Periodico di informazione, storia, cultura, attualità
La Magnifica Comunità di Fiemme
Registrato Tribunale di Trento 28.11.1981 n. 351
NOVEMBRE 2006
Anno XXIV n. 3 - Quadrimestrale - Spedizione in abb. post. Comma 20/c Legge 662/96 - Filiale di Tn - Tassa Pagata
Direttore responsabile:
Mario Felicetti
Comitato di Redazione:
Elvio Partel - Maria Piccolin
Bruno Varesco - Marco Fanton
Mario Felicetti
Foto:
Boninsegna - Predazzo
Mario Felicetti - Predazzo
Livio Morandini - Predazzo
Comitato sostenitore di studi storici
e scientifici della Valle di Fiemme
Stampa: ESPERIA s.r.l. - Lavis
Distribuzione gratuita ai “vicini”
di Fiemme e ai “vicini” emigrati
all’estero che ne facciano richiesta
presso la segreteria della Comunità
Nella foto di copertina:
Il Banco della resòn
(Foto Mario Felicetti)
Questo periodico è associato
all’Unione Stampa Periodica
Italiana
MAGNIFICA COMUNITÀ DI FIEMME
38033 CAVALESE (TN) - Piazza C. Battisti 2
Tel. 0462 340365 - Fax 0462 239441
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in questo numero:
• DOMENICA 17 DICEMBRE 2006:
AL VOTO COL NUOVO STATUTO
• COMMEMORATO DON DELVAI
NEL CENTENARIO DELLA MORTE
• DAL CONSIGLIO DEI REGOLANI
Nell’inserto centrale:
• DAL COMUN GENERALE
• IL NUOVO STATUTO
• STRAMENTIZZO: CINQUANT’ANNI FA
• IL NUOVO REGOLAMENTO
L’ADDIO AL VECCHIO PAESE
• 32. RASSEGNA DEI CORI
DELLA MAGNIFICA COMUNITÀ
• FESTA DEL BOSCAIOLO
E SFIDE DI ABILITÀ
• L’UTILIZZO DEL LEGNO
NEI BOSCHI DI FIEMME
ELETTORALE
• L’AGGIORNAMENTO
DEL LIBRO MATRICOLE
I Vicini di Fiemme alle urne per l’elezione dei nuovi organi comunitari
DOMENICA 17 DICEMBRE 2006:
AL VOTO COL NUOVO STATUTO
La data, fissata dallo Scario, è compresa, in base all’art. 14 del Regolamento Elettorale, fra i 30 giorni
precedenti ed i 30 giorni successivi alla scadenza del mandato. I capifuoco della valle dovranno eleggere i
nuovi Consigli di Regola, che poi formeranno il Comun Generale. Da quest’anno, per effetto delle modifiche statutarie approvate in settembre, le elezioni saranno valide con qualsiasi numero di votanti, si procede con la presentazione di liste collegate al candidato Regolano e viene eletto, assieme a tutta la lista, il
candidato Regolano che ottiene il maggior numero di voti. In caso di parità, prevale la lista del candidato
Regolano più anziano di età.
Il 13 dicembre 2006 scade il mandato amministrativo degli organi istituzionali in carica, eletti nel
dicembre del 2002.
Domenica 17 dicembre, i Vicini capifuoco saranno
chiamati alle urne per l’elezione dei nuovi Consigli
di Regola.
I CONSIGLIERI DA ELEGGERE
Nelle undici Regole della Comunità, il numero dei
consiglieri da eleggere sono i seguenti:
MOENA
PREDAZZO
ZIANO
PANCHIÀ
TESERO
CAVALESE
VARENA
CARANO
DAIANO
CASTELLO/MOLINA
TRODENA
4
7
3
3
4
6
3
3
3
3
3
In totale, saranno quindi eletti 42 consiglieri di Regola, che formeranno il nuovo COMUN
GENERALE.
Gli undici Regolani eletti formeranno il CONSIGLIO
DEI REGOLANI, chiamato a nominare al suo interno
lo SCARIO ed il VICESCARIO, secondo quanto prevede l’ art. 20 dello Statuto.
IL PRESIDENTE DEL COMUN GENERALE
È un’altra novità prevista dallo Statuto. Il Comun
Generale infatti è chiamato ad eleggere il suo
Presidente, che poi provvede alla sua convocazione
ordinaria almeno una volta all’anno.
Il Comun Generale inoltre provvede alla convalida
degli eletti ed alla nomina del Collegio di Controllo e
del Collegio dei Revisori.
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HANNO DIRITTO AL VOTO
A norma dell’art. 24 dello Statuto e dell’art. 4
del Regolamento Elettorale, hanno diritto al voto i
Capifuoco, maschi e femmine, che risultano iscritti
negli elenchi elettorali aggiornati dalle Commissioni
Matricolari entro l’ultimo giorno del quarto mese antecedente la scadenza ordinaria del mandato.
Il Capocuoco (art. 3 del Regolamento) può delegare
al voto un altro Vicino maggiorenne facente parte del
Fuoco del delegante, mediante una apposita dichiarazione che deve essere rilasciata in calce all’attestato di
iscrizione nell’elenco degli aventi diritto al voto. La
firma del delegante deve essere autenticata dal Regolano
o dall’incaricato della tenuta delle matricole o, in sede di
votazione, da un componente del seggio elettorale.
GLI ELEGGIBILI
In base all’art. 17 del Regolamento, possono presentarsi candidati per essere eletti i Vicini di ambo i sessi
che, alla data delle elezioni, oltre ad avere compiuto
i 25 anni di età, siano iscritti nelle Matricole della
Regola per la quale intendono candidare e godano
della piena capacità giuridica di agire, fatto salvo quanto espressamente dispone il capo 1 dell’art. 26 dello
Statuto, in tema di ineleggibilità e incompatibilità.
LE CANDIDATURE
Da quest’anno, sempre in base al nuovo Statuto, le
candidature vengono presentate mediante il deposito di
una apposita lista, composta da un candidato Regolano
e dagli altri candidati alla carica di Consiglieri di
Regola, i quali devono essere tutti iscritti negli elenchi
matricolari della Regola di appartenenza.
Ciascuna lista deve avere un numero minimo di candidati, compreso il candidato Regolano, non inferiore
ai due terzi dei consiglieri ed un numero massimo,
sempre compreso il candidato Regolano, non superiore
al doppio dei consiglieri da eleggere.
A cura della Magnifica Comunità, sono stampati,
per ciascuna Regola, un congruo numero di manifesti
riportanti le liste ed i relativi candidati ammessi alle
elezioni.
Se in una Regola non vengono presentate liste elettorali, lo Scario provvede ad indire, in quella Regola,
nuove elezioni, entro il termine di un anno. Durante
tale periodo, la rappresentanza della stessa Regola è
assunta dallo Scario.
La scheda di votazione deve precisare in maniera
chiara il nome del candidato Regolano di ciascuna lista
ed il numero di preferenze da indicare nella lista del
candidato Regolano prescelto.
COME SI VOTA
I Vicini elettori (art. 22 del Regolamento) possono
votare per una sola lista e soltanto per i candidati consiglieri appartenenti alla lista del candidato Regolano
prescelto, esprimendo un numero di candidati pari a
quello dei consiglieri da eleggere nella Regola, detratto
il candidato Regolano.
Il voto deve essere espresso con un segno ben visibile in corrispondenza della lista del candidato Regolano
e dei nomi dei candidati prescelti all’interno della
medesima lista. Il voto alla lista o ai candidati della
stessa comporta automaticamente il voto al candidato
Regolano.
Nel caso in cui vengano votati più candidati Regolani
e più liste, il voto sarà dichiarato non valido.
GLI ELETTI
Viene eletto Regolano il candidato Regolano della
lista che ottiene il maggior numero di voti; in caso
di parità, prevale la lista del candidato Regolano più
anziano di età.
Vengono eletti consiglieri i candidati della lista del
candidato Regolano eletto, che hanno riportato il maggior numero di preferenze. In caso di parità, viene
eletto il candidato più anziano di età. Come ricordato
sopra, ad ogni candidato Regolano vengono automaticamente attribuiti tutti i voti ottenuti dalla sua lista.
È eletto Viceregolano, il candidato della lista del
Regolano eletto che ha ottenuto il maggior numero di
preferenze.
VALIDITA’ DELLE VOTAZIONI
Sempre in base alle recenti modifiche statutarie (Art.
11 del Regolamento Elettorale), le votazioni saranno
considerate valide, a prescindere dal numero dei Vicini
che andranno alle urne.
La speranza comunque è che sia massiccia la partecipazione degli aventi diritto. Votare è un diritto e soprattutto un dovere, che deve chiamare in causa il senso di
responsabilità di tutti.
I SEGGI ELETTORALI
Le votazioni si svolgeranno domenica 17 dicembre
dalle ore 8 alle 19, dopo che alle 7.30 saranno costituiti
i seggi elettorali. Dopo la chiusura delle operazioni di
voto, inizierà immediatamente lo scrutinio, con la consegna allo Scario dei risultati finali.
I seggi elettorali sono i seguenti (tra parentesi i presidenti di seggio):
MOENA: Sala consiliare del Municipio (Luca Giongo)
PREDAZZO: Due seggi nel seminterrato del Distretto
Sanitario, in Corso Degasperi (Candido Zanoner e
Maria Piccolin).
ZIANO DI FIEMME: Municipio (Bruno Varesco)
PANCHIÀ: Municipio (Giorgio Zorzi)
TESERO: Sala d’Onore della Cassa Rurale, Piazza C.
Battisti (Elvio Partel)
CAVALESE: Palacongressi, ex Biblioteca (Claudio
Demarchi) - Masi di Cavalese, Casa Sociale (Diego
Canal)
VARENA: Sala comunale don Antonio Longo (Gianni
Vanzetta)
DAIANO: Casa Sociale in Via Lunga 44 (Giuseppe
Sieff)
CARANO: Municipio, presso l’ambulatorio medico
(Adolf Epp)
CASTELLO/MOLINA: Castello sala delle associazioni, primo piano (Marco Fanton); Molina Sala Tisti
della Casa Sociale (Fabio Defrancesco)
TRODENA: Municipio (Sergio Dagostin)
SCADENZIARIO
13 DICEMBRE 2006: scadenza del mandato
22 NOVEMBRE 2006: Esame delle candidature
da parte delle Commissioni Matricolari e formazione delle liste elettorali di Regola.
24 NOVEMBRE 2006: Controdeduzioni degli
eventuali candidati contestati
28 NOVEMBRE 2006: Riunione dei Consigli di
Regola per la nomina dei membri dei seggi elettorali.
1 DICEMBRE 2006: Spedizione degli attestatiavvisi di votazione.
10 DICEMBRE 2006: Affissione manifesti con
l’elenco delle candidature.
DALL’11 AL 15 DICEMBRE: consegna ai segretari di seggio del materiale elettorale.
17 DICEMBRE 2006: Votazioni dalle 8 alle 19.
19 DICEMBRE 2006: Pubblicazione dei risultati
a cura dello Scario
27 DICEMBRE 2006: Convocazione del Comun
Generale (in assenza di ricorsi)
2 GENNAIO 2007: Ultimo giorno di pubblicazione dei risultati elettorali
17 GENNAIO 2007: Termine ultimo per le decisioni del Collegio di Controllo, in presenza di
eventuali ricorsi.
3
SALUTO DELLO
SCARIO
È con emozione che mi appresto a
scrivere questo ultimo articolo di commiato alla conclusione di quest’anno e
di questa legislazione.
Èanche l’ultimo numero di questo
notiziario a cura di questa amministrazione che fra pochi giorni concluderà il
suo mandato.
La mia mente ripercorre un quadriennio che non è stato dei più facili, dove
ho avuto la fortuna di confrontarmi con
persone corrette, oneste di cui fidarmi
ma anche purtroppo con persone infime, opportuniste che hanno approfittato
delle difficoltà per mettersi in mostra e
sparare sentenze e condanne degne di nessuna considerazione.
Si sta chiudendo un quadriennio difficile, senza dubbio
il più difficile nella storia recente della Comunità. Una
serie di cause concomitanti, hanno minato le fondamenta, anche se solide, del nostro ente. Però nel momento di
difficoltà da parte di molti c’è stata compattezza, attaccamento a questo ente, senso di responsabilità e parlo del
Consiglio dei regolani, del Comune generale “restante “
che hanno permesso di centrare tutti gli obiettivi prefissi.
Abbiamo dovuto combattere contro una crisi istituzionali che ha portato le dimissioni di 3 Regolani e di parte
del Comun Generale: e qui devo ringraziare il nuovo
Regolano di Tesero Marco Fanton e di Panchià Bruno
Varesco che col loro coraggio hanno permesso il proseguimento della legislatura ed in più hanno portato un
entusiasmo ed un impegno che hanno contagiato gli altri
Regolani delusi dagli eventi. Abbiamo dovuto combattere
con una crisi economica che ha particolarmente colpito il
mondo del legno, crisi che si è protratta molto nel tempo.
Dulcis in fundo le calamità naturali che si sono accanite
sul nostro patrimonio boschivo (schianti e bostrico). Con
questa prospettive non è stato facile amministrare. Non
ci ha sicuramente aiutato e sostenuto parte della stampa locale, apertamente di parte e non sempre obiettiva
che ha contribuito a diffondere anche imprecisioni (non
so quanto volute). Sicuramente si poteva fare di più o
meglio, tuttavia la soddisfazione è grande per i risultati
che illustrerò più avanti. Ringrazio quindi indistintamente tutti i Regolani per il loro apporto. Non si può negare
che si siano stati anche momenti di confronto, qualche
volta screzi e divergenze, però si è sempre trovata una
soluzione dettata tante volte dal buon senso.
Dopo un periodo di ambientamento pian piano ci si
conosce, si comincia a lavorare insieme ci si confronta
4
UNA LEGISLATURA NON FACILE
ed alla fine fra tutti si riesce sempre a
trovare un’intesa nell’interesse della
Comunità.
Conoscendoli, con il tempo ho avuto
modo di apprezzare il loro buon senso
di persone mature, aperte e disponibili
che mi hanno arricchito culturalmente
e sicuramente in futuro mi mancheranno. Nei momenti di difficoltà non mi
hanno fatto mancare il loro appoggio e
per questo la mia riconoscenza va al di
la dei rapporti di amministratore.
Un grazie particolare a tutti i dipendenti, dai dirigenti a tutti gli operai.
Sicuramente tra loro, salvo qualche
rara e limitata eccezione, prevale il senso del dovere e
di dedizione accompagnato anche da una professionalità che hanno sempre permesso di centrare gli obiettivi
anche se insperati.
Rivolgo un ringraziamento ed un saluto particolare a
tutti coloro che hanno collaborato con la Comunità: in
questi anni ho avuto la possibilità di conoscerne molti,
dai boscaioli, ai trasportatori di legname, ai clienti ed ai
fornitori, ai singoli vicini, agli amministratori Comunali,
provinciali e regionali, agli operatori economici agli
storici della Comunità, agli appassionati della cultura
e delle tradizioni locali, al mondo scolastico, al mondo
religioso.
Un ringraziamento particolare al Collegio di Controllo
per l’impegno in questo quadriennio ed al Collegio dei
Revisori per il lavoro svolto e per i suggerimenti avuti.
Non dimentico il Comun Generale che, dopo le dimissioni di una parte dei suoi componenti, ha dimostrato il
vero spirito comunitario, collaborando col Consiglio dei
Regolani, dimostrando senso di responsabilità e quel pizzico di buon senso, senso di responsabilità e rispetto.
Spero che dalle elezioni del 17 dicembre escano amministratori, forti dell’esperienza del passato, amministrino
un ente che, posso garantire, grazie al lavoro svolto è più
sano che mai, è più vivo che mai e può essere di traino
per la vita amministrativa ed economica della valle.
Approfitto infine, come ogni anno, per rivolgere a tutti
l’augurio di Buon Natale che porti sollievo, pace e serenità, per gli ammalati, per chi è solo e per chi soffre in
silenzio fra le mura domestiche.
Un augurio di felice anno nuovo, ricco di soddisfazioni
che estendo anche ai nuovi amministratori che usciranno
dalle urne del 17 dicembre.
Lo Scario
Elvio Partel
Il quadriennio amministrativo, iniziato con le elezione del 15 dicembre 2002, è stato un banco di prova
molto duro che ha messo in difficoltà gli organi amministrativi di questo Ente, che tuttavia hanno saputo far
fronte con impegno e dedizione.
L’onda lunga delle entrata in vigore del nuovo Statuto
ha creato grosse difficoltà istituzionali.
La crisi economica generale ha limitato i mezzi finanziari. Anche le avversità metereologiche hanno creato
un danno alle finanze dell’ente e quindi un ulteriore
ristrettezza finanziaria.
Si può comunque affermare con orgoglio che malgrado tutte queste difficoltà i risultati ottenuti sono stati
lusinghieri.
Il 17 dicembre 2006 si chiude questa legislazione ed
è giunta l’ora di fare le dovute valutazioni.
Il quadriennio trascorso ha avuto una notevole importanza non solo istituzionalmente ma anche e soprattutto
per quanto è stato fatto nei vari settori che caratterizzano la vita del nostro ente.
SETTORE LEGNO:
Non vi è dubbio che è il settore più importante in
quanto garantisce la sopravvivenza economica della
Comunità.
Questi 4 anni sono stati contraddistinti dalla recessione del mercato con relativo abbattimento dei prezzi
del legname: solo ultimamente si sta notando una certa
ripresa. La piaga degli schianti e del bostrico ha messo
a dura prova l’Azienda Forestale che tuttavia è riuscita
con professionalità ed impegno ad uscirne nel migliore
dei modi.
OCCUPAZIONE
Malgrado la ristrettezza finanziaria si è mantenuto
costante il livello occupazionale sia fisso che stagionale; si è dato corso ai piani di assestamento forestale
dando occupazione a decine di giovani, mantenendo
anche il servizio di vigilanza e di tutela del patrimonio
con l’impiego di 4 guardiafunghi.
SEGHERIA
Con la costituzione della Spa la segheria cammina
con le proprie gambe. In considerazione però della
totale ristrutturazione della stessa l’Ente, in qualità di
unico proprietario, ha contribuito con la somma di €
1.600.000,00. Nell’ottica di un futuro ulteriore ampliamento della segheria si è provveduto ad acquistare i
terreni a monte della stessa.
LAVORI FORESTALI
Si tratta di lavori eseguiti sul patrimonio agro silvo
pastorale che in questi 4 anni hanno trovato un rinnovato impulso anche grazie ai contributi provinciali.
Riporto di seguito un sintetico elenco dei lavori più
significativi:
- bonif ica e spianamento del pascolo di malga
Sadole;
- costruzione della strada forestale delle Scarane in
C.C. Tesero;
- potenziamento e messa in sicurezza della starda
Masi Alti Coston in C.C. Castello;
- rimboschimento di terreni boscati interessati da
avversità metereologiche in loc. Storta in C.C.
Cavalese;
- recupero di terreno pascolivo in loc. Fraul in C.C.
Castello
- recupero di aree pascolive in loc. Coston Inferno in
C.C. Castello
- realizzazione del ponte sul rio delle Laste in C.C.
Predazzo;
Sono poi stati completati i lavori, programmati precedentemente, ed in particolare:
- ricostruzione ponte sul rio della Conca in C.C.
Ziano di Fiemme;
- costruzione della strada forestale Mugon Aeroplano in C.C. Cavalese;
- manutenzione straordinaria della strada forestale
Orti Storta Aeroplano in C.C. Cavalese;
- trasformazione della mulattiera in strada forestale
in loc. Cercenai (Rio To Bel – Rio Sadole) in C.C.
Ziano di Fiemme;
- trasformazione in strada forestale della mulattiera
5
in loc. Cercenai (tratto Rio di Sadole – Pian dei
Canoni) in C.C. Ziano di Fiemme;
- ricostruzione boschiva in loc. Monte Corno – Costa
Osela e Ortiche a seguito degli schianti del settembre 2000 e del novembre 2002;
Ulteriori lavori sono stati eseguiti sul patrimonio edilizio ed in particolare:
- ristrutturazione di malga Inferno in C.C. Cavalese;
- ristrutturazione di malga Forame in C.C. Cavalese
- ristrutturazione del baito della Caserina in C.C.
Predazzo;
- ristrutturazione del baito di Val Sossoi in C.C.
Tesero;
- ristrutturazione della malga delle Buse in C.C.
Castello
- ammodernamento della malga Cazzorga in C.C.
Castello
A questi vanno aggiunti la manutenzione ordinaria e
straordinaria della viabilità boschiva e le normali cure
selvicolturali del patrimonio forestale.
Da ricordare inoltre l’acquisito del cippatore che sta
dando frutti importanti, anche in considerazione del
materiale legnoso scarto che in passato rimaneva sul
letto di caduta.
Si è provveduto inoltre a rinnovare il parco macchine
dell’Azienda Forestale e la sostituzione di alcune macchine operatrici.
Rilevante è inoltre l’aumento del patrimonio con l’acquisto di circa 60.000 mq. di terreno forestale che va ad
incrementare il già cospicuo patrimonio dell’ente.
SOCIALE
Come di consuetudine anche in questi 4 anni trascorsi, l’amministrazione si è impegnata particolarmente
nel campo sociale.
Si è avuta particolare attenzione nel sostenere le
attività del volontariato, dello sport, delle tradizioni
musicali e corali, culturali e della protezione civile.
Si è investito in questi settori quanto è stato possibile
consapevoli dell’importanza che riveste il mondo del
volontariato per la nostra Valle.
Si è sopperito alla mancanza finanziaria con l’impiego di fondi accantonati volontariamente dai Regolani a
6
seguito della riduzione delle indennità di carica.
Per la prima volta si è redatto un bilancio sociale che
spero possa trovare continuità nel tempo.
Da rilevare inoltre l’acquisto di attrezzatura sanitaria che è stata concessa in comodato all’Ospedale di
Fiemme.
CULTURA
Molto importante il settore storico culturale ed artistico dove più che mai si è investito. Ricordo in primis
la ristrutturazione del palazzo comunitario che dopo
decenni ha avuto inizio e che sta procedendo in modo
soddisfacente. In collaborazione col Comune di castello si è provveduto al restauro delle statue lignee che
ornano la grotta del boscaiolo a Molina di Fiemme.
È stato approntato il progetto di catalogazione ed
inventariazione del patrimonio storico ed artistico dell’Ente. È stato affidato l’incarico per la predisposizione
del progetto museografico conseguente al restauro del
palazzo. È aumentato inoltre il patrimonio della pinacoteca a seguito della donazione della dott.ssa Giuliana
Rasmo della collezione già appartenuta al padre Nicolo
Rasmo composta da 123 opere di artisti di Fiemme.
Interventi diversi
La zona artigianale della Copara in loc. San Lugano,
dopo l’iter progettuale per l’ottenimento di tutte le
autorizzazioni di legge, è partita regolarmente con i
lavori di spostamento e regimazione del rio e ancora quest’anno partiranno i lavori di approntamento
dell’area. Ad opera compiuta diverrà sicuramente un
biglietto da visita per la Comunità e per la Valle di
Fiemme.
Un punto di orgoglio è anche essere riusciti a far
predisporre ed approvare le modifiche allo Statuto oltre
che al Regolamento elettorale e matricolare.
In via di ultimazione anche il nuovo testo del regolamento di pascolo ed erbatico.
CONCLUSIONI
A chiusura di questo seppur sintetico bilancio posso
con orgoglio esprime la soddisfazione per quanto fatto.
Se poi si analizza che tutto è stato fatto in concomitanza con le problematiche a cui ho accennato, la soddisfazione è ancora maggiore e ripaga delle amarezze e
difficoltà avute.
Molto è stato fatto e moto rimane ancora da fare, per
questo c’è bisogno di coraggio, lungimiranza, capacità
amministrativa, e dedizione dei nuovi amministratori
che usciranno dalle elezioni.
È con questo auspico ed augurio che passeremo le
consegne e questa amministrazione si congeda dai
Vicini augurando alla futura amministrazione di lavorare unita ed in armonia per conseguire il bene della
Comunità.
Cavalese, 3 novembre 2006
Lo Scario
Elvio Partel
DAL CONSIGLIO
DEI REGOLANI
11 SETTEMBRE 2006
In apertura della seduta, il Consiglio dei Regolani ha
osservato un minuto di raccoglimento in memoria di
Giovannino Kapeller, già Viceregolano della Regola di
Castello/Molina, scomparso alla fine di agosto per un male
incurabile.
ACQUISTO
TERRENO A
ZIANO
La prima delibera di questa seduta riguarda l’acquisto
dal Comune di Ziano di 118 metri quadrati della particella
fondiaria 5336/2, al prezzo complessivo di 16.520 euro.
Si tratta di una piccola particella che un tempo era destinata a roggia ed a canale di sgrondo e la cui acquisizione
consente alla Comunità di accorpare tutte le superfici fondiarie acquistate in un lotto di circa 2.000 metri quadrati.
Le spese di compravendita, a carico dell’acquirente, sono
state quantificate in circa 2.800 euro.
