“Zona Nove” è su www.niguarda.eu PIZZERIA - RISTORANTE TAVOLA CALDA SETTEMBRE 2008 Anno 15 - n. 157 AGENZIA IMMOBILIARE Via Terruggia 2 (ang. via Ornato) ONA NOVE 26.000 copie distribuite Si effettuano valutazioni e-mail: [email protected] gratuite senza impegno ARIA CONDIZIONATA chiuso il lunedì GIORNALE DI NIGUARDA - CA’ GRANDA - BICOCCA Redazione: via Lanfranco della Pila 61 (Mi), tel./fax 02/6423561 - Autorizzazione del Tribunale di Milano N. 648 del febbraio 1997 - Editore: Associazione Amici di “Zona Nove”, via Lanfranco della Pila 61, Milano - Stampa: Il Guado, via Picasso, 20011 Corbetta (MI). 02.66100353 Pizze al trancio da asportare e da gustare sul posto Birre alla spina 20162 Milano - via Val Maira,11 tel. 02.64.37.287 Direttore: Luigi Allori. Redazione: Giovanni Beduschi (vignettista), Andrea Bina, Roberto Braghiroli, Ortensia Bugliaro, Valeria Casarotti, Diego Attilio Cherri, Teresa Garofalo, Sergio Ghittoni, Antonella Loconsolo, Lorenzo Meyer, Grazia Morelli, Sandra Saita, Maria Volpari. Collaboratori: Laura Albani, Sasha Bani, Silvia Benna Rolandi, Don Giuseppe Buraglio, Arturo Calaminici, Roberta Coccoli, Augusto Cominazzini, Ivan Crippa, Celestino De Brasi, Simona Fais, Luigi Ghezzi, Lorenzo Gomiero, Anna Maria Indino, Monica Landro, Angelo Longhi, Luigi Luce, Sergio Maestri, Valeria Malvicini, Giorgio Meliesi, Loretta Menegatti, Sabrina Orrico, Antonio Pizzinato, Laura Quattrini, Mira Redaelli, Mauro Raimondi, Margherita Rampoldi Meyer, Diana Roca, Cristina Rozzi, Caterina Sinisi, Gero Urso, Luigi Venturini, Renato Vercesi, Roberto Vettorello, Norman Zoia. Amministrazione: Lino Di Franco. Pubblicità: Franco Tironi (tel. 02/6423561 - fax 02.66107983). Impaginazione: Roberto Sala (tel. 3341791866). Il fioretto di orro Emergenza inquinamento acustico nei viali Sarca e Fulvio Testi Tanto rumore per nulla ul primo numero di “Zona S Nove” (febbraio 1994: 14 anni fa!) denunciavamo che il viale L’Ecopass non serve a niente pag. 3 METRÒ 5 La grande talpa avanza in Testi pag. 4 ABORTO Negata l’assistenza al Niguarda pag. 6 SOLIDARIETÀ (disegno di Gero Urso) Fulvio Testi è “un’assordante fiumana meccanica dai fumi tossici”. Sul secondo numero (marzo 1994) scrivevamo che “addirittura all’interno dell’Ospedale di Niguarda ci sono valori altissimi di inquinamento acustico: 65-70 decibel, con picchi di 100, invece che massimo 50, limite previsto per le aree protette”. Sul nono numero (gennaio 1995) titolavamo:“Viviamo in pieno inquinamento sia atmosferico sia acustico: lo smog è a 37,5 mg/mc contro un limite di legge di 15; il rumore è a 77,73 decibel contro un limite di legge di 65”. Sono passati 13-14 anni e ancora siamo allo stesso punto, anzi l’inquinamento nella nostra zona (e in tutta la città) è cresciuto (vedi a pag. 3 i dati allarmanti dell’inquinamento acustico in viale Sarca e viale Testi). Da allora il completo disinteresse degli amministratori della città. In pratica o si sono fatte scelte sbagliate (vedi il fallimento dell’Ecopass contro l’inquinamento atmosferico a pag. 3) o non si è fatto niente come nel caso dell’inquinamento acustico, nonostante che la legge che regolamenta la materia ci sia dal 1991 e che l’Unione europea abbia chiesto a più riprese di intervenire. Solo ora - in presenza di dati di inquinamento acustico che indicano che a Milano ci sono ben 174 punti (compresi Sarca e Testi) in cui i decibel vanno alle stelle - il Comune esce dal letargo e che fa? Commissiona all’Università della Bicocca un’indagine per suddividere il territorio in aree acusticamente omogenee. Gli interventi? Ora pensiamo alle poltrone dell’Expò, poi vedremo… SMOG Intervista a don Colmegna pag. 15 SCUOLA Addio al tempo pieno? pag. 17 OLIMPIADI Martina si è fatta onore pag. 19 Il termometro della criminalità a cura di Grazia Morelli in collaborazione con i Carabinieri di Greco viale F. Testi 119 - tel. 02/66104191 (Non sono compresi i reati denunciati alla Ps) RAPINE LUGLIO ‘08 0 LUGLIO ‘07 Di rumore ci si può ammalare: si rischiano disturbi nervosi, sordità, malattie psicosomatiche, all’apparato digerente e soprattutto cardiovascolari. La legge per contrastare il fenomeno esiste dal 1991, l’Unione europea chiede di intervenire, ma il Comune comincia a muoversi solo oggi. (pag. 3) 3 FURTI LUGLIO ‘08 14 LUGLIO ‘07 61 SCIPPI Scoperta la lapide della tomba di Parini all’Isola (pag. 5) UNITA’ MEDICA SILOE LUGLIO ‘07 1 Sanitaria Niguarda Loris Vittori e C. Impianti elettrici civili e industriali - Citofoni Manutenzioni e Riparazioni - Domotica Antenne TV terrestri e satellitari FANGOTERAPIA E PARAFFINA PER ARTROSI E DOLORI ARTICOLARI I NOSTRI PRODOTTI Plantari su misura - Calzature portaplantare Calzature per diabetici - Busti - Corsetti Reggiseni (anche su misura) Modifiche - Riparazioni - Prodotti ortopedici Ausili per disabili - Vendita e noleggio I NOSTRI SERVIZI Esame computerizzato del piede Pedicure curativo completo anche a domicilio Scaffale delle occasioni se trovi il tuo numero Prezzi incredibili! Sconto del 10% per pensionati MASSAGGI / ESTETICA PALESTRA PISCINA LIBERA Via Cesari 19, Tel 02 6422188 Direttore Sanitario: Dott. Sergio Ghidinelli 2 SA.NI. WELLNESS MEDICAL CENTRE NOVITÀ ANTISTRESS LUGLIO ‘08 20162 Milano - via Ornato 7 Telefono 02 66100480 Cell. 335 8479475 E-mail: [email protected] Via Val di Ledro 11 - 20162 Milano Tel. 02 6423040 - Fax 02 6435463 Giovanni Beduschi “Furbetto il Giuan! Ma ce l’hai, sporco terrone della bassa Padania, il permesso di soggiorno in viale Fiulvio Testi? Perché - stai attento - si capisce bene cosa intendi proporre, sai! Tu, brutto romeno romano, vorresti pietire sui commercianti costretti a chiedere la carità per colpa del cantiere del metrò. Non imbrogliare! Siamo stati noi, leghisti della prima ora, a rifiu- È scomparso il professore Antonio Sale tare i soldi del primo governo Prodi per il metrò: “no al metrò” siamo stati noi i primi a dirlo, capito!” (Zorro Nove, ambasciator non porta pena) CRONACA di Giorgio B uon viaggio, professore. L’ultimo sabato di agosto, il 30, se n’è andato per sempre Antonio Sale, persona molto conosciuta e apprezzata in zona. Uomo semplice ma di grande cultura, è stato a lungo responsabile del Centro di consultazione psico-pedagogico della Casa di Redenzione Sociale, una struttura che ospita ragazzi in difficoltà familiari, scolastiche e di apprendimento situata all’interno di Villa Clerici, in via Terruggia. “Mi piace definire il nostro lavoro come un’opera di prevenzione al disadatta- CRONACA di Giorgio ● Scarioni: ladri traditi dalla telecamera mento”, aveva dichiarato in un’intervista a “Zona Nove” nel 2002. Viveva e lavorava a Niguarda e si muoveva sempre a piedi; non era raro, quindi, incontrarlo e scambiare due parole. Ecco, ci piace ricordarlo così, mentre si incammina, con il giornale sottobraccio, per raggiungere l’amata moglie Mery, scomparsa sei anni fa. Buon viaggio, professore. Al figlio Giovanni, alla figlia Mariangela, alla nuora Loredana e alle nipoti Alessandra ed Elena le vive condoglianze della redazione di “Zona Nove”. NERA Meliesi reato di prostituzione. I trans si facevano pagare dai 40 a i 50 euro a rapporto e al mese guadagnavano intorno ai 15mila euro. (9 agosto) orzano un ingresso con un piede di porco, fanno saltare con l’acetiF lene la cassaforte e portano via 20mila euro. Ma Alberto Dario ● Vittorio Veneto: uccisa da ubriaco in auto Gentile, milanese di 34 anni, e Raimondo Santu, sassarese di di 36, vengono traditi da una telecamera a circuito chiuso che ne filma i volezzanotte e mezzo, al semaforo lungo via Vittorio Veneto, la strati. Non è stato difficile quindi per i carabinieri di Greco-Turro acciuffa- Mda che collega Bresso con Niguarda. Una Citroen C2, con a borre i ladri, abitanti vicino alla piscina e pregiudicati per furto e ricetta- do fra gli altri Barbara Pagin, studentessa di 17 anni, è ferma in atzione. (29 giugno il furto; 4 luglio l’arresto) ● Lagosta: denuncia pubblica della prostituzione ui muri di piazzale Lagosta appare una singolare denuncia, natuS ralmente anonima: con nomi, cognomi, indirizzi, foto e numeri telefonici si informa che una tal persona “richiede con insistenza e minacce del denaro alle persone che attualmente risiedono nella sua abitazione”, e “induce alla prostituzione in zona Lagosta e zona Zingonia brasiliani di recente entrati in Italia”. (22 luglio) ● Testi: trans di lusso per clienti danarosi I l viavai notturno di clienti in cravatta e auto di grossa cilindrata è continuo al civico 177 di Fulvio Testi. I condomini chiamano i carabinieri di Greco, i quali dopo un mese di appostamenti, irrompono nell’appartamento abitato da tre transessuali e li scoprono in fragrante tesa del verde. Avuto il via, la Citroen gira a sinistra per immettersi in via Aldo Villa. Ma arriva a forte velocità un’Opel Corsa con alla guida Stefano P., 24 anni, che piomba sulla Citroen con violentissimo impatto: Barbara viene scaraventata sull’asfalto, dove muore prima che arrivino i soccorsi. Sulla Opel viaggiavano in cinque, tutti fra 20 e i 24 anni. Venivano da un pub e Stefano, l’investitore, era ubriaco, con un tasso alcolico nel sangue triplo di quello consentito. È stato portato a San Vittore e accusato di omicidio colposo aggravato dallo stato di ubriachezza. (24 agosto) ● Gran Paradiso: rapinata di fronte a casa na donna di 47 anni viene rapinata, alle 9.15, mentre apre il U cancello del garage della sua abitazione in piazza Gran Paradiso. Due uomini, in sella a uno scooter, l’avvicinano: uno scende e afferra la borsetta lasciata sull’auto e, quando la donna reagisce, la spintona. Nella borsa ci sono un bancomat e un mazzo di chiavi. (2 settembre) SINDACALE Meliesi ● Hermada: strip delle precarie licenziate avevano promesso e l’hanno fatto. Hanno attuato uno strip-tease, L’ sia pur “velato” dietro un lenzuolo bianco con retroilluminazione, le centraliniste precarie licenziate dall'ospedale di Legnano dopo sei anni di lavoro interinale. La provocazione, alla quale hanno partecipato 9 delle 11 donne che hanno perso l'occupazione, si è svolta venerdì 29 agosto come prologo a una conferenza stampa al Teatro della Cooperativa, in via Hermada. Le lavoratrici, assistite dal sindacato Rdb-Cub, chiedono un lavoro sperando che sia a tempo indeterminato. “Venerdì sarò nuda come tutti i precari”, aveva detto una di loro nel video su Youtube. Poi le altre:“Venerdì sarò nuda come tutte le lavoratrici senza sicurezza”, “Venerdì sarò nuda perché nessun Governo mi ha vestito di diritti”, “Venerdì sarò nuda perché non ho reddito di cittadinanza”, “Venerdì sarò nuda come mi ha lasciato la legge Biagi”. Una dopo l'altra, tutte in kimono, le 11 precarie licenziate dall'ospedale di Legnano erano tornate su You Tube per lanciare l'invito alla «”stripconferenza”. L’appuntamento è stato trasmesso in diretta web da C6 Tv. Nell’occasione le precarie che, dopo aver perso il lavoro, si erano messe all’asta sempre su YouTube, hanno lanciato uno sciopero generale di tutte le precarie e i precari per il 19 settembre. “Venerdì mattina sarà possibile vederci senza veli,non abbiamo paura di mettere in gioco i nostri corpi - aveva dichiarato Ornella Cameran, collega delle licenziate e rappresentante Rdb-Cub di Legnano - già siamo già state spogliate dei diritti». Oltre a giornalisti, tv e fotografi, le precarie avevano invitato alla conferenza anche eventuali nuovi datori di lavoro. ● Bicocca: sciopero e presidio alla Siemens fine luglio 4 ore di sciopero per Siemens Sis con un presidio davanA ti alla sede di Milano-Bicocca. L'iniziativa, organizzata da FimCisl, Fiom-Cgil e Uilm-Uil è stata per protestare contro la decisione della società di tagliare 111 posti di lavoro. La società, controllata dalla multinazionale tedesca Siemens, occupa in Italia 500 addetti. Corsi di recitazione Associazione Culturale Teatrale Coperte Strette apre le L’ iscrizioni ai corsi di recitazione, canto, dizione. I corsi hanno frequenza monosettimanale da ottobre 2008 a giugno 2009. L’iscrizione ai corsi è preceduta da un colloquio conoscitivo. Per maggiori informazioni: Associazione Culturale Teatrale Coperte Strette, V.le Isonzo 8 - 20137 Milano - www.copertestrette.com - 02-30910086, 349-6498478, 348-4703979. La redazione, in Lanfranco della Pila 61, è normalmente aperta ogni giovedì pomeriggio dalle 15.30 alle 18 per ricevere coloro che desiderano segnalare problemi, annunciare o proporre iniziative, articoli o servizi per il giornale. Si può anche telefonare allo 026437568. Fino a settembre il servizio è sospeso. C’è qualcosa di nuovo, anzi… di usato Arcobaleno compra - vendita usato • • • • analisi visiva occhiali su misura occhiali da sole centratura personalizzata lenti multifocali • lenti a contatto Via Pianell 45 - Milano - Tel. 02.6420006 Milano - Via Reguzzoni 4 Tel. 02 6428414 orario: 9,30-12,30 – 15,00-19,00 da martedì a sabato compreso Esposizione gratuita dei vostri oggetti ONA NOVE 2 SANITARI - ARREDO BAGNO - CONDIZIONAMENTO RISCALDAMENTO - REVISIONE SCALDABAGNI Via Val di Ledro 23 - 20162 Milano Tel. 02.64749294 r.a. - Fax 02.6433231 Anziani, attenti ai truffatori! Non fate entrare sconosciuti in casa vostra. AMBIENTE/1 Affidata all’Università Bicocca un’indagine conoscitiva Emergenza inquinamento acustico nei viali Sarca e Fulvio Testi Di rumore ci si può ammalare: si rischiano disturbi nervosi, sordità, malattie psicosomatiche, all’apparato digerente e soprattutto cardiovascolari. La legge per contrastare il fenomeno esiste dal 1991, l’Unione europea chiede di intervenire, ma il Comune comincia a muoversi solo oggi. che sferragliano, le sirene deIautotram gli antifurto che impazziscono, le che ringhiano, frenano stridendo Luigi Luce Clerici, presidente di Assoedilizia. “Poi ci vorrebbe il bollino blu per le emissioni sonore, perché quello acustico è inquinamento. Inoltre la Unione Europea non deve più permettere di omologare autobus, moto e camion che sono otto volte più rumorosi di un’auto e che circolano in città”. no intervenire per colpire chi fa rumoe strombazzano, i motorini senza mar- re, anche con una applicazione più conmitta che imperversano a destra e a trollata delle leggi vigenti sui locali sinistra, i rombi ossessivi delle moto pubblici”, auspica Achille Colombo lanciate a velocità super e dei mezzi pesanti in accelerazione, gli autobus in riscaldamento borbottante continuo, la metropoliLa legge c’è tana che ulula e vibra in Ma soprattutto occorre modo assordante, il frapredisporre un piano di casso anche a ore anteluintervento affinché in tutcane della raccolta diffeta la città siano rispettati renziata del vetro, della i limiti massimi di esposipulizia delle strade, delle zione al rumore fissati nel ruspe dei cantieri, il rim1991 (17 anni fa!) con debambimento sonoro delle creto della presidenza del discoteche, la musica ad Consiglio dei ministri, sealto volume dalle finestre guito 4 anni dopo da una ma soprattutto dai negozi legge quadro che stabiliche chissà perché credono sce la normativa di riferiche attiri... mento (cui gli enti locali Mettete tutto assieme a hanno l’obbligo di adeavrete l’inquinamento aguarsi con disposizioni custico, un altro pericolo, coerenti con la propria sicon quello atmosferico, tuazione) e che stabilisce per la nostra salute (vedi il limite massimo di deciCosì “Zona Nove” scriveva nel gennaio del 1995. Speriamo nel box in questa stessa bel in 50-70 di giorno e di non aspettare ancora 13 anni per risolvere il problema. pagina i possibili danni 40-60 di notte. da overdose di decibel) Finora però il Comune di che troppo spesso viene sottovalutato. Milano non ha fatto nulla sul proprio Purtroppo però a Milano, e nella noterritorio. E pensare che è un probleI danni del fracasso stra zona, tale pericolo è talmente alto ma vecchio: “Zona Nove” ha cominciato che se non si fa presto qualcosa ognua parlarne per quanto ci riguarda dal Meno di 60 decibel I suoni sono di no di noi rischia grosso. 1994. Solo oggi, dopo un intervento “comoda udibilità”, cioè il livello di rudell’Unione Europea che ha richiesto more corrisponde alla fisiologia del di abbattere almeno di 10-20 decibel il Il rischio è alto nostro orecchio. rumore cittadino entro il 2020, si apUn monitoraggio dell’Ufficio Studi Da 60 a 80 decibel I rumori provepresta a fare adeguati rilevamenti Rumori e Vibrazioni dell’Assoedilizia nienti da strade molto trafficate, locascientifici per poi dopo porre mano a stabilisce infatti che “è estremameli pubblici molto rumorosi, auto a forinterventi correttivi. mente difficile trovare una via milanete velocità comportano insonnia, diProprio all’Università della Bicocca è se dove si rispettino i limiti di legge. In sturbi psichici e neurovegetativi. stato affidato il monitoraggio degli isocentro, dove l’inquinamento acustico è Da 80 a 115 decibel I rumori causalati cittadini in modo da classificare il aumentato anche di recente con l’inti da discoteche, treni, moto, mezzi peterritorio in zone acusticamente omotroduzione dell’Ecopass che ha dato il santi in accelerazione, aerei in decolgenee e quindi poter intervenire con via all’invasione di una marea di molo, concerti rock comportano disturbi priorità nei punti più esposti all’inquitocicli fracassoni, si arriva a punte di neurovegetativi, danni auditivi fino namento acustico: finora sono stati in95 decibel, quando la quota di sopporalla sordità (il fracasso distrugge celdividuati addirittura 174 punti critici tabilità è molto più bassa”. lule dell’orecchio interno non più rige(compresi Sarca e Testi) in cui i decibel Ma c’è chi sta peggio, noi di zona 9 comnerabili), malattie psicosomatiche, alvanno alle stelle. presi: mentre per non avere rischi i del’apparato digerente e soprattutto Per avere il polso della situazione gecibel dovrebbero essere attorno ai 50, in cardiovascolari (secondo studi scientinerale bisognerà però attendere la fine viale Sarca si arriva a oltre gli 82, in fici il 21 per cento delle morti cardiadi settembre quando l’università conviale Fulvio Testi (prima che fosse blocche è conseguenza dell’esposizione al cluderà i propri studi, ma già oggi cato dal metrò) addirittura a 86,2 con rumore assordante). In particolare è un’indagine dei vigili urbani, condotta punte di 102,1 dove ancora oggi nonostato dimostrato che l’esposizione alla da gennaio a oggi, conferma che i punstante i cantieri passano le tranvie (comusica ad alto volume è una delle ti critici sono numerosi: su 3829 conme da tempo stiamo denunciando assieconcause delle morti del sabato sera. trolli, sono 21 quelli in cui si raggiunme ai nostri lettori); sul metrò 3, l’unico Infine un’esposizione continuata a gono 80-95 decibel, 38 tra 75-80, ben che per ora serve la zona, la rumorosità più di 90 decibel crea, come la droga, 198 tra 70 e 75. è a una media di 69 decibel. una dipendenze da decibel per cui il Già da oggi ci piacerebbe (si fa per dicervello chiede patologicamente semChe fare? re) sapere quanti decibel entrano negli pre più rumore. Di fronte a tale emergenza che cosa si orecchi dei malati ricoverati all’Ospepuò fare?“Per prima cosa i vigili devodale di Niguarda. AMBIENTE/2 Confermato: contro lo smog l’Ecopass non serve iminuisce del 24 per cento il traffico in centro, grazie soprat- ne del centro registrano emissioni pari o addirittura superiori a tutto al periodo estivo e ai tanti temporali (tanto è vero che quelle delle altre zone della città. Anche sul fronte del balzello i D si riducono del 10 per cento anche i passeggeri del metrò), ma conti non tornano: in sette mesi il Comune ha incassato 8 milionon migliora la qualità dell’aria. Il bollettino Ecopass di luglio, l’ultimo mese utile dopo la sosta di agosto, conferma, anzi accentua, l’andamento dei mesi precedenti. Il Pm 10 resta invariato rispetto a giugno (22 per cento), quando però le auto in circolazione nel centro erano l’8 per cento in più. In pratica le centrali- ni: difficile che entro fine anno si arrivi ai 24 milioni previsti. E sapete perché? Perché in centro ci vanno soprattutto le auto esentate dal pagamento del ticket. Gli altri tutti in metrò (+ 22mila al giorno rispetto al gennaio scorso): e questo è l’unico dato positivo ma, come si è visto, ininfluente sullo smog. 20162 Milano Via Paolo Rotta, 4 (ang. Via Ornato) Zona Niguarda Tel./Fax 02.66.10.48.18 www.argopetshop.it E.mail: [email protected] VENDITA/PENSIONE: – – – – Roditori Pesci Uccelli Conigli nani TOELETTATURA ATTREZZATURE PER ANIMALI AMBIENTE CLIMATIZZATO Orario continuato: 9/19.30 Chiuso il lunedì OCCASIONI AUTO VALUTIAMO E RITIRIAMO AUTOMOBILI DA PRIVATI ANCHE VECCHIE LAVAGGIO A MANO DI AUTO E MOTO VENDITA AUTO NUOVE Via Reguzzoni, 3 (V.le Sarca 65) Milano www.automen.it - [email protected] 02.66115004 DITUTTO DIPIÙ MERCATINO DELL’USATO Per chi vende: Puoi vendere tutto quello che vuoi esponendo gratuitamente la merce e il tuo ricavato sarà: • 65% su arredamento, elettrodomestici, vecchi mobili • 50% su abbigliamento, oggettistica e libri. Potrai chiedere valutazioni gratuite a domicilio senza nessun impegno. 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L’enorme talpa meccanica lunga 90 metri, che sta costruendo le gallerie della metropolitana 5, è partita da Bignami e rispunterà all’altezza della stazione di Zara. Il tutto per riuscire entro l’inizio del 2011 a collegare la stazione del metrò a Bignami con viale Zara e per proseguire fino alla stazione Garibaldi entro il 2012. Il metrò 5 trasporterà 8000 passeggeri l’ora, riducendo di 26 milioni di chilometri la percorrenza delle auto private e di 9500 tonellate all’anno le emissioni di anidride carbonica. gran parte degli utilizzatori del trasporto provinciale, da oggi costeranno sensibilmente meno. Finanziata dalla Provincia di Milano l’operazione porterà risparmi fino a circa 92 euro l’anno, e fino a 85 euro l’anno per gli abbonamenti studenti. “Il trasporto pubblico è un elemento centrale della nostra politica - sottolinea il presidente della Provincia Filippo Penati. È necessario dare garanzie ai cittadini di una rete di trasporto efficiente e che non discrimini il territorio provinciale da quello del Comune di Milano”. Ma non solo sulle tariffe si è concentrata l’azione della Provincia. “Il forte rinnovamento - prosegue Filippo Penati e potenziamento del parco mezzi, con 250 nuovi autobus ecologici,così come la completa assegnazione dei lotti ai nuovi gestori, con la garanzia di maggiore efficienza, quantità ed efficacia del servizio, sono una precisa dimostrazione dell’impegno della Provincia nel settore del trasporto pubblico. Il prossimo obiettivo è la piena integrazione tariffaria, su cui stiamo discutendo al tavolo con Regione e Comune di Milano. La nostra operazione sulle tariffe dimostra che, se esiste la volontà, anche quell’obiettivo è a portata di mano”. La nuova metrotranvia Parco Nord-Seregno Giorgio Meliesi n importante progetto per la mobilità del Nord Milano, che coinU volge anche la nostra zona e il Parco Nord, è stato approvato dalla Provincia di Milano. Si tratta della nuova linea tranviaria Milano- Dalle parti di Bignami ONA NOVE 4 Dalle parti di Ponale Desio con prolungamento fino a Seregno. L’appalto è stato aggiudicato a luglio e i lavori inizieranno il prossino febbraio. La nuova linea porterà a un aumento dei passeggeri beneficamente “rubati” al trasporto privato. Dagli attuali 6100 si passerà a quasi 23mila nel tratto Parco Nord-Calderara e quasi 12mila nel tratto Calderara- Seregno. I lavori riqualificheranno le zone cittadine di transito e porteranno molte innovazioni come una nuova tipologia di rotabili, la riqualificazione dei mezzi e nuovi impianti. “Si tratta di un’importante opera che potenzia il trasporto pubblico in maniera significativa. La Provincia di Milano, a livello istituzionale, si è impegnata a portare a termine l’iter del progetto, dopo anni di attese e richieste da parte del territorio”, ha commentato Mario Barbaro, presidente della Seconda Commissione Trasporti e Mobilità della Provincia. Anziani, attenti ai truffatori! Non fate entrare sconosciuti in casa vostra. NIGUARDA Intervista con Giovanni Poletti, presidente dell’Edificatrice Per il recupero della Villa Trotti qualcosa si sta muovendo Per ottobre è prevista un’assunzione di responsabilità da parte del Comune. Intanto l’Edificatrice, che è proprietaria della villa, deve continuare ad assumersi tutte le spese relative all’immobile. i incontriamo con Giovanni Poletti, presiC dente della Cooperativa Edificatrice di Niguarda, che è proprietaria della Villa Trotti con annessa cascina, da anni al centro delle proteste dei cittadini per via delle occupazioni abusive di senzatetto e per la presenza di topi e altre minacce per la salute. Ultimamente la Villa è tornata alla ribalta per via delle manifestazioni di protesta e della relativa raccolta di firme per sollecitare il Comune a delle azioni risolutive, di cui abbiamo scritto sul numero di luglio. È successo qualcosa di nuovo? Abbiamo sentito che ci dovrebbero essere delle novità per ottobre. Ricordo che la nostra situazione è paradossale: da vent’anni siamo proprietari di quell’area, che il Comune ha destinato a servizi Comunali, ma che poi non ha espropriato. Si è creata quindi una situazione di stallo, in cui la cooperativa non può costruire perché solo il Comune può farlo e il Comune non può costruire perché l’area è della Cooperativa. Intanto però, alla Cooperativa spettano tutte le spese relative all’immobile, dagli sgomberi dei senzatetto che vi trovano rifugio, alle derattizzazioni, alla messa in sicurezza di balconi e cornicioni. Solo quest’anno abbiamo speso più di 150mila euro per mantenere uno stabile che sarebbe così semplice Sergio Ghittoni abbattere e/o ristrutturare. Una stima molto prudenziale dei costi che abbiamo sostenuto finora parla di una cifra superiore ai 250mila euro. Ora pare che il Comune abbia in programma per ottobre il cambio di destinazione d’uso per la nostra e per altre decine di aree che a Milano sono nelle stesse condizioni. Da servizi comunali a civile abitazione. Solo allora si potrà presentare il nostro progetto di nuovo centro storico, con il recupero della Villa Trotti e l’abbattimento della Cascina. Il progetto del centro storico non è una cosa che riguarda solo la cooperativa… Infatti. Dobbiamo fare un discorso più ampio e chiederci come vogliamo che si evolva l’urbanistica dei nostri quartieri. Vanno tenute presenti due grandi realtà, in grado di modificare in senso positivo o negativo la vivibilità della nostra zona: una è l’area della ex Manifattura Tabacchi, per la quale c’è già un progetto che suscita grandi perplessità, e l’altra è la caserma dei Bersaglieri, in viale Suzzani, proprio di fronte al retro della Manifattura Tabacchi, che è stata inserita nel piano di dismissioni del patrimonio dello Stato. Che ne sarà di quell’area? Ancora urbanistica residenziale, malgrado già oggi non si circoli più in viale Suzzani e sarà ancora molto peggio quando sarà completato il piano per l’ex Manifattura Tabacchi? E i servizi, i parcheggi e i trasporti? Vogliamo affrontare la domanda di asili e scuole dei nuovi insediamenti con le fatiscenti strutture di oggi? Io credo che il Consiglio di Zona debba monitorare costantemente l’evolversi della situazione, magari istituendo un’apposita commissione, o un osservatorio, per essere pronti a intervenire per denunciare se si dovesse ravvisare il pericolo di un’operazione speculativa e non equilibrata. Non dobbiamo ripetere gli stessi errori del passato, come costruire abitazioni senza pensare ai servizi: non ce lo possiamo più permettere. Dobbiamo invece imparare dai nostri errori e mantenere sempre un equilibrio tra volumetria abitativa e servizi,che è l’unico criterio che può garantire una buona qualità della vita. Invece il progetto della Villa Trotti va nella direzione di un miglioramento della vivibilità del quartiere, non solo per i soci della Cooperativa. Eppure, malgrado tutti abbiano apprezzato il progetto, non ho ricevuto manifestazioni di appoggio da nessuno, se si eccettua il CdZ ed il Partito Democratico con la sua raccolta di firme. Mi sarei aspettato almeno una telefonata di solidarietà dai commercianti, dalla Parrocchia, dalle altre istituzioni. Ma si