LA VOCE DELL’APPACUVI ANNO 6, NUMERO 26 - SETTEMBRE 2009 Foglio informativo dell’Associazione per la Protezione del Patrimonio Artistico e Culturale Valle Intelvi Direttore responsabile Ernesto Palmieri; Direttore editoriale Livio Trivella. Hanno collaborato a questo numero: Caterina Carminati Franchi (C.C.F.), Lorenzo Schiavetti (L.S.), Marina Uboldi, Cristina Fontana, Francesco Aita Segreteria di Redazione: Valentina Mattazzi MESSAGGI ED APPROFONDIMENTI Non senza una parola Non lasceremo senza una parola l’oltraggio recato ad uno tra i più straordinari dei nostri luoghi. Non c’è chi navighi il centro lago tra Bellagio e le due sponde o che, venendo da Como, s’affacci da Griante all’ampio panorama che si apre verso nord che, scorrendo con lo sguardo il profilo dei monti, non colga, sullo sperone di dolomia che pare porgerlo al cielo, il piccolo santuario della Madonna di Breglia. Semplice candida chiesetta che sembra inarrivabile. Vi si arriva, invece, comodamente, salendo per Plesio fino a Breglia e percorrendo, in pochi minuti a piedi, una stradina che corre pianeggiante fino all’impennata che segue il monte su fino al piazzale: un centinaio di metri da salire di gradoni obliqui, tenuti da cordoli di sarizzo, acciottolati con sassi recuperati sul posto. La via qui si fa viale e sale; il suo salire impone un nuovo ultimo sforzo. Lo sguardo si porta a ricercare, in alto, la meta, ma tale è la pendenza che, oltre l’ultimo cordolo, punto di fuga è l’Infinito, il Cielo. Più sopra affiorerà la chiesa. Non senti la fatica di salire, senti armonia e senti, ad ogni passo, mistica ascesi, un salire dell’anima, un farsi leggero dello spirito e diresti che tutto questo è un sogno, se non fosse per l’alito d’aria che reca il profumo della resina, per il bisbiglio delle fronde, per la frescura che l’avvolgente verde galleria ti procura. La salita è, infatti, affiancata da secolari essenze; i loro tronchi disposti con quell’ordine naturale che la natura del luogo accorda, ti accompagnano come colonne e la salita non è solo preparazione al sacro, ma è già tempio. Sommario: Messaggi ed Approfondimenti 1-3 Cronache 4-5 Programmi 5-6 Novità Culturali e progetti 6-8 Ora, però, questo sublime accompagnare, ad un tratto, stona, sterza, s’interrompe bruscamente, la luce ti ferisce troppo improvvisamente e l’ombra protettrice cede alla violenza del sole: sorgono dal terreno, mozze, le ceppaie di quelli che furono carpini secolari. T’interroghi e lo sconcerto si accresce quando il compatto e regolare candore dei tagli ti porta a constatare che non si abbatterono alberi ammalati, a rischio di caduta, ma magnifici floridi giganti. Fu tale la loro fatica a crescere, anno dopo anno, su quelle rocce che gli anelli del tronco quasi non si possono distinguere tra loro. Il sacrilego gesto non si comprende e una domanda s’aggiunge a quelle che portavi dentro e che, riparati in chiesa, rivolgi alla tua Madonnina. Perché? Non hai risposta. Il danno è fatto: neppure negli anni difficili della guerra si erano alzate mani contro questi giganti buoni. Fa male ciò che si vede, un male che, coi giorni, non si attenua. Nel prossimo inverno, a pezzi, andranno al fuoco, da qualche parte. E sarà sì fuoco che brucia, ma non fuoco che scalda. Il Presidente Ernesto Palmieri PAGINA 2 - MESSAGGI ED APPROFONDIMENTI LA VOCE DELL’ APPACUVI L’inaugurazione del Percorso Museale in ricordo di Andrea Brenta e dei personaggi storici del Risorgimento intelvese. Andrea Brenta, il Patriota dei due laghi ( 1813 – 1849 ), nella ricorrenza