LAVORI
IN SUBAPPALTO
PER IL PALAZZO
Su richiesta della ditta Mattioli Spa di Padova, aggiudicataria a suo tempo dei lavori di restauro e risanamento
conservativo del Palazzo, la stessa ditta è stata autorizzata
a subappaltare alcuni lavori. In particolare, alla ditta Ceam
srl di Calderaia di Reno (Bologna) la fornitura dell’impianto ascensore per l’importo di 20.000 euro, prevedendo che
la stessa si avvaleva della facoltà di affidare la sua installazione alla ditta Cilindro Elevators di Mori (TN), alla ditta
Tibi Spa di Mirano (Venezia) la fornitura e posa in opera
di una piattaforma elevatrice per l’importo di 10.300 euro,
alla ditta Ciemmegi Srl di Trento la realizzazione di sottofondi alleggeriti e massetti con una spesa di 35.000 euro.
Tutte le istanze dell’appaltatore erano conformi alle specifiche disposizioni di legge vigenti in materia.
Soddisfazione hanno espresso i Regolani per il modo
con cui i lavori procedono in maniera più celere di quanto
a suo tempo si potesse prevedere, nonostante la delicatezza
dell’intervento.
BONIFICA
E SPIETRAMENTO
DEL PASCOLO DI MALGA SADOLE
Con voto unanime, il Consiglio dei Regolani ha approvato la contabilità finale ed il certificato di regolare esecuzione dei lavori di bonifica e spietramento del pascolo
di Malga Sadole, come predisposti dal direttore dei lavori
dottor Andrea Bertagnolli. La spesa complessiva è stata di
116.299,26 euro, dei quali 92.301 per lavori, 4.615,05 per
spese tecniche e generali e 19.383,20 per Iva.
Come illustrato dal regolano di Varena Giuseppe Sieff,
i lavori, autorizzati dal Consiglio il 3 aprile 2003, erano
giustificati dalla necessità di incrementare e migliorare le
superfici pascolive, esigenza sempre più sentita da parte
degli allevatori che utilizzano i pascoli di montagna e
particolarmente importante nel caso di Malga Sadole, in
quanto il Comune di Ziano aveva appena completato la
ristrutturazione dei fabbricati, la casèra e la stalla.
Se dunque da un lato sono state notevolmente migliorate le condizioni di vita degli addetti all’alpeggio, con la
garanzia di un minimo di comfort e di impianti igienici
all’altezza, dall’altro si era reso quanto mai necessario
garantire al bestiame una sufficiente disponibilità di pascolo di buona qualità, tenuto conto del sensibile miglioramento genetico del bestiame bovino, rispetto a qualche
decennio fa, e della più alta produzione giornaliera di latte.
L’intervento ha interessato una superficie di circa 7,75
ettari ed ha comportato l’esecuzione di lavori di spietramento e decespugliamento del pascolo nel tratto sottostante la malga, sulla destra orografica del Rio Sadole, ad
una quota compresa tra 1.510 e 1.600 metri. Un’area da
decenni utilizzata come pascolo e sottratta al bosco per la
sua vicinanza alla malga, per la disponibilità di acqua del
vicino ruscello e per la dolce morfologia. Il livellamento
del pascolo, la sua copertura successiva con terreno vegetale mescolato a letame e l’allontanamento della vegetazione arbustiva ed arborea (a parte la presenza di qualche
esemplare di larice e betulla) consentiranno al bestiame
di muoversi più agevolmente e di utilizzare al meglio la
superficie erbosa.
Sono inoltre proseguiti i lavori riguardanti la prosecuzione della stradina intermedia al pascolo, destinata in futuro
allo spargimento del letame, contribuendo così al mantenimento ed al miglioramento del pascolo.
Un altro intervento ha riguardato la canalizzazione delle
acque di superficie, con la messa in opera di tubi di attraversamento della stradina e, sulla strada comunale, anche
con la creazione di un fosso di guardia a monte. Tutte le
superfici smosse sono state rinverdite con la semina di
miscuglio di specie foraggere.
Tutti gli interventi sono stati eseguiti nell’ottica del
mantenimento dell’assetto paesaggistico ed ambientale
dell’area, utile anche ai fini turistici e che comunque va a
beneficio di una sempre più richiesta fruizione ambientale.
Un solo rammarico, da parte di Sieff, legato al comportamento del gestore della malga che, nonostante divieti e raccomandazioni, pascola bestiame caprino di sua proprietà
su terreno non ancora consolidato ed inerbito. Auspicando,
in generale, un maggior impegno gestionale da parte degli
allevatori.
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Il Consiglio ha anche deciso di trasmettere gli atti della
contabilità del collaudo alla Provincia di Trento, assieme
alla richiesta di liquidazione del contributo concesso per
l’esecuzione delle opere.
ALLARGAMENTO AL CERMIS
DELLA PISTA “OLIMPIA 2”
Sulla targa era scritto: “A Sergio Demarchi, per molti
anni organizzatore ed anima di tutte le attività culturali, di
volontariato e di solidarietà nella Regola di Castello/Molina
di Fiemme, con riconoscenza e gratitudine. La Magnifica
Comunità di Fiemme. Cavalese 18 settembre 2006”.
Visibilmente emozionato, Demarchi ha ringraziato l’intero Consiglio.
La società Funivie del Cermis è stata autorizzata all’allargamento della pista “Olimpia 2”, secondo il progetto
predisposto dal perito edile Ilario Arseni e depositato presso l’Ufficio Forestale. L’intervento è stato subordinato ad
una articolata serie di prescrizioni: ottenimento, da parte
delle Funivie, di tutte le autorizzazioni di legge, allestimento e resa alla piazza del Celten di tutto il materiale
legnoso giudicato utile, il rinverdimento delle superfici
smosse, con la posa in opera di adeguate recinzioni, al fine
di evitare il pascolo del bestiame, la comunicazione all’Ufficio Tecnico dell’Ente della data di inizio dei lavori, della
ditta esecutrice e del direttore degli stessi. Alla società di
impianti è stato inoltre chiesto il pagamento di una indennità una tantum di 2.500 euro.
SISTEMAZIONE DEL BAITO
DI MALGA INFERNO
Nell’ultima parte della seduta, il Consiglio ha approvato anche la contabilità finale ed il certificato di regolare
esecuzione dei lavori di sistemazione del baito di Malga
Inferno, n comune catastale di Cavalese, come predisposti
dal direttore dei lavori dottor Stefano Cattoi, per una spesa
complessiva di 96.851,64 euro, dei quali 73.372,45 per
lavori, 7.337,25 per spese tecniche e generali e 16.141,94
per Iva. I lavori sono stati eseguiti in regia diretta, con
l’impiego di manodopera della Comunità e con il ricorso
a ditte valligiane solo per le opere specialistiche (impianti
elettrici ed idraulici ed i serramenti). Iniziati nell’estate del
2003, si sono conclusi nell’agosto del 2005.
La delibera è stata inviata ala provincia di Trento con la
richiesta di liquidazione del contributo, già concesso nella
misura di 54.124 euro.
18 SETTEMBRE 2006
UN MERITATO RICONOSCIMENTO
A SERGIO DEMARCHI DI MOLINA
In apertura di questa seduta, lo Scario Elvio Partel ha
voluto consegnare una targa, con pergamena, a Sergio
Demarchi, personaggio di Molina, particolarmente noto
per la sua pluridecennale attività nel mondo del volontariato ed in particolare per l’impegno profuso da sempre nella
organizzazione della classica Festa del Boscaiolo. Assieme
a Demarchi, ha ricordato con gratitudine tutti coloro che
lavorano nel silenzio e senza clamore all’interno delle
diverse Regole, senza chiedere nulla e senza mai apparire.
“Fino a quando ci saranno persone così” ha commentato
“l’immagine della valle ne uscirà sicuramente rafforzata e
continueremo ad essere citati come esempio”.
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APPROVATE LE
ALLO STATUTO
MODIFICHE
Un provvedimento importante per il futuro della
Magnifica Comunità di Fiemme. È stato presentato dallo
Scario Elvio Partel che ha ricordato e ringraziato la apposita Commissione costituita dal Consiglio dei Regolani nella
seduta del 7 novembre 2005.
Era composta dal Vicescario Claudio Demarchi, in veste
di presidente, dal dott. Alessandro Chiappa, dall’avv.
Sergio Dragogna, dall’avv. Umberto Deflorian, dall’avv.
Armando Paris e dal comm. Fabio Giacomelli.
Numerose le riunioni che la hanno vista impegnata nell’ultimo anno, per la predisposizione del testo definitivo
delle modifiche, consegnato allo Scario dopo l’ultima
seduta del 15 settembre.
Subito dopo, il Vicescario ha illustrato nel dettaglio
i risultati di questo lungo e delicato lavoro, che aveva
soprattutto lo scopo di eliminare le carenze e gli inconvenienti verificatisi in occasione della nota crisi istituzionale
del 2005, evitando la prospettiva di dover affrontare, in
casi similari, vere e proprie “crisi al buio”.
Ampia la discussione, alla quale hanno dato il loro contributo tutti i regolani, prima di passare alla approvazione,
che ha registrato il voto favorevole unanime del Consiglio.
Le modifiche statutarie sono riportate nella loro completezza in altra parte di questo numero del periodico
comunitario.
CONVENZIONE
CON LA PROVINCIA
PER IL PONTE SUL RIO DELLE LASTE
Ancora con deliberazione del 29 settembre 2005, era
stato affidato all’ing. Lucio Vaia di Carano l’incarico della
progettazione esecutiva del ponte sul Rio delle Laste, in
comune catastale di Predazzo, oltre a quello di coordinatore
per la sicurezza. L’opera era inserita in un più vasto progetto
di miglioramento della viabilità forestale nella zona appunto
di Predazzo, con la sostituzione del piccolo ponte in legno
preesistente e che presentava una luce ridotta, non garantendo a sufficienza la portata del traffico che normalmente interessa questa arteria. Successivamente, è stato effettuato un
sopralluogo con i responsabili del Servizio Bacini Montani
della Provincia di Trento, i quali hanno fatto presente la
necessità di spostare il manufatto più a valle, recuperando le
vecchie spalle del ponte originario ed ottenendo in tal modo
una luce molto più ampia, in grado tra l’altro di contenere
eventuali eccessi di flusso in caso di piene.
Il progetto, che interessa un torrente inserito nell’elenco
delle acque pubbliche della Provincia, è stato trasmesso
al relativo Servizio, con la richiesta di concessione, che è
stata successivamente erogata. Riguarda, nella fattispecie,
una superficie di 52 metri quadrati e la scadenza è stata
fissata al 31 dicembre del 2035.
Le principali prescrizioni della Provincia sono le seguenti:
comunicare, con un preavviso di almeno 10 giorni, la data
di inizio lavori alla Stazione Forestale ed alla Associazione
Pescatori competente per territorio, per concordare il recupero della fauna ittica presente o altri accorgimenti esecutivi; evitare l’immissione di cemento in acqua, limitando al
minimo l’intorbidimento della medesima; deviare il flusso
idrico mediante tubazioni o altri accorgimenti tecnici; eseguire i lavori di ordinaria e straordinaria manutenzione del
tratto d’alveo interessato alla concessione e riparare subito
i danni eventualmente provocati; non costruire opere ed
impianti a carattere permanente, salvo quanto concesso.
L’opera, come ha ricordato il regolano di Panchià Bruno
Varesco, che aveva fatto un sopralluogo in zona, permette di
chiudere un anello di strade forestali, evitando un lungo giro
di automezzi intorno alla diga di Fortebuso.
La convenzione è stata approvata con voti unanimi e lo
Scario è sttao autorizzato a sottoscrivere la concessione e a
compiere ogni altro atto necessario per il perfezionamento
della pratica.
27 SETTEMBRE 2006
DESIGNATI
I RAPPRESENTANTI
NELLA SOCIETÀ BIOENERGIA
Con l’unanimità del Consiglio, è stato deciso di designare lo Scario Elvio Partel ed il Vicescario Claudio Demarchi
quali rappresentanti della Comunità di Fiemme rispettivamente come componente del Consiglio di Amministrazione
e come sindaco effettivo del Collegio Sindacale della
Bioenergia Fiemme SpA.
Nel suo intervento al dibattito, il regolano di Panchià
Bruno Varesco ha fatto la proposta di recuperare l’impegno finanziario a favore di Bioenergia e dirottarlo a
favore delle esigenze della società Magnifica Comunità di
Fiemme – Azienda Segagione Legnami.
Una scelta che il Vicescario ha ritenuto non semplice,
evidenziando come si tratti tra l’altro di una società che va
bene, che fa utili e per la quale non sono venute meno le
motivazioni che hanno portato a suo tempo l’Ente valligiano a sottoscrivere una parte del capitale sociale.
PIANO ECONOMICO
DEL SESTO DISTRETTO
Con la fine del 2007, cessa la validità del piano di
assestamento del sesto Distretto Forestale, comprendente
i boschi situati in Comune Catastale di Moena (Fratte
di Forno, Cadinon, Valsorda) e in Comune Catastale di
Predazzo (Mulat e Viezzena).
Nel corso dell’estate del prossimo anno, si dovranno
quindi compiere le operazioni necessarie a redigere il
piano che andrà in vigore nel 2008.
Al dott. Andrea Bertagnolli dell’Ufficio Forestale dell’Ente è stato quindi affidato l’incarico della revisione
del piano stesso, con una spesa presunta complessiva di
59.418 euro. Per le operazioni di campagna, saranno a
tempo debito assunti i giovani da impiegare durante la
prossima estate.
Lo Scario è stato incaricato di presentare la relativa
domanda di contributo alla Provincia Autonoma di Trento.
POPOLAMENTI
FORESTALI:
APPROVATO IL PROGETTO
Come tutti ricordano, negli anni scorsi, dal 2000 al 2003,
eccezionali eventi meteorici hanno causato l’abbattimento
di grosse porzioni di bosco comunitario, al quale sono poi
seguiti una serie di attacchi parassitari, ad opera del bostrico, con danni rilevanti. Le zone più interessato sono state
quella di “Campolongo” in Comune Catastale di Castello,
nel secondo Distretto, e quella del Cermis a Cavalese, nel
terzo Distretto.
Le operazioni di recupero sono state completate l’estate
scorsa e quindi si è reso necessario iniziare le operazioni di
rimboschimento.
Il progetto di ripristino, predisposto dal dott. Andrea
Bertagnolli, evidenzia un costo complessivo di 70.496
euro, dei quali 53.406 per lavori, 5.340 per spese tecniche
e 11.794 per Iva. I lavori saranno eseguiti nella prossima
primavera, a cura degli operai forestali della Magnifica.
L Consiglio dei Regolani ha approvato il progetto ed il
preventivo di spesa, autorizzando lo Scario a presentare
alla Provincia la relativa domanda di contributo.
INTERVENTI
COLTURALI
IN BOSCHI GIOVANILI
Analogamente a quanto fatto negli anni scorsi, l’Ufficio Tecnico Forestale ha predisposto il progetto per una
serie di interventi colturali (sfolli e primi diradamenti)
in circa 45 ettari di bosco. Il progetto, predisposto dal
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dottor Andrea Bertagnolli riguarda in particolare zone
del terzo Distretto A in Comune Catastale di Cavalese,
del terzo Distretto B in Comune Catastale di Tesero, del
quarto Distretto in Comune Catastale di Ziano e del quinto
Distretto Ovest in Comune Catastale di Predazzo.
La spesa previste è complessivamente pari a 177.426
euro, 128.570 per lavori, 12.857 per spese tecniche, 6.428
per imprevisti e 29.571 per Iva.
Anche in questo caso, sarà chiesto alla Provincia di Trento
il contributo previsto ai sensi del Piano di Sviluppo Rurale.
NUOVO
SUL RIO
PONTE
DELLE LASTE
Un provvedimento importante ha riguardato l’approvazione del progetto di realizzazione del nuovo ponte sul Rio
delle Laste, in Comune Catastale di Predazzo, predisposto
dall’ing. Lucio Vaia di Carano. Un’opera di dimensioni
notevoli, che andrà a sostituire il piccolo manufatto esistente, non più in grado di assicurare il transito dei mezzi
in sicurezza e dotato di una luce libera sul torrente ritenuta
insufficiente.
Il totale della spesa è di 192.099 euro, dei quali 133.402
per lavori, 13.340 per imprevisti, altrettanti per spese tecniche e generali e 33.016 per Iva.
Il dott. Giorgio Behmann dell’Ufficio Forestale è stato
nominato direttore dei lavori.
CINQUE AUTOMEZZI
PER L’AZIENDA AGRICOLA
Considerato lo stato di obsolescenza dei mezzi a disposizione, in uso al personale forestale e non più in grado
di garantire un servizio in sicurezza, è stato deliberato di
provvedere all’acquisto, presso la ditta Eurocar Spa di
Castello, di cinque nuovissime “Fiat Panda 4x4”, al prezzo
complessivo di 50.500 euro, comprensivo di Iva, immatricolazione e consegna. La ditta ha dichiarato la propria
disponibilità al ritoro delle macchine usate, al prezzo complessivo di 8.130 euro.
DAL COMUN GENERALE
Anche il Comun Generale ha affrontato, nella
seduta del 25 settembre, il discorso riguardante le
modifiche statutarie, nel corso di una seduta alla
quale hanno preso parte 20 consiglieri di Regola
sui 23 in attività. Assenti Renato Braito di Daiano,
Giuseppe Monelli di Carano e Germano Croce di
Predazzo.
È intervenuto anche l’avv. Michele Vescoli di
Trodena, presidente del Collegio di Controllo.
Prima di entrare nel merito dell’ordine del giorno, lo Scario Elvio Partel ha chiesto un minuto di
raccoglimento per ricordare tre “Vicini” illustri
scomparsi negli ultimi tempi: Giuseppe Giacomelli
di Predazzo, già regolano e Vicescario, Giovannino
Kapeller di Molina, già Viceregolano della Regola
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MANUTENZIONE STRADE
FORESTALI NEL 2007
Il Consiglio dei Regolani ha approvato il progetto di
manutenzione ordinaria di alcune strade forestali, così
come predisposto dall’Ufficio Tecnici. IN particolare, gli interventi riguardano le strade di “Cadinon”, in
C.C. di Moena, “Caore-Bombasel”, “Paletta”, “Valgrana
Alta”, “Caore-Costa di Mezzo”, in C.C. di Cavalese,
“Campolongo” in C.C. di Castello, “Cisa-Monte Corno”
in C.C., di Rover Carbonare. Sono complessivamente interessati 10 km di percorsi, per la sostituzione di canalette
deteriorate o per l’inghiaiatura del piano viabile.
Il costo totale è di 91.712 euro, dei quali 72.787 per
lavori e 18.924 per spese tecniche ed Iva.
Il contributo massimo previsto dalla Provincia sul Piano
di Sviluppo Rurale è nell’ordine del 70% della spesa
ammessa.
ALLARGAMENTO
PISTA “FIAMME ORO”
Nel quadro dei miglioramenti in corso nell’area sciistica dell’Alpe di Lusia a Moena, la Sif Lusia ha chiesto di poter eseguire una serie di opere di allargamento
e messa in sicurezza della pista “Fiamme Oro”, rendendola più larga e più sicura. Sono interessati al progetto
circa 10.000 metri quadrati di terreno comunitario, sul
quale, solo in alcuni punti marginali, si è reso necessario un modesto sacrificio forestale, che ha interessato
alcune piante in fase evolutiva o giovanile.
Il Consiglio dei Regolani ha deciso di autorizzare
la società di impianti modenese, subordinando l’autorizzazione al rispetto di una serie di prescrizioni.
Tra esse, la costituzione di una fideiussione di 25.000
euro, a garanzia della corretta esecuzione dei lavori,
ed il pagamento di un indennizzo una tantum di 20.000
euro come indennità di occupazione del terreno e per il
taglio anticipato delle piante.
di Castello/Molina, e Mario Bellante, dipendente
per 34 anni dell’Ente, nel settore amministrativo.
Dopo l’illustrazione preliminare dello Scario e
del Vicescario, il nuovo Statuto è stato approvato
all’unanimità, così come il Regolamento per le
votazioni ed il Regolamento per la tenuta delle
matricole.
A seguito della scomparsa del rag. Giuseppe
Giacomelli di Predazzo, si doveva nominare, in sua
sostituzione, un nuovo componente del Collegio di
Controllo. Atteso per altro che, a quel punto, mancavano soltanto tre mesi alla scadenza naturale del
mandato, accogliendo la proposta dello Scario, il
Comun Generale ha deciso di non effettuare alcuna
nomina, demandando il tutto alla prossima amministrazione.
Inaugurato domenica 1 ottobre a Stramentizzo il monumento alla memoria
CINQUANT’ANNI FA
L’ADDIO AL VECCHIO PAESE
Una due giorni molto intensa sabato 30 settembre e
domenica 1 ottobre a Molina di Fiemme e presso la frazione di Stramentizzo, con manifestazioni e cerimonie
per ricordare degnamente il 50° anniversario dell’addio a
Stramentizzo ed alle quali anche la Comunità di Fiemme
ha assicurato il proprio, importante contributo.
L’occasione è stata propizia per programmare, da parte
dell’Amministrazione Comunale di Castello/Molina, un
importante convegno sul tema “Energia e ambiente”,
con la partecipazione, nella sala Tisti della Casa Sociale
di Molina, degli assessori provinciali Ottorino Bressanini
e Mauro Gilmozzi e dell’ex presidente del Consorzio Bim
Adige di Trento Fabio Giacomelli. I primi due hanno parlato rispettivamente di “Politica energetica della Provincia
Autonoma di Trento dagli anni ’50 ad oggi” e di “Quale
futuro per i nostri fiumi e laghi”, mentre Giacomelli si è
soffermato sul tema “Comuni rivieraschi: un diritto sofferto”.
Gli argomenti erano evidentemente di stretta attualità,
come hanno confermato le numerosissime persone che
hanno partecipato all’incontro e che hanno rivolto ai relatori una serie di domande mirate a mettere a fuoco alcune
tematiche di grande interesse.
Domenica 1° ottobre, è seguita quindi la cerimonia
ufficiale a Stramentizzo nuova, in località “Scales”, per
ricordare il cinquantesimo anniversario di un episodio
consegnato alla storia, quando il vecchio abitato venne
sommerso dall’acqua della diga, sacrificato all’incedere
del progresso ed alle crescenti esigenze energetiche.
Una iniziativa che allora comportò quattro anni e mezzo
di lavoro, con circa 700 operai impiegati nella costruzione
del nuovo bacino artificiale, capace di contenere 10 milioni
di metri cubi d’acqua e di produrre 500 milioni di kilowatt
all’anno. Un costo enorme sotto il profilo finanziario, con
una spesa di 15 miliardi e mezzo delle vecchie lire (ed eravamo negli anni Cinquanta, per cui è facile calcolare quale
sarebbe l’ingentissimo corrispettivo di oggi), ma anche un
costo enorme dal punto di vista di una comunità costretta a
traslocare altrove.
Dopo il benvenuto della banda sociale di Molina e la celebrazione della Messa da parte del parroco padre Angelico
Boschetto, all’interno della chiesetta, la cerimonia è continuata con gli interventi del sindaco Adriano Bazzanella, del
direttore del Museo Storico di Trento Giuseppe Ferrandi e
del presidente della Giunta Provinciale Lorenzo Dellai. Poi
hanno preso la parola i due autori del monumento, Stefano
Sandri di Cavalese per la parte progettuale e Marco Nones,
sempre di Cavalese, per la realizzazione artistica.
Un’opera scelta da una apposita commissione tra le
tredici partecipanti al concorso, indetto a suo tempo
dal Comune e resa possibile grazie ai contributi della
Regione Trentino Alto Adige, del Comune, della Magnifica
Comunità di Fiemme, della Cassa Rurale di Fiemme e del
Consorzio Bim dell’Adige di Trento, rappresentato per la
circostanza dal nuovo presidente della Vallata dell’Avisio
Armando Benedetti.
Raffigura un insieme di contenuti che hanno caratterizzato emozioni e sentimenti popolari dopo i tragici avvenimenti del 1945, con tre figure in bronzo, alte ciascuna
80 centimetri, esili, slanciate nella forma, leggere, ideate
per esprimere tre particolari sentimenti: la disperazione, la
rassegnazione e la speranza. Senza appesantimenti e senza
esasperazioni retoriche, ma con la volontà di rappresentare
al meglio importanti ideali di giustizia, di fratellanza e di
libertà.
Il monumento è stato benedetto da padre Angelico,
dopodiché è seguito il taglio del nastro da parte del sindaco e del presidente Dellai, mentre sul lago di Stramentizzo
un gruppo di Vigili del Fuoco di Molina, con il comandante Tiziano Senettin, a bordo del nuovissimo gom-
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mone (il primo in Fiemme e Fassa) destinato ad operazioni di salvataggio di persone eventualmente cadute in
acqua, portavano un mazzo di fiori in mezzo all’acqua.
Contemporaneamente, sulla facciata della casa della famiglia di Mario, Franco e Daria Tonini, a poche decine di
metri di distanza, veniva scoperto un affresco murale sulla
vecchia Stramentizzo, opera dell’artista Marcella Dagostin.
