n. 7 Settimanale della Diocesi di Senigallia - giovedì 23 febbraio 2006 - € 1 Poste Italiane spa - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L 27/02/2004 n°46) art. 1, comma 1, DCB Ancona - Taxe Perçue - Tassa riscossa ufficio PT di Senigallia - Editoriale I arcevia Aria di Carnevale pianeta radio La città del mais: domenica con la polenta Radio Duomo in Blu in trasferta a Sanremo 10 8-9 l carnevale non è certo una festa religiosa. Tuttavia non è concepibile senza di U. Martinelli dalla Redazione il calendario delle festività liturgiche. Anzi, è proprio per vivere poi bene i 40 giorni di Quaresima che prima si da libero sfogo al Carnevale. C’è il tempo giusto per ogni cosa: l’uomo ha bisogno di un ritmo, e lo trova nel creato e nella storia che la fede presenta nel corso dell’anno: è la conoscenza dei ritmi del tempo, validamente espressa nel Libro del Qoèlet. Tempo di feste in maschera, di sfilate di carri allegorici, di grandi mangiate di dolci, di divertimento e di spensieratezza. Questa è l’immagine che il Carnevale è obbligato a dare di sé: un momento di svago e di spasso, un utile diversivo alla vita quotidiana, una piccola parentesi ricreativa. Parentesi piccola perché il Carnevale si inserisce nella vita quotidiana di ciascuno di noi senza rivoluzionarla troppo. Gli impegni quotidiani rimangono tutti e il tempo per la festa diventa talmente limitato che alla fine qualcuno decide per una più comoda serata di riposo fra le mura domestiche. Se poi, come accaduto negli ultimi giorni, arriva dal cielo abbondante acqua o sorprendente neve, l’entuesù, vedendo le folle, ne sentì osserva che ciò ha avuto “per alcuni siasmo per il travestimento compassione”: questo il sugge- come conseguenza la trasformaziodi turno rischia di sfaldarsi stivo tema scelto da Benedetto XVI ne del cristianesimo in un moraliinesorabilmente. per il suo primo messaggio di Qua- smo, la sostituzione del credere con Un tempo, allo scoccare del- resima. Di fronte alla tentazione di il fare”. No, dunque alla tentazione la mezzanotte fra il martedì “ridurre il cristianesimo ad una sa- di “ridurre il cristianesimo ad una grasso e il mercoledì delle pienza meramente umana” che so- sapienza meramente umana, quasi a Ceneri, le campane risuona- stituisce “il credere con il fare” e ha una scienza del buon vivere”. Rievovano per città e campagne e condotto ad “una graduale secola- cando le parole di Giovanni Paolo II, ogni festeggiamento veniva rizzazione della salvezza”, Benedet- “in un mondo fortemente secolarizinterrotto. In questi ultimi to XVI sottolinea che “la salvezza” zato è avvenuta una graduale secoanni, invece, il Carnevale portata da Cristo “è integrale”, ed “è larizzazione della salvezza, per cui non finisce mai: supera mol- proprio a questa salvezza integrale ci si batte sì per l’uomo, ma per un to spesso il mercoledì delle che la Quaresima ci vuole condur- uomo dimezzato”, Benedetto XVI riCeneri e si protrae in avanti; re”. Rievocando gli errori “compiuti badisce il carattere “integrale” della non si accontenta neanche nel corso della storia da molti che si salvezza alla quale “la Quaresima ci della prima domenica di professavano discepoli di Gesù e che, vuole condurre in vista della vittoria Quaresima. C’è un tempo “non di rado, di fronte all’incomben- di Cristo su ogni male che opprime per... torniamo a leggere il za di problemi gravi, hanno pensato l’uomo”. Qoèlet e festeggiamo Car- che si dovesse prima migliorare la Uno sviluppo basato sul rispetto nevale. Fino a martedì. terra e poi pensare al cielo”, il Papa della dignità di ogni uomo: è l’appelGesualdo Purziani Il messaggio del Papa per la Quaresima 2006 mette al centro il rispetto della dignità umana. Come fece Gesù, che “vedendo le folle, ne sentì compassione”. chiesa diocesana dibattito Ricordando Padre Alberto Teloni 7 Ferdinando Campana Individui e tecnologia: sfide moderne di Vittorio Mencucci 12 Tempo di compassione G lo lanciato da Benedetto XVI “a chi ha responsabilità politiche ed ha tra le mani le leve del potere economico e finanziario”. “Dinanzi alle terribili sfide della povertà di tanta parte dell’umanità” osserva il Papa “anche oggi, nel tempo della interdipendenza globale, si può constatare che nessun progetto economico, sociale o politico sostituisce quel dono di sé all’altro nel quale si esprime la carità”. Per questo Benedetto XVI invita a guidare “il mondo verso una globalizzazione che abbia al suo centro il vero bene dell’uomo”. “Con la stessa compassione di Gesù per le folle - rimarca - la Chiesa sente anche oggi come proprio compito quello di chiedere a chi ha responsabilità politiche ed ha tra le mani le leve del potere economico e finanziario di promuovere uno sviluppo basato sul rispetto della dignità di ogni uomo. Un’importante verifica di questo sforzo sarà l’effettiva libertà religiosa, non intesa semplicemente come possibilità di annunciare e celebrare Cristo, ma anche di contribuire alla edificazione di un mondo animato dalla carità”. “In questo sforzo - sottolinea ancora il Papa - si iscrive pure l’effettiva considerazione del ruolo centrale che gli autentici valori religiosi svolgono nella vita dell’uomo, quale risposta ai suoi più profondi interrogativi e quale motivazione etica rispetto alle sue responsabilità personali e sociali. Sono questi - avverte - i criteri in base ai quali i cristiani dovranno imparare anche a valutare con sapienza i programmi di chi li governa”. politiche per i giovaniCriteri e idee per l’assegnazione dei fondi regionali Oratori, anche qui si fa aggregazione A lla fine del 2005 la Giunta regionale delle Marche ha deliberato il “Piano annuale degli interventi a favore delle politiche in favore dei giovani” per un totale di 408.258,84 euro. In base alla legge regionale 46/95 non sono stati presi in considerazione, nell’attribuzione dei fondi, i progetti relativi a giovani al di sotto dei 18 anni o proposti dall’associazionismo “confessionale”, come gli oratori: le Marche, infatti, non hanno recepito la legge nazionale 206/2003 in materia. Per rientrare nei parametri richiesti i progetti devono “promuovere l’aggregazione giovanile, in forme organizzate, autogestite o spontanee, anche inerenti le attività artistiche, culturali e multimediali e, comunque sia, orientate a favorire l’espressione multiforme della creatività giovanile, attraverso l’ideazione, l’animazione e la realizzazione di eventi significativi”. Le cose dovrebbero cambiare, in teoria, nel prossimo Programma regionale triennale 2006- 2008: è in progetto, per metà marzo, un Forum re- “Speriamo che finalmente gli enti locali sappiagionale dei giovani, con rappresentanti dei Centri no valorizzare le realtà oratoriali già presenti di aggregazione giovanile, degli Informagiovani sul territorio – sottolinea Tarcisio Antognozzi, e dell’associazionismo giovanile, ampiamente in- presidente della sezione provinciale di Maceteso. Apprezza le buone intenzioni della Regione rata e Fermo del Centro sportivo italiano (Csi). don Francesco Pierpaoli, incaricato regionale per Solo amministrazioni miopi, arroccate ad anail Servizio di pastorale giovanile, ma è convinto cronistiche barriere ideologiche, potrebbero sotche i giovani non debbano essere un “oggetto da tovalutare l’opportunità di promozione sociale tirar fuori per riempire le piazze, ma soggetto del- che queste rappresentano. Mentre da parte loro le politiche o dei piani pastorali che si fanno per gli oratori dovrebbero essere in grado di aprirsi loro”. “Le sfide e le provocazioni che ci lanciano i maggiormente al territorio, interagire con altre giovani sono alla base delle nostre scelte?”, si chie- agenzie educative e promuovere i propri progetti de don Pierpaoli. “Il problema è educativo e non di accoglienza, animazione e promozione, spesso sta solo nel dare loro degli spazi autogestiti. Ben sconosciuti alle amministrazioni locali. Altrimenvenga il lavoro in rete tra tutti coloro che hanno le ti, come capita spesso, si assiste alla nascita, con mani in pasta e si impegnano in prima persona a l’impiego di ingenti risorse, di centri di aggregafavore dei giovani, senza nascondersi dietro pro- zione giovanile laddove funzionano già attivissigetti di carta che costano fior di quattrini o che me e collaudate strutture ”. nascondono un secondo fine”. Simona Mengascini 23 febbraio 2006 attualità associazioni L’Avis senigalliese è in crescita. La nuova sede ristrutturata. Città dal sangue buono S i è tenuta domenica scorsa l’annuale assem- Marcelli – resi possibili dalla costanza ed assiblea dei soci della sezione Avis di Senigallia duità dei donatori e dal pieno coinvolgimento per l’approvazione della relazione morale e finan- delle strutture pubbliche trasfusionali, non deve ziaria del presidente relativamente all’anno passa- comunque farci abbassare la guardia. L’attivazioto e per tracciare le linee dell’attività associativa ne del centro trapianti di Ancona comporterà un per il 2006. forte incremento della richiesta di sangue e quinGrande rilievo, ovviamente, è stato dato alle cifre di anche l’attuale situazione di autosufficienza dell’attività sanitaria realizzata dall’associazio- potrebbe avere breve durata se non sensibilizzene nell’anno appena conclusosi: i 1526 donatori remo più cittadini a diventare donatori”. attivi della sezione senigalliese dell’Avis hanno A titolo di esempio, basti pensare che nei primi contribuito a coprire i fabbisogni di sangue della 8 giorni successivi ad un trapianto di fegato vennostra Asur (ora zona 4) con 3085 donazioni, di gono somministrati ad un paziente dai 150 ai 200 cui 2503 erano rappresentate da sacche di sangue flaconi di sangue. Inoltre, la medicina moderna, intero, 445 donazioni di plasma e 65 di piastrine. visti i buoni risultati ottenuti, tende ad utilizzare “A fronte di un incremento dei donatori, c’è da sempre più gli emoderivati fino al punto di tripliregistrare – ha sottolineato Luciano Di Marcelli carne il fabbisogno. (foto), presidente della sezione – una modestis- L’ottima qualità del sangue prodotto dai donasima flessione del numero delle donazioni (-2%), tori senigalliesi è frutto anche del grande lavoro dovuta anche a fattori tecnici del centro trasfu- effettuato dal personale del Centro Trasfusionale sionale. Tuttavia già da quest’anno abbiamo cer- diretto dal Dott. Vocino, che nel corso del 2005 cato di porre rimedio aumentando il ritmo delle ha effettuato 42.136 esami sul sangue prodotto, chiamate ai donatori grazie all’aiuto di altri cen- 5.273 visite di controllo ai donatori e 166 visite ai tralinisti volontari ed il problema è in via di so- nuovi donatori, al fine di tutelare la salute sia dei luzione”. donatori che dei pazienti riceventi. Nella sezione di Senigallia, comunque, l’indice Il Presidente Di Marcelli ha infatti spiegato che: di donazione è di 2,0 pari a 72 ogni 1000 abitan- “La donazione di sangue, oltre che un atto di ti, contro una media nazionale di 36 donazioni grande generosità e solidarietà è anche un modo per mille abitanti. I donatori senigalliesi garanti- per mantenere sotto controllo la propria salute. scono il 56,72% dell’intera produzione di sangue Ogni anno tutti i soci sono sottoposti ad una sedel Centro Trasfusionale della Zona 4, ed inoltre rie di esami gratuiti da parte dello staff del cenpermettono l’invio di oltre 2000 sacche di san- tro trasfusionale al fine di garantire la qualità del gue presso altri centri carenti della Regione. Ol- sangue prelevato e di tutelare la salute sia dei tre 1,500 kg di sangue sono stati inviati presso le donatori che dei pazienti riceventi”. Per una miindustrie di trasformazione che ce lo hanno reso gliore accoglienza dei donatori, tuttavia, il centro trasformato in emoderivati di sicura provenienza. trasfusionale dell’ospedale senigalliese andrebbe “Questi risultati lusinghieri – ha continuato Di dotato di una sala di aspetto e di percorsi separati per i donatori rispetto agli altri pazienti, così come previsto dalla normativa nazionale. Per la prima volta dopo molto tempo l’assemblea si è potuta tenere nei rinnovati locali al piano terra della sede sociale di via Rossini. L’impegno del comitato direttivo è stato quello di liberare e ristrutturare completamente l’ampio salone in modo da destinarlo in pieno alle attività associative: “Contiamo di utilizzare questi locali – ha concluso il presidente – per incrementare le nostre attività di propaganda e di proselitismo alla donazione di sangue, nonché di formazione per la nostra associazione”. Tra le attività che vedranno impegnata l’associazione nel corso del 2006, ci sarà ad ottobre la “Festa del Donatore” con la consegna delle benemerenze, mentre la tradizionale gita sociale porterà nella tarda primavera i soci Avis di Senigallia alla scoperta della Toscana. Proseguirà, infine, l’attività di propaganda alla donazione nelle scuole, in collaborazione con alcuni docenti degli istituti superiori cittadini. Fabrizio Pergolesi Trenitalia, Tempi moderni a marzo gli abbonati delle Marche viaggiano gratis P er compensare i ripetuti disagi subiti dai pendolari marchigiani, Trenitalia riconosce agli abbonati di febbraio/gennaio un Bonus, consistente nel rinnovo gratuito o scontato dell’abbonamento per il mese di marzo. Il braccio di ferro tra Regione Marche e Trenitalia, sui disservizi che hanno colpito il trasporto ferroviario regionale negli ultimi mesi, ha finalmente portato i suoi frutti: Trenitalia ha deciso di riconoscere un Bonus a tutti i pendolari marchigiani in possesso Perché si fuggirebbe dal Belpaese Voglia di estero Quasi quattro milioni di italiani vivono all’estero, ma coloro che si trasferirebbero volentieri sono molti di più, il 37,8%, secondo un sondaggio diffuso oggi dall’Eurispes. Una percentuale che sale notevolmente se riferita ai giovani tra i 18 e i 24 anni (54,1%) e le persone di età compresa tra i 25 e i 34 (50,5%). Emigrerebbero volentieri soprattutto laureati e diplomati: la percentuale va al 55,2% nel primo caso e al 45,9% nel secondo, mentre solo il 14,1% di coloro che hanno la licenza elementare farebbe la stessa scelta. Rispetto alla professione svolta, i non occupati e gli studenti sono in gran parte pronti a trasfe- In Italia più donatori L ’Italia non è ancora autosufficiente per quanto riguarda l’emergenza “sangue” e presenta una raccolta di questa importante risorsa terapeutica inferiore alle stesse necessità delle varie Aziende Ospedaliere e con notevoli differenze tra le varie regioni e tra in Nord ed il Sud. L’AVIS è l’associazione che in Italia raccoglie il maggior numero di donatori volontari di sangue (oltre 900mila) . Un patrimonio prezioso, soprattutto per la sicurezza trasfusionale dei cittadini. Di quasi un milione di donatori periodici ed associati, fenomeno quasi unico in Europa e nel mondo, garantito dall’AVIS necessita, per attuare nella pratica clinica i progressi della medicina trasfusionale, di essere accresciuto ancora di più attraverso il coinvolgimento di settori sempre più ampi della società e della stessa sanità italiana. La donazione di sangue nel nostro paese è comunque in crescita: siamo al 4% in più rispetto all’anno passato - dati 2004 -, anche se ‘’le donazioni sono ancora insufficienti a coprire il fabbisogno facendo registrare, inoltre, notevoli differenze tra Regioni’’. Lo ha sottolineato il Ministero della Salute, che cita dati dell’Istituto superiore di sanita’. Attesa da 15 anni da milioni di cittadini, la legge di riforma del sistema trasfusionale e della produzione di emoderivati è stata approvata lo scorso ottobre: garantiràsicurezza ed autosufficienza nel rispetto della donazione volontaria, periodica, responsabile, anonima e gratuita del sangue e dei suoi componenti. La nuova legge, che sostituisce la 107/90, contiene norme atte a garantire il raggiungimento del fabbisogno nazionale per sangue e derivati attraverso una programmazione annuale della raccolta di emocomponenti labili ed emoderivati; il riordino del sistema in senso federalista con lo Stato a svolgere compiti di raccolta dati, programmazione e controllo, e le Regioni a gestire gli aspetti organizzativi -; la valorizzazione del volontariato. Quest’ultimo, composto in totale da un milione e 500 mila donatori periodici è, finalmente, chiamato a partecipare in maniera diretta agli organismi previsti dalla legge, alla gestione e alla programmazione delle politiche concernenti il fabbisogno di sangue e derivati. di un abbonamento per i mesi di febbraio o gennaio 2006, mensile o annuale. Coloro che si presenteranno presso gli sportelli delle biglietterie Trenitalia delle Marche potranno rinnovare l’abbonamento per il mese di marzo 2006 gratuitamente o con uno sconto. La notizia è stato data ai pendolari da un messaggio registrato; sul sito di Trenitalia sono disponibili informazioni più dettagliate: i moduli e le condizioni per il rilascio del Bonus a seconda delle modalità dell’abbonamento. rirsi (rispettivamente il 60,2% e il 64%), seguiti da liberi professionisti, commercianti e lavoratori autonomi (45,5%). Maggiore motivazione a trasferirsi viene espressa dagli intervistati che dichiarano la propria appartenenza al centro-sinistra e alla sinistra (46,1% e 42,7%) seguiti da coloro che si collocano al centro (39,3%). Meno motivati gli elettori di destra (20,6%) e centro-destra (21,3%). Il Paese dove gli italiani si trasferirebbero più volentieri è la Spagna (14,2%), che affascina maggiormente i dirigenti, gli organi direttivi, i quadri e gli imprenditori. La seguono di poco la Francia (12%), preferita dai pensionati e la Gran Bretagna (9%), prescelta dagli studenti. Ottengono un buon gradimento anche la Svizzera (7,8%), preferita da operai e casalinghe, e gli Stati Uniti (7,3%), preferiti da coloro che lavorano in Per quanto riguarda gli abbonamenti mensili, L’inizio validità - per tutte le tariffe interessate al bonus - è anticipato al 24 febbraio. Il rinnovo dell’abbonamento deve essere richiesto esclusivamente presso gli sportelli delle biglietterie Trenitalia delle Marche entro il 15 marzo. Chi è invece in possesso di un abbonamento annuale vedrà riconosciuto, alla scadenza del proprio abbonamento, il Bonus di una mensilità del prezzo pagato. Il termine ultimo per la richiesta è il 15 febbraio 2007. proprio; seguono la Germania e dall’Austria, che sarebbero la meta rispettivamente del 3,7% e del 2,8% degli intervistati. Il 2,2% degli italiani, inoltre, sarebbe felice di andare nel continente australiano e l’1,4% in quello africano. Il Nord-Europa è ambito dal 2,5% degli intervistati che, in particolare, andrebbero in Scandinavia (1,5%) e in Svezia (1%). La maggior si recherebbe in altri Paesi perché questi offrono maggiori opportunità lavorative (25,7%), oppure perché spinti dalla curiosità (22,9%). Il 14,2% degli interpellati ha indicato come motivazione la vivacità culturale e il 13,1% le maggiori opportunità per i figli. Le altre possibilità di risposta: più libertà d’opinione e di espressione, più sicurezza, minore costo della vita, clima politico migliore, contatto con la