Sintesi della
Rassegna Stampa
V edizione - 2013
SOCIALE. SALONE EDITORIA. MARCON: DEDICATO A 'MUTAZIONI'
DOVUTE ALLA CRISI
Sarà il cambiamento della società al tempo della crisi, il tema della quinta
edizione del Salone dell'editoria sociale che si terrà a Roma, negli spazi di
Porta Futuro da giovedi' 31 ottobre a domenica 3 novembre e che non ha
caso quest'anno ha come titolo "La grande mutazione". A spiegare le
ragioni di questa scelta, Giulio Marcon, deputato di Sel, già presidente
dell'associazione Lunaria e storico portavoce della campagnia
Sbilanciamoci!, durante la conferenza stampa tenutasi stamattina presso
Porta Futuro a Roma per il lancio dell'iniziativa promossa dalle Edizioni
dell'Asino, dalla rivista "Lo Straniero", dalle associazioni Gli Asini e
Lunaria, dall'agenzia giornalistica Redattore sociale e dalla Comunità di
Capodarco. "La quinta edizione di quest'anno e' dedicata al tema della
grande mutazione - ha spiegato Marcon -, un tema che ha a che fare con
i cambiamenti che interessano tutti e ci colpiscono direttamente, indotti
dalla crisi che stiamo attraversando da sei anni. E' un titolo che prende
spunto da un libro che sarà oggetto di un dibattito all'interno dei quattro
giorni, "La grande trasformazione" dell'economista e sociologo Karl
Polanyi,
in
cui
e'
descritta
la
trasformazione
dell'economia
contemporanea, soprattutto rispetto al tema della trasformazione del
rapporto tra economia e societa'. Durante i quattro giorni del Salone,
inoltre, verra' distribuito gratuitamente un libretto "La nostra
Costituzione", con tre scritti di Piero Calamandrei, "uno dei padri della
nostra Costituzione - ha aggiunto Marcon -. Tre scritti molto attuali
rispetto al dibattito in Parlamento sui cambiamenti necessari alla nostra
Costituzione ed e' un nostro contributo per alzare il livello del confronto".
Al Salone dell'editoria sociale, anche l'augurio del Presidente della
Repubblica, Giorgio Napolitano. "Ci e' giunta una medaglia e il saluto del
Presidente Napolitano - ha detto Marcon -. E' gia' il terzo anno che il
Presidente della Repubblica ci manda un messaggio, un sostegno a
questa iniziativa. Per noi questo e' un segnale di attenzione e di
incoraggiamento a proseguire in questa nostra avventura, che in realta'
ha uno scopo: quello di mettere in contatto il mondo dell'editoria col
mondo del sociale, cioe' il mondo del volontariato, del Terzo settore, delle
associazioni che sono impegnate per i diritti umani e la solidarieta'".
Realta' che al Salone avranno anche uno spazio per far conoscere le
proprie attivita'. 15:23 29-10-13 NNNN
CHIESA. INCONTRARE DIO, UNA RICERCA DURATA 30 ANNI:
DON ALBANESI SI RACCONTA
Al Salone dell'editoria sociale, il 31 ottobre, la presentazione
dell'autobiografia del presidente della Comunita' di Capodarco "La
finestra sulla strada" (Edizioni Ancora). L'autore: "È come scalare una
montagna irta, alla fine ti si apre l'orizzonte e quel volto appare limpido,
radioso, incoraggiante" (RED.SOC.) La copertina dell'ultimo libro ROMA
- Un "prete di strada", libero, che vive la vita con curiosità e che ha
incontrato molte storie di sofferenza. Cosi' si racconta don Vinicio
Albanesi, a 70 anni appena compiuti, nell'autobiografia La finestra sulla
strada, edita da Ancora. L'autore presentera' il volume con Goffredo Fofi
e Giulio Marcon giovedi' 31 ottobre, alle ore 14.30, presso il Salone
dell'editoria sociale, in via Galvani 108, nel quartiere romano di
Testaccio. Gli anni in seminario gli hanno insegnato a "non avere paura
di chi incontri. Ho fatto fatica a incontrare Dio, ci ho messo trent'anni.
Ho avuto dubbi, un mormori'o interiore, sofferenza, ma poi l'ho
scoperto. E' come scalare una montagna irta, alla fine ti si apre
l'orizzonte e quel volto appare limpido, radioso, incoraggiante. E' un Dio
di relazione. Noi l'abbiamo fatto un Dio di verita' e questo e' il peccato
del cattolicesimo illuminista. In questo papa Francesco ci da'
consolazione perche' sta rivoluzionando lo schema". Nell'impegno nel
sociale come presidente della Comunita' di Capodarco, "forza, sostegno
e lezioni le ho tratte da tante persone che ho incontrato, che hanno
quella che io chiamo 'santita' feriale', che sanno lottare in silenzio". E
nella chiesa come parroco, insegnante di Diritto canonico e giudice del
Tribunale ecclesiastico regionale delle Marche: "Il principio che mi ha
guidato? La legge e' per la creatura e non la creatura per la legge". E'
dedicata a "La grande mutazione" la quinta edizione del Salone
dell'editoria sociale, l'iniziativa promossa dalle Edizioni dell'Asino, dalla
rivista "Lo Straniero", dalle associazioni Gli Asini e Lunaria, dall'agenzia
giornalistica Redattore sociale e dalla Comunita' di Capodarco. Piu' di 40
incontri, tra tavole rotonde, dibattiti, presentazioni di libri, video e
concerti, promossi da altrettante case editrici e organizzazioni del terzo
settore, ospitati negli spazi di Porta Futuro, a Roma, da giovedi' 31
ottobre a domenica 3 novembre. Non un festival per perdersi nelle
offerte di consumo culturale, ma uno strumento per orientarsi nelle
trasformazioni che hanno investito il rapporto tra politica ed economia,
cultura e societa', etica e democrazia, dentro una cornice
internazionale.
Il
programma
completo
a
questo
link:
http://bit.ly/16drA2V
Rai3: a Pane quotidiano si parla di intellettuali
(AGI) - Roma, 28 ott. - Nella puntata di "Pane quotidiano", in onda martedi'
29 ottobre alle 12.45 su Rai3, condotta da Concita De Gregorio si parlera' del
tema: a che servono oggi gli intellettuali? Esistono ancora grandi maestri? In
occasione del Salone dell’Editoria Sociale
Parte la quinta edizione del Salone Editoria Sociale
Roma, 29 ottobre - A L T R E - Roma: conferenza stampa di presentazione
della quinta edizione del "Salone dell'editoria sociale", l'iniziativa culturale
promossa dalle Edizioni dell'Asino, dalla rivista "Lo Straniero", dalle
associazioni Gli Asini e Lunaria, dall'agenzia giornalistica Redattore sociale e
dalla Comunita' di Capodarco. L'edizione di quest'anno e' dedicata al tema de
"La grande mutazione" (sala A di Porta Futuro, Via Galvani 108 - ore 12,00)
Un “prete di strada” si racconta,”ho faticato a trovare Dio”
Autobiografia Mons. Vinicio Albanesi,'papa Francesco ci consola' (ANSA) - ROMA, 30
OTT - La sofferenza e' vita e lui ne ha trascorsa tanta insieme agli ultimi. Ha fondato
una comunita', quella di Capodarco, che accoglie disabili gravissimi, poi i
tossicodipendenti, i malati mentali. Dice di aver imparato in seminario "a non aver
paura di chi incontri" per questo la sua autobiografia si intitola 'La finestra sulla
strada?. A 70 anni appena compiuti mons. Vinicio Albanesi, "prete di strada" o
parroco di campagna, come ama definirsi, ha scritto la sua storia fin qui e domani
presenta il libro edito da Ancora Edizioni a Roma, al Salone dell'Editoria sociale.
