Foglio informativo interno dell’UGL Credito – Segreteria Provinciale di Roma - ciclinpro
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Settembre 2001
New York, U.S.A - 11 settembre 2001
di Cristina Ricci
In America il terrore ha colpito il cuore
del lavoro e dell’economia.
Le immagini proposte ininterrottamente
da tutte le reti televisive nazionali suscitano stupore misto ad ansia; una scena
degna del miglior film di fantascienza.
Invece, come in molti altri casi, quando
si tratta di orrori la realtà supera la fantasia.
Sugli autobus, negli uffici, nei negozi, il
giorno successivo non si parla d’altro:
l’attentato al cuore della
Grande Mela e degli U.S.A.,
la crudele modalità con cui è
stato condotto, ci coinvolgono emotivamente tutti, mettendoci repentinamente a
confronto con la vulnerabilità della condizione umana.
Non voglio aggiungere commenti ai tanti letti, scritti e
sentiti in queste ore da tutti i mezzi di
comunicazione, né, purtroppo, quello di
New York è il primo gesto terroristico
cui abbiamo assistito, ma di certo è stato
il più drammaticamente spettacolare e
quello che ha ottenuto il più alto numero
di vittime. Sento fortemente il bisogno
di condividere con i miei colleghi il dolore, l’angoscia che questo attentato ha
provocato nel profondo: ho pensato alle
migliaia di lavoratori coinvolti che ieri
mattina hanno salutato i loro figli, certi
di rincontrarli a fine giornata.
Ho immaginato che in quelle torri potessero risiedere agenzie di banche italiane
e con terrore il mio pensiero è andato ai
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colleghi, nostri associati, che Tony Augello e l’attuale Segretario Generale Stefano
Cetica, qualche anno fa, avevano visitato
per portare loro il sostegno e la tutela della
UGL Credito, in quel sistema lavorativo
americano così scarsamente garantista.
Fortunatamente, quelle banche sono situate altrove e, quindi, non coinvolte nella
sciagura. E’ una magra consolazione, ma
confesso che sapere che alcuni colleghi
conosciuti telefonicamente non fossero direttamente toccati dalla tragedia, mi ha sollevato un poco.
Non è comunque un fatto di salvezza della categoria.
L’episodio dell’11 settembre,
qualsiasi saranno le conseguenze che esso comporterà e qualunque sia il giudizio personale
di ciascuno nei confronti della
politica statunitense, resterà impresso nella nostra parte più intima perché
ha reso fragili le nostre certezze, ha violato, nel giro di pochi minuti, quella che
nell’inconscio collettivo rappresentava una
fortezza invalicabile.
E’evidente che, dopo lo sgomento inevitabile, riemerge con forza il nostro rifiuto
della violenza e della politica del terrore.
Da quella parte di mondo abituata a gestire
i rapporti politici ed umani attraverso il
dialogo, la trattativa e la tolleranza – in una parola la democrazia –, ci si aspetta ora
una risposta decisa ad un atto volto unicamente a distruggere e a destabilizzare. E
quel che è peggio, ad uccidere gente innocente.
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Istituto per il Credito Sportivo – Necessario un rilancio
L’Istituto per il Credito Sportivo, in oltre 40
anni di vita, ha svolto l’importante funzione
sociale di finanziare a tasso agevolato la costruzione di impianti sportivi.
Il riordino dell’istituto, approvato con decreto del Presidente della Repubblica n.453 del
20/10/2000, consentendo la rimozione degli
ostacoli di carattere legislativo e statutario
che ne hanno ingessato l’operatività, doveva
essere l’occasione per stabilizzarne “l’assetto
proprietario” e rilanciarne l’attività tesa a favorire la diffusione della pratica sportiva, dotando di strutture le periferie della città ed i
piccoli centri, soprattutto del Sud, e garantendo finanziamenti alle piccole società dilettantistiche. Invece, si è strasformato in un elemento di paralisi dell’attività e di rischio per
la vita futura dell’Istituto e soprattutto per
l’avvenire dei lavoratori.
L’ex Presidente Trazzi e l’ex Direttore Generale Senatore, artefici dell’attuale riordino di
concerto con l’ex Ministro Meandri, sono rimasti vittime della loro creatura: il primo è
stato dichiarato decaduto dal Collegio Sindacale, l’altro, non trovandosi piu’ in linea con
il Consiglio d’Amministrazione, ha preferito
dimettersi.
Le banche partecipanti (BNL, Montepaschi,
Banco di Napoli, Banco di Sicilia, Crediop)
hanno impugnato il decreto presso il TAR del
Lazio, che si pronuncerà il 7 novembre prossimo.
A prescindere dall’esito del ricorso, il destino
del decreto di riordino che il Governo Amato
ha approvato dopo un lunghissimo iter, evitando però accuratamente di dargli applicazione, appare segnato: il nuovo Governo Berlusconi, per bocca del Ministro Urbani e del
sottosegretario Pescante, ha già fatto sapere
che intende adeguare il Credito Sportivo alle
esigenze di una maggiore diffusione della
pratica sportiva, attraverso un nuovo provvedimento.
A questo punto i rappresentanti dell’UGL,
anche in relazione alle numerose e contraddittorie notizie apparse sugli organi di stampa, ritengono assolutamente necessario che il
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Governo faccia al piu’ presto chiarezza sulle proprie intenzioni.
