Sito web della Scuola: www.3circolodidatticogela.it e-mail: [email protected] - Tel./fax 0933-911006 Prot.n.143/A22 Gela 20/01/2016 PTOF PIANO TRIENNALE OFFERTA FORMATIVA A.S. 2015/2016 – 2016/2017 – 2017/2018 S. M. di GESU’ BENEDETTINE C.COLLODI M.T. di CALCUTTA PREMESSA Il P.T.O.F. (Piano Triennale dell’Offerta Formativa) è il “documento base che definisce l’identità culturale e progettuale della scuola e chiarisce la progettazione curricolare, extracurricolare e organizzativa”. E’ elaborato ai sensi di quanto previsto dalla legge 13 luglio 2015, n. 107, recante la “Riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione e delega per il riordino delle disposizioni legislative vigenti”. Il piano è stato elaborato sulla base degli indirizzi per le attività della scuola e delle scelte di gestione e di amministrazione definiti dal dirigente scolastico con proprio atto di indirizzo prot. n. 3550/B19 del 06/10/2015 ed approvato dal Collegio Docenti Verbale N.6 del 19/01/2016 e dal Consiglio di Circolo Verbale n.10 del 19/01/2016. La legge 107 “La Buona scuola”, ha dato una nuova formulazione al vecchio POF. Viene aggiornato, rivisto e modificato annualmente, sulla base di esperienze e osservazioni da parte di tutte le componenti della comunità scolastica ed extrascolastica. La nuova offerta formativa così come delineata dalla legge 107, sarà caratterizzata da attività di consolidamento, potenziamento, sostegno, organizzazione e progettazione per il raggiungimento degli obiettivi formativi. Il piano costituisce lo strumento attraverso il quale la scuola rende trasparente, leggibile verificabile la sua attività e le motivazioni che la giustificano. Tiene conto delle caratteristiche e dei bisogni di ciascun alunno, stimola la valorizzazione delle diversità e delle potenzialità individuali, al fine di ottenere il successo formativo di tutti. Sul piano didattico-organizzativo, tende a garantire il conseguimento di determinati livelli standard di istruzione e formazione, stabiliti dalle Indicazioni per il curricolo, con riferimento alle Raccomandazioni del Parlamento europeo. Indicazioni Nazionali per il Curricolo (DM 31.07.2007) Scuola dell’infanzia La scuola dell’infanzia è oggi un sistema pubblico integrato in evoluzione che rispetta le scelte educative delle famiglie e realizza il senso nazionale e universale del diritto all’istruzione. Per ogni bambino o bambina si pone la finalità di promuovere: 1. 2. 3. 4. Lo sviluppo dell’identità Lo sviluppo dell’autonomia Lo sviluppo delle competenze Lo sviluppo della cittadinanza III Circolo Didattico – P.T.O.F. 2015 - 2016 2 Scuola primaria Le seguenti finalità devono essere definite a partire dalla persona che apprende, con l’originalità del suo percorso individuale e le aperture offerte dalla rete di relazioni che legano alla famiglia e agli ambiti sociali: 1. 2. 3. Promozione del pieno sviluppo della persona e nella costruzione del sé Garantire e promuovere la dignità e l’uguaglianza di tutti gli studenti Promuovere lo sviluppo dell’identità, dell’autonomia, delle competenze e della cittadinanza Offrire occasioni di apprendimento dei saperi e dei linguaggi culturali Promuovere negli studenti la capacità di elaborare metodi e categorie che siano in grado di fare bussola negli itinerari personali Favorire l’autonomia di pensiero degli studenti 4. 5. 6. Le finalità principali che costituiscono il P.T.O.F. della nostra scuola (commi 1-4 della legge) sono quelle di: creare un ambiente educativo di apprendimento che aiuti i bambini a crescere serenamente, ad imparare, ad intraprendere una carriera scolastica completa e arricchente che fornisca loro gli strumenti necessari per essere in grado di orientarsi nella complessità del sociale e costruire con autostima e sicurezza il proprio progetto di vita; educare alla solidarietà, alla cittadinanza attiva, al volontariato, alla legalità; dare l’opportunità di relazionarsi e di confrontarsi con l’altro e con il diverso, non con tolleranza, ma con piena coscienza che lo scambio avviene sempre tra pari. Riconoscere le diversità non significa solamente combattere contro i pregiudizi e gli stereotipi, ma consente anche di imparare quotidianamente dagli altri, senza guardarli come un pericolo. La solidarietà e il vivere la piena cittadinanza devono essere la norma e non l’eccezione; una norma basata sulla condivisione di motivazioni affettive ed emozionali costituite dall’accettazione e non dalla negazione delle differenze culturali. III Circolo Didattico – P.T.O.F. 2015 - 2016 3 Alla scuola spetta il compito di attraverso (apprendimento dei Saperi e dei Linguaggi di base) Insegnare ad essere alfabetizzare ad apprendere Nella scuola il presente è elaborato nell’intreccio tra passato e futuro, tra memoria e progetto. Rispetto recproco III Circolo Didattico – P.T.O.F. 2015 - 2016 Legalità 4 “L’offerta formativa della Scuola mira alla promozione del pieno sviluppo della persona…accompagna gli alunni nell’elaborare il senso della propria esperienza, promuove la pratica consapevole della cittadinanza attiva e l’acquisizione degli alfabeti della cultura di base” (Indicazioni Nazionali per il Curricolo) La Nostra Scuola intende conseguire la formazione globale della persona umana proponendo un ambiente educativo inteso come “luogo” in cui: Si prende in carico la persona in via di formazione. Ossia si assume la responsabilità della piena realizzazione della persona umana. Si accoglie ogni bambino nella sua interezza e specificità, potenziando l’autostima e il senso di identità. Si valorizza la differenza di genere nella crescita educativa e culturale degli alunni. Si promuove lo sviluppo affettivo, cognitivo e sociale dei bambini per favorire l’autonomia, la conoscenza e la creatività Si offre lo spazio per la costruzione delle relazioni nella scuola con le famiglie e con il territorio, al fine di garantire un clima organizzativo e lavorativo positivo, quindi produttivo. Si favorisce l’integrazione socio-culturale. Si insegnano comportamenti che mirano all’autoconsapevolezza, alla cooperazione, alla promozione della salute e della legalità. Si promuove e favorisce l’ascolto inteso come conoscenza e rispetto reciproco, fondamentale per la convivenza democratica. Si garantisce, si rafforza e si tutela il valore della continuità orizzontale e verticale. Si realizza una formazione mirata a costruire quel senso di appartenenza, quell’identità sociale e territoriale, oltre che personale, riconosciute nei documenti europei, come condizioni essenziali sull’acquisto della cittadinanza consapevole nella società del futuro. Si promuove la capacità di ricercare nuovi modi di porsi e di essere in rapporto ai mutati bisogni personali, sociali e produttivi. Si ricerca la globalità dei linguaggi come mezzo per conoscere, comunicare trasmettere e condividere esperienze. Si promuove l’uso della lingua nazionale e la conoscenza della lingua straniera. Si promuove la conoscenza e l’uso delle nuove tecnologie multimediali. Si promuove la formazione di individui in grado di elaborare un proprio progetto di vita, ossia in grado di scegliere e decidere responsabilmente e consapevolmente. Si garantisce a tutti gli alunni il successo attraverso la massima fruizione possibile delle opportunità formative che costituiranno strumento di orientamento utilizzabile esteriormente e posteriormente alla scuola. Si offrono strumenti che aiutino i bambini di oggi a vivere la globalizzazione come risorsa ed a contribuire alla trasformazione della società del bisogno nella società delle opportunità. III Circolo Didattico – P.T.O.F. 2015 - 2016 5 METODOLOGIE E STRATEGIE Metodologie Didattiche L’apprendimento esperienziale (Experiential Learning) costituisce un modello di apprendimento basato sull’esperienza, sia essa cognitiva, emotiva o sensoriale. Il processo di apprendimento si realizza attraverso l’azione e la sperimentazione di situazioni, compiti, ruoli in cui il soggetto, attivo protagonista, si trova a mettere in campo le proprie risorse e competenze per l’elaborazione e/o la riorganizzazione di teorie e concetti volti al raggiungimento di un obiettivo. L’apprendimento esperienziale consente al soggetto di affrontare situazioni di incertezza sviluppando comportamenti adattivi e migliorando, nel contempo, la capacità di gestire la propria emotività nei momenti di maggiore stress psicologico. Consente inoltre di sviluppare le proprie abilità di problem solving, anche attraverso l’abilità creativa, e di far acquisire autoconsapevolezza mediante autoosservazione ed etero-osservazione al fine di ridefinire eventuali atteggiamenti inadeguati e di valorizzare i comportamenti costruttivi. L’esperienza così acquisita diviene patrimonio di conoscenza del soggetto e costituirà il nuovo punto di partenza di ulteriori evoluzioni. Caratteristiche: Indagine conoscitiva differenziata: docenti, alunni, genitori Predisposizione di un ambiente stimolante che incoraggi il dialogo e il confronto valorizzando le differenze Metodologie tese a sviluppare il senso di responsabilità e rispetto per gli altri Modalità ludiche espressivo-corporee Gruppi di lavoro e attività laboratoriali con genitori, alunni, docenti Autovalutazione e attività di avanzamento-rinforzo Strategie Organizzative Colloqui, assemblee, dibattiti aperti con i genitori Conoscenza, diffusione e documentazione delle iniziative progettate Strategie Didattiche Lavoro individuale Per gruppi di livello Per gruppi di cooperazione Collettivo Di squadra Approccio comunicativo Role-playing Circle-Time Drammatizzazioni Uso delle TIC nella didattica Uso di tecnologie didattiche e multimediali Guida alla consultazione e realizzazione di albi, giornalini, immagini Visite guidate III Circolo Didattico – P.T.O.F. 2015 - 2016 6 PRESENTAZIONE DEL III CIRCOLO DIDATTICO (ex V) Cenni storici. L’edificio scolastico centrale, sito in via Ventura 122, nella seconda metà degli anni trenta, cominciò ad ospitare l’unica scuola elementare di Gela che era prima ubicata, assieme alle scuole tecniche ginnasiali, nei locali del vecchio e fatiscente convento dei PP. Agostiniani, e per l’occasione il suddetto edificio venne intitolato, dall’amministrazione comunale, alla maestra Rosa Maltoni Mussolini (1859-1905), madre del Duce. Alla caduta del fascismo, però, questa denominazione fu abbandonata e tempo dopo l’edificio accolse la nuova scuola media “E. Romagnoli”. III Circolo Didattico – P.T.O.F. 2015 - 2016 7 In verità bisogna anche dire che questo nostro edificio veniva comunemente chiamato “a scola di Santa Maria di Gèsu”, ovvero la scuola di “Santa Maria di Gesù”, perché lo stesso stabile fu costruito proprio nel luogo dove prima sorgeva la vecchia ed oggi inesistente chiesa di Santa Maria di Gesù. Veniva e viene chiamata anche “I scoli russi”, che grazie a lavori di riqualificazione finanziati dai fondi FESR ASSE II, il colore è stato ripristinato. Quanto prima, immediatamente vicino all’edificio scolastico Santa Maria di Gesù su un’area ottenuta dalla demolizione del vecchio convento delle Clarisse e del carcere mandamentale e in prospicienza delle vie Matteotti e Verga sorse un complesso di opere pubbliche (attuali campetti) innestato alle vecchie mura di cinta del centro storico di Gela, mura di cinta che in questa zona, nel 1978, furono risparmiate dalla demolizione grazie allo zelante interessamento dell’allora direttore del locale museo archeologico Professoressa Rosa Maganuco. Al plesso centrale è stato affiancato, nel tempo, l’edificio storico del monastero delle “Benedettine” sito in via Senatore Damaggio. Lettura del (risorse materiali e strutturali) territorio umane, Il nostro Istituto è composto da quattro plessi: “Santa Maria di Gesù”, “ex Benedettine”, “Collodi”, ubicati nel centro storico e il plesso “Madre Teresa di Calcutta”, nella periferia a nord della città. Le famiglie sono costituite, in media, da cinque persone e appartengono a gruppi socioeconomici e culturali molto diversi, cosa che comporta anche la necessità della diversificazione dell’offerta formativa. Inoltre sono presenti n. 29 alunni provenienti da famiglie straniere. Il 3° Circolo Didattico. Comprende diversi plessi, così distribuiti sul territorio: Plesso “ Santa Maria di Gesù’ ” Via Ventura, 122 (n. alunni 157) III Circolo Didattico – P.T.O.F. 2015 - 2016 8 Scuola primaria NUMERO CLASSI ORARIO CARATTERISTICHE STRUTTURALI DELL’EDIFICIO ampio giardino atrio uffici di segreteria ufficio del dirigente biblioteca infermeria servizi igienici laboratorio di informatica laboratorio scientifico, musicale, ceramica aula psico-motricità aule palestra (in fase di ristrutturazione) dal lun al giov. 8,15-13,45 N. 9 il ven. 8,15-13,15 NUMERO INSEGNANTI A TEMPO INDETERMINATO NUMERO INSEGNANTI A TEMPO DETERMINATO 19 / (* Tutti i dati forniti sono aggiornati al 30/09/2015) Plesso “Santa Maria di Gesù” Via Ventura, 122 (n. alunni 81) III Circolo Didattico – P.T.O.F. 2015 - 2016 9 Scuola infanzia dell’ NUMERO INSEGNANTI A TEMPO INDETERMINATO NUMERO INSEGNANTI A TEMPO DETERMINATO 11 2 NUMERO SEZIONI ORARIO 4 sezioni: 1 tempo ridotto CARATTERISTICHE STRUTTURALI DELL’EDIFICIO 8,00-13,00 3 tempo normale 8,00-16,00 giardino atrio campetti sportivi servizi igienici aule Sez. A, B, C, D (* Tutti i dati forniti sono aggiornati al 30/09/2015) Plesso “Ex Convento Benedettine” Via S. Damaggio ( n. alunni 117) III Circolo Didattico – P.T.O.F. 2015 - 2016 10 Scuola primaria NUMERO CLASSI ORARIO CARATTERISTICHE STRUTTURALI DELL’EDIFICIO dal lun. al giov. 8,15-13,45 N. 6 il ven. 8,15-13,15 spazi ricreativi esterni atrio servizi igienici laboratorio di informatica laboratorio scientifico auditorium aule NUMERO INSEGNANTI A TEMPO INDETERMINATO NUMERO INSEGNANTI A TEMPO DETERMINATO 11 / (* Tutti i dati forniti sono aggiornati al 30/09/2015) Plesso “C. Collodi” Via S. Damaggio (n. alunni 48) III Circolo Didattico – P.T.O.F. 2015 - 2016 11 Scuola dell’ infanzia NUMERO SEZIONI ORARIO 2 sezioni: CARATTERISTICHE STRUTTURALI DELL’EDIFICIO a tempo prolungato 8,00-16,00 Sez. A, B atrio cortile aule servizi igienici NUMERO INSEGNANTI A TEMPO INDETERMINATO NUMERO INSEGNANTI A TEMPO DETERMINATO 4 / (* Tutti i dati forniti sono aggiornati al 30/09/2015) Plesso “Madre Teresa di Calcutta” (n. alunni 131) III Circolo Didattico – P.T.O.F. 2015 - 2016 12 Scuola infanzia dell’ NUMERO SEZIONI ORARIO CARATTERISTICHE STRUTTURALI DELL’EDIFICIO 5 sezioni: a tempo prolungato 8,00-16,00 Sez. A, B, C, D, E aree verdi cortile interno palestra spazi ricreativi all’ aperto servizi igienici aule NUMERO INSEGNANTI A TEMPO INDETERMINATO NUMERO INSEGNANTI A TEMPO DETERMINATO 11 1 (* Tutti i dati forniti sono aggiornati al 30/09/2015) Uffici di segreteria e dirigenza: Nel plesso di via Ventura, 122 sono ubicati: III Circolo Didattico – P.T.O.F. 2015 - 2016 13 ufficio del Dirigente Scolastico; gli uffici di segreteria; ufficio del Direttore dei Servizi Generali Amministrativi. Dirigente Scolastico Orario Ricevimento : il mercoledì e il venerdì (previo appuntamento) Segreteria Orario Ricevimento : dal lunedì al venerdì dalle ore 10.00 alle 12.00 Organizzazione del personale scolastico Numero insegnanti Santa Maria di Gesù 19 Ex convento Benedettine 11 III Circolo Didattico – P.T.O.F. 2015 - 2016 Numero insegnanti Santa Maria di Gesù 11 + 3 Plesso Collodi 4 Madre Teresa di Calcutta 11 + 1 14 D. S. G. A. Assistenti Amministrativi Collaboratori reggente 3* + n.2 inss. distaccati 8 * Unità presenti complessivamente nei plessi Risorse umane e professionali Funzione strumentale Collaboratori del Dirigente Dirigente scolastico (reggente) Consiglio di Istituto Collegio dei docenti R.S.U. Giunta esecutiva Direttore dei Servizi generali e amministrativi Commissioni Funzione strumentale Coordinatori di plesso e di classe Funzione strumentale Collaboratori scolastici Assistenti amministrativi III Circolo Didattico – P.T.O.F. 2015 - 2016 Gestione P.T.O.F. Sostegno ai docenti per la didattica e la comunicazione nella scuola primaria e nella scuola dell’infanzia Servizi agli studenti nella scuola primaria e nella scuola dell’infanzia e collegamento con il territorio e gli Enti esterni 15 Risorse finanziarie I fondi che il Ministero dell’Istruzione assegna all'Istituzione scolastica vengono utilizzati nel corso dell’anno scolastico: per realizzare i progetti specifici ai quali sono destinati, secondo quanto indicato nei piani di previsione allegati ai progetti stessi; per garantire il funzionamento amministrativo generale; per garantire il funzionamento didattico ordinario. I fondi vengono erogati, nell’ambito di autonome previsioni di bilancio, da: MIUR Assessorato alla Pubblica Istruzione della Regione Sicilia Comune di Gela ATO Onlus Privati Fermo restando che la scuola è pubblica e, in quanto tale , deve garantire equità e solidarietà sociale, non vengono chiesti contributi all’atto dell’iscrizione. Le famiglie degli alunni contribuiscono su base volontaria solo alla copertura finanziaria delle spese connesse all’ampliamento del Piano dell'offerta formativa, in particolare per quanto attiene a: visite didattiche e viaggi di istruzione; attività teatrali; altre attività di arricchimento del curricolo; assicurazione. sito scolastico: www.3circolodidatticogela.it Consultando il sito è possibile visionare: il piano dell’offerta formativa (POF) notizie sulle attività didattiche iscrizioni modulistica progetti etc… III Circolo Didattico – P.T.O.F. 2015 - 2016 16 IL CURRICOLO I bisogni educativi e di istruzione degli allievi Nel rispetto dei vincoli nazionali, la scuola, nel progettare l’attuazione dell’offerta formativa, tiene conto della realtà personale di ciascun allievo e dei suoi bisogni di ordine cognitivo, affettivo e socio-relazionale. Organizzazione del curricolo Finalità Obiettivi di apprendimento Traguardi delle competenze Campi di esperienza: 3 aree disciplinari: Il sé e l’altro Linguistico- artistico- espressiva Il corpo e il movimento Linguaggi, creatività, espressione Storico – geografica – convivenza civile Matematica – scientifica – ambientale- tecnologica I discorsi e le parole La conoscenza del mondo Valutazione III Circolo Didattico – P.T.O.F. 2015 - 2016 precede – accompagna – segue percorsi curriculari. 