Associazione Camperisti Nord Sardegna Numeri 53-54 dal 1998 febbraio-dicembre 2013 Camper in ripresa?; Decoupage in allegria; Incontro di Carnevale; DINAMICA: Salute e Plein Air; Olbia: tempo incerto; Lazzaretto; Tra murales, Pinnetas e profumi d’arrosto; Pane e Vino; Coriandoli e frittelle, aria fresca e Consiglio buonallcompagnia; Risate e Buonumore; Ritorno a Li Marini; Autunno in Barbagia. Olbia: pozzo sacro La Testa San Paolo di Monti Urzulei: sa Portiscra Cabras: Sà Pischera ‘e Mar’e Pontis CAMPER IN RIPRESA? Parma dice sì? MA AUMENTA L’EXPORT Augusto Carta La vena di pessimismo, la disoccupazione e sfiducia, non facevano prevedere niente di buono alla vigilia dell’apertura del SALONE DEL CAMPER di Parma: la crisi drammatica del turismo e perfino di quello plein air pareva ormai aver posto un freno allo sviluppo del settore. Alcuni dati ci fanno rabbrividire. Il polo toscano del camper ha perso in Valdipesa e Valdelsa circa 500 posti di lavoro dal 2007 al 2011. Marchi come Laika, Rimor e Sea (per citare solo i più noti) avevano visto calare le loro vendite e immatricolazioni in Italia a livelli impensabili. Solo i tre marchi citati costituiscono il 90% della produzione nazionale e il 15% di quella europea. Il 2012 ha dato qualche timido segnale di ripresa della produzione che si è stabilizzata, seppure ben lontana dai numeri del 2007. E arriviamo al 2013: se ci basiamo sull’interesse dei visitatori del salone del camper di Parma (che nostalgia di MONDONATURA di Rimini!) dobbiamo essere ottimisti: un successo inatteso, oltre ogni più ottimistica previsione (+ 6%). Altro dato doppiamente incoraggiante è la crescita dell’export dei suddetti marchi italiani in Europa! Si tratta quindi di un vero e proprio risveglio da un incubo che tardava a dissolversi. Non conosciamo ancora i dati definitivi del 2013, ma alla comparsa di quel filo di luce in fondo al tunnel hanno certamente contribuito i…colpi di fari dei nostri veicoli! Al promettente momento di crescita della produzione non corrisponde un’equiparabile attenzione delle indispensabili strutture dell’accoglienza. In tutto il Paese, ma anche e soprattutto nell’isola dei nuraghi, abbiamo potuto vedere campeggi e aree di sosta (ahimè sempre cronicamente insufficienti) col tutto esaurito nei strettissimi mesi estivi: da ottobre a aprile-maggio sembra che anche il plein air, soprattutto in Sardegna, vada in letargo. In quel periodo si vedono circolare camper e caravan le cui targhe ci confermano la loro provenienza transalpina o anglosassone. Ho avuto occasione recentemente di conversare con una simpatica coppia di camperisti tedeschi, meravigliati e preoccupati: non riuscivano a trovare una struttura ricettiva e neppure un camper-service, parlo della tanto decantata Gallura. I turisti d’oltralpe sono sempre affascinati dal nostro paesaggio, dall’accoglienza e ospitalità dei sardi ma non riescono a concepire che vi possa essere una tale incredibile chiusura invernale delle rare strutture di cui sopra. Parlando di noi, credo di poter affermare che la nostra Associazione non intende andare in letargo e propone ai soci di continuare nella consolidata consuetudine dell’ uscita mensile. Abbiamo un programma per l’autunno inverno che comprende anche la visita guidata al RADIOTELESCOPE SARDINIA di San Basilio (CA) che ha già avuto l’OK della Direzione della struttura. Conoscete già il programma dettagliato dell’iniziativa. Il nostro MONDOCAMPER ha manifestato un momento di stasi, dipeso da vari motivi personali ma anche da quella latente malcelata pigrizia che talvolta ci prende e dalla non costante collaborazione dei pur capaci autori dei pezzi del nostro notiziario. -2- Ai tanti nostri cultori del plein air vorrei rivolgere sentitamente un invito alla collaborazione, raccontandoci le esperienze, le sensazioni, le emozioni vissute nei momenti trascorsi assieme: il nostro notiziario deve avere come redattori ciascuno di noi! I problemi del turismo itinerante e la crisi dell’associazionismo non devono comprimere la nostra voglia di fare e di raccontare agli altri tutto ciò che di più bello e positivo riusciamo a realizzare, coinvolgendo i più pessimisti e perfino qualche possibile disfattista. RADIOTELESCOPE SARDINIA SAN BASILIO ELEZIONE CONSIGLIO NAZIONALE DI ACTITALIA – 19 OTTOBRE 2013 L’Assemblea nazionale di Actitalia ha eletto il nuovo consiglio nazionale che sarà così costituito: Pasquale Zaffina Presidente Libero Cesari Vice Presidente Lidia Melgiovanni Segretario generale Severino Santiapichi Tesoriere Salvatore Palma Consigliere Guido Chiari Consigliere Giuseppe Mattiello Consigliere Possiamo rallegrarci della conferma dell’Arch. Pasquale Zaffina, e anche per l’elezione del nostro conterraneo Salvatore Palma, presidente del Club Camperisti Sardi di Cagliari. Mentre ci congratuliamo con Salvatore, auguriamo al nuovo C.N. buon lavoro! Il nostro rappresentante sardo si adopererà certamente a esporre meglio e possibilmente a risolvere i “nostri” problemi nell’isola: primi fra tutti l’accoglienza e i trasporti. -3- Decoupage in allegria 2 febbraio 2013 Dopo due anni riprendiamo il corso di Decoupage, ci sono nuovi arrivi, che vogliono apprendere le nozioni basilari per un passatempo così rilassante, da attuare in lieta compagnia per consigli, chiacchiere e “valutazione” dell’opera compiuta, o da soli, quando le consuete mansioni ci stancano la mente e il fisico e abbiamo necessità di lasciar vagare liberamente il pensiero. Consegno alcuni oggetti in legno (materiale facile da reperire e semplice da usare) e metto a disposizione carte e colori, forbici e colla, così le “allieve” e figli impegnano la loro fantasia e manualità nella elaborazione di simpatiche e allegre decorazioni, ritagliando case, fiori, farfalle, pesci, bambole e tutto ciò che arricchirà la composizione. Ogni tanto sguardi maschili sbirciano curiosi dietro le spalle, osservano, forse vorrebbero intervenire, ma, alla fine, optano per la preparazione degli arrosti e di un lungo tavolo, che dovrà accogliere numerose persone per concludere la serata con una cena, ormai entrata definitivamente nelle tradizioni camperistiche. -4- SandraTamponi MONDOCAMPER: DAI GIORNALI Si sa: ogni camperista cerca di rendere sempre più comoda la vita a bordo e a tal fine va ricercando quel particolare accessorio, visto magari nel camper dell’amico. Il salone del camper è certo una ricca vetrina per ammirare e toccare con mano le ultimissime novità specie nel mondo