EMIGRAZIONE
EDILIZIA
SERVITÙ MILITARI
CULTURA
INCHIESTE
SPORT
A Cagliari
la Conferenza
dei Sardi
nel Mondo
Contributi
regionali
per l’acquisto
della prima
casa
Restituiti
alla Regione
immobili
dismessi per
un valore
di 200 milioni
di euro
L’attrice
Fernanda
Montenegro
nel paese
dei nonni
alla ricerca
delle radici
I sardi di
Stoccarda:
come è
cambiata
la condizione
degli emigrati
in Germania
Il Cagliari
espugna
Livorno
e si avvicina
alla salvezza
a pagina 3
a pagina 8
a pagina 30
IL
MESSAGGERO
SARDO
a pagina 9
a pagina 15
a pagina 16-17
Mensile della Regione
Autonoma della Sardegna
per i Sardi nel mondo
www.ilmessaggerosardo.com
Anno XL / Aprile 2008
Rivoluzione dalle urne
Vince il PdL di Silvio Berlusconi
raddoppia la Lega di Bossi
tiene il PD di Veltroni
scompaiono la Sinistra e i Socialisti
L
e elezioni politiche dell’aprile 2008 hanno avuto un
esito clamoroso e inaspettato. Ha vinto, come era
nelle previsioni, il Popolo delle Libertà, la formazione
politica guidata da Silvio Berlusconi, che tornerà a
guidare il governo del Paese per la terza volta. Un
contributo importante al successo è venuto dalla Lega
di Bossi che ha raddoppiato i consensi. Il Partito
Democratico guidato da Walter Veltroni non è riuscito
nella rimonta. Ha corso da solo e ha ottenuto un
risultato numericamente non disprezzabile, ma non è
riuscito a colmare il divario con il PdL.
Il fatto che non ha precedenti, inatteso e non ipotizzato
da nessun osservatore, è la scomparsa dal Parlamento
tutte le forze politiche intermedie e minori. Sono stati
cancellati con il voto del 13-14 aprile la Sinistra
Arcobaleno e con essa Rifondazione Comunista, I
Comunisti Italiani e i Verdi, e tutte le altre formazioni
della sinistra radicale, i Socialisti, ma anche la Destra di
Storace e tutta la miriade di piccole formazioni. La
semplificazione del sistema, sempre invocata, che i
partiti non sono riusciti mai a fare, è stata realizzata
dagli elettori che hanno ridotto a poche unità le forze
rappresentate in Parlamento: PdL, Lega, PD, UDC e
Italia dei Valori.
Berlusconi potrà governare con una maggioranza
solida sia alla Camera con 340 seggi contro i 275 delle
opposizioni (239 di PD-IdV e 36 di UDC), che al Senato
con 168 contro133 (130 di PD-IdV e 3 di UDC).
Il Centrodestra ha vinto anche in Sardegna
conquistando cinque dei nove seggi al Senato e 9 dei 18
seggi alla Camera. Il PD, pur perdendo, ha contenuto la
sconfitta. Anche nell’Isola Sinistra Arcobaleno è
rimasta sotto la soglia del 4% (3.587), mentre i Socialisti
si sono attestati sull’1,55, la Destra sull’ 1,54, il Psd’az
sull’1,52, Sardigna Nazione sullo 0,73.
Il voto del 13-14 aprile non avrà ripercussioni sulla
Giunta regionale. Il presidente Renato Soru ha
dichiarato che intende concludere il mandato che scade
nel 2009 anche perché il risultato nell’Isola, pur non
discostandosi dalla tendenza nazionale, è meno pesante.
Editoriale
2
Messaggio dell’Assessore del Lavoro
La Conferenza Internazionale
“I Sardi nel Mondo”
momento di analisi
La Conferenza Internazionale “I Sardi nel Mondo”
vuole essere per la nostra isola oltre che occasione di
incontro tra i sardi presenti nei cinque continenti, un
prezioso momento di analisi delle diverse problematiche
collegate al fenomeno delle migrazioni.
La nostra terra è stata per decenni luogo di partenza di
emigranti, che si sono rivolti, in diverse fasi storiche, sia
verso il “continente” d’Italia, che verso mete più
lontane. Grazie all’esperienza accumulata, la Sardegna
sa bene che l’emigrazione è un processo vasto e
variegato, fatto anche di sofferenze. Ma sa anche che
l’emigrazione può essere occasione di arricchimento che
viene dal confronto, dall’incontro con culture diverse
dalla nostra. Dal 1989, data dell’ultima “Convenzione
programmatica dell’Emigrazione”, le caratteristiche del
fenomeno sono cambiate. Rispetto ad allora sempre più
giovani partono dalla Sardegna già con un titolo di
studio, ed è cresciuto il numero di donne che lasciano la
nostra terra. Nel contempo assistiamo a movimenti
immigratori che hanno coinvolto la Sardegna come
terra che accoglie. Nella sostanza l’emigrazione si è
quindi modificata per intensità e caratteristiche, ma non
si è comunque esaurita in quanto tale.
Per queste ragioni, oltre che per approfondire diverse
peculiarità dell’emigrazione, “I Sardi nel Mondo” è
anche occasione per inserire le specificità della nostra
terra all’interno dei più vasti fenomeni delle migrazioni
internazionali. La Conferenza, nei suoi diversi momenti
vuole quindi essere soprattutto occasione di confronto
tra le varie e diverse componenti del “Mondo
dell’Emigrazione” per dotare le istituzioni, in particolare
la Regione, di quei preziosi elementi che consentano i
più adeguati interventi sul fenomeno.
Ringrazio quindi tutti gli ospiti, i delegati dei Circoli e
delle Federazioni per la loro presenza e per l’apporto che
vorranno dare allo svolgimento dei lavori, convinta che
una partecipazione attiva e proficua potrà dare lustro
all’immagine di una Sardegna che rimane sempre e
comunque terra di pace e di fratellanza.
Romina Congera
Assessore Regionale del Lavoro
Aprile 2008
Un’occasione di confronto
La Sardegna è una terra di migrazioni. Una terra segnata
da un fenomeno che da fisiologico è diventato in più
di un’occasione patologico. È nella natura umana spostarsi
per cercare condizioni di vita e di lavoro migliori
e maggiori opportunità di crescita e sviluppo per i propri figli.
Ma quando la spinta a partire, a lasciare luoghi e affetti cari
è la disperazione, la costrizione, allora il fenomeno assume
aspetti socialmente devastanti e diventa patologico.
La Sardegna aveva già
conosciuto alla fine dell’800
il travaglio delle partenze.
Ma il fenomeno è diventato
via via più significativo nel
’900. Un importante
flusso migratorio si era
sviluppato subito dopo la
Grande Guerra. Poi ancora
più massiccio dopo la
Seconda Guerra Mondiale.
Ma è stato in coincidenza
con la ripresa economica in
Europa e in Italia,
a cavallo tra gli anni ’50 e
60 e poi negli anni ’70
che ha assunto le
dimensioni di un esodo.
Praticamente non c’è
famiglia sarda che non sia
stata toccata dal fenomeno.
Prima si partiva
per le Americhe e l’Australia.
La crisi delle campagne, la chiusura
delle miniere le difficoltà economiche spinsero decine,
centinaia di sardi a partire per il Belgio, la Francia,
la Germania, l’Olanda, la Svizzera, alla ricerca di lavoro.
Per essere accettati nelle miniere e nelle fabbriche dovevano
superare dure selezioni. Braccia in cambio
di carbone con cui alimentare le industrie del Nord Italia.
E con il “boom economico” degli anni ’60 si aprì un nuovo
mercato per le braccia del Meridione e della Sardegna:
il triangolo industriale Piemonte-Liguria-Lombardia.
Poi fu la volta dell’Emilia Romagna e del Veneto.
Un forte richiamo fu esercitato da Toscana, Umbria
e Alto Lazio che divennero mete privilegiate
per i pastori sardi. E così come il loro impegno e il loro lavoro
contribuirono allo sviluppo dei Paesi europei
e del Nord Italia, anche l’economia toscana, umbra e laziale
trassero grande giovamento dal lavoro dei sardi
per il riutilizzo delle terre che erano state abbandonate.
La ferita profonda del distacco, anche ora
che sono passati tanti lustri e i sardi si sono integrati
nei luoghi di accoglienza, continua a sanguinare.
Gli emigrati si sentono
sardi a pieno titolo
e vogliono essere
considerati alla pari dei
residenti.
Per ribadire questa loro
sacrosanta rivendicazione
hanno sfruttato ogni
opportunità e ogni sede
istituzionale. Dal Convegno
dell’Emigrazione
che si tenne ad Alghero
nel 1972, alla Conferenza
regionale di Nuoro del 1981
alla Conferenza
Programmatica di Quartu
Sant’Elena del 1986.
Ovunque i rappresentanti
delle comunità sarde
nel mondo hanno fatto
sentire forte e chiara la
voce dell’“altra Sardegna”.
Quella che, quando le Province sarde erano ancora solo
quattro, venne definita la Quinta Provincia dell’Isola.
Da quegli incontri sono scaturite leggi e interventi
che hanno portato la Regione Sarda all’avanguardia
nelle politiche per l’emigrazione. Ora, dopo quasi 20 anni,
si svolge a Cagliari la Conferenza internazionale
“I sardi nel Mondo”. I tempi sono cambiati, le rivendicazioni
non sono più quelle del passato ma le Istituzioni regionali
sono chiamate a dare risposte concrete alle istanze nuove
che vengono dai sardi fuori dall’Isola.
Siamo convinti che i Sardi nel Mondo hanno bisogno
della Sardegna ma anche che la Sardegna ha bisogno
dei suoi figli sparsi nei cinque continenti per guardare
con fiducia e speranza al futuro.
Sommario
Editoriale
2 Un’occasione di confronto
Documenti
3 A Cagliari la Conferenza dei Sardi nel Mondo
Primo Piano
6 Elezioni politiche 2008: rivoluzione dalle urne
7 Elezioni politiche 2008: gli eletti in Sardegna
9 Restituiti alla Regione 350 immobili dismessi
di Giuseppe Mereu
Attualità
8 Contributi regionali per la costruzione, l’acquisto
e il ricupero della prima casa
10 Segnali positivi dalla BIT di Milano
11 Occupazione e imprenditorialità femminile in Sardegna
di Massimiliano Perlato
12 Per i progetti regionali stanziati 850 mila euro
13 La tragedia di Gavoi di Andrea Frailis
La Sardegna sul Web di Andrea Mameli
Cultura
14 Onorificenza ai tenores “Remunnu ’e Locu”
di Pier Sandro Pillonca
15 Fernanda Montenegro nel paese dei nonni
21 Adiu, Peppe Sozu, ammaju de poesia
di Piersandro Pillonca
22 Giovanni Maria Angioy commemorato a Cremona
e Marchirolo
32 Storia dei sardi nuragici di Massimo Pittau
Inchieste
16 I sardi di Stoccarda di Antonello De Candia
Parliamo della Sardegna
18 Kalama, cacciatori di scrittori
di Giovanni Mameli
Parlando in Poesia
19 Da Paulilatino a Ozieri
IL MESSAGGERO SARDO
di Salvatore Tola
Mensile della Regione Autonoma della Sardegna
per i Sardi nel mondo
Paesi di Sardegna
Edito da “Messaggero Sardo società cooperativa a r.l.”
Presidente Gianni De Candia
Comitato di Direzione Gianni De Candia (responsabile),
Marco Aresu, Luigi Coppola, Gianni Massa, Ezio Pirastu
Redazione e Amministrazione Via Barcellona 2 - 09124 Cagliari
Tel. 070 664214 - Fax 070 664742
Sito web www.ilmessaggerosardo.com
[email protected]
[email protected]
Registrazione del Tribunale di Cagliari n. 4212 dell’11-4-1969
Iscrizione al R.O.C. n. 6415
Fotocomposizione, impaginazione Prestampa Via Nenni 133
Tel - Fax 070 883223 - 090450 Quartu S. E.
Stampa Sarprint, stab. Tossilo - Macomer
di Salvatore Tola
20 Atzara: vino, arte e artigianato
Sport
30 Il Cagliari espugna Livorno e si avvicina alla salvezza
di Andrea Frigo
31 Hockey prato: è il Suelli la squadra regina
di Andrea Porcu
Atletica: la rinascita del trofeo Alasport
di Gerolamo Squintu
Rubriche
23 Sardegna notizie
25 Dall’Italia
28 Dal Mondo
Il Messaggero Sardo viene inviato gratuitamente agli emigrati e alle loro famiglie dalla Regione Sardegna.
Per richiederlo scrivere al Messaggero Sardo, via Barcellona 2 - 09124 CAGLIARI o alla e-mail: [email protected]
IL
MESSAGGERO
SARDO
Documenti
EMIGRAZIONE
A Cagliari la Conferenza
dei Sardi nel Mondo
Dal 25 al 27 aprile oltre 400 delegati, in rappresentanza delle comunità sarde,
si riuniranno a Cagliari per partecipare alla Conferenza
Internazionale, organizzata dall’assessorato del Lavoro.
Si confronteranno con le Istituzioni regionali, con i rappresentanti
delle Autonomie locali, del sistema produttivo e del mondo del lavoro
per fare il punto sulle condizioni dei sardi nel mondo e sul ruolo
che possono svolgere a favore della Sardegna.
Base di partenza del dibattito sarà il documento elaborato
da un gruppo di esperti nominati dalla Consulta e arricchito
dalle osservazioni e integrazioni dei Circoli e delle Federazioni
Il documento
li anni trascorsi dopo la prima Conferenza
programmatica dell’emigrazione, svoltasi a Cagliari
nel marzo del 1989, sono stati caratterizzati, a livello
regionale, nazionale, internazionale, da profondi
cambiamenti, che non hanno mancato di avere riflessi di
notevole rilievo anche sul mondo dell’emigrazione. Non
sempre la portata di questi cambiamenti è stata
chiaramente avvertita in Sardegna dai mezzi di
informazione e dalla pubblica opinione, ulteriormente
distratti – per così dire – dalla particolare complessità e
gravità dei problemi suscitati dal progressivo, rilevante
aumento del numero degli immigrati extracomunitari
anche in Sardegna.
Si tratta, nondimeno, di cambiamenti estremamente
significativi, al cui prodursi lo stesso fenomeno
dell’immigrazione extracomunitaria non è del tutto
estraneo. Basti considerare in proposito come l’aumento di
immigrati, per lo più provenienti dai paesi in via di
sviluppo, abbia imposto agli Stati di accoglienza e a molte
organizzazioni internazionali di trovare un giusto
equilibrio tra due esigenze spesso contrastanti: da un lato,
quella dell’integrazione dell’immigrato nel Paese di
destinazione; dall’altro, l’altrettanto fondamentale
esigenza del rispetto della sua identità culturale, evitando
così che l’immigrato venga progressivamente assorbito da
parte della maggioranza della popolazione.
E ciò attraverso regole che, in linea di principio, non
potrebbero non riguardare anche gli emigrati provenienti
dal nostro Paese, soprattutto quelli che non abbiano
ancora acquistato la cittadinanza dello Stato di
accoglienza.
Per meglio valutare la profondità dei cambiamenti in
discorso, conviene tenere presente quanto segue:
– a) la profonda evoluzione registratasi nell’ambito
dell’istituto della cittadinanza, specie per quanto attiene
alla determinazione dei diritti che allo status di cittadino
sono più direttamente connessi. Il principio secondo cui il
possesso della cittadinanza non costituisce più il
presupposto per il godimento dei diritti fondamentali
riconosciuti alla persona umana in quanto tale è oggi
universalmente accettato.
Sul piano interno, la legge 5 febbraio 1992 n. 91, recante
“nuove norme sulla cittadinanza”, ha introdotto alcune
rilevanti modifiche rispetto alla legislazione preesistente,
segnatamente per quel che attiene al ruolo riconosciuto
all’elemento della volontà individuale ai fini dell’acquisto,
della perdita e del riacquisto della cittadinanza. E la legge
23 ottobre 2003, recante “norme relative alla disciplina del
Comitato degli italiani all’estero”, prevede all’art. 7 che
possano far parte del Comitato, “oltre ai membri di
cittadinanza italiana”, i cittadini stranieri di origine
italiana in misura non eccedente un terzo dei componenti
il Comitato eletto”.
A livello internazionale, vanno tenuti presenti: 1) il
consistente numero di convenzioni internazionali (sia
G
bilaterali che multilaterali), che ammettono il possesso
tanto della cittadinanza di origine quanto di quella del
paese di residenza, ovvero prevedono che la cittadinanza
possa essere riacquistata con il trasferimento della
residenza da uno all’altro Stato contraente; 2) per quanto
riguarda l’Europa, il riconoscimento, a partire dal
Trattato di Maastricht del 1992, dell’istituto della
“cittadinanza europea”, che conferisce su scala
comunitaria particolari diritti ai cittadini degli Stati
membri dell’Unione europea;
– b) il progressivo aumento del numero di coloro che, nati
nel paese di emigrazione dei loro genitori, desiderano
comunque intrattenere rapporti culturali particolarmente
stretti con l’Italia e la loro regione di origine. Si è quindi in
presenza di un numero elevato di emigrati giovani, spesso
privi della cittadinanza italiana, le cui particolari esigenze
devono essere tenute in attenta considerazione;
– c) anche il mondo dell’emigrazione risulta
profondamente influenzato da un processo di
globalizzazione che, specie negli ultimi anni, ha fatto
registrare sviluppi impressionanti. Da un lato, gli
straordinari progressi nel settore delle comunicazioni
hanno conferito una ben maggiore concretezza ai progetti
volti a favorire, nei paesi di emigrazione, un costante ed
intenso flusso di informazioni e di rapporti tra le
comunità all’estero e quelle di origine; dall’altro, anche nel
mondo dell’emigrazione si va delineando una chiara
tendenza alla valorizzazione delle identità culturali, come
reazione al rischio di quel progressivo livellamento delle
diverse culture che il processo di globalizzazione
inevitabilmente comporta;
– d) lo stesso processo di globalizzazione, e più ancora
quello di integrazione europea, favoriscono intensi
spostamenti, anche nel medio e nel lungo periodo, di un
gran numero di persone da un paese a un altro; è
giocoforza pertanto confrontarsi con fenomeni migratori
sicuramente di natura diversa rispetto a quelli del passato,
3
ma egualmente meritevoli di attenta considerazione;
– e) la sentenza della Corte costituzionale 27 maggio 1993
n. 251 ha fugato i dubbi residui sulla legittimità di
iniziative regionali a favore degli emigrati sul piano
“sociale e culturale”, negando che spetti ai soli uffici
consolari “ogni azione a tutela dei lavoratori emigrati e
delle loro famiglie”, secondo quanto previsto dalla legge 8
maggio 1985, n. 205;
– f) più di recente, la riforma del Titolo V della
Costituzione, entrata in vigore nel 2001, ha fatto
registrare alcuni sia pur modesti progressi sul piano dei
rapporti internazionali delle Regioni, riconoscendo
nell’art. 117 il potere di queste ultime di “concludere
accordi con Stati e intese con enti territoriali interni ad
altro Stato, nei casi e con le forme disciplinati da leggi
dello Stato”. Si tratta di una riforma che ha riflessi
evidenti anche per quanto attiene al ruolo che gli emigrati
possono svolgere come “ambasciatori” della propria
Regione, grazie a un più stretto rapporto che anche
all’estero può stabilirsi tra gli stessi emigrati e le
istituzioni regionali. Conviene tenere presente a questo
riguardo che con sentenza n. 387 dell’11 ottobre 2005 la
Corte costituzionale ha dichiarato non fondata la
questione di legittimità costituzionale sollevata dal
Governo nei confronti dell’ art. 13 della legge della
Regione Veneto 9 gennaio 2003, n. 2 (“Nuove norme a
favore dei Veneti nel mondo e agevolazioni per il loro
rientro”). Tale articolo prevede che la Regione possa
stipulare accordi con governi esteri al fine di provvedere
all’erogazione di prestazioni socio-sanitarie.
Come è agevole constatare, è ben difficile che la prevista
nuova Conferenza dell’emigrazione possa ignorare
cambiamenti della portata di quelli che, sia pure
sinteticamente, sono stati ora richiamati. Si tratta di
cambiamenti che, di tutta evidenza, dovranno essere
attentamente analizzati e, soprattutto, valutati da una
specifica angolazione, quella dei loro riflessi
sull’emigrazione sarda, oggi. Una particolare attenzione
potrà essere riservata ai seguenti aspetti:
– il problema dell’equilibrio che deve essere trovato tra due
esigenze, particolarmente sentite in una società sempre
più multiculturale: da un lato, l’integrazione dell’emigrato
nel paese di accoglienza e, dall’altro, la conservazione e la
valorizzazione dei suoi legami con la terra d’origine e della
sua identità culturale;
– quale sia l’atteggiamento prevalente degli emigrati nei
confronti dei recenti flussi di immigrazione provenienti in
larga parte dai paesi in via di sviluppo;
- la formulazione di proposte capaci di favorire un più
organico collegamento fra i circoli dei sardi all’estero e le
associazioni degli emigrati di altre regioni italiane, con
particolare riferimento ai Comitati degli Italiani all’Estero
(Comites);
– quale sia il ruolo che le comunità sarde nel mondo
possono svolgere come “ambasciatori” della Sardegna, in
stretto collegamento con una più diffusa ed incisiva
presenza all’estero della Regione, anche a seguito delle
recenti modifiche costituzionali;
– le condizioni richieste perché gli attuali mezzi
d’informazione possano assicurare, attraverso un
adeguato flusso di notizie, quella reciproca conoscenza dei
sardi residenti e dei sardi non residenti che è risultata
finora alquanto insoddisfacente;
– il problema del riconoscimento alla donna di un ruolo nei
gruppi dirigenti dell’emigrazione che le permetta di
assolvere alla sua insostituibile funzione di trasmettitrice
di cultura identitaria, garantendo così continuità al
mondo della nostra emigrazione;
– quale percezione i figli e discendenti degli emigrati sardi
abbiano della Sardegna: se in particolare mostrino
disaffezione riguardo alla vita politica e sociale dell’isola
ovvero si sentano comunque legati alla loro terra
d’origine. Il passaggio del testimone culturale tra le
generazioni non è mai agevole, e spesso, soprattutto in
presenza di culture a forte spinta integrativa, la “deriva”
culturale può causare la dispersione di questo importante
capitale umano;
– il problema della persistenza di una emigrazione
giovanile e la definizione dei legami che questa continua
ad avere con la Sardegna, nonché del rapporto che la
stessa stabilisce con le strutture organizzate
dell’emigrazione.
4
ITALIA (0039)
PIEMONTE-VALLE D’AOSTA
• Circolo “Su Nuraghe” - via Sardegna, 2 - 15100 ALESSANDRIA
tel. 0131/252462 - fax 0131/510503 - [email protected]
• Circolo “Su Nuraghe” - via Galilei, 11 - 13900 BIELLA
tel.-fax 015.34638 - [email protected]
• Circolo “Sa Rundine” - Cascina Pezzata, 3 - 10012 BOLLENGO (TO)
tel. 0125.675974
• Ass. Cult. “Ichnusa” - v.le Madonna dei Fiori, 108 - 12042 BRA (CN)
tel. 0172.426257 - [email protected]
• Circolo “Nivola” - via Briona, 17 - 28845 Domodossola (VB)
tel.-fax 0324.481969 - [email protected]
• Circolo “G. Dessì” - corso Papa Giovanni Paolo II, 31
13100 VERCELLI - [email protected]
• Circolo cult. sardo E. D’Arborea - via Pessina, 3
28053 CASTELLETTO SOPRA TICINO (NO)
tel.-fax 0331/962246 - [email protected]
• Circolo “Cuncordu” - corso Valsesia, 48 - 13045 GATTINARA (VC)
tel. 0163/834693
• Ass. sardi Novara “ S’Archittu” - via della Chiesa, 20 - 28100 GIONZANA
tel.-fax 0321/456953 - [email protected]
• Circolo “Gennargentu” - via 1º Maggio, 70 - 10042 NICHELINO (TO)
tel. 011.6274704 - fax 011.6281842 - [email protected]
• Circolo “Quattro Mori” - frazione Beaume, 26 - 10056 OULX (TO)
tel.-fax 0122.831842 - [email protected]
• Circolo “G. Deledda” - via S. Giuseppe, 52 - 10064 PINEROLO (TO)
tel.-fax 0121.39306 - [email protected]
• Circolo “Su Nuraghe” - p.zza S. Giacomo, 6 - 10045 PIOSSASCO (TO)
tel.-fax 011/9068593 - [email protected]
• Circolo cult. “Quattro Mori” - via Macario, 54 - 10098 RIVOLI (TO)
tel. 011.9593845 - fax 011.9598772 - [email protected]
• Circolo “Ass. Sardi Kinthales” - via Musinè, 5/7 - 10143 TORINO
tel. 011.740227 - fax 011.7776668 - [email protected]
Circolo “Sant’Efisio” - via degli Abeti, 15 - 10156 TORINO
tel.-fax 011/2624655 - [email protected]
LOMBARDIA
• Ass. “Amici della Sardegna” - via Veneto, 1 - 21013 CARDANO AL
CAMPO (VA) - [email protected]
• Ass. “Nazzari” - via Madonna Pellegrina, 64/c2 - 20010 BAREGGIO (MI)
tel.-fax 02.9013131 - cell. 339.6579584 [email protected]
• Circolo “Maria Carta” - via Moroni, 105 - 24100 BERGAMO
tel. 035.240376 - [email protected]
• Circolo cult. Sardo - via Berardo Maggi, 47/C - 25124 BRESCIA
tel.-fax 030.2426581 - [email protected]
• Circolo “Raimondo Piras” - via Marconi, 6 - 20040 CARNATE (MI)
tel.-fax 039.674537 - [email protected]
• Circolo “Domo Nostra” - via Kuliscioff - 20090 CESANO BOSCONE (MI)
tel.-fax 02.48602677 - [email protected]
• A.M.I.S.-Emilio Lussu - via Cornaggia, 37
20092 CINISELLO BALSAMO (MI)
tel. 02.66048257 - fax 02.66048379 - [email protected]
• Circolo “Sardegna” - via Isonzo, 30 - 22100 COMO
tel.-fax 031/506269 - [email protected]
• Circolo “Sa Domu Sarda” - via Naz. Sauro, 16a - 26100 CREMONA
tel. e fax 0372.431794 - [email protected]
• Ass. “Sebastiano Satta” - via Pascoli, 3 - 21013 GALLARATE (VA)
tel. 0331.779176 - fax 0331.779006 - [email protected]
• Ass. cult. Amsicora - via B. Buozzi, 7 - 23900 LECCO
tel. 0341.361314 - fax 0341.350248 - [email protected]
• Circolo “Grazia Deledda” - via Oberdan, 7/A - 20013 MAGENTA (MI)
tel.-fax 02.9790958 - [email protected]
• Circolo “G. Angioy” - piazza Borasio, 10 - 21030 MARCHIROLO (VA)
tel.-fax 0332.722548 - [email protected]
• Centro soc. cult. dei Sardi - via Foscolo, 3 - 20121 MILANO
tel. 02.8690220 - fax 02.72023563 - [email protected]
• Circolo “Su Nuraghe” - via A. Righi, 4 - 20015 PARABIAGO (MI)
tel.-fax 0331.551946 - [email protected]
• Circolo “Logudoro” - via Santo Spirito, 4a - 27100 PAVIA
tel. 0382/470209 - fax 0382.460759 - [email protected]
• Circolo “Nuova Sardegna” - via don Sturzo
20068 PESCHIERA BORROMEO (MI)
tel.-fax 02.5471053
• Circolo “G. Deledda” - via Roma, 91 - 21047 SARONNO (VA)
tel. 02.9607598 - fax 02.9626437 - [email protected]
• Circolo “S’Emigradu” - via Lario, 15 - 27029 VIGEVANO (PV)
tel.-fax 0381.329387 - [email protected]
• Circolo “Sardegna” - via Murri, 16 - 20059 VIMERCATE (MI)
tel. 338.9504767 - fax 039.6042699 - [email protected]
Filiali: via Arosio, 6 - 20052 MONZA; via Massironi, 11
20029 CONCOREZZO
• Centro soc. “La Quercia” - via Fiume, 22 - 20090 VIMODRONE (MI)
tel. 02.2650408 - fax 02.2650412 - [email protected]
LIGURIA
• Circolo “Sarda Tellus” - via N. Daste, 5r/f - 16149 GENOVA
tel.-fax 010.6429254 - [email protected]
• Circolo cult. “Grazia Deledda” - stradone D’Oria, 102 - 19125 LA SPEZIA
tel. 0187.525384 - [email protected]
• Circolo “Il Nuraghe” - via Nino Oxilia, 16 - 17100 SAVONA
tel. 019.814877 - fax 019.8428074 - il [email protected]
• Circolo “G. Deledda” - via Hanbury, 6/f - 18039 VENTIMIGLIA
tel.-fax 0184.231386 - [email protected]
EMILIA ROMAGNA
• Circolo “Sardegna - via Stalingrado, 81 - 40128 BOLOGNA
tel. 051.327800 - fax 051.237800 - [email protected]
• Circolo “Nuraghe” - via Gramsci, 32 - 41042 FIORANO (MO)
tel.-fax 0536/830965 - [email protected]
• Circolo “Grazia Deledda” - via Baganzola, 7 - 43100 PARMA
tel. 0521.941053 - fax 0521.941059 - [email protected]
• Gremio Sardo “E. Tola” - via Guastrafredda, 59 - 29100 PIACENZA
tel. 0523/315000 - [email protected]
VENETO
• Circolo “Sardi nel Bellunese” - via S. Francesco, 37 - 32100 BELLUNO
tel.-fax 0437.932514 - [email protected]
• Circolo “G. Becciu” - calle Ponte S. Andrea, 780 - 30015 CHIOGGIA (VE)
tel.-fax 041.492539
• Circolo culturale “Ichnusa” - via Bellini, 8/10 - 30171 VENEZIA
tel.-fax 041.970112 - [email protected]
• Circolo “Eleonora D’Arborea” - via Cernaia, 1bis - 35141 PADOVA
tel.-fax 049.8724425 - [email protected]
• Circolo “Sardegna Nostra” - via Marchi, 32
36060 ROMANO D’EZZELINO (VI) - tel. 0424.512782
Circoli e Federazioni
• Ass. “Amicizia sarda nella marca trevigiana” - 31100 TREVISO
via Bernardi, 14 - tel.-fax 0422.210131 - [email protected]
• Ass. “S. Satta” - vicolo Campo Fiore, 2/A - 37129 VERONA
tel. 045.596014 - fax 045.597583 - [email protected]
• Ass. Cult. “Grazia Deledda” - via della Pace, 51 - 36100 VICENZA
tel.-fax 0444.584034 - [email protected]
TRENTINO-ALTO ADIGE
• Circolo “Giuseppe Dessì” - via De Gasperi, 27 - 38100 TRENTO
tel.-fax 0461.921662 - [email protected]
• Circolo “Eleonora d’Arborea” - via Palermo, 87 - 39100 BOLZANO
tel.-fax 0471.501399 - [email protected]
• Circolo cult. “Maria Carta” - via Perosi, 2b - 38068 ROVERETO
tel.-fax 0464-490148 - [email protected]
FRIULI VENEZIA GIULIA
• Ass. sardi in Friuli - Riviera del Pordenone, 14 - 33170 PORDENONE
tel.-fax 0434.522776 - [email protected]
• Ass. sardi in Friuli Ven. Giulia - corso Verdi, 13 - 34170 GORIZIA
tel.-fax 0481.33725
• Ass. sardi Friuli - via Ermacora, 10 - 33028 TOLMEZZO (UD)
tel.-fax 0433.44938 - [email protected]
• Ass. sardi Friuli Ven. Giulia - via di Torrebianca, 41 - 34122 TRIESTE
tel.-fax 040.662012
• Ass. sardi Friuli Ven. Giulia - via delle Scuole, 13 - 33100 UDINE
tel.-fax 0432.402909
TOSCANA
• Circolo “Ass. Sardi in Toscana” - p.zza S. Croce, 19 - 50122 FIRENZE
tel. 055.240549 - fax 055.242006 - [email protected]
• Circolo “Sandalia” - Bastione “Cavallerizza” - 58100 GROSSETO
tel.-fax 0564.28851
• Ass. “Quattro Mori” - piazza Anita Garibaldi, 2 - 57126 LIVORNO
tel.-fax 0586.812588 - [email protected]
• Ass. cult. “G. Deledda” - p.zza San Francesco, 3 - 56127 PISA
tel. 050.543522 - [email protected]
• Circolo “Peppino Mereu” - via Roma, 56, c/o Corte dei Miracoli
53100 SIENA - tel.-fax 0577.48596 - [email protected]
• Ass. cult. “Bruno Cucca” - via Ninci, ex cinema Moderno - 57037
Portoferraio - Isola d’Elba
LAZIO
• Ass. “Sarda Domus” - via N. Bixio, 13 - 00053 CIVITAVECCHIA
tel.-fax 0766.22859 - [email protected]
• Circolo “4 Mori” - via Baleari, 85-87 - 00121 ROMA
tel.-fax 06.5691369 - [email protected]
• A.C.R.A.S.E. - via Rivisondoli, 11 - 00156 ROMA
tel.-fax 06.4071450 - e-mail: [email protected]
• Ass. dei sardi “Il Gremio” - via Aldrovandi, 16 - 00187 ROMA
tel.-fax 06.36000208 - [email protected]
UMBRIA
• Circolo “Sardegna” - via Bologna, 34 - 06078 PONTE VALLECEPPI (PG)
ABRUZZO
• Circolo sardi d'Abruzzo “Shardana” - via S. Marco, 31 - 65129
PESCARA
tel. 085.4326929 - fax 085.4309341 - info@[email protected]
BELGIO (0032)
• Gremiu sardu “Martinu Mastinu El-Tano” - 1040 BRUXELLES
• Associazione Sardi del Borinage - 7301 BOUSSU-HORNU
Rue An-dré Demot, 101 - tel.-fax 065.777158 [email protected]
• Circolo “Quattro Mori” - Rue des Charbonnages, 251
6200 CHATELINEAU - tel. 071.402209 - fax 071.402210
[email protected]
• Ass. “Su Nuraghe” - Av. du Champ de Bataille, 428 - 7012 FLÉNU-MONS
tel. 065.885830 - fax 065.884055 - [email protected]
• Circolo “Grazia Deledda” - Noordlaan, 133 - 3600 GENK
tel. 089.355886 - fax 089.304053 - [email protected]
• Circolo “Eleonora d’Arborea” - Chaussee Paul Houtart, 295
7110 HOUDENG-GOEGNIES - tel. 064.213565 - fax 064.281228
[email protected]
• Ass. “La Sardegna all’estero” - Quai Godefroid Kurth, 90
4000 LIEGI - tel. 042.275278 - fax 042.274304
e-mail: [email protected]
GERMANIA (0049)
• C. S. “Quattro Mori” - Mauerberg Str., 29 - 86152 AUGSBURG
tel. 0821.519435 -fax 0821.514028
• C.S. di Berlino - Husemannstrasse 28 - 10435 BERLIN
tel.-fax 030.34356635 - [email protected]
• C.S. “Maria Carta“ Rhein-Main e V.
65933 FRANKFURT/M - Hartmannweiler, Str. 67
tel. 069.38030327/2 - fax 069.38030329 - [email protected]
• C. S. “Su Nuraghe” - Strese-man Str., 374 - 22761 HAMBURG
tel. 040.895329-895343 - fax 040.8997703
[email protected]
• C. S. “Su Gennargentu” - Innsbrukerstrasse, 7 - 74072 HEILBRONN
tel.-fax 07131.171964 - [email protected]
• C. S. “Sa Domu Sarda” - Garten Str., 72 - 76135 KARLSRUHE
tel. 0721.8302680 - fax 0721.8302681 - [email protected]
• C. S. “Speranza sarda” - Mainau Str., 14 - 51063 KÖLN
tel. 0221.613421 - fax 0221.616837 - [email protected]
• C. S. “I Nuraghi” - Halberg Str., 54 - 67061 LUDWIGSHAFEN
tel. 0621.582889 - fax 0621.5296156 - [email protected]
• C. “E. D’Arborea” - Lürriperstr. 176 - 41065 MÖNCHENGLANDBACH
tel. 02161.4075333 - fax 02161.4076073 - [email protected]
• Centro cult. “Sard’Europa” - Bismarck Str., 18 - 47443 MOERS
tel. 02841.507352 - fax 02841.518169
• C. S. “Su Gennargentu” - Fürstenrieder Str., 147 - 80686 MÜNCHEN
tel. 089.35799767 - fax 089.35799768
• C. S. “S’unidade Sarda” - Klingenhofstr., 50a - 90411 NÜRNBERG
tel. 0911.397354 - fax 0911.3780353 - [email protected]
• C. S. “Rinasci-ta” - Mülheimer Str., 38 - 46049 OBERHAUSEN
tel. 0208.874045 - fax 0208.889773 - [email protected]
• C. S. “Su Nuraghe” - Wiesbadener Str., 12 - 70372 STUTTGART
tel. 0711.563783 - fax 0711.41148666 - [email protected]
• C. S. “Grazia Deledda” - Die-sel Str., 23 - 38402 WOLFSBURG
tel. 5361.54407 - fax 5361.52018
[email protected]
Aprile 2008
FRANCIA (0033)
ARGENTINA (005411)
• Circolo “Su Nuraghe” - 7, Rue Comte Bacciochi - 20000 AJACCIO
tel. 04.95221531 - fax 04.95213989 e-mail: [email protected]
• Circolo “Su Nuraghe” - Ecole Chateaubriand, B.P. 22
57460 BEHREN-LES-FORBACH - tel.-fax 03.87873067
• Circolo Sardo “Su Tirsu” - 94, Rue de Belfort - 25000 BESANÇON
tel. 0381.883130 - fax 0381.471518 - [email protected]
• Ass. Famiglie Sarde di Douai - Av. des Potiers - 59500 DOUAI
tel. 0327.930212 fax 0327.886503 - [email protected]
• Circolo “Grazia Deledda” - 1, Rue de Touraine - 57290 FAMECK
tel. 0382.572437 - fax 0382.525871
• Circolo “Su Nuraghe” - 15, Rue Molière - 57450 FARÉBERSVILLER
tel. 0387.891132 - fax 0387.908512 - [email protected]
• Circolo “Gennargentu” - 6, Rue Usson du Poitou
57730 FOLSCHVILLER BP 18 - tel. 0387.923809
• Ass. “Sardinia” - 8, Place Edmond Arnaud - 38100 GRENOBLE
tel. 0476.849202 - fax 0476.849203 - [email protected]
• Circolo “Ortobene” - 94, Rue Marechel Foch - 71200 LE CREUSOT
tel.-fax 03.85808213 (03.85555022)
[email protected]
• Circolo Sardo “Grazia Deledda” - 46, Rue de la Madelaine - 69007 LIONE
tel. 0472.718004 - fax 0472.718320 - [email protected]
• Circolo “Città di Cagliari” - 5, Rue des Ponts
57300 MONDELANGE - tel. 0387.711529 - fax 0387.719532
[email protected]
• Circolo “Domo-sarda” - 168, Rue Raymond Losserand
75014 PARIS - tel. 01.45436212 - fax 01.45431860
• Circolo “Città di Nora” - 12, Rue du Rivage - 08200 SEDAN
tel. 0324.290176 - fax 0324.220893 - [email protected]
• Circolo “Maison des Associations” - 1 a, Place des Orphelins
67000 STRASBOURG - Tel e fax 0388.370335
• Circolo “Gennargentu” - 3bis/A, Rue Du Jura - 74100 VILLE-LA-GRAND
tel. 04.50955719 - fax 04.50958764 - [email protected]
• Ass. “Ajò” - Maison des associations - chemin des Tartugues
13800 ISTRES - tel. 442559669 - [email protected]
• Ass. “Sardi Uniti” - Mendez de Andes, 884 - 1405 BUENOS AIRES
tel. 011.44318376 - fax 011.44331412 - [email protected]
• Circolo “G. Deledda” - Calle España, 3776 - 7600 MAR DEL PLATA
tel.-fax 0223.4746931 - [email protected]
• “Asociacion Circulo Sardo del Nord Ovest Argentina”
4000 S. M. DE TUCUMAN - Crisostomo Al-varez, 1236
tel. 0381.4247727 - fax 0381.4249021 - [email protected]
• Asociacion Italiana “Sardegna” - Bartolomeo Mitre 548 - Paso del Rey
1744 Ciudad de MORENO - tel. e fax 0237.48447658
[email protected]
• Circolo “A. Segni” - Diagonal 73, 1555 - 1900 LA PLATA (BUENOS
AIRES) - tel.-fax 0221.4221542 - [email protected]
• Centro Unione Regionale Sarda - Calle 21
7607 CITA DI MIRAMAR (BUENOS AIRES)
tel.-fax 0223.4809213 - [email protected]
• Ass. “Famiglia Sar-da” - Stephenson 75 - 2000 ROSARIO (SANTA FE’)
tel.-fax 0341.3495335 - [email protected]
• Ass. di Cordoba - Suipacha 1229 - Barrio Pueyrredón - 5000 CORDOBA
tel.-fax 0351.4762275 - [email protected]
• Circolo “Radici Sarde” - Belgramo 124 - 1642 SAN ISIDRO
(BUENOS AIRES) - tel.-fax 47423480 - [email protected]
INGHILTERRA (0044)
• Ass. “Sardegna 2000” - Safestore-Room 2007 5-10 Eastman Road
W3 7YG LONDON - tel. 079-41282333 - fax 01245450994
[email protected]
SVIZZERA (0041)
• Circolo “Amsicora” - Oberdorfstrasse, 11 - 5242 BIRR CH
tel. 0041.56.444.11.12 - tel. e fax 0041.56.444.11.07
[email protected]
• Circolo “Forza Paris” - Kagiswilerstrasse, 47 - 6060 SARNEN (LUCERNA)
tel.-fax 041.6611187 - [email protected]
• Circolo “E. d’Arborea” - Clarastrasse, 48 - 4058 BASILEA
tel.-fax 061.6810096 - [email protected]
• Circolo culturale “Coghinas” - via S. Gottardo - 6743 BODIO (TI)
tel.-fax 091.8642288 - www.circolo-sardo-coghinas.ch
• Ass. Circolo Ginevra - Rue Pictet De Bock, 7 - 1205 GINEVRA
tel. 022.8001644 - fax 022.8001648 - [email protected]
• Circolo “Sebastiano Satta” - Sulzstrasse, 25 - 9403 GOLDACH
tel. 071.8417398 - fax 071.8419038 - [email protected]
• Circolo “Nuraghe” - Avenue De Morges, 44 - 1004 LAUSANNE
tel. 021.6240436 - fax 021.6263230 [email protected]
• Circolo “Sa Berrita” - p.zza Molino Nuovo, 3 - 6904 LUGANO
tel. 091.9233743 - fax 091.9233752 - [email protected]
• Circolo “Efisio Racis” - Wydäckerring, 148 - 8047 ZURIGO
tel. 01.2416216 - fax 01.2416215 - [email protected]
OLANDA (0031)
• C. “Amici Mediterranei” - Wichard van Pontlaan, 14 - 6824 GM ARNHEM
tel. 026.4431921 - fax 026.3703526 - [email protected]
• Circolo “S’Argiola” - Zoutmansstraat, 23 R - 2518 GL DEN HAAG
tel. 070.3642343 - fax 070.3569838 - [email protected]
• Circolo “Eleonora d’Arborea” - Dennenweg, 154
7545 WL ENSCHEDE - tel. 053.4333714 - fax 053.4307996
• Circolo “Sardegna” - Prof. Mullerstraat, 56 - 6224 BE MAASTRICHT
tel. 043/3634050 - fax 043/3623081
[email protected]
• Circolo “Su Gennargentu” - Beersdalweg, 110/a - 6401 SC HEERLEN
tel. 045/5721651
• Circolo Sardo “Su Nuraghe” - Bachstraat, 49 - 6137 RX SITTARD
tel. 046.4521930 - fax 046.4518170 - [email protected]
SPAGNA (0034)
• Ass. “S. Salvador d’Horta” - Calle Muntanya, 50 - 08025 BARCELONA
tel. 093/4358981 - fax 093/3479602 [email protected]
• Circolo “Ichnusa” - Ap.do De Correos, 7275 - 28080 MADRID
tel. 060.6676485 - [email protected]
AUSTRIA (0043)
• Assoc. “Saint Remy” - Joseph Platz, 6 - Palais Palffy - 1010 WIEN
BULGARIA (00359)
• Circolo “Sardica” - 113, Evlogi Georgiev Blvd. - 1504 SOFIA
tel. 888637703 - fax 29431397 - [email protected]
AUSTRALIA (0061)
• Circolo Sardinian Cultural Association (VIC.) INC.
c/o Assisi Centre 2nd Floor 230 Rosanna Road - 3084 ROSANNA VIC
tel. 03/94396376 - fax 03.94313235
[email protected]
• Ass. Sarda di Sydney - Suite 1-2/4 Melton Street - 2144 AUBURN - NSW
tel.-fax 02.97294277 - [email protected]
• Queensland Sardinian Culture Club “U. Usai”
26 Gray St. - P.O. Box 131 - 4005 NEW FARM, QLD - tel. - fax 07.33582263
[email protected]
• Ass. del Queensland Inc. - 48 b Ainsdale Str. P.O. Box 2252
4032 CHERMSIDE WEST - BRISBANE QLD
tel.-fax 073.8628303 - [email protected]
BRASILE (0055)
• Circolo Em. Sardi Su Nuraghe - Rua Marechal Deodoro, 150
09541-300 SâO CA-ETANO DO SUL (SAO PAULO)
tel.-fax 011.42243322 - [email protected]
• Circolo “Gennargentu” - Avenida Herval 668, 1º andar
87100-010 MARINGÀ PARANÀ - tel.-fax 044.2267787 [email protected]
• Circolo “Deledda” - Av. Princesa Isabel, 323/409
22011-010 COPACABANA-RIO DE JANEIRO
tel.-fax 021.22759605 - [email protected]
• Circolo “Giuseppe Dessì” SP - Av. Sâo Luiz, 50
Edificio Italia 2º piano - Cep. 01046.926 SAN PAOLO - S.P.
tel. 011.3288.96.94 - fax 011.3288.48.45 - [email protected]
• Circolo “Gramsci” SP - Rua de Faria, 192 ed. Sao Lourenco 192 Apt. 403
41910-300 RIO VERMELHO - SALVADOR BAHIA
CANADA (001)
• “Associaz. Sardi Quebec” - 7114 Boulevard St Lauren.
QUE- H2S 3E2 MONTREAL QUEBEC
tel.-fax 0514/4950052 - [email protected]
• “Club Sardegna del Niagara” - 17, Gale Crescent
L2R 3K8 St. Catharines, ONTARIO
tel. 0905.9848922 - fax 9846221 - [email protected]
• “Sardegna Unita” - TORONTO, ONTARIO
Circolo “Sardegna Vancouver” - VANCOUVER B.C.
• “Circolo Sardo di Sarnia” - 2-565 Murphy Road
SARNIA ONTARIO N7T 7H2 - tel. 519.332.5400
fax 519.332.6092 - [email protected]
PERÙ (00511)
• Asociación Sarda del Perù “Ulisse Usai” -Jr. Chiclayo 452 Of. H
MIRA-FLORES (LIMA) - tel. - fax 444-6014 - [email protected]
MESSICO (0052)
• Circolo di Città del Messico - Pino 32 Col. Florida, Del. Alvaro Obregon
01030 Mexico, D.F., MEXICO - tel. 55 5661 1050 - fax 55 5661 1217
[email protected]
USA (001)
“Circolo Shardana” - 358 Thomas Avebue - 07071 LYNDHURST, NJ 07071
[email protected]
FEDERAZIONI
• ITALIA - via Daverio, 7
20122 MILANO - tel.-fax 02/54121891
• BELGIO - Rue André Demot, 101 - 7301 BOUSSU-HORNU
tel.-fax 065.777158 - [email protected] 68,
Segreteria fax 0032.65884055 - [email protected]
• FRANCIA - 7, Rue Comte Bacciochi - 20000 AJACCIO
tel. 0033.495213989 - fax 0033495221531 - [email protected]
• GERMANIA - Mülheimer Str. 38
46049 OBERHAUSEN - tel. 0049.208.874045
fax 0049.208.889773 - [email protected]
• OLANDA - Wichard van Pontlaan, 14 - 6824 GM ARNHEM
tel. 0031.26-4431921 - fax 0031/26/3703526 - [email protected]
• SVIZZERA - Avenue De Morges, 44 - 1004 LAUSANNE
tel. 021.6240436 - fax 021.6263230
[email protected]
• ARGENTINA - Mendez de Andes, 884 - 1405 BUENOS AIRES
tel.-fax 0054.11-4331412 - [email protected]
ASSOCIAZIONI TUTELA
• Federazione Associazioni Emigrati Sardegna “F.A.E.S.”
09131 CAGLIARI - via Ariosto, 24
tel. 070.4522197 - fax 070.44061 - [email protected]
• “A.C.L.I.” - viale Marconi, 4
tel. 070.401144-494351 - fax 401113
09131 CAGLIARI - [email protected]
• “C.R.A.I.E.S. - U.N.A.I.E-.” - via S. Giovanni, 410
09127 CAGLIARI - tel.-fax 070.4912-03
e-mail: [email protected]
• “A.I.T.E.F.” - via XX Settembre, 25
09125 CAGLIARI - tel. 070.652230 - fax 070.651432
• A.T.M. “Emilio Lussu” - via Ariosto, 24 - tel. 070.494243
09131 CAGLIARI - fax 070.4521765
e-mail: [email protected]
• Associazione di tutela A.N.F.E. - via Roma, 93
09124 CAGLIARI - tel. 070.666353 - fax 070.666355
• Associazione di tutela “F.I.L.E.F-.” - via dei Colombi, 1
09126 CAGLIARI - tel. 070.3013-81 - fax 070.302548
[email protected]
• Istit. Autonomo Sardo “Fernando Santi” - via Ariosto, 24
09129 CAGLIARI - tel. 070.44061 - fax 070.4522197
[email protected]
IL
MESSAGGERO
SARDO
Il bentornato dei lettori
Caro Messaggero,
ho appena visto che siete tornati. Mio padre Giuseppe
aveva ormai sinceramente perduto le speranze, e invece,
rieccovi, per fortuna. Non vi nascondo che mi sono
emozionato nel rivedervi, e vedere che a volte qualcosa
che funziona continua a funzionare, nonostante le
difficoltà. Vi facciamo un enorme “in bocca al lupo”,
buon lavoro e... grazie.
Bachisio Pilu - viale Partenope 16 - Roma
Caro Pilu,
grazie per l’augurio, speriamo di essere sempre
all’altezza delle aspettative dei lettori.
L’erba miracolosa
Caro Messaggero Sardo,
sono tanto contento di rileggere le nostre notizie sarde.
Anche io vi mando mie notizie. Circa 15 anni fa mi era
comparso sotto l’occhio sinistro un grosso foruncolo che
disturbava anche la vista. Mi ero rivolto per le cure ad
alcuni specialisti i quali mi avevano consigliato un
intervento chirurgico. Io non ero convinto e non l’ho
fatto. Un giorno, passeggiando in un mio terreno, notai
una piantina che lasciava andare delle gocce per terra,
presi quel liquido e l’applicai per due volte al giorno e per
tre giorni sul foruncolo. Al terzo giorno era sparito. Così
facendo ho evitato dolori per me e spese per la USL.
Ora non posso più accedere a quel terreno a causa che
un vicino di confine. Anche lui ha il passaggio ha
piazzato un cancello in ferro nel terreno intestato alla
sorella ora deceduta. Mi sono rivolto alle autorità
competenti ma per tre volte mi hanno dato torto, senza
però indicarmi dove passare per accedere al mio terreno
del quale vi allego il disegno. Perciò non posso più
produrre quel tipo di medicamento. Un saluto fraterno a
tutti.
Salvatore Zuncheddu, Via Oslo, 6 - Cagliari
Caro Zuncheddu,
complimenti per la sua scoperta. Ha mai fatto
esaminare quell’erba da un esperto di botanica? Forse
contiene prinicpi attivi importanti per la cura di certe
patologie. Se abbiamo ben capito non può più preparare
quel medicamento perché non le viene riconosciuta la
servitù di passaggio per accedere al suo terreno. Siamo
certi che con un po’ di buona volontà il problema si può
risolvere. Altrimenti le suggeriamo di rivolgersi al
Giudice di Pace. Non ha bisogno di avvocati e di spese
La posta dei lettori
legami per far valere le sue ragioni. Altrimenti non le
resta che cercare quell’erba in altri terreni.
Un soffio di primavera sarda
Caro Messaggero Sardo,
anche se qui in Olanda sta facendo ancora inverno, oggi
l’arrivo del “Giornalino” a portato nella nostra casa un
soffio di primavera sarda.
Vi mando i più calorosi saluti e un augurio di buon
lavoro. Saludus a tottu i sardus.
Salvatore Diana - Nieuwenhagen - Olanda
Rifiuti campani e solidarietà
Caro Messaggero,
innanzitutto desidero ringraziarvi per aver ripreso l’invio
del “nostro “ giornale ma nel contempo e nonostante sia
trascorso più di un anno dall’ultimo numero ricevuto,
devo far presente che: il lupo perde il pelo ma non il vizio.
Mi spiego meglio. Voi non sapete essere obiettivi, tendenti
a sinistra eravate e ancora lo siete. Mi “rispiego” meglio
per la seconda volta. Il presidente della Regione
Sardegna, non ha manifestato la solidarietà dei Sardi nel
ricevere la “monnezza” napoletana, ma bensì ha
manifestato la “sua” solidarietà verso un governo
sinistrorso (altroché squadrismo fascista!)
È questo che dovevate scrivere, non “solidarietà dei
sardi”.
5
carico di una nave sono bastate poche ore di lavoro al
Tecnocasic. Di navi ne sono arrivate un paio e – dopo le
clamorose proteste per la prima – nessuno se ne è più
accorto. Dal fine gennaio non se ne è vista neppure una.
La Sardegna non è stata ricoperta di rifiuti come è stato
fatto balenare. Era un’occasione buona per fare bella
figura alla Sardegna e ai sardi (non solo a Soru) ma è
stata sprecata.
Il buon senso non è né di sinistra né di destra. Noi ci
sforziamo di vedere le cose come stanno senza
schierarci in modo preconcetto. A volte veniamo
criticati da una parte a volte dall’altra. Può darsi che
sbagliamo, ma cerchiamo di fare solo il nostro dovere
nel rispetto dei lettori, che hanno idee politiche diverse
ma hanno diritto di conoscere i fatti per poi giudicare.
Continui a seguirci e a criticarci, ma si sforzi di non
dividere il mondo in schieramenti.
Saluti da Leiden
Caro Messaggero sardo,
oggi pomeriggio alle 2,30 è passata la posta. Mi è
sembrato un sogno... invece era lui il giornale della
nostra Sardegna. Un bel regalo, proprio oggi che cade il
40° anniversario del mio arrivo a Leiden, in Olanda.
Sono nato a Settimo San Pietro e ho la residenza a
Tortolì. Dal 2000 sono pensionato e sono domiciliato a
Leiden. Vi ringrazio, siete in gamba. Saludusu.
Benito Angelo Puliga - Leiden - Olanda
Giovanni Garbi Rilio - [email protected]
Caro Garbi Rilio,
il presidente della Regione, chiunque sia, essendo stato
democraticamente eletto, quando compie una scelta
politica rappresenta tutti i sardi. Le sue scelte ricadono
sotto la sua responsabilità e ne rende conto agli
elettori. L’espressione “squadrismo fascista” usata
nell’articolo si riferisce – e il testo lo spiega bene –
all’assalto alla casa privata del presidente Soru. Un
fatto, spero non le sfugga, di inaudita gravità. In
politica si possono non condividere le idee degli
avversari, contrastarle con energia, ma non si può
usare la violenza. Per sua informazione in Sardegna c’è
un solo precedente in tal senso: l’assalto fascista a
Emilio Lussu nella sua abitazione di piazza Martiri.
Nessuno contesta che la scelta del presidente Soru
potesse essere non condivisa e criticata. Ma, dati alla
mano, non può sfuggirle che sia stata montata una
campagna sui rifiuti della Campania, come è
facilmente dimostrabile con i dati: per smaltire il
Cerca il cugino in Australia
Caro Messaggero,
visitando il sito ho visto che spedite copie anche in
Australia. Io ho un cugino, da parte di mia madre,
emigrato in quel paese, del quale non ho più notizie.
Potete rintracciarlo? Si chiama Antonio Loi, figlio di
Serafino Loi e di Agnese Laconi che è nata a Esterzili il
18-1-1900 ed morta sempre ad Esterzili il 21-11-1926. Mi
piacerebbe mettermi in contatto con lui. Mia madre
Emma Laconi, è sua cugina, dato che sua madre Agnese
era sorella di mio nonno materno Giuseppino Laconi. Un
grazie immenso. Aspetto notizie.
Enzo Mureddu - Via Bene n. 19 - Boves (CN)
Caro Mureddu,
pubblichiamo la sua lettera nella speranza che qualche
nostro lettore possa darle le informazioni che le
permettano di mettersi in contatto con suo cugino.
Soddisfazione per l’arrivo del giornale
Le origini dei cognomi
Per poter rispondere alle domande sull’origine dei cognomi, tra le altre fonti, attingiamo anche dai tre volumi
del prof. Massimo Pittau, “Dizionario dei Cognomi di Sardegna”, Cagliari 2006, editrice “L’Unione Sarda” (www.pittau.it)
PORRU - MURGIA - OLIANAS
Caro Messaggero,
vorrei anch’io conoscere l’origine del mio cognome
e se fosse possibile anche quello dei miei nonni
Murgia ed Olianas.
Porru Cristina - Via Gaverina, 84 - Roma
Cara Porru,
il suo cognome frequentemente riscontrabile in un
ipotetico triangolo compreso tra Oristano, Nuoro
ed Isili, avrebbe origine, come gran parte dei
cognomi sardi, dalla lingua latina. Considerando
infatti porrum come paradigma iniziale, arriviamo
al sostantivo porru, che potrebbe essere usato sia
come “verruca”, oppure, indicare il porro come
verdura. Si riscontra frequentemente negli antichi
scritti sardi.
Murgia, che come cognome si ritrova nelle stesse
zone dove è presente Porru, potrebbe essere in
rapporto al sostantivo omonimo indicante la
“salamoia”, ad origine latina come muria.
Potrebbe anche essere riferito al solito villaggio,
stavolta non sardo ma in terra pugliese vicino a
Bari, ormai scomparso, ma documentato negli
scritti sardi, indicando individuo originario da
quel luogo.
Olianas, ha come rappresentazione più evidente la
zona che da Nuoro si estende verso l’Ogliastra,
Lanusei, Elini ed Ussassai, fino ad arrivare a
Siniscola. La s finale indica plurale di famiglia, e
le origini potrebbero essere dal nome proprio
Giuliana, a sua volta ascrivibile al latino
ecclesiastico Iuliana; oppure avere origine dal
paese di Oliena, localmente Oliana, ad indicare
individuo da li originario, oppure, come da
qualche testo sardo riportato, dal cognomen latino
Olian(us).
OPPES
Caro Messaggero,
sono figlia di emigrante e sto effettuando ricerche
sul significato e l’origine del mio cognome.
Purtroppo non ho avuto la fortuna di trovare
nessun’informazione al merito.
Puoi aiutarmi tu?
Oppes Valentina - Via Gressoney, 36 - Torino
Cara Oppes,
il suo cognome riscontrabile prevalentemente nella
fascia occidentale dell’isola, da Cagliari, Iglesias,
Oristano, Sassari, è incluso in quei cognomi, non
infrequenti, rapportabili al periodo di dominazione
spagnola. Potrebbe infatti avere origine dallo
spagnolo Lopes, che significa (figlio) di Lupo.
Caro Messaggero,
finalmente ti rileggo. Sono felicissimo di poter essere
ancora al corrente delle notizie della Sardegna e non
solo. Vi ringrazio per tutte le informazioni che apprendo
sia dal sito, abbastanza nuovo per me, sia dal giornale
che ho appena ricevuto. Solo a sentirlo nelle mani mi ha
dato un certo conforto, abituato come ero ad averlo
regolarmente da tantissimi anni. Continuate sempre con
lo stesso fervore nell’informarci di tutto quello che, nel
male, ma soprattutto nel bene accade in Sardegna. Mia
moglie che è francese legge come me il Messaggero, e
spesso traduce parte degli articoli che parlano
dell’inquinamento, e li spedisce alla sorella in Corsica la
quale fa parte di un’associazione antinucleare, e si è
recata spesso in Sardegna per dimostrazioni
ambientaliste. Vi prego di scusarmi per gli errori ma
sono in Francia da 44 anni e non scrivo che raramente
in italiano avendo una buona segretaria. Tanti auguri
per la ripresa del “nostro” Messaggero. Continuate con
la vostra bravura ad alleviare i nostri ricordi nostalgici
della spensierata giovinezza. Vi prego di ricevere i più
cordiali saluti.
Filippo Mura, Route des grands jardins 501 84300 Taillades - Francia
Caro Mura,
la ringraziamo per gli apprezzamenti che ha rivolto al
nostro lavoro, che ci ripagano dell’impegno che
dedichiamo al giornale per renderlo sempre più uno
strumento di informazione di ciò che, nel bene e nel
male, accade in Sardegna. Per trasmettere ai tanti sardi
sparsi nel mondo, che continuano ad amare la loro
terra, un’immagine reale dell’Isola che pur tra
difficoltà sta cambiando.
Primo Piano
6
Aprile 2008
ELEZIONI POLITICHE 2008
Il Partito della Libertà
conquista Camera e Senato
La coalizione guidata da Silvio Berlusconi si è imposta con largo margine
Non riesce la rimonta del Partito Democratico - Successo della Lega di Bossi
Tiene l’Udc di Casini - Scompaiono dal Parlamento i partiti della Sinistra radicale,
i Socialisti e la Destra - Anche in Sardegna prevale il Centrodestra
e elezioni politiche dell’aprile 2008 hanno avuto
un esito che non ha precedenti cancellando dal
Parlamento tutte le forze politiche intermedie e
minori e lasciando sulla scena solo un pugno
di soggetti. Ha vinto il Popolo delle Libertà,
la formazione politica guidata da Silvio
Berlusconi, che tornerà a guidare il governo
del Paese per la terza volta. È composta
da Forza Italia, Alleanza Nazionale, ex esponenti
dell’Udc e di piccole formazioni di destra. Era
un successo atteso e previsto. Un contributo
importante al successo è venuto dalla Lega di
Bossi che ha ottenuto un risultato clamoroso
e inatteso(almeno nelle dimensioni).
Il Partito Democratico guidato da Walter Veltroni
non è riuscito nella rimonta. Ha corso da solo
e ha ottenuto un risultato numericamente
non disprezzabile, ma non è riuscito a colmare
il gap con il PdL.
Soddisfacente il risultato conseguito dal suo
alleato, l’Italia dei valori di Di Pietro.
Anche l’Unione di Centro di Pier Ferdinando
Casini è riuscita a superare le quote di
sbarramento e sarà rappresentata sia alla Camera
che al Senato.
I grandi sconfitti di questa tornata elettorale sono
i partiti minori di sinistra e di destra. Sono stati
spazzati via Rifondazione Comunista, il Partito dei
Comunisti Italiani, i Verdi (che erano alleati nella
lista Arcobaleno, guidata da Fausto Bertinotti),
che non sono riusciti a superare neppure lo
sbarramento del 4% della Camera, fermandosi al
3,21%. Il Partito Socialista guidato da Giulio
Boselli, si è fermato allo 0,87%, mentre le altre
formazioni della sinistra radicale hanno segnato
cifre da prefisso telefonico. Non è andata meglio
alla Destra capeggiata da Daniela Santanchè che
ha superato di un soffio il 2% ma non è riuscita a
raccogliere voti neppure nel Lazio di Storace.
Umiliante il risultato di Giuliano Ferrara e la sua
lista contro l’aborto! La miriade di piccole
formazioni hanno raccolto briciole.
Insomma uno tsunami politico, come è stato
definito, senza precedenti che apre la strada, se si
saprà cogliere l’occasione all’avvio concreto della
Seconda Repubblica, quella maggioritaria
scaturita dal referendum del 1994.
Berlusconi potrà governare con una maggioranza
solida sia alla Camera con 340 seggi (272 del PdL,
60 della Lega e 8 della Lega Sud di Lombardo),
che al Senato con 168 (141, 25, 2).
Le opposizioni avranno 275 seggi alla Camera
(242 PD, 28 IdV, e 36 UDC) e 133 al Senato
(116 Pd 14 IdV e 3 Casini).
Le conseguenze immediate del voto sono state le
dimissioni di Bertinotti e di Boselli.
Spetterà agli analisti capire cosa è successo e
individuare le cause di questa rivoluzione che ha
colto impreparati tutti gli osservatori.
Si possono, comunque, fare alcune considerazioni:
nessuno aveva previsto che la Lega raddoppiasse i
voti (in certe province della Lombardia
è il primo partito, davanti al PdL)
e nessuno aveva ipotizzato che la Sinistra
Arcobaleno venisse resettata.
Il successo del Centrodestra è stato incontrastato
anche in molte regioni che nelle precedenti elezioni
avevano votato per il centrosinistra: dal Piemonte
L
alla Liguria, dalla Calabria al Lazio.
Hanno tenuto le regioni del centro: EmiliaRomagna, Toscana, Umbria.
Anche in Sardegna, che nel 2006 aveva contribuito
a far vincere Prodi, la situazione si è ribaltata. Al
Senato cinque seggi sono andati al PdL e quattro
al PD (erano rispettivante 4 e 5 nella passata
legislatura).
Alla Camera il PdL ha ottenuto il 42,44% dei voti
e nove seggi (ne aveva sette), il PD il 36,20%
(sette seggi, ne aveva nove con gli altri alleati
nell’Unione), il suo alleato IdV il 3,97% e conserva
un seggio; mentre un seggio è andato all’UDC,
con il 5,59% (come nella passata legislatura
quando stava nella CdL di Berlusconi)..
Anche in Sardegna la Sinistra Arcobaleno è
rimasta sotto la soglia del 4% (3,587), mentre i
Socialisti si sono attestati sull’1,55, la Destra
sull’1,54, il Psd’az sull’1,518, Sardigna Nazione
sullo 0,73, e via a scendere.
Il voto del 13-14 aprile non avrà ripercussioni
sulla Giunta regionale. Il presidente Renato Soru
ha dichiarato che intende concludere il mandato
che scade nel 2009 anche perché il risultato
nell’Isola, pur non discostandosi dalla tendenza
nazionale, è meno pesante.
Insomma il centrosinistra ha tenuto,
o quantomeno limitato i danni.
Nelle otto Province sarde il PdL si è imposto a
Olbia-Tempio (vera roccaforte del Centrodestra)
con oltre il 51%, contro il 35% di Veltroni; a
Oristano con il 48% contro il 36,8%, a Cagliari
con poco più del 47% contro il 38,63%, ha prevalso
di una spanna a Carbonia-Iglesias con il 41,40%
contro il 39,74%. Il PD ha prevalso a Nuoro con il
45,46% contro il 32,71% del PdL e del suo alleato
Mas; in Ogliastra con il 45% contro il 36,27%; nel
Medio Campidano con il 46% contro il 37,95%; e ,
seppur di poco anche a Sassari con il 42,87%
contro il 41,54%.
Nelle città capoluogo si sono avuti questi risultati:
a Cagliari PdL 44%, PD 41,7; a Sassari PD 45,9%
PdL 39,6%; a Nuoro PD 50,16% PdL 29,33%; a
Oristano PdL 47,26% PD 36,81%; a Carbonia PD
49% PdL 34,6%; a Iglesias PdL 39,29 PD 37,33%;
a Olbia PdL 56,53% PD 32,88%; a Tempio
Pausania PD 39,04% PdL 38,99; a Sanluri PD
42,79% PdL 41%; a Villacidro PD 46,45% PdL
42%; Lanusei PD 53,93% PdL 26,98%; Tortolì
PdL 42,43% PD 41,96%.
In Sardegna, infine, è stato registrato un dato di
disaffezione più elevato che nel resto del Paese. La
percentuale dei votanti è stata inferiore al 73%, il
numero degli astenuti è cresciuto
significativamente molto di più di quanto abbia
fatto nel resto del Paese.
I risultati in Italia
SENATO
Liste
Voti
CAMERA
%
Seggi
Liste
Voti
%
Seggi
PDL
12.510.306
38,17
141
PDL
13.628.865
37,39
272
LEGA NORD
2.642.167
8,06
25
LEGA NORD
3.024.522
8,30
60
MPA
355.076
1,08
2
MPA
410.487
1,13
8
Silvio Berlusconi
15.507.549
47,32
168
Silvio Berlusconi
17.063.874
46,81
340
PD
11.042.325
33,69
116
PD
12.092.998
33,17
211
IDV - Di Pietro
1.414.118
4,31
14
IDV - Di Pietro
1.593.675
4,37
28
12.456.443
38,01
130
13.686.673
37,55
239
UDC - Casini
1.866.294
5,69
3
UDC - Casini
2.050.319
5,62
36
Sin. Arcobaleno
1.053.154
3,21
-
Sin. Arcobaleno
1.124.418
3,08
-
La Destra
687.211
2,09
-
La Destra
885.229
2,43
-
Socialisti
284.428
0,86
-
Socialisti
355.581
0,97
-
PC Lavoratori
180.454
0,55
-
PC Lavoratori
208.394
0,57
-
Sinistra Critica
136.396
0,41
-
Sinistra Critica
167.673
0,46
-
PLI
100.721
0,30
-
PLI
103.760
0,28
-
Forza Nuova
85.630
0,26
-
Forza Nuova
108.837
0,30
-
PS D’AZ.
15.292
0,04
-
PS D’AZ.
14.856
0,04
-
6.966
0,02
-
Sardigna Natzione
7.182
0,02
-
Walter Veltroni
Sardigna Natzione
Walter Veltroni
IL
MESSAGGERO
SARDO
Primo Piano
7
ELEZIONI POLITICHE 2008
I senatori e i deputati
eletti in Sardegna
Tra conferme e bocciature anche molte facce nuove - Il Popolo della Libertà
rappresentata da quattordici parlamentari - Al PD sette deputati e quattro senatori
Alla Camera anche i rappresentanti dell’Italia dei Valori e dell’Unione di Centro
a prodotto un ricambio del cinquanta per
cento della rappresentanza sarda in
Parlamento il turno elettorale del 13 e 14 Aprile
per il rinnovo di Camera e Senato. Un ricambio
non solo prodotto da mancate ricandidature, ma
anche dal consenso degli elettori che è venuto a
mancare. Su 27 parlamentari eletti in Sardegna
ben 13 non siederanno ancora sugli scranni di
Palazzo Madama e di Montecitorio. Una
rappresentanza, quindi, profondamente rinnovata
che si appresta ad affrontare una difficile
legislatura. Ma vediamo ora chi sono i diciotto
deputati eletti nell’isola, sette dei quali
rappresentano “new entry” mentre per undici
si tratta di ritorni.
In casa della coalizione che ha vinto le elezioni, e
cioè il Popolo della Libertà di Silvio Berlusconi,
che si è aggiudicata nove seggi torneranno a
Montecitorio l’ex presidente della Giunta regionale
ed ex sindaco di Iglesias Mauro Pili
(vero capolista dopo i due big Berlusconi e Fini),
ma anche il deputato nuorese Bruno Murgia
qualche anno fa bersaglio di un attentato
terroristico, e Salvatore Cicu, avvocato ed ex
sottosegretario alla Difesa, esponente politico dei
più longevi, essendo giunto alla quinta legislatura.
Torneranno ancora alla Camera Giuseppe
Cossiga, figlio del Presidente della Repubblica
“picconatore” e Carmelo Porcu, proveniente
dalle file di Alleanza Nazionale come Murgia,
mentre Pili, Cicu e Cossiga sono esponenti di
Forza Italia, così come Piero Testoni.
I volti nuovi sono quelli di Settimo Nizzi, per
molti anni sindaco di Olbia e oggi contestato
presidente del Consorzio Industriale della
Sardegna del Nord Est, Paolo Vella architetto
algherese, ex responsabile dell’ufficio regionale per
la tutela del paesaggio a Sassari, entrato in rotta
di collisione con il Governatore Soru e da questo
rimosso dall’incarico. Entrambi sono stati eletti in
quota Forza Italia, mentre l’ultimo dei “nuovi” è
un attore affermato, Luca Barbareschi, romano
protagonista di seguite fiction televisive, da
sempre molto vicino ad Alleanza Nazionale e al
suo leader Fini.
Nello schieramento opposto, e cioè quello del
Partito Democratico guidato da Walter Veltroni,
che ha eletto sette deputati, le conferme vengono
per Arturo Parisi, ministro della Difesa uscente,
tra i fondatori dell’Ulivo e amico di lunga data di
Romano Prodi, per Amalia Schirru deputata
uscente diessina e da sempre impegnata nelle
battaglie sociali e a difesa delle donne. Ritorna a
Montecitorio anche Paolo Fadda, più volte
consigliere e assessore regionale alla sanità,
esponente di punta de La Margherita con una
solida base nel comparto sanitario del cagliaritano.
Entrano, invece, in Parlamento per la prima volta
Caterina Pes, ex segretario regionale di Progetto
Sardegna raggruppamento fondato dal
governatore Soru, Siro Marroccu ultimo
capogruppo DS in Consiglio Regionale, potente
esponente della Quercia nel Medio Campidano e
presidente della squadra di calcio della
Villacidrese, e infine Giulio Calvisi ultimo
segretario regionale dei DS, olbiese, già segretario
nazionale dei giovani della Quercia.
H
Un esordiente della politica, invece, è Guido
Melis, docente universitario sassarese, la
candidatura del quale è stata fortemente voluta
dal governatore Soru.
Al di fuori dei due grandi schieramenti,
completano la pattuglia sarda a Montecitorio l’ex
presidente della Regione Federico Palomba,
rieletto e alla sua seconda legislatura nell’Italia
dei Valori, e Giorgio Oppi, ex consigliere ed ex
assessore regionale alla Sanità, rieletto nelle liste
dell’UDC, accreditato di una consistente base
elettorale nell’iglesiente.
Suddivisi fra i due schieramenti principali i nove
eletti al Senato; tra i cinque del Popolo della
Libertà tornano a Palazzo Madama Piergiorgio
Massidda, coordinatore regionale di Forza Italia,
Beppe Pisanu ex ministro dell’Interno nel
governo Berlusconi-due anche lui in quota azzurra
così come Fedele Sanciu, e Mariano Delogu,
senatore uscente di Alleanza Nazionale,
apprezzato avvocato penalista e per due legislature
sindaco di Cagliari. Il nuovo entrato è Filippo
Saltamartini, già segretario nazionale del SAP,
sindacato autonomo di Polizia.
Nei quattro dello schieramento opposto
la conferma è per Antonello Cabras,
segretario regionale del PD ed ex presidente
della Giunta regionale, mentre Giampiero Scanu
Sottosegretario tecnico uscente alle Riforme
ed ex sindaco di Olbia, Luciana Sbarbati,
leader non sarda dei Repubblicani Europei,
e Francesco Sanna, consigliere regionale
del Partito Democratico proveniente
da La Margherita, sono alla loro prima
esperienza a Palazzo Madama. Il capogruppo
democratico alla Camera Antonello Soro è stato
eletto in Lombardia.
Numerosi, come detto, coloro che non torneranno
a Montecitorio in questa legislatura.
Si va da Antonio Attili, considerato il “padre”
della continuità territoriale per il trasporto aereo,
che venne eletto nell’Ulivo, e poi Luigi Cogodi di
Rifondazione Comunista, il diessino Emanuele
Sanna, l’avvocato algherese Elias Vacca dei
Comunisti Italiani e Roberto Villetti dei Socialisti,
e Antonio Mereu dell’UDC.
Al Senato non torneranno in questa legislatura il
verde Mauro Bulgarelli, Salvatore Ladu e Gianni
Nieddu dell’Ulivo, Massimo Fantola dell’UDC,
Francesco Martone di Rifondazione Comunista.
E mentre un figlio di emigrati sassaresi
in Lombardia, Roberto Mura, è stato eletto
al Senato nelle file della Lega, altri due
parlamentari sardi che vennero eletti fuori
dall’Isola non tornano in Parlamento; erano
Antonio Satta ex Udeur e Giorgio Carta, Psdi, che
venne eletto in quota Unione.
I risultati in Sardegna
SENATO
CAMERA
Voti
%
415.252
42,44
9
6.168
0,63
-
421.420
43,07
9
PD
354.212
36,20
7
IDV - Di Pietro
38.866
3,97
1
393.078
40,17
8
UDC - Casini
54.665
5,59
1
-
Sin. Arcobaleno
35.097
3,59
-
1,24
-
La Destra
15.081
1,54
-
12.723
1,43
-
Socialisti
15.202
1,55
-
15.292
1,71
-
PS D’AZ.
14.856
1,52
-
Sardigna Natzione
6.966
0,78
-
Sardigna Natzione
7.182
0,73
-
PC Lavoratori
3.554
0,40
-
PC Lavoratori
4.552
0,46
-
Sinistra Critica
2.873
0,32
-
Sinistra Critica
3.678
0,37
-
PLI
1.836
0,20
-
PLI
2.013
0,20
-
Forza Nuova
1.497
1,68
-
Forza Nuova
2.025
0,20
-
Liste
Voti
%
384.946
43,17
5
5.125
0,57
-
390.071
43,74
5
PD
325.917
36,55
4
IDV - Di Pietro
34.574
3,88
-
360.491
40,42
4
UDC - Casini
49.641
5,57
-
Sin. Arcobaleno
29.646
3,32
La Destra
11.074
Socialisti
PS D’AZ.
