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R I V I S TA P E R L A D I S T R I B U Z I O N E R I C A M B I E L’A U TO R I PA R A Z I O N E
Questo numero di MAHLE Aftermarket news è un concentrato di soluzioni. Soluzioni per le sfide che ci pone il
futuro e per le problematiche che le officine si trovano ad
affrontare oggi. Quanto al lavoro quotidiano, per la nostra
rubrica “Teoria e pratica” abbiamo intervistato gli ingegneri
di MAHLE ponendo molte domande sul tema della corrosione fino a rischiare di corrodere anche la loro pazienza.
Per parlarvi del filtro aria abitacolo abbiamo preso un respiro
profondo, toccando così con mano l’insuperabile efficacia
del carbone attivo. E poi ci siamo fatti spiegare quali sono gli
elementi da non montare al posto sbagliato quando si sostituisce un turbocompressore.
Ma visto che volevamo sapere anche quale sarà l’evoluzione
dei ricambisti e delle officine di domani e di dopodomani, abbiamo interrogato gli esperti sul mercato automobilistico del
futuro e pregato i nostri sviluppatori di svelarci che cosa stanno escogitando per servire con competenza questo mercato.
La tendenza che emerge chiaramente è che si passa dal prodotto alla soluzione completa. Nel settore dell’assistenza,
MAHLE Aftermarket ha avviato una propria iniziativa: MAHLE
Service Solutions. La nuova divisione offre una soluzione
completa per le riparazioni che va ben oltre la pura fornitura
delle attrezzature giuste. Ma parliamone approfonditamente
più tardi, a pagina 6. Vi auguriamo un’interessante lettura.
1/2015
Come si presenta
L’ASSISTENZA
DEL FUTURO?
Impressioni e previsioni sul mondo dell’assistenza di domani, raccolte in particolare alle pagine 2, 3, 6, 7 e 10.
SOMMARIO
EDITORIALE
2 Nicolas de Gaudemont
Responsabile della Divisione
MAHLE Aftermarket Europa
(EMEA)
TENDENZE
3 Il settore automobilistico:
sviluppo del mercato e
scenari futuri
MAHLE INSIDE
4 Potenza ex works: i veicoli
attualmente dotati di prodotti
MAHLE
NEWS DI SETTORE
6 MAHLE Service Solutions:
la soluzione completa per
le riparazioni
SPORT MOTORISTICI
8 La tecnologia MAHLE:
dalla pista alla strada
IN EVIDENZA
9 La produzione di precisione:
i pistoni saldati ad attrito
NOVITÀ SUL MERCATO
10 Adesso dal vostro distributore
MAHLE
TEORIA E PRATICA
12 La cavitazione sulle canne cilindro
13 Un’efficacia senza pari: il carbone
attivo nel filtro dell’aria abitacolo
14 La turbina a geometria variabile
(VTG) del turbocompressore
IN LOCO
15 HBPO: è qui che si producono
moduli front-end completi
MERCATO
16 L’iniziativa di MAHLE Aftermarket
contro i prodotti contraffatti
w w w.mahle-aftermarket.com
A
EDITORIALE
Care lettrici,
cari lettori,
L’Aftermarket automobilistico si sta trasformando a ritmi impressionanti. Un
dato di fatto tutt’altro che nuovo, che però impone compiti sempre nuovi ai
produttori di auto e ai loro fornitori. Uno dei compiti più importanti per noi è
chiedersi continuamente: quali problemi devono affrontare ogni giorno i ricambisti e le officine? Quali saranno quelli di domani? E come possiamo aiutarvi a
rispondere con soluzioni rapide, competenti e a lungo termine?
servizio completo, che cresce insieme ai nostri clienti e alle loro esigenze e che
ci renda un partner insostituibile per i ricambisti e per le officine?
La buona assistenza per MAHLE Aftermarket va ben oltre le informazioni documentate sul prodotto o l’eccellenza del servizio di consegna. Buona assistenza
per noi significa offrire una soluzione completa per le vostre riparazioni. MAHLE
Service Solutions vi offre le attrezzature e le competenze necessarie per essere
all’altezza delle aspettative dei vostri clienti in fatto di assistenza. Nello specifico,
pensiamo alle attrezzature per l’assistenza (per esempio per i climatizzatori, i
cambi automatici e i pneumatici), corredate da un pacchetto completo di servizi, da training qualificati su prodotti e sistemi di veicoli alle informazioni tecniche e agli utensili speciali.
BUONA ASSISTENZA PER NOI SIGNIFICA
OFFRIRE UNA SOLUZIONE COMPLETA PER
LE VOSTRE RIPARAZIONI.
Ma assistenza per noi significa anche offrire l’accesso a un’ampia gamma di
prodotti e servizi che cresca con le esigenze del mercato: dal pezzo di ricambio al sistema completo. Prendiamo ad esempio i turbocompressori MAHLE
Original, per i quali forniamo anche componenti complementari come i kit per
il montaggio e i condotti dell’olio; e naturalmente i relativi corsi di formazione e
una linea telefonica dedicata per le officine.
Nicolas de Gaudemont, classe 1967, ha un master in Business Administration e conosce
il settore automobilistico dal primo equipaggiamento fino ai servizi post-vendita. Dal 1992
ricopre ruoli dirigenziali in aziende leader dell’Aftermarket automobilistico. È convinto che
oggi non si possa più fornire ai ricambisti e alle officine “solo” buoni prodotti.
Oggi sono tutti i settori, e non solo il nostro, ad essere caratterizzati da una
nuova tipologia di comportamento di acquisto. Questa trasformazione è osservabile lungo tutta la catena della creazione di valore: nel commercio di ricambi,
nell’officina e tra gli automobilisti. Le offerte si fanno più trasparenti e di conseguenza più facili da confrontare e si presume che le decisioni di acquisto siano
quindi più razionali. Ma quando c’è sovrabbondanza di offerte e di informazioni,
difficili da comprendere nei dettagli, c’è un fattore che torna ad acquisire l’importanza fondamentale che da tempo sembrava aver perduto: la marca. È con
la marca che ci si orienta, è la marca a diventare sinonimo di affidabilità, intesa
come qualità, disponibilità e assistenza.
La qualità OEM dei prodotti MAHLE è ormai ben nota, la disponibilità è sicura
su scala internazionale e l’assistenza, intesa nel significato originario del termine, è garantita. Ma quella che finora per noi è stata buona assistenza, lo sarà
anche in futuro? O dobbiamo allargarne il concetto, fino a concepirlo come
AFTERMARKET
n e w s
2
I prodotti e servizi che forniamo a ricambisti e officine non riguardano certo
solo le nostre divisioni principali, Powertrain e Thermomanagement. Seguendo
la tendenza di un’ulteriore “elettrificazione” del motore, prossimamente amplieremo per esempio il nostro assortimento con motorini di avviamento, alternatori
e generatori. MAHLE Aftermarket vi offre così un servizio di assistenza davvero
completo.
In conclusione, assistenza per noi significa soprattutto stare vicini al cliente.
Nel vero senso della parola: siamo dove siete voi. Ampliamo costantemente la
nostra rete globale di distribuzione e logistica, ponendo così i migliori presupposti per continuare a servire insieme a voi questo mercato complesso ma
entusiasmante con lo stesso successo di sempre.
Cordialmente,
Nicolas de Gaudemont
Responsabile della divisione MAHLE Aftermarket Europa (EMEA)
TENDENZE
Dove
STIAMO ANDANDO?
MEGATREND GLOBALI E FUTURI SCENARI DI MERCATO NEL SETTORE AUTOMOBILISTICO
Il mercato automobilistico è segnato oggi da cinque
megatrend: la penuria di risorse, la crescita globale
della popolazione, la maggiore attenzione all’ambiente,
l’interesse sempre più incentrato sui mercati del Sud
America e dell’Asia e l’urbanizzazione generale. Di conseguenza, i requisiti dell’auto e il suo utilizzo stanno
cambiando radicalmente.
Ma a rendere più difficile il raggiungimento di tale obiettivo è la
crescente domanda di veicoli più pesanti. È vero che beneficiano
di un bonus sul peso, ma questo non è sufficiente a compensare
le maggiori emissioni di CO2. Entro il 2030 si dovrà ottenere un
valore di emissioni di CO2 massimo di 68–78 g/km. Come sia
possibile arrivarci, non è ancora chiaro; tanto più che nel contempo i metodi di test continuano a farsi sempre più severi.
Cresce il consumo globale di energia nel settore dei trasporti.
Per quanto riguarda la circolazione delle autovetture, gli esperti
prevedono che entro il 2030 il fabbisogno di carburante aumenterà fino al 40 %, nonostante il sensibile calo del consumo in litri
ogni 100 km. La quota maggiore, sempre ben distanziata da altre
tipologie di carburante, sarà ancora costituita dai combustibili
fossili, ma crescerà l’importanza dei biocombustibili.
PIÙ VEICOLI E MOTORI PIÙ PICCOLI; PERÒ AUMENTA
IL NUMERO DI PISTONI
Stando alle previsioni, tra il 2014 e il 2023 la produzione globale
di autoveicoli crescerà del 27 % circa, il che significa che si passerà da circa 89 milioni a 112,8 milioni di veicoli. In Europa la
