Corso di Laurea magistrale (ordinamento ex D.M. 270/2004) in Economia e Gestione delle Arti e delle attività culturali Tesi di Laurea Sviluppo territoriale e cultura: il caso del Centro Culturale Candiani Relatori Prof. Bruno Bernardi Prof. Stefania Portinari Laureanda Marianna Rossi Matricola 829986 Anno Accademico 2013 / 2014 Indice Prefazione 3 Introduzione 4 1. Il Centro Culturale Candiani 8 1.1 Il progetto 8 1.1.1 Cenni storici sul contesto d’origine del progetto 8 1.1.2 L’articolazione degli spazi 13 1.2 L’inaugurazione e l’inizio delle attività 16 1.3 L’evoluzione e il contesto di sviluppo 25 1.4 Il piano di rilancio della struttura 34 1.4.1 Il 2006: la nuova direzione e il riassetto delle attività 41 2. L’analisi del territorio e del contesto di sviluppo delle attività 49 2.1 La riqualifica della terraferma e il rapporto con Venezia 49 2.1.1 Uno sguardo al futuro: il ruolo assunto dal Centro Culturale Candiani e dal progetto del Museo del Novecento all’interno dei piani di riqualifica culturale della terraferma 2.2 59 La produzione del Centro Culturale Candiani e il rapporto con stakeholders e competitors 62 2.2.1 La produzione culturale nella fase iniziale 67 2.2.2 L’evoluzione del contesto di produzione culturale dal 2004 al 2012 68 2.2.3 Le collaborazioni del Centro Culturale Candiani 73 3. L’analisi delle attività e delle scelte artistiche nella programmazione 77 3.1 Le attività permanenti e l’organizzazione degli eventi 79 3.2. L’attività espositiva e la collaborazione con la Galleria Contemporaneo 88 3.2.1 Dall’inaugurazione al rilancio: le prime esposizioni 90 3.2.2 La nuova programmazione espositiva dal 2006 ad oggi 96 3.2.3 La collaborazione con la Galleria Contemporaneo 104 4. Le mostre del Centro Culturale Candiani: alcuni casi di studio 180 4.1 Le esposizioni di rilievo internazionale 181 4.1.1 Il Dono: 20 ottobre 2001- 6 gennaio 2002 182 4.1.2 L’America di Pollock- Gli “Irascibili”: 4.2 23 marzo- 30 giugno 2002 188 Le esperienze contemporanee locali degli anni Settanta 195 4.2.1 Una generazione intermedia. Percorsi artistici a Venezia negli anni ’70: 21 aprile- 27 maggio 2007 197 4.2.2 Experimenta. Autogestione e sperimentazione artistica. 4.3 Il caso Verifica 8+1: 13 febbraio- 28 marzo 2010 203 Le mostre fotografiche e l’interpretazione del territorio 210 4.3.1 Il gesto indicatore (9 maggio- 14 giugno 2009) e Faccia a faccia (2- 30 maggio 2010) 211 4.3.2 Omaggio a Gabriele Basilico. Rethinking Mestre: 13 aprile- 5 maggio 2013 216 Conclusioni 222 Appendice 227 Bibliografia 245 2 Prefazione Intraprendere un percorso di ricerca e di analisi su un caso di studio come il Centro Culturale Candiani di Mestre (Venezia), per quanto non si sia rivelato un compito semplice è stato sicuramente un impegno stimolante. Al momento di scegliere l’oggetto della mia tesi di laurea il mio obiettivo era rivolto a considerare un argomento che potesse far emergere al meglio il mio interesse per l’arte contemporanea e per il lavoro delle organizzazioni culturali in quest’ambito. Considerare l’esempio concreto del Centro Culturale Candiani mi ha dato modo di elaborare un discorso molto più ampio di quello che mi aspettassi, approfondendo degli aspetti importanti della vita culturale della città in cui vivo. Valutare la dimensione artistica di Mestre, comunemente investita da un ruolo marginale rispetto al vicino contesto veneziano, mi ha permesso di sviluppare degli spunti di riflessione inediti, permettendomi di approfondire degli argomenti finora poco considerati. Dalle prime ricerche che ho potuto svolgere presso la sede del Candiani, grazie alla collaborazione del personale della struttura che mi ha dato la possibilità di accedere alla maggior parte dei dati che mi servivano, ho iniziato a ricercare il valore delle attività offerte all’interno di quegli spazi, che ho avuto occasione di riscoprire. Ciò che mi ha stimolato ad osservare ancora più a fondo la questione e che mi ha spinto a ricostruire l’esperienza del Centro, è stata la mancanza di pubblicazioni sulla sua storia che mi ha spinto a lavorare sulla rielaborazione dei documenti che ho raccolto. Certamente, in principio questo mi era parso un ostacolo non indifferente per l’incertezza di non riuscire a restituire una descrizione coerente che potesse spiegare in modo efficace le vicende non solo artistiche, ma anche storiche e territoriali del contesto in cui ha operato l’istituzione, ma alla fine l’intento di riconsegnare al Centro Candiani la sua stessa storia è divenuto lo spunto fondamentale che ha motivato il mio lavoro. Questo, oltre a portarmi all’approfondimento di vicende, esperienze e realtà locali di cui non ero pienamente a conoscenza mi ha dato modo di riflettere ripetutamente sulle problematiche relative al ruolo assunto da questo tipo di istituzioni all’interno 3 del contesto culturale in cui sono inserite, specialmente se si considera il particolare rapporto tra Venezia e la terraferma. Nell’elaborare la mia trattazione non è stato né mio obiettivo né mio compito dare un giudizio sulle scelte fatte e sulle motivazioni che le hanno guidate, ma piuttosto, il mio intento è stato quello di fornire un contributo utile per osservare, attraverso i dati raccolti, l’operato dell’istituzione e aprire la riflessione sul significato del suo lavoro e del suo contributo per la vita culturale della città. La scelta di concentrarmi sull’analisi dell’attività espositiva, alla luce della ricca programmazione proposta, è stata dettata dall’affinità con i miei interessi e dalla coerenza con il percorso di studi da me intrapreso, dandomi la possibilità di arricchire le mie conoscenze in materia, oltre che ha risultare un’utile prospettiva di indagine. Introduzione La trattazione di questa tesi si articola principalmente in due parti che, pur seguendo due punti di vista diversi nella ricerca, si trovano in relazione per descrivere il caso in modo completo. Nella prima sezione, abbiamo definito la realtà del Centro Culturale Candiani dal punto di vista storico, ripercorrendo le vicende che hanno portato alla sua realizzazione. Successivamente, nella descrizione delle fasi cruciali di inaugurazione e avvio delle attività, abbiamo fatto emergere i punti di forza e debolezza che si sono presentati nella sua evoluzione. Questi, ci hanno permesso di evidenziare le ragioni che hanno determinato l’organizzazione delle proposte e i cambiamenti subiti nel corso degli anni. Una volta definita la situazione istituzionale, specificando i fattori da cui è dipesa la realizzazione dei programmi e degli obiettivi, abbiamo contestualizzato il lavoro della struttura all’interno del territorio. Dunque, una volta analizzato il ruolo assunto dal Centro all’interno dei piani di riqualifica previsti per la terraferma, è stato possibile riscontrare le relazioni di collaborazione e competizione con le altre istituzioni operanti nel settore culturale dell’area veneziana. Alla luce di queste considerazioni abbiamo approfondito il significato delle scelte artistiche che nel 4 tempo hanno dato vita ai programmi, oggetto della seconda parte della tesi. Procedendo in quest’analisi, abbiamo osservato il periodo di attività iniziato nel 2006, rappresentativo della fase di rilancio della struttura in cui sono avvenute le revisioni organizzative più importanti. Dopo aver definito in via generale gli obiettivi e le diverse tipologie di iniziative realizzate, abbiamo concentrato la nostra attenzione sulla proposta espositiva. In accordo con quanto detto in precedenza, facendo riferimento alle decisioni prese sui programmi, è stato dimostrato come le determinanti organizzative, gestionali ed economiche, abbiano influenzato lo svolgimento delle attività. Infine, abbiamo scelto di analizzare tra le mostre allestite, quelle che sembravano più significative e rappresentative delle fasi di vita dell’istituzione. Privilegiando la descrizione delle loro specificità dal punto di vista artistico, è stato evidenziato il contributo originale di questi eventi nel rispetto del contesto delineato. Nel primo capitolo abbiamo chiarito innanzitutto le circostanze che hanno motivato l’ideazione e realizzazione del progetto della struttura, facendo un breve accenno alla situazione della terraferma che ospitava la sua nascita e presentando l’iniziale articolazione degli spazi e degli obiettivi. Queste informazioni sono state utili per riscontrare le principali differenze tra allora e oggi e, nei restanti paragrafi, abbiamo contestualizzato gli avvenimenti che hanno guidato la programmazione delle attività nei momenti di inaugurazione e avvio, evoluzione e rilancio dell’istituzione. Dopo aver descritto questi aspetti, ci siamo riservati di metterli in relazione con l’intero quadro territoriale nel secondo capitolo. Per individuare il ruolo del Candiani nella vita culturale locale e per analizzare il complesso rapporto vissuto con il centro storico di Venezia, abbiamo prima di tutto citato i principali piani di riqualifica culturale della terraferma in cui era coinvolto. Oltre alle prospettive passate e presenti, abbiamo trovato utile fare riferimento al progetto del futuro Museo di Mestre che ha determinato un’ulteriore revisione del contesto analizzato, a dimostrazione del costante processo di trasformazione che lo riguarda. Nel concludere l’indagine, ci siamo serviti dei dati dei Rapporti sulle Produzioni Culturali prodotti dalla Fondazione di Venezia, per osservare il posizionamento dell’offerta del Candiani e per approfondire i termini di confronto con le altre 5 istituzioni del territorio. Rielaborando invece i dati che ci ha fornito il personale del Centro, abbiamo considerato le collaborazioni stabilite nel corso degli anni e i relativi effetti sulla gestione delle attività. Quindi, dalla descrizione delle circostanze di sviluppo e di lavoro dell’istituzione abbiamo ricavato i riferimenti necessari per procedere, con il successivo terzo capitolo, all’analisi dei programmi e delle scelte prese per la loro definizione. In questa sezione si è cercato di studiare l’organizzazione delle iniziative, partendo dalla presentazione generale degli eventi, per poi evidenziare la loro l’articolazione tra le diverse discipline e le caratteristiche delle varie manifestazioni. Fatto ciò, abbiamo posto l’attenzione sui contenuti della programmazione espositiva, rilevando le principali differenze tra la gestione della fase di avvio e quella di rilancio della struttura. Nell’approfondire quest’ultimo aspetto è stato utile ricordare il lavoro svolto parallelamente dalla Galleria Contemporaneo. Nel valutare le mostre realizzate, abbiamo quindi messo il luce l’importanza della collaborazione tra le due istituzioni. Una parte consistente della ricerca è rappresentata dalla schedatura delle mostre compilata per entrambe le sedi. In questa, è riportata la descrizione completa degli eventi espositivi per tutti gli anni di attività, che ci è stata utile per elaborare le informazioni su cui impostare le nostre riflessioni. Partendo dall’elencazione dettagliata delle iniziative che ci è stata fornita dal Centro Culturale Candiani, tramite la successiva ricerca sul web di testi critici e comunicati stampa, abbiamo raccolto per ciascun evento le indicazioni necessarie per contestualizzare i contenuti e l’organizzazione delle attività. Nonostante lo sforzo compiuto per ottenere i dati che ci servivano, non è stato possibile ricavare il medesimo materiale per ciascun evento, specialmente dal punto di vista della gestione degli orari di apertura e costo degli ingressi. Tuttavia, abbiamo presentato in modo generale ma esauriente i temi trattati, cercando di dare un’idea di tutte le proposte inserite. A conclusione del lavoro, nel quarto capitolo, abbiamo studiato alcuni dei casi espositivi più significativi. Tenendo presenti le fasi di avvio e rilancio, abbiamo dimostrato concretamente le conseguenze della gestione sull’offerta proposta. Attraverso la descrizione delle mostre abbiamo chiarito il contributo del Candiani in 6 ambito contemporaneo. Facendo emergere le caratteristiche significative degli eventi e sottolineando il valore delle scelte adottate, abbiamo spiegato come abbia perseguito i suoi obiettivi nel tempo. Per presentare opere e contenuti, ci siamo serviti del materiale presente nei cataloghi delle esposizioni e nei testi critici consultabili nei siti web del Candiani e della Galleria Contemporaneo. Questi esempi ci sono stati utili per comprendere da un lato, l’importanza artistica delle iniziative e dall’altro, il significato del ruolo dell’istituzione all’interno del contesto culturale locale. Durante la ricerca svolta nell’archivio del Centro, abbiamo cercato le prove di quanto sostenuto negli articoli dei quotidiani conservati dall’istituzione. Inoltre, sulla base dei dati economici che abbiamo recuperato da queste fonti, abbiamo verificato come le risorse disponibili siano state un fattore decisivo nelle gestione dei programmi, influenzandone l’evoluzione nel tempo. 7 1. Il Centro Culturale Candiani 1.1 Il progetto 1.1.1 Cenni storici sul contesto d'origine del progetto Era il 1978 quando il consiglio comunale approvò il progetto degli architetti Iginio Cappai e Piero Mainardis sul centro culturale mestrino. La realtà culturale della terraferma era nuova e in via di sviluppo come la città che la ospitava. Per via della recente evoluzione ancora in atto, l'attività artistica presente era sicuramente ridotta rispetto al vicino sito veneziano e la spalla offerta da Mestre nei confronti della laguna era un supporto funzionale alle esigenze pratiche della comunità più che un terreno fertile dove appoggiare e allargare le iniziative in modo sinergico. Pertanto, l'inizio dei lavori al Centro si inserisce in un periodo storico cruciale per la terraferma che si trovava all'apice della sua espansione, in cui la corsa al progresso lasciava dei margini relativi all'azione culturale. Ripercorrendo in breve i passi compiuti prima di questo momento si nota come nel corso della seconda metà del Novecento, Mestre e le vicine aree dell'entroterra hanno subito delle importanti trasformazioni che hanno segnato l'incipit della loro storia moderna. L'urbanizzazione avvenuta in modo esponenziale prima con lo spostamento dei veneziani dalla laguna e dei contadini dalle campagne circostanti, poi con le ondate di popolazione dal meridione, determinò il grande boom dell'edilizia avvenuto tra il 1946 e il 1971 in cui il territorio cittadino venne provvisto dei servizi e delle infrastrutture minime quali strade e fognature. Fu dal 1975 che iniziarono gli 8 investimenti in campo culturale con il riadattamento dei principali centri cittadini limitrofi di terraferma e dei principali luoghi mestrini1. Nonostante le intenzioni, il processo di formazione del contesto artistico-culturale locale procedeva gradualmente e la stessa progettazione del Centro Candiani di questi anni trovava un terreno poco florido in cui le iniziative emergevano timidamente. Il territorio, oltre a non offrire ancora degli spazi idonei a tali scopi, non godeva neanche di un'identità forte che legasse la comunità. Uno tra i primi progetti di valenza culturale messo in atto dal Comune per i cittadini fu la realizzazione della Biblioteca Civica di Mestre nel 1952. Successivamente negli anni Sessanta furono create alcune realtà associative quali l'Università Popolare di Mestre nel 1959 (la cui prima fondazione risale al 1921), il Centro Studi Storici Mestre (1961), l'Istituto di Cultura Laurentianum (1962), l'Associazione Teatro per Mestre, meglio noto come Teatro della Murata (1968). Nel corso degli anni Settanta vennero fondati anche il TAG-Teatro della Giustizia (1975), il Centro Culturale Kolbe (1976), l'Associazione Verifica 8+1 (1978) la cui attività risulta particolarmente rilevante ai fini della nostra ricerca e che analizzeremo in seguito. Ancora, le associazioni Esodo e Arteven (1979) e infine il Centro Culturale Caligola (1980)2. Già all'epoca era ben chiaro a tutti che la situazione così come si presentava non poteva considerarsi lontanamente confrontabile con quella vicina lagunare. Le piccole realtà citate riflettevano lo stato di una città in formazione, la cui amministrazione impiegava gran parte degli sforzi per rispondere alla rapida urbanizzazione che stava avvenendo. Si pensi che proprio in quest'epoca, precisamente nel 1975, Mestre raggiunse l'apice demografico con 210.674 abitanti con un'età media di 37 anni. L'ennesima conferma di quanto il contesto di riferimento fosse ancora in una fase embrionale e i cui frutti si sarebbero visti solamente negli anni a venire. Se si considera poi la scarsa presenza degli interventi privati nell'organizzazione di eventi culturali, risulta rilevante come sia stato difficile un sostanziale incremento delle proposte in tale ambito. Per citare un esempio, il teatro 1 G. Saccà, Trent'anni di cultura a Mestre. Conversazione con Sofia Gobbo, in Verifica 8-1, “VEDO. Venezia Documenta Settore Comunicazione ai Cittadini e Sistema Bibliotecario Comune di Venezia”, n.1, maggio 2012. 2 G. Saccà, Trent'anni di cultura a Mestre. Conversazione con Sofia Gobbo, in Verifica 8-1, “VEDO. Venezia Documenta Settore Comunicazione ai Cittadini e Sistema Bibliotecario Comune di Venezia”, n.1, maggio 2012. 9 Toniolo si dedicava solo a cinema e avanspettacolo e per avere la prima stagione di prosa sarà necessario aspettare l'intervento comunale della metà degli anni Ottanta. Oltre all'incremento dell'edilizia, il cui caso più emblematico è l'inaugurazione della Tangenziale mestrina nel 1972, l'altro settore di maggiore investimento per la terraferma era l'industria che trovava la sua fortuna in Porto Marghera, uno dei più grandi bacini di impiego di manodopera e strutture3. Sulla base di queste premesse, risultano chiare le ragioni della faticosa ascesa della ricerca artistica in campo contemporaneo di Mestre e del territorio, nonostante le grandi ambizioni poste in merito. È indubbio che questa possa sembrare un'enorme contraddizione, il carattere giovane e la vocazione alla modernità di una città dalla storia così recente avrebbero dovuto essere il cuore della motivazione culturale per giungere alla nascita di una realtà che diventasse un polo unico nel suo genere nella ricerca e nella produzione creativa. Nonostante il desiderio di sviluppo, probabilmente a causa della mancanza di una strategia vincente che tenesse conto della complessità del caso, non si è mai arrivati a far diventare questo luogo la controparte innovativa e contemporanea rispetto al centro storico senza sentirne continuamente il peso. Alla luce di ciò, risulta emblematico il caso del Centro Culturale Candiani la cui realizzazione porta con se gli strascichi di questa situazione di lenta crescita del settore culturale. Il tentativo di coinvolgimento dell'entroterra veneziano nell'ambito artistico contemporaneo si è protratto nel corso degli anni Novanta fino ad oggi con il susseguirsi di iniziative dal successo relativo senza avere una risoluzione definitiva delle contraddizioni che avevano caratterizzato la scena dei decenni precedenti. La costante voglia di innovazione e crescita dell'amministrazione che ha portato alla pianificazione di progetti ambiziosi per la città, di fatto, non ha mai trovato una modalità di compimento degli stessi che portasse a un successo costante nell'affermazione delle proposte culturali della terraferma. Il primo passo per avviare la produzione artistica contemporanea fu l’apertura della Galleria Contemporaneo nel 1998 che, nella storica sede di via Piave, doveva essere l’incubatrice e la promotrice delle sperimentazioni emergenti. I risultati però non 3 Ibidem. 10 furono considerevoli e l’attività dell’organizzazione rimase ai margini delle programmazioni anche per la mancanza di fondi da parte del Comune. Dopo un periodo di fermo se ne ripropose il rilancio nel 2006 quando, in stretta collaborazione con il Centro Candiani, doveva assumere un ruolo cardine nell’organizzazione di eventi espositivi aprendo le porte a enti esterni ed ospitando mostre con la partecipazione di artisti e gallerie provenienti anche dalla scena internazionale. Ancora una volta però, nonostante la buona riuscita delle iniziative, non si arrivò a una spinta risolutiva nella conferma delle proposte e l’associazione si trovò costretta a chiudere definitivamente le attività nel 2012, non riuscendo più ad avere fonti di sostentamento. Parallelamente alle vicende della Galleria Contemporaneo venne inaugurato nel 2001 il Centro Culturale Candiani che dopo venticinque anni di lavori e ritardi, venne aperto al pubblico come struttura polifunzionale dal forte carattere innovativo e che, secondo l’Amministrazione, avrebbe dovuto risollevare le sorti della vita culturale della terraferma. La scommessa però fu vinta parzialmente con l'urgenza di numerosi interventi strutturali e organizzativi, più avanti ne analizzeremo meglio le cause attraverso il contesto di sviluppo e l’offerta proposta. Tuttavia nella ricostruzione, nel quadro d’interesse generale possiamo affermare che il progetto Candiani non ha pienamente smentito il carattere di incompiutezza dal quale voleva riscattarsi e ne funge da esempio quale connotazione della gestione del patrimonio mestrino. Dall'analisi delle scelte passate non si può prescindere la prospettiva futura, formalmente concretizzata nel progetto del Museo del Novecento, reso possibile grazie allo sforzo congiunto di Comune e Fondazione di Venezia, la cui apertura era prevista per il 2014. Anche in questo caso, l’idea non è di recente progettazione, sin dai primi anni Duemila, periodo di nascita del Candiani, si era parlato della volontà di costruire un luogo di conservazione dell’identità storico-culturale mestrina ma che allo stesso tempo spiccasse per il suo carattere fortemente innovativo e all'avanguardia. I primi passi dovevano essere fatti in occasione della mostra Mestre Novecento tenutasi presso il Candiani, prevista per il 2004, ma realizzata solo nel 2007 dopo un intenso lavoro di raccolta dei materiali. La questione M9 si pone, in linea con la tendenza rilevata precedentemente, come tentativo di risposta concreta al 11 perseguimento dei grandi obiettivi per lo sviluppo della vocazione contemporanea di Mestre come polo culturale attivo e riconosciuto. Il principale problema che accomuna la programmazione di interventi di tale portata risulta essere in ogni occasione lo svolgimento dei lavori in un arco di tempo prolungato. La poca tempestività nella gestione delle idee risulta essere un ostacolo sul piano concreto in quanto genera prodotti che richiedono una continua revisione e la cui ri-attualizzazione determina uno sforzo pari, se non maggiore, nella ridefinizione delle attività e dei ruoli. Casi come quelli appena citati sono il prodotto di lacune le cui cause sono probabilmente rinvenibili nella giovane storia del territorio nella quale si sono susseguiti cambiamenti bruschi e repentini, una storia insomma che non ha permesso il formarsi di una “Storia” che metabolizzasse gli eventi in delle radici solide. Il marginale ruolo produttivo della terraferma in ambito culturale è pertanto attribuibile innanzitutto alla mancanza di istituzioni pubbliche con obiettivi di conservazione, valorizzazione e promozione, quali realtà espositive o museali. La successiva conseguenza di tale situazione diviene la quasi totale assenza di fiducia negli investimenti nel settore, considerati per lo più come costi, rendendo ancora più difficile l’entrata degli interventi privati che risulterebbero invece cruciali per la formazione di organizzazioni di alto livello. Ragionando in questi termini e alla luce del quadro generale presentato, il caso Candiani si pone come esempio lampante della volontà culturale della terraferma, in biblico tra il desiderio di divenire polo contemporaneo come controparte dell’istituzione storica veneziana e la difficoltà nel definire una strategia adeguata che gli conferisca un posizionamento competitivo a livello territoriale. In questo terreno di sviluppo, il progetto del Centro ha vissuto una storia travagliata che dal 1977, anno del suo concepimento, è stato nel mezzo di controversie e polemiche dovute dalla mancanza di azioni coordinate e precise. Oltre a dover essere sostenuto da un importante investimento finanziario da parte del Comune, ciò che ha reso problematica la questione è stata l’assenza di un’ idea progettuale complessivamente convincente e trainante che stendesse il filo conduttore sul quale indirizzare i lavori. Questo spiega le numerose modifiche apportate nella scelta del ruolo di destinazione d’uso della struttura; infatti prima di essere centro polifunzionale, luogo espositivo, d’incontro e produzione, tra le ipotesi vagliate 12 troviamo quella di Centro Servizi Culturali o quella di sede comunale. Nei venticinque anni di costruzione, gli addetti ai lavori che si sono passati il testimone del cantiere sono stati molti e non è da sottovalutare il contesto urbano mutevole in cui si inseriva la sua lenta elaborazione. Il bisogno di un luogo che si ponesse come cuore dell’identità della terraferma si affiancava alle prospettive di riqualificazione del territorio che generavano il proliferare di nuove idee sulla risistemazione in chiave culturale delle zone urbane dismesse o in disuso, specialmente quelle industriali. Questo ampio bacino di possibilità da parte dell’amministrazione non aiutava a far chiarezza su ruoli e tempi da tenere nell’ambito dei vari programmi e dopo la prima inaugurazione della struttura nel 1999, per lo più ancora incompleta, si è arrivati al definitivo lancio delle attività nel giugno 2001, con alcuni locali ancora da ultimare. In questo momento le prospettive sulla programmazione degli eventi erano ancora da chiarire, ma la funzione privilegiata che ci si aspettava dovesse avere era quella di centro di produzione e sviluppo delle idee. Esso doveva diventare uno spazio di frequentazione oltre che di apprendimento dei nuovi linguaggi, rivolto al superamento delle barriere culturali ed economiche nell'avvicinamento e sperimentazione dei nuovi mezzi di comunicazione in cui era possibile far coesistere l'offerta di eventi ad alto contenuto culturale ed attività di alfabetizzazione informatica nel promuovere i nuovi media tecnologici. Il Candiani, per come era stato pensato, doveva diventare il punto di riferimento mancante all'interno della realtà cittadina ponendosi come nuovo trampolino di lancio nel recupero di un'identità storico-culturale da condividere con Venezia e come polo attivo nella rete culturale di terraferma che sempre più ci si apprestava a creare. 1.1.2 L'articolazione degli spazi La struttura labirintica che si presentava allora, come oggi, al pubblico che entrava per la prima volta, era stata pensata dagli architetti Cappai e Mainardis, prima citati. Una volta incaricati allo svolgimento dei lavori per il centro culturale, essi si impegnarono alla realizzazione dell'edificio che doveva avere un teatro, un centro congressi e un garage. Inizialmente l'idea era quella di una struttura trasparente e 13 interamente percorribile, in cui il rumore cittadino proveniente dall'esterno doveva fare da corollario alle attività per ribadire l'importanza della dimensione urbana in cui era inserito e a cui era a servizio. Tuttavia, dopo le numerose revisioni avvenute nel corso degli anni il progetto della struttura definitivo e approvato, presentato il giorno dell'inaugurazione delle attività si presentava come tale: “PIANO TERRA La Piazza: Spazio aperto e coperto di accesso al centro, è concepito come luogo di aggregazione e di incontro, si integra come l'area di accoglienza sul piazzale; si completa con il tabellone elettronico permanentemente in funzione con filmati o informazioni e con le informali funzioni della sfera. Il Cyber cafè/libreria: Prevede, come i più collaudati locali del genere a livello internazionale, un servizio bar e, insieme, spazi tecnici con collegamento a Internet. Si articola su due piani senza soluzione di continuità con il bookshop specializzato nel multimediale, nel contemporaneo, dotato di postazioni da cui consultare e testare i prodotti in vendita oltre che un servizio di stampa su richiesta dei materiali scaricati direttamente dal web. Saranno inoltre disponibili i prodotti legati all'offerta culturale dell'area veneziana. Il locale può contare, al piano terra, anche di uno spazio all'aperto, in piazza. La Sfera: Sorta di palcoscenico autoportante, potrà aprirsi ad ospitare jam sessions e concerti dal vivo. L'Arena: E' il grande spazio dedicato alle attività di spettacolo (musica, cinema, teatro, danza) da realizzare nella stagione estiva. PIANO PRIMO Libreria/Cyber cafè. Il Laboratorio Fotografico: Oltre alle attrezzature per la stampa tradizionale, il centro è dotato di strumenti per l'elaborazione di fotografie digitale; sarà possibile anche la consultazione digitalizzata dell'importante archivio fotografico sulla storia recente del territorio recentemente acquisito da Comune. 14 PIANO SECONDO L’Area espositiva: Tutto il piano è dedicato alle attività espositive. Gli spazi luminosi, ampi e sicuri consentono la realizzazione di mostre dedicate essenzialmente all'espressione artistica contemporanea. PIANO TERZO L'area New Media, con quattro grandi sale collegabili tra loro: I Laboratori digitali: Questo spazio è dedicato alla ricca offerta di “facilitazione culturale” del centro: qui sono infatti ospitati sia brevi corsi di avvicinamento al mondo delle nuove tecnologie, rivolti alle persone che ne sono ancora lontane o intimidite, sia incontri di livello più avanzato, rivolti a chi invece vuole approfondire le proprie conoscenze. Sono dunque previsti a) corsi alfabetizzazione per tutti, b) corsi avanzati per utenti più esperti, c)“Ludo Media Lab”, corsi-laboratorio rivolti ai bambini, a diversi livelli e per diverse fasce di età. La Sala espositiva: Dotata di caratteristiche di grande flessibilità, la sala da un lato ospiterà i risultati delle varie attività laboratoriali del centro, dall'altro diventerà la sede deputata all'esposizione degli esiti di monitoraggio, sperimentazione e ricerca sul rapporto tra espressione artistica e nuove tecnologie, che costituiscono la punta avanzata della strategia culturale del Candiani. PIANO QUARTO Sala conferenze: Capace di 140 posti, sarà a disposizione degli utenti del Centro e, comunque, della città, come spazio in cui organizzare incontri, dibattiti e presentazioni. Auditorium: La singolare struttura a gradoni consentirà di ospitare incontri in cui si prevede un'ampia partecipazione di pubblico oltre a particolari performance di spettacolo Uffici e sala riunioni: Sono questi gli spazi di servizio del Centro, in cui si svolgono le funzioni di gestione organizzativa.” 4 Funzionali agli obiettivi che in seguito analizzeremo, gli spazi così come si presentavano sulla carta nel giugno 2001 tuttavia, non erano quelli effettivamente aperti all'inaugurazione poiché risultavano in parte ancora in costruzione e, non rappresentano nemmeno quelli oggi esistenti dal momento che nei quasi quattordici anni di attività del centro, le ulteriori modifiche apportate sono state sostanziali 4 Mestre, Centro Culturale Candiani/LA STRUTTURA, in, “Mestre, Centro Culturale Candiani. Inaugurazione delle attività venerdì 8 giugno 2001, ore 17.30”, comunicato stampa, Comune di Venezia Beni e attività culturali Cultura e spettacolo, Venezia, giugno 2001. 15 nell'articolazione e nella destinazione d'uso. Procedendo con ordine, l'area del terzo piano dedicata ai laboratori informatici non si trovava funzionante in tale data perchè l'inizio delle attività era previsto per ottobre. Inoltre, nei giorni successivi all' inaugurazione l'Auditorium fu subito oggetto di critica non essendo ritenuto in sicurezza a causa delle travi in legno del soffitto. Vista l'urgenza delle modifiche, si ottenne una concessione straordinaria di agibilità provvisoria fino al 16 settembre 2001, dopo la quale sarebbero dovuti seguire i lavori di riprogettazione. Le operazioni furono avviate nell'aprile 2002 e nell'estate dello stesso anno sarebbe stato messo a norma per renderlo utilizzabile per gli eventi musicali a partire dall'autunno. Il restyling complessivo, a cui si aggiungeva quello della sala conferenze, prevedeva costi molto elevati per il Comune che si andavano a sommare agli oneri già gravosi per il mantenimento ordinario della struttura. 1.2 L’inaugurazione e l’inizio delle attività Come premesso, il Centro Culturale Candiani si poneva al centro della proposta culturale locale sin dall'annuncio della sua inaugurazione come luogo polifunzionale ad alto livello di innovazione. Il suo sistema organico di offerta e produzione si poneva in risposta alle esigenze dei cittadini promuovendo e stimolando le idee e i progetti degli stessi. Non rinunciando alla costante attenzione alla realtà territoriale, si sarebbe promosso anche come polo di collegamento verso le reti internazionali5. Il giorno dell’inaugurazione, avvenuta venerdì 8 giugno 2001, la giunta comunale era quasi al completo; erano presenti i parlamentari veneziani, i consiglieri comunali, alcuni rappresentanti delle istituzioni culturali veneziane e di diverse associazioni, uno dei due progettisti, gli assessori ai lavori pubblici e non da ultimo il sindaco in carica Paolo Costa. Sulla scia dell'entusiasmo per le nuove prospettive che andavano 5 L’identità culturale di Mestre si arricchisce di un nuovo importante tassello. Nel cuore della città. Un centro polifunzionale ad alto livello di innovazione, in “Il Gazzettino”, 8 maggio 2001. 16 ad aprirsi su questo nuovo spazio che doveva diventare la capitale dell’innovazione e della creatività, erano stati programmati tre giorni di vernissage con ingresso gratuito per i cittadini e l’apertura straordinaria degli spazi fino alle ore 226. Presentato il programma degli eventi e delle attività, prima fra tutte la mostra Terraferma allestita per l'occasione, vennero posti gli obiettivi di massima da perseguire, sebbene le linee operative fossero ancora incerte. Possiamo dire che le prospettive definite all’epoca, nonostante buone ed ambiziose, erano nei fatti del tutto potenziali e ad uno stato ancora embrionale. Ciò che si sarebbe voluto creare era un complesso di circuiti integrati di progetti e programmi a forte valenza culturale, un collegamento costante con le grandi istituzioni culturali cittadine, nazionali e internazionali e la creazione di mezzi e condizioni concrete perché le varie esperienze culturali ed associative, autonome e indipendenti trovassero un luogo valido di espressione. Concepito come contenitore e fucina della contemporaneità, esso doveva essere luogo di produzione di occasioni indirizzate e finalizzate anche alla realtà cittadina. L’intento di integrare i servizi all’offerta culturale doveva svilupparsi in una programmazione vasta e articolata di alto livello a cui si accompagnavano i progetti di potenziamento massiccio dei servizi. Tra le idee c’erano l’ampliamento della biblioteca civica nella sede contigua al centro per realizzare un sistema bibliotecario all’avanguardia con servizi innovativi che andasse a implementare la creazione di un polo culturale unico al quale si sarebbero uniti il Museo della città e l’archivio storico per la conservazione e la ricerca. Dunque, la conclusione dei lavori e l’inaugurazione definitiva del Centro è stata accolta dall’amministrazione locale in un clima decisamente entusiasta e trionfale, nonostante il tutto si inserisse in un contesto assolutamente incerto e privo di programmazione. Si sosteneva che esso avrebbe dovuto definirsi strada facendo, seminando però delle idee fertili ed ambiziose con degli strumenti non ancora puntualmente definiti. Certamente non era il terreno a mancare, bensì delle linee guida che indicassero una strada da seguire. Accettando il fatto che sarebbe potuta anche essere provvisoria, la strategia di fondo sarebbe dovuta essere imprescindibile per rendere concreti i risultati sperati. Il Candiani infatti, come più volte ribadito, era considerato come il progetto che avrebbe potuto dare la svolta cruciale tanto alla 6 C. Fornasier,”La scommessa del futuro”, in “La Nuova Venezia”, 9 giugno 2001. 17 cultura veneziana quanto a quella della terraferma, inserendosi nei piani complessivi di riqualificazione dell’area urbana fuori dal centro storico. Insieme alla ristrutturazione dei principali spazi mestrini quali Piazza Ferretto, via Palazzo e la Torre, l’inaugurazione del centro culturale doveva essere un momento simbolicamente forte, oltre che di miglioramento urbano. All’interno dei suoi spazi nuovi e stimolanti esso contribuiva al generale clima di fermento e ricerca sul contemporaneo che si voleva creare. Proprio all’interno di queste sperimentazioni sarebbe dovuta nascere una rinnovata identità cittadina, aperta al nuovo, ai giovani e al futuro. Nei disegni di potenziamento dell’offerta culturale, l’amministrazione comunale aveva avanzato le sue proposte in termini di miglioramento dei luoghi dello spettacolo con il Teatro Toniolo, del sistema bibliotecario con servizi innovativi e ampliamento delle sedi, degli spazi dell’esposizione, compresa la Galleria Contemporaneo; degli spazi della memoria e della ricerca, ovvero il futuro museo della città e la creazione dell’archivio storico. In questo dettagliato piano di rinnovamento il Candiani si sarebbe dovuto inserire come elemento cardine attraverso il quale effettuare un ulteriore salto di qualità7. Considerato dunque come la grande scommessa della terraferma, da sempre ha mantenuto una posizione privilegiata nel mirino dell’opinione pubblica. Come abbiamo visto, la travagliata storia della sua progettazione non può essere messa in ombra ed il riscatto sperato al momento del “taglio del nastro” forse è stata l’ennesima condanna al suo destino di incompiutezza. I ritardi che hanno portato avanti la sua realizzazione per venticinque anni e l'immenso investimento finanziario sono dati ormai assodati ma ciò che forse avrebbe dovuto servire da monito è che al momento dell’inaugurazione delle attività del giugno 2001, di fatto alcune parti erano ancora da completare e come già ricordato, non era presente una strategia di programmazione forte. Dunque, nonostante fosse ambita la sua innovatività, il dibattito sul suo futuro era ancora aperto e l’amministrazione doveva ancora prendere in considerazione quali sarebbero stati i contenuti da trattare, come sarebbe avvenuta la gestione del budget annuo di 7 Intervento di Paolo Costa, Un centro per unire una città, in “Il Gazzettino”, 8 giugno 2001. 18 1.500.000 euro e in che modo si sarebbe lavorato in collaborazione con i privati8. Esso sarebbe dovuto essere un modello flessibile adeguato a una città dinamica in evoluzione e i suoi spazi avrebbero dovuto costituire un polo coeso per la cultura contemporanea con l’integrazione delle altre sedi del circuito cittadino9. Doveva essere non solo un semplice contenitore ma un reale laboratorio di ricerca e sperimentazione, unico nel suo genere, le cui proposte avrebbero accolto le esigenze di ogni tipo di pubblico ed età. Queste importanti aspettative però erano affiancate da altrettanti problemi oltre alla programmazione. Un altro ostacolo considerevole che ha impedito il lancio della struttura è stata l’assenza di immagine e comunicazione. Non sarebbe certamente bastato il pensiero della sua portata innovativa a farlo decollare, soprattutto se si prende il considerazione il contesto in cui è inserito. La realtà mestrina sicuramente non può vantare del bacino d’utenza veneziano e la forte attrattiva esercitata dalla città lagunare può risultare tanto un punto di forza, quanto di debolezza, per un’istituzione emergente che deve fare il suo ingresso e affermarsi tra il pubblico. L’originalità della proposta doveva essere necessariamente sostenuta da un’azione di marketing e comunicazione prepotente per poter sperare di entrare a far parte della dimensione invincibile di Venezia in modo da offrire un motivo valido al suo pubblico di spostarsi in terraferma. Tali considerazioni dovevano risultare ovvie avendo già a disposizione l’esempio della Galleria Contemporaneo attiva nel territorio, le cui mostre purtroppo, non potevano dire di vantare tanto pubblico quanta qualità. Alla luce di ciò è facile capire perché manifesti, depliants e comunicati stampa non siano stati sufficienti per l’affermazione forte e immediata della struttura. Probabilmente un’operazione decisa di marketing è stata ostacolata dalla poca chiarezza sulla destinazione d'uso di questo spazio, argomento che ha dato adito a svariate polemiche nel corso degli anni e che non hanno trovato una risoluzione definitiva al momento inaugurale. Una volta presa come valida la proposta di centro culturale polifunzionale dopo le numerose modifiche del progetto, il problema rimaneva in ogni caso aperto sul fronte 8 C. Fornasier, La grande scommessa della Terraferma, in “La Nuova Venezia”,8 giugno 2001. 9 R. Lamantea, Villaggio-laboratorio del presente, in “La Nuova Venezia”, 8 giugno 2001. 19 dei contenuti. La sua attitudine ad essere un modello flessibile e in piena evoluzione avrebbe dovuto essere un punto di forza nello sviluppare un programma di attività che si sarebbe dovuto costruire gradualmente sulla base delle risposte del pubblico in merito a un'offerta chiara e definita. Mancando un oggetto di immediata comprensione da proporre non era da considerarsi raggiungibile l'ipotesi di creare un’immagine d’impatto per le iniziative10. A tal proposito può risultare utile osservare la proposta ufficiale di contenuti, offerta e obiettivi dichiarati nel comunicato stampa al momento dell'inaugurazione. Riassumendo quello che fino ad ora abbiamo trattato, ci daranno l’esempio concreto di quali fossero le prospettive di base che si volevano seguire per inserire le attività nel più ampio contesto territoriale e ne evidenzieremo i tratti salienti e le lacune: “COS'È: Il Centro Culturale Candiani, progettato venticinque anni fa dagli architetti Cappai e Mainardis e finalmente ultimato e attivo, è un grande centro polifunzionale, di ampie dimensioni (oltre 5000 mq su 5 piani + 2 interrati), ad altissimo tasso d’innovazione, collegato telematicamente alle reti internazionali e tuttavia attento allo specifico portato culturale di un territorio in tutti i sensi segnato dalla cifra della modernità. È uno spazio nuovo, libero da condizionamenti storici, per natura diverso rispetto dall’offerta di Venezia insulare (e perciò in grado di arricchirla) ma soprattutto vuol essere- e dovrà diventare anche il nuovo cuore pulsante di una vasta area dalle potenzialità enormi: segno, luogo fisico e rappresentativo di un futuro che già si mostra in tutte le sue straordinarie articolazioni, linguaggi, comunicazioni, espressioni artistiche. COSA OFFRE: Candiani propone una vasta gamma di servizi legati all’irrinunciabile cultura dell’innovazione tecnologica, che si declinano almeno su due piani: 1.la creazione di un’ampia e puntuale offerta di acculturazione di base, favorita sia da corsi e laboratori rivolti a fasce di pubblico diverse per età, interessi, livello di preparazione, sia da un’accessibilità immediata e libera agli strumenti, aperti a un utilizzo costante e amichevole, anche mediante il cyber cafè- libreria; 2.la forte progettualità, attraverso l’attivazione di un vero cenacolo di ricerca, monitoraggio, approfondimento sul rapporto tra i linguaggi artistici e le nuove tecnologie. L’incontro e la contaminazione tra essi ha infatti segnato una svolta fondamentale nell’operare artistico contemporaneo, tracciando percorsi e frontiere nuove, in continuo divenire: Candiani, collegato ai più importanti autori-interpreti e ai centri di ricerca nel settore, si affaccia su questo panorama 10 A. Francesconi, Centro Candiani, la cultura in movimento, in “Il Gazzettino”, 9 giugno 2001. 20 internazionale, ne raccoglie le sfide, ne indaga i risultati, ne propone anticipazioni ed esiti, dando vita a eventi, seminari, performance capaci di proiettare la proposta culturale mestrina su uno scenario di avanguardia. Candiani dà luogo anche ad attività espositive, che ampliano significativamente l’offerta alla Galleria Contemporaneo, mentre- negli ampi spazi all’aperto- propone un’attività di spettacolo articolata su diversi livelli. La tecnologia di cui dispone consente inoltre la conservazione e la consultazione digitalizzata dell’importante archivio fotografico sulla storia recente del territorio recentemente acquisito dal Comune. GLI OBIETTIVI: Candiani si pone al centro della proposta culturale della città. Far funzionare intorno a questo cuore un sistema organico di offerta e produzione capace di rispondere alla domanda della città e di stimolare le idee e i progetti, puntando sempre all’attivazione e alla promozione di circuiti integrati, di progetti e programmi a forte caratterizzazione qualitativa e valenza culturale; garantire così, finalmente, sia un collegamento costante con le grandi istituzioni culturali cittadine nazionali e internazionali, sia condizioni e mezzi perché realtà ed esperienze culturali associative di base autonome e indipendenti possano esprimersi, trovare occasioni e strutture per le proprie attività: questa è la scommessa, questo è il senso profondo del progetto. Ecco che allora, a fianco e a integrazione dei servizi e dell’offerta culturale del Centro, l’attività dello spettacolo continua e arricchisce le sue proposte con una programmazione vasta, articolata e di alto livello, in un Teatro Toniolo radicalmente restaurato e ammodernato e, successivamente, in una sede nuova e prestigiosa, il nuovo grande teatro per la terraferma; contemporaneamente, anche il sistema bibliotecario, organizzato su base territoriale, oltre a rispondere alla domanda di pubblica lettura di un’utenza crescente soprattutto studentesca e giovanile, esordisce da quest’anno con servizi innovativi, tecnologicamente avanzati e aggregati al più vasto sistema provinciale. L’ampliamento della Biblioteca civica nella nuova sede contigua al Candiani, con cui costituirà un unico polo culturale, si colloca in questo disegno di potenziamento massiccio dei servizi e delle proposte culturali a Mestre e nella terraferma veneziana, come il costituendo Museo della Città, mentre l’archivio storico- struttura fondamentale di conservazione e ricerca- ne costituisce un termine di riferimento irrinunciabile”11. Da quanto letto si evince la logica di intenti che chiarisce nuovamente le idee di sviluppo della struttura analizzate in precedenza. Le grandi aspettative citate trovano conferma nella definizione della proposta delle attività in termini di offerta e nella stesura degli obiettivi. Sicuramente questi ultimi appaiono realistici e perseguibili ma 11 Mestre, Centro Culturale Candiani. Inaugurazione delle attività venerdì 8 giugno 2001, ore 17.30, comunicato stampa, Comune di Venezia Beni e attività culturali Cultura e spettacolo, Venezia, giugno 2001. 21 sarebbero stati concretizzabili se si fosse determinata una strategia in grado di implementare le idee sulla base di una pianificazione definita e accurata degli eventi assieme alle modalità di realizzazione degli stessi. Procedendo per ordine, fin da subito la realtà del centro viene delineata come spazio “polifunzionale, ad altissimo tasso d’innovazione” che si pone come baluardo della modernità rispetto all’offerta insulare ed espressione delle grandi potenzialità della terraferma. È interessante notare come avvenga proprio in questo modo la contestualizzazione della struttura nel territorio. La posizione che si voleva stabilire all’interno della proposta culturale locale era sicuramente competitiva poiché il Candiani avrebbe potuto porsi come punto di congiunzione tra le realtà istituzionali di Venezia che avrebbero avuto un ruolo imprescindibile nella progettazione dell’offerta in quanto sedi della competenza storica, e il versante sperimentale in grado di arricchire tali determinanti nel serbatoio di produzione della creatività verso le nuove forme di espressione contemporanee. Sulla base di queste premesse, si sarebbe venuto a creare un polo di aggregazione connotato dal forte carattere di unicità consono alle aspettative di riqualificazione territoriale. Grazie a queste caratteristiche è determinata la scelta dei servizi offerti, distribuiti in modo tale da coprire le esigenze di una pluralità di utenti diversificati per età ed interessi. Da un lato vengono privilegiati gli scopi didattici ed educativi rivolti alla formazione a più livelli attraverso il supporto di strumenti tecnologici di alta qualità e all’avanguardia; dall’altro si pone l’accento alla dimensione progettuale del centro come “cenacolo di ricerca” nella sua più ambiziosa vocazione alla creatività per mezzo dei più svariati media artistici. L’interesse per quest’ultimo tipo di attività viene rispettato anche nella produzione della programmazione espositiva, offerta in concomitanza con quella della Galleria Contemporaneo e completata dall’archivio fotografico nelle funzioni di conservazione e consultazione. Esaminata la portata dell'offerta culturale, risulta interessante indagarne la coerenza rispetto agli obiettivi e ai mezzi disponibili per raggiungerli. Posta la linea d’azione in grado di unire in modo coerente le attività con le aspettative, diviene necessario implementare la strategia per mezzo di piani concreti di svolgimento delle operazioni di gestione. Innanzitutto si noti come venga dichiarata prima fra tutte la volontà di porsi al “centro della proposta culturale della città”, questa affermazione conferisce 22 alla struttura un primato nella vita culturale del territorio come luogo unico nel suo genere in grado, come spiegato successivamente, di rispondere alla domanda cittadina grazie al sistema di offerta e produzione coordinato al suo interno. Nell'affermare la centralità della proposta istituzionale si conferma altresì la volontà di voler mantenere l'alto livello di qualità nella concezione e realizzazione degli eventi, garantendo un dialogo costante sia con le grandi istituzioni, anche di livello internazionale, sia con le realtà locali minori e indipendenti. La volontà di dichiarare il proprio ruolo di interlocutore privilegiato verso l'esterno avviene quindi su un duplice livello. In primo luogo, dal riconoscimento della struttura da parte di realtà dal valore indiscusso in grado di conferirne un accrescimento in termini di prestigio. In secondo luogo, dalla volontà di mettere a servizio delle organizzazioni attive nel territorio la propria competenza attraverso “condizioni” e “mezzi” per favorire le possibilità di sviluppo delle attività. Quest'ultimo punto, come esplicitato, è anche il senso ultimo dell'offerta e ne esprime la sua dinamicità. Esso infatti si pone innanzitutto come risposta coerente ai bisogni degli altri operatori artistici prima ancora che del pubblico fruitore. Osserviamo dunque come “l'integrazione tra servizi e offerta” diventi il cuore dell'analisi degli obiettivi del Centro e dunque punto di partenza imprescindibile nel suo posizionamento e nel processo decisionale in merito alle scelte di produzione degli eventi. Questo carattere conferisce sicuramente una prospettiva singolare per il Candiani ma allo stesso tempo richiede un grande sforzo di coordinamento tra i processi di ideazione, ricerca e produzione che risultano essere in continuo svolgimento, soprattutto all'interno di una realtà come quella data che vede la compresenza di diverse tipologie di attività. L'attenzione rivolta a tali questioni risulta primaria nell'analisi di quelli che saranno i risultati ottenuti alla luce delle prospettive prefissate. Proseguendo nella lettura, vediamo come sia costante il riferimento al contesto di produzione complessivo delle istituzioni locali in cui il Candiani si inserisce come polo gravitazionale dell'innovazione. Si noti infatti come si attribuisca un particolare valore all'arricchimento reciproco delle diverse offerte in grado di integrarsi a vicenda nella soddisfazione delle esigenze del pubblico che in questo caso diviene il primo target di riferimento. A supporto della definizione del disegno culturale mestrino, accanto al Candiani troviamo citati come principali poli d'attrazione: il 23 Teatro Toniolo, pronto al rilancio della programmazione dopo il rinnovamento strutturale; il sistema bibliotecario, riqualificato con servizi all'avanguardia e il cui potenziamento è rivolto alla formazione di un “unico polo culturale” nella ridefinizione della sede stessa, comprensiva anche dell'edificio del Candiani; infine, l'archivio storico con funzioni di conservazione e ricerca. In continuità con le finalità descritte, non si rinuncia a richiamare anche ai possibili progetti futuri pensati a completamento della rete di riferimento quali il grande teatro della terraferma, previsto nell'Arena del Candiani secondo il progetto originale e il Museo di Mestre. Nella stesura complessiva delle linee di indirizzo emerge la grande quantità di idee e proposte rivolte all'allargamento dell'offerta da molteplici punti di vista: quello geografico-territoriale, dei contenuti, degli spazi, del bacino d'utenza e dei target di riferimento. Possiamo affermare che si tratta di interventi piuttosto importanti che tengono conto di una prospettiva temporale ampia e che richiedono il controllo di numerose variabili, prima fra tutte il numero di attività proposte. Finendo di analizzare il documento, osserviamo come l'ambizione nella stesura degli obiettivi sia seguita da moltissime possibilità d'offerta coerentemente al grande numero di spazi predisposti ai diversi utilizzi. Si potrebbe pensare che una così ampia gamma di scelta, per quanto ricca, sia controproducente ai fini stessi di una neo-nata istituzione in un territorio fortemente competitivo. È indubbio che la concezione della struttura e le relative attività che si accingeva ad ospitare fossero coerenti con la natura polivalente insita nell'idea di slancio alla contemporaneità che si voleva dare nei programmi di rilancio territoriale in atto. Fatta chiarezza sugli obiettivi e conclusa la relativa analisi, ci è possibile procedere nell'indagine delle attività in termini di coerenza rispetto al pensiero istituzionale e al contesto di svolgimento della produzione. Il primo periodo operativo del Centro risulta essere cruciale nella sua storia in quanto ha determinato le ragioni degli sviluppi e degli stravolgimenti vissuti nel corso degli anni, sia dal punto di vista della gestione che da quello delle scelte artistiche nella programmazione, sulle quali ci soffermeremo in seguito. 24 1.3 L'evoluzione e il contesto di sviluppo Gli sforzi congiunti dell'amministrazione comunale nella realizzazione dei piani di intervento in campo culturale, tra i quali rientrava anche il Candiani, si concentravano nella prospettiva di miglioramento dell'intera rete delle istituzioni pubbliche locali che andava ad investire tanto la terraferma quanto il centro storico insulare. Il bilancio degli interventi andati a buon fine nel 2002 vedeva il completamento di numerosi progetti a Venezia quali l'inaugurazione del Teatro Malibran, la conclusione dei restauri a Cà Rezzonico grazie ad operazioni di acquisizione e donazioni, l'apertura di Casa Goldoni, importante per la ricerca teatrale e la creazione della biblioteca del Museo Correr presso la ex sede Pilsen. Anche se rientrava ancora tra le prospettive future, non è da dimenticare lo stato ormai avanzato dei lavori di ricostruzione del Teatro La Fenice e la conferma di riapertura stabilita per il 30 novembre 2003. Contemporaneamente, erano state gettate le basi per la nuova politica in terraferma grazie all'inaugurazione del Candiani e il restauro del Teatro Toniolo, la cui apertura fu celebrata con un concerto in prima assoluta dell'orchestra della Fenice. Nei primi anni Duemila quindi si assisteva a una fase generale di rilancio culturale che vedeva impiegate tre quarti delle risorse disponibili per i progetti dell'entroterra, più bisognosi di sostegno. Tra le varie iniziative promosse per la creazione del polo culturale mestrino, in questo periodo, troviamo anche l'uscita del bando per il restauro di Villa Querini che sarebbe dovuta diventare la nuova sede della biblioteca civica, del museo della città e dell'archivio storico12. Nella disamina dei risultati dell'arco temporale di riferimento, vediamo più da vicino come si è comportato il Centro Culturale Candiani nei suoi primi dodici mesi di vita. Tornerà utile effettuare un bilancio sommario degli esiti ottenuti, tenendo presente le considerazioni fatte in merito all'impostazione iniziale degli obiettivi. Pur considerando i dati quantitativi sul numero di attività realizzate come punto di partenza, ci concentreremo in dettaglio nell'analisi della risposta del pubblico alle iniziative, interessandoci alle scelte compiute sulla gestione della programmazione, l'utilizzo degli spazi e le 12 D. Scalzotto, Cortese: “Mestre merita il rilancio”, in “Il Gazzettino”, 3 luglio 2002. 25 relative modifiche nell'impostazione delle previsioni dello sviluppo futuro. Tra gli eventi realizzati dunque possiamo contare 10 esposizioni, 80 spettacoli tra musica e teatro, 120 conferenze, incontri e convegni, ed infine 19 corsi e seminari nei laboratori digitali. Possiamo rilevare che gli spazi predisposti alle varie iniziative sono stati in questo modo utilizzati nella loro totalità, dall'area espositiva a quella New Media, dalla sala conferenze all'auditorium e non da ultima l'Arena che, a lavori ultimati, sarebbe stata in grado di ospitare la rassegna estiva di musica, danza e teatro. Sul programma attuato si sono rispettati i temi di ricerca sui nuovi linguaggi, della sperimentazione e della didattica, con la previsione di inserire anche attività rivolte alla conservazione della memoria attraverso la creazione di uno spazio per l'archivio fotografico. Per quanto riguarda il riscontro del pubblico agli eventi espositivi proposti, su cui poniamo maggiormente attenzione, vediamo come sia stato vissuto un incremento nel numero dei visitatori dalla prima mostra Terraferma, all'esposizione Il Dono e all'evento Oranousaurus rispettivamente con un conteggio di presenze pari a 541, 1.430 e 10.15713. Complessivamente, sulla base di queste considerazioni oggettive, possiamo affermare che la fase di rodaggio del Centro, a un anno dalla sua apertura, non fosse ancora terminata e nonostante il consenso della critica che accoglieva positivamente la presenza di iniziative culturali fuori dal centro storico, l'obiettivo primario restava la conquista del pubblico non ancora pienamente presente alle attività. Nonostante la crescita di affluenza nelle prime mostre, i dati risultano comunque irrisori se si pensa al bacino di utenza teorico che supera i 200 mila abitanti rispetto l'effettivo numero di presenze, circa 15 mila in totale. Come già premesso in precedenza, le lacune riscontrate possono considerarsi il risultato del sistema di comunicazione poco efficace e della tipologia di programmazione non tagliata su misura alle esigenze cittadine14. La causa primaria di tale problema era sicuramente la difficoltà di trovare una collocazione di mercato nel contesto locale e territoriale imputabile a un'offerta così variegata. Se l'elevata differenziazione da un lato poteva essere motivo d'attrazione, dall'altro poteva dare al pubblico un'idea dispersiva e non 13 A. Ragazzi, Candiani, il rodaggio è finito, in “Il Gazzettino”, 8 giugno 2002. 14 M. Chiarin, “Candini, afflusso irrisorio”, in “La Nuova Venezia”, 17 maggio 2002 . 26 definita di quello che si stava proponendo. Accanto a ciò si aggiungeva la timida ricerca di sponsor che invece avrebbero aiutato nell'incremento delle risorse e mezzi da investire nella produzione. É poi necessario osservare la costante presenza di Venezia che metteva in secondo piano le iniziative dell'entroterra. Nonostante il tentativo di collegamento tra i due bacini di fruizione tramite la proposta di eventi coordinati a cavallo tra i due poli, come ad esempio le mostre su Pollock e sugli “Irascibili”, o ancora, il ciclo di iniziative predisposte per la mostra Vasi Comunicanti, la mentalità dominante risultava incentrata sulla laguna. Il Candiani invece era ancora alla ricerca di una precisa fisionomia nel dare risposta alla vocazione contemporanea della terraferma come controparte della realtà storica. Nel tentativo di soddisfare parzialmente questa necessità si è puntato molto a internet e all'informatica attraverso i progetti organizzati nei laboratori multimediali che hanno trovato un discreto consenso da parte del pubblico arrivando a un totale di 650 iscrizioni. Concludendo, nonostante la strategia rimanesse confusa, non si rinunciava a proseguire nelle molteplici direzioni intraprese e si intendeva continuare a programmare gli eventi senza farne una cernita, probabilmente utile per concentrare gli sforzi nella caratterizzazione del Centro e nella conquista del pubblico più giovane15. In questo stesso periodo ebbero inizio anche le fasi di ricerca e di acquisizione dei dati per le operazioni rivolte al futuro Museo di Mestre. L'impegno formale dell'amministrazione nella realizzazione del progetto è rilevante ai fini della nostra trattazione per la contestualizzazione del nostro caso di studio. L'interazione dei vari piani di sviluppo che si stavano consolidando ci aiuta a capire meglio il rapporto tra il Candiani e la realtà circostante. La realizzazione del museo mestrino infatti, si inserisce nei piani di riqualificazione della città per rimediare alla mancanza di un' istituzione che sia luogo di memoria, conservazione e valorizzazione dell'identità storica del territorio. Come abbiamo visto all'inizio della nostra disamina, quest'urgenza è venuta a determinarsi a causa della recente storia locale, tuttavia l'idea non era quella di creare uno spazio museale tradizionale, bensì caratterizzato da una concezione dinamica, poliedrica e diffusa , costituito da itinerari 15 Un anno all’insegna del Candiani, in “Il Gazzettino”, 17 maggio 2002. 27 coerenti con la conformazione a rete della città. L'intenzione era quella di creare un luogo che seguisse l'esempio contemporaneo, nel quale il visitatore fosse invitato a partecipare e a vivere un'esperienza unica. Le ipotesi di scelta della sede si indirizzavano verso alcuni edifici storici mestrini quali Villa Erizzo o il Palazzo della Provvederia (ex De Amicis) e la zona di Forte Marghera. Ai fini della decisione, risultavano determinanti gli spazi culturali già esistenti, punti di partenza della rete, come appunto il Centro Candiani e il Parco Scientifico Tecnologico del Vega nella zona industriale16. Si noti come il nuovo progetto che si stava avviando trovava la sua fondamentale premessa nella condivisione di intenti tra le diverse associazioni culturali, connessa allo stanziamento minimo di risorse in bilancio da parte dell'amministrazione comunale e alla costituzione del gruppo di lavoro impegnato nella ricerca ed elaborazioni dei materiali e dei contenuti. In questa prospettiva il ruolo attivo pensato per il Candiani era quello di ospitare la mostra Mestre Novecento nella quale dovevano essere poste e presentate le basi fondamentali dei contenuti del nuovo museo17. A questo punto dell'analisi potremmo affermare che la realtà del Candiani era in bilico tra due tensioni contrastanti, una teorica, che lo vedeva al centro di nuovi progetti nel tentativo di aprire sempre di più la strada verso l'innovazione e inserendolo tra i principali poli di rinnovamento culturale del territorio. L'altra invece concreta, che doveva fare i conti con i mezzi effettivi di sostentamento e di realizzazione delle iniziative che di fatto non seguivano una logica di programmazione misurata. Ciò che metteva in crisi l'istituzione, visti anche i risultati scarsi determinati dalla poca affluenza di pubblico e la mancanza di un'identità forte, erano i costi elevati di sostentamento. In assenza di contributi privati, gli oneri da sopportare prosciugavano i fondi disponibili ostacolando la buona riuscita della programmazione. Si pensi che le spese di mantenimento annuale della sola struttura, all'incirca un milione di euro, a cui si dovevano aggiungere quelle per l'organizzazione delle attività, risultavano quasi pari a quelle per sostenere l'intero sistema dei musei civici per un anno, circa due milioni di euro. Senza considerare 16 M. Scattolin, Soldi, idee e un progetto. Parte l’operazione museo, in “La Nuova Venezia”, 11 maggio 2002. 17 S. Costantini, Un museo per la memoria di Mestre, in “Il Gazzettino”, 11 maggio 2002. 28 quelli utilizzati nel corso degli anni per la realizzazione, ad aggravare la situazione c'erano poi i costi manutenzione, sia ordinaria che straordinaria, che ammontavano a circa 760.000 euro, risultando decisamente gravosi per un edificio di così recente costruzione18. Sullo sfondo degli oneri economici crescenti predisposti al mantenimento della struttura, emergeva il problema degli investimenti necessari per una campagna di comunicazione consistente. Allo stato attuale delle cose però, questa non risultava attuabile e con il passare del tempo si incontravano sempre più difficoltà nel conferire un'identità al Centro19. Nell'elaborare un piano risolutivo a fronte delle carenze riscontrabili nella gestione del Candiani e dei Musei Civici da parte del Comune, si considerò anche l'idea di creare una “Fondazione Civici Musei e Circuito Cinema” a cui affidare i beni e la gestione dei servizi dell'assessorato alla Cultura. L'ipotesi non era nuova, infatti era già stata proposta qualche anno prima dalla giunta precedente sotto il sindaco Cacciari, anche se questa volta era stata perfezionata dall'assessore in carica Marino Cortese per poter coinvolgere i finanziatori privati nel reperimento di fondi. Il cambiamento della gestione della cultura con il passaggio a una Fondazione, non era solo un modo per superare le ristrettezze economiche imposte al Comune dal Patto di stabilità e dai tagli delle leggi finanziarie, ma voleva essere un input più forte per affrontare in modo nuovo le prospettive future. Il rinnovamento che si stava cercando doveva avvenire su più fronti, innanzitutto per arrivare a forme di gestione più agili e efficienti. Accanto a ciò si voleva agevolare la ricerca di risorse economiche aggiuntive nel mercato per favorire nuove iniziative e, non da ultimo, risultava una manovra importante per continuare ad arricchire il patrimonio museale veneziano. Nella costituzione di un ente simile rimaneva il dubbio di affidare interamente il patrimonio, i bilanci e la gestione della cultura a un soggetto terzo rispetto al Comune con il rischio che acquisendo eccessiva autonomia, escludesse l'amministrazione pubblica locale dalle scelte sulla vita culturale della città. Per sopperire a tale eventualità si proponeva che il rapporto tra la Fondazione e l'istituzione comunale fosse strettissimo ed osmotico, sancito con delle scelte precise nella predisposizione dei ruoli. Dunque, sempre secondo l'idea avanzata, il presidente 18 E. Tantucci, Candiani, un pozzo senza fondo, in “La Nuova Venezia”, 5 dicembre 2002. 19 F. Bottazzo, Candiani infinito, piove sui computer, in “Corriere Veneto”, 20 novembre 2002. 29 della Fondazione sarebbe stato lo stesso Assessore alla Cultura o il sindaco, come già avveniva per la Fondazione Teatro La Fenice e l'incarico di direttore sarebbe stato affidato invece al direttore del Settore Beni e Attività Culturali20. Il discorso fu portato avanti anche dal nuovo assessore alla cultura Armando Peres che nel 2003 subentrò a Cortese. La necessità di una gestione rinnovata per il Candiani che ne prevedesse l'autonomia finanziaria rispetto all'intero sistema dei Musei Civici era un'urgenza tanto per il governo locale quanto per il Centro stesso. Da un lato infatti l'amministrazione si sarebbe liberata di parte delle spese sostenute per le manifestazioni, provvedendo solo a quelle di funzionamento della struttura. Dall'altro, l'istituzione avrebbe dovuto reperire autonomamente i fondi per la programmazione trovandosi così indipendente nella scelta delle attività. Il progetto a favore della creazione di un ente specifico, oltre all'autonomia finanziaria, prevedeva la disposizione di un Consiglio di Amministrazione e della disposizione di un Presidente che si doveva inserire come figura innovativa rispetto al passato, nel tentativo di sanare le lacune che hanno segnato il percorso del Candiani dall'inizio della sua storia. Per questi motivi risultava anche indispensabile la personalità di un Direttore Artistico che avrebbe dovuto presentare dei progetti validi al fine di reperire i finanziamenti per far decollare e mantenere la struttura autonomamente. L'obiettivo fondamentale della revisione a cui si stava pensando era quello di rendere il Centro attivo e utile per la città, efficiente a tempo pieno, in modo tale che trovasse finalmente una soluzione definitiva in termini di destinazione e di gestione che, arrivato al terzo anno di attività, stentava ancora a vedere21. Il dibattito sul futuro era dunque aperto e in pieno svolgimento, tuttavia nell'analisi delle proposte e delle prospettive non si poteva trascurare il clima di incertezza che si stava vivendo. Il processo di cambiamento e affermazione dell'istituzione non sarebbe avvenuto a breve, specialmente se si considerano i tagli ai bilanci sempre più consistenti che ostacolavano gli sforzi in atto22. Nel quadro generale dell'anno di riferimento, il 2003, in cui si iniziò a pensare alle riforme considerate, il punto più 20 S.T., Una Fondazione per musei e Circuito cinema, in “Il Gazzettino”,10 ottobre 2002. 21 A. Sperandio, E Peres dà la sveglia al Centro Candiani, in “Il Gazzettino”, 27 giugno 2003. 22 R. Lamantea, Candiani, questo sconosciuto, in “La Nuova Venezia”, 27 giugno 2003. 