Istituto Comprensivo San Pietro in Guarano
Piano Nazionale di Formazione e Ricerca
I CARE
Prof. Domenico Milito
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I termini
“accoglienza e presa in carico”
più che rinviare ad aspetti tecnici e operativi
esigono una riflessione
sui concetti di cultura e di mission,
quali fattori determinanti
per l’integrazione e l’inclusione
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Solo un’istituzione scolastica
configurata come comunità educante
può garantire l’accoglienza, in prima battuta,
e l’inclusione pervasiva dell’allievo disabile
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I fattori di una cultura contraddistintiva
della comunità educante:
solidarietà, immedesimazione, empatia,
condivisione di traguardi educativi
orientati all’affermazione
dei valori universalmente riconosciuti
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Dal piano ideale a quello operativo:
La comunità di pratica
all’interno della comunità educante
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Il vantaggio di una comunità di pratica:
contribuire con le proprie potenzialità e risorse
al raggiungimento di uno scopo comune,
sentendosi parte integrante
di un gruppo operativo
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Strategie metodologico-didattiche e tecniche
per l’inclusione:
spazio alla didattica metacognitiva
impegno nella realizzazione
di itinerari prosociali
valorizzazione della risorsa compagni
ricorso sistematico al cooperative learning
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Implicazioni operative
-La competenza professionale
in materia di sistemi di classificazione e loro valenza didattica
-La competenza sul versante
delle strategie metodologico-didattiche:
Cooperative learning
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Evoluzione dei termini
Menomazione
Handicap
Disabilità
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MENOMAZIONE
Perdita o anormalità
a carico di una struttura o di una funzione
psicologica, fisiologica o anatomica
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HANDICAP
Condizione di svantaggio
conseguente a
una menomazione o a una disabilità
che limita o impedisce
l’adempimento
del ruolo normale
in relazione
all’età, al sesso e ai fattori socio-culturali
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DISABILITÀ
Qualsiasi limitazione o perdita
(conseguente a menomazione)
della capacità di compiere un’attività
nel modo o nell’ampiezza
considerati normali
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COMPLEMENTARITA’ tra ICD – 10 e ICF
L’ICF non è sostitutivo dei sistemi precedenti che
forniscono un MODELLO di riferimento EZIOLOGICO
È così che ICD-10 e ICF sono utilizzati
insieme data la loro complementarità
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COSA FORNISCE l’ ICD – 10
Fornisce indicazioni diagnostiche per
formulare al meglio una diagnosi attendibile
con l’uso di uno schema alfanumerico (su
codici a 3 elementi: lettera con 2 numeri)
Le descrizioni F70 – F79, F80-F89, F98
vengono frequentemente chiamate ed
utilizzate per la “DIAGNOSI FUNZIONALE”
(D.P.R. 24.02.1994)
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L’ICF
È uno strumento di classificazione internazionale del
funzionamento, della disabilità e della salute (ICF,
OMS, 1999).
Si pone in continuità con le classificazioni precedenti ma
ne rovescia la prospettiva di analisi: non viene
considerata la menomazione ma la salute, le
potenzialità dell’individuo e le sue eventuali disabilità
in relazione all’attività e alla partecipazione.
È funzionale a individuare compiutamente i bisogni e
superare fino al possibile i limiti dell’attività e le
restrizioni alla partecipazione.
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COMPLEMENTARITA’ tra ICD – 10 e ICF
ICD-10
1) verifica
della funzionalità di una
struttura corporea la cui
menomazione può essere
determinata da cause patologiche
diverse
2) diagnosi delle malattie e dei
disturbi
ICF
informazioni sul modo di operare del
soggetto nell’ambiente
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COMPLEMENTARITA’ di ICD – 10 e ICF
L’ASSOCIAZIONE di INFORMAZIONI
su
Diagnosi
(ICD-10)
Funzionamento
(ICF)
Fornisce un quadro più ampio e significativo sulle
condizioni di salute delle persone
Elemento di forte innovatività
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Cosa significa cooperare
Significa lavorare insieme
per raggiungere obiettivi comuni.
All’interno di situazioni cooperative
l’individuo singolo
cerca di perseguire risultati
che vadano a vantaggio suo
e di tutti i collaboratori.
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L’apprendimento cooperativo
È un approccio didattico
che utilizza sistematicamente piccoli gruppi
in cui gli alunni lavorano insieme
per migliorare reciprocamente
il loro apprendimento.
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Gli ingredienti base della cooperazione
1.Interdipendenza positiva
2. Responsabilità individuale e del gruppo
3. Interazione costruttiva diretta
4. Insegnamento delle abilità sociali necessarie nei
rapporti interpersonali
all’interno del piccolo gruppo
5. Valutazione del lavoro cooperativo
del gruppo.
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accoglienza e presa in carico