crescita media annua sarà del 2,4 %. Il numero di veicoli diesel
aumenterà in totale del 18 % circa, mentre quello dei veicoli a
benzina del 22 % circa. Sicuramente ci saranno meno motori a
5 o 6 cilindri e cresceranno quelli a 2 o 3. La somma totale dei
cilindri (e di conseguenza dei pistoni) continuerà però a salire su
scala globale: solo tra il 2012 e il 2019 crescerà del 23 %. Il mercato dei componenti motore dunque crescerà ancora.
I costruttori di automobili e i loro partner nello sviluppo affrontano il tema del consumo di carburante applicando soluzioni
innovative sui veicoli: impiegano materiali più leggeri, ottimizzano ulteriormente l’aerodinamica, riducono la resistenza al
rotolamento e all’attrito e puntano su tipologie di carburante
più ecologiche come il biodiesel, l’etanolo o il gas naturale
compresso.
Nell’ambito del motore e della propulsione, cuore delle attività di
MAHLE, gli orientamenti più attuali e significativi sono il downsizing (motori cioè più piccoli e dai consumi ridotti), la sovralimentazione del motore, l’ottimizzazione dei sistemi di iniezione e
l’elettrificazione.
PRESCRIZIONI DELL’UE SEVERE, PIÙ BIOCOMBUSTIBILI,
BONUS SUL PESO PER I VEICOLI PESANTI
La politica crea zone a bassa emissione, dispone restrizioni di
accesso, promuove sistemi di gestione del traffico intelligenti e
richiede l’adozione di misure di risparmio energetico. La prescrizione dell’UE prevede che entro il 2020 si dovrà ridurre il consumo del parco dei veicoli a 95 g/km di CO2. Chi oltrepassa tale
limite subirà una sanzione: 95 € per ogni grammo di CO2 e per
ogni autovettura venduta. Ad oggi l’emissione media di CO2 è di
137 g/km. Per rendere concretamente possibili i risparmi occorre
ottimizzare la tecnologia degli impianti di climatizzazione (7 g/km)
e far crescere la quota dei biocarburanti (10 g/km). Per raggiungere l’ambita soglia massima dei 95 g/km, è quindi indispensabile intervenire nell’area motore.
LA POTENZIALE RIDUZIONE DELLE EMISSIONI DI CO2
OFFERTA DAL MOTORE A COMBUSTIONE - E IL CONTRIBUTO DI MAHLE
Oggi come ieri, al centro della mobilità internazionale c’è sempre
il motore a combustione; è qui allora che si devono abbattere
ulteriormente i consumi. Ecco quindi che gli ingegneri di MAHLE
stanno già lavorando ai prodotti del futuro: i filtri presenteranno
gradi di separazione ancora più elevati, i termostati saranno
ancora più intelligenti (per temperare, per esempio, in modo
ottimale il motore in ogni sua singola tipologia di esercizio), i
componenti motore saranno sempre più leggeri mentre l’attrito
sarà ulteriormente ridotto, e l’efficacia dei turbocompressori sarà
ancora maggiore. Anche i sistemi Start&Stop e quelli a distribuzione variabile si troveranno sempre più in prima linea.
Ad acquisire un’importanza sempre maggiore saranno la meccatronica e l’elettrificazione in generale, considerata anche la
quota sempre crescente di veicoli ad alimentazione elettrica,
parziale o totale. MAHLE si è preparata al meglio per gestire tutte
queste sfide: con la ricerca e lo sviluppo continui e l’ampliamento
permanente e strategico della propria gamma di prodotti che
recentemente, con l’acquisizione di Letrika, si è arricchita anche
di elettromotori, starter e generatori.
I turbocompressori di ultima generazione si
dimostrano validi non solo perché riducono i
consumi e le emissioni di CO2, garantendo il
rispetto dei limiti attuali e futuri, ma anche
perché permettono una guida più piacevole,
aumentando la coppia ai regimi più bassi.
Più alto è il grado di sovralimentazione, più
importante diventa raffreddare l’aria compressa.
La soluzione viene da MAHLE Behr: la sovralimentazione indiretta, integrata nel tubo di
aspirazione e a cascata, grazie al suo processo
di raffreddamento a due fasi raggiunge quasi il
livello di temperatura del liquido refrigerante.
Affinché il raffreddamento del motore assolva
tutte le sue funzioni, occorre regolare in modo
intelligente i flussi di energia in gioco. I termostati, lavorando entro la cosiddetta curva caratteristica, fungono in questo caso da importanti
catalizzatori.
AFTERMARKET
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NEWS DI SETTORE
ASSISTENZA
alla vostra assistenza
MAHLE SERVICE SOLUTIONS: MAHLE AFTERMARKET AMPLIA LA SUA OFFERTA DI APPARECCHIATURE PER
L’ASSISTENZA E DI SERVIZI CORRELATI ALLA MANUTENZIONE E ALL’ASSISTENZA, COMPIENDO UN PASSO
AVANTI DECISIVO PER DIVENTARE FORNITORE COMPLETO DELL’OFFICINA.
Migliorano il comfort, la sicurezza o l’efficienza e così i veicoli di oggi presentano
tecnologie sempre più complesse. Di conseguenza aumentano anche le esigenze di assistenza e di manutenzione. Per effettuare gli interventi in modo
sicuro e competente, l’officina ha bisogno delle attrezzature per l’assistenza
giuste e delle competenze necessarie per utilizzarle. Per sostenere i propri
partner anche in questo segmento in pieno sviluppo, MAHLE Aftermarket ha
fondato la nuova divisione MAHLE Service Solutions che offre attrezzature per
l’officina adeguate alla pratica quotidiana e un ricco pacchetto di servizi. L’azienda amplia così la sua offerta di servizi alle officine per la riparazione e la
manutenzione e diventa un fornitore sempre più completo.
Train-the-Trainer: Organizzando corsi di formazione in loco o presso la sede
di MAHLE, gli esperti di MAHLE Aftermarket trasmettono le loro conoscenze
ai distributori perché questi possano consigliare e assistere a loro volta i loro
clienti con altrettanta professionalità.
TUTTE INSIEME: LE COMPETENZE PER L’AFTERMARKET
MAHLE Service Solutions riunisce le competenze di numerose divisioni aziendali, quelle di MAHLE intesa come partner nello sviluppo e fornitore del primo
equipaggiamento per la climatizzazione dei veicoli, quelle di MAHLE Powertrain, leader nell’innovazione e fornitrice di sistemi di test e diagnosi per l’industria automobilistica, quelle di MAHLE Behr Service che conta più di 25 anni
di esperienza nelle attrezzature per l’assistenza ai climatizzatori, o quelle di RTI
Technologies Inc., azienda statunitense integrata nel gruppo MAHLE, specializzata in attrezzature per l’assistenza ai climatizzatori e sistemi per la sostituzione di liquidi.
Documentazione tecnica: MAHLE Aftermarket offre numerosi strumenti per
approfondire le conoscenze di ricambisti e officine: opuscoli informativi e cataloghi, brochure sui guasti, il servizio Technical Messenger con suggerimenti
utili dal campo all’officina; e per finire, anche la rivista MAHLE Aftermarket news,
scritta per i clienti e pubblicata 3 volte all’anno, che offre informazioni tecniche
pensate per la pratica quotidiana, news di settore e molto altro ancora.
IL VALORE AGGIUNTO: IL PACCHETTO DI SERVIZI
Con la nuova divisione Service Solutions, MAHLE Aftermarket offre molto di
più che prodotti di alta qualità: un pacchetto completo di servizi diversi e informazioni pensate per le officine.
Strumenti speciali: MAHLE Aftermarket offre gli strumenti e le attrezzature
adatti per effettuare interventi di riparazione e manutenzione professionali sui
propri prodotti e sui sistemi degli autoveicoli.
AFTERMARKET
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Linea telefonica dedicata: Il filo diretto con gli specialisti di prodotto di
MAHLE Aftermarket nel settore delle attrezzature per l’assistenza delle officine.
I distributori ricevono così risposte immediate sul funzionamento, sulla manutenzione e sull’identificazione dei difetti dei prodotti o su questioni più complesse poste dalle officine clienti.
Assistenza tecnica post-vendita: Una rete di assistenza ben organizzata
garantisce interventi rapidi e professionali in tutte le situazioni legate alla manutenzione e alla riparazione.
NEWS DI SETTORE
IN CONCRETO: LE NUOVE LINEE DI PRODOTTI
ArcticPRO
I climatizzatori oggi fanno praticamente parte dell’equipaggiamento standard di un autoveicolo. Diventano sempre più complessi e la relativa manutenzione si fa sempre più difficile, specie perché i diversi
sistemi funzionano con diversi tipi di refrigeranti,
ciascuno dei quali necessita di interventi particolari.
La linea di prodotti ArcticPRO comprende le attrezzature di assistenza giuste per i due refrigeranti
attualmente utilizzati, l’R134a e l’HFO1234yf, e in
futuro anche per potenziali prodotti alternativi.
ASSISTENZA AI CLIMATIZZATORI CON
REFRIGERANTE R134A: ArcticPRO ACX 180

