L’USO EFFICIENTE DELLE TECNOLOGIE DIGITALI
Milano, 11 novembre 2005
L’innovazione a 360°
e le tecnologie digitali
Enzo Rullani
Università Ca’ Foscari, Venezia
Centro TeDIS, Venice International University
enzo rullani
IL PARADOSSO ITALIANO
Come può esistere
• un’economia delle reti (distretti, catene
di subfornitura) ………..
• …….. senza tecnologie di rete? (ICT)
Come mai?
Ha effetti sulla competitività?
Su cosa intervenire?
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NON E’ SUCCESSO PER CASO
• I molti tentativi di introdurre le ICT nei
distretti non sono stati coronati da successo
• Adesso, dopo lo sboom della new economy, c’è
diffidenza nelle piccole e medie imprese
(risultati inferiori alle attese, intermediari non
adeguati)
• L’atteggiamento prevalente è l’attesa
MA POSSIAMO ASPETTARE?
E PER QUANTO? MENTRE GLI ALTRI …
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MA L’OFFERTA DI TECNOLOGIE NON HA
ALCUNA COLPA?
Primo errore di fondo: pensare all’innovazione come
un fenomeno technology-driven ossia:
– delegato ai direttori dei sistemi EDP
– dominato dall’introduzione di codici e procedure decisi dal
software o dall’EDP
– scarsamente capace di recuperare il sapere e le relazioni preesistenti
– vincolato ad una drastica semplificazione dei problemi e
delle soluzioni
PUO’ ANDARE BENE IN UN SISTEMA GIA’ CODIFICATO E
IMPERSONALE, MA INNESCA UNA BOMBA IN UN
SISTEMA INFORMALE E DENSO DI RAPPORTI
INTERPERSONALI DIRETTI
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EPPOI, SI E’ TRASCURATO IL CONTESTO DI
USO
– le imprese italiane vivono sulla flessibilità
– usano conoscenze tacite e relazioni interpersonali
con i fornitori e con i clienti
– l’organizzazione è informale, e ridotta al minimo
– l’imprenditore ha un ruolo demiurgico che diffida
di qualunque cosa possa legargli le mani
– l’informalità serve anche a mantenere un confine
labile tra i conti aziendali e i conti
personali/familiari
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UN ALTRO APPROCCIO E’ POSSIBILE?
SI’, UN APPROCCIO STRATEGY-DRIVEN:
• mettere la tecnologia al servizio di strategie di
innovazione delle imprese (innovazione a 360°)
• lavorare sul contesto (alfabetizzazione, reti, esperienze
vincenti, servizi, ricambio generazionale)
• Rendere maggiormente flessibile l’offerta, costruendo
reti di mediatori intelligenti e affidabili
• Ridurre l’incertezza e il rischio, per le imprese
utilizzatrici, nelle sperimentazioni
• Rivolgersi direttamente agli imprenditori e agire sulla
loro cultura
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INNOVARE COME?
In Italia abbiamo alle spalle tre rivoluzioni incompiute:
 una rivoluzione liberale rimasta in molti settori al
palo;
 una rivoluzione fordista che è stata stroncata dalla
crisi della grande impresa
 una rivoluzione territoriale che rischia di diventare
involuzione conservatrice
LA TENTAZIONE DI COMPLETARLE GENERA MITI
E CONTRAPPOSIZIONI IDEOLOGICHE
SI FATICA A FARE SINTESI
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TRE LINEE STRATEGICHE INCONCILIABILI
Per completare
 la rivoluzione liberale servono le liberalizzazioni, che fanno
posto a nuovi entranti e a concorrenti esteri ;
 la rivoluzione fordista bisogna puntare su pochi campioni
nazionali forti e “avanzati”, aiutandoli a vincere contro gli altri,
con un sostegno che altera la concorrenza
 la rivoluzione territoriale bisogna difendere quello che c’è
(identità, posti di lavoro, ..), anche a scapito di quello che ci
potrebbe essere, ostacolando nuovi entranti, concorrenti esteri e
campioni nazionali.
