F T E R M A R K E T R I V I S TA P E R L A D I S T R I B U Z I O N E R I C A M B I E L’A U TO R I PA R A Z I O N E Questo numero di MAHLE Aftermarket news è un concentrato di soluzioni. Soluzioni per le sfide che ci pone il futuro e per le problematiche che le officine si trovano ad affrontare oggi. Quanto al lavoro quotidiano, per la nostra rubrica “Teoria e pratica” abbiamo intervistato gli ingegneri di MAHLE ponendo molte domande sul tema della corrosione fino a rischiare di corrodere anche la loro pazienza. Per parlarvi del filtro aria abitacolo abbiamo preso un respiro profondo, toccando così con mano l’insuperabile efficacia del carbone attivo. E poi ci siamo fatti spiegare quali sono gli elementi da non montare al posto sbagliato quando si sostituisce un turbocompressore. Ma visto che volevamo sapere anche quale sarà l’evoluzione dei ricambisti e delle officine di domani e di dopodomani, abbiamo interrogato gli esperti sul mercato automobilistico del futuro e pregato i nostri sviluppatori di svelarci che cosa stanno escogitando per servire con competenza questo mercato. La tendenza che emerge chiaramente è che si passa dal prodotto alla soluzione completa. Nel settore dell’assistenza, MAHLE Aftermarket ha avviato una propria iniziativa: MAHLE Service Solutions. La nuova divisione offre una soluzione completa per le riparazioni che va ben oltre la pura fornitura delle attrezzature giuste. Ma parliamone approfonditamente più tardi, a pagina 6. Vi auguriamo un’interessante lettura. 1/2015 Come si presenta L’ASSISTENZA DEL FUTURO? Impressioni e previsioni sul mondo dell’assistenza di domani, raccolte in particolare alle pagine 2, 3, 6, 7 e 10. SOMMARIO EDITORIALE 2 Nicolas de Gaudemont Responsabile della Divisione MAHLE Aftermarket Europa (EMEA) TENDENZE 3 Il settore automobilistico: sviluppo del mercato e scenari futuri MAHLE INSIDE 4 Potenza ex works: i veicoli attualmente dotati di prodotti MAHLE NEWS DI SETTORE 6 MAHLE Service Solutions: la soluzione completa per le riparazioni SPORT MOTORISTICI 8 La tecnologia MAHLE: dalla pista alla strada IN EVIDENZA 9 La produzione di precisione: i pistoni saldati ad attrito NOVITÀ SUL MERCATO 10 Adesso dal vostro distributore MAHLE TEORIA E PRATICA 12 La cavitazione sulle canne cilindro 13 Un’efficacia senza pari: il carbone attivo nel filtro dell’aria abitacolo 14 La turbina a geometria variabile (VTG) del turbocompressore IN LOCO 15 HBPO: è qui che si producono moduli front-end completi MERCATO 16 L’iniziativa di MAHLE Aftermarket contro i prodotti contraffatti w w w.mahle-aftermarket.com A EDITORIALE Care lettrici, cari lettori, L’Aftermarket automobilistico si sta trasformando a ritmi impressionanti. Un dato di fatto tutt’altro che nuovo, che però impone compiti sempre nuovi ai produttori di auto e ai loro fornitori. Uno dei compiti più importanti per noi è chiedersi continuamente: quali problemi devono affrontare ogni giorno i ricambisti e le officine? Quali saranno quelli di domani? E come possiamo aiutarvi a rispondere con soluzioni rapide, competenti e a lungo termine? servizio completo, che cresce insieme ai nostri clienti e alle loro esigenze e che ci renda un partner insostituibile per i ricambisti e per le officine? La buona assistenza per MAHLE Aftermarket va ben oltre le informazioni documentate sul prodotto o l’eccellenza del servizio di consegna. Buona assistenza per noi significa offrire una soluzione completa per le vostre riparazioni. MAHLE Service Solutions vi offre le attrezzature e le competenze necessarie per essere all’altezza delle aspettative dei vostri clienti in fatto di assistenza. Nello specifico, pensiamo alle attrezzature per l’assistenza (per esempio per i climatizzatori, i cambi automatici e i pneumatici), corredate da un pacchetto completo di servizi, da training qualificati su prodotti e sistemi di veicoli alle informazioni tecniche e agli utensili speciali. BUONA ASSISTENZA PER NOI SIGNIFICA OFFRIRE UNA SOLUZIONE COMPLETA PER LE VOSTRE RIPARAZIONI. Ma assistenza per noi significa anche offrire l’accesso a un’ampia gamma di prodotti e servizi che cresca con le esigenze del mercato: dal pezzo di ricambio al sistema completo. Prendiamo ad esempio i turbocompressori MAHLE Original, per i quali forniamo anche componenti complementari come i kit per il montaggio e i condotti dell’olio; e naturalmente i relativi corsi di formazione e una linea telefonica dedicata per le officine. Nicolas de Gaudemont, classe 1967, ha un master in Business Administration e conosce il settore automobilistico dal primo equipaggiamento fino ai servizi post-vendita. Dal 1992 ricopre ruoli dirigenziali in aziende leader dell’Aftermarket automobilistico. È convinto che oggi non si possa più fornire ai ricambisti e alle officine “solo” buoni prodotti. Oggi sono tutti i settori, e non solo il nostro, ad essere caratterizzati da una nuova tipologia di comportamento di acquisto. Questa trasformazione è osservabile lungo tutta la catena della creazione di valore: nel commercio di ricambi, nell’officina e tra gli automobilisti. Le offerte si fanno più trasparenti e di conseguenza più facili da confrontare e si presume che le decisioni di acquisto siano quindi più razionali. Ma quando c’è sovrabbondanza di offerte e di informazioni, difficili da comprendere nei dettagli, c’è un fattore che torna ad acquisire l’importanza fondamentale che da tempo sembrava aver perduto: la marca. È con la marca che ci si orienta, è la marca a diventare sinonimo di affidabilità, intesa come qualità, disponibilità e assistenza. La qualità OEM dei prodotti MAHLE è ormai ben nota, la disponibilità è sicura su scala internazionale e l’assistenza, intesa nel significato originario del termine, è garantita. Ma quella che finora per noi è stata buona assistenza, lo sarà anche in futuro? O dobbiamo allargarne il concetto, fino a concepirlo come AFTERMARKET n e w s 2 I prodotti e servizi che forniamo a ricambisti e officine non riguardano certo solo le nostre divisioni principali, Powertrain e Thermomanagement. Seguendo la tendenza di un’ulteriore “elettrificazione” del motore, prossimamente amplieremo per esempio il nostro assortimento con motorini di avviamento, alternatori e generatori. MAHLE Aftermarket vi offre così un servizio di assistenza davvero completo. In conclusione, assistenza per noi significa soprattutto stare vicini al cliente. Nel vero senso della parola: siamo dove siete voi. Ampliamo costantemente la nostra rete globale di distribuzione e logistica, ponendo così i migliori presupposti per continuare a servire insieme a voi questo mercato complesso ma entusiasmante con lo stesso successo di sempre. Cordialmente, Nicolas de Gaudemont Responsabile della divisione MAHLE Aftermarket Europa (EMEA) TENDENZE Dove STIAMO ANDANDO? MEGATREND GLOBALI E FUTURI SCENARI DI MERCATO NEL SETTORE AUTOMOBILISTICO Il mercato automobilistico è segnato oggi da cinque megatrend: la penuria di risorse, la crescita globale della popolazione, la maggiore attenzione all’ambiente, l’interesse sempre più incentrato sui mercati del Sud America e dell’Asia e l’urbanizzazione generale. Di conseguenza, i requisiti dell’auto e il suo utilizzo stanno cambiando