Keypad di semplice uso, display a colori 3,5” di facile
leggibilità

Menu pratici e intuitivi, disponibili in 33 lingue

Possibilità di selezionare la modalità automatica o
quella manuale
FluidPRO
Le crescenti esigenze dei clienti in fatto di comfort
e gli obiettivi di riduzione delle emissioni di CO2
previsti dalla legge portano da un lato a un numero
sempre crescente di veicoli con cambi automatici
e dall’altro a cambi tecnicamente sempre più complessi. Le case costruttrici prescrivono dunque precisi intervalli di manutenzione. MAHLE supporta la
prestazione di questo servizio con il risciacquatore
di cambi automatici ATX 180, che si distingue per
la sua estrema maneggevolezza e l’automazione
del processo di risciacquo.
CAMBIARE L’OLIO DEL CAMBIO IN MODO
PROFESSIONALE: FluidPRO ATX 180

Altissima precisione grazie al principio della doppia
pesata

Serbatoio dell’olio nuovo e dell’olio vecchio, 25 l
cadauno

Database dei veicoli, aggiornabile dall’utente

Possibile utilizzo di additivi di risciacquo e di pulizia

Funzione di risciacquo integrata


Solido alloggiamento e rotelle leggere per un’elevata
maneggevolezza
Processo automatico, non occorrono configurazioni o
regolazioni manuali


Manutenzione semplicissima, poiché le valvole di
servizio e le aperture per la manutenzione permettono
il facile accesso all’interno per la sostituzione del filtro
essiccatore e per il cambio dell’olio
Funzione boost (accelerazione del circolo dell’olio per
un migliore effetto pulente)

Disponibile un set di adattatori applicabili su quasi tutti i
veicoli

Elevata capacità del filtro essiccatore (150 kg)

Per autovetture, autocarri e veicoli ibridi

Conforme alle direttive SAE J 2788 e J 2099
NitroPRO
In un’epoca di riduzione dei consumi di carburante
e di sistemi di controllo della pressione dei pneumatici, diventa importantissimo che la pressione
delle gomme sia sempre corretta. Un pneumatico
gonfiato al punto giusto riduce la resistenza al rotolamento e di conseguenza lo spazio di frenata,
contribuisce a risparmiare carburante e impedisce
la maggiore sgualcitura e, di conseguenza, l’usura
precoce della gomma. Perché la pressione resti
stabile più a lungo, si può gonfiare il pneumatico
con l’azoto. Questo gas inoltre può ridurre il rischio
di sviluppare incendi; ecco perché viene utilizzato
già da tempo soprattutto in pneumatici soggetti a
forti sollecitazioni, come quelli degli autocarri o delle
auto da corsa. Con la linea di prodotti NitroPRO, la
nuova divisione MAHLE Service Solutions rende
disponibili alle officine clienti anche sistemi professionali per il gonfiaggio di pneumatici con azoto.
Una rivoluzionaria tecnica a membrana integrata nei
dispositivi permette la produzione in proprio di
azoto dalla normale aria circostante, in grado di
raggiungere una purezza del 98 %.
GONFIAGGIO DI PNEUMATICI CON AZOTO:
NitroPRO NTF 180

Produzione indipendente di azoto dall’aria compressa
già presente in officina

Configurabile per unità di azoto al 95 % o al 98 %
ASSISTENZA AI CLIMATIZZATORI CON REFRIGERANTE HFO1234YF:
ArcticPRO ACX 280 con analisi del refrigerante
integrata
ArcticPRO ACX 270 senza analisi del refrigerante,
analizzatore del refrigerante esterno ordinabile in
opzione

Innovativa tecnologia a membrana

Unità di manutenzione integrata per la pulizia e la
preparazione dell’aria compressa

Modalità di risciacquo e di gonfiaggio automatico per
lavorare su un massimo di sei pneumatici contemporaneamente
Keypad di semplice uso, display a colori 3,5” di facile
leggibilità

Tester di purezza per la verifica della qualità dell’azoto
sul veicolo e nel dispositivo


Menu pratici e intuitivi, disponibili in 33 lingue

Possibilità di selezionare la modalità automatica o
quella manuale

Database dei veicoli, aggiornabile dall’utente

Funzione di risciacquo integrata

Solido alloggiamento e rotelle leggere per un’elevata
maneggevolezza

Manutenzione semplicissima, poiché le valvole di
servizio e le aperture per la manutenzione permettono il
facile accesso all’interno per la sostituzione del filtro
essiccatore e per il cambio dell’olio

Elevata capacità del filtro essiccatore (150 kg)

