Questo materiale è riservato agli studenti regolarmente iscritti al corso di storia della Germania del CPIA sede Petrarca di Padova. E’ strettamente personale e non riproducibile. I materiali – tratti in parte da Wikipedia, dall’enciclopedia Treccani online, e da altre fonti - sono a cura del Prof. Sergio Bergami. Lezione XVIII: La Seconda Guerra Mondiale. Le due Germanie La Seconda Guerra Mondiale Il patto di non aggressione tedesco-sovietico (patto Ribbentrop-Molotov), siglato il 23-24 agosto 1939, in vista dell’attacco alla Polonia, costituì l’antecedente immediato dell’attacco tedesco alla Polonia e quindi della nuova guerra mondiale. Il 1° settembre 1939 la Polonia fu invasa; il 3 Francia e Gran Bretagna dichiararono guerra al Reich. L’Italia fin dal 1° settembre aveva invece dichiarato la ‘non belligeranza’, l’astensione dal conflitto essendo imposta tanto dall’impreparazione militare e morale del paese, quanto dall’ostilità della corona e di gran parte delle stesse sfere dirigenti fasciste. 2. Il conflitto in Europa: 1939-40 2.1 Polonia e Finlandia.- Superiori in numero e provviste di mezzi corazzati e dell’appoggio dell’aviazione, le forze tedesche liquidarono rapidamente la resistenza della Polonia, che il 15 settembre fu invasa anche dalle truppe sovietiche. Il 28 settembre (Varsavia era caduta il giorno prima) la firma di un trattato fra Germania e URSS definì i rispettivi possessi nella Polonia e le zone d’influenza delle due potenze in Europa orientale. Occupate Lettonia, Estonia e Lituania, i Sovietici attaccarono la Finlandia (30 novembre), che aveva rifiutato cessioni territoriali e che capitolò dopo una strenua difesa (marzo 1940). 2.2 Danimarca e Norvegia. -Respinta da Gran Bretagna e Francia un’offerta di pace (6 ottobre 1939), la Germania mosse contro la Danimarca e la Norvegia (9-27 aprile 1940) per procurarsi una linea di basi per circondare la Gran Bretagna. La Danimarca, territorialmente contigua, fu occupata senza resistenza in poche ore; il rapido successo dell’attacco alla Norvegia fu dovuto alla superiorità aerea della Germania, che le consentì il dominio dello Skagerrak e sconsigliò l’Ammiragliato di Londra dall’impegnarsi a fondo in una zona lontana dalle proprie basi. 2.3 Paesi Bassi, Belgio e Francia. - Con l’attacco contro l’Occidente, iniziato il 10 maggio 1940, nei Paesi Bassi i Tedeschi costrinsero alla capitolazione l’esercito olandese in 5 giorni. Il 13 maggio avevano sfondato ogni difesa fra Namur e Sedan. Il comando francese, poiché la rottura sulla Mosa misurava solo 50 km e la linea Maginot (➔ linea) era intatta, pensò fosse sufficiente concentrare truppe di riserva, a N e a S delle colonne nemiche di sfondamento, per tamponare il versamento e prendere più tardi l’offensiva. Ma non era preparato a sostenere una guerra manovrata dalle grandi unità corazzate tedesche. Di catastrofe in catastrofe (il Belgio si arrese il 28), la battaglia della Manica si concluse, il 3 giugno, con la riuscita evacuazione delle truppe britanniche da Dunkerque. Il 5 giugno, con la battaglia di Francia iniziò l’ultima fase della campagna dell’Ovest: dal 5 all’11 giugno, l’esercito francese fu annientato e il 22 giugno, a Rethondes, la Francia firmò l’armistizio con la Germania, e il giorno seguente con l’Italia, intervenuta il 10 giugno. Tra le conseguenze politiche del crollo francese è da includere il rafforzamento dell’Asse con la firma del Patto tripartito (27 settembre 1940) tra Germania, Italia e Giappone. 2.4 La battaglia aerea d’Inghilterra. Il successo radicale e in misura non prevista sulla Francia pose al comando tedesco il problema di un grande sbarco in Gran Bretagna, che, guidata ora da W. Churchill, aveva respinto nuove proposte di pace (19 luglio 1940). L’aviazione tedesca, per la mancanza di bombardieri a grande autonomia di volo, si rivelò impotente a sottoporre l’intero territorio nemico ad attacchi pesanti, prolungati e precisi. Gli Inglesi, superiori nell’addestramento al volo strategico, si giovarono inoltre del radar, ancora ignoto ai Tedeschi. Il fallimento della battaglia aerea d’Inghilterra ebbe conseguenze risolutive sull’esito della guerra, perché la Gran Bretagna mantenne il controllo aereo della Manica e la Germania dovette rinunciare al piano d’invasione progettato. 2.5 L’intervento dell’Italia Il 10 giugno l’Italia aveva dichiarato guerra alla Francia e alla Gran Bretagna, nell’errata convinzione che le sorti del conflitto fossero decise. Le operazioni (battaglia 1 Questo materiale è riservato agli studenti regolarmente iscritti al corso di storia della Germania del CPIA sede Petrarca di Padova. E’ strettamente personale e non riproducibile. I materiali – tratti in parte da Wikipedia, dall’enciclopedia Treccani online, e da altre fonti - sono a cura del Prof. Sergio Bergami. Lezione XVIII: La Seconda Guerra Mondiale. Le due Germanie delle Alpi Occidentali) contro la Francia, ormai disfatta, si svolsero fra il 21 e il 23 giugno e furono sospese il 24 con l’armistizio di Villa Incisa. 3. La guerra in Africa In Africa settentrionale, dopo l’occupazione di Sidi Barrani a opera dell’Esercito italiano comandato da R. Graziani (12 settembre 1940), gli Inglesi, al comando del generale A.P. Wavell sferrarono un’offensiva (8 dicembre 1940-9 febbraio 1941) che si spinse fino a Bengasi, minacciando gravemente in Africa l’Italia. L’intervento di rinforzi aerei tedeschi e di un reggimento corazzato (Afrika Korps), al comando di E. Rommel invertì i rapporti delle forze: fra il 28 marzo e il 29 aprile 1941, le forze britanniche, in una situazione di netta inferiorità (tanto più che il governo aveva disposto che una parte dell’armata della Cirenaica fosse inviata in Grecia), furono costrette all’abbandono della Cirenaica. Restava in mano britannica Tobruk, importante punto d’appoggio per le future operazioni, inutilmente assediata dalle forze dell’Asse. 4. Il conflitto nel 1940-41 4.1 Le campagne dell’Asse in Grecia e nei Balcani. - La guerra d’aggressione contro la Grecia intrapresa dall’Italia il 28 ottobre 1940, dopo un’iniziale penetrazione nel settore dell’Epiro, per l’accanita resistenza greca si era risolta in un sostanziale fallimento, costringendo le armate italiane a retrocedere, subendo forti perdite, in posizione più vicina ai porti di sbarco. Per rafforzare la situazione dell’Asse nella regione balcanica, compromessa dagli insuccessi della campagna italiana in Grecia, Hitler accentuò la pressione sulla Bulgaria, che il 1° marzo 1941 aderì al Tripartito; per fronteggiare le conseguenze del colpo di Stato antinazista in Iugoslavia (27 marzo 1941), il 6 aprile ebbe inizio la campagna per l’occupazione della Iugoslavia, che il 18 fu costretta all’armistizio. Intanto, le armate tedesche provenienti dalla Bulgaria occupata entrarono in Tracia; la linea Metaxàs (eretta nella zona di confine della Grecia con la Bulgaria) fu rapidamente aggirata e le masse corazzate tedesche raggiunsero Salonicco dove, dopo il reimbarco del corpo di spedizione britannico, il 23 aprile fu firmato l’armistizio tra Grecia e potenze dell’Asse. Padroni di Salonicco, della valle del Vardar e della conca di Monastir, i Tedeschi occuparono dopo una rapida campagna tutta la Grecia (3 maggio 1941) e in 24 giorni fu operata la conquista aerea di Creta. 