vede che i tempi sono cambiati… Helen Papes Estetica per donna Via L. della Pila 61 - 20162 Milano Cell. 392/4088243 Si riceve per appuntamento Trattamenti corpo anticellulite • Dimagranti e rilassanti • Pulizia viso indolore al collagene Pedicure estetico/curativo • Depilazione definitiva Ricostruzione unghie Lun. Ven. 9.00 - 20.00 - Sabato 9.00 - 13.00 Restaurant cafè pizzeria A pranzo e a cena accettiamo tutti i tipi di ticket Via Di Calboli 4 - Tel. 02.66100328 LA NOSTRA STORIA a cura di Valeria Casarotti e Teresa Garofalo Era all’Isola la tomba di Giuseppe Parini In piazzale Lagosta la lapide che ricorda in latino che proprio lì si trovavano le spoglie del grande poeta. AMMINISTRAZIONE E GESTIONE DI BENI IMMOBILI rag. Rodolfo di Bisceglie Via Teano 10/1 - 20161 Milano Tel. 02 6457942 쏶 Fax 02 66204711 e-mail: [email protected] webpage = www.amministrazionedibisceglie.it iscrizione A.N.A.C.I. - MI - N° 1036/711 hi nella nostra zona non si è recato almeC no una volta al famoso “mercato di piazzale Lagosta”, dove fino a pochi mesi fa il martedì e il sabato un intero rione si riempiva di profumi, di colori e delle grida dei venditori che magnificavano la propria merce? Con la nuova linea della metropolitana e la ristrutturazione di tutta l’Isola la piazza è destinata a diventare uno dei punti più vivaci e interessanti della nostra città ed è proprio difficile immaginare che solo un secolo fa era una zona paludosa, posta al di là della Porta Comasina, quindi al di fuori della città. E proprio per questo motivo la zona, alla fine del ‘700, era stata scelta come sede di un grande cimitero, quello della Mojazza. La regolamentazione sulle sepolture, emanata in Italia prima da Giuseppe II d’Austria e poi da Napoleone nel 1806 con l’Editto di Saint-Cloud, non solo vietava la sepoltura entro l’abitato ma anche la posa di lapidi con stemmi e titoli gentilizi. Le tombe dovevano essere tutte uguali e i nomi dei defunti scritti solo sul muro di cinta e questo per motivi igienico sanitari e per un principio esasperato di egualitarismo. In questo cimitero, dove erano portati i corpi di ogni tipo di gente, soprattut- to poveri, furono “gettati” in una fossa senza nome alcuni tra i più illustri personaggi della cultura milanese dell’epoca, tra cui Cesare Beccaria, Melchiorre Gioia e Giuseppe Parini. Che ne è stato del cimitero e soprattutto dove sono finite le ossa di questi insigni uomini? Furono cercate, ma inutilmente perché confuse tra le altre, già nel 1866 per essere trasportate nel prestigioso cimitero Monumentale appena edificato. Trenta anni dopo la Mojazza fu chiusa. Il terreno dell’antico cimitero divenne campo di atletica dell’Unione sportiva milanese e nel 1925 l’area fu occupata da una piazza,l’ attuale piazza Lagosta, e da un grande caseggiato popolare, l’attuale civico 1. Del cimitero e dei defunti sembrava persa ogni traccia, quasi anche la memoria. Eppure oltre ai documenti ufficiali, all’interno dell’edificio di piazzale Lagosta 1 è rimasta una testimonianza concreta: un pezzo di muro di cinta dell’antico camposanto e una lapide la cui scritta in latino ricorda che proprio lì si trovavano le spoglie del poeta Parini. Il signor Sergio Speranza, un vivace settantaduenne da sempre impegnato nel sociale e appassionato di storia, soprattutto di quella GAZZINI TRASPORTI di Gazzini Marco dell’Isola, abita da lungo tempo in questo caseggiato e così ci racconta:“Tutti noi condomini siamo consapevoli del fatto che questo edificio poggia su un ex cimitero e ciò che resta del suo muro di cinta è sempre stato tenuto con cura. Ricordo che sul muro c’è sempre stata una lapide commemorativa. Tolta nel 1989 per i lavori di ristrutturazione del caseggiato, la lapide è stata poi riposizionata dalle Belle Arti un anno dopo su nostra specifica richiesta. Ricordare il luogo nel quale Parini fu sepolto è veramente il minimo che i milanesi possono fare oggi per il grande poeta. Nel 2009 ricorrerà il 280° anniversario della nascita e contemporaneamente il 210° anno della morte di Giuseppe Parini. Mi auguro che Milano voglia ricordare con un’adeguata commemorazione queste date.” Sarebbe giusto in effetti che Milano riscattasse l’onta di una sepoltura anonima fra “plebei tumuli” riservata al più grande poeta italiano del ‘700, sepoltura che offese molti intellettuali del tempo e provocò la sdegnata protesta di Ugo Foscolo che nei suoi “Sepolcri” definisce Milano “lasciva allettatrice d’evirati cantori” che irriconoscente “a lui non ombre pose tra le sue mura …non pietra, non parola…” tel. 039.882409 Porte blindate • Tapparelle di ogni tipo Serramenti in alluminio e all/legno Porte per interni • Zanzariere Opere da fabbro • Cancelli in ferro Produzione propria - Show-Room Telefono 02 6431402 - Show-Room - Via Val Furva 4 Laboratorio via Ampère 2 - Paderno Dugnano AUTONIGUARDA AUTOVENDITA e ASSISTENZA Trasporti, traslochi smontaggio e rimontaggio mobili Imballi professionali e massima serietà Via Hermada 14 - 20162 Milano Tel. 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Chiede allora un antidolorifico, ma l’anestesista si rifiuta di somministrarglielo perché lui “è obiettore di coscienza”. Menomale che, informato del fatto, il primario Maurizio Bini si precipita in camera operatoria e, dopo aver tranquillizzato il marito italiano della donna che vuole portarla in un altro ospedale, di persona somministra della morfina alla paziente. “Certo, non era compito mio fare quella iniezione”, commenterà Bini. “Ma i medici abortisti nel mio reparto sono talmente pochi che mi capita spesso di fare da solo”. Il giorno dopo il marito, mentre la moglie è ancora ricoverata, denuncia il caso alla Cgil che, definito il fatto “gravissimo”, chiede all’ospedale di aprire un’inchiesta e all’Ordine dei medici di prendere posizione sulla singolare ”obiezione” dell’anestesista. Intanto Bini riunisce i propri medici, 19 in tutto di cui solo 5 praticano gli aborti (830 in un anno): “Ci siamo confrontati per capire come è possibile che un medico obiettore possa rifiutare un antidolorifico a una donna sottoposta ad aborto terapeutico alla 21esima settimana. Io sono del- l’idea che non lo possa fare. Però, di fronte a pareri discordanti, abbiamo deciso di porre la questione al comitato etico dell’ospedale”. La direzione dell’ospedale di Niguarda non può quindi che aprire un’inchiesta ma precisa: “Nel nostro ospedale si applica la legga 194 senza porre ostacoli burocratici o ideologici”. Naturalmente i commenti e le prese di posizione sull’increscioso episodio di mancata assistenza da parte di un medico sono numerosi. ”L’Ordine dei medici si deve pronunciare sul tema dell’obiezione di coscienza che non può essere invocata in questo caso, perché alleviare il dolore è un preciso dovere dei medici”, dicono per la Cgil Fulvia Colombini e Marzia Oggiano. “Anche la Regione Lombardia deve definire un codice etico di comportamento che tuteli i medici e le donne sul fronte della 194”. Ma la Regione non risponde. L’Ordine dei medici di Milano non ha dubbi. “La trovo una cosa inudibile, “dice il vicepresidente Ugo Garbarini. “Convocheremo il medico anestesista”. Pure i medici dell’Anmci, un’associazione cattolica con cinquemila iscritti in tutta Italia, sono molto precisi: “In questo caso l’obiezione di coscienza non c’entra. Il dovere di quel medico era curare la donna e non l’ha fatto”. E il presidente dell’associazione Giorgio Lambertenghi aggiunge: “L’episodio è un atto di integralismo che io non giustifico”. L’associazione italiana degli anestesisti, per bocca del professor Luciano Gattinoni del Policlinico, chiama in causa anche l’ospedale: “L’obiezione di coscienza è legittima, ma nel caso del Niguarda la struttura ha il dovere di organizzarsi per mettere a disposizione della paziente personale non obiettore”. Anche a livello politico non mancano le reazioni. “Far soffrire una paziente sottoposta ad aborto terapeutico è disumano”, si sfoga Carlo Monguzzi, consigliere regionale verde. “Ed è insopportabile che avvenga in un ospedale pubblico”. Da parte loro Donatella Poretti e Marco Perduca, parlamentari del Pd, presentano un’interrogazione al ministro del Welfare Maurizio Sacconi: “Chiediamo di sapere quali provvedimenti intenda prendere per impedire la crescente violazione del diritto delle pazienti ad utilizzare i servizi previsti dalla legge 194 sull’interruzione di gravidanza. Niguarda non è infatti un caso isolato e le percentuali degli obiettori sono in aumento: tra i ginecologi sono passate dal 58 al 69, tra gli anestesisti dal 45 al 50 e tra i paramedici dal 38 al 42”. Al reparto “cinque giorni” ricoveri più brevi ma anche occasione per ridurre i posti letto n reparto che apre dal lunedì al venerU dì e chiude per il fine settimana, accogliendo i malati per i cinque giorni feriali della settimana. Sta per decollare all’Ospedale di Niguarda e si tratta di un’operazione che finora è stata praticata nei centri privati. “Sarà un reparto con venti letti destinato a interventi di lieve entità”, spiega Pasquale Cannatelli, direttore dell’ospedale. “Si faranno operazioni di radioterapia interventistica, di chirurgia vascolare, colecisti, ernie e speciali terapie del dolore”. Sul “reparto cinque giorni”, che consente ricoveri brevi ma occupa meno infermieri, ci sono problemi con il sidacato. “Questo servizio deve essere un 20125 MILANO - Via Pianell 47 Telefono 02.64.25.857 LA PIÙ GRANDE ESPOSIZIONE DI FALSI D’AUTORE E QUADRI ORIGINALI DI AUTORI MODERNI Van Gogh Monet - Klint Caravaggio Bruegel - Renoir Fiamminghi INGRESSO LIBERO APERTO TUTTI I GIORNI COMPRESO SABATO DOMENICA E FESTIVI Orari: dalle 10 alle 13 dalle 14,30 alle 20 Galleria Maria Sidoli Ritratti e dipinti su commissione Via Trescore 3 (P.le Istria) MM 3 (Zara) - Milano - Tel. 330/336890 www.mariasidoli.it più offerto ai pazienti,”, spiega Celestino De Brasi, coordinatore delle rappresentanze sindacali. “Invece qui si riducono i letti dei reparti tradizionali, anche del Pizzamiglio, specializzato in trapianti. In totale si scende da 60 a 40 letti, con una perdità di produttività secca per l’ospedale”. P.za Belloveso 2 - Milano - Tel. 02/6472651 Per la carta dei diritti dei bambini in ospedale i volontari in piazza il 27 settembre Valeria Malvicini Abio, associazione di volontariato che si L’ occupa della tutela dei bambini in ospedale,collaborando con un gruppo di medici,ha formulato una carta dei diritti dei bambini in ospedale. E per farla approvare i volontari scenderanno in piazza il 27 settembre. Il trauma della degenza ospedaliera si riduce infatti se al bambino o all’adolescente si garantiscono alcuni diritti.Alcuni di questi sembrano ormai scontati, come quello di avere al proprio fianco un genitore o una persona di fiducia durante la degenza ospedaliera. Ma non c’è solo questo, c’è il diritto di essere ricoverati in un reparto di pediatria, insieme ad altri ragazzi, il diritto di avere uno spazio per i giochi per i più piccoli, quello di avere un’assistenza medica adeguata, ma anche psicologica, scolastica e culturale: molti infatti sono i bambini stranieri ricoverati e al disagio si aggiunge disagio, senza un opportuno supporto. La carta dei diritti del bambini in ospedale è uno strumento in mano a genitori e medici per rendere più accettabile la degenza ospedaliera ai piccoli pazienti. Eccola nel dettaglio: 1. I bambini e gli adolescenti hanno diritto ad avere sempre la migliore qualità delle cure. Possibilmente a domicilio o in ambulatorio e, qualora non esistessero alternative valide, in ospedale. A tale fine deve essere garantita loro una assistenza globale attraverso la costruzione di una rete organizzativa che integri ospedale e servizi territoriali, con il coinvolgimento dei pediatri di famiglia. 2. I bambini e gli adolescenti hanno il diritto di avere accanto a loro in ogni momento (giorno, notte, esecuzione di esami, anestesia, risveglio, terapia intensiva) i genitori o un loro sostituto adeguato al compito e a loro gradito (nonni, fratelli, persona amica, volontari…), senza alcuna limitazione di tempo o di orario. 3. L’ospedale deve offrire facilitazioni (letto, bagno, spazio per effetti personali, pasti a prezzo convenzionato) ai genitori dei bambini e adolescenti ricoverati e deve aiutarli e incoraggiarli - se ciò è compatibile con le loro esigenze familiari - a restare in ospedale. Inoltre, perché possano adeguatamente prendersi cura del loro figlio, i genitori devono essere informati sulla diagnosi,sull’organizzazione del reparto e sui percorsi terapeutici in atto. 4. I bambini e gli adolescenti hanno diritto ad essere ricoverati in reparti pediatrici - e mai in reparti per adulti - possibilmente aggregati per fasce d’età omogenee affinché si possano tenere in debita considerazione le differenti esigenze di un bambino o di un adolescente. Non deve essere posto un limite all’età dei visitatori, compatibilmente con il rispetto delle esigenze degli altri bambini e adolescenti ricoverati e alle necessità assistenziali del bambino o adolescente stesso. 5.Ai bambini e agli adolescenti deve essere assicurata la continuità dell’assistenza pediatrica da parte dell’équipe multidisciplinare ospedaliera 24 ore su 24 sia nei reparti di degenza sia in pronto soccorso. 6. I bambini e gli adolescenti hanno diritto ad avere a loro disposizione figure specializzate (pediatri, infermieri pediatrici, psicologi, mediatori culturali, assistenti sociali, volontari) in grado di creare una rete assistenziale che risponda alle necessità fisiche, emotive e psichiche loro e della loro famiglia. 7. I bambini e gli adolescenti devono avere quotidianamente possibilità di gioco, ricreazione e studio - adatte alla loro età, sesso, cultura e condizioni di salute - in ambiente adeguatamente strutturato ed arredato e devono essere assistiti da personale specializzato. 8. I bambini e gli adolescenti devono essere trattati con tatto e comprensione e la loro intimità deve essere rispettata in ogni momento. A bambini e adolescenti devono essere garantiti il diritto alla privacy e la protezione dall’esposizione fisica e da situazioni umilianti, in relazione all’età, alla cultura e al credo religioso loro e della loro famiglia. 9. I bambini e gli adolescenti - e i loro genitori - hanno diritto ad essere informati riguardo la diagnosi e coinvolti nelle decisioni sulle terapie. Le informazioni, specie quando riguardano indagini diagnostiche invasive, devono essere date quando possibile in presenza di un genitore e in modo adeguato alla loro età, capacità di comprensione e sensibilità. 10. Nell’attività diagnostica e terapeutica devono essere sempre adottate tutte le pratiche che riducono il dolore e lo stress psicofisico dei malati e la sofferenza della loro famiglia. Gli occhiali ti sono un peso? Prova le lenti a contatto giornaliere, quindicinali, toriche mensili Bus 40-42-44-51-83 TURCHETTI s.r.l. 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Un’occasione di incontro tra operatori della comunicazione e chi lavora sul territorio. dal 1954 Walter Cherubini (Portavoce della Consulta delle Periferie di Milano) L a scorsa primavera ci sono state alcune interessanti iniziative che hanno posto l’attenzione sui Giornali di Zona che vengono pubblicati nella nostra città. In primo luogo due Convegni: il primo, “I Giornali di Zona. Quale ruolo e quale futuro?”, promosso lo scorso 18 aprile da Milanosud (Giornale di Zona 5) in occasione del suo decennale di pubblicazione; il secondo, “Le Periferie ed il ruolo dei Giornali di Zona”, promosso a Palazzo Marino lo scorso 17 maggio dalla Consulta Periferie Milano (Cpm) col patrocinio dalla Presidenza del Consiglio comunale di Milano. Poi, su “New Tabloid” n.3/2008 (periodico dei Consiglio dell’Ordine dei giornalisti della Lombardia) è apparsa l’interessante inchiesta “Milano e i giornali di quartiere”, condotta da Piero Pantucci. Proprio l’inchiesta mostra una sorta di vocazione zonale di tali pubblicazioni, evidenziata anche dai nomi delle testate, rispondenti sia alla precedente articolazione del Decentramento (quando i Consigli di Zona erano 20), che all’attuale (i Consigli di Zona sono 9). Ma, ricordiamole queste pubblicazioni: “ABC” (Zona 9), “Dai nostri Quartieri” (Zona 3), “Il diciotto” (Zona 7), “Il Mirino” (Zona 4-8), Il “Rile” (Zona 7), “La Conca” (Zona 5), “La Voce di Zona 3” (Zona 3), “La Zona Milano” (Zone 3-4-6-7-8), “Martesanadue” (Zona 2), “Milano 19” (Zona 8), “Milanosette” (Zona 9), “Milanosud” (Zona 5), “Quattro” (Zona 4), “Zona Nove” (Zona 9). Peraltro, l’inchiesta ha evidenziato “una prima osservazione obbligata”: la completa assenza di Giornali nella Zona 1 (il centro cittadino di Milano). Ciò, forse, perché i Giornali di Zona “nascono perlopiù da associazioni territoriali, cooperative, gruppi di volontariato che cercano di colmare il vuoto informativo che i grandi media non possono colmare, che cercano di avvicinare le periferie al centro”. Ma esiste una informazione per le Periferie? Fatta eccezione per i Giornali di Zona, si ha invece la sensazione che, nei fatti, le Periferie siano oggetto di notizia solo quando scoppia qualche emergenza, sociale o ambientale che sia. Invece, rimane sostanzialmente inesplorata tutta quella ricca realtà associativa che è ben presente nelle Periferie di Milano e che costituisce un baluardo nei confronti della frammentazione sociale e della desertificazione urbana. Un esempio? Dopo il Convegno organizzativo dell’Associazionismo culturale “periferico” sul tema “Milano, la Cultura, le Periferie”, promosso dalla Cpm lo scorso 18 aprile, è apparsa chiara una cosa: nelle periferie sono attive circa 100 associazioni culturali che ogni anno promuovono circa 1.000 iniziative, che raccolgono circa 100.000 presenze. Eppure, questo fatto è sostanzialmente sconosciuto, soprattutto agli operatori dell’informazione. Così, poiché ciò che non si conosce è come se non esistesse, non viene neppure considerato. Proprio per colmare questa distanza, la Cpm, col patrocinio della Presidenza del Consiglio comunale di Milano, promuove la 2ª Convenzione cittadina delle Periferie, che si terrà Martedì 30 settembre. Il tema sarà “Le Periferie e l’Informazione” e costituirà un’occasione di incontro tra gli operatori della comunicazione e chi opera nelle periferie della nostra città. Tra gli altri, saranno presenti Manfredi Palmeri (presidente del Consiglio comunale di Milano), Giangiacomo Schiavi (giornalista Corriere della Sera), padre Eugenio Brambilla (responsabile Caritas Milano città). Per ulteriori dettagli vedi il sito www.periferiemilano.it. VECC MA BON La tradizionale cortesia e un vasto assortimento di valigeria e pelletteria delle migliori marche Cappelli uomo-donna Pellicceria e Abbigliamento Moda e in Pelle CUSTODIA - PULITURE - PERMUTE RIMESSE A MODELLO PELLICCE RIPARAZIONI IN GENERE Possibilità di finanziamenti a tasso zero* *tan 0 taeg 0 www.pelletteriamorosini.it I corsi dell’Università della terza età Silvia Benna Rolandi a terza età non è un inevitabile declino: “L può essere un punto di partenza per fare nuove esperienze e arricchire la vita e la mente”, dice convinto Lorenzo Verri, che incontro al centro Girola di zona 9. Qui ha sede, in luminosi locali ampliati e rinnovati, l’Università della terza età, nata dalla collaborazione di Auser Insieme Milano con la fondazione Don Gnocchi. L’Auser, una benemerita associazione di volontariato, organizza alcuni corsi. “Noi della Don Gnocchi ne organizziamo altri”, precisa Verri. “Inoltre mettiamo a disposizione i locali per le lezioni e la palestra per la ginnastica dolce, lo yoga e il tai chi chuan, una ginnastica cinese lenta, adatta agli anziani e preziosa per l’equilibrio interiore. Per frequentare basta dare nome e cognome. L’iscrizione ai corsi è gratuita, mentre la spesa per la ginnastica è minima: 45 euro a trimestre per il tai chi e 20 al mese per lo yoga. Abbiamo un contributo economico del Consiglio di zona 9 e della Società edificatrice di Niguarda per pagare i docenti. È chiaro che si frequentano i nostri corsi non per laurearsi, ma per arricchire il “tempo ritrovato” della terza età con un percorso di cultura per tutti. Infatti non escludiamo chi ha meno di 65 anni: a volte i nostri iscritti arrivano con mogli o amici più giovani. Oggi poi un sessantacinquenne può avere davanti ancora vent’anni di vita e oltre, non è un tipo da panchina. E so- prattutto non è una persona che “non deve dare fastidio”, come qualcuno si ostina a credere: l’anziano ha ancora tanto da dare”. Non per nulla la rivista della Fondazione Don Gnocchi si chiama Vecc ma Bon e sottolinea in copertina che “non è mai troppo tardi”. Finora si sono iscritte all’università della terza età 170 persone. Ovviamente ognuno sceglierà i corsi che gli interessano. Spaziando tra scienza e storia, il programma culturale del centro non tratterà temi polverosi, ma l’attualità dei paesi in via di sviluppo, l’immigrazione, l’ecologia collegata alla vita quotidiana dell’anziano, i cambiamenti in atto non solo in Italia ma nel resto del mondo. L’inaugurazione dei corsi si terrà mercoledì 29 ottobre, alle 15,30, in via Girola 30. Il primo argomento è impegnativo: Il segreto della vita, che in quattro tappe, il 411-18 e 25 novembre, tratterà la biologia molecolare da Darwin a oggi, spiegata da esperti del museo della Scienza e della Tecnologia di Milano. Secondo argomento previsto, per l’1 e il 9 dicembre, Famiglie nobili - i Borromei, due lezioni di Cristina Silvera sull’impronta lasciata nella città di Milano da Federico e Carlo Borromeo, completate da visite guidate al Duomo di Milano in occasione dell’esposizione dei quadroni di San Carlo. Per informazioni e iscrizioni si può telefonare dalle ore 9 alle 12 al n. 0264224600. A scuola di musica con Alex Schiavi ipartono i corsi musicali, diretti dal maestro R Alex Schiavi,presso l’Associazione culturale “La Casa di Alex”, sita in via Moncalieri, 5. Sono difatti aperte le iscrizioni per i seguenti corsi: Chitarra acustica (aperto a tutti, bambini, giovani ed adulti e pensionati; Chitarra elettrica (per giovani e adulti); Basso elettrico (per giovani ed adulti); Pianoforte (aperto per bambini, giovani, adulti). I corsi si terranno in orari pomeridiani nei giorni di mercoledì e di venerdì. Lezioni individuali ed anche di piccoli gruppi. Sono previste anche lezioni il sabato mattina. Chitarre ed altri strumenti sono a disposizione dei principianti. Didattica moderna e di facile apprendimento per tutti. In particolare viene aperto un corso propedeutico musicale dedicato ai bambini dai 4 anni e sino ai 6: “Giocomusica” e “Musicabimbo”, un avvicinamento al mondo dei suoni per bambini e bambine. Corso musicale per diversamente abili, in orari pomeridiani. Per contatto ed informazioni: Maestro Alex Schiavi, viale Suzzani 1, Telefoni 339-41.58.942; 33887.60.289; e-mail [email protected]; sito: www. scuoladimusicamilano.eu. GRANDI SCONTI FINO AL 50% PER RINNOVO LOCALI COOP LOMBARDIA - COOP LOMBARDIA - COOP LOMBARDIA ONA NOVE 7 SERVIZI RICREATIVI a cura di Diana Roca Dopo una bella estate, da settembre piscine più care estate si colora per te”. Con “L’ questo slogan, il Comune di Milano ha aperto ai cittadini la stagione estiva con quasi 400 appuntamenti, programmati dal 16 giugno al 30 agosto, per far vivere l’estate a Milano con entusiasmo, passione e vivacità. “Pronti, Estate, Via!”. È così che, da parte sua, Milano Sport - gestore delle piscine comunali - ha lanciato le proprie iniziative per farci gustare meglio l’estate (vedi articolo piscine sul numero di luglio). La realtà autunnale di Milano Sport è però come minimo contraddittoria. Da una parte ci sono nuove iniziative positive. La nostra zona mette a disposizione tre importanti centri sportivi aperti tutto l’anno: Murat, Iseo, Suzzani. E quest’ultimo, per quanto riguarda le attività di vasca (piscina), ha introdotto due novità a tariffa promozionale: Palestra in Piscina, che comprende Acquafitness, Hydrobike, Tapis Roulant, parallele, in un circuito di un’ora; e Cuccioli in Acqua, riservata ai bimbi dai 2 ai 4 anni. Dall’altra però c’è una preoccupante tendenza all’aumento dei prezzi. Già a luglio erano state sospese le tariffe agevolate consistenti in 11 ingressi a 40 euro. Ora però, dall’inizio di settembre, scompare l’abbonamento annuale e il relativo risparmio: addio ai 280 euro fissi per l’accesso libero alla vasca per tutto l’anno. Al suo posto Milano Sport ha introdotto un abbonamento mensile, che però costa 45 euro e che, moltiplicato per dodici mesi, fa 540 euro: praticamente il doppio dell’abbonamento annuale! Milano Sport si difende dicendo che con l’abbona- mento mensile ora si entra tutti i giorni e non solo 11, ma tant’è! L’aumento coglie di sorpresa persino Terzi, l’assessore comunale allo sport che non ne è stato informato. Non solo. Anche i corsi invernali costeranno di più: 265 euro invece dei 181 dell’anno scorso. E contemporaneamente aumentano le difficoltà per accedere agli sconti per gli ultrasessantenni: bisogna presentare una richiesta scritta corredata da un documento che certifichi un reddito combatibile con le riduzioni. Per informazioni sulle attività organizzate da Milano Sport, richiedete presso la segreteria dei centri Murat, Iseo e Suzzani l’opuscolo dei corsi 2008\2009; oppure collegatevi al sito www.milanosport.it. di Paolo Cremonese Specializzata in modifiche di armadi e cucine Mobili su misura - Riparazioni in genere MILANO - In fondo a via Pallanza - Arcata 2 Tel. ab. 02/680.708 Cell. lab. 335/62.43.192 - 333/1713081 Tram 2-11-4 A ferragosto fallito l’accordo tra Comune e commercianti A nche quest’anno Milano, la “città dell’Expo”, è rimasta chiusa ai residenti e ai turisti. Il Comune aveva pubblicato un opuscolo in cui si indicavano i 670 esercizi di prima necessità (supermercati, bar, ristoranti, panifici, elettricisti, fabbri, dentisti, veterinari...) che avevano accettato di rimanere aperti a ferragosto. Ebbene, di questi solo due su tre hanno rispettato la parola data, uno su tre invece è rimasto chiuso. Il 14 agosto ha mantenuto la promessa di apertura il 72 per cento, mentre nel week end solo il 66 per cento. Un miracolo trovare un panificio aperto a Ripamonti, Ticinese, Baggio e San Siro, le maglie nere della serrata. In zona 9 - da Porta Nuova, a Niguarda, alla Bovisa - è andata un po’ meglio, si fa per dire: il 14 l’81 per cento di negozi aperti (36 invece di 44) e il week end il 72 per cento (32 invece di 44). Da considerare che la zona 9 era anche quella in cui i negozi impegnati a rimanere aperti erano in numero minimo rispetto alle altre zone. I bisogni dei cani e quelli della gente ne zio va Lei protuita d ra g Scuola di arti marziali …e non solo… JUDO - KARATE - AIKIDO - JU JITSU STRETCHING - SHIATSU GINNASTICA - AEROBICA - FITNESS Via Pianell, 22 (ang. viale Sarca) - 20126 Milano - Tel. 02 6434474 C.O.N.I. F.L.P.J.K. F.I.K.T.A. A.I.C.S. Monica Landro crivere di cacca è come scrivere di sesso: fa ridere i più S giovani, disgusta i benpensanti bacchettoni e fa riflettere chi ha ancora senso civico. La cacca di cui parlo, infatti, è quella dei cani che il linguaggio burocratico definisce “deiezioni canine”. Ovunque vai, sembra che un cane ci sia già stato. E che abbia voluto lasciare un segno della sua presenza sulla terra. Si suppone che il cane fosse accompagnato da un bipede consapevole della natura di quella passeggiata, poco spirituale e molto terrena. A difesa del pedone che avanza tra gli escrementi al rallentatore in punta di piedi come la Pantera Rosa interviene sempre più spesso una fantasiosa e sensibile amministrazione comunale che inventa a ogni piè sospinto - sospinto con cautela, però nuovi modi per colpevolizzare il padrone. E così è tutto un fiorire di decreti, ammende, azioni preventive, ammonizioni e pubblicità progresso. A spanne si possono distinguere due filosofie: preventiva e punitiva. La prima è volta a confinare il cane in luoghi in cui il suo impatto sul pubblico è limitato (dicesi aree attrezzate), la seconda a costringere con ogni mezzo il proprietario a disporre dell’oggetto del reato. Ormai ogni area verde che si rispetti ospita al suo interno un recinto per cani, una specie di parco giochi