n. 7
Settimanale della Diocesi di Senigallia - giovedì 23 febbraio 2006 - € 1
Poste Italiane spa - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L 27/02/2004 n°46) art. 1, comma 1, DCB Ancona - Taxe Perçue - Tassa riscossa ufficio PT di Senigallia -
Editoriale
I
arcevia
Aria di
Carnevale
pianeta radio
La città del mais:
domenica
con la polenta
Radio Duomo
in Blu in trasferta
a Sanremo
10
8-9
l carnevale non è certo
una festa religiosa. Tuttavia non è concepibile senza
di U. Martinelli
dalla Redazione
il calendario delle festività liturgiche. Anzi, è proprio per
vivere poi bene i 40 giorni
di Quaresima che prima si
da libero sfogo al Carnevale.
C’è il tempo giusto per ogni
cosa: l’uomo ha bisogno di
un ritmo, e lo trova nel creato e nella storia che la fede
presenta nel corso dell’anno:
è la conoscenza dei ritmi del
tempo, validamente espressa nel Libro del Qoèlet.
Tempo di feste in maschera, di sfilate di carri allegorici, di grandi mangiate di
dolci, di divertimento e di
spensieratezza. Questa è
l’immagine che il Carnevale
è obbligato a dare di sé: un
momento di svago e di spasso, un utile diversivo alla
vita quotidiana, una piccola
parentesi ricreativa.
Parentesi piccola perché il
Carnevale si inserisce nella
vita quotidiana di ciascuno
di noi senza rivoluzionarla
troppo. Gli impegni quotidiani rimangono tutti e il
tempo per la festa diventa
talmente limitato che alla
fine qualcuno decide per
una più comoda serata di
riposo fra le mura domestiche. Se poi, come accaduto
negli ultimi giorni, arriva
dal cielo abbondante acqua
o sorprendente neve, l’entuesù, vedendo le folle, ne sentì osserva che ciò ha avuto “per alcuni
siasmo per il travestimento
compassione”: questo il sugge- come conseguenza la trasformaziodi turno rischia di sfaldarsi stivo tema scelto da Benedetto XVI ne del cristianesimo in un moraliinesorabilmente.
per il suo primo messaggio di Qua- smo, la sostituzione del credere con
Un tempo, allo scoccare del- resima. Di fronte alla tentazione di il fare”. No, dunque alla tentazione
la mezzanotte fra il martedì “ridurre il cristianesimo ad una sa- di “ridurre il cristianesimo ad una
grasso e il mercoledì delle pienza meramente umana” che so- sapienza meramente umana, quasi a
Ceneri, le campane risuona- stituisce “il credere con il fare” e ha una scienza del buon vivere”. Rievovano per città e campagne e condotto ad “una graduale secola- cando le parole di Giovanni Paolo II,
ogni festeggiamento veniva rizzazione della salvezza”, Benedet- “in un mondo fortemente secolarizinterrotto. In questi ultimi to XVI sottolinea che “la salvezza” zato è avvenuta una graduale secoanni, invece, il Carnevale portata da Cristo “è integrale”, ed “è larizzazione della salvezza, per cui
non finisce mai: supera mol- proprio a questa salvezza integrale ci si batte sì per l’uomo, ma per un
to spesso il mercoledì delle che la Quaresima ci vuole condur- uomo dimezzato”, Benedetto XVI riCeneri e si protrae in avanti; re”. Rievocando gli errori “compiuti badisce il carattere “integrale” della
non si accontenta neanche nel corso della storia da molti che si salvezza alla quale “la Quaresima ci
della prima domenica di professavano discepoli di Gesù e che, vuole condurre in vista della vittoria
Quaresima. C’è un tempo “non di rado, di fronte all’incomben- di Cristo su ogni male che opprime
per... torniamo a leggere il za di problemi gravi, hanno pensato l’uomo”.
Qoèlet e festeggiamo Car- che si dovesse prima migliorare la Uno sviluppo basato sul rispetto
nevale. Fino a martedì.
terra e poi pensare al cielo”, il Papa della dignità di ogni uomo: è l’appelGesualdo Purziani
Il messaggio
del Papa
per la
Quaresima
2006 mette
al centro
il rispetto
della dignità
umana.
Come fece
Gesù, che
“vedendo le
folle, ne sentì
compassione”.
chiesa diocesana
dibattito
Ricordando
Padre Alberto
Teloni
7
Ferdinando Campana
Individui
e tecnologia:
sfide moderne
di Vittorio Mencucci
12
Tempo
di compassione
G
lo lanciato da Benedetto XVI “a chi
ha responsabilità politiche ed ha tra
le mani le leve del potere economico
e finanziario”. “Dinanzi alle terribili sfide della povertà di tanta parte
dell’umanità” osserva il Papa “anche
oggi, nel tempo della interdipendenza globale, si può constatare che
nessun progetto economico, sociale
o politico sostituisce quel dono di sé
all’altro nel quale si esprime la carità”. Per questo Benedetto XVI invita
a guidare “il mondo verso una globalizzazione che abbia al suo centro
il vero bene dell’uomo”. “Con la stessa compassione di Gesù per le folle
- rimarca - la Chiesa sente anche
oggi come proprio compito quello
di chiedere a chi ha responsabilità
politiche ed ha tra le mani le leve del
potere economico e finanziario di
promuovere uno sviluppo basato sul
rispetto della dignità di ogni uomo.
Un’importante verifica di questo
sforzo sarà l’effettiva libertà religiosa, non intesa semplicemente come
possibilità di annunciare e celebrare Cristo, ma anche di contribuire
alla edificazione di un mondo animato dalla carità”. “In questo sforzo
- sottolinea ancora il Papa - si iscrive pure l’effettiva considerazione
del ruolo centrale che gli autentici
valori religiosi svolgono nella vita
dell’uomo, quale risposta ai suoi più
profondi interrogativi e quale motivazione etica rispetto alle sue responsabilità personali e sociali. Sono
questi - avverte - i criteri in base ai
quali i cristiani dovranno imparare
anche a valutare con sapienza i programmi di chi li governa”.
politiche per i giovaniCriteri e idee per l’assegnazione dei fondi regionali
Oratori, anche qui si fa aggregazione
A
lla fine del 2005 la Giunta regionale delle
Marche ha deliberato il “Piano annuale degli
interventi a favore delle politiche in favore dei giovani” per un totale di 408.258,84 euro. In base alla
legge regionale 46/95 non sono stati presi in considerazione, nell’attribuzione dei fondi, i progetti
relativi a giovani al di sotto dei 18 anni o proposti
dall’associazionismo “confessionale”, come gli oratori: le Marche, infatti, non hanno recepito la legge
nazionale 206/2003 in materia. Per rientrare nei
parametri richiesti i progetti devono “promuovere l’aggregazione giovanile, in forme organizzate,
autogestite o spontanee, anche inerenti le attività
artistiche, culturali e multimediali e, comunque
sia, orientate a favorire l’espressione multiforme
della creatività giovanile, attraverso l’ideazione,
l’animazione e la realizzazione di eventi significativi”. Le cose dovrebbero cambiare, in teoria, nel
prossimo Programma regionale triennale 2006-
2008: è in progetto, per metà marzo, un Forum re- “Speriamo che finalmente gli enti locali sappiagionale dei giovani, con rappresentanti dei Centri no valorizzare le realtà oratoriali già presenti
di aggregazione giovanile, degli Informagiovani sul territorio – sottolinea Tarcisio Antognozzi,
e dell’associazionismo giovanile, ampiamente in- presidente della sezione provinciale di Maceteso. Apprezza le buone intenzioni della Regione rata e Fermo del Centro sportivo italiano (Csi).
don Francesco Pierpaoli, incaricato regionale per Solo amministrazioni miopi, arroccate ad anail Servizio di pastorale giovanile, ma è convinto cronistiche barriere ideologiche, potrebbero sotche i giovani non debbano essere un “oggetto da tovalutare l’opportunità di promozione sociale
tirar fuori per riempire le piazze, ma soggetto del- che queste rappresentano. Mentre da parte loro
le politiche o dei piani pastorali che si fanno per gli oratori dovrebbero essere in grado di aprirsi
loro”. “Le sfide e le provocazioni che ci lanciano i maggiormente al territorio, interagire con altre
giovani sono alla base delle nostre scelte?”, si chie- agenzie educative e promuovere i propri progetti
de don Pierpaoli. “Il problema è educativo e non di accoglienza, animazione e promozione, spesso
sta solo nel dare loro degli spazi autogestiti. Ben sconosciuti alle amministrazioni locali. Altrimenvenga il lavoro in rete tra tutti coloro che hanno le ti, come capita spesso, si assiste alla nascita, con
mani in pasta e si impegnano in prima persona a l’impiego di ingenti risorse, di centri di aggregafavore dei giovani, senza nascondersi dietro pro- zione giovanile laddove funzionano già attivissigetti di carta che costano fior di quattrini o che me e collaudate strutture ”.
nascondono un secondo fine”.
Simona Mengascini
23 febbraio 2006
attualità
associazioni L’Avis senigalliese è in crescita. La nuova sede ristrutturata.
Città dal sangue buono
S
i è tenuta domenica scorsa l’annuale assem- Marcelli – resi possibili dalla costanza ed assiblea dei soci della sezione Avis di Senigallia duità dei donatori e dal pieno coinvolgimento
per l’approvazione della relazione morale e finan- delle strutture pubbliche trasfusionali, non deve
ziaria del presidente relativamente all’anno passa- comunque farci abbassare la guardia. L’attivazioto e per tracciare le linee dell’attività associativa ne del centro trapianti di Ancona comporterà un
per il 2006.
forte incremento della richiesta di sangue e quinGrande rilievo, ovviamente, è stato dato alle cifre di anche l’attuale situazione di autosufficienza
dell’attività sanitaria realizzata dall’associazio- potrebbe avere breve durata se non sensibilizzene nell’anno appena conclusosi: i 1526 donatori remo più cittadini a diventare donatori”.
attivi della sezione senigalliese dell’Avis hanno A titolo di esempio, basti pensare che nei primi
contribuito a coprire i fabbisogni di sangue della 8 giorni successivi ad un trapianto di fegato vennostra Asur (ora zona 4) con 3085 donazioni, di gono somministrati ad un paziente dai 150 ai 200
cui 2503 erano rappresentate da sacche di sangue flaconi di sangue. Inoltre, la medicina moderna,
intero, 445 donazioni di plasma e 65 di piastrine.
visti i buoni risultati ottenuti, tende ad utilizzare
“A fronte di un incremento dei donatori, c’è da sempre più gli emoderivati fino al punto di tripliregistrare – ha sottolineato Luciano Di Marcelli carne il fabbisogno.
(foto), presidente della sezione – una modestis- L’ottima qualità del sangue prodotto dai donasima flessione del numero delle donazioni (-2%), tori senigalliesi è frutto anche del grande lavoro
dovuta anche a fattori tecnici del centro trasfu- effettuato dal personale del Centro Trasfusionale
sionale. Tuttavia già da quest’anno abbiamo cer- diretto dal Dott. Vocino, che nel corso del 2005
cato di porre rimedio aumentando il ritmo delle ha effettuato 42.136 esami sul sangue prodotto,
chiamate ai donatori grazie all’aiuto di altri cen- 5.273 visite di controllo ai donatori e 166 visite ai
tralinisti volontari ed il problema è in via di so- nuovi donatori, al fine di tutelare la salute sia dei
luzione”.
donatori che dei pazienti riceventi.
Nella sezione di Senigallia, comunque, l’indice Il Presidente Di Marcelli ha infatti spiegato che:
di donazione è di 2,0 pari a 72 ogni 1000 abitan- “La donazione di sangue, oltre che un atto di
ti, contro una media nazionale di 36 donazioni grande generosità e solidarietà è anche un modo
per mille abitanti. I donatori senigalliesi garanti- per mantenere sotto controllo la propria salute.
scono il 56,72% dell’intera produzione di sangue Ogni anno tutti i soci sono sottoposti ad una sedel Centro Trasfusionale della Zona 4, ed inoltre rie di esami gratuiti da parte dello staff del cenpermettono l’invio di oltre 2000 sacche di san- tro trasfusionale al fine di garantire la qualità del
gue presso altri centri carenti della Regione. Ol- sangue prelevato e di tutelare la salute sia dei
tre 1,500 kg di sangue sono stati inviati presso le donatori che dei pazienti riceventi”. Per una miindustrie di trasformazione che ce lo hanno reso gliore accoglienza dei donatori, tuttavia, il centro
trasformato in emoderivati di sicura provenienza. trasfusionale dell’ospedale senigalliese andrebbe
“Questi risultati lusinghieri – ha continuato Di dotato di una sala di aspetto e di percorsi separati per i donatori rispetto agli altri pazienti, così
come previsto dalla normativa nazionale.
Per la prima volta dopo molto tempo l’assemblea
si è potuta tenere nei rinnovati locali al piano
terra della sede sociale di via Rossini. L’impegno
del comitato direttivo è stato quello di liberare
e ristrutturare completamente l’ampio salone in
modo da destinarlo in pieno alle attività associative: “Contiamo di utilizzare questi locali – ha
concluso il presidente – per incrementare le nostre attività di propaganda e di proselitismo alla
donazione di sangue, nonché di formazione per
la nostra associazione”. Tra le attività che vedranno impegnata l’associazione nel corso del 2006,
ci sarà ad ottobre la “Festa del Donatore” con la
consegna delle benemerenze, mentre la tradizionale gita sociale porterà nella tarda primavera i
soci Avis di Senigallia alla scoperta della Toscana.
Proseguirà, infine, l’attività di propaganda alla donazione nelle scuole, in collaborazione con alcuni
docenti degli istituti superiori cittadini.
Fabrizio Pergolesi
Trenitalia,
Tempi moderni
a marzo gli abbonati
delle Marche
viaggiano gratis
P
er compensare i ripetuti disagi
subiti dai pendolari marchigiani, Trenitalia riconosce agli abbonati di febbraio/gennaio un Bonus,
consistente nel rinnovo gratuito o
scontato dell’abbonamento per il
mese di marzo.
Il braccio di ferro tra Regione
Marche e Trenitalia, sui disservizi che hanno colpito il trasporto
ferroviario regionale negli ultimi mesi, ha finalmente portato i
suoi frutti: Trenitalia ha deciso
di riconoscere un Bonus a tutti i
pendolari marchigiani in possesso
Perché si fuggirebbe dal Belpaese
Voglia di estero
Quasi quattro milioni di italiani vivono all’estero, ma coloro che si trasferirebbero volentieri sono molti di più, il 37,8%, secondo
un sondaggio diffuso oggi dall’Eurispes. Una
percentuale che sale notevolmente se riferita
ai giovani tra i 18 e i 24 anni (54,1%) e le persone di età compresa tra i 25 e i 34 (50,5%).
Emigrerebbero volentieri soprattutto laureati e diplomati: la percentuale va al 55,2% nel
primo caso e al 45,9% nel secondo, mentre
solo il 14,1% di coloro che hanno la licenza
elementare farebbe la stessa scelta. Rispetto
alla professione svolta, i non occupati e gli
studenti sono in gran parte pronti a trasfe-
In Italia più donatori
L
’Italia non è ancora autosufficiente per
quanto riguarda l’emergenza “sangue”
e presenta una raccolta di questa importante risorsa terapeutica inferiore alle
stesse necessità delle varie Aziende Ospedaliere e con notevoli differenze tra le varie regioni e tra in Nord ed il Sud.
L’AVIS è l’associazione che in Italia
raccoglie il maggior numero di donatori
volontari di sangue (oltre 900mila) .
Un patrimonio prezioso, soprattutto per
la sicurezza trasfusionale dei cittadini. Di
quasi un milione di donatori periodici ed
associati, fenomeno quasi unico in Europa
e nel mondo, garantito dall’AVIS necessita,
per attuare nella pratica clinica i progressi
della medicina trasfusionale, di essere accresciuto ancora di più attraverso il coinvolgimento di settori sempre più ampi
della società e della stessa sanità italiana.
La donazione di sangue nel nostro paese
è comunque in crescita: siamo al 4% in
più rispetto all’anno passato - dati 2004
-, anche se ‘’le donazioni sono ancora insufficienti a coprire il fabbisogno facendo
registrare, inoltre, notevoli differenze tra
Regioni’’. Lo ha sottolineato il Ministero
della Salute, che cita dati dell’Istituto
superiore di sanita’.
Attesa da 15 anni da milioni di cittadini,
la legge di riforma del sistema trasfusionale e della produzione di emoderivati è stata approvata lo scorso ottobre:
garantiràsicurezza ed autosufficienza nel
rispetto della donazione volontaria, periodica, responsabile, anonima e gratuita del
sangue e dei suoi componenti.
La nuova legge, che sostituisce la 107/90,
contiene norme atte a garantire il raggiungimento del fabbisogno nazionale per
sangue e derivati attraverso una programmazione annuale della raccolta di
emocomponenti labili ed emoderivati; il
riordino del sistema in senso federalista con lo Stato a svolgere compiti di raccolta
dati, programmazione e controllo, e le Regioni a gestire gli aspetti organizzativi -; la
valorizzazione del volontariato. Quest’ultimo, composto in totale da un milione e
500 mila donatori periodici è, finalmente,
chiamato a partecipare in maniera diretta
agli organismi previsti dalla legge, alla
gestione e alla programmazione delle
politiche concernenti il fabbisogno di
sangue e derivati.
di un abbonamento per i mesi di
febbraio o gennaio 2006, mensile
o annuale. Coloro che si presenteranno presso gli sportelli delle
biglietterie Trenitalia delle Marche potranno rinnovare l’abbonamento per il mese di marzo 2006
gratuitamente o con uno sconto.
La notizia è stato data ai pendolari da un messaggio registrato; sul
sito di Trenitalia sono disponibili
informazioni più dettagliate: i moduli e le condizioni per il rilascio
del Bonus a seconda delle modalità dell’abbonamento.
rirsi (rispettivamente il 60,2% e il 64%), seguiti da liberi professionisti, commercianti
e lavoratori autonomi (45,5%). Maggiore
motivazione a trasferirsi viene espressa dagli intervistati che dichiarano la propria
appartenenza al centro-sinistra e alla sinistra (46,1% e 42,7%) seguiti da coloro che si
collocano al centro (39,3%). Meno motivati
gli elettori di destra (20,6%) e centro-destra
(21,3%). Il Paese dove gli italiani si trasferirebbero più volentieri è la Spagna (14,2%),
che affascina maggiormente i dirigenti, gli
organi direttivi, i quadri e gli imprenditori.
La seguono di poco la Francia (12%), preferita dai pensionati e la Gran Bretagna (9%),
prescelta dagli studenti. Ottengono un buon
gradimento anche la Svizzera (7,8%), preferita da operai e casalinghe, e gli Stati Uniti
(7,3%), preferiti da coloro che lavorano in
Per quanto riguarda gli abbonamenti mensili, L’inizio validità
- per tutte le tariffe interessate al
bonus - è anticipato al 24 febbraio.
Il rinnovo dell’abbonamento deve
essere richiesto esclusivamente
presso gli sportelli delle biglietterie Trenitalia delle Marche entro il
15 marzo. Chi è invece in possesso
di un abbonamento annuale vedrà
riconosciuto, alla scadenza del
proprio abbonamento, il Bonus di
una mensilità del prezzo pagato. Il
termine ultimo per la richiesta è il
15 febbraio 2007.
proprio; seguono la Germania e dall’Austria,
che sarebbero la meta rispettivamente del
3,7% e del 2,8% degli intervistati. Il 2,2% degli
italiani, inoltre, sarebbe felice di andare nel
continente australiano e l’1,4% in quello africano. Il Nord-Europa è ambito dal 2,5% degli
intervistati che, in particolare, andrebbero in
Scandinavia (1,5%) e in Svezia (1%).
La maggior si recherebbe in altri Paesi perché questi offrono maggiori opportunità lavorative (25,7%), oppure perché spinti dalla
curiosità (22,9%). Il 14,2% degli interpellati
ha indicato come motivazione la vivacità
culturale e il 13,1% le maggiori opportunità
per i figli. Le altre possibilità di risposta: più
libertà d’opinione e di espressione, più sicurezza, minore costo della vita, clima politico
migliore, contatto con la natura, si attestano
su percentuali molto vicine fra loro.
3
Asteriski
* Crocifisso. E’ arrivata la sentenza del Consiglio di Stato sul Crocifisso.
Nella battaglia contro il
Crocifisso, ai nomi grossi
(come quello del giudice
Luigi Tosti di Camerino e
di Adel Smith presidente
dell’Unione musulmani)
si aggiunge quello di una
finlandese di Abano Terme: Soile Lantsi che aveva
chiesto di togliere il Crocifisso dalla scuola dei figli.
