E enti Settimanale - Anno 2 TERRITORIO LE TRE ANIME DI MICHELANGELO INFARTO.NET Diminuzione delle chiamate improprie al 118 e riorganizzazione dell’emergenza cardiologica nel Lazio Il progetto prevede la creazione di una rete di collegamento tra ospedali dotati di servizi di emodinamica interventistica, ospedali periferici e ambulanze mediante un “trasporto intelligente”, basato sulla diagnosi precoce tramite la trasmissione telefonica dell’elettrocardiogramma, con l’obiettivo di garantire ad ogni paziente infartuato l’accesso alle procedure più appropriate e al centro più idoneo, segnando il passaggio dal concetto di “ospedale più vicino” a quello di “ospedale più adatto”, e offrendo a tutti i cittadini un’assistenza ottimale, indipendentemente dalla zona di residenza. | ISTITUZIONI | N° 26 Lunedì 13 Luglio 2009 Spedizione con tariffa Posta Target Magazine conv. naz./304/2008 del 01-06-2008 IMPRESE FARMACEUTICA & SANITÀ PREVASC Sperimentazione di un modello assistenziale innovativo per la prevenzione cardiovascolare È un nuovo modello assistenziale per la prevenzione cardiovascolare primaria e secondaria, che coinvolge le medicine di gruppo ed i Distretti. La figura innovativa del modello è il Care Manager: è un infermiere che affianca i pazienti a rischio e i post-infartuati, con l’intento di promuovere l’osservanza della cura, il self help e il disease management. Il suo ruolo innovativo si sviluppa nella promozione della salute e degli stili di vita, aiutando il paziente a seguire la terapia impostata dal Medico. Nel progetto sono coinvolti anche: SUMAI, Sindacato Unico dei Medici Ambulatoriali del Lazio; IPASVI: Collegio Provinciale degli Infermieri, Assistenti Sanitari e Vigilatrici di Infanzia; SID: Società Italiana di Diabetologia; CARD, Conferenza delle Associazioni Regionali di Distretto. INCA2 Promozione della qualità nei Servizi di Emergenza Cardiologica ospedaliera Il progetto che coinvolge le Cardiologie ospedaliere del Lazio prevede che un infermiere sperimentatore registri, durante il periodo di permanenza del paziente infartuato, i tempi, la qualità e l’appropriatezza delle procedure e delle cure adottate. I risultati del progetto consentono di valutare e implementare un modello di valutazione dell’appropriatezza diagnostico-strumentale, con indicatori di qualità e procedure di Risk Management. La nuova partnership tra pubblico e privato potenzia la ricerca sanitaria Condividere l’intero know-how: i principali protagonisti del progetto Michelangelo inaugurano un modello che dà buoni frutti N egli ultimi anni abbiamo assistito a numerosi cambiamenti strutturali, che hanno avuto un impatto significativo sulla sanità. In particolare, le modificazioni dell’assetto demografico, l’aumento della età media della popolazione, una nuova concezione di benessere, la domanda crescente di salute, l’esigenza di contenimento della spesa sia a livello nazionale che regionale, hanno determinato l’esigenza di arrivare ad un “nuovo” sistema sanitario. In questo scenario, Pfizer Italia ha voluto rinnovare il modello di collaborazioni esterne attraverso l’avvio di partnership con le Regioni, con l’obiettivo di mettere a fattore comune il know-how della componente privata, scientifica, istituzionale ed il terzo settore per migliorare la qualità del sistema e sperimentare nuovi modelli nei quali si riconosca la centralità del paziente. Con questi presupposti è nato nel 2005, con la Regione Lazio, il “Progetto Michelangelo”, una partnership che si realizza attraverso un piano di cooperazione regionale che vede coinvolti, per la prima volta insieme: Regione Lazio, LazioSanità (Agenzia di Sanità Pubblica della Regione Lazio), ANMCO (Associazione Nazionale Medici Cardiologi Ospedalieri), SIC (Società Italiana di Cardiologia) FIMMG (Federazione Italiana Medici di Medicina Generale), Servizio di Emergenza ARES 118 CittadinanzAttiva-Tribunale dei Diritti del Malato e l’azienda farmaceutica Pfizer. Michelangelo si suddivide in tre sottoprogetti (Infarto.net, Prevasc e Inca2), che mirano al miglioramento dell’assistenza e dell’emergenza in ambito cardiovascolare. Contribuire a migliorare l’assistenza per le patologie cardiovascolari, significa contribuire a risolvere una grossa fetta dei problemi sanitari della nostra Regione. I primi due grandi gruppi di cause di morte (tumori e sistema circolatorio), che insieme concorrono a formare il 75% del problema, cioè tre morti evitabili ogni quattro nel Lazio, hanno in definitiva uno spazio di intervento che riguarda largamente e direttamente le Autorità sanitarie pubbliche ed i centri di ricerca e sperimentazione, pubblici e privati. A ciò si aggiunge il fatto che la Regione Lazio è sicuramente una delle più complesse e articolate aree del nostro Paese anche in ambito sanitario, sia per la concentrazione di grandi università e centri di eccellenza nella Capitale, sia per la dimensione di Roma stessa, con problemi che riguardano non solo i cittadini residenti, ma la popolazione di immigrati e di presenze turistiche, che raggiungono dimensioni elevate in occasioni di grandi avvenimenti nazionali e internazionali. Migliorare l’efficienza del sistema consentirebbe, tra l’altro, di evitare interventi ad alto costo, come le ospedalizzazioni e la riabilitazione per malattie cardiovascolari, diminuendo la morbilità, oltre che la mortalità, con conseguenze positive sull’utilizzo dei servizi, che ne risulterebbe più appropriato, e sulle liste di attesa. Per questo è importante creare una rete efficiente che colleghi cure primarie, servizi di emergenza e ospedale, coinvolgendo anche il paziente, protagonista attivo della salute, affinché, chiamato a partecipare in prima persona a progetti di educazione e prevenzione, contribuisca a rendere migliore la qualità della vita. Su questo fronte, Pfizer ha avuto modo di capitalizzare una grande esperienza, avendo avviato negli anni precedenti un importante piano di Clinical governance e di disease and care management in partnership con la Regione La partnership regionale prevede la realizzazione di tre sottoprogetti in ambito cardiovascolare: Infarto.Net, Prevasc e Inca2 Puglia (Progetto Leonardo), con la Regione Lombardia (Progetto Virgilio) e successivamente realizzando una partnership interregionale con le Marche e l’Abruzzo (Progetto Raffaello), per la definizione di processi di cura nell’ambito delle patologie a maggior impatto sociale. Il Progetto Michelangelo rappresenta una tappa importante, che suggella l’esperienza pluriennale dell’Azienda nel tessuto socio-economico italiano, ma ancora di più, il punto di partenza di una collaborazione estremamente innovativa per la Regione che ospita da oltre 50 anni Pfizer in Italia. Eventi Lunedì 13 Luglio 2009 2 ■ AUSL VITERBO / Due strumenti per essere più vicini ai cittadini ■ DISABILI / Terapia, riabilitazione e integrazione lavorativa Compagnia del Capagno: la prima filiera agroalimentare sociale della Tuscia La Carta e la Guida ai servizi: L’Azienda rispetta il patto di trasparenza stipulato con gli utenti D ue strumenti utili al cittadino per avere un rapporto più consapevole con il proprio sistema sanitario. Sono la Carta e la Guida dei servizi che l’Azienda unità sanitaria locale di Viterbo ha appena pubblicato e che sta distribuendo su tutto il territorio della Tuscia. Entrando nello specifico, la Carta, distribuita in 5mila copie presso i servizi aziendali, dichiara ai cittadini quali diritti possono esercitare e quali doveri hanno nei confronti del servizio sanitario locale. Inoltre, esplicitando gli standard di qualità, l’azienda ha stipulato, di fatto, un patto con gli abitanti della provincia di Viterbo nell’ottica della trasparenza e della partecipazione. “La pubblicazione della Carta – dice Daria Natalini, dirigente dell’Ufficio relazioni con il pubblico della Ausl - ha richiesto il lavoro di un apposito gruppo, a cui partecipa anche il Tribunale dei diritti del malato di Viterbo, che, dopo aver elaborato una serie di proposte, si è confrontato con i dirigenti dei servizi aziendali per la definizione della fattibilità degli obiettivi prestabiliti. Gli standard individuati sono poi stati riversati da Programmazione e controllo negli obiettivi di budget 2009, chiudendo in tal modo il cerchio tra le dichiarazioni di principio e le modalità effettive dell’erogazione dei servizi”. La Guida ai servizi, invece, è in corso di distribuzione in 20mila copie all’interno dell’azienda e in 40mila copie presso le farmacie e nella cassetta delle poste di tutte le famiglie residenti nei comuni superiori a 10mila abitanti. La Guida è un opuscolo nel quale gli utenti dell’azienda potranno trovare le informazioni relative a tutti i servizi. È uno strumento agi- le e intuitivo: è stata costruita per aree di interesse, all’interno delle quali i cittadini possono orientarsi velocemente rispetto alle loro necessità. Per la pubblicazione e la distribuzione l’azienda si è convenzionata con la J@m service di Terni, che, tramite il reperimento di sponsor, ha consentito che tale operazione fosse a costo