L'autore presentera' il volume con Goffredo Fofi e Giulio Marcon. "Ho fatto fatica a
incontrare Dio, ci ho messo trent'anni. Ho avuto dubbi, un mormori'o interiore,
sofferenza, ma poi l'ho scoperto - racconta Albanesi nel libro - E' come scalare una
montagna irta, alla fine ti si apre l'orizzonte e quel volto appare limpido, radioso,
incoraggiante". "E' un Dio di relazione - spiega Albanesi, un prete scomodo per molte
sue prese di posizione - Noi l'abbiamo fatto un Dio di verita' e questo e' il peccato del
cattolicesimo illuminista". Ma Albanesi, un sacerdote si' impegnato nel sociale ma
anche dedito ad una profonda ricerca spirituale(insegnante di Diritto canonico e
giudice del Tribunale ecclesiastico regionale delle Marche), e' ottimista: "questo papa
Francesco ci da' consolazione perche' sta rivoluzionando lo schema". "Il principio che
mi ha guidato? - conclude - La legge e' per la creatura e non la creatura per la
legge". (ANSA). AU 30-OTT-13
CULTURA. ROMA, A TESTACCIO TORNA IL SALONE EDITORIA SOCIALE
(DIRE) Roma, 29 ott. - Sono almeno tre gli appuntamenti con la grande
letteratura: l'omaggio allo scrittore cileno Roberto Bolaño, con Ilide Carmignani,
Goffredo Fofi, Nicola Lagioia, Jaime Riera Rehrene le letture dell'attore Fabrizio
Gifuni; l'intervento dello scrittore tajiko Andrej Volos, autore del romanzo epico
'Churramabad'. Infine, nella serata conclusiva di domenica 3 novembre, il
dialogo su 'Letteratura e denaro' tra il critico Alfonso Berardinelli e lo scrittore
Walter Siti, premio Strega 2013 con “Resistere non serve a niente”.
Tre tavole rotonde riguardano 'i maestri ancora necessari': la prima è su
“Dossetti. Religione e politica”, con il presidente del Censis, Giuseppe De Rita,
quello dei comitati Dossetti per la Costituzione, Raniero La Valle, e il ricercatore
Enrico Galavotti. Nella seconda, il ministro del Lavoro, Enrico Giovannini, gli
studiosi Michele Cangiani e Peter Kammerer discuteranno di “Karl Polanyi. La
grande trasformazione 70 anni dopo”, sull'attualita' del libro con cui
l'economista ungherese descrisse il passaggio da una societa' che incorpora
l'economia a un mercato che ingloba la società. La terza, con l'assessore di
Venezia, Gianfranco Bettin, e gli storici Guido Crainz e Mariuccia Salvati, è un
omaggio all'opera storiografica di Silvio Lanaro, scomparso di recente, e alla
sua “Storia dell'Italia repubblicana”.
Molti gli incontri sui diritti, negati e da promuovere: dei diritti degli immigrati
parleranno anche il ministro per l'Integrazione, Cecile Kyenge, il presidente
della commissione del Senato per i Diritti umani, Luigi Manconi, la promotrice
della campagna 'I diritti non sono un costo', Grazia Naletto. Al diritto di avere
diritti e' dedicata la lezione del giurista Stefano Rodota', mentre Ilaria Cucchi e
Giovanni Bianconi saranno tra i relatori dell'incontro su “Abusi di potere. Diritti
negati nei luoghi di reclusione”.
I diritti delle vittime di guerra sono al centro del dibattito su “Afghanistan, Iraq,
Siria. Le eredità della guerra”, con Giuliano Battiston, Emanuele Giordana
dell'associazione Lettera22, Martina Pignatti e l'esperto di Siria, Lorenzo
Trombetta. (Mel/ Dire) 14:23 29-10-13 NNNN
(LZ) CULTURA. ROMA, A PORTA FUTURO IL V SALONE EDITORIA
SOCIALE (DIRE) Roma, 31 ott. - "Noi quest'anno abbiamo partecipato
dando un piccolo contributo su organizzazione, visibilita' e partecipazione ai
dibattiti su temi specifici", ha spiegato Alfonsi, sottolineando che "speriamo
di fare di piu', perche' nonostante siamo al Centro di Roma abbiamo delle
librerie che chiudono. È una responsabilita' che le istituzioni si devono
prendere- ha aggiunto il minisindaco- perche' se vogliamo divulgare un
collante collettivo diverso da quello che viene dai best seller e dalle tv
dobbiamo cercare di agevolare questa editoria, che e' un collante per la
societa' e da' delle risposte, sicuramente educando i giovani in maniera
diversa". Questo, ha detto Ravera, "e' un momento importantissimo,
perche', soprattutto nella preoccupante diseguaglianza sociale in cui versa il
nostro Paese e nessuno se ne occupa, ben vengano i libri. Speriamo che
attorno a questo mercato dell'editoria utile, dell'editoria sociale, si muova un
pensiero collettico e ci si confronti, perche' nella crisi che stiamo vivendo ci si
sente anche molto soli, e non basta stare al computer, fare un tweet,
chattare o avere migliaia di amici su Facebook, bisogna condividere uno
spazio, guardarsi negli occhi e confrontare le proprie solitudini e i propri
disagi.
(LZ) UNIVERSITÀ. RAVERA: COSTRUIREMO NUOVE RESIDENZE PER
STUDENTI
DIAMO OPPORTUNITÀ A RAGAZZI". (DIRE) Roma, 31 ott. - "Vorrei lavorare
con l'assessorato alla Formazione per costruire residenze universitarie,
perché non e' possibile che uno a 25 anni viva a casa di mamma e papà, e'
una scocciatura per i genitori e un ritardo esistenziale per il figlio". Lo ha
detto l'assessore regionale a Cultura e Giovani, Lidia Ravera, intervenendo a
Porta Futuro all'inaugurazione della V edizione del Salone dell'editoria
sociale. Nel Lazio, ha spiegato l'assessore, "c'e' il 40% di disoccupazione
giovanile, il che vuol dire che chi e' nel momento più pieno della vita, quello
in cui si e' piu' sani, piu' belli e più intelligenti e' costretto all'ozio e quindi a
far appassire le proprie potenzialità, e questo e' inammissibile". Ma la
Regione, ha sottolineato Ravera, e' al lavoro: "Noi stiamo facendo dei bandi
delle idee per aiutare i giovani a misurarsi con la produzione, per finanziare
l'imprenditoria giovanile, stiamo facendo dei bandi per la creatività,
finanziando puntate pilota di web serie- ha continuato l'assessore- ".