PDL
MPA
Silvio Berlusconi
Walter Veltroni
Seggi
Liste
PDL
MPA
Silvio Berlusconi
Walter Veltroni
Seggi
8
Attualità
PRIMO PIANO
Contributi regionali
per la costruzione l’acquisto
e il recupero della prima casa
Da quest’anno oltre all’abbattimento dei tassi di mutuo, la Regione ha previsto
un contributo a fondo perduto sino ad un massimo di 25 mila euro
Nel 2007 concessi 2.866 nulla osta per oltre 230 milioni di euro di mutui
a quest’anno, oltre alla consueta agevolazione
per la prima casa sotto forma di contributo in
conto interessi, per l’abbattimento dei tassi di
mutuo concessi dalle banche, la Regione ha
previsto un contributo a fondo perduto sino ad un
massimo di 25mila euro. È previsto che il
contributo, in ogni caso, non possa superare il 25%
della spesa. La somma erogata a fondo perduto da
solo non può bastare per acquistare una casa, ma è
comunque una cospicua cifra che gli aventi diritto
non dovranno restituire e potranno integrare con
un mutuo bancario. Tanto per fare un raffronto, la
ricca Lombardia concede sino a un massimo di
cinquemila euro per l’acquisto della prima casa.
Con deliberazione della Giunta regionale, sarà
presto approvato il relativo bando con il quale
verrà assicurata la priorità degli interventi a
soggetti e nuclei familiari appartenenti a fasce
sociali deboli. In questo caso, infatti, si dovrà
rispettare il tetto di spesa fissato dalla Regione
sulla base della legge Finanziaria.
Per quanto riguarda il contributo in conto
interessi (a sportello: tutti gli aventi diritto, nel
corso dell’anno solare, hanno accesso a questa
facilitazione), nel 2007 la Regione ha concesso
2.866 nulla osta per complessivi 230 milioni
297mila euro di mutui, con una media di 80mila
euro di mutuo concesso a ogni nucleo. I mutui
concessi a tasso zero alle giovani coppie sono stati
1.248 (circa il 44% del totale), per l’acquisto della
prima casa 2.076, per il recupero 106 e per la
costruzione 694. Numeri che fanno capire
l’apprezzamento per uno strumento che,
soprattutto negli ultimi anni, ha permesso a molti
sardi di entrare in possesso di un’abitazione ed
evitare la spada di Damocle dell’affitto: soldi che
non producono certezze.
Le domande di mutuo possono essere presentate
esclusivamente da persone fisiche che:
– dispongano a titolo esclusivo della proprietà
dell’area (se si tratta di interventi di costruzione)
o dell’alloggio (negli interventi di recupero);
D
– acquisiscano la proprietà
dell’alloggio grazie
all’intervento autorizzato.
Può presentare domanda
soltanto uno dei coniugi oppure
il convivente “more uxorio”
(termine giuridico che indica
genericamente l’unione stabile e
la comunione di vita spirituale e
materiale tra due persone, non
fondata sul matrimonio).
Coloro che intendono contrarre
il matrimonio entro un anno
dalla presentazione della
domanda alla Regione (i
cosiddetti “nubendi”), possono
presentare domanda come
nucleo familiare già costituito.
Un figlio che sia a carico dei
genitori, agli effetti fiscali, non
può presentare la domanda.
La presentazione delle domande è stata
temporaneamente sospesa ma a breve verrà
emesso il nuovo avviso pubblico (i dettagli
saranno consultabili anche via Internet, sul
portale della Regione, all’indirizzo
www.regione.sardegna.it). Potranno accedere al
mutuo regionale coloro che risulteranno in
possesso dei seguenti requisiti: reddito familiare
annuo non superiore a 35.894 euro. Per reddito
familiare si intende la somma dei redditi imponibili
percepiti da tutti i componenti il nucleo familiare,
quali risultanti nella documentazione fiscale più
recente presentata, o posseduta, prima dell’inoltro
della domanda alla Regione. Il reddito familiare
così ottenuto è diminuito di 517 euro per ciascun
figlio risultante a carico ai fini fiscali. Qualora si
tratti di reddito proveniente da lavoro dipendente
questo, dopo la detrazione per i figli a carico, va
calcolato al 60 per cento. Al reddito così ottenuto
debbono essere quindi aggiunti gli eventuali altri
(da lavoro autonomo, di impresa, eccetera). Per gli
emigrati all’estero si prescinde dal requisito. Così
pure per gli interventi di recupero e di acquisto
con recupero ubicati nelle zone “A” sia dei Comuni
ricompresi nel “repertorio regionale dei centri
storici”, sia dei “piccoli Comuni”; cittadinanza
europea o di Stato extracomunitario, purché in
regola con le disposizioni in materia di
immigrazione e soggiorno; aver dimorato in
Sardegna, con residenza anagrafica,
continuativamente da oltre cinque anni (vengono
conteggiati anche i periodi di residenza all’estero o
in altre regioni d’Italia in qualità di emigrati);
residenza o attività lavorativa in un Comune della
provincia in cui ha luogo l’intervento.
Il requisito non è richiesto per i lavoratori
emigrati che intendono ristabilire la propria
residenza in Sardegna; non titolarità di diritti di
proprietà, usufrutto, uso o abitazione su alloggio
adeguato nel territorio della Sardegna nei tre anni
precedenti la data di presentazione della domanda
alla Regione. È considerato adeguato l’alloggio la
Aprile 2008
cui superficie utile non sia inferiore a 45 metri
quadrati per un nucleo familiare composto da una
o due persone, oppure non inferiore a 60 metri
quadrati per tre o quattro persone, o ancora non
inferiore a 75 metri quadrati per cinque persone o,
infine, non inferiore a 95 metri quadrati per sei
persone e oltre. Si considera comunque adeguato
l’alloggio di almeno due vani, esclusi cucina e
servizi, quando il nucleo familiare è costituito da
due persone e quello di un vano, esclusi cucina e
servizi, per il nucleo di una persona. Si prescinde
dal requisito per gli emigrati che intendono
recuperare o acquistare e recuperare nei “piccoli
Comuni” qualora titolari, essi stessi o i membri
del proprio nucleo familiare, di diritto di proprietà,
di usufrutto, di uso o abitazione di non più di un
altro alloggio, purché situato in Comune diverso;
non aver ottenuto agevolazioni pubbliche, in
qualunque forma concesse, per l’acquisto, la
costruzione o il recupero di abitazioni.
Sono considerati emigrati coloro che siano nati in
Sardegna, che abbiano stabile dimora fuori del
territorio regionale e che conservino la nazionalità
italiana, nonché i coniugi ed i discendenti, anche se
non nati in Sardegna, purché abbiano almeno un
genitore sardo e conservino la nazionalità italiana.
Il nucleo familiare si intende costituito dal
richiedente, dal coniuge non legalmente separato,
dai figli a carico agli effetti fiscali, nonché dal
parente o affine entro il terzo grado non a carico,
se contitolare di diritti reali sull’alloggio oggetto
del beneficio. Fanno parte del nucleo familiare
anche il convivente “more uxorio” da oltre due
anni nonché, se conviventi per lo stesso periodo e
a carico agli effetti fiscali, gli altri parenti e affini
entro il terzo grado.
Prima di presentare la domanda di mutuo alla
Regione, è indispensabile rivolgersi ad uno degli
istituti di credito convenzionati (Banco di
Sardegna, Banca di Sassari, Banca Intesa, Banca
Cis e Banca Unipol), il quale procede – tenendo
conto esclusivamente dell’ordine di presentazione
delle domande – all’istruttoria delle richieste di
mutuo, sulla base della documentazione prevista.
Conclusa con esito positivo l’istruttoria, la banca
rilascia al richiedente un attestato bancario di
definita istruttoria preliminare, che l’interessato
dovrà allegare alla domanda indirizzata alla
Regione insieme alla rimanente documentazione
necessaria.
L’Assessorato regionale dei Lavori pubblici
procede al rilascio del nulla osta di finanziamento,
tenuto conto della positiva istruttoria bancaria e
previo accertamento della disponibilità finanziaria
e del possesso, da parte del richiedente e del suo
nucleo familiare, dei requisiti soggettivi previsti.
La concessione dell’agevolazione è, comunque,
subordinata alla disponibilità delle risorse
finanziarie. Il nulla osta di finanziamento
individua i soggetti legittimati alla stipula del
contratto di mutuo e, negli interventi di acquisto
ed acquisto con recupero, alla stipula del contratto
di acquisto. Il nulla osta di finanziamento
determina l’importo del mutuo ammesso ad
agevolazione attribuita al richiedente. Ottenuto il
nulla osta da parte della Regione, la banca procede
entro 30 giorni alla deliberazione del mutuo.
Il Servizio dell’Edilizia residenziale, in capo
all’Assessorato regionale dei Lavori pubblici,
verifica la residenza nell’alloggio oggetto
dell’agevolazione e l’avvenuto matrimonio da
parte dei nubendi. Viene inoltre verificata la
veridicità delle dichiarazioni sostitutive almeno in
un campione del 10% delle domante istruite.
Ulteriori informazioni possono essere richieste al
Settore mutui e contributi per l’accesso alla
proprietà e alla locazione - Servizio dell’edilizia
residenziale, via San Simone 60 - 09122 Cagliari.
È possibile anche inviare una mail all’indirizzo
[email protected] , oppure visitare
il portale della Regione
(http://www.regione.sardegna.it).
IL
MESSAGGERO
SARDO
Primo Piano
SERVITÙ MILITARI
Restituiti alla Regione
350 immobili dismessi
di Giuseppe Mereu
Un patrimonio del valore di 200 milioni di euro - Firmato l’accordo con l’Agenzia
del demanio militare – Passeranno alle istituzioni locali la Sella del Diavolo,
la borgata di Fertilia, lo Yacht Club di Porto Cervo e importanti aree e stabili
a Nuoro, Oristano, Sassari e in tutta l’Isola
n Sardegna cadono le stellette. Sono oltre 350 gli
immobili del Demanio Militare che saranno trasferiti
alla Regione nei prossimi mesi, mentre per altri 50
circa ci sarà una procedura d’urgenza dettata dalle
pressanti necessità organizzative del G8, il vertice
dei Capi di Governo degli otto Paesi più importanti,
che si terrà nell’estate del 2009 a La Maddalena.
Si tratta della più grande dismissione immobiliare mai
effettuata dalle forze armate nell’Isola.
Siti come la Sella del Diavolo a Cagliari, la borgata
di Fertilia ad Alghero e lo Yacht Club di Porto Cervo,
per un valore complessivo stimato in 200 milioni
di euro, torneranno nelle mani delle istituzioni locali.
Un grande risultato per la Sardegna, che si riappropria
di parti importanti del proprio territorio, e in particolare
per la città di Cagliari, la più interessata dalle dismissioni,
che potrà così soddisfare la crescente richiesta di aree
verdi e di spazi aperti al pubblico. Resta l’incognita di
quando gli immobili potranno essere realmente a
disposizione della Regione: l’iter del trasferimento si
preannuncia lungo e non privo di incognite.
Il passaggio dei beni del Demanio Militare alla Regione,
come ha spiegato il presidente Renato Soru subito
dopo la firma dello storico accordo con l’Agenzia del
demanio, serve a dare piena attuazione allo Statuto sardo,
che già dall’entrata in vigore, nel 1948, prevedeva il
progressivo passaggio alla Regione degli immobili delle
forze armate presenti nell’Isola.
L’intesa Stato-Regione siglata lo scorso anno stabilisce
che il trasferimento avvenga a prescindere dalla data di
disponibilità dei beni. “Ciò ci differenzia dalle altre
Regioni”, ha sottolineato Soru. Ciononostante, c’è voluta
I
Alla Maddalena per il G8
passaggio di consegne
con procedura d’urgenza
La Maddalena, ma non solo: sono sparsi un po’ in tutta
la Sardegna gli immobili che il Demanio militare
sta liberando con procedura d’urgenza perché necessari
per l’organizzazione del G8 di luglio 2009.
Nell’isola gallurese sarà allestita la complessa macchina
organizzativa per alloggiare nella massima sicurezza gli
otto grandi della Terra ed il loro folto seguito. Saranno
liberate le officine Sauro, la caserma Faravelli, l’ospedale
militare con annessa villa liberty, l’arsenale e il deposito
l’apertura di contenziosi in diverse sedi istituzionali
affinché alla Sardegna si vedesse riconosciuto un diritto
sancito dallo Statuto.
Le firme apposte a Roma il 7 marzo non rappresentano un
punto di arrivo ma semmai l’inizio del processo di
dismissione, che dovrà passare attraverso ricognizioni più
approfondite necessarie per rilevare lo stato dei beni, il
loro valore e se sono utilizzati o meno da enti governativi:
nel primo caso, la cessione potrà avvenire a patto che la
Regione si faccia carico di fornire a tali enti una diversa
collocazione in cui svolgere le loro funzioni.
Il discorso è diverso per quanto riguarda i beni trasferiti
d’urgenza perché ritenuti necessari per l’organizzazione
logistica del G8, i quali rientrano in un accordo di
programma legato al più ampio processo di riduzione delle
servitù militari nell’Isola. A garantire la sua attuazione in
tempi rapidi sarà Guido Bertolaso, commissario
straordinario nominato dal Governo per sovrintendere
all’organizzazione dell’evento.
La Regione trasferirà gli immobili avuti in dote dal
demanio militare agli enti locali, anche se, ha precisato il
presidente Soru, “sui beni più importanti desideriamo
confrontarci con le amministrazioni comunali”. L’idea
guida, però, è quella di sfruttare, laddove possibile, le aree
dismesse a fini turistici, in particolare nelle località che già
ospitano costruzioni e pertanto non possono essere
considerate ‘vergini’ dal punto di vista paesaggistico: gli
edifici saranno ristrutturati e riconvertiti con finalità
ricettive e di servizio, e le proposte degli imprenditori locali
avranno la precedenza su quelle delle multinazionali del
mattone.
Il comune più fortunato è senza dubbio quello di Cagliari,
che potrà riappropriarsi di una porzione importante del
suo territorio nella quale ricadono alcuni dei gioielli della
città. È il caso di Marina Piccola, della Sella del Diavolo, di
Cala Mosca e del faro di Sant’Elia, i quali diventeranno
patrimonio esclusivo del Comune, Regione permettendo.
La parte oggi recintata, che sarà ceduta dal Demanio
militare, ha un valore stimato in 1.800.000 euro. Passerà
di mano anche un’area lungo viale San Bartolomeo e una
fascia di verde pubblico in viale Poetto. Passerà alla
Regione l’ex caserma di Is Mirrionis, del valore di 50
milioni di euro, insieme a stabili per uffici ricavati da
capannoni dismessi, per altri 4.600.000 euro. Il compendio
è già in uso dell’ASL di Cagliari ed è occupato in larga
parte dall’ospedale Santissima Trinità.
Non mancano le aree ad uso residenziale: in località Sa
Serra saranno dismessi i fabbricati che sorgono nell’ex
combustibili di Punta Sassu sull’isola di Santo Stefano, i
giardini e gli impianti sportivi di Cala Chiesa, l’area di
Guardia Vecchia, fabbricati in località Padule, Vaticano e
Nido D’Aquila, e i comprensori di Punta Rossa e Porto
Palma a Caprera.
Numerosi altri beni, ritenuti necessari per la logistica del
vertice, saranno dismessi a Cagliari: il deposito carburanti
di Monte Urpinu, l’ex stabulario vicino a Cala Mosca, l’ex
casermetta di via Monte Grappa, il faro di Sant’Elia, il
fortino di Sant’Ignazio, i magazzini dell’aeronautica in
viale Sant’Avendrace, l’Ospedale militare, i capannoni in
via Liguria e in via Is Mirrionis, l’ex stabilimento Gioda e
Martinazzo in via Nuoro, l’ex panificio militare in viale
Buoncammino, il complesso abitativo dell’ex caserma
Griffa sul Belvedere, il magazzino del genio in viale San
Vincenzo e la caserma Ederle in viale San Bartolomeo.
9
deposito siluri, mentre altre aree interessate in passato da
alloggi per senza tetto e sfollati, situate nei pressi del
Lazzaretto di Sant’Elia e ad Elmas, lungo la statale 130,
saranno destinate all’edilizia residenziale pubblica. Tra Su
Siccu e viale La Playa sarà liberata una vasta fascia di 16
ettari del demanio marittimo, per un valore di quasi 9
milioni e mezzo di euro.
“Si tratta di beni di notevole rilevanza per Cagliari – ha
spiegato il sindaco Emilio Floris – che intendiamo
valorizzare, creando, ove possibile, ulteriori spazi verdi e
aree comunque fruibili dai cittadini, contribuendo così ad
accrescere il già elevato indice di vivibilità della città”.
La sdemanializzazione di Marina Piccola potrebbe
consentire di ampliare il parcheggio a ridosso della prima
fermata del Poetto, favorendo così la pedonalizzazione del
lungomare.
Il promontorio di Sant’Elia e il colle di Sant’Ignazio, con
annesso fortino, dovrebbero essere messi in sicurezza e
resi fruibili attraverso percorsi guidati già in parte in fase
di realizzazione, mentre tra il molo Ichnusa e Su Siccu
potrebbe trovare spazio una pista ciclabile e una
passeggiata pedonale.
Nel Sulcis, sarà trasferita alla Regione la vecchia rete
ferroviaria, oggi inutilizzata, delle Ferrovie Meridionali
Sarde con i terreni annessi, in molti casi occupati da
costruzioni abusive di privati.
A Sant’Antioco sarà dismessa la stazione radio di Capo
Sperone. A Serramanna è previsto il passaggio di
proprietà degli ex capannoni militari in località Santa
Barbara, il cui valore è di quasi un milione di euro. L’area
ospita l’ufficio postale e ruderi, è in parte edificabile e
potrebbe essere permutata con l’edificio che ospita la
caserma dei carabinieri. A Villacidro, il Comune potrà
appropriarsi delle scuderie in località Is Muras, su cui è
stato realizzato un edificio scolastico e il cimitero.
Il comune di Bosa mette a segno un grosso affare con la
sdemanializzazione dell’Hotel Miramare, del valore di oltre
1.600.000 euro. A Gairo si libera un’ampia porzione
dell’abitato: aree residenziali interessate da alloggi per
senzatetto e sfollati, passate poi all’Istituto autonomo case
popolari, per un valore di circa 430 mila euro e le scuole
materne di via Sant’Elena, cui si aggiungono numerosi
edifici di Gairo Nuovo, dalle scuole all’ambulatorio
medico, dalla chiesa con annessa casa canonica al
cimitero, dal municipio alla stazione delle corriere. A
Paulilatino sarà dismessa l’intera area di Is Marzas,
occupata da privati e da costruzioni abusive, per un valore
di quasi 745 mila euro. A Santa Giusta è prevista la
sdemanializzazione del terreno su cui dovrebbe sorgere la
caserma della Guardia di Finanza.
Ad Alghero, saranno dismessi il Tanchetto dello Stagno e
il Villaggio Kalik, nella borgata di Fertilia, per un valore
superiore al milione di euro. Fertilia, rimasta per decenni
abbandonata a se stessa dall’amministrazione militare,
diventerà un’attrazione turistica grazie a un lavoro di
riconversione finanziato dalla Regione ma progettato e
realizzato insieme al Comune. Nella cittadina catalana si è
già tenuto un primo incontro, in cui i cittadini di Alghero
ma soprattutto della borgata hanno potuto esprimere le
loro aspettative nei confronti della Regione. Sì alla
riconversione turistica ma purché sia data precedenza ai
problemi e alle esigenze dei residenti: è questo, in estrema
sintesi, l’orientamento emerso.
Ad Arzachena saranno trasferiti una quota dello Yacht
Club Costa Smeralda, a Marina di Porto Cervo, e un bar
in località Cala del Faro. La prima vale sei milioni di euro,
il secondo 200 mila.
A Golfo Aranci sono oggetto di dismissione alcuni edifici
residenziali in via dei Caduti, per un valore di 400 mila
euro. A Caprera, i militari libereranno Cala Stagnaleddu,
dove sorge un villaggio vacanze e il cui valore supera il
milione di euro. A Mores saranno dismesse le ex
casermette Troiani e Recchia, già riconvertite ad uso
residenziale, il cui valore è di circa 450 mila euro.
A Olbia saranno trasferiti l’ex aeroscalo di Santa Cecilia e
la casermetta di Padrongianus.
A Sassari saranno dismessi l’area in località Serra Secca
che ospita l’Ospedale Civile (del valore complessivo
di 11 milioni e mezzo di euro), il palazzo del Genio Civile
di via Diaz, il terreno su cui sorgeva la caserma
Rizzeddu, la scuola elementare in località La Corte
e piazza dell’Assunta.
10
Attualità
TURISMO
Dalla Bit di Milano segnali positivi
per l’industria delle vacanze
I dati forniti dall’assessore Luisanna Depau - Si punta sulla destagionalizzazione
Il musicista Paolo Fresu testimonial per l’Isola
egli ultimi tre anni il turismo in Sardegna è
cresciuto. I dati Istat certificano che dal 2004
al 2006 c’è stato un aumento di presenze dello
0,4% e dell’1,1% per quanto riguarda gli arrivi.
Dal 2006 al 2007 si è registrato un dato molto
elevato dovuto prima di tutto all’incremento dei
voli low-cost e in parte all’emersione di dati in
passato non monitorati. La buona notizia, che
sgombera il campo da illazioni e lamentazioni
allarmanti, è stata data alla Bit di Milano
dall’assessore regionale al Turismo Luisanna
Depau. Nel corso della conferenza stampa sono
stati resi noti i dati ufficiali sull’andamento del
turismo nell’isola e indicate le strategie che la
Sardegna intende perseguire per cogliere risultati
sempre più positivi, puntando su ambiente e
cultura per allungare la stagionalità. All’incontro
ha partecipato come testimonial della Sardegna il
musicista Paolo Fresu.
I dati forniti dall’assessore Depau sono quelli
raccolti dalle otto Province sarde. Hanno fatto
registrare una variazione percentuale del +18,8%
sugli arrivi e del +16% sulle presenze. Nello
stesso periodo 2006-2007 gli arrivi e le presenze
degli italiani in Sardegna sono cresciuti
rispettivamente del 14,8% e del 12,7%. Riguardo
agli stranieri la crescita nell’anno appena
trascorso è notevole.
Rispetto al 2006 le Province sarde registrano un
+27,1% di arrivi e un +23,3% di presenze. I dati
specifici di presenze e arrivi negli esercizi
alberghieri nel 2007 confermano questa tendenza.
Rispetto al 2006 gli arrivi dei turisti sono cresciuti
del 16,8%mentre le presenze aumentano del 12,5%.
Gli esercizi extralberghieri, compresi B&B e altri
alloggi privati, crescono del 26,4% per quanto
riguarda gli arrivi, e del 25,3% relativamente alle
presenze. In numeri assoluti gli arrivi del 2007
ammontano a 2 milioni 400 mila mentre le
presenze sono pari a 12 milioni 200 mila.
Nel 2006 i dati sono: 1.970.000 di arrivi e
10.530.000 di presenze.
Nel 2005 il totale degli arrivi è di 1.900.000, delle
presenze di 10 milioni e duecentomila. Infine il
dato relativo al 2004: 1.950.000 arrivi e 10 milioni
e 300 mila presenze. Il traffico passeggeri negli
aeroporti di Cagliari, Olbia e Alghero, dal 2004 al
2005 è cresciuto del 5%, passando da 4.800.000 a
passeggeri transitati a 5.030.000.
Dal 2005 al 2006 il traffico negli stessi aeroporti
N
è ulteriormente cresciuto
del 5%. Infine dal 2006
al 2007 si è avuto
un incremento superiore
al 7% (cinque milioni
700 mila). Crescita del
traffico anche via mare.
Se nel 2004 i passeggeri
che sbarcavano dai
traghetti nei porti di
Cagliari, Olbia, Golfo
Aranci, Porto Torres e
Arbatax erano cinque
milioni e 500 mila, nel
2005 e 2006 sono cinque
milioni 800 mila e nel
2007 ben sei milioni.
Crescita infine negli
approdi di imbarcazioni sopra i 14 metri
nell’isola. Nel 2007 c’è stato un incremento
del 29% rispetto al 2006. Tale crescita
significativa di approdi dimostra che le imposte
introdotte dalla Regione non hanno causato
alcun decremento nei porti.
Luisanna Depau ha sottolineato quali sono i
principali obiettivi per i prossimi anni: la
destagionalizzazione con particolare interesse ai
bacini internazionali come quello britannico,
tedesco, franco-belga e aumentare la propria quota
di mercato italiano.
La Regione Sardegna ha partecipato alla BIT
(Borsa del Turismo) di Milano, non più in ordine
sparso e dispersivo ma con un solo grande stand
di 2.200 metri quadrati con novità tecnologiche
che hanno esaltato il prodotto Sardegna nel suo
complesso. Novità di quest’anno è stato lo
schermo visibile da tutto il padiglione 13,
innalzato a cinque metri da terra.
Per affrontare le sfide poste dalle trasformazioni
del mercato turistico e contrastare la perdita di
quote di mercato si rende necessaria un’adeguata
formazione degli operatori, che permetta di
superare gli approcci settoriali e particolaristici
che rappresentano il freno maggiore per la tenuta
e lo sviluppo del sistema turistico italiano. In
questa direzione si colloca l’iniziativa promossa da
Confcommercio, Fondazione Fiera Milano e
Università di Sassari per la creazione di un polo
formativo per il turismo e i servizi a La
Maddalena.
Aprile 2008
L’Arcipelago, con la partenza dei marinai
americani e i preparativi per accogliere i grandi
della terra nel G8 del luglio 2009, cambia volto. La
creazione di un centro di alta formazione in un
luogo simbolo al tempo stesso internazionale per
la sua storia, recente e trascorsa, e per la
straordinaria bellezza, esemplificativa delle risorse
ambientali e culturali dell’Italia, vuole essere
l’occasione per la creazione, la diffusione e la
condivisione di una cultura dell’accoglienza e
dell’accompagnamento del turista nell’esperienza
ancora indimenticabile del nostro Paese.
Di questo si è ampiamente parlato in una
conferenza alla Bit.
Il polo per il turismo rappresenta un progetto
ambizioso che si articola in un’offerta formativa in
grado di soddisfare ogni richiesta: dai master sulla
gestione dei servizi turistici; ai corsi di
aggiornamento per gli operatori, alle iniziative di
studio, ricerca, promozione, assistenza tecnica,
progettazione sui temi del turismo attraverso reti
di relazione di tipo transnazionale, con particolare
riferimento alle nuove linee dei Programmi
Europei rispetto alle aree del Mediterraneo.
Infine è prevista anche l’organizzazione di eventi
culturali volti alla promozione del turismo
nazionale e di convegni e seminari di studi sui
temi del turismo di carattere nazionale e
internazionale.
Insomma, per La Maddalena un progetto
importante che unisce l’intera filiera per offrire
formazione e competenze idonee allo sviluppo di
una reale cultura turistica.
Nel corso della Bit sono stati annunciati alcuni
dei più significativi avvenimenti della stagione in
Sardegna. A maggio a Cagliari si terrà per il
secondo anno Festarch, il festival di architettura.
Sarà un insieme di incontri con architetti, artisti,
scrittori e protagonisti di primo livello della scena
internazionale.
Nella prima settimana di luglio nel golfo gi
Cagliari si terrà la tappa italiana della Medcup,
regata internazionale di vela d’altura, nell’ambito
delle iniziative promozionali della Regione legate
al turismo nautico. La cosiddetta formula uno del
mare raccoglie i grandi campioni della vela
mondiale oltre a celebri personalità della nautica
internazionale. Partecipano alla gara i più
importanti team di Coppa America.
A settembre sempre a Cagliari è la volta del
prestigioso Prix Italia. L’importante concorso
internazionale radio-televisivo e web, organizzato
dalla Rai, festeggia i suoi 60 anni e arrivano due
nuovi partecipanti: la Cctv, la televisione cinese e
la tv del Sud Africa.
Ottobre vedrà “Emporio Mediterraneo” per
rilanciare e valorizzare il settore dell’artigianato,
aprire i mestieri tradizionali verso nuove
opportunità. L’iniziativa culminerà in una
manifestazione espositiva a Cagliari dove
confluiranno le più significative rappresentanze
nei settori dell’artigianato, ma anche del mondo
culturale e artistico, provenienti da diversi Paesi
che si affacciano sul Mediterraneo.
Per il terzo anno consecutivo l’Assessorato
regionale del Turismo in collaborazione con la
Fiera Internazionale della Sardegna ha
organizzato il workshop “Tti Sardegna”.
All’iniziativa che si svolgerà al Centro della
cultura e dei congressi della Fiera a maggio
parteciperanno più di cento operatori turistici
dell’isola. All’inizio di aprile, a Nuoro si svolgerà
“Mestieri e Ospitalità. Gli artigiani incontrano le
imprese del turismo e della ristorazione”,
finalizzata all’incontro tra i produttori di
artigianato tipico e artistico e gli operatori sardi
del turismo e della ristorazione.
Si sono candidate a partecipare al progetto società
che producono manufatti, oggetti e complementi
d’arredo e artigiani della tessitura, del ricamo,
della ceramica, della cestinerai, del legno, del
sughero e del vetro.
M.P.
IL
MESSAGGERO
SARDO
Attualità
MILANO
Occupazione e imprenditorialità
femminile in Sardegna
di Massimiliano Perlato
Seminario formativo per le donne della Fasi con l’assessore del Lavoro
e la parlamentare europea Giovanna Corda
Romina Congera, Pierangela Abis e Serafina Mascia - Sotto,
n convegno, una opportunità, non solo per
ricordare o riaffermare i principi dell’universo
femminile, ma per promuovere e innalzare il
significato di “essere donna”. L’occasione per
stimolare un dibattito acceso ma costruttivo sulle
problematiche femminili, è stato il Seminario
formativo della donne della FASI sul tema
dell’occupazione e l’imprenditorialità femminile in
Sardegna, che si è tenuto a Milano, nella Sala
della Memoria, di fronte a Piazza Duomo.
Gli onori di casa li hanno fatti Pierangela Abis,
responsabile del Gruppo donne della FASI
(presidente del circolo di Milano) e Serafina
Mascia, vice Presidente FASI (presidente del
circolo di Padova).
Nel dibattito sono intervenute l’assessore del
Lavoro Romina Congera, la parlamentare europea
Giovanna Corda, come rappresentante del Belgio,
e Daniela Cardia, presidente della Commissione
Pari Opportunità della Regione Sardegna.
L’iniziativa del seminario, alla quale hanno
aderito molte sarde emigrate, che vivono e
lavorano fuori dalla Sardegna ma che hanno un
carico di storie ed esperienze che fanno parte della
cultura della donna isolana, è stata apprezzata.
Si vuole guardare alla diversità femminile non
solo in termini di inferiorità, di svantaggio e di
mancato raggiungimento dell’uguaglianza con gli
uomini, ma soprattutto s’intende assumere tutte
le iniziative che sono destinate a porre l’accento e
l’attenzione della diversità e della specialità
femminile nei più diversi ambiti di riferimento.
Sono emerse storie personali, asperità esistenziali
lontane dalla terra natia, difficoltà di integrazione
nel tessuto sociale ospitante. Ma anche la crescita
caratteriale in termini di coraggio e di forza che
ha spinto queste donne della Sardegna a dare un
significativo contributo anche per migliorare le
varie entità locali. I ruoli conquistati e difesi ad
oltranza nelle associazioni sarde di appartenenza,
senza abbandonarsi alla pura nostalgia della
propria terra come ha evidenziato Serafina
Mascia, responsabile del Comitato Scientifico per
la Conferenza dell’Emigrazione che si terrà a fine
aprile a Cagliari. Il riferimento all’importanza del
ruolo femminile all’interno delle associazioni dei
sardi emigrati è determinante. Un tragitto
notevole fatto di esperienze e di grande sofferenze.
Le tappe del percorso storico del movimento donne
FASI, sono state ricordate da Pierangela Abis, che
U
del movimento è la
portabandiera fin
dalla nascita ad
Olbia nel 1998
durante il
Congresso della
FASI.
Il ruolo delle donne
ancora oggi è di
fronte a scelte
difficili tra le
opportunità di
lavoro e di carriera
e la famiglia e
quindi la crescita
dei figli. Le
Giovanna Corda e Daniela Cardia discriminazioni nel
mondo del lavoro
nei confronti delle
donne che hanno
scelto comunque di
non trascurare la
famiglia sono
sempre frequenti.
In Sardegna
mancano anche le
strutture che
tutelino questo
itinerario.
Nel corso del
seminario sono state
osservate più da
vicino le lacune
prettamente isolane. Il dato che incide
maggiormente è la disoccupazione, anche se la
percentuale per quanto concerne le donne registra
in questi ultimi anni un calo. Come provvedere
quindi? Alle istituzioni si chiedono finanziamenti
che puntino sulla valorizzazione del capitale
umano che le donne offrono. Una crescita
nell’identità sociale e propria, come potrebbe
essere la conoscenza della propria realtà, del
territorio. “Fino ad ora – ha osservato Daniela
Cardia – abbiamo fatto crescere la Sardegna in
silenzio e in punta di piedi, ma manchiamo nei
luoghi politici che contano. Nella Regione le donne
sono ancora poche. Rivendicare spazio e
concretezza è l’imperativo; come sta accadendo
nell’imprenditoria, che vede raddoppiato il numero
di imprese gestite da donne. Il trend di crescita
delle imprese condotte da donne in Sardegna è da
tempo positivo e in linea con il resto della nazione.
Si è registrato quindi un incremento sia in termini
assoluti che in proporzione al crescere del numero
totale delle imprese iscritte. L’incidenza delle
imprese femminili in Italia è del 23% e la Sardegna
mostra valori percentuali poco al di sopra della
media nazionale. La distribuzione delle imprese
femminili riflette le caratteristiche generali del
tessuto imprenditoriale isolano. L’imprenditoria
femminile è uno dei fattori che nell’ultimo
decennio ha consentito di ridurre di molto il gap
occupazionale esistente tra uomini e donne. Il
fenomeno dell’imprenditoria femminile, fino a
pochi anni fa considerato marginale è divenuto
negli ultimi tempi, oggetto di grande attenzione.
La rapida e significativa crescita in termini
numerici delle impresarie è stata sia causa che
11
effetto dei numerosi interventi legislativi a
sostegno dell’imprenditoria femminile.
Romina Congera, si è soffermata sulla presenza
delle donne in politica, da cui restano ampiamente
escluse. Nel luglio 2006 le donne costituivano, a
livello mondiale, meno del 17% di tutti i
parlamentari, in un rapporto di circa 1 a 6. Le
donne continuano a subire discriminazioni per
quanto riguarda le elezioni. La rappresentanza
femminile nelle istituzioni è bassa e lo sarà ancora
alla prossima tornata elettorale. A livello
nazionale si è cercato di colmare la lacuna “civile”
della rappresentanza femminile prima con le quote
rosa, poi con “buone pratiche” come quella che sta
alla base della proposta di legge che l’UDI (Unione
Donne in Italia) ha portato al Senato che prevede
l’obbligo (e le sanzioni) che la metà delle
candidature presentate dai partiti sia femminile in
tutte le assemblee elettive, da quelle
circoscrizionali a quelle per il Parlamento europeo.
“Nella Sardegna di oggi farebbe venire un
coccolone alle segreterie dei partiti, agli organismi
dirigenti, a chi decide oggi chi verrà eletto domani.
Perché, se è vero che con il voto eleggiamo i nostri
rappresentanti, sembra che la Sardegna sia
composta, “in potenza” e in pratica, soprattutto
da uomini. Le liste blindate contengono infatti
pochissimi nomi femminili. Possibile che fra queste
non ci fossero più donne? O forse quelle esistenti
non sono considerate persone abbastanza valide,
preparate, volenterose e rappresentative? Cioè, le
donne in politica ci sono o no? Su 85 consiglieri
regionali della Sardegna infatti, solo una è eletta:
le altre sette esistono grazie al listino rosa del
presidente Soru e dunque grazie a una
“magnanima” decisione individuale, che identifica
il governatore, suo malgrado, come una sorta di
“monarca illuminato” grazie al quale le donne si
sono per un attimo elevate dalla consueta
posizione “ancellare”.
Ha chiuso Giovanna Corda, originaria del
Goceano, che vive in Belgio sin dall’età di 4 anni,
ha raccontato la sua esperienza politica all’estero
che l’ha portata ad essere quotidianamente a
stretto contatto coi cittadini, che è sempre stato il
suo obiettivo principale.
CULTURA
Premio “Ninetta Bartoli”
A Romina Congera e Claudia Lombardo
Claudia Lombardo e Romina Congera sono le vincitrici
della prima edizione del premio “Ninetta Bartoli”, dedicato
alle donne sarde che si sono distinte per la loro attività
politica, organizzato dalla sezione di Cagliari della Fidapa e
dal Gruppo giornalisti uffici stampa.
Claudia Lombardo, consigliere regionale di Forza Italia,
unica donna in questa legislatura ad essere eletta con il
sistema proporzionale attraverso la preferenza, è stato il
più giovane consigliere eletto nella storia autonomistica
della Sardegna. Ha prestato giuramento, infatti, per la
prima volta ad appena 21 anni. Ha ricoperto la carica di
vicepresidente del Consiglio regionale.
Romina Congera è il più giovane assessore regionale in 60
anni di autonomia. È entrata a far parte della Giunta del
presidente Renato Soru a 31 anni. In precedenza ha
ricoperto l’incarico di assessore provinciale del Lavoro per
la provincia dell’Ogliastra. È dirigente regionale del
comitato politico del Prc - SE.
I lavori del convegno sono aperti dalla presidente della
sezione di Cagliari della Fidapa, Liana Bilardi.
Sono intervenute le consigliere regionali Claudia
Lombardo e Maria Grazia Caligaris, la presidente della
commissione regionale per le pari opportunità Daniela
Cardia, il sindaco di Oristano Angela Nonnis.
La figura di Ninetta Bartoli, sindaco di Borutta e primo
cittadino sindaco donna d’Italia, è stata ricordata da Pier
Paolo Arru, sindaco del comune del sassarese.
12
Attualità
EMIGRAZIONE
Per i progetti regionali
stanziati 850 mila euro
Nel Programma annuale 2007
si punta sull’arte sarda come filo
conduttore tra le generazioni.
Le culture e le epoche
a mostre su Francesco Ciusa e Albino Manca,
il laboratorio teatrale “Schinepisci”, la
realizzazione di murales sardi in Australia: sono
solo alcuni dei progetti finanziati dall’assessorato
regionale del Lavoro in base alla legge 7 regionale
7 del 1991, al Piano triennale 2007/2009
e al Programma annuale degli interventi
in favore dei Sardi emigrati.
Per la realizzazione delle attività saranno
utilizzati complessivamente 850 mila euro.
I progetti – precisa una nota - sono stati
predisposti dai Circoli, dalle Federazioni
e dalle Associazioni di tutela.
Le iniziative promuoveranno l’immagine
della Sardegna nel Mondo coinvolgendo
allo stesso tempo le Comunità sarde e quelle
ospitanti, anche a livello istituzionale.
Uno sguardo attento è stato riservato
alle nuove generazioni. In questo senso
“Schinepisci” intende fare di un laboratorio
teatrale ”dal presente al futuro” il mezzo
per avvicinare i giovani, figli di emigrati sardi,
alla cultura della nostra Isola.
Questa l’idea chiave dell’iniziativa del Centro
di Cultura sarda di Berlino e finanziata
dall’assessorato del Lavoro con 40 mila euro.
Il programma prevede un laboratorio teatrale
itinerante, una viaggio attraverso la poesia
(da san Francesco a Dante, dalle composizioni
campidanesi al rap sardo) che coinvolgerà
i figli degli emigrati sardi iscritti nelle scuole
bilingue, elementari e medie, di Berlino.
La poesia, intesa come la più alta forma di
comunicazione, consentirà di affrontare il tema
del conflitto che si sviluppa tra i giovani sardi
e il mondo adulto. Il progetto sarà realizzato
tra la primavera e l’estate di quest’anno.
Al lavoro di laboratorio seguirà uno spettacolo
che andrà in scena al berlinese Teatro Ballhaus .
Alla cultura e ai più giovani sarà rivolto
anche il progetto Brinca, promosso dalla Fasi e
dall’associazione culturale “che torni Babele”,
pensato per promuovere lo sviluppo
di un circuito musicale di nuove band sarde con
l’organizzazione di un tour nella Penisola.
L’arte si afferma quindi come filo conduttore tra i
L
diversi progetti, le generazioni, i luoghi
e le epoche.
Così Palazzo Medici Riccardi, a Firenze,
ha ospitato sino al 26 febbraio la mostra
sullo scultore Francesco Ciusa (“Gli anni
delle biennali 1907-1927”) organizzata dalla Fasi
e già esposta a Venezia fra il tre novembre
e il 15 gennaio.
In programma anche una mostra su un altro
grande scultore sardo: Albino Manca.
A Roma, probabilmente ai Musei capitolini,
verranno esposte venti opere dell’artista di
Tertenia, ricordato in Sardegna soprattutto
per le quattro grandi statue sul Palazzo
di via Sonnino, a Cagliari.
L’idea di arte come ponte tra le culture sta alla
base anche del progetto “Dove fiorisce il
rosmarino: la pittura murale sarda agli antipodi”,
con la realizzazione di murales sardi a Brisbane,
a Sidney, e a Melbourne, le città sede dei circoli
sardi in Australia. Saranno coinvolti
i giovani delle scuole d’arte italiane.
Tra gli altri progetti finanziati (alcuni dei quali
già realizzati) da segnalare anche le iniziative
in memoria di Antonio Gramsci, oppure
il progetto Aquarium “per la pace e l’integrazione
tra i popoli”, con la partecipazione di tutti i circoli
in Argentina: nella seconda metà del 2008
sarà messa in scena un’opera musicale realizzata e diretta dalla compositrice Amanda
Ochoa in Esquivel - costruita sulla combinazione
dei suoni del parco delle pietre che cantano
in Sardegna e la musica millenaria dell’Isola.
IMMIGRAZIONE
“Amici per pelle”
un opuscolo
di sensibilizzazione
interculturale
della questura di Nuoro
I continui sbarchi in Sardegna di extracomunitari
e gli arrivi di emigrati da diverse nazioni ha spinto
la Questura di Nuoro (primo caso in Italia) a dar
vita ad una iniziativa di sensibilizzazione che
prevede, fra l’altro, la diffusione di un opuscolo
dal titolo “Amici per la pelle”.
È stato lo stesso questore, Antonello Pagliei, ad
illustrare i contenuti dell’iniziativa, la terza nel
Nuorese, dopo le prime due dedicate al bullismo e
all’alcolismo, queste ultime già riprese anche in
altre province italiane. “Un’iniziativa - ha detto il
Capo della Polizia di Nuoro - per ribadire la
cultura della legalità. Si tratta di una campagna di
sensibilizzazione sull’interculturalità e sui temi
dell’integrazione interculturale, in un paese dove
risiedono milioni di extracomunitari. Dobbiamo
diffondere conoscenza fra i nostri ragazzi e questo
lavoro può essere uno spunto di riflessione”.
L’opuscolo, pubblicato in 34 mila copie grazie al
contributo del Banco di Sardegna e del Rotary
club verrà diffuso in tutte le scuole medie e
superiori della provincia. Si vuol far maturare nei
giovani la disponibilità a conoscere e a farsi
conoscere, nel rispetto della identità di ciascuno,
in un clima di dialogo e solidarietà.
Aprile 2008
PREVIDENZA
a cura di Giuseppe Foti
Aperta ad aprile
una nuova finestra per
le pensioni di anzianità
Sono quasi 70.000 i lavoratori italiani che si
apprestano ad andare in pensione tra i quali
numerosissimi sono quelli sardi. Il gran numero si
spiega con il fatto che quella di aprile, pur essendo una
nuova finestra prevista dalla recente riforma
pensionistica, si apre solo in base a regole vecchie e, in
pratica, l’ultima via di fuga con le regole in vigore fino
al 32 dicembre 2007 che consentono una pensione
anticipata con 35 anni di lavoro e 57 di età (58 per gli
autonomi). Rientrano anche quanti possono far valere
39 anni di contribuzione.
Per chi si apre la finestra. Quanti hanno
raggiunto 35 anni di contributi e 57 anni di età entro il
31 dicembre 2007; quanti possono far valere, entro la
stessa data, almeno 39 anni di contributi
indipendentemente dall’età. Questi requisiti, che
interessano i lavoratori dipendenti, comprendono
anche le dimissioni del lavoratore entro il 31 marzo
prossimo. Anche i lavoratori autonomi sono interessati
all’apertura. Per loro, però, i requisiti sono leggermente
più gravosi: 35 anni di contributi e 58 di età, compiuti
entro il 30 settembre ovvero 40 anni di contributi entro
la stessa data, indipendentemente dall’età. Agli
artigiani, commercianti e coltivatori diretti, però, non è
richiesto il requisito della cessazione dell’attività.
La nuova normativa. Per i lavoratori che
raggiungono i 35 anni di contributi dal 2008 in poi la
pensione diventa più in salita, nonostante l’abolizione
dello scalone voluto dal ministro Maroni. Il brusco
passaggio da 57 a 60 anni del requisito anagrafico da
accompagnare ai 35 anni di contribuzione, è stato
leggermente migliorato in quanto per un ulteriore
periodo di 18 mesi l’età pensionabile, da 57 anni
passerà a 58, per i lavoratori dipendenti e a 59 per gli
autonomi. Da luglio 2009 scatterà il nuovo meccanismo
delle quote che, in pratica, corrisponde alla somma del
requisito contributivo con quello anagrafico.
Le “nuove finestre” per l’anzianità dei
lavoratori dipendenti. Chi raggiunge i requisiti per
la pensione di anzianità con i nuovo sistema ha a
disposizione due sole uscite. I dipendenti, a seconda che
i requisiti contributivi e anagrafici vengano raggiunti
nel primo o nel secondi trimestre, potranno lasciare il
lavoro, rispettivamente, dal 1 gennaio o dal 1 luglio
dell’anno successivo. L’attesa potrà essere ancor più
prolungata per quanti raggiungono il diritto all’inizio
del trimestre. Così, ad esempio, il dipendente che, al 31
marzo del 2009 avrà maturato il diritto alla pensione di
anzianità, potrà vedersi aprire la finestra solo dal 1
gennaio 2010.
I 40 anni di assicurazione. Leggermente agevolati
saranno quanti raggiungono 40 anni di contributi. Per
questi lavoratori resteranno aperte le vecchie finestre
per il 2007. Per i lavoratori dipendenti le finestre di
luglio e ottobre si aprono per quanti maturano
rispettivamente i requisiti entro il primo o secondo
trimestre dell’anno e sono legate ad una età minima di
57 anni. L’agevolazione, però, viene meno per le uscite
successive di gennaio ed aprile alle quali sono
interessati quanti maturano i requisiti nel terzo e
quarto trimestre dell’anno precedente. In pratica si
tratta di una strana normativa che premia con una
decorrenza più ravvicinati quanti maturano il requisito
nell’ultima parte dell’anno.
Le “nuove finestre” per l’anzianità dei
lavoratori autonomi. Anche per la nuova anzianità
dei lavoratori autonomi le finestre sono 4, ma la
decorrenza della pensione è decisamente più distanziata
rispetto al momento in cui raggiungono i 40 anni. La
pensione, infatti, scatta dal 1 aprile, dal 1 luglio
dell’anno successivo a seconda che il requisito venga
maturato rispettivamente nel primo, secondo, terzo o
quarto trimestre dell’anno.
IL
MESSAGGERO
SARDO
Attualità
CRIMINALITÀ
La tragedia di Gavoi
La Sardegna nel Web
a cura di Andrea Mameli
di Andrea Frailis
Dina Dore aggredita e uccisa mentre era con la figlioletta di pochi mesi
Una comunità sconvolta da un tentativo di sequestro finito nel sangue
e mamme non si toccano” è la scritta che
campeggiava sullo striscione bianco che i bambini
di Gavoi hanno portato in corteo ai funerali di Dina
Dore, la giovane mamma di una bimba di pochi mesi,
uccisa e abbandonata nel garage della sua abitazione al
centro del paese barbaricino il 26 marzo scorso. Per un
tentativo di sequestro finito in tragedia, continuano a
sostenere gli inquirenti, ma il caso creato dall’omicidio è
ancora tutt’altro che chiaro.
Dina Dore aveva 37 anni ed era sposata con il dentista
del paese; il padre di quest’ultimo anni fa era scampato a
ben due tentativi di sequestro, ma questo non appare
sufficiente a spiegare il movente. Dina Dore ha fatto
appena in tempo a scaricare dalla sua auto il passeggino
con la bimba che è stata aggredita dai malviventi, colpita
violentemente alla testa e poi rinchiusa nel bagagliaio
della sua Fiat rossa, ma solo dopo essere stata legata e
imbavagliata con del nastro adesivo. La perizia
necroscopica ha, quindi, rivelato che la donna non è
morta per trauma cranico in seguito al violento colpi
ricevuto in testa, bensì è morta soffocata dal nastro
adesivo.
Fatto piuttosto inusuale : il corpo della poveretta è stato
scoperto nell’auto solo intorno alle tre del mattino, dopo
che dalla tarda serata precedente il marito aveva dato
l’allarme e in tutta l’isola era scattato il piano
antisequestro. Questa circostanza ha alimentato le
polemiche sull’operato della forze dell’ordine; se
l’apertura del bagagliaio fosse avvenuta prima, si disse
allora, la donna forse poteva essere salvata. Fatto
assolutamente smentito dalle risultanze dell’autopsia :
Dina Dore, infatti, è morta in pochissimi minuti, intorno
alle otto e trenta di sera, se anche il suo corpo fosse stato
scoperto poco dopo l’allarme dato dal marito, tutto ciò
non sarebbe servito a salvarle la vita.
Tentativo di sequestro finito male, si è detto fin
dall’inizio, ma anche senza essere degli esperti alcune
domande è lecito porsele; le condizioni economiche della
famiglia di Dina Dore sono tali da giustificare un
tentativo di sequestro? E ancora: perché un commando
di sequestratori usa per ridurre la vittima alla ragione
un corpo contundente e non delle armi da fuoco? E
“L
inoltre, per i sequestratori l’ostaggio rappresenta denaro
contante, la garanzia del pagamento di un eventuale
riscatto, e allora perché picchiare la donna e, poi,
rinchiuderla nel baule dell’auto, dopo averne provocato
la morte per aver stretto sulla bocca il nastro adesivo
senza lasciare anche un piccolo spiraglio per il respiro?
Dilettanti, si dirà, gente disperata che non esita a
uccidere pur di portare a casa il riscatto. Sarà, ma
comunque, è lecito nutrire dei dubbi sull’intera vicenda.
Il fatto è che a Gavoi la notizia ha avuto il dirompente
effetto di una bomba; in una comunità dove i fatti di
sangue non sono frequenti e dove, una intelligente e
laboriosa amministrazione comunale ha portato eventi
culturali e di spettacolo là dove mancavano da tempo,
l’omicidio di una inerme mamma davvero non ci voleva.
Ma contrariamente a quel che avviene da altre parti la
comunità di Gavoi non si è nascosta dietro il troppo
comodo quanto frequente “l’assassino è venuto da fuori,
non fa parte della nostra gente” e anzi si è
profondamente guardata dentro. Certo l’appello
consueto in questi casi “chi sa parli” non risulta sia
stato accolto da qualcuno, e gli inquirenti quanto il
marito della vittima si dicono convinti che l’omicidio sia
maturato in un ambiente non lontano dal paese. Ma la
gente di Gavoi, e il suo sindaco Salvatore Lai, ancora
una volta non si sono nascosti, hanno pubblicamente
dichiarato di essere pronti a sottoporsi tutti alla prova
del DNA, in modo da confrontarlo con quello che, si dice,
sia stato trovato nel garage della morte o nella casa della
vittima.
Intanto le indagini vanno avanti, ma non sembra che
abbiano imboccato una direzione precisa; anche le voci
che parlavano di un testimone oculare (secondo alcune
fonti addirittura un bambino) che avrebbe visto
allontanarsi un uomo incappucciato allontanarsi di
corsa dalle vicinanze della casa del delitto, sono state
tutte smentite dagli inquirenti.
Più che il ritorno del tristemente famoso fenomeno dei
sequestri di persona, però, la vicenda appare legata a
quel costante diradarsi di valori e principi che sembra
attanagliare la Barbagia da qualche anno.
Una bimba e il suo papà chiedono ora giustizia.
RICERCA
Scoperta la causa genetica
dell’insorgenza della calvizie
a calvizie comune o alopecia androgenetica è la
forma più diffusa di perdita dei capelli. Ereditaria
(dovuta cioè a uno o più fattori genetici che determinano
la predisposizione alla caduta dei capelli) colpisce circa il
50% dei maschi occidentali mentre in altre popolazioni
la sua incidenza è minore.
L’indagine epidemiologica condotta dalla società di
genomica Shardna (con sede nel parco tecnologico di
Pula) e dai ricercatori dell’Istituto di Genetica delle
Popolazioni del CNR di Alghero a Talana, Perdasdefogu,
Urzulei, Triei, Seui, Seulo, Baunei, Ussassai, Loceri ed
Escalaplano, ha evidenziato che un uomo su due è calvo.
Da queste osservazioni è nata l’idea di cercare le basi
genetiche dell’alopecia tenuto conto che la popolazione
esaminata presenta caratteristiche uniche e ideali per
questo tipo di indagini. Lo studio è stato condotto su un
campione di circa 1000 persone scelte tra i 7000 volontari
di sesso maschile aderenti al progetto. L’analisi del DNA
ha evidenziato una correlazione tra una variante del
L
13
gene EDA2R e l’insorgenza della calvizie. Questo gene,
localizzato sul cromosoma X, determina la produzione di
una proteina, nello specifico un recettore che si trova
sulla superficie delle cellule, la cui funzione non è ancora
del tutto nota. Si sa che questo gene potrebbe essere
implicato, seppur indirettamente, nel metabolismo degli
androgeni. È stato precedentemente dimostrato che
EDA2R è attivo nella crescita del capello.
EDA2R è un recettore presente sulla superficie delle
cellule per cui potrebbe essere un buon candidato per lo
sviluppo di nuovi farmaci e il miglioramento delle
terapie. I dati a disposizione sono ancora pochi in quanto
fino ad ora gli unici studi condotti sulla proteina EDA2R
sono stati svolti su modelli animali (topo), mentre
l’alopecia androgenetica è presente solo nell’uomo.
Sono in corso da parte dei ricercatori di Shardna volti a
definire meglio il ruolo di questo gene nella calvizie.
Questo studio è stato possibile grazie alla collaborazione
della popolazione locale.
Andrea Mameli
Asini sardi
È poco conosciuto, ma ricco di virtù, tanto da
conquistare un posto d’onore tra gli animali utilizzati
a scopo terapeutico. È l’asino sardo, particolarmente
apprezzato per l’intelligenza, la memoria, la
caparbietà, la pazienza, l’umiltà e la socievolezza. Ce
lo spiegano i soci della Cooperativa Sociale
“L’Alchimia” di Quartu Sant’Elena: “Abbiamo voluto
intraprendere un viaggio in compagnia di un animale,
l’asino, da sempre a fianco dell’uomo: ha fatto parte
della cultura e del lavoro delle nostre comunità fino a
pochi anni fa e adesso per la sua lentezza è stato
emarginato fino quasi a scomparire. Noi intendiamo
promuovere attività dove l’area del singolo individuo,
con i suoi bisogni, nelle sue motivazioni e i suoi
interessi, il suo stile di vita e le sue condizioni fisicopsichiche-atletiche, possa fondersi nell’area di un
altro essere vivente, l’asino, con il suo stato fisicopsichico e con le sue emozioni, laddove fa da sfondo o
da principio guida l’educazione ambientale, il
territorio nel quale viviamo, la natura che ci parla,
che ci racconta”. L’attività proposta dalla prima
Asineria Sociale della Sardegna comprende un
approccio graduale all’animale: prima ci si fa
annusare, poi li si accarezza e lo si spazzola, infine si
arriva a passeggiare insieme. Stando accanto a
Balthazar, Giuditta, Rocco e Santolina si scoprono dei
compagni di strada eccezionali. “La persona accanto a
questi animali può esprimersi senza timori di giudizi –
scrive la cooperativa L’Alchimia – è stimolata al
contatto, alla coordinazione dei movimenti e il legame
che inevitabilmente si instaura la fa sentire in qualche
modo importante spingendola ad aprirsi e a
comunicare le proprie sensazioni ed emozioni”.
Viene così messo in atto un intervento educativo
integrato, misurato sulle reali necessità della persona,
i cui risultati sono sicuramente incoraggianti.
“Per le persone con bisogni speciali – spiega
asinosardo.org – prendersi cura dell’animale mediante
attività psicomotorie che favoriscano la percezione
delle parti del corpo dell’asino e del proprio corpo,
consolida l’autostima, migliora la socialità, aumenta
la motivazione”. In Italia l’uso terapeutico degli
animali da compagnia (Utac) noto come Pet Therapy è
una pratica riconosciuta come cura ufficiale dal
Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri
del 28 febbraio 2003 recante disposizioni in materia
di benessere degli animali da compagnia e Pet
Therapy, su proposta del Ministro della Salute.
L’asineria, situata a Maracalagonis (Strada Statale
125, km 17.600) accoglie visite di scolaresche e singole
famiglie, bambini in terapia comportamentale e
anziani, ma propone anche la passeggiata con l’asino,
che può diventare una vera e propria escursione
(trekking) insieme all’animale.
www.asinosardo.org
14
Cultura
Onorificenza ai tenores
“Remunnu ‘e Locu”
di Pier Sandro Pillonca
Festa a Bitti per la consegna del titolo di “Cavalieri al Merito della Repubblica
Italiana” assegnata dal Capo dello Stato
rrivano puntuali nel palazzo del Giudice di Pace.
Vestiti con l’antico costume del paese. Emozionati e
felici. Questo, per loro, è un grande giorno: dopo i successi
nelle piazze di tutto il mondo riceveranno l’onorificenza di
“Cavalieri al Merito della Repubblica Italiana” assegnata
dal Capo dello Stato, Giorgio Napolitano, per il contributo
dato, in oltre 30 anni di carriera, alla diffusione della
cultura sarda.
Un riconoscimento di prestigio per i Tenores di Bitti
“Remunnu ’e Locu”, il segno del mutamento dei tempi.
Lo Stato italiano, dopo aver osteggiato per anni
tutto ciò che riguardava le minoranze etniche
e linguistiche, rende omaggio ad una delle espressioni
più alte della cultura sarda.
“Siamo orgogliosi ed emozionati”, dice il leader
del gruppo Tanielle Cossellu. “È un grande onore
per noi cantori di una tradizione unica e misteriosa perché
stavolta il premio non viene dalle piazze o da una giuria,
ma dalla sede più alta della Repubblica. Per noi
che veniamo dalle botteghe artigiane e dagli ovili,
dopo anni di esibizioni, studi e ricerche per il recupero
A
del patrimonio culturale della nostra tradizione,
si tratta di un riconoscimento prestigioso che ci stimola
ad impegnarci con più rigore e serietà».
Tanielle Cossellu, Tancredi Tucconi, Piero Sanna
e Mario Pira potranno da ora fregiarsi del titolo
di Cavalieri della Repubblica.
A consegnare il diploma il prefetto di Nuoro, Vincenzo
D’Antuono: “È bellissimo saper cogliere la voce del vento e
degli animali, aver conservato i valori del passato, portare
avanti questa tradizione con tanta passione e impegno” dice
il rappresentante dello Stato davanti a una sala gremita.
In prima fila anche i figli di Batore Bandinu “Pante”, uno
dei fondatori del Tenore “Remunnu ’e Locu”, scomparso
nel 2001. Ricevono dal prefetto una lettera di encomio per
il loro genitore. La sala si scioglie in un lungo applauso.
“Oggi è la festa di tutta la comunità, dice il sindaco di
Bitti, Giuseppe Ciccolini. Dobbiamo cogliere questa grande
opportunità. È importante che Bitti sia riconosciuto in
tutto il mondo come il paese dei tenores”. Soddisfatto
anche il Sottosegretario all’Ambiente Bruno Dettori. Da
lui è partita la proposta al Quirinale per l’assegnazione
dell’onorificenza ai Tenores di Bitti. “Tutta la Sardegna è
orgogliosa di questo riconoscimento all’armonia di queste
voci ancestrali”.
E le voci volano alte in sala. Al gruppo formato da
Tanielle Cossellu, Piero Sanna, Mario Pira e Pier Luigi
Giorno si unisce anche Tancredi Tucconi, uno dei leader
storici del Tenores “Remunnu ’e Locu”, che negli anni
scorsi ha dovuto lasciare il canto per problemi di salute.
Un’emozione fortissima per lui: per un attimo la sua voce
si fonde con quella dei compagni di mille concerti. Al suo
posto oggi c’è un giovane talento: Pier Luigi Giorno. Dal
2002 è entrato nella formazione titolare: l’onorificenza per
lui arriverà nei prossimi anni. Ma la sua presenza è già
garanzia di un brillante futuro. Il canto ancestrale dei
pastori continuerà a vivere anche nel terzo millennio.
CINEMA
Orgosolo rende omaggio a Vittorio De Seta
Il regista autore del capolavoro “Banditi a Orgosolo” premiato dopo 50 anni con la cittadinanza onoraria
Vittorio De Seta è tornato a Orgosolo, cinquant’anni dopo,
per ricevere dalle mani del sindaco la cittadinanza
onoraria. Fu infatti nel 1958 che ebbe inizio l’avventura
sarda del regista siciliano.
Vale la pena di raccontare le vicende che portarono
alla realizzazione dei documentari (“Pastori di Orgosolo”
e “Un giorno in Barbagia”) e, successivamente,
del lungometraggio a soggetto “Banditi a Orgosolo”,
ancora oggi considerato tra i film più importanti
della storia del cinema.
De Seta, giovane documentarista siciliano, si interessò per
la prima volta alla Sardegna attraverso i celebri reportage
di Franco Cagnetta (“Inchiesta a Orgosolo”), pubblicati, a
partire dal 1954, sulla rivista Nuovi Argomenti.
Pensò di esordire nel lungometraggio utilizzando i racconti
di Cagnetta e si rivolse dapprima ad Alberto Moravia,
quindi allo scrittore e sceneggiatore sardo Franco Solinas,
perché lo aiutassero a stendere una sceneggiatura. Con
Solinas la collaborazione andò avanti per qualche tempo
(c’è rimasta una traccia nel bel racconto “Le pecore di
Emiliano”, pubblicato nel 1959 su “Il Contemporaneo”)
ma il regista restava perplesso all’ipotesi di un film
totalmente romanzato, com’era tradizione del cinema
italiano del tempo.
Così decise di esplorare da solo, o meglio con una piccola
“troupe”, la Barbagia. Da quel suo primo viaggio,
scaturirono due straordinari documentari, appunto
“Pastori di Orgosolo” e “Un giorno in Barbagia”: il primo
film ricostruisce la lotta per la vita (per se e per il
bestiame) dei pastori sulle montagne del Supramonte,
d’inverno; il secondo una giornata tipica dei paesi
barbaricini (oltre Orgosolo, Oliena e Mamoiada) dominati
dal predominio femminile, nella casa e nel lavoro.
Privi di commento sembrano dirci: questa è la Barbagia,
questa è Orgosolo.
La stessa poetica ritornerà in primo piano nel 1960,
quando respingendo definitivamente la tentazione di fare
un film a soggetto fortemente strutturato in senso
romanzesco, deciderà di trasferirsi a Orgosolo per alcuni
mesi: facendo parte della comunità, riuscì a farsi accettare
e a tessere con gli abitanti il filo conduttore che avrebbe
portato alla realizzazione del lungometraggio.
L’immissione della vita reale dei pastori orgolesi e delle
loro famiglie in un frammento romanzesco fu il dato
rivoluzionario, colto non solo dalla critica di ieri e di oggi,
ma anche dal grande regista- antropologo Jean Rouch.
Fuori da ogni mito, De Seta apre il film con un prologo
documentaristico che ci riportava alla tipica wilderness
Aprile 2008
Tenores di Bitti
cantori
della Sardegna
I Tenores di Bitti “Remunnu ‘e Locu” nascono
nel 1974. Nel gruppo originario Tanielle Cossellu
(boghe e mesu ‘oghe), Tancredi Tucconi (contra),
Piero Sanna (boghe e mesu ‘oghe), Batore Bandinu
“Pante” (bassu).
Negli anni ’80 cominciano le collaborazioni con
alcuni mostri sacri del panorama musicale mondiale:
Lester Bowie, Ornette Coleman, Frank Zappa
e Peter Gabriel. Il leader dei Genesis capisce da
subito la forza espressiva del canto millenario dei
pastori e decide di pubblicare alcuni lavori dei
Tenores di Bitti per la propria etichetta discografica
“Real World”. Un incontro importante per il gruppo
“Remunnu ‘e Locu”. I Tenores di Bitti diventano
ambasciatori della Sardegna nel mondo
e contribuiscono in modo determinante
alla promozione del patrimonio musicale isolano
all’estero. I loro concerti toccano tutti i continenti
del pianeta. Lunghissimo l’elenco delle nazioni
che li vedono protagonisti sui palchi delle principali
rassegne internazionali: Portogallo, Svizzera,
Francia, Lussemburgo, Belgio, Danimarca,
Inghilterra, Ungheria, Svezia, Russia,
Germania, Cuba, Argentina, Canada, Stati Uniti,
Australia, Spagna, Iraq, Egitto, Marocco,
Nuova Zelanda, Kazakistan.
Nel 1994 lascia il gruppo per motivi di salute Batore
Bandinu. Lo sostituisce Mario Pira, un giovane di 31
anni. Pira, su sollecitazione di Tanielle Cossellu,
decide di tornare a Bitti dopo un’esperienza lavorativa
nella penisola. Da allora entra in pianta stabile
nella formazione titolare. Nel 2002 l’addio al canto
di un altro componente: sa contra Tancredi Tucconi
lascia anche lui a causa di una malattia. Il suo posto
viene preso da Pier Luigi Giorno, un giovanissimo
cresciuto nella scuola dei tenores, fondata a Bitti
proprio da Tanielle Cossellu e compagni.
isolana (la caccia), quindi immette una voce fuori campo
che parla appunto di tempi che galleggiano nella storia e,
nel prefinale, inventa, certo suggestionato dai “racconti
dal vero” dei suoi pastori/attori, la sequenza più bella e più
tragica: nella pietraia di calcare le pecore muoiono. Il
bambino (Peppeddu Cuccu, che abbiamo ritrovato,
magnifico, in Sonetaula) chiede al fratello perchè ciò
accade e il fratello risponde: “perchè così doveva essere”.
L’immutabilità del “paese dei banditi” – così veniva
descritto dalla stampa nazionale e internazionale, che
mostrava i muri dei paesi sardi con affisse le taglie dei
ricercati, quasi fossimo nel west ottocentesco – veniva
smentita paradossalmente, pochi anni dopo, dal nuovo
“bandito a Orgosolo”, Graziano Mesina.
In altri tempi, sarebbe potuto essere un bel personaggio
deleddiano, o anche un modello per De Seta. Ma era già
l’epoca delle comunicazioni di massa. Mesina aveva capito
benissimo il “tempo nuovo” e non più fermo: sapeva stare
sulle pagine dei giornali di tutto il mondo, inseguito dai
giornalisti; era persino telegenico, amato dalla donne – si
dice – balente al punto da telefonare, in clandestinità, a
Carlo Lizzani (il regista di “Barbagia”) per chiedergli i
diritti d’autore dovutigli per l’uso del personaggio.
Orgosolo non ha più bisogno di miti, ma di celebrare un
maestro del cinema che ha saputo raccontare un pezzo di
storia e di geografia sarda.
L’ultimo grande estimatore del lavoro sardo di De Seta, è
stato Martin Scorsese. A New York, nel 2006, durante il
festival cinematografico della sua città, ha voluto
personalmente presentare le copie restaurate – anche con
la collaborazione della Cineteca sarda – dei due
documentari e del film a soggetto.
Gianni Olla
IL
MESSAGGERO
SARDO
Cultura
Oristano). Ha indicato proprio il paese
dell’Oristanese da cui sono partiti i nonni.
Ai primi di aprile, approfittando di una
serie di manifestazioni in suo onore,
organizzate a Roma e Milano,
dall’associazione Nuovi Orizzonti Latini,
con il patrocinio delle linee aeree Tam,
Fernanda Montenegro ha voluto tornare
in Sardegna e per due giorni ha vissuto
intense emozioni.
È arrivata a Cagliari, accolta da Pino Dessì
e Bonaria Spignesi, della Federazione delle
associazioni di tutela (Faes), e ha visitato
la città cercando nel porto il luogo da cui
erano partiti i nonni diretti in Brasile. Poi
il giorno successivo si è recata a Bonarcado
dove le hanno riservato una accoglienza
molto calorosa. Ha assistito alla messa
nella chiesa di Santa Maria di fronte alla
Basilica di Nostra Signora di Bonaccatu dove il
parroco don Isidoro Meloni le ha fatto omaggio
della copia del certificato di nascita della nonna. È
rimasta estasiata dai canti si Su Concordu di
Bonaccatu che hanno accompagno il rito religioso.
Poi ha visitato gli stand di una mostra allestita dal
GAL apprezzando i prodotti del territorio, quindi è
stata ospite del sindaco Mario Sassu ha gustato le
specialità gastronomiche della zona. Il pranzo è
stata un’occasione per conoscere meglio Fernanda,
accompagnata dalla sorella Aida. Ha rivelato di
essere già stata in Sardegna e anche a Bonarcado
30 anni fa. Anche in quella occasione era stato il
richiamo delle origini a spingerla nell’Isola. Così
come era stata in Portogallo, in un paesino ai
confini con la Spagna, per conoscere i luoghi natali
dei nonni paterni.
“In questi anni la Sardegna è cambiata molto – ha
confidato – la prima volta Cagliari mi era apparsa
povera e dimessa. Ora invece è una città
splendida. Già l’aeroporto è bellissimo, non come
quello che avevo visto anni fa. Il Castello ma
anche le altre zone sono bellissime. Anche
Bonarcado è cambiato molto. Prima era un paese
chiuso nel suo vecchio nucleo, ora ci sono tante
case nuove, moderne”.
La visita a Bonarcado è stata un susseguirsi si
emozioni. Dopo pranzo Fernanda, costantemente
seguita da una troupe della televisione brasiliana
Rete Globo, è stata accompagnata in piazza
Eleonora dove sorge il rudere della casa dei nonni.
“I miei nonni – ha raccontato – erano partiti con
l’idea di restare in Brasile due-tre anni e poi
rientrare in Sardegna. Per questo non avevano
venduto la casa ma l’avevano solo ipotecata. Poi
invece sono rimasti lì per sempre. Ma mi hanno
parlato della loro casa e del loro paese”. Le case
attorno sono state tutte ristrutturate, tranne
quella dei Nieddu (che è stata rilevata da parenti).
Ora c’è l’impegno a ricuperare quell’edificio e c’è
anche una bozza di progetto per trasformarlo in
centro culturale in cui raccogliere le testimonianze
dei figli illustri di Bonarcado. Fernanda
Montenegro ha promesso che invierà al comune
copie dei suoi film più importanti e un Cd con le
immagini del suo viaggio in Sardegna. Ha anche
rivelato che in Brasile vive un altro discendente
illustre di Bonarcado: uno scultore di fama
internazionale (l’artista che ha realizzato le statue
che ornano Brasilia), figlio di una sarda originaria
del paese dell’Oristanese. Particolarmente toccante
l’incontro con i parenti davanti alla casa di Piazza
Eleonora. L’artista brasiliana si è intrattenuta
chiedendo informazioni sulla famiglia e aneddoti.
Con un certo imbarazzo gli abitanti che
affollavano la piazza hanno confessato di non aver
mai visto i suoi film ma molti avevano seguito le
telenovelas, anche se non sapevano che Fernanda
Montenegro fosse (quasi) una compaesana.
La festa è proseguita nel Salone parrocchiale dove
si sono esibiti in canti e balli tutti i gruppi folk del
paese. Il sindaco le ha regalato la copia originale
dello stato di famiglia dell’epoca.
GdC
Vastissimo il
suo repertorio
teatrale, che
include i classici
greci (Medea),
Anouilh (la
pulce
nell’orecchio),
George Bernard
Shaw,
Pirandello, ma
anche i
modernissimi
Beckett e
Fassbinder.
Va invece detto
che i cultori
italiani delle
telenovelas – le prime serie, negli anni Ottanta,
provenivano appunto dal Brasile – sono in grado di
ricordarla, trionfante sugli schermi di Retequattro.
Ma è il cinematografo, a partire dagli anni Sessanta, ad
aver creato il mito di quest’autentica diva latino
americana, nipote di nonni sardi emigrati nell’Ottocento
verso le Americhe.
E non a caso, prima dell’arrivo in Sardegna per
incontrare, a Sassari e Bonarcado i suoi parenti, il cinema
Farnese di Roma e la Cineteca di Milano le hanno dedicato
calorosi omaggi, riproponendo i suoi titoli più celebri,
molti dei quali apparsi anche sugli schermi italiani.
Nell’occasione, in Campidoglio, le è stato consegnato un
premio alla carriera del Presidente della Repubblica
Giorgio Napolitano.
Il film più celebre è forse Central do Brasil (1998) di
Walter Salles, che vinse l’Orso d’argento al festival di
Berlino e consentì a Fernanda Montenegro di avere una
candidatura all’Oscar.
Central do Brasil fu, in realtà, la seconda nomination
all’oscar; la Montenero conquistò la prima nel 1981, con il
film di Leon Hirszman, Loro non portano lo smoking:
interpretava il ruolo di Romana, una madre divisa tra
figlio e marito, per ragioni politiche. La pellicola – che vinse
il Leone d’oro a Venezia nel 1981 – oltre ad essere
considerata uno dei migliori film latino americani di tutti i
tempi, sembra, nel nuovo clima democratico, rinverdire gli
anni gloriosi – i Sessanta – del “cinema novo”.
Un anno prima di Central do Brasil, anche nel nostro
paese uscì una curiosa pellicola di Bruno Barretto,
Quattro giorni in settembre, che raccontava e romanzava
il rapimento dell’ambasciatore americano nel 1969 (la
storia ispirò anche L’amerikano di Costa Gavras, scritto
dal nostro Franco Solinas) da parte di un gruppo
terroristico.
Tra le interpreti c’era di nuovo Fernanda Montenegro,
mentre il ruolo della organizzatrice del sequestro fu
assegnata alla figlia Fernanda Torres.
Gianni Olla
PERSONAGGI
Fernanda Montenegro
nel paese dei nonni
alla ricerca delle origini
La grande attrice brasiliana, accompagnata da una troupe di Rete Globo,
ha ritrovato a Bonarcado la casa dei suoi avi - Tappe anche a Cagliari e Sassari
alla riscoperta dei luoghi d’origine dei nonni materni - Era già stata nell’Isola 30 anni fa
Fernanda Montenegro salutata da una parente
davanti alla casa dei nonni a Bonarcado.
Sotto: con il sindaco Sassu
ernanda Montenegro è una grande attrice,
un’icona del teatro, del cinema e della
televisione brasiliana. È nata a Rio de Janeiro ma
le sue origini sono anche sarde: i nonni materni
Pietro Nieddu, di Sassari, e Maria Pinna, di
Bonarcado, erano partiti dalla Sardegna, alla fine
dell’Ottocento. E Fernanda Montenegro è
particolarmente legata alle sue radici tanto che nel
suo sito ufficiale ha scritto che la sua famiglia ha
origini portoghesi e italiane (Bonarcado,
F
CINEMA
Ha origini sarde
la più grande attrice
latino-americana
Ha vinto l’Orso d’argento a Berlino
ed è stata candidata all’Oscar
Arlete Pinheiro Esteves da Silva, nata a Rio de Janeiro nel
1929. Nome d’arte, Fernanda Montenegro, professione
attrice. Lei stessa racconta che il nome d’arte derivò
semplicemente dalla sonorità piacevole di Fernanda,
mentre Montenegro era il cognome del medico di famiglia.
Nel dopoguerra arriva al successo e, già negli anni
Settanta, viene definita “la First Lady del teatro e del
cinema, e poi della tv brasiliana”. A metà del decennio
successivo, il presidente della repubblica, Sarney, gli offrì il
Ministero della cultura. La Montenegro declinò l’invito:
preferì continuare la sua carriera tra set e scena, e
recentemente anche il pubblico italiano ha potuto vedere
un suo “cammeo” nel film di Mike Newell, L’amore ai
tempi del colera, tratto dal romanzo omonimo di Gabriel
Garcia Marquez.
15
16
Inchieste
STORIE DI EMIGRAZIONE
I sardi di Stoccarda
Servizi e foto dell’inviato Antonello De Candia
Il Circolo “Su Nuraghe” ha compiuto
40 anni di attività - È ospitato
in una palazzina acquistata dai soci
e ristrutturata - È stato uno dei primi
a dotarsi di una biblioteca
e a coinvolgere le donne nella gestione Testimonianze e racconti di vita vissuta
impatto con Stoccarda è di quelli che non ti
aspetti: innanzitutto perché c’è un sole
splendente che qui in Germania si vede di raro
(“questo sole l’ho portato io dalla Sardegna”dico
al mio ospite sardo Antonio Galistu, che si è fatto
L’
Il ristorante “Sardegna” di Franco Pitzalis
70 chilometri per venire a prendermi in aeroporto,
come volessi fargli un omaggio per sdebitarmi e
ringraziarlo. Lui mi guarda, abbozza un sorrisetto
ironico, ma appare compiaciuto e mi dice “fino ad
ieri eravamo 6 gradi sottozero!”).
Il secondo fatto strano è che ci sia uno sciopero in
atto. La città è paralizzata. Tutto fermo, chiuse le
metropolitane, fermi i mezzi pubblici, tutti gli
uffici chiusi. È giovedì, una giornata cruciale, un
effetto devastante. Per fortuna sono venuti a
prendermi all’aeroporto, dove invece tutto
funziona secondo precisione tedesca: arrivi e
partenze dei voli in perfetto orario.
“Come mai questo sciopero ?”, chiedo al mio
interlocutore.
