Periodico di informazione, storia, cultura, attualità La Magnifica Comunità di Fiemme Registrato Tribunale di Trento 28.11.1981 n. 351 NOVEMBRE 2006 Anno XXIV n. 3 - Quadrimestrale - Spedizione in abb. post. Comma 20/c Legge 662/96 - Filiale di Tn - Tassa Pagata Direttore responsabile: Mario Felicetti Comitato di Redazione: Elvio Partel - Maria Piccolin Bruno Varesco - Marco Fanton Mario Felicetti Foto: Boninsegna - Predazzo Mario Felicetti - Predazzo Livio Morandini - Predazzo Comitato sostenitore di studi storici e scientifici della Valle di Fiemme Stampa: ESPERIA s.r.l. - Lavis Distribuzione gratuita ai “vicini” di Fiemme e ai “vicini” emigrati all’estero che ne facciano richiesta presso la segreteria della Comunità Nella foto di copertina: Il Banco della resòn (Foto Mario Felicetti) Questo periodico è associato all’Unione Stampa Periodica Italiana MAGNIFICA COMUNITÀ DI FIEMME 38033 CAVALESE (TN) - Piazza C. Battisti 2 Tel. 0462 340365 - Fax 0462 239441 www.magnificacomunitafiemme.it E-mail: [email protected] 3 in questo numero: • DOMENICA 17 DICEMBRE 2006: AL VOTO COL NUOVO STATUTO • COMMEMORATO DON DELVAI NEL CENTENARIO DELLA MORTE • DAL CONSIGLIO DEI REGOLANI Nell’inserto centrale: • DAL COMUN GENERALE • IL NUOVO STATUTO • STRAMENTIZZO: CINQUANT’ANNI FA • IL NUOVO REGOLAMENTO L’ADDIO AL VECCHIO PAESE • 32. RASSEGNA DEI CORI DELLA MAGNIFICA COMUNITÀ • FESTA DEL BOSCAIOLO E SFIDE DI ABILITÀ • L’UTILIZZO DEL LEGNO NEI BOSCHI DI FIEMME ELETTORALE • L’AGGIORNAMENTO DEL LIBRO MATRICOLE I Vicini di Fiemme alle urne per l’elezione dei nuovi organi comunitari DOMENICA 17 DICEMBRE 2006: AL VOTO COL NUOVO STATUTO La data, fissata dallo Scario, è compresa, in base all’art. 14 del Regolamento Elettorale, fra i 30 giorni precedenti ed i 30 giorni successivi alla scadenza del mandato. I capifuoco della valle dovranno eleggere i nuovi Consigli di Regola, che poi formeranno il Comun Generale. Da quest’anno, per effetto delle modifiche statutarie approvate in settembre, le elezioni saranno valide con qualsiasi numero di votanti, si procede con la presentazione di liste collegate al candidato Regolano e viene eletto, assieme a tutta la lista, il candidato Regolano che ottiene il maggior numero di voti. In caso di parità, prevale la lista del candidato Regolano più anziano di età. Il 13 dicembre 2006 scade il mandato amministrativo degli organi istituzionali in carica, eletti nel dicembre del 2002. Domenica 17 dicembre, i Vicini capifuoco saranno chiamati alle urne per l’elezione dei nuovi Consigli di Regola. I CONSIGLIERI DA ELEGGERE Nelle undici Regole della Comunità, il numero dei consiglieri da eleggere sono i seguenti: MOENA PREDAZZO ZIANO PANCHIÀ TESERO CAVALESE VARENA CARANO DAIANO CASTELLO/MOLINA TRODENA 4 7 3 3 4 6 3 3 3 3 3 In totale, saranno quindi eletti 42 consiglieri di Regola, che formeranno il nuovo COMUN GENERALE. Gli undici Regolani eletti formeranno il CONSIGLIO DEI REGOLANI, chiamato a nominare al suo interno lo SCARIO ed il VICESCARIO, secondo quanto prevede l’ art. 20 dello Statuto. IL PRESIDENTE DEL COMUN GENERALE È un’altra novità prevista dallo Statuto. Il Comun Generale infatti è chiamato ad eleggere il suo Presidente, che poi provvede alla sua convocazione ordinaria almeno una volta all’anno. Il Comun Generale inoltre provvede alla convalida degli eletti ed alla nomina del Collegio di Controllo e del Collegio dei Revisori. 2 HANNO DIRITTO AL VOTO A norma dell’art. 24 dello Statuto e dell’art. 4 del Regolamento Elettorale, hanno diritto al voto i Capifuoco, maschi e femmine, che risultano iscritti negli elenchi elettorali aggiornati dalle Commissioni Matricolari entro l’ultimo giorno del quarto mese antecedente la scadenza ordinaria del mandato. Il Capocuoco (art. 3 del Regolamento) può delegare al voto un altro Vicino maggiorenne facente parte del Fuoco del delegante, mediante una apposita dichiarazione che deve essere rilasciata in calce all’attestato di iscrizione nell’elenco degli aventi diritto al voto. La firma del delegante deve essere autenticata dal Regolano o dall’incaricato della tenuta delle matricole o, in sede di votazione, da un componente del seggio elettorale. GLI ELEGGIBILI In base all’art. 17 del Regolamento, possono presentarsi candidati per essere eletti i Vicini di ambo i sessi che, alla data delle elezioni, oltre ad avere compiuto i 25 anni di età, siano iscritti nelle Matricole della Regola per la quale intendono candidare e godano della piena capacità giuridica di agire, fatto salvo quanto espressamente dispone il capo 1 dell’art. 26 dello Statuto, in tema di ineleggibilità e incompatibilità. LE CANDIDATURE Da quest’anno, sempre in base al nuovo Statuto, le candidature vengono presentate mediante il deposito di una apposita lista, composta da un candidato Regolano e dagli altri candidati alla carica di Consiglieri di Regola, i quali devono essere tutti iscritti negli elenchi matricolari della Regola di appartenenza. Ciascuna lista deve avere un numero minimo di candidati, compreso il candidato Regolano, non inferiore ai due terzi dei consiglieri ed un numero massimo, sempre compreso il candidato Regolano, non superiore al doppio dei consiglieri da eleggere. A cura della Magnifica Comunità, sono stampati, per ciascuna Regola, un congruo numero di manifesti riportanti le liste ed i relativi candidati ammessi alle elezioni. Se in una Regola non vengono presentate liste elettorali, lo Scario provvede ad indire, in quella Regola, nuove elezioni, entro il termine di un anno. Durante tale periodo, la rappresentanza della stessa Regola è assunta dallo Scario. La scheda di votazione deve precisare in maniera chiara il nome del candidato Regolano di ciascuna lista ed il numero di preferenze da indicare nella lista del candidato Regolano prescelto. COME SI VOTA I Vicini elettori (art. 22 del Regolamento) possono votare per una sola lista e soltanto per i candidati consiglieri appartenenti alla lista del candidato Regolano prescelto, esprimendo un numero di candidati pari a quello dei consiglieri da eleggere nella Regola, detratto il candidato Regolano. Il voto deve essere espresso con un segno ben visibile in corrispondenza della lista del candidato Regolano e dei nomi dei candidati prescelti all’interno della medesima lista. Il voto alla lista o ai candidati della stessa comporta automaticamente il voto al candidato Regolano. Nel caso in cui vengano votati più candidati Regolani e più liste, il voto sarà dichiarato non valido. GLI ELETTI Viene eletto Regolano il candidato Regolano della lista che ottiene il maggior numero di voti; in caso di parità, prevale la lista del candidato Regolano più anziano di età. Vengono eletti consiglieri i candidati della lista del candidato Regolano eletto, che hanno riportato il maggior numero di preferenze. In caso di parità, viene eletto il candidato più anziano di età. Come ricordato sopra, ad ogni candidato Regolano vengono automaticamente attribuiti tutti i voti ottenuti dalla sua lista. È eletto Viceregolano, il candidato della lista del Regolano eletto che ha ottenuto il maggior numero di preferenze. VALIDITA’ DELLE VOTAZIONI Sempre in base alle recenti modifiche statutarie (Art. 11 del Regolamento Elettorale), le votazioni saranno considerate valide, a prescindere dal numero dei Vicini che andranno alle urne. La speranza comunque è che sia massiccia la partecipazione degli aventi diritto. Votare è un diritto e soprattutto un dovere, che deve chiamare in causa il senso di responsabilità di tutti. I SEGGI ELETTORALI Le votazioni si svolgeranno domenica 17 dicembre dalle ore 8 alle 19, dopo che alle 7.30 saranno costituiti i seggi elettorali. Dopo la chiusura delle operazioni di voto, inizierà immediatamente lo scrutinio, con la consegna allo Scario dei risultati finali. I seggi elettorali sono i seguenti (tra parentesi i presidenti di seggio): MOENA: Sala consiliare del Municipio (Luca Giongo) PREDAZZO: Due seggi nel seminterrato del Distretto Sanitario, in Corso Degasperi (Candido Zanoner e Maria Piccolin). ZIANO DI FIEMME: Municipio (Bruno Varesco) PANCHIÀ: Municipio (Giorgio Zorzi) TESERO: Sala d’Onore della Cassa Rurale, Piazza C. Battisti (Elvio Partel) CAVALESE: Palacongressi, ex Biblioteca (Claudio Demarchi) - Masi di Cavalese, Casa Sociale (Diego Canal) VARENA: Sala comunale don Antonio Longo (Gianni Vanzetta) DAIANO: Casa Sociale in Via Lunga 44 (Giuseppe Sieff) CARANO: Municipio, presso l’ambulatorio medico (Adolf Epp) CASTELLO/MOLINA: Castello sala delle associazioni, primo piano (Marco Fanton); Molina Sala Tisti della Casa Sociale (Fabio Defrancesco) TRODENA: Municipio (Sergio Dagostin) SCADENZIARIO 13 DICEMBRE 2006: scadenza del mandato 22 NOVEMBRE 2006: Esame delle candidature da parte delle Commissioni Matricolari e formazione delle liste elettorali di Regola. 24 NOVEMBRE 2006: Controdeduzioni degli eventuali candidati contestati 28 NOVEMBRE 2006: Riunione dei Consigli di Regola per la nomina dei membri dei seggi elettorali. 1 DICEMBRE 2006: Spedizione degli attestatiavvisi di votazione. 10 DICEMBRE 2006: Affissione manifesti con l’elenco delle candidature. DALL’11 AL 15 DICEMBRE: consegna ai segretari di seggio del materiale elettorale. 17 DICEMBRE 2006: Votazioni dalle 8 alle 19. 19 DICEMBRE 2006: Pubblicazione dei risultati a cura dello Scario 27 DICEMBRE 2006: Convocazione del Comun Generale (in assenza di ricorsi) 2 GENNAIO 2007: Ultimo giorno di pubblicazione dei risultati elettorali 17 GENNAIO 2007: Termine ultimo per le decisioni del Collegio di Controllo, in presenza di eventuali ricorsi. 3 SALUTO DELLO SCARIO È con emozione che mi appresto a scrivere questo ultimo articolo di commiato alla conclusione di quest’anno e di questa legislazione. Èanche l’ultimo numero di questo notiziario a cura di questa amministrazione che fra pochi giorni concluderà il suo mandato. La mia mente ripercorre un quadriennio che non è stato dei più facili, dove ho avuto la fortuna di confrontarmi con persone corrette, oneste di cui fidarmi ma anche purtroppo con persone infime, opportuniste che hanno approfittato delle difficoltà per mettersi in mostra e sparare sentenze e condanne degne di nessuna considerazione. Si sta chiudendo un quadriennio difficile, senza dubbio il più difficile nella storia recente della Comunità. Una serie di cause concomitanti, hanno minato le fondamenta, anche se solide, del nostro ente. Però nel momento di difficoltà da parte di molti c’è stata compattezza, attaccamento a questo ente, senso di responsabilità e parlo del Consiglio dei regolani, del Comune generale “restante “ che hanno permesso di centrare tutti gli obiettivi prefissi. Abbiamo dovuto combattere contro una crisi istituzionali che ha portato le dimissioni di 3 Regolani e di parte del Comun Generale: e qui devo ringraziare il nuovo Regolano di Tesero Marco Fanton e di Panchià Bruno Varesco che col loro coraggio hanno permesso il proseguimento della legislatura ed in più hanno portato un entusiasmo ed un impegno che hanno contagiato gli altri Regolani delusi dagli eventi. Abbiamo dovuto combattere con una crisi economica che ha particolarmente colpito il mondo del legno, crisi che si è protratta molto nel tempo. Dulcis in fundo le calamità naturali che si sono accanite sul nostro patrimonio boschivo (schianti e bostrico). Con questa prospettive non è stato facile amministrare. Non ci ha sicuramente aiutato e sostenuto parte della stampa locale, apertamente di parte e non sempre obiettiva che ha contribuito a diffondere anche imprecisioni (non so quanto volute). Sicuramente si poteva fare di più o meglio, tuttavia la soddisfazione è grande per i risultati che illustrerò più avanti. Ringrazio quindi indistintamente tutti i Regolani per il loro apporto. Non si può negare che si siano stati anche momenti di confronto, qualche volta screzi e divergenze, però si è sempre trovata una soluzione dettata tante volte dal buon senso. Dopo un periodo di ambientamento pian piano ci si conosce, si comincia a lavorare insieme ci si confronta 4 UNA LEGISLATURA NON FACILE ed alla fine fra tutti si riesce sempre a trovare un’intesa nell’interesse della Comunità. Conoscendoli, con il tempo ho avuto modo di apprezzare il loro buon senso di persone mature, aperte e disponibili che mi hanno arricchito culturalmente e sicuramente in futuro mi mancheranno. Nei momenti di difficoltà non mi hanno fatto mancare il loro appoggio e per questo la mia riconoscenza va al di la dei rapporti di amministratore. Un grazie particolare a tutti i dipendenti, dai dirigenti a tutti gli operai. Sicuramente tra loro, salvo qualche rara e limitata eccezione, prevale il senso del dovere e di dedizione accompagnato anche da una professionalità che hanno sempre permesso di centrare gli obiettivi anche se insperati. Rivolgo un ringraziamento ed un saluto particolare a tutti coloro che hanno collaborato con la Comunità: in questi anni ho avuto la possibilità di conoscerne molti, dai boscaioli, ai trasportatori di legname, ai clienti ed ai fornitori, ai singoli vicini, agli amministratori Comunali, provinciali e regionali, agli operatori economici agli storici della Comunità, agli appassionati della cultura e delle tradizioni locali, al mondo scolastico, al mondo religioso. Un ringraziamento particolare al Collegio di Controllo per l’impegno in questo quadriennio ed al Collegio dei Revisori per il lavoro svolto e per i suggerimenti avuti. Non dimentico il Comun Generale che, dopo le dimissioni di una parte dei suoi componenti, ha dimostrato il vero spirito comunitario, collaborando col Consiglio dei Regolani, dimostrando senso di responsabilità e quel pizzico di buon senso, senso di responsabilità e rispetto. Spero che dalle elezioni del 17 dicembre escano amministratori, forti dell’esperienza del passato, amministrino un ente che, posso garantire, grazie al lavoro svolto è più sano che mai, è più vivo che mai e può essere di traino per la vita amministrativa ed economica della valle. Approfitto infine, come ogni anno, per rivolgere a tutti l’augurio di Buon Natale che porti sollievo, pace e serenità, per gli ammalati, per chi è solo e per chi soffre in silenzio fra le mura domestiche. Un augurio di felice anno nuovo, ricco di soddisfazioni che estendo anche ai nuovi amministratori che usciranno dalle urne del 17 dicembre. Lo Scario Elvio Partel Il quadriennio amministrativo, iniziato con le elezione del 15 dicembre 2002, è stato un banco di prova molto duro che ha messo in difficoltà gli organi amministrativi di questo Ente, che tuttavia hanno saputo far fronte con impegno e dedizione. L’onda lunga delle entrata in vigore del nuovo Statuto ha creato grosse difficoltà istituzionali. La crisi economica generale ha limitato i mezzi finanziari. Anche le avversità metereologiche hanno creato un danno alle finanze dell’ente e quindi un ulteriore ristrettezza finanziaria. Si può comunque affermare con orgoglio che malgrado tutte queste difficoltà i risultati ottenuti sono stati lusinghieri. Il 17 dicembre 2006 si chiude questa legislazione ed è giunta l’ora di fare le dovute valutazioni. Il quadriennio trascorso ha avuto una notevole importanza non solo istituzionalmente ma anche e soprattutto per quanto è stato fatto nei vari settori che caratterizzano la vita del nostro ente. SETTORE LEGNO: Non vi è dubbio che è il settore più importante in quanto garantisce la sopravvivenza economica della Comunità. Questi 4 anni sono stati contraddistinti dalla recessione del mercato con relativo abbattimento dei prezzi del legname: solo ultimamente si sta notando una certa ripresa. La piaga degli schianti e del bostrico ha messo a dura prova l’Azienda Forestale che tuttavia è riuscita con professionalità ed impegno ad uscirne nel migliore dei modi. OCCUPAZIONE Malgrado la ristrettezza finanziaria si è mantenuto costante il livello occupazionale sia fisso che stagionale; si è dato corso ai piani di assestamento forestale dando occupazione a decine di giovani, mantenendo anche il servizio di vigilanza e di tutela del patrimonio con l’impiego di 4 guardiafunghi. SEGHERIA Con la costituzione della Spa la segheria cammina con le proprie gambe. In considerazione però della totale ristrutturazione della stessa l’Ente, in qualità di unico proprietario, ha contribuito con la somma di € 1.600.000,00. Nell’ottica di un futuro ulteriore ampliamento della segheria si è provveduto ad acquistare i terreni a monte della stessa. LAVORI FORESTALI Si tratta di lavori eseguiti sul patrimonio agro silvo pastorale che in questi 4 anni hanno trovato un rinnovato impulso anche grazie ai contributi provinciali. Riporto di seguito un sintetico elenco dei lavori più significativi: - bonif ica e spianamento del pascolo di malga Sadole; - costruzione della strada forestale delle Scarane in C.C. Tesero; - potenziamento e messa in sicurezza della starda Masi Alti Coston in C.C. Castello; - rimboschimento di terreni boscati interessati da avversità metereologiche in loc. Storta in C.C. Cavalese; - recupero di terreno pascolivo in loc. Fraul in C.C. Castello - recupero di aree pascolive in loc. Coston Inferno in C.C. Castello - realizzazione del ponte sul rio delle Laste in C.C. Predazzo; Sono poi stati completati i lavori, programmati precedentemente, ed in particolare: - ricostruzione ponte sul rio della Conca in C.C. Ziano di Fiemme; - costruzione della strada forestale Mugon Aeroplano in C.C. Cavalese; - manutenzione straordinaria della strada forestale Orti Storta Aeroplano in C.C. Cavalese; - trasformazione della mulattiera in strada forestale in loc. Cercenai (Rio To Bel – Rio Sadole) in C.C. Ziano di Fiemme; - trasformazione in strada forestale della mulattiera 5 in loc. Cercenai (tratto Rio di Sadole – Pian dei Canoni) in C.C. Ziano di Fiemme; - ricostruzione boschiva in loc. Monte Corno – Costa Osela e Ortiche a seguito degli schianti del settembre 2000 e del novembre 2002; Ulteriori lavori sono stati eseguiti sul patrimonio edilizio ed in particolare: - ristrutturazione di malga Inferno in C.C. Cavalese; - ristrutturazione di malga Forame in C.C. Cavalese - ristrutturazione del baito della Caserina in C.C. Predazzo; - ristrutturazione del baito di Val Sossoi in C.C. Tesero; - ristrutturazione della malga delle Buse in C.C. Castello - ammodernamento della malga Cazzorga in C.C. Castello A questi vanno aggiunti la manutenzione ordinaria e straordinaria della viabilità boschiva e le normali cure selvicolturali del patrimonio forestale. Da ricordare inoltre l’acquisito del cippatore che sta dando frutti importanti, anche in considerazione del materiale legnoso scarto che in passato rimaneva sul letto di caduta. Si è provveduto inoltre a rinnovare il parco macchine dell’Azienda Forestale e la sostituzione di alcune macchine operatrici. Rilevante è inoltre l’aumento del patrimonio con l’acquisto di circa 60.000 mq. di terreno forestale che va ad incrementare il già cospicuo patrimonio dell’ente. SOCIALE Come di consuetudine anche in questi 4 anni trascorsi, l’amministrazione si è impegnata particolarmente nel campo sociale. Si è avuta particolare attenzione nel sostenere le attività del volontariato, dello sport, delle tradizioni musicali e corali, culturali e della protezione civile. Si è investito in questi settori quanto è stato possibile consapevoli dell’importanza che riveste il mondo del volontariato per la nostra Valle. Si è sopperito alla mancanza finanziaria con l’impiego di fondi accantonati volontariamente dai Regolani a 6 seguito della riduzione delle indennità di carica. Per la prima volta si è redatto un bilancio sociale che spero possa trovare continuità nel tempo. Da rilevare inoltre l’acquisto di attrezzatura sanitaria che è stata concessa in comodato all’Ospedale di Fiemme. CULTURA Molto importante il settore storico culturale ed artistico dove più che mai si è investito. Ricordo in primis la ristrutturazione del palazzo comunitario che dopo decenni ha avuto inizio e che sta procedendo in modo soddisfacente. In collaborazione col Comune di castello si è provveduto al restauro delle statue lignee che ornano la grotta del boscaiolo a Molina di Fiemme. È stato approntato il progetto di catalogazione ed inventariazione del patrimonio storico ed artistico dell’Ente. È stato affidato l’incarico per la predisposizione del progetto museografico conseguente al restauro del palazzo. È aumentato inoltre il patrimonio della pinacoteca a seguito della donazione della dott.ssa Giuliana Rasmo della collezione già appartenuta al padre Nicolo Rasmo composta da 123 opere di artisti di Fiemme. Interventi diversi La zona artigianale della Copara in loc. San Lugano, dopo l’iter progettuale per l’ottenimento di tutte le autorizzazioni di legge, è partita regolarmente con i lavori di spostamento e regimazione del rio e ancora quest’anno partiranno i lavori di approntamento dell’area. Ad opera compiuta diverrà sicuramente un biglietto da visita per la Comunità e per la Valle di Fiemme. Un punto di orgoglio è anche essere riusciti a far predisporre ed approvare le modifiche allo Statuto oltre che al Regolamento elettorale e matricolare. In via di ultimazione anche il nuovo testo del regolamento di pascolo ed erbatico. CONCLUSIONI A chiusura di questo seppur sintetico bilancio posso con orgoglio esprime la soddisfazione per quanto fatto. Se poi si analizza che tutto è stato fatto in concomitanza con le problematiche a cui ho accennato, la soddisfazione è ancora maggiore e ripaga delle amarezze e difficoltà avute. Molto è stato fatto e moto rimane ancora da fare, per questo c’è bisogno di coraggio, lungimiranza, capacità amministrativa, e dedizione dei nuovi amministratori che usciranno dalle elezioni. È con questo auspico ed augurio che passeremo le consegne e questa amministrazione si congeda dai Vicini augurando alla futura amministrazione di lavorare unita ed in armonia per conseguire il bene della Comunità. Cavalese, 3 novembre 2006 Lo Scario Elvio Partel DAL CONSIGLIO DEI REGOLANI 11 SETTEMBRE 2006 In apertura della seduta, il Consiglio dei Regolani ha osservato un minuto di raccoglimento in memoria di Giovannino Kapeller, già Viceregolano della Regola di Castello/Molina, scomparso alla fine di agosto per un male incurabile. ACQUISTO TERRENO A ZIANO La prima delibera di questa seduta riguarda l’acquisto dal Comune di Ziano di 118 metri quadrati della particella fondiaria 5336/2, al prezzo complessivo di 16.520 euro. Si tratta di una piccola particella che un tempo era destinata a roggia ed a canale di sgrondo e la cui acquisizione consente alla Comunità di accorpare tutte le superfici fondiarie acquistate in un lotto di circa 2.000 metri quadrati. Le spese di compravendita, a carico dell’acquirente, sono state quantificate in circa 2.800 euro. LAVORI IN SUBAPPALTO PER IL PALAZZO Su richiesta della ditta Mattioli Spa di Padova, aggiudicataria a suo tempo dei lavori di restauro e risanamento conservativo del Palazzo, la stessa ditta è stata autorizzata a subappaltare alcuni lavori. In particolare, alla ditta Ceam srl di Calderaia di Reno (Bologna) la fornitura dell’impianto ascensore per l’importo di 20.000 euro, prevedendo che la stessa si avvaleva della facoltà di affidare la sua installazione alla ditta Cilindro Elevators di Mori (TN), alla ditta Tibi Spa di Mirano (Venezia) la fornitura