L’ultimo atto importante della mattinata ha riguardato la presentazione della ristampa del libro “Storia di
Stramentizzo”, opera della maestra Rita Pernbrunner
Bazzanella, testimone diretta dei tragici avvenimenti del
1945 e del dramma del 1956.
Il volume era stato stampato la prima volta nel 1987. La
ristampa è stata curata dall’Associazione “L nos Paes” di
Molina, guidata dal presidente Luciano Sottoriva, con il
supporto finanziario del Bim Adige, del Comune, della
Cassa Rurale di Fiemme e della Magnifica Comunità.
La cerimonia si è svolta all’interno del tendone allestito
appositamente per questa giornata e che ha ospitato, fino
a domenica 8 ottobre, la mostra documentale/ fotografica
sulla storia del vecchio paese.
Alla maestra Bazzanella, l’Associazione culturale ha
donato una splendida pittura dell’artista Berenice Daprà.
Un momento di particolare commozione si è verificato
quanto il poeta di Stramentizzo Franco Tonini ha dato
Riflussi di memorie
(da un tramonto sul lago di Stramentizzo)
Sulla lingua di terra presso il ponte
ferve la pesca...è sera, è quieto il lago
sciabordio di piccine onde mi porta
lontano...sul naviglio di memorie,
al mondo adolescente dei pastori...
Gli antichi autunni col vocio di genti,
le nostre genti presso i campi arati
per semina e raccolti...fluiva lento
il tempo... Noi si pascolava capre
per le macchie del monte, e brulle rive
dell’Avisio, tra salici ed ontani...
...già in alto, ai Camerini la stagione
ci presentava inverno e tanta neve.
Mentre sull’acque scorrono le lenze
scorgo i sentieri di lontani giorni
e rovine di masi e di calcaie...
di vecchie segherie, il molin del Giorgio...
La sua panetteria che il fiume in piena
spesso lavava... Nei gelidi inverni
vi si giungeva in breve per il pane
sul ghiaccio spesso che copriva l’acqua.
Anche Mirella Ivicich e i figli
del Lino Dalpalù, “Piciolo” allora
avevano la via più breve assai
per giungere alla scuola, alla dottrina
e alla messa che apriva le giornate.
Scorron lenze e memorie su quest’acque
il vascello mi porta alla deriva:
è un maggio freddo...triste...troppe case
straziate dal furore della guerra.
Troppi innocenti giacevan per via
Bruciati o dilaniati dai mortai,
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Serata speciale sabato 21 ottobre all’Auditoriun di Predazzo
32. RASSEGNA DEI CORI
DELLA MAGNIFICA COMUNITÀ
lettura di una sua poesia, con la quale ha voluto ricordare
un episodio rimasto scolpito nella memoria di tutti gli abitanti.
Pensiamo di fare cosa gradita nel proporla in queste stesse pagine del nostro periodico, ringraziando Tonini per la
sua straordinaria sensibilità.
dagli schrapnel, dai mitra; erano dei vecchi
inermi, i più; m’opprime ricordare;
chi s’ha da ringraziar, se ancor son vivo?
Restaurano le rondini i lor nidi,
così fecer qui i padri...e l’operosa
pace offrì un nòvo aspetto a questa terra
gli orrori cancellando della guerra...
Lo stradone... la diga giù ai camini
Vive il villaggio una nuov’agonia
Stramentizzo, ci tolgon dal tuo cuore;
ci vogliono strappar dal nostro cuore?
Lasciamo ciò che ci legava ai sogni
dei nostri vecchi...scosse dal tritolo
le fondamenta...crollano quei muri
seppellendo una parte della storia
di noi, di questa piccola contrada.
Ecco...sull’acque s’è disteso un velo
di più cupo smeraldo... e argentee scie
d’anatre rincasanti... i pescatori
lascian le rive; ai flutti ogni ricordo
rimane... ce lo renderai domani...
Rispecchian giù a Mortizzo le acque fonde
la nuova bella casa Baronale
tra verdi rive e parchi d’aghi fronde.
Dalla brezza lacustre carezzato
il nuovo Stramentizzo, qui, sul clivo
di Scales, par mi dica...ecco rivivo
con chi gioie e dolor non ha scordato
Passa il tempo... riaffiorano memorie
di genti e casolari là tra l’onde
quieta la sera un tenue vel diffonde
di rosea tinta...sulle nostre storie.
Franco Tonini
Una serata bellissima quella di sabato 21 ottobre a
Predazzo. L’auditorium della Casa della Gioventù ha
ospitato infatti la trentaduesima edizione della tradizionale Rassegna dei Cori della Magnifica Comunità
di Fiemme, organizzata quest’anno dal coro Negritella.
Massiccia la partecipazione di cittadini e valligiani, che
hanno gremito il teatro in ogni ordine di posti, a confermare la suggestione che i canti della montagna riescono
sempre a trasmettere agli ascoltatori.
Sul palco, presentati da Mario Felicetti, si sono esibiti
uno dopo l’altro il Coro Val Lubie di Varena, diretto da
Michele Dellantonio (Presidente Michele Cavada), il
Maennerchoar di Trodena, diretto da Ottmar Leingruber
(Presidente Theo Franzellin), il coro Enrosadira di
Moena, diretto da Luigi Chiocchetti (Presidente Antonio
Rovisi), il coro Genzianella di Tesero, diretto da Ezio
Vinante (Presidente Elìa Cristel), il coro Rio Bianco
di Panchià, diretto da Paolo Defrancesco (Presidente
Renzo Varesco) ed il coro Negritella, diretto da Bepi
Brigadoi (Presidente Gianfranco Redolf).
Prima di dare il via alla parte più strettamente musicale, è stato osservato un minuto di raccoglimento in
memoria di Mario Bellante, già fondatore, primo direttore e presidente del coro Coronelle di Cavalese, scomparso in settembre. Il suo coro purtroppo non era presente, visto che, da qualche anno, per ragioni sue, non
partecipa alla rassegna comunitaria. A rendere omaggio
a Bellante ci ha pensato comunque il coro Enrosadira,
che gli ha dedicato la canzone “E canterà” di Bepi De
Marzi.
La serata è stata aperta dal coro Val Lubie, reduce da
un’ennesima stagione estiva di successo, che ha proposto “Na sera in contrà” di Bepi de Marzi, “Il testamento
del capitano” di Gervasi, “I dodici ladroni” di Mosna e
la classica “Joska la rossa” di De Marzo-Geminiani.
E’ quindi salito sul palco il Maennerchor di Trodena
che ha eseguito “Der schlampige Mesner”, “Ich bin kein
bajazzo”, “Bin a lustig’r Fuhrmonn” (tre motivi popolari tedeschi) e “Alls war miar gleich” di Sepp Thaler.
Il coro Enrosadira ha poi interpretato “W l’amor” di
Paolo Bon, “Fiori de cristal” per l’armonizzazione di
Roberto Gianotti, “Balla Marietta” armonizzata da Bepi
De Marzi e, come abbiamo ricordato sopra, “E canterà”,
canto dedicato al compianto Mario Bellante.
Molti applausi ha ricevuto anche il coro Genzianella
di Tesero che ha presentato “Vien moretina”, canto
armonizzato da Arturo Benedeti Michelangeli,
“Soreghina” di Aladar Janes, la splendida “Saur San
Pieri” di Marco Maiero e “Ama chi t’ama” di Renato
Dionisi.
Subito dopo, è stata la volta del coro Rio Bianco di
Panchià, che si distingue da sempre per la presenza
della componente femminile, unico in Fiemme e Fassa
ad avere questa caratteristica. Ha eseguito “Campane
di Montenevoso”, “Calabrisella”, “Stelutis alpinis”
e “Il magnano”, tutte canzoni armonizzate da Gianni
Caracristi.
Infine, ha chiuso la rassegna il coro Negritella, il cui
maestro Brigadoi si appresta, l’anno prossimo, a festeggiare addirittura i 30 anni di direzione musicale, iniziata
nel lontano 1957. Ha proposto “La si taglia i suoi biondi
capelli”, canto armonizzato da Dionisi, “La scelta felice” e “La mia bela la mi aspetta”, entrambe armonizzate
da Arturo Benedetti Michelangeli, quindi una struggente canzone abruzzese, “Lu piante dele foje”.
Prima del programma del gruppo canoro di Predazzo,
c’è stato anche un momento protocollare, con i saluti
del presidente Redolf, del vicesindaco di Predazzo
Franco Dellagiacoma e dello Scario della Comunità
Elvio Partel, accanto al quale sono intervenuti alla serata anche numerosi Regolani della valle.
A tutti i presidenti, è stato consegnato un bellissimo
ricordo della manifestazione, un quadro, con le fotografie dei sei cori partecipanti e con sullo sfondo un antico
documento della Comunità.
C’è stata anche una premiazione particolare, fatta
dallo Scario, con la consegna dello stemma comunitario
a Giancarlo Mich del coro Genzianella, per i suoi 30
anni di attività. L’anno prossimo, la 33. Rassegna sarà
organizzata dal coro Rio Bianco.
(Fotoservizio Boninsegna - Predazzo)
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Classico appuntamento di settembre a Molina di Fiemme, in località Lido e Piazzol
L’ultimo contributo culturale di Mario Bellante di Cavalese
FESTA DEL BOSCAIOLO
E SFIDE DI ABILITÀ
L’UTILIZZO DEL LEGNO
DEI BOSCHI DI FIEMME
Come ogni anno, la prima domenica di settembre si
caratterizza in valle di Fiemme per la tradizionale “Festa
dei Boscaioli”, organizzata dalla Magnifica Comunità,
in collaborazione con il Comune di Castello/Molina, il
patrocinio della Provincia Autonoma di Trento e la partecipazione dell’Azienda Forestale del Baron Longo, dell’Ispettorato Distrettuale di Fiemme e dell’Associazione
Boscaioli del Trentino.
Una giornata di grande successo come sempre, che ha
fatto affluire nella zona della manifestazione centinaia di
valligiani, sia per assistere alle prove di abilità dei protagonisti, sia per trascorrere una bella domenica all’aperto.
Al mattino, alle 10, c’è stato il concerto di benvenuto della
Banda Sociale di Molina, diretta dal maestro Valerio Dondio,
dopodiché è seguita la celebrazione della Messa, davanti alla
grotta del boscaiolo, storico riferimento per quanti (e sono
ancora molti) sono impegnati in questa attività.
Nel pomeriggio, alle 14.30, dopo il pranzo all’aperto,
è arrivato il momento più spettacolare, con le prove di
abbattimento piante e di allestimento di mezzo tronco.
Dimostrazioni ancora una volta particolarmente efficaci di quale sia il livello di professionalità raggiunto dai
boscaioli fiemmesi e la vitalità di un settore che è tecnicamente molto diverso da un tempo, quando si lavorava
soprattutto con gli attrezzi a mano, ma che appare sempre
in grado di suscitare grandi emozioni.
Le competizioni sono state seguite da una giuria
composta da Silvano Gardener, custode forestale della
Comunità, Raimondo Degiampietro, ex custode forestale
dell’Ente, e Federico Marsonner, ex boscaiolo di Aldino,
con Mariano Tomasini e Graziano Bortolotti come cronometristi ed il dottor Stefano Cattoi, responsabile dell’Ufficio Forestale della Magnifica, nel ruolo di direttore e
segretario di gara.
La prova di abbattimento a squadre è stata vinta da
Vitale, Moreno e Patrizio Giacomelli di Molina, davanti
alla famiglia di Silvio, Carlo ed Erwin Chiocchetti di
Moena, mentre quella, individuale, di scortecciatura ed
allestimento di mezzo tronco ha visto il successo di Pietro
Baldessari, in servizio presso il Demanio di Paneveggio, il
quale ha superato Moreno Giacomelli di Molina e Franco
Giacomelli, ancora del Demanio di Paneveggio.
Da segnalare le prove di Giuseppe Monelli di Molina, il
concorrente più anziano, classe 1929, ed il concorrente più
giovane, Erwin Trettel di Tesero, nato il 26 febbraio 1988.
Al termine, a Piazzol, è seguita la cerimonia della premiazione, dopodiché la festa è proseguita con tanta musica e allegria.
Proprio il giorno prima della sia improvvisa scomparsa, quando niente faceva prevedere una fine così repentina e sicuramente inattesa da tutti, Mario Bellante, indimenticato presidente del Coro Coronelle di Cavalese,
del quale era stato socio fondatore e primo direttore, ha portato allo Scario Elvio Partel uno scritto, con il quale
chiedeva di rendere noto l’utilizzo particolare del legno proveniente dai boschi della Val Cadino e di Fiemme.
Lo pubblichiamo volentieri, nel ricordo della sua figura e di che cosa ha rappresentato per la vita della
Comunità e per la storia della valle.
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Durante l’intera manifestazione, ha funzionato una
fornita cucina con piatti tipici locali, gestita dalla
Polisportiva di Molina.
LE CLASSIFICHE
GARA DI ABBATTIMENTO
1. Giacomelli Vitale, Giacomelli Moreno, Giacomelli
Patrizio di Molina; 2. Chiocchetti G. Silvio, Chiocchetti
Carlo, Chiocchetti Erwin di Moena; 3. Piazzi Giancarlo,
Trettel Marco, Trettel Erwin di Masi/Tesero; 4. Demattio
Mauro, Demattio Moreno e Volcan Fabio di Cavalese.
CON IL SEGONE: Monelli Giuseppe, Delvai Giovanni e
Tomio Carmine.
GARA DI ALLESTIMENTO MEZZO TRONCO
1. Baldessari Pietro Demanio Paneveggio; 2. Giacomelli
Moreno Molina; 3. Giacomelli Franco Demanio
Paneveggio;
4. Piazzi Giancarlo Masi di Cavalese; 5.
Chiocchetti Erwin Moena; 6. Giacomelli Vitale Molina;
7. Serafin Ludwig Trodena; 8. Chiocchetti G. Silvio
Moena; 9. Chiocchetti Carlo Moena; 10. Zanon Claudio
Tesero; 11. Brigadoi Celeste Predazzo; 12. Giacomelli
Patrizio Molina.
“Negli anni 1940-1941-1942, in pieno periodo bellico,
il Ministero dell’Aereonautica, Divisione Costruzioni
Aeronautiche, diede disposizione al Dipartimento delle
foreste demaniali e comunitarie, di procedere con dei
tagli a scelta di abeti che presentassero determinati
requisiti, pochi nodi, fibra compatta, nonché di abete
maschio “pezo noselar”, avendo questo caratteristiche
di leggerezza e di una notevole flessibilità, caratteristiche primarie nelle costruzioni aeronautiche.
Di conseguenza, compagnie di boscaioli, assistite da
agenti del Corpo Forestale e da un tecnico aeronautico, procedettero alla scelta ed all’allestimento di dette
piante. Con l’inizio del lavoro, venne dato l’ordine di
divieto dell’uso del “zapìn” per rotolare e trascinare
i tronchi allestiti, per non rovinare gli stessi. I tecnici
preposti si resero immediatamente conto dell’impossibilità di attuare detto ordine e lo revocarono.
I tronchi scelti venivano
in parte segati in tavole di
determinate misure e parte
inviati tondi per tranciati.
Il tutto veniva trasportato ai cantieri di
Monfalcone CANT
“Cantieri Aereonavali
Triestini”, specializzati
nella costruzione di aerei
completamente in legno.
I principali modelli di
aereo erano:
AIRONE: trimotore CANT – Z 506 B e C
idrovolante da ricognizione marittima ed anti sommergibile; solo i cosiddetti
scarponi ed i loro montanti
erano in lega di alluminio;
ALCIONE: trimotore
CANT- Z 1017 - bis da
bombardamento;
LEONE: bimotore CANT – Z 1018 da bombardamento del 1943, prodotto in pochi esemplari.
La Z stava per “Zappata”, ingegnere progettista.
Le parti in legno di abete erano le centine della fusoliera, i longheroni, le centine alari e dei piani di coda e
deriva. Il rivestimento esterno era in gran parte in compensato di pioppo.
Il ripiego sul legno di abete era dovuto a necessità
autarchiche, essendo “la balsa” il legno ideale per
costruzioni aeronautiche, date le sue qualità di leggerezza e flessibilità, ma purtroppo questo legno si trovava nelle zone tropicali, in possesso dell’Inghilterra e
della Francia, allora nostre nemiche.
Mario Bellante
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Importante convegno a Carano per ricordare il grande studioso di Fiemme
COMMEMORATO DON DELVAI
NEL CENTENARIO DELLA MORTE
Sabato 4 novembre 2005, nella sala polifunzionale delle Scuole Elementari di Carano, l’Amministrazione
Comunale di questo paese ha organizzato un importante convegno su uno degli storici più illustri della valle
di Fiemme, don Giorgio Delvai, nato a Carano il 4 maggio 1843, morto a Sopramonte il 9 aprile 1906. Sugli
aspetti storico-antropologici dei suoi scritti, riportiamo le relazioni che, nella circostanza, hanno presentato
il prof. Italo Giordani ed il prof. Arturo Boninsegna.
ANALISI
DELLE PUBBLICAZIONI DI DON
GIORGIO DELVAI
AD OLTRE UN SECOLO DI DISTANZA.
di Italo Giordani
Sono grato al signor Sindaco di Carano d’aver coinvolto il Comitato sostenitore di studi storici e scientifici
della valle di Fiemme, che rappresento, nella commemorazione di una persona così importante per la cultura
e per la storia di Fiemme quale don Giorgio Delvai. Ad
un secolo di distanza il lavoro da lui svolto nell’approfondimento della storia della sua valle e nella diffusione tramite le sue pubblicazioni delle conoscenze da lui
acquisite in questo campo ha ancora dei benefici effetti.
Do la mia personale testimonianza che circa vent’anni
fa, quando ho iniziato ad interessarmi dal punto di vista
storico della Comunità di questa valle, per prima cosa
ho letto con attenzione, vorrei dire studiato, il suo libro
più noto, le Notizie storiche della Valle di Fiemme,
allora appena uscito in edizione anastatica a cura della
Magnifica Comunità e con la prefazione del qui presente prof. Arturo Boninsegna.
Questo cittadino di Carano merita quindi di essere
degnamente ricordato, sottolineando l’importanza della
sua opera per tutti coloro che vogliano apprendere con
curiosità ed affetto le vicende di questa splendida valle
e della sua straordinaria Comunità.
Don Giorgio Delvai nacque a Carano il 4 maggio
1843 e fu ordinato sacerdote il 5 luglio 1868. Operò
come cappellano a Moena per cinque anni (1868-73),
poi venne assegnato per altri cinque alla curazia di
Castagné in Valsugana (1873-82).
Quindi fu dapprima parroco a Banale nelle Giudicarie
per undici anni (1882-93), per due a Predazzo nella sua
valle (1894-95), e infine a Sopramonte vicino a Trento
per undici anni (1895-1906) dove lo colse improvvisamente ed immaturamente la morte il 9 aprile 1906 ad
anni 63; la sua tomba è nel cimitero di Carano, dove
venne sepolto il 12 aprile 1906.
Oltre all’esercizio del suo ministero pastorale, don
Giorgio Delvai coltivò, nel tempo di cui poteva disporre liberamente, la sua grande passione: la storia della
sua valle, della Comunità, del suo paese natale e quella
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Foto: don Giorgio Delvai
dei paesi che via via lo hanno avuto come pastore.
Infatti negli anni successivi alla sua morte e fino a noi
è noto soprattutto per le tante notizie ricercate negli
archivi, raccolte dai libri di storia a disposizione alla
sua epoca e pubblicate nei suoi lavori in circa venti
anni.
Per quanto riguarda Fiemme, nei suoi scritti egli
mette più volte in rilievo lo scopo dei suoi studi:
riaccendere negli abitanti, e in particolare nei giovani, la passione per la storia della propria valle e per
la conoscenza dei propri secolari diritti, tant’è vero
che auspicò, invano, la pubblicazione integrale delle
Consuetudini, cosa avvenuta solo nel 2002 per iniziativa della Magnifica Comunità.
Frutto del suo studio delle memorie patrie sono anche
parecchi manoscritti, tra cui due fascicoli di notizie
riguardanti Carano di cui parlerà poi la dott.ssa Ornella
Corazza ; manoscritti che, con disposizione testamentaria del 12 febbraio 1904, lasciò all’Archivio della
Magnifica Comunità di Fiemme, dove ora sono depositati e inventariati (AMCF, scatola 465, nn. 1-19).
Di don Delvai, nell’arco di circa vent’anni, sono stati
editi 5 libri e un opuscolo, pubblicazioni che ora andiamo ad esaminare.
1. Notizie ecclesiastiche della valle di Fiemme, Borgo
1884. È un libro di 190 pagine, riguardo al quale don
Delvai scrisse che gli fu pubblicato zeppo di errori
senza dargli modo di rivederlo. In realtà non è proprio
così; anzi, è un lavoro ancor oggi utile per le tante notizie raccolte in ambito soprattutto religioso, anche se
vanno utilizzate con prudenza e controllate, visto che
nel frattempo sono stati fatti molti altri studi e ricerche,
specie in campo storico-artistico.
Il volume è diviso in due parti: nella prima parla della
pieve di Fiemme, delle feste e processioni, degli ospizi,
delle famiglie religiose presenti in valle, delle fondazioni pie e delle usanze religiose. Nella seconda espone
in dettaglio, paese per paese, chiesa per chiesa, tutto
quanto in merito era possibile sapere al suo tempo.
Il libro termina con dei cenni su alcune importanti
figure religiose e con delle note statistiche sulla valle
di Fiemme, che verranno riprese nelle pubblica-zioni
successive.
2. L’anno seguente don Delvai uscì con il Saggio
sullo stato e costituzione politico-amministrativa della
valle di Fiemme dagli antichi tempi fino al XIX secolo,
Trento 1885. È un libretto didattico di 48 pagine, nelle
quali spiega come la Comunità fino al 1802, cioè fino
all’assorbimento del principato vescovile di Trento
nell’impero austriaco, fosse divisa in quattro quartieri
e come si regolamentasse tramite i suoi statuti. Poi
parla dello scario, dei regolani di comun, dei regolani
di villa, dei saltari e dei giurati, tratteggiando di ciascuno le modalità di nomina e le competenze. Infine
spiega quali erano i compiti del vicario (o giudice) e
del capitano (o del luogotenente) di nomina vescovile.
Conclude spiegando le modalità dell’amministrazione
economica e del sistema giudiziario allora in vigore.
3. Seguì qualche anno dopo, verso il 1890 (infatti non
si conosce la data precisa della stampa) un altro libretto
di 24 pagine, intitolato I patti gebardini dei Fiemmesi,
Trento [1890], che era poco tempo prima uscito come
lungo articolo su una giornale di ispirazione cattolica
stampato negli anni 1888-1891: “Il popolo trentino”.
Vi assicuro che prima di questa commemorazione
non avevo letto una sola citazione né mai sentito nominare questo opuscolo e nessuna persona da me interpellata sapeva della sua esistenza. È quindi una riscoperta, tant’è vero che ho segnato l’esistenza in strutture
pubbliche di soli 3 esemplari: uno alla Biblioteca dei
Cappuccini a Trento, un secondo alla Biblioteca Civica
di Bolzano (Fondo Pedrotti), ed un terzo alla Biblioteca
del Tiroler Landesmuseum Ferdinandeum di Innsbruck.
Riguardo al contenuto è, come dice il titolo, un approfondimento dei famosi patti di Fiemme col vescovo
Gebardo nel 1111, che tanta importanza hanno avuto
per la storia della valle e della Comunità.
4. Subito dopo venne dato alle stampe un lavoro di
grande spessore: Notizie storico statistiche sulla valle
di Fiemme, Trento 1891. Questo è un volume di 201
pagine che fu subito riconosciuto come un’opera veramente importante per la valle di Fiemme, tanto che la
Comunità non solo ne acquistò e fece distribuire tra i
vari Comuni 200 copie, ma rilasciò giustamente a don
Giorgio Delvai il 16 luglio dello stesso anno un diploma di beneme-renza.
Il libro è diviso in due parti. Nella prima, dopo alcuni cenni geografici, don Delvai espone in modo molto
ampio e in ordine cronologico la storia di Fiemme dall’epoca preromana e romana, attraverso l’alto e il basso
Medioevo fino alla storia moderna, soprattutto la prima
campagna d’Italia di Napoleone nel 1797, e quella per lui
contemporanea. Inoltre aggiunge delle notizie su Moena
e su Castello di Fiemme con la sua giurisdizione tirolese.
Concludono questa prima parte due appendici: nella
prima parla delle arimannie (in dialetto fiemmese
romanie), cioè della tassazione a cui era soggetta la
valle verso il principe di Trento in seguito ai patti
gebardini; nella seconda riprende quanto esposto nell’opuscolo sullo stato e costituzione politico-amministrativa della Comunità e della valle.