natura, si attestano su percentuali molto vicine fra loro. 3 Asteriski * Crocifisso. E’ arrivata la sentenza del Consiglio di Stato sul Crocifisso. Nella battaglia contro il Crocifisso, ai nomi grossi (come quello del giudice Luigi Tosti di Camerino e di Adel Smith presidente dell’Unione musulmani) si aggiunge quello di una finlandese di Abano Terme: Soile Lantsi che aveva chiesto di togliere il Crocifisso dalla scuola dei figli. Il Crocifisso rimane perché rappresenta “valori civilmente rilevanti, ovvero valori che soggiacciono ed ispirano il nostro ordine costituzionale, fondamento del nostro convivere civile”. Tra questi valori, c’è il perdono. Non esiste il perdono presso nessun’altra religione non cristiana. Il Crocifisso rimane. Come la mezzaluna fra i musulmani e la ruota a otto raggi nel mondo orientale. * * Passo Ripe * Caldaroli. Ha buttato benzina sul fuoco. Si è bruciato lui (dimissioni da ministro) e ha bruciato gli altri: 11 morti e tanti feriti a Bengasi (Libia). Speriamo che altre ambasciate italiane non subiscano attacchi. Il detto popolare: “Un bel tacere non fu mai scritto”, mantiene sempre la sua lucida attualità. Specie con i musulmani. * Olimpiadi. La ballerina della coppia russa esibitasi domenica 19 febbraio 2006 ha dato un’ottima testimonianza di fede, davanti a centinaia di milioni di spettatori (alcuni dei quali spesso bestemmiano). Prima di iniziare la gara si è raccolta in preghiera e poi ha fatto il segno della croce: che ha ripetuto al termine della gara. E’ una testimonianza straordinaria se si pensa che durante la dittatura rossa, in qualsiasi Università (anche nei paesi satelliti) era obbligatorio l’esame di ateismo. * Senigallia: vietati gli alcoolici e le bottiglie di vetro. Oltremodo saggia l’ordinanza del Commissariato di Polizia e confermata dal Comune, a tutela dell’ordine pubblico. Dalle ore 12 alle ore 18 di domenica 19 (per la partita Vigor Senigallia – Jesina) è stata vietata la vendita di bevande alcooliche e la somministrazione in bottiglie di vetro di qualsiasi bevanda, negli esercizi commerciali dentro lo stadio e in quelli immediatamente adiacenti. * Shoaà. Meglio tardi che mai, visto il dietro front dello storico britannico David Irving, a lungo negazionista dell’Olocausto. In un aula di tribunale. Irving si è dichiarato colpevole ne processo che si è aperto a Vienna per apologia del nazismo. Rispondendo a una domanda del giudice, Irving, ha detto “sì, mi riconosco colpevole” (di l’apologia del nazismo) aggiungendo che dovrà chiedere scusa alle persone offese (nella fattispecie gli ebrei). Ma le parole dello storico non convincono la pubblica accusa: “E’ un falso pentimento, una farsa”. Giuseppe Cionchi 4 23 febbraio 2006 Senigallia scuola Giornalini scolastici, esperienze di formazione e occasioni di crescita Riprende il consiglio delle donne Pagine di curiosità I Il difensore civico diventa operativo Dopo la cerimonia ufficiale del giuramento reso la scorsa settimana in Consiglio Comunale, l’avv. Sabina Sartini, nuovo Difensore Civico della Città di Senigallia, inizierà questa settimana a svolgere concretamente le funzioni dell’ incarico ricevuto. Il Difensore Civico riceve i cittadini nel suo ufficio, situato al piano terra del Palazzo Comunale di Piazza Roma, nei seguenti giorni e orari: il martedì pomeriggio dalle ore 15,30 alle 19 e il giovedì mattina dalle ore 9 alle 13. Per concordare un appuntamento è possibile telefonare al numero diretto del Difensore Civico (071.6629327) o in alternativa all’Ufficio Relazioni Esterne (071.6629320) incaricato di svolgere la relativa funzione di segreteria. È anche possibile inviare un fax al numero 071.6629303 o contattare l’avv. Sartini attraverso il servizio di posta elettronica all’indirizzo difensore.civico@comune. senigallia.an.it. C Istituto comprensivo Senigallia Centro - Fagnani ’è spazio per tanti argomenti nel giornalino “Senigallia Magazine”, edito dall’Istituto comprensivo Senigallia Centro - Fagnani: riflessioni, cinema, gossip, racconti, disegni, curiosità, gastronomia, giochi, meteo. Ed è divertente scorrere queste pagine che ci fanno immaginare ragazzi curiosi, che sanno staccare lo sguardo dai tanti video alienanti per regalarci un entusiasmo ed una vivacità di cui le nostre città sentono un gran bisogno. Con un’altra scuola senigalliese, l’elementare ‘Leopardi’, il giornalino dell’Istituto comprensivo è stato premiato a Roma nell’ambito della seconda edizione del premio ‘Giornalista per un giorno’. Un giornalino scolastico è un’esperienza bella da vivere, perché ti costringe a guardare la realtà, vicina e lontana, condividendo questo sguardo con altri amici. E’ anche una scusa per scambiarsi le idee, per mettere in comune le proprie passioni, affrontare discorsi che difficilmente verrebbero fuori. Si scopre, ad esempio, che Davide non ha paura di parlare attraverso il suo articolo, della difficile esperienza familiare che sta vivendo. Oppure si scovano ragazzi attenti alle proposte cinematografiche e televisive che hanno da dire qualcosa. Persino la storia può diventare divertente, la matematica un gioco, le scienze una miniera di curiosità da raccontare. Spazio anche ad un oroscopo particolarissimo. “Pesci: attenti a non affogare in un bicchiere d’acqua, potreste ritrovarvi nei mari del Nord Atlantico insieme ai resti del Titanic”. Un buonissimo consiglio per i ‘grandi’ che può suonare più o meno in questo modo: “Smettetela di lamentarvi dei ragazzi di oggi e date un’occhiata a queste pagine”. Troveremo tesori nascosti che attendono soltanto di essere ascoltati. E letti, magari tra le righe di un bel giornalino della scuola. Laura Mandolini Scuola elementare Leopardi l Sindaco Angeloni ha programmato l’insediamento del rinnovato organismo per martedì 7 marzo 2006, alle ore 17 (prima convocazione ore 14.30) nell’aula consiliare della residenza municipale. L’Assemblea procederà alla elezione del Comitato Esecutivo. La convocazione rientra a pieno titolo tra le iniziative assunte per l’otto marzo, Giornata Internazionale della Donna. L’organismo si propone i seguenti scopi, per il cui conseguimento si coordina con le altre istituzioni e gli altri enti del territorio: - valorizzare la presenza, la cultura e l’attività delle donne nella società e nelle istituzioni, riconoscere il carattere multietnico e le diversità culturali delle realtà femminile nel territorio; - sostenere le pari opportunità nel lavoro; - promuovere interventi contro tutte le forme di esclusione e di violenza verso le donne. Per il raggiungimento dei suoi scopi, il Consiglio delle Donne può: - chiedere, attraverso le Rappresentanze Istituzionali, l’iscrizione all’ordine del giorno del Consiglio Comunale di proprie comunicazioni, interrogazioni, interpellanze, ordini del giorno, mozioni e proposte; - svolgere indagini conoscitive e consultazioni; - organizzare convegni e seminari, - promuovere azioni volte a superare le discriminazioni dirette e indirette, nei luoghi di lavoro, delle donne, attraverso progetti ed iniziative, di concerto con l’Amministrazione Comunale e con gli altri soggetti presenti sul territorio; - intervenire in tutte le controversie, anche giudiziarie, riguardanti forme di violenza nei confronti delle donne e dei minori; individuare gli strumenti necessari per sostenere il lavoro di cura delle donne e per promuovere la loro crescita culturale e lavorativa; intervenire nella redazione del piano regolatore dei tempi e controllare la sua realizzazione. Le donne che vogliano portare il loro contributo di idee alle scelte del governo locale, a dare la propria adesione all’organismo, entro il 1° marzo 2006, rivolgendosi all’Ufficio Attività Istituzionali del Comune. incontro Anche il Meic senigalliese ad un incontro dedicato ai temi del convegno ecclesiale del prossimo ottobre Le ragioni della speranza S an Tommaso definiva la speranza come “un bene futuro di affrontare la propria vita e quella della comunità a cui appossibile e arduo”, cioè una condizione che si realizzereb- partiene in una prospettiva sempre maggiore di ottimismo, be appunto nel futuro dopo fatiche e difficoltà. Ma essa non di impegno, di desiderio di costruire. è un’utopia: infatti diventa possibile in quanto fa tesoro di un Queste sono solo alcune delle riflessioni che lo scorso sabene che ci è già stato donato, e del quale l’uomo ha già po- bato 18 febbraio il Meic (Movimento Ecclesiale di Impegno tuto godere in passato. La speranza diventa in questo modo Culturale) ha voluto proporre nel seminario in preparazione “memoria del futuro”, cioè atteggiamento di chi non si stacca del Convegno Ecclesiale di Verona e intitolato “Dare ragione dalla realtà per fuggire da essa e proiettarsi esclusivamente della speranza: la trasmissione della fede e della cultura, oggi”, in avanti, ma di chi è in grado di rileggere il passato per vive- svoltosi a Colle Ameno. L’idea del seminario (diviso in due re bene il presente e per costruire insieme agli altri un futuro sessioni, una al mattino e una al pomeriggio) era soprattutmigliore. La speranza si lega quindi a tutte le tre dimensioni to quella di favorire il dibattito intorno a due parole chiave, temporali per meditare con maggiore consapevolezza su tut- “speranza” e “testimonianza”; e intorno al concetto di speti gli aspetti che possono contribuire a rendere più umana ranza la discussione si è animata. Ad essa hanno partecipato una società del “fai da te”, una società “usa e getta”, una socie- alcuni esponenti del mondo culturale, tra cui il Prof. Giantà del “soddisfatti o rimborsati”. In questo senso non conta carlo Galeazzi e il Prof. don Mario Florio dell’Istituto Teotanto il risultato, quanto il modo con cui si opera. I criteri logico Marchigiano, che hanno proposto vari punti di vista della speranza cioè non si fondano sull’efficienza, ma sulla dai quali affrontare l’argomento. Al convegno era presente pazienza e sull’umiltà, due qualità che permettono all’uomo anche il Vescovo Giuseppe Orlandoni, al quale era riservato a denti stretti I rappresentanti del Gibas Confcommercio e della Fiba Confesercenti hanno chiesto congiuntamente all’Amministrazione Comunale l’istituzione di un tavolo di concertazione in vista della stesura del nuovo piano degli arenili. “Abbiamo chiesto congiuntamente all’Amministrazione l’apertura di un tavolo tecnico, aperto a tutte le componenti del settore del turismo, per discutere insieme la predisposizione del nuovo piano degli arenili -spiega il presidente della Fiba Valter Morganti- abbiamo chiesto un tavolo allargato per avviare una nuova modalità di discussione, basata sulla reciproca collaborazione in vista della predisposizione di un nuovo piano degli arenili, promesso dal sindaco Angeloni e assicurato anche dall’assessore all’urbanistica Francesco a cura di Stefanelli, per rendere più stabili le attività degli operatori di spiaggia e aumentarne la redditività”. “La collaborazione tra le due associazioni di categoria è un passo importante e proseguirà anche su altre tematiche, come ad esempio i prezzi o iniziative da realizzare -aggiunge il presidente del Gibas Enzo Monachesi- dopo la nostra richiesta, formalizzata il 30 gennaio, ci aspettiamo dall’Amministrazione una risposta immediata per poter avviare quanto prima un tavolo di concertazione che veda collaborare le associazioni di categoria e l’Amministrazione con il trait d’union rappresentato dalla Capitaneria di Porto”. In attesa del nuovo piano e in vista delle prossime stagioni estive, i bagnini rilanciano l’ipotesi di una quinta variante. in particolare l’intervento di chiusura dell’intera giornata. Il discorso sulla speranza corre il rischio di rimanere astratto. Soprattutto in un mondo come quello attuale, in cui la comunicazione è sempre più veloce e ampia, e in cui si tende ad accorciare i cicli di vita e a cercare un benessere che molto spesso rimane una moda passeggera. In questa situazione il mondo cristiano non può chiudersi o nascondersi, ma accettare la sfida e giocarla sul piano delle relazioni tra le persone e della qualità dei rapporti umani. Il ruolo della Chiesa diventa quello di favorire delle situazioni di vita comunitaria vera, senza però cadere nella trappola di creare nicchie protette estranee dal mondo. La speranza cristiana si caratterizza perché diventa così il segno evidente della consapevolezza del presente, che introduce l’uomo in un sentiero arduo e scomodo; alla fine di questo percorso c’è la scoperta di quel senso che giustifica la ricerca umana e che rappresenta il desiderio profondo e nascosto di ogni persona. Giovanni Frulla Giuseppe Nicoli Dill’ al monc’ in piazza • Il vento forte di queste giornate di caldo ha portato nelle strade, sui marciapiedi e sui tombini cumuli di carte e foglie che ostacolano, fra l’altro, il deflusso delle acque in caso di pioggia. In città tutti i giorni viene effettuato il lavoro di pulizia, ma in certe vie ed in periferia si vede pochissimo. Adesso la gente, che si riversa sul lungomare e vie adiacenti per respirare un po’ di aria buona, certamente non vede uno spettacolo bello con i cumuli di sabbia sparsi ovunque, dopo le giornate di bora. Sarebbe bene che i proprietari dei capannoni facessero “pulizia” perché la spiaggia di velluto non dia una brutta impressione a quelli che passeggiano sul marciapiede del lungomare. • Con il tempo buono che sta arrivando mo- tociclisti ed automobilisti incominciano a fare sul Lungomare delle passeggiate a gran velocità, mettendo a repentaglio la vita dei pedoni che attraversano per recarsi verso il mare. I limiti di velocità non vengono rispettati perché chi ha moto o auto sa che non c’è vigilanza alcuna. In Via La Spezia, a fianco dei campi da tennis o calcetto, esiste una pista ciclabile sistematicamente occupata da auto che impediscono ai pedoni un sicuro passaggio. Se qualche volta si desse una “vigilata”, specie nelle ore serali, sarebbe molto utile per dar modo a coloro che lo desiderano di utilizzare la pista ciclabile.• Intasamento in via Gorizia, all’incrocio con Via Piave: l’agenzia ippica, col tempo buono. si sposta gradualmente all’aperto. Confusione, sporcizia, addirittura radiocronaca in strada 23 febbraio Senigallia Consiglio comunale Interrogazione del consigliere Mancini Questione di rifiuti Radio Duomo inBlu segue in diretta i lavori del Consiglio comunale di Senigallia. Riportiamo, in questo numero, l’interrogazione del Consigliere Roberto Mancini, Rifondazione comunista (foto), sulla gestione dei rifiuti nel territorio comunale. Premesso che l’Amministrazione comunale di Senigallia aveva opposto resistenza all’aumento della tariffa per il conferimento dei rifiuti solidi urbani presso la discarica di Corinaldo e che, a quanto si è appreso dalla stampa, la Provincia di Ancona avrebbe convalidato la richiesta di aumento avanzata dalla società che gestisce quella discarica, si chiede di sapere quale sia allo stato attuale dei fatti l’orientamento della Giunta comunale riguardo alla nuova tariffa. Inoltre quale sia la posizione della Giunta comunale rispetto al piano provinciale dei rifiuti che la nostra Amministrazione ha condiviso, e che prevede come strategica la discarica di Corinaldo e prevede entro i primi mesi del 2007 la chiusura della discarica di Castelcolonna. Risponde l’Assessore Mangialardi. Il consigliere dà un’occasione per aggiornare il Consiglio rispetto ad un’azione che il Comune di Senigallia, con tutti gli altri Comuni della vallata, ha attivato dopo che è stato approvato il piano di adeguamento proposto dal Comune di Corinaldo al quale, purtroppo, siamo obbligati a conferire per una previsione di un piano che nel dicembre del 2004 aveva portato ad un incremento tariffario intorno al 20% delle tariffe di conferimento in discarica. Abbiamo fatto un’azione di coscienza, di giusta causa nei confronti della difesa delle prerogative dei nostri cittadini, tanto è che ad una prima risposta della Provincia, in cui contestavamo la bontà del piano provinciale, ci è stato risposto che funzionava tutto alla perfezione. Quando abbiamo documentato i motivi che sollevavano dei grandissimi dubbi rispetto alla ristrutturazione adeguata del piano economico finanziario presentato dal Comune di Corinaldo, la Provincia ha interloquito dicendo di sospendere l’applicazione della tariffa, e di verificare bene che il piano economico finanziario sia corretto in funzione delle questioni sollevate dai Comuni - Senigallia e tutti quelli del comprensorio, tranne ovviamente Corinaldo, da Arcevia, Ostra Vetere, Senigallia, Castelcolonna e gli altri - che avevano interesse diretto a che la tariffa fosse più adeguata rispetto all’incremento fuori controllo che era stato proposto da Corinaldo. La Provincia interloquisce in questa maniera. A questo punto non più Corinaldo ma anche il gestore propone un nuovo piano finanziario dalla Provincia e determina la nuova tariffa che coincide più o meno con quella che era stata proposta all’inizio. Noi riteniamo che questo sia un piano metodologico, un atteggiamento che va fortemente contro un’impostazione di trasparenza, di risultato ortodosso rispetto a quelli che sono i criteri dell’incremento fuori controllo delle tariffe e quindi stiamo valutando l’azione da mettere in campo per far sì che comunque, nel prossimo futuro, le tariffe non possano essere decise dai gestori delle discariche. Chiederemo alla Provincia di esercitare, anzi lo chiederemo al Consorzio obbligatorio che è nell’ambito territoriale, di esercitare quel controllo indispensabile in modo da garantire l’equità delle tariffe applicate, perché abbiamo più volte dibattuto, dentro questo Consiglio – in occasione del bilancio – l’incremento proposto del 2-3%; siamo divisi anche su questo, sulle tariffe comunali, poi ci accorgiamo che dalla mattina alla sera le tariffe aumentano per i nostri cittadini del 20%. Allora, lei mi chiede: cosa pensa l’Amministrazione del piano provinciale? Riteniamo che sia uno strumento che va applicato nella sua interezza oppure, se non si riesce a farlo applicare nella sua interezza, va cambiato perché non è possibile che si ottiene il punto per non realizzare un impianto e consentire di trasferire i rifiuti magari nella discarica di Castelcolonna. Giustamente lei si preoccupa di quando la discarica di Castelcolonna dovrà chiudere, come prevede il piano, i rifiuti dei Comuni dell’altro ambito per forza di cose, visto che l’impianto di Filottrano non sarà pronto, dovranno venire nel nostro territorio. A tavola con i duchi T Senigallia e il cinema d’essai tra gli anni’70 ed ‘80 in un libro Parlare di cinema a Senigallia C on il Patrocinio del Primo Battisti, alias Cleto Comune di Senigallia, di Montemarciano) “La sabato 25 febbraio alle ore fanciullezza di Tonio”, libe17, presso l’Auditorium “San ramente tratto dal romanRocco” di Senigallia si terrà zo breve di Thomas Mann un incontro sul tema: “La “Tonio Kroger”, al fine di presenza di Senigallia nel mostrare il paesaggio urbalibro di Giorgio Candela- no dell’epoca di Senigallia, resi e Roberto Ferretti Tra