e posa in opera di una piattaforma elevatrice per l’importo di 10.300 euro, alla ditta Ciemmegi Srl di Trento la realizzazione di sottofondi alleggeriti e massetti con una spesa di 35.000 euro. Tutte le istanze dell’appaltatore erano conformi alle specifiche disposizioni di legge vigenti in materia. Soddisfazione hanno espresso i Regolani per il modo con cui i lavori procedono in maniera più celere di quanto a suo tempo si potesse prevedere, nonostante la delicatezza dell’intervento. BONIFICA E SPIETRAMENTO DEL PASCOLO DI MALGA SADOLE Con voto unanime, il Consiglio dei Regolani ha approvato la contabilità finale ed il certificato di regolare esecuzione dei lavori di bonifica e spietramento del pascolo di Malga Sadole, come predisposti dal direttore dei lavori dottor Andrea Bertagnolli. La spesa complessiva è stata di 116.299,26 euro, dei quali 92.301 per lavori, 4.615,05 per spese tecniche e generali e 19.383,20 per Iva. Come illustrato dal regolano di Varena Giuseppe Sieff, i lavori, autorizzati dal Consiglio il 3 aprile 2003, erano giustificati dalla necessità di incrementare e migliorare le superfici pascolive, esigenza sempre più sentita da parte degli allevatori che utilizzano i pascoli di montagna e particolarmente importante nel caso di Malga Sadole, in quanto il Comune di Ziano aveva appena completato la ristrutturazione dei fabbricati, la casèra e la stalla. Se dunque da un lato sono state notevolmente migliorate le condizioni di vita degli addetti all’alpeggio, con la garanzia di un minimo di comfort e di impianti igienici all’altezza, dall’altro si era reso quanto mai necessario garantire al bestiame una sufficiente disponibilità di pascolo di buona qualità, tenuto conto del sensibile miglioramento genetico del bestiame bovino, rispetto a qualche decennio fa, e della più alta produzione giornaliera di latte. L’intervento ha interessato una superficie di circa 7,75 ettari ed ha comportato l’esecuzione di lavori di spietramento e decespugliamento del pascolo nel tratto sottostante la malga, sulla destra orografica del Rio Sadole, ad una quota compresa tra 1.510 e 1.600 metri. Un’area da decenni utilizzata come pascolo e sottratta al bosco per la sua vicinanza alla malga, per la disponibilità di acqua del vicino ruscello e per la dolce morfologia. Il livellamento del pascolo, la sua copertura successiva con terreno vegetale mescolato a letame e l’allontanamento della vegetazione arbustiva ed arborea (a parte la presenza di qualche esemplare di larice e betulla) consentiranno al bestiame di muoversi più agevolmente e di utilizzare al meglio la superficie erbosa. Sono inoltre proseguiti i lavori riguardanti la prosecuzione della stradina intermedia al pascolo, destinata in futuro allo spargimento del letame, contribuendo così al mantenimento ed al miglioramento del pascolo. Un altro intervento ha riguardato la canalizzazione delle acque di superficie, con la messa in opera di tubi di attraversamento della stradina e, sulla strada comunale, anche con la creazione di un fosso di guardia a monte. Tutte le superfici smosse sono state rinverdite con la semina di miscuglio di specie foraggere. Tutti gli interventi sono stati eseguiti nell’ottica del mantenimento dell’assetto paesaggistico ed ambientale dell’area, utile anche ai fini turistici e che comunque va a beneficio di una sempre più richiesta fruizione ambientale. Un solo rammarico, da parte di Sieff, legato al comportamento del gestore della malga che, nonostante divieti e raccomandazioni, pascola bestiame caprino di sua proprietà su terreno non ancora consolidato ed inerbito. Auspicando, in generale, un maggior impegno gestionale da parte degli allevatori. 7 Il Consiglio ha anche deciso di trasmettere gli atti della contabilità del collaudo alla Provincia di Trento, assieme alla richiesta di liquidazione del contributo concesso per l’esecuzione delle opere. ALLARGAMENTO AL CERMIS DELLA PISTA “OLIMPIA 2” Sulla targa era scritto: “A Sergio Demarchi, per molti anni organizzatore ed anima di tutte le attività culturali, di volontariato e di solidarietà nella Regola di Castello/Molina di Fiemme, con riconoscenza e gratitudine. La Magnifica Comunità di Fiemme. Cavalese 18 settembre 2006”. Visibilmente emozionato, Demarchi ha ringraziato l’intero Consiglio. La società Funivie del Cermis è stata autorizzata all’allargamento della pista “Olimpia 2”, secondo il progetto predisposto dal perito edile Ilario Arseni e depositato presso l’Ufficio Forestale. L’intervento è stato subordinato ad una articolata serie di prescrizioni: ottenimento, da parte delle Funivie, di tutte le autorizzazioni di legge, allestimento e resa alla piazza del Celten di tutto il materiale legnoso giudicato utile, il rinverdimento delle superfici smosse, con la posa in opera di adeguate recinzioni, al fine di evitare il pascolo del bestiame, la comunicazione all’Ufficio Tecnico dell’Ente della data di inizio dei lavori, della ditta esecutrice e del direttore degli stessi. Alla società di impianti è stato inoltre chiesto il pagamento di una indennità una tantum di 2.500 euro. SISTEMAZIONE DEL BAITO DI MALGA INFERNO Nell’ultima parte della seduta, il Consiglio ha approvato anche la contabilità finale ed il certificato di regolare esecuzione dei lavori di sistemazione del baito di Malga Inferno, n comune catastale di Cavalese, come predisposti dal direttore dei lavori dottor Stefano Cattoi, per una spesa complessiva di 96.851,64 euro, dei quali 73.372,45 per lavori, 7.337,25 per spese tecniche e generali e 16.141,94 per Iva. I lavori sono stati eseguiti in regia diretta, con l’impiego di manodopera della Comunità e con il ricorso a ditte valligiane solo per le opere specialistiche (impianti elettrici ed idraulici ed i serramenti). Iniziati nell’estate del 2003, si sono conclusi nell’agosto del 2005. La delibera è stata inviata ala provincia di Trento con la richiesta di liquidazione del contributo, già concesso nella misura di 54.124 euro. 18 SETTEMBRE 2006 UN MERITATO RICONOSCIMENTO A SERGIO DEMARCHI DI MOLINA In apertura di questa seduta, lo Scario Elvio Partel ha voluto consegnare una targa, con pergamena, a Sergio Demarchi, personaggio di Molina, particolarmente noto per la sua pluridecennale attività nel mondo del volontariato ed in particolare per l’impegno profuso da sempre nella organizzazione della classica Festa del Boscaiolo. Assieme a Demarchi, ha ricordato con gratitudine tutti coloro che lavorano nel silenzio e senza clamore all’interno delle diverse Regole, senza chiedere nulla e senza mai apparire. “Fino a quando ci saranno persone così” ha commentato “l’immagine della valle ne uscirà sicuramente rafforzata e continueremo ad essere citati come esempio”. 8 APPROVATE LE ALLO STATUTO MODIFICHE Un provvedimento importante per il futuro della Magnifica Comunità di Fiemme. È stato presentato dallo Scario Elvio Partel che ha ricordato e ringraziato la apposita Commissione costituita dal Consiglio dei Regolani nella seduta del 7 novembre 2005. Era composta dal Vicescario Claudio Demarchi, in veste di presidente, dal dott. Alessandro Chiappa, dall’avv. Sergio Dragogna, dall’avv. Umberto Deflorian, dall’avv. Armando Paris e dal comm. Fabio Giacomelli. Numerose le riunioni che la hanno vista impegnata nell’ultimo anno, per la predisposizione del testo definitivo delle modifiche, consegnato allo Scario dopo l’ultima seduta del 15 settembre. Subito dopo, il Vicescario ha illustrato nel dettaglio i risultati di questo lungo e delicato lavoro, che aveva soprattutto lo scopo di eliminare le carenze e gli inconvenienti verificatisi in occasione della nota crisi istituzionale del 2005, evitando la prospettiva di dover affrontare, in casi similari, vere e proprie “crisi al buio”. Ampia la discussione, alla quale hanno dato il loro contributo tutti i regolani, prima di passare alla approvazione, che ha registrato il voto favorevole unanime del Consiglio. Le modifiche statutarie sono riportate nella loro completezza in altra parte di questo numero del periodico comunitario. CONVENZIONE CON LA PROVINCIA PER IL PONTE SUL RIO DELLE LASTE Ancora con deliberazione del 29 settembre 2005, era stato affidato all’ing. Lucio Vaia di Carano l’incarico della progettazione esecutiva del ponte sul Rio delle Laste, in comune catastale di Predazzo, oltre a quello di coordinatore per la sicurezza. L’opera era inserita in un più vasto progetto di miglioramento della viabilità forestale nella zona appunto di Predazzo, con la sostituzione del piccolo ponte in legno preesistente e che presentava una luce ridotta, non garantendo a sufficienza la portata del traffico che normalmente interessa questa arteria. Successivamente, è stato effettuato un sopralluogo con i responsabili del Servizio Bacini Montani della Provincia di Trento, i quali hanno fatto presente la necessità di spostare il manufatto più a valle, recuperando le vecchie spalle del ponte originario ed ottenendo in tal modo una luce molto più ampia, in grado tra l’altro di contenere eventuali eccessi di flusso in caso di piene. Il progetto, che interessa un torrente inserito nell’elenco delle acque pubbliche della Provincia, è stato trasmesso al relativo Servizio, con la richiesta di concessione, che è stata successivamente erogata. Riguarda, nella fattispecie, una superficie di 52 metri quadrati e la scadenza è stata fissata al 31 dicembre del 2035. Le principali prescrizioni della Provincia sono le seguenti: comunicare, con un preavviso di almeno 10 giorni, la data di inizio lavori alla Stazione Forestale ed alla Associazione Pescatori competente per territorio, per concordare il recupero della fauna ittica presente o altri accorgimenti esecutivi; evitare l’immissione di cemento in acqua, limitando al minimo l’intorbidimento della medesima; deviare il flusso idrico mediante tubazioni o altri accorgimenti tecnici; eseguire i lavori di ordinaria e straordinaria manutenzione del tratto d’alveo interessato alla concessione e riparare subito i danni eventualmente provocati; non costruire opere ed impianti a carattere permanente, salvo quanto concesso. L’opera, come ha ricordato il regolano di Panchià Bruno Varesco, che aveva fatto un sopralluogo in zona, permette di chiudere un anello di strade forestali, evitando un lungo giro di automezzi intorno alla diga di Fortebuso. La convenzione è stata approvata con voti unanimi e lo Scario è sttao autorizzato a sottoscrivere la concessione e a compiere ogni altro atto necessario per il perfezionamento della pratica. 27 SETTEMBRE 2006 DESIGNATI I RAPPRESENTANTI NELLA SOCIETÀ BIOENERGIA Con l’unanimità del Consiglio, è stato deciso di designare lo Scario Elvio Partel ed il Vicescario Claudio Demarchi quali rappresentanti della Comunità di Fiemme rispettivamente come componente del Consiglio di Amministrazione e come sindaco effettivo del Collegio Sindacale della Bioenergia Fiemme SpA. Nel suo intervento al dibattito, il regolano di Panchià Bruno Varesco ha fatto la proposta di recuperare l’impegno finanziario a favore di Bioenergia e dirottarlo a favore delle esigenze della società Magnifica Comunità di Fiemme – Azienda Segagione Legnami. Una scelta che il Vicescario ha ritenuto non semplice, evidenziando come si tratti tra l’altro di una società che va bene, che fa utili e per la quale non sono venute meno le motivazioni che hanno portato a suo tempo l’Ente valligiano a sottoscrivere una parte del capitale sociale. PIANO ECONOMICO DEL SESTO DISTRETTO Con la fine del 2007, cessa la validità del piano di assestamento del sesto Distretto Forestale, comprendente i boschi situati in Comune Catastale di Moena (Fratte di Forno, Cadinon, Valsorda) e in Comune Catastale di Predazzo (Mulat e Viezzena). Nel corso dell’estate del prossimo anno, si dovranno quindi compiere le operazioni necessarie a redigere il piano che andrà in vigore nel 2008. Al dott. Andrea Bertagnolli dell’Ufficio Forestale dell’Ente è stato quindi affidato l’incarico della revisione del piano stesso, con una spesa presunta complessiva di 59.418 euro. Per le operazioni di campagna, saranno a tempo debito assunti i giovani da impiegare durante la prossima estate. Lo Scario è stato incaricato di presentare la relativa domanda di contributo alla Provincia Autonoma di Trento. POPOLAMENTI FORESTALI: APPROVATO IL PROGETTO Come tutti ricordano, negli anni scorsi, dal 2000 al 2003, eccezionali eventi meteorici hanno causato l’abbattimento di grosse porzioni di bosco comunitario, al quale sono poi seguiti una serie di attacchi parassitari, ad opera del bostrico, con danni rilevanti. Le zone più interessato sono state quella di “Campolongo” in Comune Catastale di Castello, nel secondo Distretto, e quella del Cermis a Cavalese, nel terzo Distretto. Le operazioni di recupero sono state completate l’estate scorsa e quindi si è reso necessario iniziare le operazioni di rimboschimento. Il progetto di ripristino, predisposto dal dott. Andrea Bertagnolli, evidenzia un costo complessivo di 70.496 euro, dei quali 53.406 per lavori, 5.340 per spese tecniche e 11.794 per Iva. I lavori saranno eseguiti nella prossima primavera, a cura degli operai forestali della Magnifica. L Consiglio dei Regolani ha approvato il progetto ed il preventivo di spesa, autorizzando lo Scario a presentare alla Provincia la relativa domanda di contributo. INTERVENTI COLTURALI IN BOSCHI GIOVANILI Analogamente a quanto fatto negli anni scorsi, l’Ufficio Tecnico Forestale ha predisposto il progetto per una serie di interventi colturali (sfolli e primi diradamenti) in circa 45 ettari di bosco. Il progetto, predisposto dal 9 dottor Andrea Bertagnolli riguarda in particolare zone del terzo Distretto A in Comune Catastale di Cavalese, del terzo Distretto B in Comune Catastale di Tesero, del quarto Distretto in Comune Catastale di Ziano e del quinto Distretto Ovest in Comune Catastale di Predazzo. La spesa previste è complessivamente pari a 177.426 euro, 128.570 per lavori, 12.857 per spese tecniche, 6.428 per imprevisti e 29.571 per Iva. Anche in questo caso, sarà chiesto alla Provincia di Trento il contributo previsto ai sensi del Piano di Sviluppo Rurale. NUOVO SUL RIO PONTE DELLE LASTE Un provvedimento importante ha riguardato l’approvazione del progetto di realizzazione del nuovo ponte sul Rio delle Laste, in Comune Catastale di Predazzo, predisposto dall’ing. Lucio Vaia di Carano. Un’opera di dimensioni notevoli, che andrà a sostituire il piccolo manufatto esistente, non più in grado di assicurare il transito dei mezzi in sicurezza e dotato di una luce libera sul torrente ritenuta insufficiente. Il totale della spesa è di 192.099 euro, dei quali 133.402 per lavori, 13.340 per imprevisti, altrettanti per spese tecniche e generali e 33.016 per Iva. Il dott. Giorgio Behmann dell’Ufficio Forestale è stato nominato direttore dei lavori. CINQUE AUTOMEZZI PER L’AZIENDA AGRICOLA Considerato lo stato di obsolescenza dei mezzi a disposizione, in uso al personale forestale e non più in grado di garantire un servizio in sicurezza, è stato deliberato di provvedere all’acquisto, presso la ditta Eurocar Spa di Castello, di cinque nuovissime “Fiat Panda 4x4”, al prezzo complessivo di 50.500 euro, comprensivo di Iva, immatricolazione e consegna. La ditta ha dichiarato la propria disponibilità al ritoro delle macchine usate, al prezzo complessivo di 8.130 euro. DAL COMUN GENERALE Anche il Comun Generale ha affrontato, nella seduta del 25 settembre, il discorso riguardante le modifiche statutarie, nel corso di una seduta alla quale hanno preso parte 20 consiglieri di Regola sui 23 in attività. Assenti Renato Braito di Daiano, Giuseppe Monelli di Carano e Germano Croce di Predazzo. È intervenuto anche l’avv. Michele Vescoli di Trodena, presidente del Collegio di Controllo. Prima di entrare nel merito dell’ordine del giorno, lo Scario Elvio Partel ha chiesto un minuto di raccoglimento per ricordare tre “Vicini” illustri scomparsi negli ultimi tempi: Giuseppe Giacomelli di Predazzo, già regolano e Vicescario, Giovannino Kapeller di Molina, già Viceregolano della Regola 10 MANUTENZIONE STRADE FORESTALI NEL 2007 Il Consiglio dei Regolani ha approvato il progetto di manutenzione ordinaria di alcune strade forestali, così come predisposto dall’Ufficio Tecnici. IN particolare, gli interventi riguardano le strade di “Cadinon”, in C.C. di Moena, “Caore-Bombasel”, “Paletta”, “Valgrana Alta”, “Caore-Costa di Mezzo”, in C.C. di Cavalese, “Campolongo” in C.C. di Castello, “Cisa-Monte Corno” in C.C., di Rover Carbonare. Sono complessivamente interessati 10 km di percorsi, per la sostituzione di canalette deteriorate o per l’inghiaiatura del piano viabile. Il costo totale è di 91.712 euro, dei quali 72.787 per lavori e 18.924 per spese tecniche ed Iva. Il contributo massimo previsto dalla Provincia sul Piano di Sviluppo Rurale è nell’ordine del 70% della spesa ammessa. ALLARGAMENTO PISTA “FIAMME ORO” Nel quadro dei miglioramenti in corso nell’area sciistica dell’Alpe di Lusia a Moena, la Sif Lusia ha chiesto di poter eseguire una serie di opere di allargamento e messa in sicurezza della pista “Fiamme Oro”, rendendola più larga e più sicura. Sono interessati al progetto circa 10.000 metri quadrati di terreno comunitario, sul quale, solo in alcuni punti marginali, si è reso necessario un modesto sacrificio forestale, che ha interessato alcune piante in fase evolutiva o giovanile. Il Consiglio dei Regolani ha deciso di autorizzare la società di impianti modenese, subordinando l’autorizzazione al rispetto di una serie di prescrizioni. Tra esse, la costituzione di una fideiussione di 25.000 euro, a garanzia della corretta esecuzione dei lavori, ed il pagamento di un indennizzo una tantum di 20.000 euro come indennità di occupazione del terreno e per il taglio anticipato delle piante. di Castello/Molina, e Mario Bellante, dipendente per 34 anni dell’Ente, nel settore amministrativo. Dopo l’illustrazione preliminare dello Scario e del Vicescario, il nuovo Statuto è stato approvato all’unanimità, così come il Regolamento per le votazioni ed il Regolamento per la tenuta delle matricole. A seguito della scomparsa del rag. Giuseppe Giacomelli di Predazzo, si doveva nominare, in sua sostituzione, un nuovo componente del Collegio di Controllo. Atteso per altro che, a quel punto, mancavano soltanto tre mesi alla scadenza naturale del mandato, accogliendo la proposta dello Scario, il Comun Generale ha deciso di non effettuare alcuna nomina, demandando il tutto alla prossima amministrazione. Inaugurato domenica 1 ottobre a Stramentizzo il monumento alla memoria CINQUANT’ANNI FA L’ADDIO AL VECCHIO PAESE Una due giorni molto intensa sabato 30 settembre e domenica 1 ottobre a Molina di Fiemme e presso la frazione di Stramentizzo, con manifestazioni e cerimonie per ricordare degnamente il 50° anniversario dell’addio a Stramentizzo ed alle quali anche la Comunità di Fiemme ha assicurato il proprio, importante contributo. L’occasione è stata propizia per programmare, da parte dell’Amministrazione Comunale di Castello/Molina, un importante convegno sul tema “Energia e ambiente”, con la partecipazione, nella sala Tisti della Casa Sociale di Molina, degli assessori provinciali Ottorino Bressanini e Mauro Gilmozzi e dell’ex presidente del Consorzio Bim Adige di Trento Fabio Giacomelli. I primi due hanno parlato rispettivamente di “Politica energetica della Provincia Autonoma di Trento dagli anni ’50 ad oggi” e di “Quale futuro per i nostri fiumi e laghi”, mentre Giacomelli si è soffermato sul tema “Comuni rivieraschi: un diritto sofferto”. Gli argomenti erano evidentemente di stretta attualità, come hanno confermato le numerosissime persone che hanno partecipato all’incontro e che hanno rivolto ai relatori una serie di domande mirate a mettere a fuoco alcune tematiche di grande interesse. Domenica 1° ottobre, è seguita quindi la cerimonia ufficiale a Stramentizzo nuova, in località “Scales”, per ricordare il cinquantesimo anniversario di un episodio consegnato alla storia, quando il vecchio abitato venne sommerso dall’acqua della diga, sacrificato all’incedere del progresso ed alle crescenti esigenze energetiche. Una iniziativa che allora comportò quattro anni e mezzo di lavoro, con circa 700 operai impiegati nella costruzione del nuovo bacino artificiale, capace di contenere 10 milioni di metri cubi d’acqua e di produrre 500 milioni di kilowatt all’anno. Un costo enorme sotto il profilo finanziario, con una spesa di 15 miliardi e mezzo delle vecchie lire (ed eravamo negli anni Cinquanta, per cui è facile calcolare quale sarebbe l’ingentissimo corrispettivo di oggi), ma anche un costo enorme dal punto di vista di una comunità costretta a traslocare altrove. Dopo il benvenuto della banda sociale di Molina e la celebrazione della Messa da parte del parroco padre Angelico Boschetto, all’interno della chiesetta, la cerimonia è continuata con gli interventi del sindaco Adriano Bazzanella, del direttore del Museo Storico di Trento Giuseppe Ferrandi e del presidente della Giunta Provinciale Lorenzo Dellai. Poi hanno preso la parola i due autori del monumento, Stefano Sandri di Cavalese per la parte progettuale e Marco Nones, sempre di Cavalese, per la realizzazione artistica. Un’opera scelta da una apposita commissione tra le tredici partecipanti al concorso, indetto a suo tempo dal Comune e resa possibile grazie ai contributi della Regione Trentino Alto Adige, del Comune, della Magnifica Comunità di Fiemme, della Cassa Rurale di Fiemme e del Consorzio Bim dell’Adige di Trento, rappresentato per la circostanza dal nuovo presidente della Vallata dell’Avisio Armando Benedetti. Raffigura un insieme di contenuti che hanno caratterizzato emozioni e sentimenti popolari dopo i tragici avvenimenti del 1945, con tre figure in bronzo, alte ciascuna 80 centimetri, esili, slanciate nella forma, leggere, ideate per esprimere tre particolari sentimenti: la disperazione, la rassegnazione e la speranza. Senza appesantimenti e senza esasperazioni retoriche, ma con la volontà di rappresentare al meglio importanti ideali di giustizia, di fratellanza e di libertà. Il monumento è stato benedetto da padre Angelico, dopodiché è seguito il taglio del nastro da parte del sindaco e del presidente Dellai, mentre sul lago di Stramentizzo un gruppo di Vigili del Fuoco di Molina, con il comandante Tiziano Senettin, a bordo del nuovissimo gom- 11 mone (il primo in Fiemme e Fassa) destinato ad operazioni di salvataggio di persone eventualmente cadute in acqua, portavano un mazzo di fiori in mezzo all’acqua. Contemporaneamente, sulla facciata della casa della famiglia di Mario, Franco e Daria Tonini, a poche decine di metri di distanza, veniva scoperto un affresco murale sulla vecchia Stramentizzo, opera dell’artista Marcella Dagostin. L’ultimo atto importante della mattinata ha riguardato la presentazione della ristampa del libro “Storia di Stramentizzo”, opera della maestra Rita Pernbrunner Bazzanella, testimone diretta dei tragici avvenimenti del 1945 e del dramma del 1956. Il volume era stato stampato la prima volta nel 1987. La ristampa è stata curata dall’Associazione “L nos Paes” di Molina, guidata dal presidente Luciano Sottoriva, con il supporto finanziario del Bim Adige, del Comune, della Cassa Rurale di Fiemme e della Magnifica Comunità. La cerimonia si è svolta all’interno del tendone allestito appositamente per questa giornata e che ha ospitato, fino a domenica 8 ottobre, la mostra documentale/ fotografica sulla storia del vecchio paese. Alla maestra Bazzanella, l’Associazione culturale ha donato una splendida pittura dell’artista Berenice Daprà. Un momento di particolare commozione si è verificato quanto il poeta di Stramentizzo Franco Tonini ha dato Riflussi di memorie (da un tramonto sul lago di Stramentizzo) Sulla lingua di terra presso il ponte ferve la pesca...