se puo’ sembrare strano, c’è sempre la Sardegna”. Il “postino” di Cossoine Quando lo catalogo come “postino”si mette a ridere, con quella sana risata tipica di chi capisce di essere stato frainteso, scuote la testa e mi corregge subito. ”Ho lavorato per 28 anni per le Poste tedesche, ma guidavo il camion che distribuiva la posta e i pacchi”, mi spiega e poi prende a parlare in logudorese per raccontarmi la sua storia, i suoi 47 anni in Germania. “Avevamo un grosso gregge con i miei fratelli a Cossoine. Nel marzo del 1961 ho lasciato la Sardegna per venire a lavorare qui, pensavo di mettere su un gruzzoletto e poi tornare nell’Isola e ingrandire l’azienda familiare. Invece sono ancora qui, trattenuto Giovanni Maria Sotgiu dagli affetti: ho tre figlie, una all’Università, tre nipoti. Ho fatto diversi lavori, ho lavorato alcuni anni alla Mahle, che fabbrica forcelle di moto, pistoni e altri componenti meccanici, poi sono stato assunto alle Poste dove ho lavorato per 28 anni”. E alle Poste è stato anche sindacalista e ha fatto parte della Commissione interna. L’impatto con la Germania, anche se era un pastore abituato alle intemperie, Giovanni Maria Sotgiu lo ricorda con terrore “sa Siberia fiat inoghe!” dice a denti stretti, e aggiunge: “il freddo terribile è il ricordo peggiore che abbia”. Giovanni Maria Sotgiu è tornato e torna spesso nella sua Cossoine ma, come ha già detto rimane in Germania “per le mie figlie e i nipotini, altrimenti tornerei nel mio paese, a Cossoine, c’è aria buona”. È sposato con una compaesana, Caterinangela Corongia (“ma sono rimasto qui un anno da solo prima di far venire mia moglie a raggiungermi”); la donna lavorava come infermiera in Ospedale, qui a Stoccarda. Giovanni Maria Sotgiu ricorda infine con orgoglio di essere stato uno dei fondatori del Circolo, 40 anni fa. “Eravamo sette o otto, non avevamo sede, in quegli anni c’era la guerra fredda, e noi eravamo tutti schedati, non era facile riunirci”. Il ristoratore e la francesina (di Samugheo) Lui, Franco Pitzalis, in Germania è arrivato con la seconda ondata dell’emigrazione, nel 1981. Ed ha iniziato a lavorare in una fabbrica dove si facevano presse. Però non si è limitato a questo lavoro e, nel tempo libero si è messo a girare la Inchieste 17 Germania per vendere i vini della Cantina Sociale di Dolianova. Poi, d’estate è rientrato a Samugheo, suo paese d’origine ed ha incontrato una ‘francesina’, Claudia Lai, figlia di un compaesano e di una donna francese, nata a Vieux Condè e, guarda caso, mandata dal padre in Sardegna a perfezionare la conoscenza della lingua italiana. “È vero – conferma Claudia Lai – mio padre mi ha mandato nell’isola, d’estate, per studiare l’italiano e ho incontrato Franco e sono rimasta fregata”. Emigrata due volte. Lei ora gestisce un locale alla moda, un cafè che di sera si anima di giovani e che fa musica ‘live’. Franco Pitzalis invece, gestisce un ristorante a Stoccarda, in Siemensstrasse. Non si può non riconoscerlo dall’esterno, completamente ricoperto di ‘murales’ che raffigurano scene bucoliche tipicamente sarde; anche all’interno quadri, arazzi, oggetti, richiamano l’Isola. Ovviamente si chiama ristorante “Sardegna”. Manco a dirlo è sempre pieno. “Il boom l’ho avuto durante i Mondiali di calcio e i campionati di ciclismo: venivano tutti qui. In un giorno ho venduto vini sardi, esclusivamente sardi per svariati milioni”. Il menù del ristorante Sardegna è scritto in tre lingue sardo, tedesco e italiano e: ovviamente ci sono i ‘malloreddus’ ma anche gli spaghetti alla Porto Cervo, o con i nomi di tutte lo località rinomate della Sardegna. Il cuoco? Sardo, di Samassi, Paolo Zurru. Sorride sempre, parla poco e cucina bene. cugini. Ma la vita era dura, durissima. E poi sono arrivati i figli. “Quando ho avuto la prima figlia – racconta – l’asilo costava più di quanto guadagnavo, e allora ho smesso di lavorare e mi sono messa io a guardare i bambini degli altri sardi: ne avevo sei”. “Dal 1970 ho fatto la commessa in macelleria – dice ancora la signora Bice – poi ho lavorato nella mensa di un ristorante, a turno con mio marito: io lavoravo fino alle 16, poi tornavo a casa ad accudire ai figli; e mio marito andava a lavorare. Mio marito poi è entrato a lavorare alla Bosch dal 1972 fino al 1992”. Bice ha tre figli, due vivono a Berlino, uno con lei a Kornwesthein, e due nipotine “sono le figlie di mia figlia, sono due tedeschine”. Nostalgia per la Sardegna? la domanda è d’obbligo. La risposta arriva pacata: “Ero partita con una valigia di speranze. Al mio paese Ruinas ci sono tornata spesso”. Lascia passare qualche secondo, misura le parole, poi aggiunge con voce commossa, ma voglio essere seppellita qui dov’è mio marito”. La nonnina di Ruinas Beatrice Soi per tutta la comunità sarda di Stoccarda semplicemente Bice, è venuta da Kornwesthein, per raccontarmi qualche episodio della sua vita travagliata. È una donna minuta, incanutita dal tempo, che però sprizza dolcezza, nonostante il dolore che si porta dentro per aver perso un figlio, Sandro, di appena 31 anni, vittima di una disgrazia. Un dolore che si accompagna alla perdita nel 2002 di suo marito, Giovanni, con il quale ha condiviso tutte le difficoltà e le gioie di una vita segnata dal destino. È cominciato tutto quando ha lasciato Ruinas – era il giugno del 1960 – proprio per andare a cercare il marito, Giovanni Soi, omonimo e compaesano. “Sapevo che Giovanni era a Stoccarda, ma non Beatrice “Bice” Soi sapevo neanche dov’era questa città. Sono partita con pochi soldi in tasca, da Verona sono andata a Monaco e poi, una volta in Germania,senza capire una sola parola, senza un soldo, ripeto, sono salita su un treno e sono arrivata a Stoccarda, dove mi hanno sistemato in una baracca per donne, che distava mezzora dalle baracche per uomini. Quando la mattina mi sono presentata per chiedere di mio marito e lui mi ha vista per poco non è svenuto”. Il primo lavoro, nelle incubatrici per galline, poi in una fabbrica di calze e nel 1963 in una fabbrica di scarpe. Nel frattempo il nucleo familiare si era allargato con l’arrivo dei fratelli del marito e di alcuni Tedeschi in delirio allo Stadbucherey di Stoccarda, affascinati dalla straordinaria esibizione della compagnia di Gianfranco Angei, Actores Alidos e di Orlando Mascia un mago degli strumenti musicali più antichi della tradizione sarda, che si è alternato a suonare le launeddas, la trunfa, su sulittu, l’organetto, con grande disinvoltura e con grande bravura, raccogliendo applausi e ovazioni da stadio. Da un pubblico – va sottolineato – colto e curioso, come quello di Stoccarda (città che accoglie 159 etnie diverse e conta decine e decine di teatri sia in centro che nei sobborghi). Il concerto è stato organizzato dallo Istituto Italiano di Cultura; la comunità sarda ne era all’oscuro e i pochi che ne sono venuti a conoscenza all’ultimo momento sono rimasti colpiti dalla performance della piccola compagnia sarda. “Non conoscevo questo gruppo – dice Gianni Manca, presidente della Federazione dei Circoli sardi in Germania – e devo ammettere che ho assistito ad uno spettacolo straordinario. Peccato che non sapessimo di questo appuntamento, altrimenti saremmo venuti più numerosi, anche se poi sarebbe stato impossibile entrare, visto che il teatro era strapieno ed hanno dovuto portare sedie aggiuntive per ospitarci”. Aspetto non trascurabile da evidenziare è che non si è trattato di uno spettacolo gratuito, ma si pagava il biglietto d’ingresso. Insomma, per vederlo, i tedeschi hanno pagato. Gli “Actores Alidos” è un gruppo composto da cinque ragazze, dirette da Gianfranco Angei e guidate dalla straordinaria voce principale di Valeria Pilia, basso Valeria Parisi, e da Elisa Marongiu (una ragazza di appena 18 anni, con una voce straordinaria di recente acquisizione da parte del gruppo). Alla base dello spettacolo uno spaccato della società femminile sarda attraverso il canto e la mimica, fuori da certi schemi tradizionali ormai inflazionati. E il successo dello spettacolo è appunto nella novità delle interpretazioni e dei canti e della compostezza delle attrici che si muovono sul palco con tempi lenti e cadenzati che hanno affascinato il pubblico. CONCERTO AL CENTRO ITALIANO DI CULTURA Tedeschi in delirio per gli “Actores Alidos” 18 Parliamo della Sardegna Aprile 2008 a cura di Manlio Brigaglia contratto a Niffoi che prevede la pubblicazione di un romanzo all’anno. Con il libro uscito nel 2006 (“La vedova scalza”) quest’ultimo ha vinto un premio prestigioso, il Campiello, spuntandola su autori come Buttafuoco e Orengo. Per molti mesi Niffoi è stato nelle classifiche nazionali dei libri più venduti. Tornando all’agenzia Kalama, l’altro colpo che ha messo a segno è stata la pubblicazione, in una collana della Mondadori, del romanzo “La preda” di Gianluca Floris. È un noir di ambientazione sarda, il cui autore è nato nel 1964 a Cagliari e di professione fa il cantante lirico. Il mondo della lirica l’aveva descritto in un’opera narrativa precedente, “I maestri cantori” edito dal Maestrale. Quando è uscito “La preda”, Floris non ha fatto nessuna presentazione perché era a Tokio in tournee per i suoi impegni di tenore. Ma come concilia le sue due attività? In una recente intervista ha detto: “Come cantante interpreto con sensibilità artistica pagine di teatro musicale immortale e ne ricavo grandi soddisfazioni, come scrittore invece ho la fortuna di poter creare con totale libertà altre vite e altre storie. Ma le storie che scrivo mi servono per arricchire le mie interpretazioni teatrali”. Gli autori che fanno parte della scuderia di Kalama sono parecchi. I loro nomi sono indicati nel sito internet www.agenziakalama.it. Tra questi figurano Gianfranco Liori, Eliano Cau, Giulia Clarkson, Annalisa Ferruzzi, Gianni Marilotti, Riccardo Mostallino, Davide Catinari, Bepi Vigna, Simona Tilocca, Luciano Piras, Mario Mereu, Giovanni e Ilario Carta (tutti con uno o più libri all’attivo). L’agenzia cagliaritana ha un rapporto privilegiato con la Mondadori, dalla quale riceve regolarmente dattiloscritti di autori inediti sui quali esprimere una valutazione circa la loro validità in vista di una pubblicazione con la casa editrice di Segrate. Kalama non potrebbe andare avanti senza una serie di altri servizi. Interpellato al riguardo Patrizio Zurru (che con Daniele Pinna è una delle due anime dell’agenzia) dichiara durante una lunga conversazione: «A chi ce lo chiede forniamo un’ampia gamma di prestazioni professionali. Si va dalla valutazione degli inediti, con il giudizio espresso su una scheda dettagliata,a quello che nel gergo editoriale si chiama editing, cioé la revisione di un testo in vista della pubblicazione. Grazie a una rete di collaboratori esterni, si effettuano traduzioni da diverse lingue. Su commissione, scriviamo discorsi per chi deve parlare in pubblico. Se qualcuno vuole scrivere un libro e non ha il tempo o la voglia di farlo, gli diamo una mano dopo che ci ha fornito i materiali». Ma la richiesta più frequente fatta all’agenzia è l’allestimento di eventi culturali. Ossia la presentazione di un libro nella sede più adatta o addirittura l’organizzazione di un convegno, con tutto quello che comporta anche sul piano logistico. A questo punto c’è da chiedersi cosa ha mosso gli ideatori dell’agenzia a scommettere su un lavoro non privo di incognite, in una regione come la Sardegna con una popolazione poco numerosa. Ce lo spiega Daniele Pinna, il più giovane dei due animatori di questa piccola impresa: «Sono diversi i motivi che ci hanno spinto ad avviare un’attività che troviamo affascinante. Prima di tutto volevamo colmare una lacuna ed evitare che molti autori sardi si rivolgessero ad agenzie esterne (in Italia ce ne sono una cinquantina, pubblicizzate sui giornali e su Internet). Ma soprattutto la nostra intenzione e valorizzare scrittori isolani. Comunque lavoriamo anche con narratori di altre regioni o addirittura stranieri. Abbiamo rapporti con case editrici di vari paesi europei. Questo per sottolineare che ci muoviamo in un orizzonte internazionale». L’agenzia Kalama si appoggia a uno studio legale, per fare in modo che i contratti tra gli autori e le case editrici vengano stipulati regolarmente. Infatti si seguono tutte le fasi delle trattative sino al momento del pagamento dei diritti d’autore. Senza questo tipo di consulenza gli autori alle prime armi rischiano di non avere un compenso adeguato, in proporzione al numero delle copie vendute. Ovviamente non si prendono in considerazione quegli editori che pubblicano con il contributo economico degli scrittori (e purtroppo in Italia sono la maggioranza). “Bulluzzadu”. In chiusura, introdotto da Mario Petretto, presidente del locale Rotary Club che ha organizzato la serata, c’è stato un animato dibattito condotto da Antonio Canalis, segretario del premio di letteratura sarda Città di Ozieri. Diversi i rappresentanti istituzionali in platea fra cui il sindaco di Ozieri Leonardo Ladu, il deputato Antonio Attili, il rettore dell’ateneo sassarese prof. Maida, alcuni assessori e consiglieri comunali e provinciali, il produttore del film Andrea Occhipinti, il fratello di Giuseppe Fiori (autore del testo da cui l’opera è tratta), Franco Fiori. Diverse scene sono state girate fra i fitti boschi di Sa Fraiga, tra Pattada e Bultei con comparse del posto. Incantevoli, veramente splendidi gli scorci panoramici con una fotografia perfetta che racconta cun suggestione la nostra isola interna che ancora presenta angoli di natura incontaminata. Salvatore Mereu ha ringraziato con toni di viva commozione gli organizzatori e la comunità ozierese a cui è particolarmente legato anche sotto l’aspetto culturale perché nel 2006 gli aveva assegnato il Trofeo messo in palio dal Premio di poesia Città di Ozieri riservato ad una personalità che con onore e prestigio aveva portato nel mondo il nome della Sardegna. Al Premio Ozieri sta particolarmente a cuore l’utilizzo della lingua sarda nei dialoghi». Ed a proposito dell’uso de “sa limba” con didascalie tradotte nelle varie lingue, il regista ha precisato che sarà conservata anche nelle proiezioni all’estero magari per far sentire più vicini e partecipi i tanti sardi sparsi per il mondo i quali così potranno apprezzare maggiormente la pellicola sentendola più propria, quasi un personale patrimonio. Gerolamo Squintu CULTURA Kalama, cacciatori di scrittori di Giovanni Mameli Aperta a Cagliari la prima agenzia letteraria esistente nell’isola n passato i rapporti tra gli autori e le case editrici erano diretti. Ossia gli scrittori proponevano le loro opere inedite a Mondadori, a Einaudi o Garzanti. Si potevano avere risposte affermative o negative, contratti convenienti o inaccettabili. Da qualche anno in Italia le cose sono cambiate, sulla scia di quanto avviene negli Stati Uniti e in diversi paesi europei. Su Internet sono presenti molte agenzie letterarie che hanno da intermediarie tra gli autori e gli editori. Ovviamente prima valutano il prodotto-libro e, se questo ha un mercato, lo indirizzano a collane specifiche di compagini editoriali che potrebbero essere interessate alla pubblicazione. Le agenzie letterarie si occupano anche di editing. Se il libro è interessante ma ha bisogno di ritocchi e correzioni, viene effettuato anche questo servizio. Fino a qualche decennio fa erano gli stessi editori a operare in tal senso. Oggi chi pubblica vuole un prodotto già pronto per la stampa, in modo da eliminare una voce di spesa che incide sul costo finale del libro. Queste cose gli scrittori affermati o alle prime armi le sanno bene,tant’è vero che mandano meno manoscritti agli editori. Nel 2005 è nata in Sardegna la prima agenzia letteraria, con sede a Cagliari, il cui nome suona Kalama (vocabolo di origine greca che significa penna). I due soci che si sobbarcano il grosso del lavoro sono Daniele Pinna e Patrizio Zurru. Se richieste non mancano perché in Sardegna, come in altre regioni d’Italia, si scrive molto e di tutto. La parte del leone la fa la narrativa, coi romanzi e i libri di racconti: ma anche la saggistica su diversi argomenti ha non pochi seguaci. Appena avviata, l’agenzia cagliaritana ha messo a segno un grosso colpo. Ha proposto alla casa editrice Adelphi di Milano il romanzo “La leggenda di Redenta Tiria” di Salvatore Niffoi (che prima pubblicava con le edizioni Il Maestrale di Nuoro). Non solo è stato stampato con un grosso marchio questo libro, ma e diventato un best-seller. Il nome dello scrittote di Orani si è affermato al sopra di ogni più rosea previsione. L’Adelphi ha fatto un I CINEMA Successo a Ozieri per l’anteprima di Sonètaula Giornata di festa, di cultura di alto spessore, di grande successo di pubblico e di critica nel teatro civico straccolmo per