degli accessori. Dalla lettura di varie riviste e dai comunicati on line delle ditte possiamo scegliere qualcosa di interessante. Le fonti energetiche di bordo sono sicuramente l’aspetto irrinunciabile per quanto riguarda la vivibilità, la sicurezza e la garanzia di libertà: elementi indispensabili per ogni momento dell’abitar viaggiando. PANNELLI FOTOVOLTAICI Due novità hanno attratto la mia attenzione: ecco comparire i pannelli antigrandine. Dopo il devastante temporale locale nel nord-ovest dell’isola nel mese di ottobre, mi è parso opportuno riparlare del fotovoltaico in camper e perfino sui tetti delle nostre abitazioni. La prova delle biglie d’acciaio sulla superficie delle celle e la loro dimostrata integrità dopo un simile trattamento, penso possa fugare ogni dubbio sulla bontà del prodotto. Pannello a concentrazione. Può produrre una corrente ad altissima tensione grazie ad una vera e propria griglia di lenti che condensano i raggi solari su ogni mattonella di silicio del pannello. Per ulteriori informazioni rivolgersi alla cs-evolution.it . BICI ELETTRICHE Se avete avuto la opportunità di visitare qualche città della pianura padana, avrete visto certamente in circolazione un numero incredibile di bici elettriche lungo le relative piste ciclabili o nelle restanti vie . Ho potuto vedere caricare (si fa per dire!) su un normale bagagliaio d’auto una bici del genere, con un paio di movimenti delle braccia e una sistemazione rapida nel vano. Incuriosito e non competente in materia, ho voluto dare uno sguardo a internet, semplicemente scrivendo: bici elettriche per camper. A voi la prova. Vi avverto: rischiate di essere…contaminati! ORIENTAMENTO: ovvero: per non PERDERE LA BUSSOLA Bussola: Come tutti sappiamo è lo strumento fondamentale per un corretto orientamento. Vi sono modelli innumerevoli. Cito la QUECHUA C-100 (€ 4.95 - www.decathon.it ) Si tratta di un involucro con un ago magnetico libero di ruotare e di disporsi verso nord. Si tratta di un prodotto…preistorico rispetto ai vari tomtom e telefonini superdotati. Serve tuttavia ad avere un’idea sulla direzione da prendere in una città sconosciuta, avendo di fronte una mappa. Ma sapete trovare il nord senza bussola disponendo di un normale orologio a frecce (ora solare s’intende)? Penso di sì. In caso contrario basterà, nelle ore diurne, tener fermo l’orologio con la freccia delle ore diretta verso il sole. Dividendo l’ora di osservazione per due avremo come risultato l’ora nella quale si trova il nord; le ore pomeridiane vanno espresse con la notazione a due cifre. Esempio: se dirigiamo la lancetta delle ore alle 10, il nord sarà in direzione delle 5; alle 16 sarà in direzione delle 8. -5- L’incontro di carnevale: la Favata! 3 febbraio 2013 Sandra Tamponi Sta diventando una lieta consuetudine l’incontro per festeggiare il carnevale e, per l’occasione, si preparano piatti più impegnativi, gustosi e meno abbordabili nella giornaliera dieta ipocalorica. Maria Antonietta e amiche hanno superato ogni aspettativa e l’esperienza dello scorso anno e, quando i profumi della Favata hanno preceduto l’arrivo del pentolone, molte mani si sono allungate porgendo un piatto per accogliere tenere fave, carne, cavoli e un brodo denso ricco di sapori. Silenzio in sala! Per qualche minuto i commensali si sono ammutoliti per gustare con calma e attenzione un piatto speciale. Naturalmente a questo piatto si sono aggiunti disparati assaggi, provenienti dalla sapienza e dalla capacità di tante altre signore e il finale è stato allietato da grandi, teneri, dorati Fatti Fritti. Uno scambio fitto di ricette ha tenuto impegnate molte persone nella lunga siesta pomeridiana e da queste chiacchiere è scaturita un’idea: un opuscolo di ricette di piatti facilmente eseguibili in camper, con ingredienti semplici o con prodotti acquistati o raccolti nei nostri viaggi in Sardegna, in altre regioni o all’estero. Mandare le ricette al seguente indirizzo: [email protected] Il carnevale si festeggia anche così, migliorando l’aspetto fisico e cambiando sembianze e personalità! -6- MONDOCAMPER: Cucina Sfarfallata di ortaggi di Mariangela Una cipolla, una melanzana, una zucchina, un peperone rosso o giallo (oppure tutt'e due in proporzione alla pasta), una patata piccola, un mazzetto di fagiolini fini, pomodori freschi, un mazzetto di rucola. Formaggio (facoltativo) Un pacco di farfalle Fare tutte le verdure a tocchetti, compresi i fagiolini crudi, metterle assieme e aggiungere olio d'oliva e i pomodori a pezzi. Cucinarli al dente senza disfarli, in ultimo mettere anche qualche rametto di rucola. Scolare la pasta, condire e aggiungere il resto della rucola cruda. Pane pistoccu con verdure di Mariangela Pane pistoccu, un carciofo, un mazzo di asparagi, funghi porcini, pomodorini, ricotta mustia, basilico, aglio, cipolla, vino bianco, olio, sale, peperoncino. Cuocere il pane e farlo a pezzi. In un tegame mettere l’olio con il carciofo e i funghi a fettine, gli asparagi a tocchetti, uno spicchio d’aglio, cipolla e cuocere aggiungendo una spruzzata di vino bianco, peperoncino a piacere e un po’ d’acqua di cottura del pane. Versare il pane nel tegame, saltare, aggiungere la ricotta e alcuni pomodorini crudi. Completare con foglie di basilico. 3-Spiedini di carne Con carne macinata, uovo, pane grattugiato, latte, prezzemolo si compongono delle piccole polpette, si infilzano in uno stecchino e si arrotolano per formare un cilindro. Passatele nel pane grattugiato. Si friggono e si asciugano. Disponete gli spiedini a raggiera e, per colorare il piatto, in ogni stecchino aggiungete un’oliva nera e al centro una sfera di pomodoro. Alternate agli spiedini di carne altri con pezzi di pomodoro e pezzi di cetriolo. Condimento per bollito Un filetto di acciuga, olio extra, prezzemolo, sale. Tritare minutamente abbondante prezzemolo, coprirlo d’olio, aggiungere l’acciuga fatta a pezzi e il sale. Dopo aver rimescolato il tutto, condire la carne lessa. -7- DINAMICA è un periodico edito da un consorzio nazionale di farmacie: ha una notevole tiratura e un’autorevolezza di tutto riguardo che traspare chiaramente dalle firme ed argomenti trattati, oltre che dal pregio editoriale. Dopo la pubblicazione del mio intervento che segue (avvenuto così come lo ho descritto), la Direzione di DINAMICA mi ha invitato a firmare una rubrica “TEMPO LIBERO” che troverà spazio fisso nei numeri della rivista. Grato al Direttore responsabile, ho ritenuto opportuno accettare, soprattutto