zero per la Ausl di Viterbo. “La Guida e la Carta dei servizi – commenta il direttore generale della Ausl di Viterbo, Giuseppe Aloisio - sono l’ennesimo passo fatto nella direzione della trasparenza e del rag- giungimento dell’appropriatezza delle cure. È solo attraverso un costante e corretto flusso informativo, infatti, che possiamo chiedere ai nostri utenti un utilizzo ottimale del sistema sanitario locale. Tutte le iniziative e le campagne di sensibilizzazione intraprese negli ultimi anni per un corretto uso dei farmaci, della diagnostica per immagini, delle analisi, per un accesso presso le strutture ospedaliere solo in caso di reale necessità e per un impiego migliore delle strutture sanitarie territoriali, volgono proprio in questa direzione”. È nata ufficialmente la prima filiera agroalimentare sociale della Tuscia. Si chiama “La compagnia del Capagno” ed è una rete pubblico privata il cui obiettivo è promuovere, sostenere e rafforzare, in modo sistematico, interventi e azioni di inclusione sociale per le persone con disabilità. Il progetto ambizioso comprende tra gli ideatori e i promotori l’associazione Amici di Galiana, l’associazione Il giardino di Filippo, la Ausl di Viterbo e l’Università degli Studi della Tuscia. Per l’azienda sanitaria hanno avuto un ruolo determinante ■ CITTADELLA DELLA SALUTE / È in corso un esperimento di integrazione sociale Terapia e occupazione: il laboratorio di stampa digitale D are opportunità di inserimento sociale ai giovani che hanno seguito un percorso terapeutico riabilitativo: è quanto si propone Marco Marcelli, direttore della Neuropsichiatria infantile, con il nuovo Laboratorio di stampa digitale presso la Cittadella della salute di Viterbo. Si tratta di un vero e proprio laboratorio di stam- La Carta e la Guida ai servizi E enti TERRITORIO | ISTITUZIONI | IMPRESE DIN NEWSLETTER Settimanale - Anno 2 - Numero 26 Lunedì 13 Luglio 2009 Proprietario ed editore Il Sole 24 Ore Business Media S.r.l. Via Patecchio, 2 - 20141 Milano Direttore responsabile: Mattia Losi Stampatore: Il Sole 24 Ore SpA Via Tiburtina Valeria, Km 68,700 Carsoli - AQ Registrazione Tribunale di Milano numero 208 del 21 marzo 2005 Ragazzi al lavoro all’interno del laboratorio pa, con tanto di attrezzature informatiche, stampanti, rilegatrici, piegatrici, in cui, accanto a ragazzi con capacità di gestire un intero ciclo di preparazione e realizzazione di un manifesto o di un pieghevole, operano anche altri che si occupano di compiti più semplici come il taglio, la piegatura o il confezionamento dei prodotti, partecipando allo stesso percorso progettuale. Il laboratorio si integra con le attività aziendali, producendo, in collaborazione con l’Ufficio di comunicazione interna e esterna dell’Urp (Ufficio relazioni con il pubblico), una serie di lavori che trovano una utilizzazione pratica e con il solo costo dei materiali di consumo. Gli utenti del laboratorio sono ragazzi in uscita dalla scuola dell’obbligo, in possesso di buone capacità cognitive, ma che, per difficoltà oggettive o legate al tipo di deficit, risultano difficilmente collocabili in esperienze di formazione esterna. I terapisti occupazionali che coordinano le attività del laboratorio sviluppano un progetto di integrazione che parte da lontano. Nell’autunno del 2002 nasce l’ausilioteca: una struttura che ha lo scopo di attivare interventi terapeutici riabilitativi, in collaborazione con le équipes curanti, per migliorare le competenze cognitive e relazionali, interpersonali e sociali tramite l’utilizzo di strumenti hardware e software. Oggi, il laboratorio di stampa digitale completa la struttura riabilitativa e costituisce un esperimento di integrazione nella rete sociale da non trascurare, ma può anche costituire una opportunità per sbocchi occupazionali. le Unità operative Disabile adulto, diretta da Gilda Rush, e l’area C del Servizio veterinario, diretta da Paolo Burla. “La compagnia del Capagno” si propone di arricchire e potenziare la rete appena costituita, aprendola il più possibile ai contributi che verranno dalla società civile e incentrandola sulla condivisione del ruolo, al tempo stesso, terapeutico riabilitativo e di integrazione lavorativa che possono svolgere le attività agricole e le attività a queste connesse. Si tratta della cosiddetta “agricoltura sociale” che trova nel viterbese un ambito di elezione particolarmente appropriato. Il “capagno”, tipica espressione viterbese che indica il cesto di vimini utilizzato per raccogliere i prodotti agricoli, rappresenta in questo contesto il simbolo dei prodotti derivanti da una “buona” terra. Entrando nello specifico e nella fase operativa dell’iniziativa, attraverso il coinvolgimento di aziende produttrici in grado di fornire i loro prodotti per il capagno, e, attraverso la messa in rete dei consumatori, i ragazzi con disabilità coinvolti parteciperanno attivamente a tutte le fasi del lavoro, dalla produzione alla distribuzione, ognuno secondo le proprie competenze, attitudini e inclinazioni. Le aziende fornitrici di prodotti, inol- tre, diventeranno anche sede per i tirocini formativi. In questo modo non ci sarà soltanto la costituzione di un paniere di prodotti e il contatto diretto con il consumatore, ma anche la fornitura di un servizio di formazione e di avviamento al lavoro. La Compagnia del Capagno, oltre a ciò, costituirà anche una rete di acquisto socialmente responsabile stabilendo un rapporto diretto tra produttore e consumatore che valorizzi le valenze qualitative, ambientali e solidali dei beni e dei servizi del “capagno”. Il fine ultimo è sensibilizzare la cittadinanza all’adozione di modelli di consumo socialmente responsabili e al ruolo dell’agricoltura come ambito di inclusione sociale e lavorativo di soggetti a bassa contrattualità. Il concetto di “filiera agroalimentare sociale” è stato accolto, con entusiasmo, da diversi attori istituzionali e non della vita pubblica viterbese che stanno cercando di dare una propria forma di contributo. Determinante è stato quello finanziario garantito dalla Fondazione Carivit, ma, significativa si è rivelata anche la partecipazione degli studenti del corso di grafica dell’Istituto Francesco Orioli di Viterbo che hanno realizzato il logo de La Compagnia del Capagno. Ippoterapia presso la Compagnia del Capagno Eventi Lunedì 13 Luglio 2009 3 Eventi Lunedì 13 Luglio 2009 4 Terapia del dolore, da oggi cure più facili È più semplice prescrivere oppiacei A ncora oggi in Italia è difficile accedere ai farmaci per combattere il dolore. Queste difficoltà ci pongono agli ultimi posti in Europa per le prescrizioni dei farmaci oppiacei che servono a combattere il dolore e le sofferenze, cui sono costretti milioni di italiani colpiti da gravi malattie come il cancro, ma anche da patologie croniche e invalidanti o comunque da gravi traumi. Una delle cause che rendono difficile l’accesso alla terapia del dolore è l’obbligo, previsto dal Testo unico degli stupefacenti e delle sostanze psicotrope di cui al DPR 309 del 1990, di utilizzo di un ricettario speciale per la prescrizione di medicinali analgesici oppiacei per un gran numero di preparazioni medicinali contenenti antidolorifici. In attesa di una revisione del Testo unico, il viceministro della Salute Ferruccio Fazio, sentito il parere del Consiglio Superiore di Sanità, ha emanato un’ordinanza che iscrive temporaneamente alcune composizioni medicinali nella tabella II sezione D del Testo unico. L’ordinanza del 16 giugno 2009 entra in vigore il giorno della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale e rimane vigente fino all’entrata in vigore delle disposizioni di revisione del Testo unico o comunque non oltre i dodici mesi. Nell’ordinanza stessa viene ribadita la necessità di una revisione sistematica del Testo unico. L’iscrizione delle composizioni in Tabella II sezione D rende più semplice la prescrizione di alcuni farmaci oppiacei, consentendo al medico di utilizzare il ricettario normale anziché quello speciale ed eliminando così le difficoltà burocratiche che spesso scoraggiano tali prescrizioni. Le composizioni medicinali, per le quali viene temporaneamente adottata la ricetta semplice, sono tutte composizioni ad uso diverso da quello parenterale, utilizzate nella terapia del dolore severo di qualsiasi origine. Sono esclusi i medicinali indicati nella terapia della disassuefazione degli stati di tossicodipendenza. Le composizioni temporaneamente iscritte nella sezione D della Tabella II sono: • composizioni per somministrazioni ad uso diverso da quello parenterale contenenti codeina e diidrocodeina in quantità, espressa in base anidra, superiore a 10 mg per unità di somministrazione o in quantità percentuale, espressa in base anidra, superiore all’1% p/v (peso/volume) della soluzione multidose; • composizioni per somministrazione rettale contenenti codeina, diidrocodeina e loro sali in quantità, espressa in base anidra, superiore a 20 mg per unità di somministrazione; • composizioni per somministrazioni ad uso diverso da quello parenterale contenenti