“STRATEGIC PLANS FOR RESTORATION, PROTECTION and ECO TOURISM PROMOTION IN NATURA 2000 SITES WHICH DEVASTATED BY NATURAL DISASTERS” NAT-PRO-I1-3.2 PIANO DI GESTIONE PER LA PROMOZIONE DEL TURISMO SOSTENIBILE E DELL'ECOTURISMO NELLE AREE PROTETTE DI "TORRE GUACETO" E "DUNE COSTIERE DA TORRE CANNE A TORRE SAN LEONARDO" Comune di Ostuni PIANO DI GESTIONE PER LA PROMOZIONE DEL TURISMO SOSTENIBILE E DELL'ECOTURISMO NELLE AREE PROTETTE DI "TORRE GUACETO" E "DUNE COSTIERE DA TORRE CANNE A TORRE SAN LEONARDO" A cura di: Dr. Roberta Aretano - Lab. di Ecologia del Paesaggio, DiSTeBA, Università del Salento Dr. Irene Petrosillo - Lab. di Ecologia del Paesaggio, DiSTeBA, Università del Salento Dr. Teodoro Semeraro - Lab. di Ecologia del Paesaggio, DiSTeBA, Università del Salento Prof. Giovanni Zurlini - Lab. di Ecologia del Paesaggio, DiSTeBA, Università del Salento Sig. Francesco De Franco - Consorzio di gestione di Torre Guaceto Dott. Sandro Ciccolella - Consorzio di gestione di Torre Guaceto Dr. Filomena Tanzarella - Comune di Ostuni Ing. Federico Ciraci - Comune di Ostuni INDICE Premessa............................................................................................................................. 4 Turismo sostenibile ed ecoturismo come strumenti di sviluppo delle aree naturali protette . 6 La riserva Naturale Statale di Torre Guaceto ..................................................................... 11 Il Parco Naturale Regionale Dune costiere da Torre Canne a Torre San Leonardo .......... 13 Il Turismo in Puglia ............................................................................................................ 15 Gli Accessi - Il Ruolo Delle Infrastrutture Portuali e Aeroportuali del Capoluogo di Provincia-Focus sul porto di Brindisi……………………………………………………………17 Il Turismo nel comprensorio territoriale della Riserva Naturale Statale di Torre Guaceto e del Parco Regionale Dune Costiere da Torre Canne a Torre San Leonardo ...................... 21 Stato di attuazione delle azioni per la promozione del turismo sostenibile e dell'ecoturismo nella Riserva Naturale Statale di Torre Guaceto ................................................................ 48 Stato di attuazione delle azioni per la promozione del turismo sostenibile e dell'ecoturismo nel Parco regionale Dune Costiere da Torre Canne a Torre san Leonardo………………..555 Conclusioni………………………………………………………………………………………...71 Allegato 1 ........................................................................................................................... 81 Bibliografia ......................................................................................................................... 83 Premessa Con l’aumento della popolazione mondiale che vive in aree urbanizzate, è cresciuta rapidamente la domanda turistica verso destinazioni serene, naturali e che offrano servizi nel rispetto dell’ambiente (Lim e McAleer, 2005). La natura è un importante elemento di attrazione per i turisti e il patrimonio, naturale e culturale, rappresenta un vantaggio competitivo per molte aree (Williams, 1992). Le aree protette sono attualmente riconosciute, non solo come il principale strumento per la conservazione della natura e del paesaggio (WRI/IUCN/UNEP, 1992; Andelman e Willig, 2003; Waldhardt, 2003), ma anche come autentiche riserve di beni e servizi ecosistemici (Dudley, 2008), ovvero le condizioni ed i processi attraverso cui gli ecosistemi, e le specie che vi vivono, sostengono e soddisfano la vita umana (Daily, 1997). Tali aree sono in prima linea nelle campagne di conservazione della biodiversità e nella promozione dell’ecoturismo in tutto il mondo (Hales, 1989; Landell-Mills e Porras, 2002; Chape et al., 2003). In particolare, la ricchezza e l'eterogeneità dei valori naturali e socioculturali di un'area protetta possono essere considerati come una risorsa integrata fortemente attrattiva per il settore turistico ed in grado di rispondere positivamente ad una particolare tipologia di domanda turistica, sempre più sensibile e ricettiva alle tematiche dello sviluppo sostenibile ed orientata verso un'offerta turistica ambientale e culturale, oltre che balneare. La qualità e l’unicità (paesaggistica, faunistica ecc) di un’area protetta rappresentano di per sé fattori di competitività turistica sufficienti a produrre, se opportunamente valorizzati, non solo la ricchezza necessaria al suo mantenimento, ma anche un surplus da ridistribuire tra le popolazioni locali, favorendone così lo sviluppo. Il turismo rappresenta, infatti, una importante opportunità di crescita per una comunità ma, allo stesso tempo, può costituire una minaccia, quando stravolge in maniera prepotente le dinamiche sociali ed economiche, affermando modalità di fruizione delle risorse naturali e culturali tali da comprometterne la loro conservazione. Spesso il turismo compete in qualche modo per l’utilizzo delle risorse con altre attività produttive e sociali che insistono sullo stesso spazio geografico. È necessario pertanto rapportarsi in modo sinergico, più che competitivo, con le necessità e gli obiettivi dei molteplici stakeholders e decisori che, direttamente o indirettamente, hanno verso quel territorio responsabilità e interessi, per arrivare ad imporre un modello di sviluppo turistico in equilibrio con l’ambiente e la cultura tradizionale, un sistema in cui la popolazione è 4 quanto più possibile coinvolta direttamente nelle imprese turistiche o comunque gode dei benefici socio-economici che scaturiscono dal turismo. Per evitare o almeno mitigare gli impatti, la strategia di pianificazione spesso include il recupero ecologico di aree degradate o risorse danneggiate (Aronson et al., 2007, Chazdon, 2008, Rey Benayas et al., 2008) e nello stesso tempo un’adeguata comunicazione di tali impegni (Blangy e Mehta, 2006). In altre parole c’è bisogno di definire una vera e propria strategia di sviluppo turistico sostenibile, decisa in maniera partecipata da tutti i soggetti a vario titolo coinvolti. In questa ottica si sono orientati la Riserva naturale statale di Torre Guaceto ed il Parco Regionale Dune Costiere da Torre Canne a Torre San Leonardo, convinti dell’importanza del buon turismo come fattore di valorizzazione e crescita del proprio territorio, in grado di incrementare la qualità di vita della comunità locale mantenendo inalterati i caratteri del sistema naturale, sociale e culturale. 5 Turismo sostenibile ed ecoturismo come strumenti di sviluppo delle aree naturali protette Il turismo è considerato una tra le principali attività economiche per lo sviluppo di un’area protetta, ma deve essere gestito secondo una prospettiva sistemica perché questo importante fenomeno socio-economico genera effetti positivi e negativi sulla popolazione, sull’ambiente e sulla sostenibilità dello sviluppo territoriale (UNEP, 2008). Il turismo infatti rappresenta un efficace strumento di promozione delle risorse territoriali in grado di stimolare la crescita economica (WTO, 2003). Spesso è visto come una fonte di valuta estera dal momento che le aree protette tendono ad attrarre turisti stranieri. I governi spesso ricorrono al settore turistico per rilanciare lo sviluppo economico perché creare posti di lavoro nel settore turistico costa meno che crearne in altri settori produttivi (Eagles et al., 2002). Anche se lo sviluppo turistico collegato ad un’area protetta può richiedere importanti investimenti iniziali, tuttavia questi possono generare significativi profitti nel lungo termine (Huber e Park, 1991). I benefici economici dell’istituzione di aree protette sono stati osservati in molte realtà, e ricadono sia sulle comunità locali sia sull’economia nazionale (Hales, 1989; Goodwin, 1996; Wells e Brandon, 1992; Western and Wright, 1994; Ghimire and Pimbert, 1997; Fiallo and Jacabson, 1995; Mehta and Kellert, 1998; Lindberg and Enriquez, 1994; Walpole and Goodwin, 2000; Walpole et al., 2001). Le aree protette sono istituite con l’obiettivo principale di preservare i processi biofisici, la flora e la fauna selvatiche, gli habitat, il paesaggio naturale ed il patrimonio culturale come le tradizioni di una comunità. I turisti visitano queste aree per comprendere ed apprezzare proprio i valori per i quali la protezione è stata istituita e per trarne dei benefici personali. La programmazione e lo sviluppo turistico mirano a sfruttare l’interesse manifestato dai turisti in modo da aumentare le opportunità economiche, proteggere il patrimonio naturale e culturale e migliorare la qualità della vita di tutti i soggetti coinvolti (Eagles et al., 2002). Per molti Paesi il turismo rappresenta una delle poche opportunità di sviluppo locale, di occupazione e di guadagno. Quando, però il turismo diventa intensivo, in particolare in aree fragili, come gli ecosistemi d’acqua dolce, costieri o di montagna, questo può avere serie ripercussioni sulla natura e sull’ambiente (Hunter, 2002; Lim e McAleer, 2005; Petrosillo et al., 2006) e può provocare cambiamenti talvolta permanenti del capitale naturale nelle località di destinazione (Gössling, 2002). Lo sviluppo del turismo basato sulla natura in particolare, per il tipo di destinazioni che lo caratterizzano, comporta pressioni sempre maggiori sugli ecosistemi (Lindberg e 6 Enriquez, 1994; Hunter e Green, 1995; Ceballos-Lascurain, 1996). Un numero eccessivo di turisti può danneggiare sia il patrimonio naturale, e questo è abbastanza ovvio, sia il patrimonio culturale, anche di tipo immateriale. Esiste il rischio infatti reale che tradizioni e stili di vita siano banalizzati ed eccessivamente commercializzati, distruggendone l’autenticità e il valore. Mentre alcune aree protette non attirano un gran numero di turisti, altre invece vedono aumentare i visitatori progressivamente e la capacità di carico frequentemente raggiunta o superata (McNeely and Dobias, 1991; Wells and Brandon, 1992; Bruggemann, 1995). Un’ulteriore criticità frequentemente emersa riguarda il ritorno economico e la sua mancata distribuzione in modo equo. Senza un’adeguata rete organizzativa, i profitti derivanti dalla presenza turistica in un’area ricadono per la maggior parte su pochi soggetti, mentre invece l’effetto dell’aumento del costo della vita, dovuto sempre al carattere turistico della destinazione colpisce tutti i residenti (Gössling, 1999 Minimizzare gli impatti e massimizzare i benefici è responsabilità dei gestori delle aree protette (Eagles et al., 2002). D’altra parte l’attività turistica, nel suo svolgimento e sviluppo, e in misura maggiore di altre attività economiche, si rivela direttamente condizionata dalla qualità dell’ambiente naturale e culturale. Per questo è necessario creare le premesse per uno sviluppo di un turismo che sia consapevole che la protezione delle risorse ambientali costituisce una condizione irrinunciabile per la sua stessa sopravvivenza. La tutela ambientale, non deve essere intesa come pura conservazione da attuare con l’imposizione di una normativa rigidamente vincolante, ma piuttosto come capacità di rispettare e di non alterare i luoghi, nel momento della loro fruizione, puntando sulla cooperazione di tutti gli attori del settore turistico (Bencardino e Marotta, 2004). Pertanto, il turismo, se pianificato e gestito secondo canoni di sostenibilità, può svolgere un’importante azione di tutela e protezione ambientale, nonché di salvaguardia delle specie naturali. In questo contesto è stato coniato il termine di turismo sostenibile (de Kadt, 1990; Hunter, 1997; Nelson et al., 1993). L’organizzazione Mondiale del Turismo definisce il turismo sostenibile come l’unica forma di turismo che può migliorare la qualità della vita della comunità residente, offrire un’esperienza di qualità al turista, e conservare la qualità dell’ambiente dalla quale entrambi dipendono (WTO, 1993). Nonostante il crescente numero di riferimenti in letteratura al turismo sostenibile e sebbene una rivista vada sotto il suo nome, “The Journal of Sustainable Tourism”, è controversa la questione se e in che forme il turismo 7 possa contribuire allo sviluppo sostenibile (Wall, 1993). Butler nel 1993 ha affermato che lo sviluppo sostenibile nel contesto turistico è un turismo che viene sviluppato e mantenuto in un’area (intesa come comunità e ambiente) in modo da essere praticabile per un tempo indefinito e da non degradare o alterare l’ambiente in cui esiste; in altre parole, in modo da non compromettere lo sviluppo delle altre attività e processi. Lo sviluppo sostenibile propone alle destinazioni turistiche l’obiettivo della promozione di modelli di sviluppo economico che conservino il capitale naturale, culturale e costruito (Hunter e Green 1995). In tale contesto, i principi di sostenibilità si riferiscono agli aspetti ambientali, economici e socio-culturali dello sviluppo turistico; si dovrebbe instaurare un equilibrio tra queste tre dimensioni per garantire la sostenibilità a lungo termine. Per quanto appena affermato, il turismo sostenibile dovrebbe (UNEP e UNWTO, 2005): ottimizzare l’uso delle risorse naturali che costituiscono un elemento chiave nello sviluppo del turismo, conservando i processi ecologici essenziali e supportando la tutela del patrimonio culturale e della biodiversità; rispettare l’identità socio-culturale delle comunità locali, conservare il loro patrimonio architettonico e i valori tradizionali, e contribuire agli scambi interculturali e alla tolleranza; assicurare operazioni economiche a lungo termine, fornendo benefit economici equamente distribuiti a tutti i portatori di interesse, incluso un’occupazione stabile, opportunità di profitto e servizi sociali alle comunità residenti, e contribuendo a contrastare la povertà. Gli studi e le ricerche svolte a cura dell’Organizzazione Mondiale del Turismo, documentano in maniera indubitabile, che l’attività che negli ultimi tempi si è venuta affermando, per un dinamico e positivo trend di crescita e per una chiara sostenibilità delle sue pratiche è il cosiddetto turismo “all’aria aperta” o turismo di natura (Bencardino e Marotta, 2004). Nel linguaggio comune si usa spesso in questo contesto anche il termine “ecoturismo” (ecologia + turismo), facendo riferimento a quelle forme di turismo basato sulla natura. Secondo la definizione pubblicata nel 1988 da Hector Ceballos-Lascuràin, ecoturismo è “viaggiare in aree naturali relativamente indisturbate o incontaminate con lo specifico obiettivo di studiare, ammirare e apprezzare lo scenario, le sue piante e animali selvatici, così come ogni manifestazione culturale passata e presente delle aree di destinazione”. La International Ecotourism Society (IES) nel 1990 ha definito l’ecoturismo “un modo responsabile di viaggiare in aree naturali, conservando l'ambiente e sostenendo 8 il benessere delle popolazioni locali”. Secondo questa definizione, l'ecoturismo ha una forte componente programmatica e descrive non solo un determinato segmento della domanda, ma anche un insieme di risultati auspicabili, che possono essere riassunti come segue: compatibilità ambientale e socio-culturale come condizione fondamentale; apporto di benefici per i progetti di protezione dell'ambiente e per la popolazione locale (partecipazione, creazione e ampia distribuzione di reddito); accrescimento della consapevolezza ambientale e maggiore accettazione della conservazione della natura come uso del territorio proficuo e adeguato (sia tra i turisti sia tra i soggetti interessati allo sviluppo locale). Secondo la definizione dell’IUCN del 1996, per ecoturismo si intende “un viaggio ecologicamente responsabile e una visita ad aree naturali relativamente indisturbate per godere e apprezzare la natura, un viaggio che promuove la conservazione, riduce al minimo l’impatto negativo dei visitatori e stimola il coinvolgimento della popolazione locale nella condivisione dei benefici socio-economici” Rispetto al turismo di massa, l’ecoturismo si propone di essere a basso impatto perché induce i turisti ad informarsi, può attrarre fondi per la conservazione, ha ricadute economiche positive sulla comunità locale e favorisce il rispetto per la diversità culturale e i diritti umani (Honey, 1999). Nel 2002, Anno Internazionale dell’Ecoturismo, in Canada si è tenuto il Summit mondiale per l’ecoturismo, organizzato da UNEP (Programma Ambiente delle Nazioni Unite), UNWTO (Organizzazione Mondiale del Turismo delle Nazioni Unite) e IES (International Ecotourism Society); il summit ha portato alla Dichiarazione di Québec sull’Ecoturismo e a un’ulteriore elaborazione e condivisione del concetto. In questo documento si evidenziano i principi che caratterizzano l’ecoturismo: esso contribuisce attivamente alla conservazione del patrimonio naturale e culturale; include le comunità locali nella pianificazione e contribuisce al loro benessere; interpreta il patrimonio naturale e culturale della destinazione per i visitatori; si presta meglio per viaggiatori indipendenti, nonché per viaggi organizzati per gruppi di piccole dimensioni. Si riconosce che l’ecoturismo ha implicazioni sociali, economiche e ambientali significative e complesse, che possono portare all’ambiente e alle comunità locali sia benefici sia costi. Si afferma inoltre che diverse forme di turismo, specialmente l’ecoturismo, se gestito in modo sostenibile, può rappresentare una preziosa opportunità economica per le popolazioni locali, per le loro culture e per la conservazione ed uso sostenibile della natura e può essere un’mportante 9 fonte di profitti per le aree protette (AA.VV., 2002). L'ecoturismo in questa prospettiva è caratterizzato da alcuni aspetti peculiari: è mirato alla promozione di uno sviluppo sostenibile del settore turistico; non determina il degrado o l'esaurimento delle risorse; concentra l'attenzione sul valore intrinseco delle risorse naturali rispondendo ad una filosofia più biocentrica che antropocentrica; richiede all'ecoturista di accettare l'ambiente nella sua realtà senza pretendere di modificarlo o adattarlo a sua convenienza; si fonda sull'incontro diretto con l'ambiente e si ispira a una dimensione cognitiva diretta. 