"Dobbiamo dare la possibilità ai giovani di esprimersi attraverso la culturaha concluso Ravera- perché la disperazione o produce arte, o produce
tossicodipendenza. E direi proprio che sia meglio l'arte". (Mgn/ Dire) 13:50
31-10-13 NNNN
Roma/Cultura: V edizione salone editoria sociale dal 31/10 al 3/11 =
(ASCA) - Roma, 29 ott - ''Un luogo, fisico e simbolico, per mettere in
comunicazione chi opera nel sociale e chi nell'editoria, per interrogarsi sugli
strumenti più utili per comprendere il mondo in cui viviamo e provare a
trasformarlo''. E' così che Giulio Marcon, tra gli organizzatori del Salone
dell'editoria sociale, oggi ha presentato alla stampa la quinta edizione
dell'iniziativa culturale promossa dalle Edizioni dell'Asino, dalla rivista “Lo
Straniero”, dalle associazioni Gli Asini e Lunaria, dall'agenzia giornalistica
Redattore sociale e dalla Comunità di Capodarco. L'edizione di quest'anno si
terrà dal 31 ottobre al 3 novembre e prevede 130 ospiti italiani e stranieri, 22
stand, 40 editori e organizzazioni del volontariato e del terzo settore, più di
40 incontri tra tavole rotonde, dibattiti, presentazioni di libri, musica e video,
ospitati negli spazi di Porta Futuro, nel cuore del quartiere romano di
Testaccio.
La cornice tematica, ha spiegato Marcon, è dedicata a “La grande mutazione”,
''con cui intendiamo la crisi che ha investito la nostra economia ma più in
generale il trentennio di politiche neoliberiste che hanno modificato i sistemi
produttivi e il modo stesso in cui intendiamo il rapporto tra politica ed
economia''. Un rapporto che ''deve essere modificato, affinché si torni a
mettere al centro la responsabilità, le pratiche centrate sulla persona'', ha
spiegato Nicoletta Dentico, intervenuta in rappresentanza di Banca Popolare
Etica, tra i sostenitori del Salone dell'editoria sociale insieme alla Regione
Lazio, alla Camera di Commercio di Roma, alla Fondazione Unipolis, alle
Banche del credito cooperativo.
Oltre agli appuntamenti dedicati a politica, economia, welfare e lavoro, Giulio
Marcon ha ricordato i diversi appuntamenti culturali, tra cui l'omaggio allo
scrittore cileno Roberto Bolano, l'intervento dello scrittore tajiko Andrei Volos,
l'appuntamento di domenica 3 novembre con lo scrittore Walter Siti, vincitore
del premio Strega 2013 con ''un libro dedicato proprio alla mutazione
antropologica provocata dal denaro e dalla finanza''. Gli effetti della finanza
sul tessuto sociale della Grecia verranno invece raccontati sabato sera dal
regista Andrea Segre, che presenterà estratti del suo film-doc Indebito, girato
con Vinicio Capossela nella Grecia della crisi, insieme alla musicista greca
Theodora Athanasiaou. La prima delle serate, quella di giovedì, e' dedicata
alla musica folklorica dei fratelli Mancuso, interpreti rigorosi e originali della
tradizione siciliana, vincitori del premio per la migliore colonna sonora
all'ultima mostra del Cinema di Venezia
ONG, A ROMA IL SALONE DELL'EDITORIA SOCIALE
Roma, 29 ott - Si intitola "La grande mutazione" quinta edizione del Salone
dell'editoria sociale che si tiene a Roma, da giovedì a domenica, negli spazi di
Porta Futuro. L'iniziativa culturale è promossa dalle Edizioni dell'Asino, dalla
rivista "Lo Straniero", dalle associazioni Gli Asini e Lunaria, dall'agenzia
giornalistica Redattore sociale e dalla Comunità di Capodarco. L'edizione di
quest'anno prevede 130 ospiti italiani e stranieri, 22 stand, 40 editori e
organizzazioni del volontariato e del terzo settore, più di 40 incontri tra tavole
rotonde, dibattiti, presentazioni di libri, musica e video.
CARCERE, IN UN LIBRO LE TESTIMONIANZE DEGLI ERGASTOLANI
OSTATIVI
Roma, 29 ott - "Urla a bassa voce. Dal buio del 41 bis e del fine pena mai" a
cura di Francesca de Carolis, edito da Stampalternativa, raccoglie le
testimonianze di 37 persone condannate ad un effettivo fine pena mai,
ergastolo aggravato dall'ostatività, 37 voci di ergastolani, da decenni in
carcere, quasi tutti passati per il carcere duro e il 41bis, senza prospettiva di
uscirne. Pongono domande sul senso della pena, spunto per dialogare sabato, alle 14.30, al Salone dell'Editoria Sociale, a Roma - con Stefano
Anastasia di Antigone, Rita Bernardini dei Radicali italiani, la curatrice del libro
Francesca de Carolis, l'editore Marcello Baraghini e Nadia Bizzotto della
Comunità Papa Giovanni XXIII, intorno a una questione di cruciale importanza
che rischia di essere messa in ombra dall'emergenza imposta dall'affollamento
delle carceri, che pure esige soluzioni immediate. Intanto dalle mura di una
pena infinita, continuano ad arrivare testimonianze che sono anche percorsi di
scrittura che Stampalternativa ha deciso di accogliere.
ROMA – L’1/11, presso il Salone dell’Editoria Sociale
(Porta Futuro, via Galvani, 108), presentazione del
libro “Accogliamoli tutti. Una ragionevole proposta per
salvare l'Italia, gli italiani e gli immigrati” di Valentina
Brinis e Luigi Manconi (Il Saggiatore, 2013).
Intervengono, oltre gli autori, Khalid Chaouki
(deputato Pd), p. Giovanni La Manna (presidente
Centro
Astalli),
Cècile
Kyenge
(ministro
per
l'Integrazione). Modera Stefano Trasatti (direttore
“Redattore sociale”). Informazioni: tel. 06/67664868;
e-mail:
Al via la V edizione del Salone dell’Editoria Sociale
“Un luogo, fisico e simbolico, per mettere in comunicazione chi opera nel sociale
e chi nell’editoria, per interrogarsi sugli strumenti più utili per comprendere il
mondo in cui viviamo e provare a trasformarlo”. É così che Giulio Marcon, tra gli
organizzatori del Salone dell’editoria sociale, oggi ha presentato alla stampa la
quinta edizione dell’iniziativa culturale.
L’edizione di quest’anno si terrà da giovedì 31 ottobre a domenica 3 novembre
e prevede 130 ospiti italiani e stranieri, 22 stand, 40 editori e organizzazioni del
volontariato e del terzo settore, più di 40 incontri tra tavole rotonde, dibattiti,
presentazioni di libri, musica e video, ospitati negli spazi di Porta Futuro, nel
cuore del quartiere romano di Testaccio.
La cornice tematica, ha spiegato Marcon, è dedicata a “La grande mutazione”,
“con cui intendiamo la crisi che ha investito la nostra economia ma più in
generale il trentennio di politiche neoliberiste che hanno modificato i sistemi
produttivi e il modo stesso in cui intendiamo il rapporto tra politica ed
economia”. Un rapporto che “deve essere modificato, affinché si torni a mettere
al centro la responsabilità, le pratiche centrate sulla persona”, ha spiegato
Nicoletta Dentico, intervenuta in rappresentanza di Banca Popolare Etica, tra i
sostenitori del Salone dell’editoria sociale insieme alla Regione Lazio, alla
Camera di Commercio di Roma, alla Fondazione Unipolis, alle Banche del credito
cooperativo.
