UNIONE EUROPEA REGIONE SICILIANA Club Alpino Italiano Sicilia PIANO DI GESTIONE COMPLESSI GESSOSI (M. CONCA) SIC ITA050006 FASE III IDENTIFICAZIONE DEGLI OBIETTIVI E DELLE STRATEGIE DI GESTIONE Palermo 18 Dicembre 2008 Il Responsabile del procedimento Dr. Giovanni Mento Il Presidente Dr. Mario Vaccarella PIANO DI GESTIONE COMPLESSI GESSOSI (M.Conca) GRUPPO DI LAVORO DR. GIANNI MENTO – responsabile del procedimento PROF. LORENZO GIANGUZZI – botanico (responsabile scientifico) PROF. MAURIZIO SARÀ – zoologo (responsabile scientifico) ARCH. LAURA COBELLO – aspetti socio-economici, paesaggio e beni culturali (responsabile scientifico) DR. VINCENZA MESSANA – geologa (responsabile scientifico), referente tecnico DR. FEDERICA LA MORELLA – esperta in Scienza della Comunicazione (responsabile scientifico) DR. AGOSTINO D’AMICO – botanico, aspetti cartografici (GiS) DR. ORAZIO CALDARELLA – botanico DR. GIANLUCA CHIAPPA – naturalista SIG. VINCENZO BIANCONE – referente tecnico DR. FABIO GRILLO – zoologo naturalista SIG. ENRICO BELLIA – tecnico faunistico DR. GIANDOMENICO NARDONE – esperto GIS DR. IVY DI SALVO – zoologa naturalista Collaboratori alla parte zoologica SIG. MATHIA COCO - entomologo DR. MASSIMILIANO DI VITTORIO – zoologo naturalista DR. GABRIELE MASTRILLI – naturalista e fotografo DR. ANDREA MILAZZO – zoologo naturalista Collaboratori alla redazione del Piano DR. CLAUDIA RUBINO - esperto GIS e pianificazione del paesaggio Club Alpino Italiano Sicilia – Piano di Gestione Complessi Gessosi (M.Conca) – Fase III 1 PIANO DI GESTIONE COMPLESSI GESSOSI (M. CONCA) SIC ITA050006 FASE III IDENTIFICAZIONE DEGLI OBIETTIVI E DELLE STRATEGIE DI GESTIONE INDICE A) IDENTIFICAZIONE DEGLI OBIETTIVI DEL PDG A.1 INDIVIDUAZIONE DI OBIETTIVI GESTIONALI GENERALI AI SENSI DELLE DIR. 92/43/CEE E 79/409/CEE A.2 INDIVIDUAZIONE DI OBIETTIVI DI DETTAGLIO IN COERENZA CON LE ESIGENZE ECOLOGICHE DEL SITO NATURA 2000 A.2.1 Tutela delle risorse naturali e dell’equilibrio ecologico A.2.2 Tutela delle specie rare e minacciate e della biodiversità A.2.3 Sviluppo economico sostenibile A.2.4 Riperimetrazione del SIC e riconoscimento come ZPS A.3 INDIVIDUAZIONE DI OBIETTIVI CONFLITTUALI A.4 INDIVIDUAZIONE DELLE PRIORITÀ D’INTERVENTO B) STRATEGIE GESTIONALI B.1 IDENTIFICAZIONE DELLE MISURE DI CONSERVAZIONE E DEGLI INTERVENTI DI GESTIONE B.1.1 Tutela e ripristino del grado di naturalità B.1.2 Protezione dei suoli B.1.3 Ripristino di alcuni aspetti forestali B.1.4 Mantenere e/o migliorare il pascolo B.1.5 Conservazione delle risorse idriche B.2 STRATEGIE PER LA TUTELA DELLE SPECIE RARE E MINACCIATE E DELLA BIODIVERSITÀ B.2.1 Flora e vegetazione B.2.2 Fauna B.3 STRATEGIA PER LO SVILUPPO ECONOMICO SOSTENIBILE B.3.1 Agricoltura B.3.2 Allevamento zootecnico B.3.3 Turismo B.3.4 Beni culturali, architettonici e archeologici B.3.5 Infrastrutture e viabilità C) INTERVENTI DI GESTIONE C.1 AZIONI DI TUTELA E DI CONSERVAZIONE C.1.1 Interventi attivi C.1.2 Interventi di regolamentazione C.1.3 Incentivazioni C.1.4 Programma di monitoraggio e ricerca C.1.5 Programmi didattici C.2 SCHEDE DELLE AZIONI PROGRAMMATE (VEDI ALL. 1) C.3 NORME GESTIONALI SPECIFICHE PER GLI HABITAT DI INTERESSE COMUNITARIO E I CORRIDOI ECOLOGICI INTERNI Club Alpino Italiano Sicilia – Piano di Gestione Complessi Gessosi (M.Conca) – Fase III 2 C.4 C.5 REGOLAMENTO GENERALE RIGUARDANTE LE ATTIVITÀ DA INCENTIVARE E DA PROMUOVERE, LE ATTIVITÀ DA REGOLAMENTARE, GLI OBBLIGHI E I DIVIETI PER EVITARE IL DECRADO DEL SITO PROPOSTA DI NORME PER UNA MIGLIORE DEFINIZIONE DELLA PROCEDURA DI VALUTAZIONE DI INCIDENZA D) PIANO DI AZIONE E CRONOPROGRAMMA E) PIANO DI COMUNICAZIONE BIBLIOGRAFIA Club Alpino Italiano Sicilia – Piano di Gestione Complessi Gessosi (M.Conca) – Fase III 3 FASE 3 – IDENTIFICAZIONE DEGLI OBIETTIVI E DELLE STRATEGIE DI GESTIONE La valutazione delle esigenze ecologiche e l’individuazione dei fattori di maggior impatto nell’area del SIC permettono di identificare gli obiettivi gestionali, generali e di dettaglio, nonché eventuali obiettivi conflittuali con il contesto socio-economico, pervenendo in tal modo alla definizione delle priorità di intervento. A) IDENTIFICAZIONE DEGLI OBIETTIVI DEL PIANO DI GESTIONE In questo capitolo vengono analizzati gli obiettivi generali del Piano di Gestione, i quali tendono in primo luogo ad assicurare la tutela degli habitat e delle specie vegetali e animali di interesse comunitario (prioritari e non), garantendo, con le diverse azioni programmate, il mantenimento e/o il ripristino degli equilibri ecologici che li caratterizzano e che sottendono alla loro conservazione. A.1 INDIVIDUAZIONE DI OBIETTIVI GESTIONALI GENERALI AI SENSI DELLE DIR. 92/43/CEE E 79/409/CEE L'attuazione delle disposizioni delle direttive Habitat e Uccelli per la gestione dei siti Natura 2000 si traduce prioritariamente nel conservare la stessa “ragion d'essere di ciascun sito”, ovvero nel salvaguardare la struttura e la funzione degli habitat e/o garantire la persistenza a lungo termine delle specie alle quali ciascun sito è “dedicato”1. Elemento di carattere innovativo è l'attenzione rivolta dalle due direttive alla valorizzazione della funzionalità degli habitat e dei sistemi naturali che hanno dato origine al sito stesso. Si valuta infatti non solo la qualità attuale del sito ma anche la potenzialità che hanno gli habitat di raggiungere un livello di maggiore complessità. La Direttiva Habitat prende in considerazione anche siti attualmente degradati, come ad esempio il Fiume Gallo d’Oro, in cui tuttavia alcuni habitat abbiano conservato l'efficienza funzionale e che pertanto possono ritornare verso forme più evolute mediante l'eliminazione delle ragioni di degrado. In generale, per tutte le misure di conservazione e – dunque, anche per i piani di gestione – lo scopo fondamentale è quello di permettere la realizzazione della finalità delle due note direttive (Habitat ed Uccelli), che è quella “di contribuire a salvaguardare la biodiversità mediante la conservazione degli habitat naturali nonché della flora e della fauna selvatiche nel territorio europeo degli Stati membri al quale si applica il Trattato”. Più specificamente, 1 Le linee guida definite dal Decreto del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio del 3 settembre 2002 indicano il percorso metodologico per la costruzione della rete europea denominata Natura 2000. 4 Club Alpino Italiano Sicilia – Piano di Gestione Complessi Gessosi (M.Conca) – Fase III per “misure di conservazione” si deve intendere “quel complesso di misure necessarie per mantenere o ripristinare gli habitat naturali e le popolazioni di specie di fauna e flora selvatiche in uno stato di conservazione soddisfacente”. Il mantenimento o il restauro di uno “stato di conservazione favorevole” è l’obiettivo generale e di base per tutti gli habitat e specie di interesse comunitario, ossia quelle elencate negli allegati delle due Direttive – ed alcune altre individuate per ciascun SIC – attraverso il percorso di aggiornamento ed implementazione della Scheda Natura e selezione delle specie sensibili e del gruppo degli indicatori ecologici rappresentativi del SIC. Perciò l’obbligo degli Stati membri e delle amministrazioni periferiche e locali dello Stato membro2 è quello di attivare tutte le misure e procedure per raggiungere o mantenere uno “stato di conservazione favorevole” in tutti i siti della Rete Natura 2000. Si tratta cioè di determinare una situazione in cui ogni habitat e specie abbiano uno status di salute ecologica buono, sia in termini qualitativi che quantitativi, e quindi una buona probabilità di permanere in questo status nel futuro. Com’è noto, la Direttiva Habitat si articola su due pilastri principali: il primo (artt. 3-10) che focalizza sulla conservazione degli habitat attraverso Natura 2000; il secondo (artt. 12-16) che si concentra sulla protezione delle specie animali e vegetali. La stessa riconosce che una buona conoscenza scientifica (distribuzione, frequenza e densità, biologia, ecologia, minacce e fragilità, bisogni di tutela, ecc.) rappresenta la conditio sine qua non per attivare una significativa e concreta serie di azioni di conservazione (artt. 18-19). Oltre alla conoscenza precisa su una specie, è prevista una sorveglianza ed un monitoraggio per tracciare nel tempo l’andamento dello stato di conservazione delle specie (art. 11). Il SIC Monte Conca si estende complessivamente per circa circa 333 ettari, nell’interno siciliano, nell’ambito del territorio dei comunali di Campofranco e Milena (provincia di Caltanissetta), includendo l’omonima Riserva naturale. Oltre ad un certa importanza floristicofitocenotica, faunistica e paesaggistica (vedi sezione 3.3D della Scheda Natura 2000), l’area è ricca di fenomeni carsici superficiali che caratterizzano un interessante sistema idrico – 2 Il D.P.R. 357/97, così come modificato e integrato dal DPR 120/2003, affida alle Regioni e Province autonome il compito di adottare le misure necessarie a salvaguardare e tutelare i siti di interesse comunitario. Infatti, l'articolo 4 specifica che esse debbano sia individuare le misure più opportune per evitare l'alterazione dei proposti siti di importanza comunitaria (art. 4, comma 1) sia attivare le necessarie misure di conservazione nelle zone speciali di conservazione (art. 4, comma 2). L'articolo 7, inoltre, stabilisce che le regioni e le province autonome adottino idonee misure per garantire il monitoraggio sullo stato di conservazione delle specie e degli habitat dandone comunicazione al Ministero dell'Ambiente. Club Alpino Italiano Sicilia – Piano di Gestione Complessi Gessosi (M.Conca) – Fase III 5 attualmente attivo ed alquanto suggestivo – e denota un rilevante interesse storicoarcheologico e geologico. Il SIC include un’interessantissima grotta di rilevanza speleologica. Il paesaggio, apparentemente brullo e denudato, presenta comunque un interesse naturalistico, per gli aspetti di vegetazione rupicola, subrupicola e steppica tipici delle aree gessose della serie evaporitica del Messiniano che caratterizzano la parte più xerica dell’interno siciliano. Infatti, pur essendo privo di aspetti forestali di rilievo – in buona parte distrutti a seguito dell’antropizzazione spinta del territorio, sin da epoche remote – il biotopo costituisce un’oasi di rifugio importante per alcuni habitat ed elementi della flora e per la fauna, anche perché posto a ridosso del Fiume Gallo d’Oro, gravitando all’interno di un’area interessata da un’agricoltura, in parte anche intensiva Il SIC potrebbe quindi svolgere in futuro un ruolo centrale nell’ambito dello sviluppo per le zone interne dei comuni che gravitano sull’area di questa parte dell’interno siciliano in particolare Milena, Campofranco, Sutera, Bompensiere - ponendosi all’attenzione come polo di attrazione per il turismo naturalistico ed escursionistico. La tutela delle caratteristiche del sito tende a garantire nel medio periodo non solo la conservazione delle potenzialità turistiche ma soprattutto la loro estrinsecazione, offrendo nuove opportunità di impiego e quindi di reddito (attività di turismo durevole legate alla fruizione del siti archeologico e delle risorse naturali, sviluppo delle arti tradizionali e dell’artigianato, valorizzazione dei prodotti tipici, organizzazione di attività culturali/ricreative, ecc.). Nello sviluppare le prospettive future del Piano è però necessario valutare anche i possibili elementi di disturbo, al fine di limitare gli elementi pregiudizievoli per l’equilibrio ecologico e situazioni socialmente non desiderabili (perdita delle tradizioni, etc.). Uno degli obiettivi di gestione si identifica quindi nello sviluppo sostenibile del SIC, tendente a bilanciare il peso della componente di tutela – come appunto richiesto dalla Direttiva Habitat – con quello della componente sociale ed economica. Su questa base, infatti, si ritiene necessario aumentare il grado di consapevolezza della popolazione locale, da un lato sull’importanza di preservare l’ambiente naturale, dall’altro sulle opportunità di sviluppo che la fruizione sostenibile del sito potrebbe offrire. A.2 INDIVIDUAZIONE DI OBIETTIVI DEL SITO NATURA 2000 DI DETTAGLIO IN COERENZA CON LE ESIGENZE ECOLOGICHE 6 Club Alpino Italiano Sicilia – Piano di Gestione Complessi Gessosi (M.Conca) – Fase III Coerentemente con quanto indicato con le Linee Guida del 03/09/2002, relative alla redazione dei Piani di Gestione dei Siti di Importanza Comunitaria, una volta individuati i fattori di maggiore impatto e quindi i problemi, vengono formulati gli obiettivi gestionali generali, indicando anche le priorità di intervento. In particolare, gli obiettivi di pianificazione del SIC, di seguito riportati e specificati, adempiono ai contenuti degli artt. 1, 2, 3 della Direttiva 93/42CEE e mirano a: - mantenere e migliorare il livello di biodiversità degli habitat e delle specie di interesse comunitario presenti nel sito, prevedendo e attuando misure di conservazione conformi alle esigenze ecologiche dei tipi di habitat naturali (Allegato I) e delle specie (Allegato II della Direttiva Habitat) presenti nel Sito e garantendo la necessaria protezione alle altre specie di cui all’Allegato IV della Direttiva e al loro habitat; modificando ed eventualmente limitando le attività che incidono sull’integrità ecologica degli ecosistemi; determinando e attivando i processi necessari per promuovere lo sviluppo di attività economiche compatibili con gli obiettivi di conservazione dell’area, armonizzando anche eventuali piani e progetti di sviluppo già previsti; partecipando alla creazione di meccanismi socio-economici e traducendoli in azioni politicoamministrative, in grado di garantire una gestione attiva ed omogenea del Sito Natura 2000; individuando e realizzando azioni di comunicazione per accrescere e diffondere sensibilità e conoscenze ambientali sui siti. Per quanto concerne gli obiettivi di dettaglio individuati per la pianificazione gestionale del SIC, essi riguardano i seguenti punti: - tutela delle risorse naturali e dell’equilibrio ecologico; - tutela delle specie rare e minacciate e della biodiversità; - sviluppo economico sostenibile; - riperimetrazione del SIC; A.2.1 Tutela delle risorse naturali e dell’equilibrio ecologico Questo tipo di tutela è attuata tramite: - prevenzione di qualunque azione che possa portare ad un qualsiasi degrado dell’equilibrio ecologico oppure ad un impoverimento delle risorse naturali del sito, Club Alpino Italiano Sicilia – Piano di Gestione Complessi Gessosi (M.Conca) – Fase III 7 - ripristino di aree degradate o in corso di degrado. Da un punto di vista faunistico il grado di naturalità del SIC appare soddisfacente, prova ne sia la presenza di predatori all’apice della catena alimentare (Rapaci diurni) da anni presenti nell’area. La riproduzione di queste specie però è talvolta irregolare e questo sembra dipendere dal disturbo antropico, piuttosto che dalla qualità degli ambienti. Dall’analisi effettuata nel territorio agricolo e di gariga del SIC con gli strumenti ed i tempi disponibili, si rileva un grado sufficiente di conservazione degli habitat delle specie animali, seppur con certe criticità, riportate nel seguito. Le coltivazioni sono condotte con tecniche e mezzi non invasivi, soprattutto nei piccoli poderi, ma si dovrebbe intervenire per garantire il rispetto delle fasce ecotonali di vegetazione, dei filari e dei campi (ad esempio lungo le sponde fluviali del corso del Gallo d’Oro). Inoltre andrebbero reimpiantati alcuni poderi a seminativo arborato, degradati dall’abbandono e dall’incendio. Quest’ultimo è un detrattore ambientale potenzialmente elevato che annualmente minaccia il SIC e contro di esso vanno intraprese azioni decise, potenziando l’azione dell’Ente gestore della Riserva. L’attività di pascolo riveste una certa importanza nell’area, sia ai fini economico-sociali, che per il mantenimento di ambienti a prateria, importanti per la presenza di specie animali di ambiente arido e aperto. Inoltre gli ambienti a pascolo sono il terreno di caccia dei gradi rapaci che vi trovano le loro prede e vanno mantenuti per consentire la presenza di queste importanti emergenze faunistiche. Gli ambienti a pascolo sono formazioni secondarie a carattere sub-naturale, mantenuti dall’uomo attraverso l’incendio periodico, che rinnova il ricaccio delle essenze tabulari ed impedisce l’evoluzione della vegetazione verso forme più evolute di macchia o bosco. Seppur caratteristici e inseriti nella fisionomia dei luoghi, attraverso una pratica empirica secolare, gli incendi e le pratiche zootecniche possono arrecare danni notevoli e determinano in particolare erosione del suolo, soprattutto nelle aree in maggiore pendenza e lungo le sponde fluviali. In poche parole, per il mantenimento della naturalità dei luoghi è necessario intervenire per programmare un livello ottimale e compatibile di aree di pascolo e di carico di bestiame, che garantisca le comunità faunistiche tipiche. Il pascolo va pertanto mantenuto dentro un carico di riferimento, per ora previsto dal PSR in 0,2 – 2 UBA/ha, intervenendo a favore degli allevatori e analizzando le effettive capacità di carico delle aree specifiche, in modo da adeguare il carico di riferimento alla specificità della zona. Il pascolo va precluso dalle aree in maggiore pendenza, a maggior rischi o di erosione (sponde fluviali e calanchi). Queste azioni vanno previste con l’assistenza tecnica ed il coinvolgimento degli enti locali competenti (uffi- Club Alpino Italiano Sicilia – Piano di Gestione Complessi Gessosi (M.Conca) – Fase III 8 ci locali e periferici dell’assessorato Agricoltura e foreste, agronomi, associazioni di categoria, ecc). Discorso a parte va fatto per il Fiume Gallo d’Oro che presenta una scarsa qualità delle acque. Mancano dati quantitativi o sembrano insufficienti e condotti con tecniche e calendari di prelievo non rigorosi. L’analisi qualitativa del corso d’acqua (ad esempio torpidità, schiume, coltri perifitiche, ecc) permette però di ipotizzare la necessità del recupero del fiume, che come già detto va intrapresa a livello comprensoriale. Nel presente PdG sono previste varie forme di tutela, specifiche per le diversi componenti: - vegetazione e flora: prevenzione della perdita delle fitocenosi (nonché habitat) rappresentate nel territorio, soprattutto di quelle maggiormente strutturate; - flora: prevenzione della perdita delle specie vegetali minacciate; - fauna: prevenzione della riduzione o scomparsa delle specie animali più sensibili; - suoli: prevenzione o interruzione dei processi di erosione e d’impoverimento; - risorse idriche: prevenzione dell’impoverimento e dell’inquinamento delle risorse idriche e ddell’alterazioni del flusso di regime delle acque; - aria: mantenimento della qualità dell’aria e prevenzione di fattori di inquinamento atmosferico. A.2.2 Strategie per la tutela delle specie rare e minacciate e della biodiversità animale L’obiettivo è quello di migliorare e/o mantenere lo status attuale delle specie e di prevenire il rischio di estinzione di specie endemiche e/o rare e minacciate. Questo in particolare per la fauna, per la quale si ritiene necessario prevenire le azioni di disturbo e raggiungere un livello ottimale delle popolazioni di specie più sensibili ed a rischio, dell’equilibrio ecosistemico e della variabilità genetica. Come delineato dalla relazione faunistica, nel SIC è presente un elevato numero di specie animali. Sono stati censiti e menzionati nella check-list 118 taxa, di cui 74 sensibili e da tutelare ai sensi delle Direttive Habitat ed Uccelli e pertanto inserite nella Scheda Natura 2000. Le 18 specie più importanti e significative sono state selezionate come indicatori ecologici. Il patrimonio faunistico del SIC è pertanto notevole, sia dal punto di vista qualitativo che quantitativo, e va tutelato e migliorato lo stato di conservazione delle specie, laddove necessario. In atto i principali detrattori ambientali che possono influire sulla fauna sono quelli legati agli usi del suolo e delineati nel paragrafo precedente. Inquinamento del fiume, incendio, sovrappascolo (nell’area SIC esterna alla Riserva) e pratiche agricole intervengono a diminuire la presenza e la consistenza delle singole specie, interferendo con la diversità (presenza/assenza di Club Alpino Italiano Sicilia – Piano di Gestione Complessi Gessosi (M.Conca) – Fase III 9 specie) e con la loro ecologia (diminuita performance di riproduzione, aumento della mortalità, ecc). Oltre a ciò vanno citate alcune cause di disturbo diretto, che influiscono sulla presenza e densità della fauna; le prime sono sicuramente l’esercizio venatorio ed il bracconaggio. Mancano dati puntuali e quantitativi su questi fenomeni, che sono contenuti dall’azione di sorveglianza dell’Ente gestore, che va incoraggiata e potenziata. Il divieto di caccia va esteso all’intero SIC ed alle aree circostanti. Altre azioni di disturbo potrebbero venire dalle attività escursionistiche, di fotografia naturalistica e di arrampicata su parete, oltre che dall’uso turistico degli ipogei. Per ora tali attività sono nulle o minime e condotte dietro responsabilità e guida dell’ente gestore, ma in un’ottica di potenziamento e sviluppo andranno limitate (ad esempio il numero di accessi settimanali nell’ipogeo) o anche proibite, come già avviene in altri siti carsici. A.2.3 Sviluppo economico sostenibile Le azioni individuate mirano a favorire lo sviluppo ottimale delle attività economiche sostenibili e compatibili con gli obiettivi di conservazione e a prevenire il degrado dell’equilibrio ecologico a causa di attività antropiche incompatibili con la conservazione, ovviamente garantendo allo stesso tempo reddito ed occupazione alla popolazione locale. In particolare: - l’attività agricola, benché ridotta, dovrebbe conciliarsi con pratiche agronomiche compatibili, come l’agricoltura biologica da certificare con un marchio di tutela/qualità; - l’attività zootecnica deve qualificarsi come “sostenibile”, ossia nel rispetto delle risorse di vegetazione e suolo; - il bracconaggio va combattuto con determinazione e la caccia va proibita o regolamentata con molta più severità di quanto non faccia abitualmente il Calendario Venatorio; - l’attività turistica deve conciliarsi con la conservazione degli habitat e delle specie prioritarie e la fruizione del sito deve tendere a garantire benefici economici ed occupazionali nell’ambito del turismo naturalistico e culturale, evitando la realizzazione di strutture ricettive nell’ambito del SIC, puntando al ripristino e ristrutturazione di edifici rurali esistenti all’esterno; - le attività di recupero, riqualificazione e valorizzazione del patrimonio storico-culturale devono essere finalizzate alla creazione di processi di sviluppo capaci di tutelare le identità locali; - andranno privilegiate le attività di ripristino e di manutenzione dei percorsi esistenti, evitando la costruzione di nuove infrastrutture stradali. 10 Club Alpino Italiano Sicilia – Piano di Gestione Complessi Gessosi (M.Conca) – Fase III A.2.4 Riperimetrazione del SIC con ampliamento e riconoscimento come ZPS Sulla base delle indagini effettuate nel territorio del SIC e nelle aree circostanti si ritiene utile proporre la riperimetrazione del sito e il riconoscimento come ZPS, con la inclusione di aree adiacenti nelle quali ricadono habitat caratterizzati da aspetti di vegetazione e specie animali e vegetali di particolare rilevanza naturalistico-ambientale. L’inclusione di tali habitat si rende necessaria anche per aumentare lo spazio vitale (home-range) ed i territori trofici di diverse specie di uccelli rapaci citati in allegato 1 della direttiva Uccelli e di altre specie, come in chirotteri, citati nell’allegato 2 della Direttiva Habitat. Viene dunque proposto l’ampliamento del Sito alle aree situate ad est dell’attuale perimetrazione, in particolare al Fiume Gallo d’Oro nel tratto compreso tra le contrade Mezzebbi e Piano di Mola, con l’inclusione dello stesso Piano di Mola e del rilievo di M. Iannico (erroneamente in cartografia M. Fannico). Un ulteriore ampliamento riguarda una ristretta area compresa tra Contrada Zubbio e Piano di Forche, situata a sud del SIC. Tale riperimetrazione è riportata nella Carta della proposta di ampliamento del SIC (Tavola 9B) che riguarda la stessa area del SIC e le superfici di cui si propone l’inclusione. In particolare, nelle nuove aree individuate ricadono prevalentemente sistemi subnaturali (Cod. Habitat 3290, 5331, 91H0, 92D0) e seminaturali (6220, 5332), oltre ad esigue superfici di agroecosistemi estensivi, in questo caso per lo più limitate a superfici di raccordo. Tra le specie vegetali inserite nell'Allegato II della Dir. Habitat (43/92/CEE) si segnala la presenza di Dianthus rupicola presso le rupi di M. Iannico e lungo il versante meridonale di Piano di Mola nel tratto che degrada verso il corso del Fiume Gallo d'Oro. La nuova ZPS, ove riconosciuta, dovrà contenere l’intero Sic ampliato ed anche le zone di nidificazione dei rapaci, Rocca Grande, Serra dei Morti, Serra della Croce, Montagna Grande e Serra del Parco Per le principali tipologie di habitat Natura 2000 viene riportato nel seguito un breve commento. 91H0 - Foreste Pannoniche con Quercus pubescens CODICE CORINE BIOTOPES – 41.732 TIPOLOGIA DI HABITAT – Di interesse comunitario. STATUS – Aspetti di vegetazione a Quercus virgiliana localizzati in contrada Piano di Forche (Milena), tuttavia limitati ad una superficie poco estesa e frammentata, posta a circa 400 metri di quota. Tale aspetto assume notevole importanza per tutto il comprensorio, nonché Club Alpino Italiano Sicilia – Piano di Gestione Complessi Gessosi (M.Conca) – Fase III 11 per l’interno siciliano inquanto si tratta di un interessantissimo lembo residuale di querceti caducifogli che un tempo dominavano tutta l’area della Serie Gessoso-Solfifera, poi distrutti dall’uomo per far spazio ai coltivi, in particolare i seminativi. Esso pertanto, oltre a costituire un’importante fonte per un futuro eventuale approviggionamento di propaguli e semi, può costituire un importante modello di riferimento per la riqualificazione ambientale e forestale del territorio. SPECIE VEGETALI GUIDA O CARATTERISTICHE – Quercus virgiliana. ASSOCIAZIONI – Oleo-Quercetum virgilianae Brullo 1984. ESIGENZE ECOLOGICHE – Querceto caducifoglio basifilo e termofilo, insediato su substrati calcarei o gipsicoli e legato a suoli bruni con profilo mediamente sviluppato, nella fascia compresa tra il termomediterraneo ed il mesomediterraneo. 5331 - Formazioni ad Euphorbia dendroides CODICE CORINE BIOTOPES – 32.22. TIPOLOGIA DI HABITAT – Di interesse comunitario. STATUS – L’habitat riguarda aspetti di vegetazione di macchia-gariga xerofila ad Euphorbia dendroides e talora ad Artemisia arborescens, alle quale risulta spesso associato un contingente di entità termofile quali Ruta chalepensis, Asparagus albus, Anagyris foetida, Olea europea var. sylvestris. In particolare, si tratta di aspetti localizzati lungo il versante settentrionale di M. Iannico. SPECIE VEGETALI GUIDA O CARATTERISTICHE – Euphorbia dendroides, Olea europea var. sylvestris, Phlomis fruticosa, Artemisia arborescens. ASSOCIAZIONI – Oleo-Euphorbietum dendroidis Trinajstaic 1973 subass. phlomidetosum fruticosae Brullo & Marcenò 1985 ESIGENZE ECOLOGICHE – L’habitat è tipico di zone rupestri e semirupestri soleggiate e prevalentemente esposte a meridione, nell’ambito delle quali costituiscono aspetti di macchia più o meno chiusa dominata da entità arbustive. Ricadono essenzialmente all’interno della fascia bioclimatica del termomediterraneo tendente localmente al mesomediterraneo secco superiore. 5332 - Formazioni ad Ampelodesmos mauritanicus TIPOLOGIA DI HABITAT – Di interesse comunitario. CODICE CORINE BIOTOPES – 32.23. 12 Club Alpino Italiano Sicilia – Piano di Gestione Complessi Gessosi (M.Conca) – Fase III STATUS – L’habitat è caratterizzato da una prateria floristicamente povera dominata da Ampelodesmos mauritanicus, emicriptofita cespitosa il cui ruolo ecologico è strettamente connesso alla stabilizzazione delle pendici acclivi ed accidentate, limitando l’azione erosiva delle acque meteoriche. Tali formazioni risultano principalmente destinate all’uso pascolivo e pertanto sono spesso sottoposte all’azione del fuoco, prassi ormai consolidata, per favorirne l’emissione dei teneri getti autunnali, utilizzati dal bestiame. La cenosi è ampiamente distribuita sul Monte Iannico, e lungo le scarpate argillose nei pressi di Piano di Mola, nonché in situazioni analoghe nei pressi di Piano di Forche, a sud del SIC. SPECIE VEGETALI CARATTERISTICHE – Ampelodesmos mauritanicus (dom.), Eryngium bocconei, Pimpinella anisoides. ASSOCIAZIONI – Helictotricho-Ampelodesmetum mauritanici Minissale 1995 ESIGENZE ECOLOGICHE – Questa prateria tende ad insediarsi in stazioni con suoli più o meno profondi e maturi, ricchi di componente limoso-argillosa, ricadenti nelle fasce del termo- e del mesomediterraneo. La vegetazione caratterizza aspetti secondari e pionieri legati ai processi di recupero nell’ambito di serie basifile di boschi della classe Quercetea ilicis. In mezzo alle radure ed ai cespi di Ampelodesma, sono presenti formazioni terofitiche ascritte all’habitat 6220* (Percorsi substeppici di graminacee e piante annue) con i quali in genere si compenetra. E’ da tenere in considerazione che l’ulteriore evoluzione della serie porterebbe all’insediamento di aspetti arbustivi dell’alleanza Pruno-Rubion ulmifolii. 6220* - Percorsi substeppici di graminacee e piante annue (Thero-Brachypodietea) TIPOLOGIA DI HABITAT – Di interesse prioritario. CODICE CORINE BIOTOPES – 34.5; 34.6. STATUS – L’habitat include aspetti di vegetazione terofitica, compenetrati in diverse formazioni di prateria quali quelle ad Ampelodesmos mauritanicus e ad altre tipologie di vegetazione steppica della classe Lygeo-Stipetea (Hyparrhenietum hirto-pubescentis, LygeoEryngietum dichotomi) e nella macchia-gariga ad Euphorbia dendroides. Tali aspetti a ciclo annuale sono fitosociologicamente riferiti a differenti associazioni tra le quali risultano maggiormente rappresentate il Thero-Sedetum caerulei (Brullo, 1975) legato a stazioni povere di suolo poste su cenge rocciose o nelle piccole pozze di corrosione lungo i versanti; il Filagini-Chaenorrhinetum rubrifolii (Brullo, Marcenò, Minissale & Spampanato, 1989) legato agli straterelli di terriccio depositati su substrati gessosi, su cenge rocciose o fra i grossi massi o ancora fra gli aspetti di gariga a Thymus capitatus; l’Ononido breviflorae-Stipetum capensis (Brullo, Guarino & Ronsisvalle, 2000) legato a modesti straterelli Club Alpino Italiano Sicilia – Piano di Gestione Complessi Gessosi (M.Conca) – Fase III 13 di suolo localizzati tra i cespi della prateria ad Ampelodesmos mauritanicus o di altre praterie xeriche presenti nell'area (Hyparrhenietum hirto-pubescentis, aggr. a Arundo collina); il Podospermo-Parapholidetum pycnanthae (Brullo & Siracusa, 2000), legato a substrati argillosi di tipo calanchivo e insediato alla base delle creste denudate e dei pendii più acclivi. SPECIE VEGETALI GUIDA O CARATTERISTICHE – Sedum caeruleum, S. stellatum, Plantago afra, Chaenorrhinum rupestre e Filago eriocephala, Stipa capensis, Ononis breviflora, ASSOCIAZIONI – Thero-Sedetum caerulei Brullo 1975; Filagini-Chaenorrhinetum rubrifolii (Brullo, Marcenò, Minissale & Spampanato, 1989); Ononido breviflorae-Stipetum capensis (Brullo, Guarino & Ronsisvalle, 2000); Podospermo-Parapholidetum pycnanthae (Brullo & Siracusa, 2000). ESIGENZE ECOLOGICHE – Queste comunità vegetali risultano abbastanza diffuse su tutto il territorio dove si rinvengono in stazioni con substrati piuttosto poveri e più o meno denudati, caratterizzati da modeste quantità di suolo. Infatti, le piante annue che fisionomizzano tali cenosi, hanno modeste esigenze ecologiche e trofiche, un ridotto apparato radicale ed un ciclo vegetativo che si esaurisce nel giro di qualche settimana, risultando ben adattate alle difficili condizioni che si determinano negli ambienti che colonizzano. 3290 - Fiumi mediterranei a flusso intermittente TIPOLOGIA DI HABITAT – Di interesse comunitario. CODICE CORINE BIOTOPES – 53.1. STATUS – L’habitat riguarda il corso del Fiume Gallo d’Oro, nel tratto compreso tra le Contrade Mezzebbi e Piano di Mola, nell’ambito del quale si rinvengono vari aspetti di vegetazione in parte ascritti anche ad altri habitat, in particolare il 1310 (Vegetazione annua pioniera a Salicornia sp. pl. e altre specie delle zone fangose e sabbiose), il 1420 (Praterie e fruticeti alofili mediterranei e termo-mediterranei – Sarcocornietea fruticosi), ed il 92D0 (Foreste riparie a galleria termomediterranea – Nerio-Tamaricetea), oltre all’alveo fluviale, con flusso intermittente, la vegetazione delle sponde ad Arundo collina e la vegetazione elofitica a Phragmites australis, tipica di ambienti semi-sommersi, ecc. SPECIE VEGETALI GUIDA O CARATTERISTICHE – Phragmites australis, Salsola soda, Suaeda maritima, Arthrocnemum glaucum, Sarcocornia fruticosa, Juncus subulatus. ASSOCIAZIONI – Phragmitetum communis (W. Koch 1926) Schmale 1939; Aggr. a Salsola soda e Suaeda maritima; Junco subulati-Sarcocornietum fruticosae Brullo 1988. Club Alpino Italiano Sicilia – Piano di Gestione Complessi Gessosi (M.Conca) – Fase III 14 ESIGENZE ECOLOGICHE – L’ambiente fluviale costituisce uno degli ambienti più caratteristici del paesaggio, il cui notevole dinamismo è legato alle continue variazioni nello spazio e nel tempo della portata e della velocità delle acque. Questi fattori ne condizionano la struttura e la caratterizzazione delle biocenosi. 