Servizio fotografico: Erasmo Mazzone Questo numero de La Goccia è stato chiuso alle ore 18.00 del 28 Maggio 2008 La Goccia n. 11 - 31 maggio 2008 Sommario La Goccia n. 11 - 31 Maggio 2008 Questo periodico è associato alla Unione Stampa Periodica Italiana DEL 15 MAGGIO 1992 Registro Nazionale della Stampa n. 10084 PROPRIETÀ PRO.GE.CO. SOC. COOP. A R.L. VIA SAVOIA, 1 – GINOSA DIRETTORE RESPONSABILE: STEFANO GIOVE DIREZIONE: GIULIO PINTO ADELE CARRERA COMITATO DI REDAZIONE MARIA C. BONELLI ROSAMARIA BUSTO ERASMO MAZZONE PALMA MARTINO DOMENICO RANALDO Resp. Red. Taranto: SALVATORE RIZZO HANNO COLLABORATO A QUESTO NUMERO: GIUSEPPE CARRERA MARIO D’ALCONZO ROBERTO MUSCOLINO GIUSEPPE PIZZULLI DON FRANCO CONTE GIANLUCA CATUCCI DAVIDE GIOVE FRANCO ROMANO PAOLO COSTANTINO ANTONELLO LOVECCHIO PIERINO PERRONE PIERO ZANELLI GIOVANNI CARDUCCI CARMELITA MALAGNINI TOMMASO FRANCAVILLA CARMELO CANDIA GIOVANNI PUNZI TONINO VIZZIELLI ENZA GALANTE M. A. D’ADDARIO A. M. COSSU MARILENA SURDO GRAZIA POLLICORO COSIMO VAVALLO F. BRACCIODIETA NICOLA NATALE DiPi FELICE VIZZIELLI VITO FURIO FOTO: ERASMO MAZZONE di Tommaso Francavilla pag. 35 Natuzzi... di Stefano Giove pag. 4 La crisi... pagg. 20-21 Musichiamoli... La Miroglio... Bloccata... di Tommaso Francavilla pag. 6 San Giuliano di Giuseppe Pizzulli pag. 6 Le favole di grim di Grim pag. 7 Versus di From di From pag. 7 Notizie flash di Giulio Pinto pagg. 8-9 Equitalia… di U S Com. pag. 10 Le malattie… di A. M. Cossu pag. 11 La Bcc... di Stefano Giove pagg. 12-13 di Tommaso Francavilla pag. 22 L’inglese?… di Grazia Pollicoro pag. 24 Bruno De Marco… di Galante-D’Addario pag. 25 Carmine Baldari… di Antonello Lovecchio pagg. 26-27 Come la penso io di Don Franco Conte pag. 28 Ciliegia D’Oro… di Uff. S. pag. 29 Storia di una… di Cosimo Vavallo pag. 29 Home Page… di Roberto Muscolino Un confronto… di Carmelita Malagnini pag. 36 Il parere del medico di Pietro Zanelli pag. 37 Beati... di Giuseppe Pizzulli pag. 38 Prendiamoci... di Rosamaria Busto pag. 39 I. C. Deledda... di L. D. pag. 39 Dal consiglio... di Antonello Lovecchio pag. 41 Novità... di Nicola Natale pag. 41 I provvedimenti di Salvatore Faenza pag. 42 ANSPI… di Pietro Vizzielli pag. 43 pag. 30 La scuola… di Rosamaria Busto pag. 14 Petizione Laurea… STAMPA di Giulio Pinto di Davide Giove pag. 22 IMPAGINAZIONE E GRAFICA: FALIGRAPH Tarsu… di A. S. -T. Vizzielli pagg. 5-6 di Marilena Surdo pag. 17 STEFANO GIOVE MAURIZIO FALIVENE di Paolo Costantino pag. 35 Lospinuso… AMMINISTRAZIONE VITO CONTE Otto milioni… di M. C. Bonelli pagg. 18-19 Perchè Lega di Pierino Perrone pag. 19 Le considerazioni… di Pierino Perrone pag. 31 Calcio Don Bosco… di F. Bracciodieta pag. 31 Proverbi ginosini… di Giovanni Carducci pag. 31 La scuola… di Enza Galante pag. 32 Calcio a 5 di Marino Menzella pag. 44 Giro del Tacco… di Giovanni Punzi pag. 45 Centro karate... di DiPi pag. 46 Incontro con l’autore... di Felice Vizzielli pag. 46 46 4 La Goccia n. 11 - 31 maggio 2008 Natuzzi comunica: «da giugno 1200 esuberi» Miroglio: è cassa integrazione La crisi che investe importanti settori produttivi della nostra regione e del territorio di Ginosa si fa ogni giorno più pesante. La prima pagina del Corriere del Mezzogiorno di oggi (28 maggio 2008 - ndr) riporta in prima pagina a sei colonne questo titolo: «Natuzzi, da giugno 1200 esuberi - La rabbia dei sindacati: “Nei guai solo i lavoratori”». Certo, la crisi che investe un comparto ad alta intensità lavorativa qual è il settore del mobile imbottito è grave. La Puglia con Pasquale Natuzzi (e non solo) è leader mondiale del mobile imbottito e quindi non è solo un problema occupazionale quello che bisogna affrontare, riguarda un aspetto strategico dell’attività industriale nella nostra regione. Bene hanno fatto i sindaci e i Consigli comunali del distretto (Santeramo, Matera, Altamura, Laterza, Ginosa) a convocare una seduta congiunta delle assemblee elettive per discutere con tutti i soggetti interessati come affrontare questa crisi. Non si capisce, però, perché sulla decisione di Miroglio di mettere in cassa integrazione i lavoratori dello stabilimento di Ginosa (dopo aver chiuso quello di Castellaneta) vi sia un silenzio assordante. Quasi che i 238 lavoratori della Miroglio fossero figli di un dio minore. Il nostro giornale, nelle pagine che seguono, riferisce delle prese di posizione di alcuni rappresentanti istituzionali e politici. Siamo, però, di fronte a iniziative isolate che non permettono di affrontare la questione nella sua organicità. Pare che, oramai, siamo tutti rassegnati e vedere la chiusura dello stabilimento quasi come un evento ineluttabile. A poco più di dieci anni dall’inizio dell’attività lo stabilimento Miroglio rischia la chiusura. Le cause di questa situazione sono la crisi del settore tessile e la concorrenza dei Paesi emergenti con bassi costi della mano d’opera. Se la memoria non mi tradisce, a Miroglio furono concessi i finanziamenti per la reindustrializzazione della provincia di Taranto, gli stabilimenti di Ginosa e Castellaneta sono stati realizzati con un congruo contributo dello Stato. Oggi, si smantella e si delocalizza. A rimanere con le pive nel sacco sono la nostra Comunità e, in primo luogo, centinaia di lavoratori che adesso hanno la prospettiva della disoccupazione e un’età non più giovane. Di fronte al dramma che vivono quei lavoratori, le loro famiglie, la nostra comunità non può rimanere silente e rassegnata. I sindacati, le istituzioni, gli stessi lavoratori devono riscoprire la voglia di “lottare”. Sì “lottare”. Forse qualcuno lo riterrà un termine desueto, è mia convinzione, invece, che bisogna ricominciare a farsi sentire. È necessario che ci sia un grande movimento che metta insieme tutti i lavoratori, quelli della Natuzzi, della Miroglio e della TBM. Le questioni non possono essere affrontate in maniera separata, si tratta di salvare il futuro produttivo di questo territorio. Insieme ai lavoratori colpiti dalla prospettiva del liceziamento, devono mobilitarsi tutti i cittadini. Commercianti, artigiani, imprenditori agricoli, lavoratori di altri settori. Bisogna chiedere al governo centrale e a quello regionale interventi concreti per salvaguardare i livelli occupazionali del nostro territorio. Non può essere che mentre si pensa di detassare gli straordinari non ci siano soldi per tutelare l’ordinario. Proprio oggi su alcuni giornali è possibile leggere articoli come: «L’occupazione continua a crescere, le esportazioni mostrano una “buona tenuta”, molte imprese, a cominciare da quelle del tessile e della meccanica, recuperano competitività: il made in Italy non è morto e risponde alle sfide della globalizzazione. Ma il sistema Paese arranca. Il Rapporto Annuale dell’Istat mostra un cauto ottimismo sull’andamento del sistema Italia…». Peccato che lo stesso rapporto dell’Istat ci dica che «accresce il divario NordSud». Non può essere altrimenti se il nostro apparato produttivo viene smantellato pezzo dopo pezzo. E, all’orizzonte, si profila l’arrivo del “federalismo fiscale” per la buona pace del Ministro Bossi. Forse, se ricominciamo a far sentire la nostra voce, non è troppo tardi! Stefano Giove COSTANTINO (PD): DAL PD FERMO SOSTEGNO AI LAVORATORI DI NATUZZI, MIROGLIO, TBM Come purtroppo da tempo preannunciato i nodi congiunturali e strutturali sono venuti al pettine. Per la Natuzzi, giunta alla crisi ben prima dello stabilimento tessile operativo dal 1996, ma anche per la Tbm, operativa dal 2004. Si tratta di cassa integrazione già approvata o in via di definizione per tutti e tre gli stabilimenti che insistono sul territorio ginosino. Della gravità della crisi in atto e delle possibili soluzioni ne avevamo già parlato in un convegno il 9 Aprile scorso, intuendo da subito che non era il caso di perder tempo, nonostante la campagna elettorale incombesse. Ciò probabilmente ha fatto pensare ad una iniziativa meramente elettorale, salvo poi scoprire che così non era. Non è infatti nel DNA del l’editoriale Pubblicità Concessionario esclusivo per la pubblicità FALIGRAPH Viale Jonio, 385 74025 Marina di Ginosa (Ta) Tel e Fax 099.8277553 e-mail: [email protected] Arretrati (costo � 2,50) I numeri arretrati si richiedono in edicola Per inviare e-mail a “La Goccia” [email protected] Per inviare lettere a “La Goccia” Le lettere al giornale vanno inviate presso: La Goccia Via Tulipani, 9 74013 Ginosa (TA) indirizzo di posta elettronica: [email protected] La Goccia on line arcipikkia.it Tel. 099.8294879 - 099.8294550 Cell. 368.3561703 - 330.624347 Partito Democratico scherzare su fatti così seri che coinvolgono la vita di centinaia di famiglie, alle quali siamo vicini. I fatti di questi ultimi giorni confermano che è ora per il PD di continuare il lavoro intrapreso. Bene hanno fatto dunque i sindacati a rigettare il Piano industriale proposto da Natuzzi che reitera una analoga richiesta di cassa integrazione nel 2005. Preannunciamo una serie di iniziative a sostegno dei lavoratori il cui numero tra i 1200 della Natuzzi in cassa integrazione ordinaria e un solo turno di lavorazione, i 238 della Miroglio in cassa integrazione ordinaria (CIGO) a rotazione per 110 dipendenti per oltre tre mesi e i 74 della TbM getta più di un allarme sulla situazione occupazionale. Va detto però che le dinamiche con il quale il nostro Paese e queste aziende hanno affrontato la globalizzazione si sono rivelate al Sud, prive di respiro e col fiato corto. Si tratta ora di mettere insieme una nuova politica economica che guardi ai nuovi scenari economici, non possiamo mettere il capo sotto la sabbia. Noi faremo la nostra parte, offriamo un sostegno convinto e siamo disponibili a qualsiasi tipo di battaglia che veda assieme lavoratori, sindacati e istituzioni. Il consigliere regionale del PD Paolo Costantino cronaca La Goccia n. 11 - 31 maggio 2008 5 La crisi occupazionale a Ginosa Cassa Integrazione anche per i lavoratori della Miroglio. La reazione delle istituzioni e del mondo politico IL SINDACO MONTANARO SI FA PORTAVOCE DEI LAVORATORI DELLA MIROGLIO E CHIEDE CON URGENZA L’ISTITUZIONE DI UN TAVOLO TECNICO Prima il settore del mobile imbottito. Ora, il grido d’allarme arriva anche dal settore della filatura e tessitura: 238 operai dello stabilimento Miroglio di Ginosa rischiano, infatti, di perdere il posto di lavoro. Il settore è in crisi ed, ovviamente, a pagarne le spese, sono gli uomini addetti alla produzione, che, peraltro, denunciano di essere stati “abbandonati dalle forze sindacali”. Nei giorni scorsi, hanno fatto appello alle forze politiche nazionali e locali, a tutti i livelli, affinchè intervenissero quanto prima per evitare che tale situazione porti ad un epilogo irreversibile per il loro status occupazionale. E l’appello delle unità lavorative della Miroglio è stato subito accolto dal sindaco di Ginosa, Luigi Montanaro, che ha chiesto con estrema urgenza l’istituzione di un tavolo tecnico, con tutte le forze preposte al governo del territorio, incluse le forze sindacali, per affrontare quanto prima la gravità della problematica. “Per i lavoratori della Natuzzi e per tutti coloro che operano nel settore del mobile imbottito, in altri Comuni, anche del barese, si è tenuto un vero e proprio Consiglio Comunale monotematico, in cui è stata presa in esame la situazione, per addivenire, così come è avvenuto, ad opportune decisioni, che vanno esclusivamente nella direzione della salvaguardia dello stato occupazionale. E quelli della Miroglio non sono certamente lavoratori di serie B. Meritano ugualmente, come tutte le unità impiegate nei diversi settori produttivi della nostra economia, la giusta attenzione da parte delle istituzioni, affinchè sia costantemente salvaguardato e difeso il loro primario diritto al lavoro”. Gli stabilimenti di Filatura e Tessitura di Puglia furono voluti nel ’96 dal gruppo Miroglio, che utilizzò 172 miliardi di vecchie lire al fine di convertire l’aera ionica in un grande polo tessile. Ma, lo stato dei fatti, negli anni, è cambiato: la Miroglio sembra orientare le sue produzioni verso la Bulgaria, determinando una drastica diminuzione della richiesta di prodotti finiti nelle aziende ioniche e, quindi, inevitabilmente, una progressiva riduzione del personale impiegato, che, ad oggi, conta solo 238 unità impiegate, rispetto alle 400, che vantava al momento della sua apertura. E, in previsione, ci sono anche altri tagli per il reparto di torcitura e la cassa integrazione ordinaria per altri 120 dipendenti. Tra l’altro, pare che la Direzione Generale della Miroglio abbia già intrapreso trattative per delocalizzare gli impianti verso la Cina e l’India. “Dunque – ha ribadito il sindaco Montanaro – occorre intervenire quanto prima per evitare che i lavoratori della Miroglio di Ginosa facciano la fine dei vicini cugini di Castellaneta, ove, della stessa azienda, oggi resta soltanto un amaro ricordo, che va ad aggiungersi alla difficoltà di coloro, che, rimasti senza un posto di lavoro, ancora sono in cerca di un’occupazione. Come amministratori comunali, provinciali e regionali, di concerto con le Rsu e le rappresentanze sociali presenti sul territorio – ha concluso Felice Vizzielli, assessore comunale alle Politiche del Lavoro - abbiamo il dovere di salvaguardare il futuro occupazionale dei lavoratori della Tessitura Miroglio: molti di loro sono quarantenni e, quindi, a fronte della perdita del posto di lavoro, ci sarebbero serie difficoltà per un ulteriore inquadramento o reimpiego in altre realtà produttive. Molti di loro hanno contratto mutui per acquistare casa, hanno messo su famiglia e, pertanto, la perdita della sicurezza di uno stipendio fisso mensile significherebbe per le loro famiglie il crollo di quanto costruito, sino ad oggi, con tanto sacrificio”. A. S. QUALE FUTURO PER I LAVORATORI DELLA NATUZZI, MIROGLIO e TBM Premesso che da circa tre anni la Natuzzi ha dichiarato lo stato di crisi della produzione del salotto e che ad oggi la situazione è peggiorata rispetto a circa tre anni fa, con l’ennesimo ricorso alla Cassa Integrazione Guadagni per 2500 lavoratori in tutto il gruppo, proprio nei giorni scorsi si è aperta una grande discussione non solo a livello locale e territoriale, ma anche tra le due regioni Puglia e Basilicata, coinvolgendo anche il governo per definire un piano strategico sul mercato del salotto e sulla base di un piano industriale che la stessa Natuzzi si è impegnata a presentare a breve. Tutto ciò si è potuto verificare perché il movimento dei lavoratori e le situazioni locali e regionali si sono mobilitati per scongiurare la perdita di posti di lavoro anche se con un po’ di ritardo. Voglio ricordare che a Ginosa è presente oltre che allo stabilimento Natuzzi anche la Miroglio e TBM operanti nel settore tessile anch’esso in una situazione di difficoltà che dura ormai dal 2002, ricorrendo puntualmente alla CIG e alla mobilità, per poi passare alla riduzione dei livelli occupazionali. Miroglio è andato bene per i primi otto anni ma poi è iniziato il calvario per i nostri giovani e per l’economia del nostro paese. Fino al 2002 Miroglio contava circa 400 unità occupate nel nostro territorio; tutto ciò si è ridotto di oltre il 50% senza contare il lavoro delle imprese dell’indotto che si è ridotto dell’80%. Inoltre il 22 Maggio scorso è stato deciso che a far data dal 26 Maggio la CIG assorbirà circa 110 unità per dieci settimane fino ad un massimo di 233 unità per ulteriore due settimane e se tutto va bene si riprenderà dal 1° Settembre. A detta dei lavoratori, preoccupati di questo continuo taglio all’organico, la situa segue a pag. 6 6 cronaca La Goccia n. 11 - 31 maggio 2008 segue da pag. 5 zione non è ancora chiara a partire dal prossimo Settembre poiché a tutt’ oggi non esiste ancora un vero piano industriale di settore, forse perché nessuno lo chiede e sebbene lo stabilimento sia stato finanziato con contributi statali nessuno chiede conto di ulteriori eventuali investimenti per migliorare la tecnologia e la produttività superando in tal modo la competitività del mercato tessile. La TBM insiediatasi nel 2006, già da due anni utilizza la CIG a turnazione con un organico la grave crisi che i lavoratori del tessile stanno attraversando pensiamo per un momento che negli anni scorsi decine di giovani hanno messo su famiglia e si sono impegnati per l’acquisto di una casa, nella maggior parte dei casi contraendo mutui con le banche che si aggirano intorno ai 700/800 € mensili; come può essere possibile portare avanti una famiglia sapendo che la cassa integrazione interviene garantendo 700 € mensili? Voglio ricordare per esperienza vissuta attuale di circa 70 lavoratori, anche se attualmente lo stabilimento è completamente chiuso e tale rimarrà (per sentito dire) fino a fine mese. Le aziende del nostro Comune fanno quello che vogliono, s’insediano e poi scompaiono ma le istituzioni locali, i sindacati e i partiti che tanto inneggiano alla difesa del posto di lavoro, della precarietà del lavoro giovanile, del mutuo per la casa e delle difficoltà di arrivare a fine mese, si preoccupano solo in campagna elettorale e in questi giorni, in cui molte famiglie vivono la drammaticità di una condizione economica precaria e difficile, questi pensano solo a fare analisi del voto e a prepararsi per le prossime elezioni ignorando i problemi veri e importanti dei nostri cittadini. Sarebbe il caso che a partire dalla nostra amministrazione locale si aprisse una forte discussione con le aziende del nostro tessuto produttivo per avviare una seria iniziativa e aprire delle prospettive nuove per tutti questi lavoratori lasciati in balia delle onde e con poche speranze per il futuro. Anche se siamo ancora in tempo per fermare negli anni passati, esattamente dal 1974 al 1998 quindi per circa 25 anni che a Ginosa sono stati difesi 200 posti di lavoro presso lo stabilimento VIANINI S.p.A. utilizzando leggi ed ammortizzatori sociali conquistati con le lotte sindacali e con gli scioperi e quando c’è stata la chiusura totale dello stabilimento fu garantito a tutti i lavoratori occupati una sistemazione definitiva attraverso la mobilità o il prepensionamento e ciò a dimostrazione che le lotte pagano quando i lavoratori sono uniti, organizzati, difesi e tutelati. Per questo è necessario che Ginosa e tutto il territorio si svegli creando una forte mobilitazione per scongiurare altre perdite di posti di lavoro appellandosi al governo regionale e a quello centrale per riaffermare prima di tutto che la nostra penisola è una sola, democratica e si chiama Italia, fondata sul lavoro e sulla difesa e la garanzia dei diritti civili e umani. Tonino Vizzielli Consigliere di Frazione PD Lospinuso: “La Miroglio ancora una volta disattende i suoi impegni. Saremo al fianco dei lavoratori”. Il Consigliere Regionale e Presidente Provinciale AN di Taranto Pietro Lospinuso ha diffuso la seguente nota: “Le cattive notizie rivenienti dalla nuova edizione del caso-Miroglio, con 238 posti di lavoro a rischio nello stabilimento di Ginosa, confermano purtroppo i timori che pubblicamente espressi quando l’azienda che, com’è noto, all’atto del suo insediamento godette di consistenti finanziamenti pubblici a fronte di impegni soltanto parzialmente ed effimeramente onorati- chiese ed ottenne dai lavoratori e dal territorio gli ennesimi sacrifici. Allora si decise “pur con la mia dichiarata perplessità - di prendere per buona l’assicurazione di Miroglio secondo la quale con il taglio di 55 unità lavorative, accompagnate con altre misure di risparmio e di razionalizzazione, si sarebbero garantiti la competitività ed il rilancio di uno stabilimento quale quello di Ginosa di cui l’azienda conclamava solennemente la strategicità all’interno del suo gruppo. Io ebbi allora a dichiarare che “l’intesa raggiunta tra l’azienda ed i Sindacati sugli ennesimi esuberi alla Miroglio, sia pur probabilmente realistica, non ci esime dall’esprimere amarezza per una deriva negativa che continua, sia pur attraverso un’abile strategia aziendale di richieste inaccettabili e successive parziali ritirate, che finora ha comunque provocato una costante riduzione della forza-lavoro ed un progressivo disimpegno dell’azienda dal nostro territorio. L’auspicio è che questo prezzo, comunque pesante, sia l’ultimo che i lavoratori e le nostre comunità nel loro complesso pagano per un insediamento che è notoriamente costato molto al contribuente, e che certamente non ha onorato tutti gli impegni che erano stati assunti”. Oggi purtroppo verifichiamo che, smentendo anche gli impegni di quei giorni, quel sacrificio “che già seguiva alla chiusura della stabilimento di Castellaneta- altri non era che un acconto su ulteriori tagli, di cui il ricorso alla “Cassa Integrazione” potrebbe essere soltanto l’inquietante preludio. Quel che è certo è che, ancora una volta, saremo al fianco dei lavoratori con tutte le iniziative del caso”. Per la Segreteria Tommaso Francavilla scherzi a parte VERSUS di from 16mo Sedici, scudetto perfetto: e andateci piano col deretano. Livore Livore di rigore, niente li consola: giallorossi, De Rossi, praticamente viola. Boh! Scudettato e licenziato: destini Mancini. Il Massimo Mourinho è il sogno a spendere morattiano: tutto qua. E a Josè di Milano vincere non basterà. Le favole di Grim La Goccia n. 11 - 31 maggio 2008 7 Il gioco C’era una volta, non lontano da qui, il paese di Occhiocitrullo, in quello, spesso, ci si dilettava in giochi originali e, fra i tanti, ve n’era uno ch’era lo spasso di accaniti bontemponi. Lo proponevano ad ignavi giocatori che, non conoscendone le regole ma accettando di partecipare ugualmente, non sapevano a cosa andavano incontro. Accadde una sera che nell’osteria del villaggio, sua maestà volle entrare per cogliere gli umori del popolo sovrano (sic!), al pari e nella medesima serata, anche il capo dei suoi oppositori fece ingresso nel locale, seduti ad un tavolo c’erano i noti bontemponi che, dopo un reverente inchino, chiesero ai due se volessero prendere parte al loro gioco per divertirsi qualche ora. Spiegarono i quattro che essi erano stati giudice, accusatore e difensore; che ne avevano visti di colpevoli sfuggir alla giustizia ma ormai nulla più potevano, sicché una volta a riposo avevano deciso d’esercitar per gioco e di scoprir delitti per diletto. Per far riuscire il gioco, però, occorreva trovare un accusato ma il gioco diveniva ancor più divertente se di accusati se ne trovasse una coppia. Sua maestà e il capo dei suoi oppositori, per una volta si guardarono compiaciuti: l’idea di partecipare ad un gioco (divertente per giunta!) li allettava. Sicché accettarono. Tutti si sedettero intorno al tavolo più grande e di fianco al re ed al suo opposto si accomodò il difensore intimando subito ai due di parlare il meno possibile. I due si guardarono divertiti. L’accusatore, lesto, chiese ai due quale fosse la loro occupazione e mentre sua maestà disse ch’era tutto intento a governare il villaggio, il suo oppositore aggiunse ch’egli era impegnato a controllare le mosse del sovrano. Bevendo e mangiando l’accusatore chiese ai due in qual modo espletasse, l’uno, il suo governo e, l’altro il suo controllo. E il re rispose: «Facendo leggi!» e l’altro: «Controllando che non avvengano soprusi e ingiustizie!» E rivolgendosi a quest’ultimo il giudice chiese se, a suo parere, fosse mai accaduto che ce ne fossero stati. «Certamente!» rispose quello. Intanto il difensore intimava di tacere il più possibile. Sua maestà, divertito dal gioco, aggiunse: «Se per sopruso si intende qualche aumento di gabella, allora siamo proprio fuor dal seminato. È mio obbligo reperir fondi per sostener le spese!» «A quali spese si riferisce? – aggiunse l’accusatore – forse a quelle per migliorar le condizioni di vita dei suoi sudditi?» «Niente affatto, eccellenza – incalzò l’oppositore – semmai quelle sono peggiorate!» «E lei come ha fatto il suo dovere? Ha controllato, oppure no?» Sorridente, l’oppositore rivelò che qualche tentativo l’aveva fatto ma che nulla aveva concluso. Sicché il giudice aggiunse: «E non ha seguitato a far tentativi?» «No – rispose quello – tanto, era inutile!» «Nell’abbandono del proprio dovere c’è premeditazione!» Concluse l’accusatore rivolgendosi al difensore e al giudice. Il difensore a sua volta proruppe: «Ma quale premeditazione, i miei assistiti si sono comportati come il mondo richiede: l’uno fa la parte del gatto e l’altro quello della volpe, accade in tutte le contee! Siate indulgenti!» «Non si può – ribatterono in coro il giudice e l’accusatore – i due imputati hanno portato un intero villaggio a subire angherie e soprusi e insieme hanno agito con premeditazione, l’uno perpetrando l’aumento di gabelle senza benefici per il popolo, l’altro perpetrando l’abbandono del controllo, quindi per loro non ci può essere che un verdetto, quello di condanna!» «Certo – aggiunsero i due accusati stando al gioco fino in fondo – in questo si ravvisa la premeditazione