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NOTIZIE, INIZIATIVE, INTERVENTI
Energie Alternative
una notizia al giorno
Gnl, chiusura reattori spinge
consumi in Est Asia - 09/08/2007
dalla STAFFETTA QUOTIDIANA
ATTENZIONE: la concessione alla
pubblicazione di notizie prodotte dalla
Staffetta Quotidiana non implica in
alcun modo, da parte di questa,
condivisione delle opinioni espresse sul
presente sito
Immagine del giorno
IL BELLO DELL'EOLICO !
Splendidi monumenti all'ingegno
dell'uomo applicato alla sostenibilità
della nostra civiltà
GAMESA Energia Italia, Gruppo leader
mondiale degli impianti eolici
ACCORDO VERDI - GAMESA PER LO SVILUPPO DELLE FONTI
RINNOVABILI - 24/07/2006
[email protected]
Mercoledì 26 luglio 2006 - Ore 11:30 - Sala Conferenze
Fondazione Basso - Via della Dogana Vecchia, 5 - Roma
FIRMA DEL PROTOCOLLO D’INTESA TRA IL PARTITO DEI VERDI E
GAMESA ENERGIA ITALIA PER LA PROMOZIONE E LO SVILUPPO
DELLE FONTI RINNOVABILI IN ITALIA
Motore di ricerca
Web
www.ecquologia.it
Ricerca
Il Gruppo Gamesa, attivo esclusivamente nel settore delle energie
rinnovabili, e il partito dei Verdi, che in Italia si è sempre occupato delle
tematiche ambientali e dello sviluppo sostenibile, condividendo gli obiettivi
di tutela dell’ambiente e di partecipazione dei cittadini alle scelte in
materia di politica energetica, sottoscrivono un protocollo d’intesa per
diffondere nel nostro Paese la cultura della conoscenza e dell’utilizzo delle
fonti rinnovabili, attraverso una campagna di informazione sulle grandi
potenzialità e sugli obiettivi di sviluppo di tali fonti.
Partecipano:
Fabio Roggiolani - Responsabile nazionale energia e innovazione
dei Verdi
Diego Tommasi - Coordinatore nazionale ufficio di presidenza dei
Verdi
Jose Donoso - Responsabile Europa Gamesa Energia SA
Carmelo Scalone - Direttore Generale Gamesa Energia Italia SpA
Ufficio Stampa
Gruppo Verdi - Toscana Democratica Contatto:
3398554860
e.mail: [email protected]
www.ecquologia.it
Stefano Barbieri -
Gamesa Energia Italia SpA
Contatto: Fabrizio Tortora - 0651531036
e.mail: [email protected]
www.gamesa.it
Scarica il volantino di annuncio della conferenza stampa (PDF):
www.ecquologia.it/sito/energie/Verdi-Gamesa.pdf
Scarica il protocollo di intesa tra GAMESA Energia Italia S.p.A. e il
Partito
dei
Verdi:
www.ecquologia.it/sito/energie/ProtocolloIntesaVerdi-GAMESA.pdf
scarica il comunicato stampa di Fabio Roggiolani
www.ecquologia.it/sito/energie/Gamesacomstampa.pdf
UN PASSO AVANTI IMPORTANTISSIMO
CAPITALISMO NATURALE!!!
SULLA
(PDF):
STRADA
link per maggiori informazioni
[Indice]
Le notizie di Ecquologia sulla fonte FOTOVOLTAICA
Le ultime notizie sull'energia da AGI - Agenzia Giornalistica Italia
DEL
PROTOCOLLO D’INTESA
TRA
GAMESA ENERGIA ITALIA SpA
E
PARTITO DEI VERDI
Protocollo di intesa tra Gamesa Energia Italia Spa e Partito dei Verdi
La società GAMESA ENERGIA ITALIA SpA (di seguito denominata “GAMESA ITALIA”), con
sede legale a Roma in Via Pio Emanuelli n. 1 (CAP 00143), in persona del Direttore Generale e
legale rappresentante pro-tempore, ing. Carmelo Scalone
e
il PARTITO DEI VERDI (di seguito denominato “VERDI”), con sede legale a Roma in Via
Salandra n. 6 (CAP 00187), in persona del Responsabile Nazionale Innovazione Industriale ed
Energie Rinnovabili, sig. Fabio Roggiolani,
CONSIDERATO CHE
1. GAMESA ITALIA e VERDI (che insieme costituiscono le “PARTI” del presente Protocollo
d’Intesa) riconoscono e considerano acquisita la realtà del cambiamento climatico, la relativa
origine antropica, gli effetti che da lungo tempo si manifestano anche in Italia e in generale nei
Paesi Mediterranei, in Europa e nel mondo, i rischi catastrofici cui il pianeta intero sta andando
incontro, i relativi costi economici e sociali sempre più insostenibili sia dalle comunità locali
che dagli Stati;
2. Le PARTI individuano nei sistemi di produzione dell’energia alimentati da fonti fossili nonché
nella inefficienza energetica dei sistemi produttivi e di trasporto le cause fondamentali
scatenanti del cambiamento climatico corrente;
3. Le PARTI riconoscono nel Protocollo di Kyoto, la Convenzione Internazionale intesa a ridurre
le emissioni di gas clima-alteranti, entrato in vigore il 16 febbraio 2005, uno strumento efficace
e importante per conseguire gli obiettivi di contenimento del cambiamento climatico con misure
strutturali e attraverso strumenti di mercato e nondimeno riconoscono il gravissimo ritardo di
numerosi Paesi Europei, tra cui l’Italia, rispetto agli obiettivi vincolanti, all’approssimarsi delle
prime scadenze formali;
4. Le PARTI prendono atto di un’altra grande emergenza di questi anni, rappresentata dal costo e
dalla sicurezza degli approvvigionamenti delle fonti fossili, legata alla diminuzione delle riserve
e al peggioramento della qualità di queste ultime e conseguentemente all’aumento dei costi di
estrazione e raffinazione;
5. Le PARTI riconosco gli ampi margini di intervento nel settore della produzione di energia
elettrica (il cui fabbisogno è superiore a un terzo dell’energia primaria totale) soprattutto
mediante un sempre più diffuso impiego delle fonti rinnovabili, come del resto stabilito dalla
Direttiva Europea 2001/77/CE relativa alla “promozione dell'
energia elettrica prodotta da fonti
2 di 7
Protocollo di intesa tra Gamesa Energia Italia Spa e Partito dei Verdi
energetiche
rinnovabili
nel
mercato
interno
dell'
elettricità”,
a
sua
volta
recepita
nell’ordinamento italiano con il decreto legislativo 29 dicembre 2003, n. 387 e successivi
decreti attuativi;
6. Le PARTI individuano la fonte eolica come la più matura ed efficiente in senso tecnologico,
energetico ed economico tra quelle rinnovabili per la produzione di energia elettrica e ne
riconoscono le vastissime potenzialità, largamente sottoutilizzate, di impiego sul territorio
nazionale italiano;
7. Le PARTI riconoscono, l’opportunità di sviluppare armonicamente e ampiamente tutte le
possibili fonti rinnovabili e dunque, oltre alla fonte eolica, quella solare fotovoltaica, le
biomasse, i biocombustibili, il mini-idroelettrico ad acqua fluente, ecc. secondo la vocazione
specifica di ogni territorio e con l’obiettivo di sostenere il prevedibile ulteriore incremento della
domanda di elettricità, anche in relazione all’auspicata “elettrificazione” di settori molto
inefficienti quale quello dei trasporti privati;
8. Le PARTI concordano sulla necessità di coinvolgere attivamente e concretamente le comunità e
le Amministrazioni Locali in tutte le fasi di realizzazione di un impianto di produzione di
energia elettrica da fonti rinnovabili, sia per aspetti inerenti la salvaguardia dell’ambiente e del
paesaggio, che ritengono perfettamente compatibile con l’efficacia e l’efficienza degli
interventi, sia per i benefici in termini economici e/o di qualità della vita;
PRESO ATTO CHE
-
Il Gruppo industriale GAMESA (di seguito denominato “GRUPPO”), cui appartiene GAMESA
ITALIA, realizza e fornisce prodotti, installazioni e servizi nel settore della generazione di
energia elettrica da fonti rinnovabili e in particolare nello sviluppo, nella realizzazione e nella
gestione di parchi eolici nonché nella progettazione e costruzione di aerogeneratori;
-
Il GRUPPO è il secondo costruttore mondiale di turbine eoliche e può contare su una grande
capacità interna nell'
area della Ricerca e dello Sviluppo tecnologico; dispone inoltre della più
estesa capacità integrale di produzione (di pale, mozzi, stampi per la realizzazione delle pale,
moltiplicatori di giri, generatori elettrici e torri); infine, cura direttamente l'
assemblaggio degli
aerogeneratori (in 21 centri di produzione) ed è in grado di offrire un’ampia gamma di prodotti;
-
Il GRUPPO è presente, nel settore eolico, in numerosi Paesi del mondo, tra cui Spagna, Italia,
Francia, Grecia, Portogallo, Regno Unito, Polonia e Germania e ha avviato attività produttive
anche in Cina e negli Stati Uniti con l’obiettivo di sviluppare tecnologie, applicazioni e
3 di 7
Protocollo di intesa tra Gamesa Energia Italia Spa e Partito dei Verdi
installazioni di impianti di produzione alimentati da altre fonti rinnovabili quali il miniidroelettrico, il solare fotovoltaico, le biomasse;
-
GAMESA ITALIA è una società per azioni, interamente controllata dal GRUPPO, costituita nel
2000 con la missione di sviluppare, realizzare e gestire parchi eolici in Italia; le sue attività
coprono l'
intero territorio nazionale ma si concentrano principalmente sulle regioni
appenniniche e sulle due isole maggiori dove da tempo ha installato e gestisce una fitta rete di
stazioni anemometriche che raccolgono senza soluzione di continuità informazioni sul
potenziale eolico di numerosi siti ritenuti interessanti;
-
GAMESA ITALIA ha già realizzato tre parchi eolici, nelle Regioni Sardegna, Abruzzo e
Campania e sta completando la realizzazione di altri parchi in Basilicata, Calabria e Toscana;
condivide inoltre con il GRUPPO gli obiettivi di sviluppo delle altre fonti rinnovabili;
-
I VERDI rappresentano una forza politica democratica, che pone al centro dei propri obiettivi e
della propria azione un nuovo modello di sviluppo, basato sulla sostenibilità ambientale, la
qualità della vita e l’equità sociale, sostenuto da forze produttive e di mercato orientate alla
produzione diffusa e decentralizzata di energia da fonti rinnovabili, all’efficienza energetica dei
processi produttivi, all’innovazione di processo e di prodotto, alla ricerca di base e industriale;
-
I VERDI si propongono quindi quale sponda politica, riferimento e soggetto in grado di
elaborare proposte innovative e praticabili, per un vastissimo insieme di imprese, associazioni,
soggetti professionali e scientifici, che si riconoscono per la propria natura, aspirazioni e
obiettivi in un grande progetto denominato “Capitalismo Naturale”;
-
I VERDI, che hanno assunto responsabilità di Governo Nazionale anche in Italia, da tempo
operano nelle Istituzioni e nelle Amministrazioni a tutti i livelli, perseguendo gli obiettivi sopra
menzionati; in questo quadro, la Regione Toscana, in cui da molti anni assumono responsabilità
dirette nel settore della programmazione energetica, può rappresentare un esempio
particolarmente virtuoso nel panorama italiano, sia per l’introduzione di una legislazione e di
norme favorevoli dal punto di vista autorizzativo e di sostegno ai progetti innovativi nel settore
delle fonti rinnovabili (come stabilito con la Legge Regionale 39/2005) sia per gli obiettivi
ambiziosi stabiliti nel Piano di Indirizzo Energetico Regionale (PIER) e sia infine per l’adozione
di strumenti finanziari innovativi, quale il fondo di garanzia, a sostegno dell’installazione di
sistemi di produzione di energia alimentati da fonti rinnovabili;
CONCORDANO QUANTO SEGUE
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Protocollo di intesa tra Gamesa Energia Italia Spa e Partito dei Verdi
Art. 1 - Strumenti del Protocollo d’Intesa
GAMESA ITALIA e VERDI si avvarranno delle attività svolte e delle iniziative intraprese
istituzionalmente, dei mezzi e delle risorse umane e finanziarie, reciprocamente e
conformemente a questo accordo nonché agli atti applicativi dello stesso, sottoscritti dai
rispettivi rappresentanti legali.
Art. 2 - Scopo e ambito del Protocollo d’Intesa
GAMESA ITALIA e VERDI definiscono i seguenti ambiti di collaborazione:
-
Campagna di convegni pubblici a livello nazionale e regionale per la promozione degli
obiettivi stabiliti nel progetto di “Capitalismo Naturale”, in particolare afferenti alle fonti
rinnovabili di energia, sostenuta da GAMESA ITALIA e patrocinata dai VERDI;
-
Sostegno allo sviluppo di installazioni di produzione di energia dalla fonte eolica, finalizzato
sia all’ampliamento del contributo delle fonti rinnovabili al fabbisogno complessivo che al
miglior inserimento ambientale e paesaggistico;
-
Analisi congiunta per individuare azioni che facilitino lo sviluppo integrato della fonte
eolica, combinata con altre risorse rinnovabili (tra cui biomassa, fotovoltaico, miniidroelettrico);
-
Elaborazione congiunta di forme e strumenti avanzati e innovativi per il coinvolgimento
pieno, diretto e consapevole delle comunità e delle Amministrazioni Locali nelle iniziative
volte alla realizzazione di sistemi di produzione di energia da fonti rinnovabili.
Art. 3 - Oggetto del Protocollo d’Intesa
L’attività collaborativa concerne le iniziative e le azioni rivolte al conseguimento degli obiettivi
di cui al precedente articolo 2.
Art. 4 - Obblighi delle PARTI
Nell’ambito del Protocollo d’Intesa, sono definiti gli obblighi reciproci elencati di seguito.
Per GAMESA ITALIA:
-
Sostegno economico ai convegni organizzati congiuntamente, fino a un massimo di euro
20 000,00 (ventimila/00) all’anno;
-
Attenzione particolare alla progettazione ambientale, attraverso la riduzione degli impatti
determinati in fase di costruzione e in fase di esercizio, analizzando le specificità di ciascun
impianto e contribuendo alla predisposizione di “linee guida” concordate con i VERDI;
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Protocollo di intesa tra Gamesa Energia Italia Spa e Partito dei Verdi
-
Coinvolgimento pieno, diretto, attivo e consapevole delle realtà locali in tutte le fasi di ogni
iniziativa;
-
Attenzioni specifiche a:
o Utilizzo di macchine a bassa velocità di rotazione;
o Utilizzo di vernici a basso impatto paesaggistico (colorazioni neutre);
o Esclusione di determinate aree di particolare pregio e sensibilità (come le zone A dei
parchi nazionali, le aree archeologiche, le aree di nidificazione dei rapaci, ecc.);
o Utilizzo di specifici sistemi di gestione ambientale in fase di costruzione e di
esercizio.
Per i VERDI:
-
Sostenere nelle sedi appropriate i progetti, a livello nazionale, che rispondono ai requisiti di
cui sopra;
-
Coadiuvare le azioni di “lobbying positivo” per lo sviluppo delle energie rinnovabili a tutti i
livelli;
-
Organizzare convegni a sostegno delle energie rinnovabili e del modello di “Capitalismo
Naturale”, finalizzati in particolare a fornire maggiori informazioni sulle potenzialità della
fonte eolica;
-
Utilizzare la propria struttura, distribuita sul territorio nazionale, per pubblicizzare e rendere
più efficaci le azioni di informazione e formazione sulle energie rinnovabili.
Art. 5 - Disposizioni procedimentali
GAMESA ITALIA e VERDI provvederanno periodicamente a programmare le iniziative
comuni ed eventualmente a redigere ulteriori accordi di massima, sottoscritti dai rispettivi
rappresentanti legali; l’oggetto, il contenuto e gli strumenti da utilizzare per portare avanti le
iniziative comuni saranno concordati mediante appositi atti congiunti che individueranno tra gli
altri scopi, finalità, aspetti logistici, personale da impiegare, responsabili delle varie attività,
ecc..
Art. 6 - Durata e partecipazione al Protocollo d’Intesa
La durata del presente Protocollo d’Intesa è concordata in 36 mesi dalla data della sua
sottoscrizione; essa potrà essere rinnovata per periodi uguali o diversi dal primo mediante
appositi accordi sottoscritti dalla PARTI.
Art. 7 - Programmazione delle iniziative
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Protocollo di intesa tra Gamesa Energia Italia Spa e Partito dei Verdi
Le iniziative congiunte dovranno essere programmate tramite gli accordi previsti all’art. 5,
anche con riferimento alla definizione dei ruoli e delle responsabilità di ciascuna PARTE.
GAMESA ITALIA e VERDI mantengono comunque la piena facoltà di intraprendere iniziative
autonome, anche nei settori o nelle materie oggetto del presente Protocollo d’Intesa,
possibilmente dandone comunicazione e visibilità all’altra PARTE.
Art. 8 - Utilizzo dei documenti e dei risultati
GAMESA ITALIA e VERDI hanno entrambi pieno diritto d’uso dei materiali e dei dati raccolti
e prodotti in occasione delle iniziative congiunte; ogni diffusione e impiego dei risultati
acquisiti dovrà espressamente evidenziare l’origine derivante dall’attività svolta in
collaborazione fra GAMESA ITALIA e VERDI.
Art. 9 - Esenzione da responsabilità
GAMESA ITALIA e VERDI si esimono reciprocamente da qualsiasi danno e responsabilità
che, a qualsiasi titolo, dovessero derivare a persone o cose per effetto dell’esecuzione delle
attività congiunte previste in questo Protocollo d’Intesa, svolte da personale proprio allo scopo
di realizzare quanto da entrambi concordato e sottoscritto.
Art. 10 - Recesso
GAMESA ITALIA e VERDI potranno recedere dal presente Protocollo d’intesa prima della sua
naturale scadenza. In tal caso, la PARTE che ne abbia interesse comunicherà all’altra i motivi
del proprio recesso.
Firme
Gamesa Energia Italia SpA
Partito dei Verdi
7 di 7
OGGI
DOMANI
min. max.
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22° 28°
18° 28°
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www.ilsecoloxix.it
SABATO 4 AGOSTO 2007
GENOVA
¤ 1,30
FONDATO NEL 1886 ­ ANNO CXXI ­ NUMERO 183,COMMA 20/B. Spedizione abb. post.­ GR. 50
GUIDI? NON BERE
Oggi: GENTE
+ Il Secolo XIX
a 1,30 euro
(solo a Genova)
La super
mamma
d’agosto è
Barbara
Berlusconi
NEL GIORNO PIÙ CALDO DELL’ESODO, LE NUOVE SANZIONI
SI RISCHIA FINO A 6.000 EURO DI MULTA, 6 MESI DI CARCERE E DUE ANNI DI SOSPENSIONE
DELLA PATENTE. IN CASO DI INCIDENTE LE SANZIONI RADDOPPIANO
In omaggio
“Italia Oggi”
DE CAROLIS a pagina 5
PROPOSTA DI LEGGE DELL’ITALIA DEI VALORI
IL DOCUMENTO
«Altri 25 milioni
per i portaborse»
Soldi ai Verdi
dal colosso
delle centrali
eoliche
E in Liguria Ronzitti promette: taglieremo gli stipendi
Luna Rossa all’America’s cup
COPPA AMERICA
Luna Rossa
non sarà
a Valencia
>> SÌ CON RISERVA
ROMA. Duemila euro al mese in più per ogni
parlamentare, 25 milioni l’anno di maggiori
costi della politica. Sarebbe questa la conse­
guenza di una proposta di legge firmata da
esponenti dell’Italia dei Valori e di altri partiti.
