“STRATEGIC PLANS FOR RESTORATION, PROTECTION and
ECO TOURISM PROMOTION IN NATURA 2000 SITES WHICH
DEVASTATED BY NATURAL DISASTERS”
NAT-PRO-I1-3.2
PIANO DI GESTIONE PER LA PROMOZIONE DEL
TURISMO SOSTENIBILE E DELL'ECOTURISMO
NELLE AREE PROTETTE DI
"TORRE GUACETO" E "DUNE COSTIERE DA
TORRE CANNE A TORRE SAN LEONARDO"
Comune di Ostuni
PIANO DI GESTIONE PER LA PROMOZIONE DEL
TURISMO SOSTENIBILE E DELL'ECOTURISMO
NELLE AREE PROTETTE DI
"TORRE GUACETO" E "DUNE COSTIERE DA
TORRE CANNE A TORRE SAN LEONARDO"
A cura di:
Dr. Roberta Aretano - Lab. di Ecologia del Paesaggio, DiSTeBA, Università del Salento
Dr. Irene Petrosillo - Lab. di Ecologia del Paesaggio, DiSTeBA, Università del Salento
Dr. Teodoro Semeraro - Lab. di Ecologia del Paesaggio, DiSTeBA, Università del Salento
Prof. Giovanni Zurlini - Lab. di Ecologia del Paesaggio, DiSTeBA, Università del Salento
Sig. Francesco De Franco - Consorzio di gestione di Torre Guaceto
Dott. Sandro Ciccolella - Consorzio di gestione di Torre Guaceto
Dr. Filomena Tanzarella - Comune di Ostuni
Ing. Federico Ciraci - Comune di Ostuni
INDICE
Premessa............................................................................................................................. 4
Turismo sostenibile ed ecoturismo come strumenti di sviluppo delle aree naturali protette . 6
La riserva Naturale Statale di Torre Guaceto ..................................................................... 11
Il Parco Naturale Regionale Dune costiere da Torre Canne a Torre San Leonardo .......... 13
Il Turismo in Puglia ............................................................................................................ 15
Gli Accessi - Il Ruolo Delle Infrastrutture Portuali e Aeroportuali del Capoluogo di
Provincia-Focus sul porto di Brindisi……………………………………………………………17
Il Turismo nel comprensorio territoriale della Riserva Naturale Statale di Torre Guaceto e
del Parco Regionale Dune Costiere da Torre Canne a Torre San Leonardo ...................... 21
Stato di attuazione delle azioni per la promozione del turismo sostenibile e dell'ecoturismo
nella Riserva Naturale Statale di Torre Guaceto ................................................................ 48
Stato di attuazione delle azioni per la promozione del turismo sostenibile e dell'ecoturismo
nel Parco
regionale
Dune
Costiere
da Torre
Canne a Torre
san
Leonardo………………..555
Conclusioni………………………………………………………………………………………...71
Allegato 1 ........................................................................................................................... 81
Bibliografia ......................................................................................................................... 83
Premessa
Con l’aumento della popolazione mondiale che vive in aree urbanizzate, è cresciuta
rapidamente la domanda turistica verso destinazioni serene, naturali e che offrano servizi
nel rispetto dell’ambiente (Lim e McAleer, 2005). La natura è un importante elemento di
attrazione per i turisti e il patrimonio, naturale e culturale, rappresenta un vantaggio
competitivo per molte aree (Williams, 1992).
Le aree protette sono attualmente riconosciute, non solo come il principale strumento per
la conservazione della natura e del paesaggio (WRI/IUCN/UNEP, 1992; Andelman e Willig,
2003; Waldhardt, 2003), ma anche come autentiche riserve di beni e servizi ecosistemici
(Dudley, 2008), ovvero le condizioni ed i processi attraverso cui gli ecosistemi, e le specie
che vi vivono, sostengono e soddisfano la vita umana (Daily, 1997).
Tali aree sono in prima linea nelle campagne di conservazione della biodiversità e nella
promozione dell’ecoturismo in tutto il mondo (Hales, 1989; Landell-Mills e Porras, 2002;
Chape et al., 2003). In particolare, la ricchezza e l'eterogeneità dei valori naturali e socioculturali di un'area protetta possono essere considerati come una risorsa integrata
fortemente attrattiva per il settore turistico ed in grado di rispondere positivamente ad una
particolare tipologia di domanda turistica, sempre più sensibile e ricettiva alle tematiche
dello sviluppo sostenibile ed orientata verso un'offerta turistica ambientale e culturale, oltre
che balneare.
La qualità e l’unicità (paesaggistica, faunistica ecc) di un’area protetta rappresentano di
per sé fattori di competitività turistica sufficienti a produrre, se opportunamente valorizzati,
non solo la ricchezza necessaria al suo mantenimento, ma anche un surplus da
ridistribuire tra le popolazioni locali, favorendone così lo sviluppo. Il turismo rappresenta,
infatti, una importante opportunità di crescita per una comunità ma, allo stesso tempo, può
costituire una minaccia, quando stravolge in maniera prepotente le dinamiche sociali ed
economiche, affermando modalità di fruizione delle risorse naturali e culturali tali da
comprometterne la loro conservazione.
Spesso il turismo compete in qualche modo per l’utilizzo delle risorse con altre attività
produttive e sociali che insistono sullo stesso spazio geografico. È necessario pertanto
rapportarsi in modo sinergico, più che competitivo, con le necessità e gli obiettivi dei
molteplici stakeholders e decisori che, direttamente o indirettamente, hanno verso quel
territorio responsabilità e interessi, per arrivare ad imporre un modello di sviluppo turistico
in equilibrio con l’ambiente e la cultura tradizionale, un sistema in cui la popolazione è
4
quanto più possibile coinvolta direttamente nelle imprese turistiche o comunque gode dei
benefici socio-economici che scaturiscono dal turismo.
Per evitare o almeno mitigare gli impatti, la strategia di pianificazione spesso include il
recupero ecologico di aree degradate o risorse danneggiate (Aronson et al., 2007,
Chazdon, 2008, Rey Benayas et al., 2008) e nello stesso tempo un’adeguata
comunicazione di tali impegni (Blangy e Mehta, 2006).
In altre parole c’è bisogno di definire una vera e propria strategia di sviluppo turistico
sostenibile, decisa in maniera partecipata da tutti i soggetti a vario titolo coinvolti. In questa
ottica si sono orientati la Riserva naturale statale di Torre Guaceto ed il Parco Regionale
Dune Costiere da Torre Canne a Torre San Leonardo, convinti dell’importanza del buon
turismo come fattore di valorizzazione e crescita del proprio territorio, in grado di
incrementare la qualità di vita della comunità locale mantenendo inalterati i caratteri del
sistema naturale, sociale e culturale.
5
Turismo sostenibile ed ecoturismo come strumenti di sviluppo delle
aree naturali protette
Il turismo è considerato una tra le principali attività economiche per lo sviluppo di un’area
protetta, ma deve essere gestito secondo una prospettiva sistemica perché questo
importante fenomeno socio-economico genera effetti positivi e negativi sulla popolazione,
sull’ambiente e sulla sostenibilità dello sviluppo territoriale (UNEP, 2008). Il turismo infatti
rappresenta un efficace strumento di promozione delle risorse territoriali in grado di
stimolare la crescita economica (WTO, 2003). Spesso è visto come una fonte di valuta
estera dal momento che le aree protette tendono ad attrarre turisti stranieri. I governi
spesso ricorrono al settore turistico per rilanciare lo sviluppo economico perché creare
posti di lavoro nel settore turistico costa meno che crearne in altri settori produttivi (Eagles
et al., 2002). Anche se lo sviluppo turistico collegato ad un’area protetta può richiedere
importanti investimenti iniziali, tuttavia questi possono generare significativi profitti nel
lungo termine (Huber e Park, 1991). I benefici economici dell’istituzione di aree protette
sono stati osservati in molte realtà, e ricadono sia sulle comunità locali sia sull’economia
nazionale (Hales, 1989; Goodwin, 1996; Wells e Brandon, 1992; Western and Wright,
1994; Ghimire and Pimbert, 1997; Fiallo and Jacabson, 1995; Mehta and Kellert, 1998;
Lindberg and Enriquez, 1994; Walpole and Goodwin, 2000; Walpole et al., 2001).
Le aree protette sono istituite con l’obiettivo principale di preservare i processi biofisici, la
flora e la fauna selvatiche, gli habitat, il paesaggio naturale ed il patrimonio culturale come
le tradizioni di una comunità. I turisti visitano queste aree per comprendere ed apprezzare
proprio i valori per i quali la protezione è stata istituita e per trarne dei benefici personali.
La programmazione e lo sviluppo turistico mirano a sfruttare l’interesse manifestato dai
turisti in modo da aumentare le opportunità economiche, proteggere il patrimonio naturale
e culturale e migliorare la qualità della vita di tutti i soggetti coinvolti (Eagles et al., 2002).
Per molti Paesi il turismo rappresenta una delle poche opportunità di sviluppo locale, di
occupazione e di guadagno. Quando, però il turismo diventa intensivo, in particolare in
aree fragili, come gli ecosistemi d’acqua dolce, costieri o di montagna, questo può avere
serie ripercussioni sulla natura e sull’ambiente (Hunter, 2002; Lim e McAleer, 2005;
Petrosillo et al., 2006) e può provocare cambiamenti talvolta permanenti del capitale
naturale nelle località di destinazione (Gössling, 2002).
Lo sviluppo del turismo basato sulla natura in particolare, per il tipo di destinazioni che lo
caratterizzano, comporta pressioni sempre maggiori sugli ecosistemi (Lindberg e
6
Enriquez, 1994; Hunter e Green, 1995; Ceballos-Lascurain, 1996). Un numero eccessivo
di turisti può danneggiare sia il patrimonio naturale, e questo è abbastanza ovvio, sia il
patrimonio culturale, anche di tipo immateriale. Esiste il rischio infatti reale che tradizioni e
stili di vita siano banalizzati ed eccessivamente commercializzati, distruggendone
l’autenticità e il valore. Mentre alcune aree protette non attirano un gran numero di turisti,
altre invece vedono aumentare i visitatori progressivamente e la capacità di carico
frequentemente raggiunta o superata (McNeely and Dobias, 1991; Wells and Brandon,
1992; Bruggemann, 1995).
Un’ulteriore criticità frequentemente emersa riguarda il ritorno economico e la sua
mancata distribuzione in modo equo. Senza un’adeguata rete organizzativa, i profitti
derivanti dalla presenza turistica in un’area ricadono per la maggior parte su pochi
soggetti, mentre invece l’effetto dell’aumento del costo della vita, dovuto sempre al
carattere turistico della destinazione colpisce tutti i residenti (Gössling, 1999
Minimizzare gli impatti e massimizzare i benefici è responsabilità dei gestori delle aree
protette (Eagles et al., 2002). D’altra parte l’attività turistica, nel suo svolgimento e
sviluppo, e in misura maggiore di altre attività economiche, si rivela direttamente
condizionata dalla qualità dell’ambiente naturale e culturale. Per questo è necessario
creare le premesse per uno sviluppo di un turismo che sia consapevole che la protezione
delle risorse ambientali costituisce una condizione irrinunciabile per la sua stessa
sopravvivenza. La tutela ambientale, non deve essere intesa come pura conservazione da
attuare con l’imposizione di una normativa rigidamente vincolante, ma piuttosto come
capacità di rispettare e di non alterare i luoghi, nel momento della loro fruizione, puntando
sulla cooperazione di tutti gli attori del settore turistico (Bencardino e Marotta, 2004).
Pertanto, il turismo, se pianificato e gestito secondo canoni di sostenibilità, può svolgere
un’importante azione di tutela e protezione ambientale, nonché di salvaguardia delle
specie naturali. In questo contesto è stato coniato il termine di turismo sostenibile (de
Kadt, 1990; Hunter, 1997; Nelson et al., 1993).
L’organizzazione Mondiale del Turismo definisce il turismo sostenibile come l’unica forma
di turismo che può migliorare la qualità della vita della comunità residente, offrire
un’esperienza di qualità al turista, e conservare la qualità dell’ambiente dalla quale
entrambi dipendono (WTO, 1993). Nonostante il crescente numero di riferimenti in
letteratura al turismo sostenibile e sebbene una rivista vada sotto il suo nome, “The
Journal of Sustainable Tourism”, è controversa la questione se e in che forme il turismo
7
possa contribuire allo sviluppo sostenibile (Wall, 1993). Butler nel 1993 ha affermato che lo
sviluppo sostenibile nel contesto turistico è un turismo che viene sviluppato e mantenuto in
un’area (intesa come comunità e ambiente) in modo da essere praticabile per un tempo
indefinito e da non degradare o alterare l’ambiente in cui esiste; in altre parole, in modo da
non compromettere lo sviluppo delle altre attività e processi.
Lo sviluppo sostenibile propone alle destinazioni turistiche l’obiettivo della promozione di
modelli di sviluppo economico che conservino il capitale naturale, culturale e costruito
(Hunter e Green 1995). In tale contesto, i principi di sostenibilità si riferiscono agli aspetti
ambientali, economici e socio-culturali dello sviluppo turistico; si dovrebbe instaurare un
equilibrio tra queste tre dimensioni per garantire la sostenibilità a lungo termine. Per
quanto appena affermato, il turismo sostenibile dovrebbe (UNEP e UNWTO, 2005):
 ottimizzare l’uso delle risorse naturali che costituiscono un elemento chiave nello
sviluppo del turismo, conservando i processi ecologici essenziali e supportando la
tutela del patrimonio culturale e della biodiversità;
 rispettare l’identità socio-culturale delle comunità locali, conservare il loro
patrimonio architettonico e i valori tradizionali, e contribuire agli scambi interculturali e alla tolleranza;
 assicurare operazioni economiche a lungo termine, fornendo benefit economici
equamente distribuiti a tutti i portatori di interesse, incluso un’occupazione stabile,
opportunità di profitto e servizi sociali alle comunità residenti, e contribuendo a
contrastare la povertà.
Gli studi e le ricerche svolte a cura dell’Organizzazione Mondiale del Turismo,
documentano in maniera indubitabile, che l’attività che negli ultimi tempi si è venuta
affermando, per un dinamico e positivo trend di crescita e per una chiara sostenibilità delle
sue pratiche è il cosiddetto turismo “all’aria aperta” o turismo di natura (Bencardino e
Marotta, 2004). Nel linguaggio comune si usa spesso in questo contesto anche il termine
“ecoturismo” (ecologia + turismo), facendo riferimento a quelle forme di turismo basato
sulla natura. Secondo la definizione pubblicata nel 1988 da Hector Ceballos-Lascuràin,
ecoturismo è “viaggiare in aree naturali relativamente indisturbate o incontaminate con lo
specifico obiettivo di studiare, ammirare e apprezzare lo scenario, le sue piante e animali
selvatici, così come ogni manifestazione culturale passata e presente delle aree di
destinazione”. La International Ecotourism Society (IES) nel 1990 ha definito l’ecoturismo
“un modo responsabile di viaggiare in aree naturali, conservando l'ambiente e sostenendo
8
il benessere delle popolazioni locali”. Secondo questa definizione, l'ecoturismo ha una
forte componente programmatica e descrive non solo un determinato segmento della
domanda, ma anche un insieme di risultati auspicabili, che possono essere riassunti come
segue:
 compatibilità ambientale e socio-culturale come condizione fondamentale;
 apporto di benefici per i progetti di protezione dell'ambiente e per la popolazione
locale (partecipazione, creazione e ampia distribuzione di reddito);
 accrescimento della consapevolezza ambientale e maggiore accettazione della
conservazione della natura come uso del territorio proficuo e adeguato (sia tra i
turisti sia tra i soggetti interessati allo sviluppo locale).
Secondo la definizione dell’IUCN del 1996, per ecoturismo si intende “un viaggio
ecologicamente responsabile e una visita ad aree naturali relativamente indisturbate per
godere e apprezzare la natura, un viaggio che promuove la conservazione, riduce al
minimo l’impatto negativo dei visitatori e stimola il coinvolgimento della popolazione locale
nella condivisione dei benefici socio-economici” Rispetto al turismo di massa, l’ecoturismo
si propone di essere a basso impatto perché induce i turisti ad informarsi, può attrarre
fondi per la conservazione, ha ricadute economiche positive sulla comunità locale e
favorisce il rispetto per la diversità culturale e i diritti umani (Honey, 1999).
Nel 2002, Anno Internazionale dell’Ecoturismo, in Canada si è tenuto il Summit mondiale
per l’ecoturismo, organizzato da UNEP (Programma Ambiente delle Nazioni Unite),
UNWTO (Organizzazione Mondiale del Turismo delle Nazioni Unite) e IES (International
Ecotourism Society); il summit ha portato alla Dichiarazione di Québec sull’Ecoturismo e a
un’ulteriore elaborazione e condivisione del concetto. In questo documento si evidenziano
i principi che caratterizzano l’ecoturismo: esso contribuisce attivamente alla conservazione
del patrimonio naturale e culturale; include le comunità locali nella pianificazione e
contribuisce al loro benessere; interpreta il patrimonio naturale e culturale della
destinazione per i visitatori; si presta meglio per viaggiatori indipendenti, nonché per viaggi
organizzati per gruppi di piccole dimensioni. Si riconosce che l’ecoturismo ha implicazioni
sociali, economiche e ambientali significative e complesse, che possono portare
all’ambiente e alle comunità locali sia benefici sia costi. Si afferma inoltre che diverse
forme di turismo, specialmente l’ecoturismo, se gestito in modo sostenibile, può
rappresentare una preziosa opportunità economica per le popolazioni locali, per le loro
culture e per la conservazione ed uso sostenibile della natura e può essere un’mportante
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fonte di profitti per le aree protette (AA.VV., 2002). L'ecoturismo in questa prospettiva è
caratterizzato da alcuni aspetti peculiari:
 è mirato alla promozione di uno sviluppo sostenibile del settore turistico;
 non determina il degrado o l'esaurimento delle risorse;
 concentra l'attenzione sul valore intrinseco delle risorse naturali rispondendo ad una
filosofia più biocentrica che antropocentrica;
 richiede all'ecoturista di accettare l'ambiente nella sua realtà senza pretendere di
modificarlo o adattarlo a sua convenienza;
 si fonda sull'incontro diretto con l'ambiente e si ispira a una dimensione cognitiva
diretta.
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La riserva Naturale Statale di Torre Guaceto
La riserva Naturale Statale di Torre Guaceto (Figura 1), rappresenta un’area di estremo
interesse della costa brindisina, dal punto di vista naturalistico, scientifico e archeologico.
L'area marina protetta di Torre Guaceto è stata istituita nel 1991 ed è suddivisa in tre zone
con diverso grado di protezione: zona A (protezione integrale), zona B (protezione
generale) e zona C (protezione parziale). La riserva naturale dello stato Torre Guaceto è
stata istituita con Decreto Ministeriale il 4 febbraio 2000 e racchiude una consistente
diversità di habitat e paesaggi in una superfice che si estende per 1.200 ha nei comuni di
Brindisi e Carovigno e con un fronte marino che si sviluppa per 8.000 mt. Nell’area ricade
il Sito d’Importanza Comunitaria (SIC) Torre Guaceto Macchia San Giovanni (IT9140005)
ai sensi della Direttiva Habitat (92/43/CEE) la zona umida di Torre Guaceto è identificata
come Zona di Protezione Speciale (ZPS) (IT9140008) ai sensi della direttiva Uccelli