pertanto la condanna non può essere che il verdetto più giusto!» E ridendo a crepapelle si apprestarono a stringere le mani del giudice e dell’accusatore per il bel gioco che s’erano inventato. Ma quelli non mollando la presa li guardarono fissi negli occhi e dissero: «Siete condannati all’incredulità, vale a dire: da stanotte e per due lustri, nessuno al villaggio crederà alle vostre parole!» E li congedarono con una fredda: «Buona notte, signori!». Il re e il suo oppositore divertiti uscirono e per strada (ciascuno per la sua), incontrarono i loro amici ai quali riferirono quanto era loro capitato e quelli, guardandoli increduli risposero ad una voce: «Ma va’! Raccontala più grossa che ti crederemo!» E sberleffandoli li abbandonaro nella buia notte. Morale della favola: pare nu’ sciuoche ma non è. 8 La Goccia n. 11 - 31 maggio 2008 cronaca Notizie Flash Rubrica a cura di Giulio Pinto Torna la ciliegia d’oro Finalmente ritorna, al teatro “Metropolitan” di Ginosa, la Ciliegia D’Oro, il festival canoro per bambini, organizzato dall’omonima associazione, col patrocinio dell’Amministrazione Comunale. La manifestazione voluta dai Padri Monfortani oltre quaranta anni fa , ritorna, dopo una pausa di tre anni, con la 22a edizione. Alla gara canora parteciperanno , canzoni scritte da affermati compositori tra i quali Abagluz, Luciana Punzi, Rocco Claudio Ferrara, Lino Losito, Antonio Criscuolo, Antonio Maggiore, Dario D’Ardesio, Annunziata Loporcaro, Francesco Icaro Cannito, Francesco Guida, Giancarlo Tarsia, Giovanni Scarati, Rosa Puntillo. I giovani cantanti saranno accompagnati dall’orchestra diretta dal maestro Gabriele Maggi. Ai primi tre classificati andranno borse di studio in denaro. Per info telefonare al 368.212085, o all’email: profcantore@ gmail.com. Cittadinanzattiva a Ginosa Il movimento di Cittadinanzattiva in poco più di due mesi già vanta oltre cinquanta iscritti, a Ginosa. Il movimento si schiera con le persone, con quei gruppi, categorie e classi sociali, che rischiano l’emarginazione, sia in senso culturale che materiale e, richiamandosi alla dichiarazione universale dei diritti dell’uomo delle Nazioni Unite, di fatto, si propone come occasione di tutela dei diritti dell’individuo. Nei giorni scorsi, presso la Biblioteca Comunale, si è riunito il comitato promotore della costituenda Assemblea Territoriale di Ginosa per Cittadinanzattiva, alla presenza di Marina Venezia, componente della Direzione Nazionale del movimento e coordinatrice regionale “Giustizia per i diritti”, di Giuseppina Tocci, coordinatrice dell’Assemblea Territoriale di Taranto e di Anna Maria Fiore. Nel corso della seduta è stato eletto coordinatore all’unanimità Michele Catiniello. Nell’occasione è stata istituita la sezione autonoma del Tribunale del Malato, per una più efficace ed efficiente azione in ambito locale. Presidente è stata eletta Anna Di Lena. La poesia in vernacolo ginosino L’Associazione culturale «La Jravine», col patrocinio del Comune, ha indetto il «Concorso di Poesia in Vernacolo Ginosino», giunto alla sua 14^ Edizione. Su tema libero, i concorrenti potranno inviare non più di tre composizioni poetiche in vernacolo ginosino, corredate delle rispettive traduzioni in lingua italiana. Le composizioni, inedite, dattiloscritte in triplice copia il cui originale sottoscritto dall’autore, dovranno pervenire all’Ufficio Cultura del Comune di Ginosa o al sig,. Nicola Facilla- Stazione di servizio Apioppure all’indirizzo di posta elettronica «[email protected]» entro e non oltre il prossimo 30 luglio. Una «Sezione Scuola» del conorso è riservata agli studenti delle scuole elementari e medie, superiori ed inferiori, i cui elaborati devono essere corredati del certificato di iscrizione e di frequenza rilasciati dalle rispettive scuole, relativi all’anno scolastico 2007/2008. Sarano assegnati premi ai vincitori ed attestati a tutti i partecipanti. La declamazione delle poesie e la contestuale premiazione si svolgerà come diconsueto nello scenario della gravina ginosina. Un premio speciale sarà assegnato alla memoria del dr. Giovanni Gigli, cultore del vernaolo ginosino e autore della «Raccolta di voci dialettali ginosine» ed un premio speciale andrà all’Associazione «La Jravine». Anche il tessile in crisi Nell’Italia degli assistiti quando finiscono i finanziamenti statali e bisogna dimostrare di essere imprenditori che si muovono con le proprie forze spunta la crisi . E così dopo il tessile anche il salotto è in crisi. Lo stato di crisi è stato dichiarato dai comuni del salotto. La decisione presa è stata unanime: l’urgenza di allertare il governo nazionale ed i governi regionali di Puglia e Basilicata, affinchè sia istituzionalmente dichiarato lo stato di grave crisi del comparto del salotto. «Si tratta di una crisi che già molti disagi ha determinato nel tessuto sociale ed economico delle comunità di Altamura, Gravina in Puglia, Laterza, Santeramo in Colle e Ginosa stessa - ha spiegato il sindaco di Ginosa, Luigi Montanaro, presente con il presidente del Consiglio, Vito De Palma e dell’assessore alle Politiche del Lavoro, Felice Vizzielli- il settore del mobile imbottito è di particolare rilevanza avendo garantito sino ad oggi, elevati livelli occupazionali; pertanto le difficoltà in cui versa hanno già prodotto rilevanti conseguenze sotto il profilo economico, produttivo ed occupazionale a danno di tante piccole e piccolissime imprese, già costrette a cessare la propria attività ». I sindaci Mario Stacca (Altamura), Luigi Montanaro (Ginosa), Rino Vendola (Gravina in Puglia), Giuseppe Cristella (Laterza) e Vito Lillo (Santeramo in Colle) si sono formalmente impegnati ad attivare un tavolo di confronto con la Comunità Europea, attraverso il Ministero per le Politiche Comunitarie, con l’intento di ottenere risorse volte alla riconversione industriale delle aziende in crisi o alla loro dismissione. Il museo a Ginosa Dopo tanti anni di promesse sembra che sia giunta al capolinea la possibilità che Ginosa abbia una sezione distaccata del Museo archeologico. Sull’argomento il dott. Giambattista Sassi, direttore del Museo e il Consigliere Comunale, delegato alla Cultura, Vitantonio Bradascio hanno rilasciato una loro intervista. “Siamo in una fase molto avanzata – ha precisato Sassi - almeno per quanto riguarda il primo piano perchè ci hanno consegnato già alcuni arredi, la cui spesa ammonta a 70.000 euro per tredici vetrine blindate, e ci sono stati già i primi incontri con la La Goccia n. 11 - 31 maggio 2008 cronaca Sovrintendenza di Taranto che sta già stilando gli elenchi dei reperti archeologici che devono essere trasferiti a Ginosa, provenienti dagli scavi del «Passo di Giacobbe», di via Allori, di via della Pace ed altri siti” Il consigliere Bradascio, ha precisato che «” iniziammo a parlare concretamente del Museo nel 2005. E’ stata una scommessa sin da quando ci insediammo ed oggi abbiamo già il primo piano quasi al completo. Mi auguro quindi che di concerto con la Sovrintendenza ed altri uffici, il Museo gi- 9 nosino possa inaugurarsi subito dopo l’estate e quindi dedicarci a tempo pieno al recupero del Castello che vive una situazione particolare a causa della promiscuità fra proprietà pubbliche e private. Sarà questa la sede definitiva del Museo, dopo che il Castello e le varie sale saranno adeguatamente sistemate ed attrezzate, in quanto il nostro obiettivo è quello di farne un unico contenitore. Stiamo continuando negli obiettivi che ci eravamo prefissi sin dal 2001». Lospinuso (AN) : «Massima solidaCOSTANTINO (PD): SOLIDARIETA’ A CASTELLANETA rietà al Sindaco di Castellaneta, vittima di un’ennesima intimidazione» ED AL SUO SINDACO Il grave atto intimidatorio segna una nuova deludente stagione per Castellaneta Giungono notizie pessime da Castellaneta, un Comune fino a pochi anni fa tranquillo. L’incendio delle auto del Sindaco Italo D’Alessandro e della sua consorte è preoccupante. Sono segnali inequivocabili che qualcuno a Castellaneta vuole dettare l’agenda politica. Al primo cittadino giunga la mia personale solidarietà assieme a tutta quella del Partito Democratico. E’ essenziale che tutte le forze politiche costituiscano un argine comune contro ogni forma di infiltrazione e di criminalità. Al deficit di sviluppo delle nostre aree non si può e non si deve aggiungere anche la zavorra e il peso costituito da presenze criminose. Castellaneta, dopo un lungo periodo di sviluppo vive da diversi anni una fase di recessione economica con una involuzione delle attività economiche e con l’assenza di nuovi investimenti industriali e turistici. C’è da chiedersi allora su cosa siano fondate le pressioni criminali che hanno avuto come bersaglio gli amministratori comunali. Se si guarda indietro si constata che la Giunta Comunale precedente non è stata in grado di approvare il PUG, anzi su questo è probabilmente caduta la giunta di centrodestra. Attualmente questo importante strumento urbanistico è in fase di stallo, ci sembra difficile però legare gli attentati alla mancata approvazione dello strumento urbanistico. C’è poi la questione eolica; dopo una accellerazione in campagna elettorale, gli iter autorizzativi hanno subito dei ritardi o dei rinvii ma ancora nessun elemento concreto per ipotizzare concretamente da quale parte arrivi la minaccia. Non resta che da auspicare come è logico che la Magistratura e gli inquirenti facciano rapidamente luce su questi episodi. Per illuminare un intreccio di interessi che rischia di intorbidire il clima politico, non solo di Castellaneta ma anche dei Comuni vicini. Rinnovo la solidarietà al Sindaco D’Alessandro perchè è chiaro che in questo clima diventa doppiamente difficile l’attività amministrativa, che deve essere scevra da qualsiasi condizionamento. Il consigliere regionale del PD Paolo Costantino Il Consigliere Regionale e Presidente Provinciale AN di Taranto Pietro Lospinuso ha diffuso la seguente nota: “L’incendio di due automobili - a colpi di Molotov- dell’amico Italo D’Alessandro, Sindaco di Castellaneta, è l’ennesimo atto di intimidazione ai danni di amministratori castellanetani, che segue a quelli analoghi a carico dello stesso D’Alessandro, del Capogruppo di Forza Italia Cassano, dei Consiglieri ed Assessori di AN Rochira, Venere e Fiorito. Una sorta di inquietante ed incalzante persecuzione sistematica di chi ha avuto il coraggio di offrire i propri servigi alla propria Comunità e ne ha ricevuto il mandato a governarla, che costituisce un attentato non soltanto alla sicurezza ed ai beni delle persone, che lo Stato ha il dovere di difendere, ma anche all’esercizio concreto della democrazia in questa nobile Città jonica. A Castellaneta ormai, ci vuole molto coraggio e spirito di dedizione per affrontare la sfida della politica e della pubblica amministrazione. Nell’esprimere la totale e più affettuosa solidarietà della Destra jonica all’Amico D’Alessandro, credo che sia giunto il momento di una vigorosa risposta della Legge a questa interminabile barbarie” Per la Segreteria Tommaso Francavilla Gruppo Consiliare Alleanza Nazionale Consiglio Provinciale di Taranto Esprimiamo piena solidarietà al Sindaco di Castellaneta, Italo D’Alessandro, per il grave atto intimidatorio perpetrato nei suoi confronti la scorsa notte. Tale episodio è l’ultimo di una lunga serie che, dallo scorso anno, a Castellaneta come in altri centri della nostra provincia, ha visto diversi amministratori finire nel mirino di ignoti attentatori. In considerazione della gravità di tali eventi che costituiscono pesanti attacchi alle istituzioni, auspichiamo che le Forze dell’Ordine, nel cui operato riponiamo la massima fiducia, facciano presto piena luce sul movente e assicurino i responsabili alla Giustizia. Il Capogruppo Augusto Pardo 10 attualità La Goccia n. 11 - 31 maggio 2008 Presentato lo sportello informativo di Equitalia Pragma Sarà il primo sportello informativo decentrato nella provincia ionica ed, in sinergia con lo sportello dell’Agenzia delle Entrate, già operativo da cinque anni, offrirà un servizio qualificato ed efficiente per i contribuenti: è stato ufficialmente presentato quello che sarà il centro di informazione, messo a disposizione da Equitalia Pragma, la società per azioni, a totale capitale pubblico, incaricata della riscossione nazionale dei tributi. Attivato in via sperimentale proprio a Ginosa e operativo dal 20 maggio, il martedì dalle ore 8,30 alle ore 13 e dalle ore 15 alle 16.00, nei locali della sede municipale, attualmente occupati il lunedì dall’Agenzia delle Entrate. Un risultato, questo, raggiunto soprattutto grazie alla sinergia di intenti dell’intera Amministrazione Comunale e alla solerzia dell’assessore al Bilancio Carmine Malvani, che, per il raggiungimento di tale obiettivo, si sta attivando da ottobre 2006. “Il cittadino è al centro della nostra attenzione – ha detto – ed è nostro compito e dovere fare in modo che sia sempre agevolato nella fruizione dei servizi”. “Non a caso, infatti, questo nuovo sportello – come ribadito da Paolo Bernardi, direttore generale di Equitalia Pragma – offrirà al contribuente consulenza specialistica in materia di riscossione ovvero le necessarie informazioni sulle cartelle, sulle attività esecutive in corso, sulla situazione debitoria, trovando a disposizione figure specializzate, quali Paolo Pucci e Francesco Ricci. Indicazioni saranno fornite anche sulle procedure delle dilazioni rateali o su quelle di rimborso. Insomma un servizio a 360° che esclude soltanto la riscossione vera e propria”. Un altro sportello, dunque, che assieme a quello dell’Agenzia delle Entrate, come ribadito dal sindaco Luigi Montanaro, “accorcia le distanze della comunità ginosina dal capoluogo ionico. Si tratta di un nuovo servizio, che, dando garanzia di trasparenza, agevola il cittadino, mettendolo nelle condizioni di essere informato su quelli che sono anche i suoi doveri di contribuente ed evitando, così, di arrivare a quella che viene, purtroppo, definita riscossione coatta”. Una riscossione, questa, che, può essere evitata soltanto se siglio Comunale di Ginosa, sono intervenuti anche Filomena Veneziani, capoarea Controllo e Michelangelo Giacomantonio, capoarea Servizi. Approfittando anche della presenza di Luigi Chiochia, direttore INPS di Castellaneta, l’incontro è servito anche per gettare il seme affinchè, in futuro, possa aprirsi in loco anche uno sportello decentrato INPS; “un obiettivo auspicabile – ha concluso l’assessore Malvani – e non impossibile da realizzare, vista anche la piena disponibilità a collaborare, manifestata dallo stesso direttore Chiochia”. Ufficio stampa comunale foto Nicola Di Tinco si dà al cittadino la possibilità di dialogare e di essere informato. Ed è anche questa la mission di Equitalia Pragma e dell’Agenzia delle Entrate, cioè, quella di rendere un servizio qualificato al contribuente, che, come ribadito da Angela Capotorto, direttrice dell’Agenzia delle Entrate TA/2, “deve essere reso attraverso l’utilizzo di professionalità qualificate, garantendo una presenza diretta e costante sul territorio. Solo in questo modo si può arrivare ad una riscossione qualificata, contrastando, al tempo stesso, l’evasione fiscale”. A presenziare, c’era anche l’assessore Felice Vizzielli, un tempo impiegato dell’Esattoria. A rappresentare Equitalia Pragma, invece, c’erano anche Fernando Pro e Cosimo Brigida, rispettivamente responsabile di Provincia e referente della fiscalità locale di Equitalia Pragma, Valeria Narlini, responsabile della logistica e degli acquisti e il sig. Aloisio per la parte informatica. Per l’Agenzia delle Entrate, oltre a Vito De Palma, impiegato della stessa e presidente del Con- La Redazione si scusa con i collaboratori e con i lettori per i numerosi contributi pervenuti e non pubblicati e per le rubriche fisse, temporaneamente sospese. Tali scelte sono state operate a causa dei numerosi articoli giunti per i quali non si poteva, oggettivamente, trovare spazio in questo numero ma che sicuramente saranno pubblicati prossimamente. attualità La Goccia n. 11 - 31 maggio 2008 11 Convegno del Lions Club Ginosa ”Le Gravine” Le malattie rare fra ricerca scientifica, “mercato della salute” e farmaci orfani In coincidenza con l’ istituzione della 1ª giornata nazionale dedicata alle malattie rare, il Lions Club “Ginosa Le Gravine” ha organizzato presso il Teatro Alcanices il Convegno su “Le malattie rare: aspetti epidemiologici, clinici, sociali e prospettive future”. Massiccia è stata la partecipazione di un pubblico particolarmente qualificato tra cui numerosi medici di medicina generale, pediatri e specialisti. Il presidente del Club rag. Nicola Natale nella sua introduzione ha sottolineato come la scelta del tema derivi dalle finalità lionistiche di buon governo, di buona cittadinanza, del bene civico e morale. Relatrice della serata è stata la dott.ssa Domenica Taruscio, direttrice del Centro Nazionale Malattie Rare dell’ Istituto Superiore di Sanità, contattata da una socia del Club ginosino, la dott.ssa Rosalba Masciulli, ricercatrice presso lo stesso Centro di Roma. Premesso che per malattia rara si definisce una malattia a bassa frequenza nella popolazione ( dall’1% al 3%9), la relatrice ha presentato le problematiche generali e specifiche correlate alla definizione di malattia rara (non tutti i Paesi al mondo utilizzano la stessa definizione epidemiologica) e di classificazione, sottolineando che tutte le fasce di età e tutte le parti dell’ organismo possono essere colpite da queste patologie gravi, spesso invalidanti (sindrome di Willi, , malattia di Rett, acondroplasia, sclerosi laterale amiotrofica…), . L’ Organizzazione Mondiale della Sanità ha stimato che esistono tra 7000 e 8000 tipologie molto diverse fra loro, di cui l’ 80% ha una riconosciuta origine genetica. Per le rimanenti patologie sono importanti i fattori scatenanti “ambientali” che, ove riconosciti, potrebbero permettere la prevenzione Per trattare una MR si ricorre al farmaco orfano, un prodotto potenzialmente utile che però comporta una procedura lunga e complessa per la sua designazione, autorizza- zione ed immissione in commercio. Ecco un dato su cui riflettere: dall’aprile 2000 su circa 700 domande presentate per l’assegnazione di qualifica di farmaco orfano, più di 500 hanno ricevuto la designazione e solo 45 hanno ricevuto l’autorizzazione all’immissione in commercio. In Italia dei 46 farmaci orfani autorizzati se ne vendono solo 26. Ma perché si definisce farmaco“orfano”? Proprio perché manca l’interesse da parte del cosiddetto “mercato della salute”.(le industrie farmaceutiche) ad affrontare le spese necessarie per lo sviluppo di un farmaco destinato ad una patologia che colpisce una persona su 10.000. A questa criticità si deve aggiungere il forte impatto pratico ed emotivo sulla persona e sulla famiglia, che spesso è costretta a farsi carico del problema da sola: l’esperienza della MR è spesso accompagnata da un senso di abbandono e, per reazione, da un assorbimento totalizzante nella ricerca di informazioni e di punti di riferimento.. La relatrice ha toccato poi il tasto dolente della scarsa disponibilità di risorse economiche per la ricerca scientifica, motore essenziale per generare nuove conoscenze scientifiche per la preven- zione, la diagnosi, il trattamento e la sorveglianza delle malattie rare. Di qui l’ urgenza di incentivare studi e ricerche anche nel settore delle scienze sociali, atteso che le persone con malattie rare necessitano di interventi non solo legati al contesto strettamente sanitario. La dott.ssa Taruscio ha quindi, illustrato le attività intraprese dal Centro Nazionale Malattie Rare a favore dei pazienti e dei loro familiari, come ad es. numerosi progetti di ricerca e di collaborazione con gli Usa e la Commissione Europea, l’ istituzione del Registro Nazionale Farmaci Orfani, il telefono verde (800 - 89-69-49), i Presidi ospedalieri della Rete nazionale, un sito web www.iss.it/ cnmr. Infine la relatrice, nell’ auspicare la creazione di forti sinergie collaborative fra le istituzioni e la società civile, ha invitato i Lions a considerare questo Convegno come il primo di una serie di iniziative da sviluppare congiuntamente Al Convegno hanno partecipato importanti esponenti dell’Università di Bari, in particolare il Prof. Carlo Sabbà che ha illustrato la malattia rara Teleangectasia Emorragica Ereditaria, dalla epidemiologica alla diagnosi e trattamento; e la dr.ssa Patrizia Lastella, collaboratrice della Prof.ssa Ginevra Guanti la quale ha illustrato i meccanismi genetici che sottendono a numerose malattie rare. Il dr. Antonio Papagni, medico ARES della Regione Puglia, ha presentato i protocolli di assistenza e procedure diagnostiche sulle malattie rare in Puglia. A conclusione della serata e dopo un vivace dibattito, il Governatore ing. Elio Loiodice ha elogiato l’ alto profilo scientifico del convegno che ha saputo affrontare in maniera qualificata ed esaustiva un tema già in passato all’ attenzione del Multidistretto Lionistico. Anna Maria Cossu Addetto Stampa del Club 12 La Goccia n. 11 - 31 maggio 2008 attualità La B.C.C. di Marina di Ginosa in assemblea. Francesco D’Alconzo rieletto presidente. Sabato 24 maggio 2008, alle ore 18,00, si è svolta l’assemblea ordinaria dei soci della Banca di Credito Cooperativo di Marina di Ginosa per discutere ed approvare il Bilancio 2007, la destinazione degli utili di esercizio e altre determinazioni inerenti gli emolumenti e i gettoni di presenza per il collegio sindacale e per il consiglio di amministrazione. Nella sala delle Conferenza della sede centrale della Bcc marinese, circa cento soci hanno seguito la lettura della relazione del CdA, sulla gestione del presidente dottor Francesco D’Alconzo. Voglio, in questo mio resoconto, invertire lo svolgimento dell’assemblea e partire dalla fase conclusiva perché, a mio giudizio, in essa è racchiusa l’essenza stessa della “Cassa Rurale”, così come era denominata alla sua nascita l’attuale Bcc. L’assemblea dei soci si è conclusa (almeno nella prima giornata poiché la seconda era dedicata alle operazioni di voto) con il riconoscimento di «gratitudine ad alcuni soci della prima ora per l’apporto notevole dato alla istituzione». Visibile era l’emozione del presidente D’Alconzo nel momento in cui chiamava i soci premiati, anche perché per alcuni di loro, a ricevere l’encomio sono sttai i parenti in quanto il riconoscimento era alla memoria. Ecco i nomi dei soci premiati: Vito D’Angelo, Avv. Enrico Montesano, Giovanni Napoli, Francesco Pollicoro, Emilio Rizzi, Vincenzo Rochira, Vincenzo Torraco, Carmine Baldari, Mario Blotti, Vincenzo Costantino, Alfonzo Riccheo. Dietro questi nomi vi è la storia di Marina di Ginosa rappresentata da tante esperienze di vita e di impegno sociale e politico. Storie diverse e, persino, contrapposte ma che avevano un unico fine: la crescita economica e sociale della comunità marinese. Se oggi la Bcc ha la possibilità di presentare bilanci importanti come quello che è stato illustrato precedentemente, questo lo si deve alla determinazione di persone come quelle premiate, ha sottolineato il presidente. Ritorniamo indietro riprendendo alcuni dei passaggio più importanti della relazione svolta dal dr. D’Alconzo. La relazione è partita da una valutazione dello scenario economico e creditizio internazionale, nazionale e locale per poter meglio inquadrare i risultati conseguiti dalla Bcc. Sul piano internazionale due sono gli eventi che hanno caratterizzato e condizionato la situazione economica mondiale: la crisi dei mutui immobiliari americani e l’aumento del costo di alcune materie prime. A questi eventi le Banche Centrali, americana ed europea, hanno risposto in maniera differente, la prima cercando di evitare una fase recessiva ha abbassato il tasso di sconto, la seconda preoccupata, invece, dell’inflazione, ha mantenuto tassi alti. In Italia, pur in presenza di questa situazione di politica restrittiva della Bce, si è avuto un incremento del credito del 10%, rispetto all’anno precedente. Particolarmente interessante la parte della relazione che si è soffermata sull’andamento economico della nostra regione. «Dopo un 2006 – da detto il dottor D’Alconzo – in cui la crescita fu abbastanza sostenuta, nel 2007 la crescita pugliese appare in rallentamento. In particolare: l’industria, nei primi nove mesi dell’anno, registrava una fase espansiva ma con sintomi al rallentamento. Il settore delle costruzioni ha dato segni di ristagno, soprattutto nell’edilizia pubblica. La dinamica dei prezzi degli immobili residenziali ha rallentato rispetto ai ritmi, piuttosto sostenuti, rilevati negli anni precedenti. Per ciò che riguarda i servizi (commercio e turismo) si sono mantenuti i livelli dello scorso anno per il commercio ed un incremento di presenze turistiche in regione, che sono accresciute del 5,7%, in cui la componente straniera è stata evidente. …L’occupazione, con una