PROGRAMMA DI AZIONE REGIONALE PROMOZIONE DELLA SALUTE 2005-2006 (DD 466 - 29.11.04)
BANDO REGIONALE 2005-2006 PROGETTI DI PROMOZIONE DELLA SALUTE (DD 284 - 28.11.05–BURP 13–30.03.06)
PROGETTO MOSAICO
gruppi multi-tematici nella neo-genitorialità
Responsabile di progetto
Miriam Di Vita
A.S.L.17 - Responsabile Consultori Familiari
Vicolo dei Saraceni, Palazzina Inaudi c/o Ospedale Civile 12037 Saluzzo (CN)
[email protected]
Tel. 0175.215535 - Fax 0175.215519
Partner
Filone tematico
Azione 3
Filone tematico
Azione 8
Filone tematico
Azione 10
Filone tematico
Azione 14
Filone tematico
Azione 17
Destinatari finali
Destinatari intermedi
Servizio Igiene Alimenti Nutrizione (SIAN)
Dipartimento di prevenzione
Servizio Dipendenze Patologiche
Centro Pre-Natale e Post-Natale (UOA Ostetricia e Ginecologia – D.M.I.)
Pediatria di Libera scelta
Alimentazione e Attività Fisica
Trattamento di sovrappeso e obesità infantile nel setting famiglia e comunità
attraverso interventi informativi, educativi, formativi ed organizzativi di
promozione di stili alimentari corretti e di adeguati livelli di attività fisica.
Sicurezza Alimentare e Nutrizionale
Promuovere e sostenere comportamenti del cittadino-consumatore finalizzati
alla prevenzione delle MTA e promozione della sicurezza alimentare attraverso
interventi informativi, educativi, formativi e organizzativi nel setting comunità e
scuola con gruppi di popolazione
Fumo
Promozione della motivazione a intraprendere un percorso di disassuefazione
dal fumo di sigaretta in target specifici di popolazione, quali donne in
gravidanza, personale medico e sanitario, insegnanti di ogni ordine e grado e
genitori in setting sanitario e scolastico attraverso interventi informativi,
educativi, formativi e organizzativi.
Salute Mentale
Promuovere la salute mentale in gruppi a rischio nel setting comunità e servizio
sanitario attraverso interventi informativi, formativi, educativi ed organizzativi.
Incidenti Stradali
Prevenzione degli incidenti stradali nei setting comunità, servizio sanitario e
scuola del ciclo primario attraverso interventi informativi, educativi, formativi ed
organizzativi di promozione dell’uso dei seggiolini per bambini e di
comportamenti di sicurezza stradale.
Neo-genitori e neonati
Area pre/post-partum e neonatale
Neo – genitori
Settino
Sedi territoriali del Consultorio Familiare (Saluzzo, Savigliano, Fossano)
Sviluppo dei gruppi di preparazione al parto e gruppi post-partum
Integrazione
con azioni locali
Progetto Nutrizione Piemonte
Progetto Regionale “Percorso Nascita”
Progetto Aziendale “Sterzo!” (educazione sicurezza stradale e sostenibilità
urbana)
Ambulatorio del fumo ASL17
Progetto “Nati x Leggere”
Associazione Italiana Biblioteche (AIM)
Tipologia
dell’intervento
Informativo
Comunicativo
Formativo
Educativo
Organizzativo
Sviluppo di comunità
Ambientale
Altro: Psicologico
Durata
ProSa on-line:
x
x
x
x
Annuale
P0766
VALUTAZIONE PROGETTO: 27/32
FINANZIAMENTO: € 14.000
ABSTRACT
Progetto MOSAICO assume quale contesto fisico privilegiato d’intervento preventivo il Consultorio
Familiare, servizio a fortissima connotazione territoriale, declinata sul confine fra il sociale e il sanitario.
Obiettivo principale dell’iniziativa è la costituzione ed istituzionalizzazione di un’ampia azione preventiva
in area neo-genitoriale ed infantile. A partire dagli esistenti gruppi di accompagnamento alla nascita e
gruppi post-partum, Progetto MOSAICO mira ad ampliare e diversificare tali occasioni d’incontro con una
popolazione specifica convogliando al loro interno un più ricco contributo specialistico. Attraverso la
collaborazione con altri servizi sanitari di competenza (SIAN, SerD, DP, Ostetr.-Ginec., PLS), il progetto
garantirà un intervento di natura sufficientemente multi-focale rispetto ad un evento di vita altamente
trasformativo come la nascita.
Nello specifico, l’offerta educativo-preventiva attualmente presente verrà riorganizzata e razionalizzata
sino a declinarla su un più completo spettro di tematiche.
Agli ambiti preventivi già trattati (ostetrico, ginecologico, psicologico, pediatrico) andranno ad affiancarsi:
·
Stile nutrizionale, attività fisica e consumo critico (con particolare attenzione agli ambiti di
sovrapposizione con il consolidato tema dell’allattamento al seno);
·
Fumo in gravidanza, quale più importante causa di patologia ostetrica facilmente evitabile (favorendo
passaggi strutturati verso l’ambulatorio del fumo);
·
Sicurezza stradale in rapporto alla primissima infanzia e sostenibilità urbana rispetto alla mobilità del
neo genitore (parallelamente verrà organizzato, all’interno delle sedi consultoriali, un programma di
prestito gratuito fra genitori di seggiolini-auto, particolarmente utile per i nuclei familiari meno
abbienti);
·
Depressione post-partum, con particolare attenzione al ruolo del partner di sesso maschile in tale
ambito di rischio (gruppi padri);
·
Incremento competenze del genitore nella lettura ad alta voce e nell’utilizzo dell’oggetto libro quale
mediatore ed organizzatore mentale nello sviluppo emotivo, cognitivo e relazionale nella primissima
infanzia (vedi Progetto nazionale “Nati per Leggere” 0-3 anni).
Ad oggi il Consultorio Familiare garantisce circa 80 corsi pre-parto e 80 post- partum all’anno con
utenza media di 10 coppie a corso (10 incontri pre-parto; 9 post-partum).
