PROGRAMMA DI AZIONE REGIONALE PROMOZIONE DELLA SALUTE 2005-2006 (DD 466 - 29.11.04) BANDO REGIONALE 2005-2006 PROGETTI DI PROMOZIONE DELLA SALUTE (DD 284 - 28.11.05–BURP 13–30.03.06) PROGETTO MOSAICO gruppi multi-tematici nella neo-genitorialità Responsabile di progetto Miriam Di Vita A.S.L.17 - Responsabile Consultori Familiari Vicolo dei Saraceni, Palazzina Inaudi c/o Ospedale Civile 12037 Saluzzo (CN) [email protected] Tel. 0175.215535 - Fax 0175.215519 Partner Filone tematico Azione 3 Filone tematico Azione 8 Filone tematico Azione 10 Filone tematico Azione 14 Filone tematico Azione 17 Destinatari finali Destinatari intermedi Servizio Igiene Alimenti Nutrizione (SIAN) Dipartimento di prevenzione Servizio Dipendenze Patologiche Centro Pre-Natale e Post-Natale (UOA Ostetricia e Ginecologia – D.M.I.) Pediatria di Libera scelta Alimentazione e Attività Fisica Trattamento di sovrappeso e obesità infantile nel setting famiglia e comunità attraverso interventi informativi, educativi, formativi ed organizzativi di promozione di stili alimentari corretti e di adeguati livelli di attività fisica. Sicurezza Alimentare e Nutrizionale Promuovere e sostenere comportamenti del cittadino-consumatore finalizzati alla prevenzione delle MTA e promozione della sicurezza alimentare attraverso interventi informativi, educativi, formativi e organizzativi nel setting comunità e scuola con gruppi di popolazione Fumo Promozione della motivazione a intraprendere un percorso di disassuefazione dal fumo di sigaretta in target specifici di popolazione, quali donne in gravidanza, personale medico e sanitario, insegnanti di ogni ordine e grado e genitori in setting sanitario e scolastico attraverso interventi informativi, educativi, formativi e organizzativi. Salute Mentale Promuovere la salute mentale in gruppi a rischio nel setting comunità e servizio sanitario attraverso interventi informativi, formativi, educativi ed organizzativi. Incidenti Stradali Prevenzione degli incidenti stradali nei setting comunità, servizio sanitario e scuola del ciclo primario attraverso interventi informativi, educativi, formativi ed organizzativi di promozione dell’uso dei seggiolini per bambini e di comportamenti di sicurezza stradale. Neo-genitori e neonati Area pre/post-partum e neonatale Neo – genitori Settino Sedi territoriali del Consultorio Familiare (Saluzzo, Savigliano, Fossano) Sviluppo dei gruppi di preparazione al parto e gruppi post-partum Integrazione con azioni locali Progetto Nutrizione Piemonte Progetto Regionale “Percorso Nascita” Progetto Aziendale “Sterzo!” (educazione sicurezza stradale e sostenibilità urbana) Ambulatorio del fumo ASL17 Progetto “Nati x Leggere” Associazione Italiana Biblioteche (AIM) Tipologia dell’intervento Informativo Comunicativo Formativo Educativo Organizzativo Sviluppo di comunità Ambientale Altro: Psicologico Durata ProSa on-line: x x x x Annuale P0766 VALUTAZIONE PROGETTO: 27/32 FINANZIAMENTO: € 14.000 ABSTRACT Progetto MOSAICO assume quale contesto fisico privilegiato d’intervento preventivo il Consultorio Familiare, servizio a fortissima connotazione territoriale, declinata sul confine fra il sociale e il sanitario. Obiettivo principale dell’iniziativa è la costituzione ed istituzionalizzazione di un’ampia azione preventiva in area neo-genitoriale ed infantile. A partire dagli esistenti gruppi di accompagnamento alla nascita e gruppi post-partum, Progetto MOSAICO mira ad ampliare e diversificare tali occasioni d’incontro con una popolazione specifica convogliando al loro interno un più ricco contributo specialistico. Attraverso la collaborazione con altri servizi sanitari di competenza (SIAN, SerD, DP, Ostetr.-Ginec., PLS), il progetto garantirà un intervento di natura sufficientemente multi-focale rispetto ad un evento di vita altamente trasformativo come la nascita. Nello specifico, l’offerta educativo-preventiva attualmente presente verrà riorganizzata e razionalizzata sino a declinarla su un più completo spettro di tematiche. Agli ambiti preventivi già trattati (ostetrico, ginecologico, psicologico, pediatrico) andranno ad affiancarsi: · Stile nutrizionale, attività fisica e consumo critico (con particolare attenzione agli ambiti di sovrapposizione con il consolidato tema dell’allattamento al seno); · Fumo in gravidanza, quale più importante causa di patologia ostetrica facilmente evitabile (favorendo passaggi strutturati verso l’ambulatorio del fumo); · Sicurezza stradale in rapporto alla primissima infanzia e sostenibilità urbana rispetto alla mobilità del neo genitore (parallelamente verrà organizzato, all’interno delle sedi consultoriali, un programma di prestito gratuito fra genitori di seggiolini-auto, particolarmente utile per i nuclei familiari meno abbienti); · Depressione post-partum, con particolare attenzione al ruolo del partner di sesso maschile in tale ambito di rischio (gruppi padri); · Incremento competenze del genitore nella lettura ad alta voce e nell’utilizzo dell’oggetto libro quale mediatore ed organizzatore mentale nello sviluppo emotivo, cognitivo e relazionale nella primissima infanzia (vedi Progetto nazionale “Nati per Leggere” 0-3 anni). Ad oggi il Consultorio Familiare garantisce circa 80 corsi pre-parto e 80 post- partum all’anno con utenza media di 10 coppie a corso (10 incontri pre-parto; 9 post-partum). Il Progetto mira, attraverso questa