è sera, è quieto il lago sciabordio di piccine onde mi porta lontano...sul naviglio di memorie, al mondo adolescente dei pastori... Gli antichi autunni col vocio di genti, le nostre genti presso i campi arati per semina e raccolti...fluiva lento il tempo... Noi si pascolava capre per le macchie del monte, e brulle rive dell’Avisio, tra salici ed ontani... ...già in alto, ai Camerini la stagione ci presentava inverno e tanta neve. Mentre sull’acque scorrono le lenze scorgo i sentieri di lontani giorni e rovine di masi e di calcaie... di vecchie segherie, il molin del Giorgio... La sua panetteria che il fiume in piena spesso lavava... Nei gelidi inverni vi si giungeva in breve per il pane sul ghiaccio spesso che copriva l’acqua. Anche Mirella Ivicich e i figli del Lino Dalpalù, “Piciolo” allora avevano la via più breve assai per giungere alla scuola, alla dottrina e alla messa che apriva le giornate. Scorron lenze e memorie su quest’acque il vascello mi porta alla deriva: è un maggio freddo...triste...troppe case straziate dal furore della guerra. Troppi innocenti giacevan per via Bruciati o dilaniati dai mortai, 12 Serata speciale sabato 21 ottobre all’Auditoriun di Predazzo 32. RASSEGNA DEI CORI DELLA MAGNIFICA COMUNITÀ lettura di una sua poesia, con la quale ha voluto ricordare un episodio rimasto scolpito nella memoria di tutti gli abitanti. Pensiamo di fare cosa gradita nel proporla in queste stesse pagine del nostro periodico, ringraziando Tonini per la sua straordinaria sensibilità. dagli schrapnel, dai mitra; erano dei vecchi inermi, i più; m’opprime ricordare; chi s’ha da ringraziar, se ancor son vivo? Restaurano le rondini i lor nidi, così fecer qui i padri...e l’operosa pace offrì un nòvo aspetto a questa terra gli orrori cancellando della guerra... Lo stradone... la diga giù ai camini Vive il villaggio una nuov’agonia Stramentizzo, ci tolgon dal tuo cuore; ci vogliono strappar dal nostro cuore? Lasciamo ciò che ci legava ai sogni dei nostri vecchi...scosse dal tritolo le fondamenta...crollano quei muri seppellendo una parte della storia di noi, di questa piccola contrada. Ecco...sull’acque s’è disteso un velo di più cupo smeraldo... e argentee scie d’anatre rincasanti... i pescatori lascian le rive; ai flutti ogni ricordo rimane... ce lo renderai domani... Rispecchian giù a Mortizzo le acque fonde la nuova bella casa Baronale tra verdi rive e parchi d’aghi fronde. Dalla brezza lacustre carezzato il nuovo Stramentizzo, qui, sul clivo di Scales, par mi dica...ecco rivivo con chi gioie e dolor non ha scordato Passa il tempo... riaffiorano memorie di genti e casolari là tra l’onde quieta la sera un tenue vel diffonde di rosea tinta...sulle nostre storie. Franco Tonini Una serata bellissima quella di sabato 21 ottobre a Predazzo. L’auditorium della Casa della Gioventù ha ospitato infatti la trentaduesima edizione della tradizionale Rassegna dei Cori della Magnifica Comunità di Fiemme, organizzata quest’anno dal coro Negritella. Massiccia la partecipazione di cittadini e valligiani, che hanno gremito il teatro in ogni ordine di posti, a confermare la suggestione che i canti della montagna riescono sempre a trasmettere agli ascoltatori. Sul palco, presentati da Mario Felicetti, si sono esibiti uno dopo l’altro il Coro Val Lubie di Varena, diretto da Michele Dellantonio (Presidente Michele Cavada), il Maennerchoar di Trodena, diretto da Ottmar Leingruber (Presidente Theo Franzellin), il coro Enrosadira di Moena, diretto da Luigi Chiocchetti (Presidente Antonio Rovisi), il coro Genzianella di Tesero, diretto da Ezio Vinante (Presidente Elìa Cristel), il coro Rio Bianco di Panchià, diretto da Paolo Defrancesco (Presidente Renzo Varesco) ed il coro Negritella, diretto da Bepi Brigadoi (Presidente Gianfranco Redolf). Prima di dare il via alla parte più strettamente musicale, è stato osservato un minuto di raccoglimento in memoria di Mario Bellante, già fondatore, primo direttore e presidente del coro Coronelle di Cavalese, scomparso in settembre. Il suo coro purtroppo non era presente, visto che, da qualche anno, per ragioni sue, non partecipa alla rassegna comunitaria. A rendere omaggio a Bellante ci ha pensato comunque il coro Enrosadira, che gli ha dedicato la canzone “E canterà” di Bepi De Marzi. La serata è stata aperta dal coro Val Lubie, reduce da un’ennesima stagione estiva di successo, che ha proposto “Na sera in contrà” di Bepi de Marzi, “Il testamento del capitano” di Gervasi, “I dodici ladroni” di Mosna e la classica “Joska la rossa” di De Marzo-Geminiani. E’ quindi salito sul palco il Maennerchor di Trodena che ha eseguito “Der schlampige Mesner”, “Ich bin kein bajazzo”, “Bin a lustig’r Fuhrmonn” (tre motivi popolari tedeschi) e “Alls war miar gleich” di Sepp Thaler. Il coro Enrosadira ha poi interpretato “W l’amor” di Paolo Bon, “Fiori de cristal” per l’armonizzazione di Roberto Gianotti, “Balla Marietta” armonizzata da Bepi De Marzi e, come abbiamo ricordato sopra, “E canterà”, canto dedicato al compianto Mario Bellante. Molti applausi ha ricevuto anche il coro Genzianella di Tesero che ha presentato “Vien moretina”, canto armonizzato da Arturo Benedeti Michelangeli, “Soreghina” di Aladar Janes, la splendida “Saur San Pieri” di Marco Maiero e “Ama chi t’ama” di Renato Dionisi. Subito dopo, è stata la volta del coro Rio Bianco di Panchià, che si distingue da sempre per la presenza della componente femminile, unico in Fiemme e Fassa ad avere questa caratteristica. Ha eseguito “Campane di Montenevoso”, “Calabrisella”, “Stelutis alpinis” e “Il magnano”, tutte canzoni armonizzate da Gianni Caracristi. Infine, ha chiuso la rassegna il coro Negritella, il cui maestro Brigadoi si appresta, l’anno prossimo, a festeggiare addirittura i 30 anni di direzione musicale, iniziata nel lontano 1957. Ha proposto “La si taglia i suoi biondi capelli”, canto armonizzato da Dionisi, “La scelta felice” e “La mia bela la mi aspetta”, entrambe armonizzate da Arturo Benedetti Michelangeli, quindi una struggente canzone abruzzese, “Lu piante dele foje”. Prima del programma del gruppo canoro di Predazzo, c’è stato anche un momento protocollare, con i saluti del presidente Redolf, del vicesindaco di Predazzo Franco Dellagiacoma e dello Scario della Comunità Elvio Partel, accanto al quale sono intervenuti alla serata anche numerosi Regolani della valle. A tutti i presidenti, è stato consegnato un bellissimo ricordo della manifestazione, un quadro, con le fotografie dei sei cori partecipanti e con sullo sfondo un antico documento della Comunità. C’è stata anche una premiazione particolare, fatta dallo Scario, con la consegna dello stemma comunitario a Giancarlo Mich del coro Genzianella, per i suoi 30 anni di attività. L’anno prossimo, la 33. Rassegna sarà organizzata dal coro Rio Bianco. (Fotoservizio Boninsegna - Predazzo) 13 Classico appuntamento di settembre a Molina di Fiemme, in località Lido e Piazzol L’ultimo contributo culturale di Mario Bellante di Cavalese FESTA DEL BOSCAIOLO E SFIDE DI ABILITÀ L’UTILIZZO DEL LEGNO DEI BOSCHI DI FIEMME Come ogni anno, la prima domenica di settembre si caratterizza in valle di Fiemme per la tradizionale “Festa dei Boscaioli”, organizzata dalla Magnifica Comunità, in collaborazione con il Comune di Castello/Molina, il patrocinio della Provincia Autonoma di Trento e la partecipazione dell’Azienda Forestale del Baron Longo, dell’Ispettorato Distrettuale di Fiemme e dell’Associazione Boscaioli del Trentino. Una giornata di grande successo come sempre, che ha fatto affluire nella zona della manifestazione centinaia di valligiani, sia per assistere alle prove di abilità dei protagonisti, sia per trascorrere una bella domenica all’aperto. Al mattino, alle 10, c’è stato il concerto di benvenuto della Banda Sociale di Molina, diretta dal maestro Valerio Dondio, dopodiché è seguita la celebrazione della Messa, davanti alla grotta del boscaiolo, storico riferimento per quanti (e sono ancora molti) sono impegnati in questa attività. Nel pomeriggio, alle 14.30, dopo il pranzo all’aperto, è arrivato il momento più spettacolare, con le prove di abbattimento piante e di allestimento di mezzo tronco. Dimostrazioni ancora una volta particolarmente efficaci di quale sia il livello di professionalità raggiunto dai boscaioli fiemmesi e la vitalità di un settore che è tecnicamente molto diverso da un tempo, quando si lavorava soprattutto con gli attrezzi a mano, ma che appare sempre in grado di suscitare grandi emozioni. Le competizioni sono state seguite da una giuria composta da Silvano Gardener, custode forestale della Comunità, Raimondo Degiampietro, ex custode forestale dell’Ente, e Federico Marsonner, ex boscaiolo di Aldino, con Mariano Tomasini e Graziano Bortolotti come cronometristi ed il dottor Stefano Cattoi, responsabile dell’Ufficio Forestale della Magnifica, nel ruolo di direttore e segretario di gara. La prova di abbattimento a squadre è stata vinta da Vitale, Moreno e Patrizio Giacomelli di Molina, davanti alla famiglia di Silvio, Carlo ed Erwin Chiocchetti di Moena, mentre quella, individuale, di scortecciatura ed allestimento di mezzo tronco ha visto il successo di Pietro Baldessari, in servizio presso il Demanio di Paneveggio, il quale ha superato Moreno Giacomelli di Molina e Franco Giacomelli, ancora del Demanio di Paneveggio. Da segnalare le prove di Giuseppe Monelli di Molina, il concorrente più anziano, classe 1929, ed il concorrente più giovane, Erwin Trettel di Tesero, nato il 26 febbraio 1988. Al termine, a Piazzol, è seguita la cerimonia della premiazione, dopodiché la festa è proseguita con tanta musica e allegria. Proprio il giorno prima della sia improvvisa scomparsa, quando niente faceva prevedere una fine così repentina e sicuramente inattesa da tutti, Mario Bellante, indimenticato presidente del Coro Coronelle di Cavalese, del quale era stato socio fondatore e primo direttore, ha portato allo Scario Elvio Partel uno scritto, con il quale chiedeva di rendere noto l’utilizzo particolare del legno proveniente dai boschi della Val Cadino e di Fiemme. Lo pubblichiamo volentieri, nel ricordo della sua figura e di che cosa ha rappresentato per la vita della Comunità e per la storia della valle. 14 Durante l’intera manifestazione, ha funzionato una fornita cucina con piatti tipici locali, gestita dalla Polisportiva di Molina. LE CLASSIFICHE GARA DI ABBATTIMENTO 1. Giacomelli Vitale, Giacomelli Moreno, Giacomelli Patrizio di Molina; 2. Chiocchetti G. Silvio, Chiocchetti Carlo, Chiocchetti Erwin di Moena; 3. Piazzi Giancarlo, Trettel Marco, Trettel Erwin di Masi/Tesero; 4. Demattio Mauro, Demattio Moreno e Volcan Fabio di Cavalese. CON IL SEGONE: Monelli Giuseppe, Delvai Giovanni e Tomio Carmine. GARA DI ALLESTIMENTO MEZZO TRONCO 1. Baldessari Pietro Demanio Paneveggio; 2. Giacomelli Moreno Molina; 3. Giacomelli Franco Demanio Paneveggio; 4. Piazzi Giancarlo Masi di Cavalese; 5. Chiocchetti Erwin Moena; 6. Giacomelli Vitale Molina; 7. Serafin Ludwig Trodena; 8. Chiocchetti G. Silvio Moena; 9. Chiocchetti Carlo Moena; 10. Zanon Claudio Tesero; 11. Brigadoi Celeste Predazzo; 12. Giacomelli Patrizio Molina. “Negli anni 1940-1941-1942, in pieno periodo bellico, il Ministero dell’Aereonautica, Divisione Costruzioni Aeronautiche, diede disposizione al Dipartimento delle foreste demaniali e comunitarie, di procedere con dei tagli a scelta di abeti che presentassero determinati requisiti, pochi nodi, fibra compatta, nonché di abete maschio “pezo noselar”, avendo questo caratteristiche di leggerezza e di una notevole flessibilità, caratteristiche primarie nelle costruzioni aeronautiche. Di conseguenza, compagnie di boscaioli, assistite da agenti del Corpo Forestale e da un tecnico aeronautico, procedettero alla scelta ed all’allestimento di dette piante. Con l’inizio del lavoro, venne dato l’ordine di divieto dell’uso del “zapìn” per rotolare e trascinare i tronchi allestiti, per non rovinare gli stessi. I tecnici preposti si resero immediatamente conto dell’impossibilità di attuare detto ordine e lo revocarono. I tronchi scelti venivano in parte segati in tavole di determinate misure e parte inviati tondi per tranciati. Il tutto veniva trasportato ai cantieri di Monfalcone CANT “Cantieri Aereonavali Triestini”, specializzati nella costruzione di aerei completamente in legno. I principali modelli di aereo erano: AIRONE: trimotore CANT – Z 506 B e C idrovolante da ricognizione marittima ed anti sommergibile; solo i cosiddetti scarponi ed i loro montanti erano in lega di alluminio; ALCIONE: trimotore CANT- Z 1017 - bis da bombardamento; LEONE: bimotore CANT – Z 1018 da bombardamento del 1943, prodotto in pochi esemplari. La Z stava per “Zappata”, ingegnere progettista. Le parti in legno di abete erano le centine della fusoliera, i longheroni, le centine alari e dei piani di coda e deriva. Il rivestimento esterno era in gran parte in compensato di pioppo. Il ripiego sul legno di abete era dovuto a necessità autarchiche, essendo “la balsa” il legno ideale per costruzioni aeronautiche, date le sue qualità di leggerezza e flessibilità, ma purtroppo questo legno si trovava nelle zone tropicali, in possesso dell’Inghilterra e della Francia, allora nostre nemiche. Mario Bellante 15 Importante convegno a Carano per ricordare il grande studioso di Fiemme COMMEMORATO DON DELVAI NEL CENTENARIO DELLA MORTE Sabato 4 novembre 2005, nella sala polifunzionale delle Scuole Elementari di Carano, l’Amministrazione Comunale di questo paese ha organizzato un importante convegno su uno degli storici più illustri della valle di Fiemme, don Giorgio Delvai, nato a Carano il 4 maggio 1843, morto a Sopramonte il 9 aprile 1906. Sugli aspetti storico-antropologici dei suoi scritti, riportiamo le relazioni che, nella circostanza, hanno presentato il prof. Italo Giordani ed il prof. Arturo Boninsegna. ANALISI DELLE PUBBLICAZIONI DI DON GIORGIO DELVAI AD OLTRE UN SECOLO DI DISTANZA. di Italo Giordani Sono grato al signor Sindaco di Carano d’aver coinvolto il Comitato sostenitore di studi storici e scientifici della valle di Fiemme, che rappresento, nella commemorazione di una persona così importante per la cultura e per la storia di Fiemme quale don Giorgio Delvai. Ad un secolo di distanza il lavoro da lui svolto nell’approfondimento della storia della sua valle e nella diffusione tramite le sue pubblicazioni delle conoscenze da lui acquisite in questo campo ha ancora dei benefici effetti. Do la mia personale testimonianza che circa vent’anni fa, quando ho iniziato ad interessarmi dal punto di vista storico della Comunità di questa valle, per prima cosa ho letto con attenzione, vorrei dire studiato, il suo libro più noto, le Notizie storiche della Valle di Fiemme, allora appena uscito in edizione anastatica a cura della Magnifica Comunità e con la prefazione del qui presente prof. Arturo Boninsegna. Questo cittadino di Carano merita quindi di essere degnamente ricordato, sottolineando l’importanza della sua opera per tutti coloro che vogliano apprendere con curiosità ed affetto le vicende di questa splendida valle e della sua straordinaria Comunità. Don Giorgio Delvai nacque a Carano il 4 maggio 1843 e fu ordinato sacerdote il 5 luglio 1868. Operò come cappellano a Moena per cinque anni (1868-73), poi venne assegnato per altri cinque alla curazia di Castagné in Valsugana (1873-82). Quindi fu dapprima parroco a Banale nelle Giudicarie per undici anni (1882-93), per due a Predazzo nella sua valle (1894-95), e infine a Sopramonte vicino a Trento per undici anni (1895-1906) dove lo colse improvvisamente ed immaturamente la morte il 9 aprile 1906 ad anni 63; la sua tomba è nel cimitero di Carano, dove venne sepolto il 12 aprile 1906. Oltre all’esercizio del suo ministero pastorale, don Giorgio Delvai coltivò, nel tempo di cui poteva disporre liberamente, la sua grande passione: la storia della sua valle, della Comunità, del suo paese natale e quella 16 Foto: don Giorgio Delvai dei paesi che via via lo hanno avuto come pastore. Infatti negli anni successivi alla sua morte e fino a noi è noto soprattutto per le tante notizie ricercate negli archivi, raccolte dai libri di storia a disposizione alla sua epoca e pubblicate nei suoi lavori in circa venti anni. Per quanto riguarda Fiemme, nei suoi scritti egli mette più volte in rilievo lo scopo dei suoi studi: riaccendere negli abitanti, e in particolare nei giovani, la passione per la storia della propria valle e per la conoscenza dei propri secolari diritti, tant’è vero che auspicò, invano, la pubblicazione integrale delle Consuetudini, cosa avvenuta solo nel 2002 per iniziativa della Magnifica Comunità. Frutto del suo studio delle memorie patrie sono anche parecchi manoscritti, tra cui due fascicoli di notizie riguardanti Carano di cui parlerà poi la dott.ssa Ornella Corazza ; manoscritti che, con disposizione testamentaria del 12 febbraio 1904, lasciò all’Archivio della Magnifica Comunità di Fiemme, dove ora sono depositati e inventariati (AMCF, scatola 465, nn. 1-19). Di don Delvai, nell’arco di circa vent’anni, sono stati editi 5 libri e un opuscolo, pubblicazioni che ora andiamo ad esaminare. 1. Notizie ecclesiastiche della valle di Fiemme, Borgo 1884. È un libro di 190 pagine, riguardo al quale don Delvai scrisse che gli fu pubblicato zeppo di errori senza dargli modo di rivederlo. In realtà non è proprio così; anzi, è un lavoro ancor oggi utile per le tante notizie raccolte in ambito soprattutto religioso, anche se vanno utilizzate con prudenza e controllate, visto che nel frattempo sono stati fatti molti altri studi e ricerche, specie in campo storico-artistico. Il volume è diviso in due parti: nella prima parla della pieve di Fiemme, delle feste e processioni, degli ospizi, delle famiglie religiose presenti in valle, delle fondazioni pie e delle usanze religiose. Nella seconda espone in dettaglio, paese per paese, chiesa per chiesa, tutto quanto in merito era possibile sapere al suo tempo. Il libro termina con dei cenni su alcune importanti figure religiose e con delle note statistiche sulla valle di Fiemme, che verranno riprese nelle pubblica-zioni successive. 2. L’anno seguente don Delvai uscì con il Saggio sullo stato e costituzione politico-amministrativa della valle di Fiemme dagli antichi tempi fino al XIX secolo, Trento 1885. È un libretto didattico di 48 pagine, nelle quali spiega come la Comunità fino al 1802, cioè fino all’assorbimento del principato vescovile di Trento nell’impero austriaco, fosse divisa in quattro quartieri e come si regolamentasse tramite i suoi statuti. Poi parla dello scario, dei regolani di comun, dei regolani di villa, dei saltari e dei giurati, tratteggiando di ciascuno le modalità di nomina e le competenze. Infine spiega quali erano i compiti del vicario (o giudice) e del capitano (o del luogotenente) di nomina vescovile. Conclude spiegando le modalità dell’amministrazione economica e del sistema giudiziario allora in vigore. 3. Seguì qualche anno dopo, verso il 1890 (infatti non si conosce la data precisa della stampa) un altro libretto di 24 pagine, intitolato I patti gebardini dei Fiemmesi, Trento [1890], che era poco tempo prima uscito come lungo articolo su una giornale di ispirazione cattolica stampato negli anni 1888-1891: “Il popolo trentino”. Vi assicuro che prima di questa commemorazione non avevo letto una sola citazione né mai sentito nominare questo opuscolo e nessuna persona da me interpellata sapeva della sua esistenza. È quindi una riscoperta, tant’è vero che ho segnato l’esistenza in strutture pubbliche di soli 3 esemplari: uno alla Biblioteca dei Cappuccini a Trento, un secondo alla Biblioteca Civica di Bolzano (Fondo Pedrotti), ed un terzo alla Biblioteca del Tiroler Landesmuseum Ferdinandeum di Innsbruck. Riguardo al contenuto è, come dice il titolo, un approfondimento dei famosi patti di Fiemme col vescovo Gebardo nel 1111, che tanta importanza hanno avuto per la storia della valle e della Comunità. 4. Subito dopo venne dato alle stampe un lavoro di grande spessore: Notizie storico statistiche sulla valle di Fiemme, Trento 1891. Questo è un volume di 201 pagine che fu subito riconosciuto come un’opera veramente importante per la valle di Fiemme, tanto che la Comunità non solo ne acquistò e fece distribuire tra i vari Comuni 200 copie, ma rilasciò giustamente a don Giorgio Delvai il 16 luglio dello stesso anno un diploma di beneme-renza. Il libro è diviso in due parti. Nella prima, dopo alcuni cenni geografici, don Delvai espone in modo molto ampio e in ordine cronologico la storia di Fiemme dall’epoca preromana e romana, attraverso l’alto e il basso Medioevo fino alla storia moderna, soprattutto la prima campagna d’Italia di Napoleone nel 1797, e quella per lui contemporanea. Inoltre aggiunge delle notizie su Moena e su Castello di Fiemme con la sua giurisdizione tirolese. Concludono questa prima parte due appendici: nella prima parla delle arimannie (in dialetto fiemmese romanie), cioè della tassazione a cui era soggetta la valle verso il principe di Trento in seguito ai patti gebardini; nella seconda riprende quanto esposto nell’opuscolo sullo stato e costituzione politico-amministrativa della Comunità e della valle. La seconda e conclusiva parte del volume comprende delle note statistiche: il clima di Fiemme, i prodotti e i mezzi di sostentamento, il pubblico fondaco dei grani, usanze alimentari, di vestiario ecc., per concludere con l’elenco degli scari, dei giudici e dei capitani vescovili in Fiemme. 5. Prima del suo ultimo libro, cioè della seconda edizione del volume appena presentato, don Delvai pubblicò su una nota rivista storica dell’epoca, stampata in collaborazione con la Biblioteca Comunale di Trento ed intitolata “Archivio Trentino” un articolo di 10 pagine con allegata una cartina riguardante i confini tra le valli di Fiemme e Fassa all’epoca dei patti: Il Ponte della Costa. Il contenuto dell’articolo oggi ha solo valore storiografico, in quanto la tesi sostenuta da don Giorgio Delvai è ormai superata. Egli riteneva che il confine tra le diocesi di Trento e di Bressanone, e di conseguenza tra la pieve di Fiemme e quella di Fassa e tra le due giurisdizioni, nonché il confine orientale della Comunità di Fiemme in antico fossero collocati nei pressi di Predazzo. Oggi è convinzione pressoché unanime degli storici che il confine sia sempre stato fra Moena e Soraga e che quindi Moena, come lo è ora, abbia fatto da sempre parte della Comunità e del decanato di Fiemme, come in antico lo era della diocesi e della giurisdizione dipendente dal principe vescovo di Trento. 