la presentazione in prima assolita del film “Sonètaula” del regista dorgalese Salvatore Mereu, alla sua seconda impegnativa prova dopo “Ballo a tre passi”. Alla fine della proiezione calorosi, prolungati applausi da parte del pubblico letteralmente affascinato dalla storia, vita e morte del giovane Zuanne Malune, bandito per caso. Complimenti ed unanimi consensi al regista e ad un folto gruppo di attori presenti in sala fra i quali il bravissimo Franco Falchetto, originario di Orotelli che pur al debutto cinematografico ha mostrato maturità ed ottime doti interpretative, sicuro segno di una futura brillante carriera. Applausi anche per il “nonno” Serafino Spigia, per l’ozierese Fiorenzo Saturno (uno dei disertori in cerca di imbarco per il continente) e per Bruno Deledda IL MESSAGGERO SARDO Parlando in Poesia 19 a cura di Salvatore Tola Su toccu ’e sa campana Da Paulilatino a Ozieri armelo Demartis è un signore alto e robusto, di una certa età ma ancora ben portata. Cordiale e pronto a battute di ironia delicata e bonaria. Nato a Paulilatino, vive da lunghi anni a Ozieri. È conosciuto nel mondo dei poeti perché per oltre un quarto di secolo ha curato insieme a Cicito Murtinu il premio di poesia sarda “Logudoro”; i due chiedono di essere affiancati a elementi più giovani, ma è certo – e glielo auguriamo – che resteranno al fianco della loro creatura ancora per molti anni. Demartis non ha mai interrotto i rapporti con il paese d’origine: anche qui ha contribuito alla fondazione di un premio di poesia, intitolato al poeta soprannominato “Prantaferru” (Francesco Scarpa, 1896-1962). Partecipa regolarmente come membro della giuria, e la manifestazione ha toccato la diciassettesima edizione. Mentre Murtinu si dedica alla pittura, e ogni anno interpreta con un quadro il tema che viene assegnato, Demartis scrive poesie, e ha al suo attivo due raccolte: Ischintiddas, del 1994, e Butios de lentore, del 2004. C Nella prefazione di quest’ultima Claudio Zanelli scrive che il poeta non mira tanto a trasmettere un messaggio quanto a «confidarsi, confessarsi e trovare un qualche conforto», e a «scolpire a tutto tondo personaggi tipici della vita dei nostri paesi»; in ogni caso egli vuole «aprirsi agli altri uomini, perché accolgano le sue emozioni e commozioni, e partecipino al suo piacere di cantare». Per dare un esempio di questa inclinazione alla comunicazione riportiamo la poesia Pitzinnia. Segue la parte saliente della composizione che ha vinto l’edizione 2006 del “Logudoro”, quando il tema da trattare era “A segus de s’orizonte”. L’autore, Mario Vargiu di Narbolia, esprime la difficoltà che l’uomo incontra quando vuole andare a fondo nella conoscenza delle realtà che lo circondano. A questi grandi temi della vita, della religione e dell’universo sono dedicate le altre poesie. Particolare significato rivestono i tre mutos, perché Antonello Fiori li ha appresi dal padre Salvatore nel periodo in cui era in ospedale, gravemente malato; è scomparso nel 2005. Pitzinnia Mutos Dae su ’adu arcanu No mi connoschides, so deo cuddu pitzinnu chi serràd’intro coro lieras istajones de sole aunzadas de carignos e cantigos eredados da veros babos canos. Cantas diligas paraulas de amore mai naradas intendo agalu timidas a s’ascia e fala in bula, ma siddidas a s’anima d’affriscione an bestidu sa pitzinnia cabulada, d’avreschidas de prata e pabaulosos intirinos e galanidos iscurritzos de deghile misteru. Cantos a amigos e fedales tancados in s’amentu su tempus no olvidada. Ca intro su coro istracu tichirriana sempere cuddos annos losanos chi niunu mi podet leare. Sos puzones a nue falana a s’aumbrare a s’alvure fozida. Coro, si no ses tue no la potto impignare cun attere sa vida. Andende riu riu perdidu appo sa giae chi fit de sa credentzia. Nendeti «adiu adiu» itte coro des ae’ sa die de sa partentzia. A su padrone meu bene l’appo servidu ma male m’at trattadu. Cantas boltas s’est bidu su muncaloru meu de lagrimas bagnadu. In mesu de sas roccas frimmadas dae sa terra in logos de montes unu nuraghe, e pro s’Eternu pontes cun deas a Isse abbratzadas. Inie fia, e imboligadu dae manos matessi chi m’an tentu, e no b’aiat murmuttu ne bentu pro narrer chi diversu fit su ’aidu. Carmelo Demartis A segus de s’orizonte …E a chie at criadu sas profundas cosas chi oscuran s’umanu caminu li dimando, su sero, de continu ite bi at poi ’e cussu monte, ite cuat su pallid’orizonte e ite cuan sas pasidas undas? Cuan fortzis melodicas sirenas o logos de incantu e de amore? O s’orizonte cuat su dolore cuddu chi attit a sos ojos mios lagrimas mudas che pasidos rios e a su mundu tottu dolu e pena? Su cor’invan’a s’immensu abelzo: chilchende sa velada veridade sa terrena abbandono vanidade in custa die chi lenta si morit ca niuna riposta mi fiorit pro su misteru ch’isolvere chelzo. Tando, privos de fortzas e de brios, sos disizos chi tenzo e sas isperas morin sutt”e su dolu e sas chimeras e si firman soso pensamentos mios. Mario Vargiu Giovanna Maria Fiori e Michelina Piras (inviati da Antonello Fiori) Solitudine Amaro il giorno, più triste la notte per chi è solo. Puoi gridare e piangere, tanto nessuno potrà sentirti, nessuno potrà risponderti. Anche il cane abbaia e si dispera quando è solo, anche lui ha bisogno della presenza di qualcuno e di carezze. Ma in questo mondo di sordi e di codardi, dove sempre più la gente di allontana dalla realtà per vivere nell’astratto profondo come in un abisso, così che è solo, aspetta invano che qualcuno bussi alla porta e possa per un attimo, solo per un attimo colmare il vuoto che lo circonda. Efisio Ledda Antoni Sanna A chie pregat Fiorit onzi pianta, onzi fiore, e s’amore divinu mai non morit: a custa Pasca de su Redentore a chie pregat Deus lu favorit. Fintzas su giardinu si colorit sa rosa, e-i sa prama, onz’albore, fintzas sa Mama de su Divin’Amore sas grascias divinas nos apporrit. Cun s’olia, sa rosa e-i sa prama, ca nd’est resuscitadu su Messia, altzat sos ojos sa divina Mama a totta canta s’umana pregadoria. Issa ammirat a dsu terrenu drama, a chie pregat cun coro, e s’armonia. E cun sa prama, sa rosa e s’olia bona Pasca auguro in custa trama de su telaju ’e sarda poesia. Cando toccat a sero sa campana iss’annuntziat ch’est s’Ave Maria, sas devotas in dom’o in cresia a sa mamma celeste s’invocana. S’invocan’a sa Vergine beata pro chi torret a domo su maridu, o su fizu pro famene fuidu impreados in sas minas de prata. A Nostra Signora de Gonare in lacrimas faghene unu votu iscultzas de annare a noenare. Est una forma sintzer”e pregare, ma cantas in su monte si nd’at ruttu prima ’e poder sa cresia toccare. Salvatore Corbinzolu Risurretzione Cristu, cundannadu a morte ’e rughe, tres oras in agonia est istadu, po distruer su miseru peccadu su sambene at versadu tughe tughe. A s’omine s’amistade at insegnadu e de cumandamentos fattu lughe, però a isse, sentza de meritu su peccatore che Giuda l’at traitu. Maria de Magdala, in pena e piantu, appena s’aurora fattu at ghia, giutta a sa losa a flebile boghe at preguntadu s’at bidu su Messia, a s’Anghelu in veste biancu mantu, chi li rispondet: «E’ risortu, no est inoghe». Tiberio Vacca In penzamentu Penzende e ripenzende ogni momentu mi domando puite penzo tantu; no mi mancat nudda so cuntentu ma a boltas mi ’enit su piantu, penzende chi una die in campusantu intro de cussa tana itte tulmentu. Riflettinde bene dae fundu itte peccadu a lassare su mundu. La penzo goi ca tenzo ottant’annos, ca in chelbeddos non giuto una nue, cumprendo chi ottanta sunu mannos passados inoghe e igue, aterettantu chi b’arrives tue, de bi arrivare sentza tenner dannos, ch non connoscas de male unu neu, tantu saludu chi ti diat Deu. Pietrino Canu Salvatore Dalu Nues Quande i giurni Curren sas nues in su chelu, su ’entu las faghet andare lezeras, comente unu velu de isposa a pes de s’altare. Benin dai terras lontanas biancas comente su nie, pare’ chi angelicas bramas ispirare chelzan a mie. Tottu las est istratzende su ’entu, e fattende suffrire cun issas su coro meu. S’anima mia a Deu tentada de s’aunire, custu incantu ammirende. Quande i giurni che han cunnùsciu u nótru amù se disperdian cun u ventu, ôtri saiàn testimoni, ôtre nóte veniàn scrîte insci u stéssu pentagramma, müxiche nœ impiàn u sé de ôtre primmavàie. Nisciün de quanti han tesciu i fì de quéllu tempu de quélli che han arrebuttàu â tóa dell’óssiu, mainè, cuntadin, lüdri e cummedianti riusciàn a passò pê e magge de só risse. D’autunnu, de nœeu emigriàn e rundaniñe e i nàigri ratti-pernüghi viuliàn u turchin da mattinò, strassian dai crii di ochin e d’insassiabili berté. E quande u labécci u curriò pe u sé settembrin dau mò ôtra scciümma a l’ingianchiò e schügée ê verde vigne daiàn ancun u só vin. Francesco Carta Salvatore Todde Paesi di Sardegna 20 ATZARA Vino arte e artigianato di Salvatore Tola Il paese si trova nel cuore del Mandrolisai - Le sue vigne producono un vino eccellente e rinomato - In passato ha esercitato una grande attrazione per grandi pittori Donne di Atzara di Filippo Figari (part.) aese della Barbagia Mandrolisai, non lontano dalle cime del Gennargentu, Atzara è – a 540 m di altitudine – al centro di un paesaggio di colline fertili, dalle linee arrotondate: anche per questo sono gentili i modi, e pregiati i prodotti della terra, in un paese che conserva molto delle antiche tradizioni. Si può cominciare dalla vite e dal vino, per delineare il quadro di una realtà economica ed umana. Un osservatore scriveva, nel 1833, che il «colono atzarese» riteneva la viticoltura «il più importante capo delle sue risorse». La produzione era tale da sopperire al «prodigioso» consumo locale e alimentare un esteso commercio. Per questo i danni della fillossera, sul finire del secolo, furono particolarmente sentiti. Ma gli agricoltori P seppero reagire e le vigne furono ripristinate: oggi le colline intorno al paese sono popolate di viti, la produzione è una fonte importante di reddito per il paese e sono sempre più numerosi gli estimatori e i clienti che vengono a rifornirsi del rosso – e robusto – Mandrolisai. Altro vanto è per Atzara l’attrazione che ha esercitato in passato su pittori sardi e stranieri. Fu precisamente nel 1900 che un artista spagnolo fu colpito dalla bellezza dei costumi indossati da alcuni atzaresi giunti a Roma per il giubileo. Si stabilì nel paese, per poterli ritrarre, e altri suoi colleghi spagnoli arrivarono, imitati poi dai maggiori artisti sardi del Novecento. Incontri ed esperienze che hanno lasciato traccia nella vita civile del paese: il museo intitolato allo spagnolo “Antonio Ortiz Echagüe” ospita un’interessante raccolta d’arte moderna e contemporanea. Ma sono anche altri i motivi di curiosità e d’interesse in questo paese, che pure, con i suoi 1300 abitanti scarsi, non ha grandi dimensioni. Gradevole tra le altre cose il suo centro storico, in particolare il rione Su Fruscu, che si distende al di dietro della chiesa di San Giorgio, l’antica parrocchiale. Sulle strade strette e tortuose, tutte lastricate a nuovo, si affacciano abitazioni in granito abbellite da finestre e porte, opera di abili scalpellini. Risalendo verso la parrocchiale di Sant’Antioco si LOLLOVE Un pugno di case imbiancate di calce Il borgo ai piedi dell’omonimo monte è una frazione di Nuoro foto Donato Tore Ai piedi dell’omonimo rilievo di 795 metri Lollove (circa 80 abitanti; a 384 m sul livello del mare) si presenta come un pugno di case a un solo piano imbiancate a calce e tinte, alcune, di colori vivaci. A 12 km da Nuoro, comune capoluogo, è quasi sulla statale 537 che dallo svincolo di Posada attraversa il diagonale quasi tutta la Sardegna per unirsi, presso Abbasanta, alla statale 131 Carlo Felice. Fughe di morbide colline intorno, coltivate in passato da agricoltori, hanno ceduto oggi il campo all’impegno dei pastori che vi conducono greggi numerose. Il terreno, mantenuto umido da piccoli corsi d’acqua, e non troppo esposto ai venti dominanti, si mantiene ricco di pascolo per buona parte dell’anno. Una parte non rilevante viene ancora adibita all’agricoltuta, ma con metodi poco adatti e con scelte poco adeguate riguardo alla coltivazione dei prodotti da coltivare, limitata di preferenza ai cereali. La storia di questo borgo è un po’ la stessa degli altri piccoli centri sorti in quella parte dell’isola. In periodo medioevale appartenne al Giudicato di Gallura, curatoria di Dore. L’avvento della dominazione aragonese non venne accettata pacificamente dalla popolazione. Ciò nonostante paese e territorio dovettero far parte del feudo concesso dagli Aragonesi a Giovanni d’Arborea. Nel 1410 il villaggio diventò proprietà dei Turrigiti che nel 1430 lo passarono ai marchese d’Oristano. Nel 1478, Aprile 2008 giunge al punto in cui si trovava l’abitazione del feudatario, detta Domo de Su Conte, ormai trasformata in un nucleo di abitazioni civili. Delle antiche strutture rimangono visibili soltanto un portale e un pozzo monumentale, ricoperto da una cupoletta ornata da maioliche. A breve distanza la chiesa di Sant’Antioco, costruita a cavallo tra il XVI e il XVII secolo da maestranze locali in forme gotico-catalane tipiche dell’edilizia religiosa della Sardegna del tempo. Si articola in tre navate con volte a sesto acuto in quella centrale e a tutto sesto in quelle laterali. La facciata di stile tardoromanico, in pietra a vista di colore chiaro ed esposta a mezzogiorno, è abbellita da un rosone a raggiera. Al fianco il robusto campanile a pianta quadrata, simile a quello di San Mauro di Sorgono. La vicina canonica ha le finestre ornate da cornici in trachite. Sulla via principale – che è poi un tratto della statale 128 Centrale sarda – e su alcune stradette laterali si affacciano le botteghe che dimostrano la vivacità di Atzara nel campo dell’artigianato. C’è ad esempio un laboratorio di tessitura, Trastos, che fa capo all’ISOLA, l’Istituto regionale per l’organizzazione del lavoro artigiano; mentre un altro, La Mimosa, è specializzato nelle tintura di tessuti e filati mediante sostanze naturali, ricavate da erbe, piante e fiori. È in attività anche un sarto che si è distinto per la confezione di quello che viene definito oggi “abito etnico”, in velluto o più raramente in orbace. I buongustai trovano, oltre alle cantine dei produttori di vino, una pasticceria, una panetteria e – non lontano dal paese – un’azienda agrituristica che mettono in pratica le ricette tradizionali: tra questi sa tumballa, piatto povero che ha per base residui di vari tipi di pasta. Nelle vicine campagne si trovano numerosi nuraghi, tra i quali spicca quello di Abbagadda, del tipo monotorre e in buono stato, situato vicino ad una sorgente calda da cui prende il nome. Due chiese campestri, intitolate entrambe a Santa Maria, vengono distinte con le espressioni “de susu” e “de josso”. La festa che si celebra in quest’ultima il 21 agosto è occasione per l’esibizione di gruppi folcloristici e di cavalieri: le pariglias. Né possono mancare i costumi che tanto avevano colpito pittori di diverse contrade. non appena il marchesato fu confiscato, Lollove fu assegnato ai Carroz di Mandas. Successivamente appartenne ai Maza de LiÂana, ai Portugal e ai De Silva Fernandez che lo fece confluire alla fine nell’importante feudo d’Orani. Entrò a far parte della provincia di Nuoro nel 1821; e nel 1838 si affrancò dal giogo feudale. Introdursi tra le strette vie del borgo è come rivivere un’altra vita, andando in dietro nel tempo quando i villaggi dei contadini-pastori avevano un loro assetto inconfondibile: giardinetti e orticelli tra vie e case sfociavano, e qui sfociano ancora, direttamente nella campagna. In questa struttura antica svetta la chiesa dalle linee gotico-aragonesi (secolo XVI) di Santa Maddalena. All’interno, tre navate e il presbiterio sotto una volta a crociera di bell’effetto. Altari di legno intagliato adornano gli spazi tra le arcate. Due statue secentesche danno un tocco nobile all’insieme. La facciata, animata da un rosone, sovrasta il portale di trachite rosa. Alla festa di San Biagio (3 febbraio) la gente di Lollove c’è sempre tutta: i pastori lasciano i loro ovile per tornare in paese nel quale confluiscono anche tutti quelli che vi sono nati e vivono da altre parti dell’isola. Non mancano soprattutto quelli che a Nuoro, dove si sono trasferiti da tempo, occupano quasi tutto il rione Sa ’e Sulis. È una festa da non perdere: una certa coloritura comunitaria, ricca di sana allegria, la rende quasi unica. Franco Fresi IL MESSAGGERO SARDO Cultura PERSONAGGI Adiu, Peppe Sozu, ammaju de poesia In Bonorva, a s’edade de 93 annos Pepe Sozu con Remundu Piras i diat poder nàrrere chi non si nde siat nemmancu abbizadu, tiu Peppe Sozu, cando sa morte at tocheddadu a sa janna sua, su 27 de su mese