10 La riserva Naturale Statale di Torre Guaceto La riserva Naturale Statale di Torre Guaceto (Figura 1), rappresenta un’area di estremo interesse della costa brindisina, dal punto di vista naturalistico, scientifico e archeologico. L'area marina protetta di Torre Guaceto è stata istituita nel 1991 ed è suddivisa in tre zone con diverso grado di protezione: zona A (protezione integrale), zona B (protezione generale) e zona C (protezione parziale). La riserva naturale dello stato Torre Guaceto è stata istituita con Decreto Ministeriale il 4 febbraio 2000 e racchiude una consistente diversità di habitat e paesaggi in una superfice che si estende per 1.200 ha nei comuni di Brindisi e Carovigno e con un fronte marino che si sviluppa per 8.000 mt. Nell’area ricade il Sito d’Importanza Comunitaria (SIC) Torre Guaceto Macchia San Giovanni (IT9140005) ai sensi della Direttiva Habitat (92/43/CEE) la zona umida di Torre Guaceto è identificata come Zona di Protezione Speciale (ZPS) (IT9140008) ai sensi della direttiva Uccelli 79/409/CEE. L’area è attraversata e divisa dalla strada statale n°379 ma i sistemi che si sviluppano a monte e a valle della strada statale sono profondamente diversi. A monte, infatti, permane un sistema agricolo tipico della zona di Ostuni – Carovigno, posto in grande continuità con la copertura vegetale esterna alla riserva, caratterizzato dalla presenza di oliveti secolari, oliveti, seminativi ed ortaggi e perlopiù privo di ambiti naturali qualificati, se non per piccoli appezzamenti marginali. Nell’area posta a valle della superstrada i terreni hanno una connotazione più naturale. Tre sono gli ambienti naturali più importanti della Riserva: il litorale, la macchia mediterranea e la zona umida. Lungo tutta la linea di costa della Riserva, gli arenili di sabbia si alternano a brevi tratti di scogliera mentre dietro la duna numerose specie di arbusti sempreverdi crescono a stretto contatto l'uno con l'altro e si addensano a costituire le comunità di macchia mediterranea e di gariga. Le specie sono adattate a contrastare il caldo e la siccità dell'estate: il lentisco, l'alaterno, l'asparago pungente, il timo arbustivo, il rosmarino, il mirto. Dietro la duna, dove la falda acquifera affiora, la cannuccia domina incontrastata. La zona umida, rappresenta l’ecosistema che maggiormente caratterizza e rende unica Torre Guaceto perché è un ambiente ad elevata produttività e ad alta biodiversità popolato da numerose specie vegetali ed animali. La successione spaziale spiaggia, duna, macchia mediterranea si conclude con aree agricole (prevalentemente orticole) ed alcuni rimboschimenti di non grande qualità. Il sito è stato abitato fin dalla preistoria dai messapi, poi dai romani e dagli aragonesi, che 11 innalzarono nel 1500 una torre di sorveglianza ancora ben conservata, costruita, come altre sulla costa a distanza di alcuni chilometri, a difesa dalle incursioni dei pirati saraceni. Gli insediamenti protostorici individuati sia sul promontorio di Torre Guaceto che sugli Scogli di Apani, erano villaggi con capanne realizzate da travi portanti in legno, rivestite da materiale vegetale vario ed intonacate con argille. Figura 1: Riserva Naturale Statale di Torre Guaceto. 12 Il Parco Naturale Regionale Dune costiere da Torre Canne a Torre San Leonardo Il Parco Naturale Regionale Dune costiere da Torre Canne a Torre San Leonardo (Figura 2), è stato istituito con Legge Regionale n. 31 del 27 ottobre 2006. Il parco si estende nei territori di Ostuni e Fasano su circa 1.100 ettari, lungo 8 km di costa. Nel parco ricade il SIC denominato "Litorale brindisino” ai sensi della Direttiva Habitat (92/43/CEE), caratterizzato da alcune zone umide costiere che rivestono un importante valore per specie rare e minacciate dell’avifauna che vi si riproducono o vi sostano durante le migrazioni. Nel territorio del parco è presente un’area di specchi d’acqua dolce alimentati da acque sorgive, acque meteoriche e dall’ingresso delle acque marine; tra questi il “Fiume Morelli” le cui acque sono state utilizzate per l’itticoltura fino a circa vent’anni fa. L'impianto, risalente al 1200 (come testimoniato da alcuni documenti notarili), è costituito da un sistema di bacini, collegati attraverso chiuse. L’area del Parco è caratterizzata da un’elevata diversità di ambienti: spostandoci dal mare verso l’entroterra incontriamo la spiaggia, le dune, la zona umida retrodunale, le dune fossili, le lame e gli uliveti secolari. Un importante elemento del paesaggio che caratterizza l’area del parco sono le Lame, formazioni carsiche caratteristiche delle Murge, originate per l'azione erosiva delle acque superficiali nella roccia calcarea. Ancora oggi le lame assicurano il deflusso delle acque superficiali a regime torrentizio dalle colline murgiane al mare. Al loro interno è presente una ricca vegetazione rupicola e macchiosa, funzionale alla mobilità della fauna che vi si rifugia negli spostamenti tra la collina interna e il mare; per questo motivo le lame svolgono l'importante ruolo di "corridoi ecologici". Nella cavità delle pareti dimora avifauna stanziale e migratoria, rapaci diurni e notturni. La coltivazione dell'olivo nell’area ha origini remote, come attestano le "piantate" plurisecolari. L'oliveto storico rappresenta un ambiente seminaturale; condotto in maniera estensiva, con 50-60 piante ad ettaro, disposte in maniera casuale secondo l'originaria ubicazione dell'olivastro. In quest’area è presente una fitta rete di muretti a secco e numerosi frantoi ipogei. Le masserie infine presenti in area Parco sono numerose e di diverse tipologie; sono caratterizzate da un’edilizia rurale compatta, un gran numero di esse è fortificato, molte continuano a conservare esclusivamente la funzione di luogo di produzione e trasformazione di prodotti, altre sono state recuperate per svolgere attività agrituristica, fortemente rappresentata nei territori di Ostuni e Fasano. 13 Figura 2: Parco Naturale regionale Dune Costiere da Torre canne a Torre san Leonardo. 14 Il Turismo in Puglia Nel corso degli ultimi dieci anni il turismo in Puglia è diventato uno degli assi portanti della sua economia, grazie anche agli investimenti effettuati dalla regione Puglia in questa direzione. Questa importanza si desume in primo luogo dall’aumento del contributo del turismo alla creazione del PIL regionale (IRPET, 2009; CISET, 2011). Questo settore è il traino di uno sviluppo diffuso e capillare e rappresenta un sostegno fondamentale per l’economia degli altri settori: l’agroalimentare (il 15% del totale), il manifatturiero (circa il 17%), e quello delle attività culturali e ricreative (oltre il 18%) (ISNART, 2013). Gli italiani sono il mercato turistico principale per la Regione Puglia, tanto da sfiorare l’86% dei turisti che vi hanno trascorso una vacanza nel corso del 2012, mentre per quanto riguarda gli stranieri i mercati incoming più importanti sono la Germania (34,6%), la Francia (18,5%) e il Regno Unito (17,6%). In generale il turismo in Puglia ha registrato una crescita ininterrotta durante tutto l’ultimo decennio, con una interruzione del trend nel 2012, quando, secondo i dati provvisori forniti dall’Assessorato al turismo della Regione gli arrivi sono rimasti pressoché stazionari rispetto all’anno precedente (-0,2%) e le presenze si sono ridotte dell’1,6%. La durata media del soggiorno si è lievemente ridotta a 4,1 giorni nel 2012. Le uniche province con un andamento positivo nell’anno sono state quelle di Lecce e Taranto. In particolare, si sono ridotti gli arrivi e le presenze in Puglia da parte di turisti italiani (-1,6 e -2,9 per cento, rispettivamente). Per quanto in forte rallentamento rispetto al 2011, gli arrivi e le presenze di turisti stranieri sono aumentati rispettivamente del 7 e 5%. La quota di arrivi degli stranieri dal 2009 al 2012 è passata dal 14 al 18 %. La spesa a prezzi correnti dei turisti stranieri in Puglia si è ridotta del 5.2% nel 2012, rispetto all’anno precedente (fonte: Banca D’Italia Eurosistema - Economie regionali -L’economia della Puglia Numero 17 - giugno 2013). Nel 2013 si registra rispetto al 2012 una sostanziale tenuta del turismo in Puglia, ed un primato rispetto alle altre regioni italiane. Dato questo molto interessante se si tiene conto della grossa crisi economica che l’Italia sta attraversando. Si riporta a tal proposito un articolo del Sole 24 Ore di settembre 2013 “Turismo, Puglia tra le mete predilette dai vacanzieri italiani e non” che evidenzia come la Puglia si sia collocata in testa alla classifica delle mete prescelte nel 2013, seguita da destinazioni simbolo della vacanza nel Mediterraneo – come la Sardegna e la Sicilia - rispettivamente al secondo e al terzo posto. Il dato è confermato da Aeroporti di Puglia che in agosto ha registrato un aumento dei passeggeri internazionali e da Trenitalia che ha registrato i maggiori flussi di viaggiatori lungo la costa Adriatica verso la Puglia, mentre il motore di ricerca hotel 15 Trivago effettuava il tutto esaurito a ferragosto nelle località di mare pugliesi con Valle d'Itria, Salento e Gargano tra le mete più ricercate. Tra i turisti stranieri in Puglia nel 2013 si registrano anche gli Americani insieme a Giapponesi, Tedeschi, Spagnoli, Russi, Cinesi, Inglesi e Francesi. La Regione Puglia suscita l’interesse anche di “mostri sacri” del turismo internazionale, ad esempio nella classifica dei Best Trips (Migliori Viaggi) per il 2014 stilata da National Geographic la Puglia è l’unica destinazione italiana entrata fra i Top di tutto il mondo; anche Lonely Planet, la guida turistica più venduta al mondo, pone la Puglia al secondo posto fra le top ten “best value travel destinations in the world for 2014” (le 10 destinazione migliori e più convenienti dal punto di vista economico per il 2014) esprimendosi così: “If you’ve ever rubbed shoulders with billionaires on the Amalfi Coast or spent the weekend in Venice, you’ll know that Italy can drain travel budgets. This year, look south. Italy’s heel has arguably the best beaches in the country, hilltop towns and ancient sights. But what makes Puglia, Basilicata and Calabria such good value is not just the financial side of being in this part of the country. It’s the fabulous food – cucina povera (poor man’s food), simple, tasty and cheap – and the relaxed pace of life even in peak season, coupled with good-value accommodation for all budgets” (Se vi siete mai trovati gomito a gomito con dei miliardari sulla Costiera Amalfitana o avete trascorso il fine settimana a Venezia, saprete che l'Italia può esaurire il vostro budget di viaggio. Quest'anno, guardate a sud. Il tacco d'Italia ha probabilmente le migliori spiagge del paese, borghi e antichi monumenti. Ma ciò che rende Puglia, Basilicata e Calabria di valore, non è solo l’aspetto finanziario. E’ il cibo favoloso - cucina povera, semplice, gustosa ed economica - è il ritmo rilassato della vita anche in alta stagione, assieme a camere di qualità per tutte le tasche). Oppure si potrebbe citare un articolo pubblicato alla fine del 2012 sul New York Post, intitolato "Italy's Magical Puglia Region" (una magica regione italiana, la Puglia) che elogia la Puglia. Notevoli sono, in questa direzione, l’impegno e gli investimenti della Regione Puglia con l’Agenzia Pugliapromozione (avente un ruolo istituzionale in materia di promozione turistica della Puglia e dei suoi prodotti), il SIR – tur (Sistema Informativo Regionale nel settore turistico), il portale Viaggiare in Puglia e Puglia events, che concorrono a fornire un’offerta turistica integrata a livello regionale, un quadro statistico d’insieme, azioni di marketing anche coinvolgendo il settore privato. Molto importante è anche il ruolo esercitato per il traffico passeggeri dagli aeroporti ed i porti di Bari e Brindisi, sebbene 16 quello del porto di Brindisi a partire dagli anni ’90 risulta, purtroppo, sempre più ridimensionato e marginale. Il Piano Nazionale degli Aeroporti presentato a febbraio 2012 classifica gli scali italiani in aeroporti di interesse nazionale principali (fra cui Bari e Brindisi) e di servizio (fra cui Taranto-Grottaglie e Foggia), è evidente quindi l’importanza dei due aeroporti pugliesi di Bari e Brindisi. Le località balneari sono la prima destinazione di vacanza per i turisti che scelgono la Puglia seguite dalle aree naturalistiche, che sono la seconda tipologia di destinazione della vacanza in Puglia, scelte da circa un quarto dei turisti che hanno soggiornato nella regione. Le città rappresentano il terzo prodotto turistico pugliese, con una quota di turisti che si attesta sul 14%. A seguire vi è la ricchezza del patrimonio artistico e culturale e infine il turismo del gusto interessa una nicchia di turisti, pari al 3,4% di coloro che trascorrono una vacanza nella regione. Un sondaggio condotto dal Centro Regionale del Turismo nel 2012 a 2.000 turisti in Puglia ha mostrato che i fattori che determinano le scelte dei turisti per visitare la Puglia sono la Natura, il Relax, la possibilità di divertirsi, la convenienza dei prezzi. Inoltre, l'espressione dell'identità culturale della regione, come la possibilità di degustare e acquistare prodotti enogastronomici ed artigianali tipici locali, così come la partecipazione a manifestazioni folkloristiche, sono fattori in forte crescita. GLI ACCESSI - IL RUOLO DELLE INFRASTRUTTURE PORTUALI E AEROPORTUALI DEL CAPOLUOGO DI PROVINCIA – FOCUS SUL PORTO DI BRINDISI Le aree oggetto di studio sono ben collegate tra loro, attraverso la rete stradale, con i principali comuni, con i capoluoghi di provincia, con le aree più importanti dal punto di vista turistico, come la restante parte del Salento o la Valle D’Itria. Le città e i comuni lungo la dorsale adriatica sono ben collegate anche attraverso la linea ferroviaria Bari –Lecce. Verso l’entroterra ci sono le Ferrovie Sud-Est, che però non servono tutti i comuni. Un servizio di pullman collega i centri vicini in diversi orari della giornata, e questi con la rete ferroviaria. Manca l’autostrada, ma c’è una superstrada a quattro corsie, lungo la costa Adriatica, che collega molto bene i tre capoluoghi di provincia Bari, Brindisi, Lecce, e i comuni limitrofi. La rete ciclabile non è ancora molto sviluppata, anche se negli ultimi anni alcune istituzioni stanno dimostrando una maggiore attenzione verso questo tema, si pensi ad esempio al sistema ciclabile dell’area vasta Valle D’Itria o a quello realizzato dal 17 Comune di Ostuni in collaborazione con il Parco delle Dune Costiere. Ci sono anche delle convenzioni in atto con le Ferrovie dello Stato per il trasporto gratuito della bici in treno. Molte strade secondarie sono utilizzate dai ciclisti, ma sono spesso prive di sistemi di sicurezza rispetto al traffico veicolare. Molto va ancora fatto in questa direzione. Di notevole importanza è la presenza del porto e dell’aeroporto sia a Bari che a Brindisi, per cui entrambe le città svolgono un ruolo di tramite per l’economia turistica, di vitale importanza. Come già accennato in precedenza il Piano Nazionale Aeroporti classifica quelli di Bari e Brindisi tra gli aeroporti di interesse nazionale principali. Mentre l’aeroporto di Bari si colloca al secondo posto nel sud dopo Napoli, con 3,8 milioni di passeggeri ed è uno dei 16 aeroporti strategici nazionali (sono gli scali che rispondono alla domanda di ampi bacini di utenza, nel sud sono tre), lo scalo primario di Brindisi svolge una funzione di supporto per il traffico low cost (unico nel sud). Questi aeroporti raggiungono cifre di passeggeri molto interessanti se si pensa che la regione Puglia, con 5,9 milioni di passeggeri transitati nell’anno, copre il 17,3 per cento del traffico del Mezzogiorno (fonte: Banca D’italia Eurosistema - Economie regionali -L’economia della Puglia- Numero 17 - giugno 2013). Purtroppo negli ultimi anni si registra un forte ridimensionamento del ruolo svolto dal porto di Brindisi, che si riverbera sul settore turistico essendo stato drasticamente ridotto il numero di navi e traghetti verso i Balcani ed in particolare verso la Grecia e l’Albania. Questo ruolo risulta invece potenziato per il porto di Bari (Ref.Dal mare lo sviluppo del Sud: il contributo delle Autostrade del Mare al rilancio del Mezzogiorno - quaderni del pontrasporti n. 03 2006. Edizione a cura del PON Trasporti 2000 – 2006 dello studio realizzato da Rete Autostrade Mediterranee SpA). Il brulicare di turisti italiani e stranieri lungo il porto di Brindisi, cominciato negli anni ’60 e continuato per i successivi trent’anni, regalando prosperità economica agli operatori marittimi e a tutto l’indotto, è attualmente un lontano ricordo. A questo punto si ritiene interessante fermarsi brevemente ad esaminare le cause di questo declino, le prospettive future del porto e le ricadute sul settore turistico non solo nel capoluogo di provincia, ma nel più vasto comprensorio circostante. L’inizio del declino si registra negli anni ’90 in cui il porto di Brindisi segna il passo rispetto alla