CONTIENE I.R. MASCI R I V I S TA M E N S I L E D I E D U C A Z I O N E P E R M A N E N T E NUMERO 9-10 SETTEMBRE -OTTOBRE 2010 - ANNO 52 Benvenuto a tutti RICCARDO DELLA Presidente Nazionale PERIODICO MENSILE DEL MASCI (MOVIMENTO ADULTI SCOUT CATTOLICI ITALIANI) DI EDUCAZIONE PERMANENTE, PROPOSTA E CONFRONTO SPEDIZIONE IN A. P. 45% ART. 2 COMMA 20/B LEGGE 662/96 DAL C.M.P. PADOVA EURO 2,00 LA COPIA EDITORE, AMMINISTRAZIONE PUBBLICITÀ: Strade Aperte Soc. coop. a.R.L., via Picardi, 6 - 00197 Roma, www.masci.it E SOMMARIO IN ULTIMA PAGINA Benvenuto a tutti, ai delegati, a tutti i partecipanti, agli amici che vogliono condividere con noi questa esperienza. Per il nostro movimento questa è un’esperienza importante, che si rinnova ogni tre anni, è la sintesi ed il momento più significativo della nostra vita democratica. È il momento in cui verifichiamo quanto vissuto e realizzato nel triennio precedente, in cui definiamo la direzione lungo la quale muoverci, il cammino da percorrere nel prossimo triennio, in cui scegliamo le donne e gli uomini che dovranno assumere la responsabilità delle strutture di servizio del movimento al livello nazionale. Un momento che dovrebbe essere stato preparato con cura nelle comunità e nelle regioni. Come tutte le vere esperienze democratiche è anche un momento di fatica ROCCA che nasce dalla dialettica su diverse valutazioni, su diverse proposte, e dal confronto tra diverse candidature; un confronto ed una dialettica assolutamente legittime ma che richiedono la fatica e l’impegno di tutti per giungere a sintesi alte e condivise. Qualcuno nel passato ha anche avuto, nella più grande buona fede, la tentazione di ridurre i momenti di confronto democratico per paura che questo potesse creare tensioni, divisioni insanabili, rovinare un clima di amicizia e di serenità. Una scorciatoia senza futuro: una scorciatoia che nasconde senza risolvere. Negli anni più recenti abbiamo scelto la strada più impegnativa del confronto faticoso ma responsabile. Al rischio delle divisioni, delle incomprensioni, noi abbiamo EDITORIALE scelto di opporre la sfida propria dello scautismo che è quella del gioco, dell’avventura. Non ci spaventa la fatica perché sappiamo che sarà alleviata dal sorriso della festa. Ci potrà sempre essere qualcuno raggiunto dalla tentazione di essere seminatore di discordia ma tutti noi sapremo vincere la tentazione ed essere costruttori di speranza. SETTEMBRE-OTTOBRE 2010 Abbiamo insieme scoperto nei giorni del Sinodo dei Magister come siamo chiamati ad una missione di grande responsabilità: l’educazione degli adulti, e per questa siamo chiamati ad aggiornare i nostri programmi, a rivedere la nostra attrezzatura, ad arricchire le nostre abilità e le nostre competenze, a rileggere l’esperienza dello scautismo e del guidismo per le diverse stagioni della vita adulta, a trovare i percorsi per una fede adulta, per confermare che per noi il servizio del prossimo è scelta di vita. Per questo, ne sono convinto, sarà una bella Assemblea capace di riportare nelle nostre Comunità entusiasmo, speranza e desiderio di impegno per un futuro migliore. Ed allora Buona Strada a tutti. Se non ora, quando? LAURA TERRENI S.R. MASCI Toscana Credo che il nostro Presidente abbia consigliato un tema attualissimo per la nostra Assemblea Nazionale, la domanda è sicuramente adatta al momento che viviamo, la nostra risposta deve essere incisiva e determinata. Quello che vediamo ogni giorno intorno a noi nel mondo che ci circonda, non è assolutamente bello, proprio per questo dobbiamo far sentire la nostra voce, una voce unanime di fratellanza e condivisione di valori in cui crediamo e che abbiamo promesso di difendere. Con questo spirito do il benvenuto a tutti i partecipanti all’Assemblea Nazionale, e in modo particolare a tutti coloro che si sono candidati, non per far carriera, ma perché credono nello scoutismo ed in quello che ci ha insegnato, per servire il movimento con lealtà e come la nostra legge ci ricorda «sorridendo anche nelle difficol- 2 tà». Nel Patto Comunitario affermiamo che la nostra proposta è «una strada di libertà per tutte le stagioni della vita» e che vogliamo continuare a «crescere per dare senso alla vita ed operare per un mondo di pace, più libero e più giusto», penso che la Assemblea Nazionale sia il posto giusto per concretizzare le nostre affermazio- ni, rendendo tutti noi responsabili delle scelte che faremo, scevre da ogni condizionamento con il cuore puro di chi si mette al servizio degli altri. Sono sicura che tutti i delegati siano consci dell’impegno che hanno preso e sono fermamente convinta che lo faranno con quello spirito che ci contraddistingue, di sincerità e fratellanza. Nello stesso modo ringrazio i nostri candidati, per essersi messi nuovamente in gioco a servizio del movimento e per essersi presi la responsabilità di accompagnarci nei tre anni a venire nella nostra splendida avventura. Spero che la nostra Assemblea Nazionale sia un momento di incontro leale e condiviso, dove scegliere le nuove mete da raggiungere, ma anche l’incontro di persone che amano stare insieme. Ottobre è vicino e noi del MASCI Toscana siamo felici di ospitarvi. ASSEMBLEA NAZIONALE ELETTIVA SETTEMBRE-OTTOBRE 2010 Visitiamo la struttura dove si svolgerà L’Assemblea Nazionale 2010 La Fattoria la Principina è una tenuta agricola posta tra il mare e le colline nel cuore della Maremma Toscana tra le spiagge di Principina Mare e Castiglione della Pescaia (collegate alla Fattoria anche da una pista ciclabile) e le colline del Parco Naturale della Maremma. Attraverso la splendida pineta del Tombolo, a nord è possibile costeggiare le spiagge libere fino a raggiungere Castiglione della Pescaia. Verso sud la prima spiaggia è quella di Alberese, le altre sono interne al Parco Naturale della Maremma. La struttura alberghiera, gestita direttamente dai proprietari, dista 4 km dalla stazione ferrovia- ria di Grosseto. Si trova all’interno di una tenuta di 140 ettari ad uso esclusivo dei clienti. Le caratteristiche strutturali permettono soluzioni congressuali flessibili e personalizzate, gli ampi spazi disponibili consentono infatti di creare aree riservate e funzionali alle singole necessità. 3 SEZIONE A SSEMBLEA NAZIONALE E LETTIVA SETTEMBRE-OTTOBRE 2010 PROGRAMMA Assemblea Nazionale Elettiva 2010 VENERDÌ 22 OTTOBRE ore 9.00-20.00 ore 15.00-15.30 ore 15.30-15.45 ore 15.45–16.00 ore 16.00-16.20 ore 16.20-16.40 ore 16.40-17.00 ore 17.00-17.30 ore 17.45-19-00 ore 18.00 ore 19.00-19.30 ore 19.30-20.00 ore 20.00-21.00 ore 21.30-22.15 ore 22.15-23.00 ore 23.00-23.30 Accoglienza, Verifica Poteri e Allestimento Stand e Fiera delle Idee e delle Esperienze Apertura dell’Assemblea Insediamento organi Approvazione Statuto (CEI) Relazione Assistente Ecclesiastico Nazionale Relazione Presidente Nazionale saluti autorità ed amici tea-break dibattito su relazione A.E.N P.N Termine presentazione mozioni al Comitato Mozioni presentazione candidature Visita Fiera delle idee cena modifiche allo Statuto e mozioni relative Festa di Accoglienza compieta e canto della sera SABATO 23 OTTOBRE ore 8.00-8,30 ore 9.00-18.30 ore 9.00-9.30 ore 9.45-12.15 ore 12.15-13.00 ore 12.00-15.00 ore 13.00-14.00 ore 15.00-18.00 ore 18.00-21.00 ore 18.00-19.00 ore 17.00-18.00 ore 20.00-21.00 ore 21.30-22.30 ore 22.30-23.00 Lodi Gite accompagnatori Approvazione Relazione Presidente Nazionale Commissioni Stesura Documenti Commissioni e consegna al Com. Linee Programmatiche Seggi elettorali pranzo discussione e approvazione mozioni eventuale riapertura seggi presentazione Linee Programmatiche da parte Commissione riunione Assistenti Ecclesiastici del MASCI cena Veglia compieta e canto della sera DOMENICA 24 OTTOBRE ore 8.30-9.00 ore 9.00-11.00 ore 11.00-11.15 ore 11.30-12.30 ore 12.30 ore 13.00 Lodi discussione e approvazione Linee programmatiche proclamazione eletti SS.Messa Chiusura ufficiale Pranzo * Nel corso dei tre giorni delegati ed accompagnatori potranno visitare la Fiera delle Idee e delle Esperienze e gli Stand 4 ASSEMBLEA NAZIONALE ELETTIVA SETTEMBRE-OTTOBRE 2010 Regolamento per lo svolgimento delle Assemblee Nazionali TITOLO PRIMO Formalità preliminari e di apertura dell’assemblea – Organi assembleari ART. 1 – Commissione per la verifica delle credenziali Il Consiglio Nazionale nell’ultima sua riunione anteriore all’A.N., nomina la Commissione per la Verifica delle Credenziali, di cui all’art. 11 del Regolamento. La Commissione è costituita da un Presidente, da due Vice Presidenti e altri tre componenti scelti tra gli iscritti al Masci e dovrà riunirsi ed insediarsi sul luogo dell’assemblea almeno un’ora prima dell’ora fissata dal Consiglio Nazionale per l’apertura della accoglienza dei delegati. Prima del suo insediamento, la Commissione riceverà dalla Segreteria nazionale del Movimento elenchi in triplice copia dei delegati e degli altri aventi diritto a partecipare all’assemblea, suddivisi per regioni. ART. 2 – Verifica delle credenziali Man mano che i delegati si presentano presentando le proprie credenziali la Commissione ne prende nota sugli elenchi in suo possesso e sigla ogni credenziale, restituendola al delegato. Presentandosi gli altri aventi diritto a partecipare all’assemblea la Commissione ne annota la presenza sugli elenchi. Ove un delegato sia stato sostituito a norma dell’art. 11 del Regolamento Generale, la Commissione depenna dagli elenchi il nome del delegato assente e vi aggiunge le generalità del sostituto. La sostituzione è effettuata dal Segretario Regionale in accordo con il Magister o suo delegato tra i membri della stessa comunità o, in caso di impedimento, tra gli adulti scout della stessa Regione presenti nella sede dell’Assemblea Nazionale. Al momento dell’apertura dell’Assemblea, la Commissione comunica al Presidente Nazionale il numero dei presenti. Successivamente fornirà lo stesso dato aggiornato al Presidente dell’Assemblea ogni volta che questi lo richiederà. ART. 3 – Formalità di apertura dell’Assemblea Constatata la presenza del numero legale per la validità dell’A.N., il Presidente Nazionale, dichiarata aperta l’assemblea, propone la nomina: a) del Presidente e del Vice Presidente; b) di due Segretari; c) del collegio degli scrutatori in aula composto da un presidente e quattro scrutatori; d) del seggio elettorale composto da un Presidente e due componenti. ART. 4 – Presidente e vicepresidente dell’Assemblea Il Presidente dell’A.N. ne dirige i lavori curando la regolarità dello svolgimento. Tenendo conto del tempo a disposizione e del numero di interventi previsti, fissa il limite massimo degli interventi stessi, ed allo scadere del tempo toglie irrevocabilmente la parola. Pone ai voti proposte e mozioni e proclama i risultati delle votazioni. Cura che dei lavori svolti sia redatto il relativo verbale che poi sottoscrive unitamente al Vice presidente e ai segretari. ART. 5 – Segretari I segretari curano la redazione del verbale di assemblea, facendo il resoconto dei lavori svolti e delle deliberazioni assunte e raccogliendo il materiale inerente (mozioni o interventi scritti). ART. 6 – Collegio degli scrutatori Il collegio degli scrutatori attende a tutte le operazioni di voto a scrutinio palese e segreto ad eccezione delle elezioni ad incarichi di persone, comunicandone i risultati al Presidente dell’assemblea. ART. 7 – Seggio elettorale Il seggio elettorale viene costituito per l’elezione a scrutinio segreto di incarichi di persone (Presidente, Segretario Nazionale, Consiglieri Nazionali, Revisori dei conti.): presiede tutte le operazioni di voto, verifica le credenziali degli elettori, garantisce la riservatezza del voto, comunica al presidente dell’Assemblea i risultati del voto e consegna la relativa documentazione ai Segretari. Per tutelare la riservatezza degli elettori, nella sede del seggio devono essere predisposte due o più postazioni di voto. ART. 8 – Comitato mozioni Il Comitato Mozioni provvede all’esame preliminare di mozioni che vengono presentate e alla loro sollecita trasmissione al Presidente. Chi intenda presentare mozioni deve di norma inviarne il testo alla Sede Nazionale entro 45 giorni prima dell’apertura dell’Assemblea o ne de- 5 ASSEMBLEA NAZIONALE ELETTIVA SETTEMBRE-OTTOBRE 2010 positerà il testo presso il Comitato Mozioni entro le ore 18.00 del giorno di apertura dell’Assemblea; il Comitato Mozioni, d’intesa, con i presentatori, vi apporta, ove necessario, modifiche formali o destinate a chiarirne il senso. In caso vengano costituite delle Commissioni in sede di Assemblea incaricate di operare su temi analoghi, il Presidente del comitato Mozioni provvederà, in accordo con i Presidenti delle Commissioni, ad armonizzare i documenti da sottoporre al voto dell’Assemblea, eliminando incongruenze e omogeneizzando la forma.Con gli stessi criteri in caso di mozioni di analogo argomento il Presidente del comitato Mozioni cercherà, in accordo con i proponenti, di armonizzare i documenti da sottoporre al voto dell’Assemblea. re ai voti una mozione per punti separati. Qualora sul medesimo argomento siano presentate più mozioni, esse vengono messe ai voti iniziando da quella che, se approvata, modificherebbe più radicalmente la situazione esistente. Il relativo giudizio e rimesso al Presidente. Qualora su una mozione siano presentati uno o più emendamenti essa viene messa ai voti prima nella forma emendata, iniziando ove occorra dall’emendamento che a giudizio del Presidente appare il più radicale. Se tutti gli emendamenti sono respinti la mozione viene messa ai voti nel testo originario. Nessuno può parlare due volte su una mozione – eccetto che per domande di chiarimento e mozioni d’ordine – salvo il proponente per la replica al termine del dibattito b) Ogni triennio l’Assemblea Nazionale approva le linee di indirizzo programmatico del Movimento. Esse sono coerenti con il Patto Comunitario e con lo Statuto e discendono dalle esperienze e dalle riflessioni realizzate nel Movimento e dalle sollecitazioni che esso accoglie dalla realtà sociale ed ecclesiale. Il Consiglio Nazionale ed il Comitato Esecutivo traducono le linee programmatiche in progetti ed attività che offrono agli Adulti Scout occasioni di crescita permanente e di testimonianza. Le proposte di indirizzo programmatico vengono elaborate, discusse e sottoposte ad approvazione dell’A.N. sulla scorta delle indicazioni che ciascuna Comunità ed ogni Regione hanno facoltà di far pervenire al C.E. entro il termine previsto per la presentazione delle candidature. Tali indicazioni verranno distribuite tra i gruppi di lavoro formati dai delegati presenti all’Assemblea, ciascuno coordinato da membri del C.N. e/o del C.E., che provvederanno ad una TITOLO SECONDO Svolgimento dell’assemblea ART. 9 – Ordine dei lavori e facoltà di intervento Il Presidente dell’A.N. cura che gli argomenti inseriti all’ordine del giorno vengano trattati senza spostamenti e nel tempo previsto. Il Presidente per garantire la più ampia partecipazione al dibattito fissa preventivamente la durata massima degli interventi e, allo scadere del tempo toglie irrevocabilmente la parola. Il Presidente per garantire il rispetto dei tempi dell’assemblea può fissare il numero massimo di interventi su un determinato punto in discussione. Nella discussione nessuno può prendere la parola senza averla ottenuta dal Presidente. Il Presidente può revocare la facoltà di parlare quando l’intervento non sia pertinente all’argomento in discussione. Coloro che chiedono di parlare hanno la parola salvo diverso avviso del Presidente nell’ordine di iscrizione. I delegati che intervengono nelle discussioni e nelle votazio- 6 ni esprimono una volontà propria in forza del potere che loro deriva dallo status di membri dell’assemblea. ART. 10 – Mozione d’ordine Coloro che intendono avanzare una proposta procedurale volta a dare un diverso corso ai lavori tramite mozione d’ordine, riconosciuta tale dal Presidente dell’Assemblea che può avvalersi del Comitato Mozioni, hanno diritto di parlare alla fine dell’intervento in corso. Il dibattito sulla mozione d’ordine e limitato ad un intervento a favore e uno contrario e la mozione viene quindi messa ai voti. Se approvata essa entra immediatamente in vigore. Il Presidente Nazionale il Segretario Nazionale unitamente possono chiedere – mediante la procedura di cui al presente articolo – l’inserimento all’ordine del giorno di nuovi argomenti, solo in casi eccezionali di necessita ed urgenza. In nessun caso la procedura può essere usata per modificare lo Statuto, il Regolamento e il Patto Comunitario. ART. 11 – Commissioni Per delibera dell’Assemblea possono essere costituite delle Commissioni incaricate di approfondire temi specifici al fine di agevolare i lavori generali. Il Presidente della Commissione eletto con voto palese, provvede a stilare sotto forma di mozione il documento finale dei lavori della Commissione che sarà sottoposto all’approvazione dell’Assemblea. Il Presidente della Commissione per interventi di particolare interesse può dare la parola a soci non delegati nel corso dei lavori della Commissione. ART. 12 – Mozioni, emendamenti e votazioni a) Il Presidente, di ufficio o su proposta di uno o più partecipanti all’Assemblea, può mette- ASSEMBLEA NAZIONALE ELETTIVA SETTEMBRE-OTTOBRE 2010 sintesi delle indicazioni esaminate che trasmetteranno ad un’apposita commissione di cinque membri preventivamente designati dall’Assemblea su indicazione del suo Presidente. La Commissione provvede sulla scorta delle sintesi ricevute ad elaborare ove possibile una mozione organica di indirizzo programmatico o proposte alternative da sottoporre all’Assemblea che provvederà ad esprimere il proprio voto con la procedura prevista al comma precedente. c) La mozione o la proposta di indirizzo programmatico si intende approvata con la maggioranza assoluta dei voti espressi dai votanti, considerando voti espressi anche le astensioni, così come previsto dall’art.12, comma terzo, lettera d, dello Statuto. suo complesso vengono approvati a norma di statuto, con la maggioranza dei 2/3 dei votanti. j) Procedura analoga verrà seguita per le modifiche al Patto Comunitario. ART. 13 – Modifiche allo Statuto ed al Patto Comunitario a) Entro l’ora fissala dal Consiglio Nazionale nel programmi dell’A.N. potranno essere presentati al Comitato Mozioni emendamenti alle proposte di modifica presentate a norma di Statuto; gli emendamenti dovranno indicare con precisione articolo e proposta alla quale fanno riferimento. Le proposte di modifica ed i relativi emendamenti saranno sempre presentati recando allegata una nota esplicativa in cui vengono indicate concisamente ma chiaramente le motivazioni. Non sono previsti altri momenti di presentazione di emendamenti. b) Il Comitato Mozioni potrà, con l’accordo dei proponenti, armonizzare più emendamenti di analogo contenuto che si riferiscono alla stessa proposta di modifica. c) Nel corso del dibattito e delle votazioni su modifiche allo Statuto ed al Patto Comunitario non è possibile la presentazione di Mozioni d’ordine. d) Nel tempo stabilito ogni presentatore ha diritto di illustrare, nei tempi fissati dalla Presidenza: – le proposte di modifica – gli emendamenti Ogni presentatore ha diritto di parlare una sola volta in fase di presentazione modifiche ed emendamenti proposti da più persone sono presentati un’unica volta. e) A conclusione della fase di presentazione e di dibattito generale da contenere nei tempi previsti dall’o.d.g. si procede alla fase di votazione. Si procede in ordine di articolato. f) Per ogni articolo vengono messe in votazioni le singole proposte di modifica, salvo esplicita rinunzia da parte del proponente. Per ogni proposta vengono prima messi in votazione gli emendamenti, iniziando ove occorra dall’emendamento che a giudizio del Presidente appare più radicale; al termine viene messa in votazione la proposta di modifica eventualmente emendata. Nel caso di più proposte di modifica relative allo stesso articolo, l’esame inizia dalla proposta che a giudizio del Presidente appare più radicale, al termine dell’esame delle modifiche l’articolo viene messo in votazione nel suo complesso senza interventi. g) Prima di ogni votazione si potrà avere un solo intervento a favore ed uno contro nei tempi fissati dalla Presidenza seguendo la priorità emendamento, modifica. h) Conclusa l’approvazione dei singoli articoli il nuovo Statuto viene messo in votazione nel suo complesso. In fase di votazione dello Statuto nel suo complesso si potranno avere tre interventi a favore e tre contro nei tempi fissati dalla Presidenza. i) Gli emendamenti vengono approvati con la maggioranza assoluta dei votanti. Le modifiche, gli articoli e lo statuto nel ART. 14 – Delibere comportanti oneri, economici Nel corso della discussione di delibere comportanti oneri economici, deve essere necessariamente sentito il parere dell’Amministratore o in sua assenza, del Presidente Nazionale o del Segretario Nazionale del Movimento. In siffatte delibere deve essere comunque indicato il limite di spesa e i criteri di reperimento dei fondi (capitoli di bilancio e/o eventuali nuove entrate). ART. 15 – Elezioni a scrutinio segreto I delegati votanti debbono consegnare al seggio elettorale la loro credenziale nel ritirare la scheda elettorale: in difetto non sono ammessi al voto. ART. 16 – Norme finali Eventuali modifiche allo Statuto, approvate nel corso dell’Assemblea, diventano operative solo dopo la chiusura dell’Assemblea in cui sono state approvate. Ove occorra possono essere messe in discussione mozioni che prevedono norme transitorie al fine di rendere possibile una corretta ed agevole applicazione delle modifiche approvate. Approvato dal C.N. del 6-7giugno 92, modificato dal C.N del 4 febbraio 95, dal C.N. del 27-28 gennaio 2001, dal C.N. dell’8-9 maggio 2004, dal C.N. del 4-6 maggio 2007, dal C.N. del 29-31 gennaio 2010 e dal C.N. del 21-23 maggio 2010. 