17 6. Ed eccoci all’ultimo libro pubblicato da don Delvai, il suo lavoro più noto e più diffuso, grazie anche, come ricordavo in precedenza, alla sua riedizione anastatica: Notizie storiche della Valle di Fiemme, Trento 1903 (ristampa anastatica nel 1984), il suo lavoro più importante. È un volume di 226 pagine, espressamente indicato come II edizione. Infatti riprende pressoché integralmente per quanto riguarda le notizie geografiche e le notizie storiche, in una nuova I Parte e nella II Parte, il precedente Notizie storico-statistiche della valle di Fiemme pubblicato dodici anni prima. È invece diversa una III Parte intitolata Ambito geografico ed amministrativo di Fiemme, in cui tratta della Comunità, della particolare situazione di Castello e infine di Moena. Segue una IV Parte in cui descrive storicamente la parrocchia di Fiemme. Il volume si conclude con 4 appendici: l’elenco dei parroci di Fiemme, l’elenco degli scari, quindi l’elenco dei capitani e dei vicari per finire con la pubblicazione, a volte parziale, di dodici documenti riguardanti la storia della valle di Fiemme, di cui 9 fin allora inediti. Se queste sono le pubblicazioni di don Delvai, non si possono dimenticare i suoi manoscritti, che, oltre a quelli numerosissimi riguardanti le minute e le bozze delle sue pubblicazioni, sono in particolare: • Notizie di Banale; • [Notizie su] Carano in due faldoni; • Notizie di Sopramonte; • Manoscritti vari (tra cui la copia di due manoscritti di Nicolò Vanzetta); Riguardo all’opuscolo sul Ponte della Costa e riguardo all’ultimo libro di don Delvai sono state scritte delle recensioni sulle riviste storiche del tempo. Infine, per ricordare la sua figura di storico, è stato pubblicato sulla rivista storica nominata in precedenza, “Archivio Trentino”, un necrologio scritto da un altro scrittore di storia della nostra regione, don Simone Weber. Ad un appassionato studioso di storia della valle di Fiemme e della sua Magnifica Comunità come il sottoscritto non sfugge certamente l’importanza e l’influenza avuta da don Giorgio Delvai con i suoi scritti di carattere storico pubblicati tra la fine Ottocento e l’inizio Novecento. Ma dover raccolse don Delvai tutte quelle informazioni? Di quali fonti si servì? Dove si recò per indagare, ricercare, trascrivere, tradurre dal latino e dal tedesco, compilare...? Riguardo a questa sua infaticabile raccolta di documenti su Fiemme, nell’introduzione alle Notizie Storiche egli scrive: “Io, per averne, non risparmiai ricerche, non rifuggii fatiche e sacrifici, e potei rinvenirne alcuni di non lieve interesse per la illustrazione della storia, specialmente antica, della nostra valle nell’Archivio di Castello, nel Ferdinandeo e nell’Archivio di Stato di Innsbruck...”; quindi fu ad Innsbruck, ma cita pure la Biblioteca Comunale di Trento, allora detta 18 anche Mazzettiana dal cognome del suo fondatore, e pressoché tutti gli archivi comunali e parrocchiali della valle di Fiemme, dove spesso lasciò copia delle sue trascrizioni. E conclude: “... mi sobbarcai alla non lieve fatica di compilare e pubblicare queste notizie in cui ho procurato di compendiare tutto quello che finora di più importante conosciamo di Fiemme. Nella qual opera ebbi grande giovamento dagli scritti del Vanzetta...” Quando don Delvai scrive di aver raccolto tutto quello che fin’allora si conosceva di importante su Fiemme, sta senza dubbio affermando il vero! Citando il prof. Nicolò Vanzetta, un altro illustre storico di Fiemme, a lui precedente e praticamente ancor oggi sconosciuto, don Delvai dichiara espressamente quella che è stata una delle sue principali fonti, e riguardo a questa persona vorrei dire due parole. Nicolò Vanzetta è nato a Ziano il 23 febbraio 1787, figlio di Carlo fu Giovanni Antonio e di Flora Zanon fu Nicolò, ed è morto ad Innsbruck il 12 gennaio 1840. Si di-plomò alla Facoltà di Giurisprudenza ad Innsbruck negli anni 1818/19 e conseguì la cattedra di professore di Letteratura italiana alla stessa Università nel 1828, che ricoprì fino alla morte. Fu autore di una sola pubblicazione nota: Ammaestramento della gioventù ad un morale e savio contegno me-diante racconti e parabole. Raccolta, tradotta e compilata da Nicolò Vanzetta, imperial regio professore di lingua italiana e dello stile all’Università ed all'Accademia Teresiana in Innsbruck, Innsbruck 1833. Il professor Nicolò Vanzetta non pubblicò le sue ricerche storiche, o forse non ne ebbe materialmente il tempo causa la prematura morte, ma di lui, dopo una difficile indagine non ancora conclusa, sono stati finora individuati più di 18 manoscritti sparsi in vari luoghi: 1 alla Biblioteca Comunale di Rovereto; 3 alla Biblioteca Civica di Bolzano “Fondo Pedrotti”; almeno 9 alla Biblioteca del Tiroler Landesmuseum Ferdinandeum di Innsbruck; 1 nell’Archivio parrocchiale di Ziano; 4 presso l’Archivio della Magnifica Comunità a Cavalese, oltre alle copie eseguite personalmente sia da don Giorgio Delvai sia da don Lorenzo Felicetti; e probabilmente ce ne sono altri non ancora Foto: autografo del Vanzetta individuati. Ma lo stesso prof. Vanzetta, nel compilare le sue memorie storiche su Fiemme, risale ad altre fonti, a lui precedenti o contemporanee, che diverranno quindi fonti indirette per il Delvai stesso, che comunque si assunse il compito di andar puntualmente a verificarle. Prima di tutto le numerose annotazioni di varie persone nel corso di qualche secolo sulle copie delle consuetudini di Fiemme, stese nel 1613; probabilmente altre memorie manoscritte a noi non pervenute; ma anche delle opere a stampa, tra cui: • Le Notizie storico-critiche intorno al Beato Martire Adalpreto vescovo..., del fiemmese padre Benedetto Bonelli, specialmente il vol. 3: Monumenta Ecclesie Tridentine; • le Eccezioni della Comunità di Fiemme contro il nuovo statuto... del famoso giurista Carlo Antonio Pilati, pubblicate a cura della Comunità dopo il 1784 con allegati i documenti in latino (Nuova edizione, Rovereto 1896 con allegati i documenti in italiano), che è la prima pubblicazione storica riguardante in modo specifico la storia di Fiemme e della Comunità; • i fondamentali lavori di inizio Ottocento di Josef Hormayr: Kritisch-diplomatische Beyträge zur Geschichte Tirols in Mittelalter, poi Geschichte der gefürsteten Graftschaft Tirol, infine Sämmtliche Werke (= opera omnia); • gli articoli del consigliere governativo Josef Senger, Eine Gebirgsreise in die Thäler Fleims und Fassa, e del cavalesano Giuseppe Antonio Riccabona, Historisch-statistiche Anmerkungen über das Thal Fleims, ambedue nella rivista “Der Sammler für Geschichte und Statistik von Tirol” edita ad Innsbruck, n° 3 del 1806. Il Delvai, rispetto al prof. Nicolò Vanzetta, poté utilizzare però anche altre importanti opere storiche a stampa, uscite successivamente: • l’edizione nel 1852 del Codice Vangiano di Rudolf Kink; • l’edizione nel 1860 degli Annali del Principato Ecclesastico di Trento dal 1022 al 1540... di Francesco Felice Alberti a cura di Tommaso Gar; • ed ancora l’importante Storia del Tirolo dell’Egger, uscita nel 1880. Inoltre, nel corso della sua attività di storico, poté giovarsi delle edizioni dei lavori: • di Tullio Sartori Montecroce pubblicato nel 1892, recentemente tradotto a cura della Magnif ica Comunità di Fiemme come La Comunità di Fiemme e il suo diritto statutario, Cavalese 2002, lavoro che il Delvai cita ripetutamente; • e di don Giovanni Battista Bonelli su Castello di Fiemme uscito nel 1899. Non va invece preso in considerazione nell’elenco delle pubblicazioni di don Delvai un libretto pubblicato da don Lorenzo Felicetti nel 1928, 22 anni dopo la morte di don Giorgio: Memorie storiche di Carano e di San Lugano nel Trentino, di don Giorgio Delvai e di don Lorenzo Felicetti. Infatti egli risulta solo in copertina come coautore, mentre all’interno non sono citati Foto: Sartori originale né i manoscritti né il loro autore se non alle pp. 35-36, quando si danno informazioni sui Sacerdoti e Religiosi nativi di Carano. Bisogna riconoscere che con don Giorgio Delvai iniziano di fatto le pubblicazioni in italiano sulla storia di Fiemme e che ai suoi lavori, anche a distanza di un secolo, non può non fare riferimento chiunque si occupi della storia di Fiemme e della sua Comunità. Il Delvai nella sua appassionata attività di studioso di storia patria fu figlio del suo tempo, ma gli va dato atto che dedicò a questa passione grandi energie, puntando ad una ricostruzione storica il più possibile aderente ai documenti, anche se talvolta si lasciò trascinare dal peso di una tradizione locale che, come costume nella sua epoca (ma talvolta succede anche oggi), aveva una forte tendenza a trasformare le narrazioni più o meno favolose in storia autentica. È doveroso affermare che dopo cent’anni lo storico Delvai è “superato”, sia perché usa una metodologia oggi considerata insufficiente, sia soprattutto perché la ricerca storica, anche quella locale, nel frattempo ha fatto passi da gigante: sono ormai innumerevoli i documenti di cui il Delvai non era né poteva essere a conoscenza e che hanno consentito una ricostruzione della storia di Fiemme e della Comunità, per quanto ancora parziale, diversa da quanto da lui tratteggiata. Però bisogna riconoscergli prima di tutto di aver utilizzato e portato a conoscenza, grazie anche ai manoscritti del prof. Nicolò Vanzetta, tutte le fonti a lui disponibili sia edite sia inedite (gli archivi parrocchiali e comunali della valle di Fiemme e soprattutto la ricca documentazione della Biblioteca comunale di Trento e della Biblioteca del Ferdinandeum di Innsbruck). In secondo luogo, anche questo su esempio del prof. Vanzetta, va a suo merito aver citato puntualmente e costantemente, secondo una tipica metodologia di scuola tedesca, le fonti bibliografiche ed archivistiche, 19 che quindi sono controllabili. E questo a differenza di altri a lui posteriori, ritenuti “grandi” storici, ma che nel metodo gli sono stati di gran lunga inferiori. Vedi, ad esempio, il Degiampietro che nel suo libro Storia di Fiemme e della Magnifica Comunità non dà alcuna indicazione bibliografica; oppure Antonio Zieger, che nel suo La Magnifica Comunità di Fiemme dà indicazioni del tutto generiche; ed infine lo stesso Nicolò Rasmo, che nella sua Storia dell’arte del Trentino non cita una fonte che è una! Al termine di questa breve analisi delle pubblicazioni di don Giorgio Delvai, ritengo di poter affermare che il titolo da lui usato con ammirazione nei confronti del professor Nicolò Vanzetta di Ziano, di cui si era riconosciuto umilmente discepolo, cioè “padre della storia di Fiemme”, vada più giustamente rivolto a lui, con riconoscenza per la sua opera di appassionato studioso della storia di questa valle e della sua Comunità. GLI STUDI STORICI ALL’EPOCA DI DON GIORGIO DELVAJ E LE PROSPETTIVE ATTUALI di Arturo Boninsegna Con la sua ricerca storica don Giorgio Delvaj si pone tra due secoli, l’Ottocento e il Novecento, raccogliendo tutta l’eredità di metodologie e di risultati del primo, con cura e pazienti ricerche, e dando l’esempio a nuove indagini per il secondo, incominciando dall’urgente riordino cronologico e lo studio sistematico delle carte antiche. Su una cosa fu inevitabilmente parziale: non aver capito che era straordinariamente importante raccogliere, riordinare, catalogare e in non pochi casi interpretare le carte pubbliche del suo secolo, cioè dell’Ottocento. La sua figura di uomo, sacerdote e studioso è trattata in questo convegno dal prof. Italo Giordani e questo mi esime da ulteriori e valutazioni. Mi preme però sottolineare che don Delvaj nel fare la “sua” storia si è dovuto costruire anche una “sua” bibliografia di riferimento, locale e soprattutto trentina e tedesca. Per questo egli appare oggi anche la guida storiografica primaria per chi lo seguì; fu lui cioè a darci, pur in modo succinto, le indicazioni sulle precedenti opere storiche o definibili tali prima delle sue indagini. Nella introduzione alle “Notizie storiche della Valle di Fiemme” egli avvia l’argomento con piglio sicuro: “Raccolse notizie della Valle di Fiemme già nel secolo 14° Fra Biagio...”. I primi compilatori storici su Fiemme Il primo fornitore di notizie su Fiemme sarebbe stato dunque il vescovo Biagio che lasciò qualche nota sulla consacrazione delle chiese fiamazze, tra il 1134 (Cavalese e Tesero) e il 1232 circa (Predazzo). Molto più tardi, raccoglitore di cronologie storiche sarebbe stato anche Gian Giacomo Giovanelli, nella prima metà del Seicento, scario della Comunità di Fiemme e vicario vescovile. Le sue informazioni sono andate perdute, ma furono utilizzate dal Vanzetta oltre un secolo e mezzo dopo e quindi “la perdita è in qualche modo riparata”. A lui seguì di alcuni decenni Alessandro Bozzetta di Castello, di cui pure nulla rimane, se non che qualcosa si tramandò da un’edizione manoscritta all’altra che alcuni scari del Settecento si fecero fare per uso proprio. Il giudizio del Delvaj non è molto positivo: “in esso si esordiva dagli antichissimi tempi” 20 (come poi però fece anche il Delvaj) “con leggende strane e tradizioni”. Ancor meno positivo è il giudizio su padre Apollinare da Tesero che nel 1747 compilò delle brevi biografie dei Vescovi di Trento, di tenore molto scolastico, “e vi introdusse delle memorie di Fiemme”. Il compendio cui si fa riferimento compare fra le pagine finali delle “Consuetudini di Fiemme ecc.” che il teserano Gianbattista Jellico, detto “da Corozzo” si fece trascrivere nel 1747 verso la fine del suo mandato di scario (1746-1747). Lo scritto è un chiaro esempio come si faceva storia a quei tempi: date e fatti in poche righe a incominciare da Brenno, re dei Galli, e poi dall’anno389 di seguito a grandi balzi cronologici. Le prime notizie su Fiemme compaiono l’anno 1110 con “Gebhardo di felice memoria, ... il primo che fece li primi Patti, e Convenzioni con la Communità di Fiemme e ... liberò la valle da Dacj, multe e colte quali sono in questo libro registrati...”. Poco dopo per l’anno 1130 si fa riferimento alla consacrazione delle chiese di Santa Maria in Cavalese e di Sant’Eliseo di Tesero. Al vescovo Vanga si attribuisce la consacrazione delle chiese di Capriana, di Castello e di Moena. Carlo Antonio Pilati Forse fu un semplice caso; forse la presenza comunitaria era ritenuta affare vescovile e quindi d’importanza minore di fronte ad eventi di impatto internazionale fra gli Stati europei. Successe comunque che il primo storico della Comunità di Fiemme fu indirettamente e per motivi legali, Carlo Antonio Pilati, avvocato noneso di altissimo prestigio e fama, oltre i confini regionali. Di fronte alla pretesa del vescovo Pietro Vigilio Thunn di imporre alla Comunità un nuovo statuto, in contrasto con le libere consuetudini antiche, la valle si ribellò e incaricò l’illustre giureconsulto a difendere la sua causa presso il governo tirolese. Il testo della difesa, stesa nel 1784, in tedesco e quindi tradotta in italiano con documentazione in latino, fu di tale importanza giurisdizionale che venne dato alle stampe poco dopo il 1786 (in circa 200 pp.) e ripubblicato nel 1896 con più fitta impaginazione (120 pp. circa), caratteri di stampa più moderni e la traduzione in italiano dei documenti latini. Il lungo documento difensivo, non firmato dall’autore, ebbe per titolo “Eccezioni della Comunità di Fiemme contro il nuovo Statuto composto per essa da una Deputazione dell’eccelsa Superiorità di Trento tradotte in italiano dall’originale tedesco presentato all’eccelso Governo del Tirolo nel mese di gennaio del 1784”. La novità dell’opera stava, ma allora non lo si capì, nel fatto che a difesa della Comunità il Pilati aveva redatto con acume, anche se per sommi capi, una storia della millenaria istituzione fondata sulla documentazione archivistica. A prima vista, di storia non ce n’è molta, ma tra le puntuali contestazioni legali affiorano continuamente in superficie riferimenti storici inoppugnabili, fondati su atti e documenti. Solo qua e là le frecciate polemiche prendono la mano all’avvocato. Basterà un solo esempio: “... questo nuovo Statuto fu senza alcuna nostra partecipazione formato in un paese ubertoso di vino [il Trentino] per gente nata in mezzo ai Boschi: in una Città voluttuosa [Trento] per uomini abitanti in villaggi: da forestieri privi di ogni cognizione rispetto alle nostre necessità, e maniere di vivere, e che presero le passioni, e i pregiudizi delle Città per norma de’ regolamenti da farsi per una Valle [Fiemme]”. Nicolò Vanzetta Poco dopo, nel 1787 nasceva Nicolò Vanzetta di Ziano che il Delvaj definisce “il padre della storia di Fiemme”. Di lui al momento sappiamo piuttosto poco, oltre al fatto che fu docente di letteratura italiana all’Università di Innsbruck. Fu certamente assiduo ricercatore di notizie e memorie storiche riguardanti la sua Fiemme, attingendo dai pochi libri stampati del tempo e soprattutto dalle “Eccezioni” del Pilati. Stranamente non sembra conoscere direttamente la consistenza d’archivio della Comunità in Cavalese, il che fa pensare che non si spostasse da Innsbruck o comunque non ritornasse a lungo nel paese dei genitori. Destino assai strano del suo impareggiabile lavoro fu una diffusione quasi “porta a porta” dei suoi quaderni, dentro e fuori valle. Circolò in copie manoscritte con bella calligrafia (quasi curialesca, forse non sua) e non riuscì a trovare fra i suoi concittadini nessuno stampatore, al punto che il chierico Lorenzo Felicetti cinquant’anni dopo si sobbarcò l’onere di ricopiarlo su quaderni da studente di teologia. Sorprende altresì che anche la data della sua morte fosse incerta, “intorno al 1839” si scrisse; in realtà il 12 gennaio 1840 a Innsbruck, a soli 53 anni. Il “corpus” del suo lavoro appare oggi ancora confuso, forse perché incompiuto; ma l’abile e paziente indagine del prof. Giordani ne sta sbrogliando la matassa. Per il momento questi ha riconosciuto almeno tredici manoscritti parziali del lavoro complessivo. Da essi si desume che il Vanzetta doveva avere in mente un’opera organica sulla storia di Fiemme, composta di tre o quattro parti: un primo contributo dalle origini al 1110, fon- dato sulle storie “scolastiche” del Settecento; un secondo studio dal sec. XII al 1363, già basato sui documenti della valle presenti in archivi austriaci e forse inteso come prima parte di un volume che includeva anche i tre secoli dal 1363 al 1665; infine un compendio di notizie dal 1665 al 1814. Il Delvaj non fu tenero con il Vanzetta che, uomo del suo tempo, fu comunque un coraggioso e valido pioniere: sessant’anni dopo, e senza storici di rilievo nel frattempo, così lo intese giudicare: “Ma quantunque l’opera sua sia pregevolissima lascia ancor molto a desiderare, perché non ci dà un’idea storica abbastanza adeguata e soddisfacente della Valle fino al 14° secolo... La storia della Valle si incomincia in lui a meglio conoscere nel secolo 14°, e quanto più egli progredisce tanto più riesce compiuta”. Poco ci importano quanti dopo il Vanzetta riassunsero date e notizie sulla nostra storia, contenute nelle prime “guide” geografiche del territorio trentino, utili quasi solo a farci conoscere all’esterno. Però un cenno di valore merita il trentino B. Malfatti che ebbe tra le mani un manoscritto salvato fortunosamente di tra le carte del predazzano Simone Dellagiacoma, stimato professore, storico e irredentista, presso l’Università di Trieste. Il Malfatti capì subito l’importanza del lavoro del Vanzetta e lo seppe giustamente rivalutare. Egli scrisse: “La serie dei fatti, in forma prevalentemente annalistica, n’è data, senza interruzione, dai tempi più remoti sino al 1815; ed è tale, che nessun’altra valle trentina potrebbe addurre un lavoro storico concepito meglio e condotto con più diligenza. ... più di una volta in passato mi sono chiesto, perché la storia di Fiemme non avesse trovato più numerosi e diligenti cultori”. Don Giorgio Delvaj Ma certamente la figura dominante per la storia della nostra terra, a cavallo dei due secoli, fu don Giorgio Delvaj: la presentazione della persona, del sacerdote e dello storico è stato oggetto di studio e illustrazione da parte di Italo Giordani. Pertanto in questo mio sunto storiografico proprio questo personaggio non trova un suo specifico paragrafo. Tuttavia non so vincere la tentazione di ricordarlo con due frasi; una mia e una dello stesso Delvaj. Nella presentazione dell’edizione anastatica delle sue “Notizie storiche” (1984) ho affermato che “vi sono pagine che si elevano su tutte, là dove l’Autore vede e tocca con mano l’importanza civile di certi fatti. Si ponga attenzione ai continui riferimenti agli “uomini di Fiemme”, alla loro tenacia, alla fedeltà alle tradizioni, alla difesa delle libertà avite”. Di fronte a questa riflessione si contrappone la conclusione amara del nostro Autore, intrisa di sfiducia, dopo il racconto della conquista austriaca: “Intanto andavano chiudendo per sempre gli occhi quelli dei Fiemmazzi che erano nati e cresciuti in seno alle avite libertà, e le avevano amate e difese, per dar luogo a posteri che non le conoscono che sentendone parlare”. Tullio Sartori Montecroce e altri Fondamentale per la storia del diritto comu- 21 nitario apparve nel 1891 lo studio di Tullio Sartori Montecroce: “Die Thal- und Gerichtsgemeinde Fleims und ihr Statutarrecht”, subito utilizzato dal Delvaj che ne comprese senza dubbio l’importanza primaria per i nostri studi storici. Ma lo conobbero pochi altri, in quanto scritto in tedesco, lingua del tutto ostica per i valligiani, ma anche per persone di una qualche cultura, come gli insegnanti delle nostre scuole. Pure l’argomento non invogliava ad una lettura “patriottica” o comunque gradevole. Per questo egli fu molto citato nei libri successivi, qualche volta depredato e quasi sempre non letto. Sull’importanza di quest’autore il prof. Grass, suo biografo, scrisse: “Per la storia del diritto del Tirolo, al cui studio il Sartori Montecroce si era dedicato, ed ancor più per la storia del diritto dell’allora principato di Trento e del suo diritto statutario ... [e, aggiungiamo noi, per la storia di Fiemme], la morte prematura ... di questo ricercatore dalle molte conoscenze e gran lavoratore è stata una grave perdita”. La traduzione di Eleonora Vanzo per l’edizione italiana del 2002, voluta con encomiabile convinzione dalla Magnifica Comunità, è finalmente disponibile dopo un secolo e dà ragione di ogni giudizio della somma stima di allora. Nelle successive lacune successive degli studi storici, a parte il Delvaj, si innestano invece alcuni studi sull’arte in Fiemme, suggeriti in parte dal mercato antiquario e in parte dai primi progetti di restauro del palazzo principesco, comperato dalla Comunità nel 1850. Ricordo solo per inciso la buona relazione sul palazzo da parte di H. Schmölzer che lasciò una relazione sul palazzo (1903) in previsione di importanti restauri, conosciuta da pochi e pertanto fonte di copiature da parte di altri. Ma l’arte nelle sue diverse ramificazioni vedrà il meglio della produzione soltanto di recente. Dopo il Delvaj si colloca l’opera di don Lorenzo Felicetti, principalmente rivolta al particolare dei paesi. Sull’esempio del Delvaj, ma con ingegno storico assai minore, lesse i documenti fondanti la nostra storia. Alcuni suoi lavori vanno citati dando comunque da parte nostra il merito ai raccoglitori delle notizie principali, dal Delvaj al maestro