Sito web della Scuola: www.3circolodidatticogela.it
e-mail: [email protected] - Tel./fax 0933-911006
Prot.n.143/A22
Gela 20/01/2016
PTOF
PIANO TRIENNALE OFFERTA FORMATIVA
A.S. 2015/2016 – 2016/2017 – 2017/2018
S. M. di GESU’
BENEDETTINE
C.COLLODI
M.T. di CALCUTTA
PREMESSA
Il P.T.O.F. (Piano Triennale dell’Offerta Formativa) è il “documento base che definisce
l’identità culturale e progettuale della scuola e chiarisce la progettazione curricolare,
extracurricolare e organizzativa”.
E’ elaborato ai sensi di quanto previsto dalla legge 13 luglio 2015, n. 107, recante la
“Riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione e delega per il riordino delle
disposizioni legislative vigenti”.
Il piano è stato elaborato sulla base degli indirizzi per le attività della scuola e delle scelte
di gestione e di amministrazione definiti dal dirigente scolastico con proprio atto di
indirizzo prot. n. 3550/B19 del 06/10/2015 ed approvato dal Collegio Docenti Verbale N.6
del 19/01/2016 e dal Consiglio di Circolo Verbale n.10 del 19/01/2016.
La legge 107 “La Buona scuola”, ha dato una nuova formulazione al vecchio POF.
Viene aggiornato, rivisto e modificato annualmente, sulla base di esperienze e osservazioni
da parte di tutte le componenti della comunità scolastica ed extrascolastica.
La nuova offerta formativa così come delineata dalla legge 107, sarà caratterizzata da
attività di consolidamento, potenziamento, sostegno, organizzazione e progettazione per il
raggiungimento degli obiettivi formativi.
Il piano costituisce lo strumento attraverso il quale la scuola rende trasparente, leggibile
verificabile la sua attività e le motivazioni che la giustificano.
Tiene conto delle caratteristiche e dei bisogni di ciascun alunno, stimola la valorizzazione
delle diversità e delle potenzialità individuali, al fine di ottenere il successo formativo di
tutti.
Sul piano didattico-organizzativo, tende a garantire il conseguimento di determinati livelli
standard di istruzione e formazione, stabiliti dalle Indicazioni per il curricolo, con
riferimento alle Raccomandazioni del Parlamento europeo.
Indicazioni Nazionali per il Curricolo (DM 31.07.2007)
Scuola dell’infanzia
La scuola dell’infanzia è oggi un sistema pubblico integrato in evoluzione che rispetta le scelte
educative delle famiglie e realizza il senso nazionale e universale del diritto all’istruzione.
Per ogni bambino o bambina si pone la finalità di promuovere:
1.
2.
3.
4.
Lo sviluppo dell’identità
Lo sviluppo dell’autonomia
Lo sviluppo delle competenze
Lo sviluppo della cittadinanza
III Circolo Didattico – P.T.O.F. 2015 - 2016
2
Scuola primaria
Le seguenti finalità devono essere definite a partire dalla persona che apprende, con l’originalità
del suo percorso individuale e le aperture offerte dalla rete di relazioni che legano alla famiglia e
agli ambiti sociali:
1.
2.
3.
Promozione del pieno sviluppo della persona e nella costruzione del sé
Garantire e promuovere la dignità e l’uguaglianza di tutti gli studenti
Promuovere lo sviluppo dell’identità, dell’autonomia, delle competenze e della
cittadinanza
Offrire occasioni di apprendimento dei saperi e dei linguaggi culturali
Promuovere negli studenti la capacità di elaborare metodi e categorie che siano in grado
di fare bussola negli itinerari personali
Favorire l’autonomia di pensiero degli studenti
4.
5.
6.
Le finalità principali che costituiscono il P.T.O.F. della nostra scuola (commi 1-4 della
legge) sono quelle di:

creare un ambiente educativo di apprendimento che aiuti i bambini a crescere
serenamente, ad imparare, ad intraprendere una carriera scolastica completa e
arricchente che fornisca loro gli strumenti necessari per essere in grado di orientarsi
nella complessità del sociale e costruire con autostima e sicurezza il proprio progetto
di vita;

educare alla solidarietà, alla cittadinanza attiva, al volontariato, alla legalità; dare
l’opportunità di relazionarsi e di confrontarsi con l’altro e con il diverso, non con
tolleranza, ma con piena coscienza che lo scambio avviene sempre tra pari.
Riconoscere le diversità non significa solamente combattere contro i pregiudizi e gli
stereotipi, ma consente anche di imparare quotidianamente dagli altri, senza
guardarli come un pericolo.
La solidarietà e il vivere la piena cittadinanza devono essere la norma e non l’eccezione;
una norma basata sulla condivisione di motivazioni affettive ed emozionali costituite
dall’accettazione e non dalla negazione delle differenze culturali.
III Circolo Didattico – P.T.O.F. 2015 - 2016
3
Alla scuola spetta il compito di
attraverso
(apprendimento dei Saperi e dei Linguaggi di base)
Insegnare
ad essere
alfabetizzare
ad apprendere
Nella scuola il presente è elaborato nell’intreccio tra passato e futuro, tra memoria e
progetto.
Rispetto
recproco
III Circolo Didattico – P.T.O.F. 2015 - 2016
Legalità
4
“L’offerta formativa della Scuola mira alla promozione del pieno sviluppo della
persona…accompagna gli alunni nell’elaborare il senso della propria esperienza, promuove
la pratica consapevole della cittadinanza attiva e l’acquisizione degli alfabeti della cultura
di base” (Indicazioni Nazionali per il Curricolo)
La Nostra Scuola intende conseguire la formazione globale della persona umana proponendo
un ambiente educativo inteso come “luogo” in cui:
Si prende in carico la persona in via di formazione. Ossia si assume la responsabilità
della piena realizzazione della persona umana.
Si accoglie ogni bambino nella sua interezza e specificità, potenziando l’autostima e
il senso di identità.
Si valorizza la differenza di genere nella crescita educativa e culturale degli alunni.
Si promuove lo sviluppo affettivo, cognitivo e sociale dei bambini per favorire
l’autonomia, la conoscenza e la creatività
Si offre lo spazio per la costruzione delle relazioni nella scuola con le famiglie e con
il territorio, al fine di garantire un clima organizzativo e lavorativo positivo, quindi
produttivo.
Si favorisce l’integrazione socio-culturale.
Si insegnano comportamenti che mirano all’autoconsapevolezza, alla cooperazione,
alla promozione della salute e della legalità.
Si promuove e favorisce l’ascolto inteso come conoscenza e rispetto reciproco,
fondamentale per la convivenza democratica.
Si garantisce, si rafforza e si tutela il valore della continuità orizzontale e verticale.
Si realizza una formazione mirata a costruire quel senso di appartenenza,
quell’identità sociale e territoriale, oltre che personale, riconosciute nei documenti
europei, come condizioni essenziali sull’acquisto della cittadinanza consapevole nella
società del futuro.
Si promuove la capacità di ricercare nuovi modi di porsi e di essere in rapporto ai
mutati bisogni personali, sociali e produttivi.
Si ricerca la globalità dei linguaggi come mezzo per conoscere, comunicare
trasmettere e condividere esperienze.
Si promuove l’uso della lingua nazionale e la conoscenza della lingua straniera.
Si promuove la conoscenza e l’uso delle nuove tecnologie multimediali.
Si promuove la formazione di individui in grado di elaborare un proprio progetto di
vita, ossia in grado di scegliere e decidere responsabilmente e consapevolmente.
Si garantisce a tutti gli alunni il successo attraverso la massima fruizione possibile
delle opportunità formative che costituiranno strumento di orientamento utilizzabile
esteriormente e posteriormente alla scuola.
Si offrono strumenti che aiutino i bambini di oggi a vivere la globalizzazione come
risorsa ed a contribuire alla trasformazione della società del bisogno nella società
delle opportunità.
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5
METODOLOGIE E STRATEGIE
Metodologie Didattiche
L’apprendimento esperienziale (Experiential Learning) costituisce un modello
di apprendimento basato sull’esperienza, sia essa cognitiva, emotiva o sensoriale. Il
processo di apprendimento si realizza attraverso l’azione e la sperimentazione di situazioni,
compiti, ruoli in cui il soggetto, attivo protagonista, si trova a mettere in campo le proprie
risorse e competenze per l’elaborazione e/o la riorganizzazione di teorie e concetti volti al
raggiungimento di un obiettivo. L’apprendimento esperienziale consente al soggetto di
affrontare situazioni di incertezza sviluppando comportamenti adattivi e migliorando, nel
contempo, la capacità di gestire la propria emotività nei momenti di maggiore stress
psicologico. Consente inoltre di sviluppare le proprie abilità di problem solving, anche
attraverso l’abilità creativa, e di far acquisire autoconsapevolezza mediante autoosservazione ed etero-osservazione al fine di ridefinire eventuali atteggiamenti inadeguati
e di valorizzare i comportamenti costruttivi. L’esperienza così acquisita diviene patrimonio
di conoscenza del soggetto e costituirà il nuovo punto di partenza di ulteriori evoluzioni.
Caratteristiche:
Indagine conoscitiva differenziata: docenti, alunni, genitori
Predisposizione di un ambiente stimolante che incoraggi il dialogo e il confronto
valorizzando le differenze
Metodologie tese a sviluppare il senso di responsabilità e rispetto per gli altri
Modalità ludiche espressivo-corporee
Gruppi di lavoro e attività laboratoriali con genitori, alunni, docenti
Autovalutazione e attività di avanzamento-rinforzo
Strategie Organizzative
Colloqui, assemblee, dibattiti aperti con i genitori
Conoscenza, diffusione e documentazione delle iniziative progettate
Strategie Didattiche
Lavoro individuale
Per gruppi di livello
Per gruppi di cooperazione
Collettivo
Di squadra
Approccio comunicativo
Role-playing
Circle-Time
Drammatizzazioni
Uso delle TIC nella didattica
Uso di tecnologie didattiche e multimediali
Guida alla consultazione e realizzazione di albi, giornalini, immagini
Visite guidate
III Circolo Didattico – P.T.O.F. 2015 - 2016
6
PRESENTAZIONE DEL III CIRCOLO DIDATTICO (ex V)
Cenni storici.
L’edificio scolastico centrale, sito in via Ventura 122, nella seconda metà degli anni trenta,
cominciò ad ospitare l’unica scuola elementare di Gela che era prima ubicata, assieme alle
scuole tecniche ginnasiali, nei locali del vecchio e fatiscente convento dei PP. Agostiniani,
e per l’occasione il suddetto edificio venne intitolato, dall’amministrazione comunale, alla
maestra Rosa Maltoni Mussolini (1859-1905), madre del Duce.
Alla caduta del fascismo, però, questa denominazione fu abbandonata e tempo dopo
l’edificio accolse la nuova scuola media “E. Romagnoli”.
III Circolo Didattico – P.T.O.F. 2015 - 2016
7
In verità bisogna anche dire che questo nostro edificio veniva comunemente chiamato “a
scola di Santa Maria di Gèsu”, ovvero la scuola di “Santa Maria di Gesù”, perché lo stesso
stabile fu costruito proprio nel luogo dove prima sorgeva la vecchia ed oggi inesistente
chiesa di Santa Maria di Gesù. Veniva e viene chiamata anche “I scoli russi”, che grazie a
lavori di riqualificazione finanziati dai fondi FESR ASSE II, il colore è stato ripristinato.
Quanto prima, immediatamente vicino all’edificio scolastico Santa Maria di Gesù su un’area
ottenuta dalla demolizione del vecchio convento delle Clarisse e del carcere mandamentale
e in prospicienza delle vie Matteotti e Verga sorse un complesso di opere pubbliche (attuali
campetti) innestato alle vecchie mura di cinta del centro storico di Gela, mura di cinta che
in questa zona, nel 1978, furono risparmiate dalla demolizione grazie allo zelante
interessamento
dell’allora
direttore
del
locale
museo
archeologico
Professoressa
Rosa
Maganuco.
Al
plesso
centrale è stato
affiancato,
nel
tempo,
l’edificio
storico
del
monastero
delle
“Benedettine”
sito in via
Senatore
Damaggio.
Lettura del
(risorse
materiali e
strutturali)
territorio
umane,
Il nostro Istituto è composto da quattro plessi: “Santa Maria di Gesù”, “ex Benedettine”,
“Collodi”, ubicati nel centro storico e il plesso “Madre Teresa di Calcutta”, nella periferia a
nord della città.
Le famiglie sono costituite, in media, da cinque persone e appartengono a gruppi socioeconomici e culturali molto diversi, cosa che comporta anche la necessità della
diversificazione dell’offerta formativa. Inoltre sono presenti n. 29 alunni provenienti da
famiglie straniere.
Il 3° Circolo Didattico.
Comprende diversi plessi, così distribuiti sul territorio:
Plesso “ Santa Maria di Gesù’ ”
Via Ventura, 122 (n. alunni 157)
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Scuola primaria
NUMERO CLASSI
ORARIO
CARATTERISTICHE STRUTTURALI DELL’EDIFICIO

ampio giardino
atrio
uffici di segreteria
ufficio del dirigente
biblioteca
infermeria
servizi igienici
laboratorio di informatica
laboratorio scientifico, musicale,
ceramica
aula psico-motricità

aule

palestra (in fase di ristrutturazione)


dal lun al giov.


8,15-13,45
N. 9
il ven. 8,15-13,15





NUMERO INSEGNANTI A TEMPO
INDETERMINATO
NUMERO INSEGNANTI A TEMPO
DETERMINATO
19
/
(* Tutti i dati forniti sono aggiornati al 30/09/2015)
Plesso “Santa Maria di Gesù”
Via Ventura, 122 (n. alunni 81)
III Circolo Didattico – P.T.O.F. 2015 - 2016
9
Scuola
infanzia
dell’
NUMERO INSEGNANTI A TEMPO
INDETERMINATO
NUMERO INSEGNANTI A TEMPO
DETERMINATO
11
2
NUMERO SEZIONI
ORARIO

4 sezioni:
1 tempo ridotto
CARATTERISTICHE STRUTTURALI DELL’EDIFICIO

8,00-13,00


3 tempo normale
8,00-16,00

giardino
atrio
campetti sportivi
servizi igienici
aule
Sez. A, B, C, D
(* Tutti i dati forniti sono aggiornati al 30/09/2015)
Plesso “Ex Convento Benedettine”
Via S. Damaggio ( n. alunni 117)
III Circolo Didattico – P.T.O.F. 2015 - 2016
10
Scuola
primaria
NUMERO CLASSI ORARIO
CARATTERISTICHE STRUTTURALI DELL’EDIFICIO
dal lun. al giov.
8,15-13,45
N. 6
il ven. 8,15-13,15

spazi ricreativi esterni

atrio
servizi igienici
laboratorio di informatica
laboratorio scientifico
auditorium

aule




NUMERO INSEGNANTI A TEMPO
INDETERMINATO
NUMERO INSEGNANTI A TEMPO DETERMINATO
11
/
(* Tutti i dati forniti sono aggiornati al 30/09/2015)
Plesso “C. Collodi”
Via S. Damaggio (n. alunni 48)
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11
Scuola dell’ infanzia
NUMERO SEZIONI
ORARIO
2 sezioni:
CARATTERISTICHE STRUTTURALI DELL’EDIFICIO

a tempo prolungato
8,00-16,00



Sez. A, B
atrio
cortile
aule
servizi igienici
NUMERO INSEGNANTI A TEMPO
INDETERMINATO
NUMERO INSEGNANTI A TEMPO
DETERMINATO
4
/
(* Tutti i dati forniti sono aggiornati al 30/09/2015)
Plesso “Madre Teresa di Calcutta”
(n. alunni 131)
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Scuola
infanzia
dell’
NUMERO SEZIONI
ORARIO
CARATTERISTICHE STRUTTURALI DELL’EDIFICIO
5 sezioni:
a tempo prolungato
8,00-16,00
Sez. A, B, C, D, E

aree verdi

cortile interno

palestra



spazi ricreativi all’ aperto
servizi igienici
aule
NUMERO INSEGNANTI A TEMPO
INDETERMINATO
NUMERO INSEGNANTI A TEMPO
DETERMINATO
11
1
(* Tutti i dati forniti sono aggiornati al 30/09/2015)
Uffici di segreteria e dirigenza:
Nel plesso di via Ventura, 122 sono ubicati:
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13



ufficio del Dirigente Scolastico;
gli uffici di segreteria;
ufficio del Direttore dei Servizi Generali Amministrativi.
Dirigente
Scolastico Orario Ricevimento : il mercoledì e il venerdì
(previo appuntamento)
Segreteria
Orario Ricevimento : dal lunedì al venerdì
dalle ore 10.00 alle 12.00
Organizzazione del personale scolastico
Numero insegnanti
Santa Maria di Gesù
19
Ex convento
Benedettine
11
III Circolo Didattico – P.T.O.F. 2015 - 2016
Numero insegnanti
Santa Maria di Gesù
11 + 3
Plesso Collodi
4
Madre Teresa di
Calcutta
11 + 1
14
D. S. G. A.
Assistenti Amministrativi
Collaboratori
reggente
3* + n.2 inss. distaccati
8
* Unità presenti complessivamente nei plessi
Risorse umane e professionali
Funzione
strumentale
Collaboratori del Dirigente
Dirigente
scolastico
(reggente)
Consiglio
di Istituto
Collegio dei
docenti
R.S.U.
Giunta
esecutiva
Direttore dei
Servizi generali
e amministrativi
Commissioni
Funzione
strumentale
Coordinatori di
plesso e di
classe
Funzione
strumentale
Collaboratori
scolastici
Assistenti
amministrativi
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Gestione
P.T.O.F.
Sostegno ai
docenti per la
didattica e la
comunicazione
nella scuola
primaria e nella
scuola
dell’infanzia
Servizi agli
studenti
nella scuola
primaria e nella
scuola
dell’infanzia e
collegamento con
il territorio e gli
Enti esterni
15
Risorse finanziarie
I fondi che il Ministero dell’Istruzione assegna all'Istituzione scolastica vengono utilizzati nel
corso dell’anno scolastico:
per realizzare i progetti specifici ai quali sono destinati, secondo quanto indicato nei piani di
previsione allegati ai progetti stessi;
per garantire il funzionamento amministrativo generale;
per garantire il funzionamento didattico ordinario.
I fondi vengono erogati, nell’ambito di autonome previsioni di bilancio, da:
MIUR
Assessorato alla Pubblica Istruzione della Regione Sicilia
Comune di Gela
ATO
Onlus
Privati
Fermo restando che la scuola è pubblica e, in quanto tale , deve garantire equità e
solidarietà sociale, non vengono chiesti contributi all’atto dell’iscrizione.
Le famiglie degli alunni contribuiscono su base volontaria solo alla copertura finanziaria
delle spese connesse all’ampliamento del Piano dell'offerta formativa, in particolare per
quanto attiene a:
visite didattiche e viaggi di istruzione;
attività teatrali;
altre attività di arricchimento del curricolo;
assicurazione.
sito scolastico:
www.3circolodidatticogela.it
Consultando il sito è possibile visionare:
 il piano dell’offerta formativa (POF)
 notizie sulle attività didattiche
 iscrizioni
 modulistica
 progetti
 etc…
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16
IL CURRICOLO
I bisogni educativi e di istruzione degli allievi
Nel rispetto dei vincoli nazionali, la scuola, nel progettare l’attuazione dell’offerta
formativa, tiene conto della realtà personale di ciascun allievo e dei suoi bisogni di ordine
cognitivo, affettivo e socio-relazionale.
Organizzazione del
curricolo
Finalità
Obiettivi di
apprendimento
Traguardi delle
competenze
Campi di esperienza:
3 aree disciplinari:

Il sé e l’altro

Linguistico- artistico- espressiva

Il corpo e il movimento


Linguaggi, creatività, espressione

Storico – geografica – convivenza
civile
Matematica – scientifica –
ambientale- tecnologica