de Martu a sas 7 de manzanu: si che l’at leadu in-d-una chinnida de oju, ma chene li dare dolore perunu: propiamente sa calidade de adiu chi isse aiat semper tentu in disizu. Fut nàschidu in Bonorva su 24 de Làmpadas de su 1914, duncas li mancaiat pius pagu de tres meses a cumprire 94 annos. Su 22 de Làmpadas de ocannu passadu fut morta sa muzere, Antonia Angius, fedale sua e cumpanza istimada de vida, chi l’est istada a costazu pro sessantases annos e l’at dadu tres fizos: Madalena, Angelinu e Peppinu (mortu a s’edade de 48 annos in s’istiu de su 1993, unu dolu chene nùmene, chi l’at fatu detzìdere a si retirare dae sas garas). S de Pàulu Pillonca In sa Missa de corpus presente, in sa cheja de Santa Maria Bambina, su padre frantziscanu Pinuccio Solinas - chi dae paritzos annos che li jighiat a domo sa comunione in sas primas chenàburas de totu sos mesesde s’annu - l’at saludadu cun peràulas de istima e de ammiru, banténdelu comente artista mannu e famadu, emmo, ma finas comente ómine virtudosu e de sentimentos dìligos. In s’istória de sas garas de poesia Peppe Sozu est una de sas figuras de mezus importu. Isse fut unu arrejonadore sàbiu e profundu, cale si siat chi esseret s’argumentu chi lu ruiat in sorte seberende sos temas. E si lu difendiat, s’argumentu sou, chilchende de imminorigare sa parte anzena e de buscare pius logu, immanniténdela, pro sa parte sua - comente narat sa régula de custu jogu antigu - ma semper dende rejone a su cumpanzu cando la teniat. Finas pro custarejone una gara cun isse in su palcu fut una proa bene resèssida in parténtzia. Un’aterunu donu distintu chi Peppe Sozu teniat fut de seguru sa delicadesa e sa dulcura de sa limba de sa ‘idda nadia sua, irrichida dae sa sienda pius larga de su logudoresu de àteras biddas, cando bi fut su bisonzu de l’impitare. Sa melodia de sa ’oghe cumponiat totu e rendiat deghile su cunsonu. Tiu Peppe Sozu at comintzadu a cantare calchi annu pius a tardu de cantu diat aer pótidu, pro more de sa disamistade nàschida inter sos pìscamos sardos e sos cantadores in poesia chi at fatu cagliare a sa muda sos poetas pro chimbe annos, dae su 1932 a su 1937. Sa prima gara pùbblica Peppe Sozu la fateit in su palcu de 21 Foresta Burgos in s’annu 1939 cun sos cantadores thiesinos Andria Nìnniri e Tommasu Pinna “Gherrinu”, ma su cointzu de sa carriera si podet nàrrere chi est istadu in sos primos annos a pustis de sa segunda gherra mundiale. Su cumprou verdaderu de sas calidades suas sa Sardigna l’at tentu isculténdelu cun sos mannos de tando: Antoni Cubeddu de Uthieri, Barore Tucone de Buddusò, Barore Sassu de Bànari, Remundu Piras de Biddanoa Monteleone, Antoni Piredda de Thiesi, Cicciu Piga de Perfugas, Frantziscu Demartis de Mores, Jommaria Pulina de Piaghe, Juanninu Fadda de Fordonzanos. Babbai ‘e Sozu teniat unu cuntzetu mannu de sa professione de cantadore in poesia e de s’onore chi unu poeta si devet fàghere de fronte a sa zente e de sos àteros poetas chi cantan cun isse. Una ‘olta, cando b’arrejonei a s’ispessamentada pro su lìbberu “Chent’annos, cantadores a lughe ‘e luna” in domo sua, subra de custu argumenti mi nareit: “L’apo semper nadu, no est chi lu so nende como a tie: dae una ‘idda dia esser istadu pius cuntentu a mi che torrare sena ‘inari a pustis de aer fatu una gara mala, cun totu chi su ‘inari bisonzat e faghet boltare su chelveddu a s’umanidade ca sena ‘inari non si podet fagher guasi nudda. Si deo fia andadu a cantare pro su ‘inari non fia diventadu su chi so: non fia istadu nudda etotu. Podia aer balanzadu forsi pius de su chi apo ‘alanzadu ma non fia reséssidu a mi distìnghere, a mi fàghere unu nùmene, a esser apretziadu dae tanta zente, zente colta puru. Custu est chi m’at azuadu a vìvere. Ite contat su ‘inari de fronte a una figura mala? Non contat nudda. Unu milione in bujaca, a lu tènnere o a non lu tènnere, ne nisciunu l’ischit ne nisciunu mi lu controllat ne m’impòberat piusu. Ma una figura mala nono. Si deo ando a cantare a unu palcu e fato una figura mala l’ischin in tota sa Saldigna a s’àtera die”. Cun Peppe Sozu sa poesia cantada in limba sarda perdet, seguru, unu de sos isteddos pius lughentes de su firmamentu sou, ma sos imparos chi isse at lasssadu sun iscritos a lìteras de oro in s’ammentu de sa zente de bona voluntade. E gai an a addurare pro su tempus chi devet bènnere. Cun virtude Versos in ammentu de tiu Peppe Cun virtude e cun altos sentimentos, o Sozu, as onoradu s’Elicona. Fis frimmu e forte in sos argumentos, dignu de la retzire sa corona. Mai tenias de crisi momentos, sa gara ti ‘essiat sempre ‘ona: tantos annos pro cussu in dogni zona as lassadu sos pòpulos cuntentos. Cun boghe bella e limba ‘e Logudoro fisti s’ammaju de ogni persone cun impignu e cun vera passione cun tantos as cantadu a bonu coro ma s’istória como cun rejone t’at de sos mannos postu afaca insoro Custas sun sas poesias intregadas a s’ammentu de tiu Peppe Sozu chi nos an mandadu Marieddu Masala, Anna Cristina Serra, Salvadorànghelu Murgia Niola, Salvadore Iscanu e Antoni Mula A sa dresta de Deus Tiu Peppe, colcadu intro sa bara in viaggiu pro s’ùltima dimora cantu tristu mi rendet in cust’ora pensende ‘e non bos bier pius in cara, de non bos tenner a cumpagnu ‘e gara in terras de Sardigna e logu ‘e fora pro festa ‘e Santos e Nostra Segnora cantende in bona muta a boghe jara. Cun-d-unu coro nóbile in su sinu e sa virtude de poeta in mente cantu auguradu azis continu dae subra sos palcos a sa zente lu godedas in su regnu divinu a sa dresta ‘e su Deu onnipotente. Mariu Màsala Fatu de celu e de terra (A Tziu Peppi Sotgiu) Tochendiddi lébia su coddu una Sennora bistia ’e biancu Dd’at nau: “Aió, no timas, ap’aprontau po Tui unu palcu de seda e brocau ancà T’abetat su mistériu ’e sa Luxi fata po Tui cantu e Poesia”. Issu, fatu de celu e de Terra, sa chi de sempri dd’at prenu coru, menti e fueddu, est móviu facias a s”omu de is steddus prus artus. Saludendu s’at nau: “Un’àteru cantu deu andu a si fai’ e craru s’at lompi’ a su coru candu, giustu su passu, eis a bistiri dónnia obrescidroxu cun eréntzias de Terra e Poesia. Anna Cristina Serra Salvadore Iscanu Onore a tiu Peppe De cantos an cantadu poesia tiu Peppe a nisciunu fut segundu: fine argumentadore, de profundu sentimentu e alada fantasia. Pagu brulleri, cantait ebbia cosas de importàntzia e de bundu e finas a Tucone e a Remundu in su palcu poniat marrania. In terra cun su sou raru donu semenadu at pius de chimbant’annos versos e rimas d’alta calidade. Como in Chelu, cun su matessi tonu, cun sos che issu cantadores mannos cantat inie pro s’eternidade. Salvadorànghelu Murgia Niola Boghe amada Sa morte at dae nou fatu dannos, a mesu s’Elicona nd’est bintrada: in giru in giru déndesi un’ojada nde piscat su cumpanzu de sos mannos nende: “Beni, chi s’ora est arrivada, como deves bestire custos pannos: pro chi tenzas norantabator annos as a esser sa ‘oghe pus amada e finas su poeta pius adatu in chelu pro allùere un’istella e dare lughe ancora a cussu allozu. E gai mi che leo a Peppe Sozu umpare cun sa sua ‘oghe bella, non che poto leare su chi at fatu”. Antoni Mula Cultura 22 ANNIVERSARI Giovanni Maria Angioy commemorato a Cremona e Marchirolo Due convegni nel bicentenario della morte per ricordare la figura dell’eroe della “Rivoluzione sarda” l Circolo sardo “Sa Domu sarda” di Cremona, presieduto da Antonio Milia, e il Circolo “Giovanni Maria Angioy” di Marchirolo (in provincia di Varese, ai confini con la Svizzera), presieduto da Gianfranca Canu, hanno commemorato a metà marzo, nel bicentenario della morte, Giovanni Maria Angioy (Bono, 21 ottobre 1751 - Parigi, 23 febbraio 1808), l’eroe della “rivoluzione sarda” di fine Settecento. La manifestazione organizzata dal Circolo di Cremona si è tenuta nel pomeriggio del 14 marzo, nella Biblioteca Statale, con il patrocinio del “Comitato Sardo per le celebrazioni del 150° dell’Unità d’Italia” e della Fondazione Istituto Storico “Giuseppe Siotto” di Cagliari. Davanti a un uditorio numeroso e qualificato, dopo i saluti di Antonio Milia e della direttrice della Biblioteca, Emilia Bricchi Piccioni, Aldo Accardo, docente di Storia contemporanea nell’Università di Cagliari, ha presentato il libro “Parabola di una Rivoluzione: Giovanni Maria Angioy tra Sardegna e Piemonte”, appena pubblicato da Aìsara Editrice di Cagliari per iniziativa della Fondazione Istituto Storico “Giuseppe Siotto”. Il volume, che ha una prefazione di Accardo, e un lungo saggio introduttivo (oltre 70 pagine) di Luciano Carta, propone un ricchissimo corpus documentario, di 530 pagine, a cura di Alberigo Lo Faso di Serradifalco. Il ricercatore, generale in pensione, ha condotto un’indagine a tutto campo in tutte le sezioni dell’Archivio di Stato di Torino in cui ragionevolmente potevano essere conservati i documenti relativi alle vicende del triennio rivoluzionario sardo (1793-1796) e, in particolare, per gli anni 1797 e 1798, quelli attinenti al personaggio-chiave Giovanni Maria Angioy. La manifestazione di Marchirolo è stata organizzata, nel pomeriggio del 15 marzo, dal Circolo sardo, in collaborazione con la FASI, l’Assessorato del Lavoro della Regione sarda, e con il patrocinio del “Comitato Sardo per le celebrazioni del 150° dell’Unità d’Italia” e della Fondazione Istituto Storico “Giuseppe Siotto” di Cagliari. Nella sede del Circolo, dopo i saluti della presidente, Gianfranca Canu, originaria di Bono, e dei sindaci di Marchirolo (Pietro Cetrangolo) e di I Bono (Piero Molotzu), lo storico Federico Francioni ha illustrato “momenti e problemi della biografia di Giovanni Maria Angioy”; Aldo Accardo, ha ripercorso la “parabola di una rivoluzione”, riferendosi alla storia della Sardegna “dalla crisi di fine Settecento alla perfetta fusione”; lo scrittore e studioso della cultura sarda Salvatore Tola ha proposto una rassegna su “rivoluzione e controrivoluzione nella poesia sarda di fine Settecento”. Oltre numerosi soci del circolo di Marchirolo erano presenti il coordinatore della Circoscrizione dei Circoli sardi della Lombardia, Antonello Argiolas, e i presidenti dei Circoli di Bareggio-Cornaredo e di Vigevano. Personalmente, in entrambe le occasioni, ho messo in evidenza il significato storico e il valore culturale de “Sa Die de sa Sardigna”, festa del popolo sardo, fissata per il 28 aprile da una legge della Regione Sarda del settembre 1993, in ricordo del 28 aprile 1794, data della storica cacciata pacifica (il cosiddetto “scommiato”) dei Piemontesi dalla Sardegna. Nel contesto di quel triennio rivoluzionario sardo (1793-1796) è d’ obbligo la citazione di due nomi: Francesco Ignazio Mannu (autore della Marsigliese sarda, il canto Su patriottu sardu a sos feudatarios) e soprattutto Giovanni Maria Angioy, definito da qualche studioso “il più illustre martire laico sardo”. Angioy, pervenuto fino alla carica di giudice della Reale Udienza, inviato nel febbraio 1796 a Sassari come Alternos (vicario) del viceré, si mise a capo di un movimento antifeudale. Ecco come Giovanni Spano, in un saggio storico del 1875 intitolato La rivoluzione di Bono del 1796 e la spedizione militare (opportunamente ristampato qualche anno fa dal Comune di Bono ) riassume il senso Aprile 2008 della vicenda nella prima pagina dello scritto: “Nel 3 febbrajo 1796 Angioy fu mandato dal viceré Filippo Vivalda, e dagli Stamenti Sardi, nella qualità di Alternos, per sedare i tumulti del Capo settentrionale dell’Isola, e specialmente del Logudoro, dove più di 40 villaggi si erano confederati per abbattere l’orrendo mostro del feudalesimo. Ma egli, esaminando da vicino le crudeli vessazioni, le soperchierie dei ministri, che vi mandavano i Feudatarii, e gli abusi, in vece di rappaciare le popolazioni, si diede ad avvalorare le giuste aspirazioni delle medesime per l’emancipazione feudale che da tempo chiedevano”. Il movimento antifeudale guidato da Angioy fu fermato dall’armistizio di Cherasco e dalla successiva pace di Parigi (1796) tra il Piemonte e la Francia. L’eroe della rivoluzione nazionale sarda fu così costretto a fuggire in Francia, dove visse in esilio – aiutando chi aveva bisogno tanto da ridursi in completa miseria – fino alla morte, sopraggiunta il 23 febbraio 1808, a 57 anni. Purtroppo la sua tomba non è stata ritrovata in alcun cimitero parigino. Paolo Pulina, dirigente della Fasi – è intervenuto sia a Cremona che a Marchirolo, ed ha espresso apprezzamento per la decisione dell’Assessorato alla Cultura della Regione Sardegna, guidato da Maria Antonietta Congiu, di realizzare nel 2008 una serie di manifestazioni celebrative per far conoscere, soprattutto ai più giovani, alcuni personaggi che hanno contribuito a costruire la storia e la cultura dell’isola. Tra queste personalità - attive tra politica, arte e letteratura – figura Giovanni Maria Angioy, insieme con Giovanni Spano, Giorgio Asproni, Francesco Cocco Ortu, Luigi Piloni, Raffaele Delogu, Costantino Nivola. A proposito di Giovanni Maria Angioy il comunicato della Regione afferma: “Nel bicentenario della morte sarà reso omaggio a Giovanni Maria Angioy. Docente universitario, giudice della Reale Udienza, imprenditore, banchiere di orientamento giacobino-progressista Giovanni Maria Angioy è divenuto per i Sardi un simbolo di riscatto e di indipendenza per essersi posto a capo di un vigoroso movimento insurrezionale contro i privilegi feudali, ancora vivi e operanti nella Sardegna del XVIII secolo, e per essersi battuto per il rinnovamento sociale dell’isola durante il duro dominio piemontese”. P.P. UDINE Presentato il libro “L’Agabbadora” Al circolo “Montanaru” presente l’autore Giovanni Murineddu Anche nel 2008 il Consiglio Direttivo del circolo sardo “Montanaru” di Udine, guidato dal presidente Domenico Mannoni, ha programmato numerose iniziative. Il 3 febbraio è stata organizzata la festa di Carnevale sia per i bambini che per gli adulti con grande successo. Il 23 febbraio – ci segnala Domenico Mannoni – si è tenuta la conferenza su Antioco Casula “Montanaru”, a 51 anni dalla scomparsa, con poesie declamate e cantate da Marisa Sannia e dagli Stentales. La serata si è conclusa con i racconti di Giovanni Gioi, desulese trapiantato in Veneto ed ex alunno delle scuole elementari del poeta “Montanaru”. L’8 marzo 2008, nei locali del circolo, alla presenza di un folto pubblico, è stato presentato il libro “l’Agabbadora”. Alla manifestazione è intervenuto l’autore, il sen. Giovanni Murineddu di Calangianus. Il prof. Carmelo Spiga ha tratteggiato i punti salienti di un libro di grande attualità: la pratica dell’eutanasia nella Sardegna arcaica fino agli inizi del Novecento. Alla presentazione del volume hanno partecipato, tra gli altri, il Procuratore della Repubblica di Udine, Antonio Biancardi, il sen. Marcello Basso, il sindaco di Tavagnacco, Mario Pezzetta, il parroco della parrocchia dei Rizzi don Giuseppe Faccin, la coordinatrice dei Circoli sardi del Nord-Est e delegata FASI, Maria Antonietta De Roma , la presidente dell’Associazione Regionale Circoli Sardi in Friuli Venezia Giulia, Maria Concetta Marceddu e numerosi amministratori provinciali che locali. IL MESSAGGERO SARDO Sardegna Notizie 23 TRASPORTI Tram e metropolitana per collegare Cagliari In funzione la tratta da piazza Repubblica a via Vesalio - Un prolungamento fino al Policlinico universitario di Monserrato - Previste sei linee per servire l’aeroporto, Quartu e gli altri centri dell’hinterland È entrata in funzione la metropolitana leggera che collega Cagliari con Monserrato, nella tratta da piazza Repubblica, di fronte al Palazzo di Giustizia fino alla via Vesalio-Gottardo, nei pressi della “cittadella finanziaria”. Alla inaugurazione, con il presidente della Regione Renato Soru, è intervenuto il ministro dei Trasporti Bianchi. Entro l’anno sarà completata anche l’elettrificazione sulla linea che arriva fino a Settimo San Pietro. L’hanno annunciato in una conferenza stampa il presidente della Regione, Renato Soru, e l’assessore ai Trasporti, Sandro Broccia, sottolineando come la Giunta punti a rilanciare il trasporto pubblico locale anche nell’area vasta di Cagliari. La rete leggera prevede, inoltre, una continuazione del percorso, per circa due chilometri, dalla fermata Gottardo fino al Policlinico universitario a Monserrato. Il progetto, illustrato ai sindaci dei Comuni confinanti con il capoluogo, costerà complessivamente 319 milioni di euro, con finanziamenti ricavati dalla riprogrammazione di risorse comunitarie sui fondi Fas (Fondo aree TRASPORTI Accordo Meridiana-Eurofly per volare a New York Meridiana ha siglato un accordo di code sharing con Eurofly relativo a tutti i collegamenti fra l’Italia e New York. È possibile acquistare una tariffa da 199 euro, tutto incluso, per volare dal mese di maggio 2008 sui voli per New York