dinamica fluttuante dal 2002 al 2005, ha registrato segni di espansione che riporta la percentuale degli occupati ai livelli del 2002. L’aumento della domanda di lavoro ha riguardato in particolare la componente femminile» Particolare interesse ha suscitato la parte della relazione che affrontava le questioni dell’economia locale. «L’economia del territorio di competenza della Banca, nel 2007 non ha superato le negatività che ne avevano caratterizzato l’andamento negli anni precedenti, in determinati comparti. Il punto critico di questa economia è dato dal fatto che l’agricoltura rimane il settore primario, anche se i tentativi di diversificazione, negli ultimi anni, sono avvenuti con insediamenti industriali dalle fragili motivazioni e da un mercato di settore che, nel frattempo, evolveva in senso negativo. Sicché nonostante la tenuta del settore turistico, rimane l’agricoltura ancora e sempre, l’attività primaria del territorio. Legata all’agricoltura risulta quindi il valore della produttività generale, attualità l’assorbimento della mano d’opera, la formazione della ricchezza da incanalare in altre attività, se non marginali, ma pur sempre necessarie per uno sviluppo organico del territorio. Da quanto premesso, risulta evidente che non ci sono notizie positive sui neo-insediamenti industriali. Lo stabilimento Miroglio è destinato a chiudere, mentre lo stabilimento Natuzzi, con la crisi dell’industria del salotto ancora in atto, come tutto il settore, è in una zona limbica e, come dice il poeta, “fra coloro che son sospesi”. Tuttavia e per fortuna, l‘agricoltura nel 2007 ha mostrato modesti segni di ripresa. Tali sono stati per le uve, da tavola e da vino, che di fronte ad un’offerta pressocché stabile, ha riscontrato un modesto incremento di domanda, consentendo una commercializzazione del prodotto meno affannosa. La produzione olivicola ed olearia è stata buona per qualità e quantità consentendo una commercializzazione del prodotto soddisfacente …È da segnalare, come fatto storico, un aumento del prezzo del frumento di circa tre volte a soli pochi mesi dal raccolto. È verosimile che ciò sia dovuto a due fattori determinanti: il forte sviluppo dell’energia ricavata dall’utilizzo delle biomasse, con conseguente sottrazione di superfici coltivabili a grano; dalla accresciuta domanda di frumento a causa della lievitazione della popolazione mondiale nonché di una migliorata economia di alcuni continenti. Il settore dell’edilizia residenziale continua a crescere. …La domanda turistica di soggiorno estivo, sia pure ancorata, come oggi, alla casa di affitto, rimane sostenuta, anche in considerazione del fatto che l’offerta di case si accresce percentualmente di circa 5-6% l’anno. La crescita delle presenze negli ultimi cinque anni ha evidenziato un disallineamento delle infrastrutture, non ancora adeguate ad assicurare al soggiorno turistico quei benefici attesi in occupazione del tempo libero (dal mare), circolazione dei veicoli indispensabilmente ordinata, opportunità di adeguati spazi per rilassanti passeggiate e opportunità di visita del territorio (museo e parco archeologico di Metaponto, la gravina di Ginosa, le chiese rupestri del territorio ed altro ancora). Va segnalata, comunque una crescente attenzione verso Marina di Ginosa da parte dell’Amministrazione Comunale che fa ben sperare per il futuro.» Altro capitolo della relazione del Presidente La Goccia n. 11 - 31 maggio 2008 è stato quello relativo al profilo sociale della BCC. «Abbiamo la consapevolezza che la pratica mutualistica sia un modo peculiare e per certi aspetti significativamente originale di fare impresa con un mix inderogabile di rispetto delle regole del mercato e con una scontata e caratterizzante responsabilità sociale. Con questa responsabilità siamo certi di aver prodotto nell’indotto delle comunità in cui operiamo, anche nell’esercizio chiuso al 31 dicembre 2007, un valore aggiunto economico e sociale. Il nostro impegno prioritario e temporalmente ineludibile era il miglioramento dell’efficienza dell’istituzione, ma crediamo di aver garantito ai portatori di interesse della Banca (i soci innanzitutto, ma anche la comunità in cui si opera), vantaggi concreti, bancari e non bancari. Si tende a sostenere, più e meglio, attraverso “l’inclusione finanziaria”, l’imprenditoria e la progettualità sociale, quest’ultima rapportata necessariamente ai mezzi disponibili.» Prima di concludere la sua relazione, il presidente si è soffermato su altri importanti capitoli quali, ad esempio, il personale e il profilo organizzativo. Una parte di rilievo nella relazione è stata dedicata ai servizi alla clientela. «Anche nel 2007 la Banca si è impegnata ad offrire nuovi servizi alla clientela cercando di migliorare la qualità dei servizi già proposti ed adattandoli alle esigenze dei soci.» Ovviamente la relazione ha affrontato i temi squisitamente economici e aziendali della BCC. Evito di riportare queste parti della relazione. Dico solo che l’utile dell’«operatività corrente, al lordo delle imposte, registra un incremento del 1478% attestandosi ad euro 1.970.984 rispetto ad euro 124.923 dell’esercizio precedente.» L’utile di gestione, al netto delle imposte, è risultato di euro 1.552.840 e l’assemblea ha approvato la relazione di bilancio con la quale si prevede questa ripartizione dell’utile: alla riserva legale indivisibile € 1.436.254,70 ai fondi mutualistici per la promozione e lo sviluppo € 46.585,20 ai fini di beneficenza e mutualità € 70.000. Il presidente D’Alconzo ha concluso: «Signori soci, il mandato di cui ci avete onorato tre anni or sono è scaduto. Crediamo di averlo servito per quanto e per come la nostra volontà e la nostra capacità ci hanno consentito. Grazie per la fiducia che voleste concederci.» Stefano Giove 13 RISULTATO ELEZIONI PER IL RINNOVO DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO D’AMMINISTRAZIONE DELLA BANCA DI CREDITO COOP. DI MARINA DI GINOSA Votanti 563 Voti validi 558 Voti nulli 5 1) Francesco D’ALCONZO Voti 558 RISULTATO ELEZIONI PER IL RINNOVO DEL CONSIGLIO D’AMMINISTRAZIONE DELLA BANCA DI CREDITO COOP. DI MARINA DI GINOSA 1) Giovanni RANALDO Voti 255 2) Vincenzo PAVONE Voti 218 3) Domenico BITETTI Voti 213 4) Francesco DRAGONE Voti 212 5) Nunzio PUNTILLO Voti 206 6) Giuseppe RATTI Voti 202 7) Vincenzo DRAGONE Voti 191 8) G. RUSSO BERGAMO Voti 151 Vittorio GIGANTE Voti 148 Alessandro PIGNALOSA Voti 148 Francesco CRISTELLA Voti 43 RISULTATO ELEZIONI PER IL RINNOVO DEL COLLEGIO SINDACALE DELLA BANCA DI CREDITO COOP. DI MARINA DI GINOSA 1) Augusto PARDO Voti 291 2) Carmine MALVANI Voti 276 3) Mario D’ALCONZO Voti 262 4) Massimo LONGO Voti 190 5) Serafina DE BIASE Voti 51 6) Miraglia MARILISA Voti 44 RISULTATO ELEZIONI PER IL RINNOVO DEL COLLEGIO DEI PROBIVIRI DELLA BANCA DI CREDITO COOP. DI MARINA DI GINOSA 1) Sergio DI SANZA Voti 322 2) Raffaele STRADA Voti 226 3) Vincenzo VINCI Voti 203 14 La Goccia n. 11 - 31 maggio 2008 argomenti e commenti “La Scuola: un nome, una vita” Intervista al Preside dell’I.C. “Giosuè Carducci” in occasione del 50° anniversario dell’istituzione della prima Scuola Media a Ginosa Per conto della redazione del nostro giornale mi sono sempre occupata, da un po’ di anni a questa parte, di intervistare i Dirigenti che si sono avvicendati alla guida degli Istituti scolastici del nostro territorio. Per quanto concerne il “Carducci”, anche quest’anno è arrivato un nuovo dirigente, come accade ormai da cinque anni. Questa volta però abbiamo atteso la fine dell’anno scolastico per intervistarlo, anche in vista dei preparativi che si stavano realizzando per un’occasione davvero speciale, i cinquant’anni dell’istituzione della prima scuola media a Ginosa, la “G. Carducci”. Il nuovo Dirigente Scolastico è il Prof. Vitantonio Petronella, di Altamura, giovane, ma con alle spalle 21 anni di servizio, trascorsi insegnando Scienze motorie nella scuola secondaria e poi al suo passaggio in ruolo ha insegnato nella Scuola Primaria, fino a ricoprire incarichi di vicario prima di superare il Concorso per Dirigente e vedersi assegnata la sede qui a Ginosa, che ricoprirà anche per i prossimi anni. Al termine di questo suo primo anno da Dirigente Scolastico qui a Ginosa, può tracciare un bilancio professionale ed umano della sua esperienza? «Il bilancio è senza dubbio positivo, vuoi anche per la volontà della del collegio dei Docenti di lavorare e continuare ad affermare i valori che appartengono alla “Carducci”. Certo non ero abituato a lavorare in un Comprensivo. Un tipo di organizzazione che porta via tante energie e che comporta tanto lavoro, a cominciare dall’indirizzo musicale. Proprio in questi giorni abbiamo avuto modo di consolidare i nostri rapporti con il Conservatorio di Matera, il “R. Duni”, per un accordo d’intesa in rete per introdurre un Progetto di innovazione tecnologica nella scuola, che partirà dal prossimo anno scolastico. Devo comunque evidenziare anche l’aspetto umano di questa mia esperienza, che mi ha fatto sentire accolto subito da tutti e non solo dal corpo docente, ma anche dagli alunni, dalle famiglie e anche dai colleghi degli altri Istituti». Da poco si è insediato il nuovo Governo e abbiamo un altro Ministro della P.I. che è ritornato ad essere MIUR. Se potesse, quali priorità indicherebbe alla Gelmini da affrontare per la scuola italiana? «Il ministro Gelmini è molto giovane, ma molto decisa su come vuole portare avanti il suo lavoro. Ha precisato che costituirà delle Commissioni di cui faranno parte anche docenti di ogni ordine e grado e che in continuità con Fioroni non stravolgerà le Indicazioni Nazionali che stiamo sperimentando, che ritengo molto valide. Per cui date le premesse, credo di non dover suggerire nulla al nuovo Ministro, se non buon lavoro». Veniamo alla festa per il 50°della scuola “Carducci”. Riflessione sull’educazione, gioco, musica: dal programma mi sembra di capire che questi siano i tre punti chiave della tre giorni di festeggiamenti. Perché? «Per il Meridione, l’istituzione della Scuola Media ha dato una grande possibilità a tutti di poter proseguire i propri studi e di realizzarsi nella vita. E’ stato così anche per Ginosa e per la Scuola “Carducci”. Per fare bene le cose abbiamo costituito una Commissione, che era presieduta dalla Preside Giannini, che purtroppo non ha potuto veder realizzare questa festa e da tre docenti in pensione che hanno insegnato qui da noi, in più, i docenti referenti del Progetto. Abbiamo voluto rivedere il passato della scuola, quello che essa ha dato e darà in futuro. Da qui gettare le basi per andare avanti». Prof.ssa Maria Rosaria Mele: «Così come avevamo pensato con la Preside Giannini, io mi sono occupata di ricostruire la storia della Carducci, attraverso un percorso di ricerca che rimarca i momenti più salienti di questi cinquat’anni. La nostra scuola è sempre stata al passo con i tempi e lo è ancora. La giovane età e la stabilità del nostro nuovo Dirigente permetterà ai docenti di lavorare bene per il futuro. Ormai il nostro, è un gruppo di lavoro consolidato che sta portando avanti la tradizione della “Carducci” per crescere insieme per il bene dei ragazzi». Prof.ssa Damiana Mele: «Io mi sono occupata di organizzare il secondo giorno dedicato ai ragazzi, che li vedrà protagonisti attraverso il gioco, la danza e la musica, che insieme al Concorso grafico- letterario vede coinvolte tutte le scuole del territorio. Vorrei sottolineare l’ottimo legame che si è creato fra tutti coloro che hanno lavorato alla riuscita della manifestazione, dai colleghi ai ragazzi alle famiglie, all’Amministrazione Comunale agli sponsor, che hanno dato subito piena disponibilità. La collaborazione con le altre scuole non è stata immediata, ma alla fine tutte hanno aderito all’iniziativa. Di qui si comprende anche la difficoltà dei quattro Comprensivi a collaborare a causa del tanto lavoro che ciascuno di essi deve affrontare, in particolare in questo periodo dell’anno». Preside Petronella a Lei chiedo infine un personale ricordo della Preside Maria Giannini. «Abbiamo deciso di intitolare a lei la Sala della Presidenza, luogo di lavoro che l’ha vista protagonista per vent’anni. Ho avuto modo di incontrarla solo due volte e la cosa che mi ha colpito di più, dopo avermi parlato della situazione della scuola è stata questa frase: “Oggi posso dire di aver lavorato solo nell’interesse supremo degli alunni”. Parole che mi hanno fatto capire che carico di responsabilità avevo ereditato e me ne sono reso conto anche il giorno dei suoi funerali osservando la commozione delle persone che hanno riempito la chiesa per venire a salutarla. Questo rimarrà il mio speciale ricordo della Preside Giannini». Rosamaria Busto dal palazzo di città La Goccia n. 11 - 31 maggio 2008 17 Inac, il patronato dei cittadini torna in piazza. Iniziative in tutta Italia. Petizione per abolire le “finestre di accesso” per le pensioni di vecchiaia Unica manifestazione nella provincia tarantina, “L’INAC in piazza per te” che ha visto la partecipazione di Inac-Cia con l’allestimenti di gazebo in Piazza Marconi. Una triplice valenza per un’iniziativa: “In primis, avvicinare la gente ai sindacati e ai patronati con uno scopo informativo” ha spiegato il responsabile della Inac – Cia di Ginosa, Carmelo Candia, “…inoltre abbiamo organizzato e unito due iniziative: una raccolte firme, per sostenere la Petizione popolare che vuole l’eliminazione delle finestre di accesso per le pensioni di vecchiaia ma anche per chiedere l’apertura a Ginosa di uno sportello Inps”. Infatti l’iniziativa ha goduto del sostegno dell’amministrazione comunale e così ha commentato l’iniziativa l’assessore al Bilancio, Mino Malvani: “L’ente ginosino ha collaborato già in altre occasioni con l’Inac – Cia di Ginosa, vedi ad esempio l’apertura dello Sportello Equitalia, quando Candia ci ha presentato questa idea di chiedere che l’INPS aprisse uno sportello a Ginosa, ci ha trovato subito d’accordo e mi auguro che la collaborazione seguiti in questo senso”. Per dare un segno concreto di sostegno alle petizioni, anche il primo cittadino ha voluto dare la sua firma. Quale la petizione a livello nazionale? L’Italia è un paese che sta invecchiando, dato ormai noto a tutti, per questo la questione delle pensioni è al centro degli interessi di molti. Nello specifico, tramite la raccolta firme che domenica 25 maggio è stata organizzata in Piazza Marconi si è voluto cercare appoggio da parte di quanti, centinaia, hanno lasciato una firma d’appoggio, per migliorare il sistema pensionistico, chiedendo l’eliminazione delle “finestre chiuse” per le pensioni di vecchiaiam, questo unito all’apertura di uno sportello Inps a Ginosa. “Queste finestre di accesso – ha spiegato Candia per la pensione di vecchiaia e per quella anticipata con 40 anni di contributi. spostano la data di inizio della pensione ad un periodo successivo rispetto a quello di raggiungimento dei requisiti causan- do per i futuri pensionati di diversi mesi”. Ma il vero obiettivo dell’Inac – Cia era quello di avvicinarsi alla gente comune dimostrando che i sindacati e i patronati sono, soprattutto in questo momento storico, degli strumenti utili ai dipendenti come anche ai pensionati. Inoltre il tema “pensione” è un tema caro agli italiani, i quali in merito a ciò sono giustamente preoccupati, in termini di spesa e di garanzia per la fase che segue all’uscita dal mondo del lavoro. Purtroppo statistiche hanno bacchettato gli italiani, in quanto parrebbe che vige una grande ignoranza circa questo tema tanto attuale. Proprio per ovviare a ciò sono stati organizzati questi gazebo a livello organizzativo, con la distribuzione a quanti si hanno voluto fare visita agli stessi, di opuscoli e giornali informativi, perché, come per ogni cosa, la migliore arma di difesa è l’informazione. Marilena Surdo 18 La Goccia n. 11 - 31 maggio 2008 attualità politica Laurea ad honorem al celebre prof. Cosimo Damiano Fonseca “Da fine intellettuale del Mezzogiorno ha sprovincializzato la storiografia meridionale individuando nella storia del Mezzogiorno nuovi profili istituzionali, religiosi, culturali e politici” (P. Dalena) Prof. Giovanni Latorre, Rettore Magnifico dell’Università della Calabria Giovedì 15 maggio, alle ore 16,30, nell’Aula Magna dell’Università della Calabria – Cosenza, ad Arcavacata di Rende, si è tenuta la cerimonia di conferimento della Laurea magistrale ad honorem in Storia e Conservazione dei Beni Artistici ed Archeologici al chiar.mo prof. Cosimo Damiano Fonseca, Accademico dei Lincei, nome fra i più noti della medievistica mondiale, studioso di specchiata onestà intellettuale e morale. Nel suo pregnante discorso introduttivo, il prof. Giovanni Latorre, Rettore Magnifico – originario di Ginosa e nostro Cittadino onorario – ha sottolineato che “i motivi di soddisfazione, in un momento così difficile per l’Università, sono pochi, ma per fortuna vi sono giornate che gratificano di tutti gli sforzi quotidianamente compiuti. In una occasione rilevante, come quella del conferimento della Laurea ad honorem, il Rettore ha anche il privilegio di presiedere l’evento, illustrando personaggi illustri del nostro Paese”. L’arrivo di Mons. C. D. Fonseca con il prof. P. Dalena “Oggi – egli ha proseguito – ho il singolare privilegio di esporre i grandi meriti del prof. Fonseca”. Alla lettura del cursus honoris ha fatto seguito la Laudatio, pronunciata dal prof. Pietro Dalena, Presidente del Corso di Laurea in Storia e Conservazione del Patrimonio Artistico, Archeologico e musicale. Proprio al prof. Dalena si deve la proposta del prestigioso conferimento, approvata all’unanimità dal Consiglio di Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Ateneo l’8 novembre 2007 e dal Ministero dell’Università e della Ricerca il 21 febbraio 2008. Questa la motivazione, letta in latino dal prof. Raffaele Perrelli, Preside della Facoltà di Lettere e Filosofia: “ Ha contribuito con le sue numerose ricerche ad illuminare aspetti di rilevante interesse del patrimonio culturale nazionale ignorato o poco conosciuto, suggerendo strumenti di incisiva importanza sul piano epistemologico e istituzionale, in un serrato confronto all’interno degli organismi italiani ed europei preposti alla conoscenza, alla formazione, alla tutela”. Riconoscimenti, premi, titoli, pubblicazioni, interventi, cariche di C.D. Fonseca sono tali e tanti da non potersi enumerare, ma, indubbiamente, questa motivazione individua felicemente sia la portata internazionale, sia il peso dei suoi studi, acquisiti oramai come imprescindibili pietre miliari del sapere. Inoltre, egli ha fatto della ricerca individuale e della creazione di strutture istituzionali gli strumenti di una effettiva promozione culturale e sociale del territorio. Si pensi alla prova più evidente delle sue indiscusse capacità, ovvero l’istituzione dell’Università della Basilicata, presieduta per più di 12 anni. Ed ancora, all’Area di Ricerca di Potenza del CNR e all’Istituto Internazionale di Studi Federiciani del CNR. Ma anche, alla sua “creatura” prediletta, la civiltà in rupe, che attraverso un imponente lavoro storico – critico di rara dottrina, avviato sullo stemperarsi degli anni ’60, ha prodotto una svolta storiografica capace di rivalutare – anche in dignità - un capitolo significativo della storia del Meridione. Gli studi relativi alla civiltà ed al popolamento rupestri hanno avuto infatti una portata ideologica tale da incidere sulla mentalità corrente, producendo nuove sensibilità e nuove prospettive. L’evento – al quale hanno preso parte il Vescovo di Cosenza, il Vescovo di Castellaneta mons. Fragnelli, diversi Rettori e Presidi, nonché Ordinari ed ospiti giunti da ogni parte d’Italia – si è concluso con la Lectio magistralis del prof. Fonseca, dedicata a “Gioacchino da Fiore: i luoghi e la memoria”. La relazione, dispiegatasi come in una sorte di sinfonia, per oltre 50 minuti, ha calamitato l’attenzione generale, tanto che nel tentativo di far sintesi si corre il rischio di sciuparla. Si rimanda, pertanto, agli Atti che – a cura di Pietro Dalena, per i tipi di Mario Adda – saranno a breve disponibili. Si propone, invece, uno stralcio della Laudatio attualità politica Un momento della proclamazione. Da sinistra: prof. Dalena, prof. Fonseca, prof. Latorre, prof. Perrelli di Pietro Dalena, il quale, con dotte argomentazioni, riscuotendo unanime consenso, ha tracciato un attento profilo del Fonseca: «Fonseca non solo ha definito pagine esemplari di storia intesa come de rebus gestis, ma ha prodotto energici affondi in prospettiva storiografica approfondendo di fatto il problema storiografico del de rebus gerendis, cioè di quanto si doveva fare. Il suo compito da fine intellettuale del Mezzogiorno è stato quello di sprovincializzare la storiografia meridionale individuando nella storia del Mezzogiorno nuovi profili istituzionali, religiosi, culturali e politici e promuovendo temi di studio che potessero inserirla con piena dignità nel panorama storiografico nazionale ed europeo. Non si tratta, pertanto, di una sorta di regionalizzazione della ricerca intesa come chiusura verso i grandi temi di storia europea, ma di un utilizzo dell’ambito territoriale come collettore di fenomeni che riguardavano l’intero bacino del Mediterraneo con proiezioni europee. Pertanto la sua tensione storiografica del recupero degli ambiti rupestri, contenitori complessi di beni culturali, non può e non deve essere interpretata come una forma regressiva di provincializzazione della ricerca, ma come recupero globale di una società contadina e pastorale, condizione peculiare della gente del Mezzogiorno medievale, che di quel modo di vivere ne aveva fatto la sua identità civile e culturale, come dimostra la proiezione del tema rupestre in ambito orientale e mediterraneo scandito dai Convegni sulla Serbia, sulla Cappadocia, sulla Sicilia e sulla Sardegna. E in questa direzione il suo impegno scientifico si è concretizzato nel recupero di significativi beni culturali altrimenti negletti o relegati all’emarginazione o alla cura della mera erudizione, ma anche nel rilevare l’importanza delle arti figurative di questi contesti come fonti discriminanti di cultura che stimolavano la riconsiderazione critica del fenomeno panmonastico e panbizantino. E su questo filone di ricerca si innestava anche il recupero della funzione locale del monachesimo latino, in particolare cavense e cassinese. In fondo, mi sembra di poter pienamente condividere quanto osservato anni or sono da Giancarlo Andenna, che “nessuno storico, come il Fonseca, è oggi in Italia in grado di trattare con ugual perizia i problemi attinenti la storia medievale del Settentrione e del Mezzogiorno, tanto entro i settori della storia ecclesiastica, quanto entro le tematiche della storia civile e politica, che è anche e soprattutto storia di habitat, di insediamenti umani, di gruppi sociali, che in modo cosciente lasciarono l’impronta dei loro progetti sui paesaggi, nelle città, negli spazi che hanno un senso e una vocazione solo se gli uomini che li abitano li caricano di significati e di finalità”». Congratulazioni, professor Fonseca, ed al contempo “ grazie” delle lezioni di sapere e di umanità che, con fervida tensione etica, civile e spirituale, elargite permettendo a noi tutti di cogliere il respiro della storia ed il respiro della verità. Maria Carmela Bonelli La Goccia n. 11 - 31 maggio 2008 19 PERCHÉ LEGA? Domenica mattina 18 maggio lessi sulla Gazzetta del Mezzogiorno un articolo a firma di Lino Patruno dal titolo: “Questi sudisti del nord sposati con Bossi”. Il giornalista si chiedeva come fosse possibile che il meridionale, arrivato negli anni passati al nord con la valigia di cartone, votasse lega. Cercherò di esprimere il mio parere, così quando leggerà la Goccia, avrà chiari i motivi di quello che lui ritiene un paradosso. Tralasciando il problema “sicurezza”, dal momento che sembra sia stato compreso dalla maggioranza dei politici, farò alcuni esempi che ritengo fondamentali per capire il fenomeno. Le trasmissioni di dibattito politico delle televisioni private del Nordest più partecipate erano quelle incentrate su temi cari ai “sudisti del nord”. Il Petruzzelli di Bari, incendiato molto prima della Fenice di Venezia, ma a differenza di quest’ultimo non ancora ricostruito: so bene che l’operaio raramente frequenta la Fenice o frequenterebbe il Petruzzelli, ma al di là delle motivazioni che hanno causato il ritardo nella ricostruzione, sicuramente il fatto non rende orgogliosi i meridionali residenti al nord. Anni addietro a Verona furono chiusi alcuni stabilimenti militari e la Manifattura Tabacchi. Il personale impiegato in questi enti, già sei mesi prima della chiusura sapeva dove sarebbe stato trasferito in quanto tutto era stato pianificato per tempo. Il personale impiegato nell’ospedale militare di Bari invece, ad un anno dalla chiusura, non essendo stato assegnato