la Gazzetta 40/11 new PDF Adobe ati su Registr t azeco.i www.g verla per rice il a -m e via Sistemi economici e sociali di Puglia e Basilicata Anno XVI – / novembre –€ , – Settimanale di informazione economica – www.gazeco.it – Spedizione in abb. postale % Art c. /B L. / – Filiale di Bari Anticipazioni – Il rapporto sulla situazione pugliese Verdetto Bankitalia “Regione a rilento” I primi tre trimestri del ? Una fase di debole ripresa, trainata da esportazioni e agroalimentare, ma la cui prosecuzione è messa a rischio dal quadro di estrema incertezza riguardante domanda interna, finanziamenti e andamento del mercato. Lo rileva Banca d’Italia nel documento “L’economia della Puglia”. Segnali positivi da occupazione e credito, male le costruzioni e il clima di fiducia delle imprese. BUONO A PAG. 5 OLTRE LA CRISI Il senso del dovere di DIONISIO CICCARESE N Indagine – Passa solo il % dei giovani meridionali Mutui al Sud una chimera on è tempo di “good news”. La crisi fa sentire i suoi morsi, la speculazione soffoca il Paese e il m ondo della politica, al solito, è più preoccupato della propria privilegiata esistenza che della sopravvivenza di gran parte del Paese. Tuttavia questi nostri politici non sono lì per caso, ma “solo” perché li abbiamo votati. Elezioni, larghe intese, fine del berlusconismo e via dicendo segnano un’agenda informativa che continua a garantire salvacondotti per una classe politica arrogante, pasticciona, incompetente e ipocrita. Il mondo dell’impresa strepita, quello dei lavoratori impreca e soffre, quello dei giovani vive un’ansia anticipatoria per quel futuro che non c’è e neanche si intravede. Bankitalia avverte che gli investimenti sono fermi, reggono solo le esportazioni, ma questo non basta a generare dinamica economica. I consumi calano, cresce l’indebitamento delle famiglie (il che è preoccupante nel momento in cui le banche hanno di molto alzato le proprie asticelle per le concessioni dei prestiti) e le imprese sono schiacciate nella morsa di una domanda che scema ed un’offerta che resta inevasa. Il tutto finisce nel calderone autoreferenziale di show televisivi inseguiti e commentati dalla carta stampata. Eppure questa overdose informativa a dispetto di quel che si potrebbe immaginare uccide la percezione. La stritola, la manipola, la confonde fino al punto che gli italiani non hanno ancora ben capito che la crisi è autentica e ci riguarda uno per uno. L’opinione pubblica scarica su quei politici che ha eletto, ma tra noi c’è chi continua a evadere le tasse, c’è una burocrazia che Europa Tre premi Istat-Cnel Il libro Agricoltura e ambiente non vanno d’accordo La Puglia regina dello Smau Benessere solo se c’è la salute Comunicare elimina molte incertezze SEGUE A PAG. 17 LEVANTACI PAGG. 8 E 9 DAPONTE PAGG. 12 E 13 COLELLA PAGG. 6 E 7 TRAVERSA A PAG. 21 SCHIRONE ALLE PAGG. 2 E 3 LA SCOMPARSA Novacco un vero alfiere di ORESTE BARLETTA “Il Mezzogiorno ha bisogno di una speranza di futuro”, diceva Nino Novacco – scomparso a anni nella notte fra domenica e lunedì scorsi – in un’intervista rilasciata alla “Gazzetta dell’Economia” cinque anni fa in occasione del sessantennale della Svimez, l’Associazione per lo sviluppo dell’industria nel Mezzogiorno; che, dopo tredici anni di vicepresidenza, Novacco ha presieduto dal al (per diventarne presidente emerito), al culmine di un impegno meridionalistico iniziato proprio alla Svimez nel lontano . “Impegnarsi per accorciare le distanze fra il Nord e il Sud significa lavorare per il futuro di tutti gli italiani”, aggiungeva. Poiché “non è possibile pensare a politiche per un’Italia senza Mezzogiorno”. Affermazione, questa, in piena sintonia con quella del capo della Stato quando sostiene che la crescita economia e sociale del Paese non può ripartire “in assenza di una strategia di valorizzazione del potenziale decisivo apporto delle risorse del Mezzogiorno”. Economista di vaglia, studioso di problemi dello sviluppo anche fuori dal nostro Paese (nell’area mediterranea e in Sud America), Nino Novacco può essere definito un combattente animato dalla grande passione in cui trovava fondamento il suo impegno meridionalistico. Impegno mai declinato in chiave regionalistica o localistica. Poiché Novacco è stato sempre convinto, “rabbiosamente” convinto – si potrebbe affermare – che il Nord da solo non può farcela. E che, diceva, senza il Sud l’Italia “resterà piccola e destinata al declino”. Convinzione che, grazie a lui e alla Svimez tutta intera di ieri e di oggi, sembra aver guadagnato sostenitori. 2 12-18 novembre 2011 Rapporti Casa – Proibitivo l’accesso ai finanziamenti Agli under 30 del Sud mutuo difficile Solo il 3% delle domande dei giovani meridionali viene accettata dalle banche a causa delle troppe incertezza. La richiesta media è di 133mila euro pari al 74% del valore dell’immobile da acquistare U n’indagine di Mutui.it mette alla luce i problemi dei giovani nel Sud Italia per l’acquisto della prima casa. Nel Mezzogiorno, infatti, il mutuo sembra davvero inaccessibile agli under . A richiederlo, in questa fascia d’età, è il % degli italiani, ma solo il % riesce ad ottenerlo. Questione di garanzie, di certezze, di un futuro che non promette nulla di buono. Secondo il comparatore online di mutui, sono in particolare i giovani meridionali quelli che incontrano le difficoltà maggiori in relazione alle domande arrivate negli ultimi Senza lavoro e garanzie è sempre più difficile È Napoli la città in cui le case da acquistare costano di più: il valore dell’immobile arriva a mila euro di media; Agrigento, di contro, è il fanalino di coda: il valore medio non supera i mila euro. “Se questo è il desiderio dei giovani del Mezzogiorno – ha spiegato l’Amministratore Delegato di Mutui.it, Alberto Genovese – la realtà è diversa. Nemmeno il % delle loro domande si concretizzerà in un mutuo concesso. La mancanza di contratti di lavoro stabili, l’indi- Classifica ammontare mutui in Puglia BARI € . BRINDISI € . FOGGIA € . BAT € . LECCE € . TARANTO € . mesi da Puglia, Basilicata, Calabria, Campania e Sicilia. Analizzando in maniera più approfondita le domande delle cinque regioni considerate, risulta evidente come la richiesta media sia di mila euro (meno della media nazionale, di mila), pari al % del valore dell’immobile da acquistare. Nel % dei casi si preferisce il tasso fisso (percentuale superiore rispetto alla media, del %), solo nel % quello variabile ( % a livello italiano). I giovani chiedono un mutuo a circa 27 anni Gli under del Mezzogiorno, che hanno mediamente anni al momento della compilazione del preventivo (dato in perfetta media nazionale), aspirano ad ottenere un mutuo della durata di anni. Gli importi più elevati sono richiesti in Campania ( mila euro), quelli più bassi in Calabria ( mila). I Calabresi, inoltre, si rivelano i più prudenti: qui le preferenze per il tasso fisso raggiungono addirittura il % del totale. Più attenti ai mutamenti del mercato e fiduciosi nel tasso variabile sono siciliani e lucani: nel loro caso la percentuale di richieste sale al %, restando comunque al di sotto della media italiana. La provincia meridionale che ama di più il tasso fisso è Catanzaro (la percentuale arriva addirittura al %), quelle che richiedono maggiormente il tasso variabile sono Ragusa e Potenza, entrambe con il % di richieste; il loan to value maggiore (vale a dire la percentuale di finanziamento rapportata al valore dell’immobile) lo troviamo a Brindisi, Enna e Siracusa, province in cui si vorrebbe pagare attraverso il mutuo il % della casa. sponibilità di un cointestatario o di un garante e una bassa affidabilità creditizia sono le motivazioni principali di questo freno alla concessione del finanziamento” La situazione al dettaglio in Puglia In Puglia si registra una richiesta media di . euro da parte degli under , che equivale al % del valore degli immobili da acquistare. % contro % è il rapporto tra le richieste di tasso fisso e quelle di tasso variabile. Nel dettaglio, gli importi maggiori sono richiesti a Bari ( mila euro), poi a Brindisi ( . ), Foggia e BAT ( mila), Lecce ( . ) e Taranto ( mila). Brindisi è la città con il loan to value più elevato, pari al %, mentre a Bari il finanziamento a tasso variabile raccoglie il più alto numero di consensi ( %). Taranto, infine, richiede in percentuale maggiore il tasso fisso ( %). La situazione al dettaglio in Basilicata In Lucania, gli under che vorrebbero richiedere un mutuo fanno domanda per mila euro, vale a dire il , % del valore dell’immobile. Il tasso fisso prevale nettamente sul variabile: % vs %. È Matera la provincia in cui la media degli importi è nettamente più alta, con mila euro richiesti, contro i mila di Potenza (che oltretutto vanta un rapporto tra mutuo e valore dell’immobile più elevato) del % (contro il % di Matera). A Matera le richieste di finanziamento a tasso fisso sono il % del totale, mentre nella provincia di Potenza solo il %. ALESSANDRO SCHIRONE L’analisi – Ecco i dati di Mutui.it Orribile 2011 un calo del 20% I mutui continuano a rappresentare la cartina di tornasole della situazione economica del Paese: per questo, l’Ufficio Studi di Mutui.it (www. mutui.it) ha fatto il punto sulla situazione guardando come sia cambiato il mercato in questo annus horribilis, scoprendo che negli ultimi sei mesi i mutui si sono davvero ristretti: considerando il periodo compreso tra aprile e settembre il valore medio delle erogazioni di mutuo si è ridotto del %. La percentuale sale fino al % se isoliamo le sole richieste di mutuo per l’acquisto della prima casa. Questo dato, messo a confronto con la sostanziale stabilità sia del valore medio degli immobili (che oscilla, nel corso dei sei mesi, tra mila e mila euro), sia dell’importo richiesto (che varia da mila a mila euro), implica un drastico calo della percentuale finanziata. Se ad aprile le banche arrivavano a finanziare il % del valore dell’immobile, a settembre si fermano al %. In altre parole: se ad aprile il mutuo medio erogato era di mila euro, a settembre è sceso a mila euro. Il quadro che affiora diventa anche più offuscato se consideriamo solamente le erogazioni di mutui prima casa: in questo caso, il loan to value si riduce maggiormente, passando dal % al %. Si è scesi, in sostanza, da mila a mila euro di mutuo. Ma come bisogna interpretare questi dati? “La ragione di questa Rapporti 12-18 novembre 2011 3 Classifica regionale dell’ammontare richiesto dai pensionati italiani per un prestito: Basilicata Sardegna Lombardia Campania Lazio Marche Piemonte Umbria Sicilia Puglia Calabria Liguria Veneto Toscana Abruzzo Friuli Venezia Giulia Emilia Romagna Molise Trentino Alto Adige Valle d’Aosta . . . . . . . . . . . . . . . . . n.d. n.d. n.d. Lo studio – Fanno più ricorso al credito al consumo Sul fronte prestiti esposti gli anziani Classifica delle finalità per cui i pensionati italiani hanno richiesto un prestito negli ultimi dodici mesi: Il “mutuo cap” è una formula a tasso variabile che stabilisce un tetto massimo per il tasso d’interesse flessione nelle erogazioni va cercata – secondo l’ad di Mutui.it, Alberto Genovese – in primo luogo nella maggiore diffidenza delle banche, sempre più restie a concedere mutui con LTV molto elevati, non supportati da sufficienti garanzie”. Complice l’incredibile clamore mediatico suscitato dal netto rialzo dei margini, le paure sul futuro del proprio mutuo sono aumentate sensibilmente, tanto da aver condotto molte persone alla prudenza a tutti i costi. Conseguenza di questa situazione è che, anche se i finanziamenti a tasso variabile restano sicuramente i più convenienti nel breve periodo, l’interesse degli Italiani si sta focalizzando sempre più sul tasso fisso. Da aprile a settembre Mutui.it ha registrato un aumento del , % delle richieste di mutui a tasso fisso: il netto incremento è bilanciato dal calo delle richieste di tasso variabile (- , %) e di tasso variabile con cap (- , %). “Se nei mesi scorsi si paventava un aumento di Euribor ed Eurirs – ha proseguito Genovese – oggi sono gli spread bancari a incutere timore nei risparmiatori e in chi è alla ricerca di un nuovo mutuo. In questa generale difficoltà comparare le diverse proposte di banche e istituti finanziatori è indispensabile