Con l’allontanamento dei precedenti vertici aziendali è sicuramente venuto meno il contrasto interno con i partecipanti bancari, che tanto problemi
ha causato all’Istituto, pertanto l’UGL ritiene possibile, in un clima piu’sereno, raggiungere in tempi
brevi una soluzione definitiva per il rilancio del
Credito Sportivo, che tenga conto di tutti gli interessi coinvolti, soprattutto quelli dei lavoratori, ai
quali vanno urgentemente restituite opportune certezze e prospettive per il loro futuro professionale.
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Lavoro in affitto – il caso BNL
di Egidio Menichelli
L’ultimo e insoddisfacente CCNL del <Credito,
siglato con l’usuale complicità di FLB e Fabi
all’insegna degli anacronistici “tavoli separati”,
contiene anche i germi del lavoro interinale.
Nel contesto dell’offensiva liberista orchestrata
nel Paese da qualche anno in qua, ha fatto la sua
comparsa ufficiale anche in Italia il “Contratto di
fornitura temporanea di lavoro”, inquadrata nella
legge 24 giugno 1997 n.196, in tema di
“promozione dell’occupazione”, conosciuto anche
come “Pacchetto Treu”, sottoscritto dall’allora in
carica Governo Prodi (con Bertinotti e la sua Rifondazione parte integrante della maggioranza che
lo sosteneva), da Triplice e da Confindustria.
Il capitolo del Contratto Nazionale che tratta della
“flessibilità d’ingresso” e che si ricollega alla legislazione citata, introduce l’era dell’affitto di manodopera anche nelle banche. Infatti, in caso di
incremento di attività derivante da esigenze di
mercato/sostituzione di lavoratori in ferie/attività
di carattere eccezionale/inserimento di nuove figure professionali etc., potranno essere instaurati
rapporti di lavoro temporaneo fino al 5%
dell’organico totale. Percentuale che appare destinata a salire in futuro.
I primi “esperimenti” in questo senso sono già
partiti in alcune filiali della BNL (Roma, Trieste
etc.), e potrebbe trattarsi solamente dell’inizio…
Infatti, già circolano nelle dipendenze opuscoli informativi delle principali società di lavoro temporaneo. L’istituto di Via Veneto sembra, dunque,
fare da battistrada all’antisociale progetto
dell’ABI, che prevede “l’espulsione”, con varie
forme d’incentivazione, dei lavoratori piu’ anziani
con contratto a tempo indeterminato, e sempre
maggior spazio a quanti piu’ contratti atipici possibili.
Il termine “flessibilità” nasconde la temibile realtà
del passaggio dell’occupazione con diritti al precariato senza (o con scarsa) tutela. In una visione
degradante dell’uomo, semplice oggetto utilizzabile ai fini della mera produzione, i giovani dovrebbero affrontare una vita da lavoratori occasionali affidandosi ad agenzie private, in un Paese
dove non esistono sostegni contro la disoccupazione.
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In quanto alla BNL, che punta a risultati
sempre piu’ ambiziosi, ci domandiamo
quale ritorno d’immagine potrà avere
“affittando” lavoratori. Una miope propensione alla pura contrazione dei costi avrà,
comunque, il sopravvento?
Ciò in un’azienda dove, in molti uffici e
nelle agenzie di tutta Italia, regnano carenze di organici ed elevati ritmi e carichi di
lavoro e dove, dietro un presunto efficientismo, si nascondono, invece, disorganizzazione e sprechi.
Per raggiungere il risultato di una sempre
maggiore qualità di prodotti e servizi da
offrire alla clientela, è necessario (e l’UGL
l’ha reiterato spesso ai vertici dell’azienda)
un potenziamento del personale mediante
nuove assunzioni, oltrechè di un apposito
progetto di formazione, valorizzazione e
motivazione del personale stesso.
Infine, l’assunzione dei figli dei dipendenti
che optino per la quiescenza, avrebbe, tra
l’altro, il doppio vantaggio di un opportuno
ricambio generazionale e di un oggettivo
risparmio di costi.
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ELEZIONI CIRCOLO DIPENDENTI BANCA DI
ROMA
DECENTRAMENTO, PARTECIPAZIONE, TRASPARENZA
Il giorno 15 ottobre 2001 avranno inizio le votazioni per il rinnovo
degli Organi Statutari del Circolo della Banca di Roma.
Nel richiedere l’impegno massimo di ciascun iscritto affinché tutti i nostri candidati risultino eletti, ne indichiamo qui di seguito i nominativi ed
i relativi collegi di appartenenza:
COLLEGIO UNICO NAZIONALE (max n. 5 preferenze)
-
N. 9
N. 24
N. 30
N. 51
BIANCHI SABRINA
DI CAPRERA VITTORIO
KIDD SHAW ALAN ROBERT
SODI CARLO
COLLEGIO 2 ROMA + ESTERO (si può esprimere 1 sola
preferenza)
- N. 2
BARBA AUGELLO MANUELA
COLLEGIO 3 – LAZIO (si può esprimere 1 sola preferenza)
(Esclude Roma ma comprende la Provincia di Roma)
- N. 2
ARENA MARIO
COLLEGIO SINDACALE (si può esprimere 1 sola
preferenza)
- N. 1
CAPONI GIULIO
COLLEGIO DEI PROBIVIRI (si può esprimere 1 sola
preferenza)
- N. 8
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MONTALBANO SALVATORE
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IL FAROsett2001