fentanyl, idrocodone, idromorfone, morfina, ossicidone e ossimorfone; • composizioni per somministrazioni ad uso transdermico contenenti buprenorfina. In precedenza erano state introdotte limitate modifiche alle tabelle delle sostanze stupefacenti e psicotrope relative ad alcune preparazioni contenenti codeina o ossicodone. ■ H1N1 / Allarme per la diffusione della nuova influenza. Il vaccino forse in autunno Grande diffusione geografica del virus, dichiarata la pandemia “moderata” L’ Organizzazione mondiale della sanità (OMS) ha portato al massimo il livello di allarme per la diffusione della nuova influenza causata dal virus H1N1. Durante una conferenza stampa a Ginevra, Margaret Chan, direttore generale dell’OMS, ha comunque precisato che la pandemia è “moderata” e non ha raccomandato la chiusura delle frontiere nè la restrizione nei movimenti di persone, beni e servizi, ma ha tuttavia invitato chi è affetto da malattie, per esempio croniche, alla prudenza e a rinviare i viaggi internazionali. Inoltre, chi presenta sintomi influenzali collegabili a una infezione da virus A(H1N1), dopo viaggi internazionali, dovrebbe rivolgersi a un medico. Inoltre, Chan ha spiegato che la previsione di durata della pandemia va da uno a due anni. Anche il viceministro della Salute Ferruccio Fazio, in un intervento al Consiglio dei ministri della Salute dell’Unione europea tenutosi in Lussemburgo, ha affermato che il livello 6 di allarme non è dovuto alla gravità clinica dei sintomi, ma alla grande diffusione geografica del virus. Dal 24 aprile 2009, infatti, il nuovo virus influenzale A H1N1 si diffonde a livello mondiale. Dopo aver colpito l’America del Nord, esso si diffonde rapidamente in numerosi Paesi dell’emisfero australe, dove sta contemporaneamente imperversando l’influenza stagionale. Finora, in Svizzera sono stati confermati 20 casi dell’influenza A H1N1, la maggior parte dei quali concernono persone ritornate da zone colpite dal virus. Pertanto, in assenza di misure di contenimento efficaci a partire dai vaccini, il pericolo è che ci possa essere un’elevata fetta di popolazione che potrebbe essere contagiata, determinando un blocco dell’attività e, di conseguenza, pesanti danni all’economia del Paese. Da qui, l’esigenza di una azione coordinata a livello europeo per quanto riguarda le strategie vaccinali e gli aspetti regolatori (autorizzazione centralizzata a livello europeo), anche per assicurare una rapida disponibilità di un vaccino a costi contenuti. Al termine del Consiglio dei ministri, su tale posizione si è giunti ad un sostanziale accor- Il viceministro della Salute Ferruccio Fazio, in un intervento al Consiglio dei Ministri della Salute dell’Unione Europea tenutosi in Lussemburgo, ha affermato che il livello 6 di allarme non è dovuto alla gravità clinica dei sintomi, ma alla diffusione a livello mondiale do, tra tutti i Paesi dell’Unione, su un preciso piano concordato di preparazione e risposta alla pandemia influenzale e di ampie scorte di farmaci antivirali da utilizzarsi in caso di necessità. L’arma migliore di prevenzione è rappresentata dalla vaccinazione della popolazione. Il vaccino specifico contro il virus A(H1N1), attualmente, ancora non è disponibile e potrebbe essere pronto in autunno. In Italia, restano inalterate le misure di contenimento e sorveglianza già disposte con la fase 5 sulla rintracciabilità dei passeggeri e degli equipaggi dei voli diretti o provenienti da aree con trasmissione sostenuta di infezione; gestione dei passeggeri con sintomi influenzali durante il volo e dei loro contati stretti; definizione e gestione dei casi sospetti, probabili e confermati. Le misure di profilassi contro l’influenza A(H1N1) per i passeggeri provenienti dal Messico restano disciplinate dall’Ordinanza ministeriale del 4 maggio. Con la IN BREVE INFORMAZIONE Conoscere la meningite La meningite è un’infiammazione, prevalentemente di origine batterica o virale, delle meningi cioè delle membrane che avvolgono il cervello e il midollo spinale, che si manifesta soprattutto nei mesi freddi. Si tratta di una malattia grave ma curabile nella maggioranza dei casi. È importante la tempestività della diagnosi, ardua nei neonati e nei bambini piccoli, e quindi delle cure. Ogni anno, in Italia si verificano circa 900 casi di meningite batterica, la forma più pericolosa, in gran parte casi sporadici che rientrano nella normalità epidemiologica della meningite del nostro Paese e, purtroppo, si registra ancora il 14% di decessi. La vaccinazione è un’irrinunciabile ed efficace arma di prevenzione per una malattia che è tuttora una delle principali cause di mortalità e di morbosità nei bambini al di sotto dei 10 anni e negli adolescenti tra 15-19 anni. Oggi, esistono tre vaccini antimeningiti offerti dalla propria Asl secondo le disposizioni regionali: contro l’Emofilo, il più diffuso, contro lo Pneumococco e contro il Meningococco di tipo C. Ferruccio Fazio, viceministro della Salute GUIDA 2009 stessa Ordinanza, è stato disposto che gli studenti delle scuole dell’infanzia, primarie e secondarie (dalla materna alla maturità) che rientrano in Italia dal Messico non sono ammessi a scuola per sette giorni dal loro arrivo. Anche quest’anno, il settore Salute del ministero del Lavoro, della salute e delle politiche sociali ha realizzato, in collaborazione con Seat Pagine Gialle, le “Pagine della Salute”, dal titolo “Stare bene con la prevenzione”. Si tratta di alcune semplici indicazioni che aiutano a far capire quanto sia importante la prevenzione per la tutela della salute e quanto siano fondamentali le “azioni” che ogni persona può compiere responsabilmente durante la propria vita per non ammalarsi o, comunque, per ritardare la comparsa di una malattia o anche per ridurne la gravità. La guida è pubblicata nei volumi delle Pagine Bianche distribuiti da maggio 2009 in tutta Italia, a partire dalla Provincia di Milano, prima grande città ad essere interessata dall’iniziativa. La distribuzione avverrà quindi a Firenze il 4 giugno, a Genova il 25 luglio, a Bologna il 10 ottobre e a Napoli il 17, a Roma il 13 novembre 2009 e così di seguito, per concludersi nella città di Torino il 22 aprile 2010. È prevista la stampa di 24 milioni di volumi. Stare bene con la prevenzione CELIACHIA Impariamo a conviverci La tutela del celiaco costituisce per il Ministero del Lavoro, della salute e delle politiche sociali un obiettivo importante poiché la promozione e la tutela della salute delle persone, e, in particolare, di quelle appartenenti alle fasce più deboli, è il cuore di una politica sanitaria attenta e responsabile, ed è oggi l’unico modo per misurare l’efficacia e la coerenza del nostro lavoro. Eventi Lunedì 13 Luglio 2009 5 La colonscopia virtuale: Mezzi di contrasto per l’ecografia: metodica nuova e non invasiva specifica da oggi la diagnostica medica guarda al futuro per le varie patologie del colon ■ CEUS / Innovativa metodica usata dal Gruppo Bracco e specifica per l’analisi epatica I nvestire nella ricerca. Quella che sotto molti aspetti resta solamente una dichiarazione di intenti – spesso da rimandare a “data da destinarsi” – per Bracco è invece una realtà o, meglio, uno dei valori fondanti di quello che è oggi un Gruppo integrato multinazionale. Non a caso oggi l’azienda milanese, con centri di ricerca in Italia, Svizzera e Stati Uniti, quasi 1 miliardo di euro di vendite di cui oltre il 65% all’estero, investe circa il 9% del fatturato di riferimento nella Ricerca e Sviluppo e vanta un invidiabile patrimonio di ben 1.500 brevetti. Non è un impegno da poco, se si guardano i numeri: il Gruppo Bracco opera nel settore della salute attraverso le divisioni Bracco Imaging, specializzata nella diagnostica per immagini, Farma, che si occupa di farmaci etici e da banco per il mercato italiano, Acist, con base a Minneapolis, per lo sviluppo di sistemi avanzati di somministrazione e CDI (Centro Diagnostico Italiano) di Milano. Complessivamente, oggi il Gruppo, presente in oltre 80 nazioni in tutto il mondo, occupa circa 2.800 dipendenti. Ne ha fatta di strada, Bracco, da quel lontano 1927. Nei decenni l’azienda, guidata da Diana Bracco, la terza generazione di imprenditori, ha progressivamente intensificato il proprio impegno sviluppando la ricerca innovativa e specializzata negli agenti di contrasto per la diagnostica medica che ha portato alla introduzione sul mercato di prodotti ad elevata efficacia e sicurezza. Con i suoi tre Centri di Ricerca di Ivrea, Ginevra e Princeton, attualmente Bracco può vantare una rete di livello internazionale proprio dedicata allo sviluppo dell’imaging. Il network è specializzato nello sviluppo di nuovi prodotti per le sofisticate esigenze delle nuove tecniche diagnostiche ed è integrato da una serie di collaborazioni con istituti di ricerca pubblici e privati, centri clinici e università in Italia e nel mondo. Alla fine degli anni Ottanta, Bracco ha avviato un piano di internazionalizzazione che ha mosso i suoi primi passi negli Stati Uniti attraverso Bracco Diagnostics Inc. e Bracco Research