Il Crocifisso rimane perché
rappresenta “valori civilmente rilevanti, ovvero
valori che soggiacciono ed
ispirano il nostro ordine
costituzionale, fondamento del nostro convivere civile”. Tra questi valori, c’è
il perdono. Non esiste il
perdono presso nessun’altra religione non cristiana.
Il Crocifisso rimane. Come
la mezzaluna fra i musulmani e la ruota a otto raggi nel mondo orientale. * *
Passo Ripe
* Caldaroli. Ha buttato
benzina sul fuoco. Si è
bruciato lui (dimissioni da
ministro) e ha bruciato gli
altri: 11 morti e tanti feriti
a Bengasi (Libia). Speriamo
che altre ambasciate italiane non subiscano attacchi.
Il detto popolare: “Un bel
tacere non fu mai scritto”,
mantiene sempre la sua
lucida attualità. Specie con
i musulmani.
* Olimpiadi. La ballerina
della coppia russa esibitasi domenica 19 febbraio
2006 ha dato un’ottima
testimonianza di fede, davanti a centinaia di milioni di spettatori (alcuni dei
quali spesso bestemmiano).
Prima di iniziare la gara si
è raccolta in preghiera e
poi ha fatto il segno della
croce: che ha ripetuto al
termine della gara. E’ una
testimonianza straordinaria se si pensa che durante
la dittatura rossa, in qualsiasi Università (anche nei
paesi satelliti) era obbligatorio l’esame di ateismo.
* Senigallia: vietati gli
alcoolici e le bottiglie di
vetro. Oltremodo saggia
l’ordinanza del Commissariato di Polizia e confermata dal Comune, a tutela
dell’ordine pubblico. Dalle
ore 12 alle ore 18 di domenica 19 (per la partita
Vigor Senigallia – Jesina)
è stata vietata la vendita
di bevande alcooliche e la
somministrazione in bottiglie di vetro di qualsiasi
bevanda, negli esercizi
commerciali dentro lo stadio e in quelli immediatamente adiacenti.
* Shoaà. Meglio tardi che
mai, visto il dietro front
dello storico britannico
David Irving, a lungo negazionista dell’Olocausto.
In un aula di tribunale.
Irving si è dichiarato colpevole ne processo che si
è aperto a Vienna per apologia del nazismo. Rispondendo a una domanda del
giudice, Irving, ha detto
“sì, mi riconosco colpevole”
(di l’apologia del nazismo)
aggiungendo che dovrà
chiedere scusa alle persone offese (nella fattispecie
gli ebrei). Ma le parole dello storico non convincono
la pubblica accusa: “E’ un
falso pentimento, una farsa”.
Giuseppe Cionchi
4
23 febbraio 2006
Senigallia
scuola Giornalini scolastici, esperienze di formazione e occasioni di crescita
Riprende
il consiglio
delle donne
Pagine di curiosità
I
Il difensore civico
diventa operativo
Dopo la cerimonia ufficiale
del giuramento reso la scorsa settimana in Consiglio Comunale, l’avv. Sabina Sartini,
nuovo Difensore Civico
della Città di Senigallia,
inizierà questa settimana
a svolgere concretamente
le funzioni dell’ incarico
ricevuto.
Il Difensore Civico riceve
i cittadini nel suo ufficio,
situato al piano terra del
Palazzo Comunale di Piazza
Roma, nei seguenti giorni e
orari: il martedì pomeriggio
dalle ore 15,30 alle 19 e il
giovedì mattina dalle ore 9
alle 13.
Per concordare un appuntamento è possibile telefonare
al numero diretto del Difensore Civico (071.6629327)
o in alternativa all’Ufficio Relazioni Esterne
(071.6629320) incaricato di
svolgere la relativa funzione
di segreteria.
È anche possibile inviare un
fax al numero 071.6629303
o contattare l’avv. Sartini
attraverso il servizio di posta elettronica all’indirizzo
difensore.civico@comune.
senigallia.an.it.
C
Istituto comprensivo Senigallia Centro - Fagnani
’è spazio per tanti argomenti nel giornalino
“Senigallia Magazine”, edito dall’Istituto
comprensivo Senigallia Centro - Fagnani: riflessioni, cinema, gossip, racconti, disegni, curiosità, gastronomia, giochi, meteo.
Ed è divertente scorrere queste pagine che ci fanno immaginare ragazzi curiosi, che sanno staccare lo sguardo dai tanti video alienanti per regalarci un entusiasmo ed una vivacità di cui le nostre
città sentono un gran bisogno.
Con un’altra scuola senigalliese, l’elementare
‘Leopardi’, il giornalino dell’Istituto comprensivo è stato premiato a Roma nell’ambito della
seconda edizione del premio ‘Giornalista per
un giorno’.
Un giornalino scolastico è un’esperienza bella da vivere, perché ti costringe a guardare la
realtà, vicina e lontana, condividendo questo
sguardo con altri amici. E’ anche una scusa per
scambiarsi le idee, per mettere in comune le
proprie passioni, affrontare discorsi che difficilmente verrebbero fuori.
Si scopre, ad esempio, che Davide non ha paura di parlare attraverso il suo articolo, della
difficile esperienza familiare che sta vivendo.
Oppure si scovano ragazzi attenti alle proposte cinematografiche e televisive che hanno da
dire qualcosa. Persino la storia può diventare
divertente, la matematica un gioco, le scienze
una miniera di curiosità da raccontare. Spazio
anche ad un oroscopo particolarissimo. “Pesci:
attenti a non affogare in un bicchiere d’acqua,
potreste ritrovarvi nei mari del Nord Atlantico
insieme ai resti del Titanic”.
Un buonissimo consiglio per i ‘grandi’ che può
suonare più o meno in questo modo: “Smettetela di lamentarvi dei ragazzi di oggi e date
un’occhiata a queste pagine”. Troveremo tesori nascosti che attendono soltanto di essere
ascoltati. E letti, magari tra le righe di un bel
giornalino della scuola.
Laura Mandolini
Scuola
elementare
Leopardi
l Sindaco Angeloni ha programmato l’insediamento del rinnovato organismo per
martedì 7 marzo 2006, alle ore 17 (prima
convocazione ore 14.30) nell’aula consiliare della residenza municipale. L’Assemblea
procederà alla elezione del Comitato Esecutivo. La convocazione rientra a pieno titolo tra le iniziative assunte per l’otto marzo,
Giornata Internazionale della Donna.
L’organismo si propone i seguenti scopi, per
il cui conseguimento si coordina con le altre
istituzioni e gli altri enti del territorio:
- valorizzare la presenza, la cultura e l’attività delle donne nella società e nelle istituzioni, riconoscere il carattere multietnico e
le diversità culturali delle realtà femminile
nel territorio; - sostenere le pari opportunità nel lavoro; - promuovere interventi
contro tutte le forme di esclusione e di violenza verso le donne. Per il raggiungimento
dei suoi scopi, il Consiglio delle Donne può:
- chiedere, attraverso le Rappresentanze Istituzionali, l’iscrizione all’ordine del giorno
del Consiglio Comunale di proprie comunicazioni, interrogazioni, interpellanze, ordini
del giorno, mozioni e proposte; - svolgere
indagini conoscitive e consultazioni; - organizzare convegni e seminari, - promuovere
azioni volte a superare le discriminazioni
dirette e indirette, nei luoghi di lavoro, delle
donne, attraverso progetti ed iniziative, di
concerto con l’Amministrazione Comunale
e con gli altri soggetti presenti sul territorio;
- intervenire in tutte le controversie, anche
giudiziarie, riguardanti forme di violenza
nei confronti delle donne e dei minori; individuare gli strumenti necessari per sostenere il lavoro di cura delle donne e per
promuovere la loro crescita culturale e lavorativa; intervenire nella redazione del piano
regolatore dei tempi e controllare la sua realizzazione.
Le donne che vogliano portare il loro contributo di idee alle scelte del governo locale,
a dare la propria adesione all’organismo, entro il 1° marzo 2006, rivolgendosi all’Ufficio
Attività Istituzionali del Comune.
incontro Anche il Meic senigalliese ad un incontro dedicato ai temi del convegno ecclesiale del prossimo ottobre
Le ragioni della speranza
S
an Tommaso definiva la speranza come “un bene futuro di affrontare la propria vita e quella della comunità a cui appossibile e arduo”, cioè una condizione che si realizzereb- partiene in una prospettiva sempre maggiore di ottimismo,
be appunto nel futuro dopo fatiche e difficoltà. Ma essa non di impegno, di desiderio di costruire.
è un’utopia: infatti diventa possibile in quanto fa tesoro di un Queste sono solo alcune delle riflessioni che lo scorso sabene che ci è già stato donato, e del quale l’uomo ha già po- bato 18 febbraio il Meic (Movimento Ecclesiale di Impegno
tuto godere in passato. La speranza diventa in questo modo Culturale) ha voluto proporre nel seminario in preparazione
“memoria del futuro”, cioè atteggiamento di chi non si stacca del Convegno Ecclesiale di Verona e intitolato “Dare ragione
dalla realtà per fuggire da essa e proiettarsi esclusivamente della speranza: la trasmissione della fede e della cultura, oggi”,
in avanti, ma di chi è in grado di rileggere il passato per vive- svoltosi a Colle Ameno. L’idea del seminario (diviso in due
re bene il presente e per costruire insieme agli altri un futuro sessioni, una al mattino e una al pomeriggio) era soprattutmigliore. La speranza si lega quindi a tutte le tre dimensioni to quella di favorire il dibattito intorno a due parole chiave,
temporali per meditare con maggiore consapevolezza su tut- “speranza” e “testimonianza”; e intorno al concetto di speti gli aspetti che possono contribuire a rendere più umana ranza la discussione si è animata. Ad essa hanno partecipato
una società del “fai da te”, una società “usa e getta”, una socie- alcuni esponenti del mondo culturale, tra cui il Prof. Giantà del “soddisfatti o rimborsati”. In questo senso non conta carlo Galeazzi e il Prof. don Mario Florio dell’Istituto Teotanto il risultato, quanto il modo con cui si opera. I criteri logico Marchigiano, che hanno proposto vari punti di vista
della speranza cioè non si fondano sull’efficienza, ma sulla dai quali affrontare l’argomento. Al convegno era presente
pazienza e sull’umiltà, due qualità che permettono all’uomo anche il Vescovo Giuseppe Orlandoni, al quale era riservato
a denti stretti
I rappresentanti del Gibas Confcommercio e della Fiba Confesercenti hanno
chiesto congiuntamente all’Amministrazione Comunale l’istituzione di un tavolo di concertazione in vista della stesura
del nuovo piano degli arenili. “Abbiamo
chiesto congiuntamente all’Amministrazione l’apertura di un tavolo tecnico,
aperto a tutte le componenti del settore
del turismo, per discutere insieme la predisposizione del nuovo piano degli arenili -spiega il presidente della Fiba Valter
Morganti- abbiamo chiesto un tavolo allargato per avviare una nuova modalità di
discussione, basata sulla reciproca collaborazione in vista della predisposizione
di un nuovo piano degli arenili, promesso
dal sindaco Angeloni e assicurato anche
dall’assessore all’urbanistica Francesco
a cura di
Stefanelli, per rendere più stabili le attività degli operatori di spiaggia e aumentarne la redditività”. “La collaborazione
tra le due associazioni di categoria è un
passo importante e proseguirà anche su
altre tematiche, come ad esempio i prezzi
o iniziative da realizzare -aggiunge il presidente del Gibas Enzo Monachesi- dopo
la nostra richiesta, formalizzata il 30 gennaio, ci aspettiamo dall’Amministrazione
una risposta immediata per poter avviare
quanto prima un tavolo di concertazione che veda collaborare le associazioni
di categoria e l’Amministrazione con il
trait d’union rappresentato dalla Capitaneria di Porto”. In attesa del nuovo piano
e in vista delle prossime stagioni estive, i
bagnini rilanciano l’ipotesi di una quinta
variante.
in particolare l’intervento di chiusura dell’intera giornata. Il
discorso sulla speranza corre il rischio di rimanere astratto.
Soprattutto in un mondo come quello attuale, in cui la comunicazione è sempre più veloce e ampia, e in cui si tende
ad accorciare i cicli di vita e a cercare un benessere che molto spesso rimane una moda passeggera. In questa situazione
il mondo cristiano non può chiudersi o nascondersi, ma accettare la sfida e giocarla sul piano delle relazioni tra le persone e della qualità dei rapporti umani. Il ruolo della Chiesa
diventa quello di favorire delle situazioni di vita comunitaria
vera, senza però cadere nella trappola di creare nicchie protette estranee dal mondo. La speranza cristiana si caratterizza perché diventa così il segno evidente della consapevolezza del presente, che introduce l’uomo in un sentiero arduo e
scomodo; alla fine di questo percorso c’è la scoperta di quel
senso che giustifica la ricerca umana e che rappresenta il desiderio profondo e nascosto di ogni persona.
Giovanni Frulla
Giuseppe Nicoli
Dill’ al monc’ in piazza
• Il vento forte di queste giornate di caldo ha portato nelle
strade, sui marciapiedi e sui
tombini cumuli di carte e foglie che ostacolano, fra l’altro, il deflusso
delle acque in caso di pioggia. In città tutti
i giorni viene effettuato il lavoro di pulizia,
ma in certe vie ed in periferia si vede pochissimo. Adesso la gente, che si riversa sul
lungomare e vie adiacenti per respirare un
po’ di aria buona, certamente non vede uno
spettacolo bello con i cumuli di sabbia sparsi
ovunque, dopo le giornate di bora. Sarebbe
bene che i proprietari dei capannoni facessero “pulizia” perché la spiaggia di velluto
non dia una brutta impressione a quelli che
passeggiano sul marciapiede del lungomare.
• Con il tempo buono che sta arrivando mo-
tociclisti ed automobilisti incominciano a
fare sul Lungomare delle passeggiate a gran
velocità, mettendo a repentaglio la vita dei
pedoni che attraversano per recarsi verso il mare. I limiti di velocità non vengono
rispettati perché chi ha moto o auto sa che
non c’è vigilanza alcuna. In Via La Spezia, a
fianco dei campi da tennis o calcetto, esiste
una pista ciclabile sistematicamente occupata da auto che impediscono ai pedoni un
sicuro passaggio. Se qualche volta si desse
una “vigilata”, specie nelle ore serali, sarebbe
molto utile per dar modo a coloro che lo desiderano di utilizzare la pista ciclabile.• Intasamento in via Gorizia, all’incrocio con Via
Piave: l’agenzia ippica, col tempo buono. si
sposta gradualmente all’aperto. Confusione,
sporcizia, addirittura radiocronaca in strada
23 febbraio
Senigallia
Consiglio comunale Interrogazione del consigliere Mancini
Questione di rifiuti
Radio Duomo inBlu
segue in diretta i
lavori del Consiglio
comunale di Senigallia. Riportiamo,
in questo numero,
l’interrogazione del Consigliere Roberto Mancini, Rifondazione comunista (foto), sulla gestione dei rifiuti
nel territorio comunale.
Premesso che l’Amministrazione comunale di Senigallia aveva opposto
resistenza all’aumento della tariffa per
il conferimento dei rifiuti solidi urbani
presso la discarica di Corinaldo e che,
a quanto si è appreso dalla stampa, la
Provincia di Ancona avrebbe convalidato la richiesta di aumento avanzata
dalla società che gestisce quella discarica, si chiede di sapere quale sia allo stato attuale dei fatti l’orientamento della
Giunta comunale riguardo alla nuova
tariffa. Inoltre quale sia la posizione
della Giunta comunale rispetto al piano provinciale dei rifiuti che la nostra
Amministrazione ha condiviso, e che
prevede come strategica la discarica di
Corinaldo e prevede entro i primi mesi
del 2007 la chiusura della discarica di
Castelcolonna.
Risponde l’Assessore Mangialardi.
Il consigliere dà un’occasione per
aggiornare il Consiglio rispetto ad
un’azione che il Comune di Senigallia,
con tutti gli altri Comuni della vallata,
ha attivato dopo che è stato approvato
il piano di adeguamento proposto dal
Comune di Corinaldo al quale, purtroppo, siamo obbligati a conferire per
una previsione di un piano che nel dicembre del 2004 aveva portato ad un
incremento tariffario intorno al 20%
delle tariffe di conferimento in discarica. Abbiamo fatto un’azione di coscienza, di giusta causa nei confronti della
difesa delle prerogative dei nostri cittadini, tanto è che ad una prima risposta
della Provincia, in cui contestavamo la
bontà del piano provinciale, ci è stato
risposto che funzionava tutto alla perfezione. Quando abbiamo documentato i
motivi che sollevavano dei grandissimi
dubbi rispetto alla ristrutturazione adeguata del piano economico finanziario
presentato dal Comune di Corinaldo, la
Provincia ha interloquito dicendo di sospendere l’applicazione della tariffa, e di
verificare bene che il piano economico
finanziario sia corretto in funzione delle questioni sollevate dai Comuni - Senigallia e tutti quelli del comprensorio,
tranne ovviamente Corinaldo, da Arcevia, Ostra Vetere, Senigallia, Castelcolonna e gli altri - che avevano interesse
diretto a che la tariffa fosse più adeguata rispetto all’incremento fuori controllo che era stato proposto da Corinaldo.
La Provincia interloquisce in questa
maniera. A questo punto non più Corinaldo ma anche il gestore propone
un nuovo piano finanziario dalla Provincia e determina la nuova tariffa che
coincide più o meno con quella che era
stata proposta all’inizio. Noi riteniamo
che questo sia un piano metodologico,
un atteggiamento che va fortemente
contro un’impostazione di trasparenza,
di risultato ortodosso rispetto a quelli
che sono i criteri dell’incremento fuori
controllo delle tariffe e quindi stiamo
valutando l’azione da mettere in campo per far sì che comunque, nel prossimo futuro, le tariffe non possano essere decise dai gestori delle discariche.
Chiederemo alla Provincia di esercitare,
anzi lo chiederemo al Consorzio obbligatorio che è nell’ambito territoriale, di
esercitare quel controllo indispensabile
in modo da garantire l’equità delle tariffe applicate, perché abbiamo più volte
dibattuto, dentro questo Consiglio – in
occasione del bilancio – l’incremento
proposto del 2-3%; siamo divisi anche
su questo, sulle tariffe comunali, poi
ci accorgiamo che dalla mattina alla
sera le tariffe aumentano per i nostri
cittadini del 20%. Allora, lei mi chiede: cosa pensa l’Amministrazione del
piano provinciale? Riteniamo che sia
uno strumento che va applicato nella
sua interezza oppure, se non si riesce
a farlo applicare nella sua interezza, va
cambiato perché non è possibile che
si ottiene il punto per non realizzare
un impianto e consentire di trasferire i
rifiuti magari nella discarica di Castelcolonna. Giustamente lei si preoccupa
di quando la discarica di Castelcolonna
dovrà chiudere, come prevede il piano,
i rifiuti dei Comuni dell’altro ambito
per forza di cose, visto che l’impianto di
Filottrano non sarà pronto, dovranno
venire nel nostro territorio.
A tavola con i duchi
T
Senigallia e il cinema d’essai tra gli
anni’70 ed ‘80 in un libro
Parlare di cinema
a Senigallia
C
on il Patrocinio del Primo Battisti, alias Cleto
Comune di Senigallia, di Montemarciano) “La
sabato 25 febbraio alle ore fanciullezza di Tonio”, libe17, presso l’Auditorium “San ramente tratto dal romanRocco” di Senigallia si terrà zo breve di Thomas Mann
un incontro sul tema: “La “Tonio Kroger”, al fine di
presenza di Senigallia nel mostrare il paesaggio urbalibro di Giorgio Candela- no dell’epoca di Senigallia,
resi e Roberto Ferretti Tra Chiaravalle, Ancona.
Chiaravalle e Cinecittà (Una In effetti, il titolo dato alla
conversazione sugli anni del manifestazione si giustifica
cinema d’essai 1970-1980), per il fatto che in quel temedito da L’orecchio di Van po tanti senigalliesi si recaGogh.
vano a Chiaravalle o in veste
La presentazione del libro è di semplici spettatori o di
firmata dal maestro del ci- commentatori di film.
nema Carlo Lizzani. Le foto Alcuni registi e attori (Monsono del noto fotografo del taldo, Nelo Risi, Gian Maria
Corriere Adriatico, Michele Volontè ecc...), presenti a
Cozzari.
Chiaravalle, incontravano il
Interverranno, oltre agli giorno dopo gli alunni delle
autori, Franco Elisei (Sin- scuole superiori senigalliesi,
dacato nazionale giornalisti insegnando il sottoscritto
cinematografici) e Tullio alle Magistrali di Senigallia.