17 …esprimersi con una personalità unitaria e armonica: →SFERA DELL’IDENTITA’ …interagire con l’ambiente naturale e sociale, influenzandolo positivamente: →ASCOLTO E INTEGRAZIONE …trovare soluzioni ai problemi che incontra: →SFERA DELL’AUTONOMIA …riflettere su se stesso e gestire il proprio processo di crescita, sapendo anche chiedere aiuto quando occorre: →COMUNICAZIONE CON GLI ALTRI …comprendere, per il loro valore, la complessità dei sistemi simbolici e culturali: →ACQUISIZIONE DI STRUMENTI CULTURALI …maturare il senso del bello: →CONOSCENZA DEI DIVERSI LINGUAGGI ED ESPRESSIONE DELLA PROPRIA CREATIVITA’ …conferire senso alla vita: →AQUISIZIONE DI VALORI III Circolo Didattico – P.T.O.F. 2015 - 2016 18 Le mete formative del circolo La nostra scuola ha come scopo principale il successo formativo di tutti gli alunni, inteso come pieno sviluppo della persona umana nel rispetto delle identità personali, sociali e culturali dei singoli alunni, puntando all’eccellenza. In risposta ai bisogni culturali e formativi degli alunni, l’Istituto intende intraprendere un percorso educativo che porti ogni alunno a: conoscere fare cioè acquisire gli strumenti della comprensione in modo da essere capace di agire creativamente nel proprio ambiente relazionarsi in modo da partecipare e collaborare con gli altri in tutte le attività umane III Circolo Didattico – P.T.O.F. 2015 - 2016 essere in modo da realizzare un progresso essenziale che deriva dai tre precedenti 19 L’OFFERTA FORMATIVA La scuola è sottoposta a pressioni forti dalla società e dall’economia, in relazione al rapido mutamento delle preferenze, dei valori e delle tecnologie, ai fenomeni migratori, a nuove marginalità sociali. Il ruolo che la scuola svolge, di fatto, nel soddisfare queste esigenze deve essere incardinato nel suo obiettivo centrale: promuovere l’acquisizione in modo aggiornato e innovativo, di conoscenze, abilità e competenze. E’ questa la base per introdurre i bambini alla vita adulta, fornire loro i mezzi per “vivere bene” nel contesto ambientale, economico e sociale – sviluppando il senso di cittadinanza e nel contempo la capacità di dialogo con altre culture – accompagnare il percorso di formazione personale dell’alunno, sostenendone la graduale costruzione di personalità e promovendo l’inclusione, i diritti e la socialità. Per gli alunni della Scuola dell’Infanzia e Primaria si deve distinguere tra un’offerta obbligatoria ed un’offerta facoltativa opzionale, parimenti importanti per la loro crescita integrale. Alle famiglie, la Scuola offre tempi scuola strutturati come attività, quantità oraria e temporizzazione al fine di mantenere un’impostazione pedagogica unitaria. LABORATORI Considerato che per laboratorio intendiamo un approccio didattico fondato su un agire operativo e progettuale, questi caratterizzano le attività sia curricolari che extracurricolari. La nostra scuola offre agli alunni di ciascuna classe la possibilità di utilizzare la LIM e di frequentare, alternativamente o in successione, i laboratori: Linguistico-espressivo Scientifico III Circolo Didattico – P.T.O.F. 2015 - 2016 20 Musicale Multimediale Lim in classe Ceramica Inoltre, i laboratori di recupero e di sviluppo degli apprendimenti permettono di personalizzare i processi di apprendimento dell’alunno. La maggior parte degli alunni necessita di tempi diversi per uguali apprendimenti; per acquisire gli obiettivi formativi stabiliti è indispensabile l’intervento di una funzione compensativa della scuola: “dare di più a chi ha di meno e dare meglio a tutti”. Tutti i docenti, valorizzando le proprie attitudini e professionalità, partecipano all’attuazione di tali laboratori, utilizzando spazi e tempi curricolari ed extracurricolari. III Circolo Didattico – P.T.O.F. 2015 - 2016 21 B.E.S. Condizioni fisiche Funzioni corporee Contesto personale Strutture corporee Attività personali Partecipazione sociale Contesto ambientale Il nostro Istituto riserva un’attenzione particolare agli alunni con bisogni educativi speciali (BES). Riteniamo che la scuola abbia il compito di promuovere la piena integrazione di tutti gli alunni, partendo dalle risorse e potenzialità di ognuno di essi per accompagnarli lungo il percorso scolastico/formativo. Si definiscono BES i bisogni educativi speciali che possono essere riscontrati in alcuni alunni che impediscono il corretto processo di apprendimento, dunque richiedono una didattica personalizzata che si esplica attraverso specifici interventi individualizzati. III Circolo Didattico – P.T.O.F. 2015 - 2016 22 I Bes si suddividono in tre macro-categorie: Alunni con disabilità previste dalla legge 104/1992; per questi esiste documentazione medica. Alunni con disturbi evolutivi specifici, ossia disturbi dell’apprendimento (DSA) deficit del linguaggio o della coordinazione motoria, disturbo dell’attenzione e dell’iperattività (DDAI) – (sigla inglese ADHD) previsti dalla legge 170/2010; anche per questi alunni esiste documentazione medica. Alunni con svantaggio socio-economico, linguistico o culturale previsto dalla direttiva ministeriale del 27 dicembre 2012 e dalla circolare n. 8 del 6 marzo 2013; per questi alunni può esistere documentazione medica, documentazione pedagogica e didattica, nonché segnalazione dei servizi sociali. E’ esteso a tutti dell’apprendimento. gli studenti in difficoltà il diritto alla personalizzazione La circolare 8/2013 enuncia come doverosa l’indicazione, da parte dei teams docenti, dei casi in cui si ritenga opportuna e necessaria, l’adozione di una personalizzazione della didattica e di eventuali misure compensative e dispensative, nella prospettiva di una presa in carico globale e inclusiva. Nell’Istituto è stato istituito un GLI (gruppo di lavoro per l’inclusione) con il compito di: Trattare le questioni relative a tutti gli alunni con BES certifica e non. Programmare un utilizzo funzionale delle risorse presenti nella scuola (laboratori, strumenti, risorse umane…) per la realizzazione di un progetto di inclusione condiviso con docenti, le famiglie e servizi socio-sanitari. Predisporre un piano di intervento per gli alunni con disabilità. Predisporre un piano di intervento per gli alunni con DSA. Predisporre un piano di intervento per gli alunni con DDAI (disturbi di attenzione e iperattività – inglese ADHD). Coordinarsi con i vari teams di classe per stendere un piano di intervento per gli alunni con BES non certificati o certificabili. III Circolo Didattico – P.T.O.F. 2015 - 2016 23 BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI Bisogni Educativi Speciali Soggetti disabili Soggetti stranieri Persone in difficoltà (situazioni problematiche di diversa natura Disturbi specifici di apprendimento Classificazione III Circolo Didattico – P.T.O.F. 2015 - 2016 Cause multiple o multifattoriali Soluzioni 24 INTEGRAZIONE DEGLI ALUNNI STRANIERI La scuola considera la frequenza di alunni stranieri come contributo ad una educazione aperta e multiculturale, finalizzata alla conoscenza ed al confronto di culture diverse e alla pace fra i popoli. Allo scopo di favorire la frequenza e l’integrazione scolastica degli alunni stranieri, il circolo si impegna a realizzare iniziative volte a: creare un clima di accoglienza tale da ridurre al minimo, nel bambino non autoctono o neo-autoctono la percezione di sé come minoranza; facilitare l’apprendimento linguistico per favorire l’integrazione interculturale nella nuova realtà sociale in cui si trovano inseriti; orientare gli alunni alla padronanza della lingua italiana e degli altri linguaggi espressivi per comprendere meglio sé stessi ed il mondo che li circonda; inserire nelle discipline approfondimenti storici, geografici e religiosi riguardanti i paesi di provenienza al fine di evidenziarne la prestigiosità dei valori peculiari; promuovere fiducia e stima, rispetto degli altri ed aiutarli a riconoscere ed accettare le differenze ed i valori i individuali; educare alla convivenza civile in una società multietnica e multiculturale; migliorare la qualità delle relazioni, anche attraverso la valorizzazione della cultura d’origine; attingere dal patrimonio letterario ed artistico del paese, o dell’area di riferimento, per valorizzare le radici culturali. Gli alunni stranieri generalmente vengono iscritti nella classe corrispondente a quella già frequentata nel Paese d’origine o a quella relativa all’età anagrafica. VALUTAZIONE La valutazione degli apprendimenti acquisiti e del comportamento dell'alunno vengono adottate dai docenti della classe. La valutazione viene registrata su un apposito documento di valutazione (scheda individuale dell'alunno) e viene consegnata alla famiglia e accompagnata da un colloquio esplicativo. Valutazione periodica e annuale degli apprendimenti. La valutazione accompagna i processi di insegnamento/apprendimento e consente un costante adeguamento della programmazione didattica in quanto permette ai docenti di : Personalizzare il percorso formativo di ciascun alunno; Predisporre collegialmente percorsi individualizzati per i soggetti in situazione di insuccesso. III Circolo Didattico – P.T.O.F. 2015 - 2016 25 Si struttura nelle seguenti fasi: Diagnostica A carattere descrittivo, tendente a rivelare uno stato di fatto di conoscenze, capacità, atteggiamenti e, funzionale alla conoscenza di potenzialità e bisogni in vista della determinazione dell’azione didattica. Formativa Tendente a monitorare la correlazione qualità- efficacia dell’intervento educativo al fine di calibrare le scelte didattiche in maniera intenzionale, sistematica, promozionale. Sommativa Tendente a valutare globalmente la personalità scolastica. Auto consapevolizzante Aiuta l’alunno nell’identificare il proprio livello di competenza. o formante Strumenti Gli strumenti adottati per la valutazione sono: Prove comuni per classi parallele d’ingresso, in itinere e finali (prove strutturate e semi- strutturate) Ricerche individuali e di gruppo, prove orali, prove oggettive, osservazioni sistematiche ed occasionali. Strumenti di osservazione e di valutazione Monitoraggio di itinere e monitoraggio finale dei progetti. Esiti delle indagini condotte dall’Invalsi (Servizio nazionale di valutazione) e riflessione su di essi. Questionari di gradimento rivolti ai vari attori. Griglia di valutazione con indicatori condivisi. TABELLA DI MISURAZIONE/VALUTAZIONE DOCIMOLOGICA DELLE PROVE SCRITTE 10 OTTIMO 9 DISTINTO 8 BUONO 7 DISCRETO 6 SUFFICIENTE 5 NON SUFFICIENTE PROVA SU 6 QUESITI 6/6 PROVA SU 7 QUESITI 7/7 5/6 6/7 5/7 4/6 MENO DI 4 MENO DI 5 III Circolo Didattico – P.T.O.F. 2015 - 2016 PROVA SU 8 QUESITI 8/8 7/8 6/8 PROVA SU 9 QUESITI 9/9 8/9 7/9 6/9 PROVA SU 10 QUESITI 10/10 9/10 8/10 7/10 6/10 PROVA SU 11 QUESITI 11/11 10/11 9/11 8/11 7/11 PROVA SU 12 QUESITI 12/12 11/12 10-9/12 8/12 7/12 5/8 MENO DI 5 MENO DI 6 MENO DI 6 MENO DI 7 MENO DI 7 26 PROVA SU 14 QUESITI 14/14 PROVA SU 15 QUESITI PROVA SU 16 QUESITI PROVA SU 17 QUESITI PROVA SU 18 QUESITI PROVA SU 19 QUESITI PROVA SU 20 QUESITI 10 OTTIMO PROVA SU 13 QUESITI 13/13 15/15 16/16 17/17 18/18 19/19 20/20 9 DISTINTO 8 BUONO 12/13 11-12/13 13/14 12-11/14 14/15 13-12/15 15-14/16 13-12/16 16-15/17 14-13/17 17-16/18 15-14/18 18-17/19 16-15/19 19-18/20 17-16/20 7 DISCRETO 9/13 9-10/14 11-10/15 11-10/16 12-11/17 13-12/18 6 SUFFICIENTE 5 NON SUFFICIENTE 8/13 8/14 9/15 9/16 10/17 10-11/18 14-1312/19 11/19 15-1413/20 12-11/20 MENO DI 8 MENO DI 8 MENO DI 9 MENO DI 9 MENO DI 10 MENO DI 10 MENO DI 10 MENO DI 10 TABELLA DI VALUTAZIONE SCUOLA PRIMARIA- LIVELLO VOTO OTTIMO DISTINTO BUONO DISCRETO SUFFICIENTE NON SUFFICIENTE 10 9 8 7 6 5 PER IL DETTATO ORTOGRAFICO CLASSE: 1^-2^-3^-4^ PER IL DETTATO ORTOGRAFICO CLASSE: 5^ ERRORI – VOTO 0 errori 1 o 2 errori 3 - 4 errori 5 errori 6 errori 7 - 8 errori ERRORI - VOTO 0 errori 10 1 errore 9 2 errori 8 3 errori 7 4 errori 6 5 errori 5 10 9 8 7 6 5 TABELLA DI VALUTAZIONE DELLA INTERROGAZIONE ORALE Descrittori - Conoscenza essenziale ma imprecisa dei contenuti - Esposizione non del tutto chiara e linguaggio specifico impreciso Voto 5 - Conoscenza essenziale e descrittiva dei contenuti - Esposizione chiara e linguaggio sostanzialmente preciso 6–7 - Conoscenza completa e precisa - Esposizione chiara e linguaggio specifico accurato 8-9 - Conoscenza completa e rielaborata - Esposizione chiara e linguaggio specifico completo 10 III Circolo Didattico – P.T.O.F. 2015 - 2016 27 GRIGLIA DI TABULAZIONE DEL COMPORTAMENTO Alunno Convivenza civile Rispetto delle persone, degli ambienti e delle strutture Rispetto delle regole Rispetto delle regole convenute e del Regolamento Scolastico CRITERI GENERALI Partecipazion Responsabilit Impegno e à Partecipazione Assunzione Costanza attiva alla vita dei propri nell’ impegno della classe e doveri alle attività scolastici ed scolastiche extrascolastici Interesse Relazionalità Disponibilità ad apprendere Relazioni positive (collaborazione/ disponibilità) Rispetto ai criteri generali la corrispondenza giudizio-comportamento fa riferimento alle seguenti valutazioni OTTIMO DISTINTO BUONO SUFFICIENTE NON SUFFICIENTE Competenze pienamente raggiunte (valutazione piena nelle competenze 1-2-3-45-6-7) Competenze raggiunte (valutazione piena nelle competenze 1-2 e piena in almeno tre delle altre competenze) Competenze acquisite a livello buono (valutazione soddisfacente nelle competenze 1-2 e piena in almeno una delle altre competenze Competenze acquisite a livello essenziale (valutazione soddisfacente nelle competenze 1-2 e sufficiente nelle altre Competenze non ancora acquisite (valutazione insufficiente nelle competenze 1-2 III Circolo Didattico – P.T.O.F. 2015 - 2016 28 QUADRO ORARIO Quadro orario alunni DISCIPLINE - ORE ITALIANO ARTE E IMMAG. STORIA GEOGRAFIA SCIENZE RELIGIONE MUSICA MATEMATICA Alunni e ore per classe 7 ore 2 ore 2 ore 2 ore 2 ore 2 ore 1 ora 6 ore (1^ e 2^ classe) 5 ore (3^-4^ 5^ classe) 2 ore (1^ classe) 1 ora (2^-3^-4^-5^ classe) 1 ora (1^ classe) 2 ore (2^ classe) 3 ore (3^-4^-5^ classe) MOTORIA INGLESE 27 h settimanali annue Tot. Ore 990 Quadro orario docenti DOCENTI - RELIGIONE ITALIANO SCIENZE ARTE E IMMAGINE STORIA GEOGRAFIA MUSICA MATEMATICA SCIENZE MOTORIE E SPORTIVE INGLESE 18/22 FRONTALI 0/2 DISPONIBILITA’ 2 PROGRAMMAZIONE Tot. ore 24 (a settimana) III Circolo Didattico – P.T.O.F. 2015 - 2016 29 Grazie alla possibilità di accedere ai Fondi Sociali Europei, riservata alle Regioni dell’Obiettivo Convergenza, la nostra scuola ha predisposto un Piano Integrato di intervento denominato: Asse II “Infrastrutture per l’istruzione” – Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR) Obiettivo specifico – 10.8 – Azione 10.8.1 (PON 2014/2020) Con giusta nota MIUR AOODGEFID/9035 del 13 luglio 2015, si procederà all’ampliamento o all’adeguamento delle infrastrutture di rete LAN/WLAN a valere della nuova programmazione Fondi Strutturali Europei – Programma Operativo Nazionale “Per la scuola – Competenze e ambienti per l’apprendimento” 2014-2020. Gli interventi da progettare punteranno a dotare l’istituzione scolastica di infrastrutture e punti di accesso alla rete LAN/WLAN, in modo da sostenere lo sviluppo della “net-scuola” , ovvero una scuola più vicina alle attuali generazioni di studenti. III Circolo Didattico – P.T.O.F. 2015 - 2016 30 Preso dell’atto di indirizzo predisposto dal Dirigente Scolastico di cui al protocollo n.3550/B19 del 06/10/2015 e delle Indicazioni Nazionali si precisa quanto segue: la parte di quota obbligatoria viene utilizzato dall’Istituto Scolastico per potenziare alcuni insegnamenti e attività e per introdurne di nuovi con la predisposizione di specifici progetti da parte dei docenti, di durata annuale o pluriennale. Sia la quota oraria obbligatoria che la quota oraria facoltativa/opzionale fanno parte integrante del curricolo, sono sottoposte a valutazione con pari dignità e concorrono alla trasformazione delle capacità di ciascun alunno nelle sue competenze, ossia alla realizzazione del personale piano di studio. SCUOLA DELL’INFANZIA Durata dell’anno scolastico: 36 settimane. Offerta formativa da un minimo di 875 ad un massimo di 1400 ore annuali . SCUOLA PRIMARIA Durata dell’anno scolastico: 34 settimane. Offerta formativa obbligatoria: 891 ore annuali. Scuola dell’infanzia Il processo educativo, promosso nella scuola dell'infanzia, concorre alla formazione integrale della personalità dei bambini, nella prospettiva di soggetti liberi, responsabili, critici ed attivamente partecipi alla vita della comunità. Mediante apposite e qualificate attività educative e didattiche, si esercitano e si valorizzano, al massimo livello possibile, le capacità affettive, psicomotorie, cognitive, operative, sociali, estetiche, morali e religiose dei bambini e si trasformano in competenze che appartengono al loro essere personale e che essi impiegano con naturalezza nelle diverse situazioni di vita. Come la famiglia è il primo e il più importante di questi contesti nel quale si delinea la personalità del bambino, la scuola dell’infanzia costituisce a sua volta un contesto di apprendimento e di sviluppo che definisce ulteriormente l’identità dei bambini, ne favorisce l’autonomia e ne stimola intenzionalmente le competenze. L'organizzazione delle attività educative e didattiche si fonda su una continua e responsabile flessibilità creativa, decisa in relazione al variare individuale dei ritmi, dei tempi, delle circostanze e degli stili di apprendimento, oltre che delle motivazioni e degli interessi dei bambini. III Circolo Didattico – P.T.O.F. 2015 - 2016 31 L’attività educativo-didattica si orienta in base alle aree che contengono gli obiettivi specifici di apprendimento secondo le Nuove Indicazioni Nazionali. AREE DEGLI OBIETTIVI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO Il sé e l’altro Il corpo e il movimento Linguaggi, creatività, espressione I discorsi e le parole La conoscenza del mondo Scuola primaria La scuola primaria, tenuto conto delle nuove Indicazioni per il curricolo, accogliendo e valorizzando le diversità individuali, ivi comprese quelle derivanti dalle disabilità, ha le seguenti finalità: promuovere lo sviluppo della personalità; far acquisire e sviluppare le conoscenze e le abilità di base (compresa l'alfabetizzazione informatica); far apprendere i mezzi espressivi (lingua italiana e alfabetizzazione nella lingua inglese); porre le basi per l'utilizzazione di metodologie scientifico- ambientali nello studio del mondo naturale, dei suoi fenomeni e delle sue leggi; valorizzare le capacità relazionali e di orientamento nello spazio e nel tempo; educare ai principi fondamentali della convivenza civile. Si configura come ambiente educativo di apprendimento, nel qua le ogni fanciullo trova le occasioni per maturare progressivamente le proprie capacità di autonomia, di azione diretta, di relazioni umane, di progettazione e verifica, di esplorazione, di riflessione logico- critica e di studio individuale. In tale prospettiva verranno organizzate nel corso dell’ anno scolastico attività di recupero. ARTICOLAZIONE DEL PERCORSO 1° BIENNIO Classe PRIMA III Circolo Didattico – P.T.O.F. 2015 - 2016 2° BIENNIO Classi Classi SECONDA TERZA QUARTA QUINTA 32 Progetto verticale d’Istituto Il Progetto verticale d’Istituto ha come tema comune “la cultura della legalità” e si realizza in continuità tra i due ordini di scuola al fine di assicurare un sereno sviluppo individuale e crescita personale. Multimediale Solidarietà Lingua 2 - Inglese Storico – ambientale – sociale Continuità educativa Recupero Scientifico Salute e alimentazione Linguistico – espressivo Legalità Musicale III Circolo Didattico – P.T.O.F. 2015 - 2016 33 PROSPETTO GENERALE DEI PROGETTI COMUNI AI DUE LIVELLI SCOLASTICI: TITOLO TEMPI DI REALIZZAZIONE “Sicurezza” curricolare “Classi 2,0 (didattica laboratoriale – lim”) curricolare “Uguali ma diversi per Costituzione” curricolare SCUOLA DELL’INFANZIA: TITOLO TEMPI DI REALIZZAZIONE “Un mondo di favole” (accoglienza) curricolare “Gioca con me” (continuità) curricolare “Il bambino e l’ambiente” curricolare “Passo dopo passo” curricolare “Give me five” curricolare “Kidsmart” curriculare SCUOLA PRIMARIA TITOLO TEMPI DI REALIZZAZIONE “Mi muovo, gioco, mi diverto” curricolare ed extracurricolare “English is fun!” curricolare ed extracurricolare “L2” (lingua italiana per alunni stranieri) curricolare ed extracurricolare “Potenziamento di matematica” curriculare III Circolo Didattico – P.T.O.F. 2015 - 2016 34 “Scrittura creativa” curricolare ed extracurricolare “Un’opportunità in più” extracurricolare “Il piacere di leggere” extracurricolare “Piccoli cittadini del mondo” (giornalino web) curricolare “La mia città tra storia e ambiente” extracurricolare “Natale festa d’amore” curricolare “So, agisco, condivido” (legalità e solidarietà) curricolare ed extracurricolare “Un vigile per amico” curricolare ed extracurricolare “Alimenti…amoci” extracurricolare “Te lo dico con una storia” curricolare “Leggere, scrivere e… far di canto…” (ed. musicale) extracurricolare PROGETTO: “SICUREZZA” PREMESSA L’educazione alla sicurezza è un aspetto fondamentale della programmazione educativa. Per la nostra scuola, la sicurezza rappresenta un diritto primario volto a sensibilizzare gli alunni sui problemi della sicurezza che più frequentemente devono e dovranno affrontare nella vita quotidiana. FINALITA’ Le finalità prioritarie del “Progetto Sicurezza”, per la scuola dell’Infanzia e per la Scuola Primaria sono volte a sottolineare l’importanza e il valore della persona, portando l’alunno ad essere consapevole dei propri comportamenti e protagonista delle proprie scelte. Il Progetto tende a: Attivare strategie educative e didattiche mirate a prevenire, comprendere ed affrontare i rischi. Sviluppare la capacità di acquisizione di regole e comportamenti nella prevenzione del rischio, nei rapporti sociali e nella strada. Assicurare il benessere della persona per renderla custode della propria salute. Favorire la socializzazione. Stimolare il senso di collaborazione e di solidarietà. III Circolo Didattico – P.T.O.F. 2015 - 2016 35 DESTINATARI Il progetto è destinato a rispondere alle esigenze e alle caratteristiche di ciascuna classe e/o sezione ed è rivolto a tutte quelle persone che ruotano attorno al mondo della scuola. Esso è articolato in percorsi diversificati. La sicurezza: a scuola a casa in strada nel gioco e nello sport nella salute e nell’ambiente OBIETTIVI FORMATIVI 1. Prevenire, comprendere ed affrontare i rischi di vario tipo. 2. Favorire la socializzazione, il senso di collaborazione e di solidarietà, anche con il diverso. 