per aver l’opportunità di continuare a divulgare e promuovere la cultura della difesa e del rispetto del paesaggio e del mondo del plein air. L’ambiente dei lettori di DINAMICA conoscerà meglio la nostra Associazione e le sue iniziative. SALUTE E PLEIN AIR “ABITAR VIAGGANDO” di Augusto Carta presidente Associazione Camperisti Nord Sardegna “Salute, benessere e qualità della vita”: questo il motto che ha ispirato la progettazione e pubblicazione di DINAMICA, bella rivista (editoriale autunno-inverno 20122013) che ha suscitato il mio interesse, tanto da accogliere l’invito a “proporci temi e suggerimenti”. Il trinomio accattivante dell’editoriale è sempre più ricorrente non solo nelle riviste specializzate, ma anche nel discorrere quotidiano, nella stampa, nei servizi radiotelevisivi e in tutti i media. La mia premessa tende a “giustificare” da un lato questo intervento, quasi in punta di piedi, dall’altro la sua pertinenza con le tematiche di vari argomenti trattati da DINAMICA. “Salute e plein air”, quasi un “sinonimo” del motto citato, condivisibile da chi gode e si interessa di salute, messo in atto da tanti vacanzieri e da chi sta scoprendo il messaggio in esso contenuto. Vivere, attuando questa pratica di vita, significa inevitabilmente renderla non solo compatibile ma condurla e coniugarla con paesaggio e cultura. Nello statuto della nostra Associazione camperisti nord Sardegna, regolarmente registrato nel 1998, questi concetti sono il fondamento del sodalizio. Quando si parla di paesaggio e cultura, non ci riferiamo a entità astratte, ma a due principi fondamentali della nostra costituzione che, assai chiaramente (prima e unica al mondo) recita: art. 9… La Repubblica tutela il paesaggio e il patrimonio artistico e culturale della Nazione. Il paesaggio è tutto ciò che comprende l’ambiente e la vita del pianeta in cui viviamo: noi vorremmo conoscerlo meglio, visitandolo, per valutarne e apprezzarne il valore e godere delle sue risorse. Non occorre dilungarmi in questa analisi: il nome, la ragione sociale della nostra Associazione e il titolo di questa nota sono sufficienti per -8- sapere chi siamo, cosa ci piace e, soprattutto perchè ci piace. Scegliere il camper per “visitare” significa viaggiare in libertà, preparare con cura gli itinerari compatibili con tempo a disposizione e quant’altro ci possa interessare. Si tratta, come è evidente, di una scelta di “vita” nello spazio ristretto di un veicolo ricreazionale, pur con ogni essenziale servizio a bordo. Viaggiare per conoscere: chi lo fa in camper, viene a contatto con la realtà che va a scoprire, in una vacanza o per motivi di studio vero e proprio. La vacanza è per i più il periodo in cui le potenzialità di questo veicolo si materializzano tutte. Un sardo che acquista il primo camper (nuovo o usato) progetta in genere viaggi oltremare, attratto da mete vicine e lontane oggi sempre più onerose: i costi proibitivi dei traghetti ne scoraggiano la realizzazione. Il camperista comincia così a viaggiare di più per le strade di Sardegna e in genere scopre che è “quasi un continente”, così definita dal titolo della famosa opera di Marcello Serra. Ogni nostro socio, fin dalla sua prima “uscita” da noi organizzata mensilmente, trova conferma delle sue aspettative di turista itinerante. Il nostro consiglio direttivo, opportunamente sfruttando i fine settimana e i vari “ponti”, propone un’uscita sociale con itinerari quasi sempre differenti e dal 1998 ne abbiamo effettuati con successo oltre cento: andiamo scegliendo paesaggi che sono il patrimonio della nostra isola, visti e vissuti in ogni stagione. Ci fermiamo naturalmente nei paesini ai più sconosciuti, nelle innumerevoli riviere, nelle zone archeologiche, nelle sagre del folklore, nelle città più attraenti, e potrei continuare. La nostra uscita ha sempre finalità ricreative e culturali: non manca un pranzo-pizza in un locale o una tavolata all’ombra delle nostre ampie verande, fruendo di spazi opportuni, e usando arredi e cambuse delle nostre “case”. Ma non è solo questa l’attività dell’Associazione: convegni e dibattiti sul turismo, pubblicazione del volume Guida al turismo itinerante in Sardegna e del notiziario MONDOCAMPER. Per la prima volta in Italia abbiamo realizzato, con il contributo della Regione, un corso di tre mesi in un Liceo di Olbia frequentato da 15 allievi delle ultime classi, tenuto da nostri docenti: oltre alle lezioni frontali, con argomento dominante salute, benessere e rispetto dell’ambiente, si è parlato di camper in ogni dettaglio, delle normative vigenti, delle aree di sosta e dei campeggi. Allievi e docenti inoltre hanno progettato un itinerario nel nord Sardegna e un altro nel sud della Corsica. Li abbiamo realizzati con gli studenti ospitati a bordo dei nostri camper che hanno potuto sperimentare l’abitar viaggiando. L’Associazione inoltre cerca sempre di contattare le amministrazioni dei vari comuni visitati, al fine di promuovere la redditizia ospitalità del turismo itinerante, incentivandolo con la realizzazione di aree di sosta: hanno un costo sostenibile e noi offriamo la consulenza tcnico-pratica gratuita. Questo nostro intervento su DINAMICA vuol contribuire a promuovere la conoscenza e il valore del paesaggio. Il suo rispetto sarà sempre fonte di salute, benessere e plein air. MONDOCAMPER è il notiziario dell’Associazione Camperisti Nord Sardegna di Sassari. Stampato in proprio, riceve il contributo di Soci e amici gratuitamente. Direttore responsabile: Augusto Carta -9- Tempo incerto, si esce ugualmente! 