Usa, entrambe con sede a Princeton, nel New Jersey, dove è oggi basato anche il coordinamento mondiale della attività di sviluppo clinico. Gli Usa sono tuttora il mercato principale di Bracco Imaging: oltre che in Europa, da anni è presente anche in Giappone e Cina, (con uno stabilimento e laboratori a Shanghai, mentre Pechino ospita la sede commerciale e le attività di sviluppo clinico). La controllata Bracco Imaging, con sede a Milano, è oggi uno dei leader internazionali nella diagnostica per immagini, in grado di offrire una gamma completa di “agenti imaging”, ossia prodotti farmaceutici utilizzati nelle procedure di diagnostica (TAC, angiografia, ecografia, risonanza magnetica, ultrasuoni, medicina nucleare), per migliorare la visualizzazione anatomica e funzionale degli organi. Con la recente acquisizione di un’altra americana, la E–Z–EM Inc., leader nei sistemi di somministrazione di mezzi di contrasto e prodotti per la radio- ESEMPI CONCRETI DI APPLICAZIONE Paziente portatore di lesione maligna primitiva del fegato (epatocarcinoma). Immagine ecografica senza mezzo di contrasto Immagine dopo somministrazione di mezzo di contrasto ecografico Immagine ecocardiografica prima della somministrazione di mezzo di contrasto ecografico Immagine ecocardiografica dopo la somministrazione di mezzo di contrasto ecografico logia gastrointestinale, Bracco è oggi in grado di offrire soluzioni per tutte le modalità dell’imaging diagnostico. Fondamentale per questo approccio globale alle esigenze dei clinici è l’attività della società Acist, acquisita nel 2001, con sede vicino a Minneapolis. Anche in questo caso i numeri sono rilevanti e spiegano più delle parole: i suoi iniettori sono utilizzati nei centri ospedalieri più avanzati di oltre 40 nazioni e circa 4,5 milioni di persone sono già state sottoposte a procedure con le strumentazioni Acist. Uno dei principali successi recenti di Bracco Imaging è stato lo sviluppo della Metodica Ecografia con Mezzo di Contrasto (in lingua inglese, Contrast Enhanced Ultrasound - CEUS) a supporto della diagnostica ecografica, che attualmente rappresenta l’approccio di “prima scelta” per lo studio dell’addome, sia in Europa che negli Usa. Infatti, anche la diagnostica per immagini, per sua stessa definizione, non invasiva e fonte di minori disagi per i pazienti rispetto a tecniche più dirette, può essere progressivamente migliorata attraverso una costante attività di ricerca. Si tratta di velocizzare i tempi di esecuzione e di facilitare la leggibilità - e, quindi, l’interpretabilità - dei risultati. Un interessante risultato, in questo senso, è stato ottenuto mediante la seconda generazione di mezzi di contrasto, costituiti da microbolle di gas, frutto della ricerca di Bracco per l’ecografia. Questi nuovi mezzi di contrasto permettono una diagnostica in “tempo reale” senza dovere rispettare lunghi tempi di attesa tra l’assunzione e l’ecografia vera e propria, migliorando la qualità della risposta. Un importante passo avanti nella metodica, che consente un più largo impiego dell’ecografia nella diagnosi oncologica, con il vantaggio di ridurre ulteriormente, per soggetti particolarmente sensibili, il già basso rischio connesso alle altre tecniche oggi più utilizzate. Questa metodica di imaging, anche grazie alla tollerabilità del prodotto, è indicata anche per l’immediato controllo nella terapia ablativa dei tumori primitivi e metastatici del fegato, che nel controllo di routine si effettua dopo trenta giorni. La validità e le indicazioni delle ecografie di contrasto e delle altre metodiche di imaging, nello studio delle lesioni focali del fegato, sono approvate dal Sistema Nazionale Linee Guida, coordinato dall’Istituto superiore di sanità. Le linee guida rimarranno in vigore sino al 2011 e hanno lo scopo di identificare i metodi di diagnosi più appropriati e di formulare raccomandazioni basate sulle prove di efficacia. “I mezzi di contrasto in ecografia, dopo aver attraversato una fase pionieristica, oggi sono diventati di utilizzo “routinario”, grazie a una evoluzione tecnologica ancora in atto”, rileva il dottor Paolo Ricci, ricercatore presso il Dipartimento di Scienze Radiologiche - Istituto di Radiologia Università “La Sapienza” di Roma, e presidente della Sezione di studio mezzi di contrasto della Società Italiana di Radiologia Medica (SIRM), che da anni si U no dei compiti della ricerca medica è sicuramente quello di migliorare l’efficienza diagnostica diminuendo l’invasività dei metodi. Detta così, potrebbe sembrare qualcosa come la “quadratura del cerchio”, ma in realtà risultati in questo settore sono Endoscopia Virtuale - Lesioni Polipoidi del colon ■ FOCUS / L’impegno di Bracco sul fronte della ricerca per una terapia efficace Imaging, diagnosi precoce e prevenzione per combattere tutte le patologie del seno I prodotti Bracco sono impiegati con successo anche per la prevenzione e la diagnostica delle patologie del seno attraverso l’imaging. Lo “stato dell’arte” viene illustrato dalla dottoressa Elsa Cossu, ricercatrice presso il Dipartimento di Diagnostica per Immagini, Imaging molecolare, Radiologia interventistica e Radioterapia dell’Università Tor Vergata di Roma, diretto dal professor Giovanni Simonetti. Oggi, l’arma contro il carcinoma mammario è rappresentata dalla diagnosi precoce, consentita dalla diagnostica strumentale (mammografia, ecografia e risonanza magnetica) e da una terapia efficace. La risonanza magnetica della mammella, eseguita in casi selezionati ed in centri dedicati ove personale esperto lavora in equipe con spirito multidisciplinare, consente una idonea diagnosi efficace della patologia mammaria, definendone estensione e consentendone la corretta pianificazione terapeutica. La risonanza magnetica in dotazione, sia negli ospedali che in molte strutture private, è una tecnica di generazione di immagini basata sul principio fisico della risonan- za dei nuclei. Il termine nucleare non deve trarre in inganno, perché la metodica non è assolutamente dannosa per il paziente e non utilizza radiazioni ionizzanti. A differenza di altri metodi di imaging, la risonanza magnetica permette di discriminare i tessuti sulla base della loro composizione biochimica. I risultati della risonanza magnetica vengono restituiti attraverso un apposito software che consente di valutare il “focus” evidenziato attraverso il mezzo di contrasto: spiegato in parole semplici, si tratta di dare un’interpretazione a ciò che viene messo in evidenza dalla luminosità del contrasto. Ancora una volta, la disponibilità di innovativi prodotti di ultima generazione, quali mezzi di contrasto e sistemi di aiuto alla refertazione, cosiddetti CAD, sviluppati dai ricercatori Bracco, ha apportato a questa tecnica notevoli miglioramenti. dedica allo studio delle applicazioni dell’ecocontrasto nei diversi scenari clinici. Anche in ambito ecocardiografico, la Ceus si sta affermando come metodica molto accurata, come testimonia Luciano Agati, professore associato di cardiologia presso l’Università La Sapienza di Roma, in quanto permette di “marcare” il flusso del sangue senza utilizzare sostanze radioattive, con- sentendo finalmente di “mandare in pensione” i radioisotopi. I vantaggi? Notevoli, e non solo per la qualità della diagnostica, ma anche per i costi molto contenuti di una metodica non invasiva rispetto all’uso di radiazioni come nell’esame TAC. Le aree di sviluppo sono enormi e si stanno studiando nuove indicazioni, prima fra tutte la possibilità di visualizzare la perfusione del cuore. Sono in corso le sperimentazioni, allo scopo di giungere presto all’approvazione della tecnica e, in prospettiva, Bracco ha in programma di iniziare uno studio clinico in trentotto centri specializzati in tutta Europa. Anche questo per Bracco non sarà un punto d’arrivo, ma solo un punto di partenza sulla via della ricerca continua per migliorare, nel suo specifico campo, la qualità della vita dell’uomo. E questo non deve stupire, perché in tutti i campi di attività, che siano direttamente legati al business o meno, Bracco si è sempre distinta come un’azienda socialmente responsabile, fortemente impegnata nel campo sociale ed educativo, nella difesa dell’ambiente, nel sostegno alla cultura e nella promozione delle pari opportunità. Possiamo guardare dentro il cuore: l’evoluzione tecnologica risulta fondamentale nei casi di ischemia e di infarto La RM permette sia di effettuare un’analisi della funzione cardiaca che di evidenziare l’infarto acuto o cronico U n bisogno vecchio come la medicina, quindi antichissimo, che per molto tempo è rimasto solamente un sogno, quello di poter “guardare” dentro il corpo del paziente. Vedere direttamente, con i propri occhi, cosa sta succedendo negli organi e nei tessuti, anziché orientarsi tra mille indizi a volte contraddittori. In fondo, la storia stessa della medicina si potrebbe anche scrivere attraverso l’evoluzione dei mezzi diagnostici, che una volta scoperti rappresentano altrettante pietre miliari dell’arte medica. Si pensi all’innovazione rappresentata