Al rapporto tra economia e politica saranno dedicati molti degli incontri del
Salone, tra cui il dialogo tra gli intellettuali Adam Michnik e Claus Offe su “Che
fare dell’Europa?”, quello su “Reddito o lavoro?”, con il vicepresidente della
Regione Lazio Massimiliano Smeriglio, Giorgio Airaudo e lo studioso Guy
Standing, e ancora l’intervista pubblica di Giuliano Battiston al sociologo inglese
Colin Crouch, su “La società dei diseguali”. Oltre agli appuntamenti dedicati a
politica, economia, welfare e lavoro, Giulio Marcon ha ricordato i diversi
appuntamenti culturali, tra cui l’omaggio allo scrittore cileno Roberto Bolaño,
l’intervento dello scrittore tajiko Andrei Volos, l’appuntamento di domenica 3
novembre con lo scrittore Walter Siti, vincitore del premio Strega 2013 con “un
libro dedicato proprio alla mutazione antropologica provocata dal denaro e dalla
finanza”. Gli effetti della finanza sul tessuto sociale della Grecia verranno invece
raccontati sabato sera dal regista Andrea Segre, che presenterà estratti del suo
film-doc Indebito, girato con Vinicio Capossela nella Grecia della crisi, insieme
alla musicista greca Theodora Athanasiaou. La prima delle serate, quella di
giovedì, è dedicata alla musica folklorica dei fratelli Mancuso, interpreti rigorosi
e originali della tradizione siciliana, vincitori del premio per la migliore colonna
sonora all’ultima mostra del Cinema di Venezia.
É dedicata a “La grande mutazione”, la quinta edizione
del Salone dell’editoria sociale, l’iniziativa promossa
dalle Edizioni dell’Asino, dalla rivista “Lo Straniero”, dalle
associazioni Gli Asini e Lunaria, dall’agenzia giornalistica
Redattore sociale e dalla Comunità di Capodarco.
Più di 40 incontri, tra tavole rotonde, dibattiti,
presentazioni di libri, video e concerti, promossi da
altrettante case editrici e organizzazioni del terzo
settore, ospitati negli spazi di Porta Futuro, a Roma, da
giovedì 31 ottobre a domenica 3 novembre. Non un
festival per perdersi nelle offerte di consumo culturale,
ma uno strumento per orientarsi nelle trasformazioni
che hanno investito il rapporto tra politica ed economia,
cultura e società, etica e democrazia, dentro una cornice
internazionale.
La diagnosi sull’Italia è affidata agli studiosi Franco
Cassano, Luigi Ferrajoli e Mariuccia Salvati, coordinati da
Luca Rastello, nella discussione intorno alla domanda
“Che fine ha fatto la democrazia?”. Sulla via d’uscita
dalla crisi, Giulio Marcon e Mario Pianta, autori di
Sbilanciamo l’economia, replicheranno alle domande dei
giornalisti Alessandro Gilioli e Alessandro Leogrande.
L'EDIZIONE DI
MUTAZIONE‘
QUEST'ANNO
E'
DEDICATA
AL
TEMA
DE
'LA
GRANDE
Roma, 28 ott. (Adnkronos) - Si terrà domani, martedì 29 ottobre alle 12, nella
sala A di Porta Futuro (Via Galvani 108, Roma), la conferenza stampa di
presentazione della quinta edizione del Salone dell'editoria sociale, l'iniziativa
culturale promossa dalle Edizioni dell'Asino, dalla rivista Lo Straniero, dalle
associazioni Gli Asini e Lunaria, dall'agenzia giornalistica Redattore sociale e
dalla Comunità di Capodarco. L'edizione di quest'anno e' dedicata al tema de
“La grande mutazione” e prevede 130 ospiti italiani e stranieri, 22 stand, 40
editori e organizzazioni del volontariato e del terzo settore, più di 40 incontri tra
tavole rotonde, dibattiti, presentazioni di libri, musica e video, ospitati negli
spazi di Porta Futuro da giovedì 31 ottobre a domenica 3 novembre.
(Spe/Ct/Adnkronos) 28-OTT-13 19:51 NNNN
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Il creatore di alcune delle più celebri saghe-graphic novel, come quelle di Max
Fridman, Sam Pezzo e Jonas Fink nel libro “Vittorio Giardino” di Oscar Cosulich
che sarà presentato a Roma domenica 3 novembre.
Domenica 3 novembre alle ore 10:30 presso il Salone dell’Editoria Sociale sarà
presentato il libro “Vittorio Giardino” di Oscar Cosulich. Interverrano insieme a
Vittorio Giardino, l’autore del libro e Goffredo Fofi.
Salone editoria sociale, quinta edizione in nome dello spirito del 1945
C’è anche una copia degli scritti di Piero Calamandrei sulla Costituzione nella
cartella stampa di presentazione della V edizione del Salone dell’editoria
sociale. In un passaggio dell’introduzione all’opuscolo delle edizioni dell’Asino
che raccoglie gli scritti di Calamandrei, Giulio Marcon fa un riferimento allo
spirito del 1945, come si intitola l’ultimo lavoro del regista britannico Ken
Loach, che ricorda la vittoria dei laburisti su Churchill e le “speranze di
cambiamento e riscatto sociale” generate da quel risultato elettorale. “Parimenti
lo spirito della costituzione di cui parla Piero Calamandrei è quello che ci
servirebbe anche oggi per rimettere in sintonia le speranze di riscatto di un
popolo con la capacità di cambiamento di una politica invece sempre di più
asservita agli interessi particolari, al mercato, ai media”.
L’edizione di quest’anno del Salone ha come tema centrale “la grande
mutazione”. Il titolo gioca sulla “grande trasformazione” di cui scrisse
l’economista ungherese Karl Polanyi nel descrivere il “passaggio – tra il XVI e il
XVII secolo – da una società che incorpora l’economia a un mercato che ingloba
la società”, sottolineano Marcon e Goffredo Fofi, nella presentazione
dell’appuntamento.
La mutazione di cui invece parlano gli organizzatori è quella conseguenza della
crisi degli ultimi cinque anni, ma, ampliando lo sguardo, anche quella prodotta
dalle politiche neoliberiste adottate nell’ultimo trentennio. Un arco di tempo
durante il quale i cittadini sono diventati consumatori, l’economia “un gran
casinò e un centro commerciale”, la politica “ancella” della finanza. Da qui la
necessità di dedicare alcuni dei momenti del Salone ai “maestri dimenticati”,
come Polanyi, di cui discuteranno il ministro del Lavoro, Enrico Giovannini,
assieme agli studiosi Michele Cangiani e Peter Kammerer, o ancora Dossetti. E
quella di incontri dedicati ai diritti negati: quelli dei migranti con il ministro
Cecile Kyenge e con Luigi Manconi; quelli di chi subisce abusi di cui si
discuterà con Ilaria Cucchi; quelli delle vittime di guerra di paesi come
l’Afghanistan e l’Iraq.
“La costruzione del modello sociale europeo e più in generale delle
democrazia nel mondo si fonda sulla centralità dei diritti delle persone,
politici, civili, sociali. Riaffermare questa centralità significa anteporre a questo
ruolo invasivo del mercato una società che rimette al centro le persone e non il
profitto; le relazioni tra le persone e non le dinamiche mercantili. Ripartire dai
diritti e dalla democrazia può essere un modo per uscire da questa crisi con un
modello di civiltà addirittura più alto di quello che abbiamo conosciuto”.
di Andrea Pira
Da Michnik a Siti per l'editoria sociale
Il futuro dell'Europa fra mutazione e crisi
Da giovedì 31 ottobre a mezzogiorno, fino a domenica 3 novembre, oltre 40
incontri e 130 ospiti italiani e stranieri
di CECILIA CIRINEI
Presentazioni, musica, conferenze, tavole rotonde e video per parlare de "La
grande mutazione" in democrazia, cultura, immigrazione, economia, welfare e
lavoro, carcere, solidarietà, pace, guerra e diritti. Questo e molto di più alla
quinta edizione del "Salone dell'editoria sociale" che si terrà nella sede di
Porta Futuro a Testaccio da domani alle 12, con l'inaugurazione alla presenza
del presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti, a domenica.