I discorsi e le parole
La conoscenza del mondo
Valutazione
III Circolo Didattico – P.T.O.F. 2015 - 2016
precede – accompagna – segue percorsi curriculari.
17
…esprimersi con una personalità unitaria e
armonica:
→SFERA DELL’IDENTITA’
…interagire con l’ambiente naturale e sociale,
influenzandolo positivamente:
→ASCOLTO E INTEGRAZIONE
…trovare soluzioni ai problemi che incontra:
→SFERA DELL’AUTONOMIA
…riflettere su se stesso e gestire il proprio processo
di crescita, sapendo anche chiedere aiuto quando
occorre:
→COMUNICAZIONE CON GLI ALTRI
…comprendere, per il loro valore, la complessità
dei sistemi simbolici e culturali:
→ACQUISIZIONE DI STRUMENTI
CULTURALI
…maturare il senso del bello:
→CONOSCENZA DEI DIVERSI
LINGUAGGI ED ESPRESSIONE
DELLA PROPRIA CREATIVITA’
…conferire senso alla vita:
→AQUISIZIONE DI VALORI
III Circolo Didattico – P.T.O.F. 2015 - 2016
18
Le mete formative del circolo
La nostra scuola ha come scopo principale il successo formativo di tutti gli alunni, inteso
come pieno sviluppo della persona umana nel rispetto delle identità personali, sociali e
culturali dei singoli alunni, puntando all’eccellenza.
In risposta ai bisogni culturali e formativi degli alunni, l’Istituto intende intraprendere un
percorso educativo che porti ogni alunno a:
conoscere
fare
cioè acquisire gli strumenti della
comprensione
in modo da essere capace di agire
creativamente nel proprio ambiente
relazionarsi
in modo da partecipare e collaborare con
gli altri in tutte le attività umane
III Circolo Didattico – P.T.O.F. 2015 - 2016
essere
in modo da realizzare un progresso
essenziale che deriva dai tre
precedenti
19
L’OFFERTA FORMATIVA
La scuola è sottoposta a pressioni forti dalla società e dall’economia, in relazione al rapido
mutamento delle preferenze, dei valori e delle tecnologie, ai fenomeni migratori, a nuove
marginalità sociali. Il ruolo che la scuola svolge, di fatto, nel soddisfare queste esigenze
deve essere incardinato nel suo obiettivo centrale: promuovere l’acquisizione in modo
aggiornato e innovativo, di conoscenze, abilità e competenze. E’ questa la base per
introdurre i bambini alla vita adulta, fornire loro i mezzi per “vivere bene” nel contesto
ambientale, economico e sociale – sviluppando il senso di cittadinanza e nel contempo la
capacità di dialogo con altre culture – accompagnare il percorso di formazione personale
dell’alunno, sostenendone la graduale costruzione di personalità e promovendo l’inclusione,
i diritti e la socialità.
Per gli alunni della Scuola dell’Infanzia e Primaria si deve distinguere tra un’offerta
obbligatoria ed un’offerta facoltativa opzionale, parimenti importanti per la loro crescita
integrale.
Alle famiglie, la Scuola offre tempi scuola strutturati come attività, quantità oraria e
temporizzazione al fine di mantenere un’impostazione pedagogica unitaria.
LABORATORI
Considerato che per laboratorio intendiamo un approccio didattico fondato su un agire
operativo e progettuale, questi caratterizzano
le attività sia curricolari che
extracurricolari.
La nostra scuola offre agli alunni di ciascuna classe la possibilità di utilizzare la LIM e di
frequentare, alternativamente o in successione, i laboratori:
Linguistico-espressivo
Scientifico
III Circolo Didattico – P.T.O.F. 2015 - 2016
20
Musicale
Multimediale
Lim in classe
Ceramica
Inoltre, i laboratori di recupero e di sviluppo degli apprendimenti permettono di
personalizzare i processi di apprendimento dell’alunno.
La maggior parte degli alunni necessita di tempi diversi per uguali apprendimenti; per
acquisire gli obiettivi formativi stabiliti è indispensabile l’intervento di una funzione
compensativa della scuola: “dare di più a chi ha di meno e dare meglio a tutti”.
Tutti i docenti, valorizzando le proprie attitudini e professionalità, partecipano
all’attuazione di tali laboratori, utilizzando spazi e tempi curricolari ed extracurricolari.
III Circolo Didattico – P.T.O.F. 2015 - 2016
21
B.E.S.
Condizioni
fisiche
Funzioni
corporee
Contesto
personale
Strutture
corporee
Attività
personali
Partecipazione
sociale
Contesto
ambientale
Il nostro Istituto riserva un’attenzione particolare agli alunni con bisogni educativi speciali
(BES). Riteniamo che la scuola abbia il compito di promuovere la piena integrazione di tutti
gli alunni, partendo dalle risorse e potenzialità di ognuno di essi per accompagnarli lungo il
percorso scolastico/formativo.
Si definiscono BES i bisogni educativi speciali che possono essere riscontrati in alcuni alunni
che impediscono il corretto processo di apprendimento, dunque richiedono una didattica
personalizzata che si esplica attraverso specifici interventi individualizzati.
III Circolo Didattico – P.T.O.F. 2015 - 2016
22
I Bes si suddividono in tre macro-categorie:



Alunni con disabilità previste dalla legge 104/1992; per questi esiste
documentazione medica.
Alunni con disturbi evolutivi specifici, ossia disturbi dell’apprendimento (DSA)
deficit del linguaggio o della coordinazione motoria, disturbo dell’attenzione e
dell’iperattività (DDAI) – (sigla inglese ADHD) previsti dalla legge 170/2010; anche
per questi alunni esiste documentazione medica.
Alunni con svantaggio socio-economico, linguistico o culturale previsto dalla
direttiva ministeriale del 27 dicembre 2012 e dalla circolare n. 8 del 6 marzo 2013;
per questi alunni può esistere documentazione medica, documentazione pedagogica
e didattica, nonché segnalazione dei servizi sociali.
E’ esteso a tutti
dell’apprendimento.
gli
studenti
in
difficoltà
il
diritto
alla
personalizzazione
La circolare 8/2013 enuncia come doverosa l’indicazione, da parte dei teams docenti, dei
casi in cui si ritenga opportuna e necessaria, l’adozione di una personalizzazione della
didattica e di eventuali misure compensative e dispensative, nella prospettiva di una presa
in carico globale e inclusiva.
Nell’Istituto è stato istituito un GLI (gruppo di lavoro per l’inclusione) con il compito di:
 Trattare le questioni relative a tutti gli alunni con BES certifica e non.
 Programmare un utilizzo funzionale delle risorse presenti nella scuola (laboratori,
strumenti, risorse umane…) per la realizzazione di un progetto di inclusione condiviso
con docenti, le famiglie e servizi socio-sanitari.
 Predisporre un piano di intervento per gli alunni con disabilità.
 Predisporre un piano di intervento per gli alunni con DSA.
 Predisporre un piano di intervento per gli alunni con DDAI (disturbi di attenzione e
iperattività – inglese ADHD).
 Coordinarsi con i vari teams di classe per stendere un piano di intervento per gli
alunni con BES non certificati o certificabili.
III Circolo Didattico – P.T.O.F. 2015 - 2016
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BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI
Bisogni Educativi Speciali
Soggetti disabili
Soggetti stranieri
Persone in difficoltà
(situazioni problematiche
di diversa natura
Disturbi specifici di
apprendimento
Classificazione
III Circolo Didattico – P.T.O.F. 2015 - 2016
Cause multiple o
multifattoriali
Soluzioni
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INTEGRAZIONE DEGLI ALUNNI STRANIERI
La scuola considera la frequenza di alunni stranieri come
contributo ad una educazione aperta e multiculturale,
finalizzata alla conoscenza ed al confronto di culture diverse e alla pace fra i popoli.
Allo scopo di favorire la frequenza e l’integrazione scolastica degli alunni stranieri, il
circolo si impegna a realizzare iniziative volte a:
 creare un clima di accoglienza tale da ridurre al minimo, nel bambino non autoctono
o neo-autoctono la percezione di sé come minoranza;
 facilitare l’apprendimento linguistico per favorire l’integrazione interculturale nella
nuova realtà sociale in cui si trovano inseriti;
 orientare gli alunni alla padronanza della lingua italiana e degli altri linguaggi
espressivi per comprendere meglio sé stessi ed il mondo che li circonda;
 inserire nelle discipline approfondimenti storici, geografici e religiosi riguardanti i
paesi di provenienza al fine di evidenziarne la prestigiosità dei valori peculiari;
 promuovere fiducia e stima, rispetto degli altri ed aiutarli a riconoscere ed accettare
le differenze ed i valori i individuali;
 educare alla convivenza civile in una società multietnica e multiculturale;
 migliorare la qualità delle relazioni, anche attraverso la valorizzazione della cultura
d’origine;
 attingere dal patrimonio letterario ed artistico del paese, o dell’area di riferimento,
per valorizzare le radici culturali.
Gli alunni stranieri generalmente vengono iscritti nella classe corrispondente a quella già
frequentata nel Paese d’origine o a quella relativa all’età anagrafica.
VALUTAZIONE
La valutazione degli apprendimenti acquisiti e del comportamento
dell'alunno vengono adottate dai docenti della classe.
La valutazione viene registrata su un apposito documento di valutazione (scheda individuale
dell'alunno) e viene consegnata alla famiglia e accompagnata da un colloquio esplicativo.
Valutazione periodica e annuale degli apprendimenti.
La valutazione accompagna i processi di insegnamento/apprendimento e consente un
costante adeguamento della programmazione didattica in quanto permette ai docenti di :
 Personalizzare il percorso formativo di ciascun alunno;
 Predisporre collegialmente percorsi individualizzati per i soggetti in situazione di
insuccesso.
III Circolo Didattico – P.T.O.F. 2015 - 2016
25
Si struttura nelle seguenti fasi:
Diagnostica A carattere descrittivo, tendente a rivelare uno stato di fatto di conoscenze,
capacità, atteggiamenti e, funzionale alla conoscenza di
potenzialità e bisogni in vista della determinazione dell’azione
didattica.
Formativa
Tendente a monitorare la correlazione qualità- efficacia dell’intervento
educativo al fine di calibrare le scelte didattiche in maniera
intenzionale, sistematica, promozionale.
Sommativa
Tendente a valutare globalmente la personalità scolastica.
Auto consapevolizzante Aiuta l’alunno nell’identificare il proprio livello di competenza.
o formante
Strumenti
Gli strumenti adottati per la valutazione sono:
 Prove comuni per classi parallele d’ingresso, in itinere e finali
(prove strutturate e semi- strutturate)
 Ricerche individuali e di gruppo, prove orali, prove oggettive,
osservazioni sistematiche ed occasionali.
Strumenti di osservazione e di valutazione




Monitoraggio di itinere e monitoraggio finale dei progetti.
Esiti delle indagini condotte dall’Invalsi (Servizio nazionale di valutazione) e
riflessione su di essi.
Questionari di gradimento rivolti ai vari attori.
Griglia di valutazione con indicatori condivisi.
TABELLA DI MISURAZIONE/VALUTAZIONE DOCIMOLOGICA DELLE PROVE SCRITTE
10 OTTIMO
9 DISTINTO
8 BUONO
7 DISCRETO
6
SUFFICIENTE
5 NON
SUFFICIENTE
PROVA SU 6
QUESITI
6/6
PROVA SU 7
QUESITI
7/7
5/6
6/7
5/7
4/6
MENO DI 4
MENO DI 5
III Circolo Didattico – P.T.O.F. 2015 - 2016
PROVA SU 8
QUESITI
8/8
7/8
6/8
PROVA SU 9
QUESITI
9/9
8/9
7/9
6/9
PROVA SU
10 QUESITI
10/10
9/10
8/10
7/10
6/10
PROVA SU
11 QUESITI
11/11
10/11
9/11
8/11
7/11
PROVA SU
12 QUESITI
12/12
11/12
10-9/12
8/12
7/12
5/8
MENO DI 5
MENO DI 6
MENO DI 6
MENO DI 7
MENO DI 7
26
PROVA SU
14
QUESITI
14/14
PROVA SU
15 QUESITI
PROVA SU
16 QUESITI
PROVA SU
17 QUESITI
PROVA SU
18 QUESITI
PROVA SU
19 QUESITI
PROVA SU
20 QUESITI
10 OTTIMO
PROVA
SU 13
QUESITI
13/13
15/15
16/16
17/17
18/18
19/19
20/20
9 DISTINTO
8 BUONO
12/13
11-12/13
13/14
12-11/14
14/15
13-12/15
15-14/16
13-12/16
16-15/17
14-13/17
17-16/18
15-14/18
18-17/19
16-15/19
19-18/20
17-16/20
7 DISCRETO
9/13
9-10/14
11-10/15
11-10/16
12-11/17
13-12/18
6
SUFFICIENTE
5 NON
SUFFICIENTE
8/13
8/14
9/15
9/16
10/17
10-11/18
14-1312/19
11/19
15-1413/20
12-11/20
MENO DI
8
MENO DI
8
MENO DI 9
MENO DI 9
MENO DI
10
MENO DI
10
MENO DI
10
MENO DI
10
TABELLA DI VALUTAZIONE SCUOLA PRIMARIA- LIVELLO VOTO
OTTIMO
DISTINTO
BUONO
DISCRETO
SUFFICIENTE
NON SUFFICIENTE
10
9
8
7
6
5
PER IL DETTATO ORTOGRAFICO CLASSE: 1^-2^-3^-4^
PER IL DETTATO ORTOGRAFICO CLASSE: 5^
ERRORI – VOTO
0 errori
1 o 2 errori
3 - 4 errori
5 errori
6 errori
7 - 8 errori
ERRORI - VOTO
0 errori
10
1 errore
9
2 errori
8
3 errori
7
4 errori
6
5 errori
5
10
9
8
7
6
5
TABELLA DI VALUTAZIONE DELLA INTERROGAZIONE ORALE
Descrittori
- Conoscenza essenziale ma imprecisa dei contenuti
- Esposizione non del tutto chiara e linguaggio specifico impreciso
Voto
5
- Conoscenza essenziale e descrittiva dei contenuti
- Esposizione chiara e linguaggio sostanzialmente preciso
6–7
- Conoscenza completa e precisa
- Esposizione chiara e linguaggio specifico accurato
8-9
- Conoscenza completa e rielaborata
- Esposizione chiara e linguaggio specifico completo
10
III Circolo Didattico – P.T.O.F. 2015 - 2016
27
GRIGLIA DI TABULAZIONE DEL COMPORTAMENTO
Alunno
Convivenza
civile
Rispetto delle
persone,
degli
ambienti e
delle strutture
Rispetto delle
regole
Rispetto delle
regole
convenute e del
Regolamento
Scolastico
CRITERI GENERALI
Partecipazion Responsabilit
Impegno
e
à
Partecipazione
Assunzione
Costanza
attiva alla vita
dei propri
nell’ impegno
della classe e
doveri
alle attività
scolastici ed
scolastiche
extrascolastici
Interesse
Relazionalità
Disponibilità
ad apprendere
Relazioni
positive
(collaborazione/
disponibilità)
Rispetto ai criteri generali la corrispondenza giudizio-comportamento fa riferimento alle seguenti valutazioni
OTTIMO
DISTINTO
BUONO
SUFFICIENTE
NON SUFFICIENTE
Competenze pienamente raggiunte (valutazione piena nelle competenze 1-2-3-45-6-7)
Competenze raggiunte
(valutazione piena nelle competenze 1-2 e piena in almeno tre delle altre competenze)
Competenze acquisite a livello buono
(valutazione soddisfacente nelle competenze 1-2 e piena in almeno una delle altre
competenze
Competenze acquisite a livello essenziale
(valutazione soddisfacente nelle competenze 1-2 e sufficiente nelle altre
Competenze non ancora acquisite (valutazione insufficiente nelle competenze 1-2
III Circolo Didattico – P.T.O.F. 2015 - 2016
28
QUADRO ORARIO
Quadro orario alunni
DISCIPLINE - ORE
ITALIANO
ARTE E IMMAG.
STORIA
GEOGRAFIA
SCIENZE
RELIGIONE
MUSICA
MATEMATICA
Alunni e ore per classe
7 ore
2 ore
2 ore
2 ore
2 ore
2 ore
1 ora
6 ore (1^ e 2^ classe)
5 ore (3^-4^ 5^ classe)
2 ore (1^ classe)
1 ora (2^-3^-4^-5^ classe)
1 ora (1^ classe)
2 ore (2^ classe)
3 ore (3^-4^-5^ classe)
MOTORIA
INGLESE
27 h
settimanali
annue
Tot. Ore
990
Quadro orario docenti
DOCENTI
-
RELIGIONE
ITALIANO
SCIENZE
ARTE E IMMAGINE
STORIA
GEOGRAFIA
MUSICA
MATEMATICA
SCIENZE MOTORIE E SPORTIVE
INGLESE
18/22 FRONTALI
0/2
DISPONIBILITA’
2 PROGRAMMAZIONE
Tot. ore 24 (a settimana)
III Circolo Didattico – P.T.O.F. 2015 - 2016
29
Grazie alla possibilità di accedere ai Fondi
Sociali Europei, riservata alle Regioni dell’Obiettivo Convergenza, la
nostra scuola ha predisposto
un Piano Integrato di intervento
denominato:
Asse II “Infrastrutture per l’istruzione” – Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR) Obiettivo specifico – 10.8 – Azione 10.8.1 (PON 2014/2020)
Con giusta nota MIUR AOODGEFID/9035 del 13 luglio 2015, si procederà all’ampliamento o
all’adeguamento delle infrastrutture di rete LAN/WLAN a valere della nuova
programmazione Fondi Strutturali Europei – Programma Operativo Nazionale “Per la scuola –
Competenze e ambienti per l’apprendimento” 2014-2020. Gli interventi da progettare
punteranno a dotare l’istituzione scolastica di infrastrutture e punti di accesso alla rete
LAN/WLAN, in modo da sostenere lo sviluppo della “net-scuola” , ovvero una scuola più
vicina alle attuali generazioni di studenti.
III Circolo Didattico – P.T.O.F. 2015 - 2016
30
Preso dell’atto di indirizzo predisposto dal Dirigente Scolastico di cui al protocollo
n.3550/B19 del 06/10/2015 e delle Indicazioni Nazionali si precisa quanto segue: la parte di
quota obbligatoria
viene utilizzato dall’Istituto Scolastico per potenziare alcuni
insegnamenti e attività e per introdurne di nuovi con la predisposizione di specifici progetti
da parte dei docenti, di durata annuale o pluriennale.
Sia la quota oraria obbligatoria che la quota oraria facoltativa/opzionale fanno parte
integrante del curricolo, sono sottoposte a valutazione con pari dignità e concorrono alla
trasformazione delle capacità di ciascun alunno nelle sue competenze, ossia alla
realizzazione del personale piano di studio.
SCUOLA
DELL’INFANZIA
Durata dell’anno
scolastico:
36 settimane.
Offerta formativa
da un minimo di 875
ad un massimo di
1400 ore annuali .
SCUOLA PRIMARIA
Durata dell’anno
scolastico: 34 settimane.
Offerta formativa
obbligatoria: 891 ore
annuali.
Scuola dell’infanzia
Il processo educativo, promosso nella scuola dell'infanzia,
concorre alla formazione integrale della personalità dei
bambini, nella prospettiva di soggetti liberi, responsabili,
critici ed attivamente partecipi alla vita della comunità.
Mediante apposite e qualificate attività educative e didattiche, si esercitano e si
valorizzano, al massimo livello possibile, le capacità affettive, psicomotorie, cognitive,
operative, sociali, estetiche, morali e religiose dei bambini e si trasformano in competenze
che appartengono al loro essere personale e che essi impiegano con naturalezza nelle
diverse situazioni di vita.
Come la famiglia è il primo e il più importante di questi contesti nel quale si delinea la
personalità del bambino, la scuola dell’infanzia costituisce a sua volta un contesto di
apprendimento e di sviluppo che definisce ulteriormente l’identità dei bambini, ne
favorisce l’autonomia e ne stimola intenzionalmente le competenze.
L'organizzazione delle attività educative e didattiche si fonda su una continua e
responsabile flessibilità creativa, decisa in relazione al variare individuale dei ritmi, dei
tempi, delle circostanze e degli stili di apprendimento, oltre che delle motivazioni e degli
interessi dei bambini.
III Circolo Didattico – P.T.O.F. 2015 - 2016
31
L’attività educativo-didattica si orienta in base alle aree che contengono gli obiettivi
specifici di apprendimento secondo le Nuove Indicazioni Nazionali.
AREE DEGLI OBIETTIVI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO





Il sé e l’altro
Il corpo e il movimento
Linguaggi, creatività, espressione
I discorsi e le parole
La conoscenza del mondo
Scuola primaria
La scuola primaria, tenuto conto delle nuove Indicazioni per il
curricolo, accogliendo e valorizzando le diversità individuali, ivi
comprese quelle derivanti dalle disabilità, ha le seguenti finalità:

promuovere lo sviluppo della personalità;

far acquisire e sviluppare le conoscenze e le abilità di base (compresa
l'alfabetizzazione informatica);

far apprendere i mezzi espressivi (lingua italiana e alfabetizzazione nella
lingua inglese);

porre le basi per l'utilizzazione di metodologie scientifico- ambientali nello
studio del mondo naturale, dei suoi fenomeni e delle sue leggi;

valorizzare le capacità relazionali e di orientamento nello spazio e nel tempo;

educare ai principi fondamentali della convivenza civile.
Si configura come ambiente educativo di apprendimento, nel qua le ogni fanciullo trova le
occasioni per maturare progressivamente le proprie capacità di autonomia, di azione
diretta, di relazioni umane, di progettazione e verifica, di esplorazione, di riflessione
logico- critica e di studio individuale. In tale prospettiva verranno organizzate nel corso
dell’ anno scolastico attività di recupero.
ARTICOLAZIONE DEL PERCORSO
1° BIENNIO
Classe
PRIMA
III Circolo Didattico – P.T.O.F. 2015 - 2016
2° BIENNIO
Classi
Classi
SECONDA
TERZA
QUARTA
QUINTA
32
Progetto verticale d’Istituto
Il Progetto verticale d’Istituto ha come tema comune “la cultura della legalità” e si
realizza in continuità tra i due ordini di scuola al fine di assicurare un sereno sviluppo
individuale e crescita personale.
Multimediale
Solidarietà
Lingua 2 - Inglese
Storico – ambientale –
sociale
Continuità
educativa
Recupero
Scientifico
Salute e
alimentazione
Linguistico – espressivo
Legalità
Musicale
III Circolo Didattico – P.T.O.F. 2015 - 2016
33
PROSPETTO GENERALE DEI PROGETTI
COMUNI AI DUE LIVELLI SCOLASTICI:
TITOLO
TEMPI DI REALIZZAZIONE
“Sicurezza”
curricolare
“Classi 2,0 (didattica laboratoriale – lim”)
curricolare
“Uguali ma diversi per Costituzione”
curricolare
SCUOLA DELL’INFANZIA:
TITOLO
TEMPI DI REALIZZAZIONE
“Un mondo di favole” (accoglienza)
curricolare
“Gioca con me” (continuità)
curricolare
“Il bambino e l’ambiente”
curricolare
“Passo dopo passo”
curricolare
“Give me five”
curricolare
“Kidsmart”
curriculare
SCUOLA PRIMARIA
TITOLO
TEMPI DI REALIZZAZIONE
“Mi muovo, gioco, mi diverto”
curricolare ed extracurricolare
“English is fun!”
curricolare ed extracurricolare
“L2” (lingua italiana per alunni stranieri)
curricolare ed extracurricolare
“Potenziamento di matematica”
curriculare
III Circolo Didattico – P.T.O.F. 2015 - 2016
34
“Scrittura creativa”
curricolare ed extracurricolare
“Un’opportunità in più”
extracurricolare
“Il piacere di leggere”
extracurricolare
“Piccoli cittadini del mondo” (giornalino web)
curricolare
“La mia città tra storia e ambiente”
extracurricolare
“Natale festa d’amore”
curricolare
“So, agisco, condivido” (legalità e solidarietà)
curricolare ed extracurricolare
“Un vigile per amico”
curricolare ed extracurricolare
“Alimenti…amoci”
extracurricolare
“Te lo dico con una storia”
curricolare
“Leggere, scrivere e… far di canto…” (ed. musicale)
extracurricolare
PROGETTO: “SICUREZZA”
PREMESSA
L’educazione alla sicurezza è un aspetto fondamentale della programmazione educativa.
Per la nostra scuola, la sicurezza rappresenta un diritto primario volto a sensibilizzare gli
alunni sui problemi della sicurezza che più frequentemente devono e dovranno affrontare
nella vita quotidiana.
FINALITA’
Le finalità prioritarie del “Progetto Sicurezza”, per la scuola dell’Infanzia e per la Scuola
Primaria sono volte a sottolineare l’importanza e il valore della persona, portando l’alunno
ad essere consapevole dei propri comportamenti e protagonista delle proprie scelte.
Il Progetto tende a:
 Attivare strategie educative e didattiche mirate a prevenire, comprendere ed
affrontare i rischi.
 Sviluppare la capacità di acquisizione di regole e comportamenti nella prevenzione
del rischio, nei rapporti sociali e nella strada.
 Assicurare il benessere della persona per renderla custode della propria salute.
 Favorire la socializzazione.
 Stimolare il senso di collaborazione e di solidarietà.
III Circolo Didattico – P.T.O.F. 2015 - 2016
35
DESTINATARI
Il progetto è destinato a rispondere alle esigenze e alle caratteristiche di ciascuna classe
e/o sezione ed è rivolto a tutte quelle persone che ruotano attorno al mondo della scuola.
Esso è articolato in percorsi diversificati.
La sicurezza:
 a scuola
 a casa
 in strada
 nel gioco e nello sport
 nella salute e nell’ambiente
OBIETTIVI FORMATIVI
1. Prevenire, comprendere ed affrontare i rischi di vario tipo.
2. Favorire la socializzazione, il senso di collaborazione e di solidarietà, anche con il
diverso.
3. Sviluppare, tra gli alunni, gli insegnanti e i genitori, la capacità di valutare e
superare situazioni di pericolo.
4. Ricercare il benessere della persona per custodire al meglio la propria salute.
5. Conoscere le istituzioni e le associazioni che operano per la sicurezza.
6. Conoscere le regole organizzative e di comportamento.
7. Stimolare la fiducia in se stessi.
8. Controllare le proprie emozioni nelle diverse situazioni.
9. Partecipare alle attività dando un contributo positivo.
10. Organizzare autonomamente il proprio lavoro.
11. Conoscere e studiare l’ambiente circostante.
12. Conoscere e applicare regole e comportamenti nella prevenzione del rischio, nei vari
ambienti di vita.
13. Conoscere vari linguaggi simbolici.
PROGETTO: “CLASSI 2,0”
(Azioni coerenti con il Piano Nazionale Scuola Digitale
comma 56-61)
Nella scuola di oggi, è fondamentale riuscire a organizzare dei percorsi d’insegnamentoapprendimento in cui l’organizzazione scolastica sia resa flessibile. Uno degli aspetti
fondamentali di questa flessibilità è dato dal modo in cui viene gestito il tempo e le forme
dell’insegnamento per renderli sempre più vicini a quelli degli alunni.
La didattica laboratoriale ha un grande vantaggio e cioè quello di poterla inserire in tutti
gli ambiti disciplinari, poiché nel laboratorio i saperi disciplinari diventano strumenti per
verificare le conoscenze e le competenze che ciascun allievo acquisisce per l'effetto
dell'esperienza di apprendimento all’interno del laboratorio stesso.
III Circolo Didattico – P.T.O.F. 2015 - 2016
36
Tutto ciò richiede che si operi in piccoli gruppi, che sia presente
interattività fra insegnante e allievi e fra gli allievi stessi e che
l’apprendimento sia cooperativo e condiviso.
Tramite l’utilizzo di una didattica laboratoriale si auspica a promuovere
negli alunni competenze più complesse, si cerca di rispondere in modo
vistoso ai loro bisogni, consentendogli di imparare facendo e di acquisire
un metodo di lavoro personale.
Nell’ambito della didattica laboratoriale, l’utilizzo di strumenti e tecnologie promuove un
insegnamento non più puramente trasmissivo di nozioni, ma propugnatore di capacità
creative.
Il cambiamento sociale più importante per la scuola è la comparsa delle tecnologie digitali
dell’informazione e della comunicazione, una tra queste è la LIM.
La LIM (Lavagna Interattiva Multimediale) è una risorsa che arricchisce la didattica
laboratoriale, favorisce un clima collaborativo, di vera interazione tra i soggetti
protagonisti dell’apprendimento ed è in grado di offrire grandi potenzialità formative e
comunicative.
Le sue caratteristiche di interazione, flessibilità e multimedialità incidono fortemente su
motivazione, attenzione e concentrazione, sollecitando nel contempo la partecipazione
diretta degli allievi allo sviluppo ed alla individualizzazione dei percorsi didattici.
Facilita, inoltre, il processo di comunicazione in particolare per alunni diversamente abili e
per stranieri con difficoltà di apprendimento della lingua italiana, grazie soprattutto al suo
approccio accattivante che mantiene alta la carica emotiva e il livello di attenzione.
Pertanto, in questo progetto, si vogliono educare gli alunni all’utilizzo della LIM in una
nuova ottica didattica.
Nell’ambito dell’organico dell’autonomia può essere individuato un docente cui affidare il
coordinamento delle attività connesse al Piano nazionale per la scuola digitale.
OBIETTIVI





Apprendere le potenzialità dell’utilizzo della contenuti disciplinari.
Sviluppare un apprendimento collaborativo tra studenti e insegnanti.
Migliorare l’efficacia comunicativa nella realizzazione dei percorsi.
Miglioramento della capacità espositiva davanti ad un pubblico.
Sfruttare simultaneamente le potenzialità dei diversi linguaggi multimediali (quello
audiovisivo, iconico, fotografico, testuale, etc.) con l’interattività tipica dei nuovi
media.
 Ricercare risorse didattiche disponibili on-line attraverso la LIM.
 Fornire agli alunni percorsi didattici adatti alle discipline
coinvolte.
PROGETTO: “UGUALI MA DIVERSI PER COSTITUZIONE”
Tutti abbiamo diritti…..ma anche doveri da rispettare!
La Costituzione garantisce a tutti e anche a noi bambini.
III Circolo Didattico – P.T.O.F. 2015 - 2016
37
Tutti uguali, tutti diversi
PREMESSA
Il progetto, si prefigge attraverso lo studio della disciplina “Cittadinanza e Costituzione”,
di promuovere l’interazione tra scuola, territorio sociale ed ambientale, come sistema
integrato di relazioni che consentano a ciascun soggetto di esprimere al meglio la propria
potenzialità e di acquisire formazione e maturazione globali.
Si tratta di un insegnamento che, oltre ai temi classici dell’educazione civica, comprende
anche l’educazione ambientale, l’educazione alla legalità, il valore del rispetto delle
regole, le basi dell’educazione stradale e dell’educazione alla salute, i principi di una
corretta competizione sportiva, i valori della cooperazione e del volontariato.
Cittadinanza e Costituzione
“La centralità della persona” costituisce anche un modo per far nascere e sviluppare il
senso di responsabilità e di rispetto nei confronti dei diritti altrui.
Una delle finalità più apprezzabili dell’insegnamento è aiutare i ragazzi a maturare la
capacità di rispetto di sé, degli altri e dell’ambiente, al fine di favorire la capacità di
cooperazione e di solidarietà. L’attività educativa in tutti i suoi aspetti: cognitivi, affettivi,
relazionali, corporei, estetici, etici, spirituali, religiosi, pone al centro l’alunno come
persona nella sua entità, dignità personale e nazionale.
MACROTEMA
Educazione ai diritti dei fanciulli.
“Ogni bambino ha diritto ad avere un nome ed una nazionalità”
FINALITA’











Prendere coscienza delle dinamiche che portano all’affermazione della propria
identità.
Prendere coscienza dei problemi esistenziali, intellettuali, operativi, morali,
estetici, sociali ricercando le possibili soluzioni.
Ampliare il punto di vista su di sé e sulla propria collaborazione nel mondo.
Conferire senso alla vita.
Imparare ad interagire con i coetanei e con gli adulti.
Scoprire la difficoltà, ma anche le necessità, dell’ascolto delle ragioni altrui, del
rispetto, della tolleranza, della cooperazione e della solidarietà.
Porsi problemi esistenziali, morali, politici, sociali, coglierne la complessità e
formulare risposte personali non necessariamente ricavate dall’opinione altrui.
Acquisire consapevolezza di essere titolare dei diritti, ma anche di essere soggetto a
doveri.
Riflettere sui propri diritti-doveri di cittadino, dando loro applicazione nella vita
quotidiana.
Condividere le regole comuni del vivere insieme.
Promuovere per sé e per gli altri un benessere fisico connesso a quello psicologico,
morale e sociale.
III Circolo Didattico – P.T.O.F. 2015 - 2016
38

Adottare comportamenti adeguati per la salvaguardia della sicurezza propria e degli
altri.
CONTENUTI TRASVERSALI










Alcuni articoli della Dichiarazione dei Diritti del Fanciullo e della Convenzione
Internazionale dei Diritti dell’Infanzia.
I concetti di diritto-dovere, libertà, responsabilità, identità, pace, sviluppo umano,
cooperazione, sussidiarietà.
I servizi offerti dal territorio alla persona.
Organizzazioni Internazionali, governative e non governative a sostegno della pace e
dei diritti-doveri dei popoli.
Le principali differenze psicologiche, comportamentali e di ruolo tra maschi e
femmine.
Analisi di stati d’animo, di sentimenti, di emozioni diverse, per situazioni differenti.
Accettare, rispettare, aiutare gli altri ed i “diversi da sé”, comprendendo le ragioni
dei loro comportamenti.
Identificare situazioni attuali di pace-guerra, sviluppo-regressione, cooperazioneindividualismo, rispetto-violazione dei diritti umani.
Attivare modalità relazionali positive con i compagni e con gli adulti, tenendo conto
delle diversità.
In situazione di gioco, di lavoro, di relax…, esprimere la propria emotività con
adeguate attenzioni a sé, agli altri, ed alla domanda sul bene e sul male.
PROGETTI
SCUOLA DELL’INFANZIA
IO SOGNO …
UN MONDO DI FAVOLE
Il mondo incantato delle favole si riversa in questo progetto dedicato alle favole classiche,
per stimolare nel bambino l'immaginario e l'attitudine al sogno.
Questa tematica viene considerata ed utilizzata come momento pedagogico fondamentale
perché educa ai valori e aiuta il bambino ad affrontare le difficoltà della sua vita, gli offre
una modalità di controllo sulle proprie pulsioni e sviluppa la capacità di esprimere e
comunicare attraverso il linguaggio i propri stati d'animo, sentimenti ed emozioni.
Spesso i bambini chiedono alle insegnanti di raccontare delle storie. In tal modo, le favole
consentiranno alle insegnanti di condividere i momenti più intimi e rilassanti con i bambini.
Durante l'anno scolastico molte potranno essere perciò le occasioni per prendere in mano
un libro e mettersi a leggere delle favole. Esse infatti, rappresentano utili strategie
III Circolo Didattico – P.T.O.F. 2015 - 2016
39
metodologiche-didattiche per favorire lo sviluppo e la formazione della personalità: oltre
che per i suoi contenuti, (perché il bambino è attratto dalla stampa dei fogli, dai colori, dal
titolo), grande valenza viene anche dal modo in cui l'educatrice saprà usare il tono di voce
con cui verrà letto il racconto.
La favola si differenzia dalla fiaba, perché accompagnata da una “morale”, ossia un
insegnamento relativo ad un principio etico o un comportamento, che spesso è formulata
esplicitamente alla fine della narrazione. Sarà compito dell'insegnante far si che il bambino
capisca “la morale della favola” per poterne fare un proprio strumento di educazione.
Così il bambino impara che la vita prevede anche delle difficoltà, delle situazioni
problematiche che però sono superabili e affrontandole si arriva alla soluzione aiutandolo a
superare l'egocentrismo tipico di questa età.
La profonda valenza educativa della favola quindi sta nel fatto che qui “tutto è possibile”
dove, attraverso l'immaginazione, il bambino sa vedere un mondo diverso e migliore di
quello in cui vive.
Immedesimandosi nel protagonista portatore di morale, il bambino può conoscere il senso
del bene e del male.
Dunque, attraverso i racconti, i bambini riescono ad affrontare con serenità paure interne
ed esterne traendone degli insegnamenti istruttivi.
Con questo progetto educativo le insegnanti aiuteranno i bambini a cogliere e a sviluppare i
seguenti traguardi:
• educare al silenzio e all'ascolto attraverso momenti dedicati alla narrazione
• introdurli nel mondo incantato delle storie classiche
• presentare loro personaggi ed eroi con cui identificarsi
• stimolare la curiosità e l'interesse dei bambini
• svolgere attività di rielaborazione conoscendo personaggi buoni ed antagonisti delle
favole.
• intraprendere attività di rielaborazione grafica e linguistica.
PROGETTO:
continuità
GIOCA CON ME”
giocando
“UNO, DUE,
in
TRE
Conduttori:
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INSEGNANTI DELLA SCUOLA DELL’INFANZIA
INSEGNANTI DELLA SCUOLA PRIMARIA
Idea centrale, finalità:
Incrementare un atteggiamento di collaborazione per raggiungere obiettivi comuni e
formazione di gruppi eterogenei.
Obiettivo formativo:




Ricercare e conoscere vari giochi
tradizionali
Saper giocare insieme rispettando le
regole
Interscambi di esperienze tra gruppi
Memorizzare filastrocche e canti dei giochi
PROGETTO: “Il BAMBINO E L’AMBIENTE”
Le insegnanti della scuola dell’infanzia propongono il progetto che ha come nome contesto
di riferimento il rapporto BAMBINO-AMBIENTE.
Il progetto nasce dalla consapevolezza che l’ambiente, sia naturale che sociale, nel quale il
bambino vive quotidianamente o visita in momenti della propria vita è contenitore
privilegiato per comprendere la realtà sociale che lo circonda. L’esplorazione e la
conoscenza del proprio ambiente di vita si scoprono e si fondono in esperienze vissute ed
aprono le porte alla nascita di un’educazione ambientale; educazione ambientale che passa
attraverso la responsabilizzazione, la salvaguardia e la protezione dell’ambiente.
L’organizzazione del progetto non vuole proporre una programmazione rigida degli
argomenti, bensì fornire delle situazioni che tengano conto degli interessi e delle risposte
dei bambini, sfruttando opportunamente certi tratti caratteristici del comportamento
infantile quali: la curiosità, il gusto dell’esplorazione e della scoperta.
L’educazione ambientale in questo contesto si pone come obiettivo trasversale dei diversi
campi di esperienza, poiché è necessario un intervento volto ad educare alla
consapevolezza ed al rispetto dell’ambiente e delle sue risorse. Lo studio dell’ambiente è
innanzitutto scoperta della realtà, successivamente conoscenza e riflessione.
OBIETTIVI GENERALI





Avviare il bambino ad osservare in modo organizzato ciò che lo circonda ed a
prendere coscienza.
Apprezzare e modificare creativamente l’ambiente che lo circonda.
Sensibilizzare il bambino al rispetto degli animali e del loro habitat.
Conoscere e rispettare i delicati equilibri della natura.
Conoscere e riconoscere l’ambiente vegetale.
III Circolo Didattico – P.T.O.F. 2015 - 2016
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

Promuovere nel bambino una coscienza ecologica, analisi delle cause che producono
e prevengono l’inquinamento, maturare un comportamento attivo, di rispetto e di
protezione dell’ambiente.
Superare la percezione di sé ne misurarsi con la realtà.
SEQUENZE DIDATTICHE