dall’ecografia, la tomografia assiale computerizzata, meglio nota come TAC, la risonanza magnetica e i mezzi di contrasto ad elevata tollerabilità. L’evoluzione della diagnostica per immagini è sostenuta dalla ricerca continua che vede impegnate sul fronte internazionale ditte come Bracco. La diagnostica per immagini, per sua stessa natura non invasiva, ha trovato un importante utilizzo nella prevenzione e nel controllo dei disturbi cardiovascolari, la cui incidenza sulla popolazione occidentale appare sempre più rilevante. Dell’imaging cardiovascolare parla il dottor Luigi Natale del Policlinico Gemelli, Università Cattolica di Roma: “L’imaging del cuore, che già si avvaleva di varie metodiche, quali ecocardiografia, coronarografia e scintigrafia miocardica, può oggi utilizzare anche tomografia ad emissione di positroni (PET), TAC e risonanza magnetica (RM). Un imaging così articolato richiede pertanto un lavoro di équipe, che coinvolge tutti gli specialisti impegnati con le loro diverse competenza, cliniche e tecniche. Per quanto riguarda TAC e RM, entrambe queste metodiche, pur così diverse tra loro, necessitano di mezzi di contrasto, da cui dipende in larga parte la qualità del risultato”. Di norma, un metodo pur moderno come la TAC, senza l’ausilio del mezzo di contrasto, si limita ad “ac- all’ordine del giorno, proprio grazie alla continua attività di ricerca messa in campo da alcune realtà di eccellenza. Andrea Laghi, professore associato di Radiologia alla Sapienza di Roma e direttore dell’UOC “Tecniche diagnostiche avanzate” presso l’ICOT di Latina, porta in proposito l’esempio della colonscopia virtuale. Si tratta di una tecnica radiologica non invasiva descritta per la prima volta nel 1994 che permette di visualizzare l’intero colon tramite l’esecuzione di una TAC addominale dopo insufflazione di gas nell’intestino. Le immagini ottenute vengono successivamente elaborate da un software dedicato che consente la ricostruzione del colon in 2 o 3 dimensioni con la possibilità da parte del medico radiologo di studiarlo navigando virtualmente al suo interno. La navigazione avviene dal cieco al retto e si ripete nel verso opposto. Allo stato attuale la metodica può essere considerata di scelta, in alternativa al clisma a doppio contrasto, per pazienti con colonscopia incompleta, con tumore colico occlusivo, per pazienti anziani e per soggetti in cui le condizioni cliniche non permettano l’esecu- zione di una procedura invasiva come la colonscopia convenzionale. La American Cancer Society ha introdotto pochi mesi fa la coloscopia virtuale tra le metodiche da adottare per lo screening del tumore colico e di polipi di dimensioni clinicamente significative. Dal 1994 a oggi, la tecnologia ha peraltro fatto - come si dice - passi da gigante, aumentando sia il campo di applicazione che l’attendibilità di questa metodica. Bracco propone un mezzo di contrasto a base di iodio che il paziente deve bere il giorno precedente per evidenziare le feci e distinguerle dai polipi ed una pompa elettronica di nuova concezione per insufflare l’anidride carbonica necessaria per “distendere” l’intestino con un migliore confort per il paziente. L’unico “disagio” per il paziente è l’osservanza di 12 ore di digiuno. Con le nuove tecnologie, l’esame è diventato più veloce (15 minuti al massimo), sicuro (il livello di radiazioni è bassissimo, circa il doppio rispetto alla radiazione cosmica annua) e più tollerato dei pazienti. “Vi sono evidenze scientifiche - continua il professor Laghi - derivanti da lavori di confronto, nei quali si dimostra una nettissima superiorità della colonscopia virtuale rispetto al clisma del colon, in termini di identificazione, sia dei tumori sia dei polipi. Se non fosse per la disponibilità delle apparecchiature sul territorio nazionale e di altrettanti radiologi addestrati, il clisma potrebbe già oggi essere completamente soppiantato dalla coloscopia virtuale”. corgersi” della presenza di una calcificazione coronarica, ma non riesce a valutare il grado di ostruzione dell’arteria. I mezzi di contrasto, sviluppati da industrie farmaceutiche come Bracco, sono in grado di opacizzare il sangue e, in caso di sintomi di ischemia e infarto, di evidenziare sia lo stato di salute delle coronarie che la loro eventuale riduzione di calibro (stenosi). I mezzi di contrasto per RM sono sostanze diverse, di più recente introduzione; la ricerca ha sviluppato diversi prodotti ed anche in questo campo Bracco si è affermata come azienda leader. La RM permette sia di effettuare una analisi della funzione cardiaca che di evidenziare l’infarto acuto, avvenuto cioè da pochi giorni, e l’infarto cronico (a distanza di tempo dall’evento) grazie alla proprietà del liquido di contrasto di concentrarsi nella zona miocardica interessata, rilevando pertanto sia la necrosi cellulare che la cicatrizzazione. I mezzi di contrasto sono in grado di opacizzare il cuore e di evidenziare lo stato di salute delle conorarie Eventi Lunedì 13 Luglio 2009 6 Progetto Michelangelo, dal territorio all’ospedale Obiettivo: migliorare l’assistenza cardiovascolare. Il numero di pazienti con infarto, arruolati nel sistema informativo, è di 1.400 IL MODELLO DI PREVASC revasc prevede la sperimentazione di un nuovo modello assistenziale, tecnicamente definito disease management, inserito nell’ambito della medicina territoriale per la prevenzione cardiovascolare. Fulcro di questa sperimentazione è una nuova figura di raccordo tra le strutture sanitarie e i pazienti: il care manager, un infermiere che svolge la sua attività all’interno dell’equipe assistenziale e ricopre un ruolo di affiancamento al paziente, fornendogli supporto e informazioni, ma anche sostegno motivazionale, responsabilizzandolo, allo stesso tempo, sul suo stato di salute. L’elemento profondamente innovativo del modello di disease management del Prevasc è rappresentato dalla partecipazione dell’assistito alla pianificazione del proprio piano di salute e dalla sinergia di lavoro realizzata dall’equipe assistenziale per la prevenzione. L’equipe assistenziale è composta da medico di medicina generale (mmg), specialisti del distretto e P consulto con il cardiologo. L’accesso alle procedure più appropriate offre così ai cittadini la possibilità di un’assistenza cardiologica ottimale, indipendentemente dalla zona dell’evento, superando il concetto di “ospedale più vicino” a favore di “ospedale più idoneo”. La sperimentazione di Infarto.net, iniziata presso l’Azienda ospedaliera S. Giovanni Addolorata, si è successivamente estesa ad altri importanti ospedali. INCA 2: INDICATORI IN CARDIOLOGIA ono stati presentati di recente i risultati del progetto Inca2, nato dalla collaborazione tra Regione Lazio, Pfizer, Sic (Società italiana di cardiologia), Fimmg (Federazione italiana medici di medicina generale) e LaziosanitàAsp nell’ambito del “Progetto Michelangelo”. Obiettivo di Inca2 è la misurazione della qualità dell’assistenza erogata nel Lazio a pazienti con infarto miocardico acuto. Ben 43 Unità operative di cardiologia e/o Utic del Lazio hanno aderito ufficialmente al progetto. Il numero di pazienti con infarto acuto del miocardio arruolati nel sistema informativo è pari a 1400 di cui 1027 maschi (73%) e 373 femmine (27%) con una età media di 64,6 anni (62,3 anni i maschi e 70,3 anni le femmine). I pazienti analizzati presentano vari fattori di rischio: diabete mellito, ipertensione arteriosa, angina, pregresso infarto, fumatori ed ex fumatori. In un’alta percentuale dei casi di infartuati considerati, si è registrato un intervento farmacologico adeguato entro le 24 ore dall’ammissione in ospedale con la somministrazione di aspirina, betabloccanti, statine, ace-inibitori o sartanici. Alcune strutture arrivano al 100% dei casi con una media regionale superiore al 95%. Dall’arrivo in pronto soccorso, 10 strutture sono state in grado di fornire la terapia trombolitica entro 30 minuti a oltre la metà dei pazienti, mentre se si guarda il tempo medio sono state registrate strutture capaci di intervenire entro i 22 minuti, con un range regionale che va dai 22 ai 69 minuti mediani, con un caso singolo di 512 minuti. Inoltre, le strutture partecipanti hanno sottoposto il 74% del totale dei pazienti con Stemi a terapie riperfusive, ovvero a trombolisi e/o angioplastica. S Uno dei maggiori centri di ricerca di Pfizer, a Sandwich, in Inghilterra dell’ospedale, care manager e assistito. Tale equipe formulerà un piano di salute, basato su un approccio interdisciplinare, che prevede il pie- Gli uffici della sede romana di Pfizer no coinvolgimento del paziente attraverso una presa di coscienza del suo stato di salute. La sperimentazione di questo modello di disease & care management coinvolge i Distretti 17 e 18 del territorio della Asl RmE, molto attiva nel rafforzamento della continuità assistenziale ospedale-territorio. I RISULTATI DELLA FASE PILOTA DI INFARTO.NET n vero e proprio network “intelligente”, che mette in collegamento le ambulanze dotate di apparecchi di telemedicina con i centri di teleconsulto