4.2 La prima campagna contro l’URSS. Dopo il vano tentativo di piegare la Gran Bretagna e di persuadere la Spagna alla collaborazione militare, Hitler, nel timore di un intervento sovietico contro la Germania, decise di invadere l’URSS, che aveva conquistato territori a O (giugno 1940, annessione degli Stati baltici, acquisizione dalla Romania di Bessarabia e Bucovina settentrionale). In gara sotterranea con la diplomazia sovietica, l’Asse conseguì decisivi successi in Europa centroorientale: adesione (novembre 1940) al Tripartito di Ungheria e Romania (seguite dalla Bulgaria); dopo l’occupazione di Iugoslavia e Grecia, a Vienna il 23 aprile la diplomazia italo-tedesca sanciva la nascita del Nuovo ordine balcanico: condominio dell’Asse sulla Slovenia, assegnazione della costa dalmata all’Italia, che otteneva anche il protettorato sul ricostituito Montenegro, compensi territoriali in Iugoslavia a Ungheresi e Bulgari (questi ultimi s’ingrandivano anche a spese della Grecia). Consolidata a proprio favore la situazione strategica, la Germania diede inizio il 22 giugno 1941 alle operazioni di guerra contro l’URSS. Il piano d’attacco (operazione Barbarossa) fu quello di totale annientamento ideato da Hitler, portato a sottovalutare la consistenza militare del nemico. La strategia dell’Armata rossa, cui si dovette la salvezza dell’URSS, fu di impegnare il nemico quanto più a lungo possibile, salvo, al momento critico, sottrarsi al combattimento facendosi scudo dello spazio. Anche per il ritardo imposto all’avanzata dai complessi difensivi della linea Stalin, solo il 10 novembre 1941 le forze tedesche affrontarono il sistema difensivo di Mosca: quando il 6 dicembre, 2 Questo materiale è riservato agli studenti regolarmente iscritti al corso di storia della Germania del CPIA sede Petrarca di Padova. E’ strettamente personale e non riproducibile. I materiali – tratti in parte da Wikipedia, dall’enciclopedia Treccani online, e da altre fonti - sono a cura del Prof. Sergio Bergami. Lezione XVIII: La Seconda Guerra Mondiale. Le due Germanie dopo giorni di combattimenti sostenuti nelle più avverse condizioni di clima e di terreno, il meccanismo della Wehrmacht concentrato contro Mosca cessò di funzionare, i Sovietici si lanciarono nella prima controffensiva d’inverno. 4.3 La diplomazia alleata. Nell’agosto 1941 si manifestarono già gli effetti politico-diplomatici della nuova aggressione tedesca: un accordo anglo-sovietico portò all’occupazione comune dell’Iran, indispensabile ponte di transito per i rifornimenti che dalla Gran Bretagna alimentarono la resistenza sovietica. Nel frattempo, con l’applicazione del Lease and Lend Act (11 marzo 1941), una poderosa corrente di aiuti militari alle democrazie s’era messa in movimento dagli USA, dove il Congresso fin dal 1937 aveva abbandonato la politica isolazionistica dando inizio al riarmo della nazione. Il 14 agosto 1941 F.D. Roosevelt e Churchill si incontrarono ad Argentia (Terranova) per la compilazione della Carta atlantica, chiara manifestazione del proposito statunitense di partecipare direttamente alla guerra. 4.4 L’attacco giapponese contro gli USA Il 27 settembre 1940, all’indomani della sconfitta francese, il Giappone aveva aderito al Patto tripartito che lo legava a Germania e Italia con lo scopo che servisse ai suoi propositi di penetrazione in Asia orientale. In effetti, l’atteggiamento di sostanziale collaborazione imposto al governo francese dalla Germania consentì al Giappone di sottomettere gradualmente nel 1940-41 tutta l’Indocina francese. Oltre a essere fonte preziosa di materie prime, il possesso del Sud-Est asiatico doveva servire per rescindere ogni contatto degli USA con la Cina e l’intera Asia orientale, fino a Singapore; una volta sconfitta la Cina con l’occupazione delle vie di rifornimento statunitense in Birmania, gli Stati Uniti sarebbero stati infine costretti a riconoscere la preminenza del Giappone in Estremo Oriente. Gli strepitosi ma illusori successi riportati dai Tedeschi nella campagna di Russia dell’estate-autunno 1941 avevano convinto i circoli militari nipponici che la resistenza sovietica stesse per crollare e che fosse giunto per il Giappone il momento d’inserirsi nel conflitto in atto in Occidente. Mentre erano in corso trattative diplomatiche con Washington, il 7 dicembre 1941 il governo del generale H. Tojo, mediante l’attacco di Pearl Harbor diede repentinamente inizio, alla guerra con gli USA (Italia e Germania entreranno in guerra contro gli Stati Uniti l’11 dicembre. In 4 mesi, il Giappone attuò la parte più importante del programma iniziale di espansione territoriale in Asia: la Thailandia invasa si alleò con il Giappone (21 dicembre), che da quel territorio scatenò l’offensiva contro la Malaysia e Singapore; Hong Kong cadde a dicembre, a gennaio furono invase Birmania, Indie Orientali Olandesi, Nuova Guinea, Salomone e Filippine. 4.5 La conferenza di Washington. Churchill e Roosevelt nella prima conferenza di Washington (22 dicembre 1941-14 gennaio 1942) decisero di concentrare lo sforzo principale di guerra contro la Germania, al fine d’impedire l’attuazione del suo piano di controllo di tutto il potenziale economico europeo mediante lo schiacciamento dell’URSS e di restare provvisoriamente sulla difensiva nel Pacifico. Rimasti con poche corazzate a disposizione dopo Pearl Harbor, gli USA costruirono a ritmo accelerato le portaerei, per adeguarsi alle nuove esigenze della tattica aeronavale. Si assicurarono in tal modo il successo contro i Giapponesi nelle battaglie del Mar dei Coralli (7-8 maggio 1942) e delle Midway (4-6 giugno 1942), che sventarono la minaccia diretta verso l’Australia. 