3. Sviluppare, tra gli alunni, gli insegnanti e i genitori, la capacità di valutare e superare situazioni di pericolo. 4. Ricercare il benessere della persona per custodire al meglio la propria salute. 5. Conoscere le istituzioni e le associazioni che operano per la sicurezza. 6. Conoscere le regole organizzative e di comportamento. 7. Stimolare la fiducia in se stessi. 8. Controllare le proprie emozioni nelle diverse situazioni. 9. Partecipare alle attività dando un contributo positivo. 10. Organizzare autonomamente il proprio lavoro. 11. Conoscere e studiare l’ambiente circostante. 12. Conoscere e applicare regole e comportamenti nella prevenzione del rischio, nei vari ambienti di vita. 13. Conoscere vari linguaggi simbolici. PROGETTO: “CLASSI 2,0” (Azioni coerenti con il Piano Nazionale Scuola Digitale comma 56-61) Nella scuola di oggi, è fondamentale riuscire a organizzare dei percorsi d’insegnamentoapprendimento in cui l’organizzazione scolastica sia resa flessibile. Uno degli aspetti fondamentali di questa flessibilità è dato dal modo in cui viene gestito il tempo e le forme dell’insegnamento per renderli sempre più vicini a quelli degli alunni. La didattica laboratoriale ha un grande vantaggio e cioè quello di poterla inserire in tutti gli ambiti disciplinari, poiché nel laboratorio i saperi disciplinari diventano strumenti per verificare le conoscenze e le competenze che ciascun allievo acquisisce per l'effetto dell'esperienza di apprendimento all’interno del laboratorio stesso. III Circolo Didattico – P.T.O.F. 2015 - 2016 36 Tutto ciò richiede che si operi in piccoli gruppi, che sia presente interattività fra insegnante e allievi e fra gli allievi stessi e che l’apprendimento sia cooperativo e condiviso. Tramite l’utilizzo di una didattica laboratoriale si auspica a promuovere negli alunni competenze più complesse, si cerca di rispondere in modo vistoso ai loro bisogni, consentendogli di imparare facendo e di acquisire un metodo di lavoro personale. Nell’ambito della didattica laboratoriale, l’utilizzo di strumenti e tecnologie promuove un insegnamento non più puramente trasmissivo di nozioni, ma propugnatore di capacità creative. Il cambiamento sociale più importante per la scuola è la comparsa delle tecnologie digitali dell’informazione e della comunicazione, una tra queste è la LIM. La LIM (Lavagna Interattiva Multimediale) è una risorsa che arricchisce la didattica laboratoriale, favorisce un clima collaborativo, di vera interazione tra i soggetti protagonisti dell’apprendimento ed è in grado di offrire grandi potenzialità formative e comunicative. Le sue caratteristiche di interazione, flessibilità e multimedialità incidono fortemente su motivazione, attenzione e concentrazione, sollecitando nel contempo la partecipazione diretta degli allievi allo sviluppo ed alla individualizzazione dei percorsi didattici. Facilita, inoltre, il processo di comunicazione in particolare per alunni diversamente abili e per stranieri con difficoltà di apprendimento della lingua italiana, grazie soprattutto al suo approccio accattivante che mantiene alta la carica emotiva e il livello di attenzione. Pertanto, in questo progetto, si vogliono educare gli alunni all’utilizzo della LIM in una nuova ottica didattica. Nell’ambito dell’organico dell’autonomia può essere individuato un docente cui affidare il coordinamento delle attività connesse al Piano nazionale per la scuola digitale. OBIETTIVI Apprendere le potenzialità dell’utilizzo della contenuti disciplinari. Sviluppare un apprendimento collaborativo tra studenti e insegnanti. Migliorare l’efficacia comunicativa nella realizzazione dei percorsi. Miglioramento della capacità espositiva davanti ad un pubblico. Sfruttare simultaneamente le potenzialità dei diversi linguaggi multimediali (quello audiovisivo, iconico, fotografico, testuale, etc.) con l’interattività tipica dei nuovi media. Ricercare risorse didattiche disponibili on-line attraverso la LIM. Fornire agli alunni percorsi didattici adatti alle discipline coinvolte. PROGETTO: “UGUALI MA DIVERSI PER COSTITUZIONE” Tutti abbiamo diritti…..ma anche doveri da rispettare! La Costituzione garantisce a tutti e anche a noi bambini. III Circolo Didattico – P.T.O.F. 2015 - 2016 37 Tutti uguali, tutti diversi PREMESSA Il progetto, si prefigge attraverso lo studio della disciplina “Cittadinanza e Costituzione”, di promuovere l’interazione tra scuola, territorio sociale ed ambientale, come sistema integrato di relazioni che consentano a ciascun soggetto di esprimere al meglio la propria potenzialità e di acquisire formazione e maturazione globali. Si tratta di un insegnamento che, oltre ai temi classici dell’educazione civica, comprende anche l’educazione ambientale, l’educazione alla legalità, il valore del rispetto delle regole, le basi dell’educazione stradale e dell’educazione alla salute, i principi di una corretta competizione sportiva, i valori della cooperazione e del volontariato. Cittadinanza e Costituzione “La centralità della persona” costituisce anche un modo per far nascere e sviluppare il senso di responsabilità e di rispetto nei confronti dei diritti altrui. Una delle finalità più apprezzabili dell’insegnamento è aiutare i ragazzi a maturare la capacità di rispetto di sé, degli altri e dell’ambiente, al fine di favorire la capacità di cooperazione e di solidarietà. L’attività educativa in tutti i suoi aspetti: cognitivi, affettivi, relazionali, corporei, estetici, etici, spirituali, religiosi, pone al centro l’alunno come persona nella sua entità, dignità personale e nazionale. MACROTEMA Educazione ai diritti dei fanciulli. “Ogni bambino ha diritto ad avere un nome ed una nazionalità” FINALITA’ Prendere coscienza delle dinamiche che portano all’affermazione della propria identità. Prendere coscienza dei problemi esistenziali, intellettuali, operativi, morali, estetici, sociali ricercando le possibili soluzioni. Ampliare il punto di vista su di sé e sulla propria collaborazione nel mondo. Conferire senso alla vita. Imparare ad interagire con i coetanei e con gli adulti. Scoprire la difficoltà, ma anche le necessità, dell’ascolto delle ragioni altrui, del rispetto, della tolleranza, della cooperazione e della solidarietà. Porsi problemi esistenziali, morali, politici, sociali, coglierne la complessità e formulare risposte personali non necessariamente ricavate dall’opinione altrui. Acquisire consapevolezza di essere titolare dei diritti, ma anche di essere soggetto a doveri. Riflettere sui propri diritti-doveri di cittadino, dando loro applicazione nella vita quotidiana. Condividere le regole comuni del vivere insieme. Promuovere per sé e per gli altri un benessere fisico connesso a quello psicologico, morale e sociale. III Circolo Didattico – P.T.O.F. 2015 - 2016 38 Adottare comportamenti adeguati per la salvaguardia della sicurezza propria e degli altri. CONTENUTI TRASVERSALI Alcuni articoli della Dichiarazione dei Diritti del Fanciullo e della Convenzione Internazionale dei Diritti dell’Infanzia. I concetti di diritto-dovere, libertà, responsabilità, identità, pace, sviluppo umano, cooperazione, sussidiarietà. I servizi offerti dal territorio alla persona. Organizzazioni Internazionali, governative e non governative a sostegno della pace e dei diritti-doveri dei popoli. Le principali differenze psicologiche, comportamentali e di ruolo tra maschi e femmine. Analisi di stati d’animo, di sentimenti, di emozioni diverse, per situazioni differenti. Accettare, rispettare, aiutare gli altri ed i “diversi da sé”, comprendendo le ragioni dei loro comportamenti. Identificare situazioni attuali di pace-guerra, sviluppo-regressione, cooperazioneindividualismo, rispetto-violazione dei diritti umani. Attivare modalità relazionali positive con i compagni e con gli adulti, tenendo conto delle diversità. In situazione di gioco, di lavoro, di relax…, esprimere la propria emotività con adeguate attenzioni a sé, agli altri, ed alla domanda sul bene e sul male. PROGETTI SCUOLA DELL’INFANZIA IO SOGNO … UN MONDO DI FAVOLE Il mondo incantato delle favole si riversa in questo progetto dedicato alle favole classiche, per stimolare nel bambino l'immaginario e l'attitudine al sogno. Questa tematica viene considerata ed utilizzata come momento pedagogico fondamentale perché educa ai valori e aiuta il bambino ad affrontare le difficoltà della sua vita, gli offre una modalità di controllo sulle proprie pulsioni e sviluppa la capacità di esprimere e comunicare attraverso il linguaggio i propri stati d'animo, sentimenti ed emozioni. Spesso i bambini chiedono alle insegnanti di raccontare delle storie. In tal modo, le favole consentiranno alle insegnanti di condividere i momenti più intimi e rilassanti con i bambini. Durante l'anno scolastico molte potranno essere perciò le occasioni per prendere in mano un libro e mettersi a leggere delle favole. Esse infatti, rappresentano utili strategie III Circolo Didattico – P.T.O.F. 2015 - 2016 39 metodologiche-didattiche per favorire lo sviluppo e la formazione della personalità: oltre che per i suoi contenuti, (perché il bambino è attratto dalla stampa dei fogli, dai colori, dal titolo), grande valenza viene anche dal modo in cui l'educatrice saprà usare il tono di voce con cui verrà letto il racconto. La favola si differenzia dalla fiaba, perché accompagnata da una “morale”, ossia un insegnamento relativo ad un principio etico o un comportamento, che spesso è formulata esplicitamente alla fine della narrazione. Sarà compito dell'insegnante far si che il bambino capisca “la morale della favola” per poterne fare un proprio strumento di educazione. Così il bambino impara che la vita prevede anche delle difficoltà, delle situazioni problematiche che però sono superabili e affrontandole si arriva alla soluzione aiutandolo a superare l'egocentrismo tipico di questa età. La profonda valenza educativa della favola quindi sta nel fatto che qui “tutto è possibile” dove, attraverso l'immaginazione, il bambino sa vedere un mondo diverso e migliore di quello in cui vive. Immedesimandosi nel protagonista portatore di morale, il bambino può conoscere il senso del bene e del male. Dunque, attraverso i racconti, i bambini riescono ad affrontare con serenità paure interne ed esterne traendone degli insegnamenti istruttivi. Con questo progetto educativo le insegnanti aiuteranno i bambini a cogliere e a sviluppare i seguenti traguardi: • educare al silenzio e all'ascolto attraverso momenti dedicati alla narrazione • introdurli nel mondo incantato delle storie classiche • presentare loro personaggi ed eroi con cui identificarsi • stimolare la curiosità e l'interesse dei bambini • svolgere attività di rielaborazione conoscendo personaggi buoni ed antagonisti delle favole. • intraprendere attività di rielaborazione grafica e linguistica. PROGETTO: continuità GIOCA CON ME” giocando “UNO, DUE, in TRE Conduttori: III Circolo Didattico – P.T.O.F. 2015 - 2016 40 INSEGNANTI DELLA SCUOLA DELL’INFANZIA INSEGNANTI DELLA SCUOLA PRIMARIA Idea centrale, finalità: Incrementare un atteggiamento di collaborazione per raggiungere obiettivi comuni e formazione di gruppi eterogenei. Obiettivo formativo: Ricercare e conoscere vari giochi tradizionali Saper giocare insieme rispettando le regole Interscambi di esperienze tra gruppi Memorizzare filastrocche e canti dei giochi PROGETTO: “Il BAMBINO E L’AMBIENTE” Le insegnanti della scuola dell’infanzia propongono il progetto che ha come nome contesto di riferimento il rapporto BAMBINO-AMBIENTE. Il progetto nasce dalla consapevolezza che l’ambiente, sia naturale che sociale, nel quale il bambino vive quotidianamente o visita in momenti della propria vita è contenitore privilegiato per comprendere la realtà sociale che lo circonda. L’esplorazione e la conoscenza del proprio ambiente di vita si scoprono e si fondono in esperienze vissute ed aprono le porte alla nascita di un’educazione ambientale; educazione ambientale che passa attraverso la responsabilizzazione, la salvaguardia e la protezione dell’ambiente. L’organizzazione del progetto non vuole proporre una programmazione rigida degli argomenti, bensì fornire delle situazioni che tengano conto degli interessi e delle risposte dei bambini, sfruttando opportunamente certi tratti caratteristici del comportamento infantile quali: la curiosità, il gusto dell’esplorazione e della scoperta. L’educazione ambientale in questo contesto si pone come obiettivo trasversale dei diversi campi di esperienza, poiché è necessario un intervento volto ad educare alla consapevolezza ed al rispetto dell’ambiente e delle sue risorse. Lo studio dell’ambiente è innanzitutto scoperta della realtà, successivamente conoscenza e riflessione. OBIETTIVI GENERALI Avviare il bambino ad osservare in modo organizzato ciò che lo circonda ed a prendere coscienza. Apprezzare e modificare creativamente l’ambiente che lo circonda. Sensibilizzare il bambino al rispetto degli animali e del loro habitat. Conoscere e rispettare i delicati equilibri della natura. Conoscere e riconoscere l’ambiente vegetale. III Circolo Didattico – P.T.O.F. 2015 - 2016 41 Promuovere nel bambino una coscienza ecologica, analisi delle cause che producono e prevengono l’inquinamento, maturare un comportamento attivo, di rispetto e di protezione dell’ambiente. Superare la percezione di sé ne misurarsi con la realtà. SEQUENZE DIDATTICHE La città (scuola - chiesa - supermercato – mercato – palazzo comunale – giardini – strade – negozi – bar – stazione…). La casa. La casa degli animali (conoscenza e rispetto). Terra-Acqua-Aria. Montagna. Fiume. Lago. Mare. Ciclo vitale. Le piante (semina). Ambienti ed ecologia (rispetto della natura). Problematica ambientale modalità di raccolta dei rifiuti. Riciclo-Riuso. Inquinamento ambientale. CAMPI DI ESPERIENZA Lo spazio, l’ordine, la misura OBIETTIVI SPECIFICI 1. 2. 3. 4. Stimolare la costruzione dei simboli e l’uso di strumenti di registrazione. Promuovere una corretta organizzazione dello spazio grafico. Cogliere il criterio di relazione che lega gli elementi. Costruire classificazioni in base a caratteristiche generali, comuni e particolareggiate. 5. Ordinare temporalmente le immagini degli eventi considerati. 6. Utilizzare strumenti di rappresentazione. 7. Riconoscere forme e saper collocare oggetti nello spazio. 8. Intuire la quantità e rappresentarla graficamente (corrispondenza segno graficoquantità espressa). 9. Operare un confronto fra le diverse realtà. 10. Elaborare giudizi di probabilità in relazione all’evento considerato (causa-effetto). 11. Stimolare la capacità di riconoscere le proprietà di un elemento. 12. Definire gli insiemi in base a proprietà o caratteristiche oggettive (alto-basso, vicinolontano). 13. Cogliere rapporti topologici. 14. Acquisire la capacità di analisi e di attenzione. 15. Acquisire l’abitudine a porsi problemi e a ricercarne la soluzione. III Circolo Didattico – P.T.O.F. 2015 - 2016 42 Il sé e l’altro OBIETTIVI SPECIFICI 1. Cogliere la propria identità personale in connessione con la famiglia di appartenenza. 2. Assumere comportamenti di rispetto nei confronti delle proprie cose e di quelle altrui. 3. Sensibilizzare il bambino al rispetto degli animali e del loro habitat ed alla crescita dei vegetali per conoscerli e rispettarli. Le cose, il tempo, la natura OBIETTIVI SPECIFICI E’ il campo di esperienza relativo all’esplorazione, alla conoscenza del mondo della realtà naturale ed artificiale nel quale entrano l’intelligenza spaziale, logico-matematica, linguistica. In questo campo l’intelligenza, la curiosità, la spinta ad esplorare, a capire il gusto della scoperta, la motivazione a mettere alla prova il pensiero, vengono potenziate e caratterizzano il comportamento dei bambini già a 3 anni. Si aiuterà il bambino a riconoscere l’esistenza dei problemi e alla possibilità di affrontarli e risolverli. Le abilità da sviluppare riguardano: l’esplorazione, la manipolazione, l’osservazione con l’impiego di tutti i sensi con esercizi di semplici attività manuali e costruttive, la messa in relazione, in ordine, in corrispondenza, la costruzione e l’uso di simboli e di elementari strumenti di registrazione sui dati di esperienza, l’elaborazione e la verifica di previsioni, anticipazioni e ipotesi. Tutto ciò deve essere fatto tenendo conto dei bisogni evolutivi dei bambini, rispettandoli, dando spazio alle loro domande evitando di dare però risposte, creando ambienti stimolanti per la ricerca e la discussione collettiva con situazioni semplificate che abbiano senso per i bambini, che valorizzino la prospettiva personale ed il pensare con la propria testa senza penalizzare l’errore in quanto espressione del proprio punto di vista, promuovendo il pensiero critico. Si stimolerà il bambino al fare, al rappresentare, al ridiscutere in gruppo, a soddisfare i bisogni esplorativi, le sue possibilità conoscitive utilizzando diversi tipi di materiale, lavorando con le mani e svolgendo attività che uniscano alla valenza scientifica un particolare carattere motivante come: attività di cucina, esperienze di fisica, attività di interesse biologico, osservazioni e riflessioni sugli animali, valorizzando con ciò la naturale tendenza affettiva dei bambini. In queste attività entrano in gioco dimensioni di tipo temporale utilizzate dai bambini per organizzare eventi familiari e per percepire e collocare gli eventi nel tempo. L’ambiente dev’essere così organizzato in modo da consentire il lavoro autonomo e collaborativo del bambino: Laboratori. Spazi attrezzati all’aperto. Uscite finalizzate alla ricerca nella realtà naturale, sociale e del lavoro. Si aiuterà il bambino a svilupparla capacità di leggere rappresentazioni oggettive della realtà, a consolidare ed affinare le capacità di ordinare e strutturare le informazioni, ad III Circolo Didattico – P.T.O.F. 2015 - 2016 43 operare a livello motorio classificazioni in base ad uno o più attributi, a stimolare la lettura delle analogie e delle differenze d’ambiente. Si cercherà di stimolare l’interesse per un essere vivente e per le sue condizioni di vita, capire come animali e piante siano legati tra loro e come ciascuno contribuisca alla vita degli altri ed anche alla nostra vita. Discorsi e parole, messaggi, forme e media OBIETTIVI SPECIFICI 1. Usare il linguaggio verbale per esplorare, conoscere, descrivere e rappresentare l’ambiente, un paesaggio … 2. Descrivere elementi reali usando vocaboli nuovi. 