radicalmente. Ma a rendere più difficile il raggiungimento di tale obiettivo è la crescente domanda di veicoli più pesanti. È vero che beneficiano di un bonus sul peso, ma questo non è sufficiente a compensare le maggiori emissioni di CO2. Entro il 2030 si dovrà ottenere un valore di emissioni di CO2 massimo di 68–78 g/km. Come sia possibile arrivarci, non è ancora chiaro; tanto più che nel contempo i metodi di test continuano a farsi sempre più severi. Cresce il consumo globale di energia nel settore dei trasporti. Per quanto riguarda la circolazione delle autovetture, gli esperti prevedono che entro il 2030 il fabbisogno di carburante aumenterà fino al 40 %, nonostante il sensibile calo del consumo in litri ogni 100 km. La quota maggiore, sempre ben distanziata da altre tipologie di carburante, sarà ancora costituita dai combustibili fossili, ma crescerà l’importanza dei biocombustibili. PIÙ VEICOLI E MOTORI PIÙ PICCOLI; PERÒ AUMENTA IL NUMERO DI PISTONI Stando alle previsioni, tra il 2014 e il 2023 la produzione globale di autoveicoli crescerà del 27 % circa, il che significa che si passerà da circa 89 milioni a 112,8 milioni di veicoli. In Europa la crescita media annua sarà del 2,4 %. Il numero di veicoli diesel aumenterà in totale del 18 % circa, mentre quello dei veicoli a benzina del 22 % circa. Sicuramente ci saranno meno motori a 5 o 6 cilindri e cresceranno quelli a 2 o 3. La somma totale dei cilindri (e di conseguenza dei pistoni) continuerà però a salire su scala globale: solo tra il 2012 e il 2019 crescerà del 23 %. Il mercato dei componenti motore dunque crescerà ancora. I costruttori di automobili e i loro partner nello sviluppo affrontano il tema del consumo di carburante applicando soluzioni innovative sui veicoli: impiegano materiali più leggeri, ottimizzano ulteriormente l’aerodinamica, riducono la resistenza al rotolamento e all’attrito e puntano su tipologie di carburante più ecologiche come il biodiesel, l’etanolo o il gas naturale compresso. Nell’ambito del motore e della propulsione, cuore delle attività di MAHLE, gli orientamenti più attuali e significativi sono il downsizing (motori cioè più piccoli e dai consumi ridotti), la sovralimentazione del motore, l’ottimizzazione dei sistemi di iniezione e l’elettrificazione. PRESCRIZIONI DELL’UE SEVERE, PIÙ BIOCOMBUSTIBILI, BONUS SUL PESO PER I VEICOLI PESANTI La politica crea zone a bassa emissione, dispone restrizioni di accesso, promuove sistemi di gestione del traffico intelligenti e richiede l’adozione di misure di risparmio energetico. La prescrizione dell’UE prevede che entro il 2020 si dovrà ridurre il consumo del parco dei veicoli a 95 g/km di CO2. Chi oltrepassa tale limite subirà una sanzione: 95 € per ogni grammo di CO2 e per ogni autovettura venduta. Ad oggi l’emissione media di CO2 è di 137 g/km. Per rendere concretamente possibili i risparmi occorre ottimizzare la tecnologia degli impianti di climatizzazione (7 g/km) e far crescere la quota dei biocarburanti (10 g/km). Per raggiungere l’ambita soglia massima dei 95 g/km, è quindi indispensabile intervenire nell’area motore. LA POTENZIALE RIDUZIONE DELLE EMISSIONI DI CO2 OFFERTA DAL MOTORE A COMBUSTIONE - E IL CONTRIBUTO DI MAHLE Oggi come ieri, al centro della mobilità internazionale c’è sempre il motore a combustione; è qui allora che si devono abbattere ulteriormente i consumi. Ecco quindi che gli ingegneri di MAHLE stanno già lavorando ai prodotti del futuro: i filtri presenteranno gradi di separazione ancora più elevati, i termostati saranno ancora più intelligenti (per temperare, per esempio, in modo ottimale il motore in ogni sua singola tipologia di esercizio), i componenti motore saranno sempre più leggeri mentre l’attrito sarà ulteriormente ridotto, e l’efficacia dei turbocompressori sarà ancora maggiore. Anche i sistemi Start&Stop e quelli a distribuzione variabile si troveranno sempre più in prima linea. Ad acquisire un’importanza sempre maggiore saranno la meccatronica e l’elettrificazione in generale, considerata anche la quota sempre crescente di veicoli ad alimentazione elettrica, parziale o totale. MAHLE si è preparata al meglio per gestire tutte queste sfide: con la ricerca e lo sviluppo continui e l’ampliamento permanente e strategico della propria gamma di prodotti che recentemente, con l’acquisizione di Letrika, si è arricchita anche di elettromotori, starter e generatori. I turbocompressori di ultima generazione si dimostrano validi non solo perché riducono i consumi e le emissioni di CO2, garantendo il rispetto dei limiti attuali e futuri, ma anche perché permettono una guida più piacevole, aumentando la coppia ai regimi più bassi. Più alto è il grado di sovralimentazione, più importante diventa raffreddare l’aria compressa. La soluzione viene da MAHLE Behr: la sovralimentazione indiretta, integrata nel tubo di aspirazione e a cascata, grazie al suo processo di raffreddamento a due fasi raggiunge quasi il livello di temperatura del liquido refrigerante. Affinché il raffreddamento del motore assolva tutte le sue funzioni, occorre regolare in modo intelligente i flussi di energia in gioco. I termostati, lavorando entro la cosiddetta curva caratteristica, fungono in questo caso da importanti catalizzatori. AFTERMARKET n e w s 3 NEWS DI SETTORE ASSISTENZA alla vostra assistenza MAHLE SERVICE SOLUTIONS: MAHLE AFTERMARKET AMPLIA LA SUA OFFERTA DI APPARECCHIATURE PER L’ASSISTENZA E DI SERVIZI CORRELATI ALLA MANUTENZIONE E ALL’ASSISTENZA, COMPIENDO UN PASSO AVANTI DECISIVO PER DIVENTARE FORNITORE COMPLETO DELL’OFFICINA. Migliorano il comfort, la sicurezza o l’efficienza e così i veicoli di oggi presentano tecnologie sempre più complesse. Di conseguenza aumentano anche le esigenze di assistenza e di manutenzione. Per effettuare gli interventi in modo sicuro e competente, l’officina ha bisogno delle attrezzature per l’assistenza giuste e delle competenze necessarie per utilizzarle. Per sostenere i propri partner anche in questo segmento in pieno sviluppo, MAHLE Aftermarket ha fondato la nuova divisione MAHLE Service Solutions che offre attrezzature per l’officina adeguate alla pratica quotidiana e un ricco pacchetto di servizi. L’azienda amplia così la sua offerta di servizi alle officine per la riparazione e la manutenzione e diventa un fornitore sempre più completo. Train-the-Trainer: Organizzando corsi di formazione in loco o presso la sede di MAHLE, gli esperti di MAHLE Aftermarket trasmettono le loro conoscenze ai distributori perché questi possano consigliare e assistere a loro volta i loro clienti con altrettanta professionalità. TUTTE INSIEME: LE COMPETENZE PER L’AFTERMARKET MAHLE Service Solutions riunisce le competenze di numerose divisioni aziendali, quelle di MAHLE intesa come partner nello sviluppo e fornitore del primo equipaggiamento per la climatizzazione dei veicoli, quelle di MAHLE Powertrain, leader nell’innovazione e fornitrice di sistemi di test e diagnosi per l’industria automobilistica, quelle di MAHLE Behr Service che conta più di 25 anni di esperienza nelle attrezzature per l’assistenza ai climatizzatori, o quelle di RTI Technologies Inc., azienda statunitense integrata nel gruppo