79/409/CEE.
L’area è attraversata e divisa dalla strada statale n°379 ma i sistemi che si sviluppano a
monte e a valle della strada statale sono profondamente diversi. A monte, infatti, permane
un sistema agricolo tipico della zona di Ostuni – Carovigno, posto in grande continuità con
la copertura vegetale esterna alla riserva, caratterizzato dalla presenza di oliveti secolari,
oliveti, seminativi ed ortaggi e perlopiù privo di ambiti naturali qualificati, se non per piccoli
appezzamenti marginali. Nell’area posta a valle della superstrada i terreni hanno una
connotazione più naturale. Tre sono gli ambienti naturali più importanti della Riserva: il
litorale, la macchia mediterranea e la zona umida.
Lungo tutta la linea di costa della Riserva, gli arenili di sabbia si alternano a brevi tratti di
scogliera mentre dietro la duna numerose specie di arbusti sempreverdi crescono a stretto
contatto l'uno con l'altro e si addensano a costituire le comunità di macchia mediterranea e
di gariga. Le specie sono adattate a contrastare il caldo e la siccità dell'estate: il lentisco,
l'alaterno, l'asparago pungente, il timo arbustivo, il rosmarino, il mirto. Dietro la duna, dove
la falda acquifera affiora, la cannuccia domina incontrastata. La zona umida, rappresenta
l’ecosistema che maggiormente caratterizza e rende unica Torre Guaceto perché è un
ambiente ad elevata produttività e ad alta biodiversità popolato da numerose specie
vegetali ed animali.
La successione spaziale spiaggia, duna, macchia mediterranea si conclude con aree
agricole (prevalentemente orticole) ed alcuni rimboschimenti di non grande qualità.
Il sito è stato abitato fin dalla preistoria dai messapi, poi dai romani e dagli aragonesi, che
11
innalzarono nel 1500 una torre di sorveglianza ancora ben conservata, costruita, come
altre sulla costa a distanza di alcuni chilometri, a difesa dalle incursioni dei pirati saraceni.
Gli insediamenti protostorici individuati sia sul promontorio di Torre Guaceto che sugli
Scogli di Apani, erano villaggi con capanne realizzate da travi portanti in legno, rivestite da
materiale vegetale vario ed intonacate con argille.
Figura 1: Riserva Naturale Statale di Torre Guaceto.
12
Il Parco Naturale Regionale Dune costiere da Torre Canne a Torre San
Leonardo
Il Parco Naturale Regionale Dune costiere da Torre Canne a Torre San Leonardo
(Figura 2), è stato istituito con Legge Regionale n. 31 del 27 ottobre 2006. Il parco si
estende nei territori di Ostuni e Fasano su circa 1.100 ettari, lungo 8 km di costa. Nel
parco ricade il SIC denominato "Litorale brindisino” ai sensi della Direttiva Habitat
(92/43/CEE), caratterizzato da alcune zone umide costiere che rivestono un importante
valore per specie rare e minacciate dell’avifauna che vi si riproducono o vi sostano durante
le migrazioni. Nel territorio del parco è presente un’area di specchi d’acqua dolce
alimentati da acque sorgive, acque meteoriche e dall’ingresso delle acque marine; tra
questi il “Fiume Morelli” le cui acque sono state utilizzate per l’itticoltura fino a circa
vent’anni fa. L'impianto, risalente al 1200 (come testimoniato da alcuni documenti notarili),
è costituito da un sistema di bacini, collegati attraverso chiuse. L’area del Parco è
caratterizzata da un’elevata diversità di ambienti: spostandoci dal mare verso l’entroterra
incontriamo la spiaggia, le dune, la zona umida retrodunale, le dune fossili, le lame e gli
uliveti secolari. Un importante elemento del paesaggio che caratterizza l’area del parco
sono le Lame, formazioni carsiche caratteristiche delle Murge, originate per l'azione
erosiva delle acque superficiali nella roccia calcarea. Ancora oggi le lame assicurano il
deflusso delle acque superficiali a regime torrentizio dalle colline murgiane al mare. Al loro
interno è presente una ricca vegetazione rupicola e macchiosa, funzionale alla mobilità
della fauna che vi si rifugia negli spostamenti tra la collina interna e il mare; per questo
motivo le lame svolgono l'importante ruolo di "corridoi ecologici". Nella cavità delle pareti
dimora avifauna stanziale e migratoria, rapaci diurni e notturni. La coltivazione dell'olivo
nell’area ha origini remote, come attestano le "piantate" plurisecolari. L'oliveto storico
rappresenta un ambiente seminaturale; condotto in maniera estensiva, con 50-60 piante
ad ettaro, disposte in maniera casuale secondo l'originaria ubicazione dell'olivastro. In
quest’area è presente una fitta rete di muretti a secco e numerosi frantoi ipogei. Le
masserie infine presenti in area Parco sono numerose e di diverse tipologie;
sono
caratterizzate da un’edilizia rurale compatta, un gran numero di esse è fortificato, molte
continuano a conservare esclusivamente la funzione di luogo di produzione e
trasformazione di prodotti, altre sono state recuperate per svolgere attività agrituristica,
fortemente rappresentata nei territori di Ostuni e Fasano.
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Figura 2: Parco Naturale regionale Dune Costiere da Torre canne a Torre san Leonardo.
14
Il Turismo in Puglia
Nel corso degli ultimi dieci anni il turismo in Puglia è diventato uno degli assi portanti
della sua economia, grazie anche agli investimenti effettuati dalla regione Puglia in questa
direzione. Questa importanza si desume in primo luogo dall’aumento del contributo del
turismo alla creazione del PIL regionale (IRPET, 2009; CISET, 2011). Questo settore è il
traino di uno sviluppo diffuso e capillare e rappresenta un sostegno fondamentale per
l’economia degli altri settori: l’agroalimentare (il 15% del totale), il manifatturiero (circa il
17%), e quello delle attività culturali e ricreative (oltre il 18%) (ISNART, 2013).
Gli italiani sono il mercato turistico principale per la Regione Puglia, tanto da sfiorare
l’86% dei turisti che vi hanno trascorso una vacanza nel corso del 2012, mentre per
quanto riguarda gli stranieri i mercati incoming più importanti sono la Germania (34,6%),
la Francia (18,5%) e il Regno Unito (17,6%).
In generale il turismo in Puglia ha registrato una crescita ininterrotta durante tutto l’ultimo
decennio, con una interruzione del trend nel 2012, quando, secondo i dati provvisori forniti
dall’Assessorato al turismo della Regione gli arrivi sono rimasti pressoché stazionari
rispetto all’anno precedente (-0,2%) e le presenze si sono ridotte dell’1,6%. La durata
media del soggiorno si è lievemente ridotta a 4,1 giorni nel 2012. Le uniche province con
un andamento positivo nell’anno sono state quelle di Lecce e Taranto. In particolare, si
sono ridotti gli arrivi e le presenze in Puglia da parte di turisti italiani (-1,6 e -2,9 per cento,
rispettivamente). Per quanto in forte rallentamento rispetto al 2011, gli arrivi e le presenze
di turisti stranieri sono aumentati rispettivamente del 7 e 5%. La quota di arrivi degli
stranieri dal 2009 al 2012 è passata dal 14 al 18 %. La spesa a prezzi correnti dei turisti
stranieri in Puglia si è ridotta del 5.2% nel 2012, rispetto all’anno precedente (fonte: Banca
D’Italia Eurosistema - Economie regionali -L’economia della Puglia Numero 17 - giugno
2013). Nel 2013 si registra rispetto al 2012 una sostanziale tenuta del turismo in Puglia,
ed un primato rispetto alle altre regioni italiane. Dato questo molto interessante se si
tiene conto della grossa crisi economica che l’Italia sta attraversando. Si riporta a tal
proposito un articolo del Sole 24 Ore di settembre 2013 “Turismo, Puglia tra le mete
predilette dai vacanzieri italiani e non” che evidenzia come la Puglia si sia collocata in
testa alla classifica delle mete prescelte nel 2013, seguita da destinazioni simbolo della
vacanza nel Mediterraneo – come la Sardegna e la Sicilia - rispettivamente al secondo e
al terzo posto. Il dato è confermato da Aeroporti di Puglia che in agosto ha registrato un
aumento dei passeggeri internazionali e da Trenitalia che ha registrato i maggiori flussi di
viaggiatori lungo la costa Adriatica verso la Puglia, mentre il motore di ricerca hotel
15
Trivago effettuava il tutto esaurito a ferragosto nelle località di mare pugliesi con Valle
d'Itria, Salento e Gargano tra le mete più ricercate. Tra i turisti stranieri in Puglia nel 2013
si registrano anche gli Americani insieme a Giapponesi, Tedeschi, Spagnoli, Russi, Cinesi,
Inglesi e Francesi.
La Regione Puglia suscita l’interesse anche di “mostri sacri” del turismo internazionale, ad
esempio nella classifica dei Best Trips (Migliori Viaggi) per il 2014 stilata da National
Geographic la Puglia è l’unica destinazione italiana entrata fra i Top di tutto il
mondo; anche Lonely Planet, la guida turistica più venduta al mondo, pone la Puglia al
secondo posto fra le top ten “best value travel destinations in the world for 2014” (le
10 destinazione migliori e più convenienti dal punto di vista economico per il 2014)
esprimendosi così: “If you’ve ever rubbed shoulders with billionaires on the Amalfi Coast or
spent the weekend in Venice, you’ll know that Italy can drain travel budgets. This year,
look south. Italy’s heel has arguably the best beaches in the country, hilltop towns and
ancient sights. But what makes Puglia, Basilicata and Calabria such good value is not just
the financial side of being in this part of the country. It’s the fabulous food – cucina povera
(poor man’s food), simple, tasty and cheap – and the relaxed pace of life even in peak
season, coupled with good-value accommodation for all budgets” (Se vi siete mai trovati
gomito a gomito con dei miliardari sulla Costiera Amalfitana o avete trascorso il fine
settimana a Venezia, saprete che l'Italia può esaurire il vostro budget di viaggio.
Quest'anno, guardate a sud. Il tacco d'Italia ha probabilmente le migliori spiagge del
paese, borghi e antichi monumenti. Ma ciò che rende Puglia, Basilicata e Calabria di
valore, non è solo l’aspetto finanziario. E’ il cibo favoloso - cucina povera, semplice,
gustosa ed economica - è il ritmo rilassato della vita anche in alta stagione, assieme
a camere di qualità per tutte le tasche).
Oppure si potrebbe citare un articolo pubblicato alla fine del 2012 sul New York Post,
intitolato "Italy's Magical Puglia Region" (una magica regione italiana, la Puglia) che elogia
la Puglia.
Notevoli sono, in questa direzione, l’impegno e gli investimenti della Regione Puglia con
l’Agenzia Pugliapromozione (avente un ruolo istituzionale in materia di promozione
turistica della Puglia e dei suoi prodotti), il SIR – tur (Sistema Informativo Regionale nel
settore turistico), il portale Viaggiare in Puglia e Puglia events, che concorrono a fornire
un’offerta turistica integrata a livello regionale, un quadro statistico d’insieme, azioni di
marketing anche coinvolgendo il settore privato. Molto importante è anche il ruolo
esercitato per il traffico passeggeri dagli aeroporti ed i porti di Bari e Brindisi, sebbene
16
quello del porto di Brindisi a partire dagli anni ’90 risulta, purtroppo, sempre più
ridimensionato e marginale. Il Piano Nazionale degli Aeroporti presentato a febbraio 2012
classifica gli scali italiani in aeroporti di interesse nazionale principali (fra cui Bari e
Brindisi) e di servizio (fra cui Taranto-Grottaglie e Foggia), è evidente quindi l’importanza
dei due aeroporti pugliesi di Bari e Brindisi.
Le località balneari sono la prima destinazione di vacanza per i turisti che scelgono la
Puglia seguite dalle aree naturalistiche, che sono la seconda tipologia di destinazione
della vacanza in Puglia, scelte da circa un quarto dei turisti che hanno soggiornato nella
regione. Le città rappresentano il terzo prodotto turistico pugliese, con una quota di turisti
che si attesta sul 14%. A seguire vi è la ricchezza del patrimonio artistico e culturale e
infine il turismo del gusto interessa una nicchia di turisti, pari al 3,4% di coloro che
trascorrono una vacanza nella regione.
Un sondaggio condotto dal Centro Regionale del Turismo nel 2012 a 2.000 turisti in Puglia
ha mostrato che i fattori che determinano le scelte dei turisti per visitare la Puglia sono la
Natura, il Relax, la possibilità di divertirsi, la convenienza dei prezzi. Inoltre, l'espressione
dell'identità culturale della regione, come la possibilità di degustare e acquistare prodotti
enogastronomici ed artigianali tipici locali, così come la partecipazione a manifestazioni
folkloristiche, sono fattori in forte crescita.
GLI ACCESSI - IL RUOLO DELLE INFRASTRUTTURE PORTUALI E AEROPORTUALI
DEL CAPOLUOGO DI PROVINCIA – FOCUS SUL PORTO DI BRINDISI
Le aree oggetto di studio sono ben collegate tra loro, attraverso la rete stradale, con i
principali comuni, con i capoluoghi di provincia, con le aree più importanti dal punto di vista
turistico, come la restante parte del Salento o la Valle D’Itria. Le città e i comuni lungo la
dorsale adriatica sono ben collegate anche attraverso la linea ferroviaria Bari –Lecce.
Verso l’entroterra ci sono le Ferrovie Sud-Est, che però non servono tutti i comuni. Un
servizio di pullman collega i centri vicini in diversi orari della giornata, e questi con la rete
ferroviaria. Manca l’autostrada, ma c’è una superstrada a quattro corsie, lungo la costa
Adriatica, che collega molto bene i tre capoluoghi di provincia Bari, Brindisi, Lecce, e i
comuni limitrofi. La rete ciclabile non è ancora molto sviluppata, anche se negli ultimi anni
alcune istituzioni stanno dimostrando una maggiore attenzione verso questo tema, si pensi
ad esempio al sistema ciclabile dell’area vasta Valle D’Itria o a quello realizzato dal
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Comune di Ostuni in collaborazione con il Parco delle Dune Costiere. Ci sono anche delle
convenzioni in atto con le Ferrovie dello Stato per il trasporto gratuito della bici in treno.
Molte strade secondarie sono utilizzate dai ciclisti, ma sono spesso prive di sistemi di
sicurezza rispetto al traffico veicolare. Molto va ancora fatto in questa direzione.
Di notevole importanza è la presenza del porto e dell’aeroporto sia a Bari che a Brindisi,
per cui entrambe le città svolgono un ruolo di tramite per l’economia turistica, di vitale
importanza. Come già accennato in precedenza il Piano Nazionale Aeroporti classifica
quelli di Bari e Brindisi tra gli aeroporti di interesse nazionale principali. Mentre
l’aeroporto di Bari si colloca al secondo posto nel sud dopo Napoli, con 3,8 milioni di
passeggeri ed è uno dei 16 aeroporti strategici nazionali (sono gli scali che rispondono
alla domanda di ampi bacini di utenza, nel sud sono tre), lo scalo primario di Brindisi
svolge una funzione di supporto per il traffico low cost (unico nel sud). Questi
aeroporti raggiungono cifre di passeggeri molto interessanti se si pensa che la regione
Puglia, con 5,9 milioni di passeggeri transitati nell’anno, copre il 17,3 per cento del traffico
del Mezzogiorno (fonte: Banca D’italia Eurosistema - Economie regionali -L’economia della
Puglia- Numero 17 - giugno 2013).
Purtroppo negli ultimi anni si registra un forte ridimensionamento del ruolo svolto dal
porto di Brindisi, che si riverbera sul settore turistico essendo stato drasticamente ridotto
il numero di navi e traghetti verso i Balcani ed in particolare verso la Grecia e l’Albania.
Questo ruolo risulta invece potenziato per il porto di Bari (Ref.Dal mare lo sviluppo del
Sud: il contributo delle Autostrade del Mare al rilancio del Mezzogiorno - quaderni del
pontrasporti n. 03 2006. Edizione a cura del PON Trasporti 2000 – 2006 dello studio
realizzato da Rete Autostrade Mediterranee SpA). Il brulicare di turisti italiani e stranieri
lungo il porto di Brindisi, cominciato negli anni ’60 e continuato per i successivi trent’anni,
regalando prosperità economica agli operatori marittimi e a tutto l’indotto, è attualmente un
lontano ricordo.
A questo punto si ritiene interessante fermarsi brevemente ad esaminare le cause di
questo declino, le prospettive future del porto e le ricadute sul settore turistico non solo nel
capoluogo di provincia, ma nel più vasto comprensorio circostante.
L’inizio del declino si registra negli anni ’90 in cui il porto di Brindisi segna il passo rispetto
alla concorrenza dei porti di Ancona, Venezia e Bari, supportati da una strategia marittimoimprenditoriale più efficace e da politiche regionali lungimiranti, e ciò nonostante il
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principale vantaggio che Brindisi ha rispetto agli altri “competitors”: la vicinanza geografica
con i porti ellenici e albanesi. Tale vantaggio “naturale” è stato superato dalla velocità
estremamente maggiore che possono raggiungere i mastodontici traghetti superfast dei
porti concorrenti, dotati perdipiù di servizi di bordo di eccelsa qualità, che ottengono uno
strepitoso successo in termini di passeggeri e di tir. Mezzi con queste caratteristiche non
potevano essere ormeggiati nelle banchine del porto interno di Brindisi, le uniche allora
destinate a questo uso, dove è possibile esclusivamente l’attracco di navi di piccole
dimensioni. Le piccole dimensioni si riverberarono sulla velocità più modesta rispetto alla
concorrenza, e sui servizi, spesso non all’altezza di quelli offerti nei porti concorrenti.
Quando alcuni anni dopo si decise di costruire un enorme molo a Costa Morena, era
oramai troppo tardi.
Da più parti si lamenta che le politiche e la progettualità per il porto di Brindisi nell’ultimo
trentennio sono state caratterizzate da “lentezza di riflessi” rispetto alla concorrenza di
altri porti; mancanza di sinergia con gli obiettivi della portualità italiana e le politiche
dei trasporti della UE; mancanza di strategia, di investimenti opportuni e di
tempismo nella
realizzazione
degli investimenti,
con finanziamenti
per
la
realizzazione di interventi strategici addirittura bloccati per anni a causa di
lungaggini burocratiche (come il blocco nel 2012 dei lavori di ristrutturazione del terminal
di Costa Morena, giudicato dal quotidiano il Sole 24 ore come uno tra i dieci più bei
rendering italiani; o la realizzazione della mega banchina per traghetti e navi da crociera in
zona Sant’Apollinare, per disporre di un piazzale di grandi dimensioni, favorire l’ormeggio
di circa otto grandi navi contemporaneamente e la movimentazione a terra di migliaia di
automezzi: i relativi finanziamenti erano garantiti fin dal 2002 da fondi statali e comunitari,
a sostegno dell’istituzione delle autostrade del mare).
Nel frattempo si è assistito ad un trend opposto nel porto di Bari con ingenti
investimenti europei, nazionali e regionali, ivi convogliati. Questi ingenti investimenti
hanno fatto sì che il porto di Bari disponesse di infrastrutture più competitive, cosicchè
negli anni, mentre l’economia portuale brindisina progressivamente si contraeva,
riducendo drasticamente la gran parte dei collegamenti con i Balcani, Bari faceva
passi da gigante accogliendo sempre più navi traghetto che collegano il capoluogo
pugliese con Durazzo e i porti ellenici, ma anche le più prestigiose navi da crociera delle
più rinomate compagnie mondiali, con risultati molto lusinghieri in termini di traffico. Ciò,
19
nonostante il porto di Bari rispetto a quello di Brindisi sia notoriamente più lontano dalla
