CONTIENE I.R.
MASCI
R I V I S TA M E N S I L E D I E D U C A Z I O N E P E R M A N E N T E
NUMERO 9-10
SETTEMBRE
-OTTOBRE 2010 -
ANNO
52
Benvenuto
a tutti
RICCARDO DELLA
Presidente Nazionale
PERIODICO MENSILE DEL
MASCI (MOVIMENTO ADULTI
SCOUT CATTOLICI ITALIANI)
DI EDUCAZIONE PERMANENTE,
PROPOSTA E CONFRONTO
SPEDIZIONE IN A. P. 45%
ART. 2 COMMA 20/B LEGGE
662/96 DAL C.M.P. PADOVA
EURO 2,00 LA COPIA
EDITORE, AMMINISTRAZIONE
PUBBLICITÀ:
Strade Aperte
Soc. coop. a.R.L.,
via Picardi, 6 - 00197 Roma,
www.masci.it
E
SOMMARIO IN ULTIMA PAGINA
Benvenuto a tutti, ai delegati, a tutti i
partecipanti, agli amici che vogliono
condividere con noi questa esperienza.
Per il nostro movimento questa è
un’esperienza importante, che si rinnova ogni tre anni, è la sintesi ed il
momento più significativo della nostra
vita democratica.
È il momento in cui verifichiamo quanto vissuto e realizzato nel triennio precedente, in cui
definiamo la
direzione lungo la quale muoverci, il cammino
da percorrere nel
prossimo triennio, in
cui scegliamo le donne
e gli uomini che dovranno assumere la responsabilità delle strutture di servizio del movimento al livello
nazionale. Un momento che
dovrebbe essere stato preparato con cura nelle comunità e
nelle regioni.
Come tutte le vere esperienze democratiche è anche un momento di fatica
ROCCA
che nasce dalla dialettica su diverse
valutazioni, su diverse proposte, e dal
confronto tra diverse candidature; un
confronto ed una dialettica assolutamente legittime ma che richiedono la
fatica e l’impegno di tutti per giungere a sintesi alte e condivise.
Qualcuno nel passato ha anche avuto,
nella più grande buona fede, la tentazione di ridurre i momenti di confronto democratico per paura che questo
potesse creare tensioni, divisioni insanabili, rovinare un clima di amicizia e di serenità.
Una scorciatoia senza
futuro: una scorciatoia che nasconde senza risolvere.
Negli anni più
recenti abbiamo
scelto la strada più
impegnativa del confronto faticoso ma
responsabile.
Al rischio delle divisioni, delle incomprensioni, noi abbiamo
EDITORIALE
scelto di opporre la sfida propria
dello scautismo che è quella del
gioco, dell’avventura. Non ci
spaventa la fatica perché sappiamo che sarà alleviata dal sorriso
della festa. Ci potrà sempre essere qualcuno raggiunto dalla tentazione di essere seminatore di discordia ma tutti noi sapremo vincere la tentazione ed essere costruttori di speranza.
SETTEMBRE-OTTOBRE 2010
Abbiamo insieme scoperto nei
giorni del Sinodo dei Magister come siamo chiamati ad una missione di grande responsabilità: l’educazione degli adulti, e per questa
siamo chiamati ad aggiornare i
nostri programmi, a rivedere la
nostra attrezzatura, ad arricchire
le nostre abilità e le nostre competenze, a rileggere l’esperienza
dello scautismo e del guidismo
per le diverse stagioni della vita
adulta, a trovare i percorsi per
una fede adulta, per confermare
che per noi il servizio del prossimo è scelta di vita. Per questo, ne
sono convinto, sarà una bella Assemblea capace di riportare nelle
nostre Comunità entusiasmo, speranza e desiderio di impegno per
un futuro migliore.
Ed allora Buona Strada a tutti.
Se non ora, quando?
LAURA TERRENI
S.R. MASCI Toscana
Credo che il nostro Presidente abbia consigliato un tema attualissimo per la nostra Assemblea Nazionale, la domanda è sicuramente
adatta al momento che viviamo, la
nostra risposta deve essere incisiva
e determinata.
Quello che vediamo ogni
giorno intorno a noi nel
mondo che ci circonda,
non è assolutamente bello, proprio per questo
dobbiamo far sentire la
nostra voce, una voce
unanime di fratellanza e
condivisione di valori in
cui crediamo e che
abbiamo promesso di
difendere.
Con questo spirito do il
benvenuto a tutti i partecipanti all’Assemblea
Nazionale, e in modo
particolare a tutti coloro
che si sono candidati,
non per far carriera, ma
perché credono nello scoutismo ed
in quello che ci ha insegnato, per
servire il movimento con lealtà e
come la nostra legge ci ricorda
«sorridendo anche nelle difficol-
2
tà». Nel Patto Comunitario affermiamo che la nostra proposta è
«una strada di libertà per tutte le
stagioni della vita» e che vogliamo
continuare a «crescere per dare
senso alla vita ed operare per un
mondo di pace, più libero e più
giusto», penso che la Assemblea
Nazionale sia il posto giusto per
concretizzare le nostre affermazio-
ni, rendendo tutti noi responsabili
delle scelte che faremo, scevre da
ogni condizionamento con il cuore
puro di chi si mette al servizio
degli altri. Sono sicura che tutti i
delegati siano consci dell’impegno
che hanno preso e sono
fermamente convinta che
lo faranno con quello spirito che ci contraddistingue, di sincerità e fratellanza. Nello stesso modo
ringrazio i nostri candidati, per essersi messi
nuovamente in gioco a
servizio del movimento e
per essersi presi la
responsabilità di accompagnarci nei tre anni a
venire nella nostra splendida avventura.
Spero che la nostra
Assemblea Nazionale sia
un momento di incontro
leale e condiviso, dove
scegliere le nuove mete
da raggiungere, ma anche l’incontro di persone che amano stare
insieme. Ottobre è vicino e noi del
MASCI Toscana siamo felici di
ospitarvi.
ASSEMBLEA NAZIONALE ELETTIVA
SETTEMBRE-OTTOBRE 2010
Visitiamo la struttura dove si svolgerà
L’Assemblea Nazionale 2010
La Fattoria la Principina è una
tenuta agricola posta tra il mare e
le colline nel cuore della Maremma Toscana tra le spiagge di Principina Mare e Castiglione della Pescaia (collegate alla Fattoria anche
da una pista ciclabile) e le colline
del Parco Naturale della Maremma. Attraverso la splendida pineta
del Tombolo, a nord è possibile costeggiare le spiagge libere fino a
raggiungere Castiglione della Pescaia. Verso sud la prima spiaggia
è quella di Alberese, le altre sono
interne al Parco Naturale della Maremma. La struttura alberghiera,
gestita direttamente dai proprietari,
dista 4 km dalla stazione ferrovia-
ria di Grosseto. Si trova all’interno
di una tenuta di 140 ettari ad uso
esclusivo dei clienti. Le caratteristiche strutturali permettono soluzioni congressuali flessibili e
personalizzate, gli ampi spazi
disponibili consentono infatti di
creare aree riservate e funzionali
alle singole necessità.
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SEZIONE
A
SSEMBLEA NAZIONALE E LETTIVA
SETTEMBRE-OTTOBRE 2010
PROGRAMMA
Assemblea Nazionale Elettiva 2010
VENERDÌ 22 OTTOBRE
ore 9.00-20.00
ore 15.00-15.30
ore 15.30-15.45
ore 15.45–16.00
ore 16.00-16.20
ore 16.20-16.40
ore 16.40-17.00
ore 17.00-17.30
ore 17.45-19-00
ore 18.00
ore 19.00-19.30
ore 19.30-20.00
ore 20.00-21.00
ore 21.30-22.15
ore 22.15-23.00
ore 23.00-23.30
Accoglienza, Verifica Poteri e Allestimento Stand e Fiera delle Idee e delle Esperienze
Apertura dell’Assemblea
Insediamento organi
Approvazione Statuto (CEI)
Relazione Assistente Ecclesiastico Nazionale
Relazione Presidente Nazionale
saluti autorità ed amici
tea-break
dibattito su relazione A.E.N P.N
Termine presentazione mozioni al Comitato Mozioni
presentazione candidature
Visita Fiera delle idee
cena
modifiche allo Statuto e mozioni relative
Festa di Accoglienza
compieta e canto della sera
SABATO 23 OTTOBRE
ore 8.00-8,30
ore 9.00-18.30
ore 9.00-9.30
ore 9.45-12.15
ore 12.15-13.00
ore 12.00-15.00
ore 13.00-14.00
ore 15.00-18.00
ore 18.00-21.00
ore 18.00-19.00
ore 17.00-18.00
ore 20.00-21.00
ore 21.30-22.30
ore 22.30-23.00
Lodi
Gite accompagnatori
Approvazione Relazione Presidente Nazionale
Commissioni
Stesura Documenti Commissioni e consegna al Com. Linee Programmatiche
Seggi elettorali
pranzo
discussione e approvazione mozioni
eventuale riapertura seggi
presentazione Linee Programmatiche da parte Commissione
riunione Assistenti Ecclesiastici del MASCI
cena
Veglia
compieta e canto della sera
DOMENICA 24 OTTOBRE
ore 8.30-9.00
ore 9.00-11.00
ore 11.00-11.15
ore 11.30-12.30
ore 12.30
ore 13.00
Lodi
discussione e approvazione Linee programmatiche
proclamazione eletti
SS.Messa
Chiusura ufficiale
Pranzo
* Nel corso dei tre giorni delegati ed accompagnatori potranno visitare la Fiera delle Idee e delle Esperienze e gli Stand
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ASSEMBLEA NAZIONALE ELETTIVA
SETTEMBRE-OTTOBRE 2010
Regolamento per lo svolgimento
delle Assemblee Nazionali
TITOLO PRIMO
Formalità preliminari e
di apertura dell’assemblea –
Organi assembleari
ART. 1 – Commissione
per la verifica delle credenziali
Il Consiglio Nazionale nell’ultima
sua riunione anteriore all’A.N., nomina la Commissione per la Verifica
delle Credenziali, di cui all’art. 11
del Regolamento. La Commissione
è costituita da un Presidente, da due
Vice Presidenti e altri tre componenti scelti tra gli iscritti al Masci e
dovrà riunirsi ed insediarsi sul luogo
dell’assemblea almeno un’ora prima dell’ora fissata dal Consiglio
Nazionale per l’apertura della accoglienza dei delegati. Prima del suo
insediamento, la Commissione riceverà dalla Segreteria nazionale del
Movimento elenchi in triplice copia
dei delegati e degli altri aventi diritto a partecipare all’assemblea, suddivisi per regioni.
ART. 2 – Verifica delle
credenziali
Man mano che i delegati si presentano presentando le proprie credenziali la Commissione ne prende nota
sugli elenchi in suo possesso e sigla
ogni credenziale, restituendola al
delegato. Presentandosi gli altri
aventi diritto a partecipare all’assemblea la Commissione ne annota
la presenza sugli elenchi. Ove un
delegato sia stato sostituito a norma
dell’art. 11 del Regolamento Generale, la Commissione depenna dagli
elenchi il nome del delegato assente
e vi aggiunge le generalità del sostituto. La sostituzione è effettuata dal
Segretario Regionale in accordo con
il Magister o suo delegato tra i
membri della stessa comunità o, in
caso di impedimento, tra gli adulti
scout della stessa Regione presenti
nella sede dell’Assemblea Nazionale. Al momento dell’apertura dell’Assemblea, la Commissione comunica al Presidente Nazionale il
numero dei presenti. Successivamente fornirà lo stesso dato aggiornato al Presidente dell’Assemblea
ogni volta che questi lo richiederà.
ART. 3 – Formalità di apertura
dell’Assemblea
Constatata la presenza del numero
legale per la validità dell’A.N., il
Presidente Nazionale, dichiarata aperta l’assemblea, propone la nomina:
a) del Presidente e del Vice Presidente;
b) di due Segretari;
c) del collegio degli scrutatori in
aula composto da un presidente
e quattro scrutatori;
d) del seggio elettorale composto da
un Presidente e due componenti.
ART. 4 – Presidente e
vicepresidente dell’Assemblea
Il Presidente dell’A.N. ne dirige i lavori curando la regolarità dello svolgimento. Tenendo conto del tempo a
disposizione e del numero di interventi previsti, fissa il limite massimo degli interventi stessi, ed allo
scadere del tempo toglie irrevocabilmente la parola. Pone ai voti proposte e mozioni e proclama i risultati delle votazioni. Cura che dei lavori svolti sia redatto il relativo verbale che poi sottoscrive unitamente al
Vice presidente e ai segretari.
ART. 5 – Segretari
I segretari curano la redazione del
verbale di assemblea, facendo il
resoconto dei lavori svolti e delle
deliberazioni assunte e raccogliendo il materiale inerente (mozioni o
interventi scritti).
ART. 6 – Collegio degli
scrutatori
Il collegio degli scrutatori attende
a tutte le operazioni di voto a scrutinio palese e segreto ad eccezione
delle elezioni ad incarichi di persone, comunicandone i risultati al
Presidente dell’assemblea.
ART. 7 – Seggio elettorale
Il seggio elettorale viene costituito
per l’elezione a scrutinio segreto di
incarichi di persone (Presidente,
Segretario Nazionale, Consiglieri
Nazionali, Revisori dei conti.):
presiede tutte le operazioni di voto,
verifica le credenziali degli elettori, garantisce la riservatezza del
voto, comunica al presidente dell’Assemblea i risultati del voto e
consegna la relativa documentazione ai Segretari. Per tutelare la
riservatezza degli elettori, nella sede del seggio devono essere predisposte due o più postazioni di voto.
ART. 8 – Comitato mozioni
Il Comitato Mozioni provvede all’esame preliminare di mozioni che
vengono presentate e alla loro sollecita trasmissione al Presidente. Chi
intenda presentare mozioni deve di
norma inviarne il testo alla Sede Nazionale entro 45 giorni prima dell’apertura dell’Assemblea o ne de-
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ASSEMBLEA NAZIONALE ELETTIVA
SETTEMBRE-OTTOBRE 2010
positerà il testo presso il Comitato
Mozioni entro le ore 18.00 del giorno di apertura dell’Assemblea; il
Comitato Mozioni, d’intesa, con i
presentatori, vi apporta, ove necessario, modifiche formali o destinate
a chiarirne il senso. In caso vengano
costituite delle Commissioni in sede
di Assemblea incaricate di operare
su temi analoghi, il Presidente del
comitato Mozioni provvederà, in
accordo con i Presidenti delle Commissioni, ad armonizzare i documenti da sottoporre al voto dell’Assemblea, eliminando incongruenze
e omogeneizzando la forma.Con gli
stessi criteri in caso di mozioni di
analogo argomento il Presidente del
comitato Mozioni cercherà, in accordo con i proponenti, di armonizzare i documenti da sottoporre al
voto dell’Assemblea.
re ai voti una mozione per punti
separati. Qualora sul medesimo
argomento siano presentate più
mozioni, esse vengono messe ai
voti iniziando da quella che, se
approvata, modificherebbe più
radicalmente la situazione esistente. Il relativo giudizio e
rimesso al Presidente. Qualora
su una mozione siano presentati uno o più emendamenti essa
viene messa ai voti prima nella
forma emendata, iniziando ove
occorra dall’emendamento che
a giudizio del Presidente appare
il più radicale. Se tutti gli emendamenti sono respinti la mozione viene messa ai voti nel testo
originario. Nessuno può parlare
due volte su una mozione –
eccetto che per domande di
chiarimento e mozioni d’ordine
– salvo il proponente per la
replica al termine del dibattito
b) Ogni triennio l’Assemblea Nazionale approva le linee di indirizzo programmatico del Movimento. Esse sono coerenti con il
Patto Comunitario e con lo Statuto e discendono dalle esperienze
e dalle riflessioni realizzate nel
Movimento e dalle sollecitazioni
che esso accoglie dalla realtà sociale ed ecclesiale. Il Consiglio
Nazionale ed il Comitato Esecutivo traducono le linee programmatiche in progetti ed attività che
offrono agli Adulti Scout occasioni di crescita permanente e di
testimonianza. Le proposte di indirizzo programmatico vengono
elaborate, discusse e sottoposte
ad approvazione dell’A.N. sulla
scorta delle indicazioni che ciascuna Comunità ed ogni Regione
hanno facoltà di far pervenire al
C.E. entro il termine previsto per
la presentazione delle candidature. Tali indicazioni verranno distribuite tra i gruppi di lavoro
formati dai delegati presenti all’Assemblea, ciascuno coordinato da membri del C.N. e/o del
C.E., che provvederanno ad una
TITOLO SECONDO
Svolgimento dell’assemblea
ART. 9 – Ordine dei lavori e
facoltà di intervento
Il Presidente dell’A.N. cura che gli
argomenti inseriti all’ordine del
giorno vengano trattati senza spostamenti e nel tempo previsto. Il
Presidente per garantire la più ampia partecipazione al dibattito fissa
preventivamente la durata massima
degli interventi e, allo scadere del
tempo toglie irrevocabilmente la parola. Il Presidente per garantire il rispetto dei tempi dell’assemblea può
fissare il numero massimo di interventi su un determinato punto in discussione. Nella discussione nessuno può prendere la parola senza averla ottenuta dal Presidente. Il Presidente può revocare la facoltà di
parlare quando l’intervento non sia
pertinente all’argomento in discussione. Coloro che chiedono di parlare hanno la parola salvo diverso avviso del Presidente nell’ordine di
iscrizione. I delegati che intervengono nelle discussioni e nelle votazio-
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ni esprimono una volontà propria in
forza del potere che loro deriva dallo status di membri dell’assemblea.
ART. 10 – Mozione d’ordine
Coloro che intendono avanzare una
proposta procedurale volta a dare un
diverso corso ai lavori tramite
mozione d’ordine, riconosciuta tale
dal Presidente dell’Assemblea che
può avvalersi del Comitato Mozioni, hanno diritto di parlare alla fine
dell’intervento in corso. Il dibattito
sulla mozione d’ordine e limitato ad
un intervento a favore e uno contrario e la mozione viene quindi messa
ai voti. Se approvata essa entra immediatamente in vigore. Il Presidente Nazionale il Segretario Nazionale
unitamente possono chiedere – mediante la procedura di cui al presente articolo – l’inserimento all’ordine
del giorno di nuovi argomenti, solo
in casi eccezionali di necessita ed
urgenza. In nessun caso la procedura può essere usata per modificare lo
Statuto, il Regolamento e il Patto
Comunitario.
ART. 11 – Commissioni
Per delibera dell’Assemblea possono essere costituite delle Commissioni incaricate di approfondire
temi specifici al fine di agevolare i
lavori generali. Il Presidente della
Commissione eletto con voto palese, provvede a stilare sotto forma
di mozione il documento finale dei
lavori della Commissione che sarà
sottoposto all’approvazione dell’Assemblea. Il Presidente della
Commissione per interventi di particolare interesse può dare la parola a soci non delegati nel corso dei
lavori della Commissione.
ART. 12 – Mozioni,
emendamenti e votazioni
a) Il Presidente, di ufficio o su
proposta di uno o più partecipanti all’Assemblea, può mette-
ASSEMBLEA NAZIONALE ELETTIVA
SETTEMBRE-OTTOBRE 2010
sintesi delle indicazioni esaminate che trasmetteranno ad un’apposita commissione di cinque
membri preventivamente designati dall’Assemblea su indicazione del suo Presidente. La
Commissione provvede sulla
scorta delle sintesi ricevute ad
elaborare ove possibile una mozione organica di indirizzo programmatico o proposte alternative da sottoporre all’Assemblea
che provvederà ad esprimere il
proprio voto con la procedura
prevista al comma precedente.
c) La mozione o la proposta di indirizzo programmatico si intende
approvata con la maggioranza
assoluta dei voti espressi dai votanti, considerando voti espressi
anche le astensioni, così come
previsto dall’art.12, comma terzo, lettera d, dello Statuto.
suo complesso vengono approvati a norma di statuto,
con la maggioranza dei 2/3 dei
votanti.
j) Procedura analoga verrà seguita per le modifiche al Patto
Comunitario.
ART. 13 – Modifiche allo
Statuto ed al Patto Comunitario
a) Entro l’ora fissala dal Consiglio
Nazionale nel programmi dell’A.N. potranno essere presentati
al Comitato Mozioni emendamenti alle proposte di modifica
presentate a norma di Statuto; gli
emendamenti dovranno indicare
con precisione articolo e proposta alla quale fanno riferimento.
Le proposte di modifica ed i relativi emendamenti saranno sempre presentati recando allegata
una nota esplicativa in cui vengono indicate concisamente ma
chiaramente le motivazioni. Non
sono previsti altri momenti di
presentazione di emendamenti.
b) Il Comitato Mozioni potrà, con
l’accordo dei proponenti, armonizzare più emendamenti di analogo contenuto che si riferiscono
alla stessa proposta di modifica.
c) Nel corso del dibattito e delle
votazioni su modifiche allo
Statuto ed al Patto Comunitario
non è possibile la presentazione
di Mozioni d’ordine.
d) Nel tempo stabilito ogni presentatore ha diritto di illustrare, nei
tempi fissati dalla Presidenza:
– le proposte di modifica
– gli emendamenti
Ogni presentatore ha diritto di
parlare una sola volta in fase di
presentazione modifiche ed
emendamenti proposti da più
persone sono presentati un’unica volta.
e) A conclusione della fase di presentazione e di dibattito generale da contenere nei tempi previsti dall’o.d.g. si procede alla
fase di votazione. Si procede in
ordine di articolato.
f) Per ogni articolo vengono messe
in votazioni le singole proposte
di modifica, salvo esplicita
rinunzia da parte del proponente.
Per ogni proposta vengono prima
messi in votazione gli emendamenti, iniziando ove occorra dall’emendamento che a giudizio
del Presidente appare più radicale; al termine viene messa in
votazione la proposta di modifica
eventualmente emendata. Nel
caso di più proposte di modifica
relative allo stesso articolo, l’esame inizia dalla proposta che a
giudizio del Presidente appare
più radicale, al termine dell’esame delle modifiche l’articolo
viene messo in votazione nel suo
complesso senza interventi.
g) Prima di ogni votazione si potrà
avere un solo intervento a favore
ed uno contro nei tempi fissati
dalla Presidenza seguendo la
priorità emendamento, modifica.
h) Conclusa l’approvazione dei
singoli articoli il nuovo Statuto
viene messo in votazione nel
suo complesso. In fase di votazione dello Statuto nel suo complesso si potranno avere tre interventi a favore e tre contro nei
tempi fissati dalla Presidenza.
i) Gli emendamenti vengono approvati con la maggioranza assoluta dei votanti. Le modifiche, gli articoli e lo statuto nel
ART. 14 – Delibere
comportanti oneri, economici
Nel corso della discussione di delibere comportanti oneri economici,
deve essere necessariamente sentito il parere dell’Amministratore o
in sua assenza, del Presidente Nazionale o del Segretario Nazionale
del Movimento. In siffatte delibere
deve essere comunque indicato il
limite di spesa e i criteri di reperimento dei fondi (capitoli di bilancio e/o eventuali nuove entrate).