23 – 24 marzo 2013 Sandra Tamponi L’incontro con i camperisti è al molo Brin sotto un cielo ricoperto di nubi e di quadrati di azzurro. Cosa succederà? Le comunicazioni telefoniche tra i Soci parlano di minacce di pioggia, di venti impetuosi, di preoccupazioni per spostamenti lontani, di consigli per affrontare un viaggio così “avventuroso”. Noi siamo qui, pochi, ma decisi a godere di qualche ora al di fuori delle consuete abitudini casalinghe con lo spirito di collaudati amanti del tempo libero alla riscoperta del piacere di stare insieme. Il centro storico di Olbia offre qualche scorcio interessante, come l’angolo della chiesa di San Paolo, i vicoli che si dipanano intorno con belle case in granito, la lunga via Garibaldi, quasi tutta rimessa a nuovo, le due piazze contigue, anima della vita serale, i resti delle antiche mura, la Basilica minore di San Simplicio con i recenti scavi a lato della chiesa, e, in prossimità del Municipio, il monumento “La piramide di luce” dedicato a Emanuela Loi. Il passeggio porta anche alla scoperta delle vetrine e allora qualche breve sosta per analizzare, confrontare, criticare e …comprare! Si fa sera, quasi notte, è tempo di rintanarci in una bella pizzeria, dove ci raggiungono due vecchi amici camperisti, Venerio e Bruna, con i quali trascorriamo due ore di reminiscenze del passato e di buoni propositi per l’avvenire. Al rientro i camper sembrano adagiati sulle acque calme del porto, il vento si è placato e, poco lontano, Tavolara, liberata dal copricapo di foschia, fa presagire una domenica senza problemi. Infatti, scioltesi le nubi in una leggera pioggia mattutina, l’aria si è fatta più tersa e limpida, così decidiamo un cambiamento di programma, che ci porta nella vicina zona del Pozzo Sacro. Per affrontare meglio la giornata, sorseggiamo un ottimo caffè nel centro “Gallura”, di fronte allo splendido spettacolo del porto, incorniciato dal monte Pino e dal Limbara. -10- Nel Pozzo Sacro “La Testa” ci fa da guida Simone, così possiamo capire e cogliere meglio il significato del monumento millenario e apprezzare la posizione strategica sulla lunga insenatura del golfo. Approfittando delle buone condizioni del tempo, percorriamo la pittoresca litoranea per Golfaranci con il susseguirsi di bianche spiagge di fronte a capo Ceraso, a Tavolara e, più in là, Figarolo. Sosta di fronte alla bella e imponente stazione ferroviaria. I cartelli per il Pozzo Sacro di Milis portano all’interno della stazione, ma la mancanza del passaggio e l’incuria ci fanno ritornare indietro e, incamminandoci lungo i binari dismessi verso il mare, arriviamo al pozzo, ripulito, ma talmente nascosto, che per gli estranei è difficile scovarlo. È indubbio che la costruzione della ferrovia abbia distrutto lo spazio frontale, limitando il monumento alla camera vera e propria con i numerosi scalini, che scompaiono nella profondità del pozzo colmo d’acqua. Sulla via del ritorno sostiamo per ammirare il golfo di Marinella, Porto Rotondo, l’alta posizione panoramica della chiesetta della Madonna del monte, mentre il sole ci riscalda e illumina i fiori gialli delle ginestre. Per maggiore sicurezza, vista l’incertezza delle condizioni meteorologiche, organizziamo il pranzo dentro casa, è vicina e si trova lungo la litoranea per Olbia. Dopo le conversazioni piacevoli e la siesta, una lunga passeggiata ci porta dalla collina al mare per smaltire l’eccesso di calorie, acquisire più scioltezza nei movimenti e consentirci così un tranquillo viaggio di ritorno. -11- Agriturismo “Il Muto di Gallura” Il Muto di Gallura si trova sulla strada che da Tempio porta ad Aggius, in posizione soleggiata e aperta, nel verde rigoglioso di boschi e vigne. Gianfranco Serra e la moglie Francesca hanno arricchito le stanze dell’agriturismo di oggetti antichi di vecchio uso, manoscritti e foto dell’800, tanto da rendere la struttura un piccolo, affascinante museo. La cucina è sempre curata nella preparazione di piatti locali, gustosi e di sicuro gradimento, accompagnati dal delicato vino rosso e dal gradevole Vermentino di Gallura. I camper sono i benvenuti, hanno a disposizione un grande parcheggio, gratuito, dove possono trascorrere anche la notte in perfetto silenzio e tranquillità. L’agriturismo è vicino al paese, costruito con belle case in granito dal tipico carattere gallurese, rallegrate dai fiori alle finestre e nei poggioli. Inoltre il mare e i monti del Limbara non sono lontani. Loc. Fraiga 07029 Aggius (OT) Tel 079.620559 Hanno contribuito alla compilazione di questo doppio numero del giornalino i Soci: Davide Cherchi, Marco Altieri, Maria Giovanna Desole, Sandra Tamponi. Grazie a loro e a tutti quelli che in futuro saranno disponibili ad una più proficua partecipazione con cronache, impressioni, consigli tecnici, scelta di itinerari, note. -12- Lazzaretto – aprile 2013 Al Lazzaretto ci attende una bella comitiva e, senza indugio, si va a camminare sotto un tiepido sole, che se ne infischia delle previsioni catastrofiche di poche ore prima. Dopo aver fatto una notevole riserva di ossigeno, ci ritroviamo intorno ad una tavola allegramente imbandita, pronti ad affrontare una degustazione varia di piatti speciali e una notte all’insegna dell’incertezza atmosferica. E ancora non piove, anzi il sole del mattino è sempre più prepotente, il vento si placa e di fronte si vede anche Alghero. Tuttavia è meglio adottare un comportamento prudente, non si va all’Oasi, ma si programma una lunga trasferta verso Punta Giglio per continuare ad arricchirci di riserve energetiche. La comitiva parte, occhi puntati al cielo e al mare, e inizia ad alleggerire l’abbigliamento per procedere con più grinta verso i sentieri tortuosi del Parco di Porto Conte. Anche Augusto si fa coraggio e percorre un buon tratto di strada con l’amico Flavio. La primavera ha riempito di colori i boschi e le radure del parco, il giallo delle ginestre si amalgama con i delicati rosa, bianchi, viola di caprifoglio, gladioli, anemoni, cisti e il verde intenso del sotto- bosco. I cinghiali hanno fatto un buon lavoro, contribuendo ad arieggiare il suolo e a scavare ampi fossi, dove l’acqua accumulata offre sostanza e refrigerio agli animali di passaggio. Ai lati del sentiero principale se ne aprono altri, che portano direttamente alla scogliera, e qui, fermi a respirare aria e salsedine, scrutiamo le profonde insenature, dove le onde s’infrangono lasciando residui di schiuma e pezzi di legno. Rinfrancati dalla lunga camminata, si rientra alla base, dove ci attende l’aroma del caffè e il profumo di griglie calde, pronte ad accogliere bistecche, salsicce e pesci, che ci permetteranno di riacquistare energia per la passeggiata serale lungo il mare verso le Bombarde e per il ritorno a casa. Sandra Tamponi -13- Tra murales, pinnettas e profumi d’arrosto di Davide Cherchi Lo spiazzo ventoso dell’area attrezzata di Genna Silana al quale giungiamo dopo un lungo tortuoso percorso in salita, ideale per quei motociclisti che troviamo sempre presenti e numerosi, mi riporta al simpatico ricordo di alcuni anni fa quando ci radunammo, circa un centinaio di camper, per l’inaugurazione del sito. Piccola sosta e un’occhiata ai monti ed al lontano triangolo di mare, e già pensiamo a recarci a conoscere e visitare Urzulei. Vedere giù, più in basso di oltre duecento metri, la chiazza di case di un paesino come in miniatura, in una conca ad