7 ASSEMBLEA NAZIONALE ELETTIVA SETTEMBRE-OTTOBRE 2010 Relazione dell’Assistente Ecclesiastico Nazionale P. FRANCESCO COMPAGNONI Assistente Ecclesiatico Nazionale Sono stato nominato AEN nel febbraio 2008, dopo che ero stato per un decennio AE del Masci Roma 8, senza mai essere andato né ad una Assemblea Nazionale né ad una Regionale. Per questo ci ho messo almeno un anno per capire come funzionavano in pratica gli organi centrali e regionali. Per facilitare al lettore e all’uditore la comprensione del mio ruolo e per servire, soprattutto, da guida alla mia relazione, ho cercato (e riporto) quanto Statuto e Regolamento dicono a proposito dell’A.E. ed in particolare sull’ AEN. Statuto Masci ARTICOLO 5: Ad ogni livello del Movimento è prevista la presenza di un Assistente ecclesiastico L’Assistente ecclesiastico è animatore spirituale della Comunità e degli organi sociali in cui opera con il proprio carisma sacerdotale. L’Assistente ecclesiastico è scelto dalla competente Autorità ecclesiastica tra una terna di sacerdoti eletta dalla Comunità o dagli altri organi sociali del Movimento. Ove non ci sia disponibilità di sacerdoti, l’Autorità ecclesiastica competente può affidare, con la medesima modalità di nomina dell’Assistente ecclesiastico, l’animazione catechetica a diaconi, religiose e religiosi, o laici di comprovata competenza e testimonianza in campo spirituale. Articolo 11: Degli organismi del livello nazionale 8 Al fine di realizzare tali compiti, gli organismi operanti al livello nazionale sono: Assemblea nazionale, Presidente nazionale, Vice Presidente nazionale, Assistente ecclesiastico nazionale, Consiglio nazionale, Segretario nazionale, Comitato esecutivo, Collegio dei revisori dei conti. ARTICOLO 12: Della Assemblea nazionale L’Assemblea nazionale, cui può assistere ogni socio, è formata dai delegati degli Adulti scout, dai componenti del Consiglio nazionale e del Comitato esecutivo, dagli Assistenti ecclesiastici regionali L’Assemblea: a) approva e modifica lo Statuto ed il Patto comunitario; b) discute e approva l’indirizzo programmatico pluriennale del Movimento, nel rispetto del Patto comunitario e tenendo conto delle relazioni del Presidente nazionale e del Assistente ecclesiastico nazionale. ARTICOLO 14: Dell’Assistente ecclesiastico nazionale L’Assistente ecclesiastico naziona- le, nominato dalla competente Autorità ecclesiastica su una terna di nomi eletti dal Consiglio nazionale, collabora con gli organi direttivi del Movimento partecipando alla vita del Consiglio nazionale e del Comitato esecutivo. a) L’Assistente ecclesiastico nazionale imposta, avvia e coordina le attività pastorali degli Assistenti ecclesiastici regionali, tenendo conto dei piani pastorali della C.E.I., coadiuvato da Assistenti ecclesiastici da lui designati per settori specifici. b) Nel corso dell’Assemblea nazionale svolge una relazione sull’impegno e sulla crescita spirituale del Movimento. Regolamento Masci ARTICOLO 14: Dell’Assistente Ecclesiastico Nazionale (art. 14 dello Statuto) La relazione dell’Assistente Ecclesiastico Nazionale, così come quella del Presidente, viene pubblicata su Strade Aperte almeno trenta (30) giorni prima dell’inizio dell’Assemblea Nazionale. Questo apparato giuridico mi era stato tradotto da uno dei miei predecessori, fra’ Giacomo Grasso che allora viveva nella mia comunità religiosa, in questo modo: «Non devi diventare solo l’AE del CN e del CE». Il consiglio mi è stato utile, per quanto l’impressione che ebbi all’inizio (ed è ancora valida) fu che CN e CE fossero degli ASSEMBLEA NAZIONALE ELETTIVA organismi molto seri e composti da persone che per la maggior parte erano seriamente impegnanti nel Masci e nei suoi valori, compresi quelli religiosi. D’altra parte il mio immediato predecessore, p. Federico Lombardi, è una persona con qualità non comuni e quindi non era facile sostituirlo. Dunque in questi due anni e mezzo del mio servizio ho potuto sentire il polso del Masci soprattutto attraverso il lavoro costante con il CN e CE. Inoltre ho partecipato a due campi di formazione dei Magister (nel 2008 e nel 2010) e sono stato a contatto con una cinquantina di AS provenienti da tutt’Italia. Diverse Regioni mi hanno invitato a loro iniziative, ma a causa dei miei impegni di insegnante, non ho potuto che accettare due inviti della Liguria. In tal modo ho potuto conoscere un po’ di AS della Riviera Ligure. A livello più alto ho partecipato all’organizzazione del 1° Convegno Nazionale AAEE (e stiamo preparando il 2° per il gennaio 2011) e del Sinodo dei Magister ad Alghero nel 2009. Dall’incontro con gli AA EE (ca 35) sono venuto a conoscenza che i nostri AA EE (i censiti sono circa 220) spesso sono dei preti anziani (e qualche relativamente giovane diacono), provenienti in gran parte dall’Agesci, con molto buona volontà ma non esagerata efficienza data l’età e soprattutto i numerosi impegni pastorali che svolgono. Tra gli AAEE ci sono comunque alcune personalità di spicco che, come in ogni organizzazione, sono i più attivi, sia per quantità che per qualità di iniziative. Il Sinodo dei Magister di Alghero è stato un’esperienza forte per i partecipanti. In particolare le meditazioni del mattino proposta di Lisa Cremaschi, monaca di Bose, i caminetti del percorso giallo, la Messa finale con tutti i ragazzi dell’Agesci della città sono stati rilevanti dal punto di vista religioso. Ma anche la relazione del prof. Fulvio De Giorgi ha avuto una valenza assimilabile. Abbiamo comunque pubblicato tutto il materiale nel rispettivo Quaderno di SA. L’inchiesta tra i presenti realizzata da Carla Colicelli (Vice Direttore generale del Censis) dimostra che nel Masci c’è una buona condivisione valoriale presentata dal Patto Comunitario: la comunità si propone (ed è in buon parte accettata) sia come centro di fede e speranza cristiana che come ambiente per scelte di impegno e di servizio. Un problema particolarmente delicato presenta la preparazione della parte religiosa dell’incontro del 2011 a Como di tutti i Movimenti Scouts Adulti del mondo. Non è facile presentare spazi e momenti SETTEMBRE-OTTOBRE 2010 religiosi che non siano confessionali, ma neppure New Age (spiritualità vuota ed eterea, fatto di musica ed immagini, che non offende nessuno perché è ha contenuti definitivi). Secondo quanto abbiamo visto sui compiti statutari dell’AEN, io ho invece mancato di mantenere rapporti costanti con gli AA EE regionali. Dopo il 2° Convegno AA EE del Masci nel gennaio 2011, se sarò riconfermato nel prossimo triennio, sarà mia cura tessere una rete a doppia direzione con gli AA EE regionali. La mia impressione generale è che il Movimento sia spiritualmente vivo, forse anche perché siamo in gran parte anziani e le nostre generazioni hanno avuto un’adolescenza e giovinezza quando la religiosità era ben inserita nell’esperienza 9 SEZIONE scouts (e familiare) di provenienza. D’altra parte le comunità locali sono per la maggior parte appoggiate a parrocchie e quindi facilitate a mantenere questo aspetto di religiosità. Anche le espressioni di religiosità esterna (come la Messa all’uscita, la preghiera prima di mangiare o alla sera, le lodi o i vespri) si mantengono con facilità dato il personale ricordo Asci/Agi o Agesci. In un mondo che diventa sempre più plurale, siamo tenuti a riflettere sulla nostra religiosità piuttosto tradizionale per non essere sorpresi dal mondo affatto diverso vissuto dalle giovani generazioni (anche scout) e sopratutto per non essere senza parola quando i mass media ci veicolano una visione scientista e cinica della realtà sociale. Il nostro patrimonio di umanità e religiosità tutta italiano non deve arrivare fragile ed indifeso di fronte alle campagna mediatiche internazionali, che con la scusa della modernità e della tolleranza ci privano delle nostre radici, in favore di una visione individualistica ed 10 SETTEMBRE-OTTOBRE 2010 utilitaristica della vita. Questo non vuol dire essere fuori della storia, ma al contrario essere protagonisti della storia, e non vittime passive di coloro che pretendono di rappresentarne l’ala marciante. A me sembra, in conclusione, che il MASCI, oltre a mantenere i suoi tradizionali spazi di espressione esplicita di religiosità, debba insistere sul servizio, specialmente quello agli ultimi. In questo senso il lancio della ONLUS ECCOMI, le esperienze in Burkina Faso, anche il servizio all’Aquila nell’estate 2009 sono segni notevoli di spiritualità cristiana vissuta. Mi sembra che nessuna cosa si apprenda meglio facendola che la carità/amore: più la esercitiamo seriamente nel servizio e più cresciamo nell’amore del prossimo e quindi di Dio. Un amico mi ha consigliato di non dimenticare quanto per il nostro movimento è emerso dal 1° Convegno degli AA EE per lo sviluppo della nostra religiosità, intesa non come esteriorità cultuale, bensì come acquisizione permanente nella nostra vita quotidiana di valori trascendenti. I testi che citerò sono contenuti nel 4° Quaderno di Strade Aperte: Percorsi di spiritualità per cristiani adulti (2009). Comincio dicendo che la formulazione del fine ultimo della nostra esperienza religiosa la possiamo prendere direttamente dal 5 capitolo della Lumen Gentium che tratta della chiamata universale alla santità: «È dunque evidente per tutti, che tutti coloro che credono nel Cristo di qualsiasi stato o rango, sono chiamati alla pienezza della vita cristiana e alla perfezione della carità e che tale santità promuove nella stessa società terrena un tenore di vita più umano. Per raggiungere questa perfezione i fedeli usino le forze ricevute secondo la misura con cui Cristo volle donarle, affinché, seguendo l’esempio di lui e diventati conformi alla sua immagine, in tutto obbedienti alla volontà del Padre, con piena generosità si consacrino alla gloria di Dio e al servizio del prossimo. Così la santità del popolo di Dio crescerà in frutti abbondanti, come è splendidamente dimostrato nella storia della Chiesa dalla vita di tanti santi». Questo sono prospettive umanamente e cristianamente splendide, che però spesso scivolano sulla nostra dura cervice perché le abbiamo sentite ripetere tante volte e perché i rumori del mondo che ci circonda ci ottundono la capacità di riflettere su cose più profonde. E non ci deve sembrare un fine troppo alto o campato per aria. Chi di noi è sposato sa che qualche cosa di analogo avviene per l’amore coniugale, dove gli uomini e le donne trascendono se stessi e tendono ad un’unità che supera i lori limiti rispettivi. Dagli interventi di tre testimoni qualificati al Convegno degli AA EE, un vescovo, un teologo, un imprenditore e politico impegnato, possiamo trarre spunti utili per un robusto rilancio spirituale del nostro movimento. Dunque Arrigo Miglio parlando della Spiritualità degli adulti nel mondo contemporaneo ha proposto 10 punti di riflessione: 1. Alla luce e dalla luce del Concilio 2. Una vocazione comune, tante vocazioni 3. La Parola di Dio prima fonte di spiritualità per il cristiano SEZIONE 4. La spiritualità biblica è anzitutto spiritualità dell’ascolto 5. Spiritualità ecclesiale 6. Evangelizzazione e missionarietà 7. La doppia cittadinanza del cristiano 8. Nel mondo ma non del mondo 9. Nel mondo globalizzato 10. In sintesi: comunione, speranza, vigilanza. Il vecchio teologo don Carlo Molari è sempre stato battagliero ma questa volta ha lottato addirittura con la morte. Ma non per necrofilìa, bensì per biofilìa. «Se la morte – scrive – è il traguardo della nostra avventura terrena, essa ci offre anche i criteri per l’orientamento del cammino. Ne possiamo esaminare cinque». 1. Il criterio dell’identità: quando la morte non ci chiederà cosa abbiamo realizzato ma chi siamo diventati. 2. Il criterio del distacco: più ci alleniamo al distacco e più acquistiamo l’identità filiale, cioè accogliamo il dono di Dio che ci rende figli. 3. L’interiorizzazione dei rapporti: «La morte ci chiederà di partire senza che nessuno ci conduca per mano, ma portando in noi tutti coloro che abbiamo amato e ci hanno amato». 4. L’oblatività: «Tutti cominciamo l’esistenza con atteggiamenti possessivi, succhiando vita dagli altri. Da adulti non possiamo più essere persone che succhiano la vita, ma persone chela consegnano, chela donano». 5. L’abbandono fiducioso: «la morte ci chiederà di essere così capaci di fidarci della vita da saperla perdere per ritrovarla». È evidente da queste parole che l’uomo che le ha pronunciate è un vecchio che guarda indietro alla propria vita, per poterne ancora SETTEMBRE-OTTOBRE 2010 vivere l’ultima piccola parte nell’amore di Dio e del prossimo. Infine alcuni pensieri dal nostro Giancarlo Lombardi, scout da sempre proveniente da una famiglia di scout. Giancarlo non è un teologo né un filosofo, ma è un ingegnere, un ingegnere meditativo. Egli riflettendo a voce alta sulla spiritualità adulta, parte dal principio così caro al mondo scout, la responsabilità. Questa una volta offerta ed assunta porta all’ottimismo e alla speranza, che sono caratteristiche della gioventù, ma che non dobbiamo però mai perdere. «A me sembra che in un gran numero di persone oggi il livello di libertà interiore sia molto basso e i condizionamenti, che ci rendono schiavi, siano molto forti e crescenti». «Non sfugge a nessuno oggi come la ricerca e la testimonianza della verità implichino in molti casi un vero coraggio civile: è questa una virtù non abbastanza messa in evidenza ai nostri giorni». Questo deve avvenire anche all’interno della Chiesa. I laici impegnati devono correggere e consigliare i proprio pastori a qualsiasi livello. Molti scandali nella Chiesa non avverrebbero se ci assumessimo tutti quanti questo compito. «Quando la preoccupazione di potere temporale e di rigore dottrinale sembrano prevalere sulla purezza dell’annuncio cristiano e sull’atteggiamento pastore, compete anche a noi legittimamente metterlo in evidenza.» «L’ottimismo della speranza, l’attenzione agli altri, la carità e la co- scienza dei nostri limiti che porta alla fede, la ricerca della verità, il senso della responsabilità che apre alla vocazione personale… Sono questi alcuni degli elementi che ho voluto mettere in comune sul tema che mi è stato proposto». A me sembra che le prospettive che ci hanno presentato Mons. Miglio, don Molari e l’Ing. Lombardi siano insieme promesse e sprone per il nostro lavoro di autoeducazione. Spero solo che non vi sembrino cose fuori del mondo: sarebbe un brutto segno. Perché significherebbe che non abbiamo più sufficientemente presente la nostra vocazione cristiana ed umana. Ma in fondo tutta la nostra vita è un alto ed un basso: se fossimo in basso questa è un’occasione di guardare in alto, se fossimo in alto sarebbe un modo di continuare a crescere. Importante è che chiediamo al Signore (e a tutti nostri fratelli e sorelle scout) di aiutarci a crescere, in umanità ed in santità, in modo di dare un senso solido alla nostra vita. 11 ASSEMBLEA NAZIONALE ELETTIVA SETTEMBRE-OTTOBRE 2010 Relazione del Presidente Nazionale RICCARDO DELLA ROCCA «Vidi cieli nuovi e ed una nuova terra». Questo era il tema dell’Assemblea Nazionale di Montesilvano, ma il tema dell’Assemblea è anche il tema che caratterizza tutto il successivo triennio di vita del Movimento. Assumere come tema queste parole dell’Apocalisse significa aver chiaro da dove veniamo, il cammino percorso, la storia che ci precede. GLI ANNI DELL’IDENTITÀ Venivamo dagli anni dell’ identità, un lungo periodo in cui abbiamo tutti insieme riaffermato chi siamo e da dove veniamo. Un periodo di quasi dodici anni caratterizzato nel periodo 1995-2001 dal lungo lavoro che ha coinvolto tutte le comunità per riscrivere il nostro Patto Comunitario che rappresenta non solo i valori e il metodo nel quale tutti ci riconosciamo, ma molto di più richiama il nobile gesto della stretta di mano tra donne ed uomini che si riconoscono in un cammino comune. Gli anni 2001-2007 sono caratterizzati da tre momenti fondamentali: • lo Statuto approvato nel 2003 descrive lo specifico della nostra vita associativa, le finalità, i principi ispiratori, la nostra collocazione sociale, scout ed ecclesiale, l’organizzazione, le strutture di servizio, le attività caratterizzanti, l’assumere il Patto Comunitario come elemento di riferimento. Lo Statuto è per questo anche la nostra Car- 12 • • ta d’Identità ufficiale con la quale ci presentiamo al mondo esterno: è l’elemento formale con il quale siamo riconosciuti dalla Chiesa Italiana ed inseriti nel novero delle aggregazioni laicali, siamo riconosciuti ed accolti nella organizzazione mondiale dello scautismo degli adulti (ISGF) e quindi nel movimento mondiale dello scautismo e del guidismo, e con il quale ci presentiamo agli organismi civili della società italiana; nel 2004 abbiamo celebrato i cinquant’anni del MASCI il cui momento più alto è stato l’incontro con SS Giovanni Paolo II insieme ai fratelli e alle sorelle dell’AGESCI. Nessuno di noi può dimenticare il momento di commozione quando questo Papa, ormai vecchio e malato, battendo il pugno sulla sedia ed alzando la voce, ci gridò: «Siate sempre fedeli alla vostra vocazione educativa»; nel 2007 abbiamo partecipato alle celebrazioni del Centenario dello Scautismo insieme a tutte le realtà che fanno riferimento allo scautismo ed abbiamo condiviso cammino ed esperienze: abbiamo accolto a Bari la Fiamma Scout proveniente da Nyieri e l’abbiamo consegnata a Ventimiglia nella sua corsa verso Brownsea, abbiamo partecipato all’inaugurazione delle Cento Piazze intitolate allo Scautismo e a Baden Powell, abbiamo vegliato in attesa dell’Alba del Centenario in tanti luoghi d’Italia ed infine una nostra piccola pattuglia ha vissuto l’esperienza indimenticabile del Jamboree insieme ad altri 40.000 scout di tutti i paesi del mondo. Questi dodici anni ci hanno consegnato un patrimonio irrinunciabile, un patrimonio da conservare con cura: «La fedeltà alla storia ed alle radici» Tuttavia non possiamo limitarci a conservare un patrimonio: saremmo come quel servo inutile del Vangelo che, ricevuta una moneta, si limita a nasconderla invece che a farla fruttificare (Lc 19,22). Questo patrimonio non ci è stato donato per noi ma per essere messo a disposizione delle donne e degli uomini del nostro tempo. ASSEMBLEA NAZIONALE ELETTIVA IL NOSTRO TEMPO È necessario che osserviamo con attenzione la realtà che ci circonda per amarla e servirla più che per condannarla, anche se non rinunceremo mai ad indignarci di fronte all’ingiustizia, alle disuguaglianze ed all’illegalità, alle umiliazioni inflitte ai poveri, agli sfruttati, agli indifesi, ai piccoli della terra e del nostro paese, ed a comportarci anche personalmente in modo conseguente. Il contesto che abbiamo vissuto in questi tre anni lascia poco spazio all’ottimismo. Qualcuno afferma che viviamo il tempo del deserto della speranza o forse meglio un tempo segnato da un materialismo senza speranza. Nel mondo questi tre anni sono stati segnati da alcuni elementi fortemente preoccupanti: • la crisi economica e finanziaria che ha sconvolto i mercati di tutto il mondo ha la sua origine immediata nella speculazione finanziaria ma ha le sue radici profonde nella drammatica crescita delle disuguaglianze in primo luogo tra i paesi più ricchi ed i paesi più poveri, ma anche all’interno dei paesi più avanzati: i recenti dati dell’ISTAT per esempio ci dicono che il 10% della popolazione italiana possiede il 50% della ricchezza totale. Da questa crisi, che mette in discussione non solo i meccanismi tradizionali del liberismo e del mercato ma anche i correttivi tradizionali delle socialdemocrazie europee, potrebbe uscire un mondo migliore e più giusto se si accetterà un