teserano Valentino Canal, che forse fu troppo modesto per far apparire le sue ricerche con il solo proprio nome. Del sacerdote predazzano non va dimenticato però il lavoro di ordinatore delle carte antiche della Magnifica Comunità, iniziato nel 1925 sotto la guida del direttore dell’Archivio di Stato, Fulvio Mascelli, di cui però non ci resta il repertorio completo. Del Felicetti ottennero notevole diffusione in valle le varie operette di cronaca, per le quali non sfugga la definizione di “memorie”, storiche ovvero ecclesiastiche. La critica più forte nei confronti dello storico predazzano, fu quella che forse copiò un po’ troppo e raramente citò gli autori di riporto o lo fece in modo molto impreciso; ma il nostro non intendeva “fare” 22 storia, bensì diffonderne fra la gente della valle i fatti e le notizie fondamentali, come “umile spadaccino della penna”. Infatti non piccolo merito del suo stile, facile e accattivante per la cultura scolastica del tempo, fu l’aver promosso vero interesse intorno alla nostra storia e alle sue minute vicende. I suoi libretti poi, quasi sempre autofinanziati e con scarsa resa economica, andarono veramente a ruba e di alcuni assai rare sono le copie ancora rintracciabili. Buon successo, e meritato, ebbe anche il libretto di Nino Franzellin “Fiemme attraverso i secoli” (1936), opera di 140 pagine, davvero apprezzabile sia per la precisa stringatezza del racconto storico che per le citazioni dei documenti con inserti nel testo in caratteri minori, di facile lettura anche per i meno provveduti. Gli storici del secondo dopoguerra fino ai nostri tempi Assorbita lentamente la tragica vicenda della seconda guerra mondiale, ecco riemergere “in loco” la volontà di diffondere la nostra storia ad opera del maestro Candido Degiampietro. Sul suo copiosissimo lavoro è opportuno anticipare un’osservazione che non è necessariamente una critica, ma una giustificazione del perché i libri di questo instancabile ricercatore di ogni cosa interessasse la nostra terra non abbiano avuto il successo che meritava: forse avrebbe dovuto distribuire tipograficamente meglio i suoi argomenti. Infatti la lettura appare talora pesante o almeno difficoltosa al lettore comune. Questo difetto, se tale è, non c’è nel suo primo lavoro “Storia di Fiemme e della Magnifica Comunità dalle origini all’istituzione dei Comuni” (1972 e riedizione del 1997). Infatti egli rivolgeva specialmente “ai giovani insegnanti, di cui molti non sono originari della Valle, lo spunto per qualche lezione di storia locale, così poco conosciuta dai più, giovani ed anziani”. Nella stessa Premessa egli afferma che “è scritta per il popolo, soprattutto”. Sue successive opere, che citiamo volentieri per il nostro argomento, furono: - “Cronache fiemmesi attraverso i secoli” (1975). - “Le milizie locali fiemmesi dalle guerre napoleoniche alla fine della guerra mondiale (1796 – 1918)” (1981). - “Briciole di storia, di cronaca e momenti di vita fiemmese” (1986). Quasi contemporanea all’apparire del primo lavoro del Degiampietro uscì l’opera commissionata allo Zieger dall’amministrazione comunitaria nel 1972 ed edita nel 1973 (ristampa 1996): “La Magnifica Comunità di Fiemme”. L’esigenza di disporre di un lavoro di prestigio per i Vicini e per la promozione turistica fu la molla per chiedere la consulenza storica ad Antonio Zieger già ottantenne, considerato “il più grande storico trentino” e autore di una pregevolissima “Storia della regione tridentina”. L’opera appare oggi forse poco curata nei particolari, ma molto illuminante su precisi collegamenti con le vicende più ampie del principato trentino. Al suo apparire la Comunità la offrì ai Vicini per cinquecento lire, all’atto del ritiro delle regalie annuali; molti non ne approfittarono. Un solo cenno per un volume assai più ponderoso e molto atteso dai cultori di preistoria e protostoria: “La Val di Fiemme nel Trentino dalla Preistoria all’Alto Medioevo” (1991) di Piero Leonardi, la quale compendia tutte le ricerche sue e della scuola ferrarese, dalle prime presenze mesolitiche in valle agli insediamenti romani e all’età barbarica. Verso quale storia Il ventennio a noi più vicino è stato davvero fecondo, non di sintesi sistematiche, ma di ricerche particolari. Sembra che finalmente anche da noi si muova qualcosa, ma l’impressione che ricevo da altre realtà trentine è che davvero siamo indietro. Magari fra qualche anno apparirà tra di noi un nuovo genio della storia di Fiemme, colto, preparato, umile, metodologicamente all’avanguardia, che ci farà fare un balzo in avanti, non per competere con altre valli che oggi ci sopravanzano, ma per predisporre un testo esauriente di storia fiamazza all’altezza dei tempi e adeguato al nuovo acculturamento che i nostri giovani, ma anche molte persone appassionate alla materia, hanno diritto di avere per le mani perché nulla di importante vada perduto. In questo paragrafo conclusivo mi permetterò una scorsa molto celere sui libri pubblicati di recente, sui molti articoli per riviste locali e regionali e sulle tesi di laurea di un qualche rilievo generale. Quanto ai libri, a ragione si può affermare che nell’ultimo decennio hanno visto la luce alcune opere di fondamentale importanza per riscrivere o addirittura fondare la nostra storia su testi sicuri e trascrizioni fedeli. Grande merito va riconosciuto alla sensibilità della Comunità di Fiemme che li ha finanziati. Prima di tutto è doveroso citare finalmente due inventari d’archivio: quello della Magnifica Comunità di Fiemme e quello della Regola feudale di Predazzo. La catalogazione archivistica assume oggi più che mai un’importanza determinante per non continuare a ripetere sempre le stesse cose, magari mutuate da trascrizioni imperfette. Vi sono però ancora archivi pubblici da consultare e in alcuni di essi giacciono in deposito dei fondi privati molto interessanti (a Trento, Bolzano, Innsbruck, Monaco di Baviera; ma ci resta da vedere tutto in Vienna!) Il merito di aver sollevato la inderogabile necessità di ritornare con nuovo spirito filologico e critico ai documenti originali, senza proclami ma agendo concretamente in prima persona, deve essere ascritto senz’altro al prof. Italo Giordani di cui ricordo almeno le seguenti pubblicazioni recenti: “Il quadernollo della Comunità di Fiemme” [1533] e “Le consuetudini della Comunità di Fiemme”, quasi duecentocinquanta pagine su quattrocento della traduzione già citata de “La Comunità di Fiemme e il suo diritto statutario” (2002), nonché i “Processi per stregoneria in valle di Fiemme: 1501, 1504-06” (2005). Da ultimo il volume su Castello che fra poco verrà presentato al pubblico, curato da Italo Giordani in collaborazione con Tarcisio Corradini: “La giurisdizione di Castello di Fiemme e lo statuto del 1605”, che racconta in duecento pagine la storia di quella giurisdizione tirolese dalla metà del sec. XIII al 1777. Per altre opere ed articoli pubblicati in riviste, mi permetto di scorrere in fretta una bibliografia provvisoria, compilata dal Giordani stesso, indicando alcuni nomi per ambito di argomento e interesse. a) Hanno scritto di arte fiamazza tra gli altri: Nicolò Rasmo, Lucia Longo in special modo sugli affreschi del palazzo comunitario, Chiara Felicetti e Elvio Mich. b) Per la storia è doveroso citare, oltre agli studiosi già menzionati per opere maggiori, Valentino Chiocchetti, Tarcisio Corradini, Frumenzio Ghetta. c) Per l’archeologia fiamazza non può mancare almeno la menzione di diversi contributi di Enrico Cavada, ancora sulla breccia presso il cantiere dei restauri del Magnifico Palazzo in Cavalese. Molti ripongono fiducia in nuovi progressi storiografici ed opere di valore nelle tesi di laurea: per ora esse ci sembrano ancora dei bocconcini, alcuni davvero prelibati, altri nemmeno buoni, nemmeno originali. Al di là della qualità esse trattano argomenti anche troppo sminuzzati, senza addivenire ad una sintesi utile. In conclusione, mi sembra che in Fiemme siamo molto in ritardo nei confronti delle altre valli: mancano gli appassionati, mancano radicati interessi culturali. Ora la strada che abbiamo davanti corre su due corsie parallele, ambedue indispensabili. La prima è quella tracciata da Giordani e altri nella costante ricerca delle fonti; ne mancano parecchie perché l’indagine archivistica ha ancora molte collezioni da spolverare, sapendo leggerle e interpretarle con preparazione e sicurezza, alla luce delle più moderne acquisizioni metodologiche della storiografia. La seconda corsia è quella della divulgazione che deve di continuo rinnovarsi per far conoscere diffusamente i nuovi risultati ottenuti, tenuto conto della scolarizzazione superiore in atto da circa vent’anni. Qualcuno si chiederà come io non abbia voluto citarmi. Non è per modestia, ma quasi sempre preferisco rifugiarmi nella posizione comoda di divulgatore di quanto altri hanno ricercato e scavato con puntigliosa fatica, cercando con qualche successo di invogliare alle nostre storie, rivestendole di parole adeguate al nostro tempo e alla nostra cultura popolare, con qualche debolezza verso una bonaria dissacrazione. 23 NUOVO STATUTO DELLA COMUNITÀ DEI VICINI DI FIEMME TESTO LICENZIATO DALLA COMMISSIONE IL 15.09.2006 (In neretto le variazioni) ARTICOLO 1 L’OGGETTO STATUTARIO ARTICOLO 5 IL PATRIMONIO COLLETTIVO (1) Il presente Statuto riordina la normativa - che ha le sue profonde radici nei “Privilegi”, nelle consuetudini e negli statuti del passato - di quell’antica unità spirituale e socio-economica che fu, ed è tuttora, la Comunità dei Vicini di Fiemme, il cui primo storico rilievo è tramandato dai “Patti Gebardini” del 14 luglio 1110, e della sua Istituzione rappresentativa, denominata “Magnifica Comunità di Fiemme”. (1) Il patrimonio collettivo è costituito: (a) dai beni immateriali, consistenti nei valori di solidale appartenenza ad una compatta unità vicinale insediata su un proprio territorio sempre ben salvaguardato, nonché dai beni costituenti il patrimonio storico ed artistico; (b) dai beni materiali, consistenti nelle terre a prevalente destinazione silvo-pastorale di originaria acquisizione vicinale, od acquistati anche successivamente ed aventi identica destinazione, che costituiscono il demanio comunitario universale, che è inalienabile, indivisibile, imprescrittibile; (c) dai beni materiali, mobili ed immobili, che non hanno natura di demanio universale e che sono liberamente disponibili, in quanto strumentali e destinati all’amministrazione. (2) Gli inventari dei beni dovranno essere costantemente aggiornati. ARTICOLO 2 LA COMUNITÀ DEI VICINI (1) La Comunità dei Vicini di Fiemme è l’universalità dei Vicini, alla quale appartiene, a titolo originario, il patrimonio collettivo, consistente prevalentemente nelle terre silvo-pastorali sulle quali i Vicini esercitano, per consolidata consuetudine, i propri diritti di vicinia, e che si articola nelle Regole. (2) Essa è una formazione sociale ai sensi dell’art. 2 della Costituzione. ARTICOLO 3 LE REGOLE (1) Le Regole sono undici, e sono costituite dall’insieme dei Vicini che dimorano nei territori di Moena, Predazzo, Ziano, Panchià, Tesero, Cavalese, Varena, Daiano, Carano, Castello e Trodena. ARTICOLO 4 I VICINI (1) I Vicini sono le persone fisiche, aventi stabile dimora nel territorio delle Regole, che siano in possesso di almeno uno dei seguenti requisiti: - nascita in famiglia di Vicini; - riconoscimento di filiazione, adozione ed affiliazione da parte di Vicino; - residenza ininterrotta per almeno venti anni nel territorio delle Regole. (2) Nelle singole Regole i Vicini sono immatricolati, per consolidata consuetudine, nei Fuochi, che sono nuclei familiari di norma rappresentati, ai fini dell’esercizio dei diritti di vicinia, dal Capofuoco (3) Il Capofuoco può tuttavia delegare il predetto esercizio ad altro Vicino del suo Fuoco (4) Lo stato di Vicino (acquisto, sospensione, interruzione e perdita della qualifica), lo stato di Fuoco (familiare, singolo e di convivenza), lo stato di Capofuoco, e la rappresentanza del Fuoco, formano oggetto delle norme del Regolamento dell’impianto e della tenuta delle matricole. ARTICOLO 6 I DIRITTI DI VICINIA (1) I diritti di vicinia sono quelli storici di pascolo con bestiame proprio, di erbatico, di legnatico, di cavar sabbia e sassi, di pesca, di caccia, di legnatico utile, di semina e di estrazione torba, nonché quelli derivanti da altre forme di utilizzazione del territorio che saranno specificate e disciplinate dai regolamenti di cui al successivo articolo. (2) Tutti i Vicini sono titolari dei diritti di vicinia. ARTICOLO 7 L’ESERCIZIO DEI DIRITTI DI VICINIA (1) L’esercizio dei diritti di vicinia di cui al precedente articolo è disciplinato, nel rispetto delle leggi vigenti e del presente Statuto, dalle norme dei particolari loro regolamenti, che dovranno adeguarsi alle attuali esigenze dell’universalità dei Vicini. ARTICOLO 8 L’IMPIEGO DELLE RENDITE (1) L’impiego delle rendite ricavate dalla gestione del patrimonio collettivo, amministrato dall’Istituzione rappresentativa della Comunità dei Vicini, dovrà essere disciplinato da appositi regolamenti in maniera da assicurare la partecipazione al godimento delle rendite di tutti i Vicini, in primo luogo mediante interventi di solidarietà a sostegno delle fasce sociali più bisognose, ed inoltre mediante interventi - anche a dimensione regoliera - diretti al progresso sociale, culturale ed economico dell’intera Comunità dei Vicini. 1 ARTICOLO 9 L’ISTITUZIONE RAPPRESENTATIVA (1) La Comunità dei Vicini di Fiemme è giuridicamente impersonata e rappresentata dalla sua storica “Magnifica Comunità di Fiemme”, libera ed autonoma istituzione locale che opera, in conformità con la sua antica normativa, in una sfera di interessi collettivi per il benessere generale dei Vicini. ARTICOLO 10 LE FINALITÀ E FUNZIONI ISTITUZIONALI (1) La Magnifica Comunità di Fiemme ha le seguenti finalità e funzioni: (a) di autonomo ordinamento statutario, nel rispetto delle leggi vigenti ed in secolare continuità con le sue consuetudini, aggiornate al vivere moderno; (b) di autonoma normativa regolamentare nel campo del suo ordinamento; (c) di autonoma amministrazione dei beni oggetto del demanio universale di cui alle lettere (a) e (b) del precedente articolo 5, ai fini del mantenimento, dell’incremento e del miglioramento degli stessi, nonché ai fini dell’esercizio dei diritti vicinali di godimento e di partecipazione alle rendite da essi ricavabili; (d) di libera gestione – anche attraverso la costituzione di istituti associativi e societari contemplati nel Codice Civile e la partecipazione in istituti già costituiti – dei beni del patrimonio collettivo di cui alla lettera c) del precedente articolo 5, al fine della loro tutela e valorizzazione e della loro maggiore produttività, sempre nel quadro del benessere generale dei Vicini; (e) di suo proprio istituzionale autocontrollo. ARTICOLO 11 L’ISTITUZIONE ED IL PATRIMONIO COLLETTIVO (1) Alla Magnifica Comunità di Fiemme, quale persona giuridica esponenziale rappresentativa dell’universalità dei Vicini, è attribuita la titolarità del patrimonio collettivo. (2) A nome della Magnifica Comunità di Fiemme è quindi iscritta anche la proprietà tavolare delle terre costituenti il demanio universale di cui alla lettera (b) del precedente articolo 5, con l’annotazione peraltro della loro appartenenza all’universalità dei Vicini, ai fini dell’inalienabilità, indivisibilità ed imprescrittibilità, fatti salvi i casi previsti dal presente Statuto. ARTICOLO 12 LA SEDE ISTITUZIONALE (1) La Magnifica Comunità di Fiemme ha la sua sede in Cavalese, capoluogo dell’antica Pieve. ARTICOLO 13 GLI ORGANI ISTITUZIONALI (1) Gli organi collegiali della Magnifica Comunità di Fiemme sono: - il Comun Generale; - il Consiglio di Regola; 2 - il Consiglio dei Regolani; - il Collegio di Controllo; - il Collegio dei Revisori. (2) Gli organi individuali della Magnifica Comunità di Fiemme sono: - lo Scario ed il Vicescario; - i Regolani ed i Viceregolani; ARTICOLO 14 IL COMUN GENERALE (1) Il Comun Generale è l’organo assembleare rappresentativo della intera Comunità dei Vicini di Fiemme ed è formato da tutti i componenti degli undici Consigli di Regola. (2) Il Comun Generale elegge tra i suoi componenti il Presidente, che provvede alla sua convocazione in seduta ordinaria almeno una volta all’anno. La prima riunione deve tenersi entro il 30 maggio di ogni anno. Il Presidente viene eletto dal Comun Generale con la maggioranza dei due terzi dei Consiglieri in carica; in caso di mancato raggiungimento del quorum nelle prime due votazioni, nella terza votazione il Presidente viene eletto con la maggioranza dei presenti. In caso di ulteriore mancato raggiungimento del quorum, nella quarta votazione si procede al ballottaggio tra i due candidati che hanno riportato più voti; in caso di parità di voti viene eletto il Consigliere più anziano d’età. (3) Il Comun Generale deve essere convocato dal Presidente quando lo richiedano 11 componenti con istanza scritta contenente l’ordine del giorno. (4) Le convocazioni del Comun Generale devono essere fatte con pubblicazione dell’avviso nell’albo della Magnifica Comunità di Fiemme in Cavalese ed in quelli delle altre Regole, nonché mediante spedizione dell’avviso stesso a tutti i Consiglieri di Regola. Gli avvisi contenenti l’ordine del giorno devono essere pubblicati e spediti lo stesso giorno e almeno otto giorni prima della riunione. (5) Il Comun Generale viene convocato in seconda convocazione, da tenersi entro otto giorni successivi alla prima, se questa sia andata deserta per mancanza del numero legale. (6) Esso è validamente costituito in prima convocazione con la presenza di almeno la metà dei Consiglieri in carica, ed in seconda convocazione con la presenza di almeno un terzo di essi. (7) Le deliberazioni del Comun Generale sono adottate a maggioranza assoluta dei presenti, fatte salve le deliberazioni di cui alle lettere (c), (e) ed (f) del seguente capo 9, per le quali deliberazioni occorre la maggioranza dei due terzi dei Consiglieri in carica. (8) Il Comun Generale sovrintende alla tutela dell’autonomia comunitaria ai sensi del successivo articolo 35, e riceve annualmente dallo Scario, la relazione generale sullo stato della Comunità, nonché le previsioni programmatiche. Il Comun Generale può presentare sulla relazione generale e sulle previsioni programmatiche, trasmesse dallo Scario, specifiche osservazioni, che lo Scario deve sottoporre alla valutazione del Consiglio dei Regolani. (9) Il Comun Generale inoltre ha le seguenti competenze: (a) procede alla convalida degli eletti ai sensi del successivo articolo 30; (b) nomina i componenti del Collegio di Controllo e del Collegio dei Revisori, e fra questi nomina i rispettivi presidenti; (c) approva le modificazioni dello Statuto proposte dal Consiglio dei Regolani, sempreché non incidano sui principi generali e consuetudinari della Comunità di Fiemme; (d) approva i regolamenti proposti dal Consiglio dei Regolani e le loro modificazioni; (e) delibera la costituzione di istituti associativi e societari di cui alla lettera (d) del precedente articolo 10, proposta dal Consiglio dei Regolani, e delibera la partecipazione in istituti associativi e societari già costituiti, qualora tale partecipazione sia superiore al 20% del capitale in caso di società o, comunque, comporti una spesa superiore al 20% delle spese correnti del bilancio dell’Istituzione e nomina i relativi rappresentanti. (f) delibera sul mutamento di destinazione dei beni oggetto del demanio universale, fatta salva la limitata competenza del Consiglio dei Regolani; (g) decide in ordine al conferimento della Vicinia onoraria per eccezionali meriti acquisiti nei riguardi della Comunità; (h) esamina le proposte di bilancio di previsione e di rendiconto di gestione dell’esercizio precedente e le relative variazioni presentate dal Consiglio dei Regolani e propone specifiche osservazioni nei termini fissati dall’art. 32; (i) può istituire al suo interno Commissioni permanenti o aventi il compito di approfondire specifiche questioni; (l) esprime, su richiesta del Consiglio dei Regolani o di almeno cinque Regolani, un parere non vincolante su specifiche questioni; (m) può presentare specifiche proposte al Consiglio dei Regolani. (10) Il Comun Generale indice le consultazioni generali dei Vicini aventi diritto di voto per sottoporre loro, preventivamente, argomenti di rilevante interesse comunitario e le proposte di revisione statutaria e di modificazioni allo Statuto che incidano sui principi generali e consuetudinari della Comunità. ARTICOLO 15 IL CONSIGLIO DI REGOLA (1) Il Consiglio di Regola è l’organo rappresentativo dei Vicini di Regola ed è formato da un numero di Consiglieri pari ad un eletto ogni contingente pieno di cinquecento Vicini, con un minimo di tre Consiglieri. (2) Il Consiglio di Regola si riunisce almeno ogni quadrimestre ed è convocato - anche verbalmente - dal Regolano, che lo presiede, o su richiesta di almeno due Consiglieri. (3) Le sue decisioni sono prese a maggioranza assoluta dei Consiglieri presenti; in caso di parità, prevale il voto del Regolano. (4) Il Consiglio di Regola ha le seguenti competenze: (a) discute ogni argomento vicinale di base con il Regolano per il migliore svolgimento dei compiti cui questo è chiamato in seno al Consiglio dei Regolani; (b) impiega le rendite nell’ambito regoliero secondo le decisioni del Consiglio dei Regolani; (c) nomina i componenti della Commissione Matricolare che opererà a norma di regolamento; (d) nomina, in occasione delle elezioni, i quattro componenti del seggio elettorale diversi dal presidente, ed il segretario; (e) provvede, nell’ambito della Regola, agli adempimenti previsti dalle norme regolamentari. (5) In caso di dimissioni o decadenza dei Consiglieri di Regola, si procede alla surroga sulla base di quanto previsto nel Regolamento per le votazioni. Fino alla nomina del nuovo Consigliere, il Consigliere dimissionario continua a svolgere le sue funzioni, tranne il caso di dimissioni per sopravvenuta incompatibilità o di impossibilità di surroga. ARTICOLO 16 IL CONSIGLIO DEI REGOLANI (1) Il Consiglio dei Regolani è l’organo amministrativo della Magnifica Comunità di Fiemme ed è formato dagli undici Regolani. (2) Il Consiglio si riunisce in seduta ordinaria almeno una volta al mese ed è convocato e presieduto dallo Scario. Può essere altresì riunito in qualsiasi momento in seduta straordinaria su richiesta di un Consigliere delegato o su richiesta di almeno quattro Regolani. (3) La convocazione deve essere fatta con lettera contenente l’ordine del giorno, che dovrà essere spedita ai convocati almeno otto giorni prima della riunione o almeno ventiquattro ore prima nei casi di urgenza, e deve essere pubblicata lo stesso giorno nell’albo della Magnifica Comunità di Fiemme in Cavalese ed in quelli delle altre Regole. (4) Per la validità delle riunioni del Consiglio è necessaria la presenza di almeno sette Regolani. Le deliberazioni sono adottate col voto favorevole della maggioranza assoluta dei presenti, fatte salve le deliberazioni di cui alle lettere (a), (d), (i) ed (l) del seguente capo 6, per le quali occorrono la presenza e l’approvazione di almeno