riorganizzazione, che verrà debitamente formalizzata a livello divulgativo, anche ad aumentare il numero medio di coppie partecipanti a ciascun corso, soprattutto nelle fasce di popolazione con basso livello di scolarità, nella popolazione extracomunitaria e nella fascia sotto i 25 anni di età, dove è più alto il numero delle primipare. Gli obiettivi di Mosaico non si configureranno ovviamente solo in ambito informativo, ma assumeranno a priori un’azione sui fattori determinanti predisponenti, abilitanti e rinforzanti all’acquisizione e all’esercizio di un ruolo genitoriale, ambito operativo istituzionalmente acquisito fra i compiti del Consultorio Familiare (P.O.M.I. 98/2000 e bozza PSSR 28/12/2005) e mediatore strategico rispetto al perseguimento degli obiettivi richiamati dal bando. CONTESTO DI PARTENZA Il progetto di prevenzione “Mosaico” è stato pensato secondo una prospettiva di continuità rispetto alle forme ed ai contenuti già utilizzati dal Consultorio Familiare (CF) nei corsi pre e post partum, e contemporaneamente tenta una lettura innovativa di tale offerta in termini di “contesto-contenitore” ottimale per un intervento preventivo in merito all’acquisizione e all’esercizio del ruolo genitoriale, alla prevenzione di comportamenti a rischio e alla promozione di comportamenti di salute fin dal periodo prenatale. La scelta di partire da tale elemento di continuità si basa sulla valutazione dei più che soddisfacenti risultati ottenuti dal CF a livello quantitativo (n° di corsi attivati, n° genitori partecipanti, n° di professionalità e servizi coinvolti) e qualitativi (grado di soddisfazione dell’utenza…) e dalla considerazione che tale ambito operativo è fra quelli istituzionalmente previsti fra i compiti del Consultorio Familiare (P.O.M.I. 98/2000 e bozza PSSR 28/12/2005). Inoltre l’avvio del progetto si baserebbe su una struttura organizzativa già avviata e su una rete di collaborazioni fra Dipartimenti e Servizi ormai collaudata e funzionale. L’elemento di innovazione è costituito da un ri-orientamento dei corsi già esistenti prevedendo: · inserimento, fra le attività attualmente già proposte dai corsi pre e post- partum, di gruppi su nuove tematiche di salute; · creazione di un punto di raccordo con progetti esterni (es: Progetto “Nati per leggere”) pertinenti alle finalità proposte; · attività di facilitazione alla creazione di una rete di mutuo prestito autogestito dai genitori stessi. Il tutto secondo un’ottica più ampia di promozione della salute della coppia e quindi dell’infanzia, attraverso la creazione di contesti facilitanti, piuttosto che di semplice intervento preventivo a livello di singolo genitore, secondo quanto proposto anche dalla Carta di Ottawa (1986). In tale documento, infatti, si indica l’opportunità di creare ambienti favorevoli a sviluppare le abilità personali, sostenendo lo sviluppo individuale e sociale, fornendo l’informazione e l’educazione alla salute e migliorando le abilità per la vita quotidiana. In questo modo, si aumentano le possibilità delle persone di esercitare un maggior controllo sulla propria salute e sui propri ambienti, e di fare scelte favorevoli alla salute. La scelta di utilizzare un contesto preventivo già strutturato e funzionale, operando una sua riorganizzazione secondo un modello di salute di più ampio respiro, è stata guidata dalla constatazione dell’unicità di tale occasione educativa nel panorama dei Servizi presenti sul territorio, sia per quanto riguarda la tipologia di utenza coinvolta (mamme, coppie, italiane ed extracomunitarie), sia per le caratteristiche motivazionali dell’utenza stessa (determinate dal particolare passaggio di vita che stanno affrontando), sia per la possibilità, offerta dal particolare contesto, di seguire e monitorare nel tempo gli esiti di tale attività di prevenzione, grazie agli altri spazi dedicati (spazio bimbo, ambulatorio di pediatria, ambulatorio ginecologico, consulenza psicologica, …). DIAGNOSI EDUCATIVA ED ORGANIZZATIVA FILONE TEMATICO Predisponenti Abilitanti Rinforzanti DEPRESSIONE POST-PARTUM Sebbene la gravidanza sia stata descritta come un periodo durante il quale le donne sono a minor rischio di sviluppare disturbi mentali, vari studi indicano che circa il 10% delle donne manifesta sintomi depressivi clinicamente significativi durante la gravidanza e circa una donna su otto soddisfa criteri per episodi depressivi nei mesi che seguono la nascita del bambino (O’Hara MW, 1994, 1996). Inoltre, in circa 1/3 delle donne che diventano depresse in gravidanza, la depressione rappresenta il primo episodio affettivo maggiore (idem). Mentre le forme più gravi di disturbo affettivo possono essere rapidamente individuate, al depressione che di frequente si manifesta in gravidanza in genere viene trascurata o sottostimata. Le stesse madri depresse possono ignorare o minimizzare i vissuti depressivi, perché: - alcuni sintomi depressivi sono comunemente associati alla nuova condizione di maternità (alterazione del sonno, calo della libido…) – alcuni disturbi internistici (anemia, diabete gestazionale, alterazione funzione tiroidea…) possono rendere più difficile la diagnosi di depressione in questo periodo (Bryan TL e al., 1999) – erroneamente questi sintomi vengono attribuiti ai cosiddetti “maternity blues”, sindromi di lieve entità e limitate nel tempo (comunque da monitorare perché