Il Progetto mira, attraverso questa riorganizzazione, che verrà debitamente formalizzata a livello
divulgativo, anche ad aumentare il numero medio di coppie partecipanti a ciascun corso, soprattutto nelle
fasce di popolazione con basso livello di scolarità, nella popolazione extracomunitaria e nella fascia sotto
i 25 anni di età, dove è più alto il numero delle primipare.
Gli obiettivi di Mosaico non si configureranno ovviamente solo in ambito informativo, ma assumeranno
a priori un’azione sui fattori determinanti predisponenti, abilitanti e rinforzanti all’acquisizione e
all’esercizio di un ruolo genitoriale, ambito operativo istituzionalmente acquisito fra i compiti del
Consultorio Familiare (P.O.M.I. 98/2000 e bozza PSSR 28/12/2005) e mediatore strategico rispetto al
perseguimento degli obiettivi richiamati dal bando.
CONTESTO DI PARTENZA
Il progetto di prevenzione “Mosaico” è stato pensato secondo una prospettiva di continuità rispetto alle
forme ed ai contenuti già utilizzati dal Consultorio Familiare (CF) nei corsi pre e post partum, e
contemporaneamente tenta una lettura innovativa di tale offerta in termini di “contesto-contenitore”
ottimale per un intervento preventivo in merito all’acquisizione e all’esercizio del ruolo genitoriale, alla
prevenzione di comportamenti a rischio e alla promozione di comportamenti di salute fin dal periodo prenatale.
La scelta di partire da tale elemento di continuità si basa sulla valutazione dei più che soddisfacenti
risultati ottenuti dal CF a livello quantitativo (n° di corsi attivati, n° genitori partecipanti, n° di
professionalità e servizi coinvolti) e qualitativi (grado di soddisfazione dell’utenza…) e dalla
considerazione che tale ambito operativo è fra quelli istituzionalmente previsti fra i compiti del Consultorio
Familiare (P.O.M.I. 98/2000 e bozza PSSR 28/12/2005). Inoltre l’avvio del progetto si baserebbe su una
struttura organizzativa già avviata e su una rete di collaborazioni fra Dipartimenti e Servizi ormai
collaudata e funzionale.
L’elemento di innovazione è costituito da un ri-orientamento dei corsi già esistenti prevedendo:
·
inserimento, fra le attività attualmente già proposte dai corsi pre e post- partum, di gruppi su nuove
tematiche di salute;
·
creazione di un punto di raccordo con progetti esterni (es: Progetto “Nati per leggere”) pertinenti alle
finalità proposte;
·
attività di facilitazione alla creazione di una rete di mutuo prestito autogestito dai genitori stessi.
Il tutto secondo un’ottica più ampia di promozione della salute della coppia e quindi dell’infanzia,
attraverso la creazione di contesti facilitanti, piuttosto che di semplice intervento preventivo a livello di
singolo genitore, secondo quanto proposto anche dalla Carta di Ottawa (1986). In tale documento, infatti,
si indica l’opportunità di creare ambienti favorevoli a sviluppare le abilità personali, sostenendo lo
sviluppo individuale e sociale, fornendo l’informazione e l’educazione alla salute e migliorando le abilità
per la vita quotidiana. In questo modo, si aumentano le possibilità delle persone di esercitare un maggior
controllo sulla propria salute e sui propri ambienti, e di fare scelte favorevoli alla salute. La scelta di
utilizzare un contesto preventivo già strutturato e funzionale, operando una sua riorganizzazione secondo
un modello di salute di più ampio respiro, è stata guidata dalla constatazione dell’unicità di tale
occasione educativa nel panorama dei Servizi presenti sul territorio, sia per quanto riguarda la
tipologia di utenza coinvolta (mamme, coppie, italiane ed extracomunitarie), sia per le caratteristiche
motivazionali dell’utenza stessa (determinate dal particolare passaggio di vita che stanno affrontando),
sia per la possibilità, offerta dal particolare contesto, di seguire e monitorare nel tempo gli esiti di tale
attività di prevenzione, grazie agli altri spazi dedicati (spazio bimbo, ambulatorio di pediatria, ambulatorio
ginecologico, consulenza psicologica, …).
DIAGNOSI EDUCATIVA ED ORGANIZZATIVA
FILONE TEMATICO
Predisponenti
Abilitanti
Rinforzanti
DEPRESSIONE POST-PARTUM
Sebbene la gravidanza sia stata descritta come un periodo durante il quale le donne sono a minor rischio di
sviluppare disturbi mentali, vari studi indicano che circa il 10% delle donne manifesta sintomi depressivi
clinicamente significativi durante la gravidanza e circa una donna su otto soddisfa criteri per episodi
depressivi nei mesi che seguono la nascita del bambino (O’Hara MW, 1994, 1996). Inoltre, in circa 1/3 delle
donne che diventano depresse in gravidanza, la depressione rappresenta il primo episodio affettivo
maggiore (idem). Mentre le forme più gravi di disturbo affettivo possono essere rapidamente individuate, al
depressione che di frequente si manifesta in gravidanza in genere viene trascurata o sottostimata. Le
stesse madri depresse possono ignorare o minimizzare i vissuti depressivi, perché: - alcuni sintomi
depressivi sono comunemente associati alla nuova condizione di maternità (alterazione del sonno, calo della
libido…) – alcuni disturbi internistici (anemia, diabete gestazionale, alterazione funzione tiroidea…) possono
rendere più difficile la diagnosi di depressione in questo periodo (Bryan TL e al., 1999) – erroneamente
questi sintomi vengono attribuiti ai cosiddetti “maternity blues”, sindromi di lieve entità e limitate nel tempo
(comunque da monitorare perché nel 20% dei casi evolvono in episodi depressivi maggiori nel primo anno
dopo il parto (Najaman JM e al., 2000). L’importanza del problema sia amplifica nelle ripercussioni sullo
sviluppo cognitivo affettivo del bambino e del sistema familiare, qui assunto nella figura del padre/partner
come fondamentale elemento rinforzante.