Per autovetture, autocarri e veicoli ibridi

Conforme alle direttive SAE J 2843 e J 2099
AFTERMARKET
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SPORT MOTORISTICI
SULLA
STRADA
DEI
CAMPIONI
RIPORTARE SUCCESSI NEGLI SPORT MOTORISTICI SIGNIFICA ANCHE IMPARARE LEZIONI UTILI PER LA CIRCOLAZIONE SU STRADA. MAHLE È ATTIVA IN TUTTE LE CATEGORIE AGONISTICHE, SOPRATTUTTO NEL CUORE DEL MOTORE.
In qualunque parte del mondo si pratichino gare di sport motoristici, MAHLE
c’è. E quasi sempre a bordo di chi vince. Le Mans ne è un esempio. Fin dagli
anni Settanta, la maggior parte delle vittorie della leggendaria 24 Ore (e negli
ultimi 20 anni sono state consecutive) è stata conseguita con pistoni MAHLE.
Ciascuna classe pone problemi specifici agli ingegneri. Però: che si tratti di
Formula 1 o di rally, il componente meccanico di gran lunga più importante è
e resta il pistone. La caratteristica specifica di un motore diesel da corsa per
la 24 Ore di Le Mans è l’angolo di 120° tra le bancate, che determina maggiori
sollecitazioni sui pistoni e sull’alloggiamento. Per ovviare a questo problema,
MAHLE ha sviluppato una soluzione stabile, applicando sull’alloggiamento dei
cilindri un rivestimento in NIKASIL®.
Se a Le Mans i pistoni in acciaio vengono utilizzati già da tempo, in Formula 1
per ora sono solo in fase sperimentale. Ad ogni stagione però il regolamento
introduce modifiche tecniche che riguardano anche MAHLE. La sfida più
recente posta agli ingegneri è stato il passaggio dai motori V8 2,4 l ai nuovi
motori turbo V6 1,6 l. Si tratta di motori chiaramente più piccoli, ma progettati
specificamente per dare più potenza e, di conseguenza, comportano una
maggiore sollecitazione sui pistoni. Per questo motivo MAHLE Motorsport ha
accelerato fortemente lo sviluppo dei materiali, realizzando leghe di alluminio
ottimizzate, anche in forma di polvere metallica, nuovi rivestimenti per il cielo
del pistone e per le pareti delle scanalature degli anelli di tenuta. Ma nel costruire il pistone occorre anche tenere in considerazione il passaggio al sistema
ERS (Energy Recovery System), poiché l’elevata coppia esterna indotta nel
motore tramite l’albero a gomiti dal motore elettrico produce maggiori sollecitazioni. Poiché in Formula 1 ad ogni stagione e ad ogni pilota sono concessi
AFTERMARKET
n e w s
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solo cinque motori, anziché gli otto di prima, è ovvio che tutti i componenti
sono soggetti in generale a un carico superiore.
Ma per quanto fascino e presa sul pubblico eserciti la classe regina delle auto
sportive, anche le altre competizioni richiedono altrettanta cura e meticolosità
agli ingegneri di MAHLE. La necessità del loro grande impegno è sicuramente
più evidente nel truck racing, che mette in competizione veicoli da 846 kW
(1.150 CV) di potenza, che con una coppia di oltre 5.500 Nm arrivano a una
velocità controllata elettronicamente di 160 km/h. Velocità superiori ai 200 km/h
possono comunque essere raggiunte anche in questo tipo di competizioni. Un
altro esempio: il campionato mondiale di rally della FIA, che pone esigenze ben
diverse a veicoli e motori. Dovendo infatti passare su fondi stradali sempre diversi
(ghiaia, neve e asfalto), i componenti sono esposti sia a lunghi tragitti da percorrere a basso regime che ad ampi tratti sui quali si deve spingere al massimo.
MAHLE si impegna anche in molte altre serie di competizioni internazionali: quelle
della NASCAR americana, per esempio, o quelle del DTM (Deutsche Tourenwagen Masters) tedesco, dove MAHLE, in qualità di partner ufficiale di BMW Motorsports, accompagna il passaggio obbligatorio dal motore V8 ai futuri motori a
4 cilindri. MAHLE viaggia anche su due ruote e mietendo gli stessi successi. Nella
MotoGP, la classe regina delle competizioni motociclistiche, i componenti devono
tollerare regimi che arrivano a 18.000 giri al minuto. Per ottenere questo risultato,
si utilizza uno speciale nanorivestimento sul mantello del pistone.
Stiamo parlando in ogni caso di condizioni davvero estreme, che però finiscono
spesso col favorire nuovi sviluppi da applicare sui veicoli di serie. Perché ciò che ha
dato ottimi risultati in pista, può tornare molto utile anche nella routine quotidiana...
IN EVIDENZA
Attrito sui
PISTONI
L’ASSEMBLAGGIO MIGLIORE È QUELLO CHE DIMOSTRA LA STESSA RESISTENZA DEI PEZZI DI CUI SI COMPONE.
ECCO PERCHÉ LE DUE METÀ DEI NUOVI PISTONI TOPWELD® DI MAHLE VENGONO UNITE CON UN PROCEDIMENTO
SPECIALE: LA SALDATURA AD ATTRITO. IN PRATICA SIGNIFICA: IL CIELO E IL MANTELLO DEL PISTONE VENGONO
SOTTOPOSTI A UNA PRESSIONE MOLTO ELEVATA E STROFINATI L’UNO CONTRO L’ALTRO FINCHÉ NON SI UNISCONO SENZA CHE SIA PIÙ POSSIBILE SEPARARLI. MOLTO SEMPLICE DA FARSI; A PATTO CHE SI DISPONGA
DELL’ATTREZZATURA GIUSTA PER GENERARE LE FORZE NECESSARIE.
Più si alzano le temperature nella camera di combustione di un
motore, più importante diventa dissipare il calore. Per i pistoni
ciò significa: oltre a dover disporre di un materiale resistente alle
alte temperature, diventa importante anche la geometria del
canale di raffreddamento. Ma c’è un problema: se il pistone viene
forgiato da un blocco unico, la lavorazione del canale di raffreddamento da realizzare tra il cielo e lo stelo del pistone diventa
una fase di lavoro molto impegnativa. Perché allora non forgiare
il pistone in due parti, creare il canale di raffreddamento in ciascuna delle due metà e accoppiarle solo dopo? Ma quest’idea
così intelligente in realtà nascondeva una grossa insidia: la stabilità e la resistenza alle sollecitazioni nella zona di congiunzione.
Una delle poche tecniche di assemblaggio che produce punti di
giunzione dalle caratteristiche identiche al materiale di base o
dalla stabilità persino maggiore è la saldatura ad attrito. Per
poterla effettuare, occorre però dotarsi di un’attrezzatura costosa:
una saldatrice ad attrito che possa tenere un pezzo fermo e che
faccia ruotare l’altro e un potente generatore di corrente. Perché
l’attrito tra i pezzi del pistone possa produrre una vera e propria
saldatura, la macchina deve avere una potenza di 750 kW (a titolo
di confronto: una potenza di questa entità è quella esercitata
normalmente dalla motrice di una metropolitana!).
MAHLE ricorre da decenni alla saldatura ad attrito nel produrre
valvole, per rendere resistente alle sollecitazioni il punto di giunzione tra la testa e lo stelo della valvola; sfrutta inoltre quest’esperienza anche nella produzione dei nuovi pistoni TopWeld®,
saldati appunto ad attrito, montati attualmente dai principali
costruttori di veicoli commerciali nel primo equipaggiamento.
COME DUE METÀ SI FONDONO IN
UN UNICO PEZZO.
Sollecitazione per attrito. Un parte del
pistone rimane ferma, l’altra ruota.
L’EVOLUZIONE DEI CANALI DI RAFFREDDAMENTO
Formazione del cordone di saldatura.
Per effetto della rotazione e della forza di
compressione sui due pezzi, nella zona di
congiunzione il materiale comincia a diventare incandescente e viscoso; si forma così
il tipico cordone della saldatura ad attrito.
FERROTHERM® - il pistone a pendolo con una
parte superiore in acciaio forgiato. Il suo canale
di raffreddamento viene creato per tornitura dal
pezzo intero. Per realizzarlo occorre un utensile
da tornio sottilissimo e ricurvo, che deve essere
prodotto appositamente. La durezza e la
resistenza dell’acciaio generano forze di taglio
elevatissime, altrettanto laboriosa diventa la