in partenza da Roma, Bologna, Napoli, Palermo, Lamezia, Bari e Pescara. Le prenotazioni e l’acquisto possono essere effettuate sui siti www.meridiana.com e www.eurofly.it, contattando il call center Meridiana 89.29.28 o Eurofly 89.21.13 e nelle agenzie di viaggi dotate del sistema Wts (Web trade system). Il network per New York prevede collegamenti diretti da Roma, Bologna, Napoli e Palermo, mentre Lamezia, Bari e Pescara sono collegate con la Grande Mela con uno scalo tecnico effettuato dallo stesso aeromobile a Bologna. New York è inoltre raggiungibile da Cagliari e Olbia con una coincidenza con lo scalo di Roma Fiumicino; su questi voli per i clienti residenti e nati in Sardegna è possibile abbinare la tariffa low cost da 199 euro da Roma a New York a quelle di continuità territoriale fra Olbia, Cagliari e Roma. Inoltre, sul sito www.wokita.com del tour operator del gruppo Meridiana, è possibile acquistare pacchetti attraverso una nuova sezione di aste on-line, approfittando di occasioni convenienti, oppure organizzare tutti gli altri servizi collegati al proprio viaggio, sia di lavoro sia di piacere, scegliendo direttamente on line ad esempio l’hotel, l’auto a noleggio o il transfer. sottoutilizzate) e Fesr. “Il progetto, qualora le amministrazioni coinvolte decidessero di farlo diventare una realtà - ha puntualizzato il Presidente della Regione - non rappresenta un’alternativa definitiva ad altri progetti, come per esempio quello della metropolitana sotterranea, ma è un complemento, si sovrappone. Se tra qualche anno, infatti, saranno disponibili maggiori risorse, alcuni tratti della tranvia di superficie potranno essere sostituiti anche da gallerie”. Il progetto per allargare la rete di metrotranvia all’area vasta di Cagliari prevede sei linee aggiuntive alle due, “Rossa” e “Arancione”, già definite su Cagliari, suddivise anch’esse per colore (Verde, Marrone, Azzurra, Celeste, Blu, Bordeaux), per una lunghezza complessiva di 35,65 km che interessa, oltre il capoluogo, Quartu Sant’Elena, Elmas, Sinnai, Settimo San Pietro, Monserrato, Quartucciu, Selargius e Sestu. Con la linea Verde è previsto il collegamento, in mezz’ora, tra il rione di Pitz’e Serra di Quartu e l’ospedale Brotzu, passando per via San Benedetto, viale Colombo, viale Marconi e via Vesalio. Meno di 30 minuti saranno, invece, necessari al tram sulla linea Marrone per collegare via Roma con Sestu, attraversando i quartieri di Sant’Avendrace, San Michele e la nuova lottizzazione di Su Planu. In un quarto d’ora, sulla tranvia Azzurra, si arriverà dal Policlinico di Monserrato all’Aeroporto di Elmas, raggiungibile anche con una sola fermata di cambio dalle diramazioni Blu e Bordeaux che servono esclusivamente il centro città. TRASPORTI Da luglio collegamento Olbia-Birmingham della Ryanair La compagnia area low cost irlandese Ryanair ha presentato la nuova linea OlbiaBirmingham che sarà operativa dal prossimo 4 luglio. Grazie al nuovo collegamento Ryanair prevede di trasportare 30 mila passeggeri nel primo anno di operatività. Il prezzo promozionale del biglietto sarà di 15,99 euro a tratta, tasse incluse. È possibile prenotare il volo dal sito internet della compagnia. “Nel 2002 - ha detto Silvio Pippobello, l’amministratore delegato della Geasar la società che gestisce l’aeroporto Costa Smeralda - con 219 mila 573 passeggeri, il traffico internazionale si aggirava intorno al 10% del traffico complessivo in transito nello scalo gallurese, i passeggeri sono quasi triplicati nel 2007 passando a 625mila, andando a occupare il 35% del traffico complessivo”. Il 2007 si è chiuso per il Costa Smeralda con numeri da record anche se non ha superato il record storico dello scorso anno (1 milione 832 mila passeggeri trasportati): sono stati un milione 800 mila 206 i passeggeri transitati al Costa Smeralda, di questi 625 mila sono internazionali; lo scalo gallurese è al primo posto come aeroporto internazionale della Sardegna: a fronte di una contrazione dell’1,76% dei passeggeri trasportati, il Costa Smeralda ha registrato nel 2007 un incremento del 6,7%. Nel Sarrabus un giacimento di siti archeologici Secondo gli amministratori comunali potrebbero essere valorizzati per attirare i turisti in vacanza lungo le coste: i nuraghi, pozzi sacri, domus de janas, menhir, castelli e torri di avvistamento Il Sarrabus ha un patrimonio archeologico di inestimabile valore, poco conosciuto, poco sfruttato e che rischia di essere compromesso. I siti archeologici presenti in tutto il Sarrabus sono una ricchezza inestimabile. Si trovano tracce evidenti della presenza dell’uomo dal Paleolitico inferiore al Neolitico, all’Età del bronzo. Nuraghi, protonuraghi, pozzi sacri, domus de janas, menhir, castelli (come quello di Quirra) e torri di avvistamento. Un patrimonio che se adeguatamente valorizzato e fatto conoscere potrebbe rappresentare un forte richiamo turistico per i vacanzieri che affollano le spiagge della Sardegna sudorientale, ma non solo. Offrendo importanti opportunità di lavoro. Tra Villaputzu, San Vito, Muravera e Castiadas c’è davvero uno scrigno. Fra questi, il complesso megalitico di menhir di Cuili Piras, il complesso megalitico di Nuraghe Scalas e di Monte Arrubiu. Le potenzialità del patrimonio archeologico della zona sono state illustrate a Muravera durante un convegno sugli scavi a Nuraghe Scalas. L’archeologa Donatella Salvi ha parlato dello straordinario interesse di questo sito, della necessità di ultimare gli scavi. “Nel territorio – ha detto Salvatore Piu, sindaco di Muravera abbiamo una ricchezza straordinaria, eppure i nostri turisti per scoprire i tesori del passato devono spostarsi a Barumini: assurdo. Per completare il recupero di Nuraghe Scalas occorrono almeno duecentomila euro. Senza un tempestivo intervento si rischia di perdere un patrimonio inestimabile che potrebbe dare non solo ricchezza, ma anche posti di lavoro. Siamo a due passi dal mare: menhir, nuraghi, pozzi sacri possono avere un valore fondamentale sotto il profilo turistico”. Per il sindaco di San Vito, Patrizio Buccelli, non resta che sperare nei fondi Por. I soldi sono sempre pochi, mentre a concorrere sono in tanti. Anni fa il Comune di Villaputzu ha predisposto anche un censimento sul territorio. “C’è davvero di tutto - ha detto il sindaco Gianfranco Piu - molti siti archeologici sono stati danneggiati dall’uomo e dal tempo e i Comuni non sono assolutamente in grado di intervenire. Attendiamo la Regione e i fondi europei. Non abbiamo alternative”. Nel territorio di Castiadas sono tanti i menhir, le tombe di giganti e i nuraghi. «Occorre una loro valorizzazione - ha detto il sindaco Quintino Sollai – l’obiettivo è quello di creare itinerari turistici in un territorio straordinario. La valorizzazione di tutti questi siti di grande valore archeologico sarebbe sicuramente un buon investimento per il futuro economico del territorio del Sarrabus”. Raffaele Serreli 24 Sardegna Notizie Aprile 2008 RICERCA RIFORME Genetica: trovato nei Sardi “Sa Carta de Logu noa”, il secondo gene dell’altezza bozza del nuovo Statuto Presentata dal Comitato promotore “Firma per la tua Sardegna” Il Comitato promotore per il nuovo statuto, “Firma per la tua Sardegna”, composto da esponenti dei partiti di centrodestra, ha presentato il testo de “Sa Carta de Logu noa”. Secondo il Comitato (tra i “garanti” figurano Giorgio La Spisa (FI), Vargiu (Riformatori), Mariano Delogu (An) e Raffaele Farigu (Nuovo Psi) il vecchio Statuto, dopo 60 anni, mostra segnali di decadenza e usura. Basti pensare che, nel 1948, data d’avvio dell’autonomia sarda, l’Europa unita non esisteva, alcuni aspetti della Costituzione italiana erano diversi; ma, soprattutto, erano diversi il mondo, la società, i mercati, tutto ciò che ci circondava. Anche nel ’48 lo Statuto “speciale” aveva spuntato – secondo i promotori del nuovo Statuto – un livello di autonomia più debole delle aspirazioni del popolo sardo. Strada facendo, il regionalismo ordinario (il cui peso politico ed economico era assai più rilevante) e le riforme costituzionali hanno imposto limiti crescenti a una specialità concepita nell’ansia democratica del Dopoguerra. Di qui la necessità di aggiornare e rendere aderente ai tempi la Carta costituzionale dei sardi. Il Comitato ha predisposto una bozza “scritta dai cittadini” e “aperta a qualsiasi contributo”. Fra le novità, l’introduzione del vicegovernatore, per evitare che il Consiglio venga sciolto in caso di dimissioni o impedimento del governatore, un maggiore controllo, attraverso “legge obiettivo” e “bilancio sociale”, da parte del legislativo sull’esecutivo; la semplificazione della legislazione attraverso i testi unici, la possibilità, per la giunta, di ricorrere a decreti legge, l’istituzione di un organo di garanzia (Maiore di Sardegna) sulla legittimità delle leggi, con potere di rinvio al parlamento sardo, la presenza in Europa che crea spazi di relazioni internazionali, rapporto che si enfatizza nell’area del Mediterraneo. È previsto anche l’uso della lingua sarda. LAVORI PUBBLICI La Sassari-Olbia a quattro corsie Presentato il progetto – I lavori dovrebbero concludersi entro 4-5 anni Stanziati 375 milioni di euro Sassari e Olbia, i due principali poli del Nord Sardegna saranno collegati da una strada a quattro corsie. La decisione della Regione è stata ufficialmente comunicata dall’assessore ai Lavori pubblici Carlo Mannoni, nella conferenza di servizi nella sede del Genio civile di Sassari, davanti ai tecnici dell’Anas e a una pattuglia di amministratori locali. All’incontro con l’assessore c’erano i sindaci di Ozieri, Oschiri, Berchidda, Monti, il presidente della provincia di Olbia-Tempio Pietrina Murrighile, l’assessore alla Viabilità della Provincia di Sassari Giovanni Serra. «La quattro corsie – ha detto Mannoni – andrà in appalto entro l’anno, al massimo nella primavera del 2009». Il nuovo tracciato elimina curve e incroci a raso, Grazie all’analisi del Dna di persone di molte parti del Mondo, ed in particolare dei Sardi, è stato scoperto un altro gene che plasma la nostra statura, che può indurre differenze non trascurabili anche dell’ordine di mezzo centimento fino a 1,4 centimetri (se una certa versione del gene è presente in doppia copia) nella nostra altezza. È quanto si evince da uno studio di genetica internazionale che ha visto anche la partecipazione italiana del Cnr presso la Cittadella Universitaria di Monserrato, Istituto di Neurogenetica e Neurofarmacologia, il gruppo ProgeNIA di Lanusei. Il gene GDF5 risulta essere legato all’osteoatrite e la variante che predispone alla malattia delle cartilagine è quella “bassa”, ossia quella associata a statura minore. Ovviamente GDF5 è solo una tesserina del complesso puzzle di geni che disegnano la nostra statura. L’altezza, infatti, è una caratteristica ereditabile per l’80%, per il resto dipende da fattori ambientali (forse l’alimentazione nell’età della crescita); ed è un tipico tratto poligenico, in altre parole molti geni contribuiscono al fatto che una persona è alta o bassa e comunque i geni da soli non bastano a fare la statura di una persona. Oggi però di geni dell’altezza se ne conoscono ben pochi: è del settembre scorso la notizia, apparsa sulla stessa rivista di genetica del gruppo britannico Nature, della scoperta del primo gene, Hmga2, direttamente collegato alla statura. Dopo la scoperta di Hmga2 è partita la caccia ai geni della statura: con questo studio si è arrivati a GDF5 grazie all’analisi del Dna di 4.500 sardi inseriti nel progetto di ricerca “SardINIA”, oltre 2000 finlandesi e 24 mila persone di altre nazioni. Una versione del gene è associata a differenze anche di quasi mezzo centimetro e se nel Dna dell’individuo sono presenti due copie della versione “alta” del gene, questo può significare per la sua altezza anche fino a 1,4 cm in più. GDF5 era già noto per essere associato all’osteoartrite, per la precisione è la versione “bassa” del gene ad aumentare il rischio di problemi di cartilagini, forse per il coinvolgimento di GDF5 nello sviluppo del sistema scheletrico. MEDICINA Scoperto in Sardegna il gene che ritarda il decorso della sclerosi multipla Un gene benigno presente all’interno di un cromosoma ritarda il decorso della sclerosi multipla e in futuro potrebbe consentire di curare le forme più virulente di tale malattia. A scoprirlo sono stati gli studiosi dell’Istituto di Neurologia dell’Università di Sassari guidati da Giulio Rosati, preside della Facoltà di Medicina. I ricercatori Stefano Sotgiu e Maura Pugliatti hanno condotto gli studi assieme ai laboratori del Dipartimento di Neurologia dell’Università di Oxford ed hanno pubblicato i risultati della ricerca sull’ultimo numero della rivista di medicina Proceedings national Academy of Science. In sostanza sono stati monitorati 500 casi fra la Sardegna (che nel bacino del Mediterraneo è la regione con il maggior spiana la seconda strada più trafficata dell’isola e cancella le polemiche. “Sarà l’opera più importante realizzata dalla Regione”. Per realizzare l’importante arteria che cambierà il volto del Nord Sardegna sono a disposizione 375 milioni di euro, frutto dell’accordo tra la Regione e il ministero delle Infrastrutture. “I milioni messi a disposizione dell’isola sono 770: la giunta Soru – ha detto Mannoni – ha deciso di destinarne la metà alla sola Sassari-Olbia, considerandola una priorità assoluta». Se non ci saranno problemi in corso d’opera l’opera potrebbe essere terminata entro i successivi quattro-cinque anni. È il tassello più importante per completare il Piano regionale dei Trasporti (Prt) che individua tre nodi di scambio fondamentali: Cagliari, Sassari-Alghero-Porto Torres, e Olbia-Golfo Aranci. La strada Sassari-Olbia rappresenta un collegamento cruciale, corridoio d’asfalto che mette in comunicazione versante Est e Ovest. Nei 78 chilometri dal bivio di Ploaghe-Florinas sino all’ingresso di Olbia, Anas e imprese mettono in campo diverse strategie per eliminare i fattori di rischio. Il progetto preliminare prevede la realizzazione di un nuovo tracciato a quattro corsie (le due carreggiate saranno separate da uno spartitraffico centrale) che corre parallelo e rasente al vecchio. numero di malati rispetto alla popolazione: 150 casi ogni 100 mila abitanti contro, ad esempio, i 53 del centro Italia) e Oxford. Fra le ipotesi vi è quello legato al corredo genetico dei Sardi: da qui lo studio che ha portato a osservare che i pazienti con la forma “benigna” di malattia (cioè poco disabilitante in 15 anni) posseggono dei geni “protettivi” all’interno del cromosoma 6 chiamati HLA-DRB1. Mentre questi geni sono assenti nei pazienti con decorso più veloce e invalidante. Secondo i ricercatori una diagnosi tempestiva potrà permettere di individuare la terapia più adeguata per il paziente e in un futuro prossimo si potrebbe pensare anche a rafforzare “i geni della benignità” nelle persone affette da questa malattia. Una scelta che consente di limitare al massimo il consumo del territorio e permette, allo stesso tempo, di mantenere in vita una strada utile per assorbire il traffico locale. Nel tratto più nuovo, quello da Oschiri a Monti, la nuova strada invece si sovrapporrà all’attuale scorrimento veloce. Sono previsti quindici svincoli, alcuni viadotti, sottopassi e una manciata di rotatorie in corrispondenza degli svincoli principali. Si viaggerà tra i 70 e i 120 chilometri orari, per andare da Sassari a Olbia si impiegheranno 50 minuti. La nuova strada inizia all’altezza del bivio di PloagheFlorinas lungo la statale 131, 15 km dall’uscita di Sassari. Per 35 km, sino a Su Campu (Oschiri) le quattro corsie viaggiano a distanza ridottissima dalla vecchia statale 597. Il secondo tratto inizia a Su Campu e finisce a Monti. Venti chilometri nei quali la nuova strada è il raddoppio della vecchia, con l’allargamento a nord dello scorrimento veloce. Parallela scorre la statale 199, la vecchia strada per Monti, alternativa per traffico locale e mezzi agricoli. Il terzo tratto, quello finale, va da Monti sino all’ingresso di Olbia (circonvallazione per l’aeroporto), 23 km, la porzione più trafficata, con punte di 12 mila mezzi al giorno. Durante la presentazione del nuovo tracciato non sono mancati rilievi e richieste di modifiche da parte dei sindaci di Ozieri Leonardo Ladu, di Oschiri Antonio Perinu e di Berchidda Sebastiano Sannittu. IL MESSAGGERO SARDO Dall’Italia BIELLA Cento anni e cento motivi per ricordare le donne Una mostra nel circolo Su Nuraghe per esaltare il ruolo de sas feminas Sapori di Sardegna - Cortometraggio sul nuraghe Losa e Santa Cristina cento anni di distanza dal rogo in cui persero la vita, arse vive nella fabbrica “Coton” di New York le operaie che erano state rinchiuse nel