nuovo modello di sviluppo (non più basato sul profitto e sull’egoismo individuale e di gruppo) e nuovi stili di vita, ma potrà anche causare un mondo ancora più malato in cui aumentano le ingiustizie, le povertà e dove potranno ancora • • essere negate condizioni di una vita dignitosa per milioni, forse miliardi di persone; in questi tre anni abbiamo assistito ad una sorta di rivolta della natura: i grandi e devastanti uragani nei Carabi e nel Pacifico, il ripetersi di sconvolgenti terremoti in tante parti del mondo, basti ricordare le tragedie dell’Abruzzo e di Haiti in cui ci siamo direttamente coinvolti, la spettacolare eruzione del vulcano islandese, e più di recente la macchia nera di petrolio sulle coste del Golfo dei Caraibi; fenomeni non tutti riconducibili alla diretta responsabilità dell’uomo ma tutti indicano come il rapporto tra l’uomo e il creato sia ancora tutto da riflettere e da assumere come responsabilità verso le generazioni presenti e soprattutto verso quelle future; la pace in pericolo: non solo i grandi teatri di guerra in Iraq e in Afganistan sono ben lungi da trovare un assetto stabile e pacificato, non solo si accendono qua e là focolai di tensione come in Corea e in Iran, ma soprattutto permane lo scandalo del Medio Oriente, di Gaza, dei territori Palestinesi; fino a quando in quella che noi chiamiamo la Terra Santa non si giungerà a stabilizzare una soluzione giusta, dignitosa, rispettosa dei due popoli, la pace nel mondo sarà sempre in pericolo. Voglio ricordare le parole di padre Balducci «È inutile che ricordi che dobbiamo evitare il pericolo di pensare che si tratti di un’altra pace, di una pace che non riguarda il mondo, che non riguarda la creazione, questa creazione. È lo slittamento a cui siamo stati abituati. Ora sappiamo, ma ce lo ripetiamo, che non appena la pace si relega in un mondo ulteriore a questo in cui siamo, noi SETTEMBRE-OTTOBRE 2010 abbiamo fatto il gioco del potere del mondo che consente a tutti gli oppressi qualsiasi sogno di bellezza purché esso si collochi al di là, non disturbi il meccanismo di questo mondo». Come segni di speranza però voglio ricordare l’elezione di Obama alla Presidenza degli Stati Uniti ed i Mondiali di Calcio in Sud Africa. Non penso all’azione di governo di Obama che procede tra mille difficoltà, anche se alcuni segnali sono importanti come il sostegno all’economia verde e la riforma sanitaria; mi riferisco soprattutto alla fase elettorale in cui ha saputo restituire valore alla partecipazione, ha saputo coinvolgere le persone, è riuscito a dire che un mondo migliore e diverso è possibile, è riuscito a restituire dignità alla politica. Per i Mondiali in Sud Africa non mi riferisco di certo al business del pallone, all’isteria collettiva intorno a dei ricchi e viziati giovanotti che corrono dietro a una palla. Penso a cosa era il Sud Africa solo vent’anni fa, alla dignità di un popolo che, pur tra grandi contraddizioni ed in presenza di estrema povertà, ha voluto restituire dignità ad un intero continente dimenticato, e alla grande testimonianza di Nelson Mandela. Considerazioni analoghe possono essere fatte per il nostro paese di cui conosciamo tutti la condizione in cui versa. L’elemento tuttavia più preoccupante è la costante diminuzione dell’attenzione al bene comune mentre cresce in modo preoccupante l’esclusiva attenzione agli interessi personali. Siamo in presenza di un preoccupante degrado culturale e morale di cui Il Grande Fratello e le diverse Isole dei Famosi rappresentano la nuova icona. Scrive Famiglia Cristiana di metà luglio: «l’Italia è un paese in affanno tra povertà e corruzione». La società 13 14 ASSEMBLEA NAZIONALE ELETTIVA SETTEMBRE-OTTOBRE 2010 italiana sembra una società impaurita dove ci si rifugia nella difesa di piccole sicurezze individuali e di gruppo, dove crescono i fenomeni di egoismo collettivo, di individualismo, di paura del diverso. Tutto questo avviene mentre avremmo bisogno di più solidarietà, di ricostruire un patto tra le generazioni, tra il Sud ed il Nord del paese, tra tutte le donne e gli uomini che vivono ed operano nel nostro paese, dovunque siano nati, qualunque sia la loro provenienza, tutti rispettati perché persone, avremmo bisogno di ricostruire un patto di legalità collettiva. In sintesi avremmo bisogno di un nuovo patto di cittadinanza. Tutto questo non va affidato solo alla politica: il malessere in cui viviamo è di tutta la società. L’Italia ha bisogno di una riscossa morale e culturale prima ancora che politica perché la politica, facendo le debite distinzioni, è lo specchio talvolta deformato della società. Noi abbiamo invece bisogno di una società che si risveglia, in grado di coltivare ed alimentare la buona politica. Non mancano tuttavia, sparsi nel nostro paese, reali segni di speranza: le piccole realtà di Cooperative che nel Sud lottano per la legalità, le piccole e grandi realtà associative, il grande movimento del volontariato che al livello nazionale coinvolge milioni di persone di grande generosità ma spesso di poca consapevolezza politica, le minoranze attive che rappresentano il seme ed il concime culturale della nostra società, le tante persone che, facendo quotidianamente il loro dovere, indicano che la strada della felicità, che non è quella dell’apparire televisivo, può ancora essere percorsa, le tante persone che studiano, ricercano, lavorano, le tante persone che in mille situazioni di difficoltà e di disagio creano con il loro servizio condizioni di accoglienza. Noi continuiamo a coltivare la speranza e l’ottimismo seguendo l’insegnamento di D. Bonhoeffer: ascoltiamo le parole serie ed impegnative che ci vengono dai nostri pastori: le tre belle Encicliche del Pontefice, il messaggio su pace e Creato che il Papa ci ha offerto all’inizio di quest’anno, il documento Chiesa e mezzogiorno- sviluppo nella coesione che i vescovi italiani hanno offerto alla nostra riflessione, il percorso che ci è stato proposto per le Settimane Sociali 2010. Non possiamo tuttavia nasconderci il momento di forte dolore e di grande incomprensione che la nostra Chiesa sta vivendo per i comportamenti criminali e di scandalo verso i più piccoli da parte di sacerdoti e vescovi, ma anche per le ingiustificate connessioni con il potere politico ed economico di alcuni settori delle strutture ecclesiastiche. C’è in questo anche una responsabilità dei laici che non si chiedono costantemente: cosa ho fatto io per evitare questo?, in quanto cristiano mi comporto in modo umanamente coerente?, quante volte dimentico che la vocazione alla santità è di tutto il popolo di Dio? Di fronte a questo dolore ci ha consolato la fermezza e la chiarezza del Papa: «Le sofferenze della Chiesa vengono dall’interno, dal peccato che esiste nella Chiesa… «…Ci sono uomini che ritengono poco serio, e cristiani che ritengono poco pio, sperare in un futuro terreno migliore e prepararsi ad esso. Essi credono che il senso dei presenti accadimenti sia il caos, il disordine, la catastrofe, e si sottraggono nella rassegnazione o in una pia fuga dal mondo alla responsabilità per la continuazione della vita, per la ricostruzione, per le generazioni future. Può darsi che domani spunti l’alba dell’ultimo giorno; allora, non prima, noi interromperemo volentieri il lavoro per un futuro migliore…» In questi tre anni non siamo stati interpellati solamente dagli eventi del mondo e della società italiana ma anche dagli eventi che attraversano la nostra Chiesa che amiamo e di cui ci riconosciamo membra, alla quale siamo grati per averci conservato e consegnato il Vangelo di Gesù. Continuiamo ad essere meravigliati e felici per le testimonianze belle, talvolta eroiche, che pastori, sacerdoti, diaconi e laici offrono in tanti angoli, spesso nascosti, del mondo; ASSEMBLEA NAZIONALE ELETTIVA creativo per l’autentica fede cristiana dopo la fine delle ideologie: «Lo Spirito del Signore, che anima l’uomo rinnovato nel Cristo, scompiglia senza posa gli orizzonti dove la sua intelligenza ama trovare la propria sicurezza, e sposta i limiti dove si rinserrerebbe volentieri la sua azione; egli è abitato da una forza che lo sollecita a sorpassare ogni sistema e ogni ideologia». Facciamo nostre le parole di don Luigi Ciotti Oggi lo vediamo in modo realmente terrificante; la più grande persecuzione della Chiesa non viene dai nemici fuori, ma nasce dal peccato della Chiesa. E la Chiesa ha quindi profondo bisogno di reimparare la penitenza accettare la purificazione, imparare il perdono, ma ha anche la necessità della giustizia. Il perdono non sostituisce la giustizia». (Benedetto XVI) Forse questo dolore può cambiare la storia. Sembravano gli anni della Chiesa trionfante, ma gli eventi ci impongono una Chiesa del pentimento. Il passaggio è in corso e può avere gli esiti più diversi. Viviamo nella speranza che la denuncia del male cresciuto all’interno della Chiesa susciti nuove energie di riforma spirituale e apra terreni fertili di rinnovamento religioso. Allora vi potrà essere quel riverbero della fede sulla cultura sociale e politica che è mancato negli ultimi tempi. Le speranze per il domani si alimentano nel ricordo dei grandi del passato: Dossetti abbandona l’impegno pubblico nella convinzione che solo dalla riforma della Chiesa può venire l’energia per rinnovare la società; il grande papa del Novecento, Paolo VI, nella profetica Octogesima adveniens, vide aprirsi uno spazio «La Chiesa ha chi la difende: lo Spirito Santo, mentre il nostro compito è solidarizzare con i poveri, i deboli, gli sfruttati, gli schiavi di ogni risma!» IL TEMPO DELLA MISSIONE Ho ripercorso il nostro recente passato gli anni dell’identità, ho ripercorso brevemente la condizione del mondo, dell’Italia e della Chiesa, ho riletto con attenzione le Linee Programmatiche e le mozioni dell’Assemblea di Montesilvano. Con queste basi ho cercato di costruire la Relazione del Presidente rileggendo con grande attenzione tutti i Verbali con tutti i numerosi allegati dei nove Consigli Nazionali che si sono svolti in questi anni, i cinque Quaderni di Strade Aperte sui quali sono riportate le nostre più importanti riflessioni collettive, in particolare quelle del Sinodo, le principali pagine di Strade Aperte, le principali relazioni dei nostri Incontri (Mondialità, Comunicazione, Sviluppo), ed anche le 35 Note del Presidente che SETTEMBRE-OTTOBRE 2010 hanno rappresentato per me una sorta di Taccuino di Appunti di questi miei tre anni di servizio. Centinaia di pagine nelle quali ho ritrovato, la freschezza, la vitalità, l’originalità e la ricchezza del movimento, ma anche qualche momento di fatica e di delusione, di cattive incomprensioni e di pregiudizi che continuano a permanere tra di noi. Invito tutti ad avere presenti tutti questi documenti. La necessaria stringatezza di questa pur lunga relazione la renderebbe incompleta e imprecisa se non la si arricchisse con tutto quanto vissuto, fatto, detto e scritto nel corso di questi anni. Da questa lettura emerge con chiarezza che siamo passati dagli anni dell’identità agli anni della missione. È stata sempre più forte la consapevolezza che Patto Comunitario, Statuto, storia, rappresentavano basi solide per ogni cammino, ma che continuare ad interrogarsi sulla propria identità significava solo un ripiegarsi su se stessi: un atteggiamento di progressiva chiusura che avrebbe condotto inevitabilmente all’esaurimento. Era tempo di uscire nelle strade e nelle piazze e non chiedersi più chi siamo e da dove veniamo, quanto piuttosto dove andiamo e qual’è il nostro servizio specifico, la nostra missione. Dagli “anni dell’identità” agli “anni della “missione” All’inizio non tutto era chiaro, anche se avevamo alle spalle i contributi dei Convegni di Genova, di Assisi e di Locri, e forse non lo è neanche totalmente ancora oggi. Nel cammino inizialmente incerto si sono talvolta lealmente confrontate posizioni diverse. 15 ASSEMBLEA NAZIONALE ELETTIVA SETTEMBRE-OTTOBRE 2010 Il motore di questa esperienza è stato il Consiglio Nazionale che via via è diventata una vera comunità nazionale che, con l’impegno continuo delle sue Commissioni e di volta in volta con l’apporto di alcuni componenti del Comitato Esecutivo, ha saputo dipanare la matassa, trasformare intuizioni in progetti, coniugare sogno e utopia con realismo e concretezza, avere allo stesso tempo consapevolezza dell’autonomia del proprio ruolo e attenzione ai bisogni ed alla vita delle comunità. Un cammino di solidarietà. Don Primo Mazzolari scriveva: «Se uno rifiuta la solidarietà del camminare, cioè lo sforzo di vivere con gli uomini e per gli uomini, tradisce la propria vocazione d’uomo. La vita ha valore solo in quanto è cammino… Il cristiano che si ferma e si chiude invece di camminare rischia di smarrire la coscienza della cattolicità». Possiamo dire oggi che abbiamo insieme scoperto che la missione propria dello scautismo degli adulti è l’educazione degli adulti realizzata nella concretezza e nel servizio del prossimo utilizzando i principi e gli elementi fondamentali dello scautismo e del guidismo. atto per aiutare la persona a prendere consapevolezza di sé, a valorizzare tutte le proprie capacità e potenzialità, ad essere una persona autonoma e critica, a stabilire relazioni serene con le persone ed il mondo che lo circonda, e nel nostro caso ad avere una visione religiosa della vita, a maturare convinzioni solidamente fondate, ad assumere la responsabilità delle proprie scelte. Fino ad oggi molti hanno ritenuto che l’esigenza di processi educativi si esaurisse con la maturità. Lo scoutismo degli adulti, prima in modo inconsapevole poi sempre più chiaramente ha affermato che si continua a crescere e si affronta il cambiamento per tutta la vita e che in questa crescita l’uomo e la donna hanno bisogno di essere accompagnati per tutta la vita da processi educativi. Abbiamo sviluppato la nostra ricerca sull’educazione degli adulti lungo i tre assi. • Il metodo dell’educazione degli adulti. • I percorsi di spiritualità e catechesi. • Entra nella storia. La nostra missione è l’educazione degli adulti: realizzata nella concretezza, nel servizio del prossimo, utilizzando gli elementi fondamentali dello scautismo e del guidismo • • • 16 La complessità di questa esperienza rende difficile dare un ordine a questa relazione, ma occorre partire proprio dal cammino fatto in relazione alla missione che ci è stata affidata. L’aver individuato l’educazione degli adulti come missione è una scelta che viene da lontano, ma è anche una domanda forte che viene dalla realtà che ci circonda. Non è merito nostro se oggi c’è questa attenzione nuova, è la storia che lo impone. Emerge sempre più forte il bisogno di una ricerca di senso, di modalità nuove per la gestione del cambiamento, il bisogno della riscoperta di valori autentici, di un ambiente a dimensione d’uomo dove affrontare i grandi interrogativi della vita e della storia. Questa ricerca di senso impone di rivedere criteri fondamentali e stili di vita. Forse mai come oggi l’uomo ha avuto tante opportunità dovute all’ampliamento delle conoscenze, allo sviluppo della scienza e delle tecnologie. Nello stesso tempo gli uomini e le donne vivono grandi difficoltà che caratterizzano le principali fasi delle stagioni della vita adulta: precarietà, insicurezza, disorientamento. Questa condizione generale della donna e dell’uomo contemporaneo fa si che emerga con forza una domanda, talvolta non consapevole, di essere accompagnati nei processi di cambiamento delle condizioni di vita e delle aspirazioni di futuro. Quindi una domanda nuova e prepotente di educazione. Non è un caso che la Chiesa italiana abbia scelto l’emergenza educativa come tema pastorale del prossimo futuro. Non è un caso che gli ambienti più avvertiti della società italiana, di fronte alla crisi della scuola, della famiglia e per certi versi dell’associazionismo, riflettano con sempre maggiore insistenza sul tema dell’educazione. L’educazione è l’insieme di processi che consapevolmente vengono messi in La missione: l’educazione egli adulti: il metodo dell’educazione degli adulti: lo Scautismo per adulti i percorsi di spiritualità e catechesi «Entra nella Storia»: servizio e cittadinanza responsabile • • • ASSEMBLEA NAZIONALE ELETTIVA SETTEMBRE-OTTOBRE 2010 1. Quale metodo per lo scautismo degli adulti Non basta enunciare un bisogno, occorre lavorare per dare delle risposte e la risposta al bisogno di educazione è un metodo. Non c’è educazione senza un metodo educativo e noi abbiamo scelto come riferimento anche per gli adulti il metodo scout. Un metodo è un patrimonio che va costantemente conosciuto, approfondito, aggiornato, attualizzato e diffuso. Questo è il compito fondamentale e primario, anche se non esclusivo, del nostro movimento. La titolarità di questo patrimonio è dell’intero movimento, ed è una cosa preziosa che va mantenuta e curata con attenzione, che cresce e si aggiorna in un continuo dialogo tra il movimento e l’esperienza delle singole comunità e delle singole persone. Sarebbe inutile un metodo che non si arricchisse costantemente con l’esperienza dei luoghi in cui i processi educativi si realizzano concretamente. Sarebbe dannoso se ogni comunità si costruisse il proprio metodo pretendendo una titolarità che non le appartiene senza attingere e contribuire al patrimonio comune. Noi abbiamo scelto come riferimento anche per gli adulti il metodo scout, con i suoi elementi fondamentali: • l’autoeducazione; • la comunità; • la strada e l’amore per la natura; • il servizio del prossimo, come elemento essenziale soprattutto nell’età adulta. Man mano che diveniva sempre più evidente la centralità dell’educazione degli adulti nella vita del movimento molta attenzione è stata posta sulla necessità di meglio definire il nostro metodo: abbiamo ripreso in mano l’eccellente lavoro fatto nel Convegno di Genova nel 2007 e lo abbiamo trasformato nel Quaderno n° 4 di Strade Aperte; la Commissione Antonacci, compe- caratteristici di una comunità di adulti scout dovremo essere in grado di declinare attività, comportamenti, esperienze in modo che siano adatte ad esigenze e fasi diverse della vita adulta. Non siamo riusciti a completare in questo triennio questo impegnativo compito condotto anche sulla base dei contributi dei Caminetti Verdi del Sinodo a partire dalla relazione del prof. Enver Bardulla. Ci siamo proposti di realizzare dei fascicoli che in analogia alle Chiacchierate di Bivacco di Scautismo per Ragazzi di B-P possano rappresentare le Chiacchierate intorno al Caminetto per lo Scautismo degli Adulti. Questo resta un obiettivo primario per il prossimo triennio. tente su questo tema, ha lavorato per approfondire contenuti e metodo dell’educazione degli adulti secondo il metodo scout senza prescindere però dall’analisi della condizione dell’adulto oggi nelle diverse stagioni dell’esperienza umana, sia in termini personali che nella vita di relazione a partire da quella fondante della famiglia. Qui siamo in presenza di un’inadempienza rispetto al testo delle Linee Programmatiche, pur avendo realizzato un Isola della Competenza sulla famiglia, Linee Programmatiche che ponevano una particolare attenzione alla dimensione della vita familiare. Ci siamo però resi conto che parlare di famiglia senza tener conto delle condizioni personali ed esistenziali in cui vivono le donne e gli uomini del nostro tempo si rischiava di fare un’operazione ideologica, estranea alla sensibilità di un movimento educativo. Non c’è dubbio che questo tema va ripreso nel senso della riscoperta più che della riaffermazione. Abbiamo riflettuto molto sulla comunità, come appare dal Quaderno sull’educazione e dal Quaderno del Sinodo e questa riflessione ci ha condotto ad affermare con forza che la comunità resta l’elemento centrale della nostra proposta educativa e della vita del movimento. Tuttavia è necessario un supplemento di riflessione: se la nostra proposta è rivolta a tutte le stagioni della vita adulta dai 20 ai 100 e più anni, non è possibile pensare ad un unico modello di comunità: potranno esistere comunità verticali e comunità orizzontali, potranno esistere comunità adatte ai primi anni della vita adulta quando ci si confronta con le prime esperienze di lavoro e con l’inizio della vita familiare, e potranno esistere comunità adatte a persone più anziane, per lo più in pensione, di nonni oltre che di genitori, quando le energie fisiche cominciano a diminuire. Conservando gli elementi Le Chiacchierate intorno al Caminetto per le diverse stagioni dello Scautismo degli adulti 2. Percorsi di Spiritualità e Catechesi La nostra scelta educativa come credenti ci impone un maggior rigore ed una specificità particolare a vivere la nostra dimensione di fede, il nostro un ruolo di laici adulti nella Chiesa, convinti che il nostro