La seconda e conclusiva parte del volume comprende
delle note statistiche: il clima di Fiemme, i prodotti e i
mezzi di sostentamento, il pubblico fondaco dei grani,
usanze alimentari, di vestiario ecc., per concludere con
l’elenco degli scari, dei giudici e dei capitani vescovili
in Fiemme.
5. Prima del suo ultimo libro, cioè della seconda edizione del volume appena presentato, don Delvai pubblicò su una nota rivista storica dell’epoca, stampata in
collaborazione con la Biblioteca Comunale di Trento
ed intitolata “Archivio Trentino” un articolo di 10
pagine con allegata una cartina riguardante i confini tra
le valli di Fiemme e Fassa all’epoca dei patti: Il Ponte
della Costa.
Il contenuto dell’articolo oggi ha solo valore storiografico, in quanto la tesi sostenuta da don Giorgio
Delvai è ormai superata. Egli riteneva che il confine tra
le diocesi di Trento e di Bressanone, e di conseguenza
tra la pieve di Fiemme e quella di Fassa e tra le due giurisdizioni, nonché il confine orientale della Comunità
di Fiemme in antico fossero collocati nei pressi di Predazzo. Oggi è convinzione pressoché unanime degli storici che il confine sia sempre stato fra Moena e Soraga e
che quindi Moena, come lo è ora, abbia fatto da sempre
parte della Comunità e del decanato di Fiemme, come
in antico lo era della diocesi e della giurisdizione dipendente dal principe vescovo di Trento.
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6. Ed eccoci all’ultimo libro pubblicato da don
Delvai, il suo lavoro più noto e più diffuso, grazie
anche, come ricordavo in precedenza, alla sua riedizione anastatica: Notizie storiche della Valle di Fiemme,
Trento 1903 (ristampa anastatica nel 1984), il suo lavoro più importante.
È un volume di 226 pagine, espressamente indicato
come II edizione. Infatti riprende pressoché integralmente per quanto riguarda le notizie geografiche e le
notizie storiche, in una nuova I Parte e nella II Parte,
il precedente Notizie storico-statistiche della valle di
Fiemme pubblicato dodici anni prima. È invece diversa
una III Parte intitolata Ambito geografico ed amministrativo di Fiemme, in cui tratta della Comunità, della
particolare situazione di Castello e infine di Moena.
Segue una IV Parte in cui descrive storicamente la parrocchia di Fiemme.
Il volume si conclude con 4 appendici: l’elenco dei
parroci di Fiemme, l’elenco degli scari, quindi l’elenco
dei capitani e dei vicari per finire con la pubblicazione,
a volte parziale, di dodici documenti riguardanti la storia della valle di Fiemme, di cui 9 fin allora inediti.
Se queste sono le pubblicazioni di don Delvai, non
si possono dimenticare i suoi manoscritti, che, oltre a
quelli numerosissimi riguardanti le minute e le bozze
delle sue pubblicazioni, sono in particolare:
• Notizie di Banale;
• [Notizie su] Carano in due faldoni;
• Notizie di Sopramonte;
• Manoscritti vari (tra cui la copia di due manoscritti
di Nicolò Vanzetta);
Riguardo all’opuscolo sul Ponte della Costa e riguardo all’ultimo libro di don Delvai sono state scritte delle
recensioni sulle riviste storiche del tempo. Infine, per
ricordare la sua figura di storico, è stato pubblicato
sulla rivista storica nominata in precedenza, “Archivio
Trentino”, un necrologio scritto da un altro scrittore di
storia della nostra regione, don Simone Weber.
Ad un appassionato studioso di storia della valle
di Fiemme e della sua Magnifica Comunità come il
sottoscritto non sfugge certamente l’importanza e l’influenza avuta da don Giorgio Delvai con i suoi scritti
di carattere storico pubblicati tra la fine Ottocento e
l’inizio Novecento.
Ma dover raccolse don Delvai tutte quelle informazioni? Di quali fonti si servì? Dove si recò per indagare, ricercare, trascrivere, tradurre dal latino e dal tedesco, compilare...?
Riguardo a questa sua infaticabile raccolta di documenti su Fiemme, nell’introduzione alle Notizie
Storiche egli scrive: “Io, per averne, non risparmiai
ricerche, non rifuggii fatiche e sacrifici, e potei rinvenirne alcuni di non lieve interesse per la illustrazione
della storia, specialmente antica, della nostra valle nell’Archivio di Castello, nel Ferdinandeo e nell’Archivio
di Stato di Innsbruck...”; quindi fu ad Innsbruck, ma
cita pure la Biblioteca Comunale di Trento, allora detta
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anche Mazzettiana dal cognome del suo fondatore, e
pressoché tutti gli archivi comunali e parrocchiali della
valle di Fiemme, dove spesso lasciò copia delle sue trascrizioni. E conclude: “... mi sobbarcai alla non lieve
fatica di compilare e pubblicare queste notizie in cui ho
procurato di compendiare tutto quello che finora di più
importante conosciamo di Fiemme. Nella qual opera
ebbi grande giovamento dagli scritti del Vanzetta...”
Quando don Delvai scrive di aver raccolto tutto quello
che fin’allora si conosceva di importante su Fiemme,
sta senza dubbio affermando il vero!
Citando il prof. Nicolò Vanzetta, un altro illustre
storico di Fiemme, a lui precedente e praticamente
ancor oggi sconosciuto, don Delvai dichiara espressamente quella che è stata una delle sue principali fonti, e
riguardo a questa persona vorrei dire due parole.
Nicolò Vanzetta è nato a Ziano il 23 febbraio 1787,
figlio di Carlo fu Giovanni Antonio e di Flora Zanon fu
Nicolò, ed è morto ad Innsbruck il 12 gennaio 1840. Si
di-plomò alla Facoltà di Giurisprudenza ad Innsbruck
negli anni 1818/19 e conseguì la cattedra di professore di Letteratura italiana alla stessa Università nel
1828, che ricoprì fino alla morte. Fu autore di una sola
pubblicazione nota: Ammaestramento della gioventù
ad un morale e savio contegno me-diante racconti e
parabole. Raccolta, tradotta e compilata da Nicolò
Vanzetta, imperial regio professore di lingua italiana e
dello stile all’Università ed all'Accademia Teresiana in
Innsbruck, Innsbruck 1833.
Il professor Nicolò Vanzetta non pubblicò le sue
ricerche storiche, o forse non ne ebbe materialmente
il tempo causa la prematura morte, ma di lui, dopo
una difficile indagine non ancora conclusa, sono stati
finora individuati più di 18 manoscritti sparsi in vari
luoghi: 1 alla Biblioteca Comunale di Rovereto; 3
alla Biblioteca Civica di Bolzano “Fondo Pedrotti”;
almeno 9 alla Biblioteca del Tiroler Landesmuseum
Ferdinandeum di Innsbruck; 1 nell’Archivio parrocchiale di Ziano; 4 presso l’Archivio della Magnifica
Comunità a Cavalese, oltre alle copie eseguite personalmente sia da don Giorgio Delvai sia da don Lorenzo
Felicetti; e probabilmente ce ne sono altri non ancora
Foto: autografo del Vanzetta
individuati.
Ma lo stesso prof. Vanzetta, nel compilare le sue
memorie storiche su Fiemme, risale ad altre fonti, a
lui precedenti o contemporanee, che diverranno quindi
fonti indirette per il Delvai stesso, che comunque si
assunse il compito di andar puntualmente a verificarle.
Prima di tutto le numerose annotazioni di varie persone
nel corso di qualche secolo sulle copie delle consuetudini di Fiemme, stese nel 1613; probabilmente altre
memorie manoscritte a noi non pervenute; ma anche
delle opere a stampa, tra cui:
• Le Notizie storico-critiche intorno al Beato Martire
Adalpreto vescovo..., del fiemmese padre Benedetto
Bonelli, specialmente il vol. 3: Monumenta Ecclesie
Tridentine;
• le Eccezioni della Comunità di Fiemme contro il
nuovo statuto... del famoso giurista Carlo Antonio
Pilati, pubblicate a cura della Comunità dopo il
1784 con allegati i documenti in latino (Nuova
edizione, Rovereto 1896 con allegati i documenti
in italiano), che è la prima pubblicazione storica
riguardante in modo specifico la storia di Fiemme e
della Comunità;
• i fondamentali lavori di inizio Ottocento di Josef
Hormayr: Kritisch-diplomatische Beyträge zur
Geschichte Tirols in Mittelalter, poi Geschichte der
gefürsteten Graftschaft Tirol, infine Sämmtliche
Werke (= opera omnia);
• gli articoli del consigliere governativo Josef
Senger, Eine Gebirgsreise in die Thäler Fleims
und Fassa, e del cavalesano Giuseppe Antonio
Riccabona, Historisch-statistiche Anmerkungen
über das Thal Fleims, ambedue nella rivista “Der
Sammler für Geschichte und Statistik von Tirol”
edita ad Innsbruck, n° 3 del 1806.
Il Delvai, rispetto al prof. Nicolò Vanzetta, poté
utilizzare però anche altre importanti opere storiche a
stampa, uscite successivamente:
• l’edizione nel 1852 del Codice Vangiano di Rudolf
Kink;
• l’edizione nel 1860 degli Annali del Principato
Ecclesastico di Trento dal 1022 al 1540... di
Francesco Felice Alberti a cura di Tommaso Gar;
• ed ancora l’importante Storia del Tirolo dell’Egger,
uscita nel 1880.
Inoltre, nel corso della sua attività di storico, poté
giovarsi delle edizioni dei lavori:
• di Tullio Sartori Montecroce pubblicato nel 1892,
recentemente tradotto a cura della Magnif ica
Comunità di Fiemme come La Comunità di Fiemme
e il suo diritto statutario, Cavalese 2002, lavoro che
il Delvai cita ripetutamente;
• e di don Giovanni Battista Bonelli su Castello di
Fiemme uscito nel 1899.
Non va invece preso in considerazione nell’elenco
delle pubblicazioni di don Delvai un libretto pubblicato da don Lorenzo Felicetti nel 1928, 22 anni dopo la
morte di don Giorgio: Memorie storiche di Carano e
di San Lugano nel Trentino, di don Giorgio Delvai e di
don Lorenzo Felicetti. Infatti egli risulta solo in copertina come coautore, mentre all’interno non sono citati
Foto: Sartori originale
né i manoscritti né il loro autore se non alle pp. 35-36,
quando si danno informazioni sui Sacerdoti e Religiosi
nativi di Carano.
Bisogna riconoscere che con don Giorgio Delvai
iniziano di fatto le pubblicazioni in italiano sulla storia
di Fiemme e che ai suoi lavori, anche a distanza di un
secolo, non può non fare riferimento chiunque si occupi della storia di Fiemme e della sua Comunità.
Il Delvai nella sua appassionata attività di studioso di
storia patria fu figlio del suo tempo, ma gli va dato atto
che dedicò a questa passione grandi energie, puntando
ad una ricostruzione storica il più possibile aderente
ai documenti, anche se talvolta si lasciò trascinare dal
peso di una tradizione locale che, come costume nella
sua epoca (ma talvolta succede anche oggi), aveva una
forte tendenza a trasformare le narrazioni più o meno
favolose in storia autentica.
È doveroso affermare che dopo cent’anni lo storico
Delvai è “superato”, sia perché usa una metodologia
oggi considerata insufficiente, sia soprattutto perché
la ricerca storica, anche quella locale, nel frattempo ha
fatto passi da gigante: sono ormai innumerevoli i documenti di cui il Delvai non era né poteva essere a conoscenza e che hanno consentito una ricostruzione della
storia di Fiemme e della Comunità, per quanto ancora
parziale, diversa da quanto da lui tratteggiata.
Però bisogna riconoscergli prima di tutto di aver utilizzato e portato a conoscenza, grazie anche ai manoscritti del prof. Nicolò Vanzetta, tutte le fonti a lui
disponibili sia edite sia inedite (gli archivi parrocchiali
e comunali della valle di Fiemme e soprattutto la ricca
documentazione della Biblioteca comunale di Trento e
della Biblioteca del Ferdinandeum di Innsbruck).
In secondo luogo, anche questo su esempio del prof.
Vanzetta, va a suo merito aver citato puntualmente
e costantemente, secondo una tipica metodologia di
scuola tedesca, le fonti bibliografiche ed archivistiche,
19
che quindi sono controllabili. E questo a differenza di
altri a lui posteriori, ritenuti “grandi” storici, ma che
nel metodo gli sono stati di gran lunga inferiori. Vedi,
ad esempio, il Degiampietro che nel suo libro Storia
di Fiemme e della Magnifica Comunità non dà alcuna
indicazione bibliografica; oppure Antonio Zieger, che
nel suo La Magnifica Comunità di Fiemme dà indicazioni del tutto generiche; ed infine lo stesso Nicolò
Rasmo, che nella sua Storia dell’arte del Trentino non
cita una fonte che è una!
Al termine di questa breve analisi delle pubblicazioni
di don Giorgio Delvai, ritengo di poter affermare che
il titolo da lui usato con ammirazione nei confronti del
professor Nicolò Vanzetta di Ziano, di cui si era riconosciuto umilmente discepolo, cioè “padre della storia
di Fiemme”, vada più giustamente rivolto a lui, con
riconoscenza per la sua opera di appassionato studioso
della storia di questa valle e della sua Comunità.
GLI STUDI STORICI ALL’EPOCA DI DON GIORGIO DELVAJ E LE PROSPETTIVE ATTUALI
di Arturo Boninsegna
Con la sua ricerca storica don Giorgio Delvaj si pone
tra due secoli, l’Ottocento e il Novecento, raccogliendo
tutta l’eredità di metodologie e di risultati del primo,
con cura e pazienti ricerche, e dando l’esempio a nuove
indagini per il secondo, incominciando dall’urgente riordino cronologico e lo studio sistematico delle
carte antiche. Su una cosa fu inevitabilmente parziale:
non aver capito che era straordinariamente importante
raccogliere, riordinare, catalogare e in non pochi casi
interpretare le carte pubbliche del suo secolo, cioè dell’Ottocento.
La sua figura di uomo, sacerdote e studioso è trattata
in questo convegno dal prof. Italo Giordani e questo mi
esime da ulteriori e valutazioni. Mi preme però sottolineare che don Delvaj nel fare la “sua” storia si è dovuto costruire anche una “sua” bibliografia di riferimento,
locale e soprattutto trentina e tedesca. Per questo egli
appare oggi anche la guida storiografica primaria per
chi lo seguì; fu lui cioè a darci, pur in modo succinto,
le indicazioni sulle precedenti opere storiche o definibili tali prima delle sue indagini. Nella introduzione
alle “Notizie storiche della Valle di Fiemme” egli avvia
l’argomento con piglio sicuro: “Raccolse notizie della
Valle di Fiemme già nel secolo 14° Fra Biagio...”.
I primi compilatori storici su Fiemme
Il primo fornitore di notizie su Fiemme sarebbe stato
dunque il vescovo Biagio che lasciò qualche nota
sulla consacrazione delle chiese fiamazze, tra il 1134
(Cavalese e Tesero) e il 1232 circa (Predazzo). Molto
più tardi, raccoglitore di cronologie storiche sarebbe
stato anche Gian Giacomo Giovanelli, nella prima
metà del Seicento, scario della Comunità di Fiemme e
vicario vescovile. Le sue informazioni sono andate perdute, ma furono utilizzate dal Vanzetta oltre un secolo
e mezzo dopo e quindi “la perdita è in qualche modo
riparata”. A lui seguì di alcuni decenni Alessandro
Bozzetta di Castello, di cui pure nulla rimane, se non
che qualcosa si tramandò da un’edizione manoscritta
all’altra che alcuni scari del Settecento si fecero fare
per uso proprio. Il giudizio del Delvaj non è molto
positivo: “in esso si esordiva dagli antichissimi tempi”
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(come poi però fece anche il Delvaj) “con leggende
strane e tradizioni”.
Ancor meno positivo è il giudizio su padre Apollinare
da Tesero che nel 1747 compilò delle brevi biografie
dei Vescovi di Trento, di tenore molto scolastico, “e
vi introdusse delle memorie di Fiemme”. Il compendio cui si fa riferimento compare fra le pagine finali
delle “Consuetudini di Fiemme ecc.” che il teserano
Gianbattista Jellico, detto “da Corozzo” si fece trascrivere nel 1747 verso la fine del suo mandato di
scario (1746-1747). Lo scritto è un chiaro esempio
come si faceva storia a quei tempi: date e fatti in poche
righe a incominciare da Brenno, re dei Galli, e poi
dall’anno389 di seguito a grandi balzi cronologici.
Le prime notizie su Fiemme compaiono l’anno 1110
con “Gebhardo di felice memoria, ... il primo che fece
li primi Patti, e Convenzioni con la Communità di
Fiemme e ... liberò la valle da Dacj, multe e colte quali
sono in questo libro registrati...”. Poco dopo per l’anno
1130 si fa riferimento alla consacrazione delle chiese
di Santa Maria in Cavalese e di Sant’Eliseo di Tesero.
Al vescovo Vanga si attribuisce la consacrazione delle
chiese di Capriana, di Castello e di Moena.
Carlo Antonio Pilati
Forse fu un semplice caso; forse la presenza comunitaria era ritenuta affare vescovile e quindi d’importanza
minore di fronte ad eventi di impatto internazionale fra
gli Stati europei. Successe comunque che il primo storico della Comunità di Fiemme fu indirettamente e per
motivi legali, Carlo Antonio Pilati, avvocato noneso di
altissimo prestigio e fama, oltre i confini regionali. Di
fronte alla pretesa del vescovo Pietro Vigilio Thunn di
imporre alla Comunità un nuovo statuto, in contrasto
con le libere consuetudini antiche, la valle si ribellò e
incaricò l’illustre giureconsulto a difendere la sua causa
presso il governo tirolese. Il testo della difesa, stesa nel
1784, in tedesco e quindi tradotta in italiano con documentazione in latino, fu di tale importanza giurisdizionale che venne dato alle stampe poco dopo il 1786
(in circa 200 pp.) e ripubblicato nel 1896 con più fitta
impaginazione (120 pp. circa), caratteri di stampa più
moderni e la traduzione in italiano dei documenti latini.
Il lungo documento difensivo, non firmato dall’autore,
ebbe per titolo “Eccezioni della Comunità di Fiemme
contro il nuovo Statuto composto per essa da una
Deputazione dell’eccelsa Superiorità di Trento tradotte
in italiano dall’originale tedesco presentato all’eccelso
Governo del Tirolo nel mese di gennaio del 1784”. La
novità dell’opera stava, ma allora non lo si capì, nel
fatto che a difesa della Comunità il Pilati aveva redatto
con acume, anche se per sommi capi, una storia della
millenaria istituzione fondata sulla documentazione
archivistica.
A prima vista, di storia non ce n’è molta, ma tra le
puntuali contestazioni legali affiorano continuamente
in superficie riferimenti storici inoppugnabili, fondati
su atti e documenti. Solo qua e là le frecciate polemiche prendono la mano all’avvocato. Basterà un solo
esempio: “... questo nuovo Statuto fu senza alcuna
nostra partecipazione formato in un paese ubertoso di
vino [il Trentino] per gente nata in mezzo ai Boschi: in
una Città voluttuosa [Trento] per uomini abitanti in villaggi: da forestieri privi di ogni cognizione rispetto alle
nostre necessità, e maniere di vivere, e che presero le
passioni, e i pregiudizi delle Città per norma de’ regolamenti da farsi per una Valle [Fiemme]”.
Nicolò Vanzetta
Poco dopo, nel 1787 nasceva Nicolò Vanzetta di
Ziano che il Delvaj definisce “il padre della storia
di Fiemme”. Di lui al momento sappiamo piuttosto
poco, oltre al fatto che fu docente di letteratura italiana all’Università di Innsbruck. Fu certamente assiduo
ricercatore di notizie e memorie storiche riguardanti
la sua Fiemme, attingendo dai pochi libri stampati
del tempo e soprattutto dalle “Eccezioni” del Pilati.
Stranamente non sembra conoscere direttamente la
consistenza d’archivio della Comunità in Cavalese,
il che fa pensare che non si spostasse da Innsbruck o
comunque non ritornasse a lungo nel paese dei genitori. Destino assai strano del suo impareggiabile lavoro
fu una diffusione quasi “porta a porta” dei suoi quaderni, dentro e fuori valle. Circolò in copie manoscritte
con bella calligrafia (quasi curialesca, forse non sua)
e non riuscì a trovare fra i suoi concittadini nessuno
stampatore, al punto che il chierico Lorenzo Felicetti
cinquant’anni dopo si sobbarcò l’onere di ricopiarlo
su quaderni da studente di teologia. Sorprende altresì
che anche la data della sua morte fosse incerta, “intorno al 1839” si scrisse; in realtà il 12 gennaio 1840 a
Innsbruck, a soli 53 anni.
Il “corpus” del suo lavoro appare oggi ancora confuso, forse perché incompiuto; ma l’abile e paziente indagine del prof. Giordani ne sta sbrogliando la matassa.
Per il momento questi ha riconosciuto almeno tredici
manoscritti parziali del lavoro complessivo. Da essi si
desume che il Vanzetta doveva avere in mente un’opera
organica sulla storia di Fiemme, composta di tre o quattro parti: un primo contributo dalle origini al 1110, fon-
dato sulle storie “scolastiche” del Settecento; un secondo studio dal sec. XII al 1363, già basato sui documenti
della valle presenti in archivi austriaci e forse inteso
come prima parte di un volume che includeva anche
i tre secoli dal 1363 al 1665; infine un compendio di
notizie dal 1665 al 1814. Il Delvaj non fu tenero con
il Vanzetta che, uomo del suo tempo, fu comunque
un coraggioso e valido pioniere: sessant’anni dopo,
e senza storici di rilievo nel frattempo, così lo intese
giudicare: “Ma quantunque l’opera sua sia pregevolissima lascia ancor molto a desiderare, perché non ci
dà un’idea storica abbastanza adeguata e soddisfacente
della Valle fino al 14° secolo... La storia della Valle si
incomincia in lui a meglio conoscere nel secolo 14°, e
quanto più egli progredisce tanto più riesce compiuta”.
Poco ci importano quanti dopo il Vanzetta riassunsero date e notizie sulla nostra storia, contenute nelle
prime “guide” geografiche del territorio trentino, utili
quasi solo a farci conoscere all’esterno. Però un cenno
di valore merita il trentino B. Malfatti che ebbe tra le
mani un manoscritto salvato fortunosamente di tra le
carte del predazzano Simone Dellagiacoma, stimato
professore, storico e irredentista, presso l’Università di
Trieste. Il Malfatti capì subito l’importanza del lavoro
del Vanzetta e lo seppe giustamente rivalutare. Egli
scrisse: “La serie dei fatti, in forma prevalentemente
annalistica, n’è data, senza interruzione, dai tempi più
remoti sino al 1815; ed è tale, che nessun’altra valle
trentina potrebbe addurre un lavoro storico concepito
meglio e condotto con più diligenza. ... più di una volta
in passato mi sono chiesto, perché la storia di Fiemme
non avesse trovato più numerosi e diligenti cultori”.
Don Giorgio Delvaj
Ma certamente la figura dominante per la storia della
nostra terra, a cavallo dei due secoli, fu don Giorgio
Delvaj: la presentazione della persona, del sacerdote
e dello storico è stato oggetto di studio e illustrazione
da parte di Italo Giordani. Pertanto in questo mio sunto
storiografico proprio questo personaggio non trova
un suo specifico paragrafo. Tuttavia non so vincere la
tentazione di ricordarlo con due frasi; una mia e una
dello stesso Delvaj. Nella presentazione dell’edizione anastatica delle sue “Notizie storiche” (1984) ho
affermato che “vi sono pagine che si elevano su tutte,
là dove l’Autore vede e tocca con mano l’importanza
civile di certi fatti. Si ponga attenzione ai continui riferimenti agli “uomini di Fiemme”, alla loro tenacia, alla
fedeltà alle tradizioni, alla difesa delle libertà avite”. Di
fronte a questa riflessione si contrappone la conclusione amara del nostro Autore, intrisa di sfiducia, dopo il
racconto della conquista austriaca: “Intanto andavano
chiudendo per sempre gli occhi quelli dei Fiemmazzi
che erano nati e cresciuti in seno alle avite libertà, e le
avevano amate e difese, per dar luogo a posteri che non
le conoscono che sentendone parlare”.
Tullio Sartori Montecroce e altri
Fondamentale per la storia del diritto comu-
21
nitario apparve nel 1891 lo studio di Tullio Sartori
Montecroce: “Die Thal- und Gerichtsgemeinde Fleims
und ihr Statutarrecht”, subito utilizzato dal Delvaj
che ne comprese senza dubbio l’importanza primaria
per i nostri studi storici. Ma lo conobbero pochi altri,
in quanto scritto in tedesco, lingua del tutto ostica
per i valligiani, ma anche per persone di una qualche
cultura, come gli insegnanti delle nostre scuole. Pure
l’argomento non invogliava ad una lettura “patriottica”
o comunque gradevole. Per questo egli fu molto citato
nei libri successivi, qualche volta depredato e quasi
sempre non letto. Sull’importanza di quest’autore il
prof. Grass, suo biografo, scrisse: “Per la storia del
diritto del Tirolo, al cui studio il Sartori Montecroce
si era dedicato, ed ancor più per la storia del diritto
dell’allora principato di Trento e del suo diritto statutario ... [e, aggiungiamo noi, per la storia di Fiemme],
la morte prematura ... di questo ricercatore dalle molte
conoscenze e gran lavoratore è stata una grave perdita”.