tentativo di farle desistere dalla loro lotta per l’emancipazione sociale, il Circolo Culturale Sardo “Su Nuraghe” di Biella ha voluto celebrare la ricorrenza con la mostra fotografica “Feminas, il volto della Luna” presentando immagini di donne piemontesi del terzo Millennio che ancora indossano quotidianamente gli abiti della tradizione. Durante la serata animata da Barbara e Francesca, sono state distribuite le mimose confezionate dall’Angolo del Fiore e tagliata la grande torta a forma di Sardegna realizzata dalla pasticceria Brusa di Biella. Nicoletta Favero, Assessore alle Pari Opportunità della Citta di Biella ha portato il saluto ufficiale del Sindaco Vittorio Barazzotto. Frutto di ricerca sul campo, la rassegna (aperta fino al 30 aprile nei giorni di martedì, venerdì e sabato ore 21-23, ad ingresso libero), illustra inedite assonanze tra il sistema vestimentario cerimoniale tradizionale, l’uso di certi paramenti A sacri e il diverso formarsi della luna. La presentazione del volume “Il vestito della luna. Abiti cerimoniali e quotidiani delle donne piemontesi del terzo millennio” di Battista Saiu, è stata fatta dal prof. Piercarlo Grimaldi dell’Università degli Studi di Scienze Gastronomiche di Pollenzo. Le iniziative del circolo sono proseguite sabato15 marzo con la rassegna “Sapori di Sardegna, mostra di dolci” preparati dai soci del circolo e con la produzione e degustazione dal vivo del torrone di Tonara. Nel pomeriggio sono state consegnate le palme intrecciate al vescovo di Biella, mons. Gabriele Mana, a padre Accursio della basilica di san Sebastiano di Biella e a don Ferdinando Gallu, cappellano di Su Nuraghe. La serata si è conclusa con la presentazione del cortometraggio di Marco Antonio Pani: “Dèi e soldati, il mistero di Santa Cristina e del nuraghe Losa”, fatta da Michela Celadin Saiu, giovane socia del circolo Su Nuraghe. La mostra dei dolci sardi è stata possibile grazie alla disponibilità di Pina Serra, Milvia Picciau, PAVIA Ricerca scientifica poesia e musica al circolo “Logudoro” per l’8 marzo Tutto esaurito nel salone del Circolo culturale sardo “Logudoro” di Pavia, in occasione della festa dell’otto marzo. L’associazione sarda, presieduta da Gesuino Piga, ha voluto rendere omaggio alle donne, nel giorno della festa internazionale ad esse dedicata, con un intelligente mix di proposte di cultura e di divertimento. La prof. Clementina Rovati, responsabile del Museo di storia naturale dell’Università di Pavia e curatrice della mostra “Animali dal mondo, la collezione dello zoologo Pietro Pavesi”, che ha riscosso tanto successo, negli ultimi due mesi del 2007, presso la sala mostre del Museo della Tecnica Elettrica a Pavia, ha illustrato l’opera di alcuni studiosi pavesi – il prof. Pietro Pavesi (Pavia 1844 - Asso, Co, 1907) e la sua allieva, la prof. Rina Monti Stella (Arcisate, Va,1871- Pavia, 1937) –, che hanno indagato in loco le particolarità delle tonnare della Sardegna. Alla fine dell’Ottocento, si potevano contare sulla costa occidentale sarda ben 24 tonnare. Queste tonnare (le più importanti erano: Portoscuso, Isola Piana, Porto Paglia, Saline, Calavinagra, Flumentorgiu) pescavano i 4/5 della produzione italiana. Le nostre tonnare competevano con Favignana e Formica in Sicilia e con la più produttiva del Mediterraneo, Sidi Daud, in Tunisia. In esse erano impiegate più di mille persone, oltre agli operai addetti alla lavorazione a terra. Pavesi, nel 1889, per una relazione “L’industria del tonno” che fu presentata alla Camera dei Deputati, approfondì le conoscenze delle tonnare sarde visitando, in compagnia del cavalier Ottolenghi, quelle di Porto Scuso e dell’Isola Piana, e seguendo le operazioni di mattanza e tutte le altre relative alla lavorazione del prodotto nei tre stabilimenti di Punta di Carloforte. Studiò la distribuzione geografica delle tonnare, la loro conformazione, l’attività di pesca, la mattanza e le migrazioni dei tonni. Rina Monti Stella, che nel 1908 fu nominata professore di ruolo di Zoologia e Anatomia all’Università di Sassari, continuò le ricerche del suo maestro. Dopo l’apprezzata relazione della prof. Rovati, la parola è 25 Caterina Orrù, Maria Cau, Anna Axana, Maria Teresa De Tiana, Lina Lampis, Maria Scalas, Bruna Dessì, Valentina Cannas, Paola Saiu, Gianfranco Boninu, Mario Zara, Grazia e Bruna Ziranu Coordinate da Alma Cabras, le socie di “Su Nuraghe” hanno deciso di “mettere le mani in pasta” per preparare e donare all’Associazione i dolci della tradizione pasquale di Sardegna che sono andati letteralmente a ruba, compresi quelli dell’incanto battuto dal presidente del Sodalizio. La mostra è stata allestita nel “Punto Cagliari” di via Galilei – sede del gemelaggio tra le Province di Biella e di Cagliari – che per l’occasione si è vestito a festa con i panni rossoblù e candide tovaglie di lino, decorato da composizioni di palme e fiori di primavera, mentre sulle corbule, i cestini di asfodelo, sono state esposte pardule e tericcas, dolci propri della Pasqua dei pastori e dei contadini: a base di formaggio le une, di sapa, vin cotto. Immancabili gli amarettos, i guefos, i nocini e su gattò con diverse altre tipologie di dolci tutti a base di pasta di mandorle, alcuni finemente lavorati. C’erano, poi, i papassinos a base di noci e uvetta, i cardinalis, sos biscotts fines, dolci simili ai savoiardi e sa “cocone de s’ou”, il pane con l’uovo intero da donare ai bambini, e “su pistiddu di sant’Antonio”, un pane specialissimo che ancor oggi viene distribuito il 17 gennaio in occasione della festa del santo eremita. Alle ore 14, 30, prima dell’inaugurazione della mostra, Battista Saiu e don Ferdinando Gallu si sono recati con un piccola delegazione di corregionali a Muzzano, nella parrocchia di sant’Eusebio da Cagliari, per donare la palma intrecciata al Vescovo mons. Giustetti e poi a Biella, da padre Accursio dei Frati francescani di san Sebastiano. Nel frattempo, nell’androne della sede di via Galilei, i soci tonaresi Alfio Sau e Cesare De Sotgiu, aiutati da Ermanno Marchesi, hanno versato miele, uova e nocciole nel paiolo di rame stagnato per la preparazione artigianale del torrone, distribuito caldo ai presenti dopo quattro ore di cottura e di dolce attesa. La giornata si è conclusa alle 21 con la proiezione del cortometraggio sulla storia dei nuraghi, “Dèi e soldati, il mistero di Santa Cristina e del nuraghe Losa”. passata ai poeti: sono state lette tre poesie, dedicate alle donne, scritte da due autori sardi-pavesi (Costantino Bussu, originario di Bono e residente a Pavia; Andrea Pintus, nato a Benetutti e residente a Broni, nell’Oltrepò pavese) e da un poeta dialettale pavese, Rino Zucca. Il pomeriggio è stato completato dall’esibizione della cantante mezzosoprano Eliana Sanna, figlia di un emigrato sardo (originario di Ozieri) in Argentina, nata nel 1976 a San Miguel de Tucumán nel 1976, che ha avuto una borsa di studio da parte della Regione Sardegna e dalla Federazione delle Associazioni Sarde in Italia (FASI) per potersi perfezionare nel Conservatorio di Milano. Dopo l’introduzione di Filippo Soggiu, presidente onorario della FASI, che ha ricordato con commozione le circostanze in cui i rappresentanti della FASI presero in Argentina l’impegno di aiutare Eliana Sanna a studiare in Italia, la cantante ha proposto una serie di celebri canzoni latino americane e tradizionali sarde accompagnata dal pianista Marco d’Amico. In coppia con Eliana e da solista ha dato prova del suo talento artistico anche Miguel Marengo, tenore e chitarrista, anche lui originario San Miguel de Tucumán, figlio di un emigrato piemontese in Argentina. A conclusione la consueta offerta delle mimose alle signore presenti e il tradizionale rinfresco. Paolo Pulina 26 Dall’Italia MILANO Conferenza alla Cattolica sullo svantaggio dell’insularità e la continuità territoriale Promossa dalla Fasi - Manifestazione di protesta a Bruxelles o svantaggio dell’insularità, la continuità territoriale ed il diritto comunitario, è stato il tema al centro di una conferenza che si è svolta all’Università Cattolica Sacro Cuore di Milano nel giugno dello scorso anno. Un tema, quello della Continuità, particolarmente sentito per i sardi che abitano nell’Isola e per quelli che vivono nel L continente. La conferenza è stata aperta da Giuseppe Tidore, responsabile nazionale dei giovani FASI, laureato alla Cattolica, nuorese, specializzando in economia e legislazione per l’impresa. Tidore ha spiegato, fra l’altro, il perché della conferenza: la necessità di dare una risposta alle motivazioni portate dalla Commissione Europea contro il mantenimento, per i non residenti in Sardegna, delle tariffe agevolate, previste invece dal decreto italiano sull’applicazione della continuità territoriale. Ha ringraziato anche i relatori presenti e particolarmente il professor Tito Ballarino che in quanto docente della Cattolica è colui che ha permesso la realizzazione dell’iniziativa. Fra gli altri è intervenuto anche Tonino Mulas il quale ha detto che “noi non vogliamo certo contestare il principio, che giudichiamo giusto e universale della non discriminazione in base alla nascita, alla razza o alla religione. La nostra stessa storia si basa sulla cultura della solidarietà, dell’accoglienza, della multiculturalità. Ciò che invece intendiamo dimostrare è che esiste un principio riconosciuto, ma spesso disatteso, o interpretato in modo restrittivo, che è quello dello MONZA Visita culturale in Brianza per gli studenti del “Tola” di Sassari Per iniziativa del circolo “Sardegna” - Gemellaggio con la media “Pertini” La gita culturale in Brianza degli studenti della scuola “Tola” di Sassari e si è conclusa con il gemellaggio con la scuola “Pertini”. L’iniziativa, promossa dalle professoresse Raimonda Astara di Sassari e Manola Moraro di Monza, ha avuto il patrocinio del Circolo Sardegna. La gita della comitiva studentesca sassarese, composta da una cinquantina di ragazzi e dai loro insegnanti, si è svolta nei primi giorni di marzo. È cominciata con l’inaugurazione della mostra degli antichi mestieri, “Dal muleta a su ferreri”, nei locali del complesso scolastico “Koinè”, è proseguita poi con la visita guidata della città di Monza, accompagnati dai soci del circolo “Sardegna”. Suggestiva la visita al Duomo di Monza, fatto costruire dalla regina dei Longobardi, Teodolinda, la visita alla corona ferrea, che ha incoronato tutti gli imperatori, d’Italia ed d’Europa, compreso Napoleone. Si è passati poi alla visita del centro storico, all’Arengario, sede dell’antico governo di Monza, che ha concluso la giornata. Il gemellaggio culturale tra le due scuole si è svolto il 6 marzo nel teatrino dell’ASO. La manifestazione è stata aperta dal coro della scuola Tola che ha cantato brani del repertorio sardo. Alla presenza dell’assessore Pier Franco Maffè, in Aprile 2008 svantaggio dell’insularità”. Gli emigrati sardi della Fasi e di altri Circoli europei sono giunti a Bruxelles per rivendicare – ha spiegato in una nota Massimiliano Perlato – il diritto alla continuità territoriale. Il luogo della conferenza è stato il palazzo “Paul Henri Spaak”, sede dell’Unione Europea a Bruxelles. Sono intervenuti: per la Commissione Europea il dottor Gilles Gantelet; il docente di Diritto della navigazione e consulente della Regione Sardegna per la continuità territoriale Massimo Deiana; il parlamentate europeo, il cui ufficio si è prodigato nell’organizzazione dell’appuntamento, Antonio Panzeri; Tonino Mulas presidente della Fasi. Il tema dell’incontro è all’attenzione dei sardi anche dopo che la Commissione Europea ha respinto il decreto sulla continuità territoriale emesso dal Governo italiano, in accordo con la Regione Sardegna: questa misura era finalizzata ad alleggerire il salasso economico imposto da decenni ai sardi, emigrati e non, con le tariffe aeree fra le più care. La Commissione è contraria alle agevolazioni. Numerosi gli interventi anche degli emigrati presenti che hanno portato denunce e testimonianze su situazioni del passato e del presente rivendicando il loro diritto alla mobilità. Sono intervenuti, fra gli altri, Serafina Mascia, presidente del circolo di Padova e vicepresidente della FASI; Enzo Cugusi, Consigliere Comunale di Torino; Marilena Calzedda del circolo ACRASE di Roma; Raffaelle Zaccheddu del circolo di Bruxelles. Gianni Collu, coordinatore dei circoli italiani del Nord-Ovest. Nelle sue conclusioni Antonio Panzeri ha preannunciato un’interrogazione alla Commissione, volta a chiarire soprattutto l’ipotesi della soluzione politica. rappresentanza del Comune di Monza, e del presidente della 3/a Circoscrizione Pietro Zonca, c’è stato lo scambio di doni, targhe e pergamene a ricordo del Gemellaggio Culturale. Le due scuole poi per festeggiare l’evento si sono esibite, cantando canzoni popolari sarde e canzoni popolari meneghine-milanesi. Ha cominciato la scuola Tola di Sassari, con “Disimparados”, “Nanneddu meu”, “No poto riposare”, “Chelos”, e altri brani. Il gruppo vocale e strumentale “Andrea Parodi” dell’Istituto Koinè - Scuola Media Pertini ha eseguito dieci brani del repertorio brianzolo e milanese, da “Mia bella Madonnina” a tante altre, ma, anche canzoni in sardo dei Tazenda. Gli studenti di Sassari hanno poi fatto un’escursione alla Villa Reale di Monza, costruita nel 1777 dall’architetto Piermarini, per volere di Maria Teresa d’Austria, per dare una piccola residenza di 200 stanze e saloni cerimoniali, al figlio Ferdinando. Il giorno successivo è stato dedicato alla scoperta dei musei milanesi della Scienza e della Tecnica e del Museo d’Arte Poldi Pezzoli. Il gemellaggio è stato festeggiato con una cena con 200 commensali, tra studenti, professori e genitori e soci del circolo Sardegna, in un ristorante brianzolo di Arcore, con la partecipazione del gruppo folk della Brianza “Firlinfeu la Primavera di Sovico”, con i caratteristici costumi di Renzo e Lucia e l’ornamento femminile de “La Sperada” sul capo, accompagnati dai suoni dei Flauti del Dio Pan, fatti di canne palustri, come le Launeddas. È stata poi la volta dell’esibizione del gruppo folk sardo “Ichnos”, formato da emigrati sardi della Brianza. La serata si è conclusa con i saluti di Salvatore Carta, presidente del circolo “Sardegna” di Monza-Concorezzo-Vimercate. IL MESSAGGERO SARDO Dall’Italia 27 MILANO Bilancio positivo per il direttivo della FASI ella splendida cornice del Salone degli Affreschi della Società Umanitaria di Milano, si è tenuto il primo Direttivo nazionale della FASI del 2008 per l’approvazione del bilancio consuntivo del 2007. È toccato al tesoriere Cervo e al presidente dei Revisori dei conti Puggioni, elencare i numeri del bilancio approvato all’unanimità dai 70 delegati delle associazioni dei sardi presenti nella Penisola. Tonino Mulas ha espresso apprezzamento per la riuscita delle manifestazioni organizzate dei circoli e ha sottolineato come, le due campagne principali portate avanti per la tutela della figura dell’emigrato, si siano concluse coi risultati desiderati. Il riferimento è stato alla cancellazione della tassa sul lusso. La FASI sin dall’inizio ha rimarcato quanto fosse discriminante questa esazione, che vedeva fortemente penalizzati gli emigrati. La FASI, ha detto Mulas, ha premuto per la difesa di un principio di equità e di giustizia, con fermezza e responsabilità. Il risultato finale che ha ravvisato la cancellazione della tassa da parte della Corte Costituzionale, lascia comunque un fondo di rammarico in quanto le istituzioni isolane non hanno compreso quanto l’aggravio penalizzasse i sardi fuori dalla Sardegna. E poi la Continuità territoriale: gli emigrati hanno sempre combattuto per avere migliori N trasporti e prezzi agevolati e questo è un diritto che andava preservato in virtù degli svantaggi dell’insularità. La sortita a Bruxelles del luglio scorso con un confronto diretto con la Commissione della Comunità Europea hanno portato alla conferma del regime di continuità perlomeno sino alla sua naturale cessazione prevista per la fine del mese di ottobre 2008. Il dibattito si è poi spostato sull’imminente Conferenza Internazionale sull’Emigrazione che si svolgerà a Cagliari a fine aprile. Mulas ha presentato l’avvenimento che porterà i sardi emigrati delle associazioni in giro per il mondo a commisurarsi con le istituzioni della Regione Sardegna, 19 anni dopo l’ultimo convegno. Sarà il modo per approfondire i mutamenti dello stato dell’emigrato dovuti principalmente alla “globalizzazione”, soprattutto dei sistemi di comunicazione e informazione. La Conferenza Internazionale – ha detto Mulas – sarà l’opportunità per analizzare il ruolo che in futuro gli emigrati potranno ancora svolgere per la crescita culturale della Sardegna. Due pensieri infine di