concorrenza dei porti di Ancona, Venezia e Bari, supportati da una strategia marittimoimprenditoriale più efficace e da politiche regionali lungimiranti, e ciò nonostante il 18 principale vantaggio che Brindisi ha rispetto agli altri “competitors”: la vicinanza geografica con i porti ellenici e albanesi. Tale vantaggio “naturale” è stato superato dalla velocità estremamente maggiore che possono raggiungere i mastodontici traghetti superfast dei porti concorrenti, dotati perdipiù di servizi di bordo di eccelsa qualità, che ottengono uno strepitoso successo in termini di passeggeri e di tir. Mezzi con queste caratteristiche non potevano essere ormeggiati nelle banchine del porto interno di Brindisi, le uniche allora destinate a questo uso, dove è possibile esclusivamente l’attracco di navi di piccole dimensioni. Le piccole dimensioni si riverberarono sulla velocità più modesta rispetto alla concorrenza, e sui servizi, spesso non all’altezza di quelli offerti nei porti concorrenti. Quando alcuni anni dopo si decise di costruire un enorme molo a Costa Morena, era oramai troppo tardi. Da più parti si lamenta che le politiche e la progettualità per il porto di Brindisi nell’ultimo trentennio sono state caratterizzate da “lentezza di riflessi” rispetto alla concorrenza di altri porti; mancanza di sinergia con gli obiettivi della portualità italiana e le politiche dei trasporti della UE; mancanza di strategia, di investimenti opportuni e di tempismo nella realizzazione degli investimenti, con finanziamenti per la realizzazione di interventi strategici addirittura bloccati per anni a causa di lungaggini burocratiche (come il blocco nel 2012 dei lavori di ristrutturazione del terminal di Costa Morena, giudicato dal quotidiano il Sole 24 ore come uno tra i dieci più bei rendering italiani; o la realizzazione della mega banchina per traghetti e navi da crociera in zona Sant’Apollinare, per disporre di un piazzale di grandi dimensioni, favorire l’ormeggio di circa otto grandi navi contemporaneamente e la movimentazione a terra di migliaia di automezzi: i relativi finanziamenti erano garantiti fin dal 2002 da fondi statali e comunitari, a sostegno dell’istituzione delle autostrade del mare). Nel frattempo si è assistito ad un trend opposto nel porto di Bari con ingenti investimenti europei, nazionali e regionali, ivi convogliati. Questi ingenti investimenti hanno fatto sì che il porto di Bari disponesse di infrastrutture più competitive, cosicchè negli anni, mentre l’economia portuale brindisina progressivamente si contraeva, riducendo drasticamente la gran parte dei collegamenti con i Balcani, Bari faceva passi da gigante accogliendo sempre più navi traghetto che collegano il capoluogo pugliese con Durazzo e i porti ellenici, ma anche le più prestigiose navi da crociera delle più rinomate compagnie mondiali, con risultati molto lusinghieri in termini di traffico. Ciò, 19 nonostante il porto di Bari rispetto a quello di Brindisi sia notoriamente più lontano dalla Grecia e dall’Albania, e presenti un bacino portuale più angusto, con margini di manovra più ridotti. La situazione odierna è drammatica: il porto di Brindisi sta attraversando una crisi senza precedenti per la carenza di traffici, che si riverbera sulle attività legate al turismo del capoluogo di provincia (basti guardare le numerose attività chiuse come hotel, agenzie di viaggio, ristoranti, negozi, ecc.) e del territorio provinciale. Gli scenari futuri (sia per il traffico passeggeri che merci) attualmente si prospettano altrettanto problematici, emblematico è il fatto che questo porto sia fuori dalla lista dei porti strategici per l’Ue inclusi nel cosiddetto core network, la rete dei porti principali da realizzare entro il 2030 che rappresentanto la strategia di sviluppo dell’Ue per i prossimi anni. Infatti la Commissione europea, già dal 2011 con l’accordo col Governo, confermava l’inserimento di 12 porti italiani nella lista dei nodi strategici della core network, tra questi sono presenti Bari e Taranto, ma non Brindisi. Ciò si traduce in uno stato di “isolamento strategico” del porto di Brindisi, che non consente di programmare una vera e propria crescita economica del porto e del suo territorio; vuol dire non essere più funzionali alle politiche dei trasporti nazionali ed europee, al contrario delle corregionali Taranto e Bari; vuol dire rimanere privi delle infrastrutture intermodali e logistiche necessarie per un traffico passeggeri e merci moderno e all’avanguardia, sprecando le grandi potenzialità che questo porto, dal passato grandioso, può ancora avere per lo sviluppo economico del territorio. Oggi una sinergia intermodale aereo + nave, fino a pochi anni orsono non attuabile a Brindisi, e l’organizzazione esistente e in via di potenziamento dei numerosi servizi di fruizione integrata di beni ambientali, paesaggistici e storico-culturali (numerose sono le iniziative in corso di realizzazione ed in atto in tal senso, non ultimo il progetto SAC-Sistemi Ambientali e Culturali finanziato dalla Regione Puglia) racchiude enormi potenzialità di crescita per il settore turistico. Ma occorre tradurre queste potenzialità in realtà, occorre quindi invertire l’attuale trend del porto di Brindisi, attuando politiche portuali che con forza puntino al recupero del suo ruolo nel traffico passeggeri. E’ auspicabile, quindi, che siano attivate le giuste sinergie per dare avvio ad una politica di sviluppo della portualità brindisina, recuperando posizioni rispetto all’attuale “isolamento 20 strategico” nei confronti degli obiettivi della portualità italiana ed alle politiche dei trasporti UE. Il Turismo nel comprensorio territoriale della Riserva Naturale Statale di Torre Guaceto e del Parco Regionale Dune Costiere da Torre Canne a Torre San Leonardo I territori interessati dalle due aree protette (Brindisi, Carovigno, Ostuni, Fasano) (Figura 3) offrono percorsi a carattere naturalistico, storico-archeologico ed enogastronomico finalizzati a promuovere in maniera integrata ed esaltare l'identità di tali territori, le radici culturali delle comunità che vi risiedono e le tipicità che ad essi appartengono: risorse storiche e paesaggistiche, prodotti agricoli tipici e tradizionali (DOP e IGP), vini di qualità (DOCG, DOC, IGT), gastronomia, artigianato, ecc. I Comuni in cui insistono le due aree protette svolgono un ruolo di grande rilievo sotto il profilo turistico poiché al loro interno rientrano elementi di grande attrattiva, in primis i magnifici tratti di litorale, ma anche la presenza di numerose torri aragonesi di avvistamento e masserie seicentesche fortificate, così come anche alcune strutture ricettive di grandi dimensioni, tra le più importanti dell’intera provincia, e un numero considerevole di agriturismi, alcuni dei quali specializzati come masserie didattiche. Ma elementi di grande attrattiva sono presenti anche nelle zone limitrofe, caratterizzando Ostuni e Fasano come due delle località turistiche di maggior richiamo a scala regionale. Questi due Comuni vantano un patrimonio storico culturale e paesaggistico di assoluto rilievo, interessato negli ultimi anni da progetti di valorizzazione aventi il fine di diversificare l’offerta turistica, che fino a pochi anni fa era caratterizzata esclusivamente dal prodotto “sole-mare”. Il turismo in queste zone è stato scoperto soprattutto negli anni ‘60 a Fasano - nelle aree collinari della “Selva di Fasano” - e negli anni ’70 a Torre Canne e ad Ostuni. Risale agli anni ‘60 la realizzazione dei grandi villaggi turistico-residenziali sulla costa (Valtur, Rosa Marina, Il Pilone) e dei grandi campeggi, poi trasformatisi in villaggi turistici con migliaia di posti letto. Nel territorio di Fasano un altro forte attrattore di visitatori è lo Zoosafari, una struttura sorta agli inizi degli anni ’70, che contiene un parco faunistico e un parco divertimenti, rivolgendosi a un target turistico prevalentemente familiare. Sono inoltre presenti importanti aree archeologiche - come quella rappresentata dall’antica città di 21 Egnazia - e siti d’interesse culturale come gli insediamenti rupestri presenti nella Lama d’Antico. Per quanto riguarda Ostuni l’attrattore culturale più importante è costituito dal centro storico - borgo medievale tra i più belli di tutta l’Italia meridionale - oggetto di visite durante tutto l’anno con picchi di visitatori durante il periodo estivo. Negli ultimi anni si è ampliata l’offerta dei beni d’interesse culturale e ambientale fruibile sul territorio ostunese; tra questi l’area archeologica di Santa Maria D’Agnano e il museo di Civiltà Preclassiche nel centro storico di Ostuni, il Parco Regionale delle Dune Costiere da Torre Canne a Torre S.Leonardo, il cui ente di gestione è operativo dal 2009. La fascia costiera di tutto il comprensorio Fasano-Ostuni-Carovigno è molto apprezzata per il paesaggio, la presenza di aree protette (nel comune di Ostuni: Parco delle Dune Costiere, SIC Litorale Brindisino, SIR Cala dei Ginepri-Torre Pozzella; nei comuni di Carovigno e Brindisi l’area protetta di Torre Guaceto – Area Marina Protetta e Riserva Naturale dello Stato), la qualità delle acque, i servizi offerti, le iniziative attivate nella direzione della sostenibilità. Le amministrazioni coinvolte e le aree protette in particolare, dimostrano di essere molto sensibili ai temi della sostenibilità in generale e del turismo sostenibile in particolare, infatti in più occasioni sono state insignite di vari riconoscimenti, che se da una parte premiano l’impegno su questi temi, dall’altra concorrono a puntare i riflettori su questi territori e a promuoverli. Tra questi premi annoveriamo ad esempio le Vele di Legambiente e Touring Club, la bandiera blu della FEE, la Bandiera Verde che segnala le spiagge adatte ai bambini, la “Bandiera Verde Agricoltura” della CIA. Le Vele fanno riferimento alla Guida Blu, una guida turistica realizzata dal 1999 da Legambiente e dal Touring Club Italiano che contiene una classifica delle località turistiche costiere; è finalizzata a valorizzare risorse storico-artistiche e naturalistiche e l’impegno delle amministrazioni sulla salvaguardia dell’ambiente e lo sviluppo sostenibile. Le Bandiera blu nasce nel 1987, è assegnata dalla Fondazione per l’educazione ambientale (Fee) sulla scorta dei parametri fissati per la valutazione della qualità delle acque, della costa, dei servizi, delle misure di sicurezza e delle politiche in tema di educazione ambientale. Il concorso-premio Bandiera Verde Agricoltura della CIA (Confederazione Italiana Agricoltori) nasce nel 2003, e da premio della Regione Marche diventa premio nazionale dal 2007. La "Bandiera Verde Agricoltura" è un riconoscimento attraverso il quale si premiano aziende agricole, regioni, province, comuni, comunità montane e parchi che si sono particolarmente distinti nelle politiche di tutela dell’ambiente e del paesaggio anche 22 a fini turistici, nell’uso razionale del suolo, nella valorizzazione dei prodotti tipici legati al territorio, nell’azione finalizzata a migliorare le condizioni di vita ed economiche degli operatori agricoli e più in generale dei cittadini. Nello specifico: - Fasano: nel 2012 ha ricevuto per la prima volta le 4 vele, che ha mantenuto nel 2013. Nel 2013 è inoltre stata insignita per la terza volta della bandiera blu Fee (2011, 2012, 2013) - Ostuni: nel 2013 ha ricevuto per la quinta volta consecutiva le cinque vele, e per la 19° volta la bandiera blu. E’ interessante notare che le motivazioni per la bandiera blu del 2011 sono legate alle attività svolte dal Parco delle Dune Costiere: "per aver attuato una serie di interventi che rientrano in una logica di sostenibilità: ha promosso iniziative di mobilità sostenibile come treno più bici lungo i percorsi ciclabili della via Traiana, ha avviato un progetto di recupero della Casa Cantoniera ex ANAS da destinare ad Albergabici e Bicigrill a supporto del cicloturismo, ha realizzato itinerari ciclabili sul proprio territorio tra gli oliveti secolari e le antiche masserie presenti lungo il tracciato dell'antica via romana, ha organizzato, insieme al Parco Regionale delle Dune Costiere, numerose iniziative legate alla conoscenza e corretta fruizione del territorio in un'area che si contraddistingue per essere il distretto regionale dell'agriturismo e dell'ospitalità rurale". Nel 2008, nel 2009, 2011 ha anche ricevuto la bandiera verde che segnala le spiagge adatte per i bimbi - assegnata da un'indagine condotta dai pediatri italiani. Il voto dei pediatri si è basato sul rispetto dei parametri di vivibilità e divertimento a misura di bambino come le ampie distese di sabbia, il mare pulito e l’acqua bassa vicino alla riva, ma anche servizi, gelaterie, pizzerie, attrezzature per fare sport e locali, ombrelloni distanziati e presenza di soccorritori. - Carovigno: nel 2007 ha ricevuto la bandiera blu, nel 2004 quattro vele, poi tre vele nel 2008, 2009, 2010, due vele nel 2011 e nel 2013. - Nel 2013 la riserva di Torre Guaceto è stata insignita del premio “Bandiera Blu – Pesca Ambiente” assegnato dalla FEE per le buone pratiche di pesca 23 sostenibile, tutela dell’ambiente e la sostenibilità. Peraltro, questo stesso modello di pesca di Torre Guaceto, è stato scelto dal Ministero dell’Ambiente per rappresentare l’Italia al Congresso Mondiale delle Aree Marine Protette (IMPAC 3) svoltosi a Marsiglia dal 21 al 23 ottobre 2013. - Nel 2013 il Parco delle Dune Costiere ha vinto il premio “Bandiera Verde Agricoltura 2013” alla sua undicesima edizione, promosso dalla CIA per l’agricoltura sostenibile, l’innovazione, l’originalità, l’ingegno, la tradizione, la qualità, la solidarietà e i comportamenti virtuosi. E ancora, sempre per le buone pratiche nella direzione dello sviluppo sostenibile (anche il turismo sostenibile) nel 2011 il Premio Città Amiche della Bicicletta, nel 2011 il Premio Città per il Verde, nel 2012 il Premio Comuni Bicicloni, il Premio Paesaggio del Consiglio d’Europa nel 2011 e ancora nel 2013, il Premio Contratti di Fiume nel 2012. Fino a metà degli anni ’90 il turismo è stato esclusivamente balneare; di recente l’interesse è incentrato oltre che sulla costa, anche sull’ entroterra. Le aree rurali e il paesaggio antropico – caratterizzato da olivi secolari e da un ricco sistema di masserie storiche e frantoi ipogei – hanno infatti rappresentato negli ultimi anni un grande elemento di attrazione turistica per un’utenza sia nazionale che internazionale che ha fatto incrementare la domanda di ospitalità rurale in agriturismo. Il territorio vanta, inoltre, un ampio ventaglio di prodotti tipici tradizionali, la cui valorizzazione ha consentito la costruzione di un’offerta turistica enogastronomica qualificata, fondata su eventi di promozione e itinerari del gusto, che interessano un ambito molto più ampio delle sole aree protette e dei territori di Brindisi, Carovigno, Ostuni e Fasano. Su questo hanno fortemente inciso le politiche di sviluppo rurale attuate attraverso il PIC Leader negli ultimi 15 anni (gli ultimi tre comuni fanno attualmente parte del GAL AltoSalento) e le politiche per lo sviluppo sostenibile, anche nel settore turistico, attuate dalle due aree protette Riserva di Torre Guaceto e il Parco Regionale delle Dune Costiere. L’interesse verso il contesto rurale di questo territorio fa registrare anche una tendenza negli ultimi anni da parte di stranieri (inglesi, tedeschi, francesi), ad investire nell’acquisto e nel recupero di trulli, masserie storiche e fabbricati rurali di ogni genere, che vengono adibiti adibendole a residenze estive, le quali sono spesso inserite nel circuito delle case 24 per vacanze e B&B. Questa tendenza comunque non sempre comporta ricadute positive sul territorio, va quindi monitorata con attenzione, sia perché spesso le ristrutturazioni degli edifici rurali e gli interventi sui terreni circostanti tendono ad alterarne la struttura e l’identità, sia perché i benefici economici delle attività turistiche che vengono avviate non sempre ricadono sulla popolazione locale. Le due aree naturali protette sono oggi oggetto di una notevole frequentazione turistica, legata ad un’offerta sia di turismo balneare, a forte stagionalità estiva, che di turismo rurale, di dimensioni minori, ma in crescita, e più uniformemente distribuito nel corso dell’anno. Di notevole interesse sono le iniziative attivate negli ultimi anni dal Parco delle Dune Costiere per intercettare la domanda di ciclo-turismo, con la realizzazione di itinerari ciclabili, convenzioni con le Ferrovie dello Stato per il trasporto delle biciclette. In questa attenzione delle istituzioni verso il turismo in bicicletta, per aprirsi a settori interessanti del mercato turistico, si inserisce la recente realizzazione di un Albergabici da parte del Comune di Ostuni all’interno del Parco delle Dune Costiere. Dall’analisi delle dinamiche turistiche nel comprensorio territoriale in cui le due aree protette si inseriscono (elaborazione dati da fonte Istat e PugliaPromozione Brindisi), emergono alcuni chiari elementi di riflessione: - i flussi turistici rimangono fortemente concentrati nei mesi estivi perché prevalentemente legati alla balneazione; gli altri turismi, seppur presenti e in crescita, continuano a essere marginali, senza apportare ancora adeguati benefici diffusi tra tutti gli operatori; - gli arrivi e le presenze totali nel comune di Brindisi nelle strutture alberghiere dal 2006 al 2012 sono lievemente diminuiti, mentre sono aumentati i flussi turistici nelle strutture complementari come B&B e agriturismi. In