La città (scuola - chiesa - supermercato – mercato – palazzo comunale – giardini –
strade – negozi – bar – stazione…).
La casa.
La casa degli animali (conoscenza e rispetto).
Terra-Acqua-Aria.
Montagna.
Fiume.
Lago.
Mare.
Ciclo vitale.
Le piante (semina).
Ambienti ed ecologia (rispetto della natura).
Problematica ambientale modalità di raccolta dei rifiuti.
Riciclo-Riuso.
Inquinamento ambientale.
CAMPI DI ESPERIENZA
Lo spazio, l’ordine, la misura
OBIETTIVI SPECIFICI
1.
2.
3.
4.
Stimolare la costruzione dei simboli e l’uso di strumenti di registrazione.
Promuovere una corretta organizzazione dello spazio grafico.
Cogliere il criterio di relazione che lega gli elementi.
Costruire classificazioni in base a caratteristiche generali, comuni e
particolareggiate.
5. Ordinare temporalmente le immagini degli eventi considerati.
6. Utilizzare strumenti di rappresentazione.
7. Riconoscere forme e saper collocare oggetti nello spazio.
8. Intuire la quantità e rappresentarla graficamente (corrispondenza segno graficoquantità espressa).
9. Operare un confronto fra le diverse realtà.
10. Elaborare giudizi di probabilità in relazione all’evento considerato (causa-effetto).
11. Stimolare la capacità di riconoscere le proprietà di un elemento.
12. Definire gli insiemi in base a proprietà o caratteristiche oggettive (alto-basso, vicinolontano).
13. Cogliere rapporti topologici.
14. Acquisire la capacità di analisi e di attenzione.
15. Acquisire l’abitudine a porsi problemi e a ricercarne la soluzione.
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Il sé e l’altro
OBIETTIVI SPECIFICI
1. Cogliere la propria identità personale in connessione con la famiglia di appartenenza.
2. Assumere comportamenti di rispetto nei confronti delle proprie cose e di quelle
altrui.
3. Sensibilizzare il bambino al rispetto degli animali e del loro habitat ed alla crescita
dei vegetali per conoscerli e rispettarli.
Le cose, il tempo, la natura
OBIETTIVI SPECIFICI
E’ il campo di esperienza relativo all’esplorazione, alla conoscenza del mondo della realtà
naturale ed artificiale nel quale entrano l’intelligenza spaziale, logico-matematica,
linguistica.
In questo campo l’intelligenza, la curiosità, la spinta ad esplorare, a capire il gusto della
scoperta, la motivazione a mettere alla prova il pensiero, vengono potenziate e
caratterizzano il comportamento dei bambini già a 3 anni. Si aiuterà il bambino a
riconoscere l’esistenza dei problemi e alla possibilità di affrontarli e risolverli.
Le abilità da sviluppare riguardano: l’esplorazione, la manipolazione, l’osservazione con
l’impiego di tutti i sensi con esercizi di semplici attività manuali e costruttive, la messa in
relazione, in ordine, in corrispondenza, la costruzione e l’uso di simboli e di elementari
strumenti di registrazione sui dati di esperienza, l’elaborazione e la verifica di previsioni,
anticipazioni e ipotesi.
Tutto ciò deve essere fatto tenendo conto dei bisogni evolutivi dei bambini, rispettandoli,
dando spazio alle loro domande evitando di dare però risposte, creando ambienti stimolanti
per la ricerca e la discussione collettiva con situazioni semplificate che abbiano senso per i
bambini, che valorizzino la prospettiva personale ed il pensare con la propria testa senza
penalizzare l’errore in quanto espressione del proprio punto di vista, promuovendo il
pensiero critico.
Si stimolerà il bambino al fare, al rappresentare, al ridiscutere in gruppo, a soddisfare i
bisogni esplorativi, le sue possibilità conoscitive utilizzando diversi tipi di materiale,
lavorando con le mani e svolgendo attività che uniscano alla valenza scientifica un
particolare carattere motivante come: attività di cucina, esperienze di fisica, attività di
interesse biologico, osservazioni e riflessioni sugli animali, valorizzando con ciò la naturale
tendenza affettiva dei bambini. In queste attività entrano in gioco dimensioni di tipo
temporale utilizzate dai bambini per organizzare eventi familiari e per percepire e
collocare gli eventi nel tempo.
L’ambiente dev’essere così organizzato in modo da consentire il lavoro autonomo e
collaborativo del bambino:
 Laboratori.
 Spazi attrezzati all’aperto.
 Uscite finalizzate alla ricerca nella realtà naturale, sociale e del lavoro.
Si aiuterà il bambino a svilupparla capacità di leggere rappresentazioni oggettive della
realtà, a consolidare ed affinare le capacità di ordinare e strutturare le informazioni, ad
III Circolo Didattico – P.T.O.F. 2015 - 2016
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operare a livello motorio classificazioni in base ad uno o più attributi, a stimolare la lettura
delle analogie e delle differenze d’ambiente.
Si cercherà di stimolare l’interesse per un essere vivente e per le sue condizioni di vita,
capire come animali e piante siano legati tra loro e come ciascuno contribuisca alla vita
degli altri ed anche alla nostra vita.
Discorsi e parole, messaggi, forme e media
OBIETTIVI SPECIFICI
1. Usare il linguaggio verbale per esplorare, conoscere, descrivere e rappresentare
l’ambiente, un paesaggio …
2. Descrivere elementi reali usando vocaboli nuovi.
3. Esprimere le proprie percezioni sensoriali, i gusti e le preferenze personali in
riferimento all’ambiente.
4. Cogliere ed apprezzare le qualità estetiche dell’ambiente.
5. Osservare situazioni ambientali e cogliere i tratti caratteristici da rielaborare
creativamente attraverso l’espressione grafico-pittorica.
6. Conoscere, riconoscere, verbalizzare e rappresentare comportamenti riferiti
all’ambiente.
Il corpo e il movimento
OBIETTIVI SPECIFICI
1. Acquisire familiarità con l’ambiente per potersi muovere all’interno di esso.
2. Comprendere e distinguere le distanze fra oggetti e cose diverse.
3. Comprendere e distinguere come muoversi all’interno di un ambiente (causaeffetto).
4. Conoscere, riconoscere ed assumere
comportamenti positivi ed adatti per
ogni
ambiente.
A fine progetto è prevista una manifestazione
che sarà sintesi e verifica di quanto appreso,
quale tutti i bambini saranno coinvolti in modo
didatticamente produttivo.
conclusiva
durante
la
divertente e
PROGETTO: “PASSO DOPO PASSO”
MOTIVAZIONI DEL PROGETTO
Il progetto è stato pensato al fine di promuovere lo sviluppo delle potenzialità relazionali,
affettive, ludiche, emotive ed intellettuali dei bambini. La danza come arte del movimento
possiede una grande valenza, non solo artistica, ma anche educativa e permette di
contemplare la persona nella sua unità bio-psico-spirituale in direzione di una continua
III Circolo Didattico – P.T.O.F. 2015 - 2016
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crescita individuale, aperta alla relazione con gli altri e con il mondo. Le semplici proposte
di movimento, ritmo-musica e danza permettono al bambino di fare esperienza di sé, del
mondo, attraverso il proprio corpo.
Il bambino è stimolato alla scoperta, all’ascolto, alla curiosità e a dare forma alla propria
creatività.
Danzare insieme permette d’incontrare se stessi e gli altri in un linguaggio universale che
abbraccia con gioia l’espressione ed i talenti di ciascuno verso una direzione
complementare e cooperativa del vivere insieme.
FINALITA’


Sperimentare e conoscere gli elementi base della danza per comunicare,
socializzare, esprimersi, recuperare l’equilibrio, contribuendo così a ridurre
progressivamente il disagio affettivo, relazionale, cognitivo e sociale.
Sviluppare nei bambini la capacità di comunicare attraverso il movimento inteso
come linguaggio espressivo del corpo.
OBIETTIVI SPECIFICI





Rispondere con il movimento a stimoli di vario genere
(immagini, musica, racconti, oggetti).
Riconoscere ed identificare le varie parti del corpo.
Sviluppare delle capacità coordinative: equilibrio
statico e dinamico, differenziazione spazio-temporale,
orientamento nello spazio, ritmo, combinazione
motoria e reazione.
Eseguire e memorizzare facili sequenze di movimento.
Muoversi da soli e in gruppo.
PROGETTO: “GIVE ME FIVE”
(di lingua inglese per il gruppo di bambini di cinque anni)
Le Indicazioni Nazionali per il Curricolo del 2007 rappresentano il riferimento normativo più
recente per le scuole dell’infanzia italiane. Tale documento suddivide in cinque campi di
esperienza i luoghi del fare e dell’agire del bambino, con lo scopo di favorire il percorso
educativo di ogni alunno, aiutandolo ad orientarsi nella molteplicità e nella diversità degli
stimoli e delle attività.
Tra i traguardi per lo sviluppo delle competenze al termine della scuola dell’infanzia le
Indicazioni Ministeriali sottolineano l’importanza di fornire agli allievi occasioni nelle quali
essi possano apprezzare e sperimentare la pluralità linguistica e confrontarsi con lingue
diverse, da qui il senso di un Progetto educativo-didattico d’inglese per i bambini di cinque
anni.
Gli alunni di cinque/sei anni hanno acquisito le principali strutture linguistiche e spesso,
durante il contesto di vita quotidiana hanno già incontrato lingue diverse (con molta
probabilità l’inglese), inoltre se opportunamente guidati possono apprendere in modo
III Circolo Didattico – P.T.O.F. 2015 - 2016
45
efficace una seconda lingua purché il contesto sia per loro motivante, dotato di senso e
l’apprendere i primi elementi di una lingua comunitaria orale, che nel caso specifico è
costituita dall’inglese, risulta essere un’esperienza molto importante in quanto offre al
bambino un ulteriore mezzo per comunicare e la possibilità di ampliare la propria
visione del mondo. Da non sottovalutare è inoltre la dimensione europea e mondiale di
cittadinanza all’interno della quale tutti noi siamo inseriti e alla quale appartengono gli
alunni, destinati a vivere in una società sempre più multiculturale e pertanto multilingue.
Obiettivi del progetto …
Le finalità dell’insegnamento della lingua inglese sono indicate nelle
Raccomandazioni Nazionali :
 sollecitare e consolidare le competenze relazionali, riflessive e meta-riflessive
indispensabili alla comunicazione;

porre le premesse per far assumere la sensibilità e le responsabilità dei cittadini
d’Europa e del mondo;
 contribuire a formare una più ricca visione del mondo;
 favorire l’acquisizione degli strumenti necessari per un confronto diretto tra la
propria cultura e le altre;
 favorire l’acquisizione della lingua inglese.
Sulla base di quanto appena proposto, l’obiettivo principale del
Progetto educativo-didattico consiste nell’introdurre gli elementi di
base di una seconda lingua ed accedervi attraverso la pluralità dei
canali senso-percettivi.
PROGETTO: “KIDSMART”
PREMESSA
L'approccio corretto alle tecnologie e indispensabile per i bambini di oggi che hanno bisogno
di comprendere e padroneggiare l'evoluzione della nostra società.
Favorire la naturale curiosità del bambino verso le nuove tecnologie e quindi inserire un
progetto multimediale nella scuola dell’Infanzia, rappresenta un fattore di realizzazione
dell'uguaglianza delle opportunità educative, dal momento che permette a tutti, anche ai
ceti economicamente e culturalmente più svantaggiati di poter usufruire di questo
strumento di successo scolastico. Cosi facendo si avvalora sempre più il Piano dell'offerta
formativa per combattere il grande problema della dispersione scolastica.
OBIETTIVI GENERALI

Fruire di uno strumento che li stimoli a progredire nella costruzione del sapere,
contribuendo a renderli protagonisti dei loro processi di apprendimento.
III Circolo Didattico – P.T.O.F. 2015 - 2016
46




Offrire al bambino una grossa opportunità di apprendimento globale ed immediato,
attraverso il coinvolgimento simultaneo di più canali recettivi come quello
sensoriale, cognitivo, emotivo.
Svolgere attività profondamente motivanti che agiscano direttamente sullo sviluppo
cognitivo, tali da attivare i processi fondamentali : percezione, attenzione,
memoria.
Utilizzare il computer per realizzare apprendimenti educativi attraverso attività
considerate "giochi divertenti".
Favorire i processi di apprendimento cooperativo.
OBIETTIVI SPECIFICI











Saper distinguere le componenti (materiali esterne) del PC ( tastiera, mouse,
monitor, stampante).
Acquisire un livello minimo di strumentalità e confidenza con il computer:
Accendere e spegnere il computer
Manovrare il mouse (puntare, cliccare, trascinare)
Riconoscere il simbolo freccia
Utilizzare la tastiera
Muoversi liberamente dentro i software didattici proposti dall'insegnante
Disegnare, scoprendo alcune delle possibilità offerte
dai programmi di disegno
Scrivere spontaneamente
Registrare le voci e i suoni nel computer (con il grafico
del suono)
Acquisire nuovi vocaboli
PROGETTI
SCUOLA PRIMARIA
PROGETTO: “MI MUOVO, GIOCO, MI DIVERTO”.
PREMESSA
Il campo di esperienza della corporeità e della motricità contribuisce alla crescita e alla
maturazione complessiva del bambino promuovendo la presa di coscienza del valore del
corpo, inteso come una delle espressioni della personalità e come condizione funzionale,
relazionale, cognitiva, comunicativa e pratica da sviluppare in ordine a tutti i piani di
attenzione formativa.
I traguardi di sviluppo da perseguire consistono, da una parte nello sviluppo delle capacità
senso-percettive e degli schemi dinamici e lateralità di base (camminare….) per adattarli ai
parametri spazio-temporali dei diversi ambienti, dall’altra nella progressiva acquisizione
della coordinazione dei movimenti e della padronanza del proprio comportamento motorio
III Circolo Didattico – P.T.O.F. 2015 - 2016
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nell’interazione con l’ambiente, vale a dire la capacità di progettare ed attuare la più
efficace strategia motoria e di intuire-anticipare quella degli altri e le dinamiche degli
oggetti nel corso delle attività motorie.
L’insieme delle esperienze motorie e corporee correttamente vissute costituisce un
significativo contributo per lo sviluppo di una immagine positiva di sé.
OBIETTIVI GENERALI




Alfabetizzazione motoria per tutti, nel rispetto delle potenzialità individuali del
singolo alunno.
Base motoria ampia, riferita ai diversi schemi motori di base;
Partecipazione ad esperienze di gioco-sport, per il progressivo passaggio da semplici
attività ludico-motoria ad attività di livello pre-sportivo
Partecipazioni ad esperienze di attività sportive specifiche.
OBIETTIVI SPECIFICI









Acquisire i primi schemi statici e posturali di base in posizione eretta distesi a terra
(supini, proni e sul fianco
Acquisire i primi schemi motori a carattere dinamico (camminare, correre, saltare,
strisciare, rotolare, cadere, salire, scendere, scavalcare, arrampicarsi, lanciare,
tirare, afferrare, impugnare, equilibrarsi.
Ricercare una coordinazione dinamica generale attraverso movimenti fini-grosso
motori.
Favorire
l’equilibrio
emozionale
attraverso
prime
esperienze
di
rilassamento e
di controllo
respiratorio.
Promuovere
l’autonomia personale e le prime forme di autocontrollo.
Acquisire le prime abilità pre-sportive per l’avviamento ai giochi di squadra con
semplici attività ludico-motorie.
Percorsi, staffette.
Attività individuali e di coppia con i piccoli e grandi attrezzi.
Giochi di squadra organizzati finalizzati all’acquisizione di regole pre-sportive.
PROGETTO:
PREMESSA
L’insegnamento della lingua inglese va collocato nel quadro dell’educazione linguistica che
investe lo sviluppo completo della personalità del bambino. Fine prioritario è quello di
favorire una reale capacità di comunicare contribuendo alla maturazione delle capacità
espressive degli alunni lungo il loro percorso di crescita all’interno della società.
III Circolo Didattico – P.T.O.F. 2015 - 2016
48
“Il linguaggio è da ritenersi il mezzo più potente che possediamo per effettuare
trasformazioni nella realtà, per mutare la sua forma riorganizzandola sul piano delle
possibilità” (Bruner).
La formazione linguistica del bambino è un processo unitario e le interrelazioni fra lingua
madre e lingua in via d’apprendimento va ricercata, attivata e sviluppata come elemento
fondamentale del processo linguistico.
L’apprendimento di una lingua straniera è incontro con un’altra cultura, un altro modo di
esprimersi con una gestualità e una diversa organizzazione della vita ed è funzionale al
ridimensionamento degli stereotipi culturali.
È promuovere nel bambino la consapevolezza sociale, la comprensione e il rispetto di stili
di vita diversi, ma anche di punti di vista e opinioni a volte contrastanti.
Il diverso codice linguistico è un mezzo di promozione individuale e sociale, è uno
strumento di organizzazione delle conoscenze attraverso il quale il bambino ha la possibilità
di arricchire il proprio bagaglio cognitivo, di conoscere e accettare contesti culturali diversi
dal proprio, di assumere comportamenti orientati alla solidarietà e all’accoglienza.
FINALITA’





Aiutare il bambino a comunicare con gli altri mediante una lingua diversa dalla
propria.
Saper sostenere una facile conversazione relativa ad argomenti di vita quotidiana.
Scambiare saluti.
Mostrare la comprensione di semplici istruzioni attraverso azioni appropriate.
Dare risposte molto semplici, anche singole parole, a semplici domande e richiesta di
informazioni.
OBIETTIVI














Salutare nei registri informale e formale.
Chiedere e dare informazioni sulla propria identità e quella altrui.
Dare ed eseguire determinati ordini.
Essere in grado di esprimere delle preferenze.
Conoscere ed utilizzare correttamente i numeri cardinali e ordinali.
Chiedere e dare informazioni relative al tempo,
apprendendo quindi l’ora, i giorni della settimana, i
mesi, le stagioni e le strutture linguistiche relative
anche al tempo atmosferico.
Riuscire a localizzare nello spazio utilizzando termini
ed espressioni appropriati.
Essere in grado di descrivere se stesso e gli altri.
Essere in grado di descrivere un ambiente.
Essere in grado di formulare, accettare e/o rifiutare inviti.
Riferire azioni che appartengono alla quotidianità dell’alunno.
Conoscere aspetti geografici e culturali del Paese di cui si studia la lingua, per
rinforzare l’apprendimento di quest’ultima attraverso ulteriori stimoli.
Essere in grado di utilizzare in forma scritta quelle stesse strutture linguistiche
acquisite a livello orale.
Leggere con corretta pronuncia e comprendere semplici e brevi testi.
III Circolo Didattico – P.T.O.F. 2015 - 2016
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PROGETTO: “L2”
(lingua italiana come seconda lingua per alunni stranieri)
PREMESSA
Il presente progetto di alfabetizzazione linguistica ha come obiettivo prioritario
l’acquisizione della lingua italiana per gli allievi stranieri inseriti a scuola.
Il possesso dell’italiano determina la possibilità di allacciare relazioni e di partecipare in
modo attivo ai contenuti disciplinari.
Realizzazione del progetto
Nel nostro istituto sono presenti alunni stranieri di diversa provenienza la cui conoscenza
della lingua si presenta assai scarsa e rudimentale, ciò non consente un approccio efficace
alle esperienze della classe e pregiudica il raggiungimento di apprendimenti strutturati e
significativi.
Pertanto si propone di attuare due corsi per l’apprendimento della lingua italiana:


corso di alfabetizzazione di primo livello per gli alunni privi di qualsiasi competenza
linguistica
corso di secondo livello per gli alunni con competenze insufficienti.
Finalità educative
> Fornire gli strumenti necessari al successo scolastico.
> Favorire la socializzazione, la collaborazione, l’aiuto e il rispetto reciproco.
Finalità didattiche
 Sviluppare le abilità comunicative orale e/o scritta.
 Prevenire l’insuccesso scolastico.
Obiettivi di apprendimento
 Ascoltare e comprendere parole e brevi messaggi orali ricorrenti nel linguaggio della
classe.
 Parlare con una pronuncia adeguatamente corretta.
 Riprodurre i suoni non presenti nella fonologia della lingua madre.
 Usare vocaboli ed espressioni di uso frequente.
 Ampliare il patrimonio lessicale riguardante la terminologia della quotidianità.
 Costruire semplici strutture sintattiche con nomi, verbi, aggettivi, articoli,
preposizioni.
 Leggere e comprendere semplici testi.
 Migliorare la competenza ortografica.
 Scrivere testi semplici con il supporto di immagini.
PROGETTO: “POTENZIAMENTO” DI MATEMATICA
III Circolo Didattico – P.T.O.F. 2015 - 2016
50
Il progetto ha lo scopo di supportare gli alunni in difficoltà
nell’ambito logico-matematico fornendo loro strumenti e
mezzi per incrementare lacune nei prerequisiti che
potrebbero
incidere
negativamente
sulle
successive
acquisizioni logico-matematiche.
La finalità del progetto è quella di intervenire sulle
potenzialità di ciascun alunno, al fine di realizzare il successo
formativo e consentire il recupero e il consolidamento delle
fondamentali abilità di base.
Il programma verrà svolto in modo più approfondito, gli studenti avranno più tempo per
consolidare le conoscenze e per recuperare le difficoltà/lacune pregresse, sarà possibile
potenziare le attività di laboratorio per aiutare gli studenti a “imparare a fare” e non solo
a “sapere” e le lezioni potranno essere arricchite da collegamenti interdisciplinari.
OBIETTIVI




Potenziare le capacità logiche.
Comprendere il significato dei procedimenti di calcolo.
Potenziare il calcolo mentale.
Individuare e risolvere situazioni problematiche.
PROGETTO: “SCRITTURA CREATIVA”
Le ragioni del progetto
La proposta scaturisce dall'esigenza di creare una motivazione positiva verso la scrittura e
di aumentare il desiderio ed il piacere di scrivere in un momento storico e socio culturale
che vede questa abilità declassata rispetto alle altre veloci e sintetiche modalità
comunicative.
Intende offrire agli alunni di scuola primaria un percorso laboratoriale per sperimentare i
processi, gli strumenti, le tecniche e i “trucchi” dell’arte dello scrivere, che possono
aiutare ad esprimere la fantasia e la creatività di ciascuno ed incrementare l’originalità
linguistica da contrapporre, per arginarlo, all’uso di un codice linguistico omologato ed
influenzato dai modelli televisivi.
Il progetto richiede il coinvolgimento degli alunni su più fronti: quello cognitivo, quello
emozionale e, non ultimo, quello delle abilità sociali.
Vuole rappresentare infatti, per il clima di partecipazione che crea, un forte stimolo
all’instaurarsi di relazioni positive nel gruppo, alla scoperta della condivisione e della
diversità come ricchezza.
La peculiarità di questo laboratorio sta nella sua complessità, per la molteplicità delle
abilità implicate, stimolate e accresciute, affrontata con le modalità del gioco.
Finalità generale
Il laboratorio di scrittura creativa vuole essere per i bambini un’esperienza alternativa,
centrata sull’aspetto ludico dell’apprendimento, con un duplice obiettivo: di stimolo alla
propria creatività letteraria attraverso un uso consapevole del linguaggio e insieme di
confronto aperto con gli altri.
Finalità didattica