per quattro zampe dove Fido può incontrare amici e sgranchirsi un po’ le zampe. In quanto a fare i suoi bisogni, però, dipende molto dalla distanza tra casa e parco, ecco allora l'obbligo per il proprietario di munirsi di sacchetti o analoghi materiali idonei alla rimozione. In alcuni centri esistono anche distributori di palette, talvolta gratuiti, più spesso a pagamento, quasi sempre inesorabilmente vuoti. Senza dimenticare una cartellonistica un po’ naïf - con tanto di illustrazioni - che ricorda l’ammontare della sanzione per chi si fa cogliere in “flagranza” di reato o comunque sprovvisto di paletta. Funzionano questi deterrenti? I risultati sono sotto le scarpe di tutti. Sì, perché si ha un bel da insistere sul dovere civico, le regole della buona convivenza, il senso di responsabilità e di decoro, l'amore per la propria città. Girato l'angolo, è il caso di dirlo, appare spesso un campo minato che ci fa saltellare più che se fosse il gioco dei numeri disegnato a terra coi gessetti…salvo che un termine il gioco dei numeri disegnato a terra lo ha, la cacca dei cani no! A dire poi il vero capita durante il giorno di incontrare padroni di cani che raccogliendo il bisognino del loro migliore amico a quattro zampe si guardano attorno sfidando lo sguardo altrui quasi a dire “visto che la pulisco e non la abbandono a terra?”, eppure i marciapiedi ne sono fin troppo pieni e allora mi domando se certi padroni di cani attendano il buio delle tenebre per fregarsene delle più elementari regole di etica civile e lasciare lì la cacca del loro cane! Il problema sembra irrisolvibile, poi però vai in Svizzera e i marciapiedi sono tutti lindi. Sono forse autopulenti? No: viene ripulito il portafoglio del trasgressore. È la certezza della pena a rendere il padrone del cane un servizievole amico nel momento del bisogno. Il tutto presuppone la presenza sul territorio di inflessibili dogwatch pronti a entrare in azione sul più bello, ma in questo il nostro belpaese è carente! Ma esiste una soluzione “italiana”? Navigando in internet ho trovato un probabile deterrente: sul sito web www.dogdoo.com viene concessa la possibilità di mandare per posta una cacca ai padroni dei cani che sporcano la strada. Chissà se qualcuno, ricevendo a casa la loro cacca, non rifletta sul fatto che anche fuori c’è una casa: la casa di tutti. Morte, arido fiume.../Tu non attendi nulla/se non la parola tramutata in ricordi/che sgorgherà dal fondo dei nostri cuori…/In un silenzio perfetto,/su steli di vita narrata,/i ricordi di Dolce Aquilino/mi ritornano a galla/come macchie d’olio/con la loro patina gialla. è morto Aquilino Dolce personaggio niguardese di cui andar fieri. Ex presidente dell’Anpi, collaboratore sociale fino alla fine. Soldato senza divisa di un’antica guerra combattuta per la pace. Partigiano nel cuore e nell’anima, combattente della Resistenza in difesa della libertà. Vive condoglianze dalla Redazione Per la vostra PUBBLICITÀ su questo giornale TELEFONATE a Franco Tironi tel. 02/6423561 fax 02/66107983 Cell. 347/9507398 Quadrifoglio Pizzeria con forno a legna anche da asportare Via Ornato 47 Tel. 02 6438639 al mercoledì riposiamo Studio tributarista e Amministrazione del personale • Consulenza alle società - Ditte individuali e Professionisti • Tenuta contabilità • Dichiarazione dei redditi • Elaborazione buste paga e contributi • Consulenza del lavoro Viale Suzzani 19 - Tel. 02.6436209 - Fax 02.66103697 E-mail: [email protected] - Sito: www.digiessesas.it ONA NOVE 8 Anziani, attenti ai truffatori! Non fate entrare sconosciuti in casa vostra. ONA NOVE VITA E CULTURA La vignetta di Giovanni Beduschi 24 settembre: Giornata internazionale senz’auto GLI APPUNTAMENTI DEL MESE Il MiTo degli Arcimboldi a cura di Grazia Morelli Simona Fais Chi intenda far pubblicare proprie iniziative in questa rubrica dovrà farne pervenire notizia entro il 20 del mese precedente l’uscita del giornale. ● GIOVEDÌ 11 SETTEMBRE ● SABATO 20 SETTEMBRE Bresso Via Ariosto, via Campestre, via Giovanni XXIII Tel. 0261455297 Nell’ambito del Fly Festival, Davide Van de Sfroos e la sua musica in dialetto tremezzino. La Scighera Via Candiani 131 Presentazione dei Corsi di canto popolare. Le lezioni inizieranno il 23/9. ● VENERDÌ 12 SETTEMBRE Bresso Via Ariosto, via Campestre, via Giovanni XXIII Tel. 0261455297 Nell’ambito del Fly Festival, Serata dal titolo Art.1001: il rock va suonato al volume che serve, con i Rio, Nucleo, Greenwich e i Neri per Caso. Sassetti Cultura Via Volturno 3 Tel. 0269002988 Triennale Bovisa Via Lambruschini 31 Tel. 02724341 Alle 21, nell’ambito del MiTo, Concerto per musica, parole e immagini Book of Longing, di P. Glass. Alle 18, apertura della mostra Cefeidi. Ore 19, animazione per bambini. Ore 20.30, buffet. Alle 21.30, Orlando furioso, frammenti dello spettacolo G. Lamanna. Alle 17, il Coordinamento di zona 9 dell’Anpi organizza la conferenza L’Informazione sulla Costituzione. Alle 17, Segni - performance pittorico-musicale per orchestra di bambini pittori, musiche di G. Crumb, con G. Amadori e A. Ballista. ● DOMENICA 21 SETTEMBRE ● SABATO 13 SETTEMBRE Bresso Via Ariosto, via Campestre, via Giovanni XXIII Tel. 0261455297 Art Action Via Dante 15/A Bresso Teatro degli Arcimboldi Via dell’Innovazione 1 Argomm Teatro Via G. Imperatore 40 Tel. 026437001 Nell’ambito del Fly Festival, Db Night - serata dance. Argomm Teatro Via G. Imperatore 40 Tel. 026437001 Alle 16, scultura estemporanea di E. Negri. Alle 19.30, Teatro danza con S. Perez. Alle 20.30, buffet. Alle 21,30, teatro dell’assurdo. ● LUNEDÌ 22 SETTEMBRE Alle 18.30, inaugurazione della Mostra collettiva di pittura contemporanea: P. Avanzi, R. N. Chiesa, A, Leroy, M. Lombardo, A. Patriarca, C. Ritzow. Fino al 25/9. Orario 1820; chiuso domenica e festivi. Alle 21, nell’ambito del MiTo, Concerto di Teatro degli W. A. Mozart, L. v. Beethoven, E. Elgar, con Arcimboldi Via dell’Innovazione 1 la London Symphony Orchestra diretta da C. Davis. Tel. 899500022 Università Bicocca Aula Magna Hangar Bicocca Via Chiese Multiplex Sky Line Centro Sarca Alle 17, nell’ambito del MiTo, Omaggio a Gerard Grisey, con l’Ensemble Risognanze, diretto da T. Ceccherini. Alle 21, nell’ambito dello MiTo, Concerto di musiche di Agostini, Cendo, Maresz, Alien Production, Vassena, Verrando. Festival internazione del cortometraggio I’ve Seen Films. Fino al 26/9. ● MARTEDÌ 16 SETTEMBRE ● MARTEDÌ 23 SETTEMBRE Alle 21,nell’ambito del MiTo,Concerto di muTeatro degli siche di S. Prokofiev con la London Arcimboldi Via dell’Innovazione 1 Symphony Orchestra, diretta da V. Gergiev. Spazio Mil Sesto San Giovanni ● MERCOLEDÌ 17 SETTEMBRE ● MERCOLEDÌ 24 SETTEMBRE La Scighera Via Candiani 131 La Scighera Via Candiani 131 Alle 19,per la serie Librinviaggio,Incontro su Lolita, di Nabokov. ● GIOVEDÌ 18 SETTEMBRE Sassetti Cultura Via Volturno 3 Tel. 0269002988 Alle 18.30, mostra Doie Parole, opere di M. L. Alesina,musiche di A.Nardi.Fino al 28/9.Orari: 15.30-18.30, tutti i giorni, festivi compresi. ● VENERDÌ 19 SETTEMBRE La Scighera Via Candiani 131 Argomm Teatro Via G. Imperatore 40 Tel. 026437001 Per la serie Scighera Jazz, Paolo Tomelleri in concerto. Alle 19, inaugurazione della mostra Cefeidi e animazione per bambini con i Burattini di Marta Castelli. Alle 22.30, buffet. Alle 21.30, F. Orlando in Errose ‘du Uerrier. Alle 17, Sentieri selvaggi, concerto diretto da C. Boccadoro. Per “Scelti nei cassetti”, Incontro con E. Rollier, P. Bortolussi e V. Perin per avviare una mostra fotografica sul quartiere. Teatro degli Alle 21, nell’ambito del MiTo, interpretazione Arcimboldi musicale de Il Cantico dei cantici, di J. Zorn, Via dell’Innovazione 1 con L. Reed e L. Anderson. ● SABATO 27 SETTEMBRE La Scighera Via Candiani 131 Alle 21.30, presentazione e proiezione del Manhattan Short Film Festival. ● GIOVEDÌ 2 OTTOBRE Sassetti Cultura Via Volturno 3 Tel. 0269002988 Alle 18.30, inaugurazione della Mostra collettiva Mistart. Fino al 12/10. Orari: 15.3018.30, tutti i giorni, festivi compresi. Università Bicocca: a ottobre l’assegnazione del premio internazionale di poesia Streghetta Silvia Benna Rolandi più importante premio di poesia lombardo è nato nel Irel1972 su un terrazzo: 320 mq di vento e di profumo di masotto il cielo di Noli. L’ospitale padrona di casa, Serena Siniscalco, ascoltava con gli amici un disco di poesia. Una signora, sull’onda dell’ultima rima, fece un commento ottimista: “Siamo tutti capaci di poetare”. È vero, non è vero? Ed ecco la proposta di Serena: “Veniamo qui tutti gli anni, il giorno di San Lorenzo, e ognuno porti le sue poesie!”. La proposta non cadde nel vuoto: nel 1973 approdarono a Noli 20 poesie, poi gli amici portarono altri amici e sette anni dopo 150 ospiti affollavano il terrazzo. Il figlio ingegnere di Serena aveva disposto luci scenografiche, la chiesa aveva offerto la passatoia degli sposi per la sfilata della figlia indossatrice, un amico medico, al centro, leggeva la poesie con voce suadente. Un evento. Che attirò l’attenzione preoccupata della polizia locale: il terrazzo rischiava di crollare. Fine dello spettacolo. Serena non è il tipo che si arrende. Andò all’azienda turistica di Noli a protestare e ottenne, udite udite, di portare le sua poesie sull’antica piazza di Noli. Un bellissimo anfiteatro dove trecento persone lavoravano accanto a Serena per fare dello Streghetta un importante evento cultural-mondano. Sul palco c’erano ragazze in costume, molti spettatori erano in abito da sera. Il Comune, riconoscendo il prestigio del premio, nel corso de- gli anni sponsorizzò la partecipazione di attori come Vittorio Gassman e Ugo Pagliai per leggere le poesie. E insignì la creatrice con una prestigiosa onorificenza locale: il Gran Collare dell’Ordine dei Capi di Casa. Ma l’afflusso turistico di ferragosto riempiva alberghi e ristoranti. Serena si era ridotta a ospitare anche quattordici persone in casa sua. Così trasferì il premio a Milano, dove Comune, Regione e Provincia decisero di patrocinarlo, ma non di sponsorizzarlo. Niente soldi: lo Streghetta fa cultura per la cultura. Un’eccezione rispetto all’affollato mondo dei premi a pagamento. I sette giudici, tutti illustri professori universitari, lavorano gratis. E non paga, né ha bisogno di invito, chi desidera assistere alla lettura e alla premiazione delle 30 poesie finaliste, nella prestigiosa sede dell’Università degli Studi di Milano-Bicocca. Quest’anno avrà luogo venerdì 24 ottobre, alle ore 16, nell’aula 4 dell’edificio U6. È prevista una grande affluenza perché il premio, giunto trionfalmente alla trentottesima edizione, è sempre più conosciuto e amato, non solo dagli specialisti. Come scrive l’illustre critico Gros-Pietro, che dedica molta attenzione all’opera di Serena, la poesia. Per chi la fa e per chi la ascolta, “è proiezione di sé al di là dei confini temporali”. Non omnis moriar (non morirò completamente), scriveva Orazio. ono sette i concerti della seconda edizione del festival MiTo che il S Teatro degli Arcimboldi ospiterà dal 3 al 24 settembre. Questo Festival Internazionale della Musica, che si svolge in contemporanea a Torino e Milano, spazia dal jazz alla musica classica, al rock, con incontri, film e maratone musicali nei luoghi caratteristici delle due città per una grande festa con più di 230 eventi. La prima data, quella del 3 settembre, nel nostro teatro di zona, è stata dedicata alla Cleveland Orchestra per la prima volta a Milano diretta da Franz Welser-Möst con Kim Kashkashian alla viola, mentre Zubin Mehta è tornato al Festival MiTo venerdì 5 settembre alla guida della sua Orchestra: il Maggio Musicale Fiorentino, con un programma dedicato a due dei più importanti autori della musica tedesca dell’Ottocento: Ludwig van Beethoven e Richard Wagner. Il 10 la scena è stata tutta per Antony and the Johnsons su un palco per la prima volta in Europa: il concerto è stato un’anticipazione del nuovo album per una delle voci più belle del panorama mondiale. La London Symphony Orchestra avrà, invece, a propria disposizione due intere serate: il 13 con Sir Colin Davis con Paul Lewis al pianoforte per Mozart, Beethoven, Elgar e il 16 con Valerij Gergiev e Vadim Repin al violino per Sergej Prokof’ev. Grande attesa, per il 20, anche per “Book of Longing”, il nuovo lavoro di Philip Glass, un concerto per musica, voci, parole e immagini ispirato all’opera poetica di Leonard Cohen. L’ultima data è quella del 24 per il nuovo ed emozionante lavoro di John Zorn: “Il Cantico dei Cantici”, capolavoro poetico della letteratura religiosa ebraica, esplorato in modo vibrante con la partecipazione straordinaria di due icone come Lou Reed e Laurie Anderson. I biglietti sono in vendita tutti i giorni dalle 10.30 alle 18.30 presso Urban Center, Galleria Vittorio Emanuele 11/12, tel. +39.02.36508343, i posti sono numerati e i prezzi variano dai 15 ai 40 Euro. Il jazz di Tomelleri alla Scighera on chi non ha suonato Paolo? Quale strumento non ha mai abbracC ciato? Nato nel 1938 a Vicenza, diplomato in clarinetto al Conservatorio di Milano nel 1957, da sempre polistrumentista, Paolo Tomellieri entrò a far parte della famiglia jazz unendosi ai Windy City Stompers. Fu il debutto di una carriera lunghissima, che ha attraversato non solo il jazz, ma anche il rock, la musica classica e la musica leggera italiana, portandolo a collaborare con numerosi artisti tra cui Lino Patruno e Giampiero Reverberi. Dal 1960 fu sassofonista e arrangiatore per Giorgio Gaber e Adriano Celentano. Nel 1971 partecipò al festival di Sanremo come chitarrista nel gruppo Trio Balera, accompagnando Adriano Celentano nella canzone "Sotto le lenzuola". In quella e altre edizioni diresse l'orchestra del festival in numerosi brani.Suonò poi il basso elettrico in formazioni jazzistiche e di musica leggera, e fu per anni sassofonista stabile al glorioso jazz club Capolinea a Milano. Fino a oggi Paolo ha composto musiche da film e jingles pubblicitari, scritto documentari e spettacoli teatrali, pubblicato libri di armonia, solfeggio e studio del clarinetto, insegnato in scuole musicali. Ha suonato tutti i giorni della sua vita e in tutto il mondo, spesso in Germania, Svizzera e Francia, ai più importanti festival di jazz europei che si contendono la sua presenza. Le sue collaborazioni artistiche, oltre a quelle già citate, lo vedono a fianco di Tony Scott, Joe Venuti, Jimmy McPartland, Dick Cary, Ralph Sutton, Bill Coleman, Wild Bill Davison, Clark Terry, Red Mitchell, Jimmy Woode, Phil Woods, Billy Butterfield, Bud Freeman. Il Gis ONA NOVE informa Renato Vercesi o spettacolo “Paolo Rossi sulla strada ancora” di Paolo Rossi, L testi di Stefano Benni, Carolina de La Calle Casanova, Riccardo Pifferi e Renato Sarti, regia di Renato Sarti, sarà in scena dal 6 al 22 febbraio (anteprime 4 e 5 febbraio) presso lo spazio della Scatola Magica del Teatro Strehler. il lavoro prende spunto dalla storia di uno spettacolo mai andato in scena, “Ubu Re d’Italia”, con Paolo Rossi protagonista unico in scena, che inventa eventi, sperimentazioni, riflessioni sulla vita e sul mestiere dell’attore: vere e proprie lezioni di teatro popolare, passando da Jarry a Shakespeare, da Cechov a Lenny Bruce, da Virgilio Giotti a se stesso, da Prevert a storiellette e canzonacce triestine. Senza un’apparente discontinuità, propone diversi modi di far teatro, cercando di riscoprire il rapporto con il pubblico e con il suo corpo, in un gioco di ruoli di cui proprio il pubblico è il metaforico regista. Per questo ogni serata potrà essere diversa da tutte le altre. Il Gis (Gruppo di Interesse Scala) è nato nel 2001 per iniziativa dell’Associazione Amici di “Zona Nove” in collaborazione con il Servizio Promozione Culturale del Teatro alla Scala. Il suo scopo è quello di programmare e realizzare percorsi formativi che abbiano come tema il Teatro alla Scala e gli spettacoli proposti. Inoltre il Gis collabora con il Settore Promozione Pubblico e Proposte Culturali per l’accesso agli spettacoli del Piccolo Teatro, in particolare per quelli in programma presso il Teatro degli Arcimboldi. La segreteria del GIS “Zona Nove” è aperta tutti i mercoledì pomeriggio dalle ore 15.30 alle ore 18.00 presso la redazione del giornale in via Lanfranco della Pila 61. Per contattarci: Telefono: 026437568 (il mercoledì pomeriggio) - Cellulare: 3283535160 - E-Mail: [email protected] - Sito internet: www.niguarda.eu. COOP LOMBARDIA - COOP LOMBARDIA - COOP LOMBARDIA ONA NOVE 9 REPORTER DI ONA a cura di Bic ● Tagli di risorse per la scuola, grembiulini per le allodole è stata l’estate del bikini, quella del C’ tanga, un anno tutti avevano l’hula hop, l’anno successivo le palline click clack. Questa è però la prima volta che una moda estiva è lanciata da un ministro dell'istruzione. Infatti, quest’anno è stato l’anno del grembiulino. La ministra Gelmini è stata perentoria: da settembre tutti a scuola allineati e coperti. E via di corsa, le grandi catene hanno fatto a gara ad esporne di tutti i tipi, firmati e griffati nei modi più differenti. E i bambini giù a chiederli a gran voce, come lo scorso anno volevano lo zaino dei Gormiti. Pazienza se i consigli di istituto non hanno ancora deliberato (e potrebbero decidere tranquillamente di continuare come sempre), pazienza se non si sa di che colore sarà eventualmente scelto: in molti carrelli veniva messo l’oggetto del desiderio. Mettiamola così, se la ministra non ha fatto nulla per l’istruzione, di certo ha fatto qualcosa per l’economia. Lo psicologo televisivo di turno ci informava che la divisa è positiva, rende “tutti uguali”. A me viene in mente il fascismo: a divise andava forte, ma quanto ad uguaglianza… non mi pare che ce ne fosse poi molta. Come se l’uguaglianza fosse tutta lì! E quando escono da scuola e il compagno sale sul Suv? E le scarpe da 200 euro che sbucano da qualsiasi divisa, fosse anche uno chador? Scommettiamo che, se il grembiule prende piede, il prossimo anno le ditte di vestiti “in” per l'infanzia trasferiranno il loro logo, posizionandolo sull’orlo dei calzoni, al fine di renderlo comunque visibile? Forse la vera uguaglianza la ottenevano i buoni insegnanti, parlando ai ragazzi della trappola della pubblicità, della assurdità dei costi di alcuni capi firmati, inducendoli a ragionare sulla loro scala di valori. Ma tant’è, noi siamo tutti qui a parlare di grembiulini. Con un dubbio feroce: tutta ‘sta bagarre non servirà a far passare sotto silenzio l’operato dei veri ministri dell’istruzione, la strana coppia Brunetta-Tremonti, che mentre noi sceglievamo il tessuto delle divise, disquisendo di quadretti azzurrini e righine rosa pallido, tagliavano senza pietà le risorse della scuola pubblica, lasciandola letteralmente in mutande? Ah certo, allora tutto è chiaro: il grembiulino è necessario, compratelo del modello per allodole. ● Alitaglia, una bella compagnia di bandierina erlusconi ci ha fatto l’ultimo pezzo della B campagna elettorale sulla cordata che avrebbe salvato Alitalia. Il piano di ristrutturazione dell’Air France era stato guardato con sufficienza e liquidato con disprezzo. La compagnia aerea sarebbe rimasta italiana, perbacco! E non sarebbero stati lasciati a casa 3000 dipendenti. Ora le elezioni sono passate, l’Alitalia viene divisa in due parti, la parte con i debiti resta sulle spalle di noi contribuenti, quella sana va agli imprenditori della mitica cordata. E migliaia di persone perderanno il posto di lavoro. Veltroni si è svegliato dal letargo estivo e ha pronunciato l’unica battuta carina di questa estate: “Così Alitalia diventa una compagnia di bandierina”. A proposito: e l’aereoporto di Malpensa? ● Un’intera estate di sproloqui a costo zero ateci caso, quest’estate è stata quella F degli sproloqui a costo zero. Tra Brunetta, Maroni e la Gelmini, hanno fatto a gara a scatenarsi. E mentre il geniale ometto (tanto amato da Berlusconi per essere l'unico più basso di lui, anche senza i suoi trampoli-scarpa) tuona contro i fannulloni, scordandosi di essere stato assenteista persino come parlamentare, la Gelmini è sui giornali un giorno sì e un giorno sì. Un giorno fa votare una legge che reintroduce il voto in condotta (fa tanta scena e allo Stato non costa nulla), il giorno seguente propone il ritorno al maestro unico (e questo addirittura, per lo Stato è un bel risparmio). Il tutto mentre sulla pubblica amministrazione impazza la bufera dei tagli. E così, mentre alla polizia manca la benzina per le volanti e ai giudici manca la carte per le fotocopie, Maroni manda quattro sparuti soldatini ad aggirarsi per le città per garantire la nostra sicurezza. Quanto a me, di sicurezza ne ho una sola, quella di essere stato preso per i fondelli. ACCADDE A MILANO a cura di Lella Ricordi ● 5 settembre 1938: Gaggia brevetta la macchina dell’espresso asce la macchina da caffè espresso, quella N che crea la crema sulla superficie, grazie al deflusso diretto dell'acqua attraverso il caffè in polvere. Nel 1947 Gaggia fonderà l’azienda di macchine da caffè per uso professionale e domestico che porta il suo nome, e che ha fatto diventare l’espresso e il cappuccino le bevande italiane più famose nel mondo. ● 9 settembre 1998: Muore il cantautore Lucio Battisti ucio Battisti era nato a Poggio Bustone (Rieti) il L 5 marzo 1943. Musicista autodidatta, arriva al successo anche grazie al sodalizio con il paroliere Mogol. Alcune sue canzoni sono successi immortali, da “29 settembre” a “Fiori rosa, fiori di pesco”, da “Pensieri e parole” a “I giardini di Marzo”, per non parlare di “Emozioni”, “Il mio canto libero”. A dieci anni di distanza dalla sua scomparsa, Battisti continua ad emozionare e molti giovani cantanti ripropongono le sue canzoni. ● 20 settembre 1998: Torna il ciclismo al velodromo Vigorelli i nuovo il grande ciclismo al Vigorelli. Il D programma prevede pistard (Collinelli, Martinello, Villa) accanto a stradisti (Baffi, Ballerini, Pantani, Tonkov) che si affrontano in corse a eliminazione. La struttura, nata nel 1935, era stata gravemente danneggiata dalla nevicata del gennaio 1985. Restaurata, era stata riaperta nel dicembre 1997 per ospitare una singolare gara: una prova di Coppa del Mondo di sci di fondo. ● 22 settembre 1998: Scoppia una bomba in via Moscova A lle 23,35 scoppia una bomba in via Moscova. Era collocata davanti al portone dell’Intendenza di Finanza. Viene colpito un autobus della linea 94 di passaggio proprio nel momento dell’esplosione: leggermente feriti due passeggeri. ● 30 settembre 1998: Muore Bruno Munari, maestro del design ato a Milano nel 1907, tra il ‘27 e il ‘33 parteciN pa alle collettive della galleria Pesaro, oltre che alle Biennali e alle Quadriennali degli anni Trenta. Nel ‘42 pubblica un libro sulle “macchine inutili”, costruzioni astratte sospese o appoggiate a terra, e nel 1947 comincia a costruirle in serie. Dal ‘39 al ‘45 è art-director di “Tempo”. Nel 1945 comincia la sua serie di libri per bambini che verranno tradotti in tut- to il mondo. Nel ‘48, è tra i fondatori del Mac (Movimento Arte Concreta), con Gillo Dorfles, Gianni Monnet e Atanasio Soldati. Dal 1952 comincia a produrre giocattoli in gommapiuma, portaceneri cubici, lampade di maglia e firma il “Manifesto del Macchinismo”. Nel ‘62 organizza la prima Mostra di Arte Programmata. Nel 1977 realizza a Brera il primo Laboratorio per l’infanzia. ● 28 settembre 2003: Black-out del sistema elettrico nazionale lle 3.30 l’intero territorio italiano, con l’eccezione A della Sardegna e dell’isola di Capri, rimane al buio. L’interruzione del servizio durerà 12 ore, cau- ONA NOVE 10 sando danni ingentissimi per il deterioramento di enormi quantità di derrate alimentari. È stato uno dei più importanti black out italiani. Consiglio di Zona 9 Villa Hanau, via Guerzoni 38 Tel. 02.88458762-3-5 Orari: dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 12 e dalle 14.30 alle 15.30 DELIBERA n. 84-2008 di iscrivere all’Albo delle Associazioni zonali, le seguenti Associazioni: 1) Associazione “Cittadini di Zona 9”; 2) Associazione “Opera d’Arte”; 3) Associazione “Centroricerche Evolutive dell’Essere di Clara Serina”. DELIBERA n. 85-2008 • di concedere il patrocinio gratuito al consultorio familiare interdecanale Milano nord onlus “il Caminetto”, per un progetto che metta in rete i soggetti che si occupano di problematiche familiari; • di dare atto che il presente provvedimento non comporta spesa Relazione […] Le finalità del progetto a sostegno della famiglia, con particolare attenzione alle situazioni di fragilità, hanno come priorità l’attivazione di una partnership collaborazioni tra i soggetti, i quali, lavorando con donne in gravidanza e neomamme, cercheranno di creare una solida rete nella quale possono svilupparsi i seguenti ambiti di intervento: • prevenire e rimuovere le difficoltà che potrebbero indurre la madre all’interruzione di gravidanza; • predisporre e organizzare, per ogni famiglia che lo richieda un piano personalizzato di sostegno psicologico, socio-assistenziale e sanitario utilizzando le risorse di enti pubblici e di privato sociale, di volontariato, nonché le reti informali di solidarietà. Questo anche per aumentare la capacità di utilizzo delle strutture sanitarie e sociali e promuovere attività tese a rendere più efficaci le collaborazioni con enti e servizi sul territorio, oltre a diminuire l’isolamento sociale ed il rischio di aggravamento della condizione personale e della relazione con il figlio. [...] Il presidente della comissione “Per la Città del Viver Sano” DELIBERA n. 86-2008 di concedere, all’Associazione Auser Insieme Volontariato Bicocca Milano l’uso temporaneo e gratuito, per corsi di ginnastica dolce per anziani, di spazi all’interno dello stabile di Via Empoli, 9/2 - ad esclusione degli oneri accessori (riscaldamento e pulizia dei locali) - con le seguenti modalità: Ginnastica dolce e Balli di gruppo: • periodo richiesto e durata della concessione: dal 15/09/08 al 16/12/08; • giornate: Lunedì: dalle ore 10.00 alle ore 12.00 e dalle ore 18.00 alle ore 19.00; Martedì: dalle ore 09.00 alle ore 11.00; Giovedì: dalle ore 10.00 alle ore 12.00; Venerdì : dalle ore 09.00 alle ore 11.00 e dalle ore 18.00 alle ore 19.00; • il corso prevede la partecipazione di n. 80 persone circa; • frequenza gratuita dei partecipanti DELIBERA n. 87-2008 di esprimere parere favorevole circa “L’atto integrativo all’accordo di programma relativo all’insediamento nella zona speciale Z4 “Bicocca” di nuove strutture dell’istituto neurologico “Carlo Besta” e dell’Università degli Studi Bicocca, comportante la variante al P.R.G. di Milano e correlato Piano Esecutivo” [...]