La traduzione di Eleonora Vanzo per l’edizione italiana
del 2002, voluta con encomiabile convinzione dalla
Magnifica Comunità, è finalmente disponibile dopo un
secolo e dà ragione di ogni giudizio della somma stima
di allora.
Nelle successive lacune successive degli studi storici, a parte il Delvaj, si innestano invece alcuni studi
sull’arte in Fiemme, suggeriti in parte dal mercato
antiquario e in parte dai primi progetti di restauro
del palazzo principesco, comperato dalla Comunità
nel 1850. Ricordo solo per inciso la buona relazione
sul palazzo da parte di H. Schmölzer che lasciò una
relazione sul palazzo (1903) in previsione di importanti restauri, conosciuta da pochi e pertanto fonte di
copiature da parte di altri. Ma l’arte nelle sue diverse
ramificazioni vedrà il meglio della produzione soltanto
di recente.
Dopo il Delvaj si colloca l’opera di don Lorenzo
Felicetti, principalmente rivolta al particolare dei paesi.
Sull’esempio del Delvaj, ma con ingegno storico assai
minore, lesse i documenti fondanti la nostra storia.
Alcuni suoi lavori vanno citati dando comunque da
parte nostra il merito ai raccoglitori delle notizie principali, dal Delvaj al maestro teserano Valentino Canal,
che forse fu troppo modesto per far apparire le sue
ricerche con il solo proprio nome. Del sacerdote predazzano non va dimenticato però il lavoro di ordinatore
delle carte antiche della Magnifica Comunità, iniziato
nel 1925 sotto la guida del direttore dell’Archivio di
Stato, Fulvio Mascelli, di cui però non ci resta il repertorio completo.
Del Felicetti ottennero notevole diffusione in valle
le varie operette di cronaca, per le quali non sfugga la
definizione di “memorie”, storiche ovvero ecclesiastiche. La critica più forte nei confronti dello storico
predazzano, fu quella che forse copiò un po’ troppo e
raramente citò gli autori di riporto o lo fece in modo
molto impreciso; ma il nostro non intendeva “fare”
22
storia, bensì diffonderne fra la gente della valle i fatti e
le notizie fondamentali, come “umile spadaccino della
penna”. Infatti non piccolo merito del suo stile, facile
e accattivante per la cultura scolastica del tempo, fu
l’aver promosso vero interesse intorno alla nostra storia
e alle sue minute vicende. I suoi libretti poi, quasi sempre autofinanziati e con scarsa resa economica, andarono veramente a ruba e di alcuni assai rare sono le copie
ancora rintracciabili.
Buon successo, e meritato, ebbe anche il libretto di
Nino Franzellin “Fiemme attraverso i secoli” (1936),
opera di 140 pagine, davvero apprezzabile sia per la
precisa stringatezza del racconto storico che per le
citazioni dei documenti con inserti nel testo in caratteri
minori, di facile lettura anche per i meno provveduti.
Gli storici del secondo dopoguerra fino ai nostri
tempi
Assorbita lentamente la tragica vicenda della seconda
guerra mondiale, ecco riemergere “in loco” la volontà di diffondere la nostra storia ad opera del maestro
Candido Degiampietro. Sul suo copiosissimo lavoro
è opportuno anticipare un’osservazione che non è
necessariamente una critica, ma una giustificazione del
perché i libri di questo instancabile ricercatore di ogni
cosa interessasse la nostra terra non abbiano avuto il
successo che meritava: forse avrebbe dovuto distribuire tipograficamente meglio i suoi argomenti. Infatti la
lettura appare talora pesante o almeno difficoltosa al
lettore comune.
Questo difetto, se tale è, non c’è nel suo primo lavoro
“Storia di Fiemme e della Magnifica Comunità dalle
origini all’istituzione dei Comuni” (1972 e riedizione
del 1997). Infatti egli rivolgeva specialmente “ai giovani insegnanti, di cui molti non sono originari della
Valle, lo spunto per qualche lezione di storia locale,
così poco conosciuta dai più, giovani ed anziani”. Nella
stessa Premessa egli afferma che “è scritta per il popolo, soprattutto”.
Sue successive opere, che citiamo volentieri per il
nostro argomento, furono:
- “Cronache fiemmesi attraverso i secoli” (1975).
- “Le milizie locali fiemmesi dalle guerre napoleoniche alla fine della guerra mondiale (1796 – 1918)”
(1981).
- “Briciole di storia, di cronaca e momenti di vita
fiemmese” (1986).
Quasi contemporanea all’apparire del primo lavoro del Degiampietro uscì l’opera commissionata allo
Zieger dall’amministrazione comunitaria nel 1972
ed edita nel 1973 (ristampa 1996): “La Magnifica
Comunità di Fiemme”. L’esigenza di disporre di un
lavoro di prestigio per i Vicini e per la promozione
turistica fu la molla per chiedere la consulenza storica
ad Antonio Zieger già ottantenne, considerato “il più
grande storico trentino” e autore di una pregevolissima
“Storia della regione tridentina”. L’opera appare oggi
forse poco curata nei particolari, ma molto illuminante
su precisi collegamenti con le vicende più ampie del
principato trentino. Al suo apparire la Comunità la offrì
ai Vicini per cinquecento lire, all’atto del ritiro delle
regalie annuali; molti non ne approfittarono.
Un solo cenno per un volume assai più ponderoso e
molto atteso dai cultori di preistoria e protostoria: “La
Val di Fiemme nel Trentino dalla Preistoria all’Alto
Medioevo” (1991) di Piero Leonardi, la quale compendia tutte le ricerche sue e della scuola ferrarese, dalle
prime presenze mesolitiche in valle agli insediamenti
romani e all’età barbarica.
Verso quale storia
Il ventennio a noi più vicino è stato davvero fecondo,
non di sintesi sistematiche, ma di ricerche particolari.
Sembra che finalmente anche da noi si muova qualcosa, ma l’impressione che ricevo da altre realtà trentine
è che davvero siamo indietro.
Magari fra qualche anno apparirà tra di noi un nuovo
genio della storia di Fiemme, colto, preparato, umile,
metodologicamente all’avanguardia, che ci farà fare un
balzo in avanti, non per competere con altre valli che
oggi ci sopravanzano, ma per predisporre un testo esauriente di storia fiamazza all’altezza dei tempi e adeguato al nuovo acculturamento che i nostri giovani, ma
anche molte persone appassionate alla materia, hanno
diritto di avere per le mani perché nulla di importante
vada perduto.
In questo paragrafo conclusivo mi permetterò una
scorsa molto celere sui libri pubblicati di recente, sui
molti articoli per riviste locali e regionali e sulle tesi di
laurea di un qualche rilievo generale.
Quanto ai libri, a ragione si può affermare che nell’ultimo decennio hanno visto la luce alcune opere di
fondamentale importanza per riscrivere o addirittura
fondare la nostra storia su testi sicuri e trascrizioni
fedeli. Grande merito va riconosciuto alla sensibilità
della Comunità di Fiemme che li ha finanziati. Prima
di tutto è doveroso citare finalmente due inventari d’archivio: quello della Magnifica Comunità di Fiemme e
quello della Regola feudale di Predazzo.
La catalogazione archivistica assume oggi più che
mai un’importanza determinante per non continuare
a ripetere sempre le stesse cose, magari mutuate da
trascrizioni imperfette. Vi sono però ancora archivi
pubblici da consultare e in alcuni di essi giacciono in
deposito dei fondi privati molto interessanti (a Trento,
Bolzano, Innsbruck, Monaco di Baviera; ma ci resta da
vedere tutto in Vienna!)
Il merito di aver sollevato la inderogabile necessità di
ritornare con nuovo spirito filologico e critico ai documenti originali, senza proclami ma agendo concretamente in prima persona, deve essere ascritto senz’altro
al prof. Italo Giordani di cui ricordo almeno le seguenti
pubblicazioni recenti: “Il quadernollo della Comunità
di Fiemme” [1533] e “Le consuetudini della Comunità
di Fiemme”, quasi duecentocinquanta pagine su quattrocento della traduzione già citata de “La Comunità
di Fiemme e il suo diritto statutario” (2002), nonché
i “Processi per stregoneria in valle di Fiemme: 1501,
1504-06” (2005). Da ultimo il volume su Castello che
fra poco verrà presentato al pubblico, curato da Italo
Giordani in collaborazione con Tarcisio Corradini:
“La giurisdizione di Castello di Fiemme e lo statuto
del 1605”, che racconta in duecento pagine la storia di
quella giurisdizione tirolese dalla metà del sec. XIII al
1777.
Per altre opere ed articoli pubblicati in riviste, mi permetto di scorrere in fretta una bibliografia provvisoria,
compilata dal Giordani stesso, indicando alcuni nomi
per ambito di argomento e interesse.
a) Hanno scritto di arte fiamazza tra gli altri: Nicolò
Rasmo, Lucia Longo in special modo sugli affreschi del palazzo comunitario, Chiara Felicetti e
Elvio Mich.
b) Per la storia è doveroso citare, oltre agli studiosi
già menzionati per opere maggiori, Valentino
Chiocchetti, Tarcisio Corradini, Frumenzio
Ghetta.
c) Per l’archeologia fiamazza non può mancare almeno la menzione di diversi contributi di Enrico
Cavada, ancora sulla breccia presso il cantiere dei
restauri del Magnifico Palazzo in Cavalese.
Molti ripongono fiducia in nuovi progressi storiografici ed opere di valore nelle tesi di laurea: per ora
esse ci sembrano ancora dei bocconcini, alcuni davvero
prelibati, altri nemmeno buoni, nemmeno originali. Al
di là della qualità esse trattano argomenti anche troppo
sminuzzati, senza addivenire ad una sintesi utile.
In conclusione, mi sembra che in Fiemme siamo
molto in ritardo nei confronti delle altre valli: mancano
gli appassionati, mancano radicati interessi culturali.
Ora la strada che abbiamo davanti corre su due corsie
parallele, ambedue indispensabili.
La prima è quella tracciata da Giordani e altri nella
costante ricerca delle fonti; ne mancano parecchie perché l’indagine archivistica ha ancora molte collezioni
da spolverare, sapendo leggerle e interpretarle con
preparazione e sicurezza, alla luce delle più moderne acquisizioni metodologiche della storiografia. La
seconda corsia è quella della divulgazione che deve
di continuo rinnovarsi per far conoscere diffusamente
i nuovi risultati ottenuti, tenuto conto della scolarizzazione superiore in atto da circa vent’anni.
Qualcuno si chiederà come io non abbia voluto citarmi. Non è per modestia, ma quasi sempre preferisco
rifugiarmi nella posizione comoda di divulgatore di
quanto altri hanno ricercato e scavato con puntigliosa
fatica, cercando con qualche successo di invogliare alle
nostre storie, rivestendole di parole adeguate al nostro
tempo e alla nostra cultura popolare, con qualche debolezza verso una bonaria dissacrazione.
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NUOVO STATUTO
DELLA COMUNITÀ DEI VICINI DI FIEMME
TESTO LICENZIATO DALLA COMMISSIONE IL 15.09.2006
(In neretto le variazioni)
ARTICOLO 1
L’OGGETTO STATUTARIO
ARTICOLO 5
IL PATRIMONIO COLLETTIVO
(1) Il presente Statuto riordina la normativa - che ha le
sue profonde radici nei “Privilegi”, nelle consuetudini e negli statuti del passato - di quell’antica unità
spirituale e socio-economica che fu, ed è tuttora, la
Comunità dei Vicini di Fiemme, il cui primo storico
rilievo è tramandato dai “Patti Gebardini” del 14
luglio 1110, e della sua Istituzione rappresentativa,
denominata “Magnifica Comunità di Fiemme”.
(1) Il patrimonio collettivo è costituito:
(a) dai beni immateriali, consistenti nei valori di
solidale appartenenza ad una compatta unità
vicinale insediata su un proprio territorio sempre
ben salvaguardato, nonché dai beni costituenti
il patrimonio storico ed artistico;
(b) dai beni materiali, consistenti nelle terre a prevalente destinazione silvo-pastorale di originaria
acquisizione vicinale, od acquistati anche successivamente ed aventi identica destinazione, che
costituiscono il demanio comunitario universale,
che è inalienabile, indivisibile, imprescrittibile;
(c) dai beni materiali, mobili ed immobili, che non
hanno natura di demanio universale e che sono
liberamente disponibili, in quanto strumentali e
destinati all’amministrazione.
(2) Gli inventari dei beni dovranno essere costantemente aggiornati.
ARTICOLO 2
LA COMUNITÀ DEI VICINI
(1) La Comunità dei Vicini di Fiemme è l’universalità
dei Vicini, alla quale appartiene, a titolo originario, il
patrimonio collettivo, consistente prevalentemente
nelle terre silvo-pastorali sulle quali i Vicini esercitano, per consolidata consuetudine, i propri diritti di
vicinia, e che si articola nelle Regole.
(2) Essa è una formazione sociale ai sensi dell’art. 2
della Costituzione.
ARTICOLO 3
LE REGOLE
(1) Le Regole sono undici, e sono costituite dall’insieme dei Vicini che dimorano nei territori di Moena,
Predazzo, Ziano, Panchià, Tesero, Cavalese, Varena,
Daiano, Carano, Castello e Trodena.
ARTICOLO 4
I VICINI
(1) I Vicini sono le persone fisiche, aventi stabile dimora
nel territorio delle Regole, che siano in possesso di
almeno uno dei seguenti requisiti:
- nascita in famiglia di Vicini;
- riconoscimento di filiazione, adozione ed affiliazione da parte di Vicino;
- residenza ininterrotta per almeno venti anni nel
territorio delle Regole.
(2) Nelle singole Regole i Vicini sono immatricolati, per
consolidata consuetudine, nei Fuochi, che sono
nuclei familiari di norma rappresentati, ai fini dell’esercizio dei diritti di vicinia, dal Capofuoco
(3) Il Capofuoco può tuttavia delegare il predetto esercizio ad altro Vicino del suo Fuoco
(4) Lo stato di Vicino (acquisto, sospensione, interruzione e perdita della qualifica), lo stato di Fuoco (familiare, singolo e di convivenza), lo stato di Capofuoco,
e la rappresentanza del Fuoco, formano oggetto
delle norme del Regolamento dell’impianto e della
tenuta delle matricole.
ARTICOLO 6
I DIRITTI DI VICINIA
(1) I diritti di vicinia sono quelli storici di pascolo
con bestiame proprio, di erbatico, di legnatico, di
cavar sabbia e sassi, di pesca, di caccia, di legnatico utile, di semina e di estrazione torba, nonché
quelli derivanti da altre forme di utilizzazione del
territorio che saranno specificate e disciplinate dai
regolamenti di cui al successivo articolo.
(2) Tutti i Vicini sono titolari dei diritti di vicinia.
ARTICOLO 7
L’ESERCIZIO DEI DIRITTI DI VICINIA
(1) L’esercizio dei diritti di vicinia di cui al precedente
articolo è disciplinato, nel rispetto delle leggi vigenti
e del presente Statuto, dalle norme dei particolari
loro regolamenti, che dovranno adeguarsi alle attuali
esigenze dell’universalità dei Vicini.
ARTICOLO 8
L’IMPIEGO DELLE RENDITE
(1) L’impiego delle rendite ricavate dalla gestione del
patrimonio collettivo, amministrato dall’Istituzione
rappresentativa della Comunità dei Vicini, dovrà essere disciplinato da appositi regolamenti in maniera da
assicurare la partecipazione al godimento delle rendite di tutti i Vicini, in primo luogo mediante interventi di
solidarietà a sostegno delle fasce sociali più bisognose, ed inoltre mediante interventi - anche a dimensione regoliera - diretti al progresso sociale, culturale ed
economico dell’intera Comunità dei Vicini.
1
ARTICOLO 9
L’ISTITUZIONE RAPPRESENTATIVA
(1) La Comunità dei Vicini di Fiemme è giuridicamente impersonata e rappresentata dalla sua storica
“Magnifica Comunità di Fiemme”, libera ed autonoma istituzione locale che opera, in conformità
con la sua antica normativa, in una sfera di interessi
collettivi per il benessere generale dei Vicini.
ARTICOLO 10
LE FINALITÀ E FUNZIONI ISTITUZIONALI
(1) La Magnifica Comunità di Fiemme ha le seguenti
finalità e funzioni:
(a) di autonomo ordinamento statutario, nel rispetto
delle leggi vigenti ed in secolare continuità con
le sue consuetudini, aggiornate al vivere moderno;
(b) di autonoma normativa regolamentare nel campo
del suo ordinamento;
(c) di autonoma amministrazione dei beni oggetto
del demanio universale di cui alle lettere (a) e
(b) del precedente articolo 5, ai fini del mantenimento, dell’incremento e del miglioramento
degli stessi, nonché ai fini dell’esercizio dei diritti
vicinali di godimento e di partecipazione alle
rendite da essi ricavabili;
(d) di libera gestione – anche attraverso la costituzione di istituti associativi e societari contemplati nel Codice Civile e la partecipazione in istituti
già costituiti – dei beni del patrimonio collettivo
di cui alla lettera c) del precedente articolo 5, al
fine della loro tutela e valorizzazione e della loro
maggiore produttività, sempre nel quadro del
benessere generale dei Vicini;
(e) di suo proprio istituzionale autocontrollo.
ARTICOLO 11
L’ISTITUZIONE ED IL PATRIMONIO COLLETTIVO
(1) Alla Magnifica Comunità di Fiemme, quale persona
giuridica esponenziale rappresentativa dell’universalità dei Vicini, è attribuita la titolarità del patrimonio
collettivo.
(2) A nome della Magnifica Comunità di Fiemme è
quindi iscritta anche la proprietà tavolare delle terre
costituenti il demanio universale di cui alla lettera (b)
del precedente articolo 5, con l’annotazione peraltro
della loro appartenenza all’universalità dei Vicini, ai
fini dell’inalienabilità, indivisibilità ed imprescrittibilità, fatti salvi i casi previsti dal presente Statuto.
ARTICOLO 12
LA SEDE ISTITUZIONALE
(1) La Magnifica Comunità di Fiemme ha la sua sede in
Cavalese, capoluogo dell’antica Pieve.
ARTICOLO 13
GLI ORGANI ISTITUZIONALI
(1) Gli organi collegiali della Magnifica Comunità di
Fiemme sono:
- il Comun Generale;
- il Consiglio di Regola;
2
- il Consiglio dei Regolani;
- il Collegio di Controllo;
- il Collegio dei Revisori.
(2) Gli organi individuali della Magnifica Comunità di
Fiemme sono:
- lo Scario ed il Vicescario;
- i Regolani ed i Viceregolani;
ARTICOLO 14
IL COMUN GENERALE
(1) Il Comun Generale è l’organo assembleare rappresentativo della intera Comunità dei Vicini di Fiemme
ed è formato da tutti i componenti degli undici
Consigli di Regola.
(2) Il Comun Generale elegge tra i suoi componenti il
Presidente, che provvede alla sua convocazione
in seduta ordinaria almeno una volta all’anno. La
prima riunione deve tenersi entro il 30 maggio di
ogni anno.
Il Presidente viene eletto dal Comun Generale
con la maggioranza dei due terzi dei Consiglieri
in carica; in caso di mancato raggiungimento
del quorum nelle prime due votazioni, nella terza
votazione il Presidente viene eletto con la maggioranza dei presenti. In caso di ulteriore mancato raggiungimento del quorum, nella quarta
votazione si procede al ballottaggio tra i due
candidati che hanno riportato più voti; in caso di
parità di voti viene eletto il Consigliere più anziano d’età.
(3) Il Comun Generale deve essere convocato dal
Presidente quando lo richiedano 11 componenti
con istanza scritta contenente l’ordine del giorno.
(4) Le convocazioni del Comun Generale devono essere fatte con pubblicazione dell’avviso nell’albo della
Magnifica Comunità di Fiemme in Cavalese ed in
quelli delle altre Regole, nonché mediante spedizione dell’avviso stesso a tutti i Consiglieri di Regola.
Gli avvisi contenenti l’ordine del giorno devono
essere pubblicati e spediti lo stesso giorno e almeno
otto giorni prima della riunione.
(5) Il Comun Generale viene convocato in seconda
convocazione, da tenersi entro otto giorni successivi
alla prima, se questa sia andata deserta per mancanza del numero legale.
(6) Esso è validamente costituito in prima convocazione
con la presenza di almeno la metà dei Consiglieri in
carica, ed in seconda convocazione con la presenza
di almeno un terzo di essi.
(7) Le deliberazioni del Comun Generale sono adottate
a maggioranza assoluta dei presenti, fatte salve
le deliberazioni di cui alle lettere (c), (e) ed (f) del
seguente capo 9, per le quali deliberazioni occorre la
maggioranza dei due terzi dei Consiglieri in carica.
(8) Il Comun Generale sovrintende alla tutela dell’autonomia comunitaria ai sensi del successivo articolo
35, e riceve annualmente dallo Scario, la relazione
generale sullo stato della Comunità, nonché le previsioni programmatiche.
Il Comun Generale può presentare sulla relazione generale e sulle previsioni programmatiche,
trasmesse dallo Scario, specifiche osservazioni,
che lo Scario deve sottoporre alla valutazione del
Consiglio dei Regolani.
(9) Il Comun Generale inoltre ha le seguenti competenze:
(a) procede alla convalida degli eletti ai sensi del
successivo articolo 30;
(b) nomina i componenti del Collegio di Controllo e
del Collegio dei Revisori, e fra questi nomina i
rispettivi presidenti;
(c) approva le modificazioni dello Statuto proposte
dal Consiglio dei Regolani, sempreché non incidano sui principi generali e consuetudinari della
Comunità di Fiemme;
(d) approva i regolamenti proposti dal Consiglio dei
Regolani e le loro modificazioni;
(e) delibera la costituzione di istituti associativi e
societari di cui alla lettera (d) del precedente
articolo 10, proposta dal Consiglio dei Regolani,
e delibera la partecipazione in istituti associativi e societari già costituiti, qualora tale partecipazione sia superiore al 20% del capitale
in caso di società o, comunque, comporti una
spesa superiore al 20% delle spese correnti
del bilancio dell’Istituzione e nomina i relativi
rappresentanti.
(f) delibera sul mutamento di destinazione dei beni
oggetto del demanio universale, fatta salva la
limitata competenza del Consiglio dei Regolani;
(g) decide in ordine al conferimento della Vicinia
onoraria per eccezionali meriti acquisiti nei
riguardi della Comunità;
(h) esamina le proposte di bilancio di previsione
e di rendiconto di gestione dell’esercizio precedente e le relative variazioni presentate dal
Consiglio dei Regolani e propone specifiche
osservazioni nei termini fissati dall’art. 32;
(i) può istituire al suo interno Commissioni permanenti o aventi il compito di approfondire
specifiche questioni;
(l) esprime, su richiesta del Consiglio dei Regolani
o di almeno cinque Regolani, un parere non
vincolante su specifiche questioni;
(m) può presentare specifiche proposte al
Consiglio dei Regolani.
(10) Il Comun Generale indice le consultazioni generali
dei Vicini aventi diritto di voto per sottoporre loro,
preventivamente, argomenti di rilevante interesse
comunitario e le proposte di revisione statutaria e di
modificazioni allo Statuto che incidano sui principi
generali e consuetudinari della Comunità.
ARTICOLO 15
IL CONSIGLIO DI REGOLA
(1) Il Consiglio di Regola è l’organo rappresentativo
dei Vicini di Regola ed è formato da un numero
di Consiglieri pari ad un eletto ogni contingente
pieno di cinquecento Vicini, con un minimo di tre
Consiglieri.
(2) Il Consiglio di Regola si riunisce almeno ogni quadrimestre ed è convocato - anche verbalmente - dal
Regolano, che lo presiede, o su richiesta di almeno
due Consiglieri.
(3) Le sue decisioni sono prese a maggioranza assoluta
dei Consiglieri presenti; in caso di parità, prevale il
voto del Regolano.
(4) Il Consiglio di Regola ha le seguenti competenze:
(a) discute ogni argomento vicinale di base con il
Regolano per il migliore svolgimento dei compiti
cui questo è chiamato in seno al Consiglio dei
Regolani;
(b) impiega le rendite nell’ambito regoliero secondo
le decisioni del Consiglio dei Regolani;
(c) nomina i componenti della Commissione
Matricolare che opererà a norma di regolamento;
(d) nomina, in occasione delle elezioni, i quattro
componenti del seggio elettorale diversi dal
presidente, ed il segretario;
(e) provvede, nell’ambito della Regola, agli adempimenti previsti dalle norme regolamentari.
(5) In caso di dimissioni o decadenza dei Consiglieri
di Regola, si procede alla surroga sulla base di
quanto previsto nel Regolamento per le votazioni.