Piersantelli (ex-Presidente Saremo più precisi, scendella Cooperativa libraria e dendo nel dettaglio, durante
Aldel circolo culturale “L’in- lo svolgimento dell’incontro,
lora riteniamo
contro”).
e comunque il tutto è amche se un piano provinDurante la serata verrà piamente descritto nel libro.
ciale, in questo momento, ha delle la- proiettato il cortometraggio Se del caso, coglieremo ancune anche sul piano temporale, queste “Transeunte. Vibrazioni di che l’occasione per discuvanno colmate modificando il piano ma un artista”, dell’attore e re- tere sulla possibilità, per
senza sconvolgimento e senza preoccu- gista di origini fabesi Carlo rilanciare il Cinema di Culpazioni; se le cose possono essere mi- Simoni.
tura, di intraprendere pure a
gliorate non ci devono essere elementi Tempo permettendo, saran- Senigallia attività cinematoostativi nel modificarlo, se invece non no altresì proiettate alcune grafiche
deve essere modificato va applicato sequenze del corto di GiorGiorgio Candelaresi
fino in fondo. Quindi, quando chiuderà gio Candelaresi (riprese di
la discarica di Castelcolonna, Ancona si
terrà i rifiuti dentro il proprio perimetro. Però, non tenendosi rapporti feudatari, penso che la volontà sarà quella di apportare le giuste modifiche per
evitare che alcune parti del territorio si
trovino in difficoltà per lo smaltimento
dei rifiuti.
(testi non sono rivisti dai relatori)
ricette ispirate al rinascimento per lanciare la città
ra le diverse proposte presentate da Senigallia in questi giorni alla Borsa Internazionale del Turismo di Milano, particolarmente originale è quella dal titolo “A Tavola
con i Duchi”, promossa nell’ambito del progetto della Terra Del Duca insieme ai Comuni di Gubbio, Pesaro e Urbino.
L’idea è quella di affidare ai migliori chef della Terra Del Duca il compito di creare alcune ricette e piatti originali ispirati alla nostra
tradizione storica del Rinascimento, rivisitati naturalmente alla luce della moderna sensibilità e creatività.
Le ricette originali, oltre a essere presentate alle più importanti fiere e manifestazioni
culturali ed enogastronomiche italiane, costituiranno la base di alcuni banchetti rinascimentali organizzati dai comuni aderenti
al progetto in luoghi storici e particolarmente suggestivi.
I testimonial d’eccezione dell’iniziativa sono
i due grandi chef senigalliesi Moreno Cedroni e Mauro Uliassi, i quali hanno partecipato nei giorni scorsi presso l’Istituto Panzini
all’incontro preparatorio promosso dall’Amministrazione Comunale, dimostrandosi
entuasiasti di poter valorizzare attraverso i
propri piatti la grande tradizione di sapere e
di sapori della nostra tradizione storica.
Del resto quello del Rinascimento è davvero un grande patrimonio dal quale attingere.
La cucina delle corti rinascimentali è infatti
un laboratorio effervescente in cui i cuochi
trasformano l’attività culinaria in una vera e
propria arte della messa in (s)cena.
Tra il XV e il XVI secolo si assiste difatti alla
nascita nelle Corti di un linguaggio culinario
volto a sbalordire, a creare “meraviglia”, mediante audaci accostamenti, iperboli visive,
coreografiche gestualità. È innanzitutto l’oc-
5
chio a godere delle sfarzose e originali creazioni culinarie, a intingersi nelle miriadi di
forme e aromi delle numerosissime portate (
per un singolo banchetto, si poteva arrivare
sino a 100).
Come riuscire a coniugare lo splendore della
cucina rinascimentale con le invenzioni dei
nostri artisti di oggi, vale a dire i grandi chef
della Terra del Duca, sperimentando sapori
e intrecciando culture, usi e costumi di un
territorio e della sua storia?
È proprio questa la sfida ambiziosa del progetto “A tavola con i Duchi”. “Attraverso
questo progetto – sottolinea il Sindaco Luana Angeloni – vogliamo veicolare turisticamente la bellezza della spiaggia di velluto e
la ricchezza del nostro patrimonio artistico
attraverso l’eccellenza raggiunta dai grandi
chef senigalliesi, veri artisti contemporanei.
Voglio ringraziare sia Cedroni che Uliassi
per la disponibilità e l’interesse manifestati.
Sono certa che la loro rivisitazione della cultura gastronomica ed alimentare del rinascimentale sarà molto stimolante”.
Il progetto prevede nel mese di marzo la
realizzazione di una tavola rotonda a Urbino, condotta da Davide Paolini, che sarà una
sorta di talk show sulla cucina rinascimentale, alla quale parteciperanno docenti di
storia e costume del ‘500 e chef specializzati
in questo particolare segmento della gastronomia. All’inizio di maggio avverrà poi presso i locali dell’Istituto Panzini di Senigallia
la presentazione in anteprima da parte dei
maestri chef delle nuove ricette elaborate.
Dal 25 al 28 maggio il Piatto del Duca verrà
poi illustrato ufficialmente alla stampa nazionale ed estera a Ferrara, in occasione della Borsa annuale delle 100 città d’arte.
L’arte e il cibo, binomio vincente.
stadio rinnovato e dedicato a goffredo Bianchelli
Lo sport per la città
L
o stadio è stato riconsegnato alla
città con il nuovo manto di erba
sintetica e con il nuovo nome. “Si
chiamerà Stadio Comunale Goffredo
Bianchelli” annuncia il Sindaco Luana
Angeloni. “In un giorno di festa come
questo abbiamo voluto fare quest’altro dono alla città - ha continuato il
Sindaco nel discorso di presentazione
- intitolando lo stadio ad una personalità che nel passato ha fatto vivere momenti di gloria alla struttura e soprattutto ha sempre promosso lo sport fra
i giovani”.
Una scelta unanime dell’Amministrazione Comunale, arrivata di sorpresa e
forse prima del previsto. La questione
avrebbe dovuto essere oggetto di un’interrogazione di An nell’ultimo Consiglio Comunale, sciolto prima che si
arrivasse ad una discussione per mancanza del numero legale. All’annuncio
fatto alla cittadinanza seguiranno poi
le pratiche ufficiali per dare concretamente seguito all’iniziativa.
Presenti alla cerimonia di inagurazione,
svoltasi lo scorso sabato pomeriggio,
l’Assessore all’Urbanistica Maurizio
Mangialardi e allo Sport Fabrizio Volpini, al quale sarà affidata la programmazione della rinnovata struttura. Una
struttura, che proprio per le caratteristiche tecniche del campo sintetico
risulterà più “aperta” rispetto al passato, limitando fortemente i costi di
gestione e di manutenzione. “Consegnamo il terreno di gioco a tutti coloro
che praticano lo sport del calcio, dalle
giovanili a quelli più piccoli - ribadisce
il Sindaco - il manto lo consente e per
questo cercheremo di utilizzare lo stadio al massimo delle potenzialità”.
La cerimonia si è aperta con la benedizione del Mons. Odo Fusi Pecci,
Vescovo di Senigallia, che dopo la formula di rito ha ceduto la parola alle
rappresentanze istituzionali.
Purtroppo le prime partite giocate
nel rinnovato stadio non sono andate
bene:
Le prime ad inaugurare il campo sono
state le ragazze della Vicoletto Vigor
Senigallia che nella sfida contro il Torino hanno perso per 2 a 1. Non è andata meglio alla Vigor maschile che nel
derby contro la Jesina ha perso 1 a 0.
6
23 febbraio 2006
Chiesa
Missionarietà Domenica 26 febbraio a Senigallia
La testimonianza
di Suor Gabriella
spiritualità Pensando alla visita del Papa in Turchia
Le due cattedre
I
V
ila Embratel è un bairro della periferia di Sao
Luis, capitale del Maranhao,
Nordest del Brasile. Da tre
anni la diocesi di Senigallia
è particolarmente legata a
questa realtà, in cui la povertà, il degrado sociale, la
mancanza di prospettive
per chi vi abita mette una
seria ipoteca al futuro, specie delle giovani generazioni.
Qui opera anche un piccolo
gruppo di suore con le quali
Senigallia ha stretto un legame particolare. Tra loro
c’è anche Suor Gabriella: “Il
nostro aiuto non parte dalla
preoccupazione di andare
a costruire edifici che sono
destinati a sbriciolarsi non
appena viene meno il sostegno esterno ma, coerenti allo spirito missionario,
collaborare alle iniziative di
solidarietà della comunità
locale; in altre parole sosteniamo i “loro” progetti là
dove le risorse della comunità locale non sono sufficienti per realizzarli”.
Coloriamo la vita è il nome
del progetto sostenuto da
Senigallia nel quale trovano
spazio borse di studio, scuola di musica, biblioteca co-
munitaria, prevenzione al lavoro minorile. “Progetti che
mirano al riscatto dei diritti
umani e civili. La Biblioteca comunitaria, ad esempio
diventa sempre più uno spazio in cui i ragazzi a rischio
si ritrovano e imparano a
sviluppare un nuovo tipo di
socialità e comunicazione,
basata sul reciproco rispetto,
sul dialogo aperto, sulla possibilità di fare progetti insieme e di esprimere le proprie
potenzialità personali attraverso vari linguaggi tra cui
quelli artistici della danza,
della pittura, della musica.
E prosegue con successo e
partecipazione da parte di
almeno 20 adolescenti anche l’altro micro progetto
‘Musica ragazzi’. Alcuni di
loro stanno già animando le
celebrazioni della comunità
e partecipando a esibizioni
e concorsi cittadini; tutto
questo contribuisce ad aumentare il senso di autostima e fiducia nelle proprie
possibilità”.
Sarà interessante, allora,
ascoltare in viva voce la testimonianza di questa suora
così coraggiosa.
Francesca Angeletti
Suor Gabriella Pinna, missionaria in Brasile, coordinatrice del progetto “Coloriamo la vita”, sarà a Senigallia DOMENICA 26 febbraio. Parteciperà alla Messa delle ore 10
in Cattedrale e nel pomeriggio, alle ore 17 presso i locali
parrocchiali del Duomo, si potrà ascoltare la sua testimonianza sui progetti educativi che stiamo sostenendo.
ecumenismo in diocesi
Incontro tra religioni,
incontro di culture
A
l termine della settimana di preghiera per
l’unità dei cristiani si è tenuto il secondo incontro diocesano presso i locali della
Curia con la relazione di
don Mario Florio sul tema:
“Strade di ecumenismo oggi,
a quarant’anni dal Concilio Ecumenico Vaticano II;
esperienze con le Chiese
dell’ortodossia”. I convenuti
hanno aperto un dibattito
sul grande scisma tra occidente ed oriente, sulle relazioni ecumeniche oggi vitali
per l’unità e sui tratti caratterizzanti l’ortodossia delle
Chiese orientali. Per giungere “al momento dell’aurora” occorre però lasciarsi
contaminare dalla interculturalità .
Parlare di ecumenismo e
di dialogo interreligioso
significa entrare nello spazio della interculturalità.
Ignazio IV Hazim dal 1979
patriarca greco-ortodosso
della chiesa di Antiochia e
di tutto l’oriente con sede a
Damasco, suggerisce di partire da ciò che abbiamo in
comune, dall’essenziale dettato dai sette grandi Concili
ecumenici che si sono svolti
quando le Chiese d’orien-
te e d’occidente non erano
ancora separate. “Nel 1981
papa Giovanni Paolo II e il
patriarca Dimitrios I di Costantinopoli hanno commemorato il secondo di questi
Concili, quello che ha definito il Credo che abbiamo in
comune. Questa fede comune dobbiamo approfondirla
insieme. Nella dialettica dei
sette Concili, l’occidente ha
insistito sulla piena umanità di Gesù, come se volesse
giustificare l’attività dell’uomo. L’oriente invece ha posto maggiormente l’accento
sulla deificazione di questa
umanità, come se volesse
dare una garanzia del nostro
accesso alla vita divina.
Ora personalmente sono
colpito dallo scambio che
oggi si sta verificando: nel
mio paese di fronte ai problemi del mondo arabo e del
terzo mondo i cristiani scoprono la valenza tipicamente occidentale dell’impegno
cristiano, e nel mondo occidentale si sta scoprendo il
senso tipicamente orientale
della trasfigurazione.”
(Allocuzione
pronunciata nella cattedrale di Notre
Dame di Parigi nel 1983).
Rosaria L. Cenerelli
n un certo senso la notizia era attesa: il Papa andrà in Turchia nel
novembre prossimo, su invito del governo di quel Paese. Era attesa perché,
dopo lo storico incontro tra Paolo VI
e il Patriarca ecumenico Athenagoras
a Gerusalemme nel 1964 e la reciproca levata delle scomuniche risalenti
al 1054, sancita il 7 dicembre 1965,
vigilia della chiusura del Vaticano II,
i rapporti tra la Chiesa cattolica e il
Patriarcato ecumenico hanno assunto
la nota di un paziente e sapiente “dialogo della carità”.
In questi quarant’anni si è infatti riannodata la tradizione che unisce tra
loro le due cattedre di Roma e di Costantinopoli, nel nome dei due fratelli
Pietro, la “Roccia”, e Andrea, il “primo
chiamato”.
Da anni ormai vi è un tradizionale
scambio di visite fraterne, con una
delegazione di Costantinopoli che si
reca a Roma per la solennità dei Santi
Pietro e Paolo e una delegazione della
Santa Sede che restituisce la visita a
Costantinopoli in occasione della festa di Sant’Andrea, il 30 novembre.
In alcune circostanze è stato lo stesso
Giovanni Paolo II a recarsi alla sede
di Sant’Andrea, così come il Patriarca
ecumenico – Dimitrios prima e poi
Bartholomeos – ha guidato a volte
di persona la delegazione ortodossa.
Senza dimenticare il grande gesto,
compiuto da Giovanni Paolo II proprio in vista della festa di Sant’Andrea
del 2004, della restituzione delle reliquie dei Santi Gregorio di Nazianzo e
Giovanni Crisostomo a Costantinopoli.
In realtà ci si attendeva che, come
già il suo predecessore, anche Benedetto XVI si recasse a Costantinopoli
già lo scorso novembre, rispondendo
all’invito rivoltogli dal Patriarca Bartholomeos in occasione dell’inizio del
ministero papale. Allora il governo
turco sollevò qualche difficoltà, ma
come non vedere anche in questo “ritardo” diplomatico un segno provvidenziale?
L’annuncio del prossimo viaggio, infatti, arriva a pochi giorni di distanza dalla tragica morte di don Andrea
Santoro a Trebisonda e segna così la
volontà comune di dialogo, più forte
dei gesti di odio. Dialogo tra Vati-
cano e uno Stato laico composto in
maggioranza da musulmani, certo,
entrambi intenzionati a evitare uno
scontro di civiltà; ma anche occasione unica per ridare slancio al dialogo
tra Chiesa cattolica e Patriarcato ecumenico.
Fin dal suo primo discorso, Benedetto XVI ha annunciato la sua ferma
volontà di proseguire il cammino
ecumenico, dicendosi intenzionato a
porre anche segni e gesti concreti per
far avanzare la Chiesa verso l’unità
voluta dal suo Signore.
E quale gesto più toccante e coinvolgente del ritrovarsi con una Chiesa
sorella riconoscendo insieme che, ancora una volta, “il sangue dei martiri
è seme dei cristiani”? Sì, sta per essere scritto un altro capitolo di quel Tomos Agapis, di quel “Libro dell’amore”
che riconduce Roma e Costantinopoli all’unico Amore che fonda la fede
cristiana, quello del Signore Gesù che
ha tanto amato il mondo da dare per
esso la sua vita.
Enzo Bianchi
priore di Bose
a montemarciano una serata con rosanna Virgili
Speranza, radice del futuro
V
enerdì 17 febbraio si è tenuto a
Montemarciano, organizzato dalla Parrocchia e dal Coordinamento
Solidarietà e Autosviluppo Onlus, un
incontro sul tema: “La Speranza radice del futuro”.
E’ intervenuta la biblista Rosanna Virgili. Ha introdotto il tema dicendo che
la speranza è un sogno, una carezza;
possiamo dire che quando Gesù viene e propone il suo programma, nel
Vangelo di Luca, sia paragonabile proprio alla carezza che rende vicino il
sogno. Sentiamo allora le parole con
cui Gesù dà inizio alla sua vita pubblica nel Vangelo di Luca: “Lo Spirito
del Signore è sopra di me, per questo
mi ha consacrato con l’unzione e mi
ha mandato per annunciare ai poveri
un lieto messaggio, per proclamare ai
prigionieri la liberazione, ai ciechi la
vista, per rimettere in libertà gli oppressi e predicare un anno di grazia
del Signore”.
La speranza è un tempo di grazia, è la
carezza che rende prossimo il sogno.
Il brano, tratto dagli antichi profeti
Isaia e Sofonia, dice che le parole dei
profeti, in particolare in Isaia, sono
ritmate in modo poetico ed evocano
visioni mirabili di città ricostruite, di
piaghe risanate, di letizia, di misericordia che risvegliano gli orecchi e
che aprono il cuore.
E’ qualcosa però di molto concreto, è
il modo in cui insegna come camminare sulla terra.
Ha proseguito dicendo che il Giubileo
annunciava ad un popolo disperso in
mezzo ai popoli stranieri il suo diritto di conquistare la sua autonomia in
una terra promessa da Dio e che un
popolo privo di terra acquista la sua
dignità possedendone una.
La speranza allora non è un optional,
è un modo di vivere, di camminare,
è un modo di soffrire vedendo che
non tutti gli uomini possono fruire
dei doni della terra. La terra, dice la
Bibbia, è di Dio e i suoi doni sono per
tutte le creature.
Il messaggio è che nessun uomo
può togliere la parte all’altro, nessun
uomo può abusare della terra che Dio
divide con equità tra tutti. La giustizia è condivisione. Nella bibbia non
c’è giustizia che non sia condivisione.
Il tempo giubilare annuncia allora la
dignità della terra come spazio per
l’esperienza della libertà, intesa come
esperienza di gratuità e di fraternità,
come interruzione della maledizione
di Adamo. Il nostro sogno, che vediamo nel controluce della speranza,
è la fraternità e la solidarietà e Gesù
lo rende presente: “Lo Spirito del Signore è su di me”.Gesù presenta la
sua vita pubblica come un’opera di
giustizia verso tutte le creature del
mondo a partire da chi vede negata la
sua vita, la sua libertà. La speranza è
vivere in un’alba e quindi vivere sempre in una gestazione. Noi viviamo di
speranza ma anche generiamo la speranza, noi siamo il segno di quel tem-
po redento, di quel tempo che esce
dal tempo, libero dai suoi limiti, cioè
dall’angoscia di ciò che sembra negare la vita. La relatrice ha infine concluso il suo intervento rifacendosi all’icona del Magnificat, spiegando che
esso è un canto di vittoria o meglio
un canto bellico, di trionfo sui nemici,
dove Maria celebra anticipatamente la potenza di un Dio che viene a
portare la salvezza a tutto il popolo
d’Israele, a tutto il mondo. Maria ha
capito, prima ancora che Gesù nascesse, che quel figlio è il frutto della
misericordia di Dio per il suo popolo,
di un Padre che non dimentica i suoi
poveri, che viene per l’attesa accanto ad essi e vince. Con questo figlio
Maria inaugura una nuova era, un
tempo di dialogo, cioè di libertà, di
pace per Israele e l’umanità. E’ questo
l’annuncio della libertà, l’annuncio di
una terra dove tutti possono costruire delle case, far crescere dei figli ed
essere felici.
Siamo noi che oggi dobbiamo dare
al mondo un bambino, che questo
bambino possa correre felice e portare davvero la notizia che cieli e terra
nuovi sono qui.
Romano Magrini
23 febbraio 2006
Chiesa
lutto in diocesi La morte di Padre Alberto Teloni
Padre Alberto,
frate fino in fondo
Fr.Alberto Maria
Teloni nasce a
Livorno il 19 giugno
1940, veste l’abito
francescano a
Treia il 2 ottobre
1960, emette la
professione dei
voti semplici a
Treia il 3 ottobre
1961 si consacra
definitivamente al
Signore il 3 ottobre
1966.
Viene ordinato
sacerdote il 30
marzo 1968;
parroco a Maciano,
Jesi e Senigallia
(S.Maria delle
Grazie).
Conclude la sua
vita terrena il 15
febbraio 2006.
A
lberto Mario Teloni nasce a Livorno il 19 giugno 1940, da Ugo
e Adalgisa Ciurciola, originari di Treia
e Macerata. Entrato nei nostri seminari per gli studi superiori del liceo negli anni 1959/64 (Matelica e Frascati),
compie quelli teologici a Roma e Jesi,
negli anni 1964-68. Veste l’abito francescano il 2 ottobre 1960; trascorre l’anno
di Noviziato a Treia nell’anno 1960-61;
emette la prima professione il 3 ottobre
1961 a Treia e quella solenne a Jesi, il 3
ottobre 1966. Viene ordinato sacerdote
a Jesi il 30 marzo 1968.