creazione del canale di raffreddamento.
Pistoni MONOTHERM®: la creazione del canale
di raffreddamento avviene con un utensile da
tornio ricurvo, molto costoso da produrre, che
deve essere sottilissimo e al tempo stesso
stabile. Il canale di raffreddamento viene poi
chiuso con due piastre di acciaio.
TopWeld®, il pistone saldato ad attrito: in questo
caso la creazione del canale di raffreddamento è chiaramente più facile e rapida, basta un
utensile da tornio comune (e quindi più stabile).
Si esegue su ogni pezzo una mezza scanalatura
sia nella parte inferiore che nella parte superiore del pistone. La saldatura ad attrito genera il
canale di raffreddamento completo e chiuso.
Stop! Alla fine si interrompe all’improvviso
la rotazione di un pezzo e si tengono in
pressione le due metà congiunte finché il
materiale non si raffredda e si solidifica.
AFTERMARKET
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NOVITÀ SUL MERCATO
NUOVI PRODOTTI DI MAHLE SERVICE SOLUTIONS
MAHLE ARCTICPRO ACX 180
MAHLE ARCTICPRO ACX 270/280
MAHLE FLUIDPRO ATX 180
MAHLE NITROPRO NTF 180
Apparecchiatura di assistenza
per climatizzatori di autoveicoli
con refrigerante R134a
Apparecchiatura di assistenza per climatizzatori di autoveicoli con refrigerante HFO1234yf
Risciacquatore di cambio automatico
Dispositivo di gonfiaggio di pneumatici con azoto
Funzione Boost per la pulizia ottimale del
cambio; possibile utilizzo di additivi per il
risciacquo e la pulizia
Produzione in proprio di azoto grazie alla rivoluzionaria
tecnica a membrana; possibile l’assistenza automatica
su un massimo di 6 pneumatici
Possibile l’assistenza su veicoli ibridi;
costruzione conforme alle prescrizioni SAE
Disponibile in due varianti: ACX 280 con analisi del
refrigerante interna, ACX 270 con opzione di analisi
del refrigerante esterna (possibile l’assistenza senza
l’analizzatore)
SET ANELLI DI TENUTA
TURBOCOMPRESSORE
Per veicoli
commerciali
Caratteristiche
Codice articolo
Per veicoli
commerciali
Codice articolo
DAF XF-105, CF-85; 12,9 l, 6 cilindri,
300–375 kW (motori: MX300/340/375)
Rivestimento in PVD
213 RS 10010 0N0 (MAHLE Original)
DAF XF95 380 XF95 430; 12,6 l, 6 cilindri,
315 kW (motori: XF315M, XE280C, XF315C)
213TC17336000 (MAHLE Original)
FILTRO CARBURANTE
Per autocarri
Caratteristiche
Codice articolo
Mercedes-Benz Actros MP4; 12,8 l, 6 cilindri, 310–375 kW
(motore: OM 471)
Filtro principale (brevettato) e prefiltro
KX276/6 KIT (MAHLE Original e Knecht)
FILTRO ARIA
Per autovetture BMW Serie 1, Serie 2, Serie 3, Serie 4; 2,0/3,0 l,
4–6 cilindri, 170–250 kW (motore: N55 B30 A)
Codice articolo LX 2076/1 (MAHLE Original)
AFTERMARKET
n e w s
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NOVITÀ SUL MERCATO
PER AVERE INFORMAZIONI DETTAGLIATE SUI NUOVI PRODOTTI, CONSULTATE I CATALOGHI
ON LINE COSTANTEMENTE AGGIORNATI ALL’INDIRIZZO WWW.MAHLE-AFTERMARKET.COM
GRUPPO CANNA-PISTONE
Per diversi motori
Caratteristiche
Codice articolo
Volvo Penta; 16,1 l, 6 cilindri, 430–485 kW (motori: TAD 1641 GE, TAD 1642 GE)
Inserto porta-segmento, canale di raffreddamento
037 AY 00108 090 (MAHLE Original)
TERMOSTATO INTEGRALE
Per autovetture
Codice articolo
Ford Focus, Mazda 3, 5, MX5; 1,8/2,0 l, 4 cilindri, 81–184 kW
(motori: R9DA, LF17, LF5H/W, L823, L828)
TI 202 82 (rispettivamente MAHLE Original e Behr)
TURBOCOMPRESSORE
Per autovetture
Codice articolo
TERMOSTATO A CONTROLLO ELETTRONICO
TURBOCOMPRESSORE
Per autovetture
Per autovetture
Codice articolo
BMW Serie 2, Serie 3, Serie 5, X1, Z4; 2,0 l,
4 cilindri, 120–180 kW (motore: N20)
TM 25 108 (MAHLE Original e Behr)
Codice articolo
VW T4 Transporter; 2,5 l, 4 cilindri, 65–75 kW
(motori: AJT, AYY, ACV, AUF, AYC)
030TC14217000 (MAHLE Original)
Peugeot 307 2.0 HDi; 2 l, 4 cilindri,
136 kW (motore: DW10BTED4)
039TC17732000 (MAHLE Original)
AFTERMARKET
n e w s
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X
TEORIA
E PRATICA
Una carie
SULLA CANNA CILINDRO?
LA CAVITAZIONE: COME SI GENERA, COME PREVENIRLA.
GLI INGEGNERI DI MAHLE RICEVONO REGOLARMENTE DALLE OFFICINE E DA CHI METTE A PUNTO I MOTORI
RICHIESTE DI AIUTO PER LA DIAGNOSI DEI GUASTI; E SUCCEDE ANCHE DI TROVARSI DI FRONTE A PICCOLI FORI
CHE SPESSO COMPAIONO SULLE CANNE CILINDRO.
Questi fori riguardano esclusivamente canne “umide”, cioè quelle canne circondate direttamente dal liquido refrigerante (tipo WN), sempre nell’area a
diretto contatto con il liquido, soprattutto in corrispondenza dei punti morti
superiore e inferiore del pistone. Si trovano esclusivamente sui lati soggetti a
pressione o contropressione e tipicamente si allargano verso l’interno.
Sono difetti di fusione? Oppure sono entrate bolle d’aria nella ghisa grigia?
Niente di tutto questo. MAHLE infatti produce le canne cilindro con il processo
della colata a centrifuga. Durante la colata le elevate forze centrifughe impediscono che si formino bolle e cavità nella massa fusa. Non si tratta quindi certamente di difetti di fabbricazione, ma di un altro fenomeno: la corrosione
perforante, detta anche cavitazione.
LA CAVITAZIONE: UN PROBLEMA DI OSCILLAZIONE
Quando il pistone arriva al punto morto superiore o a quello inferiore del cilindro,
cambia il lato di contatto. Nelle canne umide l’impulso provocato da questo
movimento può indurre delle oscillazioni nel liquido circostante. Durante la fase
di oscillazione, nell’acqua si forma per breve tempo un vuoto. Vicino al lato
esterno del cilindro si formano piccole bolle di vapore che implodono quando
la colonna d’acqua oscilla all’indietro. L’acqua accelera dunque in direzione
della canna cilindro e impatta sulla sua superficie. L’energia cinetica generata
rimuove minuscole particelle di materiale dalla canna. La parete laterale del
cilindro può subire con questo fenomeno un’erosione così importante da permettere l’ingresso di acqua nel cilindro. Un circolo vizioso: se la superficie del
cilindro è già danneggiata, diventa una superficie esposta a una maggiore
cavitazione; che poi diventa corrosione.
PIÙ FLUIDA LA CORSA, PIÙ BASSO IL PERICOLO
Nel costruire i pistoni, MAHLE pone un’attenzione particolare al comportamento
del pistone durante la sua corsa; più la corsa è fluida e scorrevole, meno oscillazioni provoca. Per ottenere questo effetto, si eseguono molti test dentro e fuori
dal motore, e si ottimizza di conseguenza il pistone. Anche la stessa canna
cilindro dovrebbe oscillare il meno possibile. Perché ciò sia possibile, occorre
applicare la massima precisione nel fissarla in alto, direttamente sotto il colletto
della canna, e in basso, nel basamento del motore. Si garantisce questo risultato
solo se la produzione è molto precisa e rispetta tolleranze molto ristrette.
IL FATTORE DI RISCHIO: LA TEMPERATURA DEL LIQUIDO
REFRIGERANTE
I motori che girano con liquidi refrigeranti a bassa temperatura (tra i 50 e i 70 °C)
sono particolarmente esposti alla cavitazione. Tra i 90 e i 100 °C invece, nel
Il moltiplicarsi dei forellini nell’area del manto d’acqua è un chiaro segno di cavitazione.
AFTERMARKET
n e w s
12
sistema di raffreddamento chiuso si genera una sovrappressione. Più alta è tale
pressione, meno bolle di vapore si formano. Anche il tappo del radiatore del
liquido refrigerante o della vaschetta di compensazione nonché le viti di sfiato
devono allora garantire una tenuta perfetta. Se invece non si genera la sovrappressione, magari per una guarnizione difettosa, si riduce inevitabilmente il punto