ad altri enti continuava a recarsi nella struttura chiusa. Immagino che questo per i dipendenti fosse un’enorme mortificazione: posso pensare alla frustrazione di un medico senza pazienti. Al nord invece si lamentavano per lo spreco di denaro pubblico speso. L’amministrazione di Taranto pagava al personale lauti straordinari (spesse volte cifre da capogiro) contribuendo così al fallimento economico della città. Al nord, onesti meridionali dipendenti pubblici asseriscono che ognuno è libero di spendere i propri soldi come preferisce, ma sull’utilizzo del denaro pubblico deve rendere conto al cittadino che paga le tasse. Ecco perché anche il lavoratore meridionale residente al nord appoggia il federalismo fiscale. Ovviamente tutto questo viene amplificato dal fatto che è venuta a mancare per la maggioranza dei cittadini la sicurezza economica. Quattro sere fa hanno inaugurato a Padova le ronde: la cosa singolare è che sono state organizzate da cittadini stranieri per dissuadere i connazionali dal delinquere. Se l’atteggiamento dei politici non cambia il signor Patruno non si dovrà meravigliare se oltre ai sudisti del nord anche gli stranieri (quando avranno diritto al voto) sposeranno Bossi. P. Perrone [email protected] 20 La Goccia n. 11 - 31 maggio 2008 eventi e commenti All’indomani della sentenza del Consiglio di Stato il sindaco Montanaro fa il punto sulle iniziative dell’ATO/TA1 per non aumentare la Tarsu di Giulio Pinto A distanza di qualche settimana dalla ingiunzione al pagamento delle maggiori somme dovute, promossa dalla Cisa, nei confronti dei dodici comuni dell’Ato Ta1, è scoppiata la polemica politica . Da più parti si accusano i rappresentanti delle amministrazioni comunali dell’Ato Ta1, tra cui Ginosa, di non avere saputo gestire il contenzioso con Cisa, con la conseguenza che le comunità amministrate saranno assoggettate a pesanti aumenti della Tarsu. Abbiamo incontrato Gino Montanaro, sindaco dell’unico comune dell’Ato Ta1 ad essersi opposto all’azione giudiziaria promossa dalla Cisa. “Su questa vicenda il comune di Ginosa è stato l’unico a promuovere una opposizione giudiziaria alla richiesta di aumento tariffario avanzata dalla Cisa, che gestisce l’impianto di trattamento dei rifiuti solidi urbani, realizzato nel territorio massafrese – così con veemenza avvia l’intervista Gino Montanaro e prosegue – e da tempo suggerisco alle forze politiche di tenere alta la tensione sul contenzioso con la Cisa cercando una soluzione transattiva. Oggi purtroppo constato con rammarico, con una decisione inappellabile del Consiglio di Stato, che quanto affermavo era vero!!” Come è sorto il contenzioso? “ Con l’entrata in funzione dell’impianto pubblico di produzione di Cdr nell’aprile del 2004, la società Cisa spa, che quell’impianto aveva costruito a proprie spese, trasformandolo da una primitiva discarica in un centro per la raccolta RSU e produzione di CDR (ndr Combustibile da Rifiuti), richiedeva all’Assemblea dell’ATO TA/1, costituita dai dodici comuni della provincia di Taranto, Massafra, Castellaneta, Crispiano, Ginosa, Laterza, Martina Franca, Montemesola, Mottola, Palagiano, Palagianello, Statte e Taranto, ricadenti nel bacino, la determinazione della giusta tariffa per il conferimento dei RSU. L’assenza sistematica del comune di Taranto, alle assemblee che avrebbero dovuto affrontare e deliberare sull’argomento, rende- vano le stesse irregolari ed incapaci ad assumere un qualsivoglia provvedimento. C’è da dire che lo scontro giudiziario ha visto da una parte il pubblico rappre- sentato solo dal comune di Ginosa, unico su dodici comuni del bacino Ta/1 ad opporsi e dall’altra il privato con la Cisa e l’ Appia Energy , quest’ultima società appartenente al potente Gruppo Marcegaglia. Uno scontro con un titano che ci ha visti soccombere solo a Roma in Consiglio di Stato” Ma il Tar Lecce non aveva ridotto la tariffa determinata dal commissario ad acta? “Il Tar Lecce, aveva in parte accolto le osservazioni proposte dal comune di Ginosa, per il tramite dell’avv. Franco Galante, sul principio che nel ciclo produttivo di trattamento del rifiuto urbano, il prodotto finale, noto come CDR, veniva ceduto all’Appia Energy che alimentava l’impianto termoelettrico di produzione di energia elettrica vendendolo poi al Gestore dell’energia elettrica. Quindi il CDR per la Cisa non è un costo bensì un ricavo. Ecco perché il Tar riduceva la tariffa da 83,71 €/tonn a 65 €/tonn.” Quali i motivi che hanno supportato la sentenza del Consiglio di Stato? “ I difensori di Cisa hanno dimostrato come il Cdr prodotto nell’impianto massafrese è pur sempre un rifiuto e come tale abbia a sua volta un costo di smaltimento. Non esiste infatti , a parere dei ricorrenti, alcun impianto disposto a pagare per ritirarlo. “ Colgo nelle parole del sindaco Montanaro un significato che va oltre il semplice dibattito giudiziario ma che dimostra l’importanza del gruppo; ben diverso sarebbe stato l’atteggiamento dell’organo giudicante se avesse avuto al cospetto dodici Comuni rappresentanti oltre cinquecentomila cittadini – contribuenti opporsi ad una società privata che rappresenta, anche se da verificare legittimi, solo interessi privati. Peraltro c’è da dire che il CDR , acronimo di combustibile da rifiuti, non è un rifiuto, bensì un prodotto combustibile cioè una miscela che possiede un potere calorico molto elevato (~18.500 KJ/Kg) e pertanto, può essere utilizzato come combustibile di caratteristiche commerciali. Il sostanziale vantaggio di questo processo consiste nel fatto che praticamente tutta l’energia disponibile nella massa iniziale dei rifiuti viene trasferita nel CDR grazie ai meccanismi di recupero spinto del solo materiale combustibile. “Oggi a distanza di alcuni anni dalla costituzione dell’Ato Ta1 – prosegue Montanaro – siamo riusciti ad ottenere i bilanci di gestione della Cisa, anche se con molta difficoltà e potremo valutare esattamente i costi di gestione dell’impianto ed appurare se il Cdr è realmente un costo o come credo, un ricavo sia economico che di salvaguardia ambientale, fortemente alternativo al carbone.” Dalle parole del sindaco Montanaro cogliamo un altro messaggio : “perché far pagare ai cittadini per intero l’onere di un ciclo produttivo che non significa solo raccolta dei rifiuti ma produzione di Cdr consentendo che un privato lucri danaro, producendo con esso energia elettrica in quantità importanti da vendere all’Enel? eventi e commenti Un giro su internet al sito www.appiaenergy.com ( vedi box) ci permetterà di com- Cosa è il CDR il CDR, acronimo di combustibile da rifiuti, non è un rifiuto, bensì un prodotto combustibile cioè una miscela che possiede un potere calorico molto elevato (~20 MJ/Kg) , confrontato con il carbon fossile, fortemente inquinante, che presenta un potere calorico di 24 MJ/Kg e pertanto, può essere utilizzato come combustibile di caratteristiche commerciali. Il sostanziale vantaggio di questo processo consiste nel fatto che praticamente tutta l’energia disponibile nella massa iniziale dei rifiuti viene trasferita nel CDR grazie ai meccanismi di recupero spinto del solo materiale combustibile. prendere come il CDR definito un rifiuto e quindi un costo dal Consiglio di Stato viene presentato dall’Appia Energy per vendere energia elettrica “pulita”, come un prodotto a basso costo «..forse perché….a carico del contribuente». Quali le strade da intraprendere per colmare questa situazione di empasse? “Sono tre le proposte sulle quali l’ATO TA/1 lavora; la prima è giudiziaria, unitamente ad un pool di professionisti stiamo studiando l’opportunità di proporre l’opposizione del terzo, cioè l’opposizione dei comuni che non si sono opposti, come noi, o la revocazione, anche se quest’ultima strada è molto impegnativa. Inoltre stiamo valutando una proposta politica in base alla quale sottoscriveremo con la Regione Puglia, rappresentata dall’ass. Losappio, un documento nel quale chiediamo un contributo dal conto Ecotassa per i bacini virtuosi come il nostro cioè quei bacini che in tema di rifiuti non inquinano l’ambiente. In ultimo avvieremo un tavolo tecnico con politici ed esperti del settore, per valutare, anche alla luce dell’esperienza maturata in questi quattro anni, in grado di far luce sui costi di gestione di un impianto che in realtà “non tratta” bensì produce un prodotto detto Cdr con il quale l’Appia Energy produce energia elettrica che vende all’Enel con una potenza di 10MW.” Grazie del contributo sindaco Montanaro La Goccia n. 11 - 31 maggio 2008 LA CENTRALE TERMOELETTRICA DI APPIA ENERGY Si tratta del primo impianto di produzione di energia elettrica da CDR in Puglia, entrato in esercizio alla metà del 2003 grazie ad Appia Energy (costituita da EuroEnergy Group e Cisa). Appia Energy possiede e gestisce l’impianto di generazione di energia elettrica da CDR realizzato nel comune di Massafra (Taranto). La compagine societaria di Appia Energy è costituita da EuroEnergy Group, azienda del comparto Marcegaglia energy specializzata nello sviluppo, costruzione e gestione di impianti per la produzione di energia rinnovabile, e CISA, con sede a Massafra, che opera nella selezione, differenziazione e biostabilizzazione dei rifiuti, con conseguente trasformazione in CDR, e nella generazione di energia elettrica da biogas. I VANTAGGI PER IL TERRITORIO • 94.000 tonnellate/anno di CDR convertite in energia • evitato il riempimento di 1.000.000 m cubi di discarica in 10 anni. • 17.200 tonnellate equivalenti di petrolio risparmiate all’anno I COMPONENTI DELL’IMPIANTO • sistema di ricevimento, stoccaggio e movimentazione del combustibile • sistema di combustione a letto fluido bollente e generatore di vapore • ciclo termico con turbina a vapore • sistema di raccolta, stoccaggio ed evacuazione delle ceneri • sistema elettrico • sistema di automazione • servizi ausiliari 21 LE PRESTAZIONI Potenza lorda 12,25 MW Potenza netta disponibile per la rete nazionale 10 MW Tensione nominale 20 kV Frequenza nominale 50 Hz Ore di funzionamento annue 7500 h/anno Producibilità media annua 75 GWh IL CDR descritto dall’APPIA ENERGY L’uso del CDR come combustibile consente di chiudere il ciclo dei rifiuti urbani in modo ottimale, generando vantaggi molto importanti sia per l’ambiente sia per la bilancia dei pagamenti del nostro Paese. L’Italia infatti, non disponendo di carbone, gas o petrolio, le materie prime che tradizionalmente alimentano una centrale elettrica, è costretta ad investire costantemente ingenti risorse per il loro acquisto all’estero. Il CDR, invece, è un ottimo combustibile dal grande potere energetico e dal costo molto limitato, a cui va aggiunto il risparmio derivante dal mancato conferimento dei rifiuti in discarica. Le tecnologie attuali consentono il suo utilizzo in piena tranquillità, senza nessun pericolo per l’ambiente circostante. C’è di più: il monitoraggio continuo di aria, acqua e terreno effettuato nel territorio su cui sorge l’impianto costituisce una garanzia assoluta per tutti i residenti. In particolare, l’impianto adotta le migliori soluzioni tecnologiche disponibili per l’abbattimento di eventuali inquinanti e per poter garantire costantemente il funzionamento ai livelli di emissione previsti dalla legge. 22 La Goccia n. 11 - 31 maggio 2008 eventi e commenti Musichiamoli Tutti alla XIII Biennale dei Giovani Artisti dell’Europa e del Mediterraneo La XIII Biennale dei Giovani Artisti dell’Europa e del Mediterraneo, in corso a Bari nei luoghi della Fiera del Levante dal 22 al 31 maggio, sarà ricordata come l’edizione dei record. Rappresentate 48 nazioni e 900 artisti in quella che molti definiscono una delle più importanti vetrine mondiali per i giovani artisti che in questi 10 giorni si esibiscono in 100 eventi tra concerti, mostre, installazioni e spettacoli. Noi la ricorderemo anche come la biennale che ha ospitato un piccolo pezzo di Ginosa. Venerdì 23 maggio, infatti, nel padiglione dell’Arci nazionale si è svolto un incontro con i responsabili della rete dei festival e dei circoli musicali, durante il quale i giovani del Circolo ARCI “Il Ponte” hanno presentato il progetto “Musichiamoli Tutti”. Il dibattito, durante il quale si sono discusse le difficoltà ma anche i punti di forza della rete musicale emergente, ha dimostrato ancora una volta l’interesse sempre maggiore che “Musichiamoli Tutti” attira a livello nazionale. D’altronde se è vero che un pezzo di Ginosa è sbarcato in Biennale è vero pure l’inverso! Ginosa, infatti, è stata scelta come una delle sedi ospitanti le attività di “Biennale Off” ovvero tutti quegli eventi di pubblicizzazione della Biennale e perciò sabato 17 maggio, in piazza 4 novembre, “The Blues Brass Band” e “Amnésia”, band presenti nella compilation “Musichiamoli Tutti Vol.2” si sono esibite in un concerto bello e coinvolgente presentato da Umberto Galante e Damiano Rotunno, giovani studenti universitari e musicisti ginosini, appassionati di radio on line (insieme ne curano una), all’esordio (e che esordio!) in veste di presentatori. Particolarmente partecipata l’esibizione della band blues che conta, tra i suoi membri, i ginosini Rosario Calabrese (trombettista e dirigente dell’arci cittadina), Giuseppe Lapiscopia (Sassofonista) e Vito Trullo, voce e anima del gruppo. Scopo principale della serata era la distribuzione del materiale informativo sulla Biennale, ma, accanto all’immancabile stand di degustazione, hanno trovato spazio nei gazebo la beneficenza per Mato Grosso, con la vendita di manufatti del Perù, le opere in chianca di Patrizia Bitetti (tema: l’acqua), i ragazzi del Sert con il progetto di prevenzione “Azzurra Azzurra Camper”, materiale dimostrativo delle band impegnate sul palco. Durante la serata è stato possibile formulare la pre-iscrizione al “Music Live Show”, kermesse estiva organizzata dalla Pro Loco di Marina di Ginosa, dalla Casa Musicale Cassano e dall’Associazione “Note nel Blu”, concorso che si svolge in agosto e che vanta, tra i suoi premi, l’ingresso proprio nella compilation ARCI “Musichiamoli Tutti”. La serata del 17, patrocinata anche dall’Amministrazione Comunale nella persona del Delegato alla Cultura Bradascio, ha dimostrato che il Circolo ARCI di Ginosa tiene fede al suo nome continuando a rafforzare quel “ponte” che lo vede collegato sempre più a realtà regionali e nazionali. In questo “Musichiamoli Tutti” si pone, tra le attività del Circolo, come punta di diamante di un intenso lavoro che decine di soci continuamente svolgono e al quale dedicano, come volontari, la gran parte del proprio tempo libero. E siccome non si è mai abbastanza, chiunque fosse interessato, può avvicinarsi alle attività contattando l’associazione all’indirizzo [email protected]. Per informazioni sulla biennale visitate il sito www.biennalepuglia2008.org Per info su Musichiamoli tutti www.arcipikkia.it Per ascoltare i brani del cd www.myspace.com/musichiamolitutti Il resp Attività Musicali ARCI Davide Giove Lospinuso (AN) : “Bloccata l’irrigazione delle campagne joniche. La sinistra pugliese aveva mentito. Evitare ulteriori ritardi e vessazioni sui prezzi.”. Il Consigliere Regionale e Presidente Provinciale AN di Taranto Pietro Lospinuso ha diffuso la seguente nota: “Qualche giorno fa la sinistra, per bocca dell’Assessore Russo e del Collega Costantino che gli faceva eco, annunciava trionfalmente di avere sbloccato la stagione irrigua nell’area jonica senza aumenti di costi per le imprese agricole. Più prudentemente l’Assessore Introna mi assicurava che avrebbe rapidamente convocato i Consorzi Stornara e Tara e del Bradano per una rapida soluzione della questione. Questa mattina apprendiamo che il Consorzio Stornara e Tara ha addirittura sospeso le prenotazioni in attesa di definire un possibile, devastante aumento –magari anche contrabbandato per “conguaglio”- del prezzo dell’acqua, che sarebbe il colpo di grazia finale per un Settore già agonizzante. Sono state cioè disattese sia l’assicurazione di una immediata ripresa del servizio, assolutamente improcrastinabile per la salvaguardia delle nostre produzioni, sia quella del mantenimento del prezzo agli attuali, già pesanti livelli. Io rivolgo un forte e pressante appello ad Onofrio Introna perché almeno lui mantenga la parola data, convochi immediatamente il Consorzio Stornara e Tara ed imponga l’immediata riapertura delle prenotazioni, l’avvio reale della stagione irrigua e la rinuncia ad aumenti vessatori e spropositati che non sarebbero tollerabili per il nostro già vessatissimo mondo delle campagne” Per la Segreteria Tommaso Francavilla 24 La Goccia n. 11 - 31 maggio 2008 eventi L’INGLESE? SI IMPARA GIOCANDO! Spettacolo conclusivo del progetto di lingua della scuola dell’infanzia “Morandi” “Mi sconvolge il pensiero che dal cervello umano, un misero grumo di materiale biologico, possa scaturire a volte un effluvio vitale così grande e meraviglioso.” Anonimo. Già, un effluvio, un’emanazione vitale e meravigliosa è quella che noi genitori abbiamo ammirato sabato 17 maggio in occasione della “lezione” conclusiva del progetto “Giocando con la lingua inglese” che si è tenuta presso l’aula magna dell’Istituto Comprensivo Deledda. L’insegnante Maria Carmela D’angelo, responsabile e docente del progetto, ha infatti invitato le famiglie dei bambini di 5 anni della scuola dell’infanzia Morandi per incoraggiare i piccoli “inglesi” : Calabria Domenico, Castria Antonella, Cazzetta Walter, Divitofrancesco Luigi, Giannini Alessandro, Lapiscopia Davide, Mongelli Giannicola, Trovisi Aurora, Vitacca Vito, Acquasanta Nunzio, Bitetti Nancy, Capotorto Erika, Cazzetta Gianvito, De Palma Victoria, Esposito Erika, Frascati Nicola, Moro Leonardo, Di Grazio Marianna, Madio Ilary, Matarrese Vito, Ribecco Vincenzo, Rosato Vito Antonio, Russo Tommaso, Scalise Carmen, Scalise Domenico, Acquasanta Gerardo, Barberio Gaetano, Cataldo Gaia, L’Insalata Vincenzo, Vestita Susanna, Matarrese Lucianna, Scorpati Federica, Andreulli Lorenzo, Bianco Angelica, Curione Domenico, Di Tinco Anita, Pizzulli Antonella, Prencipe Domenico, Santantonio Raffaella, Sassi Marika, Gadaleto Marika, Pastore Alessandra, Scaringello Carlo, Ciriello Giuseppe, Zicari Donato. Alle 18,00 si è levato il sipario che, a dire la verità, anche chiuso lasciava trapelare le vocine dei bambini emozionati, mentre una crescente, ma positiva, ansia prendeva gli animi dei genitori; all’improvviso essa si è dispersa nell’aria quando 45 volti sorridenti e frementi ci hanno sorriso apparendo sulla scena. La docente ha esposto le motivazioni e gli obiettivi del progetto, ideato per abiCGIL CGIL tuare il bambino al suono di una lingua diversa, approfittando della grande capacità di apprendimento degli allievi in età prescolare. È cominciato quindi lo spettacolo; i bambini, divisi in gruppi in base ad un colore, hanno incantato il pubblico per la compostezza e la bravura con cui hanno presentato, esclusivamente in inglese, piccoli sketch accompagnati da canti inerenti ai temi affrontati: il corpo, i saluti e le presentazioni, le stagioni e la famiglia. Allegri girotondi, foularini e coriandoli colorati, ombrelli roteanti e bambolotti piagnucolanti hanno contribuito a creare simpaticissime coreografie. I bambini, per nulla distratti dai numerosi flash di mamme, papà e nonni, hanno recitato con serietà guardando soltanto la loro maestra che sapientemente li ha guidati per tutto il percorso. Cantando tutti insieme Happy birthday gli alunni si sono accomiatati dagli astanti che hanno applaudito i bambini a lungo, manifestando gradimento per lo spettacolo e gratitudine per l’insegnante e la scuola che ha offerto ai giovani allievi la prima occasione di incontro con la lingua inglese. Invitato sul palco, il dirigente scolastico dell’ Istituto Comprensivo Deledda, prof. Alessandro Calabrese, ha, prima di tutto, elogiato i piccoli per la loro bravura nella pronuncia dei termini inglesi appresi, e poi quanti hanno collaborato per rendere così armonioso lo spettacolo. Ha infine consegnato il diploma ai bambini che hanno ringraziato da veri gentiluomini oh! sorry, gentlemen i quali, ricordando una celebre frase di una noto programma per l’infanzia, sembravano voler dire: “Chi non frequenta la scuola dell’Infanzia Morandi non sa quel che si perde!”. Una mamma, Grazia Pollicoro La Goccia n. 11 - 31 maggio 2008 eventi Incontro con l’autore Bruno De Marco Il 19 Maggio 2008 a conclusione del Progetto Continuità – Lettura che ha coinvolto le classi quinte della Scuola Primaria e le classi prime della Scuola Secondaria 1° Grado, gli alunni hanno incontrato l’autore del libro letto:”Il piccolo clandestino”, Bruno De Marco. E’ stata un’esperienza interessante e positiva. Gli alunni hanno posto all’autore numerose domande, facendo emergere le loro riflessioni e curiosità in riferimento ad argomenti di grande attualità, quali: • La clandestinità; • L’insofferenza degli stranieri ad accettare la nuova realtà, alle nuove amicizie, alla vita scolastica; • Alla differenza di cultura, religione, gioco, natura; • Sulla importanza della musica e dello sport; • Sui problemi del bullismo, del razzismo, dei videogiochi e video dipendenza, dei bambini - soldato. L’autore ha soddisfatto tutte le curiosità degli alunni. Inoltre, ha riferito la realtà in cui vive Napoli, con tutti i problemi legati alla città: camorra, emergenza rifiuti, atti di violenza nei confronti dei rom e di quanto i maass – media in molte situazioni influiscono in modo negativo sulla popolazione. Ha spiegato che la scelta dell’argomento trattato è scaturito dalla conoscenza dei luoghi descritti e dalla forte sensibilità verso tali problematiche. E’ un Professore di lettere e insegna l’italiano ai cittadini analfabeti e stranieri in una Scuola serale a Napoli. L’autore si è mostrato soddisfatto per l’accoglienza calorosa ricevuta da parte del dirigente scolastico, prof. Vincenzo Calbrese, docenti ed alunni; ha osservato con soddisfazione e ammirazione l’allestimento dei lavori svolti dagli alunni. A conclusione dell’incontro l’autore ha concesso il suo autografo. Enza Galante Maria Antonietta D’Addario (Doc. 5° D) Complimenti dottor Sergio Ribecco La Redazione esprime gli auguri più affettuosi al Dottor Sergio Ribecco, già nostro collaboratore, per la Laurea Specialistica in GEOLOGIA APPLICATA ALL’INGEGNERIA E ALLA PIANIFICAZIONE TERRITORIALE conseguita presso l’Università “Sapienza” di Roma, lo scorso 9 maggio, con la votazione di 110/110 e lode, discutendo la tesi con il prof. Gabriele Scarascia Mugnozza dal titolo: “Indagini geologico-tecniche ed Analisi di Risposta Sismica Locale nelle frazioni del Comune di Monte San Giovanni Campano (FR)”, nell’ambito di un progetto promosso dalla Regione Lazio e finalizzato alla definizione di linee guida di Microzonazione Sismica. I nostri auguri sono estesi ai genitori Pina Russo e Pinuccio Ribecco che hanno potuto gioire per il brillante risultato conseguito da Sergio. 