30 considerevole nello sviluppo dei progetti risulta quello relativo ai decurtamenti sui fondi erogati dal Comune. Come abbiamo visto infatti, la situazione ebbe un'influenza decisiva nel pensare all' evoluzione nella gestione del Candiani. Secondo le fonti, le attività previste per questo periodo sarebbero state penalizzate drasticamente rispetto all'anno precedente a causa di una riduzione generale del 25% degli investimenti in cultura. Il conseguente taglio ai fondi destinati a mostre, convegni e iniziative didattiche restringeva il budget in terraferma da circa di 1.000.000 di euro, a 221.000 per gli eventi citati. Più di tutti ne avrebbe risentito il Candiani, la più grande struttura presente, il cui programma sarebbe stato messo interamente a rischio mentre la sola eccezione sarebbe stata il Teatro Toniolo. Di contro, in centro storico sarebbe stato previsto un aumento per il Teatro Stabile del Veneto al fine di sanare i debiti arretrati e la Querini Stampalia avrebbe visto invariati gli stanziamenti. L'ultima possibilità di acquisizione di risorse rimanevano gli sponsor privati, ma anche in questo caso non era da escludere una riduzione nelle disponibilità dei finanziatori23. Nel complesso, con la formazione della nuova istituzione si prevedeva che il Comune avrebbe dovuto assicurare il 50% delle risorse e la restante metà sarebbe stata garantita dal direttore attraverso la collaborazione dei privati. L'esempio a cui si faceva riferimento nel progetto era la gestione della Casa dei Carraresi a Treviso, le cui sorti erano state risollevate grazie a un impegno di questo tipo. Uno degli obiettivi per l'anno successivo sarebbe stato quindi quello sciogliere parzialmente il legame tra il Comune e il Candiani. Un caso simile era già dato anche dalla Fondazione Bevilacqua La Masa, il cui funzionamento si basava sui finanziamenti comunali pur mantenendo una realtà con i propri organi di gestione autonomi24. Di fatto, non si può negare che i programmi dipendano direttamente dai fondi disponibili, tuttavia la trasformazione ipotizzata per il Candiani, era tanto legata a questo fatto quanto all'urgenza di autonomia nella gestione dell’ attività per arrivare ad essere il luogo identitario che da sempre aveva aspirato a diventare. Come già ribadito però, queste linee di cambiamento al momento rimanevano solamente teoriche e la situazione continuava ad essere sconfortante. Le presenze erano scarse e 23 S. Ci., Candiani senza esposizioni per i tagli al bilancio, in “Corriere Veneto”, 12 marzo 2003. 24 E. Tantucci, “Formula Goldin” per il Candiani, in “La Nuova Venezia”, 17 ottobre 2003. 31 di fatto non si vedevano ancora privati interessati ad investire nei progetti poco accattivanti, andò nel dimenticatoio persino la grande mostra su Gaudì, annunciata l'anno precedente come l'evento che avrebbe assicurato il successo al Centro25. Nella prospettiva evolutiva che si stava costituendo, trovava anche un peso determinante la personalità della struttura, legata al dibattito storico e architettonico che si è protratto negli anni, importante non solo perché aveva determinato l'alto livello di costi fissi ma anche per il difficile utilizzo che ne conseguiva. Com'era oggettivamente riconosciuto anche dall'amministrazione stessa, la vocazione a Centro Culturale a servizio della comunità, non poteva essere attuabile se si offrivano solo ristrette iniziative di nicchia in assenza di un progetto forte in grado di mettere la struttura in relazione con l'intera realtà cittadina. Dunque, a fare la differenza sarebbe stata la creazione di un programma culturale forte, che avrebbe attirato tanto il pubblico quanto i privati, invogliandoli agli investimenti nel settore. L'idea non si fondava strettamente sul solo parametro numerico della quantità di presenze e incassi nel misurare il successo delle iniziative; la vera conquista era quella di poter offrire un' occasione di apprendimento al visitatore, pensando a un percorso educativo articolato su due livelli. Innanzitutto, incentrato sulla conoscenza degli artisti locali per sviluppare un senso di orgoglio nei confronti del territorio e, in secondo luogo, con l'integrazione tra i grandi numeri e la prospettiva di arricchimento. Per la realizzazione di quest'ultimo punto diveniva necessario il dialogo tra l'entroterra e il centro storico, coinvolgendo le grandi istituzioni e convogliando le iniziative verso la realtà mestrina che doveva diventare il raccordo tra il contemporaneo e Venezia. A tal proposito, si dava particolare attenzione all'avvicinamento della Biennale verso gli spazi di Forte Marghera e si pensava al dislocamento di alcuni padiglioni in terraferma. Quest'operazione avrebbe gettato un ponte inequivocabile tra le due realtà, mettendo in atto la riqualificazione dell'intero bacino contemporaneo veneziano e rendendo ancora più fitta e concreta la rete culturale che si stava progettando per gli anni a venire26. 25 E. Tantucci, Il Comune non ha soldi per i lavori, in “La Nuova Venezia”, 5 ottobre 2003. 26 Intervista ad Armando Peres, Si accende l’attività del Candiani secondo Peres, in “Gente Veneta”, 29 settembre 2003. 32 Alla luce di quanto detto, la preparazione alla svolta dell'anno successivo, il 2004, doveva essere predisposta per sanare innanzitutto il deficit nella strategia di programmazione. Nel terminare la nostra indagine, riassumeremo le cause che portarono ai piani di riassetto del Centro delineando il quadro di partenza del rilancio effettivo, prossimo oggetto di analisi. Come abbiamo rilevato più volte, il primo nodo da sciogliere, in merito alla gestione in atto, era relativo agli elevati costi fissi da sostenere. Questi risultavano sempre di gran lunga maggiori rispetto agli investimenti nelle attività, le quali invece avrebbero avuto bisogno di un supporto pari al doppio delle spese effettive per avere un programma degno delle aspettative dichiarate27. Nel citare la questione della programmazione passiamo all'altro punto cruciale della nostra ricerca. Abbiamo notato infatti come nel corso dei primi tre anni di operatività non ci fosse mai stato un piano definito, se non per le manifestazioni minori. La struttura era sicuramente frequentata per le rassegne cinematografiche, incontri, conferenze, spettacoli estivi e invernali (organizzati tra Arena e Auditorium) e per i laboratori dell'area New Media, tuttavia questi eventi non gli permettevano di avere una fisionomia forte che offrisse degli eventi all'altezza dell'orbita veneziana. Una programmazione definita e accattivante avrebbe anche sopperito positivamente alle ristrettezze di budget, catturando l'interesse dei privati e rendendoli disponibili ad eventuali sponsorizzazioni. È dunque da rilevare come l'intera politica culturale in terraferma fosse problematica se si considera anche la drammatica situazione in cui si trovava la Galleria Contemporaneo. Concepita come primo spazio espositivo comunale dedicato all'arte contemporanea e alle nuove sperimentazioni, non godeva di una prospettiva più rosea rispetto al Centro. Operando a un livello più ristretto rispetto a quest'ultimo, la mancanza di fondi e la messa in ombra delle iniziative erano state ancora più penalizzanti e l'avevano costretta da dieci mesi al fermo delle attività28. Concludendo, con i piani di rilancio che si prospettavano si voleva perseguire la vocazione artistica del Centro sotto una guida autonoma e contemporaneamente, si sarebbe provveduto al miglioramento della gestione, accelerando i provvedimenti necessari per la formazione di un'istituzione che aprisse le porte ai contributi privati 27 M. D., Per il Centro Candiani non c’è più un cent, in “Il Gazzettino”, 27 settembre 2003. 28 E. Trevisan, Dopo Gigi Candiani, il vuoto, in “Il Gazzettino”, 26 settembre 2003. 33 per far fronte ai tagli nella programmazione. Nello sviluppare un'idea chiara della direzione di marcia da seguire, si riteneva necessario governare il Centro attraverso la figura di un direttore artistico competente ed autonomo che avrebbe mantenuto aperto il dialogo con i Musei Civici. La programmazione che si cercava doveva portare nella struttura la vitalità necessaria che invitasse i cittadini a partecipare con entusiasmo alle iniziative, gettando un collegamento costante con Venezia e favorendo la presenza dei giovani. In questi piani si inserivano positivamente anche le idee per i nuovi spazi di Marghera, ricavati dalla zona industriale, ma non si sarebbe dovuto rinunciare alla riqualifica del Candiani come cuore della vita culturale mestrina29. L'anno 2004 si apriva dunque con grandi obiettivi che puntavano tutti nella stessa direzione, conferire definitivamente un ruolo al Centro per lasciarlo alla gestione di un ente specifico. Vedremo ora come furono messi in atto i progetti e quali difficoltà si incontrarono nel successivo cammino, destinato ad essere ancora travagliato30. 1.4 Il piano di rilancio della struttura A partire dal 2004 si iniziò a lavorare concretamente al piano di rilancio del Candiani nel tentativo di realizzare una volta per tutte il ripristino delle attività secondo una programmazione stabile e riconosciuta. È necessario premettere che questa fase di rinnovamento non fu immediata e subì diverse variazioni in corso d'opera. Solo nel 2006 si arriverà una soluzione discreta, pur considerando il fatto che nel corso degli anni a venire, sino ad oggi, si sarebbe dovuto fare i conti con il complesso di cambiamenti che hanno coinvolto l'intera terraferma, subendone l'influenza. Il destino dunque del Candiani, possiamo già dirlo, non rispecchierà mai effettivamente le aspettative e il ruolo che si erano sperati all'inizio, tuttavia, nel suo lungo percorso 29 E. Tantucci, “Cultura, non un centro sociale”, in “La Nuova Venezia”, 2 agosto 2003. 30 M. Chiarin, Candiani, nel 2004 si cambia, in “La Nuova Venezia”, 30 luglio 2003. 34 di ricerca di un'identità, riuscirà a imboccare una strada accettabile ma non di primo piano. Vediamo dunque nel dettaglio quali sono state le fasi nell'evoluzione della storia di rinnovamento del Centro. Sulla scorta delle considerazioni fatte in precedenza, osserviamo che i punti di partenza su cui si è puntato nella revisione sono stati la nomina di una figura innovativa che fosse in grado di prendere in mano la gestione in maniera autonoma e competente, tanto dal punto di vista artistico tanto da quello organizzativo, e l'ipotesi di trasformarlo in una Fondazione per garantirne il controllo da parte dell'amministrazione, con il vantaggio di reperire con più facilità sponsorizzazioni e agevolazioni fiscali. Le iniziative previste per l'anno di riferimento abbracciavano le linee di produzione da sempre perseguite quali mostre, spettacoli, eventi di carattere sociale e formativo. Di contro, la realizzazione effettiva delle proposte non sarebbe stata possibile fino all'approvazione del budget, necessaria nella valutazione delle risorse messe a disposizione della terraferma a cui si legava imprescindibilmente l'avvio delle operazioni di rilancio. L'assessore in carica, Armando Peres, aveva richiesto uno stanziamento di 1.165.000 euro da impiegare nella gestione e nella programmazione, tuttavia, in questa prima fase, erano stati confermati solo 500.000 euro. Appare chiaro che in vista della scarsità dei fondi momentaneamente concessi, i piani predisposti in entrambe le direzioni risultavo altamente a rischio di fallimento31. Il cambio nella gestione doveva ancora avvenire ma sulla scia delle idee di revisione si era comunque pensato a un progetto forte per l'anno che iniziava. Innanzitutto c'era la volontà di partire con una mostra di qualità che si concretizzò nell'evento I Musei Vaticani e l'arte contemporanea, a seguire si prevedeva il completamento dell'auditorium e dell'arena, utilizzati per musica e spettacoli, l'arricchimento della videoteca, un ciclo di conferenze e l'installazione di una galleria virtuale. Nella primavera si voleva arrivare alla nuova direzione artistica dell'Istituzione Candiani e all'apertura a nuove collaborazioni. Contemporaneamente, il gruppo diretto da Giorgio Sarto, continuava a lavorare alla raccolta e alla rielaborazione dei materiali per costituire il fondo per il Museo della città, che prima avrebbe reso possibile la realizzazione della mostra 31 N. Pellicani, Cecconi alla guida del Candiani, in “La Nuova Venezia”, 6 marzo 2004. 35 Mestre Novecento, passo fondamentale nel processo che stava vivendo il Candiani. Nell'avvicinamento degli obiettivi prefissati, non si era persa di vista neanche la realtà della Galleria Contemporaneo più volte citata. Dopo il periodo di rallentamento subito doveva essere rilanciata assieme al Candiani e al quale era stata collegata per instaurare un rapporto di collaborazione e integrazione delle attività, che, al momento, erano state affidate alla gestione della Fondazione Bevilacqua La Masa32. Nel considerare tutte queste situazioni, non bisogna mai perdere di vista la difficile situazione in cui si trovava il Settore Culturale nel suo complesso. Per rendere produttive le realtà minori e di terraferma risultava indispensabile avere degli investimenti in materia e, come abbiamo visto, il programma da offrire doveva essere all'altezza delle aspettative di chi finanziava. A questo proposito, è rilevante notare come nella generale condizione di sofferenza, la sopravvivenza del settore era garantita dalle entrate dai colossi storici come ad esempio Palazzo Ducale. Le cause dell'indebolimento complessivo erano da ricercarsi negli anni precedenti, in modo particolare nel biennio 2001/2002 quando, ai tagli di bilancio, si era sommata proprio l'entrata in scena del nuovo Candiani con il conseguente impegno economico richiesto che metteva il ginocchio l'amministrazione. Questo per rilevare come il circolo vizioso in cui si era entrati, con il passare del tempo, non poteva che complicarsi. Il bisogno di fondi doveva essere accompagnato dall'offerta di una programmazione valida e di qualità che però, mancando di sussidi disponibili sufficienti, poteva essere pianificata solo grazie alle risorse di cui era costantemente alla ricerca. A ragione di ciò, appare chiaro che nel parlare di rilancio, vedremo che non sarà possibile aspettarsi nel concreto dei successi schiaccianti poichè il fattore economico risulterà costantemente penalizzante nella realizzazione e promozione di iniziative altamente competitive rispetto alla realtà circostante33. Nonostante tutti i buoni propositi in tema di sviluppo infatti, anche in questo momento, la struttura dovette subire dei tagli importanti alla programmazione rinunciando anche agli eventi musicali a causa del buco in bilancio che non garantiva lo svolgimento delle manifestazioni. Ancora una 32 R. Lamantea, “Il 2004 è l’anno del Candiani”,in “La Nuova Venezia”, 21 febbraio 2004. 33 E. T., Peres: “La cultura deve avere di più”, in “La Nuova Venezia”, 28 gennaio 2004. 36 volta la strada verso la contemporaneità era disseminata di impedimenti, innanzitutto finanziari, e l'incertezza sul futuro del Centro non sembrava venir meno. Le mire verso la creazione della Fondazione aperta ai capitali privati non sembravano essere confermate dalla delibera comunale, annunciata da mesi ma di fatto assente34. All'interno della produzione modesta configurata, si lasciava poco spazio anche alle piccole associazioni locali che, contrariamente agli obiettivi iniziali, non trovavano il modo di sfruttare gli spazi espositivi del Centro. Nel continuare l'analisi, il trend negativo in atto non risultava facilmente invertibile e nel paniere delle possibilità vagliate ci fu anche quella di dare il Candiani in locazione a terzi, considerando lo stato inefficiente in cui versava la sua gestione. Esso, nuovamente baluardo dell'incompiutezza, anche nella prospettiva di rilancio riusciva a far emergere solo la sua incapacità nell'accreditarsi l'opinione positiva del pubblico e nel divenire polo d'attrazione culturale per la terraferma. Attraverso il ricavato dalla sua alienazione si sarebbe acquisito il complesso di via Peorio (futura sede del Museo di Mestre), acquistato da un privato. Quest'ultima ipotesi non trovò seguito, ma può tornarci utile nel sottolineare, ancora una volta, quanto fosse difficile il clima decisionale attorno alle sorti del Centro e le infinite contraddizioni a cui era soggetto. È importante fare riferimento, arrivati a questo punto, al contesto in cui stavano affiorando tutte le proposte in merito. In occasione del 1° Forum della Cultura per Mestre, tenutosi il 10 giugno 2004 presso gli spazi del Candiani stesso, venne descritta la visione complessiva dei progetti in corso, che ci torna utile nell'inserire la struttura all'interno dell'offerta culturale a cui si stava lavorando. La molteplicità di iniziative in ballo era forte e coerente nello sviluppo della città contemporanea, i principali poli della rete si articolavano nell'intera area mestrina, in un progetto che, se ben coordinato nelle attività, avrebbe avuto il prestigio che meritava e sarebbe stato degno della controparte storica lagunare. Le proposte in merito dunque, si estendevano nel contesto urbano attraverso i seguenti luoghi, oggetto di dibattito: Forte Marghera, il Parco San Giuliano, Via Torino (futuro centro universitario), l'asse San GiulianoCanal Salso- Piazza Barche, l'ex distretto di Via Poerio, il progetto Mestre 34 M.D., Cultura, anno zero senza 370 mila euro, in “Il Gazzettino”, 22 giugno 2004. 37 Novecento al Candiani e quindi il Museo. Nel dialogo costante tra i diversi nodi della rete si sarebbe sviluppato un coro di proposte coese e integrate che avrebbero riqualificato l'intero territorio giungendo al vero rilancio urbano e delle singole istituzioni. Analizzeremo più in profondità nel prossimo capitolo il contesto qui citato. Tuttavia è utile farne rifermento per procedere analiticamente nelle vicende connesse al nostro oggetto di studio35. Non solo, i due giorni di confronto promossi dal Comune di Venezia, sono oggetto di interesse per la valenza simbolica che assumevano a livello territoriale. Per la prima volta diversi soggetti, sia pubblici che privati, si trovavano infatti a discutere sulla questione culturale della terraferma predisponendo un'accurata analisi delle principali tematiche di rilevanza quali l'arte, la sperimentazione, l'innovazione, il cinema, l'offerta pubblica, l'offerta privata, la produzione, il turismo e gli eventi culturali36. In questo quadro connotato da una forte progettualità, rimaneva sempre al margine la volontà degli imprenditori mestrini di investire nel Centro, che non dava adito alla percezione di una sua identità all'interno della città. Nella ricerca di sponsor per l'eventuale Fondazione Candiani erano stati indicati la Fondazione di Venezia (ex Cassa di Risparmio) già finanziatrice della mostra Mestre Novecento e della futura istituzione museale, la Camera di Commercio, Unindustria e Confcommercio. La creazione di una Fondazione era il presupposto necessario per presentare un progetto credibile ai finanziatori che dovevano risultare interessati ad esserne compartecipi. Tuttavia la realtà del Candiani, per le ragioni più volte ribadite, non si presentava all'altezza delle aspettative specialmente per la storia che portava alle spalle e la mancata forza acquisita nel tempo37. Come rilevabile anche dai dati del Rapporto sulle Produzioni Culturali della Fondazione di Venezia, queste lacune potevano essere attribuite tanto al Centro quanto alla città per via dell'assenza di una programmazione a lungo termine a cui si aggiungeva la perdita di qualità nell'organizzazione di eventi per la maggior parte importati e non di produzione interna. Alla resa dei conti la questione più urgente e deficitaria risultava nuovamente la scarsità di risorse adeguate desinate alla cultura e l'assenza di sinergia con i 35 M. Scattolin, Candiani, mancano 370 mila euro, in “La Nuova Venezia”, 23 giugno 2004; R. Lamantea, “Compriamo l’ex distretto”, in “La Nuova Venezia”, 16 giugno 2004. 36 R. Lamantea, La carta d'identità della cultura, in “La Nuova Venezia”, 9 giugno 2004. 37 R. Lamantea, Forte Marghera sede della Biennale Arte, in “La Nuova Venezia”, 11 giugno 2004. 38 privati38. Alla luce dell'indagine compiuta appare chiaro come la strada per il rilancio fosse ancora da intraprendere, l'eventuale Fondazione Candiani più volte ipotizzata non trovava riscontri positivi dalla Fondazione di Venezia che, promotrice di molte iniziative, non riteneva il Candiani come un soggetto valido da sostenere. La scelta di finanziamento infatti, avveniva solo per soggetti affidabili in grado di sostentarsi autonomamente dopo la spinta iniziale. Il Candiani non ne presentava le condizioni e i presupposti, e nemmeno un suo intervento sarebbe servito a sanarlo 39. Tuttavia, la Fondazione di Venezia non escludeva il proprio sostegno da tutte le iniziative proposte. In quanto promotrice del Museo di Mestre in via di progettazione, si trovava a sovvenzionare in gran parte la mostra Mestre Novecento, ospitata dal Centro e concepita come “prima pietra” del futuro museo. Ormai i lavori per preparare l'esposizione duravano da tre anni e la Fondazione aveva già contribuito con 150.000 euro, gli unici ad essere effettivamente a disposizione poiché la delibera di spesa dei sussidi comunali, utili a saldare i primi costi del progetto, non era mai stata firmata. Per tale ragione la mostra prevista per la primavera del 2005 venne rinviata e per quel periodo venne solo organizzato un convegno sul tema40. Parallelamente, per quell'anno si prospettava anche la riapertura della Galleria Contemporaneo di via Piave al fine di conferire nuovamente valore agli spazi espositivi della terraferma. Anche in questo caso però faticavano ad arrivare gli stanziamenti comunali e la Fondazione Bevilacqua La Masa, responsabile del progetto delle attività, si trovò costretta a congelare i piani per mancanza di introiti. Il clima desolante di ristrettezza non sarà destinato a migliorare in modo risolutivo negli anni a venire, nel proseguire con l'indagine sull'evoluzione delle vicende si vedrà come, attraverso le prospettive di rilancio, si tenterà di trovare una strada possibile davanti all'assodata la scarsità di risorse41. In questa fase critica per il Centro è da notare come le leve fondamentali su cui si inserivano le operazioni di revisione erano la realizzazione della già citata mostra 38 D. Ghio, Venezia fucina di eventi culturali, in “Il Gazzettino”, 22 maggio 2004. 39 S.S. Lucchesi, Segre: “Biennale come Fenice, ma niente soldi per il Candiani”, in “Corriere Veneto”, 20 aprile 2004. 40 R. Lamantea, Salta la mostra sul Novecento, in “La Nuova Venezia”, 28 ottobre 2004. 41 R. Lamantea, “Il contemporaneo riaprirà nel 2005”, in “La Nuova Venezia” 20 ottobre 2004. 39 Mestre Novecento e quella del relativo Museo di Mestre. L'obiettivo fondamentale, contribuendo alle due iniziative, era quello di rendere il Candiani più vivo e utilizzato, riuscendo a raggiungere un ruolo attivo nell'esecuzione dei piani di sviluppo per l'intero contesto locale. L'idea fondante di questi progetti risultava profondamente determinante dal punto di vista simbolico. La volontà di ricostruire e proporre alla comunità la storia che aveva portato alla sua stessa nascita, significava storicizzare le radici e l'identità culturale della terraferma e della realtà mestrina, ossia, recuperare al fallimento del Candiani come luogo di identificazione cittadina42. Contemporaneamente nello stesso anno, come abbiamo visto, si assisteva al fermento produttivo legato alla trasformazione di Forte Marghera che avrebbe dovuto trasformarsi nel parco urbano delle produzioni creative, costituendo un ulteriore polo d'attrazione nel disegno dell'entroterra in via di sviluppo. Nell'osservare questi fenomeni non si può prescindere da ciò che stava accadendo nel centro storico, anch'esso soggetto a un'importante fase evolutiva che andava ad avere delle influenze rilevanti nell'offerta culturale. In questo periodo infatti Palazzo Grassi e Punta della Dogana erano passati sotto il controllo di Fraçoise Pinault, determinando una rimessa in discussione delle attività nella proposta delle arti figurative. Questi due grandi centri infatti andavano a inserirsi come grandi poli espositivi dedicati al contemporaneo schiacciando nettamente la figura del Candiani da questa prospettiva; non ritenuto idoneo nell'ospitare mostre, si pensò anche all'ipotesi di adibirlo ad archivio della Biennale43. Nonostante risultasse leader per numero di eventi culturali organizzati, secondo i dati del Rapporto della Fondazione di Venezia, esso continuava a non possedere né l'identità né i fondi, che si prospettavano assenti anche per la programmazione del 2006, anno del rilancio. In questa fase transitoria la situazione era tutt'altro che favorevole e la prospettiva di cambiamento procedeva sullo sfondo della costante incertezza che da sempre aveva caratterizzato il Centro. Nonostante si continuasse a parlare di svolta, non si abbandonavano le vecchie abitudini e la mancanza di progettualità si faceva ancora sentire. Probabilmente più che un cambio di rotta 42 S.D’A., Candiani, prima pietra del Museo. Al Forte il cantiere della cultura, in “Corriere Veneto”, 8 ottobre 2005. 43 S. D’Ascenzo, “Con Palazzo Grassi rivoluzioneremo tutto”, in “Corriere Veneto”, 17 agosto 2005. 40 sarebbe servita una vera e propria rivoluzione per rimettere in discussione tutto l'apparato; la tendenza a ricostruire un volto al Centro non sarebbe bastato a sanare le crepe profonde che lo intaccavano alle fondamenta sin dal suo avvio44. 1.4.1 Il 2006: la nuova direzione e il riassetto delle attività Nell' indeterminatezza della gestione e con un carico non indifferente di problemi, il Candiani giunse tuttavia al quinto anno di attività. Le ipotesi sull'eventuale Fondazione Candiani vennero messe da parte e nel 2006, si assistette al sostanziale cambiamento di direzione che determinò la reimpostazione delle attività e il riposizionamento del Centro all'interno dei piani di sviluppo culturali. Sulla scorta delle considerazioni fatte in merito all'evoluzione del contesto di rilancio, è opportuno ora rilevare come avvenne il processo di trasformazione considerando le modalità e gli effetti che questo ebbe non solo all'interno del Candiani ma anche nella sua contestualizzazione territoriale nel rapporto con le altre realtà. Questo modo di procedere, adottato sin dall'inizio della nostra trattazione, ci permette di affrontare la nostra analisi chiarendo di volta in volta quale sia stata la prospettiva operativa del nostro caso e la complessità che lo denota. Il riferimento costante alla realtà circostante risulta di per sé un nodo importante sul quale riflettere strategicamente nel posizionamento del Centro e delle altre istituzioni, specialmente se si considera la struttura ramificata ma in costante connessione che doveva essere creata tra esse. Dunque la questione culturale a Mestre rimaneva ancora aperta su tutti i fronti, la sua costante vocazione alla contemporaneità e al futuro non incideva realmente nelle scelte presenti, che in un modo o nell'altro, si trovavano ad essere in via di progettazione45. I ruoli che si tentava di affermare, tanto per la città quanto per il Centro, non erano garantiti da linee operative solide e nonostante la presenza degli spazi, mancava una fondamentale chiarezza di intenti sulle loro modalità di utilizzo. La struttura poteva essere il luogo ideale per la produzione culturale, ma nonostante 44 E. Tantucci, In città più di cinque spettacoli al giorno, in “La Nuova Venezia”, 12 luglio 2005;L. Panzeri, Ogni giorno venticinque spettacoli, in “Il Gazzettino”, 12 giugno 2005. 45 “Cultura, basta parole. Ci vuole un progetto”, in “Il Gazzettino”, 28 gennaio 2006. 41 ciò non si riusciva a valorizzarne ancora le potenzialità attraverso delle scelte concrete che ne implementassero le idee46. I punti fondamentali dei programmi rivolti alla trasformazione urbana, compreso il polo industriale dell'area di Marghera, convergevano tutti nella riqualificazione della terraferma e di Mestre che doveva diventare simbolo della città del futuro e punta del Nord-est. A tali scopi si rendeva necessaria una fitta collaborazione sul territorio che coinvolgesse anche il settore privato47. Nel quadro di riassetto così delineato, anche il Candiani doveva emergere come istituzione presente, attiva e dinamica. Di pari passo dovevano vivere un momento di crescita e rilancio anche altre istituzioni cittadine che avevano risentito dei numerosi problemi riguardanti la produzione culturale in terraferma. Era dunque necessario, attuare dei piani integrati di sviluppo che coinvolgessero il Candiani, la Galleria Contemporaneo, con la quale si trovava in stretta relazione nell'organizzazione degli eventi espositivi, e la Biblioteca Civica, che doveva essere risistemata in nuovi spazi più adeguati. Da questa visione d'insieme non è da escludere anche l'avanzamento dei lavori sulla mostra Mestre Novecento e sul museo di Mestre, la cui progettazione trovava sempre un posto rilevante tanto nella futura prospettiva cittadina quanto in quella del Candiani. Nel dettaglio le operazioni principali che si ipotizzavano per il periodo, coinvolgevano largamente la struttura del Candiani, denotandone sicuramente la polifunzionalità ma allo stesso tempo la poca chiarezza di intenti nel gestirlo. Nel ripensare gli spazi per la Biblioteca Civica, dapprima immaginati in Villa Querini e poi in Villa Erizzo, secondo il piano regolatore del '99 e riadattato nel 2005, a causa della consueta mancanza di fondi necessari per il restauro degli edifici, alla fine si era considerata l'idea di trasferirla al Candiani. Già risultato idoneo per ospitare l'Archivio Storico della Biennale, si sarebbero sfruttati gli ambienti del secondo e del terzo piano, rilanciando le attività espositive direttamente alla Galleria 46 R. Lamantea, Cultura a Mestre, eterna incompiuta, in “La Nuova Venezia”, 28 gennaio 2006. 47 M. Chiarin, I progetti che cambieranno il volto di Mestre, in “la Nuova Venezia”, 9 giugno 2006. 42 Contemporaneo. Tuttavia lo spazi non risultava sufficiente e questa restò soltanto un'ipotesi48. Il momento realmente importante nella prospettiva inquadrata finora, fu la nomina dei nuovi direttori incaricati della gestione dei due centri più rilevanti nell'ambito artistico contemporaneo di Mestre, Roberto Ellero per il Candiani e Riccardo Caldura per la Galleria Contemporaneo. Insieme, sullo sfondo di una strettissima collaborazione, si prendevano l'incarica di far rinascere i due spazi che nel corso della loro recente storia, com'è stato più volte sottolineato, non sono mai riusciti a trovare un ruolo di richiamo forte all'interno del contesto locale. Il Candiani, sotto la nuova direzione, avrebbe dovuto trovare una gestione organizzata e continuativa nel tempo attraverso il sostegno di nuove iniziative e di una programmazione disegnata ad hoc. Parimenti, la Contemporaneo, riaperta grazie all'iniziativa della Municipalità Mestre-Carpenedo, doveva inserirsi nel progetto mestrino con una formula innovativa, adottando un ruolo nuovo, aperto alle collaborazioni internazionali con istituzioni artistiche e gallerie di primo piano nella scena artistica contemporanea, al fine di portare sul territorio mostre di punta nel segno della sperimentazione artistica emergente49. La programmazione pensata prevedeva eventi espositivi di carattere eterogeneo con il coinvolgimento di una pluralità di artisti, in continuità e collaborazione con le scelte del Candiani, determinando così un momento di svolta per entrambe le istituzioni. All'interno dell'importante disegno mestrino questo progetto si inseriva nella prospettiva del rilancio del Centro stesso e della riqualifica di Forte Marghera, secondo il denominatore comune della ricerca artistica rivolta al contemporaneo, nell'intento di creare un sistema unico e innovativo per la terraferma. Proprio grazie al coordinamento di questi programmi, sarebbe dovuto avvenire il tanto ambito posizionamento di Mestre come luogo della contemporaneità, autonomo ma complementare all'offerta culturale del centro storico. Come si nota, il sistema prefigurato poteva vantare di un gran numero di strutture idonee ai fini citati, la scommessa risiedeva nel saperne sfruttare le potenzialità una volta per tutte. Nel suo piccolo, lo spazio del Contemporaneo doveva guardare alle generazioni emergenti e 48 R. Lamantea, Tramonta il trasloco della biblioteca in villa Erizzo, in “La Nuova Venezia”, 20 gennaio 2006. 49 E. Tantucci, “Un piano del Candiani per la biblioteca”, in “La Nuova Venezia”, 24 gennaio 2006; R. Lamantea, Lo spritz notturno al Contemporaneo, in “La Nuova Venezia”, 1 giugno 2006. 43 alle collaborazioni con soggetti pubblici e privati, favorendo una proposta aperta al pubblico con una forma agevolata che non prevedesse il costo di un biglietto per accedere alle manifestazioni50. Il progetto unitario di promozione della contemporaneità fondato sul lavoro coeso tra Centro Culturale Candiani e Galleria Contemporaneo stava prendendo avvio su più fronti, nel giugno del 2006 era prevista l'inaugurazione di quest'ultima con l'allestimento dell'esposizione di Esther Stocker e l'inizio della stagione del rinnovato Candiani prevedeva tre mostre e l'apertura della sala al terzo piano dedicata a Paolo Costantini51. Vedremo ora più da vicino quali sono state le linee di indirizzo adottate per il Centro, le prospettive poste nel tentativo di sanare la situazione che aveva caratterizzato il passato e quindi i primi risultati ottenuti grazie all'intervento della nuova gestione. Nel cominciare l'analisi di questo periodo fondamentale, ci ritorna utile osservare il piano ufficiale di rilancio proposto per il Candiani in data 3 luglio 2006, rivolto a chiarire brevemente i punti principali del processo in atto, nella definizione delle attività, avanzamento dei lavori e obiettivi: “ CENTRO CULTURALE CANDIANI- RILANCIO COS'È: Il progetto prevede il rilancio del Centro e la sua valorizzazione mediante il consolidamento dei servizi permanenti (videoteca, audioteca, ludomedialab, area new media, laboratorio di Mestre Novecento, emeroteca) e l'adozione di calendari mensili di eventi pubblicizzati mediante il magazine New{s} Candiani e un sistema integrato di news on line. DOV'È: Nel Centro di Mestre. A CHE PUNTO SIAMO: I servizi permanenti, ripensati all'interno di un sistema integrato, entreranno a pieno regime entro maggio 2007. Sono già operative la videoteca, la ludomedialab e l'area new media. I nuovi calendari mensili sono in programmazione dall'aprile del 2006. 50 F. Bellemo, Risorge la galleria d’arte del Contemporaneo, in “la Nuova Venezia”, 12 maggio 2006. 51 C. Colucci, Riappare la galleria Contemporaneo, in “La Nuova Venezia”, 6 maggio 2006. 44 CHI LO FA: Il Comune di Venezia, che per la riuscita del rilancio si avvale di un 'ampia rete di collaborazioni con gli enti, le istituzioni e le associazioni culturali operanti in ambito cittadino e regionale. É prevista l'attivazione di scambi e gemellaggi con centri culturali similari a livello nazionale ed europeo (es. Casa del cinema, Roma). QUALCHE NUMERO: Obiettivo è la produzione di 1000 eventi e la partecipazione di 150 000 utenti l'anno. 52” Come si rileva dal testo, i punti di maggior interesse per quanto concerne le attività, risultano il consolidamento nell'articolazione della programmazione permanente, affiancata da un calendario scandito nel tempo e supportato dalla pubblicazione costante delle informazioni relative agli eventi. Ancora, è da notare come il Comune, in quanto promotore del piano, prevedesse il coinvolgimento e la collaborazione di altri enti culturali attivi sia nel territorio locale che in quello nazionale ed europeo. Questo aspetto è da ritenersi fondamentale nell'affermazione del Centro per ritagliarsi una posizione di rilievo e riconosciuta dalla pluralità dei soggetti operanti nel settore. A questo proposito, la personalità del nuovo direttore, già a capo della gestione del Circuito Cinema mestrino, era un ponte utile per aprire il dialogo con importanti enti esterni quali la Triennale di Milano e la Casa del Cinema di Roma, interessati alla collaborazione nelle attività. A fronte della previsione numerica data in questa sede, ci riserveremo per il prossimo capitolo, il riscontro dettagliato degli effetti della gestione rispetto al passato e alle altre istituzioni coinvolte nella produzione culturale del territorio. Procediamo dunque nell'analizzare il percorso che si stava avviando nei suoi aspetti più rilevanti. Pur avvicinandoci a parlare di una fase di miglioramento nella gestione dei programmi, tuttavia non c'è da aspettarsi che questo abbia portato nel tempo alla creazione di una realtà altamente competitiva in grado di far uscire il Centro dalla situazione incerta in cui si trovava. La questione sulla valorizzazione della terraferma nel rapporto con Venezia si pone come punto costante di dibattito per partire nell'indagine della proposta culturale. Anche in questo caso, possiamo notare come le iniziative messe in tavola dalla nuova 52 Centro Culturale Candiani. Rilancio, in http://www2.comune.venezia.it/saramestre/54_1.asp, 3 luglio 2006. (sito consultato il 3 novembre 2014). 45 direzione del Centro, volessero diventare il punto di partenza per la risposta alle lacune mai risolte nel difficile ruolo di Mestre come “appendice di Venezia”. In merito a ciò consideriamo il primo passo compiuto nel promuove la rivista New{s} Candiani, creata al fine di diffondere i programmi e dare visibilità all'istituzione. Nei contenuti doveva dare degli spunti di riflessione al pubblico e allo stesso tempo fornire tutte le informazioni utili sul calendario delle attività temporanee proposte a seguito dei due moduli principali permanenti La fabbrica della cultura e Scaffale Aperto. Il primo era pensato come uno spazio dedicato alle istituzioni locali che volessero presentare alla comunità le loro attività, il secondo invece si proponeva come luogo di dibattito e critica sui testi di maggior spessore. Il target di riferimento delle iniziative non si chiudeva a una nicchia ristretta di utenti, bensì abbracciava un bacino molto ampio di fruizione attraverso la creazione di eventi che potessero interessare ogni tipo di pubblico ed estrazione sociale, non rinunciando ai giovani e al mondo accademico. In aderenza alle finalità educative da sempre perseguite, l'idea era quella di plasmare uno spazio in cui la proposta di cultura scaturisse in un momento formativo dal quale si sarebbe generata e prodotta nuova cultura. A differenza di quello che era avvenuto in precedenza, la divisione in moduli delle attività, differenziate per tipologia e durata, risultava essere un'operazione che restituiva una prospettiva chiara e definita di quelle che erano funzioni svolte dal Centro conferendogli un'immagine maggiormente organizzata. Nonostante il ruolo del magazine fosse anche quello di incrementare il livello di comunicazione, questa si può dire che rimanesse più a uno stadio informativo che promozionale e pubblicitario53. Il ripristino delle attività, rispetto ai cinque anni precedenti, doveva fare i conti anche con i progressi avvenuti a livello tecnologico e multimediale. Il Centro, che inizialmente aveva puntato sull'innovazione digitale dell'Internet Cafè, ora doveva ripensare a una nuova formula di utilizzo dell'area tenendo conto che ormai l'uso del web era alla portata di tutti con l'utilizzo di mezzi propri. Per queste ragioni era stata avanzata l'idea di creare un Caffè letterario che ospitasse musica dal vivo e rimanesse 53 R. Lamantea, Il Candiani “gemello” della Triennale, in “La Nuova Venezia”, 2 aprile 2006; M. Militello, New(s) Candiani è la nuova rivista per valorizzare la proposta culturale in terraferma, in “Il Gazzettino”, 2 aprile 2006 . 46 aperto anche nelle ore serali. L'intenzione era quella di riassegnare il locale, di proprietà del Comune, a qualche giovane imprenditore mestrino in grado di mantenere attiva la proposta e di collaborare alla vitalità del Candiani riqualificando l'intera area. Accanto a questa, le idee in ballo erano molte nonostante i tagli ai bilanci non venissero meno. Tra le iniziative proposte c'erano anche rassegne cinematografiche d'essai, reading e spettacoli di nicchia, il tutto però inserito in un contesto di ristrettezza che vedeva una riduzione di disponibilità di 100.000 euro rispetto all'anno precedente. Per la programmazione del 2006 erano infatti stanziati 400.000 euro che comprendevano anche le spese per le manifestazioni del Settembre mestrino e per la Galleria Contemporaneo. A supporto di ciò ritornava l'urgenza dell'attivazione di collaborazioni e della costituzione di un'identità per Mestre come polo di attrazione autonomo per creare ed allargare il proprio bacino d'utenza54. In questa nuova fase è importante ricordare il lavoro che si stava svolgendo alla mostra Mestre Novecento, la cui realizzazione, dopo svariati ritardi, era stata confermata per il 2007. In quanto base di partenza per il futuro museo e articolata nella tripla sede di esposizione tra Candiani, Vega e Galleria Contemporaneo, si proponeva di indagare la storia di Mestre come esempio lampante di città contemporanea e votata all'inarrestabile progresso. Questa premessa ci permette di rilevare l'importanza della connessione tra il Candiani e il Museo di Mestre, concepiti come nodi culturali fondamentali per la città ai quali si affiancavano le altre istituzioni. Grazie alla direzione Ellero dunque, nel rendere concreti l'identità e il ruolo del Centro, si cercava di rispondere alle esigenze di un contesto in via di sviluppo con la presenza di personalità competenti e preparate alla gestione e il reperimento di risorse55. Nel concludere la questione della fase cruciale del riordino delle attività, possiamo affermare che si era tentato di conferire a Mestre il ruolo di officina della cultura e dell'arte contemporanea attraverso le nuove disposizioni sul Candiani, Galleria Contemporaneo e Biblioteca, tuttavia, questo si trovava ad essere un compito impegnativo che avrebbe richiesto uno sforzo reiterato nel tempo e flessibile ai 54 M. Zambon, La nuova vita del Candiani tra mostre, cinema e teatro, in “Corriere Veneto”, 17 settembre 2006. 55 R. Inauale, Assessore alla cultura con missione Mestre, in “Il Gazzettino”, 1 luglio 2006. 47 cambiamenti futuri. Il percorso ravagliato del Centro era destinato a non finire e nonostante l'immagine rinnovata con la nuova direzione del 2006, le decisioni in merito al suo riassetto rimarranno una costante fino al periodo corrente56. Nel procedere con il prossimo capitolo, per avere un'idea più chiara della realtà in cui si inseriscono le attività del Candiani in merito ai piani futuri, descriveremo in dettaglio le vicende che hanno determinato il contesto di riqualifica della terraferma fin qui accennato. 56 R. Lamantea, Il Candiani non è più una cattedrale nel deserto, in “La Nuova Venezia”, 24 ottobre 2006. 48 2. L'analisi del territorio e del contesto di sviluppo delle attività 2.1 La riqualifica della terraferma e il rapporto con Venezia Come abbiamo avuto modo di accennare nel capitolo precedente, è importante chiarire in che modo la struttura del Centro Culturale Candiani si inserisca nel processo storico che ha interessato la terraferma nel corso del Novecento. Ponendo particolare attenzione all'arco di tempo in cui l'istituzione ha svolto le sue attività, rileviamo come questo periodo risulti determinante nella fase di sviluppo culturale del territorio locale di riferimento. Dall'inizio degli anni Duemila si sono iniziati a vedere i frutti dei piani dei decenni precedenti e contemporaneamente si sono gettate le basi per le soluzioni future di rinnovamento che interessano tuttora la nostra realtà. Nel ragionare in termini di riqualifica è utile considerare le variabili territoriali che determinarono il posizionamento delle diverse realtà attive nel campo culturale. La conformazione della rete cittadina ha permesso di lavorare alla creazione di un distretto culturale locale, all'interno del quale, i diversi attori coinvolti formassero una dimensione unica e coesa grazie all'integrazione delle specifiche funzioni. Il futuro del territorio e del suo rinnovamento è sempre stato oggetto di dibattito dall'inizio degli anni Settanta, dopo che l'intensa fase di urbanizzazione attorno al grande polo industriale di Porto Marghera, aveva portato alla nascita di numerosi centri cittadini nell'area circostante a supporto delle attività negli stabilimenti. Quello mestrino risultava essere il più grande, ma non per questo il migliore, l'estrema vicinanza rispetto a Venezia e alla stessa zona industriale aveva provocato tanto l'aumento della popolazione quanto un'evoluzione disordinata e confusa dell'organizzazione 49 territoriale che rispondeva ai cambiamenti senza valutarne le conseguenze. Il mancato controllo che aveva generato il complessivo degrado estetico e funzionale, è il primo motivo che ha scaturito la presa di coscienza da parte dell'amministrazione della necessità del riassetto generale che prevedesse dei piani mirati di rinnovamento. In questa direzione, la trasformazione dell'intera area doveva creare un'identità culturale rivolta alla modernità secondo il modello urbano contemporaneo 57. In questa prospettiva il rapporto con Venezia sarebbe dovuto essere di complementarietà anche se di fatto la competizione con essa è sempre rimasta un nodo irrisolto. Il punto di partenza del tentativo di definire il ruolo del Candiani all'interno delle vicende di riqualifica della terraferma risiede proprio nella recente formazione cittadina. Nella visione generale della gestione del territorio, Mestre ha sempre mantenuto il primato di spazio del futuro, dedicato al contemporaneo e nel quale era possibile sviluppare un sentimento rivolto al progresso e al postmoderno. Come abbiamo visto, questa concezione fortemente dinamica sulla quale dovevano essere promosse le iniziative e la vita culturale, era del tutto consona alla sua posizione di stretta vicinanza al centro storico. Nonostante ciò, si è notato come la forte volontà dei progetti di costruire su di essa la “punta di diamante” della capitale metropolitana del nord-est, sia stata accompagnata dalla situazione di degrado provocata dalla mancanza di controllo durante la fase di crescita urbana. La priorità fondamentale su cui operare la riqualifica locale era la creazione di una realtà a misura dei suoi cittadini, si sarebbe così giunti al completamento del processo di sviluppo fondato su delle linee culturali che recuperassero l'identità cittadina a cui non si era prestato attenzione. Nel corso degli anni, l'inaugurazione del Centro Candiani seppur con le sue lacune, fu il primo tentativo nel ripensare lo spazio mestrino non solo come coda di Venezia, provando a farlo emergere nella sua dignità di centro di produzione in grado di collaborare nel perseguimento di obiettivi culturali. Relativamente al contesto generale, l'istituzione si inseriva in un piano molto più ampio che coinvolgeva l'intera area nel rivolgere lo sguardo al futuro. I problemi 57 M9 Transforming the city, catalogo della mostra a cura di C. De Michelis, G.Guerzoni, L.Hutton e M.Sauerbach, P. Lucchetta, J. Tietz (Venezia, Fondazione di Venezia), Marsilio editore, Venezia 2014. 50 incontrati nella sua evoluzione, oggetto della precedente analisi, rispecchiavano puntualmente l'incertezza di fondo su cui era costruito ma da cui scaturivano strada facendo i piani di miglioramento. A questo proposito, riteniamo che il periodo di maggior interesse in cui si determinò la fitta elaborazione di piani risolutivi per la terraferma coincida con quello del rilancio del Candiani stesso. Si noti come le linee guida della politica culturale del Comune sull'area indicata comprendessero tra le priorità strategiche la realizzazione del Museo del Novecento, la trasformazione di Forte Marghera come Arsenale dell'entroterra in grado di ospitare padiglioni ed eventi della Biennale e il riassetto del Centro Culturale mestrino. Nello stadio iniziale dell'elaborazione dei programmi, intorno al 2005, si procedeva di pari passo alla risistemazione del centro storico lagunare attraverso il concorso di assegnazione per Punta della Dogana, al quale Pinault risultava già tra i favoriti, il concorso per la nuova destinazione d'uso della Scuola Grande della Misericordia attraverso il quale doveva essere garantito il completamento del restauro, la fruibilità dell'edificio assieme alla proposta di un progetto culturale di prestigio e l'assicurazione di mantenimento degli spazi. Si aggiungeva poi l'esigenza dei Musei veneziani del reperimento di fondi per completare Palazzo Fortuny, aprire la sezione contemporanea del Museo di Murano e ampliare gli spazi di Cà Pesaro per esporre le opere conservate nei depositi58. La volontà di costruire un sistema culturale concreto per la terraferma rimaneva comunque primaria e doveva essere resa praticabile attraverso l'articolazione di piani integrati tra i principali poli coinvolti. La proposta di iniziative qualificanti risultava necessaria per affermare la funzione artistico-culturale che si cercava per l'entroterra nella definizione di una prospettiva complementare rispetto alla proposta veneziana che doveva essere implementata da azioni praticabili nel breve-medio periodo59. È assodato ormai come uno dei principali problemi che ostacolarono sempre la fattibilità e la buona riuscita dei progetti risieda nel tempo. Inquadrando la situazione all'interno della fase di sviluppo delle idee, notiamo che queste non erano di nuovo 58 E. Tantucci, Candiani, museo e Forte Marghera. La cultura si concentra su Mestre, in “La Nuova Venezia”, 25 novembre 2005. 59 M. Scattolin, “La sede della nuova biblioteca a Villa Erizzo”, in “La Nuova Venezia”, 5 novembre 2005 51 concepimento. Gli ambiziosi obiettivi di riprogettazione della terraferma risalgono agli anni precedenti, tuttavia ci riserveremo di analizzarli nel recente periodo che abbraccia l'ultimo decennio, in cui emergono i loro maggiori momenti di criticità, assieme a quelli del nostro oggetto di studio. Procedendo nella trattazione, vedremo come il passo successivo di implementazione e inizio dei lavori sia stato soggetto a continui ritardi e revisioni che, ad oggi, devono ancora trovare una totale concretizzazione. Un posto rilevante nel clima generale di rilanci lo trovava anche la Galleria Contemporaneo, la quale, nella nuova fase di produzione in cui si inseriva la collaborazione con il Candiani, riservava una particolare attenzione al collegamento tra la realtà mestrina e l'Europa orientale nell'ambito delle giovani sperimentazioni emergenti. Nonostante la qualità delle sue proposte, nel clima generale di ristrettezza, si trovò costretta a chiudere nel 2010 dopo le operazioni di alienazione effettuate sull'immobile da parte del Comune. Volendone rispettare la programmazione se ne assicurò la sopravvivenza ipotizzandone il trasferimento in una nuova sede, tra cui il Candiani, di fatto però lo spostamento non fu mai attuato e si andò a perdere uno dei possibili poli di riqualificazione. A livello locale poi, il primato di raccordo fondamentale tra la terraferma e il centro storico era mantenuto da Forte Marghera che doveva diventare il parco urbano dedicato alle produzioni creative con la proposta di piani che cercassero la collaborazione dei privati nella realizzazione del restauro dell'area. La Marco Polo System che aveva in gestione gli spazi, cercava il supporto di associazioni e studi professionali di architettura e competenti nel campo multimediale al fine di attrezzare gli edifici adatti ad ospitare varie tipologie di eventi come fiere o i padiglioni della Biennale. L'altro grande nodo da sciogliere in merito al centro mestrino era legato alla Biblioteca, inadeguata negli spazi di via Miranese, doveva essere inizialmente traferita nella sede di Villa Querini. Anche in questo caso l'avanzamento dei lavori non fu celere e dopo aver scartato l'ulteriore ipotesi di spostarla al Candiani, il progetto venne completato solo nel 2013 con l'inaugurazione della nuova sede 52 nell'edificio storico mestrino di Villa Erizzo60, a seguito delle operazioni di acquisizione avvenute nel 200761. Proseguendo, secondo il bilancio di previsione dei progetti dell'anno di riferimento, il processo di riqualifica e valorizzazione dell'area mestrina promosso dal Comune, custode della scelta strategica, alla luce del gran numero di progetti aperti e dei cantieri da mettere in atto, doveva attuarsi sull'impiego di risorse condiviso con gli altri enti locali e con istituzioni pubbliche e private pronte a investire nel settore culturale62. Il piano strategico che si stava delineando doveva passare per la riqualificazione strutturale del territorio nel perseguimento dell'obiettivo fondamentale di conferire a Mestre un ruolo prestigioso di città nuova e all'avanguardia che fosse di riferimento per il Nord-est e per il paese. In generale, i luoghi attorno ai quali ruotava la pianificazione erano: Marghera e le zone limitrofe; il nuovo ospedale e l'area dell'ex Umberto I; il Toniolo; il Bosco di Mestre; il Candiani; il progetto per la nuova via Vallenari, via Torino, via Vallon e il quartiere di Tessera; l'acquisizione di Villa Erizzo e il piano per l'area della Torre. Contemporaneamente, a Venezia avanzavano i lavori per il riassetto dell'Arsenale, Punta della Dogana e i progetti per il rilancio del Lido attraverso l'attività congressistica e l'offerta rivolta a un turismo di eccellenza. Ancora erano previsti il riutilizzo di importanti edifici quali l'ex caserma Manin, il cinema Rossini, la Scuola Grande della Misericordia già ricordata, ed infine l'insediamento dell'Istituto Europeo 60 Ibidem. 61 62 2007. M. Dianese, Il 3 luglio si firma per Villa Erizzo, in “Il Gazzettino”, 12 giugno 2007. R. Turetta, Più soldi alla cultura, ora serve un sistema, in “La Nuova Venezia”, 15 marzo 53 di Design alla Certosa, l'incubatore di nuove imprese alla Giudecca e le case destinate ai giovani a Sant'Anna di Castello63. In questo stesso periodo, iniziava a essere considerato anche il progetto sul multisala che avrebbe preso il posto dell'Arena scoperta del Candiani. L'operazione avrebbe portato un ulteriore rilancio della struttura del Centro che, nonostante avesse vissuto un riassetto generale delle attività con la nuova direzione, manteneva un posizione marginale rispetto alle aspettative. Una delle cause era rinvenibile nel degrado in cui riversava la zona circostante, con il progetto del multiplex finanziato dal gruppo Furlan (proprietario dei cinema mestrini) si sarebbe prospettato il miglioramento anche nella qualità di vita della zona. Il cinema, essendo legato alla struttura del Candiani, con il quale avrebbe dovuto costituire un unico polo attrattivo di produzione e aggregazione, faceva parte a tutti gli effetti del programma di rinnovamento previsto e avrebbe contribuito alla formazione del Distretto Culturale di cui sarebbe stato punto cardine insieme all'area dell'ex Umberto I in fase di ideazione, Villa Erizzo sede della biblioteca e il complesso di via Poerio nel quale si sarebbe edificato il Museo di Mestre. L'idea del distretto doveva essere resa possibile con una rete di luoghi organizzati a sistema che rispondessero all'ambiente in modo creativo e dinamico, attraverso l'utilizzo di mezzi innovativi. Su questi principi era anche concepito il Museo del Novecento, il quale, oltre a ricostruire la storia di Mestre, doveva seguire l’esempio dei grandi musei contemporanei nell’offerta di nuove soluzioni espositive, grazie all'ausilio della più recenti tecnologie64. Analizzeremo in seguito più approfonditamente la questione M9 nell'ambito della riqualifica della terraferma e nel rapporto con il Centro Candiani, intesi come punti focali nel riordino delle politiche culturali nel contesto territoriale di riferimento. Per Mestre si prospettava una duplice scommessa, da un lato, rivolta alla formazione della nuova identità cittadina, forte e all'avanguardia; dall'altro, indirizzata, assieme a Marghera, ad assumere un ruolo complementare e di sostegno alla realtà veneziana, 63 M. Cacciari, “Scommettiamo sul futuro di Venezia e Mestre”, in “La Nuova Venezia”, 30 dicembre 2007. 64 G. Bertasi, Museo, progetto pronto tra due mesi. “In via Poerio la regia per le altre sedi”, in “Corriere Veneto”, 28 ottobre 2007. 54 mantenendo la prospettiva proiettata futuro. Come abbiamo visto, le grandi trasformazioni che interessavano la terraferma prevedevano il recupero delle aree storiche, il ridisegno del centro, compresa piazza Barche e il recupero della zona dell'ex ospedale adiacente al Candiani. Nel complesso, ogni intervento era misurato al fine di perseguire tanto la conservazione della memoria storica nella prospettiva identitaria della comunità, quanto lo sviluppo contemporaneo rivolto a rimodellare il polo cittadino per farne emergere le potenzialità e le specificità come esempio di metropoli europea65. La ricchezza del territorio in questione, a cavallo tra la dimensione storica e la vocazione sperimentale, risultava un punto di forza unico che doveva essere sostenuto dalle istituzioni attraverso una pianificazione dedicata ad iniziative di carattere emergente in grado di completare l'offerta con nuovi linguaggi. Coerentemente al contesto delle aree di interesse sarebbe stato necessario sviluppare delle sinergie efficaci tra le attività degli enti, pubblici e privati, per guardare unitamente nella stessa direzione nella sfera di distribuzione degli impegni, sia nella pianificazione dei programmi, sia nel reperimento di risorse. Il distretto delineato doveva concretizzarsi attraverso una serie di acquisizioni che interessavano l'area del centro mestrino. Primo fra tutti, l'intero complesso compreso tra via Poerio, via Brenta Vecchia e via Pascoli, rilevato dalla Fondazione di Venezia e sede del futuro Museo del Novecento. Considerata la posizione centrale, cuore dell'area cittadina, avrebbe dovuto assumere un ruolo culturalmente forte quale polo di aggregazione e crocevia dell'intera rete. Ad esso si sarebbero dovuti integrare gli altri punti di riferimento locali strettamente connessi e posti in relazione dall'effettivo percorso urbano. Il Candiani sarebbe stato in diretta comunicazione con il Teatro Toniolo, che a sua volta si sarebbe trovato in posizione contigua rispetto al Museo. Da qui sarebbe risultato immediato il passaggio verso la Biblioteca di Villa Erizzo. La posizione strategica del museo, forte nella sua centralità, avrebbe contribuito a rivitalizzare interamente la zona in un ottica di produzione e offerta culturale. Accompagnata da un insieme di servizi rivolti alla comunità e grazie alla vicinanza con altre istituzioni, 65 2008. G. Bertasi, “Mestre, tanti errori ma il futuro non va temuto”, in “Corriere Veneto”, 16 aprile 55 lo avrebbero fatto diventare luogo di frequentazione privilegiato 66. Nel proseguire nella descrizione dello sviluppo del circuito culturale della terraferma, oggetto della riqualifica in atto, un ulteriore tassello fondamentale che coinvolge il Candiani è la progettazione del multisala che, come già accennato, avrebbe dovuto risollevarne nuovamente le sorti. Se i punti di maggior forza in prospettiva dovevano essere il Museo di via Poerio e la nuova biblioteca di Villa Erizzo, a sua volta anche il Centro avrebbe subito le modifiche necessarie per assumere un ruolo attivo nella rete67. Arrivati al 2009, sicuramente erano stati fatti dei passi avanti rispetto al tempo della sua inaugurazione e la struttura aveva già vissuto una fase di rilancio per ordinare le attività e la programmazione delle stesse all'interno di un percorso definito da seguire. Questa fase di riassetto aveva preparato il terreno di inserimento nei piani di riqualifica complessiva, tuttavia molte delle prospettive poste inizialmente erano andate perdute per i problemi considerati in precedenza. Nell'osservare più da vicino la questione aperta sulla costruzione del multisala, tralasciando le vicende in merito a ritardi e accordi presi per la realizzazione, faremo emergere la rilevanza che ha avuto il progetto in termine di valorizzazione e rilancio dell'area, a completamento del discorso portato avanti finora. L'idea iniziale risalente al 2007, coerentemente alle scelte in materia di riassetto delle attività del Centro, prevedeva che il cinema fosse edificato al posto dell'Arena esterna, mai diventata il nuovo teatro mestrino dopo il Toniolo, secondo il progetto originale della struttura. Dopo un periodo di fermo, nel 2009 furono riaperte le proposte e il dialogo con il privato che avrebbe finanziato l'opera, trovando l'effettiva conclusione del cantiere e messa in opera delle sale nel dicembre 2013. I contributi del progetto ai piani di riqualifica sono riconducibili a tre aspetti fondamentali e interdipendenti tra loro. In primo luogo, esso dava l'occasione di bonifica dell'area degradata intorno al Candiani. Nella revisione del centro cittadino, la zona doveva rinascere come luogo fruibile e di collegamento verso gli altri poli culturali, il cui passaggio era reso possibile dai lavori predisposti per aprire il passaggio diretto tra Candiani e Toniolo attraverso Galleria Barcella e il rinnovamento della piazza di 66 M.D., Così nascerà il Distretto della Cultura, in “Il Gazzettino”, 4 ottobre 2008. 67 Candiani, oltre 133 mila utenti nel 2008. Primato in terraferma, in “La Nuova Venezia”, 28 gennaio 2009. 56 fronte al Centro. Nel ridimensionamento urbano, il nuovo punto d'attrazione diventava un ulteriore momento di rilancio per lo stesso Candiani che aveva modo di presentarsi al pubblico sotto una veste appetibile e accattivante che lo allontanasse dal desolante destino di “cattedrale nel deserto”. La nuova offerta cinematografica, accompagnata a quella di numerosi servizi, avrebbe dovuto finalmente far vivere la struttura attraverso un incremento dei visitatori. Infine, una tale operazione doveva necessariamente condurre a una revisione della destinazione d'uso degli altri luoghi dedicati alla cultura. In vista delle nuove sale a disposizione, quelle all'interno dell'edificio dell'Excelsior sarebbero state destinate ad attività commerciali e il Cinema Corso sarebbe stato mantenuto dal Comune per ospitare l'attività teatrale, oltre a quella del Toniolo. Riassumendo, l'obiettivo principale perseguito dai piani di riqualifica territoriale prevedeva la messa in atto di una nuova politica su Mestre e sulla terraferma che le permettesse di perdere il ruolo secondario e periferico rispetto a Venezia. Essa doveva spiccare per la sua ricerca rivolta al contemporaneo sostenuta da fitte sinergie tra le istituzioni, utili a creare un'offerta valida e competitiva che fosse riconosciuta a livello nazionale ed identificativa della realtà di produzione. I principali nodi culturali coinvolti attivamente nel raggiungimento di tali scopi possono essere raggruppati in due aree, quelli appartenenti al progetto strategico di riqualificazione del centro mestrino quali il Centro Culturale Candiani, la Biblioteca di Villa Erizzo, il Teatro Toniolo e il futuro Museo del Novecento; affiancati dal complesso di connessioni urbane con la realtà veneziana individuabili nell'area di San Giuliano e di Forte Marghera, con relativo riferimento all'intera area industriale compreso il Vega con il Parco Scientifico Tecnologico. Non è da dimenticare inoltre il ruolo di collante svolto dalla nuova sede universitaria di via Torino, cuore dell'attività di ricerca. Questa potrebbe essere considerata come un ponte diretto a implementare tanto le iniziative della dimensione storica lagunare, quanto quelle dell'entroterra al contemporaneo. Strettamente uniti fra loro, i poli culturali avrebbero potuto portare avanti il rilancio complessivo grazie all'organizzazione coordinata degli eventi. Questa si proponeva anche come soluzione all'onnipresente problema della scarsità delle risorse. All'interno della rete si sarebbero potute instaurare collaborazioni con gli enti privati per sostenere le strategie di programmazione delle istituzioni. 57 In ultima analisi, sulla scia di quanto osservato, l'obiettivo del periodo più recente è rivolto al processo di rigenerazione, in cui Mestre vuole collocarsi come cuore attivo e pulsante, a cui il distretto creato tende a elevarsi per formare la città metropolitana. Nel riordinare ciò che è stato detto finora vediamo come le linee di intervento tracciate siano parte della gestione del Piano Strategico e sviluppo locale promosso dall'Amministrazione. L'opera di riqualifica culturale della terraferma rientra nella panificazione strategica che si intendeva adottare per avviare il processo di modernizzazione e sviluppo previsto nel periodo 2004-2014 per Venezia. Le priorità indicate dal piano prevedevano gli ambiti di maggiore intervento nella trasformazione di Porto Marghera, la nuova città di Mestre, Venezia solidale e Venezia culturale68. Come si evince dai documenti, le leve di sviluppo del piano strategico sono costruite sulla prospettiva di innovazione sulla scorta di un lavoro rivolto all'individuazione di modelli di successo attuati in altre città. Nel rapporto dei risultati di crescita ritenuti applicabili e derivanti da ciò che è stato sperimentato negli altri casi, non si rinuncia a misurarne le caratteristiche in relazione alle specificità del nostro contesto locale che si vuole valorizzare. Pensato come nuovo strumento di governo della realtà cittadina si pone obiettivi di medio lungo periodo rivolti a implementare i caratteri di modernità, dinamicità e competitività del territorio. In questa prospettiva l'attenzione non è rivolta solamente alla creazione di un sistema complesso fortemente relazionato al suo interno, ma vuole essere altresì proiettato verso l'esterno a livello nazionale e internazionale. Non solo, nel definirne gli obiettivi, risulta fondamentale per quanto detto in precedenza, la volontà di creare una città “capace di generare dai suoi punti di forza (turismo, cultura, ecc.) e dalla soluzione dei suoi problemi (ambiente, salvaguardia, ecc.) nuove potenzialità di sviluppo”69. Inserito all'interno di questa più ampia pianificazione, il valore del processo di riqualifica culturale prima descritto risulta estremamente importante nella 68 Piano Strategico Città di Venezia. Gestione del Piano strategico e sviluppo locale: esperienze a confronto. Venezia, 11 novembre 2005, verbale dell'incontro a cura di Direzione Programmazione e Controllo e Pianificazione strategica Area Pianificazione Strategica, Venezia, febbraio 2006. 69 Parte Prima. Il Piano Strategico di Venezia 2004- 2014. I contenuti e l'efficacia formale ed operativa, le modalità di implementazioe e gestione, in “Documento n.2. Il caso di Venezia. Le strategie di sviluppo della città e la struttura preposta alla gestione del Piano strategico 20042014”,pp.1, in Piano Strategico città di Venezia, Gestione del Piano strategico e sviluppo locale: esperienze a confronto, Venezia, 11 novembre 2005. 58 rigenerazione delle risorse materiali e immateriali che costituiscono il patrimonio di Venezia e della terraferma. 2.1.1 Uno sguardo al futuro: il ruolo assunto dal Centro Culturale Candiani e dal progetto del Museo del Novecento all'interno dei piani di riqualifica culturale della terraferma Nel parlare della riqualifica territoriale è utile fare riferimento al rapporto tra il Centro Culturale Candiani e il progetto dell'M9. Il Museo del Novecento si configura come una delle tappe essenziali per il percorso storico mestrino, fondata su uno degli interventi urbanistici e culturali più importanti che coinvolgono la città. Innanzitutto, è interessante rilevare l'impatto simbolico che il progetto assume nei confronti della dimensione cittadina nel processo di rigenerazione urbana. Il valore della proposta di M9 è da intendersi, alla luce della visione d'insieme prima delineata, come un’ulteriore punto di connessione tra le realtà che formano il disegno dell'identità cittadina locale in prospettiva metropolitana70. Come perno dell'intera strategia culturale, il progetto racchiude la prospettiva di svolta che si è andata ricercando nel tempo. Infatti, si caratterizza per l'assetto fortemente innovativo e sperimentale nella concezione della produzione e della gestione, aperta ai modelli culturali contemporanei di livello internazionale per offrire al pubblico un luogo di esperienza esclusivo. La trasformazione messa in atto da M9 si fonda sulla riqualificazione di spazi già esistenti, sfruttati nelle loro funzioni e potenzialità inespresse. Organizzato sulla concezione di City District71 e concepito sul modello delle realtà culturali internazionali più all'avanguardia, vuole essere la chiave del rinnovamento urbano determinata da variabili di varia natura: architettoniche, artistiche, sociali, storiche, economiche e strategiche. Il cuore del progetto risiede nel concetto di modernità avanzato ed elaborato da Matthias 70 G. Scaramuzza, L’approvazione dell’M9 tappa importante per Mestre, in “La Nuova Venezia”, 17 luglio 2012. 71 L. Hutton, M. Sauerbruch, L'architettura di M9 e P. Lucchetta, L'innovazione degli spazi retail nell'M9 “City District”, in “M9 Transforming the city”, catalogo della mostra a cura di C. De Michelis, G.Guerzoni, L.Hutton e M.Sauerbruch, P. Lucchetta, J. Tietz (Venezia, Fondazione di Venezia), Marsilio editore, Venezia 2014. 59 Sauerbach e Louisa Hutton, secondo il loro pensiero architettonico sulla città contemporanea intesa come “paesaggio”72. Nella concezione delle diverse realtà, in relazione al loro complessivo contesto ambientale esistente, essi vi introducono contenuti nuovi nel rispetto dell'autenticità del luogo73. In virtù del caso mestrino, la lacuna a cui si vuole porre rimedio deriva dalla mancanza di uno spazio museale che identifichi il grande centro abitato. Nella sua realizzazione si prevede la creazione di un sistema autosufficiente, sostenuto da una rete di interconnessioni dinamiche e una proposta culturale museale non tradizionale, aperta alle nuove possibilità secondo la concezione di edutainment, su cui vengono costruiti i più grandi centri culturali contemporanei. La multifunzionalità e multidisciplinarietà supportata dalle nuove tecnologie a fondamento di questo modo di fruizione, trovano coerente sviluppo nel riutilizzo degli spazi, ripensati per essere vissuti in risposta ai bisogni specifici dei cittadini74. Se da un lato la portata innovativa del progetto si trova in linea con le aspettative sul nuovo disegno della terraferma, dall'altro, vediamo come la modernità dei contenuti sia del tutto simile alla prospettiva del Candiani all'epoca della sua concezione ed inaugurazione. Nell'aprire il confronto tra le due istituzioni, ci interroghiamo su quale potrà essere il futuro del Centro una volta che l'M9 sarà in funzione e, ancora, quale sia il destino del Museo sulla scorta delle vicende passate del Candiani. La vocazione internazionale del museo e l'offerta dedicata all'indagine del passato e della storia della città, unite all’apprendimento del presente e all’apertura all’evoluzione futura, sono la fonte primaria da cui prendono avvio le attività. L'articolazione degli spazi avviene su tre livelli che ospitano rispettivamente: l'esposizione permanente, un auditorium accompagnato da una Mediateca e da un'aula dedicata ai laboratori didattici e formativi; infine, uno spazio espositivo polifunzionale all'avanguardia. Quest’ultimo sarebbe riservato a eventi espositivi 72 L. Hutton, M. Sauerbruch, L'architettura di M 9e J. Tietz, Interazioni. Città e architettura nell’opera di Sauerbruch Hutton, in “M9 Transforming the city”, catalogo della mostra a cura di C. De Michelis, G.Guerzoni, L.Hutton e M.Sauerbruch, P. Lucchetta, J. Tietz (Venezia, Fondazione di Venezia), Marsilio editore, Venezia 2014. 73 Ibidem. 74 C. De Michelis, La città metropolitana e la rigenerazione urbana di Mestre, in M9 Transforming the city, catalogo della mostra a cura di C. De Michelis, G.Guerzoni, L.Hutton e M.Sauerbruch, P. Lucchetta, J. Tietz (Venezia, Fondazione di Venezia), Marsilio editore, Venezia 2014. 