L'iniziativa, promossa dalle Edizioni dell'Asino, dalla rivista "Lo Straniero",
dalle associazioni Gli Asini e Lunaria, dall'agenzia giornalistica Redattore
sociale e dalla Comunità di Capodarco, propone più di 40 incontri, tra tavole
rotonde, dibattiti, presentazioni di libri, video e concerti, con altrettanti
editori, 130 ospiti italiani e stranieri e 22 stand con organizzazioni del
volontariato e del terzo settore. "Con questa edizione vogliamo ricordare
che la crisi globale che stiamo attraversando non è contingente, ne legata
solamente al declino dei sistemi produttivi o di uno specifico modello
economico - ha spiegato Giulio Marcon delle Edizioni dell'Asino - ma è anche
una crisi sociale che ha bisogno di qualcosa di più, di una rivoluzione del
modo di pensare e di comportarsi".
Si parlerà dell'Europa e del suo futuro nell'incontro "Che fare con l'Europa? "
con l'intellettuale polacco Adam Michnik ed il sociologo tedesco Claus Offe
mentre l'inglese Colin Crouch ragionerà su "La società dei diseguali. Welfare,
politica ed economia nella grande crisi". Alle politiche dell'occupazione e alla
tutela sociale è dedicato l'incontro "Reddito e lavoro" con Massimiliano
Smeriglio, Giorgio Airaudo e Guy Standing. Tre tavole rotonde riguardano i
"maestri necessari", la prima su Dossetti, la seconda su Karl Polanyi e la terza
sul lavoro storiografico di Silvio Lanaro. Molti gli incontri su diritti, negati e da
promuovere, ai quali parteciperanno, fra gli altri, il ministro per l'integrazione
Cécile Kyenge, Luigi Manconi, Stefano Rodotà, Ilaria Cucchi e Giovanni
Bianconi.
Tre gli appuntamenti con la grande letteratura: l'omaggio al cileno Roberto
Bolano con Goffredo Fofi, Nicola Lagioia, Jaime Riera Rehren e le letture
dell'attore Fabrizio Gifuni; l'intervento di Andrej Volos, autore del romanzo
epico "Churramabad" e il dialogo su "Letteratura e denaro" tra il critico
Alfonso Berardinelli e Walter Siti, Premio Strega 2013
Nell'epoca della “grande mutazione”
di Stefano Pasta
Si è conclusa domenica 3 novembre la quinta edizione del Salone
dell'editoria sociale: 40 incontri e presentazioni di libri, 22 stand, 40 editori
presenti e diverse Ong. Il filo conduttore? Quella grande trasformazione che
ha mutato i cittadini in consumatori, l’economia in un grande centro
commerciale, la politica in ancella di interessi finanziari e speculativi, la
cultura in un inutile rito consolatorio.
«Bisogna cercare le parole per raccontare la crisi, che è anche una crisi di
valori. La letteratura e la saggistica, in modi diversi, sono uno strumento per
farlo». Con queste parole l’assessore alla Cultura della Regione Lazio, Lidia
Ravera, ha inaugurato la quinta edizione del Salone dell’editoria sociale,
organizzato a Roma dalle Edizioni dell’Asino, dalla rivista Lo Straniero, dalle
associazioni Gli Asini e Lunaria, dall’agenzia giornalistica Redattore sociale e
dalla Comunità di Capodarco (Famiglia Cristiana è media partner).
La cultura ha senso in un momento di austerity? Quale? Queste le domande
che hanno fatto da filo conduttore. Secondo Lidia Ravera, anche in un
contesto di crisi, «la cultura continua a svolgere un ruolo fondamentale,
come dimostrato dal presidente americano Roosevelt, che dopo la crisi del
1929 ha investito ancora di più nel settore». Giuliano Battiston, a nome degli
organizzatori, spiega che lo scopo principale del Salone è stato proprio quello
di «mettere in relazione quanti operano nell’editoria sociale e quanti invece
operano nel terzo settore, nel volontariato, nelle organizzazioni non
governative», affinché la cultura recuperi la «sua funzione critica, di
orientamento della società».
Il titolo del Salone è “La grande mutazione”. «Quella prodotta», spiegano
Giulio Marcon e Goffredo Fofi, tra gli organizzatori, «non solo dai sei anni di
crisi economica che ha colpito il mondo dalla fine del 2007, ma da un
trentennio di politiche neoliberiste che hanno cambiato la politica, la società,
i modelli produttivi, i consumi, i comportamenti e persino l’antropologia di
una parte consistente del nostro pianeta. E che vede mutare i cittadini in
consumatori, l’economia in un grande casinò o centro commerciale, la
politica in una ancella degli interessi di finanzieri e speculatori, la cultura in
un inutile rito consolatorio».
Nicola Villa, uno degli organizzatori
del Salone dell'Editoria Sociale è
stato ospite della rubrica culturale di
Radio Ies "Voglio Vivere Così" il 31
ottobre
2013
per
dare
delle
anticipazioni sulla V edizione del
festival culturale.
La V edizione a Porta Futuro. Servizio
di Alessio Orlandi in onda il 1
novembre 2013
Interviste radiofoniche:
"La finestra sulla strada": pubblicata
autobiografia di don Vinicio Albanesi,
presidente di Capodarco
Un “prete di strada”, che vive la vita con curiosità e che, lungo il suo percorso,
ha conosciuto e condiviso tante storie di disagio e di sofferenza. E’ così che si
descrive don Vinicio Albanesi, marchigiano, 70 anni compiuti da poco,
nell’autobiografia “La finestra sulla strada”. Edito da Ancora, il volume è stato
presentato di recente al Salone dell’editoria sociale a Roma. “Ho fatto fatica ad
incontrare Dio, ci ho messo trent’anni, ma poi l’ho scoperto” scrive don Vinicio,
parroco, presidente della Comunità di Capodarco. Adriana Masotti lo ha
intervistato, chiedendogli di raccontarci qualcosa di più di questo speciale
incontro:
R. – E’ stato un lungo, lungo e anche doloroso cammino, perché fatto di paure, di
sensi di colpa, per poi andare verso su, nell’alto dei Cieli e incontrare il Volto,
perché è un Volto particolare.
D. – E qual è il Volto del Dio di don Vinicio?
R. – È un Dio misericordioso, un Dio amante della vita che ha creato le cose e
quindi ha cura delle cose e che per questo perdona, per questo aiuta, perché
dopo la creazione che ha fatto per gratuità continua a seguire il mondo che Lui
ha creato. Quindi, se Lui ha fatto così, e se voglio dialogare con Lui, mi devo
mettere sulla sua stessa lunghezza d’onda.
D. – L’incontro con Dio e l’incontro con l’uomo, e con l’uomo più in difficoltà …
R. – C’è un’espressione di San Tommaso che dice: ama Dio e ama il prossimo.
Sono due comandamenti o uno solo? La risposta che San Tommaso dà nella
Summa Teologica dice: è un solo comandamento, ma amando Dio non puoi non
amare ciò che Lui ha amato. Allora, amando Dio amo la sua creazione e amando
la creazione, al contrario, non posso che amare Dio. Perché l’unica realtà è “ama
Dio”, ma naturalmente, per amare Dio attraversi il prossimo, attraversi le
vicende
umane
senza
le
quali
non
ha
senso
amare
Dio.