Chiaravalle, Ancona. Chiaravalle e Cinecittà (Una In effetti, il titolo dato alla conversazione sugli anni del manifestazione si giustifica cinema d’essai 1970-1980), per il fatto che in quel temedito da L’orecchio di Van po tanti senigalliesi si recaGogh. vano a Chiaravalle o in veste La presentazione del libro è di semplici spettatori o di firmata dal maestro del ci- commentatori di film. nema Carlo Lizzani. Le foto Alcuni registi e attori (Monsono del noto fotografo del taldo, Nelo Risi, Gian Maria Corriere Adriatico, Michele Volontè ecc...), presenti a Cozzari. Chiaravalle, incontravano il Interverranno, oltre agli giorno dopo gli alunni delle autori, Franco Elisei (Sin- scuole superiori senigalliesi, dacato nazionale giornalisti insegnando il sottoscritto cinematografici) e Tullio alle Magistrali di Senigallia. Piersantelli (ex-Presidente Saremo più precisi, scendella Cooperativa libraria e dendo nel dettaglio, durante Aldel circolo culturale “L’in- lo svolgimento dell’incontro, lora riteniamo contro”). e comunque il tutto è amche se un piano provinDurante la serata verrà piamente descritto nel libro. ciale, in questo momento, ha delle la- proiettato il cortometraggio Se del caso, coglieremo ancune anche sul piano temporale, queste “Transeunte. Vibrazioni di che l’occasione per discuvanno colmate modificando il piano ma un artista”, dell’attore e re- tere sulla possibilità, per senza sconvolgimento e senza preoccu- gista di origini fabesi Carlo rilanciare il Cinema di Culpazioni; se le cose possono essere mi- Simoni. tura, di intraprendere pure a gliorate non ci devono essere elementi Tempo permettendo, saran- Senigallia attività cinematoostativi nel modificarlo, se invece non no altresì proiettate alcune grafiche deve essere modificato va applicato sequenze del corto di GiorGiorgio Candelaresi fino in fondo. Quindi, quando chiuderà gio Candelaresi (riprese di la discarica di Castelcolonna, Ancona si terrà i rifiuti dentro il proprio perimetro. Però, non tenendosi rapporti feudatari, penso che la volontà sarà quella di apportare le giuste modifiche per evitare che alcune parti del territorio si trovino in difficoltà per lo smaltimento dei rifiuti. (testi non sono rivisti dai relatori) ricette ispirate al rinascimento per lanciare la città ra le diverse proposte presentate da Senigallia in questi giorni alla Borsa Internazionale del Turismo di Milano, particolarmente originale è quella dal titolo “A Tavola con i Duchi”, promossa nell’ambito del progetto della Terra Del Duca insieme ai Comuni di Gubbio, Pesaro e Urbino. L’idea è quella di affidare ai migliori chef della Terra Del Duca il compito di creare alcune ricette e piatti originali ispirati alla nostra tradizione storica del Rinascimento, rivisitati naturalmente alla luce della moderna sensibilità e creatività. Le ricette originali, oltre a essere presentate alle più importanti fiere e manifestazioni culturali ed enogastronomiche italiane, costituiranno la base di alcuni banchetti rinascimentali organizzati dai comuni aderenti al progetto in luoghi storici e particolarmente suggestivi. I testimonial d’eccezione dell’iniziativa sono i due grandi chef senigalliesi Moreno Cedroni e Mauro Uliassi, i quali hanno partecipato nei giorni scorsi presso l’Istituto Panzini all’incontro preparatorio promosso dall’Amministrazione Comunale, dimostrandosi entuasiasti di poter valorizzare attraverso i propri piatti la grande tradizione di sapere e di sapori della nostra tradizione storica. Del resto quello del Rinascimento è davvero un grande patrimonio dal quale attingere. La cucina delle corti rinascimentali è infatti un laboratorio effervescente in cui i cuochi trasformano l’attività culinaria in una vera e propria arte della messa in (s)cena. Tra il XV e il XVI secolo si assiste difatti alla nascita nelle Corti di un linguaggio culinario volto a sbalordire, a creare “meraviglia”, mediante audaci accostamenti, iperboli visive, coreografiche gestualità. È innanzitutto l’oc- 5 chio a godere delle sfarzose e originali creazioni culinarie, a intingersi nelle miriadi di forme e aromi delle numerosissime portate ( per un singolo banchetto, si poteva arrivare sino a 100). Come riuscire a coniugare lo splendore della cucina rinascimentale con le invenzioni dei nostri artisti di oggi, vale a dire i grandi chef della Terra del Duca, sperimentando sapori e intrecciando culture, usi e costumi di un territorio e della sua storia? È proprio questa la sfida ambiziosa del progetto “A tavola con i Duchi”. “Attraverso questo progetto – sottolinea il Sindaco Luana Angeloni – vogliamo veicolare turisticamente la bellezza della spiaggia di velluto e la ricchezza del nostro patrimonio artistico attraverso l’eccellenza raggiunta dai grandi chef senigalliesi, veri artisti contemporanei. Voglio ringraziare sia Cedroni che Uliassi per la disponibilità e l’interesse manifestati. Sono certa che la loro rivisitazione della cultura gastronomica ed alimentare del rinascimentale sarà molto stimolante”. Il progetto prevede nel mese di marzo la realizzazione di una tavola rotonda a Urbino, condotta da Davide Paolini, che sarà una sorta di talk show sulla cucina rinascimentale, alla quale parteciperanno docenti di storia e costume del ‘500 e chef specializzati in questo particolare segmento della gastronomia. All’inizio di maggio avverrà poi presso i locali dell’Istituto Panzini di Senigallia la presentazione in anteprima da parte dei maestri chef delle nuove ricette elaborate. Dal 25 al 28 maggio il Piatto del Duca verrà poi illustrato ufficialmente alla stampa nazionale ed estera a Ferrara, in occasione della Borsa annuale delle 100 città d’arte. L’arte e il cibo, binomio vincente. stadio rinnovato e dedicato a goffredo Bianchelli Lo sport per la città L o stadio è stato riconsegnato alla città con il nuovo manto di erba sintetica e con il nuovo nome. “Si chiamerà Stadio Comunale Goffredo Bianchelli” annuncia il Sindaco Luana Angeloni. “In un giorno di festa come questo abbiamo voluto fare quest’altro dono alla città - ha continuato il Sindaco nel discorso di presentazione - intitolando lo stadio ad una personalità che nel passato ha fatto vivere momenti di gloria alla struttura e soprattutto ha sempre promosso lo sport fra i giovani”. Una scelta unanime dell’Amministrazione Comunale, arrivata di sorpresa e forse prima del previsto. La questione avrebbe dovuto essere oggetto di un’interrogazione di An nell’ultimo Consiglio Comunale, sciolto prima che si arrivasse ad una discussione per mancanza del numero legale. All’annuncio fatto alla cittadinanza seguiranno poi le pratiche ufficiali per dare concretamente seguito all’iniziativa. Presenti alla cerimonia di inagurazione, svoltasi lo scorso sabato pomeriggio, l’Assessore all’Urbanistica Maurizio Mangialardi e allo Sport Fabrizio Volpini, al quale sarà affidata la programmazione della rinnovata struttura. Una struttura, che proprio per le caratteristiche tecniche del campo sintetico risulterà più “aperta” rispetto al passato, limitando fortemente i costi di gestione e di manutenzione. “Consegnamo il terreno di gioco a tutti coloro che praticano lo sport del calcio, dalle giovanili a quelli più piccoli - ribadisce il Sindaco - il manto lo consente e per questo cercheremo di utilizzare lo stadio al massimo delle potenzialità”. La cerimonia si è aperta con la benedizione del Mons. Odo Fusi Pecci, Vescovo di Senigallia, che dopo la formula di rito ha ceduto la parola alle rappresentanze istituzionali. Purtroppo le prime partite giocate nel rinnovato stadio non sono andate bene: Le prime ad inaugurare il campo sono state le ragazze della Vicoletto Vigor Senigallia che nella sfida contro il Torino hanno perso per 2 a 1. Non è andata meglio alla Vigor maschile che nel derby contro la Jesina ha perso 1 a 0. 6 23 febbraio 2006 Chiesa Missionarietà Domenica 26 febbraio a Senigallia La testimonianza di Suor Gabriella spiritualità Pensando alla visita del Papa in Turchia Le due cattedre I V ila Embratel è un bairro della periferia di Sao Luis, capitale del Maranhao, Nordest del Brasile. Da tre anni la diocesi di Senigallia è particolarmente legata a questa realtà, in cui la povertà, il degrado sociale, la mancanza di prospettive per chi vi abita mette una seria ipoteca al futuro, specie delle giovani generazioni. Qui opera anche un piccolo gruppo di suore con le quali Senigallia ha stretto un legame particolare. Tra loro c’è anche Suor Gabriella: “Il nostro aiuto non parte dalla preoccupazione di andare a costruire edifici che sono destinati a sbriciolarsi non appena viene meno il sostegno esterno ma, coerenti allo spirito missionario, collaborare alle iniziative di solidarietà della comunità locale; in altre parole sosteniamo i “loro” progetti là dove le risorse della comunità locale non sono sufficienti per realizzarli”. Coloriamo la vita è il nome del progetto sostenuto da Senigallia nel quale trovano spazio borse di studio, scuola di musica, biblioteca co- munitaria, prevenzione al lavoro minorile. “Progetti che mirano al riscatto dei diritti umani e civili. La Biblioteca comunitaria, ad esempio diventa sempre più uno spazio in cui i ragazzi a rischio si ritrovano e imparano a sviluppare un nuovo tipo di socialità e comunicazione, basata sul reciproco rispetto, sul dialogo aperto, sulla possibilità di fare progetti insieme e di esprimere le proprie potenzialità personali attraverso vari linguaggi tra cui quelli artistici della danza, della pittura, della musica. E prosegue con successo e partecipazione da parte di almeno 20 adolescenti anche l’altro micro progetto ‘Musica ragazzi’. Alcuni di loro stanno già animando le celebrazioni della comunità e partecipando a esibizioni e concorsi cittadini; tutto questo contribuisce ad aumentare il senso di autostima e fiducia nelle proprie possibilità”. Sarà interessante, allora, ascoltare in viva voce la testimonianza di questa suora così coraggiosa. Francesca Angeletti Suor Gabriella Pinna, missionaria in Brasile, coordinatrice del progetto “Coloriamo la vita”, sarà a Senigallia DOMENICA 26 febbraio. Parteciperà alla Messa delle ore 10 in Cattedrale e nel pomeriggio, alle ore 17 presso i locali parrocchiali del Duomo, si potrà ascoltare la sua testimonianza sui progetti educativi che stiamo sostenendo. ecumenismo in diocesi Incontro tra religioni, incontro di culture A l termine della settimana di preghiera per l’unità dei cristiani si è tenuto il secondo incontro diocesano presso i locali della Curia con la relazione di don Mario Florio sul tema: “Strade di ecumenismo oggi, a quarant’anni dal Concilio Ecumenico Vaticano II; esperienze con le Chiese dell’ortodossia”. I convenuti hanno aperto un dibattito sul grande scisma tra occidente ed oriente, sulle relazioni ecumeniche oggi vitali per l’unità e sui tratti caratterizzanti l’ortodossia delle Chiese orientali. Per giungere “al momento dell’aurora” occorre però lasciarsi contaminare dalla interculturalità . Parlare di ecumenismo e di dialogo interreligioso significa entrare nello spazio della interculturalità. Ignazio IV Hazim dal 1979 patriarca greco-ortodosso della chiesa di Antiochia e di tutto l’oriente con sede a Damasco, suggerisce di partire da ciò che abbiamo in comune, dall’essenziale dettato dai sette grandi Concili ecumenici che si sono svolti quando le Chiese d’orien- te e d’occidente non erano ancora separate. “Nel 1981 papa Giovanni Paolo II e il patriarca Dimitrios I di Costantinopoli hanno commemorato il secondo di questi Concili, quello che ha definito il Credo che abbiamo in comune. Questa fede comune dobbiamo approfondirla insieme. Nella dialettica dei sette Concili, l’occidente ha insistito sulla piena umanità di Gesù, come se volesse giustificare l’attività dell’uomo. L’oriente invece ha posto maggiormente l’accento sulla deificazione di questa umanità, come se volesse dare una garanzia del nostro accesso alla vita divina. Ora personalmente sono colpito dallo scambio che oggi si sta verificando: nel mio paese di fronte ai problemi del mondo arabo e del terzo mondo i cristiani scoprono la valenza tipicamente occidentale dell’impegno cristiano, e nel mondo occidentale si sta scoprendo il senso tipicamente orientale della trasfigurazione.” (Allocuzione pronunciata nella cattedrale di Notre Dame di Parigi nel 1983). Rosaria L. Cenerelli n un certo senso la notizia era attesa: il Papa andrà in Turchia nel novembre prossimo, su invito del governo di quel Paese. Era attesa perché, dopo lo storico incontro tra Paolo VI e il Patriarca ecumenico Athenagoras a Gerusalemme nel 1964 e la reciproca levata delle scomuniche risalenti al 1054, sancita il 7 dicembre 1965, vigilia della chiusura del Vaticano II, i rapporti tra la Chiesa cattolica e il Patriarcato ecumenico hanno assunto la nota di un paziente e sapiente “dialogo della carità”. In questi quarant’anni si è infatti riannodata la tradizione che unisce tra loro le due cattedre di Roma e di Costantinopoli, nel nome dei due fratelli Pietro, la “Roccia”, e Andrea, il “primo chiamato”. Da anni ormai vi è un tradizionale scambio di visite fraterne, con una delegazione di Costantinopoli che si reca a Roma per la solennità dei Santi Pietro e Paolo e una delegazione della Santa Sede che restituisce la visita a Costantinopoli in occasione della festa di Sant’Andrea, il 30 novembre. In alcune circostanze è stato lo stesso Giovanni Paolo II a recarsi alla sede di Sant’Andrea, così come il Patriarca ecumenico – Dimitrios prima e poi Bartholomeos – ha guidato a volte di persona la delegazione ortodossa. Senza dimenticare il grande gesto, compiuto da Giovanni Paolo II proprio in vista della festa di Sant’Andrea del 2004, della restituzione delle reliquie dei Santi Gregorio di Nazianzo e Giovanni Crisostomo a Costantinopoli. In realtà ci si attendeva che, come già il suo predecessore, anche Benedetto XVI si recasse a Costantinopoli già lo scorso novembre, rispondendo all’invito rivoltogli dal Patriarca Bartholomeos in occasione dell’inizio del ministero papale. Allora il governo turco sollevò qualche difficoltà, ma come non vedere anche in questo “ritardo” diplomatico un segno provvidenziale? L’annuncio del prossimo viaggio, infatti, arriva a pochi giorni di distanza dalla tragica morte di don Andrea Santoro a Trebisonda e segna così la volontà comune di dialogo, più forte dei gesti di odio. Dialogo tra Vati- cano e uno Stato laico composto in maggioranza da musulmani, certo, entrambi intenzionati a evitare uno scontro di civiltà; ma anche occasione unica per ridare slancio al dialogo tra Chiesa cattolica e Patriarcato ecumenico. Fin dal suo primo discorso, Benedetto XVI ha annunciato la sua ferma volontà di proseguire il cammino ecumenico, dicendosi intenzionato a porre anche segni e gesti concreti per far avanzare la Chiesa verso l’unità voluta dal suo Signore. E quale gesto più toccante e coinvolgente del ritrovarsi con una Chiesa sorella riconoscendo insieme che, ancora una volta, “il sangue dei martiri è seme dei cristiani”? Sì, sta per essere scritto un altro capitolo di quel Tomos Agapis, di quel “Libro dell’amore” che riconduce Roma e Costantinopoli all’unico Amore che fonda la fede cristiana, quello del Signore Gesù che ha tanto amato il mondo da dare per esso la sua vita. Enzo Bianchi priore di Bose a montemarciano una serata con rosanna Virgili Speranza, radice del futuro V enerdì 17 febbraio si è tenuto a Montemarciano, organizzato dalla Parrocchia e dal Coordinamento Solidarietà e Autosviluppo Onlus, un incontro sul tema: “La Speranza radice del futuro”. E’ intervenuta la biblista Rosanna Virgili. Ha introdotto il tema dicendo che la speranza è un sogno, una carezza; possiamo dire che quando Gesù viene e propone il suo programma, nel Vangelo di Luca, sia paragonabile proprio alla carezza che rende vicino il sogno. Sentiamo allora le parole con cui Gesù dà inizio alla sua vita pubblica nel Vangelo di Luca: “Lo Spirito del Signore è sopra di me, per questo mi ha consacrato con l’unzione e mi ha mandato per annunciare ai poveri un lieto messaggio, per proclamare ai prigionieri la liberazione, ai ciechi la vista, per rimettere in libertà gli oppressi e predicare un anno di grazia del Signore”. La speranza è un tempo di grazia, è la carezza che rende prossimo il sogno. Il brano, tratto dagli antichi profeti Isaia e Sofonia, dice che le parole dei profeti, in particolare in Isaia, sono ritmate in modo poetico ed evocano visioni mirabili di città ricostruite, di piaghe risanate, di letizia, di misericordia che risvegliano gli orecchi e che aprono il cuore. E’ qualcosa però di molto concreto, è il modo in cui insegna come camminare sulla terra. Ha proseguito dicendo che il Giubileo annunciava ad un popolo disperso in mezzo ai popoli stranieri il suo diritto di conquistare la sua autonomia in una terra promessa da Dio e che un popolo privo di terra acquista la sua dignità possedendone una. La speranza allora non è un optional, è un modo di vivere, di camminare, è un modo di soffrire vedendo che non tutti gli uomini possono fruire dei doni della terra. La terra, dice la Bibbia, è di Dio e i suoi doni sono per tutte le creature. Il messaggio è che nessun uomo può togliere la parte all’altro, nessun uomo può abusare della terra che Dio divide con equità tra tutti. La giustizia è condivisione. Nella bibbia non c’è giustizia che non sia condivisione. Il tempo giubilare annuncia allora la dignità della terra come spazio per l’esperienza della libertà, intesa come esperienza di gratuità e di fraternità, come interruzione della maledizione di Adamo. Il nostro sogno, che vediamo nel controluce della speranza, è la fraternità e la solidarietà e Gesù lo rende presente: “Lo Spirito del Signore è su di me”.Gesù presenta la sua vita pubblica come un’opera di giustizia verso tutte le creature del mondo a partire da chi vede negata la sua vita, la sua libertà. La speranza è vivere in un’alba e quindi vivere sempre in una gestazione. Noi viviamo di speranza ma anche generiamo la speranza, noi siamo il segno di quel tem- po redento, di quel tempo che esce dal tempo, libero dai suoi limiti, cioè dall’angoscia di ciò che sembra negare la vita. La relatrice ha infine concluso il suo intervento rifacendosi all’icona del Magnificat, spiegando che esso è un canto di vittoria o meglio un canto bellico, di trionfo sui nemici, dove Maria celebra anticipatamente la potenza di un Dio che viene a portare la salvezza a tutto il popolo d’Israele, a tutto il mondo. Maria ha capito, prima ancora che Gesù nascesse, che quel figlio è il frutto della misericordia di Dio per il suo popolo, di un Padre che non dimentica i suoi poveri, che viene per l’attesa accanto ad essi e vince. Con questo figlio Maria inaugura una nuova era, un tempo di dialogo, cioè di libertà, di pace per Israele e l’umanità. E’ questo l’annuncio della libertà, l’annuncio di una terra dove tutti possono costruire delle case, far crescere dei figli ed essere felici. Siamo noi che oggi dobbiamo dare al mondo un bambino, che questo bambino possa correre felice e portare