di ebollizione del liquido refrigerante e cresce il rischio di cavitazione.
Per raggiungere velocemente la temperatura di esercizio desiderata e mantenerla su valori corretti in funzione del funzionamento e del carico del motore, è
importante assicurare una gestione termica ottimale con termostati che funzionino con estrema precisione. Se dunque il conducente di un autocarro
smonta il termostato e fa girare il motore senza di esso, ottiene esattamente
l’effetto contrario!
CIÒ CHE PROTEGGE DAL GELO, PROTEGGE ANCHE DALLA
CAVITAZIONE
L’antigelo, oltre ad assolvere alla sua funzione principale che è quella di impedire il congelamento del sistema di raffreddamento, ha anche altre incombenze:
sposta il punto di ebollizione verso l’alto, riducendo così il pericolo della formazione di bolle di vapore. Allo stesso tempo lubrifica le guarnizioni della pompa
del refrigerante, impedendo la corrosione del motore. Diventa quindi indispensabile aggiungere sempre dell’antigelo all’acqua di raffreddamento, anche in
estate e nei paesi caldi o nei generatori elettrici che funzionano negli edifici.
LA MIGLIORE POLIZZA CONTRO LA CORROSIONE PERFORANTE:
MATERIALI DI QUALITÀ E LAVORAZIONE DI PRECISIONE
Le canne cilindro di MAHLE vengono prodotte con materiali di alta qualità e
adottando ristretti margini di tolleranza. Le caratteristiche qualitative più importanti per aumentare la resistenza alla cavitazione sono la qualità della struttura,
delle superfici esterna e interna e delle guarnizioni O-ring che devono combaciare perfettamente.
DAL PRIMO EQUIPAGGIAMENTO ALL’AFTERMARKET
Buono a sapersi: MAHLE sviluppa e produce canne cilindro in pratica per tutti
i costruttori di motori del mondo; e insieme ai suoi clienti del primo equipaggiamento definisce la composizione della lega, il trattamento della fusione e del
calore e le rigorose tolleranze nella lavorazione meccanica. I rigorosissimi
requisiti di qualità che applichiamo valgono per la produzione di tutti i prodotti
MAHLE, a prescindere dalla loro destinazione, sia che vadano direttamente
alle catene di montaggio dei costruttori di motori o all’Aftermarket per essere
montati da chi effettua la manutenzione dei motori.
Nella sezione il quadro dei danni da cavitazione è ancora più evidente: fori che si allargano
verso l’interno.
TEORIA E PRATICA
Scambiatore
di calore
NUCLEO PRIMARIO:
L’EVAPORATORE
QUELLO CHE RIESCONO A FARE I FILTRI DELL’ARIA ABITACOLO E QUELLO CHE NON POSSONO FARE.
Polvere, pollini, spore, fumo e fuliggine, detriti provenienti
da abrasione e consumo di freni e pneumatici, ozono e
altri gas, composti derivati da benzene e zolfo: l’elenco
delle sostanze nocive e tossiche presenti nell’aria che
respiriamo è davvero lungo. Altrettanto elevate sono le
esigenze che deve soddisfare un filtro abitacolo. Un filtro
di un’autovettura si trova a dover ripulire fino a 100.000
litri di aria inquinata all’ora, il filtro di un autocarro ne
assorbe anche il quintuplo.
Per gestire questo carico di lavoro, i filtri abitacolo moderni sono
dotati di materiali filtranti molto efficaci. In genere hanno una
struttura a più strati: tra due strati di tessuto non tessuto di alta
efficacia si inserisce uno strato di carbone attivo. I compiti sono
ben distribuiti: il tessuto non tessuto trattiene pollini, particelle e
altre sostanze solide, il carbone attivo cattura e trattiene quindi
sostanze gassose nocive come ozono, cattivi odori, ossidi di
azoto e molecole di vapore acqueo o di benzina.
L’efficacia filtrante e la capacità di assorbimento di un filtro abitacolo sono definite esattamente nel capitolato del primo equipaggiamento. La durata di un filtro abitacolo, a seconda del
costruttore del veicolo, può arrivare a 30.000 km, valore che
corrisponde in media a due anni. Considerato però l’elevato
carico microbiologico, si consiglia di sostituire il filtro almeno una
volta all’anno.
L’EVAPORATORE: IL LIMITE DEL SISTEMA FILTRANTE
IN FATTO DI IGIENE
Questi calcoli si riferiscono alla sola efficacia del filtro, cioè
alla sua azione di aspirazione e di separazione dell’aria circostante in condizioni normali. Nella pratica tuttavia il filtro
abitacolo mostra un limite che non è da sottovalutare: l’evaporatore, ovvero il componente dell’impianto di climatizzazione che raffredda l’aria dell’abitacolo dell’auto. Sulle alette
di raffreddamento, che sono molto ravvicinate tra loro, si
condensa l’umidità dell’aria circostante. Quest’acqua di condensa di per sé è del tutto innocua. Ma se a causa di una
cartuccia filtrante di scarsa qualità (filtro economico) o di un
filtro vecchio e molto sporco si carica di un maggior numero
di germi e batteri, allora si possono formare rapidamente
delle muffe. Sulla superficie umida dell’evaporatore esse si
legano a diversi altri microrganismi formando sedimentazioni
di cellule vive. Questo deposito nocivo si fa sentire quando
dagli ugelli di aerazione fuoriesce un odore di marcio e di
muffa. Anche il prurito agli occhi e al naso può essere un
segnale di allarme.
CON IL CARBONE ATTIVO CONTRO LE SOSTANZE
NOCIVE
Come sempre il mezzo più collaudato per impedire la formazione
di germi nell’abitacolo dell’auto è la sostituzione regolare del filtro
abitacolo. Esistono in realtà dei sistemi che cercano di rendere
antibatterico il filtro dell’aria abitacolo sovrapponendo diversi
strati, ma sia i test di laboratorio che quelli pratici ne hanno provato l’inefficacia.
Nella filtrazione e nell’assorbimento delle sostanze nocive avvengono processi ossidativi che a poco a poco consumano il carbone attivo contenuto nel cuore del filtro. A quel punto il filtro ha
esaurito il proprio compito e deve essere sostituito. Quando dagli
ugelli di aerazione fuoriesce cattivo odore, significa che si è in
già in ritardo per la sostituzione. In questo caso è opportuno
pulire l’intero sistema che nel frattempo è stato contaminato,
specie l’evaporatore. Se anche questa operazione viene ritardata
troppo, si rischia di dover sostituire completamente l’evaporatore. E il cliente dovrà sostenere i costi che questo comporta.
E CHE COSA PUÒ FARE IL CLIENTE PER MANTENERE
A LUNGO IL CLIMATIZZATORE IN BUONE CONDIZIONI?
La sola protezione sicura è adottare di propria volontà un
intervallo di sostituzione breve per il filtro abitacolo. L’ideale
sarebbe farlo due volte all’anno:
In primavera – per eliminare le impurità accumulate dal filtro
nella stagione fredda. Il climatizzatore potrà così funzionare al
meglio e “respirare profondamente” per tutta l’estate.
Filtro antipolline
con carbone attivo
Evaporatore
Girante/ventola
Struttura di un climatizzatore con i diversi
componenti. Il filtro antipolline protegge da
impurità di ogni tipo l’evaporatore e lo scambiatore di calore che stanno nella parte immediatamente posteriore. Durante il funzionamento del
climatizzatore l’acqua si condensa sull’evaporatore. Se questo non riesce ad asciugarsi, si può
compromettere sensibilmente la durata del filtro.
Nei filtri abitacolo di tipo LAK, tra i due strati di
tessuto non tessuto si inserisce uno strato di
carbone attivo. Grazie alla sua struttura porosa,
questo strato offre una superficie enorme sulla
quale le sostanze nocive gassose e gli odori si
legano e vengono assorbiti in modo ottimale.
L’ozono per esempio, che è nocivo, si trasforma
quasi completamente in ossigeno.
Confronto diretto: a sinistra un filtro abitacolo
nuovo, a destra un filtro sostituito dopo 10.000 km.