60 temporanei di varia natura, rivolti a considerare gli ambiti disciplinari meno frequentati e organizzati con fondi pubblici, seguendo una programmazione di tre mostre all'anno. Nell'analisi dell'offerta, risulta interessante osservare il testo che esamina i contenuti del Museo all'interno del catalogo M9 Transforming the City, redatto dalla Fondazione di Venezia in occasione dell'esposizione organizzata per la Mostra Internazionale di Architettura della Biennale 2014, dov'è stato illustrato il progetto finito. In merito agli obiettivi e per supportare quanto detto finora, si è affermato che: “L'ampiezza e la diversità delle funzioni descritte miscelano la volontà di non creare un museo tradizionale, né di costruire un'istituzione consacrata alla celebrazione delle tradizioni locali. Al contrario, l'allestimento dell'esposizione permanente, le attività espositive temporanee e il palinsesto culturale sono fortemente orientati alla comprensione del presente e alla riflessione sul futuro. M9 è un centro di interpretazione, un polo di produzione culturale vivo, un soggetto attivo, capace di assumere e difendere posizioni intellettuali anche scomode, producendo nuovo contenuti, suggerendo scenari e visioni, stimolando il senso critico, proponendo interpretazioni di quanto succede oggi e di quanto succede oggi e potrà accadere domani” 75. Ad esclusione dell'allestimento permanente, possiamo ritracciare diversi punti in comune con le idee che indirizzavano le attività del Candiani ai suoi esordi. Innanzitutto emerge il carattere polifunzionale della struttura, connesso a un elevato numero di iniziative diversificate che sfruttano le potenzialità delle nuove tecnologie e della multimedialità come porta verso il futuro. In questa riflessione, troviamo una similitudine con le prospettive che il Centro Candiani si proponeva all’epoca e per il contesto in cui era stato inaugurato. Ancora, vediamo l’intenzione di costituire un polo attivo di produzione, evidenziandone il carattere di dinamicità, comune a entrambi. L'utilizzo dei nuovi mezzi tecnologici nella prospettiva di sviluppo dell'edutainmant76,rispecchiano, in modo attuale, quello che il Candiani proponeva a uno stato ancora embrionale. La soluzione dell'interattività, qui concepita come offerta di fruizione personalizzabile, si pone nella stessa ottica di stimolo alla creatività e di apprendimento con cui erano sviluppate le iniziative multimediali nel 75 G. Guerzoni, Contenuti e modalità di fruizione degli spazi espositivi di M9, in “M9 Transforming the city”, catalogo della mostra a cura di C. De Michelis, G.Guerzoni, L.Hutton e M.Sauerbruch, P. Lucchetta, J. Tietz (Venezia, Fondazione di Venezia), Marsilio editore, Venezia 2014. 76 Ibidem. 61 primo caso. L'area didattica ed educativa organizzata in workshop e laboratori, necessaria in un'istituzione di natura culturale, è sicuramente un punto di convergenza. Tuttavia, sulla base di queste considerazioni, c'è da domandarsi in che modo le due sedi possano coesistere e collaborare senza che il nuovo polo museale soffochi la proposta ancora attiva del Candiani. Nell'osservare questi punti, vediamo come la prospettiva del Candiani sia destinata a cambiare sempre di più fisionomia. Ipotizzando la buona riuscita del progetto M9 e la realizzazione di tutte le attività predisposte, il bacino d'utenza sarebbe facilmente dirottato alla nuova sede che si trova ad essere un nuovo polo d’aggregazione per la comunità. Notiamo che la funzione di M9, come ogni istituzione museale in senso tradizionale del termine, rivolta alla conservazione e alla valorizzazione della memoria dell'identità di un luogo e di una collettività, sia la stessa alla quale il Candiani doveva rispondere provvisoriamente. Fin dall'inizio, erano risultate chiare le difficoltà nell'affermazione della struttura all'interno del territorio e nonostante i numerosi tentativi di recupero non era stata trovata una soluzione vincente. Solo con il progetto del multiplex si è riusciti a stabilire una posizione di richiamo più costante e meno marginale in termini di visibilità e offerta. Nel considerare la portata fortemente riqualificante che ci si aspetta dal nuovo museo rimane un punto interrogativo su come muteranno le proposte culturali delle istituzioni circostanti. 2.2 La produzione del Centro Culturale Candiani e il confronto con stakeholders e competitors Dopo aver delineato il contesto di evoluzione del Centro e il suo posizionamento territoriale, ci apprestiamo ad analizzare i risultati ottenuti e in che termini la sua produzione si sia inserita nella complessità del quadro descritto. Rifletteremo sulle attività svolte nel corso degli anni contestualizzandole nel territorio in base alla loro tipologia e in relazione alla rete di produttori e fruitori dell'ambiente circostante. 62 Attraverso la nostra ricerca ci proponiamo di ottenere un riassunto chiaro ed esaustivo della prospettiva di offerta del Candiani, riflettendo sulle scelte della programmazione e cercando di definirne il ruolo culturale assunto nel corso degli anni evidenziandone i tratti rilevanti. Rifletteremo dunque sul rapporto di collaborazione e competizione con gli altri operatori del settore e vedremo in che termini è avvenuto il posizionamento del Centro come centro di produzione. Per giungere alle nostre conclusioni ci serviremo dei dati rinvenuti nei Rapporti sulla Produzione Culturale stilati dalla Fondazione di Venezia dal 2004 e provenienti dal materiale raccolto dal sito www.agendavenezia.org 77 sugli eventi culturali presenti a Venezia e in terraferma. Nel procedere, terremo a costante riferimento gli spunti di riflessione forniti dai documenti stessi. Innanzitutto è da chiarire in che termini venga considerato l'oggetto d'analisi e in che modo risulti coerente alla nostra ricerca. Lo strumento dei Rapporti è nato in vista dello sviluppo crescente del settore degli eventi. Questi, affiancando l'offerta di iniziative permanenti, costituiscono sempre di più una parte importante delle produzioni culturali esistenti. Questo tipo di attività ha da sempre caratterizzato la programmazione del Candiani e per questo diviene fondamentale l'analisi del settore per comprendere quale posizionamento abbia assunto nel tempo il Centro rispetto a stakeholders e competitors. L'utilizzo dello strumento di monitoraggio ideato dalla Fondazione di Venezia ci permette di avviare le nostre considerazioni sulla base di dati concreti. Restringeremo qui il nostro campo d'azione focalizzandoci sulla prospettiva del nostro oggetto di studio adottando alcune delle classificazioni realizzate dai rapporti come riferimento utile all’analisi. Gli eventi di carattere temporaneo considerati, inseriti all'interno del bacino complessivo di produzione culturale del territorio, sono riordinati sulla base di distinte categorie all'interno delle quali vengono successivamente differenziati per 77 “Sito prodotto dalla Fondazione di Venezia, gestito dalla società Sistema e promosso nel 2000 dalla Fondazione Venezia 2000 come possibile strumento di gestione degli eventi in realazione al Giubileo”. Come chiarito ancora nel testo citato: “ oltre a documentare in modo aggiornato l'agenda delle manifestazioni e iniziative culturali e ricreative, ha consentito di censire gli eventi che si svolgono a Venezia, oltre ad evidenziare chi li produce, quali sono e come vengono utilizzati i luoghi destinati ad ospitare le diverse manifestazioni”. (F. Sbetti, M. Bertoldo, Parte prima. Rapporto sulla Pruduzione Culturale a Venezia, in “”La produzione culturale a Venezia. Gli eventi, i produttori, i fruitori. Primo rapporto” , maggio 2004, p. 9). 63 tipologia. I dati quantitativi che ci riserveremo di riassumere ci permetteranno di riflettere analiticamente sulle iniziative di carattere non permanente prodotte dal Centro, sulle quali si concentra la nostra attenzione. Volendo giungere nei capitoli successivi a una disamina approfondita delle scelte artistiche e curatoriali dell'attività espositiva dell'istituzione, a questo punto della trattazione ci torna utile considerarle sulla base di stime effettuate in termini di numero di eventi prodotti per capirne la rilevanza all'intero del settore di riferimento. Il sistema degli eventi che i Rapporti intendono indagare, è rilevato sulla scorta del ruolo specifico assunto all'interno della città sia in termini di singole manifestazioni, sia nella loro totalità, facendone emergere il valore nel contesto economico e di fruizione del territorio78. Procedendo in questo modo, sulla base delle attività, è possibile delineare l'intero universo di produttori, fruitori e luoghi della cultura locale all'interno del quale si inserisce anche il Candiani. Le rilevazioni dei Rapporti di cui ci serviremo, indagano la situazione degli eventi nel territorio a partire dal 2003 (con il primo Rapporto sulla produzione del maggio 2004). E' necessario premettere che, come affermato dal Rapporto stesso, gli indici quantitativi di riferimento non rispecchiano parametri qualitativi, specialmente nel nostro ambito di interesse, dove spesso non è la quantità numerica a fare la differenza tra un evento e l'altro. Tenendo conto di ciò, cercheremo dunque di analizzare il nostro caso all'interno del quadro territoriale sulla base della produzione delle attività temporanee. Riportiamo qui la tabella di classificazione degli eventi a cui si fa riferimento nei Rapporti per chiarire la materia di indagine: Arti Visive Musica Teatro Danza Rassegne cinematografiche Tipologia Tipi di eventi Mostre ed esposizioni di pittura, scultura, fotografia, architettura, installazioni Concerti di musica classica, moderna, popolare, jazz, opere liriche Teatro tradizionale, spettacoli di marionette, teatro avanguardia Spettacoli di danza classica e moderna, teatro danza Rassegne di cinema di genere, in lingua 78 Sbetti, M. Bertoldo, La produzione culturale a Venezia. Gli eventi, i produttori, i fruitori. Primo rapporto, maggio 2004. 64 Tradizioni veneziane Eventi religiosi Sport Conferenze e convegni Fiere e mercati straniera, personali di registi o paesi Festa del Redentore, Madonna della Salute, Regata Storica, Carnevale, Vogalonga, Venice Marathon, Premio Campiello, Su e So per i ponti Celebrazioni religiose Partite di calcio, regate remiere e regate di vela, scherma, golf Conferenze, convegni, incontri culturali, presentazione di libri, film, spettacoli Navalis, Salone dei Beni e delle Attività Culturali, Bica, Venice International Television Festival Tabella 2.2.1. Classificazione degli eventi temporanei riportata nel Primo Rapporto sulla Produzione Culturale a Venezia del 2004. (Fonte: F. Sbetti, M. Bertoldo, Venezia centro di produzione e rappresentazione culturale, in “”La produzione culturale a Venezia. Gli eventi, i produttori, i fruitori. Primo rapporto”, maggio 2004, p. 12). Indicati gli eventi di cui ci occuperemo nella ricerca, è necessario presentare allo stesso modo la sfera dei produttori al fine di comprendere la dimensione dei competitors rilevanti del Centro Culturale. Consideriamo innanzitutto gli enti presenti nel loro complesso ritenendo come valida la distinzione del Rapporto in cinque macro gruppi: Grandi Medio-grandi Medio-piccoli Piccoli Organizzatori occasionali Oltre 100 eventi all'anno: il Comune con le sue diverse strutture culturali, associative e museali, l'Università Cà Foscari, l'Azienda di Promozione Turistica, la Fondazione la Biennale di Venezia, l'Istituto Universitario di Architettura I Musei Civici, la Fondazione Teatro la Fenice e la Fondazione Giorgio Cini; Tra 10 e 25 manifestazioni all'anno: Fondazioni di carattere culturale come la Bevilacqua la Masa, la Guggenheim e la Levi, società sportive come il Venezia Calcio e società ricreative come il Casinò Es. l'archivio Luigi Nono, il Teatro Goldoni e la Venice International University; Nell'anno o comunque come mission non sono indirizzati alla produzione culturale, es. alcune ambasciate straniere, l'Archivio di Stato Tabella 2.2.2. Classificazione degli organizzatori di eventi adottata nel Primo Rapporto sulla Produzione Culturale a Venezia del 2004. (Fonte: F. Sbetti, M. Bertoldo, Venezia centro di produzione e rappresentazione culturale, in “La produzione culturale a Venezia. Gli eventi, i produttori, i fruitori. Primo rapporto”, maggio 2004, p. 14). 65 Sulla base di queste premesse cercheremo ora di descrivere la relazione tra il Centro Culturale Candini e territorio in cui è collocato, sulla scorta dei dati raccolti vedremo come sia avvenuto il suo posizionamento all'interno della prospettiva di produzione in rapporto alla terraferma e al centro storico. Per semplificare l’analisi, inizialmente ci serviremo dei dati forniti dal Primo Rapporto per indagare le premesse di riferimento per il settore al momento del suo avvio nel biennio compreso tra il 2002 e il 2004. Dopo aver accennato a questa prima fase, ci soffermeremo ad osservare l’evoluzione complessiva avvenuta nell’ultimo decennio e come il Centro Culturale Candiani si sia inserito in questo sviluppo nei suoi momenti critici di inaugurazione e rilancio. Il Decimo Rapporto, il più recente riferito all’anno 2012, ci fornirà delle informazioni utili relative al contesto di crescita generale. All’occorrenza integreremo anche i dati presenti negli altri Rapporti al fine di ottenere una descrizione completa facendo emergere i tratti fondamentali della questione. L’indagine che ci proponiamo risulta valida per chiarire ulteriormente la relazione tra Venezia e la Terraferma definita sulla base del confronto di dati concreti. Per ricostruire la dimensione della produzione degli eventi nella sua complessità e per indicarne al contempo il legame che il Candiani ha con essa, riprenderemo le determinanti utilizzate dagli stessi rapporti come strumento di indagine. Procederemo analiticamente in questa direzione e valuteremo gli indicatori utili per comprendere: la rilevanza del settore eventi nella totalità dell’offerta culturale attraverso l’analisi dei principali organizzatori e come questi si siano distinti nel corso degli anni; le modalità con cui avviene la produzione degli eventi osservando la distribuzione territoriale dei luoghi che li ospitano e quali siano le sedi privilegiate a tale scopo; lo spessore assunto dalle diverse categorie di eventi nell’intero periodo considerato e relativo sviluppo; i principali target a cui generalmente si è indirizzata la proposta degli eventi. 66 2.2.1 La produzione culturale nella fase iniziale Complessivamente, all'inizio della sua attività il Centro si inseriva in un contesto di crescita esponenziale degli eventi a Venezia che tra il 2002 e il 2004 aveva visto un aumento sostanziale da1222 a 1838 manifestazioni, con un passaggio intermedio di 1500 produzioni nel 200379. Considerando nel dettaglio quest'ultimo anno, nonché il primo soggetto al Rapporto, vediamo come le tipologie di manifestazioni a prevalere sul territorio siano gli eventi temporanei (90%) all'interno delle quali troviamo conferenze e convegni (30,5%), musica (21,3%), rassegne cinematografiche (15,3%), teatro (13%) e mostre (10,6%)80. La distribuzione degli stessi all'interno del territorio vede al primo posto il centro storico che predomina con il 78,6%, seguito da Mestre (16,1%), Lido (3,6%) e Isole (1,7%). Per numero di eventi organizzati a Venezia la parte preponderante risulta essere quella relativa all'attività convegnistica con il 33,8% , affiancata da quella musicale per il 21,5%. All'interno della terraferma invece gli eventi di punta sono ripartiti rispettivamente tra manifestazioni teatrali, musica e rassegne cinematografiche. Queste ultime risultano essere il campo maggiore di offerta nell'area del Lido mentre nelle isole rispondono con una preponderanza di conferenze e mostre sulle arti visive81. Risulta rilevante notare come nella classifica delle strutture ospitanti gli eventi considerati, spicchi al primo posto per numero di iniziative il Centro Culturale Candiani. In ordine poi si trovano la Videoteca Pasinetti, l'Ateneo Veneto, il Teatro Malibran a Venezia e il Toniolo a Mestre82. Se nella distribuzione totale delle manifestazioni in centro storico è indicata un intensa diffusione di luoghi di offerta, il Centro Culturale Candiani da poco aperto, 79 Grafico 1 in Appendice. 80 F. Sbetti, M. Bertoldo, Venezia centro di produzione e rappresentazione culturale, in “La produzione culturale a Venezia. Gli eventi, i produttori, i fruitori. Primo rapporto”, maggio 2004, p. 14. 81 Ibidem, p. 19. 82 Tabella 1 in Appendce. 67 assieme al Teatro Toniolo risultano gli unici due poli che gli fanno da controparte in terraferma83. Relativamente ai settori di interesse descritti nella Tab.2.2.1 vediamo emergere la presenza del Centro negli ambiti delle arti visive e della musica. Nell'incremento di produzione di eventi registrato nel periodo di riferimento è notevole l'inserimento del Candiani all'interno del settore culturale in quanto principale punta di concorrenza alle grandi istituzioni dell'area storica veneziana quali le Università, la Biennale, la Fenice e la Fondazione Cini oltre alle altre strutture comunali e quelle in fase di crescita come i Teatri, il Cinema Giorgione, la Querini Stampalia e ancora l'Ateneo Veneto e l'Auditorium Santa Margherita84. Osserviamo che la tendenza in questo momento iniziale del Centro Culturale Candiani nell'affermare il suo primato in terraferma si rivela solo nella sua natura di contenitore di eventi. La produzione degli stessi è strettamente legata a quella del Comune di Venezia, primo organizzatore fra tutti e inteso nelle sue molteplici strutture tra cui il Centro è compreso. Dal Quarto Rapporto relativo al 2006, esso comparirà anche tra gli organizzatori, evidenziandone il cambio di direzione coincidente con la fase di rilancio della attività85. Con l’ordinamento della sua programmazione il Candiani troverà un posto privilegiato anche nella dimensione dei produttori facendo emergere ulteriormente la sua propensione verso tutte le tipologie artistiche delle iniziative. 2.2.2 L’evoluzione del contesto di produzione culturale dal 2004 al 2012 Come abbiamo già sottolineato i Rapporti sono strumenti utili per considerare gli eventi temporanei prodotti nel territorio dal punto di vista della quantità, degli organizzatori e dei luoghi in cui sono realizzati. Nel corso degli anni la tendenza all’incremento del settore rilevata inizialmente è andata via via confermandosi sotto 83 F. Sbetti, M. Bertoldo, Venezia centro di produzione e rappresentazione culturale, in “La produzione culturale a Venezia. Gli eventi, i produttori, i fruitori. Primo rapporto”, maggio 2004, pp.19-24. 84 Tabella 1 in Appendice. 85 Tabella 3 in Appendice. 68 molteplici aspetti. In primo luogo se consideriamo il numero degli eventi prodotti all’interno del Comune di Venezia vediamo una costante crescita che ha portato da 1500 eventi prodotti nel 2003 a 2844 nel 2012 e 2700 nel 2013, attestando quasi un raddoppiamento delle manifestazioni86. L’andamento di costante evoluzione ha investito anche i diversi ambiti delle iniziative portando alla crescita e al consolidamento delle cinque principali aree di interesse: arti visive, musica, teatrodanza, rassegne cinematografiche, conferenze e convegni. Nel periodo compreso tra il 2003 e il 2007 a fronte dell’incremento dei diversi settori emerge lo scarto vissuto dalle arti visive tra il 2006 e il 2007 che da 198 passano a 226. Qui emergere la presenza decisiva della Biennale d’Arte che, grazie anche ai numerosi eventi collaterali, incide in modo ciclico nella produzione attraverso l’alternanza della programmazione87. Considerando poi il quinquennio tra il 2008 e il 2012 la dinamica crescente dei vari settori si conferma nuovamente, rilevando però il primato numerico di eventi prodotti in termini di Conferenze e Convegni, seguiti in ordine da musica, arti visive, rassegne cinematografiche, teatro e danza88. L’aggiornamento dell’ultimo anno contenuto nell’Undicesimo Rapporto registra una stabilizzazione del settore causata dalla leggera discesa di rassegne cinematografiche, conferenze e convegni, ridimensionandone l’evoluzione esponenziale89. L’impatto di questo continuo incremento nel settore di eventi temporanei, è confermato dalla crescita complementare degli organizzatori. La particolare attenzione rivolta a questa parte dell’offerta sottolinea come essa diventi sempre più importante a fianco della proposta permanente. Vediamo che le realtà coinvolte in questo processo si differenziano per importanza, durata e grandezza emergendo in una rete complessa, destinata a diventare sempre più fitta e aperta alla compresenza e alla collaborazione. La partecipazione congiunta dei vari produttori è favorita in un contesto così variegato come il territorio veneziano e la forte unicità che lo caratterizza risulta la carta vincente per il successo. In questa prospettiva ritorna importante poter stringere dei legami di collaborazione tra piccoli e grandi enti, per 86 Grafico 1 in Appendice. 87 F. Sbetti, M. Bertoldo, I caratteri della produzione, in “La produzione culturale a Venezia. Gli eventi, i produttori, i fruitori. Quinto rapporto”, novembre 2008, p.45. (Tabella 2. in Apendice). 88 F. Sbetti, M. Bertoldo, I settori di specializzazione, in “La produzione culturale a Venezia. Gli eventi, i produttori, i fruitori. Decimo rapporto”, dicembre 2013, p.41. 89 Tabella 2 in Appendice. 69 far vivere entrambe le dimensioni. L’incidenza significativa degli eventi è dunque attestata tanto dalla loro crescita numerica, quanto da quella dei produttori che da 89 nel 2004 sono arrivati ad essere 315 nel 201290. Tra questi è possibile identificare principalmente quattro gruppi di promotori che si differenziano per struttura e modalità di lavoro: organizzatori dall’attività consolidata, caratterizzata dalla funzione culturale e la cui produzione ammonta a uno o più eventi all’anno, si tratta di Fondazioni, Università, teatri e associazioni internazionali operanti a livello locale; promotori di eventi culturali tra i quali associazioni, istituti, fondazioni minori e circoli che lavorano nell’ambito solo alcuni anni; produttori presenti nel Rapporto una sola volta, fanno parte enti e associazioni aventi finalità diverse da quelle culturali, coinvolte eccezionalmente escludendo una dimensione continuativa di partecipazione; nuovi entranti nel settore che ne denota la vitalità e dinamicità91. Tutti questi operatori contribuiscono alla conformazione eterogenea della rete a cui prima si faceva riferimento differenziandosi per struttura e attività. La prospettiva di cooperazione e la complementarietà che lega i vari poli è rivolta alla creazione di sinergie per organizzare le iniziative. Questo approccio, in grado di affiancare il settore temporaneo alla proposta permanente e museale, risulta essere di grande rilevanza strategica per lo sviluppo territoriale. Di pari passo troviamo anche la crescita dell’indotto che giustifica il consolidamento delle professioni e delle attività di supporto alla filiera culturale. Come spiegato nel Quarto Rapporto sulle Produzioni Culturali, questo aspetto è dipeso dall’esternalizzazione di numerose funzioni, prima gestite dalle istituzioni e poi affidate a soggetti terzi che lavorano tra centro storico, terraferma e provincia. Attraverso l’indagine condotta da Rapporto, è 90 F. Sbetti, M. Bertoldo, La produzione culturale a Venezia. Gli eventi, i produttori, i fruitori. Decimo rapporto, dicembre 2013, p.11. (Grafico 2. in Appendice). 91 Ibidem, pp. 11-12. 70 stato verificato un incremento delle aziende che hanno sviluppato competenze e mansioni a servizio degli organizzatori culturali e delle relative manifestazioni. Per citare degli esempi, tra le attività di supporto più rilevanti troviamo quelle relative al servizio tecnico di commercio, produzione e noleggio degli impianti e apparecchi, di scenografia e realizzazione dei costumi, o ancora quelli relativi a sicurezza, pubblicità e ristorazione. La crescita di questo settore è stata dimostrata ulteriormente dalla sua struttura ramificata, sostenuta dalle fitte relazioni di collaborazioni intraprese non solo con gli enti culturali, ma anche tra le aziende stesse e confermata dalle molteplici attività svolte, evidenziandone la natura “multiservizi” per cui si caratterizzano. Relativamente alle tipologie di eventi queste sono state riassunte in tre categorie principali, facendo emergere gli ambiti a cui sono maggiormente dedicati i servizi troviamo: l’allestimento di esposizioni e mostre, il supporto all’organizzazione di congressi e convegni e le attività collegate alle riprese cinematografiche. Infine, rilevando come i principali committenti siano localizzati sul territorio di Venezia, è stato possibile osservare come l’impiego di queste aziende sia giustificata dalla presenza di un mercato locale consistente92. Proseguendo, è necessario ribadire il valore del settore eventi non solo dal punto di vista economico nel mercato, ma anche come nuova prospettiva di approccio alla programmazione. Questa conferisce una maggiore flessibilità alle iniziative che acquisiscono prestigio anche dall’intreccio reciproco. Per quanto destinate a esaurirsi nel breve periodo, esse facilmente presentano un forte carattere di unicità che ne confermano la ricchezza alimentando l’accrescimento del settore. La proposta del Candiani si allinea in modo coerente a questa direzione di marcia. Nato come incubatore della sperimentazione artistica contemporanea, ne sviluppa tutti i caratteri multidisciplinari e sin dall’inizio delle sue attività si conferma come la principale sede degli eventi della terraferma. In merito alla riflessione sulla localizzazione dei luoghi rivolti ad ospitare le manifestazioni, si vede come nel corso degli anni la distribuzione si stata costante. La maggiore diffusione delle attività è presente nelle sedi disseminate per tutto in Centro storico lagunare, di seguito di trova Mestre, le cui strutture invece sono poche e concentrate prevalentemente nella zona centrale ed infine il Lido e le isole minori. I due principali poli d’attrazione si articolano dunque 92 F. Sbetti, M. Bertoldo, Imprese e attività a supporto degli eventi temporanei, in “La produzione culturale a Venezia. Gli eventi, i produttori, i fruitori. Decimo rapporto”, novembre 2007. 71 tra il centro della terraferma, dove il Candiani è primo fra tutti e la ramificazione di molteplici realtà nell’area storica lagunare, in cui si assiste al recupero di sedi storiche cadute in disuso, nella prospettiva comune di rivitalizzazione urbana. Questo conferma anche quanto affermato in precedenza per il Centro, che ha assunto un ruolo di punta nel processo di riqualifica locale. Pertanto, mantenendo una posizione stabile e riconosciuta come principale controparte culturale rispetto a Venezia, da questo punto di vista esso acquisisce una sua identità a fronte delle lacune irrisolte. Questo è rilevabile anche al livello delle attività proposte. Specialmente dopo il riordino della programmazione del 2006, attraverso la caratterizzazione della produzione si conferma il suo obiettivo rivolto alla polifunzionalità e alla multidisciplinarietà . In vista del confronto con gli altri operatori, l'importanza di queste caratteristiche è dimostrata dai Rapporti della Fondazione. Infatti, nel compiere l’analisi delle tipologie prevalenti trattate di singoli organizzatori, per tutto il periodo considerato dal 2004 al 2012 (con relativo aggiornamento al 2013), il Candiani è definito come struttura “generalista”. Secondo solo al Comune, si trova ad avere una posizione di rilievo tra i maggiori enti presenti sul territorio come la Fondazione Musei Civici Veneziani, la Fondazione La Biennale di Venezia e le Università Cà Foscari e Iuav. Sono dunque definite in questo modo: “per la loro capacità di coprire trasversalmente tutti i settori culturali censiti: arti visive, conferenze, musica, teatro, rassegne cinematografiche ad eccezione di sport e fiere.” 93 Si giustifica così anche il ruolo delle istituzioni come protagoniste nella scena culturale veneziana per numero di eventi in cui il Candiani conferma la predominanza tra i primi posti delle graduatorie. Dai dati ricavati dal Quinto e dal Decimo Rapporto, prima nel triennio 2005-200794, poi 2010-201295, si evince la costante presenza di queste realtà nella capacità di produrre ed ospitare eventi, confermata parimenti per il 201396. In particolar modo è da sottolineare il singolare primato ambivalente del Candiani quale organizzatore e contenitore degli stessi, 93 F. Sbetti, M. Bertoldo, La produzione di eventi a Venezia, in “La produzione culturale a Venezia. Gli eventi, i produttori, i fruitori. Undicesimo rapporto”, novembre 2014, p.21. 94 Tabelle 3 e 4 in Appendice. 95 Tabelle 5 e 6 in Appendice. 96 Tabelle 7 e 8 in Appendice. 72 assumendo una posizione di singolare rilevanza. Se dal lato degli organizzatori si trova a concorrere, oltre alle strutture già citate, con il Circuito Cinema, l’Ateneo Veneto, la Fondazione il Teatro La Fenice e la privata Libreria Feltrinelli di Mestre, in quanto a localizzazioni delle sedi, divide la scena con altre realtà. Assieme alle ultime tre appena citate si individuano il Teatro Toniolo, la Videoteca Pasinetti, l’Auditorium Santa Margherita, Palazzo Albrizzi e il Teatro Goldoni. Per quanto riguarda i Rapporti sulla Produzione Culturale troviamo infine la questione rivolta i fruitori. Riassumendo quello che si può evincere dalle riflessioni compiute nei documenti, possiamo affermare che l’ampiezza dell’offerta abbraccia un altrettanto grande bacino d’utenza. Restringendo, le principali categorie di pubblico che possono essere individuate sono quelle dei cittadini, degli studenti, dei city user e dei turisti. L’inclinazione a progettare un’offerta valida anche per quest’ultimo di fruitori si è consolidata via via nel tempo in modo crescente. Sfruttando la grande forza attrattiva della città intesa come Centro storico, si è affermata la propensione verso una strategia culturale nella programmazione degli eventi rivolta a favorire l’aumento dei turisti, con l'intenzione di convogliare i flussi alla fruizione complessiva dell’offerta, compresa la Terraferma97. 2.2.3 Le collaborazioni del Centro Culturale Candiani La questione sulle collaborazioni trova qui un’ulteriore sviluppo. Possiamo infatti affermare che il Candiani, per il suo modo di operare, sia aperto alle realazioni di compartecipazione rivolte alla condivisione di conoscenze e idee. Specialmente dopo il suo rilancio, si nota la capacità di organizzare e contenere delle iniziative in grado di rispondere alla tendenza contemporanea della multidisciplinarietà. Osservando più da vicino la realtà dell’istituzione, dopo aver sottolineato la presenza di primo piano nella produzione locale, ci è utile fare alcune considerazioni sulle collaborazioni instaurate con le altre organizzazioni per realizzazione degli eventi. Procedendo nell'analisi, ci serviremo dell’elenco fornito dal personale del Candiani, in cui sono indicate le organizzazioni che nel corso degli anni, dal 2006 ad oggi, 97 F. Sbetti, M. Bertoldo, La produzione culturale a Venezia. Gli eventi, i produttori, i fruitori. Decimo rapporto, dicembre 2013, pp.11-13. 73 hanno partecipato alle attività98. L’aggiornamento della classificazione si riferisce in particolare al periodo di rilancio della programmazione, come si può notare dalla suddivisione degli enti in base al tipo di manifestazione trattata. Nello specifico, oltre a considerare gli operatori da un punto di vista generale, è stata fatta una classificazione distinta per quelli che hanno collaborato a particolari attività quali La fabbrica della cultura e le mostre. Nella scheda si nota innanzitutto che i diversi soggetti sono ripartiti secondo la loro qualifica istituzionale e la loro localizzazione territoriale. É possibile individuare quattro tipologie di riferimento: Associazioni locali; Fondazioni e altri enti locali; Associazioni esterne; Fondazioni e altri enti esterni. Tra le realtà associative, locali ed esterne, troviamo realtà di piccole dimensioni competenti in specifiche attività di varia natura. Per quanto riguarda i vari enti e fondazioni, si rileva invece la presenta di organizzazioni di una certa entità riconosciute a livello nazionale e internazionale. Nella totalità delle realtà indicate, complessivamente 329, vediamo che la maggior parte appartengono alla sfera locale. In dettaglio, se le consideriamo senza fare distinzioni, risultano 192, contro le 137 di pertinenza esterna. Se invece le analizziamo in base alla loro tipologia, prevalgono le collaborazioni instaurate con le associazioni locali, in tutto 115, seguite in ordine da fondazioni e enti esterni (86), fondazioni e enti locali (77) e infine associazioni esterne (51). Riportando l'ulteriore suddivisione tra le specifiche attività del La Fabbrica della cultura e delle mostre, i dati si differenziano in modo sostanziale. Per la prima sezione, contiamo un maggior numero di associazioni e enti locali (46) rispetto a quelli esterni (9), mentre, nella seconda dominano le fondazioni ed gli enti esterni, anche se con minor scarto. Da queste considerazioni possiamo concludere 98 Tabella 9 in Appendice. 74 che la sfera di collaborazioni del Candiani comprende numerose realtà, dedicate a diversi ambiti d’interesse e per questo pertinenti all’intera programmazione del Centro. Le varie strutture infatti, a prescindere dalla loro conformazione istituzionale, si qualificano per le loro specifiche competenze. Esse abbracciano le principali aree disciplinari come arti visive, musica, teatro, danza, rassegne cinematografiche, conferenze e convegni. Emerge dunque l’importanza della compresenza di più soggetti nella realizzazione degli eventi e tendenzialmente si denota l’interesse per la dimensione locale. Tuttavia, le differenze sono giustificate in modo coerente dalla tipologia delle manifestazioni. La fabbrica della cultura rivolge le sue iniziative alla promozione e presentazione al pubblico delle attività delle grandi e piccole realtà culturali operanti sul territorio, obiettivo riscontrabile nella presenza massiccia di queste organizzazione dei dati a nostra disposizione. Per il versante espositivo, la collaborazione di importanti enti esterni e locali è riscontrabile nel bisogno maggiore di risorse per la produzione, difficilmente reperibili da realtà di carattere minore e associativo. Possiamo scendere ancora più in profondità nella questione facendo un ulteriore riferimento ai Rapporti sulla produzione culturale. Nell’analizzare le informazioni qui presenti, possiamo vedere come si sia evoluta la tendenza alla compartecipazione nel nostro caso di studio. Dal 2006 al 2013, periodo di rilancio del Centro e dal quale risulta incluso tra i produttori di eventi, rileviamo il seguente andamento riportato in tabella: Eventi organizzati singolarmente Eventi con altri organizzatori Totale eventi 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 131 176 208 237 265 192 150 157 5 9 19 19 25 36 118 68 136 185 227 256 290 228 268 225 Tabella 2.2.3. La tabella riporta il numero di eventi prodotti dal Centro Culturale Candiani, nel periodo compreso tra il 2006 e il 2013, distinguendo tra quelli realizzati singolarmente e quelli organizzati in collaborazione con altri soggetti. 75 Dai dati qui riordinati e rielaborati nel Grafico 3 in appendice, notiamo come nella generale tendenza all’incremento della produzione si assista anche a una crescente propensione alla collaborazione. Nel corso degli anni e nella totalità del numero degli eventi, l’apertura alle collaborazioni è da ritenersi significativa come specchio dell’inclinazione generale alla ricerca della rete e della complementarietà delle strutture nell’organizzare gli eventi. Le informazioni relative al primo anno di riferimento, il 2006, confrontate con quelle degli ultimi, 2012 e 2013, sono di grande rilevanza per ribadire questo aspetto. Se tra le attività prodotte singolarmente vediamo uno scarto non troppo incisivo, non è possibile affermare lo stesso per quelle realizzate con altri. Questa differenza abissale ci permette di osservare come l’esigenza della prospettiva di collaborazione tra gli enti sia necessaria per mantenere attiva e costante la produzione. La maggiore capacità di realizzazione della singola struttura del Candiani, è rilevabile tra il 2008 e il 2010, dove assistiamo a un numero minore di manifestazioni organizzate con altre istituzioni. È interessante notare come il numero delle collaborazioni sia aumentato nettamente nei periodi che hanno registrato un calo della produzione autonoma, confermando quanto appena detto. Nel clima generale di mancanza di risorse, si apre dunque la possibilità di intervenire in modo sinergico e cooperativo come possibile via di produzione delle iniziative. 76 3. L’analisi delle attività e delle scelte artistiche nella programmazione Dopo aver descritto la realtà del Centro Culturale Candiani dal punto di vista della sua nascita, oltre che organizzativo e gestionale sulla base di determinanti strategiche di posizionamento e di affermazione del ruolo a livello territoriale, ci proponiamo ora di analizzarne le scelte artistiche e curatoriali degli eventi espositivi alla luce dell'eterogeneità dell'offerta complessiva. Come abbiamo potuto osservare dalle ultime considerazioni fatte, il Centro si caratterizza per un’elevata differenziazione della proposta artistico-culturale che prevede la programmazione di eventi, temporanei e non, che spaziano negli ambiti delle arti visive, della musica, del cinema, della didattica, delle conferenze e degli incontri. Attraverso l’analisi delle attività, approfondendo la prospettiva dei contenuti che le caratterizzano, vogliamo completare la descrizione del Centro facendo emergere il valore della realtà istituzionale all’interno della dimensione culturale di riferimento. Le numerose trasformazioni organizzative e gestionali finora considerate risultano un importante motivo di influenza nella scelta della tipologia di eventi da privilegiare e organizzare. Avremo modo di notare come, nel corso degli anni, le decisioni sui programmi siano cambiate di pari passo a quelle istituzionali, evidenziando il valore della ricerca dei contenuti espressivi. La nostra attenzione, dopo una studio complessivo delle attività, si concentrerà nell’analisi di quella espositiva e delle scelte promosse nell’ambito contemporaneo. Questo ci darà modo di riflettere sullo sviluppo degli obiettivi rivolti a questo tema che il Centro ha sempre presentato come primari. Pur rilevando il valore dei contenuti offerti delle attività permanenti, ci riserveremo di descrivere e confrontare più approfonditamente i concetti espressivi privilegiati nelle esposizioni. Un ulteriore spunto utile per l’indagine sarà dato dalla collaborazione con la Galleria 77 Contemporaneo, importante per la sua proposta complementare alle iniziative del Candiani. Nell’iniziare l’analisi delle attività svolte dal Centro, come primo aspetto è importante considerare la sua inclinazione attuale rispetto ai temi e contenuti trattati. Contestualizzando il generale il suo lavoro, ci sarà possibile confrontare le scelte prese nel corso degli anni per definire l’evoluzione della proposta dei contenuti artistici. Da quanto viene affermato nella presentazione del Centro all’interno dell’attuale sito web, osserviamo che nell’articolazione delle manifestazioni, tra temporali e permanenti, il Candiani offre: “una curiosa, originale, variegata e versatile gamma di attività, pensate per intrigare e coinvolgere la pluralità dei pubblici lungo quelle direttrici delle arti e della cultura del contemporaneo che costituiscono la principale e doverosa vocazione per una città giovane e in continua, eterna trasformazione come Mestre. Dalla fotografia al cinema, specialmente digitale, dal teatro di parola alla ricerca musicale, dalla rivisitazione storica alla letteratura nelle sue molteplici declinazioni, dalla didattica sui nuovi linguaggi ai temi sociali. L'idea è di documentare e dibattere la contemporaneità nel suo farsi, contribuendo a sprigionare le risorse intellettuali e le energie produttive della città e non solo”99. Come si deduce da questa prima introduzione, i temi e gli ambiti di riferimento abbracciano le più vaste aree di interesse artistico nelle diverse discipline, in una proposta coerente legata alla prospettiva contemporanea, fondamento del comune terreno d’azione e di pensiero. Unico nel suo genere, all’interno del suo territorio, il Candiani è a tutti gli effetti un luogo poliedrico di produzione artistica e culturale. Sebbene si dichiari aperto a tutti i tipi di pubblico, è da notare la ricercatezza delle proposte che non di rado risultano essere tagliate più per occhi esperti che sappiano cogliere appieno la valenza sperimentale che le caratterizza. A confermare questa tendenza è la realizzazione stessa delle manifestazioni che, pur appartenendo a generi diversi, sono poste in continua relazione con gli altri ambiti di ricerca. Come vedremo, molto spesso la sperimentalità è data proprio dal rapporto osmotico tra le diverse arti all’interno di un singolo evento. 99 Candiani è, in http://candiani.comune.venezia.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/11 (sito consultato il 28 novembre 2014). 78 Prima di tutto analizzeremo nel dettaglio come questo sia riscontrato nelle attività permanenti, soffermandoci poi nell’approfondimento degli eventi temporanei, in particolar modo di quelli espositivi. 3.1 Le attività permanenti e l’organizzazione degli eventi Prima di descrivere la programmazione permanente del Centro è utile fare una breve premessa per chiarire il tipo di attività proposte. Queste, inserite nell’offerta del Candiani dal 2006, dopo il riassetto generale avvenuto sotto la nuova direzione, racchiudono una grande varietà di iniziative ordinate in base a delle caratteristiche definite. La proposta non è da intendersi “permanente” nel senso conservativo o museale del termine, come abbiamo visto l’istituzione presa in esame ha finalità dinamiche e di produzione artistica che necessariamente ruotano attorno alla dimensione degli eventi. L’organizzazione dei programmi secondo moduli fissi, serve a dare una continuità nello svolgimento delle diverse attività temporanee che, in questo modo, risultano identificabili in uno schema artistico preciso che le caratterizza. Prima di questo momento le iniziative di musica, cinema, teatro, danza, spettacolo e incontri, rientravano ugualmente nell’offerta del Centro, vista anche la presenza degli spazi predisposti appositamente per ospitarli, tuttavia non è possibile ritrovare la stessa organizzazione coerente avvenuta con il rilancio artistico, culturale e gestionale dell’istituzione. La sezione allora più strutturata era quella relativa ai laboratori multimediali e digitali, punto di forza per la costruzione di progetti nuovi, tuttavia la confusione che emergeva complessivamente dalle scelte sulle attività rifletteva ancora la ricerca di una fisionomia precisa per il Candiani e manteneva 79 l’attenzione rivolta quasi esclusivamente verso il polo veneziano come sede prediletta dei contenuti artistici e culturali100. Un’ulteriore difficoltà nella gestione artistica delle iniziative interne al Centro derivava anche dalle decisioni non ancora definitive sulla ricollocazione degli spazi mestrini. Come abbiamo analizzato nella prima parte, l’inaugurazione del Teatro Toniolo, il progetto sulla nuova biblioteca e le idee sul nuovo Museo di Mestre accrescevano l’incertezza in merito all’organizzazione del neonato Candiani che doveva adattare le iniziative e le tipologie di eventi considerando l’offerta delle strutture che lo circondavano. Per poter far spazio alle altre istituzioni e alle loro relative competenze artistiche, con il tempo si è reso necessario il processo di risistemazione degli spazi in vista di nuove attività. A questo proposito il caso più significativo è quello dell’Arena101. Concepita originariamente come un vero e proprio teatro, una volta completata e destinata ad ospitare gli spettacoli di danza e musica della programmazione estiva del Candiani, con il più recente progetto di riqualifica dell’area circostante, è stata reinventata in modo definitivo per il progetto dell’attuale cinema multisala che ha preso il suo posto. Per quanto possa sembrare un fatto marginale, questo esempio ci da un’idea delle difficoltà incontrate anche in merito alla decisione della direzione artistica perseguibile. Questa infatti doveva riadattarsi costantemente e in modo sempre nuovo al contesto di ricerca e sperimentazione che avanzava, sia dal punto di vista dell’emergere dei nuovi linguaggi espressivi, sia da quello dell’evoluzione del contesto locale, assicurandosi le competenze artistiche più adeguate rispetto all’offerta culturale circostante al fine di completarla. Una volta riconosciuta e confermata l’autonomia della direzione della struttura è stato possibile pianificare dei programmi artistici stabili e interdipendenti tra loro, aperti al dialogo e alla partecipazione delle altre strutture territoriali rivolte alle stesse tematiche sperimentali, prima fra tutte la Galleria Contemporaneo, con la quale si è cercata una stretta collaborazione per la sezione espositiva. 100 Un anno all'insegna del Candiani, in “Il Gazzettino”, 17 maggio 2002. 101 A.Ragazzi, Candiani, il rodaggio è finito, in “Il Gazzettino”, 8 giugno 2002 e M.Ch., Grandi mostre per il centro culturale Gaudì nel 2003, in “La Nuova Venezia”, 8 giugno 2002. 80 Proseguendo nella descrizione del quadro generale degli eventi vediamo che, come testimoniato dall’archivio on-line dell’istituzione102, la raccolta delle iniziative è reperibile dall’anno 2007 presentando di anno in anno le attività proposte nella loro specifica programmazione. Prima di analizzare in dettaglio i caratteri e le finalità dei contenuti nel contesto evolutivo dal 2007 ad oggi, vediamo di inquadrare in modo schematico l’attuale suddivisione delle iniziative e i rispettivi ambiti di interesse. Attività permanenti Ambiti di interesse La Fabbrica della cultura Incontri e dibattiti Scaffale aperto Incontri, dibattiti e letture La scena mobile Spettacolo: musica, incontri e letture Not only for kids Didattica: spettacoli, mostre, laboratori Candiani Groove Musica Candiani summer fest Danza, musica, teatro e incontri Mestre film fest Cinema cinema, poesia, teatro, Tabella 3.1. Classificazione delle attività secondo i moduli presentati nel sito web dell’istituzione http://candiani.comune.venezia.it. Dalla tabella risulta chiaro come l’attenzione nei confronti delle diverse discipline sia eterogenea e tenda a spaziare molto spesso nella contaminazione dei generi. L’esigenza di una programmazione stabile che conferisca una continuità operativa al Centro si pone come punto di partenza per l’affermazione polifunzionale della struttura. Le categorie di manifestazioni contemplate in questa parte delle proposte evidenziano la multidisciplinarietà del luogo, inteso come centro di produzione. Questo tipo di iniziative si connotano infatti per la spiccata dinamicità che richiede l’organizzazione costante di nuovi eventi all’interno degli ambiti di riferimento, escludendo la dimensione espositiva permanente che ne denoterebbe il carattere 102 Archivio Attività, in http://candiani.comune.venezia.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/43 (sito consultato il 28 novembre 2014). 81 museale e di conservazione. La declinazione contemporanea degli eventi viene rispettata nella ricerca dei linguaggi espressivi che caratterizzano le diverse categorie e le relative finalità. Vediamo ora nello specifico quali siano gli aspetti rilevanti nei contenuti permanenti che stabiliscono il filo conduttore tra le singole manifestazioni. Nella sezione dedicata alla Fabbrica della cultura, gli incontri organizzati sono dedicati alla presentazione delle attività di associazioni e istituzioni culturali operanti nel territorio. Gli appuntamenti a scadenza mensile, ospitano ciascuno un ente diverso al fine di instaurare un dialogo attivo con le altre piccole e grandi realtà, e la comunità locale destinataria dell’iniziativa. Il Candiani in questa occasione si pone come intermediario nella promozione di eventi ed attività rivolte alla contemporaneità, allargando lo spettro delle proprie competenze e il proprio bacino d’utenza nel tentativo di avvicinare il pubblico alle nuove esperienze artistiche nel più ampio contesto di offerta a disposizione103. La dimensione intellettuale aperta alla lettura e alla discussione trova realizzazione in Scaffale aperto. Nell’organizzazione di dibattiti e incontri con gli autori si presentano le novità editoriali che abbracciano i più diversi generi e tipologie di interesse. L’aperto confronto tra il pubblico e gli ospiti chiamati a intervenire, vuole essere un momento stimolante di scambio e produzione attiva di idee104. La scena mobile, come suggerisce il titolo stesso dell’iniziativa, è rivolta alla messa in opera di eventi connotati dal forte carattere multidisciplinare. Cinema, musica, poesia, teatro, racconti e testimonianze sono intrecciati assieme nella concezione degli spettacoli che si prestano ad affrontare le più diverse tematiche anche dal carattere sociale e di attualità105. 103 Fabbrica della cultura, in http://candiani.comune.venezia.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/35 (sito consultato il 28 novembre 2014). 104 Scaffale aperto, in http://candiani.comune.venezia.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/36 (sito consultato il 28 novembre 2014). 105 La scena mobile, in http://candiani.comune.venezia.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/594 (sito consultato il 28 novembre 2014). 82 La funzione didattica e formativa è svolta della sezione Not only for kids, indirizzata a un target più giovane attraverso il coinvolgimento delle scuole. Il momento educativo è arricchito anche dalla partecipazione dei genitori, non facendo mancare le occasioni in cui sono chiamati a vivere l’esperienza assieme ai loro bambini. Attraverso il gioco si propongono spettacoli, mostre e laboratori che invitano alla partecipazione attiva cercando di stimolare la creatività e la fantasia delle giovani generazioni avvicinandole al mondo artistico e culturale106. Procedendo ancora per ordine vediamo che le attività inserite nello spazio del Candiani groove prestano particolare attenzione alla dimensione musicale. Nato inizialmente come evento dedicato alla musica jazz con il nome di Jazz groove, si è voluto allargare la proposta ampliando lo spettro di generi considerati, sviluppando l’interesse alla contaminazione tra essi e alla sperimentazione di linguaggi espressivi diversi a fronte della costante ricerca rivolta alla contemporaneità107. Il complesso degli eventi viene ulteriormente arricchito dalla rassegna estiva su danza, musica e spettacolo del Candiani summer fest. Oltre alle discipline considerate vengono proposte svariate iniziative finalizzate alla creazione di occasioni di confronto e socializzazione tra i partecipanti, il tutto legato e coeso all’interno dei confini di una cornice tematica comune ai diversi eventi. Infine, il Mestre film fest si inserisce all’interno della programmazione come veicolo di produzione del cinema e di promozione dei giovani talenti. Attraverso il “Concorso internazionale di cortometraggi” lo spazio è dedicato agli artisti emergenti di tutte le nazionalità, completando la funzione polivalente del Centro. Accanto alle diverse aree artistiche e disciplinari attorno alle quali si articola la proposta permanente, troviamo l’offerta di un complesso di Servizi concepiti a supporto delle attività e del pubblico, e rivolti all’approfondimento dei contenuti. Questi comprendono la Videoteca, la sezione della Didattica e dei Bandi. La prima, operativa già dal 2003, offre una molteplicità di possibilità di studio e ricerca grazie 106 Not only for kids, in http://candiani.comune.venezia.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/812 (sito consultato il 28 novembre 2014). 107 Candiani Groove, in http://candiani.comune.venezia.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/39 (sito consultato il 28 novembre 2014). 83 alla grande varietà di materiali che possiede. Parte dell’A.V.I.- Associazione Videoteche-mediatiche Italiane, raccoglie nel suo archivio circa 9000 titoli tra film e documentari di varia natura. Troviamo infatti materiale relativo alla storia di Mestre, Marghera e della terraferma, l’archivio del festival internazionale del cortometraggio Mestre film fest, i lavori del corso e concorso “Raccontare Mestre” relativo alla scrittura e tecnica cinematografica, i video dell’Arca dei videoclip e i film d’autore presentati mensilmente. I materiali sono a disposizione per consultazioni individuali predisposte grazie all’ausilio degli strumenti necessari quali postazioni video e cuffie per l’ascolto, oltre all’accesso al catalogo in rete e ad archivi specializzati. Dotata inoltre di libri e riviste cinematografiche, custodisce un ricco patrimonio dedicato alla ricerca nel settore e fruibile da tutti. La funzione di quest’area non si esaurisce solo alla semplice dimensione di studio ma è anche luogo attivo nella proposta di eventi. I programmi di proiezioni organizzati mensilmente nella sede del Candiani, tra la sala conferenze del quarto piano e la saletta seminariale al primo, rinvenibili nei magazine News Candiani e Circuito Cinema, sono un importante punto di integrazione dell’offerta permanente nel renderla dinamica e completa. A questo fine viene anche contemplata la sfera didattica nella proposta di rassegne alle scuole di tutti i livelli per stimolare al dibattito su diverse tematiche utili108. In continuità con quest’ultima riflessione vediamo come siano di particolare rilievo i contenuti dei laboratori del servizio Didattica. All’interno delle iniziative raccolte dalla sezione prima citata Not only for kids, sono compresi i laboratori Can.did.-Art-Didattica dell’arte e del pensiero creativo e New Media Education. Entrambi rivolti agli studenti delle scuole medie ed elementari, vogliono essere delle occasioni formative per avvicinare i più piccoli al mondo dell’arte e all’acquisizione di nuovi linguaggi creativi. Seppur in diverse declinazioni, nelle attività proposte risulta primario lo stimolo alla produzione artistica e alla creatività. Il coinvolgimento diretto dei partecipanti, rivolto da un lato a mezzi artistici tradizionali e all’educazione estetica, mentre dall’altro alla familiarizzazione con il multimediale quale strumento di sperimentazione, anima le iniziative caratterizzandole per la loro forte interattività e 108 Videoteca, in http://candiani.comune.venezia.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/19 (sito consultato il 28 novembre 2014). 84 propensione alla dimensione innovativa e concreta del lavoro artistico109. L’ultima voce nell’area Servizi è quella dedicata ai Bandi a cui è possibile accedere per la partecipazione ai concorsi attivati110. Un ultimo aspetto su cui vale la pena soffermarsi che costituisce una novità assoluta introdotta con il riassetto generale delle attività, è quello relativo alla creazione del Magazine Candiani New{s} prima citato. L’inserimento dell’opuscolo mensile è importante in quanto costituisce il principale veicolo informativo e di promozione degli eventi. Accompagnato dal calendario dettagliato delle iniziative, al suo interno propone numerosi spunti di riflessione e approfondimento sugli eventi in corso e sulla programmazione futura, risultando un utile strumento di arricchimento dei concetti e dei dibattiti affrontati. Esso viene concepito dunque come risposta editoriale del Centro alla diffusione dello spirito intellettuale e formativo del territorio al fine di promuoverne le iniziative attraverso i canali di distribuzione più accessibili, on line e cartaceo, nei punti principali di aggregazione della città111. Dalla descrizione delle attività permanenti è possibile fare alcune riflessioni in merito alla scelta delle iniziative che ci consentiranno di approfondire la prospettiva assunta dal Centro rispetto ai temi artistici affrontati. Innanzitutto possiamo rilevare la propensione per una proposta in grado di coinvolgere le discipline dello spettacolo quali musica, teatro e danza in chiave principalmente sperimentale e intrecciate a letture e incontri aderenti a questo filone. La predilezione ad eventi di tipo performativo che richiamino l’attenzione diretta del pubblico si accosta bene alla tendenza dinamica del Centro ed è interessante osservare come i mezzi artistici propri delle diverse discipline siano utilizzati nell’affrontare tematiche di varia natura. Ciascuna iniziativa all’interno degli ambiti sopra citati non manca mai di 109 Didattica in, http://candiani.comune.venezia.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/23; Candidart, in http://candiani.comune.venezia.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/2756; New Media Education, in http://candiani.comune.venezia.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/2323 (siti consultati il 28 novembre 2014). 110 Bandi, in http://candiani.comune.venezia.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/24 (sito consultato il 28 novembre 2014). 111 M.Militello, New(s) Candiani è la nuova rivista per valorizzare la proposta culturale in terraferma, in “Il Gazzettino”, 2 aprile 2006 ; R.Lamantea, Il Candiani “gemello” della Triennale, in “La Nuova Venezia”, 2 aprile 2006. 85 spunti di riflessione e spesso si trova aperta al dialogo diretto con il pubblico attraverso cicli di incontri e di approfondimento. Tutte le attività, seppur con diverse sfumature e inclinazioni, non si propongono per una fruizione passiva ma offrono invece occasioni di scambio e partecipazione. Se si considerano poi alla luce dei servizi messi a disposizione possiamo affermare che l’attenzione è rivolta tanto alla fruizione artistica quanto alla produzione individuale di ricerca e arricchimento verso in nuovi linguaggi e forme espressive. La programmazione mirata degli eventi anche sul piano contenutistico rientra nel progetto di rilancio del Centro avvenuto dal 2006. È importante rilevare questo aspetto in merito alle considerazioni fatte sui Rapporti della Fondazione di Venezia. Prima di questa data infatti il Candiani era indicato come uno dei principali luoghi funzionali ad ospitare cultura ma non di produzione. Collocandosi come il riferimento più importante della terraferma in materia di contenuti culturali all’insegna del contemporaneo, la sezione permanente delle attività predisposta dalla data del rilancio costituisce un programma unitario all’interno del quale inserire gli eventi. Come abbiamo accennato infatti, il centro di natura polifunzionale non si inserisce nel contesto territoriale come istituzione museale o dedita alla conservazione, se non solo in parte con l’archivio della Videoteca. È importante quindi sottolineare come gli eventi proposti siano ugualmente di carattere temporaneo ma vengano inseriti in categorie di attività permanenti di valore sperimentale con specifici obiettivi a livello contenutistico ed espressivo. Tutte le manifestazioni legate a cinema, musica, teatro-danza e incontri fanno parte della più ampia rassegna permanente che costituisce la parte più consistente dell’attività del Candiani per frequenza e numero di eventi. Il filone sperimentale mantenuto all’interno delle sezioni è garantito dai diversi media artistici utilizzati nell’interpretazione dei temi. Vediamo inoltre che i confini tra una categoria e l’altra sono facilmente oltrepassabili. Le iniziative della Scena mobile, si denotano già per una forte contaminazione dei generi all’interno degli spettacoli proposti, ma la tendenza alla multidisciplinarietà è riscontrabile anche negli altri eventi da molteplici punti di vista. Nella prospettiva di promozione della proposta culturale, anche negli incontri organizzati nella Fabbrica della cultura il dialogo con le strutture chiamate a intervenire viene consolidato non solo attraverso la presentazione delle attività ma anche nella proposta di spettacoli presso gli spazi del 86 Candiani. Ancora, è rilevabile la pluralità di tematiche affrontate nei diversi eventi, non rinunciando a nessuno dei diversi linguaggi contemporanei. Nello scorrere le diverse iniziative emerge la volontà di spaziare da interessi prettamente artistici ad altri di rilevanza storica, sociale, politica o filosofica. Proseguendo in questa direzione, anche gli incontri programmati non risultano fini a se stessi o esauriti in sede di dibattito, molto spesso sono inseriti all’interno di programmazioni collaterali ad altri eventi per approfondirne i contenuti. Lo stesso accade per le rassegne cinematografiche nelle quali le proiezioni sono selezionate secondo un particolare e specifico filo conduttore rivolto ad esprimere un aspetto o tema di interesse. Assistiamo dunque a un’offerta ricca e stimolante che offre molteplici spunti di riflessione e risulta di spiccata vitalità nei programmi concepiti come festival, ad esempio il Candiani summer fest. La compresenza delle diverse discipline qui esprime in modo forte il coinvolgimento e il dinamismo ricercato dalle proposte per creare un momento originale di arricchimento per il pubblico. Dunque, nel vasto orizzonte di iniziative descritto, ciò che emerge in modo inequivocabile sono il collegamento e l’interferenza costanti tra le diverse discipline che trovano espressione nelle diverse opere organizzate nell’eterogena struttura degli eventi. Lo sguardo rivolto alla sperimentazione risulta consolidato nella ricerca di originalità prodotta dalle diverse connessioni e ne enfatizza il carattere contemporaneo del contenuto artistico. L’intreccio dei vari materiali proposti permette parallelamente di scendere in profondità nell’indagine delle tematiche a cui sono rivolti producendo un momento di educazione e consapevolezza per il pubblico. 87 3.2 L’attività espositiva e la collaborazione con la Galleria Contemporaneo Dopo aver considerato in modo generale le tematiche e le attività trattate dal Centro Candiani, ci soffermeremo ora a considerare più da vicino il lavoro espositivo svolto nel corso degli anni. Ci pare interessante ai fini della nostra trattazione, tracciare un profilo complessivo dell'evoluzione delle scelte artistiche e curatoriali per evidenziare come i cambiamenti gestionali e organizzativi della struttura abbiano influenzato la programmazione anche in termini di contenuti. Prendendo in considerazione l'intero programma svolto dall'inaugurazione ad oggi, grazie all'elenco fornitoci dal Centro Culturale stesso e qui rielaborato per assegnare una descrizione ad ogni singolo evento, evidenzieremo i tratti più rilevanti che di anno in anno hanno caratterizzato la proposta artistica. Nel procedere di questo passo terremo conto della relazione instaurata dal Centro con la Galleria Contemporaneo e chiariremo il ruolo dell'istituzione all'interno del territorio per quanto riguarda il lavoro svolto sulle tendenze contemporanee. L’attività espositiva che fino ad oggi ha avuto luogo presso gli spazi del Candiani è da ritenersi fortemente eterogenea e dipendente da variabili extra-artistiche. Nel riflettere più approfonditamente sul valore delle opere non possiamo fare a meno di considerare la determinante economica che molto spesso a inciso nelle decisioni di cura e allestimento. Le sostanziali differenze tra gli eventi che possiamo vedere nella scheda di riferimento sono causate, oltre che da parametri legati a motivazioni di tipo curatoriale, dalla disponibilità di risorse che hanno permesso di organizzarli. Come abbiamo osservato nella prima parte, i continui tagli ai fondi per il settore culturale hanno determinato delle ristrettezze con cui le diverse istituzioni hanno dovuto fare i conti. Il tentativo di mettere in piedi una programmazione espositiva coerente secondo una direzione artistica definita, ha costretto il Candiani a operare delle scelte adeguate per rispettare molteplici aspetti. In primo luogo non si doveva rinunciare all’attenzione verso le nuove sperimentazioni e i nuovi linguaggi. 88 Nell’indagine della contemporaneità, prima concretizzata con eventi di maggiore rilevanza, si è dato spazio alla collaborazione con la Galleria Contemporaneo che permetteva di ampliare ed arricchire l’offerta artistica del Candiani verso le tendenze emergenti e di nicchia. In secondo luogo, l’autonomia decisionale acquisita dal 2006 per la pianificazione dei programmi era ancora vincolata alle risorse pubbliche comunali. Se da un lato questo ha permesso la distribuzione delle stesse secondo criteri nuovi, stabiliti dalla nuova direzione in modo da poter mettere in piedi tutte le iniziative previste, dall’altro ha costretto, in ambito espositivo, a mantenere generalmente uno standard di eventi che includesse allestimenti poco onerosi e dalla breve durata. Questo giustifica l’abbondante presenza di mostre di tipo fotografico dalla fase di rilancio ad oggi, rilevante anche per il terzo aspetto da considerare. Se infatti all’inizio delle sue attività il Candiani si trovava fortemente legato alla realtà dei Musei Civici e alle loro iniziative, una volta reso indipendente, doveva rivedere le proprie competenze al fine di distinguerle da quelle delle istituzioni storiche. Mantenendo costante la promozione della dimensione artistica locale nella declinazione sia pittorica che fotografica, quest’ultimo genere era trattato nelle sue diverse tipologie per tracciare una continuità artistica prevalente senza confondersi con quella veneziana. Accanto a questo tipo di offerta si dava comunque respiro ad allestimenti diversi, rivolti ad arricchire il panorama descritto con esposizioni che considerassero i diversi versanti emergenti contemporanei attraverso eventi dedicati alla grafica, al design, all’architettura e all’illustrazione o alle importanti esperienze contemporanee declinate secondo la prospettiva locale. Accanto a questi troviamo anche proposte espositive di tipo didattico e documentario rivolte all’approfondimento di temi vari di tipo storico, sociale, etnografico, urbanistico-territoriale, ambientale o d’attualità. All’interno del contesto della programmazione definita dopo il rilancio del Centro, la sezione delle mostre viene considerata dall'istituzione come parte degli eventi temporanei senza rientrare in una delle categorie delle attività permanenti che abbiamo visto in precedenza. Tuttavia è facilmente rintracciabile la presenza di eventi collaterali alle esposizioni che spaziano verso gli altri ambiti e approfondiscono il valore simbolico delle opere. 89 La tendenza all’intreccio delle discipline assume un ruolo costante in questo periodo, tuttavia se ne rileva già la presenza anche nei momenti precedenti al 2006 con la coordinazione di iniziative aperte a diverse categorie di approfondimento. Lo sviluppo coerente dei temi all’interno di programmi di questo tipo conferisce un grande risalto al carattere multidisciplinare delle proposte, i cui i contenuti artistici sono resi fruibili da più punti di vista. Quando presenti, questi momenti integrativi di arricchimento e approfondimento, risultano un’occasione ulteriore di produzione di conoscenza e condivisione dei linguaggi trattati dalla valenza artistica e formativa. 3.2.1 Dall’inaugurazione al rilancio: le prime esposizioni Andando ad analizzare nello specifico questi aspetti, ci torna utile considerare le due principali fasi di sviluppo in cui si è concentrata l’attività del Candiani, la prima relativa all’inaugurazione della struttura compresa tra il 2001 e il 2006 e il successivo momento di rilancio a partire dal 2006. Questa suddivisione, come già accennato, risulta incisiva nelle scelte dei programmi e ci permette di determinare le differenze sostanziali nel loro svolgimento. Il complessivo riordino delle proposte ha portato con la nuova direzione autonoma uno schema di offerta che rispetta un’articolazione stabile nell’organizzazione generale degli eventi. Oltre all’introduzione delle sezioni permanenti precedentemente analizzate, si è rilevato parallelamente un cambiamento importante nella gestione artistica delle mostre. Ribadiamo che per quanto riguarda il primo periodo di riferimento, le scelte della programmazione erano affidate al Comune, il quale agiva secondo la logica condivisa tra terraferma e Centro storico, affiancando il neonato Candiani al grande complesso istituzionale dei Musei Civici. Le iniziative, sebbene vagliate in modo unitario, non trovavano una realizzazione altrettanto coerente all’interno della nuova struttura che stentava a trovare una propria identità artistica. La vocazione al versante contemporaneo, che ne caratterizzava le finalità primarie, come ribadito più volte, non era accompagnata da 90 una strategia definita nelle scelte pratiche. Nei primi anni di vita del Centro assistiamo a una programmazione articolata su pochi eventi espostivi di diversa concezione che non rispondevano a una caratterizzazione prevalente. Come si può notare, si assisteva all’alternanza di grandi mostre che cercavano di aprire le prospettive del Centro e di altre che rivolgevano l’attenzione alla realtà locale nei diversi ambiti disciplinari. Seguendo la scheda degli eventi qui riportata cercheremo di fornire degli esempi concreti che ci permetteranno di spiegare con più chiarezza la situazione finora descritta. Già nella prima esposizione organizzata dal Candiani, Terraferma, dedicata a Mestre, notiamo l’interesse per la sperimentazione declinato sul tema della realtà locale. L’indagine compiuta dai quindici giovani artisti che erano stati chiamati a partecipare si realizzava attraverso l’utilizzo dei più diversi mezzi espressivi quali fotografie, video, installazioni, light-box, dipinti e sculture112. Accanto a queste emergono le immagini di Gabriele Basilico, invitato per l’occasione a prendere parte della collettiva quale interprete di rilievo internazionale della realtà della terraferma. L’attività del Candiani si apre dunque con il connubio tra arte contemporanea e territorio che, con l’avanzare del tempo, risulteranno essere le matrici delle ricerche proposte. Come abbiamo visto in precedenza, la fase iniziale di rodaggio è avvenuta attraverso diversi tentativi dal successo altalenante e le cui ragioni sono riscontrabili nella poca chiarezza degli intenti organizzativi. Osservando gli effetti di questo modo di procedere vedremo che valore hanno acquisito le mostre proposte in questo periodo, cercando di presentarne i tratti più significativi. Tra le prime, assumono un particolare rilievo quelle dedicate alle esperienze contemporanee internazionali, storicizzate nelle opere delle personalità che hanno segnato la direzione delle tendenze artistiche dagli anni Quaranta ad oggi. Esposizioni come Il Dono (2001) e L’America di Pollock (2002), che successivamente analizzeremo in profondità, acquisiscono una posizione privilegiata all’interno delle scelte adottate inizialmente e si possono ritenere casi unici nel quadro generale di riferimento. Nello specifico, la mostra dedicata agli Irascibili, allestita a completamento della grande personale di Jackson Pollock organizzata al 112 Nel cuore della città, in “”Il Gazzettino”, 8 maggio 2001; F.Poli, L'orizzonte multimediale del Centro Candiani, in “Il Manifesto”, 5 giugno 2001. 