davvero la notizia che cieli e terra nuovi sono qui. Romano Magrini 23 febbraio 2006 Chiesa lutto in diocesi La morte di Padre Alberto Teloni Padre Alberto, frate fino in fondo Fr.Alberto Maria Teloni nasce a Livorno il 19 giugno 1940, veste l’abito francescano a Treia il 2 ottobre 1960, emette la professione dei voti semplici a Treia il 3 ottobre 1961 si consacra definitivamente al Signore il 3 ottobre 1966. Viene ordinato sacerdote il 30 marzo 1968; parroco a Maciano, Jesi e Senigallia (S.Maria delle Grazie). Conclude la sua vita terrena il 15 febbraio 2006. A lberto Mario Teloni nasce a Livorno il 19 giugno 1940, da Ugo e Adalgisa Ciurciola, originari di Treia e Macerata. Entrato nei nostri seminari per gli studi superiori del liceo negli anni 1959/64 (Matelica e Frascati), compie quelli teologici a Roma e Jesi, negli anni 1964-68. Veste l’abito francescano il 2 ottobre 1960; trascorre l’anno di Noviziato a Treia nell’anno 1960-61; emette la prima professione il 3 ottobre 1961 a Treia e quella solenne a Jesi, il 3 ottobre 1966. Viene ordinato sacerdote a Jesi il 30 marzo 1968. Compiuto il tempo della formazione iniziale, inizia per P.Alberto il tempo della missione e dell’impegno sacerdotale e pastorale davvero indefesso. Lo troviamo, subito dopo l’ordinazione a Jesi, come cooperatore del parroco, negli anni 1968-1971; un anno a Potenza Picena, come maestro dei fratini (1971-1972) e per 6 anni Parroco a Maciano (PU), dove aveva accolto l’invito del ministro Provinciale e la richiesta del vescovo a seguire una parrocchia di un paese legato alla presenza francescana (1972-1978). Ritornò a Jesi come parroco per il periodo 1978-1980 e quindi giunse a Ostra, nel Santuario S.Maria Apparve, dove risiedette negli anni 1981-1984 e dove iniziò l’insegnamento di religione nell’Istituto Alberghiero di Senigallia. Per altri 6 anni fu di comunità a Ostra Vetere (1984-1990) e dal 1990 a Senigallia, dove ininterrottamente e definitivamente ha vissuto per 16 anni, fino a quando il Signore lo ha chiamato a condividere il ministero della gloria e della gioia senza fine. A Senigallia, P.Alberto oltre che continuare l’insegnamento della religione nell’Istituto Alberghiero, a cui era particolarmente legato , è stato in questi anni profondamente impegnato come Assistente regionale, e per un periodo anche nazionale, della Gioventù Francescana (1990-2002), Vice Assistente dell’Ordine Francescano Secolare (1990-2002), assistente del gruppo delle Missionarie della Regalità e Parroco della parrocchia S.Maria delle Grazie, a cui ha donato questi ultimi, faticosi per malattia, ma generosi per spirito di sacrificio e di dedizione, anni della sua vita (2002-2006). All’interno della fraternità P.Alberto è stato, nei vari luoghi, Guardiano, Vicario ed Economo e, inoltre, Definitore Provinciale (1993-1999). Ma, al di là dei puri dati, che comunque denotano l’impegno e la generosità di P.Alberto nel donarsi e dedicarsi a ciò che gli veniva affidato, rimane il fatto che in tutto ciò che faceva egli sapeva mettere il suo cuore e il talento, la sua intelligenza e il suo spirito. Nonostante che fin dal 1990, quando Il collaboratore di Voce misena La penna che sapeva dire... S ono arrivata a Santa Maria delle Grazie circa quindici anni fa e l’ho scelta come Parrocchia d’elezione trovandovi la spiritualità della fraternità francescana che avevo già conosciuto nella natìa Umbria. Qui ho quindi di nuovo apprezzato i carismi di chi ama Francesco e Chiara d’Assisi, seguendo gli insegnamenti pastorali di Padre Gabriele e Padre Alberto nel mio servizio di catechista. Ora Padre Alberto ci ha lasciati e vorremmo offrirgli questo piccolo dono di fraterna amicizia: il ricordo di alcuni dei suoi scritti pubblicati da Voce Misena nell’anno 2005 nei quali, attraverso la tenerezza umile verso tutte le creature, passa la gioia della Risurrezione. Rosaria Leonardi Cenerelli aveva soltanto 50 anni, il male avesse attaccato la sua forte fibra e costituzione, in questi 16 anni egli non si è mai arreso allo scoraggiamento e alla rassegnazione, non ha mai abbandonato il posto di servizio che gli era stato affidato, non ha mai ceduto alla prova che doveva attraversare. Abbiamo veduto il gigante piegato ma mai spezzato, il frate e sacerdote affaticato ma mai rinchiuso su di sé, avvilito e dimentico delle sue prerogative e dei suoi doveri. P.Alberto non era un uomo fatto per chiudersi nel suo mondo, nel suo male o nella sua stanza: era grande di statura non solo fisica ma soprattutto spirituale, era capace di infuocarsi e di infiammarsi per qualche battaglia ideale, e quante ne ha fatte per difendere i suoi amici, la sua gente, le cose in cui credeva e per cui viveva! Ciò che abbiamo ammirato in lui, dunque, come un dono di Dio ed una corrispondenza alla grazia, è stata questa passione e dedizione alla missione e all’annuncio del Vangelo, sotto le varie forme dell’azione pastorale. P.Alberto credeva profondamente a ciò che faceva e a ciò che gli era stato richiesto dalla fraternità e dalla Chiesa. Il suo entusiasmo e la sua passione erano contagiosi, accanto a lui era impossibile non lasciarsi coinvolgere e contaminare dagli stessi ideali e dalla stessa generosità e determinazione. Egli amava profondamente la sua vocazione di francescano e di sacerdote, e trasmetteva a chi collaborava con lui la stessa gioia e lo stesso entusiasmo. Curava con particolare impegno le celebrazioni liturgiche, sapeva infondere e dare fiducia ai suoi amici e collaboratori, portava nei vari ambienti in cui operava quel senso di dignità e di sicurezza che un uomo di Dio ed una persona di fiducia può dare. Tutti possiamo immaginare quanto sia stata preziosa la sua opera di consigliere, di guida, di padre e di amico, anche se soltanto i singoli possono dire e testimoniare quello che lui è stato capace di trasmettere, infondere, inculcare nel cuore di ognuno: passate al vaglio della sua parola e del suo discernimento, del suo consiglio e del suo affetto, molte piaghe si sono rimarginate, molte ferite si sono chiuse, molto dolori placati, molte sofferenze guarite dalla luce del vangelo, la forza della fede, la grazia della speranza e della carità. Soltanto nel segreto, noto solo a Dio, è possibile soppesare i frutti del ministero pastorale di P.Alberto! Ma insieme a questa lezione di vita apostolica e di annuncio del Vangelo, l’altra ammirevole testimonianza di vita di P.Alberto, ossia la sua forza, la sua reazione di fede e di vita nella sofferenza e nella malattia. In questi ultimi sedici anni P.Alberto è rimasto sempre sul campo, non ha mai preteso sconti o deroghe, non ha mai ricalcitrato o abbandonato i suoi ideali e i suoi valori, ciò che amava e che voleva ad ogni costo servire: la scuola, la Gioventù francescana, la sua Chiesa di Senigallia, il giornale della Diocesi, la gente del suo Convento e della sua Parrocchia, i suoi familiari e parenti, i suoi amici, vicini e lontani. Dopo averlo incontrato, dopo aver conversato con lui, dopo averlo visto girare, persino in questi ultimi tempi con un passeggino che gli serviva per sorreggersi in piedi, chiunque se ne ritornava edificato, rafforzato, consolato e ammirato: P.Alberto era un gigante, un uomo forte, un servo fedele del Signore, un testimone della fede e della speranza. Quando, quattro anni or sono, ci siamo trovati in difficoltà per la conduzione della Parrocchia delle Grazie, ad un piccolo accenno egli, con l’entusiasmo di un giovane e con la consapevolezza dei suoi limiti, accolse l’invito del Vescovo e del provinciale ad accompagnare e guidare questa comunità, desiderando donare a questi suoi figli e fratelli spirituali le ultime risorse e le ultime forze. Ognuno di noi, oggi, da questa stupenda e meravigliosa lezione di vita ne esce rafforzato, corroborato e consolato, perché tutti noi sappiamo che, come il buon pastore, P.Alberto ha dato la vita per le sue pecore, non le ha abbandonate, non le ha trascurate. Fr. Ferdinando Campana Ministro Provinciale 7 Natale “Mi piace, intendo dire: il presepio mi piace. Io non mi debbo emancipare da niente e da nessuno e il presepio mi piace… per l’onda montante dei ricordi: il mio primo presepio capannina di cartoncino popolata di tanti personaggi, appoggiata su un tavolinetto coperto di muschio, con il fondale di asparagina con appese tante stelle di stagnola! Mi piace perché fu il segno del ritorno alla normalità dopo la guerra. Amo il presepio poi per la mia spiritualità di francescano quando a Greccio S.Francesco volle rendere presente visibilmente il mistero grande della Incarnazione del Figlio di Dio. Ai tanti che hanno bisogno di emanciparsi dal conformismo di oggi consiglio: fate il presepio e sarete felicemente liberi perché oggi vi è nato nella città di Davide un Salvatore che è il Cristo Signore.” Nostalgia, febbraio 2005 “Dalla piccola finestra che affianca il mio tavolo di lavoro vedo oggi, inondato dal sole, il colore rosso bruno dell’antico tetto del Convento delle Grazie… pochi giorni fa era tutto bianco per la generosa nevicata. La mia nostalgia non riguarda assolutamente la neve, il sole di oggi mi piace molto di più. Non ho sparso briciole di pane, però, nei giorni della neve, un passerotto veniva a farmi visita saltellando sul davanzale esterno della finestrella. Vedendo quell’esserino e godendone l’occasionale, simpatica compagnia ho avuto fastidio a pensare che avrebbe potuto essere impallinato per sport… . Lo so che i cieli del Signore non sono l’atmosfera terrestre ma è nei cieli del Signore che penso vivano per sempre tante vittime innocenti di questa nostra era e l’azzurro solare dove vagano nuvole leggere e volano gli uccelli me lo ricorda.” Comunicare marzo 2005 “La soluzione è quella adottata da Giovanni Paolo II: massima trasparenza e piena comunione con tutti gli uomini che si trovano ad affrontare la valle tenebrosa del dolore… una lenta sofferta evoluzione naturale nella quale molti di noi si possono solidalmente riconoscere.” Meditazioni pasquali “A volte mi sento come un ebreo dell’antico esodo: sono schiavo sofferente in Egitto e bramo la liberazione, poi sono nel deserto del Sinai e dimentico i prodigi del Mar Rosso, sono giovane e baldanzoso nell’attraversare il Giordano e nel far cadere, girandogli attorno, le mura di Gerico, sono vecchio e lamentoso che sul mio essere Israele regni come su tutti gli altri che Israele non sono un normalissimo re. E’ Pasqua, la luna è piena e faccio festa, il tempo è piovoso e fa freddo e mi rattristo, come i protagonisti della prima grande Pasqua sono variabile quanto il tempo di primavera. … Le stagioni dell’uomo… da anziano scopro anche la mestizia pasquale, la gioia c’è ancora e la Pasqua è ancora festa ma la morte S.Francesco la chiama sorella, s’è presa i protagonisti di tante pasque belle, oggi so cos’è il Sabato Santo. Chiamo altare della reposizione l’antico sepolcro e trasformo anch’io in Via Crucis la processione del Venerdì ma il Sabato Santo mi è diventato importante. Mi siedo in un angolino del giardino dove una rotolata enorme pietra chiude un sepolcro nuovo. Aspetto l’alba del terzo giorno.” Fuori dal coro novembre 2005 “… poi arriva novembre… pensieri invadono la mente e donano al cuore un po’ di mestizia, ricordo persone care sempre troppo presto perdute… ombre e memorie che salgono a me da tanti luoghi dove la mia vita da frate mi ha condotto: ombre e memorie che mi spingono a meditare che presto anche io sarò nel regno dei morti. Pensiero che il Vangelo mi spinge ad approfondire: siate vigilanti perché il Figlio dell’Uomo verrà quando meno ve lo aspettate. Mentre scrivo è sabato pomeriggio. All’improvviso corridoi e scale del mio convento sono invasi da bimbi e bimbe scatenati e vocianti: è finito il catechismo. I piccoli sono sempre solari anche se fuori c’è nebbia e ci ricordano che il cristianesimo è la fede nel Dio della Vita: ai tuoi fedeli, Signore, canta la liturgia, la vita non è tolta ma trasformata e mentre si dissolve la dimora di questo esilio terreno, viene preparata una abitazione eterna nel cielo.” 23 febbraio 2006 il paginone 23 febbraio 2006 il paginone etere Data per spacciata, la radio è sempre più amata dagli Italiani La seconda vita della radio S ono sempre più numerosi gli Italiani che ascoltano la radio. A rivelarlo con indiscussa autorevolezza è una recente ricerca realizzata da Astra – nota società presieduta dal sociologo Enrico Finzi – per conto di Audiradio. Basata su più di duemila interviste rivolte ad un campione rappresentativo della popolazione con un’età dai quindici anni in su, l’analisi ha indagato sull’odierno rapporto degli oltre trentasette milioni di ascoltatori italiani con un mezzo che, come opportunamente ha detto il presidente di Audiradio Felice Lioy, “suscita generale simpatia”. Si tratta, indubbiamente, di un rapporto assai positivo, che conferma (ancora una volta) la mai sopita attitudine di un mezzo straordinario come la radio ad attrarre ascolti, regalando altresì una vasta gamma di emozioni (come confermato proprio dalla maggior parte degli intervistati). Secondo quanto emerso dalla ricerca in questione, infatti, l’interesse per il mezzo radiofonico riguarderebbe quotidianamente, come già accennato, più di trentasette milioni di italiani (ben otto italiani su dieci). L’ascolto della radio, per la precisione, risulterebbe particolarmente gradito in casa (72%), in auto (63%), in viaggio (48%), al lavoro (23% con picchi che raggiungono addirittura il 90% per determinate categorie professionali come artigiani e commercianti), durante le attività sportive (13%), mentre si studia (12%) e persino a scuola (2%). Molti degli interpellati (corrispondenti al 16% del campione), poi, hanno dichiarato di ascoltarla proprio dappertutto. Per numerosi italiani, inoltre, la radio rappresenterebbe anzitutto un’amica in grado di offrire compagnia (85%), divertimento (72%) e distrazione (63%), suscitando, nel contempo, sentimenti di allegria (78%), di gioia (75%), e ricordi (57%). In più, l’ascolto della radio favorirebbe la riflessione (55%) e stimolerebbe la fantasia (54%). Molto sentito anche il ruolo informativo (77%). Un particolare curioso: per più della metà del campione utilizzato la radio avrebbe anche il potere di calmare (59%), assurgendo quasi al rango di antidepressivo (52%). Premiato, nondimeno, (dal 49% Altro che media povero: alla radio si chiede tanto perché può dare informazioni ed emozioni del campione) il costante processo di rinnovamento che, soprattutto negli ultimi anni, ha coinvolto diverse emittenti radiofoniche, per la verità non soltanto locali, nonchè l’ampia possibilità di scelta, dato il gran numero di stazioni attive (considerato positivamente dal 62%). Decisamente apprezzate anche la qualità dell’informazione, considerata da molti (54%) meno ansiogena di quella televisiva, e la pubblicità (quest’ultima piace al 77% degli ascoltatori, anche se il 47% lamenta l’affollamento esagerato di alcune emittenti, il 36% desidererebbe che vi fossero meno annunci stupidi o irritanti ed il 25% la preferirebbe meno gridata). La radio, infine, rappresenta per tre ascoltatori su quattro (77%) un importante strumento di libertà: poco invadente, permette al fruitore dei programmi di fare altre cose contemporaneamente, senza perdere alcun aspetto fondamentale del messaggio diffuso (a differenza di quanto, solitamente, accade guardando la tv). Intanto Lioy, commentando i dati emersi dalla ricerca Astra, ha affermato che la medesima può essere considerata la prima di una lunga serie di iniziative (si parla già di una campagna istituzionale a favore della radiofonia) che Audiradio promuoverà nei prossimi mesi per accrescere l’importanza del mezzo in Italia. L.M. L’indagine el piccolo stanzino della sacrestia del Duomo c’era appena un po’ di spazio per un mixer, due sedie ed un tavolino. Tanti giovani si alternavano per mettere su qualche audiocassetta, proporre un brano del loro libro preferito, commentare un passo di Vangelo: erano gli anni Ottanta, da poco il fenomeno delle radio private stava letteralmente occupando tutto l’etere disponibile. Vent’anni dopo possiamo ancora parlare di Radio Duomo, ora associata al marchio nazionale inBlu insieme ad altre duecento emittenti italiane, e non è poco. Perché nel frattempo la radiofonia senigalliese ha subìto un lento declino, tante esperienze sono solo un ricordo e chi rimane fa fatica a trovare una sua collocazione, a meno che non si adegui alle logiche omologanti della radiofonia commerciale. Non è facile fare ‘Radio Duomo’, specialmen- Si ascolta la radio perchè? Apprezzata per: • tenersi informati (77%) • pensare, comprendere e avere nuove idee (55%) In molti poi la preferiscono a tv e cinema perchè: • permette di fare altre cose contemporaneamente (77%) • è poco invadente o aggressiva (53%) • è articolata nell’offerta di moltissime emittenti (62%) • lascia libera l’immaginazione (74%) Radio da premio chie che contano’. Il palazzo si sintonizza Viaggia soprattutto via etere lo strumen- spesso sulle sue frequenze per tastare to di informazione principale per quasi l’aria che tira, tanto che ormai tutti sanno due milioni di persone nel raggio di 80 che “se un politico vince da questa parti, chilometri. E la notte il segnale arriva vince in tutto il Senegal!”