MAHLE, specializzata in attrezzature per l’assistenza ai climatizzatori e sistemi per la sostituzione di liquidi. Documentazione tecnica: MAHLE Aftermarket offre numerosi strumenti per approfondire le conoscenze di ricambisti e officine: opuscoli informativi e cataloghi, brochure sui guasti, il servizio Technical Messenger con suggerimenti utili dal campo all’officina; e per finire, anche la rivista MAHLE Aftermarket news, scritta per i clienti e pubblicata 3 volte all’anno, che offre informazioni tecniche pensate per la pratica quotidiana, news di settore e molto altro ancora. IL VALORE AGGIUNTO: IL PACCHETTO DI SERVIZI Con la nuova divisione Service Solutions, MAHLE Aftermarket offre molto di più che prodotti di alta qualità: un pacchetto completo di servizi diversi e informazioni pensate per le officine. Strumenti speciali: MAHLE Aftermarket offre gli strumenti e le attrezzature adatti per effettuare interventi di riparazione e manutenzione professionali sui propri prodotti e sui sistemi degli autoveicoli. AFTERMARKET n e w s 6 Linea telefonica dedicata: Il filo diretto con gli specialisti di prodotto di MAHLE Aftermarket nel settore delle attrezzature per l’assistenza delle officine. I distributori ricevono così risposte immediate sul funzionamento, sulla manutenzione e sull’identificazione dei difetti dei prodotti o su questioni più complesse poste dalle officine clienti. Assistenza tecnica post-vendita: Una rete di assistenza ben organizzata garantisce interventi rapidi e professionali in tutte le situazioni legate alla manutenzione e alla riparazione. NEWS DI SETTORE IN CONCRETO: LE NUOVE LINEE DI PRODOTTI ArcticPRO I climatizzatori oggi fanno praticamente parte dell’equipaggiamento standard di un autoveicolo. Diventano sempre più complessi e la relativa manutenzione si fa sempre più difficile, specie perché i diversi sistemi funzionano con diversi tipi di refrigeranti, ciascuno dei quali necessita di interventi particolari. La linea di prodotti ArcticPRO comprende le attrezzature di assistenza giuste per i due refrigeranti attualmente utilizzati, l’R134a e l’HFO1234yf, e in futuro anche per potenziali prodotti alternativi. ASSISTENZA AI CLIMATIZZATORI CON REFRIGERANTE R134A: ArcticPRO ACX 180 Keypad di semplice uso, display a colori 3,5” di facile leggibilità Menu pratici e intuitivi, disponibili in 33 lingue Possibilità di selezionare la modalità automatica o quella manuale FluidPRO Le crescenti esigenze dei clienti in fatto di comfort e gli obiettivi di riduzione delle emissioni di CO2 previsti dalla legge portano da un lato a un numero sempre crescente di veicoli con cambi automatici e dall’altro a cambi tecnicamente sempre più complessi. Le case costruttrici prescrivono dunque precisi intervalli di manutenzione. MAHLE supporta la prestazione di questo servizio con il risciacquatore di cambi automatici ATX 180, che si distingue per la sua estrema maneggevolezza e l’automazione del processo di risciacquo. CAMBIARE L’OLIO DEL CAMBIO IN MODO PROFESSIONALE: FluidPRO ATX 180 Altissima precisione grazie al principio della doppia pesata Serbatoio dell’olio nuovo e dell’olio vecchio, 25 l cadauno Database dei veicoli, aggiornabile dall’utente Possibile utilizzo di additivi di risciacquo e di pulizia Funzione di risciacquo integrata Solido alloggiamento e rotelle leggere per un’elevata maneggevolezza Processo automatico, non occorrono configurazioni o regolazioni manuali Manutenzione semplicissima, poiché le valvole di servizio e le aperture per la manutenzione permettono il facile accesso all’interno per la sostituzione del filtro essiccatore e per il cambio dell’olio Funzione boost (accelerazione del circolo dell’olio per un migliore effetto pulente) Disponibile un set di adattatori applicabili su quasi tutti i veicoli Elevata capacità del filtro essiccatore (150 kg) Per autovetture, autocarri e veicoli ibridi Conforme alle direttive SAE J 2788 e J 2099 NitroPRO In un’epoca di riduzione dei consumi di carburante e di sistemi di controllo della pressione dei pneumatici, diventa importantissimo che la pressione delle gomme sia sempre corretta. Un pneumatico gonfiato al punto giusto riduce la resistenza al rotolamento e di conseguenza lo spazio di frenata, contribuisce a risparmiare carburante e impedisce la maggiore sgualcitura e, di conseguenza, l’usura precoce della gomma. Perché la pressione resti stabile più a lungo, si può gonfiare il pneumatico con l’azoto. Questo gas inoltre può ridurre il rischio di sviluppare incendi; ecco perché viene utilizzato già da tempo soprattutto in pneumatici soggetti a forti sollecitazioni, come quelli degli autocarri o delle auto da corsa. Con la linea di prodotti NitroPRO, la nuova divisione MAHLE Service Solutions rende disponibili alle officine clienti anche sistemi professionali per il gonfiaggio di pneumatici con azoto. Una rivoluzionaria tecnica a membrana integrata nei dispositivi permette la produzione in proprio di azoto dalla normale aria circostante, in grado di raggiungere una purezza del 98 %. GONFIAGGIO DI PNEUMATICI CON AZOTO: NitroPRO NTF 180 Produzione indipendente di azoto dall’aria compressa già presente in officina Configurabile per unità di azoto al 95 % o al 98 % ASSISTENZA AI CLIMATIZZATORI CON REFRIGERANTE HFO1234YF: ArcticPRO ACX 280 con analisi del refrigerante integrata ArcticPRO ACX 270 senza analisi del refrigerante, analizzatore del refrigerante esterno ordinabile in opzione Innovativa tecnologia a membrana Unità di manutenzione integrata per la pulizia e la preparazione dell’aria compressa Modalità di risciacquo e di gonfiaggio automatico per lavorare su un massimo di sei pneumatici contemporaneamente Keypad di semplice uso, display a colori 3,5” di facile leggibilità Tester di purezza per la verifica della qualità dell’azoto sul veicolo e nel dispositivo Menu pratici e intuitivi, disponibili in 33 lingue Possibilità di selezionare la modalità automatica o quella manuale Database dei veicoli, aggiornabile dall’utente Funzione di risciacquo integrata Solido alloggiamento e rotelle leggere per un’elevata maneggevolezza Manutenzione semplicissima, poiché le valvole di servizio e le aperture per la manutenzione permettono il facile accesso all’interno per la sostituzione del filtro essiccatore e per il cambio dell’olio Elevata capacità del filtro essiccatore (150 kg) Per autovetture, autocarri e veicoli ibridi Conforme alle direttive SAE J 2843 e J 2099 AFTERMARKET n e w s 7 SPORT MOTORISTICI SULLA STRADA DEI CAMPIONI RIPORTARE SUCCESSI NEGLI SPORT MOTORISTICI SIGNIFICA ANCHE IMPARARE LEZIONI UTILI PER LA CIRCOLAZIONE SU STRADA. MAHLE È ATTIVA IN TUTTE LE CATEGORIE AGONISTICHE, SOPRATTUTTO NEL CUORE DEL MOTORE. In qualunque parte del mondo si pratichino gare di sport motoristici, MAHLE c’è. E quasi sempre a bordo di chi vince. Le Mans ne è un esempio. Fin dagli anni Settanta, la maggior parte delle vittorie della leggendaria 24 Ore (e negli ultimi 20 anni sono state consecutive) è stata conseguita con pistoni MAHLE. Ciascuna classe pone problemi specifici agli ingegneri. Però: che si tratti di Formula 1 o di rally, il componente meccanico di gran lunga più importante è e resta il pistone. La