Grecia e dall’Albania, e presenti un bacino portuale più angusto, con margini di manovra
più ridotti.
La situazione odierna è drammatica: il porto di Brindisi sta attraversando una crisi
senza precedenti per la carenza di traffici, che si riverbera sulle attività legate al turismo
del capoluogo di provincia (basti guardare le numerose attività chiuse come hotel, agenzie
di viaggio, ristoranti, negozi, ecc.) e del territorio provinciale.
Gli scenari futuri (sia per il traffico passeggeri che merci) attualmente si prospettano
altrettanto problematici, emblematico è il fatto che questo porto sia fuori dalla lista dei
porti strategici per l’Ue inclusi nel cosiddetto core network, la rete dei porti principali da
realizzare entro il 2030 che rappresentanto la strategia di sviluppo dell’Ue per i prossimi
anni. Infatti la Commissione europea, già dal 2011 con l’accordo col Governo, confermava
l’inserimento di 12 porti italiani nella lista dei nodi strategici della core network, tra questi
sono presenti Bari e Taranto, ma non Brindisi. Ciò si traduce in uno stato di “isolamento
strategico” del porto di Brindisi, che non consente di programmare una vera e
propria crescita economica del porto e del suo territorio; vuol dire non essere più
funzionali alle politiche dei trasporti nazionali ed europee, al contrario delle corregionali
Taranto e Bari; vuol dire rimanere privi delle infrastrutture intermodali e logistiche
necessarie per un traffico passeggeri e merci moderno e all’avanguardia, sprecando le
grandi potenzialità che questo porto, dal passato grandioso, può ancora avere per lo
sviluppo economico del territorio.
Oggi una sinergia intermodale aereo + nave, fino a pochi anni orsono non attuabile
a Brindisi, e l’organizzazione esistente e in via di potenziamento dei numerosi
servizi di fruizione integrata di beni ambientali, paesaggistici e storico-culturali
(numerose sono le iniziative in corso di realizzazione ed in atto in tal senso, non
ultimo il progetto SAC-Sistemi Ambientali e Culturali finanziato dalla Regione
Puglia) racchiude enormi potenzialità di crescita per il settore turistico. Ma occorre
tradurre queste potenzialità in realtà, occorre quindi invertire l’attuale trend del
porto di Brindisi, attuando politiche portuali che con forza puntino al recupero del
suo ruolo nel traffico passeggeri.
E’ auspicabile, quindi, che siano attivate le giuste sinergie per dare avvio ad una politica di
sviluppo della portualità brindisina, recuperando posizioni rispetto all’attuale “isolamento
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strategico” nei confronti degli obiettivi della portualità italiana ed alle politiche dei trasporti
UE.
Il Turismo nel comprensorio territoriale della Riserva Naturale Statale di
Torre Guaceto e del Parco Regionale Dune Costiere da Torre Canne a
Torre San Leonardo
I territori interessati dalle due aree protette (Brindisi, Carovigno, Ostuni, Fasano) (Figura
3) offrono percorsi a carattere naturalistico, storico-archeologico ed enogastronomico
finalizzati a promuovere in maniera integrata ed esaltare l'identità di tali territori, le
radici culturali delle comunità che vi risiedono e le tipicità che ad essi appartengono:
risorse storiche e paesaggistiche, prodotti agricoli tipici e tradizionali (DOP e IGP), vini di
qualità (DOCG, DOC, IGT), gastronomia, artigianato, ecc.
I Comuni in cui insistono le due aree protette svolgono un ruolo di grande rilievo sotto il
profilo turistico poiché al loro interno rientrano elementi di grande attrattiva, in primis i
magnifici tratti di litorale, ma anche la presenza di numerose torri aragonesi di
avvistamento e masserie seicentesche fortificate, così come anche alcune strutture
ricettive di grandi dimensioni, tra le più importanti dell’intera provincia, e un numero
considerevole di agriturismi, alcuni dei quali specializzati come masserie didattiche. Ma
elementi di grande attrattiva sono presenti anche nelle zone limitrofe, caratterizzando
Ostuni e Fasano come due delle località turistiche di maggior richiamo a scala regionale.
Questi due Comuni vantano un patrimonio storico culturale e paesaggistico di assoluto
rilievo, interessato negli ultimi anni da progetti di valorizzazione aventi il fine di diversificare
l’offerta turistica, che fino a pochi anni fa era caratterizzata esclusivamente dal prodotto
“sole-mare”.
Il turismo in queste zone è stato scoperto soprattutto negli anni ‘60 a Fasano - nelle aree
collinari della “Selva di Fasano” - e negli anni ’70 a Torre Canne e ad Ostuni. Risale agli
anni ‘60 la realizzazione dei grandi villaggi turistico-residenziali sulla costa (Valtur, Rosa
Marina, Il Pilone) e dei grandi campeggi, poi trasformatisi in villaggi turistici con migliaia di
posti letto. Nel territorio di Fasano un altro forte attrattore di visitatori è lo Zoosafari, una
struttura sorta agli inizi degli anni ’70, che contiene un parco faunistico e un parco
divertimenti, rivolgendosi a un target turistico prevalentemente familiare. Sono inoltre
presenti importanti aree archeologiche - come quella rappresentata dall’antica città di
21
Egnazia - e siti d’interesse culturale come gli insediamenti rupestri presenti nella Lama
d’Antico.
Per quanto riguarda Ostuni l’attrattore culturale più importante è costituito dal centro
storico - borgo medievale tra i più belli di tutta l’Italia meridionale - oggetto di visite durante
tutto l’anno con picchi di visitatori durante il periodo estivo. Negli ultimi anni si è ampliata
l’offerta dei beni d’interesse culturale e ambientale fruibile sul territorio ostunese; tra questi
l’area archeologica di Santa Maria D’Agnano e il museo di Civiltà Preclassiche nel centro
storico di Ostuni, il Parco Regionale delle Dune Costiere da Torre Canne a Torre
S.Leonardo, il cui ente di gestione è operativo dal 2009.
La fascia costiera di tutto il comprensorio Fasano-Ostuni-Carovigno è molto apprezzata
per il paesaggio, la presenza di aree protette (nel comune di Ostuni: Parco delle Dune
Costiere, SIC Litorale Brindisino, SIR Cala dei Ginepri-Torre Pozzella; nei comuni di
Carovigno e Brindisi l’area protetta di Torre Guaceto – Area Marina Protetta e Riserva
Naturale dello Stato), la qualità delle acque, i servizi offerti, le iniziative attivate nella
direzione della sostenibilità. Le amministrazioni coinvolte e le aree protette in particolare,
dimostrano di essere molto sensibili ai temi della sostenibilità in generale e del turismo
sostenibile in particolare, infatti in più occasioni sono state insignite di vari
riconoscimenti, che se da una parte premiano l’impegno su questi temi, dall’altra
concorrono a puntare i riflettori su questi territori e a promuoverli. Tra questi premi
annoveriamo ad esempio le Vele di Legambiente e Touring Club, la bandiera blu della
FEE, la Bandiera Verde che segnala le spiagge adatte ai bambini, la “Bandiera Verde
Agricoltura” della CIA.
Le
Vele
fanno
riferimento
alla
Guida
Blu,
una
guida
turistica
realizzata
dal 1999 da Legambiente e dal Touring Club Italiano che contiene una classifica delle
località turistiche costiere; è finalizzata a valorizzare risorse storico-artistiche e
naturalistiche e l’impegno delle amministrazioni sulla salvaguardia dell’ambiente e lo
sviluppo sostenibile. Le Bandiera blu nasce nel 1987, è assegnata dalla Fondazione per
l’educazione ambientale (Fee) sulla scorta dei parametri fissati per la valutazione della
qualità delle acque, della costa, dei servizi, delle misure di sicurezza e delle politiche in
tema di educazione ambientale.
Il concorso-premio Bandiera Verde Agricoltura della CIA (Confederazione Italiana
Agricoltori) nasce nel 2003, e da premio della Regione Marche diventa premio nazionale
dal 2007.
La "Bandiera Verde Agricoltura" è un riconoscimento attraverso il quale
si premiano aziende agricole, regioni, province, comuni, comunità montane e parchi che
si sono particolarmente distinti nelle politiche di tutela dell’ambiente e del paesaggio anche
22
a fini turistici, nell’uso razionale del suolo, nella valorizzazione dei prodotti tipici legati al
territorio, nell’azione finalizzata a migliorare le condizioni di vita ed economiche degli
operatori agricoli e più in generale dei cittadini.
Nello specifico:
-
Fasano: nel 2012 ha ricevuto per la prima volta le 4 vele, che ha mantenuto
nel 2013. Nel 2013 è inoltre stata insignita per la terza volta della bandiera
blu Fee (2011, 2012, 2013)
-
Ostuni: nel 2013 ha ricevuto per la quinta volta consecutiva le cinque vele, e
per la 19° volta la bandiera blu. E’ interessante notare che le motivazioni per
la bandiera blu del 2011 sono legate alle attività svolte dal Parco delle Dune
Costiere: "per aver attuato una serie di interventi che rientrano in una logica
di sostenibilità: ha promosso iniziative di mobilità sostenibile come treno più
bici lungo i percorsi ciclabili della via Traiana, ha avviato un progetto di
recupero della Casa Cantoniera ex ANAS da destinare ad Albergabici e
Bicigrill a supporto del cicloturismo, ha realizzato itinerari ciclabili sul proprio
territorio tra gli oliveti secolari e le antiche masserie presenti lungo il tracciato
dell'antica via romana, ha organizzato, insieme al Parco Regionale delle
Dune Costiere, numerose iniziative legate alla conoscenza e corretta
fruizione del territorio in un'area che si contraddistingue per essere il distretto
regionale dell'agriturismo e dell'ospitalità rurale".
Nel 2008, nel 2009, 2011 ha anche ricevuto la bandiera verde che segnala le
spiagge adatte per i bimbi - assegnata da un'indagine condotta dai pediatri
italiani. Il voto dei pediatri si è basato sul rispetto dei parametri di vivibilità e
divertimento a misura di bambino come le ampie distese di sabbia, il mare
pulito e l’acqua bassa vicino alla riva, ma anche servizi, gelaterie, pizzerie,
attrezzature per fare sport e locali, ombrelloni distanziati e presenza di
soccorritori.
-
Carovigno: nel 2007 ha ricevuto la bandiera blu, nel 2004 quattro vele, poi
tre vele nel 2008, 2009, 2010, due vele nel 2011 e nel 2013.
-
Nel 2013 la riserva di Torre Guaceto è stata insignita del premio “Bandiera
Blu – Pesca Ambiente” assegnato dalla FEE per le buone pratiche di pesca
23
sostenibile, tutela dell’ambiente e la sostenibilità. Peraltro, questo stesso
modello di pesca di Torre Guaceto, è stato scelto dal Ministero dell’Ambiente
per rappresentare l’Italia al Congresso Mondiale delle Aree Marine Protette
(IMPAC 3) svoltosi a Marsiglia dal 21 al 23 ottobre 2013.
-
Nel 2013 il Parco delle Dune Costiere ha vinto il premio “Bandiera Verde
Agricoltura 2013” alla sua undicesima edizione, promosso dalla CIA per
l’agricoltura sostenibile, l’innovazione, l’originalità, l’ingegno, la tradizione, la
qualità, la solidarietà e i comportamenti virtuosi. E ancora, sempre per le
buone pratiche nella direzione dello sviluppo sostenibile (anche il turismo
sostenibile) nel 2011 il Premio Città Amiche della Bicicletta, nel 2011 il
Premio Città per il Verde, nel 2012 il Premio Comuni Bicicloni, il Premio
Paesaggio del Consiglio d’Europa nel 2011 e ancora nel 2013, il Premio
Contratti di Fiume nel 2012.
Fino a metà degli anni ’90 il turismo è stato esclusivamente balneare; di recente l’interesse
è incentrato oltre che sulla costa, anche sull’ entroterra. Le aree rurali e il paesaggio
antropico – caratterizzato da olivi secolari e da un ricco sistema di masserie storiche e
frantoi ipogei – hanno infatti rappresentato negli ultimi anni un grande elemento di
attrazione turistica per un’utenza sia nazionale che internazionale che ha fatto
incrementare la domanda di ospitalità rurale in agriturismo. Il territorio vanta, inoltre, un
ampio ventaglio di prodotti tipici tradizionali, la cui valorizzazione ha consentito la
costruzione di un’offerta turistica enogastronomica qualificata, fondata su eventi di
promozione e itinerari del gusto, che interessano un ambito molto più ampio delle sole
aree protette e dei territori di Brindisi, Carovigno, Ostuni e Fasano.
Su questo hanno fortemente inciso le politiche di sviluppo rurale attuate attraverso il
PIC Leader negli ultimi 15 anni (gli ultimi tre comuni fanno attualmente parte del GAL
AltoSalento) e le
politiche per lo sviluppo sostenibile, anche nel settore turistico,
attuate dalle due aree protette Riserva di Torre Guaceto e il Parco Regionale delle Dune
Costiere.
L’interesse verso il contesto rurale di questo territorio fa registrare anche una tendenza
negli ultimi anni da parte di stranieri (inglesi, tedeschi, francesi), ad investire nell’acquisto e
nel recupero di trulli, masserie storiche e fabbricati rurali di ogni genere, che vengono
adibiti adibendole a residenze estive, le quali sono spesso inserite nel circuito delle case
24
per vacanze e B&B. Questa tendenza comunque non sempre comporta ricadute positive
sul territorio, va quindi monitorata con attenzione, sia perché spesso le ristrutturazioni
degli edifici rurali e gli interventi sui terreni circostanti tendono ad alterarne la struttura e
l’identità, sia perché i benefici economici delle attività turistiche che vengono avviate non
sempre ricadono sulla popolazione locale.
Le due aree naturali protette sono oggi oggetto di una notevole frequentazione turistica,
legata ad un’offerta sia di turismo balneare, a forte stagionalità estiva, che di turismo
rurale, di dimensioni minori, ma in crescita, e più uniformemente distribuito nel corso
dell’anno. Di notevole interesse sono le iniziative attivate negli ultimi anni dal Parco delle
Dune Costiere per intercettare la domanda di ciclo-turismo, con la realizzazione di itinerari
ciclabili, convenzioni con le Ferrovie dello Stato per il trasporto delle biciclette. In questa
attenzione delle istituzioni verso il turismo in bicicletta, per aprirsi a settori interessanti del
mercato turistico, si inserisce la recente realizzazione di un Albergabici da parte del
Comune di Ostuni all’interno del Parco delle Dune Costiere.
Dall’analisi delle dinamiche turistiche nel comprensorio territoriale in cui le due aree
protette si inseriscono (elaborazione dati da fonte Istat e PugliaPromozione Brindisi),
emergono alcuni chiari elementi di riflessione:
-
i
flussi
turistici
rimangono
fortemente
concentrati
nei
mesi
estivi
perché
prevalentemente legati alla balneazione; gli altri turismi, seppur presenti e in crescita,
continuano a essere marginali, senza apportare ancora adeguati benefici diffusi tra
tutti gli operatori;
-
gli arrivi e le presenze totali nel comune di Brindisi nelle strutture alberghiere dal 2006
al 2012 sono lievemente diminuiti, mentre sono aumentati i flussi turistici nelle strutture
complementari come B&B e agriturismi. In particolare si può osservare una
complessiva tenuta dei turisti stranieri, un leggero aumento delle loro presenze dal
2009 al 2011 i turisti italiani (Figura 5). Si osserva una flessione di entrambi i valori di
arrivi e presenze, soprattutto di italiani, dal 2008 al 2009. Queste dinamiche vanno
lette guardando sia alla crisi economica e alla flessione nel settore turistico registrata a
livello nazionale (“Rapporto sul turismo 2012” Osservatorio Nazionale del Turismo),
che guardando al ruolo svolto negli ultimi anni dall’aeroporto di Brindisi e dal porto,
sempre più importante per il primo, classificato scalo primario, con funzione di
supporto per il traffico low cost (unico nel sud), e sempre meno per il secondo. E’
chiaro che andrebbero rivedute le politiche legate al traffico portuale, per non sprecare
25
le interessanti opportunità che deriverebbero dal potenziamento del ruolo del porto di
Brindisi rispetto al traffico passeggeri.
-
Carovigno deve la sua maggiore ricettività alla presenza di numerosi campeggi,
anche se negli ultimi anni sono sorte diverse strutture ricettive alberghiere che hanno
attratto turisti italiani e stranieri. In particolare si può osservare un notevole aumento
degli arrivi dei turisti italiani ed una diminuzione dei turisti stranieri, mentre le presenze
sono lievemente aumentate dal 2006 al 2012 con picchi nel 2008 e nel 2011 (Figura
6). Un ruolo rilevante è sicuramente svolto dalla Riserva di Torre Guaceto, che ha
acquisito sempre maggiore rilevanza, non solo per le splendide spiagge, ma anche
per le attività ricreative legate al turismo naturalistico e gli eventi per legati alla
promozione di prodotti agroalimentari di qualità, organizzati al suo interno
(ciclotrekking, snorkeling, passeggiate in natura, eventi e spettacoli in natura, mercatini
per la promozione dei prodotti tipici locali di qualità, anche in collaborazione con Slow
Food).
-
la ricettività del territorio fasanese si contraddistingue per la presenza diffusa di
strutture destinate ad un mercato medio–alto, con la presenza di strutture 5 stelle
lusso, 5 stelle e 4 stelle. In particolare si può osservare un aumento sia degli arrivi che
delle presenze dal 2009, con un leggera flessione nelle presenze della componente
italiana dal 2011 al 2012, cui si contrappone una crescita continua della componente
straniera.
-
Ostuni si caratterizza per un'offerta orientata ad un target medio con una notevole
presenza di hotel 4, 3 e 2 stelle, B&B, campeggi e agriturismi. Tuttavia si è assistito ad
una diminuzione degli arrivi e delle presenze dal 2006 al 2012 dovuta alla componente
italiana che ha mostrato un calo soprattutto nelle presenze, accentuatasi in particolare
dal 2011 al 2012 (flessione che riflette il trend regionale), cui si contrappone una
tenuta della componente straniera le cui presenze mostrano un leggero trend di
crescita (Figura 8).
-
Ostuni e Fasano sono le due località turistiche di maggior richiamo sia in termini di
domanda (arrivi e presenze) che di offerta (n. di posti letto) (Figura 9). Le dinamiche
che hanno interessato questi due comuni dal 2006 al 2012 in relazione ad arrivi e
presenze, con la complessiva crescita riscontrata a Fasano, e la complessiva
riduzione riscontrata in Ostuni, hanno portato ad una situazione di quasi parità nei
26
valori delle presenze, in entrambi attorno a 400.000, ed un vantaggio di Fasano per gli
arrivi, attestatosi a quasi 90.000, mentre Ostuni è attorno ai 70.000 (partivano
entrambi da valori attorno a 80.000).
Inoltre, un sondaggio condotto in entrambe le aree protette (Torre Guaceto 578 intervistati,
Dune Costiere 100 intervistati) ha dimostrato che i principali fattori che determinano le
scelte dei turisti per visitare Torre Guaceto e Dune Costiere sono il mare, la natura e il
paesaggio, il Relax (Figura 10). In particolare i percorsi sensoriali di educazione
ambientale rappresentano una delle attività turistiche, in cui gli intervistati sono molto
interessati in entrambe le aree protette (Figura 11).
Figura 3: Comprensorio territoriale della Riserva statale di Torre Guaceto e del Parco Regionale Dune
Costiere da Torre Canne a Torre San Leonardo.
27
Figura 4: Arrivi e presenze mensili di italiani e stranieri nella provincia di Brindisi dal 2011 al 2012.
28
Figura 5: Trend degli arrivi e presenze di italiani, stranieri e totali dal 2006 al 2012 e numero degli
arrivi e presenze di italiani, stranieri e totali nelle strutture ricettive e variaz. percentuale per gli anni
2006 e 2012 nel comune di Brindisi.
29
Figura 6: Trend degli arrivi e presenze di italiani, stranieri e totali dal 2006 al 2012 e numero degli