“Scioperano per il rinnovo del contratto di lavoro.
Qui in Germania i contratti si chiudono di anno in
anno. E questo è uno sciopero di avvertimento”.
Chiedo ulteriori spiegazioni. Cosa significa?
“In realtà i contratti sono in genere biennali o
triennali, ma si chiudono ogni anno, e ogni anno
c’è un aumento. Ora sono fermi sia quelli dei
dipendenti pubblici che quelli privati. Oggi stanno
scioperando i vigili del fuoco, i vigili urbani, i
tranvieri, insomma tutti i dipendenti pubblici
perché chiedono appunto l’aumento annuale che
non è stato ancora concesso”.
Insisto: “Ma cosa vuol dire sciopero di
avvertimento?”
“Vuol dire che se non ottengono subito l’aumento
contrattuale, i sindacati proclamano lo sciopero
generale, sciopero generale che però deve essere
poi approvato dal 75% degli iscritti al sindacato,
che qui in Germania sono circa 5 milioni di
lavoratori”.
“Quindi per avallare lo sciopero generale nei
servizi pubblici si vota?”
“Sì. E se non si raggiunge il consenso del 75%
degli iscritti lo sciopero non si fa”.
Il fatto che ci sia uno sciopero in atto, segnale
comunque di una situazione di malessere mi porta
a chiedere quale sia la situazione generale, se ci
sia aria di crisi economica e come l’avvertano i
lavoratori.
“L’annessione della Germania Est, o se preferite
la riunificazione delle due Germanie, certamente
ha creato qualche problema per assorbire milioni
di lavoratori, ma il rimpianto maggiore è per il
marco, che ha fatto perdere un bel po’ del potere
d’acquisto rispetto all’euro.
Attualmente in Germania ci sono 3,5 milioni di
disoccupati, e non è più facile trovare e cambiare
lavoro. In ogni
caso – mi rassicura
Galistu – i
lavoratori qui
godono di un
sussidio di
disoccupazione che
consente di vivere.
Qui di fame non si
muore!”
Il circolo
“Su Nuraghe”
compie 40 anni
Il Circolo “Su
Nuraghe”di
Stoccarda è uno
dei circoli storici
della emigrazione
sarda in Germania.
Quest’anno ricorre
il quarantennale
della sua
fondazione,
che risale appunto
al 1968. È stato
uno dei primi a
dotarsi di una
biblioteca e a
coinvolgere le
donne nella
gestione.
Ha espresso per
molti anni
dirigenti di
primo piano
Francesco Pistis
dell’emigrazione
sarda organizzata:
presidenti di Lega, di Federazione e Consultori.
Il circolo è ospitato in una sede nuova, in una
palazzina in Wiesbadener Str. 12, che è stata
acquistata nel 1998 e completamente ristrutturata
da alcuni dei soci che avevano costituito
l’Immobiliare “Su Nuraghe”.
“Doveva essere una delle cosiddette sedi di
prestigio all’Estero individuate a suo tempo dalla
Regione Sardegna, nell’ambito di un ampio
progetto di divulgazione culturale e di promozione
turistica – spiega Francesco Pistis, che è stato
consultore e del Circolo è il ‘factotum’ – e di fatto
lo è stata fino al 2004, ma poi il salto di qualità
non c’è stato, sono venute meno le promesse della
Regione che ci aveva indotto ad acquistare la sede
che sarebbe rimasta di sua proprietà ed ora tutto è
fermo. L’idea era giusta, ma l’impresa è risultata
superiore alle nostre forze e ai programmi e così –
precisa Pistis – parte dello stabile è stato affittato
Aprile 2008
per altre attività per far fronte agli impegni
economici, e anche il circolo “Su Nuraghe” paga
l’affitto per i locali: una segreteria con biblioteca,
un bel bar, due saloni, e servizi”.
Indubbiamente una bella sede, ma più modesta
rispetto ai programmi: apre solo il mercoledì, il
sabato e la domenica.
“Se si continua così, con la troppa burocrazia, le
troppe incombenze – dice ancora Pistis con una
punta di amarezza – i circoli rischiano di chiudere.
Così si allontanano anche i giovani nati qui che
hanno altri interessi, fanno sport, suonano, e se
non sono consentiti loro spazi più adeguati nel
circolo vanno a cercare altrove motivi di svago e
di interesse. Un tempo il ricambio generazionale
era automatico, ma oggi qui non arriva più
nessuno, l’America è finita!”.
Il Presidente del Circolo è Pietro Soro, il vice
Gianmario Galistu, la cassiera è Francesca Piras,
il segretario Alessandro Spanu. Il ‘factotum’ è il
già citato Francesco Pistis, che per tanti anni è
stato anche il Presidente della Federazione,
quando ancora si chiamava la Lega Sarda in
Germania.
Nell’interland di Stoccarda, la sesta città della
Germania per popolazione, una delle più
industrializzate, con industrie come la Mercedes,
la Porsche, la Siemens e Malhe (la fabbrica che tra
l’altro produce i pistoni per la Ferrari) la
comunità sarda è consistente, con circa quattro
mila emigrati e i loro discendenti. Una realtà non
trascurabile.
Il tranviere di Illorai
Il suo sogno era di terminare il noviziato e andare
a fare il missionario in Madagascar. Ora che è in
pensione, che ha smesso di guidare tram e treni
della metropolitana di Stoccarda, ed è diventato
nonno, Antonio Galistu, può finalmente coltivare
la sua passione: quella di scrivere libri e poesie.
Era il suo sogno di riserva quello di potersi
laureare in lettere moderne e in lingue e di girare
il mondo, ma le vicissitudini della vita lo hanno
portato a fare altre scelte, scelte peraltro obbligate
da un susseguirsi di eventi straordinari. Che
ricorda con il sorriso sulle labbra.
“Ho lasciato
il mio paese,
Illorai, che
avevo appena
sette anni –
racconta – e
sono stato
mandato a
studiare in
seminario, a
Sassari,
grazie a un
lascito di un
monsignore.
Poi, terminati
Antonio Galistu con figlia e nipotino
gli studi medi
sono andato
in Piemonte, al ginnasio. Quando ero al terzo
anno di noviziato, e stavo quindi per diventare
missionario, ho avuto un contrasto con il mio
consigliere spirituale – dice per farla breve – e
sono tornato in Sardegna. Ma nel frattempo era
scattato l’obbligo militare ed ho rischiato anche di
essere arrestato per diserzione. Insomma, venuta
meno la “vocazione” religiosa, sono partito per
fare il militare a Trieste e da lì è iniziata la mia
vita da emigrato”.
“Miei fratelli erano decisi a fare sacrifici per farmi
riprendere gli studi e iscrivermi all’Università, ma
io ho pensato che fosse giusto che mi rendessi
indipendente e quindi sono venuto a lavorare in
Germania. Qui a Stoccarda ho conosciuto una
donna tedesca, Eva Maria, che ho sposato, e che
mi ha dato due figli, un maschio e una femmina,
Gian Marco, che è il vicepresidente del Circolo, e
mi ha reso nonno di Chiara, e Tania che lavora
IL
MESSAGGERO
SARDO
alla Kodac. Dopo aver svolto diversi lavori, grazie
a mia suocera che era dipendente della Società
delle tranvie sono stato assunto e per 25 anni ho
guidato tram e treni della metropolitana.
Ho preso anche la abilitazione per guidare la
funivia”, dice mostrando con orgoglio il tesserino
che conserva ancora. Ora Antonio Galistu
si è ritirato a vivere a Sulzbach, un paesino
a 70 chilometri da Stoccarda, ma il suo impegno
per la comunità sarda e per il circolo
lo ha trasmesso anche ai figli.
“Miei figli sono nati in Germania, mia moglie è
tedesca, mia nipotina è tedesca, ma in fondo al
nostro cuore, anche se puo’ sembrare strano, c’è
sempre la Sardegna”.
Il “postino” di Cossoine
Quando lo catalogo come “postino”si mette a
ridere, con quella sana risata tipica di chi capisce
di essere stato frainteso, scuote la testa e mi
corregge subito. ”Ho lavorato per 28 anni per le
Poste tedesche, ma guidavo il camion che
distribuiva la posta e i pacchi”, mi spiega e poi
prende a parlare in logudorese per raccontarmi la
sua storia, i suoi 47 anni in Germania.
“Avevamo un grosso gregge con i miei fratelli a
Cossoine. Nel marzo del 1961 ho lasciato la
Sardegna
per venire
a lavorare
qui,
pensavo di
mettere su
un
gruzzoletto
e poi
tornare
nell’Isola e
ingrandire
l’azienda
familiare.
Invece
sono
ancora
qui,
trattenuto
Giovanni Maria Sotgiu
dagli
affetti: ho
tre figlie, una all’Università, tre nipoti. Ho fatto
diversi lavori, ho lavorato alcuni anni alla Mahle,
che fabbrica forcelle di moto, pistoni e altri
componenti meccanici, poi sono stato assunto alle
Poste dove ho lavorato per 28 anni”.
E alle Poste è stato anche sindacalista e ha fatto
parte della Commissione interna.
L’impatto con la Germania, anche se era un
pastore abituato alle intemperie, Giovanni Maria
Sotgiu lo ricorda con terrore “sa Siberia fiat
inoghe!” dice a denti stretti, e aggiunge: “il freddo
terribile è il ricordo peggiore che abbia”.
Giovanni Maria Sotgiu è tornato e torna spesso
nella sua Cossoine ma, come ha già detto rimane
in Germania “per le mie figlie e i nipotini,
altrimenti tornerei nel mio paese, a Cossoine, c’è
aria buona”.
È sposato con una compaesana, Caterinangela
Corongia (“ma sono rimasto qui un anno da solo
prima di far venire mia moglie a raggiungermi”);
la donna lavorava come infermiera in Ospedale,
qui a Stoccarda.
Giovanni Maria Sotgiu ricorda infine con orgoglio
di essere stato uno dei fondatori del Circolo, 40
anni fa. “Eravamo sette o otto, non avevamo sede,
in quegli anni c’era la guerra fredda, e noi
eravamo tutti schedati, non era facile riunirci”.
Il ristoratore e la francesina (di Samugheo)
Lui, Franco Pitzalis, in Germania è arrivato con
la seconda ondata dell’emigrazione, nel 1981. Ed
ha iniziato a lavorare in una fabbrica dove si
facevano presse. Però non si è limitato a questo
lavoro e, nel tempo libero si è messo a girare la
Inchieste
17
Germania per vendere i vini della Cantina Sociale
di Dolianova.
Poi, d’estate è rientrato a Samugheo, suo paese
d’origine ed ha incontrato una ‘francesina’,
Claudia Lai, figlia di un compaesano e di una
donna francese, nata a Vieux Condè e, guarda
caso, mandata dal padre in Sardegna a
perfezionare la conoscenza della lingua italiana.
“È vero – conferma Claudia Lai – mio padre mi ha
mandato nell’isola, d’estate, per studiare l’italiano
e ho incontrato Franco e sono rimasta fregata”.
Emigrata due volte. Lei ora gestisce un locale alla
moda, un cafè che di sera si anima di giovani e che
fa musica ‘live’.
Franco Pitzalis invece, gestisce un ristorante a
Stoccarda, in Siemensstrasse. Non si può non
riconoscerlo dall’esterno, completamente ricoperto
di ‘murales’ che raffigurano scene bucoliche
tipicamente sarde; anche all’interno quadri,
arazzi, oggetti, richiamano l’Isola. Ovviamente si
chiama ristorante “Sardegna”. Manco a dirlo è
sempre pieno.
“Il boom l’ho avuto durante i Mondiali di calcio e i
campionati di ciclismo: venivano tutti qui. In un
giorno ho venduto vini sardi, esclusivamente sardi
per svariati milioni”.
Il menù del ristorante Sardegna è scritto in tre
lingue sardo, tedesco e italiano e: ovviamente ci
sono i ‘malloreddus’ ma anche gli spaghetti alla
Porto Cervo, o con i nomi di tutte lo località
rinomate della Sardegna.
Il cuoco? Sardo, di Samassi, Paolo Zurru. Sorride
sempre, parla poco e cucina bene.
cugini. Ma la vita era dura, durissima. E poi sono
arrivati i figli.
“Quando ho avuto la prima figlia – racconta –
l’asilo costava più di quanto guadagnavo, e allora
ho smesso di lavorare e mi sono messa io a
guardare i bambini degli altri sardi: ne avevo sei”.
“Dal 1970 ho fatto la commessa in macelleria –
dice ancora la signora Bice – poi ho lavorato nella
mensa di un ristorante, a turno con mio marito: io
lavoravo fino alle 16, poi tornavo a casa ad
accudire ai figli; e mio marito andava a lavorare.
Mio marito poi è entrato a lavorare alla Bosch dal
1972 fino al 1992”.
Bice ha tre figli, due vivono a Berlino, uno con lei
a Kornwesthein, e due nipotine “sono le figlie di
mia figlia, sono due tedeschine”.
Nostalgia per la Sardegna? la domanda è
d’obbligo. La risposta arriva pacata: “Ero partita
con una valigia di speranze. Al mio paese Ruinas
ci sono tornata spesso”. Lascia passare qualche
secondo, misura le parole, poi aggiunge con voce
commossa, ma voglio essere seppellita qui dov’è
mio marito”.
La nonnina di Ruinas
Beatrice Soi per tutta la comunità sarda
di Stoccarda semplicemente Bice, è venuta
da Kornwesthein, per raccontarmi qualche
episodio della sua vita travagliata.
È una donna minuta, incanutita dal tempo, che
però sprizza dolcezza, nonostante il dolore che si
porta dentro per aver perso un figlio, Sandro, di
appena 31 anni, vittima di una disgrazia.
Un dolore che si accompagna alla perdita
nel 2002 di suo marito, Giovanni, con il quale ha
condiviso tutte le difficoltà e le gioie di una vita
segnata dal
destino.
È cominciato
tutto quando
ha lasciato
Ruinas – era
il giugno del
1960 –
proprio per
andare a
cercare il
marito,
Giovanni Soi,
omonimo e
compaesano.
“Sapevo che
Giovanni era
a Stoccarda,
ma non
Beatrice “Bice” Soi
sapevo
neanche
dov’era questa città. Sono partita con pochi soldi
in tasca, da Verona sono andata a Monaco e poi,
una volta in Germania,senza capire una sola
parola, senza un soldo, ripeto, sono salita su un
treno e sono arrivata a Stoccarda, dove mi hanno
sistemato in una baracca per donne, che distava
mezzora dalle baracche per uomini.
Quando la mattina mi sono presentata per
chiedere di mio marito e lui mi ha vista
per poco non è svenuto”.
Il primo lavoro, nelle incubatrici per galline,
poi in una fabbrica di calze e nel 1963
in una fabbrica di scarpe.
Nel frattempo il nucleo familiare si era allargato
con l’arrivo dei fratelli del marito e di alcuni
Tedeschi in delirio allo Stadbucherey di
Stoccarda, affascinati dalla straordinaria
esibizione della compagnia di Gianfranco
Angei, Actores Alidos e di Orlando Mascia un
mago degli strumenti musicali più antichi
della tradizione sarda, che si è alternato a
suonare le launeddas, la trunfa, su sulittu,
l’organetto, con grande disinvoltura e con
grande bravura, raccogliendo applausi e
ovazioni da stadio. Da un pubblico – va
sottolineato – colto e curioso, come quello di
Stoccarda (città che accoglie 159 etnie diverse
e conta decine e decine di teatri sia in centro
che nei sobborghi).
Il concerto è stato organizzato dallo Istituto
Italiano di Cultura; la comunità sarda ne era
all’oscuro e i pochi che ne sono venuti a
conoscenza all’ultimo momento sono rimasti
colpiti dalla performance della piccola
compagnia sarda. “Non conoscevo questo
gruppo – dice Gianni Manca, presidente della
Federazione dei Circoli sardi in Germania – e
devo ammettere che ho assistito ad uno
spettacolo straordinario. Peccato che non
sapessimo di questo appuntamento, altrimenti
saremmo venuti più numerosi, anche se poi
sarebbe stato impossibile entrare, visto che il
teatro era strapieno ed hanno dovuto portare
sedie aggiuntive per ospitarci”.
Aspetto non trascurabile da evidenziare è che
non si è trattato di uno spettacolo gratuito,
ma si pagava il biglietto d’ingresso. Insomma,
per vederlo, i tedeschi hanno pagato.
Gli “Actores Alidos” è un gruppo composto da
cinque ragazze, dirette da Gianfranco Angei e
guidate dalla straordinaria voce principale di
Valeria Pilia, basso Valeria Parisi, e da Elisa
Marongiu (una ragazza di appena 18 anni, con
una voce straordinaria di recente acquisizione
da parte del gruppo). Alla base dello spettacolo
uno spaccato della società femminile sarda
attraverso il canto e la mimica, fuori da certi
schemi tradizionali ormai inflazionati.
E il successo dello spettacolo è appunto nella
novità delle interpretazioni e dei canti e della
compostezza delle attrici che si muovono sul
palco con tempi lenti e cadenzati che hanno
affascinato il pubblico.
CONCERTO AL CENTRO
ITALIANO DI CULTURA
Tedeschi in delirio
per gli “Actores Alidos”
18
Parliamo della Sardegna
Aprile 2008
a cura di Manlio Brigaglia
contratto a
Niffoi che
prevede la
pubblicazione
di un
romanzo
all’anno. Con
il libro uscito
nel 2006 (“La
vedova
scalza”)
quest’ultimo
ha vinto un
premio
prestigioso, il
Campiello,
spuntandola
su autori come Buttafuoco e Orengo. Per molti
mesi Niffoi è stato nelle classifiche nazionali dei
libri più venduti.
Tornando all’agenzia Kalama, l’altro colpo che ha
messo a segno è stata la pubblicazione, in una
collana della Mondadori, del romanzo “La preda”
di Gianluca Floris. È un noir di ambientazione
sarda, il cui autore è nato nel 1964 a Cagliari e di
professione fa il cantante lirico. Il mondo della
lirica l’aveva descritto in un’opera narrativa
precedente, “I maestri cantori” edito dal
Maestrale. Quando è uscito “La preda”, Floris
non ha fatto nessuna presentazione perché era a
Tokio in tournee per i suoi impegni di tenore. Ma
come concilia le sue due attività? In una recente
intervista ha detto: “Come cantante interpreto con
sensibilità artistica pagine di teatro musicale
immortale e ne ricavo grandi soddisfazioni, come
scrittore invece ho la fortuna di poter creare con
totale libertà altre vite e altre storie. Ma le storie
che scrivo mi servono per arricchire le mie
interpretazioni teatrali”.
Gli autori che fanno parte della scuderia di
Kalama sono parecchi. I loro nomi sono indicati
nel sito internet www.agenziakalama.it. Tra questi
figurano Gianfranco Liori, Eliano Cau, Giulia
Clarkson, Annalisa Ferruzzi, Gianni Marilotti,
Riccardo Mostallino, Davide Catinari, Bepi Vigna,
Simona Tilocca, Luciano Piras, Mario Mereu,
Giovanni e Ilario Carta (tutti con uno o più libri
all’attivo). L’agenzia cagliaritana ha un rapporto
privilegiato con la Mondadori, dalla quale riceve
regolarmente dattiloscritti di autori inediti sui
quali esprimere una valutazione circa la loro
validità in vista di una pubblicazione con la casa
editrice di Segrate.
Kalama non potrebbe andare avanti senza una
serie di altri servizi. Interpellato al riguardo
Patrizio Zurru (che con Daniele Pinna è una delle
due anime dell’agenzia) dichiara durante una
lunga conversazione: «A chi ce lo chiede forniamo
un’ampia gamma di prestazioni professionali. Si
va dalla valutazione degli inediti, con il giudizio
espresso su una scheda dettagliata,a quello che nel
gergo editoriale si chiama editing, cioé la revisione
di un testo in vista della pubblicazione. Grazie a
una rete di collaboratori esterni, si effettuano
traduzioni da diverse lingue. Su commissione,
scriviamo discorsi per chi deve parlare in pubblico.
Se qualcuno vuole scrivere un libro e non ha il
tempo o la voglia di farlo, gli diamo una mano
dopo che ci ha fornito i materiali».
Ma la richiesta più frequente fatta all’agenzia è
l’allestimento di eventi culturali. Ossia la
presentazione di un libro nella sede più adatta o
addirittura l’organizzazione di un convegno, con
tutto quello che comporta anche sul piano
logistico.
A questo punto c’è da chiedersi cosa ha mosso gli
ideatori dell’agenzia a scommettere su un lavoro
non privo di incognite, in una regione come la
Sardegna con una popolazione poco numerosa. Ce
lo spiega Daniele Pinna, il più giovane dei due
animatori di questa piccola impresa: «Sono diversi
i motivi che ci hanno spinto ad avviare un’attività
che troviamo affascinante. Prima di tutto
volevamo colmare una lacuna ed evitare che molti
autori sardi si rivolgessero ad agenzie esterne (in
Italia ce ne sono una cinquantina, pubblicizzate
sui giornali e su Internet).
Ma soprattutto la nostra intenzione e valorizzare
scrittori isolani. Comunque lavoriamo anche con
narratori di altre regioni o addirittura stranieri.
Abbiamo rapporti con case editrici di vari paesi
europei. Questo per sottolineare che ci muoviamo
in un orizzonte internazionale».
L’agenzia Kalama si appoggia a uno studio legale,
per fare in modo che i contratti tra gli autori e le
case editrici vengano stipulati regolarmente.
Infatti si seguono tutte le fasi delle trattative
sino al momento del pagamento dei diritti
d’autore. Senza questo tipo di consulenza gli
autori alle prime armi rischiano di non avere
un compenso adeguato, in proporzione
al numero delle copie vendute.
Ovviamente non si prendono in considerazione
quegli editori che pubblicano con il contributo
economico degli scrittori (e purtroppo in Italia
sono la maggioranza).
“Bulluzzadu”. In chiusura, introdotto da Mario Petretto,
presidente del locale Rotary Club che ha organizzato la
serata, c’è stato un animato dibattito condotto
da Antonio Canalis, segretario del premio di letteratura
sarda Città di Ozieri.
Diversi i rappresentanti istituzionali in platea fra cui il
sindaco di Ozieri Leonardo Ladu, il deputato Antonio Attili,
il rettore dell’ateneo sassarese prof. Maida, alcuni assessori
e consiglieri comunali e provinciali, il produttore del film
Andrea Occhipinti, il fratello di Giuseppe Fiori (autore del
testo da cui l’opera è tratta), Franco Fiori.
Diverse scene sono state girate fra i fitti boschi di Sa Fraiga,
tra Pattada e Bultei con comparse del posto. Incantevoli,
veramente splendidi gli scorci panoramici con una
fotografia perfetta che racconta cun suggestione la nostra
isola interna che ancora presenta angoli di natura
incontaminata. Salvatore Mereu ha ringraziato con toni di
viva commozione gli organizzatori e la comunità ozierese a
cui è particolarmente legato anche sotto l’aspetto culturale
perché nel 2006 gli aveva assegnato il Trofeo messo in palio
dal Premio di poesia Città di Ozieri riservato ad una
personalità che con onore e prestigio aveva portato nel
mondo il nome della Sardegna.
Al Premio Ozieri sta particolarmente a cuore l’utilizzo della
lingua sarda nei dialoghi». Ed a proposito dell’uso de “sa
limba” con didascalie tradotte nelle varie lingue, il regista
ha precisato che sarà conservata anche nelle proiezioni
all’estero magari per far sentire più vicini e partecipi i tanti
sardi sparsi per il mondo i quali così potranno apprezzare
maggiormente la pellicola sentendola più propria, quasi un
personale patrimonio.
Gerolamo Squintu
CULTURA
Kalama, cacciatori di scrittori
di Giovanni Mameli
Aperta a Cagliari la prima agenzia
letteraria esistente nell’isola
n passato i rapporti tra gli autori e le case
editrici erano diretti. Ossia gli scrittori
proponevano le loro opere inedite a Mondadori, a
Einaudi o Garzanti. Si potevano avere risposte
affermative o negative, contratti convenienti o
inaccettabili. Da qualche anno in Italia le cose
sono cambiate, sulla scia di quanto avviene negli
Stati Uniti e in diversi paesi europei. Su Internet
sono presenti molte agenzie letterarie che hanno
da intermediarie tra gli autori e gli editori.
Ovviamente prima valutano il prodotto-libro e, se
questo ha un mercato, lo indirizzano a collane
specifiche di compagini editoriali che potrebbero
essere interessate alla pubblicazione.
Le agenzie letterarie si occupano anche di editing.
Se il libro è interessante ma ha bisogno di ritocchi
e correzioni, viene effettuato anche questo
servizio. Fino a qualche decennio fa erano gli
stessi editori a operare in tal senso. Oggi chi
pubblica vuole un prodotto già pronto per la
stampa, in modo da eliminare una voce di spesa
che incide sul costo finale del libro. Queste cose gli
scrittori affermati o alle prime armi le sanno
bene,tant’è vero che mandano meno manoscritti
agli editori.
Nel 2005 è nata in Sardegna la prima agenzia
letteraria, con sede a Cagliari, il cui nome suona
Kalama (vocabolo di origine greca che significa
penna). I due soci che si sobbarcano il grosso del
lavoro sono Daniele Pinna e Patrizio Zurru. Se
richieste non mancano perché in Sardegna, come
in altre regioni d’Italia, si scrive molto e di tutto.
La parte del leone la fa la narrativa, coi romanzi e
i libri di racconti: ma anche la saggistica su
diversi argomenti ha non pochi seguaci. Appena
avviata, l’agenzia cagliaritana ha messo a segno
un grosso colpo. Ha proposto alla casa editrice
Adelphi di Milano il romanzo “La leggenda di
Redenta Tiria” di Salvatore Niffoi (che prima
pubblicava con le edizioni Il Maestrale di Nuoro).
Non solo è stato stampato con un grosso marchio
questo libro, ma e diventato un best-seller. Il nome
dello scrittote di Orani si è affermato al sopra di
ogni più rosea previsione. L’Adelphi ha fatto un
I
CINEMA
Successo a Ozieri
per l’anteprima di Sonètaula
Giornata di festa, di cultura di alto spessore, di grande
successo di pubblico e di critica nel teatro civico straccolmo
per la presentazione in prima assolita del film “Sonètaula”
del regista dorgalese Salvatore Mereu, alla sua seconda
impegnativa prova dopo “Ballo a tre passi”.
Alla fine della proiezione calorosi, prolungati applausi da
parte del pubblico letteralmente affascinato dalla storia, vita
e morte del giovane Zuanne Malune, bandito per caso.
Complimenti ed unanimi consensi al regista e ad un folto
gruppo di attori presenti in sala fra i quali il bravissimo
Franco Falchetto, originario di Orotelli che pur al debutto
cinematografico ha mostrato maturità ed ottime doti
interpretative, sicuro segno di una futura brillante carriera.
Applausi anche per il “nonno” Serafino Spigia, per
l’ozierese Fiorenzo Saturno (uno dei disertori in cerca di
imbarco per il continente) e per Bruno Deledda
IL
MESSAGGERO
SARDO
Parlando in Poesia
19
a cura di Salvatore Tola
Su toccu ’e sa campana
Da Paulilatino a Ozieri
armelo Demartis è un signore alto e robusto, di
una certa età ma ancora ben portata. Cordiale e
pronto a battute di ironia delicata e bonaria.
Nato a Paulilatino, vive da lunghi anni a Ozieri.
È conosciuto nel mondo dei poeti perché per oltre
un quarto di secolo ha curato insieme
a Cicito Murtinu il premio di poesia sarda
“Logudoro”; i due chiedono di essere affiancati
a elementi più giovani, ma è certo – e glielo
auguriamo – che resteranno al fianco
della loro creatura ancora per molti anni.
Demartis non ha mai interrotto i rapporti con il paese
d’origine: anche qui ha contribuito alla fondazione di
un premio di poesia, intitolato al poeta
soprannominato “Prantaferru” (Francesco Scarpa,
1896-1962). Partecipa regolarmente come membro
della giuria, e la manifestazione ha toccato la
diciassettesima edizione.
Mentre Murtinu si dedica alla pittura, e ogni anno
interpreta con un quadro il tema che viene assegnato,
Demartis scrive poesie, e ha al suo attivo due raccolte:
Ischintiddas, del 1994, e Butios de lentore, del 2004.
C
Nella prefazione di quest’ultima Claudio Zanelli
scrive che il poeta non mira tanto a trasmettere un
messaggio quanto a «confidarsi, confessarsi e trovare
un qualche conforto», e a «scolpire a tutto tondo
personaggi tipici della vita dei nostri paesi»; in ogni
caso egli vuole «aprirsi agli altri uomini, perché
accolgano le sue emozioni e commozioni, e
partecipino al suo piacere di cantare». Per dare un
esempio di questa inclinazione alla comunicazione
riportiamo la poesia Pitzinnia.
Segue la parte saliente della composizione che ha
vinto l’edizione 2006 del “Logudoro”, quando il tema
da trattare era “A segus de s’orizonte”.
L’autore, Mario Vargiu di Narbolia, esprime la
difficoltà che l’uomo incontra quando vuole andare a
fondo nella conoscenza delle realtà che lo circondano.
A questi grandi temi della vita, della religione e
dell’universo sono dedicate le altre poesie. Particolare
significato rivestono i tre mutos, perché Antonello
Fiori li ha appresi dal padre Salvatore nel periodo in
cui era in ospedale, gravemente malato; è scomparso
nel 2005.
Pitzinnia
Mutos
Dae su ’adu arcanu
No mi connoschides,
so deo cuddu pitzinnu
chi serràd’intro coro
lieras istajones de sole
aunzadas de carignos
e cantigos eredados
da veros babos canos.
Cantas diligas paraulas
de amore mai naradas
intendo agalu timidas
a s’ascia e fala in bula,
ma siddidas a s’anima
d’affriscione an bestidu
sa pitzinnia cabulada,
d’avreschidas de prata
e pabaulosos intirinos
e galanidos iscurritzos
de deghile misteru.
Cantos a amigos e fedales
tancados in s’amentu
su tempus no olvidada.
Ca intro su coro istracu
tichirriana sempere
cuddos annos losanos
chi niunu mi podet leare.
Sos puzones a nue
falana a s’aumbrare
a s’alvure fozida.
Coro, si no ses tue
no la potto impignare
cun attere sa vida.
Andende riu riu
perdidu appo sa giae
chi fit de sa credentzia.
Nendeti «adiu adiu»
itte coro des ae’
sa die de sa partentzia.
A su padrone meu
bene l’appo servidu
ma male m’at trattadu.
Cantas boltas s’est bidu
su muncaloru meu
de lagrimas bagnadu.
In mesu de sas roccas frimmadas
dae sa terra in logos de montes
unu nuraghe, e pro s’Eternu pontes
cun deas a Isse abbratzadas.
Inie fia, e imboligadu
dae manos matessi chi m’an tentu,
e no b’aiat murmuttu ne bentu
pro narrer chi diversu fit su ’aidu.
Carmelo Demartis
A segus de s’orizonte
…E a chie at criadu sas profundas
cosas chi oscuran s’umanu caminu
li dimando, su sero, de continu
ite bi at poi ’e cussu monte,
ite cuat su pallid’orizonte
e ite cuan sas pasidas undas?
Cuan fortzis melodicas sirenas
o logos de incantu e de amore?
O s’orizonte cuat su dolore
cuddu chi attit a sos ojos mios
lagrimas mudas che pasidos rios
e a su mundu tottu dolu e pena?
Su cor’invan’a s’immensu abelzo:
chilchende sa velada veridade
sa terrena abbandono vanidade
in custa die chi lenta si morit
ca niuna riposta mi fiorit
pro su misteru ch’isolvere chelzo.
Tando, privos de fortzas e de brios,
sos disizos chi tenzo e sas isperas
morin sutt”e su dolu e sas chimeras
e si firman soso pensamentos mios.
Mario Vargiu
Giovanna Maria Fiori e Michelina Piras
(inviati da Antonello Fiori)
Solitudine
Amaro il giorno,
più triste la notte
per chi è solo.
Puoi gridare e piangere,
tanto nessuno potrà sentirti,
nessuno potrà risponderti.
Anche il cane abbaia e si dispera
quando è solo,
anche lui ha bisogno
della presenza di qualcuno
e di carezze.
Ma in questo mondo
di sordi e di codardi,
dove sempre più
la gente di allontana
dalla realtà
per vivere nell’astratto profondo
come in un abisso,
così che è solo,
aspetta invano
che qualcuno bussi alla porta
e possa per un attimo,
solo per un attimo
colmare il vuoto che lo circonda.
Efisio Ledda
Antoni Sanna
A chie pregat
Fiorit onzi pianta, onzi fiore,
e s’amore divinu mai non morit:
a custa Pasca de su Redentore
a chie pregat Deus lu favorit.
Fintzas su giardinu si colorit
sa rosa, e-i sa prama, onz’albore,
fintzas sa Mama de su Divin’Amore
sas grascias divinas nos apporrit.
Cun s’olia, sa rosa e-i sa prama,
ca nd’est resuscitadu su Messia,
altzat sos ojos sa divina Mama
a totta canta s’umana pregadoria.
Issa ammirat a dsu terrenu drama,
a chie pregat cun coro, e s’armonia.
E cun sa prama, sa rosa e s’olia
bona Pasca auguro in custa trama
de su telaju ’e sarda poesia.
Cando toccat a sero sa campana
iss’annuntziat ch’est s’Ave Maria,
sas devotas in dom’o in cresia
a sa mamma celeste s’invocana.
S’invocan’a sa Vergine beata
pro chi torret a domo su maridu,
o su fizu pro famene fuidu
impreados in sas minas de prata.
A Nostra Signora de Gonare
in lacrimas faghene unu votu
iscultzas de annare a noenare.
Est una forma sintzer”e pregare,
ma cantas in su monte si nd’at ruttu
prima ’e poder sa cresia toccare.
Salvatore Corbinzolu
Risurretzione
Cristu, cundannadu a morte ’e rughe,
tres oras in agonia est istadu,
po distruer su miseru peccadu
su sambene at versadu tughe tughe.
A s’omine s’amistade at insegnadu
e de cumandamentos fattu lughe,
però a isse, sentza de meritu
su peccatore che Giuda l’at traitu.
Maria de Magdala, in pena e piantu,
appena s’aurora fattu at ghia,
giutta a sa losa a flebile boghe
at preguntadu s’at bidu su Messia,
a s’Anghelu in veste biancu mantu,
chi li rispondet: «E’ risortu, no est inoghe».
Tiberio Vacca
In penzamentu
Penzende e ripenzende ogni momentu
mi domando puite penzo tantu;
no mi mancat nudda so cuntentu
ma a boltas mi ’enit su piantu,
penzende chi una die in campusantu
intro de cussa tana itte tulmentu.
Riflettinde bene dae fundu
itte peccadu a lassare su mundu.
La penzo goi ca tenzo ottant’annos,
ca in chelbeddos non giuto una nue,
cumprendo chi ottanta sunu mannos
passados inoghe e igue,
aterettantu chi b’arrives tue,
de bi arrivare sentza tenner dannos,
ch non connoscas de male unu neu,
tantu saludu chi ti diat Deu.
Pietrino Canu
Salvatore Dalu
Nues
Quande i giurni
Curren sas nues in su chelu,
su ’entu las faghet andare
lezeras, comente unu velu
de isposa a pes de s’altare.
Benin dai terras lontanas
biancas comente su nie,
pare’ chi angelicas bramas
ispirare chelzan a mie.
Tottu las est istratzende
su ’entu, e fattende suffrire
cun issas su coro meu.
S’anima mia a Deu
tentada de s’aunire,
custu incantu ammirende.
Quande i giurni che han cunnùsciu u nótru amù
se disperdian cun u ventu, ôtri saiàn testimoni,
ôtre nóte veniàn scrîte insci u stéssu pentagramma,
müxiche nœ impiàn u sé de ôtre primmavàie.
Nisciün de quanti han tesciu i fì de quéllu tempu
de quélli che han arrebuttàu â tóa dell’óssiu,
mainè, cuntadin, lüdri e cummedianti
riusciàn a passò pê e magge de só risse.
D’autunnu, de nœeu emigriàn e rundaniñe
e i nàigri ratti-pernüghi viuliàn u turchin da mattinò,
strassian dai crii di ochin e d’insassiabili berté.
E quande u labécci u curriò pe u sé settembrin
dau mò ôtra scciümma a l’ingianchiò e schügée
ê verde vigne daiàn ancun u só vin.
Francesco Carta
Salvatore Todde
Paesi di Sardegna
20
ATZARA
Vino arte e artigianato
di Salvatore Tola
Il paese si trova nel cuore del Mandrolisai - Le sue vigne producono
un vino eccellente e rinomato - In passato ha esercitato una grande
attrazione per grandi pittori
Donne di Atzara di Filippo Figari (part.)
aese della Barbagia Mandrolisai, non lontano
dalle cime del Gennargentu, Atzara è – a 540 m
di altitudine – al centro di un paesaggio di colline
fertili, dalle linee arrotondate: anche per questo
sono gentili i modi, e pregiati i prodotti della
terra, in un paese che conserva molto delle antiche
tradizioni.
Si può cominciare dalla vite e dal vino, per
delineare il quadro di una realtà economica ed
umana. Un osservatore scriveva, nel 1833, che il
«colono atzarese» riteneva la viticoltura «il più
importante capo delle sue risorse». La produzione
era tale da sopperire al «prodigioso» consumo
locale e alimentare un esteso commercio. Per
questo i danni della fillossera, sul finire del secolo,
furono particolarmente sentiti. Ma gli agricoltori
P
seppero reagire e le vigne
furono ripristinate: oggi le
colline intorno al paese sono
popolate di viti, la produzione
è una fonte importante di
reddito per il paese e sono
sempre più numerosi gli
estimatori e i clienti che
vengono a rifornirsi del rosso
– e robusto – Mandrolisai.
Altro vanto è per Atzara
l’attrazione che ha esercitato
in passato su pittori sardi e
stranieri. Fu precisamente nel
1900 che un artista spagnolo
fu colpito dalla bellezza dei
costumi indossati da alcuni
atzaresi giunti a Roma per il
giubileo. Si stabilì nel paese,
per poterli ritrarre, e altri
suoi colleghi spagnoli arrivarono, imitati poi dai
maggiori artisti sardi del Novecento. Incontri ed
esperienze che hanno lasciato traccia nella vita
civile del paese: il museo intitolato allo spagnolo
“Antonio Ortiz Echagüe” ospita un’interessante
raccolta d’arte moderna e contemporanea.
Ma sono anche altri i motivi di curiosità e
d’interesse in questo paese, che pure, con i suoi
1300 abitanti scarsi, non ha grandi dimensioni.
Gradevole tra le altre cose il suo centro storico, in
particolare il rione Su Fruscu, che si distende al di
dietro della chiesa di San Giorgio, l’antica
parrocchiale. Sulle strade strette e tortuose, tutte
lastricate a nuovo, si affacciano abitazioni in
granito abbellite da finestre e porte, opera di abili
scalpellini.
Risalendo verso la parrocchiale di Sant’Antioco si
LOLLOVE
Un pugno di case imbiancate di calce
Il borgo ai piedi dell’omonimo monte è una frazione di Nuoro
foto Donato Tore
Ai piedi dell’omonimo rilievo di 795 metri Lollove (circa
80 abitanti; a 384 m sul livello del mare) si presenta come
un pugno di case a un solo piano imbiancate a calce e
tinte, alcune, di colori vivaci. A 12 km da Nuoro, comune
capoluogo, è quasi sulla statale 537 che dallo svincolo di
Posada attraversa il diagonale quasi tutta la Sardegna
per unirsi, presso Abbasanta, alla statale 131 Carlo
Felice. Fughe di morbide colline intorno, coltivate in
passato da agricoltori, hanno ceduto oggi il campo
all’impegno dei pastori che vi conducono greggi
numerose.
Il terreno, mantenuto umido da piccoli corsi d’acqua, e
non troppo esposto ai venti dominanti, si mantiene ricco
di pascolo per buona parte dell’anno.
Una parte non rilevante viene ancora adibita
all’agricoltuta, ma con metodi poco adatti e con scelte
poco adeguate riguardo alla coltivazione dei prodotti da
coltivare, limitata di preferenza ai cereali.
La storia di questo borgo è un po’ la stessa degli altri
piccoli centri sorti in quella parte dell’isola.
In periodo medioevale appartenne al Giudicato di
Gallura, curatoria di Dore.
L’avvento della dominazione aragonese non venne
accettata pacificamente dalla popolazione. Ciò
nonostante paese e territorio dovettero far parte del
feudo concesso dagli Aragonesi a Giovanni d’Arborea.
Nel 1410 il villaggio diventò proprietà dei Turrigiti che
nel 1430 lo passarono ai marchese d’Oristano. Nel 1478,
Aprile 2008
giunge al punto in cui si trovava l’abitazione del
feudatario, detta Domo de Su Conte, ormai
trasformata in un nucleo di abitazioni civili. Delle
antiche strutture rimangono visibili soltanto un
portale e un pozzo monumentale, ricoperto da una
cupoletta ornata da maioliche. A breve distanza la
chiesa di Sant’Antioco, costruita a cavallo tra il
XVI e il XVII secolo da maestranze locali in forme
gotico-catalane tipiche dell’edilizia religiosa della
Sardegna del tempo. Si articola in tre navate con
volte a sesto acuto in quella centrale e a tutto
sesto in quelle laterali. La facciata di stile
tardoromanico, in pietra a vista di colore chiaro
ed esposta a mezzogiorno, è abbellita da un rosone
a raggiera. Al fianco il robusto campanile a pianta
quadrata, simile a quello di San Mauro di
Sorgono. La vicina canonica ha le finestre ornate
da cornici in trachite.
Sulla via principale – che è poi un tratto della
statale 128 Centrale sarda – e su alcune stradette
laterali si affacciano le botteghe che dimostrano la
vivacità di Atzara nel campo dell’artigianato. C’è
ad esempio un laboratorio di tessitura, Trastos,
che fa capo all’ISOLA, l’Istituto regionale per
l’organizzazione del lavoro artigiano; mentre un
altro, La Mimosa, è specializzato nelle tintura di
tessuti e filati mediante sostanze naturali, ricavate
da erbe, piante e fiori. È in attività anche un sarto
che si è distinto per la confezione di quello che
viene definito oggi “abito etnico”, in velluto o più
raramente in orbace.
I buongustai trovano, oltre alle cantine dei
produttori di vino, una pasticceria, una panetteria
e – non lontano dal paese – un’azienda
agrituristica che mettono in pratica le ricette
tradizionali: tra questi sa tumballa, piatto povero
che ha per base residui di vari tipi di pasta.
Nelle vicine campagne si trovano numerosi
nuraghi, tra i quali spicca quello di Abbagadda,
del tipo monotorre e in buono stato, situato vicino
ad una sorgente calda da cui prende il nome. Due
chiese campestri, intitolate entrambe a Santa
Maria, vengono distinte con le espressioni “de
susu” e “de josso”. La festa che si celebra in
quest’ultima il 21 agosto è occasione per
l’esibizione di gruppi folcloristici e di cavalieri: le
pariglias. Né possono mancare i costumi che tanto
avevano colpito pittori di diverse contrade.
non appena il marchesato fu confiscato,
Lollove fu assegnato ai Carroz di Mandas.
Successivamente appartenne ai Maza de LiÂana, ai
Portugal e ai De Silva Fernandez che lo fece
confluire alla fine nell’importante feudo d’Orani.
Entrò a far parte della provincia di Nuoro nel 1821;
e nel 1838 si affrancò dal giogo feudale.
Introdursi tra le strette vie del borgo è come rivivere
un’altra vita, andando in dietro nel tempo
quando i villaggi dei contadini-pastori avevano
un loro assetto inconfondibile: giardinetti e orticelli
tra vie e case sfociavano, e qui sfociano ancora,
direttamente nella campagna.
In questa struttura antica svetta la chiesa dalle linee
gotico-aragonesi (secolo XVI) di Santa Maddalena.
All’interno, tre navate e il presbiterio sotto una volta a
crociera di bell’effetto. Altari di legno intagliato
adornano gli spazi tra le arcate.
Due statue secentesche danno un tocco nobile
all’insieme. La facciata, animata da un rosone,
sovrasta il portale di trachite rosa.
Alla festa di San Biagio (3 febbraio) la gente
di Lollove c’è sempre tutta: i pastori lasciano i loro ovile
per tornare in paese nel quale confluiscono anche tutti
quelli che vi sono nati e vivono da altre parti dell’isola.
Non mancano soprattutto quelli che a Nuoro,
dove si sono trasferiti da tempo, occupano
quasi tutto il rione Sa ’e Sulis. È una festa
da non perdere: una certa coloritura comunitaria,
ricca di sana allegria, la rende quasi unica.
Franco Fresi
IL
MESSAGGERO
SARDO
Cultura
PERSONAGGI
Adiu, Peppe Sozu,
ammaju de poesia
In Bonorva, a s’edade de 93 annos
Pepe Sozu con Remundu Piras
i diat poder nàrrere chi non si nde siat
nemmancu abbizadu, tiu Peppe Sozu, cando sa
morte at tocheddadu a sa janna sua, su 27 de su
mese de Martu a sas 7 de manzanu: si che l’at
leadu in-d-una chinnida de oju, ma chene li dare
dolore perunu: propiamente sa calidade de adiu chi
isse aiat semper tentu in disizu.
Fut nàschidu in Bonorva su 24 de Làmpadas de su
1914, duncas li mancaiat pius pagu de tres meses
a cumprire 94 annos. Su 22 de Làmpadas de
ocannu passadu fut morta sa muzere, Antonia
Angius, fedale sua e cumpanza istimada de vida,
chi l’est istada a costazu pro sessantases annos e
l’at dadu tres fizos: Madalena, Angelinu e Peppinu
(mortu a s’edade de 48 annos in s’istiu de su 1993,
unu dolu chene nùmene, chi l’at fatu detzìdere a si
retirare dae sas garas).
S
de Pàulu Pillonca
In sa Missa de corpus presente, in sa cheja de
Santa Maria Bambina, su padre frantziscanu
Pinuccio Solinas - chi dae paritzos annos che li
jighiat a domo sa comunione in sas primas
chenàburas de totu sos mesesde s’annu - l’at
saludadu cun peràulas de istima e de ammiru,
banténdelu comente artista mannu e famadu,
emmo, ma finas comente ómine virtudosu e de
sentimentos dìligos.
In s’istória de sas garas de poesia Peppe Sozu est
una de sas figuras de mezus importu. Isse fut unu
arrejonadore sàbiu e profundu, cale si siat chi
esseret s’argumentu chi lu ruiat in sorte
seberende sos temas. E si lu difendiat,
s’argumentu sou, chilchende de imminorigare sa
parte anzena e de buscare pius logu,
immanniténdela, pro sa parte sua - comente narat
sa régula de custu jogu antigu - ma semper dende
rejone a su cumpanzu cando la teniat. Finas pro
custarejone una gara cun isse in su palcu fut una
proa bene resèssida in parténtzia. Un’aterunu
donu distintu chi Peppe Sozu teniat fut de seguru
sa delicadesa e sa dulcura de sa limba de sa ‘idda
nadia sua, irrichida dae sa sienda pius larga de su
logudoresu de àteras biddas, cando bi fut su
bisonzu de l’impitare. Sa melodia de sa ’oghe
cumponiat totu e rendiat deghile su cunsonu.
Tiu Peppe Sozu at comintzadu a cantare calchi
annu pius a tardu de cantu diat aer pótidu, pro
more de sa disamistade nàschida inter sos
pìscamos sardos e sos cantadores in poesia chi at
fatu cagliare a sa muda sos poetas pro chimbe
annos, dae su 1932 a su 1937. Sa prima gara
pùbblica Peppe Sozu la fateit in su palcu de
21
Foresta Burgos in s’annu 1939 cun sos cantadores
thiesinos Andria Nìnniri e Tommasu Pinna
“Gherrinu”, ma su cointzu de sa carriera si podet
nàrrere chi est istadu in sos primos annos a pustis
de sa segunda gherra mundiale.
Su cumprou verdaderu de sas calidades suas sa
Sardigna l’at tentu isculténdelu cun sos mannos
de tando: Antoni Cubeddu de Uthieri, Barore
Tucone de Buddusò, Barore Sassu de Bànari,
Remundu Piras de Biddanoa Monteleone, Antoni
Piredda de Thiesi, Cicciu Piga de Perfugas,
Frantziscu Demartis de Mores, Jommaria Pulina
de Piaghe, Juanninu Fadda de Fordonzanos.
Babbai ‘e Sozu teniat unu cuntzetu mannu de sa
professione de cantadore in poesia e de s’onore
chi unu poeta si devet fàghere de fronte a sa
zente e de sos àteros poetas chi cantan cun isse.
Una ‘olta, cando b’arrejonei a s’ispessamentada
pro su lìbberu “Chent’annos, cantadores a lughe
‘e luna” in domo sua, subra de custu argumenti
mi nareit: “L’apo semper nadu, no est chi lu so
nende como a tie: dae una ‘idda dia esser istadu
pius cuntentu a mi che torrare sena ‘inari a
pustis de aer fatu una gara mala, cun totu chi su
‘inari bisonzat e faghet boltare su chelveddu a
s’umanidade ca sena ‘inari non si podet fagher
guasi nudda. Si deo fia andadu a cantare pro su
‘inari non fia diventadu su chi so: non fia istadu
nudda etotu. Podia aer balanzadu forsi pius de su
chi apo ‘alanzadu ma non fia reséssidu a mi
distìnghere, a mi fàghere unu nùmene, a esser
apretziadu dae tanta zente, zente colta puru.
Custu est chi m’at azuadu a vìvere. Ite contat su
‘inari de fronte a una figura mala? Non contat
nudda. Unu milione in bujaca, a lu tènnere o a
non lu tènnere, ne nisciunu l’ischit ne nisciunu
mi lu controllat ne m’impòberat piusu. Ma una
figura mala nono. Si deo ando a cantare a unu
palcu e fato una figura mala l’ischin in tota sa
Saldigna a s’àtera die”.
Cun Peppe Sozu sa poesia cantada in limba sarda
perdet, seguru, unu de sos isteddos pius lughentes
de su firmamentu sou, ma sos imparos chi isse at
lasssadu sun iscritos a lìteras de oro in
s’ammentu de sa zente de bona voluntade. E gai
an a addurare pro su tempus chi devet bènnere.
Cun virtude
Versos in ammentu
de tiu Peppe
Cun virtude e cun altos sentimentos,
o Sozu, as onoradu s’Elicona.
Fis frimmu e forte in sos argumentos,
dignu de la retzire sa corona.
Mai tenias de crisi momentos,
sa gara ti ‘essiat sempre ‘ona:
tantos annos pro cussu in dogni zona
as lassadu sos pòpulos cuntentos.
Cun boghe bella e limba ‘e Logudoro
fisti s’ammaju de ogni persone
cun impignu e cun vera passione
cun tantos as cantadu a bonu coro
ma s’istória como cun rejone
t’at de sos mannos postu afaca insoro
Custas sun sas poesias intregadas a s’ammentu de tiu Peppe Sozu
chi nos an mandadu Marieddu Masala, Anna Cristina Serra,
Salvadorànghelu Murgia Niola, Salvadore Iscanu e Antoni Mula
A sa dresta de Deus
Tiu Peppe, colcadu intro sa bara
in viaggiu pro s’ùltima dimora
cantu tristu mi rendet in cust’ora
pensende ‘e non bos bier pius in cara,
de non bos tenner a cumpagnu ‘e gara
in terras de Sardigna e logu ‘e fora
pro festa ‘e Santos e Nostra Segnora
cantende in bona muta a boghe jara.
Cun-d-unu coro nóbile in su sinu
e sa virtude de poeta in mente
cantu auguradu azis continu
dae subra sos palcos a sa zente
lu godedas in su regnu divinu
a sa dresta ‘e su Deu onnipotente.
Mariu Màsala
Fatu de celu e de terra
(A Tziu Peppi Sotgiu)
Tochendiddi lébia su coddu
una Sennora bistia ’e biancu
Dd’at nau: “Aió, no timas,
ap’aprontau po Tui unu palcu
de seda e brocau
ancà T’abetat su mistériu ’e sa Luxi
fata po Tui cantu e Poesia”.
Issu, fatu de celu e de Terra,
sa chi de sempri dd’at prenu
coru, menti e fueddu,
est móviu facias a s”omu
de is steddus prus artus.
Saludendu s’at nau:
“Un’àteru cantu deu andu a si fai’
e craru s’at lompi’ a su coru
candu, giustu su passu,
eis a bistiri dónnia obrescidroxu
cun eréntzias de Terra e Poesia.
Anna Cristina Serra
Salvadore Iscanu
Onore a tiu Peppe
De cantos an cantadu poesia
tiu Peppe a nisciunu fut segundu:
fine argumentadore, de profundu
sentimentu e alada fantasia.
Pagu brulleri, cantait ebbia
cosas de importàntzia e de bundu
e finas a Tucone e a Remundu
in su palcu poniat marrania.
In terra cun su sou raru donu
semenadu at pius de chimbant’annos
versos e rimas d’alta calidade.
Como in Chelu, cun su matessi tonu,
cun sos che issu cantadores mannos
cantat inie pro s’eternidade.
Salvadorànghelu Murgia Niola
Boghe amada
Sa morte at dae nou fatu dannos,
a mesu s’Elicona nd’est bintrada:
in giru in giru déndesi un’ojada
nde piscat su cumpanzu de sos mannos
nende: “Beni, chi s’ora est arrivada,
como deves bestire custos pannos:
pro chi tenzas norantabator annos
as a esser sa ‘oghe pus amada
e finas su poeta pius adatu
in chelu pro allùere un’istella
e dare lughe ancora a cussu allozu.
E gai mi che leo a Peppe Sozu
umpare cun sa sua ‘oghe bella,
non che poto leare su chi at fatu”.
Antoni Mula
Cultura
22
ANNIVERSARI
Giovanni Maria Angioy
commemorato
a Cremona e Marchirolo
Due convegni nel bicentenario
della morte per ricordare la figura
dell’eroe della “Rivoluzione sarda”
l Circolo sardo “Sa Domu sarda” di Cremona,
presieduto da Antonio Milia, e il Circolo
“Giovanni Maria Angioy” di Marchirolo (in
provincia di Varese, ai confini con la Svizzera),
presieduto da Gianfranca Canu, hanno
commemorato a metà marzo, nel bicentenario
della morte, Giovanni Maria Angioy (Bono, 21
ottobre 1751 - Parigi, 23 febbraio 1808), l’eroe
della “rivoluzione sarda” di fine Settecento.
La manifestazione organizzata dal Circolo di
Cremona si è tenuta nel pomeriggio del 14 marzo,
nella Biblioteca Statale, con il patrocinio del
“Comitato Sardo per le celebrazioni del 150°
dell’Unità d’Italia” e della Fondazione Istituto
Storico “Giuseppe Siotto” di Cagliari.
Davanti a un uditorio numeroso e qualificato,
dopo i saluti di Antonio Milia e della direttrice
della Biblioteca, Emilia Bricchi Piccioni, Aldo
Accardo, docente di Storia contemporanea
nell’Università di Cagliari, ha presentato il libro
“Parabola di una Rivoluzione: Giovanni Maria
Angioy tra Sardegna e Piemonte”, appena
pubblicato da Aìsara Editrice di Cagliari per
iniziativa della Fondazione Istituto Storico
“Giuseppe Siotto”. Il volume, che ha una
prefazione di Accardo, e un lungo saggio
introduttivo (oltre 70 pagine) di Luciano Carta,
propone un ricchissimo corpus documentario, di
530 pagine, a cura di Alberigo Lo Faso di
Serradifalco. Il ricercatore, generale in pensione,
ha condotto un’indagine a tutto campo in tutte le
sezioni dell’Archivio di Stato di Torino in cui
ragionevolmente potevano essere conservati i
documenti relativi alle vicende del triennio
rivoluzionario sardo (1793-1796) e, in particolare,
per gli anni 1797 e 1798, quelli attinenti al
personaggio-chiave Giovanni Maria Angioy.
La manifestazione di Marchirolo è stata
organizzata, nel pomeriggio del 15 marzo, dal
Circolo sardo, in collaborazione con la FASI,
l’Assessorato del Lavoro della Regione sarda, e
con il patrocinio del “Comitato Sardo per le
celebrazioni del 150° dell’Unità d’Italia” e della
Fondazione Istituto Storico “Giuseppe Siotto” di
Cagliari. Nella sede del Circolo, dopo i saluti della
presidente, Gianfranca Canu, originaria di Bono, e
dei sindaci di Marchirolo (Pietro Cetrangolo) e di
I
Bono (Piero Molotzu), lo storico Federico
Francioni ha illustrato “momenti e problemi della
biografia di Giovanni Maria Angioy”; Aldo
Accardo, ha ripercorso la “parabola di una
rivoluzione”, riferendosi alla storia della Sardegna
“dalla crisi di fine Settecento alla perfetta
fusione”; lo scrittore e studioso della cultura
sarda Salvatore Tola ha proposto una rassegna su
“rivoluzione e controrivoluzione nella poesia
sarda di fine Settecento”. Oltre numerosi soci del
circolo di Marchirolo erano presenti il
coordinatore della Circoscrizione dei Circoli sardi
della Lombardia, Antonello Argiolas, e i presidenti
dei Circoli di Bareggio-Cornaredo e di Vigevano.
Personalmente, in entrambe le occasioni, ho messo
in evidenza il significato storico e il valore
culturale de “Sa Die de sa Sardigna”, festa del
popolo sardo, fissata per il 28 aprile da una legge
della Regione Sarda del settembre 1993, in ricordo
del 28 aprile 1794, data della storica cacciata
pacifica (il cosiddetto “scommiato”) dei Piemontesi
dalla Sardegna.
Nel contesto di quel triennio rivoluzionario sardo
(1793-1796) è d’ obbligo la citazione di due nomi:
Francesco Ignazio Mannu (autore della
Marsigliese sarda, il canto Su patriottu sardu a
sos feudatarios) e soprattutto Giovanni Maria
Angioy, definito da qualche studioso “il più illustre
martire laico sardo”.
Angioy, pervenuto fino alla carica di giudice della
Reale Udienza, inviato nel febbraio 1796 a Sassari
come Alternos (vicario) del viceré, si mise a capo
di un movimento antifeudale. Ecco come Giovanni
Spano, in un saggio storico del 1875 intitolato La
rivoluzione di Bono del 1796 e la spedizione
militare (opportunamente ristampato qualche
anno fa dal Comune di Bono ) riassume il senso
Aprile 2008
della vicenda nella prima pagina dello scritto: “Nel
3 febbrajo 1796 Angioy fu mandato dal viceré
Filippo Vivalda, e dagli Stamenti Sardi, nella
qualità di Alternos, per sedare i tumulti del Capo
settentrionale dell’Isola, e specialmente del
Logudoro, dove più di 40 villaggi si erano
confederati per abbattere l’orrendo mostro del
feudalesimo. Ma egli, esaminando da vicino le
crudeli vessazioni, le soperchierie dei ministri, che
vi mandavano i Feudatarii, e gli abusi, in vece di
rappaciare le popolazioni, si diede ad avvalorare le
giuste aspirazioni delle medesime per
l’emancipazione feudale che da tempo chiedevano”.
Il movimento antifeudale guidato da Angioy fu
fermato dall’armistizio di Cherasco e dalla
successiva pace di Parigi (1796) tra il Piemonte e
la Francia. L’eroe della rivoluzione nazionale
sarda fu così costretto a fuggire in Francia, dove
visse in esilio – aiutando chi aveva bisogno tanto
da ridursi in completa miseria – fino alla morte,
sopraggiunta il 23 febbraio 1808, a 57 anni.
Purtroppo la sua tomba non è stata ritrovata in
alcun cimitero parigino.
Paolo Pulina, dirigente della Fasi – è intervenuto
sia a Cremona che a Marchirolo, ed ha espresso
apprezzamento per la decisione dell’Assessorato
alla Cultura della Regione Sardegna, guidato da
Maria Antonietta Congiu, di realizzare nel 2008
una serie di manifestazioni celebrative per far
conoscere, soprattutto ai più giovani, alcuni
personaggi che hanno contribuito a costruire la
storia e la cultura dell’isola.
Tra queste personalità - attive tra politica, arte e
letteratura – figura Giovanni Maria Angioy,
insieme con Giovanni Spano, Giorgio Asproni,
Francesco Cocco Ortu, Luigi Piloni, Raffaele
Delogu, Costantino Nivola. A proposito di
Giovanni Maria Angioy il comunicato della
Regione afferma: “Nel bicentenario della morte
sarà reso omaggio a Giovanni Maria Angioy.
Docente universitario, giudice della Reale
Udienza, imprenditore, banchiere di orientamento
giacobino-progressista Giovanni Maria Angioy è
divenuto per i Sardi un simbolo di riscatto e di
indipendenza per essersi posto a capo di un
vigoroso movimento insurrezionale contro i
privilegi feudali, ancora vivi e operanti nella
Sardegna del XVIII secolo, e per essersi battuto
per il rinnovamento sociale dell’isola durante il
duro dominio piemontese”. P.P.
UDINE
Presentato il libro
“L’Agabbadora”
Al circolo “Montanaru” presente
l’autore Giovanni Murineddu
Anche nel 2008 il Consiglio Direttivo del circolo sardo
“Montanaru” di Udine, guidato dal presidente
Domenico Mannoni, ha programmato numerose
iniziative. Il 3 febbraio è stata organizzata la festa di
Carnevale sia per i bambini che per gli adulti con
grande successo.
Il 23 febbraio – ci segnala Domenico Mannoni – si è
tenuta la conferenza su Antioco Casula “Montanaru”,
a 51 anni dalla scomparsa, con poesie declamate e
cantate da Marisa Sannia e dagli Stentales. La serata
si è conclusa con i racconti di Giovanni Gioi, desulese
trapiantato in Veneto ed ex alunno delle scuole
elementari del poeta “Montanaru”.
L’8 marzo 2008, nei locali del circolo, alla presenza di
un folto pubblico, è stato presentato il libro
“l’Agabbadora”. Alla manifestazione è intervenuto
l’autore, il sen. Giovanni Murineddu di Calangianus. Il
prof. Carmelo Spiga ha tratteggiato i punti salienti di
un libro di grande attualità: la pratica dell’eutanasia
nella Sardegna arcaica fino agli inizi del Novecento.
Alla presentazione del volume hanno partecipato, tra
gli altri, il Procuratore della Repubblica di Udine,
Antonio Biancardi, il sen. Marcello Basso, il sindaco di
Tavagnacco, Mario Pezzetta, il parroco della
parrocchia dei Rizzi don Giuseppe Faccin, la
coordinatrice dei Circoli sardi del Nord-Est e delegata
FASI, Maria Antonietta De Roma , la presidente
dell’Associazione Regionale Circoli Sardi in Friuli
Venezia Giulia, Maria Concetta Marceddu e numerosi
amministratori provinciali che locali.
IL
MESSAGGERO
SARDO
Sardegna Notizie
23
TRASPORTI
Tram e metropolitana
per collegare Cagliari
In funzione la tratta da piazza Repubblica
a via Vesalio - Un prolungamento
fino al Policlinico universitario
di Monserrato - Previste sei linee
per servire l’aeroporto, Quartu
e gli altri centri dell’hinterland
È entrata in funzione la metropolitana leggera che
collega Cagliari con Monserrato, nella tratta da
piazza Repubblica, di fronte al Palazzo di Giustizia
fino alla via Vesalio-Gottardo, nei pressi della
“cittadella finanziaria”. Alla inaugurazione, con il
presidente della Regione Renato Soru, è
intervenuto il ministro dei Trasporti Bianchi.
Entro l’anno sarà completata anche
l’elettrificazione sulla linea che arriva fino a
Settimo San Pietro. L’hanno annunciato in una
conferenza stampa il presidente della Regione,
Renato Soru, e l’assessore ai Trasporti, Sandro
Broccia, sottolineando come la Giunta punti a
rilanciare il trasporto pubblico locale anche
nell’area vasta di Cagliari.
La rete leggera prevede, inoltre, una continuazione
del percorso, per circa due chilometri, dalla fermata
Gottardo fino al Policlinico universitario a
Monserrato. Il progetto, illustrato ai sindaci dei
Comuni confinanti con il capoluogo, costerà
complessivamente 319 milioni di euro, con
finanziamenti ricavati dalla riprogrammazione di
risorse comunitarie sui fondi Fas (Fondo aree
TRASPORTI
Accordo Meridiana-Eurofly
per volare a New York
Meridiana ha siglato un accordo di code sharing con
Eurofly relativo a tutti i collegamenti fra l’Italia e
New York. È possibile acquistare una tariffa da 199
euro, tutto incluso, per volare dal mese di maggio
2008 sui voli per New York in partenza da Roma,
Bologna, Napoli, Palermo, Lamezia, Bari e Pescara.
Le prenotazioni e l’acquisto possono essere effettuate
sui siti www.meridiana.com e www.eurofly.it,
contattando il call center Meridiana 89.29.28 o
Eurofly 89.21.13 e nelle agenzie di viaggi dotate del
sistema Wts (Web trade system). Il network per New
York prevede collegamenti diretti da Roma, Bologna,
Napoli e Palermo, mentre Lamezia, Bari e Pescara
sono collegate con la Grande Mela con uno scalo
tecnico effettuato dallo stesso aeromobile a Bologna.
New York è inoltre raggiungibile da Cagliari e Olbia
con una coincidenza con lo scalo di Roma Fiumicino;
su questi voli per i clienti residenti e nati in
Sardegna è possibile abbinare la tariffa low cost da
199 euro da Roma a New York a quelle di continuità
territoriale fra Olbia, Cagliari e Roma.
Inoltre, sul sito www.wokita.com del tour operator
del gruppo Meridiana, è possibile acquistare
pacchetti attraverso una nuova sezione di aste
on-line, approfittando di occasioni convenienti,
oppure organizzare tutti gli altri servizi collegati
al proprio viaggio, sia di lavoro sia di piacere,
scegliendo direttamente on line ad esempio l’hotel,
l’auto a noleggio o il transfer.
sottoutilizzate) e Fesr.
“Il progetto, qualora le amministrazioni coinvolte
decidessero di farlo diventare una realtà - ha
puntualizzato il Presidente della Regione - non
rappresenta un’alternativa definitiva ad altri
progetti, come per esempio quello della
metropolitana sotterranea, ma è un complemento,
si sovrappone. Se tra qualche anno, infatti,
saranno disponibili maggiori risorse, alcuni tratti
della tranvia di superficie potranno essere sostituiti
anche da gallerie”.
Il progetto per allargare la rete di metrotranvia
all’area vasta di Cagliari prevede sei linee
aggiuntive alle due, “Rossa” e “Arancione”, già
definite su Cagliari, suddivise anch’esse per colore
(Verde, Marrone, Azzurra, Celeste, Blu, Bordeaux),
per una lunghezza complessiva di 35,65 km che
interessa, oltre il capoluogo, Quartu Sant’Elena,
Elmas, Sinnai, Settimo San Pietro, Monserrato,
Quartucciu, Selargius e Sestu.
Con la linea Verde è previsto il collegamento, in
mezz’ora, tra il rione di Pitz’e Serra di Quartu e
l’ospedale Brotzu, passando per via San Benedetto,
viale Colombo, viale Marconi e via Vesalio. Meno di
30 minuti saranno, invece, necessari al tram sulla
linea Marrone per collegare via Roma con Sestu,
attraversando i quartieri di Sant’Avendrace, San
Michele e la nuova lottizzazione di Su Planu. In un
quarto d’ora, sulla tranvia Azzurra, si arriverà dal
Policlinico di Monserrato all’Aeroporto di Elmas,
raggiungibile anche con una sola fermata di cambio
dalle diramazioni Blu e Bordeaux che servono
esclusivamente il centro città.
TRASPORTI
Da luglio collegamento
Olbia-Birmingham
della Ryanair
La compagnia area low cost irlandese Ryanair
ha presentato la nuova linea OlbiaBirmingham che sarà operativa dal prossimo 4
luglio. Grazie al nuovo collegamento Ryanair
prevede di trasportare 30 mila passeggeri nel
primo anno di operatività. Il prezzo
promozionale del biglietto sarà di 15,99 euro a
tratta, tasse incluse. È possibile prenotare il
volo dal sito internet della compagnia.
“Nel 2002 - ha detto Silvio Pippobello,
l’amministratore delegato della Geasar la
società che gestisce l’aeroporto Costa Smeralda
- con 219 mila 573 passeggeri, il traffico
internazionale si aggirava intorno al 10% del
traffico complessivo in transito nello scalo
gallurese, i passeggeri sono quasi triplicati nel
2007 passando a 625mila, andando a occupare
il 35% del traffico complessivo”.
Il 2007 si è chiuso per il Costa Smeralda con
numeri da record anche se non ha superato il
record storico dello scorso anno (1 milione 832
mila passeggeri trasportati): sono stati un
milione 800 mila 206 i passeggeri transitati al
Costa Smeralda, di questi 625 mila sono
internazionali; lo scalo gallurese è al primo
posto come aeroporto internazionale della
Sardegna: a fronte di una contrazione
dell’1,76% dei passeggeri trasportati, il Costa
Smeralda ha registrato nel 2007 un
incremento del 6,7%.
Nel Sarrabus un giacimento di siti archeologici
Secondo gli amministratori comunali potrebbero essere valorizzati per attirare i
turisti in vacanza lungo le coste: i nuraghi, pozzi sacri, domus de janas, menhir,
castelli e torri di avvistamento
Il Sarrabus ha un patrimonio archeologico di
inestimabile valore, poco conosciuto, poco
sfruttato e che rischia di essere compromesso. I
siti archeologici presenti in tutto il Sarrabus sono
una ricchezza inestimabile. Si trovano tracce
evidenti della presenza dell’uomo dal Paleolitico
inferiore al Neolitico, all’Età del bronzo. Nuraghi,
protonuraghi, pozzi sacri, domus de janas,
menhir, castelli (come quello di Quirra) e torri di
avvistamento. Un patrimonio che se
adeguatamente valorizzato e fatto conoscere
potrebbe rappresentare un forte richiamo turistico
per i vacanzieri che affollano le spiagge della
Sardegna sudorientale, ma non solo. Offrendo
importanti opportunità di lavoro.
Tra Villaputzu, San Vito, Muravera e Castiadas
c’è davvero uno scrigno. Fra questi, il complesso
megalitico di menhir di Cuili Piras, il complesso
megalitico di Nuraghe Scalas e di Monte Arrubiu.
Le potenzialità del patrimonio archeologico della
zona sono state illustrate a Muravera durante un
convegno sugli scavi a Nuraghe Scalas.
L’archeologa Donatella Salvi ha parlato dello
straordinario interesse di questo sito, della
necessità di ultimare gli scavi. “Nel territorio – ha
detto Salvatore Piu, sindaco di Muravera abbiamo una ricchezza straordinaria, eppure i
nostri turisti per scoprire i tesori del passato
devono spostarsi a Barumini: assurdo. Per
completare il recupero di Nuraghe Scalas
occorrono almeno duecentomila euro. Senza un
tempestivo intervento si rischia di perdere un
patrimonio inestimabile che potrebbe dare non
solo ricchezza, ma anche posti di lavoro. Siamo a
due passi dal mare: menhir, nuraghi, pozzi sacri
possono avere un valore fondamentale sotto il
profilo turistico”.
Per il sindaco di San Vito, Patrizio Buccelli, non
resta che sperare nei fondi Por. I soldi sono sempre
pochi, mentre a concorrere sono in tanti. Anni fa il
Comune di Villaputzu ha predisposto anche un
censimento sul territorio. “C’è davvero di tutto - ha
detto il sindaco Gianfranco Piu - molti siti
archeologici sono stati danneggiati dall’uomo e dal
tempo e i Comuni non sono assolutamente in grado
di intervenire. Attendiamo la Regione e i fondi
europei. Non abbiamo alternative”.
Nel territorio di Castiadas sono tanti i menhir, le
tombe di giganti e i nuraghi. «Occorre una loro
valorizzazione - ha detto il sindaco Quintino Sollai
– l’obiettivo è quello di creare itinerari turistici in
un territorio straordinario. La valorizzazione di
tutti questi siti di grande valore archeologico
sarebbe sicuramente un buon investimento per il
futuro economico del territorio del Sarrabus”.
Raffaele Serreli
24
Sardegna Notizie
Aprile 2008
RICERCA
RIFORME
Genetica: trovato nei Sardi
“Sa Carta de Logu noa”,
il secondo gene dell’altezza
bozza del nuovo Statuto
Presentata dal Comitato promotore
“Firma per la tua Sardegna”
Il Comitato promotore per il nuovo statuto, “Firma
per la tua Sardegna”, composto da esponenti dei
partiti di centrodestra, ha presentato il testo de “Sa
Carta de Logu noa”.
Secondo il Comitato (tra i “garanti” figurano Giorgio
La Spisa (FI), Vargiu (Riformatori), Mariano Delogu
(An) e Raffaele Farigu (Nuovo Psi) il vecchio Statuto,
dopo 60 anni, mostra segnali di decadenza e usura.
Basti pensare che, nel 1948, data d’avvio
dell’autonomia sarda, l’Europa unita non esisteva,
alcuni aspetti della Costituzione italiana erano diversi;
ma, soprattutto, erano diversi il mondo, la società, i
mercati, tutto ciò che ci circondava.
Anche nel ’48 lo Statuto “speciale” aveva spuntato –
secondo i promotori del nuovo Statuto – un livello di
autonomia più debole delle aspirazioni del popolo
sardo. Strada facendo, il regionalismo ordinario (il
cui peso politico ed economico era assai più
rilevante) e le riforme costituzionali hanno imposto
limiti crescenti a una specialità concepita nell’ansia
democratica del Dopoguerra. Di qui la necessità di
aggiornare e rendere aderente ai tempi la Carta
costituzionale dei sardi.
Il Comitato ha predisposto una bozza “scritta dai
cittadini” e “aperta a qualsiasi contributo”.
Fra le novità, l’introduzione del vicegovernatore, per
evitare che il Consiglio venga sciolto in caso di
dimissioni o impedimento del governatore, un
maggiore controllo, attraverso “legge obiettivo” e
“bilancio sociale”, da parte del legislativo
sull’esecutivo; la semplificazione della legislazione
attraverso i testi unici, la possibilità, per la giunta,
di ricorrere a decreti legge, l’istituzione di un organo
di garanzia (Maiore di Sardegna) sulla legittimità delle
leggi, con potere di rinvio al parlamento sardo, la
presenza in Europa che crea spazi di relazioni
internazionali, rapporto che si enfatizza nell’area
del Mediterraneo. È previsto anche l’uso
della lingua sarda.
LAVORI PUBBLICI
La Sassari-Olbia
a quattro corsie
Presentato il progetto – I lavori
dovrebbero concludersi entro 4-5 anni Stanziati 375 milioni di euro
Sassari e Olbia, i due principali poli del Nord Sardegna
saranno collegati da una strada a quattro corsie. La
decisione della Regione è stata ufficialmente comunicata
dall’assessore ai Lavori pubblici Carlo Mannoni, nella
conferenza di servizi nella sede del Genio civile di Sassari,
davanti ai tecnici dell’Anas e a una pattuglia di
amministratori locali. All’incontro con l’assessore
c’erano i sindaci di Ozieri, Oschiri, Berchidda, Monti,
il presidente della provincia di Olbia-Tempio Pietrina
Murrighile, l’assessore alla Viabilità della Provincia
di Sassari Giovanni Serra.
«La quattro corsie – ha detto Mannoni – andrà in appalto
entro l’anno, al massimo nella primavera del 2009».
Il nuovo tracciato elimina curve e incroci a raso,
Grazie all’analisi del Dna di persone di molte parti del
Mondo, ed in particolare dei Sardi, è stato scoperto un altro
gene che plasma la nostra statura, che può indurre
differenze non trascurabili anche dell’ordine di mezzo
centimento fino a 1,4 centimetri (se una certa versione del
gene è presente in doppia copia) nella nostra altezza. È
quanto si evince da uno studio di genetica internazionale
che ha visto anche la partecipazione italiana del Cnr presso
la Cittadella Universitaria di Monserrato, Istituto di
Neurogenetica e Neurofarmacologia, il gruppo ProgeNIA di
Lanusei. Il gene GDF5 risulta essere legato all’osteoatrite e
la variante che predispone alla malattia delle cartilagine è
quella “bassa”, ossia quella associata a statura minore.
Ovviamente GDF5 è solo una tesserina del complesso puzzle
di geni che disegnano la nostra statura.
L’altezza, infatti, è una caratteristica ereditabile per l’80%,
per il resto dipende da fattori ambientali (forse
l’alimentazione nell’età della crescita); ed è un tipico tratto
poligenico, in altre parole molti geni contribuiscono al fatto
che una persona è alta o bassa e comunque i geni da soli
non bastano a fare la statura di una persona.
Oggi però di geni dell’altezza se ne conoscono ben pochi: è del
settembre scorso la notizia, apparsa sulla stessa rivista di
genetica del gruppo britannico Nature, della scoperta del
primo gene, Hmga2, direttamente collegato alla statura.
Dopo la scoperta di Hmga2 è partita la caccia ai geni della
statura: con questo studio si è arrivati a GDF5 grazie
all’analisi del Dna di 4.500 sardi inseriti nel progetto di
ricerca “SardINIA”, oltre 2000 finlandesi e 24 mila
persone di altre nazioni. Una versione del gene è associata
a differenze anche di quasi mezzo centimetro e se nel Dna
dell’individuo sono presenti due copie della versione “alta”
del gene, questo può significare per la sua altezza anche
fino a 1,4 cm in più. GDF5 era già noto per essere
associato all’osteoartrite, per la precisione è la versione
“bassa” del gene ad aumentare il rischio di problemi di
cartilagini, forse per il coinvolgimento di GDF5 nello
sviluppo del sistema scheletrico.
MEDICINA
Scoperto in Sardegna il gene che ritarda
il decorso della sclerosi multipla
Un gene benigno presente
all’interno di un
cromosoma ritarda il
decorso della sclerosi
multipla e in futuro
potrebbe consentire di
curare le forme più
virulente di tale malattia.