anfiteatro con costoni rocciosi ed aperta in qualche modo verso sud, con veduta di rocce e vegetazione senza apparenti altre tracce di vita, mi ha lasciato sul momento abbastanza perplesso tanto da chiedermi come si potesse vivere isolati laggiù. Tuttavia dopo una per me interminabile serie di tornanti, giunti al paese il mio sconcerto si è subito affievolito e ridimensionato poichè vi ho trovato invece un paese come è generalmente un paese, un piacevole insieme, una normale mescolanza di costruzioni vecchie e spesso in disuso, fatte di granito e porfido rossiccio che sono pietra locale, incuneate fra altre discretamente mantenute anche se talora da completare, ed altre ancora dotate di un certo stile e di modernità. Protese verso le alture ed il piano, le strade sono discretamente erte e spesso affiancate da gradinate che vanno di ripiano in ripiano, con alberi, verde, fiori, fontanelle e sedili per freschi riposi. Prevale il silenzio; ma è sabato pomeriggio con sprazzi di nuvole e sole, e noi rompiamo un poco l’incanto con vocii contenuti ma lieti per le gustose more di un gelso sotto il quale facciamo festa. -14- Disponiamo di una guida particolare, dell’amico Giorgio, già preside e sindaco, che ci illustra da esperto la situazione di questa comunità di soli millecinquecento abitanti, ma che si è dotata prima ancora di molte altre anche di una rete di distribuzione di gas di città, ed è base di partenza assistita per scalate, percorsi montani, visite archeologiche e specialmente speleologiche. Ma quello che di nuovo e di originale ci colpisce è la presenza di numerosi murales in bianco e nero mirabilmente eseguiti, riproducenti scene di vita paesana, di attività del passato fissate da vecchie foto (perciò in bianco e nero) quali quelle delle cestaie, dei carbonai, o il rientro dalla campagna, esaltate dallo spicco di luci e di ombre che le rendono vive. Camminiamo abbastanza per il paese e vediamo in angoli un po’ trascurati vecchi torchi per olive, macine per grano, e altro che in un prossimo futuro andrà a costituire il museo storico locale. Rientriamo al tramonto con una buona disposizione per ‘affrontare’ la cena con menù tipico espressamente riservatoci e costituito da antipasti col profumo e il sapore del genuino, culurgiones, porchetto arrosto, contorni, vino ed altro. L’atmosfera conviviale ci riscalda e ci rallegra. Poi, in camper, il vento ci dondola come su una solida barca in un mare moderatamente mosso, e col suo fruscio continuo ed intenso ci concilia ancor più il sonno. Al mattino con auto fuoristrada ci rechiamo nell’oasi faunistica di Sa Portiscra dove vediamo ancora con piacere le pinnettas col caratteristico ‘cappello’ che fa pensare a un nido di cicogne, i cervi sardi in libertà controllata, i resti del villaggio nuragico, e il tutto fra querce e ginepri che con le cime dei loro ramoscelli aggiungono colore più tenero per il rinnovo della loro naturale crescita. Le condizioni del tempo in qualche modo ci assistono, per cui gli amici di Genna Silana che hanno provveduto a recuperare quanto non consumato ieri per la cena, ce lo ammanniscono su una lunga tavolata sotto un fantastico grosso leccio. E’ il top della cortesia e dell’accoglienza. E’ una uscita indimenticabile. -15- SILANA: UN’AREA DI MONTAGNA DOTAZIONI, OSPITALITA’ E CALORE La inaugurammo alcuni anni fa: c’erano camperisti di mezza Sardegna e non solo. Come già Davide ci ha raccontato nel suo resoconto (ma lo vorrei definire caloroso diario di un viaggio fantastico), l’area si trova ai bordi della S.S. 125 Orientale sarda, mentre si scollina l’omonimo sito. All’accoglienza il simpatico e giovane gestore Giovanni Andrea ci illustra le dotazioni dell’impianto: camper-service, ampie panoramiche piazzuole, docce, lavanderia, area barbecue, prese di corrente, due casemobili con ogni comfort, saletta per probabili incontri conviviali. I prezzi sono più che accessibili. Giovanni Andrea organizza anche escursioni in fuori-strada: al vicino sito archeologico di “Sa Portiscra”, dove si può ammirare la tipica pinnetta locale e molti esemplari di fauna e flora selvatica, a Urzulei, Su Gorroppu e altre località da concordare al momento. Località Silana Urzulei (OG) S.S. 125 Km 182,5 Cell. 338.3319191 340.5739613 -16- PANE E VINO DUE PROTAGONISTI DELL’OFFERTA GASTRONOMICA SARDA Ricordando la nostra rubrica GUIDA VINO di qualche anno fa, apprezzata dai lettori, vorrei ritornare sull’argomento per parlare ancora di due protagonisti fondamentali della nostra tavola di ieri e di oggi ma anche delle liete tavolate durante le innumerevoli uscite in Sardegna: il pane e il vino. Il frumento e la vite quindi sono stati e sono elementi fondamentali della alimentazione. E’ almeno azzardato pensare una Sardegna senza un tralcio di vite o priva di una spiga di grano: abbiamo imparato, nel corso dei secoli, a utilizzarne i prodotti e a fare in modo che sia garantita la loro genuinità. Non solo le norme di legge vigilano su tali processi di trasformazione: sono sorte negli ultimi tempi associazioni che hanno posto la loro ragion d’essere proprio nello studio e ricerca e valorizzazione del buon vino e del miglior pane quotidiano. Come campeggiatori turistici indirizziamo i nostri interessi otre che alla salvaguardia e custodia dell’ambiente, anche al suo ottimale utilizzo. Tra i clubs (per adottare un termine d’oltralpe) che pongono la loro attenzione al pane e al vino, è da segnalare e elogiare l’Associazione pane al pane di Sassari. Come è noto, opera a Tempio la Confraternita del moscato di Gallura (sodalizio sorto per primo in Sardegna nel 1984) che studia, valorizza e promuove la cultura del vino e del celebre moscato gallurese in particolare. Mi è parso necessario fare questa breve premessa per introdurre un argomento che va suscitando non solo in Sardegna una crescente attenzione. Alla ricerca della genuinità dei prodotti della enogastronomia, c’è chi studia il loro passato per garantirne il futuro. Pane al pane: ecco il nome del gruppo degli appassionati assaggiatori sassaresi che promuove lo studio e la cultura della produzione del pane a lievitazione naturale. Il protagonista assoluto di ogni tavola, fermentato con il lievito madre (ricordate la matrica?) deve diventare il testimone costante di un intero territorio, così come accade per oli, formaggi, vini ecc. Si vanno svolgendo vari incontri culturali, degustazioni guidate e corsi con la finalità di valorizzare i pani tradizionali. Il vino e il