5. Le operazioni belliche nel 1942-43 5.1 La battaglia di Stalingrado. -Nella pausa invernale, i Sovietici avevano riorganizzato i corpi corazzati e soprattutto rafforzato potentemente l’artiglieria anticarro, mentre le forniture degli Angloamericani seguivano una curva ascendente. In campo tedesco lo sforzo venne a gravitare quasi solo sul gruppo sud che, al comando di F. von Bock, avrebbe dovuto distruggere le armate sovietiche distribuite fra il Mar d’Azov e la regione di Kursk, sfondare tra Voronež e Šachty, sul 3 Questo materiale è riservato agli studenti regolarmente iscritti al corso di storia della Germania del CPIA sede Petrarca di Padova. E’ strettamente personale e non riproducibile. I materiali – tratti in parte da Wikipedia, dall’enciclopedia Treccani online, e da altre fonti - sono a cura del Prof. Sergio Bergami. Lezione XVIII: La Seconda Guerra Mondiale. Le due Germanie vertice dell’ansa del Don (di fronte a Stalingrado), quindi, con un movimento di conversione, marciare verso Mosca da tergo. I successi conseguiti a luglio e nella prima decade di agosto contro il nemico in rotta che abbandonava, decimato, immensi territori, condussero l’alto comando tedesco alla decisione di sottrarre all’armata corazzata di von Bock, diretta verso Stalingrado, un buon terzo degli effettivi, per lanciarlo alla conquista dei petroli del Caucaso. Così la Wehrmacht si trovò a perseguire simultaneamente due obiettivi separati l’uno dall’altro da distanze enormi in cui la mancanza di vie di comunicazione rendeva impossibili gli scambi degli uomini e dei mezzi. L’attacco sovietico lanciato il 19 novembre, aveva imprigionato la VI armata tedesca nel settore di Stalingrado, tra il Don e il Volga. La controffensiva sovietica d’inverno, sviluppatasi dal 10 gennaio 1943, ricacciò i Tedeschi (marzo 1943), sul medio Donez. L’esito della battaglia di Stalingrado segnò la fine dell’impulso offensivo tedesco e diede inizio alla guerra di esaurimento, a tutto vantaggio della coalizione anglo-russo-statunitense. 5.2 La campagna d’Africa, 1941-43. - Il generale britannico C. Auchinleck, disponendo delle truppe del Commonwealth dopo la capitolazione dell’Africa Orientale Italiana e utilizzando i primi mezzi forniti in grande misura dagli Stati Uniti, scatenò un’offensiva (11 novembre 1941-11 gennaio 1942) con cui riuscì a rioccupare tutta la Cirenaica. Il grosso delle forze mobili dell’Asse aveva però potuto mettersi in salvo, e pochi giorni dopo il comando dell’Asse, ricevuti notevoli rinforzi, sferrò la terza offensiva (21 gennaio-10 febbraio 1942), che sorprese gli Inglesi esauriti e li costrinse a ritirarsi dalla Cirenaica, a eccezione del porto di Tobruk. Nella quarta e ultima offensiva dell’Asse (27 maggio-30 giugno 1942), occupata Tobruk (21 giugno) e caduta Marsa Matruh, gli Inglesi furono inseguiti fino all’istmo di el-’Alamèin, dove il 30 le forze italo-tedesche si attestarono. Il nuovo comandante inglese, B.L. Montgomery, il 23 ottobre sferrò la terza offensiva britannica, travolgendo il 3 novembre il diaframma difensivo di el’Alamèin. L’Asse perdette l’iniziativa delle operazioni; gli Alleati l’8 novembre sbarcarono in Algeria e in Marocco, portandosi nel febbraio 1943 ai margini della Tunisia. Il 17 aprile-13 maggio, gli Angloamericani sferrarono l’offensiva finale, che eliminò le forze dell’Asse in Africa. Allo sbarco angloamericano in Marocco e Algeria, fece seguito la costituzione del Comitato francese di liberazione, capeggiato dal generale C. De Gaulle. Ebbero allora inizio in Francia e in tutti i paesi occupati dai Tedeschi (ma anche in Italia) le azioni della Resistenza: scioperi, sabotaggi e la guerriglia dei partigiani. 6. La battaglia dell’Atlantico Dall’inizio del conflitto fino al maggio 1945, ebbe luogo nell’Atlantico il confronto tra gli Alleati e le forze dell’Asse per il controllo delle rotte di navigazione utilizzate dai primi per i rifornimenti di armamenti e materie prime. All’inizio della guerra il naviglio di superficie pesante francobritannico era enormemente superiore a quello tedesco. I sottomarini, come già nella Prima g., vennero a costituire il nerbo della flotta navale tedesca. Gli Inglesi provvidero alla difesa munendo di reti parasiluri le navi destinate a occupare le posizioni esterne dei convogli, con nuove fregate a grande autonomia. La battaglia conobbe fasi alterne, ma nell’aprile-maggio 1943, l’introduzione, per la localizzazione dei sottomarini, di nuovi apparecchi (radar e sonar), pose in crisi la guerra tedesca ai convogli degli Alleati 7. La campagna d’Italia 1943-44 Alla conferenza alleata di Casablanca (14-24 gennaio 1943) fu decisa l’apertura del secondo fronte e vi prevalse la tesi dello sbarco in Sicilia e dell’invasione dell’Italia. Nella notte tra il 9 e il 10 luglio 1943, fu sferrato l’attacco anfibio contro l’isola, che cadde il 17 agosto. Alla caduta del fascismo (25 luglio 1943) seguirono le trattative del nuovo governo Badoglio con gli Alleati, che 4 Questo materiale è riservato agli studenti regolarmente iscritti al corso di storia della Germania del CPIA sede Petrarca di Padova. E’ strettamente personale e non riproducibile. I materiali – tratti in parte da Wikipedia, dall’enciclopedia Treccani online, e da altre fonti - sono a cura del Prof. Sergio Bergami. Lezione XVIII: La Seconda Guerra Mondiale. Le due Germanie portarono il 3 settembre, con la firma dell’armistizio di Cassibile, alla resa incondizionata. L’8 settembre, con l’annuncio dell’armistizio, le forze tedesche occuparono la penisola e fronteggiarono lo sbarco effettuato lo stesso giorno dagli Alleati a Salerno. Con la disgregazione delle superstiti forze armate italiane, iniziò l’occupazione tedesca della capitale, abbandonata dal re e dal governo che a Brindisi presero contatto con gli Alleati, a fianco dei quali, il 13 ottobre, l’Italia entrò in guerra contro la Germania, mentre a Salò si formava sotto il controllo tedesco il governo della Repubblica sociale italiana. I Tedeschi opposero una tenace resistenza sulla linea Gustav, che venne infine spezzata con un attacco a Cassino (11-19 maggio 1944); seguì l’avanzata alleata verso Roma, liberata il 4 giugno. Le forze tedesche, abbandonata l’Italia centrale, si attestarono sulla linea Gotica lungo l’Appennino tosco-emiliano: il fronte appenninico crollò dopo una nuova offensiva alleata e l’esercito tedesco, tra il 9 e il 24 aprile, venne disintegrato. 8. Lo sbarco in Normandia e il doppio fronte 8.1 Il fronte occidentale. - Il secondo fronte, richiesto dai Sovietici per alleggerire la pressione tedesca, fu aperto con lo sbarco in Normandia, mentre il comando tedesco aveva concentrato i suoi sforzi difensivi sul Passo di Calais, capolinea della scorciatoia per la Ruhr. Il Westwall fu rinforzato nell’inverno 1943-44, dopo la nomina di Rommel a ispettore del Vallo Atlantico. Lo sbarco ebbe luogo il 6 giugno tra la penisola del Cotentin e le spiagge del Calvados. Le forze alleate, al comando di D.D. Eisenhower, erano preponderanti a terra e sul mare. Conclusasi la battaglia delle spiagge con la rottura di Avranches del 1° agosto, i Tedeschi, per evitare l’accerchiamento evacuarono rapidamente la Francia fino alla Mosa. Lo sbarco in Provenza (operazione Anvil), del 15 agosto, accelerò la marcia alleata verso E. Il 19 agosto insorse contro i Tedeschi Parigi, dove C. De Gaulle giunse il 25 successivo. La battaglia di riconquista della Francia era terminata e stava per iniziare la conquista della Germania. 8.2 Il fronte orientaleCon la terza campagna invernale del 1943-44 e con la quarta campagna estiva del 1944, i Sovietici, la cui superiorità sui Tedeschi era ormai notevole in uomini e in armamenti, si rovesciarono sull’Europa orientale, portandosi contemporaneamente sulla Vistola, nei Balcani e in Ungheria, fino a Budapest. 