posto è il mondo, che il nostro compito è di essere uomini e donne di frontiera, che la nostra missione non è di rivolgerci ai pii ed ai devoti, ma alla Samaritana, all’adultera, al pubblicano, ai viandanti di Emmaus, ed a loro non faremo prediche ma, sull’esempio del Maestro, ci chineremo con tenerezza all’ascolto per dire poi «vieni e camminiamo insieme», 17 ASSEMBLEA NAZIONALE ELETTIVA perché la strada per cercare la verità è il dialogo, la strada per comunicarla è la misericordia. Scopriremo che nel momento in cui ci chiniamo all’ascolto riconosciamo di essere noi stessi Samaritana, pubblicano, adultera, viandanti di Emmaus. La nostra presenza e condivisione del mondo ci espone sempre al rischio della tentazione e del peccato. Per questo torneremo costantemente ad alimentarci e a trovare forza nell’unica Parola ed alla Mensa comune. Sappiamo bene che questa missione ci espone al rischio dell’incomprensione, ma noi resteremo in ginocchio di fronte ai nostri pastori e alla nostra comunità ecclesiale a esporre i bisogni ed i diritti dei poveri, dei disorientati, dei delusi che abbiamo incontrato, a raccontare le nostre esperienze, a comunicare le gioie, le speranze, le sofferenze degli uomini e delle donne con i quali abbiamo dialogato perché sappiamo che il nostro luogo non è la sagrestia ma il sagrato, la piazza e la strada. Questa è una scelta impegnativa che esige un cammino semplice ed esigente di spiritualità e catechesi che non si alimentino di liturgie solenni delle cattedrali, di raffinati e ricchi momenti di meditazione e preghiera dei monasteri, di frequentazione delle sapienti biblioteche delle abbazie. La nostra spiritualità e catechesi per adulti deve essere quella essenziale di uomini e donne del cammino, quella spiritualità e catechesi simbolicamente rappresentate dalla leggerezza della bisaccia e dalla forza della forcola del pellegrino. C’è quindi un’originalità tutta da scoprire nei percorsi di spiritualità e catechesi per adulti, un cammino che è anche un servizio alla Chiesa. Le nostre parrocchie e le nostre diocesi sono troppo concentrate sulla catechesi sacramen- 18 tale dell’iniziazione cristiana, troppi percorsi di spiritualità sono solo adattamenti della spiritualità monastica e dei religiosi, e non colgono la difficile dimensione di presenza del laico nel mondo e nella storia. Questo è un cammino difficile ed impegnativo perché è proprio «dentro le contraddizioni della storia e del mondo» che siamo chiamati a realizzare i valori evangelici. Questo è stato il compito al quale si è maggiormente dedicata la Commissione Ceschi che ha raccolto materiale ed ha riflettuto su come procedere in questa ricerca partendo dalle lezioni appassionate di Bruna Costacurta al Convegno di Assisi nel 2007. Abbiamo iniziato il nostro cammino con il 1° Convegno Nazionale dei nostri Assistenti Ecclesiastici: un’esperienza che si è dimostrata di grande ricchezza non solo per gli apporti che ci sono venuti da teologi, pastori, sacerdoti impegnati nella realtà quotidiana, testimoni autorevoli, rappresentanti di esperienze significative dell’associazionismo adulto, ma anche perché i nostri AE hanno potuto dialogare tra loro e con alcuni componenti del Consiglio Nazionale. Il nostro Assistente Nazionale sta già progettando il 2° Convegno per il prossimo gennaio dal tema La missione dei laici cristiani nella società e nella chiesa. Far rivivere il Concilio. I Caminetti Gialli di Alghero a partire dalla relazione del prof. Fulvio De Giorgi hanno fornito un ulteriore contributo. L’impegno del prossimo triennio sarà quello di fornire a tutte le Comunità e a tutti gli Adulti Scout, ma anche a tutti gli adulti che guardano alla nostra esperienza ed alla Chiesa italiana, delle Tracce sulle quali camminare e sulle quali confrontarsi. Tracce e non Manuale, strumento vivo da arricchire e far crescere. SETTEMBRE-OTTOBRE 2010 Tracce di Catechesi e Spiritualità per Adulti per camminare e confrontarsi insieme 3. Entra nella Storia Lo stile scout si concretizza nell’età adulta principalmente con la scelta decisiva e permanente del servizio. Sarebbe il fallimento dell’educazione scout se sfuggisse la prospettiva di essere felici facendo felici gli altri. Il servizio – qualunque esso sia e in qualunque ambito – non può essere un un impegno temporaneo con gli amici finché non c’è qualcosa di più importante da fare, ma deve essere una scelta di vita. È questa la risposta radicale che gli adulti, che hanno fatto propria l’esperienza dello scautismo, possono dare a una società orientata all’autosufficienza, all’individualismo, all’esclusione del diverso. «L’altruismo, la solidarietà, il senso di fratellanza mettono in moto passioni, coraggio, idealità»: questa è l’essenza del servizio. Se l’adulto scout non recupera la dimensione del servizio nella sua esperienza di sale della terra, l’adesione alla identità scout si riduce al ricordo del tempo perduto della giovinezza. Per questo il terzo asse intorno al quale abbiamo lavorato è stato quello Entra nella Storia, Entrare nella storia non vuol certo dire diventare famosi, diventare importanti, ma nel senso proprio di essere più consapevoli e più corresponsabili. Amiamo i nostri fratelli, amiamo il nostro tempo, amiamo il mondo che ci è stato affidato, sapendo bene che l’amore non è solo sentimento, ma relazione e la relazione comporta conoscenza, coinvolgimento e impegno. Vogliamo dire con gli india- ASSEMBLEA NAZIONALE ELETTIVA SETTEMBRE-OTTOBRE 2010 ni d’America «…il mondo non ci è stato dato in eredità dai nostri padri ma ci è stato dato in prestito dai nostri figli…». La realtà, sempre più complessa ed in sempre più rapida trasformazione richiede un supplemento di consapevolezza, richiede scelte più impegnative al livello personale, comunitario e di movimento. Questa consapevolezza e questo impegno sono già presenti nelle Linee Programmatiche di Montesilvano, scaturite anche dalla riflessione del Convegno di Locri sulla legalità, ma sono divenute sempre più evidenti man mano che proseguiva il lavoro svolto soprattutto dalla Commissione Mira che ha iniziato a riflettere a partire dai temi del Creato e dell’Ambiente. Questa riflessione ha condotto alla pubblicazione del prezioso Quaderno di Strade Aperte n° 1 Fare strada nel creato, a realizzare un’Isola della Competenza su questo tema, a celebrare la giornata del 1° settembre con un segno di solidarietà con l’ambiente. Il lavoro è poi proseguito costruendo un percorso di riflessione intorno al tema Entra nella Storia: che si è avvalso dei contributi di tanti Adulti Scout, e dei contributi e delle testimonianze emerse nei Caminetti Rossi del Sinodo a partire dalla relazione di Franco Passuello. Queste riflessioni daranno luogo ad un nuovo Quaderno che arriverà nelle nostre case entro la fine dell’anno ma non vuole rappresentare un documento definitivo, ma un supporto per camminare, il nostro bastone del pellegrino, ma la strada è tutta davanti a noi con i suoi ostacoli, con le sue difficoltà, ma anche con la sua bellezza, con i suoi incontri con le sue scoperte. Da queste riflessioni sono scaturite alcune Isole della Competenza del nostro Arcipelago delle Opportunità: l’Isola delle povertà, l’Isola del Sorriso, l’Isola del treno di Lourdes ma tante altre ne potranno nascere. • Entra nelle Storia: «…il mondo non ci è stato dato in eredità dai nostri padri ma ci è dato in prestito dai nostri figli…» 4. Mondialità Fa parte della nostra missione la scelta della Mondialità. Le Linee Programmatiche di Montesilvano indicavano la Mondialità come impegno prioritario sulla base di quanto contenuto nel Patto Comunitario e nello Statuto. Sul tema della Mondialità ha lavorato anche la Commissione Denti. Tre sono le piste sulle quali il MASCI e tutto lo scoutismo degli adulti ha deciso di continuare a camminare per dare concretezza a questo impegno che lo Statuto affida per la sua attuazione in primo luogo al Segretario Internazionale ma che deve vedere il coinvolgimento convinto di tutte le realtà del movimento a tutti i livelli: • educazione alla Pace e alla Mondialità; • solidarietà Internazionale; • scoutismo internazionale. L’Educazione alla Pace ed alla mondialità ha visto la realizzazione di due Seminari Nazionali a San Miniato e a Meta di Sorrento. Molte regioni hanno scelto questo tema, pur con diverse sottolineature, come proprio Polo di Eccellenza, con Convegni e Seminari di riflessione. Sarà importante raccogliere tutte queste riflessioni e queste esperienze per farle diventare patrimonio vivo di tutto il movimento. Sul piano della Solidarietà Internazionale due sono le novità che vogliamo sottolineare con maggior forza. • Finalmente l’idea di una ONG, attualmente solo onlus, promossa dal movimento dedicata alla Cooperazione Internazionale, è diventata con ECCOMI una realtà, non solo sulla carta ma viva ed operante anche con una sezione a Verona. ECCOMI è presente con i suoi progetti in Burundi, in Burkina Faso, in Togo, in Brasile e nuovi progetti potranno aggiungersi in altri paesi del Sud del mondo. ECCOMI ha collaborato a gestire con il Masci i progetti del MASCI per il terremoto d’Abruzzo e per Haiti. Dalle esperienze di ECCOMI è nata l’Isola della Competenza sulla Cooperazione Internazionale. Occorre però ricordare che ECCOMI non vuole essere solamente un operatore di progetti ma una realtà capace di raccogliere tutte le esperienze di Solidarietà Internazionale, a partire da Harambee Costa Kenya, realizzate, in qualunque modo e con qualunque partner, dalle regioni e dalle comunità e metterle in rete, valorizzarle, scambiare le esperienze superando incomprensioni e diffidenze. C’eravamo impegnati in questo triennio a realizzare il censimento di tutte queste esperienze e metterlo a disposizione di ECCOMI perché potesse svolgere quest’azione di rete: purtroppo non ci siamo riusciti, ma questo deve restare un impegno del Segretario Internazionale per il prossimo triennio. La scorsa primavera è stato firmato dai Presidenti dell’AGESCI e del MASCI un Protocollo d’Intesa per «un comune impegno a favore dei Sud del mondo». I contenuti di questo Protocollo sono ormai noti a tutti ed il suo significato per il movimento è evidente ma scrivere un documento è facile, anche se c’è voluto molto tempo, molto più difficile sarà dargli attuazione. Il testo 19 ASSEMBLEA NAZIONALE ELETTIVA SETTEMBRE-OTTOBRE 2010 di questo accordo assegna compiti impegnativi ai Responsabili Internazionali dell’AGESCI ed al Segretario Internazionale del MASCI. Si tratta ora di trovare forme, modi e tempi di collaborazione capaci di rendere operante e efficace questo Protocollo Nel campo della Solidarietà Internazionale c’è inoltre un tema che presenta i caratteri dell’urgenza: quello dell’Immigrazione e nuova cittadinanza. Un tema al quale diverse regioni hanno rivolto la loro attenzione come il Polo di Eccellenza del Lazio su Scautismo senza frontiere, ma che richiede una riflessione comune più condivisa. Da diverse persone viene il suggerimento di far crescere questa condivisione intorno ad un progetto nazionale Di che colore è la pelle di Dio?…, ma questo sarà compito del prossimo Consiglio Nazionale. colare fatto di momenti diversi e lo abbiamo condiviso con il Comitato Mondiale. Adesso tocca a noi realizzare questo programma che, sotto la guida del Segretario Internazionale e della Presidente del Comitato Organizzatore, dovrà vedere la partecipazione ed il coinvolgimento di tutto il movimento. È una sfida importante e ci si aspetta molto da noi, e noi dovremo essere in grado di corrispondere a queste attese. Sarà il nostro maggiore impegno per il 2011. Ancora una volta ce la faremo. La Solidarietà Internazionale La “rete” di ECCOMI Il Protocollo AGESCI- MASCI per un comune impegno a favore del Sud del mondo «Di che colore è la pelle di Dio?…» • • • Il terzo ambito in cui si è sviluppata la Mondialità è stato quello della Fraternità Internazionale dello Scautismo e del Guidismo. Dopo le emozioni delle celebrazioni del Centenario culminate nell’Alba del Centenario vissuta al Jamboree dalla nostra pattuglia di ambasciatori dello scautismo degli 20 adulti, il triennio si è aperto con la Conferenza Mondiale dell’ISGF nel corso della quale è stato assegnato al MASCI l’organizzazione della Conferenza Mondiale del 2011. Abbiamo partecipato all’Incontro del Mediterraneo 2009 in Portogallo, ci apprestiamo a partecipare alla Conferenza ISGF della Regione Europa a Cipro, una nuova pattuglia del MASCI di ambasciatori dello scautismo degli adulti si sta preparando a partecipare al Jamboree del 2011 in Svezia. L’impegno più rilevante resta l’organizzazione della Conferenza Mondiale del 2011. La località scelta è la bellissima Villa Olmo nell’affascinante cornice del lago di Como. La macchina organizzativa ormai funziona a pieno regime e il Comitato Organizzatore è al lavoro presieduto da Virginia Bonasegale eletta dal Consiglio Nazionale ad assumere questa piena responsabilità secondo le indicazioni del Comitato Mondiale. Il Comitato Mondiale ha svolto quest’anno la propria riunione annuale in prossimità di Como ed ha avuto la possibilità di verificare i luoghi e di confrontarsi con il Comitato Organizzatore sugli aspetti organizzativi e di programma. Le scelte operative sono state quasi tutte fatte, i preventivi esaminati, il budget definito ed a giorni sarà consegnata la Scheda di Partecipazione. Dobbiamo ricordare tuttavia la maggiore motivazione che ci ha spinto ad avanzare a Vienna la nostra candidatura ad organizzare la Conferenza Mondiale: vogliamo che la Conferenza Mondiale non sia solo il momento degli adempimenti burocratici (modifica dello Statuto, elezione del Comitato Mondiale,…), ma diventi una grande esperienza di scautismo degli adulti al quale possano partecipare Adulti Scout di tutte le parti del mondo. Per questo motivo abbiamo costruito un programma parti- 2011 Anno Internazionale del MASCI: Gli ambasciatori dello scautismo degli adulti al Jamboree in Svezia La Conferenza Mondiale dell’ISGF a Villa Olmo (Como) • • LA VITA DEL MOVIMENTO La riflessione sulla nostra missione non interrompe la vita ordinaria del movimento la cui storia non comincia da capo ogni tre anni ma ha una sua continuità, un suo fluire nel tempo che è la maggiore garanzia di solidità. Le funzioni istituzionali del movimento sono chiamate ad operare sempre con maggiore efficacia ed efficienza ed a loro occorre porre sempre maggiore attenzione, migliorandone la qualità ed adeguandole ad esigenze sempre nuove. ASSEMBLEA NAZIONALE ELETTIVA SETTEMBRE-OTTOBRE 2010 1. Le strutture di Servizio territoriale; è l’ambito dove realizzare concretamente ed efficacemente le linee programmatiche che l’Assemblea consegna ed i progetti messi in campo dal Consiglio Nazionale. Non si è realizzato inoltre quell’auspicato, difficile equilibrio tra collegialità, autonomia e responsabilità personale nella chiarezza degli obiettivi, dei limiti e dei compiti, nonostante l’impegno profuso fin dall’inizio in questa direzione dal Segretario Nazionale. Queste due difficoltà non sono state superate, come auspicabile, grazie ad un vero gioco di squadra quanto piuttosto dal grande impegno profuso da molti componenti del CE nel loro specifico settore di competenza e soprattutto dalla onnipresenza generosa del Segretario Nazionale. Sono due criticità, che non hanno compromesso la vitalità del movimento, ma alle quali sarà bene porre attenzione. C’è chi pensa che questi problemi si risolvano modificando le regole esistenti o introducendone di nuove; io ricordo sempre le parole che mi disse tanti anni fa un vecchio militante politico, uno di quei politici buoni che hanno fatto la storia bella dell’Italia del dopoguerra: «i problemi e le difficoltà non si superano solo con le leggi ma soprattutto con la politica, vale a dire con i comportamenti e la responsabilità». a) Le Strutture collegiali Lo Statuto approvato all’Assemblea di Rimini, innovando rispetto al passato, parlando degli organi del movimento ai diversi livelli, li chiama strutture di servizio. Non si tratta di una raffinatezza lessicale ma una scelta di valore: la centralità è il servizio. Come pure, anche se in modo meno esplicito, le strutture di servizio sono chiamate ad operare in modo collegiale. Sono questi i due aspetti che maggiormente desideriamo valutare per il triennio trascorso e riflettere per il prossimo futuro. Per questo motivo mi soffermo sulle strutture di servizio che sono chiamate ad operare collegialmente al livello nazionale I. Consiglio Nazionale Il Consiglio Nazionale, dopo il Mini Campo di settembre a Sant’Anna di Sala, si sarà incontrato 10 volte nel corso di questo triennio, per due giornate piene di lavoro, con una presenza quasi sempre totale dei suoi componenti. Ho già avuto modo di dire come il Consiglio Nazionale sia stato il vero motore del movimento al livello nazionale. Non c’è stata iniziativa, programma, progetto, evento interno ed esterno (cose talvolta anche noiose e poco appassionanti) che non sia stato portato all’attenzione e all’esame del Consiglio Nazionale, e sul quale il Consiglio Nazionale non abbia discusso e deliberato e dato indicazioni operative concrete al Comitato Esecutivo valutandone in seguito i risultati. Ma questa è anche una grande responsabilità: il Consiglio Nazionale è così chiamato ad assumersi collegialmente anche la totale responsabilità di errori o manchevolezze che si possono essere verificati nel corso di questi tre anni. Tuttavia mi sembra di poter dire che il miglior risultato che il Consiglio Na- zionale ha realizzato in questo triennio non sono stati solamente l’efficacia e l’efficienza del suo lavoro, quanto piuttosto lo stile ed il clima. Possiamo dire che nel tempo è andata crescendo la Comunità nazionale del Consiglio Nazionale che ha saputo alternare momenti di lavoro (talvolta anche molto pesanti) a momenti di festa, di gioco, di riflessione, di preghiera e di celebrazione. Così è cresciuta l’amicizia e la confidenza tra tutti i membri del Consiglio, e i nuovi Segretari Regionali che man mano si sono avvicendati sono stati accolti con immediatezza. II. Comitato Esecutivo Il Comitato Esecutivo sotto la guida di Alberto, Segretario Nazionale, si è incontrato 10 volte nel corso di questo triennio, più diverse riunioni virtuali tramite SKYPE. Il Comitato Esecutivo ha svolto con pienezza il suo compito di dare attuazione fedele e puntuale alle indicazioni provenienti dal Consiglio Nazionale. Il Mini campo congiunto di settembre, la partecipazione di diversi componenti del CE ai lavori del CN hanno consentito di realizzare una forte sintonia tra CN e CE. Questo è un aspetto molto positivo e rappresenta anche un passo avanti rispetto al passato. Non si possono tuttavia tacere alcuni aspetti sui quali è necessaria una riflessione. Non tutti coloro che sono stati chiamati a far parte del Comitato Esecutivo hanno compreso a pieno il servizio che veniva loro richiesto. Coloro che accettano un incarico a qualunque livello del movimento debbono essere consapevoli che è una scelta di servizio alla quale dedicare intelligenza, passione, competenza, ma anche tante energie e tanto tempo. È un impegno, non un incarico di prestigio, non un luogo dove sostenere le proprie personali convinzioni, e neppure di mera rappresentanza «I problemi e le difficoltà non si superano solo con le leggi ma soprattutto con la politica, vale a dire con i comportamenti e la responsabilità» 21 ASSEMBLEA NAZIONALE ELETTIVA SETTEMBRE-OTTOBRE 2010 2. Rapporti con il mondo esterno • a) Rapporto con lo scautismo giovanile Nella Premessa le Linee Programmatiche 2007 affermavano: «L’esperienza del Centenario ci ha reso consapevoli che lo scautismo adulto non può essere discosto dallo scautismo giovanile e, secondo il principio dell’imparare facendo, che sono le occasioni concrete di collaborazione e servizio che accrescono la conoscenza e determinano l’arricchimento reciproco». Abbiamo perciò cercato di costruire rapporti di dialogo, di confronto e di collaborazione con tutte le realtà che in diverso modo fanno riferimento allo scautismo ed al guidismo in Italia. In primo luogo con l’AGESCI alla quale ci uniscono radici, valori e storia comune; un rapporto che ha trovato nell’amicizia tra i Presidenti, la Capo Guida e il Capo Scout dell’AGESCI e il Presidente ed il Segretario Nazionale del MASCI, un elemento di particolare significato. Ma tutta la storia di questi tre anni è segnata da momenti comuni: i Presidenti e l’Assistente Nazionale dell’AGESCI sono venuti al nostro Consiglio Nazionale; Alberto ed io siamo sempre stati presenti all’apertura del Consiglio Generale dell’AGESCI dove io ho portato il saluto non rituale del MASCI e la Comunità MASCI di Scorzè ha continuato a svolgere il servizio di cucina; don Francesco Marconato, AEN