RISULTATO: TANTE IDEE, TANTI INTERESSI, POCA VOGLIA DI
FARE SQUADRA. SI PROCEDE L’UN CONTRO L’ALTRO
ARMATI
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I DUE PASSAGGI PER TORNARE CON I PIEDI
PER TERRA
• TENERE CONTO DEL
CAMBIAMENTO DI PARADIGMA
INTERVENUTO NEGLI ULTIMI DIECI
ANNI
• VEDERE LA SPECIFICITA’
ITALIANA NON COME UNA
CONDANNA MA COME UNA
OPPORTUNITA’
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LA DISCONTINUITA’: ADATTARSI AL
NUOVO PARADIGMA
• Globalizzazione dei mercati (relazioni a
distanza, arrivano i nuovi concorrenti low cost
= “cinesi”)
• Smaterializzazione del valore (riduzione del
valore generato dalla trasformazione
materiale, e incremento delle componenti
immateriali: scienza, tecnologia, concezione
del prodotto, gestione degli acquisti, controllo
di qualità, logistica, progettazione, design,
comunicazione, marchi, commercializzazione,
garanzie, servizi al cliente, finanza)
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LA QUESTIONE DELLA SPECIFICITA’
ITALIANA
Il calabrone che volava non vola più:
doppio mistero
Piccola impresa non basta. In realtà essa:
• a) lavora in filiera (specialisti che
accettano di dipendere da altri);
• b) utilizza il territorio come risorsa
(conoscenze, lavoro qualificato, servizi)
• c) mobilita le energie delle persone
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CHE COSA SAPPIAMO FARE
La nostra specializzazione è nelle
innovazioni d’uso
Non sono necessariamente “innovazioni minori” ma
richiedono.
- Grande capacità di accesso (assorbimento) delle
conoscenze di base prodotte da altri
- Grande creatività nell’interpretare i desideri e
organizzare le esperienze dei clienti
- Un sistema di moltiplicazione regolata degli usi, per
generare il massimo valore possibile ma non
perderne il controllo
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Come si fa l’innovazione negli usi
ACCESSO
CREATIVITA’
Capacità di
Ambiente creativo
assorbimento
Empatia col cliente
Le tre leve innovare l’uso
MOLTIPLICAZIONE
Allargamento regolato
del bacino degli usi
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LE INNOVAZIONI D’USO SONO
IMPORTANTI PER LE ICT?
• Tutti i paradigmi tecnologici si sono avviati
dando un ruolo dominante alle innovazioni
di offerta (produttori)
• Ma, arrivati ad un certo punto sono diventate
importanti le innovazioni fatte dalla
domanda (utilizzatori)
NEL CAMPO DELL ICT SIAMO
PROBABILMENTE VICINI A QUESTO
PUNTO DI SVOLTA
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IN PASSATO: l’innovazione di uso che c’è stata
in Italia
ACCESSO
CREATIVITA’
Macchine,
lavoro specializzato,
Flessibilità, piccole serie
abilità personale
imitazione
Conoscenze informali sedimentate nei luoghi
MOLTIPLICAZIONE
Distretti,
catene di subfornitura
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OGGI: serve un circuito diverso
ACCESSO
Linguaggi formali,
Ricerca, reti lunghe
CREATIVITA’
Reti distributive globali
marchi, multiculturalità
Che cosa manca (e rimane da fare)
MOLTIPLICAZIONE
Reti globali aperte
a monte e a valle
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OSSERVATORIO TEDIS: i distretti presi in
esame
Lombardia
Mobile- Brianza; Calze - Castelgoffredo;
Tessile – Como; Meccanica - Lecco;
Metalli – Lumezzane
Piemonte
Tessile/abbigliamento - Biella;
Oreficeria - Valenza Po; Casalinghi - Cusio;
Meccanica - Pianezza Pinerolo
Veneto
Vetro – Murano; Calzature - Brenta;
Sportsystem – Montebelluna; Concia - Arzignano;
Occhiali – Belluno; Mobile - Q. del Piave;
Tessile - Schio, Thiene, Valdagno;
Meccanica - Schio, Thiene- Montecchio
Friuli VG
Sedie – Manzano; Mobile - Livenza;
Prosciutto - San Daniele
Emilia Romagna
Ceramica – Sassuolo; Tessile - Carpi
Macchine agricole - Reggio Emilia;
Oleodinamica; Meccanica alimentare
Abruzzo
Abbigliamento Nord Abruzzese;
Abbigliamento Sud Abruzzese
Puglia
Imbottito Murge; Calzatura - Salento;
Abbigliamento – Salento; Calzatura Barletta
Campania
Calzatura e Abbigliamento – Napoli;
Concia –Solofra; Pasta - Gragnano;
Conserve - Nocera
Toscana
Tessile - Prato; Marmo - Carrara;
Concia - S. Croce sull’Arno
Marche
Mobile – Pesaro; Calzatura - Fermo;
Agro-alimentare San Benedetto
Lazio
Ceramica -Civita Castellana
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Il campione
I distretti
Nord Est
Nord Ovest
Centro
Sud
Totale
Casa-Arredo
Meccanica
Moda
Agro-alimentare
Totale
v.a.
18
9
7
11
45
%
40,0
20,0
15,6
24,4
100,0
Le imprese
Nord Est
Nord Ovest
Centro
Sud
Totale
v.a.