A scoprirlo sono stati gli
studiosi dell’Istituto di
Neurologia dell’Università
di Sassari guidati da Giulio
Rosati, preside della Facoltà
di Medicina. I ricercatori
Stefano Sotgiu e Maura
Pugliatti hanno condotto
gli studi assieme ai
laboratori del Dipartimento
di Neurologia
dell’Università di Oxford ed
hanno pubblicato i risultati
della ricerca sull’ultimo
numero della rivista di
medicina Proceedings
national Academy of
Science. In sostanza sono
stati monitorati 500 casi
fra la Sardegna (che nel
bacino del Mediterraneo è la
regione con il maggior
spiana la seconda strada più trafficata dell’isola
e cancella le polemiche. “Sarà l’opera più importante
realizzata dalla Regione”.
Per realizzare l’importante arteria che cambierà il volto del
Nord Sardegna sono a disposizione 375 milioni di euro,
frutto dell’accordo tra la Regione e il ministero delle
Infrastrutture. “I milioni messi a disposizione dell’isola
sono 770: la giunta Soru – ha detto Mannoni –
ha deciso di destinarne la metà alla sola Sassari-Olbia,
considerandola una priorità assoluta».
Se non ci saranno problemi in corso d’opera
l’opera potrebbe essere terminata entro
i successivi quattro-cinque anni.
È il tassello più importante per completare il Piano
regionale dei Trasporti (Prt) che individua tre nodi di
scambio fondamentali: Cagliari, Sassari-Alghero-Porto
Torres, e Olbia-Golfo Aranci. La strada Sassari-Olbia
rappresenta un collegamento cruciale, corridoio d’asfalto
che mette in comunicazione versante Est e Ovest.
Nei 78 chilometri dal bivio di Ploaghe-Florinas sino
all’ingresso di Olbia, Anas e imprese mettono in campo
diverse strategie per eliminare i fattori di rischio.
Il progetto preliminare prevede la realizzazione di un nuovo
tracciato a quattro corsie (le due carreggiate saranno
separate da uno spartitraffico centrale) che corre
parallelo e rasente al vecchio.
numero di malati rispetto
alla popolazione: 150 casi
ogni 100 mila abitanti
contro, ad esempio, i 53 del
centro Italia) e Oxford.
Fra le ipotesi vi è quello
legato al corredo genetico
dei Sardi: da qui lo studio
che ha portato a osservare
che i pazienti con la forma
“benigna” di malattia (cioè
poco disabilitante in 15
anni) posseggono dei geni
“protettivi” all’interno del
cromosoma 6 chiamati
HLA-DRB1.
Mentre questi geni sono
assenti nei pazienti con
decorso più veloce e
invalidante.
Secondo i ricercatori una
diagnosi tempestiva potrà
permettere di individuare la
terapia più adeguata per il
paziente e in un futuro
prossimo si potrebbe
pensare anche a rafforzare
“i geni della benignità”
nelle persone affette da
questa malattia.
Una scelta che consente di limitare al massimo il consumo del
territorio e permette, allo stesso tempo, di mantenere in vita
una strada utile per assorbire il traffico locale.
Nel tratto più nuovo, quello da Oschiri a Monti,
la nuova strada invece si sovrapporrà all’attuale
scorrimento veloce. Sono previsti quindici svincoli,
alcuni viadotti, sottopassi e una manciata di rotatorie in
corrispondenza degli svincoli principali.
Si viaggerà tra i 70 e i 120 chilometri orari, per andare
da Sassari a Olbia si impiegheranno 50 minuti.
La nuova strada inizia all’altezza del bivio di PloagheFlorinas lungo la statale 131, 15 km dall’uscita di Sassari.
Per 35 km, sino a Su Campu (Oschiri) le quattro corsie
viaggiano a distanza ridottissima dalla vecchia statale 597.
Il secondo tratto inizia a Su Campu e finisce a Monti.
Venti chilometri nei quali la nuova strada è il raddoppio
della vecchia, con l’allargamento a nord dello scorrimento
veloce. Parallela scorre la statale 199, la vecchia strada per
Monti, alternativa per traffico locale e mezzi agricoli.
Il terzo tratto, quello finale, va da Monti sino all’ingresso di
Olbia (circonvallazione per l’aeroporto), 23 km, la porzione
più trafficata, con punte di 12 mila mezzi al giorno.
Durante la presentazione del nuovo tracciato non sono
mancati rilievi e richieste di modifiche da parte dei sindaci
di Ozieri Leonardo Ladu, di Oschiri Antonio Perinu
e di Berchidda Sebastiano Sannittu.
IL
MESSAGGERO
SARDO
Dall’Italia
BIELLA
Cento anni e cento motivi
per ricordare le donne
Una mostra nel circolo Su Nuraghe per esaltare il ruolo de sas feminas
Sapori di Sardegna - Cortometraggio sul nuraghe Losa e Santa Cristina
cento anni di distanza dal rogo in cui persero
la vita, arse vive nella fabbrica “Coton” di
New York le operaie che erano state rinchiuse nel
tentativo di farle desistere dalla loro lotta per
l’emancipazione sociale, il Circolo Culturale Sardo
“Su Nuraghe” di Biella ha voluto celebrare la
ricorrenza con la mostra fotografica “Feminas, il
volto della Luna” presentando immagini di donne
piemontesi del terzo Millennio che ancora
indossano quotidianamente gli abiti della
tradizione.
Durante la serata animata da Barbara e
Francesca, sono state distribuite le mimose
confezionate dall’Angolo del Fiore e tagliata la
grande torta a forma di Sardegna realizzata dalla
pasticceria Brusa di Biella.
Nicoletta Favero, Assessore alle Pari Opportunità
della Citta di Biella ha portato il saluto ufficiale
del Sindaco Vittorio Barazzotto.
Frutto di ricerca sul campo, la rassegna (aperta
fino al 30 aprile nei giorni di martedì, venerdì e
sabato ore 21-23, ad ingresso libero), illustra
inedite assonanze tra il sistema vestimentario
cerimoniale tradizionale, l’uso di certi paramenti
A
sacri e il diverso formarsi della luna.
La presentazione del volume “Il vestito della luna.
Abiti cerimoniali e quotidiani delle donne
piemontesi del terzo millennio” di Battista Saiu, è
stata fatta dal prof. Piercarlo Grimaldi
dell’Università degli Studi di Scienze
Gastronomiche di Pollenzo.
Le iniziative del circolo sono proseguite sabato15
marzo con la rassegna “Sapori di
Sardegna, mostra di dolci” preparati dai soci del
circolo e con la produzione e degustazione dal
vivo del torrone di Tonara.
Nel pomeriggio sono state consegnate le palme
intrecciate al vescovo di Biella, mons. Gabriele
Mana, a padre Accursio della basilica di san
Sebastiano di Biella e a don Ferdinando Gallu,
cappellano di Su Nuraghe.
La serata si è conclusa con la presentazione del
cortometraggio di Marco Antonio Pani: “Dèi e
soldati, il mistero di Santa Cristina e del nuraghe
Losa”, fatta da Michela Celadin Saiu, giovane
socia del circolo Su Nuraghe.
La mostra dei dolci sardi è stata possibile grazie
alla disponibilità di Pina Serra, Milvia Picciau,
PAVIA
Ricerca scientifica poesia e musica
al circolo “Logudoro” per l’8 marzo
Tutto esaurito nel salone del Circolo culturale sardo
“Logudoro” di Pavia, in occasione della festa dell’otto
marzo. L’associazione sarda, presieduta da Gesuino Piga,
ha voluto rendere omaggio alle donne, nel giorno della
festa internazionale ad esse dedicata, con un intelligente
mix di proposte di cultura e di divertimento.
La prof. Clementina Rovati, responsabile del Museo di
storia naturale dell’Università di Pavia e curatrice della
mostra “Animali dal mondo, la collezione dello zoologo
Pietro Pavesi”, che ha riscosso tanto successo, negli ultimi
due mesi del 2007, presso la sala mostre del Museo della
Tecnica Elettrica a Pavia, ha illustrato l’opera di alcuni
studiosi pavesi – il prof. Pietro Pavesi (Pavia 1844 - Asso,
Co, 1907) e la sua allieva, la prof. Rina Monti Stella
(Arcisate, Va,1871- Pavia, 1937) –, che hanno indagato in
loco le particolarità delle tonnare della Sardegna.
Alla fine dell’Ottocento, si potevano contare sulla costa
occidentale sarda ben 24 tonnare.
Queste tonnare (le più importanti erano: Portoscuso, Isola
Piana, Porto Paglia, Saline, Calavinagra, Flumentorgiu)
pescavano i 4/5 della produzione italiana. Le nostre
tonnare competevano con Favignana e Formica in Sicilia e
con la più produttiva del Mediterraneo, Sidi Daud, in
Tunisia. In esse erano impiegate più di mille persone, oltre
agli operai addetti alla lavorazione a terra.
Pavesi, nel 1889, per una relazione “L’industria del
tonno” che fu presentata alla Camera dei Deputati,
approfondì le conoscenze delle tonnare sarde visitando, in
compagnia del cavalier Ottolenghi, quelle di Porto Scuso e
dell’Isola Piana, e seguendo le operazioni di mattanza e
tutte le altre relative alla lavorazione del prodotto nei tre
stabilimenti di Punta di Carloforte. Studiò la distribuzione
geografica delle tonnare, la loro conformazione, l’attività
di pesca, la mattanza e le migrazioni dei tonni. Rina Monti
Stella, che nel 1908 fu nominata professore di ruolo di
Zoologia e Anatomia all’Università di Sassari, continuò le
ricerche del suo maestro.
Dopo l’apprezzata relazione della prof. Rovati, la parola è
25
Caterina Orrù, Maria Cau, Anna Axana,
Maria Teresa De Tiana, Lina Lampis, Maria
Scalas, Bruna Dessì, Valentina Cannas, Paola
Saiu, Gianfranco Boninu, Mario Zara,
Grazia e Bruna Ziranu
Coordinate da Alma Cabras, le socie
di “Su Nuraghe” hanno deciso di “mettere le mani
in pasta” per preparare e donare all’Associazione i
dolci della tradizione pasquale di Sardegna
che sono andati letteralmente a ruba,
compresi quelli dell’incanto battuto
dal presidente del Sodalizio.
La mostra è stata allestita nel “Punto Cagliari”
di via Galilei – sede del gemelaggio tra le Province
di Biella e di Cagliari – che per l’occasione si è
vestito a festa con i panni rossoblù e candide
tovaglie di lino, decorato da composizioni di
palme e fiori di primavera, mentre sulle corbule, i
cestini di asfodelo, sono state esposte pardule
e tericcas, dolci propri della Pasqua dei pastori e
dei contadini: a base di formaggio le une, di sapa,
vin cotto. Immancabili gli amarettos, i guefos,
i nocini e su gattò con diverse altre tipologie di
dolci tutti a base di pasta di mandorle,
alcuni finemente lavorati.
C’erano, poi, i papassinos a base di noci e
uvetta, i cardinalis, sos biscotts fines,
dolci simili ai savoiardi e sa “cocone de s’ou”, il
pane con l’uovo intero da donare ai bambini, e
“su pistiddu di sant’Antonio”, un pane
specialissimo che ancor oggi viene distribuito il
17 gennaio in occasione della festa del santo
eremita.
Alle ore 14, 30, prima dell’inaugurazione della
mostra, Battista Saiu e don Ferdinando Gallu si
sono recati con un piccola delegazione di
corregionali a Muzzano, nella parrocchia di
sant’Eusebio da Cagliari, per donare la palma
intrecciata al Vescovo mons. Giustetti e poi a
Biella, da padre Accursio dei Frati francescani di
san Sebastiano.
Nel frattempo, nell’androne della sede di via
Galilei, i soci tonaresi Alfio Sau e Cesare De
Sotgiu, aiutati da Ermanno Marchesi, hanno
versato miele, uova e nocciole nel paiolo di rame
stagnato per la preparazione artigianale del
torrone, distribuito caldo ai presenti dopo quattro
ore di cottura e di dolce attesa.
La giornata si è conclusa alle 21 con la proiezione
del cortometraggio sulla storia dei nuraghi, “Dèi
e soldati, il mistero di Santa Cristina e del
nuraghe Losa”.
passata ai poeti: sono state lette tre poesie, dedicate alle
donne, scritte da due autori sardi-pavesi (Costantino
Bussu, originario di Bono e residente a Pavia; Andrea
Pintus, nato a Benetutti e residente a Broni, nell’Oltrepò
pavese) e da un poeta dialettale pavese, Rino Zucca.
Il pomeriggio è stato completato dall’esibizione della
cantante mezzosoprano Eliana Sanna, figlia
di un emigrato sardo (originario di Ozieri) in Argentina,
nata nel 1976 a San Miguel de Tucumán nel 1976,
che ha avuto una borsa di studio da parte
della Regione Sardegna e dalla Federazione delle
Associazioni Sarde in Italia (FASI) per potersi
perfezionare nel Conservatorio di Milano.
Dopo l’introduzione di Filippo Soggiu, presidente onorario
della FASI, che ha ricordato con commozione le
circostanze in cui i rappresentanti della FASI presero in
Argentina l’impegno di aiutare Eliana Sanna a studiare
in Italia, la cantante ha proposto una serie di celebri
canzoni latino americane e tradizionali sarde
accompagnata dal pianista Marco d’Amico. In coppia con
Eliana e da solista ha dato prova del suo talento artistico
anche Miguel Marengo, tenore e chitarrista, anche lui
originario San Miguel de Tucumán, figlio di un emigrato
piemontese in Argentina.
A conclusione la consueta offerta delle mimose alle
signore presenti e il tradizionale rinfresco.
Paolo Pulina
26
Dall’Italia
MILANO
Conferenza alla Cattolica
sullo svantaggio dell’insularità
e la continuità territoriale
Promossa dalla Fasi - Manifestazione
di protesta a Bruxelles
o svantaggio dell’insularità, la continuità
territoriale ed il diritto comunitario, è stato il
tema al centro di una conferenza che si è svolta
all’Università Cattolica Sacro Cuore di Milano nel
giugno dello scorso anno. Un tema, quello della
Continuità, particolarmente sentito per i sardi che
abitano nell’Isola e per quelli che vivono nel
L
continente. La conferenza è stata aperta da
Giuseppe Tidore, responsabile nazionale dei
giovani FASI, laureato alla Cattolica, nuorese,
specializzando in economia e legislazione per
l’impresa. Tidore ha spiegato, fra l’altro, il perché
della conferenza: la necessità di dare una risposta
alle motivazioni portate dalla Commissione
Europea contro il mantenimento, per i non
residenti in Sardegna, delle tariffe agevolate,
previste invece dal decreto italiano
sull’applicazione della continuità territoriale. Ha
ringraziato anche i relatori presenti e
particolarmente il professor Tito Ballarino che in
quanto docente della Cattolica è colui che ha
permesso la realizzazione dell’iniziativa.
Fra gli altri è intervenuto anche Tonino Mulas il
quale ha detto che “noi non vogliamo certo
contestare il principio, che giudichiamo giusto e
universale della non discriminazione in base alla
nascita, alla razza o alla religione. La nostra
stessa storia si basa sulla cultura della solidarietà,
dell’accoglienza, della multiculturalità. Ciò che
invece intendiamo dimostrare è che esiste un
principio riconosciuto, ma spesso disatteso, o
interpretato in modo restrittivo, che è quello dello
MONZA
Visita culturale in Brianza
per gli studenti del “Tola” di Sassari
Per iniziativa del circolo “Sardegna” - Gemellaggio con la media “Pertini”
La gita culturale in Brianza degli studenti della
scuola “Tola” di Sassari e si è conclusa con il
gemellaggio con la scuola “Pertini”. L’iniziativa,
promossa dalle professoresse Raimonda Astara di
Sassari e Manola Moraro di Monza, ha avuto il
patrocinio del Circolo Sardegna.
La gita della comitiva studentesca sassarese,
composta da una cinquantina di ragazzi
e dai loro insegnanti, si è svolta nei primi giorni
di marzo.
È cominciata con l’inaugurazione della mostra
degli antichi mestieri, “Dal muleta a su ferreri”,
nei locali del complesso scolastico “Koinè”, è
proseguita poi con la visita guidata della città di
Monza, accompagnati dai soci del circolo
“Sardegna”. Suggestiva la visita al Duomo di
Monza, fatto costruire dalla regina dei
Longobardi, Teodolinda, la visita alla corona
ferrea, che ha incoronato tutti gli imperatori,
d’Italia ed d’Europa, compreso Napoleone. Si è
passati poi alla visita del centro storico,
all’Arengario, sede dell’antico governo di Monza,
che ha concluso la giornata.
Il gemellaggio culturale tra le due scuole si è
svolto il 6 marzo nel teatrino dell’ASO. La
manifestazione è stata aperta dal coro della scuola
Tola che ha cantato brani del repertorio sardo.
Alla presenza dell’assessore Pier Franco Maffè, in
Aprile 2008
svantaggio dell’insularità”.
Gli emigrati sardi della Fasi e di altri Circoli
europei sono giunti a Bruxelles per rivendicare –
ha spiegato in una nota Massimiliano Perlato – il
diritto alla continuità territoriale. Il luogo della
conferenza è stato il palazzo “Paul Henri Spaak”,
sede dell’Unione Europea a Bruxelles.
Sono intervenuti: per la Commissione Europea il
dottor Gilles Gantelet; il docente di Diritto della
navigazione e consulente della Regione Sardegna
per la continuità territoriale Massimo Deiana; il
parlamentate europeo, il cui ufficio si è prodigato
nell’organizzazione dell’appuntamento, Antonio
Panzeri; Tonino Mulas presidente della Fasi.
Il tema dell’incontro è all’attenzione dei sardi
anche dopo che la Commissione Europea ha
respinto il decreto sulla continuità territoriale
emesso dal Governo italiano, in accordo con la
Regione Sardegna: questa misura era finalizzata
ad alleggerire il salasso economico imposto da
decenni ai sardi, emigrati e non, con le tariffe
aeree fra le più care. La Commissione è contraria
alle agevolazioni.
Numerosi gli interventi anche degli emigrati
presenti che hanno portato denunce e
testimonianze su situazioni del passato e del
presente rivendicando il loro diritto alla mobilità.
Sono intervenuti, fra gli altri, Serafina Mascia,
presidente del circolo di Padova e vicepresidente
della FASI; Enzo Cugusi, Consigliere Comunale di
Torino; Marilena Calzedda del circolo ACRASE di
Roma; Raffaelle Zaccheddu del circolo di Bruxelles.
Gianni Collu, coordinatore dei circoli italiani
del Nord-Ovest.
Nelle sue conclusioni Antonio Panzeri
ha preannunciato un’interrogazione alla
Commissione, volta a chiarire soprattutto
l’ipotesi della soluzione politica.
rappresentanza del Comune di Monza, e del
presidente della 3/a Circoscrizione Pietro Zonca,
c’è stato lo scambio di doni, targhe e pergamene a
ricordo del Gemellaggio Culturale.
Le due scuole poi per festeggiare l’evento si sono
esibite, cantando canzoni popolari sarde e canzoni
popolari meneghine-milanesi.
Ha cominciato la scuola Tola di Sassari, con
“Disimparados”, “Nanneddu meu”, “No poto
riposare”, “Chelos”, e altri brani.
Il gruppo vocale e strumentale “Andrea Parodi”
dell’Istituto Koinè - Scuola Media Pertini ha
eseguito dieci brani del repertorio brianzolo e
milanese, da “Mia bella Madonnina” a tante altre,
ma, anche canzoni in sardo dei Tazenda.
Gli studenti di Sassari hanno poi fatto
un’escursione alla Villa Reale di Monza, costruita
nel 1777 dall’architetto Piermarini, per volere di
Maria Teresa d’Austria, per dare una piccola
residenza di 200 stanze e saloni cerimoniali, al
figlio Ferdinando.
Il giorno successivo è stato dedicato alla scoperta
dei musei milanesi della Scienza e della Tecnica e
del Museo d’Arte Poldi Pezzoli.
Il gemellaggio è stato festeggiato con una cena
con 200 commensali, tra studenti, professori e
genitori e soci del circolo Sardegna, in un
ristorante brianzolo di Arcore, con la
partecipazione del gruppo folk della Brianza
“Firlinfeu la Primavera di Sovico”, con i
caratteristici costumi di Renzo e Lucia e
l’ornamento femminile de “La Sperada” sul capo,
accompagnati dai suoni dei Flauti del Dio Pan,
fatti di canne palustri, come le Launeddas.
È stata poi la volta dell’esibizione del gruppo folk
sardo “Ichnos”, formato da emigrati sardi della
Brianza.
La serata si è conclusa con i saluti di Salvatore
Carta, presidente del circolo “Sardegna” di
Monza-Concorezzo-Vimercate.
IL
MESSAGGERO
SARDO
Dall’Italia
27
MILANO
Bilancio positivo
per il direttivo della FASI
ella splendida cornice del Salone degli Affreschi
della Società Umanitaria di Milano, si è tenuto il
primo Direttivo nazionale della FASI del 2008 per
l’approvazione del bilancio consuntivo del 2007. È
toccato al tesoriere Cervo e al presidente dei Revisori
dei conti Puggioni, elencare i numeri del bilancio
approvato all’unanimità dai 70 delegati delle
associazioni dei sardi presenti nella Penisola.
Tonino Mulas ha espresso apprezzamento per la
riuscita delle manifestazioni organizzate dei circoli e ha
sottolineato come, le due campagne principali portate
avanti per la tutela della figura dell’emigrato, si siano
concluse coi risultati desiderati. Il riferimento è stato
alla cancellazione della tassa sul lusso. La FASI sin
dall’inizio ha rimarcato quanto fosse discriminante
questa esazione, che vedeva fortemente penalizzati gli
emigrati. La FASI, ha detto Mulas, ha premuto per la
difesa di un principio di equità e di giustizia, con
fermezza e responsabilità. Il risultato finale che ha
ravvisato la cancellazione della tassa da parte della
Corte Costituzionale, lascia comunque un fondo di
rammarico in quanto le istituzioni isolane non hanno
compreso quanto l’aggravio penalizzasse i sardi fuori
dalla Sardegna. E poi la Continuità territoriale: gli
emigrati hanno sempre combattuto per avere migliori
N
trasporti e prezzi agevolati e questo è un diritto che
andava preservato in virtù degli svantaggi
dell’insularità. La sortita a Bruxelles del luglio scorso
con un confronto diretto con la Commissione della
Comunità Europea hanno portato alla conferma del
regime di continuità perlomeno sino alla sua naturale
cessazione prevista per la fine del mese di ottobre 2008.
Il dibattito si è poi spostato sull’imminente Conferenza
Internazionale sull’Emigrazione che si svolgerà a
Cagliari a fine aprile. Mulas ha presentato
l’avvenimento che porterà i sardi emigrati delle
associazioni in giro per il mondo a commisurarsi con le
istituzioni della Regione Sardegna, 19 anni dopo
l’ultimo convegno. Sarà il modo per approfondire i
mutamenti dello stato dell’emigrato dovuti
principalmente alla “globalizzazione”, soprattutto dei
sistemi di comunicazione e informazione.
La Conferenza Internazionale – ha detto Mulas – sarà
l’opportunità per analizzare il ruolo che in futuro gli
emigrati potranno ancora svolgere per la crescita
culturale della Sardegna. Due pensieri infine di
solidarietà per la scomparsa del poeta di Orgosolo
Peppino Marotto, assassinato brutalmente e per la
missione umanitaria in Guinea Equatoriale della
dottoressa Grazia Manca.
La FASI e le sue associazioni si sono impegnate per il
2008 a mantenere la mensa a sostegno dei bambini della
città di Nkuè dove svolge la propria attività
l’Associazione Volontariato Sardo.
Ai lavoro del Direttivo Nazionale della FASI
hanno dato il loro contributo anche Filippo Soggiu,
Presidente Emerito, che ha enumerato l’incremento
continuo in questi cinque anni di bigliettazione del
Centro Servizi FASI - Eurotarget Viaggi; Giancarlo
Palermo ha esposto il progetto Brinc@ del
coordinamento giovani FASI per la promozione e la
diffusione della musica sarda nella Penisola con una
serie di tour che coinvolgerà una decina di band
isolane. Infine, è stata ufficialmente riconosciuta
una nuova associazione che ha sede
a Portoferraio sull’Isola d’Elba.
M.P.
CINISELLO BALSAMO
Giornata del tesseramento
al circolo Amis
con la musica tradizionale
di Fabio Melis
Il primo appuntamento di rilievo al circolo
AMIS di Cinisello Balsamo, è stata la festa del
tesseramento. Un pomeriggio che ha
convogliato nei locali di via Cornaggia i
numerosi soci per assistere ad un concerto
(con annessa illustrazione) di strumenti
musicali della Sardegna ad opera di Fabio
Melis.
Prima della rappresentazione, è stato
proiettato un video muto sulla vita in
Sardegna dal dopoguerra ad oggi con la parte
centrale del filmato improntata sulla
fabbricazione scrupolosa delle launeddas e
della trunfa.
Fabio Melis, nativo di Sassari ma residente a
Bologna, ha iniziato gli studi musicali
giovanissimo, diplomandosi in clarinetto con il
massimo dei voti al Conservatorio Statale di
Musica ad Andria sotto la guida del maestro
Lorenzo Guzzoni. Il suo amore per la distante
Sardegna, lo ha portato a sviscerare la
cognizione della tradizionale musica popolare
sin dalle sue antiche radici, palesando un vivo
interesse per le culture arcaiche. La passione
per le launeddas è nata partecipando ad un
concerto di Luigi Lai, massimo esponente della
musica popolare sarda. Fabio. Ha conosciuto il
didgeridoo, rimanendo colpito dalla cultura
aborigena.
Ha tenuto concerti in molti paesi dell’Europa,
in Canada e Australia. Ha inciso diversi cd,
tra i quali “S’isula” (didgeridoo e launeddas),
nei quali i due strumenti sono legati da un filo
comune di spiritualità e misticismo, e “Roo”
(didgeridoo, launeddas e chitarra), nel quale si
può udire la contaminazione jazzistica.
M.P.
MESTRE
ROMA
Bruna Lai presidente
del circolo “Ichnusa”
Dulkes de domo sardos e romanos
Bruna Lai è stata eletta presidente del circolo
“Ichnusa” di Mestre nel corso della riunione
dei nuovi organi statutari, eletti
dall’Assemblea straordinaria dei soci tenutasi
a fine febbraio.
Bruna Lai sarà affiancata da Franco Deriu,
(vicepresidente vicario), Duilio Goggi
(vicepresidente), Omar Fadda (segretario),
Francesco Cascone (tesoriere), e dai
consiglieri Paolo Benetti Giuliano Carnio,
Angela Concas, Gabriele D’Argenio, Pier Paolo
Ledda, Isidoro Puddu, Franco Scappin, Enrico
Silan, Pietrino Urgias, e Mirella Vanin.
Il Collegio dei revisori dei conti e composto da
Giovanni Piras (presidente), Antonio Anedda,
e Mauro Gaspari (effettivi); Luciano Donolato
e Giuseppe Pavanetto (supplenti).
Il Collegio dei probiviri è costituito da Antonio
SECHI (presidente), Salvatore Battarino e
Gianni Bagnolo (effettivi); Angelo Addis e
Alfredo Kogler (supplenti).
Una singolare gara nell’ambito della manifestazione “Suoni, Profumi e Sapori della Sardegna”
organizzata dall’Associazione ACRASE per scopi di beneficenza
La “Pompia”, il raro e antico dolce dell’Alta Baronia,
presentato da Lucio Bono di Posada si è piazzato al
secondo posto, aggiudicandosi una preziosa teiera, in
un’amichevole e simpatica gara di “Dolci sardi e romani
fatti in casa”, che si è svolta nell’ambito della
manifestazione “Suoni, Profumi e Sapori della Sardegna”
organizzata dall’Associazione Culturale ACRASE “I Sardi
a Roma”. Il presidente dell’ACRASE “I Sardi a Roma”,
Ivanoe Meloni, all’apertura della festa ha ripercorso la
storia ultraquarantennale dell’associazione degli emigrati
sardi mentre il segretario Pasquale Mattu, la
vicepresidente Marilena Calzedda, e i consiglieri Paolo
Loria, Maria Sardu e Marco Deiana si sono occupati
dell’organizzazione artistica e tecnica.
La manifestazione si è svolta il 1° marzo nella sala della
“Casa della Partecipazione” messa a disposizione dalla
Presidenza del IV Municipio di Roma Montesacro con la
partecipazione di oltre 300 emigrati sardi e dei loro amici
romani e il 2 marzo nelle sale del ristorante “I
Mammutones” con un pranzo sociale allietato dalle
musiche tradizionali sarde.
Lo spettacolo è stato animato dal cabarettista e cantante
Franco Meloni di Posada e dai nuoresi Giampaolo Piredda
e Salvatore Goddi che hanno fatto ballare il “Ballo sardo”
al ritmo dei loro organetti .
Gli artisti si sono esibiti gratuitamente per appoggiare
l’iniziativa umanitaria che l’ACRASE e tutti i Circoli Sardi
d’Italia stanno portando avanti dal 2006: aiutare e
sostenere la Dott.ssa Grazia Manca di Posada che ha
costruito un ospedale a Nkuè nella Guinea Equatoriale per
assistere i piccoli di quel disastrato paese. Con la
manifestazione del 1° marzo l’ACRASE ha dato inizio ad
una sottoscrizione per una raccolta di fondi da destinare
alla meritoria iniziativa della Dottoressa Grazia Manca.
Alla manifestazione hanno partecipato tra gli altri:
Gemma Azuni, Consigliere del Comune di Roma,
Alessandro Cardente, Presidente del IV Municipio
Montesacro; Alessandro Licheri, Difensore Civico
della Provincia di Roma; Maria Teresa Ellul, Presidente
del Consiglio Municipale; i rappresentati dei circoli
dei Sardi di Ostia e de Il Gremio di Roma
rappresentanti di altre associazioni romane.
28
Dall’Italia e dal Mondo
MILANO
Successo della mostra
sulla bandiera sarda
La rassegna, promossa dall’artista Antonio Ledda, dall’associazione “Fraria”
e dalla Fasi, allestita nella galleria Spazio Lattuata
Antonio Ledda e Tonino Mulas
Ha riscosso un indubbio successo e suscitato
molta curiosità la mostra “La bandiera sardasimbolo bifacciale”, ideata dall’artista Antonio
Ledda e curata dall’Associazione culturale di arte
etnica “Fraria” di Serramanna, in collaborazione
con la Fasi, che è stata allestita dal 25 al 31
marzo, nella galleria d’arte “Spazio Lattuada”, nel
centro di Milano.
La mostra, curata dai critici d’arte Paolo Sirena,
ROZZANO
Mostra fotografica
di Aurora Pintore
L’artista di origini sarde ha proposto
immagini digitali scattate in tutto il Mondo
Attraverso la Fondazione RUTH, nata per iniziativa
del Comune di Rozzano, passano le principali attività
culturali che si realizzano nell’area del Sud di Milano.
L’obiettivo ambizioso è quello di “seminare cultura in
stretta collaborazione” con la solida e attiva rete di
istituzioni, imprese, associazioni, privati e coniugare
“la tradizione del territorio con la dimensione
contemporanea e soprattutto europea”.
Le strutture del circolo culturale e Rozzano (MI) sono
principalmente la Cascina Grande, luogo d’incontro
per i caffè letterari di poeti e filosofi con uno spazio
attrezzato per convegni e mostre, e il cinema-teatro
“Fellini“ dotato di una capiente sala multiuso.
E’ appunto nella struttura “Fellini” è stata presentata,
dal 26 marzo al 13 aprile, la prima mostra di fotografia
digitale in Italia di Aurora Pintore; poliedrica artista di
origine sarda residente nel quartiere di Milano 3,
conosciuta nel mondo pittorico internazionale per i
fantasiosi astratti dal forte impatto cromatico e i
quadri dal personale surrealismo con vaghe atmosfere
alla Magritte.
Aurora Pintore, dopo numerose mostre personali e
collettive di pittura in Arabia Saudita (dove ha
conquistato premi e riconoscimenti), Spagna, Francia e
Italia ora mette a frutto il diploma fotografico
consegnato all’istituto americano New York Institute Of
Photography, proponendo un campionario suggestivo di
oltre 30 scatti realizzati tra Stati Uniti, Canada, Arabia
Saudita, Yemen e Italia.
Cristoforo Puddu
direttore del Museo del Territorio de “Sa Corona
Arrubia”, e Giorgio Auneddu, docente
dell’Accademia di Belle Arti di Sassari, è stata
presentata per la prima volta nel dicembre scorso
nella “Cittadella dei Musei” di Cagliari. E’ stata
inaugurata dal presidente della Fasi Tonino Mulas
allo “Spazio Lattuada” alla presenza di una folta
rappresentanza degli emigrati dei Circoli sardi,
autorità locali e rappresentanti della Regione
Sarda, in occasione del sessantesimo anniversario
dello Statuto Regionale della Sardegna,
La mostra itinerante – che comprende una
rassegna di opere di pittura, scultura, grafica e
video realizzati per l’occasione da diversi artisti
sardi e non - prima di rientrare in Sardegna sarà
ospitata anche in altre città e regioni italiane.
Chi non ha mai pensato alla possibilità di
cambiare o modificare questo simbolo della
Sardegna? Già nel passato artisti come Mario
Delitala, Costantino Nivola, Carmelo Floris,
Stanis Dessy, hanno provato con la loro fantasia,
ad identificare meglio questo simbolo con il popolo
o con il carattere del sardo. Con acutezza e ironia,
hanno proposto difetti e pregi, riferiti talvolta a
Aprile 2008
situazioni storiche, politiche ed economiche.
Anche oggi con vignette satiriche e con la
pubblicità si fa ancora riferimento a questo
simbolo, forse (per il suo aspetto figurativo) una
tra le bandiere al mondo che si presta di più a
questo gioco.
La manifestazione “La bandiera sarda-simbolo
bifacciale” intende quindi esplorare l’immaginario
collettivo. E’ stato chiesto ai diversi artisti che
partecipano al gioco, di esprimersi liberamente
attraverso un’ opera.
Sono presenti diverse opere ironiche, come la
bandiera dei quattro mori con la lingua blu o con
la testa de presidente della Regione sarda Renato
Soru con la benda fatta di euro di Antonio Ledda,
o il mamuthones proposto da Loredana Bardi al
posto del moro, o le bandierine con le vignette
satiriche di Franco Putzolu, ma ci sono anche
quadri propositivi, come le possibilità di diversi
simboli per bandiera sarda di Giorgio Saba, o le
bende al vento di E. Lupi e C. Carbonaro, o la
“Bandiera del Governatore” di Marcello Manunza,
al progetto per Cagliari del gruppo di architetti
dell’Università di Firenze, o il video di Claudio
Rocchi e Fabrizio Da Prà e altri che attraverso
diversi stili, che vanno dal realismo di Angelo
Pilloni, Francesco Argiolu, Dina Pala e Roberto
Floris (emigrato a Como), all’espressionismo di
Matteo Licitra, Alberto Scalas e Antonio Sassu
(emigrato in Olanda), dal surrealismo di
Giampaolo Desogus, Giuseppe Bosich e Antonello
Serra (emigrato a Trento), all’astratto di
Francesco Pintus e Diego Vargiu, all’operazione
scultorea o materica di Carla Veronese,
Gianfranco Pinna, Alessandra Columbu e Franca
Tronci, alla Pop Art Di Manuela Laconi, Carla
Melis e Francesca Corradini, alle foto denuncia di
Pietro Costa. e tante altre proposte.
FRANCIA
In mostra a Metz
artigianato e prodotti sardi
Una “settimana sarda” organizzata dal circolo “Città di Cagliari di Mondelange
Zollo. Per il Circolo di Mondelange si tratta della prima
esperienza organizzativa di un evento così complesso. Il
successo riscosso ripaga dell’impegno profuso.
L’esposizione di Metz è stata l’occasione per far conoscere
anche in questo angolo di Francia la Sardegna, un’ isola
ancora misteriosa per tanti.
Durante l’esposizione il pubblico ha potuto degustare i
prodotti tipici sardi, proposti dalla società “Del Italia” di
Villacidro e portati direttamente dalla Sardegna.
Da sin., Tarcisio Camedda, Elvira Marras, Giovannina Cau
Zollo, sig. Tabone, Benigno Puddu, sig. Lanteri e Giuliana Quai
Si è conclusa con un lusinghiero successo la settimana
sarda organizzata a Metz dal circolo “Città di Cagliari” di
Mondelange. L’esposizione dedicata alla Sardegna si è
tenuta dal 14 al 20 marzo organizzata con la
collaborazione della libreria caffè “O K Fé des Mots”. 31b
Rue du Pont des Morts. Sono stati proposti – come ci
segnala la presidente del circolo “Città di Cagliari”,
Giovannina Zollo, ha presentato aspetti della cultura
sarda, prodotti dell’artigianato e gastronomici
La mostra è stata visitata, tra gli altri, Console Generale
d’Italia a Metz, Mallimaci, dal presidente della Camera di
Commercio Italiana a Metz, Tabone, dal presidente del
COMITES di Metz, Lantieri, dai presidenti dei circoli sardi
di Behren les Forbach, Benigno Puddu, e Farébersviller,
Tarcisio Camedda. Ha fatto gli onori di casa Giovannina
USA
Lutto dei Sardi a New York
per la morte di Franco Soru
fondatore del circolo Shardana
Il 9 gennaio è morto in un ospedale del New Jersey, per
emorragia cerebrale, causata da una banale caduta
Franco Soru. Era nato a Sorradile e aveva 62 anni fa.
Era uno del gruppo dei soci fondatori del circolo
“Shardana”. “Persona perbene, di grande bontà,
ottimo sardo, il suo ricordo – aveva scritto Bruno
Orrù nel comunicarci la luttuosa notizia – resterà
sempre impresso in quanti di noi ebbero la fortuna di
conoscerlo”. Il funerale ha avuto luogo lunedi 14
gennaio, nella chiesa Our Lady of Grace, a Brooklyn.
IL
MESSAGGERO
SARDO
Dal Mondo
SVIZZERA
Successo a Zurigo e Lucerna
del teatro della Compagnia di Ardauli
Presentata la commedia “Imboligos e trassas”, di Mario Deiana,
ispirata a La Mandragola di Macchiavelli
stata una esperienza ricca di successi e soddisfazioni
quella vissuta dalla Compagnia Teatrale “Amentos e
Bissos” di Ardauli in Svizzera.
Sabato 1 marzo hanno presentato la commedia in limba
“Imboligos e trassas” (Imbrogli e sotterfugi), scritta dal
Prof. Mario Deiana e vagamente ispirata alla famosa
opera teatrale del Macchiavelli, La Mandragola, nella sala
parrocchiale della Missione Cattolica Italiana di Zurigo. Lo
spettacolo è stato poi replicato a Lucerna.
La manifestazione teatrale è stata organizzata dai Circoli
Sardi di Zurigo e Lucerna. La Compagnia “Ammentos e
Bisos” era già stata in Svizzera nel 2000 quando si esibì a
Losanna, Zurigo e Lugano.
Il circolo di Zurigo, memore di quella esperienza positiva
e molto apprezzata, hanno rinnovato l’invito anche
quest’anno coinvolgendo nell’iniziativa anche la
comunità sarda di Lucerna, non molto numerosa ma
altrettanto attiva.
La compagnia teatrale di Ardauli, guidata dal presidente
Giovanni Mascia e dal regista Mario Deiana, è arrivata in
Svizzera, accompagnata dal sindaco Roberto Putzolu,
dopo un viaggio avventuroso a causa degli scioperi. Sono
arrivati a Zurigo sabato 1° marzo, e poche ore più tardi
sono saliti in scena e si sono esibiti davanti ad un folto
pubblico di sardi e di loro amici e parenti.
Il divertimento è stato assicurato da una commedia in
lingua sarda molto divertente, intitolata Imboligos e
trassas. La preoccupazione che il pubblico non sardo
avesse difficoltà a capire il testo in limba è stata presto
fugata. Il testo agile e semplice, le trovate sceniche ben
congegnate e le capacità mimiche e interpretative degli
attori hanno reso lo spettacolo fruibile da tutto il pubblico
presente, che si è divertito molto.
Il giorno successivo, domenica 2 marzo, la Compagnia
È
Teatrale si è spostata a Lucerna, accolta dal presidente del
circolo Antonio Mura.
La replica dello spettacolo con gli emigrati sardi di
Lucerna ha segnato un altro successo di pubblico e di
emozioni, che ancora una volta ha ripagato i componenti
della Compagnia dello stress di quelle giornate intense
ma bellissime.
La tournèe si è conclusa con reciproca soddisfazione e
propositi di rivedersi in avvenire.
“L’iniziativa – ha rilevato il prof. Mario Deiana – ha dato
l’opportunità a numerosi emigrati di sentirsi più vicini
alla Sardegna e di rivivere, anche se solo nella finzione
scenica, situazioni e ambienti della loro terra natale.
È per questo motivo che la Compagnia Teatrale di
Ardauli accetta sempre l’invito dei Circoli Sardi, facendo
loro omaggio del suo spettacolo (nel senso che non chiede
cachet), perché sa con quanto piacere e con quanto
entusiasmo gli emigrati sardi accolgono sempre tutto ciò
che arriva dalla Sardegna. La miglior ricompensa – ha
sottolineato Deiana – è l’affetto e la partecipazione che gli
emigrati offrono nei loro confronti.
D’altronde anche per i componenti della Compagnia
l’incontro con gli emigrati è un momento di arricchimento
umano e culturale. Resto sempre affascinato dalla
ricchezza interiore e umana degli emigrati, che considero i
veri custodi dello spirito sardo e dell’identità sarda. Essi
rivelano uno spirito di appartenenza, un attaccamento alle
nostre tradizioni e alla nostra terra veramente
commovente, che noi sardi residenti in Sardegna
raramente abbiamo. Per questo – ha concluso – penso che
la sopravvivenza dei Circoli Sardi deve essere sempre
garantita perché essi sono come fiaccole dell’antica e
affascinante civiltà dei sardi, che mantengono vivo lo
spirito di sardità in Europa e nel Mondo”.
AUSTRALIA
Un libro per raccogliere ricette
e piccole memorie dei sardi
Coinvolte le comunità sarde per raccogliere il materiale – Iniziativa di Luigi De Luca,
sardo acquisito - Il volume sarà pubblicato nel 2010
Raccogliere in un volume le ricette tradizionali sarde,
raccolte da amici e amiche sardi che le hanno imparate dai
loro genitori. L’idea è venuta a Luigi De Luca, Giudice di
Pace nel New South Walles, sposato con una sarda, che
sta programmando la pubblicazione di un libro per non
disperdere questo patrimonio di conoscenza tramandato,
anche in Australia, da persone oggi scomparse.
Per avviare la sua iniziativa De Luca ha coinvolto i circoli
sardi. “L’idea – ha spiegato, in una lettera inviata ad Ausilia
Palmas, tesoriera del circolo di Sydney – è nata durante una
visita fatta il 31 dicembre a casa di un’amica, Rina Favot”.
“Durante una conversazione, fra chi resta e chi se ne va, è
saltata fuori l’idea di raccogliere ricette e piccole memorie,
per non far morire le nostre conoscenze assieme ai nostri
cari. Continuare a fare gli stessi dolci o altre ricette da loro
tramandate, diventa un punto di riferimento per quanti
non hanno avuto il piacere di conoscerli, che potranno
almeno avere la gioia di sapere e capire quanto importanti
siano stati in vita. E, grazie a loro, le loro idee e le specialità
che hanno realizzato per tanti anni potranno essere
presenti a tavola e continuare a dare la stessa gioia e piaceri
di gola durante pranzi o cene fra amici e familiari”.
De Luca vorrebbe raccogliere nel volume insieme alle
ricette, frasi e piccole memorie. Sarebbe un regalo
bellissimo per chi rimane e per coloro che hanno saputo
condividere bei momenti.
De Luca si è rivolto ad Ausilia Palmas “in memoria del
nostro passato fatto di buoni e cordiali ricordi di scambio
di idee e culturali, apprezzamento delle tue pietanze fatte
in casa per me e per Gavina agli inizi del 1990; senza
comunque dimenticare che tu hai sempre avuto grande
influenza fra i Sardi d’Australia e che grazie a te e tuo
marito siamo riusciti a fare diverse presentazioni di
pietanze e dolci sardi anche al Parlament House”.
De Luca – che ha due figli concepiti in Sardegna –
sottolinea l’importanza dell’iniziativa per chi ama
veramente l’Isola.
Ha pianificato la pubblicazione del volume per il 2010.
Sottolinea che le spese per la pubblicazione sono a totale
carico suo e della sua famiglia “per il semplice fatto che
non vogliamo speculare sulla nostra comunità e vogliamo
lasciare un segno positivo alle prossime generazioni”.
29
L’Argentina chiama
e la Sardegna
risponde
Ogni domenica mattina, dalle undici alle dodici, è
possibile stabilire, e mentalmente percorrere, un ponte
ideale che dall’Argentina arriva, dritto dritto, qui in
Sardegna.
La trasmissione radiofonica-televisiva che mette in
contatto l’Argentina con la Sardegna (che è possibile
seguire in diretta collegandosi, via Internet, al sito
www.am890radiosoberanìa.com.ar), ha per titolo
“Sardegna nel cuore”. E già, questo, racconta varie
cose. È presentata da una sarda, Teresa Fantasia che,
da circa sessant’anni vive nel Sud America. Ne aveva
solo sette quando, il 31 dicembre del 1948, partì da
Pattada e salì, con i suoi sei fratelli e i genitori, nella
nave Santa Cruz, che li avrebbe condotti lontano dalla
loro terra natìa. Cercare altre terre con la speranza di
un futuro migliore. Era il sogno di tanti allora. Ed è
stato, 60 anni addietro, anche il sogno-speranza dei
genitori di Teresa, Nanneddu Fantasia – un calzolaio
molto apprezzato e che ancora, in tanti, a Pattada
ricordano – e Toiedda Zazzu.
Dovremmo ricordarlo più spesso, oggi, quando si
affronta, in Italia, il discorso dell’immigrazione. Chi
abbandona la propria terra – soprattutto se si è
responsabili del presente e del futuro dei figli – non lo fa
mai a cuore leggero, per spirito di avventura, per un
bisogno di esplorare nuovi lidi. È spesso la necessità a
dare un senso al passo, a dare forza ad una decisione
sofferta.
Oggi Teresa, sposata felicemente con Eduardo, madre
orgogliosa di Juan Pablo e nonna di Melina Sofia, abita
nella città di Buenos Aires e trascorre serenamente la
sua vita da pensionata. I suoi interessi sono molteplici
ma quello che maggiormente la gratifica è, appunto, il
contatto domenicale con la sua terra natìa e con i Sardi
sparsi nel pianeta.
“Sardegna nel cuore” è una trasmissione bella da
ascoltare. Ben costruita, concede spazio a tutti coloro
che hanno qualcosa da dire e... da dare, se è vero –
come è vero – che il condividere con altri i propri
pensieri, la propria musica, la propria poesia, la propria
arte insomma, crea una situazione sinergica che fa
crescere, perché invita alla riflessione, allo scambio di
idee, alla crescita culturale.
Teresa parla, racconta, comunica – di volta in volta – ai
suoi radioascoltatori la storia e le novità che
riguardano soprattutto la sua-nostra terra. E lo fa...
con la Sardegna nel cuore! Emerge, infatti, dal suo
dire, l’amore senza confini che ancora oggi la lega all’
isola dei nuraghi. È un cordone ombelicale mai
spezzato, perché farlo avrebbe potuto creare, forse,
problemi di identità o mancanza di memoria.
Questo suo continuo “dissetarsi” alle fonti sarde è un
doveroso e piacevole viaggio a ritroso, fatto di
emozioni. Emozioni che diventano inevitabilmente
nostre quando, la domenica mattina, apre la sua
trasmissione con la voce di Andrea Parodi o Tonino
Puddu, di Alessandro Catte o Piero Marras, di Andrea
Poddighe o Quintomoro... Con la lettura di alcuni
articoli tratti dai vari quotidiani e settimanali sardi...
Con le interviste a Gino Marielli, a Marisa Sannia, a
Giovanna Mulas, a Maria Giovanna Cerchi. Per, poi,
parlare del nostro mare e del rischio della
cementificazione selvaggia, della Madonna di Bonaria,
del nuraghe Orolio – che va salvato – del Coro
Polifonico Oschirese. Perfino del profumo e del sapore
del torrone di Tonara e di Pattada.
Teresa fa tutto questo con l’entusiasmo di sempre, e
non dimentica mai – fra le altre cose – di far “sentire” i
silenzi di pietra dei bambini del Chaco, del Darfour,
dell’Uganda... e, all’occorrenza, le vocine di bambini più
fortunati che, da vari paesi della Sardegna, parlano con
lei, tramite telefono, per raccontare i loro progetti di
solidarietà e di pace.
Rosalba Satta Ceriale
30
Sport
CALCIO
Il Cagliari espugna Livorno
e si avvicina alla salvezza
Straordinaria rimonta trascinata da Andrea Cossu e dal bomber Robert Acquafresca
- La squadra di Ballardini in serie positiva è stata sconfitta solo dal Milan a San Siro
he rimonta, vecchio cuore rossoblù! Grazie al
successo esterno di Livorno (finalmente, il Cagliari
non vinceva in trasferta dalla prima giornata di
campionato a Napoli), in un delicato scontro salvezza, la
squadra di Ballardini ha compiuto un grande passo
avanti in classifica, portandosi due punti sopra il
terzultimo posto, con quattro squadre dietro, a cinque
giornate dal termine del campionato.
Una vittoria fondamentale, un successo meritato per il
gioco espresso allo stadio “Picchi” e le tantissime
occasioni da gol create. La doppietta di Robert
Acquafresca, sempre più decisivo, ha ribaltato il risultato
C
che vedeva i toscani subito in vantaggio con Galante,
dopo appena un minuto e mezzo di gioco. Ma oltre ai due
gol, i rossoblù hanno colpito anche quattro pali con
Agostini, Matri e per ben due volte con lo stesso
Acquafresca. La vittoria che ci voleva, arrivata al
momento giusto. Perché il Cagliari non solo non vinceva
lontano dal Sant’Elia da una vita, ma nei precedenti
scontri diretti in trasferta era uscito sempre con le ossa
rotta.
Ed ora la classifica, finalmente, sorride alla squadra
sarda, soprattutto dopo la restituzione dei tre punti di
penalizzazione, da parte della Corte di giustizia federale,
in un primo momento inflitte dalla Disciplinare per il
“caso Grassadonia”. Quella che poteva sembrare una
mazzata per la squadra di Ballardini – perdere tre punti
in piena corsa salvezza – si è trasformata invece in
un’arma in più. Perché non solo la classifica non è
mutata, ma quella penalizzazione ha dato una spinta in
più a Lopez e compagni verso la rimonta salvezza.
Ferito nell’orgoglio, sentitosi ingiustamente penalizzato,
il Cagliari ha trovato in quella prima e provvisoria
sentenza, forze ed energie maggiori da profondere sul
campo. Ed i risultati si sono visti: due vittorie
consecutive in casa, contro Torino e Atalanta, pareggio
in casa della Sampdoria (ma che beffa, raggiunto
all’ultimo minuto dopo una gara dominata e un gol
regolare annullato), ancora un pareggio, sofferto ma
meritato, in casa con la scatenata Roma e solo una
sconfitta, a San Siro con il Milan, prima dell’exploit di
Livorno.
Insomma, nelle ultime sei partite, il Cagliari ha ottenuto
tre vittorie, due pareggi ed una sola sconfitta. Una media
che gli ha consentito di fare un bel balzo in avanti in
classifica e di ritrovarsi nell’inaspettata condizione di
CALCIO
La bella favola di Andrea Cossu
Il “gioiellino” nato a Cagliari è tornato nell’Isola dopo sette anni da emigrato del pallone
Anche nell’importantissima vittoria di Livorno, contro
una diretta concorrente per la salvezza, è stato tra i
migliori in campo, confermandosi uno dei principali
protagonisti della splendida rimonta del Cagliari.
Peccato solo per quel cartellino giallo che non gli
permetterà di giocare il secondo scontro diretto
consecutivo, con l’Empoli al Sant’Elia.
Stiamo parlando di Andrea Cossu, nato a Cagliari il 3
maggio 1980, tornato a vestire la casacca rossoblu a
gennaio, dopo aver passato gli ultimi sette anni a fare
la spola tra Verona e la Sardegna. Strano il suo
destino. Costretto ad “emigrare” giovanissimo, dopo
l’esordio nell’Olbia in C2 all’età di 16 anni, Verona è
diventata presto la sua seconda casa. Qui Cossu si è
subito messo in luce, diventando un calciatore
professionista, dotato di piedi buoni e ottima visione di
gioco. Ma proprio quando il Cagliari si è accorto di lui,
riportandolo in Sardegna (stagione 2005/06) il piccolo
fantasista cagliaritano non è riuscito a dimostrare
tutto il suo valore e dopo un’annata di alti e bassi (22
presenze e zero gol) è stato ceduto dall’allora direttore
generale Oreste Cinquini, che lo ha rispedito a Verona.
Tornato nella sua seconda casa, Cossu, però, non è
stato più lui. Complice anche la precaria situazione
dello storico club scaligero che è finito in serie C,
Cossu ha conosciuto tempi bui, la panchina,
addirittura la tribuna. Ma quando ormai sembrava
perso, come calciatore, ci ha pensato Massimo Cellino
a farlo rinascere. Diciamolo subito, l’intuizione del
presidente rossoblu è stata ancora una volta vincente.
In pochi, infatti, avrebbero potuto prevedere che Cossu
passasse improvvisamente dalla panchina di serie C ad
un posto da titolare in A, risultando ogni domenica tra
i migliori in campo.
Ed invece, così è stato. Dopo gli acquisti di Storari e
Jeda, l’ingaggio del fantasista cagliaritano ha
rappresentato davvero un notevole colpo di mercato,
una piacevole sorpresa per tutti i tifosi sardi. E lui ha
ripagato la fiducia di Cellino – e del tecnico Ballardini
che gli ha dato subito una maglia da titolare, facendolo
giocare in più ruoli, compreso il regista arretrato in
assenza di Conti – sfoderando prestazioni maiuscole e
contribuendo alla rincorsa del Cagliari verso una
traguardo chiamato salvezza.
Aprile 2008
essere lui ora padrone del proprio destino, con due punti
di vantaggio sulla zona calda da amministrare, da qui
alla fine del campionato. Anche perché il calendario
assegna al Cagliari partite non certo facili e mai come
quest’anno il finale di stagione è stato così equilibrato e
incerto, con numerose squadre ancora in lotta per tutti
gli obiettivi, dallo scudetto (il Cagliari affonderà l’Inter
in trasferta il 27 aprile), alla Champions (Fiorentina al
Sant’Elia il 4 maggio), all’Uefa (Udinese in trasferta l’11
maggio), passando naturalmente per la salvezza, con i
rossoblu che avranno due match-point da giocarsi in
casa, davanti ai propri tifosi, con Empoli (20 aprile) e
Reggina, all’ultima giornata, il 18 maggio.
E molte situazioni, soprattutto in coda, potrebbero
ribaltarsi continuamente visto l’alto numero di scontri
diretti e una squadra come la Reggina, che nelle ultime
quattro partite deve affrontare, nell’ordine, Parma,
Catania, Empoli e appunto Cagliari: quattro scontri
diretti consecutivi, tutti decisivi.
Sarà dunque un finale di campionato da vivere al
cardiopalma, che s’annuncia ricco di insidie e colpi di
scena. Ma la squadra di Ballardini sta dimostrando,
innanzi tutto, di essere in gran forma, anziché stanca
dopo aver disputato tante partite. Un bel biglietto da
visita per la volata finale. Il Cagliari gioca bene e ha
ritrovato la via del gol. E di questo bisogna dare merito
al quarantaquattrenne tecnico di Ravenna, che ha
saputo ricmpattre un gruppo depresso che sembrava
ormai destinato alla retrocessione. Non solo, alzi la
mano che a dicembre, in piena tempesta sonettiana,
avrebbe scommesso un euro sulla rimonta di una
squadra che ha concluso il girone d’andata con soli 10
punti in classifica. E anche l’avvio di Ballardini non era
stato tra i più felici: subito due sconfitte di fila, in casa
con l’Udinese e a Reggio Calabria. Ma l’allenatore
rossoblu non si è perso d’animo, continuando a
dispensare ottimismo e grazie al duro lavoro sul campo è
riuscito a ricostruire una squadra a pezzi. Con un merito
in più, perché lo ha fatto passando attraverso il gioco.
Ha puntato subito sui giocatori di classe – sbagliando
inizialemte solo sulla discutibile scelta di insistere con
Larrivey centravanti, trascurando Matri e Acquafresca –
puntando tutto sui nuovi arrivati Jeda e Cossu, che
hanno contribuito a far fare alla squadra un salto di
qualità, stupendo tutti, in certe partite, quando ha
preferito all’incursore Biondini il più tecnico Fini per un
centrocampo dai piedi buoni anziché solo polmoni.
Ma le scelte, a volte rischiose, hanno ripagato alla grande
l’ex allenatore delle giovanili del Milan, uno che è
cresciuto calcisticamente studiando Sacchi, che aveva
avuto come allenatore quando giocava, da
centrocampista, a Parma.
Il suo “albero di Natale”, ovvero il 4-3-2-1, sta
riscuotendo successi anche in una squadra che lotta per
salvarsi, quando spesso si rinuncia magari a qualche
giocatore di qualità per dare più robustezza ai reparti.
Ma con gente come Foggia, Jeda, Cossu, Fini, Matri e
Acquafresca te lo puoi permettere. Aggiungi poi lo
straordinario momento di forma che sta attraversando
Conti, divenuto finalmente il leader della squadra, e il
ritrovato assetto difensivo, grazie a Canini che non sta
facendo rimpiangere l’infortunato Bianco, ed ecco che il
mix vincente è bello pronto. Ora il Cagliari è una
squadra che gioca a memoria, che scende in campo per
fare risultato contro qualunque squadra, poco conta se
in casa o fuori. Così è stato al Sant’Elia, tornato
finalmente ad essere un fortino inespugnabile dopo le sei
sconfitte subite nel girone d’andata. Con Ballardini in
panchina, sono arrivati ben cinque vittorie e due pareggi
davanti al proprio pubblico, un ruolino di marcia da zona
Champions.
Ora non resta che proseguire su questa strada,
affrontando l’ultimo sforzo. Un mese ancora e sapremo
se la missione impossibile scattata a gennaio è stata
portata felicemente a compimento. In attesa di conoscere
anche quale sarà il futuro societario del glorioso club
rossoblu, perché il presidente Cellino, nelle ultime
settimane, ha ribadito più volte la sua ferma intenzione
di voler vendere il Cagliari e lasciare il mondo del calcio a
fine stagione, augurandosi di poterlo fare dopo aver
salvato la squadra. Staremo a vedere.
Andrea Frigo
IL
MESSAGGERO
SARDO
Sport
HOCKEY PRATO
È il Suelli la squadra regina
La società della Trexenta ha ambizioni di scudetto - L’Amsicora si è rinnovata
puntando sui giovani per aprire un nuovo ciclo
sorpresa, la conferma. È il Suelli, la squadra isolana,
leader in campo nazionale nell’hockey su prato. La
formazione allenata da Luca Pisano da alcuni anni viaggia
nelle alte sfere del massimo campionato maschile. Ha
soppiantato nell’elite nazionale la formazione che più di
tutte in Sardegna ha vinto scudetti in questa dura quanto
affascinante disciplina: l’Amsicora di Cagliari.
Una squadra simbolo di un piccolo centro della Trexenta,
poco più di mille abitanti. La possiamo definire assieme
favola e miracolo di un club che appartiene alla sana
provincia.
Molto sacrificio e voglia di combattere ad armi pari con le
più titolate squadre italiane. Qualche anno fa è andata
vicina alla conquista dello scudetto, perdendo in una
doppia finale tutta sarda, contro l’Amsicora.
Una rincorsa verso le piazze che contano iniziata senza
clamore, ma poi concretizzatasi in una escalation di
risultati e successi.
Quest’anno il Suelli punta ad andare in finale per
tentare di conquistare, finalmente, il tanto agognato
scudetto. La formula del campionato, prevede, infatti i
play off. Le prime quattro squadre classificate hanno il
diritto di giocarsi l’ammissione al confronto decisivo
valido per l’assegnazione del titolo tricolore.
E la formazione trexentina non nasconde le proprie
ambizioni.
Le parole del tecnico Luca Pisano sono chiare: “Abbiamo
un gruppo di giocatori di alto livello, tutti capaci di fare
la differenza in qualsiasi momento. Arrivare fino in
fondo. La finale sarebbe un traguardo prestigioso per
noi. Ma non ci mettiamo limiti. Cerchiamo di tenere alta
la concentrazione, poi vedremo”.
Mentre scriviamo il Suelli occupa il secondo posto in
classifica, staccato di otto lunghezze dalla capolista Brà.
Mancano cinque giornate alla fine della stagione
regolare, poi scatteranno i play off.
Finora la formazione di Pisano ha ottenuto otto vittorie,
quattro pareggi e una sola sconfitta, peraltro in casa, per
3 a 2, proprio contro la prima in classifica.
La vittoria più consistente l’ha ottenuta contro il Cus
A
Torino: 8 a 2. Ma è significativa anche quella per 5 a 1 ai
danni del Cus Catania.
Le soddisfazioni maggiori, però, sono arrivate dal doppio
successo nel derby contro l’Amsicora. 3 a 2 il 20 ottobre
scorso nella partita di andata e secco 3 a 0 in quella di
ritorno. Reti firmate da Senis, Cuccu e Pitzalis, trio delle
meraviglie made in Sardinia. Tutti i giocatori meritano
comunque un plauso, per il gioco che esprimono e
l’abnegazione che mettono in campo. Dilettanti, ma pur
sempre atleti che fanno fatica. E la gioia la condividono
con tutto il paese, che vede in questa squadra di hockey,
il fiore all’occhiello del piccolo centro trexentino.
Ma a Suelli in questi ultimi anni hanno lavorato sodo per
allestire anche una degna formazione del gentil sesso.
Giovanissime grintose. Risultato? Le ragazze militano
nella massima serie e sembra che la permanenza in serie
A, non sia troppo in discussione. Una matricola brillante
e determinata.
Ma occorrerà lottare in ogni partita per assicurarsi il
traguardo minimo.
Tanto per citare qualche dato, si segnala che la vittoria
più larga del Suelli si è registrata contro il Butterfly, 6 a
0 il finale. La sconfitta più pesante è arrivata per mano
della Libertas San Saba Roma, che ha inflitto alle
giovani suellesi cinque reti.
Nel massimo campionato femminile milita anche le
squadra dell’Amsicora, allenata dal redivivo Roberto
Carta, che punta in alto.
È a stretto contatto con il vertice della classifica e ha
come traguardo disputare i play off scudetto. Finora 4
vittorie in casa e tre in trasferta.
La Ferrini, dal suo canto, non dovrebbe avere problemi a
centrare la salvezza. In attesa della ripresa del
campionato, in questo momento, in classifica, si trova a
ridosso del Suelli. In zone medio basse della graduatoria.
Tutte le tre squadre isolane stanno seguendo un
andamento in linea con gli obiettivi prefissati ad inizio
stagione.
Il campionato femminile riprenderà dopo una lunga
sosta, per gli impegni della nazionale, il 18 maggio per
ATLETICA
La rinascita del Trofeo Alasport
Dopo tre anni di interruzione si è
disputata la manifestazione di atletica
leggera più importante della Sardegna
Dopo tre anni di interruzione è tornato alla grande il
Trofeo Alasport, la manifestazione di atletica più
importante e gloriosa dell’isola. La creatura del prof.
Antonello Baltolu che con passione estrema l’ha portata
avanti per 32 anni ma che per difficoltà di ordine
prevalentemente finanziarie aveva dovuto interrompere
nel 2005, ha riportato domenica 6 aprile nell’altopiano di
Alà dei Sardi la folla degli appassionati e dei fondisti che
rappresentano il meglio a livello mondiale.
Fra i concorrenti ancora una volta a farla da padroni le
“gazzelle” africane fra cui i più titolati esponenti Keniani
ed etiopi, plurivittoriosi quest’anno nei circuiti
internazionali. “Abbiamo dovuto affrontare difficoltà di
ogni genere per organizzare nel modo più consono la gara
– ha commentato con accenti commossi al termine della
faticosa ma splendidagiornata di sport l’indaffaratissimo
Antonello Baltolu – ma ne è valsa ancora una volta la
pena. Il nostro piccolo paese è stato
nuovamente all’attenzione dei più diffusi e importanti
quotidiani e dei “media” nazionali e internazionali.
Abbiamo mostrato al mondo intero 1a faccia più bella e
pulita della nostra Sardegna e di una zona interna
purtroppo spesso negletta e colpevolmente trascurata
anche da chi dovrebbe di essa aver maggior cura.
Il Trofeo è tornato a nuova vita nonostante
molti avessero mostrato disinteresse.
I tantissimi nostri piccoli atleti che hanno la passione per
la pratica dello sport e con esso si emancipano e
progrediscono nella civiltà e nella corretta educazione
sociale e civile meritano la massima attenzione
di chi può e deve sostenerli. Le centinaia di giovanissimi
che sono scesi in pista domenica hanno reso onore
ad Alà dei sardi e alla Sardegna tutta”.
E’ stata una festa continua con i corridori che hanno
percorso gli 11 Km del duro circuito fra le foreste di lecci e
sughere che circondano la cittadina di Alà, incoraggiati da
una folla entusiasta e plaudente.
L’intera comunità è stata protagonista quanto gli atleti
con sempre in prima fila, nelle categorie maggiori i ragazzi
31
concludersi il 22 giugno.
Dicevamo dell’Amsicora maschile, che negli ultimi tempi
ha conosciuto un leggero declino. La causa è nel
rinnovamento della squadra, che comunque ben si sta
comportando nel torneo.
I tanti campioni che hanno vinto scudetti, giocato in
Nazionale e partecipato alla Coppa dei Campioni, per via
dell’età, non più giovanissima, hanno dovuto
abbandonare. Ed è normale che sia iniziata in casa
amsicorina, una fase nuova, improntata alla crescita dei
più giovani che si affacciano alla ribalta nazionale.
Fino a qualche anno fa, giusto per parlare dei tempi più
recenti della storia della squadra cagliaritana, l’undici
verde amsicorino poteva contare su giocatori del calibro
di PierPaolo e Roberto Giuliani, di Alessio Raggio,
Stefano e Roberto Pucci, Fabrizio Dubois e altri ancora
che hanno firmato pagine indimenticabili per l’hockey
sardo e continentale.
Hanno indossato la maglia della nazionale più volte con
risultati soddisfacenti.
Per non parlare del giocatore allenatore Fernando
Ferrara, italo-argentino, oggi alla guida delle squadre
azzurre. Ha vinto scudetti dapprima con il Cernusco e
dopo con l’Amsicora. Ha partecipato con la nazionale
argentina alle olimpiadi, risultando negli anni uno dei
più forti bomber a livello internazionale.
Non sappiamo se la squadra attuale possa riaprire il ciclo
vincente e fortunato del passato. Non si possono fare
paragoni con i campioni sopraccitati, ma certamente per
seguire quella scia, serve e servirà tanto lavoro e voglia
di essere competitivi, oltre naturalmente ad allenamenti e
una buona dose di sacrificio.
Una società cosi gloriosa deve porsi l’obiettivo di
continuare ad avere una scuola hockeistica ad un buon
livello, quindi, puntare sempre sui giovanissimi da
coltivare e far maturare e in seguito portarli alla ribalta
del massimo campionato.
Intanto dalla serie A-2 maschile arrivano buone notizie
dalla Ferrini Cagliari, che è in piena corsa per la
promozione. Un purgatorio che dovrebbe durare appena
una stagione.
Punta in alto anche il Cus Cagliari, del bomber nigeriano
Nuhu Jatau. Attualmente è tra le prime quattro della
graduatoria e sta tenendo testa alle squadre di vertice.
Gli universitari non nascondono ambizioni da primato.
Avversarie scomode fino alla fine sono il Team Bologna e
l’Eur Tevere Roma.
Il torneo si concluderà il 17 maggio.
Da questa analisi generale sull’andamento delle squadre
sarde nei vari campionati, si intuisce come l’hockey
sardo goda di buona salute e abbia complessivamente
significative prospettive.
Andrea Porcu
dell’Etiopia, maschi o femmine. E’stata una suggestiva e
prestigiosa vetrina per i concorrenti anche per Alà ed il suo
circondario, che nell’occasione hanno offerto visioni
incomparabili ed amichevole accoglienza a tutti.
Alla fine premi per tutti e festoso incontro nelle sale
del Centro sociale per un ricco pranzo comunitario
con le più classiche ed assai apprezzate pietanze locali,
con la promessa da parte di ciascun atleta di essere
al via anche nel 2009, magari qualcuno con al collo
una medaglia olimpica.
Questi i risultati: Assoluti uomini metri 11.000: 1° Tariku
Bekele (Etipia) fratello minore del pluricampione mondiale
e recordman in varie specialità, Kenesisa Bekele; 2° Eliud
Kipchoce (Kenia); 3° Richard Mateelong (Kenia); 4° Gideon
Ngatuny (Kenia); 5° Edwin Soi (Kenia). Primo degli
italiani si è piazzato Andrea Lalli (FF Gialle) che è giunto
dodicesimo. Primo dei sardi il giovane olbiese di origine
marocchina Oualid Abdelkader che la domanica
precedente si era affermato ad Ozieri nella Quarta
edizione del Trofeo Monte Acuto Marathon che aveva già
vinto nel 2007.
Classifica donne: distanza metri 5500: 1° Mestawet Tufa
(Etiopia); 2° Priskah Jepetling Cherono (Kenia); 3° Linet
Masai (Kenia); 4° Pauline Korikwiang (Kenia); 5° Jane
Kiptoo (Kenia). Prima delle italiane Federica Dal Ri,
seguita da Jessica Pulina di Plaghe, campionessa italiana
allieve, prima delle atlete sarde.
Gerolamo Squintu
Cultura
32
Storia dei Sardi Nuragici
Per gentile concessione dell’Autore e dell’Editore Domus de Janas, pubblichiamo
la prefazione di questa nuova importante opera del prof. Massimo Pittau
a distinzione fra la preistoria e la storia è
conosciuta perfino dagli alunni delle scuole
medie – almeno dai più bravi –: la preistoria di un
popolo è quella che può essere ricostruita
esclusivamente coi “documenti materiali” lasciati
da questo popolo, documenti materiali che vengono
ricercati, analizzati e interpretati dagli archeologi,
mentre la storia di un popolo è quella che può
essere ricostruita soprattutto coi “documenti
scritti” lasciati dallo stesso popolo, i quali vengono
ricercati, letti e interpretati dagli storici.
Pertanto il discrimine tra la preistoria e la storia
dei popoli è determinato dalla importantissima e
anche difficilissima invenzione umana che è stata
la “scrittura”: prima della scrittura conosciuta e
adoperata da un popolo c’è dunque la sua
preistoria, dopo la scrittura c’è la sua storia.
In epoca piuttosto recente gli specialisti hanno
creato il vocabolo – col relativo concetto – di
«protostoria», la quale in linea generale viene
intesa come l’epoca a cavallo fra la preistoria di
un popolo e la sua storia.
In via specifica però non pochi studiosi intendono
per protostoria di un determinato popolo, l’epoca
che può essere ricostruita in base ai “documenti
scritti” lasciati non dal popolo in questione, bensì
da altri popoli, coi quali il primo è entrato in
contatto e in rapporti.
Ciò premesso, siccome i Sardi, creatori della
famosa «civiltà nuragica», non hanno lasciato –
almeno per quanto risulta fino ad ora –
“documenti scritti”, sembrerebbe che a proposito
dei Sardi Nuragici si possa parlare solamente di
preistoria, alla quale sarebbe interessata soltanto
la archeologia, esattamente come in linea di fatto è
avvenuto sino al presente.
Senonché è del tutto certo e noto che il popolo
nuragico ha avuto numerosi contatti e stretti
rapporti, oltre che coi Fenicio-Punici, coi Greci e
soprattutto coi Romani, popoli che al contrario
hanno fatto largo uso della scrittura e che – con
grande fortuna della civiltà umana tutta – hanno
lasciato molto numerose e anche molto ampie
opere scritte. In queste opere di certo non sono
numerosi e tanto meno ampi i riferimenti che gli
autori greci e romani fanno ai Sardi Nuragici,
però questi riferimenti ci sono e sono anche
sufficienti perché degli antichi Sardi Nuragici si
L
IL
MESSAGGERO
SARDO
possa delineare una
protostoria, intesa nel
modo che abbiamo or
ora detto.
Dunque quella che
noi delineiamo con la
presente opera è, in
termini esatti, la
«Protostoria dei Sardi
Nuragici», la prima in
assoluto che viene
composta e presentata
alla considerazione
dei Sardi e dei
numerosi amici della
Sardegna.
D’altra parte, dato
che l’autore della
presente opera
ovviamente ha
interesse a che essa
sia accolta e letta dal
maggior numero di
Sardi e di amici della
Sardegna, nel timore
che il desueto e non
molto trasparente
vocabolo protostoria
fosse un ostacolo alla
sua divulgazione e
lettura, ha deciso di
intitolarla senz’altro
«Storia dei Sardi
Nuragici». E
d’altronde, a ben
Il prof. Massimo Pittau
considerare la
questione e a prescindere dai vocaboli adoperati, la
«storia dei Sardi Nuragici», almeno nelle sue linee
generali, c’è realmente nella presente opera,
ricostruita non su “documenti scritti dei Sardi
Nuragici”, bensì sui “documenti scritti dei Greci e
dei Romani”.
Il risultato più importante che ci lusinghiamo di
aver conseguito con questa nostra «Storia dei
Sardi Nuragici» è quello di avere evidenziato,
molto meglio di quanto si sia fatto sino ad ora, il
ruolo di primissimo piano che i Sardi Nuragici
hanno svolto nel quadro storico del Mediterraneo
antico, nel millennio che va dal secolo XIII al III
avanti Cristo. Soprattutto riteniamo da un lato di
avere avvalorato la tesi o intuizione di Giovanni
Patroni, che aveva definito la Sardegna, in virtù
della sua «civiltà nuragica» e attorno all’anno
1000 a.C., «la perla dell’occidente mediterraneo»,
dall’altro di aver dimostrato che la prima vera
civiltà del Mediterraneo centro-occidentale è stata
appunto la «civiltà nuragica», anche in virtù del
fatto che pure dalla Sardegna sono partiti i primi e
importanti impulsi al nascere e all’affermarsi della
grande «civiltà etrusca» nella penisola italiana.
In realtà queste due civiltà erano strettamente e
intimamente legate fra loro, in virtù di una loro
comune matrice originaria, anche se, per motivi
storici che vedremo più avanti, hanno finito col
differenziarsi parecchio l’una dall’altra:
certamente la «civiltà etrusca» assai più brillante
di quella nuragica, ma per converso la «civiltà
nuragica» di alcuni secoli più antica di quella
etrusca.
Insomma, riteniamo di avere mostrato e
dimostrato che in quel glorioso periodo storico
della loro terra i Sardi hanno giocato il ruolo di
protagonisti nella loro storia, il ruolo di
“soggetti” attivi del loro destino e non
semplicemente il ruolo di “oggetti” passivi delle
conquiste di popoli stranieri, come purtroppo è
avvenuto a lungo nei secoli successivi.
Riteniamo pertanto di avere scritto una “storia
della Sardegna” vista dalla parte e dalla
prospettiva dei Sardi stessi e non più dalla parte e
dalla prospettiva dei successivi popoli invasori e
conquistatori, secondo quanto invece fanno
chiaramente intendere i titoli delle seguenti opere
– d’altronde egregie da molti punti di vista – che
sono state pubblicate di recente sulla Sardegna:
La Sardegna fenicia e punica, La Sardegna
romana, La Sardegna bizantina, La Sardegna
pisana e genovese, La Sardegna aragonese, La
Sardegna spagnola, La Sardegna sabauda.
In posizione diametralmente opposta noi ci
lusinghiamo di avere composto e pubblicato una
storia che avremmo potuto intitolare anche Storia
della Sardegna Nuragica.
Il quale ultimo titolo del resto ricalca quello di
una nostra precedente opera, che ha avuto un
notevole successo editoriale e che di recente è
stata di nuovo pubblicata, ma aggiornata e
migliorata: La Sardegna Nuragica.
Nel riscostruire questa “storia della Sardegna
nuragica fatta dai Sardi come protagonisti” ci
siamo sentiti in diritto e in dovere di individuare,
criticare e respingere con decisione
quell’atteggiamento, molto frequente fra gli
studiosi della Sardegna antica, forestieri e
purtroppo anche sardi, che abbiamo chiamato
xenomania, cioè “infatuazione dei forestieri”;
atteggiamento che consiste nell’attribuire
numerosi e anche importanti fenomeni, aspetti e
fatti della «civiltà nuragica» a popoli forestieri: i
Micenei, i Ciprioti, i Fenici, i Greci, gli Etruschi, i
Cartaginesi. Non lo si può affatto negare: dalla
enfatizzazione delle opere e delle azioni di questi
popoli forestieri, che si constata nelle
pubblicazioni archeologiche, storiche e
linguistiche relative alla Sardegna antica e
composte da numerosi studiosi di varia estrazione
culturale e geografica, risulterebbe che i Sardi
Nuragici siano stati continuamente in una
posizione di totale ricettività e passività.