. anche più lontano. Nata nel 1999, gra- Di esempi in questo senso, Sarr ne può zie ai fondi della cooperazione canadese, fare a decine: “Ad agosto una parte di la radio ha saputo conquistarsi ascolti e Pikine è stata sommersa da piogge allucredibilità. Oggi sempre più senegalesi si vionali e centinaia di persone sono state sintonizzano sui 103.4 Fm per seguire i costrette a trasferirsi in alcune scuole notiziari, ma anche per dire la loro. della zona. In pochi giorni la situazione Ventuno ore di programmazione al gior- è diventata esplosiva per la protesta delle no, tra cui reportage e momenti di ap- famiglie dei bambini privati delle loro profondimento sui temi più attuali della aule. La nostra radio si è occupata della vita del Senegal e dell’Africa intera. E poi questione, il ministro era all’ascolto e il sport, musica, religione, economia, cro- giorno stesso è arrivato qui per calmare naca. C’è spazio anche per i pensionati, gli animi e proporre soluzioni”. i disabili, il volontariato. Le donne, in Più di un abitante del quartiere teme che un paese che troppo spesso toglie loro prima o poi alla radio verrà tolto ‘ossigla voce, hanno un programma dedicato eno’: parla troppo e troppo chiaramente. e dalle 22 alle 24, ogni sera, i microfoni Sarr ne è consapevole, ma sa anche che si aprono per ascoltare le voci della cit- chi tocca i fili muore: “E’ una radio che tà. Le parole viaggiano anzitutto in due appartiene alla comunità e se si azzardlingue, wolof e francese, ma c’è spazio assero a chiuderla, succederebbe il finianche per le decine di gruppi etnici della mondo”. Da quando è arrivato il nuovo zona. Oxy -Jeunes è ormai un’emittente governo, le cose sono cambiate un po’: leader e non soltanto nel suo Paese. Già “Prima dell’alternanza (nel 2000 è camnel 1999, dopo soli sei mesi di attività, ha biata la maggioranza di governo, ndr) conquistato il ‘Festival des Ondes’ di Ba- potevamo dire tutto. Oggi continuiamo mako, in Mali, aperto a tutte le emittenti a parlare di ciò che vogliamo, ma sono del continente. aumentati enormemente i processi per Anche nel 2001 il premio è tornato qui, diffamazione. Da qualche settimana nella radio che ha pure la sfrontatezza si è insediato il nuovo ‘Consiglio per di formare i migliori giornalisti senega- l’informazione audio-visiva’ e se va in lesi: sono sessanta, fino ad oggi, i profes- porto l’annunciato progetto di legge, sarà sionisti passati da queste parti per stage sempre più difficile parlare”. e seminari formativi, prima di fare il Una radio che, tra un brano musicale e grande salto verso gli ‘altri’ media, anche l’altro, trova spazio per amplificare anche quelli statali. gli stati d’animo, le sensibilità, la volontà Orecchie che contano della comunità di assumersi impegni Un’emittente di prossimità, l’ha definita precisi per uno sviluppo a portata di tutti. Mountaga Sarr, giovane caporedattore, Pensare che qualcuno gli aveva pronostianimata da cinquanta giornalisti e col- cato appena qualche mese di vita on-air. laboratori. Ad ascoltarla anche le ‘orecLaura Mandolini te in una realtà in cui quella parolina, ‘Duomo’ appunto, suscita più di un sospetto. Radio ecclesiale, per tanti, quindi, radio noiosa, piena di predicozzi e rosari. Amplificatore curiale o poco più. Invece basterebbe sintonizzarsi sui 95.2 per accorgersi che c’è tanto per cui rimanere all’ascolto: musica, tutto lo sport senigalliese, approfondimenti, dirette di avvenimenti locali, il consiglio comunale... Una radio che vuole servire la città, il territorio, che ha bisogno di crescere, di migliorare, ma che c’è. E che, nella consapevolezza delle proprie possibilità, dà voce ad esperienze significative che diventano perciò alla portata di tutti. Buon ascolto di Radio Duomo, allora. Sperando che da questa antenna risuoni più di un motivo per rendere il nostro territorio vivace, in cui le idee possano circolare. Gesualdo Purziani Radio DuomoinBlu - 95.2 MHz Lunedì 27 febbraio, ore 21.30 trasmette l’intervento tenuto da Sergio Pintor • c’è poca violenza (54%) • poca volgarità (54%) • poche notizie iperansiogene (40%) Radio Oxy-jeunes: aria fresca nella periferia di Dakar adio Oxy-Jeunes, ossigeno e giovani. E’ proprio quello che serve a Pikine, immenso agglomerato alle porte di Dakar. Negli anni ’50 gli abitanti in esubero della capitale senegalese e i contadini che arrivavano dai villaggi furono isolati e bloccati dall’amministrazione francese nella zona più esterna della penisola del CapVert, dove sorge la città. In poco tempo la migrazione verso la capitale fu però così massiccia che il progetto urbanistico coloniale fallì: ovunque sorsero palazzine, edifici bassi, baracche e giacigli che anche oggi si addossano gli uni agli altri senza soluzione di continuità, dal centro alla periferia. Acqua, corrente elettrica e servizi igienici sono ancora un lusso per la maggior parte degli abitanti, mentre normale è la miseria. Le difficoltà sociali sono quelle di ogni periferia africana. Ma qui, anche uno sguardo superficiale, può cogliere la grande energia di chi ci vive, oltre il 70% ha un’età sotto i trent’anni. Molti sono nati nel sobborgo e alla rabbia delle privazioni hanno affiancato il desiderio di migliorare le cose, di fare strada. A differenza dei loro genitori, non sono più così legati ai villaggi d’origine: loro sentono di essere “pikinesi” e questo spirito di appartenenza alla ‘città dimenticata’ è una delle principali spinte verso il cambiamento. Organizzazioni locali e internazionali hanno aperto centri di assistenza, di aggregazione, associazioni sportive ed Internet Café. I figli della periferia di Dakar cominciano ad occupare posti di lavoro rilevanti, a fare opinione. Ed è proprio qui che si trova una delle esperienze radiofoniche africane più interessanti e coraggiose. A Pikine vive un terzo della popolazione del paese: c’è tanto materiale ‘fresco’, fatto di notizie, musica, voglia di dibattere, per dar vita ad un palinsesto sorprendente. N • è un’amica che tiene compagnia (85%) • regala emozioni (per il 75% gioia, il 57% ricordi, il 54% fantasia) • procura allegria (78%) • divertimento (72%) • distrazioni (63%) • calma (59%) • anti-depressione (52%) nel mondo Un giorno in una radio senegalese: strumento di informazione e sviluppo democratico R Accendi i 95.2 Mhz • in casa (72%) • mentre guidano (63%) • sono in viaggio (48%) • lavorano (23%) • fanno sport (13%) • camminano (7%) • vanno in bici (5%) • quando studiano (12%) • a scuola (2%) • dappertutto (16%) La radio è sinonimo di libertà per tre ascoltatori su quattro: novità in ondaSport, dirette, musica in un palinsesto che si arricchisce ogni anno di più. E che prova a tenersi alla larga dall’omologazione. Dove ascoltano la radio gli italiani? direttore Ufficio CEI Pastorale della Sanità a Senigallia il 22 febbraio, sul tema: “Fino a quando dovremo soffrire? L’incontro con la fragilità umana” Tanti modi di ascoltare I l modo di ascoltare la Radio sta cambiando ed è ancora destinato a cambiare nei prossimi anni. E’ giunta alla seconda edizione l’indagine di NCP Ricerche, società i ricerche di mercato specializzata nel campo delle analisi dei comportamenti giovanili, della musica, delle abitudini di fruizione della Radio con particolare attenzione ai nuovi media. Unica in Italia, l’indagine si intitola “Le fonti alternative di ascolto della Radio in Italia” e analizza il possesso e l’utilizzo di Lettore CD portatile, Satellite, Internet, Telefono cellulare, Lettore MP3 portatile, DAB per ascoltare la Radio. La ricerca dell’anno scorso, effettuata nello stesso periodo, aveva evidenziatoche in Italia la Radio si ascoltava essenzialmente attraverso i mezzitradizionali. Solo le nuove generazioni avrebbero potuto colmare il gap esistente tra l’Italia e i Paesi tecnologicamente avanzati. Nel 2005 la fruizione di emittenti radiofoniche attraverso fonti alternative haraggiunto dimensioni consistenti: quasi 15 milioni e mezzo di italiani fra gli11 e i 54 anni hanno provato almeno una volta ad ascoltare la Radio per mezzo diqueste nuove fonti e addirittura più 10 milioni di individui le hanno utilizzate nell’ultima settimana con un aumento complessivo di circa il 13% rispetto al 2004. Il fenomeno ha assunto proporzioni consistenti in particolare nella fascia oraria pomeridiana (dalle 15:00 alle 18:00) dove, negli ultimi 7 giorni, 6.800.000 individui hanno utilizzato una fonte alternativa di ascolto della Radio, con un aumento di quasi il 60% rispetto all’anno precedente. Questa imponente crescita dovuta principalmente all’utilizzo sempre maggiore del lettore portatile MP3 che ha il merito di essere riuscito meglio di altri mezzi a coniugare la portabilità con la possibilità di ascoltare la Radio insieme a un?enorme quantità di contenuti audio. Anzi, le persone lo comprano per ascoltare gli audio delle canzoni, ma alla lunga lo utilizzano per sintonizzarsi sulla propria Emittente preferita il palinsesto di Radio Duomo 95.200 MHz – 101.100 MHz 06:45 - Prima di tutto 07:00 - InBlu notizie 07:06 - Oggi in edicola 07:30 - La Messa 08:00 - Notiziario 08:18 - Ecclesia 08:45 - GR locale 09:00 - InBlu notizie 09:03 - Zoom, dentro la notizia 09:12 - Giro del mondo 09:51 - Coi piedi per terra 10:00 - InBlu notizie 10:06 - Mattinata inBlu 11:00 - InBlu notizie 11:06 - Filo diretto 12:00 - InBlu notizie 12:06 - Questioni di gusto 12:30 - GR locale 13:00 - InBlu notizie 13:15 - Pomeriggio inBlu 14:00 - InBlu notizie 15:00 - InBlu notizie 16:00 - InBlu notizie 17:00 - InBlu notizie 17:06 - Alta fedeltà 17:30 - Rosario e Messa 18:30 - InBlu notizie 18:36 - Approfondimento 1a parte 19:00 - InBlu notizie 19:03 - GR locale 19:10 - Approfondimento 2a parte 19:30 - Uno al giorno: Cinema, sport, Caritas… 20:00 - InBlu notizie 20:30 - In Spirito e Verità 21:00 - Radiogiomale 21:30 - Pagine e fogli 22:00 - Effetto notte inBlu 00:05 - Vo.ci. 01:05 - Uno al giorno 01:30 - Notturno onde per la cittàRadio Duomo è l’emittente che segue tutto lo sport senigalliese Sport per tutti i gusti S e è vero che la qualità del servizio passa per i contenuti che si riescono ad offrire ai propri ascoltatori, la strada imboccata da Radio Duomo sembra andare esattamente in questa direzione. Lo sport su Radio Duomo, da avventura pionieristica, sta infatti caratterizzandosi come uno dei fiori all’occhiello dell’emittente diocesana. Da quest’anno è stato infatti compiuto un salto di qualità oltrechè… di quantità, nell’ottica di rendere il giusto rilievo allo sport cittadino. Nel dettaglio, per quel che concerne il basket la programmazione si è arricchita delle dirette delle gare esterne del Miu J’Adore Marzocca; restano ovviamente confermate le radiocronache delle trasferte della Goldengas Senigallia, anche in una stagione dura e travagliata come quella che sta attraversando il massimo sodalizio cestistico cittadino. Ma da quest’anno Radio Duomo ha pensato bene di raddoppiare, aprendo le porte a “Sua Maestà” il calcio, con tutte le radiocronache di- rette (sia in casa che fuori) della Vigor, anch’essa impegnata in un’annata non meno tormentata dei cugini della palla a spicchi. Infine, forse la novità più autentica del palinsesto, “D’Altro Calcio”, la prima trasmissione interamente dedicata al campionato di calcio Uisp, una finestra aperta su un movimento che coinvolge, a Senigallia e dintorni, oltre seicento persone. Insomma, quest’anno più che mai, lo sport cittadino è tutto su Radio Duomo… Marco Petrucci in trasferta Radio Duomo inBlu al festival di Sanremo 2006 Per il secondo anno consecutivo Radio Duomo Senigallia InBlu seguirà da vicino il Festival di Sanremo. Dopo la scommessa vinta lo scorso anno, nata dall’idea di proporre ai propri ascoltatori una personalissima finestra quotidiana in diretta dalla Riviera dei Fiori, gli inviati Marco Petrucci e Luciano Riccardi torneranno nella capitale della musica italiana. Sui 95.2 Mhz di Radio Duomo torna infatti “Diretta Festival”, l’appuntamento da Sanremo nei giorni del Cinquantaseiesimo Festival della Canzone Italiana, con interviste, indiscrezioni e curiosità sul più importante evento canoro della Penisola. La trasmissione, condotta in studio da Michela Gambelli, andrà in onda tutte le mattine in diretta alle ore 11.15 ed in replica alle 19.15 a partire da lunedì 27 febbraio sino a sabato 4 marzo. Si tratta di una striscia giornaliera, nella quale gli inviati di Radio Duomo a Sanremo proporranno retroscena, curiosità, interviste con i protagonisti del Festival e con i personaggi del colorato mondo che vi gravita attorno. In realtà quella di lunedì 27 sarà una specie di prova generale, un prologo con le anticipazioni e gli ultimi dettagli, poche ore prima che il sipario si alzi sul palco dell’Ariston. 10 23 febbraio 2006 Territorio Ragionando sulla nuova zootecnia N l’evidenziatore uove soluzioni per l’allevamento zootecnico al vaglio di esperti ed operatori del settore giovedì 2 marzo a Serra de’ Conti, nell’ambito di un convegno promosso dalle amministrazioni comunali di Serra de’ Conti e di Arcevia in collaborazione con la Cooperativa Stalla Sociale San Fortunato. L’assise verterà sul tema “Sostituzione della soia, riduzione del mais nell’alimentazione dei bovini. Effetti sulla coltivazione dei terreni, sulla commercializzazione del latte e sulla qualità del territorio”, e si terrà presso la Antica Fornace di frazione Osteria, con inizio alle ore 16. Il convegno si inserisce nel quadro delle iniziative promosse all’unisono dai comuni di Serra de’ Conti e Arcevia, sotto la sigla “Insieme per affrontare la crisi”, con l’obiettivo di dar luogo ad appuntamenti di approfondimento di tematiche legate al comparto produttivo delle valli del Misa e del Nevola, per verificare opportunità di recupero a fronte del non facile momento che vive la nostra economia. Il convegno di Serra de’ Conti sarà introdotto dal sindaco Bruno Massi. Seguiranno le relazioni di Stefano Tavoletti (Facoltà di Agraria dell’Università Politecnica delle Marche), Bruno Chiappa presidente della Cooperativa Stalla Sociale San Fortunato, Giovanni Cucchi presidente della Cooperlat, Gianni Manzotti presidente della Associazione Latte Marche e Carla Virili, Assessore all’Agricoltura della Provincia di Ancona. Presiederà l’assise il sindaco di Arcevia Silvio Purgatori. Il convegno si terrà nella Sala Auditorium della Antica Fornace di tipo Hoffmann, mirabile esempio di archeologia industriale recentemente ristrutturata grazie ad un intervento privato, e restituita all’originario splendore. arcevia “Una domenica andando a polenta”, riuscito appuntantamento La città del mais A rcevia si è fregiata di un’altra “mostrina” Cooperativa Servizi Culturali “Eidos” e l’Asso- Comunità Montana dell’Esino-Frasassi. Tanel suo cammino verso la piena e merita- ciazione “Slow Food” dei Castelli di Jesi. La glio del nastro: alla Sala Convegni del Castello ta conquista dei gradi, della denominazione e giornata ha vissuto il corollario della visita di Piticchio, con una conferenza-convegnodelle peculiarità di “Città del Mais”. guidata a San Medardo, Sant’Agata e alle Mo- vernissage di elevatissimo livello culturale e L’ultima iniziativa di bel respiro si è configu- stre di Mannucci e Bruno d’Arcevia. Superbo promozionale (meeting fermato dall’obiettivo rata in pienezza di significato e di consensi: finale al Teatro “Misa”: spettacolo “Un poeta del fotografo Massimo Mori). ‘Una domenica andando a polenta’: per non tra le canzoni” con il poeta Umberto Piersanti, Il primo cittadino, Purgatori, riassume poi perdere un’emblematica tradizione culinaria, Paolo Notari (conduttore inviato Rai), il chi- l’iter seguito ed il senso del progetto-mais: con l’ampio respiro olistico della cultura, del- tarrista Andrea Massacesi, la violinista Rober- “Per non perdere questa tradizione culinaria, l’arte e della civiltà dell’accoglienza. ta Balzani. l’azienda agricola Montalbini ha messo a colIl tutto su rigorose basi scientifiche e nell’am- La “felicità” dell’iniziativa ha fatto seguito tura per la prima volta il “mais tradizionale a bito del progetto di recupero degli antichi alla “bontà” di quella prima esperienza vissu- otto file” nella frazione di Magnadorsa, menmais delle Marche. Sono state varie e fanta- ta a novembre all’interno della cinta muraria tre la macinazione a pietra è stata fatta nello siose le ricette che hanno valorizzato la farina di Piticchio di Arcevia, nei sotterranei della storico mulino ad acqua della famiglia Spoledel mais a otto file dell’antica Roccacontrada: “Cantina del Conte” dove il raffinato senso del tini.” sul solido tronco tradizionale ma anche con gusto aveva preso compiaciuto possesso della Umberto Martinelli centrati innesti innovativi. “antica polenta” sull’unica “accomunante” taIl sindaco Silvio Purgatori ed il presidente volata per i commensali, grazie all’ospitalità della Pro Loco, Alfiero Verdini, hanno trova- degli “Amici di Piticchio”. Così si era aperta to numerosi proseliti, tutti d’accordo intorno la Festa d’Autunno e così si era chiuso il pri“all’odore delicato, all’aroma intenso ed al sa- mo atto ufficiale del progetto “Valorizzazione pore molto gradevole”. Il tour gastronomico del mais tradizionale da polenta (mais ad otto (ed enologico) si è sviluppato attraverso le file)”, concepito dall’Amministrazione Comutappe dei ristoranti arceviesi: I Cappuccini, Il nale di Arcevia e dall’Associazione Pro Loco, Rustico, La Baita, Le Betulle, L’Osteria Nido in collaborazione con la Facoltà di Agraria dell’Astore, il Park Hotel, Il Piccolo Ranch, Il dell’Università Politecnica delle Marche, la Pinocchio. A contribuire all’organizzazione: la Provincia di Ancona, la Regione Marche, la BarbaraDisservizi, il postino continua a non bussare Fino a quando i disagi? A nzichè lasciare, le Poste hanno quasi raddoppiato. Come se i disagi verificatisi il 27 ed il 28 gennaio non fossero stati sufficienti, l’assenza del portalettere si è ripetuta, creando nuovi problemi martedì 7, mercoledì 8 e giovedì 9 febbraio sia ai cittadini che all’ufficio postale del centro miseno. Grazie anche al meritorio intervento dell’Amministrazione comunale, nei giorni successivi il servizio è tornato alla normalità. Sperando che tali ‘disavventure’ non abbiano a ripetersi, ci chiediamo cosa in questa vicenda non sia sfuggito all’anomalia. In primis, ovviamente, la mancata e tempestiva surroga del postino titolare. Poi la necessità di un telegramma da parte dell’ente municipale. Oltrechè rappresentante della cittadinanza, il Comune è anche ‘garante’ dei servizi ad essa destinati e che la stessa paga, quand’anche vengano erogati da altre istituzioni. Dunque se qualcosa non funziona a dovere, la Giunta municipale si attiva, soprattutto se sollecitata dalla popolazione. Nulla da eccepire, tranne una cosa: a fronte dei numerosi impegni Olimpiade da Serra a Torino L a capacità operativa e la consolidata tradizione manifatturiera di Serra de’ Conti alle Olimpiadi di Torino. Le 85 indossatrici che hanno sfilato nella giornata inaugurale della manifestazione esibendo meravigliosi abiti intonati al tema delle Olimpiadi della neve ed alla loro prestigiosa sede, portavano infatti una giacca interamente confezionata da una ditta serrana per conto dell’Atelier Moschino. La “Confezioni Baldelli” di Serra de’ Conti, attiva nel comparto da oltre venticinque anni, lavora per l’Atelier Moschino ed è specializzata in particolare nella produzione di capi pret-à-porter. Per l’inaugurazione ufficiale della kermesse olimpica, la “Confezioni Baldell” ha avuto appunto l’incarico di predisporre le giacche degli abiti che l’Atelier Moschino ha donato al Comitato Olimpico. Si è trattato di una fornitura complessa, limitata a 90 capi che presentavano una splendida finitura, impreziosita da colli e polsini di pelliccia e dagli elaborati alamari che li guarnivano. Mentre la ditta serrana ha realizzato la giacca, la parte sottostante degi abiti è stata commissionata ad una sartoria milanese specializzata in forniture teatrali. Pur trovandoci a livello nazionale e, per una casistica ormai diffusa nelle Marche, anche a livello locale in una situazione di congiuntura per determinati settori (fra questi, quello del tessile - abbigliamento), Serra de’ Conti continua tuttora a presentare anche molteplici esempi di vitalità che poggiano, in particolare, sugli standard qualitativi che le aziende locali sono in grado di assicurare grazie ad una imprenditorialità lungimirante, ad una professionalità collaudata ed all’eccellente supporto di maestranze che hanno acquisito, nel tempo, cognizioni operative di totale affidabilità. La partecipazione della “Confezioni Baldelli” di Serra de’ Conti all’allestimento di una delle fasi più spettacolari ed apprezzate della cerimonia ufficiale di apertura delle Olimpiadi della neve ne è l’ennesima, eloquente conferma. R.M. chiamata ad affrontare