del 160° Anniversario del suo sacrificio Ho svolto con grande piacere una breve introduzione, in occasione della inaugurazione del Percorso Museale voluto a commemorazione del nostro Patriota, e ringrazio il suo sensibile e generoso discendente di averci offerto l’occasione di un incontro così interessante. Plaudo in particolare alla sua decisione, cui concordo completamente, di ricordare, assieme ad Andrea Brenta, i molti altri intelvesi che, in un modo o nell’altro hanno partecipato alla costruzione o allo sviluppo della nostra identità prima valligiana, poi regionale e infine nazionale. Il Museo, in allestimento, la cui visita concluderà il Percorso Museale che oggi ammiriamo in pre-visita alla inaugurazione ufficiale che si terrà tra pochi giorni, sarà dedicato appunto a questi eroi, umili, molti sconosciuti di nome e di nascita, di cui però tutti noi siamo gli eredi, privilegiati dal possesso delle loro opere. E della Patria che ci hanno costruito. Ma di questi avremo modo di parlare in una prossima occasione, proprio nella Sala Conferenze annessa al Museo. Questo accenno alla Sala Conferenze mi dà modo di sottolineare l’importanza di questi spazi, messi a disposizione della Comunità Intelvese, come qualificato e confortevole accogliente punto di incontro, aperto a quanti, e diventano sempre più numerosi, hanno recepito il messaggio di acculturamento arricchimento culturale che la nostra benemerita Associazione APPACUVI da ormai trent’anni porge offre ai nostri concittadini. Spazi quindi adattissimi a conferenze, proiezioni, intrattenimenti musicali, Mostre temporanee : il tutto qualificato dal comune denominatore delle singolarità del nostro Territorio, della suea storia, dei suoi Personaggi, delle sue ricchezze ambientali. Dunque offerta culturale aggiuntiva a quanto meritoriamente già, da qualche tempo, offrono molte altre Pubbliche Amministrazioni, in primis la Comunità Montana Lario Intelvese ed altre Associazioni del volontariato. Sottolineo, in particolare, l’opportunità che ci offre il Museo per Esposizioni tematiche temporanee: documenti storici, iconografie, oggetti che numerosi sono ancora in possesso di privati, di cui essi sono giustamente gelosi proprietari e custodi: ma che sarà utile, quasi per non dire doveroso offrire all’ammirazione ed allo studio della Comunità e dei Ricercatori, per aprire nuove vie di conoscenza e di approfondimento della nostra Storia. Concludo, a nome del nostro caro Ospite, con un invito ed un augurio: l’ invito: è a collaborare, con la raccolta di oggetti, e la loro messa a disposizione,e la partecipazione attiva alla futura vita culturale, anche attraverso la promozione della conoscenza del Percorso; l’augurio: è che il Percorso sia conosciuto, visitato ed ammirato da tutti i nostri concittadine e da quanti saranno ospiti dei nostri bei luoghi. Possa avere il successo che merita. Possa diventare, per donazione e prestiti e acquisizioni, il Luogo della Memoria della nostra piccola Patria. Possa trovare adeguata valorizzazione anche all’interno delle iniziative che nel prossimo 2011 celebreranno, su tutto il territorio nazionale, i 150 anni dell’unità d’Italia. Il Direttore Editoriale Livio Trivella Intervento di valorizzazione del castelliere protostorico del monte Casle’ di Ramponio Verna Dallo scorso anno si sta portando avanti sulla vetta del Monte Caslè di Ramponio Verna un progetto integrato, finanziato da Regione Lombardia, sul bando per la promozione di interventi di valorizzazione del patrimonio archeologico lombardo(ex LR 