· Conoscenze sui
· Mirroring gruppale
· Padre/partner
sintomi premonitori
· Accesso a risorse
· Gruppo delle altre
· Consapevolezza della affettive e relazionali
madri
malattia
favorite dal gruppo
· Operatori socio· Stigma sociale e false · Criticizzazione ruoli
sanitari
· Maturazione della
credenze sul ruolo
genitoriali
materno
· Accesso a servizi
consapevolezza della
· Atteggiamenti
socio-sanitari territoriali propria appartenenza
caratteriali e strategici
specificatamente
a gruppalità e
volti all’isolamento
dedicati
territorialità più ampie
· Collusività del partner
SICUREZZA STRADALE (sistemi di ritenuta per bambini)
Oltre 8.000 bambini sono feriti annualmente in Italia in incidenti stradali e più di cento muoiono. Il rischio è di
7 volte superiore per i bambini che non utilizzano seggiolini. Il 55% dei genitori che non utilizzano i seggiolini
ha dichiarato di non utilizzarlo perché il bambino non sopporta di essere legato! (Istituto Superiore di Sanità
– Progetto Icona 2003). L’uso improprio dei sistemi di ritenuta è palesemente più basso (44%) per i bambini
più piccoli rispetto a quelli più grandi (68%). I genitori sembrano solo parzialmente capaci di valutare
correttamente le categorie di uso improprio (leggero, medio, grave) e tendono a sottovalutare relativamente
spesso un uso improprio grave (ad esempio, cintura diagonale che passa sotto il braccio) e a sopravvalutare
un uso improprio leggero (ad esempio, cinture del seggiolino attorcigliate) (Salvisberg, Bischof, 2004). Per
migliorare la situazione ed aumentare la quota di uso corretto dei sistemi di protezione, il BFU (Ufficio
Svizzero per la Prevenzione degli Infortuni) sottolinea l’importanza di misure specifiche negli ambiti della
formazione/comunicazione, nella qualità e disponibilità di accessori per i veicoli, nel diritto/controllo.
M.Coppo, nella relazione alla Consulta Nazionale della Sicurezza Stradale (2004), pone inoltre l’accento sui
pericoli della trasformazione del bambino in passeggero di automobile, là dove si potrebbe rinforzare una
maggiore autonomia e diretta partecipazione nell’ambiente stradale del bambino: “La maggiore protezione
applicata nei confronti dei bambini, se non accompagnata da un’efficace educazione alla mobilità sicura e
sostenibile, diventa un tragico fattore di debolezza…”.
· Percezione del
· Rinforzo gruppale
· False credenze in
rischio (es. rapporto
ordine alle variabili
· Rinforzo all’interno
fisiche e percettive della velocità
della coppia
verticale/orizzontale)
condotta stradale
genitoriale
·
Sistemi motivazionali · Disponibilità gratuita
di trattori d’urto
e culturali di riferimento
· Abitudine
(soprattutto per le
in merito ai principi di
all’utilizzo
mamme
sostenibilità urbana
· Controllo
extracomunitarie)
·
Omeostasi rischio
soggettivo/oggettivo
· Trasformazione del
minore in passeggero
automobilistico come
errata protezione del
bambino quale utente
vulnerabile dell’ambiente
strada
ALIMENTAZIONE
Le ricerche effettuate in territorio piemontese in merito alla cultura nutrizionale ed alle abitudini alimentari
della popolazione riportano che il 41% degli uomini e il 45% delle donne sopra i 2 anni dichiara
comportamenti alimentari scorretti. La diffusione del sovrappeso e dell’obesità è paragonabile al resto del
territorio italiano: il 6,4% degli adulti sono obesi, mentre il 14,3% dei bambini piemontesi è sovrappeso, il 7%
obeso (dati: “La salute in Piemonte”: www.regione.piemonte.it/ep) Nello specifico, per quel che riguarda il
territorio dell’ASL 17, ricerche condotte dal S.I.A.N: sulla popolazione infantile (2.525 bambini di prima e
quarta elementare, pari al 90% dei bambini frequentanti), ha evidenziato che nelle classi prime il 20,3% dei
bambini sono in soprappeso ed il 5,9% obesi; nelle quarte i bambini in soprappeso sono il 19,1% mentre
quelli obesi il 6,7%. Sembra inoltre che vi sia una relazione fra obesità del bambino e obesità di uno o
entrambi i genitori: circa il 25% dei bambini ed adolescenti in sovrappeso ha un genitore obeso o in
sovrappeso, la percentuale sale a circa il 34% quando sono tali entrambi i genitori. Il peso del bambino
sembra essere correlato in modo inverso anche al grado di istruzione della mamma e al livello socioeconomico della famiglia (indagine ISTAT, 2000).
·
Percezione di
Dai focus groups fra gli
Fra i fattori
autoefficacia nella
operatori dei servizi
predisponenti, errori e
capacità di modificare
coinvolti sul tema
carenze culturali hanno
le proprie abitudini
un’incidenza sull’obesità, alimentazione e
alimentari
così come pure il grado sovrappeso in età
Funzione di
di ansietà delle mamme pediatrica, è emerso che ·
rispecchiamento da
fra fattori abilitanti
nei confronti
parte del gruppo dei
giocano un’influenza la
dell’alimentazione del
genitori partecipanti
capacità di:
figlio (D.Spruijt-Metz et
·
contesto
·
resistere alla
al, Am. Journal of
ambientale, che può o
pressione mediatica al
Clinical Nutrition, Vol.
meno favorire la
consumo di presidi
75, No. 3, 581-586,
possibilità di
alimentari
March 2002).
Giocano poi un ruolo:
·
atteggiamenti e
convinzioni circa diete e
regimi alimentari,
apporto calorico
necessario ad un buon
funzionamento
dell’organismo
·
percezione delle
reali necessità alimentari
dei bambini
·
conoscenze su
principi alimentari,
costituenti dei cibi
nutrizionalmente
scorretti
·
porzionare
·
scelta degli alimenti,
programmazione dei
pasti e preparazione dei
cibi,
·
scelta della spesa
alimentare.