D. – Il suo impegno nel sociale, nel politico e l’attenzione all’informazione,
attraverso ad esempio la promozione di Seminari per giornalisti e dell’Agenzia
Redattore Sociale: aspetti di una stessa medaglia, cioè combattere in nome dei
più deboli?
R. – Sì, perché c’è una dignità da difendere e quando c’è da difendere occorrono
due elementi: uno, comunicare idee, e l’altro, cercare di attuarle. Queste due
cose vanno di pari passo.
D. – “La finestra sulla strada”: è il titolo della sua autobiografia. Una breve
spiegazione
…
R. – Semplicemente “La finestra sulla strada” è l’inizio del libro, perché il libro
dice proprio: “Dalla finestra della casa delle mie zie, leggevo, vedevo …”,
eccetera. Ma è anche emblematico di uno sguardo che va oltre sé; sulla strada
poi si incontrano le creature, ma si incontra Dio stesso.
http://it.radiovaticana.va/news/2013/11/16/la_finestra_sulla_strada:_pubblicata
_autobiografia_di_don_vinicio/it1-747018 del sito Radio Vaticana
Da domani a Roma la tre giorni del salone dell'editoria sociale
Un luogo di confronto per mettere in contatto settori diversi della società. Uno
spazio che si apre al dialogo tra le organizzazioni non governative e gli attori
dell'editoria sociale. Oltre 40 incontri, tra tavole rotonde, dibattiti, presentazioni
di libri, video e concerti. E poi ospiti di peso come il premio Strega Walter Siti e il
ministro del Lavoro, Enrico Giovannini. A Roma ritorna, per la sua quinta
edizione, il Salone dell'Editoria Sociale, in programma dal 31 ottobre al 3
novembre (via Galvani, 108). L'iniziativa e' promossa dalle Edizioni dell'Asino,
dalla rivista Lo Straniero, dalle associazioni Gli Asini e Lunaria, dall'agenzia
giornalistica Redattore sociale e dalla Comunità di Capodarco.
Quest'anno, sottolinea il curatore, il giornalista Giuliano Battiston, "il tema
centrale intorno al quale ruoteranno tutti gli appuntamenti e' 'La grande
mutazione'. Il titolo riprende, modificandolo, il saggio dell'economista Karl Polanyi
'La grande trasformazione', in cui si descrive il passaggio da un'economia al
servizio della societa', ad un mercato che, invece, la divora".
Nel corso dei lavori, continua Battiston, "cercheremo di capire non solo le ragioni
e i rimedi della crisi economica che stiamo vivendo oramai da sei anni, ma piu' in
generale gli esiti di un trentennio di politica neoliberista che ha trasformato
completamente i rapporti tra politica ed economia da un lato e tra cultura e
societa' dall'altro". E che ha alterato i legami tra "etica e democrazia. Ogni anno
il tentativo e' quello di adottare un passo duplice, ovvero tenere un occhio sulle
questioni che viviamo in Italia ma, allo stesso tempo, collocare le nostre vicende
in una cornice internazionale", spiega inoltre Battiston. Scendendo nel dettaglio,
Battiston chiarisce che "l'obiettivo principale che ci poniamo da cinque anni a
questa parte e' quello di cercare di far dialogare e di mettere a confronto quanti
operano nel Terzo Settore, nel volontariato e nelle organizzazioni non
governative con quanti operano nell'editoria e nella comunicazione sociale".
Uno degli appuntamenti più forti ed attesi “è dedicato all'Europa. Il titolo precisosottolinea il giornalista- e' 'Che fare dell'Europa?'". All'incontro, che si svolgerà
sabato 2 novembre, parteciperanno Adam Michnik, direttore della 'Gazeta
Wyborcza' di Varsavia e Claus Offe, sociologo della 'Hertie School of Governance
di Berlino. A moderare il dibattito, introdotto da Giulio Marcon della Scuola del
Sociale sarà Marino Sinibaldi, direttore di Radio3. Gli ospiti, afferma Battiston,
proveranno a capire "come recuperare una visione progressista del Continente
politico europeo.
CULTURA: AL VIA LA V EDIZIONE DEL
SALONE DELL’EDITORIA SOCIALE
“Oggi siamo tutti testimoni di una profonda crisi che ha investito l’economia euro
atlantica e che, più in generale, è frutto di un trentennio di politiche neoliberiste
che hanno profondamente mutato il rapporto fra politica ed economia.”
E’ così che Giuliano Battiston, giornalista e ricercatore freelance, curatore del
Salone dell’editoria sociale dal 2010, ha dato stamani il benvenuto alla V edizione
di questa importante iniziativa culturale, promossa dalle Edizioni dell’Asino, dalla
rivista Lo Straniero, dalle associazioni Gli Asini e Lunaria, dall’agenzia
giornalistica Redattore sociale e dalla Comunita’ di Capodarco.
Uno spazio di riflessione sociale, politica ed etico-culturale che vedrà alternarsi,
fino al 3 novembre, 130 ospiti italiani e stranieri, 22 stand, 40 editori ed
organizzazioni del volontariato e del terzo settore, insieme ad altri numerosi
incontri tra tavole rotonde, dibattiti, presentazioni di libri, musica e video,
all’interno degli spazi di Porta Futuro, nel cuore del quartiere romano di
Testaccio.
Presenti anche il presidente del I Municipio Sabrina Alfonsi e l’assessore alla
Cultura della Regione Lazio Lidia Ravera che, nel suo intervento di apertura, ha
subito messo l’accento sulla “profonda crisi del nostro sistema democratico” e
sulla forte miopia che caratterizza la nostra politica nazionale “incapace di
cogliere la forza della cultura e della comunicazione quali antidoti contro il disagio
sociale, il razzismo e l’omofobia”.
Un messaggio che pone in primo piano la necessità di ridisegnare il rapporto fra
cultura e società dove – come ha spiegato Battiston – “la cultura da strumento
critico di indirizzo per la vita civile sta divenendo sempre più succube delle
pulsioni più deleterie della società”.
“L’altro polo su cui abbiamo costruito questa iniziativa – ha proseguito Battiston
– è quello fra etica e democrazia in cui il principio etico, attualmente relegato ai
margini, deve assolutamente tornare ad essere un principio cardine del nostro
sistema democratico.”
“Ci dicono come la musica possa raccontare il mondo, la società e le sue
trasformazioni” – ha osservato Battiston – “cercando in qualche modo di
trasmettere ai visitatori del salone dell’editoria sociale il potere eloquente della
musica nel raccontare le bellezze e le ambiguità del mondo che ci circonda”.
Una manifestazione dunque piena di nuove idee e spunti di riflessione che punta
a riflettere e a far riflettere sulla grande crisi politico-culturale dei nostri tempi.
Un’iniziativa che si auspica possa essere resa – come affermato dall’assessore
Ravera – “sempre più ricca, ampia e duratura, magari attraverso la costruzione
di una vera e propria Casa dell’Editoria Sociale”.
Francesca Berti
La “grande mutazione” evoca quella “grande trasformazione” che ha raccontato
l’economista ungherese Polanyi nell’omonimo libro, descrivendo il passaggio – tra il
XVI e il XVII secolo – da una società che incorpora l’economia a un mercato che
ingloba la società.