92D0 - Foreste riparie a galleria termomediterranee (Nerio-Tamaricetea) TIPOLOGIA DI HABITAT – Di interesse comunitario. CODICE CORINE BIOTOPES – 53.1 STATUS – Habitat caratterizzato da una formazione arbustiva o di boscaglia floristicamente alquanto povera, a dominanza di Tamarix africana, cui si associano altri elementi subalofili (Sarcocornia fruticosa), termofili (Glycirrhiza glabra) ed igrofili (Phragmites australis). Questa formazione costituisce l’aspetto ripale maggiormente strutturato osservabile lungo il greto del Fiume Gallo d’Oro, nel tratto compreso tra le Contrade Mezzebbi e Piano di Mola. SPECIE GUIDA – Tamarix africana. AGGRUPPAMENTO – Aggr. a Tamarix africana ESIGENZE ECOLOGICHE – L’habitat è legato ad alluvioni costituite da suoli limoso-argillosi subsalsi, pesanti in inverno ed asciutti in estate, distribuiti in contesti ambientali riferibili al bioclima termomediterraneo, nei distretti siciliani in cui affiora la Serie GessosoSolfifera. Tra le specie animali che si avvantaggerebbero della riperimetrazione con riconoscimento come ZPS già la sola presenza dell’Aquila del Bonelli (Hieraaetus fasciatus) sarebbe di per sé sufficiente trattandosi di specie di livello SPEC 1. Infatti, secondo i criteri internazionali utilizzati per definire lo status delle popolazioni degli uccelli, è considerata minacciata a livello globale e quindi meritevole della massima attenzione e tutela. A ciò si aggiunga anche che la popolazione italiana di questo raro rapace è ormai presente solo in Sicilia dove sono presenti circa 15 coppie che rappresentano oltre l’85 % del totale italiano Nel sito sono ancora presenti altre due specie considerate SPEC 1: il Grillaio (Falco naumanni) e il Falco lanario (Falco biarmicus), entrambi minacciati a livello globale e presenti in Sicilia con popolazioni importantissime per la loro sopravvivenza. Club Alpino Italiano Sicilia – Piano di Gestione Complessi Gessosi (M.Conca) – Fase III 15 Queste tre specie sono fortemente significative non solo dell’integrità del territorio ma anche dell’importanza che ad esso vengano riconosciuti gli opportuni strumenti di tutela che agevolino la protezione. Tali specie sono nidificanti e presenti tutto l’anno ad eccezione del falco Grillaio che sverna anche in Africa ma torna in Sicilia nel periodo della riproduzione. Tra le altre specie si segnala l’Albanella pallida (Circus macrourus), anch’essa SPEC 1, della quale sopravvivono in tutto il mondo da 300 a 1000 coppie, che si osserva esclusivamente durante la migrazione. Lo Stretto di Messina del resto è la rotta migratoria primaverile più importante del Paleartico occidentale e prima di giungere presso questa rotta è osservabile in altre aree della Sicilia dove, come nel sito in oggetto, trova condizioni ottimali anche per il recupero delle energie perdute e la sosta. Anche la presenza come nidificanti della Calandrella (Calandrella brachydactyla), della Coturnice siciliana (Alectoris graeca whitakeri), della Tottavilla (Lullula arborea), del Calandro (Anthus campestris) della Ghiandaia marina (Coracias garrulus), dell’Occhione (Burhinus oedicnemus), della Calandra (Melanocorypha calandra), del Falco pellegrino (Falco peregrinus) sono estremamente significative ed importanti. Alcune di queste specie (Occhione, Ghiandaia marina, Calandra) stanno scomparendo in diverse aree della regione e la loro presenza qualifica ulteriormente il sito da riconoscere come ZPS. La presenza infine di migratori quali il Falco pecchiaiolo (Pernis apivorus), il Nibbio bruno (Milvus migrans), il Biancone (Circaetus gallicus), il Falco di Palude (Circus aeruginosus) il Tarabusino (Ixobrychus minutus), il Martin pescatore (Alcedo atthis) e il Cavaliere d’Italia (Himantopus himantopus quest’ultimo anche nidificante) indica che l’area si presta bene ad una funzione trofica molto importante per i flussi migratori e offre anche idoneo rifugio per le indispensabili tappe durante il lungo volo sia durante la migrazione autunnale che quella primaverile. Vanno infine citate le specie inserite nell’All. 2 della direttiva Habitat: miniottero (Miniopterus schreibersii), ferro di cavallo minore (Rhinolophus hipposideros). La Tab.1 sotto riportata rende immediato il beneficio conservazionistico che l’inclusione dei nuovi habitat o l’aumento dell’estensione di habitat già esistenti possono avere sulla fauna del SIC. Habitat presenti nell’ampliamento Effetti positivi sulla fauna 91H0 - Foreste Pannoniche con Quercus pubescens Aumento della diversità animale tipica dei boschi di roverella meridionale (ad es Cyanistes caeruleus, Cerchia brachydactyla, Picoides major, ecc.) per presenza di habitat boschivi, assenti finora nel SIC. Aumento dell’home range degli indicatori tipici dell’habitat di Falco biarmicus, Falco peregrinus 5331 - Formazioni ad Euphorbia dendroides Club Alpino Italiano Sicilia – Piano di Gestione Complessi Gessosi (M.Conca) – Fase III 16 Hieraaetus fasciatus, Alectoris graeca whitakeri Anthus campestris Aumento dell’home range degli indicatori tipici 5332 - Formazioni ad Ampelodesmos mauritanicus dell’habitat di Falco biarmicus, Falco peregrinus Hieraaetus fasciatus, Alectoris graeca whitakeri Anthus campestris Hieraaetus fasciatus Coracias garrulus Tyto alba Burhinus oedicnemus Lepus corsicanus 6220* - Percorsi substeppici di graminacee e piante Aumento dell’home range degli indicatori tipici dell’habitat di Falco biarmicus, Falco peregrinus annue (Thero-Brachypodietea) Hieraaetus fasciatus, Alectoris graeca whitakeri Anthus campestris Hieraaetus fasciatus Coracias garrulus Tyto alba Burhinus oedicnemus Lepus corsicanus Aumento dell’home range degli indicatori tipici 3290 - Fiumi mediterranei a flusso intermittente dell’habitat di Cordulegaster trinacriae Discoglossus pictus Miniopterus schreibersii Rhinolophus hipposideros Burhinus oedicnemus Coracias garrulus Hieraaetus fasciatus Aumento del flusso migratorio e degli uccelli acquatici svernanti (Anas crecca, Anas plathyrhynchos, ecc) 92D0 - Foreste riparie a galleria termomediterranee Aumento dell’home range degli indicatori tipici dell’habitat di Cordulegaster trinacriae (Nerio-Tamaricetea) Discoglossus pictus Miniopterus schreibersii Rhinolophus hipposideros Burhinus oedicnemus Coracias garrulus Hieraaetus fasciatus Tab. 1 - Effetti positivi derivanti alla fauna dall’amplimento del SIC Va evidenziato infine che sicuramente la presenza di tante e particolari specie va posto in relazione con l’impegno notevolissimo profuso da oltre un decennio dalla direzione dell’area protetta contro gli incendi e il bracconaggio nell’area di riserva, che oggi costituisce il 75 % del SIC. A.3 INDIVIDUAZIONE DI OBIETTIVI CONFLITTUALI Per grandi linee non si individuano attualmente nel territorio degli obiettivi che potrebbero rivelarsi conflittuali rispetto alle strategie di conservazione proposte. A.4 INDIVIDUAZIONE DELLE PRIORITÀ D’INTERVENTO Nella Tab. 2 che segue è ricostruito il percorso logico per l’individuazione delle priorità relative alle principali azioni finalizzate alla conservazione naturalistica all’interno del SIC, Club Alpino Italiano Sicilia – Piano di Gestione Complessi Gessosi (M.Conca) – Fase III 17 evidenziando: a) le minacce, ossia le principali pressioni antropiche o naturali rilevate nel territorio (cfr. § C.1 della Fase 2); b) gli obiettivi di dettaglio configurati per ciascuna criticità (cfr. § A.2 della Fase 3); c) le azioni, volte ad una regressione e\o contenimento della minaccia (cfr. § C.1 della Fase 3); d) le priorità di intervento, valutate secondo una scala di tre valori (alta, media, bassa). Si rimanda inoltre alla terza colonna dei vari prospetti delle singole azioni programmate (cfr. § C1 della Fase 3) e alle rispettive schede (cfr. § C2 della Fase 3). MINACCIA OBIETTIVI DI DETTAGLIO AZIONI DI TUTELA E DI PRIORITÀ CONSERVAZIONE Incendi Pascolo Bracconaggio e Caccia - tutela e ripristino del grado di naturalità - riperimetrazione del SIC - protezione dei suoli - mantenere e/o migliorare la copertura vegetale - ripristino di aspetti forestali naturali - conservazione delle risorse idriche - tutela delle specie rare e sensibili di flora e fauna - tutela dell’allevamento zootecnico - mantenere e/o migliorare la copertura vegetale - protezione dei suoli - ripristino di aspetti forestali naturali - tutela delle specie rare di flora e fauna - tutela delle fauna di ambienti steppici ed aridi - tutela e razionalizzazione dell’allevamento zootecnico - tutela e ripristino del grado di naturalità - riduzione del disturbo e della mortalità di specie animali IA.01_TRN – Proposta di riperimetrazione del SIC e riconoscimento come ZPS IA.02_TRN - Prevenzione incendi IA.12_TSR - Realizzazione di muretti a secco per antincendio e difesa del suolo IA.13_TSR - Realizzazione di torretta avvistamento incendi e bracconaggio IA.30_TRN - Completamento del sistema di video-sorveglianza degli incendi RE.08_RDC - Regolamento del diserbo chimico e del pirodiserbo MR.01_AMB - Azioni di monitoraggio ambientale MR.02_IEF - Monitoraggio degli indicatori ecologici e della fauna del SIC MR.03_HAB - Monitoraggio degli habitat MR.09_MIN Monitoraggio degli incendi riguardanti il sito e le aree circostanti con elaborazione annuale della cartografia della superficie percorsa dal fuoco IA.02_TRN - Prevenzione incendi IA.03_TRN - Interventi per il mantenimento, il recupero e la valorizzazione delle formazioni naturali di gariga, macchia e boscaglia RE.01_PCZ - Regolamentazione di pratiche colturali RE.05_DCU - Divieto della conversione ad altri usi della superficie a pascolo permanente RE.06_RMM - Rispetto del carico massimo e minimo del bestiame IA.10_TSR - Investimenti non produttivi in aziende agricole, aree a pascolo e seminativi IA.13_TSR - Realizzazione di torretta antincendio e bracconaggio IA.16_TSR – Servizio antibracconaggio alta alta alta alta Media Alta media Alta alta alta Alta alta Alta media Alta Alta 18 Club Alpino Italiano Sicilia – Piano di Gestione Complessi Gessosi (M.Conca) – Fase III - aumento della consapevolezza delle comunità locali dei valori ambientali dell’area - tutela delle specie rare di flora e fauna - fruizione ecocompatibile del sito Turismo Erosione logica pedo- Agricoltura Cave Interventi di riforestazione con specie alloctone Disturbo pico antro- - protezione dei suoli - tutela e ripristino del grado di naturalità - mantenere e/o migliorare la copertura vegetale - conservazione delle risorse idriche - tutela delle specie rare di flora e fauna - conservazione delle risorse idriche - tutela e ripristino del grado di naturalità - Mantenimento dei terreni in buone condizioni agronomiche e ambientali - protezione dei suoli - tutela delle specie rare di flora e fauna - tutela e ripristino del grado di naturalità - tutela e ripristino del grado di naturalità - protezione dei suoli - mantenere e/o migliorare la copertura vegetale - ripristino di aspetti forestali naturali - conservazione delle risorse idriche - tutela delle specie rare di flora e fauna - tutela delle specie rare di flora e fauna MR.02_IEF - Monitoraggio degli indicatori ecologici e della fauna del SIC PD.5_IEA - Iniziative di educazione ambientale nelle scuole IA.24_RCG - Recupero e riqualificazione dell’area della sorgente “Fontana di Rose” e della senia di Contrada Senia IA.25_RCG - Recupero e valorizzazione dei manufatti e dei luoghi legati alla cultura mineraria ed estrattiva IA.26_RCG - Recupero dell’antica Regia Trazzera n. 682 Sutera-Grotte e del ponte sul Fiume Gallo d’Oro IA.27_RCG - Recupero e valorizzazione delle emergenze di interesse archeologico RE.03_AEG - Regolamentazione delle attività escursionistiche e della fruizione delle grotte IA.02_TRN - Prevenzione incendi IA.03_TRN - Interventi per il mantenimento, il recupero e la valorizzazione delle formazioni naturali di gariga, macchia e boscaglia IA.04_TRN - Interventi per il mantenimento delle praterie xerofile secondarie (6220* e 5332) IA.29_TRN - Riduzione dell’erosione e del rischio di desertificazione attraverso interventi silvoculturali RE.01_PCZ - Regolamentazione delle pratiche colturali RE.01_PCZ - Regolamentazione delle pratiche colturali RE.08_RDC - Regolamento del diserbo chimico e del pirodiserbo RE.10_DET - Divieto di eliminazione dei terrazzamenti esistenti MR.01_AMB - Azioni di monitoraggio ambientale Divieto di apertura nuove cave IA.06_TRN - Interventi per la rinaturalizzazione degli impianti forestali artificiali MR.01_AMB - Monitoraggio degli indicatori ecologici della fauna MR.02_IEF - Monitoraggio degli indicatori ecologici e della fauna del SIC MR.03_HAB - Monitoraggio degli habitat RE.01_PCZ - Regolamentazione delle pratiche colturali Alta alta alta media alta media media alta alta alta alta alta alta Alta Alta bassa Media Alta Alta media media bassa Club Alpino Italiano Sicilia – Piano di Gestione Complessi Gessosi (M.Conca) – Fase III Realizzazione di infrastrutture Inquinamento del corso d’acqua Scarsa consapevolezza delle comunità locali dei valori ambientali dell’area Mancanza o insufficienza di informazioni scientifiche Impatti nelle aree esterne al SIC - tutela e ripristino del grado di naturalità - protezione dei suoli - tutela delle specie rare di flora e fauna - tutela e ripristino del grado di naturalità - protezione delle acque - tutela delle specie rare di flora e fauna - mantenere e/o migliorare la copertura vegetale - tutela e ripristino del grado di naturalità - tutela delle specie rare di flora e fauna - mantenere e/o migliorare la copertura vegetale - tutela dell’allevamento zootecnico - tutela delle specie rare di flora e fauna - tutela e ripristino del grado di naturalità - protezione dei suoli - mantenere e/o migliorare la copertura vegetale - ripristino di aspetti forestali naturali - conservazione delle risorse idriche - tutela delle specie rare di flora e fauna - tutela e ripristino del grado di naturalità Tab. 2 - Priorità delle azioni di tutela 19 ● Interventi da sottoporre a procedura di Valutazione di incidenza Vedi Divieti Media IA.07_TRN - Bonifica del Fiume Gallo d’Oro e riqualificazione ambienti umidi limitrofi MR.01_AMB - Azioni di monitoraggio ambientale MR.02_IEF - Monitoraggio degli indicatori ecologici e della fauna del SIC MR.03_HAB - Monitoraggio degli habitat MR.06_LIR - Monitoraggio chimico, fisico e biologico del Fiume Gallo d’Oro IA. 18_RCG - Realizzazione di un Centro di Educazione Ambientale e punti di accoglienza IA.20_SES - Certificazione e creazione di un marchio delle produzioni agricole e Zootecniche locali PD.01_MIW - Realizzazione di materiale informativo-divulgativo PD.02_FPG - Formazione del personale da coinvolgere nella gestione PD.03_MAP - Manifestazioni a tema e campagne di comunicazione e di sensibilizzazione PD.04_MAP - Attività di comunicazione e di promozione di ricerche scientifiche PD.06_CRS - Attività di educazione ambientale PD.07_TCC – Coinvolgimento degli attori locali MR.01_AMB - Azioni di monitoraggio ambientale MR.02_IEF - Monitoraggio degli indicatori ecologici e della fauna del SIC MR.03_HAB - Monitoraggio degli habitat MR.04_SFV - Studio della flora e della vegetazione MR.05_IPQ - Ricerca e rilevamento di tutti gli ipogei minori del SIC MR.06_LIR - Monitoraggio chimico, fisico e biologico del Fiume Gallo d’Oro . MR.06_LIR - Monitoraggio chimico, fisico e biologico del Fiume Gallo d’Oro MR.08_MQA - Monitoraggio della qualità dell’aria tramite bioindicatori lichenici PD.1_MIW - Realizzazione di materiale informativo-divulgativo PD.4_MAP - Attività di comunicazione e di promozione di ricerche scientifiche PD.6_CRS – Attività di educazione ambientale PD.07__TCC – Coinvolgimento degli attori locali Alta bassa alta media alta alta media alta alta media alta media media bassa alta media media Alta alta Alta Alta alta alta media media 20 Club Alpino Italiano Sicilia – Piano di Gestione Complessi Gessosi (M.Conca) – Fase III B) STRATEGIE GESTIONALI Gli obiettivi generali e di dettaglio individuati e citati nel prospetto precedente sono raggruppabili in tre diverse linee strategiche d’intervento (cfr. § B.1-B.3). B.1 – STRATEGIE DI CONSERVAZIONE DEGLI HABITAT B.1.1 Tutela e ripristino del grado di naturalità Il grado conservazione di un’area è evidentemente connessa con la sua naturalità. Essa va quindi preservata al fine di garantire la presenza degli ecosistemi in perfetto equilibrio e di ambienti non antropizzati, volti a consentire la protezione delle specie e contribuire alla salvaguardia della ricchezza e della diversità del paesaggio. Nell’area di Monte Conca sono presenti ambiti territoriali favorevoli alla sopravvivenza di specie importanti dell flora e della fauna, in funzione del grado di idoneità ambientale di alcuni ambiti territoriali. Per contro sono altresì presenti altre aree con idoneità medio-bassa, spesso legata alle caratteristiche intrinseche del territorio, nonché al degrado ambientale causato da fattori antropici. Da una attenta analisi del SIC è emersa la necessità di conservare le aree a maggiore idoneità, oltre che prevedere azioni atte al ripristino ecologico-ambientale delle zone degradate (idonetà medio-bassa), attraverso interventi mirati sia alla vegetazione sia alle diverse specie faunistiche: – tutela delle pareti rocciose e regolamentazione delle attività escursionistiche; – conservazione dei lembi di macchia e di boscaglia, per favorire il rinnovamento naturale delle specie autoctone; – previsione di azioni antincendio per salvaguardare le superfici di macchia e boscaglia a maggiore idoneità ambientale; – ripristino naturale delle zone colpite da incendi per favorire l’insediamento delle successioni vegetazionali evolute, con il fine di renderle più idonee allle specie presenti; – protezione delle cavità naturali dal disturbo antropico, soprattutto nei periodi di riproduzione e svernamento degli animali autoctoni; – aumento della copertura vegetale, sia cespugliosa sia arborea, per ampliare la distribuzione delle specie, con il miglioramento delle zone a idoneità medio-bassa; – tutela delle boscaglie presenti, soprattutto ai margini degli impluvi; – bonifica del Fiume Gallo d’Oro; – difesa delle sponde fluviali e mantenimento di ecotoni e zone tampone nelle aree agricole; – regolamentazione delle pratiche agricole. Club Alpino Italiano Sicilia – Piano di Gestione Complessi Gessosi (M.Conca) – Fase III 21 Queste strategie gestionali possono essere realizzate concretamente con i seguenti interventi: COD. CAT. AZIONE IA.01_TRN IA.02_TRN IA.03_TRN IA.04_TRN IA.05_TRN IA.06_TRN IA.07_TRN IA.10_TSR IA.13_TSR IA.14_TSR RE.01_PCZ PD.02_FPG PD.04_CRS MR.01_AMB MR.02_IEF MR.03_HAB MR.06_LIR Titolo Intervento Riperimetrazione del SIC e riconoscimento come ZPS Prevenzione incendi Interventi per il mantenimento, il recupero e la valorizzazione delle formazioni naturali di gariga, macchia e boscaglia Interventi per il mantenimento delle praterie xerofile secondarie (6220* e 5332) Tabellazione del perimetro del sito Interventi per la rinaturalizzazione degli impianti forestali artificiali Bonifica del Fiume Gallo d’Oro e riqualificazione ambienti umidi limitrofi Investimenti non produttivi nelle aziende agricole, aree a pascolo e seminativi Realizzazione di torretta di avvistamento incendi e bracconaggio Realizzazione di recinzioni per la delimitazione di aree di particolare pregio Regolamentazione delle pratiche colturali Formazione del personale da coinvolgere nella gestione Attività di comunicazione e di promozione di ricerche scientifiche Azioni di monitoraggio ambientale Monitoraggio degli indicatori ecologici e della fauna del SIC Monitoraggio degli habitat Monitoraggio chimico, fisico e biologico del Fiume Gallo d’Oro B.1.2 Protezione dei suoli Le pratiche agro-zootecniche, o anche forestali non sostenibili, possono arrecare danni importanti al suolo. L’erosione costituisce un fenomeno circoscritto riconducibile sia ad un sovraccarico animale, sia ad un uso agricolo inadeguato, ma anche ad attività di riforestazione che prevedono gradonamenti, nonché agli incendi che portano a continui denudamenti del terreno, poi esposto agli effetti degli agenti meteorici. Le verifiche in campo e su base cartografica hanno evidenziato la presenza di aree scoscese sottoposte al fenomeno e quindi a rischio di erosione; è dunque necessario prevedere misure appropriate di ripristino o di protezione da mettere in atto con adeguate strategie: Club Alpino Italiano Sicilia – Piano di Gestione Complessi Gessosi (M.Conca) – Fase III 22 – studio della “capacità di carico” di bestiame nel SIC, con il coinvolgimento degli allevatori e dei tecnici, valutando l’eventuale trasformazione del sistema produttivo mediante la razionalizzazione dell’alimentazione; – attuazione di un sistema di monitoraggio per le aree a rischio; – attuazione di interventi anti-erosione (costruzione di muretti di pietra a secco, inserimento siepi, regimazione idrica, ecc.). Questa strategia gestionale può essere realizzata concretamente con questi interventi: Cod. IA.02_TRN IA.10_TSR IA.12_TSR IA.29_TRN RE.1_PCZ Titolo Intervento Prevenzione incendi Investimenti non produttivi in aziende agricole, aree a pascolo e seminativi Realizzazione di muretti a secco per antincendio e difesa del suolo Riduzione dell’erosione e del rischio di desertificazione attraverso interventi silvoculturali Regolamentazione delle pratiche colturali B.1.3 Ripristino di alcuni aspetti forestali La copertura boschiva del territorio risulta in pessime condizioni, per cui si ritiene utile il ripristino di alcune formazioni vegetali anche al fine di tutelare l’ambiente, diversificare gli ecosistemi presenti ed evitare l’erosione del suolo. La ricostituzione boschiva deve essere effettuata utilizzando specie autoctone idonee a fare evolvere le serie di vegetazione del sito. Su questa base, infatti, si è ritenuto utile effettuare una nuova proposta di delimitazione del SIC, includendo alcune aree esterne all’attuale perimetrazione, caratterizzate da aspetti di vegetazione particolarmente interessanti e significativi per lo stesso comprensorio dell’interno siciliano. E’ ad esempio il caso del residuale nucleo di boscaglia a Quercus virgiliana, individuato a margine della strada provinciale n. 24 Milena-Bompensiere Km 10, che può considerarsi uno degli ultimi lembi forestali naturali ancora sopravvissuti in questa parte della Sicilia. Oltre alla opportunità di una sua tuela, questo nucleo forestale potrebbe costituire un sito di prelevamento di semi e materiale genetico autoctono da impiegare in interventi di ripristino di aree boschive e di riqualificazione ambientale. La strategia prevede principalmente: – la conservazione degli aspetti maggiormente strutturati della copertura vegetale attuale; – la ricostituzione boschiva in alcune aree del SIC, dove la copertura è assente o insufficiente; Club Alpino Italiano Sicilia – Piano di Gestione Complessi Gessosi (M.Conca) – Fase III 23 – interventi atti a favorire l’evoluzione degli aspetti di macchia, boscaglia o di bosco naturale, come ad esempio l’introduzione e la messa a dimora di specie volte a migliorare la componente floristica degli stessi aspetti vegetali; – la vigilanza e il monitoraggio dell’area; – la stretta collaborazione con l’Azienda Regionale Foreste Demaniali. Gli interventi che perseguono questa strategia sono: COD. Titolo Intervento CAT. AZIONE IA.01_TRN Riperimetrazione del SIC e riconoscimento come ZPS IA.02_TRN Prevenzione incendi IA.03_TRN Interventi per il mantenimento, il recupero e la valorizzazione delle formazioni naturali di gariga, macchia e boscaglia IA.06_TRN Interventi per la rinaturalizzazione degli impianti forestali artificiali IA.17_SES Manutenzione della viabilità rurale interna e di accesso al sito B.1.4 Mantenere e/o migliorare il pascolo L’attività di pascolo riveste una sua importanza, sia sotto l’aspetto economico-sociale, sia anche per il mantenimento di praterie congeniali alla sopravvivenza di specie animali e vegetali. Si tratta in ogni caso di formazioni secondarie a carattere sub-naturale, mantenute dall’uomo attraverso l’incendio periodico che tende a bloccare l’evoluzione della vegetazione verso aspetti maggiormente strutturati di macchia o di bosco. Nell’ottica di mantenere la varietà di queste formazioni vegetali nell’area del SIC si propone di limitare l’allevamento solo in aree dall’orografia meno problematica, in modo da impedire fenomeni di erosione del suolo. La tutela di questi pascoli va attuata con forme razionali, non superando la “capacità di carico” che potrebbe causare l’erosione e la stessa compattazione pedologica. Si ritiene utile il coinvolgimento degli Enti Regionali per garantire un’assistenza tecnica atta a stabilire un equilibrio ottimale di convivenza tra il pascolo e le formazioni vegetali. E’ perciò fondamentale stabilire il carico di bestiame che l’area può sostenere, anche al fine di non compromettere la produttività dei terreni. Questa strategia è basata su: – individuazione ed applicazione di misure atte ad impedire azioni destinate alla perturbazione dell’equilibrio pascolo naturale-carico sostenibile; Club Alpino Italiano Sicilia – Piano di Gestione Complessi Gessosi (M.Conca) – Fase III 24 – valutazione della “capacità di carico” di bestiame nel territorio del SIC, con il coinvolgimento degli allevatori e dei tecnici e di trasformazione eventuale del sistema produttivo mediante la razionalizzazione dell’alimentazione; – la determinazione di produttività, fertilità e presenza di fenomeni degenerativi ed erosivi dei terreni; – la individuazione delle aree che potenzialmente potrebbero essere convertite in pascolo utilizzabile anche dagli allevamenti zootecnici; – la conversione di alcuni seminativi in aree a pascolo; Gli interventi che perseguono questa strategia sono: COD. CAT. AZIONE IA.2_TRN IA.4_TRN Titolo Intervento Prevenzione incendi Interventi per il mantenimento delle praterie xerofile secondarie (6220* e 5332) IA.10_TSR Investimenti non produttivi nelle aziende agricole, aree a pascolo e seminativi RE.1_PCZ Regolamentazione delle pratiche colturali RE.05_DCU Divieto della conversione ad altri usi della superficie a pascolo permanente B.1.5 Conservazione delle risorse idriche Il sito di Monte Conca costituisce un’area carsica di particolare rilevanza, nel cui ambito la conservazione delle risorse idriche è un fattore essenziale per il mantenimento dell’equilibrio ecologico sia all’interno, sia all’esterno del SIC. Ciò è ancor più evidente in queste aree dell’interno siciliano, dove è palese la scarsità d’acqua ed il cosiddetto processo di desertificazione. La presente strategia ha lo scopo della tutela quantitativa e qualitativa delle risorse idriche nel SIC, migliorando eventualmente la capacità di ritenzione delle acque da parte del suolo tramite il ripristino di alcuni aspetti della copertura vegetale ed interventi di micro-idraulica ove opportuno. La strategia si integra con le altre individuate e prevede: – tutela e ripristino della copertura vegetale arbustiva ed arborea in alcuni ambiti del sito; – tutela delle falde contro l’inquinamento, attraverso la regolamentazione di pratiche agricole verso un’indirizzo biologico, che escluda l’adozione di sostanze chimiche (diserbanti, anticrittogamici, ecc.). Club Alpino Italiano Sicilia – Piano di Gestione Complessi Gessosi (M.Conca) – Fase III 25 – tutela delle falde contro l’impoverimento, valutando attentamenteogni proposta di prelievo; – protezione del mantenimento dei piccoli specchi d’acqua artificiali. – manutenzione e miglioramento degli abbeveratoi naturali ed artificiali. Gli interventi che perseguono questa strategia sono: COD. CAT. AZIONE IA.01_TRN IA.02_TRN IA.03_TRN Titolo Intervento Riperimetrazioe del SIC e riconoscimento come ZPS Prevenzione incendi Interventi per il mantenimento, il recupero e la valorizzazione delle formazioni naturali di gariga, macchia e boscaglia IA.06_TRN Interventi per la rinaturalizzazione degli impianti forestali artificiali IA.07_TRN Bonifica del Fiume Gallo d’Oro e riqualificazione ambienti umidi limitrofi IA.09_TSR Manutenzione e/o creazione punti di abbeverata per gli animali IA.10_TSR Investimenti non produttivi nelle aziende agricole, aree a pascolo e seminativi RE.01_PCZ Regolamentazione delle pratiche colturali MR.01_AMB Azioni di monitoraggio ambientale MR.06_LIR Monitoraggio chimico, fisico e biologico del Fiume Gallo d’Oro MR.07_MAI Monitoraggio delle acque interne del sistema carsico del Monte Conca B.2 STRATEGIE PER LA TUTELA DELLE SPECIE RARE E MINACCIATE E DELLA BIODIVERSITÀ La tutela della biodiversità tende ad esaltare la varietà e la complessità strutturale degli ecosistemi, per cui la sua valutazione scientifica è considerata come uno strumento analitico quali-quantitativo per il monitoraggio dell’ambiente e la gestione del territorio. Essendo una risorsa potenzialmente rinnovabile, questo aspetto è ritenuto di estrema importanza nell’ottica del mantenimento delle relazioni all’interno dell’ecosistema. Tuttavia, essendo la biodiversità influenzata dalla forte antropizzazione del territorio, nonché dallo sfruttamento agricolo intensivo è necessario prevedere degli interventi volti alla sua conservazione. B.2.1 Flora e vegetazione La strategia per la salvaguardia delle specie di maggiore importanza che necessitano di tutela si basa su: – sensibilizzazione della popolazione locale e dei visitatori del sito; – monitoraggio continuo delle specie vegetali presenti; – predisposizione di percorsi naturalistici guidati; – vigilanza costante dell’area (prevenzione di incendi, taglio e raccolta non controllata); – valutazione dell’ipotesi di reintroduzione di specie autoctone estinte; Club Alpino Italiano Sicilia – Piano di Gestione Complessi Gessosi (M.Conca) – Fase III 26 – mantenimento e/o miglioramento della copertura vegetale; – aggiornamento continuo della cartografia (carta della vegetazione, degli habitat, etc.); – rinnovamento naturale e, se necessario, artificiale di quelle specie in uno stato di conservazione non ottimale; – predisposizione di interventi selvicolturali per il miglioramento degli ecosistemi. CODICE Titolo Intervento CATEGORIA AZIONE IA.02_TRN Prevenzione incendi IA.03.TRN Interventi per il mantenimento, il recupero e la valorizzazione delle formazioni naturali di gariga, macchia e boscaglia IA.06_TRN Interventi per la rinaturalizzazione degli impianti forestali artificiali IA.10_TSR Investimenti non produttivi in aziende agricole, aree a pascolo e seminativi IA.11_TSR Conservazione del germoplasma delle specie botaniche di maggior interesse IA.29_TRN Riduzione dell'erosione e del rischio di desertificazione attraverso interventi silvo-culturali RE.01_PCZ Regolamentazione delle pratiche colturali MR.01_AMB Azioni di monitoraggio ambientale MR.04_SFV Studio della flora e della vegetazione MR.09_MIN Monitoraggio degli incendi riguardanti il sito e le aree circostanti con elaborazione annuale della cartografia della superficie percorsa dal fuoco B.2.2 Fauna Le strategie di tutela della fauna si ricollegano innanzi tutto alla protezione ed al ripristino degli habitat, a partire da quelli prioritari delle praterie xerofile secondarie che presentano la maggiore ricchezza faunistica del SIC. Nel complesso le strategie di tutela della fauna riguardano: a) Mantenimento degli habitat - diminuzione del disturbo/impatto di lavori agricoli meccanici; - divieto di spietramenti, di apertura cave, di dissodamenti agricoli per trasformazioni irrigue e vigneto; - incentivazione di maggesi e rotazione colturale, divieto o basso carico di diserbanti, ormoni e presidii fitosanitari; - controllo del carico di pascolo presente, da mantenere tra 0,2-2 UBA; Club Alpino Italiano Sicilia – Piano di Gestione Complessi Gessosi (M.Conca) – Fase III 27 - esclusione dei nuovi impianti forestali dai terreni incolti e nelle praterie xerofile secondarie. b) Controllo e regolamentazione del territorio - prevenzione degli incendi; - protezione dei margini (siepi, filari, macchie, ecc.) e delle linee di impluvio; - protezione dei siti di nidificazione di Rapaci; - controllo del bracconaggio; - controllo e calendarizzazione, secondo le stagioni biologiche della