Tutto al contrario noi ci lusinghiamo di poter
mostrare e dimostrare una ben differente posizione
di attività e di iniziativa dei Sardi Nuragici nel
mandare avanti la loro storia in quei numerosi
secoli e anche nell’influenzare la storia di altri
popoli circonvicini.
www.ilmessaggerosardo.com
EMIGRAZIONE
EDILIZIA
SERVITÙ MILITARI
CULTURA
INCHIESTE
SPORT
A Cagliari
la Conferenza
dei Sardi
nel Mondo
Contributi
regionali
per l’acquisto
della prima
casa
Restituiti
alla Regione
immobili
dismessi per
un valore
di 200 milioni
di euro
L’attrice
Fernanda
Montenegro
nel paese
dei nonni
alla ricerca
delle radici
I sardi di
Stoccarda:
come è
cambiata
la condizione
degli emigrati
in Germania
Il Cagliari
espugna
Livorno
e si avvicina
alla salvezza
a pagina 3
a pagina 8
a pagina 30
IL
MESSAGGERO
SARDO
a pagina 9
a pagina 15
a pagina 16-17
Mensile della Regione
Autonoma della Sardegna
per i Sardi nel mondo
www.ilmessaggerosardo.com
Anno XL / Aprile 2008
Rivoluzione dalle urne
Vince il PdL di Silvio Berlusconi
raddoppia la Lega di Bossi
tiene il PD di Veltroni
scompaiono la Sinistra e i Socialisti
L
e elezioni politiche dell’aprile 2008 hanno avuto un
esito clamoroso e inaspettato. Ha vinto, come era
nelle previsioni, il Popolo delle Libertà, la formazione
politica guidata da Silvio Berlusconi, che tornerà a
guidare il governo del Paese per la terza volta. Un
contributo importante al successo è venuto dalla Lega
di Bossi che ha raddoppiato i consensi. Il Partito
Democratico guidato da Walter Veltroni non è riuscito
nella rimonta. Ha corso da solo e ha ottenuto un
risultato numericamente non disprezzabile, ma non è
riuscito a colmare il divario con il PdL.
Il fatto che non ha precedenti, inatteso e non ipotizzato
da nessun osservatore, è la scomparsa dal Parlamento
tutte le forze politiche intermedie e minori. Sono stati
cancellati con il voto del 13-14 aprile la Sinistra
Arcobaleno e con essa Rifondazione Comunista, I
Comunisti Italiani e i Verdi, e tutte le altre formazioni
della sinistra radicale, i Socialisti, ma anche la Destra di
Storace e tutta la miriade di piccole formazioni. La
semplificazione del sistema, sempre invocata, che i
partiti non sono riusciti mai a fare, è stata realizzata
dagli elettori che hanno ridotto a poche unità le forze
rappresentate in Parlamento: PdL, Lega, PD, UDC e
Italia dei Valori.
Berlusconi potrà governare con una maggioranza
solida sia alla Camera con 340 seggi contro i 275 delle
opposizioni (239 di PD-IdV e 36 di UDC), che al Senato
con 168 contro133 (130 di PD-IdV e 3 di UDC).
Il Centrodestra ha vinto anche in Sardegna
conquistando cinque dei nove seggi al Senato e 9 dei 18
seggi alla Camera. Il PD, pur perdendo, ha contenuto la
sconfitta. Anche nell’Isola Sinistra Arcobaleno è
rimasta sotto la soglia del 4% (3.587), mentre i Socialisti
si sono attestati sull’1,55, la Destra sull’ 1,54, il Psd’az
sull’1,52, Sardigna Nazione sullo 0,73.
Il voto del 13-14 aprile non avrà ripercussioni sulla
Giunta regionale. Il presidente Renato Soru ha
dichiarato che intende concludere il mandato che scade
nel 2009 anche perché il risultato nell’Isola, pur non
discostandosi dalla tendenza nazionale, è meno pesante.
Editoriale
2
Messaggio dell’Assessore del Lavoro
La Conferenza Internazionale
“I Sardi nel Mondo”
momento di analisi
La Conferenza Internazionale “I Sardi nel Mondo”
vuole essere per la nostra isola oltre che occasione di
incontro tra i sardi presenti nei cinque continenti, un
prezioso momento di analisi delle diverse problematiche
collegate al fenomeno delle migrazioni.
La nostra terra è stata per decenni luogo di partenza di
emigranti, che si sono rivolti, in diverse fasi storiche, sia
verso il “continente” d’Italia, che verso mete più
lontane. Grazie all’esperienza accumulata, la Sardegna
sa bene che l’emigrazione è un processo vasto e
variegato, fatto anche di sofferenze. Ma sa anche che
l’emigrazione può essere occasione di arricchimento che
viene dal confronto, dall’incontro con culture diverse
dalla nostra. Dal 1989, data dell’ultima “Convenzione
programmatica dell’Emigrazione”, le caratteristiche del
fenomeno sono cambiate. Rispetto ad allora sempre più
giovani partono dalla Sardegna già con un titolo di
studio, ed è cresciuto il numero di donne che lasciano la
nostra terra. Nel contempo assistiamo a movimenti
immigratori che hanno coinvolto la Sardegna come
terra che accoglie. Nella sostanza l’emigrazione si è
quindi modificata per intensità e caratteristiche, ma non
si è comunque esaurita in quanto tale.
Per queste ragioni, oltre che per approfondire diverse
peculiarità dell’emigrazione, “I Sardi nel Mondo” è
anche occasione per inserire le specificità della nostra
terra all’interno dei più vasti fenomeni delle migrazioni
internazionali. La Conferenza, nei suoi diversi momenti
vuole quindi essere soprattutto occasione di confronto
tra le varie e diverse componenti del “Mondo
dell’Emigrazione” per dotare le istituzioni, in particolare
la Regione, di quei preziosi elementi che consentano i
più adeguati interventi sul fenomeno.
Ringrazio quindi tutti gli ospiti, i delegati dei Circoli e
delle Federazioni per la loro presenza e per l’apporto che
vorranno dare allo svolgimento dei lavori, convinta che
una partecipazione attiva e proficua potrà dare lustro
all’immagine di una Sardegna che rimane sempre e
comunque terra di pace e di fratellanza.
Romina Congera
Assessore Regionale del Lavoro
Aprile 2008
Un’occasione di confronto
La Sardegna è una terra di migrazioni. Una terra segnata
da un fenomeno che da fisiologico è diventato in più
di un’occasione patologico. È nella natura umana spostarsi
per cercare condizioni di vita e di lavoro migliori
e maggiori opportunità di crescita e sviluppo per i propri figli.
Ma quando la spinta a partire, a lasciare luoghi e affetti cari
è la disperazione, la costrizione, allora il fenomeno assume
aspetti socialmente devastanti e diventa patologico.
La Sardegna aveva già
conosciuto alla fine dell’800
il travaglio delle partenze.
Ma il fenomeno è diventato
via via più significativo nel
’900. Un importante
flusso migratorio si era
sviluppato subito dopo la
Grande Guerra. Poi ancora
più massiccio dopo la
Seconda Guerra Mondiale.
Ma è stato in coincidenza
con la ripresa economica in
Europa e in Italia,
a cavallo tra gli anni ’50 e
60 e poi negli anni ’70
che ha assunto le
dimensioni di un esodo.
Praticamente non c’è
famiglia sarda che non sia
stata toccata dal fenomeno.
Prima si partiva
per le Americhe e l’Australia.
La crisi delle campagne, la chiusura
delle miniere le difficoltà economiche spinsero decine,
centinaia di sardi a partire per il Belgio, la Francia,
la Germania, l’Olanda, la Svizzera, alla ricerca di lavoro.
Per essere accettati nelle miniere e nelle fabbriche dovevano
superare dure selezioni. Braccia in cambio
di carbone con cui alimentare le industrie del Nord Italia.
E con il “boom economico” degli anni ’60 si aprì un nuovo
mercato per le braccia del Meridione e della Sardegna:
il triangolo industriale Piemonte-Liguria-Lombardia.
Poi fu la volta dell’Emilia Romagna e del Veneto.
Un forte richiamo fu esercitato da Toscana, Umbria
e Alto Lazio che divennero mete privilegiate
per i pastori sardi. E così come il loro impegno e il loro lavoro
contribuirono allo sviluppo dei Paesi europei
e del Nord Italia, anche l’economia toscana, umbra e laziale
trassero grande giovamento dal lavoro dei sardi
per il riutilizzo delle terre che erano state abbandonate.
La ferita profonda del distacco, anche ora
che sono passati tanti lustri e i sardi si sono integrati
nei luoghi di accoglienza, continua a sanguinare.
Gli emigrati si sentono
sardi a pieno titolo
e vogliono essere
considerati alla pari dei
residenti.
Per ribadire questa loro
sacrosanta rivendicazione
hanno sfruttato ogni
opportunità e ogni sede
istituzionale. Dal Convegno
dell’Emigrazione
che si tenne ad Alghero
nel 1972, alla Conferenza
regionale di Nuoro del 1981
alla Conferenza
Programmatica di Quartu
Sant’Elena del 1986.
Ovunque i rappresentanti
delle comunità sarde
nel mondo hanno fatto
sentire forte e chiara la
voce dell’“altra Sardegna”.
Quella che, quando le Province sarde erano ancora solo
quattro, venne definita la Quinta Provincia dell’Isola.
Da quegli incontri sono scaturite leggi e interventi
che hanno portato la Regione Sarda all’avanguardia
nelle politiche per l’emigrazione. Ora, dopo quasi 20 anni,
si svolge a Cagliari la Conferenza internazionale
“I sardi nel Mondo”. I tempi sono cambiati, le rivendicazioni
non sono più quelle del passato ma le Istituzioni regionali
sono chiamate a dare risposte concrete alle istanze nuove
che vengono dai sardi fuori dall’Isola.
Siamo convinti che i Sardi nel Mondo hanno bisogno
della Sardegna ma anche che la Sardegna ha bisogno
dei suoi figli sparsi nei cinque continenti per guardare
con fiducia e speranza al futuro.
Sommario
Editoriale
2 Un’occasione di confronto
Documenti
3 A Cagliari la Conferenza dei Sardi nel Mondo
Primo Piano
6 Elezioni politiche 2008: rivoluzione dalle urne
7 Elezioni politiche 2008: gli eletti in Sardegna
9 Restituiti alla Regione 350 immobili dismessi
di Giuseppe Mereu
Attualità
8 Contributi regionali per la costruzione, l’acquisto
e il ricupero della prima casa
10 Segnali positivi dalla BIT di Milano
11 Occupazione e imprenditorialità femminile in Sardegna
di Massimiliano Perlato
12 Per i progetti regionali stanziati 850 mila euro
13 La tragedia di Gavoi di Andrea Frailis
La Sardegna sul Web di Andrea Mameli
Cultura
14 Onorificenza ai tenores “Remunnu ’e Locu”
di Pier Sandro Pillonca
15 Fernanda Montenegro nel paese dei nonni
21 Adiu, Peppe Sozu, ammaju de poesia
di Piersandro Pillonca
22 Giovanni Maria Angioy commemorato a Cremona
e Marchirolo
32 Storia dei sardi nuragici di Massimo Pittau
Inchieste
16 I sardi di Stoccarda di Antonello De Candia
Parliamo della Sardegna
18 Kalama, cacciatori di scrittori
di Giovanni Mameli
Parlando in Poesia
19 Da Paulilatino a Ozieri
IL MESSAGGERO SARDO
di Salvatore Tola
Mensile della Regione Autonoma della Sardegna
per i Sardi nel mondo
Paesi di Sardegna
Edito da “Messaggero Sardo società cooperativa a r.l.”
Presidente Gianni De Candia
Comitato di Direzione Gianni De Candia (responsabile),
Marco Aresu, Luigi Coppola, Gianni Massa, Ezio Pirastu
Redazione e Amministrazione Via Barcellona 2 - 09124 Cagliari
Tel. 070 664214 - Fax 070 664742
Sito web www.ilmessaggerosardo.com
[email protected]
[email protected]
Registrazione del Tribunale di Cagliari n. 4212 dell’11-4-1969
Iscrizione al R.O.C. n. 6415
Fotocomposizione, impaginazione Prestampa Via Nenni 133
Tel - Fax 070 883223 - 090450 Quartu S. E.
Stampa Sarprint, stab. Tossilo - Macomer
di Salvatore Tola
20 Atzara: vino, arte e artigianato
Sport
30 Il Cagliari espugna Livorno e si avvicina alla salvezza
di Andrea Frigo
31 Hockey prato: è il Suelli la squadra regina
di Andrea Porcu
Atletica: la rinascita del trofeo Alasport
di Gerolamo Squintu
Rubriche
23 Sardegna notizie
25 Dall’Italia
28 Dal Mondo
Il Messaggero Sardo viene inviato gratuitamente agli emigrati e alle loro famiglie dalla Regione Sardegna.
Per richiederlo scrivere al Messaggero Sardo, via Barcellona 2 - 09124 CAGLIARI o alla e-mail: [email protected]
IL
MESSAGGERO
SARDO
Documenti
EMIGRAZIONE
A Cagliari la Conferenza
dei Sardi nel Mondo
Dal 25 al 27 aprile oltre 400 delegati, in rappresentanza delle comunità sarde,
si riuniranno a Cagliari per partecipare alla Conferenza
Internazionale, organizzata dall’assessorato del Lavoro.
Si confronteranno con le Istituzioni regionali, con i rappresentanti
delle Autonomie locali, del sistema produttivo e del mondo del lavoro
per fare il punto sulle condizioni dei sardi nel mondo e sul ruolo
che possono svolgere a favore della Sardegna.
Base di partenza del dibattito sarà il documento elaborato
da un gruppo di esperti nominati dalla Consulta e arricchito
dalle osservazioni e integrazioni dei Circoli e delle Federazioni
Il documento
li anni trascorsi dopo la prima Conferenza
programmatica dell’emigrazione, svoltasi a Cagliari
nel marzo del 1989, sono stati caratterizzati, a livello
regionale, nazionale, internazionale, da profondi
cambiamenti, che non hanno mancato di avere riflessi di
notevole rilievo anche sul mondo dell’emigrazione. Non
sempre la portata di questi cambiamenti è stata
chiaramente avvertita in Sardegna dai mezzi di
informazione e dalla pubblica opinione, ulteriormente
distratti – per così dire – dalla particolare complessità e
gravità dei problemi suscitati dal progressivo, rilevante
aumento del numero degli immigrati extracomunitari
anche in Sardegna.
Si tratta, nondimeno, di cambiamenti estremamente
significativi, al cui prodursi lo stesso fenomeno
dell’immigrazione extracomunitaria non è del tutto
estraneo. Basti considerare in proposito come l’aumento di
immigrati, per lo più provenienti dai paesi in via di
sviluppo, abbia imposto agli Stati di accoglienza e a molte
organizzazioni internazionali di trovare un giusto
equilibrio tra due esigenze spesso contrastanti: da un lato,
quella dell’integrazione dell’immigrato nel Paese di
destinazione; dall’altro, l’altrettanto fondamentale
esigenza del rispetto della sua identità culturale, evitando
così che l’immigrato venga progressivamente assorbito da
parte della maggioranza della popolazione.
E ciò attraverso regole che, in linea di principio, non
potrebbero non riguardare anche gli emigrati provenienti
dal nostro Paese, soprattutto quelli che non abbiano
ancora acquistato la cittadinanza dello Stato di
accoglienza.
Per meglio valutare la profondità dei cambiamenti in
discorso, conviene tenere presente quanto segue:
– a) la profonda evoluzione registratasi nell’ambito
dell’istituto della cittadinanza, specie per quanto attiene
alla determinazione dei diritti che allo status di cittadino
sono più direttamente connessi. Il principio secondo cui il
possesso della cittadinanza non costituisce più il
presupposto per il godimento dei diritti fondamentali
riconosciuti alla persona umana in quanto tale è oggi
universalmente accettato.
Sul piano interno, la legge 5 febbraio 1992 n. 91, recante
“nuove norme sulla cittadinanza”, ha introdotto alcune
rilevanti modifiche rispetto alla legislazione preesistente,
segnatamente per quel che attiene al ruolo riconosciuto
all’elemento della volontà individuale ai fini dell’acquisto,
della perdita e del riacquisto della cittadinanza. E la legge
23 ottobre 2003, recante “norme relative alla disciplina del
Comitato degli italiani all’estero”, prevede all’art. 7 che
possano far parte del Comitato, “oltre ai membri di
cittadinanza italiana”, i cittadini stranieri di origine
italiana in misura non eccedente un terzo dei componenti
il Comitato eletto”.
A livello internazionale, vanno tenuti presenti: 1) il
consistente numero di convenzioni internazionali (sia
G
bilaterali che multilaterali), che ammettono il possesso
tanto della cittadinanza di origine quanto di quella del
paese di residenza, ovvero prevedono che la cittadinanza
possa essere riacquistata con il trasferimento della
residenza da uno all’altro Stato contraente; 2) per quanto
riguarda l’Europa, il riconoscimento, a partire dal
Trattato di Maastricht del 1992, dell’istituto della
“cittadinanza europea”, che conferisce su scala
comunitaria particolari diritti ai cittadini degli Stati
membri dell’Unione europea;
– b) il progressivo aumento del numero di coloro che, nati
nel paese di emigrazione dei loro genitori, desiderano
comunque intrattenere rapporti culturali particolarmente
stretti con l’Italia e la loro regione di origine. Si è quindi in
presenza di un numero elevato di emigrati giovani, spesso
privi della cittadinanza italiana, le cui particolari esigenze
devono essere tenute in attenta considerazione;
– c) anche il mondo dell’emigrazione risulta
profondamente influenzato da un processo di
globalizzazione che, specie negli ultimi anni, ha fatto
registrare sviluppi impressionanti. Da un lato, gli
straordinari progressi nel settore delle comunicazioni
hanno conferito una ben maggiore concretezza ai progetti
volti a favorire, nei paesi di emigrazione, un costante ed
intenso flusso di informazioni e di rapporti tra le
comunità all’estero e quelle di origine; dall’altro, anche nel
mondo dell’emigrazione si va delineando una chiara
tendenza alla valorizzazione delle identità culturali, come
reazione al rischio di quel progressivo livellamento delle
diverse culture che il processo di globalizzazione
inevitabilmente comporta;
– d) lo stesso processo di globalizzazione, e più ancora
quello di integrazione europea, favoriscono intensi
spostamenti, anche nel medio e nel lungo periodo, di un
gran numero di persone da un paese a un altro; è
giocoforza pertanto confrontarsi con fenomeni migratori
sicuramente di natura diversa rispetto a quelli del passato,
3
ma egualmente meritevoli di attenta considerazione;
– e) la sentenza della Corte costituzionale 27 maggio 1993
n. 251 ha fugato i dubbi residui sulla legittimità di
iniziative regionali a favore degli emigrati sul piano
“sociale e culturale”, negando che spetti ai soli uffici
consolari “ogni azione a tutela dei lavoratori emigrati e
delle loro famiglie”, secondo quanto previsto dalla legge 8
maggio 1985, n. 205;
– f) più di recente, la riforma del Titolo V della
Costituzione, entrata in vigore nel 2001, ha fatto
registrare alcuni sia pur modesti progressi sul piano dei
rapporti internazionali delle Regioni, riconoscendo
nell’art. 117 il potere di queste ultime di “concludere
accordi con Stati e intese con enti territoriali interni ad
altro Stato, nei casi e con le forme disciplinati da leggi
dello Stato”. Si tratta di una riforma che ha riflessi
evidenti anche per quanto attiene al ruolo che gli emigrati
possono svolgere come “ambasciatori” della propria
Regione, grazie a un più stretto rapporto che anche
all’estero può stabilirsi tra gli stessi emigrati e le
istituzioni regionali. Conviene tenere presente a questo
riguardo che con sentenza n. 387 dell’11 ottobre 2005 la
Corte costituzionale ha dichiarato non fondata la
questione di legittimità costituzionale sollevata dal
Governo nei confronti dell’ art. 13 della legge della
Regione Veneto 9 gennaio 2003, n. 2 (“Nuove norme a
favore dei Veneti nel mondo e agevolazioni per il loro
rientro”). Tale articolo prevede che la Regione possa
stipulare accordi con governi esteri al fine di provvedere
all’erogazione di prestazioni socio-sanitarie.
Come è agevole constatare, è ben difficile che la prevista
nuova Conferenza dell’emigrazione possa ignorare
cambiamenti della portata di quelli che, sia pure
sinteticamente, sono stati ora richiamati. Si tratta di
cambiamenti che, di tutta evidenza, dovranno essere
attentamente analizzati e, soprattutto, valutati da una
specifica angolazione, quella dei loro riflessi
sull’emigrazione sarda, oggi. Una particolare attenzione
potrà essere riservata ai seguenti aspetti:
– il problema dell’equilibrio che deve essere trovato tra due
esigenze, particolarmente sentite in una società sempre
più multiculturale: da un lato, l’integrazione dell’emigrato
nel paese di accoglienza e, dall’altro, la conservazione e la
valorizzazione dei suoi legami con la terra d’origine e della
sua identità culturale;
– quale sia l’atteggiamento prevalente degli emigrati nei
confronti dei recenti flussi di immigrazione provenienti in
larga parte dai paesi in via di sviluppo;
- la formulazione di proposte capaci di favorire un più
organico collegamento fra i circoli dei sardi all’estero e le
associazioni degli emigrati di altre regioni italiane, con
particolare riferimento ai Comitati degli Italiani all’Estero
(Comites);
– quale sia il ruolo che le comunità sarde nel mondo
possono svolgere come “ambasciatori” della Sardegna, in
stretto collegamento con una più diffusa ed incisiva
presenza all’estero della Regione, anche a seguito delle
recenti modifiche costituzionali;
– le condizioni richieste perché gli attuali mezzi
d’informazione possano assicurare, attraverso un
adeguato flusso di notizie, quella reciproca conoscenza dei
sardi residenti e dei sardi non residenti che è risultata
finora alquanto insoddisfacente;
– il problema del riconoscimento alla donna di un ruolo nei
gruppi dirigenti dell’emigrazione che le permetta di
assolvere alla sua insostituibile funzione di trasmettitrice
di cultura identitaria, garantendo così continuità al
mondo della nostra emigrazione;
– quale percezione i figli e discendenti degli emigrati sardi
abbiano della Sardegna: se in particolare mostrino
disaffezione riguardo alla vita politica e sociale dell’isola
ovvero si sentano comunque legati alla loro terra
d’origine. Il passaggio del testimone culturale tra le
generazioni non è mai agevole, e spesso, soprattutto in
presenza di culture a forte spinta integrativa, la “deriva”
culturale può causare la dispersione di questo importante
capitale umano;
– il problema della persistenza di una emigrazione
giovanile e la definizione dei legami che questa continua
ad avere con la Sardegna, nonché del rapporto che la
stessa stabilisce con le strutture organizzate
dell’emigrazione.
4
ITALIA (0039)
PIEMONTE-VALLE D’AOSTA
• Circolo “Su Nuraghe” - via Sardegna, 2 - 15100 ALESSANDRIA
tel. 0131/252462 - fax 0131/510503 - [email protected]
• Circolo “Su Nuraghe” - via Galilei, 11 - 13900 BIELLA
tel.-fax 015.34638 - [email protected]
• Circolo “Sa Rundine” - Cascina Pezzata, 3 - 10012 BOLLENGO (TO)
tel. 0125.675974
• Ass. Cult. “Ichnusa” - v.le Madonna dei Fiori, 108 - 12042 BRA (CN)
tel. 0172.426257 - [email protected]
• Circolo “Nivola” - via Briona, 17 - 28845 Domodossola (VB)
tel.-fax 0324.481969 - [email protected]
• Circolo “G. Dessì” - corso Papa Giovanni Paolo II, 31
13100 VERCELLI - [email protected]
• Circolo cult. sardo E. D’Arborea - via Pessina, 3
28053 CASTELLETTO SOPRA TICINO (NO)
tel.-fax 0331/962246 - [email protected]
• Circolo “Cuncordu” - corso Valsesia, 48 - 13045 GATTINARA (VC)
tel. 0163/834693
• Ass. sardi Novara “ S’Archittu” - via della Chiesa, 20 - 28100 GIONZANA
tel.-fax 0321/456953 - [email protected]
• Circolo “Gennargentu” - via 1º Maggio, 70 - 10042 NICHELINO (TO)
tel. 011.6274704 - fax 011.6281842 - [email protected]
• Circolo “Quattro Mori” - frazione Beaume, 26 - 10056 OULX (TO)
tel.-fax 0122.831842 - [email protected]
• Circolo “G. Deledda” - via S. Giuseppe, 52 - 10064 PINEROLO (TO)
tel.-fax 0121.39306 - [email protected]
• Circolo “Su Nuraghe” - p.zza S. Giacomo, 6 - 10045 PIOSSASCO (TO)
tel.-fax 011/9068593 - [email protected]
• Circolo cult. “Quattro Mori” - via Macario, 54 - 10098 RIVOLI (TO)
tel. 011.9593845 - fax 011.9598772 - [email protected]
• Circolo “Ass. Sardi Kinthales” - via Musinè, 5/7 - 10143 TORINO
tel. 011.740227 - fax 011.7776668 - [email protected]
Circolo “Sant’Efisio” - via degli Abeti, 15 - 10156 TORINO
tel.-fax 011/2624655 - [email protected]
LOMBARDIA
• Ass. “Amici della Sardegna” - via Veneto, 1 - 21013 CARDANO AL
CAMPO (VA) - [email protected]
• Ass. “Nazzari” - via Madonna Pellegrina, 64/c2 - 20010 BAREGGIO (MI)
tel.-fax 02.9013131 - cell. 339.6579584 [email protected]
• Circolo “Maria Carta” - via Moroni, 105 - 24100 BERGAMO
tel. 035.240376 - [email protected]
• Circolo cult. Sardo - via Berardo Maggi, 47/C - 25124 BRESCIA
tel.-fax 030.2426581 - [email protected]
• Circolo “Raimondo Piras” - via Marconi, 6 - 20040 CARNATE (MI)
tel.-fax 039.674537 - [email protected]
• Circolo “Domo Nostra” - via Kuliscioff - 20090 CESANO BOSCONE (MI)
tel.-fax 02.48602677 - [email protected]
• A.M.I.S.-Emilio Lussu - via Cornaggia, 37
20092 CINISELLO BALSAMO (MI)
tel. 02.66048257 - fax 02.66048379 - [email protected]
• Circolo “Sardegna” - via Isonzo, 30 - 22100 COMO
tel.-fax 031/506269 - [email protected]
• Circolo “Sa Domu Sarda” - via Naz. Sauro, 16a - 26100 CREMONA
tel. e fax 0372.431794 - [email protected]
• Ass. “Sebastiano Satta” - via Pascoli, 3 - 21013 GALLARATE (VA)
tel. 0331.779176 - fax 0331.779006 - [email protected]
• Ass. cult. Amsicora - via B. Buozzi, 7 - 23900 LECCO
tel. 0341.361314 - fax 0341.350248 - [email protected]
• Circolo “Grazia Deledda” - via Oberdan, 7/A - 20013 MAGENTA (MI)
tel.-fax 02.9790958 - [email protected]
• Circolo “G. Angioy” - piazza Borasio, 10 - 21030 MARCHIROLO (VA)
tel.-fax 0332.722548 - [email protected]
• Centro soc. cult. dei Sardi - via Foscolo, 3 - 20121 MILANO
tel. 02.8690220 - fax 02.72023563 - [email protected]
• Circolo “Su Nuraghe” - via A. Righi, 4 - 20015 PARABIAGO (MI)
tel.-fax 0331.551946 - [email protected]
• Circolo “Logudoro” - via Santo Spirito, 4a - 27100 PAVIA
tel. 0382/470209 - fax 0382.460759 - [email protected]
• Circolo “Nuova Sardegna” - via don Sturzo
20068 PESCHIERA BORROMEO (MI)
tel.-fax 02.5471053
• Circolo “G. Deledda” - via Roma, 91 - 21047 SARONNO (VA)
tel. 02.9607598 - fax 02.9626437 - [email protected]
• Circolo “S’Emigradu” - via Lario, 15 - 27029 VIGEVANO (PV)
tel.-fax 0381.329387 - [email protected]
• Circolo “Sardegna” - via Murri, 16 - 20059 VIMERCATE (MI)
tel. 338.9504767 - fax 039.6042699 - [email protected]
Filiali: via Arosio, 6 - 20052 MONZA; via Massironi, 11
20029 CONCOREZZO
• Centro soc. “La Quercia” - via Fiume, 22 - 20090 VIMODRONE (MI)
tel. 02.2650408 - fax 02.2650412 - [email protected]
LIGURIA
• Circolo “Sarda Tellus” - via N. Daste, 5r/f - 16149 GENOVA
tel.-fax 010.6429254 - [email protected]
• Circolo cult. “Grazia Deledda” - stradone D’Oria, 102 - 19125 LA SPEZIA
tel. 0187.525384 - [email protected]
• Circolo “Il Nuraghe” - via Nino Oxilia, 16 - 17100 SAVONA
tel. 019.814877 - fax 019.8428074 - il [email protected]
• Circolo “G. Deledda” - via Hanbury, 6/f - 18039 VENTIMIGLIA
tel.-fax 0184.231386 - [email protected]
EMILIA ROMAGNA
• Circolo “Sardegna - via Stalingrado, 81 - 40128 BOLOGNA
tel. 051.327800 - fax 051.237800 - [email protected]
• Circolo “Nuraghe” - via Gramsci, 32 - 41042 FIORANO (MO)
tel.-fax 0536/830965 - [email protected]
• Circolo “Grazia Deledda” - via Baganzola, 7 - 43100 PARMA
tel. 0521.941053 - fax 0521.941059 - [email protected]
• Gremio Sardo “E. Tola” - via Guastrafredda, 59 - 29100 PIACENZA
tel. 0523/315000 - [email protected]
VENETO
• Circolo “Sardi nel Bellunese” - via S. Francesco, 37 - 32100 BELLUNO
tel.-fax 0437.932514 - [email protected]
• Circolo “G. Becciu” - calle Ponte S. Andrea, 780 - 30015 CHIOGGIA (VE)
tel.-fax 041.492539
• Circolo culturale “Ichnusa” - via Bellini, 8/10 - 30171 VENEZIA
tel.-fax 041.970112 - [email protected]
• Circolo “Eleonora D’Arborea” - via Cernaia, 1bis - 35141 PADOVA
tel.-fax 049.8724425 - [email protected]
• Circolo “Sardegna Nostra” - via Marchi, 32
36060 ROMANO D’EZZELINO (VI) - tel. 0424.512782
Circoli e Federazioni
• Ass. “Amicizia sarda nella marca trevigiana” - 31100 TREVISO
via Bernardi, 14 - tel.-fax 0422.210131 - [email protected]
• Ass. “S. Satta” - vicolo Campo Fiore, 2/A - 37129 VERONA
tel. 045.596014 - fax 045.597583 - [email protected]
• Ass. Cult. “Grazia Deledda” - via della Pace, 51 - 36100 VICENZA
tel.-fax 0444.584034 - [email protected]
TRENTINO-ALTO ADIGE
• Circolo “Giuseppe Dessì” - via De Gasperi, 27 - 38100 TRENTO
tel.-fax 0461.921662 - [email protected]
• Circolo “Eleonora d’Arborea” - via Palermo, 87 - 39100 BOLZANO
tel.-fax 0471.501399 - [email protected]
• Circolo cult. “Maria Carta” - via Perosi, 2b - 38068 ROVERETO
tel.-fax 0464-490148 - [email protected]
FRIULI VENEZIA GIULIA
• Ass. sardi in Friuli - Riviera del Pordenone, 14 - 33170 PORDENONE
tel.-fax 0434.522776 - [email protected]
• Ass. sardi in Friuli Ven. Giulia - corso Verdi, 13 - 34170 GORIZIA
tel.-fax 0481.33725
• Ass. sardi Friuli - via Ermacora, 10 - 33028 TOLMEZZO (UD)
tel.-fax 0433.44938 - [email protected]
• Ass. sardi Friuli Ven. Giulia - via di Torrebianca, 41 - 34122 TRIESTE
tel.-fax 040.662012
• Ass. sardi Friuli Ven. Giulia - via delle Scuole, 13 - 33100 UDINE
tel.-fax 0432.402909
TOSCANA
• Circolo “Ass. Sardi in Toscana” - p.zza S. Croce, 19 - 50122 FIRENZE
tel. 055.240549 - fax 055.242006 - [email protected]
• Circolo “Sandalia” - Bastione “Cavallerizza” - 58100 GROSSETO
tel.-fax 0564.28851
• Ass. “Quattro Mori” - piazza Anita Garibaldi, 2 - 57126 LIVORNO
tel.-fax 0586.812588 - [email protected]
• Ass. cult. “G. Deledda” - p.zza San Francesco, 3 - 56127 PISA
tel. 050.543522 - [email protected]
• Circolo “Peppino Mereu” - via Roma, 56, c/o Corte dei Miracoli
53100 SIENA - tel.-fax 0577.48596 - [email protected]
• Ass. cult. “Bruno Cucca” - via Ninci, ex cinema Moderno - 57037
Portoferraio - Isola d’Elba
LAZIO
• Ass. “Sarda Domus” - via N. Bixio, 13 - 00053 CIVITAVECCHIA
tel.-fax 0766.22859 - [email protected]
• Circolo “4 Mori” - via Baleari, 85-87 - 00121 ROMA
tel.-fax 06.5691369 - [email protected]
• A.C.R.A.S.E. - via Rivisondoli, 11 - 00156 ROMA
tel.-fax 06.4071450 - e-mail: [email protected]
• Ass. dei sardi “Il Gremio” - via Aldrovandi, 16 - 00187 ROMA
tel.-fax 06.36000208 - [email protected]
UMBRIA
• Circolo “Sardegna” - via Bologna, 34 - 06078 PONTE VALLECEPPI (PG)
ABRUZZO
• Circolo sardi d'Abruzzo “Shardana” - via S. Marco, 31 - 65129
PESCARA
tel. 085.4326929 - fax 085.4309341 - info@[email protected]
BELGIO (0032)
• Gremiu sardu “Martinu Mastinu El-Tano” - 1040 BRUXELLES
• Associazione Sardi del Borinage - 7301 BOUSSU-HORNU
Rue An-dré Demot, 101 - tel.-fax 065.777158 [email protected]
• Circolo “Quattro Mori” - Rue des Charbonnages, 251
6200 CHATELINEAU - tel. 071.402209 - fax 071.402210
[email protected]
• Ass. “Su Nuraghe” - Av. du Champ de Bataille, 428 - 7012 FLÉNU-MONS
tel. 065.885830 - fax 065.884055 - [email protected]
• Circolo “Grazia Deledda” - Noordlaan, 133 - 3600 GENK
tel. 089.355886 - fax 089.304053 - [email protected]
• Circolo “Eleonora d’Arborea” - Chaussee Paul Houtart, 295
7110 HOUDENG-GOEGNIES - tel. 064.213565 - fax 064.281228
[email protected]
• Ass. “La Sardegna all’estero” - Quai Godefroid Kurth, 90
4000 LIEGI - tel. 042.275278 - fax 042.274304
e-mail: [email protected]
GERMANIA (0049)
• C. S. “Quattro Mori” - Mauerberg Str., 29 - 86152 AUGSBURG
tel. 0821.519435 -fax 0821.514028
• C.S. di Berlino - Husemannstrasse 28 - 10435 BERLIN
tel.-fax 030.34356635 - [email protected]
• C.S. “Maria Carta“ Rhein-Main e V.
65933 FRANKFURT/M - Hartmannweiler, Str. 67
tel. 069.38030327/2 - fax 069.38030329 - [email protected]
• C. S. “Su Nuraghe” - Strese-man Str., 374 - 22761 HAMBURG
tel. 040.895329-895343 - fax 040.8997703
[email protected]
• C. S. “Su Gennargentu” - Innsbrukerstrasse, 7 - 74072 HEILBRONN
tel.-fax 07131.171964 - [email protected]
• C. S. “Sa Domu Sarda” - Garten Str., 72 - 76135 KARLSRUHE
tel. 0721.8302680 - fax 0721.8302681 - [email protected]
• C. S. “Speranza sarda” - Mainau Str., 14 - 51063 KÖLN
tel. 0221.613421 - fax 0221.616837 - [email protected]
• C. S. “I Nuraghi” - Halberg Str., 54 - 67061 LUDWIGSHAFEN
tel. 0621.582889 - fax 0621.5296156 - [email protected]
• C. “E. D’Arborea” - Lürriperstr. 176 - 41065 MÖNCHENGLANDBACH
tel. 02161.4075333 - fax 02161.4076073 - [email protected]
• Centro cult. “Sard’Europa” - Bismarck Str., 18 - 47443 MOERS
tel. 02841.507352 - fax 02841.518169
• C. S. “Su Gennargentu” - Fürstenrieder Str., 147 - 80686 MÜNCHEN
tel. 089.35799767 - fax 089.35799768
• C. S. “S’unidade Sarda” - Klingenhofstr., 50a - 90411 NÜRNBERG
tel. 0911.397354 - fax 0911.3780353 - [email protected]
• C. S. “Rinasci-ta” - Mülheimer Str., 38 - 46049 OBERHAUSEN
tel. 0208.874045 - fax 0208.889773 - [email protected]
• C. S. “Su Nuraghe” - Wiesbadener Str., 12 - 70372 STUTTGART
tel. 0711.563783 - fax 0711.41148666 - [email protected]
• C. S. “Grazia Deledda” - Die-sel Str., 23 - 38402 WOLFSBURG
tel. 5361.54407 - fax 5361.52018
[email protected]
Aprile 2008
FRANCIA (0033)
ARGENTINA (005411)
• Circolo “Su Nuraghe” - 7, Rue Comte Bacciochi - 20000 AJACCIO
tel. 04.95221531 - fax 04.95213989 e-mail: [email protected]
• Circolo “Su Nuraghe” - Ecole Chateaubriand, B.P. 22
57460 BEHREN-LES-FORBACH - tel.-fax 03.87873067
• Circolo Sardo “Su Tirsu” - 94, Rue de Belfort - 25000 BESANÇON
tel. 0381.883130 - fax 0381.471518 - [email protected]
• Ass. Famiglie Sarde di Douai - Av. des Potiers - 59500 DOUAI
tel. 0327.930212 fax 0327.886503 - [email protected]
• Circolo “Grazia Deledda” - 1, Rue de Touraine - 57290 FAMECK
tel. 0382.572437 - fax 0382.525871
• Circolo “Su Nuraghe” - 15, Rue Molière - 57450 FARÉBERSVILLER
tel. 0387.891132 - fax 0387.908512 - [email protected]
• Circolo “Gennargentu” - 6, Rue Usson du Poitou
57730 FOLSCHVILLER BP 18 - tel. 0387.923809
• Ass. “Sardinia” - 8, Place Edmond Arnaud - 38100 GRENOBLE
tel. 0476.849202 - fax 0476.849203 - [email protected]
• Circolo “Ortobene” - 94, Rue Marechel Foch - 71200 LE CREUSOT
tel.-fax 03.85808213 (03.85555022)
[email protected]
• Circolo Sardo “Grazia Deledda” - 46, Rue de la Madelaine - 69007 LIONE
tel. 0472.718004 - fax 0472.718320 - [email protected]
• Circolo “Città di Cagliari” - 5, Rue des Ponts
57300 MONDELANGE - tel. 0387.711529 - fax 0387.719532
[email protected]
• Circolo “Domo-sarda” - 168, Rue Raymond Losserand
75014 PARIS - tel. 01.45436212 - fax 01.45431860
• Circolo “Città di Nora” - 12, Rue du Rivage - 08200 SEDAN
tel. 0324.290176 - fax 0324.220893 - [email protected]
• Circolo “Maison des Associations” - 1 a, Place des Orphelins
67000 STRASBOURG - Tel e fax 0388.370335
• Circolo “Gennargentu” - 3bis/A, Rue Du Jura - 74100 VILLE-LA-GRAND
tel. 04.50955719 - fax 04.50958764 - [email protected]
• Ass. “Ajò” - Maison des associations - chemin des Tartugues
13800 ISTRES - tel. 442559669 - [email protected]
• Ass. “Sardi Uniti” - Mendez de Andes, 884 - 1405 BUENOS AIRES
tel. 011.44318376 - fax 011.44331412 - [email protected]
• Circolo “G. Deledda” - Calle España, 3776 - 7600 MAR DEL PLATA
tel.-fax 0223.4746931 - [email protected]
• “Asociacion Circulo Sardo del Nord Ovest Argentina”
4000 S. M. DE TUCUMAN - Crisostomo Al-varez, 1236
tel. 0381.4247727 - fax 0381.4249021 - [email protected]
• Asociacion Italiana “Sardegna” - Bartolomeo Mitre 548 - Paso del Rey
1744 Ciudad de MORENO - tel. e fax 0237.48447658
[email protected]
• Circolo “A. Segni” - Diagonal 73, 1555 - 1900 LA PLATA (BUENOS
AIRES) - tel.-fax 0221.4221542 - [email protected]
• Centro Unione Regionale Sarda - Calle 21
7607 CITA DI MIRAMAR (BUENOS AIRES)
tel.-fax 0223.4809213 - [email protected]
• Ass. “Famiglia Sar-da” - Stephenson 75 - 2000 ROSARIO (SANTA FE’)
tel.-fax 0341.3495335 - [email protected]
• Ass. di Cordoba - Suipacha 1229 - Barrio Pueyrredón - 5000 CORDOBA
tel.-fax 0351.4762275 - [email protected]
• Circolo “Radici Sarde” - Belgramo 124 - 1642 SAN ISIDRO
(BUENOS AIRES) - tel.-fax 47423480 - [email protected]
INGHILTERRA (0044)
• Ass. “Sardegna 2000” - Safestore-Room 2007 5-10 Eastman Road
W3 7YG LONDON - tel. 079-41282333 - fax 01245450994
[email protected]
SVIZZERA (0041)
• Circolo “Amsicora” - Oberdorfstrasse, 11 - 5242 BIRR CH
tel. 0041.56.444.11.12 - tel. e fax 0041.56.444.11.07
[email protected]
• Circolo “Forza Paris” - Kagiswilerstrasse, 47 - 6060 SARNEN (LUCERNA)
tel.-fax 041.6611187 - [email protected]
• Circolo “E. d’Arborea” - Clarastrasse, 48 - 4058 BASILEA
tel.-fax 061.6810096 - [email protected]
• Circolo culturale “Coghinas” - via S. Gottardo - 6743 BODIO (TI)
tel.-fax 091.8642288 - www.circolo-sardo-coghinas.ch
• Ass. Circolo Ginevra - Rue Pictet De Bock, 7 - 1205 GINEVRA
tel. 022.8001644 - fax 022.8001648 - [email protected]
• Circolo “Sebastiano Satta” - Sulzstrasse, 25 - 9403 GOLDACH
tel. 071.8417398 - fax 071.8419038 - [email protected]
• Circolo “Nuraghe” - Avenue De Morges, 44 - 1004 LAUSANNE
tel. 021.6240436 - fax 021.6263230 [email protected]
• Circolo “Sa Berrita” - p.zza Molino Nuovo, 3 - 6904 LUGANO
tel. 091.9233743 - fax 091.9233752 - [email protected]
• Circolo “Efisio Racis” - Wydäckerring, 148 - 8047 ZURIGO
tel. 01.2416216 - fax 01.2416215 - [email protected]
OLANDA (0031)
• C. “Amici Mediterranei” - Wichard van Pontlaan, 14 - 6824 GM ARNHEM
tel. 026.4431921 - fax 026.3703526 - [email protected]
• Circolo “S’Argiola” - Zoutmansstraat, 23 R - 2518 GL DEN HAAG
tel. 070.3642343 - fax 070.3569838 - [email protected]
• Circolo “Eleonora d’Arborea” - Dennenweg, 154
7545 WL ENSCHEDE - tel. 053.4333714 - fax 053.4307996
• Circolo “Sardegna” - Prof. Mullerstraat, 56 - 6224 BE MAASTRICHT
tel. 043/3634050 - fax 043/3623081
[email protected]
• Circolo “Su Gennargentu” - Beersdalweg, 110/a - 6401 SC HEERLEN
tel. 045/5721651
• Circolo Sardo “Su Nuraghe” - Bachstraat, 49 - 6137 RX SITTARD
tel. 046.4521930 - fax 046.4518170 - [email protected]
SPAGNA (0034)
• Ass. “S. Salvador d’Horta” - Calle Muntanya, 50 - 08025 BARCELONA
tel. 093/4358981 - fax 093/3479602 [email protected]
• Circolo “Ichnusa” - Ap.do De Correos, 7275 - 28080 MADRID
tel. 060.6676485 - [email protected]
AUSTRIA (0043)
• Assoc. “Saint Remy” - Joseph Platz, 6 - Palais Palffy - 1010 WIEN
BULGARIA (00359)
• Circolo “Sardica” - 113, Evlogi Georgiev Blvd. - 1504 SOFIA
tel. 888637703 - fax 29431397 - [email protected]
AUSTRALIA (0061)
• Circolo Sardinian Cultural Association (VIC.) INC.
c/o Assisi Centre 2nd Floor 230 Rosanna Road - 3084 ROSANNA VIC
tel. 03/94396376 - fax 03.94313235
[email protected]
• Ass. Sarda di Sydney - Suite 1-2/4 Melton Street - 2144 AUBURN - NSW
tel.-fax 02.97294277 - [email protected]
• Queensland Sardinian Culture Club “U. Usai”
26 Gray St. - P.O. Box 131 - 4005 NEW FARM, QLD - tel. - fax 07.33582263
[email protected]
• Ass. del Queensland Inc. - 48 b Ainsdale Str. P.O. Box 2252
4032 CHERMSIDE WEST - BRISBANE QLD
tel.-fax 073.8628303 - [email protected]
BRASILE (0055)
• Circolo Em. Sardi Su Nuraghe - Rua Marechal Deodoro, 150
09541-300 SâO CA-ETANO DO SUL (SAO PAULO)
tel.-fax 011.42243322 - [email protected]
• Circolo “Gennargentu” - Avenida Herval 668, 1º andar
87100-010 MARINGÀ PARANÀ - tel.-fax 044.2267787 [email protected]
• Circolo “Deledda” - Av. Princesa Isabel, 323/409
22011-010 COPACABANA-RIO DE JANEIRO
tel.-fax 021.22759605 - [email protected]
• Circolo “Giuseppe Dessì” SP - Av. Sâo Luiz, 50
Edificio Italia 2º piano - Cep. 01046.926 SAN PAOLO - S.P.
tel. 011.3288.96.94 - fax 011.3288.48.45 - [email protected]
• Circolo “Gramsci” SP - Rua de Faria, 192 ed. Sao Lourenco 192 Apt. 403
41910-300 RIO VERMELHO - SALVADOR BAHIA
CANADA (001)
• “Associaz. Sardi Quebec” - 7114 Boulevard St Lauren.
QUE- H2S 3E2 MONTREAL QUEBEC
tel.-fax 0514/4950052 - [email protected]
• “Club Sardegna del Niagara” - 17, Gale Crescent
L2R 3K8 St. Catharines, ONTARIO
tel. 0905.9848922 - fax 9846221 - [email protected]
• “Sardegna Unita” - TORONTO, ONTARIO
Circolo “Sardegna Vancouver” - VANCOUVER B.C.
• “Circolo Sardo di Sarnia” - 2-565 Murphy Road
SARNIA ONTARIO N7T 7H2 - tel. 519.332.5400
fax 519.332.6092 - [email protected]
PERÙ (00511)
• Asociación Sarda del Perù “Ulisse Usai” -Jr. Chiclayo 452 Of. H
MIRA-FLORES (LIMA) - tel. - fax 444-6014 - [email protected]
MESSICO (0052)
• Circolo di Città del Messico - Pino 32 Col. Florida, Del. Alvaro Obregon
01030 Mexico, D.F., MEXICO - tel. 55 5661 1050 - fax 55 5661 1217
[email protected]
USA (001)
“Circolo Shardana” - 358 Thomas Avebue - 07071 LYNDHURST, NJ 07071
[email protected]
FEDERAZIONI
• ITALIA - via Daverio, 7
20122 MILANO - tel.-fax 02/54121891
• BELGIO - Rue André Demot, 101 - 7301 BOUSSU-HORNU
tel.-fax 065.777158 - [email protected] 68,
Segreteria fax 0032.65884055 - [email protected]
• FRANCIA - 7, Rue Comte Bacciochi - 20000 AJACCIO
tel. 0033.495213989 - fax 0033495221531 - [email protected]
• GERMANIA - Mülheimer Str. 38
46049 OBERHAUSEN - tel. 0049.208.874045
fax 0049.208.889773 - [email protected]
• OLANDA - Wichard van Pontlaan, 14 - 6824 GM ARNHEM
tel. 0031.26-4431921 - fax 0031/26/3703526 - [email protected]
• SVIZZERA - Avenue De Morges, 44 - 1004 LAUSANNE
tel. 021.6240436 - fax 021.6263230
[email protected]
• ARGENTINA - Mendez de Andes, 884 - 1405 BUENOS AIRES
tel.-fax 0054.11-4331412 - [email protected]
ASSOCIAZIONI TUTELA
• Federazione Associazioni Emigrati Sardegna “F.A.E.S.”
09131 CAGLIARI - via Ariosto, 24
tel. 070.4522197 - fax 070.44061 - [email protected]
• “A.C.L.I.” - viale Marconi, 4
tel. 070.401144-494351 - fax 401113
09131 CAGLIARI - [email protected]
• “C.R.A.I.E.S. - U.N.A.I.E-.” - via S. Giovanni, 410
09127 CAGLIARI - tel.-fax 070.4912-03
e-mail: [email protected]
• “A.I.T.E.F.” - via XX Settembre, 25
09125 CAGLIARI - tel. 070.652230 - fax 070.651432
• A.T.M. “Emilio Lussu” - via Ariosto, 24 - tel. 070.494243
09131 CAGLIARI - fax 070.4521765
e-mail: [email protected]
• Associazione di tutela A.N.F.E. - via Roma, 93
09124 CAGLIARI - tel. 070.666353 - fax 070.666355
• Associazione di tutela “F.I.L.E.F-.” - via dei Colombi, 1
09126 CAGLIARI - tel. 070.3013-81 - fax 070.302548
[email protected]
• Istit. Autonomo Sardo “Fernando Santi” - via Ariosto, 24
09129 CAGLIARI - tel. 070.44061 - fax 070.4522197
[email protected]
IL
MESSAGGERO
SARDO
Il bentornato dei lettori
Caro Messaggero,
ho appena visto che siete tornati. Mio padre Giuseppe
aveva ormai sinceramente perduto le speranze, e invece,
rieccovi, per fortuna. Non vi nascondo che mi sono
emozionato nel rivedervi, e vedere che a volte qualcosa
che funziona continua a funzionare, nonostante le
difficoltà. Vi facciamo un enorme “in bocca al lupo”,
buon lavoro e... grazie.
Bachisio Pilu - viale Partenope 16 - Roma
Caro Pilu,
grazie per l’augurio, speriamo di essere sempre
all’altezza delle aspettative dei lettori.
L’erba miracolosa
Caro Messaggero Sardo,
sono tanto contento di rileggere le nostre notizie sarde.
Anche io vi mando mie notizie. Circa 15 anni fa mi era
comparso sotto l’occhio sinistro un grosso foruncolo che
disturbava anche la vista. Mi ero rivolto per le cure ad
alcuni specialisti i quali mi avevano consigliato un
intervento chirurgico. Io non ero convinto e non l’ho
fatto. Un giorno, passeggiando in un mio terreno, notai
una piantina che lasciava andare delle gocce per terra,
presi quel liquido e l’applicai per due volte al giorno e per
tre giorni sul foruncolo. Al terzo giorno era sparito. Così
facendo ho evitato dolori per me e spese per la USL.
Ora non posso più accedere a quel terreno a causa che
un vicino di confine. Anche lui ha il passaggio ha
piazzato un cancello in ferro nel terreno intestato alla
sorella ora deceduta. Mi sono rivolto alle autorità
competenti ma per tre volte mi hanno dato torto, senza
però indicarmi dove passare per accedere al mio terreno
del quale vi allego il disegno. Perciò non posso più
produrre quel tipo di medicamento. Un saluto fraterno a
tutti.
Salvatore Zuncheddu, Via Oslo, 6 - Cagliari
Caro Zuncheddu,
complimenti per la sua scoperta. Ha mai fatto
esaminare quell’erba da un esperto di botanica? Forse
contiene prinicpi attivi importanti per la cura di certe
patologie. Se abbiamo ben capito non può più preparare
quel medicamento perché non le viene riconosciuta la
servitù di passaggio per accedere al suo terreno. Siamo
certi che con un po’ di buona volontà il problema si può
risolvere. Altrimenti le suggeriamo di rivolgersi al
Giudice di Pace. Non ha bisogno di avvocati e di spese
La posta dei lettori
legami per far valere le sue ragioni. Altrimenti non le
resta che cercare quell’erba in altri terreni.
Un soffio di primavera sarda
Caro Messaggero Sardo,
anche se qui in Olanda sta facendo ancora inverno, oggi
l’arrivo del “Giornalino” a portato nella nostra casa un
soffio di primavera sarda.
Vi mando i più calorosi saluti e un augurio di buon
lavoro. Saludus a tottu i sardus.
Salvatore Diana - Nieuwenhagen - Olanda
Rifiuti campani e solidarietà
Caro Messaggero,
innanzitutto desidero ringraziarvi per aver ripreso l’invio
del “nostro “ giornale ma nel contempo e nonostante sia
trascorso più di un anno dall’ultimo numero ricevuto,
devo far presente che: il lupo perde il pelo ma non il vizio.
Mi spiego meglio. Voi non sapete essere obiettivi, tendenti
a sinistra eravate e ancora lo siete. Mi “rispiego” meglio
per la seconda volta. Il presidente della Regione
Sardegna, non ha manifestato la solidarietà dei Sardi nel
ricevere la “monnezza” napoletana, ma bensì ha
manifestato la “sua” solidarietà verso un governo
sinistrorso (altroché squadrismo fascista!)
È questo che dovevate scrivere, non “solidarietà dei
sardi”.
5
carico di una nave sono bastate poche ore di lavoro al
Tecnocasic. Di navi ne sono arrivate un paio e – dopo le
clamorose proteste per la prima – nessuno se ne è più
accorto. Dal fine gennaio non se ne è vista neppure una.
La Sardegna non è stata ricoperta di rifiuti come è stato
fatto balenare. Era un’occasione buona per fare bella
figura alla Sardegna e ai sardi (non solo a Soru) ma è
stata sprecata.
Il buon senso non è né di sinistra né di destra. Noi ci
sforziamo di vedere le cose come stanno senza
schierarci in modo preconcetto. A volte veniamo
criticati da una parte a volte dall’altra. Può darsi che
sbagliamo, ma cerchiamo di fare solo il nostro dovere
nel rispetto dei lettori, che hanno idee politiche diverse
ma hanno diritto di conoscere i fatti per poi giudicare.
Continui a seguirci e a criticarci, ma si sforzi di non
dividere il mondo in schieramenti.
Saluti da Leiden
Caro Messaggero sardo,
oggi pomeriggio alle 2,30 è passata la posta. Mi è
sembrato un sogno... invece era lui il giornale della
nostra Sardegna. Un bel regalo, proprio oggi che cade il
40° anniversario del mio arrivo a Leiden, in Olanda.
Sono nato a Settimo San Pietro e ho la residenza a
Tortolì. Dal 2000 sono pensionato e sono domiciliato a
Leiden. Vi ringrazio, siete in gamba. Saludusu.
Benito Angelo Puliga - Leiden - Olanda
Giovanni Garbi Rilio - [email protected]
Caro Garbi Rilio,
il presidente della Regione, chiunque sia, essendo stato
democraticamente eletto, quando compie una scelta
politica rappresenta tutti i sardi. Le sue scelte ricadono
sotto la sua responsabilità e ne rende conto agli
elettori. L’espressione “squadrismo fascista” usata
nell’articolo si riferisce – e il testo lo spiega bene –
all’assalto alla casa privata del presidente Soru. Un
fatto, spero non le sfugga, di inaudita gravità. In
politica si possono non condividere le idee degli
avversari, contrastarle con energia, ma non si può
usare la violenza. Per sua informazione in Sardegna c’è
un solo precedente in tal senso: l’assalto fascista a
Emilio Lussu nella sua abitazione di piazza Martiri.
Nessuno contesta che la scelta del presidente Soru
potesse essere non condivisa e criticata. Ma, dati alla
mano, non può sfuggirle che sia stata montata una
campagna sui rifiuti della Campania, come è
facilmente dimostrabile con i dati: per smaltire il
Cerca il cugino in Australia
Caro Messaggero,
visitando il sito ho visto che spedite copie anche in
Australia. Io ho un cugino, da parte di mia madre,
emigrato in quel paese, del quale non ho più notizie.
Potete rintracciarlo? Si chiama Antonio Loi, figlio di
Serafino Loi e di Agnese Laconi che è nata a Esterzili il
18-1-1900 ed morta sempre ad Esterzili il 21-11-1926. Mi
piacerebbe mettermi in contatto con lui. Mia madre
Emma Laconi, è sua cugina, dato che sua madre Agnese
era sorella di mio nonno materno Giuseppino Laconi. Un
grazie immenso. Aspetto notizie.
Enzo Mureddu - Via Bene n. 19 - Boves (CN)
Caro Mureddu,
pubblichiamo la sua lettera nella speranza che qualche
nostro lettore possa darle le informazioni che le
permettano di mettersi in contatto con suo cugino.
Soddisfazione per l’arrivo del giornale
Le origini dei cognomi
Per poter rispondere alle domande sull’origine dei cognomi, tra le altre fonti, attingiamo anche dai tre volumi
del prof. Massimo Pittau, “Dizionario dei Cognomi di Sardegna”, Cagliari 2006, editrice “L’Unione Sarda” (www.pittau.it)
PORRU - MURGIA - OLIANAS
Caro Messaggero,
vorrei anch’io conoscere l’origine del mio cognome
e se fosse possibile anche quello dei miei nonni
Murgia ed Olianas.
Porru Cristina - Via Gaverina, 84 - Roma
Cara Porru,
il suo cognome frequentemente riscontrabile in un
ipotetico triangolo compreso tra Oristano, Nuoro
ed Isili, avrebbe origine, come gran parte dei
cognomi sardi, dalla lingua latina. Considerando
infatti porrum come paradigma iniziale, arriviamo
al sostantivo porru, che potrebbe essere usato sia
come “verruca”, oppure, indicare il porro come
verdura. Si riscontra frequentemente negli antichi
scritti sardi.
Murgia, che come cognome si ritrova nelle stesse
zone dove è presente Porru, potrebbe essere in
rapporto al sostantivo omonimo indicante la
“salamoia”, ad origine latina come muria.
Potrebbe anche essere riferito al solito villaggio,
stavolta non sardo ma in terra pugliese vicino a
Bari, ormai scomparso, ma documentato negli
scritti sardi, indicando individuo originario da
quel luogo.
Olianas, ha come rappresentazione più evidente la
zona che da Nuoro si estende verso l’Ogliastra,
Lanusei, Elini ed Ussassai, fino ad arrivare a
Siniscola. La s finale indica plurale di famiglia, e
le origini potrebbero essere dal nome proprio
Giuliana, a sua volta ascrivibile al latino
ecclesiastico Iuliana; oppure avere origine dal
paese di Oliena, localmente Oliana, ad indicare
individuo da li originario, oppure, come da
qualche testo sardo riportato, dal cognomen latino
Olian(us).
OPPES
Caro Messaggero,
sono figlia di emigrante e sto effettuando ricerche
sul significato e l’origine del mio cognome.
Purtroppo non ho avuto la fortuna di trovare
nessun’informazione al merito.
Puoi aiutarmi tu?
Oppes Valentina - Via Gressoney, 36 - Torino
Cara Oppes,
il suo cognome riscontrabile prevalentemente nella
fascia occidentale dell’isola, da Cagliari, Iglesias,
Oristano, Sassari, è incluso in quei cognomi, non
infrequenti, rapportabili al periodo di dominazione
spagnola. Potrebbe infatti avere origine dallo
spagnolo Lopes, che significa (figlio) di Lupo.
Caro Messaggero,
finalmente ti rileggo. Sono felicissimo di poter essere
ancora al corrente delle notizie della Sardegna e non
solo. Vi ringrazio per tutte le informazioni che apprendo
sia dal sito, abbastanza nuovo per me, sia dal giornale
che ho appena ricevuto. Solo a sentirlo nelle mani mi ha
dato un certo conforto, abituato come ero ad averlo
regolarmente da tantissimi anni. Continuate sempre con
lo stesso fervore nell’informarci di tutto quello che, nel
male, ma soprattutto nel bene accade in Sardegna. Mia
moglie che è francese legge come me il Messaggero, e
spesso traduce parte degli articoli che parlano
dell’inquinamento, e li spedisce alla sorella in Corsica la
quale fa parte di un’associazione antinucleare, e si è
recata spesso in Sardegna per dimostrazioni
ambientaliste. Vi prego di scusarmi per gli errori ma
sono in Francia da 44 anni e non scrivo che raramente
in italiano avendo una buona segretaria. Tanti auguri
per la ripresa del “nostro” Messaggero. Continuate con
la vostra bravura ad alleviare i nostri ricordi nostalgici
della spensierata giovinezza. Vi prego di ricevere i più
cordiali saluti.
Filippo Mura, Route des grands jardins 501 84300 Taillades - Francia
Caro Mura,
la ringraziamo per gli apprezzamenti che ha rivolto al
nostro lavoro, che ci ripagano dell’impegno che
dedichiamo al giornale per renderlo sempre più uno
strumento di informazione di ciò che, nel bene e nel
male, accade in Sardegna. Per trasmettere ai tanti sardi
sparsi nel mondo, che continuano ad amare la loro
terra, un’immagine reale dell’Isola che pur tra
difficoltà sta cambiando.
Primo Piano
6
Aprile 2008
ELEZIONI POLITICHE 2008
Il Partito della Libertà
conquista Camera e Senato
La coalizione guidata da Silvio Berlusconi si è imposta con largo margine
Non riesce la rimonta del Partito Democratico - Successo della Lega di Bossi
Tiene l’Udc di Casini - Scompaiono dal Parlamento i partiti della Sinistra radicale,
i Socialisti e la Destra - Anche in Sardegna prevale il Centrodestra
e elezioni politiche dell’aprile 2008 hanno avuto
un esito che non ha precedenti cancellando dal
Parlamento tutte le forze politiche intermedie e
minori e lasciando sulla scena solo un pugno
di soggetti. Ha vinto il Popolo delle Libertà,
la formazione politica guidata da Silvio
Berlusconi, che tornerà a guidare il governo
del Paese per la terza volta. È composta
da Forza Italia, Alleanza Nazionale, ex esponenti
dell’Udc e di piccole formazioni di destra. Era
un successo atteso e previsto. Un contributo
importante al successo è venuto dalla Lega di
Bossi che ha ottenuto un risultato clamoroso
e inatteso(almeno nelle dimensioni).
Il Partito Democratico guidato da Walter Veltroni
non è riuscito nella rimonta. Ha corso da solo
e ha ottenuto un risultato numericamente
non disprezzabile, ma non è riuscito a colmare
il gap con il PdL.
Soddisfacente il risultato conseguito dal suo
alleato, l’Italia dei valori di Di Pietro.
Anche l’Unione di Centro di Pier Ferdinando
Casini è riuscita a superare le quote di
sbarramento e sarà rappresentata sia alla Camera
che al Senato.
I grandi sconfitti di questa tornata elettorale sono
i partiti minori di sinistra e di destra. Sono stati
spazzati via Rifondazione Comunista, il Partito dei
Comunisti Italiani, i Verdi (che erano alleati nella
lista Arcobaleno, guidata da Fausto Bertinotti),
che non sono riusciti a superare neppure lo
sbarramento del 4% della Camera, fermandosi al
3,21%. Il Partito Socialista guidato da Giulio
Boselli, si è fermato allo 0,87%, mentre le altre
formazioni della sinistra radicale hanno segnato
cifre da prefisso telefonico. Non è andata meglio
alla Destra capeggiata da Daniela Santanchè che
ha superato di un soffio il 2% ma non è riuscita a
raccogliere voti neppure nel Lazio di Storace.
Umiliante il risultato di Giuliano Ferrara e la sua
lista contro l’aborto! La miriade di piccole
formazioni hanno raccolto briciole.
Insomma uno tsunami politico, come è stato
definito, senza precedenti che apre la strada, se si
saprà cogliere l’occasione all’avvio concreto della
Seconda Repubblica, quella maggioritaria
scaturita dal referendum del 1994.
Berlusconi potrà governare con una maggioranza
solida sia alla Camera con 340 seggi (272 del PdL,
60 della Lega e 8 della Lega Sud di Lombardo),
che al Senato con 168 (141, 25, 2).
Le opposizioni avranno 275 seggi alla Camera
(242 PD, 28 IdV, e 36 UDC) e 133 al Senato
(116 Pd 14 IdV e 3 Casini).
Le conseguenze immediate del voto sono state le
dimissioni di Bertinotti e di Boselli.
Spetterà agli analisti capire cosa è successo e
individuare le cause di questa rivoluzione che ha
colto impreparati tutti gli osservatori.
Si possono, comunque, fare alcune considerazioni:
nessuno aveva previsto che la Lega raddoppiasse i
voti (in certe province della Lombardia
è il primo partito, davanti al PdL)
e nessuno aveva ipotizzato che la Sinistra
Arcobaleno venisse resettata.
Il successo del Centrodestra è stato incontrastato
anche in molte regioni che nelle precedenti elezioni
avevano votato per il centrosinistra: dal Piemonte
L
alla Liguria, dalla Calabria al Lazio.
Hanno tenuto le regioni del centro: EmiliaRomagna, Toscana, Umbria.
Anche in Sardegna, che nel 2006 aveva contribuito
a far vincere Prodi, la situazione si è ribaltata. Al
Senato cinque seggi sono andati al PdL e quattro
al PD (erano rispettivante 4 e 5 nella passata
legislatura).
Alla Camera il PdL ha ottenuto il 42,44% dei voti
e nove seggi (ne aveva sette), il PD il 36,20%
(sette seggi, ne aveva nove con gli altri alleati
nell’Unione), il suo alleato IdV il 3,97% e conserva
un seggio; mentre un seggio è andato all’UDC,
con il 5,59% (come nella passata legislatura
quando stava nella CdL di Berlusconi)..
Anche in Sardegna la Sinistra Arcobaleno è
rimasta sotto la soglia del 4% (3,587), mentre i
Socialisti si sono attestati sull’1,55, la Destra
sull’1,54, il Psd’az sull’1,518, Sardigna Nazione
sullo 0,73, e via a scendere.
Il voto del 13-14 aprile non avrà ripercussioni
sulla Giunta regionale. Il presidente Renato Soru
ha dichiarato che intende concludere il mandato
che scade nel 2009 anche perché il risultato
nell’Isola, pur non discostandosi dalla tendenza
nazionale, è meno pesante.
Insomma il centrosinistra ha tenuto,
o quantomeno limitato i danni.
Nelle otto Province sarde il PdL si è imposto a
Olbia-Tempio (vera roccaforte del Centrodestra)
con oltre il 51%, contro il 35% di Veltroni; a
Oristano con il 48% contro il 36,8%, a Cagliari
con poco più del 47% contro il 38,63%, ha prevalso
di una spanna a Carbonia-Iglesias con il 41,40%
contro il 39,74%. Il PD ha prevalso a Nuoro con il
45,46% contro il 32,71% del PdL e del suo alleato
Mas; in Ogliastra con il 45% contro il 36,27%; nel
Medio Campidano con il 46% contro il 37,95%; e ,
seppur di poco anche a Sassari con il 42,87%
contro il 41,54%.
Nelle città capoluogo si sono avuti questi risultati:
a Cagliari PdL 44%, PD 41,7; a Sassari PD 45,9%
PdL 39,6%; a Nuoro PD 50,16% PdL 29,33%; a
Oristano PdL 47,26% PD 36,81%; a Carbonia PD
49% PdL 34,6%; a Iglesias PdL 39,29 PD 37,33%;
a Olbia PdL 56,53% PD 32,88%; a Tempio
Pausania PD 39,04% PdL 38,99; a Sanluri PD
42,79% PdL 41%; a Villacidro PD 46,45% PdL
42%; Lanusei PD 53,93% PdL 26,98%; Tortolì
PdL 42,43% PD 41,96%.
In Sardegna, infine, è stato registrato un dato di
disaffezione più elevato che nel resto del Paese. La
percentuale dei votanti è stata inferiore al 73%, il
numero degli astenuti è cresciuto
significativamente molto di più di quanto abbia
fatto nel resto del Paese.
I risultati in Italia
SENATO
Liste
Voti
CAMERA
%
Seggi
Liste
Voti
%
Seggi
PDL
12.510.306
38,17
141
PDL
13.628.865
37,39
272
LEGA NORD
2.642.167
8,06
25
LEGA NORD
3.024.522
8,30
60
MPA
355.076
1,08
2
MPA
410.487
1,13
8
Silvio Berlusconi
15.507.549
47,32
168
Silvio Berlusconi
17.063.874
46,81
340
PD
11.042.325
33,69
116
PD
12.092.998
33,17
211
IDV - Di Pietro
1.414.118
4,31
14
IDV - Di Pietro
1.593.675
4,37
28
12.456.443
38,01
130
13.686.673
37,55
239
UDC - Casini
1.866.294
5,69
3
UDC - Casini
2.050.319
5,62
36
Sin. Arcobaleno
1.053.154
3,21
-
Sin. Arcobaleno
1.124.418
3,08
-
La Destra
687.211
2,09
-
La Destra
885.229
2,43
-
Socialisti
284.428
0,86
-
Socialisti
355.581
0,97
-
PC Lavoratori
180.454
0,55
-
PC Lavoratori
208.394
0,57
-
Sinistra Critica
136.396
0,41
-
Sinistra Critica
167.673
0,46
-
PLI
100.721
0,30
-
PLI
103.760
0,28
-
Forza Nuova
85.630
0,26
-
Forza Nuova
108.837
0,30
-
PS D’AZ.
15.292
0,04
-
PS D’AZ.
14.856
0,04
-
6.966
0,02
-
Sardigna Natzione
7.182
0,02
-
Walter Veltroni
Sardigna Natzione
Walter Veltroni
IL
MESSAGGERO
SARDO
Primo Piano
7
ELEZIONI POLITICHE 2008
I senatori e i deputati
eletti in Sardegna
Tra conferme e bocciature anche molte facce nuove - Il Popolo della Libertà
rappresentata da quattordici parlamentari - Al PD sette deputati e quattro senatori
Alla Camera anche i rappresentanti dell’Italia dei Valori e dell’Unione di Centro
a prodotto un ricambio del cinquanta per
cento della rappresentanza sarda in
Parlamento il turno elettorale del 13 e 14 Aprile
per il rinnovo di Camera e Senato. Un ricambio
non solo prodotto da mancate ricandidature, ma
anche dal consenso degli elettori che è venuto a
mancare. Su 27 parlamentari eletti in Sardegna
ben 13 non siederanno ancora sugli scranni di
Palazzo Madama e di Montecitorio. Una
rappresentanza, quindi, profondamente rinnovata
che si appresta ad affrontare una difficile
legislatura. Ma vediamo ora chi sono i diciotto
deputati eletti nell’isola, sette dei quali
rappresentano “new entry” mentre per undici
si tratta di ritorni.
In casa della coalizione che ha vinto le elezioni, e
cioè il Popolo della Libertà di Silvio Berlusconi,
che si è aggiudicata nove seggi torneranno a
Montecitorio l’ex presidente della Giunta regionale
ed ex sindaco di Iglesias Mauro Pili
(vero capolista dopo i due big Berlusconi e Fini),
ma anche il deputato nuorese Bruno Murgia
qualche anno fa bersaglio di un attentato
terroristico, e Salvatore Cicu, avvocato ed ex
sottosegretario alla Difesa, esponente politico dei
più longevi, essendo giunto alla quinta legislatura.
Torneranno ancora alla Camera Giuseppe
Cossiga, figlio del Presidente della Repubblica
“picconatore” e Carmelo Porcu, proveniente
dalle file di Alleanza Nazionale come Murgia,
mentre Pili, Cicu e Cossiga sono esponenti di
Forza Italia, così come Piero Testoni.
I volti nuovi sono quelli di Settimo Nizzi, per
molti anni sindaco di Olbia e oggi contestato
presidente del Consorzio Industriale della
Sardegna del Nord Est, Paolo Vella architetto
algherese, ex responsabile dell’ufficio regionale per
la tutela del paesaggio a Sassari, entrato in rotta
di collisione con il Governatore Soru e da questo
rimosso dall’incarico. Entrambi sono stati eletti in
quota Forza Italia, mentre l’ultimo dei “nuovi” è
un attore affermato, Luca Barbareschi, romano
protagonista di seguite fiction televisive, da
sempre molto vicino ad Alleanza Nazionale e al
suo leader Fini.
Nello schieramento opposto, e cioè quello del
Partito Democratico guidato da Walter Veltroni,
che ha eletto sette deputati, le conferme vengono
per Arturo Parisi, ministro della Difesa uscente,
tra i fondatori dell’Ulivo e amico di lunga data di
Romano Prodi, per Amalia Schirru deputata
uscente diessina e da sempre impegnata nelle
battaglie sociali e a difesa delle donne. Ritorna a
Montecitorio anche Paolo Fadda, più volte
consigliere e assessore regionale alla sanità,
esponente di punta de La Margherita con una
solida base nel comparto sanitario del cagliaritano.
Entrano, invece, in Parlamento per la prima volta
Caterina Pes, ex segretario regionale di Progetto
Sardegna raggruppamento fondato dal
governatore Soru, Siro Marroccu ultimo
capogruppo DS in Consiglio Regionale, potente
esponente della Quercia nel Medio Campidano e
presidente della squadra di calcio della
Villacidrese, e infine Giulio Calvisi ultimo
segretario regionale dei DS, olbiese, già segretario
nazionale dei giovani della Quercia.
H
Un esordiente della politica, invece, è Guido
Melis, docente universitario sassarese, la
candidatura del quale è stata fortemente voluta
dal governatore Soru.
Al di fuori dei due grandi schieramenti,
completano la pattuglia sarda a Montecitorio l’ex
presidente della Regione Federico Palomba,
rieletto e alla sua seconda legislatura nell’Italia
dei Valori, e Giorgio Oppi, ex consigliere ed ex
assessore regionale alla Sanità, rieletto nelle liste
dell’UDC, accreditato di una consistente base
elettorale nell’iglesiente.
Suddivisi fra i due schieramenti principali i nove
eletti al Senato; tra i cinque del Popolo della
Libertà tornano a Palazzo Madama Piergiorgio
Massidda, coordinatore regionale di Forza Italia,
Beppe Pisanu ex ministro dell’Interno nel
governo Berlusconi-due anche lui in quota azzurra
così come Fedele Sanciu, e Mariano Delogu,
senatore uscente di Alleanza Nazionale,
apprezzato avvocato penalista e per due legislature
sindaco di Cagliari. Il nuovo entrato è Filippo
Saltamartini, già segretario nazionale del SAP,
sindacato autonomo di Polizia.
Nei quattro dello schieramento opposto
la conferma è per Antonello Cabras,
segretario regionale del PD ed ex presidente
della Giunta regionale, mentre Giampiero Scanu
Sottosegretario tecnico uscente alle Riforme
ed ex sindaco di Olbia, Luciana Sbarbati,
leader non sarda dei Repubblicani Europei,
e Francesco Sanna, consigliere regionale
del Partito Democratico proveniente
da La Margherita, sono alla loro prima
esperienza a Palazzo Madama. Il capogruppo
democratico alla Camera Antonello Soro è stato
eletto in Lombardia.
Numerosi, come detto, coloro che non torneranno
a Montecitorio in questa legislatura.
Si va da Antonio Attili, considerato il “padre”
della continuità territoriale per il trasporto aereo,
che venne eletto nell’Ulivo, e poi Luigi Cogodi di
Rifondazione Comunista, il diessino Emanuele
Sanna, l’avvocato algherese Elias Vacca dei
Comunisti Italiani e Roberto Villetti dei Socialisti,
e Antonio Mereu dell’UDC.
Al Senato non torneranno in questa legislatura il
verde Mauro Bulgarelli, Salvatore Ladu e Gianni
Nieddu dell’Ulivo, Massimo Fantola dell’UDC,
Francesco Martone di Rifondazione Comunista.
E mentre un figlio di emigrati sassaresi
in Lombardia, Roberto Mura, è stato eletto
al Senato nelle file della Lega, altri due
parlamentari sardi che vennero eletti fuori
dall’Isola non tornano in Parlamento; erano
Antonio Satta ex Udeur e Giorgio Carta, Psdi, che
venne eletto in quota Unione.
I risultati in Sardegna
SENATO
CAMERA
Voti
%
415.252
42,44
9
6.168
0,63
-
421.420
43,07
9
PD
354.212
36,20
7
IDV - Di Pietro
38.866
3,97
1
393.078
40,17
8
UDC - Casini
54.665
5,59
1
-
Sin. Arcobaleno
35.097
3,59
-
1,24
-
La Destra
15.081
1,54
-
12.723
1,43
-
Socialisti
15.202
1,55
-
15.292
1,71
-
PS D’AZ.
14.856
1,52
-
Sardigna Natzione
6.966
0,78
-
Sardigna Natzione
7.182
0,73
-
PC Lavoratori
3.554
0,40
-
PC Lavoratori
4.552
0,46
-
Sinistra Critica
2.873
0,32
-
Sinistra Critica
3.678
0,37
-
PLI
1.836
0,20
-
PLI
2.013
0,20
-
Forza Nuova
1.497
1,68
-
Forza Nuova
2.025
0,20
-
Liste
Voti
%
384.946
43,17
5
5.125
0,57
-
390.071
43,74
5
PD
325.917
36,55
4
IDV - Di Pietro
34.574
3,88
-
360.491
40,42
4
UDC - Casini
49.641
5,57
-
Sin. Arcobaleno
29.646
3,32
La Destra
11.074
Socialisti
PS D’AZ.