per muoversi nel mercato in maniera consapevole. Le opportunità migliori esistono, e vanno cercate”. a.s. Liquidità Ristrutturazione casa Auto e moto nuove/km Consolidamento debiti Auto e moto usate Acquisto immobile Arredamento Matrimonio e cerimonie PC ed elettronica Viaggi e vacanze Altro N on ci sono solo i giovani e le loro difficoltà nell’ottenere il mutuo relativo all’acquisto della prima casa, ma nelle recenti indagini spuntano anche i pensionati, ben inseriti invece in un discorso più ampio sul credito al consumo. Secondo l’analisi di Prestiti.it (www.prestiti.it), infatti, il , % delle richieste di prestito personale arriva dagli anziani. La percentuale diventa sbalorditiva: circa mila italiani in pensione, nell’ultimo anno, hanno avuto la necessità di ricorrere al credito al consumo. “Se pensiamo che il , % dei pensionati italiani riceve una pensione inferiore ai mille euro mensili – ha evidenziato Marco Giorgi di Prestiti. it – ci rendiamo conto di come il ricorso ai prestiti personali sia una scelta utile per dilazionare le spese e pianificare meglio i pagamenti”. Secondo Prestiti.it, infatti, il pensionato che fa domanda di prestito ha in media anni, cerca un finanziamento di circa mila euro e vorrebbe rimborsarlo in mesi, quindi più di anni e mezzo. Le richieste arrivano prevalentemente dagli uomini ( %). La somma e la durata del prestito si convertono in una rata me- , , , , , , , , , , , % % % % % % % % % % % dia mensile che oscilla attorno ai euro. Un numero così alto di richiedenti rivela come il ricorso ai finanziamenti sia ormai un’abitudine anche fra i più anziani, ma dall’altro racconta come la congiuntura economica abbia messo in difficoltà una fetta considerevole della popolazione italiana. A ulteriore riprova di questo è il fatto che più di un quarto del campione chiede un prestito per liquidità ( %), cioè per avere una maggiore disponibilità di contante con cui affrontare le spese quotidiane. Seguono, nell’ordine, le richieste di chi ha bisogno di denaro per ristrutturare casa ( , %), e per comprare un’auto ( %). L’ , %, poi, ha bisogno di un prestito per consolidare i propri debiti, vale a dire per riunire i finanziamenti già in corso creando un prestito unico. A livello regionale, le aree in cui la percentuale di richieste da parte di pensionati supera notevolmente la media nazionale sono la Campania e la Puglia: qui arrivano a rappresentare il , % del totale. a.s. [ ] ph: angelo.gi SE DITe stampa dite SEDIT S e dite stampa dite Sedit. Punto di riferimento per la stampa anche di quotidiani nel Sud Italia, partner privilegiato di case editrici e aziende. Tecnologie, conoscenza e organizzazione: la risposta alle nuove sfide della comunicazione e della stampa. 70026 Modugno (Bari) www.sedit.biz Rapporti Nel primo semestre le esportazioni sono aumentate del 22% rispetto allo stesso periodo del 2010 e hanno superato i livelli del 2008 prima della crisi 5 12-18 novembre 2011 Tra i settori produttivi stentano le costruzioni con il comparto delle opere pubbliche in rallentamento. Bene anche il turismo e il traffico merci MAURIZIO LOZZI, VALERIO VACCA, VINCENZO UMBRELLA, CESARE PEDONE I dati sull’economia – Il quadro sui primi nove mesi dell’anno tracciato dagli analisti di Bankitalia La piccola ripresa della Puglia non attenua la paura del futuro Q uella che abbiamo attraversato nei primi tre trimestri del è stata una fase di debole ripresa, che è messa tuttavia in discussione dalle incertezze riguardanti l’evoluzione della domanda interna, il finanziamento dell’economia e l’andamento del mercato. È quanto rilevato da Banca d’Italia nel documento “L’economia della Puglia”, presentato alla stampa nella sede barese di corso Cavour dal direttore uscente Vincenzo Umbrella (sarà sostituito da Giorgio Salvo, responsabile della filiale di Trento), Valerio Vacca, Maurizio Lozzi e Cesare Pedone. A trainare la ripresa è la domanda estera: nel primo semestre del le esportazioni sono aumentate del % rispetto al corrispondente periodo dell’anno precedente, in accelerazione anche rispetto alla media delle regioni meridionali (+ , %) e del Paese (+ , %). Per la prima volta le vendite all’estero hanno in questo modo recuperato (superandoli di punti percentuali) i livelli pre-crisi (primo semestre ). Brillano i settori siderurgico, metalmeccanico e farmaceutico. Ristagna la produzione industriale, che, con l’eccezione dei comparti agroalimentare e metalmeccanico, non ha beneficiato della crescita delle esportazioni, facendo registrare solo un moderato miglioramento. Stenta a decollare, di pari passo, anche il clima di fiducia degli imprenditori, rimasto sui livelli dell’anno passato e responsabile del rallentamento degli investimenti: in particolare le aspettative per i prossimi mesi risentono negativamente delle attese di riduzione degli ordinativi. Continua ad accusare difficoltà il settore delle costruzioni. Nel comparto residenziale il numero delle transazioni immobiliari nel primo semestre è stato inferiore del , % rispetto allo stesso periodo del (prezzi su dell’ , %, giù dell’ , % al netto dell’inflazione). Anche per quel che riguarda il comparto delle opere pubbliche, si è ridotto sensibilmente (del , %, - , % su base nazionale) il valore dei bandi pubblicati. Fanno segnare invece dati tutto sommato positivi i servizi, con turismo e trasporti sugli scudi. Le prime cifre ufficiali testimoniano un lieve incremento dei movimenti turistici (dovuto principalmente al flusso dei visitatori stranieri), così come del traffico merci (bene Taranto) e container (bene Bari) nei porti (lieve flessione per quello passeggeri) e di quello passeggeri (+ , %) negli aeroporti (Brindisi su tutti). Altro piccolo segnale positivo è la lieve ripresa dell’occupazione (ancora lontana, però, dai livelli pre-crisi), ascrivibile in primo luogo alle donne e agli autonomi: nel primo semestre del i lavoratori in Puglia sono aumentati dell’ , % (circa mila unità) rispetto al corrispondente periodo del . In Italia e al Sud ci si è fermati al + , %. Superiore alla media del Mezzogiorno e del Paese anche l’espansione del credito, nonostante la maggiore rigidità dei criteri per l’erogazione dei prestiti da parte delle banche. Le elargizioni alle imprese (soprattutto di grandi dimensioni) crescono più di quelle alle famiglie (+ , % a + , % nei dodici mesi terminanti a giugno), penalizzate dalla debolezza del mercato immobiliare e dall’aumento dei tassi di interesse (nel periodo considerato), ma prosegue il deterioramento della qualità del credito (per nuove sofferenze e incagli). Esportazioni (ͩ) ȋǢ ͪͨͨͨίͩͨͨȌ ͩͭͨ Puglia Mezzogiorno ͩͬͨ ͩͫͨ ͩͪͨ ͩͩͨ ͩͨͨ ͱͨ Ͱͨ ͪͨͨͯ ͪͨͨͰ ͪͨͨͱ ͪͨͩͨ ͪͨͩͩ Fonte: elaborazioni su dati Istat. (1Ȍ I dati sono destagionalizzati. Esportazioni totali al netto del ramo coke e prodotti petroliferi raƥnati. ANDREA BUONO Scheda – Lieve aumento degli occupati Scheda – Le banche molto più selettive Mercato del lavoro numeri… ingannatori Credito alle famiglie la domanda è ferma ͩͨͮ Occupazione (ͩ) Prestiti bancari (ͩ) ȋǢ ͪͨͨͭίͩͨͨȌ ȋǢ ͩͪȌ Puglia ͩͨͬ ͪͨ Imprese Mezzogiorno ͩͨͪ ͩͨͨ Famiglie consumatrici ͪͨ Totale ͩͭ ͩͭ ͩͨ ͩͨ ͭ ͭ ͨ ͨ ͱͰ ͱͮ ͪͨͨͮ ͪͨͨͯ ͪͨͨͰ ͪͨͨͱ Fonte: elaborazioni su dati Istat, rilevazione continua sulle forze di lavoro. (1Ȍ I dati sono destagionalizzati. T ra le note meno dolenti del rapporto vi è certamente la (moderata) ripresa del mercato del lavoro, su cui ha inciso il modesto incremento dell’attività produttiva, favorito in particolare dalle esportazioni e più marcato nei settori agroalimentare e metalmeccanico. Resta tuttavia da effettuare una considerazione di fondo: il + , % fatto registrare nel primo semestre (dato superiore alla media delle regioni meridionali e anche nazionale) è bastato a recuperare solamente un quarto degli occupati del periodo pre-crisi: mancano all’appello, infatti, oltre mila lavoratori rispetto al picco (dal ) della prima metà del … ͪͨͩͨ ͪͨͩͩ Il settore terziario è quello che ha fornito l’apporto più rilevante all’aumento dell’occupazione. Il numero dei lavoratori in cerca di occupazione si è ridotto del , % (- , % nel Mezzogiorno). In presenza di una lieve espansione della forza lavoro, il tasso di disoccupazione è pertanto sceso al , %, oltre un punto percentuale in meno rispetto a dodici mesi prima (a Sud è del , %). Il moderato aumento dell’attività produttiva ha avuto riflessi anche sulla dinamica della cassa integrazione guadagni (% richieste di autorizzazione da parte delle imprese). a.b. ͪͨͨͮ ͪͨͨͯ ͪͨͨͰ ͪͨͨͱ ͪͨͩͨ ͪͨͩͩ (1Ȍ I dati ǡ ơ partire da ottobre 2007 comprendono le segnalazioni della Cassa depositi e prestiti. Le variazioni sono corrette Ƥ Ǥ͖͔͕͕°Ǥ I l credito a famiglie e imprese aumenta, lo fa ad un tasso superiore rispetto a quello medio del resto del Mezzogiorno e del Paese, ma le banche cominciano ad essere sempre più selettive e ad adottare criteri sempre più stringenti e a peggiorare è la qualità del credito: a giugno il flusso annuale delle nuove sofferenze è stato del % (stabile rispetto a dicembre); il tasso di ingresso in sofferenza dei prestiti concessi alle imprese è rimasto intorno al , %; quello relativo alle famiglie è invece migliorato di circa un decimo di punto; l’incidenza delle partite in temporanea difficoltà (incagli) sui prestiti non in sofferenza è aumentata al , % (in lieve rialzo rispetto alla fine del ). Nel primo semestre del la domanda di mutui da parte delle famiglie è risultata pressoché stagnante (in leggero rialzo i tassi, al , % a metà , a fronte di una crescita nel precedente semestre e di una diminuzione, per ora solo prevista, nella seconda parte dell’anno), quella di finanziamenti per il consumo si è ridotta, in corrispondenza della flessione degli acquisti di beni durevoli. Per quanto riguarda le imprese, la domanda di credito (trainata comunque dalle operazioni a scadenza e dalle forme di prestito a breve termine: scarsa la domanda legata agli investimenti) si è indebolita nel primo semestre del e le condizioni di accesso si sono inasprite specie a.b. nel comparto delle costruzioni. 6 12-18 novembre 2011 Rapporti Indagine Cnel – Istat sul concetto di benessere Prima di tutto ci sono sempre salute e futuro Un’iniziativa che, attraverso il coinvolgimento di 45mila cittadini intervistati, punta a integrare indicatori economici, sociali e ambientali con misure di diseguaglianza e sostenibilità I l concetto di benessere cambia secondo tempi, luoghi e culture; non può quindi essere definito univocamente, ma solo attraverso un approccio che coinvolga le società stesse nella definizione delle dimensioni che costituiscono i fondamenti del benessere (salute, lavoro, benessere materiale, inquinamento, ecc.). Nel dicembre Cnel e Istat hanno annunciato l’avvio di un’iniziativa congiunta volta a misurare il “benessere equo e sostenibile” (Bes), integrando indi- , ecc.) è pari al %. Questo vuol dire che chi ha risposto con punteggi sempre uguali ha dato essenzialmente tutti . Si tratta, comunque, di una minoranza di intervistati: nell’ % dei casi gli intervistati hanno fornito almeno una coppia di voti diversi. Ogni dimensione ha ricevuto punteggi elevati: il valore medio varia tra , dell’essere in buona salute e il , del partecipare alla vita della comunità. Essere in buona salute è la condizione più Punteggio medio attribuito alle dimensioni del benessere dalle persone di anni Anno Fino a - MASCHI Essere in buona salute Poter assicurare il futuro dei figli dal punto di vista economico e sociale Avere un lavoro dignitoso di cui essere soddisfatto Un reddito adeguato Buone relazioni con amici e parenti Essere felici in amore Sentirsi sicuri nei confronti della criminalità Un buon livello di istruzione Il presente e il futuro delle condizioni dell’ambiente Vivere in una società in cui ci si possa fidare degli altri Istituzioni pubbliche in grado di svolgere bene la loro funzione Servizi di pubblica utilità accessibili e di buona qualità Tempo libero adeguato e di buona qualità Poter influire sulle decisioni dei poteri locali e nazionali Partecipare alla vita della comunità locale attraverso strutture politiche o associazioni FEMMINE Essere in buona salute Poter assicurare il futuro dei figli dal punto di vista economico e sociale