25 26 La Goccia n. 11 - 31 maggio 2008 storie e racconti Carmine Baldari, un partigiano marinese Il Compagno per eccellenza di Ginosa Marina racconta la sua storia di uomo al servizio dell’Italia libera e democratica Nei prossimi giorni la Nazione è chiamata a festeggiare il compleanno più esclusivo dello Stato dello Stivale, quello della nuova forma di governo che, a ottanta anni circa dall’Unificazione, il Popolo ha deciso per il futuro del Bel Paese, la Repubblica. Dai risultati del referendum gli italiani decidono di non essere più il popolo suddito, sottomesso al volere e ai poteri del sovrano, passano quindi dall’altro lato rivendicando come propria e inviolabile la sovranità dello Stato, era il 2 Giugno 1946. Il popolo ha preso in mano le redini, dopo venti anni di tirannia fascista e grazie all’aiuto degli alleati, ma soprattutto ai Comitati di Liberazione che, espressione puramente nazionale del popolo, hanno lottato sia con le armi belliche che con quelle della cultura per allontanare lo straniero oppressore e portar via l’Italia dalla disastrosa situazione di sudditanza in cui era stata condotta negli anni precedenti proprio dal governo dittatoriale fascista. Protagonisti di questa fase di rinascita i partigiani, squadre di intellettuali e combattenti di estrazione politica anche differente, che erano stati obbligati al silenzio negli anni della dittatura di Mussolini. Marina di Ginosa ne ha conosciuto qualcuno e ciascuno di essi volentieri si presta a raccontare la sua vita da partigiano ed è sorprendente la minuziosità che si riscontra in queste storie, insieme all’orgoglio per il contributo dato alla Nazione. Il compagno Carmine Baldari è uno di questi, non c’è un marinese che non lo conosca, impegnato attivamente nella politica sin dalla tenera età, ha fatto parte per diverse legislature del Consiglio Comunale di Ginosa grazie alla fiducia e alla stima che Ginosa Marina ancora oggi nutre nei suoi confronti. Ha ricoperto inoltre la carica di Consigliere Circoscrizionale nella Frazione di Marina di Ginosa dal 1988 al 1993 ed è stato Delegato Sindaco nella Borgata dal 1969 al 1976. Per oltre venti anni segretario della sezione marinese del PCI ha concretizzato proprio con questo lungo mandato alla guida del partito il suo fervente sentimento politico che ha conosciuto la sua maturazione proprio nell’esperienza partigiana. Ed è proprio su questa che ci vogliamo soffermarci per capire chi è il partigiano compagno Carmine Baldari e quale fosse la vita che lui e i suoi commilitoni conducevano durante la Resistenza. Signor Baldari, ci fa un excursus di questa sua avventura da partigiano? «Era il gennaio 1944 e facevo l’apprendista barbiere a Galatina, la mia città natale. Avevo già dei contatti con un compagno di Torino a cui ero stato segnalato come possibile sostenitore della resistenza e in quei giorni mi venne a trovare per illustrarmi il suo programma organizzativo che aveva stilato nel periodo di attività clandestina dei mesi precedenti. Costui era per me un punto di riferimento. Ma la decisione di farmi avanti e combattere in prima linea giunse verso la fine del mese quando, trovandomi a Lecce per lavoro incontrai un ufficiale dei partigiani slavi con la sua uniforme su cui spiccava la famosa stella rossa, simbolo delle forze comuniste di tutto il mondo. Preso proprio dall’acceso colore di quel distintivo mi venne quasi naturale salutarlo col pugno sinistro chiuso, saluto ricambiato prontamente dall’ufficiale che si avvicinò e, dopo uno scambio di idee, mi invitò a raggiungere lui e la sua compagnia a Gravina di Puglia qualche giorno dopo. Con 2 Lire in tasca, insufficienti per pagare il viaggio, partii per Gravina e, grazie agli arnesi del mestiere che mi portavo dietro e all’impegno di mio fratello Pietro, militare di stanza a Brindisi, che mi aiutò a trovare la clientela, in pochi giorni riuscii a ricavare il denaro utile per le spese di viaggio e eventuale pernottamento. A Bari il mio viaggio si fermò poiché una bomba era scoppiata sul tratto per Gravina e, in attesa del ripristino ebbi la fortunata occasione di partecipare al congresso dei Comitati di Liberazione Nazionale che si teneva nel capoluogo pugliese nei giorni del 28 e 29 Gennaio 1944 nel teatro Piccinni, che vide l’intervento di molte personalità del mondo politico e culturale, Carlo Sforza, Carlo Mauro, Benedetto Croce, Vittorio Fiore e altri. Questa sosta imprevista a Bari rafforzò in me il desiderio di impegnarmi e costituì un tassello culturale che accompagno tutti i miei giorni da partigiano. La linea ferroviaria fu ripristinata e giunto a Gravina in Puglia, mi presentai ad una casermetta in cui erano addestrati un gruppo di partigiani che avevano vissuto l’amarezza del carcere e dell’esilio e chiesi subito dell’ufficiale incontrato al Lecce. Nel giro di due ore mi fu consegnata la divisa e cominciò l’addestramento del Battaglione. I miei abiti da borghese furono spediti con un mio amico a Galatina con la raccomandazione di rassicurare mia madre e i miei fratelli sul mio stato di salute. Ero il più giovane di tutti e tutti mi facevano festa dal momento stesso che espressi forte il mio entusiasmo e il mio desiderio di liberare l’Italia e essere al fianco degli oppressi. L’addestramento durò circa due mesi e al termine fummo imbarcati a Monopoli su una motozattera inglese diretti all’isola di Lissa, in Dalmazia. L’imbarco avvenne di notte per timore dei pericoli di reazioni fasciste. Eravamo diventati 150, la III Brigata Oltremare, il viaggio durò circa sei ore. A Lissa, nei tre mesi successivi, dopo una fase di riorganizzazione per l’integrazione nel corpo dei soldati italiani che scappavano dall’Egeo, mettemmo in atto una serie di azioni militari anche nelle isole circostanti. Risalimmo la Dalmazia costeggiando il continente e durante il tragitto la nostra formazione subì molte variazioni, sia perché accoglievamo nuove unità, sia perché venivamo accorpati ad alti gruppi, sia perché venivamo divisi, in maniera tale da agevolare le operazioni militari. Dopo argomenti e commenti un periodo in cui fui inviato nella liberazione di alcune città della Bosnia Erzegovina, i cui partigiani erano sprovvisti di artiglieria, ritornammo a risalire la costa alla volta del Friuli Venezia Giulia. A Villa del Nevoso vivemmo un momento drammatico, i Tedeschi, costretti alla ritirata, per vendetta avevano messo a ferro e fuoco la città e fu proprio lì che subimmo le maggiori perdite nel gruppo. Il cammino proseguì nell’Italia Nord-Orientale e tanti furono gli episodi vissuti nel processo di liberazione della patria, fino all’annuncio da parte del Commissario di Battaglione, all’assemblea generale dei partigiani che si teneva a San Pietro del Carso, della fine della guerra e con essa della nostra attività di resistenza militare. Era il 26 Aprile dell’anno successivo e cominciai il lungo cammino per ritornare nel Salento, a Galatina.» Come era organizzato l’”esercito” partigiano e quale ruolo ricopriva al suo interno? «Vi era una gerarchia che non seguiva quella normale dell’esercito, le cariche erano relative, ciò che era importante era rendere al meglio nelle operazioni militari. C’era, nell’ordine, il Comandante di Battaglione, il Commissario di Battaglione, il Segretario di Battaglione e i vari Capi. A me fu assegnato il grado di Capo Delegato di Plotone.» C’è stata qualche circostanza in cui si è sentito in pericolo di vita? «Sì, due in particolare. Una volta, sulla costa dalmata, ci stavamo spostando, come al solito a piedi, e gli aerei “Stucas” tedeschi, sorvolando la zona, presero a mitragliarci. La fortuna volle che una cava si trovava nei paraggi e, arroccati al sui interno fummo salvi. Un’altra volta, finimmo in un campo minato e sostammo lì. Addirittura mi sedetti sopra una di quelle bombe che fortunatamente non scoppiò, ma che facemmo successivamente brillare noi stessi.» Quale era lo scenario politico sociale da lei riscontrato negli anni di quel tragico periodo? «La paura del fascismo si faceva ancora molto sentire anche perché i suoi fedeli esponenti spesso tradivano i propri stessi connazionali di idee contrarie denunciandoli ai tedeschi che, come già ho detto, in fase di ritirata, ripercuotevano il loro risentimento anche sui civili. Il nostro atteggiamento era senz’altro molto più costruttivo, pensi che una volta prendemmo un legionario fiumano, un fascista radicale, nonostante tutto assumemmo con lui, così come con gli altri La Goccia n. 11 - 31 maggio 2008 27 prigionieri, un comportamento molto rispettoso. Era un artista e durante la prigionia trascorse tutto il tempo a dipingere e nei nostri confronti si mostrò con grande dignità e lealtà. Noi notammo tutto ciò e quando lo liberammo gli concedemmo addirittura l’onore delle armi.» Che clima si respirava all’interno della compagnia? «Certo è che noi eravamo un gruppo estremamente eterogeneo a livello ideologico, il gruppo più numeroso era quello dei comunisti, molti erano anche i socialisti, ma non mancavano i cattolici e i liberali. Tutto sommato tra noi c’era una buona convivenza, il nostro era un vero esempio di democrazia vissuta. Eravamo e ci sentivamo tutti Italiani. Non mancavano i confronti, che potevano assumere anche toni molto accesi, ma subito dopo si tornava ad essere i sinceri amici di sempre, uniti in nome della libertà. Ho abbracciato da subito l’ideologia comunista, ma il mio educatore politico nella compagnia era un socialista, Dario Barbato, l’intellettuale della compagnia. Sono autodidatta e nonostante le difficoltà scrivevo sul Giornale Murale, lo strumento informativo, critico e autocritico della compagnia, e tutto grazie anche all’aiuto del Barbato che ha contribuito all’arricchimento della mia dialettica politica. Il Giornale Murale non aveva una cadenza periodica, vi ci dedi- cavamo il tempo libero e usciva quando era possibile.» Quanto questa sua esperienza ha influito nella sua attività politica futura? «Tanto, tantissimo, la scuola del Barbato ha fatto molto, mi aiutava a capire il perché delle cose e mi sosteneva nelle difficoltà e costituiva un reale aiuto nel superarle. Durante la mia vita ho conosciuto pochissime persone con la sua capacità di trasmettere i concetti.» Lei pensa che si possa tornare a combattere per rivendicare la libertà? «Combattere così come abbiamo combattuto noi, spero di no! Ma sono del parere che bisogna sempre lottare perché le provocazioni sono tante e finchè c’è egoismo, reazione e incapacità di interpretare i momenti migliori il pericolo permane. Esorto quindi le nuove generazioni a ricordare quanto i partigiani hanno fatto per garantire la libertà dall’oppressore tedesco, a loro và il principale merito, e a vegliare sui fatti che accadono ogni giorno affinché non si ripropongano nuovamente le situazioni del passato che ho raccontato.» Grazie signor Baldari, soprattutto per questi insegnamenti che, mai come in questo frangente possono essere utili a noi che dovremmo essere la classe dirigente del domani. Antonello Lovecchio Sindacato Nazionali Autonomi Lavoratori della Scuola devono cessare improrogabilmente al 30 giugno. Appare, dunque, del tutto evidente che è possibile proporre, da parte di tutti i supplenti assunti dalle graduatorie d’istituto e da quelle provinciali, i cui contratti sono stati stipulati fino al 30 giugno, proporre ricorso innanzi al giudice del lavoro, previo esperimento del tentativo di conciliazione, per dividere il pagamento delle mensilità di mancata retribuzione (luglio e agosto) nonché e soprattutto il riconoscimento dei due mesi di servizio, fondamentali per il raggiungimento del requisito di omesso per la graduatoria dei 24 mesi. La Confsal (Confederazione Sindacati Autonomi dei Lavoratori) congiuntamente al proprio Patronato INPAS patrocinano il relativo ricorso. Il personale interessato potrà contattare i nostri uffici in Ginosa, alla Via Rossini n. 9 dalle ore 10/12 – 18/20 dal lunedì al venerdì il sabato per appuntamento, al fine di sottoscrivere la scheda di adesione e ricevere ulteriori delucidazioni. Nicola Bitella COMUNICATO STAMPA PERSONALE ATA – RICORSO PER IL PAGAMENTO DELLE MENSILITA’ DI LUGLIO AGOSTO In applicazione del D. M. 13 dicembre 2000, n. 43, recansi norme di conferimento delle supplenze al personale ATA è previsto che i posti vacanti e disponibili entro la data del 31 dicembre dell’anno di riferimento, i contratti stipulati devono aver durata fino al 31 di agosto. In buona sostanza, se la supplenza riguarda un posto vacante e disponibile al 31 di Dicembre, il relativo contratto deve essere stipulato fino al 31 di agosto, anche se il MIUR, con nota n. 1395 del 28/07/2005, sostiene che tali contratti 28 La Goccia n. 11 - 31 maggio 2008 Rubrica a cura di don Franco Conte “C’è un solo peccato al mondo: la stupidità”. Sono le parole che Giuseppe Ungaretti lesse su una copia del Vangelo che l’amico Moammed Sceab, il giovane egiziano che l’aveva accompagnato da Alessandria a Parigi, gli fece trovare prima di suicidarsi, nel 1913. È drammaticamente vero: la stupidità è una delle cause principali del male del mondo, anche perché è compatibile con l’intelligenza. Un momento di stupidità in una persona normale può rovinare una vita, come Esaù ha imparato a sue spese. Avrà poi un bel darsi i pugni in testa per quel maledetto piatto di lenticchie, ma ormai la primogenitura era irreversibilmente passata a Giacobbe. Nel suo ultimo libro, intitolato IL SIPARIO, lo scrittore ceco Milan Kundera, divenuto famoso una ventina d’anni fa per il romanzo L’INSOSTENIBILE LEGGEREZZA DELL’ESSERE, scrive: “La tenera fata della stupidità è discreta e s’adatta meravigliosamente al bene e al male, al sapere e all’ignoranza, all’uno e all’altra, a voi come a me… La ragione è in grado di smascherare il male che si cela perfidamente dietro la bella menzogna. Ma di fronte alla stupidità la ragione è impotente. Non ha nulla da smascherare. La stupidità non porta maschere. È innocente. Sincera. Nuda. È indefinibile”. Mi diverte questa sua vivace rappresentazione della stupidità, fatina tenera, discreta, apparentemente innocente e sincera e, soprattutto, invincibile. Con essa non si può combattere perché è come una mucillagine che si squaglia o prende nuove forme appena la colpisci. Non la puoi smascherare nelle sue incongruenze, come si fa con l’errore, perché e senza maschera, vana e vacua. Ecco perché scoprire il tasso di stupidità che sussiste in ciascuno di noi, persone normali, è un esercizio salutare e corroborante. L’economista Carlo Cipolla, che ha insegnato a lungo all’Università di Berkeley, ha sviscerato a fondo il problema della stupidità in un suo recente libro dal titolo: LE LEGGI FONDAMENTALI DELLA STUPIDITA’ UMANA, colmo di considerazioni esilaranti eppure serie, elaborando cinque leggi ormai ben note: Ø Prima Legge: spesso ed inevitabilmente ognuno di noi sottovaluta il numero degli individui stupidi in circolazione. Ø Seconda Legge: la probabilità che una certa persona sia stupida è indipendente da qualsiasi altra caratteristica della stessa persona, spesso ha l’aspetto innocuo/ingenuo e ciò fa abbassare la guardia. eventi e commenti Come la penso io …dalla A alla Z S - STUPIDITÀ Ø Terza Legge: una persona stupida è chi causa un danno a un’altra persona o gruppo di persone senza nel contempo realizzare alcun vantaggio per sé o addirittura subendo una perdita. Ø Quarta Legge: le persone non stupide sottovalutano sempre il potenziale nocivo delle persone stupide. Ø Quinta Legge: la stupidità ha pure tre sorelle, pericolose al pari di lei e che si chiamano ignoranza, paura e abitudine. Non voglia sembrare supponenza la mia, ma raccomando vivamente al mio unico lettore di tenere sempre presenti queste cinque leggi, soprattutto l’ultima. Perché se, come ci amava ripetere il mio professore di Latino e Greco, “non c’è ignorante peggiore di chi pretende di sapere” così non c’è stupido peggiore di chi non si accorge mai di “non sapere” e ignora completamente la propria stupidità. Sì, l’arroganza dello stupido che si imbelletta delle cose che ha imparato è terrificante. Non c’è rimedio, perché non si riuscirà mai a seminare in lui il pudore o il dubbio di essere in realtà spiritualmente povero, nonostante il panneggio di un’erudizione appiccicaticcia. Anche il grande Galileo ne sapeva qualcosa se nel suo SAGGIATORE indirettamente riconosceva di essere circondato “dall’infinita turba degli stupidi, cioè di quelli che non sanno nulla”, eppure sono convinti di sapere. A lui faceva eco il grande scrittore praghese Franz Kafka (1883-1924): “Non è difficile essere stupidi: la storia è piena di esempi incoraggianti”. Con tutte le cautele del caso (come dicevo, abbiamo un po’ tutti il cervello qua e là inzaccherato di stupidità), l’idiozia è una presenza da denunciare con coraggio, soprattutto quando si ammanta di sapienza fasulla. Lo stupido genuino e ruspante è, infatti, meno pericoloso dello sciocco arrogante e sprezzante, che avanza impavido e minaccioso. Quanto alla paura, poi, chi crede che nulla sia mai temibile non è coraggioso, è stupido. Perché la paura, intesa come coscienza dei pericoli e dei rischi, è una forma d’intelligenza. Anche la persona più sicura ha qualche area di insicurezza, tanto più pericolosa quanto meno si è disposti ad ammetterla. Eliminare del tutto la paura è impossibile, ma è possibile conoscerla, governarla, ridurne i danni. Capire le nostre paure (e quelle degli altri) è uno dei modi per essere meno stupidi. Per quanto, infine, riguarda l’enunciato della Prima Legge, purtroppo bisogna riconoscere che la stupidità s’infiltra dappertutto, in dosi piccole o massicce e riesce a rendere insipiente il pensiero di molti, ridicole certe espressioni d’arte, fatuo il comportamento sociale, dissennata la politica, banale persino la religione e scipita la stessa vita. La sua forza non è tanto nelle capacità perverse (che non ha) quanto piuttosto nella quantità della sua diffusione che nasce dall’imitazione. Lo scrittore Riccardo Bacchelli raccomandava con forte vigore di temere proprio questa diffusione e sempre sosteneva: “Gli stupidi impressionano non fosse altro che per il loro numero!”. Forse egli ricalcava Einstein che già riconosceva:“Solo due cose sono infinite: l’universo e la stupidità umana… e non sono sicuro della prima”. Fatta questa indubitabile rilevazione, bisogna però essere sempre attenti perché qualche stilla di stupidità inzacchera l’anima e la mente di tutti. Anzi, quando si comincia ad essere troppo sicuri di essere sapienti, a coltivare le proprie idee come oracoli intangibili, a disprezzare il mondo che ci circonda, deve scattare un campanello d’allarme: forse stiamo iscrivendoci a quel club molto diffuso che persino Molière (1621-1673) nella sua commedia LE DONNE SACCENTI così sbeffeggiava: “Vi garantisco che uno stupido colto è decisamente più stupido di uno stupido ignorante”. Mi permetto, allora, anch’io raccomandare al mio unico lettore di essere sempre vigile per non cadere nella viscida trappola dell’imitazione (no, per carità, non voglia sembrare questa una raccomandazione offensiva, però il fatto è che certe “tentazioni” risultano tanto pericolose quanto sono subdole…). Soprattutto lo esorto a mettere la massima attenzione per non essere infettato da questo terribile morbo, che miete vittime molto più numerose di tanti contagi che già nefastano il nostro vivere civile. Anche in questo caso non potremo dar torto a Renzo Arbore: “Meno siamo e meglio stiamo!”. eventi e commenti La Goccia n. 11 - 31 maggio 2008 29 TERMINATE LE AUDIZIONI PER GLI UNDER 20 DELLA CILIEGIA D’ORO Si sono tenute domenica scorsa, presso la sala di registrazione “SpazioArte” di G. Cassano, a Ginosa, le audizione per gli Under 20, una sezione, che, nell’ambito del festival canoro per bambini, la Ciliegia d’Oro, è stata riservata agli adolescenti, bramosi di affermarsi nel mondo del canto. Gli aspiranti cantanti sono giunti, da ogni parte della Puglia e della Basilicata; se ne sono presentati davvero tanti, in tutto trentotto, al di là di ogni previsione fatta dall’intera organizzazione, tanto da costringere la giuria, con il placet del coordinatore generale dell’evento, Vincenzo Cantore, a selezionarne ben dodici, rispetto ai soli dieci, che, avrebbero, invece, dovuto passare il turno. A calcare il palco del teatro “Metropolitan”, dunque, nelle serate del 1° e 2 giugno, saranno: Alessandra Carmignano (Palagiano), Clelia Montemurro (Matera), Dea Zuccaro (Pomarico), Domenico Paradiso (Trani), Dorella Quarto (Mottola), Floriana Costantino (Ginosa), Gaia Florio (Trani), Lisa D’Amelio (Ginosa), Magda Di Fonzo (Laterza), Marco Gargano (Castellaneta), Rita Pilato (Laterza) e Sabrina Matera (Miglionico). Solo tre di lo- ro potranno ambire all’assegnazione finale di una borsa di studio: 500,00 euro per il primo classificato, 300,00 per il secondo e 200,00 per il terzo. Non è stato compito facile, per la giuria, individuare coloro che potranno ambire a vincere il concorso a premi per le voci migliori, istituito, quest’anno, in occasione della 22a edizione della Ciliegia D’Oro. Voci davvero meritevoli di lode, che sono state selezionate da: Davide Giove (presidente di commissione), Gabriele Maggi, Francesco Guida, Rosario Calabrese, Vincenzo Cantore, Giuseppe Cassano, Lia Antonucci, Anna Di Zozza, peraltro direttrice della scuola di danza “Les Musettes – Michaela Athanasìu” di Ginosa, che, quest’anno, festeggia il suo trentennale. Ad essere soddisfatta, per questo primo risultato, già incamerato dall’organizzazione della manifestazione canora, ovvero una grande partecipazione di adolescenti per la sezione Under 20, è anche l’Amministrazione Comunale, che patrocina l’evento: “Sicuramente a Vincenzo Cantore e a tutto l’intero staff di profes- sionisti, che lo affiancano – è il commento del consigliere comunale delegato alla Cultura, Antonio Bradascio - va riconosciuto il merito di aver messo in piedi un’organizzazione davvero corposa e, soprattutto, qualificata, in grado di portare Ginosa al di là dei confini campanilistici, proiettandola in una dimensione di crescita anche artistico – culturale, che non può che giovare all’immagine stessa della nostra collettività”. Ed, intanto, sotto la direzione del maestro Maggi, continuano le prove per i bambini, in tutto novantasei, tra coristi e solisti, di età compresa tra i tre e i dodici anni, che, con le loro voci, daranno linfa vitale ai brani rigorosamente inediti, scritti da affermati autori, per questa nuova edizione della Ciliegi D’Oro, organizzata dall’omonima associazione ginosina. Dieci le canzoni in gara, poiché, ad essere premiato non sarà il bambino che avrà meglio interpretato, con talento, un brano, bensì la canzone migliore, il testo della stessa e, quindi, il suo autore, che si aggiudicherà una vera e propria ciliegia d’oro concava, realizzata artigianalmente da un orafo. Uff. S. Storia di una domenica di maggio gia. I bar della marina sono tutti aperti, addirittura gli ombrelloni bianchi e verdi disposti a schiera sono in parte utilizzati nelle prime due file, forse turisti. Per l’auto si va alla ricerca di un posto all’ombra, non si va molto per il sottile, l’obbiettivo è un altro e come il toro che punta quel drappo rosso che ondeggia davanti ai suoi occhi, dopo esserci messo l’ombrellone sulle spalle ci si dirige verso la spiaggia. All’inizio l’incedere è lento, fa veramente caldo; ma, man mano che il fragore delle onde investe i timpani con intensità crescente, a causa dell’effetto doppler, la frequenza dei nostri passi aumenta e come un centometrista negli ultimi 20 metri, spingiamo al massimo sulla pianta del piede…….il mare, finalmente, con il tuo tipico colore azzurrino. Non è cambiato, ma ci sembra diverso. Cerchiamo di conquistare un posto dove sistemarsi per il resto della giornata, facciamo il solito slalom fra le varie comitive di giovani che come noi hanno avuto la stessa idea di rinfrescarsi al mare, ma ben presto ci accorgiamo che oltre a loro dobbiamo evitare una serie di rifiuti che sono in parte affondati nella sabbia, in parte distribuiti a formare una monta- gna, identificativi del solito falò estivo, e che in parte affiorano rappresentando un vero e proprio pericolo. Tutto l’entusiasmo iniziale si spegne. Alziamo lo sguardo all’orizzonte alla ricerca di un posto incontaminato, ma lo sguardo si perde, non sembra possibile che la spiaggia sia completamente invasa da buste di vario genere, bottiglie di vetro alcune integre altre rotte, residui di spesa e chi più ne ha più ne metta. L’entusiasmo iniziale diventa rabbia, la voglia di relax diventa voglia di urlare e con la stessa velocità con cui siamo approdati, giriamo i tacchi e ritorniamo a casa. Sulla strada del ritorno incontriamo il cartello con l’effige della bandiera blu 2007, ti ricordi che è passato poco tempo da quando l’amministrazione comunale si è vantata dell’ultima presa, quella 2008 e ti chiedi come mai ci venga assegnata se l’immondizia ha preso il posto dei granelli grigio cobalto. E pensare che al punto 13 della scheda dei criteri valutativi consultabile sul sito www. feeitalia.org viene riferito che una delle tante condizioni “imperative” per il raggiungimento del punteggio utile al conferimento della bandiera c’è che “la spiaggia deve essere pulità”. Ma questa è un’altra storia! Pd Ginosa - Cosimo Vavallo Domenica 25 maggio, finalmente l’estate si affaccia dolcemente alle porte con temperature che fanno ben sperare per una buona annata estiva. Ore 11 della mattina, il termometro segna 30°C; per qualcuno la domenica è vissuta come un momento di relax dopo le fatiche della settimana, ci si affaccia fuori dalla finestra, l’afa invade tutti gli ambienti casalinghi, il pensiero va subito al mare; con rapidità si cerca fra le ante dell’armadio l’abbigliamento tipicamente vacanziero, si indossa un costume e una maglietta, l’infradito scolorito dalle troppe ore passate al sole e senza preoccuparsi del solito pranzo domenicale, si riscaldano i motori direzione Marina di Ginosa. L’obbiettivo è unico, un paio di ore di sole per garantirsi una tintarella che gradualmente si consoliderà nel corso dell’estate. Per strada non si è soli, un flusso di auto fa intuire che per quanto maggio, forse sarà difficile trovare un posto per l’auto in prossimità della spiag- 30 La Goccia n. 11 - 31 maggio 2008 Dichiariamo i redditi …online? Cosa ne pensate della pubblicazione on line dei nostri redditi ? L’operazione trasparenza voluta dall’Agenzia delle Entrate ha incontrato lo stop ufficiale da parte del Garante della Privacy. Il Garante e non solo, ritiene illegittima e contraria alle normative la diffusione di quei dati da parte dell’Agenzia, sia per le modalità con cui la pubblicazione è avvenuta che per le procedure che sono state seguite. Il Codacons, http://www.codacons.it ha depositato una denuncia per violazione della privacy presso la Procura di Roma, con una richiesta di risarcimento che ammonta a 20 miliardi