caratteristica specifica di un motore diesel da corsa per la 24 Ore di Le Mans è l’angolo di 120° tra le bancate, che determina maggiori sollecitazioni sui pistoni e sull’alloggiamento. Per ovviare a questo problema, MAHLE ha sviluppato una soluzione stabile, applicando sull’alloggiamento dei cilindri un rivestimento in NIKASIL®. Se a Le Mans i pistoni in acciaio vengono utilizzati già da tempo, in Formula 1 per ora sono solo in fase sperimentale. Ad ogni stagione però il regolamento introduce modifiche tecniche che riguardano anche MAHLE. La sfida più recente posta agli ingegneri è stato il passaggio dai motori V8 2,4 l ai nuovi motori turbo V6 1,6 l. Si tratta di motori chiaramente più piccoli, ma progettati specificamente per dare più potenza e, di conseguenza, comportano una maggiore sollecitazione sui pistoni. Per questo motivo MAHLE Motorsport ha accelerato fortemente lo sviluppo dei materiali, realizzando leghe di alluminio ottimizzate, anche in forma di polvere metallica, nuovi rivestimenti per il cielo del pistone e per le pareti delle scanalature degli anelli di tenuta. Ma nel costruire il pistone occorre anche tenere in considerazione il passaggio al sistema ERS (Energy Recovery System), poiché l’elevata coppia esterna indotta nel motore tramite l’albero a gomiti dal motore elettrico produce maggiori sollecitazioni. Poiché in Formula 1 ad ogni stagione e ad ogni pilota sono concessi AFTERMARKET n e w s 86 solo cinque motori, anziché gli otto di prima, è ovvio che tutti i componenti sono soggetti in generale a un carico superiore. Ma per quanto fascino e presa sul pubblico eserciti la classe regina delle auto sportive, anche le altre competizioni richiedono altrettanta cura e meticolosità agli ingegneri di MAHLE. La necessità del loro grande impegno è sicuramente più evidente nel truck racing, che mette in competizione veicoli da 846 kW (1.150 CV) di potenza, che con una coppia di oltre 5.500 Nm arrivano a una velocità controllata elettronicamente di 160 km/h. Velocità superiori ai 200 km/h possono comunque essere raggiunte anche in questo tipo di competizioni. Un altro esempio: il campionato mondiale di rally della FIA, che pone esigenze ben diverse a veicoli e motori. Dovendo infatti passare su fondi stradali sempre diversi (ghiaia, neve e asfalto), i componenti sono esposti sia a lunghi tragitti da percorrere a basso regime che ad ampi tratti sui quali si deve spingere al massimo. MAHLE si impegna anche in molte altre serie di competizioni internazionali: quelle della NASCAR americana, per esempio, o quelle del DTM (Deutsche Tourenwagen Masters) tedesco, dove MAHLE, in qualità di partner ufficiale di BMW Motorsports, accompagna il passaggio obbligatorio dal motore V8 ai futuri motori a 4 cilindri. MAHLE viaggia anche su due ruote e mietendo gli stessi successi. Nella MotoGP, la classe regina delle competizioni motociclistiche, i componenti devono tollerare regimi che arrivano a 18.000 giri al minuto. Per ottenere questo risultato, si utilizza uno speciale nanorivestimento sul mantello del pistone. Stiamo parlando in ogni caso di condizioni davvero estreme, che però finiscono spesso col favorire nuovi sviluppi da applicare sui veicoli di serie. Perché ciò che ha dato ottimi risultati in pista, può tornare molto utile anche nella routine quotidiana... IN EVIDENZA Attrito sui PISTONI L’ASSEMBLAGGIO MIGLIORE È QUELLO CHE DIMOSTRA LA STESSA RESISTENZA DEI PEZZI DI CUI SI COMPONE. ECCO PERCHÉ LE DUE METÀ DEI NUOVI PISTONI TOPWELD® DI MAHLE VENGONO UNITE CON UN PROCEDIMENTO SPECIALE: LA SALDATURA AD ATTRITO. IN PRATICA SIGNIFICA: IL CIELO E IL MANTELLO DEL PISTONE VENGONO SOTTOPOSTI A UNA PRESSIONE MOLTO ELEVATA E STROFINATI L’UNO CONTRO L’ALTRO FINCHÉ NON SI UNISCONO SENZA CHE SIA PIÙ POSSIBILE SEPARARLI. MOLTO SEMPLICE DA FARSI; A PATTO CHE SI DISPONGA DELL’ATTREZZATURA GIUSTA PER GENERARE LE FORZE NECESSARIE. Più si alzano le temperature nella camera di combustione di un motore, più importante diventa dissipare il calore. Per i pistoni ciò significa: oltre a dover disporre di un materiale resistente alle alte temperature, diventa importante anche la geometria del canale di raffreddamento. Ma c’è un problema: se il pistone viene forgiato da un blocco unico, la lavorazione del canale di raffreddamento da realizzare tra il cielo e lo stelo del pistone diventa una fase di lavoro molto impegnativa. Perché allora non forgiare il pistone in due parti, creare il canale di raffreddamento in ciascuna delle due metà e accoppiarle solo dopo? Ma quest’idea così intelligente in realtà nascondeva una grossa insidia: la stabilità e la resistenza alle sollecitazioni nella zona di congiunzione. Una delle poche tecniche di assemblaggio che produce punti di giunzione dalle caratteristiche identiche al materiale di base o dalla stabilità persino maggiore è la saldatura ad attrito. Per poterla effettuare, occorre però dotarsi di un’attrezzatura costosa: una saldatrice ad attrito che possa tenere un pezzo fermo e che faccia ruotare l’altro e un potente generatore di corrente. Perché l’attrito tra i pezzi del pistone possa produrre una vera e propria saldatura, la macchina deve avere una potenza di 750 kW (a titolo di confronto: una potenza di questa entità è quella esercitata normalmente dalla motrice di una metropolitana!). MAHLE ricorre da decenni alla saldatura ad attrito nel produrre valvole, per rendere resistente alle sollecitazioni il punto di giunzione tra la testa e lo stelo della valvola; sfrutta inoltre quest’esperienza anche nella produzione dei nuovi pistoni TopWeld®, saldati appunto ad attrito, montati attualmente dai principali costruttori di veicoli commerciali nel primo equipaggiamento. COME DUE METÀ SI FONDONO IN UN UNICO PEZZO. Sollecitazione per attrito. Un parte del pistone rimane ferma, l’altra ruota. L’EVOLUZIONE DEI CANALI DI RAFFREDDAMENTO Formazione del cordone di saldatura. Per effetto della rotazione e della forza di compressione sui due pezzi, nella zona di congiunzione il materiale comincia a diventare incandescente e viscoso; si forma così il tipico cordone della saldatura ad attrito. FERROTHERM® - il pistone a pendolo con una parte superiore in acciaio forgiato. Il suo canale di raffreddamento viene creato per tornitura dal pezzo intero. Per realizzarlo occorre un utensile da tornio sottilissimo e ricurvo, che deve essere prodotto appositamente. La durezza e la resistenza dell’acciaio generano forze di taglio elevatissime, altrettanto laboriosa diventa la creazione del canale di raffreddamento. Pistoni MONOTHERM®: la creazione del canale di raffreddamento avviene con un utensile da tornio ricurvo, molto costoso da produrre, che deve essere sottilissimo e al tempo stesso stabile. Il canale di raffreddamento viene poi chiuso con due piastre di acciaio. TopWeld®, il pistone saldato ad attrito: in questo caso la creazione del canale di raffreddamento è chiaramente più facile e rapida, basta un utensile da tornio comune (e quindi più stabile). Si esegue su ogni pezzo una mezza scanalatura sia nella parte inferiore che nella parte superiore del pistone. La saldatura ad attrito genera il canale di raffreddamento completo e chiuso. Stop! Alla fine