Fino alla nomina del nuovo Consigliere, il
Consigliere dimissionario continua a svolgere
le sue funzioni, tranne il caso di dimissioni per
sopravvenuta incompatibilità o di impossibilità di
surroga.
ARTICOLO 16
IL CONSIGLIO DEI REGOLANI
(1) Il Consiglio dei Regolani è l’organo amministrativo
della Magnifica Comunità di Fiemme ed è formato
dagli undici Regolani.
(2) Il Consiglio si riunisce in seduta ordinaria almeno
una volta al mese ed è convocato e presieduto
dallo Scario. Può essere altresì riunito in qualsiasi
momento in seduta straordinaria su richiesta di un
Consigliere delegato o su richiesta di almeno quattro
Regolani.
(3) La convocazione deve essere fatta con lettera
contenente l’ordine del giorno, che dovrà essere
spedita ai convocati almeno otto giorni prima
della riunione o almeno ventiquattro ore prima
nei casi di urgenza, e deve essere pubblicata lo
stesso giorno nell’albo della Magnifica Comunità
di Fiemme in Cavalese ed in quelli delle altre
Regole.
(4) Per la validità delle riunioni del Consiglio è necessaria la presenza di almeno sette Regolani. Le
deliberazioni sono adottate col voto favorevole della
maggioranza assoluta dei presenti, fatte salve le
deliberazioni di cui alle lettere (a), (d), (i) ed (l) del
seguente capo 6, per le quali occorrono la presenza
e l’approvazione di almeno otto Regolani, e fatto
salvo quanto previsto agli articoli 20 e 32.
(5) Il Consiglio dei Regolani ha ogni competenza di
ordinaria amministrazione, nonché quelle di straordinaria amministrazione che non siano di esclusiva
competenza del Comun Generale.
(6) Il Consiglio dei Regolani inoltre:
(a) nomina fra i suoi componenti lo Scario ed il
Vicescario con le modalità previste dall’art. 20;
(b) presenta al Comun Generale la proposta di
bilancio e rendiconto di gestione nei termini
previsti dall’articolo 32.;
(c) approva il bilancio di previsione ed il rendiconto di gestione dell’esercizio precedente e
ogni relativa variazione, secondo le modalità
previste dall’art. 32;
(d) formula le proposte di modifica dello Statuto e
dei regolamenti;
(e) delibera l’impiego delle rendite in conformità al
precedente articolo 8;
3
(f) approva i disciplinari interni, tecnici ed organizzativi, degli uffici dell’Istituzione;
(g) determina la misura delle indennità di carica, dei
compensi, delle medaglie di presenza e dei rimborsi delle spese spettanti agli organi istituzionali;
(h) decide per quali beni di cui alla lettera (b) del
precedente articolo 5, di modesta entità e nei
casi di necessità e di comprovata opportunità,
sia possibile derogare al principio della inalienabilità, fatto salvo il principio, in ogni caso, di
contropartita per reintegro patrimoniale;
(i) formula le proposte di costituzione degli istituti
associativi e societari di cui alla lettera (d) del
precedente articolo 10;
(l) delibera, ad eccezione dei casi previsti dall'articolo 14, comma 9, lett. e), la partecipazione in istituti associativi e societari già costituiti
di cui alla lettera (d) del precedente articolo 10 e
nomina i relativi rappresentanti.
(m) predispone la relazione generale sullo stato
della Comunità, nonché le previsioni programmatiche.
(n) approva le predette relazioni dopo aver valutato le osservazioni del Comun Generale.
(7) Il Consiglio dei Regolani può delegare parte delle
sue competenze ad uno o più Consiglieri delegati,
determinandone esattamente i poteri.
(8) Quando, a causa di dimissioni o decadenza di
Regolani per i quali non è più possibile procedere alla surroga, il Consiglio dei Regolani risulta
composto da meno di sette Regolani, i poteri di
ordinaria amministrazione vengono assunti dal
Collegio di Controllo, che provvede ai sensi dell’articolo 18, comma 8.
ARTICOLO 17
LE DELIBERE ED I RICORSI
(1) Le sedute del Comun Generale e del Consiglio dei
Regolani sono pubbliche; sono segrete quando si
tratta di questioni concernenti persone, fatte salve le
nomine degli organi istituzionali, e quando l’organo
lo deliberi a maggioranza assoluta dei presenti; con
la stessa maggioranza l’organo collegiale può stabilire che, per determinati argomenti, si proceda alla
votazione - che normalmente avviene in forma palese per alzata di mano - mediante schede segrete.
(2) Quando i suddetti organi collegiali devono eleggere
organi individuali o nominare uno o più componenti di altri organi collegiali o infine designare loro
rappresentanti in commissioni od organismi anche
esterni e, nella prima votazione, non sia raggiunta
la maggioranza assoluta necessaria, si procede
nella stessa seduta ad una seconda votazione, nella
quale risulterà eletto, nominato o designato il candidato che avrà ottenuto comunque il maggior numero
dei voti e, in caso di parità di voti, il più anziano di
età.
(3) Quando si inizia una trattazione di affari che siano,
anche indirettamente, di interesse di uno o più componenti dei suddetti organi collegiali o del segretario
verbalizzante, oppure di interesse di loro parenti fino
al quarto grado o di loro affini fino al secondo grado,
è fatto obbligo agli interessati di allontanarsi dalla
seduta e di non prendere parte né alla discussione
né alla votazione. Il Collegio di Controllo pronuncia
4
(4)
(5)
(6)
(7)
(8)
l’annullamento delle deliberazioni adottate in violazione del presente capo.
I verbali delle delibere del Comun Generale e
del Consiglio dei Regolani sono pubblicati lo
stesso giorno, entro quindici giorni dalla seduta,
nell’albo della Magnifica Comunità di Fiemme
in Cavalese ed in quelli delle altre Regole per la
durata di quindici giorni consecutivi.
Le delibere acquistano esecutorietà col giorno successivo a quello della scadenza del termine della
pubblicazione nell’albo della Magnifica Comunità di
Fiemme.
Avverso le delibere è ammesso ricorso da parte dei
Vicini al Collegio di Controllo entro il termine di pubblicazione.
I ricorsi, che devono essere motivati, devono essere depositati presso la Segreteria della Magnifica
Comunità di Fiemme, la quale deve rilasciarne ricevuta e quindi provvedere al rapido inoltro del ricorso
al Collegio di Controllo.
Il ricorso sospende l’esecutorietà della delibera,
salvo che l’organo collegiale ne abbia, nei casi di
motivata urgenza, deliberata contestualmente, a
maggioranza assoluta dei componenti in carica,
l’immediata esecutività.
ARTICOLO 18
IL COLLEGIO DI CONTROLLO
(1) Il Collegio di Controllo è l’organo di autocontrollo
della Comunità ed è formato da cinque membri
che il Comun Generale elegge fra persone estranee
ad esso, le quali abbiano particolare competenza
giuridica. In caso di dimissioni di un componente
del Collegio di Controllo, lo stesso resta in carica
fino alla surroga, che deve essere disposta dal
Comun Generale entro 30 giorni dalla data di
acquisizione delle dimissioni.
(2) Almeno tre dei cinque membri del Collegio devono
essere Vicini.
(3) Il presidente deve essere iscritto nell’albo degli
avvocati o in quello dei notai, oppure essere un
magistrato od uno dei predetti professionisti in pensione; il presidente nomina, tra gli altri componenti
del Collegio che posseggano i suoi stessi requisiti,
un vicepresidente, con il compito di sostituirlo quando egli sia impedito a svolgere le sue funzioni.
(4) I membri del Collegio devono essere invitati alle
riunioni del Comun Generale e del Consiglio dei
Regolani.
(5) Per la validità delle riunioni del Collegio di Controllo
è sufficiente la presenza di almeno tre dei suoi componenti, fra cui il presidente od il vicepresidente;
le decisioni del Collegio devono comunque essere
adottate col voto favorevole della maggioranza
dei suoi componenti. Per le funzioni di segreteria,
il Collegio si avvale dell’Ufficio di Segreteria della
Magnifica Comunità.
(6) Al Collegio compete giudicare e decidere previa
convocazione da parte del Presidente, sui ricorsi
dei Vicini, entro trenta giorni dal ricevimento del
ricorso. Le decisioni, prese a maggioranza dei componenti, sono definitive. Le decisioni del Collegio
si intendono depositate con la sottoscrizione
apposta dal Presidente sul libro verbale: le stesse
saranno notificate al ricorrente a cura dell’Ufficio
Segreteria della Magnifica Comunità di Fiemme.
(7) Il Collegio di Controllo adotta un proprio
Regolamento, che disciplina il funzionamento
dell’Organo.
(8) Nel caso previsto dall’art. 16, comma 8, il Collegio
di Controllo assume l’ordinaria amministrazione
della Magnifica Comunità di Fiemme e provvede immediatamente ad indire nuove elezioni.
Qualora anche il Collegio di Controllo non fosse in
grado di funzionare correttamente, il Presidente
del Collegio di Controllo, anche se dimissionario,
richiede con urgenza al Presidente del Comun
Generale la convocazione del Comun Generale
per la surroga dei componenti del Collegio dimissionari.
(4)
(5)
(6)
(7)
ARTICOLO 19
IL COLLEGIO DEI REVISORI
(1) Il Collegio dei Revisori è l’organo di controllo delle
scritture contabili ed è formato da tre revisori effettivi
e due supplenti, che il Comun Generale elegge fra
persone estranee ad esso che abbiano particolare
competenza contabile.
(2) Almeno due dei tre revisori effettivi devono essere Vicini.
(3) Il presidente del Collegio dei Revisori ed il vicepresidente devono essere iscritti nell’albo dei dottori
commercialisti o nell’albo del collegio dei ragionieri
o nel registro dei revisori contabili, mentre gli altri
revisori effettivi e supplenti devono essere preferibilmente iscritti in tali albi. Il presidente nomina, tra gli
altri revisori effettivi, un vicepresidente, con il compito di sostituirlo quando egli sia impedito a svolgere
le sue funzioni.
(4) Nel caso di dimissioni o sopravvenuta impossibilità
di esercitare le sue funzioni, al revisore effettivo
subentra il supplente, nell’ordine della maggiore età.
Questo revisore resta in carica fino alla successiva
riunione del Comun Generale, che provvede alla
nomina dei revisori effettivi e supplenti necessari per
l’integrazione del Collegio. I nuovi nominati scadono
insieme con quelli in carica.
(5) I revisori effettivi devono essere invitati alle riunioni
del Comun Generale e del Consiglio dei Regolani.
(6) Il rendiconto di gestione del Consiglio dei Regolani
deve essere accompagnato dalla relazione del
Collegio dei Revisori.
ARTICOLO 20
LO SCARIO
(1) Lo Scario ha la rappresentanza legale della Magnifica
Comunità di Fiemme.
(2) Lo Scario convoca e presiede il Consiglio dei Regolani
e cura l’esecuzione delle relative deliberazioni.
(3) Lo Scario in particolare:
(a) vigila sull’osservanza delle norme statutarie e
regolamentari e sulla loro corretta applicazione;
(b) cura il buon andamento dei servizi, adottando i
provvedimenti a ciò necessari;
(c) dispone per i pagamenti e gli incassi, firmando i
relativi documenti con il Segretario generale ed
il Ragioniere capo;
(d) in caso di inerzia del Regolano, provvede a
convocare il Consiglio di Regola e l’annuale
assemblea dei Vicini di quella Regola;
(8)
(e) trasmette al Comun Generale la relazione
generale sullo stato della Comunità nonché
le previsioni programmatiche predisposte dal
Consiglio dei Regolani.
Lo Scario non può restare in carica più di due
quadrienni consecutivi.
Lo Scario può delegare al Vicescario o ad altri
Regolani determinati atti di sua competenza.
In caso di temporaneo impedimento egli è sostituito
nelle sue funzioni dal Vicescario.
Lo Scario viene eletto dal Consiglio dei Regolani
con il voto favorevole di almeno otto Regolani;
in caso di mancato raggiungimento del quorum
nelle prime tre votazioni, nella quarta votazione
viene eletto con il voto di sei Regolani. Nella
quinta votazione, in caso di ulteriore mancato
raggiungimento del quorum, si procede al ballottaggio tra i due candidati che hanno riportato
più voti; in caso di parità di voti viene eletto il
Regolano più anziano d’età.
Il Vicescario è eletto, dopo la nomina dello Scario,
con le stesse modalità previste dal comma precedente.
ARTICOLO 21
IL REGOLANO
(1) Il Regolano ed il Viceregolano sono coloro che,
sulla base del Regolamento per le votazioni,
risultano eletti nelle singole Regole.
(2) Il Regolano convoca e presiede il Consiglio di Regola
e vigila sulla corretta applicazione dei regolamenti
nell’ambito della Regola, con particolare attenzione
all’aggiornamento delle matricole.
(3) Il Regolano promuove almeno una volta
all’anno riunioni assembleari dei Vicini della
sua Regola, in particolare quando si tratti di
impiegare le rendite per interventi a dimensione
regoliera, secondo il precedente articolo 8. In
caso di inadempienza, l’assemblea annuale
è convocata dallo Scario, ai sensi dell’articolo 20, comma 3, lett. d).
(4) Il Regolano, in caso di suo temporaneo impedimento, è sostituito dal Viceregolano in tutte le funzioni
che gli competono in veste di membro del Consiglio
dei Regolani.
(5) In caso di definitivo impedimento od in caso
di dimissioni del Regolano, assume la carica il
Viceregolano, indi sulla base di quanto previsto
nel Regolamento per le votazioni viene nominato
il nuovo Viceregolano e si procede alla surroga
di un nuovo Consigliere di Regola. Fino all’effettivo subentro del nuovo Regolano, il Regolano
dimissionario continua a svolgere le sue funzioni,
tranne il caso di dimissioni per sopravvenuta
incompatibilità.
ARTICOLO 22
PUBBLICITÀ DEGLI ATTI
(1) Tutti i Vicini possono prendere visione ed ottenere
copia, dietro specifica richiesta, delle deliberazioni,
dei regolamenti, dei contratti e dei provvedimenti
conclusivi adottati dagli organi comunitari, nonché
degli atti preparatori in essi richiamati.
(2) A coloro che sono direttamente interessati da
5
un procedimento o da un atto è riconosciuta la
facoltà di esaminare ed ottenere copia dei documenti che li riguardano, previa presentazione di
specifica richiesta.
(3) Apposito disciplinare interno stabilisce le modalità
per il rilascio delle copie di atti e documenti, individua gli uffici e gli organi competenti a ricevere le
richieste e ad evaderle, e determina i casi nei quali
le facoltà di cui ai due capi precedenti sono escluse
per esigenza di tutela della riservatezza di terzi.
ARTICOLO 23
LE ELEZIONI
(1) Tutti gli organi della Magnifica Comunità di Fiemme
sono elettivi e durano in carica quattro anni.
(2) Ad ogni quadriennio lo Scario indice, a norma di
regolamento, le elezioni comunitarie per la formazione dei Consigli di Regola.
(2)
(3)
ARTICOLO 24
GLI ELETTORI
(1) Elettori sono i Vicini Capifuoco iscritti negli elenchi
elettorali a norma di regolamento.
(2) Il Capofuoco può delegare l’esercizio del diritto di
voto ad altro Vicino del suo Fuoco.
(3) Le Commissioni Matricolari curano la compilazione
e l’aggiornamento degli elenchi dei Vicini Capifuoco
aventi diritto al voto. Gli elenchi devono essere trasmessi alla Comunità quattro mesi prima della scadenza del mandato, e pubblicati per la durata di un
mese nell’albo della Magnifica Comunità di Fiemme
in Cavalese e contemporaneamente negli albi delle
rispettive Regole.
(4) Contro gli elenchi della propria Regola i Vicini possono presentare ricorso motivato entro il periodo di
pubblicazione, con deposito presso la Segreteria
della Magnifica Comunità di Fiemme.
(5) Il Collegio di Controllo dovrà decidere su tali ricorsi
entro i successivi quindici giorni.
ARTICOLO 25
GLI ELEGGIBILI
(1) Sono eleggibili i Vicini di ambo i sessi, ancorché non
Capifuoco, che abbiano compiuto i venticinque anni
di età ed abbiano i requisiti previsti dal Regolamento
elettorale, sempreché non si trovino in condizioni di
ineleggibilità od incompatibilità ai sensi del successivo articolo 26 e siano inclusi nelle matricole della
Regola nella quale intendono candidare
(2) I Vicini che intendono candidarsi devono presentare la propria candidatura secondo le modalità
previste dal Regolamento per le Votazioni.
(3) I Vicini possono candidare unicamente nella Regola
in cui sono iscritti nell’elenco delle matricole.
ARTICOLO 26
INELEGGIBILITÀ ED INCOMPATIBILITÀ
(1) Non sono eleggibili alle cariche comunitarie:
(a) i membri in carica dei Collegi di Controllo e dei
Revisori;
(b) i dipendenti in servizio della Magnifica Comunità
di Fiemme e delle società da essa partecipate
6
(4)
(5)
per una quota superiore al 20% del capitale
sociale;
(c) gli ecclesiastici ed i ministri del culto;
(d) i magistrati in servizio;
(e) i sindaci e gli assessori comunali in una delle
undici Regole;
(f) coloro che rivestono la carica di consigliere
regionale o di presidente o assessore comprensoriale nel nesso comunitario;
(g) i condannati con sentenza definitiva per i delitti
indicati dall’art. 58 del D.Lgs. 18 agosto 2000
n. 267 e succ. mod.
L’inesistenza di cause di ineleggibilità deve essere preliminarmente accertata dalla Commissione
Matricolare in sede di esame delle richieste di iscrizione dei candidati nelle liste elettorali di Regola, a
norma di regolamento.
La carica di componente degli organi collegiali della
Magnifica Comunità di Fiemme è incompatibile con
la posizione per coloro che:
(a) abbiano controversie giudiziarie in corso nei
confronti della Comunità o di una società
partecipata dalla Comunità con una quota
superiore al 20% del capitale sociale;
(b) abbiano rapporti continuativi di affari o rapporti
professionali, nei confronti della Magnifica
Comunità di Fiemme o di una società da
essa partecipata con una quota superiore al
20% del capitale sociale, per un valore annuo
superiore ad un decimo delle spese correnti
della Comunità;
(c) sono amministratori o sindaci di una società
partecipata dalla Comunità con una quota
superiore al 20% del capitale sociale.
La carica di Presidente del Comun Generale è
incompatibile con quella di Regolano.Qualora
sia eletto Presidente del Comun Generale un
Viceregolano, questi deve dimettersi dalla carica
di Presidente nel caso in cui diventa Regolano, in
via definitiva, per le dimissioni o la decadenza del
titolare.
Quando una causa di ineleggibilità sopravvenga
dopo l’elezione, ovvero quando vi sia una causa di
incompatibilità, esistente al momento dell’elezione
o sopravvenuta, l’interessato deve optare per conservare la carica comunitaria ed abbandonare la
situazione ostativa entro dieci giorni; in mancanza
di che il Comun Generale, in sede di convalida
degli eletti, o il Consiglio dei Regolani, negli altri
casi, anche dietro segnalazione dei Vicini aventi
diritto al voto, dichiara la decadenza dell’interessato e provvede alla sua surrogazione, a norma di
regolamento. Contro il provvedimento che dichiara
la decadenza l’interessato può proporre ricorso al
Collegio di Controllo ai sensi del precedente articolo 17.
ARTICOLO 27
LA CONVOCAZIONE ELETTORALE
(1) Lo Scario, almeno sessanta giorni prima della scadenza del mandato, indice, a norma di regolamento,
le elezioni dei Consigli di Regola, fissandone la
data.
(2) In ogni Regola, nel giorno fissato, funziona un seggio elettorale formato:
-
dal presidente, nella persona di un Regolano o
un Viceregolano in carica in altra Regola, nominato dallo Scario;
da quattro scrutatori, fra i quali il presidente
nomina un vicepresidente, e da un segretario,
tutti designati dal Consiglio di Regola e scelti fra
i Vicini della Regola che non siano candidati ad
eccezione del segretario, che può non essere
Vicino in quella Regola.
ARTICOLO 28
L’ESERCIZIO DEL VOTO
(1) L’elettore, Capofuoco o delegato, che si presenta al
seggio deve essere riconosciuto da un componente
del seggio e si deve far riconoscere con l’esibizione
di un documento valido.
(2) Il segretario deve controllare la sua iscrizione
negli elenchi elettorali e la validità dell’eventuale
delega secondo il Regolamento elettorale.
(3) Il presidente consegna quindi all’elettore la scheda
di votazione ufficiale, conforme a quanto previsto
dal Regolamento elettorale.
(4) La scheda deve essere compilata dall’elettore
entro l’apposita cabina e quindi riconsegnata al
presidente che la introduce nell’urna sigillata.
(5) Un componente del seggio deve prendere nota,
nell’elenco elettorale, che l’elettore o il Vicino suo
delegato ha votato.
ARTICOLO 29
LE OPERAZIONI ED I RICORSI ELETTORALI
(1) I componenti del seggio, chiusa la votazione, procedono a tutte le successive operazioni a norma di
regolamento.
(2) Il presidente cura la consegna, al più presto, allo
Scario in carica del verbale, unitamente a tutto il
materiale elettorale.
(3) Lo Scario pubblica i risultati delle elezioni entro due
giorni, contemporaneamente all’albo della Magnifica
Comunità di Fiemme in Cavalese ed agli albi delle
altre Regole.
(4) La pubblicazione ha la durata di quindici giorni.
I Vicini possono presentare ricorso motivato contro i
risultati elettorali nella propria Regola entro il periodo della loro pubblicazione, con deposito presso la
Segreteria della Magnifica Comunità di Fiemme.
(6) Il Collegio di Controllo deve decidere su tali ricorsi
entro i successivi quindici giorni.
ARTICOLO 30
LA COSTITUZIONE DEGLI ORGANI ELETTI
(1) Il Comun Generale è convocato dallo Scario uscente
entro dieci giorni dalle elezioni.
(2) La prima riunione è presieduta dal componente più
anziano di età.
(3) Il Comun Generale procede, previa verifica dei requisiti di eleggibilità e compatibilità, alla convalida degli
eletti.
(4) La prima riunione del nuovo Consiglio dei Regolani è
convocata dallo Scario uscente ed è presieduta dal
Regolano più anziano di età.
ARTICOLO 31
LE CONSEGNE ALLA NUOVA AMMINISTRAZIONE
(1) Le consegne dalla cessata alla nuova Amministrazione
si devono effettuare negli otto giorni successivi alla
nomina del nuovo Scario. Dalla data di scadenza
del mandato e fino alla nomina del nuovo Scario,
lo Scario e il Consiglio dei Regolani uscenti esercitano solo i poteri di ordinaria amministrazione.
ARTICOLO 32
L’ESERCIZIO AMMINISTRATIVO E LE SCRITTURE
CONTABILI
(1) L’esercizio amministrativo della Magnifica Comunità
di Fiemme corrisponde all’anno solare.
Il Consiglio dei Regolani presenta al Comun
Generale, entro il 30 novembre, la proposta di
bilancio di previsione ed entro il 31 marzo la
proposta di rendiconto di gestione dell’esercizio
precedente.
(3) Il Comun Generale esamina, entro il 15 dicembre,
la proposta di bilancio di previsione ed entro il
15 aprile la proposta di rendiconto di gestione
dell’esercizio precedente. Entro il medesimo termine il Comun Generale può proporre specifiche
osservazioni, da trasmettere entro il giorno successivo al Consiglio dei Regolani.
(4) Il Consiglio dei Regolani approva, entro il 31
dicembre, il bilancio di previsione dell’esercizio
successivo, ed entro il 30 aprile il rendiconto
di gestione dell’esercizio precedente. Se non
ritiene di adeguarsi alle osservazioni formulate dal Comun Generale, per l’approvazione
del bilancio di previsione e del rendiconto di
gestione è richiesto il voto favorevole di almeno
otto Regolani; qualora tale quorum non venga
raggiunto, il Consiglio dei Regolani è tenuto a
recepire le osservazioni del Comune Generale,
approvando il bilancio di previsione ed il rendiconto di gestione, con le necessarie modifiche. Qualora il bilancio di previsione non venga
approvato entro la data indicata, il Consiglio dei
Regolani deve approvare l’esercizio provvisorio
del bilancio che non può durare più di due mesi.
(5) Nel corso dell’anno il Consiglio dei Regolani può
apportare variazioni al bilancio. Le variazioni
approvate con il voto di almeno otto Regolani
sono immediatamente esecutive e vengono trasmesse per conoscenza al Comune Generale;
qualora non si raggiunga tale quorum, la proposta di variazione del bilancio è trasmessa
al Comune Generale, che entro dieci giorni la
esamina, proponendo eventuali osservazioni, da
valutare ai sensi dei commi precedenti.
(6) Per l’esatta ed aggiornata evidenza della situazione
patrimoniale e finanziaria vengono tenuti i seguenti
libri:
- il libro degli inventari;
- il libro mastro delle entrate e delle uscite;
- il giornale di cassa.