· gestire situazioni
stressanti o conflitti sul
cibo
modificare
agevolmente le
abitudini alimentari o
mantenere il
cambiamento
·
rilettura del ruolo
genitoriale del
contesto familiare
come ambiente
facilitante per il figlio
nell’acquisizione di
sane abitudini di vita
·
abitudine a nutrire
(o ipernutrire) i figli
come forma di
accudimento
FUMO
Le ricerche effettuate in territorio piemontese in merito al fumo evidenziano come a fronte di una diminuzione
dei fumatori, stia salendo gradualmente la percentuale di fumatrici: secondo il rapporto “La salute in
Piemonte” (www.regione.piemonte.it/ep), il 25% dei Piemontesi di età superiore ai 14 anni fuma
abitualmente 33,8% uomini, 17,7% donne); questi valori risultano leggermente inferiori alla media nazionale
nel caso delle donne, ma sovrapponibili per numero medio di sigarette fumate al giorno (il 63,7% fuma da 1
a 10 sigarette/giorno). E’ ormai accertato che il fumo in gravidanza è correlato al basso peso alla nascita e al
ritardo intrauterino, all’aumento del rischio di parto prematuro, sindrome di stress respiratorio e morte
improvvisa in culla. Anche su questo tema, dalle rilevazioni fatte negli anni dal S.E.R.T e dai focus groups fra
operatori dei servizi coinvolti (in primis SERT e CF) sul tema del fumo in gravidanza, emerge come
intervengano nella modifica o mantenimento di tale comportamento alcune determinanti:
· divieti e limitazioni
· Conoscenze circa i
· il coinvolgimento e il
imposti dalla nuova
danni causati dal fumo
sostegno di persone di
legge antifumo
alla salute del fumatore
riferimento quali
· autoefficacia circa la
stesso e al nascituro
colleghi, famiglia,
propria capacità di
· Grado di motivazione
amiche.
smettere
a smettere di fumare.
· Apprendere strategie
· la gravidanza e il
cognitivoperiodo post-partum
comportamentali
possono costituire una
· Abilità a fronteggiare
finestra di opportunità
ed evitare situazioni
stressanti o favorenti le rispetto all’intervento
di disassuefazione
ricadute
· Accessibilità ai servizi · il partner fumatore è
un fattore di rischio per
di assistenza
il fumo in gravidanza e
“la ripresa” postpartum.
· Azioni di rinforzo da
parte del personale
medico e sanitario a
contatto con la donna
in gravidanza
LETTURA ad alta voce al bambino
Quest’ambito d’intervento si rifà ai presupposti educativi del progetto nazionale “Nati per Leggere”, che ha
l'obiettivo di promuovere la lettura ad alta voce ai bambini di età compresa tra i 0/6 mesi e i 6 anni.
Il beneficio che il bambino trae dalla lettura a voce alta, operata in famiglia in età prescolare, è documentato
da molti studi (Cfr. www.aib.it/aib/npl/npl.htm3). La qualità di queste esperienze precoci influisce sul
linguaggio e sulle competenze emergenti nell’acquisizione della capacità di leggere (emergent literacy),
sintetizzabili nello sviluppo del linguaggio orale, della competenza fonologica e nella capacità di
comprendere il linguaggio scritto all'ingresso a scuola. L'incapacità di leggere a scuola è causa di disagio
che porta a frustrazione e riduzione dell'autostima e può contribuire ad aumentare il rischio di abbandono
scolastico. La difficoltà a leggere e scrivere è un problema che colpisce soprattutto i bambini che
appartengono a famiglie in condizioni socioeconomiche svantaggiate e contribuisce ad incrementare il ciclo
della povertà.
La lettura ad alta voce al bambino è anche un mezzo per rafforzare l’esito di un attaccamento sicuro nei
primi anni di vita che è essenziale per la crescita delle competenze del bambino in tutti i campi, perché
influisce sulla maturazione cerebrale, sulle connessioni neurologiche e sui processi mentali.
L’oggetto libro è un fondamentale mediatore relazionale e strumento di sviluppo cognitivo.
· Consapevolezza
rispetto al ruolo del
lettura nello sviluppo
affettivo e cognitivo del
bambino
· Consapevolezza delle
potenzialità della lettura
quale veicolo di
nutrimento e
attaccamento relazionale
· Capacità
di
riconoscere le qualità di
un “oggetto libro”
· tecniche,
luoghi
e
tempi di interazione con
il bambino attraverso la
lettura
· Possibilità di contatto
con personale
specializzato
· Disponibilità libri
gratuiti con il sostegno
delle amministrazioni
locali
· Pediatri di libera
scelta
· Biblioteche civiche
· Familiarità alla
lettura
TRASFERIBILITÀ DI PROVE DI EFFICACIA DISPONIBILI E ESEMPI DI BUONA PRATICA
Filone tematico
Depressione post-partum
Prove di efficacia
·
National Health and medical
Research
Council.
Postnatal
Depression: a systematic review of
published scientific literature to
1999.
Esempi di buona pratica
·
Murray L., Fior-Cowley A,
Hopper R Cooper P. in Child Dev
1996, 67: 2512-26.
·
La nascita: monografia. In
Salute e Territorio, N. 120,
(maggio-giugno 2000).
Sicurezza Stradale e Sostenibilità
Urbana
·
Max Dorfer (2004), “Psicologia
del traffico. Analisi e trattamento
del comportamento alla guida”,
McGraw-Hill, Milano.
·
Wilde G.J.S. (1982), The
theory of Risk Homeostasis:
Implications for Safety and Health,
in Risk Analysis, 2, pp. 209-225.
·
Dolto F. (2000), Il Bambino e
la città, Mondadori, Milano.
·
I percorsi sui genitori
presentano risultati di maggiore
efficacia e minor rischio di drop out
rispetto a quelli sulla famiglia nel
suo insieme e a quelli sui soli
bambini (University of York “The
prevention and treatment of
childhood obesity” in Effective
Health Care, volume 7, numero 6
2002; Golan M et al. J Nutr Educ.
2001; 33:102-107;
·
Integrazione di diverse
componenti strategiche: strategie
cognitive e comportamentali,
educazione alimentare,
educazione all’attività fisica
(Mulvihill C., Quigley R:, The
management of obesity and
overweight. An analysis of reviews
of diet, physical activity and
behavioural approaches. Evidence
briefing, 1st edition, october 2003,
HDA).