. Relazione [...] nella Commissione Urbanistica dell’11 Giugno ha partecipato l’Arch. Paolo Simonetti Direttore Centrale della D.C. Sviluppo del Territorio del Comune di Milano, che ha illustrato i dettagli della modifica dell’atto integrativo relativo all’Accordo di Programma della Zona Speciale Z4 “Bicocca”. Più precisamente ha illustrato le motivazioni della rinuncia dell’Istituto Carlo Besta ad insediarsi nell’ambito in oggetto e la sua sostituzione con funzioni residenziali; l’ampliamento del comparto Z4 ad alcune aree contigue ex Ansaldo per la realizzazione di Edilizia Convenzionata; la individuazione di servizi di Housing Sociale e Residenza Universitaria; la individuazione di aree a verde attrezzato di prossimità, e attrezzature sportive, viene prevista una passerella ciclopedonale di attraversamento dei Viali Sarca e Fulvio Testi; viene confermata la funzione universitaria lungo la Via Pirelli. A seguito delle considerazioni emerse nella seduta di commissione e precisamente: • Considerato che l’intervento prevede un insediamento considerevole di edilizia residenziale con un mix articolato (libera, convenzionata, agevolata e universitaria) che si inserisce in un contesto già consolidato di quartiere a vocazione residenziale e universitaria; • Considerato che vengono previste aree a standard con destinazione a verde attrezzato e sportivo per una quantità minima ma potenzialmente sufficiente alle necessità degli insediamenti residenziali; • Considerato che non vengono previsti servizi costruiti per la funzione residenziale e che tali servizi oggi sono già carenti nel Quartiere Bicocca ESPRIME PARERE FAVOREVOLE A CONDIZIONE CHE: • le aree a verde pubblico e a verde asservito siano effettivamente fruibili da tutti i residenti; • le aree a verde pubblico con sottostante parcheggi vengano realizzati con la massima attenzione a rendere fruibile il soprassuolo con piantumazioni di alto fusto e prato in misura significativa; • sull’area a verde posta ad est dell’intervento universitario con indicate attrezzature sportive generiche, venga mantenuta la previsione a verde pubblico con attrezzature sportive e per il gioco (campi di street basket, calcetto, ecc.) accessibili a tutti. Inoltre l’area dovrà assicurare una continuità pedonale nel verde tra il quartiere residenziale già realizzato e quello di nuova realizzazione; eventuali fabbisogni di strutture di tipo sportivo al servizio dell’università potranno essere garantite mediante una convenzione con il limitrofo centro sportivo comunale di Viale Sarca in uso alla Pro Patria (Tennis, Atletica leggera, Rugby, Calcio, Calcio a 5, Ginnastica); • venga previsto a spese dell’operatore, sull’area pubblica a verde lungo la via Pirelli in prossimità degli spazi commerciali all’angolo con la via Stella Bianca, una struttura pubblica ad uso centro civico di quartiere con annesso porticato di almeno 1.000 mq. di s.l.p. per attività socio ricreative e culturali quali ad esempio, centro anziani, punto prelievo biblioteca, ecc. da assegnare alla gestione del Consiglio di Zona; • la prevista passerella ciclopedonale di attraversamento dei Viali Sarca e Fulvio Testi, venga realizzata contestualmente al rilascio del primo permesso di costruire dell’intervento, essendo posta all’esterno delle aree di cantiere, ed avendo una valenza per tutto il quartiere Bicocca. [...] Il presidente della commissione “Per la Città del Vivere e dell’Abitare” DELIBERA n. 88-2008 di approvare l’allegata MOZIONE relativa al “Cavalcavia Bussa”, presentata dal Consigliere Parise in data 03/04/ 2008. Relazione: Considerato che sul cavalcavia è sito un parcheggio di 80/100 posti auto, che dista circa 100 metri in linea d’aria dalla stazione FFSS Garibaldi e dalla fermata della linea 2 “Garibaldi”, che sino a circa 4 mesi fa il parcheggio era a pagamento (strisce blu) e costava circa euro 1,20 ora, che è stato trasformato in parcheggio residenti (strisce gialle) da allora il parcheggio è sempre semi-deserto [...], che con l’introduzione dell’Ecopass, sarebbe opportuno che in prossimità di una stazione della metropolitana ci fossero più parcheggi possibili ad un costo accessibile per i cittadini, che è sempre auspicabile aiutare chi non può comprare un auto euro 4, per andare in centro deve pagare l’Ecopass o peggio una trentina di euro di parcheggio in autosilos. Si chiede al presidente del consiglio di zona 9 di attivarsi affinchè vengano ripristinate le strisce bianche al 70% nell’area in oggetto, in modo da incentivare il parcheggio di mezzi privati per un maggior uso dei mezzi pubblici. DELIBERA n. 89-2008 di approvare l’allegata MOZIONE URGENTE relativa alla “Biblioteca Europea d’informazione e Cultura (Beic)”, presentata dal Consigliere Antoniazzi ed altri in data 12/06/ 2008. Relazione: Il consiglio di zona 9 esprime la propria soddisfazione per l’assegnazione dell’Expo 2015 a Milano e si augura che questa occasione permetta alla città di operare duraturi cambiamenti nella qualità urbana e nella qualità di vita degli abitanti. […] Fra le opere pubbliche che riteniamo particolarmente significative per la città e che rimarrebbe a Milano come grande infrastruttura culturale di rilevanza regionale e nazionale, vogliamo segnalare la Beic, Biblioteca Europea di Informazione e Cultura, prevista nell’area Vittoria, sopra la stazione del passante ferroviario, assegnata dal comune di Milano alla fondazione Beic […]. Il progetto [...] porterebbe una importante funzione pubblica di grande qualità in un’area semi-centrale, di grande accessibilità con il trasporto pubblico [...] e non lontana dalle principali sedi universitarie. […] Per questo il consiglio di zona 9 chiede al sindaco di Milano che la Beic venga inserita fra le opere collegate all’Expo 2015. DELIBERA n. 90-2008 di approvare l’allegata mozione urgente circa “il danneggiamento del monumento “al Deportato” collocato nel Parco Nord e adesione alla iniziativa promossa dall’Anpi per la giornata del 29/06/08 presso la base del monumento”, presentata dal Consigliere Rossetti ed altri in data 19/06/ 2008. Relazione: Il consiglio di zona 9, appreso degli atti vandalici che hanno seriamente danneggiato il monumento al deportato collocato presso il parco Nord, esprime • la più viva condanna nei confronti di questi atti • nel contempo aderisce all’iniziativa promossa dall’Anpi per la giornata del 29 Giugno presso la base del monumento. Autorizza il presidente a dare comunicazione agli organizzatori dell’adesione all’iniziativa Anziani, attenti ai truffatori! Non fate entrare sconosciuti in casa vostra. COOP LOMBARDIA - COOP LOMBARDIA - COOP LOMBARDIA ONA NOVE 11 EVENTI CULTURALI a cura di Valeria Casarotti - Teresa Garofalo All’Art Action sei pittori in mezzo al guado In via Dante 15, a Bresso, si svolgerà dal 13 al 25 settembre una mostra borderline tra il figurativo e l’informale. Il vernissage il 13 alle 18.30. Paolo Avanzi questa collettiva sono riuniti sei artisti che, partendo da radici e Iunanorientamenti culturali differenti, hanno saputo caratterizzarsi per ricerca pittorica all’insegna del superamento dei tradizionali stec- Sopra un’opera di Alain Leroy. Sotto una composizione di Amato Patriarca. Alla sua destra un quadro di Charlotte Ritzow. ONA NOVE 12 cati esistenti fra le tante correnti artistiche. Il denominatore comune fra questi pittori lo si può definire come un’insofferenza alle regole che diviene, per una sorta di interiore cortocircuito, come regola essa stessa. È così che la forza e l’istintualità dell’informale diviene uno stimolo all’innovazione per “figurativi” come Patriarca, Lombardo, Leroy e Avanzi, mentre per gli “informali” Chiesa e Ritzow l’elemento “figurativo” diviene un elemento di rottura se non di spaesamento. A ben vedere poi la stessa dicitura di pittore “figurativo” o “informale” sta stretta a ciascuno di loro, o quantomeno risulta riduttiva, così come la classificazione all’interno di una specifica matrice. Questi sei artisti, come collettivo, si sono dati la denominazione di “Gruppo Arte Moderna”, vuoi per ritrovarsi sotto una definizione ampia abbastanza da abbracciare le molteplicità degli stimoli e degli influssi riscontrabili nella produzione di ognuno, vuoi per sentirsi “moderni” con un pizzico di ironia (quando ormai la modernità appare superata oggi dal voler essere “contemporanei” a tutti i costi). E poi, guarda caso “Artemoderna”, è il nome della casa d’aste cui partecipano i sei artisti, insieme ad altri “storici” non più in vita. Una breve presentazione di ognuno (in ordine alfabetico): • Paolo Avanzi Frammentazione e deformazione sono gli elementi che contraddistinguono il suo stile, unitamente ad un effetto “a specchio” per cui le sue figure (uomini e donne) risultano come filtrate attraverso dei vetri. C’è una ricerca gestua- le di tipo espressionistico che subentra a quella di tecnologicodigitale da cui scaturiscono le singole immagini. • Renato Natale Chiesa Le sfere, che campeggiano su sfondi magmatici con straordinari effetti d’ombra, costituiscono un’icona della sua arte. In sottile equilibrio fra informale e figurativo, l’arte di Chiesa è caratterizzata da una continua dialettica fra l’elemento noto anzi notissimo (l’oggetto di consumo, la star hollywoodiana…) e l’elemento ignoto raffigurato come forze oscure in continuo divenire. • Alain Leroy Nelle sue figure femminili e ancor più nei suoi paesaggi urbani emerge una forte connotazione erotica accentuata dall’elemento astratto che prende le forme di un dissolvimento o di una scomposizione dell’elemento figurativo. E’ un gioco di “vedere” e “non vedere” che stuzzica l’immaginazione suggerendo inusuali prospettive. • Milo Lombardo La sua produzione si colloca entro un figurativo fatto di continue digressioni e trasgressioni nell’informale, dove quest’ultimo è il particolare (cioè la pennellata istintiva e sapiente) in cui si scompone il quadro di insieme carico di tonalità lussureggianti e di esotiche emozioni. • Amato Patriarca Tutta l’energia della civiltà multimediale penetra sulle sue tele con una forza dirompente. È la televisione, con le sue deformazioni magnetiche, che essa stessa diviene pittura rappresentativa del mondo contemporaneo. E proprio tali deformazioni costituiscono il marchio inconfondibile di questo grande artista. • Charlotte Ritzow È un figurativo completamente immerso nell’informale ciò che caratterizza questa artista di Berlino. L’apertura e la chiusura (rappresentate da chiavi e da cerniere) sono gli elementi che, in un gioco di contrasti, dominano la tela prendendo forza da una pittura istintiva quanto ricercata negli effetti cromatici. Sopra un dipinto di Milo Lombardo. Sotto un ritratto di Paolo Avanzi. Alla sua sinistra un’opera di Renato Chiesa. Anziani, attenti ai truffatori! Non fate entrare sconosciuti in casa vostra. GRAFFITI URBANI a cura di Lorenzo Meyer La Casa sarà Loca, cioè matta, ma ora è anche bella WELLNESS MEDICAL CENTRE UNITA’ MEDICA SILOE FISIOTERAPIA IN PISCINA E PALESTRA • TERAPIE STRUMENTALI PALESTRA PISCINA LIBERA • CORSI COLLETTIVI Via Cesari 19, Tel 02 6422188 Direttore Sanitario: Dott. Sergio Ghidinelli L’Asilo Nido dei Girasoli Per il “PROGETTO TATE”: progetto finanziato nell’ambito del “P.I.C. Urban II Milano” e realizzato in collaborazione con il Comune di Milano e con il co-finanziamento dell’Unione Europea RICERCA MAMME E/O NONNE Che possono essere inserite nel proprio organico come baby sitter Il Progetto prevede la formazione delle “TATE” attraverso un corso gratuito e un tirocinio COOP LOMBARDIA - COOP LOMBARDIA - COOP LOMBARDIA ONA NOVE 13 IMPEGNO LETTERARIO Il Presidente del Parco Nord è anche filosofo e ci presenta la sua ultima opera È noto il lato istituzionale di Ignazio Ravasi, valente Presidente del Parco Nord. Meno conosciuto, ma altrettanto brillante, è il suo lato filosofico. Siamo quin di lieti di presentare la sua ultima opera letteraria, “Specchiarsi nell’amore e nella morte”, dando la parola allo stesso autore. Ignazio Ravasi ilosofo è colui che ama il sapere (infatti si tratta di una paroF la greca composta da philo=amore e sophos=sapienza). Il filosofo è dunque il sapiente, colui che non cessa di interrogarsi e che è capace di giungere a conoscere cose difficilmente accessibili agli altri uomini (a quella moltitudine di uomini che sono costretti a dedicarsi ad altre attività). Filosofo è colui che interroga e pone domande. La domanda fondamentale della filosofia può essere riassunta in questo interrogativo: “Perché esiste l’Essere e non il nulla?” (che, badate, potrebbe anche essere rovesciata nella domanda: “Perché esiste il nulla e non l’Essere?). In questa domanda si chiede che cos’è l’essere: ossia quella cosa che indichiamo dicendo io sono, piuttosto quelle che nominiamo usando l’è e in generale il verbo essere (l’albero è, la tua casa è grande, la montagna è alta, e così via). Ci domandiamo altresì come possiamo avere le certezze che queste cose esistano effettivamente visto che nessuna cosa permane in eterno e che tutto finisce proprio come se tutto l’esistente venisse dal nulla e al nulla facesse ritorno. Ciascuno di noi è necessariamente un po’ filosofo visto che ciascuno di noi si pone delle domande sul senso della vita e sull’ombra della morte. Ecco perché ho pensato di esporre anche a chi non sa nulla di filosofi e filosofia i viaggi del mio pensiero e ciò che ho trovato in questa odissea. Sia chiaro: non ho pubblicato questo libro per mostrare la mia erudizione, ma perché mi è parso di intravedere, nella mia ricerca, emergere un tremendo pericolo e che questo pericolo stia agendo dentro di noi togliendoci il senso, i valori, diciamo anche la spiritualità della nostra esistenza. Nietzsche cent’anni fa gridò: “Cerco Dio, cerco Dio. Dov’è Dio?” E non trovandolo esclamò: “Dio è morto. Noi (noi uomini) l’abbiamo ucciso”. Il grido che si libera dal mio libro dice: cerco l’uomo, cerco l’uomo. Ancora noi (noi uomini) l’abbiamo ucciso. Cosa voglio dire? Che il nostro secolo testimonia la fine della filosofia, la fine del pensiero che pensa e che siamo ormai prigionieri del “potere” della tecnica e della scienza. L’uomo, gli uomini sono stati ridotti dalla tecnica a pure macchine intercambiabili tra loro, pezzi di ricambio di un impianto che abbraccia ormai tutto il globo e che si sta mangiando tutto il pianeta terra, tutte le specie animali, vegetali, minerali e anche ciò che non appartiene alla sfera del visibile umano. Che fare? Forse interrogarci se non è giunto il momento di ritornare a pensare e di giungere a quel pensiero che finora non è stato ancora pensato. Quale potrebbe essere questo pensiero sinora impensato? Io non lo so. O forse non voglio e non posso mostrarlo perché l’epoca che stiamo vivendo chiede solamente che si mostri il baratro (o la cima) a cui l’umanità sta giungendo e ciò che ONA NOVE 14 in quel luogo esiste come pericolo estremo. E difatti il mio libro non vuole mostrare nuove verità ma indicare ciò che, nel nostro secolo, ho trovato come pericolo estremo, la cui diagnosi richiede una verifica che coinvolga molti più uomini. Dunque: lo scritto si sviluppa attraverso la ricerca dell’essere imbattendosi nel nulla. I percorsi della ricerca del fondamento (il fondamento è il terreno su cui poggiano le nostre certezze) portano in una radura dove si scorge con estrema nettezza quanto l’uomo non possa fare affidamento né sulla ragione, né su Dio, né su alcunché. Allora c’è solamente il nulla? Ma il principio di non contraddizione afferma che non è possibile, ad un tempo, che una cosa sia e non sia. Si avviano così diverse navigazioni che portano l’autore, che è colui che interroga, a fare i conti con i lasciti della metafisica occidentale ed in particolare con il pensiero di Platone e di Heidegger. In queste navigazioni all’interrogante si svela che, forse, neppure un nuovo Dio ci può salvare. Cosa rimane allora? Solo la disperazione e il vuoto? Certo la nostra epoca è l’epoca del vuoto assoluto, del nichilismo divenuto “Kenòn” (il vuoto). E tuttavia dal fitto bosco ecco uscire due lampi: l’eros e la morte. Il nostro essere per la morte come la sola cosa certa, come quella cosa alla quale andando incontro, “anticipandola”, può portarci verso l’autenticità e lo svelamento delle cieche speranze del mondo artificiale (della tecnica) che l’uomo costruisce distruggendo il mondo naturale e lo fa in preda al terrore (velato) per la morte. L’amore come quella cosa che è totalmente diversa dalla “tecnica” la quale ci sta conducendo unicamente verso l’autopotenziamento del sistema (del potere) senza alcun altro scopo e fine. Là dove cresce il pericolo cresce ciò che salva, scrive Holderlin. Ma cos’è questo qualcosa che salva? È qualcosa di trascendente, che sta di là dal cerchio del mondo naturale in cui ogni cosa è posata? Attraverso fulmini che squarciano il tenebroso buio ecco allora scaturire in tutta la sua potenza “amore”. L’amore è ciò che salva. L’amore è propriamente quella cosa che tocca tutte le cose, che lotta contro il nulla, e non è solo e tanto ri-generazione, ma ciò che porta nelle profondità della totalità dell’essere e dell’esserci e che ci sussurra che noi siamo e lo siamo in eterno, e che bisbiglia che l’essere va solo “ascoltato”. Ecco allora apparire in tutta la sua assurdità la follia dell’occidente e della nostra storia ed epoca. Ecco allora emergere anche la necessità, possibilità, attualità di voltare le spalle alla follia più grande. Quella follia che, sin dall’inizio, insinua che tutte le cose sono nulla, che tutte le cose vengono e vanno nel nulla. Ho così riassunto brevemente il senso della ricerca contenuta in questo mio scritto. Sono convinto di non aver compiuto il cammino di ricerca da solo ma insieme a quel qualcosa di misterioso che è la unicità e la totalità di ciascuno di noi e di cui a tratti sentiamo la presenza. Certo, io non ho e non voglio mostrare nessuna nuova “verità”. Ho interrogato, per sottoporre a indagine, ciò che appare come il nostro secolo preoccupante e ciò che si mostra in esso come pericolo estremo. Credo e spero che questi pensieri trovati nella fonte per me più pura possano stimolare la riflessione di altri. Anziani, attenti ai truffatori! Non fate entrare sconosciuti in casa vostra. SOLIDARIETÀ Una domanda a don Virginio Colmegna “Ma lo straniero è sempre e comunque un pericolo?” “L’ospitalità, l’accoglienza, la solidarietà non sono in alternativa alla sicurezza, ma al contrario sono parte dello stesso percorso.” “I valori della solidarietà sono stati dimenticati e prevale l'individualismo. Vale per i Rom, per la Moschea, per i rifiuti, per la prostituzione... Tutti vogliono risolvere il problema, purché lo si risolva da un’altra parte.” “Ci sono un sacco di poliziotti dietro gli sportelli per le pratiche degli extracomunitari. Vuol dire che se lasciassimo da parte l’idea che l’immigrato dev’0essere per forza pericoloso e quindi controllato, recupereremmo in un attimo duecento agenti da mandare in giro per le strade della città a garantire maggiore sicurezza.” “Se si abbassassero i toni, se si lavorasse con rigore e costanza, risolvendo problema per problema, alla lunga le soluzioni si troverebbero”. Sergio Ghittoni ncontriamo Don Virginio Colmegna nel suo ufficio presso la Il'interesse Casa della Carità. Siamo andati a trovarlo sull’onda delche il suo intervento nel dibattito ai primi di giugno presso la Casa di Alex sul problema dei Rom e dell’immigrazione ha suscitato nei nostri lettori. Cos’è la Casa della Carità, esattamente? La Casa della Carità è questa realtà di ospitalità voluta dal Cardinal Martini, che immaginava un luogo di accoglienza per quelle tante storie di disagio e di sofferenza di uomini, donne e bambini, italiani e stranieri, che questa città ci mette davanti agli occhi tutti i giorni. Attraverso l'ospitalità si cerca anche di cogliere l'opportunità per un tentativo di laboratorio culturale di riflessione sulla città. È inoltre un luogo dove si abita: io, ad esempio, vivo qui, quindi non è un dormitorio nel senso classico del termine. In questi quattro anni sono passate da qui tantissime storie, tantissime esperienze, tantissime nazionalità. Quest’anno, per esempio, siamo arrivati ad ospitare persone di settantotto paesi diversi. È questo un punto che tengo a precisare. La casa della Carità non ha scelto di ospitare i Rom. Ha scelto di ospitare le persone con disagio e tra queste, ovviamente, negli ultimi tempi ha incontrato moltissime di queste persone. Ma non siamo un'opera nomadi. Oltretutto non offriamo solo ospitalità. Consegniamo loro un rapporto: l’ospitalità qui dura sei mesi, durante i quali ci attiviamo cercando di mettere a frutto le professionalità di ciascuno di loro, presenti, passate, perse e ritrovate, integrandole magari con della formazione, il tutto orientato a trovare lavoro. Devo dire che la stragrande maggioranza delle persone che finiscono qui reagisce positivamente a questi stimoli, tanto che il tempo di permanenza medio è solo di quattro mesi. Una volta recuperato un reddito, il problema più drammatico che rimane è quello della casa. Noi siamo in grado di mettere in gioco degli appartamenti, attraverso mediazioni con realtà associative. Le persone entrano nelle case, pagano almeno una quota di affitto e cominciano un percorso virtuoso di autonomia e integrazione. Accanto a questo percorso, la Casa della Carità mette in campo alcuni servizi di supporto fondamentali. Uno è il centro di ascolto, che si fa carico dell’ascolto e dell’accompagnamento di tutti quelli che possiamo ospitare, oltre a coloro che incontriamo attraverso il servizio delle docce. Poi abbiamo due ambulatori medici: uno che provvede allo screening sanitario delle persone e l’altro più prettamente di carattere psichiatrico, posto che su cento persone ospitate qui ben quaranta hanno incontrato i servizi psichiatrici. Poi si è sviluppata una serie di laboratori (l’Accademia della Carità, come l’abbiamo chiamata) che include una biblioteca, che insegna un modo di leggere nuovo sia all’interno che all’esterno, abbiamo collaborazioni con l’Università della Bicocca e precisamente con le facoltà di Pedagogia e Psicologia, un Master con la facoltà di medicina su Medicina e Territorio. Per quanto riguarda poi l’impatto che una struttura come questa ha sul territorio circostante, bisogna dire che sebbene all'inizio Crescenzago vedeva questa realtà con qualche comprensibile preoccupazione, ora la situazione è migliorata: una volta al mese tutte le associazioni si ritrovano qui per decidere su come rivitalizzare il quartiere. I genitori mandano i loro figli a passare le fe- ste di compleanno con i bambini ospiti. Importantissimo poi il contributo dei molti anziani (età media 78 anni) che vengono, danno una mano, passano la giornata insieme agli ospiti tre o quattro volte la settimana e venendo a conoscenza delle situazioni di questa gente alla fine hanno contribuito ad abbassare la paura nel quartiere. Quindi la paura è ingiustificata? Con questo non voglio dire che i cittadini abbiano torto ad avere paura. La preoccupazione è legittima. Ma di fronte a situazioni di difficoltà o di emergenza, anziché affrontare i problemi di solito si preferisce lasciarli incancrenire e si finisce per intervenire solo quando la situazione è diventata esplosiva ed insostenibile e allora si assumono atteggiamenti drastici che finiscono per buttare via anche tutto quello che di buono si è costruito. Invece, lavorando con pazienza e rigore alla fine si possono ottenere risultati positivi. L’ospitalità, l’accoglienza, la solidarietà non sono in alternativa alla sicurezza, ma al contrario sono parte dello stesso percorso. Continuando con questo ragionamento, diventa chiaro che bisogna che la mentalità del rigore, del rispetto delle regole deve aumentare: si deve poter percepire che i delitti saranno denunciati e non resteranno impuniti, che nessun abuso sarà tollerato, che nella società è presente una coscienza forte di educazione alla legalità. Coscienza che però sappia anche far aumentare l'accoglienza e le opportunità di inserimento per coloro che si assoggettano al rispetto delle regole. Invece diventa quasi impossibile intervenire, quando nella società prevale il sentimento di paura, di rifiuto aprioristico. Prendiamo ad esempio il problema delle impronte digitali. Se saranno prese a tutti gli Italiani, vabbé è un problema diverso, ma se si devono prendere solo ai Rom e per di più ai minori, hai voglia di dire che è per il loro bene: in realtà tutti interpretano che queste persone sono pericolose al punto da dover prender loro le impronte come ai criminali. I bambini non sono pericolosi: ci mancherebbe altro! Ma se noi insinuiamo l'idea che sarebbe meglio non averli, poi il problema non si può più risolvere. È quello che sta succedendo al Triboniano, il campo nomadi per il quale tanto faticosamente si è trovato un accordo, tra sgomberi forzati, patti di legalità e solidarietà, badge identificativi. Sono duecento e venti i minori che devono frequentare la scuola ed ora ci troviamo di fronte alla ribellione degli altri genitori che non li vogliono. Questo è il frutto della cultura del “meglio non averli”. Tutti dicono che i Rom possono rimanere se lavorano. Moltissimi di loro lavorano, infatti. Lavori generalmente in nero, pericolosi, come l’amianto. C’è anche chi non vuol lavorare e bisogna scuotere queste persone. Poi molti hanno trovato casa, alla condizione però di nascondere la loro identità e di non rivelare di essere Rom. Cito sempre l’aneddoto di quel Rom che ha affittato una villetta poco fuori Milano, la cui vicina di casa gli ha affidato le chiavi della sua villetta prima di andare in vacanza con la raccomandazione di fare attenzione “perché ci sono in giro gli zingari...”