e a risolvere, è del tutto normale che l’Amministrazione comunale si debba interessare anche dei disguidi postali? Non proprio. Forse, anzi di sicuro, il problema è a monte. E appartiene a chi è preposto alla gestione dei servizi postali. Se, poi, il discorso lo si vuol porre sul piano economico, la replica arriva a stretto giro di posta. Ed è un interrogativo: forse che i cittadini di Barbara godono di un’immunità tariffaria e sulle commissioni ogni qualvolta si recano allo sportello postale, a tal punto da giustificare l’assenza del portalettere per più giorni ed il mancato recapito di missive, periodici ed avvisi di pagamento e riscossione, tra l’altro ripetutosi sabato 18 febbraio? Il dubitativo è al contempo una provocazione ed una precauzione, nella speranza di chiudere qui l’amaro capitolo dei disservizi postali e di non perdere facilmente la familiarità con il portalettere, così come avvenuto a fine gennaio e nelle settimane di febbraio. Leonardo Pasqualini arredi sacri chiuso il lunedì mattina SENIGALLIA Via Andrea Costa 31 tel. 071.60597 TUNICHE per la 1 Comunione a € 58 compresi: croce e cordone ICONE di origine Greca-Russa Rumena QUADRI in argento Mencucci Angelo Luigi Noleggio e vendita AUDIO luCI VIDEO a prezzi molto vantaggiosi via Guidi 6 Senigallia Z.A. Cesanella tel 071.6609458 cell. 338.4803455 23 febbraio 2006 Territorio regione Contributi alle famiglie per i testi scolastici Libri accessibili a tutti L a Regione Marche concederà alle famiglie borse di studio a sostegno della spesa in ambito scolastico. Il piano ministeriale di riparto dei fondi destinati a tale scopo in favore degli alunni della scuola dell’obbligo e della scuola secondaria, sia statale che paritaria, attribuisce alla Regione Marche un finanziamento di 2.724.877 euro. La Regione, a sua volta si avvarrà della collaborazione dei Comuni per la raccolta e l’analisi delle domande pervenute, con particolare attenzione ai casi degli studenti marchigiani che frequentano sedi scolastiche in regioni limitrofe. La Regione rende noto che sono ammessi al beneficio per l’anno scolastico 2005/2006 i genitori o gli altri soggetti che rappresentano il minore, o lo stesso studente se maggiorenne, che appartengano a famiglie il cui Indicatore della situazione economica equivalente (Isee) relativo al periodo d’imposta 2004 sia inferiore o uguale a 10.632,94 euro. Le domande dovranno essere compilate su un apposito modulo corredato di autocertificazione delle spese sostenute ai fini dell’ammissione al beneficio. L’importo minimo di spesa sostenuta e do- cumentata è pari a 51,65 euro. Rientrano tra le spese ammissibili quelle relative a frequenza (rette, somme versate alla scuola su deliberazione del Consiglio di circolo o di Istituto), trasporto, mensa, sussidi e materiale didattico o strumentale. La borsa di studio non è legata al merito scolastico ed è attribuita prioritariamente alle famiglie più svantaggiate economicamente, pertanto sarà compilata dai Comuni un’apposita graduatoria. Il contributo è differenziato a seconda che trattasi di scuola elementare, media e superiori; gli importi massimi riconosciuti sono differenziati per ordine e grado della scuola frequentata. I Comuni provvederanno ad assicurare attraverso forme idonee di pubblicità l’intervento agli studenti sotto soglia ISEE e, successivamente, dovranno trasmettere alla Regione Marche entro il 30 aprile 2006 il numero delle domande pervenute, ripartito per la scuola primaria, secondaria di primo grado e secondaria superiore. “Sono sempre di più le famiglie – ha dichiarato l’assessore all’Istruzione, Ugo Ascoli - che ricorrono ai contributi per il diritto allo studio che rappresenta un importante strumento delle politiche formative della Regione”. Oltre ai contributi per i libri di testo e per le borse di studio, la Regione Marche attua altri interventi come l’integrazione scolastica, la prevenzione del disagio e promozione dell’agio dei giovani, le agevolazioni sui trasporti pubblici per gli studenti ed altri interventi diretti o indiretti per il sostegno al diritto allo studio. R.S. Cuore di Marche, ecco il nuovo turismo marchigiano Il sistema Turistico Locale, che comprende il territorio Misa Esino Frasassi, ha presentato le iniziative che intende portare avanti in questo periodo per incentivare il turismo nelle Marche. La nostra regione è tradizionalmente rivolta al turismo balneare ma ora il turista non si accontenta più di passare quindici giorni in riviera, vuole conoscere l’entroterra e soprattutto accorcia di molto le sue vacanze a volte fino a semplici week-end. Di fronte a questo cambiamento nella domanda, il Sistema Turistico Locale si è adeguato proponendo una campagna promozionale dal titolo “Cuore di Marche, la tua vacanza tra orizzonti di terra e mare” in cui vengono illustrati itinerari attraverso le terre e i sapori della nostra splendida regione. Il materiale informativo raccoglie dati riguardanti i grandi comuni della costa con elevate capacità ricettive, come Senigallia, ma anche il più piccolo paese dell’entroterra che magari ha solamente un albergo. E’ stato stampato un listino prezzi, da distribuire nelle agenzie di viaggi e agli eventi italiani ed internazionali ai quali il Sistema Turistico Locale partecipa, che contiene le informazioni necessarie per raggiungere ogni struttura del territorio, anche attraverso la rete internet. Inoltre vengono illustrati gli itinerari nel territorio che vanno dall’arte alla storia medievale, dalle tradizioni eno-gastronomiche alla natura in un mix di mare, colline, castelli e gusto. regione Campagna di informazione antidoping 11 Ostra Vetere, edilizia residenziale I l Sindaco Massimo Bello, il Vice Sindaco Gaetano Truffellini e l’Assessore all’Urbanistica Rita Aquili, hanno manifestato soddisfazione per i Piani di reinvestimento, di cui alla legge 560/1993, proposti dall’ex Istituto autonomo per le case popolari di Ancona (ora denominato Erap) ed approvati dalla Regione con delibera n. 1679 del 28 dicembre 2005, che vedono la cittadina di Ostra Vetere destinataria di un cospicuo finanziamento e di un progetto di riqualificazione urbana rilevante. Si tratta dell’acquisto e del recupero di un edificio in via Gramsci (l’ex Palazzo Gambelli) situato nel centro storico di Ostra Vetere per realizzare nove alloggi di edilizia residenziale pubblica per un investimento pari a 1.327.000 euro (circa 2 miliardi e 700.000 milioni di vecchie lire). “L’Amministrazione comunale, fin dal suo insediamento, si è interessata presso l’Erap di Ancona (ex Istituto Autonomo per le case popolari) – commentano Sindaco e Assessori - per chiedere la realizzazione di interventi, da parte dello stesso Ente, all’interno del centro storico, finalizzati soprattutto al recupero ed alla ristrutturazione di fabbricati destinati ad appartamenti di civile abitazione per le famiglie, in particolare per i giovani che desiderano sposarsi o che si sono sposati da poco e che hanno difficoltà a trovare una sistemazione abitativa.” “Questo intervento pubblico, che realizzerà l’Ente regionale per l’abitazione pubblica di Ancona, è un ulteriore, ma significativo risultato – dicono ancora il Sindaco e gli Assessori della Giunta Bello - che va incontro alla riqualificazione del centro storico, alle reali esigenze di una comunità e ad una precisa richiesta che soprattutto i giovani ci hanno fatto e che non vuole certo esaurirsi con questo progetto, che prevede un notevole investimento economico nel cuore del paese e che l’Amministrazione comunale vuole mettere a disposizione, con bandi speciali, anche alle nuove famiglie.” “La Giunta comunale ha deciso, poi, di iniziare l’iter per la predisposizione di una Variante generale al Piano regolatore – continuano - per stimolare, tra le altre cose, la creazione di zone da destinare alla realizzazione di interventi a carattere abitativo. Un nuovo strumento urbanistico, che riassetti il territorio, creando sviluppo economico ed incentivi per la Mondolfo, il restauro della bella chiesa monumentale Sport da disintossicare Lavori a Sant’Agostino I l quadro che mi sono fatto è effettivamen- versità deglii Studi di Urbino “Carlo Bo” e il te preoccupante ed il timore che fasce di Coni Regionale, si attuerà in varie fasi, volatleti marchigiani sempre più giovani siano te a promuovere nelle scuole marchigiane e allettati e indotti a ricorrere a pratiche ille- nelle società sportive giovanili una crescente cite e pericolose per la salute è sempre più consapevolezza sui rischi per la salute assostanziato dai fatti”. Lo ha detto l’assessore sociati alla pratica del doping. In sintesi, il regionale allo Sport, Gianluca Carrabs, ri- progetto dovrebbe portare alla realizzazione guardo al fenomeno del doping nelle Mar- di un opuscolo informativo sul doping, da che. “Una realtà preoccupante”, specie dopo distribuire agli studenti delle scuole della rei recenti arresti nel pesarese per consumo di gione a vari livelli e che sarà consegnato nel cocaina nel mondo del calcio professioni- corso di incontri programmati, affidati agli stico e i fondati sospetti sulla diffusione del insegnanti, i quali illustreranno agli studendoping anche nel settore dilettantistico. “Di ti il contenuto del libretto e promuoveranno fronte a ciò - continua Carrabs - non posso il dibattito sul fenomeno del doping. Tali che associarmi alle dichiarazioni del pre- incontri, saranno preceduti da stage di agsidente del Coni regionale, Terzo Censi, e giornamento, tenuti da docenti universitari raccogliere il suo invito a un forte e deciso esperti del settore, per gli stessi insegnanti intervento da parte della Regione. A questo che successivamente si rivolgeranno ai proproposito, voglio anticipare la messa punto pri studenti. di un progetto di prevenzione del doping, a “Sono convinto - conclude Carrabs - che tale cura dell”assessorato allo Sport, da attuare iniziativa, tra le prime in Italia, costituirà su scala regionale. Poiché è mia convinzione un efficace strumento di dissuasione basato che gli strumenti coercitivi contro il doping, sulla presa di coscienza del fenomeno e delpur costituendo un irrinunciabile strumento le sue pericolosissime implicazioni non solo di lotta, necessitano di una efficace opera di etiche, ma soprattutto per la salute. Auspico dissuasione e prevenzione del fenomeno, in- quindi di dare una risposta concreta a quetendo realizzare una campagna di capillare sto grave problema e soprattutto, di ridurre informazione e sensibilizzazione rivolta alle il numero dei nostri giovani atleti che rifasce più a rischio: gli atleti più giovani”. schiano di imboccare la strettoia del doping L’intervento, che vedrà coinvolti, oltre allettati da falsi miti e facili lusinghe”. all”assessorato regionale allo Sport, vari Enti come la Facoltà di Scienze Motorie dell’UniR.S. E ’ la Chiesa Monumentale di San- complesso, risalente al secolo XVI”. A t’Agostino nel centro storico di condurre gli interventi la Regione MarMondolfo a chiudere per lavori di re- che, la Prefettura-Ufficio Territoriale di stauro. Lo rende noto il parroco di Governo di Pesaro-Urbino, il FEC, con S.Giustina, don Mauro Baldetti, dopo il Comune di Mondolfo, attraverso il che lo aveva già accennato lo scorso R.U.P. Arch. Gianfranco Centoscudi e Natale ai fedeli. “Si saranno eviden- la progettazione e direzione lavori da temente accorti – spiega Don Mauro parte dell’Arch. Cristina Renzoni. “Il – i cittadini di Mondolfo che da qualche tutto, ovviamente – prosegue il sacergiorno il portone della Chiesa Monu- dote – avviene nell’ambito degli intermentale di S.Agostino è chiuso. Il prov- venti di cui alla Legge 61/98. Si tratterà vedimento è stato presto per dare avvio di lavori particolarmente lunghi che ad una serie di complessi ed articolati già stanno interessando anche parte lavori di restauro alla grande chiesa”. dell’antico ex convento e che, ora, arriSant’Agostino è un ricco contenitore vano direttamente alla grande chiesa. I di opere d’arte, una sorta di pinacote- mondolfesi ricorderanno che la chiesa ca e galleria museale ubicata nel cuore era stata riaperta una decina di anni fa di Mondolfo, ed ogni anno luogo d’arte dopo che, in un periodo di lunga chiuche richiama tantissimi visitatori e che sura, erano stati condotti costosissimi vede le proprie opere prendere il volo interventi di restauro”. Anche questa per importanti mostra nazionali ed in- volta la chiusura della Chiesa monuternazionali. mentale si protrarrà per diversi mesi. “Indubbiamente le preziose opere che “Non si tratta di lavori semplici – punla Chiesa Monumentale di S.Agostino tualizza don Mauro – ma interventi conserva ed attentamente censite dal- che hanno richiesto una lunga ed artila Guida Rossa del Touring (giusto per colata progettazione, attraverso il coinfare un esempio) hanno visto, solo per volgimento di diversi Enti pubblici e rimanere nel recente, due preziosi beni professionalità. La Chiesa di Sant’Agolo scorso anno partire per varie mostre, stino è un bene di valore specialissimo, ed anche ora il quadro della Madonna nel quale ogni intervento deve essere della Gatta è in esposizione alla Galle- condotto nel massimo rigore e con le ria Nazionale delle Marche in Urbino”. dovute cautele, il tutto per permettere Tornando ai motivi della chiusura, il ai fedeli ed ai turisti di godere di uno Rettore spiega la situazione degli at- spettacolare complesso storico artistituali restauri. “Si è dovuti interveni- co per altre centinaia di anni. re a seguito del grave terremoto che Il Rettore desidera poi ringraziare. “Sin – come è noto – ha colpito le Marche da ora sento il dovere di ringraziare i e l’Umbria nel settembre del 1997. In vari soggetti che sono intervenuti nelquella occasione la nostra Chiesa di le diverse competenze per permettere S.Agostino ha subito una serie di pro- l’attuale avvio dei lavori, a cominciare blemi che non hanno portato ad una dal Prefetto Riccio, dal Commissario immediata chiusura, ma che hanno su- Straordinario del Comune di Mondolfo, bito attivato gli organismi competenti, Dott. Pellos, e con loro l’Amministraattraverso la Parrocchia e la Rettoria, al zione comunale e l’intero staff di profine di procedere con i lavori di restau- gettisti ed addetti”. ro ed adeguamento sismico del grande Alessandro Berluti 12 23 febbraio 2006 Cultura idee La modernità e le tante sfide dell’uomo contemporaneo Individui e tecnologia La storia non torna indietro e dall’abisso possono nascere germi di una possibile ripresa L a valorizzazione dell’individuo nella sua irripetibile diversità e nella sua capacità di plasmare la propria identità nel cammino della storia è la grande conquista della modernità. Purtroppo l’esperienza quotidiana ci presenta il triste spettacolo dell’individualismo che spesso precipita nell’egoismo, nella sopraffazione dell’altro e nella violenza. Questo crea un senso di diffidenza verso la modernità e un rimpianto dei tempi passati. E’ necessario comprendere questo processo di degrado per poterlo poi superare. La situazione storica in cui l’individuo si è affermato è quella di una borghesia in ascesa che organizza la società secondo il modello capitalistico. In questo sistema il valore dominante è il profitto: tutto è visto in sua funzione e secondo la sua logica quantitativa, calcolabile, utilitaria. Il sistema produttivo considera l’uomo solo come soggetto di bisogni e, offrendo merci per la loro soddisfazione, genera profitto. Quando i bisogni naturali raggiungono la sazietà, il sistema, per continuare il suo sviluppo,sollecita artificialmente la nascita di nuovi bisogni, facendo leva sul godimento nel continuo consumo. Ridotto a consumatore di beni materiali, l’uomo dimentica l’orizzonte dei valori etici e spirituali. Emblematiche le parole di Nietzsche: “Vi scongiuro, o miei fratelli, restate fedeli alla terra e non credete a coloro che vi parlano di speranze ultraterrene! Sono degli avvelenatori pur se non lo sanno”. (Così parlò Zarathustra). La corrente anti-edipica del pensiero francese considera il mondo dei valori e le norme etiche come una costruzione del complesso edipico in funzione repressiva. Solo il desiderio che scaturisce dal subconscio nella sua radicalità corporea esprime l’autenticità dell’uomo e il suo anelito di liberazione, perciò il corpo deve diventare una gioiosa macchina da guerra per abbattere tutte le barriere della convenzione e della morale, unico limite è la sopportabilità del piacere, quindi “vietato vietare”, “tutto e subito”… Il contesto è caratterizzato anche dalla globalizzazione tecnologica. La tecnologia non è uno strumento docile nelle mani dell’uomo, ma piuttosto l’orizzonte onnicomprensivo entro cui tutto acquista un nuo- vo significato, anche lo stesso uomo. La tecnologia offre strumenti, non si occupa dei fini e dei valori, permette la clonazione ma non pone il problema se sia lecito clonare l’uomo. Dal punto di vista tecnologico clonare un uomo o clonare una pecora è la stessa cosa. Il giudizio etico è fuori dal suo ambito. Nella nostra società il sapere tecnologico ha un enorme successo, mentre il discorso sui valori è pieno di contrasti e registra solo crolli di una tradizione screditata. E’ inevitabile la conseguenza: il vero sapere è solo quello scientifico-tecnologico, l’unica realtà è quella sperimentabile, quello che conta è il successo… Forse stiamo toccando il fondo dell’abisso: molti giocano la vita nel ristretto orizzonte del piacere che consegue il consumo, dalla nutella alla droga, l’affermazione del proprio egoismo esige che l’altro sia solo strumento e non esita a ricorrere alla violenza più inaudita pur di raggiungere il proprio scopo. Di fronte a questo volto della modernità molti si ritraggono inorriditi, ma la storia non torna in dietro. Forse proprio nel fondo di quest’abisso si trovano i germi di una possibile ripresa. Vittorio Mencucci prodotti tipici A Corinaldo “Percorsi del gusto”, nove appuntamenti su cibo e territorio Il gusto del sapore E ’ partito “Percorsi del Gusto”, nove serate organizzate dal- Statuto e fare in modo che la nostra attività si svolga durante l’Associazione Pozzo della Polenta e dalla Pro-Corinal- tutto l’anno e non solo in occasione della Festa della Polenta” do, con la collaborazione di Cia e Coldiretti, per riscoprire il - spiega Claudio Giuliani, Vice-Presidente dell’Associazione territorio attraverso i prodotti della terra e la cucina locale. Pozzo della Polenta. Un’occasione per socializzare ed ascoltare tecnici del settore “L’unione delle Associazioni di categoria e delle istituzioni è eno-gastronomico, assaggiare prodotti locali e riscoprire an- fondamentale per raggiungere lo scopo di promuovere il settotiche ricette. re agricolo e i piccoli produttori locali” - afferma Matteo PrinLa manifestazione si svolgerà in diversi locali storici del no- cipi, della Cia. “Questo percorso eno-gastronomico itinerante stro territorio e si concluderà domenica 21 maggio con la Me- è una grande novità per riscoprire il folklore e i prodotti del renda alla Selva di Boccalupo, presso il geofisico di Corinal- nostro territorio” - spiega Cesare Morgante, Assessore alle podo. Per questa occasione non mancherà un evento musicale litiche agricole. d’eccezione, mentre nelle serate organizzate all’Insomnia e A Il prossimo 7 marzo, appuntamento al Casolare di Corinaldo, casa di Fabio sono previsti concerti jazz e blues. “L’iniziativa è ore 20.15, per parlare di pasta, con Emanuele Quagliani. nata dalla nostra Associazione per seguire i principi del nostro V.S. musica Federica Iannella e Giuliana Maccaroni interpretano le ‘Sonate’ di Morandi Luigi Di Liegro Prete di frontiera IL LIBRO di Pino Ciociola Il libro racconta la figura e l’opera di don Luigi Di Liegro (1928-1997), fondatore e anima della Caritas diocesana romana, sempre in prima linea a fianco degli ultimi. Un sacerdote conosciuto da molti, ammirato e anche osteggiato come capita spesso a chi con semplicità e determinazione mette in pratica il Vangelo. Un carteggio, per lo più inedito, e molte testimonianze di chi ha lavorato con lui (a partire da quella di Maurice Bignami, ex-comandante di “Prima Linea”, pluriomicida, che lavorò molti anni nell’ostello Caritas alla stazione Termini, voluto da don Luigi). Sarà trasmessa prossimamente su Canale 5 una fiction dedicata a Don Luigi e interpretata da Giulio Scarpati. Pagg . 