fauna, del flusso di visitatori nell’ipogeo e nel territorio del SIC. c) Riconversione e rinaturalizzazione degli habitat - creazione di nuovi margini con buone estensioni lineari e copertura di filari, siepi e macchie; - diradamento e mantenimento di sesti distanziati e di struttura disetanea dell’impianto forestale artificiale che favorisca la penetrazione di specie-preda; - creazione di siti di riproduzione nell’impianto forestale artificiale; - riconversione forestale naturalistica. Gli interventi per la tutela delle specie rare e minacciate riguardano: COD. CAT. AZIONE IA.01_TRN IA.02_TRN IA.03_TRN IA.04_TRN IA.05_TRN IA.06_TRN IA.07_TRN IA.09_TSR IA.10_TSR IA.13_TSR IA.14_TSR IA.16_TSR Titolo Intervento Riperimetrazione del SIC e riconoscimento come ZPS Prevenzione incendi Interventi per il mantenimento, il recupero e la valorizzazione delle formazioni naturali di gariga, macchia e boscaglia Interventi per il mantenimento delle praterie xerofile secondarie (6220* e 5332) Tabellazione del perimetro del sito Interventi per la rinaturalizzazione degli impianti forestali artificiali Bonifica del Fiume Gallo d’Oro e riqualificazione ambienti umidi limitrofi Manutenzione e/o creazione punti di abbeverata per gli animali Investimenti non produttivi nelle aziende agricole, aree a pascolo e seminativi Realizzazione di torretta di avvistamento incendi e bracconaggio Realizzazione di recinzioni per la delimitazione di aree di particolare pregio Servizio antibracconaggio Club Alpino Italiano Sicilia – Piano di Gestione Complessi Gessosi (M.Conca) – Fase III 28 IA.21_RCG Realizzazione di un centro di educazione ambientale e punti di accoglienza RE.01_PCZ Regolamentazione delle pratiche colturali RE.03_AEG Regolamentazione delle attività escursionistiche e della fruizione delle grotte MR.01_AMB Azioni di monitoraggio ambientale MR.02_IEF Monitoraggio degli indicatori ecologici e della fauna del SIC MR.03_HAB Monitoraggio degli habitat MR.05_IPO Ricerca e rilevamento di tutti gli ipogei minori del SIC MR.06_LIR Monitoraggio chimico, fisico e biologico del Fiume Gallo d’Oro MR.08_MQA Monitoraggio della qualità dell’aria tramite bioindicatori lichenici MR.09_MIN Monitoraggio degli incendi riguardanti il sito e le aree circostanti con elaborazione annuale della cartografia della superficie percorsa dal fuoco PD.01_MIW Realizzazione di materiale informativo-divulgativo PD.02_FPG Formazione del personale da coinvolgere nella gestione PD.03_MAP Manifestazioni a tema e campagne di comunicazione e di sensibilizzazione PD.04_CRS Attività di comunicazione e promozione di ricerche scientifiche B.3 STRATEGIA PER LO SVILUPPO ECONOMICO SOSTENIBILE In questo paragrafo vengono prese in rassegna le varie attività che interferiscono con uno sviluppo economico compatibile e con la salvaguardia ambientale del territorio. B.3.1 Agricoltura Nell’area protetta l’attività agricola è ampiamente praticata, con coltivazioni cerealicole, oliveti, vigneti, mondorleti ecc. Tenendo conto degli obiettivi di aumento del grado di naturalità del territorio, le azioni previste dal PdG sono prevalentemente orientate a prevenire l’introduzione di pratiche che possano risultare nocive, nonchè alla sensibilizzazione degli agricoltori nei confronti dell’agricoltura biologica e/o integrata. Attraverso l’associazione tra i comuni e gli imprenditori sarà possibile costituire un marchio di qualità che possa identificare e promuovere i prodotti della zona, in particolare quelli zootecnici, coinvolgendo anche appezzamenti al di fuori del SIC. Tale strategia si articola in diverse azioni: – predisposizione di un regolamento e di una campagna informativa rivolta agli agricoltori in riferimento alle pratiche di agricoltura sostenibile; – messa a punto di un programma di sensibilizzazione all’agricoltura biologica e/o integrata con il coinvolgimento delle associazioni di categoria e degli enti agricoli regionali; Club Alpino Italiano Sicilia – Piano di Gestione Complessi Gessosi (M.Conca) – Fase III 29 – assistenza tecnica agli agricoltori e individuazione delle incentivazioni economiche e finanziarie per coloro che intendono adottare metodi di coltivazione a basso o bassissimo impatto ambientale; – accordo sull’adozione di un marchio di qualità; – promozione dei prodotti certificati e commercializzazione dei prodotti nei punti di vendita. COD. CAT. AZIONE IA.11_TSR IA.17_SES IA.20_SES IA.21_RCG IA.31_TRN RE.01_PCZ RE.09_DEO IN.01_PGS IN.02_ISQ IN.03_PSM PD.01_MIW PD.02_FPG PD.03_MAP PD.04.CRS Titolo Intervento Conservazione del germoplasma di specie botaniche di interesse comunitario Manutenzione della viabilità rurale interna e di accesso al sito Creazione e certificazione di un marchio delle produzioni agricole e zootecniche locali Realizzazione di un centro di educazione ambientale e punti di accoglienza Sostegno alla conservazione e salvaguardia della biodiversità Regolamentazione di pratiche colturali Divieto di estirpazione delle piante di olivo e di mandorlo Pagamenti agroambientali per gestione sostenbile Implementazione di sistemi di qualità nelle aziende agricole Promozione e sviluppo di micro-imprese Realizzazione di materiale informativo-divulgativo Formazione del personale da coinvolgere nella gestione Manifestazioni a tema e campagne di comunicazione e di sensibilizzazione Attività di comunicazione e promozione di ricerche scientifiche B.3.2 Allevamento zootecnico Nell’ottica di preservare ed incrementare le forme di reddito e le tradizioni culturali del territorio si intendono favorire forme di allevamento con carichi sostenibili ed ecocompatibili, promuovendo anche l’adozione di un marchio di qualità. Si tratta di ottimizzare l’attività pastorale in modo da non compromettere l’equilibrio ecologico e nello stesso tempo di mantenere e/o innalzare i livelli di reddito della popolazione, valorizzando la produzione e promuovendo l’adozione di un marchio di qualità per i prodotti provenienti dall’area del SIC e dalle zone circostanti. Questa strategia è tesa, inoltre, alla specializzazione ed alla valorizzazione delle specie autoctone. Si prevedono: – lo studio della “capacità di carico” del bestiame nelle aree del SIC, con il coinvolgimento degli allevatori e dei tecnici, e lo studio della trasformazione eventuale del sistema produttivo mediante la razionalizzazione dell’alimentazione; – l’elaborazione delle norme e delle pratiche di pastorizia sostenibile; Club Alpino Italiano Sicilia – Piano di Gestione Complessi Gessosi (M.Conca) – Fase III 30 – la realizzazione di campagne informative rivolte agli agricoltori, riguardanti le pratiche di allevamento sostenibile; – la messa a punto di un programma di sensibilizzazione all’agricoltura biologica o integrata con il coinvolgimento delle associazioni di categorie e gli enti agricoli regionali; – l’assistenza tecnica agli allevatori e l’individuazione delle incentivazioni economiche e finanziarie per coloro che intendono adottare metodi di coltivazione a basso o bassissimo impatto ambientale; – l’accordo sull’adozione di un marchio di qualità; – la promozione dei prodotti certificati e la commercializzazione degli stessi nei punti di vendita. COD. CAT. Titolo Intervento AZIONE IA.02_TRN Prevenzione incendi IA.09_TSR Manutenzione e creazione punti di abbeverata per gli animali IA.10_TSR Investimenti non produttivi nelle aziende agricole, aree apascolo e seminativi IA.11_TSR Conservazione del germoplasma di specie botaniche di interesse comunitario IA.17_SES Manutenzione della viabilità rurale interna e di accesso al sito IA.19_SES Recupero case rurali e ristrutturazione di vecchi ovili IA.20_SES Certificazione e creazione di un marchio delle produzioni agricole e zootecniche locali IA.21_RCG Realizzazione di un centro di educazione ambientale e punti di accoglienza IA.28_SES Mantenimento della zootecnia tradizionale RE.01_PCZ Regolamentazione di pratiche colturali IN.01_PGS Pagamenti agroambientali per gestione sostenbile IN.03_PSM Promozione e sviluppo di micro-imprese PD.01_MIW Realizzazione di materiale informativo-divulgativo PD.02_FPG Formazione del personale da coinvolgere nella gestione PD.03_MAP Manifestazioni a tema e campagne di comunicazione e di sensibilizzazione B.3.3 Turismo Nel territorio è ipotizzabile un certo sviluppo incentrato su un turismo naturalistico di alta qualità, nell’ambito del quale la presenza del c.d. Ponte Romano e di altre emergenze architettoniche (vecchie cave di pietra, la “Regia Trazzera”, ecc.) può rivestire un’ulteriore risorsa attrattiva, fruibile da parte dei turisti che risiedono altrove, segnatamente in agriturismi localizzati nel comprensorio. In ogni caso si deve privilegiare uno sviluppo turistico che coinvolga in maniera attiva la popolazione locale, nel rispetto della cultura, della tutela della biodiversità e dell’ambiente. Il pernottamento e la ricettività dovranno concentrarsi negli agriturismi o nei Club Alpino Italiano Sicilia – Piano di Gestione Complessi Gessosi (M.Conca) – Fase III 31 centri abitati del comprensorio, in modo che il visitatore possa utilizzare il SIC per le escursioni. L’attività turistica all’interno del SIC include l’escursionismo a piedi o a cavallo, limitando l’uso di veicoli a motore personali fino ai punti di sosta da realizzare. Si pensa di diversificare l’offerta escursionistica con la predisposizione di sentieri a bassa difficoltà rivolti a persone inesperte e in particolare a categorie disagiate, come anziani e portatori di handicap. Sono previste attività di guida e di accompagnamento turistico all’interno del SIC, da personalizzare per target di domanda. Le escursioni speleologiche saranno consentite unicamente a persone preparate e previa autorizzazione dell’Ente Gestore della Riserva. Si dovrà prevedere la regolamentazione degli accessi in maniera da scaglionare i gruppi di visitatori. L’accesso al SIC, a scopo turistico, viene convogliato attraverso i punti d’ingresso previsti, e da qui lungo i sentieri opportunamente segnalati. Bisognerà pertanto curare la pianificazione dettagliata dei servizi di informazione, la realizzazione delle infrastrutture di supporto e i centri di educazione ambientale. COD. CAT. AZIONE IA.9_TSR IA.17_SES IA.18_SES IA.19_SES IA.21_RCG Titolo Intervento Manutenzione e/o creazione punti di abbeverata per gli animali Manutenzione della viabilità rurale interna e di accesso al sito Manutenzione della rete senti eristica Recupero case rurali e vecchi ovili Realizzazione di un centro di educazione ambientale e punti di accoglienza IA.23_RCG Acquisizione e ristrutturazione di immobili e terreni adiacenti IA.24_RCG Recupero e riqualificazione dell’area della sorgente “Fontana di Rose”e della senia di Contrada Senia IA.25_RCG Recupero e valorizzazione dei manufatti e dei luoghi legati alla cultura mineraria ed estrattiva IA.26_RCG Recupero dell’antica Regia Trazzera n. 682 Sutera-Grotte e del ponte sul Fiume Gallo d’Oro IA.27_RCG Recupero e valorizzazione delle emergenze di interesse archeologico RE.03_AEG Regolamentazione delle attività escursionistiche e di fruizione delle grotte PD.01_MIW Realizzazione di materiale informativo-divulgativo PD.03_MAP Manifestazioni a tema e campagne di comunicazione e di sensibilizzazione PD.08_PTN Promozione del turismo naturalistico PD.09_VCM Valorizzazione dei manufatti e dei luoghi legati alla cultura mineraria ed estrattiva PD.10_AIA Valorizzazione delle aree di interesse archeologico B.3.4 Beni culturali, architettonici e archeologici Club Alpino Italiano Sicilia – Piano di Gestione Complessi Gessosi (M.Conca) – Fase III 32 La presenza nel territorio dei resti del c.d. Ponte Romano e di alcune tracce di antiche cave di pietra obbliga a delineare anche delle strategie per le campagne di recupero di questi manufatti attraverso il recupero integrato. Per gli edifici puntuali – come vecchi ovili e case rurali – si potrà prevedere il recupero ed il riuso, anche al fine di localizzare attività culturali e sociali (musei ambientali, centri educazione ambientale e centri di accoglienza). COD. CAT. AZIONE IA.09_TSR IA.17_SES IA.18_SES IA.21_RCG IA.25_RCG Titolo Intervento Manutenzione e/o creazione punti di abbeverata per gli animali Manutenzione della viabilità rurale interna e di accesso al sito Manutenzione della rete senti eristica Realizzazione di un centro di educazione ambientale e punti di accoglienza Recupero e valorizzazione dei manufatti e dei luoghi legati alla cultura mineraria ed estrattiva IA.26_RCG Recupero dell’antica Regia Trazzera n. 682 Sutera-Grotte e del ponte sul Fiume Gallo d’Oro IA.27_RCG Recupero e valorizzazione delle emergenze di interesse archeologico PD.10_AIA Valorizzazione delle aree di interesse archeologico B.3.5 Infrastrutture e viabilità La viabilità di accesso al SIC richiede manutenzione. Lo stesso dicasi per la vecchia “Regia Trazzera” e per i diversi sentieri esistenti, parte dei quali sono abbandonati e quindi divenuti intransitabili. Su questa base la viabilità andrà gestita in funzione di due obiettivi: a) garantire l’accesso al SIC per la fruizione turistica prevista, per l’accesso dei mezzi di soccorso ed altre attività economiche contemplate dal PdG; b) mantenere al minimo l’impatto ambientale e paesaggistico. In questa ottica si prevede il miglioramento e la manutenzione dei punti di accesso, per ottenere strade con pavimentazione ecologica, da cui si dirama una viabilità secondaria funzionale allo sviluppo del turismo naturalistico (che deve consentire la fruizione del SIC anche a portatori di handicap ed anziani, a bordo dei veicoli degli operatori autorizzati). Questa viabilità secondaria, a bassissima densità di traffico, è progettata per il minimo impatto ambientale e paesaggistico, ed ha di conseguenza anche minimi costi di sviluppo e manutenzione. Cod. IA.17_SES IA.18_SES IA.23_RCG IA.26_RCG Titolo Intervento Manutenzione della viabilità rurale interna e di accesso al sito Manutenzione della rete senti eristica Acquisizione e ristrutturazione immobili e terreni adiacenti Recupero dell’antica Regia Trazzera n. 682 Sutera-Grotte e del ponte sul Fiume Gallo d’Oro Club Alpino Italiano Sicilia – Piano di Gestione Complessi Gessosi (M.Conca) – Fase III 33 C) INTERVENTI DI GESTIONE Il presente Piano di Gestione, sulla base degli obiettivi e delle strategie gestionali che sono state evidenziati, individua le azioni concrete di tutela per la conservazione, il ripristino e la valorizzazione delle componenti ambientali per una corretta gestione sostenibile del SIC. I diversi interventi che vengono proposti sono di seguito raggruppati secondo le strategie che perseguono e sintetizzati in schede. Queste ultime focalizzano gli obiettivi e le strategie, la descrizione delle azioni, i costi prospettati, i tempi di realizzazione, che dovranno essere utilizzati nella fase di realizzazione, oltre ad ulteriori informazioni necessarie a chiarire le modalità per l’attuazione di tali interventi. E’ tuttavia importante precisare che gli interventi programmati potranno avere successo solo attraverso il coinvolgimento della popolazione legata al territorio del SIC (allevatori, agricoltori, cacciatori, associazioni ambientaliste e operatori turistici). Si tratta infatti di soggetti che hanno una conoscenza adeguata del territorio, un interesse diretto alla tutela dell’area, interessi economici di varia natura e frequentano abitualmente l’area. Un modalità con la quale possono essere coinvolti direttamente questi soggetti per portare avanti molte iniziative è la stipula dei contratti di responsabilità che prevedono l’erogazione di un contributo in funzione dei risultati conseguiti. Le azioni di possibile intervento sono: – prevenzione incendi (pulizia fasce parafuoco e pertinenze stradali, vigilanza antincendio); – azioni di manutenzione e controllo di tutte le opere utili alla conservazione delle specie e degli habitat: manutenzione e controllo delle pozze per anfibi, dei punti di abbeverata per gli animali, mantenimento delle strutture naturali (alberi morti, ..) e artificiali per il ricovero degli animali, pulizia area dai rifiuti, ecc.; – azioni di monitoraggio faunistico (censimento visivo e acustico degli uccelli, monitoraggio sull'entomofauna, dell’avifauna e dei mammiferi); – azioni tendenti a dissuadere il bracconaggio; – azioni di monitoraggio della flora e della vegetazione. C.1 AZIONI DI TUTELA E DI CONSERVAZIONE Le diverse tipologie di azione messe a punto nell’ambito del presente Piano di gestione sono suddivise come segue: – interventi attivi (IA); – regolamentazioni (RE); – programmi di monitoraggio e/o ricerca (MR); Club Alpino Italiano Sicilia – Piano di Gestione Complessi Gessosi (M.Conca) – Fase III 34 – incentivazioni (IN); – programmi didattici (PD). C.1.1 Interventi attivi Questa tipologia di intervento è finalizzati a rimuovere/ridurre un fattore di disturbo per habitat e/o specie. Quelli prospettati sono indicati nello schema che segue, per i quali si rimanda alle apposite schede, riportate a fine paragrafo. COD. CAT. AZIONE IA.01_TRN IA.02_TRN IA.03_TRN IA.04_TRN IA.05_TRN IA.06_TRN IA.07_TRN IA.09_TSR IA.10_TSR IA.11_TSR IA.12_TSR IA.13_TSR IA.14_TSR IA.16_TSR IA.17_SES IA.18_SES IA.19_SES IA.20_SES IA.21_RCG IA.23_RCG IA.24_RCG IA.25_RCG IA.26_RCG IA.27_RCG INTERVENTI ATTIVI Tutela delle risorse naturali e dell’equilibrio ecologico Riperimetrazione del SIC e riconoscimento come ZPS Prevenzione incendi Interventi per il mantenimento, il recupero e la valorizzazione delle formazioni naturali di gariga, macchia e boscaglia Interventi per il mantenimento delle praterie xerofile secondarie (6220* e 5332) Tabellazione del perimetro del sito Interventi per la rinaturalizzazione degli impianti forestali artificiali Bonifica del Fiume Gallo d’Oro e riqualificazione ambienti umidi limitrofi Manutenzione e/o creazione punti di abbeverata per gli animali Investimenti non produttivi nelle aziende agricole, aree apascolo e seminativi Conservazione del germoplasma di specie botaniche di interesse comunitario Realizzazione di muretti a secco per difesa antincendio Realizzazione di torretta di avvistamento incendi e bracconaggio Realizzazione di recinzioni per la delimitazione di aree di particolare pregio Servizio antibracconaggio Manutenzione della viabilità rurale interna e di accesso al sito Manutenzione della rete sentieristica Recupero case rurali e vecchi ovili Certificazione e creazione di un marchio delle produzioni agricole e zootecniche locali Realizzazione di un centro di educazione ambientale e punti di accoglienza Acquisizione e ristrutturazione immobili e terreni adiacenti Recupero e riqualificazione dell’area della sorgente “Fontana di Rose” e della senia di Contrada Senia Recupero e valorizzazione dei manufatti e dei luoghi legati alla cultura mineraria ed estrattiva Recupero dell’antica Regia Trazzera n. 682 Sutera-Grotte e del ponte sul Fiume Gallo d’Oro Recupero e valorizzazione delle emergenze di interesse archeo- PRIORITÀ alta alta alta alta alta alta alta media media media alta alta alta alta alta alta Media Media Alta Media Alta Media Alta Media Club Alpino Italiano Sicilia – Piano di Gestione Complessi Gessosi (M.Conca) – Fase III IA.28_SES IA.29_TRN IA.30_TRN IA.31_TRN 35 logico Mantenimento della zootecnia tradizionale Riduzione dell’erosione e del rischio di desertificazione attra- Alta verso interventi silvoculturali Completamento del sistema di video-sorveglianza degli incen- Alta di Sostegno alla conservazione e salvaguardia della biodiversità Media C.1.2 Interventi di regolamentazione Sono azioni di gestione i cui effetti, sullo stato favorevole di conservazione degli habitat e delle specie, sono frutto di scelte programmatiche che suggeriscano/raccomandino comportamenti da adottare in determinate circostanze e luoghi. COD. CAT. INTERVENTI DI REGOLAMENTAZIONE AZIONE RE.01_PCZ Regolamentazione di pratiche colturali RE.02_CGM Regolamentazione per la conservazione dei lembi di gariga, macchia e boscaglia RE.03_AEG Regolamentazione delle attività escursionistiche e dell’ingresso nelle grotte RE.04_DBS Divieto di bruciatura delle stoppie RE.05_DCU Divieto della conversione ad altri usi della superficie a pascolo permanente RE.06_RMM Rispetto del carico massimo e minimo del bestiame RE.07_RID Regolamento degli interventi di diserbo meccanico nella rete idraulica RE.08_RDC Regolamento del diserbo chimico e del pirodiserbo RE.09_DEO Divieto di estirpazione delle piante di olivo e di mandorlo RE.10_DET Divieto di eliminazione dei terrazzamenti esistenti RE.11_DEL Divieto di effettuazione di livellamenti non autorizzati PRIORITÀ Alta Alta Media Alta Alta Alta Alta Alta Alta Alta Alta C.1.3 Incentivazioni Tali azioni hanno le finalità di sollecitare la promozione di sistemi di produzione agricola o di specifiche tecniche colturali e di allevamento orientati alla gestione sostenibile delle risorse naturali ed alla salvaguardia della biodiversità e del paesaggio agricolo. COD. CAT. AZIONE IN.01_PGS IN.02_ISQ IN.03_PSM IN.04_PDE IN.05_RCE INCENTIVAZIONI Pagamenti agroambientali per gestione sostenbile Implementazione di sistemi di qualità nelle aziende agricole Promozione e sviluppo di micro-imprese Utilizzo di energia da fonti rinnovabili ad uso familiare Proposta di ampliamento dei corridoi ecologici C.1.4 Programma di monitoraggio e ricerca PRIORITÀ Media Media Media Bassa Alta Club Alpino Italiano Sicilia – Piano di Gestione Complessi Gessosi (M.Conca) – Fase III 36 Essi si pongono la finalità di misurare lo stato di conservazione di habitat e specie, oltre che di verificare il successo delle azioni proposte dal Piano di Gestione; tra tali programmi sono stati inseriti anche gli approfondimenti conoscitivi necessari a definire più precisamente gli indirizzi di gestione e a tarare la strategia individuata. COD. CAT. AZIONE MR.01_AMB MR.02_IEF MR.03_HAB MR.04_SFV MR.05_IPO MR.06_LIR MR.07_MAI MR.08_MQA MR.09_MIN PROGRAMMA DI MONITORAGGIO E/O RICERCA Azioni di monitoraggio ambientale Monitoraggio degli indicatori ecologici e della fauna del SIC Monitoraggio degli habitat Studio della flora e della vegetazione Ricerca e rilevamento degli ipogei minori del SIC Monitoraggio chimico, fisico e biologico del Fiume Gallo d’Oro Monitoraggio delle acque interne del sistema carsico del Monte Conca Monitoraggio della qualità dell’aria tramite bioindicatori lichenici Monitoraggio degli incendi riguardanti il sito e le aree circostanti con elaborazione annuale della cartografia della superficie percorsa dal fuoco PRIORITÀ Bassa Alta Media Media Alta Alta Media Alta Alta C.1.5 Programmi didattici Si tratta di programmi orientati alla diffusione di conoscenze e modelli di comportamenti sostenibili che mirano, attraverso il coinvolgimento delle popolazioni locali, alla tutela dei valori del sito. PROGRAMMA DIDATTICO/DIVULGATIVO COD. CAT. AZIONE PD.01_MIW Realizzazione di materiale informativo-divulgativo PD.02_FPG Formazione del personale da coinvolgere nella gestione PD.03_MAP Manifestazioni a tema e campagne di comunicazione e di sensibilizzazione PD.04_CRS Attività di comunicazione e di promozione di ricerche scientifiche PD.05_CRS Attività di comunicazione esterna PD.06_IEA Attività di educazione ambientale PD.07_TCC Coinvolgimento degli attori locali PD.08_PTN Promozione del turismo naturalistico PD.09_VCM Valorizzazione dei manufatti e dei luoghi legati alla cultura mineraria ed estrattiva PD.10_AIA Valorizzazione delle aree di interesse archeologico PD.11_RSD Realizzazione di supporti didattico-informativi PRIORITÀ Alta Alta Media Alta Alta Alta Media Media Media Media Alta Club Alpino Italiano Sicilia – Piano di Gestione Complessi Gessosi (M.Conca) – Fase III C.2 SCHEDE DELLE AZIONI PROGRAMMATE (vedi allegato) 37 38 Club Alpino Italiano Sicilia – Piano di Gestione Complessi Gessosi (M.Conca) – Fase III C.3 - NORME GESTIONALI PER GLI HABITAT DI INTERESSE COMUNITARIO E I CORRIDOI ECOLOGICI Nelle Schede descrittive relative agli habitat di interesse comunitario (§ A.1.1 della Fase 2) sono state evidenziate le rispettive esigenze ecologiche, lo status, nonché gli aspetti critici e gli obiettivi gestionali. In particolare, si tratta dei seguenti: - 1310 Vegetazione annua pioniera a Salicornia sp. pl. e altre specie delle zone fangose e sabbiose; - 1420 Praterie e fruticeti alofili mediterranei e termo-mediterranei (Sarcocornietea fruticosi); - 3290 Fiumi mediterranei a flusso intermittente; - 5331 Formazioni ad Euphorbia dendroides; - 5332 Formazioni ad Ampelodesmos mauritanicus; - 6220* Percorsi substeppici di graminacee e piante annue (Thero-Brachypodietea); - 8214 Rupi calcaree dell’Italia meridionale (Dianthion rupicolae); - 8310 Grotte non ancora sfruttate a livello turistico; - 92A0 Foreste a galleria di Salix alba e Populus alba; - 92D0 Foreste riparie a galleria termomediterranea (Nerio-Tamaricetea); - 9320 Foreste di Olea e Ceratonia. Nei prospetti seguenti, per ciascuno di essi, vengono individuate le norme gestionali specifiche valide anche per i corridoi ecologici interni, volte a garantirne uno stato di conservazione soddisfacente all’interno del SIC. 1310 – Vegetazione annua pioniera a Salicornia sp. pl. e altre specie delle zone fangose e sabbiose MINACCIA ATTUALE NORME GESTIONALI ELEMENTI DI CRITICITÀ E/O PRINCIPALE Inquinamento delle acque Alterazione floristicostrutturale dell’habitat Diminuzione degli inInquinamento del suolo dicatori e della diversità faunistica Erosione pedologica a causa delle piene Abbandono rifiuti ed inerti Circolazione di mezzi meccanici Monitoraggio degli aspetti floristici e distributivi e delle tendenze dinamiche in atto Monitoraggio dei fattori abiotici Monitoraggio degli aspetti faunistici Controllo e pianificazione dei prodotti chimici ad uso agricolo (diserbanti, anticrittogamici, ecc.) all’interno del bacino imbrifero Controllo del corretto smaltimento di rifiuti ed inerti Divieto assoluto Club Alpino Italiano Sicilia – Piano di Gestione Complessi Gessosi (M.Conca) – Fase III Attività turisticoricreative 39 Vanno a valutazione di incidenza tutte le attività, esclusi l’escursionismo in percorsi esistenti, raccolta di chiocciole, funghi e piante ad uso tradizionale (verdure spontanee, asparagi, ecc.), Divieto di caccia e di addestramento dei cani da caccia Valutazione di incidenza per ogni attività, che modifichi lo stato attuale di conduzione agro-zootecnica delle aree interne del sito e/o che alteri o incida sul suolo (escavazione, asportazione, compressione). Insediamento di manufatti antropici a fini agrozootecnici o turisticoricreativi 1420 – Praterie e fruticeti alofili mediterranei e termo-mediterranei (Sarcocornietea fruticosi) ELEMENTI DI CRITICITÀ MINACCIA ATTUALE E/O PRINCIPALE Inquinamento delle acque Alterazione floristicostrutturale dell’habitat Diminuzione degli indicaInquinamento del suolo tori e della diversità faunistica Erosione pedologica a causa delle piene Abbandono rifiuti ed inerti NORME GESTIONALI Monitoraggio degli aspetti floristici e distributivi e delle tendenze dinamiche in atto Monitoraggio dei fattori abiotici Monitoraggio degli aspetti faunistici Controllo e pianificazione dei prodotti chimici ad uso agricolo (diserbanti, anticrittogamici, ecc.) all’interno del bacino imbrifero Controllo del corretto smaltimento di rifiuti ed inerti Circolazione di mezzi meccanici Attività turisticoricreative Insediamento di manufatti antropici a fini agrozootecnici o turisticoricreativi Divieto assoluto Vanno a valutazione di incidenza tutte le attività, esclusi l’escursionismo in percorsi esistenti, raccolta di chiocciole, funghi e piante ad uso tradizionale (verdure spontanee, asparagi, ecc.), Divieto di caccia e di addestramento dei cani da caccia Valutazione di incidenza per ogni attività, che modifichi lo stato attuale di conduzione agrozootecnica delle aree interne del sito e/o che alteri o incida sul 40 Club Alpino Italiano Sicilia – Piano di Gestione Complessi Gessosi (M.Conca) – Fase III suolo (escavazione, asportazione, compressione). 3290 - Fiumi mediterranei a flusso intermittente ELEMENTI DI CRITICITÀ MINACCIA ATTUALE E/O PRINCIPALE Inquinamento delle acque Alterazione floristicostrutturale dell’habitat Diminuzione degli indicaInquinamento del suolo tori e della diversità faunistica Erosione pedologica a causa delle piene Abbandono rifiuti ed inerti Incendi lungo le sponde Riforestazione Taglio della vegetazione Attività turisticoricreative Insediamento di manufatti antropici a fini agrozootecnici o turisticoricreativi Prelievo di materiale, apertura di strade, ecc. 5331 – Formazioni ad Euphorbia dendroides NORME GESTIONALI Monitoraggio degli aspetti floristici e distributivi e delle tendenze dinamiche in atto Monitoraggio dei fattori abiotici Monitoraggio degli aspetti faunistici Controllo e pianificazione dei prodotti chimici ad uso agricolo (diserbanti, anticrittogamici, ecc.) all’interno del bacino imbrifero Controllo del corretto smaltimento di rifiuti ed inerti Divieto assoluto di riforestazione con specie alloctone e che comunque prevedano attività di scasso o gradonamento Divieto assoluto Vanno a valutazione di incidenza tutte le attività, esclusi l’escursionismo in percorsi esistenti, raccolta di chiocciole, funghi e piante ad uso tradizionale (verdure spontanee, asparagi, ecc.), Divieto di caccia e di addestramento dei cani da caccia Valutazione di incidenza per ogni attività, che modifichi lo stato attuale di conduzione agrozootecnica delle aree interne del sito e/o che alteri o incida sul suolo (escavazione, asportazione, compressione). Vanno a valutazione di incidenza tutte le attività che possono avere interferenze negative sull’habitat Club Alpino Italiano Sicilia – Piano di Gestione Complessi Gessosi (M.Conca) – Fase III ELEMENTI DI CRITICITÀ 41 MINACCIA ATTUALE E/O NORME GESTIONALI PRINCIPALE Incendi Sovrapascolo Compattazione, dovuta al calpestìo Introduzione specie alloctone Riforestazione Alterazione floristicostrutturale dell’habitat Diminuzione degli indicatori e della diversità faunistica Monitoraggio degli aspetti floristici e distributivi e delle tendenze dinamiche in atto Monitoraggio degli aspetti faunistici Definizione di un piano di gestione zootecnica con particolare riguardo alla conservazione della biodiversità, alla definizione della capacità di carico, alla durata del pascolo Controllo e pianificazione dei prodotti chimici ad uso agricolo (diserbanti, anticrittogamici, ecc.) all’interno del SIC Divieto assoluto di riforestazione con specie alloctone e che comunque prevedano attività di scasso o gradonamento Taglio di particolari essenze Attività turisticoricreative Insediamento di manufatti antropici a fini agrozootecnici o turisticoricreativi Costruzioni [strade, edifici, impianti industriali a fini energetici (eolico, solare, ecc.), cave, ecc.] Circolazione di mezzi meccanici al di fuori della sentieristica esistente Sono consentite solo attività di riforestazione puntuali (a buche) e comunque volte al reinserimento di specie tipiche della serie di vegetazione di pertinenza Divieto assoluto Vanno a valutazione di incidenza tutte le attività, esclusi l’escursionismo in percorsi esistenti, raccolta di chiocciole, funghi e piante ad uso tradizionale (verdure spontanee, asparagi, ecc.). Divieto di caccia e di addestramento dei cani da caccia Valutazione di incidenza per ogni attività, che modifichi lo stato attuale di conduzione agro-zootecnica delle aree interne del sito e/o che alteri o incida sul suolo (escavazione, asportazione, compressione). Divieto assoluto 42 Club Alpino Italiano Sicilia – Piano di Gestione Complessi Gessosi (M.Conca) – Fase III 5332 – Formazioni ad Ampelodesmos mauritanicus ELEMENTI DI CRITICITÀ MINACCIA ATTUALE E/O NORME GESTIONALI PRINCIPALE Sovrapascolamento/diminuzione Alterazione floristicodel pascolo strutturale dell’habitat Diminuzione degli indiIncendi ripetuti catori e della diversità faunistica Dissodamento, scavi Incespugliamento Riforestazione Localizzati fenomeni di degradazione del suolo per erosione (idrica incanalata) o per compattazione dovuta al calpestio ed al sentieramento Attività turistico-ricreative Insediamento di manufatti antropici a fini agro-zootecnici o turistico-ricreativi Monitoraggio degli aspetti floristici e distributivi e delle tendenze dinamiche in atto Monitoraggio degli aspetti faunistici Definizione di un piano di gestione zootecnica, con particolare riguardo alla conservazione della biodiversità, alla definizione della capacità di carico, alla durata del pascolo Pianificazione di interventi periodici volti a conservare l’habitat, controllando le dinamiche in atto (sfalcio periodico, riduzione del pascolo in alcune fasi stagionali, , ecc.) Controllo e pianificazione dei prodotti chimici ad uso agricolo (diserbanti, anticrittogamici, ecc.) all’interno del SIC Divieto assoluto di riforestazione con specie alloctone e che comunque prevedono attività di scasso o gradonamento. Sono consentite solo