di euro da distribuirsi tra i 38 milioni di contribuenti italiani, 520 euro circa per ciascuno . E’ possibile scaricare dal sito il modello predefinito per effettuare la richiesta di risarcimento dei danni subiti. Da precisare che la pubblicazione delle denunce dei redditi non è reato solo in specifiche circostanze, dove si tratti di redditi di soggetti che in vario modo sono alimentati da danaro pubblico o comunque destinati a finalità pubbliche è sicuramente ammissibile l’accesso alla denuncia dei redditi e la sua pubblicazione. In pratica chi vuole mettere il naso negli affari altrui deve avere un interesse qualificato e concreto, come stabilisce l’art. 25 della legge 241/90, e deve in ogni caso lasciare traccia della sua domanda di accesso e del suo interesse. È invece sicuramente da escludersi la possibilità di pubblicare tutte le denunce dei redditi su internet in modo generalizzato, e ciò innanzitutto perché tale pubblicazione non garantisce più né sui soggetti che ne vengono in possesso, né sul rispetto dei limiti temporali della pubblicità degli atti. L’Agenzia dovrà far cessare definitivamente “l’indiscriminata consultabilità”, tramite il sito, dei dati relativi alle dichiarazioni dei redditi per l’anno 2005. I motivi addotti dal Garante vertono attorno al conflitto con il DPR 600/1973, che non attribuisce all’Agenzia l’autonomia di decidere la pubblicazione dei dati. Inol- riceviamo e pubblichiamo tre ,per le dichiarazioni ai fini dell’imposta sui redditi, la legge prevede unicamente la distribuzione degli elenchi ai soli uffici territoriali dell’Agenzia e la loro trasmissione ai soli comuni interessati e sempre con riferimento ai contribuenti residenti nei singoli ambiti territoriali. L’inserimento dei dati in Internet, inoltre appare di per sé non proporzionato rispetto alla finalità della conoscibilità di questi dati. L’uso di uno strumento come Internet rende indispensabili rigorose garanzie a tutela dei cittadini. L’immissione in rete generalizzata e non protetta dei dati di tutti i contribuenti italiani da parte dell’Agenzia delle entrate ha comportato una serie di conseguenze: ha consentito, in poche ore, a numerosissimi utenti, non solo in Italia ma in ogni parte del mondo, di accedere a innumerevoli dati, di estrarne copia, di formare archivi, modificare ed elaborare i dati stessi, di creare liste e immettere ulteriormente dati in circolazione, ponendo a rischio la loro stessa esattezza. Tra gli altri problemi anche il non aver richiesto il parere preventivo allo stesso Garante che è invece richiesto dalle normative e il non aver previsto una “idonea informativa ai contribuenti” relativa alle forme della diffusione dei dati. A detta del Garante sulla materia in caso di revisione normativa si imporrà l’individuazione di soluzioni che consentano un giusto equilibrio tra forme proporzionate di conoscenza dei dati dei contribuenti e la tutela dei diritti degli interessati. Il Garante ha anche specificato che chi diffonderà ulteriormente quei dati rischia conseguenze civili e penali. Resta fermo il diritto-dovere dei mezzi di informazione di rendere noti i dati delle posizioni di persone che, per il ruolo svolto, sono o possono essere di sicuro interesse pubblico ,purché tali dati vengano estratti secondo le modalità attualmente previste dalla legge. L’Autorità pubblicherà anche in Gazzetta Ufficiale il suo parere, che fornisce carburante a quelle associazioni che si sono scagliate (http://punto. informatico.it/p.asp?i=2275155&p=2 ) contro la pubblicazione dei dati. Ad imporsi a questo punto è evidentemente il fatto che i dati siano destinati a circolare comunque. I file con i dati delle denunce continuano infatti a girare sulle reti di scambio P2P e, se l’esperienza nella lotta alla pirateria sui contenuti può offrire uno spunto di riflessione, è ora difficile ritenere che gli utenti delle piattaforme di sharing decideranno di cancellare quelle informazioni e impedirne così la ulteriore diffusione. Contro la pubblicazione dei dati da parte dell’Agenzia si è espressa, tra gli altri, ADUC http://www.aduc.it . L’Associazione dei consumatori e degli utenti ha parlato di grave violazione dei diritti fondamentali dei cittadini. ADUC si riserva di intraprendere un’iniziativa giudiziaria che potrebbe arrivare fino alla Corte europea di Giustizia, in quanto è chiaro che in materia di Privacy la legge italiana è insufficiente. Tra tutti paga il direttore dell’Agenzia delle entrate, Massimo Romano, 56 anni, che è stato indagato dalla Procura di Roma in relazione alla vicenda della pubblicazione su internet delle dichiarazioni dei redditi, ADUC attacca in particolare Vincenzo Visco per quanto dichiarato , ossia che “basta guardare un telefilm americano” per rendersi conto che le dichiarazioni dei redditi sono pubbliche. Assolutamente non vero, infatti la legge federale proibisce la pubblicazione dei dati dei contribuenti (Us Federal Code, Tile 26, sction 6103). Se quei telefilm li avesse visti con più attenzione, Visco avrebbe capito che solo le autorità possono accedere ai database dell’Internal Revenue Service (Irs)”. E’ una intrusione così sproporzionata nella riservatezza dei cittadini, il motivo è forse di spingere i cittadini a spiare i vicini e denunciarli alle autorità qualora il reddito fosse più basso rispetto alla percezione del tenore di vita? E perché allora non pubblicare anche l’estratto conto bancario? O i dati anagrafici? le cartelle sanitarie, che se pubblicate, ci permetteranno di denunciare il trapiantato di fegato che beve alcool. Ma dall’altra parte, il trapiantato di fegato potrebbe anche non trovare un datore di lavoro disponibile ad assumerlo per la sua condizione. Così come per i più poveri potrebbe diventare più difficile trovare un proprietario disponibile ad affittare un appartamento per il basso reddito. Più morbida la posizione di SOS Consumatori (http://wwwsosconsumatoir.it) che non condivide nessuna richiesta di megarisarcimenti , del resto inutili ed impossibili ,ma piuttosto stigmatizzare come l’ex Ministro, probabilmente per dispetto politico, abbia scelto questa strada, mancando completamente di rispetto a noi tutti. Ora pero’, al di là dei numeroni, occorre che il nuovo Governo faccia chiarezza e con esso il Parlamento sui due sacrosanti diritti della trasparenza e della privacy e vengano segnati confini ben chiari che non creino disagio. Oggi il mondo possiede i dati di noi tutti, e lascio immaginare quali possano essere le conseguenze , qualsiasi siano i motivi della pubblicazione , ritengo non sia stato assolutamente corretto. curiosità La Goccia n. 11 - 31 maggio 2008 Le considerazioni ginosine di Pierino Perrone14 LA CICLETTE Nella metà degli anni settanta la domenica mattina era quasi impossibile uscire o entrare a Verona, in quanto le strade provinciali erano intasate da bambini, genitori e nonni che percorrevano le vie in bicicletta. Era uno spettacolo vedere le macchie di colore che i gruppi di ciclisti formavano nelle strade ma un’altrettanta sofferenza per gli automobilisti che erano costretti a lunghe colonne. Tempo dopo un mio amico commercialista mi spiegò che quella mania collettiva altro non era che un espediente per evadere le tasse. Gli imprenditori donavano le magliette con il loro sponsor e anche un po’ di soldi ai gruppi sportivi ma nel contempo si facevano rilasciare ricevute di svariati milioni che puntualmente scaricavano dalla denuncia dei redditi; tutto ciò era possibile poiché i gruppi sportivi dilettantistici non erano tenuti ad avere nessun libro contabile. Così erano tutti felici e contenti. Io ignaro di tutto questo ero affascinato dal fatto che tantissima gente andasse in bicicletta e non nego che provavo anche un po’ d’invidia. Da piccolo, infatti, non avevo mai posseduto una bicicletta e le poche volte che ne avevo usata una era quella di mio padre. Essendo la bicicletta più alta di me non potevo sedermi sul sellino e pedalavo con una gamba nel telaio, quindi con il fondo schiena per aria. Inoltre le strade di campagna dove abitavo non erano asfaltate, incontravo tanti vasà pète e di conseguenza spesse volte le ruote si foravano. Quando, ormai cresciuto, avrei avuto modo di andare in bicicletta sedendomi sul sellino, la bicicletta scomparve per riapparire anni dopo con la famosa “graziella”. Il fatto di non essere adeguatamente allenato mi frenava ad iscrivermi ad uno di quei numerosi gruppi sportivi soprattutto per non sfigurare arrivando, se arrivavo, al traguardo dopo dei ragazzini. Un mio amico conoscendo il mio problema mi consigliò di acquistare una ciclette per potermi allenare a casa per poi poter correre col gruppo senza tanto sfigurare. Il fatto di pedalare, sudare, faticare, stando sempre fermo non mi entusiasmava più di tanto, ma per la causa decisi di acquistarne una. pro verbi gino sini raccontati da Giovanni Carducci Mi recai in un negozio dove vendevano le ciclette. Mi venne incontro una bella ragazza molto gentile e disponibile per chiedermi di che cosa avevo bisogno. Non ricordando il nome di quel tipo di bicicletta le chiesi informazioni circa quelle biciclette che sì pedali e sudi ma che non si muovono mai: lei capì subito di quale articolo si trattasse ma comprese anche la mia ignoranza nel settore. La commessa mi accompagnò per mostrarmi i vari tipi di ciclette. Chiesi alla ragazza se il pedalare su questo tipo di bicicletta potesse provocare il mal di testa o peggio ancora la febbre, perché vidi appeso nel reparto un poster che raffigurava un ciclista che portava attorno alla fronte una fascetta. La commessa cominciava ad infastidirsi e mi rispose un po’ seccata dicendomi che quella fascetta non aveva niente a che fare con la febbre e che si trattava di costume. “Ma come”, risposi, “io pensavo di andare in bicicletta con i pantaloncini corti e maglietta e non con il costume!” spiegando alla ra- 31 gazza che il costume era formato da giacca, cravatta, gilet e pantaloni lunghi. Mi resi conto che era meglio decidersi per l’acquisto prima che la ragazza potesse reagire sferzandomi una pedata sopra le ginocchia. Fu così che divenni proprietario di una meravigliosa ciclette. Al ritorno a casa, seguendo le istruzioni del montaggio, assemblai la ciclette. Il giorno successivo decisi subito di utilizzarla posizionandola sul balcone che dava sulla strada. Era domenica e la gente che ritornava dalla Messa mi guardava con stupore. La dirimpettaia di casa mi portò dei coltelli e delle forbici chiedendomi con molto garbo e senza premura di affilarli. L’amico Franco che abitava di fianco e con il quale ero in confidenza non si limitò a portarmi gli arnesi da cucina ma mi portò zappe e vanghe adducendo la stessa richiesta. Capii che mi avevano scambiato per ù molafuórce e che da quel momento finì brutalmente la mia carriera da ciclista. Stagione terminata per la scuola calcio Don Bosco Anche la stagione sportiva 2007-2008 è andata agli archivi, al termine del consueto torneo interno, la scuola calcio Don Bosco ha terminato per quest’anno le proprie attività. Alla presenza del nuovo Parroco, Don Renzo, sono stati premiati con una coppa ciascuno, i migliori sette ragazzi che si sono distinti nel torneo di fine anno e per tutta la stagione, dove hanno evidenziato una buona visione di gioco e notevoli progressi tecnico-tattici, in particolare sono stati premiati, per la squadra (A) l’atleta Costella Alex (miglior portiere), per la squadra (B) gli atleti Suglia Antonio, Malvani Michele e Matichecchia Andrea, per la squadra (E) gli atleti Monaco Ivan e Moro Alessandro mentre per la rappresentativa mista l’atleta Trullo Alfredo. Il sottoscritto responsabile della scuola calcio si ritiene soddisfatto di quanto prodotto nell’intero anno sportivo, sicuramente positivo e dove sono emersi ottimi atleti in grado di migliorare e crescere calcisticamente nel futuro. Nello stesso tempo ringrazia due dei suoi vecchi atleti, Failla Salvatore e Giorgino Leo per averlo aiutato arbitrando con passione e puntualità tutti gli incontri del torneo di fine anno, e il parroco Don Renzo che è stato vicino costantemente ai ragazzi e alle varie attività della Don Bosco. Tutto è andato per il meglio, e la speranza che anche l’anno prossimo si possa continuare sulla stessa strada, anche senza la presenza del sottoscritto alla guida del settore sportivo, che all’età di 70 anni continuerà la propria passione per lo sport e il piacere di stare in mezzo ai ragazzi, presso il campo Stella Maris dopo 13 anni trascorsi sul campetto della Don Bosco. A tal’uopo, si ringrazia i vari collaborati che si sono alternati in questi anni, Don Gennaro Inglese e Don Renzo, la redazione de La Goccia e tutti coloro che hanno sempre apprezzato l’operato del sottoscritto e si spera continueranno ad apprezzarlo nel prossimo futuro. Buona estate. Giovanni Bracciodieta 32 La Goccia n. 11 - 31 maggio 2008 argomenti La scuola per promuovere la cultura della solidarietà e l’interesse per la ricerca scientifica L’Istituto Comprensivo “S. G. Bosco” in collaborazione con l’AIRC, il 26 maggio scorso, ha organizzato, nell’ambito del Progetto di Educazione alla Salute, il 1° Convegno di Formazione – Informazione per la prevenzione delle malattie. Il percorso informativo e didattico ha voluto proporre agli alunni, genitori e insegnanti un incontro con uno specialista allo scopo di fornire informazione scientifica per la promozione della prevenzione, far conoscere le problematiche psicologiche, etiche e spirituali ad essa connessi per contribuire, all’interno della comunità scolastica, alla nascita di una rete di amicizia, solidarietà e interesse per la ricerca scientifica. E’ stato invitato a relazionare sull’argomento, l’oncologo prof. Mario De Lena e sono intervenuti, inoltre, il dirigente scolastico, prof. Vincenzo Calabrese, la prof. ssa Ninetta Mirabella, consigliere regionale AIRC del Comitato Puglia, il rag. Felice Vizzielli, assessore alla Pubblica Istruzione, il dott. Sandro Leccese, presidente del Consiglio d’Istituto. La presentazione dell’illustre relatore, fatta dal dirigente scolastico, ha dato a tutti i partecipanti al Convegno, la dimensione dell’alto profilo professionale del prof. De Lena che nel suo nutrito curriculum annovera non soltanto insigni collaborazioni con il prof. Veronesi ed il dott. Bonadonna ma anche numerosissime pubblicazioni su importanti riviste scientifiche e l’investitura, nel 2003, dell’onorificenza di Commendatore al Merito della Repubblica Italiana conferitagli dal presidente Ciampi. Ha aperto il convegno la prof.ssa Mirabella che brevemente ha parlato dell’AIRC, della sua fondazione, avvenuta nel 1965, grazie all’iniziativa di alcuni ricercatori dell’Istituto dei Tumori di Milano, fra cui il Prof. Veronesi. L’AIRC si è impegnata a promuovere la ricerca Oncologica nella nostra città – ha aggiunto la professoressa - ed oggi conta su una struttura formata da 17 Comitati Regionali ed oltre 1.800.000 soci e trae i suoi fondi dalle quote associative e da varie manifestazioni (azalee – arance), che le consentono di ottenere notevoli risultati economici. La consigliere regionale ha espresso soddisfazione per la collaborazione con la Scuola “S. G. Bosco”, che si è mostrata molto sensibile nel sostenere la Ricerca sia con iniziative sia con contributi ed «ha appoggiato con piacere il Progetto di dare voce ad un esperto, il prof. De Lena, che con grande entusiasmo e convinzione ho presentato al dirigente scolastico e all’insegnante Enza Galante». La prof.ssa Mirabella ha concluso il suo breve intervento dicendo che «la beneficenza non è solo una questione di denaro, è un modo di donare se stessi agli altri, è un impulso dell’anima». Dopo gli interventi del presidente del CdI e dell’assessore alla P. I. è stato il momento del prof. De Lena che ha aperto con un caloroso saluto ai ragazzi delle terze della secondaria di primo grado, ai loro genitori e a tutti i presenti in sala avviando il suo discorso proprio dalla prevenzione. Ha ampiamente illustrato l’importanza dell’alimentazione fatta di cibi genuini, mediterranei, sulla consumazione di prodotti locali e stagionali; di evitare di rincorrere le pubblicità, i cibi precotti e confezionati, ma anche non cotti bene in casa. Un’alimentazione corretta sin da piccoli, aiuta a proteggere il nostro corpo da malattie future, ha detto il professore. Ha sottolineato, anche l’importanza di vivere in un ambiente sano e non inquinato, causato dal fumo sia attivo che passivo. Si è raccomandato di non provare a sentirsi grande con il fumo, con le problematiche connesse al tumore dei polmoni, uno dei tumori più difficili da curare. Ha consigliato agli alunni di non stare troppo vicino a computer e video – giochi, ma di praticare molto sport; di imparare a conoscere il proprio corpo, di non sottovalutare sintomi “strani”, ma di consultare il proprio medico per una diagnosi approfondita. Purtroppo il tumore “non manda un biglietto da visita, per dire… sto arrivando”, ha detto, quando si manifesta, purtroppo la malattia è in atto e diffusa; si interviene con chemioterapie, radioterapie e con tutti gli accertamenti di routine per controllare il decorso della malattia. Molti progressi ci sono stati ed è per questo che bisogna incentivare la Ricerca Scientifica. Si è molto soffermato sulla grande scoperta fatta ultimamente: la vaccinazione per le adolescenti, per sconfiggere il “Papillorum Virus” un tumore che colpisce le donne. E nell’intervento del dott. Volpe (presente in sala), ci sono state informazioni, sui tempi e le modalità di somministrazione nel nostro territorio. Il prof. De Lena ha ascoltato, con molta discrezione, l’esperienza diretta di chi sta affrontando questa malattia, apportando la sua esperienza di medico, incoraggiando a continuare ad affrontare il proprio percorso, perché molte volte gli effetti positivi sulla malattia dipendono dal nostro modo di reagire. Anche gli alunni, coordinati dalla prof. ssa Rosa Cimino, sono intervenuti con domande interessanti e pertinenti sugli argomenti affrontati, si sono mostrati attenti e interessati facendo emergere le loro riflessioni e curiosità su aspetti della malattia che non conoscevano. Non è stato semplice affrontare argomenti molto impegnativi, ma il Prof. De Lena ha incantato non solo gli alunni, ma tutti i partecipanti, per il suo carisma, professionalità, linguaggio chiaro e scorrevole. Il convegno si è concluso con la consegna, da parte del dirigente scolastico, di una pergamena-attestato al prof. De Lena ed alla prof.ssa Ninetta Mirabella, e la somma raccolta dagli alunni durante la giornata, da devolvere all’AIRC. Enza Galante argomenti e commenti La Goccia n. 11 - 31 maggio 2008 35 COSTANTINO (PD) : OTTO MILIONI DI EURO PER 300 PROGETTI La Regione Puglia guarda ai giovani, 25.000€ per testare la validità di una idea di impresa I primi fondi dei POR 2007-2013 utilizzati dalla Giunta Vendola sono stati quelli relativi a Ritorno al Futuro, destinati a finanziare i master post-laurea. Ora è il turno di Principi Attivi con una dotazione di otto milioni di euro del Fondo Nazionale per le Politiche Giovanili. Misure destinate ai giovani, a quella Puglia migliore che c’è e spesso emigra. 25.000 € max a progetto destinate a gruppi di giovani (minimo 2) che decidono per di realizzare sul serio il progetto di vita e di impresa che hanno in testa. Principi Attivi sviluppato lo scorso Aprile con la Presidenza del Consiglio Dipartimento Politiche Giovanili potrebbe essere in qualche modo una riedizione del prestito d’onore. Con una piccola fondamentale differenza: i soldi non devono essere restituiti. Soprattutto questo esperimento pilota sostenuto e ideato dall’Assessore Gugliemo Minervini permette di verificare per un anno la validità della propria idea di impresa. Un contributo non indifferente, se si pensa a quanti capitali (spesso di genitori) sono impiegati per dare qualche opportunità ai propri figli. Il capitale di rischio, anche se minimo in questo caso, è fornito dalla Regione Puglia. Particolare importante, un progetto di “Principi Attivi” potrà trovare naturale prosecuzione nell’accesso agli strumenti della programmazione dei Fondi Strutturali 2007/2013. Detto in soldoni, se l’idea vale ed ha successo potrà trovare ulteriori contributi regionali nell’ambito dei POR o avere credito da parte di attori pubblici e privati. I settori ammessi sono tantissimi e distinti in tre macro-aree: 1) Tutela e valorizzazione del territorio (es. sviluppo sostenibile, turismo, sviluppo urbano e rurale, tutela e valorizzazione del patrimonio ambientale, culturale ed artistico etc.); 2) Sviluppo dell’economia della conoscenza e dell’innovazione (es. innovazioni di prodotto e di processo, media e comunicazione, nuove tecnologie etc.); 3) Inclusione sociale e cittadinanza attiva (es. qualità della vita, contrasto all’emarginazione sociale, disabilità, antirazzismo, fenomeni migratori, sport, pari opportunità, apprendimento, accesso al lavoro, impe- gno civile, legalità etc.). Possono partecipare i giovani fra 18 e 32 anni inviando copia del progetto a Assessorato alla Trasparenza e Cittadinanza Attiva - Settore Politiche Giovanili e Sport - Via Celso Ulpiani, 10 70124 BARI, a mezzo lettera raccomandata A/R, o a mezzo di posta celere con avviso di ricevimento o a mano, entro le ore 13:00 del 31 luglio 2008. Ulteriori informazioni potranno essere richieste al responsabile del procedimento Francesco Nicotri, Regione Puglia- Assessorato Trasparenza e Cittadinanza Attiva, Settore Politiche Giovanili e Sport Via Celso Ulpiani, 10 – Bari Telefono: 080.5016131 / 080.5023432 E-mail: [email protected]. O desunte dal sito dedicato all’interno del portale della Regione http://bollentispiriti.regione.puglia.it. Ai giovani non resta che provare e intraprendere. E’ una scelta di ottimismo e fiducia. Il consigliere regionale del PD Paolo Costantino Lospinuso (AN) : “Sulla crisi del salotto i governi di sinistra non hanno fatto nulla. Adesso scaricano su Berlusconi”. Il Consigliere Regionale e Presidente Provinciale AN di Taranto Pietro Lospinuso ha diffuso la seguente nota: “Il governoVendola è in questi giorni impegnato in un disperato quanto impudente tentativo di scaricare sul Governo-Berlusconi tutto il peso dei problemi che non ha neanche tentato di risolvere, quando non li ha inutilmente complicati, di fatto riconoscendo il proprio fallimento e la propria inettitudine. L’ultimo esempio è la crisi del mobile imbottito, sulla quale l’Assessore Frisullo altro non sa fare che invocare Roma disinvoltamente dimenticando anche le nuove competenze in materia di Attività Produttive che il nuovo Titolo V della Costituzione, nella formulazione imposta ai tempi dei Governi D’Alema ed Amato, attribuisce alle Regioni. La verità è che il sistemaPuglia, dal TAC al Salotto, sta scontan- do la totale assenza di una politica industriale concreta da parte della Regione, come hanno recentemente denunciato, al di sopra di ogni sospetto di partigianeria per il Centro-destra, nientemeno che CIGL-CISL-UIL, cui è corrisposto il nulla assoluto da parte del duo Prodi-Bersani. Ed infatti la crisi del “mobile imbottito” non è scoppiata certamente oggi, ma ha già dato adito durante il Governo-Prodi alla chiusura di decine di aziende ed a pesanti contrazioni di personale senza che nulla si muovesse nei palazzi dei Governi di sinistra, e le uniche politiche alle quali oggi ci si può appigliare sono gli Accordi di Programma Quadro, che peraltro non sono stati colpevolmente attuati, dei tempi di Fitto e del sottoscritto, e- nel caso del mobile imbottito- il “protocollo-Scaiola”, risalente al precedente Governo-Berlusco- ni. E quando in Consiglio Regionale abbiamo proposto- come in sede di Bilancio 2006- emendamenti a favore del TAC e del mobile imbottito, ci sono stati arrogantemente ed irresponsabilmente rigettati. Paghiamo cioè anche il prezzo di due anni di totale assenza, a tutti i livelli, di qualsiasi politica di sviluppo, come dimostrano anche i gravi ritardi che si stanno accumulando nella gestione dei fondi comunitari 2007-2013. Di questo Vendola e Frisullo dovrebbero chiedere scusa ai lavoratori pugliesi, prima di rifugiarsi all’ombra dell’odiato Berlusconi. Dopo di che, siamo disponibili ad ogni iniziativa, nella consapevolezza peraltro che questi due anni di inazione hanno pesantemente contribuito a deteriorare la situazione”. Per la Segreteria Tommaso Francavilla 36 La Goccia n. 11 - 31 maggio 2008 eventi e commenti UN CONFRONTO CHE NON POTEVA ESSERE PIÙ RINVIATO Nelle giornate del 7 e del 19 maggio 2008, alla presenza del segretario provinciale Donato Pentassuglia, del vice segretario regionale Michele Mazzarano, del presidente dell’Assemblea provinciale il Dott. Nume, si è tenuta l’ assemblea Provinciale dei delegati del PD. L’assise si è aperta (e chiusa) con un discorso, di cuore e di testa, del segretario provinciale Pentassuglia. Nei giorni addietro, dalle pagine dei