160 Euro 12 Quattro mani per un successo L unedì 20 febbraio su Radio Vatica- è stata basata sull’edizione critica del na alle 19,40 all’interno della tra- libro Opere per organo a quattro mani smissione “Lo Scrigno Musicale” è an- di Giovanni Morandi (Ut Orpheus dato in onda un servizio sulle “Sonate – Bologna) a cura di Gabriele Moroni per organo a quattro mani” di Giovan- pioniere di questa riscoperta moranni Morandi incise da Federica Iannella, diana, presentata a cura del professor direttore artistico del Festival interna- Franco Piperno, anch’essa nell’agosto zionale Organistico Città di Senigallia scorso nell’ambito del festival. e Giuliana Maccaroni, che nei giorni Le Sonate per organo a quattro mani scorsi hanno registrato le interviste per di Giovanni Morandi (Pergola 1777 il programma radiofonico. – Senigallia 1856. Probabilmente il più Cinquanta minuti dedicati alle inci- rappresentativo compositore di musisioni di questo cd uscito in novembre ca d’organo nell’Italia risorgimentale) scorso (etichetta Tactus Bologna) in sono state scritte per il Monastero di S. distribuzione in Europa, Americhe e Carlo e sono ascrivibili ad un periodo Giappone e già andato in ristampa. tra il 1830 e il 1854. La creazione di un Da aprile a luglio le due musiciste sa- piccolo repertorio così insolito (sono ranno impegnate in una serie di con- rarissime nell’Ottocento composizioni certi sulle “Sonate per organo a quattro per organo a quattro mani) e da lui mai mani” in tutta Italia, mentre nei mesi affidato alle stampe, fu stimolata dalla di agosto e settembre si esibiranno in presenza a S. Carlo di due monache alcune prestigiose piazze di Belgio e assai abili nel suono dell’organo: Anna Germania. Ora il sogno nel cassetto Costante Cacciari e Candida Colomdelle due giovani musiciste, che han- ba Loreti. “L’incisione delle musiche no presentato le “Sonate” proprio a comprese in questo CD – ha spiegato Senigallia alla Chiesa dei Cancelli (che il curatore Gabriele Moroni – è l’esito ospita uno dei più grandi organi stori- finale di una vicenda, che prende avvio ci delle Marche) nell’ambito del quarto nel 1822, a tratti avventurosa e al conFestival Organistico, è di potersi esibire tempo esemplare, che illustra uno dei in Giappone. possibili destini cui è andato incontro L’esecuzione dei brani contenuti nel cd il patrimonio musicale italiano negli ultimi due secoli…” Le composizioni di Morandi vennero infatti recuperate dalle monache del Monastero S. Carlo che dopo l’avvento dell’Unità d’Italia, per varie vicissitudini dovette essere abbandonato. La fama del Morandi si diffuse grazie alle stampe pubblicate da Ricordi, ma anche da altri editori di Firenze, Milano, Roma e Torino. Sposato con la celebre cantante Rosa Morandi, già sua allieva, la seguì nei continui spostamenti nelle piazze teatrali d’Italia e a Parigi; alla morte di lei (1824) la vita di Giovanni subì un cambiamento radicale: fissò definitivamente la sua dimora a Senigallia dove fu maestro di cappella presso la Cattedrale (1824-1836). Città in cui svolse un ruolo di primo piano nello sviluppo della vita musicale. Alessandro Piccinini 23 febbraio 2006 Spettacolo Spigolature alla fenice “Le serve”, di Jean Genet, con Franca Valeri Ruoli di donna N e “Le Serve” Jean Genet ispirandosi ad un fatto di cronaca avvenuto in Francia negli anni ‘30, racconta la storia di due cameriere, le sorelle Lemercier. Solange e Claire, passano tutto il tempo a interpretare Madame nella casa ove prestano servizio, scambiandosi, di volta in volta, i ruoli della protagonista e della serva. Nella loro follia, in questo gioco di emulazione e perversione, arriveranno persino a tentare di ucciderla. “Il desiderio che avevo da tempo di occuparmi del teatro di Jean Genet e, in particolare, di Les Bonnes, che di quel teatro rappresenta la punta di diamante, deflagra oggi in un’autentica eccitazione della mente alla sola idea di poter disporre di due interpreti d’eccezione, due autentici mostri sacri del nostro teatro: Franca Valeri e Annamaria Guarnieri, rispettivamente nei ruoli di Solange e di Claire. La loro arte sofisticatissima, il loro ineguagliabile modo espressivo a servizio del capolavoro genettiano non è solo un’idea elettrizzante, …è l’idea, il progetto. Progetto che prevede per il ruolo di Madame, con un evidente e non casuale scarto generazionale, la presenza di Patrizia Zappa Mulas, una delle attrici più sensibili e preparate della scena italiana.’’ Giuseppe Marini Giovedì 9 marzo - ore 21 Biglietti in vendita on line - www.amat.marche.it - Per informazioni, prenotazioni e prevendite: Amat tel 071/2072439. I biglietti per lo spettacolo sono in vendita alla biglietteria del teatro “La Fenice” in via C. Battisti (tel. 071/7930842). TEATRO a CORINALDO e CHIARAVALLE PASOLINI in MEDIATECA Domenica 26 febbraio - Venerdì 3 marzo 2006 Compagnia della Rancia - Compagnia del Gentile NUNSENSE Il Musical delle Suore - Le amiche di Maria di Dan Goggin con Lisa Angelillo, Serafina Frassica, Paola Lavini Elisa Santarossa, Francesca Cinann regia di Fabrizio Angelini Alla mediateca di Senigallia si parla ancora di Pier Paolo Pasolini grazie ad una serie di incontri organizzati da Mediateca delle Marche e Comune di Senigallia in collaborazione con l’Associazione “Sena Nova”: il 23 febbraio si parlerà di “Edipo re” con Gabriela Solazzi e il 27 febbraio de “Le città nella poesia di Pasolini” con Antonio Maddamma. L’iniziativa è organizzata in collaborazione con il Circolo cinematografico “Linea d’Ombra, la Federazione Italiana Circoli del Cinema e il Museo comunale d’Arte Moderna dell’Informazione e della Fotografia. il taccuin Ho recentemente riscoperto una vecchia pubblicazione del 1947. E’ un fascicolo di 15 pagine dal titolo “Corinaldo alla sua Maria Goretti a cura di Giuseppe Cavalli, stampato coi tipi della Tipografia Senigalliese Zinchi. Sono sei articoli la cui lettura è una risposta a quei sapienti del mondo (molta carne poca anima) che non apprezzano la piccola martire. Gli autori del fascicolo sono nomi ben noti ai non più giovani: Mario Carafoli (il suo scritto si intitola “Noi lontani” : interpreta il sentimento dei corinaldesi sparsi per il mondo): Giovanni Petronilli (“Assunta e Alessandro”); Vincenzo Faraoni (“Stirpe di Cristo”); Gino Papalini (“Martirio, rivelazione di Dio”); Giuseppe Cavalli (“Colloquio con il postulatore”); Bianca Rossi, la presidente diocesana della Gioventù Femminile di Azione Cattolica (“Purezza e libertà”). In copertina una bella incisione di Bruno da Osimo che disegna il paese in una unità chiara e conchiusa di case, torri e campanili. Elvio Grossi a cura di Tullio Piersantelli MUSICA Senigallia - Domenica 26 Febbraio, Auditorium San Rocco, ore 18,15, Quartetto d’Archi della Scala. Musiche di Mozart, Beethoven, Debussy. Domenica 12 Marzo, Chiesa dei Cancelli, ore 18,15, “Il grande Barocco italiano” Orchestra da Camera delle Marche. Mario Ancillotti flauto e direzione, Giovanna Manci soprano. Musiche di Boccherini, Vivaldi. Monte San Vito - Teatro La Fortuna, il 23 febbraio, “Ho visto un re...” tratto da Mistero Buffo. Musiche di Dario Fo, Silvio Negroni, Marco Gobbi, Scene di Matteo De Martino Attraverso la figura del fabulatore donna, una tradizione ormai dimenticata, le tematiche e il linguaggio giullaresco sono protagonisti di questo spettacolo ricco di canzoni, musiche, racconti, poesie e soprattutto fabulazioni. MOSTRE Senigallia - Nel bicentenario della nascita di Giuseppe Mazzini, a Palazzo del Duca una mostra sulla sua biografia fino al 16 febbraio. Ancona - A cura della Mediteca delle Marche, mostra fotografica della serie “Ricordo di Pasolini” del fotografo Antonio Masotti. La mostra in piazza del Plebiscito 17 (Ancona), dal lunedì al venerdì dalle 9,30 alle 13,30. Ancona - Mole Vanvitelliana, mostra evento dedicata all’artista “Corrado Cagli”. Mart/ven: 15-20, sab.dom: 10-20, fino al prossimo 4 giugno - chiuso il lunedì. INCONTRI Senigallia - Auditorium San Rocco, incontro su Senigallia e il cinema d’essai tra gli anni ’70. Sabato 25 febbraio alle ore 17 ci sarà la presentazione del libro di Giorgio Candelaresi e Roberto Ferretti ‘Tra Chiaravalle e Cinecittà’ (Una conversazione sugli anni del cinema d’essai 1970-1980), edito da L’orecchio di Van Gogh”. Le foto del libro sono del noto fotografo del Corriere Adriatico, Michele Cozzari. Interverranno, oltre agli autori, Franco Elisei (Sindacato nazionale giornalisti cinematografici) e Tullio Piersantelli (ex-Presidente della Cooperativa libraria e del circolo culturale “L’incontro”). TEATRO 13 Settimanale della Diocesi di Senigallia Piazza Garibaldi, 3 - 60019 Senigallia (An) Tel. 071/64578 - Fax 071/7914132 e-mail:[email protected] sito:www.vocemisena.it Direttore editoriale: Gesualdo Purziani Direttore responsabile: Giuseppe Cionchi Redazione: Laura Mandolini, Tullio Piersantelli, Rosaria Cenerelli, Giancarlo Mazzotti Collaboratori: Alessandro Berluti, Fabrizio Chiappetti, Roberto Ferretti, Luca Giancarli, Anna Gobbetti, Elvio Grossi, Simone Mandolini, Roberto Mancini, Leonardo Marcheselli, Vittorio Mencucci, Giuseppe Nicoli, Leonardo Pasqualini, Michele Pinto, Stefania Sbriscia, Giorgio Silvestri, Luciano Sole, Federica Spinozzi, Ilario Taus, Raoul Mancinelli, Umberto Martinelli. Tecnici: Speranza Brocchini, Rino Girolimetti, Daniele Guidarelli, Anna Maria Roberti, Mariannina Puerini, Pietro Scattolini Realizzazione grafica e stampa: Galeati Industrie Grafiche S.p.A. - Imola (www.galeati.it) Tiratura:4000 copie Abbonamento annuo ordinario: € 35 da versare sul cc.postale n. 10514602 Venerdì 24 - Sabato 25: ore 20,30 - 22.30 Domenica 26: ore 16.30 - 18.30 - 20,30 - 22.30 Lunedì 27 - Martedì 28 - Mercoledì 1: ore 21.15 ARRIVEDERCI, AMORE CIAO Regia: Michele Soavi con Alessio Boni, Isabella Ferrari, Carlo Cecchi, Michele Placido Francia / Italia 2005 – 107’ Ex terrorista comunista fuggito in Centro America dopo una condanna all’ergastolo, Giorgio è nascosto in mezzo alla giungla insieme a un compagno di fuga e ad altri guerriglieri, quando una radio gracchiante annuncia una svolta epocale: la caduta del muro di Berlino. Sarà proprio il suo amico, compagno di tante lotte e idealismi, la prima vittima del sanguinoso percorso di “redenzione” . Già, perché il suo reinserimento nella società pare debba passare necessariamente attraverso il crimine. Mercoledì 1 marzo • Spettacolo ore 21.15 viva zapatero Regia: Sabina Guzzanti - 2005 Italia - 80’ Un applauso lungo dodici minuti, il più lungo alla Mostra del cinema. Sabina Guzzanti ha presentato proprio qui Viva Zapatero! un documentario che racconta le vicende di ‘Raiot’, il suo ultimo spettacolo sospeso dalla Rai dopo una sola puntata, parla di satira con alcuni dei principali esponenti europei fra cui il premio Nobel Dario Fo e in generale fa il punto sulla libertà di informazione in Italia. Il film ospita tutti i giornalisti e i comici banditi dalla televisione Rai e Mediaset: Michele Santoro, Enzo Biagi, Daniele Luttazzi, Paolo Rossi, Beppe Grillo. ‘Viva Zapatero’ ha strappato molte risate e applausi a scena aperta, non solo nei punti in cui critica il governo Berlusconi e le sue scelte, ma anche quando sottolinea l’incapacità della sinistra. Le accuse sono ecumeniche: ce n’è per il governo, ma anche per l’opposizione, con due siparietti al vetriolo su Lucia Annunziata e Claudio Petruccioli che fanno di tutto per regalare alla Guzzanti proprio il materiale satirico che lei cerca. “Viva Zapatero” non è un film: è uno speciale tv che però, nella tv italiana di adesso, non può andare in onda. (L’Unità) (...) un bellissimo documentario sulla censura e la libertà di informazione satirica in Italia. (...) A cavalcioni tra farsa e tragedia il film è irresistibile sia quando fa ridere, spesso, sia quando fa venire rabbia, spessissimo, e rilancia il potere documentario di controinformazione. Da vedere. (Corriere della Sera) AL g a b b i a n o 14 23 febbraio 2006 Sport calcio: Vigor Senigallia 0 - Jesina 1 E’ di rigore la sconfitta l ritorno sul nuovo manto sintetico del Comunale, nel derby con la Jesina, non è stato propizio ai colori rossoblu, oggi in casacca bianca. La cerimonia dell’inaugurazione del nuovo manto è stata fatta sabato 18, con la partecipazione del Sindaco Angeloni, dell’Assessore allo sport Volpini, dei Lavori Pubblici Mangialardi, del Presidente del Consiglio Comunale Paradisi, di Autorità provinciali e sportive. L’impianto è stato benedetto dal Vescovo emerito Odo Fusi Pecci, autore anche del primo calcio sul pallone. Nel breve discorso tenuto, il Sindaco ha rivelato a tutti i presenti che lo stadio comunale verrà intitolato a Goffredo Bianchelli. Un riconoscimento che tutti gli sportivi senigalliesi hanno manifestato dopo la sua scomparsa. Attendista la Vigor nella propria metacampo, più incisiva in attacco la Jesina. Poche e inconcludenti le azioni su entrambi i fronti; le difese prelevavano sistematicamente sugli opposti attacchi. Per la Vigor il solitario ex centravanti jesino Polverari, ogni qualvolta riceveva palla veniva chiuso in mezzo a tre avversari, impossibilitato così a offendere e tanto meno ad usufruire dell’assistenza dei compagni. Per contro, lo jesino Chicco si è rivelato una spina difficilmente contrallabile al centro dello schieramento jesino; sua la spinta al 51°, che ha determinato il rigore. La cronaca della partita è molto scarna, anche perché l’arbitro dell’incontro l’ha continuamen- te spezzettata: ad ogni contatto fisico fischiava fallo. Inizia al 7° Pambianchi con un colpo di testa, purtroppo fuori di poco. Reagisce la Jesina al 12° con Castorina. Il suo tiro impegna Moroni in una difficile parata. 14°, Giorgetti semina due avversari poi, al momento del tiro, si fa anticipare da un avversario. 29°, bella combinazione Malaccari/Polverari: il colpo di testa di quest’ultimo sorvola di poco la traversa. 39°, Marini con un improvviso tiro dal limite sfiora l’incrocio dei pali. Finisce al 50° il primo tempo senza altre novità. L’inizio ripresa si svolge sulla falsariga del primo, poi, improvvisamente, al 51° la difesa vigorina si fa sorprendere in contropiede da Chicco. Il giovanissimo Pambianchi lo atterra in area e in qualità di ultimo uomo, oltre al rigore, viene pure espulso. Castorina realizza dagli undici metri, sulla sinistra di Moroni. Al 64° viene espulso l’ex vigorino Loreti per doppia ammonizione, riequilibrando i componenti in campo. La Vigor preme, ma subisce il contropiede jesino. 72°, Malaccari impegna in angolo Pieralisi; 78° Chicco sfiora il palo; 85° De Filippi, dal limite, manca il bersaglio; 91°, Moroni para su Chicco. Si chiude questo derby con l’ennesima sconfitta per 1 a 0, una regola non ancora in grado di essere ribaltata. Simonetti, a fine incontro, dice: “Il rigore c’era. Uno stop sbagliato dal loro attaccante ha fatto sì che la palla si allungasse in suo favore, tagliando fuori il nostro giocatore, che non ha fatto Basket, serie b1 bergamo 75 - gOLDENGAS 87 Sorpasso effettuato A nche se il punteggio in classifica è lo stesso, per la Goldengas c’è il vantaggio del doppio confronto vinto, ottenuto a Bergamo con una prestazione esaltante da parte di tutti i giocatori scesi in campo. Privo di Macchniz, infortunatosi nelle fasi di riscaldamento, di Santilli e di Pazzi (a mezzo servizio per l’infortunio alla caviglia capitatogli giovedì in allenamento) la squadra ha saputo superare con una grande prova di carattere, di forza e di coesione tutte queste mancanze. Fortissima in difesa, veloce e precisa in attacco, queste le armi che hanno dato la vittoria in questo importantissimo scontro. Quattro gli uomini biancorossi andati in doppia cifra: Cinciarini, Panichi, Raschi e Bartoccetti. A fine incontro il presidente Moroni, molto soddisfatto per il risultato acquisito dai ragazzi in campo, dice: “Avevo detto ai miei uomini che questo incontro con Bergamo era la svolta decisiva per noi in questo campionato. La squadra ha dimostrato di avere un grande cuore in questa difficile serata. Pure oggi la fortuna non ci ha assistito: poco prima dell’inizio si è infortunato Macchniz e sapete qual è il suo contributo che solitamente dà alla squadra, eppure anche senza di lui siamo riusciti a vincere. Oggi abbiamo lasciato l’ultimo posto in classifi- ca e questo è un punto importante che ci fa ben sperare per l’avvenire.” Il vice presidente Pasquini, interrogato : “Avevo portato degli amuleti speciali, che non posso rivelare. Hanno funzionato a dovere e questo vi deve bastare”. Pure il coach Bianchi dice la sua: “I miei ragazzi sono stati eroici. Privi di Macchniz e in parte di Pazzi, la squadra ha giocato una partita di grandissimo orgoglio, devo elogiarli tutti”. Domenica incontro casalingo con il forte Lumezzane; le speranze sono di recuperare gli infortunati. Bergamo: Biffi 22, Drusin 10, Volpato 13, Zanovello 5, Chiarello 3, Botti 3, Gallea 14, Matalone 5, Daros ne, Lava ne. Goldengas: Cinciarini 14, Panichi 18, Raschi 20, Bartoccetti 21, Pazzi 9, Corsini 2, Benevelli 3, Santilli ne, Macchniz ne, Durazzi ne. All. Bianchi. Arbitri: Vaccarini e Cappello. Spettatori 2.000 circa. Usciti per cinque falli: Drusini, Zanovello, Chiarello e Gallea. Classifica: Soresina 38, Scavolini spa, Treviglio 34, Osimo 30, Trieste 26, Palestrina 24, Casalpusterlengo, Porto Torres 20, Lumezzane, Riva del Garda 18, Matera 16, Banca Marche Ancona 14, Gorizia, Vigevano 12, Goldengas, Bergamo 10. G.M. L a squadra del coach Ligi, nel momento in cui doveva far vedere al numeroso pubblico presente che aveva le carte in regola per agganciare la vetta della classifica, è incappata nella più brutta delle partite fin qui disputate. Deficiente in difesa, ma soprattutto imprecisa in attacco. Non si contano i canestri sprecati e i tanti liberi