3. Esprimere le proprie percezioni sensoriali, i gusti e le preferenze personali in riferimento all’ambiente. 4. Cogliere ed apprezzare le qualità estetiche dell’ambiente. 5. Osservare situazioni ambientali e cogliere i tratti caratteristici da rielaborare creativamente attraverso l’espressione grafico-pittorica. 6. Conoscere, riconoscere, verbalizzare e rappresentare comportamenti riferiti all’ambiente. Il corpo e il movimento OBIETTIVI SPECIFICI 1. Acquisire familiarità con l’ambiente per potersi muovere all’interno di esso. 2. Comprendere e distinguere le distanze fra oggetti e cose diverse. 3. Comprendere e distinguere come muoversi all’interno di un ambiente (causaeffetto). 4. Conoscere, riconoscere ed assumere comportamenti positivi ed adatti per ogni ambiente. A fine progetto è prevista una manifestazione che sarà sintesi e verifica di quanto appreso, quale tutti i bambini saranno coinvolti in modo didatticamente produttivo. conclusiva durante la divertente e PROGETTO: “PASSO DOPO PASSO” MOTIVAZIONI DEL PROGETTO Il progetto è stato pensato al fine di promuovere lo sviluppo delle potenzialità relazionali, affettive, ludiche, emotive ed intellettuali dei bambini. La danza come arte del movimento possiede una grande valenza, non solo artistica, ma anche educativa e permette di contemplare la persona nella sua unità bio-psico-spirituale in direzione di una continua III Circolo Didattico – P.T.O.F. 2015 - 2016 44 crescita individuale, aperta alla relazione con gli altri e con il mondo. Le semplici proposte di movimento, ritmo-musica e danza permettono al bambino di fare esperienza di sé, del mondo, attraverso il proprio corpo. Il bambino è stimolato alla scoperta, all’ascolto, alla curiosità e a dare forma alla propria creatività. Danzare insieme permette d’incontrare se stessi e gli altri in un linguaggio universale che abbraccia con gioia l’espressione ed i talenti di ciascuno verso una direzione complementare e cooperativa del vivere insieme. FINALITA’ Sperimentare e conoscere gli elementi base della danza per comunicare, socializzare, esprimersi, recuperare l’equilibrio, contribuendo così a ridurre progressivamente il disagio affettivo, relazionale, cognitivo e sociale. Sviluppare nei bambini la capacità di comunicare attraverso il movimento inteso come linguaggio espressivo del corpo. OBIETTIVI SPECIFICI Rispondere con il movimento a stimoli di vario genere (immagini, musica, racconti, oggetti). Riconoscere ed identificare le varie parti del corpo. Sviluppare delle capacità coordinative: equilibrio statico e dinamico, differenziazione spazio-temporale, orientamento nello spazio, ritmo, combinazione motoria e reazione. Eseguire e memorizzare facili sequenze di movimento. Muoversi da soli e in gruppo. PROGETTO: “GIVE ME FIVE” (di lingua inglese per il gruppo di bambini di cinque anni) Le Indicazioni Nazionali per il Curricolo del 2007 rappresentano il riferimento normativo più recente per le scuole dell’infanzia italiane. Tale documento suddivide in cinque campi di esperienza i luoghi del fare e dell’agire del bambino, con lo scopo di favorire il percorso educativo di ogni alunno, aiutandolo ad orientarsi nella molteplicità e nella diversità degli stimoli e delle attività. Tra i traguardi per lo sviluppo delle competenze al termine della scuola dell’infanzia le Indicazioni Ministeriali sottolineano l’importanza di fornire agli allievi occasioni nelle quali essi possano apprezzare e sperimentare la pluralità linguistica e confrontarsi con lingue diverse, da qui il senso di un Progetto educativo-didattico d’inglese per i bambini di cinque anni. Gli alunni di cinque/sei anni hanno acquisito le principali strutture linguistiche e spesso, durante il contesto di vita quotidiana hanno già incontrato lingue diverse (con molta probabilità l’inglese), inoltre se opportunamente guidati possono apprendere in modo III Circolo Didattico – P.T.O.F. 2015 - 2016 45 efficace una seconda lingua purché il contesto sia per loro motivante, dotato di senso e l’apprendere i primi elementi di una lingua comunitaria orale, che nel caso specifico è costituita dall’inglese, risulta essere un’esperienza molto importante in quanto offre al bambino un ulteriore mezzo per comunicare e la possibilità di ampliare la propria visione del mondo. Da non sottovalutare è inoltre la dimensione europea e mondiale di cittadinanza all’interno della quale tutti noi siamo inseriti e alla quale appartengono gli alunni, destinati a vivere in una società sempre più multiculturale e pertanto multilingue. Obiettivi del progetto … Le finalità dell’insegnamento della lingua inglese sono indicate nelle Raccomandazioni Nazionali : sollecitare e consolidare le competenze relazionali, riflessive e meta-riflessive indispensabili alla comunicazione; porre le premesse per far assumere la sensibilità e le responsabilità dei cittadini d’Europa e del mondo; contribuire a formare una più ricca visione del mondo; favorire l’acquisizione degli strumenti necessari per un confronto diretto tra la propria cultura e le altre; favorire l’acquisizione della lingua inglese. Sulla base di quanto appena proposto, l’obiettivo principale del Progetto educativo-didattico consiste nell’introdurre gli elementi di base di una seconda lingua ed accedervi attraverso la pluralità dei canali senso-percettivi. PROGETTO: “KIDSMART” PREMESSA L'approccio corretto alle tecnologie e indispensabile per i bambini di oggi che hanno bisogno di comprendere e padroneggiare l'evoluzione della nostra società. Favorire la naturale curiosità del bambino verso le nuove tecnologie e quindi inserire un progetto multimediale nella scuola dell’Infanzia, rappresenta un fattore di realizzazione dell'uguaglianza delle opportunità educative, dal momento che permette a tutti, anche ai ceti economicamente e culturalmente più svantaggiati di poter usufruire di questo strumento di successo scolastico. Cosi facendo si avvalora sempre più il Piano dell'offerta formativa per combattere il grande problema della dispersione scolastica. OBIETTIVI GENERALI Fruire di uno strumento che li stimoli a progredire nella costruzione del sapere, contribuendo a renderli protagonisti dei loro processi di apprendimento. III Circolo Didattico – P.T.O.F. 2015 - 2016 46 Offrire al bambino una grossa opportunità di apprendimento globale ed immediato, attraverso il coinvolgimento simultaneo di più canali recettivi come quello sensoriale, cognitivo, emotivo. Svolgere attività profondamente motivanti che agiscano direttamente sullo sviluppo cognitivo, tali da attivare i processi fondamentali : percezione, attenzione, memoria. Utilizzare il computer per realizzare apprendimenti educativi attraverso attività considerate "giochi divertenti". Favorire i processi di apprendimento cooperativo. OBIETTIVI SPECIFICI Saper distinguere le componenti (materiali esterne) del PC ( tastiera, mouse, monitor, stampante). Acquisire un livello minimo di strumentalità e confidenza con il computer: Accendere e spegnere il computer Manovrare il mouse (puntare, cliccare, trascinare) Riconoscere il simbolo freccia Utilizzare la tastiera Muoversi liberamente dentro i software didattici proposti dall'insegnante Disegnare, scoprendo alcune delle possibilità offerte dai programmi di disegno Scrivere spontaneamente Registrare le voci e i suoni nel computer (con il grafico del suono) Acquisire nuovi vocaboli PROGETTI SCUOLA PRIMARIA PROGETTO: “MI MUOVO, GIOCO, MI DIVERTO”. PREMESSA Il campo di esperienza della corporeità e della motricità contribuisce alla crescita e alla maturazione complessiva del bambino promuovendo la presa di coscienza del valore del corpo, inteso come una delle espressioni della personalità e come condizione funzionale, relazionale, cognitiva, comunicativa e pratica da sviluppare in ordine a tutti i piani di attenzione formativa. I traguardi di sviluppo da perseguire consistono, da una parte nello sviluppo delle capacità senso-percettive e degli schemi dinamici e lateralità di base (camminare….) per adattarli ai parametri spazio-temporali dei diversi ambienti, dall’altra nella progressiva acquisizione della coordinazione dei movimenti e della padronanza del proprio comportamento motorio III Circolo Didattico – P.T.O.F. 2015 - 2016 47 nell’interazione con l’ambiente, vale a dire la capacità di progettare ed attuare la più efficace strategia motoria e di intuire-anticipare quella degli altri e le dinamiche degli oggetti nel corso delle attività motorie. L’insieme delle esperienze motorie e corporee correttamente vissute costituisce un significativo contributo per lo sviluppo di una immagine positiva di sé. OBIETTIVI GENERALI Alfabetizzazione motoria per tutti, nel rispetto delle potenzialità individuali del singolo alunno. Base motoria ampia, riferita ai diversi schemi motori di base; Partecipazione ad esperienze di gioco-sport, per il progressivo passaggio da semplici attività ludico-motoria ad attività di livello pre-sportivo Partecipazioni ad esperienze di attività sportive specifiche. OBIETTIVI SPECIFICI Acquisire i primi schemi statici e posturali di base in posizione eretta distesi a terra (supini, proni e sul fianco Acquisire i primi schemi motori a carattere dinamico (camminare, correre, saltare, strisciare, rotolare, cadere, salire, scendere, scavalcare, arrampicarsi, lanciare, tirare, afferrare, impugnare, equilibrarsi. Ricercare una coordinazione dinamica generale attraverso movimenti fini-grosso motori. Favorire l’equilibrio emozionale attraverso prime esperienze di rilassamento e di controllo respiratorio. Promuovere l’autonomia personale e le prime forme di autocontrollo. Acquisire le prime abilità pre-sportive per l’avviamento ai giochi di squadra con semplici attività ludico-motorie. Percorsi, staffette. Attività individuali e di coppia con i piccoli e grandi attrezzi. Giochi di squadra organizzati finalizzati all’acquisizione di regole pre-sportive. PROGETTO: PREMESSA L’insegnamento della lingua inglese va collocato nel quadro dell’educazione linguistica che investe lo sviluppo completo della personalità del bambino. Fine prioritario è quello di favorire una reale capacità di comunicare contribuendo alla maturazione delle capacità espressive degli alunni lungo il loro percorso di crescita all’interno della società. III Circolo Didattico – P.T.O.F. 2015 - 2016 48 “Il linguaggio è da ritenersi il mezzo più potente che possediamo per effettuare trasformazioni nella realtà, per mutare la sua forma riorganizzandola sul piano delle possibilità” (Bruner). La formazione linguistica del bambino è un processo unitario e le interrelazioni fra lingua madre e lingua in via d’apprendimento va ricercata, attivata e sviluppata come elemento fondamentale del processo linguistico. L’apprendimento di una lingua straniera è incontro con un’altra cultura, un altro modo di esprimersi con una gestualità e una diversa organizzazione della vita ed è funzionale al ridimensionamento degli stereotipi culturali. È promuovere nel bambino la consapevolezza sociale, la comprensione e il rispetto di stili di vita diversi, ma anche di punti di vista e opinioni a volte contrastanti. Il diverso codice linguistico è un mezzo di promozione individuale e sociale, è uno strumento di organizzazione delle conoscenze attraverso il quale il bambino ha la possibilità di arricchire il proprio bagaglio cognitivo, di conoscere e accettare contesti culturali diversi dal proprio, di assumere comportamenti orientati alla solidarietà e all’accoglienza. FINALITA’ Aiutare il bambino a comunicare con gli altri mediante una lingua diversa dalla propria. Saper sostenere una facile conversazione relativa ad argomenti di vita quotidiana. Scambiare saluti. Mostrare la comprensione di semplici istruzioni attraverso azioni appropriate. Dare risposte molto semplici, anche singole parole, a semplici domande e richiesta di informazioni. OBIETTIVI Salutare nei registri informale e formale. Chiedere e dare informazioni sulla propria identità e quella altrui. Dare ed eseguire determinati ordini. Essere in grado di esprimere delle preferenze. Conoscere ed utilizzare correttamente i numeri cardinali e ordinali. Chiedere e dare informazioni relative al tempo, apprendendo quindi l’ora, i giorni della settimana, i mesi, le stagioni e le strutture linguistiche relative anche al tempo atmosferico. Riuscire a localizzare nello spazio utilizzando termini ed espressioni appropriati. Essere in grado di descrivere se stesso e gli altri. Essere in grado di descrivere un ambiente. Essere in grado di formulare, accettare e/o rifiutare inviti. Riferire azioni che appartengono alla quotidianità dell’alunno. Conoscere aspetti geografici e culturali del Paese di cui si studia la lingua, per rinforzare l’apprendimento di quest’ultima attraverso ulteriori stimoli. Essere in grado di utilizzare in forma scritta quelle stesse strutture linguistiche acquisite a livello orale. Leggere con corretta pronuncia e comprendere semplici e brevi testi. III Circolo Didattico – P.T.O.F. 2015 - 2016 49 PROGETTO: “L2” (lingua italiana come seconda lingua per alunni stranieri) PREMESSA Il presente progetto di alfabetizzazione linguistica ha come obiettivo prioritario l’acquisizione della lingua italiana per gli allievi stranieri inseriti a scuola. Il possesso dell’italiano determina la possibilità di allacciare relazioni e di partecipare in modo attivo ai contenuti disciplinari. Realizzazione del progetto Nel nostro istituto sono presenti alunni stranieri di diversa provenienza la cui conoscenza della lingua si presenta assai scarsa e rudimentale, ciò non consente un approccio efficace alle esperienze della classe e pregiudica il raggiungimento di apprendimenti strutturati e significativi. Pertanto si propone di attuare due corsi per l’apprendimento della lingua italiana: corso di alfabetizzazione di primo livello per gli alunni privi di qualsiasi competenza linguistica corso di secondo livello per gli alunni con competenze insufficienti. Finalità educative > Fornire gli strumenti necessari al successo scolastico. > Favorire la socializzazione, la collaborazione, l’aiuto e il rispetto reciproco. Finalità didattiche Sviluppare le abilità comunicative orale e/o scritta. Prevenire l’insuccesso scolastico. Obiettivi di apprendimento Ascoltare e comprendere parole e brevi messaggi orali ricorrenti nel linguaggio della classe. Parlare con una pronuncia adeguatamente corretta. Riprodurre i suoni non presenti nella fonologia della lingua madre. Usare vocaboli ed espressioni di uso frequente. Ampliare il patrimonio lessicale riguardante la terminologia della quotidianità. Costruire semplici strutture sintattiche con nomi, verbi, aggettivi, articoli, preposizioni. Leggere e comprendere semplici testi. Migliorare la competenza ortografica. Scrivere testi semplici con il supporto di immagini. PROGETTO: “POTENZIAMENTO” DI MATEMATICA III Circolo Didattico – P.T.O.F. 2015 - 2016 50 Il progetto ha lo scopo di supportare gli alunni in difficoltà nell’ambito logico-matematico fornendo loro strumenti e mezzi per incrementare lacune nei prerequisiti che potrebbero incidere negativamente sulle successive acquisizioni logico-matematiche. La finalità del progetto è quella di intervenire sulle potenzialità di ciascun alunno, al fine di realizzare il successo formativo e consentire il recupero e il consolidamento delle fondamentali abilità di base. Il programma verrà svolto in modo più approfondito, gli studenti avranno più tempo per consolidare le conoscenze e per recuperare le difficoltà/lacune pregresse, sarà possibile potenziare le attività di laboratorio per aiutare gli studenti a “imparare a fare” e non solo a “sapere” e le lezioni potranno essere arricchite da collegamenti interdisciplinari. OBIETTIVI Potenziare le capacità logiche. Comprendere il significato dei procedimenti di calcolo. Potenziare il calcolo mentale. Individuare e risolvere situazioni problematiche. PROGETTO: “SCRITTURA CREATIVA” Le ragioni del progetto La proposta scaturisce dall'esigenza di creare una motivazione positiva verso la scrittura e di aumentare il desiderio ed il piacere di scrivere in un momento storico e socio culturale che vede questa abilità declassata rispetto alle altre veloci e sintetiche modalità comunicative. Intende offrire agli alunni di scuola primaria un percorso laboratoriale per sperimentare i processi, gli strumenti, le tecniche e i “trucchi” dell’arte dello scrivere, che possono aiutare ad esprimere la fantasia e la creatività di ciascuno ed incrementare l’originalità linguistica da contrapporre, per arginarlo, all’uso di un codice linguistico omologato ed influenzato dai modelli televisivi. Il progetto richiede il coinvolgimento degli alunni su più fronti: quello cognitivo, quello emozionale e, non ultimo, quello delle abilità sociali. Vuole rappresentare infatti, per il clima di partecipazione che crea, un forte stimolo all’instaurarsi di relazioni positive nel gruppo, alla scoperta della condivisione e della diversità come ricchezza. La peculiarità di questo laboratorio sta nella sua complessità, per la molteplicità delle abilità implicate, stimolate e accresciute, affrontata con le modalità del gioco. Finalità generale Il laboratorio di scrittura creativa vuole essere per i bambini un’esperienza alternativa, centrata sull’aspetto ludico dell’apprendimento, con un duplice obiettivo: di stimolo alla propria creatività letteraria attraverso un uso consapevole del linguaggio e insieme di confronto aperto con gli altri. Finalità didattica Motivare l’interesse nei confronti dei processi di scrittura. III Circolo Didattico – P.T.O.F. 2015 - 2016 51 Attivare stimoli e risposte per allargare il bagaglio di conoscenze linguistiche dell’alunno. Favorire la maturazione dei processi cognitivi creativi e del pensiero divergente. Migliorare la padronanza del linguaggio, della comunicazione scritta e del repertorio espressivo. Esprimere le proprie potenzialità creative utilizzando più codici espressivi. Finalità educativa Riconoscere l'importanza della pianificazione e della collaborazione nell'ambito del lavoro di tipo laboratoriale. Discutere le proprie idee e confrontarle per il raggiungimento di uno scopo condiviso. Lavorare autonomamente e in gruppo in modo costruttivo. Incoraggiare la scoperta delle proprie attitudini e la condivisione della propria visione del mondo con gli altri. Progetto di recupero: “UN’OPPORTUNITA’ IN PIU’” Il Progetto si propone di offrire una serie di input e proposte didattiche per il consolidamento e il recupero di abilità specifiche e per conseguire l'innalzamento del livello di scolarità e del successo scolastico. Il progetto “Un’opportunità in più” si ritiene necessario in considerazione dell’ elevata presenza nella nostra scuola primaria di alunni con problemi derivanti soprattutto da uno svantaggio socio – culturale. Ciò determina demotivazione e ritardo nell'apprendimento, disturbi comportamentali e difficoltà nell'acquisizione delle conoscenze. Illustrazione del progetto: Attraverso la formazione di gruppi di alunni suddivisi per livelli di apprendimento, si interverrà sulle potenzialità di ciascuno al fine di realizzarne il successo formativo e consentire il recupero e il consolidamento delle abilità e dei contenuti. Si intende