attività di riforestazione puntuali (a buche) e comunque volte al reinserimento di specie tipiche della serie di vegetazione di pertinenza Vanno a valutazione di incidenza tutte le attività, esclusi l’escursionismo in percorsi esistenti, raccolta di chiocciole, funghi e piante ad uso tradizionale (verdure spontanee, asparagi, ecc.), Divieto di caccia e di addestramento dei cani da caccia Valutazione di incidenza per ogni attività che modifichi lo stato attuale di conduzione agro-zootecnica delle aree inter- Club Alpino Italiano Sicilia – Piano di Gestione Complessi Gessosi (M.Conca) – Fase III 43 ne del sito e/o che alteri o incida sul suolo (escavazione, asportazione, compressione). Costruzioni antropiche [strade, edifici, impianti industriali a fini energetici (eolico, solare, ecc.), cave, ecc.] Circolazione di mezzi meccanici al di fuori della rete viaria Divieto assoluto Pratiche di miglioramento pascoli (trasemine) 6220* – Percorsi substeppici di graminacee e piante annue (Thero-Brachypodietea) ELEMENTI DI CRITICITÀ MINACCIA ATTUALE E/O PRINCIPALE Sovrapascolamento/diminuzione Alterazione floristicostrutturale dell’habitat del pascolo Diminuzione degli indiIncendi ripetuti catori e della diversità faunistica Dissodamento, scavi Incespugliamento Riforestazione Localizzati fenomeni di degradazione del suolo per erosione (idrica incanalata) o per compattazione dovuta al calpestio ed al sentieramento NORME GESTIONALI Monitoraggio degli aspetti floristici e distributivi e delle tendenze dinamiche in atto Monitoraggio degli aspetti faunistici Definizione di un piano di gestione zootecnica, con particolare riguardo alla conservazione della biodiversità, alla definizione della capacità di carico, alla durata del pascolo Pianificazione di interventi periodici volti a conservare l’habitat, controllando le dinamiche in atto (sfalcio periodico, riduzione del pascolo in alcune fasi stagionali, incendio controllato, ecc.) Controllo e pianificazione dei prodotti chimici ad uso agricolo (diserbanti, anticrittogamici, ecc.) all’interno del SIC Divieto assoluto di riforestazione con specie alloctone e che comunque prevedono attività di scasso o gradonamento. Sono consentite solo attività di riforestazione puntuali (a buche) e comunque volte al rein- 44 Club Alpino Italiano Sicilia – Piano di Gestione Complessi Gessosi (M.Conca) – Fase III Attività turistico-ricreative Insediamento di manufatti antropici a fini agro-zootecnici o turistico-ricreativi Costruzioni antropiche [strade, edifici, impianti industriali a fini energetici (eolico, solare, ecc.), cave, ecc.] Circolazione di mezzi meccanici al di fuori della sentieristica esistente Pratiche di miglioramento pascoli (trasemine) serimento di specie tipiche della serie di vegetazione di pertinenza Vanno a valutazione di incidenza tutte le attività, esclusi l’escursionismo in percorsi esistenti, raccolta di chiocciole, funghi e piante ad uso tradizionale (verdure spontanee, asparagi, ecc.), Divieto di caccia e di addestramento dei cani da caccia Valutazione di incidenza per ogni attività che modifichi lo stato attuale di conduzione agro-zootecnica delle aree interne del sito e/o che alteri o incida sul suolo (escavazione, asportazione, compressione). Divieto assoluto 8214 – Rupi calcaree dell’Italia meridionale (Dianthion rupicolae) ELEMENTI DI CRITICITÀ MINACCIA ATTUALE E/O PRINCIPALE NORME GESTIONALI Incendi Alterazione floristicostrutturale dell’habitat Diminuzione degli indicatori e della diversità faunistica Monitoraggio degli aspetti floristici e distributivi e delle tendenze dinamiche in atto Localizzati fenomeni di erosione del suolo Introduzione e/o spontaneizzazione di specie alloctone Costruzioni [strade, impianti industriali a fini energetici (eolico, solare, ecc.), cave, ecc.] Attività turisticoricreative Monitoraggio degli aspetti faunistici Divieto assoluto di riforestazione con specie alloctone Divieto assoluto Vanno a valutazione di incidenza tutte le attività, esclusi l’escursionismo in percorsi esistenti, la raccolta di chiocciole, funghi e Club Alpino Italiano Sicilia – Piano di Gestione Complessi Gessosi (M.Conca) – Fase III Arrampicate, alpinismo, deltaplano, parapendio, ecc 45 piante ad uso tradizionale (verdure spontanee, asparagi, ecc.) Divieto di caccia e di addestramento dei cani da caccia Disturbo alla nidificazione Divieto assoluto dell’avifauna 8310 – Grotte non ancora sfruttate a livello turistico ELEMENTI DI CRITICITÀ MINACCIA ATTUALE E/O NORME GESTIONALI PRINCIPALE Inquinamento delle acque, legato ad esempio all’eccessivo uso di sostanze chimiche di uso agricolo (diserbanti, anticrittogamici, ecc.) nelle aree epigee sovrastanti eccessiva frequentazione Diminuzione degli indicatori e della diversità faunistica Alterazione delle caratteristiche di pregio naturalistico-ambientale Monitoraggio di fattori biotici ed abiotici dell’habitat Monitoraggio degli aspetti faunistici Controllo e pianificazione delle attività agricole e di pascolo nelle aree soprastanti Controllo e pianificazione dei prodotti chimici ad uso agricolo (diserbanti, anticrittogamici, ecc.) nelle aree soprastanti Localizzati fenomeni di erosione del suolo Controllo e regolamentazione della frequentazione antropica Vanno a valutazione di incidenza tutte le attività che possono avere interferenza sull’habitat Valutazione di incidenza per ogni attività, che modifichi lo stato attuale dell’habitat Aperture di cave, strade, ecc. Insediamento di manufatti antropici a fini agrozootecnici o turisticoricreativi 92A0 – Foreste a galleria di Salix alba e Populus alba ELEMENTI DI CRITICITÀ MINACCIA ATTUALE E/O NORME GESTIONALI PRINCIPALE Inquinamento delle acque Alterazione floristicostrutturale dell’habitat Diminuzione degli indicaInquinamento del suolo tori e della diversità faunistica Erosione pedologica a causa delle piene Abbandono rifiuti ed inerti Monitoraggio degli aspetti floristici e distributivi e delle tendenze dinamiche in atto Monitoraggio degli aspetti faunistici Monitoraggio dei fattori abiotici Controllo e pianificazione dei prodotti chimici ad uso agricolo (diserbanti, anticrittogamici, ecc.) 46 Club Alpino Italiano Sicilia – Piano di Gestione Complessi Gessosi (M.Conca) – Fase III Incendi lungo le sponde all’interno del bacino imbrifero Controllo del corretto smaltimento di rifiuti ed inerti Divieto assoluto di riforestazione con specie alloctone e che comunque prevedano attività di scasso o gradonamento Divieto assoluto del taglio di specie ripali Vanno a valutazione di incidenza tutte le attività, esclusi l’escursionismo in percorsi esistenti, raccolta di chiocciole, funghi e piante ad uso tradizionale (verdure spontanee, asparagi, ecc.). La caccia è vietata. L’addestramento dei cani da caccia è vietato Valutazione di incidenza per ogni attività, che modifichi lo stato attuale di conduzione agrozootecnica delle aree interne del sito e/o che alteri o incida sul suolo (escavazione, asportazione, compressione). Vanno a valutazione di incidenza tutte le attività che possono avere interferenze negative sull’habitat Riforestazione Taglio della vegetazione Attività turisticoricreative Insediamento di manufatti antropici a fini agrozootecnici o turisticoricreativi Prelievo di materiale, apertura di strade, ecc. 92D0 – Foreste riparie a galleria termomediterranea (Nerio-Tamaricetea) ELEMENTI DI CRITICITÀ MINACCIA ATTUALE E/O PRINCIPALE Inquinamento delle acque Alterazione floristicostrutturale dell’habitat Diminuzione degli indicaInquinamento del suolo tori e della diversità faunistica Erosione pedologica a causa delle piene Abbandono rifiuti ed inerti Incendi lungo le sponde Riforestazione NORME GESTIONALI Monitoraggio degli aspetti floristici e distributivi e delle tendenze dinamiche in atto Monitoraggio degli aspetti faunistici Monitoraggio dei fattori abiotici Controllo e pianificazione dei prodotti chimici ad uso agricolo (diserbanti, anticrittogamici, ecc.) all’interno del bacino imbrifero Controllo del corretto smaltimento di rifiuti ed inerti Divieto assoluto di riforestazione con specie alloctone e che comunque prevedano attività di scasso o gradonamento Club Alpino Italiano Sicilia – Piano di Gestione Complessi Gessosi (M.Conca) – Fase III Taglio della vegetazione 47 Divieto assoluto del taglio di specie ripali Vanno a valutazione di incidenza tutte le attività, esclusi l’escursionismo in percorsi esistenti, raccolta di chiocciole, funghi e piante ad uso tradizionale (verdure spontanee, asparagi, ecc.). La caccia è vietata. L’addestramento dei cani da caccia è vietato Valutazione di incidenza per ogni attività, che modifichi lo stato attuale di conduzione agrozootecnica delle aree interne del sito e/o che alteri o incida sul suolo (escavazione, asportazione, compressione). Vanno a valutazione di incidenza tutte le attività che possono avere interferenze negative sull’habitat Attività turisticoricreative Insediamento di manufatti antropici a fini agrozootecnici o turisticoricreativi Prelievo di materiale, apertura di strade, ecc. 9320 – Foreste di Olea e Ceratonia ELEMENTI DI CRITICITÀ MINACCIA ATTUALE E/O PRINCIPALE NORME GESTIONALI Incendi Alterazione floristicostrutturale dell’habitat Diminuzione degli indicatori e della diversità faunistica Monitoraggio degli aspetti floristici e distributivi e delle tendenze dinamiche in atto Frammentazione dell’habitat Erosione Riforestazione con specie alloctone Estrema rarefazione di elementi legnosi Monitoraggio degli aspetti faunistici La gestione forestale deve tendere al recupero ed alla riqualificazione della formazione Definizione di un piano di gestione zootecnica, con particolare riguardo alla conservazione della biodiversità, alla definizione della capacità di carico, alla durata del pascolo Controllo e pianificazione dei prodotti chimici ad uso agricolo (diserbanti, anticrittogamici, ecc.) all’interno del SIC Divieto assoluto di riforestazione con specie alloctone e che comunque prevedono attività di scasso o gradonamento. Sono consentite solo attività di 48 Club Alpino Italiano Sicilia – Piano di Gestione Complessi Gessosi (M.Conca) – Fase III riforestazione puntuali (a buche) e comunque volte al reinserimento di specie tipiche della serie di vegetazione di pertinenza Taglio di essenze legnose Circolazione di mezzi meccanici al di fuori della rete viaria esistente Attività turistico-ricreative Insediamento di manufatti antropici a fini agro-zootecnici o turistico-ricreativi Divieto assoluto Vanno a valutazione di incidenza tutte le attività, esclusi l’escursionismo in percorsi esistenti, raccolta di chiocciole, funghi e piante ad uso tradizionale (verdure spontanee, asparagi, ecc.). Divieto di caccia e di addestramento dei cani da caccia Valutazione di incidenza per ogni attività che modifichi lo stato attuale di conduzione agro-zootecnica delle aree interne del sito e/o che alteri o incida sul suolo (escavazione, asportazione, compressione). C.4 REGOLAMENTO GENERALE PROMUOVERE, LE ATTIVITÀ RIGUARDANTE LE ATTIVITÀ DA INCENTIVARE E DA DA REGOLAMENTARE, GLI OBBLIGHI E I DIVIETI PER EVITARE IL DECRADO DEL SITO ATTIVITÀ DA INCENTIVARE E PROMUOVERE a) la repressione del bracconaggio; b) la rimozione dei pali degli elettrodotti dismessi; c) l’informazione e la sensibilizzazione della popolazione locale e dei maggiori fruitori del territorio sulla rete Natura 2000; d) le forme di allevamento e agricoltura estensive tradizionali; e) il ripristino di habitat naturali quali ad esempio zone umide, temporanee e permanenti, e prati tramite la messa a riposo dei seminativi; f) la messa a riposo a lungo termine dei seminativi per creare zone umide (temporanee e permanenti) e prati arbustati gestiti esclusivamente per la flora e la fauna selvatica, in particolare nelle aree contigue alle zone umide e il mantenimento (tramite corresponsione di premi ovvero indennità) dei terreni precedentemente ritirati dalla produzione dopo la scadenza del periodo di impegno; g) il mantenimento ovvero ripristino di elementi di interesse ecologico e paesaggistico tra cui siepi, frangivento, arbusti, boschetti, residui di sistemazioni agricole, vecchi frutteti e vigneti, maceri, laghetti; Club Alpino Italiano Sicilia – Piano di Gestione Complessi Gessosi (M.Conca) – Fase III 49 h) il mantenimento ovvero la creazione di margini o bordi dei campi, quanto più ampi possibile, lasciati incolti, mantenuti a prato, o con essenze arboree e arbustive non trattati con principi chimici e sfalciati fuori dal periodo compreso tra l’1 marzo e il 31 agosto; i) l’agricoltura biologica e integrata con riferimento ai Programmi di Sviluppo Rurale (anche al di fuori dell’area SIC) j) l’adozione di altri sistemi di riduzione o controllo nell’uso dei prodotti chimici in relazione: alle tipologie di prodotti a minore impatto e tossicità, alle epoche meno dannose per le specie selvatiche (autunno e inverno), alla protezione delle aree di maggiore interesse per i selvatici (ecotoni, bordi dei campi, zone di vegetazione semi-naturale, eccetera) (anche al di fuori dell’area SIC); k) la riduzione dei nitrati immessi nelle acque superficiali nell’ambito di attività agricole (anche al di fuori dell’area SIC); l) riduzione e controllo delle sostanze inquinanti di origine agricola (anche al di fuori dell’area SIC); m) mantenimento quanto più a lungo possibile delle stoppie o dei residui colturali prima delle lavorazioni del terreno; n) adozione delle misure più efficaci per ridurre gli impatti sulla fauna selvatica delle operazioni di sfalcio dei foraggi (come sfalci, andanature, ranghinature), di raccolta dei cereali e delle altre colture di pieno campo (mietitrebbiature); o) interventi di taglio delle vegetazione, nei corsi d’acqua con alveo di larghezza superiore ai 5 metri, effettuati solo su una delle due sponde in modo alternato nel tempo e nello spazio, al fine di garantire la permanenza di habitat idonei a specie vegetali e animali; p) mantenimento di bordi di campi gestiti a prato per almeno 50 centimetri di larghezza; q) creazione e mantenimento di fasce tampone a vegetazione erbacea (spontanea o seminata) o arboreo-arbustiva di una certa ampiezza tra le zone coltivate e le zone umide; r) rinaturalizzazione dei corsi d’acqua (anche al di fuori dell’area SIC); s) realizzazione di sistemi per la fitodepurazione (anche al di fuori dell’area SIC); t) riduzione del carico e dei periodi di pascolo nelle aree golenali (anche al di fuori dell’area SIC); u) gestione periodica degli ambiti di canneto, da realizzarsi solamente al di fuori del periodo riproduttivo dell’avifauna, con sfalci finalizzati alla diversificazione strutturale, al ringiovanimento, al mantenimento di specchi d’acqua liberi, favorendo i tagli a rotazione per parcelle ed evitando il taglio raso (anche al di fuori dell’area SIC); v) ripristino di prati stabili, zone umide temporanee o permanenti, ampliamento di biotopi relitti gestiti per scopi esclusivamente ambientali, tramite la messa a riposo dei seminativi (anche al di fuori dell’area SIC). ATTIVITÀ DA REGOLAMENTARE 1) interventi di controllo ovvero gestione della vegetazione spontanea arborea, arbustiva e erbacea all’interno delle zone umide, in modo che sia evitato taglio, sfalcio, trinciatura, incendio, diserbo chimico, lavorazioni superficiali del terreno, durante il periodo riproduttivo dell’avifauna, fatti salvi interventi straordinari di gestione previa autorizzazione dell’ente gestore; 2) utilizzo, in tutta l’area interessata dalla vegetazione, di diserbanti e del pirodiserbo per il controllo della vegetazione della rete idraulica (anche al di fuori dell’area SIC); 50 Club Alpino Italiano Sicilia – Piano di Gestione Complessi Gessosi (M.Conca) – Fase III 3) interventi, durante il periodo riproduttivo dell’avifauna, di taglio, sfalcio, trinciatura della vegetazione e delle formazioni arbustive; 4) interventi di diserbo meccanico nella rete idraulica, quali canali di irrigazione e canali collettori, in modo che essi vengano effettuati al di fuori del periodo riproduttivo degli uccelli, ad eccezione degli habitat di cui all’art. 6 comma 11. OBBLIGHI a) messa in sicurezza, rispetto al rischio di elettrocuzione e impatto degli uccelli, di elettrodotti e linee aeree ad alta e media tensione di nuova realizzazione o in manutenzione straordinaria o in ristrutturazione (anche al di fuori dell’area SIC); b) garanzia, sulle superfici a seminativo soggette all’obbligo del ritiro dalla produzione (set-aside) e non coltivate durante tutto l’anno e altre superfici ritirate dalla produzione ammissibili all’aiuto diretto, mantenute in buone condizioni agronomiche e ambientali a norma dell’art. 5 del regolamento (CE) n. 1782/03, della presenza di una copertura vegetale, naturale o artificiale, durante tutto l’anno e dell’attuazione di pratiche agronomiche consistenti esclusivamente in operazioni di sfalcio, trinciatura della vegetazione erbacea, o pascolamento sui terreni ritirati dalla produzione sui quali non vengono fatti valere titoli di ritiro, ai sensi del regolamento (CE) 1782/03. Dette operazioni devono essere effettuate almeno una volta all’anno, fatto salvo il periodo di divieto annuale di intervento compreso fra l’1 marzo e il 31 luglio di ogni anno, ove non diversamente disposto dalle regioni e dalle province autonome. Il periodo di divieto annuale di sfalcio o trinciatura non può comunque essere inferiore a 150 giorni consecutivi compresi fra il 15 febbraio e il 30 settembre di ogni anno. E’ fatto comunque obbligo di sfalci e/o lavorazioni del terreno per la realizzazione di fasce antincendio, conformemente a quanto previsto dalle normative in vigore. In deroga all’obbligo della presenza di una copertura vegetale, naturale o artificiale, durante tutto l’anno sono ammesse lavorazioni meccaniche sui terreni ritirati dalla produzione nei seguenti casi: 1. pratica del sovescio, in presenza di specie da sovescio o piante biocide; 2. terreni interessati da interventi di ripristino di habitat e biotopi; 3. colture a perdere per la fauna, ai sensi dell’art. 1 lettera c) del decreto del Ministero delle politiche agricole e forestali del 7 marzo 2002; 4. nel caso in cui le lavorazioni siano funzionali all’esecuzione di interventi di miglioramento fondiario; 5. sui terreni a seminativo ritirati dalla produzione per un solo anno o, limitatamente all’annata agraria precedente all’entrata in produzione, nel caso di terreni a seminativo ritirati per due o più anni, lavorazioni del terreno allo scopo di ottenere una produzione agricola nella successiva annata agraria, comunque da effettuarsi non prima del 15 luglio dell’annata agraria precedente all’entrata in produzione; Sono fatte salve diverse prescrizioni della competente autorità di gestione; c) monitoraggio delle popolazioni delle specie ornitiche protette dalla Direttiva 79/409/CEE e in particolare di quelle dell’Allegato I della medesima direttiva o comunque a priorità di conservazione. DIVIETI 1) Divieto di bruciatura delle stoppie e delle paglie, nonché della vegetazione presente al termine dei cicli produttivi di prati naturali o seminati, sulle superfici specificate ai punti seguenti: Club Alpino Italiano Sicilia – Piano di Gestione Complessi Gessosi (M.Conca) – Fase III 51 a) superfici a seminativo ai sensi dell’art. 2 punto 1 del regolamento (CE) n. 796/04, comprese quelle investite a colture consentite dai paragrafi a) e b) dell’art. 55 del regolamento (CE) n. 1782/03 ed escluse le superfici di cui al successivo punto 2); b) superfici a seminativo soggette all’obbligo del ritiro dalla produzione (set-aside) e non coltivate durante tutto l’anno e altre superfici ritirate dalla produzione ammissibili all’aiuto diretto, mantenute in buone condizioni agronomiche e ambientali a norma dell’art. 5 del regolamento (CE) n. 1782/03. Sono fatti salvi interventi di bruciatura connessi ad emergenze di carattere fitosanitario prescritti dall’autorità competente e salvo diversa prescrizione della competente autorità di gestione; 2) Divieto di conversione della superficie a pascolo permanente ai sensi dell’art. 2 punto 2 del regolamento (CE) n. 796/04 ad altri usi; 3) Divieto di eliminazione degli elementi naturali e seminaturali caratteristici del paesaggio agrario con alta valenza ecologica individuati dalla Regione con appositi provvedimenti; 4) Divieto di eliminazione dei terrazzamenti esistenti, delimitati a valle da muretto a secco oppure da una scarpata inerbita; sono fatti salvi i casi regolarmente autorizzati di rimodellamento dei terrazzamenti eseguiti allo scopo di assicurare una gestione economicamente sostenibile; 5) Divieto di esecuzione di livellamenti non autorizzati dall’ente gestore; sono fatti salvi i livellamenti ordinari per la preparazione del letto di semina; 6) Divieto di caccia (anche al di fuori dell’area SIC, per una distanza di 2 km dal confine) 7) Divieto di uccellagione (anche al di fuori dell’area SIC, per una distanza di 2 km dal confine) 8) Divieto di distruzione o danneggiamento intenzionale di nidi e ricoveri di uccelli (anche al di fuori dell’area SIC, per una distanza di 2 km dal confine) 9) Divieto di addestramento cani e di costituzione di aree cinologiche (anche al di fuori dell’area SIC, per una distanza di 2 km dal confine) 10) Divieto di esercizio della pesca 11) Divieto di realizzazione di nuove discariche o nuovi impianti di trattamento e smaltimento di fanghi e rifiuti nonché ampliamento di quelli esistenti in termine di superficie 12) Divieto di realizzazione di impianti eolici (anche al di fuori dell’area SIC, per una distanza di 2 km dal confine) 13) Divieto di apertura di nuove cave e ampliamento di quelle esistenti Club Alpino Italiano Sicilia – Piano di Gestione Complessi Gessosi (M.Conca) – Fase III 52 14) Divieto di svolgimento di attività di circolazione motorizzata al di fuori delle strade, fatta eccezione per i mezzi agricoli e forestali, per i mezzi di soccorso, controllo e sorveglianza, nonché ai fini dell'accesso al fondo e all'azienda da parte degli aventi diritto, in qualità di proprietari, lavoratori e gestori; 15) Divieto di taglio dell’albero di ulivo e di mandorlo 16) Divieto di taglio e incendio della vegetazione negli impluvi 17) Divieto di realizzazione di sbarramenti idrici e degli interventi di artificializzazione degli alvei e delle sponde tra cui rettificazioni, tombamenti, canalizzazioni, arginature, riduzione della superficie di isole ovvero zone affioranti (anche al di fuori dell’area SIC, per una distanza di 2 km dal confine) 18) Divieto di captazioni idriche e attività che comportino il prosciugamento, anche solo temporaneo, dei corsi d’acqua, o improvvise e consistenti variazioni del livello dell’acqua, o la riduzione della superficie di isole o zone affioranti; 19) Divieto di arrampicata, deltaplano, parapendio nel periodo di riproduzione dell’avifauna; 20) Divieto di apertura di nuove strade; 21) Divieto di esercizio di attività industriali L’Ente gestore, in collaborazione con AGEA e/o con gli Organismi Pagatori regionali, provvederà a individuare, e ove necessario ad aggiornare, i precisi riferimenti catastali dell’area SIC/ZPS, anche al fine di una corretta attuazione del regolamento (CE) n. 1782/03 e del regolamento (CE) n. 1698/05. ALTRE NORME In tutta l’area del SIC si applicano le prescrizioni attuative di tutela del paesaggio regionale individuate nel sub-allegato 2/A al DDG del Dipartimento Regionale Interventi Strutturali dell’Assessorato Regionale Agricoltura e Foreste n.3220 del 28 dicembre 07. C.5 PROPOSTA DI NORME PER UNA MIGLIORE DEFINIZIONE DELLA PROCEDURA DI VALUTAZIONEDI INCIDENZA La Valutazione d’incidenza è uno strumento di valutazione preventiva, introdotta dall’art. 6 della Direttiva Habitat e dall’art. 6 del D.P.R. 12 marzo 2003 n.120 (il quale ultimo ha sostituito l’art. 5 del D.P.R. 8 settembre 1995, n. 357). Si tratta di una misura significativa per la realizzazione di Natura 2000 poichè, se opportunamente interpretata ed effettuata, costituisce uno strumento finalizzato a garantire il raggiungimento di uno sviluppo equilibrato tra la conservazione soddisfacente degli habitat e delle specie e l’uso sostenibile del territorio. Club Alpino Italiano Sicilia – Piano di Gestione Complessi Gessosi (M.Conca) – Fase III 53 Essa ha scopo di salvaguardare l’integrità dei siti, attraverso l’esame degli effetti di piani e progetti non direttamente connessi alla conservazione degli habitat e delle specie. Come precisato dal Manuale delle linee guida per la redazione dei piani di gestione dei siti Natura 2000, “la valutazione d’incidenza si applica a tutti gli interventi che ricadono all’interno delle aree Natura 2000 (o in siti proposti per diventarlo), sia a quelli che, pur sviluppandosi all’esterno, possono comportare delle ripercussioni sullo stato di conservazione dei valori naturali del sito. La valutazione d’incidenza rappresenta, dunque, uno strumento tecnico di prevenzione che analizza gli effetti di interventi che, seppur localizzati, vanno collocati in un contesto ecologico dinamico. Ciò in considerazione delle correlazioni esistenti tra i vari siti e del contributo che essi portano alla coerenza complessiva ed alla funzionalità della rete Natura 2000, sia a livello nazionale che comunitario. La valutazione d’incidenza si qualifica, pertanto, come strumento di salvaguardia, che si cala nel particolare contesto di ciascun sito, ma che lo inquadra nella funzionalità dell’intera area... ...Il giudizio relativo al grado di funzionalità della rete è legato anche alla possibilità di individuare nuovi siti in cui sono presenti o in cui possano essere sviluppati gli habitat e gli habitat di specie la cui conservazione non è sufficientemente garantita. E’ chiaro che il riconoscimento e lo sviluppo di tali relazioni funzionali, migliora anche la possibilità di conservazione de quegli habitat e quelle specie, e rafforza i processi positivi nell’ambito degli ecosistemi. La rappresentatività di determinate specie o habitat per un sito, d’altra parte, costituisce il riferimento per valutare l significatività dell’incidenza di eventuali interventi, oltre che l’orientamento per l’individuazione delle misure di mitigazione e compensazione possibili. Se si valuta che l’incidenza ha conseguenze negative, le autorità competenti autorizzano la realizzazione del piano o del progetto solo dopo avere avuto la certezza che non verrà pregiudicata l’integrità del sito.” Lo Stato Italiano h recepito la Direttiva Habitat con il D.P.R. 8 settembre 1997, n. 357, il cui decreto è stato oggetto di una procedura di infrazione da parte della Commissione Europea che ha portato alla sua modifica ed integrazione tramite il D.P.R. 12 marzo 2003 n. 120. Il comma 1 dell’art.6 stabilisce che nella pianificazione e programmazione territoriale si deve tenere conto della valenza naturalistico-ambientale dei proposti siti di importanza comunitaria (pSIC), dei siti di importanza comunitaria (SIC)e delle Zone di Protezione Speciale. Il comma 2 dello stesso art. 6 stabilisce che vanno sottoposti a valutazione d’incidenza tutti i piani territoriali, urbanistici e di settore, ivi compresi i piani agricoli e faunisticovenatori e le loro varianti. Club Alpino Italiano Sicilia – Piano di Gestione Complessi Gessosi (M.Conca) – Fase III 54 Gli indirizzi della Direttiva Habitat devono quindi essere recepiti dai vari strumenti di pianificazione, a qualsiasi livello territoriale, al fine di garantire il coordinamento delle finalità di conservazione ai sensi della stessa direttiva, con gli obiettivi perseguiti da ciascun piano. Essi devono cioè tenere conto della presenza dei siti Natura 2000 ed indicarne la localizzazione, lo stato di conservazione, il quadro conoscitivo di habitat e specie, nonché le relative prescrizioni finalizzate alle esigenze di tutela. Il comma 3 dell’art. 6 stabilisce che è da sottoporre a valutazione d’incidenza “qualsiasi progetto o piano”, che possa avere incidenze significative sul sito stesso, singolarmente o congiuntamente ad altri interventi. Vanno quindi sottoposti alla medesima procedura anche tutti gli interventi non direttamente connessi e necessari al mantenimento in uno stato di conservazione soddisfacente delle specie e degli habitat presenti all’interno di un sito Natura 2000. Lo studio per la Valutazione d’incidenza di piani e progetti deve essere redatto secondo gli indirizzi dell’allegato G del DPR 357/97, il quale prevede i seguenti contenuti: - una descrizione puntuale del piano o del progetto che illustri la tipologia delle azioni e/o delle opere, la dimensione, la complementarietà con altri piani e/o progetti, l’uso delle risorse naturali, la produzione di rifiuti, l’inquinamento ed il disturbo ambientale, il rischio di incidenti per quel che concerne le sostanze e le tecnologie impiegate; - un’analisi delle interferenze del piano o del progetto con il sistema ambientale relativo al sito Natura 2000, tenendo conto delle peculiarità biologiche, ma anche degli aspetti abitotici e le connessioni ecologiche. In questa analisi bisogna altresì evidenziare la qualità, la capacità di rigenerazione delle risorse naturali e la capacità di carico dell’ambiente. In Sicilia la Valutazione di Incidenza viene effettuata dal 2002 per i progetti, mentre è ben più tardivo l’avvio per piani e programmi, anche se nel 2003 il D.P.R. 120 ha eliminato qualunque dubbio sull’obbligo di sottoporre a valutazione l’intera pianificazione. Nel 2007 la l.r. 13 ha attribuito ai comuni competenti per territorio la determinazione sulla Valutazione di Incidenza per l’esame dei progetti, lasciando all’Assessorato Regionale Territorio e Ambiente la titolarità sulle valutazioni relative alla pianificazione. Ancor oggi però, sono pochissimi i comuni che hanno attivato un servizio idoneo per una così complessa determinazione. Nella maggior parte dei casi il compito è stato attribuito al personale degli uffici tecnici, a prescindere dalle qualifiche professionali. D’altra parte va riconosciuta l’enorme difficoltà che incontrano i piccoli comuni, che non hanno certo la possibilità di mantenere un naturalista nella pianta organica. Non è stato migliore, sino a questo Club Alpino Italiano Sicilia – Piano di Gestione Complessi Gessosi (M.Conca) – Fase III 55 momento, il comportamento dei Comuni di dimensioni non piccole e va sottolineato ancora che non viene rispettata la previsione normativa che impone all’ente locale di trasmettere al Servizio 2 dell’Assessorato Regionale Territorio e Ambiente copia del provvedimento adottato. La Valutazione di Incidenza è perciò diventata per lo più una certificazione al seguito, vanificando totalmente lo spirito della Direttiva Habitat da cui tra origine. In tali condizioni l’unica innovazione che può proporsi, nell’attuale quadro normativo, è la trasformazione del parere non vincolante, previsto oggi per l’Ente Gestore del Sito, in parere vincolante, ovviamente accompagnato ovviamente dalla cogenza delle previsioni del PdG, una volta approvato. Club Alpino Italiano Sicilia – Piano di Gestione Complessi Gessosi (M.Conca) – Fase III 56 D) PIANO DI AZIONE E CRONOPROGRAMMA Le azioni indicate nelle schede dovranno essere programmate tenendo conto della loro importanza, dell’urgenza, della durata e della loro fattibilità (sotto l’aspetto tecnicoeconomico). Le azioni previste sono state organizzate temporaneamente, suddividendole come segue: – a breve termine: ossia quelle che dovranno essere attivate entro 12 mesi (indicate come B); – a medio termine: che potranno avere tempi di attivazione più lunghi, compresi tra 24 e 36 mesi (M); – a lungo termine: che verranno attivate e svolte nel tempo, in alcuni casi anche dopo molti anni (L). Viene di seguito riportato il prospetto degli interventi previsti ripartiti secondo i tre termini temporali considerati. TEMPI Cod. INTERVENTI ATTIVI IA.01_TRN Proposta di riperimetrazione del SIC e riconosciB mento come ZPS IA.02_TRN Prevenzione incendi B IA.03_TRN Interventi per il mantenimento, il recupero e la valorizzazione delle formazioni naturali di gariga, M macchia e boscaglia IA.04_TRN Interventi per il mantenimento delle praterie xeroB file secondarie (6220* e 5332) B IA.05_TRN Tabellazione del perimetro del sito IA.06_TRN Interventi per la rinaturalizzazione degli impianti M forestali artificiali IA.07_TRN Bonifica del Fiume Gallo d’Oro ed ambienti umidi limitrofi B/M IA.09_TSR IA.10_TSR IA.11_TSR IA.12_TSR IA.13_TSR IA.14_TSR IA.16_TSR COSTI € 40.000/annui € 30.000/annui € 15.000/annui € 40.000 € 10.000/anno € 150.000 per la fase A; fase B e C da quantificare Manutenzione e/o creazione punti di abbeverata B € 20.000 per gli animali Investimenti non produttivi nelle aziende agricole, M € 60.000 aree a pascolo e seminativi Conservazione del germoplasma di specie botaniM/L € 20.000 che di interesse comunitario Realizzazione di muretti a secco per difesa antinM € 80.000 cendio Realizzazione di torretta di avvistamento incendi B € 40.000 e