ART. 15 – Elezioni a
scrutinio segreto
I delegati votanti debbono consegnare al seggio elettorale la loro
credenziale nel ritirare la scheda
elettorale: in difetto non sono ammessi al voto.
ART. 16 – Norme finali
Eventuali modifiche allo Statuto,
approvate nel corso dell’Assemblea, diventano operative solo dopo la chiusura dell’Assemblea in
cui sono state approvate. Ove occorra possono essere messe in discussione mozioni che prevedono
norme transitorie al fine di rendere
possibile una corretta ed agevole
applicazione delle modifiche approvate.
Approvato dal C.N. del 6-7giugno
92, modificato dal C.N del 4 febbraio 95, dal C.N. del 27-28 gennaio 2001, dal C.N. dell’8-9 maggio 2004, dal C.N. del 4-6 maggio
2007, dal C.N. del 29-31 gennaio
2010 e dal C.N. del 21-23 maggio
2010.
7
ASSEMBLEA NAZIONALE ELETTIVA
SETTEMBRE-OTTOBRE 2010
Relazione
dell’Assistente Ecclesiastico Nazionale
P. FRANCESCO COMPAGNONI
Assistente Ecclesiatico Nazionale
Sono stato nominato AEN nel febbraio 2008, dopo che ero stato per
un decennio AE del Masci Roma
8, senza mai essere andato né ad
una Assemblea Nazionale né ad
una Regionale. Per questo ci ho
messo almeno un anno per capire
come funzionavano in pratica gli
organi centrali e regionali.
Per facilitare al lettore e all’uditore
la comprensione del mio ruolo e
per servire, soprattutto, da guida
alla mia relazione, ho cercato (e
riporto) quanto Statuto e Regolamento dicono a proposito dell’A.E. ed in particolare sull’ AEN.
Statuto Masci
ARTICOLO 5:
Ad ogni livello del Movimento
è prevista la presenza
di un Assistente ecclesiastico
L’Assistente ecclesiastico è animatore spirituale della Comunità e
degli organi sociali in cui opera
con il proprio carisma sacerdotale.
L’Assistente ecclesiastico è scelto
dalla competente Autorità ecclesiastica tra una terna di sacerdoti
eletta dalla Comunità o dagli altri
organi sociali del Movimento.
Ove non ci sia disponibilità di
sacerdoti, l’Autorità ecclesiastica competente può affidare,
con la medesima modalità di
nomina dell’Assistente ecclesiastico, l’animazione catechetica a diaconi, religiose e religiosi, o laici di comprovata
competenza e testimonianza in
campo spirituale.
Articolo 11: Degli organismi
del livello nazionale
8
Al fine di realizzare tali compiti,
gli organismi operanti al livello nazionale sono: Assemblea nazionale, Presidente nazionale, Vice Presidente nazionale, Assistente ecclesiastico nazionale, Consiglio nazionale, Segretario nazionale, Comitato esecutivo, Collegio dei revisori dei conti.
ARTICOLO 12:
Della Assemblea nazionale
L’Assemblea nazionale, cui può
assistere ogni socio, è formata dai
delegati degli Adulti scout, dai
componenti del Consiglio nazionale e del Comitato esecutivo, dagli
Assistenti ecclesiastici regionali
L’Assemblea:
a) approva e modifica lo Statuto
ed il Patto comunitario;
b) discute e approva l’indirizzo
programmatico pluriennale del
Movimento, nel rispetto del
Patto comunitario e tenendo
conto delle relazioni del Presidente nazionale e del Assistente
ecclesiastico nazionale.
ARTICOLO 14:
Dell’Assistente
ecclesiastico nazionale
L’Assistente ecclesiastico naziona-
le, nominato dalla competente Autorità ecclesiastica su una terna di
nomi eletti dal Consiglio nazionale, collabora con gli organi direttivi del Movimento partecipando
alla vita del Consiglio nazionale e
del Comitato esecutivo.
a) L’Assistente ecclesiastico nazionale imposta, avvia e coordina le attività pastorali degli
Assistenti ecclesiastici regionali, tenendo conto dei piani pastorali della C.E.I., coadiuvato
da Assistenti ecclesiastici da lui
designati per settori specifici.
b) Nel corso dell’Assemblea nazionale svolge una relazione
sull’impegno e sulla crescita
spirituale del Movimento.
Regolamento Masci
ARTICOLO 14:
Dell’Assistente
Ecclesiastico Nazionale
(art. 14 dello Statuto)
La relazione dell’Assistente Ecclesiastico Nazionale, così come
quella del Presidente, viene pubblicata su Strade Aperte almeno
trenta (30) giorni prima dell’inizio
dell’Assemblea Nazionale.
Questo apparato giuridico mi
era stato tradotto da uno dei
miei predecessori, fra’ Giacomo Grasso che allora viveva
nella mia comunità religiosa, in
questo modo: «Non devi diventare solo l’AE del CN e del
CE».
Il consiglio mi è stato utile, per
quanto l’impressione che ebbi
all’inizio (ed è ancora valida)
fu che CN e CE fossero degli
ASSEMBLEA NAZIONALE ELETTIVA
organismi molto seri e composti da
persone che per la maggior parte
erano seriamente impegnanti nel
Masci e nei suoi valori, compresi
quelli religiosi.
D’altra parte il mio immediato predecessore, p. Federico Lombardi,
è una persona con qualità non comuni e quindi non era facile
sostituirlo.
Dunque in questi due anni e mezzo del mio servizio ho potuto sentire il polso del Masci soprattutto
attraverso il lavoro costante con il
CN e CE.
Inoltre ho partecipato a due campi
di formazione dei Magister (nel
2008 e nel 2010) e sono stato a
contatto con una cinquantina di AS
provenienti da tutt’Italia.
Diverse Regioni mi hanno invitato
a loro iniziative, ma a causa dei
miei impegni di insegnante, non ho
potuto che accettare due inviti
della Liguria. In tal modo ho potuto conoscere un po’ di AS della
Riviera Ligure.
A livello più alto ho partecipato all’organizzazione del 1° Convegno
Nazionale AAEE (e stiamo preparando il 2° per il gennaio 2011) e
del Sinodo dei Magister ad Alghero nel 2009.
Dall’incontro con gli AA EE (ca
35) sono venuto a conoscenza che
i nostri AA EE (i censiti sono circa
220) spesso sono dei preti anziani
(e qualche relativamente giovane
diacono), provenienti in gran parte
dall’Agesci, con molto buona volontà ma non esagerata efficienza
data l’età e soprattutto i numerosi
impegni pastorali che svolgono.
Tra gli AAEE ci sono comunque
alcune personalità di spicco che,
come in ogni organizzazione, sono
i più attivi, sia per quantità che per
qualità di iniziative.
Il Sinodo dei Magister di Alghero
è stato un’esperienza forte per i
partecipanti. In particolare le meditazioni del mattino proposta di
Lisa Cremaschi, monaca di Bose, i
caminetti del percorso giallo, la
Messa finale con tutti i ragazzi dell’Agesci della città sono stati rilevanti dal punto di vista religioso.
Ma anche la relazione del prof.
Fulvio De Giorgi ha avuto una valenza assimilabile.
Abbiamo comunque pubblicato
tutto il materiale nel rispettivo
Quaderno di SA.
L’inchiesta tra i presenti realizzata
da Carla Colicelli (Vice Direttore
generale del Censis) dimostra che
nel Masci c’è una buona condivisione valoriale presentata dal Patto
Comunitario: la comunità si propone (ed è in buon parte accettata)
sia come centro di fede e speranza
cristiana che come ambiente per
scelte di impegno e di servizio.
Un problema particolarmente delicato presenta la preparazione della
parte religiosa dell’incontro del
2011 a Como di tutti i Movimenti
Scouts Adulti del mondo. Non è
facile presentare spazi e momenti
SETTEMBRE-OTTOBRE 2010
religiosi che non siano confessionali, ma neppure New Age (spiritualità vuota ed eterea, fatto di musica ed immagini, che non offende
nessuno perché è ha contenuti
definitivi).
Secondo quanto abbiamo visto sui
compiti statutari dell’AEN, io ho
invece mancato di mantenere rapporti costanti con gli AA EE
regionali.
Dopo il 2° Convegno AA EE del
Masci nel gennaio 2011, se sarò
riconfermato nel prossimo triennio, sarà mia cura tessere una rete
a doppia direzione con gli AA EE
regionali.
La mia impressione generale è che
il Movimento sia spiritualmente
vivo, forse anche perché siamo in
gran parte anziani e le nostre generazioni hanno avuto un’adolescenza e giovinezza quando la religiosità era ben inserita nell’esperienza
9
SEZIONE
scouts (e familiare) di provenienza. D’altra parte le comunità locali
sono per la maggior parte appoggiate a parrocchie e quindi facilitate a mantenere questo aspetto di
religiosità. Anche le espressioni di
religiosità esterna (come la Messa
all’uscita, la preghiera prima di
mangiare o alla sera, le lodi o i vespri) si mantengono con facilità
dato il personale ricordo Asci/Agi
o Agesci.
In un mondo che diventa sempre
più plurale, siamo tenuti a riflettere sulla nostra religiosità piuttosto
tradizionale per non essere sorpresi dal mondo affatto diverso vissuto dalle giovani generazioni (anche
scout) e sopratutto per non essere
senza parola quando i mass media
ci veicolano una visione scientista
e cinica della realtà sociale. Il
nostro patrimonio di umanità e
religiosità tutta italiano non deve
arrivare fragile ed indifeso di fronte alle campagna mediatiche internazionali, che con la scusa della
modernità e della tolleranza ci privano delle nostre radici, in favore
di una visione individualistica ed
10
SETTEMBRE-OTTOBRE 2010
utilitaristica della vita.
Questo non vuol dire
essere fuori della storia, ma al contrario
essere protagonisti
della storia, e non vittime passive di coloro
che pretendono di
rappresentarne l’ala
marciante.
A me sembra, in conclusione, che il MASCI, oltre a mantenere
i suoi tradizionali spazi
di espressione esplicita
di religiosità, debba
insistere sul servizio,
specialmente quello
agli ultimi. In questo
senso il lancio della
ONLUS ECCOMI, le
esperienze in Burkina
Faso, anche il servizio
all’Aquila nell’estate
2009 sono segni notevoli di spiritualità cristiana vissuta.
Mi sembra che nessuna cosa si
apprenda meglio facendola che la
carità/amore: più la esercitiamo
seriamente nel servizio e più cresciamo nell’amore del prossimo e
quindi di Dio.
Un amico mi ha consigliato di non
dimenticare quanto per il nostro
movimento è emerso dal 1° Convegno degli AA EE per lo sviluppo
della nostra religiosità, intesa non
come esteriorità cultuale, bensì
come acquisizione permanente
nella nostra vita quotidiana di
valori trascendenti.
I testi che citerò sono contenuti nel
4° Quaderno di Strade Aperte: Percorsi di spiritualità per cristiani
adulti (2009).
Comincio dicendo che la formulazione del fine ultimo della nostra
esperienza religiosa la possiamo
prendere direttamente dal 5 capitolo della Lumen Gentium che tratta
della chiamata universale alla santità: «È dunque evidente per tutti,
che tutti coloro che credono nel
Cristo di qualsiasi stato o rango,
sono chiamati alla pienezza della
vita cristiana e alla perfezione
della carità e che tale santità promuove nella stessa società terrena
un tenore di vita più umano. Per
raggiungere questa perfezione i
fedeli usino le forze ricevute
secondo la misura con cui Cristo
volle donarle, affinché, seguendo
l’esempio di lui e diventati conformi alla sua immagine, in tutto
obbedienti alla volontà del Padre,
con piena generosità si consacrino
alla gloria di Dio e al servizio del
prossimo. Così la santità del popolo di Dio crescerà in frutti abbondanti, come è splendidamente dimostrato nella storia della Chiesa
dalla vita di tanti santi».
Questo sono prospettive umanamente e cristianamente splendide,
che però spesso scivolano sulla
nostra dura cervice perché le
abbiamo sentite ripetere tante
volte e perché i rumori del mondo
che ci circonda ci ottundono la
capacità di riflettere su cose più
profonde.
E non ci deve sembrare un fine
troppo alto o campato per aria. Chi
di noi è sposato sa che qualche
cosa di analogo avviene per l’amore coniugale, dove gli uomini e le
donne trascendono se stessi e tendono ad un’unità che supera i lori
limiti rispettivi.
Dagli interventi di tre testimoni
qualificati al Convegno degli AA
EE, un vescovo, un teologo, un imprenditore e politico impegnato,
possiamo trarre spunti utili per un
robusto rilancio spirituale del nostro movimento.
Dunque Arrigo Miglio parlando
della Spiritualità degli adulti nel
mondo contemporaneo ha proposto 10 punti di riflessione:
1. Alla luce e dalla luce del
Concilio
2. Una vocazione comune, tante
vocazioni
3. La Parola di Dio prima fonte
di spiritualità per il cristiano
SEZIONE
4.
La spiritualità biblica è anzitutto spiritualità dell’ascolto
5. Spiritualità ecclesiale
6. Evangelizzazione e missionarietà
7. La doppia cittadinanza del cristiano
8. Nel mondo ma non del mondo
9. Nel mondo globalizzato
10. In sintesi: comunione, speranza, vigilanza.
Il vecchio teologo don Carlo Molari è sempre stato battagliero ma
questa volta ha lottato addirittura
con la morte. Ma non per necrofilìa, bensì per biofilìa.
«Se la morte – scrive – è il traguardo della nostra avventura terrena,
essa ci offre anche i criteri per
l’orientamento del cammino. Ne
possiamo esaminare cinque».
1. Il criterio dell’identità: quando la morte non ci chiederà
cosa abbiamo realizzato ma
chi siamo diventati.
2. Il criterio del distacco: più ci
alleniamo al distacco e più
acquistiamo l’identità filiale,
cioè accogliamo il dono di
Dio che ci rende figli.
3. L’interiorizzazione dei rapporti: «La morte ci chiederà di
partire senza che nessuno ci
conduca per mano, ma portando in noi tutti coloro che abbiamo amato e ci hanno
amato».
4. L’oblatività: «Tutti cominciamo l’esistenza con atteggiamenti possessivi, succhiando
vita dagli altri. Da adulti non
possiamo più essere persone
che succhiano la vita, ma persone chela consegnano, chela
donano».
5. L’abbandono fiducioso: «la
morte ci chiederà di essere
così capaci di fidarci della vita
da saperla perdere per ritrovarla».
È evidente da queste parole che
l’uomo che le ha pronunciate è un
vecchio che guarda indietro alla
propria vita, per poterne ancora
SETTEMBRE-OTTOBRE 2010
vivere l’ultima piccola
parte nell’amore di
Dio e del prossimo.
Infine alcuni pensieri
dal nostro Giancarlo
Lombardi, scout da
sempre proveniente da
una famiglia di scout.
Giancarlo non è un
teologo né un filosofo,
ma è un ingegnere, un
ingegnere meditativo.
Egli riflettendo a voce
alta sulla spiritualità
adulta, parte dal principio così caro al
mondo scout, la responsabilità. Questa
una volta offerta ed
assunta porta all’ottimismo e alla speranza, che sono caratteristiche della gioventù,
ma che non dobbiamo però mai
perdere.
«A me sembra che in un gran
numero di persone oggi il livello di
libertà interiore sia molto basso e i
condizionamenti, che ci rendono
schiavi, siano molto forti e crescenti».
«Non sfugge a nessuno oggi come
la ricerca e la testimonianza della
verità implichino in molti casi un
vero coraggio civile: è questa una
virtù non abbastanza messa in evidenza ai nostri giorni».
Questo deve avvenire anche all’interno della Chiesa. I laici impegnati devono correggere e consigliare
i proprio pastori a qualsiasi livello.
Molti scandali nella Chiesa non
avverrebbero se ci assumessimo
tutti quanti questo compito.
«Quando la preoccupazione di potere temporale e di rigore dottrinale sembrano prevalere sulla purezza dell’annuncio cristiano e sull’atteggiamento pastore, compete
anche a noi legittimamente metterlo in evidenza.»
«L’ottimismo della speranza, l’attenzione agli altri, la carità e la co-
scienza dei nostri limiti che porta
alla fede, la ricerca della verità, il
senso della responsabilità che apre
alla vocazione personale… Sono
questi alcuni degli elementi che ho
voluto mettere in comune sul tema
che mi è stato proposto».
A me sembra che le prospettive che
ci hanno presentato Mons. Miglio,
don Molari e l’Ing. Lombardi siano
insieme promesse e sprone per il
nostro lavoro di autoeducazione.
Spero solo che non vi sembrino
cose fuori del mondo: sarebbe un
brutto segno. Perché significherebbe che non abbiamo più sufficientemente presente la nostra vocazione cristiana ed umana.
Ma in fondo tutta la nostra vita è
un alto ed un basso: se fossimo in
basso questa è un’occasione di
guardare in alto, se fossimo in alto
sarebbe un modo di continuare a
crescere.
Importante è che chiediamo al Signore (e a tutti nostri fratelli e sorelle scout) di aiutarci a crescere,
in umanità ed in santità, in modo
di dare un senso solido alla nostra
vita.
11
ASSEMBLEA NAZIONALE ELETTIVA
SETTEMBRE-OTTOBRE 2010
Relazione
del Presidente Nazionale
RICCARDO DELLA ROCCA
«Vidi cieli nuovi e ed una nuova terra». Questo era il tema
dell’Assemblea Nazionale di
Montesilvano, ma il tema dell’Assemblea è anche il tema che
caratterizza tutto il successivo
triennio di vita del Movimento.
Assumere come tema queste parole dell’Apocalisse significa
aver chiaro da dove veniamo, il
cammino percorso, la storia che
ci precede.
GLI ANNI
DELL’IDENTITÀ
Venivamo dagli anni dell’ identità,
un lungo periodo in cui abbiamo
tutti insieme riaffermato chi siamo
e da dove veniamo.
Un periodo di quasi dodici anni caratterizzato nel periodo 1995-2001
dal lungo lavoro che ha coinvolto
tutte le comunità per riscrivere il
nostro Patto Comunitario che rappresenta non solo i valori e il metodo nel quale tutti ci riconosciamo,
ma molto di più richiama il nobile
gesto della stretta di mano tra
donne ed uomini che si riconoscono in un cammino comune.
Gli anni 2001-2007 sono caratterizzati da tre momenti fondamentali:
• lo Statuto approvato nel 2003
descrive lo specifico della nostra vita associativa, le finalità, i
principi ispiratori, la nostra collocazione sociale, scout ed ecclesiale, l’organizzazione, le
strutture di servizio, le attività
caratterizzanti, l’assumere il
Patto Comunitario come elemento di riferimento. Lo Statuto
è per questo anche la nostra Car-
12
•
•
ta d’Identità ufficiale con la quale ci presentiamo al mondo
esterno: è l’elemento formale
con il quale siamo riconosciuti
dalla Chiesa Italiana ed inseriti
nel novero delle aggregazioni
laicali, siamo riconosciuti ed
accolti nella organizzazione
mondiale dello scautismo degli
adulti (ISGF) e quindi nel movimento mondiale dello scautismo
e del guidismo, e con il quale ci
presentiamo agli organismi civili della società italiana;
nel 2004 abbiamo celebrato i
cinquant’anni del MASCI il cui
momento più alto è stato l’incontro con SS Giovanni Paolo
II insieme ai fratelli e alle sorelle dell’AGESCI. Nessuno di
noi può dimenticare il momento
di commozione quando questo
Papa, ormai vecchio e malato,
battendo il pugno sulla sedia ed
alzando la voce, ci gridò: «Siate
sempre fedeli alla vostra vocazione educativa»;
nel 2007 abbiamo partecipato
alle celebrazioni del Centenario
dello Scautismo insieme a tutte
le realtà che fanno riferimento
allo scautismo ed abbiamo condiviso cammino ed esperienze:
abbiamo accolto a Bari la
Fiamma Scout proveniente da
Nyieri e l’abbiamo consegnata
a Ventimiglia nella sua corsa
verso Brownsea, abbiamo partecipato all’inaugurazione delle Cento Piazze intitolate allo
Scautismo e a Baden Powell,
abbiamo vegliato in attesa dell’Alba del Centenario in tanti
luoghi d’Italia ed infine una
nostra piccola pattuglia ha vissuto l’esperienza indimenticabile del Jamboree insieme ad altri
40.000 scout di tutti i paesi del
mondo.
Questi dodici anni ci hanno consegnato un patrimonio irrinunciabile, un
patrimonio da conservare
con cura: «La fedeltà alla
storia ed alle radici»
Tuttavia non possiamo limitarci a
conservare un patrimonio: saremmo come quel servo inutile del
Vangelo che, ricevuta una moneta,
si limita a nasconderla invece che a
farla fruttificare (Lc 19,22).
Questo patrimonio non ci è stato
donato per noi ma per essere
messo a disposizione delle donne
e degli uomini del nostro tempo.
ASSEMBLEA NAZIONALE ELETTIVA
IL NOSTRO TEMPO
È necessario che osserviamo con
attenzione la realtà che ci circonda
per amarla e servirla più che per
condannarla, anche se non rinunceremo mai ad indignarci di fronte
all’ingiustizia, alle disuguaglianze
ed all’illegalità, alle umiliazioni
inflitte ai poveri, agli sfruttati, agli
indifesi, ai piccoli della terra e del
nostro paese, ed a comportarci
anche personalmente in modo conseguente.
Il contesto che abbiamo vissuto in
questi tre anni lascia poco spazio
all’ottimismo. Qualcuno afferma
che viviamo il tempo del deserto
della speranza o forse meglio un
tempo segnato da un materialismo
senza speranza.