per una diagnosi tempestiva di infarto durante il trasporto del paziente. Tale modello consente un “trasporto virtuale” e in tempo reale, che permette di risparmiare tempo prezioso per la vita del paziente, ed è basato sulla diagnosi precoce tramite la trasmissione telefonica dell’elettrocardiogramma e il tele- U ■ CADIPROF / Nata nel 2005, gestisce i trattamenti assistenziali sanitari integrativi Sanità integrativa per dipendenti e lavoratori degli studi professionali D iffondere la cultura della prevenzione, ma anche incidere positivamente sui bilanci delle regioni che, per oltre la metà, sono destinati alle spese sanitarie. È questo l’obiettivo di Cadiprof, Cassa di assistenza sanitaria supplementare per i dipendenti degli studi professionali. Nata nel 2005, ha lo scopo di gestire i trattamenti assistenziali sanitari integrativi delle prestazioni pubbliche obbligatorie, rese dal servizio sanitario nazionale. È a favore dei dipendenti assunti con il Contratto collettivo nazionale del lavoro (Ccnl) studi professionali, che devono essere obbligatoriamente iscritti alla Cassa. Il nuovo contratto prevede anche l’estensione dell’assistenza sanitaria integrativa ai collaboratori e ai praticanti (compresi gli apprendisti e i lavoratori part-time, anche a tempo determinato, purché di durata superiore a tre mesi). Motivi, questi, che spiegano i buoni risultati di Cadiprof. Dati alla mano, si contano 175 mila assicurati – su una platea complessiva di circa un milione di addetti secondo dati Censis - con un incremento di 2-3 mila dipendenti al mese. In particolare, tra gli iscritti la percentuale maggiore è fatta registrare dalle donne – sono circa il 90% - e di questi l’80% è di età compresa tra i 20 e i 40 anni. I numeri parlano chiaro e testimoniano l’impegno del presidente Gaetano Stella che, insieme al vicepresidente Carmelo Romeo e ad altri qualificati collaboratori, sono impegnati per tutelare e disciplinare la gestione delle risorse e per ampliare le tutele degli iscritti con diverse iniziative. L’appartenenza alla Cassa è obbligatoria: ciò significa che tutti i dipendenti, nei cui confronti viene applicato il Contratto collettivo nazionale di lavoro studi professionali, devono essere iscritti. I contributi mensili previsti (13 euro per lavoratore, per 12 mensilità) sono esclusivamente a carico del datore di lavoro, che si assume la responsabilità della mancata iscrizione e del mancato rispetto delle norme contrattuali e rimane, quindi, esposto a eventuali azioni di rivalsa nei suoi confronti da parte dei dipendenti. Per la massima qualità della propria offerta, Cadiprof ha una rete di strutture convenzionate operanti nel campo sanitario (circa 2.310 tra laboratori di analisi, case di cura, ambulatori, centri diagnostici, medici specialisti), allo scopo di mantenere – nella maggior parte dei casi – il costo delle prestazioni sanitarie a proprio carico, evitando così che l’iscritto anticipi alcuna somma di denaro. Più nel dettaglio, Cadiprof garantisce agli iscritti la copertura per i grandi eventi sanitari (quali trapianti, grandi interventi chirurgici), i rimborsi dei piccoli interventi chirurgici ambulatoriali, le visite specialistiche e le prestazioni fisioterapiche, conseguenti a infortuni e malattie, fino alle attività di prevenzione e ai rimborsi in caso di gravidanza, nel limite annuo di mille euro. Sono comprese nella garanzia e le visite specialistiche, le ecografie e le analisi clinico chimiche che potranno essere effettuate, sempre a rimborso, anche nelle strutture sanitarie convenzionate a tariffe agevolate. Infine, nel caso di utilizzo di strutture private non convenzionate e con modalità differenti a seconda della garanzia, Cadiprof provvede al rimborso delle spese anticipate dal dipendente, mentre se si ricorre alle strutture del Servizio sanitario nazionale, è previsto il rimborso totale dei ticket sanitari. Per la massima efficacia a trasparenza, la gestione operativa (rimborsi, convenzioni, centrale operativa) delle attività sanitarie della Cassa è stata affidata a società leader operanti nel campo dell’assistenza sanitaria integrativa, in grado di fornire gli strumenti più appropriati per la loro efficace ed efficiente esecuzione. Eventi Lunedì 13 Luglio 2009 7 ■ SPINDIAL / Professionisti e con elevata specializzazione nel settore Sinergia pubblico-privato, progetto sperimentale per centri di dialisi È Gli ideatori del progetto: Archittetti Ciro Specchio e Davide Romeo - P.I. Ferruccio Mirandola uno di quegli argomenti che danno origine a interminabili discussioni – e a ogni livello, dal tavolino del bar ai piani alti della politica dell’economia – alla fine delle quali, il più delle volte, ciascuno degli interlocutori resta della propria opinione, formata su personali esperienze, ideologie, pregiudizi. Sono discussioni che, in pratica, si limitano a girare intorno al problema, senza mai volere (o forse potere) affrontarlo alla radice. L’argomento è sempre di moda: pubblico o privato? E ancora più di moda – o meglio cogente, perché ne va della vita di ciascuno, intesa sia come qualità del vivere che come esistenza stessa della persona – è la sfera alla quale questa eterna questione è applicata: la sanità. Sanità nel suo duplice significato di “stato del corpo”, sinonimo di buona salute, Un’interessante realtà al servizio dei cittadini “L a carenza cronica di disponibilità finanziarie da parte del Servizio sanitario nazionale da investire in conto capitale per ammodernare le strutture dialitiche e crearne delle nuove sul territorio nazionale ha spinto a ricercare capitali privati e società specificatamente organizzate per dare una risposta al considerevole aumento di prestazioni dialitiche”. È quanto afferma Ugo Grondelli, presidente onorario del gruppo Spindial, vice presidente esecutivo e membro del Consiglio di amministrazione della multinazionale Gambro tra il 1988 e 1999, oltre che fondatore di Gambro Italia nel lontano 1972. Per ristrutturare un centro dialisi ad assistenza decentrata dotato di dodici postazioni dialitiche per 600-700 mq di superficie, occorre circa 1 milione di euro per opere edili, impianti elettrici e speciali ed impianti termomeccanici. Occorre aggiungere 400.000 euro per le apparecchiature di dialisi e l’impianto di osmosi ed altri 300.000 euro tra letti a bilancia, apparecchiature elettromedicali, sistema informatico e arredi , per consegnare chiavi in mano un centro dialisi completo. “La dialisi è caratterizzata da un numero notevole di prestazioni prevedibili e continuative (7.000 trattamenti annui in un CAD da dodici posti dialisi), pertanto i notevoli investimenti necessari per ristrutturare un centro dialisi possono essere suddivisi per singola presta- zione nel corso della durata dell’intera fornitura ad esempio cinque anni e consentire il Ssn di ripagare l’investimento sostenuto dalla società privata attraverso la spesa corrente”, spiega Marcello Grondelli, presidente e amministratore delegato della società Spindial e presidente della società Worldial. Congiuntamente a queste necessità di natura finanziaria, il Ssn ha richiesto alla strutture organizzative di capitale privato di far fronte in modo efficiente a servizi “non core” che gravitano intorno al servizio dialitico come, ad esempio, manutenzioni ordinarie e straordinarie della struttura, degli impianti e delle apparecchiature, for- La carenza cronica di disponibilità finanziarie da parte del Servizio sanitario nazionale per ammodernare le strutture dialitiche, ha spinto a ricercare capitali privati e società specificatamente organizzate per dare una risposta al considerevole aumento di prestazioni nitura dei dispositivi monouso, gestione della logistica, gestione lava nolo della biancheria, gestione delle utenze e gestione amministrativa rispondendo a protocolli qualitativi ben definiti dalla norma Iso. Alcune amministrazioni si sono spinte a richiedere la fornitura di personale infermieristico ed ausiliario specializzato ritenendolo fortemente legato alle tecnologie fornite e alla struttura gestita, mentre il Ssn non intende delegare l’attività medica ovvero l’attività “core”. Le Aziende ospedaliere e le Ausl hanno da circa un anno a disposizione uno strumento organico e completo per realizzare in modo trasparente ed equo progetti di gestione pubblico–privato per un servizio così delicato quale è il servizio di dialisi. “Questo strumento è il nuovo Codice degli appalti pubblici (D.Lgs 163/2006)”, chiarisce Marcello Grondelli. Oltre alla classica procedura della gara a pubblico incanto si è ampliato negli ultimi anni l’utilizzo dello strumento del project financing (art. 152 e ss) estendibile ai servizi. Questo strumento comporta da parte dell’amministrazione uno sforzo molto limitato, ovvero emanare esclusivamente un bando di project financing. Le società concorrenti, promotori, dovranno presentare entro il 30 giugno di ogni anno la loro proposta relativamente alla realizzazione di un’opera pubblica e/o alla Marcello Grondelli, presidente e amministratore delegato di Spindial gestione del