91 Museo Correr, offriva una visione più estesa dei temi e caratteri fondanti la corrente dell’Espressionismo Astratto, includendo le opere di noti artisti quali Mark Rothko, Franz Klein, Willem de Kooning e Barnett Naumann, solo per citarne alcuni113. Nell’esposizione dell’anno precedente, Il Dono, le opere più importanti degli artisti che hanno dominato la scena dagli anni Sessanta agli anni Ottanta, erano inserite in un percorso orientato a stimolare e ad aprire la riflessione sul tema chiave proposto attraverso i linguaggi contemporanei. Realizzate con le diverse tecniche e materiali, video, dipinti, fotografia, performance e installazioni, presentavano il lavoro degli artisti più influenti del versante concettuale, della video-arte, del movimento fluxus, dell’azionismo viennese e della body e performing art. Tra i quaranta artisti partecipanti emergevano grandi nomi come quelli di Marina Abramovich, Giulio Paolini, Vito Acconci, Joseph Beyus, Yves Klein, Joseph Kosuth, Hermann Nitsch, Urs Lüthi, Piero Manzoni e Yoko Ono114. Nella mostra I Musei Vaticani e l’arte contemporanea (2004), vediamo presentate opere di un periodo che va dalla fine dell’Ottocento ad oggi, tra cui i lavori di Medardo Rosso, Boccioni, De Chirico, Guttuso, Morandi Giacometti e Burri115. Nella programmazione del primo periodo, questo tipo di esposizioni costituiscono la punta di diamante degli eventi per la presenza dei grandi artisti considerati e delle relative opere, che hanno segnato il percorso per sviluppo dei nuovi approcci, cambiando la concezione stessa del fare artistico e dell’arte. La presenza di queste iniziative denota il forte rapporto esistente all’epoca con la realtà veneziana dei Musei Civici e il peso che questi esercitavano nelle scelte della programmazione. Si nota infatti che negli anni successivi non sarà più possibile trovare degli eventi dalla portata così risonante come questi descritti. Sia per motivi di budget che di coerenza tra le varie attività, si tenderà a privilegiare mostre dal 113 L’America di Pollock. Jackson Pollock a Venezia. Progetto, in http://correr.visitmuve.it/it/mostre/archivio-mostre/lamerica-di-pollock-jackson-pollock-avenezia/2002/03/4135/progetto-17/. (sito consultato il 3 dicembre 2014). 114 S. Coletto, Fino al 6.1.2002. Il Dono. Mestre (Ve), Centro Culturale Candiani, in http://www.exibart.com/notizia.asp, 13 novembre 2001 ; Il Dono, in http://www.undo.net/it/conferenza/6606, 28 novembre 2001 (siti consultati il 3 dicembre 2014). 115 N. Consentino, Fino al 2.V.2004. I Musei Vaticani e l’arte contemporanea. Mestre (ve), Centro Culturale Candiani, in http://www.exibart.com/Print/notizia.asp?IDNotizia=9685&IDCategoria=61. ; I Musei Vaticani e l'Arte Contemporanea, in http://www.undo.net/it/mostra/18123, 20 febbraio 2004 (siti consultati il 3 dicembre 2014). 92 carattere più ridimensionato dal punto di vista di opere e artisti a favore di una produzione più consistente nel numero di eventi e impostata sul confronto tra i diversi linguaggi e mezzi espressivi. Ultima grande mostra di spicco fu quella dedicata a Marcel Breuer nel 2004 attraverso la quale, nel contesto di riferimento, per la prima volta veniva rivolto lo sguardo alle discipline dell’architettura e del design116. Come già visto, non è possibile determinare una direzione artistica prevalente di questi primi anni, tuttavia è rilevante la presenza costante di esposizioni dedicate alla pittura locale che costituivano il richiamo principale per la ricostruzione dell’identità artistica del territorio di cui il Candiani si faceva portavoce. Principalmente dedicate alla stagione pittorica del Novecento veneziano, troviamo le esposizioni monografiche dedicate a Luigi Candiani, Gigi De Giudici, Vittorio Felisati, Guido Carrer, Giuseppe Miotello e Silvio Casagrande, la collettiva dedicata alla scuola di Burano Da Burano a Mestre, I colori della Terraferma e la mostra Dalle Maschere alle Macchine dedicata ad artisti più inediti al pubblico. Sempre a livello territoriale, ma d’interesse per l’ambito grafico e fotografico, erano stati realizzati gli eventi riservati all’opera di Carlo Preti e Bruno Bruni. Per quanto riguarda la grafica e la comunicazione visiva si distinguono i percorsi allestiti per l’evento Vasi Comunicanti che, articolati tra la sede del Candiani e Palazzo Fortuny a Venezia, approfondivano il tema citato inserendosi in una serie di eventi complementari rivolti al ricerca del valore artistico nell’intreccio dei nuovi mezzi espressivi. In questa stessa direzione è da considerare anche l’iniziativa What Family che ampliando la riflessione sui linguaggi contemporanei dava l’occasione di emergere ai giovani talenti creativi. Di minor rilievo ma di matrice didattica troviamo Ludo- Dida- Ludo, l’esposizione conclusiva dei lavori prodotti nei laboratori multimediali organizzati dal Centro, 116 F. Ambroso, Fino al 30.I.2005. Marcel Breuer. Mestre (ve), Centro Culturale Candiani, in http://www.exibart.com/notizia.asp?IDNotizia=11035&IDCategoria=59, 28 ottobre 2004 ; Marcel Breuer, in http://www.undo.net/it/mostra/21782, 22 ottobre 2004 (siti consultati il 3 dicembre 2014). 93 proposti come momento educativo rivolto allo sviluppo del senso estetico e artistico dei bambini117. Tra gli ultimi ambiti rilevati in questa prima disamina, un ultimo raggruppamento possibile può essere dato dalle esposizioni di interesse documentario, storico e urbanistico. L’attenzione verso i progetti di riqualifica urbana che ciclicamente sono proposti nel corso delle attività sono un aspetto interessante su cui riflettere. Eventi come Segnali Urbani o l’esposizione dedicata al Premio Architettura della Città di Venezia, dedicati alla città e al territorio, evidenziano l’attenzione alla sfera locale non più quale materiale tematico per la rielaborazione artistica, ma come spunto per lo sviluppo evolutivo e identitario del contesto cittadino. Essi costituiscono i primi esempi di eventi indirizzati alla presentazione dei progetti della riqualifica urbana, cui il Candiani stesso è polo imprescindibile. Attraverso questo aspetto è possibile riconoscere il legame profondo che univa, allora come oggi, questo tipo di iniziative con l’istituzione che già in quegli anni iniziava ad essere proiettata al futuro tramite la raccolta del materiale storico-locale, destinato al Museo di Mestre, il quale troverà la premessa fondamentale nella realizzazione dell’esposizione Mestre Novecento nel 2007. Su questo versante, si inseriva anche il lavoro svolto da John Gossage in The Romance Industry, in cui l’architettura industriale di Porto Marghera e zone limitrofe, oggetto di riqualifica, erano documentate nelle opere fotografiche destinate a costituire l’archivio delle memorie industriali locali118. Vedremo più avanti come anche in altre occasioni, sarà sviluppata ulteriormente la tendenza a considerare questa parte del territorio quale soggetto artistico e di nuova interpretazione. In ultima analisi un caso isolato, ma di rilievo per il grande richiamo di visitatori ottenuto, è fornito dall’esposizione dello scheletro del dinosauro avvenuta nel 2001. L’evento di interesse storico-archeologico e scientifico organizzato come esito delle ricerche del Museo di Storia Naturale di Venezia, oltre ad essere un’ulteriore 117 Candiani: Ludo- Dida- Ludo, in http://www.abcveneto.com/abcveneto-200420XX/abcveneto2005/articoli/mag05/ultima-ora/candiani-lab.html; Ludo- Dida- Ludo, in http://www.culturaspettacolovenezia.it/node/1660, 16 giugno 2005 (siti consultati il 5 dicembre 2014). 118 The Romance Industry, in http://www.culturaspettacolovenezia.it/node/642 ;The Romance Industry. Venezia-Marghera 1998, in http://www.exibart.com/profilo/eventiV2.asp?idelemento=4922 (sito consultato il 5 dicembe 2014). 94 conferma del legame alla gestione museale lagunare rientra in un ambito non più perseguito dall’istituzione. Alla luce di questa breve analisi vediamo dunque che l’offerta artistica iniziale del Candiani andava ad abbracciare numerosi ambiti e prevedeva degli allestimenti molto diversi tra loro per caratteri e dimensioni. La soluzione di dislocare parte dei contenuti in più sedi era un’operazione ricorrente nella quale non si rinunciava al coinvolgimento della Galleria Contemporaneo, specialmente per gli eventi collaterali, come accaduto per Vasi Comunicanti e Ouranosauruus. All’epoca la Galleria era il primo spazio espositivo mestrino dedicato all’arte contemporanea, tuttavia assumerà un ruolo più decisivo per il Centro quando insieme inizieranno ad operare più strettamente al rilancio dei programmi del 2006. È interessante notare come la presenza di grandi eventi come quelli citati all’inizio di quest’analisi in realtà non abbiano portato a una risposta molto positiva da parte del pubblico. Nonostante la presenza di grandi artisti e opere dall’importanza indiscussa, tra le esposizioni quali Il Dono, gli Irascibili e Oranusauruus, quella ad avere maggior successo era stata quest’ultima che esulava totalmente dagli interessi di rilevanza artistica delle prime due. Senza considerare poi l’insuccesso della prima mostra, Terraferma, che aveva registrato il minor numero di presenze tra tutte119. Queste considerazioni ci aiutano a chiarire la situazione iniziale di incertezza in cui si inseriva l’organizzazione delle attività e dalle quale si era poi determinata l’esigenza di una modifica sostanziale nella programmazione. Le grandi esposizioni proposte infatti, nonostante l’elevata qualità dei contenuti, non avevano generato un’attrazione tale da poter emergere rispetto al centro storico dal quale si trovavano oscurate. La scelta di dividere gestioni e competenze sembrava dunque la più consona per arrivare a una riattualizzazione generale che avrebbe risanato la prospettiva artistica del Candiani120. 119 Un anno all'insegna del Candiani, in “Il Gazzettino”, 17 maggio 2002. 120 R. Caldura, Il futuro del Centro Candiani si costruisce con la discussione, in “La Nuova Venezia”, 29 giugno 2003. 95 3.2.2 La nuova programmazione espositiva dal 2006 ad oggi Osservando nuovamente la scheda degli eventi possiamo rilevare i cambiamenti avvenuti nelle scelte artistiche dei programmi dopo il rilancio delle attività del 2006 ed evidenziarne i caratteri fondamentali rispetto alla direzione adottata in precedenza. Innanzitutto, assumendo una visione complessiva della programmazione, vediamo che le principali differenze rispetto a quanto visto finora riguardano il numero e la tipologia degli eventi. Con il riordino avvenuto sotto la nuova direzione, a fronte della scarsità delle risorse disponibili, è stato possibile stabilire dei nuovi criteri di organizzazione delle mostre che hanno permesso di realizzare un maggior numero di eventi articolati secondo una logica di competenze più precisa e pertinente alla realtà del Candiani. Considerata poi la durata più breve degli stessi è stata data la possibilità di variare più frequentemente i programmi secondo la prospettiva dinamica in cui si inserivano parallelamente le altre attività. Nel conferire una nuova visibilità al centro si era dunque cercato di indirizzare le scelte in modo coerente rispettando ancora una volta l’inclinazione verso i mezzi d’espressone contemporanei. In generale notiamo come sia prevalente la sfera di eventi dedicati alla fotografia seppur declinati secondo diverse caratteristiche e concezioni, da quelle più sperimentali e artistiche, a quelle di valore storico e documentario. Nella presentazione dei linguaggi artistici contemporanei, rispetto a quanto osservato in precedenza, notiamo come l’attenzione si sia spostata verso manifestazioni di carattere più emergente rinunciando a quelle di rilevanza storica di pertinenza veneziana, a favore della promozione della dimensione locale. Vedremo poi come questo insieme di proposte sia stato completato dall’offerta della Galleria Contemporaneo che, rilanciata nello stesso periodo, doveva essere la sede privilegiata delle esperienze artistiche più attuali, anche della scena internazionale. Ancora, emerge il tema della terraferma sia nelle iniziative rivolte a descrivere i progetti di riqualifica urbana in atto, sia come oggetto di interpretazione artistica e creativa, sottolineando la vocazione del Centro quale luogo identitario della sfera locale. 96 Andando a considerare nello specifico l’articolazione degli eventi, vediamo come l’ambito fotografico inizialmente individuato si caratterizzi per ogni singola esposizione facendo emergere il valore delle opere secondo i diversi generi di appartenenza. Nel corso degli anni possiamo rilevare un percorso eterogeneo e ricco di spunti di riflessione nel quale rientra il lavoro di artisti sia di fama nazionale e internazionale, sia di autori minori. Tra i più importanti troviamo le esposizioni dedicate a Franco Fontana nel 2007, a Mario De Biasi nel 2010 e a Gabriele Basilico nel 2013. Se con il primo si privilegia il versante artistico della rielaborazione delle immagini secondo i dettami del suo personale linguaggio costruito sul segno, sul colore e sulla luce, e in grado di far emergere il suo particolare sguardo creativo sul mondo121, nel lavoro di De Biasi, esponente del neorealismo e legato indissolubilmente al filone del fotogiornalismo, si presta attenzione a questi generi pur non rinunciando a presentare anche le ultime sperimentazioni astratte meno note al pubblico122. Cambiando ulteriormente prospettiva, nelle fotografie di Gabriele Basilico, si assiste all’interpretazione della realtà locale in grado di restituire i luoghi cittadini attraverso una sguardo inedito dedicato alle più recenti trasformazioni urbane123. Attraverso questi esempi è possibile riscontrare come l’interesse per la fotografia venga sviluppato nelle sue molteplici possibilità che, nelle opere degli autori minori, spazia ulteriormente verso altri generi e tematiche. Esposizioni come Confini 10 (2013) e Percorsi di luce (2013), invece si connotano per i caratteri fortemente progettuali in cui l’attenzione è principalmente rivolta al processo di elaborazione della composizione. Nella prima diviene importante il momento di progettazione dell’immagine, nella quale ogni dettaglio viene gestito e pensato a priori, dove l’atto del fotografare diviene solo l’ultimo passo del processo 121 La Via Emilia - mostra fotografica di Franco Fontana al Centro Culturale Candiani, in http://www.comune.venezia.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/7589/UT/systemPrint ; Mostre: Mestre, La via Emilia negli scatti di Fontana. Sessanta foto al Centro Culturale Candiani, in http://www1.adnkronos.com/Archivio/AdnAgenzia/2007/04/01/Cultura/Arte/MOSTRE-MESTRELA-VIA-EMILIA-NEGLI-SCATTI-DI-FONTANA_155452.php, 1 aprile 2007 (siti consultati il 5 dicembre 2014). 122 De Biasi, in http://candiani.comune.venezia.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/1522 (sito consultato il 5 dicembre 2014). 123 Omaggio a Gabriele Basilico. Rethinking Mestre, in http://www.galleriacontemporaneo.it/pagine_schede/mostre/scheda_mostre_006.html. (sito onsultato il 5 dicembre 2014). 97 creativo124. L’interesse alle giovani generazioni, stimolati all’utilizzo cosciente dell’espressione del mezzo fotografico e delle sue potenzialità interpretative, viene presentata attraverso i lavori degli studenti dei laboratori di fotografia contemporanea Il gesto indicatore (2009) e Faccia a Faccia (2010), mettendo in luce l’interesse per la prospettiva emergente e sperimentale delle proposte. A questo tipo di opere si accostano poi altre iniziative che abbracciano il filone documentario della fotografia rivolto alla descrizione di tematiche sociali, etnografiche, culturali e religiose, attraverso le immagini di reportage realizzati per denunciare le circostanze critiche di alcune popolazioni o per descriverne più semplicemente le tradizioni e i luoghi. Nonostante il fine ultimo di questi scatti sia sempre rivolto alla riflessione sulla condizione umana, altre mostre accentuano particolarmente questo carattere aprendo le porte a un’analisi ancora più intima e profonda sul tema. Il genere documentario si esaurisce poi con esposizioni che assumono un valore storico e educativo nella descrizione di alcuni momenti fondamentali della storia del Novecento. Un altro aspetto considerato, interessante per la valenza multidisciplinare è quello del rapporto tra cinema e fotografia. Non sono pochi gli esempi in merito che riportano questo tipo di indagine esprimendo il forte legame tra le due discipline nella descrizione del lavoro dei grandi registi che hanno segnato la storia del cinema italiano. Mostre come Aldo tra cinema e fotografia, L’attimo neorealista, Indiscrezioni o 8 ½ Il viaggio di Fellini, esplicitano al meglio questa prospettiva di compresenza tra le arti. Un’ultima prospettiva rilevante per quanto riguarda questo tipo di esposizioni è quella relativa al ritratto del territorio. L’uso del mezzo fotografico risulta privilegiato anche nell’interpretazione delle area veneziana e di quella circostante dell’entroterra, che divengono il materiale di indagine e ricerca degli autori locali. Aprendo il discorso sulla tematica della terraferma vediamo come questa venga affrontata da diversi punti di vista, assumendo un valore primario nel più ampio contesto espositivo e per il ruolo stesso mantenuto dal Centro. Nelle varie iniziative il tema viene affrontato in modo ambivalente tra la prospettiva della riqualifica 124 Confini 10. Rassegna Italiana di Fotografia Contenporanea, in http://candiani.comune.venezia.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/2733 (sito consultato il 5 dicembre 2014). 98 territoriale e l’interpretazione inedita degli spazi cittadini in chiave artistica e sperimentale. La scelta di sviluppare questa tematica, come abbiamo visto, era già stato adottata inizialmente con le mostre Terraferma e Segnali Urbani organizzate tra il 2001 e 2003, tuttavia dal 2006 notiamo un’ulteriore evoluzione della programmazione, coerente rispetto si progetti in atto sul Museo del Novecento. Non bisogna dimenticare infatti la funzione centrale assunta dal Candiani come sede espositiva di Mestre Novecento, la mostra che avrebbe raccolto i contenuti fondamentali destinati al museo. Il progetto, realizzato nel 2007, tra i tanti materiali esposti, comprendeva anche documenti fotografici che descrivevano le trasformazioni urbane avvenute nel corso del Novecento e aprivano la riflessione a nuove prospettive di sviluppo dell’identità locale. Anche in Molo K Marghera, esposizione ad essa collaterale, viene indagata la realtà della zona industriale attraverso la rappresentazione fredda e distaccata di quei luoghi, scenario di cambiamento e contraddizione125. Nella stessa occasione ritroviamo anche la figura di Gabriele Basilico, chiamato a esporre alla Galleria Contemporaneo le sue opere interamente dedicate a Mestre, nell’omonima esposizione. A questo tipo di ricerca fotografica si affiancano poi eventi come Forte Marghera (2006) e Venezia_Marghera. Fotografia e trasformazioni nella città contemporanea (2008), rivolte alla descrizione dei mutamenti avvenuti nelle principali aree di interesse cittadine soggette alla riqualifica. Emerge per l’originalità della descrizione dello spazio urbano, nella percezione dei luoghi pubblici e privati, anche Interno fuori (2006), il progetto espositivo dedicato a Mestre e inserito nella collaborazione con la Galleria Contemporaneo. Ciò che risulta fondamentale in questi lavori è la ricerca sviluppata all’interno del contesto contemporaneo in cui, non assume valore l’uso inedito del mezzo espressivo, ma la rappresentazione degli oggetti ritratti, quali simboli di un’epoca di profondi cambiamenti, terreno privilegiato per la produzione delle idee sul riutilizzo degli spazi urbani esistenti e sull’interpretazione dell’esperienza degli stessi. Non solo, nelle opere presentate in altre esposizioni come ad esempio Glocal 3 (2012), emerge 125 Progetto Mestre Novecento. Storie e trasformazioni urbane, in http://candiani.comune.venezia.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/192 (sito consultato il 5 dicembre 2014). 99 in modo ancora più forte la spinta alla ricerca della trasformazione dell’intera realtà sociale coinvolta. Qui si rende esplicita la relazione non solo tra luoghi, individui e cambiamenti ma tra gli artisti stessi coinvolti a confrontarsi sul tema attraverso i loro singolari linguaggi fotografici, per restituire una particolare percezione del mondo attuale in cui il processo di mutamento è continuamente rivolto al futuro. Ancora, emerge punto di vista indirizzato alle rovine industriali in disuso. Lo sguardo rivolto ai grandi complessi desolati si declina al bello nella concezione degli scatti proposti da Ex. Il fascino dell’abbandono (2012). L’interesse estetico proposto dai due artisti sulle architetture industriali dimesse, è interessante nell’analisi di questa sezione per la singolare attenzione rivolta al reale. Compiendo un prelievo dei soggetti dal loro contesto oggettivo e astraendoli da esso, attraverso il mezzo fotografico, essi si propongono di giungere alla purezza dell’immagine liberandola dai condizionamenti funzionali, nel tentativo di restituire una nuova visone della realtà, perseguendo il fine estetico del processo creativo126. La prospettiva locale è ulteriormente elaborata dai principali autori veneziani il cui lavoro è stato raccolto nell’esposizione dedicata al circolo fotografico La Gondola del 2007. Il valore espressivo delle opere considerate si fonda su una concezione dell’immagine che esula dal tradizionale impianto fotografico per rivendicarne la dignità artistica, producendo un’esperienza significativa nell’evoluzione della disciplina a partire dal dopoguerra127. Ha contribuito al lavoro del circolo anche Elio Ciol, a cui è stata dedicata una personale presso le sale del Candiani nel 2009. In linea con la ricerca artistica appena descritta, attraverso l’intenso lavoro sull’uso 126 Ex. Il fascino dell'abbandono, in http://candiani.comune.venezia.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/2343 (sito consultato il 6 dicembre 2014). 127 Sessant'anni di fotografia a Venezia. L'antologica del circolo la gondola in mostra a gennaio al Centro Candiani, in http://www.comune.venezia.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/3599/UT/systemPrint; Venezia: Il circolo La Gondola compie sessanta anni. 150 scatti raccontano la storia del celebre club fotografico, in http://www1.adnkronos.com/Archivio/AdnAgenzia/2007/01/25/Cultura/Arte/VENEZIA-ILCIRCOLO-LA-GONDOLA-COMPIE-SESSANTA-ANNI_125322.php, 25 gennaio 2007 (siti consultati il 6 dicembre 2014). 100 della luce egli è riuscito ad arrivare con i suoi ultimi lavori a risultati di matrice astratta nella rielaborazione di una vasta gamma eterogenea di soggetti128. Dall’analisi di questi esempi possiamo riflettere sulle scelte compiute dal Centro nel trattare il linguaggio fotografico. Ciò che risulta evidente è l’attenzione rivolta ai diversi aspetti del contemporaneo, analizzati dai molteplici punti di vista che il mezzo espressivo permette. Anche nella scelta delle esperienze minori si riscontra la tendenza a privilegiare il versante sperimentale e innovativo che caratterizza tanto la scena attuale, quanto quella passata. Allo stesso modo viene affrontata la tematica territoriale che vuole essere espressione identitaria del presente e della società che la vive, in un connubio di esperienze che rivolge molto spesso lo sguardo alla creatività e all’elaborazione di nuovi concetti e riflessioni. Anche nelle proposte più tradizionali vediamo come non si rinunci all’occasione di ricercare significati profondi che danno vitalità alle iniziative, instaurando una relazione costante tra le diverse discipline. Nel concludere questa prima indagine vediamo come l’interesse per il versante fotografico dimostrato nel corso degli anni, che ha caratterizzato gran parte dell’offerta, sebbene dettato da condizioni economiche, abbia prodotto delle iniziative coerenti con le finalità proprie del Centro e con il ruolo assunto nei confronti del contesto culturale e territoriale. Accanto al gran numero si esposizioni di questo tipo, l’altro ambito di interesse che ci riserviamo di descrivere è quello pertinente alle esperienze artistiche contemporanee. Vedremo che nel trattare quest’argomento sarà necessario fare riferimento al legame con la Galleria Contemporaneo, storica sede espositiva locale, interamente dedicata alle nuove sperimentazioni emergenti. Continuando con la lettura delle schede, nel periodo relativo al rilancio del Centro, l’attenzione verso l’arte contemporanea non è più sviluppata intorno alle grandi iniziative come accadeva in precedenza. Tuttavia, la prospettiva ridimensionata degli eventi non esclude contenuti di qualità, questi infatti risultano di grande interesse le esposizioni dedicate alle esperienze locali che hanno avuto un impatto significativo sul territorio 128 Elio Ciol, in http://candiani.comune.venezia.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/883 (sito consultato il 6 dicembre 2014). 101 a partire dagli Settanta. Sulla scia dello sviluppo dell’arte concettuale e dell’arte programmata nel contesto nazionale, in cui si assisteva alla formazione dei gruppi artistici interessati alla sperimentazione del movimento e degli effetti ottici, risentendo delle influenze delle discipline del design e costruttivismo, anche sul territorio veneziano di assisteva a una produzione di nicchia rivolta all’elaborazione di queste esperienze. Tra le esposizioni di maggior rilievo troviamo Experimenta. Il caso verifica 8+1, organizzata nel 2010 grazie al fondo donato dall’associazione al momento del suo scioglimento e alla quale si è voluto rendere omaggio in questo evento. Altrettanto importante è la mostra inaugurata nel 2007, Una generazione intermedia, interamente dedicata alle sperimentazioni locali degli anni Settanta. L’originalità delle opere allontana in modo significativo queste esperienze dalla stagione artistica precedente a favore della ricerca dei nuovi mezzi espressivi quali video e performance, accanto della rielaborazione di strumenti tradizionali come la fotografia. Queste esposizioni, che avremo modo di approfondire nel successivo capitolo, risultano importanti per descrivere la vitalità e il fermento creativo locale che, seppur marginale rispetto al più ampio contesto nazionale, rappresenta l’identità culturale del territorio per il versante contemporaneo. Tra gli altri eventi organizzati nel periodo di riferimento, risultano di rilievo Artefacta e Neoludica art is a game per il diretto rapporto assunto con la Biennale d’arte e il loro carattere fortemente interattivo, in cui l’utilizzo della tecnologia diviene il mezzo privilegiato per il coinvolgimento del pubblico all’interno delle esperienze proposte. Ancora, l’attenzione verso la sperimentazione dei mezzi virtuali si esprime al meglio in I play videogame (2010), in cui l’indagine della realtà finzionale proposta dal videogioco è spinta al confronto con quella cinematografica e letteraria, aprendo il dibattito e la riflessione sul rapporto tra i nuovi linguaggi e la società129. E’ importante osservare come le scelte espositive dedicate alla ricerca sui nuovi strumenti e l’utilizzo sperimentale della tecnologia, dimostrino l’interesse verso i 129 Videogame, in http://candiani.comune.venezia.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/1624 (sito consultato il 6 dicembre). 102 processi innovativi di produzione artistica, come confermato dalla mostra dedicata a Luigi Viola (2010) e in Sospensione (2012). Nel primo caso, ripercorrendo l’intera carriera dell’artista iniziata negli anni Settanta, viene offerto al pubblico un valido esempio dei linguaggi che hanno caratterizzato la sua attività. Tra le esperienze più significative troviamo l’uso della poesia visiva, della performance, della fotografia e della pittura astratta dell’ultimo periodo, oltre che del video, di cui è diventato uno dei maggiori esponenti in Italia130. Altrettanto interessante è il procedimento utilizzato da Alberto Deppieri il quale realizza i suoi quadri prelevando le immagini astratte dal suo video artistico Fluxus. Nel gioco di rimandi creati, egli stabilisce all’interno del processo creativo l’evoluzione dell’immagine pittorica in video e viceversa131. In ultima analisi, gli eventi collettivi di livello minore ma interessanti per l’utilizzo di diversi mezzi espressivi sono Turning Back (Voices) – (Voci) di ritorno (2011), in cui gli artisti affrontano il tema della follia attraverso il teatro, la scrittura poetica, la fotografia e la performance, l’evento Liberesistenze (2013) in cui i mezzi artistici tradizionali sono rivisitati nell’utilizzo sperimentale rivolto al contemporaneo. Infine, l’esposizione La macchina imperfetta (2013) e la meno recente Q13-Open space (2006) emergono per il confronto diretto tra i diversi linguaggi sperimentati dagli artisti. Nella prima troviamo opere video, di pittura, di fotografia, di digi-paint e performance rivolte al tema della bellezza nel mondo contemporaneo e alla riflessione sul corpo. Nella seconda invece, dedicata ai giovani talenti emergenti, si assiste all’articolazione di un percorso in cui si alternano vari tipi di opere quali sculture, installazioni, oggetti sonori, video e scatole ottiche, che acquisiscono un particolare significato dalle relative connessioni e interferenze. 130 Viola, in http://candiani.comune.venezia.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/1635 (sito consultato il 6 dicembre 2014). 131 Da domani al Candiani la mostra "Sospensione" di Alberto Deppieri, in http://www.comune.venezia.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/55454, comunicato stampa, Mestre, 17 maggio 2012; M. Bertoldini ,Sospensione, in http://candiani.comune.venezia.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/2245 (siti consultati il 6 dicembre 2014). 103 3.2.3 La collaborazione con la Galleria Contemporaneo Nell'analizzare l'attività espositiva del Candiani e focalizzando l'attenzione su quanto avvenuto dopo il rilancio delle attività del 2006, è importante fare riferimento al lavoro svolto all'interno del territorio dalla Galleria Contemporaneo. Aperta nel 1998 in via Piave con una grande mostra personale dello scultore Alberto Viani, nella sede che originariamente ospitava la Biblioteca Civica, nel tempo ha assunto un ruolo primario quale luogo espositivo dedicato alle arti visive del versante contemporaneo facendo attenzione anche alle esperienze artistiche sviluppate al di fuori dei confini nazionali132. Concepita come spazio pubblico del Settore dei Beni e Produzioni Culturali di Venezia, fino al 2005 ha vissuto una storia travagliata, tanto che nel 2002 è arrivata al fermo delle attività nonostante l'innovatività delle sue proposte e la collaborazione con gallerie private anche di livello internazionale133. La fase di rilancio del 2006, avvenuta in modo coordinato con quella del Centro Cuturale Candiani e sotto la direzione di Riccardo Caldura, è stata importante per confermare la forte l'identità della sede orientata in modo esclusivo al contemporaneo e alle nuove sperimentazioni ed esperienze emergenti. Se da sempre si è caratterizzata per una posizione unica all'interno dello spazio urbano come luogo di ricerca, tanto per le proposte, quanto per l'idoneità delle sale rivolte ad ospitarle, da questo momento ha assunto un ruolo ancora più specifico e di riferimento per i linguaggi attuali. Nonostante la carica originale che l'ha contraddistinta, capace di offrire un arricchimento per la città , nel 2010 si è trovata costretta a chiudere a causa della scarsità dei fondi comunali disponibili, portando alla cessione degli spazi a una società esterna. Nel 2011 per mantenere attivo lo spirito delle proposte, animate anche da numerosi progetti ed eventi collaterali, tra incontri e letture, è stata creata l'associazione omonima di cui Riccardo Caldlura è responsabile artistico. Il sito www.galleriacontemporaneo.it, ripensato nel 2013, raccoglie tutte le informazioni 132 Ultima mostra alla Galleria che ha fatto storia a Mestre, in “Il Gazzettino”, 24 ottobre 2010. 133 Galleria Contemporaneo, in http://candiani.comune.venezia.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/66 (sito consultato il 9 dicembre 2014). 104 relative alle attività a partire dal 2006 e si pone come principale mezzo per continuare la promozione e la ricerca sulle espressioni contemporanee134. Dopo aver ripercorso brevemente la storia di questa struttura per definirne il ruolo e gli obiettivi all'interno del contesto di nostro interesse, vediamo più da vicino il rapporto instaurato con il Centro Culturale Candiani e l'importanza delle attività della Galleria come punto di completamento della programmazione dello primo e dell’offerta culturale cittadina. I programmi di riattualizzazione previsti per le due strutture mestrine con le relative nomine dei nuovi direttori, hanno costituito un momento significativo per affinare complessivamente la vocazione di Mestre ad essere officina della cultura e dell'arte contemporanea135. Come accaduto per il Candiani, anche per la Galleria si era pensato a una svolta innovativa, dove la ricerca e lo sviluppo di idee per la realizzazione di nuovi progetti, poneva l'attenzione sulle attività emergenti dell'area urbana circostante e di altri paesi, soprattutto dell’est Europa. Le direzioni della nuova programmazione dovevano focalizzarsi su mostre personali, progettate dagli stessi artisti a misura dello spazio espositivo disponibile, nel quale non si sarebbe rinunciato ad ospitare anche esposizioni collettive. Altrettanto importante risultava la pianificazione di eventi collaterali che prevedessero seminari e conferenze sia con gli artisti, sia con gli esperti del settore. Per ogni progetto espositivo era previsto un programma di letture e appuntamenti che prendeva il nome di Punto di incontro, a sottolineare la vivacità che voleva assumere la Galleria nel promuoversi come luogo di scambio all’interno del contesto urbano. Questi eventi, attivi fino al momento della sua chiusura nel 2010, sono stati poi dedicati alle altre proposte pubbliche al fine di renderne fruibili i materiali, conservati grazie all’attività svolta di archivio e documentazione 136. Il riassetto ottenuto cercava evidentemente una linea di continuità con il Centro Candiani per 134 R.Lamantea, Chiude la galleria Contemporaneo, in “La Nuova Venezia”, 2010 e Galleria Contemporaneo, in http://candiani.comune.venezia.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/66 (sito consultato il 9 dicembre 2014), 135 R. Lamantea, Il Candiani non è più una cattedrale nel deserto, in “La Nuova Venezia”, 24 ottobre 2006. 136 Incontri, in http://www.galleriacontemporaneo.it/incontri.html. (sito consultato il 9 dicembre 2014). 105 costruire, unitamente con i progetti riservati a Forte Marghera, un sistema dedicato al contemporaneo per la terraferma veneziana. Puntando sulle nuove generazioni e sulle collaborazioni internazionali doveva fondarsi un progetto unitario di rilancio in cui il collegamento tra le istituzioni doveva essere costante e di integrazione dei contenuti137. Nel concreto osserviamo come l'organizzazione del sito della Galleria presenti un programma articolato di iniziative, non solo espositive, rivolte all'indagine e alla ricerca sulle sperimentazioni più recenti. Anche in questo caso notiamo l’attenzione all'approfondimento dei contenuti per studiare gli sviluppi contemporanei nell'ambito delle altre discipline. L'apertura alla creatività che contraddistingue le proposte di entrambe le strutture costituisce il punto d'incontro tra esse e la leva innovativa che offre attività diverse dal resto del territorio. È riconosciuto infatti che sotto la nuova direzione, la sede del Contemporaneo è riuscita a ritagliarsi uno spazio unico tra le grandi istituzioni del centro storico che si dedicano allo stesso ramo di ricerca quali Biennale, la Fondazione Peggy Guggenheim e Punta della Dogana. Attraverso le fotografie di Gabriele Basilico e le opere dei giovani artisti emergenti, provenienti prevalentemente dall'Est Europa, la galleria mestrina è stata in grado di creare una nicchia d'offerta differente, innovativa e stimolante, che l'ha caratterizzata positivamente nel territorio138. Mostre come quelle dedicate a Esther Stocker (2006), Attila Csörgò (2006), Brigitte Kowanz (2007), Alban Hajdinaj (2009), Igor Eskinja (2009) dimostrano la volontà di considerare le opere di giovani personalità di spicco nella scena internazionale emergente, le cui ricerche spaziano nelle più diverse sperimentazioni nell’uso dei materiali e nella rielaborazione dei concetti, aprendo a nuove riflessioni sull’esperienza creativa e di fruizione dell’arte139. In generale, vediamo come il ricorso all’utilizzo di materiali freddi, industriali e marcatamente hitech, la rielaborazione dei concetti geometrici, l’impiego del video, della fotografia e di materiali tradizionali, sia declinato allo studio dell’immagine e alla relazione che l’opera instaura con lo spazio in cui è inserita e alle possibilità di fruizione che 137 F. Bellemo, Risorge la Galleria d’arte del Contemporaneo, in “La Nuova Venezia”, 12 maggio 2006; C. Colucci, Riappare la Galleria Contemporaneo, in “Il Gazzettino”, 6 maggio 2006. 138 Ultima mostra alla Galleria che ha fatto storia a Mestre, in “Il Gazzettino”, 24 ottobre 2010. 139 D. Capra, Chiude la Galleria Contemporaneo una sconfitta per l’arte e l’intelligenza, in “La Nuova Venezia”, 7 novembre 2010. 106 vengono a crearsi all’interno di esso. Le atmosfere rarefatte create dall’installazione della Kowanz, realizzata attraverso la combinazione studiata di luce al neon, testi, specchi, alluminio, vetro e acciaio si indirizzano alla ricerca del rapporto con lo spazio architettonico140; il senso di astrazione geometrica rivisitato dalla Stocker, su influenza delle esperienze italiane del Gruppo T degli anni Sessanta, indaga invece le nuove possibilità di percezione delle opere da parte del pubblico 141. Ancora, le installazioni, oggetti, fotografie e disegni di Attila Csörgò, realizzati sullo sviluppo dei paradossi geometrici tra elementi piani e solidi, costituiscono delle opere (solidi animati) rivolte a reinterpretare i cardini moderni di rappresentazione, percezione e geometria142. Per Alban Hajdinaj l’oggetto di riflessione è l’immagine pubblicitaria e di consumo della quale vengono rivelati i contenuti artistici e comunicativi più profondi che interagiscono con i comportamenti e le trasformazioni sociali143. Un altro studio della percezione spaziale è quello di Igor Eskinja che, nelle sue immagini illusorie, in bilico tra bidimensionalità e tridimensionalità, sovverte la concezione delle relazioni tra opera e ambiente grazie all’uso del mezzo fotografico. Gli oggetti ritratti, nella loro singolare rappresentazione e inserimento nello spazio espositivo, confondono lo spettatore tra ciò è reale e ciò che pretende di esserlo144. Questi esempi rendono chiara l’idea del grado sperimentale delle opere che la Galleria intende offrire. In generale, oltre a queste citate, le rielaborazioni delle esperienze concettuali e astratte, si intrecciano alle esperienze del video e del digitale 140 Brigitte Kowanz, catalogo della mostra a cura di R. Caldura (Mestre, Galleria Contemporaneo), Dario De BastianiEditore, Vittorio Veneto (Tv) 2007; Brigitte Kowanz, in http://www.galleriacontemporaneo.it/pagine_schede/mostre/scheda_mostre_004.html. (sito consultato il 9 dicembre 2014). 141Esther Stocker, catalogo della mostra a cura di R. Caldura (Mestre, Galleria Contemporaneo), Dario De Bastiani Editore, Vittorio Veneto (Tv) 2006; Esther Stocker, in http://www.galleriacontemporaneo.it/pagine_schede/mostre/scheda_mostre_000.html. (sito consultato il 9 dicembre 2014). 142Attila Csörgo ̋, catalogo della mostra a cura di R. Caldura (Mestre, Galleria Contemporaneo), Dario De Bastiani Editore, Vittorio Veneto (Tv) 2007; Attila Csörgò , in http://www.galleriacontemporaneo.it/pagine_schede/mostre/scheda_mostre_001.html. (sito consultato il 9 dicembre 2014). 143Alban Hajdinaj, catalogo della mostra a cura di R. Caldura (Mestre, Galleria Contemporaneo), Grafiche Antiga Spa, Crocetta del Montello (Tv) 2009; Alban Hajdinaj,in http://www.galleriacontemporaneo.it/pagine_schede/mostre/scheda_mostre_014.html. (sito consultato il 9 dicembre 2014) 144 Igor Eskinja, catalogo della mostra a cura di R. Caldura (Mestre, Galleria Contemporaneo), Grafiche Antiga Spa, Crocetta del Montello (Tv) 2009; Igor Eskinja, in http://www.galleriacontemporaneo.it/pagine_schede/mostre/scheda_mostre_012.html. (sito consultato il 9 dicembre 2014). 107 nella ricerca delle nuove possibilità della forma e dei significati instaurati tra opera e ambiente di riferimento, in cui il pubblico è chiamato alla reazione e all’interazione. Le rappresentazioni insolite degli oggetti, appartenenti alla cultura artistica visiva quanto alle discipline del design e dell’architettura, sono portatrici di nuovi valori, significativi nel loro contesto di inserimento e nella più ampia riflessione sul mondo contemporaneo di cui sono espressione. Non da ultime sono considerate le modalità processuali e condivise della produzione artistica, in cui la dimensione relazionale dell’arte arriva alla sua massima interpretazione, un valido esempio di questa tendenza è Artway of thinking, l’ultima mostra realizzata nelle sale del Contemporaneo145. Infine, vale la pena soffermarsi su due ultimi aspetti importanti per approfondire le esperienze recenti a cui si è rivolta l’attenzione. Riprendendo il riferimento all’uso dei mezzi video e digitali, vediamo che, complessivamente, l’inclinazione alla tecnologia sia un punto cardine della pratica contemporanea, specialmente nei suoi sviluppi più attuali. Un esempio interessante è l’opera A beautiful day proposta da Interno 3 nel 2008. La metanarrazione audiovisiva e scultorea nasce dall’integrazione dell’esperienza multimediale e della riflessione esistenziale sulla rappresentazione, realizzandosi attraverso chiari riferimenti alle emergenti sperimentazioni glitch, in cui si assiste alla rielaborazione artistica degli errori dei sistemi tecnologici e digitali146. Come ultima prova dell’affermazione della Galleria come luogo di promozione dell’ utilizzo innovativo dei mezzi artistici, ci riserviamo di accennare all’opera di Serse che realizza la sua ricerca sul paesaggio in chiave contemporanea attraverso la magistrale sperimentazione sulla materialità della grafite, rivelata in tutte le sue potenzialità. Le sue immagini si connotano di un senso di perfezione talmente alto che quasi trascendono la dimensione immanente147. 145 Questa è arte se fai in modo che lo sia, catalogo della mostra a cura di Artway of thinking, R. Caldura (Mestre, Galleria Contemporaneo), 2010; Artway of thinking, in http://www.galleriacontemporaneo.it/pagine_schede/mostre/scheda_mostre_019.html. (sito consultato il 9 dicembre 2014). 146 A beautiful day. Interno 3, catalogo della mostra a cura di R. Caldura (Mestre, Galleria Contemporaneo), Grafiche Veneziane, Venezia 2008; A beautiful day, in http://www.galleriacontemporaneo.it/pagine_schede/mostre/scheda_mostre_008.html. (sito consultato il 9 dicembre 2014). 147 Gemme, architetture, riflessi. Serse, catalogo della mostra a cura di R. Caldura (Mestre, Galleria Contemporaneo), Grafiche Antiga Spa, Crocetta del Montello (Tv) 2010; Serse, in 108 L’interpretazione e l’analisi degli interessi artistici della Galleria Contemporaneo ci aiutano a chiarire il ruolo svolto nel contesto territoriale e ne confermano il primato di unicità assunto assieme all’offerta del Centro Culturale Candiani. Dal confronto dei relativi programmi espositivi iniziati dalla fase di rilancio, notiamo come i due tipi di proposte siano integrate e complementari. Se nel primo caso troviamo l’utilizzo degli spazi espositivi dedicato a mostre di carattere prettamente sperimentale, rispettando la loro originale progettazione, nel secondo vediamo la ramificazione di questa tendenza verso le diverse discipline. Nel considerare in modo specifico l’attività espositiva del Centro vediamo come l’indagine artistica avvenga su più livelli e l’attenzione alla sperimentazione contemporanea si articoli in alternanza ad eventi di carattere più tradizionale sebbene attuali nei contenuti. La Galleria Contemporaneo, attraverso la sua offerta artistica specializzata, arricchisce in modo unico la proposta della terraferma e, assieme a quella del Candiani, rappresenta un nucleo coerente di iniziative rivolte alla contemporaneità. All’interno della vasta programmazione del Centro, essa emerge nella sua originalità rispettando la coesione delle prospettive degli obiettivi comuni di ricerca e promozione del versante sperimentale. La compresenza delle finalità e la prospettiva di coordinazione nella produzione degli eventi nel settore di riferimento viene chiarita ulteriormente dalla sezione dedicata alle proposte collaterali presente nel sito della Galleria, in cui vengono documentate le collaborazioni espositive rilevanti e realizzate dal 2006. In quest’orizzonte si distinguono per l’interesse sperimentale e artistico alcune delle mostre già citate nel programma espositivo del Candiani, comprovando lo stretto rapporto instaurato tra le due sedi. Nello specifico, alcuni dei casi d’interesse saranno anche quelli che ci riserveremo di analizzare nel prossimo capitolo per approfondire la rilevanza delle mostre di arte contemporanea del Centro all’interno della sua gestione e programmazione. Mettendo a confronto quanto presente nella sezione Collaterali nel sito della Galleria e il programma del Candiani vediamo emergere le seguenti iniziative: http://www.galleriacontemporaneo.it/pagine_schede/mostre/scheda_mostre_016.html. (sito consultato il 10 dicembre 2014). 109 Interno fuori e Forte Marghera. Fotografie di Primoz Bizjak nel 2006; Atelier Albania e Una generazione intermedia. Percorsi artistici a Venezia negli anni ’70 nel 2007; Venezia_Marghera: fotografie e trasformazioni nella città contemporanea nel 2008; Il gesto indicatore nel 2009; Faccia a faccia e Experimenta: autogestione e sperimentazione artistica. Il caso Verifica 8+1(1978-2008) nel 2010. Se da un lato l’attenzione viene rivolta agli usi sperimentali della fotografia, nello scopo di esaltare anche i giovani talenti creativi, dall’altro spicca l’interesse per le esperienze artistiche che hanno caratterizzato il secondo dopoguerra locale e che hanno influenzato in maniera decisiva i caratteri dei linguaggi più recenti, di cui le esposizioni della Galleria sono un valido esempio. Questo ci permette di confermare quanto detto in precedenza in merito alle competenze delle due sedi espositive e delle rispettive scelte per le programmazioni. Seppur differenti nella specializzazione degli ambiti disciplinari trattati, assieme costituivano un polo unico e coordinato all’interno della città. L’integrazione dei programmi restituiva una coerenza generale dei contenuti in cui erano rispettate le singole caratterizzazioni e le finalità comuni per costruire un’identità forte rivolta al contemporaneo. Dalla sua chiusura, l’attività espositiva della Galleria non ha più trovato uno spazio per realizzarsi, tuttavia è interessante vedere come non si sia rinunciato alla documentazione delle ricerche attraverso altri canali di indagine. Tra i progetti trattati tra il 2011 e il 2012 emergono in modo particolare quelli su Forte Marghera, il Parco del Contemporaneo e Future Landscape. In queste iniziative risulta centrale il tema della riqualifica urbana in cui si concentra la riflessione sugli spazi dismessi e l’evoluzione futura della loro immagine e funzione. Nel primo caso viene affrontato e rielaborato il concetto di “Parco”. Partendo dalla riflessione sulla sua destinazione tradizionale viene concepito come luogo rivolto a molteplici attività, tra cui quelle artistiche, al fine di sviluppare delle possibilità nuove e uniche all’interno della 110 città148. Nel secondo caso viene presentata un’esibizione organizzata in due momenti differenti in cui si analizza la condizione del paesaggio contemporaneo. Tramite le opere degli artisti chiamati a partecipare, il tema viene sviluppato attraverso i più diversi supporti nei quali le espressioni si articolano tra l’arte, lo spazio e l’architettura149. Nel concludere l’analisi del lavoro espositivo finora trattato e alla luce delle considerazioni fatte per il contesto complessivo delle attività del Centro Culturale Candiani, vediamo che i dati raccolti ci permettono di portare avanti alcune riflessioni sull’evoluzione subita nel corso degli anni. Le trasformazioni avvenute nella gestione dell’istituzione hanno portato a delle importanti modifiche sulle scelte dei programmi indirizzando il riassetto complessivo. Se infatti all’inizio delle sue attività erano stati organizzati dei grandi eventi espositivi per mantenere le importanti aspettative che si erano riposte sul progetto, con l’andare del tempo è stato necessario ridimensionare i termini delle proposte per acquisire una maggiore consapevolezza del ruolo all’interno del territorio e delle competenze a disposizione. Nel fare i conti con l’ulteriore problema sulle risorse sempre più carenti a causa dei tagli ai fondi pubblici e degli elevati costi di mantenimento della struttura, non aiutava il clima di sfiducia che nel tempo era cresciuto nei confronti dell’istituzione. Tuttavia il rilancio previsto per il 2006, che coinvolgeva gran parte delle sedi culturali cittadine, è stata l’occasione per sanare parte delle lacune iniziali e trovare una definizione ordinata delle diverse programmazioni. Il confronto delle attività all’interno del Centro e con la Galleria Contemporaneo è stato utile per far emergere la coerenza rispetto agli obiettivi iniziali e l’originalità delle proposte all’interno del contesto locale. Sebbene non siano mancate le difficoltà nella gestione delle iniziative anche in seguito al rilancio, se guardiamo ai contenuti proposti, la caratterizzazione degli eventi ha trovato una direzione di sviluppo in linea con le 148 Parco del Contemporaneo, in http://www.galleriacontemporaneo.it/pagine_schede/mostre/scheda_mostre_023.html. (sito consultato il 10 dicembre 2014). 149 Future Landscape 1, in http://www.galleriacontemporaneo.it/pagine_schede/mostre/scheda_mostre_020.html; Future Landscape 2, in http://www.galleriacontemporaneo.it/pagine_schede/mostre/scheda_mostre_021.html. (siti consultati il 10 dicembre 2014). 111 finalità di ricerca sui nuovi linguaggi. In particolar modo, nelle scelte adottate, risultano centrali l’attenzione alla multidisciplinarietà e alla sperimentazione delle esperienze emergenti. Nella sezione espositiva queste caratteristiche sono mantenute dalla proposta di numerose occasioni collaterali di arricchimento dei contenuti e dall’apertura alla collaborazione con le altre istituzioni. In questo senso il lavoro svolto con la Galleria Contemporaneo è risultato significativo per i numerosi momenti di ricerca e di approfondimento sulle tematiche osservate. L’attività coordinata tra le due strutture ha permesso l’elaborazione di proposte originali che nel corso degli anni hanno descritto il panorama delle nuove tendenze artistiche da punti di vista inediti. Infine, la costante attenzione alla dimensione locale nell’integrazione dei progetti di riqualifica con la prospettiva culturale, ha permesso lo sviluppo di idee rivolte al futuro e aperte allo formazione di un’identità territoriale in grado di valorizzare la propria dimensione storica e artistica. 112 Le mostre del Centro Culturale Candiani dal 2001 al 2014 TERRAFERMA 2001 Curata da Riccardo Caldura Date 8 giugno- 16 settembre Sede Centro Culturale Candiani, sala espositiva secondo e terzo piano. Descrizione L’esposizione, ideata come evento d’apertura del Centro Culturale Candiani, prevede l’allestimento 2001 di circa novanta opere tra fotografie, videoinstallazioni e sculture. Tra i nomi dei 15 giovani artisti coinvolti, troviamo anche la presenza già affermata di Gabriele Basilico, invitato a partecipare con le sue opere per l’occasione. Il titolo, simbolo dell’entroterra veneziano e scelto in omaggio alla realizzazione della prima mostra interamente dedicata a Mestre, vuole ribadire l'importanza del ruolo culturale del Candiani appena inaugurato all'interno della realtà cittadina che, in modo del tutto inedito, viene interpretata attraverso i linguaggi artistici contemporanei. Il DONO Curata da Gianfranco Maraniello, Sergio Risaliti, Antonio Somaini, Riccardo Caldura (coordinamento per il Centro Culturale Candiani). Date 20 ottobre 2001- 6 gennaio 2002 Sede Centro Culturale Candiani, sala espositiva secondo e terzo piano. Descrizione Un centinaio di opere tra video, dipinti, fotografie, performace ed installazioni di quaranta artisti di fama internazionale. A legare l’intero percorso è il tema del dono e della riflessione sull’atto di donare. Nell'indagine della portata simbolica che tale gesto può avere, vengono presentati e fatti emergere i molteplici significati che si intrecciano nel racconto degli artisti. Le loro opere divengono l'espressione del senso più profondo del tema nelle sue più varie declinazioni e concezioni. *Realizzata con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Venezia e in collaborazione con il centro delle Papesse di Siena. Catalogo Il Dono, catalogo della mostra a cura di G. Maraniello, S. Risaliti, A. Somaini (Mestre, Centro Culturale Candiani e Siena, Palazzo delle Papesse Centro d'arte Contemporanea), Charta editore, Milano 2001. Orario Da martedì a domenica ore 10- 22 (biglietteria ore 10- 21); chiuso il lunedì. 113 Ingresso Intero L. 8000; ridotto L.5000. Eventi collaterali Ciclo di conferenze a ingresso libero a cura di Riccardo Caldura; 28 Novembre 2001, ore 17.30: “From friends to friends? L’offerta delle esperienze artistiche contemporanee fra riflessione critica e organizzazione istituzionale”. Intervengono Chiara Bertola (Fondazione Querini Stampalia), Agnes Kohlmeyer (Kunstverein di Ludwigsburg), Gianfranco Maraniello e Antonio Somaini cocuratori della mostra, Sergio Risaliti (Centro delle Papesse di Siena). 12 Dicembre 2001, ore 17.30: “Spazi permeabili. Per una architettura dell’incontro”. Intervengono Renato Bocchi (IUAV) e Lorenzo Romito (Gruppo Stalker). 18 Dicembre 2001, ore 17.30: “Al di la dell’utile. Un luogo comune fra estetica, filosofia e psicanalisi”. Intervengono Massimo Donà (Accademia di Belle Arti di Venezia), Andrea Tagliapietra (Università di Sassari), Gianni Tagliapietra (Associazione “Il tempo e la parola”). 20 Dicembre 2001, ore 17.30: “Il Dono. Offerta, ospitalità, insidia.” Interviene Massimo Cacciari. OURANOSAUURUS Date 21 dicembre 2001- 14 aprile 2002 Sede Centro Culturale Candiani, Auditorium. Descrizione Esposto lo scheletro originale dell’ Ouranosaurus nigeriensis di proprietà del Museo di Storia Naturale di Venezia al seguito di un’operazione di restauro conservativo. La mostra si propone di ripercorrere la storia dell’Ouranosaurus e degli scavi che lo portarono alla luce avvenuti nel deserto del Tenerè (Niger occidentale) tra il 1971 e il 1973 in occasione della spedizione ad opera del Centro Studi Ricerche Ligabue di Venezia. Annessa una sezione dedicata ai ritrovamenti di dinosauri avvenuti in Italia. Eventi collaterali La mostra Altri animali allestita presso la Galleria Contemporaneo di Mestre organizzata da il Comune di Venezia, Beni e Attività culturali, Cultura e Spettacolo, Biblioteca Civica, Sistema Bibliotecario in collaborazione con la Biblioteca 15- Quartiere Mestre Centro. Curata da Cristina Taverna e allestita da Daniela Ferretti. Circa 100 opere tra 114 acquerelli, collages, pastelli e installazioni tridimensionali di Altan, Gabriella Giandelli, Emanuele Luzzati, Roberto Perini, Chiara Rapaccini e Andrea Rauch, alcune delle quali realizzate appositamente per l’occasione. Apertura dal 23 novembre. Orario: dalle 10 alle 12.30 e dalle 15 alle 19; lunedì chiuso. Ingresso: intero euro 4,00; ridotto euro 2,50 per ragazzi da 6 a 14 anni, studenti dai 15 ai 29 anni, accompagnatori (massimo 2) di ragazzi e studenti, cittadini U.E: ultrasessantacinquenni, titolari di Card Rolling Venice, possessori del biglietto delle mostre al Centro Candiani Oranousaurus o Pollock a Venezia; gratuito per bambini da 0 a 5 anni, portatori di handicap con accompagnatore, guide autorizzate, interpreti turistici che accompagnino gruppi, capigruppo (gruppi di almeno 21 persone previa prenotazione). A completamento della mostra sono organizzati due incontri con gli autori di alcune delle opere esposte, rivolti principalmente alle scuole medie di Mestre: Martedì 26 marzo, ore 9 “Altri animali a fumetti” ( Andrea Rauch). Mercoledì 27 marzo, ore 9 “Altri animali e i loro sentimenti” (Chiara Rapaccini). 2002 Curata da L’AMERICA DI POLLOCK/GLI IRASCIBILI Giandomenico Romanelli, Daniela Ferretti e Vincenzo Sanfo. Allestimento di Daniela Ferretti. Date 23 marzo- 30 giugno 2002 Sede Centro Culturale Candiani, sala espositiva secondo piano/ Museo Correr (Venezia). Descrizione Il progetto espositivo, dislocato tra le due sedi del Museo Correr e il Centro Candiani, è organizzato al fine di creare un percorso unico e coerente tra l'evento incentrato sulla figura di Jackson Pollock che ha sede nel primo e quello dedicato agli “Irascibili” allestito presso lo spazio mestrino. Nell'arricchire i contenuti della grande mostra lagunare, l'allestimento del Candiani si pone come occasione per divulgare e approfondire la realtà artistica degli esponenti della Scuola di New York, i quali operarono a stretto contatto con Pollock e insieme a lui contribuirono all’affermazione dell’Espressionismo Astratto nel secondo dopoguerra, segnando in modo indelebile l'arte del Novecento. Tra i nomi principali troviamo Mark Rothko, 115 Lee Krasner, Arshile Gorky, Barnett Newman, William Baziotes, Ad Reinhardt, Adolph Gottlieb, Willem De Kooning, Hedda Sterne, James Brooks, Jimmy Ernst. Le oltre quaranta opere presentate e provenienti da musei e collezioni private di portata internazionale, costituiscono un'integrazione fondamentale nella descrizione della cultura artistica in cui si inseriva il lavoro del grande maestro del dripping. A integrazione della mostra sono resi fruibili vari materiali provenienti dall’archivio della Fondazione Krasner-Pollock quali fotografie, lettere e documenti utili a definire e illustrare il contesto artistico dell’epoca. * Organizzato e prodotto dalla Direzione Beni e Attività Culturali del Comune di Venezia in collaborazione con il Centro Italiano per le Arti e la Cultura e Skira. Catalogo Jackson Pollock a Venezia, catalogo della mostra a cura di G. Romanelli, D. Ferretti, V. Sanfo (Venezia, Museo Correr; Mestre, Centro Culturale Candiani), Skira editore, Milano 2002. Orario Tutti i giorni dalle 9 alle 19 (biglietteria dalle 9 alle 18) Ingresso Intero euro 10,00; ridotto euro 8,00. Biglietti validi per entrambe le mostre. Eventi collaterali Organizzato un ricco programma di incontri letterari, letture di poesie, laboratori teatrali, rassegne cinematografiche e piccoli concerti per approfondire la cultura del periodo in cui si inserivano le esperienze dei grandi artisti presentati. WHAT FAMILY Date 14 giugno- 14 luglio 2002 Sede Centro Culturale Candiani, sala espositiva terzo piano. Descrizione Una ventina tra fotografie, video, disegni, animazioni, poster, installazioni realizzate da giovani creativi selezionati a conclusione del ciclo di conferenze sulla creatività contemporanea “What Next?”. Legate dal tema del valore attribuito all'idea della famiglia odierna, le opere sono concepite ed espresse secondo la soggettiva interpretazione degli artisti che per la prima volta espongono il loro lavoro al pubblico. Artisti: Benyamin Alfariah, Marco Altan, Flavia Barbini, Diego Bilibio, Thomas Brazzolotto, Matteo Cibic, Maria Cogo, Marco Della Colletta, Davide Di Sarà, Martina Favaro, Giorgio Finamore, Alberto Frigo, Alvise Guadagnino, Christian Giusto, Rikke Jorgensen, Elisa Leaci, Nicoletta Linguanti, Valentina Panzarella, PFC, Francesco Pia, Rossella Quaranta, Matteo Rosso, Davide Rovere, Emmi Salonen, Lucio Stefanello, Riccardo Tiepolo, Fabrizio 116 Urettini, Koji Yamaguchi, Alessandro Zanchetta, Federico Zingano. *Organizzata in collaborazione con scuole e università del territorio e realizzata grazie al contributo del Consorzio Venezia Nuova. Orario Tutti i giorni dalla 9 alle 19. Ingresso Libero. Eventi collaterali Performance di alcuni giovani artisti negli spazi adiacenti al Centro Culturale Candiani in occasione della giornata inaugurale. BRUNO BRUNI Date 6-12 ottobre 2002 Sede Centro Culturale Candiani, sala piano terra. Descrizione L'esposizione personale dedicata a Bruno Bruni comprende l'insieme degli scatti dell'artista realizzati durante il periodo di attività presso il circolo fotografico “La Gondola” nella seconda metà degli anni Cinquanta. Orario Dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 19. Ingresso Libero. Eventi collaterali In collaborazione con l'Associazione Culturale “Terra Antica”, il Circolo fotografico “La Gondola” ,Cassa di Risparmio di Venezia e il contributo dell'Assessorato alla Cultura e Turismo del Comune di Venezia. Incontro di approfondimento in memoria della persolaniltà e della carriera di Bruno Bruno presso il Centro Culturale Candiani (sala conferenze) in data 5 ottobre, ore 17. VASI COMUNICANTI Date 13 ottobre- 8 dicembre 2002 Sede Centro Culturale Candiani, sala espositiva terzo piano e Galleria Contemporaneo (Mestre)/ Palazzo Fortuny (Venezia). Descrizione Le opere sono inserite in una serie di mostre che si pongono l'obiettivo di indagare le più diverse esperienze artistiche che trovano un terreno comune nella comunicazione visiva e nella grafica, concepite come i veicoli espressivi su cui avviare il confronto tra le sperimentazioni. All’interno del ricco programma, i temi dell’interdipendenza e dello scambio reciproco, rinvenibili nella moltitudine di forme fruibili della cultura visiva contemporanea, divengono il cuore della ricerca proposta. Le mostre: - I love to meet you, New graphic design, Palazzo Fortuny - Bold, Nuovi grafici italiani, Centro Culturale Candiani e Galleria Contemporaneo. 117 *Organizzata dal Comune di Venezia, Beni e Attività Culturali, in collaborazione con studio Camuffo e con la partecipazione della Querini Stampalia. Eventi collaterali Il libro: Communication what? A cura di Giorgio Camuffo, MA edizioni, 2002 Un ciclo di conferenze: What next?, sulla creatività contemporanea presso il Centro Culturale Candiani da ottobre 2002 a maggio 2003. Gli eventi: Percorsi di strada, 5 manifesta di Ed Fella, presso Muri di Venezia 13.10/17.11.02; Hotel Hell, 10 years of anti-advertising from the Hans Brinker Budget Hotel Amsterdam, presso Fondazione Querini Stampalia, Venezia 12.10/17.11.02. DALLE MASCHERE ALLE MACCHINE Curata da Flavia Scotton (conservatrice della Galleria di Cà Pesaro). Allestita da Daniela Ferretti. Date 27 ottobre 2002- 2 febbraio 2003 Sede Centro Culturale Candiani, sala espositiva secondo piano. Descrizione Quaranta dipinti circa provenienti dalla Galleria Internazionale d’Arte Moderna di Cà Pesaro e ritraenti Venezia in tutti i suoi innumerevoli volti. Le opere, esposte dopo varie operazioni di restauro a causa dei difetti determinati dalla collocazione originaria, quali sedi istituzionali veneziane o case private, sono realizzate da artisti operanti tra il XIX e il XX secolo, di formazione per lo più accademica. L’intento della mostra dunque, oltre la riscoperta di questa stagione pittorica meno nota al grande pubblico, risiede nell'affermare l'importanza di questi artisti come testimoni dei processi dei cambiamenti culturali ed espressivi dell'epoca. Orario Da martedì a domenica, dalle 10 alle 18. Ingresso Intero euro 5,00; ridotto euro 3,00. Eventi collaterali Incontri di approfondimento sulle tematiche dell’esposizione presso il quarto piano del Centro Culturale Candiani alle ore 18 e seguiti da una visita guidata alla mostra tenuta da un relatore. 118 SEGNALI URBANI 2003 Date 22 febbraio- 23 marzo 2003 Sede Centro Culturale Candiani, sala espositiva terzo piano. Descrizione Nell'esposizione si vogliono illustrare i possibili progetti futuri sulle trasformazioni morfologiche e urbanistiche che andranno a modificare gli spazi della città di Mestre. Con l'ausilio di fotomontaggi e viste tridimensionali vengono presentate le ipotesi sullo scenario futuro delle principali aree del territorio cittadino nel tentativo di aprire il dibattito ai visitatori e lasciare lo spazio a eventuali nuove proposte. * Organizzata dall'Assessorato all'Urbanistica. Eventi collaterali Giovedì 20 marzo: dalle ore 17, tavola rotonda presso il Centro Culturale Candiani sul tema del recupero dell'identità urbana e storica della città, è previsto il confronto tra il prosindaco di Mestre Gianfranco Bettin, Murizio de Min della Sovraintendenza per i beni archeologici del Veneto e Gianfranco Vecchiato, presidente dell'Ordine degli Architetti. A seguire dalle 20.30, intervengono l'assessore regionale alla mobilità Renato Chisso, il vicesindaco di Venezia Michele Mognato e il direttore generale dell'Asl 12, Antonio Padoan. VITTORIO FELISATI Date 27 febbraio- 27 marzo 2003 Sede Centro Culturale Candiani, sala piano terra. Descrizione Esposti sessanta dipinti del pittore mestrino al fine di ripercorrere e descrivere la sua lunga e intensa produzione artistica come paesaggista locale attivo dagli anni '20 del Novecento. DIETRO LA LAVAGNA Date 15 marzo- 5 maggio 2003 Sede Centro Culturale Candiani, sala espositiva secondo piano. Descrizione Una ricostruzione dello scenario della vita veneziana a partire dalla seconda metà dell’Ottocento. L'esposizione è il risultato di un puntuale e approfondito lavoro di ricerca che ha portato alla luce una vasta gamma di testimonianze dell’epoca. Dalle fotografie agli oggetti, gli arredi, i testi degli alunni e i materiali didattici, arricchiti da frammenti filmici e di documentari appartenenti per lo più al periodo fascista e del dopoguerra. 119 GUIDO CARRER Date 16 aprile- 18 maggio 2003 Sede Centro Culturale Candiani, sala piano terra. Descrizione Esposte le opere del pittore veneziano attivo dagli inizi del Novecento. THE ROMANCE INDUSTRY- JOHN GOSSAGE Date 9 maggio- 6 luglio 2003 Sede Centro Culturale Candiani, sala espositiva secondo piano. Descrizione 155 immagini del fotografo newyorkese realizzate nell’intento di comporre un archivio competo delle aree industriali di Marghera e donate successivamente all’Amministrazione Comunale come parte integrante dell’archivio fotografico dedicato a Paolo Costantini, promotore dell’indagine sulle zone industriali di Porto Marghera. Catalogo Edito da Nazraeli Press, Tucson, Arizona, 2002 (riconosciuto da Photo-Eye come miglior monografia dell’anno). Orario Da martedì a venerdì, dalle 15.30 alle 19.30; sabato e domenica, dalle 10.30 alle 19.30. Ingresso Libero. GIGI CANDIANI Date 26 settembre- 2 novembre 2003 Sede Centro Culturale Candiani, sala espositiva secondo piano. Descrizione Retrospettiva dedicata all’artista in occasione del centenario della sua nascita. CARLO PRETI Date 22 novembre- 21 dicembre 2003 Sede Centro Culturale Candiani, sala espositiva terzo piano. Descrizione “Silenzio si sogna. 1999- 2001”. In mostra le opere inedite del periodo di riferimento del grafico mestrino. Tra i soggetti principali si ritrovano gli oggetti umili di uso quotidiano, decontestualizzati dallo spazio e dal tempo nella sua personale interpretazione della realtà spogliata fino all’essenza. Orario Da martedì a venerdì, dalle 16 alle 20; sabato e domenica, dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 20. Lunedì chiuso. Ingresso Libero. 