arrivi e presenze di italiani, stranieri e totali nelle strutture ricettive e variaz. percentuale per gli anni
2006 e 2012 nel comune di Carovigno.
30
Figura 7: Trend degli arrivi e presenze di italiani, stranieri e totali dal 2006 al 2012 e numero degli
arrivi e presenze di italiani, stranieri e totali nelle strutture ricettive e variaz. percentuale per gli anni
2006 e 2012 nel comune di Fasano.
31
Figura 8: Trend degli arrivi e presenze di italiani, stranieri e totali dal 2006 al 2012 e numero degli
arrivi e presenze di italiani, stranieri e totali nelle strutture ricettive e variaz. percentuale per gli anni
2006 e 2012 nel comune di Ostuni.
32
Figura 9: Trend degli arrivi, presenze totali e del n. di posti letto nelle strutture ricettive dei comuni di
Brindisi, Carovigno, Fasano e Ostuni dal 2006 al 2012.
33
Figura 10: Principali fattori che determinano le scelte dei turisti per visitare le aree protette di Torre
Guaceto e Dune Costiere.
34
Figura 11: Attività turistiche preferite dagli intervistati nelle aree protette di Torre Guaceto e Dune
Costiere.
35
Indirizzi gestionali per la promozione del turismo sostenibile e
dell’ecoturismo nelle aree protette
Ricordiamo rapidamente cosa si intenda per “Turismo sostenibile” e per “Ecoturismo”.
Per
la
definizione
di
“Turismo
sostenibile”
ricordiamo
quanto
dichiarato
dall’Organizzazione Mondiale del Turismo: “lo sviluppo del turismo sostenibile soddisfa i
bisogni dei turisti e delle regioni ospitanti e allo stesso tempo protegge e migliora le
opportunità per il futuro. Si tratta di una forma di sviluppo che dovrebbe portare alla
gestione integrata delle risorse in modo che tutte le necessità, economiche, sociali ed
estetiche possano essere soddisfatte mantenendo al tempo stesso l'integrità culturale, i
processi ecologici essenziali, la diversità biologica e le condizioni di base per la vita". In
base alla definizione generale di sviluppo sostenibile, anche lo sviluppo del turismo
sostenibile deve fondarsi su tre pilastri, e cioè: sostenibilità sociale, sostenibilità
ambientale e sostenibilità economica, come sancito nell’Agenda 21 per il settore dei
viaggi e del turismo del 1996.
In altri termini si parla di turismo sostenibile quando la destinazione è gestita in modo tale
che il turista possa assumere modelli di consumo che non esauriscono le risorse
naturali, distribuiscono la ricchezza in modo equo tra gli operatori, non
compromettono la cultura locale. D’altro canto è molto importante il ruolo degli attori
ospitanti: la sostenibilità del turismo dipende dai principi di gestione che imprese
turistiche, enti locali e tour operators assumono per produrre i servizi turistici.
Riguardo l’ecoturismo, qualcuno sostiene che l’ecoturismo in sé non costituisca ancora
un approdo alla sostenibilità, se ad esempio non è sufficientemente considerata
l’energia richiesta per i trasporti, con i relativi effetti sul clima, ecc.
Ma nel 2002, anno internazionale dell’ecoturismo, si è cercato di trovare una
definizione comune al termine, interpretato fino ad allora in diversi modi. Nel caso europeo
(e italiano) è stato definito come “un turismo in aree naturali che deve contribuire alla
protezione della natura e al benessere delle popolazioni locali”. Secondo la definizione
dell’Organizzazione Mondiale del Turismo le caratteristiche fondamentali sono:
1. il contenuto di tratti educativi e interpretativi;
2. la minimizzazione degli effetti negativi per il contesto naturale e socioculturale;
3. il sostegno alla protezione delle aree naturali attraverso:
36
♦ la creazione di vantaggi economici per i comuni ospitanti, le organizzazioni e gli enti
che amministrano le aree protette con fini di tutela;
♦ la creazione di posti di lavoro alternativi e di fonti di reddito nei comuni locali;
♦ la formazione di una coscienza per la conservazione del patrimonio naturale e
culturale nella popolazione locale, così come nei turisti.
Su queste basi intenderemo qui il turismo sostenibile una forma di turismo che non
necessariamente
si
svolge
in
aree
naturali,
pur
rispettando
tutti
i
criteri
precedentemente elencati, e l’ecoturismo il turismo sostenibile che si svolge in aree
naturali.
In entrambi i casi l’essenza del modo di fare del turismo è data dalla qualificazione
del rapporto con l’ambiente e con i depositari della cultura di questo ambiente. In
entrambi i casi il turista deve essere consapevole degli impatti che il proprio modo di
fare vacanza può avere sul territorio (nella sua componente ambientale e sociale) e, in
ragione di questa consapevolezza, assume comportamenti corretti. Ma un tema
fondamentale per la sostenibilità è anche quello economico, come evidenziato dalla
recente pubblicazione da parte della Commissione Europea di un sistema di indicatori per
la gestione ‘sostenibile’ delle destinazioni turistiche, che ripropone la centralità del tema
della sostenibilità intesa quale elemento chiave per garantire la qualità ed il vantaggio
socio-economico per le comunità ospitanti, di qualsiasi azione progettuale e di
qualunque azione di sviluppo di una destinazione territoriale.
Ma prima di passare ad esaminare le attività sin qui svolte nelle due aree protette, e quindi
gli indirizzi gestionali futuri per la promozione del turismo sostenibile e dell’ecoturismo, si
riportano alcuni dati sull’importanza economica che ha assunto il settore turistico a livello
nazionale ed internazionale, per comprendere l’importanza di questo settore, in sé ma
anche come fattore trainante per altri settori come quello agricolo e agroalimentare.
Le entrate da turismo internazionale nel mondo, dopo aver superato quota 1 miliardo di
dollari per la prima volta nella storia nel 2011, hanno continuato a crescere anche nel
2012, fissando un nuovo record a 1,075 miliardi di dollari, pari a una crescita del +4,1% (in
valute locali a prezzi correnti). L’Italia si colloca tra i primi cinque paesi per entrate da
turismo internazionale, dopo Stati Uniti, Spagna, Francia, Cina (Ref. Presidenza del
Consiglio dei Ministri Uficio per le Politiche delTurismo “Rapporto sul turismo 2012” Osservatorio Nazionale del Turismo).
A livello nazionale, nel 2012 il settore viaggi e turismo ha prodotto 161,2 miliardi di euro,
con una incidenza sul PIL di 10,3%, sulla occupazione turistica pari a 2.681.000 unità
37
tra occupati diretti e indiretti, e una incidenza sull’intera occupazione nazionale
dell’11,7% (Fonte: stime WTTC - Travel & Tourism Economic Impact Italy 2013). Si tratta
quindi di un settore economico molto importante, in grado peraltro di rivitalizzare le
economie di località remote e marginali, ma al tempo stesso un fenomeno complesso, le
cui conseguenze in termini di impatto ambientale, culturale, sociale ed economico non
possono essere ignorate. Impatto che spesso è devastante quando comporta una
scriteriata sottrazione di risorse ambientali e paesaggistiche, perdita di valori e tradizioni,
disagio sociale, iniqua redistribuzione del reddito o benefici economici distratti dalla
comunità ospitante.
E’ per questo che da più parti ci si sta adoperando per fornire gli attori locali di
strumenti idonei per gestire il turismo in maniera sostenibile.
Citiamo ad esempio il “Sistema di Indicatori per la gestione sostenibile del turismo
nelle aree di destinazione” (European tourism indicator system for the sustainable
management of destinations”, 4 marzo 2013) che l’Ue ha voluto realizzare, in
collaborazione con l’Università di Surrey (GB), con l’obiettivo di fornire a tutti coloro
coinvolti nella gestione del turismo, un sistema semplice, pronto per l'uso, di indicatori con
cui poter facilmente valutare e monitorare la sostenibilità delle loro destinazioni
turistiche.
Oppure la certificazione EMAS (Eco-Management and Audit Scheme), anche questa una
certificazione ambientale che attesta l’attenzione continua verso l’ambiente. L’EMAS è uno
strumento
volontario
creato
dalla Comunità
Europea al
quale
possono
aderire
volontariamente le organizzazioni (aziende, enti pubblici) per valutare e migliorare le
proprie prestazioni ambientali e fornire al pubblico e ad altri soggetti interessati
informazioni sulla propria gestione ambientale. Scopo prioritario dell’EMAS è contribuire
alla realizzazione di uno sviluppo economico sostenibile. Il sistema di gestione
ambientale richiesto dallo standard Emas è basato sulla norma ISO 14001:2004 di cui
sono richiamati tutti i requisiti, mentre il dialogo aperto con il pubblico viene perseguito
prescrivendo che le organizzazioni pubblichino (e tengano aggiornata) una Dichiarazione
Ambientale in cui sono riportati informazioni e dati salienti dell'organizzazione in merito ai
suoi aspetti ed impatti ambientali. Oggi il regolamento Emas è arrivato alla sua terza
versione -EMAS III (Regolamento 1221/2009). La Riserva di Torre Guaceto ha
acquisito la registrazione EMAS III. Anche il Comune di Ostuni ha acquisito la
certificazione ambientale ISO 14001 nel 2011 secondo quanto indicato dalla Direttiva
38
EMAS III, certificazione confermata negli anni successivi, quale strumento per lo sviluppo
sostenibile del territorio ostunese, inteso a promuovere il miglioramento continuo degli
interventi ambientali.
Oppure la procedura CETS (Carta Europea per il Turismo Sostenibile nelle Aree Protette)
uno strumento metodologico ed una certificazione per migliorare la gestione delle aree
protette per lo sviluppo del turismo sostenibile. L’elemento centrale della Carta è la
collaborazione tra tutte le parti interessate a sviluppare una strategia comune ed un
piano d’azione per lo sviluppo turistico, sulla base di un’analisi approfondita della
situazione locale. L’obiettivo è la tutela del patrimonio naturale e culturale e il continuo
miglioramento della gestione del turismo nelle aree protette a favore dell’ambiente,
della popolazione locale, delle imprese e dei visitatori. Certificazione che il Parco
delle Dune Costiere ha acquisito nel 2012, a dimostrazione dell’attenzione verso il
processo di sostenibilità e la condivisione per lo sviluppo turistico dell’area.
Le aree protette assumono un ruolo centrale per lo sviluppo del territorio non solo in
relazione alla protezione degli ecosistemi e degli habitat maggiormente vulnerabili, ma
anche perché favoriscono la progettazione di iniziative in grado di sostenere lo sviluppo
delle attività economiche locali, secondo stretti requisiti di sostenibilità ambientale. Esse,
come si sa, sin dai tempi della emanazione della L. 394/91 sono considerati “laboratori
per lo sviluppo sostenibile” dove sperimentare modalità innovative di sviluppo da
esportare al di fuori dei confini dell’area protetta. Il turismo può rappresentare
un’opportunità di sviluppo economico e sociale per un’area protetta ed è responsabilità in
primo luogo dell’ente preposto alla sua gestione conservare il patrimonio intorno al quale
l’area protetta è stata istituita e attorno al quale verosimilmente ruota anche l’attrattività
turistica della stessa destinazione. Per l’ente gestore la sfida è tutelare il patrimonio
naturale e culturale, materiale e immateriale, dai potenziali danni che la frequentazione
turistica può arrecare, e, in qualche misura, inevitabilmente, arreca. Questo è, però, solo
un primo obiettivo, intrinsecamente legato alle finalità stesse dell’istituzione dell’area
protetta. Lo sforzo ulteriore, che ormai è sempre più spesso richiesto a chi gestisce un
territorio di questo tipo, è promuovere forme di turismo rispettose dell’ambiente naturale e
socio-culturale, consentendo un adeguato ritorno economico agli investitori e agli
imprenditori locali. Come già visto in precedenza il turismo sostenibile o e l’eco-turismo
rappresentano forme peculiari di attività turistica che, applicando il concetto di sostenibilità
all'attività economica turismo, hanno l'obiettivo di rispettare e preservare nel lungo periodo
39
le risorse naturali, culturali, artistiche e sociali, contribuendo in maniera positiva ed equa al
miglioramento della qualità della vita e allo sviluppo di altre attività sociali ed economiche
dell'area. È auspicabile insomma, alimentare un circolo virtuoso per cui la presenza di un
territorio da tutelare diventa essa stessa il punto di forza della destinazione turistica.
Perché questo ambizioso risultato possa essere raggiunto, però, non è sufficiente l’azione
dell’ente gestore; è necessario che gli altri attori (turisti, residenti, imprenditori) siano
coinvolti nel processo di gestione, incentivati a comportamenti virtuosi e che di questi
siano anche considerate le necessità. Tale strategia a favore del turismo sostenibile nelle
Aree Protette, rende indispensabile un rafforzamento di tutte le interazioni positive fra
l'attività turistica e gli altri settori del territorio.
Nel caso specifico delle due aree protette, è in corso negli ultimi anni un processo
che tende ad associare all’elevato grado di qualità ambientale del territorio e ad una
diffusa ospitalità dei residenti, la valorizzazione delle risorse naturali e culturali
dell’area (incrementando le attività di promozione e diffusione delle informazioni) e
la erogazione di servizi di supporto (sicurezza, segnaletica, etc.). Questo processo,
già attivato da qualche anno da parte degli enti gestori delle aree protette, va
completato, affinchè le loro potenzialità di crescita siano espresse maggiormente, sia per
destagionalizzare ulteriormente l’offerta, sia per beneficiare le aree interne e marginali,
lontane dalla costa che ancora oggi subisce una pressione turistica notevole, concentrata
in limitati periodi dell’anno. I servizi diversificati offerti da privati (lidi con bar e servizio
noleggio ombrelloni, camerini,
toilettes,...), l’organizzazione da parte delle autorità di
gestione di eventi di richiamo (escursioni a piedi ed in bicicletta, snorkling, programmi
estivi e con le scuole) hanno già dimostrato di fare la differenza, rispetto a qualche anno
fa, quando questa attenzione verso forme di turismo alternative al “sole-mare” non
esistevano, e rappresentano nel loro insieme una buona base di partenza per avviare
ulteriori servizi per il turismo sostenibile e l’ecoturismo di queste aree protette.
Le due aree protette hanno anche dimostrato, negli ultimi anni, una forte attenzione al
problema dei parcheggi, attuando iniziative per impedire parcheggi abusivi che spesso
venivano realizzati in aree sensibili e per i quali non si aveva la possibilità di contingentare
il numero di automezzi. Entrambe hanno previsto una razionalizzazione degli accessi nei
rispettivi piani di gestione ed individuato aree a parcheggio distanti dalle aree sensibili;
stanno sperimentando sistemi di collegamento tra il parcheggio e le spiagge più sostenibili
(il trenino per Torre Guaceto, ciclovie o sistema bus+bici per Dune Costiere), confacenti
40
con le caratteristiche ambientali delle due aree, adeguati alle loro peculiarità, sensibilità,
fragilità.
Se molto viene fatto dagli enti gestori in termini di promozione dei servizi per il turismo
sostenibile e l’ecoturismo, un maggiore sforzo occorre per affacciarsi sul mercato
internazionale, attraverso opportune azioni di marketing territoriale, senza
trascurare le enormi potenzialità derivanti dalla promozione via web e dall’ecommerce, per far conoscere sia le peculiarità ambientali, paesaggistiche, rurali, storicoculturali, enogastronomiche di entrambe le aree, per molti versi uniche, sia le buone
pratiche attuate e in corso di attuazione che le rendono dei modelli positivi di spicco nel
panorama nazionale, come dimostrato dai numerosi premi e riconoscimenti ottenuti.
Sono già attualmente in corso delle iniziative che vedono coinvolte entrambe le aree sia
con un progetto internazionale (ENPI) per la promozione del turismo sostenibile, finanziato
dall’Unione Europea, dal titolo “Live Your Tour” che le vede partner con la Provincia di
Lecce, il Libano, la Tunisia, la Spagna per uno scambio di buone pratiche e la condivisione
di metodi di gestione del turismo sostenibile, sia con il progetto SAC (Sistemi Ambientali e
Culturali) promosso dalla Regione Puglia; entrambi i progetti mirano a promuovere su
scala nazionale ed internazionel le due aree, come parte di uno stesso “sistema” turistico,
pur possedendo ognuna le proprie peculiarità. Naturalmente in questo processo sarebbe
auspicabile che il porto di Brindisi riguadagnasse e potenziasse quel ruolo turistico di
rilievo nazionale e internazionale per il collegamento con la Grecia, e i Balcani in genere,
che aveva in passato, oltre ad un ruolo più nelle attività crocieristiche. Il potenziamento del
porto di Brindisi sarebbe anche funzionale rispetto agli sforzi che la Regione Puglia sta
compiendo con il progetto Cyronmed, mirante al potenziamento della Ciclovia Adriatica
per collegare tutta l’Italia e questa all’oriente. Ciclovia questa, dove si innesta anche il
percorso ciclabile realizzato nel Parco delle Dune Costiere.
Le tabelle che seguono approfondiscono più in dettaglio quali siano gli obiettivi
individuati dalle due aree protette per la promozione del turismo sostenibile e
dell’ecoturismo, evidenziando come le due aree protette si stiano muovendo rispetto a
tali obiettivi, e specificando cosa è stato realizzato sino ad oggi e cosa è stato previsto
per il futuro. In particolare seguono tre tabelle:
1) Obiettivi e relative azioni per la promozione del turismo sostenibile e
dell’ecoturismo: qui sono elencati gli obiettivi da realizzare per la promozione del
41
turismo sostenibile e dell’ecoturismo, e per il raggiungimento di tali obiettivi sono
state elencate le le principali azioni da attuare.
2) Stato di attuazione delle azioni per la promozione del turismo sostenibile e
dell’ecoturismo nella Riserva Naturale Statale di Torre Guaceto: nella prima e
seconda colonna sono stati riportati rispettivamente gli obiettivi (misure) e le azioni per la
promozione del turismo sostenibile e l’ecoturismo di cui al punto 1).
Nella terza colonna “Risultati raggiunti sino ad oggi ed Obiettivi per il futuro” viene
specificato, per ogni singola azione, se essa è stata totalmente attuata (risultati
raggiunti), o parzialmente attuata o del tutto inattuata (in questi ultimi due casi, l’azione
rimane un obiettivo per il futuro).
3) Stato di attuazione delle azioni per la promozione del turismo sostenibile e
dell’ecoturismo nel Parco Regionale delle Dune Costiere: come la tabella 2).
In particolare, l’identificazione degli obiettivi (misure) è stata effettuata consultando la
bibliografia di riferimento (Vedere Allegato 1); gli stessi sono stati riadattati alle realtà locali
e strutturati attraverso l’individuazione di settori che, non devono essere considerati
comparti nettamente distinti, ma si sovrappongono e interagiscono almeno in parte.
42
OBIETTIVI E RELATIVE AZIONI PER LA PROMOZIONE DEL
TURISMO SOSTENIBILE E DELL’ECOTURISMO
Conservazione e valorizzazione del patrimonio naturale e storicoculturale
La biodiversità, il paesaggio, l’archeologia, le tipicità architettoniche, le tradizioni
costituiscono un complesso di caratteristiche che rendono una località, e in particolare
un’area protetta, una destinazione turistica. Tutelare e valorizzare queste peculiarità è,
nell’ottica di una gestione sostenibile del turismo, un obiettivo prioritario.