Compiuto il tempo della formazione
iniziale, inizia per P.Alberto il tempo
della missione e dell’impegno sacerdotale e pastorale davvero indefesso.
Lo troviamo, subito dopo l’ordinazione
a Jesi, come cooperatore del parroco,
negli anni 1968-1971; un anno a Potenza Picena, come maestro dei fratini
(1971-1972) e per 6 anni Parroco a Maciano (PU), dove aveva accolto l’invito
del ministro Provinciale e la richiesta
del vescovo a seguire una parrocchia
di un paese legato alla presenza francescana (1972-1978). Ritornò a Jesi
come parroco per il periodo 1978-1980
e quindi giunse a Ostra, nel Santuario
S.Maria Apparve, dove risiedette negli
anni 1981-1984 e dove iniziò l’insegnamento di religione nell’Istituto Alberghiero di Senigallia. Per altri 6 anni fu
di comunità a Ostra Vetere (1984-1990)
e dal 1990 a Senigallia, dove ininterrottamente e definitivamente ha vissuto
per 16 anni, fino a quando il Signore lo
ha chiamato a condividere il ministero della gloria e della gioia senza fine.
A Senigallia, P.Alberto oltre che continuare l’insegnamento della religione
nell’Istituto Alberghiero, a cui era particolarmente legato , è stato in questi
anni profondamente impegnato come
Assistente regionale, e per un periodo
anche nazionale, della Gioventù Francescana (1990-2002), Vice Assistente dell’Ordine Francescano Secolare
(1990-2002), assistente del gruppo delle Missionarie della Regalità e Parroco
della parrocchia S.Maria delle Grazie,
a cui ha donato questi ultimi, faticosi
per malattia, ma generosi per spirito di
sacrificio e di dedizione, anni della sua
vita (2002-2006).
All’interno della fraternità P.Alberto è
stato, nei vari luoghi, Guardiano, Vicario ed Economo e, inoltre, Definitore
Provinciale (1993-1999). Ma, al di là
dei puri dati, che comunque denotano
l’impegno e la generosità di P.Alberto
nel donarsi e dedicarsi a ciò che gli veniva affidato, rimane il fatto che in tutto ciò che faceva egli sapeva mettere il
suo cuore e il talento, la sua intelligenza
e il suo spirito.
Nonostante che fin dal 1990, quando
Il collaboratore di Voce misena
La penna
che sapeva dire...
S
ono arrivata a Santa
Maria delle Grazie circa quindici anni fa e l’ho
scelta come Parrocchia
d’elezione trovandovi la
spiritualità della fraternità francescana che avevo
già conosciuto nella natìa
Umbria. Qui ho quindi di
nuovo apprezzato i carismi di chi ama Francesco
e Chiara d’Assisi, seguendo
gli insegnamenti pastorali
di Padre Gabriele e Padre
Alberto nel mio servizio
di catechista. Ora Padre
Alberto ci ha lasciati e
vorremmo offrirgli questo
piccolo dono di fraterna
amicizia: il ricordo di alcuni dei suoi scritti pubblicati
da Voce Misena nell’anno
2005 nei quali, attraverso
la tenerezza umile verso
tutte le creature, passa la
gioia della Risurrezione.
Rosaria Leonardi
Cenerelli
aveva soltanto 50 anni, il male avesse
attaccato la sua forte fibra e costituzione, in questi 16 anni egli non si è mai
arreso allo scoraggiamento e alla rassegnazione, non ha mai abbandonato il
posto di servizio che gli era stato affidato, non ha mai ceduto alla prova che
doveva attraversare. Abbiamo veduto il
gigante piegato ma mai spezzato, il frate
e sacerdote affaticato ma mai rinchiuso
su di sé, avvilito e dimentico delle sue
prerogative e dei suoi doveri.
P.Alberto non era un uomo fatto per
chiudersi nel suo mondo, nel suo male
o nella sua stanza: era grande di statura
non solo fisica ma soprattutto spirituale,
era capace di infuocarsi e di infiammarsi per qualche battaglia ideale, e quante
ne ha fatte per difendere i suoi amici, la
sua gente, le cose in cui credeva e per
cui viveva! Ciò che abbiamo ammirato
in lui, dunque, come un dono di Dio ed
una corrispondenza alla grazia, è stata
questa passione e dedizione alla missione e all’annuncio del Vangelo, sotto le varie forme dell’azione pastorale.
P.Alberto credeva profondamente a ciò
che faceva e a ciò che gli era stato richiesto dalla fraternità e dalla Chiesa. Il
suo entusiasmo e la sua passione erano
contagiosi, accanto a lui era impossibile
non lasciarsi coinvolgere e contaminare
dagli stessi ideali e dalla stessa generosità e determinazione.
Egli amava profondamente la sua vocazione di francescano e di sacerdote, e
trasmetteva a chi collaborava con lui la
stessa gioia e lo stesso entusiasmo. Curava con particolare impegno le celebrazioni liturgiche, sapeva infondere e
dare fiducia ai suoi amici e collaboratori, portava nei vari ambienti in cui operava quel senso di dignità e di sicurezza
che un uomo di Dio ed una persona di
fiducia può dare.
Tutti possiamo immaginare quanto sia
stata preziosa la sua opera di consigliere, di guida, di padre e di amico, anche
se soltanto i singoli possono dire e testimoniare quello che lui è stato capace
di trasmettere, infondere, inculcare nel
cuore di ognuno: passate al vaglio della
sua parola e del suo discernimento, del
suo consiglio e del suo affetto, molte
piaghe si sono rimarginate, molte ferite si sono chiuse, molto dolori placati,
molte sofferenze guarite dalla luce del
vangelo, la forza della fede, la grazia
della speranza e della carità. Soltanto
nel segreto, noto solo a Dio, è possibile
soppesare i frutti del ministero pastorale di P.Alberto! Ma insieme a questa
lezione di vita apostolica e di annuncio
del Vangelo, l’altra ammirevole testimonianza di vita di P.Alberto, ossia la
sua forza, la sua reazione di fede e di
vita nella sofferenza e nella malattia.
In questi ultimi sedici anni P.Alberto è
rimasto sempre sul campo, non ha mai
preteso sconti o deroghe, non ha mai
ricalcitrato o abbandonato i suoi ideali
e i suoi valori, ciò che amava e che voleva ad ogni costo servire: la scuola, la
Gioventù francescana, la sua Chiesa di
Senigallia, il giornale della Diocesi, la
gente del suo Convento e della sua Parrocchia, i suoi familiari e parenti, i suoi
amici, vicini e lontani.
Dopo averlo incontrato, dopo aver conversato con lui, dopo averlo visto girare, persino in questi ultimi tempi con
un passeggino che gli serviva per sorreggersi in piedi, chiunque se ne ritornava edificato, rafforzato, consolato e
ammirato: P.Alberto era un gigante, un
uomo forte, un servo fedele del Signore, un testimone della fede e della speranza. Quando, quattro anni or sono, ci
siamo trovati in difficoltà per la conduzione della Parrocchia delle Grazie, ad
un piccolo accenno egli, con l’entusiasmo di un giovane e con la consapevolezza dei suoi limiti, accolse l’invito del
Vescovo e del provinciale ad accompagnare e guidare questa comunità, desiderando donare a questi suoi figli e
fratelli spirituali le ultime risorse e le
ultime forze. Ognuno di noi, oggi, da
questa stupenda e meravigliosa lezione
di vita ne esce rafforzato, corroborato
e consolato, perché tutti noi sappiamo
che, come il buon pastore, P.Alberto ha
dato la vita per le sue pecore, non le ha
abbandonate, non le ha trascurate.
Fr. Ferdinando Campana
Ministro Provinciale
7
Natale
“Mi piace, intendo dire: il
presepio mi piace. Io non
mi debbo emancipare da
niente e da nessuno e il
presepio mi piace… per
l’onda montante dei ricordi: il mio primo presepio
capannina di cartoncino
popolata di tanti personaggi, appoggiata su un tavolinetto coperto di muschio,
con il fondale di asparagina
con appese tante stelle di
stagnola! Mi piace perché
fu il segno del ritorno alla
normalità dopo la guerra.
Amo il presepio poi per la
mia spiritualità di francescano quando a Greccio
S.Francesco volle rendere
presente visibilmente il mistero grande della Incarnazione del Figlio di Dio. Ai
tanti che hanno bisogno di
emanciparsi dal conformismo di oggi consiglio: fate
il presepio e sarete felicemente liberi perché oggi vi
è nato nella città di Davide
un Salvatore che è il Cristo
Signore.”
Nostalgia,
febbraio 2005
“Dalla piccola finestra che
affianca il mio tavolo di
lavoro vedo oggi, inondato dal sole, il colore rosso
bruno dell’antico tetto del
Convento delle Grazie…
pochi giorni fa era tutto bianco per la generosa
nevicata. La mia nostalgia non riguarda assolutamente la neve, il sole di
oggi mi piace molto di più.
Non ho sparso briciole di
pane, però, nei giorni della
neve, un passerotto veniva a farmi visita saltellando sul davanzale esterno
della finestrella. Vedendo
quell’esserino e godendone l’occasionale, simpatica
compagnia ho avuto fastidio a pensare che avrebbe
potuto essere impallinato
per sport… . Lo so che i
cieli del Signore non sono
l’atmosfera terrestre ma
è nei cieli del Signore che
penso vivano per sempre
tante vittime innocenti di
questa nostra era e l’azzurro solare dove vagano
nuvole leggere e volano gli
uccelli me lo ricorda.”
Comunicare
marzo 2005
“La soluzione è quella
adottata da Giovanni Paolo
II: massima trasparenza e
piena comunione con tutti
gli uomini che si trovano
ad affrontare la valle
tenebrosa del dolore… una
lenta sofferta evoluzione
naturale
nella
quale
molti di noi si possono
solidalmente riconoscere.”
Meditazioni pasquali
“A volte mi sento come un
ebreo dell’antico esodo:
sono schiavo sofferente in
Egitto e bramo la liberazione, poi sono nel deserto
del Sinai e dimentico i prodigi del Mar Rosso, sono
giovane e baldanzoso nell’attraversare il Giordano
e nel far cadere, girandogli
attorno, le mura di Gerico,
sono vecchio e lamentoso
che sul mio essere Israele
regni come su tutti gli altri che Israele non sono un
normalissimo re. E’ Pasqua,
la luna è piena e faccio festa, il tempo è piovoso e fa
freddo e mi rattristo, come
i protagonisti della prima
grande Pasqua sono variabile quanto il tempo di
primavera.
… Le stagioni dell’uomo…
da anziano scopro anche la
mestizia pasquale, la gioia
c’è ancora e la Pasqua è
ancora festa ma la morte
S.Francesco la chiama sorella, s’è presa i protagonisti di tante pasque belle,
oggi so cos’è il Sabato Santo.
Chiamo altare della reposizione l’antico sepolcro
e trasformo anch’io in Via
Crucis la processione del
Venerdì ma il Sabato Santo
mi è diventato importante.
Mi siedo in un angolino del
giardino dove una rotolata
enorme pietra chiude un
sepolcro nuovo. Aspetto
l’alba del terzo giorno.”
Fuori dal coro
novembre 2005
“… poi arriva novembre…
pensieri invadono la mente e donano al cuore un po’
di mestizia, ricordo persone care sempre troppo
presto perdute… ombre
e memorie che salgono a
me da tanti luoghi dove
la mia vita da frate mi ha
condotto: ombre e memorie che mi spingono a
meditare che presto anche
io sarò nel regno dei morti. Pensiero che il Vangelo
mi spinge ad approfondire:
siate vigilanti perché il Figlio dell’Uomo verrà quando meno ve lo aspettate.
Mentre scrivo è sabato
pomeriggio. All’improvviso corridoi e scale del mio
convento sono invasi da
bimbi e bimbe scatenati e
vocianti: è finito il catechismo. I piccoli sono sempre
solari anche se fuori c’è
nebbia e ci ricordano che il
cristianesimo è la fede nel
Dio della Vita: ai tuoi fedeli, Signore, canta la liturgia,
la vita non è tolta ma trasformata e mentre si dissolve la dimora di questo
esilio terreno, viene preparata una abitazione eterna
nel cielo.”
23 febbraio 2006
il paginone
23 febbraio 2006
il paginone
etere Data per spacciata, la radio è sempre più amata dagli Italiani
La seconda vita
della radio
S
ono sempre più numerosi gli Italiani
che ascoltano la radio. A rivelarlo con
indiscussa autorevolezza è una recente
ricerca realizzata da Astra – nota società presieduta dal sociologo Enrico Finzi
– per conto di Audiradio. Basata su più di
duemila interviste rivolte ad un campione rappresentativo della popolazione con
un’età dai quindici anni in su,
l’analisi ha indagato sull’odierno rapporto degli oltre trentasette milioni di ascoltatori italiani con un mezzo che, come
opportunamente ha detto il
presidente di Audiradio Felice
Lioy, “suscita generale simpatia”.
Si tratta, indubbiamente, di un
rapporto assai positivo, che
conferma (ancora una volta)
la mai sopita attitudine di un
mezzo straordinario come la
radio ad attrarre ascolti, regalando altresì una vasta gamma
di emozioni (come confermato proprio dalla maggior parte
degli intervistati).
Secondo quanto emerso dalla
ricerca in questione, infatti,
l’interesse per il mezzo radiofonico riguarderebbe quotidianamente,
come già accennato, più di trentasette milioni di italiani (ben otto italiani su dieci).
L’ascolto della radio, per la precisione, risulterebbe particolarmente gradito in casa
(72%), in auto (63%), in viaggio (48%), al
lavoro (23% con picchi che raggiungono
addirittura il 90% per determinate categorie professionali come artigiani e commercianti), durante le attività sportive (13%),
mentre si studia (12%) e persino a scuola
(2%). Molti degli interpellati (corrispondenti al 16% del
campione), poi, hanno dichiarato di ascoltarla proprio
dappertutto.
Per numerosi italiani, inoltre,
la radio rappresenterebbe
anzitutto un’amica in grado
di offrire compagnia (85%),
divertimento (72%) e distrazione (63%), suscitando, nel
contempo, sentimenti di allegria (78%), di gioia (75%), e
ricordi (57%). In più, l’ascolto
della radio favorirebbe la riflessione (55%) e stimolerebbe la fantasia (54%). Molto
sentito anche il ruolo informativo (77%).
Un particolare curioso: per
più della metà del campione
utilizzato la radio avrebbe
anche il potere di calmare (59%), assurgendo quasi al rango di antidepressivo
(52%). Premiato, nondimeno, (dal 49%
Altro
che media
povero:
alla radio
si chiede
tanto perché
può dare
informazioni
ed emozioni
del campione) il costante processo di
rinnovamento che, soprattutto negli ultimi anni, ha coinvolto diverse emittenti
radiofoniche, per la verità non soltanto
locali, nonchè l’ampia possibilità di scelta, dato il gran numero di stazioni attive
(considerato positivamente dal 62%). Decisamente apprezzate anche la qualità dell’informazione, considerata da molti (54%)
meno ansiogena di quella televisiva, e la
pubblicità (quest’ultima piace al 77% degli
ascoltatori, anche se il 47% lamenta l’affollamento esagerato di alcune emittenti,
il 36% desidererebbe che vi fossero meno
annunci stupidi o irritanti ed il 25% la preferirebbe meno gridata).
La radio, infine, rappresenta per tre ascoltatori su quattro (77%) un importante
strumento di libertà: poco invadente, permette al fruitore dei programmi di fare
altre cose contemporaneamente, senza
perdere alcun aspetto fondamentale del
messaggio diffuso (a differenza di quanto, solitamente, accade guardando la tv).
Intanto Lioy, commentando i dati emersi
dalla ricerca Astra, ha affermato che la
medesima può essere considerata la prima di una lunga serie di iniziative (si parla
già di una campagna istituzionale a favore
della radiofonia) che Audiradio promuoverà nei prossimi mesi per accrescere l’importanza del mezzo in Italia.
L.M.
L’indagine
el piccolo stanzino della sacrestia del
Duomo c’era appena un po’ di spazio
per un mixer, due sedie ed un tavolino. Tanti
giovani si alternavano per mettere su qualche
audiocassetta, proporre un brano del loro libro preferito, commentare un passo di Vangelo: erano gli anni Ottanta, da poco il fenomeno delle radio private stava letteralmente
occupando tutto l’etere disponibile.
Vent’anni dopo possiamo ancora parlare di
Radio Duomo, ora associata al marchio nazionale inBlu insieme ad altre duecento emittenti italiane, e non è poco. Perché nel frattempo la radiofonia senigalliese ha subìto un
lento declino, tante esperienze sono solo un
ricordo e chi rimane fa fatica a trovare una
sua collocazione, a meno che non si adegui
alle logiche omologanti della radiofonia commerciale.
Non è facile fare ‘Radio Duomo’, specialmen-
Si ascolta la radio perchè?
Apprezzata per:
• tenersi informati (77%)
• pensare, comprendere e avere
nuove idee (55%)
In molti poi la preferiscono
a tv
e cinema perchè:
• permette di fare altre cose contemporaneamente (77%)
• è poco invadente o aggressiva (53%)
• è articolata nell’offerta di moltissime emittenti (62%)
• lascia libera l’immaginazione (74%)
Radio da premio
chie che contano’. Il palazzo si sintonizza
Viaggia soprattutto via etere lo strumen- spesso sulle sue frequenze per tastare
to di informazione principale per quasi l’aria che tira, tanto che ormai tutti sanno
due milioni di persone nel raggio di 80 che “se un politico vince da questa parti,
chilometri. E la notte il segnale arriva vince in tutto il Senegal!”.
anche più lontano. Nata nel 1999, gra- Di esempi in questo senso, Sarr ne può
zie ai fondi della cooperazione canadese, fare a decine: “Ad agosto una parte di
la radio ha saputo conquistarsi ascolti e Pikine è stata sommersa da piogge allucredibilità. Oggi sempre più senegalesi si vionali e centinaia di persone sono state
sintonizzano sui 103.4 Fm per seguire i costrette a trasferirsi in alcune scuole
notiziari, ma anche per dire la loro.
della zona. In pochi giorni la situazione
Ventuno ore di programmazione al gior- è diventata esplosiva per la protesta delle
no, tra cui reportage e momenti di ap- famiglie dei bambini privati delle loro
profondimento sui temi più attuali della aule. La nostra radio si è occupata della
vita del Senegal e dell’Africa intera. E poi questione, il ministro era all’ascolto e il
sport, musica, religione, economia, cro- giorno stesso è arrivato qui per calmare
naca. C’è spazio anche per i pensionati, gli animi e proporre soluzioni”.
i disabili, il volontariato. Le donne, in Più di un abitante del quartiere teme che
un paese che troppo spesso toglie loro prima o poi alla radio verrà tolto ‘ossigla voce, hanno un programma dedicato eno’: parla troppo e troppo chiaramente.
e dalle 22 alle 24, ogni sera, i microfoni Sarr ne è consapevole, ma sa anche che
si aprono per ascoltare le voci della cit- chi tocca i fili muore: “E’ una radio che
tà. Le parole viaggiano anzitutto in due appartiene alla comunità e se si azzardlingue, wolof e francese, ma c’è spazio assero a chiuderla, succederebbe il finianche per le decine di gruppi etnici della mondo”. Da quando è arrivato il nuovo
zona. Oxy -Jeunes è ormai un’emittente governo, le cose sono cambiate un po’:
leader e non soltanto nel suo Paese. Già “Prima dell’alternanza (nel 2000 è camnel 1999, dopo soli sei mesi di attività, ha biata la maggioranza di governo, ndr)
conquistato il ‘Festival des Ondes’ di Ba- potevamo dire tutto. Oggi continuiamo
mako, in Mali, aperto a tutte le emittenti a parlare di ciò che vogliamo, ma sono
del continente.
aumentati enormemente i processi per
Anche nel 2001 il premio è tornato qui, diffamazione. Da qualche settimana
nella radio che ha pure la sfrontatezza si è insediato il nuovo ‘Consiglio per
di formare i migliori giornalisti senega- l’informazione audio-visiva’ e se va in
lesi: sono sessanta, fino ad oggi, i profes- porto l’annunciato progetto di legge, sarà
sionisti passati da queste parti per stage sempre più difficile parlare”.
e seminari formativi, prima di fare il Una radio che, tra un brano musicale e
grande salto verso gli ‘altri’ media, anche l’altro, trova spazio per amplificare anche
quelli statali.
gli stati d’animo, le sensibilità, la volontà
Orecchie che contano
della comunità di assumersi impegni
Un’emittente di prossimità, l’ha definita precisi per uno sviluppo a portata di tutti.