Avere un lavoro dignitoso di cui essere soddisfatto Un reddito adeguato Buone relazioni con amici e parenti Essere felici in amore Sentirsi sicuri nei confronti della criminalità Un buon livello di istruzione Il presente e il futuro delle condizioni dell’ambiente Vivere in una società in cui ci si possa fidare degli altri Istituzioni pubbliche in grado di svolgere bene la loro funzione Servizi di pubblica utilità accessibili e di buona qualità Tempo libero adeguato e di buona qualità Poter influire sulle decisioni dei poteri locali e nazionali Partecipare alla vita della comunità locale attraverso strutture politiche o associazioni , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , Persone di anni e più per dimensioni del be Anno , composizioni percentuali Da a Maschi , Femmine , Essere in buona salute Maschi e , femmine Poter assicurare il futuro dei figli dal punto di vista economico e sociale catori economici, sociali e ambientali con misure di diseguaglianza e sostenibilità. I dati presentati dall’Istat sono il risultato di una prima consultazione dei cittadini sull’importanza delle dimensioni del benessere. L’Istat ha chiesto ai mila intervistati residenti in Italia dai anni in su di fornire un punteggio da a ad una lista di condizioni che corrispondono ad altrettante dimensioni del benessere, senza alcun vincolo. Per i cittadini gli aspetti rilevati sono tutti importanti e contribuiscono al benessere del Paese. I giudizi sono stati espressi in modo omogeneo dagli intervistati con pochissime differenze di genere, età, titolo di studio e territorio. Per verificare se gli intervistati hanno avuto la tendenza a rispondere a tutte le dimensioni allo stesso modo sono stati analizzati anche i principali profili di risposta, i quali appaiono piuttosto diversificati. All’interno di una tendenza a fornire voti elevati, è presente una buona articolazione dei giudizi di risposta in cui non mancano valutazioni con punteggi molto bassi. I voti , e sono presenti almeno una volta nel % dei casi. Il fatto che voti bassi siano presenti con frequenze progressivamente decrescenti (il è presente almeno una volta nel % dei casi, il nel %, il nel %, il nel %, il nel %, l’ nel % e lo nel %), sta ad indicare che le dimensioni sono percepite tutte come rilevanti. La tendenza a fornire punteggi pieni (ossia volte il punteggio “ ”) si è verificata solo per l’ , % degli intervistati. Complessivamente la percentuale di chi ha fornito tutti punteggi uguali (ossia considerando anche chi da tutti , importante per il benessere individuale. Ben il , % delle persone di anni e più dà a questa dimensione punteggio . Al secondo posto la possibilità di assicurare un futuro ai figli (voto medio: , ; , % di ). Per i cittadini è molto importante assicurare alle generazioni future un livello di benessere equivalente al nostro. Rilevante è anche la preoccupazione per le condizioni dell’ambiente (voto medio: , ). Queste due dimensioni rimandano al problema della sostenibilità economico-finanziaria, ambientale e sociale dell’attuale stile di vita. Al terzo e quarto posto si situano due dimensioni correlate: avere un lavoro dignitoso ( , ) e avere un reddito adeguato ( , ) con rispettivamente il , % e il % di . Un’altra dimensione che emerge chiaramente è quella interpersonale: avere buone relazioni con parenti e amici ( , ) e essere felici in amore ( , ). La sicurezza personale e la fiducia sono elementi rilevanti: il potersi sentire sicuro nei confronti della criminalità ha un punteggio medio di e una società in cui ci si possa fidare degli altri un punteggio appena inferiore ( , ). La partecipazione politica e sociale è considerata meno rilevante, con punteggi medi inferiori a sia per la possibilità di influire sulle decisioni dei poteri nazionali e locali, sia per la partecipazione alla vita della comunità locale. In particolare, la percentuale di chi ha dato punteggio a questi aspetti è molto contenuta: rispettivamente , % e , %. SANTA COLELLA Obiettivi: equità e sostenibilità Consultazione su dodici punti C ontemporaneamente alla diffusione di questi dati, il presidente del Cnel, Antonio Marzano, e il presidente dell’Istat, Enrico Giovannini, hanno presentano le dimensioni del benessere scaturite dai lavori del Comitato di indirizzo incaricato di sviluppare una definizione condivisa del progresso e del benessere della società italiana. L’obiettivo del Comitato, composto da rappresentati delle parti sociali e della società civile, è stato quello di sviluppare un approccio multidimensionale del “benessere equo e sostenibile” (Bes), che integri l’indicatore dell’attività economica, il Pil, con altri indicatori, ivi compresi quelli relativi alle diseguaglianze (non solo di reddito) e alla sostenibilità economica, sociale e ambientale. L’iniziativa Cnel-Istat pone l’Italia nel gruppo dei paesi europei e mondiali (Francia, Germania, Regno Unito, Stati Uniti, Australia, Irlanda, Messico, Svizzera, Olanda) che hanno recentemente deciso di misurare il benessere e la qualità della vita della società. In tale contesto, l’Italia si è dimostrata all’avanguardia dato che alla selezione degli indicatori hanno partecipato direttamente rappresentanti delle parti sociali e della società civile. Il Comitato di indirizzo ha dunque definito i ambiti (chiamati anche domini) di maggior rilievo: Ambiente, Maschi Femmine Maschi e femmine Maschi Avere un lavoro Femmine dignitoso di cui essere Maschi e soddisfatto femmine Maschi Femmine Un reddito adeguato Maschi e femmine Maschi Buone relazioni con Femmine Maschi e amici e parenti femmine Maschi Sentirsi sicuri nei Femmine confronti della Maschi e criminalità femmine Maschi Femmine Essere felici in amore Maschi e femmine Maschi Vivere in una società Femmine in cui ci si possa fidare Maschi e degli altri femmine Maschi Un buon livello di Femmine Maschi e istruzione femmine Il presente e il futuro Maschi Femmine delle condizioni Maschi e dell’ambiente femmine Maschi Istituzioni pubbliche Femmine in grado di svolgere Maschi e bene la loro funzione femmine Maschi Servizi di pubblica Femmine utilità accessibili e di Maschi e buona qualità femmine Maschi Tempo libero Femmine adeguato e di buona Maschi e qualità femmine Maschi Poter influire sulle Femmine decisioni dei poteri Maschi e locali e nazionali femmine Partecipare alla vita Maschi Femmine della comunità locale Maschi e attraverso strutture politiche o associazioni femmine , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , Rapporti e più, per sesso e classe di età Punteggio medio attribuito alle dimensioni del benessere dalle persone di 7 12-18 novembre 2011 anni e più, per regione Anno Sardegna , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , Il libro – I Nobel Stiglitz e Sen con Fitoussi La vita non sia a misura di PIL punteggio attribuito alle nessere, per sesso Non risponde , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , JOSEPH STIGLITZ AMARTYA SEN , , , , , , , , , , , , , , , , , , Sul sito www.misuredelbenessere.it , , , , , , , , , , , , , , , , , , un questionario e uno spazio , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , Italia Sicilia , , Calabria , , Puglia , , Basilicata Molise Campania , , , Lazio , , , Abruzzo , , , Umbria , , , , , , , , , , , , , , , , Marche , , , , , , , , , , , , , , , , Toscana , , , , , , , , , , , , , , , , EmiliaRomagna , , Liguria , , , Veneto , Essere in buona salute Poter assicurare il futuro dei figli dal punto di vista economico e sociale Avere un lavoro dignitoso di cui essere soddisfatto Un reddito adeguato Buone relazioni con amici e parenti Essere felici in amore Sentirsi sicuri nei confronti della criminalità Un buon livello di istruzione Il presente e il futuro delle condizioni dell’ambiente Vivere in una società in cui ci si possa fidare degli altri Istituzioni pubbliche in grado di svolgere bene la loro funzione Servizi di pubblica utilità accessibili e di buona qualità Tempo libero adeguato e di buona qualità Poter influire sulle decisioni dei poteri locali e nazionali Partecipare alla vita della comunità locale attraverso strutture politiche o associazioni Friuli-Venezia Giulia , , , , , , , , , , , , , , Trento , , , , , , , , , , , , , , Bolzano Bozen , , , , , , , , , , , , , , Lombardia Totale Piemonte e più Valle d’Aosta Vallée d’Aoste - , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , di opinioni per i cittadini JEAN‐PAUL FITOUSSI Salute, Benessere economico, Istruzione e formazione, Lavoro e conciliazione dei tempi di vita, Relazioni sociali, Sicurezza, Benessere soggettivo, Paesaggio e patrimonio culturale, Ricerca e innovazione, Qualità dei servizi, Politica e istituzioni. Su queste dimensioni, i cosiddetti “domini” si apre oggi una fase di consultazione pubblica aperta agli esperti, alla società civile e ai singoli cittadini. L’obiettivo è di raccogliere contributi sulla natura e sull’importanza delle dimensioni del benessere rilevanti per la società italiana. A tal fine è stato realizzato un sito, già operativo on-line, www. misuredelbenessere.it, attraverso cui è possibile fornire le proprie opinioni sull’utilità di misurare il benessere e sulla scelta delle dimensioni che lo determinano. Il portale offre la possibilità di rispondere a un questionario esprimendo la propria opinione in merito alle dimensioni del benessere proposte, inoltre si può collaborare scrivendo sul blog, commentando i post o proponendo approfondimenti sull’intera problematica delle misure del benessere. I risultati di questa consultazione verranno utilizzati per operare la scelta definitiva dei domini del “benessere equo e sostenibile”, per ognuno dei quali verranno selezionati gli indicatori statistici più significativi nella realtà italiana. s.c. I l PIL non è un indicatore affidabile del benessere e del progresso sociale. A sostenerlo sono i due premi Nobel per l’Economia, Joseph Stiglitz e Amartya Sen, che assieme a Jean-Paul Fitoussi (economista transalpino) hanno curato la stesura del libro “La misura sbagliata delle nostre vite”, pubblicato a ottobre (e recensito sul numero / di questo giornale). Nel febbraio , su invito del presidente della repubblica francese, Nicolas Sarkozy (è sua la prefazione), gli autori del volume hanno presieduto la “Commissione per la misurazione della performance economica e del progresso sociale”, per valutare limiti e distorsioni del PIL e di un’analisi economica (e un indirizzo nelle politiche pubbliche) incentrata sulle sue indicazioni. La Commissione si è suddivisa in tre gruppi, che si sono occupati, rispettivamente, di questioni classiche relative al PIL, di qualità della vita e di sostenibilità. Ne è venuto fuori un Rapporto (presentato a settembre ) che mirava ad aprire un dibattito pubblico sui sistemi di misurazione e che ha messo in luce la necessità di un set di più indicatori (nes- suno, di per sé, sarebbe cioè sufficiente a descrivere la società in modo esaustivo) che si concentri sul benessere delle persone e sulla sostenibilità economico-finanziaria, sociale ed ambientale, più che sulla mera produzione e crescita economica. Il Rapporto è rivolto naturalmente ai politici, ma anche alla comunità accademica, alle organizzazioni e al grande pubblico. Proprio Sarkozy sottolinea (nella sua prefazione) l’importanza delle nostre statistiche e dei nostri bilanci, che riflettono le aspirazioni che nutriamo e il valore che attribuiamo alle cose, la nostra visione del mondo, e che influenzano notevolmente le politiche pubbliche. Se per il PIL tutto fa brodo (ne determinano un incremento anche un terremoto o una catastrofe ambientale), la Commissione raccomanda invece di valutare il reddito e il consumo, piuttosto che la produzione, di mettere al centro delle analisi le prospettive delle famiglie, di tener conto della distribuzione della ricchezza, così come delle attività non legate direttamente al mercato. ANDREA BUONO 8 12-18 novembre 2011 Agroalimentare Politiche agricole – La bozza della riforma penalizza le produzioni Sud-Ue sulla PAC un braccio di ferro Aree come la Capitanata che producono pomodoro e grano duro forniti in tutto il mondo, no tutelate dalle nuove norme. La denuncia di Confagricoltura N ONOFRIO GIULIANO ubi minacciose di addensano