particolare si può osservare una complessiva tenuta dei turisti stranieri, un leggero aumento delle loro presenze dal 2009 al 2011 i turisti italiani (Figura 5). Si osserva una flessione di entrambi i valori di arrivi e presenze, soprattutto di italiani, dal 2008 al 2009. Queste dinamiche vanno lette guardando sia alla crisi economica e alla flessione nel settore turistico registrata a livello nazionale (“Rapporto sul turismo 2012” Osservatorio Nazionale del Turismo), che guardando al ruolo svolto negli ultimi anni dall’aeroporto di Brindisi e dal porto, sempre più importante per il primo, classificato scalo primario, con funzione di supporto per il traffico low cost (unico nel sud), e sempre meno per il secondo. E’ chiaro che andrebbero rivedute le politiche legate al traffico portuale, per non sprecare 25 le interessanti opportunità che deriverebbero dal potenziamento del ruolo del porto di Brindisi rispetto al traffico passeggeri. - Carovigno deve la sua maggiore ricettività alla presenza di numerosi campeggi, anche se negli ultimi anni sono sorte diverse strutture ricettive alberghiere che hanno attratto turisti italiani e stranieri. In particolare si può osservare un notevole aumento degli arrivi dei turisti italiani ed una diminuzione dei turisti stranieri, mentre le presenze sono lievemente aumentate dal 2006 al 2012 con picchi nel 2008 e nel 2011 (Figura 6). Un ruolo rilevante è sicuramente svolto dalla Riserva di Torre Guaceto, che ha acquisito sempre maggiore rilevanza, non solo per le splendide spiagge, ma anche per le attività ricreative legate al turismo naturalistico e gli eventi per legati alla promozione di prodotti agroalimentari di qualità, organizzati al suo interno (ciclotrekking, snorkeling, passeggiate in natura, eventi e spettacoli in natura, mercatini per la promozione dei prodotti tipici locali di qualità, anche in collaborazione con Slow Food). - la ricettività del territorio fasanese si contraddistingue per la presenza diffusa di strutture destinate ad un mercato medio–alto, con la presenza di strutture 5 stelle lusso, 5 stelle e 4 stelle. In particolare si può osservare un aumento sia degli arrivi che delle presenze dal 2009, con un leggera flessione nelle presenze della componente italiana dal 2011 al 2012, cui si contrappone una crescita continua della componente straniera. - Ostuni si caratterizza per un'offerta orientata ad un target medio con una notevole presenza di hotel 4, 3 e 2 stelle, B&B, campeggi e agriturismi. Tuttavia si è assistito ad una diminuzione degli arrivi e delle presenze dal 2006 al 2012 dovuta alla componente italiana che ha mostrato un calo soprattutto nelle presenze, accentuatasi in particolare dal 2011 al 2012 (flessione che riflette il trend regionale), cui si contrappone una tenuta della componente straniera le cui presenze mostrano un leggero trend di crescita (Figura 8). - Ostuni e Fasano sono le due località turistiche di maggior richiamo sia in termini di domanda (arrivi e presenze) che di offerta (n. di posti letto) (Figura 9). Le dinamiche che hanno interessato questi due comuni dal 2006 al 2012 in relazione ad arrivi e presenze, con la complessiva crescita riscontrata a Fasano, e la complessiva riduzione riscontrata in Ostuni, hanno portato ad una situazione di quasi parità nei 26 valori delle presenze, in entrambi attorno a 400.000, ed un vantaggio di Fasano per gli arrivi, attestatosi a quasi 90.000, mentre Ostuni è attorno ai 70.000 (partivano entrambi da valori attorno a 80.000). Inoltre, un sondaggio condotto in entrambe le aree protette (Torre Guaceto 578 intervistati, Dune Costiere 100 intervistati) ha dimostrato che i principali fattori che determinano le scelte dei turisti per visitare Torre Guaceto e Dune Costiere sono il mare, la natura e il paesaggio, il Relax (Figura 10). In particolare i percorsi sensoriali di educazione ambientale rappresentano una delle attività turistiche, in cui gli intervistati sono molto interessati in entrambe le aree protette (Figura 11). Figura 3: Comprensorio territoriale della Riserva statale di Torre Guaceto e del Parco Regionale Dune Costiere da Torre Canne a Torre San Leonardo. 27 Figura 4: Arrivi e presenze mensili di italiani e stranieri nella provincia di Brindisi dal 2011 al 2012. 28 Figura 5: Trend degli arrivi e presenze di italiani, stranieri e totali dal 2006 al 2012 e numero degli arrivi e presenze di italiani, stranieri e totali nelle strutture ricettive e variaz. percentuale per gli anni 2006 e 2012 nel comune di Brindisi. 29 Figura 6: Trend degli arrivi e presenze di italiani, stranieri e totali dal 2006 al 2012 e numero degli arrivi e presenze di italiani, stranieri e totali nelle strutture ricettive e variaz. percentuale per gli anni 2006 e 2012 nel comune di Carovigno. 30 Figura 7: Trend degli arrivi e presenze di italiani, stranieri e totali dal 2006 al 2012 e numero degli arrivi e presenze di italiani, stranieri e totali nelle strutture ricettive e variaz. percentuale per gli anni 2006 e 2012 nel comune di Fasano. 31 Figura 8: Trend degli arrivi e presenze di italiani, stranieri e totali dal 2006 al 2012 e numero degli arrivi e presenze di italiani, stranieri e totali nelle strutture ricettive e variaz. percentuale per gli anni 2006 e 2012 nel comune di Ostuni. 32 Figura 9: Trend degli arrivi, presenze totali e del n. di posti letto nelle strutture ricettive dei comuni di Brindisi, Carovigno, Fasano e Ostuni dal 2006 al 2012. 33 Figura 10: Principali fattori che determinano le scelte dei turisti per visitare le aree protette di Torre Guaceto e Dune Costiere. 34 Figura 11: Attività turistiche preferite dagli intervistati nelle aree protette di Torre Guaceto e Dune Costiere. 35 Indirizzi gestionali per la promozione del turismo sostenibile e dell’ecoturismo nelle aree protette Ricordiamo rapidamente cosa si intenda per “Turismo sostenibile” e per “Ecoturismo”. Per la definizione di “Turismo sostenibile” ricordiamo quanto dichiarato dall’Organizzazione Mondiale del Turismo: “lo sviluppo del turismo sostenibile soddisfa i bisogni dei turisti e delle regioni ospitanti e allo stesso tempo protegge e migliora le opportunità per il futuro. Si tratta di una forma di sviluppo che dovrebbe portare alla gestione integrata delle risorse in modo che tutte le necessità, economiche, sociali ed estetiche possano essere soddisfatte mantenendo al tempo stesso l'integrità culturale, i processi ecologici essenziali, la diversità biologica e le condizioni di base per la vita". In base alla definizione generale di sviluppo sostenibile, anche lo sviluppo del turismo sostenibile deve fondarsi su tre pilastri, e cioè: sostenibilità sociale, sostenibilità ambientale e sostenibilità economica, come sancito nell’Agenda 21 per il settore dei viaggi e del turismo del 1996. In altri termini si parla di turismo sostenibile quando la destinazione è gestita in modo tale che il turista possa assumere modelli di consumo che non esauriscono le risorse naturali, distribuiscono la ricchezza in modo equo tra gli operatori, non compromettono la cultura locale. D’altro canto è molto importante il ruolo degli attori ospitanti: la sostenibilità del turismo dipende dai principi di gestione che imprese turistiche, enti locali e tour operators assumono per produrre i servizi turistici. Riguardo l’ecoturismo, qualcuno sostiene che l’ecoturismo in sé non costituisca ancora un approdo alla sostenibilità, se ad esempio non è sufficientemente considerata l’energia richiesta per i trasporti, con i relativi effetti sul clima, ecc. Ma nel 2002, anno internazionale dell’ecoturismo, si è cercato di trovare una definizione comune al termine, interpretato fino ad allora in diversi modi. Nel caso europeo (e italiano) è stato definito come “un turismo in aree naturali che deve contribuire alla protezione della natura e al benessere delle popolazioni locali”. Secondo la definizione dell’Organizzazione Mondiale del Turismo le caratteristiche fondamentali sono: 1. il contenuto di tratti educativi e interpretativi; 2. la minimizzazione degli effetti negativi per il contesto naturale e socioculturale; 3. il sostegno alla protezione delle aree naturali attraverso: 36 ♦ la creazione di vantaggi economici per i comuni ospitanti, le organizzazioni e gli enti che amministrano le aree protette con fini di tutela; ♦ la creazione di posti di lavoro alternativi e di fonti di reddito nei comuni locali; ♦ la formazione di una coscienza per la conservazione del patrimonio naturale e culturale nella popolazione locale, così come nei turisti. Su queste basi intenderemo qui il turismo sostenibile una forma di turismo che non necessariamente si svolge in aree naturali, pur rispettando tutti i criteri precedentemente elencati, e l’ecoturismo il turismo sostenibile che si svolge in aree naturali. In entrambi i casi l’essenza del modo di fare del turismo è data dalla qualificazione del rapporto con l’ambiente e con i depositari della cultura di questo ambiente. In entrambi i casi il turista deve essere consapevole degli impatti che il proprio modo di fare vacanza può avere sul territorio (nella sua componente ambientale e sociale) e, in ragione di questa consapevolezza, assume comportamenti corretti. Ma un tema fondamentale per la sostenibilità è anche quello economico, come evidenziato dalla recente pubblicazione da parte della Commissione Europea di un sistema di indicatori per la gestione ‘sostenibile’ delle destinazioni turistiche, che ripropone la centralità del tema della sostenibilità intesa quale elemento chiave per garantire la qualità ed il vantaggio socio-economico per le comunità ospitanti, di qualsiasi azione progettuale e di qualunque azione di sviluppo di una destinazione territoriale. Ma prima di passare ad esaminare le attività sin qui svolte nelle due aree protette, e quindi gli indirizzi gestionali futuri per la promozione del turismo sostenibile e dell’ecoturismo, si riportano alcuni dati sull’importanza economica che ha assunto il settore turistico a livello nazionale ed internazionale, per comprendere l’importanza di questo settore, in sé ma anche come fattore trainante per altri settori come quello agricolo e agroalimentare. Le entrate da turismo internazionale nel mondo, dopo aver superato quota 1 miliardo di dollari per la prima volta nella storia nel 2011, hanno continuato a crescere anche nel 2012, fissando un nuovo record a 1,075 miliardi di dollari, pari a una crescita del +4,1% (in valute locali a prezzi correnti). L’Italia si colloca tra i primi cinque paesi per entrate da turismo internazionale, dopo Stati Uniti, Spagna, Francia, Cina (Ref. Presidenza del Consiglio dei Ministri Uficio per le Politiche delTurismo “Rapporto sul turismo 2012” Osservatorio Nazionale del Turismo). A livello nazionale, nel 2012 il settore viaggi e turismo ha prodotto 161,2 miliardi di euro, con una incidenza sul PIL di 10,3%, sulla occupazione turistica pari a 2.681.000 unità 37 tra occupati diretti e indiretti, e una incidenza sull’intera occupazione nazionale dell’11,7% (Fonte: stime WTTC - Travel & Tourism Economic Impact Italy 2013). Si tratta quindi di un settore economico molto importante, in grado peraltro di rivitalizzare le economie di località remote e marginali, ma al tempo stesso un fenomeno complesso, le cui conseguenze in termini di impatto ambientale, culturale, sociale ed economico non possono essere ignorate. Impatto che spesso è devastante quando comporta una scriteriata sottrazione di risorse ambientali e paesaggistiche, perdita di valori e tradizioni, disagio sociale, iniqua redistribuzione del reddito o benefici economici distratti dalla comunità ospitante. E’ per questo che da più parti ci si sta adoperando per fornire gli attori locali di strumenti idonei per gestire il turismo in maniera sostenibile. Citiamo ad esempio il “Sistema di Indicatori per la gestione sostenibile del turismo nelle aree di destinazione” (European tourism indicator system for the sustainable management of destinations”, 4 marzo 2013) che l’Ue ha voluto realizzare, in collaborazione con l’Università di Surrey (GB), con l’obiettivo di fornire a tutti coloro coinvolti nella gestione del turismo, un sistema semplice, pronto per l'uso, di indicatori con cui poter facilmente valutare e monitorare la sostenibilità delle loro destinazioni turistiche. Oppure la certificazione EMAS (Eco-Management and Audit Scheme), anche questa una certificazione ambientale che attesta l’attenzione continua verso l’ambiente. L’EMAS è uno strumento volontario creato dalla Comunità Europea al quale possono aderire volontariamente le organizzazioni (aziende, enti pubblici) per valutare e migliorare le proprie prestazioni ambientali e fornire al pubblico e ad altri soggetti interessati informazioni sulla propria gestione ambientale. Scopo prioritario dell’EMAS è contribuire alla realizzazione di uno sviluppo economico sostenibile. Il sistema di gestione ambientale richiesto dallo standard Emas è basato sulla norma ISO 14001:2004 di cui sono richiamati tutti i requisiti, mentre il dialogo aperto con il pubblico viene perseguito prescrivendo che le organizzazioni pubblichino (e tengano aggiornata) una Dichiarazione Ambientale in cui sono riportati informazioni e dati salienti dell'organizzazione in merito ai suoi aspetti ed impatti ambientali. Oggi il regolamento Emas è arrivato alla sua terza versione -EMAS III (Regolamento 1221/2009). La Riserva di Torre Guaceto ha acquisito la registrazione EMAS III. Anche il Comune di Ostuni ha acquisito la certificazione ambientale ISO 14001 nel 2011 secondo quanto indicato dalla Direttiva 38 EMAS III, certificazione confermata negli anni successivi, quale strumento per lo sviluppo sostenibile del territorio ostunese, inteso a promuovere il miglioramento continuo degli interventi ambientali. Oppure la procedura CETS (Carta Europea per il Turismo Sostenibile nelle Aree Protette) uno strumento metodologico ed una certificazione per migliorare la gestione delle aree protette per lo sviluppo del turismo sostenibile. L’elemento centrale della Carta è la collaborazione tra tutte le parti interessate a sviluppare una strategia comune ed un piano d’azione per lo sviluppo turistico, sulla base di un’analisi approfondita della situazione locale. L’obiettivo è la tutela del patrimonio naturale e culturale e il continuo miglioramento della gestione del turismo nelle aree protette a favore dell’ambiente, della popolazione locale, delle imprese e dei visitatori. Certificazione che il Parco delle Dune Costiere ha acquisito nel 2012, a dimostrazione dell’attenzione verso il processo di sostenibilità e la condivisione per lo sviluppo turistico dell’area. Le aree protette assumono un ruolo centrale per lo sviluppo del territorio non solo in relazione alla protezione degli ecosistemi e degli habitat maggiormente vulnerabili, ma anche perché favoriscono la progettazione di iniziative in grado di sostenere lo sviluppo delle attività economiche locali, secondo stretti requisiti di sostenibilità ambientale. Esse, come si sa, sin dai tempi della emanazione della L. 394/91 sono considerati “laboratori per lo sviluppo sostenibile” dove sperimentare modalità innovative di sviluppo da esportare al di fuori dei confini dell’area protetta. Il turismo può rappresentare un’opportunità di sviluppo economico e sociale per un’area protetta ed è responsabilità in primo luogo dell’ente preposto alla sua gestione conservare il patrimonio intorno al quale l’area protetta è stata istituita e attorno al quale verosimilmente ruota anche l’attrattività turistica della stessa destinazione. Per l’ente gestore la sfida è tutelare il patrimonio naturale e culturale, materiale e immateriale, dai potenziali danni che la frequentazione turistica può arrecare, e, in qualche misura, inevitabilmente, arreca. Questo è, però, solo un primo obiettivo, intrinsecamente legato alle finalità stesse dell’istituzione dell’area protetta. Lo sforzo ulteriore, che ormai è sempre più spesso richiesto a chi gestisce un territorio di questo tipo, è promuovere forme di turismo rispettose dell’ambiente naturale e socio-culturale, consentendo un adeguato ritorno economico agli investitori e agli imprenditori locali. Come già visto in precedenza il turismo sostenibile o e l’eco-turismo rappresentano forme peculiari di attività turistica che, applicando il concetto di sostenibilità all'attività economica turismo, hanno l'obiettivo di rispettare e preservare nel lungo periodo 39 le risorse naturali, culturali, artistiche e sociali, contribuendo in maniera positiva ed equa al miglioramento della qualità della vita e allo sviluppo di altre attività sociali ed economiche dell'area. È auspicabile insomma, alimentare un circolo virtuoso per cui la presenza di un territorio da tutelare diventa essa stessa il punto di forza della destinazione turistica. Perché questo ambizioso risultato possa essere raggiunto, però, non è sufficiente l’azione dell’ente gestore; è necessario che gli altri attori (turisti, residenti, imprenditori) siano coinvolti nel processo di gestione, incentivati a comportamenti virtuosi e che di questi siano anche considerate le necessità. Tale strategia a favore del turismo sostenibile nelle Aree Protette, rende indispensabile un rafforzamento di tutte le interazioni positive fra l'attività turistica e gli altri settori del territorio. Nel caso specifico delle due aree protette, è in corso negli ultimi anni un processo che tende ad associare all’elevato grado di qualità ambientale del territorio e ad una diffusa ospitalità dei residenti, la