Nel mondo questi tre anni sono
stati segnati da alcuni elementi fortemente preoccupanti:
• la crisi economica e finanziaria
che ha sconvolto i mercati di
tutto il mondo ha la sua origine
immediata nella speculazione
finanziaria ma ha le sue radici
profonde nella drammatica crescita delle disuguaglianze in
primo luogo tra i paesi più ricchi ed i paesi più poveri, ma
anche all’interno dei paesi più
avanzati: i recenti dati dell’ISTAT per esempio ci dicono
che il 10% della popolazione
italiana possiede il 50% della
ricchezza totale. Da questa
crisi, che mette in discussione
non solo i meccanismi tradizionali del liberismo e del mercato
ma anche i correttivi tradizionali delle socialdemocrazie europee, potrebbe uscire un mondo
migliore e più giusto se si accetterà un nuovo modello di sviluppo (non più basato sul profitto e sull’egoismo individuale e
di gruppo) e nuovi stili di vita,
ma potrà anche causare un
mondo ancora più malato in cui
aumentano le ingiustizie, le
povertà e dove potranno ancora
•
•
essere negate condizioni di una
vita dignitosa per milioni, forse
miliardi di persone;
in questi tre anni abbiamo assistito ad una sorta di rivolta
della natura: i grandi e devastanti uragani nei Carabi e nel
Pacifico, il ripetersi di sconvolgenti terremoti in tante parti del
mondo, basti ricordare le tragedie dell’Abruzzo e di Haiti in
cui ci siamo direttamente coinvolti, la spettacolare eruzione
del vulcano islandese, e più di
recente la macchia nera di
petrolio sulle coste del Golfo
dei Caraibi; fenomeni non tutti
riconducibili alla diretta responsabilità dell’uomo ma tutti indicano come il rapporto tra l’uomo e il creato sia ancora tutto da
riflettere e da assumere come
responsabilità verso le generazioni presenti e soprattutto
verso quelle future;
la pace in pericolo: non solo i
grandi teatri di guerra in Iraq e
in Afganistan sono ben lungi da
trovare un assetto stabile e pacificato, non solo si accendono
qua e là focolai di tensione
come in Corea e in Iran, ma
soprattutto permane lo scandalo
del Medio Oriente, di Gaza, dei
territori Palestinesi; fino a
quando in quella che noi chiamiamo la Terra Santa non si
giungerà a stabilizzare una
soluzione giusta, dignitosa,
rispettosa dei due popoli, la
pace nel mondo sarà sempre in
pericolo. Voglio ricordare le
parole di padre Balducci «È
inutile che ricordi che dobbiamo evitare il pericolo di pensare che si tratti di un’altra pace,
di una pace che non riguarda il
mondo, che non riguarda la
creazione, questa creazione. È
lo slittamento a cui siamo stati
abituati. Ora sappiamo, ma ce
lo ripetiamo, che non appena la
pace si relega in un mondo ulteriore a questo in cui siamo, noi
SETTEMBRE-OTTOBRE 2010
abbiamo fatto il gioco del potere del mondo che consente a
tutti gli oppressi qualsiasi sogno
di bellezza purché esso si collochi al di là, non disturbi il meccanismo di questo mondo».
Come segni di speranza però voglio ricordare l’elezione di Obama
alla Presidenza degli Stati Uniti ed
i Mondiali di Calcio in Sud Africa.
Non penso all’azione di governo di
Obama che procede tra mille difficoltà, anche se alcuni segnali sono
importanti come il sostegno all’economia verde e la riforma sanitaria; mi riferisco soprattutto alla
fase elettorale in cui ha saputo restituire valore alla partecipazione,
ha saputo coinvolgere le persone, è
riuscito a dire che un mondo migliore e diverso è possibile, è riuscito a restituire dignità alla politica.
Per i Mondiali in Sud Africa non
mi riferisco di certo al business del
pallone, all’isteria collettiva intorno a dei ricchi e viziati giovanotti
che corrono dietro a una palla.
Penso a cosa era il Sud Africa solo
vent’anni fa, alla dignità di un popolo che, pur tra grandi contraddizioni ed in presenza di estrema povertà, ha voluto restituire dignità
ad un intero continente dimenticato, e alla grande testimonianza di
Nelson Mandela.
Considerazioni analoghe possono
essere fatte per il nostro paese di cui
conosciamo tutti la condizione in
cui versa. L’elemento tuttavia più
preoccupante è la costante diminuzione dell’attenzione al bene comune mentre cresce in modo preoccupante l’esclusiva attenzione agli interessi personali. Siamo in presenza
di un preoccupante degrado culturale e morale di cui Il Grande Fratello
e le diverse Isole dei Famosi rappresentano la nuova icona. Scrive Famiglia Cristiana di metà luglio:
«l’Italia è un paese in affanno tra
povertà e corruzione». La società
13
14
ASSEMBLEA NAZIONALE ELETTIVA
SETTEMBRE-OTTOBRE 2010
italiana sembra una società impaurita dove ci si rifugia nella difesa di
piccole sicurezze individuali e di
gruppo, dove crescono i fenomeni
di egoismo collettivo, di individualismo, di paura del diverso.
Tutto questo avviene mentre avremmo bisogno di più solidarietà, di
ricostruire un patto tra le generazioni, tra il Sud ed il Nord del paese, tra
tutte le donne e gli uomini che vivono ed operano nel nostro paese,
dovunque siano nati, qualunque sia
la loro provenienza, tutti rispettati
perché persone, avremmo bisogno
di ricostruire un patto di legalità collettiva. In sintesi avremmo bisogno
di un nuovo patto di cittadinanza.
Tutto questo non va affidato solo
alla politica: il malessere in cui viviamo è di tutta la società. L’Italia
ha bisogno di una riscossa morale e
culturale prima ancora che politica
perché la politica, facendo le debite
distinzioni, è lo specchio talvolta
deformato della società. Noi abbiamo invece bisogno di una società
che si risveglia, in grado di coltivare ed alimentare la buona politica.
Non mancano tuttavia, sparsi nel
nostro paese, reali segni di speranza: le piccole realtà di Cooperative
che nel Sud lottano per la legalità,
le piccole e grandi realtà associative, il grande movimento del volontariato che al livello nazionale coinvolge milioni di persone di grande
generosità ma spesso di poca consapevolezza politica, le minoranze
attive che rappresentano il seme ed
il concime culturale della nostra
società, le tante persone che, facendo quotidianamente il loro dovere,
indicano che la strada della felicità,
che non è quella dell’apparire televisivo, può ancora essere percorsa,
le tante persone che studiano, ricercano, lavorano, le tante persone che
in mille situazioni di difficoltà e di
disagio creano con il loro servizio
condizioni di accoglienza.
Noi continuiamo a coltivare la speranza e l’ottimismo seguendo l’insegnamento di D. Bonhoeffer:
ascoltiamo le parole serie ed impegnative che ci vengono dai nostri
pastori: le tre belle Encicliche del
Pontefice, il messaggio su pace e
Creato che il Papa ci ha offerto
all’inizio di quest’anno, il documento Chiesa e mezzogiorno- sviluppo
nella coesione che i vescovi italiani
hanno offerto alla nostra riflessione,
il percorso che ci è stato proposto
per le Settimane Sociali 2010. Non
possiamo tuttavia nasconderci il
momento di forte dolore e di grande
incomprensione che la nostra Chiesa sta vivendo per i comportamenti
criminali e di scandalo verso i più
piccoli da parte di sacerdoti e vescovi, ma anche per le ingiustificate
connessioni con il potere politico ed
economico di alcuni settori delle
strutture ecclesiastiche. C’è in questo anche una responsabilità dei laici che non si chiedono costantemente: cosa ho fatto io per evitare questo?, in quanto cristiano mi comporto in modo umanamente coerente?,
quante volte dimentico che la vocazione alla santità è di tutto il popolo
di Dio? Di fronte a questo dolore ci
ha consolato la fermezza e la chiarezza del Papa: «Le sofferenze della
Chiesa vengono dall’interno, dal
peccato che esiste nella Chiesa…
«…Ci sono uomini che
ritengono poco serio, e cristiani che ritengono poco
pio, sperare in un futuro
terreno migliore e prepararsi ad esso. Essi credono
che il senso dei presenti
accadimenti sia il caos, il
disordine, la catastrofe, e
si sottraggono nella rassegnazione o in una pia fuga
dal mondo alla responsabilità per la continuazione
della vita, per la ricostruzione, per le generazioni
future. Può darsi che
domani spunti l’alba dell’ultimo giorno; allora, non
prima, noi interromperemo volentieri il lavoro per
un futuro migliore…»
In questi tre anni non siamo stati interpellati solamente dagli eventi del
mondo e della società italiana ma
anche dagli eventi che attraversano
la nostra Chiesa che amiamo e di cui
ci riconosciamo membra, alla quale
siamo grati per averci conservato e
consegnato il Vangelo di Gesù.
Continuiamo ad essere meravigliati
e felici per le testimonianze belle,
talvolta eroiche, che pastori, sacerdoti, diaconi e laici offrono in tanti
angoli, spesso nascosti, del mondo;
ASSEMBLEA NAZIONALE ELETTIVA
creativo per l’autentica fede cristiana dopo la fine delle ideologie: «Lo
Spirito del Signore, che anima l’uomo rinnovato nel Cristo, scompiglia
senza posa gli orizzonti dove la sua
intelligenza ama trovare la propria
sicurezza, e sposta i limiti dove si
rinserrerebbe volentieri la sua azione; egli è abitato da una forza che lo
sollecita a sorpassare ogni sistema e
ogni ideologia».
Facciamo nostre le parole di don
Luigi Ciotti
Oggi lo vediamo in modo realmente
terrificante; la più grande persecuzione della Chiesa non viene dai
nemici fuori, ma nasce dal peccato
della Chiesa. E la Chiesa ha quindi
profondo bisogno di reimparare la
penitenza accettare la purificazione,
imparare il perdono, ma ha anche la
necessità della giustizia. Il perdono
non sostituisce la giustizia». (Benedetto XVI) Forse questo dolore può
cambiare la storia. Sembravano gli
anni della Chiesa trionfante, ma gli
eventi ci impongono una Chiesa del
pentimento. Il passaggio è in corso e
può avere gli esiti più diversi. Viviamo nella speranza che la denuncia
del male cresciuto all’interno della
Chiesa susciti nuove energie di
riforma spirituale e apra terreni fertili di rinnovamento religioso. Allora vi potrà essere quel riverbero della fede sulla cultura sociale e politica che è mancato negli ultimi tempi.
Le speranze per il domani si alimentano nel ricordo dei grandi del passato: Dossetti abbandona l’impegno
pubblico nella convinzione che solo
dalla riforma della Chiesa può venire l’energia per rinnovare la società;
il grande papa del Novecento, Paolo
VI, nella profetica Octogesima adveniens, vide aprirsi uno spazio
«La Chiesa ha chi la difende: lo Spirito Santo, mentre
il nostro compito è solidarizzare con i poveri, i
deboli, gli sfruttati, gli
schiavi di ogni risma!»
IL TEMPO
DELLA MISSIONE
Ho ripercorso il nostro recente
passato gli anni dell’identità, ho
ripercorso brevemente la condizione del mondo, dell’Italia e della
Chiesa, ho riletto con attenzione le
Linee Programmatiche e le mozioni dell’Assemblea di Montesilvano. Con queste basi ho cercato di
costruire la Relazione del Presidente rileggendo con grande attenzione tutti i Verbali con tutti i numerosi allegati dei nove Consigli
Nazionali che si sono svolti in questi anni, i cinque Quaderni di Strade Aperte sui quali sono riportate
le nostre più importanti riflessioni
collettive, in particolare quelle del
Sinodo, le principali pagine di
Strade Aperte, le principali relazioni dei nostri Incontri (Mondialità,
Comunicazione, Sviluppo), ed anche le 35 Note del Presidente che
SETTEMBRE-OTTOBRE 2010
hanno rappresentato per me una
sorta di Taccuino di Appunti di
questi miei tre anni di servizio.
Centinaia di pagine nelle quali ho
ritrovato, la freschezza, la vitalità,
l’originalità e la ricchezza del movimento, ma anche qualche momento di fatica e di delusione, di
cattive incomprensioni e di pregiudizi che continuano a permanere
tra di noi.
Invito tutti ad avere presenti tutti
questi documenti. La necessaria
stringatezza di questa pur lunga
relazione la renderebbe incompleta
e imprecisa se non la si arricchisse
con tutto quanto vissuto, fatto, detto
e scritto nel corso di questi anni.
Da questa lettura emerge con chiarezza che siamo passati dagli anni
dell’identità agli anni della missione. È stata sempre più forte la consapevolezza che Patto Comunitario, Statuto, storia, rappresentavano
basi solide per ogni cammino, ma
che continuare ad interrogarsi sulla
propria identità significava solo un
ripiegarsi su se stessi: un atteggiamento di progressiva chiusura che
avrebbe condotto inevitabilmente
all’esaurimento. Era tempo di uscire nelle strade e nelle piazze e non
chiedersi più chi siamo e da dove
veniamo, quanto piuttosto dove
andiamo e qual’è il nostro servizio
specifico, la nostra missione.
Dagli “anni dell’identità”
agli “anni della “missione”
All’inizio non tutto era chiaro, anche se avevamo alle spalle i contributi dei Convegni di Genova, di
Assisi e di Locri, e forse non lo è
neanche totalmente ancora oggi.
Nel cammino inizialmente incerto
si sono talvolta lealmente confrontate posizioni diverse.
15
ASSEMBLEA NAZIONALE ELETTIVA
SETTEMBRE-OTTOBRE 2010
Il motore di questa esperienza è stato il Consiglio Nazionale che via via
è diventata una vera comunità nazionale che, con l’impegno continuo delle sue Commissioni e di volta in volta con l’apporto di alcuni
componenti del Comitato Esecutivo, ha saputo dipanare la matassa,
trasformare intuizioni in progetti,
coniugare sogno e utopia con realismo e concretezza, avere allo stesso
tempo consapevolezza dell’autonomia del proprio ruolo e attenzione ai
bisogni ed alla vita delle comunità.
Un cammino di solidarietà. Don Primo Mazzolari scriveva: «Se uno rifiuta la solidarietà del camminare,
cioè lo sforzo di vivere con gli uomini e per gli uomini, tradisce la
propria vocazione d’uomo. La vita
ha valore solo in quanto è cammino… Il cristiano che si ferma e si
chiude invece di camminare rischia
di smarrire la coscienza della cattolicità». Possiamo dire oggi che abbiamo insieme scoperto che la missione propria dello scautismo degli
adulti è l’educazione degli adulti
realizzata nella concretezza e nel
servizio del prossimo utilizzando i
principi e gli elementi fondamentali
dello scautismo e del guidismo.
atto per aiutare la persona a prendere consapevolezza di sé, a valorizzare tutte le proprie capacità e potenzialità, ad essere una persona autonoma e critica, a stabilire relazioni
serene con le persone ed il mondo
che lo circonda, e nel nostro caso ad
avere una visione religiosa della vita, a maturare convinzioni solidamente fondate, ad assumere la responsabilità delle proprie scelte.
Fino ad oggi molti hanno ritenuto
che l’esigenza di processi educativi
si esaurisse con la maturità. Lo
scoutismo degli adulti, prima in modo inconsapevole poi sempre più
chiaramente ha affermato che si
continua a crescere e si affronta il
cambiamento per tutta la vita e che
in questa crescita l’uomo e la donna
hanno bisogno di essere accompagnati per tutta la vita da processi
educativi. Abbiamo sviluppato la
nostra ricerca sull’educazione degli adulti lungo i tre assi.
• Il metodo dell’educazione degli
adulti.
• I percorsi di spiritualità e catechesi.
• Entra nella storia.
La nostra missione è
l’educazione degli adulti:
realizzata
nella concretezza,
nel servizio
del prossimo,
utilizzando
gli elementi fondamentali
dello scautismo e
del guidismo
•
•
•
16
La complessità di questa esperienza rende difficile dare un ordine a
questa relazione, ma occorre partire proprio dal cammino fatto in
relazione alla missione che ci è
stata affidata. L’aver individuato
l’educazione degli adulti come
missione è una scelta che viene da
lontano, ma è anche una domanda
forte che viene dalla realtà che ci
circonda. Non è merito nostro se
oggi c’è questa attenzione nuova, è
la storia che lo impone. Emerge
sempre più forte il bisogno di una
ricerca di senso, di modalità
nuove per la gestione del cambiamento, il bisogno della riscoperta
di valori autentici, di un ambiente
a dimensione d’uomo dove affrontare i grandi interrogativi della vita
e della storia. Questa ricerca di
senso impone di rivedere criteri
fondamentali e stili di vita.
Forse mai come oggi l’uomo ha
avuto tante opportunità dovute all’ampliamento delle conoscenze,
allo sviluppo della scienza e delle
tecnologie.
Nello stesso tempo gli uomini e le
donne vivono grandi difficoltà che
caratterizzano le principali fasi delle
stagioni della vita adulta: precarietà,
insicurezza, disorientamento.
Questa condizione generale della
donna e dell’uomo contemporaneo
fa si che emerga con forza una domanda, talvolta non consapevole,
di essere accompagnati nei processi di cambiamento delle condizioni
di vita e delle aspirazioni di futuro.
Quindi una domanda nuova e prepotente di educazione.
Non è un caso che la Chiesa italiana
abbia scelto l’emergenza educativa
come tema pastorale del prossimo
futuro. Non è un caso che gli
ambienti più avvertiti della società
italiana, di fronte alla crisi della
scuola, della famiglia e per certi
versi dell’associazionismo, riflettano con sempre maggiore insistenza
sul tema dell’educazione. L’educazione è l’insieme di processi che
consapevolmente vengono messi in
La missione:
l’educazione egli adulti:
il metodo
dell’educazione
degli adulti:
lo Scautismo per adulti
i percorsi di spiritualità e catechesi
«Entra nella Storia»:
servizio e cittadinanza
responsabile
•
•
•
ASSEMBLEA NAZIONALE ELETTIVA
SETTEMBRE-OTTOBRE 2010
1. Quale metodo
per lo scautismo degli adulti
Non basta enunciare un bisogno,
occorre lavorare per dare delle
risposte e la risposta al bisogno di
educazione è un metodo.
Non c’è educazione senza un metodo educativo e noi abbiamo scelto come riferimento anche per gli
adulti il metodo scout. Un metodo
è un patrimonio che va costantemente conosciuto, approfondito,
aggiornato, attualizzato e diffuso.
Questo è il compito fondamentale
e primario, anche se non esclusivo,
del nostro movimento. La titolarità
di questo patrimonio è dell’intero
movimento, ed è una cosa preziosa
che va mantenuta e curata con attenzione, che cresce e si aggiorna
in un continuo dialogo tra il movimento e l’esperienza delle singole
comunità e delle singole persone.
Sarebbe inutile un metodo che non
si arricchisse costantemente con
l’esperienza dei luoghi in cui i processi educativi si realizzano concretamente.
Sarebbe dannoso se ogni comunità
si costruisse il proprio metodo pretendendo una titolarità che non le
appartiene senza attingere e contribuire al patrimonio comune.
Noi abbiamo scelto come riferimento anche per gli adulti il metodo scout, con i suoi elementi fondamentali:
• l’autoeducazione;
• la comunità;
• la strada e l’amore per la natura;
• il servizio del prossimo, come
elemento essenziale soprattutto
nell’età adulta.
Man mano che diveniva sempre
più evidente la centralità dell’educazione degli adulti nella vita del
movimento molta attenzione è stata posta sulla necessità di meglio
definire il nostro metodo: abbiamo
ripreso in mano l’eccellente lavoro
fatto nel Convegno di Genova nel
2007 e lo abbiamo trasformato nel
Quaderno n° 4 di Strade Aperte; la
Commissione Antonacci, compe-
caratteristici di una comunità di
adulti scout dovremo essere in
grado di declinare attività, comportamenti, esperienze in modo
che siano adatte ad esigenze e fasi
diverse della vita adulta.
Non siamo riusciti a completare in
questo triennio questo impegnativo compito condotto anche sulla
base dei contributi dei Caminetti
Verdi del Sinodo a partire dalla relazione del prof. Enver Bardulla.
Ci siamo proposti di realizzare dei
fascicoli che in analogia alle
Chiacchierate di Bivacco di Scautismo per Ragazzi di B-P possano
rappresentare le Chiacchierate intorno al Caminetto per lo Scautismo degli Adulti.
Questo resta un obiettivo primario
per il prossimo triennio.
tente su questo tema, ha lavorato
per approfondire contenuti e metodo dell’educazione degli adulti
secondo il metodo scout senza prescindere però dall’analisi della
condizione dell’adulto oggi nelle
diverse stagioni dell’esperienza
umana, sia in termini personali che
nella vita di relazione a partire da
quella fondante della famiglia. Qui
siamo in presenza di un’inadempienza rispetto al testo delle Linee
Programmatiche, pur avendo realizzato un Isola della Competenza
sulla famiglia, Linee Programmatiche che ponevano una particolare
attenzione alla dimensione della
vita familiare. Ci siamo però resi
conto che parlare di famiglia senza
tener conto delle condizioni personali ed esistenziali in cui vivono le
donne e gli uomini del nostro
tempo si rischiava di fare un’operazione ideologica, estranea alla sensibilità di un movimento educativo.
Non c’è dubbio che questo tema va
ripreso nel senso della riscoperta
più che della riaffermazione.
Abbiamo riflettuto molto sulla comunità, come appare dal Quaderno
sull’educazione e dal Quaderno
del Sinodo e questa riflessione ci
ha condotto ad affermare con forza
che la comunità resta l’elemento
centrale della nostra proposta educativa e della vita del movimento.
Tuttavia è necessario un supplemento di riflessione: se la nostra
proposta è rivolta a tutte le stagioni della vita adulta dai 20 ai 100 e
più anni, non è possibile pensare
ad un unico modello di comunità:
potranno esistere comunità verticali e comunità orizzontali, potranno esistere comunità adatte ai primi anni della vita adulta quando ci
si confronta con le prime esperienze di lavoro e con l’inizio della vita
familiare, e potranno esistere comunità adatte a persone più anziane, per lo più in pensione, di nonni
oltre che di genitori, quando le
energie fisiche cominciano a diminuire. Conservando gli elementi
Le Chiacchierate intorno
al Caminetto
per le diverse stagioni
dello Scautismo
degli adulti
2. Percorsi di Spiritualità e
Catechesi
La nostra scelta educativa come
credenti ci impone un maggior rigore ed una specificità particolare
a vivere la nostra dimensione di fede, il nostro un ruolo di laici adulti nella Chiesa, convinti che il nostro posto è il mondo, che il nostro
compito è di essere uomini e donne di frontiera, che la nostra missione non è di rivolgerci ai pii ed ai
devoti, ma alla Samaritana, all’adultera, al pubblicano, ai viandanti
di Emmaus, ed a loro non faremo
prediche ma, sull’esempio del
Maestro, ci chineremo con tenerezza all’ascolto per dire poi
«vieni e camminiamo insieme»,
17
ASSEMBLEA NAZIONALE ELETTIVA
perché la strada per cercare la verità è il dialogo, la strada per comunicarla è la misericordia. Scopriremo che nel momento in cui ci chiniamo all’ascolto riconosciamo di
essere noi stessi Samaritana, pubblicano, adultera, viandanti di Emmaus. La nostra presenza e condivisione del mondo ci espone sempre al rischio della tentazione e del
peccato.