nel 20% dei casi evolvono in episodi depressivi maggiori nel primo anno dopo il parto (Najaman JM e al., 2000). L’importanza del problema sia amplifica nelle ripercussioni sullo sviluppo cognitivo affettivo del bambino e del sistema familiare, qui assunto nella figura del padre/partner come fondamentale elemento rinforzante. · Conoscenze sui · Mirroring gruppale · Padre/partner sintomi premonitori · Accesso a risorse · Gruppo delle altre · Consapevolezza della affettive e relazionali madri malattia favorite dal gruppo · Operatori socio· Stigma sociale e false · Criticizzazione ruoli sanitari · Maturazione della credenze sul ruolo genitoriali materno · Accesso a servizi consapevolezza della · Atteggiamenti socio-sanitari territoriali propria appartenenza caratteriali e strategici specificatamente a gruppalità e volti all’isolamento dedicati territorialità più ampie · Collusività del partner SICUREZZA STRADALE (sistemi di ritenuta per bambini) Oltre 8.000 bambini sono feriti annualmente in Italia in incidenti stradali e più di cento muoiono. Il rischio è di 7 volte superiore per i bambini che non utilizzano seggiolini. Il 55% dei genitori che non utilizzano i seggiolini ha dichiarato di non utilizzarlo perché il bambino non sopporta di essere legato! (Istituto Superiore di Sanità – Progetto Icona 2003). L’uso improprio dei sistemi di ritenuta è palesemente più basso (44%) per i bambini più piccoli rispetto a quelli più grandi (68%). I genitori sembrano solo parzialmente capaci di valutare correttamente le categorie di uso improprio (leggero, medio, grave) e tendono a sottovalutare relativamente spesso un uso improprio grave (ad esempio, cintura diagonale che passa sotto il braccio) e a sopravvalutare un uso improprio leggero (ad esempio, cinture del seggiolino attorcigliate) (Salvisberg, Bischof, 2004). Per migliorare la situazione ed aumentare la quota di uso corretto dei sistemi di protezione, il BFU (Ufficio Svizzero per la Prevenzione degli Infortuni) sottolinea l’importanza di misure specifiche negli ambiti della formazione/comunicazione, nella qualità e disponibilità di accessori per i veicoli, nel diritto/controllo. M.Coppo, nella relazione alla Consulta Nazionale della Sicurezza Stradale (2004), pone inoltre l’accento sui pericoli della trasformazione del bambino in passeggero di automobile, là dove si potrebbe rinforzare una maggiore autonomia e diretta partecipazione nell’ambiente stradale del bambino: “La maggiore protezione applicata nei confronti dei bambini, se non accompagnata da un’efficace educazione alla mobilità sicura e sostenibile, diventa un tragico fattore di debolezza…”. · Percezione del · Rinforzo gruppale · False credenze in rischio (es. rapporto ordine alle variabili · Rinforzo all’interno fisiche e percettive della velocità della coppia verticale/orizzontale) condotta stradale genitoriale · Sistemi motivazionali · Disponibilità gratuita di trattori d’urto e culturali di riferimento · Abitudine (soprattutto per le in merito ai principi di all’utilizzo mamme sostenibilità urbana · Controllo extracomunitarie) · Omeostasi rischio soggettivo/oggettivo · Trasformazione del minore in passeggero automobilistico come errata protezione del bambino quale utente vulnerabile dell’ambiente strada ALIMENTAZIONE Le ricerche effettuate in territorio piemontese in merito alla cultura nutrizionale ed alle abitudini alimentari della popolazione riportano che il 41% degli uomini e il 45% delle donne sopra i 2 anni dichiara comportamenti alimentari scorretti. La diffusione del sovrappeso e dell’obesità è paragonabile al resto del territorio italiano: il 6,4% degli adulti sono obesi, mentre il 14,3% dei bambini piemontesi è sovrappeso, il 7% obeso (dati: “La salute in Piemonte”: www.regione.piemonte.it/ep) Nello specifico, per quel che riguarda il territorio dell’ASL 17, ricerche condotte dal S.I.A.N: sulla popolazione infantile (2.525 bambini di prima e quarta elementare, pari al 90% dei bambini frequentanti), ha evidenziato che nelle classi prime il 20,3% dei bambini sono in soprappeso ed il 5,9% obesi; nelle quarte i bambini in soprappeso sono il 19,1% mentre quelli obesi il 6,7%. Sembra inoltre che vi sia una relazione fra obesità del bambino e obesità di uno o entrambi i genitori: circa il 25% dei bambini ed adolescenti in sovrappeso ha un genitore obeso o in sovrappeso, la percentuale sale a circa il 34% quando sono tali entrambi i genitori. Il peso del bambino sembra essere correlato in modo inverso anche al grado di istruzione della mamma e al livello socioeconomico della famiglia (indagine ISTAT, 2000). · Percezione di Dai focus groups fra gli Fra i fattori autoefficacia nella operatori dei servizi predisponenti, errori e capacità di modificare coinvolti sul tema carenze culturali hanno le proprie abitudini un’incidenza sull’obesità, alimentazione e alimentari così come pure il grado sovrappeso in età Funzione di di ansietà delle mamme pediatrica, è emerso che · rispecchiamento da fra fattori abilitanti nei confronti parte del gruppo dei giocano un’influenza la dell’alimentazione del genitori partecipanti capacità di: figlio (D.Spruijt-Metz et · contesto · resistere alla al, Am. Journal of ambientale, che può o pressione mediatica al Clinical Nutrition, Vol. meno favorire la consumo di presidi 75, No. 3, 581-586, possibilità di alimentari March 2002). Giocano poi