328
198
166
72
764
%
42,9
25,9
21,7
9,4
100,0
11
9
21
4
45
24,4
20,0
46,7
8,9
100,0
Casa-Arredo
Meccanica
Moda
Agro-alimentare
Totale
188
213
327
36
764
24,6
27,9
42,8
4,7
100,0
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Caratteristiche delle imprese
Attività prevalente
52,5% prodotti finiti per il
mercato
Fatturato medio
Classe di fatturato
prevalente
17,5 ml euro
(mediana 9,5 ml euro)
65,1% con fatturato tra 5 e 26 ml
euro
Addetti medi
Classe di addetti
prevalente
73,8
(mediana 45,5)
53,3% < 49 addetti
63,3% con addetti tra 20 e 99
Export medio
Posizione competitiva
44,0%
23,0% leader
51,8% con posizione di rilievo
Appartenenza a un gruppo
28,9%
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L’internazionalizzazione dei distretti
industriali
• Le imprese intervistate sono fortemente orientate
all’export:
– l’export medio è pari al 44,0% del fatturato
aziendale
• Cresce la capacità di presidio dei mercati
internazionali:
– il 37,4% delle imprese ha una presenza strutturata
sui mercati esteri, attraverso una rete di filiali o
consociate commerciali
• I processi di internazionalizzazione produttiva :
– complessivamente il 28,7% delle aziende
intervistate ricorre a reti produttive internazionali
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Impatto dell’internazionalizzazione in economie
emergenti rispetto alle attività locali
in aggiunta ad
attività locali
(interne o di
fornitori)
53,0%
in sostituzione di
attività aziendali
interne
13,0%
in sostituzione di
attività di fornitori
locali
33,9%
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Impatti dell’internazionalizzazione in economie
emergenti sul personale dipendente
100
80
68,1
67,2
60
27,6
40
20
14,7
18,1
4,3
personale qualificato
0
è rimasto
è aumentato
stabile
è diminuito
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personale di produzione
Modelli di impresa
Alta
Impresa aperta
a monte
10,7%
A MONTE
Proiezione
internazionale
produzione
Impresa locale
tradizionale
51,1%
Bassa
Impresa a rete
aperta
11,4%
Impresa con
apertura
commerciale
26,7%
Alto
Basso
A VALLE Presidio dei mercati finali
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Indicatore
Rete
Aperta
Media
campione
Tradizionale
39,5 ml €
17,5 ml €
12,2 ml €
Export medio
55,3%
44,0%
36,3%
Appartenenza a un gruppo
43,7%
28,9%
23,4%
Posizione di leadership
33,3%
22,9%
20,3%
Investimento in marchi
proprietari
58,2%
44,2%
40,2%
Investimenti in innovazione di
prodotto
83,9%
73,2%
62,7%
Presenza struttura dedicata
design
60,3
49,2
45,5%
Presenza di una struttura di
R&D
81,6%
56,1%
45,0%
Presenza brevetti registrati
47,1%
29,1%
20,4%
Presenza di ERP
Presenza di groupware
Posta elettronica in tutti gli
uffici
47,7%
33,7%
90,7%
31,9%
18,4%
69,6%
23,8%
13,8%
61,9%
Fatturato medio
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Performance e strategia di impresa
Indicatore
Meno di
5 ml
euro
5-25 ml
euro
Oltre 25
ml euro
MOL/FATT 2002 (mediana)
7,8%
7,2%
8,6%
VAR FATT 02-00 (mediana)
-6,9%
3,4%
9,6%
VAR MOL/FATT 02-00 (mediana)
-16,2%
-12,8%
-5,4%
Posizione di leadership
12,2%
20,3%
40,0%
Investimento in marchi proprietari
35,8%
42,0%
61,8%
Investimenti in innovazione di
prodotto
60,8%
72,8%
87,4%
Presenza struttura dedicata design
42,5%
49,7%
55,6%
Presenza di una struttura di R&D
40,8%
54,8%
79,6%
Presenza brevetti registrati
15,8%
28,5%
47,6%
Presenza di ERP
13,2%
30,3%
62,2%
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Performance e strategia di impresa
Indicatore
Meno di
5 ml
euro
5-25 ml
euro
Oltre 25
ml euro
MOL/FATT 2002 (mediana)
7,8%
7,2%
8,6%
VAR FATT 02-00 (mediana)
-6,9%
3,4%
9,6%
VAR MOL/FATT 02-00 (mediana)
-16,2%
-12,8%
-5,4%
Posizione di leadership
12,2%
20,3%
40,0%
Investimento in marchi proprietari
35,8%
42,0%
61,8%
Investimenti in innovazione di
prodotto
60,8%
72,8%
87,4%
Presenza struttura dedicata design
42,5%
49,7%
55,6%
Presenza di una struttura di R&D
40,8%
54,8%
79,6%
Presenza brevetti registrati
15,8%
28,5%
47,6%
Presenza di ERP
13,2%
30,3%
62,2%
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Modelli di impresa e performance
Indicatore
Tradiziona
le
Aperta a
valle
Aperta a
monte
Rete
MOL/FATT 2002
(mediana)
7,4%
7,4%
6,8%
8,7%
VAR FATT 02-00
(mediana)
-0,03%
6,9%
2,1%
5,8%
VAR MOL/FATT 0200 (mediana)
-12,7%
-14,2%
-7,7%
-9,6%
VAR VA/FATT 02-00
(mediana)
-2,2%
-3,1%
-3,6%
-3,5%
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E LE ICT?