relativo vitigno sono sempre stati bandiera e simboli del territorio che li producono: parlare di Cannonau, mandrolisai, fermentino, cagnulari…non può che evocare la Sardegna. Il vino, la cui varietà è vasta quanto il pianeta, sta seguendo un percorso virtuoso che tende a studiare ed esaltare l’autoctonia dei vitigni locali e le metodologie della vinificazione. Il fiorire in Sardegna di Confraternite del vino (primogenita nell’Isola la c. del moscato di Gallura nel 1984 ) è un ulteriore contributo alla promozione del turismo enogastronomico e dei suoi itinerari sardi. Se ci limitiamo in questa sede a parlare di vitigni antichi della Gallura, possiamo annotare decine di essenze, cosi come ha minuziosamente fatto il Presidente della Confraternita del Moscato, Antonello Pippia: nieddu’addosu, ritannatu, ua niedda nostra, ua d’agnulu... Grappoli che son ben presenti nella mia memoria come i loro colori e sapori. -17- Coriandoli e frittelle, aria fresca e buona compagnia Davide Cherchi Mangiare frittelle lunghe calde fragranti in piena estate, in mezzo ad un viavai di gente, di folla festante per l’avvicinarsi di un corteo di carri allegorici come a carnevale, sembrerebbe frutto di una strana immaginazione; ma non è una stravaganza, perché è una vera e propria manifestazione carnevalesca, come strascico di quella passata, per dare un’idea di Lu Carrasciali Timpiesu a coloro che non hanno avuto occasione di vederlo a suo tempo; e non è una formula bizzarra poiché trova consenso e piace come qualsiasi altra festa. Siamo infatti qui a Tempio, convenuti in gruppi o singolarmente per ritrovarci alla festa montana della Madonna della neve, che sarà domani. Nel frattempo ci lasciamo trascinare, coinvolgere e in certo modo travolgere da questo ordinato disordine, tra luci, musiche, balli, stridi, rimbombi di bande orchestrali, scenette comiche da sagra paesana, e coriandoli che ti piovono da ogni parte, sia che ti soffermi ad osservare vetrine o a salutare amici o conoscenti, sia che ti sieda ai tavolini all’aperto di un bar per dissetarti e combattere la calura che non intende ancora calare. Come in altra occasione programmata andiamo a formare una grande tavolata nel ristorantino di Bisson, dove mangiare e bere non ci ha mai deluso, e dove ci intratteniamo sin tardi, mentre nelle strade del centro sino a notte fonda continua la festa con musica e suoni che poi le poco spesse pareti del camper attutiranno solo parzialmente, anche se il sonno e la stanchezza riusciranno a prevalere. -18- Al mattino seguente, magari un po’ assonnati, siamo in marcia per l’erta tortuosa salita, dura ma molto panoramica del monte Limbara dove ci attendono altri camper già installatisi lì nottetempo. Sotto gli alberi tantissimi tavoli e panche sono predisposti per il grande pranzo che il gruppo locale “Ragazzi del ‘63” ha preparato. Il bel tempo invita alcuni a fare brevi camminate verso punti più alti da cui meglio spaziare con una vista più ampia del paesaggio. Ma la grande folla che si è andata infoltendo è tutta lì, sotto gli alberi o al sole, poiché la chiesina può accogliere al suo interno solo un modesto numero di fedeli, per cui i più, e siamo tanti, restiamo fuori in attesa che col termine della cerimonia religiosa si proceda alla degustazione di quel che il profumo di cucinato lascia di buono presagire; e saranno gnocchetti al sugo, ‘ghisatu e busecca’, quella trippa fresca tanto desiderata dai buongustai, e che di rado e per favore riesci a trovare fuori dalle rivendite pubbliche. Questa pietanza è il piatto forte della festa, e con pane, vino e altro ci teniamo in allegria sino al pomeriggio inoltrato, quando per molti è ormai giunta l’ora del rientro, col proposito tuttavia di ritrovarsi con piacere anche nelle future simili occasioni. Agosto 2013 -19- Risate e Buonumore Marco Altieri Sono sempre più convinto nell’avvalorare la tesi che il piacere provato nel fare un viaggio non risieda tanto nella meta, ma piuttosto nel percorso e nelle situazioni che conducono ad essa. Ed è li che colgo le vere sfumature, quelle che rimangono impresse nella memoria alla fine di una giornata o quando riguardo alcune foto, sensazioni che rendono il più delle volte luoghi visti e rivisti, sempre diversi. Anche piccoli episodi apparentemente spiacevoli quali: una mosca nel caffè, uno sguardo tendente al disgusto, la contrarietà di un barista, l’escamotage per porre rimedio all’imbarazzo, fanno parte di quelle famose sfumature che velocemente si trasformano in risate e buonumore, tutti elementi vitali per un camperista che decide di mettersi in viaggio a bordo del proprio mezzo. Ora… non voglio di certo entrare nel dettaglio e capire il perché le leggi della fisica abbiano improvvisamente abbandonato il volo di una piccola mosca, facendola galleggiare nel caffè di Maria Giovanna, preso in un bar nei pressi di Abbasanta. Vorrei invece sottolineare lo spirito con cui il 19 Ottobre è iniziato: Risate e Buonumore. Partiti alla stessa ora da Li Punti con i coniugi Melia e superata Abbasanta arrivammo all’ittiturismo “Sa pischera e mar’e pontis” di Cabras quando ormai le ultime ombre della sera iniziavano a modificare le proporzioni del paesaggio circostante. Ad attenderci diversi amici camperisti entusiasti del nostro arrivo. La serata era magnifica. Ogni ingrediente della natura saldamente al proprio posto: temperatura ideale, ambiente lagunare, un giusto silenzio, sensazione di tranquillità e benessere arricchita da una grande luna piena che si alzava lentamente nel cielo condendo il tutto con la propria luce. Alle 20.30, ora della cena, il locale si presentava sobrio e discreto al tempo stesso. Era la prima volta che io e Marilena cenavamo li. Un prestante cameriere con un codino, probabilmente riconducibile anche alla stessa persona che si occupava della pesca e dell’allevamento dei pesci, svolgeva il servizio al tavolo con diligenza e sufficiente gentilezza. Il menù comprendeva una diversità di antipasti che andavano dalla razza in agrodolce, ai polpi con il sedano, ai gamberetti fritti, alla bottarga, al patè di tonno e bottarga a forma di rosa del deserto, fino ad arrivare, preceduto da due ottimi primi, al piatto forte del locale: la grigliata di pesce, tra cui il famoso muggine arrosto con panatura in superficie. Credo sia inutile sottolineare come ogni preoccupazione, tentativo, intenzione, speranza o concetto scientifico di dieta abbiano avuto quella sera un ruolo molto marginale nella