sulle campagne della nostra Puglia assolata, le condizioni climatiche non c’entrano molto è piuttosto ciò che si “cucina” in queste settimane a Bruxelles a mettere in ansia gli agricoltori. La riforma della politica agricola comunitaria è dunque entrata nella sua fase decisiva, la bozza presentata lo scorso ottobre dal commissario rumeno all’agricoltura Dacian Ciolos prevede esattamente ciò che veniva ventilato alla vigilia. “Sarà una riforma più orientata a salvaguardare l’idea di tutela ambientale dell’agricoltura, piuttosto che a garantire le produzioni di punta dei singoli territori poco importa se ci sono aree come quella del Foggiano che forniscono la metà del pomodoro e un terzo del grano duro ai consumatori mondiali”, sottolinea con una punta di sarcasmo il presidente di Confagricoltura Foggia, Onofrio Giuliano. La questione viene posta in termini di sopravvivenza del sistema agricolo nazionale e meridionale, in special modo, anche dall’europarlamentare Sergio Silvestris che a Bruxelles afferma di aver masticato amaro nei giorni in cui la bozza era ancora in gestazione e già filtravano le prime indiscrezioni. “Secondo questa riforma un pascolo tedesco o un green scozzese valgono quanto un campo di pomodori della Capitanata, un ettaro di olive dell’alta Murgia. Non viene fatta distinzione sul valore aggiunto che certe produzioni arrecano alle economie dei territori, si ritiene che l’agricoltura debba essere la stessa da Copenaghen a Mazara del Vallo, ma così si calpestano origini, tradizioni, tipicità tutti quei requisiti di autenticità sui quali abbiamo in- vestito in questi anni”. È sulla base di queste riflessioni che ora si apre un negoziato “durissimo” a Bruxelles con i paesi membri chiamati a emendare quella bozza che appare molto più sbilancata sui paesi subentrati nell’Europa a stati (non sono d’accordo con questa impostazione anche Germania, Francia e Inghilterra). L’Italia però parte da una posizione di debolezza, almeno secondo quanto denuncia l’assessore pugliese Dario Stefàno: “Abbiamo chiesto al governo che le regioni facciano parte della delegazione ufficiale che affronterà il confronto con la Commissione, l’Italia dopo aver cambiato tre ministri in un anno e mezzo non ha una politica seria a Bruxelles”. MASSIMO LEVANTACI Scheda – Dal volume dei pagamenti alle classificazioni Presto la candidatura Gli scenari possibili previsti a Bruxelles Per l’oro giallo del Tavoliere arriva il Doc? I L a bozza di regolamento comunitario presentata il ottobre scorso a Bruxelles apre un ventaglio di scenari che le organizzazioni agricole hanno provato a riassumere nei punti più salienti che spaziano dal volume dei pagamenti (l’argomento certamente più gettonato) alla distinzione tra “agricoltori attivi” e altri, un aspetto significativo e discriminante della nuova Pac. Il documento che abbiamo preso in esame è quello reso noto nei giorni scorsi da Confagricoltura. Vediamolo. L’attuale sistema basato su pagamenti “storici” più la parte ancora “accoppiata” alla produzione dei premi (articolo ) verrebbe sostituito da un mix di pagamenti a disposizione degli agricoltori: ) un pagamento disaccoppiato di base uguale per tutto il territorio nazionale, o suddiviso su base regionale, calcolato dividendo il plafond finanziario a disposizione per gli ettari ammissibili (praticamente tutta la Sau comprese le foraggere) dichiarati il primo anno di entrata in vigore della riforma. A tale pagamento concepito con assegnazione di titoli, si sommerebbero: ) un pagamento aggiuntivo che compensa gli impegni cosiddetti di greening. In pratica tutti gli agricoltori con pagamento di base debbono rispettare tre tipologie di impegno: il mantenimento delle foraggere permanenti; la diversificazione degli ettari a seminativi (le specie coltivate ad “arabili“ di un’azienda devono essere non meno di tre con una percentuale sulla superficie totale ad arabili di non meno del % e non più del % ciascuno). La diversificazione non si applica nei casi in cui i seminativi aziendali siano meno di tre ettari e nel caso di coltivazioni in sommersione (riso); la destinazione di almeno il % di tutti gli ettari ammissibili aziendali (comprese le colture permanenti) ad “aree a focus ecologico” consistente in messa a riposo, creazione di fasce tampone, elementi paesaggistici, imboschimento. Quanto agli agricoltori “attivi”, la proposta prevede che tutti i pagamenti diretti siano riservati ai soli agricoltori che vivono di tale reddito. I pagamenti sono prima ridotti progressivamente (“degressività”): tra e mila (meno %), tra e mila (meno %) e tra e mila (meno %). Oltre mila di pagamenti diretti viene applicata una trattenuta del % (“plafonamento”). Le somme “imponibili” a degressività e plafonamento sono il totale dei pagamenti diretti meno il costo complessivo, compresi i contributi, della manodopera impiegata nell’azienda beneficiaria nell’anno precedente, nonché i pagamenti a titolo di greening. È confermato il tetto minimo per le erogazioni di euro o di un ettaro a scelta dello Stato membro che può modificare queste soglie (l’Italia può elevare i euro sino a euro e ridurre il minimo di superficie a , ha). Per erogare tutti i pagamenti diretti, l’Italia potrebbe contare su , miliardi nel , da abbattere in base all’impatto di degressività e plafonamento, che si ridurrebbero comunque gradualmente a , nel e negli anni successivi. Poi sarà fissato anche lo stanziamento dello sviluppo rurale, ad oggi non ancora noto. I limiti finanziari che delimiterebbero in campo d’azione degli stati membri sono evidenti: rispetto al plafond nazionale complessivo il % di questa somma dovrà essere destinata obbligatoriamente ai pagamenti di greening. Sino al % potrà essere destinata ai premi ai piccoli agricoltori; sino al % ai pagamenti diretti ai giovani; sino al % ai pagamenti alle aree con svantaggi naturali; o infine fino al %, elevabile a talune condizioni (in cui rientra l’Italia) al % ai pagamenti accoppiati. m.l. l grano prodotto nel Tavoliere potrebbe fregiarsi a breve del marchio Doc (denominazione di origine controllata). Il comitato tecnico per la candidatura di Foggia a capitale della cerealicoltura nazionale, spinge sull’acceleratore del disciplinare di produzione, una richiesta formulata dal presidente del comitato (il preside della facoltà di Agraria, Agostino Sevi) nella riunione che si è tenuta qualche settimana fa allo Iam, l’istituto agronomico mediterraneo con sede a Valenzano per mettere a punto la “proposta che, dopo un passaggio a livello regionale – informa una nota – sarà l’elemento cardine a sostegno della candidatura in sede europea che verrà formalmente presentata dal Comitato propositore, presieduto dal presidente della commissione Agricoltura al Parlamento Europeo, Paolo De Castro. Termini e tempi di presentazione della candidatura sono stati messi a punto a Foggia, in occasione dell’assemblea generale di Confagricoltura Foggia, alla presenza dell’on. De Castro”. Le ragioni alla base della richiesta di un disciplinare di produzione sono state illustrate da Nicola Di Miscio, vicepresidente della sezione economica grano duro di Confagricoltura: “Consentirebbe di mettere ordine nella selva di varietà, una quarantina, che oggi ingolfano il settore regolamentando la produzione in una forbice di massimo varietà. Per valorizzare tutto il grano duro che la Capitanata produce ogni anno bisognerà puntare anche sulle sue peculiarità igienico-sanitarie: la pasta fatta solo con grano di Capitanata sarebbe ottima anche sul piano della sicurezza alimentare”. Alla riunione hanno partecipato anche il direttore di Confagricoltura, Alfredo Giordano, il direttore del Centro ricerche in agricoltura, Roberto Papa, il dirigente della Regione Puglia Ufficio provinciale agricoltura di Foggia, Antonio Ursitti e Zina Flagella, ordinario di Agronomia e Coltivazione erbacee alla Facoltà di Agraria di Foggia. Un’indicazione utile sullo stato dell’arte la fornisce Cosimo Lacirignola, direttore dello Iam: «l’on. De Castro è già al lavoro in sede di Commissione europea perché questo traguardo sia possibile». m.l. Agroalimentare 12-18 novembre 2011 9 L’intervista – Il presidente della Commissione Agricoltura Ue, Paolo De Castro “C’è tempo per far bene ma anche nuove sfide” T ranquilli, dice Paolo De Castro, presidente della commissione Agricoltura del Parlamento europeo: la riforma di politica agricola comunitaria è soltanto alle battute iniziali e ci sarà tutto il tempo e il modo per emendarla recependo le ragioni di paesi cardine per lo sviluppo agricolo dell’Unione europea, come l’Italia ma anche la Francia, l’Inghilterra e la Germania che di questa bozza del commissario Ciolos non sono affatto soddisfatti. Ma l’europarlamentare italiano, grande esperto di agricoltura, invita anche chi gli chiede un parere su questa riforma a “non indulgere in romanticismi”, lasciando intendere che il piano-Ciolos, così come è stato impostato (l’ambiente a tutela del territorio ha lo stesso peso dell’agricoltura intensiva), sarà molto difficile scardinarlo nei suoi principi fondanti. Insomma se è vero che la riforma è “solo allo stadio iniziale” e che il “librone di pagine dovrà ancora essere esaminato in tutti i suoi dettagli”, è anche vero che il governo dell’Unione ha già chiarito come la pensa e non terrà conto del blasone degli stati membri. c’è bisogno di misure competitive per competere sui mercati”. Presidente, ma lei crede che il dibattito per quanto si possa sviluppare potrà modificare radicalmente la proposta Ciolos? “Io credo che ci sarà una compensazione tra primo e secondo pilastro della riforma. Se ora le aziende si lamentano per la politica dei tagli, avranno motivo di ricredersi quando passeremo ad esaminare la seconda parte di questa Pac che non è stata al momento ancora toccata”. La regionalizzazione però – dicono le organizzazioni agricole – rischia di diventare un boomerang per le aziende. “Non sono d’accordo, per i motivi che ho detto prima. Ma voglio far rilevare un altro aspetto del problema: se paesi su si sono già pronunciati a favore, non possiamo noi opporci solo perché siamo l’Italia e paese membro dalla prima ora”. Non sarà facile, almeno all’inizio, rimediare a una riduzione drastica delle entrate nell’ordine del - % da subito. Molte aziende sono già in bolletta, così si rischia la paralisi delle coltivazioni. “Piano con questi castrofismi, io credo che in questo momento non sia importante quantificare il danno economico, che certamente ci sarà, quanto valutare nello specifico la qualità della proposta. E io credo che su questo punto siamo messi bene”. A cosa si riferisce in particolare? “A una visione d’insieme che considera l’agricoltura come un vero e proprio settore economico che va dotato però di strumenti per competere. Guardi, noi oggi corriamo il rischio di considerare l’agricoltura come un passatempo domenicale romantico come la legge sul chilometro zero ci suggerisce. Mi chiedo, cosa cambia per gli agricoltori? Qui In che modo secondo lei è migliorabile la proposta del commissario Ciolos? “Nella parte in cui venga concessa l’opportunità ai paesi membri misure di flessibilità per entrare nel merito della regionalizzazione. Ogni paese membro dovrebbe avere la facoltà di scegliere la ripartizione degli aiuti nella maniera più congeniale a quello stato”. Lei però è l’unico a non essere allarmato sulle nuove norme, tutte le organizzazioni agricole salvo parziali eccezioni la pensano allo stesso modo. “La proposta non è entrata ancora nel vivo, può essere emendata e discussa da tutti gli stati membri in una visione d’insieme che va sempre salvaguardata almeno per i nostri parametri europei. Quello che però dovremmo capire un po’ tutti quanti è che bisognerà costruire una nuova Pac all’altezza delle nuove sfide che ci attendono. Altrimenti non abbiamo fatto nulla”. Se lei fosse ministro dell’Agricoltura in questo momento come condurrebbe le trattative per il negoziato? “Io credo che sia arrivato il momento di costruire una rete di alleanze che finora è venuta meno perché l’Italia a Bruxelles politicamente ha bisogno di recuperare terreno. È il momento perciò di serrare i ranghi e di costruire una rete di alleanze anche a livello di rappresentanze