realizzare un percorso didattico individualizzato o di gruppo che consenta di tener conto delle risorse cognitive di ciascuno, in vista di un loro reale e positivo sviluppo. Campo di indagine: -Ambito linguistico e logico-matematico. Obiettivi: Acquisire consapevolezza delle proprie capacità in termini di risorse e strategie. Migliorare l'autostima e la motivazione all'apprendimento. Recuperare le abilità linguistiche e logico-matematiche. Consolidare la capacità di scrittura di due o più frasi coerenti e coese. III Circolo Didattico – P.T.O.F. 2015 - 2016 52 Potenziare la capacità di elaborare oralmente informazioni ricavate da testi letti. Consolidare la capacità di ascoltare, comprendere, rielaborare e comunicare. Saper relazionare in modo consapevole e significativo in vari contesti. Riuscire ad utilizzare in modo pertinente i vari codici comunicativi. Sintetizzare testi letti o ascoltati rispettando la sequenzialità degli avvenimenti. PROGETTO: “IL PIACERE DI LEGGERE” Nell’epoca della rivoluzione informatica, in cui il bambino è affascinato da computer, play station, video games…il nostro progetto ha la finalità di fargli scoprire un nuovo piacere: quello della lettura. L’ambizione non è fine a stessa ma tende a fornire al bambino gli strumenti per acquisire ricchezza lessicale e, quindi, proprietà di linguaggio, scioltezza nell’espressione scritta e orale, capacità di comprensione e riflessione linguistica e contenutistica, grazie anche all’opportunità di tornare più volte sullo stesso testo, per giungere, poi, al fine ultimo che è quello di affinare le capacità di confronto di testi, di rielaborazione e di critica degli stessi e pertanto di tutti i messaggi da cui il bambino è sollecitato. Ciò premesso si enucleano i seguenti OBIETTIVI: Sviluppare le capacità di ascolto e di comprensione delle letture svolte. Favorire il bisogno e il piacere di leggere per acquisire informazioni e concetti. potenziare la capacità di esprimere i contenuti dei testi letti di analizzarli e di rielaborarli. Incrementare la creatività individuale e la capacità di produzione di brevi racconti. PROGETTO: “PICCOLI CITTADINI DEL MONDO” Giornalino web PREMESSA Durante gli scorsi anni la nostra scuola ha partecipato al progetto educativo “Un giornale per tutti” nato dall’esperienza condotta per l’attività del sito web www.alboscuole.it promosso dalla Presidenza dell’Associazione Nazionale di Giornalino Scolastico nel 2003, sostenuto e diffuso attraverso la collaborazione tra l’Associazione Alboscuole ed il Ministero della Pubblica Istruzione “Il giornalino scolastico” che ha riscontrato grande interesse negli alunni. L’attività perciò sarà ripetuta anche quest’anno con gli alunni della scuola primaria. III Circolo Didattico – P.T.O.F. 2015 - 2016 53 Inoltre, per dare maggiore diffusione del lavoro realizzato nel nostro circolo sarà pubblicato sul sito della scuola. FINALITA’ Promuovere l’interazione, la collaborazione e il confronto. Promuovere la propria identità culturale come presa di coscienza della realtà ambientale. Favorire il potenziamento delle conoscenze linguistiche e informatiche, in un’attività culturale e ludica al tempo stesso. Accrescere la motivazione e l’interesse degli alunni verso la produzione scritta, fondamento dell’azione pedagogica. OBIETTIVI Favorire la conoscenza delle attività svolte dalla comunità scolastica all’ambiente esterno. Collegare e far comunicare tra loro i vari plessi sia della primaria sia dell’infanzia. Suscitare la motivazione a produrre in lingua scritta in modo efficace e creativo. Favorire la circolazione delle informazioni offrendo agli alunni l’opportunità di diffondere notizie di loro interesse. Far acquisire la capacità di esprimere in forma chiara ed efficace le proprie esperienze. Stimolare le capacità critiche. Sviluppare la capacità all’osservazione, alla relazione, all’interpretazione personale. Utilizzare le nuove tecnologie. La pubblicazione sul sito Internet della scuola e la pubblicazione in rete del giornale porterà gli alunni a riflettere: sulle potenzialità della rete sulla possibilità della comunicazione a distanza attraverso la rete sulla possibilità di far visionare il proprio lavoro a tutto il mondo sulla necessità di essere attenti nella comunicazione riflettendo su ciò che si scrive. Inoltre consentirà alla scuola: di acquisire consapevolezza della propria identità, di renderla esplicita e di comunicarla; di esplicitare le proprie scelte educative; di potenziare e innovare l’area didattica e formativa; di uscire dall’ isolamento e di rendersi visibile in tutto il mondo; di incontrarsi attraverso aree di forum. Obiettivo principale è quello di rendere l’allievo più consapevole del suo processo evolutivo e artefice in prima persona del proprio apprendimento e arricchimento culturale. PROGETTO: “TRA LE MURA DI TERRANOVA” (la mia città tra storia e ambiente) III Circolo Didattico – P.T.O.F. 2015 - 2016 54 L’autonomia scolastica impone una interazione scuola-territorio che investe due fronti: a) da una parte la scuola deve piegarsi al territorio, nel senso che deve adeguarsi ad esso ed a quelle che sono le sue istanze ed aspettative; b) d’altra parte la scuola ha l’obbligo di trainare l’ambiente in cui opera verso uno standard qualitativo superiore. Questa premessa ci consente di motivare le finalità del progetto. Invero, la nostra scuola opera in un’area ricca di resti archeologici e monumenti che testimoniano le vicende storiche di cui la città è stata protagonista, pur tuttavia la stessa è sede di un polo industriale che comporta gravi problemi di inquinamento ambientale. Questo progetto si propone, quindi, da una parte, di far conoscere ed amare agli alunni il patrimonio storico della città coinvolgendoli al punto da far individuare loro quali potrebbero essere le modalità concrete per conservare, rispettare e tramandare questi beni, dall’altra parte si propone di rendere consapevoli gli alunni delle problematiche ambientali create dall’ industrializzazione in genere e dalla nostra area industriale in particolare. E tutto ciò, per condurli, tramite l’ osservazione concreta, alla interiorizzazione della necessità del rispetto delle più semplici norme dell’ ecologia, ai fini della tutela ambientale e della salute dei cittadini. OBIETTIVI III Circolo Didattico – P.T.O.F. 2015 - 2016 55 far conoscere le origini della città e, adottato un monumento, farne conoscere la storia (ogni classe ne sceglierà uno diverso e ne approfondirà la conoscenza); far rilevare i problemi che affliggono le aree archeologiche; far maturare ipotesi per risolvere tali problemi; far conoscere il sito industriale, i diversi stabilimenti e l’attività che svolgono; far rilevare le problematiche ambientali; far maturare una coscienza civile che induca gli allievi ad attivarsi ed a rispettare le regole di tutela dell’ambiente (compresa la raccolta differenziata, il riciclaggio, l’importanza dell’agricoltura biologica…). PREMESSA L’epoca in cui viviamo è caratterizzata dalla necessità di adattamento ai continui cambiamenti che investono ogni campo dell’esistenza nel suo evolversi. La globalizzazione ha comportato una drastica metamorfosi dell’uomo, che da cittadino di “uno” Stato è stato catapultato nella nuova identità di cittadino del Mondo, un mondo in cui coesistono diverse realtà. Il pericolo maggiore di tale trasformazione è la "clonazione" psico-fisica delle nuove generazioni e dunque la perdita “dell’identità” che caratterizza ogni singola civiltà. Ruolo fondamentale di guida ha così l’informazione che, aprendo le porte alla conoscenza fondata sul rispetto dell’identità e della differenza, potrà consentire l’evoluzione e la difesa degli elementi che caratterizzano ciascuna delle civiltà che compongono la società nella sua nuova dimensione globale e locale allo stesso tempo. Lo stare al passo coi tempi postula , necessariamente, un “ apprendimento per tutta la vita”: l’acquisizione di nuovi linguaggi, di nuove competenze, di un nuovo pensiero facendo posto ad un tipo di conoscenza capace di inquadrare le cose nei loro contesti e nella loro complessità. Diventa indispensabile, dunque, puntare in modo deciso su una scuola che sappia intervenire adeguatamente per ridare respiro all'individuo, nel suo contesto socio-culturale, evitando che ne venga inglobato, senza perdere di vista la propria identità storico culturale che ne racconta le radici. Caratteristiche del progetto Il progetto proposto sarà un percorso di conoscenza dell’arte e della cultura della Gela normanna con visite presso le sale espositive del Museo Archeologico, e, prevalentemente nei locali della sede del plesso “S. Maria di Gesù”, che, ubicata nel centro storico della città, all’interno delle “Mura federiciane” nel loro limite esterno di nord- ovest tra la porta Licata e la Porta Vittoria, si presenta in continuità ambientale con il territorio oggetto di studio, approfondimento ed intervento. Il sito, infatti, di secolare memoria , è stato luogo di ritrovamento di antichi resti di ceramiche sveve. La presenza, all’interno del cortile dell’istituto, di un pozzo che venne individuato e scavato negli anni 50 del secolo scorso, consentirà uno studio più approfondito, un maggiore coinvolgimento culturale, emotivo e consapevole da parte dei destinatari di una concreta e permanente esperienza di tutela dei beni architettonici ed archeologici da adottare. La storia di Gela, già decantata ampiamente per i suoi tesori appartenenti all’epoca ellenica, chiede il riscatto di un periodo, quello Svevo, che ha lasciato ampie e visibili III Circolo Didattico – P.T.O.F. 2015 - 2016 56 tracce architettoniche nella città, ma che poco lustro ha avuto in loco, in merito ai reperti medievali relativi a manufatti ceramici. L’importanza a livello internazionale della città di Caltagirone, sede del Museo della ceramica, dell’Istituto d’Arte e di numerosi laboratori artistici e manifatturieri nel campo della ceramica, ha appannato l’attenzione sulla produzione di ceramiche tipiche, che fu di Gela e, che da Gela presero il nome. La peculiarità del progetto è dunque anche quella di rivendicare questo tipo di produzione, partendo dalla storia dei rinvenimenti avvenuti a partire dagli anni cinquanta presso alcuni pozzi ( uno dei quali è straordinariamente collocato nel cortile del plesso centrale della nostra scuola che ha la propria collocazione territoriale all’interno delle mura della città normanna), la cui quantità indusse gli studiosi a denominare “ Gela Ware” tutte le proto maioliche a decorazione policroma datate nel periodo medievale. Finalità del progetto “Tra le mura di Terranova” diventa un percorso di studio e lavorazione, integrato in una finalità di promozione della conoscenza del patrimonio storico ed archeologico e della sua conseguente valorizzazione e conservazione. Partendo da interessanti aspetti sociali e culturali, legati alla rivalutazione dei luoghi, delle loro memorie storiche ed interfacciandosi necessariamente, in una logica di rete, con altre iniziative volte al recupero degli ambienti tipici locali. L'insegnamento rivolto a discenti adulti ricerca strategie per svilupparne ed implementarne la partecipazione ed il coinvolgimento al fine di realizzare obiettivi quali il reinserimento nel mondo del lavoro, la coesione sociale, la cittadinanza attiva, la realizzazione personale. Il progetto, in linea con l’orientamento europeo e nazionale, in ordine alla promozione dell’apprendimento durante l’intero corso della vita: -punterà ad offrire gli strumenti per l’acquisizione, innanzitutto, di un’alfabetizzazione di base e, conseguentemente, delle competenze necessarie per imparare ad apprendere e maturare abilità trasferibili anche nel mondo del lavoro; -mirerà alla valorizzazione degli stessi in funzione di una fruibilità turistica sostenibile e consapevole; - getterà le basi per una partecipazione attiva alla vita della città; - creerà le condizioni per sviluppare le competenze teoriche e le abilità pratiche necessarie alla realizzazione di riproduzioni di manufatti tipici di quell’epoca da esporre in una mostra finale a completamento del percorso in una sorta di “piccolo museo” scolastico che accompagni i visitatori in un viaggio reale e virtuale relativo ad un tempo in cui Gela fu la grande “Terranova federiciana”. Il percorso formativo avrà inizio nell’epoca post ellenica, in particolare a partire dalla conquista normanna, quando si avviò un processo di trasformazione dell’assetto territoriale e di ridistribuzione della popolazione sul territorio, che continuò per tutto il XII secolo, e su cui Federico II intervenne, dandogli connotati che si mantennero, nei loro aspetti essenziali, fino all’avvio del processo di colonizzazione tardo-cinquecentesca e secentesca. Destinatari del progetto Verrà organizzato un tirocinio formativo per 40 corsisti che comprenderà: -n°20 alunni delle classi 4^ e 5^ -n°20 adulti I corsisti saranno suddivisi in due moduli III Circolo Didattico – P.T.O.F. 2015 - 2016 57 Obiettivi del progetto Area studenti Offrire agli alunni strumenti per approfondire la conoscenza del proprio territorio per favorirne l’apprezzamento ed il rispetto; Favorire l’utilizzo del territorio come laboratorio in cui trovare stimoli per la ricerca, la riflessione, la sperimentazione, la soluzione dei problemi; Motivare ad apprendere: incoraggiare l’acquisizione di conoscenze e abilità nella raccolta ed elaborazione di dati ( ricerche su internet, nelle biblioteche; incontri con esperti e responsabili di enti e associazioni) e nella classificazione delle caratteristiche di un ambiente; Sostenere il recupero del valore culturale e ambientale del proprio territorio; Rappresentare con l’argilla figure tridimensionali e dipingere pannelli con tecniche pittoriche di vario tipo; Area adulti Acquisire strumenti per approfondire la conoscenza del proprio territorio Maturare competenze relazionali ed una coscienza civile che induca ad attivarsi per sviluppare ed esercitare una cittadinanza attiva e consapevole; Incrementare l’acquisizione di nuovi linguaggi e di nuove competenze; Favorire l’utilizzo del territorio come laboratorio in cui trovare stimoli per la ricerca, la riflessione, la sperimentazione, la soluzione dei problemi ; Sviluppare abilità nell’area della ceramica e della pittura, attraverso la realizzazione di manufatti in terracotta con le tecniche tipiche della produzione proto maiolica e di pannelli artistici con tecniche pittoriche di vario tipo Comprendere il valore culturale e ambientale del proprio territorio per sostenerne il recupero, la conservazione e la tutela; Metodologia dei lavori Si procederà all’esecuzione: - di manufatti che riprodurranno ceramiche dell’epoca Sveva di tipo “ Gela Ware”, già presenti nel territorio ed esposti nelle vetrine del Museo Archeologico di Gela. - di pannelli artistici sul tema medievale - di un opuscolo informativo contenente una raccolta di informazioni, immagini, didascalie attinenti al lavoro compiuto Tutto il materiale fotografico, documentale e artigianale sarà, inoltre, oggetto di una mostra finale che permetterà alla cittadinanza interessata, opportunamente informata tramite idonei canali di comunicazione, di fruire delle conoscenze materiali e teoriche, risultato del percorso attuato. Equipe esperti responsabili della conduzione dell’attività III Circolo Didattico – P.T.O.F. 2015 - 2016 58 Il progetto vedrà impegnati, per quel che concerne l’aspetto teorico, insegnanti del Circolo, esperti esterni operanti nel settore e rappresentanti di Enti istituzionalmente preposti alla tutela dei beni archeologici. In particolare: n. 2 esperti ceramisti; n. 4 docenti del III Circolo didattico con funzione tutor ed, inoltre, si cita l’impegno del Direttore del Parco Archeologico di Gela dott. Arch. Ennio Turco e della prof.ssa S. Fiorilla, ricercatrice di storia medievale. PROGETTO: “NATALE FESTA D’AMORE” FINALITA’ Il progetto vuole porsi come momento di riflessione sul significato del Natale nei suoi valori ed aspetti significativi e sul messaggio d’amore che diffonde al mondo. La festività del Natale rappresenta un’ottima occasione per diffondere i temi universali quali la pace, la solidarietà, la fratellanza. OBIETTIVI FORMATIVI Educare alla pace e alla fratellanza. Intuire il Natale come festa di una comunità. Sperimentare diverse forme di espressione artistica. Offrire momenti di lavoro di gruppo. Vivere il Natale da protagonista. Usare risorse espressive nella recitazione, drammatizzazione e nell’esecuzione di canti di gruppo. nella CONTENUTI E ATTIVITA’ Preparazione addobbi per la scuola. Realizzazione scenografie e coreografie per la drammatizzazione. Riflessioni sui valori che il Natale ispira. Visione di cortometraggi alla LIM. Proiezione di DVD sui temi del Natale. Produzione di manufatti realizzati dagli alunni con tecniche diverse, con materiali di riciclo e materiali di facile reperibilità. Elaborazione e realizzazione di cartelloni di sintesi. PROGETTO LEGALITA’ E SOLIDARIETA’ III Circolo Didattico – P.T.O.F. 2015 - 2016 59 “SO, AGISCO, CONDIVIDO” PREMESSA Il presente progetto nasce e viene sviluppato in base all'esigenza di educare al rispetto della persona umana ed al senso di responsabilità. La scuola, come sede formativa istituzionale privilegiata, utilizzando tutte le risorse pedagogiche, didattiche e legislative, con mirati interventi didattici di mediazione e formazione, agisce sull’esperienza quotidiana del bambino preparandolo al riconoscimento convinto e partecipato delle regole della vita democratica . Promuovere l’educazione alla legalità, alla convivenza ed al rispetto per se stessi e per gli altri significa infatti, promuovere la cultura del sociale escludendo la violenza, privilegiando la solidarietà e promuovendo il riscatto della dignità di essere cittadino, attivando percorsi di partecipazione e condivisione. La scuola, insieme alle altre istituzioni che, in modi diversi, “intervengono” sui giovani, deve necessariamente porre alla base dei suoi obiettivi la crescita del giovane, in quanto persona e, quindi, in quanto cittadino. L’essere e sentirsi cittadino oggi non è così semplice e scontato, sono molte di più le spinte all’individualismo, al chiudersi nella sfera privata. Il primo impegno è, dunque, educare ad uno “stile di vita”, ad un insieme di rapporti che stimoli i bambini alla “cittadinanza attiva”, ad un modo di pensare e di agire aperto al dialogo, al confronto, all’accoglienza, al pluralismo, alla reciprocità; si tratta di far verificare le capacità di convivenza reale, come un progetto di vita, che va affrontato e gestito, con le sue difficoltà, e non come un semplice dato di fatto. FINALITA’ 1. Educare alla Convivenza Democratica. 2. Acquisire il senso della gratuità, intesa come donare senza aspettarsi una ricompensa, che si radica nella solidarietà umana. 3. Formare nei bambini atteggiamenti e comportamenti permanenti di non violenza e di rispetto delle diversità. 4. Sensibilizzare i bambini i sui temi che accrescono la loro coscienza civica rispetto a problemi collettivi ed individuali. 5. Sollecitare i bambini ad essere dei cittadini responsabili e solidali, capaci di attenzione verso chi vive situazioni economiche e culturali difficili. 6. Confrontarsi criticamente con alcune realtà nazionali ed internazionali. OBIETTIVI 1. Promuovere e sviluppare comportamenti mirati alla collaborazione ed alla cooperazione. 2. Sviluppare la coscienza civile, costituzionale e democratica. 3. Sviluppare competenze comunicative ed espressive. 