9. La fine della guerra 9.1 Europa. - Il fallimento dell’offensiva lanciata a dicembre nell’altopiano delle Ardenne aggravò la situazione tedesca, resa poi disperata dallo scatenamento dell’offensiva sovietica della Vistola (gennaio 1945), che costrinse i Tedeschi a ripiegare sull’Oder, ultima linea di resistenza sul fronte orientale a protezione di Berlino. Sul fronte occidentale, il 10 marzo 1945 gli Alleati stabilirono una prima testa di ponte sulla destra del Reno e il 23, mentre l’URSS iniziava la battaglia di Vienna, pilastro della difesa tedesca a sudest, iniziarono con un lancio di paracadutisti la gigantesca operazione finale dell’oltre Reno. Caduta Vienna il 13 aprile, il 16 i Sovietici iniziarono la battaglia di Berlino, presa il 2 maggio, dopo il suicidio di Hitler (30 aprile). Il 7 maggio, a Reims, fu firmata la resa senza condizioni della Germania agli Angloamericani; il giorno successivo, a Berlino, quella ai Sovietici. 9.2Estremo Oriente. L’offensiva alleata nel 1943 e l’avanzata statunitense nel corso del 1944 avevano determinato una nuova situazione nello scacchiere bellico del Pacifico. La conquista delle Filippine aprì la via all’invasione dello stesso Giappone: occupata Iwo Jima (febbraio 1945) a marzo gli Statunitensi sbarcarono nelle Isole Okinawa. Lo scontro, aeronavale e terrestre, si protrasse fino a giugno, quando l’isola cadde, mentre gli Alleati liberavano quasi tutta la Birmania e acquisivano il dominio assoluto del cielo in Cina. Nonostante la quasi totale distruzione delle 5 Questo materiale è riservato agli studenti regolarmente iscritti al corso di storia della Germania del CPIA sede Petrarca di Padova. E’ strettamente personale e non riproducibile. I materiali – tratti in parte da Wikipedia, dall’enciclopedia Treccani online, e da altre fonti - sono a cura del Prof. Sergio Bergami. Lezione XVIII: La Seconda Guerra Mondiale. Le due Germanie risorse belliche, il Giappone resistette, capitolando solo dopo l’esplosione, autorizzata dal presidente statunitense H. Truman, della bomba atomica sulle città di Hiroshima (6 agosto) e Nagasaki (9 agosto; nello stesso giorno l’URSS aprì le ostilità contro il Giappone). La resa fu firmata il 15 agosto. 10. I trattati di pace I problemi della pace erano stati affrontati da USA, URSS e Gran Bretagna già nel corso del conflitto nelle conferenze di Teheran (28 novembre-1° dicembre 1943) e Jalta (4-12 febbraio 1945) con la comune enunciazione di principi ideali e politici e per la definizione, precisata a Jalta, delle rispettive sfere d’influenza nel mondo. Nella conferenza di San Francisco (25 aprile-15 giugno 1945) furono stabiliti gli statuti della futura organizzazione societaria internazionale, le Nazioni Unite. I ministri degli Esteri di URSS, USA, Gran Bretagna e Francia elaborarono i trattati di pace nell’aprile-luglio 1946. A Parigi furono sottoscritti (10 febbraio 1947) quelli riguardanti la Finlandia, la Romania, la Bulgaria, l’Italia e l’Ungheria. I trattati imponevano sanzioni economiche (riparazioni) e giuridiche (punizioni dei criminali di guerra; impegno di istituire le libertà democratiche), misure di disarmo, e vaste diminuzioni di territorio metropolitano e coloniale (per queste ultime si veda la storia dei singoli Stati). I contrasti politici delineatisi nel dopoguerra fra gli Alleati impedirono la definizione del trattato di pace con la Germania. A quello col Giappone, sottoscritto il 7 settembre 1951 a San Francisco da 48 Stati membri delle Nazioni Unite, non aderì l’URSS, che nel 1956 concluse col Giappone un trattato bilaterale. Il trattato di pace con l’Austria fu concluso a Vienna il 15 maggio 1955. Stato Abitanti (1939) Vittime militari Vittime civili Vittime, totale Vittime/1 000 ab. Albania 1 100 000 28 000 Australia 7 000 000 39 366 Belgio 8 400 000 12 000 28 000 25.5 735 40 119 5.7 76 000 88 000 10.5 60 000 60 000 3.4 Birmania 17 500 000 Brasile 41 500 000 493 493 0.00 Bulgaria 6 300 000 22 000 22 000 3.5 Canada 11 600 000 39 300 39 300 3.4 Cecoslovacchia 15 300 000 30 000 340 000 370 000 24.2 530 000 000 4 100 000 15 500 000 19 600 000 37 23 400 000 378 000 378 000 16.2 3 800 000 4 100 4 100 1.1 Cina Corea Danimarca 6 Questo materiale è riservato agli studenti regolarmente iscritti al corso di storia della Germania del CPIA sede Petrarca di Padova. E’ strettamente personale e non riproducibile. I materiali – tratti in parte da Wikipedia, dall’enciclopedia Treccani online, e da altre fonti - sono a cura del Prof. Sergio Bergami. Lezione XVIII: La Seconda Guerra Mondiale. Le due Germanie Estonia 1 100 000 40 000 40 000 36.4 Etiopia 14 100 000 5 000 200 000 205 000 14.5 Filippine 16 400 000 42 000 119 000 161 000 9.8 Finlandia 3 700 000 91 000 2 000 93 000 39.8 Francia 41 700 000 210 000 350 000 560 000 13.4 Germania 78 000 000 5 318 000 2 100 000 7 418 000 97.4 Giappone 78 000 000 1 930 000 700 000 2 630 000 33.7 7 200 000 20 000 280 000 300 000 41.7 345 000 000 36 100 1 500 000 1 536 100 4.5 Indocina 24 600 000 2 000 485 000 487 000 19.8 Indonesia 70 500 000 400 000 400 000 5.7 1 000 0.3 57 000 57 000 30.0 Grecia India Iraq 3 700 000 Isole del Pacifico 1 900 000 1 000 Italia[7][8] 43 800 000 319 207 153 147 472 354 10.7 Jugoslavia 15 400 000 300 000 900 000 1 200 000 71.4 Lettonia 2 000 000 220 000 220 000 110.0 Lituania 2 500 000 345 000 345 000 138.0 300 000 4 000 4 000 13.3 5 500 000 83 000 83 000 15.1 Malta 300 000 2 000 2 000 6.7 Mongolia 700 000 300 300 0.4 Nuova Zelanda 1 600 000 12 200 12 200 7.6 Norvegia 2 900 000 3 000 10 000 3.4 Lussemburgo Malesia 7 7 000 Questo materiale è riservato agli studenti regolarmente iscritti al corso di storia della Germania del CPIA sede Petrarca di Padova. E’ strettamente personale e non riproducibile. I materiali – tratti in parte da Wikipedia, dall’enciclopedia Treccani online, e da altre fonti - sono a cura del Prof. Sergio Bergami. Lezione XVIII: La Seconda Guerra Mondiale. Le due Germanie Paesi Bassi 8 700 000 12 000 200 000 212 000 24.4 Polonia 34 800 000 123 000 5 500 000 5 623 000 161.6 Regno unito 47 800 000 272 000 93 500 365 500 7.6 63 63 450 000 767 000 38.5 200 000 200 000 285.7 Repubblica di San Marino Romania Singapore 19 900 000 317 000 700 000 Spagna 25 500 000 4 000 4 000 0.2 Sudafrica 10 300 000 6 841 6 841 0.7 600 600 0.1 Svezia Thailandia 6 341 000 15 300 000 5 647 310 5 957 0.4 Tunisia 2 781 000 1700 450 2150 0.8 Ungheria 9 200 000 300 000 280 000 580 000 63.0 Unione Sovietica 168 500 000 10 400 000 12 600 000 23 000 000 136.4 USA 132 000 000 405 000 8 000 413 000 3.1 1 899 500 000 22 564 947 48 525 113 71 090 060 37.4 Totale Alla Conferenza di Potsdam dell'agosto 1945, dopo la resa incondizionata della Germania, avvenuta l'8 maggio 1945, le potenze vincitrici (Russia, USA, Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord e Francia) divisero la nazione in quattro zone di occupazione militare: francese a sud-ovest, britannica a