sul posto”. È vero che stiamo parlando della riforma agraria che introdurrà i cambiamenti più strutturali da quando esiste l’Unione? “Stiamo parlando di una riforma complessa, che tiene conto dell’allargamento a dieci nuovi stati membri e delle risorse che si assottigliano perché la torta da tagliare è sempre la stessa. È una partita difficilissima, non lo metto in dubbio, ma in questi casi si lavora uniti per un obiettim.l. vo comune”. PAOLO DE CASTRO Nel Foggiano Il calendario Agronomi Il 2012 in cerca anno di spazio decisivo “L e specificità dell’agricoltura di Capitanata, peculiare e diversa rispetto ad altre realtà regionali e nazionali, dovranno trovare adeguata considerazione nel testo finale che diverrà operativo nel ”, afferma il presidente dell’associazione agronomi Luigi Miele. Un ruolo – afferma – che dovrebbe essere maggiormente valorizzato anche dalla Regione. Secondo gli agronomi foggiani, infatti, “un’adeguata attuazione della nuova Pac passa attraverso il potenziamento degli uffici regionali presenti sul territorio, che andrebbero adeguati all’oggettiva importanza che l’agricoltura e l’agroalimentare di Capitanata rivestono nel panorama complessivo della Puglia e del Mezzogiorno”. Si apre una fase di approfondimenti e di consultazioni che per l’associazione provinciale degli agronomi non può prescindere dal ruolo chiave di Foggia nello scacchiere agricolo nazionale e mediterraneo. m.l. U na volta entrata nel vivo la riforma della politica agricola comunitaria, adesso a Bruxelles l’agenda degli incontri e dei negoziati fra gli stati membri procederà a tappe forzate a partire dai primi mesi del . La fase di proposta legislativa, quella in cui attualmente siamo, proseguirà per quasi l’intera durata del prossimo anno quando la bozza di oggi avrà assunto una sua struttura semi-definitiva: c’è dunque un anno di tempo per le diplomazie per emendare il piano del commissario Ciolos. Dai primi del si passerà alla elaborazione dei regolamenti applicativi, quindi dal primo gennaio del si entrerà nella fase di attuazione della nuova Pac. Secondo le previsioni rese note in questi giorni l’Europa passerà da una incidenza della spesa agricola sul bilancio comunitario pari al , % nel al , % nel . m.l. 10 12-18 novembre 2011 Ambiente Allarme idrogeologico – In Puglia, tranne che per Foggia, situazioni meno pericolose Piove sul bagnato 6 milioni a rischio L e recenti alluvioni che hanno colpito le Cinque Terre prima e Genova poi (interessando, seppure in maniera meno traumatica, varie altre aree della nostra penisola) hanno fatto tornare prepotentemente di attualità il grave problema del dissesto idrogeologico. Inquietanti i numeri contenuti nel Rapporto sullo stato del territorio italiano realizzato dal Centro Studi del Consiglio Nazionale dei Geologi: sono quasi milioni le persone che abitano nei . chilometri quadrati ( . Comuni) del nostro territorio (il % della superficie dell’intero Paese, l’ % dei centri) considerati “ad elevato rischio idrogeologico”. Un milione e mila edifici sono a rischio frana o alluvione. Di questi, oltre mila sono le scuole e gli ospedali. Della popolazione a rischio, rileva la ricerca, il , % vive in Molise, il % in Campania, il , % in Emilia-Romagna. Seguono Valle d’Aosta, Trentino, Friuli, Toscana, Piemonte e Veneto. Il % degli italiani, poi, risiede in zone a rischio sismico. Secondo le stime del Centro Studi del CNG, dal dopoguerra ad oggi sarebbero stati spesi circa miliardi di euro per prevenire, ma soprattutto per curare, gli effetti derivanti dai rischi idrogeologico e sismico. Il valore dei danni causati da eventi franosi e alluvionali nello stesso periodo ammonta a circa miliardi. Dal ad oggi si sono registrati . eventi con danni gravi, oltre . tra vittime, feriti e dispersi e almeno mila sfollati. Tra il e il si sono contate circa frane, alluvioni e vittime. Per l’Ispra, alnegli ultimi anni ci sono state . luvioni e mila frane, che solo negli ultimi due decenni hanno colpito mila perso- ne e causato miliardi di euro di danni. Tutto sommato meno drammatiche le indicazioni sulla nostra regione. Secondo “Il rischio idrogeologico in Italia”, report curato da Ministero dell’Ambiente e Unione Province Italiane ( ), la superficie delle aree ad alta criticità idrogeologica è infatti pari a . Kmq, di cui . Kmq nella sola provincia di Foggia. È dunque interessato il , % del territorio (media nazionale: , %; in Liguria l’ , %), anche se ben Comuni pugliesi (il % del totale, a fronte di una media dell’ , %) hanno una qualche area esposta (la totalità dei centri, , in Basilicata!), mentre nel erano (il % del totale). Al di sotto della media nazionale anche il dato su popolazione residente ed edifici situati in zone potenzialmente a rischio idrogeologico. Ecosistema Rischio, rapporto di Legambiente, ha monitorato l’attività dei centri pugliesi classificati a rischio da Ministero dell’Ambiente e UPI nel .È emerso che il % dei Comuni intervistati ha nel proprio territorio abitazioni in aree golenali, in prossimità degli alvei dei fiumi o in aree a rischio frana (il % di essi interi quartieri o fabbricati industriali, il % strutture sensibili, come scuole o ospedali), che nessuna amministrazione ha intrapreso opere di delocalizzazione e che solo nel % dei casi sono state svolte attività di informazione. Il % dei Comuni ha realizzato interventi di manutenzione e/o messa in sicurezza, l’ % di essi ha approvato un piano di emergenza per il rischio idrogeologico (il % lo ha aggiornato nell’ultimo anno). ANDREA BUONO Il ministro Prestigiacomo ammette: “Siamo senza risorse” La prevenzione? Travolta dalla grande onda dei tagli I l piano nazionale di prevenzione del dissesto idrogeologico del nostro Paese? Mai partito. E i fondi stanziati nel per finanziare i piani di risanamento del territorio? Travolti dall’ondata di tagli cui hanno dovuto far fronte i Ministeri (a parte quelli dirottati nel alla gestione di specifiche emergenze). Ha dovuto ammetterlo il ministro Prestigiacomo lo scorso novembre nel corso di un’audizione parlamentare in occasione della quale ha ribadito la richiesta di ripristinare i fondi: “Di fatto il Piano straordinario per il dissesto in molte regioni è ancora fermo al palo. Ad oggi al Ministero dell’Ambiente non è stata assegnata alcuna risorsa. Con il decreto legge di agosto, tutte le risorse Fas statali, incluse quelle per il dissesto, sono state cancellate”. Gli accordi di programma sottoscritti con le Regioni prevedevano stanziamenti per . milioni di euro: milioni di fondi Fas statali, dal bilancio del ministero e da risorse regionali. Per il WWF “anche nella Finanziaria sono spariti i milioni di fondi per la prevenzione del dissesto idrogeologico promessi da Presidente del Consiglio e Ministro dell’Economia”, la cui copertura era assicurata dai “proventi della vendita all’asta delle frequenze della banda larga e da una quota dei fondi Fas”. Per il presidente nazionale del CNG, Gian Vito Graziano, “nonostante tutte le emergenze, in questo momento nessuna legge organica di governo del territorio vige sul territorio italiano. Oggi in Italia sentiamo un ritardo politico-istituzionale, conseguenza del forte ritardo culturale, che si traduce nel rincorrere le emergenze, ponendoci solo l’obiettivo di reperire le risorse economiche necessarie per ricostruire la zona colpita, dopo aver fatto il conteggio dei danni e purtroppo spesso anche quello dei morti”. “Chiediamo una legge organica di governo del territorio – ha spiega- to – che ricostruisca la filiera delle competenze, metta in campo azioni di manutenzione ordinaria e straordinaria dei nostri bacini idrografici, ponga le basi di una riforma urbanistica e faccia tesoro di quelle attività di presidio territoriale che hanno portato a fronteggiare situazioni di rischio idrogeologico scongiurando il verificarsi dell’eventuale evento calamitoso e quindi non sempre e soltanto in fase emergenziale”. “In un momento di crisi economica come questo – ha suggerito il geologo ligure Giuliano Antonielli, consigliere nazionale CNG – non bisogna cedere alla tentazione di tagliare fondi, ma investire in un settore che è vitale per il Paese e che può diventare una risorsa. Roosevelt, che non era sicuramente un ambientalista ma certamente un grande Presidente, rilanciò gli USA dopo il ’ con il New Deal passando dalla sistemazione idrogeologica del territorio in cui trovarono lavoro . disoccupati”. a.b. WWF – Il dramma con morti e feriti in Liguria Legambiente – Le ricette dell’associazione “Mancano presìdi: dramma annunciato” “U na tragedia annunciata dall’assenza di un presidio sul territorio in grado di prevenire i disastri ambientali del dissesto idrogeologico. Un prezzo che ancora una volta i cittadini scontano sulla propria pelle perché alla cementificazione selvaggia, che passa ‘inosservata’ ai controlli degli enti locali e delle Autorità competenti e che viene puntualmente graziata dai condoni dei Governi, si aggiunge la ‘colata’ di interventi edilizi autorizzati in aree a rischio che invece andrebbero liberate con i dovuti abbattimenti”. Così il WWF Italia a commento dell’emergenza maltempo in Liguria che ha provocato gravi danni, morti e dispersi. Proprio qualche mese fa – denuncia il World Wide Fund for Nature – la Regione Liguria ha approvato un provvedimento (Regolamento regionale n. / , pubblicato sul Bollettino Ufficiale regionale del luglio ) che ha ridotto da a metri le distanze minime di edificazione vicino ai corsi d’acqua. Sui fiumi in particolare si continua ad intervenire d’urgenza, al di fuori di una visione d’insieme, restringendo le aree di esondazione naturale e canalizzando i fiumi, contribuendo così ad aumentare il rischio di alluvioni a valle. Non sono bastate la legge sulla difesa del suolo (legge / ), che prevedeva la redazione dei Piani di Assetto idrogeologico (PAI) da parte delle Autorità di Bacino (i primi mai aggiornati, le seconde di fatto delegittimate attraverso una costante riduzione dei finanziamenti ad esse destinati), e i successivi decreti Sarno ( ) e Soverato ( ), che disponevano Piani di sicurezza per le aree a rischio. a.b. P “Ridiamo respiro ai corsi d’acqua” untuale anche la ricetta di Legambiente per la mitigazione del rischio idrogeologico. L’associazione ambientalista chiede di: realizzare interventi di delocalizzazione degli edifici, delle strutture e delle attività presenti nelle aree a rischio; adeguare lo sviluppo territoriale alle mappe del rischio; ridare respiro alla natura, restituendo al territorio lo spazio necessario per i corsi d’acqua, le aree per permettere un’esondazione diffusa ma controllata, creando e rispettando le “fasce di pertinenza fluviale”, adottando come principale strumento di difesa il corretto uso del suolo; rivolgere una particolare attenzione all’immenso reticolo di corsi d’acqua minori, visti gli ultimi avvenimenti in cui proprio in prossimità di fiumare e torrenti sono stati compiuti gli scempi più gravi e si sono verificati gli eventi peggiori; attuare una manutenzione ordinaria del territorio che non sia sinonimo di artificializzazione e squilibrio delle dinamiche naturali dei versanti o dei corsi d’acqua ma di interventi mirati e localizzati realmente utili e rispettosi degli aspetti ambientali; prevenire gli incendi, perché spesso il disboscamento dei versanti da essi causato può aggravare i rischi di frana; applicare una politica attiva di “convivenza con il rischio”, con sistemi di allerta, previsione delle piene e piani di protezione civile aggiornati, testati e conosciuti dalla popolazione; rafforzare le attività di controllo e monitoraggio del territorio per contrastare illegalità come le captazioni abusive di acqua, l’estrazione illegale di inerti e l’abusivismo edilizio; gestire le acque piovane in città; investire nella difesa del suolo. a.b. Iniziative 12-18 novembre 2011 11 GIUSY OTTONELLI, NICOLA FRATOIANNI, GIANFRANCO VIESTI La novità – Dopo il Cineporto, il quartiere si arricchirà di un nuovo spazio permanente L La Fiera “apre” alla creatività a trasformazione della Fiera del Levante (anche) in una cittadella della creatività è ormai realtà. Dopo l’insediamento del Cineporto, fiore all’occhiello dell’Apulia Film Commission, e in