Adottare linee guida di comportamento per le visite ai siti naturali e storico-culturali
sensibili al fine di minimizzare gli impatti dei visitatori;

Tutelare e valorizzare i beni architettonici della tradizione (es. costruzioni rurali,
pajare, masserie, muri a secco, torri colombarie);

Individuare e attrezzare itinerari che includano elementi del paesaggio naturale e
storico-culturale;

Garantire l’accessibilità e fruibilità a persone con esigenze particolari (es. persone
con deficit motori o sensoriali, anziani, bambini);

Utilizzare specie autoctone per la ripopolazione e adozione di misure per prevenire
l'invasione di specie aliene;

Monitorare il flusso dei turisti;
Promozione e comunicazione
La promozione e la comunicazione sono attività fondamentali per un corretta gestione
di una destinazione turistica e di un’area protetta. Dal punto di vista dei contenuti è
opportuno comunicare nel modo giusto l'impegno nell'ambito della tutela della
biodiversità e del turismo sostenibile. Tradizionalmente la promozione avveniva
attraverso la stampa e distribuzione di materiale informativo, opuscoli, volantini e
brochure con massiccio consumo di carta e produzione di rifiuti. La tendenza è ormai
quella di sfruttare altri canali come la rete Internet per raggiungere i destinatari delle
campagne di comunicazione e promozione, o almeno, se è necessario produrre
materiale cartaceo, si preferisce usare materiale riciclato.

Dematerializzare la promozione servendosi del web ed agire sul mercato globale
43
(es. siti internet, mailing list, social network);

Limitare al minimo la promozione tramite materiale cartaceo, e comunque
realizzare brochures e volantini con carta riciclata;

Organizzare eventi tematici che coinvolgano scuole, comunità locale e turisti;

Far conoscere gli impegni dell'organizzazione per il rispetto delle buone pratiche di
sostenibilità;

Informare i visitatori sull'ambiente naturale, cultura locale e patrimonio culturale, e
inoltre sul comportamento da assumere durante le visite;

Promuovere marchi che diano riconoscibilità all’area protetta.
Partecipazione e formazione
Non si può pensare di perseguire efficacemente gli obiettivi del turismo sostenibile
senza tenere in considerazione nei processi decisionali e di progettazione la
partecipazione degli stakeholders (residenti, operatori, imprenditori, lavoratori, turisti
stessi) e la formazione degli stessi. È bene rendere partecipi i soggetti coinvolti
attraverso specifiche attività di formazione e favorendo la loro partecipazione nelle
diverse fasi che portano all’attuazione dei principi della sostenibilità nel settore
turistico.

Organizzare forum tematici periodici;

Gestire percorsi formativi specifici per operatori, turisti, amministratori;

Favorire scambi culturali con realtà analoghe;

Creare reti di partenariato con enti locali e non, quali centri di ricerca, università,
scuole, enti pubblici, associazioni di categoria;

Gestire attività di formazione ed informazione periodica del personale sulle
pratiche ambientali, socioculturali, sanitarie e della sicurezza.
Economia locale
Tra gli obiettivi del turismo sostenibile c’è il miglioramento della qualità della vita dei
residenti, anche attraverso la promozione dell’economia locale, il coinvolgimento degli
operatori economici e dei lavoratori locali.

Promuovere i prodotti dell’enogastronomia e dell’artigianato locale;

Coinvolgere i produttori e gli operatori locali in campagne di sensibilizzazione,
informazione e promozione dei prodotti tipici locali;

Creare opportunità di integrazione consapevole tra il turismo e le attività
44
economiche tradizionali (agricoltura, allevamento, pesca, cucina tradizionale);

Promuovere la vendita di prodotti e servizi locali, se disponibili;
Mobilità
Il settore della mobilità è di notevole importanza in ogni contesto. Se da un lato la
frequentazione delle aree protette è uno degli obiettivi istitutivi, dall’altro esse
esercitano una pressione notevole sull’ambiente che deve essere idoneamente
orientata a partire dagli enti gestori con la collaborazione di tutti i soggetti coinvolti.

Promuovere l’uso di veicoli a basso impatto ambientale (es. mezzi a trazione
elettrica, biciclette) e di mezzi pubblici;

Installare punti di ristoro per pedoni e ciclisti, colonnine per il rifornimento di mezzi
elettrici alimentati con pannelli fotovoltaici;

Prevedere delle aree parcheggio lontano dalle zone più sensibili e valutare la
possibilità di fornire un servizio di collegamento con le zone di maggiore attrazione
mediante l’uso di mezzi a basso impatto ambientale;

Attrezzare con idonea segnaletica, staccionate e passerelle la sentieristica da
percorrere a piedi o in bicicletta.
Ridurre i consumi di Energia e usare energie rinnovabili
Qualunque attività antropica necessita di energia e comporta degli impatti
sull’ambiente sia a livello di risorse sia di emissioni inquinanti. Non è realistico
immaginare di poter ridurre a zero gli impatti e il fabbisogno energetico; è necessario,
tuttavia, incentivare e mettere in atto ogni azione finalizzata al risparmio energetico e
all’utilizzo di fonti rinnovabili e a basso impatto ambientale.

Monitorare e ridurre i consumi energetici;

Incentivare il risparmio energetico degli edifici attraverso impianti a basso
consumo, attraverso buone pratiche di edilizia sostenibile (es. isolamento, infissi a
taglio termico con vetri basso emissivi, ventilazione naturale per il raffrescamento,
utilizzo dell’illuminazione naturale);

Incentivare la diversificazione delle fonti energetiche in particolare quelle
rinnovabili;

Sistemi di monitoraggio dei consumi energetici con eventuali benefit (es.
promozioni, buoni sconto) per i turisti che rientrano in determinati limiti di consumo.
45
Uso sostenibile della risorsa Acqua
L’importanza della gestione sostenibile delle risorse idriche è sempre più condivisa e
riconosciuta, in particolare in alcune regioni, come molte aree costiere del Mediterraneo
che sono soggette a maggior rischio di desertificazione per le caratteristiche
geomorfologiche, idrografiche, e meteo-climatiche.

Monitorare e ridurre i consumi idrici;

Adeguare gli impianti idrici per la raccolta e il riuso dell’acqua piovana e delle
acque grigie;

Promuovere l’uso di acqua da depurazione per l’irrigazione delle aree verdi o
coltivate;

Promuovere tecniche colturali e varietà vegetali tradizionali a ridotto fabbisogno
idrico;

Adottare sistemi di monitoraggio dei consumi idrici con eventuali benefit (es.
promozioni, buoni sconto) per i turisti che rientrano in determinati limiti di consumo.
Ridurre la produzione dei Rifiuti
Uno degli effetti più evidenti legati alla presenza di turisti in un’area è la produzione
locale di rifiuti. Sono concetti acquisiti dalla maggior parte delle persone la necessità di
ridurre la produzione di rifiuti, la necessità di differenziare la raccolta, il vantaggio del
riuso e del riciclo. Nonostante queste premesse quello della gestione dei rifiuti in aree
turistiche è ancora oggi uno dei problemi di gestione più importanti. Nel caso specifico
delle aree protette oggetto di studio, sebbene la competenza della gestione sia in capo
agli enti pubblici locali e non agli enti gestori delle aree protette, questi ultimi possono
contribuire promuovendo una corretta informazione, incentivando comportamento
virtuosi e corretti tra turisti, residenti e gestori di strutture.

Preferire prodotti a ridotto impatto ambientale: sfusi, a km zero, riciclati, riciclabili;

Incentivare il riuso (es. vuoto a rendere);

Minimizzare l’utilizzo di beni monouso;

Implementare/perfezionare un piano di gestione dei rifiuti solidi, con obiettivi
quantitativi per la riduzione della frazione non riciclata o riusata;

Promuovere anche attraverso campagne di sensibilizzazione la riduzione, il riuso,
il riciclo, la raccolta differenziata fra i turisti, i residenti, le scuole, gli operatori
commerciali;

Contrastare situazioni di illegalità (es. discariche abusive, scarichi non autorizzati).
46
Realizzazione
sostenibilità
di
infrastrutture
ed
edifici
secondo
criteri
di
Premesso che nel progettare infrastrutture ed edifici all'interno di un'area protetta o
nelle sue vicinanze vanno considerati e rispettati tutti i vincoli imposti, sarebbe
opportuno in ogni caso osservare alcune buone norme che rendano tali infrastrutture
il più possibile integrate con l'ambiente e con il minor impatto possibile. Si può infatti
operare delle scelte sia per quanto riguarda la tipologia, la collocazione, i materiali, le
dimensioni, i colori, l'impiantistica, ecc.

Preferire materiali a basso impatto ambientale, locali, riciclati, riciclabili;

Incentivare l’installazione di impianti e macchinari ad alta efficienza energetica;

Rispettare criteri di compatibilità con l’ambiente circostante nella progettazione
delle dimensioni (altezza e cubatura), nella scelta dei colori;

Adottare le migliori pratiche disponibili dell'edilizia sostenibile (ad esempio
adottando protocolli di edilizia sostenibile);

Favorire il rispetto degli strumenti urbanistici vigenti e contrastare i fenomeni di
abusivismo edilizio;

Garantire l’accessibilità a soggetti con esigenze particolari;