otto Regolani, e fatto salvo quanto previsto agli articoli 20 e 32. (5) Il Consiglio dei Regolani ha ogni competenza di ordinaria amministrazione, nonché quelle di straordinaria amministrazione che non siano di esclusiva competenza del Comun Generale. (6) Il Consiglio dei Regolani inoltre: (a) nomina fra i suoi componenti lo Scario ed il Vicescario con le modalità previste dall’art. 20; (b) presenta al Comun Generale la proposta di bilancio e rendiconto di gestione nei termini previsti dall’articolo 32.; (c) approva il bilancio di previsione ed il rendiconto di gestione dell’esercizio precedente e ogni relativa variazione, secondo le modalità previste dall’art. 32; (d) formula le proposte di modifica dello Statuto e dei regolamenti; (e) delibera l’impiego delle rendite in conformità al precedente articolo 8; 3 (f) approva i disciplinari interni, tecnici ed organizzativi, degli uffici dell’Istituzione; (g) determina la misura delle indennità di carica, dei compensi, delle medaglie di presenza e dei rimborsi delle spese spettanti agli organi istituzionali; (h) decide per quali beni di cui alla lettera (b) del precedente articolo 5, di modesta entità e nei casi di necessità e di comprovata opportunità, sia possibile derogare al principio della inalienabilità, fatto salvo il principio, in ogni caso, di contropartita per reintegro patrimoniale; (i) formula le proposte di costituzione degli istituti associativi e societari di cui alla lettera (d) del precedente articolo 10; (l) delibera, ad eccezione dei casi previsti dall'articolo 14, comma 9, lett. e), la partecipazione in istituti associativi e societari già costituiti di cui alla lettera (d) del precedente articolo 10 e nomina i relativi rappresentanti. (m) predispone la relazione generale sullo stato della Comunità, nonché le previsioni programmatiche. (n) approva le predette relazioni dopo aver valutato le osservazioni del Comun Generale. (7) Il Consiglio dei Regolani può delegare parte delle sue competenze ad uno o più Consiglieri delegati, determinandone esattamente i poteri. (8) Quando, a causa di dimissioni o decadenza di Regolani per i quali non è più possibile procedere alla surroga, il Consiglio dei Regolani risulta composto da meno di sette Regolani, i poteri di ordinaria amministrazione vengono assunti dal Collegio di Controllo, che provvede ai sensi dell’articolo 18, comma 8. ARTICOLO 17 LE DELIBERE ED I RICORSI (1) Le sedute del Comun Generale e del Consiglio dei Regolani sono pubbliche; sono segrete quando si tratta di questioni concernenti persone, fatte salve le nomine degli organi istituzionali, e quando l’organo lo deliberi a maggioranza assoluta dei presenti; con la stessa maggioranza l’organo collegiale può stabilire che, per determinati argomenti, si proceda alla votazione - che normalmente avviene in forma palese per alzata di mano - mediante schede segrete. (2) Quando i suddetti organi collegiali devono eleggere organi individuali o nominare uno o più componenti di altri organi collegiali o infine designare loro rappresentanti in commissioni od organismi anche esterni e, nella prima votazione, non sia raggiunta la maggioranza assoluta necessaria, si procede nella stessa seduta ad una seconda votazione, nella quale risulterà eletto, nominato o designato il candidato che avrà ottenuto comunque il maggior numero dei voti e, in caso di parità di voti, il più anziano di età. (3) Quando si inizia una trattazione di affari che siano, anche indirettamente, di interesse di uno o più componenti dei suddetti organi collegiali o del segretario verbalizzante, oppure di interesse di loro parenti fino al quarto grado o di loro affini fino al secondo grado, è fatto obbligo agli interessati di allontanarsi dalla seduta e di non prendere parte né alla discussione né alla votazione. Il Collegio di Controllo pronuncia 4 (4) (5) (6) (7) (8) l’annullamento delle deliberazioni adottate in violazione del presente capo. I verbali delle delibere del Comun Generale e del Consiglio dei Regolani sono pubblicati lo stesso giorno, entro quindici giorni dalla seduta, nell’albo della Magnifica Comunità di Fiemme in Cavalese ed in quelli delle altre Regole per la durata di quindici giorni consecutivi. Le delibere acquistano esecutorietà col giorno successivo a quello della scadenza del termine della pubblicazione nell’albo della Magnifica Comunità di Fiemme. Avverso le delibere è ammesso ricorso da parte dei Vicini al Collegio di Controllo entro il termine di pubblicazione. I ricorsi, che devono essere motivati, devono essere depositati presso la Segreteria della Magnifica Comunità di Fiemme, la quale deve rilasciarne ricevuta e quindi provvedere al rapido inoltro del ricorso al Collegio di Controllo. Il ricorso sospende l’esecutorietà della delibera, salvo che l’organo collegiale ne abbia, nei casi di motivata urgenza, deliberata contestualmente, a maggioranza assoluta dei componenti in carica, l’immediata esecutività. ARTICOLO 18 IL COLLEGIO DI CONTROLLO (1) Il Collegio di Controllo è l’organo di autocontrollo della Comunità ed è formato da cinque membri che il Comun Generale elegge fra persone estranee ad esso, le quali abbiano particolare competenza giuridica. In caso di dimissioni di un componente del Collegio di Controllo, lo stesso resta in carica fino alla surroga, che deve essere disposta dal Comun Generale entro 30 giorni dalla data di acquisizione delle dimissioni. (2) Almeno tre dei cinque membri del Collegio devono essere Vicini. (3) Il presidente deve essere iscritto nell’albo degli avvocati o in quello dei notai, oppure essere un magistrato od uno dei predetti professionisti in pensione; il presidente nomina, tra gli altri componenti del Collegio che posseggano i suoi stessi requisiti, un vicepresidente, con il compito di sostituirlo quando egli sia impedito a svolgere le sue funzioni. (4) I membri del Collegio devono essere invitati alle riunioni del Comun Generale e del Consiglio dei Regolani. (5) Per la validità delle riunioni del Collegio di Controllo è sufficiente la presenza di almeno tre dei suoi componenti, fra cui il presidente od il vicepresidente; le decisioni del Collegio devono comunque essere adottate col voto favorevole della maggioranza dei suoi componenti. Per le funzioni di segreteria, il Collegio si avvale dell’Ufficio di Segreteria della Magnifica Comunità. (6) Al Collegio compete giudicare e decidere previa convocazione da parte del Presidente, sui ricorsi dei Vicini, entro trenta giorni dal ricevimento del ricorso. Le decisioni, prese a maggioranza dei componenti, sono definitive. Le decisioni del Collegio si intendono depositate con la sottoscrizione apposta dal Presidente sul libro verbale: le stesse saranno notificate al ricorrente a cura dell’Ufficio Segreteria della Magnifica Comunità di Fiemme. (7) Il Collegio di Controllo adotta un proprio Regolamento, che disciplina il funzionamento dell’Organo. (8) Nel caso previsto dall’art. 16, comma 8, il Collegio di Controllo assume l’ordinaria amministrazione della Magnifica Comunità di Fiemme e provvede immediatamente ad indire nuove elezioni. Qualora anche il Collegio di Controllo non fosse in grado di funzionare correttamente, il Presidente del Collegio di Controllo, anche se dimissionario, richiede con urgenza al Presidente del Comun Generale la convocazione del Comun Generale per la surroga dei componenti del Collegio dimissionari. (4) (5) (6) (7) ARTICOLO 19 IL COLLEGIO DEI REVISORI (1) Il Collegio dei Revisori è l’organo di controllo delle scritture contabili ed è formato da tre revisori effettivi e due supplenti, che il Comun Generale elegge fra persone estranee ad esso che abbiano particolare competenza contabile. (2) Almeno due dei tre revisori effettivi devono essere Vicini. (3) Il presidente del Collegio dei Revisori ed il vicepresidente devono essere iscritti nell’albo dei dottori commercialisti o nell’albo del collegio dei ragionieri o nel registro dei revisori contabili, mentre gli altri revisori effettivi e supplenti devono essere preferibilmente iscritti in tali albi. Il presidente nomina, tra gli altri revisori effettivi, un vicepresidente, con il compito di sostituirlo quando egli sia impedito a svolgere le sue funzioni. (4) Nel caso di dimissioni o sopravvenuta impossibilità di esercitare le sue funzioni, al revisore effettivo subentra il supplente, nell’ordine della maggiore età. Questo revisore resta in carica fino alla successiva riunione del Comun Generale, che provvede alla nomina dei revisori effettivi e supplenti necessari per l’integrazione del Collegio. I nuovi nominati scadono insieme con quelli in carica. (5) I revisori effettivi devono essere invitati alle riunioni del Comun Generale e del Consiglio dei Regolani. (6) Il rendiconto di gestione del Consiglio dei Regolani deve essere accompagnato dalla relazione del Collegio dei Revisori. ARTICOLO 20 LO SCARIO (1) Lo Scario ha la rappresentanza legale della Magnifica Comunità di Fiemme. (2) Lo Scario convoca e presiede il Consiglio dei Regolani e cura l’esecuzione delle relative deliberazioni. (3) Lo Scario in particolare: (a) vigila sull’osservanza delle norme statutarie e regolamentari e sulla loro corretta applicazione; (b) cura il buon andamento dei servizi, adottando i provvedimenti a ciò necessari; (c) dispone per i pagamenti e gli incassi, firmando i relativi documenti con il Segretario generale ed il Ragioniere capo; (d) in caso di inerzia del Regolano, provvede a convocare il Consiglio di Regola e l’annuale assemblea dei Vicini di quella Regola; (8) (e) trasmette al Comun Generale la relazione generale sullo stato della Comunità nonché le previsioni programmatiche predisposte dal Consiglio dei Regolani. Lo Scario non può restare in carica più di due quadrienni consecutivi. Lo Scario può delegare al Vicescario o ad altri Regolani determinati atti di sua competenza. In caso di temporaneo impedimento egli è sostituito nelle sue funzioni dal Vicescario. Lo Scario viene eletto dal Consiglio dei Regolani con il voto favorevole di almeno otto Regolani; in caso di mancato raggiungimento del quorum nelle prime tre votazioni, nella quarta votazione viene eletto con il voto di sei Regolani. Nella quinta votazione, in caso di ulteriore mancato raggiungimento del quorum, si procede al ballottaggio tra i due candidati che hanno riportato più voti; in caso di parità di voti viene eletto il Regolano più anziano d’età. Il Vicescario è eletto, dopo la nomina dello Scario, con le stesse modalità previste dal comma precedente. ARTICOLO 21 IL REGOLANO (1) Il Regolano ed il Viceregolano sono coloro che, sulla base del Regolamento per le votazioni, risultano eletti nelle singole Regole. (2) Il Regolano convoca e presiede il Consiglio di Regola e vigila sulla corretta applicazione dei regolamenti nell’ambito della Regola, con particolare attenzione all’aggiornamento delle matricole. (3) Il Regolano promuove almeno una volta all’anno riunioni assembleari dei Vicini della sua Regola, in particolare quando si tratti di impiegare le rendite per interventi a dimensione regoliera, secondo il precedente articolo 8. In caso di inadempienza, l’assemblea annuale è convocata dallo Scario, ai sensi dell’articolo 20, comma 3, lett. d). (4) Il Regolano, in caso di suo temporaneo impedimento, è sostituito dal Viceregolano in tutte le funzioni che gli competono in veste di membro del Consiglio dei Regolani. (5) In caso di definitivo impedimento od in caso di dimissioni del Regolano, assume la carica il Viceregolano, indi sulla base di quanto previsto nel Regolamento per le votazioni viene nominato il nuovo Viceregolano e si procede alla surroga di un nuovo Consigliere di Regola. Fino all’effettivo subentro del nuovo Regolano, il Regolano dimissionario continua a svolgere le sue funzioni, tranne il caso di dimissioni per sopravvenuta incompatibilità. ARTICOLO 22 PUBBLICITÀ DEGLI ATTI (1) Tutti i Vicini possono prendere visione ed ottenere copia, dietro specifica richiesta, delle deliberazioni, dei regolamenti, dei contratti e dei provvedimenti conclusivi adottati dagli organi comunitari, nonché degli atti preparatori in essi richiamati. (2) A coloro che sono direttamente interessati da 5 un procedimento o da un atto è riconosciuta la facoltà di esaminare ed ottenere copia dei documenti che li riguardano, previa presentazione di specifica richiesta. (3) Apposito disciplinare interno stabilisce le modalità per il rilascio delle copie di atti e documenti, individua gli uffici e gli organi competenti a ricevere le richieste e ad evaderle, e determina i casi nei quali le facoltà di cui ai due capi precedenti sono escluse per esigenza di tutela della riservatezza di terzi. ARTICOLO 23 LE ELEZIONI (1) Tutti gli organi della Magnifica Comunità di Fiemme sono elettivi e durano in carica quattro anni. (2) Ad ogni quadriennio lo Scario indice, a norma di regolamento, le elezioni comunitarie per la formazione dei Consigli di Regola. (2) (3) ARTICOLO 24 GLI ELETTORI (1) Elettori sono i Vicini Capifuoco iscritti negli elenchi elettorali a norma di regolamento. (2) Il Capofuoco può delegare l’esercizio del diritto di voto ad altro Vicino del suo Fuoco. (3) Le Commissioni Matricolari curano la compilazione e l’aggiornamento degli elenchi dei Vicini Capifuoco aventi diritto al voto. Gli elenchi devono essere trasmessi alla Comunità quattro mesi prima della scadenza del mandato, e pubblicati per la durata di un mese nell’albo della Magnifica Comunità di Fiemme in Cavalese e contemporaneamente negli albi delle rispettive Regole. (4) Contro gli elenchi della propria Regola i Vicini possono presentare ricorso motivato entro il periodo di pubblicazione, con deposito presso la Segreteria della Magnifica Comunità di Fiemme. (5) Il Collegio di Controllo dovrà decidere su tali ricorsi entro i successivi quindici giorni. ARTICOLO 25 GLI ELEGGIBILI (1) Sono eleggibili i Vicini di ambo i sessi, ancorché non Capifuoco, che abbiano compiuto i venticinque anni di età ed abbiano i requisiti previsti dal Regolamento elettorale, sempreché non si trovino in condizioni di ineleggibilità od incompatibilità ai sensi del successivo articolo 26 e siano inclusi nelle matricole della Regola nella quale intendono candidare (2) I Vicini che intendono candidarsi devono presentare la propria candidatura secondo le modalità previste dal Regolamento per le Votazioni. (3) I Vicini possono candidare unicamente nella Regola in cui sono iscritti nell’elenco delle matricole. ARTICOLO 26 INELEGGIBILITÀ ED INCOMPATIBILITÀ (1) Non sono eleggibili alle cariche comunitarie: (a) i membri in carica dei Collegi di Controllo e dei Revisori; (b) i dipendenti in servizio della Magnifica Comunità di Fiemme e delle società da essa partecipate 6 (4) (5) per una quota superiore al 20% del capitale sociale; (c) gli ecclesiastici ed i ministri del culto; (d) i magistrati in servizio; (e) i sindaci e gli assessori comunali in una delle undici Regole; (f) coloro che rivestono la carica di consigliere regionale o di presidente o assessore comprensoriale nel nesso comunitario; (g) i condannati con sentenza definitiva per i delitti indicati dall’art. 58 del D.Lgs. 18 agosto 2000 n. 267 e succ. mod. L’inesistenza di cause di ineleggibilità deve essere preliminarmente accertata dalla Commissione Matricolare in sede di esame delle richieste di iscrizione dei candidati nelle liste elettorali di Regola, a norma di regolamento. La carica di componente degli organi collegiali della Magnifica Comunità di Fiemme è incompatibile con la posizione per coloro che: (a) abbiano controversie giudiziarie in corso nei confronti della Comunità o di una società partecipata dalla Comunità con una quota superiore al 20% del capitale sociale; (b) abbiano rapporti continuativi di affari o rapporti professionali, nei confronti della Magnifica Comunità di Fiemme o di una società da essa partecipata con una quota superiore al 20% del capitale sociale, per un valore annuo superiore ad un decimo delle spese correnti della Comunità; (c) sono amministratori o sindaci di una società partecipata dalla Comunità con una quota superiore al 20% del capitale sociale. La carica di Presidente del Comun Generale è incompatibile con quella di Regolano.Qualora sia eletto Presidente del Comun Generale un Viceregolano, questi deve dimettersi dalla carica di Presidente nel caso in cui diventa Regolano, in via definitiva, per le dimissioni o la decadenza del titolare. Quando una causa di ineleggibilità sopravvenga dopo l’elezione, ovvero quando vi sia una causa di incompatibilità, esistente al momento dell’elezione o sopravvenuta, l’interessato deve optare per conservare la carica comunitaria ed abbandonare la situazione ostativa entro dieci giorni; in mancanza di che il Comun Generale, in sede di convalida degli eletti, o il Consiglio dei Regolani, negli altri casi, anche dietro segnalazione dei Vicini aventi diritto al voto, dichiara la decadenza dell’interessato e provvede alla sua surrogazione, a norma di regolamento. Contro il provvedimento che dichiara la decadenza l’interessato può proporre ricorso al Collegio di Controllo ai sensi del precedente articolo 17. ARTICOLO 27 LA CONVOCAZIONE ELETTORALE (1) Lo Scario, almeno sessanta giorni prima della scadenza del mandato, indice, a norma di regolamento, le elezioni dei Consigli di Regola, fissandone la data. (2) In ogni Regola, nel giorno fissato, funziona un seggio elettorale formato: - dal presidente, nella persona di un Regolano o un Viceregolano in carica in altra Regola, nominato dallo Scario; da quattro scrutatori, fra i quali il presidente nomina un vicepresidente, e da un segretario, tutti designati dal Consiglio di Regola e scelti fra i Vicini della Regola che non siano candidati ad eccezione del segretario, che può non essere Vicino in quella Regola. ARTICOLO 28 L’ESERCIZIO DEL VOTO (1) L’elettore, Capofuoco o delegato, che si presenta al seggio deve essere riconosciuto da un componente del seggio e si deve far riconoscere con l’esibizione di un documento valido. (2) Il segretario deve controllare la sua iscrizione negli elenchi elettorali e la validità dell’eventuale delega secondo il Regolamento elettorale. (3) Il presidente consegna quindi all’elettore la scheda di votazione ufficiale, conforme a quanto previsto dal Regolamento elettorale. (4) La scheda deve essere compilata dall’elettore entro l’apposita cabina e quindi riconsegnata al presidente che la introduce nell’urna sigillata. (5) Un componente del seggio deve prendere nota, nell’elenco elettorale, che l’elettore o il Vicino suo delegato ha votato. ARTICOLO 29 LE OPERAZIONI ED I RICORSI ELETTORALI (1) I componenti del seggio, chiusa la votazione, procedono a tutte le successive operazioni a norma di regolamento. (2) Il presidente cura la consegna, al più presto, allo Scario in carica del verbale, unitamente a tutto il materiale elettorale. (3) Lo Scario pubblica i risultati delle elezioni entro due giorni, contemporaneamente all’albo della Magnifica Comunità di Fiemme in Cavalese ed agli albi delle altre Regole. (4) La pubblicazione ha la durata di quindici giorni. I Vicini possono presentare ricorso motivato contro i risultati elettorali nella propria Regola entro il periodo della loro pubblicazione, con deposito presso la Segreteria della Magnifica Comunità di Fiemme. (6) Il Collegio di Controllo deve decidere su tali ricorsi entro i successivi quindici giorni. ARTICOLO 30 LA COSTITUZIONE DEGLI ORGANI ELETTI (1) Il Comun Generale è convocato dallo Scario uscente entro dieci giorni dalle elezioni. (2) La prima riunione è presieduta dal componente più anziano di età. (3) Il Comun Generale procede, previa verifica dei requisiti di eleggibilità e compatibilità, alla convalida degli eletti. (4) La prima riunione del nuovo Consiglio dei Regolani è convocata dallo Scario uscente ed è presieduta dal Regolano più anziano di età. ARTICOLO 31 LE CONSEGNE ALLA NUOVA AMMINISTRAZIONE (1) Le consegne dalla cessata alla nuova Amministrazione si devono effettuare negli otto giorni successivi alla nomina del nuovo Scario. Dalla data di scadenza del mandato e fino alla nomina del nuovo Scario, lo Scario e il Consiglio dei Regolani uscenti esercitano solo i poteri di ordinaria amministrazione. ARTICOLO 32 L’ESERCIZIO AMMINISTRATIVO E LE SCRITTURE CONTABILI (1) L’esercizio amministrativo della Magnifica Comunità di Fiemme corrisponde all’anno solare. Il Consiglio dei Regolani presenta al Comun Generale, entro il 30 novembre, la proposta di bilancio di previsione ed entro il 31 marzo la proposta di rendiconto di gestione dell’esercizio precedente. (3) Il Comun Generale esamina, entro il 15 dicembre, la proposta di bilancio di previsione ed entro il 15 aprile la proposta di rendiconto di gestione dell’esercizio precedente. Entro il medesimo termine il Comun Generale può proporre specifiche osservazioni, da trasmettere entro il giorno successivo al Consiglio dei Regolani. (4) Il Consiglio dei Regolani approva, entro il 31 dicembre, il bilancio di previsione dell’esercizio successivo, ed entro il 30 aprile il rendiconto di gestione dell’esercizio precedente. Se non ritiene di adeguarsi alle osservazioni formulate dal Comun Generale, per l’approvazione del bilancio di previsione e del rendiconto di gestione è richiesto il voto favorevole di almeno otto Regolani; qualora tale quorum non venga raggiunto, il Consiglio dei Regolani è tenuto a recepire le osservazioni del Comune Generale, approvando il bilancio di previsione ed il rendiconto di gestione, con le necessarie modifiche. Qualora il bilancio di previsione non venga approvato entro la data indicata, il Consiglio dei Regolani deve approvare l’esercizio provvisorio del bilancio che non può durare più di due mesi. (5) Nel corso dell’anno il Consiglio dei Regolani può apportare variazioni al bilancio. Le variazioni approvate con il voto di almeno otto Regolani sono immediatamente esecutive e vengono trasmesse per conoscenza al Comune Generale; qualora non si raggiunga tale quorum, la proposta di variazione del bilancio è trasmessa al Comune Generale, che entro dieci giorni la esamina, proponendo eventuali osservazioni, da valutare ai sensi dei commi precedenti. (6) Per l’esatta ed aggiornata evidenza della situazione patrimoniale e finanziaria vengono tenuti i seguenti libri: - il libro degli inventari; - il libro mastro delle entrate e delle uscite; - il giornale di cassa. ARTICOLO 33 I SERVIZI E GLI UFFICI AMMINISTRATIVI (1) Ai servizi amministrativi provvedono gli uffici del- 7 l’Istituzione comunitaria, organizzati secondo il Regolamento organico del personale dipendente, che ne determina le competenze. ARTICOLO 34 I REGOLAMENTI (1) L’attività dell’Istituzione comunitaria è disciplinata, oltre che dalle norme del presente Statuto, dalle disposizioni dei seguenti regolamenti: - regolamento dell’impianto e della tenuta delle matricole; - regolamento elettorale; - regolamento per l’esercizio dei diritti di vicinia e per l’impiego delle rendite; - regolamento organico del personale dipendente. (2) Potranno inoltre essere emanate norme regolamentari anche per altre materie di interesse comunitario. ARTICOLO 35 TUTELA DELL’AUTONOMIA E RAPPORTI CON ALTRI ENTI (1) Il Comun Generale, autonomamente o su proposta del Consiglio dei Regolani, deve promuovere