giornali si sono levate delle contestazioni al Segretario Pentassuglia per la questione delle candidature alle passate elezioni, nonché, per l’individuazione dei 20 membri, che di lì a poco dovevano andare a formare l’esecutivo. In relazione a questi ultimi eventi, il segretario Provinciale ha invitato caldamente l’assemblea a non affrontare le problematiche interne del PD dalle pagine di giornale, ma a chiedere sempre e comunque, un confronto. Pentassuglia ha, infine, ringraziato quanti, come lui, hanno affrontato le passate elezioni con PASSIONE E ORGOGLIO, invitando tutti a perseguire questa strada. Nel corso delle serate si è discusso del risultato delle elezioni politiche. Così, con parere più o meno unanime, l’assemblea ha ritenuto che seppur c’è stata una sconfitta, di certo non possiamo parlare di “catastrofe”. Due i punti chiave della vittoria del PDL, un partito che ha saputo ascoltare, dar voce e parola a quanti chiedevano più protezionismo per il proprio territorio (Lega), e una maggiore incisività tra la gente. Come sostenuto da più parti, quanti italiani sapevano che il Governo Prodi aveva ridotto del 40% l’ICI? Quanti sanno, che con un vero e proprio bliz dei quattro consiglieri Regionali della provincia di Taranto alla Regione, sono riusciti ad ottenere nuovi investimenti, nuove attrezzature e nuove assunzioni in deroga alla legge regionale nel settore sanità? Si è evinto che, se il PD vuole ribaltare i risultati delle politiche alla prossima competizione elettorale, dovrà assumere un maggiore radicamento nel territorio, dovrà ascoltare di più quali sono le esigenze del nostro interland, dovrà farsi maggiormente carico dei grandi problemi, quali SaluteAmbiente – Sviluppo - Lavoro – Precariato. Dovrà imparare a vendere meglio il proprio operato. La serata non è stata però dedicata esclusivamente alle valutazioni del post voto. Molto infatti si è discusso sul problema delle passate candidature, scelte e imposte da Roma e Bari. Purtroppo è anche da dire che il peso che ha la provincia di Taranto a livello Regionale è pressappoco vicino allo 0%. Da più parti, quindi, si è levata la voce dei delegati affinché, il PD provinciale e il segretario provinciale Donato Pentassuglia, si facciano portavoci delle esigenze locali. È necessario contare di più a livello regionale, perché, come sostenuto da uno dei consiglieri regionali “se contiamo poco a livello regionale, tutti i nostri discorsi sono chiacchiere da salotto”. Dall’analisi svolta nel corso delle due serate è emerso chiaramente il bisogno di ripartire con più decisone e orgoglio di appartenenza. Appartenenza ad un territorio ma anche appartenenza ad un partito. Alla luce di ciò, molti delegati hanno rimproverato a Pentassuglia, e al suo nucleo operativo, di aver scelto i membri che devono affiancarlo nell’ambito dell’esecutivo in maniera verticistica, senza consultarsi con i circoli e i vari membri. Inevitabilmente, questa scelta di allargare a 20 membri l’esecutivo ha creato malumori e contrasti all’interno del PD. Se poi si considera le modalità di scelta, non si poteva non votare questo elenco di nomi, scelti in altra sede, che secondo alcuni non rispecchiavano le realtà dei circoli. Questo modus operandi ha determinato una spaccatura all’interno di alcuni circoli, che avrebbero preferito una discussione al proprio interno sui nomi da proporre, passando magari dalle primarie. Purtroppo, però, le primarie sembrano essere diventate dei vaghi ricordi. È divenuto necessario, quindi, un incontro/ confronto con il segretario Provinciale, che fino al 23 maggio non era ancora venuto nella sede del circolo Ginosino. Durante quella serata, con il segretario Provinciale, si è cercato di appianare le polemiche che erano sorte all’interno del circolo. Il coordinatore Ginosino, Dino Caruso, ha avviato la serata mantenendo un certo equilibrio. Tutti i presenti, chi con toni più aspri chi con toni più moderati, prendendo la parola, hanno ribadito l’importanza della comunicazione tra i vari delegati e membri istituzionali, oltre che la necessità di coordinarsi e di assumere le decisioni all’interno dei circoli, per permettere a questo partito di crescere e diventare sempre più forte. Così dopo 3 ore di serio confronto il segretario provinciale è riuscito a riportare sui binari della collabora- zione un gruppo che, era partito bene, ma che rischiava di frantumarsi per delle scelte che non appartengono allo statuto che il PD nazionale e regionale ha voluto e votato. Il tempo del confronto è indubbiamente per i giovani della politica, così come per i più veterani il momento di maggiore formazione. Ma soprattutto da ogni confronto si viene fuori più forti, più determinati e più entusiasti di prima. L’entusiasmo del PD di Ginosa è maggiore anche, perchè da Lunedì 19 Maggio, tra i membri dell’esecutivo, abbiamo un nostro delegato, Lorenzo Cardinale, al quale va il nostro augurio e un grande in bocca al lupo, affinché il suo impegno provinciale sia proficuo per tutto il circolo di Ginosa. Addetto Stampa del PD Carmelita Malagnini Quando saranno concessi gli assegni di cura e di prima dote? L’amministrazione di centrodestra “così attenta ai bisogni dei cittadini” dimentica di tener fede agli impegni assunti con i cittadini disagiati della nostra città. Quelli che nel marzo 2007 hanno risposto al bando pubblico per ricevere l’assegno di cura e assegno di prima dote per i nuovi nati, previsti da una legge regionale del novembre 2006. La stessa legge che ha permesso il trasferimento al Comune di Ginosa (in qualità di comune capofila dell’ambito territoriale del Piano di Zona) di € 151.643 per l’assegno di cura e € 78597 per la prima dote. A tutt’oggi le famiglie che vivono al loro interno le condizioni di disagio per la presenza di malati gravi o di disabili o sono in condizioni di povertà e non possono accudire un neonato, attendono fiduciosi che siano redatte le graduatorie di accesso al finanziamento per la effettiva concessione del contributo assicurato dalla Regione Puglia. Per l’ennesima volta avviene che mentre la regione Puglia predispone leggi a favore della persone più bisognose, il Comune di Ginosa le disattende. Dott. Teresa Galeota Capogruppo PD argomenti La Goccia n. 11 - 31 maggio 2008 37 Le malattie della Terza Età rubrica a cura del dottor Pietro Zanelli specialista in Geriatria e Gerontologia clinica La malattia ulcerosa peptica nell’anziano L’ulcera peptica è un problema clinico molto frequente in età geriatrica. Alla base di tale entità esistono alterazioni o difetti della mucosa dello stomaco o del duodeno. Gli enzimi proteolitici pepsina ed acido cloridrico sono coinvolti nella patogenesi della malattia. E’ da segnalare l’alta incidenza della malattia ulcerativa in soggetti di età superiore ai 65 anni. Questo trend è probabilmente correlato ad una riduzione complessiva della prevalenza dell’infezione da H. pylori e da un aumento dell’uso dei farmaci antinfiammatori da parte della popolazione più anziana. I fattori di rischio più importanti per lo sviluppo dell’ulcera peptica sono quindi l infezione H. P. correlata e l’uso di fans. Se non è presente nessuno di questi fattori la causa deve essere ricercata in altri stati di ipersecrezione cloridrica come per es. alcuni tumori pancreatici (sindrome gastrino secretiva di Zollinger-Ellison), la malattia di Crohn, le infezioni virali, la chemioterapia. Sebbene allo sviluppo delle ulcere siano stati correlati numerosi fattori ambientali tra cui lo stress, il lavoro, l’alcolismo, la dieta, non esistono evidenze convincenti che qualcuno di questi fattori possa provocare la malattia ulcerosa. Tralasciando i meccanismi fisiopatologici nella patogenesi della malattia ulcerosa, al lettore basterà sapere che il determinismo della lesione è dovuto ad un’alterazione del bilancio tra i fattori nocivi che danneggiano la mucosa gastroduodenale e quelli difensivi che normalmente la proteggono contro gli agenti corrosivi. In altre parole la malattia si innesca quando viene meno, per svariate ragioni, l’equilibrio biologico tra l’azione dell’acido cloridrico (deputato all’idrolisi delle proteine ed ai meccanismi di digestione in generale) ed i meccanismi di difesa e di protezione della cellula gastro-duodenale. L’ulcera peptica può presentarsi otto forma di diversi quadri clinici che nell’anziano vanno da un’anemia asintomatica ferro-priva a dolore addominale, ostruzione, perforazione o emorragia. I sintomi possono talora simulare,specie in età avanzata quelli di altre malattie, quali la colecistite,la pancreatine o il reflusso gasato esofageo. In taluni soggetti, poi, viene mimata sintomatologicamente una patologia cardiaca ischemica del tipo infarto infero-diaframmatico. Di solito anche nell’anziano, però il dolore addominale è generalmente epigastrico e di solito viene descritto come un dolore sordo, ma talora può essere pungente e bruciante. Taluni pazienti manifestano invece un senso doloroso di fame. In maniera simile le caratteristiche dei sintomi ed il loro rapporto con i pasti,specificamente la riduzione del dolore dopo l’ assunzione di cibo per le ulcere duodenali o il peggioramento sintomatologico nelle ulcere gastriche, non correlano sempre con la diagnosi endoscopica e sono meno utili nel predire la sede delle ulcere. Un dolore notturno e la riduzione di questo con l’assunzione di latte o di antiacidi, sono più comuni nelle ulcere duodenali, ma possono associarsi anche all’ulcera gastrica. Le ulcere che si associano invece al- l’uso di farmaci antinfiammatori o del cortisone possono provocare sanguinamenti, talora asintomatici. L’ostruzione gastrica può essere causata da ulcere antro-piloriche, ma occorre escludere che possa trattarsi di un tumore maligno. Talora nei pazienti si associa una perdita di peso corporeo. Dal momento che le caratteristiche cliniche dell’ulcera gastro-duodenale possono sovrapporsi a quelle di altre patologia, l’esame clinico spesso non è utile per la diagnosi; per confermare la presenza di un’ulcera è sempre necessario ricorrere alla diagnostica per immagini. Sebbene possono essere utilizzati gli esami radiologici contrastografici,viene di solito preferita l’endoscopia, perché oltre a caratterizzare l’ulcera, permette l’esecuzione di biopsie in grado di escludere la presenza di neoplasie maligne e di diagnosticare l’eventuale infezione da Helicobacter pilori, e nei casi di emorragia,di eseguire terapie endoscopiche per il controllo della stessa. Indipendentemente dalla causa, l’inibizione della secrezione acida continua ad essere il cardine della terapia per la malattia ulcerosa. Premesso che è ancora in uso l’impiego di antiacidi come sintomatici, i farmaci di uso corrente sono i cosiddetti anti-H2 che riducono la secrezione acida con un meccanismo competitivo recettoriale e i più potenti inibitori di pompa più sicuri e tollerati con rari effetti collaterati. Resta scontata inoltre la bonifica ddell’infezione da H. P. che si avvale dei moderni antibiotici. 38 La Goccia n. 11 - 31 maggio 2008 attualità RUBRICA A CURA DI GIUSEPPE PIZZULLI Beati i perseguitati a cagion di giustizia… …perché di loro è il Regno dei Cieli. Beati voi quando vi oltraggeranno e mentendo diranno ogni sorta di male per causa mia. Rallegratevi e giubilate, perchè il vostro premio è grande nei Cieli, perché così hanno perseguitato i profeti prima di voi.(Mt.5,10-12). Ci sono stati i perseguitati nel passato, in tutte le epoche, ed anche a tutt’oggi ce ne sono. Tutti coloro che si sono schierati dalla parte della giustizia, dei deboli, degl’indifesi, di quelli che non possono far sentire la loro voce. Uomini di alti ideali, come Aldo Moro, Martin Luter King, che in nome di una fede politica e religiosa, hanno perduto la vita, affrontato il duro carcere, come Nelson Mandela, o Richard Wurnbrand, “torturato per Cristo” in Romania, per 14 anni. Gesù con questa beatitudine si riferisce soprattutto a coloro che lo hanno creduto e lo seguono fedelmente, testimoniando e portando l’Evangelo della salvezza “a tutti i popoli”, (Mt.28,19,20). Cè un solo Vangelo, quello di Gesù Cristo, il Salvatore del Mondo. Solo Gesù salva e trasforma l’uomo da peccatore incallito, a un “figliolo di Dio”(Gv.1,12,13), per vivere una vita nuova, nella Grazia, nella pace, nella Verità, e nella Giustizia, “santamente e piamente”(Tito 2,12). Le cronache dei tanti perseguitati sono piene, non solo negli annali di storia del passato, ma anche ai nostri giorni è in atto una spietata e feroce persecuzione dei cristiani, in tanti Paesi a regime militare, dittatoriali, Paesi Islamici, Induisti, Buddisti e altre filosofie, ideologie e sette che sono nemici del Cristianesimo. In India la persecuzione dei cristiani sta aumentando progressivamente. Sei missionari, recentemente sono stati picchiati brutalmente, a sangue, nello Stato di Orissa, mentre altre notizie riportano frequenti attacchi da parte di estremisti induisti, di case cristiane e Chiese bruciate. Otto donne convertite al Vangelo, nel villaggio di Kilipala, sono state picchiate, denudate, rapate a zero e violentate. Sempre nel distretto di Jagartsinghpur, altri cristiani picchiati a morte, a Kanimul. L’offensiva Islamica non si ferma in Indonesia, dove decine di cristiani sono stati assassinati a Puna e Tabalan. A Wawopada altri tre cristiani aggrediti e uccisi nel mercato centrale di Poso. Nel Laos, Libia, Malaisia, nelle Maldive, in Marocco, è proibito essere cristiani, pena la persecuzione e la morte. Nel Nepal, nonostante la Sostieni l’Operazione Mato Grosso versando il 5 per mille tramite il modello 730 Codice Fisale 80001120148 Associazione Don Bosco 3A nuova Costituzione dichiari libertà religiosa, induisti militari perseguitano a morte i cristiani, decisi a liberare il Paese da tracce di Cristianesimo. L’elenco potrebbe continuare all’infinito in tanti Paesi del mondo, in America centrale e del Sud, in Asia, Africa, Giappone, ed anche in alcuni Paesi Russi, nonostante la “caduta della cortina di ferro”. In Cina a migliaia si convertono al Vangelo di Cristo, ma la persecuzione è forte, ogni credente è a rischio di vita. In Bangladesh, Afganistan, Pakistan, Arabia Saudita, Egitto, Kuwait e molti altri Paesi Islamici, Buddisti, Induisti, Scintoisti, per i cristiani è sempre più dura. In Nigeria ci sono fosse di miniere abbandonate, nello Stato di Platen, dove tanti cristiani sono stati uccisi e gettati giù. I massacri non si fermano. C’è da chiedersi, perché questa persecuzione? Perché il mondo è dominato da Satana, “il principe di questo mondo”, (Gv12,31;16,11), che incita il genere umano contro Dio, ma presto sarà cacciato fuori da Gesù Cristo. E’ Satana il principale nemico di Cristo e dei cristiani; è lui che cerca d’impedire che l’Evangelo si diffonda nei cuori. Il Maligno vuole che la gente rimanga nelle tenebre, schiavi del peccato per portarli in perdizione. Ma strano a dirsi, più la persecuzione aumenta contro i fedeli di Cristo, più la CHIESA di Cristo cresce, “e le porte dell’Ades non la potranno vincere”.(Mt.16,18). I martiri della Fede, sono come dei chicchi di grano che portano copioso frutto e abbondante raccolto.(Gv.12,24). D’altronde, “tutti coloro che vogliono vivere piamente in Cristo, saranno perseguitati”. (2Tim.3,12). Gesù disse ai Suoi: “Se il mondo vi odia, sappiate che ha odiato prima me. Se hanno perseguitato me perseguiteranno anche voi”.(Gv.15,18-20). Beati, felici, i perseguitati per il Nome di Gesù.Tutti quelli che accettano Gesù Cristo, il Savatore, sono consapevoli di essere “volontari arruolati”, soldati di Cristo, (2Tim.2,4), in guerra contro il peccato, il mondo malvagio e il Diavolo. “Il nostro combattimento, non è contro carne e sangue, ma contro i principati, contro le potestà, contro i dominatori di questo mondo di tenebre…”. (Ef.6,12-17). A volte sembra che si perda qualche battaglia, ma la Vittoria finale è assicurata. Cristo è il Vincitore e con Lui i Suoi fedeli. L’esercito di Dio non batte mai la ritirata, coraggio dunque, o fedele cristiano, non temere della lotta e della persecuzione, Dio è con te, Dio con noi, l’Emmanuele, nella Persona di Gesù, il benedetto in eterno. L’Iddio della pace e della Grazia sia con tutti. riceviamo e pubblichiamo La Goccia n. 11 - 31 maggio 2008 39 Prendiamoci in Affidamento 1° Incontro pubblico sull’affido familiare “Tanti modo di essere GENITORI” Lo scorso 16 maggio, presso il Teatro Alcanices si è tenuto un incontro- dibattito sul tema dell’affido familiare, organizzato dalla Cooperativa LOGOS di Ginosa, con il patrocinio del Comune. Carlo Leobardi, Responsabile della Cooperativa e della Casa Alloggio “Mariella De Fazio”, ha precisato come le motivazioni che hanno portato a questo Convegno sono sono in particolare quelle di sensibilizzare le famiglie nei confronti dell’affido familiare.”Un’esperienza bellissima- ha affermato Leobardi-che però ha bisogno del sostegno della comunità, perché le famiglie affidatarie e quelle naturali non si sentano sole nell’affrontarla”. Dopo il saluto dell’Assessore alle Politiche Sociali, Stefano Notarangelo, è intervenuta la Sig.ra Giovanna Equatore, Responsabile del Piano Sociale di Zona 1, di cui Ginosa fa parte insieme ad altri paesi del versante occidentale della nostra provincia.Ha ripercorso un po’ la storia di questo piano soffermandosi sul Progetto per l’affido familiare che nel 2007, grazie a dei finanziamenti stanziati dalla Regione e che vede come partner del Comune proprio la Cooperativa LOGOS, si sta cercando di attuare. La Sig.ra Maria Demeo, Assistente Sociale del Piano nel territorio di Laterza, ha portato la sua esperienza. Il Piano di Zona le ha permesso di lavorare con colleghi di altri paesi e di poter scambiare con loro le sue perplessità, le sue ansie, in particolare per i casi più difficili da valutare e da gestire. Per lei fondamentale rimane la formazione sia degli operatori che delle famiglie affidatarie e naturali. La dott.ssa Roberta Lupo, Giudice onorario del Tribunale dei Minori di Taranto, ha sottolineato l’importanza di dare al minore il diritto di avere una famiglia. “Non è la coppia che si completa, afferma la Lupo, ma è la medesima che si apre al bambino per accoglierlo”. Ha rimarcato la differenza tra Affido pre-adozione, affido temporaneo e adozione a rischio giuridico, cioè quando i bambini possono ritornare dalle loro famiglie. Purtroppo molte famiglie non sono disposte ad adottare a queste condizioni. Per l’affido, la Legge suggerisce che la coppia ideale sarebbe quella che ha già dei figli, che il tempo di affido non sia troppo lungo, che ci sia un rapporto di collaborazione con la famiglia d’origine, perché il minore possa ritornare senza problemi con i propri genitori naturali. L’intervento del Dott. Cesare Martella, Psicologo e Formatore del C.E.D.R.O. di Oria, ci ha un po’ sconvolto le coscienze, con le sue domande provocatorie che hanno messo in crisi soprattutto noi genitori. “Bisogna prediligere un sistema familiare aperto, indipendentemente dall’adozione o dall’affido- ha affermato Martella- dove il bambino cerca di risolvere i problemi che non ha potuto risolvere nella sua famiglia d’origine”. Il compito educativo di un genitore è fare in modo che la persona (il minore) parli di sé. Egli deve esprimere se stesso, tutto questo è possibile solo se gli adulti sono sistemi aperti a costruire contesti educa- tivi ed emozionali, perché il bambino possa esprimere la propria soggettività. Un intervento, quello del Dott. Martella, che ci ha fatto riflettere e non poco sul nostro essere genitori e di come, sia l’affido, quanto l’adozione non siano solo un modo per essere genitori, ma una possibilità concreta per tanti bambini e ragazzi di avere una famiglia stabile e aperta, che permetta loro di essere se stessi in modo sereno. Rosamaria Busto L’Istituto Comprensivo “G. DELEDDA” e la Giornata Mondiale del Gioco Il 24 maggio scorso, al palazzetto dello sport, si è concluso, con una splendida performance corale, il progetto “Il corpo in movimento nello spazio e nel tempo”, voluto e realizzato dall’Istituto Comprensivo “ Grazia Deledda” . La manifestazione conclusiva, tanto quanto il progetto, ha visto coinvolti sia i bambini della Scuola dell’Infanzia “ Morandi” che gli studenti delle scuole primarie di tutto l’istituto, impegnati in una serie di esibizioni ginniche e danze tipiche di alcune nazioni. Allegro e partecipe, il tifo dagli spalti. Erano moltissimi, infatti, i genitori presenti, arrivati per assistere alle diverse esibizioni dei loro bambini, che si sono succedute, una dopo l’altra, in un trionfo di colori e musica. Il tutto è stato realizzato -come ha spiegato una delle insegnanti, a conclusione dello spettacolo, in rappresentanza del corpo docente- allo scopo di “ far vivere agli alunni il valore dell’incontro e la gioia di sperimentare e arricchire gli schemi motori di base, attraverso la danza, per la scuola dell’infanzia, e le attività di aerosport, per la scuola primaria”. I bambini, per la realizzazione dello spettacolo, hanno lavorato insieme ad alcune insegnanti, alla professoressa Luciana Santantonio ed alla sua collaboratrice Cristina Ribecco, mettendo su una manifestazione veramente piena di gioia, allegria e divertimento. Si è trattato, infatti, per i piccoli, di una vera e propria festa, visto il loro entusiasmo e la loro visibile partecipazione; di una festa che hanno potuto condividere con le persone che sono loro più vicine, vale a dire i genitori, gli insegnanti e i compagni. L’evento ha cioè permesso la realizzazione di quell’obiettivo cui ha fatto riferimento l’intervento conclusivo del dirigente scolastico, il professor Alessandro Calabrese, a sostegno dell’idea secondo cui la scuola e la famiglia, insieme, possono e devono cooperare, ponendosi come fine da perseguire, proprio quello della formazione e dello sviluppo del bambino, della sua personalità e del suo benessere psicofisico. L.D. eventi sportivi La Goccia n. 11 - 31 maggio 2008 41 …dal Consiglio di Borgata Nicola Conte (PD) : adesso si deve pensare solo a Ginosa Marina Nella serata di Giovedì 22 Maggio si è tenuto l’ultimo Consiglio di Borgata nell’aula consiliare del palazzone di Piazza Indipendenza. E’ il primo dopo l’ultima tornata elettorale che ha visto molti dei suoi componenti impegnati nella campagna elettorale. Il signor Nicola Conte, capogruppo PD in seno al Consiglio ci ha contattato per analizzare i punti trattati nell’o.d.g. e le problematiche in essi contenuti. Innanzitutto denuncia l’irresponsabilità della maggioranza che non è la prima volta che, presentandosi con un numero non significativo di propri esponenti, mette il Consiglio nelle condizioni di incertezza per il raggiungimento del numero legale. E’ quindi grazie alla minoranza che è sempre presente con tutti i suoi membri che il Consiglio riesce a tenersi. Il Consiglio è stato convocato in sessione straordinaria in quanto nei giorni passati si sono verificati degli episodi che il signor Conte, avendo accolto le istanze dei cittadini e avendone constatato la veridicità, ha tenuto a denunciare proprio in questa seduta. Il riferimento è al provvedimento arbitrario, che il consigliere Conte giudica a dir poco irrispettoso, da parte dell’azienda che gestisce il servizio di illuminazione al cimitero delle lampade votive, di sospendere il servizio da lunedì 19, senza alcun preavviso. A giudizio dell’azienda coloro i quali dovrebbero corrispondere la retta risulterebbero morosi e questo sarebbe il motivo di tale provvedimento. Il signor Conte risponde che moroso è chi, messo nelle condizioni di poter pagare non lo fa e constatando che i Marinesi, nonostante le richieste fatte nelle precedenti riunioni del Consiglio di Borgata, a differenza di quanto avviene a Ginosa, non hanno un luogo di riferimento dove poter corrispondere la retta per la pubblica illuminazione del cimitero, reputa il provvedimento oltremodo ingiusto nei confronti dei cittadini e chiede a nome del suo gruppo che i marinesi siano trattati come tutti i cittadini del Comune e abbiano in loco un servizio di pagamento per la pubblica illuminazione delle lampade votive, nonché la riattivazione immediata del servizio. Altro punto di discussione la famigerata pista ciclabile. Siamo alla vigilia dell’estate e ancora non si è definito nulla in merito a tale provvedimento amministrativo. Il Comitato di frazione si è espresso quasi all’unanimità favorevole al ritiro del provvedimento, solo un voto contrario. “ Al nostro parere dovrebbe aver seguito l’azione dell’Amministrazione Comunale che, se non agisse secondo la volontà del Consiglio di Borgata e della cittadinanza, spiega il signor Conte, si troverebbe contro la sua stessa maggioranza politica in seno al Consiglio di Borgata oltre che noi della minoranza!” Durante i lavori, spiega ancora Conte, il PD ha presentato un documento in cui si prende atto del declino della situazione occupazionale nel territorio, declino che coinvolge numerose