un ruolo: · atteggiamenti e convinzioni circa diete e regimi alimentari, apporto calorico necessario ad un buon funzionamento dell’organismo · percezione delle reali necessità alimentari dei bambini · conoscenze su principi alimentari, costituenti dei cibi nutrizionalmente scorretti · porzionare · scelta degli alimenti, programmazione dei pasti e preparazione dei cibi, · scelta della spesa alimentare. · gestire situazioni stressanti o conflitti sul cibo modificare agevolmente le abitudini alimentari o mantenere il cambiamento · rilettura del ruolo genitoriale del contesto familiare come ambiente facilitante per il figlio nell’acquisizione di sane abitudini di vita · abitudine a nutrire (o ipernutrire) i figli come forma di accudimento FUMO Le ricerche effettuate in territorio piemontese in merito al fumo evidenziano come a fronte di una diminuzione dei fumatori, stia salendo gradualmente la percentuale di fumatrici: secondo il rapporto “La salute in Piemonte” (www.regione.piemonte.it/ep), il 25% dei Piemontesi di età superiore ai 14 anni fuma abitualmente 33,8% uomini, 17,7% donne); questi valori risultano leggermente inferiori alla media nazionale nel caso delle donne, ma sovrapponibili per numero medio di sigarette fumate al giorno (il 63,7% fuma da 1 a 10 sigarette/giorno). E’ ormai accertato che il fumo in gravidanza è correlato al basso peso alla nascita e al ritardo intrauterino, all’aumento del rischio di parto prematuro, sindrome di stress respiratorio e morte improvvisa in culla. Anche su questo tema, dalle rilevazioni fatte negli anni dal S.E.R.T e dai focus groups fra operatori dei servizi coinvolti (in primis SERT e CF) sul tema del fumo in gravidanza, emerge come intervengano nella modifica o mantenimento di tale comportamento alcune determinanti: · divieti e limitazioni · Conoscenze circa i · il coinvolgimento e il imposti dalla nuova danni causati dal fumo sostegno di persone di legge antifumo alla salute del fumatore riferimento quali · autoefficacia circa la stesso e al nascituro colleghi, famiglia, propria capacità di · Grado di motivazione amiche. smettere a smettere di fumare. · Apprendere strategie · la gravidanza e il cognitivoperiodo post-partum comportamentali possono costituire una · Abilità a fronteggiare finestra di opportunità ed evitare situazioni stressanti o favorenti le rispetto all’intervento di disassuefazione ricadute · Accessibilità ai servizi · il partner fumatore è un fattore di rischio per di assistenza il fumo in gravidanza e “la ripresa” postpartum. · Azioni di rinforzo da parte del personale medico e sanitario a contatto con la donna in gravidanza LETTURA ad alta voce al bambino Quest’ambito d’intervento si rifà ai presupposti educativi del progetto nazionale “Nati per Leggere”, che ha l'obiettivo di promuovere la lettura ad alta voce ai bambini di età compresa tra i 0/6 mesi e i 6 anni. Il beneficio che il bambino trae dalla lettura a voce alta, operata in famiglia in età prescolare, è documentato da molti studi (Cfr. www.aib.it/aib/npl/npl.htm3). La qualità di queste esperienze precoci influisce sul linguaggio e sulle competenze emergenti nell’acquisizione della capacità di leggere (emergent literacy), sintetizzabili nello sviluppo del linguaggio orale, della competenza fonologica e nella capacità di comprendere il linguaggio scritto all'ingresso a scuola. L'incapacità di leggere a scuola è causa di disagio che porta a frustrazione e riduzione dell'autostima e può contribuire ad aumentare il rischio di abbandono scolastico. La difficoltà a leggere e scrivere è un problema che colpisce soprattutto i bambini che appartengono a famiglie in condizioni socioeconomiche svantaggiate e contribuisce ad incrementare il ciclo della povertà. La lettura ad alta voce al bambino è anche un mezzo per rafforzare l’esito di un attaccamento sicuro nei primi anni di vita che è essenziale per la crescita delle competenze del bambino in tutti i campi, perché influisce sulla maturazione cerebrale, sulle connessioni neurologiche e sui processi mentali. L’oggetto libro è un fondamentale mediatore relazionale e strumento di sviluppo cognitivo. · Consapevolezza rispetto al ruolo del lettura nello sviluppo affettivo e cognitivo del bambino · Consapevolezza delle potenzialità della lettura quale veicolo di nutrimento e attaccamento relazionale · Capacità di riconoscere le qualità di un “oggetto libro” · tecniche, luoghi e tempi di interazione con il bambino attraverso la lettura · Possibilità di contatto con personale specializzato · Disponibilità libri gratuiti con il sostegno delle amministrazioni locali · Pediatri di libera scelta · Biblioteche civiche · Familiarità alla lettura TRASFERIBILITÀ DI PROVE DI EFFICACIA DISPONIBILI E ESEMPI DI BUONA PRATICA Filone tematico Depressione post-partum Prove di efficacia · National Health and medical Research Council. Postnatal Depression: a systematic review of published scientific literature to 1999. Esempi di buona pratica · Murray L., Fior-Cowley A, Hopper R Cooper P. in Child Dev 1996, 67: 2512-26. · La nascita: monografia. In Salute e Territorio, N. 120, (maggio-giugno 2000). Sicurezza Stradale e Sostenibilità Urbana · Max Dorfer (2004), “Psicologia del traffico. Analisi e trattamento del comportamento alla guida”, McGraw-Hill, Milano. · Wilde G.J.S. (1982), The theory of Risk Homeostasis: Implications for Safety