Per questo torneremo costantemente ad alimentarci e a trovare
forza nell’unica Parola ed alla
Mensa comune.
Sappiamo bene che questa missione ci espone al rischio dell’incomprensione, ma noi resteremo in
ginocchio di fronte ai nostri pastori e alla nostra comunità ecclesiale
a esporre i bisogni ed i diritti dei
poveri, dei disorientati, dei delusi
che abbiamo incontrato, a raccontare le nostre esperienze, a comunicare le gioie, le speranze, le sofferenze degli uomini e delle donne
con i quali abbiamo dialogato perché sappiamo che il nostro luogo
non è la sagrestia ma il sagrato, la
piazza e la strada.
Questa è una scelta impegnativa
che esige un cammino semplice ed
esigente di spiritualità e catechesi
che non si alimentino di liturgie
solenni delle cattedrali, di raffinati
e ricchi momenti di meditazione e
preghiera dei monasteri, di frequentazione delle sapienti biblioteche delle abbazie.
La nostra spiritualità e catechesi
per adulti deve essere quella essenziale di uomini e donne del
cammino, quella spiritualità e catechesi simbolicamente rappresentate dalla leggerezza della bisaccia e dalla forza della forcola
del pellegrino.
C’è quindi un’originalità tutta da
scoprire nei percorsi di spiritualità e catechesi per adulti, un cammino che è anche un servizio alla
Chiesa. Le nostre parrocchie e le
nostre diocesi sono troppo concentrate sulla catechesi sacramen-
18
tale dell’iniziazione cristiana,
troppi percorsi di spiritualità sono
solo adattamenti della spiritualità
monastica e dei religiosi, e non
colgono la difficile dimensione di
presenza del laico nel mondo e
nella storia. Questo è un cammino
difficile ed impegnativo perché è
proprio «dentro le contraddizioni
della storia e del mondo» che
siamo chiamati a realizzare i valori evangelici.
Questo è stato il compito al quale
si è maggiormente dedicata la
Commissione Ceschi che ha raccolto materiale ed ha riflettuto su
come procedere in questa ricerca
partendo dalle lezioni appassionate
di Bruna Costacurta al Convegno
di Assisi nel 2007.
Abbiamo iniziato il nostro cammino con il 1° Convegno Nazionale
dei nostri Assistenti Ecclesiastici:
un’esperienza che si è dimostrata
di grande ricchezza non solo per
gli apporti che ci sono venuti da
teologi, pastori, sacerdoti impegnati nella realtà quotidiana, testimoni autorevoli, rappresentanti di
esperienze significative dell’associazionismo adulto, ma anche perché i nostri AE hanno potuto dialogare tra loro e con alcuni componenti del Consiglio Nazionale.
Il nostro Assistente Nazionale sta
già progettando il 2° Convegno per
il prossimo gennaio dal tema La
missione dei laici cristiani nella
società e nella chiesa. Far rivivere il Concilio.
I Caminetti Gialli di Alghero a partire dalla relazione del prof. Fulvio
De Giorgi hanno fornito un ulteriore contributo.
L’impegno del prossimo triennio
sarà quello di fornire a tutte le Comunità e a tutti gli Adulti Scout,
ma anche a tutti gli adulti che guardano alla nostra esperienza ed alla
Chiesa italiana, delle Tracce sulle
quali camminare e sulle quali confrontarsi. Tracce e non Manuale,
strumento vivo da arricchire e far
crescere.
SETTEMBRE-OTTOBRE 2010
Tracce di Catechesi e
Spiritualità per Adulti
per camminare e
confrontarsi insieme
3. Entra nella Storia
Lo stile scout si concretizza nell’età adulta principalmente con la
scelta decisiva e permanente del
servizio. Sarebbe il fallimento dell’educazione scout se sfuggisse la
prospettiva di essere felici facendo
felici gli altri. Il servizio – qualunque esso sia e in qualunque ambito
– non può essere un un impegno
temporaneo con gli amici finché
non c’è qualcosa di più importante
da fare, ma deve essere una scelta
di vita. È questa la risposta radicale che gli adulti, che hanno fatto
propria l’esperienza dello scautismo, possono dare a una società
orientata all’autosufficienza, all’individualismo, all’esclusione
del diverso.
«L’altruismo, la solidarietà, il senso di fratellanza mettono in moto
passioni, coraggio, idealità»: questa è l’essenza del servizio. Se
l’adulto scout non recupera la dimensione del servizio nella sua
esperienza di sale della terra,
l’adesione alla identità scout si
riduce al ricordo del tempo perduto della giovinezza.
Per questo il terzo asse intorno al
quale abbiamo lavorato è stato quello Entra nella Storia, Entrare nella
storia non vuol certo dire diventare
famosi, diventare importanti, ma nel
senso proprio di essere più consapevoli e più corresponsabili. Amiamo i
nostri fratelli, amiamo il nostro
tempo, amiamo il mondo che ci è
stato affidato, sapendo bene che
l’amore non è solo sentimento, ma
relazione e la relazione comporta
conoscenza, coinvolgimento e impegno. Vogliamo dire con gli india-
ASSEMBLEA NAZIONALE ELETTIVA
SETTEMBRE-OTTOBRE 2010
ni d’America «…il mondo non ci è
stato dato in eredità dai nostri padri
ma ci è stato dato in prestito dai
nostri figli…».
La realtà, sempre più complessa ed
in sempre più rapida trasformazione richiede un supplemento di consapevolezza, richiede scelte più
impegnative al livello personale,
comunitario e di movimento. Questa consapevolezza e questo impegno sono già presenti nelle Linee
Programmatiche di Montesilvano,
scaturite anche dalla riflessione del
Convegno di Locri sulla legalità,
ma sono divenute sempre più evidenti man mano che proseguiva il
lavoro svolto soprattutto dalla
Commissione Mira che ha iniziato
a riflettere a partire dai temi del
Creato e dell’Ambiente.
Questa riflessione ha condotto alla
pubblicazione del prezioso Quaderno di Strade Aperte n° 1 Fare
strada nel creato, a realizzare
un’Isola della Competenza su questo tema, a celebrare la giornata
del 1° settembre con un segno di
solidarietà con l’ambiente.
Il lavoro è poi proseguito costruendo un percorso di riflessione intorno al tema Entra nella Storia: che
si è avvalso dei contributi di tanti
Adulti Scout, e dei contributi e delle testimonianze emerse nei Caminetti Rossi del Sinodo a partire
dalla relazione di Franco Passuello. Queste riflessioni daranno luogo ad un nuovo Quaderno che arriverà nelle nostre case entro la fine
dell’anno ma non vuole rappresentare un documento definitivo, ma
un supporto per camminare, il nostro bastone del pellegrino, ma la
strada è tutta davanti a noi con i
suoi ostacoli, con le sue difficoltà,
ma anche con la sua bellezza, con i
suoi incontri con le sue scoperte.
Da queste riflessioni sono scaturite
alcune Isole della Competenza del
nostro Arcipelago delle Opportunità: l’Isola delle povertà, l’Isola del
Sorriso, l’Isola del treno di Lourdes
ma tante altre ne potranno nascere.
•
Entra nelle Storia:
«…il mondo non ci è
stato dato in eredità
dai nostri padri
ma ci è dato in prestito
dai nostri figli…»
4. Mondialità
Fa parte della nostra missione la
scelta della Mondialità. Le Linee
Programmatiche di Montesilvano
indicavano la Mondialità come
impegno prioritario sulla base di
quanto contenuto nel Patto Comunitario e nello Statuto.
Sul tema della Mondialità ha lavorato anche la Commissione Denti.
Tre sono le piste sulle quali il
MASCI e tutto lo scoutismo degli
adulti ha deciso di continuare a
camminare per dare concretezza a
questo impegno che lo Statuto affida per la sua attuazione in primo
luogo al Segretario Internazionale
ma che deve vedere il coinvolgimento convinto di tutte le realtà
del movimento a tutti i livelli:
• educazione alla Pace e alla
Mondialità;
• solidarietà Internazionale;
• scoutismo internazionale.
L’Educazione alla Pace ed alla
mondialità ha visto la realizzazione
di due Seminari Nazionali a San
Miniato e a Meta di Sorrento. Molte
regioni hanno scelto questo tema,
pur con diverse sottolineature, come
proprio Polo di Eccellenza, con
Convegni e Seminari di riflessione.
Sarà importante raccogliere tutte
queste riflessioni e queste esperienze per farle diventare patrimonio
vivo di tutto il movimento. Sul piano
della Solidarietà Internazionale
due sono le novità che vogliamo
sottolineare con maggior forza.
•
Finalmente l’idea di una ONG,
attualmente solo onlus, promossa dal movimento dedicata alla
Cooperazione Internazionale, è
diventata con ECCOMI una
realtà, non solo sulla carta ma
viva ed operante anche con una
sezione a Verona. ECCOMI è
presente con i suoi progetti in
Burundi, in Burkina Faso, in
Togo, in Brasile e nuovi progetti potranno aggiungersi in altri
paesi del Sud del mondo.
ECCOMI ha collaborato a gestire con il Masci i progetti del
MASCI per il terremoto d’Abruzzo e per Haiti.
Dalle esperienze di ECCOMI è
nata l’Isola della Competenza
sulla Cooperazione Internazionale. Occorre però ricordare che
ECCOMI non vuole essere solamente un operatore di progetti
ma una realtà capace di raccogliere tutte le esperienze di Solidarietà Internazionale, a partire
da Harambee Costa Kenya, realizzate, in qualunque modo e con
qualunque partner, dalle regioni
e dalle comunità e metterle in rete, valorizzarle, scambiare le
esperienze superando incomprensioni e diffidenze. C’eravamo impegnati in questo triennio
a realizzare il censimento di tutte
queste esperienze e metterlo a
disposizione di ECCOMI perché
potesse svolgere quest’azione di
rete: purtroppo non ci siamo riusciti, ma questo deve restare un
impegno del Segretario Internazionale per il prossimo triennio.
La scorsa primavera è stato firmato dai Presidenti dell’AGESCI e del MASCI un Protocollo
d’Intesa per «un comune impegno a favore dei Sud del mondo». I contenuti di questo Protocollo sono ormai noti a tutti ed il
suo significato per il movimento
è evidente ma scrivere un documento è facile, anche se c’è voluto molto tempo, molto più difficile sarà dargli attuazione. Il testo
19
ASSEMBLEA NAZIONALE ELETTIVA
SETTEMBRE-OTTOBRE 2010
di questo accordo assegna compiti impegnativi ai Responsabili
Internazionali dell’AGESCI ed
al Segretario Internazionale del
MASCI. Si tratta ora di trovare
forme, modi e tempi di collaborazione capaci di rendere operante e efficace questo Protocollo
Nel campo della Solidarietà Internazionale c’è inoltre un tema che
presenta i caratteri dell’urgenza:
quello dell’Immigrazione e nuova
cittadinanza. Un tema al quale diverse regioni hanno rivolto la loro
attenzione come il Polo di Eccellenza del Lazio su Scautismo senza
frontiere, ma che richiede una riflessione comune più condivisa.
Da diverse persone viene il suggerimento di far crescere questa condivisione intorno ad un progetto
nazionale Di che colore è la pelle
di Dio?…, ma questo sarà compito
del prossimo Consiglio Nazionale.
colare fatto di momenti diversi e lo
abbiamo condiviso con il Comitato
Mondiale. Adesso tocca a noi realizzare questo programma che,
sotto la guida del Segretario
Internazionale e della Presidente
del Comitato Organizzatore, dovrà
vedere la partecipazione ed il coinvolgimento di tutto il movimento.
È una sfida importante e ci si aspetta molto da noi, e noi dovremo
essere in grado di corrispondere a
queste attese. Sarà il nostro maggiore impegno per il 2011. Ancora
una volta ce la faremo.
La Solidarietà
Internazionale
La “rete” di ECCOMI
Il Protocollo
AGESCI- MASCI per un
comune impegno a favore
del Sud del mondo
«Di che colore è
la pelle di Dio?…»
•
•
•
Il terzo ambito in cui si è sviluppata la Mondialità è stato quello della
Fraternità Internazionale dello
Scautismo e del Guidismo.
Dopo le emozioni delle celebrazioni del Centenario culminate nell’Alba del Centenario vissuta al
Jamboree dalla nostra pattuglia di
ambasciatori dello scautismo degli
20
adulti, il triennio si è aperto con la
Conferenza Mondiale dell’ISGF
nel corso della quale è stato assegnato al MASCI l’organizzazione
della Conferenza Mondiale del
2011. Abbiamo partecipato all’Incontro del Mediterraneo 2009 in
Portogallo, ci apprestiamo a partecipare alla Conferenza ISGF della
Regione Europa a Cipro, una nuova pattuglia del MASCI di ambasciatori dello scautismo degli adulti si sta preparando a partecipare al Jamboree del 2011 in Svezia.
L’impegno più rilevante resta l’organizzazione della Conferenza
Mondiale del 2011.
La località scelta è la bellissima
Villa Olmo nell’affascinante cornice del lago di Como.
La macchina organizzativa ormai
funziona a pieno regime e il Comitato Organizzatore è al lavoro presieduto da Virginia Bonasegale
eletta dal Consiglio Nazionale ad
assumere questa piena responsabilità secondo le indicazioni del Comitato Mondiale.
Il Comitato Mondiale ha svolto
quest’anno la propria riunione annuale in prossimità di Como ed ha
avuto la possibilità di verificare i
luoghi e di confrontarsi con il Comitato Organizzatore sugli aspetti
organizzativi e di programma.
Le scelte operative sono state quasi
tutte fatte, i preventivi esaminati, il
budget definito ed a giorni sarà consegnata la Scheda di Partecipazione.
Dobbiamo ricordare tuttavia la
maggiore motivazione che ci ha
spinto ad avanzare a Vienna la nostra candidatura ad organizzare la
Conferenza Mondiale: vogliamo
che la Conferenza Mondiale non
sia solo il momento degli adempimenti burocratici (modifica dello
Statuto, elezione del Comitato
Mondiale,…), ma diventi una grande esperienza di scautismo degli
adulti al quale possano partecipare
Adulti Scout di tutte le parti del
mondo. Per questo motivo abbiamo costruito un programma parti-
2011
Anno Internazionale
del MASCI:
Gli ambasciatori
dello scautismo
degli adulti al Jamboree
in Svezia
La Conferenza
Mondiale dell’ISGF a
Villa Olmo (Como)
•
•
LA VITA DEL MOVIMENTO
La riflessione sulla nostra missione non interrompe la vita ordinaria
del movimento la cui storia non
comincia da capo ogni tre anni ma
ha una sua continuità, un suo fluire nel tempo che è la maggiore
garanzia di solidità. Le funzioni
istituzionali del movimento sono
chiamate ad operare sempre con
maggiore efficacia ed efficienza ed
a loro occorre porre sempre maggiore attenzione, migliorandone la
qualità ed adeguandole ad esigenze sempre nuove.
ASSEMBLEA NAZIONALE ELETTIVA
SETTEMBRE-OTTOBRE 2010
1. Le strutture di Servizio
territoriale; è l’ambito dove realizzare concretamente ed efficacemente le linee programmatiche che
l’Assemblea consegna ed i progetti messi in campo dal Consiglio
Nazionale.
Non si è realizzato inoltre quell’auspicato, difficile equilibrio tra
collegialità, autonomia e responsabilità personale nella chiarezza
degli obiettivi, dei limiti e dei
compiti, nonostante l’impegno
profuso fin dall’inizio in questa direzione dal Segretario Nazionale.
Queste due difficoltà non sono
state superate, come auspicabile,
grazie ad un vero gioco di squadra
quanto piuttosto dal grande impegno profuso da molti componenti
del CE nel loro specifico settore di
competenza e soprattutto dalla onnipresenza generosa del Segretario
Nazionale.
Sono due criticità, che non hanno
compromesso la vitalità del movimento, ma alle quali sarà bene
porre attenzione. C’è chi pensa
che questi problemi si risolvano
modificando le regole esistenti o
introducendone di nuove; io ricordo sempre le parole che mi
disse tanti anni fa un vecchio militante politico, uno di quei politici buoni che hanno fatto la storia
bella dell’Italia del dopoguerra:
«i problemi e le difficoltà non si
superano solo con le leggi ma
soprattutto con la politica, vale a
dire con i comportamenti e la
responsabilità».
a) Le Strutture collegiali
Lo Statuto approvato all’Assemblea di Rimini, innovando rispetto
al passato, parlando degli organi
del movimento ai diversi livelli, li
chiama strutture di servizio. Non
si tratta di una raffinatezza lessicale ma una scelta di valore: la centralità è il servizio. Come pure, anche se in modo meno esplicito, le
strutture di servizio sono chiamate
ad operare in modo collegiale. Sono questi i due aspetti che maggiormente desideriamo valutare
per il triennio trascorso e riflettere
per il prossimo futuro. Per questo
motivo mi soffermo sulle strutture
di servizio che sono chiamate ad
operare collegialmente al livello
nazionale
I. Consiglio Nazionale
Il Consiglio Nazionale, dopo il Mini Campo di settembre a Sant’Anna di Sala, si sarà incontrato 10
volte nel corso di questo triennio,
per due giornate piene di lavoro,
con una presenza quasi sempre
totale dei suoi componenti. Ho già
avuto modo di dire come il Consiglio Nazionale sia stato il vero motore del movimento al livello nazionale. Non c’è stata iniziativa,
programma, progetto, evento interno ed esterno (cose talvolta anche
noiose e poco appassionanti) che
non sia stato portato all’attenzione
e all’esame del Consiglio Nazionale, e sul quale il Consiglio Nazionale non abbia discusso e deliberato e dato indicazioni operative
concrete al Comitato Esecutivo valutandone in seguito i risultati. Ma
questa è anche una grande responsabilità: il Consiglio Nazionale è
così chiamato ad assumersi collegialmente anche la totale responsabilità di errori o manchevolezze
che si possono essere verificati nel
corso di questi tre anni. Tuttavia
mi sembra di poter dire che il miglior risultato che il Consiglio Na-
zionale ha realizzato in questo
triennio non sono stati solamente
l’efficacia e l’efficienza del suo lavoro, quanto piuttosto lo stile ed il
clima. Possiamo dire che nel tempo è andata crescendo la Comunità
nazionale del Consiglio Nazionale
che ha saputo alternare momenti di
lavoro (talvolta anche molto pesanti) a momenti di festa, di gioco,
di riflessione, di preghiera e di celebrazione. Così è cresciuta l’amicizia e la confidenza tra tutti i
membri del Consiglio, e i nuovi
Segretari Regionali che man mano
si sono avvicendati sono stati accolti con immediatezza.
II. Comitato Esecutivo
Il Comitato Esecutivo sotto la guida di Alberto, Segretario Nazionale, si è incontrato 10 volte nel corso di questo triennio, più diverse
riunioni virtuali tramite SKYPE.
Il Comitato Esecutivo ha svolto
con pienezza il suo compito di dare
attuazione fedele e puntuale alle
indicazioni provenienti dal Consiglio Nazionale. Il Mini campo congiunto di settembre, la partecipazione di diversi componenti del
CE ai lavori del CN hanno consentito di realizzare una forte sintonia
tra CN e CE. Questo è un aspetto
molto positivo e rappresenta anche
un passo avanti rispetto al passato.
Non si possono tuttavia tacere
alcuni aspetti sui quali è necessaria
una riflessione.
Non tutti coloro che sono stati
chiamati a far parte del Comitato
Esecutivo hanno compreso a pieno
il servizio che veniva loro richiesto. Coloro che accettano un incarico a qualunque livello del movimento debbono essere consapevoli
che è una scelta di servizio alla
quale dedicare intelligenza, passione, competenza, ma anche tante
energie e tanto tempo. È un impegno, non un incarico di prestigio,
non un luogo dove sostenere le
proprie personali convinzioni, e
neppure di mera rappresentanza
«I problemi e le difficoltà
non si superano solo con
le leggi ma soprattutto
con la politica, vale a
dire con i comportamenti
e la responsabilità»
21
ASSEMBLEA NAZIONALE ELETTIVA
SETTEMBRE-OTTOBRE 2010
2. Rapporti con il mondo esterno
•
a) Rapporto con lo scautismo
giovanile
Nella Premessa le Linee Programmatiche 2007 affermavano: «L’esperienza del Centenario ci ha reso
consapevoli che lo scautismo adulto non può essere discosto dallo
scautismo giovanile e, secondo il
principio dell’imparare facendo,
che sono le occasioni concrete di
collaborazione e servizio che accrescono la conoscenza e determinano l’arricchimento reciproco».
Abbiamo perciò cercato di costruire rapporti di dialogo, di confronto
e di collaborazione con tutte le
realtà che in diverso modo fanno
riferimento allo scautismo ed al
guidismo in Italia.
In primo luogo con l’AGESCI alla
quale ci uniscono radici, valori e
storia comune; un rapporto che ha
trovato nell’amicizia tra i Presidenti, la Capo Guida e il Capo
Scout dell’AGESCI e il Presidente
ed il Segretario Nazionale del
MASCI, un elemento di particolare significato. Ma tutta la storia di
questi tre anni è segnata da momenti comuni: i Presidenti e l’Assistente Nazionale dell’AGESCI
sono venuti al nostro Consiglio
Nazionale; Alberto ed io siamo
sempre stati presenti all’apertura
del Consiglio Generale dell’AGESCI dove io ho portato il saluto
non rituale del MASCI e la Comunità MASCI di Scorzè ha continuato a svolgere il servizio di cucina; don Francesco Marconato,
AEN dell’AGESCI, ha partecipato
al nostro Convegno Assistenti; ci
siamo periodicamente incontrati
con i Presidenti per verificare le
iniziative comuni: Comunità Foulard Blanc, Centro Studi Mario
Mazza, Intervento nelle Tendopoli
d’Abruzzo, Jamboree 2011, … La
collaborazione nei mesi di luglio
ed agosto 2009 nelle tendopoli
d’Abruzzo tra Adulti Scout e giovani dell’AGESCI ha mostrato
22
come giovani ed adulti insieme,
nella concretezza del servizio, possano lavorare ad un nuovo patto
tra le generazioni; un gruppo di
Adulti Scout guidato da Alberto ed
un gruppo di scolte, rover e capi
guidati dall’incaricata Internazionale AGESCI Noemi Ruzzi hanno
realizzato per due anni un campo
di lavoro in Burkina Faso, esperienza dalla quale dovrà nascere un
vero progetto di cooperazione
internazionale. Molte altre sono
state le esperienze comuni ma
desidero sottolineare le due a mio
avviso più importanti:
I. a maggio 2009 per la prima
volta abbiamo realizzato insieme AGESCI e MASCI un
incontro sul tema dello scautismo degli adulti. La partecipazione è stata al di sotto delle
aspettative, ma il tono delle
riflessioni ha mostrato come
questo oggi sia un tema comune
non più rinviabile.