valorizzazione delle risorse naturali e culturali dell’area (incrementando le attività di promozione e diffusione delle informazioni) e la erogazione di servizi di supporto (sicurezza, segnaletica, etc.). Questo processo, già attivato da qualche anno da parte degli enti gestori delle aree protette, va completato, affinchè le loro potenzialità di crescita siano espresse maggiormente, sia per destagionalizzare ulteriormente l’offerta, sia per beneficiare le aree interne e marginali, lontane dalla costa che ancora oggi subisce una pressione turistica notevole, concentrata in limitati periodi dell’anno. I servizi diversificati offerti da privati (lidi con bar e servizio noleggio ombrelloni, camerini, toilettes,...), l’organizzazione da parte delle autorità di gestione di eventi di richiamo (escursioni a piedi ed in bicicletta, snorkling, programmi estivi e con le scuole) hanno già dimostrato di fare la differenza, rispetto a qualche anno fa, quando questa attenzione verso forme di turismo alternative al “sole-mare” non esistevano, e rappresentano nel loro insieme una buona base di partenza per avviare ulteriori servizi per il turismo sostenibile e l’ecoturismo di queste aree protette. Le due aree protette hanno anche dimostrato, negli ultimi anni, una forte attenzione al problema dei parcheggi, attuando iniziative per impedire parcheggi abusivi che spesso venivano realizzati in aree sensibili e per i quali non si aveva la possibilità di contingentare il numero di automezzi. Entrambe hanno previsto una razionalizzazione degli accessi nei rispettivi piani di gestione ed individuato aree a parcheggio distanti dalle aree sensibili; stanno sperimentando sistemi di collegamento tra il parcheggio e le spiagge più sostenibili (il trenino per Torre Guaceto, ciclovie o sistema bus+bici per Dune Costiere), confacenti 40 con le caratteristiche ambientali delle due aree, adeguati alle loro peculiarità, sensibilità, fragilità. Se molto viene fatto dagli enti gestori in termini di promozione dei servizi per il turismo sostenibile e l’ecoturismo, un maggiore sforzo occorre per affacciarsi sul mercato internazionale, attraverso opportune azioni di marketing territoriale, senza trascurare le enormi potenzialità derivanti dalla promozione via web e dall’ecommerce, per far conoscere sia le peculiarità ambientali, paesaggistiche, rurali, storicoculturali, enogastronomiche di entrambe le aree, per molti versi uniche, sia le buone pratiche attuate e in corso di attuazione che le rendono dei modelli positivi di spicco nel panorama nazionale, come dimostrato dai numerosi premi e riconoscimenti ottenuti. Sono già attualmente in corso delle iniziative che vedono coinvolte entrambe le aree sia con un progetto internazionale (ENPI) per la promozione del turismo sostenibile, finanziato dall’Unione Europea, dal titolo “Live Your Tour” che le vede partner con la Provincia di Lecce, il Libano, la Tunisia, la Spagna per uno scambio di buone pratiche e la condivisione di metodi di gestione del turismo sostenibile, sia con il progetto SAC (Sistemi Ambientali e Culturali) promosso dalla Regione Puglia; entrambi i progetti mirano a promuovere su scala nazionale ed internazionel le due aree, come parte di uno stesso “sistema” turistico, pur possedendo ognuna le proprie peculiarità. Naturalmente in questo processo sarebbe auspicabile che il porto di Brindisi riguadagnasse e potenziasse quel ruolo turistico di rilievo nazionale e internazionale per il collegamento con la Grecia, e i Balcani in genere, che aveva in passato, oltre ad un ruolo più nelle attività crocieristiche. Il potenziamento del porto di Brindisi sarebbe anche funzionale rispetto agli sforzi che la Regione Puglia sta compiendo con il progetto Cyronmed, mirante al potenziamento della Ciclovia Adriatica per collegare tutta l’Italia e questa all’oriente. Ciclovia questa, dove si innesta anche il percorso ciclabile realizzato nel Parco delle Dune Costiere. Le tabelle che seguono approfondiscono più in dettaglio quali siano gli obiettivi individuati dalle due aree protette per la promozione del turismo sostenibile e dell’ecoturismo, evidenziando come le due aree protette si stiano muovendo rispetto a tali obiettivi, e specificando cosa è stato realizzato sino ad oggi e cosa è stato previsto per il futuro. In particolare seguono tre tabelle: 1) Obiettivi e relative azioni per la promozione del turismo sostenibile e dell’ecoturismo: qui sono elencati gli obiettivi da realizzare per la promozione del 41 turismo sostenibile e dell’ecoturismo, e per il raggiungimento di tali obiettivi sono state elencate le le principali azioni da attuare. 2) Stato di attuazione delle azioni per la promozione del turismo sostenibile e dell’ecoturismo nella Riserva Naturale Statale di Torre Guaceto: nella prima e seconda colonna sono stati riportati rispettivamente gli obiettivi (misure) e le azioni per la promozione del turismo sostenibile e l’ecoturismo di cui al punto 1). Nella terza colonna “Risultati raggiunti sino ad oggi ed Obiettivi per il futuro” viene specificato, per ogni singola azione, se essa è stata totalmente attuata (risultati raggiunti), o parzialmente attuata o del tutto inattuata (in questi ultimi due casi, l’azione rimane un obiettivo per il futuro). 3) Stato di attuazione delle azioni per la promozione del turismo sostenibile e dell’ecoturismo nel Parco Regionale delle Dune Costiere: come la tabella 2). In particolare, l’identificazione degli obiettivi (misure) è stata effettuata consultando la bibliografia di riferimento (Vedere Allegato 1); gli stessi sono stati riadattati alle realtà locali e strutturati attraverso l’individuazione di settori che, non devono essere considerati comparti nettamente distinti, ma si sovrappongono e interagiscono almeno in parte. 42 OBIETTIVI E RELATIVE AZIONI PER LA PROMOZIONE DEL TURISMO SOSTENIBILE E DELL’ECOTURISMO Conservazione e valorizzazione del patrimonio naturale e storicoculturale La biodiversità, il paesaggio, l’archeologia, le tipicità architettoniche, le tradizioni costituiscono un complesso di caratteristiche che rendono una località, e in particolare un’area protetta, una destinazione turistica. Tutelare e valorizzare queste peculiarità è, nell’ottica di una gestione sostenibile del turismo, un obiettivo prioritario. Adottare linee guida di comportamento per le visite ai siti naturali e storico-culturali sensibili al fine di minimizzare gli impatti dei visitatori; Tutelare e valorizzare i beni architettonici della tradizione (es. costruzioni rurali, pajare, masserie, muri a secco, torri colombarie); Individuare e attrezzare itinerari che includano elementi del paesaggio naturale e storico-culturale; Garantire l’accessibilità e fruibilità a persone con esigenze particolari (es. persone con deficit motori o sensoriali, anziani, bambini); Utilizzare specie autoctone per la ripopolazione e adozione di misure per prevenire l'invasione di specie aliene; Monitorare il flusso dei turisti; Promozione e comunicazione La promozione e la comunicazione sono attività fondamentali per un corretta gestione di una destinazione turistica e di un’area protetta. Dal punto di vista dei contenuti è opportuno comunicare nel modo giusto l'impegno nell'ambito della tutela della biodiversità e del turismo sostenibile. Tradizionalmente la promozione avveniva attraverso la stampa e distribuzione di materiale informativo, opuscoli, volantini e brochure con massiccio consumo di carta e produzione di rifiuti. La tendenza è ormai quella di sfruttare altri canali come la rete Internet per raggiungere i destinatari delle campagne di comunicazione e promozione, o almeno, se è necessario produrre materiale cartaceo, si preferisce usare materiale riciclato. Dematerializzare la promozione servendosi del web ed agire sul mercato globale 43 (es. siti internet, mailing list, social network); Limitare al minimo la promozione tramite materiale cartaceo, e comunque realizzare brochures e volantini con carta riciclata; Organizzare eventi tematici che coinvolgano scuole, comunità locale e turisti; Far conoscere gli impegni dell'organizzazione per il rispetto delle buone pratiche di sostenibilità; Informare i visitatori sull'ambiente naturale, cultura locale e patrimonio culturale, e inoltre sul comportamento da assumere durante le visite; Promuovere marchi che diano riconoscibilità all’area protetta. Partecipazione e formazione Non si può pensare di perseguire efficacemente gli obiettivi del turismo sostenibile senza tenere in considerazione nei processi decisionali e di progettazione la partecipazione degli stakeholders (residenti, operatori, imprenditori, lavoratori, turisti stessi) e la formazione degli stessi. È bene rendere partecipi i soggetti coinvolti attraverso specifiche attività di formazione e favorendo la loro partecipazione nelle diverse fasi che portano all’attuazione dei principi della sostenibilità nel settore turistico. Organizzare forum tematici periodici; Gestire percorsi formativi specifici per operatori, turisti, amministratori; Favorire scambi culturali con realtà analoghe; Creare reti di partenariato con enti locali e non, quali centri di ricerca, università, scuole, enti pubblici, associazioni di categoria; Gestire attività di formazione ed informazione periodica del personale sulle pratiche ambientali, socioculturali, sanitarie e della sicurezza. Economia locale Tra gli obiettivi del turismo sostenibile c’è il miglioramento della qualità della vita dei residenti, anche attraverso la promozione dell’economia locale, il coinvolgimento degli operatori economici e dei lavoratori locali. Promuovere i prodotti dell’enogastronomia e dell’artigianato locale; Coinvolgere i produttori e gli operatori locali in campagne di sensibilizzazione, informazione e promozione dei prodotti tipici locali; Creare opportunità di integrazione consapevole tra il turismo e le attività 44 economiche tradizionali (agricoltura, allevamento, pesca, cucina tradizionale); Promuovere la vendita di prodotti e servizi locali, se disponibili; Mobilità Il settore della mobilità è di notevole importanza in ogni contesto. Se da un lato la frequentazione delle aree protette è uno degli obiettivi istitutivi, dall’altro esse esercitano una pressione notevole sull’ambiente che deve essere idoneamente orientata a partire dagli enti gestori con la collaborazione di tutti i soggetti coinvolti. Promuovere l’uso di veicoli a basso impatto ambientale (es. mezzi a trazione elettrica, biciclette) e di mezzi pubblici; Installare punti di ristoro per pedoni e ciclisti, colonnine per il rifornimento di mezzi elettrici alimentati con pannelli fotovoltaici; Prevedere delle aree parcheggio lontano dalle zone più sensibili e valutare la possibilità di fornire un servizio di collegamento con le zone di maggiore attrazione mediante l’uso di mezzi a basso impatto ambientale; Attrezzare con idonea segnaletica, staccionate e passerelle la sentieristica da percorrere a piedi o in bicicletta. Ridurre i consumi di Energia e usare energie rinnovabili Qualunque attività antropica necessita di energia e comporta degli impatti sull’ambiente sia a livello di risorse sia di emissioni inquinanti. Non è realistico immaginare di poter ridurre a zero gli impatti e il fabbisogno energetico; è necessario, tuttavia, incentivare e mettere in atto ogni azione finalizzata al risparmio energetico e all’utilizzo di fonti rinnovabili e a basso impatto ambientale. Monitorare e ridurre i consumi energetici; Incentivare il risparmio energetico degli edifici attraverso impianti a basso consumo, attraverso buone pratiche di edilizia sostenibile (es. isolamento, infissi a taglio termico con vetri basso emissivi, ventilazione naturale per il raffrescamento, utilizzo dell’illuminazione naturale); Incentivare la diversificazione delle fonti energetiche in particolare quelle rinnovabili; Sistemi di monitoraggio dei consumi energetici con eventuali benefit (es. promozioni, buoni sconto) per i turisti che rientrano in determinati limiti di consumo. 45 Uso sostenibile della risorsa Acqua L’importanza della gestione sostenibile delle risorse idriche è sempre più condivisa e riconosciuta, in particolare in alcune regioni, come molte aree costiere del Mediterraneo che sono soggette a maggior rischio di desertificazione per le caratteristiche geomorfologiche, idrografiche, e meteo-climatiche. Monitorare e ridurre i consumi idrici; Adeguare gli impianti idrici per la raccolta e il riuso dell’acqua piovana e delle acque grigie; Promuovere l’uso di acqua da depurazione per l’irrigazione delle aree verdi o coltivate; Promuovere tecniche colturali e varietà vegetali tradizionali a ridotto fabbisogno idrico; Adottare sistemi di monitoraggio dei consumi idrici con eventuali benefit (es. promozioni, buoni sconto) per i turisti che rientrano in determinati limiti di consumo. Ridurre la produzione dei Rifiuti Uno degli effetti più evidenti legati alla presenza di turisti in un’area è la produzione locale di rifiuti. Sono concetti acquisiti dalla maggior parte delle persone la necessità di ridurre la produzione di rifiuti, la necessità di differenziare la raccolta, il vantaggio del riuso e del riciclo. Nonostante queste premesse quello della gestione dei rifiuti in aree turistiche è ancora oggi uno dei problemi di gestione più importanti. Nel caso specifico delle aree protette oggetto di studio, sebbene la competenza della gestione sia in capo agli enti pubblici locali e non agli enti gestori delle aree protette, questi ultimi possono contribuire promuovendo una corretta informazione, incentivando comportamento virtuosi e corretti tra turisti, residenti e gestori di strutture. Preferire prodotti a ridotto impatto ambientale: sfusi, a km zero, riciclati, riciclabili; Incentivare il riuso (es. vuoto a rendere); Minimizzare l’utilizzo di beni monouso; Implementare/perfezionare un piano di gestione dei rifiuti solidi, con obiettivi quantitativi per la riduzione della frazione non riciclata o riusata; Promuovere anche attraverso campagne di sensibilizzazione la riduzione, il riuso, il riciclo, la raccolta differenziata fra i turisti, i residenti, le scuole, gli operatori commerciali; Contrastare situazioni di illegalità (es. discariche abusive, scarichi non autorizzati). 46 Realizzazione sostenibilità di infrastrutture ed edifici secondo criteri di Premesso che nel progettare infrastrutture ed edifici all'interno di un'area protetta o nelle sue vicinanze vanno considerati e rispettati tutti i vincoli imposti, sarebbe opportuno in ogni caso osservare alcune buone norme che rendano tali infrastrutture il più possibile integrate con l'ambiente e con il minor impatto possibile. Si può infatti operare delle scelte sia per quanto riguarda la tipologia, la collocazione, i materiali, le dimensioni, i colori, l'impiantistica, ecc. Preferire materiali a basso impatto ambientale, locali, riciclati, riciclabili; Incentivare l’installazione di impianti e macchinari ad alta efficienza energetica; Rispettare criteri di compatibilità con l’ambiente circostante nella progettazione delle dimensioni (altezza e cubatura), nella scelta dei colori; Adottare le migliori pratiche disponibili dell'edilizia sostenibile (ad esempio adottando protocolli di edilizia sostenibile); Favorire il rispetto degli strumenti urbanistici vigenti e contrastare i fenomeni di abusivismo edilizio; Garantire l’accessibilità a soggetti con esigenze particolari; Incentivare il risparmio energetico degli edifici attraverso impianti a basso consumo, attraverso buone pratiche di edilizia sostenibile (es. isolamento, infissi a taglio termico con vetri basso emissivi, ventilazione naturale per il raffrescamento, utilizzo dell’illuminazione naturale). 