vicenda. All’uscita del locale, timidi suoni di flauto traverso di Caterina, canti e filastrocche etniche anticipa-20- te da Davide con tutti gli altri a seguire, accompagnate dalla chitarra di Paolo, indicarono al gruppo che forse era arrivato il momento di rientrare sul camper per il meritato riposo. Il mattino del 20 Ottobre, alcuni di noi, in discreto anticipo sull'orario di partenza 9.30 che avrebbe sancito la direzione verso Arborea per la trentunesima sagra della polenta, decisero di aggirarsi nei dintorni per godere appieno della bellezza dei luoghi ora illuminati dall'alba e tra canali, ponti in legno, voli eleganti di aironi, scatti fotografici per fermare ogni istante ci mettemmo in marcia per raggiungere la cittadella nel frattempo addobbata a festa. Questa sagra viene molto sentita dalla numerosa comunità locale di origine veneta-friulana-romagnola. Con poco più di 4000 abitanti e 5 metri sul livello del mare Arborea ci mostrava i suoi lunghi canali che percorrono la via principale piastrellati per diventare eleganti marciapiedi. Nell’acqua invece piante di vario tipo talvolta un pò inconsuete come: il Giacinto d’acqua (Eichhornia Crassipes), originario del bacino dell'Amazzonia, un tubero che galleggia sviluppandosi con foglie larghe e verdi che tappezzano letteralmente l’acqua, oggi molto utilizzato come fitodepuratore in quanto capace di assorbire sostanze inquinanti in essa presenti cause spesso di cattivi odori; talvolta più consuete come le Mazzasorde (Typha latifolia): paragonabili a lunghi spiedini con in cima dei salsiciotti di colore brunastro, anch’esse depuratori biologici dell’acqua. Antistante la chiesa del Redentore eretta dall’architetto milanese Bianchi nel 1927, la concentrazione di bancarelle era massima. Un grosso pentolone in rame colmo di polenta fumante sprigionava nell’intorno il caratteristico profumo del mais . Uno staff di simpatiche cuoche in carne dall’aspetto nordico provvedeva alla preparazione del piatto in diversi modi in più di una postazione. Caratteristica di ogni sagra degna dell’attenzione di un pubblico apprezzante è sicuramente la fila. Mediamente per chi si è addentrato in essa l’attesa per poter guastare il piatto è stata anche di un’ora e mezza. La fortuna di appartenere ad un'associazione democratica come quella dei Camperisti del nord Sardegna si manifesta anche nel rispetto delle peculiarità e volontà dei propri iscritti. Ecco quindi assistere a “divisioni”, ma mi piace credere solo nei numeri e non nello spirito, che ognuno ha ritenuto più opportuno attuare a seconda delle proprie esigenze: alcuni hanno fatto la fila con soddisfazione, altri hanno ritenuto esoso il costo di 15 euro per un piatto notoriamente poco costoso, alcuni hanno optato per altri locali e altri ancora hanno ricorso alla cucina del proprio camper. In uno scenario climatico prettamente estivo accentuato dalla presenza di un vento di scirocco portatore di afa e nubi in cui forse un piatto di polenta poteva essere non del tutto gradito, la mattinata del 20 Ottobre è stata decisamente piacevole. Incuriositi dalla bellezza e particolarità del luogo, nel pomeriggio insieme a Gianni Melia, Maria Giovanna e Marilena decidemmo di raccogliere qualche informazione in più sulla storia di Arborea e dei suoi edifici. -21- Fondata durante il ventennio fascista e inaugurata il 29 ottobre 1928 Mussolinia di Sardegna era il suo nome per non confonderla con un'altra nata precedentemente in Sicilia e che ebbe meno fortuna. Oltre all'italiano ad Arborea è anche parlato il sardo campidanese e, soprattutto dagli anziani ma non solo, il veneto portato dai migranti delle zone di Treviso, Rovigo, Vicenza, Padova e Venezia, arrivati durante la costruzione della città durante il fascismo. Il vernacolo sta via via scomparendo a favore dell'italiano; inoltre vi si parla il friulano, frutto dell'immigrazione di famiglie provenienti dall'odierno Friuli. L’aspetto nordico della cittadina lo si rileva oltre che nello stile delle sue costruzioni principali anche nei volti dei suoi abitanti, figli e nipoti di coloro che dal nord vennero chiamati a prestare le loro maestranze per la bonifica della piana di Terralba, peraltro iniziata in epoca Giolittiana e conclusa con discreto successo nell’epoca fascista. Di sicuro interesse, da visitare con soli 2 euro, è il mulino museo dove ci sono le testimonianze della storia della bonifica e la casa del fascio. Il tempo passò velocemente, erano tante le informazioni prese, i luoghi visitati. Era ora di rientrare. Ci aspettava il viaggio di ritorno non meno importante di quello dell’andata, quello i cui i cassetti della memoria si aprono per archiviare le sensazioni appena vissute. Il nostro sito www.camperistinordsardegna.it e.mail: [email protected] indirizzi e numeri telefonici [email protected] Augusto Carta 079.631058 cell 339.4998286 Gianni Melia 079.397007 Vannina Obino 079.243022 Giorgio Simula 079.419037 Per il versamento della quota annuale si può utilizzare il Conto BancoPosta Click n.: 1013768484 Intestato a Melia Giovanni -22- AREA DI SOSTA ATTREZZATA MAZZELLA Lungo la super strada Olbia-Nuoro è segnalato il CAMPER SERVICE MAZZELLA Lotto n.31/A nella zona industriale di Siniscola. Si tratta di una vera e propria AREA DI SOSTA ATTREZZATA, CON TUTTE LE DOTAZIONI DEL PIU’MODERNO E TECNOLOGICO CAMPER SERVICE. Qualificato tecnico meccanico e irriducibile camperista, Michele Mazzella ha “inventato” la struttura pensando a tutto ciò di cui potrebbe aver bisogno un turista motorizzato amante del caravanning. Ecco le operazioni di carico e scarico che avvengono senza aprire o chiudere rubinetti, oppure lavare e asciugare il proprio camper in pochi minuti, o regolare la temperatura dell’acqua delle docce, ecc: tutto avviene automaticamente mediante un avveniristico sistema di sensori che disciplinano ogni operazione di servizio. Se poi si dovesse rendere necessario e urgente un intervento di qualsiasi genere sul veicolo, ci pensa il signor Mazzella, con i mezzi della sua attrezzatissima officina. Seppure dislocata in una vasta zona industriale, dopo il contatto diretto dell’accoglienza, l’area diviene calda e familiare, con ampi spazi di gioco, di soste conviviali, comode piazzole e transito agevole. Il Monte Albo fa da sfondo alla bella struttura. 