Incentivare il risparmio energetico degli edifici attraverso impianti a basso
consumo, attraverso buone pratiche di edilizia sostenibile (es. isolamento, infissi a
taglio termico con vetri basso emissivi, ventilazione naturale per il raffrescamento,
utilizzo dell’illuminazione naturale).
47
Stato di attuazione delle azioni per la promozione del turismo
sostenibile e dell'ecoturismo nella Riserva Naturale Statale di Torre
Guaceto
Di seguito è riportato lo stato di attuazione delle misure e relative azioni per la promozione
del turismo sostenibile e dell'ecoturismo per la RNS di Torre Guaceto.
Misura
Azione
Adottare linee guida di
comportamento per le
visite ai siti naturali e
storico-culturali sensibili
al fine di minimizzare
gli impatti dei visitatori.
Risultati raggiunti sino ad
oggi/Obiettivi per il futuro
Azione attuata attraverso il
Disciplinare di attuazione del
regolamento di esecuzione ed
organizzazione dell’AMP di
Torre
Guaceto
ed
il
Regolamento del Piano di
Gestione
della
Riserva
naturale Statale di Torre
Guaceto.
Tutelare e valorizzare i
beni architettonici della
tradizione
(es.
Azione attuata e ricompresa
costruzioni
rurali,
nel piano di gestione.
pajare, masserie, muri
a
secco,
torri
colombarie).
Conservazione
e valorizzazione
del patrimonio
naturale e
storicoculturale
Individuare e attrezzare
itinerari che includano
elementi del paesaggio
naturale
e
storicoculturale.
Azione attuata. Gli itinerari
sono attrezzati con pochi
cartelli informativi e direzionali
per scelta dell'Ente Gestore.
Garantire l’accessibilità
e fruibilità a persone
con esigenze particolari
(es. persone con deficit
motori o sensoriali,
anziani, bambini).
Azione attuata attraverso la
realizzazione di una spiaggia
attrezzata per disabili motori e
di un sentiero per ipovedenti.
Utilizzare
specie
autoctone
per
la
ripopolazione
e
adozione di misure per
prevenire l'invasione di
specie aliene.
Azione attuata grazie alla
realizzazione di progetti di
riforestazione con specie della
macchia
mediterranea
e
contestuale eliminazione delle
specie alloctone.
Azione attuata. Il flusso dei
Monitorare il flusso dei turisti è registrato annualmente
e l'adozione di parcheggi ha
turisti.
permesso
un
contingentamento del flusso
48
turistico durante i mesi estivi.
Estendere
protetta
Promozione e
comunicazione
Azione in parte attuata. Il
Piano di gestione ha previsto
l'aumento della superficie del
SIC del 27% (già operativo con
l'Area
DGR n.1465 del 01/08/2008) e
della RNS del 3,6% (in attesa
di adozione da parte del
Ministero con emissione di
Decreto apposito).
Dematerializzare
la
promozione servendosi
del web web ed agire
sul mercato globale
(es. siti internet, mailing
list, social network).
Azione attuata. Il sito Internet
www.riservaditorreguaceto.it/
ha circa 6.000 contatti alla
settimana. Lo spazio facebook
ha più di 10.000 iscritti.
Limitare al minimo la
promozione
tramite
materiale cartaceo, e
comunque
realizzare
brochures e volantini
con carta riciclata o
ecologica.
Azione attuata. Tutta la
produzione documentale e
promozionale è realizzata su
carta ecologica.
Organizzare
eventi
tematici
che
coinvolgano
scuole,
comunità
locale
e
turisti.
Azione attuata grazie alla
realizzazione
di
numerosi
programmi con scuole ed
estivi. Ad esempio il progetto di
promozione e informazione
sulla Pesca sostenibile (P.A.M.
il Pesce Amico del Mare) ha
coinvolto circa 400 studenti di
scuola primaria e secondaria di
I grado di Brindisi e Carovigno.
Azione attuata. Il Consorzio di
gestione di Torre Guaceto è
registrato EMAS (Numero di
registrazione IT-000412) dal
22/12/2005. Ai fini della
Far
conoscere
gli registrazione il Consorzio di
impegni
Gestione ha implementato un
dell'organizzazione del Sistema
di
Gestione
rispetto delle buone Ambientale (SGA), avente gli
pratiche di sostenibilità. obiettivi
di
tutela
e
riqualificazione del patrimonio
naturale,
promozione
e
organizzazione della fruizione
dell’area
protetta
e
incentivazione
di
49
comportamenti ecocompatibili.
Informare i visitatori
sull'ambiente naturale,
cultura
locale
e
patrimonio culturale, e
inoltre
sul
comportamento
da
assumere durante le
visite.
Azione
attuata.
Le
caratteristiche
dell'ambiente
naturale, cultura locale e
patrimonio
culturale
sono
ampiamente
descritte
su
leaflets e brochure informative,
sul sito internet della riserva di
Torre Guaceto indicando anche
tutte le attività regolamentate.
Creare
delle
applicazioni per smartAzione non attuata perchè
phone con la finalità di
ritenuta poco utile dall'Ente
navigatore e guida
gestore.
all’interno
dell’area
protetta.
Promuovere
che
riconoscibilità
protetta.
Azione attuata. L’ente gestore
della
Riserva
Naturale
concede, a mezzo di specifiche
marchi
convenzioni, l’uso del proprio
diano
nome e del proprio Marchio a
all’area
prodotti ittici e agroalimentari
locali ottenuti da agricoltura
biologica e che soddisfino le
finalità dell’area protetta.
Azione attuata. Il consorzio di
Organizzare
forum gestione organizza riunioni con
tematici periodici.
le comunità degli agricoltori e
pescatori.
Gestire
percorsi
formativi specifici per
Azione non attuata.
operatori,
turisti,
amministratori.
Partecipazione
e formazione
Azione attuata. Torre Guaceto
Favorire
scambi è un'area oggetto di studio ed
culturali
con
realtà ha ospitato delegazioni da altre
analoghe.
AP italiane, croate, senegalesi,
greche, francesi e spagnole.
Creare
reti
di
partenariato con enti
locali e non, quali centri
di ricerca, università,
scuole, enti pubblici,
associazioni
di
categoria.
Gestire
attività
formazione
Azione attuata. Torre Guaceto
opera in rete con l'AMP di
Porto Cesareo su progetti
comuni ed ha attivato numerosi
partenariati su call specifiche di
progetti
nazionali
ed
internazionali.
di Azione attuata. Sono operativi
ed aggiornamenti
periodici
50
informazione periodica
del personale sulle
pratiche
ambientali,
socioculturali, sanitarie
e della sicurezza.
sull'EMAS, sulla Sicurezza e
da poco è stato approvato il
Codice Etico secondo la L.
231/2001 con il coinvolgimento
del personale.
Azione attuata. È attivo il
Promuovere i prodotti
paniere dei prodotti del Parco
dell’enogastronomia e
(olio, pomodori e derivati,
dell’artigianato locale
prodotti ittici freschi).
Economia
locale
Coinvolgere i produttori
e gli operatori locali in
campagne
di
sensibilizzazione,
informazione
e
promozione dei prodotti
tipici locali
Azione attuata. Ogni anno in
estate il Consorzio di gestione
di Torre Guaceto realizza con
Slowfood "i mercati della Terra
e del Mare" per promuovere le
più interessanti esperienze nel
campo
dell’eco-gastronomia
del
territorio
facendole
incontrare con i consumatori e
con i tanti turisti.
Azione
attuata.
Nell'area
Promuovere la vendita
ristoro sulla spiaggia attrezzata
di prodotti e servizi
sono venduti esclusivamente
locali, se disponibili
prodotti a km 0 di qualità.
Promuovere l’uso di
veicoli a basso impatto
ambientale (es. mezzi a
trazione
elettrica,
biciclette).
Mobilità
Azione attuata. È attivo
presso Punta Penna Grossa
un parcheggio scambio modale
auto-bici.
Installare
punti
di
ristoro per pedoni e
ciclisti, colonnine per il
Azione non attuata.
rifornimento di mezzi
elettrici alimentati con
pannelli fotovoltaici.
Prevedere delle aree
parcheggio
lontano
dalle zone più sensibili
e valutare la possibilità
di fornire un servizio di
collegamento con le
zone
di
maggiore
attrazione
mediante
l’uso di mezzi a basso
Azione attuata. Sono presenti
due
aree
parcheggio
all'esterno
dell'AP.
In
particolare una presso Apani (a
sud di Torre Guaceto) ed
un'altra a Punta Penna Grossa
(a Nord di Torre Guaceto).
51
impatto ambientale.
Attrezzare con idonea
segnaletica,
staccionate
e Azione attuata. I sentieri sono
passerelle
la stati attrezzati con cartelli di
sentieristica
da segnaletica.
percorrere a piedi o in
bicicletta.
Monitorare e ridurre i
Azione non attuata.
consumi energetici.
Incentivare il risparmio
energetico degli edifici
attraverso impianti a
basso
consumo,
attraverso
buone
pratiche
di
edilizia
sostenibile
(es.
isolamento, infissi a Azione non attuata.
taglio termico con vetri
basso
emissivi,
ventilazione
naturale
Ridurre i
per il raffrescamento,
consumi di
Energia e usare utilizzo
dell’illuminazione
energie
naturale);
rinnovabili
Incentivare
la
diversificazione
delle
fonti energetiche in
particolare
quelle
rinnovabili.
Azione attuata. Sono attivi i
pannelli fotovoltaici presso il
centro visite di Torre Guaceto
per la produzione di energia
elettrica.
Sistemi di monitoraggio
dei consumi energetici
con eventuali benefit
(es. promozioni, buoni Azione non attuata.
sconto) per i turisti che
rientrano in determinati
limiti di consumo.
Uso sostenibile
della risorsa
Acqua
Monitorare e ridurre i
Azione non attuata.
consumi idrici.
Adeguare gli impianti Azione
attuata.
Il
giardino
52
idrici per la raccolta e il botanico è innaffiato con
riuso
dell’acqua cisterne di raccolta dell'acqua
piovana e delle acque piovana.
grigie.
Promuovere l’uso di
acqua da depurazione
Azione non attuata.
per l’irrigazione delle
aree verdi o coltivate.
Promuovere tecniche
colturali
e
varietà
vegetali tradizionali a
ridotto
fabbisogno
idrico.
Azione parzialmente attuata,
per la coltura del pomodoro
fiaschetto che viene irrigato
con acqua salmastra.
Adottare sistemi di
monitoraggio
dei
consumi
idrici
con
eventuali benefit (es.
Azione non attuata.
promozioni,
buoni
sconto) per i turisti che
rientrano in determinati
limiti di consumo.
Azione attuata. Il materiale
Preferire prodotti a promozionale è realizzato su
ridotto
impatto carta ecologica e nell'area
ambientale: sfusi, a km ristoro sulla spiaggia attrezzata
zero, riciclati, riciclabili. sono venduti esclusivamente
prodotti a km 0
Incentivare il riuso (es.
Azione non attuata.
vuoto a rendere).
Ridurre la
produzione dei
Rifiuti
Minimizzare l’utilizzo di
beni monouso.
Azione non attuata.
Implementare un piano
di gestione dei rifiuti
solidi,
con
obiettivi
Azione non attuata.
quantitativi
per
la
riduzione della frazione
non riciclata o riusata.
Promuovere
la Azione
attuata.
Nell'area
riduzione, il riuso, il ristoro sulla spiaggia attrezzata
53
riciclo,
la
raccolta sono presenti i cestini per la
differenziata fra i turisti, raccolta differenziata.
i residenti, le scuole, gli
operatori commerciali.
Contrastare situazioni
di
illegalità
(es.
discariche
abusive, Azione non attuata.
scarichi
non
autorizzati).
Preferire materiali a
basso
impatto
Azione non attuata.
ambientale,
locali,
riciclati, riciclabili.
Rispettare criteri di
compatibilità
con
l’ambiente circostante
nella
progettazione Azione non attuata.
delle
dimensioni
Realizzazione (altezza e cubatura),
di infrastrutture nella scelta dei colori.
e edifici
secondo criteri Adottare le migliori
disponibili
di sostenibilità pratiche
dell'edilizia sostenibile
(ad esempio adottando Azione non attuata.
protocolli di edilizia
sostenibile);
Favorire il rispetto gli
strumenti
urbanistici
vigenti e contrastare i Azione non attuata.
fenomeni di abusivismo
edilizio.
54
Stato di attuazione delle azioni per la promozione del turismo
sostenibile e dell'ecoturismo nel Parco regionale delle Dune Costiere da
Torre Canne a Torre san Leonardo
Di seguito è riportato lo stato di attuazione delle misure e relative azioni per la promozione
del turismo sostenibile e dell'ecoturismo nel Parco Regionale Dune Costiere.
Misura
Conservazione
e
valorizzazione
del patrimonio
naturale e
storicoculturale
Azione
Risultati raggiunti sino ad
oggi/Obiettivi per il futuro
Azione attuata. Nell'ambito di
un Progetto PON gli studenti
dell’Istituto
Superiore
Leonado Da Vinci hanno
realizzato e pubblicato un
depliant sulle linee guida di
comportamento da tenere
Adottare linee guida lungo la costa.
di
comportamento
per le visite ai siti Obiettivi per il futuro:
naturali
e
storico- Potenziare la comunicazione
culturali sensibili al fine nelle aree a forte pressione
di
minimizzare
gli turistica,
coinvolgendo,
impatti dei visitatori.
attraverso
opportune
campagne informative, anche
le aree territoriali esterne al
parco da cui provengono le
utenze balneari (tra le più
vulnerabili alla pressione
antropica per la presenza di
aree sensibili)
Tutelare e valorizzare
i beni architettonici
della tradizione (es.
costruzioni
rurali,
pajare, masserie, muri
a
secco,
torri
colombarie).
Azione attuata. Sono stati
finanziati
dei
progetti
comunitari
per
la
valorizzazione del Dolmen di
Montalbano e per realizzare
dei perscorsi con la chiesa di
San Pietro in Octava del X
secolo che pur appartenedo
ad un privato è stata
interessata da un progetto di
recupero finanziato dal GAL
Alto Salento.
Obiettivi per il futuro: Si
intende
promuovere
una
gestione coordinata dei vari
55
beni,
attraverso
una
integrazione
dell’offerta
pubblico-privata.
Al
raggiungimento di questo
obiettivo concorrerà anche
l’attuazione del SAC
Individuare
e
attrezzare itinerari che
includano elementi del
paesaggio naturale e
storico-culturale.
Azione in parte attuata.
Oltre ai numerosi percorsi
enogastronomici e del gusto
che coinvolgono le masserie
storiche, sono stati realizzati
e opportunamente allestiti altri
itinerari legati al paesaggio,
alla storia e alla natura (es.
itinerario ciclabile lungo la via
Traiana, rete escursionistica
per raggiungere la zona
umida di fiume Morelli); altri
percorsi sono stati finanziati e
saranno
realizzati
che
passano
per
la
Casa
cantoniera ex ANAS –
prossimo albergabici.
Obiettivi per il futuro: Si
intende procedere in questa
direzione per completare e
potenziare l’allestimento degli
itinerari naturalistici e storicoculturali sia delle aree interne
che costiere del parco, anche
dotandoli
di
adeguata
cartellonistica e segnaletica
Garantire l’accessibilità
e fruibilità a persone
con
esigenze
particolari
(es.
persone con deficit
motori o sensoriali,
anziani, bambini).
Azione attuata. Numerosi
sono i laboratori didattici in
masseria e presso l’impianto
di acquacoltura, che è un sito
naturalistico e produttivo,
frequentati anche da bambini
ed anziani. Inoltre nella zona
umida di fiume Morelli c’è un
sistema
di
passerelle,
accessibili anche ai disabili,
per visitare l’antico impianto
di acquacoltura ed accedere
alla costa.
Obiettivi per il futuro:
Si intende incrementare il
numero di aree accessibili a
disabili,
con
particolare
56
riferimento
all’area
uliveti secolari.
Utilizzare
specie
autoctone
per
la
ripopolazione
e
adozione di misure per
prevenire l'invasione di
specie aliene.
degli
Azione
in
fase
di
attuazione. Con il progetto
“Mille Ginepri per il Parco” è
stata stipulata un’apposita
convenzione
con
ARIF,
nell’ambito
del
progetto
Nat.Pro
che
vede
la
possibilità di omaggiare con
dei ginepri gli stabilimenti
balneari ed i cittadini che
decidono di eliminare specie
non legate alla storia e natura
dei
luoghi.
Sempre
in
collaborazione con ARIF e
l’Istituto tecnico agrario di
Ostuni sono in corso attività di
rinaturalizzazione di alcuni
tratti di costa con specie
autoctone.
Obiettivi
per
il
futuro:
Potenziare e dare continuità a
queste attività.
Azione non attuata. Anche
se alcuni dati sui turisti sono
stati raccolti, manca un
sistema
di
monitoraggio
Monitorare il flusso dei sistematico soprattutto lungo
turisti.
la costa.
Obiettivi per il futuro: Si
intende attuare questa attività
di monitoraggio
Azione in parte attuata.
Promozione e
comunicazione
Dematerializzare
la
promozione web ed
agire
sul
mercato
globale servendosi del
web (es. siti internet,
mailing
list,
social
network).
È stato realizzato il sito
Internet
www.parcodunecostiere.org e
tutte le informazioni e news
sulle attività del Parco
vengono inviate utilizzando
una mailing list. L’indirizzo del
sito viene promosso su tutta
la cartellonistica e su tutti gli
strumenti mediatici utilizzati.
E’ stata attivata anche
un’attività
di
promozione
attraverso
facebook,,
attualmente si registrano
57
2910 amici di facebook.
Obiettivi per il futuro: Si
intende potenziare il sito web,
soprattutto legandolo alle
attività in programma sia nel
parco che nelle aziende col
marchio del parco, al fine di
promuovere i prodotti e i
servizi offerti da una pluralità
di soggetti che operano nella
logica della sostenibilità. Si
pensa ad un sito che offra
anche
la
possibilità
di
costruire
dei
pacchetti
turistici.
Si intende incrementare la
promozione
a
livello
nazionale ed internazionale.
Limitare al minimo la
promozione
tramite
materiale cartaceo, e
comunque realizzare
brochures e volantini
con carta riciclat
a o ecologica.
Organizzare
eventi
tematici
che
coinvolgano
scuole,
comunità
locale
e
turisti.
Azione attuata. Il materiale
cartaceo prodotto è ridotto al
minimo (flyers sulle attività,
pieghevole, guida del parco),
in quanto gran parte della
promozione avviene per via
digitale.
Obiettivi
per
il
continuare
in
direzione.
futuro:
questa
Azione attuata. Il Parco
organizza numerose iniziative
per il coinvolgimento della
comunità locale, delle scuole
e dei turisti in tutti i periodi
dell’anno soprattutto in bassa
stagione. Tra gli obiettivi
CETS, quello di limitare gli
eventi nel periodo estivo ed
incrementarli
in
bassa
stagione, organizzare eventi
(es. laboratori del gusto legati
a passeggiate) tesi a far
conoscere le masserie con il
Marchio del Parco, e aziende
virtuose presenti nelle aree
interne e remote.
Per il futuro si
continuare
in
direzione.
intende
questa
58
Azione attuata. L’impegno
del parco, i premi e
riconoscimenti ottenuti in
relazione alle buone pratiche
Far conoscere gli messe in atto per rispettare i
impegni
principi della sostenibilità
dell'organizzazione
sono comunicati attraverso
verso il rispetto delle tutti i canali di comunicazione
buone
pratiche
di del parco (web, newsletter,
sostenibilità.
carta stampata, materiale
promozionale)
oltre
che
attraverso
i
loghi
che
compaiono sulla
carta
intestata.
Azione attuata. Lungo alcuni
itinerari sono stati collocati dei
cartelli esplicativi e informativi
sugli habitat naturali e sulla
necessità
di
tutelarli
attraverso
comportamenti
adeguati.
Obiettivi per il futuro:
Questa azione va rafforzata,
soprattutto lungo gli 8 km di
costa dove ci sono gli
ambienti più sensibili e
vulnerabili.
E’ in fase di attuazione una
campagna di comunicazione
Informare i visitatori per rafforzare il senso di
sull'ambiente naturale, appartenenza nei confronti