nord-ovest, statunitense a sud e sovietica ad est. I territori ad est della Linea OderNeisse (Prussia orientale, Pomerania orientale e Slesia), 114.00 kmq pari a 174 del territorio tedesco anteguerra, vennero tolti alla Germania e posti sotto amministrazione sovietica e polacca, spostando a tutti gli effetti la Polonia verso ovest. Quasi 10 milioni di profughi furono costretti ad abbandonare i loro paesi d'origine per rifugiarsi nelle zone occupate ad ovest di tale linea. Ci furono inoltre fughe dalla zona di occupazione sovietica: tali spostamenti interessarono circa 13,2 milioni di eprsone. Stime calcolano che tali espulsioni e spostamenti finirono per provocare tra uno e due ulteriori milioni di morti. Queste amministrazioni erano state originariamente concepite per durare fino alla firma finale di un trattato di pace, cosa che comunque non avvenne fino al 1990. Si concordò anche un trasferimento di tedeschi da Polonia, Cecoslovacchia e Ungheria, ma le nazioni vennero invitate a fermare l'espulsione di questi Heimatvertriebene. 8 Questo materiale è riservato agli studenti regolarmente iscritti al corso di storia della Germania del CPIA sede Petrarca di Padova. E’ strettamente personale e non riproducibile. I materiali – tratti in parte da Wikipedia, dall’enciclopedia Treccani online, e da altre fonti - sono a cura del Prof. Sergio Bergami. Lezione XVIII: La Seconda Guerra Mondiale. Le due Germanie 9 Questo materiale è riservato agli studenti regolarmente iscritti al corso di storia della Germania del CPIA sede Petrarca di Padova. E’ strettamente personale e non riproducibile. I materiali – tratti in parte da Wikipedia, dall’enciclopedia Treccani online, e da altre fonti - sono a cura del Prof. Sergio Bergami. Lezione XVIII: La Seconda Guerra Mondiale. Le due Germanie Il previsto corpo governante venne chiamato Consiglio di Controllo Alleato. I comandanti in capo esercitavano autorità suprema sulle loro rispettive zone e agivano di concerto sulle questioni che riguardavano l'intera nazione. Berlino, che giaceva nel settore sovietico, venne anch'essa divisa in quattro aree. I processi di Norimberga I crimini di guerra e contro l'umanità nazisti ebbero l'effetto di rinvigorire il sentimento internazionalista sia in Europa occidentale che nel blocco orientale, situazione che ebbe come risultato la creazione delle Nazioni Unite (26 giugno 1945). Uno dei primi compiti affidati all'organizzazione fu l'istituzione di tribunali speciali per giudicare i dirigenti nazisti nei processi di Norimberga, organizzati proprio nell'ex roccaforte politica del nazismo. Il primo e più importante fu il processo dei principali criminali di guerra davanti al Tribunale militare internazionale (IMT) che riguardò 24 tra i più importanti dirigenti nazisti, tra cui Hermann Göring, Ernst Kaltenbrunner, Rudolf Hess, Albert Speer, Karl Dönitz, Hans Frank e Julius Streicher. Molti degli imputati furono giudicati colpevoli e dodici di essi furono condannati a morte per impiccagione. Alcuni dei condannati a morte nei loro ultimi secondi di vita inneggiarono ad Hitler. Tra coloro che sfuggirono all'esecuzione vi furono Göring (che si suicidò con il cianuro), Hess (ex confidente di Hitler condannato all'ergastolo), Speer (architetto di stato e in seguito ministro degli armamenti, condannato a vent'anni nonostante si fosse servito del lavoro di schiavi), Konstantin von Neurath (membro del governo del Terzo Reich che era già in carica prima dell'ascesa al potere del regime) e l'economista Hjalmar Schacht (altro ministro che era stato al governo anche prima del nazismo). La denazificazione La denazificazione (in tedesco: Entnazifizierung) fu un'iniziativa alleata volta a liberare da ogni rimasuglio dell'ideologia nazionalsocialista la società, la cultura, la stampa, l'economia, la giustizia e la politica dell'Austria e della Germania. Fu portata avanti soprattutto rimuovendo dalle posizioni di influenza chi era legato al partito e sciogliendo o rendendo impotenti le organizzazioni associate ad esso. Il programma di denazificazione fu lanciato dopo la fine della seconda guerra mondiale e fu solidificato dalla Conferenza di Potsdam. Infine, con l'avvento della guerra fredda e la creazione della Germania Ovest la denazificazione fu abbandonata. Anzi, in non pochi casi, personaggi che avevano fatto parte del partito o comunque di organizzazioni naziste assursero a ruoli importanti nella burocrazia tedesca occidentale e dal cancelliere Adenauer furono definiti provvedimenti di amnistia che resero liberi diversi nazisti. Zona americana Nella zona di occupazione americana la denazificazione fu perseguita inizialmente dal generale Dwight D. Eisenhower con l'intento di rieducare il popolo tedesco. Ogni tedesco adulto dovette compilare un modulo, detto Fragebogen, che scandagliava il suo passato. Per la grande quantità di casi, nel 1946 la responsabilità per il processo di denazificazione passò all'amministrazione tedesca, che stabilì 545 corti civili per giudicare 900.000 casi. In base alla legge per la liberazione dal nazionalsocialismo e dal militarismo che divenne effettiva nel 1946, molte persone dovettero compilare un nuovo modulo, chiamato Meldebogen e furono classificate in cinque categorie: V. Persone esonerate o non incriminate IV. Seguaci o simpatizzanti III. Incriminati minori II. Attivisti, Militanti, profittatori o persone incriminate 10 Questo materiale è riservato agli studenti regolarmente iscritti al corso di storia della Germania del CPIA sede Petrarca di Padova. E’ strettamente personale e non riproducibile. I materiali – tratti in parte da Wikipedia, dall’enciclopedia Treccani online, e da altre fonti - sono a cura del Prof. Sergio Bergami. Lezione XVIII: La Seconda Guerra Mondiale. Le due Germanie I. Criminali importanti All'inizio del 1947 90.000 nazisti erano detenuti nelle carceri e nei campi alleati; ad un altro 1.900.000 fu proibito di svolgere qualsiasi mestiere che non fosse un lavoro manuale, come accadde ad Albert Battel. I media tedeschi erano censurati dall'esercito americano, in particolare dall'information control division, che nel luglio del 1946 controllava 37 giornali, sei stazioni radio, 314 teatri, 642 cinema, 101 riviste, 237 case editrici e 7384 tipografie e librerie. Lo scopo della censura era quello di democratizzare il paese, ma anche di mettere a tacere ogni voce discorde all'occupazione alleata. Inoltre fu emessa una direttiva per la confisca di tutti i mezzi di comunicazione che potevano aver contribuito al nazismo o al militarismo, che portò alla compilazione di una lista di oltre 30.000 libri, dai testi di scuola ai poemi, che furono banditi e le cui copie furono confiscate e distrutte; inoltre il possesso di uno di questi volumi divenne punibile per legge. A partire dal 1948, con l'inizio della guerra fredda, l'attenzione degli USA venne richiamata dalle ostilità con il blocco orientale e i casi ancora in