si interrompe all’improvviso la rotazione di un pezzo e si tengono in pressione le due metà congiunte finché il materiale non si raffredda e si solidifica. AFTERMARKET n e w s 9 NOVITÀ SUL MERCATO NUOVI PRODOTTI DI MAHLE SERVICE SOLUTIONS MAHLE ARCTICPRO ACX 180 MAHLE ARCTICPRO ACX 270/280 MAHLE FLUIDPRO ATX 180 MAHLE NITROPRO NTF 180 Apparecchiatura di assistenza per climatizzatori di autoveicoli con refrigerante R134a Apparecchiatura di assistenza per climatizzatori di autoveicoli con refrigerante HFO1234yf Risciacquatore di cambio automatico Dispositivo di gonfiaggio di pneumatici con azoto Funzione Boost per la pulizia ottimale del cambio; possibile utilizzo di additivi per il risciacquo e la pulizia Produzione in proprio di azoto grazie alla rivoluzionaria tecnica a membrana; possibile l’assistenza automatica su un massimo di 6 pneumatici Possibile l’assistenza su veicoli ibridi; costruzione conforme alle prescrizioni SAE Disponibile in due varianti: ACX 280 con analisi del refrigerante interna, ACX 270 con opzione di analisi del refrigerante esterna (possibile l’assistenza senza l’analizzatore) SET ANELLI DI TENUTA TURBOCOMPRESSORE Per veicoli commerciali Caratteristiche Codice articolo Per veicoli commerciali Codice articolo DAF XF-105, CF-85; 12,9 l, 6 cilindri, 300–375 kW (motori: MX300/340/375) Rivestimento in PVD 213 RS 10010 0N0 (MAHLE Original) DAF XF95 380 XF95 430; 12,6 l, 6 cilindri, 315 kW (motori: XF315M, XE280C, XF315C) 213TC17336000 (MAHLE Original) FILTRO CARBURANTE Per autocarri Caratteristiche Codice articolo Mercedes-Benz Actros MP4; 12,8 l, 6 cilindri, 310–375 kW (motore: OM 471) Filtro principale (brevettato) e prefiltro KX276/6 KIT (MAHLE Original e Knecht) FILTRO ARIA Per autovetture BMW Serie 1, Serie 2, Serie 3, Serie 4; 2,0/3,0 l, 4–6 cilindri, 170–250 kW (motore: N55 B30 A) Codice articolo LX 2076/1 (MAHLE Original) AFTERMARKET n e w s 10 NOVITÀ SUL MERCATO PER AVERE INFORMAZIONI DETTAGLIATE SUI NUOVI PRODOTTI, CONSULTATE I CATALOGHI ON LINE COSTANTEMENTE AGGIORNATI ALL’INDIRIZZO WWW.MAHLE-AFTERMARKET.COM GRUPPO CANNA-PISTONE Per diversi motori Caratteristiche Codice articolo Volvo Penta; 16,1 l, 6 cilindri, 430–485 kW (motori: TAD 1641 GE, TAD 1642 GE) Inserto porta-segmento, canale di raffreddamento 037 AY 00108 090 (MAHLE Original) TERMOSTATO INTEGRALE Per autovetture Codice articolo Ford Focus, Mazda 3, 5, MX5; 1,8/2,0 l, 4 cilindri, 81–184 kW (motori: R9DA, LF17, LF5H/W, L823, L828) TI 202 82 (rispettivamente MAHLE Original e Behr) TURBOCOMPRESSORE Per autovetture Codice articolo TERMOSTATO A CONTROLLO ELETTRONICO TURBOCOMPRESSORE Per autovetture Per autovetture Codice articolo BMW Serie 2, Serie 3, Serie 5, X1, Z4; 2,0 l, 4 cilindri, 120–180 kW (motore: N20) TM 25 108 (MAHLE Original e Behr) Codice articolo VW T4 Transporter; 2,5 l, 4 cilindri, 65–75 kW (motori: AJT, AYY, ACV, AUF, AYC) 030TC14217000 (MAHLE Original) Peugeot 307 2.0 HDi; 2 l, 4 cilindri, 136 kW (motore: DW10BTED4) 039TC17732000 (MAHLE Original) AFTERMARKET n e w s 11 X TEORIA E PRATICA Una carie SULLA CANNA CILINDRO? LA CAVITAZIONE: COME SI GENERA, COME PREVENIRLA. GLI INGEGNERI DI MAHLE RICEVONO REGOLARMENTE DALLE OFFICINE E DA CHI METTE A PUNTO I MOTORI RICHIESTE DI AIUTO PER LA DIAGNOSI DEI GUASTI; E SUCCEDE ANCHE DI TROVARSI DI FRONTE A PICCOLI FORI CHE SPESSO COMPAIONO SULLE CANNE CILINDRO. Questi fori riguardano esclusivamente canne “umide”, cioè quelle canne circondate direttamente dal liquido refrigerante (tipo WN), sempre nell’area a diretto contatto con il liquido, soprattutto in corrispondenza dei punti morti superiore e inferiore del pistone. Si trovano esclusivamente sui lati soggetti a pressione o contropressione e tipicamente si allargano verso l’interno. Sono difetti di fusione? Oppure sono entrate bolle d’aria nella ghisa grigia? Niente di tutto questo. MAHLE infatti produce le canne cilindro con il processo della colata a centrifuga. Durante la colata le elevate forze centrifughe impediscono che si formino bolle e cavità nella massa fusa. Non si tratta quindi certamente di difetti di fabbricazione, ma di un altro fenomeno: la corrosione perforante, detta anche cavitazione. LA CAVITAZIONE: UN PROBLEMA DI OSCILLAZIONE Quando il pistone arriva al punto morto superiore o a quello inferiore del cilindro, cambia il lato di contatto. Nelle canne umide l’impulso provocato da questo movimento può indurre delle oscillazioni nel liquido circostante. Durante la fase di oscillazione, nell’acqua si forma per breve tempo un vuoto. Vicino al lato esterno del cilindro si formano piccole bolle di vapore che implodono quando la colonna d’acqua oscilla all’indietro. L’acqua accelera dunque in direzione della canna cilindro e impatta sulla sua superficie. L’energia cinetica generata rimuove minuscole particelle di materiale dalla canna. La parete laterale del cilindro può subire con questo fenomeno un’erosione così importante da permettere l’ingresso di acqua nel cilindro. Un circolo vizioso: se la superficie del cilindro è già danneggiata, diventa una superficie esposta a una maggiore cavitazione; che poi diventa corrosione. PIÙ FLUIDA LA CORSA, PIÙ BASSO IL PERICOLO Nel costruire i pistoni, MAHLE pone un’attenzione particolare al comportamento del pistone durante la sua corsa; più la corsa è fluida e scorrevole, meno oscillazioni provoca. Per ottenere questo effetto, si eseguono molti test dentro e fuori dal motore, e si ottimizza di conseguenza il pistone. Anche la stessa canna cilindro dovrebbe oscillare il meno possibile. Perché ciò sia possibile, occorre applicare la massima precisione nel fissarla in alto, direttamente sotto il colletto della canna, e in basso, nel basamento del motore. Si garantisce questo risultato solo se la produzione è molto precisa e rispetta tolleranze molto ristrette. IL FATTORE DI RISCHIO: LA TEMPERATURA DEL LIQUIDO REFRIGERANTE I motori che girano con liquidi refrigeranti a bassa temperatura (tra i 50 e i 70 °C) sono particolarmente esposti alla cavitazione. Tra i 90 e i 100 °C invece, nel Il moltiplicarsi dei forellini nell’area del manto d’acqua è un chiaro segno di cavitazione. AFTERMARKET n e w s 12 sistema di raffreddamento chiuso si genera una sovrappressione. Più alta è tale pressione, meno bolle di vapore si formano. Anche il tappo del radiatore del liquido refrigerante o della vaschetta di compensazione nonché le viti di sfiato devono allora garantire una tenuta perfetta. Se invece non si genera la sovrappressione, magari per una guarnizione difettosa, si riduce inevitabilmente il punto di ebollizione del liquido refrigerante e cresce il rischio di cavitazione. Per raggiungere velocemente la temperatura di esercizio desiderata e mantenerla su valori corretti in funzione del funzionamento e del carico del motore, è importante assicurare una gestione termica ottimale con termostati che funzionino con estrema precisione. Se dunque il conducente di un autocarro smonta il termostato e fa girare il motore senza di esso, ottiene esattamente l’effetto contrario! CIÒ CHE PROTEGGE DAL GELO, PROTEGGE ANCHE DALLA CAVITAZIONE L’antigelo, oltre ad assolvere alla sua funzione principale che è quella di impedire il congelamento