Motivare l’interesse nei confronti dei processi di scrittura.
III Circolo Didattico – P.T.O.F. 2015 - 2016
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
Attivare stimoli e risposte per allargare il bagaglio di conoscenze linguistiche
dell’alunno.
 Favorire la maturazione dei processi cognitivi creativi e del
pensiero divergente.
 Migliorare
la
padronanza
del
linguaggio,
della
comunicazione scritta e del repertorio espressivo.
 Esprimere le proprie potenzialità creative utilizzando più
codici espressivi.
Finalità educativa




Riconoscere l'importanza della pianificazione e della collaborazione nell'ambito del
lavoro di tipo laboratoriale.
Discutere le proprie idee e confrontarle per il raggiungimento di uno scopo condiviso.
Lavorare autonomamente e in gruppo in modo costruttivo.
Incoraggiare la scoperta delle proprie attitudini e la condivisione della propria
visione del mondo con gli altri.
Progetto di recupero: “UN’OPPORTUNITA’ IN PIU’”
Il Progetto si propone di offrire una serie di input e proposte didattiche per il
consolidamento e il recupero di abilità specifiche e per conseguire l'innalzamento del livello
di scolarità e del successo scolastico. Il progetto “Un’opportunità in più” si ritiene
necessario in considerazione dell’ elevata presenza nella nostra scuola primaria di alunni
con problemi derivanti soprattutto da uno svantaggio socio – culturale. Ciò determina
demotivazione e ritardo nell'apprendimento, disturbi comportamentali e difficoltà
nell'acquisizione delle conoscenze.
Illustrazione del progetto:
Attraverso la formazione di gruppi di alunni suddivisi per livelli di apprendimento, si
interverrà sulle potenzialità di ciascuno al fine di realizzarne il successo formativo e
consentire il recupero e il consolidamento delle abilità e dei contenuti.
Si intende realizzare un percorso didattico individualizzato o di gruppo che consenta di
tener conto delle risorse cognitive di ciascuno, in vista di un loro reale e positivo sviluppo.
Campo di indagine: -Ambito linguistico e logico-matematico.
Obiettivi:




Acquisire consapevolezza delle proprie capacità in termini di risorse e strategie.
Migliorare l'autostima e la motivazione all'apprendimento.
Recuperare le abilità linguistiche e logico-matematiche.
Consolidare la capacità di scrittura di due o più frasi coerenti e coese.
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




Potenziare la capacità di elaborare oralmente informazioni ricavate da testi letti.
Consolidare la capacità di ascoltare, comprendere, rielaborare e comunicare.
Saper relazionare in modo consapevole e significativo in vari contesti.
Riuscire ad utilizzare in modo pertinente i vari codici comunicativi.
Sintetizzare testi letti o ascoltati rispettando la sequenzialità degli avvenimenti.
PROGETTO: “IL PIACERE DI LEGGERE”
Nell’epoca della rivoluzione informatica, in cui il bambino è affascinato da computer,
play station, video games…il nostro progetto ha la finalità di fargli scoprire un nuovo
piacere: quello della lettura.
L’ambizione non è fine a stessa ma tende a fornire al bambino gli strumenti per
acquisire ricchezza lessicale e, quindi, proprietà di linguaggio, scioltezza
nell’espressione scritta e orale, capacità di comprensione e riflessione linguistica e
contenutistica, grazie anche all’opportunità di tornare più volte sullo stesso testo, per
giungere, poi, al fine ultimo che è quello di affinare le capacità di confronto di testi, di
rielaborazione e di critica degli stessi e pertanto di tutti i messaggi da cui il bambino è
sollecitato.
Ciò premesso si enucleano i seguenti OBIETTIVI:


 Sviluppare le capacità di ascolto e di comprensione delle
letture svolte.
 Favorire il bisogno e il piacere di leggere per acquisire
informazioni e concetti.
potenziare la capacità di esprimere i contenuti dei testi letti di analizzarli e di
rielaborarli.
Incrementare la creatività individuale e la capacità di produzione di brevi racconti.
PROGETTO: “PICCOLI CITTADINI DEL MONDO”
Giornalino web
PREMESSA
Durante gli scorsi anni la nostra scuola ha partecipato al
progetto
educativo “Un giornale per tutti” nato dall’esperienza condotta
per
l’attività del sito web www.alboscuole.it promosso dalla
Presidenza dell’Associazione Nazionale di Giornalino Scolastico nel 2003, sostenuto e
diffuso attraverso la collaborazione tra l’Associazione Alboscuole ed il Ministero della
Pubblica Istruzione “Il giornalino scolastico” che ha riscontrato grande interesse negli
alunni.
L’attività perciò sarà ripetuta anche quest’anno con gli alunni della scuola primaria.
III Circolo Didattico – P.T.O.F. 2015 - 2016
53
Inoltre, per dare maggiore diffusione del lavoro realizzato nel nostro circolo sarà pubblicato
sul sito della scuola.
FINALITA’




Promuovere l’interazione, la collaborazione e il confronto.
Promuovere la propria identità culturale come presa di coscienza della realtà
ambientale.
Favorire il potenziamento delle conoscenze linguistiche e informatiche, in un’attività
culturale e ludica al tempo stesso.
Accrescere la motivazione e l’interesse degli alunni verso la produzione scritta,
fondamento dell’azione pedagogica.
OBIETTIVI








Favorire la conoscenza delle attività svolte dalla comunità scolastica all’ambiente
esterno.
Collegare e far comunicare tra loro i vari plessi sia della primaria sia dell’infanzia.
Suscitare la motivazione a produrre in lingua scritta in modo efficace e creativo.
Favorire la circolazione delle informazioni offrendo agli alunni l’opportunità di
diffondere notizie di loro interesse.
Far acquisire la capacità di esprimere in forma chiara ed efficace le proprie
esperienze.
Stimolare le capacità critiche.
Sviluppare la capacità all’osservazione, alla relazione, all’interpretazione personale.
Utilizzare le nuove tecnologie.
La pubblicazione sul sito Internet della scuola e la pubblicazione in rete del giornale
porterà gli alunni a riflettere:
 sulle potenzialità della rete
 sulla possibilità della comunicazione a distanza attraverso la rete
 sulla possibilità di far visionare il proprio lavoro a tutto il mondo
 sulla necessità di essere attenti nella comunicazione riflettendo su ciò che si scrive.
Inoltre consentirà alla scuola:
 di acquisire consapevolezza della propria identità, di renderla esplicita e di
comunicarla;
 di esplicitare le proprie scelte educative;
 di potenziare e innovare l’area didattica e formativa;
 di uscire dall’ isolamento e di rendersi visibile in tutto il mondo;
 di incontrarsi attraverso aree di forum.
Obiettivo principale è quello di rendere l’allievo più consapevole del suo processo evolutivo
e artefice in prima persona del proprio apprendimento e arricchimento culturale.
PROGETTO: “TRA LE MURA DI TERRANOVA”
(la mia città tra storia e ambiente)
III Circolo Didattico – P.T.O.F. 2015 - 2016
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L’autonomia scolastica impone una interazione scuola-territorio che investe due fronti:
a) da una parte la scuola deve piegarsi al territorio, nel senso che deve adeguarsi ad
esso ed a quelle che sono le sue istanze ed aspettative;
b) d’altra parte la scuola ha l’obbligo di trainare l’ambiente in cui opera verso uno
standard qualitativo superiore.
Questa premessa ci consente di motivare le finalità del progetto.
Invero, la nostra scuola opera in un’area ricca di resti archeologici e monumenti che
testimoniano le vicende storiche di cui la città è stata protagonista, pur tuttavia la stessa è
sede di un polo industriale che comporta gravi problemi di inquinamento ambientale.
Questo progetto si propone, quindi, da una parte, di far conoscere ed amare agli alunni il
patrimonio storico della città coinvolgendoli al punto da far individuare loro quali
potrebbero essere le modalità concrete per conservare, rispettare e tramandare questi
beni, dall’altra parte si propone di rendere consapevoli gli alunni delle problematiche
ambientali create dall’ industrializzazione in genere e dalla nostra area industriale in
particolare.
E tutto ciò,
per
condurli,
tramite
l’
osservazione
concreta, alla
interiorizzazione della necessità del rispetto delle più semplici norme dell’ ecologia, ai fini
della tutela ambientale e della salute dei cittadini.
OBIETTIVI
III Circolo Didattico – P.T.O.F. 2015 - 2016
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





far conoscere le origini della città e, adottato un monumento, farne conoscere la
storia (ogni classe ne sceglierà uno diverso e ne approfondirà la conoscenza);
far rilevare i problemi che affliggono le aree archeologiche;
far maturare ipotesi per risolvere tali problemi;
far conoscere il sito industriale, i diversi stabilimenti e l’attività che svolgono;
far rilevare le problematiche ambientali;
far maturare una coscienza civile che induca gli allievi ad attivarsi ed a rispettare le
regole di tutela dell’ambiente (compresa la raccolta differenziata, il riciclaggio,
l’importanza dell’agricoltura biologica…).
PREMESSA
L’epoca in cui viviamo è caratterizzata dalla necessità di adattamento ai continui
cambiamenti che investono ogni campo dell’esistenza nel suo evolversi. La globalizzazione
ha comportato una drastica metamorfosi dell’uomo, che da cittadino di “uno” Stato è stato
catapultato nella nuova identità di cittadino del Mondo, un mondo in cui coesistono diverse
realtà. Il pericolo maggiore di tale trasformazione è la "clonazione" psico-fisica delle nuove
generazioni e dunque la perdita “dell’identità” che caratterizza ogni singola civiltà. Ruolo
fondamentale di guida ha così l’informazione che, aprendo le porte alla conoscenza
fondata sul rispetto dell’identità e della differenza, potrà consentire l’evoluzione e la
difesa degli elementi che caratterizzano ciascuna delle civiltà che compongono la società
nella sua nuova dimensione globale e locale allo stesso tempo. Lo stare al passo coi tempi
postula , necessariamente, un “ apprendimento per tutta la vita”: l’acquisizione di nuovi
linguaggi, di nuove competenze, di un nuovo pensiero facendo posto ad un tipo di
conoscenza capace di inquadrare le cose nei loro contesti e nella loro complessità. Diventa
indispensabile, dunque, puntare in modo deciso su una scuola che sappia intervenire
adeguatamente per ridare respiro all'individuo, nel suo contesto socio-culturale, evitando
che ne venga inglobato, senza perdere di vista la propria identità storico culturale che ne
racconta le radici.
Caratteristiche del progetto
Il progetto proposto sarà un percorso di conoscenza dell’arte e della cultura della Gela
normanna con visite presso le sale espositive del Museo Archeologico, e, prevalentemente
nei locali della sede del plesso “S. Maria di Gesù”, che, ubicata nel centro storico della
città, all’interno delle “Mura federiciane” nel loro limite esterno di nord- ovest tra la
porta Licata e la Porta Vittoria, si presenta in continuità ambientale con il territorio
oggetto di studio, approfondimento ed intervento.
Il sito, infatti, di secolare memoria , è stato luogo di ritrovamento di antichi resti di
ceramiche sveve.
La presenza, all’interno del cortile dell’istituto, di un pozzo che venne individuato e
scavato negli anni 50 del secolo scorso, consentirà uno studio più approfondito, un maggiore
coinvolgimento culturale, emotivo e consapevole da parte dei destinatari di una concreta e
permanente esperienza di tutela dei beni architettonici ed archeologici da adottare.
La storia di Gela, già decantata ampiamente per i suoi tesori appartenenti all’epoca
ellenica, chiede il riscatto di un periodo, quello Svevo, che ha lasciato ampie e visibili
III Circolo Didattico – P.T.O.F. 2015 - 2016
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tracce architettoniche nella città, ma che poco lustro ha avuto in loco, in merito ai reperti
medievali relativi a manufatti ceramici. L’importanza a livello internazionale della città di
Caltagirone, sede del Museo della ceramica, dell’Istituto d’Arte e di numerosi laboratori
artistici e manifatturieri nel campo della ceramica, ha appannato l’attenzione sulla
produzione di ceramiche tipiche, che fu di Gela e, che da Gela presero il nome.
La peculiarità del progetto è dunque anche quella di rivendicare questo tipo di
produzione, partendo dalla storia dei rinvenimenti avvenuti a partire dagli anni cinquanta
presso alcuni pozzi ( uno dei quali è straordinariamente collocato nel cortile del plesso
centrale della nostra scuola che ha la propria collocazione territoriale all’interno delle
mura della città normanna), la cui quantità indusse gli studiosi a denominare “ Gela Ware”
tutte le proto maioliche a decorazione policroma datate nel periodo medievale.
Finalità del progetto
“Tra le mura di Terranova” diventa un percorso di studio e lavorazione, integrato in una
finalità di promozione della conoscenza del patrimonio storico ed archeologico e della sua
conseguente valorizzazione e conservazione. Partendo da interessanti aspetti sociali e
culturali, legati alla rivalutazione dei luoghi, delle loro memorie storiche ed
interfacciandosi necessariamente, in una logica di rete, con altre iniziative volte al
recupero degli ambienti tipici locali.
L'insegnamento rivolto a discenti adulti ricerca strategie per svilupparne ed implementarne
la partecipazione ed il coinvolgimento al fine di realizzare obiettivi quali il reinserimento
nel mondo del lavoro, la coesione sociale, la cittadinanza attiva, la realizzazione personale.
Il progetto, in linea con l’orientamento europeo e nazionale, in ordine alla promozione
dell’apprendimento durante l’intero corso della vita:
-punterà ad offrire gli strumenti per l’acquisizione, innanzitutto, di un’alfabetizzazione di
base e, conseguentemente, delle competenze necessarie per imparare ad apprendere e
maturare abilità trasferibili anche nel mondo del lavoro;
-mirerà alla valorizzazione degli stessi in funzione di una fruibilità turistica sostenibile e
consapevole;
- getterà le basi per una partecipazione attiva alla vita della città;
- creerà le condizioni per sviluppare le competenze teoriche e le abilità pratiche necessarie
alla realizzazione di riproduzioni di manufatti tipici di quell’epoca da esporre in una mostra
finale a completamento del percorso in una sorta di “piccolo museo” scolastico che
accompagni i visitatori in un viaggio reale e virtuale relativo ad un tempo in cui Gela fu la
grande “Terranova federiciana”.
Il percorso formativo avrà inizio nell’epoca post ellenica, in particolare a partire dalla
conquista normanna, quando si avviò un processo di trasformazione dell’assetto territoriale
e di ridistribuzione della popolazione sul territorio, che continuò per tutto il XII secolo, e su
cui Federico II intervenne, dandogli connotati che si mantennero, nei loro aspetti
essenziali, fino all’avvio del processo di colonizzazione tardo-cinquecentesca e secentesca.
Destinatari del progetto
Verrà organizzato un tirocinio formativo per 40 corsisti che comprenderà:
-n°20 alunni delle classi 4^ e 5^
-n°20 adulti
I corsisti saranno suddivisi in due moduli
III Circolo Didattico – P.T.O.F. 2015 - 2016
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Obiettivi del progetto
Area studenti





Offrire agli alunni strumenti per approfondire la conoscenza del proprio
territorio per favorirne l’apprezzamento ed il rispetto;
Favorire l’utilizzo del territorio come laboratorio in cui trovare stimoli per la
ricerca, la riflessione, la sperimentazione, la soluzione dei problemi;
Motivare ad apprendere: incoraggiare l’acquisizione di conoscenze e abilità
nella raccolta ed elaborazione di dati ( ricerche su internet, nelle biblioteche;
incontri con esperti e responsabili di enti e associazioni) e nella classificazione
delle caratteristiche di un ambiente;
Sostenere il recupero del valore culturale e ambientale del proprio territorio;
Rappresentare con l’argilla figure tridimensionali e dipingere pannelli con
tecniche pittoriche di vario tipo;
Area adulti
 Acquisire strumenti per approfondire la conoscenza del proprio territorio
 Maturare competenze relazionali ed una coscienza civile che induca ad attivarsi per
sviluppare ed esercitare una cittadinanza attiva e consapevole;




Incrementare l’acquisizione di nuovi linguaggi e di nuove competenze;
Favorire l’utilizzo del territorio come laboratorio in cui trovare stimoli per la ricerca,
la riflessione, la sperimentazione, la soluzione dei problemi ;
Sviluppare abilità nell’area della ceramica e della pittura, attraverso la realizzazione di
manufatti in terracotta con le tecniche tipiche della produzione proto maiolica e di
pannelli artistici con tecniche pittoriche di vario tipo
Comprendere il valore culturale e ambientale del proprio territorio per sostenerne il
recupero, la conservazione e la tutela;
Metodologia dei lavori
Si procederà all’esecuzione:
- di manufatti che riprodurranno ceramiche dell’epoca Sveva di tipo “ Gela Ware”, già
presenti nel territorio ed esposti nelle vetrine del Museo Archeologico di Gela.
- di pannelli artistici sul tema medievale
- di un opuscolo informativo contenente una raccolta di informazioni, immagini, didascalie
attinenti al lavoro compiuto
Tutto il materiale fotografico, documentale e artigianale sarà, inoltre, oggetto di una
mostra finale che permetterà alla cittadinanza interessata, opportunamente informata
tramite idonei canali di comunicazione, di fruire delle conoscenze materiali e teoriche,
risultato del percorso attuato.
Equipe esperti responsabili della conduzione dell’attività
III Circolo Didattico – P.T.O.F. 2015 - 2016
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Il progetto vedrà impegnati, per quel che concerne l’aspetto teorico, insegnanti del Circolo,
esperti esterni operanti nel settore e rappresentanti di Enti istituzionalmente preposti alla
tutela dei beni archeologici.
In particolare:


n. 2 esperti ceramisti;
n. 4 docenti del III Circolo didattico con funzione tutor ed, inoltre, si cita l’impegno del
Direttore del Parco Archeologico di Gela dott. Arch. Ennio Turco e della prof.ssa S.
Fiorilla, ricercatrice di storia medievale.
PROGETTO: “NATALE FESTA D’AMORE”
FINALITA’
Il progetto vuole porsi come momento di riflessione
sul significato
del Natale nei suoi valori ed aspetti significativi e sul messaggio d’amore che diffonde al
mondo.
La festività del Natale rappresenta un’ottima occasione per diffondere i temi universali
quali la pace, la solidarietà, la fratellanza.
OBIETTIVI FORMATIVI









Educare alla pace e alla fratellanza.
Intuire il Natale come festa di una comunità.
Sperimentare diverse forme di espressione artistica.
 Offrire momenti di lavoro di gruppo.
 Vivere il Natale da protagonista.
 Usare
risorse
espressive
nella
recitazione,
drammatizzazione e nell’esecuzione di canti di gruppo.
nella
CONTENUTI E ATTIVITA’