II. Nella primavera di quest’anno i
Presidenti dell’AGESCI ed il
Presidente del MASCI hanno firmato un Protocollo d’Intesa di
durata triennale per un comune
impegno verso i Sud del mondo.
Ho già accennato all’importanza,
alla complessità, alle difficoltà,
ma anche alle speranze legate a
questo documento. Se sapremo
attuarlo e valorizzarlo, potrà
essere l’esempio per avviare
forme concrete di vera collaborazione in molti altri campi di
comune interesse.
Questo cammino comune è stato
avviato anche in molte regioni ed
in molti territori. Questa è la strada
per passare dal buon vicinato alla
collaborazione attiva, alla assunzione di comuni responsabilità, ad
assumere insieme la responsabilità
di una proposta di scautismo per
adulti.
Ma i rapporti con lo scautismo giovanile non si sono però limitati
all’AGESCI:
abbiamo incontrato più volte, sia
in sede FIS che in altri incontri, i
Responsabili Nazionali del
CNGEI: il nuovo Capo Scout,
appena eletto, ha partecipato
insieme al Responsabile Nazionale Seniores, ad un nostro Consiglio Nazionale dove abbiamo
rinnovato il nostro invito a dar
vita alla FIAS e nel frattempo
abbiamo definito alcune forme di
scambio di informazioni;
• sono stato invitato a partecipare
ad un Consiglio Nazionale della
FSE, con la quale manteniamo
rapporti soprattutto di carattere
informale.
Siamo consapevoli che esistono
tante altre realtà di associazioni,
gruppi, Centri Studi, Fondazioni,
redazioni di riviste, che fanno riferimento allo scautismo e svolgono
un servizio importante nel proprio
specifico e secondo la loro missione, e spesso rappresentano anche
un punto di incontro tra le diverse
esperienze presenti dello scautismo in Italia. Con le principali di
queste abbiamo cercato di costruire occasioni di incontro e di collaborazione: con il Centro Studi
Baden Powell, con la Compagnia
di San Giorgio, con l’associazione
Tracce, con la Fondazione Baden,
con la Redazione di R-S Servire,
con l’associazione B-P Park e con
la Rete delle Basi Scout,..
Tutte esperienze di scautismo
adulto alle quali più volte abbiamo
rivolto l’invito a venire con noi
mantenendo le proprie caratteristiche ed il proprio specifico. Mi
rendo conto che una parte della
loro resistenza è costituita anche
da alcune nostre rigidità istituzionali: è un tema sul quale dobbiamo
riflettere.
La cosa tuttavia più importante e
che da tempo andiamo ripetendo a
tutte le realtà ufficiali e non che
fanno riferimento allo scautismo
italiano, è che la sola collaborazione tra scoutismo giovanile ed adulto non basta più. Occorre che il
ASSEMBLEA NAZIONALE ELETTIVA
SETTEMBRE-OTTOBRE 2010
tema dell’Educazione degli adulti
divenga una sfida ed una profezia
di tutto lo scoutismo italiano.
sociazione di associazioni.
Questa rinnovata presenza e collaborazione al livello nazionale, deve diventare presenza e collaborazione al livello delle diocesi e delle
parrocchie: solo così la nostra
dimensione ecclesiale diventa presenza viva.
La sola collaborazione
tra scoutismo giovanile
ed adulto non basta più.
Occorre che il tema
dell’Educazione degli
adulti divenga una sfida
ed una profezia di tutto
lo scoutismo italiano.
Vita nella Chiesa
Immediatamente dopo l’Assemblea di Montesilvano p. Federico
Lombardi ci ha comunicato che i
sempre più gravosi impegni che gli
venivano richiesti dalla Chiesa
divenivano incompatibili con il
servizio di AEN al quale si era dedicato con generosità per quasi
quindici anni. Il MASCI dovrà essergli sempre grato per la sua presenza, per la sua testimonianza,
per il suo servizio, per le cose preziose che p. Federico ci ha donato:
La Preghiera dell’Adulto Scout e
le Dieci parole.
Il Consiglio Permanente della CEI
nel gennaio 2008 ha scelto, tra i
nominativi di sacerdoti qualificati
e disponibili da noi proposti, p.
Francesco Compagnoni op, che da
quel momento si è inserito nella
vita delle strutture di servizio del
movimento portando la sua competenza e la sua spiritualità.
Contemporaneamente abbiamo
proseguita l’azione già avviata da
Littorio e da p. Federico per giungere all’approvazione da parte
della CEI dello Statuto approvato
nell’Assemblea di Rimini.
È stata l’occasione per avviare un
proficuo dialogo con i responsabili
degli uffici della CEI.
A settembre 2008 il Consiglio
Permanente della CEI ha approvato il nostro Statuto, esprimendo in
colloqui diretti apprezzamento per
la qualità ed i contenuti del nostro
Statuto e del nostro Patto Comunitario, chiedendo solamente due
piccole modifiche, che ci apprestiamo ad accogliere in apertura
dell’Assemblea, per rendere omogeneo il nostro Statuto con quelli
delle altre aggregazioni laicali.
Questo atto, che ci inserisce a
pieno titolo tra le aggregazioni laicali della Chiesa italiana, avviene
così dopo molti anni dall’approvazione dello Statuto del MASCI alla
sua fondazione.
Subito dopo l’approvazione del
nostro Statuto l’AEN ed il Presidente hanno incontrato il Segretario Generale della CEI, SE mons.
Mariano Crociata, con il quale
hanno avuto un colloquio molto
franco ed amichevole sul MASCI
e sulla sua missione. Mons. Crociata presiederà la Celebrazione
Eucaristica a conclusione della nostra Assemblea.
Partecipiamo così a pieno titolo
alla Consulta Nazionale delle Aggregazioni Laicali, dove siamo
rappresentati dalla preziosa opera
di Littorio Prezioso.
Ci siamo così inseriti fin dall’inizio nel cammino di preparazione
alle Settimane Sociali: il Segretario del Comitato Scientifico ha
partecipato ad un nostro CN, il CN
ha approvato un nostro apprezzato
contributo per il documento preparatorio, predisposto da un piccolo
gruppo di lavoro.
Abbiamo partecipato, su iniziativa
dell’Azione Cattolica ed insieme
ad altre aggregazioni laicali, alla
formulazione di opuscoli di spiritualità per i laici.
È in corso la nostra adesione a Reti
in Opera nonostante le incertezze
in cui sembra muoversi questa as-
b) Vita nella società italiana
Nelle Linee Programmatiche di
Montesilvano, ed in una specifica
Mozione, era esplicito l’invito ad
una cittadinanza sempre più consapevole, ad essere più coinvolti
nella vicenda civile, sociale e politica del nostro tempo, a lasciarci
interpellare dalle vicende della storia e a porci in rete con tutte le
realtà che operano e si impegnano
per il bene comune.
Guardando con occhio sereno al
lavoro svolto nei Poli d’Eccellenza
ed alle riflessioni del Sinodo mi
sembra che questa sensibilità sia
molto cresciuta e che sia venuta
meno definitivamente quella paura della dimensione politica che
spesso ci ha frenato ed impedito di
far sentire la nostra voce.
Il Consiglio Nazionale ha riflettuto
più volte ed ha espresso con autorevolezza il punto di vista del movimento su alcune questioni che ha
ritenuto importanti: la pace, il dovere dell’accoglienza degli immigrati, la libertà di stampa, l’unità
d’Italia, …
Siamo consapevoli che, ogni volta
che ci esprimiamo pubblicamente,
qualche Adulto Scout può non
riconoscersi nelle opinioni espresse dal Consiglio Nazionale; tuttavia, nel rispetto assoluto delle pluralità di opinioni che deve essere
assolutamente garantita pur nel
rispetto dei nostri valori condivisi,
il movimento non può restare
cieco, sordo e muto di fronte ai
drammi ed alle sfide dei nostri
giorni. Allo stesso tempo occorre
molta saggezza e molto equilibrio:
la tentazione di intervenire sempre
e comunque su ogni evento che
23
24
ASSEMBLEA NAZIONALE ELETTIVA
SETTEMBRE-OTTOBRE 2010
l’attualità propone sarebbe sciocco
e superficiale, occorre saper valutare quali sono gli eventi che veramente ci interpellano con forza, sui
quali offrire la nostra competenza
specifica e dove è in gioco la
nostra identità e la nostra missione.
Occorre veramente saper discernere dove gli eventi appartengono ad
una quotidianità amplificata dalla
sovraesposizione mediatica e dove
veramente sono in gioco questioni
determinanti nella vita dell’uomo e
nella storia del mondo. È un crinale difficile che non rinunciamo a
percorrere.
Aiuta in quest’opera di discernimento il mettersi in rete con altre
realtà che operano e si impegnano
per il bene comune. In questo
campo la nostra esperienza è limitata: abbiamo aderito alle Campagne promosse dalla FOCSIV contro la povertà e per il rispetto degli Obiettivi del Millennio, abbiamo aderito e partecipato regolarmente alla Marcia della Pace Perugina-Assisi dicendo che noi non
vogliamo limitarci a parlare di
pace ma vogliamo fare la pace,
abbiamo aderito e partecipato alla
Marcia Mondiale della Pace, aderiamo al Consorzio GOEL che
opera per il riscatto delle terre do-
luppata su due filoni: quello tradizionale della rivista Strade Aperte
e quello più legato alle nuove tecnologie a partire dal Portale.
La rivista ha subito almeno tre
cambiamenti nel corso di questi tre
anni non solo dal punto di vista
grafico, dell’impaginazione, del
numero di pagine ma soprattutto
dei contenuti.
Sono nati i Quaderni che vogliono
essere dei veri strumenti di lavoro
per le comunità e che raccolgono
in modo ordinato il patrimonio di
riflessione del movimento su alcuni temi specifici. Alla fine del
triennio avremo pubblicato 6 o 7
Quaderni.
Lo scorso anno c’è stata la prima
sperimentazione del Calendario.
Quest’anno abbiamo avviato Strade Aperte on-line che rappresenta
la naturale estensione di Strade
Aperte superando i limiti di spazio
e di costo che la carta stampata
comporta.
Il Portale, superando la visione del
sito statico, rappresenta oggi per il
movimento la vera finestra sul
mondo sempre aperta e dove è possibile un dialogo costante. È uno
strumento vivo che, affiancato dalla Newsletter, ci mette quotidianamente in contatto con l’interno e
l’esterno del movimento, uno strumento apprezzato dagli Adulti
Scout ma anche da tutto il mondo
della rete come ci dicono le statistiche pubbliche.
Questi cambiamenti, indicati da
una Mozione di Montesilvano, sono stati sostenuti e incoraggiati da
una riflessione approfondita promossa dalla Commissione Ceschi
che, partita dal Master di Belvedere, ha avuto il suo momento più
ricco nel Convegno sulla Comunicazione di Loreto.
È un peccato che tutto il materiale
e le riflessioni di questi incontri
non siano ancora disponibili per
tutti in forma organica sotto forma
di un Quaderno. La Comunicazione non è una materia per speciali-
ve è presente la mafia attraverso
la nostra rappresentanza affidata
alla Segretaria Regionale della
Calabria, abbiamo aderito di recente al Forum Italiano dei movimenti per l’Acqua.
Sarà utile e forse necessario coinvolgerci anche in iniziative di più
ampio respiro come il Forum del
Terzo Settore dove la nostra presenza non solo sarebbe ben accolta ma
è anche ripetutamente richiesta.
C’è però una difficoltà che dobbiamo responsabilmente affrontare:
aderire ad iniziative non vuol dire
aggiungere una firma e una sigla a
tante altre ma è un cammino da
condividere, appuntamenti da
rispettare, eventi da organizzare,
decisioni da condividere; per cui
l’adesione richiede persone che si
dedichino a questo come espressione del Consiglio Nazionale.
Dobbiamo essere consapevoli dei
nostri limiti di tempo, di risorse e
della povertà dei nostri mezzi.
3. Le funzioni prioritarie
a) Comunicazione
La Comunicazione è stata una funzione che in questi anni ha presentato le maggiori novità e si è svi-
ASSEMBLEA NAZIONALE ELETTIVA
SETTEMBRE-OTTOBRE 2010
sti: nella società dell’informazione
è necessaria una consapevolezza
comune e condivisa.
Tre elementi mi sembra tuttavia
che siano emersi con chiarezza:
• è stato riaffermato con forza
che, in un movimento di educazione permanente, nulla può
sostituire la comunicazione faccia a faccia: il dialogo, l’incontro, la vita di comunità. Solo il
rapporto diretto faccia a faccia
crea convinzioni profonde,
comunione, motivazioni forti.
• è stata superata, spero definitivamente, la guerra civile tra sostenitori della carta stampata ed i
fanatici delle nuove tecnologia.
Sono due strumenti ambedue essenziali: se la rivista ed i Quaderni, grazie anche alla loro materialità, rappresentano la continuità, sono segno di identità e di
stabilità, l’uso delle nuove tecnologie, grazie alla loro virtualità, consente la freschezza dell’immediatezza e della tempestività, la possibilità di superare
vincoli di tempo e di spazio;
• è sempre più necessaria una
educazione alla lettura critica:
in un tempo di sovrabbondanza
di comunicazione e di informa-
situazione non è ancora risolta e
questo mette a rischio la sopravvivenza di tante testate.
Per quanto ci riguarda, facendo un
lavoro attento di tagli dei costi, pur
dovendo necessariamente ridurre
alcuni aspetti, riusciremo a mantenere in vita la nostra testata con la
periodicità consueta.
zione è necessario superare il rischio della bulimia della comunicazione e dell’entropia dell’informazione. Il nostro sistema di comunicazione potrà servire anche a questo.
Risulta così evidente che la funzione comunicazione è sempre più
importante nei suoi due aspetti.
C’è tuttavia un’osservazione da fare: quanto sin qui realizzato è stato
il frutto solitario del grande e generoso impegno rispettivamente
del Direttore della rivista e della
Incaricata alle Nuove Tecnologie
nonostante gli accorati appelli alla
collaborazione che ambedue hanno lanciato e nonostante i tentativi
deludenti di dar vita a delle vere
redazioni. Questo però è un punto
chiaro: nel prossimo triennio dovranno nascere delle vere redazioni intorno alla rivista ed al Portale.
Un faticoso lavoro collegiale è
garanzia di stabilità, di continuità,
di equilibrio; evita che, in caso di
assenze prolungate o di improvvisi
cambiamenti, una funzione così
vitale debba subire delle interruzioni o vada perduto un patrimonio
faticosamente costruito. Creare
delle redazioni non vuol dire solamente trovare persone disponibili
ma essere pronti alla condivisione,
al dialogo, alla corresponsabilità,
in altri termini una redazione è
vera se è una reale esperienza collegiale, se si accetta la fatica del
lavorare insieme.
Parlando di comunicazione non si
può non accennare agli effetti del
recente Decreto Ministeriale sulle
agevolazioni postali della stampa in
abbonamento. Un colpo durissimo
a tutta la grande realtà della piccola
stampa politica, sindacale, associativa, religiosa, diocesana,.. che
costituisce una enorme ricchezza
culturale del paese rispondendo al
dettato costituzionale della libertà
di informazione. Noi ci siamo associati a quanti, indignati, hanno
richiesto il ritiro o almeno la modifica di questa norma; al momento la
b) Sviluppo
Nel corso di questo triennio, man
mano che precisavamo meglio i
contenuti della nostra missione
diventava sempre più importante
la funzione Sviluppo all’interno
del movimento.
Non ci interessa e non fa parte della nostra cultura lo sviluppo quantitativo per diventare più grandi ed
importanti.
Tutto il lavoro fin qui svolto da
molti anni ci ha condotto a definire il nostro specifico servizio, la
nostra vocazione e la nostra missione: vogliamo offrire alla società
ed alla chiesa italiana una proposta
di educazione per adulti, abbiamo
scelto come missione di mettere al
servizio delle donne e degli uomini del nostro tempo ambienti dove
consentire qui ed ora ad ogni persona di vivere con pienezza, autenticità, capacità critica e responsabilità il proprio tempo e la propria
condizione, abbiamo scelto come
nostra missione di accettare la sfida educativa utilizzando gli elementi fondamentali del guidismo e
dello scautismo come strada verso
la felicità. Da qui il senso vero del
nostro impegno per lo sviluppo.
Dobbiamo partire da una considerazione rassicurante: come ci dicono i nostri censimenti, il MASCI
conta più di 6000 Adulti Scout presenti in tutte le regioni d’Italia
distribuiti su più di 300 comunità:
questo dato ci dice che siamo una
delle maggiori realtà associative
italiane di persone attive. Chi è
socio del MASCI non lo fa solo
per ricevere una rivista o per avere
qualche servizio o qualche sconto
25
ASSEMBLEA NAZIONALE ELETTIVA
diventare un progetto fondamentale
di tutto il movimento assegnato in
primo luogo alle regioni. Questo
progetto dovrà individuare con chiarezza i bacini preferenziali ai quali
rivolgerci, i canali da utilizzare, gli
strumenti da mettere in campo; ma
anche quali novità, quali cambiamenti saranno necessari al nostro
interno, mantenendo la fedeltà ai
principi costitutivi, per rendere sempre più attraente la nostra proposta.
particolare, ma per vivere un’esperienza coinvolgente ed attiva.
Ancora una considerazione importante: siamo una delle pochissime
realtà associative in Italia, giovanile e adulta, religiosa e laica, che
continua a crescere sia pur lentamente, mentre il panorama associativo è in continua contrazione.
È un buon inizio, vuol dire che la
nostra proposta ha senso ed è riconosciuta.
Sappiamo allo stesso tempo che in
modo più o meno consapevole il
bisogno di ambienti per adulti è
estremamente vasto.
Dobbiamo esaminare con maggiore attenzione i dati dei nostri censimenti per riconoscere i nostri punti
di forza, le nostre debolezze e le
nostre criticità.
Dobbiamo soprattutto analizzare e
valutare i dati relativi ai mondi ai
quali prioritariamente e più direttamente ci vogliamo rivolgere.
Questa consapevolezza ci ha condotto a realizzare il Workshop sullo
Sviluppo a Fara Sabina dove è
emersa con chiarezza la necessità di
dar vita ad un vero Progetto
Sviluppo e come lo sviluppo debba
26
Progetto Sviluppo
La Bottega Artigiana:
I bacini preferenziali
I canali e gli strumenti
Le novità ed
i cambiamenti
•
•
•
Al Workshop questo progetto è
stato chiamato la Bottega Artigiana e il Consiglio Nazionale dovrà
fornire per esso l’impostazione e
gli indirizzi, il Comitato Esecutivo
i materiali, la documentazione e gli
strumenti, ma la sua realizzazione
sarà affidata integralmente alle
regioni.
c) Formazione
Già nel precedente triennio era stata
avviata una profonda rivisitazione
della funzione Formazione che aveva condotto all’impostazione dell’Arcipelago delle Opportunità ed
alla sperimentazione dell’Isola della
responsabilità rivolta ai magister.
Il tema della Formazione è quello al
quale il Consiglio Nazionale ha dedicato maggior tempo anche sulla
base delle riflessioni della Commissione Mira e del lavoro svolto dal
Comitato Esecutivo ed in particolare dall’Incaricato alla Formazione.
È oggi forse possibile trarre delle
SETTEMBRE-OTTOBRE 2010
prime indicazioni su questa nuova
impostazione.
Il modello Arcipelago delle Opportunità, nella sua architettura generale, sembra rispondere bene alle esigenze del movimento.
Le Isole della Responsabilità appaiono la proposta più consolidata
che risponde ad un bisogno reale.
Le Isole della Competenza, dopo
una fase di incertezza, sembrano
essere avviate verso un loro consolidamento anche se occorre fare
due osservazioni:
• le Isole che si mettono in cantiere devono essere più coerenti con
le Linee Programmatiche e con il
Progetto Nazionale, mentre alcune sembrano nascere più dagli
interessi specifici dei proponenti;
• alcune Isole non sembrano rispondere alla finalità specifica
quanto piuttosto sono dei Cantieri e forse potremmo introdurre la categoria delle Isole dell’Esperienza.
Le Isole della Scoperta sono quelle
più critiche. Dopo la prima fase di
sperimentazione, praticamente tutte
le Isole proposte sono state annullate per scarso numero di partecipanti.
Credo che sia sbagliato ricondurre
questa criticità solamente ad aspetti
di ingegneria, di contenuto, di programma o di comunicazione; probabilmente questa tipologia di Isole
rispondeva più ad un desiderio delle
strutture di servizio piuttosto che ad
un reale bisogno diffuso nel movimento. È un modulo che va totalmente ripensato nella proposta
La Formazione dei Formatori, ha
presentato una difficoltà specifica:
i formatori hanno altri incarichi nel
movimento ed il loro calendario è
già fitto di appuntamenti oltre a
quello della specifica Isola da animare. È risultato estremamente
difficile, nonostante la disponibilità di principio, trovare una data
nella quale realizzare questo evento per formatori. Occorrerà trovare
un modo originale per realizzare
questa importante funzione.
ASSEMBLEA NAZIONALE ELETTIVA
Formazione Quadri: aldilà degli
accademici dibattiti sul nome mi
sembra il modulo meno approfondito. Personalmente ho maturato la
convinzione che non vadano aggiunti appuntamenti ad appuntamenti e che la Formazione Quadri
non può essere separata dallo svolgimento della funzione; sono convinto che i luoghi ed i tempi della
Formazione Quadri sono i luoghi
ed i tempi degli incontri collegiali:
la formazione dei Consiglieri Nazionali si realizza all’interno delle
riunioni del Consiglio Nazionale,
quella dei membri del CE all’interno delle riunioni del Comitato, …
Sarà quindi necessario progettare
con questo taglio i diversi incontri
curando l’ambientazione, il clima,
gli spazi non istituzionali di riflessione e di verifica.
Da tutto quanto detto ne deriva che
la funzione della Formazione resta
centrale nella vita del movimento e
molto di più lo è in una prospettiva
di sviluppo. Occorrerà quindi continuare a dedicargli attenzione progettuale e realizzativa.
L’Arcipelago
delle Opportunità:
Le Isole
della Responsabilità
Isole della Competenza
e/o Isole dell’Esperienza
Ripensare totalmente
le Isole della Scoperta
Come la Formazione
dei Formatori ?
I luoghi di vita per
la Formazione Quadri
•
•
•
•
•
4. Funzioni operative e di supporto
a) Economia, Finanza e Organizzazione
Dobbiamo essere orgogliosi della
nostra gestione amministrativa e
finanziaria grazie soprattutto all’opera intelligente e lungimirante degli Amministratori che si sono succeduti in questi anni.