corso furono conclusi sommariamente, senza lasciare tempo sufficiente per investigare a fondo. Alla fine la denazificazione fu riconosciuta dalle autorità statunitensi come una controproducente caccia alle streghe e come un fallimento, perciò il programma fu abbandonato e talvolta invertito. Zona sovietica Il servizio segreto sovietico, l'NKVD, creò alcuni "campi speciali" dove furono internate, fra gli altri, le persone legate al nazismo. Spesso, però, queste persone venivano arrestate arbitrariamente e internate con un processo sommario o senza processo; in questi campi morirono come minimo 43.000 persone. L'abbandono da parte dell'Ovest di una denazificazione stringente divenne uno dei maggiori temi di propaganda nella Germania Est, che proclamava che il governo della Germania Ovest non fosse altro che un'estensione del vecchio regime nazista. Tali affermazioni apparivano frequentemente nel giornale ufficiale del Partito di Unità Socialista di Germania, il Neues Deutschland, secondo il quale le rivolte del 1953 furono causate da provocatori nazisti inviati da Berlino Ovest. Fra l'altro il muro di Berlino era ufficialmente chiamato muro di sicurezza antifascista dalle autorità della Germania orientale, le quali dichiaravano di averlo costruito per proteggere la società dalle attività dei nazisti di Berlino Ovest. Zona inglese e zona francese Gli Inglesi e i Francesi ebbero un approccio più misurato e focalizzato nella rimozione dell'élite, piuttosto che nella persecuzione di tutti i collaboratori con il regime nazista. Campagna di colpa collettiva A partire dal 1944 furono intraprese attività di propaganda negli USA, anche tramite la diffusione di orrendi video sui campi di concentramento nazisti, che sosteneva una pace con condizioni molto dure per la Germania e che era volta anche a porre fine alla consuetudine di vedere il nazismo come un'entità separata rispetto al popolo tedesco. Delle dichiarazioni di alcuni governanti inglesi e americani, fatte più o meno nel periodo della resa della Germania indicavano l'intera nazione tedesca come colpevole moralmente per le azioni del regime nazista, usando spesso i termini "colpa" o "responsabilità collettiva". Non appena gli alleati cominciarono le loro operazioni di denazificazione del dopo guerra, il dipartimento di guerra psicologica del comando supremo alleato in Europa (SHAEF) intraprese una campagna di propaganda politica con lo scopo di creare un senso di responsabilità collettiva tra i tedeschi. Gli ufficiali britannici addetti al controllo di radio e giornali ricevettero ordini di 11 Questo materiale è riservato agli studenti regolarmente iscritti al corso di storia della Germania del CPIA sede Petrarca di Padova. E’ strettamente personale e non riproducibile. I materiali – tratti in parte da Wikipedia, dall’enciclopedia Treccani online, e da altre fonti - sono a cura del Prof. Sergio Bergami. Lezione XVIII: La Seconda Guerra Mondiale. Le due Germanie enfatizzare la responsabilità di tutto il popolo tedesco per i crimini nazisti e analogamente tra le autorità americane il senso di responsabilità collettiva era considerato alla base di ogni educazione a lungo termine in Germania Usando sia la stampa tedesca, che era sotto controllo alleato, sia il cinema, sia manifesti ed opuscoli, fu condotta una campagna per mettere a conoscenza tutti i tedeschi di quello che era successo nei campi di concentramento; questi documenti avevano il fine di scuotere e umiliare i tedeschi e di provare loro che erano stati commessi crimini contro l'umanità, i cui responsabili non erano solo i nazisti e le SS, ma l'intero popolo tedesco. Furono diffusi a questo scopo dei manifesti che rappresentavano delle vittime dei campi di sterminio, affiancate da testi come "Tu sei colpevole di questo!" o "Queste atrocità sono colpa tua!!". Subito dopo la liberazione dei campi di concentramento molti civili tedeschi furono costretti a visitarli, a seppellire i cadaveri o a riesumarli dalle fosse comuni. Le distruzioni: Amburgo era distrutta al 52%, Colonia la 75%, Essen e Dortmund al 55%. I sistemi di trasporto erano gravemente danneggiati. Pur avendo subito pesanti danneggiamenti la capacità produttiva dell’industria tedesca è circa pari all’80% di prima della guerra. Le riparazione però comportano la requisizione di impianti industriali: fino al 1948 i sovietici smontano 1378 impianti. Inizialmente vengono imposte limitazioni alle produzioni dell’industria tedesca, ma i Inglesi ed Americani tolgono rapidamente queste limitazioni per rilanciare l’economia tedesca e alleggerire i costi dell’occupazione. Benché l'intento delle quattro potenze occupanti fosse di governare insieme una Germania con i confini del 1947, l'avvento delle tensioni della guerra fredda fece sì che l’unificazione non si realizzasse. Nel 1946 le zone inglese e americana si unirono creando una bizone senza barriere doganali, Nel 1948 anche la zona francese aderì all’unione doganale angloamericana. La Guerra Fredda La dottrina Truman è la strategia di politica estera ideata dall'allora presidente degli Stati Uniti d'America Harry S. Truman il 12 marzo 1947, prendendo spunto dai casi di Grecia e Turchia, che avevano lasciato intravedere la possibilità di una resa di fronte all'espansionismo sovietico. In particolare, la Grecia si trovava nel pieno di una guerra civile, che sarebbe terminata nel 1949, in cui si scontravano realisti e comunisti. La dottrina si proponeva di contrastare le mire espansioniste dell'avversario comunista nel mondo. la Dottrina Truman costituì la base della politica estera americana nei confronti dell'Unione Sovietica fino alla sua sconfitta definitiva nel 1991. Benché rivisitata ed arricchita sul piano pratico da parte delle successive amministrazioni americane, la dottrina Truman sancì l'abbandono definitivo della Dottrina Monroe e il coinvolgimento permanente degli Stati Uniti nella politica mondiale. Infine, la Dottrina Truman costituì la ragione politica della formulazione del Piano Marshall, il grande piano di aiuti pensato dal Segretario di Stato George C. Marshall per sostenere i Paesi Europei devastati dalla guerra. La dottrina ebbe conseguenze anche in Europa. I governi dell'Europa occidentale con potenti movimenti comunisti come Italia e Francia vennero incoraggiati a tenere i gruppi comunisti fuori dal governo. Queste mosse furono compiute in risposta a quelle dell'Unione Sovietica, che nell'Europa dell'Est aveva iniziato a rafforzare la sua sfera d'influenza sui governi locali. Il Piano Marshall, denominato ufficialmente a seguito della sua attuazione piano per la ripresa europea (in inglese: European recovery program, abbreviato in ERP), fu uno dei piani politicoeconomici statunitensi per la ricostruzione dell'Europa dopo la seconda guerra mondiale. 