solidarietà per la scomparsa del poeta di Orgosolo Peppino Marotto, assassinato brutalmente e per la missione umanitaria in Guinea Equatoriale della dottoressa Grazia Manca. La FASI e le sue associazioni si sono impegnate per il 2008 a mantenere la mensa a sostegno dei bambini della città di Nkuè dove svolge la propria attività l’Associazione Volontariato Sardo. Ai lavoro del Direttivo Nazionale della FASI hanno dato il loro contributo anche Filippo Soggiu, Presidente Emerito, che ha enumerato l’incremento continuo in questi cinque anni di bigliettazione del Centro Servizi FASI - Eurotarget Viaggi; Giancarlo Palermo ha esposto il progetto Brinc@ del coordinamento giovani FASI per la promozione e la diffusione della musica sarda nella Penisola con una serie di tour che coinvolgerà una decina di band isolane. Infine, è stata ufficialmente riconosciuta una nuova associazione che ha sede a Portoferraio sull’Isola d’Elba. M.P. CINISELLO BALSAMO Giornata del tesseramento al circolo Amis con la musica tradizionale di Fabio Melis Il primo appuntamento di rilievo al circolo AMIS di Cinisello Balsamo, è stata la festa del tesseramento. Un pomeriggio che ha convogliato nei locali di via Cornaggia i numerosi soci per assistere ad un concerto (con annessa illustrazione) di strumenti musicali della Sardegna ad opera di Fabio Melis. Prima della rappresentazione, è stato proiettato un video muto sulla vita in Sardegna dal dopoguerra ad oggi con la parte centrale del filmato improntata sulla fabbricazione scrupolosa delle launeddas e della trunfa. Fabio Melis, nativo di Sassari ma residente a Bologna, ha iniziato gli studi musicali giovanissimo, diplomandosi in clarinetto con il massimo dei voti al Conservatorio Statale di Musica ad Andria sotto la guida del maestro Lorenzo Guzzoni. Il suo amore per la distante Sardegna, lo ha portato a sviscerare la cognizione della tradizionale musica popolare sin dalle sue antiche radici, palesando un vivo interesse per le culture arcaiche. La passione per le launeddas è nata partecipando ad un concerto di Luigi Lai, massimo esponente della musica popolare sarda. Fabio. Ha conosciuto il didgeridoo, rimanendo colpito dalla cultura aborigena. Ha tenuto concerti in molti paesi dell’Europa, in Canada e Australia. Ha inciso diversi cd, tra i quali “S’isula” (didgeridoo e launeddas), nei quali i due strumenti sono legati da un filo comune di spiritualità e misticismo, e “Roo” (didgeridoo, launeddas e chitarra), nel quale si può udire la contaminazione jazzistica. M.P. MESTRE ROMA Bruna Lai presidente del circolo “Ichnusa” Dulkes de domo sardos e romanos Bruna Lai è stata eletta presidente del circolo “Ichnusa” di Mestre nel corso della riunione dei nuovi organi statutari, eletti dall’Assemblea straordinaria dei soci tenutasi a fine febbraio. Bruna Lai sarà affiancata da Franco Deriu, (vicepresidente vicario), Duilio Goggi (vicepresidente), Omar Fadda (segretario), Francesco Cascone (tesoriere), e dai consiglieri Paolo Benetti Giuliano Carnio, Angela Concas, Gabriele D’Argenio, Pier Paolo Ledda, Isidoro Puddu, Franco Scappin, Enrico Silan, Pietrino Urgias, e Mirella Vanin. Il Collegio dei revisori dei conti e composto da Giovanni Piras (presidente), Antonio Anedda, e Mauro Gaspari (effettivi); Luciano Donolato e Giuseppe Pavanetto (supplenti). Il Collegio dei probiviri è costituito da Antonio SECHI (presidente), Salvatore Battarino e Gianni Bagnolo (effettivi); Angelo Addis e Alfredo Kogler (supplenti). Una singolare gara nell’ambito della manifestazione “Suoni, Profumi e Sapori della Sardegna” organizzata dall’Associazione ACRASE per scopi di beneficenza La “Pompia”, il raro e antico dolce dell’Alta Baronia, presentato da Lucio Bono di Posada si è piazzato al secondo posto, aggiudicandosi una preziosa teiera, in un’amichevole e simpatica gara di “Dolci sardi e romani fatti in casa”, che si è svolta nell’ambito della manifestazione “Suoni, Profumi e Sapori della Sardegna” organizzata dall’Associazione Culturale ACRASE “I Sardi a Roma”. Il presidente dell’ACRASE “I Sardi a Roma”, Ivanoe Meloni, all’apertura della festa ha ripercorso la storia ultraquarantennale dell’associazione degli emigrati sardi mentre il segretario Pasquale Mattu, la vicepresidente Marilena Calzedda, e i consiglieri Paolo Loria, Maria Sardu e Marco Deiana si sono occupati dell’organizzazione artistica e tecnica. La manifestazione si è svolta il 1° marzo nella sala della “Casa della Partecipazione” messa a disposizione dalla Presidenza del IV Municipio di Roma Montesacro con la partecipazione di oltre 300 emigrati sardi e dei loro amici romani e il 2 marzo nelle sale del ristorante “I Mammutones” con un pranzo sociale allietato dalle musiche tradizionali sarde. Lo spettacolo è stato animato dal cabarettista e cantante Franco Meloni di Posada e dai nuoresi Giampaolo Piredda e Salvatore Goddi che hanno fatto ballare il “Ballo sardo” al ritmo dei loro organetti . Gli artisti si sono esibiti gratuitamente per appoggiare l’iniziativa umanitaria che l’ACRASE e tutti i Circoli Sardi d’Italia stanno portando avanti dal 2006: aiutare e sostenere la Dott.ssa Grazia Manca di Posada che ha costruito un ospedale a Nkuè nella Guinea Equatoriale per assistere i piccoli di quel disastrato paese. Con la manifestazione del 1° marzo l’ACRASE ha dato inizio ad una sottoscrizione per una raccolta di fondi da destinare alla meritoria iniziativa della Dottoressa Grazia Manca. Alla manifestazione hanno partecipato tra gli altri: Gemma Azuni, Consigliere del Comune di Roma, Alessandro Cardente, Presidente del IV Municipio Montesacro; Alessandro Licheri, Difensore Civico della Provincia di Roma; Maria Teresa Ellul, Presidente del Consiglio Municipale; i rappresentati dei circoli dei Sardi di Ostia e de Il Gremio di Roma rappresentanti di altre associazioni romane. 28 Dall’Italia e dal Mondo MILANO Successo della mostra sulla bandiera sarda La rassegna, promossa dall’artista Antonio Ledda, dall’associazione “Fraria” e dalla Fasi, allestita nella galleria Spazio Lattuata Antonio Ledda e Tonino Mulas Ha riscosso un indubbio successo e suscitato molta curiosità la mostra “La bandiera sardasimbolo bifacciale”, ideata dall’artista Antonio Ledda e curata dall’Associazione culturale di arte etnica “Fraria” di Serramanna, in collaborazione con la Fasi, che è stata allestita dal 25 al 31 marzo, nella galleria d’arte “Spazio Lattuada”, nel centro di Milano. La mostra, curata dai critici d’arte Paolo Sirena, ROZZANO Mostra fotografica di Aurora Pintore L’artista di origini sarde ha proposto immagini digitali scattate in tutto il Mondo Attraverso la Fondazione RUTH, nata per iniziativa del Comune di Rozzano, passano le principali attività culturali che si realizzano nell’area del Sud di Milano. L’obiettivo ambizioso è quello di “seminare cultura in stretta collaborazione” con la solida e attiva rete di istituzioni, imprese, associazioni, privati e coniugare “la tradizione del territorio con la dimensione contemporanea e soprattutto europea”. Le strutture del circolo culturale e Rozzano (MI) sono principalmente la Cascina Grande, luogo d’incontro per i caffè letterari di poeti e filosofi con uno spazio attrezzato per convegni e mostre, e il cinema-teatro “Fellini“ dotato di una capiente sala multiuso. E’ appunto nella struttura “Fellini” è stata presentata, dal 26 marzo al 13 aprile, la prima mostra di fotografia digitale in Italia di Aurora Pintore; poliedrica artista di origine sarda residente nel quartiere di Milano 3, conosciuta nel mondo pittorico internazionale per i fantasiosi astratti dal forte impatto cromatico e i quadri dal personale surrealismo con vaghe atmosfere alla Magritte. Aurora Pintore, dopo numerose mostre personali e collettive di pittura in Arabia Saudita (dove ha conquistato premi e riconoscimenti), Spagna, Francia e Italia ora mette a frutto il diploma fotografico consegnato all’istituto americano New York Institute Of Photography, proponendo un campionario suggestivo di oltre 30 scatti realizzati tra Stati Uniti, Canada, Arabia Saudita, Yemen e Italia. Cristoforo Puddu direttore del Museo del Territorio de “Sa Corona Arrubia”, e Giorgio Auneddu, docente dell’Accademia di Belle Arti di Sassari, è stata presentata per la prima volta nel dicembre scorso nella “Cittadella dei Musei” di Cagliari. E’ stata inaugurata dal presidente della Fasi Tonino Mulas allo “Spazio Lattuada” alla presenza di una folta rappresentanza degli emigrati dei Circoli sardi, autorità locali e rappresentanti della Regione Sarda, in occasione del sessantesimo anniversario dello Statuto Regionale della Sardegna, La mostra itinerante – che comprende una rassegna di opere di pittura, scultura, grafica e video realizzati per l’occasione da diversi artisti sardi e non - prima di rientrare in Sardegna sarà ospitata anche in altre città e regioni italiane. Chi non ha mai pensato alla possibilità di cambiare o modificare questo simbolo della Sardegna? Già nel passato artisti come Mario Delitala, Costantino Nivola, Carmelo Floris, Stanis Dessy, hanno provato con la loro fantasia, ad identificare meglio questo simbolo con il popolo o con il carattere del sardo. Con acutezza e ironia, hanno proposto difetti e pregi, riferiti talvolta a Aprile 2008 situazioni storiche, politiche ed economiche. Anche oggi con vignette satiriche e con la pubblicità si fa ancora riferimento a questo simbolo, forse (per il suo aspetto figurativo) una tra le bandiere al mondo che si presta di più a questo gioco. La manifestazione “La bandiera sarda-simbolo bifacciale” intende quindi esplorare l’immaginario collettivo. E’ stato chiesto ai diversi artisti che partecipano al gioco, di esprimersi liberamente attraverso un’ opera. Sono presenti diverse opere ironiche, come la bandiera dei quattro mori con la lingua blu o con la testa de presidente della Regione sarda Renato Soru con la benda fatta di euro di Antonio Ledda, o il mamuthones proposto da Loredana Bardi al posto del moro, o le bandierine con le vignette satiriche di Franco Putzolu, ma ci sono anche quadri propositivi, come le possibilità di diversi simboli per bandiera sarda di Giorgio Saba, o le bende al vento di E. Lupi e C. Carbonaro, o la “Bandiera del Governatore” di Marcello Manunza, al progetto per Cagliari del gruppo di architetti dell’Università di Firenze, o il video di Claudio Rocchi e Fabrizio Da Prà e altri che attraverso diversi stili, che vanno dal realismo di Angelo Pilloni, Francesco Argiolu, Dina Pala e Roberto Floris (emigrato a Como), all’espressionismo di Matteo Licitra, Alberto Scalas e Antonio Sassu (emigrato in Olanda), dal surrealismo di Giampaolo Desogus, Giuseppe Bosich e Antonello Serra (emigrato a Trento), all’astratto di Francesco Pintus e Diego Vargiu, all’operazione scultorea o materica di Carla Veronese, Gianfranco Pinna, Alessandra Columbu e Franca Tronci, alla Pop Art Di Manuela Laconi, Carla Melis e Francesca Corradini, alle foto denuncia di Pietro Costa. e tante altre proposte. FRANCIA In mostra a Metz artigianato e prodotti sardi Una “settimana sarda” organizzata dal circolo “Città di Cagliari di Mondelange Zollo. Per il Circolo di Mondelange si tratta della prima esperienza organizzativa di un evento così complesso. Il successo riscosso ripaga dell’impegno profuso. L’esposizione di Metz è stata l’occasione per far conoscere anche in questo angolo di Francia la Sardegna, un’ isola ancora misteriosa per tanti. Durante l’esposizione il pubblico ha potuto degustare i prodotti tipici sardi, proposti dalla società “Del Italia” di Villacidro e portati direttamente dalla Sardegna. Da sin., Tarcisio Camedda, Elvira Marras, Giovannina Cau Zollo, sig. Tabone, Benigno Puddu, sig. Lanteri e Giuliana Quai Si è conclusa con un lusinghiero successo la settimana sarda organizzata a Metz dal circolo “Città di Cagliari” di Mondelange. L’esposizione dedicata alla Sardegna si è tenuta dal 14 al 20 marzo organizzata con la collaborazione della libreria caffè “O K Fé des Mots”. 31b Rue du Pont des Morts. Sono stati proposti – come ci segnala la presidente del circolo “Città di Cagliari”, Giovannina Zollo, ha presentato aspetti della cultura sarda, prodotti dell’artigianato e gastronomici La mostra è stata visitata, tra gli altri, Console Generale d’Italia a Metz, Mallimaci, dal presidente della Camera di Commercio Italiana a Metz, Tabone, dal presidente del COMITES di Metz, Lantieri, dai presidenti dei circoli sardi di Behren les Forbach, Benigno Puddu, e Farébersviller, Tarcisio Camedda. Ha fatto gli onori di casa Giovannina USA Lutto dei Sardi a New York per la morte di Franco Soru fondatore del circolo Shardana Il 9 gennaio è morto in un ospedale del New Jersey, per emorragia cerebrale, causata da una banale caduta Franco Soru. Era nato a Sorradile e aveva 62 anni fa. Era uno del gruppo dei soci fondatori del circolo “Shardana”. “Persona perbene, di grande bontà, ottimo sardo, il suo ricordo – aveva scritto Bruno Orrù nel comunicarci la luttuosa notizia – resterà sempre impresso in quanti di noi ebbero la fortuna di conoscerlo”. Il funerale ha avuto luogo lunedi 14 gennaio, nella chiesa Our Lady of Grace, a Brooklyn. IL MESSAGGERO SARDO Dal Mondo SVIZZERA Successo a Zurigo e Lucerna del teatro della Compagnia di Ardauli Presentata la commedia “Imboligos e trassas”, di Mario Deiana, ispirata a La Mandragola di Macchiavelli stata una esperienza ricca di successi e soddisfazioni quella vissuta dalla Compagnia Teatrale “Amentos e Bissos” di Ardauli in Svizzera. Sabato 1 marzo hanno presentato la commedia in limba “Imboligos e trassas” (Imbrogli e sotterfugi), scritta dal Prof. Mario Deiana e vagamente ispirata alla famosa opera teatrale del Macchiavelli, La Mandragola, nella sala parrocchiale della Missione Cattolica Italiana di Zurigo. Lo spettacolo è stato poi replicato a Lucerna. La manifestazione teatrale è stata organizzata dai Circoli Sardi di Zurigo e Lucerna. La Compagnia “Ammentos e Bisos” era già stata in Svizzera nel 2000 quando si esibì a Losanna, Zurigo e Lugano. Il circolo di Zurigo, memore di quella esperienza positiva e molto apprezzata, hanno rinnovato l’invito anche quest’anno coinvolgendo nell’iniziativa anche la comunità sarda di Lucerna, non molto numerosa ma altrettanto attiva. La compagnia teatrale di Ardauli, guidata dal presidente Giovanni Mascia e dal regista Mario Deiana, è arrivata in Svizzera, accompagnata dal sindaco Roberto Putzolu, dopo un viaggio avventuroso a causa degli scioperi. Sono arrivati a Zurigo sabato 1° marzo, e poche ore più tardi sono saliti in scena e si sono esibiti davanti ad un folto pubblico di sardi e di loro amici e parenti. Il divertimento è stato assicurato da una commedia in lingua sarda molto divertente, intitolata Imboligos e trassas. La preoccupazione che il pubblico non sardo avesse difficoltà a capire il testo in limba è stata presto fugata. Il testo agile e semplice, le trovate sceniche ben congegnate e le capacità mimiche e interpretative degli attori hanno reso lo spettacolo fruibile da tutto il pubblico presente, che si è divertito molto. Il giorno successivo, domenica 2 marzo, la Compagnia È Teatrale si è spostata a Lucerna, accolta dal presidente del circolo Antonio Mura. La replica dello spettacolo con gli emigrati sardi di Lucerna ha segnato un altro successo di pubblico e di emozioni, che ancora una volta ha ripagato i componenti della Compagnia dello stress di quelle giornate intense ma bellissime. La tournèe si è conclusa con reciproca soddisfazione e propositi di rivedersi in avvenire. “L’iniziativa – ha rilevato il prof. Mario Deiana – ha dato l’opportunità a numerosi emigrati di sentirsi più vicini alla Sardegna e di rivivere, anche se solo nella finzione scenica, situazioni e ambienti della loro terra natale. È per questo motivo che la Compagnia Teatrale di Ardauli accetta sempre l’invito dei Circoli Sardi, facendo loro omaggio del suo spettacolo (nel senso che non chiede cachet), perché sa con quanto piacere e con quanto entusiasmo gli emigrati sardi accolgono sempre tutto ciò che arriva dalla Sardegna. La miglior ricompensa – ha sottolineato Deiana – è l’affetto e la partecipazione che gli emigrati offrono nei loro confronti. D’altronde anche per i componenti della Compagnia l’incontro con gli emigrati è un momento di arricchimento umano e culturale. Resto sempre affascinato dalla ricchezza interiore e umana degli emigrati, che considero i veri custodi dello spirito sardo e dell’identità sarda. Essi rivelano uno spirito di appartenenza, un attaccamento alle nostre tradizioni e alla nostra terra veramente commovente, che noi sardi residenti in Sardegna raramente abbiamo. Per questo – ha concluso – penso che la sopravvivenza dei Circoli Sardi deve essere sempre garantita perché essi sono