·
il ruolo che le credenze dei
genitori e i loro stessi
comportamenti svolgono nel
consolidare la percezione
dell’autoefficacia dei loro figli
incoraggiandoli a svolgere attività
fisica (Cooper A. R. at al.,
·
Tonucci F. (2003), Se i
bambini dicono: adesso basta!,
Laterza, Roma-Bari
·
Taggi F. (a cura di) (2003),
Aspetti sanitari della sicurezza
stradale, Istituto Superiore della
Sanità – Ministero Infrastrutture e
trasporti.
Alimentazione
·
Esempio di intervento di
prevenzione dell’obesità infantile
che ha coinvolto anche le famiglie
(Sahota P., at al., “Evaluation of
implementation and effect of
primary school based intervention
to reduce risk factors for obesity” in
BMJ 323, 2001, pp. 1-4
·
percorsi di "rieducazione
alimentare" che puntano
sull'adozione di comportamenti e
stili alimentari "sani", con il
coinvolgimento dell'intera famiglia
(Mola G., “Bambini grassi,
emergenza d'Europa. In Abruzzo
un esperimento pilota, "Via la TV,
più frutta e verdura", in La
Repubblica, 10 aprile 2004)
“Evaluating a model of parental
influence on youth physical
activity” in Am J Prev Med, 2003,
25 (4) pp. 277-282)
Fumo
Lettura ai bambini
Gli interventi effettuati durante la
gravidanza si dimostrano efficaci
nel promuovere una sospensione
dell’abitudine a fumare; tali azioni
dovrebbero essere prassi in tutti i
contesti deputati alla cura della
maternità.
- Lumley J, Oliver S, Waters E,
“Intervention for promoting
smoking cessation during
pregnancy”, Cochrane Library,
2004, issue 2;
- Osservatorio fumo, alcol e droga,
linee guida cliniche per
promuovere la cessazione
dell0’abitudine al fumo. ISS.
·
R. Valentino Merletti, Leggere
ad alta voce, Mondatori, 1996
·
M. H. Erickon, La mia voce ti
accompagnerà, Astrolabio, 1982
·
Varano M., Guarire con le
fiabe, Meltemi
·
Oliverio Ferrarsi, La forza
d’animo, Rizzoli, 2003
·
D. W. Winnicott, I bambini e le
loro madri, Cortina,1987; Gioco e
realtà, Armando, 1974
Un intervento di counseling breve
effettuato da un professionista e
associato a materiali di auto aiuto
specifici per la gravidanza, può
aumentare la percentuale di
cessazione tra le donne in
gravidanza dal 30 al 70%.
Smoke free families
(www.smokefreefamilies.org)
Archivio Progetti afferenti a “Nati
per leggere”
www.natiperleggere.it
www.aib.it/aib/npl/npl.htm3
Es: I corsi di preparazione al parto
nell’ambito di “Nati per leggere a
Chieri” – A.S.L.8 - 2004 -
MODELLI TEORICI DI CAMBIAMENTO DEI COMPORTAMENTI E STILE DI CONDUZIONE DEL
PROGETTO
La peculiare eterogeneità tematica di questo progetto troverà forma e organicità nell’assunzione del
gruppo quale set/setting preventivo. A tal proposito, si rimanda all’ottimo tentativo di classificazione sul
gruppo come strumento di lavoro operato da Girolamo Lo Verso, nello specifico ai parametri da lui
individuati per il Gruppo di Prevenzione (LoVerso, Raia, “Il gruppo psicodinamico come strumento di
lavoro”, FrancoAngeli, 1998).
All’interno di questo strumento/contenitore, la parziale direttività didattica di ciascun conduttore si
avvarrà ovviamente di tecniche d’intervento pertinenti la propria specifica area tematica d’intervento.
Queste azioni, però, muoveranno da un modello di modificazione del comportamento sufficientemente
condiviso, identificato nel Modello Transteorico (TTM) della Modificazione del Comportamento
sviluppato da Prochaska e DiClemente (1982) e sviluppato da Bunton (2000) e Maurischat (2002) in
ambiente europeo.
Gli autori hanno derivato da 18 teorie psicoterapeutiche 10 fattori di personalità o dell’ambiente in grado
di attivare e sostenere la modificazione comportamentale, denominata Processes of
Change.
L’attenzione a detti fattori (1. aumento della consapevolezza, 2. percezione emozionale,3. percezione
dell’ambiente personale, 4. auto-valutazione, 5. percezione delle condizioni ambientali utili, 6. assunzione
di obblighi, 7. controllo dell’ambiente, 8. contro-condizionamento, 9. utilizzazione delle relazioni personali,
10. (auto)riforzo) verrà differentemente declinata in relazione allo specifico tema trattato.
Lo stesso modello di cambiamento, così schematizzabile,
Stabilizzazione
Mantenimento
Comportamento
Preparazione
Presa di
consapevolezza
Noncuranza
potrà avere punti d’innesto differenti per ciascuna tematica (esempio: noncuranza per alcune percezioni
di rischio stradale, presa di consapevolezza per la criticizzazione della pressione mediatica sul consumo
di alimenti). Soprattutto riguardo alle prime due fasi, il gruppo fungerà da occasione di rispecchiamento e
cassa di risonanza degli atteggiamenti delle persone interessate alla modificazione del comportamento.
Il nucleo centrale dell’iniziativa progettuale sarà senza dubbio la fase della preparazione, in cui si
svilupperanno le intenzioni volte alla modifica del comportamento alla luce anche delle risorse relazionali
disponibili, in particolare quelle rappresentate dal partner e dagli stessi co-partecipanti ai corsi.
L’eterogeneità e complessità dei temi permetterà solo una parziale valutazione delle azioni
(comportamento), che comunque muoverà da focalizzati confronti al temine di ciascun ciclo d’incontri a
questionari di rivelazione sui comportamenti più ostensibili (es.: frequenza utilizzo trattori d’urto,
acquisto/prestito libri per la prima infanzia, mamme fumatrici, n. pasti con verdura, ecc…).