47 Stato di attuazione delle azioni per la promozione del turismo sostenibile e dell'ecoturismo nella Riserva Naturale Statale di Torre Guaceto Di seguito è riportato lo stato di attuazione delle misure e relative azioni per la promozione del turismo sostenibile e dell'ecoturismo per la RNS di Torre Guaceto. Misura Azione Adottare linee guida di comportamento per le visite ai siti naturali e storico-culturali sensibili al fine di minimizzare gli impatti dei visitatori. Risultati raggiunti sino ad oggi/Obiettivi per il futuro Azione attuata attraverso il Disciplinare di attuazione del regolamento di esecuzione ed organizzazione dell’AMP di Torre Guaceto ed il Regolamento del Piano di Gestione della Riserva naturale Statale di Torre Guaceto. Tutelare e valorizzare i beni architettonici della tradizione (es. Azione attuata e ricompresa costruzioni rurali, nel piano di gestione. pajare, masserie, muri a secco, torri colombarie). Conservazione e valorizzazione del patrimonio naturale e storicoculturale Individuare e attrezzare itinerari che includano elementi del paesaggio naturale e storicoculturale. Azione attuata. Gli itinerari sono attrezzati con pochi cartelli informativi e direzionali per scelta dell'Ente Gestore. Garantire l’accessibilità e fruibilità a persone con esigenze particolari (es. persone con deficit motori o sensoriali, anziani, bambini). Azione attuata attraverso la realizzazione di una spiaggia attrezzata per disabili motori e di un sentiero per ipovedenti. Utilizzare specie autoctone per la ripopolazione e adozione di misure per prevenire l'invasione di specie aliene. Azione attuata grazie alla realizzazione di progetti di riforestazione con specie della macchia mediterranea e contestuale eliminazione delle specie alloctone. Azione attuata. Il flusso dei Monitorare il flusso dei turisti è registrato annualmente e l'adozione di parcheggi ha turisti. permesso un contingentamento del flusso 48 turistico durante i mesi estivi. Estendere protetta Promozione e comunicazione Azione in parte attuata. Il Piano di gestione ha previsto l'aumento della superficie del SIC del 27% (già operativo con l'Area DGR n.1465 del 01/08/2008) e della RNS del 3,6% (in attesa di adozione da parte del Ministero con emissione di Decreto apposito). Dematerializzare la promozione servendosi del web web ed agire sul mercato globale (es. siti internet, mailing list, social network). Azione attuata. Il sito Internet www.riservaditorreguaceto.it/ ha circa 6.000 contatti alla settimana. Lo spazio facebook ha più di 10.000 iscritti. Limitare al minimo la promozione tramite materiale cartaceo, e comunque realizzare brochures e volantini con carta riciclata o ecologica. Azione attuata. Tutta la produzione documentale e promozionale è realizzata su carta ecologica. Organizzare eventi tematici che coinvolgano scuole, comunità locale e turisti. Azione attuata grazie alla realizzazione di numerosi programmi con scuole ed estivi. Ad esempio il progetto di promozione e informazione sulla Pesca sostenibile (P.A.M. il Pesce Amico del Mare) ha coinvolto circa 400 studenti di scuola primaria e secondaria di I grado di Brindisi e Carovigno. Azione attuata. Il Consorzio di gestione di Torre Guaceto è registrato EMAS (Numero di registrazione IT-000412) dal 22/12/2005. Ai fini della Far conoscere gli registrazione il Consorzio di impegni Gestione ha implementato un dell'organizzazione del Sistema di Gestione rispetto delle buone Ambientale (SGA), avente gli pratiche di sostenibilità. obiettivi di tutela e riqualificazione del patrimonio naturale, promozione e organizzazione della fruizione dell’area protetta e incentivazione di 49 comportamenti ecocompatibili. Informare i visitatori sull'ambiente naturale, cultura locale e patrimonio culturale, e inoltre sul comportamento da assumere durante le visite. Azione attuata. Le caratteristiche dell'ambiente naturale, cultura locale e patrimonio culturale sono ampiamente descritte su leaflets e brochure informative, sul sito internet della riserva di Torre Guaceto indicando anche tutte le attività regolamentate. Creare delle applicazioni per smartAzione non attuata perchè phone con la finalità di ritenuta poco utile dall'Ente navigatore e guida gestore. all’interno dell’area protetta. Promuovere che riconoscibilità protetta. Azione attuata. L’ente gestore della Riserva Naturale concede, a mezzo di specifiche marchi convenzioni, l’uso del proprio diano nome e del proprio Marchio a all’area prodotti ittici e agroalimentari locali ottenuti da agricoltura biologica e che soddisfino le finalità dell’area protetta. Azione attuata. Il consorzio di Organizzare forum gestione organizza riunioni con tematici periodici. le comunità degli agricoltori e pescatori. Gestire percorsi formativi specifici per Azione non attuata. operatori, turisti, amministratori. Partecipazione e formazione Azione attuata. Torre Guaceto Favorire scambi è un'area oggetto di studio ed culturali con realtà ha ospitato delegazioni da altre analoghe. AP italiane, croate, senegalesi, greche, francesi e spagnole. Creare reti di partenariato con enti locali e non, quali centri di ricerca, università, scuole, enti pubblici, associazioni di categoria. Gestire attività formazione Azione attuata. Torre Guaceto opera in rete con l'AMP di Porto Cesareo su progetti comuni ed ha attivato numerosi partenariati su call specifiche di progetti nazionali ed internazionali. di Azione attuata. Sono operativi ed aggiornamenti periodici 50 informazione periodica del personale sulle pratiche ambientali, socioculturali, sanitarie e della sicurezza. sull'EMAS, sulla Sicurezza e da poco è stato approvato il Codice Etico secondo la L. 231/2001 con il coinvolgimento del personale. Azione attuata. È attivo il Promuovere i prodotti paniere dei prodotti del Parco dell’enogastronomia e (olio, pomodori e derivati, dell’artigianato locale prodotti ittici freschi). Economia locale Coinvolgere i produttori e gli operatori locali in campagne di sensibilizzazione, informazione e promozione dei prodotti tipici locali Azione attuata. Ogni anno in estate il Consorzio di gestione di Torre Guaceto realizza con Slowfood "i mercati della Terra e del Mare" per promuovere le più interessanti esperienze nel campo dell’eco-gastronomia del territorio facendole incontrare con i consumatori e con i tanti turisti. Azione attuata. Nell'area Promuovere la vendita ristoro sulla spiaggia attrezzata di prodotti e servizi sono venduti esclusivamente locali, se disponibili prodotti a km 0 di qualità. Promuovere l’uso di veicoli a basso impatto ambientale (es. mezzi a trazione elettrica, biciclette). Mobilità Azione attuata. È attivo presso Punta Penna Grossa un parcheggio scambio modale auto-bici. Installare punti di ristoro per pedoni e ciclisti, colonnine per il Azione non attuata. rifornimento di mezzi elettrici alimentati con pannelli fotovoltaici. Prevedere delle aree parcheggio lontano dalle zone più sensibili e valutare la possibilità di fornire un servizio di collegamento con le zone di maggiore attrazione mediante l’uso di mezzi a basso Azione attuata. Sono presenti due aree parcheggio all'esterno dell'AP. In particolare una presso Apani (a sud di Torre Guaceto) ed un'altra a Punta Penna Grossa (a Nord di Torre Guaceto). 51 impatto ambientale. Attrezzare con idonea segnaletica, staccionate e Azione attuata. I sentieri sono passerelle la stati attrezzati con cartelli di sentieristica da segnaletica. percorrere a piedi o in bicicletta. Monitorare e ridurre i Azione non attuata. consumi energetici. Incentivare il risparmio energetico degli edifici attraverso impianti a basso consumo, attraverso buone pratiche di edilizia sostenibile (es. isolamento, infissi a Azione non attuata. taglio termico con vetri basso emissivi, ventilazione naturale Ridurre i per il raffrescamento, consumi di Energia e usare utilizzo dell’illuminazione energie naturale); rinnovabili Incentivare la diversificazione delle fonti energetiche in particolare quelle rinnovabili. Azione attuata. Sono attivi i pannelli fotovoltaici presso il centro visite di Torre Guaceto per la produzione di energia elettrica. Sistemi di monitoraggio dei consumi energetici con eventuali benefit (es. promozioni, buoni Azione non attuata. sconto) per i turisti che rientrano in determinati limiti di consumo. Uso sostenibile della risorsa Acqua Monitorare e ridurre i Azione non attuata. consumi idrici. Adeguare gli impianti Azione attuata. Il giardino 52 idrici per la raccolta e il botanico è innaffiato con riuso dell’acqua cisterne di raccolta dell'acqua piovana e delle acque piovana. grigie. Promuovere l’uso di acqua da depurazione Azione non attuata. per l’irrigazione delle aree verdi o coltivate. Promuovere tecniche colturali e varietà vegetali tradizionali a ridotto fabbisogno idrico. Azione parzialmente attuata, per la coltura del pomodoro fiaschetto che viene irrigato con acqua salmastra. Adottare sistemi di monitoraggio dei consumi idrici con eventuali benefit (es. Azione non attuata. promozioni, buoni sconto) per i turisti che rientrano in determinati limiti di consumo. Azione attuata. Il materiale Preferire prodotti a promozionale è realizzato su ridotto impatto carta ecologica e nell'area ambientale: sfusi, a km ristoro sulla spiaggia attrezzata zero, riciclati, riciclabili. sono venduti esclusivamente prodotti a km 0 Incentivare il riuso (es. Azione non attuata. vuoto a rendere). Ridurre la produzione dei Rifiuti Minimizzare l’utilizzo di beni monouso. Azione non attuata. Implementare un piano di gestione dei rifiuti solidi, con obiettivi Azione non attuata. quantitativi per la riduzione della frazione non riciclata o riusata. Promuovere la Azione attuata. Nell'area riduzione, il riuso, il ristoro sulla spiaggia attrezzata 53 riciclo, la raccolta sono presenti i cestini per la differenziata fra i turisti, raccolta differenziata. i residenti, le scuole, gli operatori commerciali. Contrastare situazioni di illegalità (es. discariche abusive, Azione non attuata. scarichi non autorizzati). Preferire materiali a basso impatto Azione non attuata. ambientale, locali, riciclati, riciclabili. Rispettare criteri di compatibilità con l’ambiente circostante nella progettazione Azione non attuata. delle dimensioni Realizzazione (altezza e cubatura), di infrastrutture nella scelta dei colori. e edifici secondo criteri Adottare le migliori disponibili di sostenibilità pratiche dell'edilizia sostenibile (ad esempio adottando Azione non attuata. protocolli di edilizia sostenibile); Favorire il rispetto gli strumenti urbanistici vigenti e contrastare i Azione non attuata. fenomeni di abusivismo edilizio. 54 Stato di attuazione delle azioni per la promozione del turismo sostenibile e dell'ecoturismo nel Parco regionale delle Dune Costiere da Torre Canne a Torre san Leonardo Di seguito è riportato lo stato di attuazione delle misure e relative azioni per la promozione del turismo sostenibile e dell'ecoturismo nel Parco Regionale Dune Costiere. Misura Conservazione e valorizzazione del patrimonio naturale e storicoculturale Azione Risultati raggiunti sino ad oggi/Obiettivi per il futuro Azione attuata. Nell'ambito di un Progetto PON gli studenti dell’Istituto Superiore Leonado Da Vinci hanno realizzato e pubblicato un depliant sulle linee guida di comportamento da tenere Adottare linee guida lungo la costa. di comportamento per le visite ai siti Obiettivi per il futuro: naturali e storico- Potenziare la comunicazione culturali sensibili al fine nelle aree a forte pressione di minimizzare gli turistica, coinvolgendo, impatti dei visitatori. attraverso opportune campagne informative, anche le aree territoriali esterne al parco da cui provengono le utenze balneari (tra le più vulnerabili alla pressione antropica per la presenza di aree sensibili) Tutelare e valorizzare i beni architettonici della tradizione (es. costruzioni rurali, pajare, masserie, muri a secco, torri colombarie). Azione attuata. Sono stati finanziati dei progetti comunitari per la valorizzazione del Dolmen di Montalbano e per realizzare dei perscorsi con la chiesa di San Pietro in Octava del X secolo che pur appartenedo ad un privato è stata interessata da un progetto di recupero finanziato dal GAL Alto Salento. Obiettivi per il futuro: Si intende promuovere una gestione coordinata dei vari 55 beni, attraverso una integrazione dell’offerta pubblico-privata. Al raggiungimento di questo obiettivo concorrerà anche l’attuazione del SAC Individuare e attrezzare itinerari che includano elementi del paesaggio naturale e storico-culturale. Azione in parte attuata. Oltre ai numerosi percorsi enogastronomici e del gusto che coinvolgono le masserie storiche, sono stati realizzati e opportunamente allestiti altri itinerari legati al paesaggio, alla storia e alla natura (es. itinerario ciclabile lungo la via Traiana, rete escursionistica per raggiungere la zona umida di fiume Morelli); altri percorsi sono stati finanziati e saranno realizzati che passano per la Casa cantoniera ex ANAS – prossimo albergabici. Obiettivi per il futuro: Si intende procedere in questa direzione per completare e potenziare l’allestimento degli itinerari naturalistici e storicoculturali sia delle aree interne che costiere del parco, anche dotandoli di adeguata cartellonistica e segnaletica Garantire l’accessibilità e fruibilità a persone con esigenze particolari (es. persone con deficit motori o sensoriali, anziani, bambini). Azione attuata. Numerosi sono i laboratori didattici in masseria e presso l’impianto di acquacoltura, che è un sito naturalistico e produttivo, frequentati anche da bambini ed anziani. Inoltre nella zona umida di fiume Morelli c’è un sistema di passerelle, accessibili anche ai disabili, per visitare l’antico impianto di acquacoltura ed accedere alla costa. Obiettivi per il futuro: Si intende incrementare il numero di aree accessibili a disabili, con particolare 56 riferimento all’area uliveti secolari. Utilizzare specie autoctone per la ripopolazione e adozione di misure per prevenire l'invasione di specie aliene. degli Azione in fase di attuazione. Con il progetto “Mille Ginepri per il Parco” è stata stipulata un’apposita convenzione con ARIF, nell’ambito del progetto Nat.Pro che vede la possibilità di omaggiare con dei ginepri gli stabilimenti balneari ed i cittadini che decidono di eliminare specie non legate alla storia e natura dei luoghi. Sempre in collaborazione con ARIF e l’Istituto tecnico agrario di Ostuni sono in corso attività di rinaturalizzazione di alcuni tratti di costa con specie autoctone. Obiettivi per il futuro: Potenziare e dare continuità a queste attività. Azione non attuata. Anche se alcuni dati sui turisti sono stati raccolti, manca un sistema di monitoraggio Monitorare il flusso dei sistematico soprattutto lungo turisti. la costa. Obiettivi per il futuro: Si intende attuare questa attività di monitoraggio Azione in parte attuata. Promozione e comunicazione Dematerializzare la promozione web ed agire sul mercato globale servendosi del web (es. siti internet, mailing list, social network). È stato realizzato il sito Internet www.parcodunecostiere.org e tutte le informazioni e news sulle attività del Parco vengono inviate utilizzando una mailing list. L’indirizzo del sito viene promosso su tutta la cartellonistica e su tutti gli strumenti mediatici utilizzati. E’ stata attivata anche un’attività di promozione attraverso facebook,, attualmente si registrano 57 2910 amici di facebook. Obiettivi per il futuro: Si intende potenziare il sito web, soprattutto legandolo alle attività in programma sia nel parco che nelle aziende col marchio del parco, al fine di promuovere i prodotti e i servizi offerti da una pluralità di soggetti che operano nella logica della sostenibilità. Si pensa ad un sito che offra anche la possibilità di costruire dei pacchetti turistici. Si intende incrementare la promozione a livello nazionale ed internazionale. Limitare al minimo la promozione tramite materiale cartaceo, e comunque realizzare brochures e volantini con carta riciclat a o ecologica. Organizzare eventi tematici che coinvolgano scuole, comunità locale e turisti. Azione attuata. Il materiale cartaceo prodotto è ridotto al minimo (flyers sulle attività, pieghevole, guida del parco), in quanto gran parte della promozione avviene per via digitale. Obiettivi per il continuare in direzione. futuro: questa Azione attuata. Il Parco organizza numerose iniziative per il coinvolgimento della comunità locale, delle scuole e dei turisti in tutti i periodi dell’anno soprattutto in bassa stagione. Tra gli obiettivi CETS, quello di limitare gli eventi nel periodo estivo ed incrementarli in bassa stagione, organizzare eventi (es. laboratori del gusto legati a passeggiate) tesi a far conoscere le masserie con il Marchio del Parco, e aziende virtuose presenti nelle aree interne e remote. Per il futuro si continuare in direzione. intende questa 58 Azione attuata. L’impegno del parco, i premi e riconoscimenti ottenuti in relazione alle buone pratiche Far conoscere gli messe in atto per rispettare i impegni principi della sostenibilità dell'organizzazione sono comunicati attraverso verso il rispetto delle tutti i canali di comunicazione buone pratiche di del parco (web, newsletter, sostenibilità. carta stampata, materiale promozionale) oltre che attraverso i loghi che compaiono sulla carta intestata. Azione attuata. Lungo alcuni itinerari sono stati collocati dei cartelli esplicativi e informativi sugli habitat naturali e sulla necessità di tutelarli attraverso comportamenti adeguati. Obiettivi per il futuro: Questa azione va rafforzata, soprattutto lungo gli 8 km di costa dove ci sono gli ambienti più sensibili e vulnerabili. E’ in fase di attuazione una campagna di comunicazione Informare i visitatori per rafforzare il senso di sull'ambiente naturale, appartenenza nei confronti cultura locale e il del paesaggio naturale, patrimonio culturale. agrario, dei beni storicoculturali. A tal fine sono utilizzati diversi strumenti: materiale divulgativo, segnaletica, cartellonistica stradale posta nei punti di maggiore frequentazione e nei luoghi di incontro della comunità locale (es. “benvenuto, stai entrando in un parco”, “rispetta l’ambiente naturale”, ecc.). Quest’ultima è collocata: 1) nei punti di accesso al parco rispetto a chi viene dai comuni limitrofi; 2) nelle piazze; 3) nei punti di incontro 59 della comunità locale. Azione attuata. Il Parco ha ricevuto il riconoscimento CETS (Carta Europea del Turismo Sostenibile) il cui logo compare nel materiale divulgativo del parco. Promuovere che riconoscibilità protetta. A sua volta il Parco concede l’uso del proprio Marchio alle aziende conformi al relativo Regolamento, che impone obiettivi di sostenibilità immediati, ed altri da perseguire in una fase marchi successiva, attraverso un diano processo di miglioramento all’area continuo. Ad esempio posseggono il marchio aziende agricole e turistiche attente ai parametri ambientali, o punti vendita che promuovono prodotti locali, o gli agriturismi con menù bio e a km zero. Obiettivi per il futuro: completare l’attuazione dei diversi impegni assunti con la CETS, monitorare l’attuazione del regolamento del marchio del parco, incentivare altre aziende all’acquisizione del marchio. 