attesa di altri operatori, singoli o collettivi, il quartiere si arricchirà presto di uno spazio dedicato a giovani imprenditori, liberi professionisti, startup e associazioni che vogliono “cambiare il mondo”. Entro - mesi, infatti, il padiglione ospiterà in fitto la società The Hub Bari, che si è aggiudicata il bando di locazione. Come si ricorderà ad aprile la Fiera aveva lanciato una manifestazione di interesse per nuove attività coerenti con quelle fieristiche mentre a settembre era stato firmato un protocollo di intesa con la Regione Puglia e l’Agenzia regionale per la tecnologia e l’innovazione (Arti) per favorire lo sviluppo dell’imprenditorialità giovanile. Proprio i giovani e l’unione di gruppo costituiscono la vera forza di The Hub Bari: persone che, forti delle proprie esperienze professionali all’estero come in Italia, condividono la passione per questo progetto e lavorano insieme da oltre un anno per trasformarlo in realtà. The Hub è la prima rete internazionale di innovatori sociali: non è semplicemente uno spazio di coworking (progetto che, peraltro, non ha precedenti a Bari o in tutta la Puglia) ma il luogo dedicato a tutti coloro che vogliono mettere insieme idee e risorse per creare nuove opportunità imprenditoriali per se stessi e per gli altri. Il padiglione sarà, dunque, aperto a tutte quelle persone che vorranno esse- re protagoniste del cambiamento e che vorranno condividere con gli altri lo spazio, le idee e i progetti. La struttura, che sarà ristrutturata, consta di . mq, di cui . dedicati agli spazi di lavoro, alle sale riunioni (ne sono previste tre), sale tecniche, biblioteca multimediale, zona relax mentre gli altri saranno destinati all’organizzazione di eventi, conferenze e workshop. Per il primo anno sono previste postazioni lavoro e ad oggi sono state raccolte più di adesioni da parte di freelance, professionisti, associazioni e start-up. “La Fiera – sottolinea il presidente Gianfranco Viesti – dà in fitto (per mila euro in sei anni: mila euro per i primi due e mila a partire dal sesto, ndr) questo spazio a The Hub Bari, la quale per anni coinvolgerà i giovani imprenditori che non hanno i mezzi necessari e creerà un posto vivo in cui circoleranno idee e nasceranno importanti opportunità economiche”. Del resto, come evidenzia Nicola Fratoianni, assessore regionale alle Politiche giovanili, “è dimostrato che, se imprese giovanili si concentrano in un territorio, possono costituire un fattore trainante per lo sviluppo urbanistico ed economico di quell’area. La Regione ha investito molto sui giovani in termini di risorse. Bisognava, però, creare le condizioni – a costo zero – perché queste energie giovanili si rinforzassero e si strutturassero. Di qui la sinergia con la Fiera che consentirà di riqualificare il quartiere e incubare nuove idee originali”. Ypsilon Utilizzato nelle start-up Il successo del coworking I l coworking è una modalità di telelavoro che sta emergendo sempre di più nel mondo. A volte professionisti che lavorano da casa, consulenti o dipendenti che viaggiano molto finiscono col lavorare in isolamento. Il coworking permette il ritrovo sociale di persone che, sebbene continuino a lavorare in maniera indipendente, hanno in comune alcuni valori come la collaborazione, la disponibilità e la condivisione del proprio sapere. Il coworking è in qualche maniera simile agli incubatori d’impresa anche se in questi ultimi spesso mancano aspetti di socialità, cooperazione e informalità. Da questo punto di vista le iniziative di coworking assomigliano di più a cooperative, specie per la loro attenzione al concetto di comunità, piuttosto che a tipiche iniziative commerciali. Al giorno d’oggi i principali promotori del coworking sono le start-up: con le nuove tecnologie sono sempre di più le persone a decidere di crearsi una propria attività che, grazie ai bassi costi, è alla portata di tutte le tasche. Y. Entro mesi il padiglione Persone, spazio, idee: 3 cardini per The Hub “I tre cardini del progetto sono persone, spazio, idee. L’obiettivo è partire da potenzialità comuni per creare opportunità differenti”: lo ha detto nella conferenza stampa di presentazione l’architetto Giusy Ottonelli, co-founder di The Hub Bari. Tra mesi cosa si vedrà nel vostro padiglione? “All’ingresso degli uffici chiusi, destinati a chi svolgerà attività per le quali l’open space come modalità architettonica non va bene, saranno realizzati dei container. Lo spazio aperto accoglierà liberi professionisti e start-up, che potranno affittare scrivanie e postazioni lavoro per lavorare in condivisione. Previste diverse formule, dall’affitto di una scrivania full time a part time fino a determinate ore alla settimana. Non mancheranno spazi-riunione con modalità diverse rispetto a quelle cui siamo abituati: ci saranno zone aperte e visibili Su Fb tante news ltre a Giusy Ottonelli, co-founder e portavoce del gruppo, fanno parte dI The Hub Bari Monica Del Vecchio, Francesco Antonacci, Diego Antonacci, Angela Amoruso e Vincenzo Maiorano. Per adesioni e informazioni chiunque può rivolgersi alla fanpage di Facebook (www.facebook. com/Hub.Bari) oppure scrivere a [email protected]. Y. in tutto lo spazio e una sala chiusa per le esposizioni che richiedono silenzio. Da segnalare, infine, una libreria-biblioteca inizialmente riempita con i nostri stessi libri, una sala proiezioni, uno spazio con i plastici (per architetti e designer che potranno realizzare piccoli prototipi architettonici) e una zona-servizi che avrà un piccolo posto office con la possibilità di disporre di una cucina. Del resto momenti di convivialità come la pausa-caffè o il pranzo sono importanti nello scambio di idee. Inizialmente prevediamo che occuperanno tutto il padiglione da un minimo di a un massimo di persone. Dopo la firma del contratto ci sarà un workshop di cocreazione della durata di - giorni in cui tutti quelli contattati finora verranno invitati a progettare con noi lo spazio futuro”. Che cosa attingete dalle altre esperienze di hub in Italia e Europa? “Gli hub nascono in città in cui il coworking è già diffuso. Noi dobbiamo innanzitutto promuovere questa modalità di lavoro tra tutti i giovani professionisti pugliesi e poi avremo un occhio di riguardo per l’architettura sostenibile e la finanza etica”. Perché avete scelto questo bando e la Fiera come sede? “Per poter attuare un cambio di mentalità nelle giovani generazioni e dare a molti la possibilità di avere uno spazio economicamente accessibile era necessario un dialogo con la pubblica amministrazione e, quindi, con la Regione e la Fiera”. A quali forme di comunicazione ricorrerete? “Utilizzeremo tutte le formule convenzionali. Quelle non convenzionali deriveranno da quelle che la rete hub usa sempre. Un passaparola costante digitale e analogico farà la differenza”. Y. Padiglioni a disposizione delle idee pugliesi Il gruppo O ospiterà la società I La nuova vita di aree inutilizzate n Fiera alcuni spazi poco utilizzati verranno progressivamente sostituiti da comunità creative, che avranno come valore aggiunto la capacità di immaginare, creare e innovare. Numerosi padiglioni verranno, infatti, messi a disposizione delle esperienze imprenditoriali dell’industria creativa pugliese. L’accordo Fiera-Regione-Arti prevede una serie di rilevanti attività costruite nell’ottica della rigenerazione urbana, per garantire il pieno sfruttamento degli spazi fieristici, la promozione della crescita intelligente e sostenibile del territorio pugliese, in linea con quanto previsto dalla Comunità europea in materia di industrie culturali e creative come potenziale da sfruttare per la creazione di imprese ad alto contenuto di conoscenza. Tra gli obiettivi inseriti nel protocollo: la mes- sa a disposizione di aree, a condizioni agevolate, ad imprese giovanili operanti nel campo della creatività e dell’innovazione, da individuare attraverso bando pubblico; l’attivazione, negli stessi spazi, di uffici della Regione Puglia per lo svolgimento di attività coerenti con le finalità generali del protocollo, complementari e non in sovrapposizione con le attività istituzionali svolte da altri servizi pubblici operanti in Puglia; l’insediamento nel quartiere fieristico di nuovi servizi dedicati allo sviluppo e alla messa in rete di imprese creative e innovative. L’intento è quindi di trasformare la Fiera anche in un luogo di incontro e di “laboratori”, come già fatto con l’Apulia Film Commission, per favorire un’innovazione e una sperimentazione più aperta. Y. 12 12-18 novembre 2011 Smau Innovazione –Tre premi al salone internazionale dell’ICT La Puglia che innova è vincente A pari merito con Emilia Romagna grazie ai progetti dell’Avvocatura dello Stato di Bari, della Provincia Bat e di Geatecno (azienda di Modugno). La Capone: siamo un altro Sud P uglia prima in Italia a Smau Milano , salone internazionale di Information & communications technology, da anni leader in Italia. La regione, a pari merito con l’Emilia Romagna, ha fatto meglio di Veneto, Lombardia e Lazio (da cui provenivano gli altri concorrenti premiati). Ha portato a casa, infatti, tre proposte vincenti (su oltre candidati e finalisti) nei premi nazionali assegnati per l’Innovazione (tra cui Information and communications technology, logistica e operations, segnalare le scadenze per il ritiro di copie delle sentenze al personale addetto, che ritrova questo compito a sistema tra le attività da svolgere durante la settimana. I benefici sono un più rapido reperimento dei fascicoli, più produttività ed efficienza e un miglioramento di pianificazione e controlli sui processi interni. Il terzo premio, per l’innovazione in Information and communications technology (Ict), categoria “Business Intelligence e Customer relationship management”, è andato a un’azienda PREMIO INNOVAZIONE ICT: Avvocatura dello Stato di Bari Puglia Provincia di Barletta Andria Trani Puglia Geatecno Puglia Essepienne Emilia Romagna Ferrarini Emilia Romagna Lamborghini Emilia Romagna Terranova Veneto Brain Care Veneto Chiaravalli Lombardia Brix Distribuzione Lombardia Maiorana Lazio amministrazione e finanza, marketing e vendite, acquisti e progettazione). Già nel la Puglia si era distinta con tre progetti selezionati dalla Regione classificatisi al primo, quarto e quinto posto. Il resto del Sud, invece, da questa edizione di Smau torna a mani vuote. Dei tre riconoscimenti conquistati dalla Puglia, due sono andati a delle amministrazioni, i soli enti pubblici premiati in questa edizione, la Provincia di Barletta-Andria-Trani e l’Avvocatura distrettuale di Stato di Bari. La prima ha vinto il premio innovazione in amministrazione e finanza, per aver adottato un sistema informatico di monitoraggio dell’efficienza dei servizi erogati, che consente ai cittadini e ad altri stakeholders di conoscere sul sito dell’Ente le performance in vari settori, valutate attraverso indicatori qualitativi e quantitativi. Il sistema, nato per ottemperare alle innovazioni introdotte dalla “riforma Brunetta” (d. Lgs / ), ha dato forte impulso all’automazione dei processi di programmazione pluriennale, con una potenziale riduzione dei tempi di lavoro di oltre il %. L’Avvocatura distrettuale di Stato di Bari ha vinto il premio innovazione Ict, categoria “pubblica amministrazione e Sanità”, per un progetto di gestione dei documenti che ha migliorato efficienza, efficacia, economicità e trasparenza dei procedimenti. Dal , per ridurre i costi di archiviazione degli atti, l’ente ha intrapreso un progetto sperimentale per digitalizzare i documenti. La fase successiva del progetto prevede l’adozione di moduli software a supporto della collaborazione tra il personale addetto. Il sistema permette, ad esempio, agli avvocati di PIERANTONIO MACOLA di Modugno (Bari) attiva nel settore delle rinnovabili, la Geatecno srl. Con un sistema “fatto in casa” ha migliorato la gestione dei contatti commerciali, ridotto il tempo di preparazione dei preventivi e assicurato un rapporto costante nel post vendita con i clienti e il telecontrollo e monitoraggio del loro impianto fotovoltaico. Questi successi a Smau non sono casi isolati, per l’assessore allo Sviluppo economico Loredana Capone: “La Puglia è un altro Sud. Sotto c’è un