39/1984). Le ricerche sul Monte, sito già noto dagli inizi del ‘900 e già oggetto di diverse indagini archeologiche, sono state riprese nel 2004 dal Museo Archeologico di Como, su concessione del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, ai sensi del DLgs 42/2004. Le campagne di scavo fin qui effettuate sono state dedicate a portare alla luce quanto più possibile della cinta muraria che circondava il castelliere preistorico, visibile oggi per una lunghezza di circa 100 m. L’imponente muro di recinzione, realizzato in pietre calcaree di provenienza locale spaccate e sovrapposte a formare una struttura a secco, è stato ripulito e messo in evidenza e costituisce un im- PAGINA 3 - MESSAGGI E APPROFONDIMENTI portante elemento storico-paesaggistico fortemente caratterizzante del sito archeologico. L’indagine stratigrafica in estensione, ha interessato un’area di circa 200 mq. I risultati ottenuti sono stati subito di grande interesse, anche se i dati in nostro possesso sono da considerarsi necessariamente preliminari, non essendo ancora stato ultimato lo scavo dei livelli d’uso e portato avanti lo studio dei reperti mobili. Alcune murature a secco sono da ritenersi pertinenti a capanne costruite a ridosso del muro stesso. I resti della frequentazione umana consistono anche in residui di materiali organici: carboni, ossi di animali, resti carpologici. La datazione del sito si basa sulla tipologia dei reperti individuati, soprattutto ceramici, e delle strutture. Ad una prima disanima mina la maggior parte del materiale è da ascrivere alla fase finale dell’Età del Bronzo, con alcuni elementi che sembrano testimoniare una continuità dell’insediamento nella fase Protogolasecca. La situazione attuale del Caslè di Ramponio è paesaggisticamente assai mutata, anche solo rispetto ai decenni centrali del ‘900, a causa della dell’estesa forestazione della Valle. Logisticamente l’apertura di un cantiere risulta operazione complessa e ha richiesto la stretta collaborazione degli Enti locali e degli organismi preposti alla tutela ambientale e forestale. E’ stato pertanto necessario redigere un progetto pluriennale di ricerca, che si è strettamente collegato - a LA VOCE DELL’APPACUVI partire dall’anno 2008 - con il progetto di valorizzazione ambientale promosso dall’Amministrazione Comunale di Ramponio Verna ed è stato ammesso al contributo da parte di Regione Lombardia, D.G. Culture, Identità e Autonomia, U. O. Valorizzazione AreeeAree e Parchi archeologici e Complessi monumentali, ai sensi della LR n. 39/1984. Grazie al finanziamento ottenuto, sono stati effettuati già importanti interventi di carattere forestale e a carico della vegetazione, consistenti in tagli selettivi di alcune piante. Contestualmente alla campagna di scavo in corso a cura del Museo Civico di Como, sono in corso le operazioni di sistemazione dell’area archeologica, consistenti nella rimozione della terra di risulta degli scavi (attuale e precedentiattuale e precedente), nella sistemazione del sedime circostante l’accesso al Caslè e relativo al sentiero che porta ad esso e nell’istallazione dei previsti manufatti di arredo urbano e della cartellonistica. A queste operazioni seguirà l’attività di divulgazione dei risultati tramite opuscoli a stampa e su supporto digitale. Marina Uboldi Direttore degli Scavi Conservatore Archeologo presso il Civico Museo Archeologico “P.Giovio” di Como. Palazzo Scotti di Laino – una nuova tappa: l’emissione del Bando per il Concorso di Progettazione (L.T.) Dopo le sofferte vicende