Il nostro bilancio non presenta mai
perdite o disavanzi, questa è la
maggiore garanzia di autonomia,
di indipendenza, di libertà di giudizio, dovremo conservare questa
caratteristica con fedeltà ed orgoglio. Dal 1996, nonostante il costante aumento dei costi, abbiamo
fatto solo una piccolissima variazione alle quote di censimento unicamente per incrementare la quota
destinata alle regioni e per creare
un piccolo fondo di riserva.
I criteri di gestione amministrativa
e finanziaria sono sempre stati
condivisi dal Consiglio Nazionale
e recentemente, per aumentare la
comprensione e la trasparenza dei
fatti contabili, l’Amministratore ha
svolto delle sessioni formative/informative nel corso del Consiglio
Nazionale.
Tutte le nostre attività, le nostre iniziative, i nostri incontri ai diversi
livelli sono stati supportati dall’Incaricato all’Organizzazione che
nell’essenzialità e nel rispetto dei
nostri limiti finanziari ha gestito
l’accoglienza, i trasporti e quanto
necessario per la buona riuscita
delle nostre iniziative. Parafrasando
Bernard Shaw si può dire che «la
buona organizzazione quando c’è
non se ne accorge nessuno, quando
non c’è se ne accorgono tutti».
Questa cura organizzativa ha anche
consentito alla quasi totalità dei
nostri eventi di chiudersi in pareggio ed i rarissimi casi in cui questo
non si è verificato è stato proprio là
dove è mancata una stretta collaborazione tra la regione ospitante e
l’Incaricato all’Organizzazione.
SETTEMBRE-OTTOBRE 2010
Mettiamo in questo paragrafo anche la gestione della sede nazionale, formalmente di proprietà
dell’Ente Mario di Carpegna, che
nonostante alcuni interventi di
manutenzione straordinaria curati
direttamente dal Segretario Nazionale, risponde sempre meno
alle esigenze della nostra vita
associativa. È opportuno cominciare a pensare a concrete soluzioni praticabili.
In quest’ambito va anche collocata
la stretta collaborazione con la
Cooperativa Strade Aperte, alla
quale partecipiamo, che non soltanto è l’editore della nostra rivista
e delle nostre pubblicazioni e il nostro magazzino di riferimento per
uniformi ed attrezzature, ma è anche la struttura che ci eroga una
molteplicità di servizi operativi. È
inoltre la strutture tramite la quale
il nostro sistema partecipa ad altre
iniziative imprenditoriali: la soc.
Fiordaliso, la Cooperativa San
Giorgio, il Consorzio Sala.
È nell’interesse del movimento
che la Cooperativa Strade Aperte
sviluppi sempre di più la sua capacità imprenditoriale.
«La buona
organizzazione quando
c’è non se ne accorge
nessuno, quando non c’è
se ne accorgono tutti».
b) Progetti e Imprese
Nel corso degli anni il MASCI ha
partecipato o promosso iniziative
che possono andare sotto il nome
di Progetti, Imprese o addirittura
Settori.
Ne elenco i principali:
• Centro Studi Mario Mazza
• Comunità Foulard Blanc
27
ASSEMBLEA NAZIONALE ELETTIVA
SETTEMBRE-OTTOBRE 2010
•
•
le e di comunità, a condizione che
questo non comporti variazioni di
spesa e di rappresentanza.
Progetto Sala
Le vie Francigene
Pur non essendo un Impresa Nazionale vale la pena ricordare la Luce
di Betlemme, promossa dalle associazioni scout di Trieste, ma che è
diventato un appuntamento fisso per
quasi tutte le regioni MASCI.
Grande è il significato e l’importanza di queste iniziative per il movimento. Il Consiglio Nazionale
del MASCI ascolta annualmente la
relazione dei responsabili di queste
iniziative, le valuta e le approva e
tutta la relativa documentazione
può essere esaminata nei verbali
del Consiglio Nazionale.
Accanto a queste iniziative ormai
stabilizzate nel tempo, sono nate
quelle dettate dall’emergenza come
è stato l’intervento del MASCI in
occasione del terremoto in Abruzzo
e dei progetti fin qui realizzati, Intervento che proseguirà nel tempo
con la nascita del Centro polifunzionale di Camarda. Come abbiamo
avuto modo di dire fin dai primi
giorni dopo il terremoto: i riflettori
si sarebbero spenti e la gente
d’Abruzzo sarebbe restata sola con
il proprio dolore e le proprie difficoltà; noi, nei limiti delle nostre
possibilità, vogliamo continuare ad
essere vicini a queste persone.
Il terremoto d’Abruzzo ha riproposto l’opportunità, già sollecitata da
tempo, della nostra iscrizione all’Albo del Volontariato della Protezione Civile. Dopo aver ricevuto
l’autorizzazione temporanea per
intervenire nelle tendopoli, abbiamo avviato le procedure per questa
iscrizione che vede coinvolte in
primo luogo le regioni, e che sta
procedendo grazie all’impegno del
Segretario Nazionale.
Si avverte tuttavia in modo sempre
più forte l’esigenza di un coordinamento, di qualcuno che segua in
modo permanente tutte queste iniziative, ne valuti le criticità, le sostenga, intervenga quando necessario; un Incaricato ai Progetti e
alle Imprese che assuma questo
28
compito dedicandogli tempo, energie e competenze, che sia in costante contatto con ECCOMI e con
la Cooperativa Strade Aperte nei
rispettivi ruoli e con tutte le regioni perché queste Imprese e questi
Progetti siano veramente considerate di tutti e non solo di coloro che
ci si dedicano
c) Regolamenti
Il Consiglio Nazionale, grazie all’opera della Commissione Denti,
ha aggiornato tutti i Regolamenti
di cui il movimento dispone.
• Il Regolamento Nazionale.
• Il Regolamento del Consiglio
Nazionale.
• Il Regolamento dell’Assemblea
Nazionale.
• Il Regolamento finanziario.
• La Procedura per la gestione
degli eventi nazionali.
Questi documenti sono oggi disponibili nella forma aggiornata sul
nostro Portale.
Sottolineo due aspetti perché scaturiscono da indicazioni specifiche
contenute in alcune Mozioni approvate a Montesilvano.
Diarchia
Una mozione chiedeva di valutare
l’introduzione della diarchia ai diversi livelli del movimento. Il
Consiglio Nazionale si è interrogato ed ha riflettuto più volte su
questo tema ascoltando anche
l’esperienza di chi ha già vissuto
questa esperienza in altri contesti
associativi.
Il Consiglio Nazionale ha preso atto che al momento la diarchia è attuata solo in due regioni e in 47 comunità, e che al riguardo i pareri
all’interno del CN sono molto articolati; tuttavia ha ritenuto di dover
dare legittimità alle realtà che stanno vivendo questa esperienza al
fine anche di poterla meglio valutare. Il CN ha quindi introdotto in
via transitoria e sperimentale una
norma nel Regolamento che autorizza la diarchia al livello regiona-
Trasparenza
Più di una mozione evidenziava
un esigenza forte di trasparenza
nella vita delle strutture di servizio del movimento. Questa indicazione è stata recepita in tutti i i
nostri Regolamenti. Ma ancor più
la trasparenza è divenuta uno stile
ed un modo di vita al quale abbiamo posto particolare attenzione:
nulla è avvenuto al livello nazionale di cui non sia stata data comunicazione e pubblicità, non solo verso i componenti il Consiglio
Nazionale ma di tutte le comunità.
Il Portale con il supporto della
Newsletter è stata la vetrina sempre accesa del MASCI al livello
nazionale.
5. Vita delle Regioni
Vita delle Regioni
Il passaggio dal tempo dell’identità al tempo della missione ha comportato anche una più approfondita riflessione sul nostro essere
Movimento.
Abbiamo compreso che l’affermazione «siamo un Movimento e non
un’Associazione» non è corretta.
Da quando nel lontano 1954 ci siamo dati uno Statuto e forme organizzative, da quando abbiamo richiesto il riconoscimento formale
esterno (ISGF, CEI, …) siamo
associazione, ma associazione e
movimento non sono termini in
contrapposizione:
l’aspetto del movimento definisce
la natura e la missione, l’aspetto
dell’associazione definisce la
forma giuridica.
Quello che dobbiamo invece affermare con forza è che siamo Movimento non Federazione: la Federazione è un insieme di unità isolate che si muovono ognuna per
conto proprio, unite solo da labili
riferimenti ideali e da una rete di
ASSEMBLEA NAZIONALE ELETTIVA
SETTEMBRE-OTTOBRE 2010
servizi utili al singolo gruppo, la
Federazione (di regioni e/o di
comunità) è incompatibile coll’essere Movimento.
Ma mai come oggi c’è bisogno allo stesso tempo della comunità e
del movimento.
Questa riflessione, accompagnata
al principio di sussidiarietà organizzativa sancita nel nostro Statuto, comporta un ruolo ed una responsabilità particolare per le
regioni non solo nella vita ordinaria, nello sviluppo, nella formazione, nel sostegno alle comunità, ma
anche e forse soprattutto nel rendere concreta e vissuta la nostra
missione.
Per dare concretezza a questa prospettiva il Consiglio Nazionale ha
avviato fin dall’inizio del triennio
un percorso che correttamente ha
chiamato: una rete di esperienze
verso i Poli di Eccellenza.
I Poli d’Eccellenza sono stati un
modo per dare evidenza a questo
ruolo. Da un lato l’autonomia delle
regioni nello scegliere il proprio
specifico campo di lavoro, dall’altro l’impegno a rendere il proprio
Polo un contributo al patrimonio
comune.
Questo rinnovato ruolo e responsabilità delle regioni è stato occasione di riflessione annuale, come
previsto dallo Statuto, da parte del
Consiglio Nazionale, che ha cercato anche di darsi una metodologia
di analisi che evitasse la dispersione ed il disinteresse generale.
che ci accingiamo a costruire ed
approvare nella fatica e nella condivisione, saranno la nostra bussola e la nostra carta topografica.
Ad esse faremo tutti riferimento:
non solo il Consiglio Nazionale
ed il Comitato Esecutivo ma anche le Regioni e tutte le Comunità. Così riusciremo tra noi, ma anche nei confronti del mondo esterno, a superare la difficoltà e talvolta la paura di aprirci all’altro,
sapremo educare alla fiducia ed
alla corresponsabilità per costruire un movimento di donne e di uomini impegnati a operare per una
società che promuove e valorizza
la dignità di ogni persona e per
una chiesa sempre più santa.
Concludo questa necessariamente
lunga relazione con le parole che
Vittorio Bachelet, vittima delle
Brigate Rosse, pronunciò all’atto
del suo insediamento come Presidente dell’Azione Cattolica nel
settembre 1970; mi sembrano di
drammatica attualità.
«Ciascuno di noi è chiamato ad
assumere con la piena responsabilità della propria coscienza e
con coerenza cristiana una parte
attiva accanto ad ogni altro uomo
che dia la sua fatica per una
società più giusta, per la pace fra
i popoli…
Il rischio di oggi, forse non solo
fra i giovani, è quello della rassegnazione o, peggio, del vuoto…
c’è il rischio per molti di una
pausa disorientata e disimpegnata, di una vita senza valori e senza
speranza…
In questo passaggio di civiltà, in
questa profonda trasformazione e
tensione dei rapporti umani i cristiani hanno un impegno particolarissimo accanto a tutti i fratelli
per la costruzione di una società
nuova: … e con quella esperienza
di fede, di speranza e di carità non
potrà mancare sovrabbondantemente l’impegno a condividere il
rischio e la fatica di ogni positiva
costruzione umana».
I PASSI DI DOMANI
Siamo giunti al termine di questa
lunga rilettura del triennio trascorso; una relazione molto lunga che
contraddice quanti sostengono che
tre anni siano un periodo troppo
breve.
Se ripercorriamo quanto progettato
e realizzato in questo triennio scopriamo una ricchezza eccezionale
di progetti e di realizzazioni alla
quale ognuno ha dato il proprio
contributo e che ha avuto il suo
momento di massima evidenza nel
Sinodo dei Magister ad Alghero.
Il Sinodo attraverso i suoi momenti più significativi, La Lente ed il
Telescopio, Le esplorazioni dei
saggi, I testimoni della Storia, I
Caminetti nella Città, La Veglia, il
percorso delle tre piste Verde, Rossa e Gialla, ci ha coinvolto e invitato a riflettere su di noi, sulla nostra esperienza, sui nostri sogni e
sulle nostre sfide.
È lì che abbiamo compreso che
eravamo definitivamente passati
dal tempo dell’identità al tempo
della missione con l’invito a riprendere insieme il cammino, proprio come dicevamo ad Alghero
«Alzati e mangia, per te è ancora
lungo il cammino».
È lì che abbiamo meglio compreso
che siamo movimento e non federazione e che tra noi c’è un patto di
solidarietà e di condivisione che ci
unisce in un impegno comune.
Così, passo dopo passo, la strada si
è fatta meno incerta, gli obiettivi
più chiari e condivisi e guardiamo
con ancora maggiore fiducia il
futuro.
Ora, a conclusione di questo triennio, il Consiglio Nazionale ha scelto come tema della prossima Assemblea le parole del Talmud
«Se non ora quando?…»
Questo sarà quindi anche il tema di
fondo del prossimo triennio che
ricorda un proverbio africano che
dice: «Il momento migliore per
piantare un albero era vent’anni
fa. Altrimenti, il momento migliore è adesso».
Questo tema ci vuole dire che questo è il nostro tempo, che mentre
camminiamo verso la Terra Promessa, siamo chiamati qui ed ora
ad impegnarci su quella che è la
nostra Terra Permessa.
È ora compito di questa Assemblea indicare la strada che tutti
insieme siamo chiamati a percorrere. Le Linee Programmatiche
29
SEZIONE
A
SSEMBLEA NAZIONALE E LETTIVA
SETTEMBRE-OTTOBRE 2010
Censimenti al 30 giugno 2010
ADULTI SCOUT AL 30 GIUGNO
2007
2010
differenza
2007
2010
differenza
27
23
-4
2
2
0
Piemonte
216
275
59
12
17
5
Lombardia
472
537
65
30
34
4
Trentino Alto Adige
182
144
-38
10
9
-1
Veneto
914
873
-41
48
50
2
Friuli Venezia Giulia
175
188
13
10
10
0
Liguria
339
340
1
16
16
0
Emilia
704
654
-50
39
37
-2
Toscana
203
197
-6
9
9
0
Marche
319
283
-36
14
14
0
Umbria
100
108
8
5
5
0
Lazio
440
529
89
28
32
4
Abruzzo
153
132
-21
9
8
-1
41
40
-1
3
3
0
Campania
412
446
34
22
24
2
Basilicata
44
74
30
2
4
2
Puglia
370
345
-25
18
17
-1
Calabria
289
333
44
14
15
1
Sicilia
394
439
45
20
22
2
78
105
27
6
7
1
5872
6065
193
317
335
18
Valle d’Aosta
Molise
Sardegna
Totale
30
COMUNITÀ AL 30 GIUGNO
SEZIONE
A
SSEMBLEA NAZIONALE E LETTIVA
SETTEMBRE-OTTOBRE 2010
Delegati all’Assemblea
Nazionale Elettiva
REGIONE LOMBARDIA
REGIONALE MOLISE
REGIONE MARCHE
REGIONE BASILICATA
REGIONE PIEMONTE
REGIONE CALABRIA
REGIONE TOSCANA
REGIONE EMILIA-ROMAGNA
REGIONE PUGLIA
REGIONE SICILIA
REGIONE LIGURIA
FRIULI VENEZIA GIULIA
REGIONE LAZIO
REGIONE VALLE D’AOSTA
REGIONE VENETO
REGIONE SARDEGNA.
REGIONE UMBRIA
REGIONE ABRUZZO
REGIONE TRENTINO A.ADIGE
REGIONE CAMPANIA
TOTALE
42
5
21
7
19
24
13
48
26
28
24
15
42
4
61
11
10
12
12
30
454
COMMISSIONI
(max 25
persone
per Caminetto)
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
Scautismo degli Adulti
Spiritualità e Catechesi
degli adulti
Servizio e cittadinanza
responsabile
Comunicazione
Sviluppo
Formazione
Rapporti con lo Scoutismo
giovanile
Vita delle Comunità
Vita delle Regioni
Vita del Movimento
Rapporti con le istituzioni
civili,sociali e politiche
Vita nella Chiesa
Progetti e Imprese
Mondialità
Economia e Finanza
31
ASSEMBLEA NAZIONALE ELETTIVA
SETTEMBRE-OTTOBRE 2010
Ratifica dell’approvazione
dello Statuto del MASCI da parte
del Consiglio Permanente
della Conferenza Episcopale Italiana
Nella sessione del 22-25 settembre
2008 il Consiglio Permanente della Conferenza Episcopale Italiana
ha approvato lo Statuto del MASCI approvato dall’Assemblea Nazionale Straordinaria di Rimini del
2003. Il testo che ci è stato restituito prevede due modifiche rispettivamente agli articoli 25 e 26 al fine
di adeguare il documento a quello
delle altre aggregazioni laicali.
Il Consiglio Nazionale del MASCI
preso atto con soddisfazione di
questa approvazione, ha demanda-
Articolo 25
attualmente vigente
«Ad eccezione degli Assistenti
ecclesiastici, tutti gli incarichi
associativi elettivi hanno durata di tre anni rinnovabili, per
un solo triennio successivo».
Articolo 25
appovato dalla CEI
«Tutti gli incarichi associativi
elettivi hanno durata di tre
anni rinnovabili, per un solo
triennio successivo».
Articolo 26 c2 p.d
attualmente vigente
Non presente
essere ratificate dalla CEI”
Articolo 26 c.2 p.d
«Le modifiche allo Statuto
devono essere ratificate dalla
CEI»
32
to, come da Statuto, la ratifica definitiva all’Assemblea Nazionale.
Trattandosi di una ratifica questa
dovrà avvenire con un unico voto a
maggioranza qualificata. Il testo
integrale approvato dalla CEI è
riportato integralmente sul Portale
del MASCI www.masci.it
SEZIONE
A
SSEMBLEA NAZIONALE E LETTIVA
Richieste
modifiche Statuto
MASCI – MOVIMENTO
REGIONE LOMBARDIA
SETTEMBRE-OTTOBRE 2010
Richiesta di revisione
linguistica e
tecnicogiuridica
dello Statuto
ADULTI SCOUT CATTOLICI ITALIANI
L’Assemblea Nazionale del
MASCI, riunita in sessione
ordinaria
In ottemperanza a quanto dettato
nell’Articolo 26 dello Statuto e
del Regolamento
Modifiche dello Statuto
a) Il presente Statuto ed il Patto
comunitario possono essere
modificati di norma in sede di
una Assemblea nazionale straordinaria con la maggioranza dei
due terzi dei voti espressi dai
votanti, intendendosi per voti
espressi anche le astensioni.
Da Mandato
Proposta modifiche allo Statuto
presentate dalle comunità di:
lettera e) diventa: il Responsabile
del sito internet,
Milano 1° – Milano 6° – Legnano
– Como – Lodi – Cremona
lettera f) diventa: il Revisore dei
conti
Modifica art 17 comma c): massimo 7 componenti,
scelti dal Segretario Nazionale tra
Adulti Scout soci del movimento,
censiti almeno da tre anni consecutivi, la cui nomina è ratificata
dal Consiglio nazionale
Modifica art 15 comma 6 lettera c):
approva il piano annuale di conduzione del sito predisposto dal
responsabile, sottoposto a verifica
semestrale del comitato esecutivo.
Modifica art 15 comma 2,
al Consiglio Nazionale di procedere, nella sua prima riunione, alla revisione linguistica e
tecnicogiuridica e al coordinamento formale del testo dello
Statuto del MASCI, autorizzandolo ad approvare il nuovo
testo in via definitiva, fermo
restando che ogni modifica di
sostanza che eventualmente
apparisse necessaria dovrà essere sottoposta all’Assemblea
Nazionale a norma dello Statuto stesso.
Il Consiglio Nazionale
Le successive lettere vengono di
conseguenza contraddistinte da d),
e), f), g), h), i)
33
SEZIONE
SETTEMBRE-OTTOBRE 2010
Mozioni
Mozione numero 1
Attuazione dell’Arcipelago delle
opportunità
Motivazione: nel triennio trascorso
l’Arcipelago delle opportunità –
risorsa insostituibile per lo sviluppo qualitativo del MASCI – non è
andato a regime.
Gli eventi programmati sono stati,
nei vari anni o troppo pochi o troppi e sono sembrati in alcuni casi
casuali.
L’Assemblea del Lazio chiede:
a) di distinguere chiaramente le
isole proposte ed organizzate
dalle regioni da quelle dell’Arcipelago programmate e organizzate dal nazionale;
b) di impegnare gli organi nazionali a realizzare prioritariamente e stabilmente ogni anno:
• tre isole della scoperta,
• due isole della responsabilità
• un seminario per i formatori
e nel caso di verificata fattibilità da quattro a sei isole della
competenza;
c) che i temi delle isole della competenza siano in via prioritaria
strettamente collegati alle specifiche del MASCI e, a seguire,
ai temi del programma triennale
approvato dall’Assemblea nazionale;
d) che il calendario degli eventi sia
reso noto ogni anno con il
primo numero di Strade Aperte
di quell’anno.
•
•
MASCI Lazio
•
Mozione numero 2
considerato:
• che già da precedenti assemblee (Venezia 1998, con relazioni delle regioni Calabria,
Campania e Puglia; Brucoli
2001, con relativo documento
elaborato dal consiglio nazionale nel 2002) era stata individuata la necessità di disporre di
idonei strumenti di comunicazione ai fini di un’efficace azio-
ne di sviluppo del movimento,
tra i quali siti internet e cassette video o dvd);
che a tutt’oggi si registrano
progressi solo nell’ambito della formazione di siti regionali
(tra l’altro poco utilizzati dagli
stessi iscritti del MASCI e ancor meno da estranei al movimento);
che per quanto riguarda la realizzazione di un dvd che mostri
compiutamente il MASCI siamo ancora all’anno zero;
ricordando che la nostra regione, in occasione dei seminari
nazionali sulla comunicazione
tenutisi a Pesaro (marzo 2006),
ad Ascoli (aprile 2007) e a Loreto (maggio 2009), con un suo
documento ha ribadito la necessità e l’urgenza di risolvere il
problema a livello centrale, affidando a professionisti del settore il compito di realizzare un
video sull’aspetto globale della
proposta MASCI, evitando tentativi di carattere parziale e
dilettantistico;
il MASCI delle Marche chiede
che sia posta in votazione alla
prossima assemblea nazionale la
seguente mozione:
«gli Adulti Scout del MASCI, riuniti nel corso dell’assemblea 2010
di Grosseto, danno mandato al
prossimo Consiglio Nazionale di
incaricare ditta specialista del settore immagine e comunicazione
per la produzione di un dvd che
possa essere utilizzato dalle Comunità a fini di sviluppo per una
completa e seria conoscenza del
movimento».