servizio. Il progetto migliore, secondo criteri ben specifici individuati dal codice, sarà giudicato di “pubblico interesse” e l’autore definito il promotore. Verrà quindi indetta una gara il cui capitolato rispecchia il progetto invidiato come il migliore. Quindi, l’amministrazione indice una procedura negoziata tra i due soggetti vincitori della prima fase e il promotore per individuare il concessionario, avendo quest’ultimo il diritto di prelazione sulla proposta giudicata dall’amministrazione più conveniente. e dell’insieme di organismi, uffici ed enti preposti alla salute pubblica. Per fortuna che, al di là delle prese di posizione e delle interminabili discussioni, ci sono realtà che, in questo campo, stanno attuando – senza tanti clamori che, se danno visibilità, rischiano però di distogliere dai veri obiettivi – una felice e virtuosa integrazione tra il sistema pubblico e quello privato, avviando verso la soluzione di annose situazioni di precarietà, che solo fino a pochi anni fa sembravano proprio, fisiologicamente, “senza soluzioni”. Uno dei campi in cui si attua questo connubio è quello di un’“emergenza” strisciante, spesso dimenticata dai “non addetti ai lavori” e da quelli che, fortunatamente per loro, non ne sono direttamente coinvolti come “pazienti”, e riguarda i disturbi renali – le nefropatie – e la dialisi artificiale. Anche se negli ultimi decenni di passi avanti, nel campo della nefrologia, ne sono stati fatti molti – e da gigante – il costante aumento dell’“esercito” dei dializzati richiede una capillare diffusione territoriale di centri diagnostici e di assistenza, con strutture specializzate in regola con le normative, dotate di personale competente e di apparecchiature all’avanguardia. Non a caso, l’insufficienza renale, con tutti i disturbi ad essa collegati, sta assumendo sempre di più i contorni di una “malattia sociale”, coinvolgendo i pazienti, i loro familiari, le strutture pubbliche e private. È chiaro che è questione non solo di garantire la sopravvivenza fisica, ma anche di assicurare un certo livello di qualità della vita e di attenuare gli inevitabili disagi per il paziente e per tutto l’universo familiare e assistenziale che gli ruota attorno: si tenga presente che, in media, un dializzato si sottopone al trattamento due, tre volte alla settimana, con tutti i problemi di trasporto che ne conseguo- no, anche quando la struttura sia “centralizzata” rispetto al bacino di utenza. È soprattutto una questione di civiltà. Dove le aziende ospedaliere e Ausl hanno difficoltà a fare fronte a questa continua “emergenza”, nella gestione delle strutture, nel reclutamento del personale specializzato, nella manutenzione degli strumenti, è stata innescata una funzionale sinergia tra il settore pubblico e alcune società di capitale privato, che sono in grado di assicurare il servizio sul territorio, alleggerendo in termini organizzativi, economici e gestionali il compito delle aziende ospedaliere. Naturalmente, nulla nasce dal nulla e nulla può essere lasciato al caso, soprattutto quando si tratta della salute (e quindi della vita stessa) delle persone. Un campo – meglio, una filosofia – che, solo fino a pochi anni fa, era ancora tutta da esplorare. L’Azienda Sanitaria ha saputo avviare e portare avanti negli anni un progetto d’avanguardia di sperimentazione gestionale pubblicoprivato dei centri di dialisi, con lo scopo di individuare la formula di gestione ideale che potesse essere utilizzata su larga scala ed un modello d’eccellenza da esportare in altre realtà nazionali. La sperimentazione ha consentito di individuare modalità organizzative e gestionali per razionalizzare il servizio, isolandone i “punti deboli” e individuando le soluzioni opportune per superarli. Un impegno non da poco, che richiede un certo coraggio e, soprattutto, la capacità di guardare in avanti, ma che è stato fondamentale per giungere alla definizione di appositi protocolli e alla redazione di specifici capitolati d’appalto. La sperimentazione del servizio integrato pubblico–privato è stata messa in atto dall’Azienda Ospedaliera nella gestione del C.A.L. (i C.A.L. sono i centri dialisi decentrati di assistenza limitata, funzionalmente collegati all’Unità ospedaliera di riferimento, con un numero di posti dialisi da 3 a 12 e presenza programmata, ma non continuativa, di un medico neforologo). La sperimentazione ha dato una serie di indicazioni utili per l’ottimizzazione del servizio, tra cui l’opportunità di fare evolvere la struttura da C.A.L. in “centro dialisi decentrato ad assistenza continuativa” (cioè in un C.A.D., funzionalmente legato al centro ospedaliero e caratterizzato dalla presenza di un medico nefrologo per tutta la durata dei trattamenti). Si prevede una gestione del centro su due turni giornalieri per sei posti letto nei primi due anni e il successivo passaggio a tre turni fino al completamento dell’appalto, della durata complessiva di nove anni. Il gruppo Spindial risponde in pieno a questi requisiti, disponendo di personale infermieristico ad elevata specializzazione con esperienza ultradecennale, in grado di gestire in modo autonomo tutte le attività connesse a un centro dialisi, comprese le emergenze. Per la gestione del centro, Spindial mette a disposizione cinque infermieri sui due turni dialitici giornalieri previsti nei primi due anni di gestione, e sei infermieri quando il servizio passerà ai tre turni, impegnandosi, inoltre, nell’addestramento di personale infermieristico specializzato. Un impegno gestionale non indifferente, in quanto si prevede una quantità annuale di oltre 3.700 trattamenti (comprensivi delle tipologie di biofiltrazione senza tampone nel bagno dialisi, emofiltrazione on– line e emodialisi con bicarbonato standard) per la gestione su due turni giornalieri e di oltre 5.600 trattamenti nel periodo di gestione su tre turni. Un’esperienza che si è rivelata molto positiva, in cui sono potute emergere appieno le potenzialità (sia in termini di risparmio che di funzionalità del servizio sul territorio) del sistema integrato tra il servizio pubblico e società private che, si sono dimostrati perfettamente complementari. Una particolarità di questa esperienza è stata l’efficienza dimostrata, nell’erogazione del servizio, dalla gestione decentrata, con l’affidamento ai privati della logistica e del personale infermieristico, che ha potuto essere addestrato direttamente sulle apparecchiature in dotazione, che utilizzano le tecnologie più avanzate. Eventi Lunedì 13 Luglio 2009 8 ■ SALUTE / Le iniziative del ministero per questa dell’estate ■ LEGGI / In vigore uno strumento valido per diminuire i rischi In arrivo le ondate di calore: ecco cosa fare Sistemi di gestione per la salute e sicurezza nei luoghi di lavoro I U l ministero del Lavoro, della salute e delle politiche sociali - settore salute - ha promosso una serie di iniziative per tutelare la salute dei cittadini dai rischi derivanti dalle alte temperature, soprattutto i più fragili, cioè persone molto anziane, bambini piccoli, malati cronici, disabili, persone povere e in solitudine. Ecco i punti fondamentali del Piano operativo nazionale per la prevenzione dei rischi per la salute da ondate di calore–Estate 2009, in accordo con le raccomandazioni internazionali, e in collaborazione con il dipartimento della Protezione civile nazionale, Regioni e Comuni: Conoscere con anticipo di almeno 48 ore l’arrivo di un’ondata di calore È attivo il sistema di allerta nazionale (HHWW) della Protezione civile, in grado di prevedere il verificarsi di condizioni a rischio per la salute con 48, 72 ore di anticipo, in 27 città. Fornisce bollettini giornalieri che riportano i livelli di rischio climatico e per la salute e indica la necessità di attivare programmi di prevenzione locali rivolti alle persone più a rischio. Informare la popolazione sul livello di rischio e sull’adozione di comportamenti corretti per ridurre i rischi delle ondate di calore A livello nazionale, il ministero pubblica una serie di opuscoli informativi scaricabili da internet rivolti sia alla popolazione in generale sia a medici, operatori socio-sanitari, badanti (in cinque lingue) e tutti coloro che si occupano delle persone anziane. Attivazione del call center 1500 Per informare su comportamenti corretti per difendersi dall’afa, orientare ai servizi offerti da Regioni e Comuni nelle grandi città, informare sulle previsioni delle ondate di calore. Individuazione e sorveglianza attiva delle persone molto anziane e di quelle più fragili Regioni, Comuni e Aziende sanitarie hanno sviluppato propri piani operativi e attività di assistenza in base alle linee guida ministeriali. Fondamentali sono gli interventi preventivi appropriati, rivolti ai gruppi a rischio come gli anziani fragili, già attivi in molte città. Il ministero anche quest’anno ha rinnovato l’ordinanza che permette a Comuni e Asl la costruzione degli elenchi delle persone fragili – ”Anagrafe fragilità”. Dieci semplici consigli per ridurre gli effetti nocivi delle ondate di calore sulla salute Sul sito