L’obiettivo è creare cooperative di parlamen­
tari per regolarizzare i rispettivi portaborse.
Ma per la costituzione delle coop servono soldi
e i deputati chiedono che siano aumentati del
50% i rimborsi già previsti per gli assistenti.
Anche in Liguria è polemica sui costi della
politica. Il presidente del consiglio regionale,
Mino Ronzitti, chiede che siano congelati gli
stipendideiconsiglieri,ridotteleAsl,eliminate
le Comunità montane e la Provincia di Genova.
WELFARE, FIRMA ANCHE
LA CONFINDUSTRIA
LOMBARDI >> 3
>> ANTITRUST
MULTA A TELECOM E WIND
«POSIZIONE DOMINANTE»
SERVIZIO >> 11
LENZI e MARI >> 3
Il partito di Pecoraro Scanio ha
firmato un anno fa con la Gamesa
(che ha realizzato le discusse pale di
Scansano, in Toscana) un protocollo
d’intesa per il reciproco sostegno
MARCO MENDUNI
ROMA. C’è la vicenda delle pale eoliche, i dieci tra­
licci sormontati dalle eliche della multinazionale Ga­
mesa, che hanno trasformato (secondo molti detur­
pandolo) uno dei paesaggi più belli del mondo: le col­
line di Scansano, in Toscana. Ma nella contesa spunta
un documento. È un “protocollo d’intesa” firmato il
26 luglio 2006 a Roma tra la stessa “Gamesa Energia
Italia”eilpartitodeiVerdi,cheprevedeancheun“so­
stegno economico” come obbligo dell’azienda.
SEGUE >> 2
IN SICILIA SPERONATA NAVE OCEANOGRAFICA, UN DISPERSO
Il prete antidroga
accusato da cinque ex
ospiti della comunità.
«Li avevo allontanati,
forse è una vendetta»
CIMBRICO >> 39
IL SORTEGGIO
La Sampdoria
pesca l’Hajduk
Coppa Uefa
subito in salita
Dall’urna esce uno dei nomi
più temuti dalla squadra di
Mazzarri. Gara di andata il
16 agosto a Spalato. Fra i
croati l’ex juventino Tudor
CASACCIA >> 37
APERTI PER FERIE
S
C
O
N
T
I
La nave oceanografica “Thetis”, del Consiglio nazionale delle ricerche, è stata speronata e affondata dal
mercantile panamense “Msc Eleni” al largo di Mazara del Vallo, in Sicilia. Un ricercatore russo è disperso,
tredici persone sono state salvate. Nella foto l’arrivo a terra di Marino Muntas, uno dei naufraghi NICASTRO >> 4
MISSIONE (QUASI) IMPOSSIBILE. COSÌ L’OCCIDENTE RISCOPRE L’ONU
GE - VOLTRI Via Acquasanta
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APERTO DOMENICA
POMERIGGIO
INDICE
in primo piano...2
cronache............4
dal mondo.........8
liguria...............9
economia..........11
marittimo.........13
cultura e spettacoli17
lettere e rubriche20
commenti.........21
genova............23
lettere e città...28
album..............31
agenda............32
spettacoli .........33
cinema & teatri ..34
televisione.......36
sport................37
genova sport...40
affari...............42
meteo ­ lotto...43
IL SACERDOTE INDAGATO
Don Gelmini
«Mai abusato
dei ragazzi»
Prada non parteciperà alla
Coppa America del 2009. Il
patron di Luna Rossa,
Patrizio Bertelli: «Si è
concluso un ciclo»
A
G
O
S
T
O
con GENTE e ITALIA OGGI,
a Genova
€ 1,00 in altre zone
L’
AFRICA vive sui mass
media un eterno
blackout spezzato epi­
sodicamente da flash
che accendono improvvise e circo­
scritte passioni. Oggi, ma il tempo già
scorre inesorabilmente, è la volta del
Darfur, la regione martoriata del
Sudan occidentale, grande come la
Francia. Il Darfur ­ informano i gior­
nali, preferibilmente nelle pagine in­
terne ­ è sconvolto dalla più grave cata­
strofe umanitaria degli ultimi anni, te­
stimoniata anche dai disegni sconvol­
genti indirizzati dai piccoli profughi di
un campo d’accoglienza del Ciad alla
Corte penale internazionale.
I sei milioni di neri che abitano il
Darfur da più di quattro anni sono pro­
tagonisti e vittime di in un’insurre­
zione contro il governo centrale re­
pressa tra orrori mozzafiato: stupri e
L’IRRILEVANTE
ORRORE
DEL DARFUR
GIORGIO RINALDI
stragi di massa, villaggi dati alle
fiamme, esodi forzati. A tacitare le co­
scienze, illuminate dall’accendersi di
questo flash, ma anche a tentare un ri­
lancio della propria immagine, oggi ci
prova l’Onu.
Occhio all’acronimo, lungo, ma ve­
race: Unamid, cioè United Nations
African Union mission in Darfur. È il
nome della forza militare ibrida, che
vede associate Nazioni Unite e Unione
africana. Con uno stanziamento ini­
ziale di oltre 2,5 miliardi di dollari e 26
mila uomini, l’Unamid è forse la mis­
sione più ambiziosa mai varata dal Pa­
lazzo di vetro. Il padrone di casa, il se­
gretario Ban Ki­moon, non pecca di re­
torica definendola «storica». La risolu­
zione 1.769, che le ha dato vita, fa un
riferimento circoscritto al temuto ca­
pitolo VII della Carta dell’Onu (quello
che legittima l’uso della forza) e auto­
rizza l’adozione delle misure necessa­
rie per «proteggere i civili».
La forza di pace dovrà bloccare
quella pulizia etnica costata al Darfur
oltre 2 milioni di sfollati e 200mila vit­
time. Una pulizia etnica, ai confini del
genocidio, con la quale gli arabi, mino­
ritarinelSudan,cercanodimanipolare
il tracciato frontaliero Nord­Sud che
situalamaggiorpartedelpetrolionelle
regioni meridionali, tentate dalla pro­
clamazione dell’indipendenza.
SEGUE >> 21
TERNI. Don Pierino Gelmini, fon­
datore della Comunità Incontro ad
Amelia, è indagato dalla procura di
Terni per abusi sessuali. Ad accu­
sarlo sono cinque ex ospiti della co­
munità che hanno avuto e hanno
ancora a che fare con droga e delin­
quenza. «I fatti che sono stati ipo­
tizzati sono destituiti di ogni fonda­
mento», afferma l’avvocato Lan­
franco Frezza, uno dei legali del sa­
cerdote. Secondo il legale le accuse
potrebbero essere frutto di una «ri­
torsione o vendetta». E don Gel­
mini conferma: «Io ho allontanato
quei ragazzi e loro mi hanno detto
che me l’avrebbero fatta pagare.
«Soffro,masonomoltosereno,per­
ché 44 anni di lavoro non si cancel­
lano con insinuazioni». Solidarietà
dal mondo politico.
SERVIZIO >> 7
Dall’autore di Il quinto giorno una spirale
di enigmi, intrighi e misteri medievali
Premio Bancarella 2007
5 EDIZIONI
2
SABATO
4 AGOSTO
2007
in primo piano
INTERNI
La strana coppia dell’eolico
Ecco l’accordo tra i Verdi e una delle società leader nella produzione di energia attraverso le “pale”
dalla prima pagina
La vicenda si dipana tra le colline del
Morellino,unodeivinipiùapprezzatie
noti al mondo dell’intera produzione
nazionale. Le pale della Gamesa vorti­
canoamenodiunchilometrodaunca­
stello del Mille, incidendo profonda­
mentesuunpaesaggiounicoalmondo.
La contesa sta contrapponendo le as­
sociazioni ambientaliste. Verdi e Le­
gambiente da una parte (favorevoli ai
“mulini”), Wwf e Italia Nostra
dall’altra. E’ finita anche per vie legali,
davanti al Tar. Ora spunta il “proto­
collo d’intesa” firmato tra la “Gamesa
Energia Italia” e i Verdi. Stipulato tra il
direttore generale dell’azienda Car­
melo Scalone e il responsabile nazio­
nale energie rinnovabili dei Verdi
Fabio Roggiolani. Che è anche consi­
gliere regionale proprio in Toscana
(massimo sostenitore dell’eolico) ol­
treché numero uno della commissione
Sanità. Protocollo che, riemerso nel
cuore della polemica, crea imbarazzi
fuori ma anche dentro al partito.
Che cosa spiega il documento? Ecco
i passi che hanno suscitato le maggiori
discussioni. «Le parti concordano sulla
necessità di coinvolgere attivamente e
concretamente le comunità e le ammini­
strazioni locali in tutte le fasi di realiz­
zazione di un impianto di produzione».
Dopo una descrizione dell’attività di
Gamesa,siparlaanchedeiVerdi,ricor­
dando che «hanno assunto responsabi­
lità di governo nazionale, da tempo ope­
rano nelle istituzioni e nelle ammini­
strazioniatuttiilivelli».Poiarrivailca­
pitolo “Obblighi delle parti”. Gamesa
offre, tra le altre cose, «sostegno econo­
mico ai convegni organizzati congiun­
tamente fino a un massimo di euro
20.000 all’anno». Gamesa di impegna
anche ad «attenzioni specifiche» sulla
costruzione delle macchine. I Verdi si
impegnano a «sostenere nelle sedi ap­
propriate i progetti, a livello nazionale,
che rispondono ai requisiti di cui
sopra»; «coadiuvare le azioni di “lob­
bying positivo” per lo sviluppo delle
energie rinnovabili a tutti i livelli».
Apriti cielo. La polemica deflagra,
anche all’interno del partito, con uno
scambio di accuse piuttosto velenose.
C’è chi contesta a Roggiolani la titola­
rità di poter firmare un accordo di tal
fatta a nome dei Verdi. Chi trova in
quella forma di sponsorizzazione una
violazione delle leggi sul finanzia­
mento dei partiti. Chi ritiene sconve­
nientefirmareunaccordoconunasola
aziendaproduttriceenonconun’asso­
ciazioni che le rappresenti tutte.
Equilastoriasiricollegaallavicenda
toscana. Perché Gamesa è l’azienda
che ha installato le “torri” a Scansano.
Impianto ora stoppato dal Tar, mentre
Protocollo di intesa tra Gamesa Energia Italia Spa e Partito dei Verdi
installazioni di impianti di produzione alimentati da altre fonti rinnovabili quali il miniidroelettrico, il solare fotovoltaico, le biomasse;
-
GAMESA ITALIA è una società per azioni, interamente controllata dal GRUPPO, costituita nel
2000 con la missione di sviluppare, realizzare e gestire parchi eolici in Italia; le sue attività
coprono l'intero territorio nazionale ma si concentrano principalmente sulle regioni
PROTOCOLLO D’INTESA
appenniniche e sulle due isole maggiori dove da tempo ha installato e gestisce una fitta rete di
stazioni anemometriche che raccolgono senza soluzione di continuità informazioni sul
potenziale eolico di numerosi siti ritenuti interessanti;
TRA
-
GAMESA ITALIA ha già realizzato tre parchi eolici, nelle Regioni Sardegna, Abruzzo e
Campania e sta completando la realizzazione di altri parchi in Basilicata, Calabria e Toscana;
GAMESA ENERGIA ITALIA SpA
condivide inoltre con il GRUPPO gli obiettivi di sviluppo delle altre fonti rinnovabili;
-
I VERDI rappresentano una forza politica democratica, che pone al centro dei propri obiettivi e
della propria azione un nuovo modello di sviluppo, basato sulla sostenibilità ambientale, la
qualità della vita e l’equità sociale, sostenuto da forze produttive e di mercato orientate alla
produzione diffusa e decentralizzata di energia da fonti rinnovabili, all’efficienza energetica dei
processi produttivi, all’innovazione di processo e di prodotto, alla ricerca di base e industriale;
-
I VERDI si propongono quindi quale sponda politica, riferimento e soggetto in grado di
elaborare proposte innovative e praticabili, per un vastissimo insieme di imprese, associazioni,
E
soggetti professionali e scientifici, che si riconoscono per la propria natura, aspirazioni e
obiettivi in un grande progetto denominato “Capitalismo Naturale”;
PARTITO DEI VERDI
-
I VERDI, che hanno assunto responsabilità di Governo Nazionale anche in Italia, da tempo
operano nelle Istituzioni e nelle Amministrazioni a tutti i livelli, perseguendo gli obiettivi sopra
menzionati; in questo quadro, la Regione Toscana, in cui da molti anni assumono responsabilità
dirette nel settore della programmazione energetica, può rappresentare un esempio
particolarmente virtuoso nel panorama italiano, sia per l’introduzione di una legislazione e di
norme favorevoli dal punto di vista autorizzativo e di sostegno ai progetti innovativi nel settore
delle fonti rinnovabili (come stabilito con la Legge Regionale 39/2005) sia per gli obiettivi
ambiziosi stabiliti nel Piano di Indirizzo Energetico Regionale (PIER) e sia infine per l’adozione
di strumenti finanziari innovativi, quale il fondo di garanzia, a sostegno dell’installazione di
sistemi di produzione di energia alimentati da fonti rinnovabili;
CONCORDANO QUANTO SEGUE
4 di 7
«I Verdi
si impegnano
a sostenere
nelle sedi
appropriate
i progetti, a livello
nazionale»
«Si impegnano a
coadiuvare le
azioni di “lobbying
positivo” per lo
sviluppo delle
energie rinnovabili
a tutti i livelli»
giorno dopo giorno il caso è divenuto
nazionale. Deflagrato anche, inutile
nasconderlo, per la notorietà dei pro­
tagonisti. A schierarsi contro le pale è
anche Jacopo Biondi Santi, uno dei più
conosciuti e apprezzati produttori di
vino d’Italia. Vicino a Scansano c’è il
CastellodiMontepo’,unCastellolacui
base risale appunto all’anno Mille.
L’haacquistato,BiondiSanti,eneha
fattoilquartiergeneraledelMorellino,
dopo aver giocato alla grande per anni
la partita del Brunello di Montalcino.
«Hanno fatto tutto di nascosto ­ è l’ac­
cusadiBiondiSanti­equandoqualche
voce è trapelata, ho scritto a tutti, dal
sindaco alla Regione. Nemmeno un
cenno di risposta». Poi è arrivato lo
stop del tribunale amministrativo.
«Ma più la sentenza del Tar si avvici­
nava più i lavori acceleravano. E anche
dopo il Tar, che ha imposto lo stop agli
impianti, le pale continuano a girare: è
l’arroganza di questi signori, che non si
ferma davanti a nulla». Non c’è solo la
posizione di Biondi Santi. Ma quella di
molti abitanti del posto. E di tanti to­
scani che vedono con una certa ap­
prensione il progetto della Regione: 93
installazioni eoliche.
Ora c’è anche il protocollo firmato
da Gamesa e Verdi a dar corpo alle pro­
teste. Creando imbarazzi che giun­
gono fino alle soglie dei vertici nazio­
nali del partito. Anche perché Roggio­
lani non è certo l’ultimo arrivato. E
anche se lui, interpellato dal Secolo
XIX, ribatte duramente: «Rivendico il
diritto a forme di lobbying trasparente
e dichiarato. Questo accordo è stato
presentato pubblicamente (c’è l’an­
nuncio di una conferenza stampa il 26
luglio 2006 nella sala conferenze Fon­
dazione Basso, via della Dogana Vec­
chia a Roma, ndr) e non è stato nasco­
sto». Anche se alcuni esponenti dei
Verdi, interpellati dal nostro quoti­
diano, spiegano di non averne mai sen­
tito parlare. «Comunque ­ aggiunge
Roggiolani­tuttiipartitifannocosìelo
nascondono, noi l’abbiamo fatto alla
luce del sole. Avete mai visto quanta
pubblicità c’è su giornali di partito
dalle tirature improbabili? O quanto
vengono pagati gli stand alle feste dei
partiti, anche quelli piccoli?».
Di Roggiolani diremo ancora. Il Se­
colo XIX ha poi tentato di mettersi in
contatto con Gamesa. E’ tra i principali
costruttori mondiali di turbine eoli­
che; nel 2006 occupava la seconda po­
sizione per fabbricazione, vendita e in­
stallazione di aerogeneratori, con una
quotaparial15.6percentodelmercato
globale. A giugno Gamesa e il gruppo
Daniel Alonso hanno creato un leader
mondiale nella procuzione di torri eo­
liche. In Italia ha iniziato ad operare
nel 2000 e, come spiega l’azienda sul
suo sito, «si è occupata di censire le
aree a maggior potenziale, avviando
unacampagnadiricercachehaportato
alla caratterizzazione di oltre 5000 siti
sul territorio nazionale». Il primo con­
tatto è con una segretaria: «Il nostro
costume con la stampa è che si ri­
sponde solo per posta elettronica. Non
le posso passare nessuno». Parte
quindi il primo messaggio, con la spie­
gazione delle finalità dei nostri quesiti.
La risposta: «Saremo lieti di rispon­
dere alle sue domande via email. Cor­
diali saluti». Nuova missiva con le do­
mande. A tarda sera nessuna risposta.
Così la parola torna all’impetuoso
Roggiolani. «Non ho nascosto nulla. E
comunque quel progetto è rimasto let­
tera morta proprio per la difficoltà di
molti di comprendere la trasparenza
del lobbyismo positivo». Gamesa, in re­
altà, ha sponsorizzato alcuni appunta­
menti, uno a Viareggio, uno a Genova.
«Non è esatto ­ puntualizza Roggiolani
­aGenovaerasolotralesocietàesposi­
trici, come tante altre».
Il convegno s’intitolava “Economia
è Ecologia” e si è svolto il 4 e 5 maggio
scorso a Palazzo Ducale, intervenuti
anche i ministri Alfonso Pecoraro Sca­
nio e Fabio Mussi. A Roggiolani fa capo
il sito www.ecquologia.it, (il cui sim­
bolo compare anche nel manifesto del
convegnogenovese,primodopoquello
dei Verdi) che all’avvenimento ha de­
dicato molto spazio. Nella pagina in­
ternet ampio spazio a “Gamesa Italia ­
Gruppo leader mondiale degli im­
pianti eolici!” e lunga intervista
“all’ing. Fabrizio Tortora Direttore ge­
nerale di Gamesa Energia Italia, leader
mondiale dell’energia eolica” che, evi­
dentemente, con Equologia ha deciso
invece di parlare.