sistema. Stiamo raccogliendo i frutti di investimenti pubblici che hanno contribuito a diffondere una sensibilità nuova nella pubblica amministrazione: l’innovazione come strumento che aumenta la competitività aprendo nuovi mercati, ma anche per facilitare la vita di lavoratori e cittadini. L’innovazione è al centro delle nostre politiche di sviluppo, abbiamo investito in ricerca e sviluppo più di , miliardi di euro con la programmazione . Per farlo abbiamo costruito una strategia che mette insieme imprese, università, centri di ricerca, sistema della formazione, partenariato sociale e istituzioni. Così abbiamo raddoppiato il numero brevetti. E abbiamo messo in campo con il Piano straordinario per il Lavoro quattro bandi per , milioni di euro. Uno, già chiuso, ha totalizzato richieste per oltre , milioni di euro e ha premiato i partenariati regionali per l’innovazione. È il primo bando di questo tipo in Europa, nato da una strategia approvata dalla Commissione europea e messa in pratica solo un mese dopo dalla Puglia”. GIUSEPPE DAPONTE Pierantonio Macola – ad Smau “Un successo non per caso” I casi pugliesi di eccellenza nell’innovazione? Per l’amministratore delegato di Smau, Pierantonio Macola, non sono coincidenze fortunate ma “la punta di un iceberg che emergerà entro i prossimi quattro anni”. “I tre premiati pugliesi – spiega – non sono campioni nazionali ma internazionali, perché Smau è una fiera internazionale da anni. Il primato a Smau Milano della Puglia, sancito da una giuria di esperti provenienti dal giornalismo specializzato in Ict e dal mondo accademico, soprattutto Politecnico di Milano e Università Bocconi, è il segno di una propensione del territorio all’innovazione – dice Macola – di una attenzione, sensibilità e reattività dei suoi imprenditori e manager verso le nuove tecnologie, dagli smarth phone ai tablet, dal cloud computing alle app e alle soluzioni di collaborazione e comunicazione unificate. Queste evidentemente sono sempre meno appannaggio di pochi esperti e grandi aziende, e sempre più diffuse, accessibili, economiche, semplici e applicate in varie funzioni aziendali, in particolare dalle piccole e medie imprese. E saranno soprattutto loro, nei prossimi anni, ad avvalersi dei vantaggi delle nuove tecnologie, ad accrescere la propria competitività con investimenti contenuti, ad accedere a soluzioni più sofisticate in modo più creativo e flessibile, ad abbattere vecchie barriere spaziali per uscire dalla periferia Innovazione 12-18 novembre 2011 13 E ora appuntamento a Bari, a febbraio A Milano in 52mila per il futuro digitale Foto della premiazione di Geatecno di Smau Milano (Nella foto Pierantonio Macola, Amministratore Delegato di Smau e Umberto Bertel, Presidente della School of Management del Politecnico di Milano premiano Giuseppe Bratta, Direttore DATI AFFLUENZA ALLE EDIZIONI DI SMAU BARI “Per la vostra regione è la punta di un iceberg che emergerà nei prossimi quattro anni” Conferenza in Regione sulle proposte premiate a Smau Milano. Da sinistra Macola, ad di Smau, Ventola, presidente della Bat, Capone, assessore regionale, Bratta di Geatecno e Franceco Cocco per l’Avvocato di Stato di Bari e dialogare con competenze e eccellenze, come quelle della regione di Hannover”. D’altronde, Smau non è arrivato nel capoluogo pugliese per caso. “Seminiamo nei terreni più fertili – riferisce – dove c’è un humus culturale favorevole al cambiamento. Bari è la Milano del Sud. E la Puglia, secondo i dati che da tre anni rileviamo a gennaio con il Politecnico di Milano, mostra una diffusa e omogenea maturità infrastrutturale (come copertura di banda larga o presenza di server e altri dispositivi) e applicativa (disponibilità di software capaci di dialogare con sistemi europei) più elevata rispetto ad altri territori. Merito di un mix vincente, dello sforzo della Regione, che ha realizzato a- zioni concrete capaci di stimolare le imprese in questa direzione e lo sviluppo delle infrastrutturale. Ma anche di un importante distretto dell’Ict, del Politecnico e di produttori di informatica e software radicati nel territorio”. Un indice significativo, precisa Macola, è anche il numero dei visitatori di Smau Bari, “cresciuto dal al quasi del % (da . a . ), mentre in genere altrove registriamo tassi di crescita del %”. Oggi, conclude, la Puglia resta indietro rispetto a realtà come Lombardia (prima in Italia), Emilia Romagna e Veneto, “ma è prima nel Paese per l’accelerazione registrata negli ultimi cinque anni”. g.d. Smau Bari visitatori . . . L a esima edizione di Smau Milano , rassegna internazionale di Information & communications technology (Ict), si è chiusa lo scorso ottobre con un bilancio di oltre . visitatori, tra manager, imprenditori utilizzatori delle tecnologie digitali e mondo degli addetti ai lavori. Come consuetudine, ha presentato un ampio calendario di premi (quello per l’Innovazione Ict ma anche altri per progetti innovativi di adozione di tecnologie digitali nelle diverse funzioni aziendali) e ha dato ampio spazio alle novità tecnologiche presentate da oltre marchi, dai tablet alle app, dal cloud computing e alle soluzioni di unified communication & collaboration (ossia di integrazione di servizi di comunicazione in tempo reale) che stanno rivoluzionando rapidamente il modo di lavorare in azienda. La tre giorni, inoltre, ha messo sotto i riflettori vari attori che sostengono le imprese nei processi di innovazione, quali i grandi player dell’Ict affiancati dai propri partner tecnologici e gli assessorati alle attività produttive e all’innovazione delle Regioni. “In questa edizione di Smau – ha detto Pie- rantonio Macola, ad di Smau – è emerso come molte aziende e pubbliche amministrazioni siano consapevoli del grande cambiamento culturale in atto: lo prova la grande affluenza di pubblico che ha affollato stand ed eventi, le aziende che si sono candidate ai premi in programma e le giovani imprese che hanno presentato le loro creative idee di business. Il cambiamento coinvolge anche il mondo del Canale Ict – rivenditori, software house, system integrator, var – che si sta evolvendo per adattarsi alle esigenze del mercato e supportare al meglio le imprese”. Grazie al nuovo accordo tra Anci e Smau, inoltre, è nato l’Osservatorio Smau-Anci sulle “Smart Cities”. Il tema delle città intelligenti è stato sviluppato da Smau con laboratori sulle progettualità più evolute. Comuni italiani più virtuosi (tra cui anche Bari, al fianco di Genova e Torino) e aziende hanno presentato i propri casi di successo. I focus di Smau Milano saranno i temi portanti delle tappe del Roadshow . Smau Business arriva a Bari il prossimo febbraio (seguiranno Roma, Padova e Bologna). g.d. 12-18 novembre 2011 Innovazione Lo studio StageUp – Sport & Leisure Business promuove la nuova casa della Juventus. Bene anche Allianz Arena di Monaco e l’Emirates Stadium di Londra Ȃ ͪͨͨͱǦͪͨͩͨ ͪͭͨͨ La nuova struttura che ha sostituito il “Delle Alpi” ha fatto registrare il tutto esaurito nelle prime 5 giornate della stagione. Investimento da 120 mln La distanza di ricavi dell’Italia rispetto all’Inghilterra è pressoché interamente attribuibile ai minori incassi da stadio e attività correlate ͫͨͨͨ ͪǤͬͬͨ ͪͨͨͨ € milioni 14 ͩǤͭͬͰ ͩͭͨͨ ͩǤͭͫͮ ͩǤͭͨͨ ͩǤͨͬͨ ͩͨͨͨ ͭͨͨ ͨ Inghilterra Germania Italia Spagna Francia Fonte: Elaborazioni PwC su dati UEFA Calcio – Con una capienza di mila posti è l’impianto continentale di nuova generazione Juventus Stadium è il futuro: intrattenimento e ristorazione L o Juventus Stadium, il nuovo stadio della Juventus, è in linea con gli standard di stadio “all’europea”. I dati emergono dallo studio di StageUp – Sport & Leisure Business sugli impianti dei club partecipanti ai massimi campionati di calcio in Europa (Premier League, Bundesliga, Serie A, Liga e Ligue ) nella stagione / . Lo stadio bianconero, con una capienza di mila posti e il tutto esaurito fatto registrare nelle prime partite della stagione, rappresenta, infatti, la vera e propria tipologia di impianto continentale di nuova generazione (capienza di . posti, posti auto . , investimento di mln € a carico della Juventus, di cui mln € derivanti dalla cessione del ramo d’azienda a Nordiconad per la realizzazione dell’area commerciale, diritto esclusivo di Sportfive, mln €per anni, di trovare lo sponsor, servizi come . mq di area commerciale dedicata ai servizi, di cui . mq di area commerciale, bar e aree ristorazione). Ma vengono citati anche l’Allianz Arena di Monaco (capienza: . posti, posti auto . , investimento di milioni €, a carico di Bayern Monaco e Monaco , proprietà del Bayern Monaco, sponsor gruppo Allianz che ha acquistato il naming right per anni per mln €, servizi come impianto dotato di negozi e di . mq di strutture per la ristorazione, uffici e sale conferenze) e l’Emirates Stadium di Londra (capienza . posti, investimento di milioni €, proprietà dell’Arsenal, sponsor Emirates Airline con mln €per naming right per anni e sponsorizzazione squadra, impianto multifunzionale dotato di negozi e servizi di ristorazione). Intanto, nell’ultima stagione, l’offerta di posti a sedere negli Prodotti e servizi: Serie A Vs. Premieri League PRODOTTI E SERVIZI NEGLI STADI SERIE A Prenotazione posti con carta di credito , Negozi merchandise dei club , Ordini per corrispondenza del merchand , PREMIER LEAGUE Sito Internet , Gadgets e mascotte , , , Visite alle strutture/impianti sportivi , , Rivista/house organ , Affitto campo sportivo , Ristorante , Sale per i soci , Sale per conferenze , Hospitality box , Bar , Palestra , stadi dei club è stata complessivamente di , milioni. La dimensione media di uno stadio europeo è di poco oltre i mila posti. Mediamente questa offerta è stata coperta per il % grazie alla presenza di poco più di mila spettatori per ogni gara. Fra le maggiori criticità degli stadi italiani si identificano la scomodità, l’insicurezza, la carenza di servizi, la monofunzionalità e l’età. A eccezione del nuovo stadio della Juventus gli impianti nazionali hanno un’età media di oltre anni, dai ai anni in più di quelli tedeschi e spagnoli. Esempio virtuoso, invece, quello dei club della Bundesliga che registrano la maggiore capienza media dei loro stadi ( mila posti a sedere) per un tasso di occupazione che supera il %. In Premier League il tasso di occupazione medio sfiora il % ma su una dimensione media inferiore pari a poco più di mila posti. Gli impianti, pur avendo un’età simile a quella italiana, hanno beneficiato di recenti importanti interventi di ristrutturazione o di nuova costruzione (Emirates Stadium nel ; Etihad Stadium di Manchester nel ; Old Trafford ristrutturato nel ). Si stima che la costruzione di nuovi stadi in Italia nei prossimi dieci anni potrà generare un alto giro d’affari. Di sicuro il business legato agli impianti di terza generazione dipende fortemente dai servizi connessi che si intendono offrire. Escludendo i ricavi derivanti dal ticketing, puntare su entertainment, ristorazione e affitto di spazi può generare fino alla metà dei ricavi attesi. Dati espressi in eprcentuale Fonte: S. Giudice - FABIO TRAVERSA La sicurezza rendere ogni partita una festa Giovanni Palazzi, presidente StageUp A Torino uno spazio pensato per la famiglia Bisogna puntare su stadi “scalabili” Stadio multifunzionale europeo: ricavi dai servizi* Juventus Stadium vs stadio all’europea Ƥ ͩͮΨ servizi ristorazione ͫͩΨ DIMENSIONE MEDIA MEDIA SPETTATORI GARA % OCCUPAZIONE museo ͩͮΨ merchandising ͩͰΨ locazione spazi ͩͱΨ er il nuovo impianto della Juve ci si è ispirati alla convivialità tipicamente italiana, ripensando lo stadio come luogo di incontro e divertimento, dove passare momenti da ricordare insieme ad amici, familiari e altri tifosi. La struttura architettonica concretizza quest’idea ed esalta lo spettacolo del calcio: nessuna barriera divide i tifosi dal campo, la pista di atletica è soltanto un ricordo e gli ingressi alle tribune consistono in passerelle sospese. Gli spazi . STADIO MEDIO EUROPEO . . sono ampi, gli accessi facilmente controllabili: massima sicurezza per rendere ogni partita una grande festa all’insegna dello sport. Ma c’è di più: l’impianto bianconero ha introdotto in Italia il concetto di stadio che vive non soltanto la domenica, ma sette giorni alla settimana. Dal ci sarà il museo dedicato alla squadra, con gadget e un assortimento molto profondo di merchandising. f.t. “S ulla base dei migliori esempi di stadi europei di terza generazione come quello della Juventus in Italia – commenta Giovanni Palazzi, presidente di StageUp – Sport & Leisure Business – occorre puntare su un nuovo modello di stadio scalabile che, senza dimenticare le specifiche esigenze, possa mettere a fattor comune esperienze e know-how utili a più realtà”. StageUp opera nel mercato del leisure business (sport, eventi speciali, testimonial, fiere, % . Dati relatici alle prime cinque giornate di campionato Fonte: Elaborazione StageUp * Esclusi i ricavi del tocketing Fonte: Elaborazioni StageUp P JUVENTUS STADIUM % / turismo, manifestazioni sportive, spettacolistiche, culturali e sociali) ed è tra le aziende di riferimento nell’ambito del business dello sport con particolare riferimento al marketing, ai media ed alla comunicazione. Attraverso la sua gamma di servizi, StageUp interviene su tutta la catena del valore dei clienti, occupandosi di strategia, progettazione, pianificazione e controllo, negoziazione e buying nonché della supervisione e f.t. realizzazione di progetti operativi. Interventi 15 12-18 novembre 2011 Fine tuning a cura di Fabio Poli Nell’epoca in cui tutti comunicano, gli eccessi di “rumore” stanno svuotando di valore i messaggi Tutti gridano, ma chi ci ascolta? S iamo ormai ridotti a dover inventare qualcosa di “diverso” per farci ricordare, per colpire la coscienza distratta del consumatore medio [ammesso, poi, che esista un consumatore “medio”!]