del sistema di raffreddamento, ha anche altre incombenze: sposta il punto di ebollizione verso l’alto, riducendo così il pericolo della formazione di bolle di vapore. Allo stesso tempo lubrifica le guarnizioni della pompa del refrigerante, impedendo la corrosione del motore. Diventa quindi indispensabile aggiungere sempre dell’antigelo all’acqua di raffreddamento, anche in estate e nei paesi caldi o nei generatori elettrici che funzionano negli edifici. LA MIGLIORE POLIZZA CONTRO LA CORROSIONE PERFORANTE: MATERIALI DI QUALITÀ E LAVORAZIONE DI PRECISIONE Le canne cilindro di MAHLE vengono prodotte con materiali di alta qualità e adottando ristretti margini di tolleranza. Le caratteristiche qualitative più importanti per aumentare la resistenza alla cavitazione sono la qualità della struttura, delle superfici esterna e interna e delle guarnizioni O-ring che devono combaciare perfettamente. DAL PRIMO EQUIPAGGIAMENTO ALL’AFTERMARKET Buono a sapersi: MAHLE sviluppa e produce canne cilindro in pratica per tutti i costruttori di motori del mondo; e insieme ai suoi clienti del primo equipaggiamento definisce la composizione della lega, il trattamento della fusione e del calore e le rigorose tolleranze nella lavorazione meccanica. I rigorosissimi requisiti di qualità che applichiamo valgono per la produzione di tutti i prodotti MAHLE, a prescindere dalla loro destinazione, sia che vadano direttamente alle catene di montaggio dei costruttori di motori o all’Aftermarket per essere montati da chi effettua la manutenzione dei motori. Nella sezione il quadro dei danni da cavitazione è ancora più evidente: fori che si allargano verso l’interno. TEORIA E PRATICA Scambiatore di calore NUCLEO PRIMARIO: L’EVAPORATORE QUELLO CHE RIESCONO A FARE I FILTRI DELL’ARIA ABITACOLO E QUELLO CHE NON POSSONO FARE. Polvere, pollini, spore, fumo e fuliggine, detriti provenienti da abrasione e consumo di freni e pneumatici, ozono e altri gas, composti derivati da benzene e zolfo: l’elenco delle sostanze nocive e tossiche presenti nell’aria che respiriamo è davvero lungo. Altrettanto elevate sono le esigenze che deve soddisfare un filtro abitacolo. Un filtro di un’autovettura si trova a dover ripulire fino a 100.000 litri di aria inquinata all’ora, il filtro di un autocarro ne assorbe anche il quintuplo. Per gestire questo carico di lavoro, i filtri abitacolo moderni sono dotati di materiali filtranti molto efficaci. In genere hanno una struttura a più strati: tra due strati di tessuto non tessuto di alta efficacia si inserisce uno strato di carbone attivo. I compiti sono ben distribuiti: il tessuto non tessuto trattiene pollini, particelle e altre sostanze solide, il carbone attivo cattura e trattiene quindi sostanze gassose nocive come ozono, cattivi odori, ossidi di azoto e molecole di vapore acqueo o di benzina. L’efficacia filtrante e la capacità di assorbimento di un filtro abitacolo sono definite esattamente nel capitolato del primo equipaggiamento. La durata di un filtro abitacolo, a seconda del costruttore del veicolo, può arrivare a 30.000 km, valore che corrisponde in media a due anni. Considerato però l’elevato carico microbiologico, si consiglia di sostituire il filtro almeno una volta all’anno. L’EVAPORATORE: IL LIMITE DEL SISTEMA FILTRANTE IN FATTO DI IGIENE Questi calcoli si riferiscono alla sola efficacia del filtro, cioè alla sua azione di aspirazione e di separazione dell’aria circostante in condizioni normali. Nella pratica tuttavia il filtro abitacolo mostra un limite che non è da sottovalutare: l’evaporatore, ovvero il componente dell’impianto di climatizzazione che raffredda l’aria dell’abitacolo dell’auto. Sulle alette di raffreddamento, che sono molto ravvicinate tra loro, si condensa l’umidità dell’aria circostante. Quest’acqua di condensa di per sé è del tutto innocua. Ma se a causa di una cartuccia filtrante di scarsa qualità (filtro economico) o di un filtro vecchio e molto sporco si carica di un maggior numero di germi e batteri, allora si possono formare rapidamente delle muffe. Sulla superficie umida dell’evaporatore esse si legano a diversi altri microrganismi formando sedimentazioni di cellule vive. Questo deposito nocivo si fa sentire quando dagli ugelli di aerazione fuoriesce un odore di marcio e di muffa. Anche il prurito agli occhi e al naso può essere un segnale di allarme. CON IL CARBONE ATTIVO CONTRO LE SOSTANZE NOCIVE Come sempre il mezzo più collaudato per impedire la formazione di germi nell’abitacolo dell’auto è la sostituzione regolare del filtro abitacolo. Esistono in realtà dei sistemi che cercano di rendere antibatterico il filtro dell’aria abitacolo sovrapponendo diversi strati, ma sia i test di laboratorio che quelli pratici ne hanno provato l’inefficacia. Nella filtrazione e nell’assorbimento delle sostanze nocive avvengono processi ossidativi che a poco a poco consumano il carbone attivo contenuto nel cuore del filtro. A quel punto il filtro ha esaurito il proprio compito e deve essere sostituito. Quando dagli ugelli di aerazione fuoriesce cattivo odore, significa che si è in già in ritardo per la sostituzione. In questo caso è opportuno pulire l’intero sistema che nel frattempo è stato contaminato, specie l’evaporatore. Se anche questa operazione viene ritardata troppo, si rischia di dover sostituire completamente l’evaporatore. E il cliente dovrà sostenere i costi che questo comporta. E CHE COSA PUÒ FARE IL CLIENTE PER MANTENERE A LUNGO IL CLIMATIZZATORE IN BUONE CONDIZIONI? La sola protezione sicura è adottare di propria volontà un intervallo di sostituzione breve per il filtro abitacolo. L’ideale sarebbe farlo due volte all’anno: In primavera – per eliminare le impurità accumulate dal filtro nella stagione fredda. Il climatizzatore potrà così funzionare al meglio e “respirare profondamente” per tutta l’estate. Filtro antipolline con carbone attivo Evaporatore Girante/ventola Struttura di un climatizzatore con i diversi componenti. Il filtro antipolline protegge da impurità di ogni tipo l’evaporatore e lo scambiatore di calore che stanno nella parte immediatamente posteriore. Durante il funzionamento del climatizzatore l’acqua si condensa sull’evaporatore. Se questo non riesce ad asciugarsi, si può compromettere sensibilmente la durata del filtro. Nei filtri abitacolo di tipo LAK, tra i due strati di tessuto non tessuto si inserisce uno strato di carbone attivo. Grazie alla sua struttura porosa, questo strato offre una superficie enorme sulla quale le sostanze nocive gassose e gli odori si legano e vengono assorbiti in modo ottimale. L’ozono per esempio, che è nocivo, si trasforma quasi completamente in ossigeno. Confronto diretto: a sinistra un filtro abitacolo nuovo, a destra un filtro sostituito dopo 10.000 km. In autunno – per eliminare i pollini e le sostanze nocive che si sono depositate durante l’estate. Nella stagione fredda si potrà così accendere il riscaldamento al massimo e deumidificare i vetri velocemente. Voi inoltre potrete dare anche suggerimenti pratici: La regola dei 20 secondi. Se l’auto sta al sole, prima di entrare aprire tutti i finestrini per far uscire il ristagno di calore. Solo dopo quest’operazione, accendere