falliti. Forse i ragazzi del Marzocca sono scesi in campo troppo tesi, con la conseguenza che il loro gioco si è sviluppato confuso e impreciso. Per contro, il Pisaurum ha sfruttato al meglio questa situazione, conducendo per buona parte l’incontro. Ne fanno fede i vari punteggi ottenuti. Primo quarto 10-16; secondo quarto 34-29; terzo quarto 52-53. Nella squadra del Miu J’Adore si è salvato il solo Papa che, con i suoi 26 punti, è stato il migliore della serata. Scarso l’apporto di Minelli, Rinolfi e soprattutto di un fal- di meglio che buttarlo a terra. Una squadra come la Jesina in vetta alla classifica nel primo tempo ha fatto zero tiri in porta. Nel secondo si è procurata un rigore e solo nel finale si è vista in due azioni di contropiede. Domenica andremo a Fossombrone. Una partita difficile ma che noi onoreremo al meglio. Vigor: Moroni 6,5; Rossetti 7, Pandolfi 6,5, Pambianchi 6, Montanari 6, De Filippi 6,5, Giorgetti ng (34° Mencarelli 6,5), Traiani 6, Polverari 6, Malaccari 5,5, Grossi 6 (62° Moschini 6). A disp.Memé, Turchi, Morganti, Pesaresi, Goldoni. All. Simonetti. Jesina: Pieralisi, Federici, Langiotti, Sanpino, Malavenda, Capriotti, Marini (72° Venanzi), Loreti, Chicco, Castorina (82° Borrelli), Fuakuputu (67° Bingunia). A disp. Illuminati, Foroni, Martelli, Campanelli. All. Ceccarini. Arbitro: Colella di Perugia. Angoli: 4 a 2. Ammoniti: Pandolfi, Grossi. Espulsi: Pambianchi, Loreti. Spettatori: 1.500. Recupero 5 + 5. Classifica: Jesina, Centobuchi 47, Fossombrone 45, Montegiorgio 43, Biagio Nazzaro 41, Cingolana 40, Real Vallesina, Caldarola 39, Fermignano 37, Civitanovese 36, Camerino 34, Monturanese 31, Porto S.Elpidio 27, Lucrezia 24, Acqualagna 22, Vigor Senigallia 18, Urbisaglia 17, Truentina 8. Giancarlo Mazzotti Polidori e miseni: che anni! I ciclofili miseni hanno rivissuto intensamente i fasti e le emozioni degli anni Sessanta - Settanta, contribuendo alla pienezza della festa, concepita per rendere “eterno” merito al campione ribattezzato “Sempre-in-fuga”: protagonista di epici duelli con epici avversari, da Merckx a Gimondi. In questa atmosfera, Sassoferrato ha conferito la Cittadinanza Benemerita a Giancarlo Polidori. Nella Sala Consiliare del Comune, hanno ripreso corpo gli attacchi generosi, i trionfi, le maglie vestite (gialla, rosa, azzurra, tricolore...), le cocenti delusioni, le beffe e le rivincite, le esaltazioni ed i rimpianti. A pennellarli-tratteggiarli-raccontarli sono state prestigiose personalità, in testa alle quali l’ineguagliabile “Commissario Tecnico” per antonomasia, Alfredo Martini, il quale ha reso pienamente la statura di quello che era e rimane l’amatissimo personaggio Polidori (per le due ruote marchigiane, nazionali, internazionali). Il senso del conferimento e della cerimonia è stato dato dal sindaco Luigi Rinaldi, emblematico amministratore sui pedali: già antesignano e pioniere dei parlamentari in sella. Al tavolo dei relatori sedevano l’assessore comunale Corrado Panetti, i rappresentanti federciclistici Lino Secchi e Piero Agostinelli, il sindaco di Cupramontana Fabio Fazi (onorato di avere Giancarlo tra i suoi attuali concittadini). Per il “quasi” ex campione mondiale è stato un fiero e commovente ritorno, apprezzato e condiviso da tutti gli ospiti: dal dirigente Sergio Vichi agli uomini della cosa pubblica (Dennis Luigi Cen- Cral Banca Popolare di Ancona Basket, serie d Aggancio fallito CICLISMO I MIU’ J’ADORE 69 PISAURUM PU 74 loso R.Bartoli. Il coach Ligi, sconsolato, a fine incontro dice: “Non siamo mai stati in partita, non abbiamo giocato. Loro hanno ampiamente meritato la vittoria. La colpa di questa sconfitta è sicuramente mia perché io sono il tecnico, però faccio fatica a come devo dare le direttive. Sabato prossimo, ore 21, trasferta a Castel delle Ripe. Miu J’Adore: Papa 26, Belloni ne, Marinelli, Rinolfi 13, Granarelli 6, Pincini 3, P.Bartolo ne, Minelli 12, R.Bartoli 7, Tonelli 2. All.Ligi. Arbitri: Vecchi di Recanati, Quadrini di Torre S.Patrizio. Classifica: Pisaurum PU 36, Miu J’Adore 32, Loreto PS, Stella Maris PU 28, Montelabbate 26, Bramante PU, Metauro Fano 18, Acquarius PU 14, Castel delle Ripe, Jesi 12, Fabriano, Alto Esino 10, Fossombrone, Cagli 8. G.M. Tante gare, tra bocce e briscola I l circolo Acli di Senigallia, in via Cavallotti 10, ha ospitato nei giorni scorsi la gara sociale di bocce-singolo conclusasi con la vittoria di Renato Rossetti e la gara sociale di briscola del Cral Banca Popolare di Ancona con la vittoria della coppia Carlo Carbonari e Cursi Dino. Più che ottimi i risultati che, si, Ugo Pesciarelli, Domenico Baldoni, Marino Ruzziconi, Antonio Righi), dal funzionario e giornalista Antonio Maria (“Tonino”) Luzi al professor Luigi Livi (docente al Conservatorio “Rossini” di Pesaro), dai rappresentanti delle forze dell’ordine a quelli delle associazioni cittadine. Estremamente apprezzato il libro di Giovanni Pesciarelli e Vincenzo Piermattei “Sassoferrato: 80 anni di Sport” (vero regalo alla cittadina ed agli appassionati). Stesso successo per la parallela mostra delle foto e dei cimeli sportivi a Palazzo “Oliva”. Massi team: I ragazzi di Rodolfo hanno animato e onorato quasi sempre la corsa, che è sfuggita loro di mano proprio nel momento cruciale. A Fermo, lo sprint di potenza e tempismo ha laureato il maturo ventiquattrenne élite abruzzese Sante Di Nizio (Aran World). L’oscar “open” è stato idealmente consegnato all’Acqua & Sapone - Vega Prefabbricati di Montappone, la scuderia di patron Demetrio Jommi, che ha organizzato l’evento e che ha posto sul secondo gradino del podio uno dei promettenti “rampolli” del sodalizio: l’under di origini pugliesi Fabio Piscopiello. La cronaca della manifestazione è iniziata con l’abbassamento della bandierina operato dal sindaco Saturnino Di Ruscio, che ha lanciato sui pedali gli élite - under 23, nel 1° Gran Premio di Apertura. Il Massi Team ha posto là davanti ora questo ora quello, tra azioni e reazioni, proiezioni e recuperi: Stefano Baldelli, Marco Bertozzi, Americo Novembrini, Marco Ghiselli. Le tre salite hanno infine solo scremato il gruppo, che è arrivato a giocarsi il successo in volata, con la perfetta proiezione del muscolare biondino Di Nizio. Umberto Martinelli nella classifica finale di bocce-singolo,)h hanno contraddistinto i partecipanti Giacomo Cotichella (secondo, Mauro Barchiesi e Dino Cursi, entrambi terzi. Questa, invece, la classifica finale di briscola. Dietro la coppia vincente, la coppia Berluti Aldo e Cinti Luciano che hanno conquistato un prestigiosissimo secondo posto, al terzo posto sono invece arrivate due coppie: Elio Grilli con Paolo Grilli e Franco Pierandrei con Rosati Aurelio. Un ringraziamento al socio del Cral della Banca Popolare di Ancona, Attilio Priori, che ha organizzato entrambe le gare. 23 febbraio 2006 penultima 15 26 febbraio 2006 8ª domenica del tempo ordinario la Gesù, lo sposo, il vino nuovo Parola di Dio P ratica religiosa antica è il digiuno, comune a molte fedi e culture. Esso esprime il tentativo dell’uomo di purificarsi in vista dell’incontro col divino, di distaccarsi dai bisogni umani per entrare in sintonia con la divinità, ovvero il tentativo di far “violenza” a Dio affinché intervenga. Anche la spiritualità cristiana contempla il digiuno, forse fin proprio dai suoi primi passi, ma i discepoli di Gesù non sembrano propensi ad Os.2,16.17b.21-22 Sl.102 2Cor. 3-1b-6 Mc 2,18-22 indirizzare a: La Voce Misena Piazza Garibaldi, 3 - 60019 Senigallia fax 071.7914132 e-mail: [email protected] Amianto in città Il giorno di venerdì 10 Febbraio, il Gruppo Società e Ambiente, nel suo consueto direttivo, si è incontrato con l’Associazione ALA cioè Associazione Lotta all’Amianto. Con il Presidente dell’ALA, Signor Carlo Montanari, abbiamo affrontato la delicata questione della presenza di amianto nella nostra città. Ne è emerso un quadro desolante che coinvolge tutti, dal Primo Cittadino all’ultimo. La nostra città è piena di questa sostanza nascosta nei muri, nei pannelli, nei tetti, nelle strutture di copertura, nei tubi dell’acquedotto e, sotto forma di calcinacci e residui delle lavorazioni, nelle fondamenta dei quartieri periferici della nostra città, se non addirittura di alcuni parchi cittadini. Sono emerse gravi responsabilità, tra cui, quella più eclatante di non aver mai preso in seria considerazione una totale bonifica del territorio, come è accaduto in altre città con problemi simili; anzi, si è spesso cercato di nascondere il problema. Se questo era il prezzo che bisognava pagare per non rovinare l’immagine turistica della città, è stato certamente troppo alto. esso. Essi, anzi, appaiono piuttosto riuniti a mensa attorno a Gesù in un clima di gioia e di festa. Nell’immediato contesto di questo brano è appunto rappresentato un banchetto a cui Gesù siede attorniato dai suoi discepoli e da Levi, il nuovo entrato, con i suoi amici pubblicani e peccatori. A contrasto, quasi provocato da questo contesto, Marco inserisce la notizia di un digiuno praticato dai Farisei e dai discepoli di Giovanni. Perché Gesù tollera che i suoi non si assoggettino a questa pratica tradizionale? Gesù risponde con una serie di detti ed immagini simboliche esprimendo la novità di una situazione che al momento né i discepoli di Giovanni né i Farisei qui l’ immagine del panno grezzo, hanno colto. “Possono forse digiu- ancora ruvido perché ancora poco nare gli invitati a nozze quando lo lavato ed indossato, che rischia di sposo è con loro? (Mc.2,19). produrre strappi in una veste, magaLo sposo è presente, il banchetto ri ancora bella e di buon taglio, ma nuziale imbandito, ora è il tempo già un po’ lisa e consunta: “Nessuno della festa e della gioia. Già al tem- cuce una toppa di panno grezzo su po del profeta Osea il Signore aveva un vestito vecchio…” (Mc.2.21). annunciato al suo popolo: “Ti farò Gesù intende incarnare, esprimere, mia sposa per sempre …ti fidanzerò annunciare, questa novità giovane, con me nella fedeltà e tu conosce- vivace, felice e vuole che il suo porai il Signore” (Os.2,21). Finalmente polo sia pronto. Questa è l’occasione Gesù si fa conoscere come lo sposo per farsi otri nuovi e vesti nuove per atteso venuto per incontrare la spo- essere pronti a ricevere la dirompensa che è tutta l’umanità, con partico- te novità di Gesù; ancora una volta lare riguardo ai poveri, ai malati, ai un invito a convertirsi, a rinnovarsi. peccatori. Ai cristiani di Corinto Paolo scrive: Il banchetto è immagine del Regno “Dio ci ha resi ministri adatti di una di Dio inaugurato da Gesù e ora nuova alleanza” (2Cor.3,6). presente tra noi. Gesù esprime una Perciò noi cristiani di ogni tempo, novità dirompente che vuol essere consapevoli di essere stati costituiti accolta da uomini rinnovati. portatori di questa alleanza nuoDi qui l’ immagine del vino nuovo, va, nuziale, dovremmo esprimere vivace e spumeggiante, che rischia con la nostra vita e le nostre scelte di mandare in pezzi i vecchi otri un quotidiane il vino nuovo, la novità po’ incrinati ormai adatti a tenere il prorompente e incontenibile che il vecchio vino, ancora buono ma tran- Signore ha messo in noi. quillo e posato: “Nessuno versa vino nuovo in otri vecchi…” (Mc.2,22). Di G.P. IN BREVE i Lettori scrivono... Centinaia sono stati i morti, non solo tra quelli che hanno lavorato nello stabilimento di produzione, ma anche tra chi viveva vicino alle zone di maggior concentrazione di amianto o tra chi, per varie ragioni, è venuto a contatto con questa sostanza. La gente continua a morire e non c’è verso di avere informazioni precise, dati, chiarimenti soprattutto sulle bonifiche, su come siano state fatte e se siano state fatte. Nella nostra conversazione, sono emerse anche le difficoltà, per un privato, di smaltire questa sostanza: i costi sono proibitivi, anche perché manca una vera e propria concorrenza tra varie aziende addette allo smaltimento di amianto. Continuando il nostro confronto con il Presidente dell’Ala, è emersa anche la delicata situazione della cava di San Gaudenzio. Un luogo al quale siamo particolarmente legati per l’indiscusso valore naturalistico: questa zona era adibita a discarica di materiali contenenti amianto. Il Direttivo del Gruppo Società e Ambiente, ha espresso la propria solidarietà e il proprio appoggio alle difficili battaglie che, i soci dell’ALA, stanno conducendo in questi mesi, quali l’azione di controllo e verifica della regolarità degli interventi, attualmente in corso, di bonifica delle lastre di cementoamianto presenti, in abbondanza, nel sito del vecchio stabilimento Sacelit. Gruppo Società e Ambiente Senigallia Pensando a P. Alberto P. Alberto Teloni non c’è più. Nella notte tra martedì e mercoledì il ricovero in ospedale. Da mercoledì alle 13 febbraio ha ripreso ad assistere i suoi giovani, ma da una posizione privilegiata, in Paradiso. Noi siamo alcuni dei tantissimi giovani che ha accompagnato. Uno era l’insegnamento che più di altri ci teneva che imparassimo. “Dio ti vuole bene”. Non ricordiamo quante volte ce lo ha ripetuto. Ma tante sono le cose che ci ha insegnato con l’esempio. Essere povero, come un vero figlio di San Francesco, era una di queste. P. Alberto era sempre disponibile per tutti, trovava sempre il tempo per dare un aiuto o una parola di Monterado conforto. Mai una volta l’ho visto respingere un povero, e alla sua porta bussavano davvero in tanti. Diceva che era meglio dare ad un imbroglione che correre il rischio di non dare a chi ha davvero bisogno. E la sua non era un’elemosina calata dall’alto, ma un aiuto fraterno, quasi uno scambio di favori, fatto sempre con naturalezza. P. Alberto era caparbio. Se aveva un progetto lo portava avanti con forza, senza por tempo in mezzo. E spronava i suoi collaboratori a dare il massimo, a fare le cose con spirito, ma era comprensivo con chi doveva porre dei limiti al proprio impegno perché, diceva, in parrocchia si viene dopo il lavoro o dopo aver avuto cura della famiglia. . Michele e Gianluca Senigallia Viabilità in città Ringrazio Voce Misena per le proposte sulla viabilità del numero scorso. Mi piacerebbe che l’Amministrazione comunale ascolti di più la città e i contributi che vengono dalla base. Antonio Renzi Una giornata con mons. Comastri Pio IX oggi a cura di G. Cionchi L a celebrazione del 7 febbraio 2006, a Roma, per pare, ma nel volere il bene che la ragione e la fede Pio IX è stata presieduta dall’arcivescovo Ange- sinfonicamente ci indicano”. Si è riferito, poi, al suo lo Comastri, Vicario Generale di Sua Santità per la spirito di sacrificio, per cui Pio IX giunse persino Città del Vaticano, Presidente della Fabbrica di San ad offrire la sua stessa vita a Dio come “un olocauPietro e Coadiutore dell’Arciprete della Patriarcale sto a Lui gradito”. Ha evidenziato la devozione alla Basilica Vaticana. Madonna, al cui centro sta la definizione del dogma Ecco gli elementi essenziali della sua omelia. Ricor- dell’Immacolata. dando “la tormentata epoca nella quale è vissuto”, “Tale dogma – ha aggiunto il Presule – sottolinea mons.Comastri si domanda: “Come ha fatto? – ha l’inconciliabilità tra Dio e il peccato (perché, in ogni chiesto l’Arcivescovo – Attraverso la fede” è la ri- peccato, c’è una radice di orgoglio e l’orgoglio è l’ansposta rassicurante per tutti noi. Infatti, Pio IX “con titesi di Dio); sottolinea anche la decisione divina di l’occhio penetrante della fede, intravede il rischio di entrare dentro la storia umana per sanare dall’infeuna deriva della libertà umana. zione del peccato; sottolinea, infine, la verità del pecE il Sillabo, nel suo significato globale, non è altro cato originale, come ferita che segna tutta l’umanità che un accorato appello a ritrovare il giusto senso e della quale Maria è stata liberata per essere culla della libertà: essa non consiste nel fare quel che ci del liberatore di tutta l’umanità, che è Gesù Cristo”. Genitori: Proseguono gli incontri settimanali con i genitori dei comunicandi, con la doppia possibilità di essere presenti o alla Messa del sabato sera delle ore 19 o alla domenica, alle ore 11, con la “catechesi” preparata dai figli. Questo volta, ad esempio, dopo la catechesi sull’altare, sul tabernacolo e sull’ambone, i genitori hanno visto i propri figli, un po’ emozionati, inginocchiasi al confessionale e pronunciare le prime frasi rituali, dopo il segno della croce. Il prossimo incontro è dedicato alla familiarità con i numerosi simboli eucaristici presenti nella chiesa. Oratorio. Singolare sperimentazione didattica al venerdì, dalle ore 15,30 alle 16. Constatata la difficoltà a leggere e la non comprensione di molti termini del vocabolario, terminati i compiti, si passa alla lettura del giornale (La Voce Misena, ovviamente, dove c’è di tutto. Per ora ci limitiamo alla lettura e alla comprensione dei titoli. Ognuno ha la stessa copia del giornale; - ogni alunno ripete la lettura del titolo, non incominciando sempre dallo stesso; - poi si va alla caccia delle parole difficili; - segue la spiegazione in forma di domanda. Gruppo padre Pio Il gruppo di preghiera di Padre Pio si riunisce nella cappella dell’Opera Pia in inverno e nella chiesa della Maddalena dalla primavera alla fine dell’autunno, l’ultimo venerdì di ogni mese, alle ore 16,30 il Rosario ed alle ore 17,00 la Messa, concelebrata da don Angelo e dai sacerdoti ospiti dell’Opera Pia. Il prossimo incontro ci sarà venerdì 24 febbraio (nella cappella dell’Opera Pia) con gli orari sopra indicati. Carnevale a Piticchio Il 28 febbraio anche i bambini di Piticchio festeggiano il Carnevale. E’ un appuntamento abituale, quasi una tradizione da rispettare, la festa dei bambini e delle famiglie, il martedì grasso, un po’ pubblicizzata da vivaci manifestini appesi nei locali più frequentati di Piticchio e dintorni, che indicano il luogo, il giorno e l’ora d’inizio della festa, a cui possono partecipare piccoli e grandi, preferibilmente mascherati. I locali in cui si festeggia il Carnevale sono sempre quelli dell’ex scuola materna “don Amedeo Paniconi”. I bambini, anche molto piccoli, partecipano alla festa quasi tutti mascherati. In maschera si presentano pure diversi genitori, di qualsiasi età. Lo spettacolo è davvero festoso. Genitori e giovani volenterosi organizzano giochi divertenti, sfilate, facili gare, balli, brevi rappresentazioni che hanno come oggetto note fiabe. L’infinito lancio di coriandoli e stelle filanti, la musica e tutto il resto invade il paese, creando un’atmosfera di spensierata, familiare allegria. Carla Carignani Buon compleanno, Onorina! Auguri di Buon Compleanno ad Onorina dai figli Mauro e Maria Pia, dai nipoti, pronipoti Margherita, Federico ed Alessandro e dai parenti tutti. Un grande grazie da parte di tutti noi a tutto il personale dell’Opera Pia Mastai Ferretti per le cure, premure e pazienza con cui da tre anni la nostra cara Onorina è seguita. E Onorina ringrazia tutti e in particolar modo “i suoi preferiti”. Molti ringraziano la “festeggiata” per i pizzi, centri e centrini che “di cuore” ha regalato a quanti le vogliono bene. Auguri!