www.ministerosalute.it sono scaricabili degli opuscoli in cui sono indicate una serie di semplici abitudini e precauzioni per prevenire i rischi per la salute derivanti dal caldo eccessivo. n sistema di gestione della salute e sicurezza sui luoghi di lavoro efficace tramuta pericoli non controllati in rischi gestiti, diminuendo così incidenti, morti, mutilazioni, infermità e malattie derivanti o contratte sui luoghi di lavoro e, quindi, le conseguenti ricadute economicosociali-aziendali. È probabilmente con questa convinzione che il legislatore, nel D.Lgs 81/08, ha riconosciuto, nell’articolo 30, l’importanza di un modello di gestione per la salute e sicurezza sui luoghi di lavoro: “Comma 1 - Il modello di organizzazione e di gestione idoneo ad avere efficacia esimente della sis - al British Standard OHSAS 18001:2007 si presumono conformi ai requisiti di cui al presente articolo - omissis -”. “Comma 6 - L’adozione del modello di organizzazione e di gestione - omissis - nelle imprese fino a 50 lavoratori rientra tra le attività finanziabili - omissis -”. Emanuele Chiari, Sales & Marketing development manager LRQA Italy (prestigioso organismo di certificazione internazionale), afferma: “Si desume, quindi, che l’adozione, la vera e controllata attuazione di un Sistema di gestione OHSAS 180012007 per la salute e sicurezza sui luoghi di lavoro venga ritenuto dal legislatore strumento valido responsabilità amministrativa delle persone giuridiche, delle società e delle associazioni anche prive di personalità giuridica - omissis -, deve essere adottato ed efficacemente attuato, assicurando un sistema aziendale per l’adempimento di tutti gli obblighi giuridici relativi: - omissis -”. “Comma 4 - Il modello organizzativo deve altresì prevedere un idoneo sistema di controllo sull’attuazione del medesimo modello e sul mantenimento nel tempo delle condizioni di idoneità delle misure adottate omissis -”. “Comma 5 - omissis - i modelli di organizzazione aziendale definiti conformemente - omis- per diminuire i rischi per la salute e sicurezza delle persone nei luoghi di lavoro”. “È intuitivo, quindi - ha aggiunto - comprendere che sia l’attività di valutazione svolta dall’Organismo di certificazione durante l’iniziale certificazione OHSAS 18001-2007 e la successiva sorveglianza annuale, sia i rapporti emessi, aiutino l’imprenditore o la direzione a verificare l’efficace attuazione del Sistema e, nel caso di incidente sul luogo di lavoro, a dimostrare all’autorità giudiziaria, agli enti competenti e alle compagnie di assicurazione che il vertice aziendale abbia fatto quanto in suo potere per rispettare la legge e per salvaguardare la “salute e sicurezza” delle persone operanti in azienda.” rense per il rilevamento delle sostanze tossiche utilizzate a scopo doloso. Il Centro si occupa, inoltre, anche dell’organizzazione di corsi di formazione per il personale del Servizio sanitario nazionale e degli organi di polizia a livello territoriale per la standardizzazione dei rilievi di campo relativi ad indagini medico legali riguardanti l’uccisione di animali domestici e selvatici. Infine, presso l’Istituto zooprofi- lattico sperimentale di Abruzzo e Molise viene attivato il centro di referenza nazionale per l’epidemiologia veterinaria, la programmazione, l’informazione e l’analisi del rischio. Le principali attività di questo centro riguardano lo svolgimento di analisi del rischio con particolare riferimento alla sanità animale, alla sicurezza alimentare e all’elaborazione e attuazione di programmi operativi finalizzati alla formazione del personale. Di seguito i dieci principali consigli: 1. Uscire di casa nelle ore meno calde della giornata. 2. Indossare un abbigliamento leggero e comodo 3. Adottare alcune precauzioni se si esce in macchina 4. Rinfrescare l’ambiente domestico e di lavoro 5. Climatizzatori, occorre utilizzare alcune precauzioni 6. Bere molti liquidi, mangiare molta frutta e verdura, non bere alcolici 7. Fare pasti leggeri e porre attenzione alla conservazione domestica degli alimenti 8. Conservare correttamente i farmaci 9. Rivolgersi al medico per ogni problema connesso all’utilizzo di farmaci 10. Prestare attenzione ai soggetti a rischio In caso di temperatura elevata, prestare attenzione a parenti o vicini di casa anziani che possono avere bisogno di aiuto, soprattutto se vivono soli, e segnalare ai servizi socio-sanitari eventuali situazioni che necessitano di un intervento. Occorre considerare come importanti campanelli di allarme la riduzione di alcune attività quotidiane, come spostarsi in casa, vestirsi, mangiare, andare regolarmente in bagno, lavarsi. Infatti, la riduzione di una o più di queste funzioni in una persona anziana può significare un peggioramento dello stato di salute. Per questo, è consigliabile segnalarla al medico curante per un eventuale controllo delle condizioni cliniche. ■ IL PUNTO / Istituiti nuovi centri di referenza nel settore veterinario Pet therapy, maggior efficacia per l’organizzazione sanitaria I l sottosegretario alla Salute Francesca Martini ha firmato recentemente un decreto che istituisce nuovi Centri di referenza nazionali nel settore veterinario, ritenendo che l’attivazione di ulteriori Centri di referenza nazionali per lo svolgimento delle attività indicate dagli Istituti zooprofilattici sperimentali possa favorire il miglioramento delle funzioni svolte e della complessiva organizzazione sanitaria, con ricadute positive sulla tutela della salute umana e della sanità animale e del benessere degli animali. In particolare, presso la sede territoriale di Verona e Vicenza dell’Istituto zooprofilattico speri- mentale delle Venezie è attivato il Centro di referenza nazionale per gli interventi assistiti con gli animali (Pet therapy). Le principali attività del Centro riguardano: • la promozione della ricerca per la standardizzazione di protocolli operativi per il controllo sanitario e comportamento degli animali impiegati nei programmi di interventi assistiti con gli animali • il potenziamento delle collaborazioni fra medicina umana e veterinaria per individuare sinergie operative e di ricerca in grado di garantire un miglioramento dei risultati delle attività svolte nel settore di interesse • il miglioramento delle conoscenze circa l’applicabilità di tali interventi in determinate categorie di pazienti • l’organizzazione e gestione di percorsi formativi • la raccolta di dati e la diffusione di informazioni alla comunità scientifica internazionale. Presso la sede territoriale di Grosseto dell’Istituto zooprofilattico sperimentale delle Regioni Lazio e Toscana è attivato il centro di referenza nazionale per la medicina forense veterinaria. Le principali attività del centro di Grosseto riguardano lo sviluppo e la standardizzazione di tecniche di laboratorio e di tossicologia fo- LA CULTURA DEL BENESSERE GUARDIA MEDICA E REPERIBILITÀ SPECIALISTICA h 24 Poliambulatori Specialistici z Laboratori Analisi z Diagnostica per Immagini z Terapia Intensiva z Traumatologia z Traumatologia dello Sport SportClinique Mater Dei S.p.A. - Casa di Cura Privata Paideia S.p.A. - Casa di Cura Privata Tel. 06.80220.1 (15 linee r.a.) Tel. 06.33094.1 (20 linee r.a.) CUP Tel. 06.80220.6060 CUP www.materdei.it [email protected] www.cdcpaideia.com [email protected] Via A. Bertoloni, 34 (Parioli) 00197 Roma Via V. Tiberio, 46 (Fleming) 00191 Roma Tel. 06.33094.5100 Aziende Certificate con Sistema Gestione Qualità ISO 9001:2000 Direttore Sanitario: Dr. T. Malato Aut. Reg. Lazio n. 1072 del 10-12-02 Direttore Sanitario: Dr.ssa V. Mei Aut. Reg. Lazio n. D0111 del 17-03-03 z Centro Cuore z Chirurgia Generale e Specialistica z Ricoveri Medici e Chirurgici z Ostetricia z Servizi Domiciliari z Eventi Lunedì 13 Luglio 2009 9 Donne al centro: sin dal 1997 una sfida per salute, sviluppo e strategie preventive Il tuo 5 per mille può aiutare. Fiore Crespi, Presidente Nazionale Anlaids Onlus 06.4820999 www.anlaids.org Sostegno del volontariato e delle altre organizzazioni non lucrative di utilità sociale, delle associazioni di promozione sociale e delle associazioni riconosciute che operano nei settori di cui all’art.10, c 1 lett. a) del D.lgs. n. 460 del 1997. …………….....………………………………...................................……… codice fiscale del beneficiario 07175880587 2008/12 ANLAIDS aderisce all’Istituto Italiano della Donazione, ente garante della trasparenza ed efficacia nell’utilizzo dei fondi raccolti. Grafiche V. Bernardi s.r.l. FIRMA 10 Oggi, il mondo di domani Oggi, il mondo di domani è l’impegno ad agire per un presente responsabile ed un futuro sostenibile. Per Bristol-Myers Squibb significa innanzitutto sviluppare farmaci che realmente possano fare la differenza nella vita delle persone per prolungare e migliorare la vita umana. Ma significa anche avere la piena consapevolezza degli obblighi verso la comunità locale e globale, trasformandoli in impegno concreto. Il nostro impegno guarda www.bms.it al futuro e alle realtà più lontane ma inizia nel presente e dai luoghi a noi più vicini. Oggi, per il domani.