bracconaggio Realizzazione di recinzioni per la delimitazione B € 8.000 di aree di particolare pregio Servizio antibracconaggio B € 20.000/anno Club Alpino Italiano Sicilia – Piano di Gestione Complessi Gessosi (M.Conca) – Fase III IA.17_SES IA.18_SES Manutenzione della viabilità rurale interna e di accesso al sito Manutenzione della rete sentieristica IA.19_SES IA.20_SES Recupero case rurali e vecchi ovili Certificazione e creazione di un marchio delle produzioni agricole e zootecniche locali IA.21_RCG Realizzazione di un centro di educazione ambientale e punti di accoglienza IA.23_RCG Acquisizione e ristrutturazione immobili e terreni adiacenti IA.24_RCG Recupero e riqualificazione dell’area della sorgente “Fontana di Rose” e della senia di Contrada Senia IA.25_RCG Recupero e valorizzazione dei manufatti e dei luoghi legati alla cultura mineraria ed estrattiva IA.26_RCG Recupero dell’antica Regia Trazzera n. 682 Sutera-Grotte e del ponte sul Fiume Gallo d’Oro IA.27_RCG Recupero e valorizzazione delle emergenze di interesse archeologico IA.28_SES Mantenimento della zootecnia tradizionale IA.29_TRN Riduzione dell’erosione e del rischio di desertificazione attraverso interventi silvoculturali IA.30:TRN Completamento del sistema di video sorveglianza incendi IA.32_TRN Sostegno alla conservazione e salvaguardia della biodiversità 2) INTERVENTI DI REGOLAMENTAZIONE RE.01_PCZ Regolamentazione di pratiche colturali RE.02_CGM Regolamentazione per la conservazione dei lembi di gariga, macchia e boscaglia RE.03_AEG Regolamentazione delle attività escursionistiche e della fruizione delle grotte RE.04_DBS Divieto di bruciatura delle stoppie RE.05_DCU Divieto della conversione ad altri usi della superficie a pascolo permanente RE.06_RMM Rispetto del carico massimo e minimo del bestiame RE.07_RID Regolamento degli interventi di diserbo meccanico nella rete idraulica RE.08_RDC Regolamento del diserbo chimico e del pirodiserbo RE.09_DEO Divieto di estirpazione delle piante di olivo e di mandorlo RE.10_DET Divieto di eliminazione dei terrazzamenti esistenti RE.11_DEL Divieto di effettuazione di livellamenti non autorizzati RE.12_RPR Rispetto dei provvedimenti regionali di tutela degli elementi caratteristici del paesaggio, se- 57 M € 1.000.0000 100.000/anno € 800.000 € 50.000/anno € 800.000 M € 50.000 M € 30.000 M € 1.500.000 M € 400.000 B € 120.000 B € 3.000.000 B € 1.000.000 B/M € 200.000 B € 300.000 B/M € 50.000 B/M € 300.000 B/M € 75.000 M ----- B € 20.000 BM M/L B/M B/M B/M B/M B B/M B/M B/M B --- 58 Club Alpino Italiano Sicilia – Piano di Gestione Complessi Gessosi (M.Conca) – Fase III IN.01_PGS IN.02_ISQ IN.03_PSM IN.04_PDE IN.05_RCE condo quanto previsto dalle norme attuative del piano paesaggistico regionale vigente secondo le prescrizioni previste dal sub-allegato del DA n. 3220 del 28/12/07 3) INCENTIVAZIONI Pagamenti agroambientali per gestione sostenibile Implementazione di sistemi di qualità nelle aziende agricole Promozione e sviluppo di micro-imprese Utilizzo di energia da fonti rinnovabili ad uso familiare Proposta di ampliamento dei corridoi ecologici 4) PROGRAMMA DI MONITORAGGIO E/O B € 1.000.000 M € 300.000 M € 300.000 M € 800.000 RICERCA MR.01_AMB Azioni di monitoraggio ambientale MR.02_IEF Monitoraggio degli indicatori ecologici e della fauna del SIC MR.03_HAB Monitoraggio degli habitat MR.04_SFV Studio della flora e della vegetazione MR.05_IPO Ricerca e rilevamento degli ipogei minori del SIC MR.06_LIR Monitoraggio chimico, fisico e biologico della qualità delle acque del Fiume Gallo d'Oro MR.07_MAI Monitoraggio delle acque interne del sistema carsico del Monte Conca MR.08_MQA Monitoraggio della qualità dell’aria tramite bioindicatori lichenici MR.09_MIN Monitoraggio degli incendi riguardanti il sito e le aree circostanti con elaborazione annuale della cartografia della superficie percorsa dal fuoco 4) PROGRAMMA DIDATTICO PD.01_MIW Realizzazione di materiale informativodivulgativo PD.02_FPG Formazione del personale da coinvolgere nella gestione PD.03_MAP Manifestazioni a tema e campagne di comunicazione e di sensibilizzazione PD.04_CRS Attività di comunicazione e promozione di ricerche scientifiche PD.05_CRS Attività di comunicazione esterna PD.06_IEA Attività di educazione ambientale PD.07_TCC Coinvolgimento degli attori locali PD.08_PTN Promozione del turismo naturalistico PD.09_VCM Valorizzazione dei manufatti e dei luoghi legati alla cultuta mineraria ed estrattiva PD.10_AIA Valorizzazione delle aree di interesse archeologico PD.11_RSD Realizzazione di supporti didattico-informativi M/L € 200.000 € 55.000/anno M/L 15.000 M/L € 15.000 L € 40.000 B € 30.000 M/L € 30.000 B € 20.000 B/M € 50.000 B/M € 10.000 B/M € 57.000 L € 40.000/ L € 20.000 € 50.000/annui B € 8.000 M € 13.000/anno B € 15.000 B/M € 5.000 /anno M € 10.000/anno M € 18.000 M € 20.000 M - Club Alpino Italiano Sicilia – Piano di Gestione Complessi Gessosi (M.Conca) – Fase III E) PIANO DI COMUNICAZIONE INDICE Premessa 1. Analisi dello scenario 1.1. Analisi del contesto esogeno: Campofranco e Milena 1.1.a La popolazione 1.1.b Le attività economiche e l’occupazione 1.2. Analisi del contesto endogeno 1.2.a Il SIC ITA050006 “Monte Conca” 1.2.b La R.N.I. “Monte Conca”: programmi didattici, attività di comunicazione esterna, flusso e provenienza visitatori 1.3. Analisi SWOT 2. Definizione degli obiettivi di comunicazione 3. Definizione del pubblico-obiettivo (Target-group) 4. Definizione delle azioni di comunicazione e strategia mezzi 5. Cronoprogramma 59 60 Club Alpino Italiano Sicilia – Piano di Gestione Complessi Gessosi (M.Conca) – Fase III Premessa Il presente documento si inserisce all’interno di quella fase conclusiva della redazione del Piano di Gestione in cui, sulla base degli obiettivi specifici di gestione che si vogliono raggiungere, vengono calibrate, definite e sviluppate precise strategie gestionali che permetteranno il conseguimento, nel breve e/o lungo periodo, degli obiettivi stessi. Questo insieme di strategie costituisce la filosofia operativa dell’intero piano e la comunicazione assume particolare importanza all’interno di tale modus operandi in quanto non è solo e semplicemente un mezzo per promuovere, pubblicizzare o sponsorizzare il sito ma anche e soprattutto uno dei presupposti fondamentali per poterlo gestire. Se, infatti, si tiene conto che il suddetto piano di gestione ha come primario obiettivo quello di tutelare e valorizzare gli habitat e le specie di interesse comunitario presenti nel SIC Monte Conca, la comunicazione, nella sua forma più semplice e primordiale, favorisce e stimola il coinvolgimento dei soggetti pubblici e privati operanti nel territorio interessato, incentiva la loro mobilitazione per il raggiungimento di uno scopo comune e condiviso: sviluppare interventi eco-compatibili e attività di sviluppo sostenibile che abbiamo come punto di partenza e come motore d’azione il SIC in oggetto. La comunicazione, dunque, si colloca sia all’inizio della fase progettuale che alla fine del processo gestionale: all’inizio, in qualità di strumento pedagogico (comunicare per coinvolgere gli attori operanti nel territorio, per sensibilizzare le popolazioni locali, per educare al rispetto della natura); alla fine, come strumento strategico (comunicare per favorire la conoscenza delle tematiche legate alla tutela ambientale, per incentivare attività di turismo sostenibile, per promuovere e valorizzare il sito naturale nella sua totalità e peculiarità). Club Alpino Italiano Sicilia – Piano di Gestione Complessi Gessosi (M.Conca) – Fase III 61 1. Analisi dello scenario 3 Analizzare il contesto in cui è inserito un SIC significa cercare ed esaminare tutti quegli elementi (sociali, economici, culturali, storici) che, a livello sia endogeno che esogeno, connotano e condizionano, direttamente o meno, quel sito e l’area ad esso circostante. Lo scopo di questa attività di ricerca è duplice: da una parte, circoscrivere il campo d’indagine, rilevando quei fattori che sfuggirebbero ad un’analisi dispersiva e che invece potrebbero rivelarsi importanti nella progettazione delle strategie di comunicazione; dall’altra, individuare i punti di forza o di debolezza dell’intera area presa in esame ( nella fattispecie: i problemi che maggiormente l’affliggono, le opportunità e i vantaggi che questa stessa offre). In tal modo, si possono avanzare proposte che non sono solo legate alla comunicazione in senso lato, ma anche e soprattutto allo sviluppo sociale, economico e culturale del territorio oggetto del piano. In virtù di quanto appena affermato, risulta chiaro come lo scenario che andremo ad analizzare comprenderà, in primo luogo, i due Comuni su cui si estende il SIC Monte Conca: Campofranco e Milena, entrambi in Provincia di Caltanissetta. A questo primo livello, che potremmo chiamare “esogeno” , se ne aggiunge un secondo, definibile “endogeno” e che si identifica con il SIC stesso e con la Riserva Naturale Integrale Monte Conca, in quanto ricadente all’interno dell’area del sito. La nostra analisi, dunque, si articolerà in due parti: 1) una parte in cui verrà descritto il contesto esogeno del SIC: il Comune di Campofranco (CL), il Comune di Milena (CL) e i rispettivi andamenti demografici e socioeconomici attuali; 2) una parte in cui verrà esaminato il contesto endogeno: al quadro sintetico4 delle peculiarità naturalistiche, geologiche e paesaggistiche del Sito d’Importanza Comunita3 Per l’analisi dello scenario ci siamo avvalsi di diverse tipologie di fonti. In particolar modo, per la parte relativa alla descrizione dei comuni di Milena e di Campofranco e delle loro dinamiche demografiche, sociali ed economiche abbiamo fatto ricorso a fonti essenzialmente regionali (Ufficio di Statistica della Regione; dati forniti dall’Assessorato Regionale Territorio e Ambiente -anche tramite sito; Assessorato Regionale del Turismo, Comunicazioni e Trasporti; Osservatorio Turistico - U.O.B. “Analisi e Statistica”; Camera di Commercio di Caltanissetta; uffici anagrafe dei vari comuni) e alcune di livello nazionale (studi e censimenti Istat, Atlante delle competitività delle Province e delle Regioni dell’Unioncamere; database Infocamere-Movimprese). Sono stati, inoltre, strumenti preziosi alcune relazioni contenute nella Fase I del Piano di Gestione e precisamente: la “Descrizione socio-economica”, dalla quale abbiamo desunto i dati relativi alla situazione occupazionale; la “Descrizione dei valori archeologici, architettonici e culturali” e la “Descrizione del paesaggio”, da cui abbiamo tratto molte informazioni utili per la redazione della parte dedicata al SIC e alle sue valenze culturali e paesaggistiche. 4 Per l’analisi scientifica e dettagliata degli aspetti legati alla flora, alla fauna, alla vegetazione, alla geologia e al paesaggio dell’area del SIC, si rimanda al “Quadro Conoscitivo” – “Fase I” del Piano di Gestione. 62 Club Alpino Italiano Sicilia – Piano di Gestione Complessi Gessosi (M.Conca) – Fase III ria “Monte Conca” verrà affiancata una parte dedicata alla Riserva Naturale Integrata omonima, istituita nel 1995 e la cui gestione è stata affidata ed è attualmente affidata al CAI Sicilia (Club Alpino Italiano-Sicilia). Relativamente a questo ultimo punto e tenendo conto che il presente documento si pone come principale obiettivo l’elaborazione di strategie di comunicazione atte a promuovere e valorizzare l’intera area naturale, verranno esaminati due aspetti ben precisi: da un lato, la quantità e la qualità dei flussi dei visitatori della Riserva Naturale Integrale e, dall’altro, quali attività di comunicazione, di promozione e di educazione ambientale sono state promosse e attuate nel corso degli anni dall’Ente Gestore della stessa. Alla fine di tale quadro analitico - descrittivo, abbiamo reputato opportuno costruire la cosiddetta matrice SWOT - acronimo di Strenght (forza), Weakness (debolezza), Opportunities (opportunità) e Threats (minacce) – in quanto strumento efficace a mettere in luce, in modo sintetico ma completo ed esauriente, i punti di forza e punti di debolezza interni del contesto analizzato e le opportunità e le minacce esterne che possono agevolare e/o condizionare e/o minacciare il raggiungimento degli obiettivi di comunicazione. Club Alpino Italiano Sicilia – Piano di Gestione Complessi Gessosi (M.Conca) – Fase III 63 1.1. Analisi del contesto esogeno: Campofranco e Milena In questa prima parte verranno descritti Campofranco e Milena, ovvero i due Comuni su cui ricade l’area del SIC ITA050006 “Monte Conca”. Tale analisi è stata condotta seguendo un preciso ragionamento logico: partire dall’universale per desumere il particolare. Si è partiti, cioè, dall’analisi dell’andamento demografico ed economico di queste due aree comunali, individuando specifici trend socio-economici ed estrapolando i dati relativi più salienti, giungendo così a desumere i principali problemi o le minacce che affliggono le aree in questione e le opportunità che queste stesse offrono. In tal modo, si possono identificare informazioni di contesto utili su cui la comunicazione può lavorare per migliorare lo sviluppo economico e il livello attrattivo dell’area che circonda o agglomera il SIC “Monte Conca”. 1.1.a La popolazione La popolazione che complessivamente risiede nell’area interessata dal SIC Monte Conca è di 6.607 abitanti con una densità totale di 109,2 ab/Kmq e risulta così articolata: Tab.3 Popolazione complessiva residente al 1 gennaio 2008 nei Comuni di Campofranco (CL) e di Milena (CL), comparata con la popolazione complessiva residente in tutta la Provincia di Caltanissetta [Elaborazione su dati ISTAT] Comune Maschi Femmine Totale Campofranco 1.592 1.749 3.341 Milena 1.578 1.688 3.266 Totale comuni 3.170 3.437 6.607 Totale Prov. di Caltanissetta 131.188 141.382 272.570 Incidenza C.+M./ CL (Fonte :ISTAT) 2,42 % 64 Club Alpino Italiano Sicilia – Piano di Gestione Complessi Gessosi (M.Conca) – Fase III Tab.4 Popolazione residente al 1 gennaio 2008 per genere e fascia di età nel comune di Campofranco (CL). [Elaborazione su dati ISTAT] Età Maschi Femmine Totale %Totale 0-9 122 112 234 7,0 % 10-19 204 190 394 11,79 % 20-29 180 177 357 10,68 % 30-39 196 211 407 12,18 % 40-49 236 248 484 13,88 % 50-59 201 246 447 13,37 % 60-69 213 244 457 13,67 % 70-79 166 198 364 10,89 % 80-89 64 101 165 4,93 % 90-99 10 22 32 0,95 % 100+ 0 0 0 0 1.592 1.749 3.341 Totale (Fonte :ISTAT) Tab.5 Popolazione residente al 1 gennaio 2008 per genere e fascia di età nel comune di Milena (CL). [Elaborazione su dati ISTAT] Età Maschi Femmine Totale %Totale 0-9 135 118 253 7,74 % 10-19 210 180 390 11,94 % 20-29 160 184 344 10,53 % 30-39 206 203 409 12,52 % 40-49 224 269 493 15,09 % 50-59 230 208 438 13,41 % 60-69 171 188 359 10,99 % 70-79 167 220 387 11,84 % 80-89 63 112 175 5,35 % 90-99 12 6 18 0,55 % 100+ 0 0 0 0 1.578 1.688 3.266 Totale (Fonte: ISTAT) Club Alpino Italiano Sicilia – Piano di Gestione Complessi Gessosi (M.Conca) – Fase III 65 Tab.6 Indice di vecchiaia5, per gli anni 2007-2008, dei comuni di Campofranco e di Milena [Elaborazione su dati ISTAT]. Comune Campofranco Milena Dati Fascia età Anno 2007 Anno 2008 Fino a 14 anni Da 65 e oltre Indice di vecchiaia 220 368 167,27 % 211 355 168,24 % Somma femmine Fino a 14 anni Da 65 e oltre Indice di vecchiaia 208 435 209,13 % 195 441 226,15 % Somma maschi Fino a 14 anni Da 65 e oltre Indice di vecchiaia 234 332 141,88 % 214 330 154,20 % Somma femmine Fino a 14 anni Da 65 e oltre Indice di vecchiaia 208 449 215,86 % 200 435 217,5 % Somma maschi CAMPOFRANCO: Indice di vecchiaia totale (M+F) 2007 Indice di vecchiaia totale (M+F) 2008 187,61 % 196,05 % Indice di vecchiaia totale (M+F) 2007 Indice di vecchiaia totale (M+F) 2008 176,69 % 184,78 % MILENA: 5 Per “indice di vecchiaia” si intende il rapporto percentuale tra la popolazione in età maggiore di 64 anni e la popolazione con meno di 15 anni. 66 Club Alpino Italiano Sicilia – Piano di Gestione Complessi Gessosi (M.Conca) – Fase III Tab.7 Variazione della popolazione residente nei Comuni di Campofranco e di Milena: serie storica dal 1991 al 2008 [Elaborazione su dati ISTAT]. Anno di riferimento Popolazione residente Campofranco Popolazione residente Milena 1991 4.150 3.644 2001 3.632 3.446 2008 (al 31.11.08) 3.322 3.247 Variazione % 1991/2008 - 19,25% - 10,89% Tab.8 Bilancio demografico:saldo naturale6 e saldo migratorio7 2008 dei comuni di Campofranco e di Milena [Elaborazione su dati ISTAT]. Pop. Res. al 01.01.08 NATI VIVI dal 01.01.08 al 31.11.08 MORTI dal 01.01.08 al 31.11.08 SALDO NATUR. 3.341 13 40 -27 61 Milena 3.266 28 38 -10 ANNO 2008 6.607 41 78 -37 Comune Campofranco ISCRITTI CANCELLATI dal dal 01.01.08 al 01.01.08 al 31.11.08 31.11.08 SALDO MIGRAT. Pop. Res. al 31.11.08 53 8 3.322 26 35 -9 3.247 87 88 -1 6.569 Dalle tabelle sopra riportate (Tab.4 e Tab.5) si evince come la popolazione residente nei due Comuni presi in esame, oltre a vedere una netta prevalenza femminile, risulta maggiormente composta da coloro che appartengono a quelle fasce d’età che vanno dai 40-49 ai 60-69 anni. Si nota, in particolar modo, la considerevole incidenza dei residenti con più di 65 anni e oltre che costituiscono il 23,85 % della popolazione di Campofranco e il 23,42 % di quella di Milena. Un altro indicatore significativo, in tal direzione, è l’indice di vecchiaia (Tab.6) che mostra un rilevante aumento, rispetto al solo 2007, del livello di invecchiamento della popolazione presa in esame: si è passati, infatti, per il Comune di Campofranco, dal 187,61% del 2007 al 196,05% nel 2008; mentre per il Comune di Milena, dal 176,69% al 6 Il “saldo naturale” è la differenza tra il numero dei nati da genitori residenti nel Comune ed il numero dei morti residenti nel Comune. 7 Il “saldo migratorio” è la differenza tra il numero degli iscritti ed il numero dei cancellati dai registri anagrafici dei residenti per trasferimento di residenza e per altri motivi. Club Alpino Italiano Sicilia – Piano di Gestione Complessi Gessosi (M.Conca) – Fase III 67 184,78%. In entrambi i casi, abbiamo una percentuale assolutamente superiore alla media regionale (pari al 114, 48%). A confronto, risulta esiguo il peso della fascia più giovane (0-14 anni) sul totale della popolazione: il 12,15 % e il 12,67 % rispettivamente per Campofranco e Milena. Facendo riferimento alla serie storica 1991-2008 della dinamica demografica dei nostri due comuni, la popolazione complessiva qui residente risulta in notevole diminuzione: come dimostra la Tab.7, si è passati dai 4.150 residenti di Campofranco nel 1991 ai 3.322 nel 2008 e dai 3.644 di Milena nel 1991 ai 3.247 nel 2008, con una variazione complessiva rispettivamente di -19,25 % e di -10,89%. Tali percentuali documentano la tendenza ad un progressivo ma continuo spopolamento che si può senza dubbio attribuire alla diminuzione delle nascite (che non è direttamente proporzionale al numero dei decessi) ma anche al movimento migratorio dei residenti stessi e soprattutto dei giovani che tendono ad abbandonare i luoghi natii. Questo trend è dimostrato dal saldo naturale negativo dei due Comuni (Tab.8). In conclusione, le maggiori tendenze demografiche che contraddistinguono le aree comunali in oggetto sono: 1) il netto prevalere delle fasce d’età anziane rispetto a quelle più giovani; 2) graduale ma costante spopolamento 3) depauperamento delle risorse umane locali 68 Club Alpino Italiano Sicilia – Piano di Gestione Complessi Gessosi (M.Conca) – Fase III 1.1.b Le attività economiche e l’occupazione Per fornire una panoramica esauriente delle principali attività economiche dei comuni di Campofranco e Milena abbiamo fatto riferimento sia ad elaborazioni statistiche desunte dal sito di Movimprese-Infocamere sia a dati (aggiornati, ove è stato possibile) offerti dalla Camera di Commercio. Inoltre, al fine di garantire una descrizione quanto più organica possibile, abbiamo reputato opportuno inserire alcune tabelle riportanti i dati relativi all’attuale struttura imprenditoriale e alla situazione occupazionale dell’intera Provincia di Caltanissetta. • ATTIVITA’ ECONOMICHE, DENSITA’ E STRUTTURA IMPRENDITORIALE Grafico 1 Imprese suddivise per macro-settori di attività a Campofranco e a Milena (2007) [Elaborazione su dati Camera di Commercio]. Imprese per settore di attività nel Comune di Campofranco - 2007 18,2% 17,8% agricoltura 2,1% estrazione manifatturiero costruzioni 14,5% commercio 40,1% 7,4% servizi Imprese per settore di attività nel Comune di M ilena - 2007 0,3% 16,7% agricoltura 43,8% estrazione manifatturiero cos truzioni commercio 25,3% 5,2% 7,6% 1,0% s ervizi produzione energia Club Alpino Italiano Sicilia – Piano di Gestione Complessi Gessosi (M.Conca) – Fase III 69 In base ai dati statistici desunti dall’ “Atlante delle competitività delle Provincie e delle Regioni” redatto dall’Unioncamere in collaborazione con l’Istituto Tagliacarne, nel Comune di Campofranco, sono presenti 299 unità locali8 con una densità imprenditoriale9 pari a 8,95 %. Dal “Grafico1” si può notare facilmente come la maggior parte di queste si dedica al Commercio, coprendo il 40,1% del tessuto imprenditoriale comunale, e al settore industriale ( pari al 24% - dato ottenuto sommando le percentuali delle imprese operanti nell’Estrazione, nel Manifatturiero e nelle Costruzioni). Appare, invece, un ramo non particolarmente attivo (soprattutto se paragonato al peso che il settore agricolo ha sull’economia prima di Milena e poi di tutta la provincia nissena) quello dell’Agricoltura che incide sul totale delle imprese solo con il 18, 2 %. Diversa la situazione del Comune di Milena, dove il maggior numero di imprese attive (331 unità locali, con una densità imprenditoriale del 10,13%) si concentra soprattutto nel settore dell’Agricoltura (cerealicoltura, viticoltura e ortofrutticoltura ) e in quello dei Servizi. Il primo incide con il 43,8% sul totale delle imprese registrate ( di cui il 30% risulta registrato come “Impresa individuale” e dunque a conduzione familiare), mentre il secondo con il 42% ( di cui il 25,3% è costituito da imprese operanti nel settore “Commercio”). Il ramo dell’Industria, invece, non risulta particolarmente influente sulla struttura imprenditoriale del territorio, coprendo il 14,1 % del totale (è interessante notare, da un punto di vista strettamente qualitativo e non statistico, la presenza nel territorio del Comune di Milena di una impresa che si occupa della produzione di energia). Da quanto appena mostrato, seppur in modo breve e conciso, si evince come i due comuni, per quanto limitrofi e simili negli andamenti demografici, risultano diversi per ciò che concerne la vocazione economica e la rispettiva struttura produttiva: Campofranco appare più come un’ area “di commercio e servizi”, Milena come un’area “prevalentemente agricola”10. 8 Con il termine unità locale si intende il luogo variamente denominato (stabilimento, laboratorio, negozio, officina, ristorante, albergo, bar, ufficio, agenzia, magazzino, studio professionale, abitazione, scuola, ospedale, dogana, intendenza, ecc.) in cui si realizza la produzione di beni o nel quale si svolge o si organizza la prestazione di servizi destinabili o non destinabili alla vendita. 9 La densità imprenditoriale è data dal rapporto fra il numero di imprese registrate (dato di fonte Infocamere) e la popolazione residente. In questo caso, la densità imprenditoriale è stata calcolata tenendo conto dell’anno 2008 e dunque il dato relativo alla popolazione residente si riferisce al 2008. 10 La vocazione agricola del Comune di Milena e dei suoi abitanti trova riscontro anche nella letteratura: oltre ad essere stata definita da più autori locali come “la Capitale della Civiltà Contadina”, lo stesso Leonardo Sciascia, nel suo libro “Occhio di capra” usa l’appellativo di “Milucchisi” come sinonimo di contadino, mentre con “Salinaro” etichetta, in virtù delle sue tradizioni minerarie, i cittadini di Racalmuto. A testimoniare ancora questa vocazione e amore rurale, il Comune ha istituito una “Casa Museo della civiltà contadina”, ubicata nel Villaggio Masaniello a "Robba Ranni", in una costruzione tipica della civiltà contadina del fine 800. 70 Club Alpino Italiano Sicilia – Piano di Gestione Complessi Gessosi (M.Conca) – Fase III Volgiamo, ora, l’attenzione sia alla densità imprenditoriale di tutti i comuni della Provincia di Caltanissetta (Tab.9) sia alla distribuzione provinciale di tutte le imprese attive distinte per ramo economico e settore di attività (Tab.10). Lo scopo di questo ulteriore quadro macroterritoriale risiede nel confrontare le diverse realtà per capire se e con quale percentuale Campofranco e Milena incidono sull’economia dell’intera provincia e dunque nel focalizzare il loro peso economico e imprenditoriale. Tab.9 Densità imprenditoriale nei comuni della Provincia di Caltanissetta [Fonte: Atlante delle competitività della Province e delle Regioni] Cod. ISTAT 85004 85012 85003 85014 85011 85022 85020 85015 85018 85001 85006 85013 85021 85008 85009 85010 85016 85007 85017 85019 85005 85002 Comune CALTANISSETTA MUSSOMELI BUTERA RESUTTANO MONTEDORO VILLALBA SUTERA RIESI SERRADIFALCO ACQUAVIVA PLATANI DELIA NISCEMI VALLELUNGA PRATAMENO MARIANOPOLI MAZZARINO MILENA SAN CATALDO GELA SANTA CATERINA VILLARMOSA SOMMATINO CAMPOFRANCO BOMPENSIERE Popolazione ( I trimestre 2008) Numero di unità locali 60.139 11.211 5.070 2.278 1.689 1.776 1.544 11.385 6.446 1.058 4.597 26.488 3.750 8.456 1.552 658 295 205 208 179 1.281 721 117 505 2.872 398 Densità imprenditoriale (u.l. per 100 abitanti) 14,06 13,84 12,98 12,95 12,14 11,71 11,59 11,25 11,19 11,06 10,99 10,84 10,61 2.122 12.136 3.266 23.238 77.175 5.796 221 1.234 331 2.238 7.274 544 10,41 10,17 10,13 9,63 9,43 9,39 7.428 3.341 637 688 299 57 9,26 8,95 8,95 Club Alpino Italiano Sicilia – Piano di Gestione Complessi Gessosi (M.Conca) – Fase III 71 Tab.10 Imprese attive in Provincia di Caltanissetta nel 2007, 2008, 2009 e variazione rispetto al 2008 [Elaborazione su dati Infocamere-Movimprese]. Numero imprese 2007 Numero imprese 2008 Numero imprese 2009 Variaz. % 2008-2009 6.623 6.516 6.241 - 4,2 % Pesca, piscicoltura e servizi 23 22 21 - 4,5 % Estrazione di minerali 112 99 103 + 4,04 % Attività manifatturiere 2.209 2.151 2.171 + 0,92 % 9 9 11 + 2,2 % Costruzioni 2.437 2.409 2.432 + 0,95 % Commercio e riparazioni 7.290 7.200 7.244 + 0, 61% Alberghi e ristoranti 749 761 772 - 1,44 % Trasporti, magazzinaggio e comunicazioni 834 791 786 - 0,63 % Intermediazione monetaria e finanziaria 295 300 309 + 3,0 % 1.061 1.056 1.079 + 2,17 % Istruzione 72 75 81 + 0,08% Sanità e altri servizi sociali 105 107 117 +9,34 % Altri servizi pubblici sociali e personali 888 877 870 - 0,79 % Imprese non classificate 134 165 162 - 1,81 % 22.841 22.518 22.399 - 0,52 % Ramo Agricoltura Industria Settore di attività Agricoltura, caccia e silvicoltura Produzione e distribuzione energia elettrica, gas e acqua Servizi Attività immobiliari,noleggio,informatica e ricerca Totale imprese Club Alpino Italiano Sicilia – Piano di Gestione Complessi Gessosi (M.Conca) – Fase III 72 Tab.11 Incidenza delle imprese attive a Campofranco e Milena sul totale della Pro- vincia di Caltanissetta per l’anno 2007 [Elaborazione su dati Unioncamere- Infocamere] Anno 2007 Imprese attive Campofranco 299 Milena 311 Provincia di Caltanissetta 22.841 Incidenza C.+M./CL 2,67 % Come si evince chiaramente dalle tabelle sopra riportate, Campofranco e Milena si collocano agli ultimi posti per densità imprenditoriale e incidono sulla struttura imprenditoriale provinciale solo con il 2,67% (contro il 37,02 % di Caltanissetta, il 31,84% di Gela e il 12,57% di Niscemi). Inoltre, se confrontiamo il numero delle unità locali presenti nelle nostre due aree con quello di altri comuni nisseni che hanno un andamento demografico a loro simile o addirittura inferiore, si può notare come i comuni, ad esempio, di Vallelunga, Villalba o Resuttano, similmente a quelli di Campofranco e Milena, fanno registrare una popolazione residente non superiore ai 4 mila abitanti e dunque vicino ai secondi, eppure hanno molte più unità locali rispetto ai nostri due comuni. In generale, comunque, per ciò che concerne i settori di attività economica preminenti, le aree comunali in oggetto mostrano di essere in linea con l’andamento a livello provinciale: dalla lettura dei dati contenuti nella Tab.8 emerge, infatti, che le risorse di rilievo per l’economia provinciale sono da un lato il settore di attività “Agricoltura,caccia e silvicoltura” ( coprendo il 27,86% del totale delle aziende), seppur in netta diminuzione rispetto all’anno precedente con un decremento di -275 unità locali, e dall’altro il settore “Commercio e riparazioni” che costituisce il 32,34 % dell’imprenditoria locale. • Club Alpino Italiano Sicilia – Piano di Gestione Complessi Gessosi (M.Conca) – Fase III • 73 IL MERCATO DEL LAVORO In Provincia di Caltanissetta le persone occupate nel 2007 sono 72.180, in netta diminuzione rispetto ai due anni precedenti quando il numero degli occupati era pari a 76 mila nel 2005 e 74 mila nel 2006. Accanto a una riduzione dell’occupazione si rileva un flessione anche del tasso di attività (48,1%), costituito dal rapporto tra forze lavoro e popolazione in età attiva: congiunture economiche sfavorevoli portano generalmente a una riduzione del tasso di attività a seguito della crescente sfiducia nelle opportunità di trovare un’occupazione. Attualmente il tasso di occupazione della Provincia si attesta al 40,50% mentre quello di disoccupazione al 15,7%. L’alto tasso di disoccupazione (anche se diminuito rispetto agli anni precedenti ma comunque sempre superiore di due punti percentuali alla media regionale pari al 13,0%) evidenzia soprattutto le limitate opportunità di accesso al lavoro riservate alla popolazione locale e in particolar modo alle donne: osservando, infatti, la distribuzione nella provincia dei disoccupati distinti per sesso si rilevano differenze di genere particolarmente spiccate, con un indice di disoccupazione maschile pari al 13,2% contro quello femminile pari al 21,1%. Tab.12 Principali indicatori del mercato del lavoro nella Provincia di Caltanissetta per gli anni 2005-2007 (Fonte:Servizio Statistica della Regione Sicilia) Tasso di attività 15-64 anni Tasso di occupazione 15-64 anni 2005 2006 2007 2005 2006 52,3% 49,3% 48,1% 42,2% 41,0% 2007 40,50% Tasso di disoccupazione 15-64 anni 2005 2006 2007 19,2% 16,6 % 15,70% 74 Club Alpino Italiano Sicilia – Piano di Gestione Complessi Gessosi (M.Conca) – Fase III Tab.13 Situazione occupazionale 2007 della Provincia di Caltanissetta (Fonte: Istat – Elaborazione Unioncamere) Anno 2007 Popolazione maggiore 15 anni Forze lavoro Non forze lavoro 226.000 85.590 140.410 Occupati in agricoltura 7.730 Occupati in Industria 16.510 Occupati nei Servizi 47.940 Totale occupati Persone in cerca di occupazione 72.180 13.410 Grafico 2 Tassi di disoccupazione maschile e femminile, per l’anno 2007, nella Provincia di Caltanissetta comparati con quelli della Sicilia, del Mezzogiorno e dell’Italia [Fonte: Atlante delle competitività delle Province e delle Regioni]. Non dissimile, seppur con alcune differenze, l’andamento della situazione occupazionale dei comuni di Campofranco e di Milena che mostrano un tasso di disoccupazione piuttosto sostenuto e analogamente alla tendenza provinciale, una precisa discriminazione nei confronti delle donne nell’accesso al mondo del lavoro. Club Alpino Italiano Sicilia – Piano di Gestione Complessi Gessosi (M.Conca) – Fase III 75 Nella tabella seguente vengono riportati alcuni degli indicatori sull’occupazione relativi a questi due comuni nisseni e riferiti al ventennio 1981-2001. Tab.14 Indicatori relativi all’occupazione dal 1981 al 2001 dei Comuni di Campofranco e Milena [Elaborazione su dati ISTAT] Comune di Campofranco Indicatori relativi all'occupazione Comune di Milena 1981 Tasso di attività Tasso di occupazione Tasso di disoccupazione 30,12% 70,80% 29,20% 33,10% 69,90% 30,10% 36,24% 55,65% 44,35% 39,38% 64,53% 35,47% 34,79% 26,51% 23,78% 58,68% 37,74% 29,79% 21,08% 60,33% 1991 Tasso di attività Tasso di occupazione Tasso di disoccupazione 2001 Tasso di attività Tasso di occupazione Tasso di disoccupazione Tasso di disoccupazione giovanile Dall’analisi dei dati Istat del 2001 si evince che, nei comuni di Campofranco e Milena, la popolazione attiva è pari rispettivamente al 34,79% e al 37,74%, valori, questi, in crescita rispetto al decennio 1981 ma in diminuzione rispetto al 1991. Il tasso di disoccupazione è pari al 23,78% nel Comune di Campofranco e al 21,08% nel Comune di Milena. Ancor più elevato risulta il tasso di disoccupazione giovanile (definito dal rapporto tra la popolazione attiva avente età compresa tra i 15 e i 24 anni e il numero di disoccupati) pari al 58,68% nel comune di Campofranco e al 60,33% nel comune di Milena. Dall’analisi degli indicatori relativi all’occupazione disaggregati per sesso (Tab.14) si evince, inoltre, che, al 2001, nelle due aree comunali, la disoccupazione femminile presenta valori più elevati rispetto a quella maschile, registrando in entrambi i casi una differenza di circa 10 punti percentuali. Questo vale soprattutto per il comune di Milena, dove il tasso di disoccupazione giovanile femminile è più alto di quello maschile di circa 18 punti percentuali, raggiungendo il 70,59% . Tab.115 Tasso di occupazione e disoccupazione maschile e femminile nel 2001 nei Comuni di Campofranco e Milena [Elaborazione su dati ISTAT] Indicatori relativi all'occupazione Tasso di occupazione maschile Campofranco Milena 37,60% 42,39% femminile 16,64% 18,26% Tasso di disoccupazione maschile 20,00% 17,42% femminile 30,41% 27,86% Tasso di disoccupazione giovanile maschile 56,92% 52,86% femminile 60,71% 70,59% Club Alpino Italiano Sicilia – Piano di Gestione Complessi Gessosi (M.Conca) – Fase III 76 Dalla distribuzione degli occupati per settore di attività è possibile, infine, rilevare nel Comune di Campofranco un’elevata concentrazione degli occupati nel settore dei Servizi, seguito da quello industriale. Un valore relativamente basso è il 3,9% degli occupati in agricoltura. L’occupazione nel settore agricolo risulta, invece, sostanziale nel Comune di Milena, coprendo il 24% del totale degli occupati. Anche qui, comunque, analogamente a Campofranco, la percentuale più alta di occupati si colloca nel settore dei Servizi. Le attività che seguono per numero di lavoratori impiegati sono quelle che afferiscono al ramo industriale e precisamente al settore “costruzioni” e “manifatturiero”, in cui risultano impiegati rispettivamente l’8,9% e il 6,8% degli occupati, percentuali che sottolineano la limitata vocazione industriale del territorio. Grafico 3 Occupati per settore di attività economica nel Comune di Campofranco e Milena (2001) [ Elaborazione su Dati ISTAT] Occupati per settore di attività (2001) Comune di Milena Comune di Campofranco 3% 0% 57% 24% 19% 74% 23% 10% 20% Agricoltura 30% 40% 50% 60% Industria 70% 80% 90% 100% Servizi In conclusione, nei territori comunali in oggetto si può riscontrare dal punto di vista economico: a) un sistema imprenditoriale costituito da un numero limitato di piccole e medie imprese (gran parte delle quali, dal punto di vista della natura giuridica, sono registrare come “imprese individuali”) che concentrano le loro attività soprattutto nel settore del commercio e nel ramo agricolo; Club Alpino Italiano Sicilia – Piano di Gestione Complessi Gessosi (M.Conca) – Fase III 77 b) una vocazione industriale11 limitata ( a parte il settore delle costruzioni) ; c) un trend occupazionale fondamentalmente negativo con tasso di disoccupazione superiore alla media provinciale e con differenze sostanziali nell’accesso al mercato del lavoro tra residenti maschili e femminili; d) una concentrazione sostanziale, in linea con la tendenza provinciale e regionale, degli occupati nel Terziario - la maggior parte dei quali è impiegato nel settore tradizionale del commercio - e nell’Agricoltura ( un aspetto che sembra riconducibile non tanto ad un particolare tasso di sviluppo dei due settori quanto alla limitata concentrazione nei due comuni di attività industriali consistenti) . 