ARTICOLO 33
I SERVIZI E GLI UFFICI AMMINISTRATIVI
(1) Ai servizi amministrativi provvedono gli uffici del-
7
l’Istituzione comunitaria, organizzati secondo il
Regolamento organico del personale dipendente,
che ne determina le competenze.
ARTICOLO 34
I REGOLAMENTI
(1) L’attività dell’Istituzione comunitaria è disciplinata,
oltre che dalle norme del presente Statuto, dalle
disposizioni dei seguenti regolamenti:
- regolamento dell’impianto e della tenuta delle
matricole;
- regolamento elettorale;
- regolamento per l’esercizio dei diritti di vicinia e
per l’impiego delle rendite;
- regolamento organico del personale dipendente.
(2) Potranno inoltre essere emanate norme regolamentari anche per altre materie di interesse comunitario.
ARTICOLO 35
TUTELA DELL’AUTONOMIA E RAPPORTI CON
ALTRI ENTI
(1) Il Comun Generale, autonomamente o su proposta
del Consiglio dei Regolani, deve promuovere tutte
le azioni idonee a salvaguardare i diritti ed interessi
della Comunità dei Vicini di Fiemme, nei confronti
dello Stato, della Regione Trentino-Alto Adige, delle
Province Autonome di Trento e di Bolzano, nonché di
tutti gli enti locali operanti nel territorio comunitario.
REGOLAMENTO ELETTORALE PER LE VOTAZIONI RIGUARDANTI
LA COMUNITÀ DEI VICINI DI FIEMME
BOZZA LICENZIATO DALLA COMMISSIONE IN DATA 15.09.2006
TITOLO 1
DISPOSIZIONI GENERALI E COMUNI
ARTICOLO 1
OGGETTO DEL REGOLAMENTO
(1) Il presente Regolamento, per brevità denominato
“Regolamento elettorale”, è emanato in ottemperanza all’art. 34 dello Statuto della Comunità dei
Vicini di Fiemme e disciplina l’esercizio del diritto di
voto ed i procedimenti da osservare nelle votazioni
riguardanti la Comunità stessa, e precisamente:
(a) l’elezione dei Consigli di Regola previsti dall’art.
15 dello Statuto;
(b) le consultazioni generali previste dal capo 10°
dell’art. 14 dello Statuto.
ARTICOLO 2
GLI AVENTI DIRITTO AL VOTO
(1) Per le votazioni riguardanti la Comunità dei Vicini di
Fiemme i Capifuoco, ai quali spetta l’esercizio del
diritto di voto a norma degli artt. 4 e 24 dello Statuto,
devono essere iscritti negli elenchi di cui al successivo articolo 4.
(2) Per i Fuochi di convivenza previsti dall’art. 8, lettera c) del Regolamento per l’impianto e la tenuta
delle Matricole, nei quali la coabitazione deriva da
occasionali esigenze sanitarie o assistenziali (es.
case di riposo), limitatamente all’esercizio del voto
non opera la norma generale in virtù della quale i
diritti di Vicinìa vengono esercitati dal Capofuoco in
rappresentanza dell’intera convivenza. In tali casi, la
temporanea coabitazione non altera la condizione
personale che ciascun Vicino degente ha acquisito,
e che conserva, nel Fuoco, familiare o singolo, di
provenienza: ciascun Vicino degente in tali convivenze, qualora Capofuoco, è iscritto come tale
nell’elenco di cui al successivo art. 4 della Regola
8
nella quale ha la residenza anagrafica, dove potrà
esercitare il voto.
ARTICOLO 3
DELEGA ALL’ESERCIZIO DEL DIRITTO DI VOTO
(1) La delega a votare da parte del Capofuoco, ai
sensi del capo 2° dell’art. 24 dello Statuto, deve
essere rilasciata in calce all’attestato di iscrizione
nell’elenco degli aventi diritto al voto ed avere le
caratteristiche indicate nell’ALLEGATO 2. Il delegato
deve essere un Vicino maggiorenne facente parte
del Fuoco del delegante.
(2) La firma del delegante deve essere autenticata da
parte del Regolano o dell’incaricato della tenuta
delle Matricole o, in sede di votazione, da un componente del seggio elettorale.
(3) E’ fatto obbligo al votante per delega di esibire, nel
momento in cui si presenta al seggio per esercitare il voto, l’avviso-attestato emesso al nome del
Capofuoco in uno con la delega da questi conferitagli.
ARTICOLO 4
ELENCHI DEI CAPIFUOCO AVENTI DIRITTO
(1) Le Commissioni Matricolari provvedono a compilare
ed aggiornare gli elenchi degli elettori nelle rispettive
Regole, previsti dal capo 3° dell’art. 24 dello Statuto,
entro l’ultimo giorno del 4° mese antecedente
alla scadenza ordinaria del mandato, e, nel caso
di elezioni straordinarie, entro 30 giorni dal verificarsi di una delle cause previste dagli artt. 20
e 26 del presente Regolamento con riferimento
alla situazione accertata all’ultimo giorno del
mese precedente, oppure, quando vengono indette consultazioni generali dei Vicini in tempo utile per
rispettare il termine di cui al successivo comma 3.
(2) L’elenco deve essere compilato in conformità all’ALLEGATO 1. Gli elettori vi sono iscritti in ordine
alfabetico, secondo una numerazione progressiva,
e indicando per ciascuno di essi cognome, nome,
data di nascita ed indirizzo; va inoltre indicato il
numero dei componenti di ciascun Fuoco, oltre al
Capofuoco iscritto
(3) L’elenco originale aggiornato deve essere sottoscritto da tutti i membri della Commissione Matricolare
e trasmesso alla Comunità almeno tre mesi prima
della scadenza del mandato o almeno due mesi
prima della consultazione generale indetta ai sensi
del Titolo III del presente Regolamento.
(4) Una copia dell’elenco viene pubblicata contestualmente, anche mediante avviso, per un mese nell’albo della
rispettiva Regola. Gli elenchi originali, che verranno
utilizzati dai seggi per le operazioni di voto, restano
depositati in Comunità per la contemporanea pubblicazione, anche mediante avviso, all’albo di questa.
(5) Qualora in una stessa Regola vengano costituiti due
seggi, ai sensi del 4° comma del successivo articolo
8, il secondo seggio utilizzerà, in luogo dell’originale,
una copia autenticata (anche per estratto) dell’elenco degli elettori aventi diritto al voto; la suddivisione
degli elettori fra l’uno e l’altro seggio avverrà, di
norma, seguendo l’ordine alfabetico, in maniera che
a ciascun seggio si debba indirizzare un numero
pressoché pari di elettori; qualora invece la costituzione del secondo seggio avvenga per agevolare gli
elettori residenti in una frazione della stessa Regola,
la loro suddivisione fra i due seggi avverrà in ragione della rispettiva residenza, e in conformità a tale
criterio sarà compilata la copia autentica dell’elenco
da utilizzare nel secondo seggio per le operazioni di
voto.
ARTICOLO 5
RICORSI CONTRO GLI ELENCHI DEGLI AVENTI
DIRITTO
(1) I ricorsi contro gli elenchi degli elettori, previsti dal
capo 4° dell’art. 24 dello Statuto, devono essere
motivati e firmati dal ricorrente e devono pervenire
per iscritto alla segreteria della Comunità perentoriamente entro il periodo di pubblicazione degli
elenchi.
(2) Il Collegio di Controllo, previa convocazione ed
audizione del ricorrente, se questi lo richiede, decide
su tali ricorsi entro il termine perentorio dei successivi quindici giorni. Le decisioni che comportano
rettifiche, modifiche o integrazioni dell’elenco sono
comunicate all’incaricato della tenuta delle matricole
nella Regola interessata affinché provveda ai sensi
del successivo articolo 6 e, per conoscenza, alla
Segreteria della Magnifica Comunità di Fiemme.
(3) I termini previsti dai commi precedenti sono ridotti
a dieci giorni nel caso delle consultazioni generali
previste dal Titolo III del presente Regolamento.
ARTICOLO 6
VARIAZIONI AGLI ELENCHI SUCCESSIVE
(1) Qualora, nel periodo che intercorre fra la compilazione degli elenchi e il termine per la presentazione
delle liste, si abbiano a verificare modificazioni anagrafiche o di stato civile nei singoli Fuochi o variazioni degli elenchi a seguito delle decisioni del Collegio
di Controllo sugli eventuali ricorsi, l’incaricato della
tenuta delle Matricole provvede ad aggiornare
l’elenco ed a consegnarlo al segretario del seggio, entro il giorno precedente a quello delle
votazioni.
ARTICOLO 7
ATTESTATO DI ISCRIZIONE - AVVISO DI
VOTAZIONE
(1) I Vicini vengono informati delle votazioni previste dal
presente Regolamento mediante l’avviso di indizione delle stesse di cui ai successivi artt. 14 e 29.
(2) Inoltre, nei giorni precedenti la consultazione, la
Magnifica Comunità di Fiemme invia o recapita a
ciascun Capofuoco, pur senza obbligo di notifica,
un attestato di iscrizione nell’elenco degli elettori,
con avviso della votazione.
(3) L’attestato-avviso dovrà essere conforme all’ALLEGATO 2 ed indicare la Regola di appartenenza
dell’elettore, il cognome, nome e data di nascita di
questi, il numero che lo contraddistingue nell’elenco
degli elettori, l’ubicazione del seggio elettorale presso il quale potrà esercitare il diritto di voto, nonché
- in calce - lo spazio per l’eventuale delega all’esercizio del voto.
(4) L’attestato-avviso ha lo scopo di invitare l’intestatario ad esercitare il diritto di voto e di agevolare le
operazioni di cui all’art. 28 dello Statuto da parte del
seggio elettorale; la sua esibizione al momento della
votazione è pertanto raccomandata ma non obbligatoria; è obbligatoria soltanto nel caso di esercizio del
voto per delega.
(5) A ciascun seggio verrà consegnato un congruo
numero di moduli in bianco per la delega all’esercizio del voto; presentandosi la necessità di utilizzarli,
all’autenticazione della firma del delegante può procedere un componente del seggio.
(6) Il seggio elettorale deve conservare ed allegare agli
atti delle operazioni di voto gli attestati esibiti dai
Vicini che hanno votato per delega, ai sensi del precedente articolo 3.
ARTICOLO 8
IL SEGGIO ELETTORALE
(1) Alle operazioni di voto adempie in ciascuna
Regola almeno un seggio elettorale formato in
conformità al capo 2° dell’art. 27 dello Statuto.
(2) I membri del seggio diversi dal presidente e dal
segretario devono essere scelti fra i Vicini della
Regola di entrambi i sessi, di età compresa fra i 18
ed i 65 anni e che, quando la votazione riguarda
l’elezione dei Consigli di Regola, non siano candidati.
(3) La designazione dei membri del seggio diversi dal
presidente deve avvenire almeno 20 giorni prima
del giorno fissato per la votazione, ed il Consiglio
di Regola dovrà darne immediata comunicazione
allo Scario, che darà notizia dell’avvenuta nomina
almeno 15 giorni prima del giorno fissato per la
votazione. Il Presidente verrà designato dallo Scario
30 giorni prima della votazione.
(4) Nelle Regole con più di 600 iscritti nell’elenco degli
elettori, oppure in quelle con una frazione distante
9
dal capoluogo e nella quale vive un consistente
numero di elettori, potrà essere costituito, qualora l’esigenza venga evidenziata dal Consiglio
di Regola e su espressa richiesta di questo allo
Scario, un secondo seggio elettorale, il cui presidente verrà nominato dallo Scario nella persona del
Viceregolano in carica in altra Regola, mentre gli altri
membri saranno designati dal Consiglio di Regola,
secondo i criteri stabiliti nei commi precedenti.
(5) Qualora qualcuno dei nominati non possa, per
giustificato motivo, adempiere all’incarico, ne deve
dare notizia in tempo utile al Regolano, e rispettivamente allo Scario, i quali provvederanno a nominare i sostituti secondo i criteri indicati nel presente
articolo, dandone comunicazione al presidente o al
segretario del seggio in tempo utile prima dell’apertura della votazione.
(6) Quando l’impedimento sorga all’ultimo momento, il
presidente del seggio surroga il membro impedito
con altro Vicino, avente i requisiti necessari, che si
dichiari disponibile.
ARTICOLO 9
OPERAZIONI DI VOTAZIONE E VERBALE
(1) Nei giorni immediatamente precedenti a quello di
votazione, la Magnifica Comunità di Fiemme cura la
consegna ai segretari dei seggi di tutto il materiale
occorrente, che dovrà essere custodito nei locali
destinati alla votazione.
(2) I seggi elettorali devono essere costituiti entro le ore
7.30 del giorno di votazione, in tempo utile per provvedere alle operazioni preliminari ed organizzative
necessarie, alle quali dovranno essere presenti tutti
indistintamente i membri del seggio. In particolare,
il seggio dovrà preliminarmente verificare la corrispondenza tra il numero delle schede di votazione e
quello degli iscritti nell’originale o nella copia autenticata dell’elenco degli elettori; ai fini della verifica
suddetta si dovrà tenere conto delle variazioni agli
elenchi disposte successivamente alla loro compilazione e comunicate al seggio ai sensi del precedente articolo 6.
(3) La votazione si svolgerà dalle ore 8.00 alle ore
19.00.
(4) Durante la votazione dovranno essere costantemente presenti almeno tre membri del seggio, fra cui il
presidente o il vicepresidente.
(5) All’ora di chiusura della votazione, tutti i membri del
seggio devono essere presenti; il presidente invita
gli eventuali estranei a lasciare i locali, che verranno
chiusi al pubblico per il tempo strettamente necessario affinché il seggio possa effettuare le operazioni
di accertamento del numero dei votanti, di riscontro
con le schede inutilizzate e di confezionamento dei
plichi contenenti il materiale che non serve per le
operazioni di scrutinio, secondo quanto indicato nel
verbale.
(6) Esaurite tali operazioni, il presidente del seggio
dispone la riapertura del locale, apre l’urna contenente le schede votate e dà inizio allo scrutinio che
deve proseguire senza interruzioni fino al termine;
allo scrutinio può assistere chiunque.
(7) Ultimato lo scrutinio, il presidente del seggio dà lettura ad alta voce dei risultati conclusivi riportati nel
10
verbale della votazione e dispone:
- la consegna allo Scario del verbale e dei plichi
contenenti il materiale usato nella votazione, che
dovrà avvenire immediatamente o al più tardi,
entro le ore 10.00 del giorno successivo;
- la riconsegna in custodia al segretario di cabine,
urne e materiale di arredo dei locali adibiti a
seggio elettorale.
(8) Di tutte le operazioni di votazione deve essere redatto, a cura del presidente e del segretario, apposito
verbale, che va firmato da tutti i membri del seggio.
(9) Gli elettori ed i membri del seggio possono chiedere
di far annotare a verbale eventuali dichiarazioni che
intendono rendere relativamente alla votazione, sia
durante le operazioni di voto che durante quelle
di scrutinio; il presidente del seggio decide su tali
richieste, così come su tutte le difficoltà e gli incidenti che sorgessero durante le operazioni di voto e
di scrutinio.
ARTICOLO 10
L’ESERCIZIO DEL VOTO
(1) Se l’elettore che si presenta per votare non è conosciuto da alcun membro del seggio oppure non può
farsi riconoscere mediante esibizione di un valido
documento di identità, come previsto dal capo 1°
dell’art. 28 dello Statuto, la sua identità può venire
attestata da altro elettore presente e già conosciuto
dal seggio.
(2) In caso di temporanea assenza del segretario del
seggio, agli adempimenti di cui al capo 2° dell’art.
28 dello Statuto provvede altro membro del seggio.
(3) Qualora un elettore sia incapace, per impedimento
fisico o psichico, di esprimere il voto e non abbia la
possibilità di delegare altro Vicino di maggiore età
del suo Fuoco, potrà farsi assistere, nell’espressione
del voto, da altro elettore; la circostanza viene annotata nell’elenco degli elettori, a fianco del nome sia
di colui che è fisicamente o psichicamente impedito,
sia dell’ accompagnatore; lo stesso accompagnatore può assistere al voto soltanto un votante fisicamente o psichicamente impedito e non più di uno.
(4) La scheda ufficiale di votazione dovrà essere compilata, a pena di nullità, entro l’apposita cabina e
dovrà venire quindi riconsegnata, ripiegata e chiusa,
al presidente del seggio, che la introduce nell’urna sigillata; assieme alla scheda il votante deve
restituire la penna che gli era stata consegnata per
l’espressione del voto.
(5) Per l’esatto adempimento di quanto disposto dal
capo 5° dell’art. 28 dello Statuto, un componente
del seggio deve apporre, sull’elenco ed a fianco del
nome dell’elettore, la sua firma in segno di attestazione che egli ha votato, e deve annotare contemporaneamente le altre eventuali circostanze rilevanti
(delega, accompagnamento, sostituzione schede,
restituzione schede difformi, ecc.).
(6) Se la scheda consegnata all’elettore è deteriorata o
se egli stesso inavvertitamente la deteriora, il presidente gli consegna una nuova scheda, prelevandola
da quelle ricevute in sovrappiù e conservate per
scorta in apposita cassetta; la circostanza è annotata nel verbale e sull’elenco degli aventi diritto, a
fianco del nome dell’iscritto.
(7) Se il votante restituisce, dopo aver espresso il voto,
una scheda difforme da quella ufficiale, il presidente la trattiene senza introdurla nell’urna e la allega
al verbale; della circostanza viene presa nota nel
verbale e sull’elenco degli elettori a fianco del nome
dell’iscritto, il quale non è più ammesso a votare.
ARTICOLO 11
VALIDITÀ DELLE VOTAZIONI
(1) Tutte le votazioni riguardanti la Comunità del Vicini
di Fiemme si considerano valide a prescindere dal
numero dei votanti.
ARTICOLO 12
COMPENSI ED ONERI A CARICO DELLA
COMUNITÀ
(1) A tutti i membri dei seggi elettorali, ivi compresi i
Regolani ed i Viceregolani, spettano i compensi che
verranno stabiliti e determinati di volta in volta per
ogni votazione, oppure una volta per l’intero quadriennio, dal Consiglio dei Regolani.
(2) I rapporti finanziari fra Magnifica Comunità di Fiemme
e Comuni in essa compresi, nonché gli oneri a carico
della Comunità per rimborsare ai Comuni le spese
che questi sostengono per mettere a disposizione
locali, uffici, attrezzature e strutture necessari per le
votazioni che la riguardano, sono regolati da apposite convenzioni oppure mediante accordi ed intese
da stipulare, in maniera omogenea ed uniforme per
tutti gli undici Comuni compresi nell’ambito comunitario, ai sensi della vigente legislazione in materia di
ordinamento dei Comuni.
ARTICOLO 13
NORMA INTERPRETATIVA E DI RINVIO
(1) E’ fatto obbligo di interpretare ed applicare il presente Regolamento secondo le regole del buon senso,
dell’equità e dell’imparzialità, nonché sulla base del
principio per cui le procedure devono essere semplificate al massimo.
(2) Qualora questi criteri non siano sufficienti, si farà
riferimento, per quanto non previsto dal presente
Regolamento, ai principi contenuti nello Statuto
comunitario e nelle vigenti leggi, nazionali e regionali, in materia elettorale, o da questi desumibili,
in quanto applicabili alla peculiare natura della
Comunità dei Vicini di Fiemme.
(3) Per la Regola di Trodena, i moduli da utilizzare nelle
votazioni, come previsti dal presente Regolamento,
saranno redatti nelle due lingue italiana e tedesca.
TITOLO 2
NORME PER L’ELEZIONE
DEI CONSIGLI DI REGOLA
ARTICOLO 14
INDIZIONE DELLE ELEZIONI
(1) Le elezioni dei Consigli di Regola di cui all’art. 23,
capo 2° dello Statuto, sono indette, entro il termine stabilito dal capo 1° dell’art. 27 dello Statuto,
dallo Scario in carica, che deve fissarne la data
per una domenica compresa fra i dieci trenta giorni
precedenti ed i dieci trenta giorni successivi alla
scadenza del mandato. La data dovrà essere fissata
contemporaneamente per tutte le undici Regole
ed in maniera da evitare la concomitanza con altre
consultazioni elettorali non riguardanti la Comunità.
Eventuali elezioni straordinarie dovranno tenersi non prima di 150 giorni dal verificarsi di una
delle cause di cui agli articoli 20 e 26 del presente regolamento e saranno indette dallo Scario
almeno 60 giorni prima della data fissata.
(2) I Vicini verranno informati dell’avvenuta indizione
delle elezioni mediante apposito manifesto che
dovrà indicare la data fissata per le votazioni, il termine per la presentazione delle candidature, l’orario
delle operazioni di votazione, le principali norme di
votazione e l’ubicazione dei seggi elettorali in ciascuna Regola.
(3) Entro i quindici giorni successivi al provvedimento
di indizione delle elezioni, il manifesto viene pubblicato all’albo della Comunità ed in quelli delle altre
Regole.
ARTICOLO 15
SCADENZA DEL MANDATO
(1) In tutti i casi in cui lo Statuto o i Regolamenti menzionano, come termine di riferimento, la “scadenza
del mandato”, questa va individuata nella data (giorno e mese) corrispondente a quella in cui si sono
svolte le precedenti elezioni dei Consigli di Regola.
ARTICOLO 16
DETERMINAZIONE DEL NUMERO DEI
CONSIGLIERI DI REGOLA
(1) Per determinare il numero dei Consiglieri da eleggere in ciascuna Regola, come previsto dal capo
1° dell’art. 15 dello Statuto, si deve fare riferimento
all’elenco di cui all’art. 4, comma 1, fermo restando
comunque che il numero dei Consiglieri di ciascuna
Regola non può essere inferiore a tre.
(2) Nel manifesto relativo all’indizione delle elezioni lo
Scario indica anche il numero dei Consiglieri da
eleggere in ciascuna Regola, secondo il disposto
dell’art. 15, capo 1°, dello Statuto.
ARTICOLO 17
GLI ELEGGIBILI
(1) Possono presentarsi candidati per essere eletti, a
norma del capo 1° dell’art. 25 dello Statuto, i Vicini
di entrambi i sessi che, alla data delle elezioni, oltre
ad aver compiuto i 25 anni di età, siano iscritti nelle
matricole della Regola per la quale intendono candidare e godano della piena capacità giuridica e di
agire, fatto salvo quanto dispone il capo 1° dell’art.
26 dello Statuto.
(2) Coloro che si trovano in una delle condizioni che,
secondo il capo 3° del medesimo art. 26 dello
Statuto, provocano incompatibilità di cariche, possono nondimeno presentarsi candidati alle elezioni
11
comunitarie, a condizione che, contestualmente alla
presentazione della candidatura, dichiarino espressamente per iscritto di desistere dalla controversia
giudiziaria in corso ovvero di cessare il rapporto di
affari o professionale e vi provvedano effettivamente
entro dieci giorni dalla loro eventuale elezione alla
carica di Consigliere di Regola.
ARTICOLO 18
LA PRESENTAZIONE DELLE CANDIDATURE
(1) La presentazione delle candidature deve avvenire
mediante il deposito di apposita lista composta
da un candidato regolano e dagli altri candidati
alla carica di Consigliere, i quali devono essere
tutti iscritti negli elenchi matricolari della Regola
di appartenenza.
(2) Ciascuna lista deve avere un numero minimo di
candidati, compreso il candidato Regolano, non
inferiore ai due terzi dei consiglieri da eleggere
ed un numero massimo, sempre compreso il
candidato Regolano, non superiore al doppio dei
consiglieri da eleggere.
(3) La lista deve essere depositata personalmente
dal candidato Regolano entro le ore 17.00 del
trentesimo giorno anteriore alla data della votazione. La lista deve essere redatta su modulo
conforme all’ ALLEGATO 3 e deve essere sottoscritta da tutti i candidati consiglieri. Il candidato
regolano sottoscrive la lista presso gli uffici
comunitari in presenza dell’incaricato ricevente, attestando l’autenticità della sottoscrizione
delle candidature. Il funzionario ricevente accerta l’identità del depositante, acquisisce la lista al
protocollo annotando data e ora di presentazione e rilascia apposita ricevuta.
ARTICOLO 19
LA LISTA ELETTORALE DI REGOLA
(1) Entro tre giorni lavorativi la Segreteria della Magnifica
Comunità di Fiemme trasmette le richieste di candidatura alle Commissioni Matricolari di ogni Regola,
le quali, dopo aver esaminato le richieste pervenute,
procedono a tutti gli accertamenti prescritti dal capo
2° dell’art. 26 dello Statuto.
(2) Qualora la Commissione Matricolare riscontri possibili situazioni di ineleggibilità o di incompatibilità,
ne dà motivata e tempestiva notizia al candidato
Regolano, il quale, nei successivi due giorni, può
produrre eventuali controprove o, nei casi di incompatibilità, la dichiarazione prevista dal 2° comma del
precedente articolo 17.