120 2004 GIGI DE GIUDICI Date 29 gennaio- 15 febbraio 2004 Sede Centro Culturale Candiani, sala piano terra. Descrizione In mostra le opere dell'artista, esponente del movimento anti-accademico veneziano negli anno Dieci del Novecento e interessato alle ricerche delle avanguardie storiche. I MUSEI VATICANI E L’ARTE CONTEMPORANEA Curata da Micol Forti e Francesco Buranelli, in collaborazione con Francesca Boschetti . Allestita da Daniela Ferretti. Date 21 febbraio- 2 maggio 2004 Sede Centro Culturale Candiani, sala espositiva secondo piano. Descrizione 75 tra dipinti, disegni e sculture selezionati tra le opere acquisite dalla Collezione d’Arte Moderna dei Musei Vaticani dal 1980 al 2004 e realizzate dai più grandi artisti del Novecento quali Medardo Rosso, Gaetano Previati, James Ensor, Renato Gottuso, Giorgio De Chirico, Morandi, Campigli, Marino Marini, Giacometti, Boccioni, Carrà, Burri. La Collezione inaugurata nel 1973 sotto il pontificato di Paolo VI abbraccia i diversi temi che hanno caratterizzato la ricerca artistica del Novecento attraverso lavori meno noti al grande pubblico. Catalogo Edito da De Luca Editori a cura di Micol Forti. Orario Da martedì a domenica, dalle 10 alle 18; lunedì chiuso. Ingresso Intero euro 5,00; ridotto euro 3,00 (residenti nel Comune di Venezia; ragazzi dai 6 ai 14 anni; studenti dai 15 ai 29 anni; cittadini U.E. over 65; titolari di Carta Rolling Venice, Venice Card, soci Touring Club, Club Enel). Ridotto Speciale Scuole euro 2,00 per gruppi di studenti e i loro accompagnatori (max 1 ogni 15), previa presentazione dell’elenco dei partecipanti su carta intestata della scuola. Gratuito per bambini 0/5 anni; portatori di handicap con accompagnatore; guide autorizzate; interpreti turistici che accompagnino gruppi; capigruppo (per gruppi di almeno 21 persone). Viene offerto un servizio di visite guidate che propongono la mostra dal punto di vista cronologico, museologico/museografico e collezionistico, effettuate in duplice modalità: 121 - Previa prenotazione al costo di euro 65,00 per le scuole e di euro 85,00 er gruppi di adulti (max 25 persone). - Ad appuntamento fisso senza prenotazione ogni sabato alle ore 16.30 a partire dal 28 febbraio 2004 al costo di euro 4,00 a persona per un minimo di due partcipanti. MIOTELLO…UN TOCCO LIEVE Curata da Raffaella Miotello Date 2 aprile- 15 maggio 2004 Sede Centro Culturale Candiani, sala piano terra. Descrizione In mostra circa cinquanta opere di uno degli esponenti della “vecchia guardia” mestrina . Nel ripercorrere la sua produzione artistica, del peridodo che va dagli anni Ottanta al 2001 circa, troviamo per lo più dipinti ad olio, molti dei quali su tavola, di paesaggi ritratti en plein air secondo l'esempio dei più celebri pittori impressionsti veneziani come Candiani e Felisati. Orario Da martedì a venerdì, dalle 16 alle 20; sabato, dalle 10.30 alle 12.30 e dalle 16 alle 20; domenica, dalle 10.30 alle 12.30. Lunedì chiuso. Ingresso Libero. SILVIO CASAGRANDE Curata da Silvia Casagrande Date 2-31 ottobre 2004 Sede Centro Culturale Candiani, sala piano terra. Descrizione Esposizione personale realizzata per celebrare la carriera artistica di uno dei grandi maestri veneti del Novecento. Proveniente dalla fucina veronese e all'inizio interessato alle ricerche emergenti dell'avanguardia capesarina, successivamente si afferma come uno dei maggiori esponenti del postimpressionismo veneziano. Orario Da martedì a venerdì, dalle 15.30 alle 20; sabato e domenica, dalle 10.30 alle 12.30 e dalle 15.30 alle 19.30. Lunedì chiuso. Ingresso Libero. MARCEL BREUER DESIGN AND ARCHITECTURE Date 22 ottobre 2004- 30 gennaio 2005 Sede Centro Culturale Candiani, sala espositiva secondo piano. Descrizione Una retrospettiva completa di tutta la produzione innovativa dell’architetto e 122 designer ungherese attivo e rinomato già dagli anni ’20. La mostra, strutturata per temi, ripercorre i grandi progetti dell’artista suddividendo il percorso espositivo per sezioni: case, spazi, volumi, motivi e materiali, considerando egualmente tutti i campi della sua vasta attività e le più significative collaborazioni internazionali. * Ideata e prodotta dal Vitra Design Museum, proposta come unica tappa italiana a Mestre. Catalogo Vitra Design Museum, euro 59,00. Orario Da martedì a domenica, dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 20; lunedì chiuso. Ingresso Intero euro 5,00; ridotto euro 3,00. Gratuito per i bambini fino a 5 anni. 2005 LUDO-DIDA-LUDO Curata da Donatella Gobbin, Maria Teresa Menotto e Elisabetta Da Lio. Date 3- 16 giugno 2005 Sede Centro Culturale Candiani, sala piano terra. Descrizione Nata dalla riflessone sui nuovi strumenti contemporanei, l'esposizione raccoglie il lavoro realizzato durante i laboratori didattici rivolti alle scuole elementari del Comune presso il Centro Candiani nell'anno scolastico 20042005. Il tema portante del percorso risulta la creatività dei bambini stimolati a usare i nuovi mezzi multimediali per la creazione di immagini e la sperimentazione di nuovi linguaggi. Orario Tutti i giorni dalle 9 alle 12 e dalle 16 alle 19. Possibilità di visite guidate per le scolaresche su prenotazione. Ingresso Libero. PREMIO ARCHITETTURA CITTA’ DI VENEZIA (in Assessorato Urbanistica) Date 17 settembre- 30 settembre 2005 Sede Centro Culturale Candiani, sala espositiva secondo piano. Descrizione In mostra i diciotto progetti presentati al primo concorso “Premio Architettura Comune di Venezia” il cui obiettivo era quello di evidenziare il ruolo di committenza, progettista e impresa nel contesto di pianificazione territoriale predisposta dall’Amministrazione comunale. Orario Da martedì a domenica, dalle 10 alle 12.30 e dalle 15.30 alle 19; lunedì chiuso. 123 Ingresso Libero. DA BURANO A MESTRE IL COLORE DELLA TERRAFERAMA Curata da Tiziana Agostini Date 8 ottobre- 6 novembre 2005 Sede Centro Culturale Candiani, sala espositiva secondo piano. Descrizione In primo piano i dipinti di sei artisti legati alla città di Mestre eredi della lezione della scuola artistica di Burano, caratterizzata dall’espressività del colore rivolta alla resa cromatica del paesaggio nelle evoluzioni atmosferiche e nei cambi di luce. Artisti: Silvio Casagrande, Andreina Crepet Guazzo, Gigi Candiani, Vittorio Felisati, Aldo Bovo e Giuseppe Miotello. *Organizzata dal Circolo Culturale Walter Tobagi, nell’ambito delle manifestazioni del settembre mestrino. Orario Da martedì a venerdì, dalle 16 alle 20; sabato e domenica, dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 20. Ingresso Libero. 2006 CONCORSO PIAZZA BARCHE I PROGETTI Date 14 febbraio- 19 febbraio 2006 Sede Centro Culturale Candiani, sala espositiva terzo piano (sala Paolo Costantini). ALDO’ TRA CINEMA E FOTOGRAFIA Curata da Date 21 marzo- 22 aprile 2006 Sede Centro Culturale Candiani, sala espositiva terzo piano (Sala Paolo Costantini). Descrizione Esposte quaranta immagini dell’artista veneziano Aldo Graziati ed accompagnate da una rassegna cinematografica dei suoi principali lavori. Le fotografie presentate, appartenenti alla famiglia Marzo Magni, rappresentano i temi salienti del lavoro dell’artista, dalle riprese en plein air 124 del sud della Francia, agli scatti relativi ai set teatrali e cinematografici fino ad arrivare a una sezione dedicata ai ritratti. * Promossa dalla Videoteca di Mestre in collaborazione con il Comune e con l’Associazione Culturale Cineforum di Scorzè. Orario Martedì, giovedì e sabato, dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 18; mercoledì e venerdì, dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 21. Eventi collaterali La rassegna cinematografica a completamento dell’esibizione prevede la messa in scena dei capolavori con i quali l’artista è divenuto famoso, in ordine: “La terra trema” di Luchino Visconti, “Cielo sulla palude” di Augusto Genina, “Miracolo a Milano” di Vittorio De Sica, “Umberto D” di Vittorio De Sica, “Othello” di Orson Welles, “Senso” di Luchino Visconti. (Ingresso riservato ai soci della Candiani Card Cinema). ARANCIONEROVERDI VENT’ANNI DI PASSIONI Curata da Alessandro Rizzardini Date 12 maggio- 18 giugno 2006 Sede Centro Culturale Candiani, sala espositiva secondo piano. Descrizione Mostra fotografica costituita da oltre cento scatti, suddivisi in undici sezioni, dei momenti più salienti e significativi della squadra di calcio veneziana. Ad essere descritta non è solo la vita del campo e della squadra ma anche il versante della tifoseria, il tutto ritratto nelle immagini di Franco Bacciolo, Luigi Costantini, Andrea Merola, Alessandro Rizzardini, Maurizio Rosso, Matteo e Gianfranco Tagliapietra e concesse dalle agenzie Interpress Photo, Fotoattualità, Fotovideobomber e Ve.Sport. Accompagnate dai commenti di Roberto Ferrucci. * Realizzata con gli Assessorati comunali allo Sport e alla Produzione Culturale e la rivista Ve.Sport. Orario Da martedì a venerdì, dalle 16 alle 21.30; sabato e domenica dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 21.30. Ingresso Libero. FORTE MARGHERA. PRIMOŽ BIZJAK Curata da Riccardo Caldura Date 20 maggio- 31 luglio 2006 Sede Centro Culturale Candiani, sala espositiva terzo piano (sala Paolo Costantini). 125 Descrizione Circa una trentina di fotografie dell’artista di origine slovena su storia e natura di Forte Marghera. * Prodotta in collaborazione con Marco Polo System e Galleria Contemporaneo. Catalogo Orario Fino al 30 giugno, da martedì a venerdì, dalle 16 alle 21.30; sabato e domenica dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 21.30. Dal 1° al 31 luglio, da lunedì a venerdì, dalle 18 alle 21.30. Ingresso Libero. BELLISSIMA DIVE, DIVINE E DIVETTE A VENEZIA Curata da Elisabetta Da Lio, Roberto Ellero e Graziano Arici. Date 28 agosto-15 ottobre 2006 Sede Centro Culturale Candiani, sala espositiva secondo piano. Descrizione Una selezione di 136 fotografie provenienti dagli archivi veneziani di Graziano Arici. L’ esposizione racconta la realtà dell’isola degli anni Cinquanta e inizio Sessanta attraverso le pose delle grandi donne destinate a diventare miti indiscussi dell’epoca. Un omaggio alle bellezze nostrane e straniere volutamente messo in scena in concomitanza con il Festival del Cinema. Catalogo Pubblicato da Marsilio Editori, curato da Irene Bignardi e Italo Zannier. Orario Dal lunedì al venerdì, dalle 16 alle 20.30; sabato e domenica, dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 20.30. Ingresso Intero euro 5,00; ridotto euro 3,00. WOMEN DON’T WAR Date 9 settembre - 24 settembre 2006 Sede Centro Culturale Candiani, sala espositiva terzo piano (sala Paolo Costantini). Descrizione Mostra fotografica dedicata alle immagini di Maurizio Marcato rivolte a raccontare la condizione delle donne vittime di migrazioni forzate da luoghi colpiti da violenza, guerre, dittature e genocidi. La scelta di lavorare in studio, in completa libertà d'azione, deriva dalla volontà di restituire a queste donne l’identità femminile persa durante il loro doloroso percorso. Orario Da martedì a domenica, dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 20. Ingresso Libero. 126 INTERNO FUORI Curata da Riccardo Caldura Date 27 ottobre - 19 novembre 2006 Sede Centro Culturale Candiani, sala espositiva terzo piano (sala Paolo Costantini). Descrizione Una quarantina di stampe fotografiche di grande formato interamente dedicate agli spazi pubblici e privati della città di Mestre, realizzate da Alessandra Chemollo e Fulvio Orsenigo secondo i criteri delle loro singolari prospettive. * Con la collaborazione organizzativa della Galleria Contemporaneo. Progetto originale interamente prodotto dal Centro Candiani insieme alla precedente mostra dello sloveno Primoz Bizjak. Q13- OPEN SPACE Curata da Lara Facco e Alberto Zanchetta Date 18 novembre - 10 dicembre 2006 Sede Centro Culturale Candiani, sala espositiva secondo piano. Descrizione Concezione di una mostra-percorso che si articola tra le varie discipline artistiche prendendo in considerazione opere come micro sculture, oggetti sonori, scatole ottiche, video d’artista portatili e installazioni, inserite in un contesto aperto e libero, propenso alla commistione delle tecniche. L’organizzazione si fonda su due progetti paralleli di cui i curatori sono responsabili singolarmente. Uno, La maison vide, è legato alla declinazione dello spazio fisico della casa nel modo in cui è vissuto. L’altro, Itinerarium mentis, è connesso alla percezione del luogo quale ambiente naturale o artificiale, in cui una data impressione viene restituita come risultato dell’interazione delle analogie o dissonanze generate dal dialogo tra due diverse personalità artistiche. Artisti: Karin Andersen - Alessandra Andrini - Riccardo Benassi - Mauro Ceolin - Cristian Chironi - Andrea Contin, Riccardo Costantini - Marco Di Giovanni - Andrea Di Marco - DISCOkit - eg0 - Ericailcane - Marco Fantini, Simone Fazio - Paolo Fiorentino - Aldo Giannotti - Marc Giloux Interno3 - Federico Lupo - Robin Mandel, MaraM - Filippo Messina Andrea Morucchio - Massimiliano Nazzi - Luca Piovaccari - Christian Rainer, Giovanna Ricotta - Agostino Rocco - Vincenzo Rusciano - Sami 127 Sanpakkila - Marinella Senatore - Shoggot, Alessandro Spadari - Paolo Toffolutti - Alberto Zamboni. *Organizzata all’interno di Q 13 Visual Art and Music Project 2006. L’esposizione si inserisce come quinta edizione di un progetto già sperimentato agli esordi nella sede del Centro Candiani e poi organizzato presso la Galleria Contemporaneo, rinnovato in questa occasione perseguendo obiettivi sempre più mirati verso la sperimentazione contemporanea e ai giovani talenti. Orario Dal lunedì al venerdì, dalle 15 alle 19; sabato e domenica, dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 19. 2007 LA GONDOLA SESSANT’ANNI DI FOTOGRAFIA A VENEZIA Date 27 gennaio- 25 febbraio 2007 Sede Centro Culturale Candiani, sala espositiva secondo piano. Descrizione Omaggio ai sessant’anni di attività del circolo fotografico “La Gondola” attraverso 150 immagini selezionate tra i lavori dei 250 fotografi appartenenti al gruppo che dal dopoguerra in poi hanno contribuito allo sviluppo della fotografia italiana. Tra i soci che hanno partecipato all’attività del circolo ritroviamo nomi celebri e altri meno noti, per citarne alcuni, Fulvio Roiter, Gianni Berengo Gardin, Giuseppe “Bepi” Bruno, Elio Ciol, Sergio Del Pero, Bruno Rosso, Ennio Puntin Gognan, Giorgio Giacobbi, Carlo Bevilacqua, Toni Del Tin, Mario Bonzuan. PAESAGGI DI GUERRA SGUARDI DAL FRONTE ALPINO DEL ‘15- ‘18 Date 3 febbraio- 4 marzo 2007 Sede Centro Culturale Candiani, sala espositiva terzo piano (sala Paolo Costantini). Descrizione Circa una cinquantina di immagini in bianco e nero compongono la mostra fotografica di Ippolito Paolucci il quale ha documentato gli scenari di guerra dalle Alpi Carniche all’Adamello, rispettando il punto di vista dei primi protagonisti delle vicende, i soldati. Eventi collaterali Commento di Gian Piero Brunetta a filmati d’epoca come prologo della mostra. 128 Rassegna cinematografica “Schermi di guerra, aneliti di pace” con la proiezioni di grandi classici ambientati durante il primo conflitto mondiale: martedì 6 febbraio, ore 21: “Uomini Contro” di Francesco Rosi; giovedì 8 febbraio, ore 21: “Orizzonti di gloria” di Stanley Kubrick; martedì 13 febbraio, ore 21: “La grande illusione” di Jean Renoir; giovedì 15 febbraio, ore 21: “I recuperanti” di Ermanno Olmi; martedì 20 febbraio, ore 21: “La vita è nient’altro” di Bertrand Tavenier; giovedì 22 febbraio, ore 21: “All’ovest niente di nuovo” di Lewis Milestone. (Ingresso riservato ai soci CinemaPiù). MARCON. PAESAGGI DI TRANSIZIONE Date 10 marzo - 25 marzo 2007 Sede Centro Culturale Candiani, sala espositiva secondo piano. Descrizione Progetto fotografico costruito sul tema del paesaggio e portato avanti da quattro fotografi già esperti nelle riprese dello spazio urbano: Primoz Bizjak, Neva Gasparo, Fulvio Orsenigo, Giovanni Vio. * Realizzato dal Comune di Marcon, sostenuto dall’amministrazione cittadina in collaborazione con il COSES di Venezia. L’OFFESA DELLA RAZZA RAZZISMO E ANTISEMITISMO DELL’ITALIA FASCISTA Date 11 marzo - 2 aprile 2007 Sede Centro Culturale Candiani, sala espositiva terzo piano (sala Paolo Costantini). Descrizione Le opere sono distribuite nel percorso espositivo suddiviso in tre sezioni 129 “immaginario”, “ideologie” e “persecuzioni”. Procedendo dai pannelli sulla costruzione dell’ideologia del “diverso”, si passa alla presentazione delle correnti di pensiero fondanti il fascismo fino ad arrivare all’analisi delle persecuzioni avvenute in Italia e nelle colonie da parte del regime. * Realizzata grazie al supporto della regione Emilia Romagna, insieme al comune di Venezia, la comunità ebraica, l’ateneo Veneto e l’università Cà Foscari di Venezia in collaborazione con il Coordinamento cittadino per il Giorno della Memoria. Eventi collaterali Ad arricchire e completare il percorso della mostra a celebrazione del Giorno della Memoria sono previsti un ciclo di incontri e una rassegna cinematografica. LA VIA EMILIA FOTOGRAFIE DI FRANCO FONTANA Date 6 aprile - 6 maggio 2007 Sede Centro Culturale Candiani, sala espositiva terzo piano (sala Paolo Costantini). Descrizione Sessanta foto di grandi dimensioni relative al lavoro del fotografo realizzato lungo i 280 km da Rimini a Piacenza e concepito come omaggio nei confronti della propria terra, luogo di memoria e di ispirazione. Catalogo La via Emilia, edizioni Atlante srl, 2006. Testi di Francesco Guccini e Valerio Massimo Manfredi. Orario Dal lunedì al venerdì, dalle 15 alle 19; sabato e domenica, dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 19. Ingresso Libero. UNA GENERAZIONE INTERMEDIA. PERCORSI ARTISTICI A VENEZIA NEGLI ANNI ‘70 Curata da Riccardo Caldura Date 21 aprile - 27 maggio 2007 Sede Centro Culturale Candiani, sala espositiva secondo piano. Descrizione Fotografie, quadri, testi, grafiche, installazioni, opere con luce neon, video che documentano la sperimentazione, per l’appunto intermedia, dei vari mezzi artistici. Un’occasione per rivivere il fermento e l’originalità della stagione artistica veneziana prendendo in esame quelle opere esposte anche 130 in importanti eventi italiani e internazionali ma poi poco considerate per l’avvento dell’Arte Povera e della Transavanguardia. Catalogo Una generazione intermedia. Percorsi artistici a Venezia negli anni ’70, catalogo della mostra a cura di R. Caldura (Mestre, Centro Culturale Candiani), Venezia 2007. Orario Da lunedì a venerdì, dalle 15 alle 19: sabato e domenica, dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 19. Ingresso Libero. Eventi collaterali Per comprendere meglio la singolarità del contesto descritto la mostra è accompagnata da videointerviste ai critici, curatori, galleristi e altri operatori in contatto con gli artisti, un ciclo di incontri, conferenze, appuntamenti musicali e teatrali. IDEE E SAPERI Curata da Angelo Zennaro Date 19 maggio - 10 giugno 2007 Sede Centro Culturale Candiani, sala espositiva terzo piano (sala Paolo Costantini). Descrizione Ventinove opere di vetro realizzate secondo il richiamo della tradizione vitrea di Murano e scelte sulla base dei progetti selezionati tra i centoventi presentati dagli studenti dell’Istituto Statale d’Arte, il Liceo Artistico, l’Accademia di Belle Arti di Venezia e la Scuola Internazionale del Vetro Abate Zanetti di Murano. Il coinvolgimento dei migliori maestri vetrai nella realizzazione dei progetti mira a rendere concreto il connubio tra antica tradizione e originalità dei giovani talenti nell’utilizzo della vasta gamma di tecniche come la soffiatura, l’incalmo, la filigrana, il sommerso, l’incamiciato e il vetro massiccio, la battitura in molerai, l’incisione, la pittura a smalto, la vetrata di piombo, la vetro fusione e la soffiatura del vetro pirex. L’iniziativa si rende promotrice della formazione dei giovani a contatto con le attività produttive e valorizza altresì l’esteso patrimonio della cultura vitrea muranese. * In collaborazione con l’Assessorato alle Attività produttive della Provincia di Venezia. Orario Da lunedì a venerdì, dalle 15 alle 19; sabato e domenica dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 19. Ingresso Libero. 131 ATELIER ALBANIA RITRATTO DI UN PAESE NELLE IMMAGINI DELLA FOTOTECA MARUBI Curata da Rubens Shima e Riccardo Caldura Date 8 giugno - 15 luglio 2007 Sede Centro Culturale Candiani, sala espositiva secondo piano. Descrizione Immagini stampate per l’occasione e presentate per la prima volta a Mestre al fine di creare una sinergia tra le produzioni artistiche albanesi caratterizzanti una fase nuova di profondo mutamento per il paese e la rappresentazione della sua gente, dei suoi paesaggi, delle sue città fino al periodo precedente alla dittatura di Henver Hoxha, nel 1944, anno della conclusione dell’attività dell’atelier Marubi. L’archivio fotografico, che conta più i 150000 negativi fotografici su vetro, è il fondo più ricco dei Balcani e dichiarato patrimonio dell’umanità dall’Unesco. *Organizzata nell’ambito del progetto culturale di collaborazione con la Galleria Nazionale d’arte moderna e contemporanea di Tirana, la Fototeca Marubi e il Ministero per la Cultura albanese. Orario Tutti i giorni dalle 16 alle 21. Ingresso Libero. IRAN GENTE STRADE PAESAGGI Date 27 agosto - 14 ottobre 2007 Sede Centro Culturale Candiani, sala espositiva secondo piano. Descrizione Ventidue immagini scattate in Iran e selezionate da Riccardo Zipoli. Quaranta di esse sono dedicate alle strade, venti in bianco e nero del regista e fotografo Abbas Kiarotsami e venti, a colori, di Riccardo Zipoli. Un’altra sezione composta da dodici immagini di Riccardo Zipoli racchiude il tema dei paesaggi naturali. Infine, un’ultima parte inedita di settanta scatti, descrive la vita della gente comune ed è stata realizzata grazie alle opere di autori locali selezionati in Iran tramite un bando di partecipazione. * Prodotta con il contributo dell’Istituto Culturale dell’Ambasciata della Repubblica Islamica dell’Iran, di Kell2, di Orient Explorer e con il patrocinio dell’Università Cà Foscari di Venezia. Catalogo edito da Marsilio. Orario Da lunedì a venerdì, dalle 15 alle 19; sabato e domenica dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 19. Ingresso Libero. 132 Eventi collaterali Rassegne cinematografiche, spettacoli, incontri letterari, serata gastronomiche ad avvalorare la propensione all’internazionalità della realtà mestrina. GENTI DI DIO VIAGGIO NELL’ALTRA EUROPA Date 15 settembre - 21 ottobre 2007 Sede Centro Culturale Candiani, sala espositiva terzo piano (sala Paolo Costantini). Descrizione Attraverso i suoi scatti, Monika Bulaj racconta il suo viaggio alle periferie dell’Europa orientale alla ricerca dell’incontro tra quei popoli che, da sempre diversi per credenze e confessioni religiose, sono stati divisi da un passato cruento. Catalogo “Genti di Dio.Viaggio nell’altra Europa”, Frassinelli, 2007. Orario Da lunedì a venerdì, dalle 15 alle 19; sabato e domenica, dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 19. Ingresso Libero. MESTRE 900. IL SECOLO BREVE NELLA CITTA’ DI TERRAFERMA. STORIE E TRASFORMAZIONI URBANE Date 27 ottobre 2007- 6 gennaio 2008 Sede Centro Culturale Candiani, sala espositiva secondo piano. Descrizione La mostra si inserisce come parte fondamentale del progetto, articolato in più iniziative, sulla ricerca della storia e dell'identità di Mestre. Il percorso espositivo prevede di ripercorrere per tappe cronologiche le trasformazioni urbane e territoriali che hanno portato alla creazione della città durante il “secolo breve”. I materiali utilizzati fanno parte della documentazione raccolta dal Laboratorio Mestre Novecento e sono destinati a divenire contributo fondamentale per realizzazione del museo M9, frutto della collaborazione tra Fondazione di Venezia, Comune e Provincia. Le trasformazioni urbane quindi, tema portante del percorso, sono descritte in tutte le loro fasi attraverso i riferimenti concreti di video, plastici ed oggetti che rappresentano i diversi aspetti della storia della città e dei suoi abitanti. Prima di arrivare nella sala al secondo piano del Candiani, dove ha luogo 133 l’esposizione principale, il piano terra è allestito come parte introduttiva della stessa per mezzo di oggetti inediti connessi alle produzioni della zona industriale di Porto Marghera. Il terzo piano invece, raccoglie materiai integrativi alla mostra ed è adibito a sala studio per la consultazione di: video, film, cinegiornali sulla città della Videoteca del Candiani, un grande catalogo fotografico e dei progetti edilizi, CD su diversi temi, documenti, progetti e fotografie del Laboratorio Mestre Novecento, una rassegna bibliografica e i materiali prodotti dagli Itinerari Educativi. Eventi collaterali Molo K Marghera. L'altra Venezia Fotografie di Giuseppe Dall'Arche Date: 11 novembre - 16 novembre 2007 Sede: Centro Culturale Candiani, sala espositiva terzo piano (sala Paolo Costantini). Descrizione: quaranta immagini di Giuseppe Dall’Archè che documentano Marghera nella sua stagione cruciale a cavallo del millennio. Orario: da lunedì a venerdì, dalle 15 alle 19; sabato e domenica dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 19. Ingresso libero. Vite senza fine Spettacolo teatrale su saperi operai, di e con Gigio Brunello. Teatrino della Marignana regia di Gyula Molnar. Venerdì 26 ottobre 2007, ore 21 presso auditorium quarto piano, Centro Culturale Candiani. Ingresso libero. Molo K Marghera. L'altra Venezia (Terra Ferma, 2007), volume fotografico di immagini riprese tra il 1997 e il 2004 nel complesso industriale di Porto Marghera. Mestre Date: 10 novembre 2007- 5 gennaio 2008 Sede: Galleria Contemporaneo. Descrizione: mostra fotografica di Gabriele Basilico. Orario: da martedì a sabato, dalle 10.30 alle 12.30 e dalle 15.30 alle 19.30. Ingresso libero. Urbanistica in terraferma tra '900 e nuovo secolo Conferenza su bilanci e prospettive presso sala conferenze quarto piano del Centro Culturale Candiani, ingresso libero. La città filmata: Mestre e Marghera nel cinema Dal 6 novembre al 16 dicembre 2007, ore 17.30; presso sala seminariale, Centro Culturale Candiani. Rassegna cinematografica sulla realtà urbana della terraferma. 134 Ingresso riservato ai soci CinemaPiù: tessera ordinaria 25 euro, studenti 20 euro,validità annuale (30 giugno 2008), in vendita presso le bigliatterie del Centro Culturale Candiani. L’ATTIMO NEOREALISTA. 2008 FOTOGRAMMI 1941- 1952 Date 19 gennaio- 24 febbraio 2008 Sede Centro Culturale Candini, sala espositiva terzo piano (sala Paolo Costantini). Descrizione L'esposizione itinerante per tutta Italia e già presentata con grande successo al Festival del Cinema di Roma, vede allestite 84 fotografie che descrivono i momenti cruciali, tratti da 32 pellicole, delle più note opere cinematografiche del Novecento. Attraverso i fotogrammi selezionati si vuole dare la possibilità di cogliere i tratti salienti che hanno portato all'affermazione del valore storico e artistico del Neorealismo. *Organizzata in collaborazione con Fondazione Ente dello Spettacolo e Centro Sperimentale di Cinematografia. Orario Dal lunedì al venerdì, dalle 15 alle 19; sabato e domenica, dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 19. Ingresso Libero. CUBA. UN POPOLO, UNA NAZIONE Date 9 febbraio- 16 marzo 2008 Sede Centro Culturale Candiani, sala espositiva secondo piano. Descrizione Una selezione di 80 scatti scelti tra i 600 realizzati nel reportage fotografico realizzato da Andrea Morucchio e rivolto all’indagine della quotidianità cubana. Orario da lunedì a venerdì, dalle 15 alle 19; sabato e domenica, dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 19. Ingresso Eventi collaterali Libero. due concerti di accompagnamento alla mostra di Alberto D’Amico, 19 e 20 febbraio 2008; proiezioni cinematografiche e approfondimenti sulle collaborazioni solidali tra i due stati, organizzati con l’Associazione Italia- Cuba. 135 DON’T HOLD YOUR BREATH Curata da Cristina Gazzola Date 8 marzo- 6 aprile 2008 Sede Centro Culturale Candiani, sala espositiva terzo piano (sala Paolo Costantini). Descrizione Mostra fotografica che mira allo sviluppo della coscienza in merito alle questioni etico-ambientali. Il progetto nasce ad Hong Kong, cuore delle problematiche relative all’inquinamento. Nei suoi scatti in bianco e nero, Vittorio Pavan, con la collaborazione di Sabrina Francescut, ritrae con ironia delle maschere antismog, rielaborate e modificate in chiave fashion da sedici artisti italiani e stranieri. * Ideata dall’artista italo- canadese Joanne Vanin e organizzata in In collaborazione con Associazione Culturale Casin degli Spiriti e con il patrocinio di Regione Veneto, Provincia di Venezia, Università Cà Foscari di Venezia, ARPAV, Ambasciata d’Australia, Ambasciata del Canada, Ambasciata degli Stati Uniti d’America, Consolato Generale del Giappone di Milano, Delegazione Culturale dell’Ambasciata di Francia a Venezia, Associazione per le malattie da intossicazione cronica e/o ambientale (A.M.I.C.A.), Greenpeace. Con il contributo di Banca Popolare di Marostica, EOS Natura srl, Cereal Docks spa, Biofuels Italia srl. MORO, L’ITALIA, LA COSCIENZA. 1978- 2008 Date 30 marzo- 13 aprile 2008 Sede Centro Culturale Candiani, sala espositiva secondo piano. Descrizione Installazione video-sonora esposta in occasione del trentesimo anniversario dal rapimento e assassinio di Aldo Moro da parte delle Brigate Rosse. La tragedia è riproposta dal punto di vista della vittima in una modalità di forte impatto per lo spettatore. MESTRE, L’ANIMA NASCOSTA Date 19 aprile- 8 giugno 2008 Sede Centro Culturale Candiani, sala espositiva terzo piano (sala Paolo Costantini). Descrizione Scatti realizzati tra il 1950 e il 1970 dai due fotografi dilettanti Sergio del Pero e Ferdinando Poles che hanno documentato gli anni cruciali delle trasformazioni urbane e industriali, operando in modo complementare tra Mestre e Marghera. 136 *Organizzata in collaborazione con il Circolo Fotografico La Gondola e Cassa di Risparmio di Venezia. Orario Da lunedì a venerdì, dalle 15 alle 19; sabato e domenica, dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 19. Ingresso Libero. VENEZIA_MARGHERA FOTOGRAFIA E TRASFORMAZIONI NELLA CITTA’ CONTEMPORANEA Date 8 maggio- 15 giugno 2008 Sede Centro Culturale Candiani, sala espositiva secondo piano. Descrizione Fotografie di Marina Ballo Charmet, Olivo Barbieri, Gabriele Basilico, Gianantonio Battistella, Luca Campigotto, Vincenzo Castella, Alessandra Chemollo, Giovanni Chiaramonte, Paola De Pietri, William Guerrieri, Guido Guidi, Mimmo Jodice, Fulvio Orsenigo, Marco Zanta. L’esposizione vuole porsi come eco dell’ultimo progetto di Paolo Costantini realizzato presso il capannone Pilkington-SIV con il patrocinio della XLVII Biennale di Venezia, allora diretta da Germano Celant. Da un lato la mostra proposta mantiene l’obiettivo di documentare le trasformazioni urbane del territorio, mentre dall’altro rappresenta un’occasione per portare avanti l’intensa ricerca sul tema iniziata da Costantini. Nel corso del suo profondo lavoro, i risultati della sua indagine avevano avuto modo di essere già resi noti attraverso varie iniziative nel programma del Center Canadien d’Architecture (CCA) a Montreal per poi essere riproposti in territorio veneziano tra Palazzo Fortuny e la Querini Stampalia e, infine, all’istituto giapponese di Cultura di Roma. * Realizzata in ambito del progetto Omaggio a Paolo Costantini. Orario Da lunedì a venerdì, dalle 15 alle 19; sabato e domenica, dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 19. Ingresso Libero. ARTEFACTA E LE BIENNALI DEL MONDO Curata da Laura Leuzzi Date 27 agosto- 14 settembre 2008 Sede Centro Culturale Candiani, sala espositiva terzo piano (sala Paolo 137 Costantini). Descrizione Il percorso espositivo dal carattere fortemente interattivo e virtuale si compone di quattro sezioni attraverso le quali, tramite video-proiezioni e visite guidate, il pubblico può ripercorrere fisicamente i principali padiglioni della 52° Biennale di Venezia. *Organizzata in collaborazione con Dinamo Italia 2007, Trolley Books, Istituto dell’Enciclopedia Treccani, Foundaciòn Patagonia Arte & Desafìo e con il patrocinio della Biennale di Venezia, Sapienza Università di Roma. Dipartimento di Storia dell’Arte, IILA Istituto Italo- Latino Americano, Ambasciata della Repubblica Argentina in Italia. Orario Da lunedì a venerdì, dalle 15 alle 19; sabato e domenica, dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 19. Ingresso Libero. LA POTENZA DEL BENE SAN MICHELE ARCANGELO NELLA GRANDE ARTE ITALIANA Curata da Curata da Filippo Pedrocco (Conservatore del Museo del Settecento Veneziano di Cà Rezzonico). Date 30 settembre 2008- 6 gennaio 2009 Sede Centro Culturale Candiani, sala espositiva secondo piano. Descrizione Attraverso oltre quaranta opere di pittura, scultura e oreficeria di autori di grandissima fama viene ripercorsa la storia dell’iconografia di San Michele Arcangelo a cui sono dedicati molte chiese e santuari italiani. L’evento si pone come omaggio alla città di Terraferma, celebrata come città dell’Arcangelo anche attraverso le varie iniziative collaterali. * Promossa e ideata dal Comune di Venezia- Beni Attività e Produzioni Culturali, Centro Candiani, Musei Civici Veneziani- dalla Fondazione di Venezia e Fondazione Duomo di Mestre, con il patrocinio della Regione Veneto, in collaborazione con il Patriarcato di Venezia, Duomo di Mestre e Civita Tre Venezie. Catalogo “La potenza del bene. San Michele Arcangelo nella grande arte italiana” a cura di Filippo Pedrocco, edito da Marsilio. Orario Da lunedì a venerdì, dalle 15 alle 19; sabato e festivi, dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 19. Chiuso 25 dicembre e 1 gennaio. Ingresso Intero euro 5,00; ridotto euro 3,00; ridotto speciale scolaresche euro 2,00. Riduzioni per ragazzi da 6 a 14 anni, studenti da 15 a 29 anni, cittadini UE 138 maggiori di 65 anni, gruppi di almeno 15 persone, titolari di apposite convenzioni e carte servizi (Candiani Card- Cinemapiù). Gratuito per bambini fino a 5 anni, disabili con accompagnatore, guide autorizzate, interpreti turistici che accompagnano gruppi, insegnanti (uno per classe) che accompagnino i loro studenti. Eventi collaterali l’esposizione di una grande pala nel Duomo di Mestre; due esposizioni presso la Galleria Contemporaneo che riprendono lo stesso tema in ambito fotografico e della scultura; un ciclo di incontri sul rapporto tra l’arcangelo e la città in ambito filosofico, culturale e teologico; rappresentazioni teatrali, concerti di musica classica presso il Duomo di Mestre e altre chiese cittadine; la rassegna cinematografica “A volo d’angelo” presso lo stesso Centro Culturale Candiani. ANCORAGGI VOLTI E LUOGHI DI UNA CITTA’ CHE CAMBIA Date 25 ottobre- 23 novembre 2008 Sede Centro Culturale Candiani, sala espositiva terzo piano (sala Paolo Costantini). Descrizione Una selezione di circa settanta scatti che testimoniano i mutamenti sociali avvenuti nel recente passato dei luoghi cittadini tra Venezia e Mestre, protagoniste indiscusse nelle immagini di Diego Landi. *Organizzata dal servizio Etam-Animazione di Comunità e Territorio del Comune di Venezia. Orario Da lunedì a venerdì dalle 15 alle 19; sabato e domenica, dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 19. Ingresso Libero. Eventi collaterali Conferenza di inaugurazione sui cambiamenti e le convivenze nella città con gli interventi di Massimo Cacciari, Sandro Simionato, Luana Zanella e coordinata da Diana Cesarin. 139 IL COLORE DELLA NOTTE NOTTURNI DI CITTA’ VENETE Date 29 novembre- 28 dicembre 2008 Sede Centro Culturale Candiani, sala espositiva terzo piano (sala Paolo Costantini). Descrizione Circa sessanta fotografie dedicate ai paesaggi notturni delle città venete realizzate da Alberto Nascimben. Catalogo “Il colore della notte. Notturni di città venete” edito da Terra Ferma, con saggi di Ulderico Bernardi, Eugenio Riccòmini e Italo Zannier. Orario Da lunedì a venerdì, dalle 15 alle 19; sabato e festivi, dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 19; chiuso il 25 dicembre. Ingresso Libero. IN OMBRA 2009 14 FOTOGRAFE RACCONTANO VENEZIA Date 17 gennaio- 15 febbraio 2009 Sede Centro Culturale Candiani, sala espositiva terzo piano (sala Paolo Costantini). Descrizione Nelle immagini della collettiva femminile si pone l’attenzione e si invita alla riflessione sulla scelta dell’ombra. Quest’ultima diviene una vera e propria dichiarazione di poetica nell’intento di prendere coscienza, attraverso la fotografia, della realtà e del mistero delle cose per giungere a una verità ultima grazie all’espressione artistica del mezzo che supera il suo primo utilizzo documentario. *Organizzata in collaborazione con l’Associazione fotografica Fatue, l’Associazione fotografica Fotosintesi, la Scuola e Associazione di poesia Settima Stanza, il Servizio Cittadinanza delle donne e Culture delle differenze-Centro Donna. Orario Da lunedì a venerdì, dalle 15 alle 19; sabato e festivi, dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 19. Ingresso Libero. I MARI DELL’UOMO Date 7 febbraio- 29 marzo 2009 Sede Centro Culturale Candiani, sala espositiva secondo piano. 140 Descrizione La mostra già inaugurata a Firenze e Genova vede protagonisti gli scatti di Folco Quilici, documentarista italiano il cui nome è legato al lavoro sul rapporto tra uomo e mare, da sempre cardine della sua ricerca. Le 82 fotografie a colori di grande formato presentate e realizzate da Quilici tra il 1952 e il 2008, sono accompagnate da un inedito filmato di sessanta minuti che riassume i momenti più emozionanti vissuti dall'artista durante le riprese. *Organizzata In collaborazione con Fratelli Alinari Fondazione per la storia e la Fotografia. Catalogo Edito da Fondazione Alinari, a cura di Folco Quilici ed Emanuela Sesti con un’introduzione di Italo Zannier e dedica di Predrag Matvejevic’. Testi di Lilia Capocaccia, Maurizio Daccà, Federico de Strobel, Folco Quilici, Emanuela Sesti. Edizione italiana e inglese. Orario Da lunedì a venerdì, dalle 15 alle 19; sabato e festivi, dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 19. Ingresso Intero euro 5,00; ridotto euro 3,00; ridotto speciale scolaresche euro 2,00. Eventi collaterali Rassegna cinematografica “Nei mari del cinema”, proposta dalla Videoteca di Mestre, in cui vengono proposti dodici film legati alla rappresentazione del mare nel cinema. DONNE MANIFESTE SESSANT’ANNI DI STORIA DELLE DONNE NEI MANIFESTI DELL’UDI DAL 1944 AL 2004 Date 7- 29 marzo 2009 Sede Centro Culturale Candiani, sala espositiva terzo piano (sala Paolo Costantini). Descrizione Esposti cento manifesti provenienti dall’archivio UDI che raccontano i momenti salienti della storia della donna in Italia dal dopoguerra fino ad oggi, ripercorrendo le tappe fondamentali delle conquiste femminili del Novecento. *Organizzata in collaborazione con l’Unione Donne d’Italia, Provincia di Venezia, Municipalità di Mestre- Carpenedo, Servizio di cittadinanza delle Donne e Culture delle Differenze- Centro Donna, CGIL- Camera del Lavoro Metropolitana di Venezia. Con l’alto Patronato della Presidenza della Repubblica e il patrocinio del Ministero de Beni Culturali. 141 CACAO SULLE TRACCE DI JORGE AMADO Date 4 aprile- 3 maggio 2009 Sede Centro Culturale Candiani, sala espositiva terzo piano (sala Paolo Costantini). Descrizione Reportage fotografico a cura di Luca Rinaldini alla scoperta della vita nelle piantagioni di cacao in Brasile, tra echi del passato e immagini rappresentative del presente. ELIO CIOL TERRE DI POESIA. FOTOGRAFIE 1950-2007 Date 18 aprile-14 giugno 2009 Sede Centro Culturale Candiani, sala espositiva secondo piano. Descrizione 121 immagini in bianco e nero di Elio Ciol, esponente della fotografia italiana, attraverso le quali è raccontato il suo percorso artistico, dagli esordi neorealisti fino agli scatti cinematografici. Parte rilevante della mostra è anche quella sul paesaggio, evidenziando l’abilità nel fotografo nell’affrontare i più diversi temi e soggetti. Catalogo Marsilio. Ingresso Libero. IL GESTO INDICATORE Curata da Marco Zanta Date 9 maggio- 14 giugno 2009. Sede Centro Culturale Candiani, sala espositiva terzo piano (sala Paolo Costantini). Descrizione Esposti i lavori dei giovani studenti universitari del Laboratorio Di Fotografia B-2008- Claves Facolta’ di Design e Arti dell’Universta’ Iuav di Venezia tenuto da Marco Zanta. Il tema indagato dalla collettiva di fotografi emergenti è quello della città che muta nelle sue continue trasformazioni e molteplici sfaccettature che ne caratterizzano il vissuto. Nel terreno d’azione della città di terraferma, il vissuto quotidiano viene ripreso secondo un oggettivo distacco che tende alla notazione dell’istante senza invadere l’intimità dei soggetti. Catalogo Il Gesto Indicatore, catalogo della mostra a cura di M. Zanta, (Mestre, Centro Culturale Candiani), Grafiche Antiga SPA, Treviso 2009. 142 INDISCREZIONI. GIUSEPPE TORNATORE Date 4 settembre- 15 novembre 2009 Sede Centro Culturale Candiani, sala espositiva secondo piano. Descrizione Prima grande mostra antologica che ripercorre l’intero lavoro fotografico del regista lungo la sua carriera. Attraverso oltre cento scatti selezionati dal suo archivio e realizzati in tutto il mondo, viene descritto l’inscindibile legame tra cinema e fotografia che da sempre ha fatto parte del suo percorso. Un contributo particolarmente esaustivo in merito al tema della fotografia è dato dalla proiezione filmata di un’intervista a Tornatore in accompagnamento alla visita. *Organizzata in collaborazione con Fratelli Alinari Fondazione per la Storia della Fotografia in occasione della 66° Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia. Con il patrocinio dell’Assemblea Regionale Siciliana, con il contributo di Cassa di Risparmio di Venezia e Studio Grafico Sumo. Catalogo Edito da Fratelli Alinari. Fondazione per la Storia della Fotografia, a cura di Giuseppe Tornatore e Monica Maffioli, con testi di Vincenzo Consolo, Giovanni Fiorentino e Monica Maffioli. Eventi collaterali una rassegna personale dei film dal titolo “L’emozione e la forma. Il cinema di Giuseppe Tornatore”; concerti e incontri. LE IMMAGINI DELLA FANTASIA Date 3 ottobre- 1 novembre 2009 Sede Centro Culturale Candiani, sala espositiva terzo piano (sala Paolo Costantini). Descrizione Antologica delle migliori illustrazioni selezionate nel corso dei ventisette anni di attività della Mostra Internazionale d’Illustrazione per l’Infanzia di Sàrmede. Esposte le opere di illustratori italiani e stranieri quali Anna Burighel, Nicoletta Costa, Mauro Evangelista, Letizia Galli, Bimba Landmann, Emanuele Luzzati, Rosanna Nardon, Elisa Possenti, Giovanni Manna, Loretta Serofilli, Linda Wolfsgruber, Stepen Zavrel, Marie-Josè Sacré (Belgio), Jiann-Hwa Wuu (Cina), Mandana Sadat (Francia), Eugen Sopko, Ivan Gantschev(Germania), David Mc Kee (Gran Bretagna), Firuzeh Golmohammadi, Alain Bailhache (Iran), Leonardas Gutauskas (Lituania), 143 Carmen Arvizu (Messico), Antony Boratynski, Jozef Wilkon (Polonia), Josef Palecek, Kveta Pacovska (Repubblica Ceca), Miro Pogran (Slovacchia), Marija Lucija Stupica (Slovenia), Carme Solè Vendrell, Emilio Urberuaga, Ulises Wensell (Spagna), Fiona Moodie (Sudafrica), Sita Jucker (Svizzera), Lesley Liou (Taiwan), Natalia Lopukhova (Ucraina). FRANCO DONAGGIO. REFLECTIONS Date 14 novembre 2009- 10 gennaio 2010 Sede Centro Culturale Candiani, sala espositiva terzo piano (sala Paolo Costantini). Descrizione Scatti di Franco Donaggio nati dalla riflessione interiore sulla propria storia e origine. Il soggetto principale è Chioggia, luogo dell’infanzia dell’artista e dei suoi ricordi. Nel lavoro proposto in questa occasione egli racchiude come in un diario le emozioni del suo vissuto. Ingresso 2010 Libero. SCONFINI D’EUROPA LE CITTA’ IMPOSSIBILI DI GUIDO SARTORELLI Date 23 gennaio- 28 febbraio 2010 Sede Centro Culturale Candiani, sala espositiva terzo piano (sala Paolo Costantini). Descrizione L’esposizione si configura come un excursus delle visioni urbane dell’artista veneziano riprese durante la sua carriera. Dalle concezioni costruttiviste dello spazio degli anni Sessanta, egli abbraccia la tendenza concettuale negli anni Settanta per poi passare ai ritratti di città, restituite con la visione di un quadro negli anni Ottanta. Nel realizzare i suoi lavori Sartorelli privilegia i mezzi freddi di riproduzione delle immagini quali fotografia e xerografia facendone un uso sperimentale tramite la tecnica del collage. *Organizzata in collaborazione con la Galleria di Michela Rizzo e il contributo di Studio Grafico Sumo. 144 EXPERIMENTA AUTOGESTIONE SPERIMENTAZIONE ARTISTICA. IL CASO VERIFICA 8+1 Curata da Riccardo Caldura Date 13 febbraio- 21 marzo Sede Centro Culturale Candiani, sala espositiva secondo piano. Descrizione Presentato per la prima volta al Centro Candiani il fondo della donazione di 2010 opere fatta al Comune di Venezia da parte del gruppo Verifica 8+1 operante nel territorio dal 1978 al 2008. La collezione, donata alla città dall'associazione, ammonta a un totale di 450 opere raccolte durante le oltre 250 esposizioni organizzate nel corso di tutti gli anni di attività. La ricerca programmatica degli artisti esposti si inserisce in modo del tutto originale nell’epoca delle sperimentazioni crescenti verso la fine degli anni Settanta. Le caratteristiche singolari di ciascuno ritrovano il loro comune denominatore nel primato della ragione artistica, intesa come affermazione della misura e della geometria contro l'emotività pervasiva che aveva caratterizzato l’espressionismo astratto. Forti sono le influenze provenienti dal mondo del design, del Bauhaus, del costruttivismo e del Movimento arte concreta degli inizi degli anni quaranta, la cui rivisitazione in chiave transavanguardistica sancisce l’innovatività del gruppo veneziano. * Realizzata in collaborazione con la Biblioteca Civica di Mestre e Galleria Contemporaneo. Orario Da lunedì a venerdì, dalle 15.30 alle 19.30; sabato e festivi, dalle 10.30 alle 12.30 e dalle 15.30 alle 19.30. Ingresso Libero. DONNE AL CENTRO, UNA STORIA LUNGA TRENT’ANNI Date 6- 31 marzo 2010 Sede Centro Culturale Candiani, sala espositiva terzo piano (sala Paolo Costantini). Descrizione Immagini e documenti del Centro Donna del Comune di Venezia raccolte dal 1980 al 2010. 145 POSA D’ARTISTA RITRATTI A VENEZIA DALL’ARCHIVIO GRAZIANO ARICI Date 24 aprile- 30 maggio 2010 Sede Centro Culturale Candiani, sala espositiva secondo piano. Descrizione 120 scatti in bianco e nero e a colori che ritraggono i grandi artisti della scena contemporanea, nei loro volti e nelle loro pose li vediamo essere espressione della loro arte e parallelamente mezzo espressivo per l’opera del fotografo che li immortala. Una visione inedita esposta anche presso il Centro Regionale di Cultura Veneta Paola di Rosa Settembrini. Catalogo “Posa d’artista. Ritratti a Venezia dall’Archivio Graziano Arici”, Marsilio, 2010. FACCIA A FACCIA. LABORATORIO/ FOTOGRAFIA/ CITTA’ Curata da Andrea Pertoldeo, Mariano Andreani, Luisa Siotto. Date 2- 30 maggio 2010 Sede Centro Culturale Candiani, sala espositiva terzo piano (sala Paolo Costantini). Descrizione Lavori realizzati dagli studenti IUAV in ambito del laboratorio di fotografia sulla città contemporanea ed esposti come esperienza didattica conclusiva del corso. Il progetto visivo si fonda sulla ricerca delle molteplici prospettive che il fotografo può adottare attraverso il proprio sguardo estetico, restituendo percezioni inedite anche di luoghi comuni e conosciuti, come quelli mestrini per i giovani talentuosi, enfatizzando la mutua dipendenza tra soggetto e fotografo, opera e spettatore. Il laboratorio e la relativa mostra sono parte del più ampio lavoro “Laboratorio, fotografia, città”, curato da Marco Zanta, che già nel 2009 aveva portato all’allestimento della mostra “Il gesto indicatore” presso gli spazi del Candiani. *Realizzata in collaborazione con il claVES- Corso di Laurea in Arti Visive e dello Spettacolo- Facoltà di Design e Arti- Università IUAV di Venezia e Galleria Contemporaneo. Catalogo Faccia a faccia, catalogo della mostra a cura di A. Pertoldeo, M. Andreani, L. Siotto, (Mestre, Centro Culturale Candiani), Grafiche Antiga SPA, Treviso 2010. Ingresso Libero. 146 MARIO DE BIASI DAL FOTOGIORNALISMO ALLA FOTOGRAFIA ASTRATTA Curata da Raffaella Ferrari Date 11 settembre- 31 ottobre 2010 Sede Centro Culturale Candiani, sala espositiva secondo piano. Descrizione L’esposizione vuole analizzare l’intero percorso professionale di De Biasi. Procedendo in ordine cronologico vengono presentati gli esordi con i primi concorsi, la collaborazione con la rivista Epoca, i reportage realizzati in tutto il mondo, per poi passare ai ritratti ed infine alla sezione delle sperimentazioni sulla fotografia astratta. Attraverso questo modo di procedere si vuole descrivere nella sua interezza la forte personalità artistica di uno dei maestri della fotografia italiana. Catalogo “Mario De Biasi. Dal fotogiornalismo alla fotografia astratta” Marsilio, 2010. Ingresso Libero LE VOCI DEI TAM TAM, STORIE DALL’AFRICA Date 2- 31 ottobre 2010 Sede Centro Culturale Candiani, sala espositiva terzo piano (sala Paolo Costantini). Descrizione Selezione di immagini della 24° Mostra Internazionale d’Illustrazione per l’Infanzia di Sàrmede. * Organizzata in collaborazione con la Fondazione Mostra d’Illustrazione per l’Infanzia “Stepan Zavrel”, il Comune di Sàrmede, la Provincia di Treviso, la Direzione Politiche educative, della famiglia e sportive- Itinerari Educativi del Comune di Venezia. Ingresso Libero. 147 I PLAY VIDEOGAME IN VIAGGIO TRA I VIDEOGIOCHI DAGLI ANNI SETTANTA AI GIORNI NOSTRI Date 13 novembre - 19 dicembre 2010 Sede Centro Culturale Candiani, sala espositiva secondo piano. Descrizione Il progetto realizzato, nato dalla riflessione sull’interferenza tra realtà e videogioco, prevede l’analisi di quest’ultimo quale forma espressiva della contemporaneità e quale linguaggio complesso posto in relazione a cinema e letteratura. Orario Da lunedì a venerdì, dalle 15.30 alle 19.30; sabato e festivi, dalle 10.30 alle 12.30 e dalle 15.30 alle 19.30. Ingresso Libero. Eventi collaterali L’evento prevede oltre alla mostra, nella quale viene data allo spettatore la possibilità di interagire e giocare con delle consolle utilizzabili in aggiunta a quelle esposte per descriverne l’evoluzione dagli anni Settanta ad oggi, una rassegna cinematografica, un ciclo di incontri e una giornata di gare organizzata per il pubblico. VIOLA. OPERE 1970- 2010 Date 20 novembre- 23 dicembre 2010 Sede Centro Culturale Candiani, sala espositiva terzo piano (sala Paolo Costantini). Descrizione Antologica dell’artista Luigi Viola. Attraverso il percorso espositivo si vuole illustrare l’intero lavoro dell’artista veneto dagli anni Settanta, enfatizzandone le tappe fondamentali nella selezione delle immagini proposte. A questo fine, l’allestimento è articolato in quattro sezioni, scandite per decenni e in cui vengono rappresentati rispettivamente i momenti cruciali della ricerca di Viola: le esperienze legate alla poesia visiva, la riflessione sul corpo e l’uso della performance, la produzione sperimentale di fotografie e video, di cui è diventato uno dei maggiori esponenti in Italia, infine il ritorno al medium pittorico accanto alla costante presenza del tema del paesaggio e alle ultime riflessioni sul senso del sacro e della trascendenza. Orario Da lunedì a venerdì, dalle 15.30 alle 19.30; sabato e festivi dalle 10.30 alle 12.30 e dalle 15.30 alle 19.30. Ingresso Libero. 148 PINOCCHIANDO CON 2011 Curata da Giorgio T. Costantino Date 5 marzo- 3 aprile 2011 Sede Centro Culturale Candiani, sala espositiva terzo piano (sala Paolo Costantini). Descrizione celebrazione dei 150 anni dell’Unità d’Italia attraverso l'immagine popolare del burattino di Carlo Collodi, Pinocchio. Elevato a simbolo della coscienza nazionale bisognosa di vitalità, viene reinterpretato nelle opere degli artisti secondo la loro originale rielaborazione. Orario Da martedì a venerdì, dalle 15.30 alle 19.30; sabato dalle 10.30 alle 12.30 e dalle 15.30 alle 19.30; chiuso domenica e lunedì. Aperture straordinarie: domenica 6 marzo e 3 aprile dalle 10.30 alle 12.30 e dalle 15.30 alle 19.30. Ingresso Libero; scolaresche su prenotazione. SUDAFRICA. QUIET PLACE GIOVANNI VIO_ ANGELA BUCKLAND Date 16 aprile- 28 maggio 2011 Sede Centro Culturale Candini, sala espositiva secondo piano. Descrizione Immagini e parole di poeti e fotografi che descrivono la complessità, le emozioni e i sentimenti della terra sudafricana e della sua popolazione. Orario da martedì a venerdì, dalle 15.30 alle 19.30; sabato dalle 10.30 alle 12.30 e dalle 15.30 alle 19.30; chiuso lunedì e festivi. Ingresso Libero. NEOLUDICA. ART IS A GAME 2011- 1966 Curata da Debora Ferrari Date 4 giugno- 29 ottobre 2011 Sede Centro Culturale Candiani, sala espositiva secondo piano (contemporaneamente svolto presso la Sala dei Laneri, Santa Croce 131 fino al 27 novembre, dalle 10 alle 18, tutti i giorni, chiuso il lunedì). Descrizione Evento collaterale della Biennale che indaga la forza artistica del tema neoludico, dall’influenza della fotografia artistica del ‘900 fino alla nuova ritrattistica. * Progetto ideato e prodotto da Musea Game Art Gallery con E-Ludo lab e Fabbrica Arte. Co-organizzatori Ambra Bonaiuto, Salvatore Fallica, Andrea 149 Ferrari, Massimo Giuntoli, Salvatore Mica, Luca Traini; critici e curatori di sezione Marco Accordi Rickards, Matteo Bittanti, Cristina Casero, Alessandra Coppa, Eleonora Charans, Elena Di Raddo, Chiara Di Stefano, Mauro Nicolini, Domenico Quaranta, Federico Salerno; promotion, comunicazione e pr Sabina Antonini, Laura Arduino; partner di progetto AESEVI, Activision Publishing, Arte Communications, Blizzard Entertainment Italia, Centro Culturale Candiani - Assessorato alle Attività Culturali Comune di Venezia, Disney Interactive Studios, EN SPACE, Gabriella Parisi, Games Collection.it, Microsoft, Nintendo, Associazione Ochacaffé Italia-Giappone, Scuola Internazionale di Comics, SFEI, Sony Computer Entertainment, WB Games, Wizarp Urban Visions; supporter CVCinema e videogiochi, Distretto Commerciale dell'Eporediese, Eurogamer, Gameplayer, GCode, Gobbetto, La Repubblica XL, Il Sole 24 Ore, La Stampa.it, License! Magazine, New York, Multiplayer.it, Nikon, PlayMedia Company (Playstation Magazine Ufficiale, PS Mania, Game Republic, X360 Magazine, GR Network), Gabriella Parisi, Progaming, Sorgenti Monte Bianco; patrocinatori Accademia di Belle Arti di Venezia, Accademia Italiana Videogiochi, AIOMI, Archivio Videoludico Cineteca di Bologna, Arsgames España, Atopic Festival Parigi, California College of the Arts, GCSociety CA - USA, Cinemaster - Master in Sceneggiatura Cinematografica e Videogame direction, Comune di Catania, Lucca Comics&Games, OMNSH.ORG Parigi, Università Ca' Foscari Venezia, Università Cattolica del Sacro Cuore-ALMED, Università di Catania, Facoltà di Scienze MM. FF. NN. dell'Università degli Studi di Roma Tor Vergata, Videogames Festival, Video Games History, Videogiocando, Wings of Magic, RetrogamingHistory. Hanno inoltre collaborato Margherita Balzerani, Atopic, Paris; Elisabetta Da Lio, Centro Culturale Candiani, Mestre; Andrea Dresseno, Archivio Videoludico della Cineteca di Bologna; Flavio Escribano, Arsgames, España; Anna Fiaccarini, Biblioteca Renzo Renzi, Bologna; Thomas Gaon, OMNSH.ORG, Paris; Matteo Lollini, Archivio Videoludico della Cineteca di Bologna; Thalita Malagò, AESVI; Fabio Paris, gallerista Brescia; Valentina Re, Università Ca' Foscari Venezia; Emanuele Vietina, Lucca Comics&Games. Orario Eventi collaterali Da martedì a venerdì, dalle 12 alle 18; chiuso luglio e agosto venerdì 3 giugno, ore 11 da Sala dei Laneri, Venezia: percorso di Realtà Aumentata per Venezia e Mestre, guidato con l’App. GCode di Realtà Aumentata e articolato in 15 tappe che uniscono le sedi espositive attraverso la conoscenza storico-artistica del territorio; 150 sabato 18 giugno dalle ore 17 alle ore 24, presso Sala dei Laneri: apertura in occasione di Art Night Venezia, organizzata dall’ Università Cà Foscari di Venezia; Serate di musica neoludica o chipmusic parallele all’evento; Eventi performativi per Biennale; Ciclo di proiezioni di game videos e tutto ciò che fa parte del contesto neoludico; Workshop, convegni, conferenze, tavole rotonde; Serate di gala tematiche; Presentazione e lanci di OMI e videogiochi; Educational. TURNING BACK (VOICES)(VOCI) DI RITORNO Date 27 settembre- 1 ottobre 2011 Sede Centro Culturale Candiani, sala espositiva terzo piano (sala Paolo Costantini). Descrizione Evento collettivo sul tema della follia, gli artisti coinvolti e le diverse forme espressive quali teatro, performance, scrittura poetica e fotografia contribuiscono a enfatizzare il senso di pluralità dell’opera in aderenza al tema stesso che la guida. *Organizzato in collaborazione con CuraSui- Human & Artistic Movement e Compagnia Teatrale Farmacia Zoo:E’ Orario Da martedì a venerdì, dalle 17 alle 21; chiuso lunedì, sabato e festivi. Aperture straordinarie venerdì 30 settembre dalle 17 alle 24 e sabato 1 ottobre dalle 17 alle 21. Ingresso Libero. MATITE IN VIAGGIO. CARNETS, DISEGNI, PAROLE Date 6-7-8 ottobre 2011 Sede Centro Culturale Candini, sala espositiva terzo piano (sala Paolo Costantini). 151 Descrizione Esposti al pubblico i taccuini di viaggio di 45 autori con il fine di dare testimonianza delle loro esperienze quali strumenti di interpretazioni delle nuove culture e civiltà. Questo tipo di proposta vuole essere un modo originale per invitare, anche i più giovani, alla riflessione sull’esigenza di viaggiare, ricercare e scoprire concependo tale attività come un momento fortemente esistenziale fatto di emozioni ,condivisione ed elaborazione delle stesse. Questi sono anche gli obiettivi costituenti dell’Associazione omonima (M.I.V.) presentata per la prima volta in tale occasione. Ingresso Libero. AURE. IL SACRO IN FIGURA. FOTOGRAFIE DI MONIKA BULAJ Date 12 novembre- 23 dicembre 2011 Sede Centro Culturale Candiani, sala espositiva secondo piano. Descrizione Immagini realizzate dalla fotografa e nate dalla riflessione sul concetto di sacro attraverso l’indagine delle religioni, della parola dei libri sacri e dei gesti dei fedeli nei loro momenti di ritualità. Orario Da martedì a venerdì, dalle 15.30 alle 19.30; sabato dalle 10.30 alle 12.30 e dalle 15.30 alle 19.30; chiuso lunedì e festivi. Ingresso Libero. 2012 GLOCAL 3 FRA CENTRO E PERIFERIA Curata da Enrico Gusella Date 14 aprile- 12 maggio 2012 Sede Centro Culturale Candiani, sala espositiva secondo piano. Descrizione Rassegna fotografica sul tema delle trasformazioni e cambiamenti sociali nella città contemporanea. Mestre, la cui storia è fortemente caratterizzata dai processi di sviluppo industriale, si presta come scenario ideale per gli artisti coinvolti nella descrizione della complessità urbana e sociale. Un viaggio dal centro alla periferia nelle visioni delle diverse generazioni di fotografi al lavoro. *Realizzata in collaborazione con Assessorato alle Attività Culturali. 152 IL TUO COLORE PER LA SICUREZZA Date 28 aprile- 12 maggio 2012 Sede Centro Culturale Candiani, sala espositiva terzo piano (sala Paolo Costantini). Descrizione Concorso indetto a favore della cultura della prevenzione in cui si invita gli artisti a portare i loro lavori pittorici, scultorei o grafici coerenti con il tema della prevenzione sul lavoro. * Ideato e organizzato dalla Sede Provinciale INAIL di Venezia Terraferma e nella sua terza edizione in collaborazione con la Città di Venezia- Centro Culturale Candiani. Orario Da martedì a venerdì, dalle 15.30 alle 19.30; sabato dalle 10.30 alle 12.30 e dalle 15.30 alle 19.30; lunedì e festivi chiuso; apertura straordinaria 1 maggio dalle 10.30 alle 12.30 e dalle 15.30 alle 19.30. Ingresso Libero. SOSPENSIONE Curata da Federica Luser Date 19 maggio- 2 giugno 2012 Sede Centro Culturale Candiani, sala espositiva terzo piano (sala Paolo Costantini). Descrizione Diciassette opere realizzate a partire dai frame del video astratto-pittorico “Fluxus”, realizzato da Alberto Deppieri nel suo studio di Forte Marghera e presentato nel corso dell’inaugurazione della mostra con l’accompagnamento dalle improvvisazioni musicali del gruppo Madriema. I quadri realizzati sono il frutto di più passaggi sulla tela attraverso l’uso di diversi materiali oltre al colore tra i quali troviamo il policarbonato, il legno, la resina e la carta vetrata, nell’intento finale di esprimere, coerentemente al titolo della mostra, l’attimo irripetibile di incontro tra spazio e tempo. *Realizzata in collaborazione con il Concilio Europeo dell’Arte e con il patrocinio della Presidenza del Consiglio comunale e dell’Assessorato comunale alle Attività culturali. Orario Da martedì a venerdì, dalle 15.30 alle 19.30; sabato dalle 10.30 alle 12.30 e dalle 15.30 alle 19.30. 153 LA BELLEZZA SILENZIOSA Date 31 agosto- 30 settembre 2012 Sede Centro Culturale Candiani, sala espositiva secondo piano. Descrizione Reportage fotografico realizzato tra Lalibela nel 2003 e nell’Iran del 2012. L’artista, Antonella Monzoni, racconta l’universo femminile attraverso le immagini delle donne incontrate durante il suo percorso. Un’indagine rivolta da un lato all’intero mondo della donna, dall’altro alla ricerca della dimensione intima della singola persona. Così facendo, viene descritto il viaggio alla scoperta dell’energia creatrice motore del mondo, capace di annullare tutte le differenze di età, etnia e cultura dei soggetti ritratti che divengono partecipi della medesima umanità. Orario Da mercoledì a venerdì, dalle 15.30 alle 19.30; sabato e festivi, dalle 10.30 alle 12.30 e dalle 15.30 alle 19.30; chiuso lunedì e martedì. Apertura straordinaria sabato 22 settembre fino alle 23.30 in occasione de “Il Gusto della Cultura”. EX. IL FASCINO DELL’ABBANDONO Date 9- 30 settembre 2012 Sede Centro Culturale Candiani, sala espositiva terzo piano (sala Paolo Costantini). Descrizione Fotografie di Alessandro Scarpa e Carlo Albertini. L’attenzione dei due artisti è rivolta alle rovine industriali e ai capannoni dismessi. Non più utilizzati, questi luoghi desolati, acquisiscono un valore estetico inedito, frutto dell’astrazione dalla loro funzione pratica. * Evento organizzato con Blog- Territori e Paradossi- Associazione Culturale, in collaborazione con Assessorato alle Attività Culturali del Comune di Venezia e Assessorato alle Politiche Giovanili e Pace del Comune di Venezia. Con il patrocinio di Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare. Orario Da mercoledì a venerdì, dalle 15.30 alle 19.30; sabato e festivi, dalle 10.30 alle 12.30 e dalle 15.30 alle 19.30; chiuso lunedì e martedì. Apertura straordinaria sabato 22 settembre fino alle 23.30 in occasione dell’evento “Il Gusto della Cultura”. Ingresso Libero. 154 MATITE IN VIAGGIO Date 5- 21 ottobre 2012 Sede Centro Culturale Candiani, sala espositiva secondo piano. Descrizione seconda edizione della manifestazione già avvenuta presso gli spazi del Centro Culturale Candiani nel 2011 ed ampliata, in quest'occasione, nella sezione “laboratori didattici” dedicata alle scuole. A questa nuova esposizione partecipano 70 autori e per la prima volta, il tema del taccuino di viaggio è approfondito attraverso la programmazione di due conferenze nel mese di settembre da parte della Fondazione Querini Stampalia e dal Candiani stesso in collaborazione con l’Associazione M.I.V. Programma della manifestazione: Venerdì 5 ottobre: ore 10, apertura mostra ed incontro con gli autori; ore 10.30, incontro con la scuola e visite guidate a cura dei carnettisti; ore 18, inaugurazione con accompagnamento musicale di Angela Milanese e Maurizio Nizzetto in SOLinDO’ (sala espositiva secondo piano, ingresso libero, scolaresche su prenotazione); Sabato 6 ottobre: ore 10, apertura mostra e incontro con gli autori; ore 10.30, incontro con gli insegnanti su due esperienze a confronto: l’Oasi di Cervara e il Museo “Toni Benetton”; “Osserva Torino e disegnala”, intervento di Antonio Mascia e Ivan Mulatiero (sala espositiva secondo piano, ingresso libero, scolaresche su prenotazione). Ore 18, “La Rift Valley”, proiezioni e racconti con Rocco Lastella (sala conferenze quarto piano, ingresso libero); ore 21, “Teatro in Viaggio. Lungo la rotta dei migranti” di Pietro Floridia, Compagnia del Teatro dell’Argine con Pietro Floridia, Gabriele Silva e Zine Jahabli (auditorium quarto piano, ingresso posto unico euro 7,00 con biglietti in vendita presso Biglietteria del Centro o online su www.centroculturalecandiani.it e www.biglietto.it (diritto di prevendita euro 1,00)); Domenica 7 ottobre: ore 10, apertura mostra e incontro con gli autori; ore 10.30, “Matite in Viaggio incontra la Natura”; ore 12, sezione musicale con “Rio Terà de le Tarante” e a seguire aperitivo (sala espositiva secondo piano, ingresso libero); ore 18, “La via dell’oro”, proiezione e incontro con il fotografo e giornalista Aldo Pavan (sala conferenze quarto piano, ingresso libero); 155 8-12 ottobre e 15-19 ottobre, dalla ore 9 alle 10.45: “Storie in valigia”, laboratori didattici a cura di Silvia Fabris (sala conferenze quarto paino, ingresso riservato alle scolaresche previa prenotazione). * Organizzata in collaborazione con l’Associazione Culturale Matite in Viaggio. Orario Mostra aperta fino al 21 ottobre da mercoledì a venerdì, dalle 15.30 alle 19.30; sabato e festivi, dalle 10.30 alle 12.30 e dalle 15.30 alle 19.30; lunedì e martedì chiuso. Ingresso Libero. NOTTETEMPO FOTOGRAFIE DEI GRUPPI FOTOGRAFICI FATUE E FOTOSINTESI Date 13- 28 ottobre 2012 Sede Centro Culturale Candiani, sala espositiva terzo piano (sala Paolo Costantini). Descrizione Esposizione fotografica realizzata dai due gruppi femminili, attivi rispettivamente dal 1995 e dal 1992. Scatti che ritraggono i luoghi e la vita della notte, nelle abitudini e nei momenti di coloro che popolano la città al calar della sera. * In collaborazione con il Centro Donna- Comune di Venezia. Orario Da mercoledì a venerdì, dalle 15.30 alle 19.30; sabato e festivi, dalle 10.30 alle 12.30 e dalle 15.30 alle 19.30; lunedì e martedì chiuso. Ingresso Eventi collaterali Libero. Sabato 27 ottobre: finissagne animato da Voci di Carta e performance di alice di Lauro, regia di Simonetta Nardi. A seguire incontro con le autrici e aperitivo con F.I.S.A.R. Federazione Italiana Sommelier Albergatori Ristoratori Delegazione Venezia. PER VITTORIO FELISATI Curata da Francesca Brandes Date 28 ottobre- 18 novembre 2012 Sede Centro Culturale Candiani, sala espositiva secondo piano. Descrizione Mostra antologica in omaggio a Vittorio Felisati. Il percorso è dedicato ai temi e all’evoluzione pittorica nell’arco della sua carriera. Il tema prediletto 156 dell’entroterra veneziano è costantemente posto in confronto con la realtà lagunare, in particolare delle isole minori dalle quali l’artista ha ereditato i mezzi espressivi aderendo al progetto figurativo della “Scuola di Burano”. * Promossa da Assessorato alle Attività Culturali del Comune di Veneziae Circolo ARCI Q 16 Gazzera, nell’ambito di Mestre in Centro. Orario Da mercoledì a venerdì, dalle 15.30 alle 19.30; sabato e festivi, dalle 10.30 alle 12.30 e dalle 15.30 alle 19.30; chiuso lunedì, martedì e 1 novembre. Ingresso Libero. EMANUELE TENDERINI & I SUOI DEI Date 10- 18 novembre 2012 Sede Centro Culturale Candiani, sala espositiva terzo piano (sala Paolo Costantini). Descrizione Tavole legate all’ultimo lavoro editoriale “DEI” dell’ illustratore e presentate insieme a quelle di altri progetti al fine di ricostruirne l’evoluzione tecnica e stilistica ricercata nel corso degli anni. Orario Da mercoledì a venerdì, dalle 15.30 alle 19.30; sabato e festivi dalle 10.30 alle 12.30 e dalle 15.30 alle 19.30; lunedì e martedì chiuso. Ingresso Eventi collaterali Libero. Sabato 17 e 24 novembre: tornei di videogames, dalle 15 alle 20. Videoteca di Mestre III piano, ingresso libero; Da martedì 27 novembre a sabato 1dicembre, ore 21: Cineforum, proiezioni presso sala conferenze quarto piano, ingresso libero. ESPIRITU MAYA GUATEMALA TRA MISTICISMO E TRADIZIONE Date 24 novembre- 23 dicembre 2012 Sede Centro Culturale Candiani, sala espositiva terzo piano (sala Paolo Costantini). Descrizione L’interesse del fotografo per la cultura, la natura, la storia guatemalteca, cuore di un popolo tanto lontano da noi ma estremamente affascinante, sfocia in un progetto ricco di immagini che mirano alla profondità e alle radici dell’anima del Guatemala nelle sue bellezze e contraddizioni. Orario Da mercoledì a venerdì, dalle 15.30 alle 19.30; sabato e festivi, dalle 10.30 alle 12.30 e dalle 15.30 alle 19.30; chiuso lunedì e martedì; apertura 157 straordinaria martedì 27 novembre dalle 15.30 alle 20.30. Ingresso Eventi collaterali Libero. Martedì 27 novembre, ore 18: “Sugli altipiani del Guatemala”, incontro con Massimo Novarin in collaborazione con Dodici Lune viaggi, sala conferenze quarto piano, ingresso libero. LA CITTA’ DI CARLO PRETI Date 2- 23 dicembre 2012 Sede Centro Culturale Candiani, sala espositiva secondo piano. Descrizione Mostra antologica dedicata al pittore e grafico veneziano Carlo Preti. L'allestimento ripercorre la sua carriera, dagli inizi negli anni Settanta fino a comprendere le sue ultime sperimentazioni stilistiche ed espressive, ricostruendone il lavoro artistico tanto dal punto di vista tematico quanto da quello delle tecniche. * Promossa da Assessorato alle Attività Culturali del Comune di Venezia e Fondazione del Duomo di Mestre. Orario Da mercoledì a venerdì, dalle 15.30 alle 19.30; sabato e festivi, dalle 10.30 alle 12.30 e dalle 15.30 alle 19.30; chiuso lunedì e martedì. Ingresso Libero. WUNDERKAMMER: 2013 CAMERA DELLE MERAVIGLIE Date 11gennaio- 12 febbraio 2013 Sede Centro Culturale Candiani, sala espositiva terzo piano (sala Paolo Costantini). Descrizione Percorso tematico e interattivo, rivolto in particolare ai bambini dai 3 ai 10 anni. Grandi e piccoli visitatori sono invitati a partecipare attivamente per sviluppare un approccio educativo e originale nei confronti del mondo dell’arte. L’allestimento si articola in cinque stanze: Il paesaggio riflesso, Il vento che canta/corre nel cielo, Lo specchio di Alice, Gli occhi che ascoltano l’acqua, Il bosco fantastico. Orario I) per singoli visitatori: da mercoledì a venerdì, performance guidate turno unico ore 17; sabato e domenica, I° turno ore 15 e II° turno ore 16.30; apertura straordinaria martedì 12 febbraio, turno unico ore 17. Prenotazione consigliata. 158 II) per scolaresche (scuole dell’infanzia e scuole primarie): da martedì a venerdì, performance guidate I° turno ore 9 e II° turno ore 10.30. Prenotazione obbligatoria, su richiesta anche possibile visite pomeridiane. Ingresso I) euro 5,00; gratuito per accompagnatori. II) euro 3,00; gratuito per insegnanti e accompagnatori. VENEZIA FORMA MENTIS RETROSPETTIVE DI UNA CITTA’ Date 19 gennaio- 17 febbraio 2013 Sede Centro Culturale Candiani, sala espositiva secondo piano. Descrizione Esposizione che raccoglie le fotografie in bianco e nero di Giorgio Molinari, realizzate nell’arco di trent’anni e frutto della sua singolare ricerca visionaria sulla realtà veneziana. Orario Da mercoledì a venerdì, dalle 15.30 alle 19.30; sabato e festivi dalle 10.30 alle 12.30 e dalle 15.30 alle 19.30; chiuso lunedì e martedì. Ingresso Libero. Eventi collaterali In occasione della chiusura della mostra l’artista leggerà le liriche “Ondate di luce” appositamente composte. MONDO PICCOLO Curata da Sandro Parmiggiani e Gloria Bianchino. Date 2- 24 marzo 2013 Sede Centro Culturale Candiani, sala espositiva secondo piano. Descrizione Ciclo fotografico ispirato alle celebri avventure del parroco Don Camillo e il sindaco Peppone, ideate da Giovannino Guareschi nel dopoguerra. Le ambientazioni emiliane sono quelle che costituiscono il Mondo Piccolo rivisitato da Paolo Simonazzi sulla traccia degli scenari proposti del regista. Alla ricerca dei sentimenti semplici, egli arricchisce il percorso con elementi intimi e personali. * Organizzata in occasione di Fotografia Europea 2000, promossa dalla Provincia di Reggio Emilia e della Provincia di Parma. Realizzata dai Comuni di Brescello (RE) e Roccabianca (PR) in collaborazione con Palazzo Magnani di Reggio Emilia e CSAC di Parma, con il patrocinio della Regione Emilia Romagna, del Comitato per le celebrazioni del Centenario della nascita di Giovannino Guareschi e della Camera di Commercio di 159 Reggio Emilia. Con il contributo di Banco S. Geminiano e S. Prospero. Catalogo A cura di Sandro Parmiggiani e Gloria Bianchino. Orario Venerdì dalle 15.30 alle 19.30; sabato e domenica dalle 10.30 alle 12.30 e dalle 15.30 alle 19.30; chiuso da lunedì a giovedì. Ingresso Eventi collaterali Libero. Sabato 9 marzo, ore 18: proiezione del documentario Mondo Piccolo (Italia, 2011, 50’) di Alessandro Scillitani, sala conferenze quarto piano, ingresso libero. A seguire visita guidata alla mostra; 23 marzo, ore 18: Finissagne, lettura di “Mondo Piccolo” Romanza/o da Verdi a Bertolucci, a cura di Voci di Carta, regia di Simonetta Nardi, sala espositiva secondo piano, ingresso libero. LIBERESISTENZE Curata da Francesca Brandes e Maria Teresa Sega. Date 3- 24 marzo 2013 Sede Centro Culturale Candiani, sala espositiva terzo piano (sala Paolo Costantini). Descrizione Mostra d’arte frutto di una ricerca artistica indirizzata alla contemporaneità e realizzata da dieci artiste diverse per età e produzione: Fiber Artists (Wanda Casaril e Teodolinda Caorlin), Paola Signorelli, Giulia Pitacco, Arsine Nazarian, Florence Faval, Sara Campesan, Giusi Naletto, Sarah Seidmann e Rodica Tanasescu. Il lavoro delle artiste sulle sperimentazioni contemporanee spazia nei più diversi ambiti attraverso l’utilizzo di una ricca molteplicità dei materiali, dalla stoffa al vetro, dalla porcellana ai più classici acquerelli. Pitture, sculture, incisioni, installazioni si alternano nella ricerca delle nuove tendenze e possibilità espressive attraverso medium tradizionali e innovativi. * Realizzata dall’Associazione liberEsistenze e dall’Assessorato alle attività Culturali del Comune di Venezia, in collaborazione con il Centro Donna. Orario Venerdì dalle 15.30 alle 19.30; sabato e domenica, dalle 10.30 alle 12.30 e dalle 15.30 alle 19.30; chiuso dal lunedì al giovedì. Ingresso Libero. Eventi collaterali In apertura della mostra, sabato 2 marzo, ore 17: performance Oltre, della danzatrice e coreografa Carole Catelain, omaggio alla danza, all’arte e a Venezia in una sorta di iniziazione all’arte incentrata sul corpo. 