«Iorivendicoquesticontatti­insiste
Roggiolani ­ l’eolico è pulito e piace e
tutte queste polemiche mi lasciano
perplesso.Ancheinpassato,sullevette
dei monti, si erigevano della croci, al­
tissime». Sì, ma il significato... «Allora
si celebrava una forma di religiosità,
oggi le pale celebrano la possibilità che
dall’aria, dal vento, nasca energia e
quindi nuova vita». Ma l’impatto... «Io
dico che le pale non vanno installate
dove ci sono paesaggi unici e irripeti­
bili. Le colline di Scansano non lo sono.
Sono uguali a tantissime altre colline
in tutta la Toscana». Ma quello con Ga­
mesa appare davvero un rapporto pri­
vilegiato...«No,hocontatticontutti.Se
i Verdi si fanno stritolare tra un Partito
democratico che non dà spazio e l’iso­
lamento industriale, non hanno fu­
turo.NoirifiutiamoEneledEni.Noiri­
fiutiamolecentraliinquinanti.Manon
vedo perché non stringere una sorta di
patto con chi produce energia pulita».
MARCO MENDUNI
Divampa la polemica sul business delle pale eoliche
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DEL LUNEDÌ
LUNEDÌ 6 AGOSTO 2007
GENOVA
¤ 1,00
FONDATO NEL 1886 ­ ANNO CXXI ­ NUMERO 30,COMMA 20/B. Spedizione abb. post.­ GR. 50
UBRIACHI AL VOLANTE, NIENTE ARRESTO
PRIMA MULTA A IMPERIA: SCATTA SOLO LA SANZIONE
LA POLIZIA: IL CARCERE E’ A DISCREZIONE DEL GIUDICE
BARBERA a pagina 5
IL BILANCIO 2006 DELL’ASSEMBLEA REGIONALE
L’INCHIESTA
Liguria, alle stelle
il costo del Consiglio
Per ogni eletto spesi 350 mila euro. Tre mesi per i tagli
GENOVA. Approvato il bilancio definitivo
del consiglio regionale della Liguria per il
2006: è costato 26 milioni e 453 mila euro.
Circa la metà di questa cifra è spesa diretta­
mente per i quaranta consiglieri, per le loro
attività e per i loro segretari. La statistica san­
cisce che, in totale, ogni consigliere costa alle
casse pubbliche 350 mila euro all’anno. Solo
come termine di paragone, i 120 dipendenti
(impiegati e dirigenti) pubblici a disposizione
dell’ente costano 4,8 milioni l’anno: 40 mila
euro a testa. Altra contraddizione: i due or­
gani esistenti (Corecom e difensore civico)
costano più di stipendi (240 mila euro) che
per la loro effettiva attività (230 mila euro).
Il timido risparmio rispetto ai conti del
Benzina meno cara all’Agip
CARO­PIENO
Benzina
abbassati
i listini Eni
Da oggi due centesimi in
meno nei distributori Agip.
I petrolieri al governo che li
ha convocati: «Non c’è
nessuna speculazione»
SERVIZIO >> 6
L’INTERVISTA
Grimaldi: no
a monopoli
privati
sulla Tirrenia
L’armatore: «Genova mi
dia spazio per le
autostrade del mare, o
trasferisco tutto a Vado. O
si rilancia il porto o è finita»
CAROZZI >> 6
A
G
O
S
T
O
APERTI PER FERIE
S
C
O
N
T
I
APERTO DOMENICA
POMERIGGIO
INDICE
in primo piano...2
dal mondo.........4
cronache............5
economia...........6
cultura e spettacoli 7
spettacoli...........8
televisione.........9
nati ieri............10
meteo ­ lotto....13
lettere e rubriche 14
commenti.........15
genova.............17
album..............20
cinema & teatri ..22
sport................23
genova sport....27
serie d.............28
calcio regionale30
MARI >> 3
Il sacerdote indagato per presunti
abusi sessuali aveva accusato la
“lobby ebraico­radical chic”. Ora
attacca i massoni. Rettifica anche
Mastella: «Non intendevo interferire»
ROMA.MontanolepolemicheattornoadonPierino
Gelmini,indagatoperabusisessualidopoladenuncia
di cinque ex ospiti della sua Comunità. Il sacerdote si
scusa con gli ebrei per la frase («lobby ebraico­radical
chic») riguardo al presunto complotto contro di lui
«mirato a indebolire la Chiesa» e sposta il tiro sui
massoni. Ma la vicenda divide anche i preti delle co­
munità per tossicodipendenti, che si contendono co­
spicui fondi pubblici. Il Guardasigilli Clemente Ma­
stella, dopo aver adombrato manovre anticlericali, ha
precisato: «Non volevo interferire nell’inchiesta».
ALBANESE >> 2
DOPO LE CRITICHE DELLA FARNESINA
IL CASO
Forche, Iran contro Italia
Verdi e eolico
matrimonio
d’interesse
Dura replica di Teheran:
«No a interferenze». Intini:
«È solo un’iniziativa nella
lotta dell’Italia contro la
pena di morte nel mondo»
Il partito di Pecoraro
assicura di aver bocciato
l’intesa firmata da un suo
esponente con Gamesa.
Ma il patto esiste
TEHERAN. «Ogni Paese indipen­
dente combatte il crimine secondo le
sue leggi, e ogni interferenza in questo
campoèun’interferenzanegliaffariin­
ternidiunPaese».Cosìilportavocedel
ministero degli Esteri iraniano,
Mohammad Ali Hosseini, ha reagito
alle «forti inquietudini» espresse gio­
vedìdallaFarnesinaperl’ondatadiim­
piccagioni ­ molte delle quali pubbli­
che ­ delle ultime settimane nella Re­
pubblica islamica.
«Nessuna interferenza», gli ha ri­
sposto il viceministro degli Esteri, Ugo
Intini.Sitrattasoltantodiun’iniziativa
che rientra nella lotta alla pena di
morte di cui l’Italia ha fatto «una ban­
diera in campo internazionale». Nella
suanota,laFarnesinachiedevaaTehe­
randisospendereleesecuzionieespri­
meva preoccupazione per la condanna
a morte di due giornalisti curdi.
SERVIZIO e un commento di
DAVID BIDUSSA >> 4 e 15
ROMA. Un patto per avere finan­
ziamenti dalla Gamesa, la multina­
zionale delle centrali eoliche? I
Verdi sostengono di non aver mai
incassato un euro e disconoscono il
protocollo firmato l’anno scorso
(una sorta di accordo di reciproco
sostegno con un contributo di 20
mila euro per le spese del movi­
mento) e pubblicato dal Secolo
XIX: «Quella proposta fu bocciata
dall’esecutivo nazionale». Il docu­
mento fu però presentato e sotto­
scritto pubblicamente. E i rapporti
traGamesae l’associazioneEcquo­
logia (il sito Internet del gruppo dei
Verdi in Regione Toscana) non si
sono interrotti. Il titolare del sito è
Fabio Roggiolani, che sottoscrisse
per conto dei Verdi l’accordo con la
multinazionale spagnola.
Due giovani prima dell’esecuzione in Iran in una foto del 18 luglio 2005. L’Italia ha espresso «forte inquietudine»
RICERCA SUI TOPI: NEL NASO L’ORGANO CHE DISTINGUE COMPORTAMENTI MASCHILI E FEMMINILI
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2005 (­1,25%) sarà vanificato quest’anno per
la costituzione di tre nuovi organi consiliari
(voluti dalla legge nazionale: il consiglio per le
autonomie, il consiglio per l’economia e la
consulta statutaria) e per i lavori di ristruttu­
razione dell’aula del parlamentino. In­
somma, i costi del 2007 stanno galoppando
oltre quota 28 milioni.
Sulterrenodeirisparmi,ilpresidenteMino
Ronzitti ha istituito una commissione bipar­
tisan con il compito di «tagliare il tagliabile»
in tre mesi. Quasi certo che a fine anno non
scatterà l’aumento delle indennità per i con­
siglieri. Ma Gianni Plinio (capogruppo di An)
incalza: «Tagliamo subito il 30 per cento».
Don Gelmini
chiede scusa
agli ebrei,
ma è bufera
G
LI UOMINI non sono topi.
Lo dimostra il fatto che i
primi fanno esperimenti
sui secondi, ma non vice­
versa. Si potrebbe discutere su chi sia il
piùfortunatofraidueanimali,fattosta
che le differenze ci sono e si vedono,
anche se in realtà le loro cellule si asso­
migliano molto. Ed è per questo che il
Mus Musculus è una cavia ideale.
Fatta questa piccola ma doverosa
premessa, dobbiamo ora rendicon­
tarvidiunaimportantescopertascien­
tifica: i comportamenti sessuali sono
indipendenti dal sesso. Ovvero il cer­
vello dei maschi e delle femmine (dei
topi) è identico; contiene cioè sia i cir­
cuiti nervosi “maschili” che quelli
“femminili” ed è un interruttore
esterno che, azionando gli uni o gli altri
asecondadelsessodell’animale,nede­
cide i comportamenti sessuali. A rag­
IL SESSO
È QUESTIONE
DI FIUTO
GIULIANO GALLETTA
giungere questa conclusione è stata
una ricerca diretta da Catherine Dulac
della Harvard University di Boston, la
quale ha inoltre scoperto che l’inter­
ruttoredituttoilsistemaèl’organovo­
meronasale (detto Ovn), un circuito
neurosensoriale situato nel naso. Se­
condo l’articolo pubblicato dalla rivi­
sta Nature, le topoline cui viene “sabo­
tato” l’organo vomeronasale assu­
mono comportamenti maschili. Gli
scienziati hanno prima osservato to­
poline che, per un difetto genetico,
hanno l’Ovn non funzionante. Queste
femmine, secondo i ricercatori, si
comportano come maschi, sono ag­
gressive, fanno gesti sessuali maschili,
non curano i cuccioli, corteggiano
come fossero maschi. Gli stessi com­
portamenti si sono registrati nelle to­
poline in cui l’Ovn è stato disattivato
artificialmente. La femmina ha perciò
nel proprio cervello circuiti neurali
maschili di per sé perfettamente fun­
zionanti, solo tenuti spenti dall’Ovn.
«Ciò significa ­ ha spiegato Dulac ­ che
almeno nei topi c’è un unico cervello
che è maschile e femminile insieme, al
contrariodiquellochesièpensatofino
a oggi».
Sebbene l’Ovn negli esseri umani
non abbia funzioni importanti come
negli altri mammiferi, la scoperta po­
trebbe aprire filoni di ricerca anche sui
nostri comportamenti sessuali.
MENDUNI >> 3
Dall’autore di Il quinto giorno una spirale
di enigmi, intrighi e misteri medievali
Premio Bancarella 2007
5 EDIZIONI
in primo piano
LUNEDÌ
6 AGOSTO
2007
3
I COSTI DELLA POLITICA
LE SPESE DEL CONSIGLIO REGIONALE
(CIFRE IN EURO)
26.453.858,92
Spese per i 40 consiglieri regionali
Indennità
Rimborsi spese
Esercizi mandato
Gruppi consiliari
Spese di rappresentanza
Convegni e seminari
Consulenze e studi
Quote associative
Vitalizi degli ex consiglieri
5.261.144
3.798.442
103.292
2.299.544
155.917
323.059
28.460
38.571
386.958
POLEMICA SUL LEADER UDC
Spese istituzionali, per il personale, per il funzionamento,
per l’infomatizzazione, informazione e comunicazione
Tributi
CORECOM (a)
154.000
Funzioni delegate 50.552
Funzionamento
Strutture di supporto
Spese per il personale*
Spese di funzionamento
Informatizzazione
DIFENSORE CIVICO (b)
Informazione
e comunicazione
75.000
Indennità di carica
(a)+(b)
Casini: «Larghe intese»
e gli alleati lo attaccano
Spese amministrative
Organi consiliari
239.556
Spese per personale:
informazione
e comunicazione
787.175
289.614
4.841.529
2.773.475
956.441
324.770
200.000
BILANCIO
CONSUNTIVO
2006
Regione, 350 mila
euro a consigliere
Tutti i conti del parlamentino ligure. Plinio (An): «Tagliamo il 30%»
GENOVA. Il consiglio regionale ligure
è costato nel 2006, dati finali, 26 mi­
lioni e 453 mila euro. Di questa cifra,
quasi 17 euro a testa per ogni residente
(compresi i neonati), circa la metà
serve per pagare direttamente gli sti­
pendi, i segretari e le missioni dei qua­
ranta consiglieri regionali. E’ pur vero
che, addirittura per tradizione tren­
tennale (e quindi bipartisan), quello li­
gure è tra i consigli meno spendaccioni
d’Italia. E che il bilancio del 2006 ha
portatoauntagliodell’1,27%rispettoa
quello del 2005 (risparmio dovuto al
taglio del 7% dei costi vivi della poli­
tica). Il trend al risparmio sarebbe
stato confermato, sempre in percen­
tuali basse e attorno al punto percen­
tuale, anche nell’anno in corso: ma la
costituzioneditrenuoviorgani(ilcon­
siglio per le autonomie, il consiglio per
l’economia e la Consulta statutatia)
nonché i vasti lavori per la ristruttura­
zione dell’aula parlamentare, compor­
teranno invece a un aumento fino a 28
milioni (salvo risparmi in corso).
La miglior performance rispetto agli
altri, però, non cancella le altissime
voci che ancora caratterizzano il costo
della politica ligure: ai consiglieri
vanno 9 milioni di euro tra indennità e
rimborsi spese (che in realtà è un for­
fait mensile che non necessita di pezze
giustificative), quindi beneficiano di
2.500 euro al mese per «l’esercizio del
mandato» (questa voce, è invece da di­
mostrare) e garantiscono ai loro
gruppi di appartenenza 2,3 milioni di
euro l’anno per il personale e le inzia­
tive politiche. Se vale la statistica, cia­
La nuova sala del consiglio regionale come prevista dopo la ristrutturazione
scun consigliere comporta spese totali
per 325 mila euro all’anno. Un para­
gone: i 120 dipendenti (impiegati e
quadri) del parlamentino ligure co­
stano in tutto 4,8 milioni: 40 mila euro
all’anno. E, in base a determinati re­
quisiti, i consiglieri, quando termi­
nano il mandato, hanno diritto a un vi­
talizio, che nel 2006 è costato all’ente
quasi 400 mila euro.
Imperniati sulle scelte dei politici,
inoltre, i due organi consigliari già esi­
stenti: il Corecom e il Difensore civico.
Due entità per lo più assenti dalla vita
pubblica ligure, raramente al centro
dell’iniziativa, che costano più per pa­
gare gli otto dirigenti (nominati dal
consiglio: per loro 240 mila euro
l’anno) che per le spese di funziona­
mento (230 mila euro l’anno).
rebbe un grosso favore per il go­
verno». Ci vuole piuttosto un con­
frontodimeritoinParlamento:«Noi
– afferma Casini ­ vogliamo aumen­
tare gli elementi di riformismo di
quel protocollo e soprattutto evitare
che vengano soppressi gli aspetti più
ROMA. Freddezza e ostilità. Pier
innovativi». Ce n’è abbastanza per
Ferdinando Casini rilancia la propo­ farsi molti nemici nel centrodestra
sta di «un governo di unità» nazio­ senza ottenere un sufficiente con­
nale per «mandare a casa» Romano senso nell’Unione. Se i ragionamenti
Prodi ma non trova alleati disposti a di Casini possono farsi strada fra i
seguirlo. Porte chiuse nell’Unione moderati e i centristi della maggio­
ma anche e soprattutto nel centro­ ranza, è chiaro a tutti (e lo ha sottoli­
destra. «È tardi per un governo di neato lo stesso Prodi) che «non ci
unità nazionale. Si doveva fare sono i numeri» per spostare l’asse
quando Prodi si è accorto di non del governo al centro. «I voti
avere i numeri», sostiene il leader dell’Udc? Solo aggiuntivi. Il proto­
della Lega Umberto Bossi.
collo deve essere approvato da que­
Il centrodestra non apprezza. Nè sta maggioranza», di il Dl Enrico
l’idea delle lar­
Letta.
ghe intese né la
«Ben venga la
tentazione
collaborazione
dell’Udc di valu­
sulwelfare.Mala
tare nel merito il
proposta di un
protocollo sul
governo di unità
welfare. «Quel
nazionale è da
protocollo è un
respingere
al
cattivo accordo,
mittente», in­
fumo
negli
calza Renzo Lu­
occhi. Chi ha a
setti, anche lui
cuore l’interesse
della Marghe­
del Paese deve
rita. «La mate­
votare contro»,
matica non è
taglia
corto
un’opinione. I
Osvaldo Napoli,
numeri dell’Udc
di Fi. «Nessun
non sono suffi­
aiuto per chi
cienti per mag­
smantella
la
gioranze
di
legge Biagi», rin­
nuovo conio», ri­
cara Maurizio
badisce il Verde
Gasparri, di An.
Angelo Bonelli.
Reazioni
Nell’Unione,
ostili, che non
le grandi mano­
piacciono ai fe­
vre di Casini sul
delissimi di Ca­
welfare vengono
sini. «La Cdl non
seguite con cre­
è la riserva di
scente sospetto
caccia di qual­
dallasinistra,che
cuno. L’Udc po­
teme una even­
trebbe far sal­
tuale una salda­
tare il banco, se
tura tra i disegni
gli alleati si osti­
delleaderUdceil
neranno
in
nascentePd.Ma­
Pierferdinando Casini (Udc) e,
un’opposizione
nuela Palermi,
di trincea, che sotto, Maurizio Gasparri (An)
capogruppo Pdci
non
disturba
al Senato, si
Prodi, anzi lo rafforza», ribatte Mau­ spingepiùinlà:«C’èiltentativodifar
rizio Ronconi, vicepresidente del incontrare il futuro Pd con Fi, fa­
gruppo Udc alla Camera. Il dopo cendo cadere il governo Prodi da si­
Prodi è solo un aspetto della pole­ nistra.Casini si proponecomeilsen­
mica estiva. Non c’è soltanto la pro­ sale di questa operazione», dice. «È
posta di un governo di «responsabi­ un disegno che sta camminando ma
lità nazionale» ad agitare le acque. In non riuscirà», aggiunge la Palermi.
attesa di mandare a casa il Profes­ Sia come sia, le proposte di Casini
sore, Casini tende la mano al go­ non trovano grande seguito. E c’è
verno su un terreno a rischio: il pro­ chi, anche a sinistra, punta a raffred­
tocollo sul welfare, osteggiato dalla dare un autunno che si annuncia
sinistra radicale. L’Udc non darà caldo: «Il governo gode di ottima sa­
«alcun appoggio a Prodi». Ma Casini lute. Nessun rischio», dice il mini­
chiedeaglialleatidinonfarele«belle stro Alessandro Bianchi. I dissensi
statuine» e di non rifugiarsi sul welfare? Poca cosa.
sull’Aventino perché questo «sa­ MICHELE LOMBARDI
Bossi: «È troppo tardi».