famiglie di Ginosa Marina. In sintesi si ci riferisce agli imminenti provvedimenti di Cassa Integrazione cui verranno sottoposti numerosi dipendenti delle ditte Miroglio e TBM che hanno i loro stabilimenti tra Ginosa e Marina di Ginosa. Già sono pronte circa 140 lettere di Cassa Integrazione in Miroglio che fattivamente costituiscono l’anticamera al licenziamento e quindi alla povertà per altrettante famiglie. Il PD chiede a stretto giro di posta di concordare un incontro con CGIL, CISL e UIL e con i sindacati convocare le amministrazioni delle suddette aziende per trovare insieme soluzioni valide per scongiurare oggi la Cassa Integrazione e domani il licenziamento. La proposta è stata votata all’unanimità. “Ci è stato presentato per il voto il documento politico programmatico a breve, medio e lungo termine, lo stesso, continua il consigliere Conte, che abbiamo stilato noi nell’autunno scorso, con la differenza che il nostro era più completo e argomentato. Si trattava quindi di votare un provvedimento pensato da noi per cui il voto è stato favorevole.” Era previsto per Lunedì 26 un aggiornamento del Consiglio per decidere se presentare entrambi i testi o, nel caso contrario, quale dei due. Da quello definitivo si estrapoleranno i punti più impellenti che figureranno nell’o.d.g. dei prossimi Consigli di Borgata. Il signor Conte conclude assicurando la cittadinanza che questa non è che la prima delle azioni difensive che il PD intende intraprendere a tutti i livelli politici e istituzionali per la salvaguardia dei diritti e il bene di Ginosa Marina. Antonello Lovecchio Novità in Agricoltura per Studenti e Pensionati In data 02 Maggio 2008 è stato pubblicato sulla G.U. il Decreto del Ministero del Lavoro del 12/03/2008 con il quale si avvia la sperimentazione del lavoro accessorio per l’esecuzione di vendemmie di breve durata ed a carattere saltuario effettuato da Studenti e Pensionati. Si tratta di una innovazione voluta dall’ex Ministro del Lavoro DAMIANO e dall’ex Ministro dell’Agricoltura DE CASTRO; in effetti per studenti e pensionati arrivano i buoni lavoro finalizzati ad eliminare il lavoro nero e salvaguardare quelle attività di breve durata come appunto la vendemmia. In termini operativi, per ricorrere alle prestazioni, i Datori di Lavoro dovranno acquistare dall’INPS uno o più carnet di buoni lavoro del valore nominale di Euro 10,00 con i quali retribuire i pensionati e studenti. Questi ultimi a fine attività lavorativa riscuoteranno in denaro il valore netto pari ad Euro 7,50 mentre le restanti Euro 2,50 saranno ripartite in Euro 0,50 per spese di gestione, Euro 1,30 alla gestione separata INPS ed Euro 0,70 all’INAIL. Per l’operatività del nuovo strumento si attende che le Regioni e le Province interessate provvedono a stipulare apposite convenzioni con l’INPS entro il 06 Giugno 2008 e cioè 20 giorni dall’entrata in vigore del provvedimento. Allo stato attuale non ci risulta che la Regione Puglia e la Provincia di Taranto siano pronte per l’avvio nei nostri territori del predetto sistema. Rag. Nicola Natale Consulente Del Lavoro 42 La Goccia n. 11 - 31 maggio 2008 I provvedimenti… Dopo il clamore e la spettacolarizzazione (come è solito fare il centrodestra) sui provvedimenti adottati dal Consiglio dei Ministri che si è svolto a Napoli rimane difficile tentare di spiegare alla popolazione che sono stati provvedimenti che lasciano molte ombre, per tanto mi sento di poter dire che la montagna ha partorito il topolino. Cominciamo dall’economia. ICI. Mi preme ricordare, che l’abolizione dell’ICI prima casa era stata abolita dal Governo Prodi per il 40% della popolazione mentre per il rimanente 60% grazie all’art. 1 comma 5 Legge finanziaria 2008 si sarebbe dovuto detrarre 1,33 per mille sulla base imponibile, per un importo non superiore ai 200 euro sull’aliquota applicata dalle Amministrazioni locali. Quindi, sarebbe più corretto dire che tale provvedimento completa di fatto ciò che era già Legge. Oltretutto, con una logica che andava incontro ai ceti medio bassi e con le coperture adeguate, coperture non indicate nel provvedimento e che servono a compensare le Amministrazioni locali del mancato introito. Detassazione degli straordinari e dei premi incentivanti. Il provvedimento, oltre che essere sperimentale, riguarda soltanto i lavoratori del comparto privato mentre i lavoratori statali e le forze dell’ordine sono esclusi. Questo provvedimento oltre ad essere incostituzionale (es. due infermieri uno statale uno azienda privata, deduzione facile) ad usufruirne non saranno 13 milioni di lavoratori in base alle stime fatte dal Governo, ma molti meno. Infatti, il Governo non tiene conto “volutamente” di alcune forme di contratto che prevedono orari e giorni di lavoro stabiliti, dei contratti part-time, dove vengono indicate per Legge le ore da effettuare per andare incontro alle esigenze dei lavoratori e soprattutto delle donne, le quali devono conciliare famiglia e lavoro e, che in virtù di questo sono sicuramente escluse. Inoltre, penso a tutti quei lavoratori con orari di lavoro ad interruzione e che magari fanno i pendolari come è assolutamente probabile, oppure ai lavoratori con turni, mattina, notte, pomeriggio,sera, allora qualcuno potrebbe dire si ma ci sono i premi incentivanti, chi legge si renderà conto che al centro sud la stragrande maggioranza dei lavoratori è esclusa. Questo provvedimento serve soltanto ai grossi gruppi industriali, e preclude alle assunzioni , perché una piccola azienda per non andare incontro a ulteriori oneri fiscali non assumerà nessun altro, ma sfrutterà chi già fa sacrifici per tirare avanti, togliendo ai lavoratori quel poco di tempo libero da dedicare agli affetti e con una alta probabilità di incidenti sul lavoro. In conclusione, la cosa migliore da fare sarebbe stata quella di abbassare le trattenute in busta paga a tutti e aumentare le pensioni cosa della quale non si parla più come se d’incanto il paese fosse diventato ricco. eventi Rinegoziazione dei mutui. Su questo punto inviterei quanti avessero intezione di usufruirne di informarsi attentamente prima di aderire, perché è vero che al momento i tassi di interesse tornano al tasso iniziale del 2006, ma in seguito, i risparmiatori si accorgeranno che alla scadenza non avranno finito di pagare e in più i tassi di interesse saranno sicuramente più alti infatti ADUSBEF e FEDERCONSUMATORI sono assolutamente contrari. Questa operazione è stata fatta con una astuzia senza pari, infatti prima il ministro dell’economia TREMONTI annuncia su televisioni e giornali che a pagare saranno le banche , per poi servigli sul piatto d’argento un’operazione di questo genere che porterà nelle loro casse molto denaro. In questi provvedimenti è stato tralasciato il punto sull’Alitalia , anche questo scomparso come per incanto. Sostenuto dal Presidente del Consiglio in campagna elettorale gridando all’italianità per soddisfare i bisogni leghisti (che come è risaputo è attaccatissima ai colori italiani) è prospettando una cordata che allo stato attuale ancora non esiste, rompendo ogni trattativa con AIR-FRANCE, dichiarando più volte l’interessamento di vari personaggi e compagnie europee che puntualmente hanno continuato a smentire, l’unico dato certo sono i 300 milioni di euro a carico dei contribuenti italiani “tutti”e con l’esubero certo in qualsiasi modo vada di 1600 lavoratori. I rifiuti in Campania. E’ del tutto evidente che al di là delle responsabilità dei vari governi che si sono succeduti e degli Amministratori Campani, il Governo attuale non ha fatto altro che rimettere al suo posto colui che aveva fallito in precedenza (Bertolaso) , il quale, non si è accorto che il suo braccio destro, unitamente a funzionari della Protezione Civile, disfacevano il lavoro che unitamente al passato Governo veniva fatto, tanto è vero che nelle ultime ore tali soggetti sono stati raggiunti da mandati di arresto da parte della magistratura. Inoltre, sono stati indicati, quali saranno i siti di stoccaggio e dove dovranno nascere i termovalorizzatori (cosa peraltro già fatta dal precedente governo) per poi rendersi conto effettivamente di quali siano le reali difficoltà dello smaltimento, tanto è vero che vi sono stati scontri tra manifestanti e forze dell’ordine come succedevano precedentemente, ma per il bene dei Napoletani e di tutti i Campani speriamo che al di là dei vari provvedimenti si rendano disponibili a una discussione seria ed approfondita. Il disegno di legge sulla sicurezza. Questo è il provvedimento più demagogico degli altri. Non hanno fatto altro che seguire le stesse linee tracciate dal precedente decreto del Ministro Amato, con la differenza dell’inasprimento delle pene, che andrebbero bene, se solo si fossero ricordati che in Italia il problema non sono le leggi ma la certezza della pena .(d‘altra parte cosa si pretende da questo Governo, considerato che emana le Leggi per non essere condannati). Inoltre, per fare meglio hanno voluto introdurre il “reato di clandestinità”. Sull’attuale flusso di immigrazione, i nostri politici hanno preferito nel corso degli anni sottovalutare, preferendo far finta di niente per non scontentare il proprio elettorato, siano essi gli iperdemocratici di sinistra, quelli solidaristici cattolici, sia quelli populisti di destra. L’ultima Legge emanata, la Bossi-Fini, risolve a parole il problema, perché, si interessa solo di limitare i flussi di entrata (cosa che non succede, basta vedere gli sbarchi quotidiani) ma si dimentica della libertà dei singoli individui. Gli Italiani, invece dovrebbero ritornare indietro con la memoria , di quando agli inizi del secolo scorso e nel dopoguerra emigranti verso gli Stati Uniti e verso il nord Europa sprovvisti di documenti, dormivano sotto i ponti di New York o nei sottoscala di Liegi per paura di essere espulsi, ma l’Italia “ricca” preferisce dimenticarsene. Ed è proprio da quella parte d’Italia che una forza separatista come la Lega su questi argomenti cavalca l’onda dell’emotività , aiutata dalle televisioni , dai giornali locali (mass media di cui sono in possesso in tutto il nord Italia) e dall’attuale Governo di destra, (mass media a livello nazionale) attuano una politica un tempo antimeridionalista, oggi antiextra comunitari promettendo, protezione di interessi, facendo montare nella popolazione un tipo di protesta tradizionalmente populista, sfociando nel razzismo e nel fascismo. A questa intolleranza si aggiunge una forma di “razzismo economico” attuando sui meno tutelati e sui più bisognosi uno “sfruttamento” che va dal bracciante agricolo, all’operaio edile, alle contraffazioni, agli affitti in nero e così via, privandoli dei propri documenti come garanzia e portandoli di fatto alla clandestinità. A tutto questo si aggiunge la criminalità organizzata, mafia, camorra ed altre, che si servono di molti cittadini extracomunitari per lo spaccio della droga , per la prostituzione ed altro. La cosa paradossale è che mentre da una parte gli insegnamo il non rispetto delle regole, dall’altra vogliamo che loro siano virtuosi. Pertanto, uno Stato come l’Italia considerato da dove viene, meriterebbe da parte dei nostri governi una maggiore attenzione su questo problema, non facendolo passare per una guerra fra “poveri”, ma emanando delle Leggi serie che vadano incontro al rispetto reciproco delle culture e delle regole punendo severamente coloro i quali non le attuano, siano essi italiani o di altra nazionalità. Faenza Salvatore La Goccia n. 11 - 31 maggio 2008 eventi 43 L’oratorio ANSPI Cuore Immacolato ASD ancora protagonista ai tornei zonali di calcio a 5 Dopo la vittoria dello scorso anno alle finali nazionali svoltesi a Bellaria - Igea Marina, i ragazzi del nostro oratorio sono stati protagonisti anche quest’anno, conquistando il primo posto per le categorie Juniores e Seniores di calcio a 5 nella fase zonale del torneo “Gioca con il Sorriso”, organizzato dall’A.N.S.P.I.. Il 2008 è incominciato per il nostro oratorio con l’elezione del nuovo direttivo (che resterà in carica per i prossimi tre anni) e l’adeguamento dello statuto ad associazione sportiva dilettantistica. È ricominciata quindi l’avventura dei tornei di calcio a 5 e quest’anno il nostro circolo, essendo cresciuto, ha iscritto per la fase zonale 2 squadre. La prima è composta da ragazzi nati negli anni 1991 - 1992 (categoria Seniores) e l’altra da ragazzi nati negli anni 1993 - 94 - 95 (categoria Juniores). Al termine di questa prima fase le nostre squadre si sono classificate al primo posto per categoria: la squadra seniores ha colle- zionato 5 vittorie e 1 sconfitta; la squadra juniores ha stravinto collezionando 4 vittorie su 4 partite. Per entrambe le squadre si aprono le porte delle finali regionali che si terranno a Bari il 22 giugno p.v. Prima di elencare i ragazzi che stanno vivendo questa fantastica avventura, ringraziamo i padri monfortani, che ci sono sempre vicini fisicamente e spiritualmente; l’amministrazione comunale (nelle persone del Sig. Sindaco e dei consiglieri Limitone e Bradascio, sempre sensibili a queste iniziative) che quest’anno ci ha aiutato economicamente; infine la sala ricevimenti “Imperatore di Puglia”, nostro sponsor . Il nuovo direttivo dell’oratorio ANSPI Cuore Immacolato ASD è così composto: Presidente: Leonilda Vizzielli, Vice Presidente: Padre Andrea Pesenti Tesoriere: Michele Laera Segretario: Pietro Vizzielli Consigliere: Nunzio Miccoli I ragazzi che fanno parte delle squadre sono: Juniores: Barberio Giuseppe, Bavaro Cristian, Bramo Fabio, Catucci Antonio, De Iacovo Giacomo, Delfino Leonardo, Dragone Francesco, Ribecco Francesco, Santantonio Giuseppe, Santantonio Vincenzo; allenatore: Nunzio Miccoli; dirigente accompagnatore: Luca Miccoli, Seniores: Bianco Antonio, Castellano Marco, Costantino Giuseppe, D’attoma Domenico, Iacovino Antonio, Lasorella Nicola, Maggiore Angelo, Mancino Andrea, Pagone Gennaro, Ranaldo Gianluca; allenatore: Francesco Russo; dirigente accompagnatore: Angelo Toma. A tutti questi giovani auguriamo di partecipare ancora una volta alle finali nazionali e portare a casa un meritato successo. L’ADDETTO STAMPA Pietro Vizzielli 44 eventi sportivi La Goccia n. 11 - 31 maggio 2008 CALCIO A CINQUE IL TEAM GINOSA CONCLUDE IL CAMPIONATO AL DECIMO POSTO. LA SALVEZZA PASSA PER I PLAYOUT. Saranno i playout a determinare se il TEAM GINOSA potrà disputare la prossima stagione nel campionato di serie C2, questo è quello che si augurano tutti gli addetti ai lavori vicini alla compagine ginosina, oppure dovrà fare compagnia alle già retrocesse NOCI, MANDURIA, A. GINOSA e COCOON. La gara di andata si disputerà sabato 31/05 in trasferta a PUTIGNANO dove bisognerà cercare di ottenere un buon risultato in vista della gara di ritorno, in programma il 07/06 a GINOSA, dove la squadra dovrà tirare fuori la grinta e le ultime energie per consentire di ottenere la promozione che senza dubbio questa formazione si è conquistata sul campo durante tutto il campionato. Quello che invece è emerso dal calcio giocato, nelle due ultime gare di campionato, è una formazione che rimedia due sconfitte al cospetto di squadre inferiori come NOCI, già in D, e MONTELLI, avversaria nei playout. Ma quello che fa più riflettere sono le prestazioni penose offerte dal TEAM GINOSA a dimostrazione che la squadra è stanca e non ha più lucidità mentale per poter disputare delle gare che sulla carta la vedono nettamente favorita. Questo è successo in trasferta a NOCI dove la compagine ginosina ha subito un perentorio 5- 2 che non lascia spazio a recriminazioni o le occasione da gol create ma sciupate, e a qualsiasi altro tipo di attenuanti. E’ stata altrettanta insufficienza in fase difensiva una gara disputata nella maniera peggiore dove il veterano SABATO ha impedito, con dall’inizio alla fine, salvo i primi minuti del alcuni provvidenziali interventi, che il passecondo tempo quando la squadra ha rea- sivo fosse più largo del 2-1, a favore degli gito allo svantaggio con cui si è chiusa la avversari, con cui si è chiuso il match. prima frazione, col punteggio di 2-1 per gli Resta il rammarico di non aver onorato fiavversari, riacciuffando subito il pari con la no alla fine il proprio campionato perché rete di D’ANGELO. Da quel momento in poi queste ultime due gare erano ampiamenla squadra rinunciava a giocare e subiva te alla portata della compagine ginosina e nettamente il gioco avversario che ottene- avrebbero permesso, in caso di vittoria, di va agevolmente la vittoria al cospetto di una chiudere degnamente una stagione che ha visto il TEAM GINOSA sperperare punti formazione spenta e senza reazione. Ancor peggiore la gara disputata in casa fondamentali, soprattutto nel girone di ancontro il MONTELLI, formazione giunta al- data, che avrebbero potuto tranquillamenl’undicesimo posto ma che ha portato via te garantirle la salvezza matematica. sei punti al TEAM GINOSA in questo cam- Appuntamento a tutti gli appassionati di pionato, sia sotto il punto di vista atletico calcio a cinque a sabato 7 giugno, palazche tattico e tecnico perché la formazione zetto dello sport, quando ci sarà bisogno scesa in campo, seppur rimaneggiata nel del sostegno di tutto il pubblico per la gara collettivo, mancavano uomini di spessore di ritorno del TEAM GINOSA valida per la come D’ANGELO, PASCALE, PIZZOLLA e permanenza in serie C2. MARINO MENZELLA SPINELLI, senza considerare l’infortunato D’ANDRIA già da molto tempo assente dai campi di gioco al quale 29ª giornata serie C2 girone C vanno gli auguri da parte A. LATERZA – COCOON 18-2 di tutta la società per la A. GINOSA – H. BRINDISI 5-5 sua guarigione, ha dimo- EDEN MANDURIA – SPORT 2000 12-5 strato scarsa lucidità in MARTINA – FK PUTIGNANO 2-4 fase offensiva, tantissime MONTELLI – TOCO CONVERSANO 2-3 NADIR – DRIBBLING NOCI 2006 – T. GINOSA PALAGIANO – A. FASANO 4-1 5-2 6-2 30ª giornata serie C2 girone C A. FASANO – A. LATERZA 9-7 COCOON FASANO – NOCI 2006 4-7 DRIBBLING – EDEN MANDURIA 9-4 FK PUTIGNANO – A. GINOSA 6-2 H. BRINDISI - PALAGIANO 4-6 SPORT 2000 - MARTINA 2-5 TEAM GINOSA - MONTELLI 1-2 TOCO CONVERSANO – NADIR 0-0 CLASSIFICA FINALE A.FASANO TOCO CONVERSANO DRIBBLING NADIR H. BRINDISI PALAGIANO A. LATERZA FK PUTIGNANO G. MARTINA T. GINOSA MONTELLI SPORT 2000 NOCI 2006 MANDURIA A. GINOSA COCCON FASANO 81 70 64 61 55 52 51 50 49 36 33 29 28 22 18 0 Promossa in C1: Atletico Fasano Play-off (and. 31/05 – rit. 07/06; finale tra le vincenti and. 14/06 – rit. 21/06) Multiservice-Toco Conversano e Nadir PutignanoDribbling Taranto Play-out (and. 31/05 – rit. 07/06, le perdenti retrocedono in D) Sport Putignano-Gioventù Martina e Montelli Putignano-Team Ginosa Retrocedono in D: Noci Azzurri, Eden Manduria, Atletico Ginosa e Cocoon Fasano. eventi sportivi La Goccia n. 11 - 31 maggio 2008 45 SCUOLA RAFFAELE LEONE – MARINA DI GINOSA L’incontro con l’autore Prof. Antonio Cazzetta Autore del Libro “DAL FEUDO DEGLI ALCANICES A MARINA DI GINOSA”. Ha portato il saluto il Dirigente Scolastico della Scuola Leone Prof. Giambattista Mauro che ha messo in evidenza l’innovazione che ci deve essere nella scuola che si deve muovere in un’ottica europea e facendo riferimento all’autore del libro ha appezzato per come ha agito ed ha operato con il rigore dello scienziato, mettendo in evidenza che da quando il contadino è cominciato ad essere imprenditore agricolo è partita l’elevazione sociale di tutte le classi sul territorio. E’ passata la parola al Vice Sindaco di Ginosa Rag. Felice Vizzielli nonché Assessore alla Pubblica Istruzione, spiegando che l’autore è voluto essere presente in questo Istituto perché nel libro si parla ampiamente di Marina di Ginosa, dalla sua nascita come centro urbano, descrivendo e facendo vivere storie di fatti realmente accaduti, storie di persone e di vita vissuta: la stazione con la sua ferrovia, la prima autocorriera, il primo medico condotto, il primo parroco, la prima chiesa, la prima banca tutta marinese, il ruolo dell’opera Nazionale dei Combattenti, nell’assegnazione dei terreni ai reduci di guerra, dell’Ente Riforma per lo sviluppo agricolo, dell’arrivo dei Polesani e cosi’ via. Dice l’Assessore Vizzielli che leggendo il libro immagina l’autore protagonista e al centro del periodo che viene preso in esame, 1800 fino al 1950 e dal di dentro ci viene a raccontare gli usi, i costumi, l’evoluzione della classe bracciantile. Plaude all’autore per l’orgoglio delle sue origini contadine, per la dedica a suo padre e per l’interesse e la curiosità che può suscitare nelle giovani generazioni. Il Delegato Sindaco di Marina di Ginosa Leonardo Galante mette in evidenza che il Prof. Cazzetta con questo lavoro MEDIO FONDO DELL’ALTA MURGIA offre una testimonianza di affetto e di profondo amore per il nostro territorio ricco di fascino e bellezze naturali; ha messo impegno nella ricerca per far conoscere a tutti noi e soprattutto ai giovani le condizioni di vita di un tempo, le tradizioni,il senso profondo della storia locale. La parola al Dirigente scolastico dell’Istituto S. G. Bosco di La gara ciclistica svoltasi domenica 18 maggio nel comune di Santeramo Ginosa, Prof. Vincenzo Calabrese, ospite della scuola R. in Colle, si è conclusa con un avvincente sprint a due, vinto da Colonna Leone e soprattutto amico personale dell’autore Prof. AntoPaolo, viene archiviato il V Trofeo Raffele Digregorio “ Memorial nio Cazzetta. Donato Girasoli “, una gara con la partecipazione di quasi 200 Ricordava che presso l’Istituto R. Leone ha mosso i primi cicloamatori sfidando il forte vento che ha condizionato l’intera gara, si passi da docente e resta attaccato al territorio; l’importansono radunati fin dal mattino nella cittadina di Santeramo, con partenza za della didattica nella storia locale e quando sia importante alle ore 9.00 il percorso di 120 chilometri, abbastanza impegnativo l’orgoglio di appartenenza pensando già da subito ad introvedeva interessati i comuni di Cassano, Altamura, Acquaviva, durre l’insegnamento della Costituzione Italiana nelle scuole. L’incontro con l’autore è un percorso didattico che avvicina Gioia del Colle e con arrivo a Santeramo, i 200 corridori non si sono il ragazzo alla lettura, e il prof. Antonio Cazzetta racconta in certo risparmiati, dando vita a una bella manifestazione sportiva. maniera encomiabile la storia locale e nel raccontare, racAl via gli atleti del Genusia Bike, Tangorra Erasmo (velocità media conta se stesso. 35.67), protagonista di una gara eccezionale sempre con ottime Parla adesso l’autore precisando che il suo lavoro è un testo prestazioni si è piazzato 60° assoluto, Punzi Giovanni, Buonsanti storico documentato e spiega come si compone la struttuDomenico, Bello Roberto, Fiore Giuseppe tutti con una velocità ra partendo con lo studio dalla venuta in Italia dei francesi media km/h di 30.55, Piccenna Luigi, D’angelo Luciano e Chiancone nell’anno 1806 portando un’importante rivoluzione nel nostro Carmine (VM 26.10). territorio che è quella della Riforma dell’abolizione della serPer tutti i corridori il giusto premio di un lauto pranzo presso Paradise vitù, esproprio dei terreni per la devoluzione al Comune e quindi imposero una divisione del demanio comunale fra il Lost Cafe’ dove si è svolta anche la ricca premiazione dei primi tre popolo. classificati per categoria, tutti premi offerti dalle aziende locali vicine a Ringrazio tutti i presenti, ragazzi e docenti, ringrazia per la questo sport. presenza e gli interventi delle Autorità e soprattutto il Preside Il prossimo appuntamento è alla 4ª prova del Giro del Tacco, che si terrà Giambattista Mauro che ha aderito all’iniziativa con l’entusiail 1° Giugno a Corato. smo che gli è consueto. [email protected] – www.genusiabike.it Felice Vizzielli IL PRESIDENTE - Giovanni Punzi 3ª TAPPA DEL GIRO DEL TACCO A SANTERAMO 46 La Goccia n. 11 - 31 maggio 2008 eventi sportivi Continua il successo del centro karate Pirrazzo Dopo il grande successo ottenuto il 12 e 13 Aprile 2008 presso il Palasport di Ancona, arriva l’ennesima conferma della grande professionalità di questa scuola sia nel settore Karate che Kick boxing. Il 20 Aprile la scuola diretta dal maestro Dino Pirrazzo, per la prima volta fa esordire due piccoli allievi della omonima scuola in una gara nazionale di kick Boxing i piccoli Gianni Bastelli e Domenico Basto. I due allievi dopo la loro prima ed estenuante gara si classificano rispettivamente al 2° e 3° solo dietro l’ormai veterano ed anch’esso ginosino Giuseppe Gentile. Ulteriore conferma del buon lavoro svolto dal Centro Karate Pirrazzo ed i suoi allievi sono i risultati ottenuti nella gara del 03 maggio 2008 al toursport di Taranto al 7° memorial Renato De Ronzi anche qui nella categoria Kumite vanno sul podio ben 6 allievi si classificano al 2° posto nelle rispettive categorie i ragazzi Convertino Michele, Cinieri Giacomo. Si classificano al 3° Delfino Domenico, Bastelli Gaetano, Cazzetta Davide , Cazzetta Daniele.