dell’acquisto, finalmente concluso anche se con ulteriori e pesanti sacrifici finanziari del Comune di Laino, è in partenza una nuova tappa: quella della Progetto. Il Bando per la selezione dei Professionisti - chiamati a progettare gli interventi di restauro e funzionalizzazione del Palazzo - ha avuto stabiliva il termine del 26 agosto per le richieste di documenti, e quello del 9 ottobre per il ricevimento delle offerte , che saranno aperte il 22 ottobre. Il rilevante importo dell’appalto (Euro 328.431,37) ed il prestigio del Palazzo, fanno prevedere una numerosa e qualificata partecipazione. Vale la pena di ricordare che il Palazzo è importante per essere un raro esempio di costruzione borghese del ‘700, quasi intatta nella sua struttura, interamente progettata, costruita, decorata ed abitata (fino a pochi anni fa) da famiglie di Magistri (Artisti ed Artigiani). Esso è stato ideato però da chi aveva la consuetudine di operare nei Palazzi della grande Nobiltà di area tedesca e ceca, da cui ha mutuato anche un certo stile di vita ed il gusto di circondarsi, dentro e fuori casa, di belle cose: mensole in scagliola, affreschi di carattere mitologico, cortile e grande giardino. Gli spazi nel Palazzo sono notevoli e la loro destinazione è già stata definita nell’Accordo Quadro che ne ha permesso il finanziamento: Centro Studi degli Artisti ed Artigiani delle Valli e dei Laghi Comacini, scuola - laboratorio per lo sviluppo delle arti decorative intelvesi (stucco, scagliola, decori pittorici), sale per esposizioni, conferenze, musica e proiezioni. E’ prevista anche una foresteria per ospitare ricercatori e studiosi, un book shop ed una caffetteria. PAGINA 4 - LA VOCE DELL’APPACUVI CRONACHE CRONACHE Ancora sul Centenario della Filovia Riceviamo e pubblichiamo la bella fotografia commemorativa della sottoscrizione per la costituzione della Società che avrebbe realizzato la Filovia Vicolo Poldo - 35° Trofeo Non è mancata quest’anno all’ inaugurazione del Concorso per il Trofeo Vicolo Poldo la presenza di Appacuvi., con l’ l’Assessore alla Cultura della Provincia di Como, Mario Colombo, Sindaco , Vice Sindaco e Ass. alla Cultura del Comune di Schignano. Particolarmente apprezzate le targhe offerte da Appacuvi. Presenti per la Giuria anche la nostra Consigliera Prof. Sabina Capraro, ed il socio Sig. Giuseppe Riva. Buona l’affluenza di pubblico ed efficace l’organizzazione. Nuovi Montanari - Nuova vita per la Montagna A cura del Socio Vittorio Peretto è stata organizzata a Ponna Inferiore una serata dedicata alle possibilità di sviluppo di una nuova vita in Montagna. Sono stati presentati esempi di vita vissuta, con le fatiche ma anche le grandi soddisfazioni che essa offre. PAGINA 5 - CRONACHE - PROGRAMMI LA VOCE DELL’APPACUVI Più esemplari di aquila reale volteggiano da mesi sotto il Generoso - Provengono dall'Alto lago e dai monti della Valsolda L'aquila reale, regina tra i rapaci diurni, un tempo uno tra i maggiori predatori nel comprensorio, torna a volare tra i cieli della Valle d'Intelvi. Frequenti gli avvistamenti, soprattutto tra gli escursionisti alle pendici del monte Generoso tra l'Italia e la Svizzera. Secondo gli agenti del Corpo forestale dello Stato non è escluso che anche in Alta Val d'Intelvi, come accaduto in Valsolda e in Alto Lario, una coppia abbia deciso di fare qui il suo nido, magari sulla cresta del Generoso. Stanziale sulle Alpi, l'aquila reale assale soprattutto mammiferi di piccole dimensioni e spesso si nutre di carogne di pecore, camosci e caprioli. Dal becco