C'è bisogno di rimettere al centro la dimensione etica, dell’esempio, del “ben fare”
«Con questa edizione», aggiungono Marcon e Fofi, «vogliamo ricordare che la crisi
globale che stiamo attraversando non è contingente, né legata solamente al declino
dei sistemi produttivi o di uno specifico modello economico. Ha bisogno di una
rivoluzione del modo di pensare, di comportarsi: di rimettere al centro la dimensione
etica, dell’esempio, del “ben fare” e di un paradigma differente del rapporto tra
economia
e
politica,
ecologia
e
tecnica,
società
e
individuo».
A parlarne, 130 ospiti italiani e stranieri. Don Vinicio Albanesi ha presentato la sua
autobiografia “La finestra sulla strada”, l’intellettuale polacco Adam Michnik e il
sociologo tedesco Claus Offe si sono interrogati su “Che fare dell’Europa?”, mentre
Giuseppe de Rita e Raniero La Valle riflettevano su “Dossetti. Religione e politica”.
E poi tanti altri nomi, dai ministri Giovannini e Kyenge a Luigi Manconi e Stefano
Rodotà. La nostra cecità verso l’“altro” è stata messa in musica dai Fratelli Mancuso,
interpreti della tradizione folklorica siciliana, premiati all’ultima Mostra del Cinema di
Venezia per la migliore colonna sonora. E ancora, dibattiti sull’eredità delle guerre in
Afghanistan, Iraq, Siria, sui diritti dei carcerati e sull’immigrazione. Nell'epoca della
“grande mutazione”
Si è conclusa domenica 3 novembre la quinta edizione del Salone dell'editoria
sociale: 40 incontri e presentazioni di libri, 22 stand, 40 editori presenti e diverse
Ong. Il filo conduttore? Quella grande trasformazione che ha mutato i cittadini in
consumatori, l’economia in un grande centro commerciale, la politica in ancella di
interessi finanziari e speculativi, la cultura in un inutile rito consolatorio.
«Bisogna cercare le parole per raccontare la crisi, che è anche una crisi di valori. La
letteratura e la saggistica, in modi diversi, sono uno strumento per farlo». Con
queste parole l’assessore alla Cultura della Regione Lazio, Lidia Ravera, ha
inaugurato la quinta edizione del Salone dell’editoria sociale, organizzato a Roma
dalle Edizioni dell’Asino, dalla rivista Lo Straniero, dalle associazioni Gli Asini e
Lunaria, dall’agenzia giornalistica Redattore sociale e dalla Comunità di Capodarco
(Famiglia Cristiana è media partner). La cultura ha senso in un momento di
austerity? Quale? Queste le domande che hanno fatto da filo conduttore. Secondo
Lidia Ravera, anche in un contesto di crisi, «la cultura continua a svolgere un ruolo
fondamentale, come dimostrato dal presidente americano Roosevelt, che dopo la
crisi del 1929 ha investito ancora di più nel settore». Giuliano Battiston, a nome
degli organizzatori, spiega che lo scopo principale del Salone è stato proprio quello
di «mettere in relazione quanti operano nell’editoria sociale e quanti invece operano
nel terzo settore, nel volontariato, nelle organizzazioni non governative», affinché la
cultura recuperi la «sua funzione critica, di orientamento della società».
Salone dell’Editoria Sociale, al via la V edizione sul tema della “grande
mutazione”
V edizione del Salone dell’Editoria Sociale dal 31 ottobre al 3 novembre presso
Porta Futuro- Roma
Si svolgerà dal 31 ottobre al 3 novembre 2013 a Roma – ospitato negli spazi
di Porta Futuro in via Galvani – il quinto appuntamento con il Salone
dell’Editoria Sociale, iniziativa promossa dalle Edizioni dell’Asino, dalla rivista
“Lo Straniero”, dalle associazioni Gli Asini e Lunaria, dall’agenzia giornalistica
Redattore sociale e dalla Comunità di Capodarco.
Il tema al centro della kermesse culturale è “La grande mutazione”, affrontato
attraverso 40 incontri circa, tra tavole rotonde, dibattiti, presentazioni di libri,
video e concerti, promossi da altrettante case editrici e organizzazioni del
terzo settore
“Con questa edizione vogliamo ricordare – dicono in una nota i promotori
Goffredo Fofi e Giulio Marcon – che la crisi globale che stiamo attraversando
non è contingente, né legata solamente al declino dei sistemi produttivi o di
uno specifico modello economico. È anche una crisi sociale, ecologica,
culturale, antropologica, etica e politica.
“Per essere affrontata – proseguono – ha bisogno di qualcosa di più e di
diverso di aggiustamenti o modeste riforme. Ha bisogno di una rivoluzione del
modo di pensare, di comportarsi: di rimettere al centro la dimensione etica,
dell’esempio, del “ben fare” e di un paradigma differente del rapporto tra
economia e politica, ecologia e tecnica, società e individuo”.
Si inizierà parlando dell’Europa, sul cui futuro discuteranno l’intellettuale
polacco Adam Michnik e il sociologo tedesco Claus Offe, moderati dal direttore
di Radio3 Marino Sinibaldi, nell’incontro “Che fare dell’Europa?”. Il sociologo
inglese Colin Crouch, autore de Il potere dei giganti, ragionerà su “La società
dei diseguali. Welfare, politica ed economia nella grande crisi”, intervistato
da Giuliano Battiston.
Alle politiche dell’occupazione e alla necessità di ripensare gli strumenti della
tutela sociale sarà dedicato l’incontro su “Reddito o lavoro?”, con Giorgio
Airaudo, parlamentare ed ex sindacalista, Guy Standing, studioso e copresidente
del
Bien
(il
network
internazionale
per
il
reddito
minimo), Massimiliano Smeriglio, Vicepresidente della Regione Lazio.
La diagnosi sull’Italia verrà affidata invece agli studiosi Franco Cassano, Luigi
Ferrajoli e Mariuccia Salvati, coordinati da Luca Rastello, nella discussione
intorno alla domanda “Che fine ha fatto la democrazia?”. Sulla via d’uscita
dalla crisi, Giulio Marcon e Mario Pianta, autori di Sbilanciamo l’economia,
replicheranno alle domande dei giornalisti Alessandro Gilioli e Alessandro
Leogrande.
Tre tavole rotonde riguarderanno “i maestri ancora necessari”: la prima è su
“Dossetti. Religione e politica”, con il presidente del Censis Giuseppe De Rita,
quello dei Comitati Dossetti per la Costituzione, Raniero La Valle, e il
ricercatore Enrico Galavotti, coordinati da Luca Kocci dell’agenzia Adista.
Nella seconda, il ministro del Lavoro Enrico Giovannini, gli studiosi Michele
Cangiani e Peter Kammerer discuteranno di “Karl Polanyi. La grande
trasformazione 70 anni dopo”, sull’attualità del libro con cui l’economista
ungherese descrisse il passaggio da una società che incorpora l’economia a un
mercato che ingloba la società.
La terza, con l’assessore di Venezia Gianfranco Bettin e gli storici Guido
Crainz e Mariuccia Salvati, vedrà un omaggio al lavoro storiografico di Silvio
Lanaro, scomparso di recente, e alla sua “Storia dell’Italia repubblicana”.
Molti gli incontri sui diritti, negati e da promuovere: dei diritti degli immigrati
parleranno anche il ministro per l’Integrazione, Cécile Kyenge, il presidente
della Commissione del Senato per i diritti umani Luigi Manconi, la promotrice
della campagna “I diritti non sono un costo”, Grazia Naletto.