GERARCHIA DI OBIETTIVI CONGRUENTI CON LA DIAGNOSI EDUCATIVA ED ORGANIZZATIVA
gerarchia
1) Predisponente
a) DEPRESSIONE
POST PARTUM
Risultato diagnosi
b) SICUREZZA
STRADALE
errata protezione del bambino quale
utente vulnerabile; false credenze in
ordine alle variabili fisiche e
percettive della condotta stradale;
sistemi motivazionali e culturali su
principi di sostenibilità urbana
c)ALIMENTAZIONE
Atteggiamenti, convinzioni e
conoscenze su alimenti e nutrizione,
percezione delle reali necessità
alimentari dei bambini
d) FUMO
Conoscenze sui danni, motivazione
a smettere.
e) LETTURA
Consapevolezza rispetto al ruolo del
lettura nello sviluppo del bambino,
consapevolezza delle potenzialità
della lettura quale veicolo di
nutrimento e attaccamento
2) Abilitante
a) DEPRESSIONE
POST PARTUM
obiettivo
Conoscenze sui sintomi premonitori;
consapevolezza della malattia;
credenze sui ruoli genitoriali;
collusività del partner
P1-Acquisizione di informazioni corrette,
P2-cambiamento di credenze o sistemi
valoriali rischiosi,
P3-riconoscimento della presenza di
atteggiamenti disfunzionali;
P4-incremento della motivazione al
cambiamento
P5-ridefinizione del ruolo materno all’interno
di un progetto genitoriale di coppia
(depressione post partum)
P6- esplorazione ed individuazione di
comportamenti alternativi
Mirroring gruppale; accesso a risorse
affettive e relazionali favorite dal
gruppo; accesso a servizi sociosanitari territoriali
A1-Accesso al gruppo come risorsa affettiva e
relazionale,
A2-aumento della conoscenza e fruizione
delle possibilità offerte dai servizi territoriali
b) SICUREZZA
STRADALE
Capacità di percepire correttamente
il grado di rischio; disponibilità dei
trattori d’urto (costo elevato)
A3- apprendimento a tenere nella giusta
considerazione gli indicatori di rischio;
A4-costituzione di una rete di mutuo prestito
c)ALIMENTAZIONE
abilità a porzionare; scegliere gli
alimenti, programmare i pasti, gestire
situazioni stressanti e conflitti sul
cibo, fare la spesa alimentare,
resistere alla pressione mediatica.
A5-Apprendimento e uso di strategie pratiche
o cognitivo-comportamentali nella gestione
alimentare della famiglia;
A6-lettura critica delle fonti di informazione sul
cibo
d) FUMO
Conoscenza di strategie; abilità a
fronteggiare situazioni stressanti,
accessibilità ai servizi
A7-Apprendimento e uso di strategie pratiche
o cognitivo-comportamentali di coping
alternative alla sigaretta;
A8- aumento della conoscenza e fruizione
delle possibilità offerte dai servizi territoriali
e) LETTURA
Riconoscere le qualità di un “oggetto
libro”; tecniche, luoghi e tempi di
interazione con il bambino attraverso
la lettura; possibilità di contatto con
personale specializzato; Disponibilità
libri gratuiti
A9- consentire esperienze dirette con libri di
qualità (per contenuto, illustrazioni e materiali
costruttivi)
A10- garantire esperienze di nuove modalità
di utilizzo del libro nella relazione con il
bambino
A11- sensibilizzazione delle amministrazioni
locali al regalo di libri in occasione dei bilanci
di salute
ruolo di rinforzo di: padre/partner,
gruppo delle altre madri, operatori
socio-sanitari; maturazione della
consapevolezza della propria
R1-Partecipazione attiva dei partner,
R2-utilizzo del gruppo come supporto,
R3-Rilettura di sé come partecipe di una
comunità supportiva,
3) Rinforzante
a) DEPRESSIONE
POST PARTUM
appartenenza a gruppalità più ampie R4-aumento dell’autoefficacia nell’ottenere
aiuto
R5-utilizzo del gruppo come rinforzo,
R6-apprendimento di strategie favorenti
l’abituazione all’utilizzo
b) SICUREZZA
STRADALE
Rinforzo da parte del gruppo e
all’interno della coppia genitoriale;
abitudine all’utilizzo;
c)ALIMENTAZIONE
R7-modifica delle modalità di accudimento in
rilettura del ruolo genitoriale
relazione alle reali esigenze affettive e
facilitante nell’acquisizione di sane
abitudini di vita; abitudine a nutrire (o nutrizionali dei figli
ipernutrire) i figli come forma di
accudimento
d) FUMO
autoefficacia circa il mantenimento
del cambiamento; partner fumatore,
azioni di rinforzo del personale
sanitario
R8-partecipazione attiva del partner,
R9- feed back di rinforzo da parte del
personale degli ambulatori frequentati dalle
donne in gravidanza e dopo il parto
(ginecologici, pediatrici, S.e.r.t., …)
e) LETTURA
Pediatri di libera scelta; biblioteche
civiche; familiarità alla lettura
R 10- sensibilizzazione del genitore da parte
del pediatra sin dai primi bilanci di salute con
offerta gratuita di libri;
R11- strutturazione della collaborazione fra
Biblioteche e ASL e messa a disposizione di
libri per i corsi
PROGRAMMA DELLE ATTIVITÀ
Chi fa
Tutti i partners del progetto
Che cosa
Condivisione degli obiettivi e delle
modalità di realizzazione
Gli operatori dei singoli servizi
Predisposizione del materiale
coinvolti
(opuscoli, supporti cartacei,
informatici e audiovisivi, schede di
rilevazione, …)
Consultorio Familiare
Pubblicizzazione
Ostetriche CF
Raccolta adesioni e formazione dei
gruppi di genitori
Dr. Nunziato Daniele; Dr.ssa Cardetti Conduzione degli incontri pre e post
Silvia; Dr.ssa Panero Romina; partum
ostetriche,
vigilatrici
d’infanzia,
pediatri, ginecologi
Consultorio Familiare
Raccolta ed elaborazione dei dati
Consultorio Familiare
Condivisione dei risultati fra i partner
del progetto e loro divulgazione
Entro quando
Aprile 2006
settembre 2006
Ottobre 2006
Ciclica da novembre 2006
2007
Ciclica da dicembre 2006 a
dicembre 2007
dicembre 2007
gennaio 2008
ALLEANZE PER SALUTE TRA GLI ATTORI INTERESSATI
Il progetto si inserisce su una struttura d’intervento già consolidata, che nel tempo ha costruito una rete di
collaborazione fra Servizi ormai collaudata. I Servizi interessati sono: Consultorio Familiare, Pediatri di
libera scelta, Pediatria Ospedaliera, Ostetricia e Ginecologia, Centro Neonatale e PostNatale. A questi si
andranno ad affiancare i servizi SIAN e SerT attraverso messa a disposizione di materiali informativopreventivi. All’esterno dell’Azienda Sanitaria troverà spazio anche il contributo delle Biblioteca Civiche
Locali, per quanto concerne il filone tematico connesso a Nati per Leggere, e della comunità nel suo
complesso per quanto riguarderà l’invito al mutuo-prestito dei trattori d’urto per l’infanzia (seggiolini-auto)
.