60 Partecipazione e formazione Azione attuata. Sia per l‘adesione alla CETS, che per la redazione del Piano del Parco, che per la promozione del Marchio del Parco, negli ultimi anni sono stati realizzati numerosi forum tematici ed incontri informativi con le comunità locali. Il tutto per per attuare processi condivisi dal basso. Tra i temi trattati: criticità, impegni per superarle, assegnazione dei compiti a ciascun membro della comunità, promozione. Inoltre è stata istituita la Organizzare forum Consulta del Parco composta da soggetti rappresentativi del tematici periodici. territorio sotto l’aspetto produttivo, associativo, della ricerca, delle istituzioni, del mondo del lavoro, ecc. Previsto dalla legge istitutiva del Parco, si incontra per esprimersi su temi legati alla programmazione, alla pianificazione e alla programmazione (es.il piano del parco). Obiettivi per il futuro: Continuare con il pieno coinvolgimento degli attori locali. Azione attuata. Ogni anno l’Ente Parco organizza corsi per il birdwatching e per il riconoscimento delle orchidee spontanee. Inoltre il Parco è Gestire percorsi coinvolto in un progetto ENPI, formativi specifici per specificamente dedicato al operatori, turisti, turismo sostenibile (“Live your amministratori. tour”), che tra i vari obiettivi prevede la formazione di operatori locali e amministratori sul tema del turismo sostenibile, oltre che lo scambio di buone pratiche con partner internazionali 61 (Libano, Tunisia, Spagna). Con cadenza annuale, il Parco fornisce il proprio contributo e know how per attività formative e sulle tematiche ambientali, organizzati da organismi formativi certificati. Azione attuata. Sono state realizzate diverse attività di scambio culturale con realtà analoghe, spesso con la Riserva di Torre Guaceto e con altri Parchi Regionali della Puglia. Alcuni esempi: con il parco “Dune di Torre Colimena” sono stati individuati degli itinerari in comune; con i parchi del Salento vi sono scambi di Favorire scambi competenze ed esperienze culturali con realtà nell’ambito del processo analoghe. CETS. Oppure con il Parco del Delta del Po vi sono scambi di know how per la pesca delle anguille, che nel Parco delle Dune Costiere ha luogo presso le zone umide retrodunali. Scambi di know how e buone pratiche sono in corso anche nell’ambito del progetto ENPI cui si è fatto riferimento in precedenza. Creare reti di partenariato con enti locali e non, quali centri di ricerca, università, scuole, enti pubblici, associazioni di categoria. Azione attuata. Sono create reti di partenariato in diversi progetti; molte attività vengono svolte con associazioni ambientaliste, culturali e organizzazioni di categoria del mondo agricolo (CIA) e gastronomico (Slow food). Sono state attuate convenzioni: 1) con le scuole per collaborare in attività tese all’attuazione di iniziative sostenibili, es. con la scuola Pantanelli-Monnet di Ostuni (comprensiva: commerciale, 62 industriale, agrario e per geometri); 2) con villaggi turistici lungo la costa come Rosa Marina e Cala di Rosa Marina; 3) con il CFS per le attività di monitoraggio e controllo (a partire dal 2013). Inoltre vi è una fattiva collaborazione con i comuni di Ostuni e Fasano, es. negli ultimi anni sono state svolte diverse attività nel Parco da parte di ARIF e Protezione civile, grazie a convenzioni stipulate da questi ultimi con il comune di Ostuni. Obiettivi per il futuro: Con ARIF, Protezione Civile e Capitaneria di porto, si faranno nel prossimo futuro delle convenzioni per svolgere le attività di monitoraggio teso alla prevenzione degli incendi e del danneggiamento ambientale, e all’attuazione di iniziative di manutenzione. Gestire attività di formazione ed informazione periodica del personale sulle pratiche ambientali, socioculturali, sanitarie e della sicurezza. Svolgere un Azione attuata. Il personale interno del Parco delle Dune Costiere è dato dal Direttore e dal Responsabile Finanziario (oltre agli organi del Parco come la Giunta e l’Assemblea del Parco). Per obiettivi specifici il Parco si avvale di di collaboratori esterni esperti in materia ambientale, guide ambientali e storico-culturali, esperti di animazione. Molti operatori sono stati formati dallo stesso Parco attraverso percorsi di affiancamento e di formazione e borse di studio, oltre a tirocini e stage. Obiettivi per il futuro: continuare nella stessa direzione. Promuovere i prodotti Azione attuata. Il Parco 63 ruolo di supporto all’economia locale dell’enogastronomia e promuove i prodotti dell’artigianato locale tradizionali ottenuti da metodi di agricoltura biologica e dell’artigianato locale, partecipando ad eventi e fiere, organizzando itinerari e degustazioni, dando visibilità alle aziende virtuose con il Marchio del Parco e agli agriturismi che forniscono tali prodotti all’interno di menù bio e a km zero. Il Parco ha inoltre sostenuto e finanziato la nascita di un presidio Slow food, il pomodoro Regina di Torre Canne. Obiettivi per il Continuare nella direzione. futuro: stessa Azione attuata. L'Ente Parco ha posto tra le proprie priorità la partecipazione ad iniziative di sensibilizzazione e informazione rivolte sia alla comunità locale che ai turisti. Ad esempio le organizza sia nelle scuole, con apposite campagne di educazione alimentare, che nell’ambito di fiere, mercatini ed altri eventi, promuovendo la partecipazione degli agricoltori e delle associazioni di agricoltori del Parco. Coinvolgere i produttori e gli operatori locali in campagne di sensibilizzazione, informazione e promozione dei prodotti tipici locali Varie sono state le attività svolte nel 2013, ad esempio: la partecipazione alla fiera Cultivar, a Sky Icarus, alla trasmissione televisiva di Rai3 Geo e Geo, ad un programma della televisione Giapponese; a Primavera Mediterranea a Bari insieme 64 alla CIA; presenza per un mese intero sui voli Alitalia, con un documentario relativo al Parco; ecc. Obiettivi per il futuro: Si intende continuare in questa direzione. Azione attuata. Le aziende agricole con il Marchio del Parco sono promosse all’interno di tutti i canali informativi e promozionali disponibili (sito web, brochures, pubblicazioni, Promuovere la vendita eventi pubblici e programmi di prodotti e servizi didattici, apposita segnaletica locali, se disponibili e cartellonistica stradale, ecc), oltre che attraverso itinerari ed eventi realizzati presso le aziende. Obiettivi per proseguire e queste attività. Mobilità sostenibile Promuovere l’uso di veicoli a basso impatto ambientale (es. mezzi a trazione elettrica, biciclette). il futuro: potenziare Azione attuata. Sono stati realizzati itinerari ciclabili e, nell’ambito del progetto Pilota del Nat Pro, sono stati promossi: 1) il sistema integrato bus+bici per raggiungere la costa e le masserie con il Marchio del Parco, partendo dai centri abitati di Ostuni, Cisternino, Ceglie Messapica (che rappresentano il principale bacino di utenza del Parco); 2) l’utilizzo della bicicletta per raggiungere le spiagge dopo avere lasciato l’auto in parcheggi realizzati in aree lontane dai siti più sensibili e vulnerabili (parcheggi di 65 testata). Obiettivi per il futuro: è prevista la ciclopedonalizzazione della complanare, e la valorizzazione dei parcheggi di testata. Installare punti di ristoro per pedoni e ciclisti, colonnine per il rifornimento di mezzi elettrici alimentati con pannelli fotovoltaici. Prevedere delle aree parcheggio lontano dalle zone più sensibili e valutare la possibilità di fornire un servizio di collegamento con le zone di maggiore attrazione mediante l’uso di mezzi a basso impatto ambientale. Azione attuata. Ci sono punti di sosta con panche, rastrelliere e pannelli informativi lungo gli itinerari ciclabili e nelle masserie con il Marchio del Parco. Nei parcheggi di testata è prevista la realizzazione di colonnine per il rifornimento di mezzi elettrici alimentati con pannelli fotovoltaici. Azione attuata. Nell’ambito del Nat Pro è stato realizzato un progetto pilota avente esattamente questo obiettivo. Il Piano del Parco, in fase di adozione, ha previsto parcheggi lontani dalla costa integrati con un servizio navetta e bici per raggiungere i diversi lidi sulla costa. Alcuni di questi parcheggi sono stati già attivati e sono stati chiusi numerosi parcheggi abusivi in aree sensibili. Obiettivi per il futuro: è prevista la ciclopedonalizzazione della complanare, e la valorizzazione dei parcheggi di testata. Attrezzare con idonea Azione attuata. Il segnaletica, potenziamento dei sentieri staccionate e pedonali e ciclistici lungo la passerelle la costa è già in corso, ed un 66 sentieristica da ulteriore ampliamento è stato percorrere a piedi o in previsto nell’ambito del Piano bicicletta. del parco. Obiettivi per il futuro: Potenziamento nella fase di attuazione del piano del parco. Azione in corso di attuazione. Il regolamento del Marchio del Parco Monitorare e ridurre i incentiva la riduzione dei consumi energetici. consumi energetici. Il monitoraggio avviene nella fase di controllo del rispetto di tali requisiti. Incentivare il risparmio energetico degli edifici attraverso impianti a basso consumo, attraverso buone pratiche di edilizia sostenibile (es. Ridurre i isolamento, infissi a consumi di taglio termico con vetri Energia e usare basso emissivi, energie ventilazione naturale rinnovabili per il raffrescamento, utilizzo dell’illuminazione naturale) Azione in corso di attuazione. Alcuni di questi criteri sono richiesti alle aziende che intendono avere in concessione il Marchio del Parco. Inoltre nel Piano del Parco è previsto il rispetto di questi requisiti. Incentivare la diversificazione delle fonti energetiche in particolare quelle rinnovabili. Azione in corso di attuazione. Alcuni di questi criteri sono richiesti alle aziende che intendono avere in concessione il Marchio del Parco. Inoltre nel Piano del Parco è previsto il rispetto di questi requisiti. Sistemi di monitoraggio dei Azione non attuata. consumi energetici con 67 eventuali benefit (es. promozioni, buoni sconto) per i turisti che rientrano in determinati limiti di consumo. Azione in corso di attuazione. Il regolamento del Marchio del Parco incentiva la riduzione dei Monitorare e ridurre i consumi energetici. Il consumi idrici. monitoraggio avviene nella fase di controllo del rispetto di tali requisiti. Nel Piano del Parco è previsto il rispetto di questi requisiti. Adeguare gli impianti idrici per la raccolta e il riuso dell’acqua piovana e delle acque grigie. Azione in corso di attuazione. Alcuni di questi criteri sono richiesti alle aziende che intendono avere in concessione il Marchio del Parco. Inoltre nel Piano del Parco è previsto il rispetto di questi requisiti. Promuovere l’uso di acqua da depurazione per l’irrigazione delle aree verdi o coltivate. Azione in corso di attuazione. Alcuni di questi criteri sono richiesti a determinate aziende che intendono avere in concessione il Marchio del Parco. Inoltre nel Piano del Parco sono previsti questi requisiti. Promuovere tecniche colturali e varietà vegetali tradizionali a ridotto fabbisogno idrico. Azione attuata. Sono state promosse antiche varietà agricole aridoresistenti come il pomodoro Regina di Torre Canne (intorno al quale è sorto un presidio Slow food) e coltivazioni con scarse esigenze idriche (olivi monumentali gestiti in maniera tradizionale, grano Uso sostenibile della risorsa Acqua 68 duro della varietà senatore Cappelli, fiorone di Torre Canne, …) Adottare sistemi di monitoraggio dei consumi idrici con eventuali benefit (es. Azione non attuata. promozioni, buoni sconto) per i turisti che rientrano in determinati limiti di consumo. Azione in corso di attuazione. Alcuni di questi criteri sono richiesti alle aziende che intendono avere Preferire prodotti a in concessione il Marchio del ridotto impatto Parco. Nel Piano del Parco ambientale: sfusi, a km sono previsti questi requisiti. zero, riciclati, riciclabili. Tutti gli eventi gastronomici realizzati dal Parco prevedono l’uso di stoviglie e posate in materiale biodegradabile. Ridurre la produzione dei Rifiuti Incentivare il riuso (es. Azione in corso vuoto a rendere). attuazione. Come sopra di Minimizzare l’utilizzo di beni monouso. Azione in corso attuazione. Come sopra. di Implementare un piano di gestione dei rifiuti solidi, con obiettivi quantitativi per la riduzione della frazione non riciclata o riusata. Azione in corso di attuazione. L’attuazione di un piano di gestione dei rifiuti solidi a livello territoriale compete ai comuni in cui l’area protetta ricade. Tutte le aziende che collaborano con il Parco effettuano la raccolta differenziata, compresa la raccolta della frazione umida. L’ottimizzazione della gestione dei rifiuti da parte delle aziende è richiesta dal regolamento per il Marchio 69 del Parco. Promuovere la riduzione, il riuso, il riciclo, la raccolta differenziata fra i turisti, i residenti, le scuole, gli operatori commerciali. Azione in corso di attuazione. Come sopra. Inoltre si svolgono annualmente campagne di sensibilizzazione es.: Parchi Puliti, Spiagge e fondali puliti in collaborazione con Legambiente. Contrastare situazioni di illegalità (es. discariche abusive, scarichi non autorizzati). Azione in corso di attuazione. L’Ente Parco collabora con il CFS nel monitoraggio del territorio, e segnala situazioni di illegalità agli organi competenti, anche con la collaborazione della Protezione Civile che svolge attività di monitoraggio. Azione in corso di attuazione. Alcuni di questi Preferire materiali a criteri sono richiesti alle basso impatto aziende che intendono avere ambientale, locali, in concessione il Marchio del riciclati, riciclabili. Parco. Si tratta anche di un obiettivo presente nel Piano del Parco Realizzazione di infrastrutture ed edifici secondo criteri di sostenibilità Rispettare criteri di compatibilità con l’ambiente circostante nella progettazione delle dimensioni (altezza e cubatura), nella scelta dei colori. Azione attuata. Il Parco svolge attività di controllo su questi aspetti quando esprime il proprio parere o nell’iter di autorizzazione; inoltre svolge attività di controllo sul territorio in collaborazione con gli organi preposti. Tali criteri sono anche previsti nelle NTA del Piano del Parco in fase di adozione. Adottare le migliori pratiche disponibili dell'edilizia sostenibile (ad esempio adottando Azione programmata. Alcuni di questi criteri sono previsti nelle NTA del Piano del Parco in fase di adozione. 70 protocolli di sostenibile); edilizia Favorire il rispetto degli strumenti urbanistici vigenti e contrastare i fenomeni di abusivismo edilizio. Azione programmata. L’Ente Parco svolge attività di controllo del territorio in collaborazione con il CFS. CONCLUSIONI La strategia attuata sino ad oggi nelle due aree protette per la promozione del turismo sostenibile e dell’ecoturismo, quanto sia stato programmato per il futuro, e quanto ancora attende di essere fatto, sono aspetti che sono andati via via delineandosi sino ad ora. Si è anche visto quale sia il ruolo svolto dal contesto territoriale in cui le due aree protette sono inserite. Si evince, da quanto illustrato sin’ora, che i territori in esame (Parco delle Dune Costiere e Riserva di Torre Guaceto) presentano numerosi punti di forza sia in termini di capacità di attuazione e gestione di forme sostenibili di turismo, sia in termini di posizionamento sul mercato. E ciò nonostante si tratti di Enti molto giovani, operativo dal 2000 il Consorzio di gestione della Riserva di Torre Guaceto, e operativo dal 2009 il Consorzio di gestione del Parco delle Dune Costiere. Dalla lettura della tabella, emerge l’impegno in atto già da anni per l’attuazione dei principi del turismo sostenibile, in tutte le sue declinazioni, dall’attenzione alla natura, alla rinaturalizzazione, alla individuazione di itinerari che mettano a sistema le varie risorse territoriali (naturalistiche, paesaggistiche, storicoculturali, enogastronomiche), al coinvolgimento della comunità locale in un approccio dal basso che garantisca la condivisione di questi principi e l’impegno per la loro attuazione. Nel caso specifico del Parco delle Dune Costiere, come si è visto dalle tabelle, il coinvolgimento della comunità locale ha avuto luogo sia attraverso i forum tematici tenutisi in occasione della realizzazione del Piano del Parco che attraverso quelli per il processo CETS (Carta Europea per il Turismo Sostenibile) che si è felicemente concluso con la certificazione nel 2012, sia in occasione delle riunioni organizzate per far conoscere il regolamento e le finalità del Marchio del Parco (tutto incentrato nel promuovere tra gli imprenditori/operatori del parco, i criteri della sostenibilità, attraverso un sistema premiale 71 che si attua ricevendo il marchio, e con esso maggiore riconoscibilità e promozione), sia ancora attraverso il coinvolgimento dei vari operatori in eventi, fiere, attività di promozione, per far conoscere le aziende virtuose che producono in bio, o che concorrono a preservare la biodiversità in campo agronomico ed agro-alimentare, o che operano nel rispetto del principio “km 0” e perseguendo la qualità; ancora nel corso del processo che ha portato ad ottenere il presidio Slow Food per il Pomodoro Regina di Torre Canne, fortemente voluto e frutto dell’impegno oltre che del Parco anche dell’Associazione Culturale Presepe Vivente che conta centinaia di associati, molti dei quali operatori agricoli del Parco. Risulta anche chiaro l’impegno dei due parchi nel perseguire obiettivi di un turismo a basso impatto ambientale ( che si esplica attraverso le norme presenti nei rispettivi piani di