cultura locale e il del
paesaggio
naturale,
patrimonio culturale.
agrario, dei beni storicoculturali. A tal fine sono
utilizzati diversi strumenti:
materiale
divulgativo,
segnaletica,
cartellonistica
stradale posta nei punti di
maggiore frequentazione e
nei luoghi di incontro della
comunità
locale
(es.
“benvenuto, stai entrando in
un parco”, “rispetta l’ambiente
naturale”, ecc.). Quest’ultima
è collocata:
1) nei punti di accesso al
parco rispetto a chi viene dai
comuni limitrofi; 2) nelle
piazze; 3) nei punti di incontro
59
della comunità locale.
Azione attuata.
Il Parco ha ricevuto il
riconoscimento CETS (Carta
Europea
del
Turismo
Sostenibile)
il
cui
logo
compare
nel
materiale
divulgativo del parco.
Promuovere
che
riconoscibilità
protetta.
A sua volta il Parco concede
l’uso del proprio Marchio
alle aziende conformi al
relativo Regolamento, che
impone
obiettivi
di
sostenibilità immediati, ed altri
da perseguire in una fase
marchi successiva, attraverso un
diano processo di miglioramento
all’area continuo.
Ad
esempio
posseggono
il
marchio
aziende agricole e turistiche
attente
ai
parametri
ambientali, o punti vendita
che promuovono prodotti
locali, o gli agriturismi con
menù bio e a km zero.
Obiettivi
per
il
futuro:
completare l’attuazione dei
diversi impegni assunti con la
CETS, monitorare l’attuazione
del regolamento del marchio
del parco, incentivare altre
aziende all’acquisizione del
marchio.
60
Partecipazione
e formazione
Azione attuata. Sia per
l‘adesione alla CETS, che per
la redazione del Piano del
Parco, che per la promozione
del Marchio del Parco, negli
ultimi anni sono stati realizzati
numerosi forum tematici ed
incontri informativi con le
comunità locali. Il tutto per per
attuare processi condivisi dal
basso. Tra i temi trattati:
criticità,
impegni
per
superarle, assegnazione dei
compiti a ciascun membro
della comunità, promozione.
Inoltre è stata istituita la
Organizzare
forum Consulta del Parco composta
da soggetti rappresentativi del
tematici periodici.
territorio
sotto
l’aspetto
produttivo, associativo, della
ricerca, delle istituzioni, del
mondo del lavoro, ecc.
Previsto dalla legge istitutiva
del Parco, si incontra per
esprimersi su temi legati alla
programmazione,
alla
pianificazione
e
alla
programmazione (es.il piano
del parco).
Obiettivi
per
il
futuro:
Continuare con il pieno
coinvolgimento degli attori
locali.
Azione attuata.
Ogni anno l’Ente Parco
organizza
corsi
per
il
birdwatching
e
per
il
riconoscimento delle orchidee
spontanee. Inoltre il Parco è
Gestire
percorsi coinvolto in un progetto ENPI,
formativi specifici per specificamente dedicato al
operatori,
turisti, turismo sostenibile (“Live your
amministratori.
tour”), che tra i vari obiettivi
prevede la formazione di
operatori
locali
e
amministratori sul tema del
turismo sostenibile, oltre che
lo scambio di buone pratiche
con partner internazionali
61
(Libano, Tunisia, Spagna).
Con cadenza annuale, il
Parco fornisce il proprio
contributo e know how per
attività formative e sulle
tematiche
ambientali,
organizzati
da
organismi
formativi certificati.
Azione attuata. Sono state
realizzate diverse attività di
scambio culturale con realtà
analoghe, spesso con la
Riserva di Torre Guaceto e
con altri Parchi Regionali
della Puglia. Alcuni esempi:
con il parco “Dune di Torre
Colimena”
sono
stati
individuati degli itinerari in
comune; con i parchi del
Salento vi sono scambi di
Favorire
scambi competenze ed esperienze
culturali con realtà nell’ambito
del
processo
analoghe.
CETS. Oppure con il Parco
del Delta del Po vi sono
scambi di know how per la
pesca delle anguille, che nel
Parco delle Dune Costiere ha
luogo presso le zone umide
retrodunali.
Scambi di know how e buone
pratiche sono in corso anche
nell’ambito del progetto ENPI
cui si è fatto riferimento in
precedenza.
Creare
reti
di
partenariato con enti
locali e non, quali
centri
di
ricerca,
università, scuole, enti
pubblici, associazioni
di categoria.
Azione attuata. Sono create
reti di partenariato in diversi
progetti;
molte
attività
vengono
svolte
con
associazioni
ambientaliste,
culturali e organizzazioni di
categoria del mondo agricolo
(CIA) e gastronomico (Slow
food).
Sono
state
attuate
convenzioni: 1) con le scuole
per collaborare in attività tese
all’attuazione di iniziative
sostenibili, es. con la scuola
Pantanelli-Monnet di Ostuni
(comprensiva: commerciale,
62
industriale, agrario e per
geometri); 2) con villaggi
turistici lungo la costa come
Rosa Marina e Cala di Rosa
Marina; 3) con il CFS per le
attività di monitoraggio e
controllo (a partire dal 2013).
Inoltre vi è una fattiva
collaborazione con i comuni
di Ostuni e Fasano, es. negli
ultimi anni sono state svolte
diverse attività nel Parco da
parte di ARIF e Protezione
civile, grazie a convenzioni
stipulate da questi ultimi con il
comune di Ostuni.
Obiettivi per il futuro: Con
ARIF, Protezione Civile e
Capitaneria di porto, si
faranno nel prossimo futuro
delle
convenzioni
per
svolgere
le
attività
di
monitoraggio
teso
alla
prevenzione degli incendi e
del
danneggiamento
ambientale, e all’attuazione di
iniziative di manutenzione.
Gestire
attività
di
formazione
ed
informazione
periodica
del
personale
sulle
pratiche
ambientali,
socioculturali, sanitarie
e della sicurezza.
Svolgere un
Azione attuata. Il personale
interno del Parco delle Dune
Costiere è dato dal Direttore e
dal Responsabile Finanziario
(oltre agli organi del Parco
come la Giunta e l’Assemblea
del Parco). Per obiettivi
specifici il Parco si avvale di
di collaboratori esterni esperti
in materia ambientale, guide
ambientali e storico-culturali,
esperti di animazione. Molti
operatori sono stati formati
dallo stesso Parco attraverso
percorsi di affiancamento e di
formazione e borse di studio,
oltre a tirocini e stage.
Obiettivi
per
il
futuro:
continuare
nella
stessa
direzione.
Promuovere i prodotti Azione
attuata.
Il
Parco
63
ruolo di
supporto
all’economia
locale
dell’enogastronomia e promuove
i
prodotti
dell’artigianato locale
tradizionali ottenuti da metodi
di agricoltura biologica e
dell’artigianato
locale,
partecipando ad eventi e
fiere, organizzando itinerari e
degustazioni, dando visibilità
alle aziende virtuose con il
Marchio del Parco e agli
agriturismi che forniscono tali
prodotti all’interno di menù bio
e a km zero. Il Parco ha
inoltre sostenuto e finanziato
la nascita di un presidio Slow
food, il pomodoro Regina di
Torre Canne.
Obiettivi
per
il
Continuare
nella
direzione.
futuro:
stessa
Azione attuata. L'Ente Parco
ha posto tra le proprie priorità
la partecipazione ad iniziative
di
sensibilizzazione
e
informazione rivolte sia alla
comunità locale che ai turisti.
Ad esempio le organizza sia
nelle scuole, con apposite
campagne di educazione
alimentare, che nell’ambito di
fiere, mercatini ed altri eventi,
promuovendo
la
partecipazione
degli
agricoltori e delle associazioni
di agricoltori del Parco.
Coinvolgere
i
produttori
e
gli
operatori
locali
in
campagne
di
sensibilizzazione,
informazione
e
promozione
dei
prodotti tipici locali
Varie sono state le attività
svolte nel 2013, ad esempio:
la partecipazione alla fiera
Cultivar, a Sky Icarus, alla
trasmissione televisiva di
Rai3 Geo e Geo, ad un
programma della televisione
Giapponese; a Primavera
Mediterranea a Bari insieme
64
alla CIA; presenza per un
mese intero sui voli Alitalia,
con un documentario relativo
al Parco; ecc.
Obiettivi per il futuro: Si
intende continuare in questa
direzione.
Azione attuata. Le aziende
agricole con il Marchio del
Parco
sono
promosse
all’interno di tutti i canali
informativi e promozionali
disponibili
(sito
web,
brochures,
pubblicazioni,
Promuovere la vendita eventi pubblici e programmi
di prodotti e servizi didattici, apposita segnaletica
locali, se disponibili
e cartellonistica stradale,
ecc), oltre che attraverso
itinerari ed eventi realizzati
presso le aziende.
Obiettivi
per
proseguire
e
queste attività.
Mobilità
sostenibile
Promuovere l’uso di
veicoli
a
basso
impatto
ambientale
(es. mezzi a trazione
elettrica, biciclette).
il
futuro:
potenziare
Azione attuata. Sono stati
realizzati itinerari ciclabili e,
nell’ambito del progetto Pilota
del Nat Pro, sono stati
promossi: 1) il sistema
integrato
bus+bici
per
raggiungere la costa e le
masserie con il Marchio del
Parco, partendo dai centri
abitati di Ostuni, Cisternino,
Ceglie
Messapica
(che
rappresentano il principale
bacino di utenza del Parco);
2) l’utilizzo della bicicletta per
raggiungere le spiagge dopo
avere lasciato l’auto in
parcheggi realizzati in aree
lontane dai siti più sensibili e
vulnerabili
(parcheggi
di
65
testata).
Obiettivi per il futuro: è
prevista
la
ciclopedonalizzazione
della
complanare,
e
la
valorizzazione dei parcheggi
di testata.
Installare punti di
ristoro per pedoni e
ciclisti, colonnine per il
rifornimento di mezzi
elettrici alimentati con
pannelli fotovoltaici.
Prevedere delle aree
parcheggio
lontano
dalle zone più sensibili
e valutare la possibilità
di fornire un servizio di
collegamento con le
zone
di
maggiore
attrazione
mediante
l’uso di mezzi a basso
impatto ambientale.
Azione attuata. Ci sono punti
di
sosta
con
panche,
rastrelliere
e
pannelli
informativi lungo gli itinerari
ciclabili e nelle masserie con
il Marchio del Parco. Nei
parcheggi di testata è prevista
la realizzazione di colonnine
per il rifornimento di mezzi
elettrici alimentati con pannelli
fotovoltaici.
Azione attuata. Nell’ambito
del Nat Pro è stato realizzato
un progetto pilota avente
esattamente questo obiettivo.
Il Piano del Parco, in fase di
adozione,
ha
previsto
parcheggi lontani dalla costa
integrati con un servizio
navetta e bici per raggiungere
i diversi lidi sulla costa. Alcuni
di questi parcheggi sono stati
già attivati e sono stati chiusi
numerosi parcheggi abusivi in
aree sensibili.
Obiettivi per il futuro: è
prevista
la
ciclopedonalizzazione
della
complanare,
e
la
valorizzazione dei parcheggi
di testata.
Attrezzare con idonea Azione
attuata.
Il
segnaletica,
potenziamento dei sentieri
staccionate
e pedonali e ciclistici lungo la
passerelle
la costa è già in corso, ed un
66
sentieristica
da ulteriore ampliamento è stato
percorrere a piedi o in previsto nell’ambito del Piano
bicicletta.
del parco.
Obiettivi
per
il
futuro:
Potenziamento nella fase di
attuazione del piano del
parco.
Azione
in
corso
di
attuazione. Il regolamento
del
Marchio
del Parco
Monitorare e ridurre i incentiva la riduzione dei
consumi energetici.
consumi energetici.
Il monitoraggio avviene nella
fase di controllo del rispetto di
tali requisiti.
Incentivare il risparmio
energetico degli edifici
attraverso impianti a
basso
consumo,
attraverso
buone
pratiche di edilizia
sostenibile
(es.
Ridurre i
isolamento, infissi a
consumi di
taglio termico con vetri
Energia e usare
basso
emissivi,
energie
ventilazione naturale
rinnovabili
per il raffrescamento,
utilizzo
dell’illuminazione
naturale)
Azione
in
corso
di
attuazione. Alcuni di questi
criteri sono richiesti alle
aziende che intendono avere
in concessione il Marchio del
Parco. Inoltre nel Piano del
Parco è previsto il rispetto di
questi requisiti.
Incentivare
la
diversificazione delle
fonti energetiche in
particolare
quelle
rinnovabili.
Azione
in
corso
di
attuazione. Alcuni di questi
criteri sono richiesti alle
aziende che intendono avere
in concessione il Marchio del
Parco. Inoltre nel Piano del
Parco è previsto il rispetto di
questi requisiti.
Sistemi
di
monitoraggio
dei Azione non attuata.
consumi energetici con
67
eventuali benefit (es.
promozioni,
buoni
sconto) per i turisti che
rientrano in determinati
limiti di consumo.
Azione
in
corso
di
attuazione. Il regolamento
del
Marchio
del Parco
incentiva la riduzione dei
Monitorare e ridurre i consumi
energetici.
Il
consumi idrici.
monitoraggio avviene nella
fase di controllo del rispetto di
tali requisiti. Nel Piano del
Parco è previsto il rispetto di
questi requisiti.
Adeguare gli impianti
idrici per la raccolta e
il
riuso
dell’acqua
piovana e delle acque
grigie.
Azione
in
corso
di
attuazione. Alcuni di questi
criteri sono richiesti alle
aziende che intendono avere
in concessione il Marchio del
Parco. Inoltre nel Piano del
Parco è previsto il rispetto di
questi requisiti.
Promuovere l’uso di
acqua
da
depurazione
per
l’irrigazione delle aree
verdi o coltivate.
Azione
in
corso
di
attuazione. Alcuni di questi
criteri
sono
richiesti
a
determinate aziende che
intendono
avere
in
concessione il Marchio del
Parco. Inoltre nel Piano del
Parco sono previsti questi
requisiti.
Promuovere tecniche
colturali
e
varietà
vegetali tradizionali a
ridotto
fabbisogno
idrico.
Azione attuata. Sono state
promosse antiche varietà
agricole
aridoresistenti
come il pomodoro Regina di
Torre Canne (intorno al quale
è sorto un presidio Slow food)
e coltivazioni con scarse
esigenze
idriche
(olivi
monumentali
gestiti
in
maniera tradizionale, grano
Uso sostenibile
della risorsa
Acqua
68
duro della varietà senatore
Cappelli, fiorone di Torre
Canne, …)
Adottare sistemi di
monitoraggio
dei
consumi idrici con
eventuali benefit (es.
Azione non attuata.
promozioni,
buoni
sconto) per i turisti che
rientrano in determinati
limiti di consumo.
Azione
in
corso
di
attuazione. Alcuni di questi
criteri sono richiesti alle
aziende che intendono avere
Preferire prodotti a in concessione il Marchio del
ridotto
impatto Parco. Nel Piano del Parco
ambientale: sfusi, a km sono previsti questi requisiti.
zero, riciclati, riciclabili. Tutti gli eventi gastronomici
realizzati
dal
Parco
prevedono l’uso di stoviglie e
posate
in
materiale
biodegradabile.
Ridurre la
produzione dei
Rifiuti
Incentivare il riuso (es. Azione
in
corso
vuoto a rendere).
attuazione. Come sopra
di
Minimizzare l’utilizzo di
beni monouso.
Azione
in
corso
attuazione. Come sopra.
di
Implementare
un
piano di gestione dei
rifiuti
solidi,
con
obiettivi quantitativi per
la
riduzione
della
frazione non riciclata o
riusata.
Azione
in
corso
di
attuazione. L’attuazione di un
piano di gestione dei rifiuti
solidi a livello territoriale
compete ai comuni in cui
l’area protetta ricade. Tutte le
aziende che collaborano con
il Parco effettuano la raccolta
differenziata, compresa la
raccolta della frazione umida.
L’ottimizzazione
della
gestione dei rifiuti da parte
delle aziende è richiesta dal
regolamento per il Marchio
69
del Parco.
Promuovere
la
riduzione, il riuso, il
riciclo,
la
raccolta
differenziata fra i turisti,
i residenti, le scuole,
gli
operatori
commerciali.
Azione
in
corso
di
attuazione. Come sopra.
Inoltre
si
svolgono
annualmente campagne di
sensibilizzazione es.: Parchi
Puliti, Spiagge e fondali puliti
in
collaborazione
con
Legambiente.
Contrastare situazioni
di
illegalità
(es.
discariche
abusive,
scarichi
non
autorizzati).
Azione
in
corso
di
attuazione. L’Ente Parco
collabora con il CFS nel
monitoraggio del territorio, e
segnala situazioni di illegalità
agli organi competenti, anche
con la collaborazione della
Protezione Civile che svolge
attività di monitoraggio.
Azione
in
corso
di
attuazione. Alcuni di questi
Preferire materiali a criteri sono richiesti alle
basso
impatto aziende che intendono avere
ambientale,
locali, in concessione il Marchio del
riciclati, riciclabili.
Parco. Si tratta anche di un
obiettivo presente nel Piano
del Parco
Realizzazione
di infrastrutture
ed edifici
secondo criteri
di sostenibilità
Rispettare criteri di
compatibilità
con
l’ambiente circostante
nella
progettazione
delle
dimensioni
(altezza e cubatura),
nella scelta dei colori.
Azione attuata. Il Parco
svolge attività di controllo su
questi aspetti quando esprime
il proprio parere o nell’iter di
autorizzazione; inoltre svolge
attività
di
controllo
sul
territorio in collaborazione con
gli organi preposti. Tali criteri
sono anche previsti nelle NTA
del Piano del Parco in fase di
adozione.
Adottare le migliori
pratiche
disponibili
dell'edilizia
sostenibile
(ad
esempio
adottando
Azione programmata. Alcuni
di questi criteri sono previsti
nelle NTA del Piano del Parco
in fase di adozione.
70
protocolli di
sostenibile);
edilizia
Favorire il rispetto
degli
strumenti
urbanistici vigenti e
contrastare i fenomeni
di
abusivismo
edilizio.
Azione programmata.
L’Ente Parco svolge attività di
controllo del territorio in
collaborazione con il CFS.
CONCLUSIONI
La strategia attuata sino ad oggi nelle due aree protette per la promozione del turismo
sostenibile e dell’ecoturismo, quanto sia stato programmato per il futuro, e quanto ancora
attende di essere fatto, sono aspetti che sono andati via via delineandosi sino ad ora. Si è
anche visto quale sia il ruolo svolto dal contesto territoriale in cui le due aree protette sono
inserite.
Si evince, da quanto illustrato sin’ora, che i territori in esame (Parco delle Dune Costiere e
Riserva di Torre Guaceto) presentano numerosi punti di forza sia in termini di capacità di
attuazione e gestione di forme sostenibili di turismo, sia in termini di posizionamento
sul mercato. E ciò nonostante si tratti di Enti molto giovani, operativo dal 2000 il Consorzio
di gestione della Riserva di Torre Guaceto, e operativo dal 2009 il Consorzio di gestione
del Parco delle Dune Costiere. Dalla lettura della tabella, emerge l’impegno in atto già da
anni per l’attuazione dei principi del turismo sostenibile, in tutte le sue declinazioni,
dall’attenzione alla natura, alla rinaturalizzazione, alla individuazione di itinerari che
mettano a sistema le varie risorse territoriali (naturalistiche, paesaggistiche, storicoculturali, enogastronomiche), al coinvolgimento della comunità locale in un approccio dal
basso che garantisca la condivisione di questi principi e l’impegno per la loro attuazione.
Nel caso specifico del Parco delle Dune Costiere, come si è visto dalle tabelle, il
coinvolgimento della comunità locale ha avuto luogo sia attraverso i forum tematici
tenutisi in occasione della realizzazione del Piano del Parco che attraverso quelli per il
processo CETS (Carta Europea per il Turismo Sostenibile) che si è felicemente concluso
con la certificazione nel 2012, sia in occasione delle riunioni organizzate per far conoscere
il regolamento e le finalità del Marchio del Parco (tutto incentrato nel promuovere tra gli
imprenditori/operatori del parco, i criteri della sostenibilità, attraverso un sistema premiale
71