LE ICT POSSONO DIVENTARE UNA
LEVA FORMIDABILE PER LE NUOVE
INNOVAZIONI DI USO
- possono favorire l’accesso a monte
- aumentare la creatività e le relazioni
con i clienti a valle
- creare filiere multilocalizzate governate
da aziende leader
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PER FARE COSA?
ACCESSO
Accoppiare le relazioni
USO
personali al sapere
Disponibilità ad ascoltare,
formale
creatività negli usi
Che cosa manca (e rimane da fare)
MOLTIPLICAZIONE
Filiere multilocalizzate
altamente flessibili e reattive
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IN QUALI SETTORI? (CHE SIANO IN CRESCITA)
 Servizi connettivi
 Industria intelligente
 Servizi alle imprese
 Nuovo welfare
La transizione dal vecchio al nuovo è già
cominciata
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enzo rullani
enzo rullani
QUATTRO GRANDI CAMBIAMENTI
• Consumo: aumenta la complessità, con una maggiore
domanda di varietà, variabilità e indeterminazione nei
possibili usi
• Produzione: l’economia si globalizza, le imprese si
deverticalizzano appoggiandosi a reti esterne, diventano
ingestibili i sistemi produttivi rigidi
• I sistemi di piccola impresa hanno bisogno di integrare la
manifattura con competenze e investimenti immateriali
a valle della supply chain ma non possono farli
internamente (devono alimentare un settore terziario
esterno, collegato alla domanda che lo promuove ma
autonomo)
• ICT: rendono trasferibili in s,t a basso costo l’immateriale
codificato, rendendo possibile l’interazione a distanza. Si
supera il trade off tra richness (delle conoscenze) e
reachness (tra D e O) (Evans e Wurster 2000), ma la
rivoluzione ICT tradisce le sue (esagerate) promesse
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Fuori dal fordismo: nuove tecnologie e nuovi bisogni
v
Neo-servizi
(unicità)
TT
Terziario
tradizionale
Servizi connettivi
(nuovo capitale
sociale)
Neo-industria
(standard)
Industria
di massa
IM
enzo rullani
n
enzo rullani
enzo rullani
enzo rullani
enzo rullani
enzo rullani
enzo rullani
enzo rullani
enzo rullani
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Servizi connettivi, in gran parte B.services ma
non solo
• Nuovo welfare (cittadinanza,
sicurezza, salute, istruzione,
infrastrutture) e qualità della vita
• Connettori tecnologici, comunità
locali e comunità epistemiche
• Reti personali, aziendali e sociali
enzo rullani
Neo-servizi, anche nel campo dei B.services
• Global service rispetto ai bisogni del
cliente con interpretazione e sense
making
• Eccellenze di nicchia (qualità,
tipicità, unicità, competenze)
• Accesso on demand a prestazioni
fornite in t,s personalizzati
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Neo-industria, anche nel campo dei B.
services
• Creazione di significati comunicabili
(moda, estetica, gastronomia, arte),
cultura e formazione, entertainement,
economia delle esperienze su scala
estesa
• Flessibilità modulare
• Standard riconoscibile, franchising,
conoscenze codificate
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Nove linee di innovazione
global service
eccellenze di nicchia
v
accesso (prestazioni personalizzate)
Neo-servizi
(unicità)
nuovo welfare
connettori
TT
reti personali e sociali
Terziario
tradizionale
significati
moduli flex
Servizi connettivi
(nuovo capitale
sociale)
Neo-industria
(standard)
standard
Industria
di massa
IM
enzo rullani
n
Ruolo delle associazioni, specialmente in
Italia
• Le imprese hanno una domanda
latente di innovazione che non
possono auto-produrre
• Le associazioni sono parte
dell’attuale capitale sociale (reti
personali, sociali e di servizio)
• Le associazioni devono generare una
rete di terziario innovativo che metta
in rete manifattura e intelligenza
terziaria
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L`innovazione a 360° e le tecnologie digitali