Mountaga Sarr, giovane caporedattore, Pensare che qualcuno gli aveva pronostianimata da cinquanta giornalisti e col- cato appena qualche mese di vita on-air.
laboratori. Ad ascoltarla anche le ‘orecLaura Mandolini
te in una realtà in cui quella parolina, ‘Duomo’ appunto, suscita più di un sospetto. Radio ecclesiale, per tanti, quindi, radio noiosa,
piena di predicozzi e rosari. Amplificatore
curiale o poco più. Invece basterebbe sintonizzarsi sui 95.2 per accorgersi che c’è tanto
per cui rimanere all’ascolto: musica, tutto lo
sport senigalliese, approfondimenti, dirette
di avvenimenti locali, il consiglio comunale...
Una radio che vuole servire la città, il territorio, che ha bisogno di crescere, di migliorare,
ma che c’è. E che, nella consapevolezza delle
proprie possibilità, dà voce ad esperienze significative che diventano perciò alla portata
di tutti.
Buon ascolto di Radio Duomo, allora. Sperando che da questa antenna risuoni più di
un motivo per rendere il nostro territorio vivace, in cui le idee possano circolare.
Gesualdo Purziani
Radio DuomoinBlu - 95.2 MHz
Lunedì 27 febbraio, ore 21.30 trasmette l’intervento tenuto da Sergio Pintor
• c’è poca violenza (54%)
• poca volgarità (54%)
• poche notizie iperansiogene (40%)
Radio Oxy-jeunes:
aria fresca nella periferia di Dakar
adio Oxy-Jeunes, ossigeno e giovani.
E’ proprio quello che serve a Pikine,
immenso agglomerato alle porte di Dakar.
Negli anni ’50 gli abitanti in esubero della
capitale senegalese e i contadini che arrivavano dai villaggi furono isolati e bloccati dall’amministrazione francese nella
zona più esterna della penisola del CapVert, dove sorge la città. In poco tempo
la migrazione verso la capitale fu però
così massiccia che il progetto urbanistico
coloniale fallì: ovunque sorsero palazzine, edifici bassi, baracche e giacigli che
anche oggi si addossano gli uni agli altri
senza soluzione di continuità, dal centro
alla periferia. Acqua, corrente elettrica e
servizi igienici sono ancora un lusso per
la maggior parte degli abitanti, mentre
normale è la miseria. Le difficoltà sociali
sono quelle di ogni periferia africana. Ma
qui, anche uno sguardo superficiale, può
cogliere la grande energia di chi ci vive,
oltre il 70% ha un’età sotto i trent’anni.
Molti sono nati nel sobborgo e alla rabbia delle privazioni hanno affiancato il
desiderio di migliorare le cose, di fare
strada. A differenza dei loro genitori, non
sono più così legati ai villaggi d’origine:
loro sentono di essere “pikinesi” e questo
spirito di appartenenza alla ‘città dimenticata’ è una delle principali spinte verso
il cambiamento. Organizzazioni locali
e internazionali hanno aperto centri di
assistenza, di aggregazione, associazioni
sportive ed Internet Café. I figli della periferia di Dakar cominciano ad occupare
posti di lavoro rilevanti, a fare opinione.
Ed è proprio qui che si trova una delle
esperienze radiofoniche africane più
interessanti e coraggiose. A Pikine vive
un terzo della popolazione del paese: c’è
tanto materiale ‘fresco’, fatto di notizie,
musica, voglia di dibattere, per dar vita
ad un palinsesto sorprendente.
N
• è un’amica che tiene compagnia
(85%)
• regala emozioni (per il 75% gioia,
il 57% ricordi, il 54% fantasia)
• procura allegria (78%)
• divertimento (72%)
• distrazioni (63%)
• calma (59%)
• anti-depressione (52%)
nel mondo Un giorno in una radio senegalese: strumento di informazione e sviluppo democratico
R
Accendi i 95.2 Mhz
• in casa (72%)
• mentre guidano (63%)
• sono in viaggio (48%)
• lavorano (23%)
• fanno sport (13%)
• camminano (7%)
• vanno in bici (5%)
• quando studiano (12%)
• a scuola (2%)
• dappertutto (16%)
La radio è sinonimo di libertà per tre
ascoltatori su quattro:
novità in ondaSport, dirette, musica in un palinsesto che si arricchisce
ogni anno di più. E che prova a tenersi alla larga dall’omologazione.
Dove ascoltano la radio gli
italiani?
direttore Ufficio CEI Pastorale della Sanità a Senigallia il 22 febbraio, sul tema:
“Fino a quando dovremo soffrire? L’incontro con la fragilità umana”
Tanti modi
di ascoltare
I
l modo di ascoltare la Radio
sta cambiando ed è ancora destinato a cambiare nei
prossimi anni. E’ giunta alla
seconda edizione l’indagine
di NCP Ricerche, società i ricerche di mercato specializzata nel campo delle analisi
dei comportamenti giovanili,
della musica, delle abitudini di fruizione della Radio
con particolare attenzione ai
nuovi media.
Unica in Italia, l’indagine si
intitola “Le fonti alternative
di ascolto della Radio in Italia” e analizza il possesso e
l’utilizzo di Lettore CD portatile, Satellite, Internet, Telefono cellulare, Lettore MP3
portatile, DAB per ascoltare
la Radio. La ricerca dell’anno
scorso, effettuata nello stesso
periodo, aveva evidenziatoche in Italia la Radio si ascoltava essenzialmente attraverso i mezzitradizionali. Solo le
nuove generazioni avrebbero
potuto colmare il gap esistente tra l’Italia e i Paesi tecnologicamente avanzati.
Nel 2005 la fruizione di emittenti radiofoniche attraverso
fonti alternative haraggiunto
dimensioni consistenti: quasi
15 milioni e mezzo di italiani
fra gli11 e i 54 anni hanno
provato almeno una volta ad
ascoltare la Radio per mezzo diqueste nuove fonti e
addirittura più 10 milioni di
individui le hanno utilizzate
nell’ultima settimana con un
aumento complessivo di circa il 13% rispetto al 2004.
Il fenomeno ha assunto proporzioni consistenti in particolare nella fascia oraria
pomeridiana (dalle 15:00
alle 18:00) dove, negli ultimi 7 giorni, 6.800.000 individui hanno utilizzato una
fonte alternativa di ascolto
della Radio, con un aumento di quasi il 60% rispetto
all’anno precedente. Questa
imponente crescita dovuta
principalmente
all’utilizzo
sempre maggiore del lettore
portatile MP3 che ha il merito di essere riuscito meglio
di altri mezzi a coniugare la
portabilità con la possibilità
di ascoltare la Radio insieme a un?enorme quantità di
contenuti audio.
Anzi, le persone lo comprano
per ascoltare gli audio delle
canzoni, ma alla lunga lo utilizzano per sintonizzarsi sulla
propria Emittente preferita
il palinsesto di Radio Duomo
95.200 MHz – 101.100 MHz
06:45 - Prima di tutto
07:00 - InBlu notizie
07:06 - Oggi in edicola
07:30 - La Messa
08:00 - Notiziario
08:18 - Ecclesia
08:45 - GR locale
09:00 - InBlu notizie
09:03 - Zoom, dentro la notizia
09:12 - Giro del mondo
09:51 - Coi piedi per terra
10:00 - InBlu notizie
10:06 - Mattinata inBlu
11:00 - InBlu notizie
11:06 - Filo diretto
12:00 - InBlu notizie
12:06 - Questioni di gusto
12:30 - GR locale
13:00 - InBlu notizie
13:15 - Pomeriggio inBlu
14:00 - InBlu notizie
15:00 - InBlu notizie
16:00 - InBlu notizie
17:00 - InBlu notizie
17:06 - Alta fedeltà
17:30 - Rosario e Messa
18:30 - InBlu notizie
18:36 - Approfondimento 1a parte
19:00 - InBlu notizie
19:03 - GR locale
19:10 - Approfondimento 2a parte
19:30 - Uno al giorno: Cinema, sport, Caritas…
20:00 - InBlu notizie
20:30 - In Spirito e Verità
21:00 - Radiogiomale
21:30 - Pagine e fogli
22:00 - Effetto notte inBlu
00:05 - Vo.ci.
01:05 - Uno al giorno
01:30 - Notturno
onde per la cittàRadio Duomo è l’emittente che segue tutto lo sport senigalliese
Sport per tutti i gusti
S
e è vero che la qualità del servizio
passa per i contenuti che si riescono ad offrire ai propri ascoltatori, la
strada imboccata da Radio Duomo
sembra andare esattamente in questa
direzione. Lo sport su Radio Duomo,
da avventura pionieristica, sta infatti
caratterizzandosi come uno dei fiori
all’occhiello dell’emittente diocesana.
Da quest’anno è stato infatti compiuto
un salto di qualità oltrechè… di quantità, nell’ottica di rendere il giusto rilievo
allo sport cittadino.
Nel dettaglio, per quel che concerne il
basket la programmazione si è arricchita delle dirette delle gare esterne
del Miu J’Adore Marzocca; restano
ovviamente confermate le radiocronache delle trasferte della Goldengas
Senigallia, anche in una stagione dura
e travagliata come quella che sta attraversando il massimo sodalizio cestistico cittadino. Ma da quest’anno Radio
Duomo ha pensato bene di raddoppiare, aprendo le porte a “Sua Maestà” il
calcio, con tutte le radiocronache di-
rette (sia in casa che fuori) della Vigor,
anch’essa impegnata in un’annata non
meno tormentata dei cugini della palla a spicchi. Infine, forse la novità più
autentica del palinsesto, “D’Altro Calcio”, la prima trasmissione interamente
dedicata al campionato di calcio Uisp,
una finestra aperta su un movimento
che coinvolge, a Senigallia e dintorni,
oltre seicento persone. Insomma, quest’anno più che mai, lo sport cittadino
è tutto su Radio Duomo…
Marco Petrucci
in trasferta
Radio Duomo inBlu
al festival
di Sanremo
2006
Per il secondo anno consecutivo Radio Duomo
Senigallia InBlu seguirà da vicino il Festival di
Sanremo. Dopo la scommessa vinta lo scorso
anno, nata dall’idea di proporre ai propri ascoltatori una personalissima finestra quotidiana
in diretta dalla Riviera dei Fiori, gli inviati Marco Petrucci e Luciano Riccardi torneranno nella
capitale della musica italiana.
Sui 95.2 Mhz di Radio Duomo torna infatti “Diretta Festival”, l’appuntamento da Sanremo
nei giorni del Cinquantaseiesimo Festival della
Canzone Italiana, con interviste, indiscrezioni
e curiosità sul più importante evento canoro
della Penisola.
La trasmissione, condotta in studio da Michela Gambelli, andrà in onda tutte le mattine in
diretta alle ore 11.15 ed in replica alle 19.15 a
partire da lunedì 27 febbraio sino a sabato 4
marzo. Si tratta di una striscia giornaliera, nella quale gli inviati di Radio Duomo a Sanremo
proporranno retroscena, curiosità, interviste
con i protagonisti del Festival e con i personaggi del colorato mondo che vi gravita attorno.
In realtà quella di lunedì 27 sarà una specie di
prova generale, un prologo con le anticipazioni e gli ultimi dettagli, poche ore prima che il
sipario si alzi sul palco dell’Ariston.
10
23 febbraio 2006
Territorio
Ragionando sulla
nuova zootecnia
N
l’evidenziatore
uove soluzioni per l’allevamento zootecnico al vaglio di
esperti ed operatori del settore giovedì 2 marzo a Serra de’
Conti, nell’ambito di un convegno
promosso dalle amministrazioni
comunali di Serra de’ Conti e di
Arcevia in collaborazione con la
Cooperativa Stalla Sociale San Fortunato. L’assise verterà sul tema
“Sostituzione della soia, riduzione
del mais nell’alimentazione dei
bovini. Effetti sulla coltivazione
dei terreni, sulla commercializzazione del latte e sulla qualità
del territorio”, e si terrà presso la
Antica Fornace di frazione Osteria,
con inizio alle ore 16. Il convegno si inserisce nel quadro delle
iniziative promosse all’unisono
dai comuni di Serra de’ Conti e
Arcevia, sotto la sigla “Insieme per
affrontare la crisi”, con l’obiettivo
di dar luogo ad appuntamenti di
approfondimento di tematiche
legate al comparto produttivo delle valli del Misa e del Nevola, per
verificare opportunità di recupero
a fronte del non facile momento
che vive la nostra economia.
Il convegno di Serra de’ Conti
sarà introdotto dal sindaco Bruno
Massi. Seguiranno le relazioni
di Stefano Tavoletti (Facoltà di
Agraria dell’Università Politecnica
delle Marche), Bruno Chiappa
presidente della Cooperativa Stalla
Sociale San Fortunato, Giovanni
Cucchi presidente della Cooperlat,
Gianni Manzotti presidente della
Associazione Latte Marche e Carla
Virili, Assessore all’Agricoltura
della Provincia di Ancona. Presiederà l’assise il sindaco di Arcevia
Silvio Purgatori. Il convegno si
terrà nella Sala Auditorium della
Antica Fornace di tipo Hoffmann,
mirabile esempio di archeologia
industriale recentemente ristrutturata grazie ad un intervento
privato, e restituita all’originario
splendore.
arcevia “Una domenica andando a polenta”, riuscito appuntantamento
La città del mais
A
rcevia si è fregiata di un’altra “mostrina” Cooperativa Servizi Culturali “Eidos” e l’Asso- Comunità Montana dell’Esino-Frasassi. Tanel suo cammino verso la piena e merita- ciazione “Slow Food” dei Castelli di Jesi. La glio del nastro: alla Sala Convegni del Castello
ta conquista dei gradi, della denominazione e giornata ha vissuto il corollario della visita di Piticchio, con una conferenza-convegnodelle peculiarità di “Città del Mais”.
guidata a San Medardo, Sant’Agata e alle Mo- vernissage di elevatissimo livello culturale e
L’ultima iniziativa di bel respiro si è configu- stre di Mannucci e Bruno d’Arcevia. Superbo promozionale (meeting fermato dall’obiettivo
rata in pienezza di significato e di consensi: finale al Teatro “Misa”: spettacolo “Un poeta del fotografo Massimo Mori).
‘Una domenica andando a polenta’: per non tra le canzoni” con il poeta Umberto Piersanti, Il primo cittadino, Purgatori, riassume poi
perdere un’emblematica tradizione culinaria, Paolo Notari (conduttore inviato Rai), il chi- l’iter seguito ed il senso del progetto-mais:
con l’ampio respiro olistico della cultura, del- tarrista Andrea Massacesi, la violinista Rober- “Per non perdere questa tradizione culinaria,
l’arte e della civiltà dell’accoglienza.
ta Balzani.
l’azienda agricola Montalbini ha messo a colIl tutto su rigorose basi scientifiche e nell’am- La “felicità” dell’iniziativa ha fatto seguito tura per la prima volta il “mais tradizionale a
bito del progetto di recupero degli antichi alla “bontà” di quella prima esperienza vissu- otto file” nella frazione di Magnadorsa, menmais delle Marche. Sono state varie e fanta- ta a novembre all’interno della cinta muraria tre la macinazione a pietra è stata fatta nello
siose le ricette che hanno valorizzato la farina di Piticchio di Arcevia, nei sotterranei della storico mulino ad acqua della famiglia Spoledel mais a otto file dell’antica Roccacontrada: “Cantina del Conte” dove il raffinato senso del tini.”
sul solido tronco tradizionale ma anche con gusto aveva preso compiaciuto possesso della
Umberto Martinelli
centrati innesti innovativi.
“antica polenta” sull’unica “accomunante” taIl sindaco Silvio Purgatori ed il presidente volata per i commensali, grazie all’ospitalità
della Pro Loco, Alfiero Verdini, hanno trova- degli “Amici di Piticchio”. Così si era aperta
to numerosi proseliti, tutti d’accordo intorno la Festa d’Autunno e così si era chiuso il pri“all’odore delicato, all’aroma intenso ed al sa- mo atto ufficiale del progetto “Valorizzazione
pore molto gradevole”. Il tour gastronomico del mais tradizionale da polenta (mais ad otto
(ed enologico) si è sviluppato attraverso le file)”, concepito dall’Amministrazione Comutappe dei ristoranti arceviesi: I Cappuccini, Il nale di Arcevia e dall’Associazione Pro Loco,
Rustico, La Baita, Le Betulle, L’Osteria Nido in collaborazione con la Facoltà di Agraria
dell’Astore, il Park Hotel, Il Piccolo Ranch, Il dell’Università Politecnica delle Marche, la
Pinocchio. A contribuire all’organizzazione: la Provincia di Ancona, la Regione Marche, la
BarbaraDisservizi, il postino continua a non bussare
Fino a quando i disagi?
A
nzichè lasciare, le Poste hanno quasi raddoppiato. Come se i disagi verificatisi il 27 ed il 28 gennaio non fossero stati sufficienti,
l’assenza del portalettere si è ripetuta, creando nuovi problemi martedì
7, mercoledì 8 e giovedì 9 febbraio sia ai cittadini che all’ufficio postale
del centro miseno. Grazie anche al meritorio intervento dell’Amministrazione comunale, nei giorni successivi il servizio è tornato alla normalità. Sperando che tali ‘disavventure’ non abbiano a ripetersi, ci
chiediamo cosa in questa vicenda non sia sfuggito all’anomalia. In primis, ovviamente, la mancata e tempestiva surroga del postino titolare.
Poi la necessità di un telegramma da parte dell’ente municipale. Oltrechè rappresentante della cittadinanza, il Comune è anche ‘garante’ dei
servizi ad essa destinati e che la stessa paga, quand’anche vengano erogati da altre istituzioni. Dunque se qualcosa non funziona a dovere, la
Giunta municipale si attiva, soprattutto se sollecitata dalla popolazione. Nulla da eccepire, tranne una cosa: a fronte dei numerosi impegni
Olimpiade
da Serra a Torino
L
a capacità operativa e la consolidata tradizione manifatturiera di Serra de’ Conti alle Olimpiadi di Torino. Le 85 indossatrici
che hanno sfilato nella giornata
inaugurale della manifestazione esibendo meravigliosi abiti
intonati al tema delle Olimpiadi
della neve ed alla loro prestigiosa sede, portavano infatti una
giacca interamente confezionata
da una ditta serrana per conto
dell’Atelier Moschino.
La “Confezioni Baldelli” di Serra
de’ Conti, attiva nel comparto da
oltre venticinque anni, lavora per
l’Atelier Moschino ed è specializzata in particolare nella produzione di capi pret-à-porter. Per
l’inaugurazione ufficiale della
kermesse olimpica, la “Confezioni Baldell” ha avuto appunto l’incarico di predisporre le giacche
degli abiti che l’Atelier Moschino
ha donato al Comitato Olimpico. Si è trattato di una fornitura
complessa, limitata a 90 capi che
presentavano una splendida finitura, impreziosita da colli e polsini di pelliccia e dagli elaborati
alamari che li guarnivano. Mentre la ditta serrana ha realizzato
la giacca, la parte sottostante
degi abiti è stata commissionata
ad una sartoria milanese specializzata in forniture teatrali.
Pur trovandoci a livello nazionale e, per una casistica ormai
diffusa nelle Marche, anche a livello locale in una situazione di
congiuntura per determinati settori (fra questi, quello del tessile
- abbigliamento), Serra de’ Conti
continua tuttora a presentare
anche molteplici esempi di vitalità che poggiano, in particolare,
sugli standard qualitativi che le
aziende locali sono in grado di
assicurare grazie ad una imprenditorialità lungimirante, ad una
professionalità collaudata ed
all’eccellente supporto di maestranze che hanno acquisito, nel
tempo, cognizioni operative di
totale affidabilità. La partecipazione della “Confezioni Baldelli”
di Serra de’ Conti all’allestimento
di una delle fasi più spettacolari
ed apprezzate della cerimonia
ufficiale di apertura delle Olimpiadi della neve ne è l’ennesima,
eloquente conferma.
R.M.
chiamata ad affrontare e a risolvere, è del tutto normale che l’Amministrazione comunale si debba interessare anche dei disguidi postali?
Non proprio. Forse, anzi di sicuro, il problema è a monte. E appartiene a chi è preposto alla gestione dei servizi postali. Se, poi, il discorso
lo si vuol porre sul piano economico, la replica arriva a stretto giro di
posta. Ed è un interrogativo: forse che i cittadini di Barbara godono
di un’immunità tariffaria e sulle commissioni ogni qualvolta si recano
allo sportello postale, a tal punto da giustificare l’assenza del portalettere per più giorni ed il mancato recapito di missive, periodici ed avvisi
di pagamento e riscossione, tra l’altro ripetutosi sabato 18 febbraio? Il
dubitativo è al contempo una provocazione ed una precauzione, nella
speranza di chiudere qui l’amaro capitolo dei disservizi postali e di non
perdere facilmente la familiarità con il portalettere, così come avvenuto a fine gennaio e nelle settimane di febbraio.