adunco e dai forti artigli, essa non assale l'uomo, ma si difende con furia quando è minacciata la sua incolumità o il suo nido. In passato è stata attivamente cacciata per i danni che arreca al bestiame ed ora è estremamente rara. Per questo il suo abbattimento è vietatissimo, essendo l'aquila tra i rapaci in via d'estinzione. estratto da un articolo di Francesco Aita da La Provincia PROGRAMMI 24-30 settembre Convegno internazionale e Viaggio Studio “Magistri d’Europa in Sardegna” 24-25 Convegno sull’attività artistica ed architettonica dei Magistri dei Laghi e delle Valli Comacine in Sardegna a confronto con l’attività in Patria , in Italia e in Europa. 26-30 viaggio studio alla scoperta delle Opere dei Magistri Comacini 4 settembre ore 21,00 a Casasco nella Sala polivalente presentazione dei restauri del Santuario della Madonna del Carmine - V.M. Franceschelli - E.Tovagliaro - M.Motta ANTICIPAZIONI 17-19/09 CONVEGNO INTERNAZIONALE“ANDREA POZZO” – Valsolda chiesa di S. Maria di Puria. 17/09 Andrea Spiriti: Prolusione: Andrea Pozzo e la Lombardia /La Famiglia Pozzi; Giorgio Mollisi: I Pozzo/Pozzi di Valsolda: storia di una famiglia Claudio Strinati: I Pozzo nella Roma sistina Alessandro Zuccari: Giovan Battista Pozzo: dagli esordi al fianco di Nebbia agli affreschi di S. Susanna Laura Facchin: Andrea Pozzo e la pittura lombarda Stefano Della Torre – Andrea Bonavita – Marco Leoni: La diffusione dei modelli quadraturistici: Walter Canavesio: Andrea e gli altri. La chiesa di S. Francesco Saverio a Mondovì ed i Pozzo di Puria. Note da un restauro Edoardo Villata: La diffusione dei modelli quadraturstici: un caso piemontese Lauro Magnani: Andrea Pozzo a Genova e in Liguria Franco Barbieri: Andrea Pozzo e i Pozzo a Vicenza Lee Bamm: Pozzo, Solimena e Garzia a Dubrovnik 18/09 I luoghi di Pozzo Laura Dal Prà: Temi trentini pozziani Luciana Giacomelli: "...ingannare l'occhio a meraviglia". Invenzioni di altari dal Trattato di Andrea Pozzo nelle botteghe d'arte in Trentino Giuseppe Sava: Carlo Gaudenzio Mignocchi e la lezione di Andrea Pozzo a Trento PAGINA 6 - PROGRAMMI - NOVITA’ CULTURALI LA VOCE DELL’APPACUVI Alessandro Franceschini: Andrea e Jacopo Antonio Pozzo: affinità e divergenze Fauzia Farneti: Le decorazioni illusionistiche nel granducato di Toscana e i modelli di padre Andrea Pozzo Stefano Bertocci: La lezione prospettica di Andrea Pozzo nei costrutti architettonici dei quadraturisti toscani Richard Bösel: Andrea Pozzo prospettico: da Mondovì a Roma Lydia Salviucci Insolera: Andrea Pozzo e la sua accademia di pittura a Roma. Dalla didattica alla prassi: esempi scelti di opere romane Mariusz Karpowicz: La presenza degli allievi del Pozzo in Polonia Mariusz Smolinski: Christoph Tausch e la fortuna di Andrea Pozzo in Slesia Trattatistica: Marinella Pigozzi: Andrea Pozzo tra Giulio Troili e Ferdinando Galli Bibiena Rita Binaghi: Istruire la mano e la mente secondo i precetti della geometria: Andrea Pozzo tra Milano e Mondovì 19/09 La cultura pozziana Flavio Rurale: Andrea Pozzo e la Compagnia di Gesù fra Sei e Settecento Gianmarco Gaspari: Pozzo e la cultura letteraria milanese fra Sei e Settecento Giovanna Zanlonghi: Teatro senza attori. La visione scenica di Andrea Pozzo Documenti e collezioni: Simona Capelli: Documenti pozziani dall’archivio Odescalchi di Como Sandra Costa:, Ateliers lombardi e collezionismo aristocratico: la corrispondenza di Francesco Maria della Porta con Livio Odescalchi. 