Al fine di condividere e concordare gli obiettivi di progetto, stabilire le regole di collaborazione, concordare
il programma degli incontri, valutare le criticità è prevista l’istituzione di una rete di comunicazione fra i
Servizi (riunioni, comunicazioni via e-mail) e comunicazioni periodiche fra gli operatori attivati sul
progetto. L’individuazione degli attori potenziali si è basata su una valutazione attenta da parte del gruppo
di progetto delle risorse già disponibili all’interno dei Servizi attivati (operatori e utenza potenzialmente
coinvolgibile nel progetto) e degli enti il cui ambito d’azione e d’interesse è condiviso con quello
progettuale (Nati per Leggere).
PIANO PER LA VALUTAZIONE DI PROCESSO
Chi fa
Che cosa
Entro quando
Tutti i partners del
progetto
Condivisione degli
obiettivi e delle
modalità di
realizzazione
Predisposizione del
materiale (opuscoli,
supporti cartacei,
informatici e
audiovisivi, schede
di rilevazione, …)
Pubblicizzazione
Aprile 2006
Gli operatori dei
singoli servizi
coinvolti
Consultorio
Familiare
Ostetriche CF
Raccolta adesioni e
formazione dei
gruppi di genitori
Conduzione degli
incontri pre e post
partum
Dr. Nunziato
Daniele;
Dr.ssa Cardetti
Silvia;
Dr.ssa Panero
Romina; ostetriche,
vigilatrici d’infanzia,
pediatri, ginecologi.
Consultorio
Raccolta ed
Familiare
elaborazione dei
dati
Consultorio
Condivisione dei
Familiare
risultati fra i partner
del progetto e loro
divulgazione
Punto critico
Indicatore processo
Grado di accordo
(standard: 100%)
settembre 2006 Rispetto dei tempi
Strumento
Stesura di un
progetto comune
Report/scadenzario
ottobre 2006
Presenza di articoli e
informazioni sui mass
media locali, diffusione
dei depliants nei
potenziali luoghi di
frequentazione della
popolazione target
Ciclica da
N° adesioni
novembre 2006 N° gruppi formati
Griglie di rilevazione
Ciclica da
dicembre 2006
a dicembre
2007
% di frequenza agli
incontri (75%)
Griglie di
rilevazione;
grado di soddisfazione
questionari di
gradimento
entro dicembre
2007
Rispetto dei tempi
Report/scadenzario
entro gennaio
2008
Rispetto dei tempi
Report/scadenzario
PIANO PER LA VALUTAZIONE DI RISULTATO
Gerarchia
predisponente
Obiettivo (atteso di cambiamento) Indicatore
quali- e/o quantitativo
P1-P5
Grado di incremento
delle conoscenze, di
cambiamento di
atteggiamenti e
credenze, della
motivazione al
cambiamento; dell’uso
di comportamenti
alternativi
Standard
Strumento
Concertato nel
gruppo di
partecipanti al
corso per
ciascuna
tematica
Per gli indicatori quantitativi
saranno predisposte griglie
di rilevazione e analisi
quantitative dei dati raccolti.
Gli indicatori di risultato
degli altri obiettivi dovranno
considerare quanto gli
interventi siano stati in
grado di aumentare le
conoscenze, le abilità e
abilitante
A4
A1
A2, A3, A5, A6,
A7, A8
A9, A10
A11
rinforzante
N° di prestiti di seggiolini Non
determinabile
a priori
Grado di coesione e
partecipazione al gruppo Feed back dal
gruppo
Grado di incremento
nell’uso di conoscenze
Concertato nel
strategie e abilità
gruppo di
partecipanti al
corso per
ciascuna
tematica
Partecipazione alle
esperienze dirette
offerte durante il corso
Entità del
coinvolgimento degli enti
75% degli enti
locali nel progetto
contattati
R1, R8
N° di partner
presenti/incontro
75% delle
coppie
R2-R5
Grado di coesione del
gruppo
feed back dal
gruppo
R6
Incremento conoscenze
relative al corretto
utilizzo
R3,R4, R7
Grado di cambiamento
nella percezione di sé, e
del proprio ruolo
genitoriale
R9
Frequenza del feed
back ricevuto
Come riportato
dall’utenza
R10
N° pediatri coinvolti
75% dei
contattati.
R11
N° libri messi a
disposizione
Non
determinabile
a priori
l’utilizzo di strategie
modificare le credenze e i
comportamenti. Uno
strumento di misura
dell’efficacia nel
raggiungere gli obiettivi
proposti sono i questionari
pre e post intervento, ma la
varietà e il n° di temi
richiederebbe all’utenza la
compilazione di un gran
numero di questionari,
risultando infine un metodo
poco efficiente. Pertanto si
valuteranno tramite
questionari (pre e post) le
variabili comportamentali
quantificabili (frequenza di
seggiolini auto; n° prestiti
seggiolini auto;
acquisto/prestito libri per
l’infanzia …), mentre per la
valutazione degli altri
parametri si è optato per un
confronto (feed back) orale
nei gruppi.