4. Potenziare la consapevolezza di sé. 5. Aumentare la capacità di comprensione dell’altro e condurre il bambino verso una maggiore apertura al dialogo e al confronto. 6. Favorire un atteggiamento di convivenza rispettosa delle regole democratiche. 7. Sensibilizzare all'accoglienza dell'altro nelle varie situazioni. III Circolo Didattico – P.T.O.F. 2015 - 2016 60 8. Superare l’aggressività e apprendere gradualmente e controllare gli impulsi di sopraffazione. 9. Capire che la pluralità dei soggetti è una ricchezza per tutti. 10. Educare ad elaborare risposte di solidarietà. 11. Promuovere atteggiamenti di autostima, senso critico, capacità di iniziativa, senso della coerenza, apprezzamento della verità, spirito di collaborazione, senso della solidarietà. 12. Conoscere il funzionamento del meccanismo legislativo, istituzionale e burocratico. CONTENUTI 1. Definizione del nesso tra solidarietà e volontariato, volontariato vissuto come espressione della cittadinanza attiva nel quadro di un contesto di legalità. 2. I diritti dei fanciulli. 3. Organismi internazionali di pace. 4. La cultura del dialogo, della tolleranza e dell'accoglienza. 5. Educazione al superamento dei conflitti. 6. Educazione all'accoglienza dell'altro. 7. Conoscenza degli organismi e delle associazioni che si occupano di volontariato a tutti i livelli, i modi e i mezzi che attuano per perseguire lo scopo. PROGETTO: “UN VIGILE PER AMICO” In linea con gli obiettivi specifici di apprendimento previsti dalla riforma, l'educazione stradale si pone come uno degli aspetti più significativi per aiutare i bambini a vivere in sintonia con l'ambiente in modo che ciascuno possa muoversi con naturalezza nel traffico fra segnali, luci e segni convenzionali che occorre imparare a decodificare precocemente. La proposta educativa parte dalla dimensione ludica per offrire una ricca serie di attività didattiche che utilizzano i contenuti interdisciplinari in un contesto di apprendimento attivo basato sull'esperienza. Le varie attività proposte, in collaborazione tra scuola e polizia municipale, avranno come finalità la scoperta dei concetti fondamentali relativi alla conoscenza della realtà stradale e dei comportamenti corretti nell'uso di mezzi pubblici. La viabilità della città di Gela, con il traffico sempre più intenso, richiede ai nostri alunni una sempre maggiore abilità a fronteggiare situazioni in continua evoluzione. Prerequisiti Saper distinguere colori e forme. Possedere i requisiti minimi di orientamento nello spazio (dentro - fuori, sopra-sotto, davanti-dietro, destra-sinistra…). Essere consapevoli che si è parte di un gruppo e saper cooperare con i suoi elementi. Obiettivi formativi - Scoprire che la vita è un prezioso dono Imparare a rispettare se stessi e gli altri nei percorsi all’interno dell’ambiente scolastico ed in quello esterno III Circolo Didattico – P.T.O.F. 2015 - 2016 61 - Intuire l’importanza delle regole utili sia per una buona convivenza civile, sia per la tutela della sicurezza propria e altrui Comprendere alcune situazioni di pericolo Assumere progressivamente atteggiamenti consapevoli PROGETTO: “ALIMENTI….AMOCI”. Il presente progetto nasce dall’esigenza di offrire ai nostri alunni conoscenze e scelte alimentari che possano favorire una crescita sana e armoniosa. Per bambini e ragazzi l’alimentazione è un aspetto molto importante della crescita e del processo di strutturazione della personalità. MOTIVAZIONE Nella società dei consumi, per i bambini e i ragazzi l’informazione e la conoscenza dei temi riguardanti l’alimentazione, la salute e il benessere sono fondamentali. Le giovani generazioni vanno aiutate soprattutto a scuola; per i bambini e i ragazzi l’alimentazione ha un valore più importante che per un adulto, per la necessità che la crescita richiede. L’analisi degli usi e delle abitudini alimentari dei “Cittadini del Mondo” permette di prendere coscienza del problema dell’alimentazione in una dimensione globale. Nei paesi del Sud del mondo, dove la povertà crea condizioni di fame diffuse e prolungate, ai ragazzi è negata la scelta e il piacere dell’alimentazione, per loro il problema alimentazione consiste nel trovare del cibo, quale che sia. Per noi, che viviamo nei paesi ricchi dell’Occidente, il problema alimentare, invece, consiste nella scelta di cibi sani ed idonei. L’abbondanza di cibo, anziché assicurarci serenità e benessere, sta provocando, al contrario, l’aumento delle malattie degenerative. FINALITA’ Il progetto si propone di: Promuovere stili di vita sani, a partire dalle nuove generazioni. Promuovere informazioni adeguate alla diffusione di un’ampia conoscenza sulla corretta alimentazione. Far conoscere ai bambini i luoghi e i modi di produzione, della trasformazione e della commercializzazione dei prodotti agro-alimentari. Promuovere la conoscenza dei prodotti alimentari regionali. Intervenire in ambito informativo attraverso itinerari didattici di educazione alimentare. III Circolo Didattico – P.T.O.F. 2015 - 2016 62 OBIETTIVI Comprendere l’importanza dell’alimentazione per un equilibrato sviluppo fisico. Capire il legame tra nutrizione e accrescimento. Comprendere l’importanza di un’alimentazione varia e distribuita correttamente nell’arco della giornata. Conoscere e comprendere l’importanza della prevenzione delle malattie. Descrivere la propria alimentazione e distinguere il concetto di nutrizione e di alimentazione. Conoscere il dispendio energetico dato dalle attività quotidiane di una giornata tipo. Comprendere il collegamento tra attività motoria e buona salute. Comporre la razione alimentare giornaliera. Educare al gusto. Acquisire stili di vita adeguati a mantenere il benessere e capacità di operare scelte consapevoli nei consumi alimentari. Conoscere prodotti alimentari legati al proprio territorio. “TE LO DICO CON UNA STORIA” (progetto di lettura espressiva) PREMESSA Questo progetto nasce dall’amore per la lettura e dal desiderio di risvegliare nei bambini il piacere dell’ascolto attivo. Verranno proposte delle storie accompagnate da una morale e dai valori che restano invariati nel tempo. I bambini saranno così stimolati a cogliere alcuni insegnamenti utili per lo sviluppo armonico ed integrale della loro personalità. ORGANIZZAZIONE DEL PROGETTO Il progetto prevede la lettura ad alta voce di una storia seguito da un momento di riflessione volto a far cogliere il messaggio (morale, valori) e far sviluppare nei bambini le capacità di esprimere e comunicare i propri sentimenti ed emozioni. FINALITA’ E OBIETTIVI Comprendere un testo scritto. Riassumere oralmente la lettura ascoltata, seguendo la cronologia della narrazione. Utilizzare la voce in maniera comunicativa ed espressiva. Esprimere oralmente il proprio pensiero. Rispettare il pensiero dell’altro. Accrescere l’autostima di ciascuno. III Circolo Didattico – P.T.O.F. 2015 - 2016 63 Valorizzare le identità dei singoli alunni. Comprendere i valori della sincerità, dell’onestà. Riflettere sul valore della famiglia. Riflettere sul valore dell’amicizia. PROGETTO: “LEGGERE, SCRIVERE E … FAR DI CANTO…” La nostra scuola ha avviato da due anni un processo mirato alla diffusione della musica nella Scuola impegnando risorse umane ed economiche per realizzare percorsi strutturati destinati agli alunni, in orario extracurricolare (coro polifonico e insegnamento della lettura musicale). Questo progetto, già iniziato negli anni precedenti, verrà riproposto con l’intervento di esperti esterni e con modalità diverse , dando così continuità a quanto sinora fatto. Nella scuola Primaria , tra le finalità dell’educazione musicale, è di fondamentale e vitale importanza, l’educazione al suono e la stimolazione acustica, che permettono al bambino di scoprire suoni e rumori della realtà circostante, di creare attività divertenti, di rappresentare fantasie, elaborare giochi immaginativi a partire dall’evocazione prodotta dall’ascolto naturale. La musica è una fonte preziosa di stimoli. “…La musica svolge un ruolo fondamentale nello sviluppo globale dell’individuo. Agisce sugli stati d’animo più profondi e sulle emozioni, è nutrimento della mente e dello spirito, ma anche divertimento, gioco, strumento per sviluppare le potenzialità espressive e creative della persona…” “La musica aiuta il bambino a: Sviluppare le proprie capacità di ascolto e di osservazione dell’ambiente sonoro Ascoltare se stesso e gli altri Esprimere idee ed emozioni Sviluppare la propria immaginazione e creatività Potenziare le proprie capacità comunicative Accrescere la capacità di attenzione e concentrazione Esercitare la memoria Ispirandoci a tali propositi le finalità del nostro progetto saranno: ♪ Potenziare le esperienze di educazione musicale già sperimentate in passato. ♪ Valorizzare la didattica della musica come strumento per lo sviluppo del pensiero flessibile e la capacità di rappresentazione simbolica della realtà. ♪ Sapere leggere i ritmi più semplici. ♪ Migliorare lo sviluppo della vocalità e della comprensione musicale. ♪ Promuovere la sensibilizzazione verso lo studio e la fruizione della musica nel territorio. Il progetto vuole fornire competenze pratiche, chiare e mirate, relativamente alla musica d’ insieme: cantare, suonare con altri uno strumento musicale, sviluppa un processo di conoscenza reale , non sterile e di breve durata , bensì ricco di conseguenze positive, specie se iniziato in un momento della vita dedicato alla sperimentazione e alla scoperta del proprio talento e delle proprie potenzialità. III Circolo Didattico – P.T.O.F. 2015 - 2016 64 OBIETTIVI Potenziare capacità progettuali, organizzative ed operative. Utilizzare la musica d’ insieme come canale comunicativo per favorire l’aggregazione tra gli alunni. Creare occasioni per suonare/cantare ed esprimere le proprie qualità e gusti musicali. Avvio di una corretta impostazione strumentale. Conoscenza strutturale del proprio strumento musicale. Conoscenza degli elementi di base di teoria e lettura musicale. Esperienze di esecuzione connesse ad un repertorio semplice. SCUOLA dell’INFANZIA Visite didattiche e rapporto scuola-famiglia: Durante l’anno scolastico ed in coincidenza con le attività relative ai periodi: Autunno, Natale, Primavera, si prevedono le seguenti uscite didattiche territoriali ed extraterritoriali: Incontri nelle parrocchie dei quartieri per i precetti di Natale/Pasqua Visita ai laboratori artigianali di Caltagirone Visite aree archeologiche Visita alle cene di San Giuseppe III Circolo Didattico – P.T.O.F. 2015 - 2016 65 Visita alla fabbrica del cioccolato a Ragusa/Modica Visita artigiani della città Visita al frantoio Visita al lungomare di Gela Visita alla diga Comunelli Visita ai vigili del fuoco Fattoria didattica Vassallo (Campobello di Licata) Fattoria didattica Vittoria Visita alla villa comunale a Gela Visita a Macchitella Visita al bosco Littorio Rappresentazioni teatrali Visioni di film al cinema Visita al maneggio di Gela Visita ai Salesiani Visita al boschetto di Santo Pietro (Niscemi) Visita alla valle dei Margi Visita al parco Ronza Visita a Zafferana Etnea Visita a Catania VISITE DIDATTICHE E D’ISTRUZIONE SCUOLA PRIMARIA III Circolo Didattico – P.T.O.F. 2015 - 2016 66 CLASSI LOCALITA’ PERIODO Mineo o Caltagirone Dicembre Fattoria didattica (Campobello di Licata, Vittoria, Manfria) Aprile Mineo o Caltagirone Dicembre Zafferana Etnea - Fattoria didattica Aprile Mineo o Caltagirone Dicembre Zafferana Etnea – Belpasso (Etnaland) Aprile QUARTE Ragusa - Ragusa Ibla Piazza Armerina - Modica Aprile QUINTE Piazza Armerina – Agrigento Realmonte (miniera del sale e scala dei turchi) Aprile PRIME SECONDE TERZE CONTINUITÀ PROGETTUALE TRA I TRE ORDINI DI SCUOLA Il passaggio da una scuola all'altra rappresenta, per l'alunno, un momento estremamente delicato; entrare in un nuovo ordine di scuola significa uscire dalle sicurezze affettive costruite nella vecchia scuola e affrontare nuovi sistemi relazionali, nuove regole e responsabilità. La continuità si prefigge di aiutare il bambino ad affrontare questi sentimenti di confusione e a rassicurarlo circa i cambiamenti che lo aspettano, promuovendo in modo positivo il passaggio futuro. III Circolo Didattico – P.T.O.F. 2015 - 2016 67 La scuola primaria deve raccordarsi con la scuola dell'infanzia e la scuola secondaria di primo grado per coordinare i percorsi degli anni-ponte attraverso una condivisione di obiettivi, itinerari e strumenti di osservazione e verifica. Il progetto continuità coinvolge il nostro istituto a diversi livelli: organizzativo, didattico e progettuale. Pertanto il progetto proposto dalla nostra scuola non si limita alle giornate di incontro tra le classi ponte, ma mette in pratica “azioni positive” che riguardano una continuità di tipo verticale ed orizzontale. In particolare prima dell'inizio dell'anno scolastico successivo: – Organizza incontri tra docenti delle classi ponte per “trasferire” le informazioni riguardanti il percorso formativo di ogni singolo alunno. – Predispone una scheda informativa sulle competenze dei bambini in uscita dalla scuola dell'infanzia e dalla quinta classe della scuola primaria. – Redige un curriculo verticale dei tre ordini di scuola durante gli incontri per dipartimento. – Prende accordi per una continuità nella valutazione tra la scuola primaria e secondaria durante gli incontri per dipartimento. In particolare i docenti delle classi ponte hanno predisposto per italiano una prova riguardante la produzione scritta che verrà valutata in parallelo dagli insegnanti dei due ordini di scuola, per matematica delle prove oggettive, in uscita per gli alunni delle classi quinte, e in entrata (test d'ingresso) per le classi prime medie, con valutazioni sotto forma di punteggio. RAPPORTI SCUOLA-FAMIGLIA Il dialogo e la collaborazione con i genitori sono considerati preziose risorse per la costruzione, realizzazione, valutazione del progetto formativo, che è centrato sui bisogni degli alunni. La famiglia entra nella scuola quale rappresentante dei propri figli e, come tale, coopera con la scuola svolgendo funzioni diverse da quelle dei docenti ma ad esse complementari, condividendone responsabilità ed impegni nel rispetto reciproco di competenze e ruoli. Fatte salve particolari situazioni che vengono di volta in volta affrontate dai singoli docenti, dai Consigli di Intersezione, di Interclasse, di Classe o dal Dirigente, l’Istituto offre alle famiglie un ventaglio di diverse opportunità di colloquio e di incontro. Nel mese di ottobre tutti i genitori sono convocati per l’elezione dei rappresentanti di classe. Durante il corso dell’anno sono programmati colloqui con i docenti per verificare l’andamento scolastico e comportamentale dell’alunno. A febbraio e a giugno viene consegnato il documento di valutazione del circolo. PIANO DI FORMAZIONE DEI DOCENTI Le iniziative di formazione e di aggiornamento del personale docente, in una scuola attenta alle trasformazioni e pronta ad affrontare le problematiche del nostro tempo nella valorizzazione dei contenuti della tradizione, garantiscono la crescita professionale degli III Circolo Didattico – P.T.O.F. 2015 - 2016 68 insegnanti inseriti nel contesto di tutti coloro che operano nella scuola confrontandosi e lavorando in team con l’obiettivo di migliorare la qualità degli interventi didattici ed educativi a tutti i livelli, sostenuta anche da esperti esterni e che valorizzi le buone pratiche all’interno e all’esterno della scuola. La legge 107/15 comma 124 afferma poi che la “formazione in servizio dei docenti di ruolo è obbligatoria permanente e strutturale.” Le proposte di interventi formativi per i docenti potrebbero essere imperniate sui seguenti campi: didattica inclusiva; cooperative learning; didattica per competenze; didattica multimediale e competenze digitali. La professionalità dei docenti si manifesta, pertanto, nella capacità di mettere in campo uno stile inclusivo, capace di azionare un processo di empatia e interazione con tutti gli alunni. Gli obiettivi che ci si prefigge di conseguire con le attività di aggiornamento e formazione sono: Promuovere la qualità della scuola in termini di innovazione e cooperazione. Potenziare le competenze metodologiche didattiche con riferimento alle specifiche aree disciplinari in relazione alla costruzione di percorsi didattici per competenze. Ampliare abilità e conoscenze sulle nuove tecnologie. Sostenere la ricerca didattico-pedagogica in riferimento alle innovazioni di struttura e di orientamento. Favorire lo scambio di competenze professionali. FORMAZIONE PERSONALE ATA Per il personale della scuola, si continuerà a monitorare e a promuovere la formazione attraverso iniziative di aggiornamento delle competenze in materia di TIC, di primo soccorso e di sicurezza sul lavoro. REGOLAMENTO DELLA VITA SCOLASTICA PREMESSA Il Regolamento dell’Istituto, diretto agli alunni che lo frequentano, nonché a tutti coloro che vi agiscono in qualità di operatori scolastici, di utenti o di soggetti esterni aventi diritto, dovere o interesse legittimo ad accedervi ha lo scopo di consentire un ordinato ed organico svolgimento della vita scolastica. III Circolo Didattico – P.T.O.F. 2015 - 2016 69 Esso costituisce, pertanto, un riferimento certo per la conoscenza della norma da osservare e da promuovere al fine di garantire una partecipazione nella gestione della scuola attuata nel pieno rispetto dei principi democratici dalla Costituzione. TITOLO 1° REGOLAMENTO DELLA VITA SCOLASTICA Art. 1 Orario Le attività didattiche si svolgono secondo il calendario annuale stabilito dall’ Assessorato regionale integrato dagli adattamenti introdotti dal Consiglio d’Istituto, e sono scandite in un orario settimanale ed in uno giornaliero dalle lezioni, fissato dal Dirigente Scolastico sentito il Collegio dei Docenti. Art. 2 Ingresso Inizio delle lezioni: scuola dell’infanzia ore 8,00 – scuola primaria ore 8,15. I docenti in servizio devono essere presenti cinque minuti prima dell’inizio delle lezioni e accogliere le classi. I collaboratori, al suono della campana, aprono le porte per l’ingresso degli alunni e sorvegliano che avvenga in modo ordinato. Nessun accompagnatore (genitore o delegato) può entrare senza autorizzazione del Dirigente o dei docenti. Art. 3 Uscita Termine delle lezioni: scuola dell’ infanzia tempo ridotto ore 13,00, tempo normale ore 16,00; scuola primaria dal lun. al giov.13,45 e il ven. 13,15. Al suono della campana si sospendono le attività didattiche, gli alunni si preparano, escono dall’aula e ordinatamente in fila, accompagnati dai docenti, raggiungono l’uscita secondo l’ordine prestabilito, a cominciare dal piano terra. I collaboratori scolastici sorvegliano il regolare e ordinato deflusso delle classi. I docenti in servizio all’ultima ora accompagnano gli alunni sulla porta d’uscita dell’edificio scolastico e si trattengono fino al loro completo deflusso verso lo spazio assegnato. In caso di pioggia, i genitori degli alunni delle prime classi potranno prelevare i propri figli 5 minuti prima del suono della campana. Art. 4 Intervallo Al termine della terza ora le lezioni sono sospese fino alle 11.15 per consentire agli alunni la consumazione della merenda e soddisfare altri bisogni fisici. Per ragioni di sicurezza gli alunni si trattengono nella propria aula sotto la sorveglianza del docente in servizio alla terza ora di lezione. E’ consentito un breve momento di festa tra alunni e docenti in occasione di compleanni. Art. 5 Modalità di formazione delle classi La formazione delle classi viene effettuata dal Dirigente Scolastico il quale, sentito il parere del Consiglio di Istituto, terrà presenti i seguenti criteri: - nel caso di più alunni con