PDL
MPA
Silvio Berlusconi
Walter Veltroni
Seggi
Liste
PDL
MPA
Silvio Berlusconi
Walter Veltroni
Seggi
8
Attualità
PRIMO PIANO
Contributi regionali
per la costruzione l’acquisto
e il recupero della prima casa
Da quest’anno oltre all’abbattimento dei tassi di mutuo, la Regione ha previsto
un contributo a fondo perduto sino ad un massimo di 25 mila euro
Nel 2007 concessi 2.866 nulla osta per oltre 230 milioni di euro di mutui
a quest’anno, oltre alla consueta agevolazione
per la prima casa sotto forma di contributo in
conto interessi, per l’abbattimento dei tassi di
mutuo concessi dalle banche, la Regione ha
previsto un contributo a fondo perduto sino ad un
massimo di 25mila euro. È previsto che il
contributo, in ogni caso, non possa superare il 25%
della spesa. La somma erogata a fondo perduto da
solo non può bastare per acquistare una casa, ma è
comunque una cospicua cifra che gli aventi diritto
non dovranno restituire e potranno integrare con
un mutuo bancario. Tanto per fare un raffronto, la
ricca Lombardia concede sino a un massimo di
cinquemila euro per l’acquisto della prima casa.
Con deliberazione della Giunta regionale, sarà
presto approvato il relativo bando con il quale
verrà assicurata la priorità degli interventi a
soggetti e nuclei familiari appartenenti a fasce
sociali deboli. In questo caso, infatti, si dovrà
rispettare il tetto di spesa fissato dalla Regione
sulla base della legge Finanziaria.
Per quanto riguarda il contributo in conto
interessi (a sportello: tutti gli aventi diritto, nel
corso dell’anno solare, hanno accesso a questa
facilitazione), nel 2007 la Regione ha concesso
2.866 nulla osta per complessivi 230 milioni
297mila euro di mutui, con una media di 80mila
euro di mutuo concesso a ogni nucleo. I mutui
concessi a tasso zero alle giovani coppie sono stati
1.248 (circa il 44% del totale), per l’acquisto della
prima casa 2.076, per il recupero 106 e per la
costruzione 694. Numeri che fanno capire
l’apprezzamento per uno strumento che,
soprattutto negli ultimi anni, ha permesso a molti
sardi di entrare in possesso di un’abitazione ed
evitare la spada di Damocle dell’affitto: soldi che
non producono certezze.
Le domande di mutuo possono essere presentate
esclusivamente da persone fisiche che:
– dispongano a titolo esclusivo della proprietà
dell’area (se si tratta di interventi di costruzione)
o dell’alloggio (negli interventi di recupero);
D
– acquisiscano la proprietà
dell’alloggio grazie
all’intervento autorizzato.
Può presentare domanda
soltanto uno dei coniugi oppure
il convivente “more uxorio”
(termine giuridico che indica
genericamente l’unione stabile e
la comunione di vita spirituale e
materiale tra due persone, non
fondata sul matrimonio).
Coloro che intendono contrarre
il matrimonio entro un anno
dalla presentazione della
domanda alla Regione (i
cosiddetti “nubendi”), possono
presentare domanda come
nucleo familiare già costituito.
Un figlio che sia a carico dei
genitori, agli effetti fiscali, non
può presentare la domanda.
La presentazione delle domande è stata
temporaneamente sospesa ma a breve verrà
emesso il nuovo avviso pubblico (i dettagli
saranno consultabili anche via Internet, sul
portale della Regione, all’indirizzo
www.regione.sardegna.it). Potranno accedere al
mutuo regionale coloro che risulteranno in
possesso dei seguenti requisiti: reddito familiare
annuo non superiore a 35.894 euro. Per reddito
familiare si intende la somma dei redditi imponibili
percepiti da tutti i componenti il nucleo familiare,
quali risultanti nella documentazione fiscale più
recente presentata, o posseduta, prima dell’inoltro
della domanda alla Regione. Il reddito familiare
così ottenuto è diminuito di 517 euro per ciascun
figlio risultante a carico ai fini fiscali. Qualora si
tratti di reddito proveniente da lavoro dipendente
questo, dopo la detrazione per i figli a carico, va
calcolato al 60 per cento. Al reddito così ottenuto
debbono essere quindi aggiunti gli eventuali altri
(da lavoro autonomo, di impresa, eccetera). Per gli
emigrati all’estero si prescinde dal requisito. Così
pure per gli interventi di recupero e di acquisto
con recupero ubicati nelle zone “A” sia dei Comuni
ricompresi nel “repertorio regionale dei centri
storici”, sia dei “piccoli Comuni”; cittadinanza
europea o di Stato extracomunitario, purché in
regola con le disposizioni in materia di
immigrazione e soggiorno; aver dimorato in
Sardegna, con residenza anagrafica,
continuativamente da oltre cinque anni (vengono
conteggiati anche i periodi di residenza all’estero o
in altre regioni d’Italia in qualità di emigrati);
residenza o attività lavorativa in un Comune della
provincia in cui ha luogo l’intervento.
Il requisito non è richiesto per i lavoratori
emigrati che intendono ristabilire la propria
residenza in Sardegna; non titolarità di diritti di
proprietà, usufrutto, uso o abitazione su alloggio
adeguato nel territorio della Sardegna nei tre anni
precedenti la data di presentazione della domanda
alla Regione. È considerato adeguato l’alloggio la
Aprile 2008
cui superficie utile non sia inferiore a 45 metri
quadrati per un nucleo familiare composto da una
o due persone, oppure non inferiore a 60 metri
quadrati per tre o quattro persone, o ancora non
inferiore a 75 metri quadrati per cinque persone o,
infine, non inferiore a 95 metri quadrati per sei
persone e oltre. Si considera comunque adeguato
l’alloggio di almeno due vani, esclusi cucina e
servizi, quando il nucleo familiare è costituito da
due persone e quello di un vano, esclusi cucina e
servizi, per il nucleo di una persona. Si prescinde
dal requisito per gli emigrati che intendono
recuperare o acquistare e recuperare nei “piccoli
Comuni” qualora titolari, essi stessi o i membri
del proprio nucleo familiare, di diritto di proprietà,
di usufrutto, di uso o abitazione di non più di un
altro alloggio, purché situato in Comune diverso;
non aver ottenuto agevolazioni pubbliche, in
qualunque forma concesse, per l’acquisto, la
costruzione o il recupero di abitazioni.
Sono considerati emigrati coloro che siano nati in
Sardegna, che abbiano stabile dimora fuori del
territorio regionale e che conservino la nazionalità
italiana, nonché i coniugi ed i discendenti, anche se
non nati in Sardegna, purché abbiano almeno un
genitore sardo e conservino la nazionalità italiana.
Il nucleo familiare si intende costituito dal
richiedente, dal coniuge non legalmente separato,
dai figli a carico agli effetti fiscali, nonché dal
parente o affine entro il terzo grado non a carico,
se contitolare di diritti reali sull’alloggio oggetto
del beneficio. Fanno parte del nucleo familiare
anche il convivente “more uxorio” da oltre due
anni nonché, se conviventi per lo stesso periodo e
a carico agli effetti fiscali, gli altri parenti e affini
entro il terzo grado.
Prima di presentare la domanda di mutuo alla
Regione, è indispensabile rivolgersi ad uno degli
istituti di credito convenzionati (Banco di
Sardegna, Banca di Sassari, Banca Intesa, Banca
Cis e Banca Unipol), il quale procede – tenendo
conto esclusivamente dell’ordine di presentazione
delle domande – all’istruttoria delle richieste di
mutuo, sulla base della documentazione prevista.
Conclusa con esito positivo l’istruttoria, la banca
rilascia al richiedente un attestato bancario di
definita istruttoria preliminare, che l’interessato
dovrà allegare alla domanda indirizzata alla
Regione insieme alla rimanente documentazione
necessaria.
L’Assessorato regionale dei Lavori pubblici
procede al rilascio del nulla osta di finanziamento,
tenuto conto della positiva istruttoria bancaria e
previo accertamento della disponibilità finanziaria
e del possesso, da parte del richiedente e del suo
nucleo familiare, dei requisiti soggettivi previsti.
La concessione dell’agevolazione è, comunque,
subordinata alla disponibilità delle risorse
finanziarie. Il nulla osta di finanziamento
individua i soggetti legittimati alla stipula del
contratto di mutuo e, negli interventi di acquisto
ed acquisto con recupero, alla stipula del contratto
di acquisto. Il nulla osta di finanziamento
determina l’importo del mutuo ammesso ad
agevolazione attribuita al richiedente. Ottenuto il
nulla osta da parte della Regione, la banca procede
entro 30 giorni alla deliberazione del mutuo.
Il Servizio dell’Edilizia residenziale, in capo
all’Assessorato regionale dei Lavori pubblici,
verifica la residenza nell’alloggio oggetto
dell’agevolazione e l’avvenuto matrimonio da
parte dei nubendi. Viene inoltre verificata la
veridicità delle dichiarazioni sostitutive almeno in
un campione del 10% delle domante istruite.
Ulteriori informazioni possono essere richieste al
Settore mutui e contributi per l’accesso alla
proprietà e alla locazione - Servizio dell’edilizia
residenziale, via San Simone 60 - 09122 Cagliari.
È possibile anche inviare una mail all’indirizzo
[email protected] , oppure visitare
il portale della Regione
(http://www.regione.sardegna.it).
IL
MESSAGGERO
SARDO
Primo Piano
SERVITÙ MILITARI
Restituiti alla Regione
350 immobili dismessi
di Giuseppe Mereu
Un patrimonio del valore di 200 milioni di euro - Firmato l’accordo con l’Agenzia
del demanio militare – Passeranno alle istituzioni locali la Sella del Diavolo,
la borgata di Fertilia, lo Yacht Club di Porto Cervo e importanti aree e stabili
a Nuoro, Oristano, Sassari e in tutta l’Isola
n Sardegna cadono le stellette. Sono oltre 350 gli
immobili del Demanio Militare che saranno trasferiti
alla Regione nei prossimi mesi, mentre per altri 50
circa ci sarà una procedura d’urgenza dettata dalle
pressanti necessità organizzative del G8, il vertice
dei Capi di Governo degli otto Paesi più importanti,
che si terrà nell’estate del 2009 a La Maddalena.
Si tratta della più grande dismissione immobiliare mai
effettuata dalle forze armate nell’Isola.
Siti come la Sella del Diavolo a Cagliari, la borgata
di Fertilia ad Alghero e lo Yacht Club di Porto Cervo,
per un valore complessivo stimato in 200 milioni
di euro, torneranno nelle mani delle istituzioni locali.
Un grande risultato per la Sardegna, che si riappropria
di parti importanti del proprio territorio, e in particolare
per la città di Cagliari, la più interessata dalle dismissioni,
che potrà così soddisfare la crescente richiesta di aree
verdi e di spazi aperti al pubblico. Resta l’incognita di
quando gli immobili potranno essere realmente a
disposizione della Regione: l’iter del trasferimento si
preannuncia lungo e non privo di incognite.
Il passaggio dei beni del Demanio Militare alla Regione,
come ha spiegato il presidente Renato Soru subito
dopo la firma dello storico accordo con l’Agenzia del
demanio, serve a dare piena attuazione allo Statuto sardo,
che già dall’entrata in vigore, nel 1948, prevedeva il
progressivo passaggio alla Regione degli immobili delle
forze armate presenti nell’Isola.
L’intesa Stato-Regione siglata lo scorso anno stabilisce
che il trasferimento avvenga a prescindere dalla data di
disponibilità dei beni. “Ciò ci differenzia dalle altre
Regioni”, ha sottolineato Soru. Ciononostante, c’è voluta
I
Alla Maddalena per il G8
passaggio di consegne
con procedura d’urgenza
La Maddalena, ma non solo: sono sparsi un po’ in tutta
la Sardegna gli immobili che il Demanio militare
sta liberando con procedura d’urgenza perché necessari
per l’organizzazione del G8 di luglio 2009.
Nell’isola gallurese sarà allestita la complessa macchina
organizzativa per alloggiare nella massima sicurezza gli
otto grandi della Terra ed il loro folto seguito. Saranno
liberate le officine Sauro, la caserma Faravelli, l’ospedale
militare con annessa villa liberty, l’arsenale e il deposito
l’apertura di contenziosi in diverse sedi istituzionali
affinché alla Sardegna si vedesse riconosciuto un diritto
sancito dallo Statuto.
Le firme apposte a Roma il 7 marzo non rappresentano un
punto di arrivo ma semmai l’inizio del processo di
dismissione, che dovrà passare attraverso ricognizioni più
approfondite necessarie per rilevare lo stato dei beni, il
loro valore e se sono utilizzati o meno da enti governativi:
nel primo caso, la cessione potrà avvenire a patto che la
Regione si faccia carico di fornire a tali enti una diversa
collocazione in cui svolgere le loro funzioni.
Il discorso è diverso per quanto riguarda i beni trasferiti
d’urgenza perché ritenuti necessari per l’organizzazione
logistica del G8, i quali rientrano in un accordo di
programma legato al più ampio processo di riduzione delle
servitù militari nell’Isola. A garantire la sua attuazione in
tempi rapidi sarà Guido Bertolaso, commissario
straordinario nominato dal Governo per sovrintendere
all’organizzazione dell’evento.
La Regione trasferirà gli immobili avuti in dote dal
demanio militare agli enti locali, anche se, ha precisato il
presidente Soru, “sui beni più importanti desideriamo
confrontarci con le amministrazioni comunali”. L’idea
guida, però, è quella di sfruttare, laddove possibile, le aree
dismesse a fini turistici, in particolare nelle località che già
ospitano costruzioni e pertanto non possono essere
considerate ‘vergini’ dal punto di vista paesaggistico: gli
edifici saranno ristrutturati e riconvertiti con finalità
ricettive e di servizio, e le proposte degli imprenditori locali
avranno la precedenza su quelle delle multinazionali del
mattone.
Il comune più fortunato è senza dubbio quello di Cagliari,
che potrà riappropriarsi di una porzione importante del
suo territorio nella quale ricadono alcuni dei gioielli della
città. È il caso di Marina Piccola, della Sella del Diavolo, di
Cala Mosca e del faro di Sant’Elia, i quali diventeranno
patrimonio esclusivo del Comune, Regione permettendo.
La parte oggi recintata, che sarà ceduta dal Demanio
militare, ha un valore stimato in 1.800.000 euro. Passerà
di mano anche un’area lungo viale San Bartolomeo e una
fascia di verde pubblico in viale Poetto. Passerà alla
Regione l’ex caserma di Is Mirrionis, del valore di 50
milioni di euro, insieme a stabili per uffici ricavati da
capannoni dismessi, per altri 4.600.000 euro. Il compendio
è già in uso dell’ASL di Cagliari ed è occupato in larga
parte dall’ospedale Santissima Trinità.
Non mancano le aree ad uso residenziale: in località Sa
Serra saranno dismessi i fabbricati che sorgono nell’ex
combustibili di Punta Sassu sull’isola di Santo Stefano, i
giardini e gli impianti sportivi di Cala Chiesa, l’area di
Guardia Vecchia, fabbricati in località Padule, Vaticano e
Nido D’Aquila, e i comprensori di Punta Rossa e Porto
Palma a Caprera.
Numerosi altri beni, ritenuti necessari per la logistica del
vertice, saranno dismessi a Cagliari: il deposito carburanti
di Monte Urpinu, l’ex stabulario vicino a Cala Mosca, l’ex
casermetta di via Monte Grappa, il faro di Sant’Elia, il
fortino di Sant’Ignazio, i magazzini dell’aeronautica in
viale Sant’Avendrace, l’Ospedale militare, i capannoni in
via Liguria e in via Is Mirrionis, l’ex stabilimento Gioda e
Martinazzo in via Nuoro, l’ex panificio militare in viale
Buoncammino, il complesso abitativo dell’ex caserma
Griffa sul Belvedere, il magazzino del genio in viale San
Vincenzo e la caserma Ederle in viale San Bartolomeo.
9
deposito siluri, mentre altre aree interessate in passato da
alloggi per senza tetto e sfollati, situate nei pressi del
Lazzaretto di Sant’Elia e ad Elmas, lungo la statale 130,
saranno destinate all’edilizia residenziale pubblica. Tra Su
Siccu e viale La Playa sarà liberata una vasta fascia di 16
ettari del demanio marittimo, per un valore di quasi 9
milioni e mezzo di euro.
“Si tratta di beni di notevole rilevanza per Cagliari – ha
spiegato il sindaco Emilio Floris – che intendiamo
valorizzare, creando, ove possibile, ulteriori spazi verdi e
aree comunque fruibili dai cittadini, contribuendo così ad
accrescere il già elevato indice di vivibilità della città”.
La sdemanializzazione di Marina Piccola potrebbe
consentire di ampliare il parcheggio a ridosso della prima
fermata del Poetto, favorendo così la pedonalizzazione del
lungomare.
Il promontorio di Sant’Elia e il colle di Sant’Ignazio, con
annesso fortino, dovrebbero essere messi in sicurezza e
resi fruibili attraverso percorsi guidati già in parte in fase
di realizzazione, mentre tra il molo Ichnusa e Su Siccu
potrebbe trovare spazio una pista ciclabile e una
passeggiata pedonale.
Nel Sulcis, sarà trasferita alla Regione la vecchia rete
ferroviaria, oggi inutilizzata, delle Ferrovie Meridionali
Sarde con i terreni annessi, in molti casi occupati da
costruzioni abusive di privati.
A Sant’Antioco sarà dismessa la stazione radio di Capo
Sperone. A Serramanna è previsto il passaggio di
proprietà degli ex capannoni militari in località Santa
Barbara, il cui valore è di quasi un milione di euro. L’area
ospita l’ufficio postale e ruderi, è in parte edificabile e
potrebbe essere permutata con l’edificio che ospita la
caserma dei carabinieri. A Villacidro, il Comune potrà
appropriarsi delle scuderie in località Is Muras, su cui è
stato realizzato un edificio scolastico e il cimitero.
Il comune di Bosa mette a segno un grosso affare con la
sdemanializzazione dell’Hotel Miramare, del valore di oltre
1.600.000 euro. A Gairo si libera un’ampia porzione
dell’abitato: aree residenziali interessate da alloggi per
senzatetto e sfollati, passate poi all’Istituto autonomo case
popolari, per un valore di circa 430 mila euro e le scuole
materne di via Sant’Elena, cui si aggiungono numerosi
edifici di Gairo Nuovo, dalle scuole all’ambulatorio
medico, dalla chiesa con annessa casa canonica al
cimitero, dal municipio alla stazione delle corriere. A
Paulilatino sarà dismessa l’intera area di Is Marzas,
occupata da privati e da costruzioni abusive, per un valore
di quasi 745 mila euro. A Santa Giusta è prevista la
sdemanializzazione del terreno su cui dovrebbe sorgere la
caserma della Guardia di Finanza.
Ad Alghero, saranno dismessi il Tanchetto dello Stagno e
il Villaggio Kalik, nella borgata di Fertilia, per un valore
superiore al milione di euro. Fertilia, rimasta per decenni
abbandonata a se stessa dall’amministrazione militare,
diventerà un’attrazione turistica grazie a un lavoro di
riconversione finanziato dalla Regione ma progettato e
realizzato insieme al Comune. Nella cittadina catalana si è
già tenuto un primo incontro, in cui i cittadini di Alghero
ma soprattutto della borgata hanno potuto esprimere le
loro aspettative nei confronti della Regione. Sì alla
riconversione turistica ma purché sia data precedenza ai
problemi e alle esigenze dei residenti: è questo, in estrema
sintesi, l’orientamento emerso.
Ad Arzachena saranno trasferiti una quota dello Yacht
Club Costa Smeralda, a Marina di Porto Cervo, e un bar
in località Cala del Faro. La prima vale sei milioni di euro,
il secondo 200 mila.
A Golfo Aranci sono oggetto di dismissione alcuni edifici
residenziali in via dei Caduti, per un valore di 400 mila
euro. A Caprera, i militari libereranno Cala Stagnaleddu,
dove sorge un villaggio vacanze e il cui valore supera il
milione di euro. A Mores saranno dismesse le ex
casermette Troiani e Recchia, già riconvertite ad uso
residenziale, il cui valore è di circa 450 mila euro.
A Olbia saranno trasferiti l’ex aeroscalo di Santa Cecilia e
la casermetta di Padrongianus.
A Sassari saranno dismessi l’area in località Serra Secca
che ospita l’Ospedale Civile (del valore complessivo
di 11 milioni e mezzo di euro), il palazzo del Genio Civile
di via Diaz, il terreno su cui sorgeva la caserma
Rizzeddu, la scuola elementare in località La Corte
e piazza dell’Assunta.
10
Attualità
TURISMO
Dalla Bit di Milano segnali positivi
per l’industria delle vacanze
I dati forniti dall’assessore Luisanna Depau - Si punta sulla destagionalizzazione
Il musicista Paolo Fresu testimonial per l’Isola
egli ultimi tre anni il turismo in Sardegna è
cresciuto. I dati Istat certificano che dal 2004
al 2006 c’è stato un aumento di presenze dello
0,4% e dell’1,1% per quanto riguarda gli arrivi.
Dal 2006 al 2007 si è registrato un dato molto
elevato dovuto prima di tutto all’incremento dei
voli low-cost e in parte all’emersione di dati in
passato non monitorati. La buona notizia, che
sgombera il campo da illazioni e lamentazioni
allarmanti, è stata data alla Bit di Milano
dall’assessore regionale al Turismo Luisanna
Depau. Nel corso della conferenza stampa sono
stati resi noti i dati ufficiali sull’andamento del
turismo nell’isola e indicate le strategie che la
Sardegna intende perseguire per cogliere risultati
sempre più positivi, puntando su ambiente e
cultura per allungare la stagionalità. All’incontro
ha partecipato come testimonial della Sardegna il
musicista Paolo Fresu.
I dati forniti dall’assessore Depau sono quelli
raccolti dalle otto Province sarde. Hanno fatto
registrare una variazione percentuale del +18,8%
sugli arrivi e del +16% sulle presenze. Nello
stesso periodo 2006-2007 gli arrivi e le presenze
degli italiani in Sardegna sono cresciuti
rispettivamente del 14,8% e del 12,7%. Riguardo
agli stranieri la crescita nell’anno appena
trascorso è notevole.
Rispetto al 2006 le Province sarde registrano un
+27,1% di arrivi e un +23,3% di presenze. I dati
specifici di presenze e arrivi negli esercizi
alberghieri nel 2007 confermano questa tendenza.
Rispetto al 2006 gli arrivi dei turisti sono cresciuti
del 16,8%mentre le presenze aumentano del 12,5%.
Gli esercizi extralberghieri, compresi B&B e altri
alloggi privati, crescono del 26,4% per quanto
riguarda gli arrivi, e del 25,3% relativamente alle
presenze. In numeri assoluti gli arrivi del 2007
ammontano a 2 milioni 400 mila mentre le
presenze sono pari a 12 milioni 200 mila.
Nel 2006 i dati sono: 1.970.000 di arrivi e
10.530.000 di presenze.
Nel 2005 il totale degli arrivi è di 1.900.000, delle
presenze di 10 milioni e duecentomila. Infine il
dato relativo al 2004: 1.950.000 arrivi e 10 milioni
e 300 mila presenze. Il traffico passeggeri negli
aeroporti di Cagliari, Olbia e Alghero, dal 2004 al
2005 è cresciuto del 5%, passando da 4.800.000 a
passeggeri transitati a 5.030.000.
Dal 2005 al 2006 il traffico negli stessi aeroporti
N
è ulteriormente cresciuto
del 5%. Infine dal 2006
al 2007 si è avuto
un incremento superiore
al 7% (cinque milioni
700 mila). Crescita del
traffico anche via mare.
Se nel 2004 i passeggeri
che sbarcavano dai
traghetti nei porti di
Cagliari, Olbia, Golfo
Aranci, Porto Torres e
Arbatax erano cinque
milioni e 500 mila, nel
2005 e 2006 sono cinque
milioni 800 mila e nel
2007 ben sei milioni.
Crescita infine negli
approdi di imbarcazioni sopra i 14 metri
nell’isola. Nel 2007 c’è stato un incremento
del 29% rispetto al 2006. Tale crescita
significativa di approdi dimostra che le imposte
introdotte dalla Regione non hanno causato
alcun decremento nei porti.
Luisanna Depau ha sottolineato quali sono i
principali obiettivi per i prossimi anni: la
destagionalizzazione con particolare interesse ai
bacini internazionali come quello britannico,
tedesco, franco-belga e aumentare la propria quota
di mercato italiano.
La Regione Sardegna ha partecipato alla BIT
(Borsa del Turismo) di Milano, non più in ordine
sparso e dispersivo ma con un solo grande stand
di 2.200 metri quadrati con novità tecnologiche
che hanno esaltato il prodotto Sardegna nel suo
complesso. Novità di quest’anno è stato lo
schermo visibile da tutto il padiglione 13,
innalzato a cinque metri da terra.
Per affrontare le sfide poste dalle trasformazioni
del mercato turistico e contrastare la perdita di
quote di mercato si rende necessaria un’adeguata
formazione degli operatori, che permetta di
superare gli approcci settoriali e particolaristici
che rappresentano il freno maggiore per la tenuta
e lo sviluppo del sistema turistico italiano. In
questa direzione si colloca l’iniziativa promossa da
Confcommercio, Fondazione Fiera Milano e
Università di Sassari per la creazione di un polo
formativo per il turismo e i servizi a La
Maddalena.
Aprile 2008
L’Arcipelago, con la partenza dei marinai
americani e i preparativi per accogliere i grandi
della terra nel G8 del luglio 2009, cambia volto. La
creazione di un centro di alta formazione in un
luogo simbolo al tempo stesso internazionale per
la sua storia, recente e trascorsa, e per la
straordinaria bellezza, esemplificativa delle risorse
ambientali e culturali dell’Italia, vuole essere
l’occasione per la creazione, la diffusione e la
condivisione di una cultura dell’accoglienza e
dell’accompagnamento del turista nell’esperienza
ancora indimenticabile del nostro Paese.
Di questo si è ampiamente parlato in una
conferenza alla Bit.
Il polo per il turismo rappresenta un progetto
ambizioso che si articola in un’offerta formativa in
grado di soddisfare ogni richiesta: dai master sulla
gestione dei servizi turistici; ai corsi di
aggiornamento per gli operatori, alle iniziative di
studio, ricerca, promozione, assistenza tecnica,
progettazione sui temi del turismo attraverso reti
di relazione di tipo transnazionale, con particolare
riferimento alle nuove linee dei Programmi
Europei rispetto alle aree del Mediterraneo.
Infine è prevista anche l’organizzazione di eventi
culturali volti alla promozione del turismo
nazionale e di convegni e seminari di studi sui
temi del turismo di carattere nazionale e
internazionale.
Insomma, per La Maddalena un progetto
importante che unisce l’intera filiera per offrire
formazione e competenze idonee allo sviluppo di
una reale cultura turistica.
Nel corso della Bit sono stati annunciati alcuni
dei più significativi avvenimenti della stagione in
Sardegna. A maggio a Cagliari si terrà per il
secondo anno Festarch, il festival di architettura.
Sarà un insieme di incontri con architetti, artisti,
scrittori e protagonisti di primo livello della scena
internazionale.
Nella prima settimana di luglio nel golfo gi
Cagliari si terrà la tappa italiana della Medcup,
regata internazionale di vela d’altura, nell’ambito
delle iniziative promozionali della Regione legate
al turismo nautico. La cosiddetta formula uno del
mare raccoglie i grandi campioni della vela
mondiale oltre a celebri personalità della nautica
internazionale. Partecipano alla gara i più
importanti team di Coppa America.
A settembre sempre a Cagliari è la volta del
prestigioso Prix Italia. L’importante concorso
internazionale radio-televisivo e web, organizzato
dalla Rai, festeggia i suoi 60 anni e arrivano due
nuovi partecipanti: la Cctv, la televisione cinese e
la tv del Sud Africa.
Ottobre vedrà “Emporio Mediterraneo” per
rilanciare e valorizzare il settore dell’artigianato,
aprire i mestieri tradizionali verso nuove
opportunità. L’iniziativa culminerà in una
manifestazione espositiva a Cagliari dove
confluiranno le più significative rappresentanze
nei settori dell’artigianato, ma anche del mondo
culturale e artistico, provenienti da diversi Paesi
che si affacciano sul Mediterraneo.
Per il terzo anno consecutivo l’Assessorato
regionale del Turismo in collaborazione con la
Fiera Internazionale della Sardegna ha
organizzato il workshop “Tti Sardegna”.
All’iniziativa che si svolgerà al Centro della
cultura e dei congressi della Fiera a maggio
parteciperanno più di cento operatori turistici
dell’isola. All’inizio di aprile, a Nuoro si svolgerà
“Mestieri e Ospitalità. Gli artigiani incontrano le
imprese del turismo e della ristorazione”,
finalizzata all’incontro tra i produttori di
artigianato tipico e artistico e gli operatori sardi
del turismo e della ristorazione.
Si sono candidate a partecipare al progetto società
che producono manufatti, oggetti e complementi
d’arredo e artigiani della tessitura, del ricamo,
della ceramica, della cestinerai, del legno, del
sughero e del vetro.
M.P.
IL
MESSAGGERO
SARDO
Attualità
MILANO
Occupazione e imprenditorialità
femminile in Sardegna
di Massimiliano Perlato
Seminario formativo per le donne della Fasi con l’assessore del Lavoro
e la parlamentare europea Giovanna Corda
Romina Congera, Pierangela Abis e Serafina Mascia - Sotto,
n convegno, una opportunità, non solo per
ricordare o riaffermare i principi dell’universo
femminile, ma per promuovere e innalzare il
significato di “essere donna”. L’occasione per
stimolare un dibattito acceso ma costruttivo sulle
problematiche femminili, è stato il Seminario
formativo della donne della FASI sul tema
dell’occupazione e l’imprenditorialità femminile in
Sardegna, che si è tenuto a Milano, nella Sala
della Memoria, di fronte a Piazza Duomo.
Gli onori di casa li hanno fatti Pierangela Abis,
responsabile del Gruppo donne della FASI
(presidente del circolo di Milano) e Serafina
Mascia, vice Presidente FASI (presidente del
circolo di Padova).
Nel dibattito sono intervenute l’assessore del
Lavoro Romina Congera, la parlamentare europea
Giovanna Corda, come rappresentante del Belgio,
e Daniela Cardia, presidente della Commissione
Pari Opportunità della Regione Sardegna.
L’iniziativa del seminario, alla quale hanno
aderito molte sarde emigrate, che vivono e
lavorano fuori dalla Sardegna ma che hanno un
carico di storie ed esperienze che fanno parte della
cultura della donna isolana, è stata apprezzata.
Si vuole guardare alla diversità femminile non
solo in termini di inferiorità, di svantaggio e di
mancato raggiungimento dell’uguaglianza con gli
uomini, ma soprattutto s’intende assumere tutte
le iniziative che sono destinate a porre l’accento e
l’attenzione della diversità e della specialità
femminile nei più diversi ambiti di riferimento.
Sono emerse storie personali, asperità esistenziali
lontane dalla terra natia, difficoltà di integrazione
nel tessuto sociale ospitante. Ma anche la crescita
caratteriale in termini di coraggio e di forza che
ha spinto queste donne della Sardegna a dare un
significativo contributo anche per migliorare le
varie entità locali. I ruoli conquistati e difesi ad
oltranza nelle associazioni sarde di appartenenza,
senza abbandonarsi alla pura nostalgia della
propria terra come ha evidenziato Serafina
Mascia, responsabile del Comitato Scientifico per
la Conferenza dell’Emigrazione che si terrà a fine
aprile a Cagliari. Il riferimento all’importanza del
ruolo femminile all’interno delle associazioni dei
sardi emigrati è determinante. Un tragitto
notevole fatto di esperienze e di grande sofferenze.
Le tappe del percorso storico del movimento donne
FASI, sono state ricordate da Pierangela Abis, che
U
del movimento è la
portabandiera fin
dalla nascita ad
Olbia nel 1998
durante il
Congresso della
FASI.
Il ruolo delle donne
ancora oggi è di
fronte a scelte
difficili tra le
opportunità di
lavoro e di carriera
e la famiglia e
quindi la crescita
dei figli. Le
Giovanna Corda e Daniela Cardia discriminazioni nel
mondo del lavoro
nei confronti delle
donne che hanno
scelto comunque di
non trascurare la
famiglia sono
sempre frequenti.
In Sardegna
mancano anche le
strutture che
tutelino questo
itinerario.
Nel corso del
seminario sono state
osservate più da
vicino le lacune
prettamente isolane. Il dato che incide
maggiormente è la disoccupazione, anche se la
percentuale per quanto concerne le donne registra
in questi ultimi anni un calo. Come provvedere
quindi? Alle istituzioni si chiedono finanziamenti
che puntino sulla valorizzazione del capitale
umano che le donne offrono. Una crescita
nell’identità sociale e propria, come potrebbe
essere la conoscenza della propria realtà, del
territorio. “Fino ad ora – ha osservato Daniela
Cardia – abbiamo fatto crescere la Sardegna in
silenzio e in punta di piedi, ma manchiamo nei
luoghi politici che contano. Nella Regione le donne
sono ancora poche. Rivendicare spazio e
concretezza è l’imperativo; come sta accadendo
nell’imprenditoria, che vede raddoppiato il numero
di imprese gestite da donne. Il trend di crescita
delle imprese condotte da donne in Sardegna è da
tempo positivo e in linea con il resto della nazione.
Si è registrato quindi un incremento sia in termini
assoluti che in proporzione al crescere del numero
totale delle imprese iscritte. L’incidenza delle
imprese femminili in Italia è del 23% e la Sardegna
mostra valori percentuali poco al di sopra della
media nazionale. La distribuzione delle imprese
femminili riflette le caratteristiche generali del
tessuto imprenditoriale isolano. L’imprenditoria
femminile è uno dei fattori che nell’ultimo
decennio ha consentito di ridurre di molto il gap
occupazionale esistente tra uomini e donne. Il
fenomeno dell’imprenditoria femminile, fino a
pochi anni fa considerato marginale è divenuto
negli ultimi tempi, oggetto di grande attenzione.
La rapida e significativa crescita in termini
numerici delle impresarie è stata sia causa che
11
effetto dei numerosi interventi legislativi a
sostegno dell’imprenditoria femminile.
Romina Congera, si è soffermata sulla presenza
delle donne in politica, da cui restano ampiamente
escluse. Nel luglio 2006 le donne costituivano, a
livello mondiale, meno del 17% di tutti i
parlamentari, in un rapporto di circa 1 a 6. Le
donne continuano a subire discriminazioni per
quanto riguarda le elezioni. La rappresentanza
femminile nelle istituzioni è bassa e lo sarà ancora
alla prossima tornata elettorale. A livello
nazionale si è cercato di colmare la lacuna “civile”
della rappresentanza femminile prima con le quote
rosa, poi con “buone pratiche” come quella che sta
alla base della proposta di legge che l’UDI (Unione
Donne in Italia) ha portato al Senato che prevede
l’obbligo (e le sanzioni) che la metà delle
candidature presentate dai partiti sia femminile in
tutte le assemblee elettive, da quelle
circoscrizionali a quelle per il Parlamento europeo.
“Nella Sardegna di oggi farebbe venire un
coccolone alle segreterie dei partiti, agli organismi
dirigenti, a chi decide oggi chi verrà eletto domani.
Perché, se è vero che con il voto eleggiamo i nostri
rappresentanti, sembra che la Sardegna sia
composta, “in potenza” e in pratica, soprattutto
da uomini. Le liste blindate contengono infatti
pochissimi nomi femminili. Possibile che fra queste
non ci fossero più donne? O forse quelle esistenti
non sono considerate persone abbastanza valide,
preparate, volenterose e rappresentative? Cioè, le
donne in politica ci sono o no? Su 85 consiglieri
regionali della Sardegna infatti, solo una è eletta:
le altre sette esistono grazie al listino rosa del
presidente Soru e dunque grazie a una
“magnanima” decisione individuale, che identifica
il governatore, suo malgrado, come una sorta di
“monarca illuminato” grazie al quale le donne si
sono per un attimo elevate dalla consueta
posizione “ancellare”.
Ha chiuso Giovanna Corda, originaria del
Goceano, che vive in Belgio sin dall’età di 4 anni,
ha raccontato la sua esperienza politica all’estero
che l’ha portata ad essere quotidianamente a
stretto contatto coi cittadini, che è sempre stato il
suo obiettivo principale.
CULTURA
Premio “Ninetta Bartoli”
A Romina Congera e Claudia Lombardo
Claudia Lombardo e Romina Congera sono le vincitrici
della prima edizione del premio “Ninetta Bartoli”, dedicato
alle donne sarde che si sono distinte per la loro attività
politica, organizzato dalla sezione di Cagliari della Fidapa e
dal Gruppo giornalisti uffici stampa.
Claudia Lombardo, consigliere regionale di Forza Italia,
unica donna in questa legislatura ad essere eletta con il
sistema proporzionale attraverso la preferenza, è stato il
più giovane consigliere eletto nella storia autonomistica
della Sardegna. Ha prestato giuramento, infatti, per la
prima volta ad appena 21 anni. Ha ricoperto la carica di
vicepresidente del Consiglio regionale.
Romina Congera è il più giovane assessore regionale in 60
anni di autonomia. È entrata a far parte della Giunta del
presidente Renato Soru a 31 anni. In precedenza ha
ricoperto l’incarico di assessore provinciale del Lavoro per
la provincia dell’Ogliastra. È dirigente regionale del
comitato politico del Prc - SE.
I lavori del convegno sono aperti dalla presidente della
sezione di Cagliari della Fidapa, Liana Bilardi.
Sono intervenute le consigliere regionali Claudia
Lombardo e Maria Grazia Caligaris, la presidente della
commissione regionale per le pari opportunità Daniela
Cardia, il sindaco di Oristano Angela Nonnis.
La figura di Ninetta Bartoli, sindaco di Borutta e primo
cittadino sindaco donna d’Italia, è stata ricordata da Pier
Paolo Arru, sindaco del comune del sassarese.
12
Attualità
EMIGRAZIONE
Per i progetti regionali
stanziati 850 mila euro
Nel Programma annuale 2007
si punta sull’arte sarda come filo
conduttore tra le generazioni.
Le culture e le epoche
a mostre su Francesco Ciusa e Albino Manca,
il laboratorio teatrale “Schinepisci”, la
realizzazione di murales sardi in Australia: sono
solo alcuni dei progetti finanziati dall’assessorato
regionale del Lavoro in base alla legge 7 regionale
7 del 1991, al Piano triennale 2007/2009
e al Programma annuale degli interventi
in favore dei Sardi emigrati.
Per la realizzazione delle attività saranno
utilizzati complessivamente 850 mila euro.
I progetti – precisa una nota - sono stati
predisposti dai Circoli, dalle Federazioni
e dalle Associazioni di tutela.
Le iniziative promuoveranno l’immagine
della Sardegna nel Mondo coinvolgendo
allo stesso tempo le Comunità sarde e quelle
ospitanti, anche a livello istituzionale.
Uno sguardo attento è stato riservato
alle nuove generazioni. In questo senso
“Schinepisci” intende fare di un laboratorio
teatrale ”dal presente al futuro” il mezzo
per avvicinare i giovani, figli di emigrati sardi,
alla cultura della nostra Isola.
Questa l’idea chiave dell’iniziativa del Centro
di Cultura sarda di Berlino e finanziata
dall’assessorato del Lavoro con 40 mila euro.
Il programma prevede un laboratorio teatrale
itinerante, una viaggio attraverso la poesia
(da san Francesco a Dante, dalle composizioni
campidanesi al rap sardo) che coinvolgerà
i figli degli emigrati sardi iscritti nelle scuole
bilingue, elementari e medie, di Berlino.
La poesia, intesa come la più alta forma di
comunicazione, consentirà di affrontare il tema
del conflitto che si sviluppa tra i giovani sardi
e il mondo adulto. Il progetto sarà realizzato
tra la primavera e l’estate di quest’anno.
Al lavoro di laboratorio seguirà uno spettacolo
che andrà in scena al berlinese Teatro Ballhaus .
Alla cultura e ai più giovani sarà rivolto
anche il progetto Brinca, promosso dalla Fasi e
dall’associazione culturale “che torni Babele”,
pensato per promuovere lo sviluppo
di un circuito musicale di nuove band sarde con
l’organizzazione di un tour nella Penisola.
L’arte si afferma quindi come filo conduttore tra i
L
diversi progetti, le generazioni, i luoghi
e le epoche.
Così Palazzo Medici Riccardi, a Firenze,
ha ospitato sino al 26 febbraio la mostra
sullo scultore Francesco Ciusa (“Gli anni
delle biennali 1907-1927”) organizzata dalla Fasi
e già esposta a Venezia fra il tre novembre
e il 15 gennaio.
In programma anche una mostra su un altro
grande scultore sardo: Albino Manca.
A Roma, probabilmente ai Musei capitolini,
verranno esposte venti opere dell’artista di
Tertenia, ricordato in Sardegna soprattutto
per le quattro grandi statue sul Palazzo
di via Sonnino, a Cagliari.
L’idea di arte come ponte tra le culture sta alla
base anche del progetto “Dove fiorisce il
rosmarino: la pittura murale sarda agli antipodi”,
con la realizzazione di murales sardi a Brisbane,
a Sidney, e a Melbourne, le città sede dei circoli
sardi in Australia. Saranno coinvolti
i giovani delle scuole d’arte italiane.
Tra gli altri progetti finanziati (alcuni dei quali
già realizzati) da segnalare anche le iniziative
in memoria di Antonio Gramsci, oppure
il progetto Aquarium “per la pace e l’integrazione
tra i popoli”, con la partecipazione di tutti i circoli
in Argentina: nella seconda metà del 2008
sarà messa in scena un’opera musicale realizzata e diretta dalla compositrice Amanda
Ochoa in Esquivel - costruita sulla combinazione
dei suoni del parco delle pietre che cantano
in Sardegna e la musica millenaria dell’Isola.
IMMIGRAZIONE
“Amici per pelle”
un opuscolo
di sensibilizzazione
interculturale
della questura di Nuoro
I continui sbarchi in Sardegna di extracomunitari
e gli arrivi di emigrati da diverse nazioni ha spinto
la Questura di Nuoro (primo caso in Italia) a dar
vita ad una iniziativa di sensibilizzazione che
prevede, fra l’altro, la diffusione di un opuscolo
dal titolo “Amici per la pelle”.
È stato lo stesso questore, Antonello Pagliei, ad
illustrare i contenuti dell’iniziativa, la terza nel
Nuorese, dopo le prime due dedicate al bullismo e
all’alcolismo, queste ultime già riprese anche in
altre province italiane. “Un’iniziativa - ha detto il
Capo della Polizia di Nuoro - per ribadire la
cultura della legalità. Si tratta di una campagna di
sensibilizzazione sull’interculturalità e sui temi
dell’integrazione interculturale, in un paese dove
risiedono milioni di extracomunitari. Dobbiamo
diffondere conoscenza fra i nostri ragazzi e questo
lavoro può essere uno spunto di riflessione”.
L’opuscolo, pubblicato in 34 mila copie grazie al
contributo del Banco di Sardegna e del Rotary
club verrà diffuso in tutte le scuole medie e
superiori della provincia. Si vuol far maturare nei
giovani la disponibilità a conoscere e a farsi
conoscere, nel rispetto della identità di ciascuno,
in un clima di dialogo e solidarietà.
Aprile 2008
PREVIDENZA
a cura di Giuseppe Foti
Aperta ad aprile
una nuova finestra per
le pensioni di anzianità
Sono quasi 70.000 i lavoratori italiani che si
apprestano ad andare in pensione tra i quali
numerosissimi sono quelli sardi. Il gran numero si
spiega con il fatto che quella di aprile, pur essendo una
nuova finestra prevista dalla recente riforma
pensionistica, si apre solo in base a regole vecchie e, in
pratica, l’ultima via di fuga con le regole in vigore fino
al 32 dicembre 2007 che consentono una pensione
anticipata con 35 anni di lavoro e 57 di età (58 per gli
autonomi). Rientrano anche quanti possono far valere
39 anni di contribuzione.
Per chi si apre la finestra. Quanti hanno
raggiunto 35 anni di contributi e 57 anni di età entro il
31 dicembre 2007; quanti possono far valere, entro la
stessa data, almeno 39 anni di contributi
indipendentemente dall’età. Questi requisiti, che
interessano i lavoratori dipendenti, comprendono
anche le dimissioni del lavoratore entro il 31 marzo
prossimo. Anche i lavoratori autonomi sono interessati
all’apertura. Per loro, però, i requisiti sono leggermente
più gravosi: 35 anni di contributi e 58 di età, compiuti
entro il 30 settembre ovvero 40 anni di contributi entro
la stessa data, indipendentemente dall’età. Agli
artigiani, commercianti e coltivatori diretti, però, non è
richiesto il requisito della cessazione dell’attività.
La nuova normativa. Per i lavoratori che
raggiungono i 35 anni di contributi dal 2008 in poi la
pensione diventa più in salita, nonostante l’abolizione
dello scalone voluto dal ministro Maroni. Il brusco
passaggio da 57 a 60 anni del requisito anagrafico da
accompagnare ai 35 anni di contribuzione, è stato
leggermente migliorato in quanto per un ulteriore
periodo di 18 mesi l’età pensionabile, da 57 anni
passerà a 58, per i lavoratori dipendenti e a 59 per gli
autonomi. Da luglio 2009 scatterà il nuovo meccanismo
delle quote che, in pratica, corrisponde alla somma del
requisito contributivo con quello anagrafico.
Le “nuove finestre” per l’anzianità dei
lavoratori dipendenti. Chi raggiunge i requisiti per
la pensione di anzianità con i nuovo sistema ha a
disposizione due sole uscite. I dipendenti, a seconda che
i requisiti contributivi e anagrafici vengano raggiunti
nel primo o nel secondi trimestre, potranno lasciare il
lavoro, rispettivamente, dal 1 gennaio o dal 1 luglio
dell’anno successivo. L’attesa potrà essere ancor più
prolungata per quanti raggiungono il diritto all’inizio
del trimestre. Così, ad esempio, il dipendente che, al 31
marzo del 2009 avrà maturato il diritto alla pensione di
anzianità, potrà vedersi aprire la finestra solo dal 1
gennaio 2010.
I 40 anni di assicurazione. Leggermente agevolati
saranno quanti raggiungono 40 anni di contributi. Per
questi lavoratori resteranno aperte le vecchie finestre
per il 2007. Per i lavoratori dipendenti le finestre di
luglio e ottobre si aprono per quanti maturano
rispettivamente i requisiti entro il primo o secondo
trimestre dell’anno e sono legate ad una età minima di
57 anni. L’agevolazione, però, viene meno per le uscite
successive di gennaio ed aprile alle quali sono
interessati quanti maturano i requisiti nel terzo e
quarto trimestre dell’anno precedente. In pratica si
tratta di una strana normativa che premia con una
decorrenza più ravvicinati quanti maturano il requisito
nell’ultima parte dell’anno.
Le “nuove finestre” per l’anzianità dei
lavoratori autonomi. Anche per la nuova anzianità
dei lavoratori autonomi le finestre sono 4, ma la
decorrenza della pensione è decisamente più distanziata
rispetto al momento in cui raggiungono i 40 anni. La
pensione, infatti, scatta dal 1 aprile, dal 1 luglio
dell’anno successivo a seconda che il requisito venga
maturato rispettivamente nel primo, secondo, terzo o
quarto trimestre dell’anno.
IL
MESSAGGERO
SARDO
Attualità
CRIMINALITÀ
La tragedia di Gavoi
La Sardegna nel Web
a cura di Andrea Mameli
di Andrea Frailis
Dina Dore aggredita e uccisa mentre era con la figlioletta di pochi mesi
Una comunità sconvolta da un tentativo di sequestro finito nel sangue
e mamme non si toccano” è la scritta che
campeggiava sullo striscione bianco che i bambini
di Gavoi hanno portato in corteo ai funerali di Dina
Dore, la giovane mamma di una bimba di pochi mesi,
uccisa e abbandonata nel garage della sua abitazione al
centro del paese barbaricino il 26 marzo scorso. Per un
tentativo di sequestro finito in tragedia, continuano a
sostenere gli inquirenti, ma il caso creato dall’omicidio è
ancora tutt’altro che chiaro.
Dina Dore aveva 37 anni ed era sposata con il dentista
del paese; il padre di quest’ultimo anni fa era scampato a
ben due tentativi di sequestro, ma questo non appare
sufficiente a spiegare il movente. Dina Dore ha fatto
appena in tempo a scaricare dalla sua auto il passeggino
con la bimba che è stata aggredita dai malviventi, colpita
violentemente alla testa e poi rinchiusa nel bagagliaio
della sua Fiat rossa, ma solo dopo essere stata legata e
imbavagliata con del nastro adesivo. La perizia
necroscopica ha, quindi, rivelato che la donna non è
morta per trauma cranico in seguito al violento colpi
ricevuto in testa, bensì è morta soffocata dal nastro
adesivo.
Fatto piuttosto inusuale : il corpo della poveretta è stato
scoperto nell’auto solo intorno alle tre del mattino, dopo
che dalla tarda serata precedente il marito aveva dato
l’allarme e in tutta l’isola era scattato il piano
antisequestro. Questa circostanza ha alimentato le
polemiche sull’operato della forze dell’ordine; se
l’apertura del bagagliaio fosse avvenuta prima, si disse
allora, la donna forse poteva essere salvata. Fatto
assolutamente smentito dalle risultanze dell’autopsia :
Dina Dore, infatti, è morta in pochissimi minuti, intorno
alle otto e trenta di sera, se anche il suo corpo fosse stato
scoperto poco dopo l’allarme dato dal marito, tutto ciò
non sarebbe servito a salvarle la vita.
Tentativo di sequestro finito male, si è detto fin
dall’inizio, ma anche senza essere degli esperti alcune
domande è lecito porsele; le condizioni economiche della
famiglia di Dina Dore sono tali da giustificare un
tentativo di sequestro? E ancora: perché un commando
di sequestratori usa per ridurre la vittima alla ragione
un corpo contundente e non delle armi da fuoco? E
“L
inoltre, per i sequestratori l’ostaggio rappresenta denaro
contante, la garanzia del pagamento di un eventuale
riscatto, e allora perché picchiare la donna e, poi,
rinchiuderla nel baule dell’auto, dopo averne provocato
la morte per aver stretto sulla bocca il nastro adesivo
senza lasciare anche un piccolo spiraglio per il respiro?
Dilettanti, si dirà, gente disperata che non esita a
uccidere pur di portare a casa il riscatto. Sarà, ma
comunque, è lecito nutrire dei dubbi sull’intera vicenda.
Il fatto è che a Gavoi la notizia ha avuto il dirompente
effetto di una bomba; in una comunità dove i fatti di
sangue non sono frequenti e dove, una intelligente e
laboriosa amministrazione comunale ha portato eventi
culturali e di spettacolo là dove mancavano da tempo,
l’omicidio di una inerme mamma davvero non ci voleva.
Ma contrariamente a quel che avviene da altre parti la
comunità di Gavoi non si è nascosta dietro il troppo
comodo quanto frequente “l’assassino è venuto da fuori,
non fa parte della nostra gente” e anzi si è
profondamente guardata dentro. Certo l’appello
consueto in questi casi “chi sa parli” non risulta sia
stato accolto da qualcuno, e gli inquirenti quanto il
marito della vittima si dicono convinti che l’omicidio sia
maturato in un ambiente non lontano dal paese. Ma la
gente di Gavoi, e il suo sindaco Salvatore Lai, ancora
una volta non si sono nascosti, hanno pubblicamente
dichiarato di essere pronti a sottoporsi tutti alla prova
del DNA, in modo da confrontarlo con quello che, si dice,
sia stato trovato nel garage della morte o nella casa della
vittima.
Intanto le indagini vanno avanti, ma non sembra che
abbiano imboccato una direzione precisa; anche le voci
che parlavano di un testimone oculare (secondo alcune
fonti addirittura un bambino) che avrebbe visto
allontanarsi un uomo incappucciato allontanarsi di
corsa dalle vicinanze della casa del delitto, sono state
tutte smentite dagli inquirenti.
Più che il ritorno del tristemente famoso fenomeno dei
sequestri di persona, però, la vicenda appare legata a
quel costante diradarsi di valori e principi che sembra
attanagliare la Barbagia da qualche anno.
Una bimba e il suo papà chiedono ora giustizia.
RICERCA
Scoperta la causa genetica
dell’insorgenza della calvizie
a calvizie comune o alopecia androgenetica è la
forma più diffusa di perdita dei capelli. Ereditaria
(dovuta cioè a uno o più fattori genetici che determinano
la predisposizione alla caduta dei capelli) colpisce circa il
50% dei maschi occidentali mentre in altre popolazioni
la sua incidenza è minore.
L’indagine epidemiologica condotta dalla società di
genomica Shardna (con sede nel parco tecnologico di
Pula) e dai ricercatori dell’Istituto di Genetica delle
Popolazioni del CNR di Alghero a Talana, Perdasdefogu,
Urzulei, Triei, Seui, Seulo, Baunei, Ussassai, Loceri ed
Escalaplano, ha evidenziato che un uomo su due è calvo.
Da queste osservazioni è nata l’idea di cercare le basi
genetiche dell’alopecia tenuto conto che la popolazione
esaminata presenta caratteristiche uniche e ideali per
questo tipo di indagini. Lo studio è stato condotto su un
campione di circa 1000 persone scelte tra i 7000 volontari
di sesso maschile aderenti al progetto. L’analisi del DNA
ha evidenziato una correlazione tra una variante del
L
13
gene EDA2R e l’insorgenza della calvizie. Questo gene,
localizzato sul cromosoma X, determina la produzione di
una proteina, nello specifico un recettore che si trova
sulla superficie delle cellule, la cui funzione non è ancora
del tutto nota. Si sa che questo gene potrebbe essere
implicato, seppur indirettamente, nel metabolismo degli
androgeni. È stato precedentemente dimostrato che
EDA2R è attivo nella crescita del capello.
EDA2R è un recettore presente sulla superficie delle
cellule per cui potrebbe essere un buon candidato per lo
sviluppo di nuovi farmaci e il miglioramento delle
terapie. I dati a disposizione sono ancora pochi in quanto
fino ad ora gli unici studi condotti sulla proteina EDA2R
sono stati svolti su modelli animali (topo), mentre
l’alopecia androgenetica è presente solo nell’uomo.
Sono in corso da parte dei ricercatori di Shardna volti a
definire meglio il ruolo di questo gene nella calvizie.
Questo studio è stato possibile grazie alla collaborazione
della popolazione locale.
Andrea Mameli
Asini sardi
È poco conosciuto, ma ricco di virtù, tanto da
conquistare un posto d’onore tra gli animali utilizzati
a scopo terapeutico. È l’asino sardo, particolarmente
apprezzato per l’intelligenza, la memoria, la
caparbietà, la pazienza, l’umiltà e la socievolezza. Ce
lo spiegano i soci della Cooperativa Sociale
“L’Alchimia” di Quartu Sant’Elena: “Abbiamo voluto
intraprendere un viaggio in compagnia di un animale,
l’asino, da sempre a fianco dell’uomo: ha fatto parte
della cultura e del lavoro delle nostre comunità fino a
pochi anni fa e adesso per la sua lentezza è stato
emarginato fino quasi a scomparire. Noi intendiamo
promuovere attività dove l’area del singolo individuo,
con i suoi bisogni, nelle sue motivazioni e i suoi
interessi, il suo stile di vita e le sue condizioni fisicopsichiche-atletiche, possa fondersi nell’area di un
altro essere vivente, l’asino, con il suo stato fisicopsichico e con le sue emozioni, laddove fa da sfondo o
da principio guida l’educazione ambientale, il
territorio nel quale viviamo, la natura che ci parla,
che ci racconta”. L’attività proposta dalla prima
Asineria Sociale della Sardegna comprende un
approccio graduale all’animale: prima ci si fa
annusare, poi li si accarezza e lo si spazzola, infine si
arriva a passeggiare insieme. Stando accanto a
Balthazar, Giuditta, Rocco e Santolina si scoprono dei
compagni di strada eccezionali. “La persona accanto a
questi animali può esprimersi senza timori di giudizi –
scrive la cooperativa L’Alchimia – è stimolata al
contatto, alla coordinazione dei movimenti e il legame
che inevitabilmente si instaura la fa sentire in qualche
modo importante spingendola ad aprirsi e a
comunicare le proprie sensazioni ed emozioni”.
Viene così messo in atto un intervento educativo
integrato, misurato sulle reali necessità della persona,
i cui risultati sono sicuramente incoraggianti.
“Per le persone con bisogni speciali – spiega
asinosardo.org – prendersi cura dell’animale mediante
attività psicomotorie che favoriscano la percezione
delle parti del corpo dell’asino e del proprio corpo,
consolida l’autostima, migliora la socialità, aumenta
la motivazione”. In Italia l’uso terapeutico degli
animali da compagnia (Utac) noto come Pet Therapy è
una pratica riconosciuta come cura ufficiale dal
Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri
del 28 febbraio 2003 recante disposizioni in materia
di benessere degli animali da compagnia e Pet
Therapy, su proposta del Ministro della Salute.
L’asineria, situata a Maracalagonis (Strada Statale
125, km 17.600) accoglie visite di scolaresche e singole
famiglie, bambini in terapia comportamentale e
anziani, ma propone anche la passeggiata con l’asino,
che può diventare una vera e propria escursione
(trekking) insieme all’animale.
www.asinosardo.org
14
Cultura
Onorificenza ai tenores
“Remunnu ‘e Locu”
di Pier Sandro Pillonca
Festa a Bitti per la consegna del titolo di “Cavalieri al Merito della Repubblica
Italiana” assegnata dal Capo dello Stato
rrivano puntuali nel palazzo del Giudice di Pace.
Vestiti con l’antico costume del paese. Emozionati e
felici. Questo, per loro, è un grande giorno: dopo i successi
nelle piazze di tutto il mondo riceveranno l’onorificenza di
“Cavalieri al Merito della Repubblica Italiana” assegnata
dal Capo dello Stato, Giorgio Napolitano, per il contributo
dato, in oltre 30 anni di carriera, alla diffusione della
cultura sarda.
Un riconoscimento di prestigio per i Tenores di Bitti
“Remunnu ’e Locu”, il segno del mutamento dei tempi.
Lo Stato italiano, dopo aver osteggiato per anni
tutto ciò che riguardava le minoranze etniche
e linguistiche, rende omaggio ad una delle espressioni
più alte della cultura sarda.
“Siamo orgogliosi ed emozionati”, dice il leader
del gruppo Tanielle Cossellu. “È un grande onore
per noi cantori di una tradizione unica e misteriosa perché
stavolta il premio non viene dalle piazze o da una giuria,
ma dalla sede più alta della Repubblica. Per noi
che veniamo dalle botteghe artigiane e dagli ovili,
dopo anni di esibizioni, studi e ricerche per il recupero
A
del patrimonio culturale della nostra tradizione,
si tratta di un riconoscimento prestigioso che ci stimola
ad impegnarci con più rigore e serietà».
Tanielle Cossellu, Tancredi Tucconi, Piero Sanna
e Mario Pira potranno da ora fregiarsi del titolo
di Cavalieri della Repubblica.
A consegnare il diploma il prefetto di Nuoro, Vincenzo
D’Antuono: “È bellissimo saper cogliere la voce del vento e
degli animali, aver conservato i valori del passato, portare
avanti questa tradizione con tanta passione e impegno” dice
il rappresentante dello Stato davanti a una sala gremita.
In prima fila anche i figli di Batore Bandinu “Pante”, uno
dei fondatori del Tenore “Remunnu ’e Locu”, scomparso
nel 2001. Ricevono dal prefetto una lettera di encomio per
il loro genitore. La sala si scioglie in un lungo applauso.
“Oggi è la festa di tutta la comunità, dice il sindaco di
Bitti, Giuseppe Ciccolini. Dobbiamo cogliere questa grande
opportunità. È importante che Bitti sia riconosciuto in
tutto il mondo come il paese dei tenores”. Soddisfatto
anche il Sottosegretario all’Ambiente Bruno Dettori. Da
lui è partita la proposta al Quirinale per l’assegnazione
dell’onorificenza ai Tenores di Bitti. “Tutta la Sardegna è
orgogliosa di questo riconoscimento all’armonia di queste
voci ancestrali”.
E le voci volano alte in sala. Al gruppo formato da
Tanielle Cossellu, Piero Sanna, Mario Pira e Pier Luigi
Giorno si unisce anche Tancredi Tucconi, uno dei leader
storici del Tenores “Remunnu ’e Locu”, che negli anni
scorsi ha dovuto lasciare il canto per problemi di salute.
Un’emozione fortissima per lui: per un attimo la sua voce
si fonde con quella dei compagni di mille concerti. Al suo
posto oggi c’è un giovane talento: Pier Luigi Giorno. Dal
2002 è entrato nella formazione titolare: l’onorificenza per
lui arriverà nei prossimi anni. Ma la sua presenza è già
garanzia di un brillante futuro. Il canto ancestrale dei
pastori continuerà a vivere anche nel terzo millennio.
CINEMA
Orgosolo rende omaggio a Vittorio De Seta
Il regista autore del capolavoro “Banditi a Orgosolo” premiato dopo 50 anni con la cittadinanza onoraria
Vittorio De Seta è tornato a Orgosolo, cinquant’anni dopo,
per ricevere dalle mani del sindaco la cittadinanza
onoraria. Fu infatti nel 1958 che ebbe inizio l’avventura
sarda del regista siciliano.
Vale la pena di raccontare le vicende che portarono
alla realizzazione dei documentari (“Pastori di Orgosolo”
e “Un giorno in Barbagia”) e, successivamente,
del lungometraggio a soggetto “Banditi a Orgosolo”,
ancora oggi considerato tra i film più importanti
della storia del cinema.
De Seta, giovane documentarista siciliano, si interessò per
la prima volta alla Sardegna attraverso i celebri reportage
di Franco Cagnetta (“Inchiesta a Orgosolo”), pubblicati, a
partire dal 1954, sulla rivista Nuovi Argomenti.
Pensò di esordire nel lungometraggio utilizzando i racconti
di Cagnetta e si rivolse dapprima ad Alberto Moravia,
quindi allo scrittore e sceneggiatore sardo Franco Solinas,
perché lo aiutassero a stendere una sceneggiatura. Con
Solinas la collaborazione andò avanti per qualche tempo
(c’è rimasta una traccia nel bel racconto “Le pecore di
Emiliano”, pubblicato nel 1959 su “Il Contemporaneo”)
ma il regista restava perplesso all’ipotesi di un film
totalmente romanzato, com’era tradizione del cinema
italiano del tempo.
Così decise di esplorare da solo, o meglio con una piccola
“troupe”, la Barbagia. Da quel suo primo viaggio,
scaturirono due straordinari documentari, appunto
“Pastori di Orgosolo” e “Un giorno in Barbagia”: il primo
film ricostruisce la lotta per la vita (per se e per il
bestiame) dei pastori sulle montagne del Supramonte,
d’inverno; il secondo una giornata tipica dei paesi
barbaricini (oltre Orgosolo, Oliena e Mamoiada) dominati
dal predominio femminile, nella casa e nel lavoro.
Privi di commento sembrano dirci: questa è la Barbagia,
questa è Orgosolo.
La stessa poetica ritornerà in primo piano nel 1960,
quando respingendo definitivamente la tentazione di fare
un film a soggetto fortemente strutturato in senso
romanzesco, deciderà di trasferirsi a Orgosolo per alcuni
mesi: facendo parte della comunità, riuscì a farsi accettare
e a tessere con gli abitanti il filo conduttore che avrebbe
portato alla realizzazione del lungometraggio.
L’immissione della vita reale dei pastori orgolesi e delle
loro famiglie in un frammento romanzesco fu il dato
rivoluzionario, colto non solo dalla critica di ieri e di oggi,
ma anche dal grande regista- antropologo Jean Rouch.
Fuori da ogni mito, De Seta apre il film con un prologo
documentaristico che ci riportava alla tipica wilderness
Aprile 2008
Tenores di Bitti
cantori
della Sardegna
I Tenores di Bitti “Remunnu ‘e Locu” nascono
nel 1974. Nel gruppo originario Tanielle Cossellu
(boghe e mesu ‘oghe), Tancredi Tucconi (contra),
Piero Sanna (boghe e mesu ‘oghe), Batore Bandinu
“Pante” (bassu).
Negli anni ’80 cominciano le collaborazioni con
alcuni mostri sacri del panorama musicale mondiale:
Lester Bowie, Ornette Coleman, Frank Zappa
e Peter Gabriel. Il leader dei Genesis capisce da
subito la forza espressiva del canto millenario dei
pastori e decide di pubblicare alcuni lavori dei
Tenores di Bitti per la propria etichetta discografica
“Real World”. Un incontro importante per il gruppo
“Remunnu ‘e Locu”. I Tenores di Bitti diventano
ambasciatori della Sardegna nel mondo
e contribuiscono in modo determinante
alla promozione del patrimonio musicale isolano
all’estero. I loro concerti toccano tutti i continenti
del pianeta. Lunghissimo l’elenco delle nazioni
che li vedono protagonisti sui palchi delle principali
rassegne internazionali: Portogallo, Svizzera,
Francia, Lussemburgo, Belgio, Danimarca,
Inghilterra, Ungheria, Svezia, Russia,
Germania, Cuba, Argentina, Canada, Stati Uniti,
Australia, Spagna, Iraq, Egitto, Marocco,
Nuova Zelanda, Kazakistan.
Nel 1994 lascia il gruppo per motivi di salute Batore
Bandinu. Lo sostituisce Mario Pira, un giovane di 31
anni. Pira, su sollecitazione di Tanielle Cossellu,
decide di tornare a Bitti dopo un’esperienza lavorativa
nella penisola. Da allora entra in pianta stabile
nella formazione titolare. Nel 2002 l’addio al canto
di un altro componente: sa contra Tancredi Tucconi
lascia anche lui a causa di una malattia. Il suo posto
viene preso da Pier Luigi Giorno, un giovanissimo
cresciuto nella scuola dei tenores, fondata a Bitti
proprio da Tanielle Cossellu e compagni.
isolana (la caccia), quindi immette una voce fuori campo
che parla appunto di tempi che galleggiano nella storia e,
nel prefinale, inventa, certo suggestionato dai “racconti
dal vero” dei suoi pastori/attori, la sequenza più bella e più
tragica: nella pietraia di calcare le pecore muoiono. Il
bambino (Peppeddu Cuccu, che abbiamo ritrovato,
magnifico, in Sonetaula) chiede al fratello perchè ciò
accade e il fratello risponde: “perchè così doveva essere”.
L’immutabilità del “paese dei banditi” – così veniva
descritto dalla stampa nazionale e internazionale, che
mostrava i muri dei paesi sardi con affisse le taglie dei
ricercati, quasi fossimo nel west ottocentesco – veniva
smentita paradossalmente, pochi anni dopo, dal nuovo
“bandito a Orgosolo”, Graziano Mesina.
In altri tempi, sarebbe potuto essere un bel personaggio
deleddiano, o anche un modello per De Seta. Ma era già
l’epoca delle comunicazioni di massa. Mesina aveva capito
benissimo il “tempo nuovo” e non più fermo: sapeva stare
sulle pagine dei giornali di tutto il mondo, inseguito dai
giornalisti; era persino telegenico, amato dalla donne – si
dice – balente al punto da telefonare, in clandestinità, a
Carlo Lizzani (il regista di “Barbagia”) per chiedergli i
diritti d’autore dovutigli per l’uso del personaggio.
Orgosolo non ha più bisogno di miti, ma di celebrare un
maestro del cinema che ha saputo raccontare un pezzo di
storia e di geografia sarda.
L’ultimo grande estimatore del lavoro sardo di De Seta, è
stato Martin Scorsese. A New York, nel 2006, durante il
festival cinematografico della sua città, ha voluto
personalmente presentare le copie restaurate – anche con
la collaborazione della Cineteca sarda – dei due
documentari e del film a soggetto.
Gianni Olla
IL
MESSAGGERO
SARDO
Cultura
Oristano). Ha indicato proprio il paese
dell’Oristanese da cui sono partiti i nonni.
Ai primi di aprile, approfittando di una
serie di manifestazioni in suo onore,
organizzate a Roma e Milano,
dall’associazione Nuovi Orizzonti Latini,
con il patrocinio delle linee aeree Tam,
Fernanda Montenegro ha voluto tornare
in Sardegna e per due giorni ha vissuto
intense emozioni.
È arrivata a Cagliari, accolta da Pino Dessì
e Bonaria Spignesi, della Federazione delle
associazioni di tutela (Faes), e ha visitato
la città cercando nel porto il luogo da cui
erano partiti i nonni diretti in Brasile. Poi
il giorno successivo si è recata a Bonarcado
dove le hanno riservato una accoglienza
molto calorosa. Ha assistito alla messa
nella chiesa di Santa Maria di fronte alla
Basilica di Nostra Signora di Bonaccatu dove il
parroco don Isidoro Meloni le ha fatto omaggio
della copia del certificato di nascita della nonna. È
rimasta estasiata dai canti si Su Concordu di
Bonaccatu che hanno accompagno il rito religioso.
Poi ha visitato gli stand di una mostra allestita dal
GAL apprezzando i prodotti del territorio, quindi è
stata ospite del sindaco Mario Sassu ha gustato le
specialità gastronomiche della zona. Il pranzo è
stata un’occasione per conoscere meglio Fernanda,
accompagnata dalla sorella Aida. Ha rivelato di
essere già stata in Sardegna e anche a Bonarcado
30 anni fa. Anche in quella occasione era stato il
richiamo delle origini a spingerla nell’Isola. Così
come era stata in Portogallo, in un paesino ai
confini con la Spagna, per conoscere i luoghi natali
dei nonni paterni.
“In questi anni la Sardegna è cambiata molto – ha
confidato – la prima volta Cagliari mi era apparsa
povera e dimessa. Ora invece è una città
splendida. Già l’aeroporto è bellissimo, non come
quello che avevo visto anni fa. Il Castello ma
anche le altre zone sono bellissime. Anche
Bonarcado è cambiato molto. Prima era un paese
chiuso nel suo vecchio nucleo, ora ci sono tante
case nuove, moderne”.
La visita a Bonarcado è stata un susseguirsi si
emozioni. Dopo pranzo Fernanda, costantemente
seguita da una troupe della televisione brasiliana
Rete Globo, è stata accompagnata in piazza
Eleonora dove sorge il rudere della casa dei nonni.
“I miei nonni – ha raccontato – erano partiti con
l’idea di restare in Brasile due-tre anni e poi
rientrare in Sardegna. Per questo non avevano
venduto la casa ma l’avevano solo ipotecata. Poi
invece sono rimasti lì per sempre. Ma mi hanno
parlato della loro casa e del loro paese”. Le case
attorno sono state tutte ristrutturate, tranne
quella dei Nieddu (che è stata rilevata da parenti).
Ora c’è l’impegno a ricuperare quell’edificio e c’è
anche una bozza di progetto per trasformarlo in
centro culturale in cui raccogliere le testimonianze
dei figli illustri di Bonarcado. Fernanda
Montenegro ha promesso che invierà al comune
copie dei suoi film più importanti e un Cd con le
immagini del suo viaggio in Sardegna. Ha anche
rivelato che in Brasile vive un altro discendente
illustre di Bonarcado: uno scultore di fama
internazionale (l’artista che ha realizzato le statue
che ornano Brasilia), figlio di una sarda originaria
del paese dell’Oristanese. Particolarmente toccante
l’incontro con i parenti davanti alla casa di Piazza
Eleonora. L’artista brasiliana si è intrattenuta
chiedendo informazioni sulla famiglia e aneddoti.
Con un certo imbarazzo gli abitanti che
affollavano la piazza hanno confessato di non aver
mai visto i suoi film ma molti avevano seguito le
telenovelas, anche se non sapevano che Fernanda
Montenegro fosse (quasi) una compaesana.
La festa è proseguita nel Salone parrocchiale dove
si sono esibiti in canti e balli tutti i gruppi folk del
paese. Il sindaco le ha regalato la copia originale
dello stato di famiglia dell’epoca.
GdC
Vastissimo il
suo repertorio
teatrale, che
include i classici
greci (Medea),
Anouilh (la
pulce
nell’orecchio),
George Bernard
Shaw,
Pirandello, ma
anche i
modernissimi
Beckett e
Fassbinder.
Va invece detto
che i cultori
italiani delle
telenovelas – le prime serie, negli anni Ottanta,
provenivano appunto dal Brasile – sono in grado di
ricordarla, trionfante sugli schermi di Retequattro.
Ma è il cinematografo, a partire dagli anni Sessanta, ad
aver creato il mito di quest’autentica diva latino
americana, nipote di nonni sardi emigrati nell’Ottocento
verso le Americhe.
E non a caso, prima dell’arrivo in Sardegna per
incontrare, a Sassari e Bonarcado i suoi parenti, il cinema
Farnese di Roma e la Cineteca di Milano le hanno dedicato
calorosi omaggi, riproponendo i suoi titoli più celebri,
molti dei quali apparsi anche sugli schermi italiani.
Nell’occasione, in Campidoglio, le è stato consegnato un
premio alla carriera del Presidente della Repubblica
Giorgio Napolitano.
Il film più celebre è forse Central do Brasil (1998) di
Walter Salles, che vinse l’Orso d’argento al festival di
Berlino e consentì a Fernanda Montenegro di avere una
candidatura all’Oscar.
Central do Brasil fu, in realtà, la seconda nomination
all’oscar; la Montenero conquistò la prima nel 1981, con il
film di Leon Hirszman, Loro non portano lo smoking:
interpretava il ruolo di Romana, una madre divisa tra
figlio e marito, per ragioni politiche. La pellicola – che vinse
il Leone d’oro a Venezia nel 1981 – oltre ad essere
considerata uno dei migliori film latino americani di tutti i
tempi, sembra, nel nuovo clima democratico, rinverdire gli
anni gloriosi – i Sessanta – del “cinema novo”.
Un anno prima di Central do Brasil, anche nel nostro
paese uscì una curiosa pellicola di Bruno Barretto,
Quattro giorni in settembre, che raccontava e romanzava
il rapimento dell’ambasciatore americano nel 1969 (la
storia ispirò anche L’amerikano di Costa Gavras, scritto
dal nostro Franco Solinas) da parte di un gruppo
terroristico.
Tra le interpreti c’era di nuovo Fernanda Montenegro,
mentre il ruolo della organizzatrice del sequestro fu
assegnata alla figlia Fernanda Torres.
Gianni Olla
PERSONAGGI
Fernanda Montenegro
nel paese dei nonni
alla ricerca delle origini
La grande attrice brasiliana, accompagnata da una troupe di Rete Globo,
ha ritrovato a Bonarcado la casa dei suoi avi - Tappe anche a Cagliari e Sassari
alla riscoperta dei luoghi d’origine dei nonni materni - Era già stata nell’Isola 30 anni fa
Fernanda Montenegro salutata da una parente
davanti alla casa dei nonni a Bonarcado.
Sotto: con il sindaco Sassu
ernanda Montenegro è una grande attrice,
un’icona del teatro, del cinema e della
televisione brasiliana. È nata a Rio de Janeiro ma
le sue origini sono anche sarde: i nonni materni
Pietro Nieddu, di Sassari, e Maria Pinna, di
Bonarcado, erano partiti dalla Sardegna, alla fine
dell’Ottocento. E Fernanda Montenegro è
particolarmente legata alle sue radici tanto che nel
suo sito ufficiale ha scritto che la sua famiglia ha
origini portoghesi e italiane (Bonarcado,
F
CINEMA
Ha origini sarde
la più grande attrice
latino-americana
Ha vinto l’Orso d’argento a Berlino
ed è stata candidata all’Oscar
Arlete Pinheiro Esteves da Silva, nata a Rio de Janeiro nel
1929. Nome d’arte, Fernanda Montenegro, professione
attrice. Lei stessa racconta che il nome d’arte derivò
semplicemente dalla sonorità piacevole di Fernanda,
mentre Montenegro era il cognome del medico di famiglia.
Nel dopoguerra arriva al successo e, già negli anni
Settanta, viene definita “la First Lady del teatro e del
cinema, e poi della tv brasiliana”. A metà del decennio
successivo, il presidente della repubblica, Sarney, gli offrì il
Ministero della cultura. La Montenegro declinò l’invito:
preferì continuare la sua carriera tra set e scena, e
recentemente anche il pubblico italiano ha potuto vedere
un suo “cammeo” nel film di Mike Newell, L’amore ai
tempi del colera, tratto dal romanzo omonimo di Gabriel
Garcia Marquez.
15
16
Inchieste
STORIE DI EMIGRAZIONE
I sardi di Stoccarda
Servizi e foto dell’inviato Antonello De Candia
Il Circolo “Su Nuraghe” ha compiuto
40 anni di attività - È ospitato
in una palazzina acquistata dai soci
e ristrutturata - È stato uno dei primi
a dotarsi di una biblioteca
e a coinvolgere le donne nella gestione Testimonianze e racconti di vita vissuta
impatto con Stoccarda è di quelli che non ti
aspetti: innanzitutto perché c’è un sole
splendente che qui in Germania si vede di raro
(“questo sole l’ho portato io dalla Sardegna”dico
al mio ospite sardo Antonio Galistu, che si è fatto
L’
Il ristorante “Sardegna” di Franco Pitzalis
70 chilometri per venire a prendermi in aeroporto,
come volessi fargli un omaggio per sdebitarmi e
ringraziarlo. Lui mi guarda, abbozza un sorrisetto
ironico, ma appare compiaciuto e mi dice “fino ad
ieri eravamo 6 gradi sottozero!”).
Il secondo fatto strano è che ci sia uno sciopero in
atto. La città è paralizzata. Tutto fermo, chiuse le
metropolitane, fermi i mezzi pubblici, tutti gli
uffici chiusi. È giovedì, una giornata cruciale, un
effetto devastante. Per fortuna sono venuti a
prendermi all’aeroporto, dove invece tutto
funziona secondo precisione tedesca: arrivi e
partenze dei voli in perfetto orario.
“Come mai questo sciopero ?”, chiedo al mio
interlocutore.