In autunno – per eliminare i pollini e le sostanze nocive che
si sono depositate durante l’estate. Nella stagione fredda si
potrà così accendere il riscaldamento al massimo e deumidificare i vetri velocemente.
Voi inoltre potrete dare anche suggerimenti pratici:
La regola dei 20 secondi. Se l’auto sta al sole, prima di
entrare aprire tutti i finestrini per far uscire il ristagno di calore.
Solo dopo quest’operazione, accendere il climatizzatore e
chiudere i finestrini. In questo modo si risparmia molta energia, si protegge il climatizzatore e si riduce il tempo di raffreddamento necessario ad ottenere una temperatura gradevole.
La regola degli 8 gradi. Quando si utilizza il climatizzatore
in auto, la differenza tra la temperatura dell’abitacolo e quella
esterna non dovrebbe mai essere superiore a 8 °C. In pratica
significa: se fuori ci sono 30 °C, non impostate il climatizzatore
a una temperatura inferiore ai 22 °C.
La superficie di un filtro analizzata al microscopio
elettronico mostra i pollini attaccati alle fibre (la
zampa dell’insetto in basso a sinistra permette
di capire le proporzioni dell’immagine).
Ecco come appare la superficie di un filtro
nuovo al momento del montaggio.
La regola dei 10 minuti. Dieci minuti circa prima di giungere
a destinazione, spegnere il climatizzatore e impostare la ventola sull’aria fresca. Questo accorgimento permette non solo
di evitare uno shock termico all’uscita dall’auto, ma anche di
asciugare i canali di aerazione e l’evaporatore dall’acqua di
condensa. Si sottrae così umidità a muffe e batteri, frenandone sensibilmente la crescita e la fermentazione.
La regola dei 2 anni. Ogni 2 anni è bene sottoporre il climatizzatore a un intervento di manutenzione. Solo così si è sempre sicuri che il circuito di raffreddamento disponga della
quantità prescritta di refrigerante e di olio, condizione essenziale per la massima efficienza di raffreddamento e per la
lunga vita del compressore.
Confronto tra un evaporatore nuovo e un
evaporatore fortemente contaminato.
AFTERMARKET
n e w s
13
TEORIA E PRATICA
Figura 1: Turbocompressore di un’autovettura con wastegate per la
regolazione della pressione di alimentazione. All’apertura della valvola
i gas di scarico passano sulla girante turbina; si abbassano così il
regime della girante turbina e la pressione di alimentazione.
Figura 2: Quando il motore è a regime basso, le alette del turbocompressore VTG stanno a 180°. In questo modo raccolgono e accelerano
il flusso dei gas di scarico convogliandolo all’esterno sulla girante
turbina dove esso esercita la massima efficacia.
POTENZA
A LUNGO TERMINE:
una questione di
regolazione
COME LA TURBINA A GEOMETRIA VARIABILE
(VTG) NEI TURBOCOMPRESSORI DI MAHLE
ASSICURA LA CORRETTA PRESSIONE DI ALIMENTAZIONE AD OGNI REGIME DEL MOTORE.
Oggi quasi tutte le autovetture diesel funzionano con la tecnologia dei turbocompressori: si sfrutta l’energia dei gas di scarico
per comprimere con una turbina l’aria aspirata e apportare al
motore una massa d’aria più grande; non è raro riuscire così a
raggiungere anche regimi di 300.000 1/min. Per proteggere
questo insieme di forze dal fuorigiri e il motore dal sovraccarico,
è indispensabile regolare la pressione di alimentazione, cioè il
regime della turbina. Per farlo, finora si ricorreva esclusivamente
al cosiddetto wastegate (Figura 1). Questo bypass regola tramite
un’apposita valvola la quantità di gas di scarico da inviare alla
girante turbina. L’apertura della valvola determina una limitazione
del regime della turbina e di conseguenza della pressione di
alimentazione.
Oggi la regolazione della pressione di alimentazione avviene per
lo più tramite la cosiddetta turbina a geometria variabile, indicata
dalla sigla VTG. Intorno alla girante turbina si applicano delle
alette meccaniche regolabili, che a seconda del regime del
motore spingono il flusso dei gas di scarico sulla turbina in
diverse angolazioni, controllando così costantemente la pressione di alimentazione necessaria.
Perché la pressione sia sufficiente anche a regimi bassi, le alette
si posizionano a 180°. Il flusso dei gas di scarico colpisce così il
bordo esterno della girante turbina facendo da leva. Il restringimento della sezione delle alette inoltre fa sì che i gas di scarico
accelerino molto in quest’area (Figura 2).
Quando aumenta il regime, le alette si dispongono ad angolo più
acuto. La sezione di apertura cresce e tutto il flusso dei gas di
scarico arriva ora col massimo della forza su tutta la superficie
della turbina (Fig. 3).
AFTERMARKET
n e w s
14
Figura 3: Quando il regime del motore è alto, le alette del turbocompressore VTG sono aperte per far sì che sulla superficie della turbina
arrivi tutta l’energia del flusso dei gas di scarico.
NON C’È PRESSIONE NONOSTANTE LA SOSTITUZIONE?
Se dopo il montaggio di un nuovo turbocompressore il cliente
lamenta un calo di potenza o altri difetti, l’esperienza ci dice che
la cosa non dipende dal turbocompressore. Prima di imputare
il difetto al turbocompressore, bisogna allora individuare la
causa esatta nella zona circostante ed eliminarla. E mai modificare le impostazioni di fabbrica del turbocompressore!
Tratto di sovralimentazione dell’aria: tutto a tenuta?
Spesso durante il montaggio si danneggiano le guarnizioni o
non si posizionano correttamente le fascette stringitubo. La
conseguenza: si perde pressione.
Memoria errori: cancellata?
Se non si cancellano dalla memoria errori i dati del caso, la
centralina del motore resta in modalità di emergenza. In tali
condizioni non è possibile fare un giro di prova per verificare
il corretto funzionamento del motore.
Condotto di aspirazione: è libero?
Se prima di effettuare la riparazione, per proteggere i condotti
di aspirazione vi sono stati inseriti dei panni di pulizia, occorre
poi toglierli immediatamente (sono già molti i turbocompressori distrutti da un panno di pulizia dimenticato all’interno!).
Un filtro dell’aria sporco in genere è da sostituire.
Cavi sensori e tubi flessibili: ben inseriti?
Un tubo a depressione non inserito o un connettore nella presa
sbagliata provocano nel giro di poco tempo cali di potenza. Per
evitare il peggio, effettuare un attento controllo visivo.
Impianto di scarico: è libero?
L’otturazione di un filtro antiparticolato per diesel può sviluppare una contropressione così elevata che il turbocompressore non raggiunge più il regime dovuto. Ogni volta quindi che
si sospetta un difetto del turbocompressore, controllare lo
stato di carico del filtro.
Importante: poiché il superamento del regime massimo
della turbina provoca automaticamente la distruzione
del turbocompressore, nell’ottimizzare la regolazione
VTG occorre applicare la massima precisione. Ecco
perché ciascuno dei turbocompressori MAHLE viene
controllato minuziosamente fin dallo stadio di produzione ed esattamente calibrato. Modificare quindi le
impostazioni di fabbrica comporta danni consequenziali importanti!
IN LOCO
X
MAHLE
DÀ FORMA
al frontale delle auto
IL PROFIT CENTER FRONTEND-MODULE DI MAHLE È L’UNICO PARTNER DELL’INDUSTRIA AUTOMOBILISTICA AL MONDO CHE SVILUPPA FRONTALI COMPLETI. COME UNO DEI TRE SPECIALISTI
PARTNER DELLA JOINT VENTURE, MAHLE BEHR FORNISCE INNOVATIVI COMPONENTI PER IL
RAFFREDDAMENTO AL PRIMO EQUIPAGGIAMENTO.
La storia del successo di HBPO è iniziata nel 1992, quando
ancora si chiamava Hella KGaA Hueck & Co., con il primo frontend al mondo progettato per l’esattezza per la Golf di VW. Oggi