13 febbraio - 9 maggio. LA FORMA DEL RINASCIMENTO: DONATELLO, BREGNO, MICHELANGELO – la Scultura a Roma nel ‘400- Mostra – Roma – Palazzo Venezia- Sarà l’occasione per far conoscere il Bregno all’Europa e per un nostra Visita a Roma. NOVITA’ CULTURALI EDITORIA La cultura lariana negli scatti di Ignazio Vigoni – Monumenti e testimonianze etnografiche in posa Un prezioso tassello iconografico va ad aggiungesi al patrimonio culturale comasco. È stato infatti, catalogato e digitalizzato il materiale fotografico di Ignazio Vigoni, noto appassionato di storia dell’arte locale, il cui nome è legato alla storica villa di famiglia a Loveno di Menaggio. Le sue “Antichità lariane”, una serie di album fotografici, documentano alcuni angoli remoti e poco conosciuti del nostro territorio. Sono state studiate e archiviate da un gruppo di ricerca della Società Archeologica Comense, costituito da Franco Prada, Franco Romanelli e Dario Tagliabue, con la consulenza di Renato Bianchi. Ne è scaturito un volume, edito dallo stesso sodalizio e dal Centro Italo-Tedesco Villa Vigoni, dal titolo “Lo sguardo e l’obiettivo. Ricerche storico-artistiche e fotografiche nelle Antichità lariane di Ignazio Vigoni.” La pubblicazione vede la luce in occasione del 25° della morte di Ignazio Vigoni (nato nel 1905 e scomparso nel 1983), per rendere maggiormente nota la figura di questo personaggio, profondamente dedito alla cultura e allo studio del patrimonio formativo lariano. Per chi deciderà di prenderne visione, il volume assumerà una valenza di notevole interesse. Sarà possibile inoltre comprendere in quale modo si vivesse nelle zone rurali della Val Cavargna o delle valli dell’Alto Lario negli anni ’50 e ’60 e scoprire la preziosità dei dipinti di devozione popolare - oggi purtroppo ormai ridotti a mere chiazze di colore - o imbattersi in curiose mensole di serizzo, infisse nei muri delle case ad altezze diverse, che servivano da appoggio ai portatori di gerle, durante le loro salite ai monti. Estratto da un articolo di Cristina Fontana PAGINA 7 NOVITA’ CULTURALI LA VOCE DELL’APPACUVI CURIOSITA’ E LEGGENDE La leggenda di Francesca (C.C.F.) Dopo l’impero austriaco di Maria Teresa, i territori della valle vennero conquistati da Napoleone e fu in questo periodo che una giovane di Ponna Superiore si innamorò di un soldatino napoleonico. L’amore fu ricambiato, così i due innamorati fuggirono e si rifugiarono all’alpe di Ponna, dove il soldato contava di nascondersi, perché in seguito alla sua fuga era diventato disertore. Ma fu individuato un giorno davanti alla bolla del Tellero e, riconosciuto in qualità di disertore, fucilato sul posto. Francesca, accorsa, lo vide morire, e disperata, lo abbracciò e lo trascinò nell’acqua della bolla, dove anche lei si lasciò morire, annegandosi. Fin qui la storia, ma la leggenda vuole che, quando il primo raggio di sole all’alba rischiara la bolla, tra la nebbia che si dissolve è possibile vedere Francesca emergere dall’ acqua, e sorridere nella speranza di rivedere il suo innamorato o piangere nella consapevolezza di non rivederlo più. I montanari degli alpeggi di Ponna, che hanno il cuore puro perché abitano vicino al cielo, assicurano che quando Francesca sorride farà bel tempo, ma quando piange senz’altro pioverà. Queste sono le storie della gente della valle che racchiudono realtà, storia e fantasia e una buona dose di saggezza. PROGETTI Viaggio studio in Croazia Per interessamento del nostro Socio Vittorio Peretto, si sta ipotizzando un altro interessantissimo Viaggio Studio: questa volta in Croazia, un tempo parte dell’Impero Austro-Ungarico. Cominciamo da