MASCI Marche
34
SEZIONE
A
SSEMBLEA NAZIONALE E LETTIVA
SETTEMBRE-OTTOBRE 2010
Mozione numero 3
Mozione numero 4
Gli Adulti Scout della Liguria,
riuniti in Assemblea propongono
la seguente mozione:
Il Consiglio Regionale della
Liguria propone la seguenti
mozione:
L’Assemblea Nazionale, con riferimento all’articolo 17 dello Statuto
del MASCI, chiede al Segretario
Nazionale nell’espletare la scelta
dei componenti il Comitato
Esecutivo e al Consiglio Nazionale
nel ratificarne le nomine, di tenere
conto delle indicazioni seguenti.
1. Gli Adulti Scout nominati siano
censiti da almeno 3 anni e la
scelta del Segretario Nazionale
sia prioritariamente effettuata
tra coloro che abbiano già svolto un servizio nel movimento in
qualità di Consigliere Nazionale, di Segretario Regionale, di
membro del Comitato Esecutivo o di Pattuglia Nazionale Permanente, di Capo Campo in
eventi di formazione e in subordine tra A.S. comunque di comprovata esperienza.
2. I singoli componenti del Comitato Esecutivo possano assumere la responsabilità di un unico
specifico settore e non ci sia
accumulo di più incarichi sulla
stessa persona.
3. Il Segretario Nazionale, nel rispetto del Regolamento vigente, valuti la possibilità di nominare componenti del Comitato
Esecutivo a progetto, che siano
a tutti gli effetti membri del
C.E. per la durata del progetto e
che decadano dalla funzione al
termine dello stesso.
4. I componenti nominati nel Comitato Esecutivo, nel rispetto di
quanto normato sulle Pattuglie
Nazionali Permanenti (ad es.
Pattuglia Nazionale Sviluppo),
nello svolgere il loro servizio
possano avvalersi di una squadra di lavoro costituita attingendo da competenze e risorse
specifiche presenti anche nelle
regioni.
L’Assemblea Nazionale, essendosi
riscontrato a livello regionale e nazionale, nel realizzare alcune attività comuni con le associazioni scout
giovanili, l’insorgere di criticità
organizzative legate alla non appartenenza comune alla F.I.S. (Federazione Italiana dello Scoutismo),
chiede al Consiglio Nazionale di riproporre l’adesione alla stessa Federazione o in subordine di individuare forme di partnership o protocolli
d’intesa che possano meglio esplicitare la pari dignità nella gestione di
specifici progetti comuni con le
associazioni iscritte alla F.I.S..
Comunità, normalmente predisposti nel periodo estivo per diventare
operativi a settembre alla ripresa
delle attività, chiede al Consiglio
Nazionale di valutare l’opportunità
di anticipare lo svolgimento delle
Assemblee Nazionali al mese di
maggio.
Mozione numero 5
Il Consiglio Regionale della Liguria propone la seguenti mozione:
L’Assemblea Nazionale allo scopo
di facilitare il recepimento dell’indirizzo programmatico approvato
dall’Assemblea Nazionale nei programmi delle Regioni e delle
Mozione numero 6
Il Comitato Esecutivo Regionale
della Liguria propone la seguente mozione:
L’Assemblea Nazionale, con riferimento all’articolo 17 dello Statuto
del Masci e all’articolo 16 del suo
Regolamento di Attuazione, allo
scopo di meglio definire i ruoli e le
competenze necessari al funzionamento del Comitato Esecutivo
chiede che il Segretario Nazionale
fornisca al Consiglio Nazionale, in
occasione della ratifica dei membri
del Comitato Esecutivo da lui proposti, una descrizione sintetica dei
singoli incarichi da assegnare agli
stessi che evidenzi lo scopo della
posizione, i compiti, le attività principali, le caratteristiche e le esperienze richieste all’adulto scout
individuato per ricoprirla.
35
ASSEMBLEA NAZIONALE ELETTIVA
SETTEMBRE-OTTOBRE 2010
Candidatura a Presidente Nazionale
RICCARDO DELLA ROCCA
Nato nel 1940, sposato con tre figli e al momento tre nipoti; pensionato è stato dirigente in alcune grandi aziende italiane operando nel campo dei sistemi informativi e dell’organizzazione.
È stato Consigliere Regionale e assessore della Regione Lazio. È entrato nello scautismo da lupetto, è stato
esploratore, rover, capo, soprattutto nella Branca Rover. Eletto più volte
Consigliere Generale nell’ASCI e nell’AGESCI, è stato Responsabile Nazionale di Branca Rover dal 1975 al 1978 e Responsabile Regionale del
Lazio dal 1978 al 1980.
Ha lasciato lo scautismo giovanile nel 1987 dopo essere stato responsabile dell’organizzazione della Route Nazionale RS ai Piani di Pezza.
Dal 1985 è impegnato nello scautismo degli adulti: è stato Segretario
Nazionale del MASCI dal 1989 al 1995, dal 1999 al 2005 ha fatto parte
del Comitato Mondiale dell’ISGF (International Scouts and Guides Fellowship) di cui è stato anche Presidente.
Attualmente, dal 2007, è Presidente Nazionale del MASCI.
36
ASSEMBLEA NAZIONALE ELETTIVA
SETTEMBRE-OTTOBRE 2010
Candidature a Segretario Nazionale
ALBERTO ALBERTINI
Alberto mi chiede di presentarlo e non posso che esserne orgogliosa nel farlo!
Le cose visibili di lui già le sappiamo, è marito di una paziente (molto paziente!) donna di nome Paola, ha due
splendidi figli che sistematicamente e giustamente lo contestano, è un’insegnante di costruzioni che ha fatto
capire ai ragazzi che per fare solide case, bisogna prima fare delle solide fondamenta nel cuore, è uno scout doc
(già SR del VENETO, già incaricato allo Sviluppo ecc.) è PC-telefoni dipendente, è il ns. Segretario a scadere.
È famoso ormai per essere il segretario più casinista che la storia del ns. movimento possa mai avere avuto, come tutti noi conosciamo la sua sgrammatica. È una personalità introversa che cerca di celare dietro i suoi movimenti perpetui le sue ansie, i suoi pensieri che molte volte sembrano smembrati, ma che hanno sempre un obiettivo a cui giungere. Questi sono elementi che esprimono quel suo essere sopra le righe, modi che rivelano quel
suo spirito irrequieto e creativo. La cosa più bella però di Alberto è che coltiva nel suo cuore delle piante molto
rare: la bontà, la lealtà, la trasparenza, valori questi che sono, a mio parere, i fondamentali del ns. scautismo.
Alberto scout sin da bimbo, ha fatto del Masci un movimento scout credibile e forte, un movimento in linea con la dottrina sociale della Chiesa,
con la nascita di Comunità giovani ha dato un impulso a tutto il movimento scout adulto in Italia. È un uomo di grandissima azione, anche se non
sempre si rivela un grande oratore, ma detiene quel parlare di cui lo scautismo oggi ne è ancora arido, ossia di essere capace di voler cercare insieme a noi le parole per pensare, di cercare insieme a noi le parole per
amare, di cercare insieme a noi le parole per parlare. Alberto è questo, quel
mio caro fratello del MASCI veneto al quale chiedo a tutti voi di dargli
fiducia e stima per altri tre anni!
Sonia Mondin
LUIGI CIOFFI
Sono nato 57 anni fa in un grosso centro alla porte di Bari (Triggiano). Sono coniugato con Anna Maria e ho tre
figli. Tutti e 5 siamo o siamo stati impegnati nello scautismo giovanile.
Sono dirigente statale con il pallino della formazione. Infatti da sempre mi occupo, per conto dell’Amministrazione, della formazione degli impiegati, dei quadri e dei dirigenti della Pubblica Istruzione. Sono stato anche formatore, negli anni ’80, dei quadri sindacali, sia centrali che territoriali, di un sindacato confederale. Il pallino per la
formazione mi ha consentito di conseguire un titolo di perfezionamento in esperto dei processi di qualità nei sistemi scolastici, che mi ha consentito di svolgere con maggiore padronanza la mia attività professionale.
Sono scout dal 1965. Ovviamente la lunga attività scout è stata caratterizzata dalla molteplicità dei servizi svolti sia nelle unità (branco, reparto,
clan) che nelle strutture associative (capo gruppo, responsabile di zona,
comitato regionale, incaricato regionale alla formazione capi).
Anche in Agesci mi sono occupato di formazione sia a livello regionale che
nazionale. Sono stato capo campo regionale e nazionale per oltre un decennio. Sono stato anche Consigliere Generale e componente di pattuglie per
l’organizzazione di eventi nazionali (Giona, vai nella città e grida!, Alisei
’89, Campo Nazionale Comunità Capi, ecc.).
Attualmente nel MASCI sono componente il CE con incarico al settore
formazione.
37
ASSEMBLEA NAZIONALE ELETTIVA
SETTEMBRE-OTTOBRE 2010
Candidature a Consigliere Nazionale
GIUSEPPE MARIA ANGELONE
Giuseppe Maria Angelone; 51 anni, coniugato con Maria Laura Tortorella,
tre figli, magister della comunità RC 4 Mons. Giovanni Ferro di Reggio
Calabria. Già scout nell’ ASCI e poi nell’ AGESCI, dove ha ricoperto vari
incarichi anche come capo,è educatore presso le strutture della Giustizia
Minorile di Reggio Calabria dove ricopre l’incarico di vice-direttore del
Centro di Prima Accoglienza/Comunità ministeriale. Ha conseguito il
Diploma Accademico di Magistero in Scienze Religiose con indirizzo
pedagogico-didattico presso l’ISSR di Reggio Calabria. Ha insegnato
Religione presso il liceo scientifico L. Da Vinci di Reggio Calabria; è stato
educatore penitenziario presso la Casa circondariale di Trieste.
GIUSEPPE BISCONTIN
Nasco a Venezia il 28-3-1948. Il 21-8-1964 pronuncio la Promessa. nell’ASCI Murano 1°. Nel ’66 divento
Capo Branco e faccio il Campo scuola di 1° tempo, nel ’67 Campo scuola di 2° tempo. A novembre ’67 entro
in pattuglia regionale Lupetti, nel ’68 in pattuglia nazionale Lupetti. Nel ’70 la nomina a Capo W.B. Dal ’70
al ’71, insieme alla mia staff di branco, gestisco la redazione di Jau. Mi sposo… parto per il servizio militare.
Al rientro Akela regionale, campi scuola vari e Capo Reparto nel mio Gruppo.
Nel 1973-74 partecipo alla fusione AGI-ASCI, nasce l’AGESCI! Poi Capo Gruppo, Maestro dei Novizi, Capo
Clan e ancora Akela. Con l’amico Paolo Basili, progettiamo e restauriamo la Base Scout di Scarlir (Mel–Belluno). Nell ’88, con alcuni ex scout diamo vita alla Comunità MASCI MURANO 1°.
38
ASSEMBLEA NAZIONALE ELETTIVA
SETTEMBRE-OTTOBRE 2010
Nel 1989 organizziamo e gestiamo l’EUROFOLK 1989 a Bassano (VI). Dopo qualche anno di pausa (imposto dalla vita) nel 2000 ancora nel MASCI.
Dal 2005 sono Capo Gruppo AGESCI e nel 2007/08, ridivento Akela per la 4ª volta. Dal 2004 al 2009 sono
nel Consiglio Pastorale Diocesano.
Sono sposato con Margherita da quasi 40 anni, abbiamo due figli: Leonardo e Carlotta; attualmente sono Capi
Reparto. Sono dell’opinione che il servizio in qualsiasi ambito e modo si compia, non comporti ne riconoscimenti ne ringraziamenti, il solo scopo è – come diceva BP – «di procurare la felicità agli altri». Credo nello
Scautismo creativo e costruttivo, basato sulla tradizione ma non sul tradizionalismo. Credo nell’autorevolezza ma non nell’autoritarismo. Credo
nella Chiesa. Sulla strada del Concilio ho incontrato, presbiteri e laici, che
mi hanno aiutato a vedere in tutti i fratelli il prossimo, quello al quale bisogna dare, oltre le convinzioni e le interpretazioni filosofico-teologiche, il
pane quotidiano ed un tetto per riposare.
BP diceva nel suo ultimo discorso: «fino ad ora sono stato felice!»: Anch’io!! della mia famiglia, dello scautismo, della fede che i miei genitori
mi hanno trasmesso, del mio lavoro che ho sempre amato.
Da buon Veneziano inoltre, amo la Montagna. In ogni stagione, a qualsiasi quota, con qualsiasi tempo… basta che sia Montagna.
CLAUDIO BISSI
Sposo di Fiammetta, che pazientemente ancora scalda il mio cuore, e padre di due figlie, medico del lavoro,
impegnato da sempre nel mondo cattolico e del volontariato della mia
città. Sono stato Magister, incaricato regionale cuore e città; attualmente
sono Segretario regionale uscente dell’Emilia-Romagna. Amo la lettura, la
poesia, la musica, cantare e ri-crearmi con gli amici nella natura. Esploratore della Parola, per grazia di Dio sin dalla prima giovinezza, mi ritengo
ancora apprendista cristiano. Sono un uomo di poche parole, ma di molte
idee, che ho piacere di condividere con gli altri. Per carattere portato all’ascolto delle persone e delle realtà che mi circondano. Credo fermamente nel valore del dialogo con tutti, senza preclusioni e pregiudizi. Intendo,
se eletto, continuare a costruire un Movimento di adulti scout capace di
accettare le sfide dei tempi nuovi e di rispondervi adeguatamente.
VIRGINIA BONASEGALE
Sono nata a Magenta (MI) nel 1949 e sono entrata nello scautismo a 18 anni, nell’Asci prima come capo
Branco e poi nell’Agesci, nelle diverse unità. Nel 1981 aderisco al Masci nella comunità della mia città e
collaboro con i segretari regionali lombardi nei settori Stampa e Sviluppo.
Nel 1987 sono eletta Segretaria Regionale della Lombardia e rieletta
nel 1997. Ho fatto parte del Comitato Esecutivo dopo l’assemblea di
Rimini, cooptata per il settore Organizzazione. Laureata in Scienze
Politiche, ho lavorato per oltre 35 anni presso il Comune di Magenta
con l’incarico di dirigente presso il Settore Servizi alla Persona. Sono
in pensione da tre anni.
All’Assemblea Nazionale di Montesilvano del 2007 sono stata eletta consigliere nazionale e nominata Vice-Presidente del Masci.
Nel 2008 mi è stato affidato l’incarico di Presidente del Comitato per
l’organizzazione della World Conference ISGF che si terrà a Como nel
2011.
39
ASSEMBLEA NAZIONALE ELETTIVA
SETTEMBRE-OTTOBRE 2010
FRANCESCO BOSTICARDO
Nato a Cerrina (AL) il 15 agosto 1946, trasferito a Torino a 5 anni, sposato nel 1971 con Rosalba, tre figli,
Roberto, Cecilia ed Elisa e due nipoti, Andrea e Mattia. Studi dai Salesiani, perito meccanico all’A.Avogadro di
Torino.
Leva nel Genio Alpino Julia come tenente a Udine e Gemona.
Esperienze professionali dal 1962 come tecnico nel Gruppo Fiat Auto, Ghia–Vignale-De Tommaso (Ford) e terminano con il pensionamento nel 2002 come direttore della Filiale N-O di Air Liquide - Fro di Verona.
Giovane nell’A.C., appassionato di montagna aderisco al C.T.G. con il mio gruppo parrocchiale. Mi trasferisco ad Almese e poi a Rivoli, dove vivo da 25 anni e dove i miei figli mi fanno avvicinare allo scoutismo,
Agesci Rivoli 2; poi insieme ad altri genitori ed ex capi-scout, diamo vita nel 1998 alla Comunità Masci Rivoli
2 Stella Polare. Dal 2005 al 2008 vengo scelto come Magister della Comunità e dal 2009 il nuovo S.R. Mauro
Mellano mi nomina suo Vice-S.R. Ho preso parte ai Campi di 1° e 2° Tempo in Liguria (GE), mi sono occupato, come Magister, di crescita e sviluppo della mia Comunità ed ora in Regione mi interesso delle problematiche delle Comunità e della collaborazione con Agesci. Nel 2004 con Agesci Nazionale Campo Giungla ad
Argenta, nel 2007 con Agesci Parma Campo del 100° e nel 2009 con
Agesci Piemonte il Convegno Capi di Vialfrè. Nel 2004 prima esperienza di pellegrino a Santiago di Compostela, nel 2007 collaboro al pellegrinaggio da Montefiascone a Roma per l’alba del 100° al Circo Massimo,
poi negli anni successivi nelle varie tappe della via Francigena con il
Masci Nazionale, e quest’anno per l’organizzazione del Pellegrinaggio
alla Sindone. Attualmente stiamo ultimando i preparativi per la tappa di
quest’anno da Fidenza a Lucca del prossimo agosto. Volontario alle
Olimpiadi e Paralimpiadi di Torino 2006, collaboro con il Sea di Rivoli
per l’assistenza agli anziani, corista del Coro Masci Ciaparat del
Piemonte N-O.
NUCCIO COSTANTINO
La formazione scautistica ricevuta nelle tre branche dell’A.S.C.I. fino alla Partenza, è stata certezza per un impegno di tutta una vita. Ho sposato Teresa Gemma (Capo fuoco dell’AGI), abbiamo due figlie, Veronica e
Valentina, cresciute con ninne nanne scout.(oggi impegnate in attività di volontariato). Brevettato Capo ho ricoperto tutti i ruoli all’interno di diversi gruppi AGESCI.
Da circa venti anni ho avuto la doppia tessera MASCI-AGESCI, mi sono sempre definito un adulto scout del
MASCI in servizio per lo scoutismo giovanile. Da capo clan, ho accompagnato alla Partenza tanti giovani con
cui sempre sono in contatto, con tanti di loro ho festeggiato il loro diciottesimo anno e a distanza di anni ora
partecipo ai loro matrimoni.
Nel 2005 per impegni di volontariato sono stato proposto e nominato Cavaliere della Repubblica Italiana. Nel
2007 ho partecipato a Londra al Jamboree del centenario. Nel primo mandato di Consigliere Nazionale ho fatto
del mio meglio all’interno della commissione Denti.
Ho collaborato ai campi dell’arcipelago fatti al sud. Ho partecipato negli
ultimi due anni, per nome e per conto del MASCI, ad un progetto di cooperazione tra AGESCI-MASCI in BURKINA FASO, dove noi A.S. del
MASCI, guidati da Alberto Albertini e insieme ai ragazzi dell’Agesci, abbiamo servito e sofferto per quelle popolazioni dimenticate.
Abbiamo ringraziato Dio per quei volontari che fanno quello che possono
grazie alle adozioni a distanza, abbiamo aiutato tramite il WOSM, la rinascita dello scoutismo rurale laico e cattolico. abbiamo fatto anche riconoscere dal ISGF, lo scoutismo Adulto Burkinabe. «ESTOTE PARATI», se
volete, sono pronto a servire.
Buona Strada Nuccio.
40
ASSEMBLEA NAZIONALE ELETTIVA
SETTEMBRE-OTTOBRE 2010
CLAUDIO CURSI
Nato a Casaprota (RI) il 31/01/1951, risiede da oltre 40 anni a Monterotondo, dove si è inserito nell’ambiente
sociale e lavorativo distinguendosi per il suo impegno in ambito politico e nelle attività di volontariato. È sposato con Luisa Valle, e ha tre figli di 24, 22 e 20 anni, i quali hanno vissuto tutti l’esperienza dello Scoutismo.
Lavora in banca come Quadro direttivo, ed è conosciuto e stimato per la sua competenza professionale.
È stato impegnato nello Scoutismo fin dal 1963: prima come scout, poi come Aiuto Capo Branco, Capo
Riparto e Maestro dei Novizi. Da vari anni ha intrapreso il cammino degli Adulti Scout e attualmente è
membro della comunità MASCI di Monterotondo.
Dal 2005 al 2008 è stato Vicesegretario Regionale del Lazio. Ha collaborato per 15 anni con il mondo del volontariato nel Centro Betania,
punto di ascolto e prima accoglienza per extra-comunitari e persone
bisognose.
Ha ricoperto vari incarichi amministrativi locali: Presidente Assemblea
ASL, Vice Presidente Comitato di Gestione USL, Consigliere Comunale.
Ha seguito dal 2000 al 2009 le problematiche della scuola in quanto
Presidente del Consiglio d’Istituto del Liceo Scientifico G. Peano di Monterotondo. Fa parte del Consiglio Pastorale ed Economico della sua
Parrocchia.
LILLI MUSTARO
Sono nata nel 1952, sigh… è l’altro secolo!
Infanzia e adolescenza felice; l’esperienza scout è stata fondamentale, anche perché grazie al matrimonio della
mia Capo (nel 1968) ho conosciuto Salvatore, il mio sposo e compagno «nella buona e nella cattiva sorte». Nel
1975 mi sono laureata in Filosofia; i casi della vita mi hanno portato ad insegnare materie letterarie nella Scuola
Media e i miei alunni sono bravissimi nella distinzione tra PARATASSI e IPOTASSI. Abbiamo tre figli grandi,
affettuosi, creativi, allegri e… belli! Mi sento molto moglie e mamma, con la dignità e la grandezza di essere
donna. La mattina mi sveglio sempre di buonumore, ho un carattere positivo e gioioso, sublimato dallo scoutismo che è diventato nostro stile di vita, vissuto e scelto consapevolmente, anche nel naturale passaggio
dall’Agesci al Masci (elemento fondante della nostra filosofia di vita è:
«meglio rimpianti che compianti…»). Sempre pronti, serviamo la società
e la Chiesa in diversi ambiti, con il cuore e con la mente. Sono convinta
che la mia missione sia quella di fare FELICI tutti quelli che il buon Dio
mi affianca lungo la strada, senz’altro faticosa e impegnativa, non tralasciando la mia felicità. Ho accettato la candidatura a Consigliere
Nazionale con la consapevolezza di realizzare un percorso virtuoso, nel
quale il Sinodo dei Magister è stato una tappa fondamentale che ha reso
possibile non solo la realizzazione di un sogno ma la dimostrazione che il
Masci sardo ha risorse ed energie per contribuire proficuamente allo sviluppo dello scoutismo adulto.