. Un episodio buffo, ma che dà l’idea della distanza che c’è tra i pregiudizi e la realtà. Cosa si può fare, in concreto? Ripeto, io non vorrei che si pensasse che cerco di sottovaluta- re il pericolo. In questo senso io appoggio l'’niziativa del Comune del patto di legalità. Ma penso anche che sia necessario aumentare le opportunità di inserimento (nella casa, nel lavoro, nella scuola), anziché diminuirle. Non capisco quindi tutta questa burocrazia per i permessi di soggiorno e, domani, per le impronte digitali. Ci sono un sacco di poliziotti dietro gli sportelli per queste pratiche. Vuol dire che se non lo facessimo, se lasciassimo da parte l'idea che l'immigrato dev'essere per forza pericoloso, recupereremmo in un attimo duecento agenti da mandare in giro per le strade della città a garantire maggiore sicurezza. Ma non è la sola colpa della politica. Sono decenni che non si investe nulla nel processo di integrazione. Si fosse stanziato qualche anno fa qualche euro a testa l’anno per l'inserimento dei Rom, a quest’ora non saremmo in questa situazione esplosiva. Gli sgomberi costano e, senza un progetto alternativo, non risolvono nulla: a sgombero succede altro sgombero e così via. E anche questo progetto delle impronte digitali segue la stessa logica. Guardi che noi sappiamo bene che sono stati perpetrati dei reati e siamo dalla parte delle vittime. Non crediamo però che ci sia una razza, un’etnia geneticamente più predisposta a delinquere di un’altra. Nella storia ci sono già stati pregiudizi come questi e generalmente le cose sono finite male. Il delitto è sempre un fatto personale, individuale e non si può generalizzare. Oltre che essere ideologicamente sbagliato, questo modo di pensare è anche controproducente: aggrava la tensione, esaspera i conflitti e preclude ogni possibilità di recupero e inserimento. Purtroppo vediamo che questo atteggiamento permea tutta la politica. Adesso c'è il problema della Moschea: le soluzioni che si propongono, dopo aver lasciato incancrenire il problema, sono sempre le stesse. Trovare un nemico cui dare la colpa. Il metodo poi ormai è collaudato: dichiarare il problema, capitalizzare tutto il consenso possibile sulle proprie posizioni, non preoccuparsi affatto delle soluzioni. Noi invece diciamo il contrario. Se si abbassassero i toni, se si lavorasse con rigore e costanza, risolvendo problema per problema, alla lunga le soluzioni si troverebbero. La politica invece si preoccupa dei sondaggi: vede dove si orienta la gente e sostiene una posizione dettata non dal ragionamento, ma dai sondaggi. Ognuno si ritaglia una nicchia di consenso e dà la caccia ai suoi potenziali elettori. Possiamo fare tutti i talk show del mondo, si parla e si parla, ma poi le cose restano come stavano. Ma il problema quant’è grande? Già. Sono state sparate cifre fuori dal mondo. In tutt’Italia i Rom non sono più di 150-170 mila, di cui almeno la metà cittadini italiani. Possibile che l’Italia non sappia risolvere un problema che riguarda meno di 80 mila persone? Come una cittadina di provincia? Certo che con questo clima le cose diventano difficili. Visto a Venezia cos'è successo? Ovunque si cerchi di spostare un campo nomadi, a meno che non lo si faccia di notte e di nascosto, ci si trova di fronte alla protesta dei cittadini. Ma è un po’ il modo di pensare di questi tempi. I valori della solidarietà sono stati dimenticati e prevale l'individualismo. Vale per i Rom, per la Moschea, per i rifiuti, per la prostituzione... Tutti vogliono risolvere il problema, purché lo si risolva da un’altra parte... Chi è don Colmegna on Virginio Colmegna nasce a Saronno (Va) il 1 D agosto 1945. Dal 1981 promuove diverse cooperative e comunità di accoglienza, principalmente nel campo della sofferenza psichica e dei minori. Nel 1982 entra nell'Ufficio vita sociale e lavoro della diocesi in qualità di assistente diocesano del Movimento dei lavoratori di Azione Cattolica. Negli stessi anni diventa vicepresidente del Coordinamento nazionale delle comunità di accoglienza. Nel 1990 è nominato parroco della parrocchia “Resurrezione” di Sesto San Giovanni. Nel 1993 è nominato dal cardinal Martini direttore della Caritas Ambrosiana. Nel 1998 è nominato direttore della delegazione regionale Caritas Lombardia e presidente dell'Agenzia solidarietà per il lavoro (Agesol) impegnata nel reinserimento lavorativo dei detenuti. Nel 2001 è nominato vicepresidente dell’associazione Agenzia di cittadinanza e presidente del progetto Equal “Sostegno all'imprenditorialità sociale”. Nel 2002, il cardinal Martini, prima di lasciare Milano, desideroso di creare un luogo in cui la città esprimesse un'attenzione particolare agli ultimi, fonda la Casa della carità e nomina presidente di questa Fondazione don Colmegna. Il 31 dicembre 2004 don Colmegna lascia la direzione della Caritas Ambrosiana per dedicarsi a tempo pieno alla Fondazione Casa della carità di cui tuttora si occupa. Nel 2005 diventa presidente del progetto Equal ”Sviluppo territoriale del welfare di responsabilità” e nel 2006 presidente del Centro ambrosiano di solidarietà. COOP LOMBARDIA - COOP LOMBARDIA - COOP LOMBARDIA ONA NOVE 15 ONA FRANCA a cura di Sandra Saita “Zona Nove”, fonte sincera di notizie e di emozioni A loro spese chiamano un’ambulanza per ritornare a casa. Abitano in un’appartamento di ringhiera, al terzo piano, senza ascensore. Non fu certo facile per i volontari portarlo in casa seduto su una sedia, gradino dopo gradino. Ma Piero sta veramente male. Cristina chiama di nuovo un’ambulanza. All’ospedale a sentire il racconto di Cristina gli infermieri e i medici del nuovo turno al Pronto soccorso restano senza parole. Subito cercano d’intervenire, ma dopo due ore Piero muore. Mi si perdoni, ma questa storia dovevo raccontarla perché ancora oggi ci chiediamo “Perché?” Comunque la vita va avanti. Infatti la giovane nuora di Piero il giorno dopo la morte del suocero dà alla luce il piccolo Paolo con due mesi di anticipo. estate è nel suo massimo splendore. Il quartiere vive la L’ quiete dei giorni di agosto. Qualche improvviso temporale ha smorzato il rischio di un’estate torrida. In questa calma anche le pesone sono disponibili a due parole mentre i bambini giocano ai giardinetti. Quasi tutti i negozi sono chiusi per ferie eccetto quelli degli stranieri. Non sono però mancate due allegre serate nel quartiere di via Hermada grazie al Comitato di quartiere della cooperativa Edificatrice di Niguarda. La prima un’anguriata, la seconda una pizzata che hanno riempito il salone di soci e così il mio quartiere in questa quiete mi infonde un benessere di pace interiore. Tutto ciò mi porta maggiormente a delle riflessioni sugli altri, anche perché la vita sono anche gli altri. Gli altri hanno storie che ascolto in silenzio ma che poi sento il bisogno di raccontare ad altri altri. In quei momenti la mia rubrica “Zona Franca” diventa la fonte sincera delle storie. Prima di raccontare la storia di Piero voglio però ringraziare il direttore generale dell’Ospedale di Niguarda Pasquale Cannatelli. Come volontaria ospedaliera leggo sempre il giornale dell’Azienda ospedaliera di Niguarda e mi sono commossa a leggere ciò che il direttore scrive in risposta alla lettera di una donna ricoverata a seguito di un aborto intorno alla nona settimana di gravidanza: “Noi non abbiamo a che fare con pezzi, ingranaggi, macchine che arrivano al nostro banco di lavoro per essere aggiustate, riparate, scartate. Noi abbiamo a che fare (qualsiasi ruolo svolgiammo) con ‘persone’ che non sono solo dei corpi... Nel nostro logo si intravedono tre parole: Cura, Sicurezza, Accoglienza... Avere rispetto degli altri, insomma, è innanzitutto non togliere loro la dignità”. Storia di Piero A maggio a Piero fu diagnosticato un tumore al polmone. Dopo un breve perido inizia la chemioterapia ma, nonostante tutto, è felice perché a fine settembre diventerà nonno. Poi quel fatidico giovedi è il compleanno della moglie Un grande affetto per Vanda Vanda Calzetti in un disegno di Laura Albani. Cristina e con lei va a fare la chemio. Venerdì si alza per fare colazione, ma cade per terra. Sta male. Chiamano il 118. Viene subito portato al vicino Niguarda. Gli vengono fatte alcune radiografie perché non sta in piedi. Conclusione: “Signora, suo marito non ha niente di rotto. Può riportarlo a casa”. Cristina insiste che suo marito sta male. Risposta: “Signora, lei sa che suo marito è un malato terminale. Qui non c’è posto”. Senza dubbio la nostra Vanda Calzetti è la poetessa più “anta” della zona, perché a novembre saranno 95 anni. Le sue poesie sul lago di Garda ci hanno tenuto compagnia fino alla scorsa primavera. Da tempo Vanda si era ritirata in una casa di riposo sul lago per autosufficienti: quante volte l’ho vista col pensiero dietro le tendine della sua cameretta a rimirare il lago o il cielo. Ritornava spesso a Milano e ogni volta andavo a farle compagnia. Lo scorso anno nuove leggi hanno penalizzato a Milano molte persone e Vanda ha dovuto lasciare la sua casa Aler di Milano che tanto amava. C’ero anch’io quel giorno quando mise nelle valigie la biancheria e i ricordi più cari. Non l’ho più rivista. Poi è arrivata la notizia terribile, inaspettata. La morte di Cesare, il figlio adorato, in Brasile. Le sue ceneri rimangono lì, con la moglie brasiliana. La mente di Vanda è sempre lucida, ma il dolore le provoca un crollo fisico. Così, non essendo più autosufficiente, Vanda ha dovuto mettere di nuovo le sue cose in valigia e andare in un altro istituto. Vanda non è più in grado di scriverci le sue lettere e le sue poesie, ma “Zona Franca” e tutta la redazione la ricordano sempre, con immutato affetto. FIATO ALLE TROMBE a cura di Sergio Maestri Gli umbri “Snooze” a Milano per il nuovo videoclip Emiliano Morselli hristian, Gloria ed Eleonora sono partiti. Rimango solo con la C mia città calda e deserta in questo giorno d’agosto, ma un po’ più umana. La città che non scappa via veloce allargando il nodo della cravatta, che non va in montagna o al mare, ma che rimane lì: è lei a fare una vera vacanza. Si può farle un po’ di compagnia e capire che non chiede altro: la nuvola di smog si dirada insieme ai decibel del traffico e al tramonto la luce del sole sui palazzi di periferia è come una domanda: “È tutto qui?” Si, è tutto qui. Poi, con calma, arriva la sera e poi la notte, che non ti cade addosso all’improvviso, ma è solo una dolce e graduale eclissi della coscienza. È questo il set del nuovo videoclip degli Snooze, rockband umbra: questo sonno leggero, questo inconscio metropolitano che la luce surreale dei lampioni pretende miseramente di illuminare fino ad arrendersi all’oscurità densa e inquietante di un tunnel di periferia. Christian Cerrini è il cantante, Gloria Tanci e Eleonora Bianconi le bellissime protagoniste femminili. Erano arrivati appena il giorno prima dopo un viaggio estenuante, partendo alle cinque di mattina da Città di Castello, in provincia di Perugia. Il titolo della canzone è “Francesca”. Ma è meglio partire dall’inizio, dalla loro storia. Il progetto Snooze nasce nel 2005, quando Christian incontra Simone (chitarra) e Gabriele (basso), già affermati musicisti della zona e decidono di arrangiare i primi testi insieme. Dopo due batteristi arriva il terzo, Matteo, quello definitivo. I primi pezzi prendono forma e arrivano anche i primi concerti in Umbria e in Toscana. La svolta arriva nel 2007 quando in studio registrano il primo album autoprodotto “I Bambini Superpsichici”, distribuito in download gratuito su Myspace (www.myspace.com/snoozeband/). I brani piacciono e vengono selezionati dal “Corriere dell’Umbria” e dal “Giornale dell’Umbria” come band regionale dell’anno.A luglio 2007 vengono chiamati come ospiti rivelazione all’Eden Rock Festival e dividono il palco con Tonino Carotone e Shitdisco, l’anno dopo partecipano ancora aprendo agli Zen Circus di Brian Ritchie. Fanno un rock italiano melodico ma che sa graffiare, gli Snooze. Canzoni semplici ma precise: sanno esattamente dove andare e lasciano il segno, come le pennellate di chitarra che a volte si alternano e a volte si sovrappongono a una voce che in ogni canzone dà tutto, senza risparmiarsi, dai toni morbidi a quelli più rabbiosi. La mia collaborazione con loro nasce dall’incontro con Christian Cerrini nell’autunno del 2007, durante i bei mesi passati a Città di Castello,dove studiavo da videomaker.L’idea del videoclip si sviluppa qualche mese più tardi all’inizio dell’estate 2008, in lunghe telefonate a discutere sul soggetto. Poi finalmente si gira: due giorni incredibili di riprese tra deliri creativi, il tempo che non basta mai, la stanchezza, il caldo e le zanzare che non ti lasciano stare. Ma l’energia era quella giusta, lo sapevamo, e le emozioni che volevamo “fotografare” sono venute fuori, alla luce, come il volto del protagonista del video da sotto il tunnel. Le riprese sono state fatte tra Via Wattau a Greco e Via della Spiga in centro; tra i muri ricoperti di scritte e murales davanti al Leoncavallo e le vetrine tirate a lucido del triangolo della moda. Due posti molto diversi, contrastanti forse, ma entrambi magicamente deserti in un lunedì notte d’agosto. Il video è già in rete, cliccatissimo su Youtube; e in attesa del prossimo (ci stiamo già lavorando), sempre girato nella periferia nord della città, dò la parola a Christian Cerrini, in questa breve intervista. Di cosa parlano le vostre canzoni? Parlano di stati emotivi esistenziali, di amori malati, di amori vis- suti e non, una dolce rabbia ci accompagna in ogni arrangiamento. Dove nasce l’ispirazione? Dalla vita vissuta, fotografando gli attimi che determinano l’essenza dell’esistenza. Quali sono le sensazioni che avete voluto evocare? Il video, come una canzone, è un viaggio, l’abbiamo sviluppato in chiave onirica, senza una via di scampo, senza una meta ma con la capacità di riuscire a vivere questo trip e uscirne con un qualcosa in più. L’ambientazione è scura, claustrofobica, le immagini sono sgranate e surreali. La scelta stilistica rappresenta uno stato di coscienza alterato, una sorta di ricerca, un viaggio vero e proprio nell’inconscio del protagonista. Voi venite dalla provincia umbra, una realtà del tutto diversa da quella della metropoli milanese. Come mai avete deciso di girare il video di “Francesca” proprio qui? “Francesca” è una canzone dolce ma allo stesso tempo dura, un po’ come Milano, è stato istintivo girarlo nella periferia nord. Milano ha la capacità di affascinare o addirittura “adottare” molti artisti provenienti dalla provincia italiana. Che rapporto avete voi con Milano? Milano è sempre stata la capitale della musica in Italia, questo omaggio è d’obbligo per chi fa musica come noi, sperando che ricambi presto accogliendoci come artisti. L’amicizia artistica e umana nata con te, Emiliano Morselli, videomaker milanese, ha completato il quadro. Le riprese si sono svolte in particolare nella periferia nord della città. Come mai questa scelta? Tu mi hai fatto conoscere la Milano di agosto, deserta e un po’ addormentata, pronta a risvegliarsi come da uno “snooze”. La zona nord è stata la più adatta al progetto, in questa zona ho respirato e vissuto il fascino della metropoli italiana. Progetti per il futuro? Avete già in mente altri video? Sì, in questi giorni tu stesso stai lavorando a un secondo video sempre ambientato a Milano,credo che questa collaborazione continuerà e darà buoni frutti. Come vedi la relazione tra musica e immagini? La musica è aria, le immagini sono luce, non aggiungo altro… Aspetto notizie musicali da tutti voi, cari lettori…scrivetemi a [email protected] Buona musica a tutti! Sergio Cristina Rozzi e Giovanni Beduschi annunciano il loro matrimonio Sarà celebrato nella Chiesa Regina Pacis Viale Buffoli, Cusano Milanino il 12 settembre alle ore 11 Tante felicitazioni della “vostra” redazione ONA NOVE 16 Anziani, attenti ai truffatori! Non fate entrare sconosciuti in casa vostra. SCUOLIN Buon anno (!?) ai bambini delle materne... Patrizia Quartieri ONA/2 a cura di Antonella Loconsolo Torna il maestro unico: diremo addio al tempo pieno? oveva essere il giorno del ritorno a scuola per i bambini della l Consiglio dei ministri ha approvato un decreto legge che riporta D scuola dell’infanzia comunale, a Milano. Sono 14.000 e tutti sicuI la scuola elementare indietro di quarant’anni: ritorna il maestro ri che il 2 settembre avesse inizio il nuovo anno scolastico, così come unico e scompare il tempo pieno. Il vero obiettivo del governo, dopo era stato comunicato prima della chiusura estiva. Ma il 2 settembre, i cancelli delle scuole materne comunali erano chiusi, anche se le educatrici erano presenti. Un laconico cartello diceva: 8 settembre, inizio delle attività. Quanti hanno potuto organizzarsi per tempo, quanti hanno potuto permettersi il lusso di recuperare una baby sitter per una settimana per diverse ore al giorno, quanti hanno un familiare disponibile, quanti hanno un datore di lavoro che consente di prolungare l’assenza dopo le ferie ancora di una settimana, avvisando all’ultimo momento? Chi risarcirà il danno? Errore di comunicazione, è stata la giustificazione del sindaco. Per favore non prendiamoci in giro. Se davvero fosse stato un errore si sarebbe stati in tempo per rimediarlo dal momento che le educatrici erano già al lavoro. E poi una città come Milano aspetta il 24 di agosto per comunicare la data d’inizio di un servizio indispensabile come la scuola dell’infanzia? Questa è mancanza di rispetto verso l’utenza, una scelta unilaterale che danneggia le famiglie. L’apertura delle materne comunali è sempre coincisa con quella dei nidi, e di norma avviene il primo lunedì di settembre.Appellarsi quest’anno al calendario regionale previsto per le scuole elementari è pretestuoso e fuorviante: la data dell’8 settembre poteva essere comunicata fin da giugno. Quando l’assessore afferma che sono arrivate poche proteste ai suoi uffici e quindi la maggioranza della città sta dalla sua parte, fa solo un’affermazione arrogante. Ma le forzature alla lunga non pagano, anzi demotivano, screditano, tolgono fiducia; non a caso oltre un centinaio di educatrici del Comune quest’anno hanno dato le dimissioni e sono migrate verso la scuola statale. Hanno pesato su questa scelta il trattamento di questi ultimi tempi: classi troppo numerose, scuole senza manutenzione, senza supplenze, senza personale ausiliario, per chiudere con l’obbligo di servizio a luglio imposto alla fine di maggio. Infine. Provoca rabbia e tristezza constatare ancora una volta che i parametri di efficienza ed efficacia per un buon funzionamento della scuola materna non sono i diritti dei bambini. Prima di essere un servizio la scuola è un luogo educativo e socializzante nel quale avviare un anno di lavoro e gioco ritrovandosi prima con i “vecchi” compagni e poi gradualmente pronti ad accogliere i nuovi. Invece come pacchetti graziosi i bambini sono stati smistati da amici, collocati da parenti, depositati presso i nonni, lasciati con la prima baby sitter libera (per chi se lo può permettere), abbandonati davanti ad una tv, tutto in fretta e furia, qualche accidente e via. …e buon anno (!?) ai ragazzi dei corsi di recupero giugno erano stati bocciati e così, anziché cedere alla tentazioA ne di mollare tutto, di “disperdersi”, si sono lasciati convincere a giocarsi un’altra chance, magari portandosi dentro la fatica di una sconfitta, ma provando di nuovo. Da anni il Comune di Milano organizza corsi annuali diurni e serali denominati Bienni perché consentono di fare due anni in uno e prevedono al termine un esame esterno di idoneità statale necessario per il reinserimento in un liceo scientifico o in un istituto per ragionieri. Sono frequentati, in media, dai ragazzi tra i 15 e i 20 anni quelli diurni e tra i 25 e i 35, quelli serali. Un target e quindi un approccio educativo a seconda dell’età, perché di giorno sono soprattutto “giovani e minori”, di sera sono adulti, a volte con famiglia e comunque con un’occupazione o un lavoro anche se spesso in nero. L’obiettivo perseguito da questo corso, oltre a dare una preparazione disciplinare, è sempre stato principalmente quello di rimotivare i ragazzi affinché non lascino il mondo della scuola. Una scommessa non facile sia per gli insegnanti, sia per i ragazzi che il più delle volte coprono la loro fragilità con atteggiamenti spavaldi o apatici ma capaci di lasciarsi riconquistare quando l’occasione offerta è alla loro portata. E in questi anni la percentuale dei promossi è stata sempre positiva. Ebbene, a pochissimi giorni dall’inizio dell’anno scolastico l’assessore Moioli fa sapere che probabilmente non attiverà le 6 classi dei corsi di idoneità diurna. Classi che non hanno il problema di scarsa utenza: gli iscritti sono più di 90 e se non fosse stata diffusa questa notizia si potrebbe ipotizzare di oltrepassare tranquillamente il centinaio. Infatti i genitori di minori e giovani che continuano a presentarsi presso la sede dei corsi per iscriversi, negli ultimi giorni si sentono rispediti al mittente perché i corsi non partiranno. Anche se nessuno nell’amministrazione ha messo nero su bianco per sancirne la chiusura, vengono rilasciate, dall’assessore in persona, dichiarazioni alla stampa in cui si afferma che i corsi di questo tipo saranno solo serali e solo riservati a studenti lavoratori. E ai 50 che già hanno pagato circa 300 euro di iscrizione nessuno si preoccupa di dare conferme o smentite. Di motivare il perché di questo atteggiamento. Le famiglie sono disperate: hanno iscritto i figli a maggio e, convinte di iniziare i corsi l’8 settembre, apprendono solo alla fine di agosto la probabile non apertura dei corsi diurni. Non sanno più a chi rivolgersi... non possono permettersi i 6.000 euro di certe scuole private (Cepu docet); senza contare che oggi, 3 settembre, non troverebbero più posto neanche in un normale istituto superiore diurno. Un modo di operare in spregio agli operatori, alle famiglie, agli allievi, in spregio ad ogni corretta procedura gestionale. In perfetta coerenza con quanto è già avvenuto con i licei serali, con il posticipo dell’apertura delle scuole materne e... aspettiamo la prossima puntata. Fosse anche ipotizzabile il passaggio per tutti al corso serale questo va contro a ogni logica di buon senso: ragazzi e ragazze di 15 anni con adulti di 35, ragazzi e ragazze che avrebbero le giornate vuote anziché impegnate a scuola, e la sera rientri non facili data anche la dislocazione dell’edificio scolastico. Ma queste sono considerazioni inutili. Perché il serale sarà riservato solo a chi ha un lavoro. Parola dell’assessore. Gli altri che vadano a lavorare. Ma la lotta alla dispersione scolastica non era uno degli obiettivi primari dell’assessore che, come ribadisce ad ogni occasione, venendo dal mondo della scuola, sa bene di cosa si stia parlando? Queste notizie non vanno sulle prime pagine dei giornali, stanno nelle pieghe, si consumano in silenzio, ma gridano allo scandalo almeno tanto quanto lo scempio che sta avvenendo a livello nazionale in tema di scuola pubblica e diritto allo studio. un’estate passata a parlare di grembiulini e voti in condotta, è ora evidente: ridurre la spesa pubblica e aprire al mercato l’istruzione. Le ore settimanali a partire dal 2009 saranno 24, 4 ore al giorno per 6 giorni oppure meno di 5 per 5 giorni. La mensa sparirà, tanto tutto terminerà entro le 13 al massimo.E al pomeriggio le scuole per “poveri” offriranno il vecchio doposcuola, in classi sovraffollate che diventeranno veri e propri parcheggi. Intanto le private offriranno a pagamento percorsi personalizzati di studio assistito. Presto si pagherà tutto. Questa è la scuola della Gelmini: imparare a leggere, scrivere e far di conto, se poi vuoi altro basta sborsare denaro. Il tempo pieno sparirà e con esso l’offerta di una scuola di qualità. A Milano e provincia più del 90% delle classi sono a tempo pieno: 40 ore settimanali, 8 al giorno per 5 giorni, mensa compresa. Due insegnanti contitolari che lavorano almeno 4 ore alla settimana in compresenza riuscendo in questo modo a contenere l’insuccesso scolastico. Il ritorno al maestro unico dimezzerà l’organico, da 15.000 circa i docenti passeranno a essere 7.500. Bisogna fare al più presto qualcosa, altrimenti sarà troppo tardi. Entro la fine di ottobre il decreto sarà approvato, meglio cominciare subito a darsi da fare. Anche perché non è finito qui l’assalto distruttivo alla scuola pubblica da parte del governo di destra. Gelmini promette in tre anni l’eliminazione di 87 mila cattedre. E Tremonti prevede nella finanziaria ulteriori e forti tagli per la scuola, dalle elementari all’’Università. Preside del Galvani, che fare per combattere il bullismo? approdo alla scuola superiore è un momento difficile per molti raL’ gazzi e le loro famiglie. Per capirne di più, abbiamo chiesto aiuto alla preside dell’Istituto Galvani, la professoressa Anna Grazia Gatta. È da molto che dirige il Galvani? Dal settembre 2007: ho trovato una buona situazione, un corpo docente motivato, operatori che hanno a cuore i ragazzi, che mettono in pratica tutte le strategie per operare il recupero quando sono in difficoltà e prestano grande attenzione ad evitare gli abbandoni e favorire il successo scolastico. La nostra è una realtà importante: comprende un Istituto Tecnico Industriale, un Liceo Scientifico-Tecnologico e un Liceo Linguistico, con 750 studenti circa, divisi in 33 classi. Ai nostri ragazzi viene data l’opportunità di frequentare stages presso aziende o centri universitari. È una scuola che ha collezionato anche diversi successi, nella partecipazione alla gara di matematica,ad esempio.Lo scorso anno, poi, una terza del Liceo scientifico-tecnologico ha vinto un soggiorno premio partecipando ad un concorso dell’Unione europea. Negli ultimi tempi le scuole appaiono sui giornali solo per il bullismo. Voi cosa fate per combattere il problema? Innanzitutto bisogna sfatare il mito che il fenomeno sia vasto e generalizzato. Io provengo da un liceo e non ho trovato differenze eclatanti nel modo di porsi dei ragazzi. Le personalità “vivaci” ci sono in ogni scuola e ci sono sempre state, anche se magari cambiano le modalità di comportamento. Da noi sono individuate e monitorate dagli insegnanti. Occorre far loro capire che la stessa attenzione che si sono guadagnati commettendo qualcosa al di fuori delle regole, possono averla anche comportandosi secondo le regole. Noi usiamo il dialogo con i ragazzi e con le loro famiglie e questo evita molto spesso che le situazioni degenerino. Certo, con questi ragazzi occorre spendere tanto tempo. È importante la collaborazione con i genitori? È fondamentale, per capire i ragazzi e poterli aiutare. Certo deve esserci un rapporto di fiducia. Insieme possiamo aiutarli a non avere paura del domani. Io vedo i ragazzi un po’ delusi e rassegnati, invece è necessario tornare a dare loro stimoli e, soprattutto, parlare loro alla pari. Quali sono i dati del successo scolastico? Quest’anno abbiamo avuto il 25% di ragazzi fermati sulle prime classi. Una cifra importante, ma pur sempre in calo: infatti l’anno precedente ci si era attestati al 30%. I motivi per cui molti studenti trovano insormontabili le difficoltà del passaggio dalle medie alle superiori sono molti: alcuni approdano alle superiori con lacune metodologiche così profonde che neanche i corsi di recupero riescono a colmare. Manca la continuità tra le medie e le superiori e questo crea notevoli problemi. Io però, quando parlo con i genitori dei ragazzi bocciati in prima, raccomando sempre di non abbassare mai l’asticella del salto. Occorre evitare la trappola di cercare un corso di studi più facile: è la prima tappa di una strada in discesa che spesso dà risultati negativi. Prendiamo i ragazzi che hanno problemi in matematica. La matematica è la palestra mentale della logica. Non avrebbe senso evitare loro lo studio di questa materia.Anzi, dovranno studiarla di più: se sono debole di braccia, non ha senso che faccia esercizi per rinforzare le gambe. Però ci vorrebbero più risorse, più insegnanti... Questo è vero, tutto viene ridotto. Certi provvedimenti, salutati come razionalizzazioni, hanno ricadute negative. Prendiamo il fatto che le cattedre devono avere tutte 18 ore. Prima qualche ora che “avanzava” veniva usata per progetti di recupero. Ora non solo non ci sono più questi spezzoni, ma spesso non viene garantita più la continuità didattica e un docente deve cambiare classe per far tornare il conto. Cosa ne pensa delle nuove procedure relative ai debiti? È il primo anno, e quindi dovremo compiere valutazioni ed analisi attente ed operare le necessarie correzioni. Ma di una cosa sono certa: non si poteva andare avanti con il vecchio sistema, lasciando che le lacune si fossilizzassero e offrendo ai ragazzi un’idea poco seria dell'impegno che è loro richiesto per andare avanti nella vita. Il prof. Sacco, ovvero la memoria storica della Cassinis er tutti è il prof. Sacco. Da un quarto di secolo occupa una cattedra P di educazione fisica alla media Cassinis. Certo, l’espressione occupare una cattedra nel suo caso è assolutamente fuori luogo. La materia che insegna, già di per sé poco si concilia con lo stare fermi, ma poi Sacco è un vero e proprio vulcano. Ecco perché lo abbiamo scelto per aiutarci a capire la scuola media di Niguarda Lei è la “memoria storica” della Cassinis. È cambiata in questi anni la scuola niguardese? La Cassinis ha conosciuto fasi positive, alternate a periodi di buio assoluto, in cui era considerata una scuola-ghetto. Il suo declino era stato tale da arrivare ad avere solo tre sezioni. Menomale che è arrivato un grande preside, Francesco Biondo, che si è dato da fare per risollevare le sorti dell'istituto e ci ha insegnato l’importanza di creare dei progetti che trasformassero il disagio in risorsa, come nel caso dei ragazzi del Girola e della Casa di redenzione di Villa Clerici e di quelli in situazioni di grave disagio economico e sociale. Un altro periodo negativo fu quando fummo accorpati alla scuola Verga. Si era creata una sorta di divisione dei compiti: i ragazzi meno problematici alla Verga, quelli “difficili” alla Cassinis. Poi, finalmente, la nascita dell’istituto comprensivo Locchi, che ci vedeva uniti alle due scuole elementari del quartiere. Per noi è stata una rinascita. È nato da qui un rapporto di fiducia che ha fatto della Cassinis la scuola media di riferimento del quartiere. Una dirigente come Mariarosa Somaré ha fatto il resto, creando tra le scuole un clima di collaborazione e di confronto che ha dato molti buoni frutti. Ora la scuola ha finalmente una dirigente stabile, cui tutti gli insegnanti e, sono certo, anche le famiglie, augurano il benvenuto. Utenza difficile quella della Cassinis? No, ora l’utenza è mista ed equilibrata. Ma, mentre quando c’erano ragazzi problematici avevamo molti insegnanti che potevano dedicarsi a progetti particolari,ora gli insegnanti bastano appena per coprire le ore di lezione frontale. Le faccio un esempio: negli anni scorsi riuscivamo ad organizzare 2 corsi sportivi per le ore opzionali (4 ore settimanali), quest’anno abbiamo a disposizione una sola ora, e ancora non si è capito come faremo a coprire gli orari dell’assistenza in mensa o a garantire l’alternativa alla religione cattolica. Eppure i progetti che hanno una tradizione continuano, grazie alla buona volontà degli insegnanti. C’è voglia di sport tra i ragazzi? Lo scorso anno, su 350 alunni, in 120 hanno chiesto di fare sport e di stare a scuola di più, pur di fare un’attività fisica. Tra attività opzionali e corsi di avviamento alla pratica sportiva sono 6 ore settimanali retribuite una miseria, che si fanno per offrire la possibilità ai ragazzi di praticare uno sport. Quali attività si praticano alla Cassinis? Soprattutto pallavolo e baseball. Scelta strana il baseball, non è uno sport molto conosciuto! È uno sport che richiede un impegno intellettivo notevole e pone i ragazzi di fronte alla continua necessità di operare scelte ragionate. Una scuola di vita, insomma. Ma inizialmente la scelta nacque per... gioco. Alcuni ragazzi, nel 1986, mi chiesero di insegnare loro