Preparazione addobbi per la scuola.
Realizzazione scenografie e coreografie per la drammatizzazione.
Riflessioni sui valori che il Natale ispira.
Visione di cortometraggi alla LIM.
Proiezione di DVD sui temi del Natale.
Produzione di manufatti realizzati dagli alunni con tecniche diverse, con materiali di
riciclo e materiali di facile reperibilità.
Elaborazione e realizzazione di cartelloni di sintesi.
PROGETTO LEGALITA’ E SOLIDARIETA’
III Circolo Didattico – P.T.O.F. 2015 - 2016
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“SO, AGISCO, CONDIVIDO”
PREMESSA
Il presente progetto nasce e viene sviluppato in base all'esigenza di educare al rispetto
della persona umana ed al senso di responsabilità. La scuola, come sede formativa
istituzionale privilegiata, utilizzando tutte le risorse pedagogiche, didattiche e legislative,
con mirati interventi didattici di mediazione e formazione, agisce sull’esperienza
quotidiana del bambino preparandolo al riconoscimento convinto e partecipato delle regole
della vita democratica .
Promuovere l’educazione alla legalità, alla convivenza ed al rispetto per se stessi e per gli
altri significa infatti, promuovere la cultura del sociale escludendo la violenza,
privilegiando la solidarietà e promuovendo il riscatto della dignità di essere cittadino,
attivando percorsi di partecipazione e condivisione.
La scuola, insieme alle altre istituzioni che, in modi diversi, “intervengono” sui giovani,
deve necessariamente porre alla base dei suoi obiettivi la crescita del giovane, in quanto
persona e, quindi, in quanto cittadino.
L’essere e sentirsi cittadino oggi non è così semplice e scontato, sono molte di più le spinte
all’individualismo, al chiudersi nella sfera privata.
Il primo impegno è, dunque, educare ad uno “stile di vita”, ad un insieme di rapporti che
stimoli i bambini alla “cittadinanza attiva”, ad un modo di pensare e di agire aperto al
dialogo, al confronto, all’accoglienza, al pluralismo, alla reciprocità; si tratta di far
verificare le capacità di convivenza reale, come un progetto di vita, che va affrontato e
gestito, con le sue difficoltà, e non come un semplice dato di fatto.
FINALITA’
1. Educare alla Convivenza Democratica.
2. Acquisire il senso della gratuità, intesa come donare senza aspettarsi una
ricompensa,
che si radica nella solidarietà umana.
3. Formare nei bambini atteggiamenti e comportamenti permanenti di non violenza e di
rispetto delle diversità.
4. Sensibilizzare i bambini i sui temi che accrescono la loro coscienza civica rispetto a
problemi collettivi ed individuali.
5. Sollecitare i bambini ad essere dei cittadini responsabili e solidali, capaci di
attenzione verso chi vive situazioni economiche e culturali difficili.
6. Confrontarsi criticamente con alcune realtà nazionali ed internazionali.
OBIETTIVI
1. Promuovere e sviluppare comportamenti mirati alla collaborazione ed alla
cooperazione.
2. Sviluppare la coscienza civile, costituzionale e democratica.
3. Sviluppare competenze comunicative ed espressive.
4. Potenziare la consapevolezza di sé.
5. Aumentare la capacità di comprensione dell’altro e condurre il bambino verso una
maggiore apertura al dialogo e al confronto.
6. Favorire un atteggiamento di convivenza rispettosa delle regole democratiche.
7. Sensibilizzare all'accoglienza dell'altro nelle varie situazioni.
III Circolo Didattico – P.T.O.F. 2015 - 2016
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8. Superare l’aggressività e apprendere gradualmente e controllare gli impulsi di
sopraffazione.
9. Capire che la pluralità dei soggetti è una ricchezza per tutti.
10. Educare ad elaborare risposte di solidarietà.
11. Promuovere atteggiamenti di autostima, senso critico, capacità di iniziativa, senso
della coerenza, apprezzamento della verità, spirito di collaborazione, senso della
solidarietà.
12. Conoscere il funzionamento del meccanismo legislativo, istituzionale e burocratico.
CONTENUTI
1. Definizione del nesso tra solidarietà e volontariato, volontariato vissuto come
espressione della cittadinanza attiva nel quadro di un contesto di legalità.
2. I diritti dei fanciulli.
3. Organismi internazionali di pace.
4. La cultura del dialogo, della tolleranza e dell'accoglienza.
5. Educazione al superamento dei conflitti.
6. Educazione all'accoglienza dell'altro.
7. Conoscenza degli organismi e delle associazioni che si occupano di volontariato a
tutti i livelli, i modi e i mezzi che attuano per perseguire lo scopo.
PROGETTO: “UN VIGILE PER AMICO”
In linea con gli obiettivi specifici di apprendimento previsti dalla riforma, l'educazione
stradale si pone come uno degli aspetti più significativi per aiutare i bambini a vivere in
sintonia con l'ambiente in modo che ciascuno possa muoversi con naturalezza nel traffico
fra segnali, luci e segni convenzionali che occorre imparare a decodificare precocemente.
La proposta educativa parte dalla dimensione ludica per offrire una ricca serie di attività
didattiche che utilizzano i contenuti interdisciplinari in un contesto di apprendimento
attivo basato sull'esperienza. Le varie attività proposte, in collaborazione tra scuola e
polizia municipale, avranno come finalità la scoperta dei concetti fondamentali relativi alla
conoscenza della realtà stradale e dei comportamenti corretti nell'uso di mezzi pubblici.
La viabilità della città di Gela, con il traffico sempre più intenso, richiede ai nostri alunni
una sempre maggiore abilità a fronteggiare situazioni in continua evoluzione.
Prerequisiti
Saper distinguere colori e forme. Possedere i requisiti minimi di
orientamento nello spazio (dentro - fuori, sopra-sotto, davanti-dietro,
destra-sinistra…). Essere consapevoli che si è parte di un gruppo e saper
cooperare con i suoi elementi.
Obiettivi formativi
-
Scoprire che la vita è un prezioso dono
Imparare a rispettare se stessi e gli altri nei percorsi all’interno dell’ambiente
scolastico ed in quello esterno
III Circolo Didattico – P.T.O.F. 2015 - 2016
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-
Intuire l’importanza delle regole utili sia per una buona convivenza civile, sia per la
tutela della sicurezza propria e altrui
Comprendere alcune situazioni di pericolo
Assumere progressivamente atteggiamenti consapevoli
PROGETTO: “ALIMENTI….AMOCI”.
Il presente progetto nasce dall’esigenza di offrire ai nostri alunni conoscenze e scelte
alimentari che possano favorire una crescita sana e armoniosa. Per bambini e ragazzi
l’alimentazione è un aspetto molto importante della crescita e del processo di
strutturazione della personalità.
MOTIVAZIONE
Nella società dei consumi, per i bambini e i ragazzi l’informazione e la conoscenza dei temi
riguardanti l’alimentazione, la salute e il benessere sono fondamentali. Le giovani
generazioni vanno aiutate soprattutto a scuola; per i bambini e i ragazzi l’alimentazione ha
un valore più importante che per un adulto, per la necessità che la crescita richiede.
L’analisi degli usi e delle abitudini alimentari dei “Cittadini del Mondo” permette di
prendere coscienza del problema dell’alimentazione in
una
dimensione globale.
Nei paesi del Sud del mondo, dove la povertà crea
condizioni di
fame diffuse e prolungate, ai ragazzi è negata la scelta
e il piacere
dell’alimentazione, per loro il problema alimentazione
consiste nel
trovare del cibo, quale che sia.
Per noi, che viviamo nei paesi ricchi dell’Occidente, il
problema
alimentare, invece, consiste nella scelta di cibi sani ed idonei. L’abbondanza di cibo,
anziché assicurarci serenità e benessere, sta provocando, al contrario, l’aumento delle
malattie degenerative.
FINALITA’
Il progetto si propone di:





Promuovere stili di vita sani, a partire dalle nuove generazioni.
Promuovere informazioni adeguate alla diffusione di un’ampia conoscenza sulla
corretta alimentazione.
Far conoscere ai bambini i luoghi e i modi di produzione, della trasformazione e della
commercializzazione dei prodotti agro-alimentari.
Promuovere la conoscenza dei prodotti alimentari regionali.
Intervenire in ambito informativo attraverso itinerari didattici di educazione
alimentare.
III Circolo Didattico – P.T.O.F. 2015 - 2016
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OBIETTIVI











Comprendere l’importanza dell’alimentazione per un equilibrato sviluppo fisico.
Capire il legame tra nutrizione e accrescimento.
Comprendere l’importanza di un’alimentazione varia e distribuita correttamente
nell’arco della giornata.
Conoscere e comprendere l’importanza della prevenzione delle malattie.
Descrivere la propria alimentazione e distinguere il concetto di nutrizione e di
alimentazione.
Conoscere il dispendio energetico dato dalle attività quotidiane di una giornata tipo.
Comprendere il collegamento tra attività motoria e buona salute.
Comporre la razione alimentare giornaliera.
Educare al gusto.
Acquisire stili di vita adeguati a mantenere il benessere e capacità di operare scelte
consapevoli nei consumi alimentari.
Conoscere prodotti alimentari legati al proprio territorio.
“TE LO DICO CON UNA STORIA”
(progetto di lettura espressiva)
PREMESSA
Questo progetto nasce dall’amore per la lettura e dal desiderio di risvegliare nei bambini il
piacere dell’ascolto attivo. Verranno proposte delle storie accompagnate da una morale e
dai valori che restano invariati nel tempo.
I bambini saranno così stimolati a cogliere alcuni insegnamenti utili per lo sviluppo
armonico ed integrale della loro personalità.
ORGANIZZAZIONE DEL PROGETTO
Il progetto prevede la lettura ad alta voce di una storia seguito da un momento di
riflessione volto a far cogliere il messaggio (morale, valori) e far sviluppare nei bambini le
capacità di esprimere e comunicare i propri sentimenti ed emozioni.
FINALITA’ E OBIETTIVI






Comprendere un testo scritto.
Riassumere oralmente la lettura ascoltata, seguendo la cronologia della narrazione.
Utilizzare la voce in maniera comunicativa ed espressiva.
Esprimere oralmente il proprio pensiero.
Rispettare il pensiero dell’altro.
Accrescere l’autostima di ciascuno.
III Circolo Didattico – P.T.O.F. 2015 - 2016
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



Valorizzare le identità dei singoli alunni.
Comprendere i valori della sincerità, dell’onestà.
Riflettere sul valore della famiglia.
Riflettere sul valore dell’amicizia.
PROGETTO: “LEGGERE, SCRIVERE E … FAR DI CANTO…”
La nostra scuola ha avviato da due anni un processo mirato alla diffusione della musica
nella Scuola impegnando risorse umane ed economiche per realizzare percorsi strutturati
destinati agli alunni, in orario extracurricolare (coro polifonico e insegnamento della lettura
musicale). Questo progetto, già iniziato negli anni precedenti, verrà riproposto con
l’intervento di esperti esterni e con modalità diverse , dando così continuità a quanto
sinora fatto.
Nella scuola Primaria , tra le finalità dell’educazione musicale, è di fondamentale e vitale
importanza, l’educazione al suono e la stimolazione acustica, che permettono al bambino
di scoprire suoni e rumori della realtà circostante, di creare attività divertenti, di
rappresentare fantasie, elaborare giochi immaginativi a partire dall’evocazione prodotta
dall’ascolto naturale.
La musica è una fonte preziosa di stimoli.
“…La musica svolge un ruolo fondamentale nello sviluppo globale dell’individuo.
Agisce sugli stati d’animo più profondi e sulle emozioni, è nutrimento della mente e dello
spirito, ma anche divertimento, gioco, strumento per sviluppare le potenzialità espressive
e creative della persona…”
“La musica aiuta il bambino a:
 Sviluppare le proprie capacità di ascolto e di osservazione
dell’ambiente sonoro
 Ascoltare se stesso e gli altri
 Esprimere idee ed emozioni
 Sviluppare la propria immaginazione e creatività
 Potenziare le proprie capacità comunicative
 Accrescere la capacità di attenzione e concentrazione
 Esercitare la memoria
Ispirandoci a tali propositi le finalità del nostro progetto saranno:
♪ Potenziare le esperienze di educazione musicale già sperimentate in passato.
♪ Valorizzare la didattica della musica come strumento per lo sviluppo del pensiero
flessibile e la capacità di rappresentazione simbolica della realtà.
♪ Sapere leggere i ritmi più semplici.
♪ Migliorare lo sviluppo della vocalità e della comprensione musicale.
♪ Promuovere la sensibilizzazione verso lo studio e la fruizione della musica nel
territorio.
Il progetto vuole fornire competenze pratiche, chiare e mirate, relativamente alla musica
d’ insieme: cantare, suonare con altri uno strumento musicale, sviluppa un processo di
conoscenza reale , non sterile e di breve durata , bensì ricco di conseguenze positive,
specie se iniziato in un momento della vita dedicato alla sperimentazione e alla scoperta
del proprio talento e delle proprie potenzialità.
III Circolo Didattico – P.T.O.F. 2015 - 2016
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OBIETTIVI







Potenziare capacità progettuali, organizzative ed
operative.
Utilizzare la musica d’ insieme come canale comunicativo per favorire
l’aggregazione tra gli alunni.
Creare occasioni per suonare/cantare ed esprimere le proprie qualità e
gusti musicali.
Avvio di una corretta impostazione strumentale.
Conoscenza strutturale del proprio strumento musicale.
Conoscenza degli elementi di base di teoria e lettura musicale.
Esperienze di esecuzione connesse ad un repertorio semplice.
SCUOLA dell’INFANZIA
Visite didattiche e rapporto scuola-famiglia:
Durante l’anno scolastico ed in coincidenza con le attività relative ai periodi: Autunno,
Natale, Primavera, si prevedono le seguenti uscite didattiche territoriali ed
extraterritoriali:




Incontri nelle parrocchie dei quartieri per i precetti di Natale/Pasqua
Visita ai laboratori artigianali di Caltagirone
Visite aree archeologiche
Visita alle cene di San Giuseppe
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



