certificazione di handicap, gli stessi saranno assegnati in numero uguale per sezione; - in presenza di bambini con particolari problemi evidenziati nella Scuola dell’Infanzia o segnalati dai genitori, gli stessi saranno divisi tra le classi; - l’assegnazione dei bambini alle sezioni sarà effettuata rispettando il criterio di omogeneità tra le classi e di eterogeneità al loro interno; - richieste particolari di inserimento di alunni in una classe piuttosto che in un’altra saranno valutate dal Dirigente Scolastico. TITOLO 2° VIGILANZA III Circolo Didattico – P.T.O.F. 2015 - 2016 70 Art. 6 Vigilanza Durante le ore di lezione la vigilanza è effettuata dai docenti i quali devono evitare che gli alunni disturbino le altre classi e danneggino attrezzature e suppellettili. Al termine delle attività, gli insegnanti si accertano che le aule vengano lasciate in buono stato di ordine. Per ragioni di sicurezza e di vigilanza, gli alunni non debbono sostare nei corridoi. In considerazione del ridotto numero di collaboratori scolastici, durante tutta la giornata scolastica, la vigilanza nei corridoi e ai servizi igienici è effettuata dal personale ausiliario quando è presente. Art. 7 Cambio dei docenti Per effettuare il cambio dei docenti in servizio in classi diverse nella medesima ora, la vigilanza sugli alunni deve essere assicurata con il concorso dei collaboratori in servizio, se possibile. TITOLO 3° LA FREQUENZA Art. 8 Presenze La presenza degli alunni è obbligatoria per l’intera durata delle attività. Art. 9 Assenze Nel caso di alunni che si siano assentati per più di cinque giorni per malattia, la giustificazione dell’assenza deve essere accompagnata dal certificato medico di guarigione e di riammissione alle lezioni. Art. 10 Entrate posticipate – Uscite anticipate Gli ingressi posticipati e le uscite anticipate, in casi sporadici, sono possibili solo con richiesta da parte della famiglia e previa autorizzazione del dirigente scolastico. Art. 11 Ritardi Le famiglie degli alunni sono tenute a rispettare gli orari di inizio e conclusione delle lezioni accompagnando e prelevando i figli dagli appositi spazi. Il docente accoglierà l’alunno ritardatario che può essere ammesso alle lezioni con autorizzazione del Dirigente Scolastico. Art. 12 Irregolarità In caso di eventuali irregolarità della frequenza, i docenti entro 10 giorni informano il Dirigente Scolastico che provvede alla successiva fase di indagine presso la famiglia. TITOLO 4° I COMPORTAMENTI Il personale scolastico e l’utenza scolastica sono tenuti al rispetto scrupoloso di tutte le disposizioni del presente regolamento assicurando l’ordinato svolgimento della vita della scuola e contribuendo ad offrire modelli di comportamento positivi. Art.13 Gli alunni: III Circolo Didattico – P.T.O.F. 2015 - 2016 71 - in attesa del suono della campana si trattengono per brevissimo tempo nell’apposito spazio conversando tranquillamente con i compagni, senza compiere azioni che possano arrecare danno; entrano a scuola ordinatamente guidati dal docente; giungono a scuola con grembiule; rimangono nella propria aula durante il cambio dei docenti; negli spostamenti si muovono insieme al docente o, in casi particolari, insieme al collaboratore scolastico, in modo ordinato per non disturbare le lezioni delle altre classi; hanno massima cura degli arredi, dei sussidi didattici e di tutte le strutture della scuola in quanto consapevoli che tali beni appartengono alla collettività; si rispettano e si aiutano a vicenda, sono educati con tutto il personale scolastico, evitando comportamenti irrispettosi, intolleranze e l’uso di un linguaggio scorretto; prendono parte attiva a tutte le lezioni e si impegnano con assiduità e senso di responsabilità nello studio individuale; in tutte le occasioni di visita didattica e di viaggio di istruzione mantengono comportamenti corretti e partecipano con attenzione alle attività; rispettano il divieto di utilizzare cellulari durante le attività scolastiche; in ogni ambiente scolastico ed extra, e in ogni situazione, sono tenuti a rispettare le regole del buon comportamento e a non compiere atti che possano mettere in pericolo la sicurezza propria e altrui; saranno puniti con severità tutti gli episodi di violenza che dovessero verificarsi tra gli alunni. - - - - Art. 14 I docenti: osservano scrupolosamente tutti gli orari stabiliti e tutte le modalità organizzative definite per il buon funzionamento della Scuola dal Dirigente Scolastico vigilano continuamente sugli alunni loro affidati, anche in concomitanza o in sostituzione di altri docenti; al fine di assicurare l’attuazione del Piano, in casi eccezionali, dichiarano la disponibilità a garantire la loro presenza in ore eccedenti il servizio; per consentire l’effettuazione delle visite guidate e dei viaggi d’istruzione o la partecipazione alle manifestazioni esterne, i docenti, assicurano la loro presenza anche in ore eccedenti o in giornata libera, nel rispetto del rapporto accompagnatori-studenti; possono svolgere la funzione di accompagnatori della classe anche i docenti di sostegno che non siano impegnati in un rapporto 1/1; richiedono preventivamente le dichiarazioni di autorizzazione della famiglia alla partecipazione dell’alunno alle attività esterne e le consegnano (almeno 1 settimana prima) all'Ufficio di Segreteria. concordano con il Dirigente Scolastico il recupero delle ore eccedenti il servizio prestate nella giornata libera, da effettuarsi nell’orario destinato alla contemporaneità, con una scansione che non superi le due ore settimanali; qualora volontariamente dichiarino la propria disponibilità a partecipare alle attività degli alunni in ore eccedenti il servizio, pur non essendoci la reale esigenza, non possono richiedere il recupero del servizio prestato; concordano con il Dirigente Scolastico il recupero del permesso breve preventivamente richiesto, secondo le esigenze organizzative dell’Istituto; III Circolo Didattico – P.T.O.F. 2015 - 2016 72 - si mostrano sensibili ed attenti alle situazioni e alle problematiche psicoaffettive e relazionali dei loro alunni e si attivano con iniziative idonee a limitarne l’influenza nel rendimento scolastico; assumono ogni possibile iniziativa per stabilire contatti fra i diversi ordini di scuola al fine di favorire un passaggio coordinato fra gli stessi. Ai docenti è assolutamente vietato fumare all’interno nell’Istituto e usare il cellulare durante le attività didattiche. Il personale è tenuto ad apporre la propria firma di presenza all’entrata. Occasionali cambi di turni tra il personale dovranno essere autorizzati dal Dirigente Scolastico. In caso di assenze o congedi, gli insegnanti devono attenersi a quanto stabilito nel contratto collettivo di lavoro: art. 9 “L’assenza per malattia, salva l’ ipotesi di comprovato impedimento, deve essere comunicata all’ istituto scolastico in cui il dipendente presta servizio ... tempestivamente e comunque non oltre le ore otto del giorno in cui essa si verifica, anche nel caso di eventuale prosecuzione di tale assenza” il medico di famiglia provvederà alla comunicazione all’INPS. I permessi retribuiti o le ferie, vanno concordati esclusivamente con il Dirigente o, in sua assenza, con il collaboratore vicario. La domanda va quindi presentata in segreteria e vidimata dal Dirigente per poter predisporre le supplenze. Le ferie, i permessi e le assenze per malattia sono un diritto del quale non bisogna abusare, ricordandosi che si arreca una disfunzione alla comunità scolastica. Pertanto, chiunque ne usufruisca è tenuto , per senso del dovere e per solidarietà, ad essere disponibile a sostituire i colleghi assenti quando viene richiesto. I permessi brevi non potranno superare le due ore giornaliere e saranno recuperati entro i due mesi lavorativi successivi alla fruizione, in una o più soluzioni, in relazione alle esigenze di servizio. Art. 15 I genitori: - promuovono negli alunni la puntualità nel rispetto degli orari stabiliti; non entrano in classe nelle ore di lezione; intrattengono periodici e costanti rapporti di reciproco scambio di informazione e collaborazione con i docenti, esclusivamente nell’ambito del tempo e degli orari a ciò destinati, senza interrompere le lezioni; vigilano nell’assolvimento dei doveri scolastici da parte dei loro figli, favorendo l’espletamento dei compiti assegnati dai docenti per lo studio individuale domestico; collaborano con genitori eletti in loro rappresentanza negli Organi Collegiali della Scuola; contribuiscono, in base a specifiche competenze possedute, al rafforzamento dell’azione educativa e didattica attraverso offerte di consulenza o assistenza ai lavori di classe e, in particolare, per la realizzazione dei progetti d’Istituto. I genitori possono autorizzare la scuola ad affidare il proprio figlio ad altra persona maggiorenne di famiglia o di fiducia. In questo caso sono tenuti a far pervenire alla scuola apposita delega accompagnata da fotocopia del documento di riconoscimento della persona delegata. Art. 16 I collaboratori scolastici: - vigilano su gruppi o classi di alunni in tutti i casi in cui è segnalata la temporanea impossibilità dei docenti; III Circolo Didattico – P.T.O.F. 2015 - 2016 73 - - sorvegliano gli spostamenti degli alunni, soprattutto all’ingresso, all’uscita e durante l’intervallo; si attivano con immediatezza a fornire il supporto operativo alle attività didattiche richiesto dal docente; mantengono nella zona di competenza, secondo le mansioni loro assegnate, tutti gli spazi, i locali, gli arredi dell’edificio, le suppellettili degli uffici, delle aule, dei laboratori, in perfetta condizione di efficienza, di sicurezza, di pulizia e di igiene; regolano l’accesso all’edificio scolastico di genitori, utenti e soggetti esterni autorizzati con garbate forme di accoglienza, informando sugli orari di ricevimento del Dirigente Scolastico e della segreteria; favoriscono l’integrazione degli alunni diversamente abili; sono sempre tolleranti e disponibili con gli alunni, non dimenticando mai che la funzione della scuola è quella di educare specialmente quegli allievi che ne hanno più bisogno; segnalano al Dirigente Scolastico situazioni di disagio, disorganizzazione, di pericolo o l’eventuale rottura di suppellettili. Art. 17 Il personale amministrativo - si comporta in modo tale da favorire l'instaurazione di rapporti di fiducia e collaborazione tra l'amministrazione e i cittadini; - deve esercitare con diligenza, equilibrio e professionalità i compiti inerenti il proprio profilo professionale; - deve cooperare al buon andamento dell'istituto, osservando le disposizioni per l'esecuzione e la disciplina del lavoro impartite dall'amministrazione scolastica, le norme in materia di sicurezza nell’ambiente di lavoro; - deve rispettare il segreto d'ufficio nei casi e nel modi previsti dalle norme vigenti; - nei rapporti con il cittadino deve fornire tutte le informazioni cui abbia titolo, nel rispetto delle disposizioni in materia di trasparenza e di accesso alle attività amministrativa previste dalla legge; - deve favorire ogni forma di informazione e di collaborazione con le famiglie e con gli alunni; - deve rispettare l'orario di lavoro, adempiere alle formalità previste per la rilevazione delle presenze e non assentarsi dal luogo di lavoro senza l'autorizzazione del Dirigente Scolastico; - non può attendere ad occupazioni estranee al servizio; - deve aver cura dei locali, mobili, oggetti, macchinari, attrezzi, strumenti a lui affidati. - deve mantenere nei rapporti interpersonali e con gli utenti condotta uniformata ai principi generali di correttezza ed all'esigenza di coerenza con le specifiche finalità educative dell'intera comunità scolastica, astenendosi da comportamenti lesivi della dignità degli altri dipendenti, degli utenti e degli alunni; - deve assicurare l’integrità degli alunni secondo le attribuzioni del proprio profilo professionale. Le assenze per motivi di salute dovranno essere tempestivamente segnalate. Le richieste di permessi retribuiti devono essere presentate con autocertificazione e congruo anticipo. I permessi brevi non potranno superare le tre ore giornaliere e saranno recuperati entro i due mesi lavorativi successivi alla fruizione, in una o più soluzioni, in relazione alle esigenze di servizio (art. 22, C.C.N.L.). Le richieste di congedo ordinario nei periodi di normale attività possono essere accolte compatibilmente con le esigenze di servizio. III Circolo Didattico – P.T.O.F. 2015 - 2016 74 Il personale è tenuto ad apporre la propria firma di presenza all’entrata. Occasionali cambi di turni tra il personale dovranno essere autorizzati dal Dirigente Scolastico. Il pubblico può accedere alla segreteria secondo l'orario affisso, comunque sempre tramite il personale collaboratore scolastico, o su appuntamento nei casi urgenti. Nei vari ambiti della scuola tutto il personale A.T.A. deve essere riconoscibile tramite cartellino e in grado di fornire all’utenza le prime informazioni per la fruizione del servizio. L’utilizzo di Internet è consentito esclusivamente per fini istituzionali ed in ogni caso è vietato scaricare file e software da siti che possano ledere la sicurezza dei dati informatici dell’istituzione scolastica (peer to peer, ecc.) E’ vietato l’uso del telefonino nell’orario di servizio. TITOLO 5° ATTIVITÀ SCOLASTICHE ESTERNE La Scuola, privilegia le attività scolastiche esterne, i viaggi e le visite d’istruzione, la partecipazione ad attività teatrali sportive e culturali, i soggiorni presso laboratori, la partecipazione a concorsi provinciali, regionali e nazionali, a campionati o gare sportive, a manifestazioni culturali o didattiche, parte integrante e qualificante dell’offerta formativa. Art. 18 Obblighi dei docenti Prima dell’inizio delle lezioni, i docenti programmano tutte le iniziative coerentemente con gli obiettivi didattici e formativi della programmazione di classe, le condividono e le sottoscrivono. Il Consiglio di Classe e di Interclasse, il Collegio dei Docenti esaminano i progetti, ne verificano la coerenza e l’effettiva possibilità di svolgimento. I docenti hanno l’obbligo di rispettare gli alunni, la loro personalità e la loro privacy, astenendosi dal prenderli in giro e dal mortificarli. Per nessun motivo è consentito alzare le mani sugli alunni o adottare nei loro confronti comportamenti violenti, anche verbalmente. Non è consentito accettare regali di nessun genere dagli alunni o dalle famiglie a meno che non siano di valore irrisorio. Art. 19 Obblighi dei genitori I genitori prendono visione delle iniziative programmate nel corso dell’assemblea iniziale di presentazione del P.T.O.F. e dichiarano la loro adesione, apponendo una firma alla richiesta di autorizzazione. I genitori degli alunni partecipanti alle attività di ampliamento e di arricchimento del P.T.O.F. consegnano al docente organizzatore il modulo definitivo di autorizzazione e la quota prevista entro dieci giorni dalla data stabilita. La risposta affermativa alla richiesta preliminare è vincolante per quanto riguarda le spese fisse (come il noleggio pullman, la cui spesa è suddivisa tra il numero previsto dei partecipanti), che devono, pertanto, essere sostenute anche in caso di rinuncia. I genitori della scuola primaria non sono autorizzati a partecipare alle visite guidate ed ai viaggi d’istruzione in veste di accompagnatori. I genitori della scuola dell’infanzia, su richiesta dei docenti e senza altri accompagnatori possono partecipare alle visite guidate. III Circolo Didattico – P.T.O.F. 2015 - 2016 75 Art. 20 Partecipazione e finanziamento Si auspica la totale partecipazione della classe. Nessun alunno dovrà essere escluso dalle visite e dai viaggi per ragioni di carattere economico. Il limite numerico dei partecipanti al di sotto del quale non verrà concessa l’autorizzazione è pari all’75% degli alunni frequentanti la classe. Art. 21 Accompagnatori Se l’iniziativa interessa un’unica classe, sono necessari due accompagnatori; se interessa più classi, un accompagnatore ogni quindici alunni; un accompagnatore per ogni alunno in situazione di handicap con rapporto 1/1. Le modalità di specificazione degli accompagnatori devono essere note al Dirigente Scolastico con la richiesta preventiva della visita guidata e del viaggio d’istruzione. Il Dirigente Scolastico designa gli accompagnatori e il capogruppo. Art.22 Coordinatore Il Dirigente Scolastico individua tra le Figure Strumentali il coordinatore del Piano delle Uscite e dei Viaggi d’Istruzione. Art. 23 Assicurazione Tutti i partecipanti alle attività didattiche esterne devono essere coperti da polizza assicurativa contro gli infortuni sia per la responsabilità civile per danni contro gli infortuni e per danni cagionati a terzi. Art. 24 Modalità di comunicazione Il docente accompagnatore comunicherà informazioni sull’andamento dell’iniziativa al Dirigente Scolastico. TITOLO 6° NORME PER LA SICUREZZA - PROVVEDIMENTI IN CASO DI MALORI-/INFORTUNI Art. 25 Sicurezza Ciascun docente, ciascuna unità del personale non docente e ciascun alunno, insieme al Dirigente Scolastico, contribuisce ad osservare tutti gli obblighi imposti dalle norme e rispettare tutte le disposizioni e le istruzioni impartite per tutelare la sicurezza pertanto: - - utilizza correttamente attrezzature, sostanze e macchinari nonché i dispositivi di protezione e di sicurezza; segnala immediatamente al Dirigente Scolastico e al Responsabile del servizio ogni eventuale guasto, deterioramento o disfunzione; non compie di propria iniziativa operazioni che non sono di sua competenza; si sottopone ai controlli sanitari previsti nei suoi confronti; non rimuove e non modifica senza autorizzazione i dispositivi di sicurezza, di segnalazione e di controllo; conosce e condivide il piano di emergenza attraverso prove e simulazioni; controlla che tutte le uscite di sicurezza siano state aperte all’inizio delle lezioni. Art. 26 Infortuni In caso di malessere o di infortunio degli alunni, il docente di classe provvede a prestare i primi soccorsi, informa tempestivamente la Dirigenza e, tramite la Segreteria, la famiglia; e redige una relazione sull’accaduto; III Circolo Didattico – P.T.O.F. 2015 - 2016 76 - in caso di infortunio di grave entità, il docente informa la Dirigenza la quale provvede a telefonare immediatamente al Pronto Soccorso o ad accompagnare l’alunno infortunato al più vicino ospedale con qualsiasi mezzo, dopo aver avvisato i genitori. Il docente dell’alunno infortunato è tenuto a compilare la denuncia di infortunio sufficientemente circostanziata e a consegnarla al Dirigente Scolastico il giorno stesso e, al più tardi, nel giorno successivo. I genitori consegnano in Segreteria il certificato rilasciato dal Pronto Soccorso o dal medico curante nello stesso giorno in cui è avvenuto l’infortunio o nel giorno successivo. TITOLO 7° USO DEGLI SPAZI L’accesso di tutto il personale, docenti, non docenti ed alunni, ai locali scolastici, è regolato dalle seguenti norme. Art. 27 Uso della sala multimediale - - - Ogni anno il Dirigente Scolastico individua un Responsabile per ciascun laboratorio d’informatica; gli alunni devono sempre essere accompagnati dal docente che stabilisce per ognuno di loro la postazione che occuperà e vigila per tutto il tempo della permanenza; gli alunni devono eseguire scrupolosamente le indicazioni impartite dall'insegnante nell’uso della macchina; tutti gli strumenti didattici della sala multimediale, dopo il loro utilizzo, devono essere riposti nell’ordine iniziale; gli utenti possono utilizzare le postazioni per accedere ad Internet solo per scopi