il baseball, certi di “prendermi in castagna”. Io ero a digiuno in materia, ma mi buttai a capofitto a studiare. Trovai anche un ex allenatore, Vittorio Baccio, disposto ad aiutarmi. Alla finale, al Parco di Monza, l’ignaro Vittorio assistette alla partita e fu stupito di vedere che una delle due finaliste era il neonato team della Cassinis! Siete persino andati a fare judo nella caserma della Polizia di Stato. Sì, la Polizia metteva a disposizione strutture e istruttori. Oltre a imparare i primi rudimenti di una disciplina importante come il judo, gli alunni entravano in contatto con le forze dell’ordine, conoscevano il loro ruolo, capivano il lavoro prezioso che svolgono. Lo stesso per il nuoto: utilizzavamo piscina ed istruttori della Polizia. Peccato che i tagli che hanno colpito anche i bilanci delle forze dell'ordine abbiano interrotto questa positiva esperienza. Negli anni come è cambiato il rapporto tra scuola e famiglia? Ci sono stati anni terribili, poi noi tutti abbiamo capito che, con l’ingresso delle famiglie, si poteva migliorare la scuola. In questo modo i genitori hanno imparato che gli insegnanti sono alleati importanti, che possono lavorare insieme ai genitori per il futuro dei figli. Cosa le dà più soddisfazione nel suo lavoro? I ragazzi, quelli che hanno avuto un percorso scolastico brillante, ma anche quelli che hanno dovuto colmare divari culturali e sociali. Quelli che abbiamo aiutato a superare gravissime difficoltà, lutti, handicap, e che quando ti incontrano si illuminano di gioia salutandoti. Quelli che vengono a trovarti il giorno della festa della scuola, divertendosi un mondo perché fai fatica a riconoscerli con mezzo metro di statura in più. Come deve essere la scuola? Un luogo dove il ragazzo sta bene. Sembra un’ovvietà, ma non è poi così scontato. Altrimenti sono tre anni di sofferenza, per il ragazzo e per tutti. Dalla sua straordinaria raccolta di dvd realizzati con le classi, il prof. Sacco mi mostra un bellissimo documento relativo a un lavoro eseguito sotto la guida dell'insegnante Donata Martegani. Il progetto si chiamava “Lavori in corso” e partiva da un’inchiesta tra gli alunni per capire come giudicavano la loro scuola dal punto di vista strutturale.Alle critiche segue l’azione e, con l’aiuto di genitori e insegnanti, è cancellato il grigiore e lo sporco da muri e soffitti, per far sentire ai ragazzi che la scuola è una cosa “loro”, bella, importante. “Sono passati tanti bravi insegnanti dalla Cassinis”, continua il prof. Sacco. “Perché, vede, alle volte capisco che un insegnante possa sentirsi nauseato. Ci chiedono di essere tutto, senza darci i mezzi per formarci. Siamo sottopagati e a volte la tentazione di tirare i remi in barca è forte. Ma a scuola si lavora con un bambino che ci osserva e trae conclusioni dal tuo atteggiamento. Se non c’è coinvolgimento emotivo, non si lascia traccia in loro. Perciò se le condizioni sono insopportabili, bisogna lottare per migliorarle o lasciare e dedicarsi ad un altro lavoro. Quello che non si può è fare è tirare a campare. Perché non abbiamo tra le mani scarpe, ma ragazzi. E non si educa con le parole, ma con l’esempio”. Il 4 ottobre alle ore 17, presso la sala Alessi a Palazzo Marino si terrà il seminario di studio: “Star bene a scuola: qualità di vita per un miglior apprendimento”. Organizzato dai consiglieri comunali Marco Cormio e Patrizia Quartieri, sarà il primo incontro di una serie che offrirà spazio di riflessione ed analisi su temi “caldi” della vita nelle scuole, quali l'edilizia scolastica, la medicina scolastica e la refezione. Rivolto a genitori, insegnanti e operatori della scuola in genere, il seminario offre la possibilità di confrontarsi a tutti coloro che amano la scuola pubblica. COOP LOMBARDIA - COOP LOMBARDIA - COOP LOMBARDIA ONA NOVE 17 UNIVERSITÀ DELLA BICOCCA a cura di Laura Brevi Arrivano i corsi di laurea magistrali L’ Università della Bicocca ha compiuto un grande sforzo per dare capillare attivazione già dall’anno accademico 2008/2009 alle lauree magistrali, che sostituiranno le lauree specialistiche. Si tratta di una scelta strategica attuata per venire incontro in breve tempo e nel modo migliore alle esigenze dei giovani. Tuttavia, l’applicazione del decreto ministeriale 270/2004 non si limita all’introduzione delle lauree magistrali, ma riguarda l’intera offerta formativa dell’Ateneo. Fra i principali vantaggi della riorganizzazione vi è la costruzione di percorsi di studio più organici con una minore frammentazione degli insegnamenti. In particolare, è tutta l’architettura didattica, sia triennale che magistrale, ad essere stata ottimizzata. Molteplici i vantaggi per gli studenti a cominciare da una più ampia possibilità di scelta del corso di laurea magistrale al quale iscriversi al termine del corso di laurea triennale. L’ammissione ai corsi di laurea magistrale, infatti, non si basa più esclusivamente e meccanicamente sulla provenienza, cioè sul curriculum degli insegnamenti svolti nel corso della laurea di primo livello o sui titoli conseguiti, ma tiene conto delle reali competenze personali acquisite dallo studente complessivamente. Ad esempio, uno studente che ha una laurea di primo livello in fisica e ha poi conseguito un master in materie economiche avrà maggiori possibilità di proseguire gli studi in campo economico iscrivendosi a un corso di laurea magistrale perché le sue competenze e la sua preparazione saranno valutate globalmente tenendo conto anche del master. Tutte le novità della riforma Vediamo più in dettaglio i cambiamenti e le novità introdotte dalla riforma e i reali vantaggi per gli studenti. In primo luogo, vengono corrette alcune tendenze negative quali la crescita eccessiva del numero di esami. La laurea di primo livello riformata prevede infatti un numero massimo di 20 esami complessivi, mentre per la Laurea Magistrale il limite è fissato a 12. La riorganizzazione degli insegnamenti implica quindi un miglior coordinamento dei contenuti dei corsi, rendendo più agevole il percorso di apprendimento da parte degli studenti, senza per questo diminuire la qualità e la completezza dei contenuti. Vengono poi introdotti nuovi obiettivi formativi da realizzare attraverso strumenti didattici più moderni e più consoni al quadro di riferimento europeo: in particolare, grande enfasi è stata data allo sviluppo delle capacità di comprensione e di applicazione delle conoscenze, dell’autonomia di giudizio e di comunicazione, come anche delle capacità di autoapprendimento, essenziali in un moderno quadro di formazione permanente che supera le barriere tradizionali tra età dell’apprendimento e età del lavoro. Si rafforza la multidisciplinarietà dei percorsi di studio. I corsi sono infatti attivati in due classi di laurea e la scelta definitiva da parte dello studente avviene entro il secondo anno per la laurea di primo livello e alla fine del primo anno per la laurea magistrale. L’offerta formativa 2008/09 Nell’anno accademico 2008/2009 l’Università Bicocca attiverà 72 corsi di studio: 36 corsi di laurea, 28 corsi di laurea magistrale, 4 corsi di laurea specialistica, 2 corsi di laurea specialistica a ciclo unico, 1 corso di laurea magistrale a ciclo unico, 1 corso di laurea quadriennale. Fra i corsi di nuova istituzione vi sono il Corso di Laurea Magistrale in Scienze e gestione dei servizi, interfacoltà di Giurisprudenza, Sociologia e Scienze Statistiche. Il Corso, di durata biennale, è rivolto agli studenti in possesso di una laurea triennale conseguita in uno dei seguenti settori: giuridico, sociologico o economico e statistico. Novità anche per la facoltà di Scienze Statistiche che, dal prossimo anno accademico, attiverà il corso di laurea magistrale in Scienze Statistiche ed Economiche. Il corso prevede una formazione avanzata, con forte orientamento statistico e quantitativo, nel campo della gestione delle imprese, dell’analisi dei mercati, delle previsioni economiche e delle stime econometriche. La nuova offerta formativa e i nuovi corsi di laurea magistrale saranno presentati in una serie di incontri di gruppo. Gli incontri si svolgeranno presso l’Edificio U11, Viale dell’Innovazione 2. Per partecipare è necessario iscriversi all'incontro di proprio interesse inviando una e-mail a [email protected] indicando il proprio nome, cognome, indirizzo, recapito telefonico, facoltà di interesse, data scelta. Per maggiori informazioni contattare l’Ufficio Orientamento di Ateneo (tel: 02 64486118 - 6056; e-mail: [email protected], [email protected]). Il nefrologo Andrea Stella confermato preside della facoltà di Medicina ndrea Stella, professore ordinario di nefrologia, è stato eletto A alla prima votazione preside della facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università Bicocca. Stella, che ha già guidato la facoltà di Medicina dal 2005 (in scadenza il 30 settembre prossimo), resterà in carica per il triennio 2008-2011. Nato a Monza nel 1945, il professor Andrea Stella si è laureato in medicina presso l’Università di Milano nel 1970, specializzandosi prima in medicina interna e, successivamente, in cardiologia. Dal 1999 è docente presso l’Università Bicocca. ONA NOVE 18 Una scoperta scientifica per la cura di schizofrenia, autismo e disturbi alimentari icercatori della Bicocca e dell’Università di R Oxford hanno scoperto che non risiede solo nella mente l’illusione che fa credere alle persone che un finto arto di gomma appartenga al proprio corpo. È stata infatti osservata una risposta fisiologica a tale illusione, una scoperta che ha importanti conseguenze per disturbi che riguardano il senso di se stessi e la consapevolezza del proprio corpo, quali quelli conseguenti a danno cerebrale, schizofrenia, autismo e disturbi alimentari. L'illusione dell’arto di gomma si produce posizionando un arto finto davanti ai soggetti, in una posizione compatibile con quella del proprio arto. L’arto reale è invece nascosto dietro una barriera. Se la mano reale e quella di gomma sono toccate o accarezzate nello stesso modo e allo stesso tempo, i soggetti iniziano a coordinare quello che i loro occhi vedono (l'arto di gomma che viene accarezzato) e quello che la mano sente (la loro mano che viene accarezzata). Essi possono quindi percepire uno spostamento della posizione in cui ritengono sia la loro mano nella direzione della mano artificiale. “Molti soggetti iniziano ad avere la sensazione – dice Alberto Gallace, ricercatore presso il Dipartimento di Psicologia - che l'arto di gomma appartenga loro, che sia parte del proprio corpo». Lorimer Moseley e Charles Spence, ricercatori dell'Università di Oxford, insieme ad Alberto Gallace e altri collaboratori dell'Università di Leiden, hanno scoperto che questa “aggiunta” dell'arto artificiale comporta una risposta in termini fisiologici. Il perdere il senso che la propria mano reale sia parte del proprio corpo (una volta che l'arto di gomma inizia a essere percepito come parte integrante di questo) produce un calo di temperatura nella mano reale. Il senso di appartenenza del proprio corpo è un aspetto importante della propria autoconsapevolezza, la sensazione che il proprio corpo ci appartenga è sempre presente nella nostra mente. Questo senso di appartenenza può venire meno in un vasto insieme di disturbi neurologici, psichiatrici e psicologici così come l'infarto cerebrale, la sindrome da dolore cronico localizzata, l'autismo, l'epilessia, la bulimia e l’anoressia. I pazienti affetti da questi disturbi possono riportare la sensazione che una certa parte del proprio corpo non gli appartenga più o sia di dimensioni diverse da quelle effettive. Molti di questi disturbi si associano inoltre con un calo della temperatura in un lato del corpo o in un singolo arto. “Volevamo studiare - dice Lorimer Moseley - se in qualche modo fosse possibile replicare alcuni di questi fenomeni. Volevamo anche vedere se una manipolazione dell’appartenenza e consapevolezza del proprio corpo potesse riprodurre una regolazione deficitaria della temperatura. Questo è esattamente quello che abbiamo osservato”. “Il nostro senso di sé si sviluppa a partire dalla nascita - dice Alberto Gallace - e molto verosimilmente anche prima, durante la gestazione. Questo avviene mediante i segnali (tattili, visivi, chinestetici etc.) che dalle varie parti del corpo raggiungono il cervello e lì vengono integrati. I nostri risultati dimostrano che questo processo è a doppio senso, cioè la nostra mente può influenzare quello che succede a livello dei tessuti corporei. La nostra mente può quindi controllare una specifica parte del nostro corpo”. Le nanotecnologie per sconfiggere l’Alzheimer l’obiettivo di diagnosticare con largo anticipo e contrastare in modo efficace la malattia di Alzheimer. La ricerca, finanziata dal Settimo Programma Quadro dell’Unione Europea, avrà un costo totale di 14,6 milioni di euro, di cui 3,8 milioni per l’Università Bicocca, capofila del progetto. Coordinatore scientifico del progetto è il professor Massimo Masserini, ordinario di biochimica presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia. Sono tre i dipartimenti coinvolti nella ricerca: dipartimento di Medicina Sperimentale, dipartimento di Neuroscienze e Tecnologie Biomediche e dipartimento di Biotecnologie e Bioscienze. Recenti statistiche indicano che nel mondo 24,3 milioni di persone sono affette da demenza con 4,6 milioni di nuovi casi all’anno (un nuovo caso ogni 7 secondi). In Europa i casi di demenza sono circa 5 milioni, di cui oltre 3 milioni dovuti alla malattia di Alzheimer. Questo valore è comunque destinato ad innalzarsi drasticamente, visto il continuo aumento delle aspettative di vita; nel 2040 è previsto che il numero di casi raddoppierà nell’Europa Occidentale e triplicherà nell’Europa dell’Est.Nonostante i numerosi progressi in ambito scientifico, che hanno permesso di interpretare le basi molecolari della malattia, ben pochi sono stati i progressi in campo terapeutico e diagnostico. L'obiettivo dello studio, sviluppato nel campo delle nanotecnologie, è quello di realizzare nanoparticelle (NPs) in grado di attraversare la barriera emato-encefalica per raggiungere il cervello, sede principale della malattia di Alzheimer. Alle nanoparticelle verranno legate molecole in grado di riconoscere (diagnosi) e distruggere (terapia) le placche amiloidi che si depositano nel cervello in tale malattia. L’efficacia delle NPs sarà alla fine verificata su modelli animali della malattia (ratti transgenici). Se le aspettative della ricerca saranno attese, si potrà passare alla sperimentazione sull’uomo. I risultati ottenuti potranno avere un enorme impatto nella diagnosi precoce e nella cura di una malattia ad elevato costo sociale ed alta incidenza. Il Progetto La ricerca, che avrà una durata di cinque anni, si svolge nell’ambito della Nanomedicina - un settore di ricerca innovativo che unisce competenze mediche e tecnologiche - ha lo scopo di progettare particelle di dimensioni nanometriche (miliardesimo di metro) con metodi altamente tecnologici per utilizzi scientifici nell’ambito della malattia di Alzheimer. Queste nanoparticelle possiedono numerosi requisiti, che le rendono uniche nell’ambito diagnostico e terapeutico. Tra le caratteristiche si segnalano alta biocompatibilità, bassa immunogenicità, assenza di tossicità, biodegradabilità, stabilità e facilità di preparazione. Il progetto coinvolge 19 partner tra centri di ricerca e piccole e medie imprese provenienti da Italia, Spagna, Portogallo, Francia, Slovacchia, Svezia, Olanda, Ungheria, Finlandia, Grecia, Belgio e Inghilterra. Inquinamento da idrocarburi: premi a un progetto di bonifica Cooperazione scientifica con le università irachene arte il Progetto NAD (Nanoparticles for theP rapy and diagnosis of Alzheimer Disease), un progetto di ricerca multidisciplinare che ha obiettivo del progetto Bo.S.Co. (Bonifica siti contaminati tramite compost) L’ è far nascere un’impresa che si occupi di tto fra docenti, ricercatori e studiosi iracheni con settembre sono a Milano per O seguire un corso intensivo organizzato in col- questi problemi attraverso l’uso di una tecnologia di bonifica innovativa nata direttamente dalla sperimentazione del Laboratorio di microbiologia del dipartimento di Scienze dell’Ambiente e del Territorio dell’Università della Bicocca. Gli ideatori sono tre laureati in Scienze Ambientali, Eleonora Fontanarosa, Alessandro Belfiore e Mario Napoletano che, lo scorso 26 giugno, hanno vinto il 4° premio assoluto della competizione Start Cup Lombardia 2008 e il premio speciale della Camera di Commercio di Milano per la migliore idea imprenditoriale dell’area milanese. I progetti in gara erano 55. Il prossimo 27 novembre il progetto parteciperà al Premio Nazionale per l’Innovazione. L’idea imprenditoriale L’idea sviluppata dai tre laureati consiste nell’utilizzo di compost specifico di qualità (risultato della decomposizione e dell’umificazione di un misto di materie organiche da parte di macro e microrganismi) per applicazioni di biorisamento di siti contaminati da idrocarburi. L’idea è stata presentata dalla società di consulenza ambientale Promobeta, di cui è titolare uno dei tre laureati, che l’ha sviluppata affidando al dipartimento di Scienze dell’Ambiente e del Territorio una fase di sperimentazione di sei mesi in laboratorio, resa possibile grazie al finanziamento della sovvenzione globale Ingenio e del Cic. I risultati della sperimentazione Il lavoro in laboratorio ha dimostrato che l’aggiunta di uno specifico compost in un terreno contaminato da idrocarburi stimola fortemente la biodegradazione. Questa tecnica di bio-risanamento utilizza microrganismi che degradano gli inquinanti presenti nel terreno, quindi pericolosi per le falde acquifere e per l’utilizzo dei suoli per le attività umane, bonificando l’ambiente in modo naturale, veloce e sicuro senza l’impiego di Ogm. Il metodo si è dimostrato efficace e di semplice applicazione perché non prevede spostamento del suolo contaminato ma la strutturazione di semplici biocumuli on-site. Il compost utilizzato è facilmente reperibile, prodotto in gran quantità, economico e formulato specificatamente per l’applicazione in campo. laborazione dall’Università degli Studi di Milano-Bicocca, dall’Università degli Studi di Milano e dal Landau Network-Centro Volta. Un mese di formazione intensiva teorico-pratica in microscopia elettronica avanzata e relative applicazioni tecnologiche (dalla scienza dei materiali alla biologia) è partito l’8 settembre. L’iniziativa, organizzata dal dipartimento di Scienza dei Materiali dell’Università Bicocca e dal dipartimento di Biologia dell’Università di Milano, rappresenta un valido esempio di sinergia scientifica e didattica tra le due università milanesi e rientra in un ampio progetto di cooperazione scientifica internazionale coordinato dal Landau Network-Centro Volta di Como e finanziato dal ministero degli Esteri. Il progetto è partito nel 2005 con l’obiettivo di spezzare l’”isolamento” scientifico che le istituzioni accademiche irachene hanno subito a causa della guerra e favorire i contatti e gli scambi internazionali preziosi per le attività di studio e ricerca.In questo progetto l’Università Bicocca e l’Università di Milano hanno avuto parte attiva sin dall’inizio fornendo strutture e docenti a supporto dell’iniziativa. In particolare, il corso in microscopia elettronica iniziato l’8 settembre rappresenta una variante rispetto a progetti formativi svolti negli anni scorsi. La formula, spiegano gli organizzatori, favorisce una migliore integrazione dei ricercatori nel contesto internazionale in quanto si prevede che l’attività di formazione sia seguita da un opportuno trasferimento in Iraq, presso gli istituti scientifici di provenienza, delle competenze acquisite in Italia. Il completamento auspicabile di questa iniziativa prevede infine un ulteriore e più lungo periodo di formazione e ricerca all’estero degli stessi ricercatori. Gli organizzatori responsabili del corso, il professor Marziale Milani (del dipartimento di Scienza dei Materiali dell’Università Bicocca) e la professoressa Daniela Candia (del dipartimento di Biologia dell’Università di Milano), coordinano le attività didattiche e scientifiche di docenti altamente qualificati provenienti dalle due università, da centri di ricerca e da aziende specializzate del settore come Fei Philips e ST Microelectronics. Collabora all’iniziativa il Consorzio Milano Ricerche. Anziani, attenti ai truffatori! Non fate entrare sconosciuti in casa vostra. ONA 9 DERBY a cura di Lorenzo Meyer e Mauro Raimondi The special “Juan(one)” rividi e vittoria. L’Inter inizia la stagione 2008-2009 come B aveva terminato lo scorso campionato. Dal trionfo tricolore dell’ultima giornata sotto il diluvio di Parma alla conquista della Supercoppa a San Siro, al termine di un match emozionante conclusosi 8-7 ai rigori. Insomma una vittoria in perfetto stile Inter che ad agosto ha voluto subito mettere a dura prova le coronarie dei propri tifosi. Matchpoint fallito da Totti che, come Stankovic, decide di calciare il rigore di potenza minacciando così la stabilità della traversa sotto la curva nord. Poi Julio Cesar fa il miracolo su Juan e capitan Zanetti è millimetrico nell’insaccare all’angolo destro di Doni regalando il quarto successo nerazzurro nella Supercoppa di Lega. L’Inter raggiunge così la Juve mentre il Milan rimane in testa con 5 vittorie.Aldilà dell’esito finale deciso ai calci di rigore crediamo che quella dell’Inter sia stata comunque una vittoria meritata. Primo tempo nerazzurro e secondo con leggera prevalenza della Roma che ha avuto il merito di sfruttare le pochissime occasioni avute. Del resto lo score dei tiri in porta parla chiaro: 11 a 3 per l’Inter. È la prima vittoria del nuovo allenatore Jose Mourinho. Non abbiamo ancora dimenticato i trionfi di Roberto Mancini e soprattutto il modo con cui è stato allontanato dall’Inter. Però se c’era un allenatore che avremmo voluto vedere sulla panchina nerazzurra dopo il Mancio quello era proprio lui,The Special One.Così il tecnico portoghese si autodefinì durante la sua prima conferenza stampa al Chelsea.Quanto basta per definirlo ad honorem un grande “bauscia” nerazzurro. Grande tecnico, con Porto e Chelsea ha vinto 4 scudetti, 1 Coppa dei campioni e 1 Coppa Uefa, dai giocatori pretende puntualità, ordine, impegno, rispetto e spirito di sacrificio. Ma è anche lui stesso a dare l’esempio. Dopo l’amichevole di Ferragosto a Lisbona, invece di rimanere direttamente in Portogallo per passare con la famiglia i 2 giorni di pausa previsti prima della ripresa degli allenamenti, Mourinho è volato insieme ai giocatori a Milano e la notte stessa è rientrato da solo a Lisbona con un volo privato.Chi ha praticato sport di squa- SPORTIN dra capisce perfettamente che questi episodi possono creare quello spirito di squadra fondamentale per raggiungere i risultati prefissi. È anche vero però che per vincere serve una squadra tecnicamente forte ed equilibrata. Nell’estate dei botti rossoneri con Ronaldinho e Sheva (vedremo poi sul campo il loro reale valore..) l’Inter, sfumato l’acquisto di Lampard, ha optato per l’ex udinese Muntari, l’ala Mancini e il ritorno a casa di Adriano. Ci auguriamo di sbagliare ma sul recupero del brasiliano abbiamo forti dubbi. Per questo motivo facendo gli scongiuri e pensando alle incerte condizioni fisiche di Ibrahimovic che sarà ancora fondamentale per l’attacco interista, confidiamo nell’esperienza di Cruz e soprattutto nell’esplosione definitiva di Mario Balotelli. Preoccupante invece la situazione della difesa che si presenta all’inizio del campionato con Cordoba, Samuel, Chivu, Materazzi e Burdisso non ancora disponibili. ONA a cura di Roberto Braghiroli Martina Grimaldi si fa onore a Pechino: a pochi secondi dal podio! ercoledì 20 agosto, prime luci dell’alba. A Pechino, sede M dei XXIX Giochi Olimpici, sono sei ore avanti: è già piena mattina. Le atlete sono in acqua, tutto è pronto per la 10 chilometri femminile di nuoto, una gara lunga e faticosa. Roba da gente tosta. Tra queste ragazze (toste sì, ma graziose d’aspetto) c’è anche Martina. Ne abbiamo parlato nel numero di luglio di “Zona Nove”: è la nipote dell’Attilia, che abita in via Arganini, e la figlia di Patrizia, nata a Pratocentenaro. Un po’ del nostro quartiere si trova a Pechino, quindi, visto che sulle tribune dello Shunyi Olympic Rowing-Canoeing Park, sede della gara, ci sono anche altri tre niguardesi doc: Massimo, Laura e Melissa, rispettivamente zio, zia e cugina di Martina. Tutto è pronto per la gara, quindi. Televisione sintonizzata su Rai Due, una bella tazzona stracolma di caffè in mano perché sono le 4 del mattino e non si sa mai. Dopo i primi giri Martina, che ha il numero 24, è indietro, posizionata tra la quindicesima e la ventesima posizione. Durante la seconda parte della gara, però, la ragazza recupera, si prende un paio di colpi (involontari, dice la mamma) allo zigomo e al naso e chiude, felicissima, al decimo posto. A soli 9” dal podio e a 13” dalla medaglia d’oro, vinta dalla russa Clarissa Ilchenko. Tutti contenti quindi. “Martina dopo la gara era al settimo cielo - racconta al telefono mamma Patrizia, presente in tribuna accanto al marito Pino - e anche per noi genitori è stata una bellissima avventura. Per le strade c’era tanta gente, una bella atmosfera anche se l’impressione è che la Cina sia un paese dove c’è gente ricca che convive accanto a tanta gente povera”. Ma è vero che mangiano gli scorpioni? “Sul cibo è meglio lasciar perdere”, chiude Patrizia. “Tutto bello, solo che i cinesi non rispettano le file”, racconta Massimo, lo zio. “E non parlano inglese”. Nessun problema, però: ci sarà modo di parlarlo a Londra, prossima sede olimpica, nel 2012. Pare che da quelle parti rispettino anche le file. E sicuramente non mangiano gli scorpioni. Il centenario della Cooperativa di Pratocentenaro Il 4 ottobre il via ai festeggiamenti. Con lo sport protagonista: nel pomeriggio ci sarà un’amichevole del Niguarda Calcio con la Garibaldina. l 14 ottobre 1908 alcuni soci si riuniscono nello studio del notaIPratocentenaro. io milanese Guasti per dare vita alla Cooperativa Edificatrice di Nel 2008 quella cooperativa c’è ancora, all’inizio di quest’anno si è unita con la Sassetti dando vita a C.Ab, Cooperativa di Abitanti Pratocentenaro e Sassetti. Un secolo di storia, ben portato nonostante qualche momento di crisi, va celebrato nel migliore dei modi. E allora, largo ai festeggiamenti, che si apriranno sabato 4 ottobre, in mattinata, presso La Casa di Alex di Via Moncalieri, luogo che ospiterà molti degli eventi in programma. Non potranno mancare, ad esempio, due “classici” come il torneo di bocce e quello di scala 40. E poi, visto il legame fortissimo della Cooperativa Edificatrice di Pratocentenaro con lo sport, ci sarà una partita di calcio amichevole, riservata ai ragazzini del ‘96, organizzata presso il centro sportivo Enrico Cucchi di via Arezzo in collaborazione con il Niguarda Calcio. Una curiosità: la squadra di casa, che affronterà la Garibaldina, indosserà una maglia realizzata appositamente per l’evento, celebrativa del centenario della Cooperativa. La giornata si concluderà alla Casa di Alex con uno spettacolo teatrale. I tornei di scala 40 e di bocce proseguiranno anche il giorno dopo, domenica 5 ottobre e, in serata, saranno premiati i vincitori. Il weekend terminerà con rinfresco, musica e cabaret. Ma non è tutto. Il sabato successivo, l’11 ottobre, ci sarà la celebrazione ufficiale del centenario, con la consegna delle targhe e dei diplomi ai soci benemeriti, mentre domenica 12 ottobre la festa proseguirà con pranzo, musica e balli. Ovviamente alla Casa di Alex. Tanti auguri, allora, cara Cooperativa. E buon divertimento. Nelle foto gentilmente concesse da Massimo Chiappa, a sinistra Martina, a destra dei tifosi speciali: i genitori e i parenti. COOP LOMBARDIA - COOP LOMBARDIA - COOP LOMBARDIA ONA NOVE 19 ONA NOEUV Cont el coo in di nivôl L’angolo di Don Giuseppe La colonna poetica a cura di Augusto Cominazzini a cura di Don Giuseppe Buraglio a cura dei lettori Il buco nero Amore totale li