and Health, in Risk Analysis, 2, pp. 209-225. · Dolto F. (2000), Il Bambino e la città, Mondadori, Milano. · I percorsi sui genitori presentano risultati di maggiore efficacia e minor rischio di drop out rispetto a quelli sulla famiglia nel suo insieme e a quelli sui soli bambini (University of York “The prevention and treatment of childhood obesity” in Effective Health Care, volume 7, numero 6 2002; Golan M et al. J Nutr Educ. 2001; 33:102-107; · Integrazione di diverse componenti strategiche: strategie cognitive e comportamentali, educazione alimentare, educazione all’attività fisica (Mulvihill C., Quigley R:, The management of obesity and overweight. An analysis of reviews of diet, physical activity and behavioural approaches. Evidence briefing, 1st edition, october 2003, HDA). · il ruolo che le credenze dei genitori e i loro stessi comportamenti svolgono nel consolidare la percezione dell’autoefficacia dei loro figli incoraggiandoli a svolgere attività fisica (Cooper A. R. at al., · Tonucci F. (2003), Se i bambini dicono: adesso basta!, Laterza, Roma-Bari · Taggi F. (a cura di) (2003), Aspetti sanitari della sicurezza stradale, Istituto Superiore della Sanità – Ministero Infrastrutture e trasporti. Alimentazione · Esempio di intervento di prevenzione dell’obesità infantile che ha coinvolto anche le famiglie (Sahota P., at al., “Evaluation of implementation and effect of primary school based intervention to reduce risk factors for obesity” in BMJ 323, 2001, pp. 1-4 · percorsi di "rieducazione alimentare" che puntano sull'adozione di comportamenti e stili alimentari "sani", con il coinvolgimento dell'intera famiglia (Mola G., “Bambini grassi, emergenza d'Europa. In Abruzzo un esperimento pilota, "Via la TV, più frutta e verdura", in La Repubblica, 10 aprile 2004) “Evaluating a model of parental influence on youth physical activity” in Am J Prev Med, 2003, 25 (4) pp. 277-282) Fumo Lettura ai bambini Gli interventi effettuati durante la gravidanza si dimostrano efficaci nel promuovere una sospensione dell’abitudine a fumare; tali azioni dovrebbero essere prassi in tutti i contesti deputati alla cura della maternità. - Lumley J, Oliver S, Waters E, “Intervention for promoting smoking cessation during pregnancy”, Cochrane Library, 2004, issue 2; - Osservatorio fumo, alcol e droga, linee guida cliniche per promuovere la cessazione dell0’abitudine al fumo. ISS. · R. Valentino Merletti, Leggere ad alta voce, Mondatori, 1996 · M. H. Erickon, La mia voce ti accompagnerà, Astrolabio, 1982 · Varano M., Guarire con le fiabe, Meltemi · Oliverio Ferrarsi, La forza d’animo, Rizzoli, 2003 · D. W. Winnicott, I bambini e le loro madri, Cortina,1987; Gioco e realtà, Armando, 1974 Un intervento di counseling breve effettuato da un professionista e associato a materiali di auto aiuto specifici per la gravidanza, può aumentare la percentuale di cessazione tra le donne in gravidanza dal 30 al 70%. Smoke free families (www.smokefreefamilies.org) Archivio Progetti afferenti a “Nati per leggere” www.natiperleggere.it www.aib.it/aib/npl/npl.htm3 Es: I corsi di preparazione al parto nell’ambito di “Nati per leggere a Chieri” – A.S.L.8 - 2004 - MODELLI TEORICI DI CAMBIAMENTO DEI COMPORTAMENTI E STILE DI CONDUZIONE DEL PROGETTO La peculiare eterogeneità tematica di questo progetto troverà forma e organicità nell’assunzione del gruppo quale set/setting preventivo. A tal proposito, si rimanda all’ottimo tentativo di classificazione sul gruppo come strumento di lavoro operato da Girolamo Lo Verso, nello specifico ai parametri da lui individuati per il Gruppo di Prevenzione (LoVerso, Raia, “Il gruppo psicodinamico come strumento di lavoro”, FrancoAngeli, 1998). All’interno di questo strumento/contenitore, la parziale direttività didattica di ciascun conduttore si avvarrà ovviamente di tecniche d’intervento pertinenti la propria specifica area tematica d’intervento. Queste azioni, però, muoveranno da un modello di modificazione del comportamento sufficientemente condiviso, identificato nel Modello Transteorico (TTM) della Modificazione del Comportamento sviluppato da Prochaska e DiClemente (1982) e sviluppato da Bunton (2000) e Maurischat (2002) in ambiente europeo. Gli autori hanno derivato da 18 teorie psicoterapeutiche 10 fattori di personalità o dell’ambiente in grado di attivare e sostenere la modificazione comportamentale, denominata Processes of Change. L’attenzione a detti fattori (1. aumento della consapevolezza, 2. percezione emozionale,3. percezione dell’ambiente personale, 4. auto-valutazione, 5. percezione delle condizioni ambientali utili, 6. assunzione di obblighi, 7. controllo dell’ambiente, 8. contro-condizionamento, 9. utilizzazione delle relazioni personali, 10. (auto)riforzo) verrà differentemente declinata in relazione allo specifico tema trattato. Lo stesso modello di cambiamento, così schematizzabile, Stabilizzazione Mantenimento Comportamento Preparazione Presa di consapevolezza Noncuranza potrà avere punti d’innesto differenti per ciascuna tematica (esempio: noncuranza per alcune percezioni di rischio stradale, presa di consapevolezza per la criticizzazione della pressione mediatica sul consumo di alimenti). Soprattutto riguardo alle prime due fasi, il gruppo fungerà da occasione di rispecchiamento e cassa di risonanza degli atteggiamenti delle persone interessate alla modificazione del