come fiaccole dell’antica e affascinante civiltà dei sardi, che mantengono vivo lo spirito di sardità in Europa e nel Mondo”. AUSTRALIA Un libro per raccogliere ricette e piccole memorie dei sardi Coinvolte le comunità sarde per raccogliere il materiale – Iniziativa di Luigi De Luca, sardo acquisito - Il volume sarà pubblicato nel 2010 Raccogliere in un volume le ricette tradizionali sarde, raccolte da amici e amiche sardi che le hanno imparate dai loro genitori. L’idea è venuta a Luigi De Luca, Giudice di Pace nel New South Walles, sposato con una sarda, che sta programmando la pubblicazione di un libro per non disperdere questo patrimonio di conoscenza tramandato, anche in Australia, da persone oggi scomparse. Per avviare la sua iniziativa De Luca ha coinvolto i circoli sardi. “L’idea – ha spiegato, in una lettera inviata ad Ausilia Palmas, tesoriera del circolo di Sydney – è nata durante una visita fatta il 31 dicembre a casa di un’amica, Rina Favot”. “Durante una conversazione, fra chi resta e chi se ne va, è saltata fuori l’idea di raccogliere ricette e piccole memorie, per non far morire le nostre conoscenze assieme ai nostri cari. Continuare a fare gli stessi dolci o altre ricette da loro tramandate, diventa un punto di riferimento per quanti non hanno avuto il piacere di conoscerli, che potranno almeno avere la gioia di sapere e capire quanto importanti siano stati in vita. E, grazie a loro, le loro idee e le specialità che hanno realizzato per tanti anni potranno essere presenti a tavola e continuare a dare la stessa gioia e piaceri di gola durante pranzi o cene fra amici e familiari”. De Luca vorrebbe raccogliere nel volume insieme alle ricette, frasi e piccole memorie. Sarebbe un regalo bellissimo per chi rimane e per coloro che hanno saputo condividere bei momenti. De Luca si è rivolto ad Ausilia Palmas “in memoria del nostro passato fatto di buoni e cordiali ricordi di scambio di idee e culturali, apprezzamento delle tue pietanze fatte in casa per me e per Gavina agli inizi del 1990; senza comunque dimenticare che tu hai sempre avuto grande influenza fra i Sardi d’Australia e che grazie a te e tuo marito siamo riusciti a fare diverse presentazioni di pietanze e dolci sardi anche al Parlament House”. De Luca – che ha due figli concepiti in Sardegna – sottolinea l’importanza dell’iniziativa per chi ama veramente l’Isola. Ha pianificato la pubblicazione del volume per il 2010. Sottolinea che le spese per la pubblicazione sono a totale carico suo e della sua famiglia “per il semplice fatto che non vogliamo speculare sulla nostra comunità e vogliamo lasciare un segno positivo alle prossime generazioni”. 29 L’Argentina chiama e la Sardegna risponde Ogni domenica mattina, dalle undici alle dodici, è possibile stabilire, e mentalmente percorrere, un ponte ideale che dall’Argentina arriva, dritto dritto, qui in Sardegna. La trasmissione radiofonica-televisiva che mette in contatto l’Argentina con la Sardegna (che è possibile seguire in diretta collegandosi, via Internet, al sito www.am890radiosoberanìa.com.ar), ha per titolo “Sardegna nel cuore”. E già, questo, racconta varie cose. È presentata da una sarda, Teresa Fantasia che, da circa sessant’anni vive nel Sud America. Ne aveva solo sette quando, il 31 dicembre del 1948, partì da Pattada e salì, con i suoi sei fratelli e i genitori, nella nave Santa Cruz, che li avrebbe condotti lontano dalla loro terra natìa. Cercare altre terre con la speranza di un futuro migliore. Era il sogno di tanti allora. Ed è stato, 60 anni addietro, anche il sogno-speranza dei genitori di Teresa, Nanneddu Fantasia – un calzolaio molto apprezzato e che ancora, in tanti, a Pattada ricordano – e Toiedda Zazzu. Dovremmo ricordarlo più spesso, oggi, quando si affronta, in Italia, il discorso dell’immigrazione. Chi abbandona la propria terra – soprattutto se si è responsabili del presente e del futuro dei figli – non lo fa mai a cuore leggero, per spirito di avventura, per un bisogno di esplorare nuovi lidi. È spesso la necessità a dare un senso al passo, a dare forza ad una decisione sofferta. Oggi Teresa, sposata felicemente con Eduardo, madre orgogliosa di Juan Pablo e nonna di Melina Sofia, abita nella città di Buenos Aires e trascorre serenamente la sua vita da pensionata. I suoi interessi sono molteplici ma quello che maggiormente la gratifica è, appunto, il contatto domenicale con la sua terra natìa e con i Sardi sparsi nel pianeta. “Sardegna nel cuore” è una trasmissione bella da ascoltare. Ben costruita, concede spazio a tutti coloro che hanno qualcosa da dire e... da dare, se è vero – come è vero – che il condividere con altri i propri pensieri, la propria musica, la propria poesia, la propria arte insomma, crea una situazione sinergica che fa crescere, perché invita alla riflessione, allo scambio di idee, alla crescita culturale. Teresa parla, racconta, comunica – di volta in volta – ai suoi radioascoltatori la storia e le novità che riguardano soprattutto la sua-nostra terra. E lo fa... con la Sardegna nel cuore! Emerge, infatti, dal suo dire, l’amore senza confini che ancora oggi la lega all’ isola dei nuraghi. È un cordone ombelicale mai spezzato, perché farlo avrebbe potuto creare, forse, problemi di identità o mancanza di memoria. Questo suo continuo “dissetarsi” alle fonti sarde è un doveroso e piacevole viaggio a ritroso, fatto di emozioni. Emozioni che diventano inevitabilmente nostre quando, la domenica mattina, apre la sua trasmissione con la voce di Andrea Parodi o Tonino Puddu, di Alessandro Catte o Piero Marras, di Andrea Poddighe o Quintomoro... Con la lettura di alcuni articoli tratti dai vari quotidiani e settimanali sardi... Con le interviste a Gino Marielli, a Marisa Sannia, a Giovanna Mulas, a Maria Giovanna Cerchi. Per, poi, parlare del nostro mare e del rischio della cementificazione selvaggia, della Madonna di Bonaria, del nuraghe Orolio – che va salvato – del Coro Polifonico Oschirese. Perfino del profumo e del sapore del torrone di Tonara e di Pattada. Teresa fa tutto questo con l’entusiasmo di sempre, e non dimentica mai – fra le altre cose – di far “sentire” i silenzi di pietra dei bambini del Chaco, del Darfour, dell’Uganda... e, all’occorrenza, le vocine di bambini più fortunati che, da vari paesi della Sardegna, parlano con lei, tramite telefono, per raccontare i loro progetti di solidarietà e di pace. Rosalba Satta Ceriale 30 Sport CALCIO Il Cagliari espugna Livorno e si avvicina alla salvezza Straordinaria rimonta trascinata da Andrea Cossu e dal bomber Robert Acquafresca - La squadra di Ballardini in serie positiva è stata sconfitta solo dal Milan a San Siro he rimonta, vecchio cuore rossoblù! Grazie al successo esterno di Livorno (finalmente, il Cagliari non vinceva in trasferta dalla prima giornata di campionato a Napoli), in un delicato scontro salvezza, la squadra di Ballardini ha compiuto un grande passo avanti in classifica, portandosi due punti sopra il terzultimo posto, con quattro squadre dietro, a cinque giornate dal termine del campionato. Una vittoria fondamentale, un successo meritato per il gioco espresso allo stadio “Picchi” e le tantissime occasioni da gol create. La doppietta di Robert Acquafresca, sempre più decisivo, ha ribaltato il risultato C che vedeva i toscani subito in vantaggio con Galante, dopo appena un minuto e mezzo di gioco. Ma oltre ai due gol, i rossoblù hanno colpito anche quattro pali con Agostini, Matri e per ben due volte con lo stesso Acquafresca. La vittoria che ci voleva, arrivata al momento giusto. Perché il Cagliari non solo non vinceva lontano dal Sant’Elia da una vita, ma nei precedenti scontri diretti in trasferta era uscito sempre con le ossa rotta. Ed ora la classifica, finalmente, sorride alla squadra sarda, soprattutto dopo la restituzione dei tre punti di penalizzazione, da parte della Corte di giustizia federale, in un primo momento inflitte dalla Disciplinare per il “caso Grassadonia”. Quella che poteva sembrare una mazzata per la squadra di Ballardini – perdere tre punti in piena corsa salvezza – si è trasformata invece in un’arma in più. Perché non solo la classifica non è mutata, ma quella penalizzazione ha dato una spinta in più a Lopez e compagni verso la rimonta salvezza. Ferito nell’orgoglio, sentitosi ingiustamente penalizzato, il Cagliari ha trovato in quella prima e provvisoria sentenza, forze ed energie maggiori da profondere sul campo. Ed i risultati si sono visti: due vittorie consecutive in casa, contro Torino e Atalanta, pareggio in casa della Sampdoria (ma che beffa, raggiunto all’ultimo minuto dopo una gara dominata e un gol regolare annullato), ancora un pareggio, sofferto ma meritato, in casa con la scatenata Roma e solo una sconfitta, a San Siro con il Milan, prima dell’exploit di Livorno. Insomma, nelle ultime sei partite, il Cagliari ha ottenuto tre vittorie, due pareggi ed una sola sconfitta. Una media che gli ha consentito di fare un bel balzo in avanti in classifica e di ritrovarsi nell’inaspettata condizione di CALCIO La bella favola di Andrea Cossu Il “gioiellino” nato a Cagliari è tornato nell’Isola dopo sette anni da emigrato del pallone Anche nell’importantissima vittoria di Livorno, contro una diretta concorrente per la salvezza, è stato tra i migliori in campo, confermandosi uno dei principali protagonisti della splendida rimonta del Cagliari. Peccato solo per quel cartellino giallo che non gli permetterà di giocare il secondo scontro diretto consecutivo, con l’Empoli al Sant’Elia. Stiamo parlando di Andrea Cossu, nato a Cagliari il 3 maggio 1980, tornato a vestire la casacca rossoblu a gennaio, dopo aver passato gli ultimi sette anni a fare la spola tra Verona e la Sardegna. Strano il suo destino. Costretto ad “emigrare” giovanissimo, dopo l’esordio nell’Olbia in C2 all’età di 16 anni, Verona è diventata presto la sua seconda casa. Qui Cossu si è subito messo in luce, diventando un calciatore professionista, dotato di piedi buoni e ottima visione di gioco. Ma proprio quando il Cagliari si è accorto di lui, riportandolo in Sardegna (stagione 2005/06) il piccolo fantasista cagliaritano non è riuscito a dimostrare tutto il suo valore e dopo un’annata di alti e bassi (22 presenze e zero gol) è stato ceduto dall’allora direttore generale Oreste Cinquini, che lo ha rispedito a Verona. Tornato nella sua seconda casa, Cossu, però, non è stato più lui. Complice anche la precaria situazione dello storico club scaligero che è finito in serie C, Cossu ha conosciuto tempi bui, la panchina, addirittura la tribuna. Ma quando ormai sembrava perso, come calciatore, ci ha pensato Massimo Cellino a farlo rinascere. Diciamolo subito, l’intuizione del presidente rossoblu è stata ancora una volta vincente. In pochi, infatti, avrebbero potuto prevedere che Cossu passasse improvvisamente dalla panchina di serie C ad un posto da titolare in A, risultando ogni domenica tra i migliori in campo. Ed invece, così è stato. Dopo gli acquisti di Storari e Jeda, l’ingaggio del fantasista cagliaritano ha rappresentato davvero un notevole colpo di mercato, una piacevole sorpresa per tutti i tifosi sardi. E lui ha ripagato la fiducia di Cellino – e del tecnico Ballardini che gli ha dato subito una maglia da titolare, facendolo giocare in più ruoli, compreso il regista arretrato in assenza di Conti – sfoderando prestazioni maiuscole e contribuendo alla rincorsa del Cagliari verso una traguardo chiamato salvezza. Aprile 2008 essere lui ora padrone del proprio destino, con due punti di vantaggio sulla zona calda da amministrare, da qui alla fine del campionato. Anche perché il calendario assegna al Cagliari partite non certo facili e mai come quest’anno il finale di stagione è stato così equilibrato e incerto, con numerose squadre ancora in lotta per tutti gli obiettivi, dallo scudetto (il Cagliari affonderà l’Inter in trasferta il 27 aprile), alla Champions (Fiorentina al Sant’Elia il 4 maggio), all’Uefa (Udinese in trasferta l’11 maggio), passando naturalmente per la salvezza, con i rossoblu che avranno due match-point da giocarsi in casa, davanti ai propri tifosi, con Empoli (20 aprile) e Reggina, all’ultima giornata, il 18 maggio. E molte situazioni, soprattutto in coda, potrebbero ribaltarsi continuamente visto l’alto numero di scontri diretti e una squadra come la Reggina, che nelle ultime quattro partite deve affrontare, nell’ordine, Parma, Catania, Empoli e appunto Cagliari: quattro scontri diretti consecutivi, tutti decisivi. Sarà dunque un finale di campionato da vivere al cardiopalma, che s’annuncia ricco di insidie e colpi di scena. Ma la squadra di Ballardini sta dimostrando, innanzi tutto, di essere in gran forma, anziché stanca dopo aver disputato tante partite. Un bel biglietto da visita per la volata finale. Il Cagliari gioca bene e ha ritrovato la via del gol. E di questo bisogna dare merito al quarantaquattrenne tecnico di Ravenna, che ha saputo ricmpattre un gruppo depresso che sembrava ormai destinato alla retrocessione. Non solo, alzi la mano che a dicembre, in piena tempesta sonettiana, avrebbe scommesso un euro sulla rimonta di una squadra che ha concluso il girone d’andata con soli 10 punti in classifica. E anche l’avvio di Ballardini non era stato tra i più felici: subito due sconfitte di fila, in casa con l’Udinese e a Reggio Calabria. Ma l’allenatore rossoblu non si è perso d’animo, continuando a dispensare ottimismo e grazie al duro lavoro sul campo è riuscito a ricostruire una squadra a pezzi. Con un merito in più, perché lo ha fatto passando attraverso il gioco. Ha puntato subito sui giocatori di classe – sbagliando inizialemte solo sulla discutibile scelta di insistere con Larrivey centravanti, trascurando Matri e Acquafresca – puntando tutto sui nuovi arrivati Jeda e Cossu, che hanno contribuito a far fare alla squadra un salto di qualità, stupendo tutti, in certe partite, quando ha preferito all’incursore Biondini il più tecnico Fini per un centrocampo dai piedi buoni anziché solo polmoni. Ma le scelte, a volte rischiose, hanno ripagato alla grande l’ex allenatore delle giovanili del Milan, uno che è cresciuto calcisticamente studiando Sacchi, che aveva avuto come allenatore quando giocava, da centrocampista, a Parma. Il suo “albero di Natale”, ovvero il 4-3-2-1, sta riscuotendo successi anche in una squadra che lotta per salvarsi, quando spesso si rinuncia magari a qualche giocatore di qualità per dare più robustezza ai reparti. Ma con gente come Foggia, Jeda, Cossu, Fini, Matri e Acquafresca te lo puoi permettere. Aggiungi poi lo straordinario momento di forma che sta attraversando Conti, divenuto finalmente il leader della squadra, e il ritrovato assetto difensivo, grazie a Canini che non sta facendo rimpiangere l’infortunato Bianco, ed ecco che il mix vincente è bello pronto. Ora il Cagliari è una squadra che gioca a memoria, che scende in campo per fare risultato contro qualunque squadra, poco conta se in casa o fuori. Così è stato al Sant’Elia, tornato finalmente ad essere un fortino inespugnabile dopo le sei sconfitte subite nel girone d’andata. Con Ballardini in panchina, sono arrivati ben cinque vittorie e due pareggi davanti al proprio pubblico, un ruolino di marcia da zona Champions. Ora non resta che proseguire su questa strada, affrontando l’ultimo sforzo. Un mese ancora e sapremo se la missione impossibile scattata a gennaio è stata portata felicemente a compimento. In attesa di conoscere anche quale sarà il futuro societario del glorioso club rossoblu, perché il presidente Cellino, nelle ultime settimane, ha ribadito più volte la sua ferma intenzione di voler vendere il Cagliari e lasciare il mondo del calcio a fine stagione, augurandosi di poterlo fare dopo aver salvato la squadra. Staremo a vedere. Andrea Frigo IL MESSAGGERO SARDO Sport HOCKEY PRATO È il Suelli la squadra regina La società della Trexenta ha ambizioni di scudetto - L’Amsicora si è rinnovata puntando sui giovani per aprire un nuovo ciclo sorpresa, la conferma. È il Suelli, la squadra isolana, leader in campo nazionale nell’hockey su prato. La formazione allenata da Luca Pisano da alcuni anni viaggia nelle alte sfere del massimo campionato maschile. Ha soppiantato nell’elite nazionale la formazione che più di tutte in Sardegna ha vinto scudetti in questa dura quanto affascinante disciplina: l’Amsicora di Cagliari. Una squadra simbolo di un piccolo centro della Trexenta, poco più di mille abitanti. La possiamo definire assieme favola e miracolo di un club che appartiene alla sana provincia. Molto sacrificio e voglia di combattere ad armi pari con le più titolate squadre italiane. Qualche anno fa è andata vicina alla conquista dello scudetto, perdendo in una doppia finale tutta sarda, contro l’Amsicora. Una rincorsa verso le piazze che contano iniziata senza clamore, ma poi concretizzatasi in una escalation di risultati e successi. Quest’anno il Suelli punta ad andare in finale per tentare di conquistare, finalmente, il tanto agognato scudetto. La formula del campionato, prevede, infatti i play off. Le prime quattro squadre classificate hanno il diritto di giocarsi l’ammissione al confronto decisivo valido per l’assegnazione del titolo tricolore. E la formazione trexentina non nasconde le proprie ambizioni. Le parole del tecnico Luca Pisano sono chiare: “Abbiamo un gruppo di giocatori di alto livello, tutti capaci di fare la differenza in qualsiasi momento. Arrivare fino in fondo. La finale sarebbe un traguardo prestigioso per noi. Ma non ci mettiamo limiti. Cerchiamo di tenere alta la concentrazione, poi vedremo”. Mentre scriviamo il Suelli occupa il secondo posto in classifica, staccato di otto lunghezze dalla capolista Brà. Mancano cinque giornate alla fine della stagione regolare, poi scatteranno i play off. Finora la formazione di Pisano ha ottenuto otto vittorie, quattro pareggi e una sola sconfitta, peraltro in casa, per 3 a 2, proprio contro la prima in classifica. La vittoria più consistente l’ha ottenuta contro il Cus A Torino: 8 a 2. Ma è significativa anche quella per 5 a 1 ai danni del Cus Catania. Le soddisfazioni maggiori, però, sono arrivate dal doppio successo nel derby contro l’Amsicora. 