dell’AGESCI, ha partecipato al nostro Convegno Assistenti; ci siamo periodicamente incontrati con i Presidenti per verificare le iniziative comuni: Comunità Foulard Blanc, Centro Studi Mario Mazza, Intervento nelle Tendopoli d’Abruzzo, Jamboree 2011, … La collaborazione nei mesi di luglio ed agosto 2009 nelle tendopoli d’Abruzzo tra Adulti Scout e giovani dell’AGESCI ha mostrato 22 come giovani ed adulti insieme, nella concretezza del servizio, possano lavorare ad un nuovo patto tra le generazioni; un gruppo di Adulti Scout guidato da Alberto ed un gruppo di scolte, rover e capi guidati dall’incaricata Internazionale AGESCI Noemi Ruzzi hanno realizzato per due anni un campo di lavoro in Burkina Faso, esperienza dalla quale dovrà nascere un vero progetto di cooperazione internazionale. Molte altre sono state le esperienze comuni ma desidero sottolineare le due a mio avviso più importanti: I. a maggio 2009 per la prima volta abbiamo realizzato insieme AGESCI e MASCI un incontro sul tema dello scautismo degli adulti. La partecipazione è stata al di sotto delle aspettative, ma il tono delle riflessioni ha mostrato come questo oggi sia un tema comune non più rinviabile. II. Nella primavera di quest’anno i Presidenti dell’AGESCI ed il Presidente del MASCI hanno firmato un Protocollo d’Intesa di durata triennale per un comune impegno verso i Sud del mondo. Ho già accennato all’importanza, alla complessità, alle difficoltà, ma anche alle speranze legate a questo documento. Se sapremo attuarlo e valorizzarlo, potrà essere l’esempio per avviare forme concrete di vera collaborazione in molti altri campi di comune interesse. Questo cammino comune è stato avviato anche in molte regioni ed in molti territori. Questa è la strada per passare dal buon vicinato alla collaborazione attiva, alla assunzione di comuni responsabilità, ad assumere insieme la responsabilità di una proposta di scautismo per adulti. Ma i rapporti con lo scautismo giovanile non si sono però limitati all’AGESCI: abbiamo incontrato più volte, sia in sede FIS che in altri incontri, i Responsabili Nazionali del CNGEI: il nuovo Capo Scout, appena eletto, ha partecipato insieme al Responsabile Nazionale Seniores, ad un nostro Consiglio Nazionale dove abbiamo rinnovato il nostro invito a dar vita alla FIAS e nel frattempo abbiamo definito alcune forme di scambio di informazioni; • sono stato invitato a partecipare ad un Consiglio Nazionale della FSE, con la quale manteniamo rapporti soprattutto di carattere informale. Siamo consapevoli che esistono tante altre realtà di associazioni, gruppi, Centri Studi, Fondazioni, redazioni di riviste, che fanno riferimento allo scautismo e svolgono un servizio importante nel proprio specifico e secondo la loro missione, e spesso rappresentano anche un punto di incontro tra le diverse esperienze presenti dello scautismo in Italia. Con le principali di queste abbiamo cercato di costruire occasioni di incontro e di collaborazione: con il Centro Studi Baden Powell, con la Compagnia di San Giorgio, con l’associazione Tracce, con la Fondazione Baden, con la Redazione di R-S Servire, con l’associazione B-P Park e con la Rete delle Basi Scout,.. Tutte esperienze di scautismo adulto alle quali più volte abbiamo rivolto l’invito a venire con noi mantenendo le proprie caratteristiche ed il proprio specifico. Mi rendo conto che una parte della loro resistenza è costituita anche da alcune nostre rigidità istituzionali: è un tema sul quale dobbiamo riflettere. La cosa tuttavia più importante e che da tempo andiamo ripetendo a tutte le realtà ufficiali e non che fanno riferimento allo scautismo italiano, è che la sola collaborazione tra scoutismo giovanile ed adulto non basta più. Occorre che il ASSEMBLEA NAZIONALE ELETTIVA SETTEMBRE-OTTOBRE 2010 tema dell’Educazione degli adulti divenga una sfida ed una profezia di tutto lo scoutismo italiano. sociazione di associazioni. Questa rinnovata presenza e collaborazione al livello nazionale, deve diventare presenza e collaborazione al livello delle diocesi e delle parrocchie: solo così la nostra dimensione ecclesiale diventa presenza viva. La sola collaborazione tra scoutismo giovanile ed adulto non basta più. Occorre che il tema dell’Educazione degli adulti divenga una sfida ed una profezia di tutto lo scoutismo italiano. Vita nella Chiesa Immediatamente dopo l’Assemblea di Montesilvano p. Federico Lombardi ci ha comunicato che i sempre più gravosi impegni che gli venivano richiesti dalla Chiesa divenivano incompatibili con il servizio di AEN al quale si era dedicato con generosità per quasi quindici anni. Il MASCI dovrà essergli sempre grato per la sua presenza, per la sua testimonianza, per il suo servizio, per le cose preziose che p. Federico ci ha donato: La Preghiera dell’Adulto Scout e le Dieci parole. Il Consiglio Permanente della CEI nel gennaio 2008 ha scelto, tra i nominativi di sacerdoti qualificati e disponibili da noi proposti, p. Francesco Compagnoni op, che da quel momento si è inserito nella vita delle strutture di servizio del movimento portando la sua competenza e la sua spiritualità. Contemporaneamente abbiamo proseguita l’azione già avviata da Littorio e da p. Federico per giungere all’approvazione da parte della CEI dello Statuto approvato nell’Assemblea di Rimini. È stata l’occasione per avviare un proficuo dialogo con i responsabili degli uffici della CEI. A settembre 2008 il Consiglio Permanente della CEI ha approvato il nostro Statuto, esprimendo in colloqui diretti apprezzamento per la qualità ed i contenuti del nostro Statuto e del nostro Patto Comunitario, chiedendo solamente due piccole modifiche, che ci apprestiamo ad accogliere in apertura dell’Assemblea, per rendere omogeneo il nostro Statuto con quelli delle altre aggregazioni laicali. Questo atto, che ci inserisce a pieno titolo tra le aggregazioni laicali della Chiesa italiana, avviene così dopo molti anni dall’approvazione dello Statuto del MASCI alla sua fondazione. Subito dopo l’approvazione del nostro Statuto l’AEN ed il Presidente hanno incontrato il Segretario Generale della CEI, SE mons. Mariano Crociata, con il quale hanno avuto un colloquio molto franco ed amichevole sul MASCI e sulla sua missione. Mons. Crociata presiederà la Celebrazione Eucaristica a conclusione della nostra Assemblea. Partecipiamo così a pieno titolo alla Consulta Nazionale delle Aggregazioni Laicali, dove siamo rappresentati dalla preziosa opera di Littorio Prezioso. Ci siamo così inseriti fin dall’inizio nel cammino di preparazione alle Settimane Sociali: il Segretario del Comitato Scientifico ha partecipato ad un nostro CN, il CN ha approvato un nostro apprezzato contributo per il documento preparatorio, predisposto da un piccolo gruppo di lavoro. Abbiamo partecipato, su iniziativa dell’Azione Cattolica ed insieme ad altre aggregazioni laicali, alla formulazione di opuscoli di spiritualità per i laici. È in corso la nostra adesione a Reti in Opera nonostante le incertezze in cui sembra muoversi questa as- b) Vita nella società italiana Nelle Linee Programmatiche di Montesilvano, ed in una specifica Mozione, era esplicito l’invito ad una cittadinanza sempre più consapevole, ad essere più coinvolti nella vicenda civile, sociale e politica del nostro tempo, a lasciarci interpellare dalle vicende della storia e a porci in rete con tutte le realtà che operano e si impegnano per il bene comune. Guardando con occhio sereno al lavoro svolto nei Poli d’Eccellenza ed alle riflessioni del Sinodo mi sembra che questa sensibilità sia molto cresciuta e che sia venuta meno definitivamente quella paura della dimensione politica che spesso ci ha frenato ed impedito di far sentire la nostra voce. Il Consiglio Nazionale ha riflettuto più volte ed ha espresso con autorevolezza il punto di vista del movimento su alcune questioni che ha ritenuto importanti: la pace, il dovere dell’accoglienza degli immigrati, la libertà di stampa, l’unità d’Italia, … Siamo consapevoli che, ogni volta che ci esprimiamo pubblicamente, qualche Adulto Scout può non riconoscersi nelle opinioni espresse dal Consiglio Nazionale; tuttavia, nel rispetto assoluto delle pluralità di opinioni che deve essere assolutamente garantita pur nel rispetto dei nostri valori condivisi, il movimento non può restare cieco, sordo e muto di fronte ai drammi ed alle sfide dei nostri giorni. Allo stesso tempo occorre molta saggezza e molto equilibrio: la tentazione di intervenire sempre e comunque su ogni evento che 23 24 ASSEMBLEA NAZIONALE ELETTIVA SETTEMBRE-OTTOBRE 2010 l’attualità propone sarebbe sciocco e superficiale, occorre saper valutare quali sono gli eventi che veramente ci interpellano con forza, sui quali offrire la nostra competenza specifica e dove è in gioco la nostra identità e la nostra missione. Occorre veramente saper discernere dove gli eventi appartengono ad una quotidianità amplificata dalla sovraesposizione mediatica e dove veramente sono in gioco questioni determinanti nella vita dell’uomo e nella storia del mondo. È un crinale difficile che non rinunciamo a percorrere. Aiuta in quest’opera di discernimento il mettersi in rete con altre realtà che operano e si impegnano per il bene comune. In questo campo la nostra esperienza è limitata: abbiamo aderito alle Campagne promosse dalla FOCSIV contro la povertà e per il rispetto degli Obiettivi del Millennio, abbiamo aderito e partecipato regolarmente alla Marcia della Pace Perugina-Assisi dicendo che noi non vogliamo limitarci a parlare di pace ma vogliamo fare la pace, abbiamo aderito e partecipato alla Marcia Mondiale della Pace, aderiamo al Consorzio GOEL che opera per il riscatto delle terre do- luppata su due filoni: quello tradizionale della rivista Strade Aperte e quello più legato alle nuove tecnologie a partire dal Portale. La rivista ha subito almeno tre cambiamenti nel corso di questi tre anni non solo dal punto di vista grafico, dell’impaginazione, del numero di pagine ma soprattutto dei contenuti. Sono nati i Quaderni che vogliono essere dei veri strumenti di lavoro per le comunità e che raccolgono in modo ordinato il patrimonio di riflessione del movimento su alcuni temi specifici. Alla fine del triennio avremo pubblicato 6 o 7 Quaderni. Lo scorso anno c’è stata la prima sperimentazione del Calendario. Quest’anno abbiamo avviato Strade Aperte on-line che rappresenta la naturale estensione di Strade Aperte superando i limiti di spazio e di costo che la carta stampata comporta. Il Portale, superando la visione del sito statico, rappresenta oggi per il movimento la vera finestra sul mondo sempre aperta e dove è possibile un dialogo costante. È uno strumento vivo che, affiancato dalla Newsletter, ci mette quotidianamente in contatto con l’interno e l’esterno del movimento, uno strumento apprezzato dagli Adulti Scout ma anche da tutto il mondo della rete come ci dicono le statistiche pubbliche. Questi cambiamenti, indicati da una Mozione di Montesilvano, sono stati sostenuti e incoraggiati da una riflessione approfondita promossa dalla Commissione Ceschi che, partita dal Master di Belvedere, ha avuto il suo momento più ricco nel Convegno sulla Comunicazione di Loreto. È un peccato che tutto il materiale e le riflessioni di questi incontri non siano ancora disponibili per tutti in forma organica sotto forma di un Quaderno. La Comunicazione non è una materia per speciali- ve è presente la mafia attraverso la nostra rappresentanza affidata alla Segretaria Regionale della Calabria, abbiamo aderito di recente al Forum Italiano dei movimenti per l’Acqua. Sarà utile e forse necessario coinvolgerci anche in iniziative di più ampio respiro come il Forum del Terzo Settore dove la nostra presenza non solo sarebbe ben accolta ma è anche ripetutamente richiesta. C’è però una difficoltà che dobbiamo responsabilmente affrontare: aderire ad iniziative non vuol dire aggiungere una firma e una sigla a tante altre ma è un cammino da condividere, appuntamenti da rispettare, eventi da organizzare, decisioni da condividere; per cui l’adesione richiede persone che si dedichino a questo come espressione del Consiglio Nazionale. Dobbiamo essere consapevoli dei nostri limiti di tempo, di risorse e della povertà dei nostri mezzi. 3. Le funzioni prioritarie a) Comunicazione La Comunicazione è stata una funzione che in questi anni ha presentato le maggiori novità e si è svi- ASSEMBLEA NAZIONALE ELETTIVA SETTEMBRE-OTTOBRE 2010 sti: nella società dell’informazione è necessaria una consapevolezza comune e condivisa. Tre elementi mi sembra tuttavia che siano emersi con chiarezza: • è stato riaffermato con forza che, in un movimento di educazione permanente, nulla può sostituire la comunicazione faccia a faccia: il dialogo, l’incontro, la vita di comunità. Solo il rapporto diretto faccia a faccia crea convinzioni profonde, comunione, motivazioni forti. • è stata superata, spero definitivamente, la guerra civile tra sostenitori della carta stampata ed i fanatici delle nuove tecnologia. Sono due strumenti ambedue essenziali: se la rivista ed i Quaderni, grazie anche alla loro materialità, rappresentano la continuità, sono segno di identità e di stabilità, l’uso delle nuove tecnologie, grazie alla loro virtualità, consente la freschezza dell’immediatezza e della tempestività, la possibilità di superare vincoli di tempo e di spazio; • è sempre più necessaria una educazione alla lettura critica: in un tempo di sovrabbondanza di comunicazione e di informa- situazione non è ancora risolta e questo mette a rischio la sopravvivenza di tante testate. Per quanto ci riguarda, facendo un lavoro attento di tagli dei costi, pur dovendo necessariamente ridurre alcuni aspetti, riusciremo a mantenere in vita la nostra testata con la periodicità consueta. zione è necessario superare il rischio della bulimia della comunicazione e dell’entropia dell’informazione. Il nostro sistema di comunicazione potrà servire anche a questo. Risulta così evidente che la funzione comunicazione è sempre più importante nei suoi due aspetti. C’è tuttavia un’osservazione da fare: quanto sin qui realizzato è stato il frutto solitario del grande e generoso impegno rispettivamente del Direttore della rivista e della Incaricata alle Nuove Tecnologie nonostante gli accorati appelli alla collaborazione che ambedue hanno lanciato e nonostante i tentativi deludenti di dar vita a delle vere redazioni. Questo però è un punto chiaro: nel prossimo triennio dovranno nascere delle vere redazioni intorno alla rivista ed al Portale. Un faticoso lavoro collegiale è garanzia di stabilità, di continuità, di equilibrio; evita che, in caso di assenze prolungate o di improvvisi cambiamenti, una funzione così vitale debba subire delle interruzioni o vada perduto un patrimonio faticosamente costruito. Creare delle redazioni non vuol dire solamente trovare persone disponibili ma essere pronti alla condivisione, al dialogo, alla corresponsabilità, in altri termini una redazione è vera se è una reale esperienza collegiale, se si accetta la fatica del lavorare insieme. Parlando di comunicazione non si può non accennare agli effetti del recente Decreto Ministeriale sulle agevolazioni postali della stampa in abbonamento. Un colpo durissimo a tutta la grande realtà della piccola stampa politica, sindacale, associativa, religiosa, diocesana,.. che costituisce una enorme ricchezza culturale del paese rispondendo al dettato costituzionale della libertà di informazione. Noi ci siamo associati a quanti, indignati, hanno richiesto il ritiro o almeno la modifica di questa norma; al momento la b) Sviluppo Nel corso di questo triennio, man mano che precisavamo meglio i contenuti della nostra missione diventava sempre più importante la funzione Sviluppo all’interno del movimento. Non ci interessa e non fa parte della nostra cultura lo sviluppo quantitativo per diventare più grandi ed importanti. Tutto il lavoro fin qui svolto da molti anni ci ha condotto a definire il nostro specifico servizio, la nostra vocazione e la nostra missione: vogliamo offrire alla società ed alla chiesa italiana una proposta di educazione per adulti, abbiamo scelto come missione di mettere al servizio delle donne e degli uomini del nostro tempo ambienti dove consentire qui ed ora ad ogni persona di vivere con pienezza, autenticità, capacità critica e responsabilità il proprio tempo e la propria condizione, abbiamo scelto come nostra missione di accettare la sfida educativa utilizzando gli elementi fondamentali del guidismo e dello scautismo come strada verso la felicità. Da qui il senso vero del nostro impegno per lo sviluppo. Dobbiamo partire da una considerazione rassicurante: come ci dicono i nostri censimenti, il MASCI conta più di 6000 Adulti Scout presenti in tutte le regioni d’Italia distribuiti su più di 300 comunità: questo dato ci dice che siamo una delle maggiori realtà associative italiane di persone attive. Chi è socio del MASCI non lo fa solo per ricevere una rivista o per avere qualche servizio o qualche sconto 25 ASSEMBLEA NAZIONALE ELETTIVA diventare un progetto fondamentale di tutto il movimento assegnato in primo luogo alle regioni. Questo progetto dovrà individuare con chiarezza i bacini preferenziali ai quali rivolgerci, i canali da utilizzare, gli strumenti da mettere in campo; ma anche quali novità, quali cambiamenti saranno necessari al nostro interno, mantenendo la fedeltà ai principi costitutivi, per rendere sempre più attraente la nostra proposta. particolare, ma per vivere un’esperienza coinvolgente ed attiva. Ancora una considerazione importante: siamo una delle pochissime realtà associative in Italia, giovanile e adulta, religiosa e laica, che continua a crescere sia pur lentamente, mentre il panorama associativo è in continua contrazione. È un buon inizio, vuol dire che la nostra proposta ha senso ed è riconosciuta. Sappiamo allo stesso tempo che in modo più o meno consapevole il bisogno di ambienti per adulti è estremamente vasto. Dobbiamo esaminare con maggiore attenzione i dati dei nostri censimenti per riconoscere i nostri punti di forza, le nostre debolezze e le nostre criticità. Dobbiamo soprattutto analizzare e valutare i dati relativi ai mondi ai quali prioritariamente e più direttamente ci vogliamo rivolgere. Questa consapevolezza ci ha condotto a realizzare il Workshop sullo Sviluppo a Fara Sabina dove è emersa con chiarezza la necessità di dar vita ad un vero Progetto Sviluppo e come lo sviluppo debba 26 Progetto Sviluppo La Bottega Artigiana: I bacini preferenziali I canali e gli strumenti Le novità ed i cambiamenti • • • Al Workshop questo progetto è stato chiamato la Bottega Artigiana e il Consiglio Nazionale dovrà fornire per esso l’impostazione e gli indirizzi, il Comitato Esecutivo i materiali, la documentazione e gli strumenti, ma la sua realizzazione sarà affidata integralmente alle regioni. c) Formazione Già nel precedente triennio era stata avviata una profonda rivisitazione della funzione Formazione che aveva condotto all’impostazione dell’Arcipelago delle Opportunità ed alla sperimentazione dell’Isola della responsabilità rivolta ai magister. Il tema della Formazione è quello al quale il Consiglio Nazionale ha dedicato maggior tempo anche sulla base delle riflessioni della Commissione Mira e del lavoro svolto dal Comitato Esecutivo ed in particolare dall’Incaricato alla Formazione. È oggi forse possibile trarre delle SETTEMBRE-OTTOBRE 2010 prime indicazioni su questa nuova impostazione. Il modello Arcipelago delle Opportunità, nella sua architettura generale, sembra rispondere bene alle esigenze del movimento. Le Isole della Responsabilità appaiono la proposta più consolidata che risponde ad un bisogno reale. Le Isole della Competenza, dopo una fase di incertezza, sembrano essere avviate verso un loro consolidamento anche se occorre fare due osservazioni: • le Isole che si mettono in cantiere devono essere più coerenti con le Linee Programmatiche e con il Progetto Nazionale, mentre alcune sembrano nascere più dagli interessi specifici dei proponenti; • alcune Isole non sembrano rispondere alla finalità specifica quanto piuttosto sono dei Cantieri e forse potremmo introdurre la categoria delle Isole dell’Esperienza. Le Isole della Scoperta sono quelle più critiche. Dopo la prima fase di sperimentazione, praticamente tutte le Isole proposte sono state annullate per scarso numero di partecipanti. Credo che sia sbagliato ricondurre questa criticità solamente ad aspetti di ingegneria, di contenuto, di programma o di comunicazione; probabilmente questa tipologia di Isole rispondeva più ad un desiderio delle strutture di servizio piuttosto che ad un reale bisogno diffuso nel movimento. È un modulo che va totalmente ripensato nella proposta La Formazione dei Formatori, ha presentato una difficoltà specifica: i formatori hanno altri incarichi nel movimento ed il loro calendario è già fitto di appuntamenti oltre a quello della specifica Isola da animare. È risultato estremamente difficile, nonostante la disponibilità di principio, trovare una data nella quale realizzare questo evento per formatori. Occorrerà trovare un modo originale per realizzare questa importante funzione. ASSEMBLEA NAZIONALE ELETTIVA Formazione Quadri: aldilà degli accademici dibattiti sul nome mi sembra il modulo meno approfondito. Personalmente ho maturato la convinzione che non vadano aggiunti appuntamenti ad appuntamenti e che la Formazione Quadri non può essere separata dallo svolgimento della funzione; sono convinto che i luoghi ed i tempi della Formazione Quadri sono i luoghi ed i tempi degli incontri collegiali: la formazione dei Consiglieri Nazionali si realizza all’interno delle riunioni del Consiglio Nazionale, quella dei membri del CE all’interno delle riunioni del Comitato, … Sarà quindi necessario progettare con questo taglio i diversi incontri curando l’ambientazione, il clima, gli spazi non istituzionali di riflessione e di verifica. Da tutto quanto detto ne deriva che la funzione della Formazione resta centrale nella vita del movimento e molto di più lo è in una prospettiva di sviluppo. Occorrerà quindi continuare a dedicargli attenzione progettuale e realizzativa. L’Arcipelago delle Opportunità: Le Isole della Responsabilità Isole della Competenza e/o Isole dell’Esperienza Ripensare totalmente le Isole della Scoperta Come la Formazione dei Formatori ? I luoghi di vita per la Formazione Quadri • • • • • 4. Funzioni operative e di supporto a) Economia, Finanza e Organizzazione Dobbiamo essere orgogliosi della nostra gestione amministrativa e finanziaria grazie soprattutto all’opera intelligente e lungimirante degli Amministratori che si sono succeduti in questi anni. Il nostro bilancio non presenta mai perdite o disavanzi, questa è la maggiore garanzia di autonomia, di indipendenza, di libertà di giudizio, dovremo conservare questa caratteristica con fedeltà ed orgoglio. Dal 1996, nonostante il costante aumento dei costi, abbiamo fatto solo una piccolissima variazione alle quote di censimento unicamente per incrementare la quota destinata alle regioni e per creare un piccolo fondo di riserva. I criteri di gestione amministrativa e finanziaria sono sempre stati condivisi dal Consiglio Nazionale e recentemente, per aumentare la comprensione e la trasparenza dei fatti contabili, l’Amministratore ha svolto delle sessioni formative/informative nel corso del Consiglio Nazionale. Tutte le nostre attività, le nostre iniziative, i nostri incontri ai diversi livelli sono stati supportati dall’Incaricato all’Organizzazione che nell’essenzialità e nel rispetto dei nostri limiti finanziari ha gestito l’accoglienza, i trasporti e quanto necessario per la buona riuscita delle nostre iniziative. Parafrasando Bernard Shaw si può dire che «la buona organizzazione quando c’è non se ne accorge nessuno, quando non c’è se ne accorgono tutti». Questa cura organizzativa ha anche consentito alla quasi totalità dei nostri eventi di chiudersi in pareggio ed i rarissimi casi in cui questo non si è verificato è stato proprio là dove è mancata una stretta collaborazione tra la regione ospitante e l’Incaricato all’Organizzazione. SETTEMBRE-OTTOBRE 2010 Mettiamo in questo paragrafo anche la gestione della sede nazionale, formalmente di proprietà dell’Ente Mario di Carpegna, che nonostante alcuni interventi di manutenzione straordinaria curati direttamente dal Segretario Nazionale, risponde sempre meno alle esigenze della nostra vita associativa. È opportuno cominciare a pensare a concrete soluzioni praticabili. In quest’ambito va anche collocata la stretta collaborazione con la Cooperativa Strade Aperte, alla quale partecipiamo, che non soltanto è l’editore della nostra rivista e delle nostre pubblicazioni e il nostro magazzino di riferimento per uniformi ed attrezzature, ma è anche la struttura che ci eroga una molteplicità di servizi operativi. È inoltre la strutture tramite la quale il nostro sistema partecipa ad altre iniziative imprenditoriali: la soc. Fiordaliso, la Cooperativa San Giorgio, il Consorzio Sala. È nell’interesse del movimento che la Cooperativa Strade Aperte sviluppi sempre di più la sua capacità imprenditoriale. «La buona organizzazione quando c’è non se ne accorge nessuno, quando non c’è se ne accorgono tutti». b) Progetti e Imprese Nel corso degli anni il MASCI ha partecipato o promosso iniziative che possono andare sotto il nome di Progetti, Imprese o addirittura Settori. Ne elenco i principali: • Centro Studi Mario Mazza • Comunità Foulard Blanc 27 ASSEMBLEA NAZIONALE ELETTIVA SETTEMBRE-OTTOBRE 2010 • • le e di comunità, a condizione che questo non comporti variazioni di spesa e di rappresentanza. Progetto Sala Le vie Francigene Pur non essendo un Impresa Nazionale vale la pena ricordare la Luce di Betlemme, promossa dalle associazioni scout di Trieste, ma che è diventato un appuntamento fisso per quasi tutte le regioni MASCI. Grande è il significato e l’importanza di queste iniziative per il movimento. Il Consiglio Nazionale del MASCI ascolta annualmente la relazione dei responsabili di queste iniziative, le valuta e le approva e tutta la relativa documentazione può essere esaminata nei verbali del Consiglio Nazionale. Accanto a queste iniziative ormai stabilizzate nel tempo, sono nate quelle dettate dall’emergenza come è stato l’intervento del MASCI in occasione del terremoto in Abruzzo e dei progetti fin qui realizzati, Intervento che proseguirà nel tempo con la nascita del Centro polifunzionale di Camarda. Come abbiamo avuto modo di dire fin dai primi giorni dopo il terremoto: i riflettori si sarebbero spenti e la gente d’Abruzzo sarebbe restata sola con il proprio dolore e le proprie difficoltà; noi, nei limiti delle nostre possibilità, vogliamo continuare ad essere vicini a queste persone. Il terremoto d’Abruzzo ha riproposto l’opportunità, già sollecitata da tempo, della nostra iscrizione all’Albo del Volontariato della Protezione Civile. Dopo aver ricevuto l’autorizzazione temporanea per intervenire nelle tendopoli, abbiamo avviato le procedure per questa iscrizione che vede coinvolte in primo luogo le regioni, e che sta procedendo grazie all’impegno del Segretario Nazionale. Si avverte tuttavia in modo sempre più forte l’esigenza di un coordinamento, di qualcuno che segua in modo permanente tutte queste iniziative, ne valuti le criticità, le sostenga, intervenga quando necessario; un Incaricato ai Progetti e alle Imprese che assuma questo 28 compito dedicandogli tempo, energie e competenze, che sia in costante contatto con ECCOMI e con la Cooperativa Strade Aperte nei rispettivi ruoli e con tutte le regioni perché queste Imprese e questi Progetti siano veramente considerate di tutti e non solo di coloro che ci si dedicano c) Regolamenti Il Consiglio Nazionale, grazie all’opera della Commissione Denti, ha aggiornato tutti i Regolamenti di cui il movimento dispone. • Il Regolamento Nazionale. • Il Regolamento del Consiglio Nazionale. • Il Regolamento dell’Assemblea Nazionale. • Il Regolamento finanziario. • La Procedura per la gestione degli eventi nazionali. Questi documenti sono oggi disponibili nella forma aggiornata sul nostro Portale. Sottolineo due aspetti perché scaturiscono da indicazioni specifiche contenute in alcune Mozioni approvate a Montesilvano. Diarchia Una mozione chiedeva di valutare l’introduzione della diarchia ai diversi livelli del movimento. Il Consiglio Nazionale si è interrogato ed ha riflettuto più volte su questo tema ascoltando anche l’esperienza di chi ha già vissuto questa esperienza in altri contesti associativi. Il Consiglio Nazionale ha preso atto che al momento la diarchia è attuata solo in due regioni e in 47 comunità, e che al riguardo i pareri all’interno del CN sono molto articolati; tuttavia ha ritenuto di dover dare legittimità alle realtà che stanno vivendo questa esperienza al fine anche di poterla meglio valutare. Il CN ha quindi introdotto in via transitoria e sperimentale una norma nel Regolamento che autorizza la diarchia al livello regiona- Trasparenza Più di una mozione evidenziava un esigenza forte di trasparenza nella vita delle strutture di servizio del movimento. Questa indicazione è stata recepita in tutti i i nostri Regolamenti. Ma ancor più la trasparenza è divenuta uno stile ed un modo di vita al quale abbiamo posto particolare attenzione: nulla è avvenuto al livello nazionale di cui non sia stata data comunicazione e pubblicità, non solo verso i componenti il Consiglio Nazionale ma di tutte le comunità. Il Portale con il supporto della Newsletter è stata la vetrina sempre accesa del MASCI al livello nazionale. 5. Vita delle Regioni Vita delle Regioni Il passaggio dal tempo dell’identità al tempo della missione ha comportato anche una più approfondita riflessione sul nostro essere Movimento. Abbiamo compreso che l’affermazione «siamo un Movimento e non un’Associazione» non è corretta. Da quando nel lontano 1954 ci siamo dati uno Statuto e forme organizzative, da quando abbiamo richiesto il riconoscimento formale esterno (ISGF, CEI, …) siamo associazione, ma associazione e movimento non sono termini in contrapposizione: l’aspetto del movimento definisce la natura e la missione, l’aspetto dell’associazione definisce la forma giuridica. Quello che dobbiamo invece affermare con forza è che siamo Movimento non Federazione: la Federazione è un insieme di unità isolate che si muovono ognuna per conto proprio, unite solo da labili riferimenti ideali e da una rete di ASSEMBLEA NAZIONALE ELETTIVA SETTEMBRE-OTTOBRE 2010 servizi utili al singolo gruppo, la Federazione (di regioni e/o di comunità) è incompatibile coll’essere Movimento. Ma mai come oggi c’è bisogno allo stesso tempo della comunità e del movimento. Questa riflessione, accompagnata al principio di sussidiarietà organizzativa sancita nel nostro Statuto, comporta un ruolo ed una responsabilità particolare per le regioni non solo nella vita ordinaria, nello sviluppo, nella formazione, nel sostegno alle comunità, ma anche e forse soprattutto nel rendere concreta e vissuta la nostra missione. Per dare concretezza a questa prospettiva il Consiglio Nazionale ha avviato fin dall’inizio del triennio un percorso che correttamente ha chiamato: una rete di esperienze verso i Poli di Eccellenza. I Poli d’Eccellenza sono stati un modo per dare evidenza a questo ruolo. Da un lato l’autonomia delle regioni nello scegliere il proprio specifico campo di lavoro, dall’altro l’impegno a rendere il proprio Polo un contributo al patrimonio comune. Questo rinnovato ruolo e responsabilità delle regioni è stato occasione di riflessione annuale, come previsto dallo Statuto, da parte del Consiglio Nazionale, che ha cercato anche di darsi una metodologia di analisi che evitasse la dispersione ed il disinteresse generale. che ci accingiamo a costruire ed approvare nella fatica e nella condivisione, saranno la nostra bussola e la nostra carta topografica. Ad esse faremo tutti riferimento: non solo il Consiglio Nazionale ed il Comitato Esecutivo ma anche le Regioni e tutte le Comunità. Così riusciremo tra noi, ma anche nei confronti del mondo esterno, a superare la difficoltà e talvolta la paura di aprirci all’altro, sapremo educare alla fiducia ed alla corresponsabilità per costruire un movimento di donne e di uomini impegnati a operare per una società che promuove e valorizza la dignità di ogni persona e per una chiesa sempre più santa. Concludo questa necessariamente lunga relazione con le parole che Vittorio Bachelet, vittima delle Brigate Rosse, pronunciò all’atto del suo insediamento come Presidente dell’Azione Cattolica nel settembre 1970; mi sembrano di drammatica attualità. «Ciascuno di noi è chiamato ad assumere con la piena responsabilità della propria coscienza e con coerenza cristiana una parte attiva accanto ad ogni altro uomo che dia la sua fatica per una società più giusta, per la pace fra i popoli… Il rischio di oggi, forse non solo fra i giovani, è quello della rassegnazione o, peggio, del vuoto… c’è il rischio per molti di una pausa disorientata e disimpegnata, di una vita senza valori e senza speranza… In questo passaggio di civiltà, in questa profonda trasformazione e tensione dei rapporti umani i cristiani hanno un impegno particolarissimo accanto a tutti i fratelli per la costruzione di una società nuova: … e con quella esperienza di fede, di speranza e di carità non potrà mancare sovrabbondantemente l’impegno a condividere il rischio e la fatica di ogni positiva costruzione umana». I PASSI DI DOMANI Siamo giunti al termine di questa lunga rilettura del triennio trascorso; una relazione molto lunga che contraddice quanti sostengono che tre anni siano un periodo troppo breve. Se ripercorriamo quanto progettato e realizzato in questo triennio scopriamo una ricchezza eccezionale di progetti e di realizzazioni alla quale ognuno ha dato il proprio contributo e che ha avuto il suo momento di massima evidenza nel Sinodo dei Magister ad Alghero. Il Sinodo attraverso i suoi momenti più significativi, La Lente ed il Telescopio, Le esplorazioni dei saggi, I testimoni della Storia, I Caminetti nella Città, La Veglia, il percorso delle tre piste Verde, Rossa e Gialla, ci ha coinvolto e invitato a riflettere su di noi, sulla nostra esperienza, sui nostri sogni e sulle nostre sfide. È lì che abbiamo compreso che eravamo definitivamente passati dal tempo dell’identità al tempo della missione con l’invito a riprendere insieme il cammino, proprio come dicevamo ad Alghero «Alzati e mangia, per te è ancora lungo il cammino». È lì che abbiamo meglio compreso che siamo movimento e non federazione e che tra noi c’è un patto di solidarietà e di condivisione che ci unisce in un impegno comune. Così, passo dopo passo, la strada si è fatta meno incerta, gli obiettivi più chiari e condivisi e guardiamo con ancora maggiore fiducia il futuro. Ora, a conclusione di questo triennio, il Consiglio Nazionale ha scelto come tema della prossima Assemblea le parole del Talmud «Se non ora quando?…» Questo sarà quindi anche il tema di fondo del prossimo triennio che ricorda un proverbio africano che dice: «Il momento migliore per piantare un albero era vent’anni fa. Altrimenti, il momento migliore è adesso». Questo tema ci vuole dire che questo è il nostro tempo, che mentre camminiamo verso la Terra Promessa, siamo chiamati qui ed ora ad impegnarci su quella che è la nostra Terra Permessa. È ora compito di questa Assemblea indicare la strada che tutti insieme siamo chiamati a percorrere. Le Linee Programmatiche 29 SEZIONE A SSEMBLEA NAZIONALE E LETTIVA SETTEMBRE-OTTOBRE 2010 Censimenti al 30 giugno 2010 ADULTI SCOUT AL 30 GIUGNO 2007 2010 differenza 2007 2010 differenza 27 23 -4 2 2 0 Piemonte 216 275 59 12 17 5 Lombardia 472 537 65 30 34 4 Trentino Alto Adige 182 144 -38 10 9 -1 Veneto 914 873 -41 48 50 2 Friuli Venezia Giulia 175 188 13 10 10 0 Liguria 339 340 1 16 16 0 Emilia 704 654 -50 39 37 -2 Toscana 203 197 -6 9 9 0 Marche 319 283 -36 14 14 0 Umbria 100 108 8 5 5 0 Lazio 440 529 89 28 32 4 Abruzzo 153 132 -21 9 8 -1 41 40 -1 3 3 0 Campania 412 446 34 22 24 2 Basilicata 44 74 30 2 4 2 Puglia 370 345 -25 18 17 -1 Calabria 289 333 44 14 15 1 Sicilia 394 439 45 20 22 2 78 105 27 6 7 1 5872 6065 193 317 335 18 Valle d’Aosta Molise Sardegna Totale 30 COMUNITÀ AL 30 GIUGNO SEZIONE A SSEMBLEA NAZIONALE E LETTIVA SETTEMBRE-OTTOBRE 2010 Delegati all’Assemblea Nazionale Elettiva REGIONE LOMBARDIA REGIONALE MOLISE REGIONE MARCHE REGIONE BASILICATA REGIONE PIEMONTE REGIONE CALABRIA REGIONE TOSCANA REGIONE EMILIA-ROMAGNA REGIONE PUGLIA REGIONE SICILIA REGIONE LIGURIA FRIULI VENEZIA GIULIA REGIONE LAZIO REGIONE VALLE D’AOSTA REGIONE VENETO REGIONE SARDEGNA. REGIONE UMBRIA REGIONE ABRUZZO REGIONE TRENTINO A.ADIGE REGIONE CAMPANIA TOTALE 42 5 21 7 19 24 13 48 26 28 24 15 42 4 61 11 10 12 12 30 454 COMMISSIONI (max 25 persone per Caminetto) 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 Scautismo degli Adulti Spiritualità e Catechesi degli adulti Servizio e cittadinanza responsabile Comunicazione Sviluppo Formazione Rapporti con lo Scoutismo giovanile Vita delle Comunità Vita delle Regioni Vita del Movimento Rapporti con le istituzioni civili,sociali e politiche Vita nella Chiesa Progetti e Imprese Mondialità Economia e Finanza 31 ASSEMBLEA NAZIONALE ELETTIVA SETTEMBRE-OTTOBRE 2010 Ratifica dell’approvazione dello Statuto del MASCI da parte del Consiglio Permanente della Conferenza Episcopale Italiana Nella sessione del 22-25 settembre 2008 il Consiglio Permanente della Conferenza Episcopale Italiana ha approvato lo Statuto del MASCI approvato dall’Assemblea Nazionale Straordinaria di Rimini del 2003. Il testo che ci è stato restituito prevede due modifiche rispettivamente agli articoli 25 e 26 al fine di adeguare il documento a quello delle altre aggregazioni laicali. Il Consiglio Nazionale del MASCI preso atto con soddisfazione di questa approvazione, ha demanda- Articolo 25 attualmente vigente «Ad eccezione degli Assistenti ecclesiastici, tutti gli incarichi associativi elettivi hanno durata di tre anni rinnovabili, per un solo triennio successivo». Articolo 25 appovato dalla CEI «Tutti gli incarichi associativi elettivi hanno durata di tre anni rinnovabili, per un solo triennio successivo». Articolo 26 c2 p.d attualmente vigente Non presente essere ratificate dalla CEI” Articolo 26 c.2 p.d «Le modifiche allo Statuto devono essere ratificate dalla CEI» 32 to, come da Statuto, la ratifica definitiva all’Assemblea Nazionale. Trattandosi di una ratifica questa dovrà avvenire con un unico voto a maggioranza qualificata. Il testo integrale approvato dalla CEI è riportato integralmente sul Portale del MASCI www.masci.it SEZIONE A SSEMBLEA NAZIONALE E LETTIVA Richieste modifiche Statuto MASCI – MOVIMENTO REGIONE LOMBARDIA SETTEMBRE-OTTOBRE 2010 Richiesta di revisione linguistica e tecnicogiuridica dello Statuto ADULTI SCOUT CATTOLICI ITALIANI L’Assemblea Nazionale del MASCI, riunita in sessione ordinaria In ottemperanza a quanto dettato nell’Articolo 26 dello Statuto e del Regolamento Modifiche dello Statuto a) Il presente Statuto ed il Patto comunitario possono essere modificati di norma in sede di una Assemblea nazionale straordinaria con la maggioranza dei due terzi dei voti espressi dai votanti, intendendosi per voti espressi anche le astensioni. Da Mandato Proposta modifiche allo Statuto presentate dalle comunità di: lettera e) diventa: il Responsabile del sito internet, Milano 1° – Milano 6° – Legnano – Como – Lodi – Cremona lettera f) diventa: il Revisore dei conti Modifica art 17 comma c): massimo 7 componenti, scelti dal Segretario Nazionale tra Adulti Scout soci del movimento, censiti almeno da tre anni consecutivi, la cui nomina è ratificata dal Consiglio nazionale Modifica art 15 comma 6 lettera c): approva il piano annuale di conduzione del sito predisposto dal responsabile, sottoposto a verifica semestrale del comitato esecutivo. Modifica art 15 comma 2, al Consiglio Nazionale di procedere, nella sua prima riunione, alla revisione linguistica e tecnicogiuridica e al coordinamento formale del testo dello Statuto del MASCI, autorizzandolo ad approvare il nuovo testo in via definitiva, fermo restando che ogni modifica di sostanza che eventualmente apparisse necessaria dovrà essere sottoposta all’Assemblea Nazionale a norma dello Statuto stesso. Il Consiglio Nazionale Le successive lettere vengono di conseguenza contraddistinte da d), e), f), g), h), i) 33 SEZIONE SETTEMBRE-OTTOBRE 2010 Mozioni Mozione numero 1 Attuazione dell’Arcipelago delle opportunità Motivazione: nel triennio trascorso l’Arcipelago delle opportunità – risorsa insostituibile per lo sviluppo qualitativo del MASCI – non è andato a regime. Gli eventi programmati sono stati, nei vari anni o troppo pochi o troppi e sono sembrati in alcuni casi casuali. L’Assemblea del Lazio chiede: a) di distinguere chiaramente le isole proposte ed organizzate dalle regioni da quelle dell’Arcipelago programmate e organizzate dal nazionale; b) di impegnare gli organi nazionali a realizzare prioritariamente e stabilmente ogni anno: • tre isole della scoperta, • due isole della responsabilità • un seminario per i formatori e nel caso di verificata fattibilità da quattro a sei isole della competenza; c) che i temi delle isole della competenza siano in via prioritaria strettamente collegati alle specifiche del MASCI e, a seguire, ai temi del programma triennale approvato dall’Assemblea nazionale; d) che il calendario degli eventi sia reso noto ogni anno con il primo numero di Strade Aperte di quell’anno. • • MASCI Lazio • Mozione numero 2 considerato: • che già da precedenti assemblee (Venezia 1998, con relazioni delle regioni Calabria, Campania e Puglia; Brucoli 2001, con relativo documento elaborato dal consiglio nazionale nel 2002) era stata individuata la necessità di disporre di idonei strumenti di comunicazione ai fini di un’efficace azio- ne di sviluppo del movimento, tra i quali siti internet e cassette video o dvd); che a tutt’oggi si registrano progressi solo nell’ambito della formazione di siti regionali (tra l’altro poco utilizzati dagli stessi iscritti del MASCI e ancor meno da estranei al movimento); che per quanto riguarda la realizzazione di un dvd che mostri compiutamente il MASCI siamo ancora all’anno zero; ricordando che la nostra regione, in occasione dei seminari nazionali sulla comunicazione tenutisi a Pesaro (marzo 2006), ad Ascoli (aprile 2007) e a Loreto (maggio 2009), con un suo documento ha ribadito la necessità e l’urgenza di risolvere il problema a livello centrale, affidando a professionisti del settore il compito di realizzare un video sull’aspetto globale della proposta MASCI, evitando tentativi di carattere parziale e dilettantistico; il MASCI delle Marche chiede che sia posta in votazione alla prossima assemblea nazionale la seguente mozione: «gli Adulti Scout del MASCI, riuniti nel corso dell’assemblea 2010 di Grosseto, danno mandato al prossimo Consiglio Nazionale di incaricare ditta specialista del settore immagine e comunicazione per la produzione di un dvd che possa essere utilizzato dalle Comunità a fini di sviluppo per una completa e seria conoscenza del movimento». MASCI Marche 34 SEZIONE A SSEMBLEA NAZIONALE E LETTIVA SETTEMBRE-OTTOBRE 2010 Mozione numero 3 Mozione numero 4 Gli Adulti Scout della Liguria, riuniti in Assemblea propongono la seguente mozione: Il Consiglio Regionale della Liguria propone la seguenti mozione: L’Assemblea Nazionale, con riferimento all’articolo 17 dello Statuto del MASCI, chiede al Segretario Nazionale nell’espletare la scelta dei componenti il Comitato Esecutivo e al Consiglio Nazionale nel ratificarne le nomine, di tenere conto delle indicazioni seguenti. 