BRUNO MAGATTI
Nasco a Como 4.10.51. Nello scoutismo dal ’61, da capogruppo AGESCI ho promosso nel ’93 la nascita della
Comunità MASCI di Como. Laureato in fisica a Pavia, specializzato a Bologna e Milano sono sposato con
Donata Niccolai; abbiamo 5 figli tutti scout, e 2 nipoti.
Opero dal ’74 nei licei; docente, vicepreside, gestore della Qualità. Sono da 16 anni Consigliere comunale a
Como; ho collaborato per 24 anni col Seminario diocesano e sono stato presidente di una cooperativa non-profit. Consulente del Centro Studi Scientifici A. Volta. nella promozione e divulgazione della cultura scientifica,
sono stato autore di pubblicazioni e curatore di esposizioni e mostre riguardanti A. Volta.
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ASSEMBLEA NAZIONALE ELETTIVA
SETTEMBRE-OTTOBRE 2010
Eletto Consigliere nazionale del MASCI dal 2007, ha lavorato all’interno della commissione Mira (bilancio, formazione) e nella Pattuglia sviluppo.
Come formatore ho organizzato nel 2010 un campo sul tema del
Servizio.
Credo nella vocazione del MASCI a divenire punto di incontro di donne e
uomini in cammino, capaci, nelle loro realtà e insieme, di dare vita a
momenti e occasioni di educazione permanente, di vita comunitaria, di
servizio e di crescita nella fedeltà alla Parola e nello stile di uno scoutismo
declinato nella dimensione adulta.
FRANCESCO MARCHETTI
Ho 65 anni, sono nato in Romagna a Cervia (RA), da genitori originari di Ferrara. Attualmente risiedo in
Calabria a Lamezia Terme. Dal punto di vista professionale, mi sono laureato in Medicina e specializzato in
Dermatologia presso la facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore (Roma) e
oggi insegno nella stessa facoltà. Dal 1974 sono sposato con Rosalba, anche lei nel MASCI, non abbiamo
figli. La mia avventura scout inizia a 15 anni, nel 1960, anno in cui nasce il primo gruppo scout di Lamezia
Terme. Ho partecipato all’11 World Jamborre tenutosi in Grecia, svolgendo servizio presso il Presidio Sanitario del contingente Italiano. Nel
1968 ho preso la Partenza e nello stesso anno, insieme ad altri amici, ho
fondato a Lamezia Terme la prima Comunità MASCI della città. Sono
stato Magister della mia Comunità, quindi ho svolto servizio nel
MASCI Calabria come incaricato stampa, dando vita al giornale regionale [email protected] ed al sito Web regionale. Dal 2002 al 2004 ho
svolto servizio come Redattore di Strade Aperte per la sezione Città e
successivamente dal 2005 al 2010 sono stato chiamato a svolgere il
compito di direttore editoriale della rivista associativa, compito che tuttora svolgo.
ALDO RIGGIO
Sono nato nel 1950 a Roma, dove vivo. Sposato da 32 anni con Giovanna, due figli Guido e Maddalena
entrambi capi AGESCI, un cane e tre gatti. Laureato in Ingegneria civile, attualmente sono il coordinatore
nazionale per l’Educazione al Patrimonio culturale e ambientale nell’Ass. Italia Nostra. Insegno, a contratto,
Tecnica Urba-nistica presso l’Università di Tor Vergata. In precedenza ho lavorato per molti enti locali alla
redazione di piani urbanistici e di sviluppo, per Habitat dell’ONU, per il Gruppo Nazionale Difesa Terremoti, nel campo topografico e cartografico. Ho insegnato Topografia dal 1981 al 1999 presso un Istituto per
Geometri; in quel periodo ho partecipato a diversi progetti educativi europei (autonomous learning, didattica
ludica, educazione ambientale) e sono stato rappresentante italiano per il Consiglio d’Europa nel progetto di
Educazione alla cittadinanza democratica. Sono entrato nello scoutismo
a 18 anni, nel primo fuoco misto dell’AGI a Roma ed ho preso la partenza come scolta viandante. Ho aderito al MASCI, nella Comunità
Roma 16, dopo 25 anni di capo prima in ASCI e poi in AGESCI, dove
ho ricoperto anche incarichi associativi (responsabile di zona, consigliere nazionale, membro delle pattuglie Pace ed Ambiente). Per il MASCI
Lazio ho collaborato alla preparazione del Giubileo del 2004 e dal 2005
sono Segretario Regionale. Dal 1996 sono impegnato nel progetto Sala,
prima come progettista e poi per la sua realizzazione. Sono tra i soci fondatori di Eccomi Onlus. Ho curato la redazione del primo quaderno di
Strade Aperte Fare strada nel Creato.
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ASSEMBLEA NAZIONALE ELETTIVA
SETTEMBRE-OTTOBRE 2010
VINCENZO GIUSEPPE ROMEO (PINO ROMEO)
Data di nascita: il 06/12/1956. Coniugato dal 1985 – due figli 24 e 22 anni – impiegato.
Esperienze scout:
• 1972-1986 Gruppo Battrpaglia 1° dalla Branca Esplotatori alla Co.Ca.
• Aprile 1979: Vara (SV) Campo scuola di 1° tempo Branche E/G
• Settembre 1979: Bracciano Campo scuola di 2° tempo Branche E/G
• 1980-1983: Capo Reparto del Reparto San Giorgio
• 1984: Incaricato nel Comitato di Zona Salerno
• 1985: Capo Reparto del Reparto Andromeda
• 1986: Animatore della Co.Ca.
• Tra il 1978 e il 1979 ho prestato servizio come Aiuto Capo Reparto
dell’Aquila Rossa del Gruppo La Spezia 2 Sviluppo.
• 2008 – Comunità MASCI Battipaglia 2°. Uno dei fautori della nascita
della Comunità. Ottobre 2008: Cesena: Campo delle Sirene. Novembre
2008: Incaricato alla redazione del notiziario Semel. Giugno 2009:
Loreto, Convegno sulla Comunicazione
Istruzione:
• 1975 Diploma di Ragioniere.
• 1.993 Abilitazione Ragioniere Commercialista
Interessi:
• fotografia
ERMANNO TITTARELLI
Lo scoutismo contribuisce a migliorare il nostro mondo? In questa sfida sempre aperta, il servizio e la fede
sono gli strumenti che Nostro Signore ci mette a disposizione per renderci utili nelle società vicine e lontane da noi.
«Perché state a guardare il cielo?
Questo Gesù, che di mezzo a voi è stato assunto in cielo, verrà allo stesso modo in cui l’avete visto andare in cielo». (Atti degli Apostoli 1,111).
Questo è l’invito ai discepoli, e anche a noi, per guardare con fiducia e
impegno alla vita reale di ogni giorno, non rimanendo a guardare con il
naso all’insù, ma vivendo il nostro esser cristiani quotidianamente, in ogni
luogo, con ogni persona ovvero servire Dio nel nostro ambiente abituale,
di famiglia, di lavoro, di scuola, di svago. Ciò è possibile solo con la grazia di Dio nel cuore, che da gioia.
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SETTEMBRE-OTTOBRE 2010
GIOVANNI TRITTO
Nato a Molfetta nel 1944, sposato con Rita, padre di tre figli e nonno di due nipotini. Ho dato la Promessa
scout nel 1957 per poi seguire e completare da Capo Clan Gilwel e da Consigliere generale ASCI Puglia nel
1974, data di nascita dell’Agesci, dove ho ricoperto incarichi di Zona e di Regione. Dopo aver trascorso
degli anni di lavoro in Umbria, in Valnerina, sono tornato in Puglia nel 1982 in coincidenza dell’arrivo del
Vescovo don Tonino Bello, Servo di Dio, ed ho costituito una Comunità Masci seguita da don Tonino con
affetto. Ricordo l’invito che rivolgeva all’Assemblea Masci di Puglia nel ’91 in preparazione al convegno
di Pompei: «Un metodo per crescere insieme. Se non si vive profondamente l’avverbio difficilmente i verbi
che l’accompagnano giungeranno a compimento». Questo fu il monito
che lasciò in quel momento agli Adulti Scout!!! Nel 2003 sono stato
chiamato dal Presidente Nazionale nella Commissione per la risoluzione di controversie interne, risolte poi positivamente. Successivamente
ho partecipato alla Commissione per la revisione dello Statuto approvato definitivamente dall’Assemblea di Rimini. Eletto Consigliere
Nazionale nel 2007 ho partecipato nella Commissione Denti e nella
Commissione organizzativa dell’incontro con l’Agesci ed altre componenti Scout nel maggio 2009. Con la Comunità ho sviluppato un progetto di sistemazione locali Scuola elementare in Albania nel 1994 e ho
seguito i progetti di cooperazione internazionale in Mozambico tramite
mio figlio Vincenzo, Casco Bianco Caritas.
ROBERTO URSINO
60 anni, medico. Scout da lupetto a rover. Sposato con Annamaria, anche
lei nello scoutismo da coccinella a scolta. Due figlie di 30 e 28 anni
entrambe in AGESCI, oggi capo gruppo e capo clan. Fondatore, insieme
a Mario Rocca e ad altri, della Comunità Genova Città. Ho vissuto tutte le
assemblee e gli eventi del Movimento a partire dall’assemblea straordinaria di Loreto, e sono stato corresponsabile nella preparazione e nella
gestione dell’evento di Genova per il Centenario dello scautismo.
Segretario Regionale della Liguria dal 2003 al 2009 ho partecipato alla
attività del Consiglio Nazionale, dove ho vissuto con entusiasmo e spirito
di servizio la stagione di grande cambiamento in atto nel MASCI.
PASQUALE VOLONNINO
Sono Pasquale Volonnino, ho 42 anni vivo a Barile, sono coniugato ed ho due figli di 14 e 10 anni, entrambi Scuot.
Sono diplomato e lavoro alle dipendenze Dipartimento della P.S., con la qualifica di Sovrintendente, presto
servizio presso la Squadra di P.G. del Compartimento Polstrada di Potenza.
Sintetizzo di seguito le mie esperienze professionali.
Nel 1988 ho svolto attività quale collaboratore in un’azienda di Barile.
Nel 1989, vincitore di concorso per Agenti nella Polizia di Stato, ho prestato servizio presso il reparto mobile di Reggio Calabria, nelle sedi di Genova, Palmi, Potenza e Melfi.
Nel 2004 ho superato la selezione per il corso di Istruttore di Tiro ed ho conseguito la qualifica di Istruttore
nel 2005 presso il C.N.S.P.T. di Nettuno.
Nel 2006 ho superato il concorso per Sovrintende della P. di S. e sono stato assegnato alla Sezione Polizia
Stradale di Prato ove ho anche svolto la mansione di Istruttore di Tiro a tutto il 2009.
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ASSEMBLEA NAZIONALE ELETTIVA
SETTEMBRE-OTTOBRE 2010
Mi sono sempre dedicato al volontariato, nella mia veste di:
1) membro del MASCI sez. di Melfi, che collabora anche con la Caritas
Diocesana in tutte le iniziative utili al miglioramento fisico e spirituale dei consociati;
2) socio della Fondazione Marina Sinisgaglia che ha medesime finalità (rimuovere le cause di disadattamento promuovendo l’integrazione dei meno fortunati);
3) membro del direttivo FIDAS sez. di Melfi. Tra gli impegni più risalenti vi è l’incarico di Segretario Amm.vo di una sigla sindacale di
Polizia.
GIORGIO ZACCARIOTTO
Nasce a Trieste nel settembre 1956 da famiglia di origine veneta. Dopo aver frequentato il liceo classico inizia
a lavorare in un’importante istituto di credito dove attualmente si occupa di finanziamenti alle famiglie. Sposato
dal 1979 ha due figlie ormai adulte cresciute entrambe nell’Agesci. Fa parte con sua moglie Ambra del gruppo
che ha fondato la Comunità Masci di Trieste nel 1996. Oltre all’impegno messo nel lavoro, è appassionato di
montagna e si interessa di storia locale, città e territorio crocevia di divisioni e conflitti. Nel Masci è stato prima
magister dal 2003 al 2006 e sta concludendo il servizio di segretario regionale iniziato nel 2007. Ha partecipato ai campi di 1°, 2° e 3° tempo in Trentino ed è iscritto nell’albo dei formatori. Ha partecipato con entusiasmo
assieme alla moglie, con cui cerca di condividere il più possibile l’esperienza del Masci, nel tragico periodo del post terremoto all’intervento in
Abruzzo, di cui è stato uno dei promotori e ne sostiene il prolungamento
nell’attuale fase di ricostruzione sociale. Attualmente segue il progetto di
adesione del Masci regionale all’albo delle associazioni di volontario della
Protezione Civile. Ha avviato il sito del Masci regionale. In C.N. quale
membro della Commissione Denti ha contribuito al dibattito sul tema della diarchia e sostiene le attività della Luce di Betlemme e delle iniziative
Alpe Adria Scout. Ha accettato la proposta di candidarsi come Consigliere
Nazionale, per portare al Movimento l’entusiasmo ancora giovane che lo
caratterizza assieme alla capacità riflessiva. Al fondo pronto a servire!
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ASSEMBLEA NAZIONALE ELETTIVA
SETTEMBRE-OTTOBRE 2010
Candidature a Revisore dei Conti
LUCIA GIALLORENZO
Mi chiamo Lucia Giallorenzo, sono nata a Pratola Peligna (AQ), il 13.12.1953, sono residente a Pescara, sposata con Pietro dal 1981, abbiamo due figli, Alessandra di 26 anni e Marco
di 24, sono laureata in economia e commercio e sono vice direttore di un
Istituto di Credito,dove mi occupo prevalentemente di crediti. Io e Pietro
facciamo parte della Comunità Pesaro 1° (dopo alcuni anni di servizio nell’Agesci) e collaboriamo in Parrocchia con il Gruppo Famiglia.
Sono Revisore dei Conti uscente, ritengo i tre anni in Consiglio Nazionale un’esperienza estremamente formativa per la crescita personale e la
conoscenza del movimento attraverso l’esempio di fratelli molto motivati, oltre che competenti, che hanno il servizio nel DNA. Nello spirito di
servizio che ci caratterizza confermo la mia disponibilità alla candidatura.
Buona Strada
FRANCO NERBI
Sono nato a Roma nel 1933. Entro nello scoutismo giovanile, (ASCI), nel 1944 e nel MASCI nel 1962 Dei miei 77
anni, 66 li ho passati a fare lo scout. Eletto Consigliere Nazionale nell’Assemblea di Loano, nel 1995. Riconfermato,
nel 1998, nell’Assemblea Nazionale di Venezia Cavallino. In precedenza, ho
servito il Movimento, pur non avendo alcun incarico, organizzando, nel
1990, il Convegno Nazionale di Catechesi ad Assisi e la Route
Pellegrinaggio in Terra Santa nel 1994. Ma, il servizio migliore offerto al
MASCI, è stato l’incontro con il grande Pontefice Giovanni Paolo II, organizzato, insieme con l’AGESCI, il 23 ottobre 2004, in occasione dei primi 50
anni della nostra storia. È stato l’ultimo incontro del nostro amato Pontefice
con giovani ed adulti scout, circa 40000, che affollavano piazza S. Pietro.
Credo che l’evento rimarrà sempre nei nostri cuori! Nell’Assemblea
Nazionale di Montesilvano, nel 2006, fui eletto nel Collegio dei Revisori dei
Conti. Faccio parte della Comunità MASCI ROMA XI dal 1962.
FRANCESCO REITANO
Sono nato a Reggio Calabria il 19/07/1943, sposato con Antonina, ho quattro figli di cui uno iscritto all’Agesci.
Risiedo in Villa San Giovanni dove con mia moglie facciamo parte della comunità Villa 1° – Pasqualino Pizzimenti.
Diplomato Ragioniere, dopo alcuni anni di attività dedite al commercio sono entrato a far parte del mondo della
scuola quale Assistente Amministrativo e da qualche anno sono felicemente
pensionato. Sono stato incaricato quale Revisore dei Conti nel MASCI Nazionale per due mandati negli anni 1995-2001, Questa esperienza mi ha permesso di conoscere molte persone, di confrontarmi con Loro, di arricchirmi
delle Loro esperienze e, quindi, di crescere interiormente. Sono stato Tesoriere regionale del MASCI Calabria. Nella mia comunità partecipo a quasi
tutte le attività proposte condividendo le azioni e i risultati. La mia Comunità
e la mia Regione, hanno scelto di indicare il mio nominativo e, ricordando la
precedente esperienza, ho deciso di accettare la candidatura proposta per spirito di servizio nei confronti del MASCI Regionale della Calabria e del
MASCI Nazionale sperando di riuscire ad arricchirmi ulteriormente.
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ASSEMBLEA NAZIONALE ELETTIVA
SETTEMBRE-OTTOBRE 2010
GIUSEPPE SORRENTINO
Nato ad Acireale il 25.6.1940, sono sposato con due figli (e tre nipoti)
ragioniere e perito commerciale, dal 1.1.1960 al 31.07.1997 sono stato dirigente della ragioneria dell’ospedale
di Acireale prima e dell’U.S.L. dopo, frequentando numerosi corsi di formazione professionale presso l’Università Bocconi. Sono stato docente –
specialista esterno – di contabilità pubblica presso l’I.P.S.I.A. di Acireale.
Dal 1.8.1997 sono in pensione
Dal 1954 nello scoutismo, sono stato magister della mia Comunità e sono
stato eletto nel 2001 e nel 2007 revisore dei conti del MASCI.
Sono stato presidente del Movimento per la Vita della diocesi di Acireale.
Faccio il giornalista, con regolare iscrizione all’albo, e collaboro con il
giornale diocesano.
In atto sono il responsabile regionale della comunicazione dirigendo il
giornale regionale InforMascione
VINCENZO VITALE
Ho 54 anni e risiedo a Casagiove (CE) dove sono nato.
Sono laureato in Economia e Commercio ed attualmente svolgo la professione di Dottore Commercialista.
Non sono sposato e vivo con mamma, sorella, cognato e nipoti.
La prima esperienza scout è stata nel 1963 quando a Casagiove nacque il
gruppo ASCI Casagiove 1°, quindi tutta la trafila ovvero lupetto, esploratore ecc. Nel 1988 in occasione del 25° anniversario del gruppo scout nacque la comunità MASCI a cui ho aderito e di cui sono stato anche MAGISTER. Nel triennio trascorso ho fatto parte del Comitato Esecutivo
Nazionale con delega ai settori operativi ed imprese.
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SOMMARIO
Benvenuto a tutti Riccardo Della Rocca
Se non ora quando? Laura Terreni
Visitiamo la struttura dove si svolgerà l’Assemblea Nazionale 2010
Programma Assemblea Nazionale Elettiva 2010
Regolamento per lo svolgimento delle Assemblee Nazionali
Relazione dell’Assistente Ecclesiastico Nazionale p. Francesco Compagnoni
Relazione del Presidente Nazionale Riccardo Della Rocca
Censimenti al 30 giugno 2010
Elenco Commissioni
Delegati all‘Assemblea Nazionale Elettiva
Ratifica dell’approvazione dello Statuto del MASCI
da parte del Consiglio Permanente della Conferenza Episcopale Italiana
Richiesta Modifiche Statuto
Mozioni
Candidatura a Presidente Nazionale
Candidature a Segretario Nazionale
Candidature a Consigliere Nazionale
Candidature a Revisore dei Conti
CHIUNQUE SI ESALTA SARÀ UMILIATO…
Avvenne un sabato che Gesù era entrato in casa di uno dei capi dei
farisei per pranzare e la gente stava ad osservarlo. Vedendo poi come gli invitati sceglievano i primi posti disse loro una parabola:
Quando sei invitato a nozze da qualcuno, non metterti al primo posto, perché non ci sia un altro invitato più ragguardevole di te e colui che ha invitato te e lui venga a dirti – cedigli il posto! – allora
dovrai con vergogna occupare l’ultimo posto. Invece quando sei invitato, va a metterti all’ultimo posto perché venendo colui che ti ha
invitato ti dica – amico passa più avanti – allora ne avrai onore davanti a tutti i commensali. Perché chiunque si esalta sarà umiliato
e chi si umilia sarà esaltato (Luca 14,7-11).
Dio, ama la modestia e la semplicità, cose piuttosto disprezzate nella
nostra società. Gesù ci dice, lasciate che altri si mettano al primo posto, non rivendicatelo per voi, lasciate che sia Io ad offriverlo. Le cose
che a noi sembrano tanto importanti qui sulla terra, non contano, non
reggono e si sciolgono come neve al sole, nel regno dei cieli. E poi
chi può dire:«sono io il più bravo!» Nessuno ha questo potere, perché
nessuno sa misurare lucidamente i propri limiti, e nessuno conosce il
cuore degli altri. Soltanto Dio legge con verità nelle coscienze di tutti
noi, e può stabilire graduatorie e priorità, ma… non lo fa. Infatti Tutti
siamo invitati alla festa, tutti possiamo entrare. Ma perché tutti vogliamo il primo posto? Per avere conferma di essere amati! Eppure dovremmo aver capito che con Dio non c’è bisogno di prove, del suo
amore infinito possiamo essere sicuri… sempre, anche quando ci
sembra di essere la pietra scartata dai costruttori di questo mondo.
Scegliere l’ultimo posto non significa disprezzarsi, ma riconoscere
quello che realmente si è, senza finzioni e senza artifizi, significa dire
la verità su se stessi davanti a Dio. Nella serena certezza che quando
Lui lo voglia può trasformare la pietra scartata in testata d’angolo.
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STRADE APERTE
N° 9-10 • ANNO 52
SETTEMBRE-OTTOBRE 2010
ISCRITTO AL TRIBUNALE DI ROMA
al n° 6920/59 del 30/05/1959
PERIODICO MENSILE DEL MASCI
(MOVIMENTO ADULTI SCOUT
CATTOLICI ITALIANI) DI EDUCAZIONE
PERMANENTE, PROPOSTA E
CONFRONTO
PRESIDENTE NAZIONALE:
Riccardo Della Rocca
SEGRETARIO NAZIONALE:
Alberto Albertini
DIRETTORE RESPONSABILE:
Pio Cerocchi
DIRETTORE:
Francesco Marchetti
Via Piave 1ª Traversa, 6
88046 Lamezia Terme
Tel. 0968.27445 – Cell. 339.6133506
E-mail: [email protected]
COLLABORANO IN REDAZIONE:
Giorgio Aresti
Salvatore Bevilacqua
Romano Forleo
Mario Maffucci
Franco Nerbi
Maurizio Nocera
Mario Sica
Giovanni Sosi
IMPAGINAZIONE E STAMPA:
T. Zaramella Real. Graf. s.n.c.
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QUESTO NUMERO È STATO SPEDITO
DALL’UFFICIO POSTALE DI PADOVA
CENTRALE IN DATA: 07/10/2010
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