tutte le azioni idonee a salvaguardare i diritti ed interessi della Comunità dei Vicini di Fiemme, nei confronti dello Stato, della Regione Trentino-Alto Adige, delle Province Autonome di Trento e di Bolzano, nonché di tutti gli enti locali operanti nel territorio comunitario. REGOLAMENTO ELETTORALE PER LE VOTAZIONI RIGUARDANTI LA COMUNITÀ DEI VICINI DI FIEMME BOZZA LICENZIATO DALLA COMMISSIONE IN DATA 15.09.2006 TITOLO 1 DISPOSIZIONI GENERALI E COMUNI ARTICOLO 1 OGGETTO DEL REGOLAMENTO (1) Il presente Regolamento, per brevità denominato “Regolamento elettorale”, è emanato in ottemperanza all’art. 34 dello Statuto della Comunità dei Vicini di Fiemme e disciplina l’esercizio del diritto di voto ed i procedimenti da osservare nelle votazioni riguardanti la Comunità stessa, e precisamente: (a) l’elezione dei Consigli di Regola previsti dall’art. 15 dello Statuto; (b) le consultazioni generali previste dal capo 10° dell’art. 14 dello Statuto. ARTICOLO 2 GLI AVENTI DIRITTO AL VOTO (1) Per le votazioni riguardanti la Comunità dei Vicini di Fiemme i Capifuoco, ai quali spetta l’esercizio del diritto di voto a norma degli artt. 4 e 24 dello Statuto, devono essere iscritti negli elenchi di cui al successivo articolo 4. (2) Per i Fuochi di convivenza previsti dall’art. 8, lettera c) del Regolamento per l’impianto e la tenuta delle Matricole, nei quali la coabitazione deriva da occasionali esigenze sanitarie o assistenziali (es. case di riposo), limitatamente all’esercizio del voto non opera la norma generale in virtù della quale i diritti di Vicinìa vengono esercitati dal Capofuoco in rappresentanza dell’intera convivenza. In tali casi, la temporanea coabitazione non altera la condizione personale che ciascun Vicino degente ha acquisito, e che conserva, nel Fuoco, familiare o singolo, di provenienza: ciascun Vicino degente in tali convivenze, qualora Capofuoco, è iscritto come tale nell’elenco di cui al successivo art. 4 della Regola 8 nella quale ha la residenza anagrafica, dove potrà esercitare il voto. ARTICOLO 3 DELEGA ALL’ESERCIZIO DEL DIRITTO DI VOTO (1) La delega a votare da parte del Capofuoco, ai sensi del capo 2° dell’art. 24 dello Statuto, deve essere rilasciata in calce all’attestato di iscrizione nell’elenco degli aventi diritto al voto ed avere le caratteristiche indicate nell’ALLEGATO 2. Il delegato deve essere un Vicino maggiorenne facente parte del Fuoco del delegante. (2) La firma del delegante deve essere autenticata da parte del Regolano o dell’incaricato della tenuta delle Matricole o, in sede di votazione, da un componente del seggio elettorale. (3) E’ fatto obbligo al votante per delega di esibire, nel momento in cui si presenta al seggio per esercitare il voto, l’avviso-attestato emesso al nome del Capofuoco in uno con la delega da questi conferitagli. ARTICOLO 4 ELENCHI DEI CAPIFUOCO AVENTI DIRITTO (1) Le Commissioni Matricolari provvedono a compilare ed aggiornare gli elenchi degli elettori nelle rispettive Regole, previsti dal capo 3° dell’art. 24 dello Statuto, entro l’ultimo giorno del 4° mese antecedente alla scadenza ordinaria del mandato, e, nel caso di elezioni straordinarie, entro 30 giorni dal verificarsi di una delle cause previste dagli artt. 20 e 26 del presente Regolamento con riferimento alla situazione accertata all’ultimo giorno del mese precedente, oppure, quando vengono indette consultazioni generali dei Vicini in tempo utile per rispettare il termine di cui al successivo comma 3. (2) L’elenco deve essere compilato in conformità all’ALLEGATO 1. Gli elettori vi sono iscritti in ordine alfabetico, secondo una numerazione progressiva, e indicando per ciascuno di essi cognome, nome, data di nascita ed indirizzo; va inoltre indicato il numero dei componenti di ciascun Fuoco, oltre al Capofuoco iscritto (3) L’elenco originale aggiornato deve essere sottoscritto da tutti i membri della Commissione Matricolare e trasmesso alla Comunità almeno tre mesi prima della scadenza del mandato o almeno due mesi prima della consultazione generale indetta ai sensi del Titolo III del presente Regolamento. (4) Una copia dell’elenco viene pubblicata contestualmente, anche mediante avviso, per un mese nell’albo della rispettiva Regola. Gli elenchi originali, che verranno utilizzati dai seggi per le operazioni di voto, restano depositati in Comunità per la contemporanea pubblicazione, anche mediante avviso, all’albo di questa. (5) Qualora in una stessa Regola vengano costituiti due seggi, ai sensi del 4° comma del successivo articolo 8, il secondo seggio utilizzerà, in luogo dell’originale, una copia autenticata (anche per estratto) dell’elenco degli elettori aventi diritto al voto; la suddivisione degli elettori fra l’uno e l’altro seggio avverrà, di norma, seguendo l’ordine alfabetico, in maniera che a ciascun seggio si debba indirizzare un numero pressoché pari di elettori; qualora invece la costituzione del secondo seggio avvenga per agevolare gli elettori residenti in una frazione della stessa Regola, la loro suddivisione fra i due seggi avverrà in ragione della rispettiva residenza, e in conformità a tale criterio sarà compilata la copia autentica dell’elenco da utilizzare nel secondo seggio per le operazioni di voto. ARTICOLO 5 RICORSI CONTRO GLI ELENCHI DEGLI AVENTI DIRITTO (1) I ricorsi contro gli elenchi degli elettori, previsti dal capo 4° dell’art. 24 dello Statuto, devono essere motivati e firmati dal ricorrente e devono pervenire per iscritto alla segreteria della Comunità perentoriamente entro il periodo di pubblicazione degli elenchi. (2) Il Collegio di Controllo, previa convocazione ed audizione del ricorrente, se questi lo richiede, decide su tali ricorsi entro il termine perentorio dei successivi quindici giorni. Le decisioni che comportano rettifiche, modifiche o integrazioni dell’elenco sono comunicate all’incaricato della tenuta delle matricole nella Regola interessata affinché provveda ai sensi del successivo articolo 6 e, per conoscenza, alla Segreteria della Magnifica Comunità di Fiemme. (3) I termini previsti dai commi precedenti sono ridotti a dieci giorni nel caso delle consultazioni generali previste dal Titolo III del presente Regolamento. ARTICOLO 6 VARIAZIONI AGLI ELENCHI SUCCESSIVE (1) Qualora, nel periodo che intercorre fra la compilazione degli elenchi e il termine per la presentazione delle liste, si abbiano a verificare modificazioni anagrafiche o di stato civile nei singoli Fuochi o variazioni degli elenchi a seguito delle decisioni del Collegio di Controllo sugli eventuali ricorsi, l’incaricato della tenuta delle Matricole provvede ad aggiornare l’elenco ed a consegnarlo al segretario del seggio, entro il giorno precedente a quello delle votazioni. ARTICOLO 7 ATTESTATO DI ISCRIZIONE - AVVISO DI VOTAZIONE (1) I Vicini vengono informati delle votazioni previste dal presente Regolamento mediante l’avviso di indizione delle stesse di cui ai successivi artt. 14 e 29. (2) Inoltre, nei giorni precedenti la consultazione, la Magnifica Comunità di Fiemme invia o recapita a ciascun Capofuoco, pur senza obbligo di notifica, un attestato di iscrizione nell’elenco degli elettori, con avviso della votazione. (3) L’attestato-avviso dovrà essere conforme all’ALLEGATO 2 ed indicare la Regola di appartenenza dell’elettore, il cognome, nome e data di nascita di questi, il numero che lo contraddistingue nell’elenco degli elettori, l’ubicazione del seggio elettorale presso il quale potrà esercitare il diritto di voto, nonché - in calce - lo spazio per l’eventuale delega all’esercizio del voto. (4) L’attestato-avviso ha lo scopo di invitare l’intestatario ad esercitare il diritto di voto e di agevolare le operazioni di cui all’art. 28 dello Statuto da parte del seggio elettorale; la sua esibizione al momento della votazione è pertanto raccomandata ma non obbligatoria; è obbligatoria soltanto nel caso di esercizio del voto per delega. (5) A ciascun seggio verrà consegnato un congruo numero di moduli in bianco per la delega all’esercizio del voto; presentandosi la necessità di utilizzarli, all’autenticazione della firma del delegante può procedere un componente del seggio. (6) Il seggio elettorale deve conservare ed allegare agli atti delle operazioni di voto gli attestati esibiti dai Vicini che hanno votato per delega, ai sensi del precedente articolo 3. ARTICOLO 8 IL SEGGIO ELETTORALE (1) Alle operazioni di voto adempie in ciascuna Regola almeno un seggio elettorale formato in conformità al capo 2° dell’art. 27 dello Statuto. (2) I membri del seggio diversi dal presidente e dal segretario devono essere scelti fra i Vicini della Regola di entrambi i sessi, di età compresa fra i 18 ed i 65 anni e che, quando la votazione riguarda l’elezione dei Consigli di Regola, non siano candidati. (3) La designazione dei membri del seggio diversi dal presidente deve avvenire almeno 20 giorni prima del giorno fissato per la votazione, ed il Consiglio di Regola dovrà darne immediata comunicazione allo Scario, che darà notizia dell’avvenuta nomina almeno 15 giorni prima del giorno fissato per la votazione. Il Presidente verrà designato dallo Scario 30 giorni prima della votazione. (4) Nelle Regole con più di 600 iscritti nell’elenco degli elettori, oppure in quelle con una frazione distante 9 dal capoluogo e nella quale vive un consistente numero di elettori, potrà essere costituito, qualora l’esigenza venga evidenziata dal Consiglio di Regola e su espressa richiesta di questo allo Scario, un secondo seggio elettorale, il cui presidente verrà nominato dallo Scario nella persona del Viceregolano in carica in altra Regola, mentre gli altri membri saranno designati dal Consiglio di Regola, secondo i criteri stabiliti nei commi precedenti. (5) Qualora qualcuno dei nominati non possa, per giustificato motivo, adempiere all’incarico, ne deve dare notizia in tempo utile al Regolano, e rispettivamente allo Scario, i quali provvederanno a nominare i sostituti secondo i criteri indicati nel presente articolo, dandone comunicazione al presidente o al segretario del seggio in tempo utile prima dell’apertura della votazione. (6) Quando l’impedimento sorga all’ultimo momento, il presidente del seggio surroga il membro impedito con altro Vicino, avente i requisiti necessari, che si dichiari disponibile. ARTICOLO 9 OPERAZIONI DI VOTAZIONE E VERBALE (1) Nei giorni immediatamente precedenti a quello di votazione, la Magnifica Comunità di Fiemme cura la consegna ai segretari dei seggi di tutto il materiale occorrente, che dovrà essere custodito nei locali destinati alla votazione. (2) I seggi elettorali devono essere costituiti entro le ore 7.30 del giorno di votazione, in tempo utile per provvedere alle operazioni preliminari ed organizzative necessarie, alle quali dovranno essere presenti tutti indistintamente i membri del seggio. In particolare, il seggio dovrà preliminarmente verificare la corrispondenza tra il numero delle schede di votazione e quello degli iscritti nell’originale o nella copia autenticata dell’elenco degli elettori; ai fini della verifica suddetta si dovrà tenere conto delle variazioni agli elenchi disposte successivamente alla loro compilazione e comunicate al seggio ai sensi del precedente articolo 6. (3) La votazione si svolgerà dalle ore 8.00 alle ore 19.00. (4) Durante la votazione dovranno essere costantemente presenti almeno tre membri del seggio, fra cui il presidente o il vicepresidente. (5) All’ora di chiusura della votazione, tutti i membri del seggio devono essere presenti; il presidente invita gli eventuali estranei a lasciare i locali, che verranno chiusi al pubblico per il tempo strettamente necessario affinché il seggio possa effettuare le operazioni di accertamento del numero dei votanti, di riscontro con le schede inutilizzate e di confezionamento dei plichi contenenti il materiale che non serve per le operazioni di scrutinio, secondo quanto indicato nel verbale. (6) Esaurite tali operazioni, il presidente del seggio dispone la riapertura del locale, apre l’urna contenente le schede votate e dà inizio allo scrutinio che deve proseguire senza interruzioni fino al termine; allo scrutinio può assistere chiunque. (7) Ultimato lo scrutinio, il presidente del seggio dà lettura ad alta voce dei risultati conclusivi riportati nel 10 verbale della votazione e dispone: - la consegna allo Scario del verbale e dei plichi contenenti il materiale usato nella votazione, che dovrà avvenire immediatamente o al più tardi, entro le ore 10.00 del giorno successivo; - la riconsegna in custodia al segretario di cabine, urne e materiale di arredo dei locali adibiti a seggio elettorale. (8) Di tutte le operazioni di votazione deve essere redatto, a cura del presidente e del segretario, apposito verbale, che va firmato da tutti i membri del seggio. (9) Gli elettori ed i membri del seggio possono chiedere di far annotare a verbale eventuali dichiarazioni che intendono rendere relativamente alla votazione, sia durante le operazioni di voto che durante quelle di scrutinio; il presidente del seggio decide su tali richieste, così come su tutte le difficoltà e gli incidenti che sorgessero durante le operazioni di voto e di scrutinio. ARTICOLO 10 L’ESERCIZIO DEL VOTO (1) Se l’elettore che si presenta per votare non è conosciuto da alcun membro del seggio oppure non può farsi riconoscere mediante esibizione di un valido documento di identità, come previsto dal capo 1° dell’art. 28 dello Statuto, la sua identità può venire attestata da altro elettore presente e già conosciuto dal seggio. (2) In caso di temporanea assenza del segretario del seggio, agli adempimenti di cui al capo 2° dell’art. 28 dello Statuto provvede altro membro del seggio. (3) Qualora un elettore sia incapace, per impedimento fisico o psichico, di esprimere il voto e non abbia la possibilità di delegare altro Vicino di maggiore età del suo Fuoco, potrà farsi assistere, nell’espressione del voto, da altro elettore; la circostanza viene annotata nell’elenco degli elettori, a fianco del nome sia di colui che è fisicamente o psichicamente impedito, sia dell’ accompagnatore; lo stesso accompagnatore può assistere al voto soltanto un votante fisicamente o psichicamente impedito e non più di uno. (4) La scheda ufficiale di votazione dovrà essere compilata, a pena di nullità, entro l’apposita cabina e dovrà venire quindi riconsegnata, ripiegata e chiusa, al presidente del seggio, che la introduce nell’urna sigillata; assieme alla scheda il votante deve restituire la penna che gli era stata consegnata per l’espressione del voto. (5) Per l’esatto adempimento di quanto disposto dal capo 5° dell’art. 28 dello Statuto, un componente del seggio deve apporre, sull’elenco ed a fianco del nome dell’elettore, la sua firma in segno di attestazione che egli ha votato, e deve annotare contemporaneamente le altre eventuali circostanze rilevanti (delega, accompagnamento, sostituzione schede, restituzione schede difformi, ecc.). (6) Se la scheda consegnata all’elettore è deteriorata o se egli stesso inavvertitamente la deteriora, il presidente gli consegna una nuova scheda, prelevandola da quelle ricevute in sovrappiù e conservate per scorta in apposita cassetta; la circostanza è annotata nel verbale e sull’elenco degli aventi diritto, a fianco del nome dell’iscritto. (7) Se il votante restituisce, dopo aver espresso il voto, una scheda difforme da quella ufficiale, il presidente la trattiene senza introdurla nell’urna e la allega al verbale; della circostanza viene presa nota nel verbale e sull’elenco degli elettori a fianco del nome dell’iscritto, il quale non è più ammesso a votare. ARTICOLO 11 VALIDITÀ DELLE VOTAZIONI (1) Tutte le votazioni riguardanti la Comunità del Vicini di Fiemme si considerano valide a prescindere dal numero dei votanti. ARTICOLO 12 COMPENSI ED ONERI A CARICO DELLA COMUNITÀ (1) A tutti i membri dei seggi elettorali, ivi compresi i Regolani ed i Viceregolani, spettano i compensi che verranno stabiliti e determinati di volta in volta per ogni votazione, oppure una volta per l’intero quadriennio, dal Consiglio dei Regolani. (2) I rapporti finanziari fra Magnifica Comunità di Fiemme e Comuni in essa compresi, nonché gli oneri a carico della Comunità per rimborsare ai Comuni le spese che questi sostengono per mettere a disposizione locali, uffici, attrezzature e strutture necessari per le votazioni che la riguardano, sono regolati da apposite convenzioni oppure mediante accordi ed intese da stipulare, in maniera omogenea ed uniforme per tutti gli undici Comuni compresi nell’ambito comunitario, ai sensi della vigente legislazione in materia di ordinamento dei Comuni. ARTICOLO 13 NORMA INTERPRETATIVA E DI RINVIO (1) E’ fatto obbligo di interpretare ed applicare il presente Regolamento secondo le regole del buon senso, dell’equità e dell’imparzialità, nonché sulla base del principio per cui le procedure devono essere semplificate al massimo. (2) Qualora questi criteri non siano sufficienti, si farà riferimento, per quanto non previsto dal presente Regolamento, ai principi contenuti nello Statuto comunitario e nelle vigenti leggi, nazionali e regionali, in materia elettorale, o da questi desumibili, in quanto applicabili alla peculiare natura della Comunità dei Vicini di Fiemme. (3) Per la Regola di Trodena, i moduli da utilizzare nelle votazioni, come previsti dal presente Regolamento, saranno redatti nelle due lingue italiana e tedesca. TITOLO 2 NORME PER L’ELEZIONE DEI CONSIGLI DI REGOLA ARTICOLO 14 INDIZIONE DELLE ELEZIONI (1) Le elezioni dei Consigli di Regola di cui all’art. 23, capo 2° dello Statuto, sono indette, entro il termine stabilito dal capo 1° dell’art. 27 dello Statuto, dallo Scario in carica, che deve fissarne la data per una domenica compresa fra i dieci trenta giorni precedenti ed i dieci trenta giorni successivi alla scadenza del mandato. La data dovrà essere fissata contemporaneamente per tutte le undici Regole ed in maniera da evitare la concomitanza con altre consultazioni elettorali non riguardanti la Comunità. Eventuali elezioni straordinarie dovranno tenersi non prima di 150 giorni dal verificarsi di una delle cause di cui agli articoli 20 e 26 del presente regolamento e saranno indette dallo Scario almeno 60 giorni prima della data fissata. (2) I Vicini verranno informati dell’avvenuta indizione delle elezioni mediante apposito manifesto che dovrà indicare la data fissata per le votazioni, il termine per la presentazione delle candidature, l’orario delle operazioni di votazione, le principali norme di votazione e l’ubicazione dei seggi elettorali in ciascuna Regola. (3) Entro i quindici giorni successivi al provvedimento di indizione delle elezioni, il manifesto viene pubblicato all’albo della Comunità ed in quelli delle altre Regole. ARTICOLO 15 SCADENZA DEL MANDATO (1) In tutti i casi in cui lo Statuto o i Regolamenti menzionano, come termine di riferimento, la “scadenza del mandato”, questa va individuata nella data (giorno e mese) corrispondente a quella in cui si sono svolte le precedenti elezioni dei Consigli di Regola. ARTICOLO 16 DETERMINAZIONE DEL NUMERO DEI CONSIGLIERI DI REGOLA (1) Per determinare il numero dei Consiglieri da eleggere in ciascuna Regola, come previsto dal capo 1° dell’art. 15 dello Statuto, si deve fare riferimento all’elenco di cui all’art. 4, comma 1, fermo restando comunque che il numero dei Consiglieri di ciascuna Regola non può essere inferiore a tre. (2) Nel manifesto relativo all’indizione delle elezioni lo Scario indica anche il numero dei Consiglieri da eleggere in ciascuna Regola, secondo il disposto dell’art. 15, capo 1°, dello Statuto. ARTICOLO 17 GLI ELEGGIBILI (1) Possono presentarsi candidati per essere eletti, a norma del capo 1° dell’art. 25 dello Statuto, i Vicini di entrambi i sessi che, alla data delle elezioni, oltre ad aver compiuto i 25 anni di età, siano iscritti nelle matricole della Regola per la quale intendono candidare e godano della piena capacità giuridica e di agire, fatto salvo quanto dispone il capo 1° dell’art. 26 dello Statuto. (2) Coloro che si trovano in una delle condizioni che, secondo il capo 3° del medesimo art. 26 dello Statuto, provocano incompatibilità di cariche, possono nondimeno presentarsi candidati alle elezioni 11 comunitarie, a condizione che, contestualmente alla presentazione della candidatura, dichiarino espressamente per iscritto di desistere dalla controversia giudiziaria in corso ovvero di cessare il rapporto di affari o professionale e vi provvedano effettivamente entro dieci giorni dalla loro eventuale elezione alla carica di Consigliere di Regola. ARTICOLO 18 LA PRESENTAZIONE DELLE CANDIDATURE (1) La presentazione delle candidature deve avvenire mediante il deposito di apposita lista composta da un candidato regolano e dagli altri candidati alla carica di Consigliere, i quali devono essere tutti iscritti negli elenchi matricolari della Regola di appartenenza. (2) Ciascuna lista deve avere un numero minimo di candidati, compreso il candidato Regolano, non inferiore ai due terzi dei consiglieri da eleggere ed un numero massimo, sempre compreso il candidato Regolano, non superiore al doppio dei consiglieri da eleggere. (3) La lista deve essere depositata personalmente dal candidato Regolano entro le ore 17.00 del trentesimo giorno anteriore alla data della votazione. La lista deve essere redatta su modulo conforme all’ ALLEGATO 3 e deve essere sottoscritta da tutti i candidati consiglieri. Il candidato regolano sottoscrive la lista presso gli uffici comunitari in presenza dell’incaricato ricevente, attestando l’autenticità della sottoscrizione delle candidature. Il funzionario ricevente accerta l’identità del depositante, acquisisce la lista al protocollo annotando data e ora di presentazione e rilascia apposita ricevuta. ARTICOLO 19 LA LISTA ELETTORALE DI REGOLA (1) Entro tre giorni lavorativi la Segreteria della Magnifica Comunità di Fiemme trasmette le richieste di candidatura alle Commissioni Matricolari di ogni Regola, le quali, dopo aver esaminato le richieste pervenute, procedono a tutti gli accertamenti prescritti dal capo 2° dell’art. 26 dello Statuto. (2) Qualora la Commissione Matricolare riscontri possibili situazioni di ineleggibilità o di incompatibilità, ne dà motivata e tempestiva notizia al candidato Regolano, il quale, nei successivi due giorni, può produrre eventuali controprove o, nei casi di incompatibilità, la dichiarazione prevista dal 2° comma del precedente articolo 17. (3) La Commissione Matricolare decide inappellabilmente entro i successivi tre giorni; provvede quindi a formare la lista elettorale di Regola che, in conformità all’ALLEGATO 4, deve indicare il numero dei Consiglieri da eleggere nella Regola e contenere l’elenco di tutti i candidati, completo di cognome, nome, data di nascita, eventuale soprannome e professione, contrassegnati ciascuno da un numero progressivo, seguendo l’ordine di presentazione della domanda di candidatura. (4) L’originale della lista elettorale di Regola deve essere sottoscritto in calce da tutti i membri della 12 Commissione Matricolare e deve venire consegnato alla Magnifica Comunità al più tardi entro il ventesimo giorno precedente la data delle elezioni. (5) La Magnifica Comunità di Fiemme provvede a