il climatizzatore e chiudere i finestrini. In questo modo si risparmia molta energia, si protegge il climatizzatore e si riduce il tempo di raffreddamento necessario ad ottenere una temperatura gradevole. La regola degli 8 gradi. Quando si utilizza il climatizzatore in auto, la differenza tra la temperatura dell’abitacolo e quella esterna non dovrebbe mai essere superiore a 8 °C. In pratica significa: se fuori ci sono 30 °C, non impostate il climatizzatore a una temperatura inferiore ai 22 °C. La superficie di un filtro analizzata al microscopio elettronico mostra i pollini attaccati alle fibre (la zampa dell’insetto in basso a sinistra permette di capire le proporzioni dell’immagine). Ecco come appare la superficie di un filtro nuovo al momento del montaggio. La regola dei 10 minuti. Dieci minuti circa prima di giungere a destinazione, spegnere il climatizzatore e impostare la ventola sull’aria fresca. Questo accorgimento permette non solo di evitare uno shock termico all’uscita dall’auto, ma anche di asciugare i canali di aerazione e l’evaporatore dall’acqua di condensa. Si sottrae così umidità a muffe e batteri, frenandone sensibilmente la crescita e la fermentazione. La regola dei 2 anni. Ogni 2 anni è bene sottoporre il climatizzatore a un intervento di manutenzione. Solo così si è sempre sicuri che il circuito di raffreddamento disponga della quantità prescritta di refrigerante e di olio, condizione essenziale per la massima efficienza di raffreddamento e per la lunga vita del compressore. Confronto tra un evaporatore nuovo e un evaporatore fortemente contaminato. AFTERMARKET n e w s 13 TEORIA E PRATICA Figura 1: Turbocompressore di un’autovettura con wastegate per la regolazione della pressione di alimentazione. All’apertura della valvola i gas di scarico passano sulla girante turbina; si abbassano così il regime della girante turbina e la pressione di alimentazione. Figura 2: Quando il motore è a regime basso, le alette del turbocompressore VTG stanno a 180°. In questo modo raccolgono e accelerano il flusso dei gas di scarico convogliandolo all’esterno sulla girante turbina dove esso esercita la massima efficacia. POTENZA A LUNGO TERMINE: una questione di regolazione COME LA TURBINA A GEOMETRIA VARIABILE (VTG) NEI TURBOCOMPRESSORI DI MAHLE ASSICURA LA CORRETTA PRESSIONE DI ALIMENTAZIONE AD OGNI REGIME DEL MOTORE. Oggi quasi tutte le autovetture diesel funzionano con la tecnologia dei turbocompressori: si sfrutta l’energia dei gas di scarico per comprimere con una turbina l’aria aspirata e apportare al motore una massa d’aria più grande; non è raro riuscire così a raggiungere anche regimi di 300.000 1/min. Per proteggere questo insieme di forze dal fuorigiri e il motore dal sovraccarico, è indispensabile regolare la pressione di alimentazione, cioè il regime della turbina. Per farlo, finora si ricorreva esclusivamente al cosiddetto wastegate (Figura 1). Questo bypass regola tramite un’apposita valvola la quantità di gas di scarico da inviare alla girante turbina. L’apertura della valvola determina una limitazione del regime della turbina e di conseguenza della pressione di alimentazione. Oggi la regolazione della pressione di alimentazione avviene per lo più tramite la cosiddetta turbina a geometria variabile, indicata dalla sigla VTG. Intorno alla girante turbina si applicano delle alette meccaniche regolabili, che a seconda del regime del motore spingono il flusso dei gas di scarico sulla turbina in diverse angolazioni, controllando così costantemente la pressione di alimentazione necessaria. Perché la pressione sia sufficiente anche a regimi bassi, le alette si posizionano a 180°. Il flusso dei gas di scarico colpisce così il bordo esterno della girante turbina facendo da leva. Il restringimento della sezione delle alette inoltre fa sì che i gas di scarico accelerino molto in quest’area (Figura 2). Quando aumenta il regime, le alette si dispongono ad angolo più acuto. La sezione di apertura cresce e tutto il flusso dei gas di scarico arriva ora col massimo della forza su tutta la superficie della turbina (Fig. 3). AFTERMARKET n e w s 14 Figura 3: Quando il regime del motore è alto, le alette del turbocompressore VTG sono aperte per far sì che sulla superficie della turbina arrivi tutta l’energia del flusso dei gas di scarico. NON C’È PRESSIONE NONOSTANTE LA SOSTITUZIONE? Se dopo il montaggio di un nuovo turbocompressore il cliente lamenta un calo di potenza o altri difetti, l’esperienza ci dice che la cosa non dipende dal turbocompressore. Prima di imputare il difetto al turbocompressore, bisogna allora individuare la causa esatta nella zona circostante ed eliminarla. E mai modificare le impostazioni di fabbrica del turbocompressore! Tratto di sovralimentazione dell’aria: tutto a tenuta? Spesso durante il montaggio si danneggiano le guarnizioni o non si posizionano correttamente le fascette stringitubo. La conseguenza: si perde pressione. Memoria errori: cancellata? Se non si cancellano dalla memoria errori i dati del caso, la centralina del motore resta in modalità di emergenza. In tali condizioni non è possibile fare un giro di prova per verificare il corretto funzionamento del motore. Condotto di aspirazione: è libero? Se prima di effettuare la riparazione, per proteggere i condotti di aspirazione vi sono stati inseriti dei panni di pulizia, occorre poi toglierli immediatamente (sono già molti i turbocompressori distrutti da un panno di pulizia dimenticato all’interno!). Un filtro dell’aria sporco in genere è da sostituire. Cavi sensori e tubi flessibili: ben inseriti? Un tubo a depressione non inserito o un connettore nella presa sbagliata provocano nel giro di poco tempo cali di potenza. Per evitare il peggio, effettuare un attento controllo visivo. Impianto di scarico: è libero? L’otturazione di un filtro antiparticolato per diesel può sviluppare una contropressione così elevata che il turbocompressore non raggiunge più il regime dovuto. Ogni volta quindi che si sospetta un difetto del turbocompressore, controllare lo stato di carico del filtro. Importante: poiché il superamento del regime massimo della turbina provoca automaticamente la distruzione del turbocompressore, nell’ottimizzare la regolazione VTG occorre applicare la massima precisione. Ecco perché ciascuno dei turbocompressori MAHLE viene controllato minuziosamente fin dallo stadio di produzione ed esattamente calibrato. Modificare quindi le impostazioni di fabbrica comporta danni consequenziali importanti! IN LOCO X MAHLE DÀ FORMA al frontale delle auto IL PROFIT CENTER FRONTEND-MODULE DI MAHLE È L’UNICO PARTNER DELL’INDUSTRIA AUTOMOBILISTICA AL MONDO CHE SVILUPPA FRONTALI COMPLETI. COME UNO DEI TRE SPECIALISTI PARTNER DELLA JOINT VENTURE, MAHLE BEHR FORNISCE INNOVATIVI COMPONENTI PER IL RAFFREDDAMENTO AL PRIMO EQUIPAGGIAMENTO. La storia del successo di HBPO è iniziata nel 1992, quando ancora si chiamava Hella KGaA Hueck & Co., con il primo frontend al mondo progettato per l’esattezza per la Golf di VW. Oggi l’azienda è l’unica al mondo a integrare in un unico sistema lo sviluppo, il montaggio e la logistica di moduli front-end completi e vanta numerosi clienti in ogni categoria