11 Nella Provincia, le attività industriali in senso stretto sono localizzate principalmente nei distretti di Caltanissetta, Gela, San Cataldo e Niscemi. 78 Club Alpino Italiano Sicilia – Piano di Gestione Complessi Gessosi (M.Conca) – Fase III 1.2. Analisi del contesto endogeno In questa seconda parte ci occuperemo di analizzare lo scenario endogeno al fine di individuare i punti di forza e di debolezza del SIC “Monte Conca”. Per pianificare azioni di comunicazione atte a valorizzare le risorse locali presenti o a promuovere la fruizione turistica dell’area è indispensabile, infatti, comprendere quali sono gli elementi (naturali, strutturali, relazionali, paesaggistici, archeologici) presenti nel contesto di nostro interesse su cui bisogna far leva e sfruttare o che invece devono essere emarginati, attenuati o eliminati perché potrebbero compromettere l’efficacia delle azioni stesse e allontanare così dall’effettivo raggiungimento degli scopi prefissati. 1.2.a Il SIC ITA050006 “Monte Conca” Il Sito d’Importanza Comunitaria Monte Conca si estende complessivamente per circa 333 ettari nell’ambito dei territori comunali nisseni di Campofranco e Milena, includendo l’omonima Riserva Naturale Integrale . L’area, che ricade negli affioramenti ecaporitici del bacino di Caltanissetta, è caratterizzata dalla presenza di un insieme articolato di affioramenti rocciosi che presentano importanti caratteristiche geomorfiche ed idrogeologiche. Tra gli aspetti più interessanti vi è il “Sistema carsico di Monte Conca” che è annoverato tra i sistemi carsici nei gessi più estesi e profondi della Sicilia (con uno sviluppo spaziale complessivo di 1869 metri e un dislivello di circa 130 metri). Tale Sistema, completo ed attivo, è caratterizzato da un Inghiottitoio, localizzato alla fine di un’ampia valle cieca, da una Risorgenza, ubicata al contatto tra le unità gessose e quelle argillose sottostanti e, infine, da una paleorisorgenza a circa 40 metri di altezza rispetto all’attuale risorgenza. L’Inghiottitoio e la Risorgenza sono percorse da un torrente sotterraneo che entra dal versante meridionale del Monte Conca e fuoriesce dal versante settentrionale. Inoltre, la cavità risulta frammentata da una rapida sequenza di quattro pozzi cascata rispettivamente di 9, 12 , 31 e 26 metri ed intervallati da brevi gallerie di raccordo, spesso meandrinformi. Risulta evidente come questo sistema rivesta una certa importanza geologica12, scientifica ( in quanto si presta ad essere un vero e proprio laboratorio naturale per le ricerche che riguardano il carsismo nei gessi e le ricostruzioni paleoclimatiche) e speleologica. 12 Da un punto di vista geologico, l’area del SIC si compone di due parti: da un lato, i rilievi gessosi di Monte Conca, Rocche di Don Michele, Cozzo Don Miche e Rocche di Tullio che occupano la maggior parte dell’area Club Alpino Italiano Sicilia – Piano di Gestione Complessi Gessosi (M.Conca) – Fase III 79 Elemento distintivo del paesaggio del SIC è il Fiume Gallo d’Oro che lo attraversa trasversalmente da Est ad Ovest e lambisce il versante Nord di Monte Conca fino ad immettersi pochi chilometri più avanti nel Fiume Platani. Su un tratto del Fiume è possibile vedere i resti di un ponte seicentesco (chiamato “Ponte Romano” 13 ) di notevole interesse storico- architettonico ma abbandonati a se stessi dopo il 1982, anno in cui il ponte è crollato per cedimento strutturale legato probabilmente alla mancanza di un’adeguata manutenzione. Il sito conserva al suo interno altre importanti testimonianze, soprattutto di interesse archeologico14 : in prossimità del versante meridionale di Monte Conca si rinvengono una serie di tombe a grotticella e un insediamento abitativo di epoca preistorca; sulla cima di Monte Conca sono state rinvenute le tracce di un insediamento fortificato che, probabilmente, aveva funzioni di controllo del territorio; in Contrada Mezzebi sono stati portati alla luce i resti di un muro rettilineo e di un’antica capanna che lasciano supporre la presenza nell’area di “villaggi a capanne”, facenti parte di un unico e antico insediamento, collocabile tra la fine dell’Età del Rame e l’inizio del Bronzo antico. Sono presenti, inoltre, in alcune contrade dell’area, vari manufatti storici legati sia all’attività agricola tradizionale (molti in stato di abbandono e ridotti a ruderi, pochi in discreto stato di conservazione) sia a quell’attività mineraria che ha caratterizzato tutto il territorio nisseno fino alle seconda metà del secolo scorso: l’estrazione dello zolfo ( un’antica fornace, le “discenderie”15 e le tracce della teleferica mineraria che trasportava il materiale estratto dalla Miniera Bosco, localizzata a Serradifalco, alla stazione di trattamento di sali potassici, ubicata lungo la SS 189 nel Comune di Casteltermini). Nel settore sud-orientale del SIC e lungo i versanti meno acclivi dei rilievi dominanti l’area (Monte Conca, Rocche Don Michele, Cozzo Don Michele, Rocche di Tullio) è possibile riscontrare la presenza di diverse attività antropiche legate all’allevamento, al pascolo e all’agricoltura (si tratta di piccoli appezzamenti di terreno a conduzione familiare dedicati maggiormente alle coltivazioni cerealicole e in misura minore16 agli oliveti, mandorleti, vi- tutelata; l’altra, più limitata in estensione, è rappresentata dai versanti argillosi-marnosi delle Contrade Zubbio, S.Paolino e delle zone che bordano le Rocche di Tullio e di Don Michele. 13 Si ipotizza che il ponte fosse incorporato in una struttura più antica, probabilmente risalente all’epoca romana. 14 Le aree archeologiche così come i beni architettonici presenti nell’area del SIC, nonostante le loro rilevanza culturale, non sono attualmente sottoposti a vincolo di tutela ai sensi degli articoli n.12 e n.13 del D.Lgs. n.42/2004. 15 Le “discenderie” sono le prime vie di accesso alle gallerie sotterranee di una miniera. Si presentano come grossi fori scavati nel terreno, oscuri cunicoli del sottosuolo che discendono, appunto, nel sottosuolo con pendenze piuttosto elevate: ai tempi, il minerale estratto veniva portato a spalla dai “carusi” – i bambini minatori che dovevano attraversare questi corridoi piuttosto ripidi e angusti. 16 La scarsa fertilità del suolo, infatti, attribuibile alla natura prevalentemente gessosa e argillosa del territorio, ha di fatto limitato le varietà e possibilità agricole e favorito la sopravvivenza della vecchia economia latifondista basata sulla coltura cerealicola e sull’attività pastorale. 80 Club Alpino Italiano Sicilia – Piano di Gestione Complessi Gessosi (M.Conca) – Fase III gneti e frutteti). Nonostante le maggior parte delle coltivazioni siano condotte con tecniche e mezzi non invasivi e il carico del pascolo non risulti eccessivo, diversi specialisti hanno sottolineato comunque la necessità sia di una regolamentazione e contenimento delle pratiche agro-zootecniche sia di una sensibilizzazione degli agricoltori e degli allevatori nei confronti dell’agricoltura biologica e/o integrata, in modo da evitare fenomeni altrimenti nocivi e deleteri per il suolo, per l’equilibrio ecologico e dunque per le specie animali e vegetali presenti nell’area. Oltre alle pratiche agricole e pastorali, altri gravi fattori che minacciano il SIC e il suo ecosistema sono: la frequenza degli incendi nel periodo estivo, l’inquinamento (in particolare del fiume Gallo d’Oro) ed il bracconaggio. Fenomeni questi che, se non frenati tempestivamente con opportune misure di intervento, possono comportare il degrado degli habitat e la perdita della biodiversità. Per ciò che attiene, infine, gli aspetti prettamente naturalistici, il SIC Monte Conca è ricco di specie vegetali ( tra cui Aster sorrentinii e Dianthus rupicola) ed entità endemiche di notevole valenza fitogeografica legate all’ambiente gessoso. La fauna risulta varia e ricca per la contemporanea presenza di ambienti umidi, di ambienti steppici, di ambienti a gariga e di formazioni rocciose. Spiccano tra le specie faunistiche presenti la Calandrella, il Falco pellegrino, il Grillario, il Falco lanario e l’Aquila del Bonelli. Da sottolineare inoltre la presenza nel territorio del SIC di ben trentasette specie di farfalle17. L’esistenza, all’interno del sito, di migratori quali il Falco pecchiaiolo, il Nibbio bruno, il Biancone, il Falco di Palude, il Martin Pescatore e il Cavaliere d’Italia fa capire come l’area abbia una funzione trofica molto importante per i flussi migratori sia autunnali che primaverili. In sintesi, gli elementi di contesto rilevanti sono dunque: • Il “Sistema Carsico Monte Conca” come attrattore naturalistico di rilievo; • La presenza di aree di interesse archeologico ed etnoantropologico come ulteriori risorse da saper e poter tutelare e valorizzare; • Attività agricole e pastorali in alcune parti limitate del SIC; • Incendi, inquinamento derivante dall’uso di prodotti agricoli nocivi, pascolo, attività venatoria e bracconaggio come principali minacce per la conservazione dell’ambiente naturale nella sua integrità e la tutela della biodiversità; • 17 Elevato valore del SIC in termini di ricchezza faunistica, floristica e geologica. Si segnala a tal proposito l’opuscolo Falci A. - “Riserva Naturale Monte Conca. Le Farfalle diurne”- Paruzzo Editore , 2006. Club Alpino Italiano Sicilia – Piano di Gestione Complessi Gessosi (M.Conca) – Fase III 81 82 Club Alpino Italiano Sicilia – Piano di Gestione Complessi Gessosi (M.Conca) – Fase III 1.2.b La R.N.I. “Monte Conca”: programmi didattici, attività di comunicazione esterna e flusso visitatori Come è stato più volte scritto, il perimetro del SIC Monte Conca ingloba la Riserva Naturale Integrale omonima, istituita con D.A. ARTA n.294/44 del 15 maggio 1995 ed avente un’estensione pari a 245 ettari, coprendo così circa il 74% della superficie complessiva del Sito18. La Riserva, sin dal 1995, è affidata in gestione al CAI-Sicilia, struttura territoriale regionale del Club Alpino Italiano che, come recita l’articolo 2 del suo Statuto, “ si prefigge, in particolare, il compito di promuovere la tutela delle montagne siciliane e del loro ambiente, lo studio, la conoscenza e la loro corretta fruizione. Promuove tutte le azioni volte alla tutela dell’ambiente in generale”. Ciò che a noi qui interessa non è la descrizione degli aspetti naturalistici e geologici della Riserva19 (peraltro già delineata nei paragrafi precedenti, in quanto appunto l’area ricade nel SIC) quanto piuttosto capire quali e quante attività di educazione/promozione ambientale e di fruizione turistica abbia promosso l’Ente Gestore in questi ultimi anni, quali e quanti visitatori siano giunti nell’area. Lo scopo di una simile analisi non è fine a se stessa ma consiste nel comprendere come dar vita a nuovi progetti tenendo conto dell’esperienza pregressa: capire a chi sono state rivolte queste iniziative, che tipologie di tematiche/esperienze sono state affrontate/proposte e quali risultati hanno ottenuto, individuare le tipologie turistiche che maggiormente affluiscono nell’area e quali invece sono assolutamente esigue,etc. In questo modo, si possono programmare azioni di promozione turistica calibrate su target nuovi o già consolidati e attività di comunicazione simili a quelle già promosse o assolutamente diverse per mezzo, tipologia e target. Quanto segue è un elenco sintetico delle principali attività e iniziative attuate, nel corso degli anni, dall’Ente gestore. Ad esso verrà affiancata,in alcuni casi, una serie di brevi citazioni tratte da un’intervista fatta al Direttore della Riserva stessa e concernente appunto le at18 Il confine del SIC non coincide infatti con quello della Riserva, ma si estende maggiormente rispetto a quest’ultima, occupando una porzione eccedente di territorio in direzione sud-occidentale, meridionale e sudorientale. 19 E’ giusto però fare un accenno alla sentieristica della Riserva: nell’area protetta esistono 11 sentieri pedonali che si estendono complessivamente per una lunghezza di circa 17 km; ogni via di accesso principale è preceduta da tabelle informative (la tabellazione sia nella struttura che nel materiale con cui è realizzata che nella grafica è uguale e uniforme in tutte le aree protette nazionali gestite dal CAI; elemento diverso ovviamente è il codice identificativo dell’area provinciale in cui è localizzato il sito seguito dal numero del percorso naturale) e da pannelli atti a ricordare ai visitatori comportamenti rispettosi dell’ambiente naturale. Club Alpino Italiano Sicilia – Piano di Gestione Complessi Gessosi (M.Conca) – Fase III 83 tività svolte e legate alla promozione dell’area protetta, all’educazione–formazione ambientale e, se esistite, quali sono state le principali problematiche (economiche, socio-politiche, di collaborazione con altri Enti) che ha dovuto affrontare nel tempo per la loro effettiva realizzazione. a) Programmi didattici: Progetto di educazione ambientale “A scuola nella Natura” ( dal 1999 al 2004): rivolto alle scuole elementari, alle scuole medie inferiori e superiori ed incentrato sulla conoscenza degli aspetti vegetazionali, faunistici e geologici della Riserva e del comprensorio circostante; attività pratica di ricerca, riconoscimento e raccolta di campioni; Progetto per le Attività di Educazione Permanente (2003-2004): progetto promosso dall’Istituto comprensivo di Campofranco e dal Museo di Storia Locale di Campofranco, con la collaborazione della Riserva Monte Conca e l’Antiquarium Arturo Petix di Milena, rivolto agli alunni della scuola primaria e secondaria di primo grado del Comune di Campofranco, che si è concluso con la stampa di una pubblicazione intitolata “ I siti archeologici nei territori di Campofranco e Sutera” (2004)20 ; Programma educativo “Il ristorante di Mamma Natura”: promosso dall’Ente Gestore, in collaborazione con l’Associazione per l’Educazione Ambientale “Giona per la Terra” (referente regionale dell’Istituto per l’Educazione alla Terra), rivolto a bambini di età non inferiore a 8 anni e non superiore ai 12 anni, basato sull’importanza dell’uso dei sensi, sulla comprensione delle catene alimentari della natura e della fotosintesi clorofilliana; Programma educativo “I guardiani della terra”: promosso dall’Ente Gestore, in collaborazione con l’Associazione per l’Educazione Ambientale “Giona per la Terra”, rivolto alle scuole elementari, realizzato con metodi e materiali dell’Istituto per l’Educazione alla Terra e fondato sulla volontà di far scoprire ai partecipanti i vantaggi del vivere e rispettare la Natura; 20 I territori di Campofranco e di Sutera ospitano diversi siti archeologici tra i quali il sito Serra del Palco (il più importante della zona, portato alla luce una ventina di anni fa e che, risalente al Neolitico Medio, è stato frequentato anche dai Greci, dai Romani e fino all’Età Medievale), l’area archeologica Pizzo San Marco e di Donnibesi, il sito di San Paolino. La presenza di queste aree archeologiche è stata considerata attentamente nella fase di elaborazione di alcune delle nostre azioni di comunicazione. 84 Club Alpino Italiano Sicilia – Piano di Gestione Complessi Gessosi (M.Conca) – Fase III Programma educativo “La poesia della Terra”: promosso dall’Ente Gestore, in collaborazione con l’Associazione per l’Educazione Ambientale “Giona per la Terra”, indirizzato ai ragazzi delle scuole superiori e finalizzato ad introdurli alla magia e poesia del mondo naturale attraverso il contatto diretto con il mondo naturale ed in particolar modo con gli alberi e la terra; Programma educativo “Il Custode della grotta”: promosso dall’Ente Gestore, in collaborazione con l’Associazione per l’Educazione Ambientale “Giona per la Terra”, indirizzato a bambini delle scuole medie inferiori per informarli su alcuni processi naturali che avvengono all’interno di una cavità e per ambientarli all’atmosfera tipica di una grotta; Laboratori didattici, rivolti alle scuole di ogni ordine e grado, sulle seguenti attività: 1) allestimento erbario fotografico; 2) ricerca, riconoscimento e rilievo di tracce di animali; 3) raccolta, riconoscimento e classificazione di rocce; 4) elaborazione carte tematiche; 5) fotografia naturalistica. “I programmi didattici svolti hanno un’ossatura comune nella tempistica e simile negli itinerari, mentre sono diversi nei contenuti e nelle metodologie in base alle fasce di utenza a cui sono indirizzati. […] E’ ai bambini della scuola elementare che viene dedicata massima attenzione con l’elaborazione di specifici programmi tattilosensoriali; ed è proprio in loro che si riscontra un maggior entusiasmo ed interesse rispetto ai giovani di scuola media e superiore”21. b) Attività di comunicazione esterna: Mostre , Fiere e Manifestazioni: - partecipazione alla mostra “ Flora mediterranea, parchi e riserve naturali” (1999) , svoltasi a Palma di Montechiaro e organizzata da Legambiente; - partecipazione negli anni 2001 e 2002 all’“Exponatura”, in occasione della Fiera del Mediterraneo, tenutasi a Palermo e organizzata per la parte di competenza dall’ARTA 21 Intervista a Vincenzo Biancone, direttore dal 1995 della Riserva Naturale Integrale “Monte Conca”. Club Alpino Italiano Sicilia – Piano di Gestione Complessi Gessosi (M.Conca) – Fase III 85 - collaborazione all’organizzazione della mostra “Circolazione delle acque negli affioramenti carsici” (2002), realizzata a Palermo su iniziativa di Legambiente e del CAI-Sicilia; - partecipazione alla manifestazione “Mediarea” (2003), svoltasi a Palermo e organizzata dalla Provincia e dal Comune di Palermo; - partecipazione nel 2007 e nel 2008 alla manifestazione annuale “I cento sapori” organizzata a Caltanissetta da Legambiente; Divulgazione di opuscoli a carattere informativo-didattico “ Dal 1999 al 2005, nel mese di settembre di ogni anno, la Direzione della Riserva inviava a tutte le scuole di ogni ordine e grado della Provincia di Caltanissetta, programmi didattici e materiale divulgativo, con buoni riscontri a livello di visite e di richieste di escursioni. Da circa 4 anni, a causa di somme insufficienti, non è stato stampato o ristampato più alcun materiale a carattere divulgativo e informativo”. c) Corsi di formazione: Corso di formazione per “ Operatori Naturalistici del CAI” (1999), organizzato dal Club Alpino Italiano; Corso di I, II e III livello di “Educazione alla Terra” (2000) , organizzato dall’“Institute of Earth Education”; Corso formativo per “Istruttori di Speleologia” (2001), organizzato dal Club Alpino Italiano; Corso di aggiornamento formativo per “Operatori Naturalistici del CAI” (2002), organizzato dal Club Alpino Italiano; d) Convenzioni e collaborazioni: Dal 2007, Convenzione con l’Università di Palermo per stage-tirocini presso la sede della Riserva; Protocollo d’intesa, sottoscritto annualmente, con le Pro-Loco di Milena e Campofranco. 86 Club Alpino Italiano Sicilia – Piano di Gestione Complessi Gessosi (M.Conca) – Fase III Fino al 2007, collaborazione con la Provincia di Caltanissetta per il “Festival Jazz”, manifestazione culturale dedicata alla musica Jazz e in occasione della quale veniva garantita ai partecipanti e a chiunque lo richiedesse, la visita guidata nella Riserva ; “La Riserva, sino a quando esistevano le AAPIT poi cancellate da una norma regionale, aveva intessuto un’ottima collaborazione con l’Azienda Autonoma Provinciale per l’Incremento Turistico di Caltanissetta che non solo destinava annualmente dei contributi per incentivare il turismo scolastico nel territorio della Provincia ma garantiva un’ottima pubblicizzazione della nostra area protetta in tutte le mostre nazionali a cui partecipava , come ad esempio in occasione della BIT (Borsa Internazionale del Turismo) di Milano. Scomparse le AAPIT, la Riserva non gode più di questo importante vantaggio” . e) Visite guidate ed escursionistiche per studenti di ogni ordine e grado, corsisti e gruppi organizzati. Relativamente a questo ultimo punto, cerchiamo di quantificare e “qualificare” l’andamento dei flussi dei visitatori della Riserva e capire così la loro distribuzione per mese, per provincia di provenienza e la tipologia turistica a cui appartengono (turismo scolastico, naturalistico, religioso, etc.). Club Alpino Italiano Sicilia – Piano di Gestione Complessi Gessosi (M.Conca) – Fase III Tab.16 Presenze visitatori suddivisi per mese di arrivo – Anno 2007 stro Presenze R.N.I. “Monte Conca”] 87 [Fonte: Regi- Anno 2007 Presenze per mese 0 Gennaio 0 Febbraio 1840 Marzo 2847 Aprile 376 Maggio 0 Giugno 400 Luglio 196 Agosto 100 Settembre 83 Ottobre 0 Novembre 0 Dicembre Totale 5.842 Tab.17 Numero visitatori suddivisi per Provincia siciliana di Provenienza – Anno 2007 [Fonte: Registro Presenze R.N.I. “Monte Conca”] Anno 2007 Provenienza turistica Provincia di Agrigento Provincia di Caltanissetta Provincia di Catania Provincia di Enna Provincia di Messina Provincia di Palermo Provincia di Ragusa Provincia di Siracusa Provincia di Trapani Totale 696 2.283 270 0 0 2.489 0 104 0 5.842 88 Club Alpino Italiano Sicilia – Piano di Gestione Complessi Gessosi (M.Conca) – Fase III Tab.18 Distribuzione visitatori per tipologia turistica e ulteriore disaggregazione dei gruppi scolastici in base al relativo grado e livello – Anno 2007 [Fonte: Registro presenze R.N.I. “Monte Conca”] Turisti naturalistici 500 Gruppi scolastici (2007) Grado e livello scolastico di provenienza degli alunni Scuola elementare 2.830 Scuola media 1.323 Scuola superiore 678 Turisti “fai da te” e/o “di transito”22 Gruppi religiosi 160 di cui Totale 5.842 Anno 2007 Tipologie visitatori (italiani e stranieri) Gruppi scolastici 5130 52 I.T.G Istituto Professionale Liceo Classico Liceo Scientifico Istituto Magistrale Università 84 221 104 175 94 299 Dall’elenco delle attività di promozione e comunicazione svolte negli anni dalla Riserva e dalle tabelle sopra riportate, si evince che: 1) la Riserva ha conferito molto spazio e importanza all’educazione ambientale cercando di elaborare e realizzare vari programmi e laboratori didattici fondati sull’interpretazione dei segni della Natura, sull’educazione sensoriale e sullo sviluppo di atteggiamenti positivi nei confronti dell’ambiente naturale e dei suoi elementi; 2) l’attività di comunicazione esterna è stata prevalentemente svolta mediante opere divulgative a carattere essenzialmente didattico e da alcuni eventi regionali organizzati dal CAISicilia o dall’ARTA-Sicilia; 22 Le espressioni “ turismo fai-da-te” e “turismo di transito” denotano essenzialmente una tipologia di turisti che, nel primo caso, viaggiano senza alcun tipo di programma predefinito da agenzie di viaggio ma si muovono liberamente nell’area in cui sono arrivati secondo uno stile e un principio di scoperta assolutamente personali ed autonomi; nel secondo caso, si tratta di turisti che soggiornano in altre città, si spostano (generalmente di mattina), nell’area/sito che vogliono visitare e ripartono subito dopo la visita stessa, senza quindi fermarsi o pernottare nel luogo visitato ma appunto “passandoci di sfuggita”. Sotto l’aspetto dell’offerta ricettiva turistica, bisogna sottolineare la totale insufficienza, se non assenza, di strutture ricettive alberghiere e complementari nelle aree comunali circondanti il SIC Monte Conca (Milena e Campofranco): nel territorio di Campofranco è presente solo n.1 hotel con n.10 posti letto; a Milena non risulta presente alcuna struttura ricettiva. I turisti che vanno a visitare la Riserva, qualora decidano di trascorrere la notte nella zona, vengono dirottati per Sutera, dove sono presenti diverse strutture ricettive extra-alberghiere (n.3 B&B). Club Alpino Italiano Sicilia – Piano di Gestione Complessi Gessosi (M.Conca) – Fase III 89 3) è mancata l’organizzazione di eventi o manifestazioni che possano incentivare l’afflusso turistico o che comunque capaci di diffondere, oltre il territorio strettamente locale, l’immagine della Riserva; 4) la Direzione della Riserva preferisce rivolgere le proprie iniziative didattiche alle scuole elementari e medie piuttosto che agli istituti superiori. Tale indirizzo è confermato peraltro dal numero, abbastanza consistente, degli alunni delle scuole elementari e medie che, nel 2007, hanno partecipato a visite didattiche nella Riserva: l’80,95% del totale delle visite scolastiche è rappresentato, appunto, da bambini di scuola elementare e media, contro il 13,21% degli studenti delle superiori e il 5,82% degli universitari; 5) i flussi turistici sono stagionali: si concentrano principalmente nel periodo primaverile ed in misura minore in quello estivo; nullo, invece, l’afflusso turistico nel periodo invernale. 6) in base ai dati desunti dal registro visite della Riserva, la maggior parte dei visitatori 2007 dell’area provengono dalla Provincia di Palermo e da quella di Caltanissetta, mentre risulta strana, in virtù della vicinanza territoriale tra il territorio di Caltanissetta e quello di Enna, l’assoluta mancanza di visitatori ennesi. Buona la copertura delle Province di Agrigento e di Catania; 7) altro dato ambiguo è il numero esiguo della categoria dei turisti verdi o meglio naturalisti (e quindi di coloro che viaggiano perché amanti della Natura o attratti da luoghi incontaminati dove poter fare escursionismo e gita all’area aperta). Ambiguo nella misura in cui l’area protetta è in gestione alla struttura territoriale regionale del Club Alpino Italiano e quindi ad un’associazione che promuove annualmente e a livello nazionale iniziative alpinistiche, escursionistiche e speleologiche. 90 Club Alpino Italiano Sicilia – Piano di Gestione Complessi Gessosi (M.Conca) – Fase III 1.3. L’analisi SWOT La matrice Swot - acronimo di quattro termini inglesi che indicano forza (Strenght), debolezza (Weakness), opportunità (Opportunities) e minacce (Threats) - è uno strumento di marketing che garantisce una panoramica sintetica ma esauriente, del contesto territoriale che fino ad ora abbiamo analizzato nel dettaglio attraverso un bilancio dei principali fattori che caratterizzano e/o minacciano e/o influenzano lo scenario stesso. La finalità di questa analisi è quella di mettere in luce tutti quegli elementi di contesto (sia interni che esterni), che possono essere utili per la programmazione delle nostre strategie e azioni di comunicazione o su cui bisogna far leva per la loro stessa realizzazione o che bisogna eliminare o attenuare perché potrebbero compromettere il raggiungimento dei nostri obiettivi tanto comunicativi quanto gestionali. Alla luce di ciò che scaturirà dalla matrice, alcune delle nostre strategie di comunicazione dovranno, quindi, essere costruite sui punti di forza, eliminando i punti di debolezza, sfruttando le opportunità e attenuando i rischi. Club Alpino Italiano Sicilia – Piano di Gestione Complessi Gessosi (M.Conca) – Fase III 91 MATRICE SWOT PUNTI DI FORZA • • • • • • La presenza tanto nel SIC quanto nei territori ad esso limitrofi ( Campofranco e Sutera) di aree di interesse archeologico; Nel SIC elevato valore in termini di ricchezza faunistica, floristica e geologica; Il “Sistema Carsico Monte Conca” come attrattore naturalistico di rilievo e come laboratorio naturale per le ricerche scientifiche; Presenza nel Sito di manufatti legati all’attività mineraria che ha caratterizzato tutto il territorio di Caltanissetta fino alle seconda metà del secolo scorso; La cultura, la storia e le tradizioni locali; La R.N.I. “Monte Conca” come una realtà già consolidata che è riuscita ad instaurare dei buoni rapporti di collaborazione con gli Enti comunali di Milena e di Campofranco e che soprattutto ha molto lavorato con le scuole locali per sensibilizzare ed educare i giovani al rispetto dell’ambiente naturale. PUNTI DI DEBOLEZZA • • • • • • • • • • • OPPORTUNITA’ • • • • • • • • • • La vicinanza con altri territori nisseni attraversati dalla “Via delle zolfare”; La spiccata vocazione agricola del territorio; La collaborazione con gli Enti comunali e con la popolazione locale; L’intensificazione della cooperazione con gli Enti provinciali e regionali e con i soggetti pubblici e privati operanti in campo ambientale; I centri universitari di Enna e Palermo; Le incentivazioni economiche a favore dell’agricoltura biologica e sostenibile; La disponibilità di risorse finanziare comunitarie da destinare alla valorizzazione del patrimonio culturale, naturale e paesaggistico del Mezzogiorno per poter così accrescerne l’attrattività turistica; La presenza nell’area del SIC di manufatti rurali abbandonati che potrebbero essere sistemati per attività didattiche finalizzate all’educazione ambientale o all’accoglienza turistica; Espansione del geoturismo; Ascesa della domanda nazionale ed internazione di turismo culturale e di circuiti enogastronomici; • • • • • • Senilizzazione della popolazione locale; Alto tasso di disoccupazione, soprattutto femminile; Depauperamento delle giovani risorse umane locali; Sistema imprenditoriale costituito prevalentemente da un numero limitato di piccole e medie imprese a conduzione individuale; Limitata concentrazione, nelle aree comunali limitrofe al SIC, di attività industriali consistenti; Mancanza di attivismo nell’organizzazione di eventi o manifestazioni che possano incentivare realtà economiche locali e afflusso turistico; Rispetto all’impegno educativo-ambientale verso le scuole elementari e medie locali, risultano deboli ed esigue le attività rivolte tanto agli studenti delle scuole superiori locali quanto alle stesse a livello provinciale Poca attenzione a stimolare la domanda di turismo verde; Marginalità delle iniziative di marketing territoriale e conseguente inadeguatezza nella valorizzazione del patrimonio storico, naturalistico e archeologico del territorio; Insufficienza di servizi e strutture ricettive; Turismo di transito MINACCE Il continuo spopolamento nei comuni di Campofranco e Milena; Migrazione delle poche risorse umane giovani e qualificate; Abbandono delle attività agricole e di allevamento a conduzione familiare; Isolamento economico e culturale Emarginazione dai circuiti turistico-culturali a livello provinciale e regionale; Incendi, inquinamento derivante dall’uso di prodotti agricoli nocivi, pascolo, attività venatoria e bracconaggio come principali minacce per la conservazione dell’ambiente naturale del SIC e per la tutela della biodiversità. Club Alpino Italiano Sicilia – Piano di Gestione Complessi Gessosi (M.Conca) – Fase III 92 2. Definizione degli obiettivi di comunicazione Gli obiettivi che il Piano di Comunicazione intende perseguire sono stati individuati in base ad un percorso logico legato a 4 fattori: 1. l’obiettivo primario del Piano di Gestione: assicurare la tutela degli habitat e delle specie vegetali e animali di interesse comunitario (prioritari e non), garantendo, con le diverse azioni gestionali programmate, il mantenimento e/o il ripristino degli equilibri ecologici che li caratterizzano e che sottendono alla loro conservazione; 2. i quattro obiettivi specifici di gestione che l’Ente beneficiario si è proposto di perseguire: a) tutelare le risorse naturali e l’equilibrio ecologico; b) tutelare le specie rare e minacciate e la biodiversità animale; c) riperimetrare il SIC; d) favorire lo sviluppo economico sostenibile; 3. le linee strategiche d’intervento23 atte a raggiungere tali obiettivi gestionali: a) strategie di conservazione degli habitat; b) strategie per la tutela delle specie rare e minacciate e della biodiversità; c) strategie per lo sviluppo economico sostenibile; 4. l’analisi dello scenario e la matrice SWOT: che hanno permesso di evidenziare le criticità dell’area interessata e di mettere in luce le opportunità e i punti di forza che bisogna sfruttare o intensificare per raggiungere efficacemente i nostri scopi. Facendo riferimento a questi fattori abbiamo elaborato, così, i nostri obiettivi di comunicazione che sono stati poi distinti in due tipologie: 1) obiettivo strategico di comunicazione: obiettivo in grado di tradurre in termini di comunicazione uno degli scopi gestionali principali del Piano di gestione; 23 Ognuna di queste strategie d’intervento si articola in diverse azioni puntuali e mirate che, in queste sede, non verranno riportate nel dettaglio (si rimanda alla sezione B “STRATEGIE GESTIONALI”, Fase III “Identificazione degli obiettivi e delle strategie di gestione” ). Come si potrà capire facilmente dalle pagine a seguire, molti degli obiettivi di comunicazione e le diverse azioni che sono state pensate per raggiungerli, sono espressione di alcune di queste strategie gestionali e del Piano di Gestione nel suo complesso. Club Alpino Italiano Sicilia – Piano di Gestione Complessi Gessosi (M.Conca) – Fase III 93 2) obiettivi operativi di comunicazione: rappresentano la scomposizione dell’obiettivo strategico in diversi tasselli specifici. Sono obiettivi mirati a rendere concreta la direzione strategica della comunicazione. Nelle pagine a seguire, si riporta la griglia di questi obiettivi. 