l’azienda è l’unica al mondo a integrare in un unico sistema lo
sviluppo, il montaggio e la logistica di moduli front-end completi
e vanta numerosi clienti in ogni categoria di auto, anche quella
di segmento superiore. Alla cerimonia dei suoi “Supplier Awards”,
Porsche ha premiato le splendide prestazioni del modulo frontend della Panamera. Anche il frontale della Porsche Cayenne è
stato già sviluppato e prodotto da HBPO.
Prodotto da HBPO:
il modulo front-end completo della Volkswagen up!
Un frontale non deve essere solo bello perché presta un contributo essenziale alla definizione del carattere dell’auto; deve
anche funzionare bene. Stiamo parlando ovviamente dei cosiddetti front-end delle automobili, moduli complessi che integrano
le funzioni dei fari, i componenti del raffreddamento e sistemi di
crash-management. Il Profit Center Frontend-Module, l’azienda
HBPO GmbH, si è specializzata proprio in questo. Nel 2004, da
una Joint Venture è nata un’impresa in compartecipazione in cui
tre specialisti fanno confluire ciascuno le competenze del proprio
settore: Hella ha il compito di portare la tecnologia più moderna
in fatto di illuminazione e di elettronica, da Plastic Omnium arrivano i componenti in plastica verniciata e tutto ciò che riguarda
il crash-management e la protezione dei pedoni, mentre MAHLE
Behr apporta il suo contributo all’innovazione con componenti
per il raffreddamento efficientissimi e di ingombro ottimizzato.
Il contributo di MAHLE Behr è importante perché l’ingombro
ottimizzato dei suoi moduli di raffreddamento ha permesso di
risparmiare circa 80 mm di altezza, 30 mm di profondità e così
quasi un chilo di peso rispetto alle soluzioni standard. Lo spazio
risparmiato può essere sfruttato per esempio per soddisfare le
crescenti esigenze di protezione dei pedoni. Riducendo l’altezza
dei componenti del raffreddamento, per raffreddare il motore è
sufficiente inoltre un ingresso d’aria sotto il paraurti.
I frontali dei veicoli vengono montati in un totale
di 26 sedi internazionali.
Con un fatturato di 1,4 miliardi di euro circa,
HBPO è leader del mercato mondiale.
La sede centrale dell’azienda è a Lippstadt. Per servire i clienti
internazionali con competenza, velocemente e in modo affidabile, HBPO ha creato una rete di 26 sedi, distribuite in Europa,
negli Stati Uniti e in Asia, all’interno della quale più di 1.600
dipendenti producono 4,8 milioni di moduli front-end all’anno - e
i numeri tendono a salire. La vicinanza al cliente permette una
strettissima collaborazione nel lavoro di sviluppo e la fornitura
commisurata alla richiesta in tempi ristrettissimi, da 90 minuti a
quattro ore dall’ordine.
AFTERMARKET
n e w s
15
MERCATO
Gli esperti di MAHLE collaborano intensamente
con le autorità doganali internazionali. Una
squadra di doganieri nel colloquio preliminare con
i titolari dei diritti di proprietà; poco prima di fare il
giro di controllo all’Automechanika di Francorforte.
Sul posto, contro le
CONTRAFFAZIONI
IL SUCCESSO DI MAHLE NELLA LOTTA ALLA PIRATERIA DI MARCHI E PRODOTTI.
L’offensiva per la sicurezza che MAHLE porta avanti in tutto il mondo per proteggersi dalle contraffazioni presenta diversi aspetti. Inizia in fase di sviluppo dei
prodotti e non si ferma certo nei dispositivi di sicurezza inseriti nelle confezioni.
Gli esperti di MAHLE però non si accontentano e continuano ad alzare il livello
di guardia. Recentemente per esempio, sono dovuti intervenire alla frontiera
israeliana, al porto di Aschdod, dove hanno documentato la totale distruzione
di confezioni MAHLE contraffatte e sequestrate dalla dogana. Anche alle fiere
internazionali, cuore del commercio, MAHLE va attivamente a caccia di falsificatori: gli esperti di MAHLE sono presenti durante le retate, danno ai doganieri
indicazioni preziose su merci e confezioni sospette, permettendo così di stanare
con grande efficienza le contraffazioni e le relative catene di distribuzione.
queste contraffazioni riguardavano brevetti o marchi di MAHLE. Sono stati
confiscati più di 600 cataloghi di filtri e CD. Nei cataloghi stampati sono state
annerite tantissime voci. Su molti poster si è provveduto a rendere irriconoscibili foto di plagi di marchi e prodotti MAHLE. Il totale delle sanzioni immediate
(le cosiddette prestazioni di garanzia) imposte e riscosse è stato di 117.000
euro, di cui 36.700 euro solo per presunte contraffazioni di prodotti MAHLE.
Ad Automechanika, la fiera più importante dell’Aftermarket automobilistico che
si tiene a Francoforte, insieme ad altri produttori ben noti sul mercato, alla polizia e ai doganieri MAHLE ha di nuovo effettuato un intervento mirato contro la
pirateria. Il risultato: la dogana e i procuratori hanno accertato violazioni di brevetti e di marchi su 89 stand fieristici extra-europei che esponevano filtri. 18 di
Azioni come queste comportano un grosso impegno per tutti coloro che
partecipano alla sfida, sia durante la fiera che nelle fasi precedenti. Ma hanno
carattere esemplare, spaventano sia i falsificatori che gli imitatori e contribuiscono così attivamente alla tutela dai plagi e, di conseguenza, a una maggiore
sicurezza nelle riparazioni e nella circolazione stradale.
Il luogo del reato è la fiera: il
funzionario della dogana allo
stand di un plagiatore di prodotti.
COLOPHON
MAHLE Aftermarket news 1/2015
REDAZIONE: MAHLE Aftermarket news
MAHLE Aftermarket GmbH
Pragstraße 26–46
70376 Stuttgart
www.mahle-aftermarket.com
RESPONSABILE DEI CONTENUTI: Olaf Henning
REDATTORI: Christoph Dutschke, Nicolas de
Gaudemont, Susanne Gerhard, Niko Johannidis,
Andreas Kimmerle, Georges Mourad
AFTERMARKET
n e w s
16
Nella vetrina di un’azienda
belga che ha fornitori cinesi si
è scoperto un filtro dell’olio
MAHLE con pin di attivazione
brevettato contraffatto.
Poco prima della distruzione:
confezioni contraffatte, Security
Strip falsificate, sequestrate
dalla dogana nel porto
israeliano di Aschdod.
La distruzione delle confezioni
contraffatte viene documentata
con precisione.
REDAZIONE ESTERNA: Ingrid Münzer, Sabine Steinmaier
(Bransch & Partner GmbH, Stuttgart)
PROGETTO E PRODUZIONE: Bransch & Partner GmbH, Stuttgart
FOTO: Bransch & Partner GmbH, Stuttgart; MAHLE GmbH, Stuttgart;
Blühdorn GmbH, Stuttgart; AUTO BILD/fabbrica (Volvo XC 90, pag. 4, fig. 1;
Audi TT Coupé, pag. 5, fig. 1; BMW X6, pag. 5, fig. 2; Ford Mondeo, pag. 5, fig. 3;
Smart Forfour, pag. 5, fig. 4; Cadilac ELR, pag. 5, fig. 6), AUTO BILD/R. Rätzke
(VW Passat Variant, pag. 5, fig. 5)
RIPRODUZIONE: HKS-ARTMEDIA GmbH, Stuttgart
STAMPA E DISTRIBUZIONE: Raff Media Group GmbH, Riederich
Tutti i diritti riservati. La riproduzione e la pubblicazione totale e/o parziale con qualsiasi mezzo, anche
elettronico, è consentita solo previa autorizzazione esplicita scritta di MAHLE Aftermarket GmbH. Per
ulteriori informazioni e copie autorizzate, rivolgersi al proprio partner di vendita MAHLE.
Printed in Germany.Ra.01/15
Automechanika 2014 si è svolta
all’insegna della lotta alla pirateria
dei prodotti. In una vetrina a parte,
lo stand di MAHLE Aftermarket
esponeva un paio di prodotti
contraffatti particolarmente
evidenti.
Ma MAHLE ha fatto nuove scoperte anche sugli stand di produttori europei.
In collaborazione con la polizia, sono state pronunciate alcune diffide preventive e reclamate prestazioni di garanzia. I gestori degli stand interessati
rischiano inoltre denunce penali.
Scarica

del futuro? - MAHLE Aftermarket