12 Questo materiale è riservato agli studenti regolarmente iscritti al corso di storia della Germania del CPIA sede Petrarca di Padova. E’ strettamente personale e non riproducibile. I materiali – tratti in parte da Wikipedia, dall’enciclopedia Treccani online, e da altre fonti - sono a cura del Prof. Sergio Bergami. Lezione XVIII: La Seconda Guerra Mondiale. Le due Germanie Il Piano terminò nel 1951, come originariamente previsto. I tentativi di prolungarlo per qualche tempo non ebbero effetto a causa dello scoppio della guerra di Corea e della vittoria dei repubblicani nelle elezioni per il Congresso dell'anno precedente. Il Piano consentì all'economia europea di superare un momento di indubbia crisi e favorì una ripresa che già nel 1948 era evidente, consentendo ai Paesi beneficiari di superare l'indice di produzione prebellico già nel momento in cui il flusso di aiuti terminò. I risultati furono poi senza dubbio positivi, almeno nell'ottica degli Stati Uniti e dei sostenitori dell'economia di mercato, sotto il profilo della diffusione in Europa – favorita da una capillare azione di propaganda – di concetti quali la "libera impresa", lo "spirito imprenditoriale", il "recupero di efficienza", l'"esperienza tecnica" e la "tutela della concorrenza", allora in alcuni Paesi quasi del tutto assenti. Inoltre esso indicò agli europei che l'interdipendenza poteva costituire una soluzione alle tensioni ed ai conflitti, che da sempre avevano caratterizzato la loro storia. Sul piano interno, poi, l'aiuto statunitense consentì alle fragili democrazie occidentali di rilassare le politiche di austerità e di migliorare le condizioni di vita delle popolazioni, cosa di cui beneficiarono i partiti politici allora al potere. La Germania Ovest ricevette 1448 milioni di dollari. Fu un aiuto fondamentale che le permise nel novembre del 1949 di raggiungere i livelli di produzione industriale anteguerra. Le due Germanie Le potenze occidentali erano preoccupate dal deteriorarsi della situazione economica nelle loro zone. Una riforma valutaria introdusse il Marco tedesco e fermò l'inflazione montante. I sovietici non concordarono con la riforma e si ritirarono, nel marzo 1948, dal corpo governativo a quattro. Quando il 18 giugno 1948 nei tre settori occidentali della Germania fu introdotto il Marco tedesco, ponendo fine alla valuta d'occupazione i sovietici reagirono duramente. Era questa infatti una misura di pressione su Stalin per porre fine all'occupazione e riunificare la Germania. I sovietici obiettarono che, essendo stati invasi due volte da uno stato tedesco negli ultimi trent'anni, volevano una Germania smilitarizzata, come il Giappone, prima che si potesse parlare di riunificazione. e diedero inizio al Blocco di Berlino nel giugno 1948, sbarrando tutte le vie di accesso terrestri tra la Germania Ovest e la città. Le potenze alleate replicarono con il "Ponte aereo per Berlino", un continuo rifornimento via aria della metà occidentale della città che era abitata da due milioni di persone. Furono in totale effettuati 278.228 voli, trasportando 2.326.406 tonnellate di cibo e altre forniture, tra cui 1.500.000 tonnellate di carbone per riscaldamento e produzione di energia elettrica, dando vita al più grande trasporto umanitario della storia. All'apice dell'operazione atterravano a Berlino 1.398 voli ogni 24 ore trasportando 12.940 tonnellate di viveri, carbone e macchinari. I sovietici posero fine al blocco dopo 11 mesi, visto l’insuccesso del blocco stesso. Il 23 maggio 1949, Stati Uniti, Gran Bretagna e Francia cedettero la sovranità delle rispettive zone di occupazione alla neocostituita Repubblica Federale di Germania, in tedesco, Bundesrepublik Deutschland (la sigla BRD non venne mai utilizzata ufficialmente ad ovest, mentre era largamente utilizzata la sigla DDR per la zona est per occultare la parola Deutschland). Il 23 maggio 1949 venne promulgato il Grundgesetz, la costituzione della Repubblica Federale di Germania. A seguito delle prime elezioni in agosto, il primo governo federale venne formato il 20 settembre 1949, da Konrad Adenauer (CDU). Il giorno successivo lo stato di occupazione venne attenuato, anche se alcune limitazioni di carattere militare sarebbero rimaste ancora per qualche anno. La Repubblica Federale di Germania era alleata con gli Stati Uniti, il Regno Unito e la Francia. Era una nazione capitalista occidentale ad economia di mercato e godette di una prolungata crescita economica. 13 Questo materiale è riservato agli studenti regolarmente iscritti al corso di storia della Germania del CPIA sede Petrarca di Padova. E’ strettamente personale e non riproducibile. I materiali – tratti in parte da Wikipedia, dall’enciclopedia Treccani online, e da altre fonti - sono a cura del Prof. Sergio Bergami. Lezione XVIII: La Seconda Guerra Mondiale. Le due Germanie Nella zona di occupazione sovietica, il Partito Socialdemocratico venne costretto a fondersi con il Partito Comunista nell'aprile 1946, formando un nuovo partito, il Partito dell'Unità Socialista (Sozialistische Einheitspartei Deutschlands, SED). Le elezioni dell'ottobre 1946 risultarono in governi di coalizione in tutti e cinque i parlamenti regionali, con la SED come leader indiscusso. Una serie di congressi del popolo vennero convocati nel 1948 e agli inizi del 1949 dalla SED. Sotto la direzione sovietica, venne stesa la costituzione del 30 maggio 1949, che venne adottata il 7 ottobre, data che venne in seguito celebrata come il giorno della proclamazione della Repubblica Democratica Tedesca. La Camera del Popolo (Volkskammer) – la camera bassa del parlamento della DDR, e la camera alta, la Camera dei Länder (Länderkammer) – vennero create. (La Länderkammer venne abolita di nuovo nel 1958). L'11 ottobre 1949, le due camere elessero Wilhelm Pieck come Presidente, e venne formato un governo della SED. L'Unione Sovietica e i suoi alleati est-europei riconobbero immediatamente la DDR, anche se non venne riconosciuta da molte nazioni non comuniste fino al 1972-73. Konrad Adenauer Konrad Herman Josef Adenauer (Colonia, 5 gennaio 1876 – Bad Honnef, 19 aprile 1967) fu un politico e statista tedesco e uno dei padri fondatori della Comunità europea, insieme ai francesi Robert Schuman e Jean Monnet e all'italiano Alcide De Gasperi. Cancelliere della Germania Occidentale dal 1949 al 1963 e leader dell'Unione Cristiano Democratica (CDU) dal 1950 al 1966, la sua carriera politica si è dipanata per circa 60 anni. Cattolico praticante, Adenauer entrò nel partito cattolico Zentrum nel 1906 e nello stesso anno fu eletto al consiglio comunale di Colonia. Nel 1909 divenne Vice Sindaco della città. Dal 1917 al 1933 fu Sindaco di Colonia e in quella veste si confrontò col separatismo renano, teso a creare uno stato di Renania facente parte della Germania, ma al di fuori della Prussia. Durante la Repubblica di Weimar Adenauer fu presidente del Consiglio di Stato Prussiano dal 1922 al 1933, organo che rappresentava le città e le province della Prussia. L'ascesa del nazismo nel 1933 portò alla