Al diritto di avere diritti sarà dedicata la lezione del giurista Stefano Rodotà,
mentre Ilaria Cucchi e Giovanni Bianconi relazioneranno sul tema “Abusi di
potere. Diritti negati nei luoghi di reclusione”. I diritti delle vittime di guerra
sono al centro del dibattito su “Afghanistan, Iraq, Siria. Le eredità della
guerra”, con Giuliano Battiston, Emanuele Giordana dell’associazione
Lettera22, Martina Pignatti di Un Ponte per…e l’esperto di Siria, Lorenzo
Trombetta.
La nostra cecità verso l’“altro” verrà messa in musica dai Fratelli Mancuso, i
migliori interpreti della tradizione folklorica siciliana, premiati all’ultima Mostra
del Cinema di Venezia per la migliore colonna sonora.
Il regista Andrea Segre presenterà il film-documentario Indebito – un viaggio
musicale di Vinicio Capossela nella crisi greca -, alternandosi alla musica dal
vivo di Theodora Athanassiaou, tra i protagonisti del film, interprete del
rebetiko, il blues ellenico.
Infine tre gli appuntamenti con la grande letteratura: l’omaggio allo scrittore
cileno Roberto Bolaño, con Ilide Carmignani, Goffredo Fofi, Nicola Lagioia,
Jaime Riera Rehrene le letture dell’attore Fabrizio Gifuni e l’intervento dello
scrittore tajiko Andrej Volos, autore del romanzo epico Churramabad.
A chiudere la triade letteraria e la V edizione lo scrittore Walter Siti, premio
Strega 2013 con “Resistere non serve a niente”.
di Ornella Esposito
Il primato della terra contro la crisi
Tradotto per la prima volta in italiano il libro di padre Vincent McNabb, amico
di Chesterton.
Al Salone dell'editoria sociale in corso a Roma
«Un sistema salariale impegnato non a creare ricchezza primaria, ma ricchezza
secondaria, non farà nulla per curare il male della disoccupazione, se è un
male. La manodopera in quanto tale dovrebbe essere impiegata prima di tutto
a produrre beni di primaria importanza. Quando i bisogni primari sono
soddisfatti, allora la manodopera può andare avanti a soddisfare i bisogni
secondari […] Ora, per qualcuno sarà sorprendente riflettere sul fatto che
l’attuale sistema industriale non produce per nessuno dei bisogni primari
dell’esistenza umana». Queste insolite parole non sono quelle di uno
stravagante economista o sociologo dei nostri tempi, bensì quelle di un
lungimirante teologo irlandese di nome Vincent McNabb (1869-1943). Frate
domenicano dal 1885, Mc Nabb fu amico e confessore del celebre scrittore
inglese Gilbert Chesterton, insieme al quale formulò la teoria economica
chiamata “distributismo” (progressivo aumento dei proprietari e riduzione dei
salariati), che si proponeva di applicare quei principi della dottrina sociale della
Chiesa cattolica indicati da papa Leone XIII nell’enciclica Rerum Novarum del
1891.
Autore di innumerevoli scritti mai tradotti nel nostro paese, alcuni dei quali
densi di una critica sociale dell’esistente tale far scolorire i testi di Guy Debord,
Mc Nabb è finalmente disponibile per il lettore italiano con la sua opera di
sintesi, intitolata La Chiesa e la terra (che sarà presentato venerdì a Roma
alle 16,30 presso il Salone dell’editoria sociale), grazie alla Libreria
Editrice Fiorentina ed in particolare al suo direttore Giannozzo Pucci, che ne
firma la traduzione (con Laura Melosi), nonché la focosa e giusta
presentazione, che attualizza le indicazioni del libro in ben tredici
provvedimenti pubblici e privati possibili per restituire un grado di civiltà al
nostro paese (politici e amministratori di ogni ordine e grado sono invitati ad
una più che proficua lettura!).
La Chiesa e la terra uscì per la prima volta a Londra nel 1925, che in gran
parte predisse, così come predisse le cicliche crisi successive fino all’attuale
«Solo coloro che con l’amore per le cose invece che per i simboli delle cose,
vivono del lavoro della terra, sanno cosa sia la danza nel suo intimo e nella sua
essenza [..] Ma ora che il ballo è sparito dalla campagna dobbiamo
narcotizzare il nostro dolore pagando dei professionisti che mostrano i nostri
defunti sentimenti in un dedalo di arti artificiali. Riposino in pace!».
McNabb, un profeta contro la
crisi. Più Nazareth, meno Greenwich.
Più tempo condiviso, a contatto della terra e a beneficio della famiglia, e
meno tempo parcellizzato, da consumare nel chiuso di un’urbanizzazione
forzata e a tutto vantaggio di un’industria impersonale e, in definitiva,
disumana. Vedeva lungo, padre Vincent McNabb (1868-1943), il
domenicano di origine irlandese che ebbe un ruolo di primo piano nel
dibattito culturale londinese di inizio Novecento. Nonostante il legame
strettissimo con Gilbert Keith Chesterton, di cui fu confessore e guida
spirituale, McNabb è una figura ancora poco conosciuta in Italia, dove è
stata a lungo stranamente ignorata anche dal punto di vista editoriale.
Ma negli ultimi anni, complice una crisi globale molto simile a quella
prefigurata da padre Vincent, i segnali di attenzione nei suoi confronti si
stanno moltiplicando. Nel 2010 Paolo Gulisano gli ha dedicato un utile profilo
biografico (Babylondon, Edizioni Studio Domenicano) ed è di questi giorni la
pubblicazione, presso la ritrovata Libreria Editrice Fiorentina, di La Chiesa e
la Terra (a cura di Laura Melosi e Giannozzo Pucci, pagine 272, euro 18: il
libro sarà presentato venerdì 1° novembre, alle ore 16.15, nell’ambito del
Salone dell’Editoria Sociale di Roma).
Da qui l’accorata perorazione per i diritti dei genitori, intesi come autentica
salvaguardia di quel «fagotto di diritti» che è ogni neonato («Per la
millesima volta – annota McNabb con straordinaria preveggenza – dobbiamo
mettere in guardi ai cattolici contro le benevole leggi che vogliono garantire
i diritti del bambino solo per portarne a termine la distruzione»)
.
Temi molto cari agli odierni movimenti di economia alternativa – non a caso
elencati dall’editore italiano nella presentazione al volume – ma che McNabb
affronta da una prospettiva fieramente tradizionale. Molto san Tommaso
d’Aquino, anzitutto, e molti rimandi alla Rerum Novarum, per quanto il
sostrato più profondo rimanga di impronta biblica. Per commentare la
parabola del Padre misericordioso, per esempio, padre Vincent si basa
sull’ipotesi che il fratello maggiore fosse un tipo incapace di cogliere la
magnifica vivacità sociale del ballo, simile in questo ai borghesi degli anni
Venti, che anziché mettersi a danzare preferiscono pagare per assistere a
uno spettacolo di danza. Un ragionamento che non faceva una piega alla
vigilia del crollo di Wall Street e che diventa ancor più convincente oggi, nel
momento in cui il ballo si è ridotto a uno dei tanti generi di intrattenimento
televisivo. Del resto, è McNabb stesso ad avvertire che «l’ora di Greenwich
misura il giorno», mentre «l’ora di Nazareth misura anche l’eternità».
Alessandro Zaccuri
SITOGRAFIA
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www.nelpaese.it
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Rassegna stampa 2013 - Salone dell`editoria sociale