1. Gli Adulti Scout nominati siano censiti da almeno 3 anni e la scelta del Segretario Nazionale sia prioritariamente effettuata tra coloro che abbiano già svolto un servizio nel movimento in qualità di Consigliere Nazionale, di Segretario Regionale, di membro del Comitato Esecutivo o di Pattuglia Nazionale Permanente, di Capo Campo in eventi di formazione e in subordine tra A.S. comunque di comprovata esperienza. 2. I singoli componenti del Comitato Esecutivo possano assumere la responsabilità di un unico specifico settore e non ci sia accumulo di più incarichi sulla stessa persona. 3. Il Segretario Nazionale, nel rispetto del Regolamento vigente, valuti la possibilità di nominare componenti del Comitato Esecutivo a progetto, che siano a tutti gli effetti membri del C.E. per la durata del progetto e che decadano dalla funzione al termine dello stesso. 4. I componenti nominati nel Comitato Esecutivo, nel rispetto di quanto normato sulle Pattuglie Nazionali Permanenti (ad es. Pattuglia Nazionale Sviluppo), nello svolgere il loro servizio possano avvalersi di una squadra di lavoro costituita attingendo da competenze e risorse specifiche presenti anche nelle regioni. L’Assemblea Nazionale, essendosi riscontrato a livello regionale e nazionale, nel realizzare alcune attività comuni con le associazioni scout giovanili, l’insorgere di criticità organizzative legate alla non appartenenza comune alla F.I.S. (Federazione Italiana dello Scoutismo), chiede al Consiglio Nazionale di riproporre l’adesione alla stessa Federazione o in subordine di individuare forme di partnership o protocolli d’intesa che possano meglio esplicitare la pari dignità nella gestione di specifici progetti comuni con le associazioni iscritte alla F.I.S.. Comunità, normalmente predisposti nel periodo estivo per diventare operativi a settembre alla ripresa delle attività, chiede al Consiglio Nazionale di valutare l’opportunità di anticipare lo svolgimento delle Assemblee Nazionali al mese di maggio. Mozione numero 5 Il Consiglio Regionale della Liguria propone la seguenti mozione: L’Assemblea Nazionale allo scopo di facilitare il recepimento dell’indirizzo programmatico approvato dall’Assemblea Nazionale nei programmi delle Regioni e delle Mozione numero 6 Il Comitato Esecutivo Regionale della Liguria propone la seguente mozione: L’Assemblea Nazionale, con riferimento all’articolo 17 dello Statuto del Masci e all’articolo 16 del suo Regolamento di Attuazione, allo scopo di meglio definire i ruoli e le competenze necessari al funzionamento del Comitato Esecutivo chiede che il Segretario Nazionale fornisca al Consiglio Nazionale, in occasione della ratifica dei membri del Comitato Esecutivo da lui proposti, una descrizione sintetica dei singoli incarichi da assegnare agli stessi che evidenzi lo scopo della posizione, i compiti, le attività principali, le caratteristiche e le esperienze richieste all’adulto scout individuato per ricoprirla. 35 ASSEMBLEA NAZIONALE ELETTIVA SETTEMBRE-OTTOBRE 2010 Candidatura a Presidente Nazionale RICCARDO DELLA ROCCA Nato nel 1940, sposato con tre figli e al momento tre nipoti; pensionato è stato dirigente in alcune grandi aziende italiane operando nel campo dei sistemi informativi e dell’organizzazione. È stato Consigliere Regionale e assessore della Regione Lazio. È entrato nello scautismo da lupetto, è stato esploratore, rover, capo, soprattutto nella Branca Rover. Eletto più volte Consigliere Generale nell’ASCI e nell’AGESCI, è stato Responsabile Nazionale di Branca Rover dal 1975 al 1978 e Responsabile Regionale del Lazio dal 1978 al 1980. Ha lasciato lo scautismo giovanile nel 1987 dopo essere stato responsabile dell’organizzazione della Route Nazionale RS ai Piani di Pezza. Dal 1985 è impegnato nello scautismo degli adulti: è stato Segretario Nazionale del MASCI dal 1989 al 1995, dal 1999 al 2005 ha fatto parte del Comitato Mondiale dell’ISGF (International Scouts and Guides Fellowship) di cui è stato anche Presidente. Attualmente, dal 2007, è Presidente Nazionale del MASCI. 36 ASSEMBLEA NAZIONALE ELETTIVA SETTEMBRE-OTTOBRE 2010 Candidature a Segretario Nazionale ALBERTO ALBERTINI Alberto mi chiede di presentarlo e non posso che esserne orgogliosa nel farlo! Le cose visibili di lui già le sappiamo, è marito di una paziente (molto paziente!) donna di nome Paola, ha due splendidi figli che sistematicamente e giustamente lo contestano, è un’insegnante di costruzioni che ha fatto capire ai ragazzi che per fare solide case, bisogna prima fare delle solide fondamenta nel cuore, è uno scout doc (già SR del VENETO, già incaricato allo Sviluppo ecc.) è PC-telefoni dipendente, è il ns. Segretario a scadere. È famoso ormai per essere il segretario più casinista che la storia del ns. movimento possa mai avere avuto, come tutti noi conosciamo la sua sgrammatica. È una personalità introversa che cerca di celare dietro i suoi movimenti perpetui le sue ansie, i suoi pensieri che molte volte sembrano smembrati, ma che hanno sempre un obiettivo a cui giungere. Questi sono elementi che esprimono quel suo essere sopra le righe, modi che rivelano quel suo spirito irrequieto e creativo. La cosa più bella però di Alberto è che coltiva nel suo cuore delle piante molto rare: la bontà, la lealtà, la trasparenza, valori questi che sono, a mio parere, i fondamentali del ns. scautismo. Alberto scout sin da bimbo, ha fatto del Masci un movimento scout credibile e forte, un movimento in linea con la dottrina sociale della Chiesa, con la nascita di Comunità giovani ha dato un impulso a tutto il movimento scout adulto in Italia. È un uomo di grandissima azione, anche se non sempre si rivela un grande oratore, ma detiene quel parlare di cui lo scautismo oggi ne è ancora arido, ossia di essere capace di voler cercare insieme a noi le parole per pensare, di cercare insieme a noi le parole per amare, di cercare insieme a noi le parole per parlare. Alberto è questo, quel mio caro fratello del MASCI veneto al quale chiedo a tutti voi di dargli fiducia e stima per altri tre anni! Sonia Mondin LUIGI CIOFFI Sono nato 57 anni fa in un grosso centro alla porte di Bari (Triggiano). Sono coniugato con Anna Maria e ho tre figli. Tutti e 5 siamo o siamo stati impegnati nello scautismo giovanile. Sono dirigente statale con il pallino della formazione. Infatti da sempre mi occupo, per conto dell’Amministrazione, della formazione degli impiegati, dei quadri e dei dirigenti della Pubblica Istruzione. Sono stato anche formatore, negli anni ’80, dei quadri sindacali, sia centrali che territoriali, di un sindacato confederale. Il pallino per la formazione mi ha consentito di conseguire un titolo di perfezionamento in esperto dei processi di qualità nei sistemi scolastici, che mi ha consentito di svolgere con maggiore padronanza la mia attività professionale. Sono scout dal 1965. Ovviamente la lunga attività scout è stata caratterizzata dalla molteplicità dei servizi svolti sia nelle unità (branco, reparto, clan) che nelle strutture associative (capo gruppo, responsabile di zona, comitato regionale, incaricato regionale alla formazione capi). Anche in Agesci mi sono occupato di formazione sia a livello regionale che nazionale. Sono stato capo campo regionale e nazionale per oltre un decennio. Sono stato anche Consigliere Generale e componente di pattuglie per l’organizzazione di eventi nazionali (Giona, vai nella città e grida!, Alisei ’89, Campo Nazionale Comunità Capi, ecc.). Attualmente nel MASCI sono componente il CE con incarico al settore formazione. 37 ASSEMBLEA NAZIONALE ELETTIVA SETTEMBRE-OTTOBRE 2010 Candidature a Consigliere Nazionale GIUSEPPE MARIA ANGELONE Giuseppe Maria Angelone; 51 anni, coniugato con Maria Laura Tortorella, tre figli, magister della comunità RC 4 Mons. Giovanni Ferro di Reggio Calabria. Già scout nell’ ASCI e poi nell’ AGESCI, dove ha ricoperto vari incarichi anche come capo,è educatore presso le strutture della Giustizia Minorile di Reggio Calabria dove ricopre l’incarico di vice-direttore del Centro di Prima Accoglienza/Comunità ministeriale. Ha conseguito il Diploma Accademico di Magistero in Scienze Religiose con indirizzo pedagogico-didattico presso l’ISSR di Reggio Calabria. Ha insegnato Religione presso il liceo scientifico L. Da Vinci di Reggio Calabria; è stato educatore penitenziario presso la Casa circondariale di Trieste. GIUSEPPE BISCONTIN Nasco a Venezia il 28-3-1948. Il 21-8-1964 pronuncio la Promessa. nell’ASCI Murano 1°. Nel ’66 divento Capo Branco e faccio il Campo scuola di 1° tempo, nel ’67 Campo scuola di 2° tempo. A novembre ’67 entro in pattuglia regionale Lupetti, nel ’68 in pattuglia nazionale Lupetti. Nel ’70 la nomina a Capo W.B. Dal ’70 al ’71, insieme alla mia staff di branco, gestisco la redazione di Jau. Mi sposo… parto per il servizio militare. Al rientro Akela regionale, campi scuola vari e Capo Reparto nel mio Gruppo. Nel 1973-74 partecipo alla fusione AGI-ASCI, nasce l’AGESCI! Poi Capo Gruppo, Maestro dei Novizi, Capo Clan e ancora Akela. Con l’amico Paolo Basili, progettiamo e restauriamo la Base Scout di Scarlir (Mel–Belluno). Nell ’88, con alcuni ex scout diamo vita alla Comunità MASCI MURANO 1°. 38 ASSEMBLEA NAZIONALE ELETTIVA SETTEMBRE-OTTOBRE 2010 Nel 1989 organizziamo e gestiamo l’EUROFOLK 1989 a Bassano (VI). Dopo qualche anno di pausa (imposto dalla vita) nel 2000 ancora nel MASCI. Dal 2005 sono Capo Gruppo AGESCI e nel 2007/08, ridivento Akela per la 4ª volta. Dal 2004 al 2009 sono nel Consiglio Pastorale Diocesano. Sono sposato con Margherita da quasi 40 anni, abbiamo due figli: Leonardo e Carlotta; attualmente sono Capi Reparto. Sono dell’opinione che il servizio in qualsiasi ambito e modo si compia, non comporti ne riconoscimenti ne ringraziamenti, il solo scopo è – come diceva BP – «di procurare la felicità agli altri». Credo nello Scautismo creativo e costruttivo, basato sulla tradizione ma non sul tradizionalismo. Credo nell’autorevolezza ma non nell’autoritarismo. Credo nella Chiesa. Sulla strada del Concilio ho incontrato, presbiteri e laici, che mi hanno aiutato a vedere in tutti i fratelli il prossimo, quello al quale bisogna dare, oltre le convinzioni e le interpretazioni filosofico-teologiche, il pane quotidiano ed un tetto per riposare. BP diceva nel suo ultimo discorso: «fino ad ora sono stato felice!»: Anch’io!! della mia famiglia, dello scautismo, della fede che i miei genitori mi hanno trasmesso, del mio lavoro che ho sempre amato. Da buon Veneziano inoltre, amo la Montagna. In ogni stagione, a qualsiasi quota, con qualsiasi tempo… basta che sia Montagna. CLAUDIO BISSI Sposo di Fiammetta, che pazientemente ancora scalda il mio cuore, e padre di due figlie, medico del lavoro, impegnato da sempre nel mondo cattolico e del volontariato della mia città. Sono stato Magister, incaricato regionale cuore e città; attualmente sono Segretario regionale uscente dell’Emilia-Romagna. Amo la lettura, la poesia, la musica, cantare e ri-crearmi con gli amici nella natura. Esploratore della Parola, per grazia di Dio sin dalla prima giovinezza, mi ritengo ancora apprendista cristiano. Sono un uomo di poche parole, ma di molte idee, che ho piacere di condividere con gli altri. Per carattere portato all’ascolto delle persone e delle realtà che mi circondano. Credo fermamente nel valore del dialogo con tutti, senza preclusioni e pregiudizi. Intendo, se eletto, continuare a costruire un Movimento di adulti scout capace di accettare le sfide dei tempi nuovi e di rispondervi adeguatamente. VIRGINIA BONASEGALE Sono nata a Magenta (MI) nel 1949 e sono entrata nello scautismo a 18 anni, nell’Asci prima come capo Branco e poi nell’Agesci, nelle diverse unità. Nel 1981 aderisco al Masci nella comunità della mia città e collaboro con i segretari regionali lombardi nei settori Stampa e Sviluppo. Nel 1987 sono eletta Segretaria Regionale della Lombardia e rieletta nel 1997. Ho fatto parte del Comitato Esecutivo dopo l’assemblea di Rimini, cooptata per il settore Organizzazione. Laureata in Scienze Politiche, ho lavorato per oltre 35 anni presso il Comune di Magenta con l’incarico di dirigente presso il Settore Servizi alla Persona. Sono in pensione da tre anni. All’Assemblea Nazionale di Montesilvano del 2007 sono stata eletta consigliere nazionale e nominata Vice-Presidente del Masci. Nel 2008 mi è stato affidato l’incarico di Presidente del Comitato per l’organizzazione della World Conference ISGF che si terrà a Como nel 2011. 39 ASSEMBLEA NAZIONALE ELETTIVA SETTEMBRE-OTTOBRE 2010 FRANCESCO BOSTICARDO Nato a Cerrina (AL) il 15 agosto 1946, trasferito a Torino a 5 anni, sposato nel 1971 con Rosalba, tre figli, Roberto, Cecilia ed Elisa e due nipoti, Andrea e Mattia. Studi dai Salesiani, perito meccanico all’A.Avogadro di Torino. Leva nel Genio Alpino Julia come tenente a Udine e Gemona. Esperienze professionali dal 1962 come tecnico nel Gruppo Fiat Auto, Ghia–Vignale-De Tommaso (Ford) e terminano con il pensionamento nel 2002 come direttore della Filiale N-O di Air Liquide - Fro di Verona. Giovane nell’A.C., appassionato di montagna aderisco al C.T.G. con il mio gruppo parrocchiale. Mi trasferisco ad Almese e poi a Rivoli, dove vivo da 25 anni e dove i miei figli mi fanno avvicinare allo scoutismo, Agesci Rivoli 2; poi insieme ad altri genitori ed ex capi-scout, diamo vita nel 1998 alla Comunità Masci Rivoli 2 Stella Polare. Dal 2005 al 2008 vengo scelto come Magister della Comunità e dal 2009 il nuovo S.R. Mauro Mellano mi nomina suo Vice-S.R. Ho preso parte ai Campi di 1° e 2° Tempo in Liguria (GE), mi sono occupato, come Magister, di crescita e sviluppo della mia Comunità ed ora in Regione mi interesso delle problematiche delle Comunità e della collaborazione con Agesci. Nel 2004 con Agesci Nazionale Campo Giungla ad Argenta, nel 2007 con Agesci Parma Campo del 100° e nel 2009 con Agesci Piemonte il Convegno Capi di Vialfrè. Nel 2004 prima esperienza di pellegrino a Santiago di Compostela, nel 2007 collaboro al pellegrinaggio da Montefiascone a Roma per l’alba del 100° al Circo Massimo, poi negli anni successivi nelle varie tappe della via Francigena con il Masci Nazionale, e quest’anno per l’organizzazione del Pellegrinaggio alla Sindone. Attualmente stiamo ultimando i preparativi per la tappa di quest’anno da Fidenza a Lucca del prossimo agosto. Volontario alle Olimpiadi e Paralimpiadi di Torino 2006, collaboro con il Sea di Rivoli per l’assistenza agli anziani, corista del Coro Masci Ciaparat del Piemonte N-O. NUCCIO COSTANTINO La formazione scautistica ricevuta nelle tre branche dell’A.S.C.I. fino alla Partenza, è stata certezza per un impegno di tutta una vita. Ho sposato Teresa Gemma (Capo fuoco dell’AGI), abbiamo due figlie, Veronica e Valentina, cresciute con ninne nanne scout.(oggi impegnate in attività di volontariato). Brevettato Capo ho ricoperto tutti i ruoli all’interno di diversi gruppi AGESCI. Da circa venti anni ho avuto la doppia tessera MASCI-AGESCI, mi sono sempre definito un adulto scout del MASCI in servizio per lo scoutismo giovanile. Da capo clan, ho accompagnato alla Partenza tanti giovani con cui sempre sono in contatto, con tanti di loro ho festeggiato il loro diciottesimo anno e a distanza di anni ora partecipo ai loro matrimoni. Nel 2005 per impegni di volontariato sono stato proposto e nominato Cavaliere della Repubblica Italiana. Nel 2007 ho partecipato a Londra al Jamboree del centenario. Nel primo mandato di Consigliere Nazionale ho fatto del mio meglio all’interno della commissione Denti. Ho collaborato ai campi dell’arcipelago fatti al sud. Ho partecipato negli ultimi due anni, per nome e per conto del MASCI, ad un progetto di cooperazione tra AGESCI-MASCI in BURKINA FASO, dove noi A.S. del MASCI, guidati da Alberto Albertini e insieme ai ragazzi dell’Agesci, abbiamo servito e sofferto per quelle popolazioni dimenticate. Abbiamo ringraziato Dio per quei volontari che fanno quello che possono grazie alle adozioni a distanza, abbiamo aiutato tramite il WOSM, la rinascita dello scoutismo rurale laico e cattolico. abbiamo fatto anche riconoscere dal ISGF, lo scoutismo Adulto Burkinabe. «ESTOTE PARATI», se volete, sono pronto a servire. Buona Strada Nuccio. 40 ASSEMBLEA NAZIONALE ELETTIVA SETTEMBRE-OTTOBRE 2010 CLAUDIO CURSI Nato a Casaprota (RI) il 31/01/1951, risiede da oltre 40 anni a Monterotondo, dove si è inserito nell’ambiente sociale e lavorativo distinguendosi per il suo impegno in ambito politico e nelle attività di volontariato. È sposato con Luisa Valle, e ha tre figli di 24, 22 e 20 anni, i quali hanno vissuto tutti l’esperienza dello Scoutismo. Lavora in banca come Quadro direttivo, ed è conosciuto e stimato per la sua competenza professionale. È stato impegnato nello Scoutismo fin dal 1963: prima come scout, poi come Aiuto Capo Branco, Capo Riparto e Maestro dei Novizi. Da vari anni ha intrapreso il cammino degli Adulti Scout e attualmente è membro della comunità MASCI di Monterotondo. Dal 2005 al 2008 è stato Vicesegretario Regionale del Lazio. Ha collaborato per 15 anni con il mondo del volontariato nel Centro Betania, punto di ascolto e prima accoglienza per extra-comunitari e persone bisognose. Ha ricoperto vari incarichi amministrativi locali: Presidente Assemblea ASL, Vice Presidente Comitato di Gestione USL, Consigliere Comunale. Ha seguito dal 2000 al 2009 le problematiche della scuola in quanto Presidente del Consiglio d’Istituto del Liceo Scientifico G. Peano di Monterotondo. Fa parte del Consiglio Pastorale ed Economico della sua Parrocchia. LILLI MUSTARO Sono nata nel 1952, sigh… è l’altro secolo! Infanzia e adolescenza felice; l’esperienza scout è stata fondamentale, anche perché grazie al matrimonio della mia Capo (nel 1968) ho conosciuto Salvatore, il mio sposo e compagno «nella buona e nella cattiva sorte». Nel 1975 mi sono laureata in Filosofia; i casi della vita mi hanno portato ad insegnare materie letterarie nella Scuola Media e i miei alunni sono bravissimi nella distinzione tra PARATASSI e IPOTASSI. Abbiamo tre figli grandi, affettuosi, creativi, allegri e… belli! Mi sento molto moglie e mamma, con la dignità e la grandezza di essere donna. La mattina mi sveglio sempre di buonumore, ho un carattere positivo e gioioso, sublimato dallo scoutismo che è diventato nostro stile di vita, vissuto e scelto consapevolmente, anche nel naturale passaggio dall’Agesci al Masci (elemento fondante della nostra filosofia di vita è: «meglio rimpianti che compianti…»). Sempre pronti, serviamo la società e la Chiesa in diversi ambiti, con il cuore e con la mente. Sono convinta che la mia missione sia quella di fare FELICI tutti quelli che il buon Dio mi affianca lungo la strada, senz’altro faticosa e impegnativa, non tralasciando la mia felicità. Ho accettato la candidatura a Consigliere Nazionale con la consapevolezza di realizzare un percorso virtuoso, nel quale il Sinodo dei Magister è stato una tappa fondamentale che ha reso possibile non solo la realizzazione di un sogno ma la dimostrazione che il Masci sardo ha risorse ed energie per contribuire proficuamente allo sviluppo dello scoutismo adulto. BRUNO MAGATTI Nasco a Como 4.10.51. Nello scoutismo dal ’61, da capogruppo AGESCI ho promosso nel ’93 la nascita della Comunità MASCI di Como. Laureato in fisica a Pavia, specializzato a Bologna e Milano sono sposato con Donata Niccolai; abbiamo 5 figli tutti scout, e 2 nipoti. Opero dal ’74 nei licei; docente, vicepreside, gestore della Qualità. Sono da 16 anni Consigliere comunale a Como; ho collaborato per 24 anni col Seminario diocesano e sono stato presidente di una cooperativa non-profit. Consulente del Centro Studi Scientifici A. Volta. nella promozione e divulgazione della cultura scientifica, sono stato autore di pubblicazioni e curatore di esposizioni e mostre riguardanti A. Volta. 