3 a 2 il 20 ottobre scorso nella partita di andata e secco 3 a 0 in quella di ritorno. Reti firmate da Senis, Cuccu e Pitzalis, trio delle meraviglie made in Sardinia. Tutti i giocatori meritano comunque un plauso, per il gioco che esprimono e l’abnegazione che mettono in campo. Dilettanti, ma pur sempre atleti che fanno fatica. E la gioia la condividono con tutto il paese, che vede in questa squadra di hockey, il fiore all’occhiello del piccolo centro trexentino. Ma a Suelli in questi ultimi anni hanno lavorato sodo per allestire anche una degna formazione del gentil sesso. Giovanissime grintose. Risultato? Le ragazze militano nella massima serie e sembra che la permanenza in serie A, non sia troppo in discussione. Una matricola brillante e determinata. Ma occorrerà lottare in ogni partita per assicurarsi il traguardo minimo. Tanto per citare qualche dato, si segnala che la vittoria più larga del Suelli si è registrata contro il Butterfly, 6 a 0 il finale. La sconfitta più pesante è arrivata per mano della Libertas San Saba Roma, che ha inflitto alle giovani suellesi cinque reti. Nel massimo campionato femminile milita anche le squadra dell’Amsicora, allenata dal redivivo Roberto Carta, che punta in alto. È a stretto contatto con il vertice della classifica e ha come traguardo disputare i play off scudetto. Finora 4 vittorie in casa e tre in trasferta. La Ferrini, dal suo canto, non dovrebbe avere problemi a centrare la salvezza. In attesa della ripresa del campionato, in questo momento, in classifica, si trova a ridosso del Suelli. In zone medio basse della graduatoria. Tutte le tre squadre isolane stanno seguendo un andamento in linea con gli obiettivi prefissati ad inizio stagione. Il campionato femminile riprenderà dopo una lunga sosta, per gli impegni della nazionale, il 18 maggio per ATLETICA La rinascita del Trofeo Alasport Dopo tre anni di interruzione si è disputata la manifestazione di atletica leggera più importante della Sardegna Dopo tre anni di interruzione è tornato alla grande il Trofeo Alasport, la manifestazione di atletica più importante e gloriosa dell’isola. La creatura del prof. Antonello Baltolu che con passione estrema l’ha portata avanti per 32 anni ma che per difficoltà di ordine prevalentemente finanziarie aveva dovuto interrompere nel 2005, ha riportato domenica 6 aprile nell’altopiano di Alà dei Sardi la folla degli appassionati e dei fondisti che rappresentano il meglio a livello mondiale. Fra i concorrenti ancora una volta a farla da padroni le “gazzelle” africane fra cui i più titolati esponenti Keniani ed etiopi, plurivittoriosi quest’anno nei circuiti internazionali. “Abbiamo dovuto affrontare difficoltà di ogni genere per organizzare nel modo più consono la gara – ha commentato con accenti commossi al termine della faticosa ma splendidagiornata di sport l’indaffaratissimo Antonello Baltolu – ma ne è valsa ancora una volta la pena. Il nostro piccolo paese è stato nuovamente all’attenzione dei più diffusi e importanti quotidiani e dei “media” nazionali e internazionali. Abbiamo mostrato al mondo intero 1a faccia più bella e pulita della nostra Sardegna e di una zona interna purtroppo spesso negletta e colpevolmente trascurata anche da chi dovrebbe di essa aver maggior cura. Il Trofeo è tornato a nuova vita nonostante molti avessero mostrato disinteresse. I tantissimi nostri piccoli atleti che hanno la passione per la pratica dello sport e con esso si emancipano e progrediscono nella civiltà e nella corretta educazione sociale e civile meritano la massima attenzione di chi può e deve sostenerli. Le centinaia di giovanissimi che sono scesi in pista domenica hanno reso onore ad Alà dei sardi e alla Sardegna tutta”. E’ stata una festa continua con i corridori che hanno percorso gli 11 Km del duro circuito fra le foreste di lecci e sughere che circondano la cittadina di Alà, incoraggiati da una folla entusiasta e plaudente. L’intera comunità è stata protagonista quanto gli atleti con sempre in prima fila, nelle categorie maggiori i ragazzi 31 concludersi il 22 giugno. Dicevamo dell’Amsicora maschile, che negli ultimi tempi ha conosciuto un leggero declino. La causa è nel rinnovamento della squadra, che comunque ben si sta comportando nel torneo. I tanti campioni che hanno vinto scudetti, giocato in Nazionale e partecipato alla Coppa dei Campioni, per via dell’età, non più giovanissima, hanno dovuto abbandonare. Ed è normale che sia iniziata in casa amsicorina, una fase nuova, improntata alla crescita dei più giovani che si affacciano alla ribalta nazionale. Fino a qualche anno fa, giusto per parlare dei tempi più recenti della storia della squadra cagliaritana, l’undici verde amsicorino poteva contare su giocatori del calibro di PierPaolo e Roberto Giuliani, di Alessio Raggio, Stefano e Roberto Pucci, Fabrizio Dubois e altri ancora che hanno firmato pagine indimenticabili per l’hockey sardo e continentale. Hanno indossato la maglia della nazionale più volte con risultati soddisfacenti. Per non parlare del giocatore allenatore Fernando Ferrara, italo-argentino, oggi alla guida delle squadre azzurre. Ha vinto scudetti dapprima con il Cernusco e dopo con l’Amsicora. Ha partecipato con la nazionale argentina alle olimpiadi, risultando negli anni uno dei più forti bomber a livello internazionale. Non sappiamo se la squadra attuale possa riaprire il ciclo vincente e fortunato del passato. Non si possono fare paragoni con i campioni sopraccitati, ma certamente per seguire quella scia, serve e servirà tanto lavoro e voglia di essere competitivi, oltre naturalmente ad allenamenti e una buona dose di sacrificio. Una società cosi gloriosa deve porsi l’obiettivo di continuare ad avere una scuola hockeistica ad un buon livello, quindi, puntare sempre sui giovanissimi da coltivare e far maturare e in seguito portarli alla ribalta del massimo campionato. Intanto dalla serie A-2 maschile arrivano buone notizie dalla Ferrini Cagliari, che è in piena corsa per la promozione. Un purgatorio che dovrebbe durare appena una stagione. Punta in alto anche il Cus Cagliari, del bomber nigeriano Nuhu Jatau. Attualmente è tra le prime quattro della graduatoria e sta tenendo testa alle squadre di vertice. Gli universitari non nascondono ambizioni da primato. Avversarie scomode fino alla fine sono il Team Bologna e l’Eur Tevere Roma. Il torneo si concluderà il 17 maggio. Da questa analisi generale sull’andamento delle squadre sarde nei vari campionati, si intuisce come l’hockey sardo goda di buona salute e abbia complessivamente significative prospettive. Andrea Porcu dell’Etiopia, maschi o femmine. E’stata una suggestiva e prestigiosa vetrina per i concorrenti anche per Alà ed il suo circondario, che nell’occasione hanno offerto visioni incomparabili ed amichevole accoglienza a tutti. Alla fine premi per tutti e festoso incontro nelle sale del Centro sociale per un ricco pranzo comunitario con le più classiche ed assai apprezzate pietanze locali, con la promessa da parte di ciascun atleta di essere al via anche nel 2009, magari qualcuno con al collo una medaglia olimpica. Questi i risultati: Assoluti uomini metri 11.000: 1° Tariku Bekele (Etipia) fratello minore del pluricampione mondiale e recordman in varie specialità, Kenesisa Bekele; 2° Eliud Kipchoce (Kenia); 3° Richard Mateelong (Kenia); 4° Gideon Ngatuny (Kenia); 5° Edwin Soi (Kenia). Primo degli italiani si è piazzato Andrea Lalli (FF Gialle) che è giunto dodicesimo. Primo dei sardi il giovane olbiese di origine marocchina Oualid Abdelkader che la domanica precedente si era affermato ad Ozieri nella Quarta edizione del Trofeo Monte Acuto Marathon che aveva già vinto nel 2007. Classifica donne: distanza metri 5500: 1° Mestawet Tufa (Etiopia); 2° Priskah Jepetling Cherono (Kenia); 3° Linet Masai (Kenia); 4° Pauline Korikwiang (Kenia); 5° Jane Kiptoo (Kenia). Prima delle italiane Federica Dal Ri, seguita da Jessica Pulina di Plaghe, campionessa italiana allieve, prima delle atlete sarde. Gerolamo Squintu Cultura 32 Storia dei Sardi Nuragici Per gentile concessione dell’Autore e dell’Editore Domus de Janas, pubblichiamo la prefazione di questa nuova importante opera del prof. Massimo Pittau a distinzione fra la preistoria e la storia è conosciuta perfino dagli alunni delle scuole medie – almeno dai più bravi –: la preistoria di un popolo è quella che può essere ricostruita esclusivamente coi “documenti materiali” lasciati da questo popolo, documenti materiali che vengono ricercati, analizzati e interpretati dagli archeologi, mentre la storia di un popolo è quella che può essere ricostruita soprattutto coi “documenti scritti” lasciati dallo stesso popolo, i quali vengono ricercati, letti e interpretati dagli storici. Pertanto il discrimine tra la preistoria e la storia dei popoli è determinato dalla importantissima e anche difficilissima invenzione umana che è stata la “scrittura”: prima della scrittura conosciuta e adoperata da un popolo c’è dunque la sua preistoria, dopo la scrittura c’è la sua storia. In epoca piuttosto recente gli specialisti hanno creato il vocabolo – col relativo concetto – di «protostoria», la quale in linea generale viene intesa come l’epoca a cavallo fra la preistoria di un popolo e la sua storia. In via specifica però non pochi studiosi intendono per protostoria di un determinato popolo, l’epoca che può essere ricostruita in base ai “documenti scritti” lasciati non dal popolo in questione, bensì da altri popoli, coi quali il primo è entrato in contatto e in rapporti. Ciò premesso, siccome i Sardi, creatori della famosa «civiltà nuragica», non hanno lasciato – almeno per quanto risulta fino ad ora – “documenti scritti”, sembrerebbe che a proposito dei Sardi Nuragici si possa parlare solamente di preistoria, alla quale sarebbe interessata soltanto la archeologia, esattamente come in linea di fatto è avvenuto sino al presente. Senonché è del tutto certo e noto che il popolo nuragico ha avuto numerosi contatti e stretti rapporti, oltre che coi Fenicio-Punici, coi Greci e soprattutto coi Romani, popoli che al contrario hanno fatto largo uso della scrittura e che – con grande fortuna della civiltà umana tutta – hanno lasciato molto numerose e anche molto ampie opere scritte. In queste opere di certo non sono numerosi e tanto meno ampi i riferimenti che gli autori greci e romani fanno ai Sardi Nuragici, però questi riferimenti ci sono e sono anche sufficienti perché degli antichi Sardi Nuragici si L IL MESSAGGERO SARDO possa delineare una protostoria, intesa nel modo che abbiamo or ora detto. Dunque quella che noi delineiamo con la presente opera è, in termini esatti, la «Protostoria dei Sardi Nuragici», la prima in assoluto che viene composta e presentata alla considerazione dei Sardi e dei numerosi amici della Sardegna. D’altra parte, dato che l’autore della presente opera ovviamente ha interesse a che essa sia accolta e letta dal maggior numero di Sardi e di amici della Sardegna, nel timore che il desueto e non molto trasparente vocabolo protostoria fosse un ostacolo alla sua divulgazione e lettura, ha deciso di intitolarla senz’altro «Storia dei Sardi Nuragici». E d’altronde, a ben Il prof. Massimo Pittau considerare la questione e a prescindere dai vocaboli adoperati, la «storia dei Sardi Nuragici», almeno nelle sue linee generali, c’è realmente nella presente opera, ricostruita non su “documenti scritti dei Sardi Nuragici”, bensì sui “documenti scritti dei Greci e dei Romani”. Il risultato più importante che ci lusinghiamo di aver conseguito con questa nostra «Storia dei Sardi Nuragici» è quello di avere evidenziato, molto meglio di quanto si sia fatto sino ad ora, il ruolo di primissimo piano che i Sardi Nuragici hanno svolto nel quadro storico del Mediterraneo antico, nel millennio che va dal secolo XIII al III avanti Cristo. Soprattutto riteniamo da un lato di avere avvalorato la tesi o intuizione di Giovanni Patroni, che aveva definito la Sardegna, in virtù della sua «civiltà nuragica» e attorno all’anno 1000 a.C., «la perla dell’occidente mediterraneo», dall’altro di aver dimostrato che la prima vera civiltà del Mediterraneo centro-occidentale è stata appunto la «civiltà nuragica», anche in virtù del fatto che pure dalla Sardegna sono partiti i primi e importanti impulsi al nascere e all’affermarsi della grande «civiltà etrusca» nella penisola italiana. In realtà queste due civiltà erano strettamente e intimamente legate fra loro, in virtù di una loro comune matrice originaria, anche se, per motivi storici che vedremo più avanti, hanno finito col differenziarsi parecchio l’una dall’altra: certamente la «civiltà etrusca» assai più brillante di quella nuragica, ma per converso la «civiltà nuragica» di alcuni secoli più antica di quella etrusca. Insomma, riteniamo di avere mostrato e dimostrato che in quel glorioso periodo storico della loro terra i Sardi hanno giocato il ruolo di protagonisti nella loro storia, il ruolo di “soggetti” attivi del loro destino e non semplicemente il ruolo di “oggetti” passivi delle conquiste di popoli stranieri, come purtroppo è avvenuto a lungo nei secoli successivi. Riteniamo pertanto di avere scritto una “storia della Sardegna” vista dalla parte e dalla prospettiva dei Sardi stessi e non più dalla parte e dalla prospettiva dei successivi popoli invasori e conquistatori, secondo quanto invece fanno chiaramente intendere i titoli delle seguenti opere – d’altronde egregie da molti punti di vista – che sono state pubblicate di recente sulla Sardegna: La Sardegna fenicia e punica, La Sardegna romana, La Sardegna bizantina, La Sardegna pisana e genovese, La Sardegna aragonese, La Sardegna spagnola, La Sardegna sabauda. In posizione diametralmente opposta noi ci lusinghiamo di avere composto e pubblicato una storia che avremmo potuto intitolare anche Storia della Sardegna Nuragica. Il quale ultimo titolo del resto ricalca quello di una nostra precedente opera, che ha avuto un notevole successo editoriale e che di recente è stata di nuovo pubblicata, ma aggiornata e migliorata: La Sardegna Nuragica. Nel riscostruire questa “storia della Sardegna nuragica fatta dai Sardi come protagonisti” ci siamo sentiti in diritto e in dovere di individuare, criticare e respingere con decisione quell’atteggiamento, molto frequente fra gli studiosi della Sardegna antica, forestieri e purtroppo anche sardi, che abbiamo chiamato xenomania, cioè “infatuazione dei forestieri”; atteggiamento che consiste nell’attribuire numerosi e anche importanti fenomeni, aspetti e fatti della «civiltà nuragica» a popoli forestieri: i Micenei, i Ciprioti, i Fenici, i Greci, gli Etruschi, i Cartaginesi. Non lo si può affatto negare: dalla enfatizzazione delle opere e delle azioni di questi popoli forestieri, che si constata nelle pubblicazioni archeologiche, storiche e linguistiche relative alla Sardegna antica e composte da numerosi studiosi di varia estrazione culturale e geografica, risulterebbe che i Sardi Nuragici siano stati continuamente in una posizione di totale ricettività e passività. Tutto al contrario noi ci lusinghiamo di poter mostrare e dimostrare una ben differente posizione di attività e di iniziativa dei Sardi Nuragici nel mandare avanti la loro storia in quei numerosi secoli e anche nell’influenzare la storia di altri popoli circonvicini. www.ilmessaggerosardo.com