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23 febbraio 2006
Territorio
regione Contributi alle famiglie per i testi scolastici
Libri accessibili a tutti
L
a Regione Marche concederà alle
famiglie borse di studio a sostegno
della spesa in ambito scolastico. Il piano
ministeriale di riparto dei fondi destinati a tale scopo in favore degli alunni
della scuola dell’obbligo e della scuola
secondaria, sia statale che paritaria,
attribuisce alla Regione Marche un finanziamento di 2.724.877 euro. La Regione, a sua volta si avvarrà della collaborazione dei Comuni per la raccolta e
l’analisi delle domande pervenute, con
particolare attenzione ai casi degli studenti marchigiani che frequentano sedi
scolastiche in regioni limitrofe.
La Regione rende noto che sono ammessi al beneficio per l’anno scolastico
2005/2006 i genitori o gli altri soggetti
che rappresentano il minore, o lo stesso
studente se maggiorenne, che appartengano a famiglie il cui Indicatore della situazione economica equivalente (Isee)
relativo al periodo d’imposta 2004 sia
inferiore o uguale a 10.632,94 euro. Le
domande dovranno essere compilate su
un apposito modulo corredato di autocertificazione delle spese sostenute ai
fini dell’ammissione al beneficio. L’importo minimo di spesa sostenuta e do-
cumentata è pari a 51,65 euro.
Rientrano tra le spese ammissibili quelle relative a frequenza (rette, somme
versate alla scuola su deliberazione del
Consiglio di circolo o di Istituto), trasporto, mensa, sussidi e materiale didattico o strumentale. La borsa di studio non è legata al merito scolastico ed
è attribuita prioritariamente alle famiglie più svantaggiate economicamente,
pertanto sarà compilata dai Comuni
un’apposita graduatoria. Il contributo
è differenziato a seconda che trattasi di
scuola elementare, media e superiori;
gli importi massimi riconosciuti sono
differenziati per ordine e grado della
scuola frequentata. I Comuni provvederanno ad assicurare attraverso forme idonee di pubblicità l’intervento
agli studenti sotto soglia ISEE e, successivamente, dovranno trasmettere
alla Regione Marche entro il 30 aprile
2006 il numero delle domande pervenute, ripartito per la scuola primaria,
secondaria di primo grado e secondaria superiore.
“Sono sempre di più le famiglie – ha dichiarato l’assessore all’Istruzione, Ugo
Ascoli - che ricorrono ai contributi per
il diritto allo studio che rappresenta un
importante strumento delle politiche
formative della Regione”.
Oltre ai contributi per i libri di testo e
per le borse di studio, la Regione Marche attua altri interventi come l’integrazione scolastica, la prevenzione del
disagio e promozione dell’agio dei giovani, le agevolazioni sui trasporti pubblici per gli studenti ed altri interventi
diretti o indiretti per il sostegno al diritto allo studio.
R.S.
Cuore di Marche, ecco il nuovo turismo marchigiano
Il sistema Turistico Locale, che comprende il territorio Misa Esino Frasassi, ha presentato le iniziative che intende portare avanti
in questo periodo per incentivare il turismo nelle Marche. La nostra regione è tradizionalmente rivolta al turismo balneare ma
ora il turista non si accontenta più di passare quindici giorni in riviera, vuole conoscere l’entroterra e soprattutto accorcia di molto le sue vacanze a volte fino a semplici week-end. Di fronte a questo cambiamento nella domanda, il Sistema Turistico Locale si
è adeguato proponendo una campagna promozionale dal titolo “Cuore di Marche, la tua vacanza tra orizzonti di terra e mare” in
cui vengono illustrati itinerari attraverso le terre e i sapori della nostra splendida regione. Il materiale informativo raccoglie dati
riguardanti i grandi comuni della costa con elevate capacità ricettive, come Senigallia, ma anche il più piccolo paese dell’entroterra che magari ha solamente un albergo. E’ stato stampato un listino prezzi, da distribuire nelle agenzie di viaggi e agli eventi
italiani ed internazionali ai quali il Sistema Turistico Locale partecipa, che contiene le informazioni necessarie per raggiungere
ogni struttura del territorio, anche attraverso la rete internet. Inoltre vengono illustrati gli itinerari nel territorio che vanno dall’arte alla storia medievale, dalle tradizioni eno-gastronomiche alla natura in un mix di mare, colline, castelli e gusto.
regione Campagna di informazione antidoping
11
Ostra Vetere,
edilizia residenziale
I
l Sindaco Massimo Bello, il Vice Sindaco Gaetano
Truffellini e l’Assessore all’Urbanistica Rita Aquili, hanno manifestato soddisfazione per i Piani di
reinvestimento, di cui alla legge 560/1993, proposti dall’ex Istituto autonomo per le case popolari di
Ancona (ora denominato Erap) ed approvati dalla
Regione con delibera n. 1679 del 28 dicembre 2005,
che vedono la cittadina di Ostra Vetere destinataria
di un cospicuo finanziamento e di un progetto di riqualificazione urbana rilevante.
Si tratta dell’acquisto e del recupero di un edificio
in via Gramsci (l’ex Palazzo Gambelli) situato nel
centro storico di Ostra Vetere per realizzare nove
alloggi di edilizia residenziale pubblica per un investimento pari a 1.327.000 euro (circa 2 miliardi e
700.000 milioni di vecchie lire).
“L’Amministrazione comunale, fin dal suo insediamento, si è interessata presso l’Erap di Ancona
(ex Istituto Autonomo per le case popolari) – commentano Sindaco e Assessori - per chiedere la realizzazione di interventi, da parte dello stesso Ente,
all’interno del centro storico, finalizzati soprattutto
al recupero ed alla ristrutturazione di fabbricati
destinati ad appartamenti di civile abitazione per
le famiglie, in particolare per i giovani che desiderano sposarsi o che si sono sposati da poco e
che hanno difficoltà a trovare una sistemazione
abitativa.”
“Questo intervento pubblico, che realizzerà l’Ente
regionale per l’abitazione pubblica di Ancona, è un
ulteriore, ma significativo risultato – dicono ancora il Sindaco e gli Assessori della Giunta Bello - che
va incontro alla riqualificazione del centro storico,
alle reali esigenze di una comunità e ad una precisa
richiesta che soprattutto i giovani ci hanno fatto e
che non vuole certo esaurirsi con questo progetto,
che prevede un notevole investimento economico
nel cuore del paese e che l’Amministrazione comunale vuole mettere a disposizione, con bandi speciali, anche alle nuove famiglie.”
“La Giunta comunale ha deciso, poi, di iniziare l’iter
per la predisposizione di una Variante generale al
Piano regolatore – continuano - per stimolare, tra
le altre cose, la creazione di zone da destinare alla
realizzazione di interventi a carattere abitativo. Un
nuovo strumento urbanistico, che riassetti il territorio, creando sviluppo economico ed incentivi per la
Mondolfo, il restauro della bella chiesa monumentale
Sport da disintossicare Lavori a Sant’Agostino
I
l quadro che mi sono fatto è effettivamen- versità deglii Studi di Urbino “Carlo Bo” e il
te preoccupante ed il timore che fasce di Coni Regionale, si attuerà in varie fasi, volatleti marchigiani sempre più giovani siano te a promuovere nelle scuole marchigiane e
allettati e indotti a ricorrere a pratiche ille- nelle società sportive giovanili una crescente
cite e pericolose per la salute è sempre più consapevolezza sui rischi per la salute assostanziato dai fatti”. Lo ha detto l’assessore sociati alla pratica del doping. In sintesi, il
regionale allo Sport, Gianluca Carrabs, ri- progetto dovrebbe portare alla realizzazione
guardo al fenomeno del doping nelle Mar- di un opuscolo informativo sul doping, da
che. “Una realtà preoccupante”, specie dopo distribuire agli studenti delle scuole della rei recenti arresti nel pesarese per consumo di gione a vari livelli e che sarà consegnato nel
cocaina nel mondo del calcio professioni- corso di incontri programmati, affidati agli
stico e i fondati sospetti sulla diffusione del insegnanti, i quali illustreranno agli studendoping anche nel settore dilettantistico. “Di ti il contenuto del libretto e promuoveranno
fronte a ciò - continua Carrabs - non posso il dibattito sul fenomeno del doping. Tali
che associarmi alle dichiarazioni del pre- incontri, saranno preceduti da stage di agsidente del Coni regionale, Terzo Censi, e giornamento, tenuti da docenti universitari
raccogliere il suo invito a un forte e deciso esperti del settore, per gli stessi insegnanti
intervento da parte della Regione. A questo che successivamente si rivolgeranno ai proproposito, voglio anticipare la messa punto pri studenti.
di un progetto di prevenzione del doping, a “Sono convinto - conclude Carrabs - che tale
cura dell”assessorato allo Sport, da attuare iniziativa, tra le prime in Italia, costituirà
su scala regionale. Poiché è mia convinzione un efficace strumento di dissuasione basato
che gli strumenti coercitivi contro il doping, sulla presa di coscienza del fenomeno e delpur costituendo un irrinunciabile strumento le sue pericolosissime implicazioni non solo
di lotta, necessitano di una efficace opera di etiche, ma soprattutto per la salute. Auspico
dissuasione e prevenzione del fenomeno, in- quindi di dare una risposta concreta a quetendo realizzare una campagna di capillare sto grave problema e soprattutto, di ridurre
informazione e sensibilizzazione rivolta alle il numero dei nostri giovani atleti che rifasce più a rischio: gli atleti più giovani”.
schiano di imboccare la strettoia del doping
L’intervento, che vedrà coinvolti, oltre allettati da falsi miti e facili lusinghe”.
all”assessorato regionale allo Sport, vari Enti
come la Facoltà di Scienze Motorie dell’UniR.S.
E
’ la Chiesa Monumentale di San- complesso, risalente al secolo XVI”. A
t’Agostino nel centro storico di condurre gli interventi la Regione MarMondolfo a chiudere per lavori di re- che, la Prefettura-Ufficio Territoriale di
stauro. Lo rende noto il parroco di Governo di Pesaro-Urbino, il FEC, con
S.Giustina, don Mauro Baldetti, dopo il Comune di Mondolfo, attraverso il
che lo aveva già accennato lo scorso R.U.P. Arch. Gianfranco Centoscudi e
Natale ai fedeli. “Si saranno eviden- la progettazione e direzione lavori da
temente accorti – spiega Don Mauro parte dell’Arch. Cristina Renzoni. “Il
– i cittadini di Mondolfo che da qualche tutto, ovviamente – prosegue il sacergiorno il portone della Chiesa Monu- dote – avviene nell’ambito degli intermentale di S.Agostino è chiuso. Il prov- venti di cui alla Legge 61/98. Si tratterà
vedimento è stato presto per dare avvio di lavori particolarmente lunghi che
ad una serie di complessi ed articolati già stanno interessando anche parte
lavori di restauro alla grande chiesa”. dell’antico ex convento e che, ora, arriSant’Agostino è un ricco contenitore vano direttamente alla grande chiesa. I
di opere d’arte, una sorta di pinacote- mondolfesi ricorderanno che la chiesa
ca e galleria museale ubicata nel cuore era stata riaperta una decina di anni fa
di Mondolfo, ed ogni anno luogo d’arte dopo che, in un periodo di lunga chiuche richiama tantissimi visitatori e che sura, erano stati condotti costosissimi
vede le proprie opere prendere il volo interventi di restauro”. Anche questa
per importanti mostra nazionali ed in- volta la chiusura della Chiesa monuternazionali.
mentale si protrarrà per diversi mesi.
“Indubbiamente le preziose opere che “Non si tratta di lavori semplici – punla Chiesa Monumentale di S.Agostino tualizza don Mauro – ma interventi
conserva ed attentamente censite dal- che hanno richiesto una lunga ed artila Guida Rossa del Touring (giusto per colata progettazione, attraverso il coinfare un esempio) hanno visto, solo per volgimento di diversi Enti pubblici e
rimanere nel recente, due preziosi beni professionalità. La Chiesa di Sant’Agolo scorso anno partire per varie mostre, stino è un bene di valore specialissimo,
ed anche ora il quadro della Madonna nel quale ogni intervento deve essere
della Gatta è in esposizione alla Galle- condotto nel massimo rigore e con le
ria Nazionale delle Marche in Urbino”. dovute cautele, il tutto per permettere
Tornando ai motivi della chiusura, il ai fedeli ed ai turisti di godere di uno
Rettore spiega la situazione degli at- spettacolare complesso storico artistituali restauri. “Si è dovuti interveni- co per altre centinaia di anni.
re a seguito del grave terremoto che Il Rettore desidera poi ringraziare. “Sin
– come è noto – ha colpito le Marche da ora sento il dovere di ringraziare i
e l’Umbria nel settembre del 1997. In vari soggetti che sono intervenuti nelquella occasione la nostra Chiesa di le diverse competenze per permettere
S.Agostino ha subito una serie di pro- l’attuale avvio dei lavori, a cominciare
blemi che non hanno portato ad una dal Prefetto Riccio, dal Commissario
immediata chiusura, ma che hanno su- Straordinario del Comune di Mondolfo,
bito attivato gli organismi competenti, Dott. Pellos, e con loro l’Amministraattraverso la Parrocchia e la Rettoria, al zione comunale e l’intero staff di profine di procedere con i lavori di restau- gettisti ed addetti”.
ro ed adeguamento sismico del grande
Alessandro Berluti
12
23 febbraio 2006
Cultura
idee La modernità e le tante sfide dell’uomo contemporaneo
Individui e tecnologia
La storia
non torna
indietro
e dall’abisso
possono
nascere
germi di
una possibile
ripresa
L
a valorizzazione dell’individuo
nella sua irripetibile diversità
e nella sua capacità di plasmare la
propria identità nel cammino della storia è la grande conquista della
modernità. Purtroppo l’esperienza
quotidiana ci presenta il triste spettacolo dell’individualismo che spesso precipita nell’egoismo, nella sopraffazione dell’altro e nella violenza.
Questo crea un senso di diffidenza
verso la modernità e un rimpianto dei tempi passati. E’ necessario
comprendere questo processo di degrado per poterlo poi superare.
La situazione storica in cui l’individuo si è affermato è quella di una
borghesia in ascesa che organizza la
società secondo il modello capitalistico. In questo sistema il valore dominante è il profitto: tutto è visto in
sua funzione e secondo la sua logica
quantitativa, calcolabile, utilitaria. Il
sistema produttivo considera l’uomo solo come soggetto di bisogni e,
offrendo merci per la loro soddisfazione, genera profitto.
Quando i bisogni naturali raggiungono la sazietà, il sistema, per continuare il suo sviluppo,sollecita
artificialmente la nascita di nuovi
bisogni, facendo leva sul godimento nel continuo consumo. Ridotto a
consumatore di beni materiali, l’uomo dimentica l’orizzonte dei valori
etici e spirituali. Emblematiche le
parole di Nietzsche: “Vi scongiuro, o
miei fratelli, restate fedeli alla terra e
non credete a coloro che vi parlano
di speranze ultraterrene! Sono degli
avvelenatori pur se non lo sanno”.
(Così parlò Zarathustra).
La corrente anti-edipica del pensiero francese considera il mondo dei
valori e le norme etiche come una
costruzione del complesso edipico
in funzione repressiva. Solo il desiderio che scaturisce dal subconscio
nella sua radicalità corporea esprime l’autenticità dell’uomo e il suo
anelito di liberazione, perciò il corpo deve diventare una gioiosa macchina da guerra per abbattere tutte
le barriere della convenzione e della
morale, unico limite è la sopportabilità del piacere, quindi “vietato vietare”, “tutto e subito”…
Il contesto è caratterizzato anche
dalla globalizzazione tecnologica.
La tecnologia non è uno strumento docile nelle mani dell’uomo, ma
piuttosto l’orizzonte onnicomprensivo entro cui tutto acquista un nuo-
vo significato, anche lo stesso uomo.
La tecnologia offre strumenti, non si
occupa dei fini e dei valori, permette
la clonazione ma non pone il problema se sia lecito clonare l’uomo. Dal
punto di vista tecnologico clonare
un uomo o clonare una pecora è la
stessa cosa.
Il giudizio etico è fuori dal suo ambito. Nella nostra società il sapere
tecnologico ha un enorme successo,
mentre il discorso sui valori è pieno
di contrasti e registra solo crolli di
una tradizione screditata.
E’ inevitabile la conseguenza: il vero
sapere è solo quello scientifico-tecnologico, l’unica realtà è quella sperimentabile, quello che conta è il
successo…
Forse stiamo toccando il fondo dell’abisso: molti giocano la vita nel
ristretto orizzonte del piacere che
consegue il consumo, dalla nutella
alla droga, l’affermazione del proprio egoismo esige che l’altro sia
solo strumento e non esita a ricorrere alla violenza più inaudita pur di
raggiungere il proprio scopo.
Di fronte a questo volto della modernità molti si ritraggono inorriditi,
ma la storia non torna in dietro. Forse proprio nel fondo di quest’abisso
si trovano i germi di una possibile
ripresa.
Vittorio Mencucci
prodotti tipici A Corinaldo “Percorsi del gusto”, nove appuntamenti su cibo e territorio
Il gusto del sapore
E
’ partito “Percorsi del Gusto”, nove serate organizzate dal- Statuto e fare in modo che la nostra attività si svolga durante
l’Associazione Pozzo della Polenta e dalla Pro-Corinal- tutto l’anno e non solo in occasione della Festa della Polenta”
do, con la collaborazione di Cia e Coldiretti, per riscoprire il - spiega Claudio Giuliani, Vice-Presidente dell’Associazione
territorio attraverso i prodotti della terra e la cucina locale. Pozzo della Polenta.
Un’occasione per socializzare ed ascoltare tecnici del settore “L’unione delle Associazioni di categoria e delle istituzioni è
eno-gastronomico, assaggiare prodotti locali e riscoprire an- fondamentale per raggiungere lo scopo di promuovere il settotiche ricette.
re agricolo e i piccoli produttori locali” - afferma Matteo PrinLa manifestazione si svolgerà in diversi locali storici del no- cipi, della Cia. “Questo percorso eno-gastronomico itinerante
stro territorio e si concluderà domenica 21 maggio con la Me- è una grande novità per riscoprire il folklore e i prodotti del
renda alla Selva di Boccalupo, presso il geofisico di Corinal- nostro territorio” - spiega Cesare Morgante, Assessore alle podo. Per questa occasione non mancherà un evento musicale litiche agricole.
d’eccezione, mentre nelle serate organizzate all’Insomnia e A Il prossimo 7 marzo, appuntamento al Casolare di Corinaldo,
casa di Fabio sono previsti concerti jazz e blues. “L’iniziativa è ore 20.15, per parlare di pasta, con Emanuele Quagliani.
nata dalla nostra Associazione per seguire i principi del nostro
V.S.
musica Federica Iannella e Giuliana Maccaroni interpretano le ‘Sonate’ di Morandi
Luigi
Di Liegro
Prete di frontiera
IL LIBRO
di Pino Ciociola
Il libro racconta la
figura e l’opera di
don Luigi Di Liegro (1928-1997), fondatore e anima della Caritas diocesana
romana, sempre in prima linea a fianco
degli ultimi. Un sacerdote conosciuto
da molti, ammirato e anche osteggiato
come capita spesso a chi con semplicità e determinazione mette in pratica il Vangelo. Un carteggio, per lo più
inedito, e molte testimonianze di chi
ha lavorato con lui (a partire da quella
di Maurice Bignami, ex-comandante di
“Prima Linea”, pluriomicida, che lavorò
molti anni nell’ostello Caritas alla stazione Termini, voluto da don Luigi).
Sarà trasmessa prossimamente su Canale 5 una fiction dedicata a Don Luigi
e interpretata da Giulio Scarpati.
Pagg . 160
Euro 12
Quattro mani per un successo
L
unedì 20 febbraio su Radio Vatica- è stata basata sull’edizione critica del
na alle 19,40 all’interno della tra- libro Opere per organo a quattro mani
smissione “Lo Scrigno Musicale” è an- di Giovanni Morandi (Ut Orpheus
dato in onda un servizio sulle “Sonate – Bologna) a cura di Gabriele Moroni
per organo a quattro mani” di Giovan- pioniere di questa riscoperta moranni Morandi incise da Federica Iannella, diana, presentata a cura del professor
direttore artistico del Festival interna- Franco Piperno, anch’essa nell’agosto
zionale Organistico Città di Senigallia scorso nell’ambito del festival.
e Giuliana Maccaroni, che nei giorni Le Sonate per organo a quattro mani
scorsi hanno registrato le interviste per di Giovanni Morandi (Pergola 1777
il programma radiofonico.