ora a tracciarne le linee guida. Il perno potrebbe essere costituito dal binomio Varazdin - Vukovar. Varazdin (a nord di Zagabria, in direzione del confine ungherese) è la città barocca per eccellenza della Croazia e lo stato di conservazione del centro storico è davvero ottimo. A questo polo si potrebbero associare vari punti di interesse, quali: Gornja Stubica, Marija Bistrica, Belec, Hlebine. Vukovar non necessita di particolari presentazioni, tanto più per ciò che riguarda le motivazioni di visita e di approfondimento. Vi si potrebbero associare punti di particolare interesse quali: Osijek, Ilok, Negoslavci, Aljmas, Mohacs. Il Viaggio, per il quale si stanno prendendo contatti con studiosi locali , potrebbe svolgersi in 5 – 6 giorni SEGNALAZIONI Il bisnipote Sig. Franco Cavalli segnala che l’antenato Domenico Goggi di S. Fedele, morto a Genova nella prima decade del ‘900, fu stuccatore di pregio, lavorando oltre che a Genova anche in Russia. Recentemente purtroppo, per un improvvido “recupero” edilizio, sono andate perse belle decorazioni a stucco nei soffitti di una casa di S. Fedele. PAGINA 8 - NOVITA’ CULTURALI LA VOCE DELL’APPACUVI ANNUNCI ANA – Sezione Valle Intelvi lancia la proposta di costituire la Banda degli alpini.Ottima l’idea, che non sostituisce ma si affianca alle meritevoli iniziative dei Cori già esistenti. NECROLOGI Si è svolto a Laino il 31 luglio il funerale del comm. Giuliano Mauro, nato a Milano nel 1915, che fu benemerito Sindaco di Laino negli anni ’60. L’Officiante delle esequie ha sottolineato la presenza alla cerimonia dell’attuale Sindaco in veste ufficiale e di tante persone (fra cui numerosi soci Appacuvi) che lo ricordavano con stima. “Il Giuliano”, come era chiamato familiarmente, pur residente a Roma, era affezionatissimo alla Valle Intelvi, dove veniva d’estate fin da ragazzo, ospite del fratello Giovanni e della cognata, figlia del celebre professor Edoardo Bonardi, ricordato nel “Quaderno 2006” dell’Appacuvi. Si è spenta “Marisa”, Luigia Sormani da Claino con Osteno. Giovanissima collaborò alla Resistenza come porta messaggi, vivendo tragici eventi. L’Appacuvi la compiange e la ricorderà come Socia fedelissima anche nei suoi ultimi difficili anni ed esprime le più sentite condoglianze ai Famigliari. VISITE Molti visitatori della Valle lamentano le difficoltà che devono affrontare per visitare i più significativi monumenti o luoghi di cultura esistenti. Appacuvi si sta prendendo a cuore il problema ed ha trovato i primi positivi riscontri alla sua offerta di collaborazione. Il recentemente inaugurato Percorso Museale in ricordo di Andrea Brenta e dei personaggi storici del Risorgimento intelvese, a S.Fedele, è stato affidato, dal sensibile proprietario e curatore Ing.Andrea Brenta, ad Appacuvi perché accompagni chi desidera visitarlo. Anche il Sindaco di Laino ha, primo tra i pubblici Amministratori e di buon grado, scelto Appacuvi come delegata ad accompagnare i Visitatori di Palazzo Scotti, almeno nella sua parte Appacuvi si impegna a tenere un Registro dei Visitatori. Le visite saranno richieste e prenotate presso la Segreteria Appacuvi. Ci auguriamo che anche altri luoghi e Musei, ora difficilmente accessibili, trovino una analoga opportunità, almeno per quanto riguarda il coordinamento delle visite. APPACuVI Via Mons. Ulderico Belli, 1 22028 San Fedele Intelvi. (CO) Telefono e fax 031/831217 Associazione per la Protezione del Patrimonio Artistico e Culturale Valle Intelvi email : [email protected] Sito: www.appacuvi.org c/c n° 19118223