“Scioperano per il rinnovo del contratto di lavoro.
Qui in Germania i contratti si chiudono di anno in
anno. E questo è uno sciopero di avvertimento”.
Chiedo ulteriori spiegazioni. Cosa significa?
“In realtà i contratti sono in genere biennali o
triennali, ma si chiudono ogni anno, e ogni anno
c’è un aumento. Ora sono fermi sia quelli dei
dipendenti pubblici che quelli privati. Oggi stanno
scioperando i vigili del fuoco, i vigili urbani, i
tranvieri, insomma tutti i dipendenti pubblici
perché chiedono appunto l’aumento annuale che
non è stato ancora concesso”.
Insisto: “Ma cosa vuol dire sciopero di
avvertimento?”
“Vuol dire che se non ottengono subito l’aumento
contrattuale, i sindacati proclamano lo sciopero
generale, sciopero generale che però deve essere
poi approvato dal 75% degli iscritti al sindacato,
che qui in Germania sono circa 5 milioni di
lavoratori”.
“Quindi per avallare lo sciopero generale nei
servizi pubblici si vota?”
“Sì. E se non si raggiunge il consenso del 75%
degli iscritti lo sciopero non si fa”.
Il fatto che ci sia uno sciopero in atto, segnale
comunque di una situazione di malessere mi porta
a chiedere quale sia la situazione generale, se ci
sia aria di crisi economica e come l’avvertano i
lavoratori.
“L’annessione della Germania Est, o se preferite
la riunificazione delle due Germanie, certamente
ha creato qualche problema per assorbire milioni
di lavoratori, ma il rimpianto maggiore è per il
marco, che ha fatto perdere un bel po’ del potere
d’acquisto rispetto all’euro.
Attualmente in Germania ci sono 3,5 milioni di
disoccupati, e non è più facile trovare e cambiare
lavoro. In ogni
caso – mi rassicura
Galistu – i
lavoratori qui
godono di un
sussidio di
disoccupazione che
consente di vivere.
Qui di fame non si
muore!”
Il circolo
“Su Nuraghe”
compie 40 anni
Il Circolo “Su
Nuraghe”di
Stoccarda è uno
dei circoli storici
della emigrazione
sarda in Germania.
Quest’anno ricorre
il quarantennale
della sua
fondazione,
che risale appunto
al 1968. È stato
uno dei primi a
dotarsi di una
biblioteca e a
coinvolgere le
donne nella
gestione.
Ha espresso per
molti anni
dirigenti di
primo piano
Francesco Pistis
dell’emigrazione
sarda organizzata:
presidenti di Lega, di Federazione e Consultori.
Il circolo è ospitato in una sede nuova, in una
palazzina in Wiesbadener Str. 12, che è stata
acquistata nel 1998 e completamente ristrutturata
da alcuni dei soci che avevano costituito
l’Immobiliare “Su Nuraghe”.
“Doveva essere una delle cosiddette sedi di
prestigio all’Estero individuate a suo tempo dalla
Regione Sardegna, nell’ambito di un ampio
progetto di divulgazione culturale e di promozione
turistica – spiega Francesco Pistis, che è stato
consultore e del Circolo è il ‘factotum’ – e di fatto
lo è stata fino al 2004, ma poi il salto di qualità
non c’è stato, sono venute meno le promesse della
Regione che ci aveva indotto ad acquistare la sede
che sarebbe rimasta di sua proprietà ed ora tutto è
fermo. L’idea era giusta, ma l’impresa è risultata
superiore alle nostre forze e ai programmi e così –
precisa Pistis – parte dello stabile è stato affittato
Aprile 2008
per altre attività per far fronte agli impegni
economici, e anche il circolo “Su Nuraghe” paga
l’affitto per i locali: una segreteria con biblioteca,
un bel bar, due saloni, e servizi”.
Indubbiamente una bella sede, ma più modesta
rispetto ai programmi: apre solo il mercoledì, il
sabato e la domenica.
“Se si continua così, con la troppa burocrazia, le
troppe incombenze – dice ancora Pistis con una
punta di amarezza – i circoli rischiano di chiudere.
Così si allontanano anche i giovani nati qui che
hanno altri interessi, fanno sport, suonano, e se
non sono consentiti loro spazi più adeguati nel
circolo vanno a cercare altrove motivi di svago e
di interesse. Un tempo il ricambio generazionale
era automatico, ma oggi qui non arriva più
nessuno, l’America è finita!”.
Il Presidente del Circolo è Pietro Soro, il vice
Gianmario Galistu, la cassiera è Francesca Piras,
il segretario Alessandro Spanu. Il ‘factotum’ è il
già citato Francesco Pistis, che per tanti anni è
stato anche il Presidente della Federazione,
quando ancora si chiamava la Lega Sarda in
Germania.
Nell’interland di Stoccarda, la sesta città della
Germania per popolazione, una delle più
industrializzate, con industrie come la Mercedes,
la Porsche, la Siemens e Malhe (la fabbrica che tra
l’altro produce i pistoni per la Ferrari) la
comunità sarda è consistente, con circa quattro
mila emigrati e i loro discendenti. Una realtà non
trascurabile.
Il tranviere di Illorai
Il suo sogno era di terminare il noviziato e andare
a fare il missionario in Madagascar. Ora che è in
pensione, che ha smesso di guidare tram e treni
della metropolitana di Stoccarda, ed è diventato
nonno, Antonio Galistu, può finalmente coltivare
la sua passione: quella di scrivere libri e poesie.
Era il suo sogno di riserva quello di potersi
laureare in lettere moderne e in lingue e di girare
il mondo, ma le vicissitudini della vita lo hanno
portato a fare altre scelte, scelte peraltro obbligate
da un susseguirsi di eventi straordinari. Che
ricorda con il sorriso sulle labbra.
“Ho lasciato
il mio paese,
Illorai, che
avevo appena
sette anni –
racconta – e
sono stato
mandato a
studiare in
seminario, a
Sassari,
grazie a un
lascito di un
monsignore.
Poi, terminati
Antonio Galistu con figlia e nipotino
gli studi medi
sono andato
in Piemonte, al ginnasio. Quando ero al terzo
anno di noviziato, e stavo quindi per diventare
missionario, ho avuto un contrasto con il mio
consigliere spirituale – dice per farla breve – e
sono tornato in Sardegna. Ma nel frattempo era
scattato l’obbligo militare ed ho rischiato anche di
essere arrestato per diserzione. Insomma, venuta
meno la “vocazione” religiosa, sono partito per
fare il militare a Trieste e da lì è iniziata la mia
vita da emigrato”.
“Miei fratelli erano decisi a fare sacrifici per farmi
riprendere gli studi e iscrivermi all’Università, ma
io ho pensato che fosse giusto che mi rendessi
indipendente e quindi sono venuto a lavorare in
Germania. Qui a Stoccarda ho conosciuto una
donna tedesca, Eva Maria, che ho sposato, e che
mi ha dato due figli, un maschio e una femmina,
Gian Marco, che è il vicepresidente del Circolo, e
mi ha reso nonno di Chiara, e Tania che lavora
IL
MESSAGGERO
SARDO
alla Kodac. Dopo aver svolto diversi lavori, grazie
a mia suocera che era dipendente della Società
delle tranvie sono stato assunto e per 25 anni ho
guidato tram e treni della metropolitana.
Ho preso anche la abilitazione per guidare la
funivia”, dice mostrando con orgoglio il tesserino
che conserva ancora. Ora Antonio Galistu
si è ritirato a vivere a Sulzbach, un paesino
a 70 chilometri da Stoccarda, ma il suo impegno
per la comunità sarda e per il circolo
lo ha trasmesso anche ai figli.
“Miei figli sono nati in Germania, mia moglie è
tedesca, mia nipotina è tedesca, ma in fondo al
nostro cuore, anche se puo’ sembrare strano, c’è
sempre la Sardegna”.
Il “postino” di Cossoine
Quando lo catalogo come “postino”si mette a
ridere, con quella sana risata tipica di chi capisce
di essere stato frainteso, scuote la testa e mi
corregge subito. ”Ho lavorato per 28 anni per le
Poste tedesche, ma guidavo il camion che
distribuiva la posta e i pacchi”, mi spiega e poi
prende a parlare in logudorese per raccontarmi la
sua storia, i suoi 47 anni in Germania.
“Avevamo un grosso gregge con i miei fratelli a
Cossoine. Nel marzo del 1961 ho lasciato la
Sardegna
per venire
a lavorare
qui,
pensavo di
mettere su
un
gruzzoletto
e poi
tornare
nell’Isola e
ingrandire
l’azienda
familiare.
Invece
sono
ancora
qui,
trattenuto
Giovanni Maria Sotgiu
dagli
affetti: ho
tre figlie, una all’Università, tre nipoti. Ho fatto
diversi lavori, ho lavorato alcuni anni alla Mahle,
che fabbrica forcelle di moto, pistoni e altri
componenti meccanici, poi sono stato assunto alle
Poste dove ho lavorato per 28 anni”.
E alle Poste è stato anche sindacalista e ha fatto
parte della Commissione interna.
L’impatto con la Germania, anche se era un
pastore abituato alle intemperie, Giovanni Maria
Sotgiu lo ricorda con terrore “sa Siberia fiat
inoghe!” dice a denti stretti, e aggiunge: “il freddo
terribile è il ricordo peggiore che abbia”.
Giovanni Maria Sotgiu è tornato e torna spesso
nella sua Cossoine ma, come ha già detto rimane
in Germania “per le mie figlie e i nipotini,
altrimenti tornerei nel mio paese, a Cossoine, c’è
aria buona”.
È sposato con una compaesana, Caterinangela
Corongia (“ma sono rimasto qui un anno da solo
prima di far venire mia moglie a raggiungermi”);
la donna lavorava come infermiera in Ospedale,
qui a Stoccarda.
Giovanni Maria Sotgiu ricorda infine con orgoglio
di essere stato uno dei fondatori del Circolo, 40
anni fa. “Eravamo sette o otto, non avevamo sede,
in quegli anni c’era la guerra fredda, e noi
eravamo tutti schedati, non era facile riunirci”.
Il ristoratore e la francesina (di Samugheo)
Lui, Franco Pitzalis, in Germania è arrivato con
la seconda ondata dell’emigrazione, nel 1981. Ed
ha iniziato a lavorare in una fabbrica dove si
facevano presse. Però non si è limitato a questo
lavoro e, nel tempo libero si è messo a girare la
Inchieste
17
Germania per vendere i vini della Cantina Sociale
di Dolianova.
Poi, d’estate è rientrato a Samugheo, suo paese
d’origine ed ha incontrato una ‘francesina’,
Claudia Lai, figlia di un compaesano e di una
donna francese, nata a Vieux Condè e, guarda
caso, mandata dal padre in Sardegna a
perfezionare la conoscenza della lingua italiana.
“È vero – conferma Claudia Lai – mio padre mi ha
mandato nell’isola, d’estate, per studiare l’italiano
e ho incontrato Franco e sono rimasta fregata”.
Emigrata due volte. Lei ora gestisce un locale alla
moda, un cafè che di sera si anima di giovani e che
fa musica ‘live’.
Franco Pitzalis invece, gestisce un ristorante a
Stoccarda, in Siemensstrasse. Non si può non
riconoscerlo dall’esterno, completamente ricoperto
di ‘murales’ che raffigurano scene bucoliche
tipicamente sarde; anche all’interno quadri,
arazzi, oggetti, richiamano l’Isola. Ovviamente si
chiama ristorante “Sardegna”. Manco a dirlo è
sempre pieno.
“Il boom l’ho avuto durante i Mondiali di calcio e i
campionati di ciclismo: venivano tutti qui. In un
giorno ho venduto vini sardi, esclusivamente sardi
per svariati milioni”.
Il menù del ristorante Sardegna è scritto in tre
lingue sardo, tedesco e italiano e: ovviamente ci
sono i ‘malloreddus’ ma anche gli spaghetti alla
Porto Cervo, o con i nomi di tutte lo località
rinomate della Sardegna.
Il cuoco? Sardo, di Samassi, Paolo Zurru. Sorride
sempre, parla poco e cucina bene.
cugini. Ma la vita era dura, durissima. E poi sono
arrivati i figli.
“Quando ho avuto la prima figlia – racconta –
l’asilo costava più di quanto guadagnavo, e allora
ho smesso di lavorare e mi sono messa io a
guardare i bambini degli altri sardi: ne avevo sei”.
“Dal 1970 ho fatto la commessa in macelleria –
dice ancora la signora Bice – poi ho lavorato nella
mensa di un ristorante, a turno con mio marito: io
lavoravo fino alle 16, poi tornavo a casa ad
accudire ai figli; e mio marito andava a lavorare.
Mio marito poi è entrato a lavorare alla Bosch dal
1972 fino al 1992”.
Bice ha tre figli, due vivono a Berlino, uno con lei
a Kornwesthein, e due nipotine “sono le figlie di
mia figlia, sono due tedeschine”.
Nostalgia per la Sardegna? la domanda è
d’obbligo. La risposta arriva pacata: “Ero partita
con una valigia di speranze. Al mio paese Ruinas
ci sono tornata spesso”. Lascia passare qualche
secondo, misura le parole, poi aggiunge con voce
commossa, ma voglio essere seppellita qui dov’è
mio marito”.
La nonnina di Ruinas
Beatrice Soi per tutta la comunità sarda
di Stoccarda semplicemente Bice, è venuta
da Kornwesthein, per raccontarmi qualche
episodio della sua vita travagliata.
È una donna minuta, incanutita dal tempo, che
però sprizza dolcezza, nonostante il dolore che si
porta dentro per aver perso un figlio, Sandro, di
appena 31 anni, vittima di una disgrazia.
Un dolore che si accompagna alla perdita
nel 2002 di suo marito, Giovanni, con il quale ha
condiviso tutte le difficoltà e le gioie di una vita
segnata dal
destino.
È cominciato
tutto quando
ha lasciato
Ruinas – era
il giugno del
1960 –
proprio per
andare a
cercare il
marito,
Giovanni Soi,
omonimo e
compaesano.
“Sapevo che
Giovanni era
a Stoccarda,
ma non
Beatrice “Bice” Soi
sapevo
neanche
dov’era questa città. Sono partita con pochi soldi
in tasca, da Verona sono andata a Monaco e poi,
una volta in Germania,senza capire una sola
parola, senza un soldo, ripeto, sono salita su un
treno e sono arrivata a Stoccarda, dove mi hanno
sistemato in una baracca per donne, che distava
mezzora dalle baracche per uomini.
Quando la mattina mi sono presentata per
chiedere di mio marito e lui mi ha vista
per poco non è svenuto”.
Il primo lavoro, nelle incubatrici per galline,
poi in una fabbrica di calze e nel 1963
in una fabbrica di scarpe.
Nel frattempo il nucleo familiare si era allargato
con l’arrivo dei fratelli del marito e di alcuni
Tedeschi in delirio allo Stadbucherey di
Stoccarda, affascinati dalla straordinaria
esibizione della compagnia di Gianfranco
Angei, Actores Alidos e di Orlando Mascia un
mago degli strumenti musicali più antichi
della tradizione sarda, che si è alternato a
suonare le launeddas, la trunfa, su sulittu,
l’organetto, con grande disinvoltura e con
grande bravura, raccogliendo applausi e
ovazioni da stadio. Da un pubblico – va
sottolineato – colto e curioso, come quello di
Stoccarda (città che accoglie 159 etnie diverse
e conta decine e decine di teatri sia in centro
che nei sobborghi).
Il concerto è stato organizzato dallo Istituto
Italiano di Cultura; la comunità sarda ne era
all’oscuro e i pochi che ne sono venuti a
conoscenza all’ultimo momento sono rimasti
colpiti dalla performance della piccola
compagnia sarda. “Non conoscevo questo
gruppo – dice Gianni Manca, presidente della
Federazione dei Circoli sardi in Germania – e
devo ammettere che ho assistito ad uno
spettacolo straordinario. Peccato che non
sapessimo di questo appuntamento, altrimenti
saremmo venuti più numerosi, anche se poi
sarebbe stato impossibile entrare, visto che il
teatro era strapieno ed hanno dovuto portare
sedie aggiuntive per ospitarci”.
Aspetto non trascurabile da evidenziare è che
non si è trattato di uno spettacolo gratuito,
ma si pagava il biglietto d’ingresso. Insomma,
per vederlo, i tedeschi hanno pagato.
Gli “Actores Alidos” è un gruppo composto da
cinque ragazze, dirette da Gianfranco Angei e
guidate dalla straordinaria voce principale di
Valeria Pilia, basso Valeria Parisi, e da Elisa
Marongiu (una ragazza di appena 18 anni, con
una voce straordinaria di recente acquisizione
da parte del gruppo). Alla base dello spettacolo
uno spaccato della società femminile sarda
attraverso il canto e la mimica, fuori da certi
schemi tradizionali ormai inflazionati.
E il successo dello spettacolo è appunto nella
novità delle interpretazioni e dei canti e della
compostezza delle attrici che si muovono sul
palco con tempi lenti e cadenzati che hanno
affascinato il pubblico.
CONCERTO AL CENTRO
ITALIANO DI CULTURA
Tedeschi in delirio
per gli “Actores Alidos”
18
Parliamo della Sardegna
Aprile 2008
a cura di Manlio Brigaglia
contratto a
Niffoi che
prevede la
pubblicazione
di un
romanzo
all’anno. Con
il libro uscito
nel 2006 (“La
vedova
scalza”)
quest’ultimo
ha vinto un
premio
prestigioso, il
Campiello,
spuntandola
su autori come Buttafuoco e Orengo. Per molti
mesi Niffoi è stato nelle classifiche nazionali dei
libri più venduti.
Tornando all’agenzia Kalama, l’altro colpo che ha
messo a segno è stata la pubblicazione, in una
collana della Mondadori, del romanzo “La preda”
di Gianluca Floris. È un noir di ambientazione
sarda, il cui autore è nato nel 1964 a Cagliari e di
professione fa il cantante lirico. Il mondo della
lirica l’aveva descritto in un’opera narrativa
precedente, “I maestri cantori” edito dal
Maestrale. Quando è uscito “La preda”, Floris
non ha fatto nessuna presentazione perché era a
Tokio in tournee per i suoi impegni di tenore. Ma
come concilia le sue due attività? In una recente
intervista ha detto: “Come cantante interpreto con
sensibilità artistica pagine di teatro musicale
immortale e ne ricavo grandi soddisfazioni, come
scrittore invece ho la fortuna di poter creare con
totale libertà altre vite e altre storie. Ma le storie
che scrivo mi servono per arricchire le mie
interpretazioni teatrali”.
Gli autori che fanno parte della scuderia di
Kalama sono parecchi. I loro nomi sono indicati
nel sito internet www.agenziakalama.it. Tra questi
figurano Gianfranco Liori, Eliano Cau, Giulia
Clarkson, Annalisa Ferruzzi, Gianni Marilotti,
Riccardo Mostallino, Davide Catinari, Bepi Vigna,
Simona Tilocca, Luciano Piras, Mario Mereu,
Giovanni e Ilario Carta (tutti con uno o più libri
all’attivo). L’agenzia cagliaritana ha un rapporto
privilegiato con la Mondadori, dalla quale riceve
regolarmente dattiloscritti di autori inediti sui
quali esprimere una valutazione circa la loro
validità in vista di una pubblicazione con la casa
editrice di Segrate.
Kalama non potrebbe andare avanti senza una
serie di altri servizi. Interpellato al riguardo
Patrizio Zurru (che con Daniele Pinna è una delle
due anime dell’agenzia) dichiara durante una
lunga conversazione: «A chi ce lo chiede forniamo
un’ampia gamma di prestazioni professionali. Si
va dalla valutazione degli inediti, con il giudizio
espresso su una scheda dettagliata,a quello che nel
gergo editoriale si chiama editing, cioé la revisione
di un testo in vista della pubblicazione. Grazie a
una rete di collaboratori esterni, si effettuano
traduzioni da diverse lingue. Su commissione,
scriviamo discorsi per chi deve parlare in pubblico.
Se qualcuno vuole scrivere un libro e non ha il
tempo o la voglia di farlo, gli diamo una mano
dopo che ci ha fornito i materiali».
Ma la richiesta più frequente fatta all’agenzia è
l’allestimento di eventi culturali. Ossia la
presentazione di un libro nella sede più adatta o
addirittura l’organizzazione di un convegno, con
tutto quello che comporta anche sul piano
logistico.
A questo punto c’è da chiedersi cosa ha mosso gli
ideatori dell’agenzia a scommettere su un lavoro
non privo di incognite, in una regione come la
Sardegna con una popolazione poco numerosa. Ce
lo spiega Daniele Pinna, il più giovane dei due
animatori di questa piccola impresa: «Sono diversi
i motivi che ci hanno spinto ad avviare un’attività
che troviamo affascinante. Prima di tutto
volevamo colmare una lacuna ed evitare che molti
autori sardi si rivolgessero ad agenzie esterne (in
Italia ce ne sono una cinquantina, pubblicizzate
sui giornali e su Internet).
Ma soprattutto la nostra intenzione e valorizzare
scrittori isolani. Comunque lavoriamo anche con
narratori di altre regioni o addirittura stranieri.
Abbiamo rapporti con case editrici di vari paesi
europei. Questo per sottolineare che ci muoviamo
in un orizzonte internazionale».
L’agenzia Kalama si appoggia a uno studio legale,
per fare in modo che i contratti tra gli autori e le
case editrici vengano stipulati regolarmente.
Infatti si seguono tutte le fasi delle trattative
sino al momento del pagamento dei diritti
d’autore. Senza questo tipo di consulenza gli
autori alle prime armi rischiano di non avere
un compenso adeguato, in proporzione
al numero delle copie vendute.
Ovviamente non si prendono in considerazione
quegli editori che pubblicano con il contributo
economico degli scrittori (e purtroppo in Italia
sono la maggioranza).
“Bulluzzadu”. In chiusura, introdotto da Mario Petretto,
presidente del locale Rotary Club che ha organizzato la
serata, c’è stato un animato dibattito condotto
da Antonio Canalis, segretario del premio di letteratura
sarda Città di Ozieri.
Diversi i rappresentanti istituzionali in platea fra cui il
sindaco di Ozieri Leonardo Ladu, il deputato Antonio Attili,
il rettore dell’ateneo sassarese prof. Maida, alcuni assessori
e consiglieri comunali e provinciali, il produttore del film
Andrea Occhipinti, il fratello di Giuseppe Fiori (autore del
testo da cui l’opera è tratta), Franco Fiori.
Diverse scene sono state girate fra i fitti boschi di Sa Fraiga,
tra Pattada e Bultei con comparse del posto. Incantevoli,
veramente splendidi gli scorci panoramici con una
fotografia perfetta che racconta cun suggestione la nostra
isola interna che ancora presenta angoli di natura
incontaminata. Salvatore Mereu ha ringraziato con toni di
viva commozione gli organizzatori e la comunità ozierese a
cui è particolarmente legato anche sotto l’aspetto culturale
perché nel 2006 gli aveva assegnato il Trofeo messo in palio
dal Premio di poesia Città di Ozieri riservato ad una
personalità che con onore e prestigio aveva portato nel
mondo il nome della Sardegna.
Al Premio Ozieri sta particolarmente a cuore l’utilizzo della
lingua sarda nei dialoghi». Ed a proposito dell’uso de “sa
limba” con didascalie tradotte nelle varie lingue, il regista
ha precisato che sarà conservata anche nelle proiezioni
all’estero magari per far sentire più vicini e partecipi i tanti
sardi sparsi per il mondo i quali così potranno apprezzare
maggiormente la pellicola sentendola più propria, quasi un
personale patrimonio.
Gerolamo Squintu
CULTURA
Kalama, cacciatori di scrittori
di Giovanni Mameli
Aperta a Cagliari la prima agenzia
letteraria esistente nell’isola
n passato i rapporti tra gli autori e le case
editrici erano diretti. Ossia gli scrittori
proponevano le loro opere inedite a Mondadori, a
Einaudi o Garzanti. Si potevano avere risposte
affermative o negative, contratti convenienti o
inaccettabili. Da qualche anno in Italia le cose
sono cambiate, sulla scia di quanto avviene negli
Stati Uniti e in diversi paesi europei. Su Internet
sono presenti molte agenzie letterarie che hanno
da intermediarie tra gli autori e gli editori.
Ovviamente prima valutano il prodotto-libro e, se
questo ha un mercato, lo indirizzano a collane
specifiche di compagini editoriali che potrebbero
essere interessate alla pubblicazione.
Le agenzie letterarie si occupano anche di editing.
Se il libro è interessante ma ha bisogno di ritocchi
e correzioni, viene effettuato anche questo
servizio. Fino a qualche decennio fa erano gli
stessi editori a operare in tal senso. Oggi chi
pubblica vuole un prodotto già pronto per la
stampa, in modo da eliminare una voce di spesa
che incide sul costo finale del libro. Queste cose gli
scrittori affermati o alle prime armi le sanno
bene,tant’è vero che mandano meno manoscritti
agli editori.
Nel 2005 è nata in Sardegna la prima agenzia
letteraria, con sede a Cagliari, il cui nome suona
Kalama (vocabolo di origine greca che significa
penna). I due soci che si sobbarcano il grosso del
lavoro sono Daniele Pinna e Patrizio Zurru. Se
richieste non mancano perché in Sardegna, come
in altre regioni d’Italia, si scrive molto e di tutto.
La parte del leone la fa la narrativa, coi romanzi e
i libri di racconti: ma anche la saggistica su
diversi argomenti ha non pochi seguaci. Appena
avviata, l’agenzia cagliaritana ha messo a segno
un grosso colpo. Ha proposto alla casa editrice
Adelphi di Milano il romanzo “La leggenda di
Redenta Tiria” di Salvatore Niffoi (che prima
pubblicava con le edizioni Il Maestrale di Nuoro).
Non solo è stato stampato con un grosso marchio
questo libro, ma e diventato un best-seller. Il nome
dello scrittote di Orani si è affermato al sopra di
ogni più rosea previsione. L’Adelphi ha fatto un
I
CINEMA
Successo a Ozieri
per l’anteprima di Sonètaula
Giornata di festa, di cultura di alto spessore, di grande
successo di pubblico e di critica nel teatro civico straccolmo
per la presentazione in prima assolita del film “Sonètaula”
del regista dorgalese Salvatore Mereu, alla sua seconda
impegnativa prova dopo “Ballo a tre passi”.
Alla fine della proiezione calorosi, prolungati applausi da
parte del pubblico letteralmente affascinato dalla storia, vita
e morte del giovane Zuanne Malune, bandito per caso.
Complimenti ed unanimi consensi al regista e ad un folto
gruppo di attori presenti in sala fra i quali il bravissimo
Franco Falchetto, originario di Orotelli che pur al debutto
cinematografico ha mostrato maturità ed ottime doti
interpretative, sicuro segno di una futura brillante carriera.
Applausi anche per il “nonno” Serafino Spigia, per
l’ozierese Fiorenzo Saturno (uno dei disertori in cerca di
imbarco per il continente) e per Bruno Deledda
IL
MESSAGGERO
SARDO
Parlando in Poesia
19
a cura di Salvatore Tola
Su toccu ’e sa campana
Da Paulilatino a Ozieri
armelo Demartis è un signore alto e robusto, di
una certa età ma ancora ben portata. Cordiale e
pronto a battute di ironia delicata e bonaria.
Nato a Paulilatino, vive da lunghi anni a Ozieri.
È conosciuto nel mondo dei poeti perché per oltre
un quarto di secolo ha curato insieme
a Cicito Murtinu il premio di poesia sarda
“Logudoro”; i due chiedono di essere affiancati
a elementi più giovani, ma è certo – e glielo
auguriamo – che resteranno al fianco
della loro creatura ancora per molti anni.
Demartis non ha mai interrotto i rapporti con il paese
d’origine: anche qui ha contribuito alla fondazione di
un premio di poesia, intitolato al poeta
soprannominato “Prantaferru” (Francesco Scarpa,
1896-1962). Partecipa regolarmente come membro
della giuria, e la manifestazione ha toccato la
diciassettesima edizione.
Mentre Murtinu si dedica alla pittura, e ogni anno
interpreta con un quadro il tema che viene assegnato,
Demartis scrive poesie, e ha al suo attivo due raccolte:
Ischintiddas, del 1994, e Butios de lentore, del 2004.
C
Nella prefazione di quest’ultima Claudio Zanelli
scrive che il poeta non mira tanto a trasmettere un
messaggio quanto a «confidarsi, confessarsi e trovare
un qualche conforto», e a «scolpire a tutto tondo
personaggi tipici della vita dei nostri paesi»; in ogni
caso egli vuole «aprirsi agli altri uomini, perché
accolgano le sue emozioni e commozioni, e
partecipino al suo piacere di cantare». Per dare un
esempio di questa inclinazione alla comunicazione
riportiamo la poesia Pitzinnia.
Segue la parte saliente della composizione che ha
vinto l’edizione 2006 del “Logudoro”, quando il tema
da trattare era “A segus de s’orizonte”.
L’autore, Mario Vargiu di Narbolia, esprime la
difficoltà che l’uomo incontra quando vuole andare a
fondo nella conoscenza delle realtà che lo circondano.
A questi grandi temi della vita, della religione e
dell’universo sono dedicate le altre poesie. Particolare
significato rivestono i tre mutos, perché Antonello
Fiori li ha appresi dal padre Salvatore nel periodo in
cui era in ospedale, gravemente malato; è scomparso
nel 2005.
Pitzinnia
Mutos
Dae su ’adu arcanu
No mi connoschides,
so deo cuddu pitzinnu
chi serràd’intro coro
lieras istajones de sole
aunzadas de carignos
e cantigos eredados
da veros babos canos.
Cantas diligas paraulas
de amore mai naradas
intendo agalu timidas
a s’ascia e fala in bula,
ma siddidas a s’anima
d’affriscione an bestidu
sa pitzinnia cabulada,
d’avreschidas de prata
e pabaulosos intirinos
e galanidos iscurritzos
de deghile misteru.
Cantos a amigos e fedales
tancados in s’amentu
su tempus no olvidada.
Ca intro su coro istracu
tichirriana sempere
cuddos annos losanos
chi niunu mi podet leare.
Sos puzones a nue
falana a s’aumbrare
a s’alvure fozida.
Coro, si no ses tue
no la potto impignare
cun attere sa vida.
Andende riu riu
perdidu appo sa giae
chi fit de sa credentzia.
Nendeti «adiu adiu»
itte coro des ae’
sa die de sa partentzia.
A su padrone meu
bene l’appo servidu
ma male m’at trattadu.
Cantas boltas s’est bidu
su muncaloru meu
de lagrimas bagnadu.
In mesu de sas roccas frimmadas
dae sa terra in logos de montes
unu nuraghe, e pro s’Eternu pontes
cun deas a Isse abbratzadas.
Inie fia, e imboligadu
dae manos matessi chi m’an tentu,
e no b’aiat murmuttu ne bentu
pro narrer chi diversu fit su ’aidu.
Carmelo Demartis
A segus de s’orizonte
…E a chie at criadu sas profundas
cosas chi oscuran s’umanu caminu
li dimando, su sero, de continu
ite bi at poi ’e cussu monte,
ite cuat su pallid’orizonte
e ite cuan sas pasidas undas?
Cuan fortzis melodicas sirenas
o logos de incantu e de amore?
O s’orizonte cuat su dolore
cuddu chi attit a sos ojos mios
lagrimas mudas che pasidos rios
e a su mundu tottu dolu e pena?
Su cor’invan’a s’immensu abelzo:
chilchende sa velada veridade
sa terrena abbandono vanidade
in custa die chi lenta si morit
ca niuna riposta mi fiorit
pro su misteru ch’isolvere chelzo.
Tando, privos de fortzas e de brios,
sos disizos chi tenzo e sas isperas
morin sutt”e su dolu e sas chimeras
e si firman soso pensamentos mios.
Mario Vargiu
Giovanna Maria Fiori e Michelina Piras
(inviati da Antonello Fiori)
Solitudine
Amaro il giorno,
più triste la notte
per chi è solo.
Puoi gridare e piangere,
tanto nessuno potrà sentirti,
nessuno potrà risponderti.
Anche il cane abbaia e si dispera
quando è solo,
anche lui ha bisogno
della presenza di qualcuno
e di carezze.
Ma in questo mondo
di sordi e di codardi,
dove sempre più
la gente di allontana
dalla realtà
per vivere nell’astratto profondo
come in un abisso,
così che è solo,
aspetta invano
che qualcuno bussi alla porta
e possa per un attimo,
solo per un attimo
colmare il vuoto che lo circonda.
Efisio Ledda
Antoni Sanna
A chie pregat
Fiorit onzi pianta, onzi fiore,
e s’amore divinu mai non morit:
a custa Pasca de su Redentore
a chie pregat Deus lu favorit.
Fintzas su giardinu si colorit
sa rosa, e-i sa prama, onz’albore,
fintzas sa Mama de su Divin’Amore
sas grascias divinas nos apporrit.
Cun s’olia, sa rosa e-i sa prama,
ca nd’est resuscitadu su Messia,
altzat sos ojos sa divina Mama
a totta canta s’umana pregadoria.
Issa ammirat a dsu terrenu drama,
a chie pregat cun coro, e s’armonia.
E cun sa prama, sa rosa e s’olia
bona Pasca auguro in custa trama
de su telaju ’e sarda poesia.
Cando toccat a sero sa campana
iss’annuntziat ch’est s’Ave Maria,
sas devotas in dom’o in cresia
a sa mamma celeste s’invocana.
S’invocan’a sa Vergine beata
pro chi torret a domo su maridu,
o su fizu pro famene fuidu
impreados in sas minas de prata.
A Nostra Signora de Gonare
in lacrimas faghene unu votu
iscultzas de annare a noenare.
Est una forma sintzer”e pregare,
ma cantas in su monte si nd’at ruttu
prima ’e poder sa cresia toccare.
Salvatore Corbinzolu
Risurretzione
Cristu, cundannadu a morte ’e rughe,
tres oras in agonia est istadu,
po distruer su miseru peccadu
su sambene at versadu tughe tughe.
A s’omine s’amistade at insegnadu
e de cumandamentos fattu lughe,
però a isse, sentza de meritu
su peccatore che Giuda l’at traitu.
Maria de Magdala, in pena e piantu,
appena s’aurora fattu at ghia,
giutta a sa losa a flebile boghe
at preguntadu s’at bidu su Messia,
a s’Anghelu in veste biancu mantu,
chi li rispondet: «E’ risortu, no est inoghe».
Tiberio Vacca
In penzamentu
Penzende e ripenzende ogni momentu
mi domando puite penzo tantu;
no mi mancat nudda so cuntentu
ma a boltas mi ’enit su piantu,
penzende chi una die in campusantu
intro de cussa tana itte tulmentu.
Riflettinde bene dae fundu
itte peccadu a lassare su mundu.
La penzo goi ca tenzo ottant’annos,
ca in chelbeddos non giuto una nue,
cumprendo chi ottanta sunu mannos
passados inoghe e igue,
aterettantu chi b’arrives tue,
de bi arrivare sentza tenner dannos,
ch non connoscas de male unu neu,
tantu saludu chi ti diat Deu.
Pietrino Canu
Salvatore Dalu
Nues
Quande i giurni
Curren sas nues in su chelu,
su ’entu las faghet andare
lezeras, comente unu velu
de isposa a pes de s’altare.
Benin dai terras lontanas
biancas comente su nie,
pare’ chi angelicas bramas
ispirare chelzan a mie.
Tottu las est istratzende
su ’entu, e fattende suffrire
cun issas su coro meu.
S’anima mia a Deu
tentada de s’aunire,
custu incantu ammirende.
Quande i giurni che han cunnùsciu u nótru amù
se disperdian cun u ventu, ôtri saiàn testimoni,
ôtre nóte veniàn scrîte insci u stéssu pentagramma,
müxiche nœ impiàn u sé de ôtre primmavàie.
Nisciün de quanti han tesciu i fì de quéllu tempu
de quélli che han arrebuttàu â tóa dell’óssiu,
mainè, cuntadin, lüdri e cummedianti
riusciàn a passò pê e magge de só risse.
D’autunnu, de nœeu emigriàn e rundaniñe
e i nàigri ratti-pernüghi viuliàn u turchin da mattinò,
strassian dai crii di ochin e d’insassiabili berté.
E quande u labécci u curriò pe u sé settembrin
dau mò ôtra scciümma a l’ingianchiò e schügée
ê verde vigne daiàn ancun u só vin.
Francesco Carta
Salvatore Todde
Paesi di Sardegna
20
ATZARA
Vino arte e artigianato
di Salvatore Tola
Il paese si trova nel cuore del Mandrolisai - Le sue vigne producono
un vino eccellente e rinomato - In passato ha esercitato una grande
attrazione per grandi pittori
Donne di Atzara di Filippo Figari (part.)
aese della Barbagia Mandrolisai, non lontano
dalle cime del Gennargentu, Atzara è – a 540 m
di altitudine – al centro di un paesaggio di colline
fertili, dalle linee arrotondate: anche per questo
sono gentili i modi, e pregiati i prodotti della
terra, in un paese che conserva molto delle antiche
tradizioni.
Si può cominciare dalla vite e dal vino, per
delineare il quadro di una realtà economica ed
umana. Un osservatore scriveva, nel 1833, che il
«colono atzarese» riteneva la viticoltura «il più
importante capo delle sue risorse». La produzione
era tale da sopperire al «prodigioso» consumo
locale e alimentare un esteso commercio. Per
questo i danni della fillossera, sul finire del secolo,
furono particolarmente sentiti. Ma gli agricoltori
P
seppero reagire e le vigne
furono ripristinate: oggi le
colline intorno al paese sono
popolate di viti, la produzione
è una fonte importante di
reddito per il paese e sono
sempre più numerosi gli
estimatori e i clienti che
vengono a rifornirsi del rosso
– e robusto – Mandrolisai.
Altro vanto è per Atzara
l’attrazione che ha esercitato
in passato su pittori sardi e
stranieri. Fu precisamente nel
1900 che un artista spagnolo
fu colpito dalla bellezza dei
costumi indossati da alcuni
atzaresi giunti a Roma per il
giubileo. Si stabilì nel paese,
per poterli ritrarre, e altri
suoi colleghi spagnoli arrivarono, imitati poi dai
maggiori artisti sardi del Novecento. Incontri ed
esperienze che hanno lasciato traccia nella vita
civile del paese: il museo intitolato allo spagnolo
“Antonio Ortiz Echagüe” ospita un’interessante
raccolta d’arte moderna e contemporanea.
Ma sono anche altri i motivi di curiosità e
d’interesse in questo paese, che pure, con i suoi
1300 abitanti scarsi, non ha grandi dimensioni.
Gradevole tra le altre cose il suo centro storico, in
particolare il rione Su Fruscu, che si distende al di
dietro della chiesa di San Giorgio, l’antica
parrocchiale. Sulle strade strette e tortuose, tutte
lastricate a nuovo, si affacciano abitazioni in
granito abbellite da finestre e porte, opera di abili
scalpellini.
Risalendo verso la parrocchiale di Sant’Antioco si
LOLLOVE
Un pugno di case imbiancate di calce
Il borgo ai piedi dell’omonimo monte è una frazione di Nuoro
foto Donato Tore
Ai piedi dell’omonimo rilievo di 795 metri Lollove (circa
80 abitanti; a 384 m sul livello del mare) si presenta come
un pugno di case a un solo piano imbiancate a calce e
tinte, alcune, di colori vivaci. A 12 km da Nuoro, comune
capoluogo, è quasi sulla statale 537 che dallo svincolo di
Posada attraversa il diagonale quasi tutta la Sardegna
per unirsi, presso Abbasanta, alla statale 131 Carlo
Felice. Fughe di morbide colline intorno, coltivate in
passato da agricoltori, hanno ceduto oggi il campo
all’impegno dei pastori che vi conducono greggi
numerose.
Il terreno, mantenuto umido da piccoli corsi d’acqua, e
non troppo esposto ai venti dominanti, si mantiene ricco
di pascolo per buona parte dell’anno.
Una parte non rilevante viene ancora adibita
all’agricoltuta, ma con metodi poco adatti e con scelte
poco adeguate riguardo alla coltivazione dei prodotti da
coltivare, limitata di preferenza ai cereali.
La storia di questo borgo è un po’ la stessa degli altri
piccoli centri sorti in quella parte dell’isola.
In periodo medioevale appartenne al Giudicato di
Gallura, curatoria di Dore.
L’avvento della dominazione aragonese non venne
accettata pacificamente dalla popolazione. Ciò
nonostante paese e territorio dovettero far parte del
feudo concesso dagli Aragonesi a Giovanni d’Arborea.
Nel 1410 il villaggio diventò proprietà dei Turrigiti che
nel 1430 lo passarono ai marchese d’Oristano. Nel 1478,
Aprile 2008
giunge al punto in cui si trovava l’abitazione del
feudatario, detta Domo de Su Conte, ormai
trasformata in un nucleo di abitazioni civili. Delle
antiche strutture rimangono visibili soltanto un
portale e un pozzo monumentale, ricoperto da una
cupoletta ornata da maioliche. A breve distanza la
chiesa di Sant’Antioco, costruita a cavallo tra il
XVI e il XVII secolo da maestranze locali in forme
gotico-catalane tipiche dell’edilizia religiosa della
Sardegna del tempo. Si articola in tre navate con
volte a sesto acuto in quella centrale e a tutto
sesto in quelle laterali. La facciata di stile
tardoromanico, in pietra a vista di colore chiaro
ed esposta a mezzogiorno, è abbellita da un rosone
a raggiera. Al fianco il robusto campanile a pianta
quadrata, simile a quello di San Mauro di
Sorgono. La vicina canonica ha le finestre ornate
da cornici in trachite.
Sulla via principale – che è poi un tratto della
statale 128 Centrale sarda – e su alcune stradette
laterali si affacciano le botteghe che dimostrano la
vivacità di Atzara nel campo dell’artigianato. C’è
ad esempio un laboratorio di tessitura, Trastos,
che fa capo all’ISOLA, l’Istituto regionale per
l’organizzazione del lavoro artigiano; mentre un
altro, La Mimosa, è specializzato nelle tintura di
tessuti e filati mediante sostanze naturali, ricavate
da erbe, piante e fiori. È in attività anche un sarto
che si è distinto per la confezione di quello che
viene definito oggi “abito etnico”, in velluto o più
raramente in orbace.
I buongustai trovano, oltre alle cantine dei
produttori di vino, una pasticceria, una panetteria
e – non lontano dal paese – un’azienda
agrituristica che mettono in pratica le ricette
tradizionali: tra questi sa tumballa, piatto povero
che ha per base residui di vari tipi di pasta.
Nelle vicine campagne si trovano numerosi
nuraghi, tra i quali spicca quello di Abbagadda,
del tipo monotorre e in buono stato, situato vicino
ad una sorgente calda da cui prende il nome. Due
chiese campestri, intitolate entrambe a Santa
Maria, vengono distinte con le espressioni “de
susu” e “de josso”. La festa che si celebra in
quest’ultima il 21 agosto è occasione per
l’esibizione di gruppi folcloristici e di cavalieri: le
pariglias. Né possono mancare i costumi che tanto
avevano colpito pittori di diverse contrade.
non appena il marchesato fu confiscato,
Lollove fu assegnato ai Carroz di Mandas.
Successivamente appartenne ai Maza de LiÂana, ai
Portugal e ai De Silva Fernandez che lo fece
confluire alla fine nell’importante feudo d’Orani.
Entrò a far parte della provincia di Nuoro nel 1821;
e nel 1838 si affrancò dal giogo feudale.
Introdursi tra le strette vie del borgo è come rivivere
un’altra vita, andando in dietro nel tempo
quando i villaggi dei contadini-pastori avevano
un loro assetto inconfondibile: giardinetti e orticelli
tra vie e case sfociavano, e qui sfociano ancora,
direttamente nella campagna.
In questa struttura antica svetta la chiesa dalle linee
gotico-aragonesi (secolo XVI) di Santa Maddalena.
All’interno, tre navate e il presbiterio sotto una volta a
crociera di bell’effetto. Altari di legno intagliato
adornano gli spazi tra le arcate.
Due statue secentesche danno un tocco nobile
all’insieme. La facciata, animata da un rosone,
sovrasta il portale di trachite rosa.
Alla festa di San Biagio (3 febbraio) la gente
di Lollove c’è sempre tutta: i pastori lasciano i loro ovile
per tornare in paese nel quale confluiscono anche tutti
quelli che vi sono nati e vivono da altre parti dell’isola.
Non mancano soprattutto quelli che a Nuoro,
dove si sono trasferiti da tempo, occupano
quasi tutto il rione Sa ’e Sulis. È una festa
da non perdere: una certa coloritura comunitaria,
ricca di sana allegria, la rende quasi unica.
Franco Fresi
IL
MESSAGGERO
SARDO
Cultura
PERSONAGGI
Adiu, Peppe Sozu,
ammaju de poesia
In Bonorva, a s’edade de 93 annos
Pepe Sozu con Remundu Piras
i diat poder nàrrere chi non si nde siat
nemmancu abbizadu, tiu Peppe Sozu, cando sa
morte at tocheddadu a sa janna sua, su 27 de su
mese de Martu a sas 7 de manzanu: si che l’at
leadu in-d-una chinnida de oju, ma chene li dare
dolore perunu: propiamente sa calidade de adiu chi
isse aiat semper tentu in disizu.
Fut nàschidu in Bonorva su 24 de Làmpadas de su
1914, duncas li mancaiat pius pagu de tres meses
a cumprire 94 annos. Su 22 de Làmpadas de
ocannu passadu fut morta sa muzere, Antonia
Angius, fedale sua e cumpanza istimada de vida,
chi l’est istada a costazu pro sessantases annos e
l’at dadu tres fizos: Madalena, Angelinu e Peppinu
(mortu a s’edade de 48 annos in s’istiu de su 1993,
unu dolu chene nùmene, chi l’at fatu detzìdere a si
retirare dae sas garas).
S
de Pàulu Pillonca
In sa Missa de corpus presente, in sa cheja de
Santa Maria Bambina, su padre frantziscanu
Pinuccio Solinas - chi dae paritzos annos che li
jighiat a domo sa comunione in sas primas
chenàburas de totu sos mesesde s’annu - l’at
saludadu cun peràulas de istima e de ammiru,
banténdelu comente artista mannu e famadu,
emmo, ma finas comente ómine virtudosu e de
sentimentos dìligos.
In s’istória de sas garas de poesia Peppe Sozu est
una de sas figuras de mezus importu. Isse fut unu
arrejonadore sàbiu e profundu, cale si siat chi
esseret s’argumentu chi lu ruiat in sorte
seberende sos temas. E si lu difendiat,
s’argumentu sou, chilchende de imminorigare sa
parte anzena e de buscare pius logu,
immanniténdela, pro sa parte sua - comente narat
sa régula de custu jogu antigu - ma semper dende
rejone a su cumpanzu cando la teniat. Finas pro
custarejone una gara cun isse in su palcu fut una
proa bene resèssida in parténtzia. Un’aterunu
donu distintu chi Peppe Sozu teniat fut de seguru
sa delicadesa e sa dulcura de sa limba de sa ‘idda
nadia sua, irrichida dae sa sienda pius larga de su
logudoresu de àteras biddas, cando bi fut su
bisonzu de l’impitare. Sa melodia de sa ’oghe
cumponiat totu e rendiat deghile su cunsonu.
Tiu Peppe Sozu at comintzadu a cantare calchi
annu pius a tardu de cantu diat aer pótidu, pro
more de sa disamistade nàschida inter sos
pìscamos sardos e sos cantadores in poesia chi at
fatu cagliare a sa muda sos poetas pro chimbe
annos, dae su 1932 a su 1937. Sa prima gara
pùbblica Peppe Sozu la fateit in su palcu de
21
Foresta Burgos in s’annu 1939 cun sos cantadores
thiesinos Andria Nìnniri e Tommasu Pinna
“Gherrinu”, ma su cointzu de sa carriera si podet
nàrrere chi est istadu in sos primos annos a pustis
de sa segunda gherra mundiale.
Su cumprou verdaderu de sas calidades suas sa
Sardigna l’at tentu isculténdelu cun sos mannos
de tando: Antoni Cubeddu de Uthieri, Barore
Tucone de Buddusò, Barore Sassu de Bànari,
Remundu Piras de Biddanoa Monteleone, Antoni
Piredda de Thiesi, Cicciu Piga de Perfugas,
Frantziscu Demartis de Mores, Jommaria Pulina
de Piaghe, Juanninu Fadda de Fordonzanos.
Babbai ‘e Sozu teniat unu cuntzetu mannu de sa
professione de cantadore in poesia e de s’onore
chi unu poeta si devet fàghere de fronte a sa
zente e de sos àteros poetas chi cantan cun isse.
Una ‘olta, cando b’arrejonei a s’ispessamentada
pro su lìbberu “Chent’annos, cantadores a lughe
‘e luna” in domo sua, subra de custu argumenti
mi nareit: “L’apo semper nadu, no est chi lu so
nende como a tie: dae una ‘idda dia esser istadu
pius cuntentu a mi che torrare sena ‘inari a
pustis de aer fatu una gara mala, cun totu chi su
‘inari bisonzat e faghet boltare su chelveddu a
s’umanidade ca sena ‘inari non si podet fagher
guasi nudda. Si deo fia andadu a cantare pro su
‘inari non fia diventadu su chi so: non fia istadu
nudda etotu. Podia aer balanzadu forsi pius de su
chi apo ‘alanzadu ma non fia reséssidu a mi
distìnghere, a mi fàghere unu nùmene, a esser
apretziadu dae tanta zente, zente colta puru.
Custu est chi m’at azuadu a vìvere. Ite contat su
‘inari de fronte a una figura mala? Non contat
nudda. Unu milione in bujaca, a lu tènnere o a
non lu tènnere, ne nisciunu l’ischit ne nisciunu
mi lu controllat ne m’impòberat piusu. Ma una
figura mala nono. Si deo ando a cantare a unu
palcu e fato una figura mala l’ischin in tota sa
Saldigna a s’àtera die”.
Cun Peppe Sozu sa poesia cantada in limba sarda
perdet, seguru, unu de sos isteddos pius lughentes
de su firmamentu sou, ma sos imparos chi isse at
lasssadu sun iscritos a lìteras de oro in
s’ammentu de sa zente de bona voluntade. E gai
an a addurare pro su tempus chi devet bènnere.
Cun virtude
Versos in ammentu
de tiu Peppe
Cun virtude e cun altos sentimentos,
o Sozu, as onoradu s’Elicona.
Fis frimmu e forte in sos argumentos,
dignu de la retzire sa corona.
Mai tenias de crisi momentos,
sa gara ti ‘essiat sempre ‘ona:
tantos annos pro cussu in dogni zona
as lassadu sos pòpulos cuntentos.
Cun boghe bella e limba ‘e Logudoro
fisti s’ammaju de ogni persone
cun impignu e cun vera passione
cun tantos as cantadu a bonu coro
ma s’istória como cun rejone
t’at de sos mannos postu afaca insoro
Custas sun sas poesias intregadas a s’ammentu de tiu Peppe Sozu
chi nos an mandadu Marieddu Masala, Anna Cristina Serra,
Salvadorànghelu Murgia Niola, Salvadore Iscanu e Antoni Mula
A sa dresta de Deus
Tiu Peppe, colcadu intro sa bara
in viaggiu pro s’ùltima dimora
cantu tristu mi rendet in cust’ora
pensende ‘e non bos bier pius in cara,
de non bos tenner a cumpagnu ‘e gara
in terras de Sardigna e logu ‘e fora
pro festa ‘e Santos e Nostra Segnora
cantende in bona muta a boghe jara.
Cun-d-unu coro nóbile in su sinu
e sa virtude de poeta in mente
cantu auguradu azis continu
dae subra sos palcos a sa zente
lu godedas in su regnu divinu
a sa dresta ‘e su Deu onnipotente.
Mariu Màsala
Fatu de celu e de terra
(A Tziu Peppi Sotgiu)
Tochendiddi lébia su coddu
una Sennora bistia ’e biancu
Dd’at nau: “Aió, no timas,
ap’aprontau po Tui unu palcu
de seda e brocau
ancà T’abetat su mistériu ’e sa Luxi
fata po Tui cantu e Poesia”.
Issu, fatu de celu e de Terra,
sa chi de sempri dd’at prenu
coru, menti e fueddu,
est móviu facias a s”omu
de is steddus prus artus.
Saludendu s’at nau:
“Un’àteru cantu deu andu a si fai’
e craru s’at lompi’ a su coru
candu, giustu su passu,
eis a bistiri dónnia obrescidroxu
cun eréntzias de Terra e Poesia.
Anna Cristina Serra
Salvadore Iscanu
Onore a tiu Peppe
De cantos an cantadu poesia
tiu Peppe a nisciunu fut segundu:
fine argumentadore, de profundu
sentimentu e alada fantasia.
Pagu brulleri, cantait ebbia
cosas de importàntzia e de bundu
e finas a Tucone e a Remundu
in su palcu poniat marrania.
In terra cun su sou raru donu
semenadu at pius de chimbant’annos
versos e rimas d’alta calidade.
Como in Chelu, cun su matessi tonu,
cun sos che issu cantadores mannos
cantat inie pro s’eternidade.
Salvadorànghelu Murgia Niola
Boghe amada
Sa morte at dae nou fatu dannos,
a mesu s’Elicona nd’est bintrada:
in giru in giru déndesi un’ojada
nde piscat su cumpanzu de sos mannos
nende: “Beni, chi s’ora est arrivada,
como deves bestire custos pannos:
pro chi tenzas norantabator annos
as a esser sa ‘oghe pus amada
e finas su poeta pius adatu
in chelu pro allùere un’istella
e dare lughe ancora a cussu allozu.
E gai mi che leo a Peppe Sozu
umpare cun sa sua ‘oghe bella,
non che poto leare su chi at fatu”.
Antoni Mula
Cultura
22
ANNIVERSARI
Giovanni Maria Angioy
commemorato
a Cremona e Marchirolo
Due convegni nel bicentenario
della morte per ricordare la figura
dell’eroe della “Rivoluzione sarda”
l Circolo sardo “Sa Domu sarda” di Cremona,
presieduto da Antonio Milia, e il Circolo
“Giovanni Maria Angioy” di Marchirolo (in
provincia di Varese, ai confini con la Svizzera),
presieduto da Gianfranca Canu, hanno
commemorato a metà marzo, nel bicentenario
della morte, Giovanni Maria Angioy (Bono, 21
ottobre 1751 - Parigi, 23 febbraio 1808), l’eroe
della “rivoluzione sarda” di fine Settecento.
La manifestazione organizzata dal Circolo di
Cremona si è tenuta nel pomeriggio del 14 marzo,
nella Biblioteca Statale, con il patrocinio del
“Comitato Sardo per le celebrazioni del 150°
dell’Unità d’Italia” e della Fondazione Istituto
Storico “Giuseppe Siotto” di Cagliari.
Davanti a un uditorio numeroso e qualificato,
dopo i saluti di Antonio Milia e della direttrice
della Biblioteca, Emilia Bricchi Piccioni, Aldo
Accardo, docente di Storia contemporanea
nell’Università di Cagliari, ha presentato il libro
“Parabola di una Rivoluzione: Giovanni Maria
Angioy tra Sardegna e Piemonte”, appena
pubblicato da Aìsara Editrice di Cagliari per
iniziativa della Fondazione Istituto Storico
“Giuseppe Siotto”. Il volume, che ha una
prefazione di Accardo, e un lungo saggio
introduttivo (oltre 70 pagine) di Luciano Carta,
propone un ricchissimo corpus documentario, di
530 pagine, a cura di Alberigo Lo Faso di
Serradifalco. Il ricercatore, generale in pensione,
ha condotto un’indagine a tutto campo in tutte le
sezioni dell’Archivio di Stato di Torino in cui
ragionevolmente potevano essere conservati i
documenti relativi alle vicende del triennio
rivoluzionario sardo (1793-1796) e, in particolare,
per gli anni 1797 e 1798, quelli attinenti al
personaggio-chiave Giovanni Maria Angioy.
La manifestazione di Marchirolo è stata
organizzata, nel pomeriggio del 15 marzo, dal
Circolo sardo, in collaborazione con la FASI,
l’Assessorato del Lavoro della Regione sarda, e
con il patrocinio del “Comitato Sardo per le
celebrazioni del 150° dell’Unità d’Italia” e della
Fondazione Istituto Storico “Giuseppe Siotto” di
Cagliari. Nella sede del Circolo, dopo i saluti della
presidente, Gianfranca Canu, originaria di Bono, e
dei sindaci di Marchirolo (Pietro Cetrangolo) e di
I
Bono (Piero Molotzu), lo storico Federico
Francioni ha illustrato “momenti e problemi della
biografia di Giovanni Maria Angioy”; Aldo
Accardo, ha ripercorso la “parabola di una
rivoluzione”, riferendosi alla storia della Sardegna
“dalla crisi di fine Settecento alla perfetta
fusione”; lo scrittore e studioso della cultura
sarda Salvatore Tola ha proposto una rassegna su
“rivoluzione e controrivoluzione nella poesia
sarda di fine Settecento”. Oltre numerosi soci del
circolo di Marchirolo erano presenti il
coordinatore della Circoscrizione dei Circoli sardi
della Lombardia, Antonello Argiolas, e i presidenti
dei Circoli di Bareggio-Cornaredo e di Vigevano.
Personalmente, in entrambe le occasioni, ho messo
in evidenza il significato storico e il valore
culturale de “Sa Die de sa Sardigna”, festa del
popolo sardo, fissata per il 28 aprile da una legge
della Regione Sarda del settembre 1993, in ricordo
del 28 aprile 1794, data della storica cacciata
pacifica (il cosiddetto “scommiato”) dei Piemontesi
dalla Sardegna.
Nel contesto di quel triennio rivoluzionario sardo
(1793-1796) è d’ obbligo la citazione di due nomi:
Francesco Ignazio Mannu (autore della
Marsigliese sarda, il canto Su patriottu sardu a
sos feudatarios) e soprattutto Giovanni Maria
Angioy, definito da qualche studioso “il più illustre
martire laico sardo”.
Angioy, pervenuto fino alla carica di giudice della
Reale Udienza, inviato nel febbraio 1796 a Sassari
come Alternos (vicario) del viceré, si mise a capo
di un movimento antifeudale. Ecco come Giovanni
Spano, in un saggio storico del 1875 intitolato La
rivoluzione di Bono del 1796 e la spedizione
militare (opportunamente ristampato qualche
anno fa dal Comune di Bono ) riassume il senso
Aprile 2008
della vicenda nella prima pagina dello scritto: “Nel
3 febbrajo 1796 Angioy fu mandato dal viceré
Filippo Vivalda, e dagli Stamenti Sardi, nella
qualità di Alternos, per sedare i tumulti del Capo
settentrionale dell’Isola, e specialmente del
Logudoro, dove più di 40 villaggi si erano
confederati per abbattere l’orrendo mostro del
feudalesimo. Ma egli, esaminando da vicino le
crudeli vessazioni, le soperchierie dei ministri, che
vi mandavano i Feudatarii, e gli abusi, in vece di
rappaciare le popolazioni, si diede ad avvalorare le
giuste aspirazioni delle medesime per
l’emancipazione feudale che da tempo chiedevano”.
Il movimento antifeudale guidato da Angioy fu
fermato dall’armistizio di Cherasco e dalla
successiva pace di Parigi (1796) tra il Piemonte e
la Francia. L’eroe della rivoluzione nazionale
sarda fu così costretto a fuggire in Francia, dove
visse in esilio – aiutando chi aveva bisogno tanto
da ridursi in completa miseria – fino alla morte,
sopraggiunta il 23 febbraio 1808, a 57 anni.
Purtroppo la sua tomba non è stata ritrovata in
alcun cimitero parigino.
Paolo Pulina, dirigente della Fasi – è intervenuto
sia a Cremona che a Marchirolo, ed ha espresso
apprezzamento per la decisione dell’Assessorato
alla Cultura della Regione Sardegna, guidato da
Maria Antonietta Congiu, di realizzare nel 2008
una serie di manifestazioni celebrative per far
conoscere, soprattutto ai più giovani, alcuni
personaggi che hanno contribuito a costruire la
storia e la cultura dell’isola.
Tra queste personalità - attive tra politica, arte e
letteratura – figura Giovanni Maria Angioy,
insieme con Giovanni Spano, Giorgio Asproni,
Francesco Cocco Ortu, Luigi Piloni, Raffaele
Delogu, Costantino Nivola. A proposito di
Giovanni Maria Angioy il comunicato della
Regione afferma: “Nel bicentenario della morte
sarà reso omaggio a Giovanni Maria Angioy.
Docente universitario, giudice della Reale
Udienza, imprenditore, banchiere di orientamento
giacobino-progressista Giovanni Maria Angioy è
divenuto per i Sardi un simbolo di riscatto e di
indipendenza per essersi posto a capo di un
vigoroso movimento insurrezionale contro i
privilegi feudali, ancora vivi e operanti nella
Sardegna del XVIII secolo, e per essersi battuto
per il rinnovamento sociale dell’isola durante il
duro dominio piemontese”. P.P.
UDINE
Presentato il libro
“L’Agabbadora”
Al circolo “Montanaru” presente
l’autore Giovanni Murineddu
Anche nel 2008 il Consiglio Direttivo del circolo sardo
“Montanaru” di Udine, guidato dal presidente
Domenico Mannoni, ha programmato numerose
iniziative. Il 3 febbraio è stata organizzata la festa di
Carnevale sia per i bambini che per gli adulti con
grande successo.
Il 23 febbraio – ci segnala Domenico Mannoni – si è
tenuta la conferenza su Antioco Casula “Montanaru”,
a 51 anni dalla scomparsa, con poesie declamate e
cantate da Marisa Sannia e dagli Stentales. La serata
si è conclusa con i racconti di Giovanni Gioi, desulese
trapiantato in Veneto ed ex alunno delle scuole
elementari del poeta “Montanaru”.
L’8 marzo 2008, nei locali del circolo, alla presenza di
un folto pubblico, è stato presentato il libro
“l’Agabbadora”. Alla manifestazione è intervenuto
l’autore, il sen. Giovanni Murineddu di Calangianus. Il
prof. Carmelo Spiga ha tratteggiato i punti salienti di
un libro di grande attualità: la pratica dell’eutanasia
nella Sardegna arcaica fino agli inizi del Novecento.
Alla presentazione del volume hanno partecipato, tra
gli altri, il Procuratore della Repubblica di Udine,
Antonio Biancardi, il sen. Marcello Basso, il sindaco di
Tavagnacco, Mario Pezzetta, il parroco della
parrocchia dei Rizzi don Giuseppe Faccin, la
coordinatrice dei Circoli sardi del Nord-Est e delegata
FASI, Maria Antonietta De Roma , la presidente
dell’Associazione Regionale Circoli Sardi in Friuli
Venezia Giulia, Maria Concetta Marceddu e numerosi
amministratori provinciali che locali.
IL
MESSAGGERO
SARDO
Sardegna Notizie
23
TRASPORTI
Tram e metropolitana
per collegare Cagliari
In funzione la tratta da piazza Repubblica
a via Vesalio - Un prolungamento
fino al Policlinico universitario
di Monserrato - Previste sei linee
per servire l’aeroporto, Quartu
e gli altri centri dell’hinterland
È entrata in funzione la metropolitana leggera che
collega Cagliari con Monserrato, nella tratta da
piazza Repubblica, di fronte al Palazzo di Giustizia
fino alla via Vesalio-Gottardo, nei pressi della
“cittadella finanziaria”. Alla inaugurazione, con il
presidente della Regione Renato Soru, è
intervenuto il ministro dei Trasporti Bianchi.
Entro l’anno sarà completata anche
l’elettrificazione sulla linea che arriva fino a
Settimo San Pietro. L’hanno annunciato in una
conferenza stampa il presidente della Regione,
Renato Soru, e l’assessore ai Trasporti, Sandro
Broccia, sottolineando come la Giunta punti a
rilanciare il trasporto pubblico locale anche
nell’area vasta di Cagliari.
La rete leggera prevede, inoltre, una continuazione
del percorso, per circa due chilometri, dalla fermata
Gottardo fino al Policlinico universitario a
Monserrato. Il progetto, illustrato ai sindaci dei
Comuni confinanti con il capoluogo, costerà
complessivamente 319 milioni di euro, con
finanziamenti ricavati dalla riprogrammazione di
risorse comunitarie sui fondi Fas (Fondo aree
TRASPORTI
Accordo Meridiana-Eurofly
per volare a New York
Meridiana ha siglato un accordo di code sharing con
Eurofly relativo a tutti i collegamenti fra l’Italia e
New York. È possibile acquistare una tariffa da 199
euro, tutto incluso, per volare dal mese di maggio
2008 sui voli per New York in partenza da Roma,
Bologna, Napoli, Palermo, Lamezia, Bari e Pescara.
Le prenotazioni e l’acquisto possono essere effettuate
sui siti www.meridiana.com e www.eurofly.it,
contattando il call center Meridiana 89.29.28 o
Eurofly 89.21.13 e nelle agenzie di viaggi dotate del
sistema Wts (Web trade system). Il network per New
York prevede collegamenti diretti da Roma, Bologna,
Napoli e Palermo, mentre Lamezia, Bari e Pescara
sono collegate con la Grande Mela con uno scalo
tecnico effettuato dallo stesso aeromobile a Bologna.
New York è inoltre raggiungibile da Cagliari e Olbia
con una coincidenza con lo scalo di Roma Fiumicino;
su questi voli per i clienti residenti e nati in
Sardegna è possibile abbinare la tariffa low cost da
199 euro da Roma a New York a quelle di continuità
territoriale fra Olbia, Cagliari e Roma.
Inoltre, sul sito www.wokita.com del tour operator
del gruppo Meridiana, è possibile acquistare
pacchetti attraverso una nuova sezione di aste
on-line, approfittando di occasioni convenienti,
oppure organizzare tutti gli altri servizi collegati
al proprio viaggio, sia di lavoro sia di piacere,
scegliendo direttamente on line ad esempio l’hotel,
l’auto a noleggio o il transfer.
sottoutilizzate) e Fesr.
“Il progetto, qualora le amministrazioni coinvolte
decidessero di farlo diventare una realtà - ha
puntualizzato il Presidente della Regione - non
rappresenta un’alternativa definitiva ad altri
progetti, come per esempio quello della
metropolitana sotterranea, ma è un complemento,
si sovrappone. Se tra qualche anno, infatti,
saranno disponibili maggiori risorse, alcuni tratti
della tranvia di superficie potranno essere sostituiti
anche da gallerie”.
Il progetto per allargare la rete di metrotranvia
all’area vasta di Cagliari prevede sei linee
aggiuntive alle due, “Rossa” e “Arancione”, già
definite su Cagliari, suddivise anch’esse per colore
(Verde, Marrone, Azzurra, Celeste, Blu, Bordeaux),
per una lunghezza complessiva di 35,65 km che
interessa, oltre il capoluogo, Quartu Sant’Elena,
Elmas, Sinnai, Settimo San Pietro, Monserrato,
Quartucciu, Selargius e Sestu.
Con la linea Verde è previsto il collegamento, in
mezz’ora, tra il rione di Pitz’e Serra di Quartu e
l’ospedale Brotzu, passando per via San Benedetto,
viale Colombo, viale Marconi e via Vesalio. Meno di
30 minuti saranno, invece, necessari al tram sulla
linea Marrone per collegare via Roma con Sestu,
attraversando i quartieri di Sant’Avendrace, San
Michele e la nuova lottizzazione di Su Planu. In un
quarto d’ora, sulla tranvia Azzurra, si arriverà dal
Policlinico di Monserrato all’Aeroporto di Elmas,
raggiungibile anche con una sola fermata di cambio
dalle diramazioni Blu e Bordeaux che servono
esclusivamente il centro città.
TRASPORTI
Da luglio collegamento
Olbia-Birmingham
della Ryanair
La compagnia area low cost irlandese Ryanair
ha presentato la nuova linea OlbiaBirmingham che sarà operativa dal prossimo 4
luglio. Grazie al nuovo collegamento Ryanair
prevede di trasportare 30 mila passeggeri nel
primo anno di operatività. Il prezzo
promozionale del biglietto sarà di 15,99 euro a
tratta, tasse incluse. È possibile prenotare il
volo dal sito internet della compagnia.
“Nel 2002 - ha detto Silvio Pippobello,
l’amministratore delegato della Geasar la
società che gestisce l’aeroporto Costa Smeralda
- con 219 mila 573 passeggeri, il traffico
internazionale si aggirava intorno al 10% del
traffico complessivo in transito nello scalo
gallurese, i passeggeri sono quasi triplicati nel
2007 passando a 625mila, andando a occupare
il 35% del traffico complessivo”.
Il 2007 si è chiuso per il Costa Smeralda con
numeri da record anche se non ha superato il
record storico dello scorso anno (1 milione 832
mila passeggeri trasportati): sono stati un
milione 800 mila 206 i passeggeri transitati al
Costa Smeralda, di questi 625 mila sono
internazionali; lo scalo gallurese è al primo
posto come aeroporto internazionale della
Sardegna: a fronte di una contrazione
dell’1,76% dei passeggeri trasportati, il Costa
Smeralda ha registrato nel 2007 un
incremento del 6,7%.
Nel Sarrabus un giacimento di siti archeologici
Secondo gli amministratori comunali potrebbero essere valorizzati per attirare i
turisti in vacanza lungo le coste: i nuraghi, pozzi sacri, domus de janas, menhir,
castelli e torri di avvistamento
Il Sarrabus ha un patrimonio archeologico di
inestimabile valore, poco conosciuto, poco
sfruttato e che rischia di essere compromesso. I
siti archeologici presenti in tutto il Sarrabus sono
una ricchezza inestimabile. Si trovano tracce
evidenti della presenza dell’uomo dal Paleolitico
inferiore al Neolitico, all’Età del bronzo. Nuraghi,
protonuraghi, pozzi sacri, domus de janas,
menhir, castelli (come quello di Quirra) e torri di
avvistamento. Un patrimonio che se
adeguatamente valorizzato e fatto conoscere
potrebbe rappresentare un forte richiamo turistico
per i vacanzieri che affollano le spiagge della
Sardegna sudorientale, ma non solo. Offrendo
importanti opportunità di lavoro.
Tra Villaputzu, San Vito, Muravera e Castiadas
c’è davvero uno scrigno. Fra questi, il complesso
megalitico di menhir di Cuili Piras, il complesso
megalitico di Nuraghe Scalas e di Monte Arrubiu.
Le potenzialità del patrimonio archeologico della
zona sono state illustrate a Muravera durante un
convegno sugli scavi a Nuraghe Scalas.
L’archeologa Donatella Salvi ha parlato dello
straordinario interesse di questo sito, della
necessità di ultimare gli scavi. “Nel territorio – ha
detto Salvatore Piu, sindaco di Muravera abbiamo una ricchezza straordinaria, eppure i
nostri turisti per scoprire i tesori del passato
devono spostarsi a Barumini: assurdo. Per
completare il recupero di Nuraghe Scalas
occorrono almeno duecentomila euro. Senza un
tempestivo intervento si rischia di perdere un
patrimonio inestimabile che potrebbe dare non
solo ricchezza, ma anche posti di lavoro. Siamo a
due passi dal mare: menhir, nuraghi, pozzi sacri
possono avere un valore fondamentale sotto il
profilo turistico”.
Per il sindaco di San Vito, Patrizio Buccelli, non
resta che sperare nei fondi Por. I soldi sono sempre
pochi, mentre a concorrere sono in tanti. Anni fa il
Comune di Villaputzu ha predisposto anche un
censimento sul territorio. “C’è davvero di tutto - ha
detto il sindaco Gianfranco Piu - molti siti
archeologici sono stati danneggiati dall’uomo e dal
tempo e i Comuni non sono assolutamente in grado
di intervenire. Attendiamo la Regione e i fondi
europei. Non abbiamo alternative”.
Nel territorio di Castiadas sono tanti i menhir, le
tombe di giganti e i nuraghi. «Occorre una loro
valorizzazione - ha detto il sindaco Quintino Sollai
– l’obiettivo è quello di creare itinerari turistici in
un territorio straordinario. La valorizzazione di
tutti questi siti di grande valore archeologico
sarebbe sicuramente un buon investimento per il
futuro economico del territorio del Sarrabus”.
Raffaele Serreli
24
Sardegna Notizie
Aprile 2008
RICERCA
RIFORME
Genetica: trovato nei Sardi
“Sa Carta de Logu noa”,
il secondo gene dell’altezza
bozza del nuovo Statuto
Presentata dal Comitato promotore
“Firma per la tua Sardegna”
Il Comitato promotore per il nuovo statuto, “Firma
per la tua Sardegna”, composto da esponenti dei
partiti di centrodestra, ha presentato il testo de “Sa
Carta de Logu noa”.
Secondo il Comitato (tra i “garanti” figurano Giorgio
La Spisa (FI), Vargiu (Riformatori), Mariano Delogu
(An) e Raffaele Farigu (Nuovo Psi) il vecchio Statuto,
dopo 60 anni, mostra segnali di decadenza e usura.
Basti pensare che, nel 1948, data d’avvio
dell’autonomia sarda, l’Europa unita non esisteva,
alcuni aspetti della Costituzione italiana erano diversi;
ma, soprattutto, erano diversi il mondo, la società, i
mercati, tutto ciò che ci circondava.
Anche nel ’48 lo Statuto “speciale” aveva spuntato –
secondo i promotori del nuovo Statuto – un livello di
autonomia più debole delle aspirazioni del popolo
sardo. Strada facendo, il regionalismo ordinario (il
cui peso politico ed economico era assai più
rilevante) e le riforme costituzionali hanno imposto
limiti crescenti a una specialità concepita nell’ansia
democratica del Dopoguerra. Di qui la necessità di
aggiornare e rendere aderente ai tempi la Carta
costituzionale dei sardi.
Il Comitato ha predisposto una bozza “scritta dai
cittadini” e “aperta a qualsiasi contributo”.
Fra le novità, l’introduzione del vicegovernatore, per
evitare che il Consiglio venga sciolto in caso di
dimissioni o impedimento del governatore, un
maggiore controllo, attraverso “legge obiettivo” e
“bilancio sociale”, da parte del legislativo
sull’esecutivo; la semplificazione della legislazione
attraverso i testi unici, la possibilità, per la giunta,
di ricorrere a decreti legge, l’istituzione di un organo
di garanzia (Maiore di Sardegna) sulla legittimità delle
leggi, con potere di rinvio al parlamento sardo, la
presenza in Europa che crea spazi di relazioni
internazionali, rapporto che si enfatizza nell’area
del Mediterraneo. È previsto anche l’uso
della lingua sarda.
LAVORI PUBBLICI
La Sassari-Olbia
a quattro corsie
Presentato il progetto – I lavori
dovrebbero concludersi entro 4-5 anni Stanziati 375 milioni di euro
Sassari e Olbia, i due principali poli del Nord Sardegna
saranno collegati da una strada a quattro corsie. La
decisione della Regione è stata ufficialmente comunicata
dall’assessore ai Lavori pubblici Carlo Mannoni, nella
conferenza di servizi nella sede del Genio civile di Sassari,
davanti ai tecnici dell’Anas e a una pattuglia di
amministratori locali. All’incontro con l’assessore
c’erano i sindaci di Ozieri, Oschiri, Berchidda, Monti,
il presidente della provincia di Olbia-Tempio Pietrina
Murrighile, l’assessore alla Viabilità della Provincia
di Sassari Giovanni Serra.
«La quattro corsie – ha detto Mannoni – andrà in appalto
entro l’anno, al massimo nella primavera del 2009».
Il nuovo tracciato elimina curve e incroci a raso,
Grazie all’analisi del Dna di persone di molte parti del
Mondo, ed in particolare dei Sardi, è stato scoperto un altro
gene che plasma la nostra statura, che può indurre
differenze non trascurabili anche dell’ordine di mezzo
centimento fino a 1,4 centimetri (se una certa versione del
gene è presente in doppia copia) nella nostra altezza. È
quanto si evince da uno studio di genetica internazionale
che ha visto anche la partecipazione italiana del Cnr presso
la Cittadella Universitaria di Monserrato, Istituto di
Neurogenetica e Neurofarmacologia, il gruppo ProgeNIA di
Lanusei. Il gene GDF5 risulta essere legato all’osteoatrite e
la variante che predispone alla malattia delle cartilagine è
quella “bassa”, ossia quella associata a statura minore.
Ovviamente GDF5 è solo una tesserina del complesso puzzle
di geni che disegnano la nostra statura.
L’altezza, infatti, è una caratteristica ereditabile per l’80%,
per il resto dipende da fattori ambientali (forse
l’alimentazione nell’età della crescita); ed è un tipico tratto
poligenico, in altre parole molti geni contribuiscono al fatto
che una persona è alta o bassa e comunque i geni da soli
non bastano a fare la statura di una persona.
Oggi però di geni dell’altezza se ne conoscono ben pochi: è del
settembre scorso la notizia, apparsa sulla stessa rivista di
genetica del gruppo britannico Nature, della scoperta del
primo gene, Hmga2, direttamente collegato alla statura.
Dopo la scoperta di Hmga2 è partita la caccia ai geni della
statura: con questo studio si è arrivati a GDF5 grazie
all’analisi del Dna di 4.500 sardi inseriti nel progetto di
ricerca “SardINIA”, oltre 2000 finlandesi e 24 mila
persone di altre nazioni. Una versione del gene è associata
a differenze anche di quasi mezzo centimetro e se nel Dna
dell’individuo sono presenti due copie della versione “alta”
del gene, questo può significare per la sua altezza anche
fino a 1,4 cm in più. GDF5 era già noto per essere
associato all’osteoartrite, per la precisione è la versione
“bassa” del gene ad aumentare il rischio di problemi di
cartilagini, forse per il coinvolgimento di GDF5 nello
sviluppo del sistema scheletrico.
MEDICINA
Scoperto in Sardegna il gene che ritarda
il decorso della sclerosi multipla
Un gene benigno presente
all’interno di un
cromosoma ritarda il
decorso della sclerosi
multipla e in futuro
potrebbe consentire di
curare le forme più
virulente di tale malattia.