comportamento. Il nucleo centrale dell’iniziativa progettuale sarà senza dubbio la fase della preparazione, in cui si svilupperanno le intenzioni volte alla modifica del comportamento alla luce anche delle risorse relazionali disponibili, in particolare quelle rappresentate dal partner e dagli stessi co-partecipanti ai corsi. L’eterogeneità e complessità dei temi permetterà solo una parziale valutazione delle azioni (comportamento), che comunque muoverà da focalizzati confronti al temine di ciascun ciclo d’incontri a questionari di rivelazione sui comportamenti più ostensibili (es.: frequenza utilizzo trattori d’urto, acquisto/prestito libri per la prima infanzia, mamme fumatrici, n. pasti con verdura, ecc…). GERARCHIA DI OBIETTIVI CONGRUENTI CON LA DIAGNOSI EDUCATIVA ED ORGANIZZATIVA gerarchia 1) Predisponente a) DEPRESSIONE POST PARTUM Risultato diagnosi b) SICUREZZA STRADALE errata protezione del bambino quale utente vulnerabile; false credenze in ordine alle variabili fisiche e percettive della condotta stradale; sistemi motivazionali e culturali su principi di sostenibilità urbana c)ALIMENTAZIONE Atteggiamenti, convinzioni e conoscenze su alimenti e nutrizione, percezione delle reali necessità alimentari dei bambini d) FUMO Conoscenze sui danni, motivazione a smettere. e) LETTURA Consapevolezza rispetto al ruolo del lettura nello sviluppo del bambino, consapevolezza delle potenzialità della lettura quale veicolo di nutrimento e attaccamento 2) Abilitante a) DEPRESSIONE POST PARTUM obiettivo Conoscenze sui sintomi premonitori; consapevolezza della malattia; credenze sui ruoli genitoriali; collusività del partner P1-Acquisizione di informazioni corrette, P2-cambiamento di credenze o sistemi valoriali rischiosi, P3-riconoscimento della presenza di atteggiamenti disfunzionali; P4-incremento della motivazione al cambiamento P5-ridefinizione del ruolo materno all’interno di un progetto genitoriale di coppia (depressione post partum) P6- esplorazione ed individuazione di comportamenti alternativi Mirroring gruppale; accesso a risorse affettive e relazionali favorite dal gruppo; accesso a servizi sociosanitari territoriali A1-Accesso al gruppo come risorsa affettiva e relazionale, A2-aumento della conoscenza e fruizione delle possibilità offerte dai servizi territoriali b) SICUREZZA STRADALE Capacità di percepire correttamente il grado di rischio; disponibilità dei trattori d’urto (costo elevato) A3- apprendimento a tenere nella giusta considerazione gli indicatori di rischio; A4-costituzione di una rete di mutuo prestito c)ALIMENTAZIONE abilità a porzionare; scegliere gli alimenti, programmare i pasti, gestire situazioni stressanti e conflitti sul cibo, fare la spesa alimentare, resistere alla pressione mediatica. A5-Apprendimento e uso di strategie pratiche o cognitivo-comportamentali nella gestione alimentare della famiglia; A6-lettura critica delle fonti di informazione sul cibo d) FUMO Conoscenza di strategie; abilità a fronteggiare situazioni stressanti, accessibilità ai servizi A7-Apprendimento e uso di strategie pratiche o cognitivo-comportamentali di coping alternative alla sigaretta; A8- aumento della conoscenza e fruizione delle possibilità offerte dai servizi territoriali e) LETTURA Riconoscere le qualità di un “oggetto libro”; tecniche, luoghi e tempi di interazione con il bambino attraverso la lettura; possibilità di contatto con personale specializzato; Disponibilità libri gratuiti A9- consentire esperienze dirette con libri di qualità (per contenuto, illustrazioni e materiali costruttivi) A10- garantire esperienze di nuove modalità di utilizzo del libro nella relazione con il bambino A11- sensibilizzazione delle amministrazioni locali al regalo di libri in occasione dei bilanci di salute ruolo di rinforzo di: padre/partner, gruppo delle altre madri, operatori socio-sanitari; maturazione della consapevolezza della propria R1-Partecipazione attiva dei partner, R2-utilizzo del gruppo come supporto, R3-Rilettura di sé come partecipe di una comunità supportiva, 3) Rinforzante a) DEPRESSIONE POST PARTUM appartenenza a gruppalità più ampie R4-aumento dell’autoefficacia nell’ottenere aiuto R5-utilizzo del gruppo come rinforzo, R6-apprendimento di strategie favorenti l’abituazione all’utilizzo b) SICUREZZA STRADALE Rinforzo da parte del gruppo e all’interno della coppia genitoriale; abitudine all’utilizzo; c)ALIMENTAZIONE R7-modifica delle modalità di accudimento in rilettura del ruolo genitoriale relazione alle reali esigenze affettive e facilitante nell’acquisizione di sane abitudini di vita; abitudine a nutrire (o nutrizionali dei figli ipernutrire) i figli come forma di accudimento d) FUMO autoefficacia circa il mantenimento del cambiamento; partner fumatore, azioni di rinforzo del personale sanitario R8-partecipazione attiva del partner, R9- feed back di rinforzo da parte del personale degli ambulatori frequentati dalle donne in gravidanza e dopo il parto (ginecologici, pediatrici, S.e.r.t., …) e) LETTURA Pediatri di libera scelta; biblioteche civiche; familiarità alla lettura R 10- sensibilizzazione del genitore da parte del pediatra sin dai primi bilanci di salute con offerta gratuita di libri; R11- strutturazione della collaborazione fra Biblioteche e ASL e messa a disposizione di libri per i corsi PROGRAMMA DELLE ATTIVITÀ Chi fa Tutti i partners del progetto Che