94 Club Alpino Italiano Sicilia – Piano di Gestione Complessi Gessosi (M.Conca) – Fase III Obiettivi strategici del Piano di Gestione Ob.1) Tutela delle risorse naturali e dell’equilibrio ecologico Ob.2) Tutela delle specie rare e minacciate della biodiversità animale Analisi SWOT PUNTI DI FORZA PUNTI DI DEBOLEZZA Nel SIC elevato valore in termini di ricchezza faunistica, floristica e geologica Depauperamento delle giovani risorse umane locali; La R.N.I. “Monte Conca” come una realtà già consolidata che è riuscita ad instaurare dei buoni rapporti di collaborazione con gli Enti comunali di Milena e di Campofranco e che soprattutto ha molto lavorato con le scuole locali per sensibilizzare ed educare i giovani al rispetto dell’ambiente naturale. Alto tasso di disoccupazione, soprattutto femminile; Rispetto all’impegno educativo-ambientale rivolto dalla R.N.I. verso le scuole elementari e medie locali, risulta debole quello orientato alla popolazione locale nel suo complesso Marginalità delle iniziative di marketing territoriale OPPORTUNITA’ MINACCE La spiccata vocazione agricola del territorio; La collaborazione con gli Enti comunali e con la popolazione locale; Il continuo spopolamento nei comuni di Campofranco e Milena Migrazione delle poche risorse umane giovani e qualificate; La cooperazione con gli Enti provinciali e regionali e con i soggetti pubblici e privati operanti in campo ambientale ; Abbandono delle attività agricole e di allevamento tradizionali e a conduzione familiare I centri universitari di Enna e Palermo; Isolamento economico e culturale Le incentivazioni economiche a dell’agricoltura biologica e sostenibile favore Nel SIC: gli incendi, l’inquinamento derivante dall’uso di prodotti agricoli nocivi, pascolo, attività venatoria e bracconaggio La salvaguardia delle risorse naturali e delle specie animali e vegetali presenti nel SIC può essere garantita non solo da interventi diretti di mantenimento o di sorveglianza e monitoraggio costanti, ma anche con una maggiore “coscienza e responsabilità ambientale” della popolazione locale ed esogena ed una conseguente partecipazione collettiva alle risoluzione delle problematiche ambientali. Tuttavia, una tale sensibilità non è innata ma scatta, scaturisce solo se esiste una conoscenza (diretta o mediata) di quell’ambiente naturale che deve essere curato e tutelato, solo se si forniscono a questi soggetti (pubblici e privati) le “chiavi” informative, conoscitive ed interpretative adeguate per far adottar loro dei comportamenti rispettosi nei confronti della Natura, dei meccanismi che la governano e dei suoi elementi costitutivi. In al- Club Alpino Italiano Sicilia – Piano di Gestione Complessi Gessosi (M.Conca) – Fase III 95 tre parole, se e solo se si forniscono gli strumenti e gli stimoli giusti. Pertanto, gli obiettivi strategici ed operativi di comunicazione saranno: Obiettivo strategico di comunicazione Obiettivo operativo di comunicazione A)“Informo ergo conosco e proteggo ” 1. Favorire e/o migliorare la conoscenza dell’area SIC e delle specie animali e vegetali in esso presenti B) Formare una consapevo- 1. Sensibilizzare la popolazione locale al rispetto dell’ambiente le “coscienza ambientale” naturale e stimolare modelli di comportamento che mirino alla tutela e al rispetto dei valori dei siti C) Favorire partnership per 1. Promuovere rapporti di collaborazione con i soggetti pubblici e privati operanti nel territorio la gestione e la tutela 2. Formare risorse umane competenti nella gestione delle risorse naturali ed ambientali 96 Club Alpino Italiano Sicilia – Piano di Gestione Complessi Gessosi (M.Conca) – Fase III Obiettivo strategico del Piano di Gestione Ob.4) Incoraggiare lo sviluppo economico sostenibile ANALISI SWOT PUNTI DI FORZA PUNTI DI DEBOLEZZA La presenza tanto nel SIC quanto nei territori ad esso limitrofi (Campofranco e Sutera) di aree di interesse archeologico; Depauperamento delle giovani risorse umane locali; Il “Sistema Carsico Monte Conca” come attrattore naturalistico di rilievo e come laboratorio naturale per le ricerche scientifiche; Presenza nel Sito di manufatti legati all’attività mineraria che ha caratterizzato tutto il territorio di Caltanissetta fino alle seconda metà del secolo scorso; La cultura, la storia e le tradizioni locali. Marginalità delle iniziative di marketing territoriale; Mancanza di attivismo nell’organizzazione di eventi o manifestazioni che possano incentivare realtà economiche locali e afflusso turistico; Poca attenzione a stimolare la domanda di turismo verde; Inadeguatezza nella valorizzazione del patrimonio storico, naturalistico e archeologico del territorio; Insufficienza di servizi e strutture ricettive; Turismo di transito. OPPORTUNITA’ MINACCE La vicinanza con altri territori nisseni attraversati dalla “Via delle zolfare”; Il continuo spopolamento nei comuni di Campofranco e Milena; La collaborazione con gli Enti comunali e con la popolazione locale; Migrazione delle poche risorse umane giovani e qualificate; La cooperazione con gli Enti provinciali e regionali e con i soggetti pubblici e privati operanti in campo ambientale ; Abbandono delle attività agricole e di allevamento tradizionali e a conduzione familiare; Isolamento economico e culturale; La disponibilità di risorse finanziare comunitarie da destinare alla valorizzazione del patrimonio culturale, naturale e paesaggistico del Mezzogiorno per poter così accrescerne l’attrattività turistica; La presenza nell’area del SIC di manufatti rurali abbandonati che potrebbero essere sistemati per attività didattiche finalizzate all’educazione ambientale o all’accoglienza turistica; Espansione del geoturismo; Ascesa della domanda nazionale ed internazione di turismo culturale e di circuiti enogastronomici. Emarginazione dai circuiti turistico-culturali a livello provinciale e regionale Club Alpino Italiano Sicilia – Piano di Gestione Complessi Gessosi (M.Conca) – Fase III 97 Uno degli obiettivi di gestione si identifica nell’integrare la dimensione ambientale, economica e sociale in un unico modello di sviluppo, quello dello sviluppo economico sostenibile. Si vuole cioè incoraggiare la creazione di attività socio-economiche che, compatibilmente ed in sintonia con gli obiettivi di conservazione e protezione dell’area naturale e dei suoi habitat, riescano a creare reddito, a offrire occupazione alla popolazione locale e a promuovere l’attrattività di questa area ad alta naturalità. Affinché questo accada è necessario far appello anche alla “comunicazione”, vale a dire interagire con la popolazione locale invogliandola ad attivarsi per lavorare ad un progetto comune che, nel pieno rispetto della biodiversità, potrà produrre benefici duraturi e, trasversalmente, creare o trovare gli input adeguati per aumentare le potenzialità attrattive del territorio. Da queste premesse, scaturiscono i seguenti obiettivi di comunicazione: Obiettivo strategico di comu- Obiettivo operativo di comunicazione nicazione D) Favorire una “mentalità produttiva ecocompatibile”24 E) Aumentare le potenzialità attrattive del territorio 1. Promuovere l’agricoltura biologica e/o integrata e le pratiche di allevamento sostenibile. 1. Valorizzare le identità culturali locali e le risorse archeologiche, archeologiche-industriali e paesaggistiche presenti nel territorio 2. Promuovere il turismo naturalistico 24 Questo obiettivo strategico di comunicazione e l’obiettivo operativo ad esso associato sono connessi all’Obiettivo B di tale Piano di comunicazione. Infatti sensibilizzare la popolazione locale significa anche e soprattutto sensibilizzare gli agricoltori e allevatori locali a pratiche colturali ecocompatibili. Si è però deciso di distinguere i due obiettivi in relazione al fatto che questo ultimo aspetto rientra maggiormente nella strategia d’intervento mirata a sostenere attività per la sostenibilità ecologia e socio-economica. 98 Club Alpino Italiano Sicilia – Piano di Gestione Complessi Gessosi (M.Conca) – Fase III 3. Definizione del pubblico-obiettivo (target-group) L’individuazione degli obiettivi di comunicazione deve essere seguita da un ragionamento logico e contestuale sui destinatari, ovvero sui segmenti di pubblico che vogliamo raggiungere in rapporto a ciascuno degli obiettivi di comunicazione prefissati. Per individuare correttamente un target-group non basta solo chiedersi quale tipologia di persone deve essere raggiunta dalle nostre azioni di comunicazione per centrare l’obiettivo stabilito, ma occorre fare un’ulteriore operazione: segmentare il pubblico-obiettivo mediante variabili e criteri di diversa natura (variabili geografiche, socio-demografiche, psicografiche e comportamentali oppure attraverso il criterio della macro-segmentazione che divide i pubblici di riferimento in quattro categorie: beneficiari, istituzioni, media e influenti). Attraverso questa scomposizione, si possono identificare precisi gruppi a cui rivolgere specifiche azioni e messaggi mirati in quanto verranno calibrati anche in base alle caratteristiche del segmento a cui appartengono. La segmentazione nel nostro caso risulta sicuramente opportuna e necessaria dal momento che il nostro bacino d’utenza risulta abbastanza vasto e variegato al suo interno: esso infatti include sia tutti i cittadini residenti nei due comuni su cui ricade il SIC Monte Conca (e quelli nei comuni limitrofi) sia tutti coloro che ricoprono o possono ricoprire potenzialmente il ruolo di fruitori dell’area e di portatori di interesse. Quindi, volendo elaborare una strategia di comunicazione differenziata e mirata ( costruita sempre e comunque sull’obiettivo strategico e operativo che vogliamo raggiungere), abbiamo dovuto scomporre questo ampio pubblicoobiettivo attraverso la macro-segmentazione ( ulteriormente articolata a seconda dei casi). Club Alpino Italiano Sicilia – Piano di Gestione Complessi Gessosi (M.Conca) – Fase III 99 OBIETTIVI STRATEGICI DEL PIANO DI GESTIONE Ob.1) Tutela delle risorse naturali e dell’equilibrio ecologico Ob.2) Tutela delle specie rare e minacciate e della biodiversità animale OBIETTIVO STRATEGICO DI COMUNICAZIONE A. “Informo ergo conosco e proteggo” OBIETTIVO OPERATIVO DI COMUNICAZIONE 1. Favorire e migliorare la conoscenza dell’area SIC e delle specie animali e vegetali in esso presenti TARGET-GROUP • • Istituzioni: - Comune di Campofranco - Comune di Milena - Comuni del comprensorio - Provincia Regionale di Caltanissetta - Sovrintendenza BB.CC.AA. di Caltanissetta Scuole e Università: - studenti delle scuole medie e superiori dei comuni interessati dal SIC e di quelli limitrofi - docenti, ricercatori e studenti universitari appartenenti ai corsi di laurea in Ingegneria ambientale, Scienze dell’educazione, Scienze Forestali ed Ambientali, Scienze Biologiche dell’Università Kore di Enna, del Consorzio Universitario di Caltanissetta, dell’Università di Catania e dell’Università di Palermo; 25 • Media: - periodici e riviste specializzati nel settore Ambiente, Natura, Biologia, Geologia, Speleologia ( di questi, si segnalano i seguenti mensili: “Quark” - “ La nuova ecologia” – “Modus vivendi”- “Oltre”- “Verde ambiente” – “Ambiente e Sicurezza”- “Lo Scarpone”- “La Rivista del CAI” ); - Tv e Radio locali e regionali • Influenti25: - Associazioni operanti in Sicilia nel campo della salvaguardia ambientale (Legambiente, Lega Italiana Protezione Uccelli, Ente Nazionale Protezione Animali,Associazione Nazionale per la Tutela dell’Ambiente, WWF, Italia Nostra, Cai, Associazione Mediterranea per la Natura, Mountain Wilderness) “L’influente è un soggetto [pubblico o privato] che un’organizzazione/Ente/impresa ritiene rilevante per il raggiungimento dei suoi obiettivi, al punto di sforzarsi di convincerlo a farsi coinvolgere in una relazione, ma non è necessariamente consapevole o interessato”. T.M.Falconi, “I processi decisionali oggi: quale benkmark oggi?” in Summer School: complessità sociale, azione amministrativa, cambiamento amministrativo , ed. Materiali Formez, 2003 , pag. 83. Club Alpino Italiano Sicilia – Piano di Gestione Complessi Gessosi (M.Conca) – Fase III 100 OBIETTIVI STRATEGICI DEL PIANO DI GESTIONE Ob.1) Tutela delle risorse naturali e dell’equilibrio ecologico Ob.2) Tutela delle specie rare e minacciate e della biodiversità animale OBIETTIVO STRATEGICO DI COMUNICAZIONE B. Formare una consapevole “coscienza ambientale” OBIETTIVO OPERATIVO DI COMUNICAZIONE Sensibilizzare la popolazione locale al rispetto dell’ambiente naturale e stimolare modelli di comportamento che mirino alla tutela e al rispetto dei valori dei siti TARGET-GROUP • • Istituzioni: - Comune di Campofranco - Comune di Milena - Comuni del comprensorio Scuole e Università : - studenti delle scuole elementari, medie e superiori dei comuni interessati dal SIC e di quelli limitrofi - studenti universitari ( in particolare quelli appartenenti ai corsi di laurea in Ingegneria ambientale, Scienze dell’educazione, Scienze Forestali ed Ambientali, Scienze Biologiche) dell’Università Kore di Enna, del Consorzio Universitario di Caltanissetta, dell’Università di Catania e dell’Università di Palermo; • Pubblici interni ed esterni: - cittadini residenti o operanti all’interno dell’area tutelata - cittadini locali o esterni • Turisti e visitatori (reali e potenziali) • Influenti: - Centri di Educazione Ambientale - Associazioni ambientaliste Club Alpino Italiano Sicilia – Piano di Gestione Complessi Gessosi (M.Conca) – Fase III 101 OBIETTIVI STRATEGICI DEL PIANO DI GESTIONE Ob.1) Tutela delle risorse naturali e dell’equilibrio ecologico Ob.2) Tutela delle specie rare e minacciate e della biodiversità animale OBIETTIVO STRATEGICO DI COMUNICAZIONE C. Favorire partnership per la gestione e la tutela OBIETTIVO OPERATIVO DI COMUNICAZIONE 1. Promuovere rapporti di collaborazione con i soggetti pubblici e privati operanti nel territorio 2. Formare risorse umane competenti nella gestione delle risorse naturali ed ambientali TARGET-GRUOP INDIVIDUATI • Istituzioni: - Comune di Campofranco - Comune di Milena - Provincia Regionale di Caltanissetta - Azienda Regionale Foreste Demaniali, Ufficio Provinciale di Caltanissetta - Sovrintendenza BB.CC.AA Caltanissetta • Università: - Consorzio Universitario di Caltanissetta - Università degli Studi di Catania - Università Kore di Enna - Università di Palermo • Pubblici interni e/o esterni: - privati residenti all’interno dell’area SIC ; - agricoltori ed allevatori operanti all’interno dell’area SIC; • Pubblici interni e/o esterni: - giovani diplomati/laureati, residenti nelle aree in cui ricade il SIC, in cerca di primo impiego o di opportunità di qualificazione professionale - cittadini diplomati/ laureati disoccupati residenti nelle aree in cui ricade il SIC; - cittadini (dai 30 ai 40 anni) già occupati interessati ad aumentare le proprie competenze professionali e conoscenze • Influenti: - ORSA ( Scuola di Alta Formazione Ambientale, sede Palermo) - Enti di Formazione professionale - Università (Consorzio Universitario di Caltanissetta, Università degli Studi di Catania, Università Kore Enna, Università di Palermo ). Club Alpino Italiano Sicilia – Piano di Gestione Complessi Gessosi (M.Conca) – Fase III 102 OBIETTIVO STRATEGICO DEL PIANO DI GESTIONE Ob.4) Incoraggiare lo sviluppo economico sostenibile OBIETTIVO STRATEGICO DI COMUNICAZIONE D. Favorire una “mentalità produttiva ecocompatibile” OBIETTIVO OPERATIVO DI COMUNICAZIONE Promuovere l’agricoltura biologica e/o integrata e le pratiche di allevamento sostenibile. TARGET –GROUP • Pubblici interni e/o esterni: - agricoltori e allevatori operanti nell’area del SIC; - aziende agricole e agriturismi attivi nelle aree interne o limitrofe al SIC o nei Comuni su cui ricade il sito; - privati residenti nei Comuni su cui ricade il SIC o in quelli limitrofi • Associazioni di categoria: - Confederazione Nazionale Coltivatori Diretti – Federazione regionale di Sicilia; - Confederazione Italiana Agricoltori - Comitato Regionale Siciliano - Confederazione Generale Agricoltura Italiana – Federazione regionale agricoltori - Associazione Siciliana Produttori e Allevatori Selvaggina - Federazione Orticoltori Italiani • Influenti: - Consorzi per la tutela e la promozione dei prodotti di qualità, tipici e a denominazione d’origine - Associazione Italiana per l’Agricoltura Biologica Club Alpino Italiano Sicilia – Piano di Gestione Complessi Gessosi (M.Conca) – Fase III OBIETTIVO STRATEGICO DEL PIANO DI GESTIONE Ob.4) Incoraggiare lo sviluppo economico sostenibile OBIETTIVO STRATEGICO DI COMUNICAZIONE E. Aumentare le potenzialità attrattive del territorio OBIETTIVO OPERATIVO DI COMUNICAZIONE TARGET-GROUP 1. Valorizzare le identità culturali locali e • le risorse archeologiche, archeologicheindustriali e paesaggistiche presenti nel territorio Istituzioni: - Comune di Campofranco - Comune di Milena - Comuni del comprensorio - Provincia Regionale di Caltanissetta - Sovrintendenza BB.CC.AA. Caltanissetta • Media: - periodici specializzati nel settore cultura e arte e archeologia; • Pubblici interni e/o esterni - cittadini residenti - operatori turistici locali - associazioni culturali locali e provinciali - soggetti pubblici e privati proprietari di manufatti rurali all’interno dell’area SIC • Turisti e visitatori reali o potenziali • Pubblici interni e/o esterni - tour operator - operatori turistici locali - associazioni ambientaliste • turisti e visitatori reali o potenziali ( in particolare “turisti verdi”, amanti dell’escursionismo e dell’alpinismo); • Influenti: 2. Promuovere un turismo naturalistico di qualità - Associazione Italiana Turismo Responsabile; - Centro Turistico Studentesco, Sezione Ambiente 103 104 Club Alpino Italiano Sicilia – Piano di Gestione Complessi Gessosi (M.Conca) – Fase III 4. Definizione delle azioni di comunicazione e strategia mezzi In rapporto agli obiettivi di comunicazione (strategici ed operativi) e ai segmenti di pubblicoobiettivo individuati, sono state definite le azioni di comunicazione e i relativi strumenti che dovranno concretizzare gli scopi che ci siamo prefissati. Ogni mezzo di comunicazione è stato scelto tenendo conto di diverse variabili, ad esempio, delle caratteristiche intrinseche del mezzo stesso (mezzi bidirezionali o unidirezionali; mezzo di comunicazione testuale o visiva o audiovisiva o esperienziale), oppure delle caratteristiche del destinatario che si deve raggiungere ( individui adulti, giovani, bambini- scuole e università, istituzioni, media – cittadini residenti e non – etc.) o, infine, della tipologia di comunicazione (comunicazione diretta, comunicazione mediata). Per rendere più agevole la lettura della nostra strategia comunicativa, si è reputato opportuno stilare delle “schede di Azione Comunicazione” (A.C.), ognuna delle quali è numerata ed articolata in diverse sezioni riferite a : 1. obiettivo strategico di comunicazione 2. obiettivo operativo di comunicazione 3. azione/i di comunicazione che dovrà/anno rendere operativi gli obiettivi; 4. descrizione sintetica dell’azione di comunicazione 5. mezzo/i di comunicazione da impiegare per realizzare l’azione; 6. Target-gruop a cui è rivolta l’azione 7. Possibili altri soggetti da coinvolgere per realizzare l’azione di comunicazione e renderla più efficace e completa 8. Stima del costo dell’azione Club Alpino Italiano Sicilia – Piano di Gestione Complessi Gessosi (M.Conca) – Fase III 105 Scheda Azione di Comunicazione n.1 (Codice Categoria Azione: PD.01_MIW ) OBIETTIVO STRATEGICO DI COMUNICAZIONE A. “Informo ergo conosco e proteggo” OBIETTIVO OPERATIVO DI COMUNICAZIONE Favorire e migliorare la conoscenza dell’area SIC e delle specie animali e vegetali in esso presenti AZIONE DI COMUNICAZIONE Realizzazione di materiale informativo-divulgativo (a mezzo stampa e multimediale) DESCRIZIONE AZIONE L’azione prevede la realizzazione di varie tipologie di prodotti a mezzo stampa e multimediali. Per quanto i mezzi di questa azione siano diversi lo scopo è comune per tutti: divulgare informazioni per render nota l’esistenza di un’area naturale che, ricca di specie e di habitat rari e peculiari, deve essere salvaguardata, tutelata e perché no, anche amata e accudita. Lo scopo trasversale è anche quello di indurre i destinatari a porsi delle domande, a riflettere e mettersi così in campo per vedere direttamente, per capire meglio e studiare attentamente quella realtà ambientale e le specie animali e vegetali che lo animano. MEZZO/I 1) Opuscoli informativi - questi opuscoli, da realizzare in carta riciclata, devono contenere delle descrizioni dettagliate (ma con un linguaggio semplice e comprensibile anche per i non specialisti) sul SIC, sulla sua localizzazione, sui suoi itinerari, sui suoi aspetti naturalistici (Flora, Fauna, Geologia), paesaggistici e archeologici. Ad esse devono essere associate delle foto policromate, capaci di rendere visibile e apprezzabile ciò che si descrive con le parole. L’associazione parolaimmagine garantisce sempre una maggiore comprensione da parte del lettore e allo stesso tempo può anche incuriosirlo e stimolarlo alla visita diretta. Gli opuscoli dovranno anche prevedere una parte, seppur minima, dedicata alla Rete Natura 2000 e alle Direttive comunitarie in materia ambientale e, infine, un elenco di indirizzi web a cui collegarsi per avere ulteriori informazioni o per approfondire alcune tematiche legate all’Ambiente. - Dovranno essere pubblicate 2 tipologie di opuscoli: - Opuscoli informativi dedicati alle Scuole = oltre le caratteristiche contenutistiche già enumerate, in questi opuscoli, bisogna inserire i possibili progetti didattici di educazione ambientale che verranno programmati dall’Ente Gestore; -Opuscoli informativi destinati a potenziali turisti (da destinare, previo accordo e consenso, a tutte le strutture ricettive presenti nel territorio nisseno fine di catturare l’attenzione e incuriosire potenziali visitatori) = oltre ai contenuti descritti in prima istanza, in questi opuscoli bisogna inserire schede sui percorsi di visita, schede sulle attività escursionistiche o sportive previste, schede su possibili servizi offerti, schede su ristoranti, alberghi, agriturismi (dei Comuni del comprensorio o di tutta la Provincia di Caltanissetta) dove poter mangiare o pernottare. 2) Pubblicazioni divulgative a carattere scientifico - si ritiene opportuno realizzare (con cadenza annuale o biennale) una serie di pubblicazioni inerenti studi scientifici condotti sull’area SIC da specialisti e studiosi di vario titolo e da destinare agli ambienti accademici e scientifici a livello regionale e nazionale. Questa azione è da reputare opportuna anche in relazione al fatto che all’interno del SIC esiste uno dei sistemi carsici nei gessi più profondi della Sicilia ed esistono anche delle testimonianze di archeologia-industriale (cave e discenderia) che devono essere valorizzati e promossi anche con studi e ricerche innovativi e aggiornati. Con questo mezzo si promuoverà maggiormente inoltre la ricerca scientifica in campo ambientale. - rientra all’interno di tale mezzo, anche la pubblicazione di un Report finale 106 Club Alpino Italiano Sicilia – Piano di Gestione Complessi Gessosi (M.Conca) – Fase III del Piano di Gestione, ovvero un documento che riassuma in modo sintetico e con un linguaggio comprensibile, i contenuti del Piano di Gestione (gli studi condotti, le esigenze ecologiche, le problematiche che affliggono il SIC, le proposte di gestione). In tal modo non solo si informerà sul lavoro di ricerca condotto in questi anni ma si garantirà la trasparenza delle modalità di gestione individuate per il SIC. 3) CD-ROM e/o DVD questo mezzo è stato pensato tenendo conto di 3 fattori: 1) la struttura ipertestuale di un prodotto multimediale che facilita l’accesso alle informazioni e permette processi di apprendimento veloci; 2) la valenza semantica e comunicativa di una successione di immagini in movimento (possibilmente accompagnate da una voce fuori campo che descrive ciò che si vede); 3) i nostri target primari sono le Scuole da un lato e turisti dall’altro. - Tenendo conto di questi 3 fattori si ipotizza la realizzazione di : 1. un CD-ROM da destinare alle Scuole della Provincia = in questo caso, si fornirà agli studenti uno strumento di facile consultazione che permetterò di far conoscere loro, in modo anche ludico, le peculiarità naturalistiche del SIC e la sua importanza ambientale, inducendoli così a capire il perché bisogna tutelarlo e proteggerlo. Come strutturarlo: Menù multimediale a più voci tematiche (ad es. SIC “Monte Conca”, presentazione- “Flora”- “Fauna”- “Archeologia”- “Paesaggio” – “Emergenze ambientali”- “Domande frequenti” – “Come rispettare l’ambiente”,etc.), ognuna delle quali accompagnate da foto o brevi video esplicativi e da parti scritte a cui poter accedere per la consultazione; 2. un DVD da destinare alle agenzie di viaggio = in questo caso si tratterà di un breve promo (della durata di 2 minuti massimo in cui si alternano foto o video) che le diverse agenzie di viaggio potranno far visionare a turisti interessati ad escursioni, a turisti naturalisti o anche a gruppi che vogliono partecipare a gite organizzate ma senza andare in luoghi già conosciuti ed eccessivamente affollati. 4) Sito Internet dedicato E’ uno strumento questo che, superando i tradizionali confini dello spazio e del tempo, potrà garantire una copertura informativa a lungo termine e potrà attrarre nuovi potenziali fruitori del SIC. Il sito dovrà contenere tutte le informazioni necessarie sull’area, schede storiche e ambientali, pagine specifiche e approfondite sulle sue peculiarità faunistiche, vegetazionali, geologiche e floristiche; schede sulle attività di educazione ambientale svolte nel corso dell’anno. Risulta strategica la traduzione dello stesso sito in inglese e francese in modo da raggiungere nuovi potenziali visitatori stranieri e di permetter loro di conoscere queste aree. Si deve inoltre arricchire il sito di opportune cartografie divulgative legate a quegli studi che potrebbero interessare alcuni utenti della rete. Gli utenti interessati potranno anche avere la possibilità di visionare foto, scaricare dati, documenti e studi scientifici. Una parte del sito dovrà essere dedicata a fornire informazioni in tempo reale circa l’eventuale svolgimento di eventi, iniziative e manifestazioni collegate all’area protetta o, più in generale, finalizzate alla tutela e valorizzazione delle risorse ambientali presenti nel territorio. Dal sito dovrà essere possibile, infine, accedere tramite links specifici, ad informazioni sulle storia, cultura e tradizioni locali e sulle emergenze di interesse naturalistico, archeologico, storico-archittetoniche presenti nel territorio. TARGET-GROUP 1) Opuscoli informativi - studenti delle scuole medie e superiori dei comuni interessati dal SIC e di quelli limitrofi; - turisti e visitatori Club Alpino Italiano Sicilia – Piano di Gestione Complessi Gessosi (M.Conca) – Fase III 107 2) Pubblicazioni divulgative a carattere scientifico - docenti, ricercatori e studenti universitari appartenenti ai corsi di laurea in Ingegneria ambientale, Scienze dell’educazione, Scienze Forestali ed Ambientali, Scienze Geologiche, Scienze Biologiche dell’Università Kore di Enna, del Consorzio Universitario di Caltanissetta, dell’Università di Catania e dell’Università di Palermo - Associazioni operanti in Sicilia nel campo della salvaguardia ambientale (Legambiente, Lega Italiana Protezione Uccelli, Ente Nazionale Protezione Animali, Associazione Nazionale per la Tutela dell’Ambiente, WWF, Italia Nostra, Cai, Associazione Mediterranea per la Natura, Mountain Wilderness); - Centri di Educazione Ambientale in Sicilia 3) CD-ROM e/o DVD - studenti di ogni ordine e grado dei Comuni su cui ricade il SIC e del comprensorio; - turisti e visitatori ( reali e potenziali) 4) Sito Internet dedicato - tutti i navigatori web; - coloro che sono interessati a conoscere i Siti della Rete Ecologica Natura 2000; - Turisti e visitatori reali e potenziali alla ricerca di luoghi naturali in cui compiere escursioni o interessati a conoscere le iniziative ambientali, culturali e turistiche promosse nel tempo o le peculiarità dell’ area naturale ATTORI DA COINVOLGERE 1) Opuscoli informativi: - Ente Gestore della R.N.I. “Monte Conca” - Comuni di Campofranco e Milena - Provincia Regionale di Caltanissetta - Esperti in comunicazione ambientale - Fotografi - Presidi o Professori delle Scuole e dei Corsi di Laurea; - Soggetti operanti nel settore della ricettività alberghiera ed extralberghiera 2) Pubblicazioni divulgative a carattere scientifico - Ente Gestore della R.N.I. “Monte Conca” - Comune di Campofranco e Milena - Studiosi ed esperti conoscitori delle aree SIC - ARPA Sicilia - ARTA Sicilia - Docenti universitari e ricercatori 3) CD-ROM e/o DVD - Ente Gestore della R.N.I. “Monte Conca” - Comune di Campofranco e Milena - Provincia Regionale di Caltanissetta - Grafici - Fotografi e tele cineoperatori professionisti - Esperti in comunicazione multimediale - Agenzie di Viaggio della Provincia di Caltanissetta 4) Sito Internet dedicato - Ente Gestore della R.N.I. “Monte Conca” - Esperti in comunicazione ambientale e multimediale - Grafici e web designer COSTO Per la realizzazione e pubblicazione degli opuscoli informativi ( di entrambe le tipologie indicate) : 108 Club Alpino Italiano Sicilia – Piano di Gestione Complessi Gessosi (M.Conca) – Fase III € 15.000, 00 Per la realizzazione e pubblicazione delle opere divulgative scientifiche: € 30.000,00 Per la realizzazione del CD-ROM e/o DVD: € 10.000, 00/ 14.000,00 Per la grafica e progettazione dei contenuti del Sito Internet dedicato: € 8.000,00 Club Alpino Italiano Sicilia – Piano di Gestione Complessi Gessosi (M.Conca) – Fase III 109 Scheda Azione di Comunicazione, n.2 (Codice Categoria Azione: PD.05_CRS) OBIETTIVO STRATEGICO DI COMUNICAZIONE A. “Informo ergo conosco e proteggo” OBIETTIVO OPERATIVO DI COMUNICAZIONE Favorire e migliorare la conoscenza dell’area SIC e delle specie animali e vegetali in esso presenti AZIONE DI COMUNICAZIONE Attività di comunicazione esterna (pubbliche relazioni) DESCRIZIONE AZIONE L’azione consiste nel programmare ( a cadenza annuale o a seconda delle esigenze dell’Ente Gestore), una serie di convegni, seminari tecnici, seminari di studio, atti a rendere nota al pubblico le attività e le iniziative promosse dall’Ente Gestore, gli studi e le ricerche condotte o in corso, le problematiche esistenti e da risolvere. In tal modo si garantirebbero la diffusione delle conoscenze, il confronto diretto e la partecipazione della popolazione locale alla vita dell’area protetta. MEZZO/I TARGET-GROUP • Convegni, seminari tecnici, seminari di studio Istituzioni: - Comuni di Campofranco e Milena - Comuni del comprensorio - Provincia Regionale di Caltanissetta - Sovrintendenza BB.CC.AA. di Caltanissetta Università: - Consorzio Universitario di Caltanissetta - Università degli Studi di Catania - Università Kore di Enna - Università di Palermo - Residenti nei comuni su cui ricade il SIC ATTORI DA COINVOLGERE - Ente Gestore della R.N.I. “Monte Conca” - ARTA - ARPA - Associazioni operanti in Sicilia nel campo della salvaguardia ambientale (Legambiente, Lega Italiana Protezione Uccelli, Ente Nazionale Protezione Animali, WWF, Italia Nostra, Cai, Associazione Mediterranea per la natura, Mountain Wilderness etc.) COSTO Media: - stampa quotidiana regionale - tv e radio locali e regionali € 13.000,00 a convegno o seminario ( tenendo conto di progettazione, grafica, stampa di inviti,locandine e manifesti a cui aggiungere possibili gadget da consegnare ai relatori e ai partecipanti). 