che si attua ricevendo il marchio, e con esso maggiore riconoscibilità e promozione), sia
ancora attraverso il coinvolgimento dei vari operatori in eventi, fiere, attività di promozione,
per far conoscere le aziende virtuose che producono in bio, o che concorrono a preservare
la biodiversità in campo agronomico ed agro-alimentare, o che operano nel rispetto del
principio “km 0” e perseguendo la qualità; ancora nel corso del processo che ha portato ad
ottenere il presidio Slow Food per il Pomodoro Regina di Torre Canne, fortemente voluto e
frutto dell’impegno oltre che del Parco anche dell’Associazione Culturale Presepe Vivente
che conta centinaia di associati, molti dei quali operatori agricoli del Parco.
Risulta anche chiaro l’impegno dei due parchi nel perseguire obiettivi di un turismo a
basso impatto ambientale ( che si esplica attraverso le norme presenti nei rispettivi piani
di gestione e regolamenti, oltre che nell’attuazione di due modelli pilota per ridurre
l’impatto determinato dai parcheggi vicino alla costa e dall’accesso alla spiaggia e alle
aree sensibili, nelle attività di sensibilizzazionie, negli interventi a favore della mobilità
lenta, ecc.) e a fornire una esperienza autentica, a stretto contatto con la realtà locale
tesa a coglierne l’essenza (attraverso i servizi di fruizione attivati dagli stessi parchi, con
guide esperte, che puntano a far conoscere la cultura e l’identità dei luoghi, oltre che le
tipicità). Per molti versi entrambi i parchi hanno dimostrato di essere pionieri per le idee
innovative e gli interventi pilota realizzati, oltre che per le modalità di coinvolgimento della
comunità locale.
Insomma, come risulta dalla lettura delle tabelle sopra, molto è stato già fatto nei cinque
anni di attività del Parco delle Dune Costiere e nei quindici anni di attività della Riserva di
Torre Guaceto, per avviare la comunità verso un percorso di sostenibilità,
condividere con essa una strategia di sviluppo sostenibile del turismo e, nel caso
specifico della CETS del parco delle Dune Costiere, condividere anche un Piano
d’azione dove ogni attore è chiamato a svolgere un ruolo attivo, da attuare nel breve
e medio termine.
E’ anche interessante notare come le due aree protette operino nella direzione del
“sistema turitico”. Questo emerge chiaramente dal legame che esse promuovono tra tutti
gli operatori del territorio, per assicurare che l’offerta sia basata sulla integrazione di
risorse umane, servizi per il turista di diversa natura, diversi assets del territorio (beni
ambientali, paesaggistici, storico-culturali). Questo emerge chiaramente anche dai progetti
che le due aree protette stanno realizzando, tra cui l’ENPI “Live your tour” e il SAC
(Sistemi Ambientali e Culturali) “La Via Traiana”. Ma, al di là dei sistemi individuati in
72
questi progetti specifici, ancora in fase attuativa, come si presenta il contesto territoriale
in cui le due aree protette si inseriscono? Esso si caratterizza per la presenza di numerosi
punti di forza. E’ molto interessante, noto e ricercato, caratterizzato da molteplici risorse
slegate
dalla
stagione
estiva,
con
grosse
potenzialità
per
un
turismo
destagionalizzato. Proprio puntando sulle proprie risorse e quelle del contesto più vasto,
entrambe
le
aree
protette
stanno
già
realizzando
iniziative
per
il
turismo
destagionalizzato, organizzando escursioni ed eventi durante la bassa stagione, e stanno
partecipando a fiere ed eventi per promuovere queste iniziative, molte delle quali sono
legate all’enogastronomia, un settore interessante perché remunerativo sia sul fronte
turistico che agrario, ed in crescita. Sono organizzate passeggiate con soste in masserie
note per la qualità dei loro prodotti, con delle degustazioni e corsi di educazione
all’assaggio che avvicinano a questi prodotti sia i turisti che i residenti. I comuni di Ostuni
e Fasano, che rappresentano il contesto più vicino in cui le due aree protette si
inseriscono, rappresentano punte di diamante nel settore turistico a livello Regionale, in
termini di arrivi e presenze, e una delle aree a maggiore concentrazione di agriturismi. In
questi comuni sono presenti inoltre numerose mete turistiche di grande richiamo, che
incrementano le possibilità di visita all’interno delle due aree protette. Solo per fare degli
esempi, ad Ostuni ci sono il famoso centro medievale, il parco archeologico di
S.M.D’Agnano, il Museo delle civiltà preclassiche; a Fasano ci sono la Selva, lo Zoosafari,
il museo di Egnazia, ecc. Anche il comune di Carovigno opportunamente valorizzato può
esercitare una buona attrattiva col suo centro storico, il castello, le torri aragonesi costiere,
l’uliveto secolare. La stessa città di Brindisi presenta monumenti interessanti come il
castello Alfonsino, le terme romane, chiese di interesse storico culturale, le colonne
romane al termine della Via Appia, ecc., ma anch’essa necessita di una maggiore
promozione e strutturazione dell’offerta, anche intercettando i numerosi turisti che
arrivano in aeroporto. E poi il contesto è caratterizzato dall’ottima qualità dei prodotti
eno-gastronimici, molti dei quali contrassegnati da marchi di qualità, DOP, IGP, DOC; la
presenza di itinerari del gusto, costituiscono già una realtà in tutto l’Alto Salento (però
non ha ancora espresso al massimo le sue potenzialità), anche grazie al lavoro che è
stato svolto nel corso degli anni dall’omonimo GAL.
Va rafforzata però l’organizzazione in un sistema integrato, ben strutturato e
perfettamente
funzionante,
dove
ogni
attore
partecipa
con
responsabilità
e
professionalità. Per raggiungere questo traguardo, occorre lavorare ancora molto ed in
maniera più capillare per costruire e diffondere la consapevolezza di essere parte del
73
sistema, la capacità di operare secondo elevati standard di qualità, per costruire
motivazioni forti che spingano gli attori a voler appartenere al sistema e a voler
adoprarsi per renderlo perfettamente operativo (utopia superare l’individualismo spinto
che caratterizza la nostra comunità?). Senz’altro un contributo in questa direzione è stato
fornito dalla procedura CETS attivata dal Parco delle Dune Costiere, che si fonda proprio
sulla concertazione dal basso di un piano d’azione per il turismo sostenibile, concertazione
che avviene attraverso i forum, un momento di condivisione di strategie, progetti, senso di
appartenenza. Un contributo è stato anche fornito dal processo EMAS sia della Riserva di
Torre Guaceto che del Comune di Ostuni, che prevedono anch’essi un momento di
confronto con la comunità attraverso la dichiarazione ambientale. Molto lavoro in questa
direzione è stato fatto in questi anni, anche attraverso l’attuazione delle Agende 21 locali
(ad esempio nel comune di Ostuni e nel GAL Alto Salento, quest’ultimo abbraccia il
territorio di entrambe le aree protette), tanti sono stati i momenti di formazione organizzati
dalle varie associazioni di categoria, anche in campo agricolo, dal GAL, dalla Provincia
(quest’ultima, ad esempio, lo scorso anno ha organizzato corsi per la formazione degli
operatori delle masserie didattiche e la loro messa in rete). Tanti semi sono stati lanciati,
molti hanno germogliato, altri meno…. Un forte contributo arriverà certamente
dall’attuazione del SAC (Sistemi Ambientali e Culturali) finanziato dalla Regione Puglia,
che coinvolge le due aree protette ed il contesto territoriale in cui esse si inseriscono, e
che punta proprio a rafforzare la consapevolezza e la funzionalità del sistema integrato.
Su questa strada occorre continuare, perché la cultura della collaborazione in rete,
deve ancora radicarsi.
Inoltre, per il futuro, oltre a realizzare le azioni programmate evidenziate in tabella, le
due aree protette dovrebbero concentrare gli sforzi per promuovere ulteriormente la
struttura e l’organizzazione del sistema turistico, per vigilare sui suoi livelli di
qualità e funzionamento, per promuoversi sul mercato nazionale ed internazionale,
e potenziare le iniziative per la fruibilità dei diversamente abili.
Guardando nello specifico alla promozione, molto occorrerà fare per proiettarsi con forza
sia sul mercato nazionale che internazionale, proponendo questo sistema integrato, una
volta operativo e perfettamente funzionante.
Nel frattempo, da subito, le due aree protette rappresentano già dei piccoli sistemi
ambientali e culturali, e sarebbero già pronte per puntare con maggiore forza sulla
promozione di tutte le attività, eventi, risorse di cui già dispongono. Ciò anche in
74
considerazione del fatto che entrambe le aree protette sono molto note come modelli di
sostenibilità, che operano con serietà e determinazione in questa direzione, come
d’altronde sancito dai numerosi premi e riconoscimenti acquisiti negli anni (di cui si è
parlato in precedenza) per le attività innovative realizzate in questo campo. D’altronde una
maggiore promozione è d’obbligo. Chi infatti partecipa a questi eventi, ne rimane
favorevolmente colpito, ma spesso lamenta la difficoltà con cui se ne è venuti a
conoscenza.
Non di poco conto, infine, è la rilevanza del contesto ancora più ampio in cui le due aree
protette sono inserite, esse sono infatti vicinissime ad aree di forte attrazione e conosciute
a livello nazionale ed internazionale come “la Valle D’Itria”, “Il Salento” e la città di Lecce e
il “barocco leccese”, “Alberobello” (patrimonio UNESCO), le “grotte di Castellana”.
Sarebbe quindi importante creare sinergie con i vicini territori della Valle D’Itria e del
Salento per ampliare, differenziare, quindi destagionalizzare l’offerta turistica.
Tra le minacce che incombono sullo sviluppo turistico dell’area rispetto alle sue
potenzialità, vi sono, come già detto, la graduale perdita di importanza del porto turistico di
Brindisi, un porto da sempre importantissimo nel bacino del Mediterraneo, che ancora
esprime grossissime potenzialità per il settore turistico e tutto l’indotto, potenzialità che le
recenti politiche di sviluppo del porto sembrano non voler cogliere. Sarà fondamentale una
invesione di tendenza.
Tra i punti di debolezza su cui è necessario intervenire, nel caso specifico del Parco
delle Dune Costiere, occorre evidenziare che l’Ente Parco dispone di ridottissime
risorse umane ed economiche, che limitano le azioni e le iniziative possibili. In
considerazione degli sforzi compiuti e degli ottimi risultati raggiunti, oggi, sarebbe
indispensabile poter disporre delle competenze almeno di un esperto di marketing
territoriale in grado di mettere in valore il sistema di operatori e risorse territoriali già
operante per proiettarlo sul mercato nazionale ed internazionale; di un esperto in grado di
intercettare finanziamenti per proseguire il percorso intrapreso verso il turismo sostenibile,
per la promozione, e superare la crescente riduzione di risorse economiche destinate alle
aree protette. Per garantire inoltre la qualità del sistema, ed il rispetto delle regole, vi è la
necessità di disporre di una figura professionale che possa effettuare dei controlli, sia
rispetto all’adesione ai principi di sostenibilità del turismo afferenti alla CETS, sia per
verificare il rispetto del regolamento del marchio del parco, che nel fare propri i principi di
75
sostenibilità, fornisce un grosso contributo lungo il percorso per l’attuazione dei principi del
turismo sostenibile.
Per operare con ospiti stranieri, è anche fondamentale una maggiore diffusione della
conoscenza almeno della lingua inglese tra gli operatori.
Di seguito, in sintesi, quindi, le azioni che si dovrebbero adottare, in aggiunta agli impegni
in corso ed assunti per il futuro dalle due aree protette, esaminati nelle tabelle precedenti.
Risulta evidente, però, che oltre agli sforzi che le due aree protette hanno già fatto ed
intendono fare per il futuro, occorre che anche altri attori – sia privati che istituzioni –
intervengano e assumano degli impegni nel breve, medio e lungo termine, proprio in virtù
del fatto che trattasi di un “sistema” integrato fatto di territori, paesaggi, ambienti, ma
anche attori pubblici e privati, che debbono operare in maniera integrata e sinergica.
Misura
Azione
Obiettivi per il
futuro
Attori
coinvolti
Ottimizzare il funzionamento del
sistema turistico
Acquistare forza competitiva
superando la frammentazione e lo
scoordinamento delle politiche nel
settore turistico.
Pervenire ad un
piano strategico
condiviso, relativo
al sistema turistico
Parchi
Pubblico
Privato
Garantire
continuità
programmatica tra
i
vari
livelli
istituzionali
diffusione
e
l’applicazione dei
principi
fondamentali del
turismo
sostenibile tra i
diversi
livelli
amministrativi dei
territori
Diffondere la consapevolezza di
essere parte del sistema, costruire
motivazioni forti che spingano gli
attori a voler appartenere al sistema
e a voler adoprarsi per renderlo
perfettamente operativo.
Sensibilizzazione,
formazione,
su
come
deve
funzionare
un
sistema
turistico
ed l’importanza del
ruolo di ciascun
attore
Istituzioni
pubbliche
ai
vari
livelli
‘’
Parco
Pubblico
Privato
76
Migliorare l’organizzazione del
sistema, perché sia ben strutturato e
perfettamente funzionante, dove
ogni
attore
partecipa
con
responsabilità e professionalità
secondo elevati standard di qualità.
Contribuire a radicare la cultura
della collaborazione in rete.
Rafforzare
i
rapporti
di
collaborazione tra
attori
(operatori,
erogatori di servizi,
strutture recettive,
rivendite di prodotti
locali,
ecc.)
attraverso incontri
ad hoc ed iniziative
in comune
Organizzare corsi
di
formazione
professionalizzanti
diretti agli operatori
Potenziare le iniziative per la
fruibilità delle fasce più deboli
(come anziani e bambini) e dei
diversamente abili
Pubblico
Privato
Organizzare
formazione
ed
iniziative tese a
diffondere
la
conoscenza della
lingua inglese tra
gli operatori
Pubblico
Privato
Darsi
un
disciplinare con
regole certe e
specifici obiettivi di
qualità
da
perseguire
Parco
Pubblico
Privato
Organizzare
itinerari
idonee
attrezzature
‘’
con
Organizzare
eventi
idonei
anche per le fasce
più deboli ed i
diversamente abili
Vigilare sulla qualità e sul buon
funzionamento del sistema
Pubblico
Privato
Organizzare corsi
di formazione per
guide ed operatori,
che
mirano
a
professionalizzarli
sulla accoglienza e
gestione di eventi
cui
partecipano
fasce più deboli e
diversamente abili
Vigilare sul rispetto
Pubblico
Privato
Parco
Pubblico
Privato
Istituzioni
77
delle regole certe
che il sistema si è
dato,
per
caratterizzarsi
qualitativamente
Vigilare sul rispetto
del
regolamento
del Marchio del
Parco
Vigilare
sugli
adempimenti degli
obiettivi
CETS
assegnati
a
ciascun attore
Promozione del sistema turistico
Concentrare
gli
sforzi
per
promuovere il sistema, le attività,
gli eventi, i prodotti sul mercato
nazionale ed internazionale.
Attivare sinergie
pubblico-privato
per avere la forza
tecnologica ed
economica di
promuoversi al
meglio sul mercato
nazionale ed
internazionale
Dotarsi di esperti
di marketing
territoriale e di
prodotto, ecommerce, che
operino per tutto il
sistema
Diffondere la
consapevolezza
dell’importanza di
tale promozione ed
il know how per
poterla attuare
attraverso corsi di
formazione per gli
operatori del
sistema, e per
formare esperti a
servizio degli
operatori e del
sistema
Attivare sinergie con i vicini
Sistemi turistici
Creare sinergie con i vicini territori
della Valle D’Itria e del Salento per
ampliare, differenziare, quindi
destagionalizzare l’offerta turistica.
Individuare
temi
comuni
tra
le
risorse ambientali,
paesaggistiche,
storico-culturali,
ma
anche
tra
eventi e servizi
Parco
Parco
Parco
Parco
Pubblico
Privato
‘’
‘’
Parco
Pubblico
Privato
78
disponibili
nei
diversi
territori,
tutti caratterizzati
dalla capacità di
differenziare
e
destagionalizzare
l’offerta.
Es.
itinerario
dei
parchi; della civiltà
rupestre; itinerari
ciclabili
legati
all’egastronomia;
itinerari su carri
trainati da cavalli
alla scoperta delle
risorse rurali, ecc.
Proporre ai tour
operators pacchetti
basati
sulla
integrazione
di
risorse
appartenenti
ai
diversi
sistemi
turistici
Parchi
Pubblico
Privato
Formazione
ad
hoc degli operatori
Pubblico
Privato
Promozione
comune
Ridare
importanza
strategica
nel settore turistico al porto di
Brindisi
Sfruttare appieno le potenzialità
del porto di Brindisi nel settore
turistico,
invertendo
l’attuale
tendenza al declino
Creare
sinergie
col
vicino
aeroporto, la linea ferroviaria ed il
servizio autobus per favorire gli
spostamenti all’interno del sistema
turistico
Parchi
Pubblico
Privato
Promuovere
accordi tesi a
riguadagnare
posizione,
nell’ambito delle
strategie europee
e nazionali per il
trasporto marittimo
dei passeggeri
verso i Balcani e
crocieristico
Autorità
portuale
Pubblico
Privato
Attrezzare
e
promuovere
presso porto e
aeroporto
la
presenza
di
servizi
di
trasporto e guida
per
visite
nel
sistema turistico,
disponibili
per
crocieristi e per
chi sosta in attesa
del volo o del
Pubblico
Privato
79
traghetto
Disporre di risorse umane chiave
per
atture
valorizzazione
turistico
le
politiche
del
di
sistema
Accrescere
la
capacità
di
autofinanziamento ed il know how
in settori chiave
Predisporre e
promuovere
pacchetti con e
pernottamento/i
per chi arriva o
transita attraverso
porto e aeroporto
di Brindisi
Pubblico
Privato
Disporre di figure
esperte di
finanziamenti,
che operino sia a
favore delle aree
protette che del
sistema turistico
più vasto, in grado
di intercettare
risorse
economiche per
implementare le
strategie di
sviluppo e
promozione
delineate, e per
dotarsi di esperti.
Parchi
Pubblico
Privato
Dotarsi di esperti
di marketing
territoriale, ecommerce,
promozione nel
settore turistico
Dotarsi di
personale in grado
di gestire e
rendere operative
strutture
informatiche
(anche esistenti e
realizzate con
precedenti
finanziamenti) tese
alla promozione
sia del territorio
che dei prodotti
delle aree protette
e del sistema
turistico
Dotarsi di esperti
che svolgano
funzioni di
controllo sulla
qualità del sistema
‘’
‘’
80
turistico, in
riferimento agli
standard di qualità
e all’adesione ai
principi di
sostenibilità (es.
rispetto di
regolamenti per
ricevere marchi di
qualità, marchi dei
parchi, o rispetto
degli obiettivi
CETS, ecc. )
Allegato 1
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