RICADUTE DEL PROGETTO
I gruppi di neo-genitori formati potranno costituire per i figli un contesto facilitante rispetto all’assunzione
di comportamenti di salute, determinando una ricaduta a lungo termine dell’attività di prevenzione e
riducendo la probabilità di richieste di intervento successive.
Inoltre il progetto prevede il rafforzamento di una rete comunicativa e collaborativa interdipartimentale e
fra Servizi che, una volta avviata, potrà costituire un circuito collaudato per le azioni di prevenzione e
faciliterà una modalità integrata di erogazione di servizi all’utenza, con riduzione delle sovrapposizioni e
quindi con risparmio di risorse economiche e di tempo.
La riorganizzazione dei corsi pre e post parto secondo le modalità previste dal progetto renderà possibile
la trasformazione degli stessi da “fine” della prevenzione a mezzo ed occasione per un’offerta integrata di
formazione su temi di volta in volta intercambiabili.
PIANO DI COMUNICAZIONE
Tipologia strategia
Coordinamento gruppo progetto e
partner
Diffusione nelle organizzazioni e
nella comunità
Diffusione scientifica e
professionale (es: convegni,
seminari…)
Metodi e strumenti
Condivisione del materiale prodotto
(progetto, report, materiali informativi e
bibliografici, slide); riunioni, comunicazioni
….
Depliants, Comunicati stampa e articoli sui
Mass-media locali (settimanali e quotidiani)
Pubblicazioni sul periodico di informazione
sanitaria dell’ASL 17
Quando
Da maggio 2006
Da Giugno 2006
Gennaio 2008
DOCUMENTAZIONE DEL PROGETTO
·
·
·
·
·
Testo completo del progetto “Mosaico”
Report prodotti nel corso della realizzazione del progetto
Materiali informativi, bibliografici, ecc… utilizzati nel corso degli incontri di gruppo e forniti dai servizi
interessati
Eventuali supporti audiovisivi
Opuscoli descrittivi delle attività proposte
GRUPPO DI PROGETTO
Nominativo
Professionalità
Dr.ssa Di Vita
Miriam
Psicologapsicoterapeuta
Dr. Nunziato
Daniele
Psicologopsicoterapeuta,
Traffic-psychologist
CF
Dr.ssa Cardetti
Silvia
Psicologa
CF
Dr.ssa Panero
Romina
Consulente
scolastico
Illustratrice per
l’infanzia
Ostetrica
Lib. Prof.
N. 5 ostetriche
dipendenti ASL a
rotazione
Servizio
organizzazione
Consultorio
Familiare (CF)
A.S.L.17
Formazione
Responsabile SOS Consultori
Familiari ASL17
Coordinamento del Progetto
Supervisione gruppo di
progetto
Referente di progetto
telefono: 333.2101913
e-mail:[email protected];
Gestione incontri dedicati alla
depressione post-partum, alla
sicurezza stradale e
sostenibilità urbana.
Gestione interventi dedicati al
tema del fumo e
dell’educazione alimentare
Gestione incontri dedicati a
“Nati per Leggere”
/
Gestione incontri dedicati a
tematiche ostetricheginecologiche
/
Gestione incontri dedicati a
tematiche ginecologiche
/
Gestione incontri dedicati al
massaggio del bambino
/
UOA Pediatria
Gestione incontri dedicati a
tematiche pediatriche
/
S.I.A.N.
Progettazione;
intervento nei gruppi
Centro NeoNatologia (UOA
Ostetricia e
Ginecologia)
CF
Medico-ginecologo CF
Ostetricia e
Ginecologia
Vigilatrice d’infanzia CF
N. 2 ginecologi
dipendenti ASL a
rotazione
N. 2 vigilatrici
d’infanzia
dipendenti ASL a
rotazione
N. 4 pediatri
Medico-pediatra
dipendenti ASL a
rotazione
Dr. Caputo Marcello Medico
Ruolo e compiti
/
/
/
BUDGET
Tipologia di spesa
Voci analitiche di spesa
Personale
-
-
-
-
Auto/cofinanziamento
Supervisione ad opera del
Responsabile di Servizio
Consultoriale
Consulente psicologopsicoterapeuta ed traffic
psycologist (senior) per
interventi in tema di
depressione post-partum e
sicurezza stradale
Consulente psicologo per
interventi
in
tema
di
Educazione nutrizionale e
prevenzione del fumo in
gravidanza
Consulente per interventi in
tema di lettura al bambino
(“Nati per leggere”)
Finanziamento richiesto
·
Euro 500 (2 incontri con
il gruppo di progetto per
ciascuna sede=6 incontri)
·
Euro 73,30 (esenti IVA)
per n° 36 incontri di 1h 30’
(12 per sede) per n° 2
tematiche =
Euro 5277,60
·
Euro 73,30 (esenti IVA)
per n° 36 incontri di 1h 30’
(12 per sede) per n° 2
tematiche =
Euro 5277,60
·
Euro 73,30 (lordi) per n°
36 incontri di 1h 30’ (12 per
sede) =
Euro 2638,80
Attrezzature
computer, L’azienda si fa
carico interamente
del costo di
utilizzo della
strumentazione
necessaria al
progetto 100%
Sussidi
Depliant
divulgativo
(Studio
·
255 euro + IVA = Euro
contenutistico, grafico e stampa306
3000 copie)
Spese di gestione e Disponibilità locali, segreteria e L’azienda si fa
funzionamento
contatti telefonici
carico interamente
del costo di
utilizzo della
strumentazione
necessaria al
progetto 100%
Spese di
Coordinamento ad opera del L’azienda si fa
coordinamento
Responsabile di progetto
carico interamente
del costo di
coordinamento
100%
Totale finanziamento richiesto
Euro 14.000
Lì
Videoproiettore,
videoregistratore,
, Data
Il Responsabile del progetto *
Il Referente Aziendale PES *
Il Direttore Generale *
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Versione integrale del Progetto