innamorati, nelle sere limpide, contemplano estaG siati le stelle, intessendo su di esse i paragoni più belli e anche più strambi. Ma cosa si nasconde dietro Andrea Varini I nissun Per dì e dì a scarpinà in del desèrt, per dì e dì sbalottaa sui crest di ônd, vèrs on destin sénza prevision, incèrt, cont in del coeur on scônfort profônd, i oeucc fiss, stralunala per tanta paura, ma oramai lôntan de ona vita impossibil, dura. Però tanti, sfortunaa, rèsten a metà strada, truffaa da carònti ingôrd e impietôs. Cont el fiaa soffegaa da l’acqua salada, su on barchètt scalcagnaa, rugginôs, finii in fond al mar e ch’el ghe farà de bara, svanisse el sògn a di nessun… per ona mòrt ignòta a tutti, amara. I alter riven chi contt on barlume de speranza, tègnen strètt el fagottin pien de povertà soffèrta, hinn scappaa via de la famm, de la tracotanza, gh’hann bisògn de l’aiut de ‘na man avèrta per desmentegà l’ingiustizzia e la prevaricaziôn sopportaa in paes con grev contraddiziôn. Vègnen chi des, vint, trenta razz divèrs, con des, vint, trenta parlad complicaa, ma da dôe riven? De lôntan, de pòst avvèrs, de papes tribolaa, incivil, fòrse devastaa e con lôr anca i malarbètt, grand malfidaa, che sann giamò quèll che gh’avaran de fà. Ona fròtta de gént pilatténta, minciònna, turluru, rampinna, dubbia, spigolôsa, de propòsit smemôrada, tant de savè minga quand e dôe hinn nassuu, de savè truccà nòmm, cognòmm, paes e strada e rèsten chi come di nissun, di scabrôs sconossuu, in d’ona clandestinità che numm accèttom pu. Però a quaivun vegnarà ‘l rimpiant, la malinconia d’avè lassaa la strada vèggia per scernì on’altra via. ciascuna stella? Sicuramente una storia, lunga, interessante, forse non molto romantica. Nel corso della sua lunga vita una stella arriva a ragguardevoli “picchi di vitalità” che però sono destinati a decadere a poco a poco, man mano che la stella si raffredda, perdendo il suo calore, la sua luminosità. Accade però un fatto interessante: più che morire, la stella si trasforma in qualcos’altro, con caratteristiche molto diverse, ma pur sempre non definibile semplicemente come un “cadavere di stella”. Il “buco nero” (black hole) è la degenerazione di una stella al suo ultimo stadio: più la stella si raffredda, più aumenta la sua forza di attrazione (gravità); più aumenta la gravità, più materia viene attirata sulla superficie; più materia viene attirata, più densa diventa l’ex-stella. Diventa un “buco nero” perché la sua densità è così grande (volume piccolo e peso enorme) e la sua forza di attrazione così alta che qualsiasi cosa che si trovi a “cadere” su di essa non viene più rilasciata a causa dell’enorme forza di gravità. Cade come in un buco, nero perché perfino la luce che vi giunge non riesce più ad allontanarsi da essa, venendone come inghiottita. Mi piace pensare che anche noi umani potremmo assomigliare un po’, per alcuni aspetti dell’invecchiamento, a queste stelle che, trasformandosi in buchi neri, diventano capaci di attirare a sé, con infinita forza, tutto ciò che sta loro intorno. Mi pare significativo pensare al trascorrere degli anni della nostra vita come ad una progressiva capacità di esercitare un fascino sempre più grande sui ragazzi e sui giovani. Non si tratta certo di “farli cadere” su di noi: il rispetto della loro identità sarà sempre una nostra preoccupazione. È però bello pensare che la persona che invecchia può assumere questo ruolo di testimonianza forte, di presenza altamente significativa, di attrattiva affascinante e irresistibile. L’enorme bagaglio di esperienza accumulata, di vita vissuta, di problemi affrontati, di persone incontrate, non sarà dunque un peso, anzi. Non li calpestare non correre nel tempo non hai il tempo non hai lo spazio e lo spazio non ha confini e non mete da raggiungere Tu amali Tu devi restare e andare senza bisogni Tu sei nell’aria e nell’anima Tu sei l’anima del mondo e con tutte le anime del mondo devi entrare negli altri per essere gli altri e te e perché gli altri siano te. Ascolto Silvia Benna Rolandi Quante parole ho taciuto quando potevo parlare, quante parole non dette avrei voluto sentire… Nel silenzio sprofondano i minuti, i giorni, i mesi, gli anni, come frana nel buio ogni mortale forma di vita. Eppure ancora ascolto nella sera fischiare i merli, mormorar le foglie. Di chi tacque per sempre mi parlano i giardini. Autunno Silvia Benna Rolandi odiaco di ona a cura di Anna Maria Indino Settembre 2008 ARIETE 21.3 – 20.4 Per molti di voi, che non sono ancora partiti si prospettano viaggi simpatici, arricchiti di qualche imprevisto. Il dialogo con un certo tipo di persone sembra molto costruttivo per voi, vi potrebbe portare a scoprire vostri talenti artistici. TORO 21.4 – 21.5 Sarete circondati da persone che vi vogliono bene e che potranno dimostrarsi ben disponibili a fornirvi il loro aiuto. Il rapporto di coppia sembra risentire di tensioni esterne, non confondetele con eventuali incomprensioni di carattere. GEMELLI 22.5 – 21.6 Miglioramenti economici all’orizzonte, nuovi contatti di lavoro si riveleranno vantaggiosi. Un’impresa che vi spaventava un poco, poi si rivelerà un vero successo. In famiglia appoggiatevi a un parente che potrà fare da arbitro. Luce odore colore come in un grumo tengo sotto le palpebre scese lieve il fiato d’autunno. Vedrò il silenzio, odorerò lo spazio, ma adesso respiro da terra lieve il fiato d’autunno. Respiro Silvia Benna Rolandi BILANCIA 23.9 – 22.10 Guardatevi intorno quando siete tra i colleghi, qualcuno potrebbe essere anche un sincero confidente e un amico su cui contare. In casa potrebbe esserci un po’ di frenesia per alcuni cambiamenti da prendere, ma tutto si risolverà per il meglio. Oggi il cielo mi versa dentro luce, chissà perché. Forse ha visto, spiando tra un raggio e l’altro, che avevo, nel cervello e nel cuore, una pozza di niente. Mi duole e corrode questa pozza malata, questa noia scocciata. Ma se il cielo regala questa luce fatata io l’accetto ed accendo un sorriso e un sospiro. Respiro. SCORPIONE 23.10 – 21.11 In amore dovreste essere premiati e ricambiati da costanza e fedeltà. Alcuni colpi fortunati potrebbero andare a segno in ambito lavorativo, dandovi la possibilità di usufruire di una certa liquidità. Non è il momento di esagerare con lo sport. C’era una volta CANCRO 22.6 – 22.7 Prenderete voi l’iniziativa, sia in amore sia sul lavoro, sarà l’atteggiamento vincente. Mete ambiziose potranno essere realizzate tramite l’intervento o di un genitore o di persone altolocate. Se siete stati esposti al sole, fate delle cure appropriate. LEONE 23.7 – 22.8 Nella professione un tocco di estro e fantasia potrebbe aprirvi nuove strade. Persone un po’ opportuniste potrebbero mascherarsi bene, state attenti a non cascare nella loro rete. Potreste abbinare il piacere della vacanza alle cure termali. VERGINE 23.8 – 22.9 Favorita per molti di voi la vita sentimentale e sessuale, anche alcuni dubbi e perplessità residue sembrano svanire. Giornate dinamiche si prospettano in ambito professionale, rendendovi protagonisti. Un’attività sportiva potrebbe giovarvi. SAGITTARIO 22.11 – 21.12 Possibile calo perché avete abusato delle vostre energie, un po’ di rilassamento vi rimetterà in forma. I più giovani potranno vivere storie sentimentali contrastate dai genitori, ma riusciranno a esprimersi e a fare valere le proprie idee. CAPRICORNO 22.12 – 21.1 Potreste contare su una buona dose di energia e di carica vitale, con la quale affrontare meglio le attività quotidiane. Anche l’approfondimento culturale e artistico è favorito, trarrete soddisfazioni e gratificazioni. Conquista amorosa allentante. ACQUARIO 22.1 – 19.2 Viaggetti, svaghi e gente divertente rivitalizzeranno i rapporti di coppia. Qualche rischio potrete correrlo facendo speculazioni finanziarie ma, tutto sommato è relativo. Avrete l’esigenza di mantenervi in allenamento con un po’ di moto. PESCI 20.2 – 20.3 Molti di voi potranno concretizzare un progetto finanziario vantaggioso. In campo sentimentale l’intesa sarà romantica e coinvolgente. Qualche colpo di scena potrebbe attendervi, rientrando sul lavoro e lasciarvi letteralmente a bocca aperta. ONA NOVE 20 Silvia Benna Rolandi Sole di seta, festeggia fantasia l’estate intera. Sole sepolto nella nube nera, festeggia fantasia quello che c’era. C’erano raggi rossi e nubi ardenti, c’erano carni rosa, occhi lucenti. Anziani, attenti ai truffatori! Non fate entrare sconosciuti in casa vostra. FILO DIRETTO CON… PIRELLONE Aler, sanità ed Expò: i temi caldi dell’attività politica in Regione intervista di Andrea Bina a Franco Mirabelli (consigliere regionale) iparte l’attività politica e istituzionale in Regione. Sul numero di R luglio avevamo fatto il punto della situazione Aler con Franco Mirabelli. Questo mese parliamo con il Consigliere del Pd in Regione anche di sanità ed Expò. Conclusa la pausa estiva, tornano all’ordine del giorno i problemi pesanti della nostra città. Uno dei più importanti riguarda l’edilizia popolare. Facciamo un breve sunto di quanto esposto nel numero di luglio. La legge sui canoni ha prodotto un aumento consistente degli affitti per tante famiglie. L’aumento medio è stato del 40 per cento nelle case Aler in cui i nuovi canoni di locazione sono già stati applicati. A fronte degli aumenti che gravano su famiglie già fortemente penalizzate dall’aumento del costo della vita non ci sono soluzioni per far fronte ai gravi problemi di degrado e di sicurezza che si vivono nelle case popolari. Accanto a ciò, l’introduzione del principio della decadenza con il conseguente allontanamento delle famiglie del ceto medio dalle case popolari, ha spaventato tante famiglie e rischia di trasformare i quartieri popolari ancora di più in veri e propri luoghi di emarginazione. Sulla base di queste considerazioni e per discutere complessivamente delle politiche regionali sulla casa, il Pd ha chiesto e ottenuto un consiglio straordinario sulla casa che si è svolto il 25 giugno. In quella sede, grazie anche alla mobilitazione dei sindaci e dei sindacati siamo riusciti ad ottenere l’impegno del consiglio a rivedere i canoni e la decadenza. Purtroppo nel frattempo non abbiamo ottenuto la sospensione degli effetti della legge. Un primo risultato però l’abbiamo già prodotto: a seguito dell’approvazione di un nostro ordine del giorno i soldi che le Aler non dovranno più destinare al pagamento dell’Ici, saranno destinati a aumentare il fondo sociale, al funzionamento degli ascensori e all’abbattimento delle barriere architettoniche. Al riavvio dell’attività politica e istituzionale in Regione si parte da questo punto. Cosa intende fare nelle prossime settimane il Pd? State organizzando qualche iniziativa? Prima di tutto continueremo, forti delle decisioni del Consiglio, ad incalzare l’assessore perché porti al più presto in aula le modifiche alla legge e per far si che gli aumenti non vengano applicati dai Comuni, prima di tutto quello di Milano, fino a che non sarà modificata la legge. In secondo luogo entro poche settimane vogliamo presentare una proposta di legge sulla casa che modifichi l’attuale sistema e, sul modello di altri paesi europei, garantisca ai cittadini canoni sostenibili in relazione ai propri redditi e a chi costruisce, pubblico, cooperativa o privato che sia, di rientrare in tempi corretti dalle spese. Un sistema che risponda ad una domanda di case che non trova soluzione per tanti giovani e lavoratori dipendenti e non solo per i redditi più bassi. Ci eravamo lasciati con la promessa di affrontare di petto il problema dell’abusivismo, della sicurezza e della qualità abitativa. Nel concreto come incalzerete Mario Scotti,Assessore Regionale alla Casa? Su questo si sta facendo molta propaganda ma pochi fatti. Ricordo che grazie ad un nostro emendamento alla legge oggi i gestori che lasciano occupare gli alloggi vengono penalizzati economicamente e ciò ha prodotto già un maggiore impegno e qualche risultato.Ma non basta. Occorre distinguere tra chi delinque e chi ha bisogno così da poter risolvere il problema di chi risiede abusivamente nei quartieri popolari. È chiaro che chi mette in pericolo la serenità e la sicurezza va mandato via. Serve però uno strumento che consenta di riconoscere davvero il bisogno dove c’è. Per questo abbiamo proposto di istituire commissioni con le istituzioni ma anche con i comitati di inquilini per valutare le diverse situazioni e anche questa proposta è stata accolta dal Consiglio e al più presto deve diventare legge. Allarghiamo l’orizzonte alle altre partite politiche che sono sul tavolo per i prossimi mesi. Citiamo quelle che lei ritiene più importanti e su cui incalzerete la Giunta Formigoni? Al di là della questione casa, che per noi resta una priorità, l’altra priorità è di intervenire per migliorare il servizio sanitario in Lombardia, per evitare il ripetersi di situazioni come quella della clinica Santa Rita e garantire servizi di qualità e accessibili per tutti. Serve una correzione forte alla legge perché oggi si premia il numero delle prestazioni e non la qualità: è premiato chi dà tante prestazioni, anche inutili e non chi spende per garantire cure migliori, con le tecnologie migliori e le migliori condizioni per il paziente. Non si tratta di tornare indietro ma di rendere, non solo doveroso ma anche conveniente curare le persone sia nel pubblico come nel privato. Expo 2015. Sbaglio o si sta perdendo un sacco di tempo per questioni di poltrone? Il Sindaco Moratti, il Governatore Formigoni e il Presidente del Consiglio Berlusconi sono impegnati in una guerra senza esclusione di colpi… Milano ha ottenuto l’assegnazione dell’Expò 2015 grazie al lavoro comune di tutte le istituzioni locali e nazionali. Oggi il sindaco di Milano ha rotto quella collaborazione tra le istituzioni ed ha rivendicato i pieni poteri nella costruzione di un progetto che riguarda l’intera area metropolitana milanese e l’intera Regione Lombardia. Questo ha prodotto uno scontro che ha indebolito tutte le istituzioni milanesi e ha creato le condizioni perchè il governo nazionale la faccia da padrone assumendo il controllo della vicenda con una maggioranza spropositata in consiglio di amministrazione.Alla faccia del federalismo! Questa è la situazione ad ora e, al di là delle collocazioni politiche, c’è da essere preoccupati. Per questo fa bene il presidente della Provincia Filippo Penati ad insistere perché si riapra una riflessione comune: perché l’Expò è una opportunità per Milano e per i milanesi che non può essere persa. PALAZZO MARINO Emergenza casa: una proposta di cambiamento da parte del Pd Marco Granelli (consigliere comunale) olto delle spese delle famiglie lombarde è dovuto all’abitazioM ne. L’importo pagato a Milano per il canone di locazione è di 373 euro (288 in Italia), mentre il 13,1% delle famiglie lombarde paga un mutuo per l’abitazione pari nel 2003 a 437 euro mensili (404 in Italia). L’80% delle famiglie lombarde vive in casa di proprietà, il doppio che in Europa. L’edilizia sociale, pari a circa il 4%, è insignificante rispetto al bisogno a causa di una sostanziale interruzione delle politiche di edilizia pubblica e dall’assenza di un adeguato turn over degli inquilini. Questa situazione comporta una serie di problemi, collegati al fatto che l’acquisto della casa è possibile solo in presenza di redditi adeguati e stabili, nonché di tenuta del nucleo familiare. Per tutti gli altri casi, data la difficoltà di accedere all’edilizia sociale, l’unica strada percorribile rimane quella dell’affitto, a condizioni di prezzo inaccessibili. Se tale situazione riguarda oggi solo una quota minoritaria delle famiglie lombarde, lo scenario potrebbe in futuro risultare molto diverso. A questo si aggiunge il degrado dei quartieri popolari dell’Aler, spesso abbandonati a se stessi, senza manutenzione, senza nessun contrasto alle occupazioni abusive che dilagano sostenute da potenti organizzazioni malavitose che minacciano gli inquilini onesti, che così sono doppiamente penalizzati: pagano anche per gli altri e sono minacciati e costretti a vivere chiusi nel proprio appartamento. A Milano serve una vera politica per la casa. I consiglieri comunali del Pd hanno presentato con l’intervento della consigliera Carmela Rozza la loro proposta in un recente convegno a Palazzo Marino. Si tratta di potenziare la casa in affitto accessibile a chi ha bisogno, superando però il concetto di vecchia casa popolare dove non c’è promozione di miglioramento e ricambio, e dove c’è concentrazione in quartieri degradati, divenendo così largamente insufficiente e pericolosa. Meglio molti alloggi in affitto a prezzi congrui (per chi affitta e chi abita) realizzati dai privati e dalla cooperazione insieme alle altre case, dove lo Stato e il Comune intervengano per pagare la differenza per chi ha redditi bassi o situazioni di difficoltà, in un patto sociale cui partecipano operatori sociali affinché, migliorando le condizioni, diminuisca la dipendenza dall’assistenza e le famiglie diventino autosufficienti. Andrebbero ampliate e rafforzate alcune esperienze di collaborazione tra cooperazione sociale, servizi di prossimità, cooperazione di abitazione, soprattutto a partire dalle esperienze di proprietà indivisa, ed anche cooperazione di consumo. In questo modo l’offerta di abitazioni a basso costo è unita a servizi sociali domiciliari (pasti, assisten- za sociosanitaria, piccola manutenzione), servizi di prossimità (spesa e relazione), iniziative di contenimento dei costi dei beni alimentari, servizi di patronato e mediazione con presidi sociali e di accesso ai servizi all’interno dei quartieri. Interessante anche il progetto proposto da Boeri alla triennale. I municipi dell’abitare: una rete di cascine riutilizzate per forme di abitare sociale dalla comunità alloggio, ai miniappartamenti ai pensionati. Un modo finalmente per utilizzare un patrimonio abbandonato di 16 vecchie cascine collocate nella periferia della città di proprietà comunale. I costi: la ristrutturazione del privato di alcune porterà le risorse necessarie per quelle che resteranno pubbliche, oltre all’impegno del Comune e del pubblico che oggi deve dare una risposta al bisogno di abitare sociale di frontiera se vuole combattere l’esclusione sociale, come insegnano le risposte innovative di molto volontariato. Sono tutte proposte presentate e sostenute dal Pd che però in questa città rimangono inattuate o ai margini perché il Sindaco intende occuparsi solo degli affari dell’Expò, litigando con Formigoni, Maroni e De Corato, rimpallandosi le responsabilità per dove collocare la moschea di viale Jenner, suscitando sempre più sentimenti di rifiuto e di sfiducia e rischiando di individuare sempre le periferie (vedi ex Paolo Pini) come luogo dove scaricare i problemi. CONSIGLIO DI ZONA 9 Una rotonda per l’incrocio tra viale Suzzani e viale Berbera Alessio Seminario a Commissione del CdZ 9 “Per la città sostenibile”, presieL duta da Aldo Rossetti, il 14 luglio ha concluso l’esame della riqualificazione dell’incrocio Suzzani/Berbera e, nell’ultima seduta di luglio, il CdZ 9 ha approvato l’operato della Commissione. Vediamo nel dettaglio i motivi che stanno alla base di questa proposta e le soluzioni progettuali individuate, grazie anche alla collaborazione di Francesca Maggioni, architetto residente nella nostra zona. Accogliendo la sollecitazione di molti cittadini della Bicocca, la Commissione ha evidenziato che l’incrocio, oltre a lasciare a desiderare dal punto di vista dell’arredo urbano (in particolare uno spartitraffico asfaltato della superficie di oltre 800 mq!), presenta anche grossi problemi di sicurezza, dovuti all’elevata velocità di percorrenza dei veicoli provenienti da viale Berbe-ra, di fluidità e incanalamento dei flussi viabilistici. Si è quindi studiata una soluzione capace di migliorare l’arredo urbano, la sicurezza e la fluidità del traffico. L’idea prende spunto da quanto fatto dal Comune di Bresso che, a non più di due km dall’incrocio Suzzani/Berbera, ha riqualificato il trafficato snodo di via Clerici/viale Gramsci rimuovendo l’impianto semaforico, responsabile di incidenti e code, e sostituendolo con una rotonda (con annessi attraversamenti ciclopedonali in sicurezza) funzionale e dal piacevole impatto estetico. In pratica, quindi, il CdZ 9 chiede al Comune di realizzare un progetto simile a quello del Comune di Bresso. Come si è accennato, la rotatoria permetterebbe di coniugare molteplici necessità: • Aumento della sicurezza: la rotatoria ridurrebbe, come è dimostrato dalle statistiche, il rischio di incidenti in un incrocio che attualmente è molto pericoloso sia per gli automobilisti sia per i pedoni, tanto che oggi molte auto, provenendo ad elevata velocità da viale Berbera, si schiantano sullo spartitraffico. • La fluidità del traffico: la rotonda permetterebbe di incanalare meglio i flussi di autoveicoli verso via Bussero e viale Suzzani direzione Parco Nord. • La riqualificazione del territorio: la rotatoria permetterebbe la riqualificazione dell’arredo urbano dell’incrocio e potrebbe essere inserita nel più ampio progetto di riqualificazione del territorio. In particolare permetterebbe di accrescere la sicurezza della prevista pista ciclabile che collegherà la passerella a scavalco dei viali Sarca e Testi al Parco Nord, transitando per viale Berbera. Inoltre tale rotatoria consentirebbe l’inserimento anche di un’ulteriore pista ciclabile da realizzare in viale Suzzani in direzione dell’ingresso al Parco Nord, come suggerito da moltissimi cittadini che hanno fatto pervenire al CdZ 9 uno studio di massima sull’argomento. Giovanni Faregna in CdZ 9 lena Gualtieri, responsabile della CommisE sione Sanità del Consiglio di Zona 9, ha dato le dimissioni dal parlamentino per motivi di lavoro che la conducono a vivere fuori Milano. La sostituisce come consigliere Giovanni Faregna (vedi foto a sinistra). Nato a Barile (Potenza) il 10 agosto1955, residente in via Maffi a Niguarda, di professione dipendente Trenitalia, Giovanni Faregna fa parte del coordinamento del circolo del Partito Democratico “Silvio Rigoldi”, ubicato in via Hermada. Nelle elezioni amministrative del 2006 Giovanni Faregna è risultato il primo dei non eletti con 165 preferenze nella lista dell’Ulivo. COOP LOMBARDIA - COOP LOMBARDIA - COOP LOMBARDIA ONA NOVE 21 FILO DIRETTO CON… SALUTE/1 SALUTE/2 Le età di interesse geriatrico Bambini, ecco il menù per la scuola Dott. Leopoldo Mastrangelo Luigi Luce necessario dare una definizione dell’anziano e È in genere delle età che interessano la geriatria. Dopo l’infanzia, l’adolescenza e l’età adulta si parla di maturità, che corrisponde in effetti all’età del primo invecchiamento. • Età di mezzo Questa età va dai 45 ai 60 anni circa e viene indicata anche con il termine di età presenile o del primo invecchiamento o età critica, secondo la definizione di Enrico Greppi. In questa età si riscontrano infatti i primi segni dell’invecchiamento,che rappresentano spesso una tendenza o predisposizione all’insorgenza delle varie malattie, e che richiedono quindi interventi di tipo soprattutto preventivo. Il termine di età di mezzo è sicuramente più gradito alle persone interessate rispetto agli altri sinonimi. È già in questa età che sono particolarmente importanti gli stili di vita. “Qui bene vivit bene senescit” (Sant’Agostino). • Senescenza graduale Questa età va dai 60 ai 70 anni circa ed è caratterizzata dall’insorgenza di processi morbosi conclamati, che sono tipici dell’età avanzata e richiedono l’applicazione di opportune misure diagnostiche e terapeutiche. • Senescenza conclamata o vecchiaia In questa età, che inizia intorno ai 70 anni, ci si trova di fronte al vecchio o all’anziano in senso stretto con sempre maggiore rilevanza dei problemi assistenziali a livello medico, sociale e soprattutto riabilitativo, a causa degli stati di invalidità provocati dalle malattie e dalla loro cronicizzazione. • Grandi vecchi o longevi È consuetudine definire così gli anziani oltre i 90 anni, anche in rapporto ad alcune caratteristiche fisiopatologiche generali di questa età. L’età di mezzo è importante anche sessualmente. La ricerca sulla menopausa ha contribuito a chiarire il ruolo chiave degli steroidi gonadici sul benessere psico-fisico femminile. Gli estrogeni “sentinelle” della salute della donna garantiscono quell’equilibrio psiconeuroendocrino indispensabile non solo alla funzione riproduttiva. La caduta degli steroidi gonadici provoca non solo l’impossibilita di procreare, ma si accompagna al deterioramento biologico femminile. L’andropausa maschile corrisponde alla menopausa. Il livello ematico di testosterone circolante si riduce progressivamente con l’invecchiamento. L’andropausa è allora un evento clinico ben preciso identificato da una ridotta secrezione di testosterone al di sotto dei valori di normalità tipici dei soggetti giovani. Dott. Leopoldo Mastrangelo - Medico Chirurgo - Specialista in Geratria e Gerontologia Studio: v.le F. Testi 1 tel. 02.6072148 cell. 3355962148 - e mail: [email protected] TASSE & AGEVOLAZIONI Scadenze per le dichiarazioni Lorenzo Gomiero ista l’importanza della scadenza riportiamo V uno stralcio dell’articolo pubblicato già nel mese di luglio. I contribuenti che non hanno presentato la dichiarazione cartacea, per scelta o per divieto, devono effettuare la presentazione in modo telematico tramite invio diretto o intermediario abilitato. La scadenza è il 30/09/2008 e ci si potrà rivolgere a uno qualsiasi dei circa 400 uffici delle Entrate distribuiti sul territorio, per ricevere gratuitamente assistenza qualificata per la compilazione e la trasmissione telematica dei modelli. Anche coloro che hanno compilato da sé la dichiarazione al fine del calcolo delle imposte e vorran- no far trasmettere Unico 2008 all’agenzia delle entrate dovranno portare, unitamente alla dichiarazione, anche i documenti comprovanti redditi, ritenute subite, spese detraibili e oneri deducibili. Tutte le informazioni relative al modelli Unico 2008, che, ricordiamo, può anche essere compilato e spedito online attraverso l'applicazione UnicoWeb sono disponibili sul sito Internet www.agenziaentrate.gov.it, dove è presente la modulistica e la relativa normativa. Informazioni specifiche possono essere inoltre richieste al numero 848.800.444 o tramite e-mail selezionando dall’area “contatti” la voce “web mail”. Sportello operativo Caf - Tutela fiscale del contribuente Srl, Milano, V.le Rodi 85. Rag. Lorenzo Gomiero Commercialista - È possibile prenotare l’appuntamento per la compilazione di documenti fiscali. Aperto il sabato mattina. Tel. 02 66103405 fax 02 66116682, [email protected] er oltre sette milioni di bambini, dai più P piccoli dei nidi e delle materne ai ragazzi delle medie, è tempo di tornare a scuola e questo, spesso, si trasforma in un evento traumatico. Bambini e ragazzi fanno fatica a riprendere i consueti ritmi di vita. Ecco perché, per aiutarli ad affrontare meglio l’inizio dell'anno scolastico, gli esperti consigliano di prepararli correttamente con un’attenzione particolare all’alimentazione e al movimento. Ma quale alimentazione è più idonea ad assicurare i giusti apporti nutrizionali per aiutare gli alunni ad affrontare le lunghe ore di lezione? Per esempio, è meglio puntare più sulla prima colazione o sul pranzo? E con quali ingredienti? Come trovare, poi, un equilibrio tra la necessità di crescita di bambini e ragazzi e l’aumento del rischio di obesità delle nuove generazioni sempre più sedentarie? “Le attività quotidiane impongono ritmi e necessità nutrizionali differenti nelle varie età, in relazione a tipo, intensità e durata delle attività stesse. Per l’organismo in crescita l’assunzione di cibo dovrebbe essere idealmente suddivisa in 5 pasti al giorno (cioè con un intervallo di 3 ore circa l’uno dall’altro): colazione, pranzo, cena e due ‘merende’ a metà mattina e metà pomeriggio”, spiega Claudio Maffeis, professore associato di Pediatria dell’Università di Verona. “Questa scelta garantisce adeguati apporti nelle ore diurne, in cui vi è il massimo consumo di energia e nutrienti e di limitare possibili squilibri nel rapporto fame/sazietà che favoriscono