I sospetti della sinistra:
«Si fa strada un’alleanza
fra Partito democratico
e Forza Italia»
Nonostante le voci in discesa, poi,
sono cresciute quelle per l’informa­
zione e la comunicazione: 200 mila
euro per il personale e 325 mila euro
per la produzione di servizi. Al conto
bisogna aggiungere poi quasi un mi­
lione per la dotazione di impianti e si­
stemi informatici, 2,7 milioni per
utenze e spese di amministrazione, un
altro milione tra imposte e strutture di
supporto.Sututtequestevocidovràla­
vorare la commissione bipartisan va­
rata dal presidente del consiglio Mino
Ronzitti, che ha il compito di «tagliare
il tagliabile» al fine di minimizzare i
costi dell’ente (Ronzitti, tra l’altro,
avrebbe dato mandato agli uffici di in­
cassare e “blindare” ogni economia
nelle spese di quest’anno rispetto alle
previsioni fatte nel 2006).
Ma è Gianni Plinio, capogruppo di
An,adalzaresubitoiltiro:«Hoscrittoa
Ronzitti, che aveva parlato dell’aboli­
zione delle Province e delle Comunità
montane nonché delle Asl. Bè, gli dico
che intanto potremmo approvare la
mia proposta di legge che vieta au­
menti dei nostri stipendi e impedisce
agli ex consiglieri diventati parlamen­
tari di accumulare i vitalizi. Vado
avanti ­ attacca Plinio ­ e faccio appello
a quei consiglieri che vorranno prepa­
rare con me una proposta di legge per
tagliare del 30% ogni voce del bilancio
per le spese dell’ufficio di presidenza,
delconsiglioedeigruppipolitici.Basta
una riga su un foglio e la pressione sul
pulsantedelvoto.Edeccochesirispar­
miano quasi cinque milioni di euro».
GIOVANNI MARI
POLITICA E AMBIENTE: L’INCHIESTA DEL SECOLO XIX
I Verdi: «Solo falsità». Ma l’accordo con Gamesa esiste
Il portavoce del partito
nega l’esistenza di intese
con la multinazionale
dell’energia eolica. In Rete
la prova dei legami
ROMA. La polemica è nata per le in­
stallazioni eoliche, le alte pale indu­
striali, installate dalla multinazionale
Gamesa sulle colline di Scansano in
Toscana: uno dei luoghi più belli del
mondo. E oggi anche i Verdi, che in
quella regione le sostengono, ammet­
tono: «Il Sole che ride ritiene l’eolico
una fonte energetica pulita ma che ha
provocato negativi impatti ambientali
dove è stata utilizzata al di fuori di una
seria e rigorosa pianificazione».
Poi la scoperta che tra i Verdi e la
stessa Gamesa esisteva, da un anno,
una sorta di protocollo che li vincolava
a un rapporto di collaborazione, con
una sponsorizzazione (20 mila euro)
di iniziative del partito. Alla notizia,
pubblicata dal Secolo XIX venerdì 6, ri­
battono ora i Verdi. «La notizia è falsa ­
sostiene Andrea Alicandro, capouffi­
ciostampadellaFederazionedeiVerdi
­ la proposta di quell’accordo fu boc­
ciata dall’Esecutivo nazionale del par­
tito. Si valutò infatti, per quanto limi­
tato alla copertura di spese per conve­
gni e per cifre assolutamente irrisorie,
di non dare seguito alla proposta affin­
ché nessun dubbio potesse sorgere
sulla totale indipendenza di giudizio
dei Verdi. La Federazione dei Verdi
non ha quindi ricevuto un solo euro da
Gamesa energia Spa. Quanto all’asso­
ciazione Equologia, è evidente che si
trattadiunsoggettodiversodaiVerdie
dalla quale, per essere chiari, i Verdi
non hanno mai ricevuto contributi».
Vale allora la pena di ricostruire la
storia di quell’accordo. Fu presentato
in un’occasione pubblica mercoledì 26
luglio 2006 alle 11,30, nella sala confe­
renze della Fondazione Basso, in via
della Dogana Vecchia a Roma. Il titolo:
“Firma del protocollo d’intesa tra il
partito dei Verdi e Gamesa Energia
Italia per la promozione e lo sviluppo
delle fonti rinnovabili in Italia”. Parte­
ciparono Fabio Roggiolani, come “re­
sponsabile nazionale energia e inno­
vazione dei Verdi”; Diego Tommasi,
coordinatore nazionale dell’ufficio di
presidenza dei Verdi; Jose Donoso, re­
sponsabile Europa Gamesa Energia
Sa; Carmelo Scalone, direttore gene­
rale Gamesa Energia Italia Spa. Il pro­
tocollo, sparito da internet ma di cui il
Secolo XIX ha una copia, è firmato da
Scalone e da Roggiolani per il “Partito
dei Verdi con sede legale a Roma in via
Salandra 6”. È l’indirizzo della Federa­
zione nazionale dei Verdi.
Non dev’esser stata una conferenza
affollatissima, ma qualche riscontro di
stampa esiste. Un lancio dell’agenzia
Dire spiega: «È matrimonio d’inte­
resse tra i Verdi e Gamesa, il colosso
spagnolo dell’eolico». Ma soprattutto
c’è un articolo pubblicato da L’Unità il
30 luglio successivo: “Energia eolica:
SU INTERNET LA PROVA DEI LEGAMI FRA VERDI E GAMESA
http://www.ecquologia.it/sito/pag1132.map#scena_1
http://www.whois.net/whois_new.cgi?d=ecquologia&tld=it
http://www.consiglio.regione.toscana.it/Politica/gruppi-politici/Gruppo_VIII/verdi8.asp
unprotocollotraVerdieGamesa”.Ini­
zia così: «Un vero e proprio protocollo
d’intesatraunpartitopoliticoeun’im­
presaspecializzatanellaproduzionedi
energia elettrica è stato sottoscritto
nei giorni scorsi a Roma tra Gamesa
Italia e il partito dei Verdi». L’ufficio
stampa dei Verdi, che definisce «falso»
l’articolo del Secolo XIX, doveva essere
in quei giorni distratto.
I Verdi sostengono ora (ma l’ufficio
stampa non ne ha dato notizia, a quel
che risulta) che quell’accordo in realtà
non esisteva. Che era solo una bozza,
un preliminare, poi bocciato dall’ese­
cutivo nazionale. Traducendo, si po­
trebbe dire: una sceneggiata per i
media. Solo questo? I rapporti tra Ga­
mesa e i Verdi, dopo quella bocciatura,
si sono allentati? Un passo avanti. Il 12
dicembre viene organizzato a Viareg­
gio un convegno, intitolato “Allearsi
conimuliniavento”.Vienepresentato
ampiamente sul sito Ecquologia
(www.ecquologia.it). Che cos’è Ecquo­
logia? Consultando il sito del consiglio
regionale della Toscana, nella pagina
“l’elenco di tutti i Gruppi politici e i
loro siti internet” compare la dicitura
“Verdi per l’Unione”. Più avanti: “Ec­
quologia,ilsitowebdelGruppo”eilre­
lativo link. Digitando “ecquologia” sul
motore di ricerca Google compare la
dicitura: «Sito nazionale dei rappre­
sentanti istituzionali Verdi e delle re­
altà locali». Una ricerca sulla registra­
zione del sito dà questo risultato. Regi­
strant (titolare): Roggiolani Fabio.
AdminContact:RoggiolaniFabio.Rog­
giolani, consigliere regionale Verde, è
il firmatario del protocollo con Ga­
mesa per conto dei Verdi nazionali.
Torniamo al convegno di Viareggio.
SempresulsitodelGruppoVerdedella
Toscana compare il simbolo del par­
tito“VerdiperlaPace”esubitosottola
foto di una pala eolica. Il nome del fab­
bricante è leggibile, ma per togliere
ogni dubbio lo stesso sito dà la possibi­
lità di ingrandirla. È un apparecchio di
Gamesa Eolica. C’è poi il manifesto
che pubblicizza l’evento. L’organizza­
zione è di Ecquologia. Sullo sfondo
dellabrochureunafoto.Lepaleeoliche
di Gamesa. Non è l’unica iniziativa di
spicco nel panorama delle energie rin­
novabili. Una seconda si svolge a Ge­
nova, nel maggio di quest’anno. Il con­
vegno “Ecologia è economia” è a Pa­
lazzo Ducale, il 4 e il 5. Due i ministri:
Alfonso Pecoraro Scanio (Ambiente) e
Fabio Mussi (Università).
Il simbolo di Ecquologia appare su­
bito sotto quello principale, “Verdi per
la pace.”. I siti internet di riferimento,
sul manifesto, sono www.verdi.it e
www.ecquologia.it. Roggiolani parla il
secondo giorno come “co­responsa­
bile Ufficio di Programma dei Verdi”.
Gamesa partecipa tra gli espositori.
Sul sito di Ecquologia compare un
ampio spazio dedicato a Gamesa Italia
e una lunga “intervista di Ecquologia
all’ing. Fabrizio Tortora, direttore ge­
nerale di Gamesa Energia Italia”.
MARCO MENDUNI
2
politica
MARTEDÌ
7 AGOSTO
2007
I COSTI DELLA POLITICA
LE REGIONI A CONFRONTO (importi netti mensili in euro, anno 2006)
ABRUZZO
Indennità 1
Presidente Consiglio e Giunta
Componenti Giunta
Vice Presidente Consiglio
Vice Presidente Giunta
*Presidente Commissione Consiliare
**Vice Presidenti Comm. permamenti
Capigruppo Gruppi Consiliari
Consigliere Regionale
10.631,35
9.512,26
9.512,26
9.512,26
8.952,71
7.833,62
8.952,71
7.274,08
BASILICATA
Rimborsi2
min.
max.
3.213,60
3.213,60
3.213,60
3.213,60
3.213,60
3.213,60
3.213,60
3.213,60
3.213,60
3.213,60
3.213,60
3.213,60
6.084,96
6.084,96
6.084,96
6.084,96
LIGURIA
Indennità 1
Presidente Consiglio e Giunta
Componenti Giunta
Vice Presidente Consiglio
Vice Presidente Giunta
*Presidente Commissione Consiliare
**Vice Presidenti Comm. permamenti
Capigruppo Gruppi Consiliari
Consigliere Regionale
5.760,02
5.226,33
4.878,38
5.110,80
4.353,19
4.019,64
4.353,19
3.485,95
5.279,74
4.279,07
4.279,07
4.412,50
3.945,52
3.611,97
3.945,52
3.278,42
Presidente Consiglio e Giunta
Componenti Giunta
Vice Presidente Consiglio
Vice Presidente Giunta
*Presidente Commissione Consiliare
**Vice Presidenti Comm. permamenti
Capigruppo Gruppi Consiliari
Consigliere Regionale
3.738,73
3.251,07
3.251,07
3.251,07
3.251,07
3.251,07
3.251,07
3.251,07
5.851,82
5.851,82
5.851,82
5.851,82
5.851,82
5.851,82
5.851,82
5.851,82
Indennità 1
5.937,62
4.936,96
4.936,96
4.936,96
4.269,85
3.936,30
4.269,85
3.602,75
4.226,39
3.251,07
4.371,07
3.251,07
5.490,45
5.349,51
5.365,17
3.751,07
Indennità 1
9.842,26
9.508,71
9.508,71
9.508,71
9.308,58
9.040,75
8.508,05
8.508,05
6.127,20
6.127,20
6.362,64
6.127,20
6.362,64
6.362,64
6.362,64
6.362,64
Rimborsi2
min.
max.
9.226,78
5.102,76
5.102,76
7.928,84
5.448,59
5.448,59
6.828,41
5.925,92
5.448,59
5.448,59
5.448,59
5.448,59
5.498,31
5.448,59
5.448,59
Indennità 1
4.890,00
4.222,89
4.222,89
4.222,89
3.889,33
3.555,78
3.889,33
3.222,23
6.127,20
6.127,20
8.952,48
6.127,20
8.952,48
8.952,48
8.952,48
8.952,48
3.511,09
3.335,54
3.335,54
3.335,54
3.230,20
3.089,76
2.808,07
2.808,07
3.511,09
3.335,54
3.335,54
3.335,54
3.230,20
3.089,76
2.808,07
2.808,07
Indennità 1
6.123,00
11.261,38
5.455,00
11.261,38
5.455,00
4.950,00
0
4.500,00
Indennità 1
2.608,34
2.421,82
4.597,87
2.421,82
4.535,70
4.473,53
4.535,70
4.411,36
EMILIA ROMAGNA
Rimborsi2
min.
max.
6.265,00
6.265,00
6.265,00
6.265,00
6.265,00
6.317,00
0
6.317,00
6.265,00
6.472,00
0
6.472,00
Indennità 1
2.992,32
2.992,32
2.992,32
2.992,32
2.992,32
2.992,32
3.682,61
3.682,61
3.682,61
3.682,61
3.682,61
3.682,61
7.245,11
6.244,45
6.244,45
4.793,02
4.793,02
5.066,50
4.793,02
4.793,02
5.066,50
5.577,34
4.793,02
5.345,15
3.127,45
2.992,32
3.682,61
4.910,24
4.793,02
5.345,15
7.180,45
7.404,09
6.550,34
6.550,34
6.550,34
5.866,24
5.357,93
5.866,24
5.011,87
Rimborsi2
min.
max.
2.602,02
2.679,02
2.679,02
2.679,02
2.679,02
2.679,02
2.679,02
2.679,02
3.326,97
5.233,75
3.326,97
3.287,04
3.326,97
3.287,04
3.287,04
3.326,97
3.326,97
Indennità 1
8.788,34
7.787,68
7.787,68
8.454,78
7.120,57
6.573,13
7.454,13
6.453,46
UMBRIA
Indennità 1
3.499,78
3.499,78
3.499,78
3.499,78
3.499,78
3.499,78
3.499,78
3.499,78
2.602,02
6.042,02
6.042,02
6.042,02
6.042,02
6.042,02
6.042,02
6.042,02
FRIULI VENEZIA GIULIA
Indennità 1
486,19
486,19
943,42
486,19
943,42
486,19
486,19
3.259,98
486,19
3.259,98
5.152,59
4.416,55
943,42
943,42
3.259,98
3.259,98
3.602,80
3.002,33
3.098,11
3.002,33
3.098,11
3.098,11
3.098,11
3.098,11
Indennità 1
10.043,65
8.609,37
7.141,74
8.609,37
6.591,37
6.089,21
LAZIO
Indennità 1
8.545,12
5.738,33
5.738,33
6.035,52
5.143,93
4.846,74
5.143,93
4.330,38
PUGLIA
Rimborsi2
min.
max.
2.482,56
2.482,56
2.482,56
2.482,56
2.482,56
2.482,56
2.482,56
2.482,56
Rimborsi2
min.
max.
7.552,07
6.167,49
5.420,67
6.778,22
5.152,59
10.176,64
10.176,64
10.176,64
10.176,64
Indennità 1
6.799,73
6.799,73
6.799,73
6.799,73
6.799,73
6.799,73
6.799,73
6.799,73
VAL D’AOSTA
Rimborsi2
min.
max.
3.602,80
3.002,33
2.602,02
3.002,33
2.602,02
2.602,02
2.602,02
2.602,02
Rimborsi2
min.
max.
PIEMONTE
Rimborsi2
min.
max.
4.795,22
4.156,52
4.156,52
4.508,49
3.794,56
3.461,00
Indennità 1
Indennità 1
MOLISE
Rimborsi2
min.
max.
TRENTINO ALTO ADIGE
Rimborsi2
min.
max.
2.608,34
2.421,82
2.252,69
2.421,82
2.190,52
2.128,35
2.190,52
2.066,18
CAMPANIA
Rimborsi2
min.
max.
MARCHE
Rimborsi2
min.
max.
TOSCANA
SICILIA
Indennità 1
CALABRIA
Rimborsi2
min.
max.
LOMBARDIA
Rimborsi2
min.
max.
4.681,46
4.681,46
4.681,46
4.681,46
4.681,46
4.681,46
4.681,46
4.681,46
Indennità 1
12.086,17
7.385,99
7.385,99
7.833,63
7.926,16
7.030,89
7.926,16
7.030,89
VENETO
Rimborsi2
min.
max.
518,08
518,08
518,08
518,08
518,08
518,08
Indennità 1
5.624,12
4.623,46
4.957,02
4.957,02
4.289,91
3.704,72
4.289,91
3.289,25
Rimborsi2
min.
max.
4.715,14
4.715,14
4.715,14
4.715,14
4.715,14
4.715,14
4.715,14
4.715,14
Rimborsi2
max.
0
0
0
0
4.140,84
4.140,84
4.140,84
4.140,84
4.003,11
4.003,11
4.003,11
4.003,11
5.627,97
5.627,97
5.627,97
5.627,97
SARDEGNA
Rimborsi2
min.
max.
8.952,78
7.385,99
7.385,99
7.833,63
7.926,16
7.030,89
7.926,16
7.030,89
min.
6.991,22
6.991,22
6.991,22
6.991,22
6.991,22
6.991,22
6.991,22
6.991,20
«Macchésuperbuste
troppa inefficienza»
Indennità 1
min.
Rimborsi2
max.
7.289,31
7.355,11
6.221,90
7.355,11
5.603,57
4.454,22
4.062,23
4.062,23
7.355,11
7.355,11
7.355,11
7.355,11
* Trattamento analogo, tranne nel caso
della Lombardia, viene riservato al
Presidente di Commissioni Speciali e
al Consigliere Segretario e Segretario
Questore.
** Trattamento analogo, tranne nel caso
della Lombardia, viene riservato ai
Vicepresidenti di Commissioni
Speciali
Nota: 1 Indennità netta mensile con esclusione dei rimborsi a pié di lista e dei rimborsi di cui alla lettera b dell’art. 52 del T.U.I.R. (Testo unico imposte sui redditi); 2 Rimborsi di cui all’art. 52 del T.U.I.R.
GENOVA.Quindicigiornidilavoro,al
ritmo di una riunione al giorno, per
guadagnarsilostipendiodiconsigliere
regionale. Che in Liguria e nelle altre
regioni italiane è composto da due
voci, l’indennità base (calcolata su
trend di quella dei parlamentari) e dal
rimborso spese. Variabile. Ma non in
base alle presenze e, soprattutto, al lavoro svolto, alle proposte di legge presentate. La variabile, che in Liguria ad
esempio va da un minimo di 4.681,46
ad un massimo di 5.851,46 (sommando quest’ultima cifra all’indennità si ha un netto di 9.337,77 euro al
mese), è dovuta semplicemente alla
presenzainconsiglioregionalepiuttosto che alle riunioni di commissione.
Le Regioni, anche se senza troppo
sprint, stanno cercando di tagliare qua
e là. Prendiamo la Liguria e il Piemonte, presto unite nel nome di Limonte, macro-regione economica e
sociale. Il presidente del consiglio regionale ligure Mino Ronzitti ha affidatoadunacommissioneilcompitodi
trovare le sacche di spreco e di sforbiciare: se ne parlerà a settembre. Nello
stesso mese il collega piemontese, DavideGariglio,presenteràundisegnodi
legge per riformare lo statuto: meno
assessori esterni nella futura legislatura, da 14 a 10.