– Senigallia 1856. Probabilmente il più
Cinquanta minuti dedicati alle inci- rappresentativo compositore di musisioni di questo cd uscito in novembre ca d’organo nell’Italia risorgimentale)
scorso (etichetta Tactus Bologna) in sono state scritte per il Monastero di S.
distribuzione in Europa, Americhe e Carlo e sono ascrivibili ad un periodo
Giappone e già andato in ristampa.
tra il 1830 e il 1854. La creazione di un
Da aprile a luglio le due musiciste sa- piccolo repertorio così insolito (sono
ranno impegnate in una serie di con- rarissime nell’Ottocento composizioni
certi sulle “Sonate per organo a quattro per organo a quattro mani) e da lui mai
mani” in tutta Italia, mentre nei mesi affidato alle stampe, fu stimolata dalla
di agosto e settembre si esibiranno in presenza a S. Carlo di due monache
alcune prestigiose piazze di Belgio e assai abili nel suono dell’organo: Anna
Germania. Ora il sogno nel cassetto Costante Cacciari e Candida Colomdelle due giovani musiciste, che han- ba Loreti. “L’incisione delle musiche
no presentato le “Sonate” proprio a comprese in questo CD – ha spiegato
Senigallia alla Chiesa dei Cancelli (che il curatore Gabriele Moroni – è l’esito
ospita uno dei più grandi organi stori- finale di una vicenda, che prende avvio
ci delle Marche) nell’ambito del quarto nel 1822, a tratti avventurosa e al conFestival Organistico, è di potersi esibire tempo esemplare, che illustra uno dei
in Giappone.
possibili destini cui è andato incontro
L’esecuzione dei brani contenuti nel cd il patrimonio musicale italiano negli
ultimi due secoli…” Le composizioni
di Morandi vennero infatti recuperate
dalle monache del Monastero S. Carlo
che dopo l’avvento dell’Unità d’Italia,
per varie vicissitudini dovette essere
abbandonato.
La fama del Morandi si diffuse grazie
alle stampe pubblicate da Ricordi, ma
anche da altri editori di Firenze, Milano, Roma e Torino. Sposato con la celebre cantante Rosa Morandi, già sua
allieva, la seguì nei continui spostamenti nelle piazze teatrali d’Italia e a
Parigi; alla morte di lei (1824) la vita di
Giovanni subì un cambiamento radicale: fissò definitivamente la sua dimora a
Senigallia dove fu maestro di cappella
presso la Cattedrale (1824-1836). Città
in cui svolse un ruolo di primo piano
nello sviluppo della vita musicale.
Alessandro Piccinini
23 febbraio 2006
Spettacolo
Spigolature
alla fenice “Le serve”, di Jean Genet, con Franca Valeri
Ruoli di donna
N
e “Le Serve” Jean Genet ispirandosi
ad un fatto di cronaca avvenuto in
Francia negli anni ‘30, racconta la storia
di due cameriere, le sorelle Lemercier.
Solange e Claire, passano tutto il tempo a interpretare Madame nella casa
ove prestano servizio, scambiandosi, di
volta in volta, i ruoli della protagonista
e della serva. Nella loro follia, in questo
gioco di emulazione e perversione, arriveranno persino a tentare di ucciderla.
“Il desiderio che avevo da tempo di occuparmi del teatro di Jean Genet e, in
particolare, di Les Bonnes, che di quel
teatro rappresenta la punta di diamante,
deflagra oggi in un’autentica eccitazione
della mente alla sola idea di poter disporre di due interpreti d’eccezione, due
autentici mostri sacri del nostro teatro:
Franca Valeri e Annamaria Guarnieri,
rispettivamente nei ruoli di Solange e
di Claire. La loro arte sofisticatissima,
il loro ineguagliabile modo espressivo a
servizio del capolavoro genettiano non è
solo un’idea elettrizzante, …è l’idea, il progetto. Progetto che prevede per il ruolo di
Madame, con un evidente e non casuale
scarto generazionale, la presenza di Patrizia Zappa Mulas, una delle attrici più sensibili e preparate della scena italiana.’’
Giuseppe Marini
Giovedì 9 marzo - ore 21
Biglietti in vendita on line - www.amat.marche.it - Per informazioni, prenotazioni e prevendite: Amat tel 071/2072439.
I biglietti per lo spettacolo sono in vendita alla biglietteria del teatro “La Fenice” in via C. Battisti (tel. 071/7930842).
TEATRO a CORINALDO e CHIARAVALLE
PASOLINI in MEDIATECA
Domenica 26 febbraio - Venerdì 3 marzo 2006
Compagnia della Rancia - Compagnia del Gentile
NUNSENSE
Il Musical delle Suore - Le amiche di Maria
di Dan Goggin
con Lisa Angelillo, Serafina Frassica, Paola Lavini
Elisa Santarossa, Francesca Cinann
regia di Fabrizio Angelini
Alla mediateca di Senigallia si parla ancora di Pier Paolo Pasolini grazie
ad una serie di incontri organizzati da Mediateca delle Marche e Comune di Senigallia in collaborazione con l’Associazione “Sena Nova”: il 23
febbraio si parlerà di “Edipo re” con Gabriela Solazzi e il 27 febbraio de
“Le città nella poesia di Pasolini” con Antonio Maddamma. L’iniziativa
è organizzata in collaborazione con il Circolo cinematografico “Linea
d’Ombra, la Federazione Italiana Circoli del Cinema e il Museo comunale d’Arte Moderna dell’Informazione e della Fotografia.
il taccuin
Ho recentemente riscoperto una vecchia pubblicazione del 1947. E’
un fascicolo di 15 pagine dal titolo “Corinaldo
alla sua Maria Goretti
a cura di Giuseppe Cavalli, stampato coi tipi
della Tipografia Senigalliese Zinchi. Sono
sei articoli la cui lettura è una risposta
a quei sapienti del
mondo (molta carne
poca anima) che non
apprezzano la piccola
martire. Gli autori del
fascicolo sono nomi
ben noti ai non più
giovani: Mario Carafoli (il suo scritto si
intitola “Noi lontani” :
interpreta il sentimento dei corinaldesi sparsi
per il mondo): Giovanni Petronilli (“Assunta
e Alessandro”); Vincenzo Faraoni (“Stirpe di
Cristo”); Gino Papalini
(“Martirio, rivelazione di
Dio”); Giuseppe Cavalli
(“Colloquio con il postulatore”); Bianca Rossi, la
presidente diocesana della Gioventù Femminile di
Azione Cattolica (“Purezza e libertà”). In copertina
una bella incisione di Bruno da Osimo che disegna
il paese in una unità chiara
e conchiusa di case, torri e
campanili.
Elvio Grossi
a cura di Tullio Piersantelli
MUSICA
Senigallia - Domenica 26 Febbraio,
Auditorium San Rocco, ore 18,15,
Quartetto d’Archi della Scala. Musiche
di Mozart, Beethoven, Debussy. Domenica 12 Marzo, Chiesa dei Cancelli, ore
18,15, “Il grande Barocco italiano” Orchestra da Camera delle Marche. Mario
Ancillotti flauto e direzione, Giovanna
Manci soprano. Musiche di Boccherini,
Vivaldi.
Monte San Vito - Teatro La Fortuna,
il 23 febbraio, “Ho visto un re...” tratto
da Mistero Buffo. Musiche di Dario Fo,
Silvio Negroni, Marco Gobbi, Scene di
Matteo De Martino Attraverso la figura del fabulatore donna, una tradizione
ormai dimenticata, le tematiche e il linguaggio giullaresco sono protagonisti
di questo spettacolo ricco di canzoni,
musiche, racconti, poesie e soprattutto
fabulazioni.
MOSTRE
Senigallia - Nel bicentenario della nascita di Giuseppe Mazzini, a Palazzo del
Duca una mostra sulla sua biografia fino
al 16 febbraio.
Ancona - A cura della Mediteca delle
Marche, mostra fotografica della serie
“Ricordo di Pasolini” del fotografo Antonio Masotti. La mostra in piazza del
Plebiscito 17 (Ancona), dal lunedì al venerdì dalle 9,30 alle 13,30.
Ancona - Mole Vanvitelliana, mostra
evento dedicata all’artista “Corrado Cagli”. Mart/ven: 15-20, sab.dom: 10-20,
fino al prossimo 4 giugno - chiuso il
lunedì.
INCONTRI
Senigallia - Auditorium San Rocco, incontro su Senigallia e il cinema d’essai
tra gli anni ’70. Sabato 25 febbraio alle
ore 17 ci sarà la presentazione del libro
di Giorgio Candelaresi e Roberto Ferretti ‘Tra Chiaravalle e Cinecittà’ (Una
conversazione sugli anni del cinema
d’essai 1970-1980), edito da L’orecchio
di Van Gogh”. Le foto del libro sono del
noto fotografo del Corriere Adriatico,
Michele Cozzari. Interverranno, oltre
agli autori, Franco Elisei (Sindacato
nazionale giornalisti cinematografici) e
Tullio Piersantelli (ex-Presidente della
Cooperativa libraria e del circolo culturale “L’incontro”).
TEATRO
13
Settimanale della Diocesi di Senigallia
Piazza Garibaldi, 3 - 60019 Senigallia (An)
Tel. 071/64578 - Fax 071/7914132
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sito:www.vocemisena.it
Direttore editoriale: Gesualdo Purziani
Direttore responsabile: Giuseppe Cionchi
Redazione: Laura Mandolini, Tullio Piersantelli, Rosaria Cenerelli, Giancarlo Mazzotti
Collaboratori: Alessandro Berluti, Fabrizio Chiappetti, Roberto Ferretti, Luca Giancarli, Anna Gobbetti,
Elvio Grossi, Simone Mandolini, Roberto Mancini, Leonardo Marcheselli, Vittorio Mencucci, Giuseppe
Nicoli, Leonardo Pasqualini, Michele Pinto, Stefania Sbriscia, Giorgio Silvestri, Luciano Sole, Federica
Spinozzi, Ilario Taus, Raoul Mancinelli, Umberto Martinelli.
Tecnici: Speranza Brocchini, Rino Girolimetti, Daniele Guidarelli, Anna Maria Roberti, Mariannina Puerini,
Pietro Scattolini
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Tiratura:4000 copie
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Venerdì 24 - Sabato 25: ore 20,30 - 22.30
Domenica 26: ore 16.30 - 18.30 - 20,30 - 22.30
Lunedì 27 - Martedì 28 - Mercoledì 1: ore 21.15
ARRIVEDERCI, AMORE CIAO
Regia: Michele Soavi con Alessio Boni, Isabella Ferrari,
Carlo Cecchi, Michele Placido
Francia / Italia 2005 – 107’
Ex terrorista comunista fuggito in Centro America dopo
una condanna all’ergastolo, Giorgio è nascosto in mezzo alla giungla insieme a un compagno di fuga e ad altri guerriglieri, quando una radio gracchiante annuncia
una svolta epocale: la caduta del muro di Berlino. Sarà
proprio il suo amico, compagno di tante lotte e idealismi,
la prima vittima del sanguinoso percorso di “redenzione” .
Già, perché il suo reinserimento nella società pare debba
passare necessariamente attraverso il crimine.
Mercoledì 1 marzo • Spettacolo ore 21.15
viva zapatero
Regia: Sabina Guzzanti - 2005 Italia - 80’
Un applauso lungo dodici minuti, il più lungo alla Mostra del
cinema. Sabina Guzzanti ha presentato proprio qui Viva Zapatero! un documentario che racconta le vicende di ‘Raiot’, il
suo ultimo spettacolo sospeso dalla Rai dopo una sola puntata, parla di satira con alcuni dei principali esponenti europei
fra cui il premio Nobel Dario Fo e in generale fa il punto sulla
libertà di informazione in Italia. Il film ospita tutti i giornalisti e i comici banditi dalla televisione Rai e Mediaset: Michele Santoro, Enzo Biagi, Daniele Luttazzi, Paolo Rossi, Beppe
Grillo. ‘Viva Zapatero’ ha strappato molte risate e applausi a
scena aperta, non solo nei punti in cui critica il governo Berlusconi e le sue scelte, ma anche quando sottolinea l’incapacità
della sinistra.
Le accuse sono ecumeniche: ce n’è per il governo, ma anche per l’opposizione, con due siparietti al vetriolo su Lucia Annunziata e Claudio Petruccioli che fanno di tutto per
regalare alla Guzzanti proprio il materiale satirico che lei
cerca. “Viva Zapatero” non è un film: è uno speciale tv che
però, nella tv italiana di adesso, non può andare in onda.
(L’Unità)
(...) un bellissimo documentario sulla censura e la libertà di
informazione satirica in Italia. (...) A cavalcioni tra farsa e
tragedia il film è irresistibile sia quando fa ridere, spesso,
sia quando fa venire rabbia, spessissimo, e rilancia il potere
documentario di controinformazione. Da vedere.
(Corriere della Sera)
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23 febbraio 2006
Sport
calcio: Vigor Senigallia 0 - Jesina 1
E’ di rigore la sconfitta
l ritorno sul nuovo manto sintetico del Comunale, nel derby con la Jesina, non è stato propizio ai colori rossoblu,
oggi in casacca bianca. La cerimonia dell’inaugurazione del
nuovo manto è stata fatta sabato 18, con la partecipazione
del Sindaco Angeloni, dell’Assessore allo sport Volpini, dei
Lavori Pubblici Mangialardi, del Presidente del Consiglio
Comunale Paradisi, di Autorità provinciali e sportive. L’impianto è stato benedetto dal Vescovo emerito Odo Fusi Pecci,
autore anche del primo calcio sul pallone. Nel breve discorso
tenuto, il Sindaco ha rivelato a tutti i presenti che lo stadio
comunale verrà intitolato a Goffredo Bianchelli. Un riconoscimento che tutti gli sportivi senigalliesi hanno manifestato
dopo la sua scomparsa.
Attendista la Vigor nella propria metacampo, più incisiva in
attacco la Jesina. Poche e inconcludenti le azioni su entrambi
i fronti; le difese prelevavano sistematicamente sugli opposti
attacchi. Per la Vigor il solitario ex centravanti jesino Polverari, ogni qualvolta riceveva palla veniva chiuso in mezzo a
tre avversari, impossibilitato così a offendere e tanto meno
ad usufruire dell’assistenza dei compagni. Per contro, lo jesino Chicco si è rivelato una spina difficilmente contrallabile al
centro dello schieramento jesino; sua la spinta al 51°, che ha
determinato il rigore. La cronaca della partita è molto scarna, anche perché l’arbitro dell’incontro l’ha continuamen-
te spezzettata: ad ogni contatto fisico fischiava fallo. Inizia
al 7° Pambianchi con un colpo di testa, purtroppo fuori di
poco. Reagisce la Jesina al 12° con Castorina. Il suo tiro impegna Moroni in una difficile parata. 14°, Giorgetti semina
due avversari poi, al momento del tiro, si fa anticipare da un
avversario. 29°, bella combinazione Malaccari/Polverari: il
colpo di testa di quest’ultimo sorvola di poco la traversa. 39°,
Marini con un improvviso tiro dal limite sfiora l’incrocio dei
pali. Finisce al 50° il primo tempo senza altre novità. L’inizio ripresa si svolge sulla falsariga del primo, poi, improvvisamente, al 51° la difesa vigorina si fa sorprendere in contropiede da Chicco. Il giovanissimo Pambianchi lo atterra in
area e in qualità di ultimo uomo, oltre al rigore, viene pure
espulso. Castorina realizza dagli undici metri, sulla sinistra
di Moroni. Al 64° viene espulso l’ex vigorino Loreti per doppia ammonizione, riequilibrando i componenti in campo.
La Vigor preme, ma subisce il contropiede jesino. 72°, Malaccari impegna in angolo Pieralisi; 78° Chicco sfiora il palo; 85°
De Filippi, dal limite, manca il bersaglio; 91°, Moroni para su
Chicco. Si chiude questo derby con l’ennesima sconfitta per 1
a 0, una regola non ancora in grado di essere ribaltata. Simonetti, a fine incontro, dice: “Il rigore c’era. Uno stop sbagliato
dal loro attaccante ha fatto sì che la palla si allungasse in suo
favore, tagliando fuori il nostro giocatore, che non ha fatto
Basket, serie b1 bergamo 75 - gOLDENGAS 87
Sorpasso effettuato
A
nche se il punteggio in classifica è lo
stesso, per la Goldengas c’è il vantaggio del doppio confronto vinto, ottenuto a
Bergamo con una prestazione esaltante da
parte di tutti i giocatori scesi in campo. Privo di Macchniz, infortunatosi nelle fasi di
riscaldamento, di Santilli e di Pazzi (a mezzo servizio per l’infortunio alla caviglia capitatogli giovedì in allenamento) la squadra
ha saputo superare con una grande prova di
carattere, di forza e di coesione tutte queste mancanze. Fortissima in difesa, veloce e
precisa in attacco, queste le armi che hanno
dato la vittoria in questo importantissimo
scontro. Quattro gli uomini biancorossi andati in doppia cifra: Cinciarini, Panichi, Raschi e Bartoccetti.
A fine incontro il presidente Moroni, molto
soddisfatto per il risultato acquisito dai ragazzi in campo, dice: “Avevo detto ai miei
uomini che questo incontro con Bergamo
era la svolta decisiva per noi in questo campionato. La squadra ha dimostrato di avere
un grande cuore in questa difficile serata. Pure oggi la fortuna non ci ha assistito:
poco prima dell’inizio si è infortunato Macchniz e sapete qual è il suo contributo che
solitamente dà alla squadra, eppure anche
senza di lui siamo riusciti a vincere. Oggi
abbiamo lasciato l’ultimo posto in classifi-
ca e questo è un punto importante che ci fa
ben sperare per l’avvenire.” Il vice presidente Pasquini, interrogato : “Avevo portato degli amuleti speciali, che non posso rivelare.
Hanno funzionato a dovere e questo vi deve
bastare”.
Pure il coach Bianchi dice la sua: “I miei ragazzi sono stati eroici. Privi di Macchniz e
in parte di Pazzi, la squadra ha giocato una
partita di grandissimo orgoglio, devo elogiarli tutti”. Domenica incontro casalingo
con il forte Lumezzane; le speranze sono di
recuperare gli infortunati.
Bergamo: Biffi 22, Drusin 10, Volpato 13,
Zanovello 5, Chiarello 3, Botti 3, Gallea 14,
Matalone 5, Daros ne, Lava ne.
Goldengas: Cinciarini 14, Panichi 18, Raschi 20, Bartoccetti 21, Pazzi 9, Corsini 2,
Benevelli 3, Santilli ne, Macchniz ne, Durazzi ne. All. Bianchi. Arbitri: Vaccarini e
Cappello. Spettatori 2.000 circa. Usciti per
cinque falli: Drusini, Zanovello, Chiarello e
Gallea.
Classifica: Soresina 38, Scavolini spa, Treviglio 34, Osimo 30, Trieste 26, Palestrina 24,
Casalpusterlengo, Porto Torres 20, Lumezzane, Riva del Garda 18, Matera 16, Banca
Marche Ancona 14, Gorizia, Vigevano 12,
Goldengas, Bergamo 10.
G.M.
L
a squadra del coach Ligi, nel momento in cui doveva far vedere al numeroso
pubblico presente che aveva le carte in regola per agganciare la vetta della classifica,
è incappata nella più brutta delle partite fin
qui disputate. Deficiente in difesa, ma soprattutto imprecisa in attacco. Non si contano i canestri sprecati e i tanti liberi falliti.
Forse i ragazzi del Marzocca sono scesi in
campo troppo tesi, con la conseguenza che
il loro gioco si è sviluppato confuso e impreciso. Per contro, il Pisaurum ha sfruttato al meglio questa situazione, conducendo
per buona parte l’incontro. Ne fanno fede i
vari punteggi ottenuti. Primo quarto 10-16;
secondo quarto 34-29; terzo quarto 52-53.
Nella squadra del Miu J’Adore si è salvato
il solo Papa che, con i suoi 26 punti, è stato il migliore della serata. Scarso l’apporto
di Minelli, Rinolfi e soprattutto di un fal-
di meglio che buttarlo a terra. Una squadra come la Jesina
in vetta alla classifica nel primo tempo ha fatto zero tiri in
porta. Nel secondo si è procurata un rigore e solo nel finale
si è vista in due azioni di contropiede. Domenica andremo a
Fossombrone. Una partita difficile ma che noi onoreremo al
meglio.
Vigor: Moroni 6,5; Rossetti 7, Pandolfi 6,5, Pambianchi 6,
Montanari 6, De Filippi 6,5, Giorgetti ng (34° Mencarelli 6,5),
Traiani 6, Polverari 6, Malaccari 5,5, Grossi 6 (62° Moschini
6). A disp.Memé, Turchi, Morganti, Pesaresi, Goldoni. All.