gestione e regolamenti, oltre che nell’attuazione di due modelli pilota per ridurre l’impatto determinato dai parcheggi vicino alla costa e dall’accesso alla spiaggia e alle aree sensibili, nelle attività di sensibilizzazionie, negli interventi a favore della mobilità lenta, ecc.) e a fornire una esperienza autentica, a stretto contatto con la realtà locale tesa a coglierne l’essenza (attraverso i servizi di fruizione attivati dagli stessi parchi, con guide esperte, che puntano a far conoscere la cultura e l’identità dei luoghi, oltre che le tipicità). Per molti versi entrambi i parchi hanno dimostrato di essere pionieri per le idee innovative e gli interventi pilota realizzati, oltre che per le modalità di coinvolgimento della comunità locale. Insomma, come risulta dalla lettura delle tabelle sopra, molto è stato già fatto nei cinque anni di attività del Parco delle Dune Costiere e nei quindici anni di attività della Riserva di Torre Guaceto, per avviare la comunità verso un percorso di sostenibilità, condividere con essa una strategia di sviluppo sostenibile del turismo e, nel caso specifico della CETS del parco delle Dune Costiere, condividere anche un Piano d’azione dove ogni attore è chiamato a svolgere un ruolo attivo, da attuare nel breve e medio termine. E’ anche interessante notare come le due aree protette operino nella direzione del “sistema turitico”. Questo emerge chiaramente dal legame che esse promuovono tra tutti gli operatori del territorio, per assicurare che l’offerta sia basata sulla integrazione di risorse umane, servizi per il turista di diversa natura, diversi assets del territorio (beni ambientali, paesaggistici, storico-culturali). Questo emerge chiaramente anche dai progetti che le due aree protette stanno realizzando, tra cui l’ENPI “Live your tour” e il SAC (Sistemi Ambientali e Culturali) “La Via Traiana”. Ma, al di là dei sistemi individuati in 72 questi progetti specifici, ancora in fase attuativa, come si presenta il contesto territoriale in cui le due aree protette si inseriscono? Esso si caratterizza per la presenza di numerosi punti di forza. E’ molto interessante, noto e ricercato, caratterizzato da molteplici risorse slegate dalla stagione estiva, con grosse potenzialità per un turismo destagionalizzato. Proprio puntando sulle proprie risorse e quelle del contesto più vasto, entrambe le aree protette stanno già realizzando iniziative per il turismo destagionalizzato, organizzando escursioni ed eventi durante la bassa stagione, e stanno partecipando a fiere ed eventi per promuovere queste iniziative, molte delle quali sono legate all’enogastronomia, un settore interessante perché remunerativo sia sul fronte turistico che agrario, ed in crescita. Sono organizzate passeggiate con soste in masserie note per la qualità dei loro prodotti, con delle degustazioni e corsi di educazione all’assaggio che avvicinano a questi prodotti sia i turisti che i residenti. I comuni di Ostuni e Fasano, che rappresentano il contesto più vicino in cui le due aree protette si inseriscono, rappresentano punte di diamante nel settore turistico a livello Regionale, in termini di arrivi e presenze, e una delle aree a maggiore concentrazione di agriturismi. In questi comuni sono presenti inoltre numerose mete turistiche di grande richiamo, che incrementano le possibilità di visita all’interno delle due aree protette. Solo per fare degli esempi, ad Ostuni ci sono il famoso centro medievale, il parco archeologico di S.M.D’Agnano, il Museo delle civiltà preclassiche; a Fasano ci sono la Selva, lo Zoosafari, il museo di Egnazia, ecc. Anche il comune di Carovigno opportunamente valorizzato può esercitare una buona attrattiva col suo centro storico, il castello, le torri aragonesi costiere, l’uliveto secolare. La stessa città di Brindisi presenta monumenti interessanti come il castello Alfonsino, le terme romane, chiese di interesse storico culturale, le colonne romane al termine della Via Appia, ecc., ma anch’essa necessita di una maggiore promozione e strutturazione dell’offerta, anche intercettando i numerosi turisti che arrivano in aeroporto. E poi il contesto è caratterizzato dall’ottima qualità dei prodotti eno-gastronimici, molti dei quali contrassegnati da marchi di qualità, DOP, IGP, DOC; la presenza di itinerari del gusto, costituiscono già una realtà in tutto l’Alto Salento (però non ha ancora espresso al massimo le sue potenzialità), anche grazie al lavoro che è stato svolto nel corso degli anni dall’omonimo GAL. Va rafforzata però l’organizzazione in un sistema integrato, ben strutturato e perfettamente funzionante, dove ogni attore partecipa con responsabilità e professionalità. Per raggiungere questo traguardo, occorre lavorare ancora molto ed in maniera più capillare per costruire e diffondere la consapevolezza di essere parte del 73 sistema, la capacità di operare secondo elevati standard di qualità, per costruire motivazioni forti che spingano gli attori a voler appartenere al sistema e a voler adoprarsi per renderlo perfettamente operativo (utopia superare l’individualismo spinto che caratterizza la nostra comunità?). Senz’altro un contributo in questa direzione è stato fornito dalla procedura CETS attivata dal Parco delle Dune Costiere, che si fonda proprio sulla concertazione dal basso di un piano d’azione per il turismo sostenibile, concertazione che avviene attraverso i forum, un momento di condivisione di strategie, progetti, senso di appartenenza. Un contributo è stato anche fornito dal processo EMAS sia della Riserva di Torre Guaceto che del Comune di Ostuni, che prevedono anch’essi un momento di confronto con la comunità attraverso la dichiarazione ambientale. Molto lavoro in questa direzione è stato fatto in questi anni, anche attraverso l’attuazione delle Agende 21 locali (ad esempio nel comune di Ostuni e nel GAL Alto Salento, quest’ultimo abbraccia il territorio di entrambe le aree protette), tanti sono stati i momenti di formazione organizzati dalle varie associazioni di categoria, anche in campo agricolo, dal GAL, dalla Provincia (quest’ultima, ad esempio, lo scorso anno ha organizzato corsi per la formazione degli operatori delle masserie didattiche e la loro messa in rete). Tanti semi sono stati lanciati, molti hanno germogliato, altri meno…. Un forte contributo arriverà certamente dall’attuazione del SAC (Sistemi Ambientali e Culturali) finanziato dalla Regione Puglia, che coinvolge le due aree protette ed il contesto territoriale in cui esse si inseriscono, e che punta proprio a rafforzare la consapevolezza e la funzionalità del sistema integrato. Su questa strada occorre continuare, perché la cultura della collaborazione in rete, deve ancora radicarsi. Inoltre, per il futuro, oltre a realizzare le azioni programmate evidenziate in tabella, le due aree protette dovrebbero concentrare gli sforzi per promuovere ulteriormente la struttura e l’organizzazione del sistema turistico, per vigilare sui suoi livelli di qualità e funzionamento, per promuoversi sul mercato nazionale ed internazionale, e potenziare le iniziative per la fruibilità dei diversamente abili. Guardando nello specifico alla promozione, molto occorrerà fare per proiettarsi con forza sia sul mercato nazionale che internazionale, proponendo questo sistema integrato, una volta operativo e perfettamente funzionante. Nel frattempo, da subito, le due aree protette rappresentano già dei piccoli sistemi ambientali e culturali, e sarebbero già pronte per puntare con maggiore forza sulla promozione di tutte le attività, eventi, risorse di cui già dispongono. Ciò anche in 74 considerazione del fatto che entrambe le aree protette sono molto note come modelli di sostenibilità, che operano con serietà e determinazione in questa direzione, come d’altronde sancito dai numerosi premi e riconoscimenti acquisiti negli anni (di cui si è parlato in precedenza) per le attività innovative realizzate in questo campo. D’altronde una maggiore promozione è d’obbligo. Chi infatti partecipa a questi eventi, ne rimane favorevolmente colpito, ma spesso lamenta la difficoltà con cui se ne è venuti a conoscenza. Non di poco conto, infine, è la rilevanza del contesto ancora più ampio in cui le due aree protette sono inserite, esse sono infatti vicinissime ad aree di forte attrazione e conosciute a livello nazionale ed internazionale come “la Valle D’Itria”, “Il Salento” e la città di Lecce e il “barocco leccese”, “Alberobello” (patrimonio UNESCO), le “grotte di Castellana”. Sarebbe quindi importante creare sinergie con i vicini territori della Valle D’Itria e del Salento per ampliare, differenziare, quindi destagionalizzare l’offerta turistica. Tra le minacce che incombono sullo sviluppo turistico dell’area rispetto alle sue potenzialità, vi sono, come già detto, la graduale perdita di importanza del porto turistico di Brindisi, un porto da sempre importantissimo nel bacino del Mediterraneo, che ancora esprime grossissime potenzialità per il settore turistico e tutto l’indotto, potenzialità che le recenti politiche di sviluppo del porto sembrano non voler cogliere. Sarà fondamentale una invesione di tendenza. Tra i punti di debolezza su cui è necessario intervenire, nel caso specifico del Parco delle Dune Costiere, occorre evidenziare che l’Ente Parco dispone di ridottissime risorse umane ed economiche, che limitano le azioni e le iniziative possibili. In considerazione degli sforzi compiuti e degli ottimi risultati raggiunti, oggi, sarebbe indispensabile poter disporre delle competenze almeno di un esperto di marketing territoriale in grado di mettere in valore il sistema di operatori e risorse territoriali già operante per proiettarlo sul mercato nazionale ed internazionale; di un esperto in grado di intercettare finanziamenti per proseguire il percorso intrapreso verso il turismo sostenibile, per la promozione, e superare la crescente riduzione di risorse economiche destinate alle aree protette. Per garantire inoltre la qualità del sistema, ed il rispetto delle regole, vi è la necessità di disporre di una figura professionale che possa effettuare dei controlli, sia rispetto all’adesione ai principi di sostenibilità del turismo afferenti alla CETS, sia per verificare il rispetto del regolamento del marchio del parco, che nel fare propri i principi di 75 sostenibilità, fornisce un grosso contributo lungo il percorso per l’attuazione dei principi del turismo sostenibile. Per operare con ospiti stranieri, è anche fondamentale una maggiore diffusione della conoscenza almeno della lingua inglese tra gli operatori. Di seguito, in sintesi, quindi, le azioni che si dovrebbero adottare, in aggiunta agli impegni in corso ed assunti per il futuro dalle due aree protette, esaminati nelle tabelle precedenti. Risulta evidente, però, che oltre agli sforzi che le due aree protette hanno già fatto ed intendono fare per il futuro, occorre che anche altri attori – sia privati che istituzioni – intervengano e assumano degli impegni nel breve, medio e lungo termine, proprio in virtù del fatto che trattasi di un “sistema” integrato fatto di territori, paesaggi, ambienti, ma anche attori pubblici e privati, che debbono operare in maniera integrata e sinergica. Misura Azione Obiettivi per il futuro Attori coinvolti Ottimizzare il funzionamento del sistema turistico Acquistare forza competitiva superando la frammentazione e lo scoordinamento delle politiche nel settore turistico. Pervenire ad un piano strategico condiviso, relativo al sistema turistico Parchi Pubblico Privato Garantire continuità programmatica tra i vari livelli istituzionali diffusione e l’applicazione dei principi fondamentali del turismo sostenibile tra i diversi livelli amministrativi dei territori Diffondere la consapevolezza di essere parte del sistema, costruire motivazioni forti che spingano gli attori a voler appartenere al sistema e a voler adoprarsi per renderlo perfettamente operativo. Sensibilizzazione, formazione, su come deve funzionare un sistema turistico ed l’importanza del ruolo di ciascun attore Istituzioni pubbliche ai vari livelli ‘’ Parco Pubblico Privato 76 Migliorare l’organizzazione del sistema, perché sia ben strutturato e perfettamente funzionante, dove ogni attore partecipa con responsabilità e professionalità secondo elevati standard di qualità. Contribuire a radicare la cultura della collaborazione in rete. Rafforzare i rapporti di collaborazione tra attori (operatori, erogatori di servizi, strutture recettive, rivendite di prodotti locali, ecc.) attraverso incontri ad hoc ed iniziative in comune Organizzare corsi di formazione professionalizzanti diretti agli operatori Potenziare le iniziative per la fruibilità delle fasce più deboli (come anziani e bambini) e dei diversamente abili Pubblico Privato Organizzare formazione ed iniziative tese a diffondere la conoscenza della lingua inglese tra gli operatori Pubblico Privato Darsi un disciplinare con regole certe e specifici obiettivi di qualità da perseguire Parco Pubblico Privato Organizzare itinerari idonee attrezzature ‘’ con Organizzare eventi idonei anche per le fasce più deboli ed i diversamente abili Vigilare sulla qualità e sul buon funzionamento del sistema Pubblico Privato Organizzare corsi di formazione per guide ed operatori, che mirano a professionalizzarli sulla accoglienza e gestione di eventi cui partecipano fasce più deboli e diversamente abili Vigilare sul rispetto Pubblico Privato Parco Pubblico Privato Istituzioni 77 delle regole certe che il sistema si è dato, per caratterizzarsi qualitativamente Vigilare sul rispetto del regolamento del Marchio del Parco Vigilare sugli adempimenti degli obiettivi CETS assegnati a ciascun attore Promozione del sistema turistico Concentrare gli sforzi per promuovere il sistema, le attività, gli eventi, i prodotti sul mercato nazionale ed internazionale. Attivare sinergie pubblico-privato per avere la forza tecnologica ed economica di promuoversi al meglio sul mercato nazionale ed internazionale Dotarsi di esperti di marketing territoriale e di prodotto, ecommerce, che operino per tutto il sistema Diffondere la consapevolezza dell’importanza di tale promozione ed il know how per poterla attuare attraverso corsi di formazione per gli operatori del sistema, e per formare esperti a servizio degli operatori e del sistema Attivare sinergie con i vicini Sistemi turistici Creare sinergie con i vicini territori della Valle D’Itria e del Salento per ampliare, differenziare, quindi destagionalizzare l’offerta turistica. Individuare temi comuni tra le risorse ambientali, paesaggistiche, storico-culturali, ma anche tra eventi e servizi Parco Parco Parco Parco Pubblico Privato ‘’ ‘’ Parco Pubblico Privato 78 disponibili nei diversi territori, tutti caratterizzati dalla capacità di differenziare e destagionalizzare l’offerta. Es. itinerario dei parchi; della civiltà rupestre; itinerari ciclabili legati all’egastronomia; itinerari su carri trainati da cavalli alla scoperta delle risorse rurali, ecc. Proporre ai tour operators pacchetti basati sulla integrazione di risorse appartenenti ai diversi sistemi turistici Parchi Pubblico Privato Formazione ad hoc degli operatori Pubblico Privato Promozione comune Ridare importanza strategica nel settore turistico al porto di Brindisi Sfruttare appieno le potenzialità del porto di Brindisi nel settore turistico, invertendo l’attuale tendenza al declino Creare sinergie col vicino aeroporto, la linea ferroviaria ed il servizio autobus per favorire gli spostamenti all’interno del sistema turistico Parchi Pubblico Privato Promuovere accordi tesi a riguadagnare posizione, nell’ambito delle strategie europee e nazionali per il trasporto marittimo dei passeggeri verso i Balcani e crocieristico Autorità portuale Pubblico Privato Attrezzare e promuovere presso porto e aeroporto la presenza di servizi di trasporto e guida per visite nel sistema turistico, disponibili per crocieristi e per chi sosta in attesa del volo o del Pubblico Privato 79 traghetto Disporre di risorse umane chiave per atture valorizzazione turistico le politiche del di sistema Accrescere la capacità di autofinanziamento ed il know how in settori chiave Predisporre e promuovere pacchetti con e pernottamento/i per chi arriva o transita attraverso porto e aeroporto di Brindisi Pubblico Privato Disporre di figure esperte di finanziamenti, che operino sia a favore delle aree protette che del sistema turistico più vasto, in grado di intercettare risorse economiche per implementare le strategie di sviluppo e promozione delineate, e per dotarsi di esperti. Parchi Pubblico Privato Dotarsi di esperti di marketing territoriale, ecommerce, promozione nel settore turistico Dotarsi di personale in grado di gestire e rendere operative strutture informatiche (anche esistenti e realizzate con precedenti finanziamenti) tese alla promozione sia del territorio che dei prodotti delle aree protette e del sistema turistico Dotarsi di esperti che svolgano funzioni di controllo sulla qualità del sistema ‘’ ‘’ 80 turistico, in riferimento agli standard di qualità e all’adesione ai principi di sostenibilità (es. rispetto di regolamenti per ricevere marchi di qualità, marchi dei parchi, o rispetto degli obiettivi CETS, ecc. ) Allegato 1 Ambiente Italia, 2008. Linee Guida per gli acquisti verdi nel settore turistico ricettivo. A cura di Emanuela Manca e Maria Berrini. 150 pp. Online: http://www.turismosostenibile.org/index.php Blangy S., Mehta H., 2006 Ecotourism and ecological restoration. 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