0784.877468 cell. 348.7300325 -23- Ritorno a Li Marini Davide Cherchi A Li Marini puoi continuare a vivere e rivivere quegli anni lontani in luoghi che allora sapevi tuoi, prevalentemente visitati e sentiti e goduti forse solo da te e da pochi altri scopritori di un mondo, di una natura intatta libera incorrotta, vissuta con entusiasmo emotivo e una qualche primordiale freschezza. Qui ci sono natura quasi selvaggia e scogli e sabbia e mare; un mare sempre identico e sempre diverso, che sciaborda festoso o apparentemente infuriato, o resta immobile e ti fa compagnia, e ti incanta lasciandosi guardare, e ti rapisce come in un sogno. Con alle spalle verde e rocce, in una prospettiva di isole lontane e spazi senza limiti, c’è sempre la presenza di un mare che ti riempie il respiro, che con fasce di colore varianti dal tenue al più intenso, dal celeste al blu al violaceo, ti si presentano come un susseguirsi di momenti musicali in una scala di ritmi e colori armonizzati dall’ arte viva e vera della natura. Qui il silenzio è pieno di suoni, di rumori, di vita; diresti solitudine, ma sei circondato e immerso negli -24- aromi intensi di salmastro, di resine e di sottobosco. E vedi amici che, ciascuno a modo proprio, apprezza il luogo e compartecipa allo star bene degli altri, con espressioni liete, risa spontanee, conversazioni leggere specie nei momenti conviviali, in genere i più aggreganti, o quando fai camminate o passeggiate sotto sole e fragili ombre di radi rami di pino, al tempo stesso piacevoli e affaticanti, allietato e frastornato dal frinire delle cicale nelle ore assolate o dei grilli dal calar della sera. Quasi inesprimibili sono sensazioni emozioni sentimenti, e ricordi, che ti possiedono permeando tutto come in un incanto. Sono ormai pochi e rari i luoghi ‘solitari’ nei quali puoi trovare e rievocare semplicità e bellezza naturali, e ricreare i meravigliosi stati d’animo del passato: a Li Marini questo è ancora possibile ed è anche reale. San Teodoro Luglio 2013 -25- AUTUNNO IN BARBAGIA ORANI 27-29 Settembre 2013 Con l’arrivo dell’autunno anche le nostre mete sono mutate, ci sono però sempre tante proposte per nuove escursioni interessanti nel nostro territorio con lo scopo principale di ritrovarsi sempre e in armonia con il nostro gruppo di “turisti itineranti” e l’occasione attualmente la offrono i paesi con le “cortes apertas” con le quali molti paesi della Sardegna espongono le risorse del proprio territorio in tutti i settori. Si sceglie di andare a Orani.Si parte quindi in direzione “ORANI”, un paese di circa 3000 abitanti nel cuore della Barbagia a solo 20 km. dal capoluogo Nuoro, dal paese s’intravede il monte Gonare con i suoi 1083 mt. di altezza; come nella maggior parte dei paesi dell’entroterra qui l’economia non è solo agro-pastorale bensì sono presenti una pluralità di attività industriali come l’attività Mineraria (Talco e Feldspati), la lavorazione del Ferro e Pietre Lapidee e quelle Artigianali, Aziende Edili, della lavorazione del velluto, del Ferro, aziende che si sono distinte a livello Nazionale. Varie le manifestazioni organizzate per l’evento come: 1° Campionato Regionale dei Muratori “SOS MASTROS DE MURU”: squadre di muratori provenienti da varie parti della Sardegna che dal vivo hanno creato dei caminetti. Visita ad un Atelier di moda con una esposizione di abiti creati da una giovanissima stilista con i quali ha partecipato a sfilate Nazionali di alta moda. Continuando nel giro abbiamo visitato delle Chiese risalenti al XVI° -XVII° e XVIII° secolo nel centro storico molto antico e anche numerose abitazioni nobiliari. Proseguendo: visita all’Esposizione Fotografica “Museo Nivola” e alla Pinacoteca “Mario Delitala” nel Palazzo comunale. Dopo aver appagato la vista di tanta arte non si poteva però rinunciare ad una sosta pranzo per la degustazione di un buon porcetto, gnocchi al sugo di ragù e un frutto insolito (dei fichi d’india), insalata caffè e Filu Ferru locale. Simpatica l’iniziativa di un gruppo di ragazzi del posto che hanno organizzato una lotteria con tanto di premi un pò insoliti (cavallini asini conigli); visto l’impegno abbiamo dato il nostro contributo acquistando diversi biglietti senza l’illusione della vincita. -26- Dulcis in fundo dopo aver visitato tanti bei posti ci siamo riuniti per festeggiare l’anniversario di matrimonio di Gianni e Bianca nell’area camper. Da non dimenticare la bontà dei cibi, la cortesia e la gentilezza del personale del Ristorante “CLUB 64“ dove abbiamo sostato in gruppo per mangiare una buona pizza il sabato sera e per il pranzo di domenica. La pioggia improvvisa ci ha costretto ad avviare i motori per dirigerci verso casa. Due giorni trascorsi fuori casa in compagnia di amici fa sempre bene. RICORDANDO GIULIA Forse non tutti hanno conosciuto Giulia, già nostra socia con il marito Torisio Margiotta, che piange ora, assieme ai figli Giuseppe e Marianna, la sua recente scomparsa. Il dolore è circondato dalla tenerezza del sorriso della bella bimba Giulia, la nuova arrivata, che pare inviata dal cielo a trasmettere alla famiglia la speranza e perfino la gioia. Torisio, l’Associazione Camperisti Nord Sardegna, memore delle ore serene trascorse con il vostro bell’equipaggio, vi è vicina. Giulia, un colpo di fari, per illuminare la via più alta che conduce all’eterno. Mentre stiamo per stampare il notiziario, giungono da Olbia e da tutta l’Isola le prime notizie dell’ALLUVIONE che, col passar delle ore si rivela disastrosa e terrificante. Ancora una volta la natura ha frustato e ucciso l’uomo che follemente l’ha voluta sfidare. La mattina del giorno dopo vediamo con incredulità e terrore le immagini della devastazione di siti a noi ben noti, che fino a ieri evocavano solo bellezza e ammirazione. Si contano già le vittime in un elenco che in questi casi è crudele e inesorabile. In un baleno, scatta con la velocità dell’uragano, la corsa della solidarietà: è una mobilitazione di ragazzi, giovani, famiglie che hanno perfino “ceduto” in esclusiva la loro casa a nuclei familiari di sventurati. Tutto ciò che serve a vestire, sfamare, e a far ricominciare a vivere riempie furgoni, autocarri offerti con spontanea carità. Abbiamo potuto vedere dal vivo i centri di raccolta e smistamento degli aiuti: mai vista una così nobile gara di amore solidale! Anche noi siamo tutti vicini a chi soffre. CIASCUNO PUO’ DARE ANCHE UNA MINIMA PARTE DI CIO’ CHE HA in più, nei tanti canali della generosità, ormai più colmi di quelli percorsi dall’acqua che ha provocato distruzione e morte. -27- Monti: San Paolo Arborea: sagra della polenta Tappas in Mamujada Limbara: Madonna della neve