Simonetti.
Jesina: Pieralisi, Federici, Langiotti, Sanpino, Malavenda,
Capriotti, Marini (72° Venanzi), Loreti, Chicco, Castorina
(82° Borrelli), Fuakuputu (67° Bingunia). A disp. Illuminati,
Foroni, Martelli, Campanelli. All. Ceccarini. Arbitro: Colella
di Perugia. Angoli: 4 a 2. Ammoniti: Pandolfi, Grossi. Espulsi: Pambianchi, Loreti. Spettatori: 1.500. Recupero 5 + 5.
Classifica: Jesina, Centobuchi 47, Fossombrone 45, Montegiorgio 43, Biagio Nazzaro 41, Cingolana 40, Real Vallesina,
Caldarola 39, Fermignano 37, Civitanovese 36, Camerino 34,
Monturanese 31, Porto S.Elpidio 27, Lucrezia 24, Acqualagna 22, Vigor Senigallia 18, Urbisaglia 17, Truentina 8.
Giancarlo Mazzotti
Polidori e miseni:
che anni!
I ciclofili miseni hanno rivissuto intensamente i fasti e le emozioni degli anni
Sessanta - Settanta, contribuendo alla
pienezza della festa, concepita per rendere “eterno” merito al campione ribattezzato “Sempre-in-fuga”: protagonista
di epici duelli con epici avversari, da
Merckx a Gimondi. In questa atmosfera, Sassoferrato ha conferito la Cittadinanza Benemerita a Giancarlo Polidori.
Nella Sala Consiliare del Comune, hanno ripreso corpo gli attacchi generosi,
i trionfi, le maglie vestite (gialla, rosa,
azzurra, tricolore...), le cocenti delusioni, le beffe e le rivincite, le esaltazioni
ed i rimpianti. A pennellarli-tratteggiarli-raccontarli sono state prestigiose
personalità, in testa alle quali l’ineguagliabile “Commissario Tecnico” per antonomasia, Alfredo Martini, il quale ha
reso pienamente la statura di quello che
era e rimane l’amatissimo personaggio
Polidori (per le due ruote marchigiane,
nazionali, internazionali).
Il senso del conferimento e della cerimonia è stato dato dal sindaco Luigi Rinaldi, emblematico amministratore sui
pedali: già antesignano e pioniere dei
parlamentari in sella.
Al tavolo dei relatori sedevano l’assessore comunale Corrado Panetti, i rappresentanti federciclistici Lino Secchi
e Piero Agostinelli, il sindaco di Cupramontana Fabio Fazi (onorato di avere
Giancarlo tra i suoi attuali concittadini).
Per il “quasi” ex campione mondiale è
stato un fiero e commovente ritorno,
apprezzato e condiviso da tutti gli ospiti: dal dirigente Sergio Vichi agli uomini
della cosa pubblica (Dennis Luigi Cen-
Cral Banca Popolare di Ancona
Basket, serie d
Aggancio fallito
CICLISMO
I
MIU’ J’ADORE 69
PISAURUM PU 74
loso R.Bartoli. Il coach Ligi, sconsolato, a
fine incontro dice: “Non siamo mai stati in
partita, non abbiamo giocato. Loro hanno
ampiamente meritato la vittoria. La colpa di
questa sconfitta è sicuramente mia perché
io sono il tecnico, però faccio fatica a come
devo dare le direttive. Sabato prossimo, ore
21, trasferta a Castel delle Ripe.
Miu J’Adore: Papa 26, Belloni ne, Marinelli,
Rinolfi 13, Granarelli 6, Pincini 3, P.Bartolo
ne, Minelli 12, R.Bartoli 7, Tonelli 2. All.Ligi.
Arbitri: Vecchi di Recanati, Quadrini di Torre S.Patrizio.
Classifica: Pisaurum PU 36, Miu J’Adore 32,
Loreto PS, Stella Maris PU 28, Montelabbate
26, Bramante PU, Metauro Fano 18, Acquarius PU 14, Castel delle Ripe, Jesi 12, Fabriano, Alto Esino 10, Fossombrone, Cagli 8.
G.M.
Tante gare,
tra bocce e briscola
I
l circolo Acli di Senigallia, in via Cavallotti 10, ha ospitato nei giorni scorsi la gara
sociale di bocce-singolo conclusasi con la
vittoria di Renato Rossetti e la gara sociale di
briscola del Cral Banca Popolare di Ancona
con la vittoria della coppia Carlo Carbonari e Cursi Dino. Più che ottimi i risultati che,
si, Ugo Pesciarelli, Domenico Baldoni,
Marino Ruzziconi, Antonio Righi), dal
funzionario e giornalista Antonio Maria
(“Tonino”) Luzi al professor Luigi Livi
(docente al Conservatorio “Rossini” di
Pesaro), dai rappresentanti delle forze
dell’ordine a quelli delle associazioni
cittadine. Estremamente apprezzato il
libro di Giovanni Pesciarelli e Vincenzo Piermattei “Sassoferrato: 80 anni di
Sport” (vero regalo alla cittadina ed agli
appassionati). Stesso successo per la
parallela mostra delle foto e dei cimeli
sportivi a Palazzo “Oliva”.
Massi team: I ragazzi di Rodolfo hanno
animato e onorato quasi sempre la corsa, che è sfuggita loro di mano proprio
nel momento cruciale.
A Fermo, lo sprint di potenza e tempismo ha laureato il maturo ventiquattrenne élite abruzzese Sante Di Nizio
(Aran World). L’oscar “open” è stato
idealmente consegnato all’Acqua & Sapone - Vega Prefabbricati di Montappone, la scuderia di patron Demetrio Jommi, che ha organizzato l’evento e che
ha posto sul secondo gradino del podio
uno dei promettenti “rampolli” del sodalizio: l’under di origini pugliesi Fabio
Piscopiello. La cronaca della manifestazione è iniziata con l’abbassamento della
bandierina operato dal sindaco Saturnino Di Ruscio, che ha lanciato sui pedali
gli élite - under 23, nel 1° Gran Premio
di Apertura. Il Massi Team ha posto là
davanti ora questo ora quello, tra azioni
e reazioni, proiezioni e recuperi: Stefano Baldelli, Marco Bertozzi, Americo
Novembrini, Marco Ghiselli.
Le tre salite hanno infine solo scremato il gruppo, che è arrivato a giocarsi il
successo in volata, con la perfetta proiezione del muscolare biondino Di Nizio.
Umberto Martinelli
nella classifica finale di bocce-singolo,)h
hanno contraddistinto i partecipanti Giacomo Cotichella (secondo, Mauro Barchiesi e
Dino Cursi, entrambi terzi. Questa, invece,
la classifica finale di briscola. Dietro la coppia vincente, la coppia Berluti Aldo e Cinti
Luciano che hanno conquistato un prestigiosissimo secondo posto, al terzo posto
sono invece arrivate due coppie: Elio Grilli
con Paolo Grilli e Franco Pierandrei con Rosati Aurelio. Un ringraziamento al socio del
Cral della Banca Popolare di Ancona, Attilio
Priori, che ha organizzato entrambe le gare.
23 febbraio 2006
penultima
15
26 febbraio 2006 8ª domenica del tempo ordinario
la
Gesù,
lo
sposo,
il
vino
nuovo
Parola
di Dio P
ratica religiosa antica è il digiuno,
comune a molte fedi e culture.
Esso esprime il tentativo dell’uomo
di purificarsi in vista dell’incontro
col divino, di distaccarsi dai bisogni
umani per entrare in sintonia con
la divinità, ovvero il tentativo di far
“violenza” a Dio affinché intervenga.
Anche la spiritualità cristiana contempla il digiuno, forse fin proprio
dai suoi primi passi, ma i discepoli
di Gesù non sembrano propensi ad
Os.2,16.17b.21-22
Sl.102
2Cor. 3-1b-6
Mc 2,18-22
indirizzare a: La
Voce Misena
Piazza Garibaldi, 3 - 60019 Senigallia
fax 071.7914132
e-mail: [email protected]
Amianto in città
Il giorno di venerdì 10 Febbraio, il Gruppo Società e
Ambiente, nel suo consueto
direttivo, si è incontrato con
l’Associazione ALA cioè Associazione Lotta all’Amianto.
Con il Presidente dell’ALA,
Signor Carlo Montanari, abbiamo affrontato la delicata
questione della presenza di
amianto nella nostra città.
Ne è emerso un quadro desolante che coinvolge tutti, dal
Primo Cittadino all’ultimo.
La nostra città è piena di
questa sostanza nascosta nei
muri, nei pannelli, nei tetti,
nelle strutture di copertura, nei tubi dell’acquedotto
e, sotto forma di calcinacci e
residui delle lavorazioni, nelle fondamenta dei quartieri
periferici della nostra città,
se non addirittura di alcuni
parchi cittadini.
Sono emerse gravi responsabilità, tra cui, quella più eclatante di non aver mai preso
in seria considerazione una
totale bonifica del territorio,
come è accaduto in altre città con problemi simili; anzi,
si è spesso cercato di nascondere il problema. Se questo
era il prezzo che bisognava
pagare per non rovinare l’immagine turistica della città, è
stato certamente troppo alto.
esso. Essi, anzi, appaiono piuttosto
riuniti a mensa attorno a Gesù in un
clima di gioia e di festa. Nell’immediato contesto di questo brano è appunto rappresentato un banchetto
a cui Gesù siede attorniato dai suoi
discepoli e da Levi, il nuovo entrato,
con i suoi amici pubblicani e peccatori. A contrasto, quasi provocato
da questo contesto, Marco inserisce
la notizia di un digiuno praticato dai
Farisei e dai discepoli di Giovanni.
Perché Gesù
tollera che i
suoi non si
assoggettino a questa
pratica tradizionale?
Gesù risponde con una
serie di detti
ed immagini
simboliche
esprimendo
la novità di
una
situazione che al
momento né
i discepoli di Giovanni né i Farisei qui l’ immagine del panno grezzo,
hanno colto. “Possono forse digiu- ancora ruvido perché ancora poco
nare gli invitati a nozze quando lo lavato ed indossato, che rischia di
sposo è con loro? (Mc.2,19).
produrre strappi in una veste, magaLo sposo è presente, il banchetto ri ancora bella e di buon taglio, ma
nuziale imbandito, ora è il tempo già un po’ lisa e consunta: “Nessuno
della festa e della gioia. Già al tem- cuce una toppa di panno grezzo su
po del profeta Osea il Signore aveva un vestito vecchio…” (Mc.2.21).
annunciato al suo popolo: “Ti farò Gesù intende incarnare, esprimere,
mia sposa per sempre …ti fidanzerò annunciare, questa novità giovane,
con me nella fedeltà e tu conosce- vivace, felice e vuole che il suo porai il Signore” (Os.2,21). Finalmente polo sia pronto. Questa è l’occasione
Gesù si fa conoscere come lo sposo per farsi otri nuovi e vesti nuove per
atteso venuto per incontrare la spo- essere pronti a ricevere la dirompensa che è tutta l’umanità, con partico- te novità di Gesù; ancora una volta
lare riguardo ai poveri, ai malati, ai un invito a convertirsi, a rinnovarsi.
peccatori.
Ai cristiani di Corinto Paolo scrive:
Il banchetto è immagine del Regno “Dio ci ha resi ministri adatti di una
di Dio inaugurato da Gesù e ora nuova alleanza” (2Cor.3,6).
presente tra noi. Gesù esprime una Perciò noi cristiani di ogni tempo,
novità dirompente che vuol essere consapevoli di essere stati costituiti
accolta da uomini rinnovati.
portatori di questa alleanza nuoDi qui l’ immagine del vino nuovo, va, nuziale, dovremmo esprimere
vivace e spumeggiante, che rischia con la nostra vita e le nostre scelte
di mandare in pezzi i vecchi otri un quotidiane il vino nuovo, la novità
po’ incrinati ormai adatti a tenere il prorompente e incontenibile che il
vecchio vino, ancora buono ma tran- Signore ha messo in noi.
quillo e posato: “Nessuno versa vino
nuovo in otri vecchi…” (Mc.2,22). Di
G.P.
IN BREVE
i Lettori scrivono...
Centinaia sono stati i morti,
non solo tra quelli che hanno lavorato nello stabilimento di produzione, ma anche
tra chi viveva vicino alle zone
di maggior concentrazione di
amianto o tra chi, per varie
ragioni, è venuto a contatto
con questa sostanza.
La gente continua a morire e
non c’è verso di avere informazioni precise, dati, chiarimenti soprattutto sulle bonifiche, su come siano state
fatte e se siano state fatte.
Nella nostra conversazione,
sono emerse anche le difficoltà, per un privato, di smaltire questa sostanza: i costi
sono proibitivi, anche perché
manca una vera e propria
concorrenza tra varie aziende addette allo smaltimento
di amianto.
Continuando il nostro confronto con il Presidente dell’Ala, è emersa anche la delicata situazione della cava di
San Gaudenzio. Un luogo al
quale siamo particolarmente
legati per l’indiscusso valore
naturalistico: questa zona
era adibita a discarica di materiali contenenti amianto.
Il Direttivo del Gruppo Società e Ambiente, ha espresso la propria solidarietà e il
proprio appoggio alle difficili battaglie che, i soci dell’ALA, stanno conducendo in
questi mesi, quali l’azione
di controllo e verifica della
regolarità degli interventi,
attualmente in corso, di bonifica delle lastre di cementoamianto presenti, in abbondanza, nel sito del vecchio
stabilimento Sacelit.
Gruppo
Società e Ambiente
Senigallia
Pensando
a P. Alberto
P. Alberto Teloni non c’è
più. Nella notte tra martedì e mercoledì il ricovero in
ospedale. Da mercoledì alle
13 febbraio ha ripreso ad assistere i suoi giovani, ma da
una posizione privilegiata, in
Paradiso. Noi siamo alcuni
dei tantissimi giovani che ha
accompagnato. Uno era l’insegnamento che più di altri
ci teneva che imparassimo.
“Dio ti vuole bene”.
Non ricordiamo quante volte
ce lo ha ripetuto. Ma tante
sono le cose che ci ha insegnato con l’esempio.
Essere povero, come un vero
figlio di San Francesco, era
una di queste. P. Alberto era
sempre disponibile per tutti,
trovava sempre il tempo per
dare un aiuto o una parola di
Monterado
conforto. Mai una volta l’ho
visto respingere un povero,
e alla sua porta bussavano
davvero in tanti. Diceva che
era meglio dare ad un imbroglione che correre il rischio
di non dare a chi ha davvero bisogno. E la sua non era
un’elemosina calata dall’alto,
ma un aiuto fraterno, quasi
uno scambio di favori, fatto
sempre con naturalezza.
P. Alberto era caparbio. Se
aveva un progetto lo portava
avanti con forza, senza por
tempo in mezzo. E spronava
i suoi collaboratori a dare il
massimo, a fare le cose con
spirito, ma era comprensivo
con chi doveva porre dei limiti al proprio impegno perché, diceva, in parrocchia si
viene dopo il lavoro o dopo
aver avuto cura della famiglia. .
Michele e Gianluca
Senigallia
Viabilità in città
Ringrazio Voce Misena per le
proposte sulla viabilità del
numero scorso. Mi piacerebbe che l’Amministrazione comunale ascolti di più la città
e i contributi che vengono
dalla base.
Antonio Renzi
Una giornata con mons. Comastri
Pio IX
oggi
a cura di
G. Cionchi
L
a celebrazione del 7 febbraio 2006, a Roma, per pare, ma nel volere il bene che la ragione e la fede
Pio IX è stata presieduta dall’arcivescovo Ange- sinfonicamente ci indicano”. Si è riferito, poi, al suo
lo Comastri, Vicario Generale di Sua Santità per la spirito di sacrificio, per cui Pio IX giunse persino
Città del Vaticano, Presidente della Fabbrica di San ad offrire la sua stessa vita a Dio come “un olocauPietro e Coadiutore dell’Arciprete della Patriarcale sto a Lui gradito”. Ha evidenziato la devozione alla
Basilica Vaticana.
Madonna, al cui centro sta la definizione del dogma
Ecco gli elementi essenziali della sua omelia. Ricor- dell’Immacolata.
dando “la tormentata epoca nella quale è vissuto”, “Tale dogma – ha aggiunto il Presule – sottolinea
mons.Comastri si domanda: “Come ha fatto? – ha l’inconciliabilità tra Dio e il peccato (perché, in ogni
chiesto l’Arcivescovo – Attraverso la fede” è la ri- peccato, c’è una radice di orgoglio e l’orgoglio è l’ansposta rassicurante per tutti noi. Infatti, Pio IX “con titesi di Dio); sottolinea anche la decisione divina di
l’occhio penetrante della fede, intravede il rischio di entrare dentro la storia umana per sanare dall’infeuna deriva della libertà umana.
zione del peccato; sottolinea, infine, la verità del pecE il Sillabo, nel suo significato globale, non è altro cato originale, come ferita che segna tutta l’umanità
che un accorato appello a ritrovare il giusto senso e della quale Maria è stata liberata per essere culla
della libertà: essa non consiste nel fare quel che ci del liberatore di tutta l’umanità, che è Gesù Cristo”.
Genitori: Proseguono gli incontri settimanali con i
genitori dei comunicandi, con la doppia possibilità di
essere presenti o alla Messa del sabato sera delle
ore 19 o alla domenica, alle ore 11, con la “catechesi”
preparata dai figli. Questo volta, ad esempio, dopo la
catechesi sull’altare, sul tabernacolo e sull’ambone, i
genitori hanno visto i propri figli, un po’ emozionati,
inginocchiasi al confessionale e pronunciare le prime
frasi rituali, dopo il segno della croce. Il prossimo incontro è dedicato alla familiarità con i numerosi simboli eucaristici presenti nella chiesa. Oratorio. Singolare sperimentazione didattica al venerdì, dalle ore
15,30 alle 16. Constatata la difficoltà a leggere e la
non comprensione di molti termini del vocabolario,
terminati i compiti, si passa alla lettura del giornale
(La Voce Misena, ovviamente, dove c’è di tutto. Per
ora ci limitiamo alla lettura e alla comprensione dei
titoli. Ognuno ha la stessa copia del giornale; - ogni
alunno ripete la lettura del titolo, non incominciando
sempre dallo stesso; - poi si va alla caccia delle parole
difficili; - segue la spiegazione in forma di domanda.
Gruppo padre Pio
Il gruppo di preghiera di Padre Pio si riunisce nella
cappella dell’Opera Pia in inverno e nella chiesa della
Maddalena dalla primavera alla fine dell’autunno,
l’ultimo venerdì di ogni mese, alle ore 16,30 il Rosario
ed alle ore 17,00 la Messa, concelebrata da don Angelo
e dai sacerdoti ospiti dell’Opera Pia. Il prossimo
incontro ci sarà venerdì 24 febbraio (nella cappella
dell’Opera Pia) con gli orari sopra indicati.
Carnevale a Piticchio
Il 28 febbraio anche i bambini di Piticchio festeggiano
il Carnevale. E’ un appuntamento abituale, quasi una
tradizione da rispettare, la festa dei bambini e delle
famiglie, il martedì grasso, un po’ pubblicizzata da
vivaci manifestini appesi nei locali più frequentati di
Piticchio e dintorni, che indicano il luogo, il giorno
e l’ora d’inizio della festa, a cui possono partecipare
piccoli e grandi, preferibilmente mascherati. I locali in
cui si festeggia il Carnevale sono sempre quelli dell’ex
scuola materna “don Amedeo Paniconi”. I bambini,
anche molto piccoli, partecipano alla festa quasi tutti
mascherati. In maschera si presentano pure diversi
genitori, di qualsiasi età. Lo spettacolo è davvero
festoso. Genitori e giovani volenterosi organizzano
giochi divertenti, sfilate, facili gare, balli, brevi
rappresentazioni che hanno come oggetto note fiabe.
L’infinito lancio di coriandoli e stelle filanti, la musica
e tutto il resto invade il paese, creando un’atmosfera
di spensierata, familiare allegria.
Carla Carignani
Buon compleanno, Onorina!
Auguri di Buon Compleanno ad Onorina dai figli Mauro
e Maria Pia, dai nipoti, pronipoti Margherita, Federico
ed Alessandro e dai parenti tutti. Un grande grazie
da parte di tutti noi a tutto il personale dell’Opera
Pia Mastai Ferretti per le cure, premure e pazienza
con cui da tre anni la nostra cara Onorina è seguita.
E Onorina ringrazia tutti e in particolar modo “i suoi
preferiti”. Molti ringraziano la “festeggiata” per i pizzi,
centri e centrini che “di cuore” ha regalato a quanti le
vogliono bene. Auguri!
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Tempo di compassione