160 OMAGGIO A GABRIELE BASILICO RETHINKING MESTRE Curata da Riccardo Caldura Date 13 aprile- 5 maggio 2013 Sede Centro Culturale Candiani, sala espositiva terzo piano (sala Paolo Costantini). Descrizione La mostra organizzata a omaggio del grande fotografo milanese, storico interprete della città di terraferma, è costruita su un complesso di opere presentate in esposizioni precedenti a cui Basilico ha partecipato. Prima fra tutte, la parte di lavori presentati nel 1996 alla VI Biennale di Architettura nella Sezione di paesaggio Italiano da Venezia-Mestre a Treviso e ristampate completamente grazie alla collaborazione dell’artista. In secondo luogo, la mostra comprende alcune delle opere presenti all’evento VeneziaMarghera tenutosi nel 1997 a cui il fotografo aveva preso parte su invito di Paolo Costantini e riproposto al Centro Candiani nel 2008. Infine, completeranno l’allestimento una serie di scatti realizzati per TerraFerma, mostra di inaugurazione del Candiani stesso avvenuta nel 2001 e dopo della quale non erano più stati resi fruibili. *Realizzata in collaborazione con l’Associazione Galleria Contemporaneo. Orario Venerdì, dalle 15.30 alle 19.30; sabato e domenica, dalle 10.30 alle 12.30 e dalle 15.30 alle 19.30; chiuso dal lunedì al giovedì. Ingresso Libero. LUCI E OMBRE Date 20 aprile- 12 maggio 2013 Sede Centro Culturale Candiani, sala espositiva secondo piano. Descrizione Mostra fotografica personale di Alberto Furlani. Spinto dalla grande passione per la fotografia egli elabora e sviluppa i suoi lavori seguendo puntualmente la lezione dei grandi maestri come fonte di ispirazione. Orario Venerdì, dalle 15.30 alle 19.30; sabato e domenica, dalle 10.30 alle 12.30 e dalle 15.30 alle 19.30; chiuso da lunedì a giovedì. Ingresso Libero. 161 RIFUGIATI NEL RACCONTO: STORIE DI PROFUGHI SIRIANI IN GIORDANIA E LIBANO Date 5- 21 giugno 2013 Sede Centro Culturale Candiani, sala espositiva terzo piano (sala Paolo Costantini). Descrizione Settanta fotografie di Francesco Fantini realizzate nel corso di due mesi sul campo tra dicembre 2012 e gennaio 2013. La mostra si pone come strumento di sensibilizzazione sul tema del conflitto siriano, documentando le drammatiche condizioni di vita della popolazione, e come occasione di raccolta fondi per gli aiuti umanitari. Le immagini sono inoltre accompagnate dalle testimonianze dei profughi costretti alla fuga a causa del conflitto. * Realizzata in collaborazione con Focus on Syria e l'Assessorato alle Politiche Giovanili e Pace del Comune di Venezia. Orario Da martedì a venerdì, dalle 15.30 alle 19.30; chiuso da sabato a lunedì. Ingresso Libero. CONFINI 10 Date 30 agosto- 15 settembre 2013 Sede Centro Culturale Candiani, sala espositiva terzo piano (sala Paolo Costantini). Descrizione Rassegna italiana di Fotografia Contemporanea. Lontana dai motivi e dagli intenti della tecnica documentaria, attraverso gli scatti presentati, l’esposizione vuole dare conoscenza dei nuovi autori e delle loro proposte innovative di concepire l’arte fotografica attraverso i loro peculiari linguaggi e visioni. Partecipano: Caroli Ducoli (L’ Altrove), Chiara Rame (Glue), Francesca Della Toffola (Accerchiati Incanti), Gianmaria Cifuni (Via Guido Rossa), Mauro Battiston (Lost in Eden), Nicolò Quirico (Palazzi di Parole) e i soci fondatori dell’ Associazione CivicoCinque Fabrizio Brugnaro, Carlo Chiapponi, Mariateresa Crisigiovanni, Pier Paolo Fassetta, Alberto Furlani, Antonio Furini, Aurelio Rizzo, Mario Vidor. * Realizzata in collaborazione con l'Associazione CivicoCinque. Orario Venerdì, dalle 15.30 alle 19.30; sabato e domenica, dalle 10.30 alle 12.30 e dalle 15.30 alle 19.30; chiuso da lunedì a giovedì. Ingresso Libero. 162 UMANITA’ Curata da Date 11 settembre- 6 ottobre 2013 Sede Centro Culturale Candiani, sala espositiva secondo piano. Descrizione Scatti di Franco Carlisi organizzati in quattro sezioni. Attraverso questo percorso l’artista rielabora l’approccio fotografico in un modo del tutto personale e innovativo, proponendo delle immagini che narrano emozioni e sentimenti rinvenibili nel vissuto di ognuno di noi. Grazie alla sua visione originale ci invita all’intima partecipazione di quelle sensazioni modellate sulle forme e sui colori all’interno delle sue opere, aprendo le porte alla personale interpretazione e ricerca di significati. A tratti filosofico, il carattere delle fotografie di Carlisi risiede nel far emergere il complesso di esperienze e di visioni che hanno segnato la sua esistenza. Orario Venerdì, dalle 15.30 alle 19.30; sabato e domenica, dalle 10.30 alle 12.30 e dalle 15.30 alle 19.30; chiuso da lunedì a giovedì. Aperture straordinarie mercoledì 11 e giovedì 12 dicembre, dalle 15.30 alle 19.30. Ingresso Libero. I BATTUTI SETTE SECOLI DI SOLIDARIETA’ E ASSISTENZA A MESTRE Date 20 settembre- 6 ottobre 2013 Sede Centro Culturale Candiani, sala espositiva terzo piano (sala Paolo Costantini). Descrizione L’esposizione vuole documentare l’attività delle confraternite laiche e delle varie esperienze associative operanti sul territorio tra il Trecento e l’Ottocento in merito ai contributi forniti in accoglienza, solidarietà, economia, cultura ed arte. Il percorso è realizzato grazie l’utilizzo di documenti, pannelli esplicativi e rappresentazioni grafiche video sulla base dei materiali provenienti dagli archivi del territorio. Orario Da lunedì a domenica, dalle 17 alle 19. Visite guidate alla mattina su prenotazione. Ingresso Libero. 163 MATITE IN VIAGGIO. CARNETS, DISEGNI, PAROLE Date 11-20 ottobre 2013 Sede Centro Culturale Candiani, sala espositiva secondo piano. Descrizione Terza edizione dell'evento già proposto al Centro Candiani sul tema del viaggio. In concomitanza alla mostra è organizzato un ricco programma di incontri, conferenze e proiezioni di approfondimento. Programma della manifestazione: lunedì 7 ottobre, ore 18: Libreria la Feltrinelli, presentazione del libro “Balkan Circus”, Ediciclio Editore, 2013 di angelo Floramo, ingresso libero; giovedì 10 ottobre, ore 18: Villa Erizzo, inaugurazione mostra “Riverside Rendezvous Photographic Preview”, prodotta da PopEye Ethnovisual association, aperta fino al 10 novembre con i seguenti orari: lunedì dalle 14.30 alle19 e da maertedì a sabato, dalle 9 alle 19, ingresso libero; venerdì 11 ottobre: - ore 10-19: apertura mostra e incontro con gli autori, ingresso libero; - ore 10.30: Matite in Viaggio incontra la scuola, un taccuino di viaggio in Istria, la valle del Risano, aula seminariale primo piano, ingresso libero, scolaresche su prenotazione; - ore 18: inaugurazione mostra con intrattenimento musicale “Cunti e canti”, Dominique Fidanza (chitarra e voce) e Samah (danza), sala espositiva secondo piano, ingresso libero; sabato 12 ottobre: - ore 10-19: apertura mostra e incontro con gli autori, ingresso libero; - ore 11: Matite in Viaggio incontra la scuola di Peseggia, esperienza condivisa tra due autori e nove classi, sala seminariale primo piano, ingresso libero, scolaresche su prenotazione; - ore 18: Terre lontane, immagini e racconti, conferenza a cura di Federico Gemma, sala conferenze quarto piano, ingresso libero; domenica 13 ottobre: - ore 10-19: apertura mostra e incontro con gli autori, ingresso libero; - ore 10.30: Matite in Viaggio incontra Clermont Ferrand, Ferrara, Cuneo, esperienze a confronto, relatori: Gérard Gailard, Ernesto Sorghi, Ivana 164 Mulatero, Antonio Mascia, Anna Maria Spiazza, sala seminariale secondo piano, ingresso libero; ore 12: Luoghi di note, incontro musicale, Enrico Cadamuro (chitarra, armonica, voce) , Giuseppe Cadamuro (chitarra, voce) e Marco Bonaldo (percussioni), sala espositiva secondo piano, ingresso libero; - ore 18: “Nur”, Appunti afgani, performing reportage in una raccolta di immagini, racconti, fim e suoni, di e con Monika Bulaj, regia Daria Anfelli, auditorium quarto piano. Ingresso: intero euro 5,00, ridotto euro 3, 00 (Candiani Card, CinemaPiù, studenti), biglietti in vendita presso biglietteria del Centro e olline su www.biglietto.it con diritto di prevendita euro 1,00; mercoledì 16 ottobre, ore 18: Villa Erizzo, “Kumbh Mela 2013-100 milioni di persone”, i giovani membri di PopEye Ethnovisual Association raccontano l'immenso pellegrinaggio in India, lezione/conferenza, ingresso libero; giovedì 17 ottobre, ore 21: serata inaugurale del Mestre Film Fest presso il Centro Candiani, proiezione del documentario “Riverside Rendezvous” realizzato e prodotto da PopEye Ethnovisual Association, sala conferenze quarto piano, ingresso libero; domenica 20 ottobre, ore 18: Candiani Groove, Peter Solo “Analog Vodoo”, auditorium quarto piano, ingresso: intero euro 10,00, ridotto euro 7,00 (Candiani Card, CinemaPiù, syudenti), biglietti in vendita presso le biglietterie del Centro e online su www.biglietto.it con diritto di prevendita euro 1,00. *Realizzata in collaborazione con l'Associazione Matite in Viaggio, VEZ Biblioteca civica di Mestre Villa Erizzo, Libreria la Feltrinelli-Mestre, Centro Culturale Caligola, PopEye Ethnovisual Association PERCORSI DI LUCE Date 9- 24 novembre 2013 Sede Centro Culturale Candini, sala espositiva terzo piano (sala Paolo Costantini). Descrizione Mostra collettiva organizzata in occasione del trentesimo anniversario dell’associazione in cui sono esposte circa novanta opere fotografiche di 14 autori che lavorano sulle più diverse tecniche e stili, da quelli più tradizionali ai più sperimentali. Partecipano: Claude Andreani, Fabrizio 165 Brugnaro, Cristiano Corte, Paolo Croci, Michele Mattiello, Andrea Miatto, Thomas Ortolan, Michele Pagan, Monia Perissinotto, Elisabetta Raminella, Andrea Silvestri, Roberto Vecchiato, Nicola Verardo, Mario Vidor. *Realizzata in collaborazione con l'Associazione Culturale Marghera Fotografia. Orario Venerdì, dalle 15.30 alle 19.30; sabato e domenica, dalle 10.30 alle 12.30 e dalle 15.30 alle 19.30; chiuso da lunedì a giovedì. Ingresso Libero. LA MACCHINA IMPERFETTA Curata da Gaetano Salerno Date 15 novembre- 1 dicembre 2013 Sede Centro Culturale Candiani, sala espositiva secondo piano. Descrizione Opere impostate sulla riflessione sulla bellezza contemporanea attraverso il ruolo assunto dal corpo. I quattro artisti partecipanti, Dosaka Maike, Federica Palmarin, Andrea Tagliapietra e Fabrizio Vatta indagano il tema attraverso i loro diversi linguaggi che spaziano nei campi della pittura, fotografia, digi-paint, video e performance. * In collaborazione con Segnoperenne e già presentato ad ArteFieraOFFBologna 2012. Orario Venerdì, dalle 15.30 alle 19.30; sabato e domenica, dalle 10.30 alle 12.30 e dalle 15.30 alle 19.30. Ingresso Libero. Eventi collaterali Venerdì 22 novembre e sabato 30 novembre, ore 18: La Macchina Imperfetta Live, sala espositiva secondo piano, ingresso libero. 30 LA TANGENZIALE Date 15dicembre 2013- 5 gennaio 2014 Sede Centro Culturale Candiani, sala espositiva terzo piano (sala Paolo Costantini). Descrizione Retrospettiva in occasione dei trent’anni di attività dell’associazione a cui partecipano 18 autori con opere fotografiche su vari temi, provenienti da mostre e manifestazioni organizzate presso il Centro Culturale De Andrè, Villa Toniolo e Comune di Norimberga (Germania). Partecipano: Roberto Alberti, Maurizio Barbieri, Nicola Bello, Alvise Busetto, Claudio Castelli, Alessandro Cazziolato, Gianni Ceroni, Renato Corbetti, Rosario De Blasi, Giancarlo Keber, Gabriele Luchetti, Vanna Penso, Umberto Pinzoni, Sonia 166 Piovesan, Gino Salvalaio, Zeno Trevisiol, Gloria Veneri, Umberto Vio. Orario Da mercoledì a domenica, dalle 16 alle 20; chiuso il 25 dicembre. Ingresso Libero. 8 ½ IL VIAGGIO DI FELLINI Date 13dicembre 2013 - 19 gennaio 2014 Sede Centro Culturale Candiani, sala espositiva secondo piano. Descrizione Omaggio al grande Federico Fellini in occasione dei cinquant’anni dall’uscita del film 8 ½ e dai vent’anni della sua morte. Il ricco programma di iniziative dedicate al maestro si apre con l’esposizione di cento fotografie scattate da Gideon Bachmann sul set di 8 ½ alla scoperta del capolavoro cinematografico attraverso le immagini più famose del film, i ritratti di Marcello Mastroianni, Claudia Cardinale, Sandra Milo, Anouk Aimèe, Sophia Loren in visita al set e non da ultimo, Fellini. *Organizzata da Cinemazero, in collaborazione con Archivio Fotografico Cinemazero Images di Pordenobe. Eventi collaterali Venerdì 13 dicembre, ore 18: Amarcord…Rota, esibizione di Emanuela Battigelli (arpa) e Claudio Ferrarini (flauto). Sala espositiva secondo piano, ingresso libero fino esaurimento posti. Giovedì 19 dicembre, ore 17.30: incontro I miei viaggi a Fellinia con soste nello sciocchezzaio critico italiano, a cura di Gian Piero Brunetta. Sala espositiva secondo piano, ingresso libero fino esaurimento posti. Venerdì 10 gennaio, ore 17.30: incontro Tra paparazzi e polaroid: istantanee e felliniane, a cura di Fabrizio Borin. Sala espositiva secondo piano, ingresso libero fino esaurimento posti. Rassegna cinematografica. Sabato 21 dicembre, ore 16.30, 8 ½ (1963, Federico Fellini); sabato 28 dicembre, ore 16.30, I vitelloni (1953, Federico Fellini); sabato 4 gennaio, ore 16.30, Il bidone (1955, Federico Fellini); mercoledì 8 gennaio, ore 16.30, Ciao, Federico! (documentario 1970, Gideon Bechmann); sabato 11 gennaio, ore 16.30, Amarcord (1973, Federico Fellini); sabato 18 gennaio, ore 16.30, Intervista (1986, Federico Fellini). Sala espositiva secondo piano, ingresso libero fino esaurimento posti. 167 AL VOLO 2014 Date 17 gennaio- 9 febbraio 2014 Sede Centro Culturale Candiani, sala espositiva terzo piano (sala Paolo Costantini). Descrizione Fotografie di Matteo Chinellato realizzate sull’ambiente e paesaggio veneziano. Orario Da mercoledì a domenica, dalle 16 alle 20. Ingresso Libero. POETI, MASCHERE, ATTORI, FANTASMI IL FANTASTICO NELLE FOTOGRAFIE DI MARIO LASALANDRA 1962- 2013 Date 7 febbraio- 23 marzo 2014 Sede Centro Culturale Candaini, sala espositiva secondo piano. Descrizione Scatti realizzati secondo la particolare poetica dell’autore che, impegnato nella continua conferma della dignità artistica dell’immagine fotografica, crea dei lavori suggestivi ed evocativi di mondi fantastico-mitologici. *Realizzata in collaborazione con l'Associazione Culturale CivicoCinque. Orario Da mercoledì a domenica, dalle 16 alle 20. Ingresso Libero. LE FIABE DAL MONDO. FAVOLOSI INTRECCI DI SETA, FIABE DALL’ESTREMO ORIENTE Date 21 febbraio- 13 aprile 2014 Sede Centro Culturale Candiani, sala espositiva terzo piano (sala Paolo Costantini). Descrizione selezione delle opere dalla 25° Mostra Internazionale d'Illustrazione per l'Infanzia con animazione di Martina Stevanato. Il tema delle illustrazioni proposte in questa edizione presenta l’immaginario fiabesco dell’Estremo Oriente, tra Cina, Corea, Mongolia e Giappone. *Realizzata con il patrocinio di Fondazione Mostra Internazionale d’Illustrazione per l’Infanzia Stepan Zavrel, Regione del Veneto, Provincia 168 di Treviso, Comune di Sàrmede. Orario I) Da mercoledì a domenica, dalle 16 alle 20. Apertura straordinaria domenica 23 febbraio e 16 marzo con ingresso riservato agli iscritti ai laboratori Al Candiani in famiglia. II) Visite guidate e laboratori riservati alle scolaresche su prenotazione. Ingresso I) Libero II) euro 4,00; gratuito per insegnanti e accompagnatori. MORRIS ENGEL+ RUTH ORKIN Curata da Erica Viganò Date 4 aprile- 1 giugno 2014 Sede Centro Culturale Candiani, sala espositiva secondo piano. Descrizione Le immagini, esposte per la prima volta in Italia, mettono a confronto i due maestri della fotografia e cinematografia internazionale, entrambi attivi a New York nel documentare le scene di vita metropolitana nello stile documentario che trovò fortuna dagli anni ’70. Negli anni ‘50 lavorarono insieme anche nella scena cinematografica indipendente e influenzarono le generazioni di registi a venire. Orario: da mercoledì a domenica, dalle 16 alle 20. Apertura straordinaria il giorno 21 aprile. * Organizzata con l'Associazione Culturale CivicoCinque, Admira e IMG Cinemas. In collaborazione con Associazione Immagina Mestre, Associazione Confesercenti Venezia, Orkin/Engel Film and Photo Archive, New York; Howard Greenberg Gallery, New York. Orario Da mercoledì a domenica, dalle 16 alle 20. Apertura straordinaria il giorno 21 aprile. Ingresso Intero euro 5,00; ridotto euro 3,00 per possessori di Candiani Card, Cinema Più, IMG Card e studenti. A LEZIONE DI TERREMOTI COME EDUCARE ALLA PREVENZIONE IN TEMPO DI PACE SISMICA Date 16 aprile- 4 maggio 2014 Sede Centro Culturale Candini, sala espositiva terzo piano ( sala Paolo Costantini). 169 Descrizione Immagini, foto e descrizioni organizzate in sessanta pannelli, allestiti per spiegare origine, effetti e manifestazioni dei terremoti, illustrando altresì le norme di comportamento e prevenzione dei danni. * Organizzata da Ordine degli Ingegneri della Provincia di Venezia. In collaborazione con Federazione Ordine Ingegneri del Veneto e l'Associazione Io non tremo! Orario Tutti i giorni, dalle 10 alle 12 e dalle 16 alle 20; chiuso il lunedì. Ingresso Libero. 20000km LE STRADE CHE RACCONTANO L’ITALIA Date 21 febbraio- 13 aprile 2014 Sede Centro Culturale Candiani, sala espositiva terzo piano (sala Paolo Costantini). Descrizione Immagini di Stefano Vigni realizzate nel suo viaggio per l’Italia con l’utilizzo di diversi mezzi fotografici al fine di ottenere altrettanti effetti e risultati. Nel lavoro del fotografo risulta cruciale la fase successiva di manipolazione degli scatti attraverso l'utilizzo più o meno invasivo di sovrapposizioni o accostamenti geometrici con l'intento di enfatizzare i caratteri salienti dei soggetti ritratti, per lo più le strade del territorio. Orario Da mercoledì a domenica, dalle 16 alle 20. Ingresso Libero. E ORA, SATIRA! SACROSANTE RISATE E CARTA BIANCA, LA SATIRA DEL GAVA Date 6- 26 giugno 2014 Sede Centro Culturale Candiani, sala espositiva terzo piano (sala Paolo Costantini). Descrizione Sacrosante risate, a cura di Mirko Melis (Circolo UAAR di Genova) con la consulenza di Ferruccio Giromini, vignette di satira religiosa. Artisti partecipanti: Altan, Banadanax, Massimo Bucchi, Stefano Disegni, Ellekappa, Malcom Evans, Giorgio Franzaroli, Makkox, Roberto Mangosi, Danilo Maramotti, Alberto Montt, Sergio Staino, Vauro, Vincino. 170 Carta bianca, la satira del Gava, vignette di Marco Gavagnin. *Realizzata in collaborazione con l'UAAR degli Atei e Agnostici Razionalisti- Circolo di Venezia, IMG Cinemas, Libreria in Mondadori. Orario Da martedì a domenica, dalle 16 alle 20. Ingresso Libero. Eventi collaterali Incontri: mercoledì 4 giugno, ore 18: “Gli occhi e la lingua della satira (antica)”, Alberto Camerotto, sala seminariale primo piano; giovedì 5 giugno, ore 18: “Sacrosante risate. L’arte del dubbio di fronte al dogma”, Sergio Staino, a seguire inaugurazione delle mostre, sala conferenze quarto piano; mercoledì 11 giugno ore 18: “Ora pro nobis”, disegni e tavole di Maria Turchetto, poesie e parole delle canzoni di Carlo Cornaglia, canzoni, musica e arrangiamento vocale di Filippo D’Ambrogi, schede in prosa di Walter Peruzzi, sala seminariale primo piano; giovedì 12 giugno, ore 18: “Carta bianca, la satira del Gava”, Marco Gavagnin Live, sala Paolo Costantini terzo piano; venerdì 13 giugno, ore 18: “Il Male, Quella volta che arrestammo il capo delle BR…Rievocazione storica semiseria di eventi davvero malefici”, Vincino e Sandro Parenzo, sala conferenze quarto piano; mercoledì 18 giugno, ore 18: “Monty Python. In The Beginning” (Gran Bretagna, 2006, 75’, v.o. sott. It.), sala conferenze quarto piano; giovedì 26 giugno, ore 18: Incontri- Confronti sulla Sostenibilità, Mutatis Mutandis Et Underwear, Da Giovenale a Gaber..a Vezzoli, L’insostenibilità del mondo globalizzato di ieri e di oggi. In collaborazione con archivi della Sostenibilità Università Cà Foscari Venezia, Shylock Centro Universitario Teatrale di Venezia Performance storico video-letteraria, a cura di Giorgio Conti e Carlo Franco, sala conferenze quarto piano, inglresso libero. Spettacoli: 171 sabato 7 giugno, ore 21: “Funeral Show” con Giù col morale! (voci: Claudio Bobbo, Valerio Collini e Matteo Bellin; chitarra: Attilio Bellinato e Davide Favero; percussioni: Pierfranco Romanello; basso: Luca Bobbo), auditorium quarto piano. Ingresso: intero euro 5,00; ridotto euro 3,00 (Candiani Card, CinemaPiù, IMG Card, studenti), biglietti in vendita presso la biglietteria del Centro e online su www.biglietto.it con diritto di prevendita euro 1,00; domenica 8 giugno, ore 21: “Un giorno da pecora Live!” con Claudio Sabelli Fioretti e Giorgio Lauro, il Complessino de L’Ebernies, Alessandra Moretti e Maurizio Zamparini, i due malcapitati ospiti, auditorium quarto piano. Ingresso: intero euro 8,00; ridotto euro 5,00 (Candiani Card, CinemaPiù, IMG Cinemas, studenti), biglietti in vendita presso la biglietteria del Centro e online su www.ilbiglietto.it con diritto di prevendita euro 1,00. A seguire incontro con il pubblico di Claudio Sabelli Fioretti e Giorgio Lauro presso ingresso piano terra per la firma del libro “Un giorno da pecora” acquistabile alla Libreria Mondadori. Proiezioni: martedì 3 giugno, ore 17.30 e 21: “E… ora qualcosa di completamente diverso” (And now for somethig completely different, Gran Bretagna, 1971, 91’) di Ian MacNaughton; giovedì 5 giugno, ore 21: “Monty Python e il sacro Graal” (Monty Python and the Holy Grail, Gran Bretagna, 1971, 90’) di Terry Jones e Tarry Gilliam; martedì 10 giugno, ore 17.30 e 21: “Brian di Nazareth” (Life of Brian, Gran Bretagna, 1979, 90’) di Terry Jones; giovedì 12 giugno, ore 21: “Monty Python. Live at the Hollywood Bowl” (Live at the Hollywood Bowl, Gran Bretagna, 1982, 78’, v.o. sott. it.) di Terry Hughes; martedì 17 giugno, ore 17.30 e 21: “Monty python. Il senso della vita” (Monty Python’s the Meaning of Life, Gran Bretagna, 1983, 111’, V.M. 14) di Terry Jones; giovedì 19 giugno, ore 21: “Monty Python. È il non messia (è un 172 ragazzaccio)” (Not the Messiah. He’s a very naughty boy, Gran Bretagna, 2010, 97’, v.o. sott. it.) di Aubrey Powell. Sala conferenze quarto piano, ingresso riservato ai soci Candiani Card (validità annuale euro 15,00) e CinemaPiù 2013/2014 (valida fino 30 giugno 2014, ordinaria euro 30,00, studenti euro 20,00), acquistabili presso la biglietteria del Centro. Le mostre della Galleria Contemporaneo dal 2006 al 2010 2006 ESTHER STOCKER Date 12 maggio- 24 giugno 2006 Descrizione Mostra personale dell'artista viennese già tenutasi alla galleria Unosunove di Roma, al Museo Pecci di Prato in occasione della collettiva “Opera Austria- Prospettive frammentate: arte nel cuore dell'Europa” e parte dell'intensa attività espositiva dell'artista che la vede protagonista nello stesso periodo a Innsbruck. Le sue opere trovano il grande bacino di ispirazione nelle sperimentazioni degli anni Sessanta del Gruppo T, riprendendo i motivi delle geometria e della percezione come campo d'azione per indagare il rapporto tra opera e spettatore nella concezione compositiva del quadro. * In collaborazione con Galerie im Taxispalais (Innsbruck) e KrobathWimmer Gallery (Vienna). ATTILA CSÖRGÓ Date 16 settembre- 28 ottobre 2006 Descrizione Prima esposizione dell'artista ungherese in Italia che presenta le sue opere come installazioni, fotografie, oggetti e disegni. La sua ricerca si focalizza su geometria, percezione e rappresentazione, indagate attraverso l'uso di espedienti come la luce o la meccanica per ricrearne paradossi visivi che vanno contro le regole canoniche e convenzionali. *In collaborazione con Galerija Gregor Podnar di Lubiana. 173 MAROTTA&RUSSO Date 11 novembre 2006- 6 gennaio 2007 Descrizione Esposizioni del progetto “Avatar project” dei due artisti in merito alla sperimentazione sulle immagini digitali. Nell'ambito della loro esperienza tentano di coniugare nelle loro opere i linguaggi formali del web, della grafica e delle arti visive racchiusi nell'intento architettonico di costruzione della città sulla possibilità data dalle nuove tecnologie. *In collaborazione con Arte Contemporanea (Vicenza) e Sergio Tossi Art Consulting (Firenze). ANTONIO SCARPONI 2007 Date 10 febbraio-31marzo 2007 Descrizione il lavoro del giovane artista italiano a cui è dedicata la personale, si propone di indagare, attraverso i mezzi concettuali di atipiche rappresentazioni cartografiche, le problematiche contempoanee rivolte a temi politici e civili. Nella sua realizzazione formale che mira alla coesione di architettura, design e cultura visiva, egli propone un nuovo ordine di valori nella concezione del mondo. BRIGITTE KOWANZ Date 17 aprile- 27 maggio 2007 Descrizione Allestita per la prima volta in Italia, la ricerca all'avanguardia dell'artista viennese si radica nell'utilizzo della luce al neon come mezzo innovativo combinato a materiali freddi quali il vetro, l'alluminio, gli specchi e l'acciaio. Le sue opere ed installazioni risultano essere costantemente in relazione con lo spazio circostante, parte del versante concettuale, il suo lavoro immerge lo spettatore in dimensioni rarefatte e di grande intensità create grazie all'interferrenza tra i materiali e l'ambiente. THERE IS NO PLACE LIKE HOME Date 9 giugno- 21 luglio 2007 Descrizione Dipinti, video, installazioni e immagini fotografiche compongono la collettiva organizzata alla Galleria. Tema di fondo è la casa nella sua dimensione domestica e esistenziale, osservata dai molteplici punti di vista degli artisti partecipanti che attraverso le loro opere raccontano le loro particolari 174 prospettive e sensazioni. *In collaborazione con Albanian national Arts Gallery, Onufri 2006International Art Competition e The Albanian Ministry of Tourism, Culture, Youth and Sports. MESTRE- GABRIELE BASILICO Date 10 novembre 2007- 5 gennaio 2008 Descrizione Gli scatti ideati dal fotografo in occasione dell’esposizione al Contemporaneo indagano, nel magistrale uso del bianco e nero, la realtà urbana di Mestre, soggetto esclusivo che si inserisce ne più ampio progetto di analisi della terraferma portata avanti negli anni dall’artista milanese *In collaborazione con il Centro Culturale Candiani e Jerach Gallery (Venezia). Evento realizzato in occasione della mostra Mestre Novecento. 2008 ALFABETO ESTESO Date 1 febbraio- 22 marzo 2008 Descrizione Nel opera creata da Bianco- Valente viene sviluppata l’indagine sul mezzo tecnologico quale punto d’incontro tra materiale e immateriale, organizzando il lavoro sulla proposta di un nuovo codice di riferimento in grado di considerare e comprendere entrambi gli estremi nel tentativo di esprimere le coordinate del mondo contemporaneo. *In collaborazione con Alfonso Artiaco (Napoli), Galleria Enrico Fornello (Prato) e V.M.21 contemporanea. A BEAUTIFUL DAY Date 19 aprile- 25 maggio 2008 Descrizione La meta-narrazione audiovisiva e scultorea, realizzata da Interno 3, la coppia di artisti veneziani Laura Riolfatto e Manuel Frara, attivi dalla metà degli anni Novanta, fa parte della loro intensa produzione fondata sull’utilizzo della tecnologia quale medium essenziale nel lavoro artistico contemporaneo. La narrazione dell’evento quotidiano di una giornata qualunque viene arricchito dalla dimensione soggettiva e introspettiva sfalsandone le logiche spaziotemporali attraverso la manipolazione degli elementi audio e video creando degli effetti di distonie, loop rallentati e incrinature in cui gli errori di natura tecnologica diviene il potenziale artistico su cui articolare linguaggio secondo 175 l’emergente prassi glitch. SPACE WALK Date 7 giugno- 20 luglio 2008 Descrizione L'artista, Pavel Markus, fonda la sua ricerca sul rapporto tra trascendenza e tecnologia come tema conduttore nelle sue video-installazioni. Riflessione profonda sulla condizione umana, il suo lavoro si interseca tra le variabili di spazio reale e virtuale, riportando alla luce una visione ricercata, dal forte carattere multimediale, sui più svariati temi esistenziali. Le immagini di Space Walk aprono la strada a questi temi attraverso 18 video, appartenenti al server della NASA, con cui lo spettatore può interagire attraverso un mouse. Tutti, eccetto uno in particolare, possono essere selezionati e modificati, conducendo il visitatore al senso ultimo dell'opera e non solo. *In collaborazione con Büro für Kunst di Dresda. RES DERELICTA Date 11 settembre- 12 ottobre 2008 Descrizione Metafora della società contemporanea, in cui oblio e abbandonano diventano i termini di definizione della condizione odierna. Nella concezione negativa del mondo secondo questi paradigmi, il ruolo dell'arte si realizza attraverso la ricerca delle infinite possibilità alternative in grado di generare il nuovo dall'apparente stato irreparabile delle cose. Grazie alla sperimentazione artistica questo diviene terreno di reinterpretazione dei luoghi e delle cose considerati degli artisti attraverso i più diversi mezzi, dalla fotografia alla grafica, nella costruzione di progetti alternativi. Partecipano: Vincenzo Casali, Harald Gsaller, Armando Lulaj e il team Built Event. *In collaborazione con KAM- Centre of Mediterranean Architecture (Chania, Crete, Greece), University of Thessaly ( Volos Greece) e Vitra Design Foundation (Birsfelden, Switzerland). DEVOZIONI DOMESTICHE Date 25 ottobre- 7 dicembre 2008 Descrizione In esposizione le opere degli ex studenti dell'Accademia di Belle Arti di Venezia. Una selezione di lavori rivolti all'indagine dei mezzi espressivi tradizionali nella prospettiva della pittura, della scultura, della decorazione e dell'incisione. Una riflessione sull'esistenza e sulla creazione artistica, i cui risultati non sono solo il frutto della capacità tecnica ma della più profonda 176 sensibilità che determina la visione del mondo. Partecipano: Cristina Alaimo, Neil Barbisan, Alessio Bogano, Federica Bortolotti, Andrea Cazzolato, Cora Chiavevale, Vania Comoretti, Valeria Cozzarini, Nebojsa Despotovic, Paolo Dolzan, Chiara Gasparini, Goran Gogic, Meta Grurevic, Gabriele Grones, Irene Hopfgartner, Kostantinos Karakostas, Laure Keyrouz, Andrea Kvas, Nereo Marulli, Federica Pellizzari, Miriam Pertegato, Elisa Rossi, Kecy Royce Salangad, Mattia Serra, Chiara Sorgato, Cristina Treppo, Lisa Vuerich. *In collaborazione con Accademia di Belle Arti di Venezia. IGOR ESKINJA 2009 Date 21 febbraio- 28 marzo 2009 Descrizione L’esposizione presenta le opere fotografiche dell’artista croato che indirizza la sua singolare espressione del rapporto tra realtà e apparenza attraverso la carica illusoria delle sue immagini che destabilizzano i confini tra lo spazio reale e quello fittizio, tra la bidimensionalità e tridimensionalità. Il ritratto delle installazioni, diviene a sua volta l’opera inserita nello spazio confondendo la percezione dello spettatore. *In collaborazione con Federico Luger Gallery (Milano). MARGHERITA MORGANTIN Date 25 aprile- 23 maggio 2009 Descrizione L’artista di origine veneziana articola il suo lavoro tra gli svariati mezzi espressivi prediletti dai linguaggi contemporanei quali video, performance, disegni, installazioni e fotografie. Questi vengono utilizzati per esprimere la condizione odierna che ci riguarda, elevando a elementi simbolici gli oggetti più banali e semplici presenti nella nostra quotidianità. La presa di coscienza nell’utilizzo di questi materiali vuole essere uno spunto per accendere la capacità immaginativa necessaria per stabilire la soluzione alternativa a una possibile situazione apparentemente irrisolvibile. *In collaborazione con Galleria Continua (San Gimignano- Beijing- Le Moulin). ALBAN HAJDINAJ Date 6 giugno- 25 luglio 2009 Descrizione Opere video e i quadri realizzati con immagini provenienti dal mondo 177 pubblicitario e dei prodotti di consumo fanno emergere l’attenta ricerca dell’artista di Tirana che per la prima volta espone i suoi lavori in Italia. La natura dell’immagine viene indagata nei suoi aspetti contradditori e latenti nel tentativo di osservare gli effetti che tali contenuti possono avere sulla vita e sulle abitudini della società, prendo la riflessione e la sottile critica a questi aspetti della cultura occidentale. *In collaborazione con Galleria Nazionale delle Arti di Tirana (Albania). LA SECONDA ORIGINE Date 26 settembre – 31 ottobre 2009 Descrizione La ricca ricerca proposta da Italo Zuffi nelle sue opere esposte alla Galleria Contemporaneo, si snoda attorno alla questione del concetto di “origine”, espresso attraverso testi, installazioni e fotografie. La riflessione dell’artista, espressa attraverso i diversi mezzi artistici organizzati coerentemente all’interno del percorso espositivo, è rivolta non tanto alle potenzialità dei materiali quanto al principio che ha guidato l’azione e il processo di utilizzo, nel rispetto concettuale del tema indagato. *In collaborazione Popiashvili Gallery (New York) e Pinksummer contemporary art (Genova). 2010 GEMME, ARCHITETTURE, RIFLESSI Date 23 gennaio- 27 febbraio 2010 Descrizione Mostra personale dedicata a Serse e organizzata per la prima volta in una sede pubblica dell’area veneziana. I disegni a grafite esposti, emblema della ricerca ventennale dell’artista, esprimono al meglio il suo intento di sfruttare all’estremo le potenzialità materiali del mezzo utilizzato. *In collaborazione con Galleria Continua (San Gimignano- Beijing- Le Moulin) e Galleria Minini (Brescia). OUT & THEIS Date 8 maggio- 26 giugno 2010 Descrizione Il percorso espositivo, curato direttamente dall’artista Bert Theis, presenta 178 oltre ai suoi lavori, in cui è espressa la ricerca artistica in ambito relazionale e strettamente connessa alla disciplina architettonica, quelli di altri artisti parte di out (office for urban transformation). *In collaborazione con Federico Bianchi Contemporary Art (Milano, Lecco). MY FAVOURITE THINGS Date 17 settembre- 16 ottobre 2010 Descrizione In mostra le opere dell’Archivio Sottobosco. Gli artisti, chiamati a esporre l’opera che meglio li rappresentasse in occasione di questa prima collettiva, hanno preso parte al progetto, avviato nel 2009 e rivolto alla selezione di artisti italiani dediti alla sperimentazione. Partecipano: Emanuela Ascari, Giuditta Ambrosini, Emanuele Becheri, Filippo Berta, Cristian Chironi, Danilo Correale, Raffaella Crispino, Francesca De Pieri, Fausto Falchi, Matteo Fato, Maddalena Fragnito de Giorgio, Gastrovisione, Riccardo Giacconi, Silvia Giambrone, Pietro Mele, Federica Menin, Jacopo Miliani, Nicola Nunziata, Giuliana Racco, Stefano Romano, Claudia Rossini, Mirko Smerdel, Elisa Strinna, Marcello Tedesco, Olga Vanoncini, Fabrizio Vatieri, Valentina Vetturi, Enrico Vezzi, Progetto Zero +, Angela Zurlo. ARTWAY OF THINKING Date 23 ottobre- 21 novembre 2010 Descrizione Le due artiste, Stefania mantovani e Federica Thiene propongono in occasione dell’ultimo evento organizzato presso gli spazi della Galleria Contemporaneo prima della sua chiusura definitiva, un percorso artistico che spazia verso le possibilità relazionali della concezione di opera d’arte, creata grazie a modalità processuali e condivise di produzione che escono dagli schemi tradizionali dei canoni di progettualità, fruizione, bellezza e partecipazione. Il rapporto tra opera e artista non è più individuale ma si apre alla co-creazione e condivisione del processo artistico. 179 4. Le mostre del Centro Culturale Candiani: alcuni casi di studio Nel capitolo precedente, dopo aver osservato l'intero complesso delle attività del Centro Culturale Candiani, abbiamo considerato più da vicino l'organizzazione degli eventi espositivi e le scelte artistiche che li hanno caratterizzati nel corso degli anni. Il passaggio alla direzione autonoma del Centro è stato il momento più significativo che ha portato le trasformazioni più rilevanti e ha determinato l'ordinamento dell'intera programmazione anche dal punto di vista dei contenuti. Qui ci proponiamo di approfondire quest'ultimo aspetto attraverso l'analisi di alcuni esempi concreti. Descrivendo i cambiamenti avvenuti dal 2006 ed evidenziando le principali fasi in cui si è svolta la gestione del Candiani, abbiamo individuato alcune delle mostre che hanno segnato in modo significativo questi passaggi. Attraverso questi casi di studio tenteremo di definire il percorso artistico e gestionale dell'istituzione facendo emergere le specificità di ciascun evento in termini di organizzazione, obiettivi artistici e coerenza all'interno della programmazione. A questo proposito abbiamo messo in evidenza alcune delle esposizioni che hanno presentato i temi e i contenuti più interessanti per esprimere il valore delle attività in ambito contemporaneo. Iniziando con l'analisi delle grandi mostre organizzate tra il 2001 e il 2002, Il dono e L'America di Pollock- Gli “Irascibili”, andremo poi a presentare le esposizioni Una generazione intermedia. Percorsi artistici a Venezia negli anni ‘70 del 2007 e Experimenta. Autogestione sperimentazione artistica. Il caso Verifica 8+1 del 2010, dedicate alle esperienze della sfera locale che hanno contribuito al fermento artistico del secondo dopoguerra. Infine, vista la grande attenzione rivolta alla fotografia nei programmi degli ultimi anni, prenderemo in esame le iniziative il Gesto Indicatore (2009), Faccia a Faccia (2010) e Omaggio a Gabriele Basilico rethinking Mestre (2013), dove osserveremo le diverse prospettive dalle quali viene affrontato il tema cittadino e urbano. 180 Inoltre, considerando questi eventi, abbiamo voluto dimostrare il rapporto con la Galleria Contemporaneo per sottolineare l’importanza della collaborazione tra le due sedi. Le mostre, escluse le prime, alle quali facciamo riferimento per la qualità dei contenuti che rispecchiavano le aspettative iniziali del Centro, si inseriscono nella fase di rilancio e pertanto sono in evidenza tra i programmi della Galleria. Nell’attuale sito web150 dell’omonima associazione, nella sezione Collaterali, troviamo le collaborazioni espositive organizzate dal 2006, prevalentemente con il Candiani, di cui fanno parte i casi qui presentati. Questi, emergono all’interno dell’ampia offerta del Centro perché, testimoniando il coordinamento tra le due istituzioni, confermano la ricerca sui nuovi linguaggi sperimentali che entrambe si proponevano di rispettare. Con questa parte conclusiva della trattazione, ci poniamo l’obiettivo di verificare concretamente quanto detto nei capitoli precedenti sulla gestione dei programmi, degli eventi e delle scelte artistiche, cogliendo l'occasione di approfondire la riflessione sul ruolo del Centro Culturale Candiani all'interno del contesto culturale locale. 4.1 Le esposizioni di rilievo internazionale Nell'iniziare la nostra analisi, consideriamo due esposizioni che hanno segnato i primi anni di attività del Candiani nella veste di nuovo centro di produzione culturale che si affacciava sul territorio. Nella prima fase operativa dell'istituzione, Il Dono e L'America di Pollock- Gli “Irascibili”, risultano le mostre più significative che davano l'occasione al Centro di inserirsi accanto all'offerta culturale veneziana. Questi eventi, dall'ampio respiro internazionale, volevano essere il trampolino di lancio per la struttura come polo centrale della terraferma, che doveva essere rivitalizzata grazie all’apertura del Centro secondo i piani di sviluppo culturale della città. Organizzati sotto la direzione comunale che gestiva l'intera proposta artistica di Venezia e Mestre, risultano i più rappresentativi dell'intera fase di rodaggio del 150 http://www.galleriacontemporaneo.it. 181 Candiani per quanto riguarda le tematiche contemporanee. Infatti, esaminando l’insieme delle proposte, queste si distinguono per i temi affrontati, per le opere e per gli artisti presentati, ponendosi come casi unici all'interno dell'intero programma svolto fino ad oggi. 4.1.1 Il Dono : 20 ottobre 2001- 6 gennaio 2002 Figura 1. Gabriel Orozco, My Hands Are My Heart, 1991, Marian Goodman Gallery, New Tork. Lo scarso successo della mostra inaugurale Terraferma, organizzata come primo tentativo di promuovere l'arte contemporanea nell'entroterra, aveva visto entrare il Candiani nel contesto culturale sottotono rispetto alle aspettative iniziali.151 Subito dopo, fu organizzata la mostra Il Dono: offerta, ospitalità e insidia, ideata da il Centro le Papesse di Siena152. Come riconosciuto dallo stesso direttore del Palazzo delle Papesse, Sergio Risaliti, il Centro Culturale Candiani risultava la struttura ideale per aprire una coproduzione nel lancio dell'iniziativa “a testimonianza del fatto che la nascita di nuove istituzioni museali e di nuovi centri d'arte costituisce M. Galazzo, Terraferma la mostra ha fatto flop cinque visitatori in media al giorno, in “Il Gazzettino”, 17 agosto 2001. 152 M. Scattolin, Da Man Ray a Yoko Ono Grandi nomi in mostra, in “La Nuova Venezia”, 22 novembre 2001. 151 182 un'importante occasione per moltiplicare la possibilità di collaborazione e per aumentare la capacità di reperire risorse”153. Concepita come mostra itinerante e destinata anche ad approdare oltreoceano in seguito alla collaborazione con l'associazione Indipendent Curators International di New York, si rivelava un'occasione per entrambe le neonate istituzioni per affrontare la cultura artistica contemporanea, intesa nel suo ampio complesso di possibilità espressive. Vediamo infatti come gli obiettivi delle Papesse, centro dedicato all'arte contemporanea, fossero vicini a quelli del Candiani nell'affermarsi non solo come sede espositiva ma come centro attivo e dinamico di produzione di idee e contenuti attraverso seminari, laboratori e iniziative di varia natura154. Con quest'occasione, il Candiani poteva offrire un evento dai contenuti originali, dedicato interamente alla produzione visiva delle ricerche più attuali e che gli avrebbe permesso di portare nei suoi spazi i grandi nomi dell'arte contemporanea. L'esposizione, inoltre, anticipata dal convegno tenutosi presso la Fondazione Querini Stampalia nel gennaio 2000 “Figure del dono e dell'ospitalità nella pratica artistica contemporanea” e sponsorizzato da Herno Spa, grazie a questo ulteriore evento, sosteneva l'importanza del rapporto tra soggetti pubblici e privati per l'organizzazione degli eventi. Il tentativo di far decollare il Centro in questa prima fase, in cui si voleva recuperare l'insuccesso iniziale, avveniva nel rispetto degli obiettivi prefissati di ricerca sui linguaggi contemporanei e di apertura al dialogo con altre istituzioni del settore, operanti dentro e fuori dal territorio. Per procedere nello studio, è utile tenere presenti le due prospettive che mettono in evidenza questo caso all’interno della programmazione. La prima, relativa all'organizzazione, fa emergere la necessità della cooperazione tra le strutture culturali al fine di creare delle iniziative dal carattere originale, innovativo e dinamico, grazie al lavoro congiunto e coordinato delle istituzioni. L'altra, di pertinenza artistica, rivela l'attenzione per le proposte di grande richiamo che avrebbero dovuto assicurare al Centro un ruolo di riferimento nella 153 Il Dono, catalogo della mostra a cura di G.Maraniello, S.Risaliti, A.Somaini (Mestre, Centro Culturale Candiani e Siena, Palazzo delle Papesse Centro d'arte Contemporanea), Charta editore, Milano 2001. 154 Ibidem. 183 terraferma, attraverso dei percorsi espositivi importanti per la storia dei linguaggi contemporanei. Nell'ideazione della mostra, queste si incontrano nel cuore dei suoi contenuti che, attraverso la riflessione sul tema del dono, abbracciano le diverse esperienze ed espressioni. Andando ad approfondire quest'ultima osservazione, ci torna utile spiegare in modo più dettagliato i contenuti della mostra per comprendere il tipo di offerta a cui si era avvicinato il Candiani. Attraverso le opere dei sessanta artisti partecipanti, il tema dell'atto del donare anima il percorso e viene indagato nelle sue molteplici accezioni. Al concetto di “dono”, rinvenibile nelle pratiche artistiche contemporanee, vengono attribuiti significati filosofici, antropologici, artistici e letterari, rivolti a interpretare la natura intrinseca dell'opera d'arte quale portatrice di “forme di relazione e di reciprocità che coinvolgono, di volta in volta, l'invito e la provocazione, l'omaggio e l'insidia; forme in cui i gesti del dare e del ricevere conservano tutta la loro ricchezza e il loro fascino, in un mondo in cui le regole delle relazioni interpersonali tendono invece a divenire sempre più prevedibili ed esplicite”155. Il lavoro alle spalle dell'allestimento proposto è dunque da intendersi come una ricerca profonda sull'opera d'arte e sulla riflessione che essa assume nell'esprimere il tema, affrontando le ambiguità che ne rivelano i significati più intimi. Tra le tante chiavi di lettura, quella artistica si esplicita nelle opere di grandi artisti del periodo contemporaneo, dove il concetto di donare è alla base delle possibilità espressive che mettono in relazione l'artista con i nuovi mezzi di rielaborazione del reale, con il pubblico e con la concezione stessa dell'arte, rovesciandone le accezioni estetiche tradizionali e aprendo le porte a nuove forme di rivelazione della realtà. Se in alcuni casi la riflessione si concentra nell'opera d'arte come offerta, “effimera e gratuita”, in altri, il tema viene affrontato per interpretare alcune opere o per rivelare la figura degli artisti. Definendo questi ultimi come “donatori”, viene evidenziato il senso della loro attività o delle loro pratiche, talvolta eccessive, ironiche, perverse o sciamaniche, rivolte a sovvertire la verità materiale dell'opera per scoprire il senso più intimo della gestualità e dell'azione che la precede. A queste si accompagnano poi immagini rappresentative del dono nella società contemporanea e nella sua accezione consumistica, o ancora, 155 Il Dono, op. cit. 184 nel carattere impersonale e straniante del dono di se stessi. Il percorso non è articolato secondo un ordine cronologico lineare o organizzato al fine di una risoluzione dei contenuti. Nel presentare le diverse modalità espressive delle forme materiali e immateriali degli oggetti e dei linguaggi delle diverse personalità, si vuole “evidenziare il ripetersi di gesti omologhi” e “sottolineare tutte le ambiguità e le insidie del dare e del ricevere, mostrando, come recita la frase di Wittgenstein citata nell'opera di Joseph Kosuth, che il dono rimane effettivamente un “problema da risolvere”156. Tra le opere di maggior rilievo e risonanza che esprimono la figura e il concetto di dono secondo le molteplici possibilità descritte troviamo: le performance di Marina Ambramovic Rhytm 0, 1947; Balkan Baroque, 1997; il video di Vito Acconci Theme Song, 1973; le opere di Joseph Beyus Ja Ja Ja, Nee Nee Nee, 1969, Geruchsplastik, 1978, Asciugamani, 1974 e I like America and America Likes Me, 1974;Kinderfalle (Killing Children III), 1994 di Castern Holler; la performance The Gift di Alfredo Jaar del 1998; I Am Still Alive, 1982 di On Kawara; le regole rituli della cessione delle Zones de sensibilité picturale immatérielle, 1962 e Ex voto dedicato a Santa Rita da Cascia, 1961 di Yves Klein; The Gift, 1990 di Joseph Kosuth; le opere di Piero Manzoni Fiato d'artista del 1960; Photo fry, 1969 di Gordon Matta-Clark; Cut Piece, 1965 di Yoko Ono; My Hands Are My Heart, 1991 di Gabriel Orozco; Soffio, 1978 di Giuseppe Penone; Cadeau di Man Ray. La traccia fondamentale, a cui si ispira il filo conduttore dei molteplici significati delle opere all’interno della mostra, è il testo di Marcel Mauss “Saggio sul dono” del 1924. Qui, il sociologo descrive il dono come un sistema complesso in cui si instaurano diversi tipi di relazioni tra gli individui e nel quale si incrociano aspettative e desideri. L'opera d'arte, intesa in questi termini, ha dunque la capacità e il fine ultimo di generare nuove forme di relazione e incontro157. Nel dettaglio di alcuni esempi presi a riferimento, tra le opere fondamentali del Novecento prima citate, il tema viene sviscerato nelle più intime interpretazioni. Si intrecciano i messaggi umanitari dell'opera di Alfredo Jarr, gli inviti insidiosi della scritta “Welcome” del tappeto di chiodi di Mona Hatoum, le tentazione di Felix Gonzales Torres nelle sue caramelle, o ancora, si viene catturati dall'ammiccamento del video di Vito Acconci. Dopo questi, 156 157 A.Somaini, Visibilità e invisibilità del dono, in Il Dono, op. cit. Il regalo tra microfisica e poesia in “Il Gazzettino”, 27 dicembre 2001. 185 si assiste alla riflessione filosofica e concettuale di Joseph Kosuth, alla meditazione simbolica e sacrificale sul gesto dell'opera di Hermann Nitsch e alla commovente immagine di Gabriel Orozco. Quest'ultimo, nel porgere in dono il cuore di terra custodito tra le mani verso lo spettatore, rivela la totale purezza del gesto, assolutamente incondizionato e gratuito. Il funerario abbraccio di Anna Mendieta, il “Fiato d'artista” di Manzoni e l'opera di Holler riportano invece a significati ultimi ed escatologici dell'atto estremo rivolto alla vita, alla morte e all'eternità. Con l'albero di Yoko Ono su cui è possibile lasciare un piccola richiesta, l'interpretazione raggiunge il suo apice poetico nell'espressione dei propri desideri158. Per chiarire il senso dei contenuti presentati è interessante fare riferimento alla dimensione collaterale degli eventi rivolta a completare e ad approfondire le tematiche trattate, nel rispetto della multidisciplinarietà che ha caratterizzato l'attività del Candiani. In occasione de Il Dono, era stato organizzato un ciclo di conferenze a cura di Riccardo Caldura che si articolava in vari appuntamenti: “From friends to friends? L'offerta delle esperienze artistiche contemporanee fra riflessione critica e organizzazione internazionale”159, “Spazi permeabili. Per un'architettura dell'incontro”, “Al di là dell'utile. Un luogo comune fra estetica, filosofia e psicanalisi” e infine “Il Dono. Offerta, ospitalità, insidia”160. Nonostante non sia stato possibile rinvenire una significativa presenza di rassegna stampa con interventi critici in merito alla mostra, i dati trovati segnalano un'affluenza di pubblico maggiore rispetto all'esposizione di inaugurazione, ma poco consistente rispetto all'evento successivo Ouranosauruus e della mostra di Pollock dell'anno seguente. Generalmente è stato riconosciuto il grande valore delle opere esposte e l'importante significato assunto dall'evento all'interno del programma del Candiani. Esso infatti costituisce la prima grande occasione di ricerca sulla produzione artistica recente attraverso il coinvolgimento dei grandi nomi della scena internazionale e la riflessione impostata su un tema comune alle diverse forme 158 S. Coletto, Fino al 6.1.2002. Il Dono. Mestre (Ve), Centro Culturale Candiani, in http://www.exibart.com/notizia.asp, 13 novembre 2001. (sito consultato il 16 dicembre 2014). 159 Conferenze Candiani, in “La Nuova Venezia”, 28 novembre 2001. 160 Quattro conferenze per il dono, in “Il Gazzettino”, 28 novembre 2001. 186 espressive. Un altro punto cardine dell'organizzazione dell'evento, oltre ai contenuti trattati, è il valore della collaborazione con istituzioni simili al Candiani, come il Palazzo delle Papesse, nella prospettiva comune di divenire centri di produzione e non solo luoghi espositivi. L'attenzione al contemporaneo e la dinamica di coproduzione degli eventi rispecchiavano le direzioni perseguite in questa prima fase, dimostrando la volontà di assumere un ruolo centrale nella gestione dei progetti161. Infine, abbiamo rilevato che nel periodo di apertura della mostra, nel vicino centro storico, erano offerte numerose proposte presso le istituzioni storiche più importanti. Dall'analisi delle fonti, tra le mostre in evidenza troviamo162: Balthus, Palazzo Grassi; Divina Eleonora- Eleonora Duse nella vita e nell’arte, Fondazione Giorgio Cini; Protagonisti del palcoscenico di Osaka- Stampe xilografiche del secolo XIX nelle collezioni pubbliche e private italiane, Gallerie dell’ Accademia; Carte di riso- Genti, paesaggi, colori dell’Estremo Oriente nelle collezioni della Società Geografica Italiana, Sale Monumentali della Biblioteca Nazionale Marciana, Libreria Sansoviniana; Navigare e descrivere- Isolari e Portolani del Museo Correr XV-XVIII secolo, Museo Correr; Luxardo- La voluttà e il sogno- Dalla Fototeca 3M Italia alla Collezione Peggy Guggenheim, Collezione Peggy Guggenheim; Da Rossi a Morandi, da Viani a Arp- Giuseppe Marchiori critico d’arte, Fondazione Bevilacqua la Masa; Habito, Museo di Palazzo Mocenigo- Centro studi di storia del tessuto e del costume; Neno Mori, Fondazione Querini Stampalia. Il Candiani, già in una posizione secondaria dal punto di vista territoriale, si trovava 161 S. Coletto, Fino al 6.1.2002. Il Dono. Mestre (Ve), Centro Culturale Candiani, in http://www.exibart.com/notizia.asp, 13 novembre 2001. (sito consultato il 16 dicembre 2014). 162 Le Mostre, in “La Nuova Venezia”, 6 gennaio 2002. 187 di fronte al contesto affermato della realtà veneziana dove risultava difficile inserirsi. Di fatto, questo aveva il vantaggio di costituire una realtà unica nella terraferma ma si trovava a competere con numerose strutture del polo lagunare che presentavano delle iniziative dai caratteri eterogenei che spaziavano nei più diversi ambiti artistici. L’esposizione Il Dono emergeva nella ricerca contemporanea dei contenuti, ma non poteva vantare della stessa forza attrattiva dell’area storica. Dall’analisi del prossimo evento vedremo in che modo abbia funzionato la collaborazione tra il Candiani e le istituzioni veneziane nell’ambito di uno stesso evento, caratterizzato dall’alto livello artistico dei contenuti e dalla singolarità della proposta organizzativa. 4.1.2 L'America di Pollock- Gli “Irascibili”: 23 marzo- 30 giugno 2002 Figura 2. Jackson Pollock, Circumcision, 1946, Peggy Guggenheim Collection, Venezia. Figura 3. Ad Reinhardt, Yellow Painting, 1949, Guggenheim Museum, New York. Nell'affrontare l'analisi dell'esposizione dedicata a Pollock e agli Irascibili, è utile osservare subito le caratteristiche che giustificano il valore dell'evento all'interno della programmazione, per poi evidenziare il ruolo del Candiani nella realizzazione dell’iniziativa. Innanzitutto è da tener presente la particolare articolazione espositiva. Il percorso, organizzato in due mostre separate negli spazi ma fortemente relazionate 188 tra loro dal punto di vista dei contenuti, era realizzato in una prospettiva unitaria di fruizione che univa il centro storico e la terraferma. Nel descrivere la gestione “bipolare” dell’evento tra Venezia e Mestre, andremo a considerare l'importanza artistica e simbolica dell'evento, analizzando il riscontro avuto sul territorio. A questo proposito, nelle parole di Marino Cortese, allora assessore alla cultura, viene sottolineata la singolarità dell’organizzazione dell’evento. Questo, distribuito tra le due diverse sedi del Museo Correr e del Centro Culturale Candiani, adottava per la prima volta una soluzione che vedeva coinvolti insieme i due poli cittadini. L'allestimento “presenta programmaticamente un'esperienza a due facce, una realtà composita (la mostra personale di Pollock e quella del gruppo degli “Irascibili”) ma tutta segnata da una tensione alla ricerca, alla sperimentazione, al varo e alla messa alla prova di nuovi territori per l'arte”. Come nel caso precedente, l'attenzione era rivolta a una proposta originale e innovativa. L'iniziativa infatti, nella sua totalità, era indirizzata ad esaltare le peculiarità dei contenuti specifici delle due mostre senza stabilire una gerarchia tra i due poli espositivi. Con l'obiettivo di creare unità e coesione tra le diverse strutture territoriali, attraverso il coinvolgimento dei diversi operatori ed esperti del settore, questo si prefigurava come un progetto unico, sul quale erano riposte grandi aspettative perchè risultasse significativo quanto la prima mostra dedicata a Pollock e organizzata da Peggy Guggenheim nel 1950 presso le sale del Correr 163. Questa formula permetteva di assistere a due eventi contemporaneamente, grazie alla contiguità dei contenuti e della gestione. Le due sedi, sotto la guida dei Musei Civici, erano coordinate con lo stesso orario di apertura e con l'erogazione di un biglietto unico che garantiva l'accesso a entrambe le esposizioni, accompagnato da un servizio di navetta diretto a collegare gli spazi164. Il coinvolgimento del centro culturale mestrino in questo progetto era importante per creare l’occasione di lancio delle attività che ancora dovevano ottenere il successo 163 Premessa di M. Cortese in Jackson Pollock a Venezia, catalogo della mostra a cura di G. Romanelli, D. Ferretti, V. Sanfo (Venezia, Museo Correr; Mestre, Centro Culturale Candiani),Skira editore, Milano 2002. 164 Un biglietto unico per due mostre dal 23 marzo fino al 30 giugno, in “La Nuova Venezia”, 31 gennaio 2002; A.Francesconi, Candiani-Correr la mostra bipolare, in “Il Gazzettino”, 23 marzo 2002. 189 sperato. Sfruttando il bacino di utenti veneziano che popolava le sale del Correr, questo tipo di gestione poteva indirizzare più facilmente il flusso dei visitatori verso il Candiani che, oltre ad ospitare le opere degli “Irascibili”, proponeva i numerosi eventi collaterali rivolti ad approfondire l'intero contesto culturale americano in cui avevano lavorato e vissuto gli artisti esposti. L'originalità dei contenuti emerge nella scelta dei luoghi espositivi e nella presentazione dell'intero ambiente culturale in cui erano stati prodotti. Nel dettaglio, la premessa fondamentale che aveva spinto l'ideazione della personale di Pollock, era stata la mostra che Peggy Guggenheim gli aveva organizzato cinquant'anni prima nel salone da ballo dell'Ala Napoleonica del Museo Correr. In quell’occasione, per la prima volta, Jackson Pollock aveva avuto la possibilità di esporre in una sede museale in Europa. Attraverso il linguaggio controcorrente delle sue opere, egli rivelò chiaramente le sue potenzialità che, pur sentendone l'influenza, scardinavano le esperienze della tradizione artistica europea. L'arte di Pollock, era già nota all'ambiente veneziano, infatti appena due anni prima, nel 1948, erano stati presentati tre di suoi lavori nell'ambito della collezione della Guggenheim, collocata nel padiglione della Biennale appartenente alla Grecia che non aveva potuto partecipare per la guerra civile. L'obiettivo della mostra del 2002 era dunque quello di ricordare l’evento. Il valore aggiunto era dato dalle opere esposte al Candiani, frutto della grande scuola americana di cui fecero parte gli artisti che, assieme al maestro del dripping, segnarono l'intera cultura artistica dell'epoca165. Achille Bonito Oliva nel suo saggio “Furor”ecumenico, contenuto nel catalogo della mostra lo definisce così: “Catalizzatore culturale delle diverse provenienze stilistiche che fanno corto circuito tra loro, che producono il fertile innesto di diverse antropologie, tutte amalgamate dalla ansietà espressiva di un artista che si pone come esploratore delle superfici”166. Nel rappresentare la personalità dirompente di Pollock e celebrarne la grandezza, con la mostra qui presentata, sull'eco dell'evento del luglio 1950, emerge l'anima del suo lavoro, in realtà in stretto debito con l'arte europea che ne ha caratterizzato la produzione degli anni Quaranta. Le influenze surrealiste, cubiste e dei muralisti messicani quali Siqueros e Orozco, si rendono visibili nel corpo centrale della mostra 165 166 G. Romanelli, Jackson Pollock al Museo Correr, in op. cit. A. Bonito Oliva, “Furor” ecumenico, in op.cit. 190 proveniente dalla collezione di Peggy Guggenheim, di cui undici opere qui raccolte erano presenti anche all'esposizione di cinquant'anni prima167. Dal ritratto del 193135, alla serie del periodo “messicano” realizzata tra il 1934 e il 1938, si passa poi al preludio della maturità artistica con “Naked Man” del 1938-41. Le importanti opere della collezione che testimoniano ancora l'influenza delle avanguardie europee sono “The moon woman” (1942), “Two” (1943), “Circumcision” (1946), accompagnate da quelle appartenenti allo Stedelijk Museum di Amsterdam e alle quali si affiancano i tre “drippings”, presenti anch'essi alla mostra del '50: “Enchanted Forest”, “Reflection of the Big Dipper” e “Sea Change” del 1947168. Il pittore dell'io e della vertigine interiore, in cui eroismo e disfacimento dello stesso si fondevano nella danza creativa che trovava il suo terreno fertile nelle contraddizioni dell'inconscio, diveniva dunque portavoce di una generazione di artisti che testimoniavano “la rabbia, il desiderio di emergere e il primo nascere di una critica interna all'american way of life169”. Sono loro gli “Irascibili”, presentati al Centro Culturale Candiani, esponenti “della nuova identità collettiva d'avanguardia della New York School, verso la fine degli anni trenta e quaranta”*. In questi anni la grande città americana stava diventando uno dei principali poli creativi e rivoluzionari dell'arte del dopoguerra, come era successo sul versante europeo a Parigi agli inizi del Novecento. Quest'ultima era stata il covo di talenti stranieri quali Picasso, Gris, Mondrian, Kandinkij, Mirò, De Chirico, Modigliani, Chagall, Ernst e altri. New York, allo stesso modo, aveva esercitato la stessa forza centripeta per i grandi esuli europei e per molti artisti del versante americano. Gorky, Willem De Kooning, Mark Rothko, provenienti da oltreoceano, si affiancarono a Pollock, Robert Motherwell, Clyfford Still, David Smith, Franz Kline, Lee Krasner, Barnett Newman, Adolph Gottlieb e Ad Reinhardt. Come sottolineato da S. Hunter nel catalogo della mostra, essi erano “legati da forti affinità intellettuali e nonostante le accese rivalità interne e la diffidenza che in seguito ne avrebbero corroso il senso di comunanza, hanno dato vita a un gruppo estremamente visibile e influente, che ha avuto un ruolo molto significativo nell'evoluzione dell'arte americana della seconda metà del P. Rizzi, Jack the dripper è tornato a Venezia, in “Il Gazzettino”, 22 marzo 2002; E. Di Martino, Pollock il ritorno a Venezia, in “Il Gazzettino”, 22 marzo 2002. 168 E. Di Martino, Pollock il ritorno a Venezia, in “Il Gazzettino”, 22 marzo 2002. 169 A. Vettese, America da Bohème, in “Il Sole 24 ore”, 24 marzo 2002. 167 191 Novecento”170. La mostra organizzata al Candiani presenta i ribelli di New York in tutte le loro modalità espressive, divise tra la predilezione della gestualità dell'azione e la riflessione esistenziale ricercata nella stesura e disposizione dei colori. Tra tutti spicca la figura di Lee Krasner, moglie di Pollock e anello di congiunzione tra lui e il gruppo. Attraverso le loro opere assistiamo alla celebrazione dell'ultima stagione della pittura astratta prima dello sconvolgimento delle neoavanguardie171. Nell’ambito della mostra degli “Irascibili” è importante sottolineare come il Centro Culturale Candiani si fosse fatto portavoce dell’intera sfera artistica e culturale americana degli anni Cinquanta nella quale si trovavano ad operare Pollock e i suoi compagni. I numerosi eventi dovevano contestualizzare il lavoro di questi artisti, appartenenti alla generazione beat in cui erano coinvolte le più grandi personalità che provenivano dal mondo della musica, della letteratura e del cinema. La rivoluzione artistica portata avanti dalla Scuola New York, destinata a divenire la testimonianza della rottura con la concezione artistica passata e momento di svolta per quella futura, era solo uno dei tanti versanti che interessavano le trasformazioni sociali dell’epoca. Gli eventi collaterali che hanno allargato lo sguardo verso l'intero ambiente culturale dell’America di quegli anni sono stati organizzati in tre momenti di approfondimento: The Irascible Fifties, (28 marzo- 6 giugno 2002) una rassegna cinematografica promossa da Circuito Cinema che ripercorre, attraverso la proiezione di undici classici, una delle stagioni più feconde del cinema americano, accompagnata da una serie di conferenze di approfondimento su alcuni temi cruciali per descrivere il contesto culturale di riferimento: incontro “L’artista e la sua rappresentazione” (Dario Pinton) e proiezione di “Life Lessons”, parte del film New York Stories di Martin Scorsese, accompagnato dal “biopic” di Ed Harris Pollock dedicato all’artista in mostra; “Lenny” di Bob Fosse e “Il Temerario” di Nicholas Ray, conferenza “La scena americana al tempo di Pollock”(Paolo Puppa); “Fronte del porto” di Elia Kazan; “La lunga estate calda” di Martin Ritt; conferenza “Giovani e ribelli” (Lucia Toso); “Gioventù bruciata” di Nicholas Ray; “Il selvaggio” di Laszlo Benedeck; “Un tram che si chiama desiderio” di Elia Kazan; conferenza “Comunisti!!!” (Giuliana Muscio) , “Mezzogiorno di fuoco” di Fred Zinnemann; “Blob- Fluido mortale” di Irwin S. 170 171 S. Hunter, Il più eccessivo degli “Irascibili”Ad Reinhardt e i pittori Color Field, in op.cit. V. Baradel, Gli irascibili della tela, in “La Nuova Venezia”, 14 giugno 2002. 192 Yaerworth172. Painting with sound, due concerti dedicati a Jackson Pollock e alla Scuola di new York organizzati in collaborazione con l’Associazione Vortice. Vengono presentati i compositori legati alla ricerca contemporanea dell’epoca, quali John Cage, Morton Feldman, Earle Brown e Christian Wolff. Il primo evento è dedicato alle opere di tutti questi artisti legate alla pittura informale, all’action painting e alla performance. Nel secondo concerto invece, della durata di cinque ore, viene eseguito il lavoro di Feldman per il pittore Philip Guston173. La letteratura degli anni ’50- Padri e figli, ciclo di conferenze sulla letteratura americana all’epoca di Pollock174. La particolare gestione dei due eventi espositivi era stata realizzata nel tentativo di affermare il ruolo del Centro Culturale Candiani all’interno del contesto territoriale e per trovare una via coerente di sviluppo delle proposte tra Mestre e Venezia. Tuttavia, nel corso delle nostre ricerche, abbiamo osservato che l’offerta così organizzata ha sollevato diversi dubbi in merito alle prospettive del Centro. In questo caso emerge chiaramente la difficile relazione tra il centro storico e la terraferma e le questioni relative alla compresenza delle iniziative. Con la mostra su Pollock si voleva dare una possibile soluzione al problema dell’ integrazione delle competenze delle due aree, creando un motore unico nella realizzazione di proposte innovative. In realtà, alla luce dei risultati ottenuti, l’autonomia nella gestione dei programmi mestrini continuava a essere percepita necessaria per farsi spazio nell’offerta di Venezia che, di fatto, manteneva il primato indiscusso come punto di riferimento artistico. In questo specifico esempio, la critica era rivolta proprio alla gestione delle sedi. L’evento principale, costituito dalla grande personale di Pollock, era realizzato a Venezia, mentre Mestre costituiva ancora una volta solo una “filiale” staccata che la seguiva a coda nelle proposte senza assumere un ruolo di spicco assieme ad essa175. Nel concludere questa prima analisi vediamo che le esposizioni importanti di questo periodo si caratterizzano per la grande qualità dei contenuti, rivolti a descrivere la Il cinema americano al tempo di Pollock, in “La Nuova Venezia”, 24 marzo 2002; Al Candiani rivive l’America di Pollock, in “Il Gazzettino”, 28 marzo 2002. 173 Se l’arte dipinge con i suoni, in “La Nuova Venezia”, 26 aprile 2002; Due concerti dedicati a Pollock, in “Il Gazzettino”, 26 aprile 2002. 174 Appuntamenti, in “La Nuova Venezia”, 24 giugno 2002. 175 R. Lamantea, Un progetto forte per Mestre, in “La Nuova Venezia”, 4 aprile 2002. 172 193 dimensione sperimentale dei linguaggi contemporanei e le rivoluzioni espressive che hanno segnato la storia artistica recente, influenzando l'intero secolo. In questi, appare la volontà del Comune e dei Musei Civici, che all'epoca si occupavano direttamente del Candiani, di portare alla struttura il riconoscimento sperato, dentro e fuori la realtà locale. La scelta di proporre degli eventi per incrementare il richiamo e visibilità, si affiancava alla volontà di perseguire gli obiettivi rivolti alla ricerca sulle nuove espressioni contemporanee che doveva diventare la competenza privilegiata dell’area della terraferma, e del Candiani in particolare, come luogo di esposizione e produzione. Se da un lato, con la mostra Il Dono, si cercava un'occasione per allargare le prospettive artistiche dell’istituzione verso l’esterno grazie alla coproduzione avviata con il Palazzo delle Papesse; dall’altro, attraverso l’evento dedicato agli “Irascibili”, parallelo alla mostra di Pollock del Museo Correr, si voleva stabilire la coesione tra le istituzioni all'interno del territorio. Quest' ultima appariva necessaria per creare la realtà metropolitana tra terraferma e centro storico, in cui i programmi e le strutture dovevano essere gestiti in modo coordinato, nella stessa prospettiva di sviluppo culturale. Gli esempi trattati portano alla luce anche altri spunti di riflessione per analizzare la programmazione espositiva tra il 2001 e il 2006. Rispetto alla fase successiva, contiamo un minor numero di eventi che si svolgono in periodi di tempo più lunghi. Queste condizioni erano possibili per la disponibilità di budget più elevati, attorno a 1 milione di euro (escluse le spese di mantenimento della struttura), che permettevano la realizzazione di allestimenti importanti sebbene più sporadici. D’altro canto, la qualità ricercata nelle opere e negli artisti selezionati non ha garantito il successo sperato per gli eventi, che non godevano di una grande partecipazione da parte della comunità. Questo, assieme ai successivi decurtamenti sui fondi e gli elevati costi di manutenzione e gestione, hanno determinato nei primi anni di vita dell'istituzione una discontinuità nelle proposte anche dal punto di vista artistico, da cui poi è emersa l’esigenza del riassetto generale delle attività. Per spiegare ulteriormente la situazione, il caso della mostra su Gaudì, programmata per il 2003 e mai realizzata, è un esempio rilevante dell’incertezza gestionale in cui versava l’istituzione all’epoca. Come già più volte osservato, in questi primi tempi, il Candiani non era riuscito a ritagliarsi un ruolo definito e un’identità culturale forte 194 nonostante il prestigio delle iniziative proposte e, per sanare queste lacune, la mostra dedicata al modernismo catalano era stata prospettata come l’evento clou che doveva aiutare il tanto atteso decollo. Tuttavia, il progetto non fu portato a termine, facendo emergere l'urgenza dei tagli nella programmazione per far fronte ai costi della struttura che assorbivano le risorse disponibili176. Nell’analisi delle prossime mostre vedremo in dettaglio come la separazione delle competenze tra Venezia e terraferma sia stata la soluzione necessaria per organizzare dei programmi più flessibili e coerenti alle condizioni in cui il Candiani si trovava ad operare. In questo modo, era possibile determinare anche il rilancio dell’intera area mestrina, che doveva rispecchiare la sua attitudine alla modernità, di cui il Centro insieme alla Galleria Contemporaneo, per il tempo che fu operativa, si fecero portavoce. 