Autocriticadeiconsiglieriregionaliliguri.Summitpertagliareil30%dispese
«Icostisonosottocontrollo,mauna
forma di razionalizzazione a questo
punto è necessaria. Il vero problema
non è l’indennità, ma il rimborso
spese. In Piemonte ci sono consiglieri
regionali che, venendo a Torino dalle
parti più lontane e disagiate, potrebbero anche intascare 10 mila euro di
rimborso. É chiaro che le somme sono
eccezionalmente alte, stiamo cercando di trovare il consenso per ritoccarle, ma non è facile». Roba da masochisti, da gente capace di prendere in
manoibilanci,lespese,icostidellapolitica e tirarci una riga sopra senza
pensare che, quei soldi, finiscono
anche nelle proprie tasche. Compito
che in Liguria Ronzitti ha affidato a
cinque consiglieri: tre di maggioranza
- Claudio Gustavino (Ulivo), Patrizia
Muratore (Idv) e Marco Nesci (Prc) - e
due di opposizione: Nicola Abbundo
(Udc) e Luigi Morgillo (FI). Obiettivo:
dopo i risparmi dello scorso anno
(10%) riuscire a tagliare ancora il 30%
di spese.
Con le forbici in mano i consiglieri
regionali non sono a loro agio. Tanto
che una persona mite ed equilibrata
come Claudio Gustavino, capogruppo
dell’Ulivo, riesce a perdere il suo
aplomb: «Mi sono francamente un po’
stufato di questa campagna. É una
ventata demagogica e quando finirà
avrà esiti risibili». Perché? «Semplice,
perché il problema non è che i politici
guadagnano troppo, ma che non meritano quello che portano a casa. Come
sulla stessa linea d’onda. «D’accordo,
cercheremo,piùchetagliare,dirisparmiare il più possibile - premette - ma
detto ciò i costi della politica non sono
gli stipendi dei consiglieri regionali,
ma l’inefficienza della politica». Riprende paro paro le parole del suo leader, Pier Ferdinando Casini, che, proprio a Genova in primavera aveva affrontato il tema dei costi della politica
e dell’inadeguatezza delle sue risposte.
«Togliere diritti acquisiti si sa che
non è facile, ma non è neppure giusto
fare come Plinio che, se vuole, può
sempre devolvere parte del suo stipendio ad una delle mille onlus di Genova».L’attaccodiAbbundo èalcapogruppo di Alleanza nazionale Gianni
ALESSANDRA COSTANTE
IL MINISTRO FERRERO BOCCIA LE LARGHE INTESE
POLITICA E AMBIENTE
Verdi-Gamesa, top secret il no all’intesa
Al partito ribadiscono: il
patto fu bocciato dai
vertici nazionali. Ma
nessuno fa uscire dai
cassetti quel documento
GENOVA. I Verdi non forniscono al
Secolo XIX il verbale dell’esecutivo
nazionale durante il quale fu bocciato il protocollo con la multinazionale spagnola dell’eolico Gamesa,
più precisamente con Gamesa Energia Italia. Almeno per ora.
Questo è il risultato di un’estenuante “due giorni” di contatti con
l’ufficio stampa del partito dopo le
prime puntate dell’inchiesta del nostro quotidiano sugli impianti che
trasformano il vento in energia. Inchiesta partita con la vicenda di
Scansano, in Toscana.
SullecollinedelMorellino,unodei
più bei paesaggi del mondo, sono
state installate pale eoliche che, secondo molte opinioni, hanno deturpato irrimediabilmente quegli
scorci.
Poi la scoperta di un protocollo
d’intesa firmato l’anno scorso tra il
partito dei Verdi e la stessa Gamesa.
Una sorta di accordo di reciproco sostegno che prevedeva anche una
forma di contributo dall’azienda: 20
mila euro l’anno.
I Verdi ribadiscono ancora una
volta la loro posizione: «Quell’accordo fu poi bocciato dall’esecutivo.
Rimase lettera morta. Non abbiamo
mai preso un euro da Gamesa».
Nessuno mette in dubbio la bontà
di quest’affermazione. Ma, per spirito di trasparenza anche nei confronti degli stessi simpatizzanti
Verdi, il Secolo XIX ha chiesto il verbale dell’esecutivo che stoppò
un’iniziativa, ricordiamo, presen-
mai se faccio il medico merito quello
che guadagno e se faccio il politico no?
Questa è una pericolosa avanzata demagogica. Anche perché quando
guardo la mia dichiarazione dei redditi da medico, mi rendo conto che da
politico guadagno molto meno». Gustavino lo va ripetendo da tempo: «In
politicac’èoggettivamenteunacrisidi
competenze, serietà e credibilità. É
una politica che non dà il segno di occuparsidellecosechecontanoefinché
non si guarda questo, finché le storie
dei politici saranno di gente che si fa
piste di coca, la gente non può riacquistare fiducia».
In consiglio regionale Gustavino e
Abbundo siedono su banchi opposti,
eppure anche l’esponente dell’Udc è
Plinio, primo firmatario di una proposta di legge che vieta l’aumento degli
stipendi dei consiglieri regionali e impedisceagliexconsiglieridiventatideputati di accumulare vitalizi. «C’è una
grande confusione. Si pensa che i consiglieri regionali stabiliscano chissà in
che modo il proprio stipendio invece è
direttamente collegato a quello della
magistratura e dei parlamentari. Bisognerebbe risparmiare in tutto il paese,
non solo in Liguria» conclude Abbundo.
Sembra una catena di Sant’Antonio:
lo stipendio di consigliere regionale è
calibrato su quello del parlamentare e
la “busta” di quest’ultimo su quanto
incassa un magistrato di corte costituzionale. «É tutto collegato, non è mica
una scoperta di adesso» arringa AlbertoGagliardi (ForzaItalia)exsottosegretarioagliAffariregionalieattualmente vicepresidente del consiglio
comunale. «Quando ero al governo
dissi che bisognava razionalizzare
partendo dall’abolizione delle province, delle comunità montane e delle
circoscrizioni: sono moltiplicatori di
consenso e di posti, un’inutile sovrapposizione di potere e hanno costi altissimi, mentre al cittadino provocano
solo paranoie».
Fabio Roggiolani, consigliere
regionale toscano dei Verdi
tata pubblicamente nel luglio del
2006 ai media come “cosa fatta”,
tanto da essere ripresa anche dalle
agenzie di stampa e dal quotidiano
L’Unità.
L’ultima risposta dell’ufficio
stampa: «Il nostro compito si esaurisce qua. Gireremo la vostra richiesta
al presidente e agli organi del partito
e decideranno che cosa fare». Il protocollo fu firmato a Roma e presentato ai media come un patto già sancito tra Verdi e Gamesa. L’ufficio
stampa era a conoscenza di questa
circostanza? «Qui non è in gioco il
ruolo dell’ufficio stampa».
Ilprotocollofufirmato,anomedel
partito dei Verdi, da Fabio Roggiolani, uno dei componenti dell’ufficio
del programma del partito.
Era titolato a farlo? «Gli unici atti
vincolanti per un partito sono quelli
firmati dal segretario e dal tesoriere».
Roggiolani quindi non poteva
farlo? «Gli unici atti vincolanti per
un partito sono quelli firmati dal segretario e dal tesoriere».
Sostenete che l’associazione Ecquologia, che fa capo a Fabio Roggiolani,ècosadiversadaiVerdi.Eppure,
sul sito del consiglio regionale della
Toscana, Ecquologia è indicato
come sito internet dei Verdi per
l’Unione. «Ecquologia è il sito personale di un consigliere toscano».
Assai più precise le risposte che, in
spirito di trasparenza, sono state offerte ai nostri quesiti da Fabrizio
Tortora, direttore generale di Gamesa Energia Italia.
«Il protocollo di intesa, presentato
lo scorso luglio durante una seduta
pubblica, non è stato ratificato
dall’esecutivo nazionale del partito
dei Verdi. Quindi, ad esso non è stato
dato alcun seguito né da parte della
società né dei Verdi. Nessun contributo diretto od indiretto, anche tramite sponsorizzazioni ad iniziative e
convegni, è stato mai concesso dalla
nostra società al partito dei Verdi».
Per quanto riguarda Ecquologia?
«La nostra società ha fornito un supporto all’organizzazione del convegno tenutosi a Viareggio sul tema
dell’energie rinnovabili, fornendo i
contatti con alcuni dei relatori nazionali ed internazionali. Ha, inoltre,
contribuito alle spese di organizzazione del convegno, corrispondendo
all’associazione Ecquologia una
sommadi7.500euro.Nessuncontributo è stato mai concesso dalla nostra società al sito internet di Ecquologia né direttamente al consigliere
regionale Roggiolani».
MARCO MENDUNI
ROMA. Se il governo cade, si torna a
votare. Mentre l’ipotesi di un governo di unità nazionale targata Pier
Ferdinando Casini affonda, si fanno
avanti i fautori del voto anticipato se
RomanoProdinonsuperal’autunno
caldo del welfare. «Questo governo
va avanti oppure si va alle elezioni»,
taglia corto il ministro del Prc, Paolo
Ferrero. È uno sbocco che piace
molto anche al Cavaliere: «L’unica
soluzione? È dare la risposta agli
elettori», dice Paolo Bonaiuti, portavoce di Silvio Berlusconi.
Nel tentativo di smarcarsi al centro, Casini riesce solo a mettere d’accordo Rifondazione e Fi, la sinistra
radicale dell’Unione e i più berlusconiani del centrodestra. Ferrero e gli
altri vedono con il fumo le grandi
manovre Udc e non accettano il soccorsooffertodaCasinialgovernosul
welfare quando il protocollo del 23
luglio sbarcherà in Parlamento.
«Prodi non ha detto no alle modifiche», dice Ferrero.
La sinistra è convinta che, in autunno, riuscirà spostare l’asse del
governo dalla sua parte e si prepara a
darebattagliaanchenellepiazze,nonostante il rischio di scavalcare i sindacati. «Siamo in uno stato democratico. Non è che le parti sociali si
mettono d’accordo e il Parlamento
registra», afferma l’uomo forte del
Prc nell’esecutivo. Il quale, diversamente dal passato, non esclude di
manifestare il 20 ottobre per sollecitare la modifica dell’accordo di luglio.
È difficile che Prodi, questa volta,
riesca a chiudere dentro casa i ministri della sinistra casa. «È un’iniziativa molto opportuna. Serve a far sì
che la coalizione non abbandoni il
programma dell’Unione. Ritengo
«SE PRODI
CADE
SI VOTA»
Il ministro Paolo Ferrero
opportuno andarci come esponente
del governo», spiega Ferrero. Le larghe intese di Casini sono un’eco lontana. La sinistra è sicura che strapperà agli alleati le modifiche del protocollo e intanto agita lo spettro del
voto anticipato.
Su questo, Ferrero è netto: «Tutte
le cose intermedie sarebbero solo un
capitolo del trasformismo delle
classi dirigenti italiani». Del resto,
non ci sono grandi margini, anche
volendo, per cominciare a spostare
labarralacentroapprofittandodello
scontro sul welfare. I numeri non ci
sono. E di questo è convinta anche
una liberale come Emma Bonino,
che è l’opposto di Ferrero.
Punto primo, secondo il ministro
radicale:«L’Udcnonbasta,conisuoi
voti». Punto secondo: «I governi di
unità nazionale sono formule già
viste, poco rispettose delle scelte
degli elettori». È un ragionamento
che mette in crisi le prove generali di
larghe intese, che avrebbe in mente
Casini sul welfare.
Se dunque le cose stanno così,
Prodi non potrà in autunno che cercare un compromesso a sinistra o
farsi da parte, con la prospettiva di
un governo tecnico per la Finanziaria e di voto anticipato a primavera.
Berlusconi tifa per questa soluzione.
E con lui la Lega. Meno convinta è
An,cheintantoorganizzaperil13ottobre a Roma una grande manifestazione nazionale contro il governo.
Alle elezioni pensa Bonaiuti, che
illustra così i calcolo del Cavaliere e i
sondaggi che li sorreggono: «Questo
governositrovacontrotreitalianisu
quattro. Il 76,5 per cento degli italiani non ha fiducia in questo esecutivo»,dicel’esponentediFi.Equindi
perché soccorrere il governo come
intende fare Casini e perché mai rispolverare le larghe intese? «Le offerte di Casini sono utili solo a Prodi,
che le può usare per tenere bada i
contestatori della sinistra», spiega
Maurizio Gasparri, di An.
Ma la sinistra radicale non si pone
troppi problemi e procede dritta per
la sua strada. «Non ci sono margini
per l’operazione che propone Casini», è la tesi del numero due del
Pdci, Orazio Licandro. Il quale promette. «Non faremo cadere il governo». Una tesi che trova di nuovo
d’accordoFiconOsvaldoNapoli:«In
autunno non ci sarà nessuna crisi. Il
compromesso sul welfare c’è e sarà
pagatodallecassedelloStato»,diceil
deputato azzurro.
MICHELE LOMBARDI
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Verdi * Fabio Roggiolani * Mario Lupi * Marco Betti * Gruppo Verdi - PRIMO PIANO
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Regionale > Fabio Roggiolani > notizie e comunicati stampa
COMUNICATI STAMPA
Fabio Roggiolani: "le pale eoliche sono belle" - 07/08/2007
"L'eolico nelle ZPS non è da bocciare per legge, l'eolico può essere messo
anche nei parchi nazionali, contano il luogo e le condizioni paesaggistiche e
non semplicemente la tutela. Siamo d'accordo che l'eolico, come ogni altra
nuova energia rinnovabile, vada fatto con criterio. E con criterio insisto che
le Valutazioni di Impatto Ambientale su Monte Ginezzo e la bocciatura al
TAR di Scansano sono appunto scriteriate. Monte Ginezzo è un sito eolico
praticamente perfetto e se si esclude un sito come quello è evidente che
l'eolico in Toscana ce lo scordiamo. Ma perchè una comunità locale che
desidera un impianto di questo tipo se ne dovrebbe privare? Per le rotte
migratorie? Ma sulle rotte migratorie sapete che ci incidono anche i
cacciatori e che la devastazione che portano è certo molto superiore a
LA COSTRUZIONE DI UN
quella delle pale eoliche la cui velocità massima di esercizio rende la
PROGRAMMA ECOLOGISTA,
collisione davvero difficle a meno che non si creda agli uccelli stupidi e voi
PRATICABILE, CONDIVISO,
sapete bene che così non è.
ALL'ALTEZZA DEI COMPITI E
DELLE SFIDE DEL PRESENTE E DEL Gli esseri umani e gli altri animali oltrechè gli ecosistemi e la biodiversità ci
saranno grati se sapremo assumerci la responsabilità di un futuro ad energia
FUTURO !!!
tutta rinnovabile, cambiando anche le nostre abitudini mentali e i simboli di
riferimento. Scopriremo allora che le pale sono invadenti ma positive,
L'UFFICIO DEL PROGRAMMA >>
filiformi e allungate, nel cielo sono belle e amiche. E i nostri amici animali che non hanno mai imparato a non rimanere vittime di veleni e di pesticidi
IL PRESIDENTE, FABIO
o a salvarsi di fronte ad una fucilata - sapranno imparare ad evitarle nei
ROGGIOLANI >>
loro flussi migratori".
UFFICIO NAZIONALE DEL
PROGRAMMA DEI VERDI
Fabio Roggiolani
e@mail
notizie e comunicati stampa
in primo piano
Fabio Roggiolani
Presidente della Commissione Sanità al Consiglio Regionale della Toscana
Responsabile Ufficio Nazionale del Programma dei Verdi
[Indice]
iniziative in toscana
IN PRIMO PIANO
Dal gruppo in Regione Toscana
Seleziona
dal territorio toscano
Seleziona
GRANDISSIMO SUCCESSO DEL CONCERTO
SOTTO L'EOLICO
Loc. Secchieta, Montemignaio (AR), venerdì
3 agosto 2007
Tante persone venute fin lassù, ai 1400 metri
della Secchieta, al vento (ovviamente!) e al
freddo (12 gradi!), per gustare, sotto le silenziose torri del primo parco
eolico della Toscana, emozionanti brani di musica classica rivisitata in chiave
moderna, arrangiata e suonata dal
“Trio Fattori”, uno straordinario buffet fatto di prodotti locali, ascoltare
brevi ma intensi discorsi del Cavaliere... delle fonti rinnovabili, Fabio
Roggiolani, del super-esperto di energia, ex Sindaco di Montemignaio
Angiolino Sabatini, del neo-Assessore Verde alla Regione Toscana Marco
Betti, che con l'occasione si è presentato al pubblico, del Capogruppo dei
Verdi al Consiglio Regionale della Toscana Mario Lupi, il tutto mentre gli
amplificatori venivano alimentati da batterie caricate da pannelli
fotovoltaici.
GALLERIA FOTOGRAFICA
Ultima modifica: 09/08/2007
webmaster
OGGI
DOMANI
min. max.
min. max.
FM 98.2 - 98.7 - 103.8
www.ilsecoloxix.it
20° 25°
MERCOLEDÌ 8 AGOSTO 2007
GENOVA
21° 27°
¤ 1,00
FONDATO NEL 1886 - ANNO CXXI - NUMERO 186,COMMA 20/B. Spedizione abb. post.- GR. 50
SPIAGGE PROIBITE: DIVIETI E SUPERMULTE
A DIANO MARINA 6 SANZIONI DA 1.032 EURO CIASCUNA PER I TELI LASCIATI SULLA SABBIA
AD OCCUPARE IL POSTO. E CHIAVARI CHIUDE L’OASI DEI NUDISTI: “SPETTACOLI INTOLLERABILI”
FAMÀ e GALEOTTI a pagina 6
VACANZE NEL CAOS
SHIPPING
I tedeschi
su Costa
Container
La compagnia Hamburg
Süd tratta l’acquisto della
Costa Container Lines
controllata da Gf group
della famiglia Orsero
CAROZZI >> 11
LA SENTENZA
Via Rasella
«fu atto
legittimo»
Benzina, altri ribassi
Task force sui bagagli
ROMA. A colpi di 2 cen-
SIENA. «Ho parlato chiaro, al
congresso regionale, contro la politica degli accordi tra Verdi e
aziende, che mi è sembrata quantomeno pressapochista. Sono diventato il nemico numero uno
all’interno del mio partito, in Toscana». Marino Artusa da un paio
di settimane non è più l’assessore
all’Ambiente nella giunta della sua
Regione, presieduta da Claudio
Martini. Ha dato le dimissioni, è
seguito un rimpasto. «L’aria era
diventata irrespirabile, non
c’erano più le condizioni. Ma resto
nei Verdi per la mia battaglia».
SEGUE >> 2
SOSPETTI SUI GENITORI «MADDIE È MORTA»
I COSTI DELLA POLITICA
«Pensioni private
per i consiglieri liguri»
Autocritica di Mazzarello:
«Basta con le doppie
rendite da consigliere e
deputato. E i vitalizi non
pesino più sui bilanci»
La Samp pensa
a Cassano
ma Mazzarri
lo boccia
GENOVA. L’età pensionabile dei
consiglieri regionali non è uguale
in tutta Italia. Baby pensionati
sono i ricchissimi consiglieri regionali del Lazio, che possono riscuotere l’assegno vitalizio a 55 anni. A
60 anni si ritengono in pensione i
liguri, i friulani, i lombardi, i marchigiani, i molisani, i pugliesi, i toscani, gli umbri e i veneti. Devono
aver compiuto i 65 anni gli altri. In
ogni caso, bastano pochi anni di lavoro, generalmente un paio di legislature, per avere il famoso “vitalizio”.