la deposizione di grasso in eccesso. L’equilibrio del rapporto fame/sazietà è favorito dalla pratica regolare di attività fisica, sempre più carente nei bambini cui la tv toglie molto tempo al gioco all’aperto e all’attività sportiva. In ogni caso, ridurre il numero dei pasti è sbagliato, porta a mangiare di più e a depositare più grasso. Colazione e pranzo, insieme alla merenda del mattino, dovrebbero coprire il 60% dei fabbisogni di energia e nutrienti della giornata. Merenda del pomeriggio e cena il restante 40%. Pertanto nella prima parte della giornata si dovrebbe mangiare di più che nella seconda parte: di solito accade proprio il contrario. In genere, un’alimentazione varia (latte e latticini, cereali, pesce, uova, poca carne) con abbondante assunzione di vegetali (frutta, verdura, legumi) consente di soddisfare tutti i bisogni energetici e nutritivi. Attenzione però a non considerare gli alimenti solo quale fonte di energia. I bambini italiani sono mediamente “ipernutriti” in termini di calorie, tanto che l’obesità è molto comune sin dall’età prescolare, ma possono presentare carenze in nutrienti (ad esempio minerali, fibra e oligoelementi) che a lungo andare contribuiscono ad influenzare lo stato di salute, aumentando il rischio di sviluppare alcune malattie (anemia, stipsi, osteoporosi, aterosclerosi). È quindi necessario abituarsi a considerare i nutrienti contenuti nel cibo per poterne ottimizzare l’assunzione”. Insieme a frutta, verdura, latte e yogurt, un utile alleato per la corretta nutrizione dei ragazzi è il concentrato di pomodoro, ricco di licopene, potassio, fosforo e calcio: un vero e proprio concentrato di “nutrienti”. “Il concentrato di pomodoro”, spiega Maffeis, “contiene in media da 4 a 8 volte (per unità di peso) più nutrienti (calcio, ferro, potassio, fosforo, licopene, alcune vitamine), del pomodoro fresco ed è pratico da utilizzare. Il pomodoro inoltre è ricco di licopene, il carotenoide più presente nel plasma umano. La cottura del pomodoro (concentrato) e l’aggiunta di olio ne aumentano l’assorbimeno. Ha elevate capacità antiossidanti, risultando un efficiente “eliminatore” di radicali liberi, tossici per le cellule. Previene l’ossidazione delle lipoproteine, riducendone l’aterogenicità, ovvero il rischio di insorgenza di arteriosclerosi. Si consiglia quindi l’assunzione di un’adeguata quantità di licopene nell’età evolutiva (fino a circa 1,3 mg/kg/die tra i 4 ed i 9 anni)”. Sono molteplici le occasioni di consumo del concentrato di pomodoro, in abbinamento agli altri alimenti simbolo della tradizione italiana a tavola, quali pasta, olio d’oliva, parmigiano e verdure di stagione. “Il concentrato di pomodoro”, continua il Professor Maffeis”, è ideale ai pasti principali. Il suo contenuto in nutrienti (minerali, vitamine, licopene) può contribuire a completare il profilo nutrizionale del pasto a tutte le età. L’uso del concentrato per condire pasta o riso, magari insieme a verdure ed aromi, al posto di carne o salse a base di formaggi, panna, ecc. offre due importanti opportunità: limita l’apporto di grassi soprattutto saturi dannosi per il sistema cardiovascolare; contiene l’apporto calorico. Anche a merenda, ad esempio, insieme a pane e olio può costituire un’alternativa sana e nutriente, rispetto a merende più ricche di grassi e calorie.” PARERI LEGALI Verso un riconoscimento della convivenza “more uxorio” Dimitri Barbera er una sentenza della Suprema Corte di Cassazione - n.109/2006 P del 5/1/2006 - la vita delle coppie di fatto deve essere equiparata a quella delle sposate in virtù della significativa evoluzione sociale. Nello specifico, decidendo in relazione all’ammissione al patrocinio dello Stato di una coppia convivente, la Corte ha stabilito che il rapporto di convivenza non debba essere ritenuto interrotto neanche dallo stato detentivo di uno dei due, in considerazione della “significativa evoluzione sociale, normativa e giurisprudenziale registratasi negli ultimi tempi”, finalizzata a dare rilievo sociale e giuridico alla convivenza more uxorio (uomo e donna che, pur non sposati, convivono). Il Collegio ha, di fatto, ribadito un orientamento formatosi sotto la vigenza della l. 219/90, come sostituita dalla l.134/2001, che richiedeva per la determinazione dei limiti di reddito ai fini dell’ammissione al patrocinio dello Stato, la somma dei redditi facenti capo all’interessato e agli altri familiari conviventi, compreso il conviven- te more uxorio: normativa, quindi, in cui si equiparava la convivenza coniugale a quella more uxorio. Sostanzialmente si attribuisce un rilievo giuridico alla relazione interpersonale che si caratterizzi per tendenziale stabilità, natura affettiva e parafamiliare, e che si esplichi in una comunanza di vita e di interessi e nella reciproca assistenza morale e materiale: infatti, sin dal 1993, la Corte aveva affermato che la convivenza more uxorio tra persone in stato libero non costituisce causa di illiceità e quindi di nullità di eventuali contratti attributivi di diritti patrimoniali “in quanto tale convivenza ancorché non disciplinata dalla legge, non contrasta né con le norme imperative, non esistendo norme che la vietino, né con l’ordine pubblico, né con il buon costume inteso come il complesso di principi etici costituenti la morale sociale di un determinato momento storico”. Tuttavia, è necessario non perdere di vista i principi fondamentali del nostro Ordinamento,in particolare l’art.29 Cost,che attribuisce alla famiglia legittimamente costituita una particolare tutela - “la famiglia è una società naturale fondata sul matrimonio” - comportando l’esclusione di una applicazione in via analogica delle norme dettate in materia di famiglia legittima a quella non fondata sul matrimonio. Quindi, se è vero che a livello di legislazione ordinaria e speciale sono stati attribuiti effetti giuridici alla convivenza more uxorio (ma sempre in alcuni ambiti circoscritti), non sussiste tuttavia una regolamentazione ordinaria generale né speciale applicabile a tale fattispecie. Dimitri Barbera - Avvocato del Foro di Milano - Via G. Arganini, 24 - Studio Legale e Tributario in Milano, Via Soperga n° 4, tel. 0266714559, fax 02700418300, [email protected] <mailto:[email protected]> INVESTIMENTI FINANZIARI È il momento giusto per investire sui mercati azionari? Ciro di Giorgio entili lettori, quante volte vi siete posti la domanda del titolo? G Quante volte ve lo chiederete ancora? Chi vi può dare la risposta giusta? L’amico che “la sa lunga”, l’impiegato al borsino, il direttore di banca, il giornalista o il professore esperto di economia? Cari amici, la risposta non è semplice e oltretutto non è la stessa risposta per tutti. Cerchiamo, tanto per cominciare, di fare un po’ d’ordine ricordando a noi stessi il significato di investimento. Quando si effettua un’investimento vengono impegnate le disponibilità liquide del nostro patrimonio con l’obiettivo di conseguire, in contropartita, dei benefici futuri. Quindi le nostre risorse possono essere impiegate in funzione di un’obiettivo personale o familiare: l’acquisto di una casa o un’auto, la creazione di una pensione integrativa, un lascito per i propri figli. Per effettuare correttamente un investimento è pertanto necessario decidere per quanto tempo intendiamo impiegare le nostre risorse in funzione dell’obiettivo e quali rischi siamo disposti a tollerare. Perché questa lunga premessa per parlare di mercati azionari? Per ONA NOVE 22 evitare delusioni e spiacevoli sorprese, ma anche per avere un approccio maturo a quanto offre il mercato senza farsi prendere dall’emotività. Quindi, se avete da parte una somma che vi potrebbe servire fra pochi mesi o fra un anno dovete stare lontani dalle azioni e dai prodotti di risparmio gestito (fondi d’investimento, sicav, obbligazioni strutturate) che investono sui mercati azionari. Se però avete un’orizzonte temporale più lungo,non inferiore ai cinque/sei anni,potete avvicinarvi ai mercati azionari con la consapevolezza di poter ottenere ritorni superiori rispetto ai titoli di Stato.Tuttavia molti di noi hanno subito delle perdite per aver investito nei titoli sbagliati, nei prodotti sbagliati o nei prodotti giusti nel momento sbagliato. Quello che leggiamo sui giornali e vediamo in televisione non ci dà una mano, perché spesso stampa e tv danno grande risalto alle fasi negative, contribuendo a creare ansia e panico, così come enfatizzano eccessivamente le fasi di crescita, alimentando aspettative ed illusioni. Qualcuno ricorda i tempi della “new economy” del 1999/2000, quando alcuni titoli guadagnavano oltre il 10% alla settimana? E il panico dopo l’attentato delle Torri Gemelle? Tutti (o quasi) a vendere in perdita, salvo poi scoprire che dalla primavera 2003 alla primavera 2007 le quotazioni sono schizzate all’insù, con performance stellari soprattutto in India, Cina e dintorni. Ma torniamo alla domanda d’apertura. Come individuare il momento giusto per entrare? O forse è meglio stare alla finestra? E per quanto tempo? Non illudetevi! Anche gli esperti più prestigiosi fanno delle previsioni, ma non possono dare certezze. Nel prossimo numero forse non troveremo il momento giusto, ma ci sforzeremo di trovare un metodo giusto utilizzando l’ingrediente principale: il buon senso. Ciro di Giorgio - Promotore Finanziario - Via Dante, 4 - 20121 Milano - Tel: 0245471766/7/8 - Cell: 3355240062 - Fax 0280509027 - e-mail: [email protected] Anziani, attenti ai truffatori! Non fate entrare sconosciuti in casa vostra. Iscriviti all’Associazione Amici di ONA NOVE Socio ordinario Euro10 (Euro 5 per studenti e pensionati), Sostenitore Euro 25. C.C.P. 36297208,Ass. Amici di “Zona Nove” o bonifico Monte Paschi di Siena, ag. 5, viale Testi 90, sul conto corrente: Ass. Amici di “Zona Nove”. coord. bancarie 01030 01605 7047.64. TA EBAO Per la vostra pubblicità su questo giornale telefonate a Franco Tironi tel. 02/6423561 - fax 02/66107983 Cell. 347/9507398 Pagina riservata ai lettori lettere in redaz ione CHI PULISCE NON È UN COGLIONE Sulla pulizia delle strade le critiche alle istituzioni preposte non sono certo da lesinare. Ma vorrei soffermarmi sui comportamenti dei cittadini nel mio spazio visivo, cioè in viale Sarca tra i civici 187 e 193. Di notte ci pensano i numerosi viados a sporcare soprattutto buttando bottiglie o urinando a cielo aperto e non sono da meno alcuni clienti e loro frequentatori. Ma poi di giorno… studenti universitarì (una volta si diceva la futura classe dirigente, oggi ingrosseranno le file del precariato) mangiano lungo i marciapiedi e lasciano sul terreno rifiuti alimentari, involucri di cartone e altro; poi chi riceve lo scontrino del bancomat lo getta a terra tranquillamente e così chiunque altro passa dalla strada ovviamente tende ad adeguarsi al “paesaggio” circostante. Tra l’altro con l’introduzione del nuovo sistena di lavaggio della strada sono stati tolti i cartelli di divieto di sosta, ma anche i relativi cestini. Io non so se i negozianti siano obbiligati a pulire lo spazio davanti alla loro attività, ma partendo dal presupposto che chi sporca sono sempre gli altri si guardano bene dal pulire non fosse altro che per il decoro dei loro negozi. Sono sensibilissimo a sostenere i diritti - ci mancherebbe altro! - ma penso che siano importanti anche i doveri. Personalmente a volte io pulisco il marciapiede davanti a casa mia. Lo faccio volentieri anche se penso che di sicuro c’è qualcuno che pensa che io sia un coglione. Renato Morelli (agosto) IL SENSO UNICO DELL’OCA Volevo segnalare che da circa 4 mesi la via De Angelis angolo De Gasperi è stata chiusa e la via De Gasperi è percorribile solo in un senso! Ora, il genio che è responsabile alla viabilità e che come minimo abita o in centro o addirittura fuori Milano, dov’era quando ha fatto questa bella pensata? Sì, perché noi che abitiamo in Via Costalovara o in Via Padre Luigi Monti (vie dimenticate da tutti!) o in Via Val Daone o in Via De Angelis, siamo costretti a fare il giro dell’oca per poter raggiungere Viale Ca’ Granda! Non è che per caso quel piccolo tratto di strada tra Via De Angelis e Via De Gasperi è chiuso per consentire solo l’accesso dei pullman diretti al Novotel? Non ditemi che al Comune mancano i soldi per asfaltare 5 metri di strada, ma penso che sia così, visto che invece che “buttare giù” un po’ di catrame hanno chiuso la strada con blocchi di cemento! La vergogna non ha limiti! Grazie a “Zona Nove” di esistere! Lettera firmata (agosto) GIRA E RIGIRA SIAM SEMPRE LÌ Gira e rigira siamo arrivati a ciò che volevano fare trent’anni fa. Il Pd (Partito democratico) è il compromesso storico che volevano Enrico Berlinguer e Aldo Moro, a suo tempo non riuscito. Il Pdl (Partito delle libertà) col suo governo più la Lega nord, è il governo della P2 che voleva Gelli per cambiare a suo modo il paese, a suo tempo non riuscito. Speriamo di svegliarci come allora. P.S. Un mio amico straniero che sono andato a prendere alla stazione centrale, appena sceso dal treno, alla vista dei militari nel piazzale mi ha chiesto: ma sono giunto in Italia o nel Cile di Pinochet anni 70? Ardore (agosto) INTERROGATIVO FOTOVOLTAICO Nel lontano 1993 ho collaborato al progetto di qualifica spaziale (sonda recuperabile Eureca) di celle fotovoltaiche all'arseniuro di gallio (meno costose ma meno efficienti di quelle al silicio cristallino), e “a concentrazione” (ad alta efficienza, ma di difficile puntamento). Ho trovato quindi interessante l'articolo a pag 17 di “Zona Nove” di luglio, nel quale però non ho potuto trovare i dati sulla potenza di un metro quadro del nuovo pannello Cigs e quelli relativi alla sua “vita utile” (in condizioni atmosferiche e con manutenzioni “normali”). Il fatto che permettano spessori molto minori delle celle al silicio non è significativo se non per il minor consumo di “materia prima” (selenio, rame e gallio, né abbondanti, né economici). L'unico dato “energetico” fornito per il primo impianto sperimentale (2-4 MW/anno) è del tutto incomprensibile e necessita di una rettifica, non esistendo l’unità di misura “MW/anno” in nessun laboratorio al mondo! È possibile ottenere queste informazioni dai tecnici dell’Università Bicocca? Giusto Buroni (agosto) IL PRIMO GIORNO DI SCUOLA Se ci penso, lo ricordo ancora, il primo giorno di scuola, con grembiulino nero, colletto bianco, fiocco rosa. Quel giorno mi tenevano per mano, la mia mamma, il timore, la paura, e il cuore batteva a dismisura. Sorridente, ci aspettava l’insegnante, con una deliziosa scatola di latta, colma di canditi e caramelle. Vivace, dinamica, accogliente, anche se tra noi c’erano i figli dei suoi primi allievi. Con nostalgia all’uscita, l’accompagnavamo con lo sguardo e, con impazienza si ritornava a scuola, per condividere con gioia l’esperienza del conoscere, di metterci alla prova, confrontarci su ogni cosa, una fucina. Fare squadra, stare bene insieme, nel cammino dell’apprendere, del sapere. Come un gioco! Ogni giorno ce n’era uno nuovo. Tutti erava- mo bravi, non poteva essere altrimenti. Potevamo esprimere i nostri talenti. Gigliola Mazzali (agosto) CASE ALER DA COMPRARE? Innanzitutto un ringraziamento a “Zona Nove” che ha dedicato spazio ai residenti delle case gestite dal’Aler. Vorrei poter fare qualche con- Comune, dell’Aler, dei quotidiani, di chi volete voi per far sentire la vostra voce. Quello che posso fare io è rimanere a disposizione per chiunque abbia bisogno di fare ricerca (nominativi, indirizzi, organigrammi, normative) e fornire tutto l’appoggio possibile a chi magari non è in possesso di un collegamento internet o di altri sistemi veloci di repe- La rotonda del Pronto Soccorso i sono trovato nella necessità di accompagnare una M persona al Pronto Soccorso di Niguarda, e ho constatato che l’accesso, a causa dei lavori per la costruzione della rotonda, è praticamente un passaggio ad ostacoli “alla faccia del Pronto Soccorso”. Sono state costruite rotonde su tutte la strade d’italia più o meno velocemente, ma quella del Pronto Soccorso di Niguarda è da anni incompiuta. La costruzione dell’Ospedale Maggiore di Niguarda è iniziata nel 1931 ed è terminata nel 1939 in 8 anni con i mezzi dell’epoca (carriola, pala e piccone): è stata costruita un’opera notevole (non intendo esaltare il regime che l’ha realizzata), ma una rotonda del diametro di circa 50 mt con i mezzi di oggi non si riesce a portarla a termine. Vorrei chiedere a quei signori che vedo tutte le sere, sulle reti tv lombarde ad esaltare le loro mirabolanti capacità amministrative, una spiegazionne sulla loro incapacità a risolvere problemi semplici come questo, agli occhi di noi cittadini. Speriamo che la Rotonda del Pronto Soccorso di Niguarda venga almeno ultimata nel “fatidico 2015”. Marco Vittori (agosto) siderazione sul tema, basandomi sull’articolo apparso sul “Sole 24 ore” del 23 giugno “In offerta un milione di case”. La considerazione vorrei farla ad alta voce augurandomi che soprattutto i sindacati degli inquilini provino, una volta tanto, a ragionare a 360 gradi. Avete considerato la dismissione del 40% degli immobili Iacp? Questo prevede che il prezzo della vendita venga stabilito in base all’affitto mensile versato e non più al valore catastale, questo prevede che conviventi e figli possano partecipare all’acquisto, questo prevede che i mutui siano trentennali... Allora? Cosa aspettate a divulgare queste informazioni? Perché, dopo un’informazione oggettiva e completa, non vi consultate con gli inquilini? Potreste scoprire che pagare per pagare forse è meglio che alla fine la case diventi mia... Il compito del sindacato deve essere svolto in termini sociali e non politici. Il maggior peccato dei sindacalisti è proprio questo: il filtro politico che applicano ad ogni iniziativa a prescindere dall’interesse degli iscritti. Dopo l’appello ai sindacati degli inquilini è quindi d’obbligo un appello agli inquilini: Sveglia! Fatevi sentire, avete pagato per anni l’affitto per una casa che non sarà mai di vostra proprietà, vi avete investito un sacco di soldi per renderla sicura ed abitabile. Dopo l’introduzione di norme sempre più restrittive per il subentro di altri inquilini nella stessa abitazione e dopo gli ultimi aumenti, cosa diavolo aspettate a far valere i vostri diritti? La vendita del 40% degli immobili mi sembra una occasione da non perdere. Unitevi in un comitato per bussare alle porte del rimento di informazioni utili. Barbara Tasca (agosto) email: [email protected] AL CORRIERE NON SANNO DOV’È LA BICOCCA Al “Corsera” e p. c. a “Zona Nove”. Caro Schiavi, i suoi ultimi articoli sulle periferie visitate dal camper e in particolare sulla Bicocca mi deludono e mi preoccupano. Basterebbe il fatto che Lei ignori sistematicamente che la vera Bicocca si estende a ovest fino al lato sinistro di viale Suzzani, e non, come sembra credere e come i nuovi abitanti amano far credere, al lato destro di viale Sarca: pensi che in questo modo Lei esclude addirittura la Chiesa Parrocchiale (di cui del resto sembra non preoccuparsi nessuno) e tutti gli edifici residenziali, pubblici o privati, costruiti prima degli anni ‘50. E tuttavia in questa mezza Bicocca La prego di precisare che è mezza! - sembra dai suoi articoli che lo scandalo più grosso sia la mancata apertura della Collina dei Ciliegi (di cui ognuno poteva e può fare tranquillamente a meno...), e non invece il degrado del Borgo Pirelli, i cui vecchissimi abitanti sono considerati peggio dei Rom (i quali, quelli veri, fremono in attesa di sostituirli) né il definitivamente incompiuto, ma tuttora pubblicamente finanziato, impianto dell’idrogeno. Come avevo già proposto, ritengo urgente una visita del camper (o dei vostri giornalisti) nell'altra metà della Bicocca, quella vecchia, e spero che il Parroco don Giuseppe non rifiuti di ospitarvi sul sagrato stesso della chiesa parrocchiale: è lì che conoscerete la vera Bicocca storica, i suoi abitanti, i suoi meriti e le sue necessità. Oppure si cambi una volta per tutte il nome della Nuova Bicocca, la sola che sembra interessare anche al Comune di Milano: Gregotti City oppure Pirelli RE Resort. Con quella vecchia, terra di nessuno, ce la sbrigheremo noi vecchi! Giusto Buroni (luglio) • Bene, Buroni! Non farsi mai sotterrare prima di essere morti (anche se ho l’impressione che dureranno di più le case del Borgo Pirelli e quelle degli anni 50 delle costruzioni in sabbioso cemento dell’università e dell’esplanade). Per quanto riguarda i nomi perché non chiamare, come facciamo noi sul gornale, Bicocca la Bicocca e Nuova Bicocca la nuova Bicocca? LA IL SEMAFORO REGNO ITALICO/BERBERA Da oltre un mese all’incrocio tra via del Regno Italico e viale Berbera, è stato tolto (sì, proprio tolto) il semaforo che permetteva una sicura svolta a sinistra, verso Bruzzano. Certo si può passare comunque perché è rimasto un lasso di tempo di pochi secondi tra quando scatta il rosso per chi viene da Bresso a quando scatta il verde per chi viene da Bruzzano, direzione Bresso. La mancanza del semaforo, però, genera insicurezza negli automobilisti anche perché si capisce che non si può più passare solo quando partono le auto che girano verso Bresso. Sarebbe interessante sapere - dai vigili urbani o dal Consiglio di Zona - il motivo di questa inopportuna modifica. A. Cacialli (agosto) ELOGI E CRITICHE AL CTO Condivido gli elogi generalizzati al personale medico e paramedico del reparto di Cardiologia del Cto, che io stesso avevo anticipato, e “Zona Nove” aveva pubblicato, addirittura all’inizio del 2007! (il mio invito a esporre la lettera in Reparto non è stato tuttavia raccolto...). Mi sono però permesso nei mesi seguenti di rivolgere qualche critica all’organizzazione (o meglio al “controllo di qualità”), quali: la manutenzione e la gestione delle cartelle cliniche per mezzo di opportuno software di controllo incrociato (riducendo al minimo gli interventi manuali), che tenga collegamenti rigorosi da visita a visita e da ospedale a ospedale, l’accuratezza delle visite di controllo e dei dati riportati in cartella, la possibilità di effettuare cicli di riabilitazione nei tempi dovuti (che passano allegramente dai sei mesi prescritti a un anno effettivo), il dosaggio più preciso delle terapie, al variare delle stagioni, ma anche delle condizioni del paziente, che quindi richiede controlli (parziali) più frequenti degli attuali. Nessuna delle critiche, del resto costruttive e utili a ospedale e paziente, è stata accettata dal Primario del Reparto come valida, nonostante le esperienze personali e provate! Confermo quindi l’apprezzamento positivo generale del signor Fumagalli, ma ribadisco la necessità di sensibili miglioramenti (e nemmeno si può pretendere che i pazienti, soprattutto i più anziani e i più deboli, si accorgano di questi “tecnicismi”, avallando quindi solo le loro incondizionate approvazioni e respingendo come irrilevanti le critiche dei più attenti). Giusto Buroni (luglio) P.s. So benissimo che “Zona Nove” possiede le mie due precedenti lettere sull’argomento e anche copia della corrispondenza specifica tra me e il Primario, ma fingiamo che il tutto sia andato perso in un giorno torrido d’estate... Inoltre la lunghezza di una critica al “controllo di qualità”, sia pure di un silos di mele del Trentino, non può essere brevissima, perché sarebbe incomprensibile e non costruttiva! • No, caro Buroni, non è stato perso niente. Sarebbe difficile perdere un malloppo del genere, adatto più alla biblioteca Sormani che un povero giornale locale. LA NON GLI PIACE IL CAR SHARING Vorrei replicare alle osservazioni a una mia lettera su un articolo sul Car Sharing di Andrea Bina. Bina trascura il dato fondamentale dei 1300 iscritti (!), che, confermo, userebbero in media la macchina 8 minuti al giorno e percorrerebbero 740m (a 5,5 km/h, come risulta anche a voi!). Questi si devono spartire 72 macchine, letteralmente “nascoste” in 32 parcheggi, Basiglio e Como compresi! Dai vostri conti è come se le macchine si muovessero da sole, ordinatamente e a turno, “correndo” comunque a 5,5 km/h (la passeggiata a piedi di un cardiopatico!). Correggete il vostro entusiasmo per l’assurdità del Car Sharing, che vado combattendo da quando so che esiste in Germania da 20 anni e lì non sanno più come vendere abbonamenti, tanto che è diffusa l'usanza di regalarne a chi va in pensione abitando in città, ma pochissimi li usano! Ecco allora il business, promosso dai soliti ecologisti: vendere gli abbonamenti come gadget da 10 euro al mese, sapendo che nessuno o quasi ne usufruirà! Infatti con gli abbonamenti oggi raccolgono in un anno 1300x120=156000 euro di guadagno netto, mentre l’uso delle 72 misere macchinette si paga con la tariffa per tempo e per chilometro (che nel vostro articolo non sono dichiarati)! Giusto Buroni (luglio) tel. 02/6423561 - fax 02/66107983 – e-mail: [email protected] COOP LOMBARDIA - COOP LOMBARDIA - COOP LOMBARDIA ONA NOVE 23 - Via Roccole 17 HOTEL RESIDENCE CAPRICCIO AZZURRO RESIDENCE PER ANZIANI A soli 90 minuti da Milano, immerso nella stupenda natura della Valle Camonica, a pochi passi dal Centro di cura Termale di Boario, il Residence Capriccio Azzurro si propone di offrire in un ambiente elegante, il soggiorno più piacevole a chi desidera tranquillità e assistenza. Si tratta di una moderna ed elegante struttura alberghiera, in grado di ospitare in camere o miniappartamenti persone “della terza età” in cerca di tranquillità, ma anche dal carattere indipendente e sempre desiderose di seguire i propri interessi. • Eleganti miniappartamenti o camere con bagno, telefono, tv, con possibilità di accoglienza e permanenza di parenti e/o amici. • Servizio ristorante, con menù personalizzati. • Assistenza diurna e notturna. • Cortile alberato, arredato a giardino. • Ampi terrazzi coperti. • Palestra. • Sala soggiorno, bar, giochi di società, musica, animazione, gite ed escursioni. • Servizio di andata e ritorno per Milano. • Funzioni religiose. • Iniziative culturali e di spettacolo. • Cure termali (idroponica*, inalazioni*, irrigazioni*, terapia fisica strumentale, riabilitazioni, massoterapia, piscina termale* con percorso vascolare, centro estetico, parco con musica e animazioni varie). *trattamenti mutuabili Per informazioni: Capriccio Azzurro tel. & fax 0364/531419 oppure 336/412435 Sito web www.capriccioazzurro.altervista.org Sconto 5% a tutti i soci della Società Edificatrice di Niguarda Sartoria Floreale Via Ponale 6 - Tel. 02.66117245 Lunedì/Venerdì orario continuato 9.30/19.30 • Abbigliamento su misura: uomo, donna, bambino (anche taglie forti) • Riparazioni generali su tessuto, pelle, maglia • Rammendi invisibili • Sostituzione o riparazione cerniere su abbigliamento, borse e stivali • bottoni a pressione o per jeans, bottoni ricoperti • Si infilano collane Bus 42 Tram 5-11 Equipe Callà Vendite s.r.l. Ag. Mi Suzzani Viale Suzzani, 19 20162 Milano Tel. 02-66.10.60.87 Fax 02-66.10.64.86 e-mail: [email protected] ONA NOVE 24 Rif. 310/t: SUZZANI/CA’ GRANDA: In condominio, 3 locali piano alto, doppia esposizione, ampie camere, cantina! COMPLETAMENTE RISTRUTTURATO LIBERO SUBITO! € 235.000,00! Rif. 209/d: AD. ZE SUZZANI: In condominio ampio 2 locali composto da: ingresso, soggiorno, cucina abitabile, bagno, oltre terrazzino di 6 mq., cantina. COMPLETAMENTE RISTRUTTURATO! Rif. 309/t: F. TESTI/PIANELL: Splendido 3 locali 120 mq disposto su due livelli con cucina a vista, doppi servizi, NUOVO! Basse spese condominiali! €. 280.000,00 LIBERO SUBITO!!! Rif. 406/q: CA’ GRANDA: In condominio 4 locali, cucina abitabile, doppi servizi, tre camere, oltre cantina e box singolo. Molto luminoso, LIBERO A BREVE!! Rif. 405/q: CA’ GRANDA: In condominio 4 locali piano alto, soggiorno doppio, cucina abitabile, doppi servizi, oltre balcone, terrazzino, solaio e posto auto interno. Rif. 401/t: PIANELL/SARCA: In condominio di recente costruzione Fantastico 4 locali 120 mq, composto da Ingresso, soggiorno, cucina abitabile, tre camere, doppi servizi, oltre cantina doppia, ampio box singolo e giardino di 300 mq, impianto di climatizzazione, molto luminoso e tranquillo. Anziani, attenti ai truffatori! Non fate entrare sconosciuti in casa vostra.