cosa Condivisione degli obiettivi e delle modalità di realizzazione Gli operatori dei singoli servizi Predisposizione del materiale coinvolti (opuscoli, supporti cartacei, informatici e audiovisivi, schede di rilevazione, …) Consultorio Familiare Pubblicizzazione Ostetriche CF Raccolta adesioni e formazione dei gruppi di genitori Dr. Nunziato Daniele; Dr.ssa Cardetti Conduzione degli incontri pre e post Silvia; Dr.ssa Panero Romina; partum ostetriche, vigilatrici d’infanzia, pediatri, ginecologi Consultorio Familiare Raccolta ed elaborazione dei dati Consultorio Familiare Condivisione dei risultati fra i partner del progetto e loro divulgazione Entro quando Aprile 2006 settembre 2006 Ottobre 2006 Ciclica da novembre 2006 2007 Ciclica da dicembre 2006 a dicembre 2007 dicembre 2007 gennaio 2008 ALLEANZE PER SALUTE TRA GLI ATTORI INTERESSATI Il progetto si inserisce su una struttura d’intervento già consolidata, che nel tempo ha costruito una rete di collaborazione fra Servizi ormai collaudata. I Servizi interessati sono: Consultorio Familiare, Pediatri di libera scelta, Pediatria Ospedaliera, Ostetricia e Ginecologia, Centro Neonatale e PostNatale. A questi si andranno ad affiancare i servizi SIAN e SerT attraverso messa a disposizione di materiali informativopreventivi. All’esterno dell’Azienda Sanitaria troverà spazio anche il contributo delle Biblioteca Civiche Locali, per quanto concerne il filone tematico connesso a Nati per Leggere, e della comunità nel suo complesso per quanto riguarderà l’invito al mutuo-prestito dei trattori d’urto per l’infanzia (seggiolini-auto) . Al fine di condividere e concordare gli obiettivi di progetto, stabilire le regole di collaborazione, concordare il programma degli incontri, valutare le criticità è prevista l’istituzione di una rete di comunicazione fra i Servizi (riunioni, comunicazioni via e-mail) e comunicazioni periodiche fra gli operatori attivati sul progetto. L’individuazione degli attori potenziali si è basata su una valutazione attenta da parte del gruppo di progetto delle risorse già disponibili all’interno dei Servizi attivati (operatori e utenza potenzialmente coinvolgibile nel progetto) e degli enti il cui ambito d’azione e d’interesse è condiviso con quello progettuale (Nati per Leggere). PIANO PER LA VALUTAZIONE DI PROCESSO Chi fa Che cosa Entro quando Tutti i partners del progetto Condivisione degli obiettivi e delle modalità di realizzazione Predisposizione del materiale (opuscoli, supporti cartacei, informatici e audiovisivi, schede di rilevazione, …) Pubblicizzazione Aprile 2006 Gli operatori dei singoli servizi coinvolti Consultorio Familiare Ostetriche CF Raccolta adesioni e formazione dei gruppi di genitori Conduzione degli incontri pre e post partum Dr. Nunziato Daniele; Dr.ssa Cardetti Silvia; Dr.ssa Panero Romina; ostetriche, vigilatrici d’infanzia, pediatri, ginecologi. Consultorio Raccolta ed Familiare elaborazione dei dati Consultorio Condivisione dei Familiare risultati fra i partner del progetto e loro divulgazione Punto critico Indicatore processo Grado di accordo (standard: 100%) settembre 2006 Rispetto dei tempi Strumento Stesura di un progetto comune Report/scadenzario ottobre 2006 Presenza di articoli e informazioni sui mass media locali, diffusione dei depliants nei potenziali luoghi di frequentazione della popolazione target Ciclica da N° adesioni novembre 2006 N° gruppi formati Griglie di rilevazione Ciclica da dicembre 2006 a dicembre 2007 % di frequenza agli incontri (75%) Griglie di rilevazione; grado di soddisfazione questionari di gradimento entro dicembre 2007 Rispetto dei tempi Report/scadenzario entro gennaio 2008 Rispetto dei tempi Report/scadenzario PIANO PER LA VALUTAZIONE DI RISULTATO Gerarchia predisponente Obiettivo (atteso di cambiamento) Indicatore quali- e/o quantitativo P1-P5 Grado di incremento delle conoscenze, di cambiamento di atteggiamenti e credenze, della motivazione al cambiamento; dell’uso di comportamenti alternativi Standard Strumento Concertato nel gruppo di partecipanti al corso per ciascuna tematica Per gli indicatori quantitativi saranno predisposte griglie di rilevazione e analisi quantitative dei dati raccolti. Gli indicatori di risultato degli altri obiettivi dovranno considerare quanto gli interventi siano stati in grado di aumentare le conoscenze, le abilità e abilitante A4 A1 A2, A3, A5, A6, A7, A8 A9, A10 A11 rinforzante N° di prestiti di seggiolini Non determinabile a priori Grado di coesione e partecipazione al gruppo Feed back dal gruppo Grado di incremento nell’uso di conoscenze Concertato nel strategie e abilità gruppo di partecipanti al corso per ciascuna tematica Partecipazione alle esperienze dirette offerte durante il corso Entità del coinvolgimento degli enti 75% degli enti locali nel progetto contattati R1, R8 N° di partner presenti/incontro 75% delle coppie R2-R5 Grado di coesione del gruppo feed back dal gruppo R6 Incremento conoscenze relative al corretto utilizzo R3,R4, R7 Grado di cambiamento nella percezione di sé, e del proprio ruolo genitoriale R9 Frequenza del feed back ricevuto Come riportato dall’utenza R10 N° pediatri coinvolti 75% dei contattati. R11 N° libri messi a disposizione Non determinabile a priori l’utilizzo di strategie modificare le credenze e i comportamenti. Uno strumento di misura dell’efficacia nel raggiungere gli obiettivi