didattici; è severamente vietato connettersi a siti di interesse non didattico; occorre rispettare le regole di buon comportamento in rete; il laboratorio è dotato di registro su cui ogni insegnante annota le esercitazioni svolte con la classe. Art. 28 Uso dei laboratori I laboratori sono assegnati dal DSGA, su indicazione del Dirigente Scolastico, alla responsabilità di un docente che ha il compito di mantenere una lista del materiale disponibile, tenere i registri del laboratorio, propone interventi di manutenzione o sostituzione delle attrezzature; l’orario di utilizzo dei laboratori, concordato con i docenti, sarà affisso a cura dei responsabili; i laboratori devono essere lasciati in perfetto ordine; il docente responsabile avrà cura, alla fine di ogni lezione, di verificare l’integrità di ogni singola postazione e di ogni singolo strumento, qualora rilevi dei danni, è tenuto a darne tempestiva comunicazione al Dirigente Scolastico. Art. 29 Uso della biblioteca - La biblioteca d’istituto è assegnata alla responsabilità di un docente inidoneo, all’uopo distaccato, che ha il compito di provvedere alla conservazione, III Circolo Didattico – P.T.O.F. 2015 - 2016 77 - - prestito e registrazione della datazione libraria e di proporre interventi di ampliamento della stessa; la biblioteca d’istituto rimane aperta ai fini del prestito e/o della consultazione dei libri per tutto il tempo di funzionamento delle attività didattiche; l’accesso degli alunni alla biblioteca d’istituto avviene sempre con la guida del docente di classe e con l’assistenza del docente responsabile; l’accesso dei docenti in servizio nella scuola è libero; il docente incaricato programma annualmente gli orari di utilizzo della biblioteca da parte delle classi, concordando con i docenti; il prestito dei libri della biblioteca può essere effettuato, a richiesta di alunni o docenti, per un periodo non superiore a quindici giorni, eventualmente prorogabile di altri quindici; il docente incaricato prende nota di tutti gli elementi identificativi su apposito registro, sul quale il richiedente firma per assunzione di responsabilità della tenuta del libro; il libro preso in prestito che non sia restituito viene sostituito con una copia identica acquistata a spese del responsabile della mancata restituzione. Art. 30 Uso degli strumenti di duplicazione - l’uso della fotocopiatrice è gratuito per il materiale didattico utilizzato dagli alunni e dagli insegnanti, nei limiti degli stanziamenti di bilancio fissati annualmente e dei criteri stabiliti dal Dirigente Scolastico. l’uso delle fotocopiatrici è riservato al personale incaricato che su apposito registro annoterà la data, la classe, il richiedente, il numero di fotocopie eseguite; i richiedenti si assumono ogni responsabilità sulla riproduzione e/o duplicazione del materiale cartaceo sottoposto alla normativa sui diritti d’autore. TITOLO 8° RAPPORTI SCUOLA-FAMIGLIA Art. 31 Partecipazione I rapporti con i genitori, componente essenziale nel processo formativo degli alunni, costituiscono un momento importante nel confronto tra scuola e famiglia, per cui si sollecita l’attiva partecipazione che si concretizza nelle seguenti precise occasioni: - assemblea d’interclasse, all’inizio dell’anno scolastico, per la presentazione del P.T.O.F.; - colloqui con gli insegnanti almeno una volta ogni due mesi; - eventuali colloqui individuali potranno essere richiesti sia dai genitori che dagli insegnanti, previo appuntamento, prevalentemente tramite il diario che deve essere controllato quotidianamente poiché costituisce lo strumento di comunicazione ufficiale tra scuola e famiglia; - assemblea generale dei genitori di alunni di scuola materna uscenti, nel mese di gennaio, finalizzata alla conoscenza dell’Istituzione scolastica e all’illustrazione del P.T.O.F. onde consentire una scelta consapevole; - tutti i suddetti incontri sono riservati ai genitori e non prevedono la partecipazione dei bambini. Si ribadisce che, in dette occasioni, non è consentita la permanenza e circolazione incontrollata dei bambini nei corridoi ed altri locali della scuola; - i docenti comunicano eventuali ingressi posticipati o uscite anticipate per assemblee sindacali e danno preavviso alle famiglie in caso di sciopero; III Circolo Didattico – P.T.O.F. 2015 - 2016 78 - gli alunni hanno l’obbligo di far firmare almeno ad un genitore le comunicazioni riguardanti eventuali scioperi e/o assemblee sindacali che comportano variazioni di orario di lezione; I docenti hanno l’obbligo di rispettare e far rispettare la privacy degli alunni e delle loro famiglie; a tal fine non parleranno dei problemi degli alunni in presenza di altri genitori e limiteranno al massimo eventuali commenti in presenza degli alunni. TITOLO 9° DISCIPLINA Tutte le componenti della comunità scolastica (docenti, non docenti, alunni, genitori) sono coinvolte nella promozione della formazione dell’alunno e si impegnano nell’acquisizione di un’autodisciplina che induca al rispetto delle persone e dei beni materiali di cui la scuola è dotata e generi reciproca comprensione e spirito di collaborazione. Art. 32 Infrazioni Costituiscono mancanze disciplinari i comportamenti e gli atti compiuti dagli alunni che corrispondano all’inosservanza dei loro doveri descritti nel presente Regolamento ovvero alla violazione dei diritti altrui: - azioni di disturbo delle lezioni; - comportamento irrispettoso nei confronti del personale della scuola e dei compagni; - atti di bullismo; - scarso rispetto e cura dell’ambiente scolastico: aula, spazi comuni e servizi igienici; - danneggiamento di materiali e suppellettili della scuola o dei compagni; - mancata giustificazione delle assenze; - scarsa puntualità a scuola. Art. 33 Sanzioni Agli alunni che siano riconosciuti responsabili d’infrazione disciplinare dal Consiglio di classe o dal Consiglio d’Istituto per sanzioni di estrema gravità e previa consultazione della famiglia, sarà inflitta una sanzione proporzionata alla gravità dell’infrazione e finalizzata, primariamente, alla riparazione del danno. Avverso il provvedimento è ammesso ricorso all’organo di garanzia. Organo di Garanzia Per le impugnazioni contro le decisioni degli Organi scolastici competenti che infliggono le sanzioni disciplinari è istituito un apposito Organo di Garanzia. L'Organo di Garanzia, interno alla scuola, è costituito dal Dirigente Scolastico, da due docenti, da due genitori e da un membro del personale A.T.A. A tale Organo è ammesso ricorso da parte dei genitori, in merito all'erogazione delle sanzioni disciplinari comminate dagli organi competenti della Scuola. I genitori e il componente del personale A.T.A. facenti parte dell'Organo di Garanzia sono designati dal Consiglio d'Istituto. I docenti facenti parte dell'Organo di Garanzia sono designati dal Collegio dei Docenti. Contro le decisioni in materia disciplinare è ammesso ricorso scritto da parte dei genitori all'Organo di Garanzia interno alla scuola entro quindici (15) giorni dall'erogazione del provvedimento disciplinare (cfr. Statuto studentesse e studenti art. 4 e 5). L'Organo di Garanzia si riunisce ogni volta che è chiamato a decidere sulle sanzioni erogate dagli organi competenti della scuola. Le decisioni dell'Organo di Garanzia sono emanate per iscritto e notificate, in modo riservato, alle persone interessate. III Circolo Didattico – P.T.O.F. 2015 - 2016 79 Nel caso in cui l'Organo di Garanzia decida la non pertinenza della sanzione, tale provvedimento è immediatamente revocato; si provvede con notifica scritta ad informare la famiglia dell'alunno interessato e il Consiglio di Classe. Inoltre, gli atti già emessi e ratificanti il provvedimento disciplinare, devono essere annullati. Ogni riunione dell'Organo di Garanzia è verbalizzata e le decisioni assunte con le relative motivazioni sono messe per iscritto e firmate da tutti i componenti dell'Organo stesso. L'Organo di Garanzia può essere interpellato su richiesta di un genitore, di un gruppo di genitori, o di chiunque vi abbia interesse diretto. L’ Organo di Garanzia può essere chiamato in causa anche sui conflitti che sorgono all'interno della scuola in merito all'applicazione del Regolamento di Disciplina. TITOLO 10° VALIDITÀ DEL REGOLAMENTO Art. 34 Attuazione Il presente Regolamento entra in vigore e annulla a tutti gli effetti ogni altro Regolamento esistente. Art. 35 Modifiche Ogni modifica ed integrazione al presente Regolamento deve essere deliberata dal Consiglio d’Istituto. PATTO DI CORRESPONSABILITA’ EDUCATIVA (Linee guida per il Patto Educativo – DPR 21 novembre 2007, n. 235) SCUOLA DELL’INFANZIA LA SCUOLA III Circolo Didattico – P.T.O.F. 2015 - 2016 LA FAMIGLIA 80 OFFERTA FORMATIVA AZIONE DIDATTICA RELAZIONALITA’ si impegna a … si impegna a … 1. Comunicare ai genitori gli obiettivi didattici ed educativi della propria offerta formativa; 1. Prendere visione del piano formativo e condividerlo; 2. garantire un piano formativo volto a promuovere il benessere del bambino; 2. 3. offrire un ambiente favorevole alla crescita integrale della persona, garantendo un clima educativo sereno e favorendo il processo di formazione di ciascun bambino, nel rispetto dei suoi ritmi e tempi di apprendimento; valorizzare l’istituzione scolastica instaurando un positivo clima di dialogo, oltre ad un atteggiamento di reciproca fiducia e di stima; 4. offrire opportunità di recupero di situazioni di svantaggio. 1. Presentare la programmazione annuale, sulla base delle Indicazioni Ministeriali e dei progetti approvati dal Collegio Docenti per arricchire l’offerta formativa;; 1. Aiutare i figli ad organizzarsi e ad acquisire autonomia; 2. 2. favorire la capacità di iniziativa, di decisione e di assunzione di responsabilità; considerare il gioco una “cosa seria”, il mezzo fondamentale per diventare grandi; 3. valorizzare l’esperienza unitaria del gioco come veicolo fondamentale di apprendimento significativo e piacevole; 3. collaborare per potenziare nel figlio una coscienza delle proprie risorse e dei propri limiti. 4. accogliere e valorizzare la specificità di ogni bambino, vivendola come ricchezza che necessita di cura, da integrare e mettere al servizio del gruppo; 5. garantire il processo di passaggio dalla percezione alla consapevolezza . 1. Essere luogo di relazioni, dove ogni persona possa sperimentare la bellezza e la necessità di costruire legami; 1. 2. Creare un clima sereno in cui stimolare il dialogo, favorendo la conoscenza ed il rapporto reciproco tra bambini, l’integrazione, l’accoglienza, il rispetto di sé e dell’altro; Condividere con gli insegnanti le linee educative comuni, consentendo alla scuola di dare continuità alla propria azione educativa; 2. collaborare perché il contesto sociale in cui vivono i propri figli sia aperto al dialogo e al confronto. 3. PARTECIPAZIONE favorire la piena integrazione degli studenti diversamente abili e degli stranieri. 1. Ascoltare e coinvolgere le famiglie, richiamandoli ad una assunzione di responsabilità e di rispetto di quanto espresso nel patto formativo; 2. mantenere un rapporto costante con le famiglie e comunicare con loro in merito ai progressi, ai risultati e alle difficoltà di ciascun bambino. III Circolo Didattico – P.T.O.F. 2015 - 2016 1. La famiglia si impegna a prestare interesse al percorso educativo del figlio(con particolare attenzione al tema educativo dell’anno), partecipando ai colloqui individuali e di gruppo con gli insegnanti, leggendo con attenzione la documentazione e gli avvisi redatti, partecipando agli incontri di condivisione e formazione proposti dalla scuola;; 2. rispettare l’organizzazione scolastica, in particolare riguardo all’orario di entrata e di uscita dei bambini; 3. prendere visione di tutte le comunicazioni provenienti dalla scuola; 4. ritirare i propri figli da scuola personalmente o farli ritirare esclusivamente da persone delegate. 81 1. INTENTI EDUCATIVI Fare rispettare le norme di comportamento, i regolamenti ed i divieti. 1. Non esprimere opinioni o giudizi negativi sugli insegnanti e sul loro operato in presenza dei bambini, per non creare insicurezze. Il presente patto di corresponsabilità viene letto, condiviso e sottoscritto dai genitori. FIRMA DEL GENITORE PATTO DI CORRESPONSABILITA’ EDUCATIVA (Linee guida per il Patto Educativo – DPR 21 novembre 2007, n. 235) SCUOLA PRIMARIA OFFERTA FORMATIVA LA SCUOLA LA FAMIGLIA L’ALUNNO si impegna a … si impegna a … si impegna a … 1. Comunicare ai genitori gli obiettivi didattici ed educativi della propria offerta formativa; 1. Prendere visione del piano formativo e condividerlo; 1. 2. 2. garantire un piano formativo volto a promuovere il benessere dello studente; evitare di sostituirsi ai bambini nell’esecuzione dei compiti e nell’assolvimento degli impegni, controllando che vengano svolti; Condividere con gli insegnanti e la famiglia la lettura del piano formativo, discutendo con loro ogni singolo aspetto di responsabilità; 2. prendere coscienza dei propri diritti/doveri rispettando la scuola, intesa come insieme di persone, di leggi, di regole, di consegne, di 3. favorire il processo di formazione di ciascun bambino, nel rispetto dei III Circolo Didattico – P.T.O.F. 2015 - 2016 3. valorizzare l’istituzione scolastica instaurando un positivo clima di 82 suoi ritmi e tempi di apprendimento; 4. AZIONE DIDATTICA RELAZIONALITA’ dialogo, oltre ad un atteggiamento di reciproca fiducia e di stima; offrire opportunità di recupero di situazioni di svantaggio. 1. Presentare la programmazione 1.Aiutare i figli a pianificare e ad annuale, sulla base delle Indicazioni organizzarsi; Ministeriali e dei progetti approvati 2. richiedere ai bambini di portare a dal Collegio Docenti per arricchire termine ogni lavoro intrapreso; l’offerta formativa; 3.adottare un atteggiamento nei confronti 2. rendere l’alunno consapevole degli degli errori dei propri figli in linea con obiettivi e dei percorsi operativi; quello degli insegnanti; 3. 4.collaborare per potenziare nel figlio una tener sempre nella giusta considerazione l’errore, senza drammatizzarlo e considerarlo una tappa da superare nel processo individuale di apprendimento; impegni, di strutture e di orari. 1. Essere puntuale alle lezioni e frequentarle con regolarità; 2. partecipare in modo consapevole all’attività di apprendimento; 3. partecipare con impegno e serietà al lavoro scolastico individuale e/o di gruppo; 4. intervenire durante le lezioni in modo ordinato e pertinente; propri limiti. 5. svolgere e organizzare regolarmente il lavoro assegnato a casa. coscienza delle proprie risorse e dei 4. garantire la trasparenza della valutazione; 5. assicurare agli alunni un adeguato numero di verifiche, orali e scritte, distribuite in modo opportuno nel corso dell’anno. 1. Creare un clima sereno in cui stimolare il dialogo, favorendo la conoscenza ed il rapporto reciproco tra alunni, l’integrazione, l’accoglienza, il rispetto di sé e dell’altro; 1.Condividere con gli insegnanti linee 1.Accettare, rispettare e aiutare gli altri; educative comuni; 2.rispettare, mantenere puliti ed in buono 2.tenersi informati sui compiti assegnati ai stato ambienti, arredi e attrezzature della figli; scuola; 3.controllare l’esito delle verifiche e 3.essere consapevoli che in caso di danni favorire la piena integrazione degli studenti diversamente abili e degli stranieri. firmarle; all’ambiente e/o alle cose ci potrà essere 4.chiedere eventuali chiarimenti ai docenti una sanzione. 2. per instaurare con loro un dialogo costruttivo, rispettandone la libertà di insegnamento e la competenza valutativa; 5.leggere quotidianamente il diario e firmare gli avvisi. 1. PARTECIPAZIONE 2. Ascoltare e coinvolgere gli alunni e le famiglie, richiamandoli ad una assunzione di responsabilità e di rispetto di quanto espresso nel patto formativo; comunicare con le famiglie in merito ai risultati, alle difficoltà, ai progressi nelle discipline di studio oltre che ad aspetti inerenti il comportamento e la condotta. 1. Informarsi del percorso didatticoeducativo dei propri figli; 2.impegnarsi nel garantire che i propri figli rispettino l’orario scolastico; 3.motivare le richieste di entrata ed uscita fuori orario, limitandole a situazioni eccezionali; 4.all’uscita da scuola i figli possono essere affidati solo ai genitori o a persone da loro formalmente delegate; 1.Favorire in modo positivo lo svolgimento dell’attività didattica e formativa, garantendo costantemente la propria attenzione e partecipazione alla vita di classe; 2.rispettare i tempi programmati e concordati con i docenti per il raggiungimento del proprio curricolo, impegnandosi in modo responsabile nell’esecuzione dei compiti richiesti. 5.partecipare agli incontri e alle iniziative proposte dalla scuola. 1. Fare rispettare le norme di comportamento, i regolamenti ed i divieti; 1.Prendere sempre visione di tutte le comunicazioni provenienti dalla scuola, firmandole; 1.Riferire tempestivamente in famiglia le comunicazioni provenienti dalla scuola e dagli insegnanti; 2. prendere adeguati provvedimenti 2.discutere, presentare e condividere con i propri figli il patto educativo sottoscritto 2.favorire il rapporto e il rispetto tra i compagni sviluppando situazioni di III Circolo Didattico – P.T.O.F. 2015 - 2016 83 disciplinari in caso di infrazioni. con la scuola e il tema educativo dell’anno; integrazione e solidarietà; 3.non esprimere opinioni o giudizi negativi sugli insegnanti e sul loro operato in presenza dei bambini, per non creare insicurezze; INTENTI EDUCATIVI 3.conoscere e rispettare le norme del regolamento di Istituto, in particolare: il comportamento da tenere durante l’intervallo e il pranzo, 4.conoscere il regolamento di istituto e collaborare affinché i figli ne rispettino le norme; l’utilizzo di un abbigliamento consono all’ambiente scolastico, 5.essere consapevoli della possibilità di sanzioni risarcitorie per eventuali danni causati e aiutare i propri figli a comprendere la relazione tra comportamento inadeguato e possibile sanzione. l’uso di un linguaggio corretto in ogni situazione; 4.essere informati sugli interventi disciplinari e comprendere la relazione tra comportamento inadeguato e possibile sanzione; 5.informare la famiglia delle sanzioni eventualmente ricevute. Il presente patto di corresponsabilità viene letto, condiviso e sottoscritto dal genitore. FIRMA DEL GENITORE Pag Premessa 2 Finalità 3 Scelte educative Metodologie e strategie Presentazione del Circolo Didattico Lettura del territorio: risorse umane-materiali-strutturali 5 6 7 7 Risorse professionali 14 Risorse finanziarie 15 Sito scolastico 15 III Circolo Didattico – P.T.O.F. 2015 - 2016 84 Curricolo 16 Le mete formative del circolo 18 L’offerta formativa 19 Laboratori 19 B.E.S. “Bisogni educativi speciali” 21 Integrazione alunni stranieri 24 Valutazione 24 Quadro orario 28 Piano integrato d’intervento (PON) 29 Progetti 30 Progetto verticale d’istituto 32 Prospetto generale dei progetti 33 Progetti scuola dell’infanzia 38 Progetti Scuola Primaria 46 Visite didattiche e d’istruzione S. dell’Infanzia 64 Visite didattiche e d’istruzione S. Primaria 65 Continuità progettuale tra i tre ordini di scuola 66 Rapporti scuola-famiglia 66 Piano di formazione docenti 67 Piano di formazione personale ATA 67 Regolamento d’istituto 68 Patto di corresponsabilità scuola dell’infanzia 79 Patto di corresponsabilità scuola primaria 81 Indice 83 III Circolo Didattico – P.T.O.F. 2015 - 2016 85 Nota: Il P.T.O.F è stato redatto dalla docente Maria Emma Terranova, funzione strumentale per l’anno scolastico 2015/2016. III Circolo Didattico – P.T.O.F. 2015 - 2016 86