4.2 Le esperienze contemporanee locali degli anni Settanta Le mostre presentate in questa seconda selezione rappresentano la fase di rilancio del Centro Culturale Candiani iniziata a partire dal 2006, sotto la nuova direzione di Roberto Ellero. Assieme al successivo gruppo di casi, utili a descrivere il versante fotografico della nuova programmazione, questi provano la caratterizzazione delle competenze in materia contemporanea del Centro e confermano la stretta collaborazione avviata con la Galleria Contemporaneo. Se nell’analisi precedente abbiamo visto il tentativo di emergere attraverso i grandi eventi e la coordinazione con il centro storico sotto la guida dei Musei Civici, da questo momento si assiste a un ridimensionamento delle singole manifestazioni che si rivolgono prevalentemente alla ricerca sperimentale di livello locale, significativa per la storia artistica contemporanea del territorio, testimoniandone l’identità. Queste esposizioni si inseriscono in una programmazione eterogenea, costituita da un maggior numero di E. Tantucci, “Cultura non un centro sociale”. Candiani pozzo senza fondo e salta la mostra su Gaudì, in “La Nuova Venezia”, 2 agosto 2003; E. Tantucci, Il Candiani non ha i soldi per i lavori, in “La Nuova Venezia”, 5 ottobre 2003. 176 195 eventi, più brevi nella durata, ma attenti alla ricerca sui nuovi linguaggi, di cui si privilegia la prospettiva nuova ed emergente. In questa seconda fase, la scelta di organizzare più allestimenti dedicati alla fotografia, è stata determinata dalla scarsità delle risorse che non permetteva di realizzare un elevato numero di mostre di altro tipo, se non si voleva rinunciare alla vitalità della sede. Tuttavia, le esposizioni qui analizzate, oltre a dimostrare l'importanza dei contenuti, confermano la volontà di definire un profilo artistico e culturale rivolto alla contemporaneità all’interno della terraferma, di cui Mestre è il punto di riferimento. Lo stretto dialogo tra il Candiani e la Galleria Contemporaneo, rivolto al rilancio e alla la continuità nelle proposte espositive, emerge dalla presenza del direttore della Galleria, Riccardo Caldura, come curatore di questi due eventi. Una generazione intermedia. Percorsi artistici a Venezia negli anni ’70 e Experimenta. Autogestione sperimentazione artistica. Il caso verifica 8+1, sulla scorta delle esperienze di rilievo nazionale e internazionale degli stessi anni, riassumono in modo emblematico la dimensione sperimentale a cavallo tra Venezia e Mestre del secondo dopoguerra. Nonostante i contenuti di minor popolarità rispetto alle iniziative precedenti, i percorsi proposti approfondiscono gli ambiti recenti di ricerca artistica che si sono sviluppati nel territorio, testimoniandone il valore. 196 4.4.1 Una generazione intermedia. Percorsi artistici a Venezia negli anni ’70: 21 aprile-27 maggio 2007 Figura 4. Fabrizio Plessi, La stanza della luce di Fabrizio Plessi, 1976. Nel percorso espositivo costruito sulle opere dei dodici artisti, esponenti “dell’ultima avanguardia veneziana”, come la definisce Roberto Ellero nel suo testo introduttivo al catalogo dell’evento, viene presentata la realtà artistica locale, reduce degli sconvolgimenti del ’68 e in piena rivoluzione creativa177. Messa in ombra dalle esperienze dell’Arte Povera e della Transavanguardia che in quegli anni occupavano il contesto artistico nazionale, l’originale esperienza veneziana è proposta per dichiarare il valore territoriale nella ricerca espressiva contemporanea, senza la pretesa di restituirne un quadro descrittivo completo. Piuttosto, attraverso le ricerche di Claudio Ambrosini, Pier Paolo Fassetta, Sirio Luginbuhl, Federica Marangoni, Germano Olivotto, Paolo Patelli, Romano Perusini, Fabrizio Plessi, Michele Sambin, Guido Sartorelli, Mario Piccolo Sillani, Luigi Viola si voleva offrire la possibilità di riflettere sul significato dei percorsi contemporanei che hanno testimoniato l’originalità della città, con la prospettiva di approfondirne ulteriormente i contenuti R.Ellero, Gli ultimi anni di una città “normale”, in “Una generazione intermedia. Percorsi artistici a Venezia negli anni ’70”, catalogo della mostra a cura di R. Caldura (Mestre, Centro Culturale Candiani), Venezia 2007. 177 197 in altre occasioni espositive178 , come sarà Experimenta, il successivo caso che prenderemo in esame. L’attenzione del Centro era rivolta a riscoprire il valore delle esperienze che facevano parte dell’identità artistico-culturale contemporanea del territorio. Rispettando gli obiettivi del rilancio, questa era una delle prime occasioni in cui il Centro affrontava queste tematiche, dando modo di confermare uno dei fili conduttori su cui si volevano organizzare le attività. Anche la mostra Mestre Novecento di quell'anno, preludio del futuro museo cittadino, costituiva un altro dei tanti punti di vista da cui si intendeva indagare la realtà e l’identità del territorio. Sviluppando queste tematiche, il Candiani non esauriva solo il ruolo rivolto alla promozione artistica, ma cercava di ritagliarsi uno spazio riconosciuto all'interno del contesto in cui era inserito. Attraverso la mostra Una generazione intermedia, accolta con grande interesse, si dava modo di approfondire la vitalità che aveva caratterizzato quegli anni, gli stessi in cui era avvenuta la formazione della realtà urbana. A tale proposito non era mancata l’organizzazione di incontri, appuntamenti teatrali, musicali e conferenze, accompagnate da una serie di materiali presenti nel percorso, quali videointerviste a galleristi, curatori, critici e operatori del settore che erano a contatto con gli artisti, con l’obiettivo di contestualizzare la ricchezza e la particolarità di quella stagione artistica179. Anche il curatore, Riccardo Caldura, nell’introduzione al catalogo della mostra, spiegando quali fossero le condizioni storiche e culturali in cui si erano sviluppate quelle esperienze, specifica la volontà di presentare quel decennio per l’originalità che lo caratterizzava e lo distingueva dal periodo precedente dell’Informale. Il valore delle opere che facevano parte del percorso non rispondeva all’esigenza di restituire un quadro esaustivo di quella situazione, in quanto non poteva essere circoscritta entro dei parametri artistici unitari. Non a caso, la scelta di definire quel gruppo di artisti come una generazione 178 Una generazione intermedia. Percorsi artisticia Venezia negli anni '70, comunicato stampa della mostra a cura di R.Caldura (Mestre, Centro Culturale Candiani), in http://www.galleriacontemporaneo.it/pdf/collaterali/002_CS.pdf. (sito consultato il 21 dicembre 2014). 179 S. Costantini, Mestre accende i riflettori sulla generazione anni ’70, in “Corriere Veneto”, 21 aprile 2007; Una generazione intermedia. Percorsi artisticia Venezia negli anni '70, comunicato stampa della mostra a cura di R.Caldura (Mestre, Centro Culturale Candiani), in http://www.galleriacontemporaneo.it/pdf/collaterali/002_CS.pdf. (sito consultato il 21 dicembre 2014). 198 “intermedia” risiede nelle diverse capacità e nei vari mezzi espressivi che erano stati in grado di sviluppare, ognuno con le proprie specificità, con il solo obiettivo comune della sperimentazione. Sebbene non si fosse consolidato un movimento che li riuniva, emergeva la “consonanza anche generazionale, nell’utilizzo delle nuove tecnologie, in particolare il video, nel ricorso alla performance e alla fotografia, nell’attenzione agli oggetti concettuali del fare arte che coinvolgevano la parola poetica, la sperimentazione musicale, la stessa pratica pittorica”180. In virtù della ricerca, i singoli artisti vivevano, interpretavano e esprimevano, attraverso i rispettivi punti di vista, la rivoluzione che era in atto e che li avrebbe poi portati ad intraprendere le strade artistiche più diverse. Nel ricordare le opere significative di quegli anni, gli artisti esposti erano testimoni di un'epoca che li identificava e legava le rispettive ricerche. La sperimentazione dei mezzi artistici in nuove forme di linguaggio ed espressione davano credito ai mutamenti e alle trasformazioni cruciali dell’area che li ospitava tra Venezia e la terraferma. Quest’ultima in particolare, poiché soggetta ai cambiamenti più radicali che rivolgevano lo sguardo alla modernità, offriva più spunti e stimoli per la produzione di idee nuove rispetto al centro storico veneziano, immutabile nella sua perfezione. Dunque la realtà di Mestre e Marghera caratterizzata dagli spazi di recente costruzione dai richiami underground, eco della storia industriale che ne aveva segnato il destino metropolitano, garantiva gli scenari consoni alla riflessione sulla vita contemporanea. Le immagini delle discariche utilizzate da Sirio Luginbühl nei suoi film o la stridente immagine dell’uomo vitruviano in mezzo al traffico di Romano Perusini, a testimonianza dello spaesamento moderno dovuto all’impossibilità di controllare il costante e isterico cambiamento dello scenario contemporaneo, sono solo i primi esempi di come la ricerca di questi artisti fosse indissolubilmente legata al loro territorio. In questi lavori, il ricorso ai diversi mezzi si prestava a documentare il valore cruciale di quel periodo, segnato dai grandi sconvolgimenti sociali che stavano avvenendo su più fronti. A questo proposito, l’indagine di Germano Olivotto, spazia del complesso rapporto tra uomo e natura nell’opera Indicazione 11/18 del 1972. Qui erano forti le influenze delle ricerche Una generazione intermedia. Percorsi artistici a Venezia negli anni ’70, catalogo della mostra a cura di R. Caldura (Mestre, Centro Culturale Candiani), Venezia 2007. 180 199 della Land Art americana, che lo spingevano a operare nel contesto cittadino attraverso innesti e sostituzioni di elementi naturali con materiali artificiali. Attraverso il vetro e la luce al neon, egli realizzava le trasformazioni ambientali dal carattere demiurgico rivolte a contestare le problematiche tanto care ai landartisti, e che trovavano i giusti punti di sviluppo nel contesto locale della terraferma veneziana181. Gli effetti del cambiamento erano riportati sul versante performativo ed espressi nei modi più sperimentali con l’utilizzo del suono e del video. La solitudine dell’uomo moderno, impossibilitato a dar voce alla propria individualità all’interno del coro della società, viene espressa dalla condizione afona dei videomusicali di Michele Sambin, grazie all'uso non convenzionale degli strumenti e della voce. Nelle composizioni di Claudio Ambrosini invece, la sola interazione del pubblico in Applauso o i suoni dell’ambiente esterno nelle partiture-paesaggio, sono l’estrema espressione artistica della relazione tra l’artista e il contesto in cui opera. Ancora, trovano spazio le opere video di Luigi Viola, nelle quali l’espressione del corpo e della parola mettono a nudo la realtà affettiva, intima e individuale dell'artista, in una proposta in bilico tra la completa esposizione personale e la consapevolezza che solo questa avrebbe portato all’affermazione della sua unicità, oltrepassando i limiti della rappresentazione. Questi erano anche gli anni delle contestazioni e delle rivendicazioni del ruolo della donna, Federica Marangoni nelle sue installazioni, video e performance, discioglie con la fiamma ossidrica i calchi in cera del corpo femminile a simboleggiare la distruzione dei luoghi comuni tanto sull’immagine della donna quanto su quello personale di artista. Nell’eterogeneità e complessità d’azione di questi artisti, trovavano un ruolo chiave anche le sperimentazioni in campo fotografico eseguite da Mario Sillani, Pier Paolo Fassetta e Guido Sartorelli. La tendenza a ricercare nel mezzo tutte le sue possibilità espressive comune ai tre artisti, veniva declinata nelle rispettive interpretazioni di temi strettamente personali. Dalla ricerca espressiva dello strumento fotografico si passava alla riflessione intima della propria identità o a tematiche legate all’immagine, rivelatrici delle problematiche contemporanee e portatrici di nuove visioni critiche della società e degli spazi. Nei lavori di Paolo Patelli, esponente del 181 E. L. Francalanci, Germano Olivotto, in Una generazione intermedia. Percorsi artistici a Venezia negli anni ’70, catalogo della mostra a cura di R. Caldura (Mestre, Centro Culturale Candiani), Venezia 2007. 200 versante pittorico, erano indagate le possibilità del mezzo tradizionale nell’epoca di sua maggior crisi. Infine troviamo Fabrizio Plessi. La sua poetica, fortemente radicata nella personale esperienza di cittadino veneziano, viene influenzata costantemente dall’acqua, l’elemento essenziale che la caratterizza. Attraverso lo scorrere delle immagini su uno schermo, nell'utilizzo della luce al neon o ancora dei materiali come marmo, pietra e metallo, impiegati nella loro purezza, egli ricercava le innumerevoli possibilità espressive delle caratteristiche mutevoli dell’elemento fluido182. L’importante attività svolta da questi artisti sul territorio, assidui frequentatori della Galleria del Cavallino, gestita da Gabriella e Paolo Cardazzo, figli del famoso gallerista veneziano Carlo Cardazzo, era la testimonianza fondamentale dei radicali cambiamenti dell’epoca. Investendo tanto la società quanto il mondo dell’arte, essi erano chiamati a rispondere attraverso l’utilizzo di nuovi mezzi non convenzionali. La proposta del Candiani non era solo rilevante per i contenuti artistici presentati ma, come più volte ribadito, risultava un’occasione di formazione identitaria per la comunità che faceva parte del territorio, elemento protagonista delle opere e luogo di vita degli artisti. Quel momento vivace di sperimentazione dei nuovi linguaggi, particolarmente incline alla concettualità, era l’innesto tra la tradizione artistica precedente e l’avvento della Transavanguardia, che avrebbe portato il ritorno alla concretezza nel revival dei mezzi tradizionali183. Per il Centro è stata un’occasione di approfondimento originale all’interno della programmazione e, rappresentando il versante storico-locale delle ricerche emergenti, si poneva in stretta continuità con il lavoro della Galleria Contemporaneo. Non solo, la mostra è stata anche uno spunto interessante per avviare la riflessione e il dibattito sulla storia locale, oggetto del convegno “Settanta. Gli anni sospesi”, organizzato presso sale del Candiani. Nel ciclo di incontri in cui si articolava l’evento era stato messo in luce il valore di quel periodo dal punto di vista artistico, sociale, culturale, territoriale ed economico che aveva visto lo sviluppo della realtà urbana di Mestre e Marghera a fianco del centro R. Caldura, Una generazione intermedia. Percorsi artistici a Venezia negli anni ’70, in “Una generazione intermedia. Percorsi artistici a Venezia negli anni ’70”, catalogo della mostra a cura di R. Caldura (Mestre, Centro Culturale Candiani), Venezia 2007. 183 E. Di Martino, Generazione intermedia gli artisti degli anni ’70, in “Il Gazzettino”, 23 maggio 2007. 182 201 storico veneziano che, nel piano di rinnovamento culturale, giocava un ruolo cruciale con i grandi eventi della Biennale e della Mostra del Cinema184. L’esposizione analizzata, per tutte queste ragioni, si trova in primo piano nella programmazione del 2007. Infatti, per la definire il ruolo del Centro nella proposta culturale cittadina, viene messa in evidenza la fase di rilancio delle attività che da poco aveva preso avvio. Dal punto di vista organizzativo, viene conferma la stretta collaborazione con la Galleria Contemporaneo, grazie alla quale avveniva il rilancio parallelo delle due strutture attraverso all’integrazione delle proposte espositive dedicate ai nuovi linguaggi emergenti e sperimentali. I temi e i contenuti, posti in continuità con quelli trattati dalla Galleria, offrono l’occasione di indagare la realtà della terraferma da molteplici prospettive al fine di ricostruirne l’identità. Gli anni cruciali delle trasformazioni locali sono un punto di riflessione importante non solo dal punto di vista artistico, ma anche dal versante storico, di cui è possibile avere un riscontro parallelo nella mostra Mestre Novecento dello stesso anno. Seppure i due percorsi non facciano parte dello stesso progetto, sono in ogni caso significativi della tendenza del Candiani ad essere testimone della realtà che rappresenta e da cui vorrebbe essere riconosciuto. In questo caso particolare, l’interesse per il fermento e la vitalità artistica locale degli anni Settanta, influenzata dalle tendenze artistiche dell’epoca, si intreccia indissolubilmente con i cambiamenti in atto nei luoghi in cui si sviluppa e si fa carico di rappresentarne gli effetti. Gli esponenti di questa stagione artistica, operando su più fronti, emergono nella loro vivacità espressiva, che, in alcuni casi, sarà riconosciuta anche fuori dal contesto locale. Per citare i più significativi, emergono i nomi di Fabrizio Plessi e Luigi Viola, al quale è stata dedicata anche una personale nel 2010, sempre al Candiani, per ricordare la sua carriera artistica, affermata nell’uso sperimentale del video e della performance. Le esperienze che abbiamo descritto, non solo sono importanti perché risentono delle influenze delle ricerche emergenti del versante italiano e internazionale, ma a loro volta, ne sono diventate parte a tutti gli effetti nel loro successivo sviluppo. Il Candiani, con questa mostra, ha presentato il valore del contesto artistico locale all’interno della scena contemporanea dell’epoca, espresso dalle riflessioni più M. Bugliari, Gli anni ’70 visti al meglio, in “La Nuova Venezia”, 15 novembre 2007; F. Verni, Anni Settanta la rivisitazione di un decennio, in “Corriere Veneto”, 15 novembre 2007. 184 202 innovative sull'utilizzo dei mezzi espressivi, sul ruolo dell'artista e sullo stesso concetto di opera d’arte. Nel prossimo caso Experimenta (2010), completeremo e approfondiremo l’analisi di questo tema. Considerando ancora le ricerche avvenute sul territorio a partire dal secondo dopoguerra, vedremo il merito particolare di quest’esperienza nel territorio, unica per la sua natura associativa e per la rielaborazione delle espressioni contemporanee. 4.2.2 Experimenta. Autogestione e sperimentazione artistica. Il caso Verifica 8+1: 13 febbraio 28 marzo 2010 Figura 5. Sara Campesan, Senza Titolo, 1994, Fondo Verifica 8+1. “Autogestione”, “sperimentazione” e “Verifica” sono i concetti chiavi da tenere presente per studiare una delle esposizioni più emblematiche all’interno della programmazione del Candiani, grazie alla quale viene dimostrato il forte legame con il territorio e la particolarità delle esperienze che ne hanno caratterizzato la storia culturale. Non sono molte le ricerche artistiche contemporanee rintracciabili in terraferma e, assieme a quelle dell'esposizione precedente, le opere qui presentate costituiscono gli esempi più rilevanti posti in evidenza tra le attività del Centro. In stretta continuità e ad omaggio dei principi che avevano animato le ricerche del 203 gruppo, l'allestimento proponeva alcune delle opere lasciate in dono nel 2008 alla Biblioteca Civica di Mestre dall'Associazione Verifica 8+1, al momento della chiusura definitiva delle attività. Delle circa 400 opere totali che costituiscono il Fondo Verifica 8+1, nelle sale del Centro erano presentate le opere più significative della collezione per dare la possibilità di approfondire le idee, le scelte, le intenzioni e il contesto che avevano caratterizzato il lavoro. La realtà del gruppo Verifica 8+1 si inserisce in una prospettiva del tutto particolare e unica del suo genere, distinguendosi come un’associazione indipendente rivolta alla ricerca artistica sperimentale. Bruno Munari, che ebbe una grande ascendenza sul lavoro di questi artisti, nel 1989 la descriveva come “ ' una testa di ponte', come si dice in gergo militare, per le conquiste culturali. È un piccolo ma sempre attivo centro che ha la funzione di far conoscere al pubblico i nuovi modi di operare nel campo dell'arte, ha anche la funzione di mostrare opere di artisti nuovi, di promuovere discussioni, di interessare i giovani e di prepararli per un futuro di larghe vedute"185. Già da queste parole è possibile intuire il significato innovativo dell'esperienza all'interno del territorio nei suoi trent'anni di attività, inaugurati nel 1978 proprio da un'esposizione personale del designer milanese. Nata dalla volontà di portare avanti delle ricerche sperimentali di qualità, operava in condizioni slegate dalle logiche di mercato. Essa si rivolgeva prima di tutto ai giovani, nel tentativo di educarli alla lettura del proprio tempo, fornendogli gli strumenti necessari anche da punto di vista artistico. Nonostante i limiti del contesto culturale mestrino di quegli anni, privo di istituzioni adeguate che non trovavano spazio nell'intensa fase di sviluppo urbano in atto, la piccola realtà dell'Associazione Verifica 8+1 riuscì a ritagliarsi un ruolo unico e produttivo, vivace nelle iniziative e nei pensieri che la animavano. Fino al 2008, si contano ben 254 esposizioni, collettive e personali, rivolte all'indagine delle sperimentazioni optical e cinetiche degli anni Settanta che avevano caratterizzato la formazione di gruppi simili in Italia 185 Experimenta. Autogestione e sperimentazione artistica: il caso Verifica 8+1 (1978-2008), in http://www.galleriacontemporaneo.it/pagine_schede/collaterali/scheda_collaterali_013.html. (sito consultato il 21 dicembre 2014). 204 e in Europa186. Vicini non solo per le ricerche visive, la dimensione collettiva che caratterizzava questi sodalizi, come quello mestrino, trovava le sue fondamenta nei principi di autonomia e autogestione. L'indipendenza delle scelte artistiche ed espositive era una diretta conseguenza della possibilità di autofinanziarsi che le svincolava da sostegni esterni ma che portava non poche difficoltà sul piano pratico dell'organizzazione delle attività. L'assenza di fini di lucro che caratterizzava l'associazione si accompagnava alle intenzioni marcatamente sperimentali del gruppo. Lo stesso nome “Verifica”, che richiama il linguaggio tecnico e scientifico di ricerca, come suggerisce Riccardo Caldura nel suo testo critico, è una conferma di questa tendenza187. In origine furono otto gli artisti fondatori che animarono il centro, Aldo Boschin, Sara Campesan, Franco Costalonga, Nadia Costantini, Maria Teresa Onofri, Nino Ovan, Maria Pia Fanna Roncoroni e Rolando Strati, accompagnati dalla costante presenza del “+1” , Sofia Gobbo, curatrice ed organizzatrice delle attività. Nel corso degli anni si aggiunsero poi altre personalità che parteciparono attivamente alle ricerche quali Marisa Bandiera Cerantola, Fernanda Perdon, Celestino Facchin, Renato De Santi, Riziero Giunti, Luciano Rizzardi e altri. Al lavoro espositivo svolto nella sede mestrina di via Mazzini, si affiancava quello realizzato attraverso la fitta rete di collaborazione che metteva in comunicazione i diversi gruppi artistici italiani, in tutto quattordici, come indicato nel testo della 1° rassegna dei gruppi autogestiti in Italia, menzionato da Caldura188. La mostra organizzata dal Centro Culturale Candiani nel 2010, oltre testimoniare il ruolo protagonista delle esperienze artistiche del territorio, nell’ambito visivo contemporaneo, dimostra un aspetto inedito, fondamentale nelle attività di Verifica 8+1. Essa non si caratterizzava semplicemente per la qualità del lavoro sperimentale di pura ricerca in campo artistico, ma si fondava su dei principi rivolti all'arricchimento e allo sviluppo culturale della città. È stata elogiata la loro abilità di aver creato una delle prime realtà unite e compatte con fini culturali dell'area 186 R. Caldura, Per una riflessione sui linguaggi della modernità a Mestre: Verifica 8+1(19782008), in Verifica 8+1, in “VEDO. Venezia Documenta” a cura di Settore Comunicazione ai Cittadini e Sistema Bibliotecario Comune di Venezia, n.1, maggio 2012. 187 Ibidem. 188 Ibidem. 205 mestrina. Essi infatti non si ponevano semplicemente in contatto con i gruppi simili nel territorio nazionale, perseguendo esclusivamente i loro fini di sviluppo artistico, ma volevano essere prima di tutto referenti educativi per le giovani generazioni. Convinti della reale capacità dell'arte di stimolare gli individui alla visione critica del mondo, la consideravano indispensabile per maturare le prospettive di rinnovamento nei pensieri e nelle idee189. L'ultimo atto della stagione artistica del gruppo, costituito dal lascito alla Biblioteca, dimostra questa volontà che animava il lavoro e motiva il valore della mostra organizzata. Troviamo un ulteriore conferma di questo nelle parole di Sofia Gobbo che giustificano la scelta dell’ Associazione: “Una volta decisa la chiusura, si è posto il problema delle 400 opere donate nel corso degli anni dagli artisti espositori, oltre al materiale documentario. Si è deliberato all'unanimità di donarle alla città affinchè l'attività educativa e informativa svolta negli anni possa continuare attraverso le opere messe a disposizione dei cittadini e dei giovani in particolare. Per questo si è optato per la Biblioteca Civica”190. Non solo, dal punto di vista strettamente legato alle opere e ai contenuti, questa era l'occasione per esaurire in modo completo la descrizione dei linguaggi sperimentali di ambito contemporaneo, iniziato con l'esposizione Una generazione intermedia. Nel ripercorrere le tappe fondamentali delle ricerche del Novecento, che trovavano i riferimenti più espliciti nelle esperienze di livello nazionale e internazionale, qui erano presentate le sperimentazioni relative alla percezione visiva e aperte ai diversi ambiti espressivi non ancora presi in considerazione. Gli artisti del caso precedente, sebbene fossero accumunati dallo stesso sentire rivoluzionario che aveva segnato la loro generazione, non erano legati a una realtà di lavoro collettiva e, di fatto, erano indipendenti l'uno dall'altro nella rispettiva evoluzione espressiva. Al contrario, il gruppo Verifica 8+1 era caratterizzato da una forte coesione delle personalità che ne facevano parte, anche se le esigenze artistiche di ciascuno non rispondevano a una condivisione univoca dei linguaggi “mantenendo dunque esiti linguistici differenziatissimi, sia sul piano concettuale sia sul piano della metodologia formale”. 189 190 Ibidem. G. Saccà, Trent'anni di cultura Mestre. Conversazione con Sofia Gobbo, in Verifica 8+1, in “VEDO. Venezia Documenta” a cura di Settore Comunicazione ai Cittadini e Sistema Bibliotecario Comune di Venezia, n.1, maggio 2012. 206 La forza creativa e fortemente sperimentale degli artisti, prendendo le mosse dalle influenze del Movimento Arte Concreta degli anni Quaranta, del Gruppo N padovano o ancora dalla ricerca costruttivista, da De Stij, dai principi del design del Bauhaus e dalla scuola di Ulm di Max Bill, rielaborava delle composizioni dell'immagine fondate su una nuova razionalità della geometria, dagli esiti necessariamente astratti, che recuperava gli elementi primari delle forme, del colore, delle linee e delle superfici per restituirne nuove condizioni percettive della visione, a cavallo tra le ricerche statiche e cinetiche. Tuttavia non si limitarono alla sola sfera optical, ma gli artisti del sodalizio mestrino furono dei punti riferimento nel campo della poesia visiva, degli “aspetti visuali dell'esperienza musicale contemporanee”191 e dell'arte tessile. Anche se queste opere si trovavano esposte per la prima volta al Centro Candiani, non è da sottovalutare il ruolo della Galleria Contemporaneo che, oltre ad aver collaborato all'organizzazione dell'evento, non era nuova alle ricerche del gruppo. La sede di via Piave infatti, dopo la retrospettiva su Alberto Viani che aveva inaugurato gli spazi, aveva ospitato una mostra collettiva degli artisti di Verifica 8+1 per celebrare i vent'anni di attività dell'associazione. In questo caso la collaborazione tra le due istituzioni era uno stimolo importante non solo per perseguire la strada intrapresa dal momento del rilancio, ma era il ponte utile per stabilire la continuità di intenti nella promozione della dimensione artistica locale. Dimostrando il lavoro di una delle realtà associative più attive e longeve del territorio dall’epoca della sua urbanizzazione, la mostra sottolinea il valore del sodalizio veneziano, riconosciuto nel punto di convergenza delle diverse espressioni sperimentali, dal linguaggio concettuale a quello minimalista. Nell' interpretazione in chiave ottica e cinetica dove il primato della razionalità geometrica apriva le porte alle nuove possibilità della percezione, scardinando i principi dell'espressionismo astratto, si era costruito un percorso che comprendeva le opere più significative per celebrare l'originalità del gruppo, espressa nella ricerca e nelle linee di pensiero che guidavano il lavoro. Per citare alcuni esempi, tra le opere esposte emergono per il versante optical e cinetico, 191 R. Caldura, Per una riflessione sui linguaggi della modernità a Mestre: Verifica 8+1(19782008), in Verifica 8+1, in “VEDO. Venezia Documenta” a cura di Settore Comunicazione ai Cittadini e Sistema Bibliotecario Comune di Venezia, n.1, maggio 2012. 207 l' “Oggetto cromocinetico” (1970) di Franco Costalonga, le scomposizioni a fasce di Sara Campesan (1980), “Scaleo C” (1982-83), il neon rosso a scalini diagonali di Nino Ovan. “Immaginazione geometrizzante” di Vincenzo Parea, che, nel suo costituirsi monocromo tra le figure e lo sfondo, rappresenta il filone minimalista richiamando la lezione costruttivista di Malevic. Interessante è anche la ricerca optical di Oswaldo Subero, in cui l'illusione di profondità è realizzata dall'accostamento progressivo dei colori e dalla luce. L'effetto ottico è ricercato ancora nell'opera di Bruno Munari, “Negativo-positivo 1950-1970”, in “Kubic 107” (2007) di Sandi Renko o ancora nel lavoro di Paolo Scripa che, utilizzando dei cerchi luminosi, sembra creare un tunnel infinito (1976). Nel presentare gli esponenti della poesia visiva e della musica sperimentale, gli altri importanti ambiti di ricerca che hanno definito l'attività del gruppo per la sua unicità, sono da ricordare rispettivamente: Gio Ferri con “Resti minimi di una poesia” (1999), in cui le parole emergono quali tracce residuali di una combustione; Nicola Cisternino del quale vengono presentati i “Graffiti sonori” e Sonia Delaunay con “Ville de Paris” 192. In queste opere emerge l’indagine della percezione e delle possibilità visive prodotte a partire dalla rielaborazione del rigore geometrico. Il principio di razionalità che guida il lavoro degli artisti e identifica la volontà di prendere le distanze dalla stagione artistica precedente, afferma il primato della forma pura, essenziale, geometrica. Nell'interpretazione inedita della realtà, essi arrivano a esiti formali illusori, lontani dalla logica percettiva abituale e in grado di mettere in dubbio gli stessi elementi su cui sono costruiti. Rispetto ai contenuti, la mostra si trova in stretta relazione con l'esposizione precedente, completando il quadro di riferimento delle sperimentazioni significative per il territorio. Questo caso specifico, oltre a ribadire la dignità artistica delle sperimentazioni locali in ambito contemporaneo, ha acquisito un valore identitario per la vita culturale di Mestre e per l'intero contesto cittadino. Verifica 8+1, nel suo lungo periodo di attività, è stata la prima associazione mestrina dedicata all'arte contemporanea, aperta a tutti gli ambiti disciplinari e ad accogliere artisti provenienti dall'Italia e dall'estero, ospitando anche grandi nomi di rilievo internazionale. 192 R. Lamantea, L'arte? È l'illusione di vedere, in “La Nuova Venezia”, 13 febbraio 2010. 208 Favorevole anche al lavoro congiunto con le altre realtà per la realizzazione delle mostre, ha perseguito fino alla fine i suoi obiettivi rivolti allo sviluppo artistico del gruppo e all'intera crescita culturale della città. “Era di tutti o di nessuno”, così Sara Campesan, una delle fondatrici del gruppo, aveva affermato a proposito della collezione che ha costituito la prima donazione d'arte contemporanea per Mestre193. All'interno della programmazione del Candiani questo nucleo di mostre spicca per aver reso nota la complessità della stagione artistica degli anni Settanta che ha trovato la vivace partecipazione degli artisti del territorio. Nonostante la prevalenza di esposizioni di tipo fotografico che ha caratterizzato la fase di rilancio, la competenza in materia contemporanea viene mantenuta in questi eventi secondo le prospettive inedite e originali dei linguaggi sperimentali che, pur essendo meno noti al grande pubblico, sono caratterizzati dall'elevata qualità artistica che il Candiani si propone di promuovere. Parallelamente, la collaborazione con la Galleria Contemporaneo rende ancora più forte la proposta, giustificando il ruolo chiave di entrambe le istituzioni come testimonianza dell'identità culturale della terraferma. Arrivati a questo punto della trattazione è opportuno considerare anche alcuni esempi significativi dell’ambito fotografico. Nonostante l’eterogeneità dei temi, abbiamo deciso di analizzare i casi che mettevano in luce il punto di vista sperimentale e la ricerca sul territorio, per mantenere una continuità con i casi finora considerati. Questo ci ha permesso di dimostrare come il Candiani abbia cercato il costante legame con il contesto locale, nella prospettiva di rigenerazione artistica e culturale a cui era destinato. R. Lamantea, Donato alla biblioteca un fondo di arte contemporanea, in “La Nuova Venezia”, 30 gennaio 2010. 193 209 4.3 Le mostre fotografiche e l'interpretazione del territorio All’interno della ricca proposta espositiva del Centro Culturale Candiani, queste mostre dimostrano il particolare impegno nella ricerca sperimentale sul territorio, dando ulteriore conferma della collaborazione con la Galleria Contemporaneo. Procedendo nella descrizione dei contenuti, dobbiamo tenere come punto di riferimento il riordino delle attività del 2006. L’autonomia della direzione, che in generale ha permesso la realizzazione di un maggior numero di eventi secondo uno schema ordinato in cui si inserivano le diverse attività, ha privilegiato l’ambito fotografico nelle scelte espositive, sviluppando delle competenze più circoscritte ma di interesse per la comunità. Attraverso questi casi abbiamo voluto mettere in evidenza l’attenzione riservata alla promozione dei talenti emergenti, di cui sono validi esempi le esposizioni Il gesto indicatore e Faccia a faccia, e la presenza di grandi autori come Gabriele Basilico, che ha contribuito in più occasioni alle attività dell’istituzione. Lo studio della realtà locale lega le diverse iniziative e diviene il soggetto privilegiato dell’interpretazione dei diversi autori. L’identità del territorio, testimoniata nelle esposizioni precedenti, qui viene rappresentata nelle immagini come frutto della riflessione sulla tecnica fotografica contemporanea. Nel corso dell’analisi troveremo le conferme e gli elementi che giustificano l’attenzione verso questa disciplina. Evidenzieremo quindi la stretta relazione instaurata tra le diverse istituzioni nell’organizzazione delle proposte, chiarendo le ragioni che hanno determinato le relative scelte artistiche e organizzative. Questi esempi ci forniscono dei dati importanti sul lavoro del Candiani e sono una traccia utile per mettere in luce l’evoluzione subita nelle principali fasi di vita di inaugurazione e rilancio. Il periodo di realizzazione di tali eventi, compreso tra il 2009 e il 2013, rispecchia il momento più recente della programmazione, fornendoci delle informazioni utili a riguardo per completare le nostre riflessioni sulle attività e sul contesto in cui opera il Candiani. L’ordine cronologico in cui sono stati presentati i casi ci permette di confrontarli secondo lo sviluppo della gestione del Centro e quello delle scelte artistiche e curatoriali adottate nel tempo. 210 4.3.1 Il gesto indicatore (9 maggio- 14 giugno 2009) e Faccia a faccia (2-30 maggio 2010) Fotografie di Francesca Allegra Bettetto della mostra Faccia a Faccia. Entrambe rivolte all’esposizione dei lavori prodotti dagli studenti durante i Laboratori di fotografia realizzati presso gli spazi dell’Università IUAV di Venezia, le mostre possono essere raggruppate in un unico nucleo, in quanto parte del medesimo progetto rivolto alle ricerche emergenti nell’utilizzo sperimentale del mezzo fotografico. Oltre ad essere un’ulteriore prova del costante dialogo sulla ricerca dei nuovi linguaggi tra i due principali spazi espositivi mestrini, essendo state realizzate grazie al lavoro coordinato del Centro Culturale Candiani, della Galleria Contemporaneo e dell’Università, confermano l’importanza della collaborazione tra un’istituzione di formazione e una comunale a vocazione culturale, “da sempre auspicata, ma non facilmente attuabile”194, come sottolinea la direttrice del ClaVES Laura Corti. Le immagini presenti nel percorso espositivo de Il gesto indicatore del 2009, sono state prodotte in occasione del Laboratorio di Fotografia contemporanea tenuto dal prof. Marco Zanta, curatore della mostra e del catalogo, presso il claVES, la Facoltà di Design e Arti dello IUAV. La riflessione collettiva degli allievi è rivolta all’indagine delle trasformazioni sociali all’interno del contesto cittadino che, colte dall’interpretazione plurale dei molteplici punti di vista degli artisti, vengono fissate nell’istante concreto che ne documenta la presenza. Lo sguardo discreto che i giovani 194 L. Corti, Guardare per vedere e per apprendere, in “Faccia a faccia”, catalogo della mostra a cura di A. Pertoldeo, M. Andreani, L. Siotto, (Mestre, Centro Culturale Candiani), Grafiche Antiga Spa, Crocetta del Montello (Tv) 2010. 211 fotografi sono chiamati a esercitare, affinando la tecnica di ripresa, apre la riflessione sull’ambiguità del mezzo fotografico che caratterizza la prassi contemporanea. Il lavoro interpretativo svolto si trova in bilico tra la volontà di catturare i momenti e i gesti della vita altrui come notazioni di un momento, superando quel confine labile e delicato della sfera intima “dell’altro” per ottenere la testimonianza del cambiamento, e il rispetto del soggetto fotografato, cercandone il distacco per restituire una rappresentazione oggettiva della realtà. Nel gesto dei giovani artisti affiora il paradosso della fotografia contemporanea e delle possibilità del mezzo. La violazione insita nell’atto del fotografo, si fonde con la sublimazione del soggetto e dell’istante ritratto, diventando necessario per conservare la memoria e testimoniare l’esistenza oggettiva del reale195. L’attività degli studenti, rivolta alla ricerca delle stratificazioni dei mutamenti sociali in atto nella dimensione locale, dipende dalla condizione di delicato equilibrio insita nel lavoro che oggi “è chiamato a compiere chi si accinge a fotografare la vita altrui”196 e a cui devono allenarsi. Anche in questa occasione, l’attenzione è rivolta alla ricerca sul territorio e in particolar modo sulla terraferma. Seppur indagata nelle variabili del tessuto sociale e culturale che la costituisce, il dato rilevante da comunicare e interpretare è il continuo processo di mutamento che la caratterizza. Presente su più livelli ed espressa dalle differenti soluzioni formali, osserviamo che la “trasformazione” rappresenta la tematica contemporanea privilegiata dagli artisti, anche nei decenni precedenti. Senza avere la pretesa di confrontare i diversi linguaggi finora considerati, è rilevante che il Candiani, dal momento del suo rilancio, si sia reso testimone dell’evoluzione del contesto territoriale, proponendo le interpretazioni che hanno espresso i cambiamenti in atto attraverso le diverse esperienze più significative della storia artistica e culturale della terraferma. Così facendo, ha dato l’occasione di far conoscere la vivacità sperimentale in ambito contemporaneo che ha caratterizzato lo scenario del secondo dopoguerra e da cui si sono sviluppate le ricerche espressive a venire. Anche La prassi definita ricorda quanto descritto nel libro di Susan Sontag: “L’atto di fare una fotografia ha qualcosa di predatorio. Fotografare una persona equivale a violarla, vedendola come essa non può mai vedersi, avendone una conoscenza che essa non può mai avere; equivale a trasformarla in oggetto che può essere simbolicamente posseduto” l’immagine diviene dunque “un momento privilegiato, trasformato in un piccolo oggetto che possiamo conservare e rivedere” (S. Sontag, Sulla fotografia. Realtà e immagine nella nostra società, Einaudi editore, Torino, 1978). 196 R. Caldura, Il gesto indicatore, in “Il Gesto Indicatore” catalogo della mostra a cura di M. Zanta, (Mestre, Centro Culturale Candiani), Grafiche Antiga Spa, Crocetta del Montello (Tv) 2009. 195 212 se ci riserviamo di evidenziare il versante sperimentale, non è da dimenticare che, la riflessione sulle possibilità espressive dei diversi mezzi, si inserisce in un ampio programma che investe i diversi ambiti artistici. Questi si articolano in un gran numero di attività dal carattere multidisciplinare che lasciano spazi a ulteriori prospettive di approfondimento. Ci è stato utile limitare l’analisi alla dimensione espositiva per evidenziare in modo più netto i cambiamenti avvenuti nella gestione delle diverse fasi e per notare la differenziazione delle competenze rispetto al centro storico, distribuite tra le espressioni artistiche sperimentali di nicchia e la valorizzazione del territorio locale. La stessa attenzione nei confronti della realtà circostante, racchiusa nello sguardo sensibile delle giovani generazioni, viene presentata nei lavori della mostra dell’anno successivo, Faccia a faccia, curata da Andrea Pertoldeo, Mariano Andreani, Luisa Siotto e ideata da Guido Guidi, attento esploratore del paesaggio contemporaneo e docente del Laboratorio di fotografia presso la stessa facoltà di design e arti dell’Università IUAV di Venezia. Altrettanto importante perché parte del progetto precedente, completa la collaborazione tra le istituzioni operanti sul territorio nella comune prospettiva di promozione culturale. Le immagini degli studenti sono state costruite sull’indagine inedita dei luoghi della realtà locale, apparentemente banali e ai quali si è voluta restituire una dignità artistica. L’obiettivo del corso era quello di allenare lo sguardo oltre i confini distratti dell’abitudine, alla riscoperta del fascino della realtà e del valore dei molteplici punti di vista da cui può essere osservata. L’esposizione è stata organizzata come esperienza conclusiva del corso e attraverso le opere presentate doveva esprimere l’intenzione che ha motivato il lavoro dei ragazzi. Ancor più dei risultati ottenuti, è importante sottolineare la riflessione sul procedimento espressivo che ne costituiva anche l’impostazione educativa. I giovani erano chiamati a comprendere e trasmettere il valore del rapporto tra il fotografo e il soggetto, poi riversato nella relazione opera-spettatore. La stretta dipendenza e attrazione tra chi guarda e l’oggetto della sua contemplazione, in entrambi i casi risulta imprescindibile. Per quanto l’osservatore cerchi di sfuggire dal coinvolgimento dell’oggetto di suo interesse, questo, di rimando, non potrà che influenzarlo a sua volta. L’uso del mezzo fotografico proposto da Guido Guidi, 213 rivolta alla “costruzione estetica del paesaggio contemporaneo”197, che non si ferma alla mera apparenza e descrizione, ha condotto gli studenti ad operare in condizioni di assoluta sperimentalità, esplorando la realtà attraverso l’ostentazione dei limiti dell’espressione fotografica. L’invito rivolto prima ai giovani artisti, e poi al pubblico attraverso la scelta e l’ordinamento delle loro opere, è stato quello di liberare la visione dalla consuetudine per scorgere le infinite possibilità interpretative che ci si presentano quotidianamente davanti agli occhi. È proprio qui che si trova e si esplica il fine educativo della fotografia, rivolto a tutti e in cui le due esposizioni trovano il senso della loro realizzazione. Le opere presenti che testimoniano la nostra epoca contemporanea, non sono solo frutto dell’abilità di chi le ha scattate ma rappresentano “l’esercizio per imparare ad accogliere ciò che accade, ad averne cura, lasciando emergere la delicata disposizione luminosa che tiene insieme le cose”198 che è la pratica fotografica, descritta dalle parole di Riccardo Caldura nel tentativo di spiegare il senso della prassi e del contenuto simbolico della mostra. Non solo sono importanti le affermazioni del direttore artistico della Galleria Contemporaneo, da quelle di Roberto Ellero, alla guida del Candiani, emerge in modo significativo la volontà alla base della nuova programmazione del Centro, lasciando intendere il senso complessivo della nuova direzione intrapresa dal 2006. Egli ribadendo l’importanza della presenza della Galleria nelle attività, legata concettualmente al Candiani e insieme testimone della contemporaneità, afferma che199: “Nella sua versatile, e talvolta persino eclettica (per forza di cose) “seconda vita”, intrapresa ormai quasi un lustro fa, il Centro Culturale Candiani ha fatto della fotografia uno dei suoi principali “motori di ricerca”, portando Mestre a dialogare e persino competere in questo settore con quanto di meglio il panorama nazionale è andato e va offrendo.” Da queste parole capiamo come sia stato importante considerare l’ambito fotografico 197 Faccia a faccia. Laboratorio di fotografia di Guido Guidi, in http://www.galleriacontemporaneo.it/pagine_schede/collaterali/scheda_collaterali_014.html. (consultato il 21 dicembre 2014). 198 R. Caldura, ll senso di una collaborazione, in “Faccia a faccia”, catalogo della mostra a cura di A. Pertoldeo, M. Andreani, L. Siotto, (Mestre, Centro Culturale Candiani), Grafiche Antiga Spa, Crocetta del Montello (Tv) 2010. 199 R. Ellero, Una nuova linea di ricerca, in “Faccia a faccia”, catalogo della mostra a cura di A. Pertoledo, M. Andreani, L. Siotto, (Mestre, Centro Culturale Candiani), Grafiche Antiga Spa, Crocetta del Montello (Tv) 2010. 214 in questa ultima analisi a conferma dell’effettivo cambio di rotta vissuto dall’istituzione sotto la nuova direzione autonoma. Rileviamo che all’interno della proposta, pur rimanendo eterogenea e flessibile nell’abbracciare le diverse discipline, il riordinamento sotto la nuova gestione ha permesso di prendere delle decisioni in grado di mettere in contatto la realtà locale con l’esterno, com’è stato fatto grazie alle collaborazioni per le mostre fotografiche e al coordinamento con la Galleria Contemporaneo per gli altri linguaggi sperimentali. I casi appena presentati fanno riferimento a esposizioni dalla risonanza limitata, trattandosi di eventi dedicati ai lavori di artisti della sfera più emergente operanti nelle università. Sebbene non troviamo un riscontro critico da parte dei giornali, tra le pagine dei quotidiani della rassegna stampa raccolta, vediamo che entrambi gli eventi sono stati segnalati al pubblico nelle testate principali di riferimento quali Il Gazzettino e La Nuova Venezia200. Andando a considerare l’intera programmazione, vediamo che questi sono tra i pochi casi rivolti ai giovanissimi operanti sulla scena locale e in cui si instaura l’importante collaborazione con la struttura universitaria veneziana. Un precedente simile lo troviamo nella programmazione della la Galleria Contemporaneo che, grazie alla guida di Caldura, aveva organizzato nel 2008 la mostra Devozioni Domestiche in collaborazione con l’Accademia di Belle Arti di Venezia. Anche in questo caso, pur non trattandosi di opere fotografiche, le due strutture erano impegnate insieme nell’allestimento dei lavori dei giovani artisti, ex studenti dell’Accademia, stabilendo un rapporto di continuità tra lo spazio espositivo comunale e la sede di formazione. Possiamo dunque osservare che nella separazione delle competenze, le istituzioni mestrine hanno cercato di mantenere il legame con il centro storico attraverso i principali luoghi educativi di ricerca, in quanto serbatoi delle nuove sperimentazioni emergenti che potevano essere promosse in terraferma. Nel concludere la rassegna di esempi espositivi rilevanti per il Centro, ci soffermeremo ora su uno degli importanti eventi del periodo più recente. La retrospettiva dedicata a Gabriele Basilico del 2013 ci permetterà di chiudere il quadro decritto finora e di esaurire le riflessioni sulle attività e sulle nuove decisioni 200 “Il Gesto indicatore”. Fotografie al Candiani, in “La Nuova Venezia”, 7 maggio 2009; Al Candiani il lavoro del laboratorio Iuav. “Faccia a faccia”, l'arte della fotografia, in “La Nuova Venezia”, 4 maggio 2010; “Faccia a Faccia”. Fotografie dallo Iuav, in “La Nuova Venezia”, 30 aprile 2010; Laboratorio della città, le fotografie degli studenti, in “Il Gazzettino”, 30 aprile 2010. 215 stabilite con il riordino dei programmi. 4.3.2 Omaggio a Gabriele Basilico. Rethinking Mestre: 13 aprile- 5 maggio 2013 Figura 6. Gabriele Basilico, Senza Titolo, serie “Mestre 2001”. Con l’esposizione dedicata a Gabriele Basilico, il Candiani voleva rendere omaggio all’impegno del fotografo che per anni aveva lavorato a numerosi progetti all’interno della realtà mestrina, instaurando uno stretto dialogo con le diverse sedi culturali. La costante presenza di Basilico è rilevabile non solo nelle occasioni di partecipazione alla Biennale, ma anche nella stretta collaborazione avviata con le istituzioni mestrine. Nelle varie mostre in cui ha esposto i suoi lavori, egli ha portato la sua personale interpretazione della terraferma e di Mestre, seguendo le trasformazioni che man mano interessavano l’area locale. Fin dall’inizio Basilico aveva dimostrato la sua predilezione nel ritratte i luoghi dell’entroterra di cui era assiduo frequentatore anche per motivi personali e con i quali si trovava profondamente legato. Nel tempo aveva maturato un particolare interesse per l’architettura mestrina, snobbata dai più e da cui lui invece trovava fonte d’ispirazione. Egli sapeva coltivare la sua visione inedita per gli spazi della città che per gli altri non avevano alcun valore facendola 216 apparire diversa. Nei suoi scatti era in grado di cogliere l’estetica insita in quei luoghi, liberandoli dal peso dell’asettico e apparentemente anonimo aspetto che non lasciava emergere alcuna particolarità degna di essere ripresa. Già nel 1996, diede prova della sua capacità in Sezioni del paesaggio italiano, esposizione organizzata e curata da Stefano Boeri in occasione della VI Biennale di Architettura. Tra le immagini dell’intero territorio italiano, erano presenti i primi lavori sulla terraferma dedicati all’asse stradale Venezia/Mestre-Treviso, riproposti nell’allestimento del 2013. In quest’ultima esposizione erano raccolte le opere degli eventi in cui Basilico ebbe modo di affermarsi nel contesto locale, importanti per il Candiani e per la riflessione sui mutamenti del territorio avanzata negli anni. Presentando la mostra, Riccardo Caldura, spiega il senso di questo allestimento, realizzato per celebrare il grande lavoro del fotografo poco dopo la sua scomparsa e per ribadire che “riconsiderare e ripensare cosa sia diventata Mestre e cosa possa diventare è un compito che continua a competerci”201. Da queste parole si evince l’importanza del ruolo che dovrebbero mantenere le istituzioni culturali locali nel mantenere viva l’identità cittadina attraverso questo tipo di proposte. Nonostante non sia stato possibile per il grande maestro milanese portare avanti il suo ultimo progetto sulle recenti trasformazioni urbane, il lavoro presentato trasmette totalmente la singolarità dello sguardo di Basilico. Libero dal pregiudizio e dalle ideologie, apre la visione alle prospettive inedite dei luoghi che siamo abituati a frequentare e a cui non prestiamo la dovuta attenzione. Il materiale esposto, oltre a provenire da mostre precedenti che hanno segnato le tappe fondamentali della vita del Candiani, a cui il maestro aveva partecipato, è stato raccolto grazie alla disponibilità del fotografo di rendere fruibili le sue opere, dando la possibilità agli organizzatori di recuperarle in più occasioni. Oltre alla mostra del 1996, dalla quale sono state ristampate nel 2013 le 16 immagini che componevano la sezione dell’area veneziana, un altro importante appuntamento che lo ha visto protagonista è stato Venezia-Marghera. Fotografia e trasformazione nella città contemporanea del 1997, riproposto poi presso le sale del Candiani nel 2008. All’epoca Basilico era stato invitato a partecipare alla mostra collettiva da Paolo Costantini, per documentare la realtà industriale di Marghera, esempio lampante del mutamento moderno che il titolo stesso suggeriva e alla quale 201 R. Caldura, testo introduttivo alla mostra Omaggio a Gabriele Basilico. Rethinking Mestre. 217 erano rivolte le ricerche. Successivamente, partecipò all’ inaugurazione del Candiani nel 2001, come personalità di spicco all’interno della rassegna d’arte contemporanea Terraferma, curata da Riccardo Caldura. Per questa prima esposizione del Centro erano state selezionate quindici fotografie dai settanta scatti realizzati appositamente nei giorni precedenti, dai quali poi sono state ristampate diverse opere da esporre nel 2013. Il costante impegno di Basilico nel contesto locale lo ha visto coinvolto anche nelle proposte della Galleria Contemporaneo. In ambito della mostra Mestre Novecento del 2007 realizzata al Candiani, grazie allo stretto rapporto di collaborazione sviluppato negli anni con lo stesso Caldura, gli è stata dedicata una personale presso gli spazi della galleria mestrina che comprendeva la selezione di opere esposte nel 2001 e nel 1996. L’insieme dei lavori qui citati, un’altra decina di fotografie mai più riesposte dall’apertura del Candiani parte della sezione Mestre 2001 che si trovava allestita al piano terra e la serie di immagini di VeneziaMarghera, ha permesso la realizzazione di quest’ultimo importante evento, in cui il Centro ha reso omaggio alla ricerca di Basilico e alla sua visione della terraferma. Nonostante la chiusura della Galleria Contemporaneo a causa dei tagli alla cultura del 2012, anche in quest’occasione, con la presenza di Riccardo Caldura come curatore della mostra, evidenziamo lo stretto dialogo mantenuto dall’associazione omonima e dal Candiani per perseguire i fini proposti durante tutto il periodo di collaborazione. La relazione tra le due sedi è stata importante nell’organizzazione degli eventi che avevano visto Basilico protagonista anche in passato, confermando la presenza attiva del fotografo all’interno della sfera culturale locale. Nelle sue immagini appare chiaro lo stretto rapporto con il territorio, legato alla sua singolare visione dei luoghi che da sempre hanno catturato la sua attenzione. È largamente riconosciuto come la realtà mestrina venga ritratta nella sua essenza di città contemporanea “deserta, drammatica, bellissima” attraverso “gli scatti realizzati con la tecnica del bianco ottico, che permette geometrie impeccabili come progetti grafici e una luce uniforme in bianco e nero. È una città rarefatta, raggelata, quasi senza abitanti, una Mestre post-nucleare dove l’architettura taglia con i suoi spigoli uno spazio di cemento, asfalto, finestre e detriti”202. La sua capacità di restituire un volto nuovo a Mestre e alla terraferma, nel corso degli anni lo ha reso “un interprete 202 R. Lamantea, L’architettura raggelata di Basilico, in “La Nuova Venezia, 12 aprile 2013. 218 ineguagliabile della città contemporanea e delle sue contraddizioni”203, come affermato a più voci nell’accogliere la mostra del 2013. Il valore del territorio su cui prendono vita le opere del grande maestro, è lo stesso che animava i principi della ricerca degli artisti delle esposizioni precedenti e, più in generale, quello che il Candiani tende costantemente a evidenziare nella scelta degli eventi. Nella seconda fase di vita del Centro, che abbiamo ripercorso con le esposizioni più significative a partire dal 2007, notiamo come il compito portato avanti dalle istituzioni citate sia quello di promuoverne l’identità culturale della città, nell’attesa della realizzazione del museo di Mestre, non ancora esistente e a cui spetterebbe questo impegno. La revisione del 2006, ad opera dalla nuova direzione, ha determinato un’attenzione crescente verso questa prospettiva per affermare il ruolo della terraferma. Riscoprendo e facendo conoscere le potenzialità delle esperienze artistiche che l’hanno caratterizzata negli anni, non è stato necessario ricorrere al richiamo dei grandi eventi di competenza del centro storico. La tendenza iniziale all’organizzazione delle grandi esposizioni, oltre a non essere accolta con l’entusiasmo sperato da parte del pubblico, determinava dei costi elevati nella realizzazione delle mostre e la poca vitalità della proposta del Centro, che non poteva permettersi di ospitare più di circa cinque eventi l’anno. Dai casi osservati, emerge la ricerca di collaborazioni con le altre istituzioni operanti dentro e fuori al territorio. Ciò che caratterizza però la fase di rilancio è l’impegno per definire la coesione a livello locale, confermato dalla coordinazione tra il Centro Culturale e la Galleria Contemporaneo, rivolto all’espressione delle esigenze artistiche dei linguaggi sperimentali. Lo sforzo costante di entrambe le strutture è stato ostacolato solamente dalle ragioni economiche relative ai tagli dei fondi che hanno determinato la chiusura delle attività della Galleria. Nonostante ciò, il riordino della programmazione del Candiani ha portato a una gestione più cosciente dei contenuti e dei materiali artistici. Gli esempi sulle ricerche degli anni Settanta hanno dimostrato il valore della città nell’indagine delle nuove espressioni in campo artistico, in aderenza alle tendenze generali dell’epoca. Attraverso gli ultimi casi invece è stato poi possibile mettere in evidenza l’attenzione verso la disciplina fotografica sperimentale 203 Quello sguardo liberato da moralismi e ideologie, in “”Il Gazzettino”, 19 marzo 2013. 219 all’interno della programmazione, presentando delle occasioni espositive in cui il valore artistico delle immagini è strettamente connesso a quello simbolico nello studio della realtà cittadina. Le due diverse prospettive considerate, da una parte quella emergente dei giovani artisti, dall’altra quella di una delle personalità di maggior spicco del mondo fotografico contemporaneo, risultano una conferma della validità della proposta del Candiani nel dare voce all’identità locale su diversi livelli e nel coinvolgimento delle differenti realtà che ne fanno parte. Confrontando tutte queste iniziative con i primi tentativi espositivi delle mostre Il Dono e L’America di Pollock, emerge, su tutti gli aspetti considerati, il differente approccio nel costruire un ruolo per l’istituzione. Nel primo periodo, viene a galla un’incertezza organizzativa di fondo, in bilico tra le grandi aspettative di lancio del Centro nella scena culturale come polo privilegiato d’attrazione e incapacità di stabilire un programma definito dei contenuti da trattare. Attraverso l’offerta dei grandi eventi, si tentava di giustificare la presenza della nuova struttura e le finalità della sede. Consoni per i contenuti ma fallimentari nei risultati, questi risentivano della presenza di Venezia, giovando relativamente dello stretto collegamento diretto che si era tentato di stabilire tra le due realtà, com’era accaduto con la mostra di Pollock. Questo sembrava accentuare ancora di più la posizione “di coda” di Mestre e del Candiani, continuando ad essere soggetto alle critiche che avevano accompagnato il progetto nei decenni precedenti. Il doveroso riscatto della struttura, prima di tutto nell’acquisizione dell’autonomia rispetto al bacino veneziano, per quanto non abbia mai portato all’effettiva realizzazione del “Beaubourg mestrino”204, come definito più volte e al quale il Comune aspirava, è stato portato avanti nella promozione della realtà locale, incubatrice di ricerca e sperimentazione. Nonostante la condizione di limitatezza e ristrettezza economica è da riconoscere alla struttura lo sviluppo di competenze rivolte a far emergere il valore culturale e artistico della terraferma, recuperando quanto ne ha caratterizzato la storia e cercando sempre nuove possibilità di collaborazione e di proposta delle diverse discipline nella sfera emergente. Dal punto di vista strettamente espositivo si evince la capacità di considerare diversi Apre il Beaubourg di Mestre, in “Il Gazzettino”, 9 giugno 2001; M. Chiarin,”Candiani, afflusso irrisorio”, in “La Nuova Venezia, 17 maggio 2002; N. Benatelli, Il “Candiani” riparte da… Candiani, in “Il Gazzettino”, 30 luglio 2003; R. Bianchin, Il Candiani non è mai diventato il Beaubourg di Mestre, in “La Nuova Venezia”, 19 maggio 2013. 204 220 ambiti e generi che conducono a nuove interpretazioni della realtà di cui sono testimonianza, prima fra tutte quella locale. Nella rivalutazione della terraferma, il Candiani, seppur agendo spesso in sordina e senza un identità definita, cerca di mantenere la continuità delle iniziative nei limiti delle risorse a disposizione. Considerando questi diversi casi di studio, all’interno del programma complessivo delle mostre realizzate, abbiamo voluto ripercorrere il lavoro svolto negli anni dal Centro mettendo in evidenza i momenti cruciali per la sua gestione. Così facendo è stato possibile giustificare le scelte che sono state prese nel corso degli anni, dando una spiegazione ai cambiamenti necessari che hanno tentato di definire un ruolo effettivo per la struttura all’interno della realtà in cui si trova. 221 Conclusioni Tra le numerose istituzioni, pubbliche e private, operanti nel sistema culturale racchiuso tra Venezia e la Terraferma, il Centro Culturale Candiani si è sicuramente posto in una prospettiva singolare. L’analisi degli obiettivi su cui sono state articolate le attività, da cui ho potuto definire il compito e il valore di un’istituzione di questo tipo all’interno del territorio, è stata il punto di partenza per evidenziare le specificità del caso. Fortemente voluto dall’amministrazione locale quale centro innovativo per la produzione di eventi temporanei e per le attività rivolte alla sperimentazione e alle diverse discipline emergenti, esso doveva rispondere all’assenza di un luogo che racchiudesse l’identità culturale della terraferma e della città di Mestre che, reduce degli sviluppi incontrollati dell’urbanizzazione, non aveva delle strutture idonee a valorizzarla. L’obiettivo di “polifunzionalità” che l’ha contraddistinto quale cavallo di battaglia della città moderna rivolta all’innovazione, in realtà ha segnato le sorti di una struttura ricca di potenzialità che non ha avuto i mezzi per supportarle. Se si considera la grande varietà di ambiti di interesse che volevano essere abbracciati, i rallentamenti e gli insuccessi del periodo iniziale di attività sono stati i risultati di una gestione debole, con grandi idee ma senza delle linee guida che organizzassero le proposte in un percorso definito. Accanto a ciò si è presentato il problema della scarsità delle risorse che ha costituito un limite sempre più grande allo svolgimento delle attività e ha determinato l’urgenza delle continue revisioni dell’assetto istituzionale e dei programmi. L’autonomia acquisita al momento del rilancio ha costituito un ritorno positivo per il Centro che, slegandosi dalla gestione connessa al polo museale veneziano, si è differenziato nelle competenze, indirizzando le scelte sui contenuti da proporre. Tuttavia, pur riordinando la programmazione degli eventi in modo coerente rispetto all’eterogeneità delle iniziative che si articolavano tra esposizioni, incontri, convegni, conferenze, manifestazioni di tipo performativo e cinematografico, non sono emersi dei risultati decisivi che attestassero l’effettivo successo della struttura nei confronti delle aspettative iniziali. Le circostanze di ristrettezza hanno compromesso anche le 222 collaborazioni più significative che potevano aiutare a creare un polo culturale coeso nel territorio. Aprendo la strada a un interessante dialogo tra le istituzioni nell’organizzazione degli eventi, attraverso l’integrazione di idee, competenze e strutture per presentare dei materiali artistici inediti e originali, la collaborazione con la Galleria Contemporaneo ha contribuito ad allargare la proposta espositiva con i contenuti delle esperienze più attuali, sperimentali ed emergenti. Tuttavia, l’alienazione dello spazio espositivo da parte del Comune ne ha chiuso ogni prospettiva di crescita. Queste ragioni dimostrano come sia stato difficile ritagliare il ruolo che si desiderava per il Candiani, il cui destino è messo sempre più in discussione. A questo proposito, i progetti rivolti allo sviluppo della riqualifica culturale dell’intera area di terraferma, offrono un ulteriore spunto di riflessione per il futuro del Centro. Con la previsione dell’inaugurazione del Museo di Mestre si può pensare che esso stia entrando in un’ulteriore fase di vita, in cui si assisterà a un adattamento della struttura al nuovo contesto. I documenti provenienti dalla rassegna stampa, raccolta presso l’archivio del Centro, sono stati le fonti primarie di cui mi sono servita per ricostruire le vicende relative alla struttura e per dare testimonianza delle problematiche che l’hanno accompagnata. In questo modo, ho verificato che la scarsità dei mezzi economici e la debolezza dell’immagine dimostrata sono state le cause del mancato raggiungimento dei suoi obiettivi, nonostante la vitalità delle proposte. Da ciò emerge un’ambiguità di fondo che ha costantemente reso il Centro un “cantiere aperto”. Dopo aver considerato i dati dei Rapporti sulla Produzione Culturale realizzati dalla Fondazione di Venezia che hanno confermato l’elevata quantità delle iniziative rispetto alla complessiva offerta locale, dall’analisi delle attività, inclusa quella espositiva, è emersa la qualità degli eventi, determinata da numerosi elementi di originalità. Grazie all’integrazione di questi due aspetti ho potuto sostenere il principale punto di forza dato dalla ricchezza dei contenuti delle proposte. Parallelamente, indagando le problematiche derivate dalle lacune organizzative dell’istituzione, ho messo il luce le cause che hanno frenato queste potenzialità. 223 Le indecisioni dell’amministrazione, gli elevati costi di mantenimento e i difetti strutturali degli spazi, assieme ai tagli ai fondi pubblici e al degrado che per anni ha contraddistinto l’area attorno alla sede, sono stati fattori decisivi che ho ritenuto opportuno citare per definire il profilo del Candiani. Per dimostrare inoltre come la prospettiva di revisione a cui è soggetta l’istituzione dipenda dal costante processo di trasformazione del contesto culturale circostante, ho scelto di evidenziare le principali fasi di vita che l’hanno interessata. L’articolazione individuata tra avvio e rilancio ha confermato la complessità delle circostanze che hanno segnato l’evoluzione del Centro, verificando le osservazioni relative alle problematiche emerse e alle scelte prese nella programmazione. Idee per una prospettiva futura Alla luce dei risultati ottenuti, credo sia interessante riflettere sugli sviluppi recenti delle questioni trattate per dare un’ipotetica interpretazione della prospettiva futura. Innanzitutto, la recente realizzazione del cinema multisala al posto dell’Arena, che ha nuovamente cambiato l’assetto strutturale del Candiani, è stato uno degli interventi previsti per risollevare l’immagine della zona dall’aspetto degradato e per favorire la frequentazione della sede. Nel cercare di allargare il bacino di utenza delle iniziative del Centro Culturale, sarebbe opportuno pensare anche a delle soluzioni promozionali più efficaci che non si limitassero al solo sito web e al magazine mensile, in cui viene divulgata la programmazione. Pur risultando difficile pensare alla progettazione di un’azione di marketing specifica per ogni evento, a causa dei pochi fondi a disposizione, si potrebbe iniziare a curare di più le pagine dell’istituzione nei principali social network. Con spese minime, si potrebbe aumentare la visibilità, migliorare l’immagine, mantenere un dialogo costante e diretto con il pubblico e allo stesso tempo perseguire i fini rivolti all’innovazione, mettendosi al passo con le nuove esigenze contemporanee di espressione e comunicazione. Il momento cruciale su cui porre attenzione risulta l’apertura del Museo di Mestre, destinato a diventare il nuovo polo culturale di aggregazione della città. Oltre a costituire la sede permanente rivolta alla conservazione dei materiali relativi alla 224 storia locale, per ora disponibili al Candiani nel piano dedicato al Laboratorio Mestre Novecento, esso è stato progettato per assumere contemporaneamente un ruolo poliedrico, articolato nelle più diverse funzioni e attività. La presenza di finalità contigue porterebbe a pensare alla necessità di ideare delle nuove iniziative per il Candiani. L’obiettivo sarebbe di differenziarsi e contribuire in modo originale anche alle proposte del museo, senza essere messo definitivamente al margine o essere rappresentato solo dal cinema. Sebbene si continui a parlare di Mestre come futura città metropolitana, in cui queste istituzioni costituiscono i poli centrali della rigenerazione culturale, i tagli alle risorse continuano ad aumentare, incrementando le difficoltà di sopravvivenza delle realtà che dipendono dai fondi pubblici. Tenendo conto di questa situazione, che limita le possibilità d’azione per un netto miglioramento, ritengo che sia utile concentrare l’attenzione sulla valorizzazione di attività ed eventi che presentino dei caratteri unici per garantirne la vitalità. Innanzitutto, bisognerebbe pensare a delle soluzioni che catturino l’attenzione del pubblico, favorendo la frequentazione delle attività del Centro e allo stesso tempo permettano di affrontare parzialmente le lacune economiche. Ad esempio, si potrebbe dare la possibilità alle organizzazioni e associazioni culturali, locali e non, di prendere in affitto gli spazi espositivi. Queste sarebbero autonome nel gestire le sale e gli allestimenti e il Candini potrebbe avere un ulteriore ritorno economico da impiegare nelle proprie attività, mantenendo l’impegno di selezionare dei progetti validi e di interesse per il pubblico. Ancora, come vengono organizzati dei bandi per la promozione dei talenti emergenti in ambito cinematografico, si potrebbe istituire un bando di scadenza annuale dedicato alle arti visive e rivolto alla partecipazione dei giovani artisti che operano nel territorio locale. Si potrebbe quindi dare visibilità agli artisti vincitori attraverso l’allestimento di un’esposizione collettiva, alla quale potrebbero contribuire nell’organizzazione con idee e proposte innovative, valorizzando allo steso tempo la realtà del Centro. Non solo, in quanto luogo di produzione e sperimentazione, per mezzo del bando si potrebbe dare spazio a nuove esperienze creative interessanti tanto per gli artisti, quanto per il pubblico. Considerata la costante attività organizzata nei laboratori, si potrebbe pensare a uno sviluppo alternativo di questi 225 momenti. Prima dell’allestimento dell’esposizione si potrebbe dare l’opportunità agli artisti di realizzare le opere per l’evento presso gli spazi del Candiani, adattandolo per un periodo limitato a “residenza artistica” in cui gli artisti possano lavorare e incontrare il pubblico. Nella prospettiva di apertura del nuovo museo sarebbe interessante creare anche un dialogo tra le due sedi nell’ambito del progetto. Gli artisti potrebbero produrre le loro opere al Candiani, mentre, la mostra, organizzata alla fine, potrebbe avere luogo nelle sale espositive dell’M9, lasciando liberi gli spazi del Centro per lo svolgimento delle altre iniziative e creando un legame continuativo tra le istituzioni. 