sconfitta elettorale dello Zentrum a Colonia e Adenauer oppositore dichiarato del nazismo - si rifugiò presso l'abbazia di Maria Laach. Dopo la "notte dei lunghi coltelli" fu per breve tempo imprigionato, e negli anni successivi si spostò da una località all'altra, riuscendo poi nel 1937 a riottenere la sua casa che era stata confiscata. Visse nell'ombra per gli anni successivi, ma dopo il fallito attentato a Hitler del 20 luglio 1944 venne di nuovo imprigionato. Con la conclusione della guerra, gli statunitensi lo reinsediarono alla carica di sindaco di Colonia, ma l'amministrazione britannica lo licenziò poco più tardi per "incompetenza". Fondatore della CDU Dopo le dimissioni da sindaco di Colonia, Adenauer si lanciò nella costruzione di un nuovo partito politico, erede del Partito Cattolico di Centro e che nei progetti di Adenauer avrebbe dovuto accogliere non solo cattolici ma anche protestanti, quindi dal 1945 al 1949 è uno dei massimi artefici della unificazione dei vari gruppi conservatori e cristiano-democratici nati nella Germania occidentale: nasce così l'Unione Cristiano Democratica (CDU) il maggior partito tedesco di centrodestra, di cui, fin dal 1949, Konrad Adenauer è presidente e leader indiscusso. Nei cinque anni seguenti, egli lavorò assiduamente per rinforzare il partito e ottenere consensi, cercando inoltre di far prevalere la sua visione ideologica. Quest'ultima era in contrapposizione con quella di molti membri della CDU che propugnavano un'unità tra socialismo e cristianesimo; Adenauer poneva infatti maggiormente l'accento sulla centralità dell'individuo, condannando sia nazismo che socialismo come visioni "materialiste" del mondo nemiche della dignità dell'individuo. 14 Questo materiale è riservato agli studenti regolarmente iscritti al corso di storia della Germania del CPIA sede Petrarca di Padova. E’ strettamente personale e non riproducibile. I materiali – tratti in parte da Wikipedia, dall’enciclopedia Treccani online, e da altre fonti - sono a cura del Prof. Sergio Bergami. Lezione XVIII: La Seconda Guerra Mondiale. Le due Germanie Il ruolo di leader nella CDU gli valse nel 1948 la presidenza del Consiglio Parlamentare fortemente voluto dagli Alleati per la redazione di una carta costituzionale da applicare alle tre aree tedesche sotto controllo occidentale. Dalla posizione di predominio ottenuta, fu facile per Adenauer divenire primo capo del nuovo governo nel maggio 1949, subito dopo l'approvazione della costituzione. Cancelliere della Germania Ovest Nelle prime elezioni democratiche dall'ascesa del nazismo per l'elezione del Bundestag della Repubblica Federale Tedesca (15 agosto 1949) la CDU emerse come il più forte partito. Theodor Heuss fu eletto Presidente della Repubblica, e Adenauer fu eletto Cancelliere il 16 settembre 1949. Nel luglio 1951, a seguito di una sua visita ufficiale in Italia, viene formalmente abolito lo stato di guerra tra Germania e Italia. La politica di Adenauer fu rivolta verso diverse direttrici: in politica interna, costruire una democrazia stabile e rilanciare l'economia in una Germania occidentale distrutta dalla guerra; in politica estera, giungere a una piena riconciliazione con la Francia, schierarsi sempre più verso l'Occidente nell'ambito della divisione dei blocchi ma allo stesso tempo difendere la propria sovranità, entrare con pieni diritti nelle nascenti organizzazioni della NATO e dell'Organizzazione per la cooperazione economica europea (OECE). Adenauer stabilì in Germania un efficiente sistema pensionistico, parte integrante del suo modello di "economia di mercato sociale" realizzato insieme al suo ministro dell'Economia e successore Ludwig Erhard: un modello teso a creare un'economia mista basata su un capitalismo moderato da elementi di welfare sociale e principi cattolici, che consentì il boom economico di quegli anni, il cosiddetto Wirtschaftswunder ("miracolo economico"). La politica di Adenauer fu però esposta anche a non poche critiche. In particolare, è stato detto che la sua aspirazione a una rapida ripresa economica e alla stabilità interna fu realizzata senza tenere conto della necessità di una riunificazione delle due Germanie. Nel corso della guerra fredda, Adenauer difese il diritto della Germania ovest al riarmo. Quando nel 1952 il dittatore sovietico Stalin propose la riunificazione delle Germanie in un unico stato neutrale e smilitarizzato, Adenauer - appoggiato in questo dagli Alleati - rifiutò la proposta. I critici di Adenauer lo hanno accusato di egoismo nazionalista e hanno criticato anche la sua linea politica conservatrice, evidente nel fatto che vari uomini coinvolti nel regime nazista servirono nel suo governo (uno dei casi più eclatanti, per esempio, è quello di Albert Kesselring, che fu suo consulente). Le proteste del movimento studentesco degli anni sessanta furono essenzialmente rivolte proprio contro il conservatorismo di Adenauer. Gli elementi positivi della politica di Adenauer prevalgono oggi nell'opinione comune. I tedeschi in un sondaggio del 2003 lo hanno votato come "il più grande tedesco di tutti i tempi", e in tutta Europa gli è stato riconosciuto il ruolo di primo piano nel processo di integrazione europea, come uno dei padri fondatori dell'Unione europea. Konrad Adenauer e la fine della denazificazione Il cancelliere tedesco Konrad Adenauer era contrario alla denazificazione e garantì l'amnistia a molte persone implicate nell'olocausto. La denazificazione a quell'epoca era osteggiata da gran parte della popolazione tedesca e con la creazione della Germania Ovest nel 1949 Adenauer considerò una delle sue priorità farla terminare. Insieme ad altri partiti tedeschi stabilì una serie di leggi di amnistia per invertire il processo di denazificazione, nominò capo del suo staff Hans Globke, un ufficiale nazista che aveva commentato le leggi razziste di Norimberga e fece pressione per il rilascio dei criminali di guerra. Al 31 gennaio 1951 l'amnistia copriva oltre 792.176 persone, fra le quali erano incluse persone con una pena di sei mesi, 35.000 persone con una sentenza di oltre un 15 Questo materiale è riservato agli studenti regolarmente iscritti al corso di storia della Germania del CPIA sede Petrarca di Padova. E’ strettamente personale e non riproducibile. I materiali – tratti in parte da Wikipedia, dall’enciclopedia Treccani online, e da altre fonti - sono a cura del Prof. Sergio Bergami. Lezione XVIII: La Seconda Guerra Mondiale. Le due Germanie anno tra cui più di 3000 funzionari della SA, delle SS e del partito nazista che avevano partecipato alla detenzione delle vittime nelle carceri e nei campi di concentramento; 20.000 altri nazisti incriminati per "crimini contro la vita" (presumibilmente omicidi), 30.000 per aver causato ferite corporali e 5.200 che commisero "crimini e misfatti d'ufficio". Nel 1958 solo una piccola parte degli imputati di Norimberga erano ancora in prigione. 16