stampare, per ciascuna Regola, un congruo numero di manifesti riportanti nella lista elettorale le liste e i relativi candidati ammessi alle elezioni. I manifesti vengono affissi all’albo della Comunità e nelle rispettive Regole entro la domenica precedente a quella in cui avrà luogo la votazione; almeno quattro copie dei manifesti devono essere riservate per l’affissione all’interno di ogni seggio elettorale nel giorno della votazione, durante le operazioni di voto. (6) Agli adempimenti previsti dal presente articolo la Commissione Matricolare provvede senza che sia necessaria la presenza del funzionario della Magnifica Comunità preposto ai servizi attinenti alle Matricole. ARTICOLO 20 MANCANZA O INSUFFICIENZA DI CANDIDATI (1) Se in una Regola non vengono presentate liste elettorali, lo Scario provvederà ad indire, in quella Regola, nuove elezioni entro il termine di un anno. Durante tale periodo la rappresentanza della Regola è assunta dallo Scario e tutti gli organi della Comunità sono pienamente operativi. In caso di nuove elezioni, i nuovi eletti scadranno contemporaneamente agli altri Consiglieri eletti. Non potranno comunque essere convocate elezioni anticipate se manca meno di un anno alla scadenza naturale del mandato degli organi della Comunità. (2) Soltanto se, a seguito della verifica degli eletti, i Consiglieri di Regola risultassero meno di due, lo Scario indirà nuove elezioni da tenersi, nelle Regole interessate, entro un anno. ARTICOLO 21 LA SCHEDA DI VOTAZIONE (1) A cura della Magnifica Comunità di Fiemme verranno stampate le schede di votazione, che saranno distinte per ciascuna Regola, ma uniformi e conformi all’ALLEGATO 5. (2) La scheda di votazione deve precisare in maniera chiara il nome del candidato Regolano di ciascuna lista e il numero di preferenze da indicare nella lista del candidato Regolano prescelto. (3) La scheda di votazione deve portare impresso il timbro della Magnifica Comunità di Fiemme ed essere agevolmente ripiegabile. ARTICOLO 22 ESPRESSIONE DEL VOTO E SUA INVALIDITÀ (1) L’elettore può votare per una sola lista e solo per i candidati consiglieri appartenenti alla lista del candidato Regolano prescelto, esprimendo la preferenza per un numero di canditati pari a quello dei Consiglieri da eleggere nella Regola, detratto il candidato Regolano. Il voto deve essere espresso con l’apposizione di un segno ben visibile in corrispondenza della lista del candi- dato Regolano o dei nomi dei candidati prescelti all’interno di tale lista. L’espressione del voto alla lista o ai singoli candidati della lista comporta automaticamente l’espressione del voto al candidato Regolano. (2) Il voto è da considerare valido ogni volta che se ne possa desumere in maniera certa e chiara la volontà dell’elettore; soltanto quando ciò non fosse possibile il seggio deve dichiarare invalido il voto. (3) Il voto deve comunque considerarsi valido quando: (a) l’elettore abbia votato un numero di candidati inferiore o uguale a quello dei Consiglieri da eleggere; (b) il voto sia stato espresso anche per un numero di candidati superiore ai consiglieri da eleggere; in tal caso la validità del voto è limitata all’indicazione del candidato Regolano. (4) Il voto, invece, deve sempre essere dichiarato non valido quando si verifichi qualcuno dei seguenti casi particolari: (a) quando la scheda spogliata non è una di quelle ufficiali (b) quando la scheda non contiene alcun segno né alcuna, qualsivoglia espressione di voto (scheda bianca); (c) quando la scheda riporta soltanto scritti o segni che nulla hanno a che vedere con la votazione e che non consentono di identificare alcun candidato prescelto; (d) quando la scheda riporta scritti o segni in base ai quali l’elettore sia riconoscibile o abbia inteso farsi riconoscere; (e) quando vengono votati più candidati Regolani o comunque vengono votate più liste. ARTICOLO 23 I RISULTATI DELLE ELEZIONI (1) Al termine dello scrutinio, il presidente ed il segretario del seggio eseguono le operazioni di cui all’art. 29, capo 1°, dello Statuto riportando i risultati della votazione nel verbale e indicando i voti riportati da ogni lista e, per ciascuna lista, tutti i candidati che hanno ottenuto voti validi in ordine decrescente secondo il numero dei voti da ciascuno conseguiti e, in caso di parità di voti, dando la precedenza al candidato più anziano di età. (2) Viene eletto Regolano il candidato Regolano della lista che ottiene il maggior numero di voti. In caso di parità prevale la lista del candidato Regolano più anziano di età. (3) Vengono eletti Consiglieri i candidati della lista del candidato Regolano eletto, che hanno riportato il maggior numero di preferenze. In caso di parità viene eletto il candidato più anziano di età. (4) Ad ogni candidato Regolano vengono automaticamente attribuiti tutti i voti ottenuti dalla sua lista. (5) In caso di assenza di candidati da eleggere nella lista del Regolano eletto, vengono eletti i candidati, compresi gli altri candidati Regolani, che hanno conseguito più voti nelle altre liste. Qualora non vengano presentate altre liste, la Regola viene considerata idoneamente costitui- (6) (7) (8) (9) ta col numero degli eletti, anche se inferiore al numero dei consiglieri assegnati, fermo quanto previsto dall’art. 20, comma 2, del presente regolamento. E’ eletto Viceregolano il candidato della lista del Regolano eletto, che ha ottenuto il maggior numero di preferenze. In caso di parità è eletto il candidato più anziano di età. Lo Scario uscente cura la pubblicazione dei risultati delle elezioni nel termine fissato dal capo 3° dell’art. 29 dello Statuto, ossia entro il martedì successivo, e per la durata e con le modalità ivi previste. Con la pubblicazione dei risultati, lo Scario proclama eletti, salva la convalida successiva ad opera del Comun Generale: (a) i componenti dei Consigli di Regola, nelle persone di quei candidati che, nella rispettiva Regola, hanno conseguito, nella lista del Regolano, il maggior numero di voti, fino alla concorrenza del numero di Consiglieri da eleggere ai sensi del precedente articolo 16 e fermo quanto previsto dal comma 5; (b) il Regolano, nella persona del candidato Regolano della lista vincente; (c) il Viceregolano, nella persona di quel candidato che, fra i candidati della lista del Regolano eletto, ha conseguito il maggior numero di voti. In tutti i casi, a parità di voti fra due o più candidati, viene proclamato eletto il più anziano d’età. ARTICOLO 24 I RICORSI ELETTORALI (1) I ricorsi di cui al capo 5° dell’art. 29 dello Statuto devono essere motivati e firmati dal ricorrente, e devono pervenire alla Segreteria della Comunità perentoriamente entro i quindici giorni di pubblicazione dei risultati delle elezioni. (2) Il Collegio di Controllo, prima di decidere su tali ricorsi entro il termine stabilito dal capo 6° dell’art. 29 dello Statuto, deve convocare e sentire il ricorrente, se questi nel ricorso lo abbia richiesto, nonché il controinteressato, e quindi deve comunicare le sue decisioni, per il tramite dello Scario, al Comun Generale neo eletto, affinché ne tenga debito conto quando procederà alla convalida degli eletti ai sensi dell’art. 30, capo 3°, dello Statuto. ARTICOLO 25 CONVALIDA DEGLI ELETTI ED ENTRATA IN CARICA (1) Ai sensi dell’art. 30, capo 1°, dello Statuto, l’elezione si considera divenuta esecutiva quando non vengano presentati ricorsi entro i quindici giorni di pubblicazione dei risultati elettorali ovvero nel momento in cui il Collegio di Controllo abbia comunicato allo Scario uscente le sue decisioni sui ricorsi elettorali eventualmente presentati (2) Da tale momento decorrono i dieci giorni entro i quali lo Scario uscente deve provvedere alla convocazione prevista dal medesimo art. 30, capo 1°, dello Statuto. (3) Il Comun Generale, convocato nei termini di cui al 13 comma precedente e presieduto dal consigliere più anziano, procede alla verifica dei requisiti generali, a norma di Statuto, in capo agli eletti, accertando che coloro che si trovano eventualmente in condizioni di incompatibilità al momento della presentazione della candidatura abbiano provveduto effettivamente a desistere dalla controversia giudiziaria o a cessare il rapporto d’affari o professionale entro i dieci giorni successivi all’elezione, a norma del precedente articolo 17; inoltre esamina le decisioni adottate, sugli eventuali ricorsi elettorali, dal Collegio di Controllo a norma dell’articolo precedente. Il Comun Generale pronuncia quindi la convalida degli eletti e provvede alla surrogazione di coloro la cui elezione non possa essere convalidata. (4) Da tale momento i componenti del Comun Generale e dei Consigli di Regola entrano ufficialmente in carica a tutti gli effetti. Entro dieci giorni si procede all’elezione del Presidente del Comun Generale e dello Scario, secondo quanto previsto dallo Statuto. Entro dieci giorni si procede all’elezione del Presidente del Comun Generale e dello Scario, secondo quanto previsto dallo Statuto. ARTICOLO 26 DECADENZA DALLE CARICHE E SURROGAZIONI (1) L’organo competente ai sensi dell’art. 26, capo 4° 5°, dello Statuto dichiara la decadenza dalla carica di Consigliere di Regola, di Regolano, di Viceregolano o di Scario, anche a seguito delle decisioni del Collegio di Controllo su eventuali ricorsi elettorali o dietro segnalazione dei Vicini aventi diritto al voto, quando: (a) accerti, in sede di convalida degli eletti, la mancanza dei requisiti di eleggibilità o di compatibilità; (b) accerti successivamente, nel corso del quadriennio di durata in carica degli organi elettivi, il sopravvenire di cause di ineleggibilità o di incompatibilità, previo invito all’interessato ad abbandonare la situazione ostativa, e ad optare per la carica comunitaria entro dieci giorni; (c) si verifichi un evento a causa del quale l’interessato sia definitivamente impossibilitato a proseguire nella carica o egli stesso non intenda proseguire, dichiarandolo espres-samente ovvero dimostrandolo con reiterate assenze non giustificate (delle quali almeno tre consecutive) dalle sedute dell’organo collegiale di cui fa parte. (2) Tranne che nel caso in cui la decadenza derivi da una decisione del Collegio di Controllo, la proposta di decadenza va preliminarmente notificata all’interessato, il quale può presentare ricorso al Collegio di Controllo. L’organo competente, ai sensi dell’art. 26 comma 5 dello Statuto, dichiara quindi, se del caso, la decadenza dalla carica di Consigliere di Regola e del Comun Generale, e surroga colui che è decaduto nominando al suo posto il Vicino che, nell’elezione del Consiglio di Regola di provenienza, risulta essere il primo dei non eletti e così via progressivamente, seguendo l’ordine decrescente dei voti conseguiti nelle elezioni di Regola nella lista del Regolano eletto e dando precedenza, in caso 14 (3) (4) (5) (6) di parità di voti, al più anziano di età; resta fermo l’obbligo di accertare, prima di disporre la surrogazione, che il sostituto possegga tutti i requisiti necessari per accedere alla carica. Quando si tratti di sostituire definitivamente lo Scario, il Consiglio dei Regolani procede, entro un mese dalla vacanza della carica, all’elezione del nuovo Scario. Quando si tratti di sostituire definitivamente il Regolano, la sua carica è assunta dal rispettivo Viceregolano, mentre il terzo eletto, in ordine di voti, nella Regola interessata assume la carica di Viceregolano e così via progressivamente, secondo i criteri stabiliti dall’articolo 23. Lo Scario dà comunicazione agli interessati delle avvenute surroghe o sostituzioni. Per le surroghe, in caso di assenza di candidati da eleggere nella lista del Regolano eletto, vengono eletti i candidati, compresi gli altri candidati regolani, che hanno conseguito più voti nelle altre liste. Quando a causa dell’impossibilità di surroga la Regola non è più rappresentata si procede a nuove elezioni entro il termine di sei mesi. Non potranno essere comunque convocate elezioni anticipate se manca meno di un anno alla scadenza naturale del mandato degli organi della Comunità. ARTICOLO 28 NORME APPLICABILI ARTICOLO 32 ESPRESSIONE DEL VOTO E SUA INVALIDITÀ (1) Alle consultazioni generali degli elettori si applicano le norme generali e comuni contenute nel Titolo I° del presente Regolamento, con le disposizioni speciali ivi previste, nonché, per analogia ed in quanto compatibili, quelle contenute nel Titolo II°, fatte salve le disposizioni speciali previste dagli articoli seguenti. (1) L’elettore esprime il suo voto barrando o comunque apponendo un chiaro segno, purché anonimo, in corrispondenza o sull’apposito spazio di sinistra, se intende esprimere voto favorevole, ovvero sull’apposito spazio a destra, se intende esprimere voto contrario. (2) Il voto è da considerare valido ogni volta che se ne possa desumere in maniera certa e chiara la volontà del votante; soltanto quando ciò non fosse possibile il seggio elettorale deve dichiarare invalido il voto. (3) In ogni caso, il voto deve essere dichiarato non valido nei seguenti casi particolari: (a) quando la scheda spogliata non è una di quelle ufficiali; (b) quando la scheda non contiene alcun segno né alcuna, qualsivoglia espressione di voto (scheda bianca); (c) quando la scheda riporta soltanto scritti o disegni che nulla hanno a che vedere con la votazione e che non consentono di individuare alcuna espressione di parere favorevole o contrario (scheda nulla); (d) quando la scheda presenta dei segni in corrispondenza o su entrambi gli spazi per l’espressione del voto favorevole e, rispettivamente, contrario, in maniera che non risulta individuabile la volontà del votante (scheda nulla); (e) quando la scheda riporta scritti o segni in base ai quali il votante sia riconoscibile o abbia inteso farsi riconoscere (scheda nulla). ARTICOLO 29 INDIZIONE DELLA CONSULTAZIONE GENERALE (1) In conformità alla decisione assunta dal Comun Generale, lo Scario indice la consultazione generale dei Vicini mediante un manifesto da affiggere trenta giorni prima della consultazione all’albo della Comunità e contemporaneamente nelle altre Regole. La consultazione dovrà svolgersi contemporaneamente in tutte le undici Regole in un giorno di domenica, evitando la concomitanza con altre consultazioni elettorali non riguardanti la Comunità di Fiemme. (2) I manifesti dovranno indicare la data fissata per la votazione e l’orario per la stessa, l’argomento o la questione che forma oggetto della consultazione, le principali modalità di votazione e l’ubicazione dei seggi elettorali nelle diverse Regole. ARTICOLO 30 IL SEGGIO ELETTORALE TITOLO 3 NORME PER LE CONSULTAZIONI GENERALI DEI VICINI ARTICOLO 27 COMPITI DEL COMUN GENERALE (1) Il Comun Generale esercita le competenze di cui all’art. 14, capo 10°, dello Statuto autonomamente o su proposta del Consiglio dei Regolani, stabilendo quando sia opportuno acquisire il parere dei Vicini aventi diritto al voto su argomenti e questioni di rilevante interesse per la Comunità; la consultazione generale degli elettori deve, in particolare, essere promossa quando vengano proposte modificazioni sostanziali o revisioni generali dello Statuto che, a giudizio del Comun Generale, incidono sui fondamentali principi consuetudinari e generali della Comunità. (2) Le consultazioni generali, obbligatorie anche se non vincolanti per l’organo competente, devono tenersi comunque prima che l’organo adotti le decisioni definitive sull’argomento oggetto della consultazione. (3) Il Comun Generale potrà inoltre inviare ad ogni Fuoco, in vista della consultazione generale, adeguata documentazione illustrativa ed informativa sulle questioni od argomenti che saranno oggetto della consultazione, in tempo utile affinché gli elettori possano prenderne conoscenza prima di esprimere, mediante il voto, il loro parere al riguardo. (1) A specificazione di quanto stabilito in via generale dal precedente articolo 8, in occasione delle consultazioni generali degli elettori vengono nominati presidenti dei seggi elettorali i Regolani - ed i Viceregolani, quando in una Regola vi siano due seggi - in carica nella Regola, né opera evidentemente, in occasione delle consultazioni generali nelle quali non esistono candidati, l’obbligo statutario di nominare i membri del seggio elettorale scegliendoli fra i Vicini che non siano candidati. (2) Si applicano anche in occasione delle consultazioni generali le altre disposizioni contenute nel precedente articolo 8, relativamente ai seggi elettorali ed alla sostituzione dei loro membri. ARTICOLO 31 LA SCHEDA DI VOT AZIONE (1) A cura della Magnifica Comunità di Fiemme verranno stampate le schede di votazione che dovranno essere uguali per ciascuna Regola e conformi all’ALLEGATO 6. (2) La scheda di votazione deve esporre, al suo centro ed in maniera chiara e comprensibile, la questione o l’argomento sul quale gli aventi diritto sono chiamati ad esprimere il loro parere favorevole oppure contrario; sui margini esterni la scheda contiene due spazi chiaramente evidenziati e con la risposta prestampata: sul margine sinistro, lo spazio per il parere favorevole e, sul margine destro, lo spazio per il parere contrario. (3) Le schede di votazione devono portare impresso il timbro della Magnifica Comunità di Fiemme ed essere agevolmente ripiegabili. ARTICOLO 33 IL RISULTATO DELLA CONSULTAZIONE GENERALE (1) Fermo restando quanto stabilito dal precedente articolo 11 per la validità della votazione, si considera raggiunto un risultato nella consultazione generale quando il numero dei voti validamente espressi sia superiore ad almeno la metà (con eventuale arrotondamento all’unità superiore) del totale di coloro che hanno votato; il conteggio dei votanti e dei voti validi deve essere riferito all’intera Comunità, considerata nel suo complesso, indipendentemente dal numero dei votanti e dei voti validi accertati in ciascuna delle singole Regole. (2) Il risultato finale ed ufficiale della consultazione generale, favorevole ovvero contrario all’argomento o alla questione che ne forma oggetto, è quello che risulta dalla prevalenza, fra i voti validi espressi nell’intera Comunità, di quelli favorevoli o, rispettivamente, di quelli contrari. (3) Lo Scario cura la pubblicazione dei risultati della consultazione generale nel termine fissato dall’art. 29, capo 3°, dello Statuto, ossia entro il martedì successivo, per la durata e con le modalità ivi indicati; contestualmente, lo Scario dispone la trasmissione dei risultati della consultazione al Comun Generale in vista degli ulteriori adempimenti ai quali questo organo ritenga di provvedere. (4) Per eventuali ricorsi relativi alle consultazioni generali, si osservano le norme del precedente articolo 24, in quanto applicabili. 15 REGOLAMENTO PER L'IMPIANTO E LA TENUTA DELLE MATRICOLE GLI AGGIORNAMENTI ARTICOLO 2 ACQUISTO DELLO STATO DI VICINO (3) La separazione legale dei coniugi ed il loro divorzio non sono influenti sullo stato di vicinia. ARTICOLO 3 SOSPENSIONE DELLO STATO DI VICINO (3) Al di fuori delle ipotesi di cui al presente articolo, la sospensione del diritto di vicinia può avvenire anche su istanza del Vicino interessato, ai sensi del successivo articolo10, comma 5. ARTICOLO 4 INTERRUZIONE DEL PERIODO DI DIMORA PER ACQUISIRE LO STATO DI VICINO (1) Il periodo di vent’anni di residenza necessario per acquistare lo stato di Vicino si azzera quando la persona o la famiglia emigrino dal territorio delle Regole trasferendo altrove la loro residenza, oppure, quando, pur mantenendo la residenza anagrafica in una delle Regole, abbiano di fatto trasferito la loro dimora al di fuori delle Regole per più di sei mesi. In tal caso, al loro rientro, per acquistare lo stato di Vicino, essi devono maturare nuovamente per intero il periodo di venti anni di residenza ininterrotta. ARTICOLO 6 CONTROLLI (1) Per tutto quanto regolamentato negli articoli precedenti la Magnifica Comunità di Fiemme potrà procedere ad ogni accertamento ed indagine che riterrà necessario ed opportuno intraprendere - anche al di fuori degli accertamenti e delle indagini praticati dai Comuni ai fini anagrafici - avvalendosi sia di personale proprio, sia di quello dei Comuni secondo le convenzioni e/o gli accordi di cui al successivo articolo 18. ARTICOLO 10 LE MATRICOLE (4) Le Matricole sono pubbliche e sono tenute nella sede comunale di ogni Regola. Ogni Vicino può chiedere di prenderne visione, in presenza dell’incaricato, e segnalare a questi eventuali situazioni non conformi alle disposizioni dello Statuto e del presente Regolamento. L’accesso di terzi alle Matricole è limitato alla sola visione e deve comunque avvenire nel rispetto della vigente normativa sulla tutela dei dati personali. Gli incaricati della tenuta delle Matricole ed il funzionario della Magnifica Comunità di Fiemme sono responsabili della adeguata custodia dei dati personali conservati negli elenchi delle Matricole. (5) Il Vicino ha la facoltà di prendere in qualsiasi 16 momento visione dei propri dati personali conservati negli elenchi delle Matricole e di chiederne per iscritto la rettifica o la cancellazione. Qualora il Vicino/a chieda per iscritto la cancellazione dei propri dati, la richiesta ha valore - dal momento della sua ricezione - di sospensione volontaria da qualsiasi diritto di vicinia, ivi compreso il diritto di voto. Quando il Fuoco è costituito dal solo Vicino che chiede la cancellazione dei propri dati (Fuoco singolo), il Fuoco si estingue; parimenti si estingue il Fuoco familiare quando tutti i Vicini che lo compongono abbiano richiesto per iscritto la cancellazione dei propri dati. Se la cancellazione dei dati riguarda un Vicino che riveste il ruolo di Capofuoco di un Fuoco familiare, lo stato e la funzione di Capofuoco vengono trasmessi ad altro membro maggiorenne del Fuoco, in conformità con quanto previsto dall’articolo 9, comma 2. Il Vicino può chiedere, sempre per iscritto, in qualsiasi momento di essere reiscritto negli elenchi delle Matricole. Tutte le richieste di rettifica, cancellazione e reiscrizione dei propri dati devono essere presentate per iscritto alla Magnifica Comunità di Fiemme, la quale provvede a trasmetterne copia all’incaricato della tenuta delle Matricole della Regola interessata, impartendo le istruzioni del caso. Tutte le richieste presentate ai sensi del presente comma hanno valore dalla data di ricezione. ARTICOLO 12 FORMAZIONE ED AGGIORNAMENTO ANNUALE DELLE MATRICOLE (6) Le norme di cui ai commi 3, 4 e 5 del presente articolo non si applicano alla cancellazione dall’elenco delle Matricole a seguito di istanza dell’interessato, ai sensi dell’articolo 10, comma 5. ARTICOLO 17 LA COMMISSIONE MATRICOLARE 1) In ciascuna Regola la Commissione Matricolare è costituita: • dal Regolano o dal Viceregolano, che la presiede; • dall’incaricato locale della tenuta delle Matricole; • dal funzionario della Magnifica Comunità preposto a questo servizio; (2) Per la validità delle sedute della Commissione è necessaria la presenza di almeno 4 2 componenti. Le decisioni della Commissione sono prese a maggioranza semplice dei presenti e in caso di parità prevale il voto del Presidente. (5) L’incaricato della tenuta delle Matricole deve provvedere a: a) convocare la Commissione; b) redigere i verbali delle sue sedute;