proposti sono i questionari pre e post intervento, ma la varietà e il n° di temi richiederebbe all’utenza la compilazione di un gran numero di questionari, risultando infine un metodo poco efficiente. Pertanto si valuteranno tramite questionari (pre e post) le variabili comportamentali quantificabili (frequenza di seggiolini auto; n° prestiti seggiolini auto; acquisto/prestito libri per l’infanzia …), mentre per la valutazione degli altri parametri si è optato per un confronto (feed back) orale nei gruppi. RICADUTE DEL PROGETTO I gruppi di neo-genitori formati potranno costituire per i figli un contesto facilitante rispetto all’assunzione di comportamenti di salute, determinando una ricaduta a lungo termine dell’attività di prevenzione e riducendo la probabilità di richieste di intervento successive. Inoltre il progetto prevede il rafforzamento di una rete comunicativa e collaborativa interdipartimentale e fra Servizi che, una volta avviata, potrà costituire un circuito collaudato per le azioni di prevenzione e faciliterà una modalità integrata di erogazione di servizi all’utenza, con riduzione delle sovrapposizioni e quindi con risparmio di risorse economiche e di tempo. La riorganizzazione dei corsi pre e post parto secondo le modalità previste dal progetto renderà possibile la trasformazione degli stessi da “fine” della prevenzione a mezzo ed occasione per un’offerta integrata di formazione su temi di volta in volta intercambiabili. PIANO DI COMUNICAZIONE Tipologia strategia Coordinamento gruppo progetto e partner Diffusione nelle organizzazioni e nella comunità Diffusione scientifica e professionale (es: convegni, seminari…) Metodi e strumenti Condivisione del materiale prodotto (progetto, report, materiali informativi e bibliografici, slide); riunioni, comunicazioni …. Depliants, Comunicati stampa e articoli sui Mass-media locali (settimanali e quotidiani) Pubblicazioni sul periodico di informazione sanitaria dell’ASL 17 Quando Da maggio 2006 Da Giugno 2006 Gennaio 2008 DOCUMENTAZIONE DEL PROGETTO · · · · · Testo completo del progetto “Mosaico” Report prodotti nel corso della realizzazione del progetto Materiali informativi, bibliografici, ecc… utilizzati nel corso degli incontri di gruppo e forniti dai servizi interessati Eventuali supporti audiovisivi Opuscoli descrittivi delle attività proposte GRUPPO DI PROGETTO Nominativo Professionalità Dr.ssa Di Vita Miriam Psicologapsicoterapeuta Dr. Nunziato Daniele Psicologopsicoterapeuta, Traffic-psychologist CF Dr.ssa Cardetti Silvia Psicologa CF Dr.ssa Panero Romina Consulente scolastico Illustratrice per l’infanzia Ostetrica Lib. Prof. N. 5 ostetriche dipendenti ASL a rotazione Servizio organizzazione Consultorio Familiare (CF) A.S.L.17 Formazione Responsabile SOS Consultori Familiari ASL17 Coordinamento del Progetto Supervisione gruppo di progetto Referente di progetto telefono: 333.2101913 e-mail:[email protected]; Gestione incontri dedicati alla depressione post-partum, alla sicurezza stradale e sostenibilità urbana. Gestione interventi dedicati al tema del fumo e dell’educazione alimentare Gestione incontri dedicati a “Nati per Leggere” / Gestione incontri dedicati a tematiche ostetricheginecologiche / Gestione incontri dedicati a tematiche ginecologiche / Gestione incontri dedicati al massaggio del bambino / UOA Pediatria Gestione incontri dedicati a tematiche pediatriche / S.I.A.N. Progettazione; intervento nei gruppi Centro NeoNatologia (UOA Ostetricia e Ginecologia) CF Medico-ginecologo CF Ostetricia e Ginecologia Vigilatrice d’infanzia CF N. 2 ginecologi dipendenti ASL a rotazione N. 2 vigilatrici d’infanzia dipendenti ASL a rotazione N. 4 pediatri Medico-pediatra dipendenti ASL a rotazione Dr. Caputo Marcello Medico Ruolo e compiti / / / BUDGET Tipologia di spesa Voci analitiche di spesa Personale - - - - Auto/cofinanziamento Supervisione ad opera del Responsabile di Servizio Consultoriale Consulente psicologopsicoterapeuta ed traffic psycologist (senior) per interventi in tema di depressione post-partum e sicurezza stradale Consulente psicologo per interventi in tema di Educazione nutrizionale e prevenzione del fumo in gravidanza Consulente per interventi in tema di lettura al bambino (“Nati per leggere”) Finanziamento richiesto · Euro 500 (2 incontri con il gruppo di progetto per ciascuna sede=6 incontri) · Euro 73,30 (esenti IVA) per n° 36 incontri di 1h 30’ (12 per sede) per n° 2 tematiche = Euro 5277,60 · Euro 73,30 (esenti IVA) per n° 36 incontri di 1h 30’ (12 per sede) per n° 2 tematiche = Euro 5277,60 · Euro 73,30 (lordi) per n° 36 incontri di 1h 30’ (12 per sede) = Euro 2638,80 Attrezzature computer, L’azienda si fa carico interamente del costo di utilizzo della strumentazione necessaria al progetto 100% Sussidi Depliant divulgativo (Studio · 255 euro + IVA = Euro contenutistico, grafico e stampa306 3000 copie) Spese di gestione e Disponibilità locali, segreteria e L’azienda si fa funzionamento contatti telefonici carico interamente del costo di utilizzo della strumentazione necessaria al progetto 100% Spese di Coordinamento ad opera del L’azienda si fa coordinamento Responsabile di progetto carico interamente del costo di coordinamento 100% Totale finanziamento richiesto Euro 14.000 Lì Videoproiettore, videoregistratore, , Data Il Responsabile del progetto * Il Referente Aziendale PES * Il Direttore Generale *