(3) La Commissione Matricolare decide inappellabilmente entro i successivi tre giorni; provvede quindi
a formare la lista elettorale di Regola che, in conformità all’ALLEGATO 4, deve indicare il numero dei
Consiglieri da eleggere nella Regola e contenere
l’elenco di tutti i candidati, completo di cognome,
nome, data di nascita, eventuale soprannome e
professione, contrassegnati ciascuno da un numero
progressivo, seguendo l’ordine di presentazione
della domanda di candidatura.
(4) L’originale della lista elettorale di Regola deve
essere sottoscritto in calce da tutti i membri della
12
Commissione Matricolare e deve venire consegnato
alla Magnifica Comunità al più tardi entro il ventesimo giorno precedente la data delle elezioni.
(5) La Magnifica Comunità di Fiemme provvede a stampare, per ciascuna Regola, un congruo numero di
manifesti riportanti nella lista elettorale le liste e i
relativi candidati ammessi alle elezioni. I manifesti
vengono affissi all’albo della Comunità e nelle rispettive Regole entro la domenica precedente a quella
in cui avrà luogo la votazione; almeno quattro copie
dei manifesti devono essere riservate per l’affissione
all’interno di ogni seggio elettorale nel giorno della
votazione, durante le operazioni di voto.
(6) Agli adempimenti previsti dal presente articolo
la Commissione Matricolare provvede senza che
sia necessaria la presenza del funzionario della
Magnifica Comunità preposto ai servizi attinenti alle
Matricole.
ARTICOLO 20
MANCANZA O INSUFFICIENZA DI CANDIDATI
(1) Se in una Regola non vengono presentate liste
elettorali, lo Scario provvederà ad indire, in
quella Regola, nuove elezioni entro il termine
di un anno. Durante tale periodo la rappresentanza della Regola è assunta dallo Scario e
tutti gli organi della Comunità sono pienamente operativi. In caso di nuove elezioni, i nuovi
eletti scadranno contemporaneamente agli altri
Consiglieri eletti. Non potranno comunque essere convocate elezioni anticipate se manca meno
di un anno alla scadenza naturale del mandato
degli organi della Comunità.
(2) Soltanto se, a seguito della verifica degli eletti, i
Consiglieri di Regola risultassero meno di due, lo
Scario indirà nuove elezioni da tenersi, nelle Regole
interessate, entro un anno.
ARTICOLO 21
LA SCHEDA DI VOTAZIONE
(1) A cura della Magnifica Comunità di Fiemme verranno stampate le schede di votazione, che saranno
distinte per ciascuna Regola, ma uniformi e conformi all’ALLEGATO 5.
(2) La scheda di votazione deve precisare in maniera
chiara il nome del candidato Regolano di ciascuna lista e il numero di preferenze da indicare nella
lista del candidato Regolano prescelto.
(3) La scheda di votazione deve portare impresso il timbro della Magnifica Comunità di Fiemme ed essere
agevolmente ripiegabile.
ARTICOLO 22
ESPRESSIONE DEL VOTO E SUA INVALIDITÀ
(1) L’elettore può votare per una sola lista e solo
per i candidati consiglieri appartenenti alla lista
del candidato Regolano prescelto, esprimendo
la preferenza per un numero di canditati pari a
quello dei Consiglieri da eleggere nella Regola,
detratto il candidato Regolano. Il voto deve essere espresso con l’apposizione di un segno ben
visibile in corrispondenza della lista del candi-
dato Regolano o dei nomi dei candidati prescelti
all’interno di tale lista. L’espressione del voto alla
lista o ai singoli candidati della lista comporta
automaticamente l’espressione del voto al candidato Regolano.
(2) Il voto è da considerare valido ogni volta che se ne
possa desumere in maniera certa e chiara la volontà
dell’elettore; soltanto quando ciò non fosse possibile il seggio deve dichiarare invalido il voto.
(3) Il voto deve comunque considerarsi valido quando:
(a) l’elettore abbia votato un numero di candidati
inferiore o uguale a quello dei Consiglieri da
eleggere;
(b) il voto sia stato espresso anche per un numero
di candidati superiore ai consiglieri da eleggere;
in tal caso la validità del voto è limitata all’indicazione del candidato Regolano.
(4) Il voto, invece, deve sempre essere dichiarato non
valido quando si verifichi qualcuno dei seguenti casi
particolari:
(a) quando la scheda spogliata non è una di quelle
ufficiali
(b) quando la scheda non contiene alcun segno né
alcuna, qualsivoglia espressione di voto (scheda
bianca);
(c) quando la scheda riporta soltanto scritti o segni
che nulla hanno a che vedere con la votazione e
che non consentono di identificare alcun candidato prescelto;
(d) quando la scheda riporta scritti o segni in base
ai quali l’elettore sia riconoscibile o abbia inteso
farsi riconoscere;
(e) quando vengono votati più candidati Regolani
o comunque vengono votate più liste.
ARTICOLO 23
I RISULTATI DELLE ELEZIONI
(1) Al termine dello scrutinio, il presidente ed il segretario del seggio eseguono le operazioni di cui all’art.
29, capo 1°, dello Statuto riportando i risultati della
votazione nel verbale e indicando i voti riportati da
ogni lista e, per ciascuna lista, tutti i candidati che
hanno ottenuto voti validi in ordine decrescente
secondo il numero dei voti da ciascuno conseguiti
e, in caso di parità di voti, dando la precedenza al
candidato più anziano di età.
(2) Viene eletto Regolano il candidato Regolano
della lista che ottiene il maggior numero di voti.
In caso di parità prevale la lista del candidato
Regolano più anziano di età.
(3) Vengono eletti Consiglieri i candidati della lista
del candidato Regolano eletto, che hanno riportato il maggior numero di preferenze. In caso
di parità viene eletto il candidato più anziano di
età.
(4) Ad ogni candidato Regolano vengono automaticamente attribuiti tutti i voti ottenuti dalla sua
lista.
(5) In caso di assenza di candidati da eleggere
nella lista del Regolano eletto, vengono eletti i
candidati, compresi gli altri candidati Regolani,
che hanno conseguito più voti nelle altre liste.
Qualora non vengano presentate altre liste, la
Regola viene considerata idoneamente costitui-
(6)
(7)
(8)
(9)
ta col numero degli eletti, anche se inferiore al
numero dei consiglieri assegnati, fermo quanto
previsto dall’art. 20, comma 2, del presente regolamento.
E’ eletto Viceregolano il candidato della lista
del Regolano eletto, che ha ottenuto il maggior
numero di preferenze. In caso di parità è eletto il
candidato più anziano di età.
Lo Scario uscente cura la pubblicazione dei risultati
delle elezioni nel termine fissato dal capo 3° dell’art.
29 dello Statuto, ossia entro il martedì successivo, e
per la durata e con le modalità ivi previste.
Con la pubblicazione dei risultati, lo Scario proclama
eletti, salva la convalida successiva ad opera del
Comun Generale:
(a) i componenti dei Consigli di Regola, nelle persone di quei candidati che, nella rispettiva Regola,
hanno conseguito, nella lista del Regolano, il
maggior numero di voti, fino alla concorrenza
del numero di Consiglieri da eleggere ai sensi
del precedente articolo 16 e fermo quanto previsto dal comma 5;
(b) il Regolano, nella persona del candidato
Regolano della lista vincente;
(c) il Viceregolano, nella persona di quel candidato
che, fra i candidati della lista del Regolano
eletto, ha conseguito il maggior numero di
voti.
In tutti i casi, a parità di voti fra due o più candidati,
viene proclamato eletto il più anziano d’età.
ARTICOLO 24
I RICORSI ELETTORALI
(1) I ricorsi di cui al capo 5° dell’art. 29 dello Statuto
devono essere motivati e firmati dal ricorrente, e
devono pervenire alla Segreteria della Comunità
perentoriamente entro i quindici giorni di pubblicazione dei risultati delle elezioni.
(2) Il Collegio di Controllo, prima di decidere su tali
ricorsi entro il termine stabilito dal capo 6° dell’art.
29 dello Statuto, deve convocare e sentire il ricorrente, se questi nel ricorso lo abbia richiesto, nonché il controinteressato, e quindi deve comunicare le
sue decisioni, per il tramite dello Scario, al Comun
Generale neo eletto, affinché ne tenga debito conto
quando procederà alla convalida degli eletti ai sensi
dell’art. 30, capo 3°, dello Statuto.
ARTICOLO 25
CONVALIDA DEGLI ELETTI ED ENTRATA IN
CARICA
(1) Ai sensi dell’art. 30, capo 1°, dello Statuto, l’elezione
si considera divenuta esecutiva quando non vengano presentati ricorsi entro i quindici giorni di pubblicazione dei risultati elettorali ovvero nel momento
in cui il Collegio di Controllo abbia comunicato allo
Scario uscente le sue decisioni sui ricorsi elettorali
eventualmente presentati
(2) Da tale momento decorrono i dieci giorni entro i
quali lo Scario uscente deve provvedere alla convocazione prevista dal medesimo art. 30, capo 1°,
dello Statuto.
(3) Il Comun Generale, convocato nei termini di cui al
13
comma precedente e presieduto dal consigliere più
anziano, procede alla verifica dei requisiti generali, a
norma di Statuto, in capo agli eletti, accertando che
coloro che si trovano eventualmente in condizioni di
incompatibilità al momento della presentazione della
candidatura abbiano provveduto effettivamente a
desistere dalla controversia giudiziaria o a cessare il
rapporto d’affari o professionale entro i dieci giorni
successivi all’elezione, a norma del precedente articolo 17; inoltre esamina le decisioni adottate, sugli
eventuali ricorsi elettorali, dal Collegio di Controllo a
norma dell’articolo precedente. Il Comun Generale
pronuncia quindi la convalida degli eletti e provvede
alla surrogazione di coloro la cui elezione non possa
essere convalidata.
(4) Da tale momento i componenti del Comun Generale
e dei Consigli di Regola entrano ufficialmente in
carica a tutti gli effetti. Entro dieci giorni si procede
all’elezione del Presidente del Comun Generale
e dello Scario, secondo quanto previsto dallo
Statuto.
Entro dieci giorni si procede all’elezione del
Presidente del Comun Generale e dello Scario,
secondo quanto previsto dallo Statuto.
ARTICOLO 26
DECADENZA DALLE CARICHE E SURROGAZIONI
(1) L’organo competente ai sensi dell’art. 26, capo 4° 5°,
dello Statuto dichiara la decadenza dalla carica di
Consigliere di Regola, di Regolano, di Viceregolano
o di Scario, anche a seguito delle decisioni del
Collegio di Controllo su eventuali ricorsi elettorali o
dietro segnalazione dei Vicini aventi diritto al voto,
quando:
(a) accerti, in sede di convalida degli eletti, la mancanza dei requisiti di eleggibilità o di compatibilità;
(b) accerti successivamente, nel corso del quadriennio di durata in carica degli organi elettivi,
il sopravvenire di cause di ineleggibilità o di
incompatibilità, previo invito all’interessato ad
abbandonare la situazione ostativa, e ad optare
per la carica comunitaria entro dieci giorni;
(c) si verifichi un evento a causa del quale l’interessato sia definitivamente impossibilitato a
proseguire nella carica o egli stesso non intenda proseguire, dichiarandolo espres-samente
ovvero dimostrandolo con reiterate assenze non
giustificate (delle quali almeno tre consecutive)
dalle sedute dell’organo collegiale di cui fa
parte.
(2) Tranne che nel caso in cui la decadenza derivi da
una decisione del Collegio di Controllo, la proposta
di decadenza va preliminarmente notificata all’interessato, il quale può presentare ricorso al Collegio
di Controllo. L’organo competente, ai sensi dell’art.
26 comma 5 dello Statuto, dichiara quindi, se del
caso, la decadenza dalla carica di Consigliere di
Regola e del Comun Generale, e surroga colui che
è decaduto nominando al suo posto il Vicino che,
nell’elezione del Consiglio di Regola di provenienza,
risulta essere il primo dei non eletti e così via progressivamente, seguendo l’ordine decrescente dei
voti conseguiti nelle elezioni di Regola nella lista
del Regolano eletto e dando precedenza, in caso
14
(3)
(4)
(5)
(6)
di parità di voti, al più anziano di età; resta fermo
l’obbligo di accertare, prima di disporre la surrogazione, che il sostituto possegga tutti i requisiti
necessari per accedere alla carica.
Quando si tratti di sostituire definitivamente lo
Scario, il Consiglio dei Regolani procede, entro un
mese dalla vacanza della carica, all’elezione del
nuovo Scario.
Quando si tratti di sostituire definitivamente il
Regolano, la sua carica è assunta dal rispettivo
Viceregolano, mentre il terzo eletto, in ordine di
voti, nella Regola interessata assume la carica di
Viceregolano e così via progressivamente, secondo i criteri stabiliti dall’articolo 23. Lo Scario dà
comunicazione agli interessati delle avvenute
surroghe o sostituzioni.
Per le surroghe, in caso di assenza di candidati
da eleggere nella lista del Regolano eletto, vengono eletti i candidati, compresi gli altri candidati
regolani, che hanno conseguito più voti nelle
altre liste.
Quando a causa dell’impossibilità di surroga la
Regola non è più rappresentata si procede a
nuove elezioni entro il termine di sei mesi.
Non potranno essere comunque convocate elezioni anticipate se manca meno di un anno alla
scadenza naturale del mandato degli organi della
Comunità.
ARTICOLO 28
NORME APPLICABILI
ARTICOLO 32
ESPRESSIONE DEL VOTO E SUA INVALIDITÀ
(1) Alle consultazioni generali degli elettori si applicano
le norme generali e comuni contenute nel Titolo I° del
presente Regolamento, con le disposizioni speciali
ivi previste, nonché, per analogia ed in quanto compatibili, quelle contenute nel Titolo II°, fatte salve le
disposizioni speciali previste dagli articoli seguenti.
(1) L’elettore esprime il suo voto barrando o comunque
apponendo un chiaro segno, purché anonimo, in
corrispondenza o sull’apposito spazio di sinistra, se
intende esprimere voto favorevole, ovvero sull’apposito spazio a destra, se intende esprimere voto
contrario.
(2) Il voto è da considerare valido ogni volta che se ne
possa desumere in maniera certa e chiara la volontà
del votante; soltanto quando ciò non fosse possibile
il seggio elettorale deve dichiarare invalido il voto.
(3) In ogni caso, il voto deve essere dichiarato non valido nei seguenti casi particolari:
(a) quando la scheda spogliata non è una di quelle
ufficiali;
(b) quando la scheda non contiene alcun segno né
alcuna, qualsivoglia espressione di voto (scheda
bianca);
(c) quando la scheda riporta soltanto scritti o disegni che nulla hanno a che vedere con la votazione e che non consentono di individuare alcuna
espressione di parere favorevole o contrario
(scheda nulla);
(d) quando la scheda presenta dei segni in corrispondenza o su entrambi gli spazi per l’espressione del voto favorevole e, rispettivamente,
contrario, in maniera che non risulta individuabile la volontà del votante (scheda nulla);
(e) quando la scheda riporta scritti o segni in base
ai quali il votante sia riconoscibile o abbia inteso
farsi riconoscere (scheda nulla).
ARTICOLO 29
INDIZIONE DELLA CONSULTAZIONE GENERALE
(1) In conformità alla decisione assunta dal Comun
Generale, lo Scario indice la consultazione generale dei Vicini mediante un manifesto da affiggere trenta giorni prima della consultazione all’albo
della Comunità e contemporaneamente nelle altre
Regole. La consultazione dovrà svolgersi contemporaneamente in tutte le undici Regole in un giorno
di domenica, evitando la concomitanza con altre
consultazioni elettorali non riguardanti la Comunità
di Fiemme.
(2) I manifesti dovranno indicare la data fissata per la
votazione e l’orario per la stessa, l’argomento o la
questione che forma oggetto della consultazione,
le principali modalità di votazione e l’ubicazione dei
seggi elettorali nelle diverse Regole.
ARTICOLO 30
IL SEGGIO ELETTORALE
TITOLO 3
NORME PER LE CONSULTAZIONI
GENERALI DEI VICINI
ARTICOLO 27
COMPITI DEL COMUN GENERALE
(1) Il Comun Generale esercita le competenze di cui
all’art. 14, capo 10°, dello Statuto autonomamente
o su proposta del Consiglio dei Regolani, stabilendo
quando sia opportuno acquisire il parere dei Vicini
aventi diritto al voto su argomenti e questioni di
rilevante interesse per la Comunità; la consultazione
generale degli elettori deve, in particolare, essere
promossa quando vengano proposte modificazioni
sostanziali o revisioni generali dello Statuto che,
a giudizio del Comun Generale, incidono sui fondamentali principi consuetudinari e generali della
Comunità.
(2) Le consultazioni generali, obbligatorie anche se non
vincolanti per l’organo competente, devono tenersi
comunque prima che l’organo adotti le decisioni
definitive sull’argomento oggetto della consultazione.
(3) Il Comun Generale potrà inoltre inviare ad ogni
Fuoco, in vista della consultazione generale, adeguata documentazione illustrativa ed informativa
sulle questioni od argomenti che saranno oggetto
della consultazione, in tempo utile affinché gli elettori possano prenderne conoscenza prima di esprimere, mediante il voto, il loro parere al riguardo.
(1) A specificazione di quanto stabilito in via generale
dal precedente articolo 8, in occasione delle consultazioni generali degli elettori vengono nominati presidenti dei seggi elettorali i Regolani - ed i Viceregolani,
quando in una Regola vi siano due seggi - in carica
nella Regola, né opera evidentemente, in occasione
delle consultazioni generali nelle quali non esistono
candidati, l’obbligo statutario di nominare i membri
del seggio elettorale scegliendoli fra i Vicini che non
siano candidati.
(2) Si applicano anche in occasione delle consultazioni
generali le altre disposizioni contenute nel precedente articolo 8, relativamente ai seggi elettorali ed
alla sostituzione dei loro membri.
ARTICOLO 31
LA SCHEDA DI VOT AZIONE
(1) A cura della Magnifica Comunità di Fiemme verranno stampate le schede di votazione che dovranno
essere uguali per ciascuna Regola e conformi all’ALLEGATO 6.
(2) La scheda di votazione deve esporre, al suo centro
ed in maniera chiara e comprensibile, la questione
o l’argomento sul quale gli aventi diritto sono chiamati ad esprimere il loro parere favorevole oppure
contrario; sui margini esterni la scheda contiene
due spazi chiaramente evidenziati e con la risposta
prestampata: sul margine sinistro, lo spazio per il
parere favorevole e, sul margine destro, lo spazio
per il parere contrario.
(3) Le schede di votazione devono portare impresso
il timbro della Magnifica Comunità di Fiemme ed
essere agevolmente ripiegabili.
ARTICOLO 33
IL RISULTATO DELLA CONSULTAZIONE
GENERALE
(1) Fermo restando quanto stabilito dal precedente articolo 11 per la validità della votazione, si considera
raggiunto un risultato nella consultazione generale
quando il numero dei voti validamente espressi sia
superiore ad almeno la metà (con eventuale arrotondamento all’unità superiore) del totale di coloro che
hanno votato; il conteggio dei votanti e dei voti validi
deve essere riferito all’intera Comunità, considerata
nel suo complesso, indipendentemente dal numero
dei votanti e dei voti validi accertati in ciascuna delle
singole Regole.
(2) Il risultato finale ed ufficiale della consultazione
generale, favorevole ovvero contrario all’argomento
o alla questione che ne forma oggetto, è quello
che risulta dalla prevalenza, fra i voti validi espressi
nell’intera Comunità, di quelli favorevoli o, rispettivamente, di quelli contrari.
(3) Lo Scario cura la pubblicazione dei risultati della
consultazione generale nel termine fissato dall’art.
29, capo 3°, dello Statuto, ossia entro il martedì successivo, per la durata e con le modalità ivi indicati;
contestualmente, lo Scario dispone la trasmissione
dei risultati della consultazione al Comun Generale
in vista degli ulteriori adempimenti ai quali questo
organo ritenga di provvedere.
(4) Per eventuali ricorsi relativi alle consultazioni generali, si osservano le norme del precedente articolo
24, in quanto applicabili.
15
REGOLAMENTO PER L'IMPIANTO
E LA TENUTA DELLE MATRICOLE
GLI AGGIORNAMENTI
ARTICOLO 2
ACQUISTO DELLO STATO DI VICINO
(3) La separazione legale dei coniugi ed il loro divorzio
non sono influenti sullo stato di vicinia.
ARTICOLO 3
SOSPENSIONE DELLO STATO DI VICINO
(3) Al di fuori delle ipotesi di cui al presente articolo, la
sospensione del diritto di vicinia può avvenire anche
su istanza del Vicino interessato, ai sensi del successivo articolo10, comma 5.
ARTICOLO 4
INTERRUZIONE DEL PERIODO DI DIMORA PER
ACQUISIRE LO STATO DI VICINO
(1) Il periodo di vent’anni di residenza necessario per
acquistare lo stato di Vicino si azzera quando la
persona o la famiglia emigrino dal territorio delle
Regole trasferendo altrove la loro residenza, oppure,
quando, pur mantenendo la residenza anagrafica in
una delle Regole, abbiano di fatto trasferito la loro
dimora al di fuori delle Regole per più di sei mesi.
In tal caso, al loro rientro, per acquistare lo stato di
Vicino, essi devono maturare nuovamente per intero
il periodo di venti anni di residenza ininterrotta.
ARTICOLO 6
CONTROLLI
(1) Per tutto quanto regolamentato negli articoli precedenti la Magnifica Comunità di Fiemme potrà procedere ad ogni accertamento ed indagine che riterrà
necessario ed opportuno intraprendere - anche al
di fuori degli accertamenti e delle indagini praticati
dai Comuni ai fini anagrafici - avvalendosi sia di
personale proprio, sia di quello dei Comuni secondo
le convenzioni e/o gli accordi di cui al successivo
articolo 18.
ARTICOLO 10
LE MATRICOLE
(4) Le Matricole sono pubbliche e sono tenute nella
sede comunale di ogni Regola. Ogni Vicino può
chiedere di prenderne visione, in presenza dell’incaricato, e segnalare a questi eventuali situazioni
non conformi alle disposizioni dello Statuto e del
presente Regolamento.
L’accesso di terzi alle Matricole è limitato alla sola
visione e deve comunque avvenire nel rispetto della
vigente normativa sulla tutela dei dati personali.
Gli incaricati della tenuta delle Matricole ed il funzionario della Magnifica Comunità di Fiemme sono
responsabili della adeguata custodia dei dati personali conservati negli elenchi delle Matricole.
(5) Il Vicino ha la facoltà di prendere in qualsiasi
16
momento visione dei propri dati personali conservati
negli elenchi delle Matricole e di chiederne per iscritto la rettifica o la cancellazione.
Qualora il Vicino/a chieda per iscritto la cancellazione
dei propri dati, la richiesta ha valore - dal momento
della sua ricezione - di sospensione volontaria da qualsiasi diritto di vicinia, ivi compreso il diritto di voto.
Quando il Fuoco è costituito dal solo Vicino che
chiede la cancellazione dei propri dati (Fuoco singolo), il Fuoco si estingue; parimenti si estingue il
Fuoco familiare quando tutti i Vicini che lo compongono abbiano richiesto per iscritto la cancellazione
dei propri dati. Se la cancellazione dei dati riguarda
un Vicino che riveste il ruolo di Capofuoco di un
Fuoco familiare, lo stato e la funzione di Capofuoco
vengono trasmessi ad altro membro maggiorenne
del Fuoco, in conformità con quanto previsto dall’articolo 9, comma 2.
Il Vicino può chiedere, sempre per iscritto, in qualsiasi momento di essere reiscritto negli elenchi delle
Matricole.
Tutte le richieste di rettifica, cancellazione e reiscrizione dei propri dati devono essere presentate
per iscritto alla Magnifica Comunità di Fiemme, la
quale provvede a trasmetterne copia all’incaricato
della tenuta delle Matricole della Regola interessata,
impartendo le istruzioni del caso. Tutte le richieste
presentate ai sensi del presente comma hanno valore dalla data di ricezione.
ARTICOLO 12
FORMAZIONE ED AGGIORNAMENTO ANNUALE
DELLE MATRICOLE
(6) Le norme di cui ai commi 3, 4 e 5 del presente articolo non si applicano alla cancellazione dall’elenco
delle Matricole a seguito di istanza dell’interessato,
ai sensi dell’articolo 10, comma 5.
ARTICOLO 17
LA COMMISSIONE MATRICOLARE
1) In ciascuna Regola la Commissione Matricolare è
costituita:
• dal Regolano o dal Viceregolano, che la presiede;
• dall’incaricato locale della tenuta delle
Matricole;
• dal funzionario della Magnifica Comunità preposto a questo servizio;
(2) Per la validità delle sedute della Commissione è
necessaria la presenza di almeno 4 2 componenti.
Le decisioni della Commissione sono prese a maggioranza semplice dei presenti e in caso di parità
prevale il voto del Presidente.
(5) L’incaricato della tenuta delle Matricole deve provvedere a:
a) convocare la Commissione;
b) redigere i verbali delle sue sedute;
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