Visita alla fabbrica del cioccolato a
Ragusa/Modica
Visita artigiani della città
Visita al frantoio
Visita al lungomare di Gela
Visita alla diga Comunelli
Visita ai vigili del fuoco
Fattoria didattica Vassallo (Campobello di Licata)
Fattoria didattica Vittoria
Visita alla villa comunale a Gela
Visita a Macchitella
Visita al bosco Littorio
Rappresentazioni teatrali
Visioni di film al cinema
Visita al maneggio di Gela
Visita ai Salesiani
Visita al boschetto di Santo Pietro (Niscemi)
Visita alla valle dei Margi
Visita al parco Ronza
Visita a Zafferana Etnea
Visita a Catania
VISITE DIDATTICHE E D’ISTRUZIONE
SCUOLA PRIMARIA
III Circolo Didattico – P.T.O.F. 2015 - 2016
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CLASSI
LOCALITA’
PERIODO
Mineo o Caltagirone
Dicembre
Fattoria didattica
(Campobello di Licata, Vittoria, Manfria)
Aprile
Mineo o Caltagirone
Dicembre
Zafferana Etnea - Fattoria didattica
Aprile
Mineo o Caltagirone
Dicembre
Zafferana Etnea – Belpasso (Etnaland)
Aprile
QUARTE
Ragusa - Ragusa Ibla
Piazza Armerina - Modica
Aprile
QUINTE
Piazza Armerina – Agrigento
Realmonte (miniera del sale e scala dei
turchi)
Aprile
PRIME
SECONDE
TERZE
CONTINUITÀ PROGETTUALE TRA I TRE ORDINI DI SCUOLA
Il passaggio da una scuola all'altra rappresenta, per l'alunno, un momento estremamente
delicato; entrare in un nuovo ordine di scuola significa uscire dalle sicurezze affettive
costruite nella vecchia scuola e affrontare nuovi sistemi relazionali, nuove regole e
responsabilità. La continuità si prefigge di aiutare il bambino ad affrontare questi
sentimenti di confusione e a rassicurarlo circa i cambiamenti che lo aspettano,
promuovendo in modo positivo il passaggio futuro.
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La scuola primaria deve raccordarsi con la scuola dell'infanzia e la scuola secondaria di
primo grado per coordinare i percorsi degli anni-ponte attraverso una condivisione di
obiettivi, itinerari e strumenti di osservazione e verifica.
Il progetto continuità coinvolge il nostro istituto a diversi livelli: organizzativo, didattico e
progettuale.
Pertanto il progetto proposto dalla nostra scuola non si limita alle giornate di incontro tra
le classi ponte, ma mette in pratica “azioni positive” che
riguardano una continuità di tipo verticale ed orizzontale.
In particolare prima dell'inizio dell'anno scolastico successivo:
– Organizza incontri tra docenti delle classi ponte per
“trasferire” le informazioni riguardanti il percorso formativo di ogni
singolo alunno.
– Predispone una scheda informativa sulle competenze dei
bambini in uscita dalla scuola dell'infanzia e dalla quinta classe
della scuola primaria.
– Redige un curriculo verticale dei tre ordini di scuola durante gli incontri per
dipartimento.
– Prende accordi per una continuità nella valutazione tra la scuola primaria e
secondaria durante gli incontri per dipartimento.
In particolare i docenti delle classi ponte hanno predisposto per italiano una prova
riguardante la produzione scritta che verrà valutata in parallelo dagli insegnanti dei due
ordini di scuola, per matematica delle prove oggettive, in uscita per gli alunni delle classi
quinte, e in entrata (test d'ingresso) per le classi prime medie, con valutazioni sotto forma
di punteggio.
RAPPORTI SCUOLA-FAMIGLIA
Il dialogo e la collaborazione con i genitori sono considerati preziose risorse per la
costruzione, realizzazione, valutazione del progetto formativo, che è centrato sui bisogni
degli alunni.
La famiglia entra nella scuola quale rappresentante dei propri figli e, come tale, coopera
con la scuola svolgendo funzioni diverse da quelle dei docenti ma ad esse complementari,
condividendone responsabilità ed impegni nel rispetto reciproco di competenze e ruoli.
Fatte salve particolari situazioni che vengono di volta in volta affrontate dai singoli docenti,
dai Consigli di Intersezione, di Interclasse, di Classe o dal Dirigente, l’Istituto offre alle
famiglie un ventaglio di diverse opportunità di colloquio e di incontro.
Nel mese di ottobre tutti i genitori sono convocati per l’elezione dei rappresentanti di
classe.
Durante il corso dell’anno sono programmati colloqui con i docenti per verificare
l’andamento scolastico e comportamentale dell’alunno.
A febbraio e a giugno viene consegnato il documento di valutazione del circolo.
PIANO DI FORMAZIONE DEI DOCENTI
Le iniziative di formazione e di aggiornamento del personale docente, in una scuola
attenta alle trasformazioni e pronta ad affrontare le problematiche del nostro tempo nella
valorizzazione dei contenuti della tradizione, garantiscono la crescita professionale degli
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insegnanti inseriti nel contesto di tutti coloro che operano nella scuola confrontandosi e
lavorando in team con l’obiettivo di migliorare la qualità degli interventi didattici ed
educativi a tutti i livelli, sostenuta anche da esperti esterni e che valorizzi le buone
pratiche all’interno e all’esterno della scuola.
La legge 107/15 comma 124 afferma poi che la “formazione in servizio dei docenti di ruolo
è obbligatoria permanente e strutturale.”
Le proposte di interventi formativi per i docenti potrebbero essere imperniate sui seguenti
campi:
 didattica inclusiva;
 cooperative learning;
 didattica per competenze;
 didattica multimediale e competenze digitali.
La professionalità dei docenti si manifesta, pertanto, nella capacità di mettere in campo
uno stile inclusivo, capace di azionare un processo di empatia e interazione con tutti gli
alunni.
Gli obiettivi che ci si prefigge di conseguire con le attività di aggiornamento e formazione
sono:
 Promuovere la qualità della scuola in termini di innovazione e cooperazione.
 Potenziare le competenze metodologiche didattiche con riferimento alle specifiche
aree disciplinari in relazione alla costruzione di percorsi didattici per competenze.
 Ampliare abilità e conoscenze sulle nuove tecnologie.
 Sostenere la ricerca didattico-pedagogica in riferimento alle innovazioni di struttura
e di orientamento.
 Favorire lo scambio di competenze professionali.
FORMAZIONE PERSONALE ATA
Per il personale della scuola, si continuerà a monitorare e a promuovere la formazione
attraverso iniziative di aggiornamento delle competenze in materia di TIC, di primo
soccorso e di sicurezza sul lavoro.
REGOLAMENTO DELLA VITA SCOLASTICA
PREMESSA
Il Regolamento dell’Istituto, diretto agli alunni che lo frequentano,
nonché a tutti coloro che vi agiscono in qualità di operatori scolastici, di utenti o di soggetti
esterni aventi diritto, dovere o interesse legittimo ad accedervi ha lo scopo di consentire un
ordinato ed organico svolgimento della vita scolastica.
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Esso costituisce, pertanto, un riferimento certo per la conoscenza della norma da osservare
e da promuovere al fine di garantire una partecipazione nella gestione della scuola attuata
nel pieno rispetto dei principi democratici dalla Costituzione.
TITOLO 1°
REGOLAMENTO DELLA VITA SCOLASTICA
Art. 1 Orario
Le attività didattiche si svolgono secondo il calendario annuale stabilito dall’ Assessorato
regionale integrato dagli adattamenti introdotti dal Consiglio d’Istituto, e sono scandite in
un orario settimanale ed in uno giornaliero dalle lezioni, fissato dal Dirigente Scolastico
sentito il Collegio dei Docenti.
Art. 2 Ingresso
Inizio delle lezioni: scuola dell’infanzia ore 8,00 – scuola primaria ore 8,15.
I docenti in servizio devono essere presenti cinque minuti prima dell’inizio delle lezioni e
accogliere le classi. I collaboratori, al suono della campana, aprono le porte per l’ingresso
degli alunni e sorvegliano che avvenga in modo ordinato.
Nessun accompagnatore (genitore o delegato) può entrare senza autorizzazione del
Dirigente o dei docenti.
Art. 3 Uscita
Termine delle lezioni: scuola dell’ infanzia tempo ridotto ore 13,00, tempo normale ore
16,00; scuola primaria dal lun. al giov.13,45 e il ven. 13,15.
Al suono della campana si sospendono le attività didattiche, gli alunni si preparano, escono
dall’aula e ordinatamente in fila, accompagnati dai docenti, raggiungono l’uscita secondo
l’ordine prestabilito, a cominciare dal piano terra.
I collaboratori scolastici sorvegliano il regolare e ordinato deflusso delle classi.
I docenti in servizio all’ultima ora accompagnano gli alunni sulla porta d’uscita dell’edificio
scolastico e si trattengono fino al loro completo deflusso verso lo spazio assegnato.
In caso di pioggia, i genitori degli alunni delle prime classi potranno prelevare i propri figli 5
minuti prima del suono della campana.
Art. 4 Intervallo
Al termine della terza ora le lezioni sono sospese fino alle 11.15 per consentire agli alunni
la consumazione della merenda e soddisfare altri bisogni fisici.
Per ragioni di sicurezza gli alunni si trattengono nella propria aula sotto la sorveglianza del
docente in servizio alla terza ora di lezione.
E’ consentito un breve momento di festa tra alunni e docenti in occasione di compleanni.
Art. 5 Modalità di formazione delle classi
La formazione delle classi viene effettuata dal Dirigente Scolastico il quale, sentito il
parere del Consiglio di Istituto, terrà presenti i seguenti criteri:
- nel caso di più alunni con certificazione di handicap, gli stessi saranno assegnati in
numero uguale per sezione;
- in presenza di bambini con particolari problemi evidenziati nella Scuola dell’Infanzia
o segnalati dai genitori, gli stessi saranno divisi tra le classi;
- l’assegnazione dei bambini alle sezioni sarà effettuata rispettando il criterio di
omogeneità tra le classi e di eterogeneità al loro interno;
- richieste particolari di inserimento di alunni in una classe piuttosto che in un’altra
saranno valutate dal Dirigente Scolastico.
TITOLO 2°
VIGILANZA
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Art. 6 Vigilanza
Durante le ore di lezione la vigilanza è effettuata dai docenti i quali devono evitare che gli
alunni disturbino le altre classi e danneggino attrezzature e suppellettili. Al termine delle
attività, gli insegnanti si accertano che le aule vengano lasciate in buono stato di ordine.
Per ragioni di sicurezza e di vigilanza, gli alunni non debbono sostare nei corridoi.
In considerazione del ridotto numero di collaboratori scolastici, durante tutta la giornata
scolastica, la vigilanza nei corridoi e ai servizi igienici è effettuata dal personale ausiliario
quando è presente.
Art. 7 Cambio dei docenti
Per effettuare il cambio dei docenti in servizio in classi diverse nella medesima ora, la
vigilanza sugli alunni deve essere assicurata con il concorso dei collaboratori in servizio, se
possibile.
TITOLO 3°
LA FREQUENZA
Art. 8 Presenze
La presenza degli alunni è obbligatoria per l’intera durata delle attività.
Art. 9 Assenze
Nel caso di alunni che si siano assentati per più di cinque giorni per malattia, la
giustificazione dell’assenza deve essere accompagnata dal certificato medico di guarigione
e di riammissione alle lezioni.
Art. 10 Entrate posticipate – Uscite anticipate
Gli ingressi posticipati e le uscite anticipate, in casi sporadici, sono possibili solo con
richiesta da parte della famiglia e previa autorizzazione del dirigente scolastico.
Art. 11 Ritardi
Le famiglie degli alunni sono tenute a rispettare gli orari di inizio e conclusione delle lezioni
accompagnando e prelevando i figli dagli appositi spazi. Il docente accoglierà l’alunno
ritardatario che può essere ammesso alle lezioni con autorizzazione del Dirigente
Scolastico.
Art. 12 Irregolarità
In caso di eventuali irregolarità della frequenza, i docenti entro 10 giorni informano il
Dirigente Scolastico che provvede alla successiva fase di indagine presso la famiglia.
TITOLO 4°
I COMPORTAMENTI
Il personale scolastico e l’utenza scolastica sono tenuti al rispetto scrupoloso di tutte le
disposizioni del presente regolamento assicurando l’ordinato svolgimento della vita della
scuola e contribuendo ad offrire modelli di comportamento positivi.
Art.13 Gli alunni:
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in attesa del suono della campana si trattengono per brevissimo tempo
nell’apposito spazio conversando tranquillamente con i compagni, senza
compiere azioni che possano arrecare danno;
entrano a scuola ordinatamente guidati dal docente;
giungono a scuola con grembiule;
rimangono nella propria aula durante il cambio dei docenti;
negli spostamenti si muovono insieme al docente o, in casi particolari, insieme
al collaboratore scolastico, in modo ordinato per non disturbare le lezioni delle
altre classi;
hanno massima cura degli arredi, dei sussidi didattici e di tutte le strutture
della scuola in quanto consapevoli che tali beni appartengono alla collettività;
si rispettano e si aiutano a vicenda, sono educati con tutto il personale
scolastico, evitando comportamenti irrispettosi, intolleranze e l’uso di un
linguaggio scorretto;
prendono parte attiva a tutte le lezioni e si impegnano con assiduità e senso di
responsabilità nello studio individuale;
in tutte le occasioni di visita didattica e di viaggio di istruzione mantengono
comportamenti corretti e partecipano con attenzione alle attività;
rispettano il divieto di utilizzare cellulari durante le attività scolastiche;
in ogni ambiente scolastico ed extra, e in ogni situazione, sono tenuti a
rispettare le regole del buon comportamento e a non compiere atti che
possano mettere in pericolo la sicurezza propria e altrui;
saranno puniti con severità tutti gli episodi di violenza che dovessero
verificarsi tra gli alunni.
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Art. 14 I docenti:
osservano scrupolosamente tutti gli orari stabiliti e tutte le modalità
organizzative definite per il buon funzionamento della Scuola dal Dirigente
Scolastico
vigilano continuamente sugli alunni loro affidati, anche in concomitanza o in
sostituzione di altri docenti;
al fine di assicurare l’attuazione del Piano, in casi eccezionali, dichiarano la
disponibilità a garantire la loro presenza in ore eccedenti il servizio;
per consentire l’effettuazione delle visite guidate e dei viaggi d’istruzione o
la partecipazione alle manifestazioni esterne, i docenti, assicurano la loro
presenza anche in ore eccedenti o in giornata libera, nel rispetto del
rapporto accompagnatori-studenti; possono svolgere la funzione di
accompagnatori della classe anche i docenti di sostegno che non siano
impegnati in un rapporto 1/1;
richiedono preventivamente le dichiarazioni di autorizzazione della famiglia
alla partecipazione dell’alunno alle attività esterne e le consegnano (almeno
1 settimana prima) all'Ufficio di Segreteria.
concordano con il Dirigente Scolastico il recupero delle ore eccedenti il
servizio prestate nella giornata libera, da effettuarsi nell’orario destinato
alla contemporaneità, con una scansione che non superi le due ore
settimanali;
qualora volontariamente dichiarino la propria disponibilità a partecipare alle
attività degli alunni in ore eccedenti il servizio, pur non essendoci la reale
esigenza, non possono richiedere il recupero del servizio prestato;
concordano con il Dirigente Scolastico il recupero del permesso breve
preventivamente richiesto, secondo le esigenze organizzative dell’Istituto;
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si mostrano sensibili ed attenti alle situazioni e alle problematiche psicoaffettive e relazionali dei loro alunni e si attivano con iniziative idonee a
limitarne l’influenza nel rendimento scolastico;
assumono ogni possibile iniziativa per stabilire contatti fra i diversi ordini di
scuola al fine di favorire un passaggio coordinato fra gli stessi.
Ai docenti è assolutamente vietato fumare all’interno nell’Istituto e usare il cellulare
durante le attività didattiche.
Il personale è tenuto ad apporre la propria firma di presenza all’entrata.
Occasionali cambi di turni tra il personale dovranno essere autorizzati dal Dirigente
Scolastico.
In caso di assenze o congedi, gli insegnanti devono attenersi a quanto stabilito nel contratto
collettivo di lavoro: art. 9 “L’assenza per malattia, salva l’ ipotesi di comprovato
impedimento, deve essere comunicata all’ istituto scolastico in cui il dipendente presta
servizio ... tempestivamente e comunque non oltre le ore otto del giorno in cui essa si
verifica, anche nel caso di eventuale prosecuzione di tale assenza” il medico di famiglia
provvederà alla comunicazione all’INPS.
I permessi retribuiti o le ferie, vanno concordati esclusivamente con il Dirigente o, in sua
assenza, con il collaboratore vicario. La domanda va quindi presentata in segreteria e
vidimata dal Dirigente per poter predisporre le supplenze.
Le ferie, i permessi e le assenze per malattia sono un diritto del quale non bisogna abusare,
ricordandosi che si arreca una disfunzione alla comunità scolastica.
Pertanto, chiunque ne usufruisca è tenuto , per senso del dovere e per solidarietà, ad
essere disponibile a sostituire i colleghi assenti quando viene richiesto.
I permessi brevi non potranno superare le due ore giornaliere e saranno recuperati entro i
due mesi lavorativi successivi alla fruizione, in una o più soluzioni, in relazione alle
esigenze di servizio.
Art. 15 I genitori:
-
promuovono negli alunni la puntualità nel rispetto degli orari stabiliti;
non entrano in classe nelle ore di lezione;
intrattengono periodici e costanti rapporti di reciproco scambio di informazione
e collaborazione con i docenti, esclusivamente nell’ambito del tempo e degli
orari a ciò destinati, senza interrompere le lezioni;
vigilano nell’assolvimento dei doveri scolastici da parte dei loro figli, favorendo
l’espletamento dei compiti assegnati dai docenti per lo studio individuale
domestico;
collaborano con genitori eletti in loro rappresentanza negli Organi Collegiali
della Scuola;
contribuiscono, in base a specifiche competenze possedute, al rafforzamento
dell’azione educativa e didattica attraverso offerte di consulenza o assistenza
ai lavori di classe e, in particolare, per la realizzazione dei progetti d’Istituto.
I genitori possono autorizzare la scuola ad affidare il proprio figlio ad altra
persona maggiorenne di famiglia o di fiducia. In questo caso sono tenuti a far
pervenire alla scuola apposita delega accompagnata da
fotocopia del
documento di riconoscimento della persona delegata.
Art. 16 I collaboratori scolastici:
-
vigilano su gruppi o classi di alunni in tutti i casi in cui è segnalata la
temporanea impossibilità dei docenti;
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sorvegliano gli spostamenti degli alunni, soprattutto all’ingresso, all’uscita e
durante l’intervallo;
si attivano con immediatezza a fornire il supporto operativo alle attività
didattiche richiesto dal docente;
mantengono nella zona di competenza, secondo le mansioni loro assegnate,
tutti gli spazi, i locali, gli arredi dell’edificio, le suppellettili degli uffici, delle
aule, dei laboratori, in perfetta condizione di efficienza, di sicurezza, di pulizia
e di igiene;
regolano l’accesso all’edificio scolastico di genitori, utenti e soggetti esterni
autorizzati con garbate forme di accoglienza, informando sugli orari di
ricevimento del Dirigente Scolastico e della segreteria;
favoriscono l’integrazione degli alunni diversamente abili;
sono sempre tolleranti e disponibili con gli alunni, non dimenticando mai che la
funzione della scuola è quella di educare specialmente quegli allievi che ne
hanno più bisogno;
segnalano al Dirigente Scolastico situazioni di disagio, disorganizzazione, di
pericolo o l’eventuale rottura di suppellettili.
Art. 17 Il personale amministrativo
- si comporta in modo tale da favorire l'instaurazione di rapporti di fiducia e collaborazione
tra l'amministrazione e i cittadini;
- deve esercitare con diligenza, equilibrio e professionalità i compiti inerenti il proprio
profilo professionale;
- deve cooperare al buon andamento dell'istituto, osservando le disposizioni per
l'esecuzione e la disciplina del lavoro impartite dall'amministrazione scolastica, le
norme in materia di sicurezza nell’ambiente di lavoro;
- deve rispettare il segreto d'ufficio nei casi e nel modi previsti dalle norme vigenti;
- nei rapporti con il cittadino deve fornire tutte le informazioni cui abbia titolo, nel rispetto
delle disposizioni in materia di trasparenza e di accesso alle attività amministrativa previste
dalla legge;
- deve favorire ogni forma di informazione e di collaborazione con le famiglie e con gli
alunni;
- deve rispettare l'orario di lavoro, adempiere alle formalità previste per la rilevazione
delle presenze e non assentarsi dal luogo di lavoro senza l'autorizzazione del Dirigente
Scolastico;
- non può attendere ad occupazioni estranee al servizio;
- deve aver cura dei locali, mobili, oggetti, macchinari, attrezzi, strumenti a lui affidati.
- deve mantenere nei rapporti interpersonali e con gli utenti condotta uniformata ai
principi generali di correttezza ed all'esigenza di coerenza con le specifiche finalità
educative dell'intera comunità scolastica, astenendosi da comportamenti lesivi della dignità
degli altri dipendenti, degli utenti e degli alunni;
- deve assicurare l’integrità degli alunni secondo le attribuzioni del proprio profilo
professionale.
Le assenze per motivi di salute dovranno essere tempestivamente segnalate.
Le richieste di permessi retribuiti devono essere presentate con autocertificazione e
congruo anticipo.
I permessi brevi non potranno superare le tre ore giornaliere e saranno recuperati entro i
due mesi lavorativi successivi alla fruizione, in una o più soluzioni, in relazione alle
esigenze di servizio (art. 22, C.C.N.L.).
Le richieste di congedo ordinario nei periodi di normale attività possono essere accolte
compatibilmente con le esigenze di servizio.
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Il personale è tenuto ad apporre la propria firma di presenza all’entrata.
Occasionali cambi di turni tra il personale dovranno essere autorizzati dal Dirigente
Scolastico.
Il pubblico può accedere alla segreteria secondo l'orario affisso, comunque sempre tramite
il personale collaboratore scolastico, o su appuntamento nei casi urgenti.
Nei vari ambiti della scuola tutto il personale A.T.A. deve essere riconoscibile tramite
cartellino e in grado di fornire all’utenza le prime informazioni per la fruizione del
servizio.
L’utilizzo di Internet è consentito esclusivamente per fini istituzionali ed in ogni caso è
vietato scaricare file e software da siti che possano ledere la sicurezza dei dati informatici
dell’istituzione scolastica (peer to peer, ecc.)
E’ vietato l’uso del telefonino nell’orario di servizio.
TITOLO 5°
ATTIVITÀ SCOLASTICHE ESTERNE
La Scuola, privilegia le attività scolastiche esterne, i viaggi e le visite d’istruzione, la
partecipazione ad attività teatrali sportive e culturali, i soggiorni presso laboratori, la
partecipazione a concorsi provinciali, regionali e nazionali, a campionati o gare sportive, a
manifestazioni culturali o didattiche, parte integrante e qualificante dell’offerta formativa.
Art. 18 Obblighi dei docenti
Prima dell’inizio delle lezioni, i docenti programmano tutte le iniziative coerentemente con
gli obiettivi didattici e formativi della programmazione di classe, le condividono e le
sottoscrivono.
Il Consiglio di Classe e di Interclasse, il Collegio dei Docenti esaminano i progetti, ne
verificano la coerenza e l’effettiva possibilità di svolgimento.
I docenti hanno l’obbligo di rispettare gli alunni, la loro personalità e la loro privacy,
astenendosi dal prenderli in giro e dal mortificarli.
Per nessun motivo è consentito alzare le mani sugli alunni o adottare nei loro confronti
comportamenti violenti, anche verbalmente.
Non è consentito accettare regali di nessun genere dagli alunni o dalle famiglie a meno che
non siano di valore irrisorio.
Art. 19 Obblighi dei genitori
I genitori prendono visione delle iniziative programmate nel corso dell’assemblea iniziale di
presentazione del P.T.O.F. e dichiarano la loro adesione, apponendo una firma alla
richiesta di autorizzazione.
I genitori degli alunni partecipanti alle attività di ampliamento e di arricchimento del
P.T.O.F. consegnano al docente organizzatore il modulo definitivo di autorizzazione e la
quota prevista entro dieci giorni dalla data stabilita.
La risposta affermativa alla richiesta preliminare è vincolante per quanto riguarda le spese
fisse (come il noleggio pullman, la cui spesa è suddivisa tra il numero previsto dei
partecipanti), che devono, pertanto, essere sostenute anche in caso di rinuncia.
I genitori della scuola primaria non sono autorizzati a partecipare alle visite guidate ed ai
viaggi d’istruzione in veste di accompagnatori.
I genitori della scuola dell’infanzia, su richiesta dei docenti e senza altri accompagnatori
possono partecipare alle visite guidate.
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Art. 20 Partecipazione e finanziamento
Si auspica la totale partecipazione della classe. Nessun alunno dovrà essere escluso dalle
visite e dai viaggi per ragioni di carattere economico. Il limite numerico dei partecipanti al
di sotto del quale non verrà concessa l’autorizzazione è pari all’75% degli alunni
frequentanti la classe.
Art. 21 Accompagnatori
Se l’iniziativa interessa un’unica classe, sono necessari due accompagnatori; se interessa
più classi, un accompagnatore ogni quindici alunni; un accompagnatore per ogni alunno in
situazione di handicap con rapporto 1/1. Le modalità di specificazione degli
accompagnatori devono essere note al Dirigente Scolastico con la richiesta preventiva della
visita guidata e del viaggio d’istruzione. Il Dirigente Scolastico designa gli accompagnatori e
il capogruppo.
Art.22 Coordinatore
Il Dirigente Scolastico individua tra le Figure Strumentali il coordinatore del Piano delle
Uscite e dei Viaggi d’Istruzione.
Art. 23 Assicurazione
Tutti i partecipanti alle attività didattiche esterne devono essere coperti da polizza
assicurativa contro gli infortuni sia per la responsabilità civile per danni contro gli infortuni
e per danni cagionati a terzi.
Art. 24 Modalità di comunicazione
Il docente accompagnatore comunicherà informazioni sull’andamento dell’iniziativa al
Dirigente Scolastico.
TITOLO 6°
NORME PER LA SICUREZZA - PROVVEDIMENTI IN CASO DI MALORI-/INFORTUNI
Art. 25 Sicurezza
Ciascun docente, ciascuna unità del personale non docente e ciascun alunno, insieme al
Dirigente Scolastico, contribuisce ad osservare tutti gli obblighi imposti dalle norme e
rispettare tutte le disposizioni e le istruzioni impartite per tutelare la sicurezza pertanto:
-
-
utilizza correttamente attrezzature, sostanze e macchinari nonché i dispositivi
di protezione e di sicurezza;
segnala immediatamente al Dirigente Scolastico e al Responsabile del servizio
ogni eventuale guasto, deterioramento o disfunzione;
non compie di propria iniziativa operazioni che non sono di sua competenza;
si sottopone ai controlli sanitari previsti nei suoi confronti;
non rimuove e non modifica senza autorizzazione i dispositivi di sicurezza, di
segnalazione e di controllo;
conosce e condivide il piano di emergenza attraverso prove e simulazioni;
controlla che tutte le uscite di sicurezza siano state aperte all’inizio delle
lezioni.
Art. 26 Infortuni
In caso di malessere o di infortunio degli alunni, il docente di classe provvede a
prestare i primi soccorsi, informa tempestivamente la Dirigenza e, tramite la
Segreteria, la famiglia; e redige una relazione sull’accaduto;
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in caso di infortunio di grave entità, il docente informa la Dirigenza la quale
provvede a telefonare immediatamente al Pronto Soccorso o ad accompagnare
l’alunno infortunato al più vicino ospedale con qualsiasi mezzo, dopo aver
avvisato i genitori.
Il docente dell’alunno infortunato è tenuto a compilare la denuncia di infortunio
sufficientemente circostanziata e a consegnarla al Dirigente Scolastico il giorno stesso e, al
più tardi, nel giorno successivo. I genitori consegnano in Segreteria il certificato rilasciato
dal Pronto Soccorso o dal medico curante nello stesso giorno in cui è avvenuto l’infortunio o
nel giorno successivo.
TITOLO 7°
USO DEGLI SPAZI
L’accesso di tutto il personale, docenti, non docenti ed alunni, ai locali scolastici, è
regolato dalle seguenti norme.
Art. 27 Uso della sala multimediale
-
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Ogni anno il Dirigente Scolastico individua un Responsabile per ciascun
laboratorio d’informatica;
gli alunni devono sempre essere accompagnati dal docente che stabilisce per
ognuno di loro la postazione che occuperà e vigila per tutto il tempo della
permanenza;
gli alunni devono eseguire scrupolosamente le indicazioni impartite
dall'insegnante nell’uso della macchina;
tutti gli strumenti didattici della sala multimediale, dopo il loro utilizzo, devono
essere riposti nell’ordine iniziale;
gli utenti possono utilizzare le postazioni per accedere ad Internet solo per
scopi didattici;
è severamente vietato connettersi a siti di interesse non didattico;
occorre rispettare le regole di buon comportamento in rete;
il laboratorio è dotato di registro su cui ogni insegnante annota le esercitazioni
svolte con la classe.
Art. 28 Uso dei laboratori
I laboratori sono assegnati dal DSGA, su indicazione del Dirigente Scolastico,
alla responsabilità di un docente che ha il compito di mantenere una lista del
materiale disponibile, tenere i registri del laboratorio, propone interventi di
manutenzione o sostituzione delle attrezzature;
l’orario di utilizzo dei laboratori, concordato con i docenti, sarà affisso a cura
dei responsabili;
i laboratori devono essere lasciati in perfetto ordine;
il docente responsabile avrà cura, alla fine di ogni lezione, di verificare
l’integrità di ogni singola postazione e di ogni singolo strumento, qualora rilevi
dei danni, è tenuto a darne tempestiva comunicazione al Dirigente Scolastico.
Art. 29 Uso della biblioteca
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La biblioteca d’istituto è assegnata alla responsabilità di un docente inidoneo,
all’uopo distaccato, che ha il compito di provvedere alla conservazione,
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prestito e registrazione della datazione libraria e di proporre interventi di
ampliamento della stessa;
la biblioteca d’istituto rimane aperta ai fini del prestito e/o della consultazione
dei libri per tutto il tempo di funzionamento delle attività didattiche;
l’accesso degli alunni alla biblioteca d’istituto avviene sempre con la guida
del docente di classe e con l’assistenza del docente responsabile; l’accesso dei
docenti in servizio nella scuola è libero;
il docente incaricato programma annualmente gli orari di utilizzo della
biblioteca da parte delle classi, concordando con i docenti;
il prestito dei libri della biblioteca può essere effettuato, a richiesta di alunni o
docenti, per un periodo non superiore a quindici giorni, eventualmente
prorogabile di altri quindici; il docente incaricato prende nota di tutti gli
elementi identificativi su apposito registro, sul quale il richiedente firma per
assunzione di responsabilità della tenuta del libro;
il libro preso in prestito che non sia restituito viene sostituito con una copia
identica acquistata a spese del responsabile della mancata restituzione.
Art. 30 Uso degli strumenti di duplicazione
-
l’uso della fotocopiatrice è gratuito per il materiale didattico utilizzato dagli
alunni e dagli insegnanti, nei limiti degli stanziamenti di bilancio fissati
annualmente e dei criteri stabiliti dal Dirigente Scolastico.
l’uso delle fotocopiatrici è riservato al personale incaricato che su apposito
registro annoterà la data, la classe, il richiedente, il numero di fotocopie
eseguite;
i richiedenti si assumono ogni responsabilità sulla riproduzione e/o duplicazione
del materiale cartaceo sottoposto alla normativa sui diritti d’autore.
TITOLO 8°
RAPPORTI SCUOLA-FAMIGLIA
Art. 31 Partecipazione
I rapporti con i genitori, componente essenziale nel processo formativo degli alunni,
costituiscono un momento importante nel confronto tra scuola e famiglia, per cui si
sollecita l’attiva partecipazione che si concretizza nelle seguenti precise occasioni:
- assemblea d’interclasse, all’inizio dell’anno scolastico, per la presentazione del
P.T.O.F.;
- colloqui con gli insegnanti almeno una volta ogni due mesi;
- eventuali colloqui individuali potranno essere richiesti sia dai genitori che dagli
insegnanti, previo appuntamento, prevalentemente tramite il diario che deve
essere controllato quotidianamente poiché costituisce lo strumento di
comunicazione ufficiale tra scuola e famiglia;
- assemblea generale dei genitori di alunni di scuola materna uscenti, nel mese di
gennaio, finalizzata alla conoscenza dell’Istituzione scolastica e all’illustrazione
del P.T.O.F. onde consentire una scelta consapevole;
- tutti i suddetti incontri sono riservati ai genitori e non prevedono la
partecipazione dei bambini. Si ribadisce che, in dette occasioni, non è
consentita la permanenza e circolazione incontrollata dei bambini nei corridoi
ed altri locali della scuola;
- i docenti comunicano eventuali ingressi posticipati o uscite anticipate per
assemblee sindacali e danno preavviso alle famiglie in caso di sciopero;
III Circolo Didattico – P.T.O.F. 2015 - 2016
78
-
gli alunni hanno l’obbligo di far firmare almeno ad un genitore le comunicazioni
riguardanti eventuali scioperi e/o assemblee sindacali che comportano
variazioni di orario di lezione;
I docenti hanno l’obbligo di rispettare e far rispettare la privacy degli alunni e
delle loro famiglie; a tal fine non parleranno dei problemi degli alunni in
presenza di altri genitori e limiteranno al massimo eventuali commenti in
presenza degli alunni.
TITOLO 9°
DISCIPLINA
Tutte le componenti della comunità scolastica (docenti, non docenti, alunni, genitori) sono
coinvolte nella promozione della formazione dell’alunno e si impegnano nell’acquisizione di
un’autodisciplina che induca al rispetto delle persone e dei beni materiali di cui la scuola è
dotata e generi reciproca comprensione e spirito di collaborazione.
Art. 32 Infrazioni
Costituiscono mancanze disciplinari i comportamenti e gli atti compiuti dagli alunni che
corrispondano all’inosservanza dei loro doveri descritti nel presente Regolamento ovvero
alla violazione dei diritti altrui:
- azioni di disturbo delle lezioni;
- comportamento irrispettoso nei confronti del personale della scuola e dei
compagni;
- atti di bullismo;
- scarso rispetto e cura dell’ambiente scolastico: aula, spazi comuni e servizi
igienici;
- danneggiamento di materiali e suppellettili della scuola o dei compagni;
- mancata giustificazione delle assenze;
- scarsa puntualità a scuola.
Art. 33 Sanzioni
Agli alunni che siano riconosciuti responsabili d’infrazione disciplinare dal Consiglio di
classe o dal Consiglio d’Istituto per sanzioni di estrema gravità e previa consultazione della
famiglia, sarà inflitta una sanzione proporzionata alla gravità dell’infrazione e finalizzata,
primariamente, alla riparazione del danno.
Avverso il provvedimento è ammesso ricorso all’organo di garanzia.
Organo di Garanzia
Per le impugnazioni contro le decisioni degli Organi scolastici competenti che infliggono le
sanzioni disciplinari è istituito un apposito Organo di Garanzia. L'Organo di Garanzia,
interno alla scuola, è costituito dal Dirigente Scolastico, da due docenti, da due genitori e
da un membro del personale A.T.A.
A tale Organo è ammesso ricorso da parte dei genitori, in merito all'erogazione delle
sanzioni disciplinari comminate dagli organi competenti della Scuola. I genitori e il
componente del personale A.T.A. facenti parte dell'Organo di Garanzia sono designati dal
Consiglio d'Istituto.
I docenti facenti parte dell'Organo di Garanzia sono designati dal Collegio dei Docenti.
Contro le decisioni in materia disciplinare è ammesso ricorso scritto da parte dei genitori
all'Organo di Garanzia interno alla scuola entro quindici (15) giorni
dall'erogazione del provvedimento disciplinare (cfr. Statuto studentesse e studenti art. 4 e
5). L'Organo di Garanzia si riunisce ogni volta che è chiamato a decidere sulle sanzioni
erogate dagli organi competenti della scuola. Le decisioni dell'Organo di Garanzia sono
emanate per iscritto e notificate, in modo riservato, alle persone interessate.
III Circolo Didattico – P.T.O.F. 2015 - 2016
79
Nel caso in cui l'Organo di Garanzia decida la non pertinenza della sanzione, tale
provvedimento è immediatamente revocato; si provvede con notifica scritta ad informare la
famiglia dell'alunno interessato e il Consiglio di Classe. Inoltre, gli atti già emessi e
ratificanti il provvedimento disciplinare, devono essere annullati.
Ogni riunione dell'Organo di Garanzia è verbalizzata e le decisioni assunte con le relative
motivazioni sono messe per iscritto e firmate da tutti i componenti dell'Organo stesso.
L'Organo di Garanzia può essere interpellato su richiesta di un genitore, di un gruppo di
genitori, o di chiunque vi abbia interesse diretto. L’ Organo di Garanzia può essere
chiamato in causa anche sui conflitti che sorgono all'interno della scuola in merito
all'applicazione del Regolamento di Disciplina.
TITOLO 10°
VALIDITÀ DEL REGOLAMENTO
Art. 34 Attuazione
Il presente Regolamento entra in vigore e annulla a tutti gli effetti ogni altro Regolamento
esistente.
Art. 35 Modifiche
Ogni modifica ed integrazione al presente Regolamento deve essere deliberata dal Consiglio
d’Istituto.
PATTO DI CORRESPONSABILITA’ EDUCATIVA
(Linee guida per il Patto Educativo – DPR 21 novembre 2007, n. 235)
SCUOLA DELL’INFANZIA
LA SCUOLA
III Circolo Didattico – P.T.O.F. 2015 - 2016
LA FAMIGLIA
80
OFFERTA FORMATIVA
AZIONE DIDATTICA
RELAZIONALITA’
si impegna a …
si impegna a …
1.
Comunicare ai genitori gli obiettivi didattici ed educativi
della propria offerta formativa;
1.
Prendere visione del piano formativo e
condividerlo;
2.
garantire un piano formativo volto a promuovere il
benessere del bambino;
2.
3.
offrire un ambiente favorevole alla crescita integrale della
persona, garantendo un clima educativo sereno e favorendo
il processo di formazione di ciascun bambino, nel rispetto
dei suoi ritmi e tempi di apprendimento;
valorizzare l’istituzione scolastica
instaurando un positivo clima di dialogo,
oltre ad un atteggiamento di reciproca
fiducia e di stima;
4.
offrire opportunità di recupero di situazioni di svantaggio.
1.
Presentare la programmazione annuale, sulla base delle
Indicazioni Ministeriali e dei progetti approvati dal Collegio
Docenti per arricchire l’offerta formativa;;
1.
Aiutare i figli ad organizzarsi e ad
acquisire autonomia;
2.
2.
favorire la capacità di iniziativa, di decisione e di assunzione
di responsabilità;
considerare il gioco una “cosa seria”, il
mezzo fondamentale per diventare
grandi;
3.
valorizzare l’esperienza unitaria del gioco come veicolo
fondamentale di apprendimento significativo e piacevole;
3.
collaborare per potenziare nel figlio una
coscienza delle proprie risorse e dei
propri limiti.
4.
accogliere e valorizzare la specificità di ogni bambino,
vivendola come ricchezza che necessita di cura, da integrare
e mettere al servizio del gruppo;
5.
garantire il processo di passaggio dalla percezione alla
consapevolezza .
1.
Essere luogo di relazioni, dove ogni persona possa
sperimentare la bellezza e la necessità di costruire legami;
1.
2.
Creare un clima sereno in cui stimolare il dialogo, favorendo
la conoscenza ed il rapporto reciproco tra bambini,
l’integrazione, l’accoglienza, il rispetto di sé e dell’altro;
Condividere con gli insegnanti le linee
educative comuni, consentendo alla
scuola di dare continuità alla propria
azione educativa;
2.
collaborare perché il contesto sociale in
cui vivono i propri figli sia aperto al
dialogo e al confronto.
3.
PARTECIPAZIONE
favorire la piena integrazione degli studenti diversamente
abili e degli stranieri.
1.
Ascoltare e coinvolgere le famiglie,
richiamandoli ad una assunzione di
responsabilità e di rispetto di quanto
espresso nel patto formativo;
2.
mantenere un rapporto costante con
le famiglie e comunicare con loro in
merito ai progressi, ai risultati e alle
difficoltà di ciascun bambino.
III Circolo Didattico – P.T.O.F. 2015 - 2016
1.
La famiglia si impegna a prestare interesse al percorso educativo
del figlio(con particolare attenzione al tema educativo
dell’anno), partecipando ai colloqui individuali e di gruppo con gli
insegnanti, leggendo con attenzione la documentazione e gli
avvisi redatti, partecipando agli incontri di condivisione e
formazione proposti dalla scuola;;
2.
rispettare l’organizzazione scolastica, in particolare riguardo
all’orario di entrata e di uscita dei bambini;
3.
prendere visione di tutte le comunicazioni provenienti dalla
scuola;
4.
ritirare i propri figli da scuola personalmente o farli ritirare
esclusivamente da persone delegate.
81
1.
INTENTI
EDUCATIVI
Fare rispettare le norme di
comportamento, i regolamenti ed i
divieti.
1.
Non esprimere opinioni o giudizi negativi sugli insegnanti e sul
loro operato in presenza dei bambini, per non creare insicurezze.
Il presente patto di corresponsabilità viene letto, condiviso e sottoscritto dai genitori.
FIRMA DEL GENITORE
PATTO DI CORRESPONSABILITA’ EDUCATIVA
(Linee guida per il Patto Educativo – DPR 21 novembre 2007, n. 235)
SCUOLA PRIMARIA
OFFERTA
FORMATIVA
LA SCUOLA
LA FAMIGLIA
L’ALUNNO
si impegna a …
si impegna a …
si impegna a …
1.
Comunicare ai genitori gli obiettivi
didattici ed educativi della propria
offerta formativa;
1.
Prendere visione del piano formativo
e condividerlo;
1.
2.
2.
garantire un piano formativo volto a
promuovere il benessere dello
studente;
evitare di sostituirsi ai bambini
nell’esecuzione dei compiti e
nell’assolvimento degli impegni,
controllando che vengano svolti;
Condividere con gli insegnanti e la
famiglia la lettura del piano
formativo, discutendo con loro ogni
singolo aspetto di responsabilità;
2.
prendere coscienza dei propri
diritti/doveri rispettando la scuola,
intesa come insieme di persone, di
leggi, di regole, di consegne, di
3.
favorire il processo di formazione di
ciascun bambino, nel rispetto dei
III Circolo Didattico – P.T.O.F. 2015 - 2016
3.
valorizzare l’istituzione scolastica
instaurando un positivo clima di
82
suoi ritmi e tempi di apprendimento;
4.
AZIONE DIDATTICA
RELAZIONALITA’
dialogo, oltre ad un atteggiamento
di reciproca fiducia e di stima;
offrire opportunità di recupero di
situazioni di svantaggio.
1. Presentare la programmazione
1.Aiutare i figli a pianificare e ad
annuale, sulla base delle Indicazioni
organizzarsi;
Ministeriali e dei progetti approvati
2. richiedere ai bambini di portare a
dal Collegio Docenti per arricchire
termine ogni lavoro intrapreso;
l’offerta formativa;
3.adottare un atteggiamento nei confronti
2. rendere l’alunno consapevole degli
degli errori dei propri figli in linea con
obiettivi e dei percorsi operativi;
quello degli insegnanti;
3.
4.collaborare per potenziare nel figlio una
tener sempre nella giusta
considerazione l’errore, senza
drammatizzarlo e considerarlo una
tappa da superare nel processo
individuale di apprendimento;
impegni, di strutture e di orari.
1.
Essere puntuale alle lezioni e
frequentarle con regolarità;
2.
partecipare in modo consapevole
all’attività di apprendimento;
3.
partecipare con impegno e serietà al
lavoro scolastico individuale e/o di
gruppo;
4.
intervenire durante le lezioni in modo
ordinato e pertinente;
propri limiti.
5.
svolgere e organizzare regolarmente il
lavoro assegnato a casa.
coscienza delle proprie risorse e dei
4.
garantire la trasparenza della
valutazione;
5.
assicurare agli alunni un adeguato
numero di verifiche, orali e scritte,
distribuite in modo opportuno nel
corso dell’anno.
1.
Creare un clima sereno in cui
stimolare il dialogo, favorendo la
conoscenza ed il rapporto reciproco
tra alunni, l’integrazione,
l’accoglienza, il rispetto di sé e
dell’altro;
1.Condividere con gli insegnanti linee
1.Accettare, rispettare e aiutare gli altri;
educative comuni;
2.rispettare, mantenere puliti ed in buono
2.tenersi informati sui compiti assegnati ai
stato ambienti, arredi e attrezzature della
figli;
scuola;
3.controllare l’esito delle verifiche e
3.essere consapevoli che in caso di danni
favorire la piena integrazione degli
studenti diversamente abili e degli
stranieri.
firmarle;
all’ambiente e/o alle cose ci potrà essere
4.chiedere eventuali chiarimenti ai docenti
una sanzione.
2.
per instaurare con loro un dialogo
costruttivo, rispettandone la libertà di
insegnamento e la competenza
valutativa;
5.leggere quotidianamente il diario e
firmare gli avvisi.
1.
PARTECIPAZIONE
2.
Ascoltare e coinvolgere gli alunni e
le famiglie, richiamandoli ad una
assunzione di responsabilità e di
rispetto di quanto espresso nel
patto formativo;
comunicare con le famiglie in merito
ai risultati, alle difficoltà, ai progressi
nelle discipline di studio oltre che ad
aspetti inerenti il comportamento e
la condotta.
1. Informarsi del percorso didatticoeducativo dei propri figli;
2.impegnarsi nel garantire che i propri figli
rispettino l’orario scolastico;
3.motivare le richieste di entrata ed uscita
fuori orario, limitandole a situazioni
eccezionali;
4.all’uscita da scuola i figli possono essere
affidati solo ai genitori o a persone da
loro formalmente delegate;
1.Favorire in modo positivo lo svolgimento
dell’attività didattica e formativa,
garantendo costantemente la propria
attenzione e partecipazione alla vita di
classe;
2.rispettare i tempi programmati e
concordati con i docenti per il
raggiungimento del proprio curricolo,
impegnandosi in modo responsabile
nell’esecuzione dei compiti richiesti.
5.partecipare agli incontri e alle iniziative
proposte dalla scuola.
1.
Fare rispettare le norme di
comportamento, i regolamenti ed i
divieti;
1.Prendere sempre visione di tutte le
comunicazioni provenienti dalla scuola,
firmandole;
1.Riferire tempestivamente in famiglia le
comunicazioni provenienti dalla scuola e
dagli insegnanti;
2.
prendere adeguati provvedimenti
2.discutere, presentare e condividere con i
propri figli il patto educativo sottoscritto
2.favorire il rapporto e il rispetto tra i
compagni sviluppando situazioni di
III Circolo Didattico – P.T.O.F. 2015 - 2016
83
disciplinari in caso di infrazioni.
con la scuola e il tema educativo
dell’anno;
integrazione e solidarietà;
3.non esprimere opinioni o giudizi negativi
sugli insegnanti e sul loro operato in
presenza dei bambini, per non creare
insicurezze;
INTENTI EDUCATIVI
3.conoscere e rispettare le norme del
regolamento di Istituto, in particolare:

il comportamento da tenere
durante l’intervallo e il pranzo,
4.conoscere il regolamento di istituto e
collaborare affinché i figli ne rispettino
le norme;

l’utilizzo di un abbigliamento
consono all’ambiente scolastico,
5.essere consapevoli della possibilità di
sanzioni risarcitorie per eventuali danni
causati e aiutare i propri figli a
comprendere la relazione tra
comportamento inadeguato e possibile
sanzione.

l’uso di un linguaggio corretto in
ogni situazione;
4.essere informati sugli interventi
disciplinari e comprendere la relazione
tra comportamento inadeguato e
possibile sanzione;
5.informare la famiglia delle sanzioni
eventualmente ricevute.
Il presente patto di corresponsabilità viene letto, condiviso e sottoscritto dal genitore.
FIRMA DEL GENITORE
Pag
Premessa
2
Finalità
3
Scelte educative
Metodologie e strategie
Presentazione del Circolo Didattico
Lettura del territorio: risorse umane-materiali-strutturali
5
6
7
7
Risorse professionali
14
Risorse finanziarie
15
Sito scolastico
15
III Circolo Didattico – P.T.O.F. 2015 - 2016
84
Curricolo
16
Le mete formative del circolo
18
L’offerta formativa
19
Laboratori
19
B.E.S. “Bisogni educativi speciali”
21
Integrazione alunni stranieri
24
Valutazione
24
Quadro orario
28
Piano integrato d’intervento (PON)
29
Progetti
30
Progetto verticale d’istituto
32
Prospetto generale dei progetti
33
Progetti scuola dell’infanzia
38
Progetti Scuola Primaria
46
Visite didattiche e d’istruzione S. dell’Infanzia
64
Visite didattiche e d’istruzione S. Primaria
65
Continuità progettuale tra i tre ordini di scuola
66
Rapporti scuola-famiglia
66
Piano di formazione docenti
67
Piano di formazione personale ATA
67
Regolamento d’istituto
68
Patto di corresponsabilità scuola dell’infanzia
79
Patto di corresponsabilità scuola primaria
81
Indice
83
III Circolo Didattico – P.T.O.F. 2015 - 2016
85
Nota: Il P.T.O.F è stato redatto dalla docente Maria Emma Terranova, funzione strumentale per l’anno
scolastico 2015/2016.
III Circolo Didattico – P.T.O.F. 2015 - 2016
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PTOF 2015-2018