A scoprirlo sono stati gli
studiosi dell’Istituto di
Neurologia dell’Università
di Sassari guidati da Giulio
Rosati, preside della Facoltà
di Medicina. I ricercatori
Stefano Sotgiu e Maura
Pugliatti hanno condotto
gli studi assieme ai
laboratori del Dipartimento
di Neurologia
dell’Università di Oxford ed
hanno pubblicato i risultati
della ricerca sull’ultimo
numero della rivista di
medicina Proceedings
national Academy of
Science. In sostanza sono
stati monitorati 500 casi
fra la Sardegna (che nel
bacino del Mediterraneo è la
regione con il maggior
spiana la seconda strada più trafficata dell’isola
e cancella le polemiche. “Sarà l’opera più importante
realizzata dalla Regione”.
Per realizzare l’importante arteria che cambierà il volto del
Nord Sardegna sono a disposizione 375 milioni di euro,
frutto dell’accordo tra la Regione e il ministero delle
Infrastrutture. “I milioni messi a disposizione dell’isola
sono 770: la giunta Soru – ha detto Mannoni –
ha deciso di destinarne la metà alla sola Sassari-Olbia,
considerandola una priorità assoluta».
Se non ci saranno problemi in corso d’opera
l’opera potrebbe essere terminata entro
i successivi quattro-cinque anni.
È il tassello più importante per completare il Piano
regionale dei Trasporti (Prt) che individua tre nodi di
scambio fondamentali: Cagliari, Sassari-Alghero-Porto
Torres, e Olbia-Golfo Aranci. La strada Sassari-Olbia
rappresenta un collegamento cruciale, corridoio d’asfalto
che mette in comunicazione versante Est e Ovest.
Nei 78 chilometri dal bivio di Ploaghe-Florinas sino
all’ingresso di Olbia, Anas e imprese mettono in campo
diverse strategie per eliminare i fattori di rischio.
Il progetto preliminare prevede la realizzazione di un nuovo
tracciato a quattro corsie (le due carreggiate saranno
separate da uno spartitraffico centrale) che corre
parallelo e rasente al vecchio.
numero di malati rispetto
alla popolazione: 150 casi
ogni 100 mila abitanti
contro, ad esempio, i 53 del
centro Italia) e Oxford.
Fra le ipotesi vi è quello
legato al corredo genetico
dei Sardi: da qui lo studio
che ha portato a osservare
che i pazienti con la forma
“benigna” di malattia (cioè
poco disabilitante in 15
anni) posseggono dei geni
“protettivi” all’interno del
cromosoma 6 chiamati
HLA-DRB1.
Mentre questi geni sono
assenti nei pazienti con
decorso più veloce e
invalidante.
Secondo i ricercatori una
diagnosi tempestiva potrà
permettere di individuare la
terapia più adeguata per il
paziente e in un futuro
prossimo si potrebbe
pensare anche a rafforzare
“i geni della benignità”
nelle persone affette da
questa malattia.
Una scelta che consente di limitare al massimo il consumo del
territorio e permette, allo stesso tempo, di mantenere in vita
una strada utile per assorbire il traffico locale.
Nel tratto più nuovo, quello da Oschiri a Monti,
la nuova strada invece si sovrapporrà all’attuale
scorrimento veloce. Sono previsti quindici svincoli,
alcuni viadotti, sottopassi e una manciata di rotatorie in
corrispondenza degli svincoli principali.
Si viaggerà tra i 70 e i 120 chilometri orari, per andare
da Sassari a Olbia si impiegheranno 50 minuti.
La nuova strada inizia all’altezza del bivio di PloagheFlorinas lungo la statale 131, 15 km dall’uscita di Sassari.
Per 35 km, sino a Su Campu (Oschiri) le quattro corsie
viaggiano a distanza ridottissima dalla vecchia statale 597.
Il secondo tratto inizia a Su Campu e finisce a Monti.
Venti chilometri nei quali la nuova strada è il raddoppio
della vecchia, con l’allargamento a nord dello scorrimento
veloce. Parallela scorre la statale 199, la vecchia strada per
Monti, alternativa per traffico locale e mezzi agricoli.
Il terzo tratto, quello finale, va da Monti sino all’ingresso di
Olbia (circonvallazione per l’aeroporto), 23 km, la porzione
più trafficata, con punte di 12 mila mezzi al giorno.
Durante la presentazione del nuovo tracciato non sono
mancati rilievi e richieste di modifiche da parte dei sindaci
di Ozieri Leonardo Ladu, di Oschiri Antonio Perinu
e di Berchidda Sebastiano Sannittu.
IL
MESSAGGERO
SARDO
Dall’Italia
BIELLA
Cento anni e cento motivi
per ricordare le donne
Una mostra nel circolo Su Nuraghe per esaltare il ruolo de sas feminas
Sapori di Sardegna - Cortometraggio sul nuraghe Losa e Santa Cristina
cento anni di distanza dal rogo in cui persero
la vita, arse vive nella fabbrica “Coton” di
New York le operaie che erano state rinchiuse nel
tentativo di farle desistere dalla loro lotta per
l’emancipazione sociale, il Circolo Culturale Sardo
“Su Nuraghe” di Biella ha voluto celebrare la
ricorrenza con la mostra fotografica “Feminas, il
volto della Luna” presentando immagini di donne
piemontesi del terzo Millennio che ancora
indossano quotidianamente gli abiti della
tradizione.
Durante la serata animata da Barbara e
Francesca, sono state distribuite le mimose
confezionate dall’Angolo del Fiore e tagliata la
grande torta a forma di Sardegna realizzata dalla
pasticceria Brusa di Biella.
Nicoletta Favero, Assessore alle Pari Opportunità
della Citta di Biella ha portato il saluto ufficiale
del Sindaco Vittorio Barazzotto.
Frutto di ricerca sul campo, la rassegna (aperta
fino al 30 aprile nei giorni di martedì, venerdì e
sabato ore 21-23, ad ingresso libero), illustra
inedite assonanze tra il sistema vestimentario
cerimoniale tradizionale, l’uso di certi paramenti
A
sacri e il diverso formarsi della luna.
La presentazione del volume “Il vestito della luna.
Abiti cerimoniali e quotidiani delle donne
piemontesi del terzo millennio” di Battista Saiu, è
stata fatta dal prof. Piercarlo Grimaldi
dell’Università degli Studi di Scienze
Gastronomiche di Pollenzo.
Le iniziative del circolo sono proseguite sabato15
marzo con la rassegna “Sapori di
Sardegna, mostra di dolci” preparati dai soci del
circolo e con la produzione e degustazione dal
vivo del torrone di Tonara.
Nel pomeriggio sono state consegnate le palme
intrecciate al vescovo di Biella, mons. Gabriele
Mana, a padre Accursio della basilica di san
Sebastiano di Biella e a don Ferdinando Gallu,
cappellano di Su Nuraghe.
La serata si è conclusa con la presentazione del
cortometraggio di Marco Antonio Pani: “Dèi e
soldati, il mistero di Santa Cristina e del nuraghe
Losa”, fatta da Michela Celadin Saiu, giovane
socia del circolo Su Nuraghe.
La mostra dei dolci sardi è stata possibile grazie
alla disponibilità di Pina Serra, Milvia Picciau,
PAVIA
Ricerca scientifica poesia e musica
al circolo “Logudoro” per l’8 marzo
Tutto esaurito nel salone del Circolo culturale sardo
“Logudoro” di Pavia, in occasione della festa dell’otto
marzo. L’associazione sarda, presieduta da Gesuino Piga,
ha voluto rendere omaggio alle donne, nel giorno della
festa internazionale ad esse dedicata, con un intelligente
mix di proposte di cultura e di divertimento.
La prof. Clementina Rovati, responsabile del Museo di
storia naturale dell’Università di Pavia e curatrice della
mostra “Animali dal mondo, la collezione dello zoologo
Pietro Pavesi”, che ha riscosso tanto successo, negli ultimi
due mesi del 2007, presso la sala mostre del Museo della
Tecnica Elettrica a Pavia, ha illustrato l’opera di alcuni
studiosi pavesi – il prof. Pietro Pavesi (Pavia 1844 - Asso,
Co, 1907) e la sua allieva, la prof. Rina Monti Stella
(Arcisate, Va,1871- Pavia, 1937) –, che hanno indagato in
loco le particolarità delle tonnare della Sardegna.
Alla fine dell’Ottocento, si potevano contare sulla costa
occidentale sarda ben 24 tonnare.
Queste tonnare (le più importanti erano: Portoscuso, Isola
Piana, Porto Paglia, Saline, Calavinagra, Flumentorgiu)
pescavano i 4/5 della produzione italiana. Le nostre
tonnare competevano con Favignana e Formica in Sicilia e
con la più produttiva del Mediterraneo, Sidi Daud, in
Tunisia. In esse erano impiegate più di mille persone, oltre
agli operai addetti alla lavorazione a terra.
Pavesi, nel 1889, per una relazione “L’industria del
tonno” che fu presentata alla Camera dei Deputati,
approfondì le conoscenze delle tonnare sarde visitando, in
compagnia del cavalier Ottolenghi, quelle di Porto Scuso e
dell’Isola Piana, e seguendo le operazioni di mattanza e
tutte le altre relative alla lavorazione del prodotto nei tre
stabilimenti di Punta di Carloforte. Studiò la distribuzione
geografica delle tonnare, la loro conformazione, l’attività
di pesca, la mattanza e le migrazioni dei tonni. Rina Monti
Stella, che nel 1908 fu nominata professore di ruolo di
Zoologia e Anatomia all’Università di Sassari, continuò le
ricerche del suo maestro.
Dopo l’apprezzata relazione della prof. Rovati, la parola è
25
Caterina Orrù, Maria Cau, Anna Axana,
Maria Teresa De Tiana, Lina Lampis, Maria
Scalas, Bruna Dessì, Valentina Cannas, Paola
Saiu, Gianfranco Boninu, Mario Zara,
Grazia e Bruna Ziranu
Coordinate da Alma Cabras, le socie
di “Su Nuraghe” hanno deciso di “mettere le mani
in pasta” per preparare e donare all’Associazione i
dolci della tradizione pasquale di Sardegna
che sono andati letteralmente a ruba,
compresi quelli dell’incanto battuto
dal presidente del Sodalizio.
La mostra è stata allestita nel “Punto Cagliari”
di via Galilei – sede del gemelaggio tra le Province
di Biella e di Cagliari – che per l’occasione si è
vestito a festa con i panni rossoblù e candide
tovaglie di lino, decorato da composizioni di
palme e fiori di primavera, mentre sulle corbule, i
cestini di asfodelo, sono state esposte pardule
e tericcas, dolci propri della Pasqua dei pastori e
dei contadini: a base di formaggio le une, di sapa,
vin cotto. Immancabili gli amarettos, i guefos,
i nocini e su gattò con diverse altre tipologie di
dolci tutti a base di pasta di mandorle,
alcuni finemente lavorati.
C’erano, poi, i papassinos a base di noci e
uvetta, i cardinalis, sos biscotts fines,
dolci simili ai savoiardi e sa “cocone de s’ou”, il
pane con l’uovo intero da donare ai bambini, e
“su pistiddu di sant’Antonio”, un pane
specialissimo che ancor oggi viene distribuito il
17 gennaio in occasione della festa del santo
eremita.
Alle ore 14, 30, prima dell’inaugurazione della
mostra, Battista Saiu e don Ferdinando Gallu si
sono recati con un piccola delegazione di
corregionali a Muzzano, nella parrocchia di
sant’Eusebio da Cagliari, per donare la palma
intrecciata al Vescovo mons. Giustetti e poi a
Biella, da padre Accursio dei Frati francescani di
san Sebastiano.
Nel frattempo, nell’androne della sede di via
Galilei, i soci tonaresi Alfio Sau e Cesare De
Sotgiu, aiutati da Ermanno Marchesi, hanno
versato miele, uova e nocciole nel paiolo di rame
stagnato per la preparazione artigianale del
torrone, distribuito caldo ai presenti dopo quattro
ore di cottura e di dolce attesa.
La giornata si è conclusa alle 21 con la proiezione
del cortometraggio sulla storia dei nuraghi, “Dèi
e soldati, il mistero di Santa Cristina e del
nuraghe Losa”.
passata ai poeti: sono state lette tre poesie, dedicate alle
donne, scritte da due autori sardi-pavesi (Costantino
Bussu, originario di Bono e residente a Pavia; Andrea
Pintus, nato a Benetutti e residente a Broni, nell’Oltrepò
pavese) e da un poeta dialettale pavese, Rino Zucca.
Il pomeriggio è stato completato dall’esibizione della
cantante mezzosoprano Eliana Sanna, figlia
di un emigrato sardo (originario di Ozieri) in Argentina,
nata nel 1976 a San Miguel de Tucumán nel 1976,
che ha avuto una borsa di studio da parte
della Regione Sardegna e dalla Federazione delle
Associazioni Sarde in Italia (FASI) per potersi
perfezionare nel Conservatorio di Milano.
Dopo l’introduzione di Filippo Soggiu, presidente onorario
della FASI, che ha ricordato con commozione le
circostanze in cui i rappresentanti della FASI presero in
Argentina l’impegno di aiutare Eliana Sanna a studiare
in Italia, la cantante ha proposto una serie di celebri
canzoni latino americane e tradizionali sarde
accompagnata dal pianista Marco d’Amico. In coppia con
Eliana e da solista ha dato prova del suo talento artistico
anche Miguel Marengo, tenore e chitarrista, anche lui
originario San Miguel de Tucumán, figlio di un emigrato
piemontese in Argentina.
A conclusione la consueta offerta delle mimose alle
signore presenti e il tradizionale rinfresco.
Paolo Pulina
26
Dall’Italia
MILANO
Conferenza alla Cattolica
sullo svantaggio dell’insularità
e la continuità territoriale
Promossa dalla Fasi - Manifestazione
di protesta a Bruxelles
o svantaggio dell’insularità, la continuità
territoriale ed il diritto comunitario, è stato il
tema al centro di una conferenza che si è svolta
all’Università Cattolica Sacro Cuore di Milano nel
giugno dello scorso anno. Un tema, quello della
Continuità, particolarmente sentito per i sardi che
abitano nell’Isola e per quelli che vivono nel
L
continente. La conferenza è stata aperta da
Giuseppe Tidore, responsabile nazionale dei
giovani FASI, laureato alla Cattolica, nuorese,
specializzando in economia e legislazione per
l’impresa. Tidore ha spiegato, fra l’altro, il perché
della conferenza: la necessità di dare una risposta
alle motivazioni portate dalla Commissione
Europea contro il mantenimento, per i non
residenti in Sardegna, delle tariffe agevolate,
previste invece dal decreto italiano
sull’applicazione della continuità territoriale. Ha
ringraziato anche i relatori presenti e
particolarmente il professor Tito Ballarino che in
quanto docente della Cattolica è colui che ha
permesso la realizzazione dell’iniziativa.
Fra gli altri è intervenuto anche Tonino Mulas il
quale ha detto che “noi non vogliamo certo
contestare il principio, che giudichiamo giusto e
universale della non discriminazione in base alla
nascita, alla razza o alla religione. La nostra
stessa storia si basa sulla cultura della solidarietà,
dell’accoglienza, della multiculturalità. Ciò che
invece intendiamo dimostrare è che esiste un
principio riconosciuto, ma spesso disatteso, o
interpretato in modo restrittivo, che è quello dello
MONZA
Visita culturale in Brianza
per gli studenti del “Tola” di Sassari
Per iniziativa del circolo “Sardegna” - Gemellaggio con la media “Pertini”
La gita culturale in Brianza degli studenti della
scuola “Tola” di Sassari e si è conclusa con il
gemellaggio con la scuola “Pertini”. L’iniziativa,
promossa dalle professoresse Raimonda Astara di
Sassari e Manola Moraro di Monza, ha avuto il
patrocinio del Circolo Sardegna.
La gita della comitiva studentesca sassarese,
composta da una cinquantina di ragazzi
e dai loro insegnanti, si è svolta nei primi giorni
di marzo.
È cominciata con l’inaugurazione della mostra
degli antichi mestieri, “Dal muleta a su ferreri”,
nei locali del complesso scolastico “Koinè”, è
proseguita poi con la visita guidata della città di
Monza, accompagnati dai soci del circolo
“Sardegna”. Suggestiva la visita al Duomo di
Monza, fatto costruire dalla regina dei
Longobardi, Teodolinda, la visita alla corona
ferrea, che ha incoronato tutti gli imperatori,
d’Italia ed d’Europa, compreso Napoleone. Si è
passati poi alla visita del centro storico,
all’Arengario, sede dell’antico governo di Monza,
che ha concluso la giornata.
Il gemellaggio culturale tra le due scuole si è
svolto il 6 marzo nel teatrino dell’ASO. La
manifestazione è stata aperta dal coro della scuola
Tola che ha cantato brani del repertorio sardo.
Alla presenza dell’assessore Pier Franco Maffè, in
Aprile 2008
svantaggio dell’insularità”.
Gli emigrati sardi della Fasi e di altri Circoli
europei sono giunti a Bruxelles per rivendicare –
ha spiegato in una nota Massimiliano Perlato – il
diritto alla continuità territoriale. Il luogo della
conferenza è stato il palazzo “Paul Henri Spaak”,
sede dell’Unione Europea a Bruxelles.
Sono intervenuti: per la Commissione Europea il
dottor Gilles Gantelet; il docente di Diritto della
navigazione e consulente della Regione Sardegna
per la continuità territoriale Massimo Deiana; il
parlamentate europeo, il cui ufficio si è prodigato
nell’organizzazione dell’appuntamento, Antonio
Panzeri; Tonino Mulas presidente della Fasi.
Il tema dell’incontro è all’attenzione dei sardi
anche dopo che la Commissione Europea ha
respinto il decreto sulla continuità territoriale
emesso dal Governo italiano, in accordo con la
Regione Sardegna: questa misura era finalizzata
ad alleggerire il salasso economico imposto da
decenni ai sardi, emigrati e non, con le tariffe
aeree fra le più care. La Commissione è contraria
alle agevolazioni.
Numerosi gli interventi anche degli emigrati
presenti che hanno portato denunce e
testimonianze su situazioni del passato e del
presente rivendicando il loro diritto alla mobilità.
Sono intervenuti, fra gli altri, Serafina Mascia,
presidente del circolo di Padova e vicepresidente
della FASI; Enzo Cugusi, Consigliere Comunale di
Torino; Marilena Calzedda del circolo ACRASE di
Roma; Raffaelle Zaccheddu del circolo di Bruxelles.
Gianni Collu, coordinatore dei circoli italiani
del Nord-Ovest.
Nelle sue conclusioni Antonio Panzeri
ha preannunciato un’interrogazione alla
Commissione, volta a chiarire soprattutto
l’ipotesi della soluzione politica.
rappresentanza del Comune di Monza, e del
presidente della 3/a Circoscrizione Pietro Zonca,
c’è stato lo scambio di doni, targhe e pergamene a
ricordo del Gemellaggio Culturale.
Le due scuole poi per festeggiare l’evento si sono
esibite, cantando canzoni popolari sarde e canzoni
popolari meneghine-milanesi.
Ha cominciato la scuola Tola di Sassari, con
“Disimparados”, “Nanneddu meu”, “No poto
riposare”, “Chelos”, e altri brani.
Il gruppo vocale e strumentale “Andrea Parodi”
dell’Istituto Koinè - Scuola Media Pertini ha
eseguito dieci brani del repertorio brianzolo e
milanese, da “Mia bella Madonnina” a tante altre,
ma, anche canzoni in sardo dei Tazenda.
Gli studenti di Sassari hanno poi fatto
un’escursione alla Villa Reale di Monza, costruita
nel 1777 dall’architetto Piermarini, per volere di
Maria Teresa d’Austria, per dare una piccola
residenza di 200 stanze e saloni cerimoniali, al
figlio Ferdinando.
Il giorno successivo è stato dedicato alla scoperta
dei musei milanesi della Scienza e della Tecnica e
del Museo d’Arte Poldi Pezzoli.
Il gemellaggio è stato festeggiato con una cena
con 200 commensali, tra studenti, professori e
genitori e soci del circolo Sardegna, in un
ristorante brianzolo di Arcore, con la
partecipazione del gruppo folk della Brianza
“Firlinfeu la Primavera di Sovico”, con i
caratteristici costumi di Renzo e Lucia e
l’ornamento femminile de “La Sperada” sul capo,
accompagnati dai suoni dei Flauti del Dio Pan,
fatti di canne palustri, come le Launeddas.
È stata poi la volta dell’esibizione del gruppo folk
sardo “Ichnos”, formato da emigrati sardi della
Brianza.
La serata si è conclusa con i saluti di Salvatore
Carta, presidente del circolo “Sardegna” di
Monza-Concorezzo-Vimercate.
IL
MESSAGGERO
SARDO
Dall’Italia
27
MILANO
Bilancio positivo
per il direttivo della FASI
ella splendida cornice del Salone degli Affreschi
della Società Umanitaria di Milano, si è tenuto il
primo Direttivo nazionale della FASI del 2008 per
l’approvazione del bilancio consuntivo del 2007. È
toccato al tesoriere Cervo e al presidente dei Revisori
dei conti Puggioni, elencare i numeri del bilancio
approvato all’unanimità dai 70 delegati delle
associazioni dei sardi presenti nella Penisola.
Tonino Mulas ha espresso apprezzamento per la
riuscita delle manifestazioni organizzate dei circoli e ha
sottolineato come, le due campagne principali portate
avanti per la tutela della figura dell’emigrato, si siano
concluse coi risultati desiderati. Il riferimento è stato
alla cancellazione della tassa sul lusso. La FASI sin
dall’inizio ha rimarcato quanto fosse discriminante
questa esazione, che vedeva fortemente penalizzati gli
emigrati. La FASI, ha detto Mulas, ha premuto per la
difesa di un principio di equità e di giustizia, con
fermezza e responsabilità. Il risultato finale che ha
ravvisato la cancellazione della tassa da parte della
Corte Costituzionale, lascia comunque un fondo di
rammarico in quanto le istituzioni isolane non hanno
compreso quanto l’aggravio penalizzasse i sardi fuori
dalla Sardegna. E poi la Continuità territoriale: gli
emigrati hanno sempre combattuto per avere migliori
N
trasporti e prezzi agevolati e questo è un diritto che
andava preservato in virtù degli svantaggi
dell’insularità. La sortita a Bruxelles del luglio scorso
con un confronto diretto con la Commissione della
Comunità Europea hanno portato alla conferma del
regime di continuità perlomeno sino alla sua naturale
cessazione prevista per la fine del mese di ottobre 2008.
Il dibattito si è poi spostato sull’imminente Conferenza
Internazionale sull’Emigrazione che si svolgerà a
Cagliari a fine aprile. Mulas ha presentato
l’avvenimento che porterà i sardi emigrati delle
associazioni in giro per il mondo a commisurarsi con le
istituzioni della Regione Sardegna, 19 anni dopo
l’ultimo convegno. Sarà il modo per approfondire i
mutamenti dello stato dell’emigrato dovuti
principalmente alla “globalizzazione”, soprattutto dei
sistemi di comunicazione e informazione.
La Conferenza Internazionale – ha detto Mulas – sarà
l’opportunità per analizzare il ruolo che in futuro gli
emigrati potranno ancora svolgere per la crescita
culturale della Sardegna. Due pensieri infine di
solidarietà per la scomparsa del poeta di Orgosolo
Peppino Marotto, assassinato brutalmente e per la
missione umanitaria in Guinea Equatoriale della
dottoressa Grazia Manca.
La FASI e le sue associazioni si sono impegnate per il
2008 a mantenere la mensa a sostegno dei bambini della
città di Nkuè dove svolge la propria attività
l’Associazione Volontariato Sardo.
Ai lavoro del Direttivo Nazionale della FASI
hanno dato il loro contributo anche Filippo Soggiu,
Presidente Emerito, che ha enumerato l’incremento
continuo in questi cinque anni di bigliettazione del
Centro Servizi FASI - Eurotarget Viaggi; Giancarlo
Palermo ha esposto il progetto Brinc@ del
coordinamento giovani FASI per la promozione e la
diffusione della musica sarda nella Penisola con una
serie di tour che coinvolgerà una decina di band
isolane. Infine, è stata ufficialmente riconosciuta
una nuova associazione che ha sede
a Portoferraio sull’Isola d’Elba.
M.P.
CINISELLO BALSAMO
Giornata del tesseramento
al circolo Amis
con la musica tradizionale
di Fabio Melis
Il primo appuntamento di rilievo al circolo
AMIS di Cinisello Balsamo, è stata la festa del
tesseramento. Un pomeriggio che ha
convogliato nei locali di via Cornaggia i
numerosi soci per assistere ad un concerto
(con annessa illustrazione) di strumenti
musicali della Sardegna ad opera di Fabio
Melis.
Prima della rappresentazione, è stato
proiettato un video muto sulla vita in
Sardegna dal dopoguerra ad oggi con la parte
centrale del filmato improntata sulla
fabbricazione scrupolosa delle launeddas e
della trunfa.
Fabio Melis, nativo di Sassari ma residente a
Bologna, ha iniziato gli studi musicali
giovanissimo, diplomandosi in clarinetto con il
massimo dei voti al Conservatorio Statale di
Musica ad Andria sotto la guida del maestro
Lorenzo Guzzoni. Il suo amore per la distante
Sardegna, lo ha portato a sviscerare la
cognizione della tradizionale musica popolare
sin dalle sue antiche radici, palesando un vivo
interesse per le culture arcaiche. La passione
per le launeddas è nata partecipando ad un
concerto di Luigi Lai, massimo esponente della
musica popolare sarda. Fabio. Ha conosciuto il
didgeridoo, rimanendo colpito dalla cultura
aborigena.
Ha tenuto concerti in molti paesi dell’Europa,
in Canada e Australia. Ha inciso diversi cd,
tra i quali “S’isula” (didgeridoo e launeddas),
nei quali i due strumenti sono legati da un filo
comune di spiritualità e misticismo, e “Roo”
(didgeridoo, launeddas e chitarra), nel quale si
può udire la contaminazione jazzistica.
M.P.
MESTRE
ROMA
Bruna Lai presidente
del circolo “Ichnusa”
Dulkes de domo sardos e romanos
Bruna Lai è stata eletta presidente del circolo
“Ichnusa” di Mestre nel corso della riunione
dei nuovi organi statutari, eletti
dall’Assemblea straordinaria dei soci tenutasi
a fine febbraio.
Bruna Lai sarà affiancata da Franco Deriu,
(vicepresidente vicario), Duilio Goggi
(vicepresidente), Omar Fadda (segretario),
Francesco Cascone (tesoriere), e dai
consiglieri Paolo Benetti Giuliano Carnio,
Angela Concas, Gabriele D’Argenio, Pier Paolo
Ledda, Isidoro Puddu, Franco Scappin, Enrico
Silan, Pietrino Urgias, e Mirella Vanin.
Il Collegio dei revisori dei conti e composto da
Giovanni Piras (presidente), Antonio Anedda,
e Mauro Gaspari (effettivi); Luciano Donolato
e Giuseppe Pavanetto (supplenti).
Il Collegio dei probiviri è costituito da Antonio
SECHI (presidente), Salvatore Battarino e
Gianni Bagnolo (effettivi); Angelo Addis e
Alfredo Kogler (supplenti).
Una singolare gara nell’ambito della manifestazione “Suoni, Profumi e Sapori della Sardegna”
organizzata dall’Associazione ACRASE per scopi di beneficenza
La “Pompia”, il raro e antico dolce dell’Alta Baronia,
presentato da Lucio Bono di Posada si è piazzato al
secondo posto, aggiudicandosi una preziosa teiera, in
un’amichevole e simpatica gara di “Dolci sardi e romani
fatti in casa”, che si è svolta nell’ambito della
manifestazione “Suoni, Profumi e Sapori della Sardegna”
organizzata dall’Associazione Culturale ACRASE “I Sardi
a Roma”. Il presidente dell’ACRASE “I Sardi a Roma”,
Ivanoe Meloni, all’apertura della festa ha ripercorso la
storia ultraquarantennale dell’associazione degli emigrati
sardi mentre il segretario Pasquale Mattu, la
vicepresidente Marilena Calzedda, e i consiglieri Paolo
Loria, Maria Sardu e Marco Deiana si sono occupati
dell’organizzazione artistica e tecnica.
La manifestazione si è svolta il 1° marzo nella sala della
“Casa della Partecipazione” messa a disposizione dalla
Presidenza del IV Municipio di Roma Montesacro con la
partecipazione di oltre 300 emigrati sardi e dei loro amici
romani e il 2 marzo nelle sale del ristorante “I
Mammutones” con un pranzo sociale allietato dalle
musiche tradizionali sarde.
Lo spettacolo è stato animato dal cabarettista e cantante
Franco Meloni di Posada e dai nuoresi Giampaolo Piredda
e Salvatore Goddi che hanno fatto ballare il “Ballo sardo”
al ritmo dei loro organetti .
Gli artisti si sono esibiti gratuitamente per appoggiare
l’iniziativa umanitaria che l’ACRASE e tutti i Circoli Sardi
d’Italia stanno portando avanti dal 2006: aiutare e
sostenere la Dott.ssa Grazia Manca di Posada che ha
costruito un ospedale a Nkuè nella Guinea Equatoriale per
assistere i piccoli di quel disastrato paese. Con la
manifestazione del 1° marzo l’ACRASE ha dato inizio ad
una sottoscrizione per una raccolta di fondi da destinare
alla meritoria iniziativa della Dottoressa Grazia Manca.
Alla manifestazione hanno partecipato tra gli altri:
Gemma Azuni, Consigliere del Comune di Roma,
Alessandro Cardente, Presidente del IV Municipio
Montesacro; Alessandro Licheri, Difensore Civico
della Provincia di Roma; Maria Teresa Ellul, Presidente
del Consiglio Municipale; i rappresentati dei circoli
dei Sardi di Ostia e de Il Gremio di Roma
rappresentanti di altre associazioni romane.
28
Dall’Italia e dal Mondo
MILANO
Successo della mostra
sulla bandiera sarda
La rassegna, promossa dall’artista Antonio Ledda, dall’associazione “Fraria”
e dalla Fasi, allestita nella galleria Spazio Lattuata
Antonio Ledda e Tonino Mulas
Ha riscosso un indubbio successo e suscitato
molta curiosità la mostra “La bandiera sardasimbolo bifacciale”, ideata dall’artista Antonio
Ledda e curata dall’Associazione culturale di arte
etnica “Fraria” di Serramanna, in collaborazione
con la Fasi, che è stata allestita dal 25 al 31
marzo, nella galleria d’arte “Spazio Lattuada”, nel
centro di Milano.
La mostra, curata dai critici d’arte Paolo Sirena,
ROZZANO
Mostra fotografica
di Aurora Pintore
L’artista di origini sarde ha proposto
immagini digitali scattate in tutto il Mondo
Attraverso la Fondazione RUTH, nata per iniziativa
del Comune di Rozzano, passano le principali attività
culturali che si realizzano nell’area del Sud di Milano.
L’obiettivo ambizioso è quello di “seminare cultura in
stretta collaborazione” con la solida e attiva rete di
istituzioni, imprese, associazioni, privati e coniugare
“la tradizione del territorio con la dimensione
contemporanea e soprattutto europea”.
Le strutture del circolo culturale e Rozzano (MI) sono
principalmente la Cascina Grande, luogo d’incontro
per i caffè letterari di poeti e filosofi con uno spazio
attrezzato per convegni e mostre, e il cinema-teatro
“Fellini“ dotato di una capiente sala multiuso.
E’ appunto nella struttura “Fellini” è stata presentata,
dal 26 marzo al 13 aprile, la prima mostra di fotografia
digitale in Italia di Aurora Pintore; poliedrica artista di
origine sarda residente nel quartiere di Milano 3,
conosciuta nel mondo pittorico internazionale per i
fantasiosi astratti dal forte impatto cromatico e i
quadri dal personale surrealismo con vaghe atmosfere
alla Magritte.
Aurora Pintore, dopo numerose mostre personali e
collettive di pittura in Arabia Saudita (dove ha
conquistato premi e riconoscimenti), Spagna, Francia e
Italia ora mette a frutto il diploma fotografico
consegnato all’istituto americano New York Institute Of
Photography, proponendo un campionario suggestivo di
oltre 30 scatti realizzati tra Stati Uniti, Canada, Arabia
Saudita, Yemen e Italia.
Cristoforo Puddu
direttore del Museo del Territorio de “Sa Corona
Arrubia”, e Giorgio Auneddu, docente
dell’Accademia di Belle Arti di Sassari, è stata
presentata per la prima volta nel dicembre scorso
nella “Cittadella dei Musei” di Cagliari. E’ stata
inaugurata dal presidente della Fasi Tonino Mulas
allo “Spazio Lattuada” alla presenza di una folta
rappresentanza degli emigrati dei Circoli sardi,
autorità locali e rappresentanti della Regione
Sarda, in occasione del sessantesimo anniversario
dello Statuto Regionale della Sardegna,
La mostra itinerante – che comprende una
rassegna di opere di pittura, scultura, grafica e
video realizzati per l’occasione da diversi artisti
sardi e non - prima di rientrare in Sardegna sarà
ospitata anche in altre città e regioni italiane.
Chi non ha mai pensato alla possibilità di
cambiare o modificare questo simbolo della
Sardegna? Già nel passato artisti come Mario
Delitala, Costantino Nivola, Carmelo Floris,
Stanis Dessy, hanno provato con la loro fantasia,
ad identificare meglio questo simbolo con il popolo
o con il carattere del sardo. Con acutezza e ironia,
hanno proposto difetti e pregi, riferiti talvolta a
Aprile 2008
situazioni storiche, politiche ed economiche.
Anche oggi con vignette satiriche e con la
pubblicità si fa ancora riferimento a questo
simbolo, forse (per il suo aspetto figurativo) una
tra le bandiere al mondo che si presta di più a
questo gioco.
La manifestazione “La bandiera sarda-simbolo
bifacciale” intende quindi esplorare l’immaginario
collettivo. E’ stato chiesto ai diversi artisti che
partecipano al gioco, di esprimersi liberamente
attraverso un’ opera.
Sono presenti diverse opere ironiche, come la
bandiera dei quattro mori con la lingua blu o con
la testa de presidente della Regione sarda Renato
Soru con la benda fatta di euro di Antonio Ledda,
o il mamuthones proposto da Loredana Bardi al
posto del moro, o le bandierine con le vignette
satiriche di Franco Putzolu, ma ci sono anche
quadri propositivi, come le possibilità di diversi
simboli per bandiera sarda di Giorgio Saba, o le
bende al vento di E. Lupi e C. Carbonaro, o la
“Bandiera del Governatore” di Marcello Manunza,
al progetto per Cagliari del gruppo di architetti
dell’Università di Firenze, o il video di Claudio
Rocchi e Fabrizio Da Prà e altri che attraverso
diversi stili, che vanno dal realismo di Angelo
Pilloni, Francesco Argiolu, Dina Pala e Roberto
Floris (emigrato a Como), all’espressionismo di
Matteo Licitra, Alberto Scalas e Antonio Sassu
(emigrato in Olanda), dal surrealismo di
Giampaolo Desogus, Giuseppe Bosich e Antonello
Serra (emigrato a Trento), all’astratto di
Francesco Pintus e Diego Vargiu, all’operazione
scultorea o materica di Carla Veronese,
Gianfranco Pinna, Alessandra Columbu e Franca
Tronci, alla Pop Art Di Manuela Laconi, Carla
Melis e Francesca Corradini, alle foto denuncia di
Pietro Costa. e tante altre proposte.
FRANCIA
In mostra a Metz
artigianato e prodotti sardi
Una “settimana sarda” organizzata dal circolo “Città di Cagliari di Mondelange
Zollo. Per il Circolo di Mondelange si tratta della prima
esperienza organizzativa di un evento così complesso. Il
successo riscosso ripaga dell’impegno profuso.
L’esposizione di Metz è stata l’occasione per far conoscere
anche in questo angolo di Francia la Sardegna, un’ isola
ancora misteriosa per tanti.
Durante l’esposizione il pubblico ha potuto degustare i
prodotti tipici sardi, proposti dalla società “Del Italia” di
Villacidro e portati direttamente dalla Sardegna.
Da sin., Tarcisio Camedda, Elvira Marras, Giovannina Cau
Zollo, sig. Tabone, Benigno Puddu, sig. Lanteri e Giuliana Quai
Si è conclusa con un lusinghiero successo la settimana
sarda organizzata a Metz dal circolo “Città di Cagliari” di
Mondelange. L’esposizione dedicata alla Sardegna si è
tenuta dal 14 al 20 marzo organizzata con la
collaborazione della libreria caffè “O K Fé des Mots”. 31b
Rue du Pont des Morts. Sono stati proposti – come ci
segnala la presidente del circolo “Città di Cagliari”,
Giovannina Zollo, ha presentato aspetti della cultura
sarda, prodotti dell’artigianato e gastronomici
La mostra è stata visitata, tra gli altri, Console Generale
d’Italia a Metz, Mallimaci, dal presidente della Camera di
Commercio Italiana a Metz, Tabone, dal presidente del
COMITES di Metz, Lantieri, dai presidenti dei circoli sardi
di Behren les Forbach, Benigno Puddu, e Farébersviller,
Tarcisio Camedda. Ha fatto gli onori di casa Giovannina
USA
Lutto dei Sardi a New York
per la morte di Franco Soru
fondatore del circolo Shardana
Il 9 gennaio è morto in un ospedale del New Jersey, per
emorragia cerebrale, causata da una banale caduta
Franco Soru. Era nato a Sorradile e aveva 62 anni fa.
Era uno del gruppo dei soci fondatori del circolo
“Shardana”. “Persona perbene, di grande bontà,
ottimo sardo, il suo ricordo – aveva scritto Bruno
Orrù nel comunicarci la luttuosa notizia – resterà
sempre impresso in quanti di noi ebbero la fortuna di
conoscerlo”. Il funerale ha avuto luogo lunedi 14
gennaio, nella chiesa Our Lady of Grace, a Brooklyn.
IL
MESSAGGERO
SARDO
Dal Mondo
SVIZZERA
Successo a Zurigo e Lucerna
del teatro della Compagnia di Ardauli
Presentata la commedia “Imboligos e trassas”, di Mario Deiana,
ispirata a La Mandragola di Macchiavelli
stata una esperienza ricca di successi e soddisfazioni
quella vissuta dalla Compagnia Teatrale “Amentos e
Bissos” di Ardauli in Svizzera.
Sabato 1 marzo hanno presentato la commedia in limba
“Imboligos e trassas” (Imbrogli e sotterfugi), scritta dal
Prof. Mario Deiana e vagamente ispirata alla famosa
opera teatrale del Macchiavelli, La Mandragola, nella sala
parrocchiale della Missione Cattolica Italiana di Zurigo. Lo
spettacolo è stato poi replicato a Lucerna.
La manifestazione teatrale è stata organizzata dai Circoli
Sardi di Zurigo e Lucerna. La Compagnia “Ammentos e
Bisos” era già stata in Svizzera nel 2000 quando si esibì a
Losanna, Zurigo e Lugano.
Il circolo di Zurigo, memore di quella esperienza positiva
e molto apprezzata, hanno rinnovato l’invito anche
quest’anno coinvolgendo nell’iniziativa anche la
comunità sarda di Lucerna, non molto numerosa ma
altrettanto attiva.
La compagnia teatrale di Ardauli, guidata dal presidente
Giovanni Mascia e dal regista Mario Deiana, è arrivata in
Svizzera, accompagnata dal sindaco Roberto Putzolu,
dopo un viaggio avventuroso a causa degli scioperi. Sono
arrivati a Zurigo sabato 1° marzo, e poche ore più tardi
sono saliti in scena e si sono esibiti davanti ad un folto
pubblico di sardi e di loro amici e parenti.
Il divertimento è stato assicurato da una commedia in
lingua sarda molto divertente, intitolata Imboligos e
trassas. La preoccupazione che il pubblico non sardo
avesse difficoltà a capire il testo in limba è stata presto
fugata. Il testo agile e semplice, le trovate sceniche ben
congegnate e le capacità mimiche e interpretative degli
attori hanno reso lo spettacolo fruibile da tutto il pubblico
presente, che si è divertito molto.
Il giorno successivo, domenica 2 marzo, la Compagnia
È
Teatrale si è spostata a Lucerna, accolta dal presidente del
circolo Antonio Mura.
La replica dello spettacolo con gli emigrati sardi di
Lucerna ha segnato un altro successo di pubblico e di
emozioni, che ancora una volta ha ripagato i componenti
della Compagnia dello stress di quelle giornate intense
ma bellissime.
La tournèe si è conclusa con reciproca soddisfazione e
propositi di rivedersi in avvenire.
“L’iniziativa – ha rilevato il prof. Mario Deiana – ha dato
l’opportunità a numerosi emigrati di sentirsi più vicini
alla Sardegna e di rivivere, anche se solo nella finzione
scenica, situazioni e ambienti della loro terra natale.
È per questo motivo che la Compagnia Teatrale di
Ardauli accetta sempre l’invito dei Circoli Sardi, facendo
loro omaggio del suo spettacolo (nel senso che non chiede
cachet), perché sa con quanto piacere e con quanto
entusiasmo gli emigrati sardi accolgono sempre tutto ciò
che arriva dalla Sardegna. La miglior ricompensa – ha
sottolineato Deiana – è l’affetto e la partecipazione che gli
emigrati offrono nei loro confronti.
D’altronde anche per i componenti della Compagnia
l’incontro con gli emigrati è un momento di arricchimento
umano e culturale. Resto sempre affascinato dalla
ricchezza interiore e umana degli emigrati, che considero i
veri custodi dello spirito sardo e dell’identità sarda. Essi
rivelano uno spirito di appartenenza, un attaccamento alle
nostre tradizioni e alla nostra terra veramente
commovente, che noi sardi residenti in Sardegna
raramente abbiamo. Per questo – ha concluso – penso che
la sopravvivenza dei Circoli Sardi deve essere sempre
garantita perché essi sono come fiaccole dell’antica e
affascinante civiltà dei sardi, che mantengono vivo lo
spirito di sardità in Europa e nel Mondo”.
AUSTRALIA
Un libro per raccogliere ricette
e piccole memorie dei sardi
Coinvolte le comunità sarde per raccogliere il materiale – Iniziativa di Luigi De Luca,
sardo acquisito - Il volume sarà pubblicato nel 2010
Raccogliere in un volume le ricette tradizionali sarde,
raccolte da amici e amiche sardi che le hanno imparate dai
loro genitori. L’idea è venuta a Luigi De Luca, Giudice di
Pace nel New South Walles, sposato con una sarda, che
sta programmando la pubblicazione di un libro per non
disperdere questo patrimonio di conoscenza tramandato,
anche in Australia, da persone oggi scomparse.
Per avviare la sua iniziativa De Luca ha coinvolto i circoli
sardi. “L’idea – ha spiegato, in una lettera inviata ad Ausilia
Palmas, tesoriera del circolo di Sydney – è nata durante una
visita fatta il 31 dicembre a casa di un’amica, Rina Favot”.
“Durante una conversazione, fra chi resta e chi se ne va, è
saltata fuori l’idea di raccogliere ricette e piccole memorie,
per non far morire le nostre conoscenze assieme ai nostri
cari. Continuare a fare gli stessi dolci o altre ricette da loro
tramandate, diventa un punto di riferimento per quanti
non hanno avuto il piacere di conoscerli, che potranno
almeno avere la gioia di sapere e capire quanto importanti
siano stati in vita. E, grazie a loro, le loro idee e le specialità
che hanno realizzato per tanti anni potranno essere
presenti a tavola e continuare a dare la stessa gioia e piaceri
di gola durante pranzi o cene fra amici e familiari”.
De Luca vorrebbe raccogliere nel volume insieme alle
ricette, frasi e piccole memorie. Sarebbe un regalo
bellissimo per chi rimane e per coloro che hanno saputo
condividere bei momenti.
De Luca si è rivolto ad Ausilia Palmas “in memoria del
nostro passato fatto di buoni e cordiali ricordi di scambio
di idee e culturali, apprezzamento delle tue pietanze fatte
in casa per me e per Gavina agli inizi del 1990; senza
comunque dimenticare che tu hai sempre avuto grande
influenza fra i Sardi d’Australia e che grazie a te e tuo
marito siamo riusciti a fare diverse presentazioni di
pietanze e dolci sardi anche al Parlament House”.
De Luca – che ha due figli concepiti in Sardegna –
sottolinea l’importanza dell’iniziativa per chi ama
veramente l’Isola.
Ha pianificato la pubblicazione del volume per il 2010.
Sottolinea che le spese per la pubblicazione sono a totale
carico suo e della sua famiglia “per il semplice fatto che
non vogliamo speculare sulla nostra comunità e vogliamo
lasciare un segno positivo alle prossime generazioni”.
29
L’Argentina chiama
e la Sardegna
risponde
Ogni domenica mattina, dalle undici alle dodici, è
possibile stabilire, e mentalmente percorrere, un ponte
ideale che dall’Argentina arriva, dritto dritto, qui in
Sardegna.
La trasmissione radiofonica-televisiva che mette in
contatto l’Argentina con la Sardegna (che è possibile
seguire in diretta collegandosi, via Internet, al sito
www.am890radiosoberanìa.com.ar), ha per titolo
“Sardegna nel cuore”. E già, questo, racconta varie
cose. È presentata da una sarda, Teresa Fantasia che,
da circa sessant’anni vive nel Sud America. Ne aveva
solo sette quando, il 31 dicembre del 1948, partì da
Pattada e salì, con i suoi sei fratelli e i genitori, nella
nave Santa Cruz, che li avrebbe condotti lontano dalla
loro terra natìa. Cercare altre terre con la speranza di
un futuro migliore. Era il sogno di tanti allora. Ed è
stato, 60 anni addietro, anche il sogno-speranza dei
genitori di Teresa, Nanneddu Fantasia – un calzolaio
molto apprezzato e che ancora, in tanti, a Pattada
ricordano – e Toiedda Zazzu.
Dovremmo ricordarlo più spesso, oggi, quando si
affronta, in Italia, il discorso dell’immigrazione. Chi
abbandona la propria terra – soprattutto se si è
responsabili del presente e del futuro dei figli – non lo fa
mai a cuore leggero, per spirito di avventura, per un
bisogno di esplorare nuovi lidi. È spesso la necessità a
dare un senso al passo, a dare forza ad una decisione
sofferta.
Oggi Teresa, sposata felicemente con Eduardo, madre
orgogliosa di Juan Pablo e nonna di Melina Sofia, abita
nella città di Buenos Aires e trascorre serenamente la
sua vita da pensionata. I suoi interessi sono molteplici
ma quello che maggiormente la gratifica è, appunto, il
contatto domenicale con la sua terra natìa e con i Sardi
sparsi nel pianeta.
“Sardegna nel cuore” è una trasmissione bella da
ascoltare. Ben costruita, concede spazio a tutti coloro
che hanno qualcosa da dire e... da dare, se è vero –
come è vero – che il condividere con altri i propri
pensieri, la propria musica, la propria poesia, la propria
arte insomma, crea una situazione sinergica che fa
crescere, perché invita alla riflessione, allo scambio di
idee, alla crescita culturale.
Teresa parla, racconta, comunica – di volta in volta – ai
suoi radioascoltatori la storia e le novità che
riguardano soprattutto la sua-nostra terra. E lo fa...
con la Sardegna nel cuore! Emerge, infatti, dal suo
dire, l’amore senza confini che ancora oggi la lega all’
isola dei nuraghi. È un cordone ombelicale mai
spezzato, perché farlo avrebbe potuto creare, forse,
problemi di identità o mancanza di memoria.
Questo suo continuo “dissetarsi” alle fonti sarde è un
doveroso e piacevole viaggio a ritroso, fatto di
emozioni. Emozioni che diventano inevitabilmente
nostre quando, la domenica mattina, apre la sua
trasmissione con la voce di Andrea Parodi o Tonino
Puddu, di Alessandro Catte o Piero Marras, di Andrea
Poddighe o Quintomoro... Con la lettura di alcuni
articoli tratti dai vari quotidiani e settimanali sardi...
Con le interviste a Gino Marielli, a Marisa Sannia, a
Giovanna Mulas, a Maria Giovanna Cerchi. Per, poi,
parlare del nostro mare e del rischio della
cementificazione selvaggia, della Madonna di Bonaria,
del nuraghe Orolio – che va salvato – del Coro
Polifonico Oschirese. Perfino del profumo e del sapore
del torrone di Tonara e di Pattada.
Teresa fa tutto questo con l’entusiasmo di sempre, e
non dimentica mai – fra le altre cose – di far “sentire” i
silenzi di pietra dei bambini del Chaco, del Darfour,
dell’Uganda... e, all’occorrenza, le vocine di bambini più
fortunati che, da vari paesi della Sardegna, parlano con
lei, tramite telefono, per raccontare i loro progetti di
solidarietà e di pace.
Rosalba Satta Ceriale
30
Sport
CALCIO
Il Cagliari espugna Livorno
e si avvicina alla salvezza
Straordinaria rimonta trascinata da Andrea Cossu e dal bomber Robert Acquafresca
- La squadra di Ballardini in serie positiva è stata sconfitta solo dal Milan a San Siro
he rimonta, vecchio cuore rossoblù! Grazie al
successo esterno di Livorno (finalmente, il Cagliari
non vinceva in trasferta dalla prima giornata di
campionato a Napoli), in un delicato scontro salvezza, la
squadra di Ballardini ha compiuto un grande passo
avanti in classifica, portandosi due punti sopra il
terzultimo posto, con quattro squadre dietro, a cinque
giornate dal termine del campionato.
Una vittoria fondamentale, un successo meritato per il
gioco espresso allo stadio “Picchi” e le tantissime
occasioni da gol create. La doppietta di Robert
Acquafresca, sempre più decisivo, ha ribaltato il risultato
C
che vedeva i toscani subito in vantaggio con Galante,
dopo appena un minuto e mezzo di gioco. Ma oltre ai due
gol, i rossoblù hanno colpito anche quattro pali con
Agostini, Matri e per ben due volte con lo stesso
Acquafresca. La vittoria che ci voleva, arrivata al
momento giusto. Perché il Cagliari non solo non vinceva
lontano dal Sant’Elia da una vita, ma nei precedenti
scontri diretti in trasferta era uscito sempre con le ossa
rotta.
Ed ora la classifica, finalmente, sorride alla squadra
sarda, soprattutto dopo la restituzione dei tre punti di
penalizzazione, da parte della Corte di giustizia federale,
in un primo momento inflitte dalla Disciplinare per il
“caso Grassadonia”. Quella che poteva sembrare una
mazzata per la squadra di Ballardini – perdere tre punti
in piena corsa salvezza – si è trasformata invece in
un’arma in più. Perché non solo la classifica non è
mutata, ma quella penalizzazione ha dato una spinta in
più a Lopez e compagni verso la rimonta salvezza.
Ferito nell’orgoglio, sentitosi ingiustamente penalizzato,
il Cagliari ha trovato in quella prima e provvisoria
sentenza, forze ed energie maggiori da profondere sul
campo. Ed i risultati si sono visti: due vittorie
consecutive in casa, contro Torino e Atalanta, pareggio
in casa della Sampdoria (ma che beffa, raggiunto
all’ultimo minuto dopo una gara dominata e un gol
regolare annullato), ancora un pareggio, sofferto ma
meritato, in casa con la scatenata Roma e solo una
sconfitta, a San Siro con il Milan, prima dell’exploit di
Livorno.
Insomma, nelle ultime sei partite, il Cagliari ha ottenuto
tre vittorie, due pareggi ed una sola sconfitta. Una media
che gli ha consentito di fare un bel balzo in avanti in
classifica e di ritrovarsi nell’inaspettata condizione di
CALCIO
La bella favola di Andrea Cossu
Il “gioiellino” nato a Cagliari è tornato nell’Isola dopo sette anni da emigrato del pallone
Anche nell’importantissima vittoria di Livorno, contro
una diretta concorrente per la salvezza, è stato tra i
migliori in campo, confermandosi uno dei principali
protagonisti della splendida rimonta del Cagliari.
Peccato solo per quel cartellino giallo che non gli
permetterà di giocare il secondo scontro diretto
consecutivo, con l’Empoli al Sant’Elia.
Stiamo parlando di Andrea Cossu, nato a Cagliari il 3
maggio 1980, tornato a vestire la casacca rossoblu a
gennaio, dopo aver passato gli ultimi sette anni a fare
la spola tra Verona e la Sardegna. Strano il suo
destino. Costretto ad “emigrare” giovanissimo, dopo
l’esordio nell’Olbia in C2 all’età di 16 anni, Verona è
diventata presto la sua seconda casa. Qui Cossu si è
subito messo in luce, diventando un calciatore
professionista, dotato di piedi buoni e ottima visione di
gioco. Ma proprio quando il Cagliari si è accorto di lui,
riportandolo in Sardegna (stagione 2005/06) il piccolo
fantasista cagliaritano non è riuscito a dimostrare
tutto il suo valore e dopo un’annata di alti e bassi (22
presenze e zero gol) è stato ceduto dall’allora direttore
generale Oreste Cinquini, che lo ha rispedito a Verona.
Tornato nella sua seconda casa, Cossu, però, non è
stato più lui. Complice anche la precaria situazione
dello storico club scaligero che è finito in serie C,
Cossu ha conosciuto tempi bui, la panchina,
addirittura la tribuna. Ma quando ormai sembrava
perso, come calciatore, ci ha pensato Massimo Cellino
a farlo rinascere. Diciamolo subito, l’intuizione del
presidente rossoblu è stata ancora una volta vincente.
In pochi, infatti, avrebbero potuto prevedere che Cossu
passasse improvvisamente dalla panchina di serie C ad
un posto da titolare in A, risultando ogni domenica tra
i migliori in campo.
Ed invece, così è stato. Dopo gli acquisti di Storari e
Jeda, l’ingaggio del fantasista cagliaritano ha
rappresentato davvero un notevole colpo di mercato,
una piacevole sorpresa per tutti i tifosi sardi. E lui ha
ripagato la fiducia di Cellino – e del tecnico Ballardini
che gli ha dato subito una maglia da titolare, facendolo
giocare in più ruoli, compreso il regista arretrato in
assenza di Conti – sfoderando prestazioni maiuscole e
contribuendo alla rincorsa del Cagliari verso una
traguardo chiamato salvezza.
Aprile 2008
essere lui ora padrone del proprio destino, con due punti
di vantaggio sulla zona calda da amministrare, da qui
alla fine del campionato. Anche perché il calendario
assegna al Cagliari partite non certo facili e mai come
quest’anno il finale di stagione è stato così equilibrato e
incerto, con numerose squadre ancora in lotta per tutti
gli obiettivi, dallo scudetto (il Cagliari affonderà l’Inter
in trasferta il 27 aprile), alla Champions (Fiorentina al
Sant’Elia il 4 maggio), all’Uefa (Udinese in trasferta l’11
maggio), passando naturalmente per la salvezza, con i
rossoblu che avranno due match-point da giocarsi in
casa, davanti ai propri tifosi, con Empoli (20 aprile) e
Reggina, all’ultima giornata, il 18 maggio.
E molte situazioni, soprattutto in coda, potrebbero
ribaltarsi continuamente visto l’alto numero di scontri
diretti e una squadra come la Reggina, che nelle ultime
quattro partite deve affrontare, nell’ordine, Parma,
Catania, Empoli e appunto Cagliari: quattro scontri
diretti consecutivi, tutti decisivi.
Sarà dunque un finale di campionato da vivere al
cardiopalma, che s’annuncia ricco di insidie e colpi di
scena. Ma la squadra di Ballardini sta dimostrando,
innanzi tutto, di essere in gran forma, anziché stanca
dopo aver disputato tante partite. Un bel biglietto da
visita per la volata finale. Il Cagliari gioca bene e ha
ritrovato la via del gol. E di questo bisogna dare merito
al quarantaquattrenne tecnico di Ravenna, che ha
saputo ricmpattre un gruppo depresso che sembrava
ormai destinato alla retrocessione. Non solo, alzi la
mano che a dicembre, in piena tempesta sonettiana,
avrebbe scommesso un euro sulla rimonta di una
squadra che ha concluso il girone d’andata con soli 10
punti in classifica. E anche l’avvio di Ballardini non era
stato tra i più felici: subito due sconfitte di fila, in casa
con l’Udinese e a Reggio Calabria. Ma l’allenatore
rossoblu non si è perso d’animo, continuando a
dispensare ottimismo e grazie al duro lavoro sul campo è
riuscito a ricostruire una squadra a pezzi. Con un merito
in più, perché lo ha fatto passando attraverso il gioco.
Ha puntato subito sui giocatori di classe – sbagliando
inizialemte solo sulla discutibile scelta di insistere con
Larrivey centravanti, trascurando Matri e Acquafresca –
puntando tutto sui nuovi arrivati Jeda e Cossu, che
hanno contribuito a far fare alla squadra un salto di
qualità, stupendo tutti, in certe partite, quando ha
preferito all’incursore Biondini il più tecnico Fini per un
centrocampo dai piedi buoni anziché solo polmoni.
Ma le scelte, a volte rischiose, hanno ripagato alla grande
l’ex allenatore delle giovanili del Milan, uno che è
cresciuto calcisticamente studiando Sacchi, che aveva
avuto come allenatore quando giocava, da
centrocampista, a Parma.
Il suo “albero di Natale”, ovvero il 4-3-2-1, sta
riscuotendo successi anche in una squadra che lotta per
salvarsi, quando spesso si rinuncia magari a qualche
giocatore di qualità per dare più robustezza ai reparti.
Ma con gente come Foggia, Jeda, Cossu, Fini, Matri e
Acquafresca te lo puoi permettere. Aggiungi poi lo
straordinario momento di forma che sta attraversando
Conti, divenuto finalmente il leader della squadra, e il
ritrovato assetto difensivo, grazie a Canini che non sta
facendo rimpiangere l’infortunato Bianco, ed ecco che il
mix vincente è bello pronto. Ora il Cagliari è una
squadra che gioca a memoria, che scende in campo per
fare risultato contro qualunque squadra, poco conta se
in casa o fuori. Così è stato al Sant’Elia, tornato
finalmente ad essere un fortino inespugnabile dopo le sei
sconfitte subite nel girone d’andata. Con Ballardini in
panchina, sono arrivati ben cinque vittorie e due pareggi
davanti al proprio pubblico, un ruolino di marcia da zona
Champions.
Ora non resta che proseguire su questa strada,
affrontando l’ultimo sforzo. Un mese ancora e sapremo
se la missione impossibile scattata a gennaio è stata
portata felicemente a compimento. In attesa di conoscere
anche quale sarà il futuro societario del glorioso club
rossoblu, perché il presidente Cellino, nelle ultime
settimane, ha ribadito più volte la sua ferma intenzione
di voler vendere il Cagliari e lasciare il mondo del calcio a
fine stagione, augurandosi di poterlo fare dopo aver
salvato la squadra. Staremo a vedere.
Andrea Frigo
IL
MESSAGGERO
SARDO
Sport
HOCKEY PRATO
È il Suelli la squadra regina
La società della Trexenta ha ambizioni di scudetto - L’Amsicora si è rinnovata
puntando sui giovani per aprire un nuovo ciclo
sorpresa, la conferma. È il Suelli, la squadra isolana,
leader in campo nazionale nell’hockey su prato. La
formazione allenata da Luca Pisano da alcuni anni viaggia
nelle alte sfere del massimo campionato maschile. Ha
soppiantato nell’elite nazionale la formazione che più di
tutte in Sardegna ha vinto scudetti in questa dura quanto
affascinante disciplina: l’Amsicora di Cagliari.
Una squadra simbolo di un piccolo centro della Trexenta,
poco più di mille abitanti. La possiamo definire assieme
favola e miracolo di un club che appartiene alla sana
provincia.
Molto sacrificio e voglia di combattere ad armi pari con le
più titolate squadre italiane. Qualche anno fa è andata
vicina alla conquista dello scudetto, perdendo in una
doppia finale tutta sarda, contro l’Amsicora.
Una rincorsa verso le piazze che contano iniziata senza
clamore, ma poi concretizzatasi in una escalation di
risultati e successi.
Quest’anno il Suelli punta ad andare in finale per
tentare di conquistare, finalmente, il tanto agognato
scudetto. La formula del campionato, prevede, infatti i
play off. Le prime quattro squadre classificate hanno il
diritto di giocarsi l’ammissione al confronto decisivo
valido per l’assegnazione del titolo tricolore.
E la formazione trexentina non nasconde le proprie
ambizioni.
Le parole del tecnico Luca Pisano sono chiare: “Abbiamo
un gruppo di giocatori di alto livello, tutti capaci di fare
la differenza in qualsiasi momento. Arrivare fino in
fondo. La finale sarebbe un traguardo prestigioso per
noi. Ma non ci mettiamo limiti. Cerchiamo di tenere alta
la concentrazione, poi vedremo”.
Mentre scriviamo il Suelli occupa il secondo posto in
classifica, staccato di otto lunghezze dalla capolista Brà.
Mancano cinque giornate alla fine della stagione
regolare, poi scatteranno i play off.
Finora la formazione di Pisano ha ottenuto otto vittorie,
quattro pareggi e una sola sconfitta, peraltro in casa, per
3 a 2, proprio contro la prima in classifica.
La vittoria più consistente l’ha ottenuta contro il Cus
A
Torino: 8 a 2. Ma è significativa anche quella per 5 a 1 ai
danni del Cus Catania.
Le soddisfazioni maggiori, però, sono arrivate dal doppio
successo nel derby contro l’Amsicora. 3 a 2 il 20 ottobre
scorso nella partita di andata e secco 3 a 0 in quella di
ritorno. Reti firmate da Senis, Cuccu e Pitzalis, trio delle
meraviglie made in Sardinia. Tutti i giocatori meritano
comunque un plauso, per il gioco che esprimono e
l’abnegazione che mettono in campo. Dilettanti, ma pur
sempre atleti che fanno fatica. E la gioia la condividono
con tutto il paese, che vede in questa squadra di hockey,
il fiore all’occhiello del piccolo centro trexentino.
Ma a Suelli in questi ultimi anni hanno lavorato sodo per
allestire anche una degna formazione del gentil sesso.
Giovanissime grintose. Risultato? Le ragazze militano
nella massima serie e sembra che la permanenza in serie
A, non sia troppo in discussione. Una matricola brillante
e determinata.
Ma occorrerà lottare in ogni partita per assicurarsi il
traguardo minimo.
Tanto per citare qualche dato, si segnala che la vittoria
più larga del Suelli si è registrata contro il Butterfly, 6 a
0 il finale. La sconfitta più pesante è arrivata per mano
della Libertas San Saba Roma, che ha inflitto alle
giovani suellesi cinque reti.
Nel massimo campionato femminile milita anche le
squadra dell’Amsicora, allenata dal redivivo Roberto
Carta, che punta in alto.
È a stretto contatto con il vertice della classifica e ha
come traguardo disputare i play off scudetto. Finora 4
vittorie in casa e tre in trasferta.
La Ferrini, dal suo canto, non dovrebbe avere problemi a
centrare la salvezza. In attesa della ripresa del
campionato, in questo momento, in classifica, si trova a
ridosso del Suelli. In zone medio basse della graduatoria.
Tutte le tre squadre isolane stanno seguendo un
andamento in linea con gli obiettivi prefissati ad inizio
stagione.
Il campionato femminile riprenderà dopo una lunga
sosta, per gli impegni della nazionale, il 18 maggio per
ATLETICA
La rinascita del Trofeo Alasport
Dopo tre anni di interruzione si è
disputata la manifestazione di atletica
leggera più importante della Sardegna
Dopo tre anni di interruzione è tornato alla grande il
Trofeo Alasport, la manifestazione di atletica più
importante e gloriosa dell’isola. La creatura del prof.
Antonello Baltolu che con passione estrema l’ha portata
avanti per 32 anni ma che per difficoltà di ordine
prevalentemente finanziarie aveva dovuto interrompere
nel 2005, ha riportato domenica 6 aprile nell’altopiano di
Alà dei Sardi la folla degli appassionati e dei fondisti che
rappresentano il meglio a livello mondiale.
Fra i concorrenti ancora una volta a farla da padroni le
“gazzelle” africane fra cui i più titolati esponenti Keniani
ed etiopi, plurivittoriosi quest’anno nei circuiti
internazionali. “Abbiamo dovuto affrontare difficoltà di
ogni genere per organizzare nel modo più consono la gara
– ha commentato con accenti commossi al termine della
faticosa ma splendidagiornata di sport l’indaffaratissimo
Antonello Baltolu – ma ne è valsa ancora una volta la
pena. Il nostro piccolo paese è stato
nuovamente all’attenzione dei più diffusi e importanti
quotidiani e dei “media” nazionali e internazionali.
Abbiamo mostrato al mondo intero 1a faccia più bella e
pulita della nostra Sardegna e di una zona interna
purtroppo spesso negletta e colpevolmente trascurata
anche da chi dovrebbe di essa aver maggior cura.
Il Trofeo è tornato a nuova vita nonostante
molti avessero mostrato disinteresse.
I tantissimi nostri piccoli atleti che hanno la passione per
la pratica dello sport e con esso si emancipano e
progrediscono nella civiltà e nella corretta educazione
sociale e civile meritano la massima attenzione
di chi può e deve sostenerli. Le centinaia di giovanissimi
che sono scesi in pista domenica hanno reso onore
ad Alà dei sardi e alla Sardegna tutta”.
E’ stata una festa continua con i corridori che hanno
percorso gli 11 Km del duro circuito fra le foreste di lecci e
sughere che circondano la cittadina di Alà, incoraggiati da
una folla entusiasta e plaudente.
L’intera comunità è stata protagonista quanto gli atleti
con sempre in prima fila, nelle categorie maggiori i ragazzi
31
concludersi il 22 giugno.
Dicevamo dell’Amsicora maschile, che negli ultimi tempi
ha conosciuto un leggero declino. La causa è nel
rinnovamento della squadra, che comunque ben si sta
comportando nel torneo.
I tanti campioni che hanno vinto scudetti, giocato in
Nazionale e partecipato alla Coppa dei Campioni, per via
dell’età, non più giovanissima, hanno dovuto
abbandonare. Ed è normale che sia iniziata in casa
amsicorina, una fase nuova, improntata alla crescita dei
più giovani che si affacciano alla ribalta nazionale.
Fino a qualche anno fa, giusto per parlare dei tempi più
recenti della storia della squadra cagliaritana, l’undici
verde amsicorino poteva contare su giocatori del calibro
di PierPaolo e Roberto Giuliani, di Alessio Raggio,
Stefano e Roberto Pucci, Fabrizio Dubois e altri ancora
che hanno firmato pagine indimenticabili per l’hockey
sardo e continentale.
Hanno indossato la maglia della nazionale più volte con
risultati soddisfacenti.
Per non parlare del giocatore allenatore Fernando
Ferrara, italo-argentino, oggi alla guida delle squadre
azzurre. Ha vinto scudetti dapprima con il Cernusco e
dopo con l’Amsicora. Ha partecipato con la nazionale
argentina alle olimpiadi, risultando negli anni uno dei
più forti bomber a livello internazionale.
Non sappiamo se la squadra attuale possa riaprire il ciclo
vincente e fortunato del passato. Non si possono fare
paragoni con i campioni sopraccitati, ma certamente per
seguire quella scia, serve e servirà tanto lavoro e voglia
di essere competitivi, oltre naturalmente ad allenamenti e
una buona dose di sacrificio.
Una società cosi gloriosa deve porsi l’obiettivo di
continuare ad avere una scuola hockeistica ad un buon
livello, quindi, puntare sempre sui giovanissimi da
coltivare e far maturare e in seguito portarli alla ribalta
del massimo campionato.
Intanto dalla serie A-2 maschile arrivano buone notizie
dalla Ferrini Cagliari, che è in piena corsa per la
promozione. Un purgatorio che dovrebbe durare appena
una stagione.
Punta in alto anche il Cus Cagliari, del bomber nigeriano
Nuhu Jatau. Attualmente è tra le prime quattro della
graduatoria e sta tenendo testa alle squadre di vertice.
Gli universitari non nascondono ambizioni da primato.
Avversarie scomode fino alla fine sono il Team Bologna e
l’Eur Tevere Roma.
Il torneo si concluderà il 17 maggio.
Da questa analisi generale sull’andamento delle squadre
sarde nei vari campionati, si intuisce come l’hockey
sardo goda di buona salute e abbia complessivamente
significative prospettive.
Andrea Porcu
dell’Etiopia, maschi o femmine. E’stata una suggestiva e
prestigiosa vetrina per i concorrenti anche per Alà ed il suo
circondario, che nell’occasione hanno offerto visioni
incomparabili ed amichevole accoglienza a tutti.
Alla fine premi per tutti e festoso incontro nelle sale
del Centro sociale per un ricco pranzo comunitario
con le più classiche ed assai apprezzate pietanze locali,
con la promessa da parte di ciascun atleta di essere
al via anche nel 2009, magari qualcuno con al collo
una medaglia olimpica.
Questi i risultati: Assoluti uomini metri 11.000: 1° Tariku
Bekele (Etipia) fratello minore del pluricampione mondiale
e recordman in varie specialità, Kenesisa Bekele; 2° Eliud
Kipchoce (Kenia); 3° Richard Mateelong (Kenia); 4° Gideon
Ngatuny (Kenia); 5° Edwin Soi (Kenia). Primo degli
italiani si è piazzato Andrea Lalli (FF Gialle) che è giunto
dodicesimo. Primo dei sardi il giovane olbiese di origine
marocchina Oualid Abdelkader che la domanica
precedente si era affermato ad Ozieri nella Quarta
edizione del Trofeo Monte Acuto Marathon che aveva già
vinto nel 2007.
Classifica donne: distanza metri 5500: 1° Mestawet Tufa
(Etiopia); 2° Priskah Jepetling Cherono (Kenia); 3° Linet
Masai (Kenia); 4° Pauline Korikwiang (Kenia); 5° Jane
Kiptoo (Kenia). Prima delle italiane Federica Dal Ri,
seguita da Jessica Pulina di Plaghe, campionessa italiana
allieve, prima delle atlete sarde.
Gerolamo Squintu
Cultura
32
Storia dei Sardi Nuragici
Per gentile concessione dell’Autore e dell’Editore Domus de Janas, pubblichiamo
la prefazione di questa nuova importante opera del prof. Massimo Pittau
a distinzione fra la preistoria e la storia è
conosciuta perfino dagli alunni delle scuole
medie – almeno dai più bravi –: la preistoria di un
popolo è quella che può essere ricostruita
esclusivamente coi “documenti materiali” lasciati
da questo popolo, documenti materiali che vengono
ricercati, analizzati e interpretati dagli archeologi,
mentre la storia di un popolo è quella che può
essere ricostruita soprattutto coi “documenti
scritti” lasciati dallo stesso popolo, i quali vengono
ricercati, letti e interpretati dagli storici.
Pertanto il discrimine tra la preistoria e la storia
dei popoli è determinato dalla importantissima e
anche difficilissima invenzione umana che è stata
la “scrittura”: prima della scrittura conosciuta e
adoperata da un popolo c’è dunque la sua
preistoria, dopo la scrittura c’è la sua storia.
In epoca piuttosto recente gli specialisti hanno
creato il vocabolo – col relativo concetto – di
«protostoria», la quale in linea generale viene
intesa come l’epoca a cavallo fra la preistoria di
un popolo e la sua storia.
In via specifica però non pochi studiosi intendono
per protostoria di un determinato popolo, l’epoca
che può essere ricostruita in base ai “documenti
scritti” lasciati non dal popolo in questione, bensì
da altri popoli, coi quali il primo è entrato in
contatto e in rapporti.
Ciò premesso, siccome i Sardi, creatori della
famosa «civiltà nuragica», non hanno lasciato –
almeno per quanto risulta fino ad ora –
“documenti scritti”, sembrerebbe che a proposito
dei Sardi Nuragici si possa parlare solamente di
preistoria, alla quale sarebbe interessata soltanto
la archeologia, esattamente come in linea di fatto è
avvenuto sino al presente.
Senonché è del tutto certo e noto che il popolo
nuragico ha avuto numerosi contatti e stretti
rapporti, oltre che coi Fenicio-Punici, coi Greci e
soprattutto coi Romani, popoli che al contrario
hanno fatto largo uso della scrittura e che – con
grande fortuna della civiltà umana tutta – hanno
lasciato molto numerose e anche molto ampie
opere scritte. In queste opere di certo non sono
numerosi e tanto meno ampi i riferimenti che gli
autori greci e romani fanno ai Sardi Nuragici,
però questi riferimenti ci sono e sono anche
sufficienti perché degli antichi Sardi Nuragici si
L
IL
MESSAGGERO
SARDO
possa delineare una
protostoria, intesa nel
modo che abbiamo or
ora detto.
Dunque quella che
noi delineiamo con la
presente opera è, in
termini esatti, la
«Protostoria dei Sardi
Nuragici», la prima in
assoluto che viene
composta e presentata
alla considerazione
dei Sardi e dei
numerosi amici della
Sardegna.
D’altra parte, dato
che l’autore della
presente opera
ovviamente ha
interesse a che essa
sia accolta e letta dal
maggior numero di
Sardi e di amici della
Sardegna, nel timore
che il desueto e non
molto trasparente
vocabolo protostoria
fosse un ostacolo alla
sua divulgazione e
lettura, ha deciso di
intitolarla senz’altro
«Storia dei Sardi
Nuragici». E
d’altronde, a ben
Il prof. Massimo Pittau
considerare la
questione e a prescindere dai vocaboli adoperati, la
«storia dei Sardi Nuragici», almeno nelle sue linee
generali, c’è realmente nella presente opera,
ricostruita non su “documenti scritti dei Sardi
Nuragici”, bensì sui “documenti scritti dei Greci e
dei Romani”.
Il risultato più importante che ci lusinghiamo di
aver conseguito con questa nostra «Storia dei
Sardi Nuragici» è quello di avere evidenziato,
molto meglio di quanto si sia fatto sino ad ora, il
ruolo di primissimo piano che i Sardi Nuragici
hanno svolto nel quadro storico del Mediterraneo
antico, nel millennio che va dal secolo XIII al III
avanti Cristo. Soprattutto riteniamo da un lato di
avere avvalorato la tesi o intuizione di Giovanni
Patroni, che aveva definito la Sardegna, in virtù
della sua «civiltà nuragica» e attorno all’anno
1000 a.C., «la perla dell’occidente mediterraneo»,
dall’altro di aver dimostrato che la prima vera
civiltà del Mediterraneo centro-occidentale è stata
appunto la «civiltà nuragica», anche in virtù del
fatto che pure dalla Sardegna sono partiti i primi e
importanti impulsi al nascere e all’affermarsi della
grande «civiltà etrusca» nella penisola italiana.
In realtà queste due civiltà erano strettamente e
intimamente legate fra loro, in virtù di una loro
comune matrice originaria, anche se, per motivi
storici che vedremo più avanti, hanno finito col
differenziarsi parecchio l’una dall’altra:
certamente la «civiltà etrusca» assai più brillante
di quella nuragica, ma per converso la «civiltà
nuragica» di alcuni secoli più antica di quella
etrusca.
Insomma, riteniamo di avere mostrato e
dimostrato che in quel glorioso periodo storico
della loro terra i Sardi hanno giocato il ruolo di
protagonisti nella loro storia, il ruolo di
“soggetti” attivi del loro destino e non
semplicemente il ruolo di “oggetti” passivi delle
conquiste di popoli stranieri, come purtroppo è
avvenuto a lungo nei secoli successivi.
Riteniamo pertanto di avere scritto una “storia
della Sardegna” vista dalla parte e dalla
prospettiva dei Sardi stessi e non più dalla parte e
dalla prospettiva dei successivi popoli invasori e
conquistatori, secondo quanto invece fanno
chiaramente intendere i titoli delle seguenti opere
– d’altronde egregie da molti punti di vista – che
sono state pubblicate di recente sulla Sardegna:
La Sardegna fenicia e punica, La Sardegna
romana, La Sardegna bizantina, La Sardegna
pisana e genovese, La Sardegna aragonese, La
Sardegna spagnola, La Sardegna sabauda.
In posizione diametralmente opposta noi ci
lusinghiamo di avere composto e pubblicato una
storia che avremmo potuto intitolare anche Storia
della Sardegna Nuragica.
Il quale ultimo titolo del resto ricalca quello di
una nostra precedente opera, che ha avuto un
notevole successo editoriale e che di recente è
stata di nuovo pubblicata, ma aggiornata e
migliorata: La Sardegna Nuragica.
Nel riscostruire questa “storia della Sardegna
nuragica fatta dai Sardi come protagonisti” ci
siamo sentiti in diritto e in dovere di individuare,
criticare e respingere con decisione
quell’atteggiamento, molto frequente fra gli
studiosi della Sardegna antica, forestieri e
purtroppo anche sardi, che abbiamo chiamato
xenomania, cioè “infatuazione dei forestieri”;
atteggiamento che consiste nell’attribuire
numerosi e anche importanti fenomeni, aspetti e
fatti della «civiltà nuragica» a popoli forestieri: i
Micenei, i Ciprioti, i Fenici, i Greci, gli Etruschi, i
Cartaginesi. Non lo si può affatto negare: dalla
enfatizzazione delle opere e delle azioni di questi
popoli forestieri, che si constata nelle
pubblicazioni archeologiche, storiche e
linguistiche relative alla Sardegna antica e
composte da numerosi studiosi di varia estrazione
culturale e geografica, risulterebbe che i Sardi
Nuragici siano stati continuamente in una
posizione di totale ricettività e passività.
Tutto al contrario noi ci lusinghiamo di poter
mostrare e dimostrare una ben differente posizione
di attività e di iniziativa dei Sardi Nuragici nel
mandare avanti la loro storia in quei numerosi
secoli e anche nell’influenzare la storia di altri
popoli circonvicini.
www.ilmessaggerosardo.com
Scarica

versione pdf - Sardegna DigitalLibrary