di auto, anche quella di segmento superiore. Alla cerimonia dei suoi “Supplier Awards”, Porsche ha premiato le splendide prestazioni del modulo frontend della Panamera. Anche il frontale della Porsche Cayenne è stato già sviluppato e prodotto da HBPO. Prodotto da HBPO: il modulo front-end completo della Volkswagen up! Un frontale non deve essere solo bello perché presta un contributo essenziale alla definizione del carattere dell’auto; deve anche funzionare bene. Stiamo parlando ovviamente dei cosiddetti front-end delle automobili, moduli complessi che integrano le funzioni dei fari, i componenti del raffreddamento e sistemi di crash-management. Il Profit Center Frontend-Module, l’azienda HBPO GmbH, si è specializzata proprio in questo. Nel 2004, da una Joint Venture è nata un’impresa in compartecipazione in cui tre specialisti fanno confluire ciascuno le competenze del proprio settore: Hella ha il compito di portare la tecnologia più moderna in fatto di illuminazione e di elettronica, da Plastic Omnium arrivano i componenti in plastica verniciata e tutto ciò che riguarda il crash-management e la protezione dei pedoni, mentre MAHLE Behr apporta il suo contributo all’innovazione con componenti per il raffreddamento efficientissimi e di ingombro ottimizzato. Il contributo di MAHLE Behr è importante perché l’ingombro ottimizzato dei suoi moduli di raffreddamento ha permesso di risparmiare circa 80 mm di altezza, 30 mm di profondità e così quasi un chilo di peso rispetto alle soluzioni standard. Lo spazio risparmiato può essere sfruttato per esempio per soddisfare le crescenti esigenze di protezione dei pedoni. Riducendo l’altezza dei componenti del raffreddamento, per raffreddare il motore è sufficiente inoltre un ingresso d’aria sotto il paraurti. I frontali dei veicoli vengono montati in un totale di 26 sedi internazionali. Con un fatturato di 1,4 miliardi di euro circa, HBPO è leader del mercato mondiale. La sede centrale dell’azienda è a Lippstadt. Per servire i clienti internazionali con competenza, velocemente e in modo affidabile, HBPO ha creato una rete di 26 sedi, distribuite in Europa, negli Stati Uniti e in Asia, all’interno della quale più di 1.600 dipendenti producono 4,8 milioni di moduli front-end all’anno - e i numeri tendono a salire. La vicinanza al cliente permette una strettissima collaborazione nel lavoro di sviluppo e la fornitura commisurata alla richiesta in tempi ristrettissimi, da 90 minuti a quattro ore dall’ordine. AFTERMARKET n e w s 15 MERCATO Gli esperti di MAHLE collaborano intensamente con le autorità doganali internazionali. Una squadra di doganieri nel colloquio preliminare con i titolari dei diritti di proprietà; poco prima di fare il giro di controllo all’Automechanika di Francorforte. Sul posto, contro le CONTRAFFAZIONI IL SUCCESSO DI MAHLE NELLA LOTTA ALLA PIRATERIA DI MARCHI E PRODOTTI. L’offensiva per la sicurezza che MAHLE porta avanti in tutto il mondo per proteggersi dalle contraffazioni presenta diversi aspetti. Inizia in fase di sviluppo dei prodotti e non si ferma certo nei dispositivi di sicurezza inseriti nelle confezioni. Gli esperti di MAHLE però non si accontentano e continuano ad alzare il livello di guardia. Recentemente per esempio, sono dovuti intervenire alla frontiera israeliana, al porto di Aschdod, dove hanno documentato la totale distruzione di confezioni MAHLE contraffatte e sequestrate dalla dogana. Anche alle fiere internazionali, cuore del commercio, MAHLE va attivamente a caccia di falsificatori: gli esperti di MAHLE sono presenti durante le retate, danno ai doganieri indicazioni preziose su merci e confezioni sospette, permettendo così di stanare con grande efficienza le contraffazioni e le relative catene di distribuzione. queste contraffazioni riguardavano brevetti o marchi di MAHLE. Sono stati confiscati più di 600 cataloghi di filtri e CD. Nei cataloghi stampati sono state annerite tantissime voci. Su molti poster si è provveduto a rendere irriconoscibili foto di plagi di marchi e prodotti MAHLE. Il totale delle sanzioni immediate (le cosiddette prestazioni di garanzia) imposte e riscosse è stato di 117.000 euro, di cui 36.700 euro solo per presunte contraffazioni di prodotti MAHLE. Ad Automechanika, la fiera più importante dell’Aftermarket automobilistico che si tiene a Francoforte, insieme ad altri produttori ben noti sul mercato, alla polizia e ai doganieri MAHLE ha di nuovo effettuato un intervento mirato contro la pirateria. Il risultato: la dogana e i procuratori hanno accertato violazioni di brevetti e di marchi su 89 stand fieristici extra-europei che esponevano filtri. 18 di Azioni come queste comportano un grosso impegno per tutti coloro che partecipano alla sfida, sia durante la fiera che nelle fasi precedenti. Ma hanno carattere esemplare, spaventano sia i falsificatori che gli imitatori e contribuiscono così attivamente alla tutela dai plagi e, di conseguenza, a una maggiore sicurezza nelle riparazioni e nella circolazione stradale. Il luogo del reato è la fiera: il funzionario della dogana allo stand di un plagiatore di prodotti. COLOPHON MAHLE Aftermarket news 1/2015 REDAZIONE: MAHLE Aftermarket news MAHLE Aftermarket GmbH Pragstraße 26–46 70376 Stuttgart www.mahle-aftermarket.com RESPONSABILE DEI CONTENUTI: Olaf Henning REDATTORI: Christoph Dutschke, Nicolas de Gaudemont, Susanne Gerhard, Niko Johannidis, Andreas Kimmerle, Georges Mourad AFTERMARKET n e w s 16 Nella vetrina di un’azienda belga che ha fornitori cinesi si è scoperto un filtro dell’olio MAHLE con pin di attivazione brevettato contraffatto. Poco prima della distruzione: confezioni contraffatte, Security Strip falsificate, sequestrate dalla dogana nel porto israeliano di Aschdod. La distruzione delle confezioni contraffatte viene documentata con precisione. REDAZIONE ESTERNA: Ingrid Münzer, Sabine Steinmaier (Bransch & Partner GmbH, Stuttgart) PROGETTO E PRODUZIONE: Bransch & Partner GmbH, Stuttgart FOTO: Bransch & Partner GmbH, Stuttgart; MAHLE GmbH, Stuttgart; Blühdorn GmbH, Stuttgart; AUTO BILD/fabbrica (Volvo XC 90, pag. 4, fig. 1; Audi TT Coupé, pag. 5, fig. 1; BMW X6, pag. 5, fig. 2; Ford Mondeo, pag. 5, fig. 3; Smart Forfour, pag. 5, fig. 4; Cadilac ELR, pag. 5, fig. 6), AUTO BILD/R. Rätzke (VW Passat Variant, pag. 5, fig. 5) RIPRODUZIONE: HKS-ARTMEDIA GmbH, Stuttgart STAMPA E DISTRIBUZIONE: Raff Media Group GmbH, Riederich Tutti i diritti riservati. La riproduzione e la pubblicazione totale e/o parziale con qualsiasi mezzo, anche elettronico, è consentita solo previa autorizzazione esplicita scritta di MAHLE Aftermarket GmbH. Per ulteriori informazioni e copie autorizzate, rivolgersi al proprio partner di vendita MAHLE. Printed in Germany.Ra.01/15 Automechanika 2014 si è svolta all’insegna della lotta alla pirateria dei prodotti. In una vetrina a parte, lo stand di MAHLE Aftermarket esponeva un paio di prodotti contraffatti particolarmente evidenti. Ma MAHLE ha fatto nuove scoperte anche sugli stand di produttori europei. In collaborazione con la polizia, sono state pronunciate alcune diffide preventive e reclamate prestazioni di garanzia. I gestori degli stand interessati rischiano inoltre denunce penali.