Ilclimadiausterityfafiorirel’autocritica. Come quella del diessino
Graziano Mazzarello, ex consigliere regionale, ex vice presidente
della giunta ligure e ora al secondo
mandato in Parlamento. Quando
andràinpensioneavràdirittoaben
La società è disposta a
investire un milione. Il
tecnico frena: «In attacco
siamo a posto. E poi deve
lavorare e dimagrire»
GIAMPIERI >> 34
GAVI: FINGE UN’AGGRESSIONE PER RICONQUISTARE LA MOGLIE. DENUNCIATO
APERTO DOMENICA
POMERIGGIO
INDICE
in primo piano...2
cronache............5
dal mondo.........8
liguria..............10
economia..........11
marittimo & borsa12
cultura e spettacoli15
lettere e rubriche18
commenti.........19
genova.............21
lettere e città....27
album..............29
agenda ...........30
spettacoli..........31
cinema & teatri ..32
televisione.......33
sport...............34
genova sport....37
affari...............38
meteo - lotto...39
ALESSANDRIA. L’amore è cieco. Figuriamoci se si sofferma a guardare la
carta d’identità di due sposi, che hanno
la bellezza di 70 anni di differenza.
Giammai, verrebbe da dire di fronte al
caso dell’arzillo novantunenne di Gavi
che, un anno fa all’incirca, ha portato
all’altare (letteralmente) una bionda
ucraina di ventuno. Tra i mormorii
(tanti) di paese e le benedizioni
(poche) di chi conosceva la coppia, il
matrimonio è stato celebrato nel paese
d’originedell’uomo,Mornese.Direttamente dal sindaco Marco Mazzarello,
che prima di officiare il rito ha persino
voluto vederci chiaro, fatto accertamenti e parlato a lungo con il suo concittadino. «È lucido e convinto di quel
che fa», ha ammesso alla fine.
L’epilogo è arrivato prima che scadessero i 12 mesi di convivenza, scontato ma non troppo: lui è finito denun-
LUI 91 ANNI,
LEI 21, L’AMORE
È UNA BUGIA
MARINA MONTI
ciatodaicarabinieripersimulazionedi
reato. Lei, mormora il paese, pare
abbia spiccato il volo per altri lidi. A
nulla è servito infatti il tentativo del
novantenne di impietosire la moglie
(che per due anni è stata la badante) simulando un’aggressione. Disperato
comepuòessereunuomoinnamorato,
con qualche acciacco e senza un parente,sièpresentatoaicarabinieriraccontando che mentre si trovava nel
cortile della sua casa a Mornese dove
era andato per «una temporanea sepa-
razione causa continui litigi», ha sorpreso dei ladri. Il racconto ai carabinieri va avanti con il suo tentativo, fallito, di metterli in fuga. Risultato: picchiato e derubato di 7.500 euro.
Non tornano due particolari, di poco
conto per lo sposo che pensa solo al ritorno della sua giovane sposa: la descrizione degli aggressori e i segni delle
botte prese. I militari intuiscono, il
buon uomo confessa: «Mi sono inventato tutto». Voleva insomma che la
mogliettina, che mai ha mancato di andargli a prendere le medicine, tornasse
a casa. Un pensiero deve essergli balenato: se alla salute la bella ucraina continuava a badare, a maggior ragione si
sarebbe ricongiunta a lui davanti a
un’aggressionecontantodibotte.Arovinare il lieto fine, i carabinieri che
hanno capito l’antifona e denunciato il
povero marito.
due vitalizi, quello maturato in Regione a Genova e quello di Montecitorio: «Sono firmatario di una
proposta di legge che impedisca di
sommare le due pensioni. Quando
sarà il momento i deputati dovranno scegliere se mantenere uno
o l’altro vitalizio». A spanne una rinuncia di circa 3 mila euro al mese.
E quale sarà il risparmio per le
casse dello Stato? «Dipende da
quanti colleghi saranno in queste
condizioni».
L’idea che Mazzarello sottoporrà al suo gruppo alla ripresa dei
lavori è il ricorso alle pensioni private. «Il vitalizio viene versato versando contributi obbligatori, trattenuti dall’indennità base. Sono tra
gli800ei1000euroalmesechepotrebbero essere destinati ad un
fondoprivato,cosìilvitaliziocesserebbe di pesare sul bilancio dei
consigli regionali e del Parlamento
e non ci sarebbe più lo scandalo di
chi ha versato un paio di anni di
contributi e può andare in pensione».
COSTANTE >> 2
GENOVA SALERNO
OLBIA
PALAU
shakeup.it
Kate McCann ritratta davanti a un poster della figlia Madeleine, 4 anni,
scomparsa il 3 maggio durante una vacanza in Portogallo. La polizia sospetta
che la piccola sia morta subito e interrogherà di nuovo i genitori
DEL VECCHIO >> 5
GE - VOLTRI Via Acquasanta
Tel 010 6121676
MARCO MENDUNI
problema italiano - atRICCARDO MASSA
tesimi al litro (il primo ritacca il sottosegretario - è
basso domenica, il seche esiste un «oligopolio
OTTANTA FACCHINI
condo annunciato ieri)
petrolifero» che fa lieviPER METTERSI
l’Agip guida la ritirata dei
tare i prezzi. Sono tamprezzi della benzina dopo
buri di guerra in vista
IL CUORE IN PACE
le denunce del governo.
dell’incontro di venerdì al
A PAGINA 19
Ma la polemica non si
ministero dello Sviluppo
placa, anzi se possibile si
economico per fare il
fa ancora più dura: ai pepunto.
trolieri che lamentano l’eccessivo peso fiscale sui
L’altra emergenza di questa caotica estate,
prezzi ha replicato il sottosegretario al Tesoro e quella dei bagagli dispersi negli aeroporti, è stata
finanze, Alfiero Grandi: «L'Italia non è certo il invece affrontata con l’invio a Fiumicino di una
Paese europeo dove la tassazione è più alta - so- “taskforce”di80addettidirinforzo.Lecosesono
stiene - visto che si colloca al decimo posto in Eu- andate meglio, ma restano i problemi strutturali.
ropa sulla benzina e all'ottavo per il gasolio». Il DE CAROLIS e LOMBARDI >> 3
MERCATO
APERTI PER FERIE
Parla l’ex assessore
toscano all’Ambiente.
Il partito: l’accordo con
Gamesa fu bocciato
subito, ecco il verbale
il commento
PESCHIERA >> 8
S
C
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«Ho pagato
il no al patto
dei Verdi»
Agip taglia ancora 2 cent. Il governo attacca l’“oligopolio”
La Cassazione condanna Il
Giornale per diffamazione
dei partigiani che nel 1944
attaccarono una colonna di
SS. I nazisti risposero con la
strage delle Ardeatine
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MERCOLEDÌ
8 AGOSTO
2007
in primo piano
I COSTI DELLA POLITICA
Baby-pensioni regionali
L’autocritica di Mazzarello (Ds): basta con il cumulo dei vitalizi, utilizziamo i fondi privati
GENOVA. Mediamente vanno in
pensione tra i 60 e i 65 anni, come i
comuni mortali che per il vitaliazio
di anzianità devono affrontare gli
“scalini” di Prodi. Però rispetto a chi
ha dovuto lavorare 35 anni per andare in posta a ritirare l’assegno, i
consiglieriregionaliitalianiselapassano notevolmente meglio. A loro
bastano pochi anni di lavoro, generalmente un paio di legislature e se
non vengono rieletti c’è sempre lo
strumento della contribuzione volontaria, per avere il famoso “vitalizio”. Che pesa parecchio sui bilanci
del consigli regionali e sui costi della
politica.
Il clima di austerity fa fiorire l’autocritica. Come quella del diessino
Graziano Mazzarello, ex consigliere
regionale, ex vice presidente della
giunta ligure e ora al secondo mandato in Parlamento. Quando andrà
in pensione avrà diritto a ben due vitalizi, quello maturato in Regione a
Genova e quello di Montecitorio:
«Sono firmatario di una proposta di
legge che impedisca di sommare le
due pensioni. Quando sarà il momento i deputati dovranno scegliere
se mantenere uno o l’altro vitalizio».
A spanne una rinuncia di circa 3 mila
euro al mese. E quale sarà il risparmio per le casse dello Stato? «Dipende da quanti colleghi saranno in
queste condizioni».
Mazzarello ha uno slancio. Oltre
alla proposta portata all’attenzione
del gruppo dell’Ulivo insieme al collega Morando (l’altro firmatario)
pensa che il sistema dei vitalizi, delle
pensioni sia dei consiglieri regionali
sia dei parlamentari, vada profondamente rivisto. «Parliamoci chiaro
quando sono stati creati i vitalizi rispondevano all’esigenza di dare la
possibilità di fare politica anche ai
poveri che, altrimenti, avrebbero dovuto rinunciare al lavoro. A gente
come me, insomma». Perché Mazza-
GLI ASSEGNI VITALIZI REGIONE PER REGIONE
Regione
Abruzzo
Basilicata
Calabria
Campania
Emilia Romagna
Friuli Venezia Giulia
Lazio
Liguria
Lombardia
Marche
Molise
Piemonte
Puglia
Sardegna
Sicilia
Indennità base per il
calcolo dell’assegno
vitalizio (% sull’indennità
parlamentare)
Età per il diritto
all’assegno
85
75
80
65
1001
802
65
81
65
654
85
90
80
100
60
65
60
60
60
60
55
60
60
60
60
65
60
65
65
Contributi obbligatori in %
24 su indennità di carica al netto delle trattenute per indennità di fine mandato e fiscali
23 su indennità di carica lorda
17 su indennità di funzione al netto delle trattenute per indennità di fine mandato e fiscali
22 su indennità di carica lorda
25 su indennità di carica al netto delle ritenute IRPEF e degli add. reg.li e comunali
17 su indennità di presenza lorda
27 su indennità di carica al netto delle trattenute fiscali3
27 su indennità di funzione al netto delle trattenute per indennità di fine mandato e fiscali
25 su indennità di funzione
20 su indennità di carica lorda
22 su indennità di funzione al netto delle ritenute IRPEF
20 su indennità di carica lorda
18 su indennità di mandato al netto delle ritenute per indennità di fine mandato e fiscali
15
8,60 su indennità parlamentare lorda
17 su indennità di carica lorda calcolata senza riduzione del 10% dell’indennità mensile di
5
Toscana
65
60
carica dei consiglieri di cui all’art. 1, comma 54, L. 266/2005
6
Trentino Alto Adige
65
25 su indennità consiliare lorda; 30 dal 2008
Umbria
80
60
27 su indennità di carica al neto delle ritenute fiscali
Valle d’Aosta
-7
65
21 a carico consigliere
Veneto
658
60
30 su indennità di carica lorda al netto delle ritenute fiscali erariali
NOTE: 1- La base di calcolo è l’importo lordo dell’indennità parlamentare di cui all’art. 1 della legge 1261/1965; 2- Più il 100% della Diaria corrisposta al Consigliere in carica; 3- Oltre i 15 anni
di mandato (3 legislature) il vitalizio rimane invariato. Pertanto non si effettua la relativa trattenuta dei contributi ai Consiglieri; 4- Vitalizi congelati sino al riassorbimento del 10% della
riduzione delle indennità dei consiglieri regionali (L.R. n. 8/2006); 5- Sull’indennità di carica calcolata senza tenere conto della riduzione del 10% dell’indennità mensile di carica dei
consiglieri, di cui all’art. 1, comma 54, della L. 266/2005; 6- Indennità Parlamentare al 1° gennaio ultimo anno di carica e rivalutazione ISTAT dal 31/12 dell’ultimo anno di carica al 1° gennaio
anno godimento dell’assegno; 7- L’assegno vitalizio è calcolato con il metodo contributivo; 8- Per i consiglieri eletti per la prima volta a partire dalla VI legislatura. Quelli eletti per la prima
volta prima della VI legislatura l’età è 55 anni e la percentuale è del 35% per cinque anni di anzianita contributiva, più 5 punti percentuali per ogni anno aggiuntivo fino al limite del 70%
rello alla politica è davvero arrivato
con fatica, partendo dai cantieri navali di Sestri, gli Italcantieri. «Per
otto anni ho fatto il montatore di
bordo, ma prima avevo fatto altri
mestieri in porto. Oggi non ce ne
sono quasi più parlamentari che
hanno un passato da operai: in Senato nessuno, alla Camera forse due
otre.Insommaquellochevogliodire
è che il sistema dei vitalizi va ripensato, cambiato profondamente».
L’idea che frulla in testa a Mazzarello e che alla ripresa dei lavori sottoporrà al suo gruppo è il ricorso alle
pensioni private «visto che esistono».«Ilvitaliziovieneversatocon
contributi obbligatori, trattenuti
dall’indennità base. Sono tra gli 800
e i 1000 euro al mese che potrebbero
essere destinati ad un fondo privato,
così il vitalizio cesserebbe di pesare
sul bilancio dei consigli regionali e
del Parlamento e non ci sarebbe più
lo scandalo di chi ha versato un paio
di anni di contributi e può andare in
pensione».
La contribuzione obbligatoria per
il vitalizio dei consiglieri regionali è
un altro affare di lana caprina. Quella
dei liguri, ad esempio, è calcolata
sulle indennità di funzione al netto
delle trattenute per indennità di fine
mandato e fiscali, ma altre regioni
come Friuli Venezia Giulia, Marche,
Piemonte, Sicilia, Trentino Alto
Adige,Basilicata, Campagna le calcolano sulla cifra lorda.
Anche l’età pensionabile non è
uguale per tutte le regioni. Baby pensionati sono i ricchissimi consiglieri
regionali del Lazio che possono riscuotere l’assegno vitalizio a 55 anni.
A 60 anni si ritengono in pensione i
liguri, i friulani, i lombardi, i marchi-
«
DA SEMPRE
MI SONO
BATTUTO PER
IMPORRE
CONTRIBUTI
CONSISTENTI»
GIANCARLO MORI
ex presidente Regione Liguria
giani, i molisani, i pugliesi, i toscani,
gli umbri e i veneti. Devono aver
compiutoi65anniglialtri,tracuiisiciliani che aspettano un po’ più della
media per ritirare la pensione, ma
dopo aver versato veramente pochi
pochi contributi, appena l’8,60%
sull’idennità parlamentare lorda, un
po’ meno di 9 mila euro all’anno a
fronte di uno stipendio che veleggia
oltre i 130 mila euro all’anno.
Tra i pensionati liguri c’è l’ex presidente della giunta Giancarlo Mori,
3 mandati regionali alle spalle e
l’anagrafe oltre i 60 anni. «Certo che
prendo il vitalizio, ho l’età e i mandati necessari. In Regione sono sempre stato tra coloro che hanno battagliato per imporre contributi consistenti e a volte, dopo lunghe discussioni, mi sono ritrovato da solo ad
alzare la mano». Oggi i consiglieri regionali liguri per la loro pensione
versano il 27% dell’indennità di funzione. Cifra che li equipara ai laziali e
agli umbri. Le percentuali più basse
restano quelle della Sicilia (8,6%),
della Sardegna (15), della Calabria e
del Friuli Venezia Giulia (17). Questo
mentre il Trentino Alto Adige ha già
annunciato che i contributi dei suoi
consiglieri, nel 1008, saliranno al
30% calcolati sul lordo dell’indennità consigliare.
ALESSANDRA COSTANTE
CASO MELE
«LA COCAINA?
ERA IN HOTEL»
ROMA.
«La cocaina
eralìebasta,eratanta,
era troppa». Lo sostiene, in una intervista al settimanale «Oggi», in edicola questa mattina, Francesca Zenobi, 29 anni, la
ragazza protagonista della notte a
base di sesso e cocaina all’hotel
Flora in via Veneto che ha messo
nei guai il deputato Cosimo Mele.
Secondo quanto riportato
nell’intervista, la ragazza ha «una
madre molto religiosa, un passato
di anoressia e depressione, un presentefattodi`requentazionidipersone importanti e danarose».
Senza entrare nei risvolti giudiziari della vicenda, che vede l’onorevole indagato per omissione di
soccorso e cessione di sostanze
stupefacenti («la cocaina era lì e
basta, era tanta, era troppa»),
Francesca conferma di essersi sentita male e di essere stata «lasciata
lì, nuda, sdraiata sulla moquette,
potevo morire». E racconta, sempre al settimanale «Oggi» che
«ovunque vai, trovi piste di cocaina, se capita la prendo. Serate
come quelle dell’Hotel Flora possono capitare, ma quel venerdì
notte è stata un incubo».
La ragazza rivela, inoltre, come
ha conosciuto l’onorevole, l’invito,
le chiacchiere, i drink, la richiesta
di far arrivare anche un’amica. Poi
il malore, l’imbarazzo, la fuga da
casa. «Non sono una santa - conclude - ma una che ha reagito a una
vita grama cercando di tirarsene
fuori, e sognando un futuro ricco e
felice. Volevo soldi, volevo successo, volevo una vita migliore».
La notizia dell’intervista al settimanale ha provocato ieri sera le
prime reazioni della politica. Secondo Stefano Pedica, capo della
segreteria politica dell’Italia dei
Valori, «l’uscita della rivista “Oggi”
va bloccata, perché può contenere
elementi per le indagini in corso.
Mi pare inopportuno che dichiarazioni di una testimone chiave per
l’inchiesta Mele escano in edicola,
come è inopportuno spettacolarizzare un fatto gravissimo».
IL CASO EOLICO IN TOSCANA
«Io, Verde, mi vergognai del patto con Gamesa»
Marino Artusa, ex
assessore toscano
all’Ambiente: «Volevo
andare a fondo, mi dissero
di lasciar perdere»
dalla prima pagina
Dei motivi della sua decisione, Artusa fino a oggi non ha parlato. «Ho
pensato che queste cose dovessero essere affrontate all’interno del partito.
Ma poi è esplosa la questione mediatica sollevata dal Secolo XIX. Lei mi ha
cercato, ho deciso di rispondere».
E’ la vicenda del protocollo d’intesa
tra il partito e la multinazionale
dell’eolico Gamesa, firmato e presentato pubblicamente nel luglio dello
scorso anno. I Verdi sostengono oggi
che fu l’iniziativa privata di un consigliere, Fabio Roggiolani, e che fu poi
bocciata dall’esecutivo nazionale
(vedi articolo a fianco, ndr). Artusa,
medico, sta trascorrendo un periodo
di ferie nel suo podere sull’Amiata,
«dove finalmente sono riuscito a venire, in questo posto che mi apre il
cuore».
Che cosa è accaduto, Artusa? «Per
due anni ho fatto l’assessore all’Ambiente in Regione, Con scrupolo e passione. Mi dicono che sono un tipo donchisciottesco. Ebbene, lo sono. Anche
se mi rimprovero di non essermi accorto di alcune cose». Che cosa in particolare? «Lavorando giorno e notte,
mi erano sfuggiti alcuni dettagli. Poi,
un giorno, tengo un incontro con un
comitato anti-eolico, tra i tanti sorti in
Marino Artusa
Alfonso Pecoraro Scanio
Toscana negli ultimi mesi. Loro mi dicono: ma che credibilità possono
avere i Verdi, se firmano cose come
questa? E mi hanno fatto vedere l’accordo con Gamesa». E lei? «Sono caduto dalle nuvole. Ho balbettato, ho
detto: non è possibile, i Verdi non
fanno queste cose. Ancora oggi penso
che chi ha firmato quel patto, ne
avesse o meno l’autorità, ha fatto il
maledelpartitoedituttigliambientalisti italiani».