41 ASSEMBLEA NAZIONALE ELETTIVA SETTEMBRE-OTTOBRE 2010 Eletto Consigliere nazionale del MASCI dal 2007, ha lavorato all’interno della commissione Mira (bilancio, formazione) e nella Pattuglia sviluppo. Come formatore ho organizzato nel 2010 un campo sul tema del Servizio. Credo nella vocazione del MASCI a divenire punto di incontro di donne e uomini in cammino, capaci, nelle loro realtà e insieme, di dare vita a momenti e occasioni di educazione permanente, di vita comunitaria, di servizio e di crescita nella fedeltà alla Parola e nello stile di uno scoutismo declinato nella dimensione adulta. FRANCESCO MARCHETTI Ho 65 anni, sono nato in Romagna a Cervia (RA), da genitori originari di Ferrara. Attualmente risiedo in Calabria a Lamezia Terme. Dal punto di vista professionale, mi sono laureato in Medicina e specializzato in Dermatologia presso la facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore (Roma) e oggi insegno nella stessa facoltà. Dal 1974 sono sposato con Rosalba, anche lei nel MASCI, non abbiamo figli. La mia avventura scout inizia a 15 anni, nel 1960, anno in cui nasce il primo gruppo scout di Lamezia Terme. Ho partecipato all’11 World Jamborre tenutosi in Grecia, svolgendo servizio presso il Presidio Sanitario del contingente Italiano. Nel 1968 ho preso la Partenza e nello stesso anno, insieme ad altri amici, ho fondato a Lamezia Terme la prima Comunità MASCI della città. Sono stato Magister della mia Comunità, quindi ho svolto servizio nel MASCI Calabria come incaricato stampa, dando vita al giornale regionale [email protected] ed al sito Web regionale. Dal 2002 al 2004 ho svolto servizio come Redattore di Strade Aperte per la sezione Città e successivamente dal 2005 al 2010 sono stato chiamato a svolgere il compito di direttore editoriale della rivista associativa, compito che tuttora svolgo. ALDO RIGGIO Sono nato nel 1950 a Roma, dove vivo. Sposato da 32 anni con Giovanna, due figli Guido e Maddalena entrambi capi AGESCI, un cane e tre gatti. Laureato in Ingegneria civile, attualmente sono il coordinatore nazionale per l’Educazione al Patrimonio culturale e ambientale nell’Ass. Italia Nostra. Insegno, a contratto, Tecnica Urba-nistica presso l’Università di Tor Vergata. In precedenza ho lavorato per molti enti locali alla redazione di piani urbanistici e di sviluppo, per Habitat dell’ONU, per il Gruppo Nazionale Difesa Terremoti, nel campo topografico e cartografico. Ho insegnato Topografia dal 1981 al 1999 presso un Istituto per Geometri; in quel periodo ho partecipato a diversi progetti educativi europei (autonomous learning, didattica ludica, educazione ambientale) e sono stato rappresentante italiano per il Consiglio d’Europa nel progetto di Educazione alla cittadinanza democratica. Sono entrato nello scoutismo a 18 anni, nel primo fuoco misto dell’AGI a Roma ed ho preso la partenza come scolta viandante. Ho aderito al MASCI, nella Comunità Roma 16, dopo 25 anni di capo prima in ASCI e poi in AGESCI, dove ho ricoperto anche incarichi associativi (responsabile di zona, consigliere nazionale, membro delle pattuglie Pace ed Ambiente). Per il MASCI Lazio ho collaborato alla preparazione del Giubileo del 2004 e dal 2005 sono Segretario Regionale. Dal 1996 sono impegnato nel progetto Sala, prima come progettista e poi per la sua realizzazione. Sono tra i soci fondatori di Eccomi Onlus. Ho curato la redazione del primo quaderno di Strade Aperte Fare strada nel Creato. 42 ASSEMBLEA NAZIONALE ELETTIVA SETTEMBRE-OTTOBRE 2010 VINCENZO GIUSEPPE ROMEO (PINO ROMEO) Data di nascita: il 06/12/1956. Coniugato dal 1985 – due figli 24 e 22 anni – impiegato. Esperienze scout: • 1972-1986 Gruppo Battrpaglia 1° dalla Branca Esplotatori alla Co.Ca. • Aprile 1979: Vara (SV) Campo scuola di 1° tempo Branche E/G • Settembre 1979: Bracciano Campo scuola di 2° tempo Branche E/G • 1980-1983: Capo Reparto del Reparto San Giorgio • 1984: Incaricato nel Comitato di Zona Salerno • 1985: Capo Reparto del Reparto Andromeda • 1986: Animatore della Co.Ca. • Tra il 1978 e il 1979 ho prestato servizio come Aiuto Capo Reparto dell’Aquila Rossa del Gruppo La Spezia 2 Sviluppo. • 2008 – Comunità MASCI Battipaglia 2°. Uno dei fautori della nascita della Comunità. Ottobre 2008: Cesena: Campo delle Sirene. Novembre 2008: Incaricato alla redazione del notiziario Semel. Giugno 2009: Loreto, Convegno sulla Comunicazione Istruzione: • 1975 Diploma di Ragioniere. • 1.993 Abilitazione Ragioniere Commercialista Interessi: • fotografia ERMANNO TITTARELLI Lo scoutismo contribuisce a migliorare il nostro mondo? In questa sfida sempre aperta, il servizio e la fede sono gli strumenti che Nostro Signore ci mette a disposizione per renderci utili nelle società vicine e lontane da noi. «Perché state a guardare il cielo? Questo Gesù, che di mezzo a voi è stato assunto in cielo, verrà allo stesso modo in cui l’avete visto andare in cielo». (Atti degli Apostoli 1,111). Questo è l’invito ai discepoli, e anche a noi, per guardare con fiducia e impegno alla vita reale di ogni giorno, non rimanendo a guardare con il naso all’insù, ma vivendo il nostro esser cristiani quotidianamente, in ogni luogo, con ogni persona ovvero servire Dio nel nostro ambiente abituale, di famiglia, di lavoro, di scuola, di svago. Ciò è possibile solo con la grazia di Dio nel cuore, che da gioia. 43 ASSEMBLEA NAZIONALE ELETTIVA SETTEMBRE-OTTOBRE 2010 GIOVANNI TRITTO Nato a Molfetta nel 1944, sposato con Rita, padre di tre figli e nonno di due nipotini. Ho dato la Promessa scout nel 1957 per poi seguire e completare da Capo Clan Gilwel e da Consigliere generale ASCI Puglia nel 1974, data di nascita dell’Agesci, dove ho ricoperto incarichi di Zona e di Regione. Dopo aver trascorso degli anni di lavoro in Umbria, in Valnerina, sono tornato in Puglia nel 1982 in coincidenza dell’arrivo del Vescovo don Tonino Bello, Servo di Dio, ed ho costituito una Comunità Masci seguita da don Tonino con affetto. Ricordo l’invito che rivolgeva all’Assemblea Masci di Puglia nel ’91 in preparazione al convegno di Pompei: «Un metodo per crescere insieme. Se non si vive profondamente l’avverbio difficilmente i verbi che l’accompagnano giungeranno a compimento». Questo fu il monito che lasciò in quel momento agli Adulti Scout!!! Nel 2003 sono stato chiamato dal Presidente Nazionale nella Commissione per la risoluzione di controversie interne, risolte poi positivamente. Successivamente ho partecipato alla Commissione per la revisione dello Statuto approvato definitivamente dall’Assemblea di Rimini. Eletto Consigliere Nazionale nel 2007 ho partecipato nella Commissione Denti e nella Commissione organizzativa dell’incontro con l’Agesci ed altre componenti Scout nel maggio 2009. Con la Comunità ho sviluppato un progetto di sistemazione locali Scuola elementare in Albania nel 1994 e ho seguito i progetti di cooperazione internazionale in Mozambico tramite mio figlio Vincenzo, Casco Bianco Caritas. ROBERTO URSINO 60 anni, medico. Scout da lupetto a rover. Sposato con Annamaria, anche lei nello scoutismo da coccinella a scolta. Due figlie di 30 e 28 anni entrambe in AGESCI, oggi capo gruppo e capo clan. Fondatore, insieme a Mario Rocca e ad altri, della Comunità Genova Città. Ho vissuto tutte le assemblee e gli eventi del Movimento a partire dall’assemblea straordinaria di Loreto, e sono stato corresponsabile nella preparazione e nella gestione dell’evento di Genova per il Centenario dello scautismo. Segretario Regionale della Liguria dal 2003 al 2009 ho partecipato alla attività del Consiglio Nazionale, dove ho vissuto con entusiasmo e spirito di servizio la stagione di grande cambiamento in atto nel MASCI. PASQUALE VOLONNINO Sono Pasquale Volonnino, ho 42 anni vivo a Barile, sono coniugato ed ho due figli di 14 e 10 anni, entrambi Scuot. Sono diplomato e lavoro alle dipendenze Dipartimento della P.S., con la qualifica di Sovrintendente, presto servizio presso la Squadra di P.G. del Compartimento Polstrada di Potenza. Sintetizzo di seguito le mie esperienze professionali. Nel 1988 ho svolto attività quale collaboratore in un’azienda di Barile. Nel 1989, vincitore di concorso per Agenti nella Polizia di Stato, ho prestato servizio presso il reparto mobile di Reggio Calabria, nelle sedi di Genova, Palmi, Potenza e Melfi. Nel 2004 ho superato la selezione per il corso di Istruttore di Tiro ed ho conseguito la qualifica di Istruttore nel 2005 presso il C.N.S.P.T. di Nettuno. Nel 2006 ho superato il concorso per Sovrintende della P. di S. e sono stato assegnato alla Sezione Polizia Stradale di Prato ove ho anche svolto la mansione di Istruttore di Tiro a tutto il 2009. 44 ASSEMBLEA NAZIONALE ELETTIVA SETTEMBRE-OTTOBRE 2010 Mi sono sempre dedicato al volontariato, nella mia veste di: 1) membro del MASCI sez. di Melfi, che collabora anche con la Caritas Diocesana in tutte le iniziative utili al miglioramento fisico e spirituale dei consociati; 2) socio della Fondazione Marina Sinisgaglia che ha medesime finalità (rimuovere le cause di disadattamento promuovendo l’integrazione dei meno fortunati); 3) membro del direttivo FIDAS sez. di Melfi. Tra gli impegni più risalenti vi è l’incarico di Segretario Amm.vo di una sigla sindacale di Polizia. GIORGIO ZACCARIOTTO Nasce a Trieste nel settembre 1956 da famiglia di origine veneta. Dopo aver frequentato il liceo classico inizia a lavorare in un’importante istituto di credito dove attualmente si occupa di finanziamenti alle famiglie. Sposato dal 1979 ha due figlie ormai adulte cresciute entrambe nell’Agesci. Fa parte con sua moglie Ambra del gruppo che ha fondato la Comunità Masci di Trieste nel 1996. Oltre all’impegno messo nel lavoro, è appassionato di montagna e si interessa di storia locale, città e territorio crocevia di divisioni e conflitti. Nel Masci è stato prima magister dal 2003 al 2006 e sta concludendo il servizio di segretario regionale iniziato nel 2007. Ha partecipato ai campi di 1°, 2° e 3° tempo in Trentino ed è iscritto nell’albo dei formatori. Ha partecipato con entusiasmo assieme alla moglie, con cui cerca di condividere il più possibile l’esperienza del Masci, nel tragico periodo del post terremoto all’intervento in Abruzzo, di cui è stato uno dei promotori e ne sostiene il prolungamento nell’attuale fase di ricostruzione sociale. Attualmente segue il progetto di adesione del Masci regionale all’albo delle associazioni di volontario della Protezione Civile. Ha avviato il sito del Masci regionale. In C.N. quale membro della Commissione Denti ha contribuito al dibattito sul tema della diarchia e sostiene le attività della Luce di Betlemme e delle iniziative Alpe Adria Scout. Ha accettato la proposta di candidarsi come Consigliere Nazionale, per portare al Movimento l’entusiasmo ancora giovane che lo caratterizza assieme alla capacità riflessiva. Al fondo pronto a servire! 45 ASSEMBLEA NAZIONALE ELETTIVA SETTEMBRE-OTTOBRE 2010 Candidature a Revisore dei Conti LUCIA GIALLORENZO Mi chiamo Lucia Giallorenzo, sono nata a Pratola Peligna (AQ), il 13.12.1953, sono residente a Pescara, sposata con Pietro dal 1981, abbiamo due figli, Alessandra di 26 anni e Marco di 24, sono laureata in economia e commercio e sono vice direttore di un Istituto di Credito,dove mi occupo prevalentemente di crediti. Io e Pietro facciamo parte della Comunità Pesaro 1° (dopo alcuni anni di servizio nell’Agesci) e collaboriamo in Parrocchia con il Gruppo Famiglia. Sono Revisore dei Conti uscente, ritengo i tre anni in Consiglio Nazionale un’esperienza estremamente formativa per la crescita personale e la conoscenza del movimento attraverso l’esempio di fratelli molto motivati, oltre che competenti, che hanno il servizio nel DNA. Nello spirito di servizio che ci caratterizza confermo la mia disponibilità alla candidatura. Buona Strada FRANCO NERBI Sono nato a Roma nel 1933. Entro nello scoutismo giovanile, (ASCI), nel 1944 e nel MASCI nel 1962 Dei miei 77 anni, 66 li ho passati a fare lo scout. Eletto Consigliere Nazionale nell’Assemblea di Loano, nel 1995. Riconfermato, nel 1998, nell’Assemblea Nazionale di Venezia Cavallino. In precedenza, ho servito il Movimento, pur non avendo alcun incarico, organizzando, nel 1990, il Convegno Nazionale di Catechesi ad Assisi e la Route Pellegrinaggio in Terra Santa nel 1994. Ma, il servizio migliore offerto al MASCI, è stato l’incontro con il grande Pontefice Giovanni Paolo II, organizzato, insieme con l’AGESCI, il 23 ottobre 2004, in occasione dei primi 50 anni della nostra storia. È stato l’ultimo incontro del nostro amato Pontefice con giovani ed adulti scout, circa 40000, che affollavano piazza S. Pietro. Credo che l’evento rimarrà sempre nei nostri cuori! Nell’Assemblea Nazionale di Montesilvano, nel 2006, fui eletto nel Collegio dei Revisori dei Conti. Faccio parte della Comunità MASCI ROMA XI dal 1962. FRANCESCO REITANO Sono nato a Reggio Calabria il 19/07/1943, sposato con Antonina, ho quattro figli di cui uno iscritto all’Agesci. Risiedo in Villa San Giovanni dove con mia moglie facciamo parte della comunità Villa 1° – Pasqualino Pizzimenti. Diplomato Ragioniere, dopo alcuni anni di attività dedite al commercio sono entrato a far parte del mondo della scuola quale Assistente Amministrativo e da qualche anno sono felicemente pensionato. Sono stato incaricato quale Revisore dei Conti nel MASCI Nazionale per due mandati negli anni 1995-2001, Questa esperienza mi ha permesso di conoscere molte persone, di confrontarmi con Loro, di arricchirmi delle Loro esperienze e, quindi, di crescere interiormente. Sono stato Tesoriere regionale del MASCI Calabria. Nella mia comunità partecipo a quasi tutte le attività proposte condividendo le azioni e i risultati. La mia Comunità e la mia Regione, hanno scelto di indicare il mio nominativo e, ricordando la precedente esperienza, ho deciso di accettare la candidatura proposta per spirito di servizio nei confronti del MASCI Regionale della Calabria e del MASCI Nazionale sperando di riuscire ad arricchirmi ulteriormente. 46 ASSEMBLEA NAZIONALE ELETTIVA SETTEMBRE-OTTOBRE 2010 GIUSEPPE SORRENTINO Nato ad Acireale il 25.6.1940, sono sposato con due figli (e tre nipoti) ragioniere e perito commerciale, dal 1.1.1960 al 31.07.1997 sono stato dirigente della ragioneria dell’ospedale di Acireale prima e dell’U.S.L. dopo, frequentando numerosi corsi di formazione professionale presso l’Università Bocconi. Sono stato docente – specialista esterno – di contabilità pubblica presso l’I.P.S.I.A. di Acireale. Dal 1.8.1997 sono in pensione Dal 1954 nello scoutismo, sono stato magister della mia Comunità e sono stato eletto nel 2001 e nel 2007 revisore dei conti del MASCI. Sono stato presidente del Movimento per la Vita della diocesi di Acireale. Faccio il giornalista, con regolare iscrizione all’albo, e collaboro con il giornale diocesano. In atto sono il responsabile regionale della comunicazione dirigendo il giornale regionale InforMascione VINCENZO VITALE Ho 54 anni e risiedo a Casagiove (CE) dove sono nato. Sono laureato in Economia e Commercio ed attualmente svolgo la professione di Dottore Commercialista. Non sono sposato e vivo con mamma, sorella, cognato e nipoti. La prima esperienza scout è stata nel 1963 quando a Casagiove nacque il gruppo ASCI Casagiove 1°, quindi tutta la trafila ovvero lupetto, esploratore ecc. Nel 1988 in occasione del 25° anniversario del gruppo scout nacque la comunità MASCI a cui ho aderito e di cui sono stato anche MAGISTER. Nel triennio trascorso ho fatto parte del Comitato Esecutivo Nazionale con delega ai settori operativi ed imprese. 47 SOMMARIO Benvenuto a tutti Riccardo Della Rocca Se non ora quando? Laura Terreni Visitiamo la struttura dove si svolgerà l’Assemblea Nazionale 2010 Programma Assemblea Nazionale Elettiva 2010 Regolamento per lo svolgimento delle Assemblee Nazionali Relazione dell’Assistente Ecclesiastico Nazionale p. Francesco Compagnoni Relazione del Presidente Nazionale Riccardo Della Rocca Censimenti al 30 giugno 2010 Elenco Commissioni Delegati all‘Assemblea Nazionale Elettiva Ratifica dell’approvazione dello Statuto del MASCI da parte del Consiglio Permanente della Conferenza Episcopale Italiana Richiesta Modifiche Statuto Mozioni Candidatura a Presidente Nazionale Candidature a Segretario Nazionale Candidature a Consigliere Nazionale Candidature a Revisore dei Conti CHIUNQUE SI ESALTA SARÀ UMILIATO… Avvenne un sabato che Gesù era entrato in casa di uno dei capi dei farisei per pranzare e la gente stava ad osservarlo. Vedendo poi come gli invitati sceglievano i primi posti disse loro una parabola: Quando sei invitato a nozze da qualcuno, non metterti al primo posto, perché non ci sia un altro invitato più ragguardevole di te e colui che ha invitato te e lui venga a dirti – cedigli il posto! – allora dovrai con vergogna occupare l’ultimo posto. Invece quando sei invitato, va a metterti all’ultimo posto perché venendo colui che ti ha invitato ti dica – amico passa più avanti – allora ne avrai onore davanti a tutti i commensali. Perché chiunque si esalta sarà umiliato e chi si umilia sarà esaltato (Luca 14,7-11). Dio, ama la modestia e la semplicità, cose piuttosto disprezzate nella nostra società. Gesù ci dice, lasciate che altri si mettano al primo posto, non rivendicatelo per voi, lasciate che sia Io ad offriverlo. Le cose che a noi sembrano tanto importanti qui sulla terra, non contano, non reggono e si sciolgono come neve al sole, nel regno dei cieli. E poi chi può dire:«sono io il più bravo!» Nessuno ha questo potere, perché nessuno sa misurare lucidamente i propri limiti, e nessuno conosce il cuore degli altri. Soltanto Dio legge con verità nelle coscienze di tutti noi, e può stabilire graduatorie e priorità, ma… non lo fa. Infatti Tutti siamo invitati alla festa, tutti possiamo entrare. Ma perché tutti vogliamo il primo posto? Per avere conferma di essere amati! Eppure dovremmo aver capito che con Dio non c’è bisogno di prove, del suo amore infinito possiamo essere sicuri… sempre, anche quando ci sembra di essere la pietra scartata dai costruttori di questo mondo. Scegliere l’ultimo posto non significa disprezzarsi, ma riconoscere quello che realmente si è, senza finzioni e senza artifizi, significa dire la verità su se stessi davanti a Dio. Nella serena certezza che quando Lui lo voglia può trasformare la pietra scartata in testata d’angolo. 48 1 2 3 4 5 8 12 30 31 31 32 33 34 36 37 38 46 STRADE APERTE N° 9-10 • ANNO 52 SETTEMBRE-OTTOBRE 2010 ISCRITTO AL TRIBUNALE DI ROMA al n° 6920/59 del 30/05/1959 PERIODICO MENSILE DEL MASCI (MOVIMENTO ADULTI SCOUT CATTOLICI ITALIANI) DI EDUCAZIONE PERMANENTE, PROPOSTA E CONFRONTO PRESIDENTE NAZIONALE: Riccardo Della Rocca SEGRETARIO NAZIONALE: Alberto Albertini DIRETTORE RESPONSABILE: Pio Cerocchi DIRETTORE: Francesco Marchetti Via Piave 1ª Traversa, 6 88046 Lamezia Terme Tel. 0968.27445 – Cell. 339.6133506 E-mail: [email protected] COLLABORANO IN REDAZIONE: Giorgio Aresti Salvatore Bevilacqua Romano Forleo Mario Maffucci Franco Nerbi Maurizio Nocera Mario Sica Giovanni Sosi IMPAGINAZIONE E STAMPA: T. Zaramella Real. Graf. s.n.c. Caselle di Selvazzano (PD) E-mail: [email protected] EDITORE, AMMINISTRAZIONE E PUBBLICITÀ: Strade Aperte Soc. coop. a.R.L., via Picardi, 6 – 00197 Roma, tel. 06/8077377 – fax 06-8077047 Iscritta al Registro Registro degli operatori di comunicazione al n. 4363 ABBONAMENTO ORDINARIO 11 NUMERI E 3 QUADERNI DI STRADE APERTE: Euro 20,00 da versare sul ccp. n. 75364000 INTESTATO: Strade Aperte, coop a.r.l. Via Picardi, 6 00197 Roma A ASSOCIATO ALL’U.S.P.I. TIRATURA: Copie 5.000 QUESTO NUMERO È STATO SPEDITO DALL’UFFICIO POSTALE DI PADOVA CENTRALE IN DATA: 07/10/2010