110 Club Alpino Italiano Sicilia – Piano di Gestione Complessi Gessosi (M.Conca) – Fase III Scheda Azione di Comunicazione, n.3 (Codice Categoria Azione: PD.11_RSD (Codice Categoria Azione: IA.18_SES) OBIETTIVO STRATEGICO DI COMUNICAZIONE A. “Informo ergo conosco e proteggo” OBIETTIVO OPERATIVO DI COMUNICAZIONE Favorire e migliorare la conoscenza dell’area SIC e delle specie animali e vegetali in esso presenti AZIONE DI COMUNICAZIONE Realizzazione di supporti didattico-informativi DESCRIZIONE AZIONE Lungo i nuovi percorsi di visita che verranno predisposti nel corso della gestione (oltre ai quelli già esistenti in quanto legati alla R.N.I. “Monte Conca), dovranno essere posizionati pannelli didattico-informativi in cui si evidenziano gli aspetti ambientali e naturalistici che caratterizzano peculiarmente quel percorso del SIC, gli habitat , le specie principali lì presenti, le aree di valenza archeologica ed etnoantropologica (con sintetici accenni storici e culturali) , le norme di comportamento e le limitazioni vigenti. In questo modo si garantirebbe, oltre alla mera informazione, una maggiore comprensione (su quanto i visitatori andranno a vedere) e l’adozione di comportamenti non dannosi per l’ambiente naturale. . MEZZO/I TARGET-GROUP ATTORI DA COINVOLGERE COSTO • Pannelli didattici I pannelli dovranno essere realizzati mediante materiali eco-compatibili e nella loro impostazione grafica e struttura dovranno essere uniformi a quanto già realizzato dal CAI in qualità di Ente gestore della R.N.I. “Monte Conca”, in modo da evitare un eccessivo contrasto, anche estetico, tra la tabellazione informativa già esistente e quella da creare ex-novo. - Residenti nei comuni su cui ricade il SIC; - Privati, residenti o operanti all’interno dell’area SIC; - Visitatori e turisti - Ente Gestore della R.N.I. “Monte Conca” - ARTA - ARPA € 10.000 Club Alpino Italiano Sicilia – Piano di Gestione Complessi Gessosi (M.Conca) – Fase III 111 Scheda Azione di Comunicazione, n.4 (Codice Categoria Azione: IA.21 _RCG e PD.06_IEA) OBIETTIVO STRATEGICO DI COMUNICAZIONE B. Formare una consapevole “coscienza ambientale” OBIETTIVO OPERATIVO DI COMUNICAZIONE Sensibilizzare la popolazione locale al rispetto dell’ambiente naturale e stimolare modelli di comportamento che mirino alla tutela e al rispetto dei valori dei siti AZIONE DI COMUNICAZIONE DESCRIZIONE AZIONE MEZZO/I Attività di educazione ambientale Questo è un intervento piuttosto articolato e diversificato al suo interno che tocca tanto la strategia gestionale di tutela del SIC quanto la strategia comunicativa di sensibilizzazione della popolazione locale. Di conseguenza, tale azione prevederà l’adozione di diversi mezzi afferenti sia alla tipologia di IA (Interventi Attivi) sia alla tipologia PD (Programmi didattici) che, insieme, mirano a sensibilizzare la popolazione locale (con particolare attenzione ai giovani) al rispetto dell’ambiente naturale, dei suoi spazi, dei suoi boschi e dei suoi corsi d’acqua, dei suoi ecosistemi. Ulteriore scopo è far scaturire interessi, stimolare quella curiosità che induce ad approfondire tematiche e problematiche. a) Centro di educazione ambientale ( è previsto nella la scheda Intervento IA.21 _RCG) L’intervento prevede la creazione di un centro di educazione ambientale, da realizzare o nelle immediate vicinanze dell’area SIC o all’interno stesso del SIC in quanto esistono diversi immobili, appartenenti a privati, ormai abbandonati da tempo e che invece potrebbero essere recuperati e adibiti ad attività legata alla fruizione dell’area ( in particolare sono state individuate delle strutture - le Case Cipolla - appena esterne al SIC, di cui si propone l’acquisizione) Il centro garantirebbe lo svolgimento di tutte quelle attività (progetti, laboratori, incontri) atte a sensibilizzare la popolazione locale. Il centro oltre a fornire attività di didattica ambientale, sarà anche un punto di informazione e di accoglienza, pertanto, al suo interno si avranno vari e distinti settori ognuno dei quali adibiti a svolgere attività diverse e facenti capo a risorse umane specializzate e competenti. b) Progetti didattici di interpretazione ambientale e di educazione alla Terra - si propone l’elaborazione di programmi didattici, dalla cadenza semestrale, da destinare a due tipologie di target ( da un lato gli studenti delle scuole dei comuni interessati dal Sic e di quelli limitrofi, dall’altro gli studenti delle Università presenti nel territorio regionale) ed aventi come scopo quello di favorire il contatto diretto uomo-natura, di avvicinare i giovani agli elementi naturali (Terra e Acqua), di creare in loro la voglia di Vivere la Natura, la consapevolezza di Rispettare e Tutelare la Natura. In particolar modo, si propongono diversi tipi di Progetti didattici: 1) Laboratori didattici di educazione ambientale: - semestrali - rivolti agli studenti delle scuole elementari e medie dei Comuni sui cui ricade il SIC e di quelli ad essi limitrofi; - laboratori condotti in aula e in campo su § Inquinamento, riciclaggio e stili di vita; § il Fiume, il suo corso, i suoi elementi, la sua importanza § l’ambiente Grotta § l’Energia della Natura 2) Concorsi a premi per studenti: 112 Club Alpino Italiano Sicilia – Piano di Gestione Complessi Gessosi (M.Conca) – Fase III a) Concorso “Raccontare, illustrare, animare la Natura” per studenti delle scuole superiori del territorio: basato sulla produzione di racconti e storie, ruotanti intorno al tema della Natura e dei suoi elementi e realizzati usando i più disparati mezzi di comunicazione: parola, immagine, foto, video. Si tratterebbe di produrre anche dei “minidocumentari”prodotti dagli stessi studenti. b) Concorso riservato agli studenti delle Università del territorio: annuale o biennale, basato sulla stesura di tesi di laurea triennale o specialistica e ruotanti attorno a uno dei seguenti argomenti: § I sistemi carsici in Sicilia § le aree protette: parchi e riserve naturali; § strategie per una corretta gestione e tutela delle aree naturali siciliane § strategie di marketing ambientale § metodi e strumenti per una comunicazione ambientale § legislazione ambientale § turismo naturalistico, ecoturismo, geoturismo § Il patrimonio minerario della Sicilia TARGET-GROUP ATTORI DA COINVOLGERE COSTO a) Centro di educazione ambientale - Scuole di ogni ordine e grado dei comuni interessati e di quelli limitrofi - Università - Turisti e visitatori b) Progetti didattici di interpretazione ambientale e di educazione alla Terra - Studenti delle scuole dei comuni interessati e di quelli limitrofi - Studenti universitari (con particolare attenzione a quelli appartenenti ai corsi di laurea in Ingegneria ambientale, Scienze dell’educazione, Scienze Forestali ed Ambientali, Scienze biologiche, Scienze della Comunicazione, Economia e gestione delle imprese turistiche) delle Università di Enna, Caltanissetta, Palermo e Catania a) Centro di educazione ambientale Ente Gestore della R.N.I. “Monte Conca” ARTA ARPA Comune di Campofranco e Milena Enti pubblici di riferimento Soprintendenza BB.CC.AA. Caltanissetta Tecnici, esperti e Associazioni ambientaliste b) Progetti didattici di interpretazione ambientale e di educazione alla Terra Ente Gestore della R.N.I. “Monte Conca” Comune di Campofranco e di Milena Direttori e professori delle scuole Docenti e ricercatori universitari a) per la dotazione del Centro: €20.000.00 b) per i progetti didattici: € 10.000 / €15.000 Club Alpino Italiano Sicilia – Piano di Gestione Complessi Gessosi (M.Conca) – Fase III 113 Scheda Azione di Comunicazione, n.5 (Codice Categoria Azione:PD.07_TCC) OBIETTIVO STRATEGICO DI COMUNICAZIONE C. Favorire partnership per la gestione e la tutela OBIETTIVO OPERATIVO DI COMUNICAZIONE Promuovere rapporti di collaborazione con i soggetti pubblici operanti nel territorio Coinvolgimento degli attori locali AZIONE DI COMUNICAZIONE DESCRIZIONE AZIONE MEZZO/I TARGET-GROUP ATTORI DA COINVOLGERE COSTO Questo intervento tiene conto di un dato di fatto: non si può gestire un bene naturale senza interagire, senza far partecipi i soggetti pubblici che operano all’interno dell’area in cui è localizzata l’area naturale. Attraverso un tale coinvolgimento si potrebbe creare uno spirito condiviso, corale, collettivo di tutela del SIC. Per tale motivo, si ritiene opportuno dar vita a momenti di dibattito e di consultazione tra il futuro Ente Gestore del SIC e le varie categorie di soggetti pubblici, anche con il supporto di un Comitato Tecnico-Scientifco.. 1) Tavolo di confronto con i tecnici delle amministrazioni locali Attivazione di un tavolo di consultazione e di confronto con i tecnici e i funzionari dell’amministrazione al fine di verificare ed armonizzare gli strumenti di pianificazione e di programmazione vigenti o futuri con i programmi e le proposte dell’Ente Gestore per il raggiungimento degli obiettivi contenuti nel piano di gestione); 2) Comitato tecnico-scientifico Costituzione di un organo interno all’Ente Gestore, con funzione consultiva, composto da esperti vari (docenti, ricercatori, naturalisti, ambientalisti, geologi, biologi, botanici etc. etc..), .Tale organo dovrebbe coadiuvare l’attività dell’Ente Gestore nella corretta gestione e risoluzione delle problematiche ambientali che interessano il SIC) . - Comuni di Campofranco e Milena e altri Enti che hanno competenza nel territorio; - agricoltori e allevatori residenti e/o operanti nel SIC - privati aventi immobili di proprietà all’interno dell’area SIC - Associazioni culturali locali - Operatori turistici locali - Studiosi e ricercatori - Associazioni Ambientaliste Ente Gestore della R.N.I. “Monte Conca” Nullo 114 Club Alpino Italiano Sicilia – Piano di Gestione Complessi Gessosi (M.Conca) – Fase III Scheda Azione di Comunicazione, n.6 (Codice Categoria Azione:PD.02_FPG) OBIETTIVO STRATEGICO DI COMUNICAZIONE C. Favorire partnership per la gestione e la tutela OBIETTIVO OPERATIVO DI COMUNICAZIONE 2. Formare risorse umane competenti nella gestione delle risorse naturali ed ambientali AZIONE DI COMUNICAZIONE Formazione del personale da coinvolgere nella gestione DESCRIZIONE AZIONE Si ritiene necessaria l’attivazione di corsi di formazione finalizzati a implementare le competenze tecniche e professionali di coloro che, a vario titolo, saranno coinvolti nelle attività di conservazione, valorizzazione e gestione del sito. I corsi saranno in particolare rivolti a: addetti alle attività di accompagnamento dei visitatori, vigilanza e di controllo, agli operatori turistici, al personale amministrativo, al personale addetto al mantenimento dello stato di conservazione del sito, a tecnici e funzionari dei Comuni interessati, agli agricoltori ecc.. In tal modo si raggiungeranno due scopi: mobilitare risorse umane giovani a rischio di emigrazione e creare figure professionali competenti nella gestione e valorizzazione delle aree naturali. • Corsi di formazione: MEZZO/I Attivazione e organizzazione di corsi di formazione destinati ai giovani residenti nei comuni su cui ricade il SIC e in quelli limitrofi al fine di implementare le loro competenze tecniche e professionali, fornire loro opportunità di impiego e garantire all’Ente Gestore la presenza di personale qualificato nella gestione, valorizzazione e conservazione del sito. In particolare si prevedono: 1. Corso di formazione in Gestione delle aree naturali protette; 2. Corso di formazione in Tecniche di vigilanza e controllo; 3. Corso di formazione in Tecniche di biomonitoraggio; 4. Corso di formazione in Diritto ambientale comunitario; 5. Corso di formazione in Tecniche agronomiche; 6. Corso di formazione in Valorizzazione e Promozione della aree naturali protette I corsi avranno una durata complessiva variabile (a seconda della tipologia di attività da svolgere) e saranno articolati in lezioni tecniche frontali e lezioni sul campo mediante escursioni. TARGET-GROUP - giovani diplomati/laureati, residenti nelle aree in cui ricade il SIC, in cerca di primo impiego o di opportunità di qualificazione professionale; - cittadini diplomati/ laureati disoccupati residenti nelle aree in cui ricade il SIC; - cittadini (dai 30 ai 40 anni) già occupati interessati ad aumentare le proprie competenze professionali ATTORI DA COINVOLGERE - Ente Gestore della R.N.I. “Monte Conca” - Provincia Regionale di Caltanissetta - Corpo Forestale - Enti di Formazione professionale - Università (Consorzio Universitario di Caltanissetta, Università degli Studi di Catania, Università Kore Enna, Università di Palermo ); € 40.000,00 COSTO Club Alpino Italiano Sicilia – Piano di Gestione Complessi Gessosi (M.Conca) – Fase III 115 Scheda Azione di Comunicazione, n.7 (Codice Categoria Azione:PD.03_MAP) OBIETTIVO STRATEGICO DI COMUNICAZIONE D. Favorire una “mentalità produttiva ecocompatibile” OBIETTIVO OPERATIVO DI COMUNICAZIONE Promuovere l’agricoltura biologica e/o integrata e le pratiche di allevamento sostenibile Campagna di sensibilizzazione all’adozione di tecniche colturali compatibili AZIONE DI COMUNICAZIONE DESCRIZIONE AZIONE MEZZO/I Nell’area protetta vengono ampiamente praticate diverse attività agricole (coltivazioni cerealicole, oliveti, vigneti, mandorleti) e di allevamento (ovino). Tenendo conto dell’obiettivo gestionale di tutela dell’ambiente naturale del SIC e nell’ottica di incrementare le forme di sviluppo economico sostenibile nel territorio e sostenere le tradizioni agricole locali, si prevede un’azione di comunicazione ad ampio raggio orientata a prevenire l’utilizzo di pratiche agricole e zootecniche che possano risultare nocive per l’ambiente naturale del SIC, a sensibilizzare gli agricoltori, gli allevatori e le aziende agricole nei confronti dell’agricoltura biologica, a fornire loro gli strumenti adeguati (conoscitivi e di supporto) per incentivarli a produrre prodotti biologici di qualità da commercializzare. 1) Incontri con gli operatori agricoli e le associazioni di categoria - Questi incontri sono necessari e funzionali a fornire agli agricoltori e allevatori che operano nel SIC tutte le informazioni necessarie sulle diverse pratiche di gestione colturale compatibili, a illustrare loro il ruolo ecologico ed ambientale dei margini, degli ecotoni, degli habitat prioritari, a fargli capire l’importanza dell’adozione di pratiche agricole ecocompatibili e infine a trovare insieme delle soluzioni appropriate legate alla regolamentazione delle pratiche colturali in loco. Ma alla semplice informazione deve essere associata anche l’incentivazione che, operativamente, si tradurrebbe nell’illustrare a questi operatori tutti gli incentivi economici e le fonti di finanziamento previste dal PSR Sicilia 2007-2013 (Asse 2, Misura 214“Pagamenti agroambientali” e Misura 216 “Investimenti non produttivi connessi ad impegni agroambientali e per la pubblica utilità”) e dal PO FESR Sicilia 2007-2013 (Asse 3) a cui potrebbero accedere adottando sistemi e tecniche colturali caratterizzati da una maggiore sostenibilità ambientale. In tale direzione, devono essere coinvolte anche le associazioni di categoria e le aziende agricole del territorio anche al fine di elaborare una strategia condivisa capace di condurre alla certificazione e creazione di un marchio di qualità per i prodotti agroalimentari ottenuti mediante queste tecniche colturali ecocompatibili ( vedere in tal senso la scheda intervento IA.20_SES). TARGET-GROUP ATTORI DA COINVOLGERE 2) Manuale di “Pratiche e tecniche agricole eco-compatibili”: questo mezzo supporterebbe l’attività di informazione da svolgere verso gli agricoltori e allevatori dell’area in quanto si presterebbe ad essere una guida pratica a cui attingere personalmente per ricordare il come, il dove, il quando e con quali limiti praticare le tecniche colturali sostenibili all’interno del SIC. Il manuale dovrebbe essere articolato in piccole sezioni dedicate a: - introduzione all’agricoltura e zootecnica biologica; - tecniche di produzione biologiche ed eco-compatibili; - metodi produttivi biologici; - accenni di pedologia - politiche comunitarie, nazionali e regionali a favore dell’agricoltura biologica, della protezione dell’ambiente e della preservazione delle zone rurali. - agricoltori e allevatori operanti nell’area del SIC; - aziende agricole e agriturismi attivi nelle aree interne o limitrofe al SIC o nei Comuni su cui ricade il sito; - privati residenti nei Comuni su cui ricade il SIC o in quelli limitrofi • Per entrambi i mezzi: 116 Club Alpino Italiano Sicilia – Piano di Gestione Complessi Gessosi (M.Conca) – Fase III Ente Gestore R.N.I. “Monte Conca” ARPA ARTA Associazioni di categoria (Confederazione Nazionale Coltivatori Diretti – Federazione regionale di Sicilia; Confederazione Italiana Agricoltori - Comitato Regionale Siciliano; Confederazione Generale Agricoltura Italiana – Federazione regionale agricoltori; Associazione Siciliana Produttori e Allevatori Selvaggina; Federazione Orticoltori Italiani) - Consorzi per la tutela e la promozione dei prodotti di qualità, tipici e a denominazione d’origine - Associazione Italiana per l’Agricoltura Biologica - Centro di istruzione professionale e assistenza tecnica agli agricoltori COSTO 1) per gli incontri: costo nullo 2) per l’ideazione, progettazione e stampa del Manuale: € 20.000,00 Club Alpino Italiano Sicilia – Piano di Gestione Complessi Gessosi (M.Conca) – Fase III 117 Scheda Azione di Comunicazione, n.8 (Codice Categoria Azione: PD.03_MAT) OBIETTIVO STRATEGICO DI COMUNICAZIONE D. Favorire una “mentalità produttiva ecocompatibile” OBIETTIVO OPERATIVO DI COMUNICAZIONE Promuovere l’agricoltura biologica e/o integrata e le pratiche di allevamento sostenibile AZIONE DI COMUNICAZIONE DESCRIZIONE AZIONE MEZZO/I Organizzazione di manifestazione a tema Questa azione permetterà agli agricoltori e allevatori che hanno scelto di attuare tecniche produttive e pratiche eco-compatibili (operatori agricoli non solo attivi all’interno del SIC ma anche al di fuori di esso e a livello provinciale) di far conoscere e apprezzare all’esterno i loro prodotti biologici. Non solo, se adeguatamente promossa e pubblicizzata, permetterà l’afflusso di persone provenienti da altri comuni e province le quali, partite per conoscere e gustare prodotti biologici, avranno la possibilità di visitare il SIC e di visionare il patrimonio storico, architettonico, ecclesiastico e in generale culturale dei comuni di Campofranco e Milena. Quindi, si raggiungeranno due obiettivi: commercializzazione dei prodotti agricoli biologici (e quindi soddisfazione anche economica per i produttori agricoli) e fruizione turistica del territorio. • Festa “Le rocche del Biologico” - da organizzare annualmente nel periodo primaverile a Campofranco o a Milena; potrà essere associata a qualche altra manifestazione di carattere ambientale o di promozione al biologico predisposta da altri Enti o Associazioni ambientaliste nel contesto provinciale (in questo caso occorrerebbe un rapporto di collaborazione reciproca tra i diversi Enti organizzatori e gli operatori turistici locali al fine di fornire ai visitatori servizi di ristorazione, di spostamento e di pernottamento). Durante la Festa si potranno prevedere dei momenti di animazione, come ad esempio spettacoli musicali o teatrali messi in scena dalle Pro-Loco di Campofranco e Milena oppure da associazioni artisticoculturali del luogo o ancora da gruppi studenteschi locali. TARGET-GROUP ATTORI DA COINVOLGERE COSTO Agricoltori e allevatori presenti e attivi all’interno dell’area SIC Operatori settore agricolo a livello provinciale Aziende agricole locali Residenti nei comuni interessati Potenziali turisti e visitatori ARTA ARPA Provincia Regionale di Caltanissetta Comuni di Campofranco e Milena Comuni del comprensorio Ente Gestore R.N.I. “Monte Conca” Operatori turistici locali Agenzie di pubblicità Scuole dei comuni Associazioni artistico-culturali locali Associazioni ambientaliste locali AIAB Esperti in promozione turistica Stampa € 25.000, 00 118 Club Alpino Italiano Sicilia – Piano di Gestione Complessi Gessosi (M.Conca) – Fase III Scheda Azione di Comunicazione, n.9 Codice Cat.. Azione: PD.09_VCM OBIETTIVO STRATEGICO DI COMUNICAZIONE E. Aumentare le potenzialità attrattive del territorio OBIETTIVO OPERATIVO DI COMUNICAZIONE 1. Valorizzare le identità culturali locali e le risorse archeologiche, archeologiche-industriali e paesaggistiche presenti nel SIC AZIONE DI COMUNICAZIONE DESCRIZIONE AZIONE MEZZO/I Valorizzazione dei manufatti e dei luoghi legati alla cultura mineraria ed estrattiva L’azione (unita a quella gestionale di recupero) prevede la valorizzazione dei manufatti e dei luoghi legati all’attività mineraria ed estrattiva che ha interessato il territorio nisseno dai primi anni dell’800 fino agli anni ’50. Ma per valorizzare bisogna prima recuperare questi manufatti, renderli accessibili al pubblico. Dopo l’azione di recupero (prevista dalla Scheda Intervento IA.25_RCG) sarà poi necessario prevedere degli itinerari e collocare lungo di essi un’opportuna tabellonistica al fine di rendere completa un’azione di comunicazione che mira anche ad assicurare una buona fruizione dell’area. Infine sarà opportuno attivare dei progetti di ricerca e/o di divulgazione per favorire l’opportuna conoscenza della presenza di queste testimonianze di archeologia-industriale. 1) Itinerari e Tabellonistica (questo mezzo rientra nell’azione prevista dalla Scheda Intervento IA.18_SES) Creazione di un percorso di visita che collega le diverse zone in cui sono presenti questi beni di archeologia-industriale. Il percorso dovrà essere segnato da pannelli didattico-informativi, posti nelle immediate vicinanze delle cave o degli altri manufatti e contenenti informazioni relative alla storia di quella cava o manufatto e a che cosa serviva. Si potrebbero anche associare altri pannelli in cui si illustra brevemente la storia dell’attività estrattiva e mineraria del luogo. 2) Progetto di ricerca “Una miniera di storia” E’ un progetto di ricerca che, attraverso la collaborazione di studiosi e storici locali, il Museo di Storia Locale di Campofranco e la Soprintendenza BB.CC.AA. di Caltanissetta, permetterà di capire e conoscere quale sia stata la storia mineraria di questi piccoli luoghi del nisseno e quali e quanti siano stati i suoi protagonisti. La ricerca si potrà concludere con una pubblicazione. TARGET-GROUP 1) Itinerari e Tabellonistica: - turisti e visitatori 2) Progetto di ricerca “Una miniera di storia” - popolazione locale - Scuole del comprensorio - Università ATTORI DA COINVOLGERE 1) Itinerari e Tabellonistica: - Ente Gestore R.N.I. “Monte Conca” - ARTA - ARPA - Soprintendenza BB.CC.AA. di Caltanissetta 2) Progetto di ricerca “Una miniera di storia” - ARTA Sicilia - Soprintendenza BB.CC.AA. di Caltanissetta - Comune di Campofranco e Milena - Ente Gestore della R.N.I. “Monte Conca” - Studiosi e storici locali - Museo di Storia Locale di Campofranco - Docenti universitari Club Alpino Italiano Sicilia – Piano di Gestione Complessi Gessosi (M.Conca) – Fase III COSTO per gli itinerari e la tabellonistica: per il progetto di ricerca : € 20.000 119 120 Club Alpino Italiano Sicilia – Piano di Gestione Complessi Gessosi (M.Conca) – Fase III Scheda Azione di Comunicazione, n.10 Codice Categoria Azione: PD.10_AIA Cpdice Categoria Azione: IA.18_SES e IA.27_RCG OBIETTIVO STRATEGICO DI COMUNICAZIONE E. Aumentare le potenzialità attrattive del territorio OBIETTIVO OPERATIVO DI COMUNICAZIONE 1. Valorizzare le identità culturali locali e le risorse archeologiche, archeologiche-industriali e paesaggistiche presenti nel SIC AZIONE DI COMUNICAZIONE DESCRIZIONE AZIONE MEZZO/I Valorizzazione delle aree di interesse archeologico In generale i beni culturali rappresentano una risorsa turistica di rilievo per la Sicilia ed è legittimo affermare che tra tutti i servizi turistici potenzialmente vendibili ai visitatori (ospitalità, ristorazione, ecc.) quelli che hanno sicuramente il loro maggiore gradimento sono legati alla fruizione dei beni culturali. All’interno dell’area SIC esistono beni culturali e precisamente zone archeologiche che, anche se non rappresentano un attrattore di rilievo, devono comunque essere recuperate, valorizzate e messe a disposizione della collettività e dei turisti. Ma dall’analisi del contesto è emerso anche che esistono aree archeologiche nei comuni limitrofi (Campofranco, Milena e Sutera) e di questo dato bisogna tenere conto. L’azione dunque prevede due mezzi: da un lato il come rendere accessibili le zone archeologiche del SIC e dall’altro il come creare una rete che possa collegare i tre punti di interesse culturale per favorire così lo sviluppo di attività socio-economiche sostenibili. 1) Itinerari e Tabellonistica (questo mezzo rientra nell’azione prevista dalla Scheda Intervento IA.18_SES) Creazione di un sentiero di accesso al sito archeologico. Questo dovrà essere segnalato da un’opportuna tabellonistica in cui informazioni di carattere storico. 2) “Percorso Archeo-cultura” Progettare un percorso completo, della durata di un giorno, che permetta ai turisti interessati alle emergenze archeologiche presenti nel territorio di visitare prima il SIC e poi i siti dei tre comuni limitrofi: Serra del Palco, Monte S.Paolino, Pizzo San Marco, Donnibesi, Monte Campanella,etc. È un mezzo complesso che per la sua realizzazione richiederebbe la mobilitazione di diverse risorse umane e materiali: infatti, sarebbe opportuno coinvolgere non solo le amministrazioni locali, ma anche i Musei di Campofranco e Milena,la Soprintendenza di Caltanissetta, guide turistiche competenti, agenzie di viaggio, agriturismi locali e gestori di autobus ( con queste ultime tre tipologie, inoltre, si dovrebbe sottoscrivere o una convenzione o un accordo). E’ un itinerario completo che prevedrebbe visite, spostamenti, ristorazione, accesso ai Musei. In questo modo si garantirebbe la conoscenza di questi territori (la loro storia, la loro cultura, le loro tradizioni gastronomiche) e un impulso nuovo a livello turistico ed economico. TARGET-GROUP ATTORI DA COINVOLGERE 1) Itinerari e Tabellonistica: - turisti e visitatori 2) “Percorso Archecultura”: - turisti - scuole di ogni ordine e grado 1) Itinerari e Tabellonistica: - Ente Gestore R.N.I. “Monte Conca” - ARTA - ARPA - Soprintendenza BB.CC.AA. di Caltanissetta Club Alpino Italiano Sicilia – Piano di Gestione Complessi Gessosi (M.Conca) – Fase III 121 2) “Percorso Archecultura”: ARTA Soprintendenza BB.CC.AA. di Caltanissetta Comuni di Campofranco, Milena e Sutera Ente Gestore R.N.I. “Monte Conca” Museo di Storia Locale di Campofranco Antiquarium Arturo Petix di Milena Agenzie di viaggio locali e provinciali Agriturismi Aziende rurali Guide turistiche COSTO 1) Itinerari e Tabellonistica: €16.000,00 2) Percorso Archecultura: dipenderà dalla tipologia di accordo e programma sottoscritto tra i diversi attori coinvolti. 122 Club Alpino Italiano Sicilia – Piano di Gestione Complessi Gessosi (M.Conca) – Fase III Scheda Azione di Comunicazione, n.11 (Codice Categoria Azione: PD.08_PTN OBIETTIVO STRATEGICO DI COMUNICAZIONE E. Aumentare le potenzialità attrattive del territorio OBIETTIVO OPERATIVO DI COMUNICAZIONE 2. Promozione del turismo naturalistico AZIONE DI COMUNICAZIONE DESCRIZIONE AZIONE MEZZO/I Iniziative di fruizione L’azione proposta si configura come un intervento mirante a dar impulso ad una forma di turismo sostenibile e responsabile, che rispetti l’ambiente e la biodiversità. Tenendo conto che il punto forte del SIC è rappresentato dalla Grotta di Monte Conca e dal suo sistema carsico e tenendo altresì conto della presenza di diversi rilievi da cui poter godere la bellezza paesaggistica e naturalistica del territorio, si vogliono proporre, in particolare, delle iniziative “culturali-ricreative” rivolte da un lato agli amanti di speleologia e dall’altro a coloro che amano passeggiare in un luogo naturale tutelato e incontaminato. • Attività culturali-ricreative: 1) attività speleologiche Si prevede la programmazione periodica di attività culturali e varie riguardanti la speleologia, da svolgere nel sistema carsico del Monte Conca e da rivolgere al mondo universitario che si occupa di Scienze della Terra e ai soci delle associazioni o dei gruppi speleologici a livello nazionale e regionale (i quali verrebbero contattati via mailinglist che dovrebbe essere preventivamente stilata dopo un accurata ricerca di tutte le associazioni speleologiche in Italia). 2) attività escursionistiche Escursioni (in bicicletta o a piedi) a diversi livelli a seconda della tipologia di visitatore-turista (escursionista già esperto e attrezzato; mediamente esperto; non esperto) e a seconda dell’accessibilità e difficoltà del percorso. Bisognerà tener conto di tutte queste variabili e proporre programmi diversificati da inviare periodicamente alle agenzie di viaggio provinciali e regionali. TARGET-GROUP ATTORI DA COINVOLGERE COSTO - associazioni speleologiche - associazioni ambientaliste - amanti della natura, del trekking e dell’escursionismo - Società Speleologica Italiana - CAI - Gruppi speleologici - Agenzie di viaggio € 5.000,00 (annuo) Club Alpino Italiano Sicilia – Piano di Gestione Complessi Gessosi (M.Conca) – Fase III 123 5. Cronoprogramma Azione Coinvolgimento degli attori locali Campagna di sensibilizzazione all’adozione di tecniche colturali compatibili Realizzazione di materiale informativodivulgativo (a mezzo stampa e multimediale) Realizzazione di supporti didatticoinformativi Valorizzazione dei manufatti e dei luoghi legati alla cultura mineraria ed estrattiva Valorizzazione delle aree di interesse archeologico Attività di educazione ambientale Formazione del personale da coinvolgere nella gestione Iniziative di fruizione Organizzazione di manifestazione a tema Attività di comunicazione esterna (pubbliche relazioni) Azione da attivare e da continuare a svolgere nel tempo (continuativa, costante, periodica?) Azione continuativa 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 x x x x x x x Azione continuativa x x x x x x x Azione periodica x Azione periodica x x x x Azione costante x X x x x x Azione costante x X x x x x Azione costante x X x x x x Azione periodica X Azione costante Azione periodica x Azione periodica x X X x x x x x x x x x x 124 Club Alpino Italiano Sicilia – Piano di Gestione Complessi Gessosi (M.Conca) – Fase III BIBLIOGRAFIA BOTANICA ABATE B., CATALANO R., RENDA P., 1978 – Carta geologica dei Monti di Palermo. Istituto di Geologia dell'Università di Palermo. AGNESI V., MONTELEONE S., 1990 – Aspetti geologici e geomorfologici dei siti architettonici di C.da Caliata e di Rocca di Entella (Valle del Belice - Sicilia Sud-Occidentale). - Estratto dagli Atti del Convegno Nazionale "Degli scavi di Montevago e di Rocca d'Entella un contributo di conoscenze per la storia dei Musulmani della Valle del Belice dal X al XIII secolo (Montevago 27-28 ottobre 1990). 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