226 Appendice Tabella 1. Graduatoria delle localizzazioni delle principali istituzioni con più di dieci eventi nel 2003 Centro Storico Videoteca Pasinetti Ateneo Veneto Teatro Malibran Auditorium Santa Margherita Cinema Giorgione Fondazione Querini Stampalia Teatrino Groggia Teatro Piccolo Arsenale Fondazione Giorgio Cini Palafenice 105 53 43 40 38 38 38 32 31 30 Terraferma Centro Culturale Candiani Teatro Toniolo Teatro del Parco 112 43 35 Lido Cinema Astra Piazzale del Casinò 21 15 Nella tabella è riportata la classifica dei principali luoghi degli eventi ripartiti tra le maggiori aree di interesse in cui il Centro Culturale Candiani spicca come prima istituzione della Terraferma e per il maggior numero di attività ospitate. Nel fare riferimento alle sedi del Centro Storico abbiamo selezionato le prime dieci rispetto alla scheda originale del Primo Rapporto sulla Produzione Culturale in cui è presente l’elenco completo delle localizzazioni con più di dieci eventi. Fonte: rielaborazione dei dati contenuti in F. Sbetti, M. Bertoldo, La produzione culturale a Venezia. Gli eventi, i produttori, i fruitori. Primo rapporto, maggio 2004, p. 21. Grafico 1. La produzione degli eventi temporanei 2002-2013 3000 2844 2700 2503 2500 2340 2167 2000 1838 1674 1790 1861 1838 2007 2008 1500 1500 1222 1000 500 0 2002 2003 2004 2005 2006 2009 2010 2011 2012 2013 Il grafico rappresenta l’andamento complessivo di crescita del numero totale degli eventi realizzati tra il 2002 e il 2013 nel Comune di Venezia. 227 Fonte: rielaborazione dei dati contenuti in F. Sbetti, M. Bertoldo, La produzione culturale a Venezia. Gli eventi, i produttori, i fruitori. Primo rapporto, maggio 2004, p. 25; id., La produzione culturale a Venezia. Gli eventi, i produttori, i fruitori. Quinto rapporto, novembre 2008, p. 37; id., La produzione culturale a Venezia. Gli eventi, i produttori, i fruitori. Decimo rapporto, dicembre 2013, p. 41; id., La produzione culturale a Venezia. Gli eventi, i produttori, i fruitori. Undicesimo rapporto, novembre 2014, p. 39. Tabella 2. La produzione di eventi per settore 2003-2013 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 Arti Visive 159 164 222 198 226 188 270 249 370 387 369 Musica 319 398 367 380 396 310 412 449 451 566 583 Teatro e Danza 250 255 273 289 302 221 223 244 303 317 300 Rassegne cinematografiche 230 233 208 349 352 315 300 326 323 368 335 Conferenze e convegni 458 729 557 525 535 776 931 1008 966 1123 1034 Totale 1416 1779 1627 1741 1811 1810 2136 2276 2413 2761 2621 Totale eventi 1500 1838 1674 1790 1861 1838 2167 2340 2503 2844 2700 Nella tabella è riportato il numero di eventi realizzati dei settori più rilevanti nella produzione degli eventi temporanei (arti visive, musica, teatro e danza, rassegne cinematografiche, conferenze e convegni) tra il 2003 e il 2013 nel Comune di Venezia. Non sono considerati nel dettaglio i dati delle categorie minori come tradizioni veneziane, sport e giochi, fiere e mercati, che tuttavia contribuiscono al risultato complessivo della voce “Totale eventi”. Fonte: rielaborazione dei dati contenuti in F. Sbetti, M. Bertoldo, La produzione culturale a Venezia. Gli eventi, i produttori, i fruitori. Quinto rapporto, novembre 2008, p. 37; id., La produzione culturale a Venezia. Gli eventi, i produttori, i fruitori. Decimo rapporto, dicembre 2013, p. 41; id., La produzione culturale a Venezia. Gli eventi, i produttori, i fruitori. Undicesimo rapporto, novembre 2014, p. 39. 228 Grafico 2. I produttori di eventi dal 2004 al 2013 350 315 310 2012 2013 300 250 186 200 164 139 150 100 89 104 136 113 117 2007 2008 50 0 2004 2005 2006 2009 2010 2011 Nel grafico è rappresentata la crescita costante del numero dei soggetti organizzatori e promotori di eventi tra il 2004 e il 2013. Rispecchiando l’andamento complessivo della produzione delle manifestazioni, si nota la stabilizzazione del settore avvenuta nel periodo recente. Fonte: rielaborazione dei dati contenuti in F. Sbetti, M, Bertoldo, La produzione culturale a Venezia. Gli eventi, i produttori, i fruitori. Decimo rapporto, dicembre 2013, p.11; id., La produzione culturale a Venezia. Gli eventi, i produttori, i fruitori. Undicesimo rapporto, novembre 2014, p.14. Tabella 3. Graduatoria dei primi dieci organizzatori di eventi 2005- 2007 2005 2006 2007 Comune di Venezia Circuito Cinema 245 163 Comune di Venezia Circuito Cinema 257 244 Circuito Cinema 257 Centro Culturale Candiani 185 Università Cà Foscari Libreria Mondadori Ateneo Veneto 131 103 98 Centro Culturale Candiani 136 Ateneo Veneto Libreria Mondadori 83 82 123 114 105 Musei Civici Veneziani 84 82 Fondazione La Biennale di Venezia Iuav Fondazione Teatro La Fenice 83 Fondazione la Biennale di Venezia Musei Civici Veneziani La Biennale di Venezia Ateneo Veneto Area Produzioni Culturali e spettacolo Comune di Venezia Attività Assessorati Libreria Mondadori 78 43 Fondazione Giorgio Cini Associazione Culturale Vortice 67 58 Musei Civici Veneziani Università Cà Foscari di Venezia 71 67 ACIT Associazione Italo Tedesca 35 CZ 95 Centro Zitelle Culturale Multimediale 55 Fondazione Teatro la Fenice 62 73 96 78 Fonte: dati contenuti in F. Sbetti, M. Bertoldo , La produzione culturale a Venezia. Gli eventi, i produttori, i fruitori. Quinto rapporto, novembre 2008, p. 46. 229 Tabella 4. Graduatoria dei primi dieci luoghi degli eventi 20052007 2005 Centro Culturale Candiani 162 2006 Centro Culturale Candiani 300 2007 Centro Culturale Candiani 346 Libreria Mondadori Ateneo Veneto Videoteca Pasinetti Teatro La Fenice Teatro del Parco Auditorium Santa Margherita Teatro Toniolo 100 93 51 48 45 42 Videoteca Pasinetti Libreria Mondadori Ateneo Veneto Teatro Toniolo Centro Espositivo Le Zitelle Fondazione Giorgio Cini 97 93 88 66 62 59 Videoteca Pasinetti Ateneo Veneto Libreria Mondadori Teatro La Fenice Teatro Toniolo Teatro del Parco 104 103 78 68 56 54 41 Teatro del Parco 58 46 Teatro Fondamenta Nuove Fondazione Giorgio Cini 39 38 Teatro La Fenice Teatro Malibran 42 32 Fondazione Querini Stampalia Teatro Fondamenta Nuove Fondazione Giorgio Cini 44 40 Fonte: dati contenuti in F. Sbetti, M. Bertoldo , La produzione culturale a Venezia. Gli eventi, i produttori, i fruitori. Quinto rapporto, novembre 2008, p.46. Tabella 5. Graduatoria dei primi dieci organizzatori di eventi 2010- 2012 2010 Centro Culturale Candiani 290 Circuito Cinema 2011 254 Area Produzioni Culturali e Spettacoli 387 Circuito Cinema 235 Centro Culturale Candiani 228 Centro Culturale Candiani 268 Università Cà Foscari 166 177 Circuito Cinema 232 Area Produzioni Culturali e Spettacoli Università IUAV Ateneo Veneto 155 Area Produzioni Culturali e Spettacoli Università Cà Foscari 172 Università Cà Foscari 2111 126 121 Ateneo Veneto Libreria Feltrinelli 146 109 Arteven- Circuito Teatrale Regionale Fondazione Musei Civici Veneziani Libreria Mondadori 93 95 Università IUAV 90 80 Ateneo Veneto Comune di Venezia Attività Assessorali Fondazione La Biennale di Venezia Libreria Feltrinelli 91 86 78 Università IUAV 85 Regione Veneto- Attività Culturali e Spettacolo 67 Fondazione Musei Civici Veneziani 69 Fondazione Teatro La Fenice Comune di Venezia Attività Assessorali Fondazione La Biennale di Venezia 115 114 2012 71 66 Fonte: dati contenuti in F. Sbetti, M, Bertoldo, La produzione culturale a Venezia. Gli eventi, i produttori, i fruitori. Decimo rapporto, dicembre 2013, p.50. 230 Tabella 6. Graduatoria dei primi dieci luoghi degli eventi 20102012 2010 Centro Culturale Candiani 379 Videoteca Pasinetti- La Casa del Cinema Ateneo Veneto Teatro La Fenice Libreria Mondadori Teatro Toniolo Palazzo Albrizzi 147 Auditorium Santa Margherita Telecom Italia Future Centre Università IUAV- Ex Cotonificio 42 114 91 78 53 44 41 40 2011 Centro Culturale Candiani 324 Videoteca Pasinetti- La Casa del Cinema Ateneo Veneto Libreria Feltrinelli Teatro La Fenice Teatro Toniolo Palazzo Albrizzi 166 Auditorium Santa Margherita Telecom Italia Future Centre Biblioteca Civica di Mestre 2012 Centro Culturale Candiani 286 192 49 Videoteca Pasinetti- La Casa del Cinema Ateneo Veneto Libreria Feltrinelli Teatro La Fenice Teatro Toniolo Auditorium Santa Margherita Palazzo Albrizzi 43 35 Teatro Goldoni Palazzo Franchetti 41 33 127 94 68 56 51 158 110 86 60 46 41 Fonte: dati contenuti in F. Sbetti, M, Bertoldo, La produzione culturale a Venezia. Gli eventi, i produttori, i fruitori. Decimo rapporto, dicembre 2013, p.50. Tabella 7. Graduatoria dei primi dieci organizzatori di eventi 2013 2013 Area Produzioni Culturali e Spettacoli 262 Centro Culturale Candiani 225 Università Cà Foscari Circuito Cinema Ateneo Veneto Fondazione La Biennale di Venezia Libreria Feltrinelli Università IUAV Fondazione Teatro La Fenice Fondazione Musei Civici di Venezia 185 182 162 115 109 107 80 90 Fonte: dati contenuti in F. Sbetti, M. Bertoldo, La produzione culturale a Venezia. Gli eventi, i produttori, i fruitori. Undicesimo rapporto, novembre 2014, p.48. 231 Tabella 8. Graduatoria dei primi dieci luoghi degli eventi 2013 2013 Centro Culturale Candiani 244 Ateneo Veneto Videoteca Pasinetti- La Casa del Cinema Libreria Feltrinelli Teatro La Fenice Teatro Toniolo Palazzo Cavagnis Teatro Arnaldo Momo Parco San Giuliano Auditorium Santa Margherita- Università Cà Foscari 168 167 100 88 57 52 42 42 42 Fonte: dati contenuti in F. Sbetti, M. Bertoldo, La produzione culturale a Venezia. Gli eventi, i produttori, i fruitori. Undicesimo rapporto, novembre 2014, p.48. Grafico 3. La produzione di eventi del Centro Culturale Candiani dal 2006 al 2013 350 290 300 250 227 208 200 150 256 237 268 265 228 185 176 150 136 131 225 192 157 118 100 68 50 9 19 19 25 5 2006 2007 2008 2009 2010 36 0 2011 2012 2013 Il grafico rappresenta l’andamento del la produzione degli eventi del Centro Culturale Candiani riportato nella tabella 2.2.3. (pp. X del testo). Tenendo presente il numero totale di eventi realizzati per ogni anno dal 2006 al 2013 (valore azzurro), sono distinte le iniziative organizzate singolarmente (valore blu) e quelle organizzate in collaborazione con altri soggetti (valore giallo). Fonte: rielaborazione dei dati contenuti in F. Sbetti, M. Bertoldo, La produzione culturale a Venezia. Gli eventi, i produttori, i fruitori. Quarto rapporto, novembre 2007, p. 15; id., La produzione culturale a Venezia. Gli eventi, i produttori, i fruitori. Quinto rapporto, novembre 2008, p. 23; id., La produzione culturale a Venezia. Gli eventi, i produttori, i fruitori. Sesto rapporto, dicembre 2009, p.17; id., La produzione culturale a Venezia. Gli eventi, i produttori, i fruitori. Settimo rapporto, dicembre 2010, p.15; id., La produzione culturale a Venezia. Gli eventi, i produttori, i fruitori. Ottavo rapporto, dicembre 2011, p.15; id., La produzione culturale a Venezia. Gli eventi, i produttori, i fruitori. Nono rapporto, dicembre 2012, p.15; id., La produzione culturale a Venezia. Gli eventi, i 232 produttori, i fruitori. Decimo rapporto, dicembre 2013, p.17; id., La produzione culturale a Venezia. Gli eventi, i produttori, i fruitori. Undicesimo rapporto, novembre 2014, p.15. Tabella 9. Le Collaborazioni del Centro Culturale Candiani Associazioni locali A. Gi. Mus di Venezia- Associazione Giovanile Musicale A.S. D. Union Boxe di Mestre ACIF- Alliance Française di Venezia AIED di Mestre Archeoclub d'Italia- Sede di Venezia Archivi Carlo Montanaro Associazione “Una strada” (Premio Città di Venezia) Associazione ACACI di Capoeira Angola Associazione AIRIS ONLUS Associazione Amici dei Musei e dei Monumenti Veneziani Associazione Amici della Musica di Mestre Associazione Amici della Musica di Venezia Associazione Amici delle Arti di Mestre e della Terraferma Associazione Amici di Wagner- Venezia Associazione casadelluomo (Corso Filosofia) Associazione Clio '92 Associazione Culturale “Ensemble F. Italiano” Associazione Culturale “Terra Antica” Associazione Culturale “Armando Pizzinato” Associazione Culturale “RistorArti” Associazione Culturale “Tra mar e laguna” Associazione Culturale Amaranteghe Associazione Culturale Balamòs Associazione Culturale CivicoCinque Associazione Culturale ComunicArte/ Soliti Sospetti- Manzo Associazione Culturale Corpi Scenici/ Ventimiglia Associazione Culturale Galleria Contemporaneo Associazione Culturale Kairòs Associazione Culturale La Torre di Mestre (La Torre e le Lagune) Associazione Culturale Metropolis Associazione Culturale Messico Qui Associazione Culturale Nemus Associazione Culturale Questa Nave 233 Associazione Culturale Settimo Binario Associazione Culturale Shylock- Centro Universitario Teatrale di Venezia Associazione Culturale Studio Insieme Associazione Culturale Ucraina Più Associazione Culturale Vera da Pozzo Associazione Culturale Voci di Carta Associazione degli Amici dello Spettacolo di Venezia e Mestre Associazione di Volontariato “Spazio Mestre Solidale” Associazione Dojo Zen Mestre “Mushotoku” Associazione Esodo Associazione Il Piccolo Principe Associazione Il Teatro alla Moda Associazione Italia- Cuba di Venezia Associazione Italia- Vietnam- Comitato Regionale Veneto Associazione Italo- Russa di Venezia Associazione Josephine Cre(A)zioni Associazione L'uovo di Paperoga Associazione Le Vicine di Casa Associazione Lila Associazione Medici Psicoterapeutici di Venezia Associazione Metabolè Associazione Mozart Italia Associazione Murata Giovani Associazione Nazionale Venezia Giulia Dalmazia- Comitato Provinciale di Venezia Associazione Parkinsoniani Associati Mestre Venezia e Provincia onlus Associazione per la memoria e la storia delle donne in Veneto Associazione Progetto Nascere Meglio Associazione Rafiki- Pediatri per l'Africa Associazione Rom Kalderash Associazione StoriAmestre Associazione Veneta Amici della Musica Associazione Vicine di casa Associazione Yovo AVAMN Associazione Veneta Amici della Musica C.A.I. di Mestre C_art- Arte in Campo Casa della cultura iraniana Casa delle Parole 234 Cenacolo Poesia di Mestre Centro Don Milani (Intrasonus) Centro Studi Storici di Mestre Cinecircolo “Luchino Visconti” Cinit- Cineforum Italiano Circolo Astrofili di Mestre “G. Ruggeri” Circolo Culturale Caligola Circolo Culturale Walter Tobagi Circolo Culturale Luigi Tecno di Venezia Compagnia delle Acque/ Beppa Casarin Compagnia Giovanile di Teatro Amatoriale “VoriaMaNoPosso” Compagnia Teatrale Stabile Studio Insieme- Paola Bruna Cooperativa El Fontego Cooperativa sociale Con-tatto CTR Centro di Ricerca Teatrale El leon in Moleca Euterpe Venezia FAI Fondazione di Partecipazione Casa dell' Ospitalità Fuoriposto Gran Teatrino La Fede delle Femmine Il Signor Nielsen In canto a San Marco IVESER Istituto Veneziano per la Storia della Resistenza e della Società Contemporanea La Gondola Circolo Fotografico Venezia Libera Associazione di Idee Lions Club di Mestre Castelvecchio Lions Club Mestre Host Music Lab Progetto12 Associazione Culturale- Mestropolitan / Nicola Giusto rEsistenze Rete Scolastica provinciale insegnanti di Storia- Venezia Rivista Orale Scuola Lacaniana di Psicoanalisi sede di Venezia Servitium SFI SocietàFilosofica Italiana- Venezia Società italiana delle Storiche SOS Handicap Bambini Invisibili onlus 235 SuperGulp! UAAR Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti- circolo di Venezia Università del Tempo Libero di Mestre Università della Terza Età di Mestre Università Popolare di Mestre Venezia Comix La Fabbrica della cultura Associazione Culturale Djembè Associazione Culturale Teatrale Questa Nave Associazione Esodo Associazione Mozart Italia Associazione StoriAmestre Centro Studi Storici di Mestre Centro Teatrale di Ricerca Cinit- Cineforum Italiano El Fontego Fuoriposto Il Suono Improvviso IVESER Istituto Veneziano per la Storia della Resistenza e della Società Contemporanea Mandragola Forniture Culturali Ordine dei Giornalisti del Veneto Slow Food Veneto- Condotta di Mestre Società Dante Alighieri di Venezia Teatrino Groggia Teatro a l'Avogaria Teatro Fondamenta Nuove Mostre Archivio Graziano Arici Associazione ComunicArte Associazione Culturale Casin degli Spiriti Associazione Culturale La Tangenziale Associazione Culturale Matite in Viaggio Associazione di poesia Settima Stanza Associazione Fotografica Fatue Associazione fotografica fotosintesi Circolo Fotografico La Gondola Compagnia Teatrale Farmacia Zoo: E' Cura- Sui- Human- Artistic Movement 236 Delegazione Culturale dell' Ambasciata di Francia e Venezia Laboratorio Associazione Segnoperenne Fondazioni e altri enti locali ANPI provinciale ANPI regionale Antenna Europe Direct VE.net.O Archivi delle Sostenibilità Università Cà Foscari Venezia Arteven ASAC archivio Storico delle Arti Contemporanee della Biennale di Venezia Assessorato alle Politiche Giovanili e alla Pace Assessorato alle Attività Produttive del Comune di Venezia Assessorato alle Politiche Educative del Comune di Venezia- Itinerari Educativi Assessorato alle Politiche Sociali e ai Beni del Comune di Venezia Assessorato allo Sport del Comune di Venezia Ateneo Veneto di Scienze, Lettere ed Arti Auser di Venezia Boscarato Ristorazione C.G.I.L. Casinò di Venezia (Intrasonus) Centro di Giustizia Minorile di Venezia Centro Donna- Servizio Cittadinanza delle Donne e Culture delle Differenze Centro Interuniversitario di Studi Ungheresi e sull'Europa Centro- Orientale (CISUECO) Circuito Off- Venice International Short Film Festival Codess Cultura CONI Provinciale di Venezia Consolato Gen. On. di Ungheria Controcampo produzioni Coordinamento Cinema e Scuola Dir. Politiche Sociali, Partecipative, e dell'Accoglienza. Servizio Immigrati e Prom. Dei Diritti di Cittadinanza Etam- Animazione di Comunità e Territorio Fondazione Cà Foscari Fondazione di Venezia Fondazione Gianni Pellicani Fondazione Giorgio Cini Fondazione Luigi Nono onlus Fondazione Qurini Stampalia 237 Fondazione Valentino Vecchi FramEnsemble Françoise Pinault Foundation IMG Cinemas Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia Laboratorio Mestre Novecento Liberia Mondadori Licei Stefanini Liceo Benedetti Liceo Ginnasio Franchetti Liceo Marco Polo Liceo Scientifico G. Bruno Liceo Scientifico Ugo Morin Macaco Records Mestiere Cinema Municipalità di Marghera Municipalità di Mestre- Carpenedo Novotel Venezia Mestre Castellana Nucleo Nausicaa Opere Riunite Buon Pastore Ordine Giornalisti del Veneto Osservatorio LGBT del Comune di Venezia Osteria La Vida Nova Palazzo Grassi Pasticceria- Cioccolateria Pettenò PPTV (Produttori Professionali Teatrali Veneti) Provincia di Venezia Radio Base Popolare Network Servizio Pronto Intervento Sociale per i non Residenti Società Veneziana di Scienze Naturali SPI-CGIL Veneto- Progetto memoria Studio LT2 Edizioni Teatro Cà Foscari Tocna Danza Università Cà Foscari Venezia- Biblioteca Area Scientifica Università Cà Foscari Venezia- Dip. di Storia delle Arti e Conservazione dei Beni Artistici Università Cà Foscari Venezia- Dip. Studi Europei e Postcoloniali Università Cà Foscari Venezia- Master in Diffusione della Cultura Scientifica 238 Università IUAV di Venezia- Facoltà di Design e Arti VEGA Parco Scientifico e Tecnologico di Venezia Veneto Film Festival Venezia Eventi Globali Venezia Spettacoli Venice Film Commission La fabbrica della cultura Archivio Luigi Nono Amnesty International- Sezione Italiana- Gruppo Italia 263_ Venezia Ateneo Veneto di Lettere, Scienze ed Arti Centro Culturale p.m. Kolbe Centro di Documentazione Storico- etnografica del Veneto Orientale Centro Donna Centro Internazionale Città d'Acqua Centro Studi e Documentazione della Cultura Armena Collezione Peggy Guggenheim Coordinamento cittadino per il giorno della memoria Edizioni Cavallino Ex novo Ensemble Fondazione alliance Française di Venezia Fondazione Gianni Pellicani Fondazione Querini Stampalia Fondazione Ugo e Olga Levi Il libro con gli stivali Istituto Confucio di Venezia Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti La Gru Casa Editrice Libreria Editrice Filippi Libreria Ulisse & Co. Museo di Storia Naturale di Venezia Museo Ebraico di Venezia Palazzo Grassi Supernova edizioni WWF Veneto Mostre ARPAV Assessorato alle Attività Produttive Assessorato alle Politiche Educative del Comune di Venezia 239 Biblioteca Civica di Mestre Biennale di Venezia Bugno Art Gallery Cassa di Risparmio di Venezia Centro Donna Civita Tre Venezia COSES di Venezia Etam- Animazione di Comunità e Territorio del Comune di Venezia Fondazione di Venezia Fondazione Duomo di Mestre Fondazione Gianni Pellicani Fondazione Musei Civici Veneziani INAL Istituto Nazionale per l'Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro Laboratorio Mestre Novecento Marco Polo System Municipalità di Mestre- Carpenedo Pasticceria- Cioccolateria Pettenò Patriarcato di Venezia Università Cà Foscari di Venezia- Dip. di Storia delle Arti e Conservazione dei Beni Artistici “G.Mazzariol” Università Cà Foscari di Venezia Università IUAV di Venezia- Facoltà di Design e Arti Scuola di S. Maria dei Battuti di Mestre Associazioni esterne A.P.C.L.A.I. (Associazione per la promozione della Cultura Latino Americana di Trieste) ACAB Associazione Culturale Antonello Branca Accademia della Follia Amnesty International Sezione Italiana ANS- XXI Onlus Associazione <AT> Assurdo Teatro Associazione AMUKAN- Roma Associazione ARS ET LABOR Associazione Culturale “Maria Sorgato” Associazione Culturale Art Poétique Associazione Culturale Cambieresti Associazione Culturale CasaLorca di Vicenza Associazione Culturale CREATURE CREATIVE Associazione Culturale Eidos 240 Associazione Culturale Euphonia Associazione Culturale Fûrclap Associazione Culturale Keptorchestra Associazione Culturale MACS Associazione Culturale rossoprofili.it Associazione Culturale T.I.R. TeatroInRivolta Associazione ILARIA ALPI Associazione Lucrezia Marinelli Associazione Musici Mojanesi Associazione Musicoteatro Associazione Paesaggio Veneti SOS Associazione Teatrale I sognattori Associazione Teatro MacOndO Casa di Cultura Goffredo Parise Casa sul Piave G. Parise di Salgareda Centro Artistico Musicale Padovano Centro di Documentazione G. Pavanello di Meolo Circolo 1554 CRT Artificio Milano CUC Centro Universitario Cinematografico di Padova INNOVANATTIVI by Frogmarketing Italia Nostra Onlus Kantiere Misto Krisis Associazione Culturale La Corte dei Miracoli La Baracca- Testoni ragazzi Molino Rosenkraz Movimento di Cooperazione Educativa Museo di Precinema- Collezione Minici Zotti Phronesis- Associazione Italiana per la Consulenza Filosofica Sciopero Globale delle Donne- Londra e la rete di Uomini PayDay- Londra Sea Shepherd Conservation Society Tam Teatromusica Teatro Stabile di Innovazione Teatro del lemming TerzoCinema La fabbrica della cultura Associazione Fratelli dell'Uomo 241 Museo Archeologico di Altino Mostre AESVI Associazione Editori Software Videoludico Italiana Associazione Culturale Cineforum Scorzè Associazione per le Malattie da Intossicazione cronica e/o ambientale (A.M.I.C.A.) E-Ludo Musea Game Art- Gallery Fondazioni e altri enti esterni Air Dolomiti (Lufthansa) Ambasciata di Cuba in Italia Angolo dell’Avventura a Venezia Archivio D’Annunzio Atlantyca Entertainment Ausilio per la Cultura Babelia & C. Brancaleone- Roma Centro Pace di Mirano CineAgenzia Cinecittà Istituto Luce Cinema & Video Indipendente Padova Cinema Zero Cineteca di Bologna Cineteca Italiana Cineteca Nazionale Compagnia Aire Flamenco Compagnia Flamenco Lunares Compagnia G.B. Studio Compagnia Naturalis Labor Compagnia Onda R Compagnia Teatrale Dionisi Compagnia Teatrale La Pulce Compagnia TPO Comune di Genova Comune di Ponte di Piave Conservatorio di Musica “Agostino Steffani” di Castelfranco Veneto Coop Adriatica Dinamo Italia Drammatico Vegetale- Ravenna Teatro 242 Echidna Cultura Eskimosa Espera…Espera Bioproduzioni- Cuba Fandango Federazione Pugilistica Italiana Feltrinelli Real Cinema Festival del Cinema Africano di Verona Festival del Cinema Latino Americano di Trieste Festival Internacional del Cine Pobre de Gibara Festivaletteratura del Carbone- Mantova Fondazione PAPA GIOVANNI XXIII Centro Studi Gershwin Spettacoli Giart- Visioni d’Arte Goethe Institut Torino History Channel IRRE Veneto Istituto Italo- Latino Americano (IILA) Joy & Joy L’Europeo La Piccionaia Laberna Net Label Librerie Coop Milano Film Festival Ministero per i Beni e le Attività Culturali- Soprintendenze per i Beni Archeologici del Veneto Miranoteatro Officina della Comunicazione Oz Film Pathosformel Pax Christi Playtime Films Ponderosa Music & Art Pontificium Consilium de Communicationibus Socialibus Pontificium Consilium de Cultura Premio Chatwin Protea Production Rai Trade Raisat Regione Veneto 243 Renin Rototom Sunsplash Sandalia Festival- La Havana Scuola di Musica “Thelonius Monk” Sintesi Comunicazione SKY Cinema Studio DG Consulenza Studio mano libera Telechiara Trenitalia Trust Nel Nome della Donna Tuna Studio UltimeUtopie Unicef- Comitato Regionale Veneto Zerodieci Eventi Zeroincondotta/teatro Zetagroup La fabbrica della cultura Centro Nazionale di Fotografia di Padova Cineteca del Friuli Cineteca di Bologna Gruppo Alcuni Museo del Precinema- Collezione Minici Zotti MVF Mediterraneo Video Festival Session Vicenza Film Festival Cortometraggi Mostre Accademia degli Studi accademici Aldo Moro Admira Ambasciata d’Australia Ambasciata degli Stati Uniti d’America Ambasciata del Canada Ambasciata della Repubblica Argentina in Italia Arte & Desafìo Banca Popolare di Marostica Biofuels Italia spa Centro Sperimentale di Cinematografia Cereale Docks spa 244 Bibliografia A beautiful day. Interno 3, catalogo della mostra a cura di R. Caldura (Mestre, Galleria Contemporaneo), Grafiche Veneziane, Venezia 2008. Alban Hajdinaj, catalogo della mostra a cura di R. Caldura (Mestre, Galleria Contemporaneo), Grafiche Antiga Spa, Crocetta del Montello (Tv) 2009. Antonio Scarponi, R. Caldura (Mestre, Galleria Contemporaneo), Dario De Bastiani Editore, Vittorio Veneto (Tv) 2007. Attila Csörgo ̋, catalogo della mostra a cura di R. Caldura (Mestre, Galleria Contemporaneo), Dario De Bastiani Editore, Vittorio Veneto (Tv) 2007. Brigitte Kowanz, catalogo della mostra a cura di R. Caldura (Mestre, Galleria Contemporaneo), Dario De Bastiani Editore, Vittorio Veneto (Tv) 2007. Esther Stocker, catalogo della mostra a cura di R. Caldura (Mestre, Galleria Contemporaneo), Dario De Bastiani Editore, Vittorio Veneto (Tv) 2006. Faccia a faccia, catalogo della mostra a cura di A. Pertoldeo, M. Andreani, L. Siotto, (Mestre, Centro Culturale Candiani), Grafiche Antiga SPA, Crocetta del Montello (Tv) 2010. Gemme, architetture, riflessi. Serse, catalogo della mostra a cura di R. Caldura (Mestre, Galleria Contemporaneo), Grafiche Antiga Spa, Crocetta del Montello (Tv) 2010. Igor Eskinja, catalogo della mostra a cura di R. Caldura (Mestre, Galleria Contemporaneo), Grafiche Antiga Spa, Crocetta del Montello (Tv) 2009. Il Dono, catalogo della mostra a cura di G. Maraniello, S. Risaliti, A. Somaini (Mestre, Centro Culturale Candiani e Siena, Palazzo delle Papesse Centro d'arte Contemporanea), Charta editore, Milano 2001. Il Gesto Indicatore, catalogo della mostra a cura di M. Zanta, (Mestre, Centro Culturale Candiani), Grafiche Antiga SPA, Crocetta del Montello (Tv) 2009. Jackson Pollock a Venezia, catalogo della mostra a cura di G. Romanelli, D. Ferretti, V. Sanfo (Venezia, Museo Correr; Mestre, Centro Culturale Candiani), Skira editore, Milano 2002. La seconda origine. Italo Zuffi, catalogo della mostra a cura di R. Caldura (Mestre, Galleria Contemporaneo), Grafiche Antiga Spa, Crocetta del Montello (Tv) 2009. M9 Transforming the city, catalogo della mostra a cura di C. De Michelis, G.Guerzoni, L.Hutton e M.Sauerbruch, P. Lucchetta, J. Tietz (Venezia, Fondazione di Venezia), Marsilio editore, Venezia 2014. Margherita Morgantin, catalogo della mostra a cura di R. Caldura (Mestre, Galleria Contemporaneo), Grafiche Antiga Spa, Crocetta del Montello (Tv) 2009. Marotta&Russo, catalogo della mostra a cura di R. Caldura (Mestre, Galleria Contemporaneo), Dario De Bastiani Editore, Vittorio Veneto (Tv) 2006. Mestre, Centro Culturale Candiani. Inaugurazione delle attività venerdì 8 giugno 2001, ore 17.30, comunicato stampa, Comune di Venezia Beni e attività culturali Cultura e spettacolo, Venezia, giugno 2001. Mestre. Gabriele Basilico, catalogo della mostra a cura di R. Caldura (Mestre, Galleria Contemporaneo), Dario De Bastiani Editore, Vittorio Veneto (Tv) 2007. My favourite things, catalogo della mostra a cura di Sottobosco (Mestre, Galleria Contemporaneo), Grafiche Antiga Spa, Crocetta del Montello (Tv) 2010. Out & Theis – office for urban transformation & Bert Theis, catalogo della mostra a cura di R. Caldura, B. Theis (Mestre, Galleria Contemporaneo), Grafiche Antiga Spa, Crocetta del Montello (Tv) 2010. 245 Piano Strategico città di Venezia, Gestione del Piano strategico e sviluppo locale: esperienze a confronto, Venezia, 11 novembre 2005. Piano Strategico Città di Venezia. Gestione del Piano strategico e sviluppo locale: esperienze a confronto. Venezia, 11 novembre 2005, verbale dell'incontro a cura di Direzione Programmazione e Controllo e Pianificazione strategica Area Pianificazione Strategica, Venezia, febbraio 2006. Questa è arte se fai in modo che lo sia, catalogo della mostra a cura di Artway of thinking, R. Caldura (Mestre, Galleria Contemporaneo), 2010. Res Derelicta. Dall’abbandono all’emblematicità dei luoghi/From abandoned to emblematic places, catalogo della mostra a cura di R. Caldura (Mestre, Galleria Contemporaneo),Grafiche Antiga Spa, Crocetta del Montello (Tv) 2008. F. Sbetti, M. Bertoldo, La produzione culturale a Venezia .Gli eventi, i produttori, i fruitori. Primo rapporto, Fondazione di Venezia, maggio 2004. F. Sbetti, M. Bertoldo, La produzione culturale a Venezia .Gli eventi, i produttori, i fruitori. Secondo rapporto, Fondazione di Venezia, 2005. F. Sbetti, M. Bertoldo, La produzione culturale a Venezia .Gli eventi, i produttori, i fruitori. Terzo rapporto, Fondazione di Venezia, giugno 2006. F. Sbetti, M. Bertoldo, La produzione culturale a Venezia .Gli eventi, i produttori, i fruitori. Quarto rapporto, Fondazione di Venezia, novembre 2007. F. Sbetti, M. Bertoldo, La produzione culturale a Venezia .Gli eventi, i produttori, i fruitori. Quinto rapporto, Fondazione di Venezia, novembre 2008. F. Sbetti, M. Bertoldo, La produzione culturale a Venezia .Gli eventi, i produttori, i fruitori. Sesto rapporto, Fondazione di Venezia, dicembre 2009. F. Sbetti, M. Bertoldo, La produzione culturale a Venezia .Gli eventi, i produttori, i fruitori. Settimo rapporto, Fondazione di Venezia, dicembre 2010. F. Sbetti, M. Bertoldo, La produzione culturale a Venezia .Gli eventi, i produttori, i fruitori. Ottavo rapporto, Fondazione di Venezia, dicembre 2011. F. Sbetti, M. Bertoldo, La produzione culturale a Venezia .Gli eventi, i produttori, i fruitori. Nono rapporto, Fondazione di Venezia, dicembre 2012. F. Sbetti, M. Bertoldo, La produzione culturale a Venezia .Gli eventi, i produttori, i fruitori. Decimo rapporto, Fondazione di Venezia, dicembre 2013. F. Sbetti, M. Bertoldo, La produzione culturale a Venezia .Gli eventi, i produttori, i fruitori. Undicesimo rapporto, Fondazione di Venezia, novembre 2014. S. Sontag, Sulla fotografia. Realtà e immagine nella nostra società, Einaudi editore, Torino, 1978. Space Walk, catalogo della mostra a cura di R. Caldura (Mestre, Galleria Contemporaneo), Grafiche Veneziane, Venezia 2008. Una generazione intermedia. Percorsi artistici a Venezia negli anni ’70, catalogo della mostra a cura di R. Verifica 8+1, in“VEDO. Venezia Documenta” a cura di Settore Comunicazione ai Cittadini e Sistema Bibliotecario Comune di Venezia, n.1, maggio 2012. 246 Articoli da quotidiani “Cultura, basta parole. Ci vuole un progetto”, in “Il Gazzettino”, 28 gennaio 2006. “Faccia a Faccia”. Fotografie dallo Iuav, in “La Nuova Venezia”, 30 aprile 2010. “Il Gesto indicatore”. Fotografie al Candiani, in “La Nuova Venezia”, 7 maggio 2009. A. Francesconi, Centro Candiani, la cultura in movimento, in “Il Gazzettino”, 9 giugno 2001. A. Ragazzi, Candiani, il rodaggio è finito, in “Il Gazzettino”, 8 giugno 2002. A. Sperandio, E Peres dà la sveglia al Centro Candiani, in “Il Gazzettino”, 27 giugno 2003. A. Vettese, America da Bohème, in “Il Sole 24 ore”, 24 marzo 2002. A.Francesconi, Candiani-Correr la mostra bipolare, in “Il Gazzettino”, 23 marzo 2002. Al Candiani il lavoro del laboratorio Iuav. “Faccia a faccia”, l'arte della fotografia, in “La Nuova Venezia”, 4 maggio 2010. Al Candiani rivive l’America di Pollock, in “Il Gazzettino”, 28 marzo 2002. Appuntamenti, in “La Nuova Venezia”, 24 giugno 2002. Apre il Beaubourg di Mestre, in “Il Gazzettino”, 9 giugno 2001. C. Colucci, Riappare la Galleria Contemporaneo, in “Il Gazzettino”, 6 maggio 2006. C. Colucci, Riappare la galleria Contemporaneo, in “La Nuova Venezia”, 6 maggio 2006. C. Fornasier, La grande scommessa della Terraferma, in “La Nuova Venezia”,8 giugno 2001. C. Fornasier,”La scommessa del futuro”, in “La Nuova Venezia”, 9 giugno 2001. Candiani, oltre 133 mila utenti nel 2008. Primato in terraferma, in “La Nuova Venezia”, 28 gennaio 2009. Conferenze Candiani, in “La Nuova Venezia”, 28 novembre 2001. D. Capra, Chiude la Galleria Contemporaneo una sconfitta per l’arte e l’intelligenza, in “La Nuova Venezia”, 7 novembre 2010. D. Ghio, Venezia fucina di eventi culturali, in “Il Gazzettino”, 22 maggio 2004. D. Scalzotto, Cortese: “Mestre merita il rilancio”, in “Il Gazzettino”, 3 luglio 2002. Due concerti dedicati a Pollock, in “Il Gazzettino”, 26 aprile 2002. E. Di Martino, Generazione intermedia gli artisti degli anni ’70, in “Il Gazzettino”, 23 maggio 2007. E. Di Martino, Pollock il ritorno a Venezia, in “Il Gazzettino”, 22 marzo 2002. E. T., Peres: “La cultura deve avere di più”, in “La Nuova Venezia”, 28 gennaio 2004. E. Tantucci, “Cultura non un centro sociale”. Candiani pozzo senza fondo e salta la mostra su Gaudì, in “La Nuova Venezia”, 2 agosto 2003. E. Tantucci, “Cultura, non un centro sociale”, in “La Nuova Venezia”, 2 agosto 2003. E. Tantucci, “Formula Goldin” per il Candiani, in “La Nuova Venezia”, 17 ottobre 2003. 247 E. Tantucci, “Un piano del Candiani per la biblioteca”, in “La Nuova Venezia”, 24 gennaio 2006; R. E. Tantucci, Candiani, museo e Forte Marghera. La cultura si concentra su Mestre, in “La Nuova Venezia”, 25 novembre 2005. E. Tantucci, Candiani, un pozzo senza fondo, in “La Nuova Venezia”, 5 dicembre 2002. E. Tantucci, Il Candiani non ha i soldi per i lavori, in “La Nuova Venezia”, 5 ottobre 2003. E. Tantucci, Il Comune non ha soldi per i lavori, in “La Nuova Venezia”, 5 ottobre 2003. E. Tantucci, In città più di cinque spettacoli al giorno, in “La Nuova Venezia”, 12 luglio 2005. E. Trevisan, Dopo Gigi Candiani, il vuoto, in “Il Gazzettino”, 26 settembre 2003. F. Bellemo, Risorge la galleria d’arte del Contemporaneo, in “la Nuova Venezia”, 12 maggio 2006. F. Bellemo, Risorge la Galleria d’arte del Contemporaneo, in “La Nuova Venezia”, 12 maggio 2006. F. Bottazzo, Candiani infinito, piove sui computer, in “Corriere Veneto”, 20 novembre 2002. F. Verni, Anni Settanta la rivisitazione di un decennio, in “Corriere Veneto”, 15 novembre 2007. G. Bertasi, Museo, progetto pronto tra due mesi. “In via Poerio la regia per le altre sedi”, in “Corriere Veneto”, 28 ottobre 2007. G. Bertasi, “Mestre, tanti errori ma il futuro non va temuto”, in “Corriere Veneto”, 16 aprile 2008. G. Scaramuzza, L’approvazione dell’M9 tappa importante per Mestre, in “La Nuova Venezia”, 17 luglio 2012. Il cinema americano al tempo di Pollock, in “La Nuova Venezia”, 24 marzo 2002. Il regalo tra microfisica e poesia in “Il Gazzettino”, 27 dicembre 2001. Intervento di Paolo Costa, Un centro per unire una città, in “Il Gazzettino”, 8 giugno 2001. Intervista ad Armando Peres, Si accende l’attività del Candiani secondo Peres, in “Gente Veneta”, 29 settembre 2003. L. Panzeri, Ogni giorno venticinque spettacoli, in “Il Gazzettino”, 12 giugno 2005. L’identità culturale di Mestre si arricchisce di un nuovo importante tassello. Nel cuore della città. Un centro polifunzionale ad alto livello di innovazione, in “Il Gazzettino”, 8 maggio 2001. Laboratorio della città, le fotografie degli studenti, in “Il Gazzettino”, 30 aprile 2010. Le Mostre, in “La Nuova Venezia”, 6 gennaio 2002. M. Bugliari, Gli anni ’70 visti al meglio, in “La Nuova Venezia”, 15 novembre 2007. M. Cacciari, “Scommettiamo sul futuro di Venezia e Mestre”, in “La Nuova Venezia”, 30 dicembre 2007. M. Chiarin, “Candini, afflusso irrisorio”, in “La Nuova Venezia”, 17 maggio 2002 . M. Chiarin, Candiani, nel 2004 si cambia, in “La Nuova Venezia”, 30 luglio 2003. M. Chiarin, I progetti che cambieranno il volto di Mestre, in “la Nuova Venezia”, 9 giugno 2006. M. Chiarin,”Candiani, afflusso irrisorio”, in “La Nuova Venezia, 17 maggio 2002. M. D., Per il Centro Candiani non c’è più un cent, in “Il Gazzettino”, 27 settembre 2003. M. Dianese, Il 3 luglio si firma per Villa Erizzo, in “Il Gazzettino”, 12 giugno 2007. 248 M. Militello, New(s) Candiani è la nuova rivista per valorizzare la proposta culturale in terraferma, in “Il Gazzettino”, 2 aprile 2006. M. Scattolin, “La sede della nuova biblioteca a Villa Erizzo”, in “La Nuova Venezia”, 5 novembre 2005. M. Scattolin, Candiani, mancano 370 mila euro, in “La Nuova Venezia”, 23 giugno 2004. M. Scattolin, Soldi, idee e un progetto. Parte l’operazione museo, in “La Nuova Venezia” 11 maggio 2002. M. Zambon, La nuova vita del Candiani tra mostre, cinema e teatro, in “Corriere Veneto”, 17 settembre 2006. M.Ch., Grandi mostre per il centro culturale Gaudì nel 2003, in “La Nuova Venezia”, 8 giugno 2002. M.D., Così nascerà il Distretto della Cultura, in “Il Gazzettino”, 4 ottobre 2008. M.D., Cultura, anno zero senza 370 mila euro, in “Il Gazzettino”, 22 giugno 2004. M.Galazzo, Terraferma la mostra ha fatto flop cinque visitatori in media al giorno, in “Il Gazzettino”, 17 agosto 2001. M.Scattolin, Da Man Ray a Yoko Ono Grandi nomi in mostra, in “La Nuova Venezia”, 22 novembre 2001. N. Benatelli, Il “Candiani” riparte da… Candiani, in “Il Gazzettino”, 30 luglio 2003. N. Pellicani, Cecconi alla guida del Candiani, in “La Nuova Venezia”, 6 marzo 2004. Nel cuore della città, in “”Il Gazzettino”, 8 maggio 2001 e F.Poli, L'orizzonte multimediale del Centro Candiani, in “Il Manifesto”, 5 giugno 2001. P. Rizzi, Jack the dripper è tornato a Venezia, in “Il Gazzettino”, 22 marzo 2002. Quattro conferenze per il dono, in “Il Gazzettino”, 28 novembre 2001. Quello sguardo liberato da moralismi e ideologie, in “”Il Gazzettino”, 19 marzo 2013. R. Bianchin, Il Candiani non è mai diventato il Beaubourg di Mestre, in “La Nuova Venezia”, 19 maggio 2013. R. Caldura, Il futuro del Centro Candiani si costruisce con la discussione, in “La Nuova Venezia”, 29 giugno 2003. R. Inauale, Assessore alla cultura con missione Mestre, in “Il Gazzettino”, 1 luglio 2006. R. Lamantea, “Compriamo l’ex distretto”, in “La Nuova Venezia”, 16 giugno 2004. R. Lamantea, “Il 2004 è l’anno del Candiani”,in “La Nuova Venezia”, 21 febbraio 2004. R. Lamantea, “Il contemporaneo riaprirà nel 2005”, in “La Nuova Venezia” 20 ottobre 2004. R. Lamantea, Candiani, questo sconosciuto, in “La Nuova Venezia”, 27 giugno 2003. R. Lamantea, Chiude la galleria Contemporaneo, in “La Nuova Venezia”,2010. R. Lamantea, Cultura a Mestre, eterna incompiuta, in “La Nuova Venezia”, 28 gennaio 2006. R. Lamantea, Donato alla biblioteca un fondo di arte contemporanea, in “La Nuova Venezia”, 30 gennaio 2010. R. Lamantea, Forte Marghera sede della Biennale Arte, in “La Nuova Venezia”, 11 giugno 2004. R. Lamantea, Il Candiani “gemello” della Triennale, in “La Nuova Venezia”, 2 aprile 2006. R. Lamantea, Il Candiani non è più una cattedrale nel deserto, in “La Nuova Venezia”, 24 ottobre 2006. R. Lamantea, Il Candiani non è più una cattedrale nel deserto, in “La Nuova Venezia”, 24 ottobre 2006. R. Lamantea, L’architettura raggelata di Basilico, in “La Nuova Venezia, 12 aprile 2013. 249 R. Lamantea, La carta d'identità della cultura, in “La Nuova Venezia”, 9 giugno 2004. R. Lamantea, L'arte? È l'illusione di vedere, in “La Nuova Venezia”, 13 febbraio 2010. R. Lamantea, Lo spritz notturno al Contemporaneo, in “La Nuova Venezia”, 1 giugno 2006. R. Lamantea, Salta la mostra sul Novecento, in “La Nuova Venezia”, 28 ottobre 2004. R. Lamantea, Tramonta il trasloco della biblioteca in villa Erizzo, in “La Nuova Venezia”, 20 gennaio 2006. R. Lamantea, Un progetto forte per Mestre, in “La Nuova Venezia”, 4 aprile 2002. R. Lamantea, Villaggio-laboratorio del presente, in “La Nuova Venezia”, 8 giugno 2001. R. Turetta, Più soldi alla cultura, ora serve un sistema, in “La Nuova Venezia”, 15 marzo 2007. S. Ci., Candiani senza esposizioni per i tagli al bilancio, in “Corriere Veneto”, 12 marzo 2003. S. Costantini, Un museo per la memoria di Mestre, in “Il Gazzettino”, 11 maggio 2002. S. D’Ascenzo, “Con Palazzo Grassi rivoluzioneremo tutto”, in “Corriere Veneto”, 17 agosto 2005. S.Costantini, Mestre accende i riflettori sulla generazione anni ’70, in “Corriere Veneto”, 21 aprile 2007. S.D’A., Candiani, prima pietra del Museo. Al Forte il cantiere della cultura, in “Corriere Veneto”, 8 ottobre 2005. S.S. Lucchesi, Segre: “Biennale come Fenice, ma niente soldi per il Candiani”, in “Corriere Veneto”, 20 aprile 2004. S.T., Una Fondazione per musei e Circuito cinema, in “Il Gazzettino”,10 ottobre 2002. Se l’arte dipinge con i suoni, in “La Nuova Venezia”, 26 aprile 2002. Ultima mostra alla Galleria che ha fatto storia a Mestre, in “Il Gazzettino”, 24 ottobre 2010. Un anno all’insegna del Candiani, in “Il Gazzettino”, 17 maggio 2002. Un biglietto unico per due mostre dal 23 marzo fino al 30 giugno, in “La Nuova Venezia”, 31 gennaio 2002. V. Baradel, Gli irascibili della tela, in “La Nuova Venezia”, 14 giugno 2002. Fonti web "Bellissima. Dive Divine e Divette a Venezia". Fotografie dall’archivio Graziano Arici in mostra al Centro Culturale Candiani, in http://www.nonsolocinema.com/BELLISSIMA-DIVE-DIVINE-E-DIVETTE-A.html, 29 agosto 2006. “Aldò tra cinema e fotografia”. Al Centro Culturale Candiani di Mestre le fotografie e i film di Aldo Graziati (Aldò), mago delle luci negli anni del Neorealismo, in http://www.nonsolocinema.com/ALDO-TRA-CINEMA-EFOTOGRAFIA.html, 17 marzo 2006. “Bruno Bruni (1929-1997)maestro, fotografo, poeta”, comunicato stampa n.1, in http://www.comune.villavicentina.ud.it/uploads/media/bruno.pdf. 20000km Le strade che raccontano l'Italia. Fotografie di Stefano Vigni, in http://candiani.comune.venezia.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/3030. 250 30 La Tangenziale, in http://candiani.comune.venezia.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/2885. 8½ Il viaggio di Fellini, in http://candiani.comune.venezia.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/2561. A beautiful day, in http://www.galleriacontemporaneo.it/pagine_schede/mostre/scheda_mostre_008.html. A lezione di terremoti, in http://candiani.comune.venezia.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/3052. A.Testino, Ruth Orkin e Morris Engel: quando vita e arte vanno in coppia, in http://www.artribune.com/2014/05/ruth-orkin-e-morris-engel-quando-vita-e-arte-vanno-in-coppia/. Al Centro Candiani va in scena la potenza del bene, in http://candiani.comune.venezia.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/571. Al Volo. Fotografie di Matteo Chinellato, in http://candiani.comune.venezia.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/2886. Alban Hajdinaj,in http://www.galleriacontemporaneo.it/pagine_schede/mostre/scheda_mostre_014.html. Alberto Furlani - Luci ed ombre, in http://www.artribune.com/dettaglio/evento/22635/alberto-furlani-luci-edombre/. Aldo Graziati, in http://www.undo.net/it/mostra/36590, 21 marzo 2006. Alfabeto esteso. Bianco-Valente, in http://www.galleriacontemporaneo.it/pagine_schede/mostre/scheda_mostre_007.html. Altri Animali, in http://www.undo.net/it/mostra/8398, 26 marzo 2002. Ancoraggi. Volti e luoghi della città, in http://candiani.comune.venezia.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/630. Antonio Scarponi, in http://www.galleriacontemporaneo.it/pagine_schede/mostre/scheda_mostre_003.html. Aperta al Candiani la mostra “Premio di Architettura”, in http://www2.comune.venezia.it/salastampa/comunicati/comunicatiview.asp?key=2456, 17 settembre 2005. Arancioneroverdi, in http://www.undo.net/it/mostra/38538, 12 maggio 2006. Archivio "Verifica 8+1", in http://www.albumdivenezia.it/easyne2/LYT.aspx?IDLYT=410&Code=AlbumVE&ST=SQL&SQL=ID_Documen to=291. Arte: Mestre, razzismo e colonialismo italiano tra memoria e oblio. Al Candiani una mostra, una rassegna cinematografica ed incontri, in http://www1.adnkronos.com/Archivio/AdnAgenzia/2007/03/14/Cultura/Arte/ARTE-MESTRE-RAZZISMO-ECOLONIALISMO-ITALIANO-TRA-MEMORIA-E-OBLIO_155215.php, 14 marzo 2007. Artefacta e le Biennali del Mondo, in http://candiani.comune.venezia.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/573. Artefacta, in http://candiani.comune.venezia.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/574. Artefacta, in http://www.undo.net/it/mostra/74099, 26 agosto 2008. Artway of thinking, in http://www.galleriacontemporaneo.it/pagine_schede/mostre/scheda_mostre_019.html. Atelier Albania. Ritratto di un paese nelle immagini della fototeca Marubi in mostra al Centro Culturale Candiani, in http://candiani.comune.venezia.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/116. Attila Csörgò, in http://www.galleriacontemporaneo.it/pagine_schede/mostre/scheda_mostre_001.html. 251 Aure. Il sacro in figura. Fotografie di Monika Bulaj, in http://candiani.comune.venezia.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/2009. Bellissima, in http://www.undo.net/it/mostra/41638, 26 agosto 2006. Brigitte Kowanz, in http://www.galleriacontemporaneo.it/pagine_schede/mostre/scheda_mostre_004.html. C. Musso, Fino al 10.XII.2006. Open Space. Mestre, Centro Culturale Candiani, in http://www.exibart.com/notizia.asp?IDCategoria=59&IDNotizia=17994, 23 novembre 2006. Cacao, in http://candiani.comune.venezia.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/882. Candiani, in http://www.exibart.com/Print/notizia.asp?IDNotizia=9685&IDCategoria=61. Candiani, in http://www1.adnkronos.com/Archivio/AdnAgenzia/2009/02/12/Cultura/MOSTRE-ULTIMIGIORNI-PER-IN-OMBRA-14-FOTOGRAFIE-RACCONTANO-VENEZIA_160858.php, 12 febbraio 2009. Candiani: Ludo- Dida- Ludo, in http://www.abcveneto.com/abcveneto-200420XX/abcveneto2005/articoli/mag05/ultima-ora/candiani-lab.html. Carlo Preti, in http://www.undo.net/it/mostra/16932, 22 novembre 2003. Centro Candiani, in http://www.comune.venezia.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/3599/UT/systemPrint. Centro culturale Candiani-rilancio, in http://www2.comune.venezia.it/saramestre/54_1.asp, 30 luglio 2006. Collaterale al Candiani E' «Neoludica», in http://nuovavenezia.gelocal.it/agenda/2011/06/04/news/collaterale-alcandiani-e-neoludica-1.1442097, 4 giugno 2011. Confini 10. Rassegna Italiana di Fotografia Contenporanea, in http://candiani.comune.venezia.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/2733. Cuba. Un popolo, una nazione, in http://candiani.comune.venezia.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/336. Da Burano a Mestre, in http://www.undo.net/it/mostra/27989, 8 ottobre 2005. Da domani al Candiani la mostra "Sospensione" di Alberto Deppieri, in http://www.comune.venezia.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/55454, comunicato stampa, Mestre, 17 maggio 2012. Dal 9 maggio al 15 giugno 2008. Venezia-Marghera e la fotografia contemporanea. In ricordo di Paolo Costantini, in http://candiani.comune.venezia.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/482. De Biasi, in http://candiani.comune.venezia.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/1522. Devozioni domestiche ,in http://www.galleriacontemporaneo.it/pagine_schede/mostre/scheda_mostre_011.html. Diego Landi, in http://www.undo.net/it/mostra/77488, 24 ottobre 2008. Don't HoldYour Breath. Quando l’arte interviene a favore dell’ambiente, in http://candiani.comune.venezia.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/405. E ora, satira!, in http://candiani.comune.venezia.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/3046. Elio Ciol, in http://candiani.comune.venezia.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/883. Espiritu Maya. Guatemala tra misticismo e tradizioni, in http://candiani.comune.venezia.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/2436. 252 Esther Stocker, in http://www.galleriacontemporaneo.it/pagine_schede/mostre/scheda_mostre_000.html. Ex. Il fascino dell'abbandono, in http://candiani.comune.venezia.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/2343. Experimenta. Autogestione e sperimentazione artistica: il caso Verifica 8+1 (1978-2008), in http://www.galleriacontemporaneo.it/pagine_schede/collaterali/scheda_collaterali_013.html. Experimenta. Autogestione e sperimentazione artistica: il caso Verifica 8+1 (1978-2008), in http://candiani.comune.venezia.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/129. F. Ambroso, Fino al 30.I.2005. Marcel Breuer. Mestre (ve), Centro Culturale Candiani, in http://www.exibart.com/notizia.asp?IDNotizia=11035&IDCategoria=59, 28 ottobre 2004. F. Scarpa, Dive in laguna nelle foto da rotocalco, in http://www.ilsole24ore.com/fc?cmd=anteprima&codid=21.0.2011223467&chId=30&artType=Articolo&DocRule sView=Libero, 25 agosto 2006. Faccia a faccia. Laboratorio di fotografia di Guido Guidi, in http://www.galleriacontemporaneo.it/pagine_schede/collaterali/scheda_collaterali_014.html. Fiabe dal mondo. Favolosi intrecci di seta, fiabe dall'Estremo Oriente, in http://candiani.comune.venezia.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/2946. Folco Quilici, in http://candiani.comune.venezia.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/764. Forte Marghera al Candiani con le foto di Primoz Bizjak, in http://ricerca.gelocal.it/nuovavenezia/archivio/nuovavenezia/2006/05/19/VM9VM_VM904.html, 19 maggio 2006. Fotografia: 'Venezia forma mentis' negli scatti di Giorgio Molinari, in http://www1.adnkronos.com/IGN/News/Spettacolo/Fotografia-Venezia-forma-mentis-negli-scatti-di-GiorgioMolinari_314080985734.html, 14 gennaio 2013. Fotografie di Abbas Kiarostami, Riccardo Zipoli e cinquantasei autori persiani contemporanei, in http://candiani.comune.venezia.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/135. Fotografie di Primoz Bizjak. Forte Marghera, in http://www.galleriacontemporaneo.it/pagine_schede/collaterali/scheda_collaterali_000.html. Future Landscape 1, in http://www.galleriacontemporaneo.it/pagine_schede/mostre/scheda_mostre_020.html; Future Landscape 2, in http://www.galleriacontemporaneo.it/pagine_schede/mostre/scheda_mostre_021.html. Galleria Contemporaneo, in http://candiani.comune.venezia.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/66. Genti di Dio. Viaggio nell'altra Europa. Fotografie di Monika Bulaj, in http://candiani.comune.venezia.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/160. Guido Carrer, in http://associazione.miroromagna.it/galleria.asp?n=50. http://candiani.comune.venezia.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/2343. http://www.galleriacontemporaneo.it/pagine_schede/mostre/scheda_mostre_009.html. I Musei Vaticani e l'Arte Contemporanea, in http://www.undo.net/it/mostra/18123, 20 febbraio 2004. Idee e saperi, in http://www.undo.net/it/mostra/53944, 18 maggio 2007. Igor Eskinja, in http://www.galleriacontemporaneo.it/pagine_schede/mostre/scheda_mostre_012.html. Il colore della notte. Antiche città nella moderna luce della notte, in http://candiani.comune.venezia.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/713. Il Dinosauro del Sahara esposto a Mestre, in http://www.galileonet.it/2001/12/il-dinosauro-del-sahara-esposto-amestre/, 19 dicembre 2001. 253 Il Dono, in http://www.undo.net/it/conferenza/6606, 28 novembre 2001. Il gesto indicatore, in http://candiani.comune.venezia.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/939. Il paesaggio che esiste. Vittorio Felisati (1912-2004), in http://candiani.comune.venezia.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/2455. Il tuo colore per la sicurezza, in http://candiani.comune.venezia.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/2204. In ombra. 14 fotografe raccontano Venezia, in http://candiani.comune.venezia.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/732. Interno fuori. Alessandra Chemollo e Fulvio Orsenigo, in http://www.galleriacontemporaneo.it/pagine_schede/collaterali/scheda_collaterali_001.html. Iran, gente strade, paesaggi, in http://candiani.comune.venezia.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/135. Jackson Pollock. L'America di Pollock, in http://www.culturaspettacolovenezia.it/node/287. (Consultato il 23 gennaio 2015). L’America di Pollock. Jackson Pollock a Venezia. Gli “Irascibili” e la scuola di New York, in http://correr.visitmuve.it/it/mostre/archivio-mostre/lamerica-di-pollock-jackson-pollock-avenezia/2011/10/4143/la-mostra-del-centro-candiani/. L’America di Pollock. Jackson Pollock a Venezia. Jackson Pollock, in http://correr.visitmuve.it/it/mostre/archiviomostre/lamerica-di-pollock-jackson-pollock-a-venezia/2011/10/4151/jackson-pollock/. L’America di Pollock. Jackson Pollock a Venezia. Percorso, in http://correr.visitmuve.it/it/mostre/archiviomostre/lamerica-di-pollock-jackson-pollock-a-venezia/2011/10/4137/percorso-mostra-a-venezia/. L’America di Pollock. Jackson Pollock a Venezia. Progetto, in http://correr.visitmuve.it/it/mostre/archiviomostre/lamerica-di-pollock-jackson-pollock-a-venezia/2002/03/4135/progetto-17/. L’attimo neorealista, in http://candiani.comune.venezia.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/283. La Bellezza silenziosa, in http://candiani.comune.venezia.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/2342. La città di Carlo Preti, in http://candiani.comune.venezia.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/2488. La macchina imperfetta, in http://candiani.comune.venezia.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/2845. La seconda origine, in http://www.galleriacontemporaneo.it/pagine_schede/mostre/scheda_mostre_015.html. La Via Emilia - mostra fotografica di Franco Fontana al Centro Culturale Candiani, in http://www.comune.venezia.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/7589/UT/systemPrint. Le immagini della fantasia, in http://candiani.comune.venezia.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/1097. Le visioni urbane di Guido Sartorelli, in http://www.galleriacontemporaneo.it/pagine_schede/collaterali/scheda_collaterali_012.html. Le voci ritornano, in un'opera collettiva sulla follia, in http://candiani.comune.venezia.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/1959. LiberEsistenze, in http://candiani.comune.venezia.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/2561. Ludo- Dida- Ludo, in http://www.culturaspettacolovenezia.it/node/1660, 16 giugno 2005. 254 Ludo-Dida- Ludo, in http://www.undo.net/it/mostra/29459, 4 giugno 2005. Luigi De Giudici, in http://it.wikipedia.org/wiki/Luigi_De_Giudici. Luoghi, segni indentità: o lo sguardo fotografico, in http://candiani.comune.venezia.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/2221. M. Bonso, Gigi Candiani, alberi e case, in http://ricerca.gelocal.it/nuovavenezia/archivio/nuovavenezia/2003/10/07/VGCPO_VGC04.html, 7 ottobre 2003. M. Manente, Fino al 2.II.2003. Dalle maschere alle macchine - La pittura veneziana 1869-1914. Mestre (ve), Centro Culturale Candiani, in http://www.exibart.com/notizia.asp?IDCategoria=59&IDNotizia=6255, 31 dicembre 2002. Manifeste, in http://candiani.comune.venezia.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/828. (Consultato il 24 gennaio 2015). Marcel Breuer, in http://www.undo.net/it/mostra/21782, 22 ottobre 2004. Marcon. Paesaggi di transizione, in http://www.undo.net/it/mostra/49409, 10 marzo 2007. Marcon. Paesaggi di transizione, in http://www.agendavenezia.org/en/evento-11486.htm. Margherita Morgantin, in http://www.galleriacontemporaneo.it/pagine_schede/mostre/scheda_mostre_013.html. Marotta & Russo, in http://www.galleriacontemporaneo.it/pagine_schede/mostre/scheda_mostre_002.html. Matite in viaggio 2012, in http://candiani.comune.venezia.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/2373. Matite in viaggio. Carnets, Disegni, Parole, in http://candiani.comune.venezia.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/2767. Matite. Viaggi che lasciano il segno, in http://candiani.comune.venezia.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/2163. Mestre - "Women don’t War", in http://www.meltingpot.org/Mestre-Women-don-t-War.html#.VMJMZiwu9OZ, 7 settembre 2006. Mestre l’anima nascosta., in http://candiani.comune.venezia.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/451. Mestre. Gabriele Basilico, in http://www.galleriacontemporaneo.it/pagine_schede/mostre/scheda_mostre_022.html. Miotello, in http://www.undo.net/it/mostra/18876,2 aprile 2004. Mondo piccolo. Fotografie di Paolo Simonazzi, inhttp://candiani.comune.venezia.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/2593. Moro, l'Italia, la coscienza 1978 – 2008, in http://www.undo.net/it/mostra/68864, 29 marzo 2008. Morrucchio, in http://www1.adnkronos.com/Archivio/AdnAgenzia/2008/02/06/Cultura/MOSTRE-ALCANDIANI-DI-MESTRE-CUBA-UN-POPOLO-UNA-NAZIONE_125904.php, 6 febbraio 2008. Mostra Arancioneroverdi, Vent’anni di passioni, in http://www2.comune.venezia.it/sport/news/index.asp?scelta=leggi&id=120. Mostre: “Artefacta” approda al Candiani di Mestre. Progetto per visitare virtualmente le Biennali d’arte di Venezia e nel mondo, in http://www1.adnkronos.com/Archivio/AdnAgenzia/2008/08/19/Cultura/Arte/MOSTREARTEFACTA-APPRODA-AL-CANDIANI-DI-MESTRE_140331.php, 19 agosto 2008. Mostre: a Mestre si ricorda il veneziano Aldo Graziati. Fotografie e lavori cinematografici raccontano il mago delle luci, in http://www1.adnkronos.com/Archivio/AdnAgenzia/2006/03/14/Cultura/Arte/MOSTRE-AMESTRE-SI-RICORDA-IL-VENEZIANO-ALDO-GRAZIATI_143101.php, 14 marzo 2006. 255 Mostre: al Candiani di Mestre “Cuba un popolo una nazione”. Dall’8 febbraio al 16 marzo gli scatti di Andrea Morrucchio, in http://www1.adnkronos.com/Archivio/AdnAgenzia/2008/02/06/Cultura/MOSTRE-ALCANDIANI-DI-MESTRE-CUBA-UN-POPOLO-UNA-NAZIONE_125904.php, 6 febbraio 2008. Mostre: Al Candiani di Mestre “La Potenza del Bene”. A settembre la rassegna che celebra San Michele Arcangelo, patrono della città, in http://www1.adnkronos.com/Archivio/AdnAgenzia/2008/07/27/Cultura/Arte/MOSTRE-AL-CANDIANI-DIMESTRE-LA-POTENZA-DEL-BENE_113803.php, 27 luglio 2008. Mostre: Al Centro Candiani di Mestre un secolo di scuola, in http://www1.adnkronos.com/Archivio/AdnAgenzia/2003/03/15/Cronaca/MOSTRE-AL-CENTRO-CANDIANIDI-MESTRE-UN-SECOLO-DI-SCUOLA_195600.php, 15 marzo 2003. Mostre: le foto dell’atelier Marubi al Candiani a Mestre. La fototeca fondata da un garibaldino in fuga dall’Italia, in http://www1.adnkronos.com/Archivio/AdnAgenzia/2007/06/10/Cultura/Arte/MOSTRE-LE-FOTODELLATELIER-MARRUBI-AL-CANDIANI-DI-MESTRE_154308.php, 10 giugno 2007. Mostre: le opere degli studenti Iuav al centro culturale Candiani di Mestre, in http://www1.adnkronos.com/Archivio/AdnAgenzia/2010/04/26/Cultura/Arte/Mostre-le-opere-degli-studentiIuav-al-centro-culturale-Candiani-di-Mestre_130507.php, 26 aprile 2010. Mostre: mestre celebra la pittura di Silvio Casagrande. L'artista è considerato uno dei maestri veneti del '900, in http://www1.adnkronos.com/Archivio/AdnAgenzia/2004/08/04/Cultura/MOSTRE-MESTRE-CELEBRA-LAPITTURA-DI-SILVIO-CASAGRANDE_111300.php, 4 agosto 2004. Mostre: Mestre, al Candiani “L’attimo neorealista, fotogrammi 1941-1952”. 84 fotogrammi tratti da 32 pellicole neorealiste, in http://www1.adnkronos.com/Archivio/AdnAgenzia/2007/12/18/Cultura/Arte/MOSTRE-MESTREAL-CANDIANI-LATTIMO-NEOREALISTA-FOTOGRAMMI-1941-1952_073754.php, 18 dicembre 2007. Mostre: Mestre, al Candiani cinegiornali e filmati inediti della I Guerra Mondiale. Presentati dallo storico del cinema Gian Piero Brunetta, in http://www1.adnkronos.com/Archivio/AdnAgenzia/2007/01/31/Cultura/MOSTRE-MESTRE-AL-CANDIANICINEGIORNALI-E-FILMATI-INEDITI-DELLA-I-GUERRA-MONDIALE_120616.php, 31 gennaio 2007. Mostre: Mestre, La scuola di Burano. “Il colore della terraferma” per il settembre mestrino, in http://www1.adnkronos.com/Archivio/AdnAgenzia/2005/08/08/Cultura/Arte/MOSTRE-MESTRE-LASCUOLA-DI-BURANO_153136.php, 8 agosto 2005. Mostre: Mestre, La via Emilia negli scatti di Fontana. Sessanta foto al Centro Culturale Candiani, in http://www1.adnkronos.com/Archivio/AdnAgenzia/2007/04/01/Cultura/Arte/MOSTRE-MESTRE-LA-VIAEMILIA-NEGLI-SCATTI-DI-FONTANA_155452.php, 1 aprile 2007. Mostre: ultimi giorni per “In ombra. 14 fotografie raccontano Venezia”. Fino a domenica, al Centro Culturale Candiani, in http://www1.adnkronos.com/Archivio/AdnAgenzia/2009/02/12/Cultura/MOSTRE-ULTIMIGIORNI-PER-IN-OMBRA-14-FOTOGRAFIE-RACCONTANO-VENEZIA_160858.php, 12 febbraio 2009. Mostre: Venezia, al Candiani gli scatti di Nascimben. Dal 28 novembre “Il colore della notte”, in http://www1.adnkronos.com/Archivio/AdnAgenzia/2008/11/20/Cultura/Arte/MOSTRE-VENEZIA-ALCANDIANI-GLI-SCATTI-DI-NASCIMBEN_172923.php, 20 novembre 2008. Mostre: Venezia, 'La Macchina Imperfetta' del corpo al Candiani di Mestre, in http://www1.adnkronos.com/IGN/News/Spettacolo/Mostre-Venezia-La-Macchina-Imperfetta-del-corpo-alCandiani-di-Mestre_32852069656.html, 12 novembre 2013. My favourite things ,in http://www.galleriacontemporaneo.it/pagine_schede/mostre/scheda_mostre_018.html. N. Consentino, Fino al 2.V.2004. I Musei Vaticani e l’arte contemporanea. Mestre (ve), Centro Culturale Candiani, in http://www.exibart.com/Print/notizia.asp?IDNotizia=9685&IDCategoria=61, 18 aprile 2004. N. Consentino, De Giudici dal Verismo al Futurismo, in http://ricerca.gelocal.it/nuovavenezia/archivio/nuovavenezia/2004/02/14/VGAVM_VGA02.html,14 febbraio 2004. 256 Neoludica, in http://candiani.comune.venezia.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/1915. Nottetempo. Fotografie dei gruppi fotografici Fatue e Fotosintesi, in http://candiani.comune.venezia.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/2391. Omaggio a Gabriele Basilico. Rethinking Mestre, in http://candiani.comune.venezia.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/2641. Omaggio a Gabriele Basilico. Rethinking Mestre, in http://www.galleriacontemporaneo.it/pagine_schede/mostre/scheda_mostre_006.html. Omaggio a Paolo Costantini.Venezia-Marghera: fotografia e trasformazioni nella città contemporanea, in http://www.galleriacontemporaneo.it/pagine_schede/collaterali/scheda_collaterali_004.html. Open Space, in http://www.undo.net/it/mostra/44935, 8 novembre 2006. Out & Theis, in http://www.galleriacontemporaneo.it/pagine_schede/mostre/scheda_mostre_017.html. Parco del Contemporaneo, in http://www.galleriacontemporaneo.it/pagine_schede/mostre/scheda_mostre_023.html. Percorsi di luce, in http://candiani.comune.venezia.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/2882. Personale di Silvio Casagrande, in http://www.culturaspettacolovenezia.it/node/1275. Pinocchiando con:, in http://candiani.comune.venezia.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/1833. Poeti, maschere, attori, fantasmi. Il fantastico nelle fotografie di Mario Lasalandra, in http://candiani.comune.venezia.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/2933. Posa d'artista, in http://www.undo.net/it/mostra/101932, 23 aprile 2010. Posa d'artista. Oltre sessant'anni di ritratti d'artisti a Venezia, e non solo, dall'Archivio Graziano Arici, in http://candiani.comune.venezia.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/1372. Progetto Mestre Novecento. Storie e trasformazioni urbane, in http://candiani.comune.venezia.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/192. Quando la strada non è segnata. Franco Carlisi a Mestre, in http://www.artribune.com/2013/10/quando-lastrada-non-e-segnata-franco-carlisi-a-mestre/. Res Derelicta, in http://www.galleriacontemporaneo.it/pagine_schede/mostre/scheda_mostre_010.html. Riflessi di una vita, in http://candiani.comune.venezia.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/1154. Rifugiati nel racconto: storie di profughi siriani in Giordania e Libano. Fotografie di Francesco Ruth Orkin + Morris Engel. Dalla fotografia alla cinematografia, in http://candiani.comune.venezia.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/2994. S. Coletto, Fino al 6.1.2002. Il Dono. Mestre (Ve), Centro Culturale Candiani, in http://www.exibart.com/notizia.asp, 13 novembre 2001. Serse, in http://www.galleriacontemporaneo.it/pagine_schede/mostre/scheda_mostre_016.html. Sessant'anni di fotografia a Venezia. L'antologica del circolo la gondola in mostra a gennaio al Silvio Casagrande 1884-1972 – Antologica, in http://www.exibart.com/profilo/eventiv2.asp?preview=si&stampa=si&idelemento=13239. Silvio Casagrande, in http://www.undo.net/it/mostra/21406, 2 ottobre 2004. Siria 2, in http://candiani.comune.venezia.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/2712. Sospensione, in http://candiani.comune.venezia.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/2245. 257 Space Walk. Pavel Mrkus ,in http://www.galleriacontemporaneo.it/pagine_schede/mostre/scheda_mostre_009.html. Sudafrica, in http://candiani.comune.venezia.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/1834. Tamtam, in http://candiani.comune.venezia.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/1557. Tenderini & i suoi Dei, in http://candiani.comune.venezia.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/2460. The Romance Industry, in http://www.culturaspettacolovenezia.it/node/642. The Romance Industry. Venezia-Marghera 1998, in http://www.exibart.com/profilo/eventiV2.asp?idelemento=4922. There is no place like home, in http://www.galleriacontemporaneo.it/pagine_schede/mostre/scheda_mostre_005.html. Tornatore, in http://candiani.comune.venezia.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/1060. Umanità. Fotografie di Franco Carlisi, in http://candiani.comune.venezia.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/2561. Un laboratorio di fotografia sulla città contemporanea, in http://candiani.comune.venezia.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/1414. Una generazione intermedia. Percorsi artistici a Venezia negli anni '7, in http://www.comune.venezia.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/7928/UT/systemPrint. Una generazione intermedia. Percorsi artisticia Venezia negli anni '70, comunicato stampa della mostra a cura di R.Caldura (Mestre, Centro Culturale Candiani), in http://www.galleriacontemporaneo.it/pdf/collaterali/002_CS.pdf. Vasi Comunicanti, paesaggi della grafica contemporanea. Gli eventi, in http://fortuny.visitmuve.it/it/mostre/archivio-mostre/vasi-comunicanti-paesaggi-della-graficacontemporanea/2012/03/5709/gli-eventi-1/. Vasi Comunicanti, paesaggi della grafica contemporanea. Il libro, in http://fortuny.visitmuve.it/it/mostre/archivio-mostre/vasi-comunicanti-paesaggi-della-graficacontemporanea/2012/03/5710/il-libro-1/. Vasi Comunicanti, paesaggi della grafica contemporanea. Le conferenze, in http://fortuny.visitmuve.it/it/mostre/archivio-mostre/vasi-comunicanti-paesaggi-della-graficacontemporanea/2012/03/5711/le-conferenze-1/. Vasi Comunicanti, paesaggi della grafica contemporanea. Le mostre, in http://fortuny.visitmuve.it/it/mostre/archivio-mostre/vasi-comunicanti-paesaggi-della-graficacontemporanea/2012/03/5708/le-mostre-2/. Vasi Comunicanti, paesaggi della grafica contemporanea. Progetto, in http://fortuny.visitmuve.it/it/mostre/archivio-mostre/vasi-comunicanti-paesaggi-della-graficacontemporanea/2002/10/5706/il-progetto-7/. Venezia e nel mondo, in http://www1.adnkronos.com/Archivio/AdnAgenzia/2008/08/19/Cultura/Arte/MOSTREARTEFACTA-APPRODA-AL-CANDIANI-DI-MESTRE_140331.php, 19 agosto 2008. Venezia forma mentis, in http://candiani.comune.venezia.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/2489. Venezia: Il circolo La Gondola compie sessanta anni. 150 scatti raccontano la storia del celebre club fotografico, in http://www1.adnkronos.com/Archivio/AdnAgenzia/2007/01/25/Cultura/Arte/VENEZIA-IL-CIRCOLO-LAGONDOLA-COMPIE-SESSANTA-ANNI_125322.php, 25 gennaio 2007. Videogame, in http://candiani.comune.venezia.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/1624. 258 Viola, in http://candiani.comune.venezia.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/1635. Vittorio Felisati, in http://www.abarte.it/index_file/VittorioFelisati.htm. Vittorio Felisati, in http://www.mes3.altervista.org/felisativ.htm. What family?, in http://www.undo.net/it/mostra/9800, 14 giugno 2002. Wunderkammer info. Un percorso in cinque stanze, in http://candiani.comune.venezia.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/2475. 259