Artusa chiede spiegazioni. E lo fa
anche dalla platea più consona: l’assise regionale del suo partito. «Ho
detto che non mi piaceva per nulla la
conduzione del movimento, paternalistica, che tagliava fuori ogni voce dissonante. Ho detto che i Verdi possono
diventare una grande realtà politica se
accolgono tutte le opinioni, non se si
arroccano a piccoli gruppi dirigenti
conpercentuali,alvoto,decimali.Eho
sparato su questa politica degli accordi con le aziende».
Qualcuno le ha fatto notare che quel
protocollo era rimasto lettera morta?
Che era stato bocciato dall’esecutivo
nazionale? «No. Anzi, mi hanno risposto che patti del genere sono “normali”. A me non sembra normale per
niente che un partito, e un partito ambientalista, faccia degli accordi del genere con le multinazionali. E l’ho ribadito». A quel punto? «A quel punto
sono diventato il nemico numero uno
di quel gruppo di persone. Anche se, lo
scriva, io penso che il partito “nazionale” non c’entri in questa storia».
Ma non ha mai avuto sospetto che
qualcosa non andasse per il verso giusto?«Guardi,qualcosaèsuccesso.Il12
dicembre dello scorso anno è stato organizzatoaViareggiounconvegno,intitolato “Allearsi con i mulini a vento”
(organizzato da Ecquologia, l’associazione che fa capo a Roggiolani, ndr, e
sponsorizzato da Gamesa). Io ero invitato. Ci mancherebbe altro, ero l’assessore all’Ambiente della Regione.
Però nei giorni precedenti mi sono arrivate delle telefonate di dirigenti nazionali dei Verdi. Telefonate private,
in cui mi suggerivano: lascia perdere,
non ci andare, c’è qualcosa che non
quadra, qualcosa di strano».
Segno evidente che, anche all’internodelpartito,leiniziativedeiVerdi
toscani (sul sito del consiglio regionale Ecquologia appare come riferimento internet del gruppo “Verdi per
l’Unione”) stavano già destando qualche imbarazzo. Artusa, ha gettato la
spugna? «Guardi, io, all’inizio del mio
mandato, avevo detto al presidente
Martini che sarei stato disponibile “a
tempo”.Iovogliofarpolitica,hounbel
lavoro, non volevo incollarmi alla poltrona di assessore. Ho resistito più
temposoloperchévolevoche,comunque, il mio posto andasse comunque a
un Verde, a un ambientalista. Però...».
Però? «Non c’erano più le condizioni.
Lo ammetto: soprattutto all’interno
del partito. Le mie posizioni sui rapporti pressapochisti e imbarazzanti
con le aziende mi avevano costruito
un muro di ostilità. Me ne sono andato». E i Verdi? «Dai Verdi non me ne
vado. Combatto la mia battaglia. Donchisciottesca? Sarà, ma la combatto».
>> DAL PARTITO
«ECCO IL VERBALE DELL’INTESA BOCCIATA»
••• ROMA. Da tre giorni il Secolo
XIX chiede il verbale dell’esecutivo nazionale dei Verdi in cui, secondo una nota di smentita inviata dal partito, fu bocciato un
accordo firmato dal suo esponente Fabio Roggiolani ela società Gamesa Energia Italia. Patto
sottoscritto e presentato pubblicamente il 26 luglio 2006 a
Roma.
L’ufficio stampa non ha ancora
aderito alla richiesta del nostro
giornale. L’ha fatto, invece, il deputato Verde Roberto Poletti,
che ci ha contattato. Il documento inviato da Poletti non è la
fotocopia del verbale, non riporta protocolli e firme, ma è una
trascrizione curata, da come si
legge nella firma della comunicazione, dalla “segreteria tecnica
Federazione dei Verdi”. Un
“estratto del verbale dell’Esecutivo nazionale della Federazione
dei Verdi del 29 luglio 2006”. Lo
riportiamo.
«L’Esecutivo esamina la bozza di
protocollo d’intesa proposta dal
Consigliere regionale Fabio Roggiolani con la società Gamesa
Energia spa.
Dopo un breve dibattito, valutate
le motivazioni del Consigliere regionale di voler applicare il modello tedesco di cosiddetta
“lobby positiva” per spingere le
aziende verso una maggiore sensibilità ambientale, l’Esecutivo ri-
badisce all’unanimità la linea tradizionale della Federazione dei
Verdi contraria ad accordi con
singole aziende anche al fine di
evitare ogni strumentalizzazione
sulla totale indipendenza dei
Verdi.
Si incarica quindi il componente
dell’Esecutivo Diego Tommasi di
comunicare anche all’azienda la
contrarietà dell’Esecutivo alla
bozza d’intesa cui non potrà essere dato alcun seguito.
Il Presidente ricorda anche che
qualunque intesa non può avere
alcun valore se non sottoscritta
dai legali rappresentanti della
Federazione dei Verdi e pertanto
è stata assolutamente inopportuna la conferenza stampa su una
bozza non ancora valutata nelle
sedi decisionali della Federazione».
Diego Tommasi era tra i partecipanti alla presentazione dell’accordo secondo il volantino di
presentazione, come “coordinatore nazionale ufficio di presidenza dei Verdi”. In realtà, secondo una precisazione inviata
dal direttore generale di Gamesa
Energia Italia spa Fabrizio Tortora, «in merito alla presentazione del protocollo, precisiamo
che alla seduta pubblica non era
presente l’esponente dei Verdi
Diego Tommasi», che è anche assessore all’Ambiente della Regione Calabria.
MARCO MENDUNI
MARGHERITA IN FIBRILLAZIONE
Pd: Letta chiede autonomia per le Regioni, Rutelli pensa a lista senza ex-popolari
Il sottosegretario: «Deve
essere una competizione
basata sulla stima
dell’avversario». Ma
le tensioni non mancano
ROMA. «Roma lasci scegliere le regioni». Enrico Letta torna a dire no a
presunti accordi degli apparati per
spartirsi posti nell'Assemblea costituente e nelle segreterie regionali del
Partito democratico. Il sottosegretario
alla presidenza del Consiglio cerca
però di abbassare i toni delle polemiche e invita tutti a una competizione
tra persone che si stimano. E mentre
Goffredo Bettini (Ds), braccio destro
di Walter Veltroni, tuona contro le accuse di verticismo e di spartizione piovute sul sindaco di Roma, il clima nella
Margherita è sempre più teso. I rutelliani accusano gli ex Popolari di Beppe
Fioroni e Dario Franceschini di esclu-
derli dalle scelte e stanno pensando a
una propria lista a sostegno di Veltroni: non è detto che nasca, ma una
decisione sarà presa a fine mese.
Letta presenta la sede del suo comitato elettorale, 75 metri quadri nel
centro di Roma, a due passi dal Pantheon e cita San Paolo: «Sullo stipite
della porta ci sarà un passaggio della
lettera ai Romani: “Gareggiate nello
stimarvi a vicenda”. Dobbiamo evitare
l'unanimismodifacciata,macrediamo
in una competizione tra persone che si
stimano».
Insomma, sembra un invito ad abbassare i toni delle polemiche di questo inizio di campagna elettorale. E
tuttavia lo stesso sottosegretario alla
presidenza del Consiglio torna sui
temi del verticismo e delle logiche di
spartizione che hanno dominato il dibattito negli ultimi giorni: «Quello di
Bersani e Chiti è un appello giusto che
condivido.Ogniregionedevescegliersi
il segretario regionale sulla base delle
esigenze di quella regione. Non sulla
base di schemi romani». E cita l'esempio della candidatura del sindaco di
Bari Michele Emiliano per la Puglia.
Le polemiche però non sembrano
accantonate. Se infatti Fioroni accusa
Letta e Rosy Bindi di essere l'espressione della vera nomenklatura, Bettini, in un'intervista, avverte che Veltroni non firmerà liste che non nascano sotto il segno del rinnovamento.
Enrico Letta
VENERDÌ
24 AGOSTO
2007
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JACQUES JOFFE
GUGLIELMO MAISTO
FREDERIK NICOLAI
ATTILIO OLIVA
LANFRANCO VACCARI
fu
CONSIGLIERI
CESARE BRIVIO SFORZA
ALBERICA BRIVIO SFORZA
VITTORIO BO*
MARCO FORMENTO
PRESIDENTE
CARLO PERRONE*
23
commenti&opinioni
La carica dei baroni verdi
non serve a salvare il mare
dalla prima pagina
L’ex ragazzo della via Gluck, dopo aver
denunciato in una lettera spedita al Secolo
XIX la sporcizia del nostro mare, ha accu­
sato la nave paladina dei litorali italiani di
preoccuparsi solo dei batteri. Celentano ha
colto nel segno: Goletta verde accerta se
vengono superati i limiti previsti per i coli­
formi fecali e l’Escherichia Coli, ma non
considera la sporcizia alla deriva né la pre­
senza di sostanze deleterie per l’habitat del
mare (e per il turismo), anche se non peri­
coloseperl’uomo.Cosìcihaspiegatoilpre­
sidente emerito di Legambiente Ermete
Realacci e così abbiamo titolato: “Goletta
verde risponde a Celentano: mare sporco
ma balneabile”. La reazione di Legam­
biente, attraverso il portavoce Alberto Fio­
rillo,èstataunarafficadiinsultitelefonicie
offesepersonalisenzapossibilitàdireplica.
Dato che una risposta molto simile era
giunta al Secolo XIX dal partito dei Verdi
dopo l’inchiesta sul protocollo d’intesa con
la multinazionale eolica Gamesa, c’è da
chiedersi se questo modo di fare non na­
sconda un senso di infallibilità che non fa
onore a un mondo di idealisti animati dal
dubbio ed esercitati alla civile polemica.
IltemasollevatodaCelentano,cheque­
sto giornale sta affrontando con un’inchie­
sta e soprattutto con il sostegno e le de­
nunce dei lettori attraverso il sito online
www.ilsecoloxix.it,ècosìimportanteperla
vita e lo sviluppo di questa terra da oscu­
rare il risentimento di qualche ecologista
con i nervi scoperti. La verità è che la Ligu­
ria, una delle regioni italiane più gratificate
dalla natura, sta vivendo la sua peggiore
stagione turistica negli ultimi cinque anni.
Di questa crisi, prima o poi, pagheremo
tutti il conto. I responsabili sono molti e ne
faremo nomi e cognomi nella nostra in­
chiesta. Le loro colpe sono la politica smo­
datadeiprezzi,lacattivaaccoglienzadeivi­
sitatori,ladubbiatuteladelterritorioel’in­
differenza per un mare che dovrebbe es­
sere “smacchiato” ogni giorno e invece
diventa importante solo una volta l’anno
per la consegna dei vessilli di qualità.
Cominciamo, appunto, dalle bandiere
blu e dalle vele verdi. In breve: le prime
fanno la felicità delle agenzie immobiliari
che rincarano subito affitti e quotazioni al
metroquadro,manongarantisconoaffatto
la reale balneabilità delle acque nella sta­
gioneincorso.IprelievidellaGolettaverde
sono un doppione di quelli effettuati dalle
agenzie regionali per l’ambiente. Intorno a
questo incrocio di medaglieri, che spesso
premia o boccia le stesse località, si muove
il piccolo grande circo politico­affaristico
locale, senza che questo possa giovare in
alcun modo né ai pesci né ai bagnanti.
Ognuno è libero di consegnare i premi che
vuole, ma altrettanto lo siamo noi di non
darvi troppo peso. Ha ragione Fulco Pra­
tesi quando dice che è ora di non prendere
più sul serio tutto questo caravanserraglio,
utile soltanto a garantirsi una volta l’anno i
titoli dei tigì. Se poi l’acqua è sporca, il turi­
sta se ne va lo stesso.
Il movimento ambientalista italiano
non è solo questo. Ci auguriamo che nei
prossimi nove mesi, prima di una nuova
stagione turistica al ribasso, lo sforzo per
garantire il mare pulito sia comune a tutti
quelli che lo hanno a cuore. Il ministero
dell’Ambiente può farsene carico, si può
pensareaunacollaborazioneconlaMarina
militare per tenere d’occhio ed eliminare
prontamente le chiazze di sporco che non
hanno confini o padrini politici e disgu­
stano ugualmente turisti di destra e di sini­
stra. Ma come non basta mettere un paio di
alberetti su un vecchio rimorchiatore nero
per farne una goletta verde, non serve
stracciarsi le vesti a fine stagione per
averne una migliore l’anno prossimo.
ALESSANDRO CASSINIS
[email protected]
La lezione delle zanzare
finlandesi: mai fidarsi
delle “verità” personali
CARLO ROGNONI
ue o tre cose che ho im­
parato dal caso delle
zanzare finlandesi. Po­
trebbe essere il tema per
una lezione estiva sul
giornalismo.
Intanto, le zanzare ci
sono o non ci sono in
Finlandia?NandoDallaChiesaciraccontadiun
suo viaggio nella terra dei laghi, dei salmoni e
delle renne e giura e spergiura che ne ha incon­
trata una, dico una sola, che ha punto per di più
sua moglie e neppure lui! E dire che gli amici mi­
lanesi lo avevano terrorizzato. Portati Autan,
Fargan,copriti,sta’inguardia.Insomma,lezan­
zare ­ stando all’esperienza diretta di Dalla
Chiesa, a quello che lui ha visto e toccato con
mano ­ sono una leggenda metropolitana. Forse
per di più ­ si potrebbe dire ­ solo “metropoli­
tana milanese”! Visto che gli amici romani, in­
formati del suo viaggio, mai gli hanno ricordato
la presenza di questo fastidioso e pericoloso in­
setto.
Non passa un giorno da quando Dalla Chiesa
ha scritto il suo articolo per l’Unità, che arriva la
smentita. Ne scrive Adriano Sofri sul Foglio.
Anche lui è stato in Finlandia e non ha «mai
mancato l’incontro con le zanzare. I laghi e i
fiordi (qui, penso che Sofri si riferisca alla Nor­
vegia) sono il loro paradiso, quasi come il Ti­
cino». Ancora più secca e dura la replica di Ste­
fano Rossi, un lettore dell’Unità: «Sono stato in
Finlandia due mesi. In buona parte del Paese,
dallaLapponiaaRovaniemi,lezanzaresononu­
merosissime e molto aggressive, famigerate al
punto da essere tema ricorrente sulle t­shirt in
D
Una zanzara. In Finlandia vengono chiamate
“hyttynen”, sono moltissime e aggressive
Dubitare sempre
e comunque è la buona
regola che dovrebbe
seguire chi legge
vendita per i turisti».
Sposato a una finlandese, con un figlio nato a
Helsinki, posso aggiungere anch’io la mia testi­
monianza. Basta forse un episodio. Camminavo
in un bosco vicino a un lago dalle parti di Rova­
niemi. Sulle spalle portavo il mio piccolo figlio.
Improvvisamente vengo assalito da una nuvola
di zanzare. E’ un attacco aereo devastante. Non
sono zanzare normali, sono elicotteri. Preso dal
panico getto a terra il pargolo, che ancora non
me lo perdona. E scappo buttandomi vestito
come ero nel laghetto vicino.
Ma allora chi ha ragione? Non c’è dubbio che
ognuno di noi vive esperienze diverse e ne trae
verità personali. Ma ecco la prima lezione per
chi legge i giornali: le verità personali non sono
necessariamente la verità. Sembra banale, ma
coltivare sempre e comunque il dubbio do­
vrebbe essere una buona regola per chi legge,
giustoperdifendersidaglieccessidellasoggetti­
vità di chi scrive.
Ma perché mai Dalla Chiesa, sottosegretario
al ministero dell’Università, ulivista serio, e che
considero un amico, s’è infilato in una diatriba
sulle zanzare finlandesi? Sicuramente convinto
che quello che ha visto è diverso da quello che gli
hanno raccontato, ha usato la favola delle zan­
zareperunariflessionesociologicaepoliticapiù
ambiziosa. Ha scritto: «Perché una città intera
ha descritto per mesi la Finlandia come la terra
delle zanzare? Non è forse questa una parabola
formidabile dello stato culturale di Milano? La
città che fu capitale dell’Illuminismo è la città in
cui tutto può diventare, senza dimostrazione,
verità conclamata». A Milano, una cosa «basta
dirla e ridirla» perché diventi vera… come «il pe­
ricolo comunista o i diari del Duce».
Forse la risposta più pungente ­ è proprio il
caso di dirlo ­ l’ha data quel lettore, Stefano
Rossi, che è vissuto due mesi in Finlandia. «Non
sono un sociologo, quindi non allargherò il tiro
con considerazioni su una classe intellettuale e
dirigente che svaluta l’esperienza degli altri, per
fare della propria, nella sua limitatezza, e una
volta di più sbagliando, la misura di tutte le
cose».
E poi un po’ di feroce ironia:«Aspetto con cu­
riosità il giorno in cui Dalla Chiesa annuncerà
unviaggioinAustralia.Meloimmaginoinbarca
su un fiume del Queensland, mentre deride gli
amici che gli suggerivano di stare attento ai coc­
codrilli: “Ma quali coccodrilli, c’è solo qualche
tronco di albero galleggiante”. Non gli consiglio
di allungare la mano».
SuldegradodellaculturadelNordequindidi
Milano che del Nord è la capitale, penso che
Dalla Chiesa abbia una qualche ragione. Ma per
dar forza alle proprie idee forse sarebbe meglio
non appoggiarle sulla presenza controversa di
fastidiosi insetti.
CARLO ROGNONI, giornalista, ex direttore del Secolo XIX e di
Panorama, è consigliere d’amministrazione della Rai.
Siamo un popolo di buongustai
88% degli italiani mangia pane, pasta o riso
82% degli italiani mangia carni bianche
78% degli italiani mangia frutta
56% degli italiani mangia pesce
49% degli italiani mangia verdura
1
2
1
3
1
(1) almeno una volta al girono - (2) almeno qualche volta a settimana - (3) almeno una volta a settimana
Fonte: ISTAT "Stili di vita e condizioni di salute", indagine multiscopo annuale sulle famiglie "Aspetti della vita quotidiana", anno 2001.
Quale acqua è molto utile per la buona digestione?
Uliveto acqua della salute
aiuta a digerire meglio grazie alla sua
composizione unica di preziosi minerali
DIGERISCI MEGLIO
E VIVI IN FORMA
l'inchiesta
«Volete l’appoggio
di Legambiente?
Questo è il conto»
Impianti eolici, ecco come è riesplosa la polemica
sulla “sponsorizzazione” chiesta dall’associazione
I GENERATORI
EOLICI IN ITALIA
7
Liguria
15
243
20
altre regioni
La lettera di Francesco De Leo
Abruzzo
Toscana
97
Molise
15
Lazio
554
179
Basilicata
Campania
356
544
Puglia
Sardegna
9
Calabria
LA PRODUZIONE IN MW
Puglia
Sicilia
Campania
Sardegna
Abruzzo
156,32
Basilicata
153,36
Molise
70,02
Toscana
27,75
Lazio 9
Calabria 6,59
Liguria 6,5
Emilia 3,5
Trentino 2,55
Umbria 1,5
468,43
450,62
420,57
346,66
525
Sicilia
LEGAMBIENTE
E IL MARE SPORCO
vincerle che, alla fin fine, eolico è co­
munque bello, bello comunque. Per
meglio comprendere che cosa sia ac­
caduto, il Secolo XIX ha rintracciato
Gianfranco De Leo. La sua biografia,
pubblicata sul sito dell’Asvi (Agenzia
per lo sviluppo del non profit) lo defi­
nisce «sociologo, presidente per 13
anni di Legambiente Basilicata, at­
tualmente nel direttivo di Legam­
biente e nel comitato tecnico della
Margherita, esperto e consulente di
sviluppo locale». Dà anche qualche
altrainformazionenonessenzialema
comunque degna di nota: «Vanta ori­
gini normanne e discendenze da Fe­
derico II». Oggi De Leo è consulente
dell’Ato, l’agenzia territoriale che si
occupa dello smaltimento dei rifiuti.
«Su quella carta ­ spiega ­ Ripa di
Meana ha costruito una polemica
inutile e strumentale. Legambiente
aveva firmato protocolli con l’Anev,
l’associazione che raggruppa i pro­
duttori eolici. A Fri­El, così come
anche ad altre aziende, fu chiesta una
normale sponsorizzazione». In che
senso? «La Regione aveva già deciso il
via libera agli impianti. Noi, che ave­
vamo e abbiamo a cuore lo sviluppo
dell’eolico, abbiamo proposto una
serie di iniziative per sensibilizzare le
popolazioni locali. Perché non na­
scessero resistenze determinate da
unacattivainformazione».Ilprezzo...
«Quella cifra fu calcolata da me. Pen­
savo a attività educative, convegni,
opuscoli... Alla fine stimai quel
prezzo». Ci fu una discussione all’in­
terno di Legambiente? «Sì, ma per di­
fendermi. Per spiegare a questi si­
gnori che il territorio non è immuta­
bile. Che l’ambiente va preservato,
ma che se non si sceglie la via
dell’energia pulita, non c’è comunque
scampo. Non si salva più nulla».
La scelta eolica è comunque conte­
stataperilfortissimoimpattopaesag­
gistico. «Sono d’accordo anch’io. Ma
selepalesiinserisconoinuncontesto
chenonhaparticolaripregi,nonsica­
pisce che danno possano fare. Anzi, sa
cosa dico? Che a volte rendono inte­
ressanti e mossi territori assoluta­
mente brulli e anonimi». Opere
d’arte? «In Basilicata, unica regione
in Italia, abbiamo anche lanciato un
concorso tra designer, perché pos­
sano offrire la loro fantasia per ren­
dere le pale sempre più attraenti». E i
“sospetti” di Ripa di Meana? «Fatto
sempre tutto alla luce del sole. E solo
per diffondere l’eolico. Se non lo fac­
ciamoconchihalatecnologia,conchi
altri?».
MARCO MENDUNI
TOTALE ITALIA
2.123.37
LIGURIA
TOSCANA
CAMPANIA
BASILICATA
CALABRIA
Ci sono due soli piccoli parchi eolici, uno
a Stella (Savona), uno a Varese Ligure
(La Spezia), che non paiono sollevare
particolari proteste tra i residenti
I comitati anti­eolico sono riusciti a far
stoppare dal Tar alcune installazioni nei
paesaggi più belli del mondo, come a
Scansano, la terra del Morellino
Una fonte rivela al Secolo XIX che la
guardia di Finanza sta conducendo
un’indagine sulle massicce inflitrazioni
camorristiche nel business dell’eolico
Anche qui è esplosa la polemica sul
proliferare delle pale. La Lipu ha stimato
che ne stiano per entrare in funzione
altre 814 oltre alle 179 esistenti
E’ per vie legali la querelle tra l’assessore
all’ambiente Tommasi (Verdi) e
l’associazione Fare Verde, che l’accusa di
aver favorito la multinazionale Gamesa
I CONTRIBUTI PUBBLICI ALLE REALTÀ AMBIENTALISTE
Business “verde”, ma quanto costi
Sono 72 le organizzazioni
riconosciute. Nel 2002,
quando erano solo 35,
incassavano contributi
per circa 2,3 milioni di euro
ROMA. La Posidonia Oceanica, pre­
ziosa alga marina, va salvata, ci man­
cherebbe, ma per farlo servono soldi.
Sarà per questo che l’associazione
che la protegge e le centinaia di orga­
nizzazioni ambientaliste italiane
negli ultimi tre­quattro anni hanno
mirato soprattutto ad una cosa, farsi
riconoscere dal Ministero dell’Am­
biente.
Laragioneèpraticaepercompren­
derla basta dare un’occhiata al qua­
dro tracciato nel 2002 dall’allora mi­
nistro Altero Matteoli, quando quelle
riconosciute erano 35 (oggi sono 72,
più del doppio), in risposta ad un’in­
terrogazione di Tommaso Foti, de­
putato di An, che chiedeva di cono­
scere i contributi economici sborsati
dal Ministero alle associazioni. Bi­
lancio, 2.257.881 gli euro erogati per
quelle riconosciute e poco meno di
90 mila euro a quelle non ricono­
sciute: facendo le debite proporzioni,
ogni 25 mila euro sborsati per le asso­
ciazioni che hanno il riconoscimento
ne escono mille per le altre. Spul­
ciando le voci dei finanziamenti mi­
nisteriali contenute nella relazione
di Matteoli, non mancano le curio­
sità. L’Associazione Ekoclub inter­
7
>> LA LETTERA
IL DOCUMENTO
ROMA. Siete un’azienda che sta per
installare un impianto eolico? Serve
la collaborazione di Legambiente
«per un ampio programma di azioni
mirate, indipensabili per orientare i
cittadini»? Fanno 57 mila euro. Più
Iva. Non è un documento nuovo. Ri­
sale al gennaio 2003. Ma chi l’ha sot­
toscritto, Gianfranco (ma il vero
nomeèFrancesco)DeLeo,allorapre­
sidente di Legambiente Basilicata
(«ma conservo ancora oggi un posto
nel direttivo nazionale»), non lo rin­
nega. Anzi, spiega che «era perfetta­
mente in linea con il modus operandi
dell’associazione. D’altronde, se si
spingono le energie pulite, con chi re­
alizzarle se non con chi permette di
farlo?».
La lettera di De Leo era indirizzata
all’amministratore delegato della
Fri­El, azienda di Bolzano specializ­
zata in installazioni eoliche che oggi
produce energia in dieci parchi, tutti
nell’Italia meridionale e insulare.
DueinBasilicata,unoinSardegna,tre
in Campania, quattro in Puglia. Tor­
nata improvvisamente d’attualità per
due motivi. Il primo: nell’intervista
concessa dal presidente di Italia No­
stra­Roma al Secolo XIX l’8 agosto
scorso, Carlo Ripa di Meana ha spa­
ratosupropriodi«accordiincuiasso­
cizioni ambientaliste scambiano, con
gli imprenditori, oltre al proprio fer­
vore, condizioni molto favorevoli. Le
intese economiche ci sono, a volte in­
dicate nei protocolli, a volte no, ma ci
sono». E indicava il caso lucano come
esempio, in negativo, di questo an­
dazzo.
La polemica è riesplosa nelle ul­
time settimane, quando il Quotidiano
della Basilicata ha pubblicato un’in­
tera pagina sul business dell’eolico
nella Regione. E Giuseppe Vene­
ziano, del Comitato per la difesa
dell’Appennino lucano, ha attaccato
l’invasione delle pale eoliche e ha ri­
carato la dose: «Molto forti sono le
zioni di lobbying indirizzate anche ad
associazioni ambientaliste». La carta
firmata da De Leo fu scovata dal radi­
cale Maurizio Bolognetti, oggi nel di­
rettivo nazionale della Rosa nel
Pugno, che la denunciò insieme a
Ripa di Meana ed altre associazioni
ambientaliste assai meno propense
alle politiche delle lobby e degli ac­
cordi con i gruppi industriali. Bolo­
gnetti la definisce ancor oggi «un
esempio deprecabile». Insomma:
quella lettera pareva proprio, come la
definisce Ripa di Meana, «il prezzo
dei servigi». O il modo per indorare la
pillolaallepopolazionilocali,percon­
SABATO
25 AGOSTO
2007
national Onlus si becca 206.582 euro
espicciper«losvolgimentodiattività
di monitoraggio e prevenzione in­
cendi»; la Marevivo se ne prende
123.949 per le «analisi e le indagini
sulle banquettes di foglie morte piag­
giate di Posidonia Oceanica» e un im­
pegno di 200 mila per il «programma
di individuazione della Posidonia».
Un altro impegno da 200 mila euro
circa va a Mareamico per il «Progetto
della III edizione del filmato Oltre il
blu, viaggio nelle riserve marine ita­
liane». A Legambiente toccano 31
mila euro per l’organizzazione e la
diffusione del concorso di idee «Pae­
saggi nel vento» e 59.392 euro per il
proseguimentodelleattivitàdi«avvi­
stamento e prevenzione incendi».
Questo ai tempi di Matteoli ma
oggi, qualche anno dopo, come
stanno le cose? Tommaso Foti, che
della trasparenza sul business
dell’ambientalismo ha fatto una sua
battaglia politica, a settembre pre­
senterà un’interrogazione al mini­
stro dell’Ambiente Alfonso Pecoraro
Scanio «per sapere a chi, nel 2006,
sono andati i contributi del Dica­
stero. L’interrogazione – spiega – è
l’unico modo per avere una risposta
immediata e chiara visto che i contri­
buti alle associazioni rientrano in un
insieme di voci diverse, difficili da
stornare».
Un ginepraio, come il numero e la
varietà delle associazioni ricono­
sciute dal Ministero. Sono 72 e den­
tro, accanto a quelle più note come
Wwf, Legambiente, Italia Nostra e
Fai, ci troviamo di tutto e di più. C’è
l’Associazione Italiana Wilderness
(Aiw) che ha lo scopo di diffondere la
filosofiawilderness,delselvaggio,nel
nostroPaese;c’èl’AccademiaKronos
che ha indetto tra i Comuni il con­
corso autocertificato “Un bosco per
Kyoto 2007”. Si tratta di un premio al
quale i Comuni possono candidarsi
riempiendo un apposito modulo
dove,traletantedomande,unaèpar­
ticolarmente diretta: «Il Comune sa­
rebbedispostoarealizzareunpiccolo
bosco per Kyoto?». Risposte possi­
bile prestampate: sì, non lo sa,forse in
futuro, no. Scorrendo l’elenco, dal
boschetto arriviamo all’Associazione
nazionale Rangers d’Italia, con tanto
di logo in stile “americano a Roma”.
Questa associazione, tra le altre cose,
promuove il progetto Lifegate con
tanto di jeans ecologico. Sul sito tro­
viamo pure la pubblicità: “Acquista i
primi capi d’abbigliamento persona­
lizzatiRangers”,consoprafotodiuna
bella ragazza in maglietta bianca e
jeans, distesa su un fianco.
DellungoelencodelleAssociazioni
riconosciute ( lo pubblichiamo qui a
fianco) fanno parte anche la Lega per
l’abolizione della caccia, in prima fila
per proibire le stagioni venatorie in
Italia, e l’Urca, l’Associazione nazio­
nale dei cacciatori dell’Appennino,
ovvero il suo contrario.
MASSIMILIANO LENZI
>> ECCO L’ELENCO DI CHI RICEVE I FONDI
••• ECCO L’ELENCO delle associa­
zioni riconosciute dal Ministero
dell’Ambiente.
Accademia Kronos; Acli ­ Anni Verdi;
Agriambiente (difesa dell’ambiente
rurale); Agriturist (agriturismo); As­
sociazione Italiana Insegnanti di Ge­
ografia; Associazione Italiana per la
Wilderness; Ambiente e Lavoro;
Ambiente e/o lavoro; Amici della
Terra; Anev ­ Associazione Nazio­
nale Energia del Vento; Anis ­ Asso­
ciazione Nazionale Istruttori Subac­
quei; Anpana ­ Associazione Nazio­
nale Protezione Animali, Natura,
Ambiente; Anta ­ Associazione Na­
zionale per la Tutela dell’Ambiente;
Asi ­ Alleanza Sportiva Italiana; As­
sociazione Culturale Greenaccord;
Associazione Nazionale dei Rangers
d’Italia; Astrambiente ­ Associa­
zione Scientifica per la Tutela delle
Risorse dell’Ambiente; Cai ­ Club Al­
pino Italiano; Centro per la Conser­
vazione della Natura; Codacons;Cts
­ Centro Turistico studentesco e Gio­
vanile; Ekoclub International; Endas
­ Ente Nazionale Democratico di
Azione Sociale; Engea ­ Ente Nazio­
nale Guide Equestri Ambientali;
Enpa ­ Ente Nazionale per la Prote­
zione degli Animali; Fai ­ Fondo per
l’Ambiente Italiano; Fare Verde ;
Fede ­ Federazione Europea Difesa
Ecologica; Federgev Italia ­ Federa­
zione Nazionale Guardie Ecologiche
Volontarie; FederProprietà ­ Fede­
razione Nazionale della Proprietà
Edilizia; Federazione Nazionale Pro­
Natura; Fiab ­ Federazione Italiana
Amici della Bicicletta; Fie ­ Federa­
zione Italiana Escursionismo; Fipsas
­ Federazione Italiana Pesca Spor­
tiva ed Attività Subacquee;Foi ­ Fe­
derazione Ornicoltori Italiani; Fon­
dazione Sorella Natura; Forum Am­
bientalista: Movimento Rosso­
Verde; GreenAccord ­ Associazione
Culturale; Green Cross Italia; Gre­
enPeace Italia; Gruppi di Ricerca
Ecologica; Guardia Costiera Ausilia­
ria; Inu ­ Istituto Nazionale di Urba­
nistica; Italia Nostra; Kronos; Lac ­
Lega per l’Abolizione della Caccia;
L’AltraItalia Ambiente; Lav ­ Lega
Anti Vivisezione; LegAmbiente;
Lega Navale Italiana; Lida ­ Lega Ita­
liana per i Diritti dell’Animale; Lipu ­
Lega Italiana per la Protezione degli
Uccelli; L’Umana Dimora; Man ­ As­
sociazione Mediterranea per la Na­
tura; MareAmico; MareVivo; Moige ­
Movimento Italiano Genitori; Moun­
tain Wilderness Italia; Movimento
Azzurro; Movimento Ecosportivo
Sportchallengers; Msp Italia ­ Movi­
mento Sport Azzurro; Nimpha ­ As­
sociazione Nazionale Ecologica Am­
bientale Scientifica Culturale; Sigea
­ Società di Geologia Ambientale;
Società Geografica Italiana; Società
Speleologica Italiana; Touring Club
Italiano; TerraNostra; The Jane Goo­
dall Institute ­ Roots & Shootsi;Ugai ­
Unione Nazionale Garden Clubs;
Urca ­Associazione Nazionale Cac­
ciatori dell’Appennino; Vas ­ Verdi
Ambiente e Società; WWF Italia.
••• BENE. Alessandro Cassinis
ha scoperto che la Liguria ha il
mare sporco e che la costa è
piena di cemento. E quindi ha
avviato una sua battaglia per­
sonale contro uno dei respon­
sabili o dei complici di questo
scempio: la Goletta Verde di
Legambiente. E’ stata Goletta
Verde a provocare l’incidente
della Haven, è stata Goletta
Verde a riempire di rifiuti tos­
sici la discarica di Pitelli, è
stata Goletta Verde ad appro­
vare piani regolatori che
hanno gonfiato la Regione di
mattoni e cemento, è oggi
Goletta Verde che vuole la re­
alizzazione del Porto della
Margonara o la cementifica­
zione del progetto Marinella
nello spezzino. E natural­
mente è colpa di Goletta
Verde se la legge italiana
(anzi addirittura quella
dell’Unione Europea) prevede
che il mare sia balneabile
anche se è sporco.
C’è un po’ di confusione, è
evidente. Passi se nella sua
denuncia – assai utile va sot­
tolineato – Adriano Celentano
pasticci un po’ dicendo che è
assurdo definire “il mare blu
quando non ci sono batteri,
anche se poi è pieno di
merda”. I batteri fecali sono la
merda. Non è a uno showman
che si può chiedere compe­
tenza e precisione. Non è
quello il suo compito e, piut­
tosto, Celentano va ringra­
ziato per aver richiamato l’at­
tenzione di tutti sulle tante fe­
rite aperte della Liguria. Da un
giornalista, invece, queste
qualità te le aspetti, anzi do­
vrebbero essere la dote prin­
cipale di chi scrive.
Questa campagna personale
di Alessandro Cassinis fa torto
prima ancora che a Legam­
biente e a Goletta Verde alla
qualità e alla grande tradi­
zione del Secolo XIX.
E i lettori, al contrario di
quanto scrive Cassinis, sanno
bene che Legambiente sta da
anni lottando per abbattere lo
scheletrone abusivo di Palma­
ria, ha schierato le sue forze
migliori per ottenere che la
Haven pagasse un giusto ri­
sarcimento per il danno pro­
vocato alla Liguria, che è me­
rito nostro se oggi il mare al­
meno dal punto di vista mi­
crobiologico è controllato e
che è la nostra associazione a
chiedere a gran voce una mo­
difica della normativa sulla
balneazione che inserisca tra i
parametri da controllare tutti
gli inquinanti.
E’ inoltre principalmente me­
rito di Legambiente se tanti
progetti speculativi sono stati
bloccati e diversi ecomostri
abbattuti (il Fuenti in Costiera
Amalfitana o i palazzoni di
Punta Perotti a Bari). E sono di
Legambiente i volontari che
puliscono le spiagge (gratis e
senza riflettori o microfoni a
fargli pubblicità), sono di Le­
gambiente molti volontari che
non passano le vacanze nelle
ville di Bordighera, ma a spe­
gnere incendi. E tra questi vo­
lontari ci sono sicuramente
anche tanti lettori del Secolo
XIX.
ROBERTO DELLA SETA
presidente nazionale Legam­
biente
ERMETE REALACCI
presidente onorario Legam­
biente
STEFANO SARTI
presidente Legambiente Li­
guria
••• PER I LETTORI del Secolo
XIX questa lettera apparirà
quanto meno oscura: chi ha
letto il giornale sa benissimo
che non abbiamo accusato Le­
gambiente di nessuna delle
cose che qui vengono elen­
cate.Stiamo facendo un’inchie­
sta sulla crisi del turismo in Li­
guria e abbiamo parlato del
mare sporco, un problema che
non si risolve certo con le ban­
diere della Fee o le vele della
Goletta verde. Legambiente ha
molti meriti e li abbiamo sem­
pre riconosciuti. Dire che questa
è una campagna personale è ri­
dicolo: non facciamo campagne
personali, ma inchieste alle quali
partecipano i giornalisti del Se­
colo XIX, i lettori e, in questo
caso, molti veri ambientalisti.
al. c.
Scarica

GAMESA ENERGIA ITALIA SpA - Montescudaio – Insieme per