. Così, ultima solo in ordine di tempo, campeggia sui cartelloni e sugli schermi una campagna di promozione di un film, “costretta” a giocare sui numeri inseriti al posto delle lettere, per mascherare una frase che normalmente sarebbe considerata scurrile [“D C ”]. Il tema è quanto mai attuale: nell’epoca della comunicazione, comunicare basta per farsi ascoltare? L’esplosione [mi pare l’unico termine calzante] dei media permette ad ogni utente di abbeverarsi alla fonte delle notizie in maniera costante e differenziata. È un po’ come essere registi del proprio film: ciascuno sceglie la prospettiva dalla quale preferisce approfondire il tema, la notizia, l’avvenimento. L’offerta non è sempre sconfinata ma è certamente superiore alla domanda, se si considerano le possibilità messe a disposizione dalla rete, dai canali generalisti o tematici, dai blog, dai social network e da tutte le forme di contenuti generati dagli utenti. Il tema attuale, allora, è se tutto questo non rappresenti un eccesso di comunicazione? Una sovrabbondanza, non richiesta e poco utile, di fonti e di sollecitazioni, che provoca l’effetto contrario: la dis-attenzione. Nell’epoca in cui tutti hanno accesso a strumenti e dinamiche assolutamente impensabili solo pochi anni fa, tutti comunicano. E non parlo [per una volta!] della rete. Il suo influsso è stato determinante, certo. Ma il processo è cominciato molto tempo prima. L’invenzione della radio e del telefono, logiche migliorie del telegrafo e del piccione viaggiatore, hanno segnato l’inizio di un percorso che ci ha trasformati, tutti, in generatori di contenuti. TUTTI. Ogni uomo contemporaneo è, dunque, un media! Più precisamente: pochi sono i veri “generatori” e molti sono i “ripetitori” peer-to-peer, letteralmente i “nodi equivalenti” di una rete di connessioni non gerarchizzate. Il tema, a questo punto, va aggiornato: il ma- cui ci sia qualcuno a sentirlo, a riceverlo, a subirlo. Se nessuno può taggarlo … il messaggio non esiste! Questa constatazione, però, ci riporta al punto di partenza: comunicare basta per farsi ascoltare? Se tutti comunicano, a loro modo e in qualche modo, è ovvio che l’effetto che se ne genera sia quello della confusione. Troppe sollecitazioni, troppe notizie, troppi messaggi generano disattenzione. Gli utenti sono bombardati in ogni momento, durante ogni azione da messaggi promozionali, da comunicazioni istituzionali, da notizie più o meno aggiornate. Chiaramente l’unica strategia per farsi ascoltare diventa quella di “alzare la voce”. I massmediologi parlano di “effetto rumore”: un ingorgo in cui il messaggio fatica a farsi strada, in cui l’eccesso di informazione diventa qualcosa di intollerabile per gli utenti. Il risultato è che scompaiono le gerarchie, sfuggono i punti di vista, ogni dato equivale a un altro. Così, nell’intento di “alzare la voce”, ogni notizia diventa la peggiore o la migliore degli ultimi anni. Ogni descrizione si arricchisce di aggettivi che, via via che vengono utilizzati, perdono il loro significato. “Eccezionale”, “straordinario”, “pessimo” si ammantano di un’aura scontata che non dovrebbe esser loro consona e sembrano non bastare più a descrivere la “normale eccezionalità” degli eventi. Mentre tutti alzano la voce, nessuno ascolta con attenzione. E nel rumore generato dall’eccesso di comunicazione si perde il silenzio, strumento necessario al ragionamento; si sottovaluta il valore del pensiero autonomo; si confonde l’opinione del singolo che non sa più smarcarsi dalla massa. Che sia il caso di fare, tutti, un po’ di silenzio in più? re in tempesta fa rumore anche quando non c’è nessuno a sentirlo? È arrivato il momento di formulare una nuova risposta per questa domanda filosofeggiante. No! Un rumore, una notizia, un messaggio o un qualsiasi contenuto esiste solo nella misura in etta la Gazz /10 24w ne PDF e Adob ti su stra Regi o.it ww azec w.g erla ricev per e-mail via licata Ăƌŝ ia e Basi ƌƚϮĐ͘ϮϬͬ>͘ϲϲϮͬϵϲʹ&ŝůŝĂůĞĚŝ й i di Pugl i e social ͘ŝƚʹ^ƉĞĚŝnjŝŽŶĞŝŶĂďď͘ƉŽƐƚĂůĞϰϱ onomic njĞĐŽ ec i ǁǁǁ͘ŐĂ ĐĂʹ em Žŵŝ Sist ŶĞĞĐŽŶ ĨŽƌŵĂnjŝŽ ĚŝŝŶ ŵĂŶĂůĞ ƫ ϭ͕ϬϬʹ^Ğ ϬϭϬʹΦ ŐŝƵŐŶŽϮ ʹϭϵͬϮϱ ŶŶŽys ete io in R Territor Sistemi economici e sociali di Puglia e Basilicata la Gazzetta 05/10 new La vostra nuova ed esclusiva concessionaria di spazi pubblicitari Sistemi economici e sociali di Puglia e Basilicata Anno XV - 06 / 12 febbraio 2010 - € 1,15 Se venduto in abbinamento con “La Gazzetta del Mezzogiorno” € 0,90 di Dionisio Ciccarese Le chiacchiere non servono Puglia svegliati! V ia via i sospetti stanno prendendo forma: questa campagna elettorale rischia di non dare alcun valore aggiunto alle prospettive della Puglia. La situazione diventa paradossale perché ci fa rimpiangere persino la stagione della comunicazione politica intrisa di promesse. Quella politica dell’annuncio che porta i vari mana Federico Pirro, docente di Storia dell’industria nell’Università barese, in un editoriale sul nostro giornale ha rotto gli indugi e, con l’eleganza che lo caratterizza, ha rivolto ai candidati una di quelle domande che una volta tra i banchi di scuola si definiva “a piacere”: per favore, diteci qualcosa di economico. Diteci, insomma: quale idea Sì la Gazzetta 13/10 new Carte “revolver” Adobe Sistemi economici e sociali di Puglia e Basilicata Anno XV - 3 / 9 aprile 2010 - € 1,15 Se venduto in abbinamento con “La Gazzetta del Mezzogiorno” € 0,90 erla per ricev il via e-ma Settimanale di informazione economica - Sped. in abb. post. 45% Art 2 c. 20/B L. 662/96 - Filiale di Bari Elezioni regionali – Scelte strategiche e operative fondamentali attendono il Governatore Vendola, una vittoria palese di Dionisio Ciccarese E Comunicazione, potere e governance h sì, è stata una vittoria palese. E anche annunciata. A dispetto dei giochini parai ti i h i d ll di parte. Piepoli ne aveva sorriso e aveva sottolineato: “Bisogna solo aspettare qualche settimana. V d ” Abbi it la Gazzetta 08/10 new La vostra nuova ed esclusiva concessionaria di spazi pubblicitari Sistemi economici e sociali di Puglia e Basilicata Anno XV - 27 febbraio / 5 marzo 2010 - € 1,15 Se venduto in abbinamento con “La Gazzetta del Mezzogiorno” € 0,90 Tel. 080.5857450 Fax 080.5857426 [email protected] Settimanale di informazione economica - Sped. in abb. post. 45% Art 2 c. 20/B L. 662/96 - Filiale di Bari Vendola al comando 27 aio febbr L’esito del nostro sondaggio: il Governatore uscente al 46,5%. A 6 punti di distanza Palese. La Poli Bortone all’11%. Servizi, grafici e tabelle alle pagine 15-16-17 e 18 A proposito di debito pubblico Foto: Carlo Cofano/Iesseppi Turismo – Una regione leader Confindustria – Ecco le “tesi” L’ora di sirtaki e flamenco BIT di Milano: Il Sud ora deve P li b lt i Il presidente Nichi Vendola resta saldamente alla guida della Puglia. Gli elettori lo hanno confermato assegnandogli oltre il % delle preferenze. Più di punti rispetto al suo principale antagonista, Rocco Palese. Alla Poli Bortone è andato invece l’ , % dei voti. Un esito in totale sintonia con i risultati dei tre sondaggi che l’Istituto Piepoli aveva realizzato per il nostro giornale (e di cui pubblichiamo la riproduzione delle prime pagine). Ora dopo una breve pausa (che andrà qualche giorno oltre le festività) il presidente Vendola dovrà nominare la Giunta. Il che dovrebbe accadere intorno al aprile. È questa una fase delicata e il suo esito è tanto Una lezione Ventura sale in cattedra desidero sottoscrivere un abbonamento annuale a La Gazzetta dell’ Economia Tariffa per l’ Italia € , Tariffa per l’ Europa € la Gazzetta ( numeri) , ( numeri) Nome_______________________Cognome __________________ Via ___________________________________ Cap _____________ erla per ricev il via e-ma ŶŶŽysʹϮϵŵĂŐŐŝŽͬϰŐŝƵŐŶŽϮϬϭϬʹΦϭ͕ϬϬʹ^Ğƫ ŵĂŶĂůĞĚŝŝŶĨŽƌŵĂnjŝŽŶĞĞĐŽŶŽŵŝĐĂʹǁǁǁ͘ŐĂnjĞĐŽ͘ŝƚʹ^ƉĞĚŝnjŝŽŶĞŝŶĂďď͘ƉŽƐƚĂůĞϰϱйƌƚϮĐ͘ϮϬͬ>͘ϲϲϮͬϵϲʹ&ŝůŝĂůĞĚŝĂƌŝ Ȃ° Inferno usura ACI ALL LEVANT Adobe zeco.it www.ga Sistemi economici e sociali di Puglia e Basilicata G. 6 E E PAG PDF i su Registrat zeco.it www.ga Tel. 080.5857450 Fax 080.5857426 [email protected] Settimanale di informazione economica - Sped. in abb. post. 45% Art 2 c. 20/B L. 662/96 - Filiale di Bari Dati inquietanti dalla ricerca Assofin-Crif-Eurisko sulle “revolving” 21/10 new PDF i su Registrat ana che gr Grano, ǯ TRAVER 7 EBREO 18 E 19 . 21 A PAG osa è virtuorse a i l g u La P orto di ris ma a c E SA ALL ǯȂ PAGG. ǯ renza Traspa nche ba test e stress ƤǦ ǡ Ǥ Ǥ Ǧ ° ǯ ǡ ° ǯǤ Ǧ Ǥ1 ǡ Ǥ î ǯ Ǥ Ǧ ǡ Ǧ ¿ Ǥ 2E3 ǡ ǡ PAGG. ALLE ǡ Ǥ Ǧ NE SCHIRO ǡ ǡ ȋ Ƥ Ǧ ǡ Ǧ Ȍȋ ǡ ǡ ǯƥ Ƥ Le difficoltà di accesso al d b isi alla cr Calcio rno zzogio a... Me ompetere Ricetta er c ǣ° Ȃ e Pescam l coinvo 12 Pae Forme di pagamento: versamento su CCP n° intestato a P.Q.S. - Periodici e Quotidiani del Sud Via delle Orchidee, Z.I. Modugno-Bari assegno non trasferibile Codice Fiscale o Partita IVA Città __________________________________ Provincia ________ (se si richiede fattura) Recapito telefonico ______________________________________ Data________________Firma_____________________________ Invii il coupon al fax I suoi dati nel rispetto della Legge o tramite posta indirizzandolo a P.Q.S. - Periodici e Quotidiani del Sud – Via delle Orchidee, – / Z.I. Modugno-Bari non saranno comunicati o diffusi a terzi e potrà richiederne, in qualsiasi momento la modifica o la cancellazione. Solo se Lei non desiderasse ricevere nostre comunicazioni lo segnali barrando l’apposita casella 16 12-18 novembre 2011 Opinioni di Vito RAIMONDO Il leader de “La Destra” e le “fucilate” a chi ha voltato le spalle al premier Silvio, Storace e i “traditori” diciamolatutta Dio li fa, loro si accoppiano Storace – Berlusconi: Dio li fa e loro si accoppiano! Il grido di dolore della Carfagna che dimentica gli Scilipoti boys… riere della Sera” che pochi giorni dopo la vittoria elettorale del , ricevette dal Premier – tramite la mediazioni di Gianni Letta – una telefonata in cui Berlusconi gli “propose di fare il Ministro del Lavoro”. Aggiunge l’esperto docente: “Ad un certo punto mi disse < Lei non mi conosce, ma guardi che sono molto simpatico>”. Della stessa materia ciancia, indignatissima, il Ministro Mara Carfagna: “L’ipotesi di un Governo guidato da un premier diverso da Berlusconi sarebbe un tradimento della volontà degli elettori”. SILVIO BERLUSCONI FRANCESCO STORACE “Quei deputati che in queste ore cambiano partito, mentre il Presidente del Consiglio è a Cannes per l’Italia, meriterebbero di essere fucilati alla schiena”. Un concetto del genere non può che essere stato pronunciato dalla bocca di Francesco Storace, ex Msi, ex An, ex Pdl, ex Governatore del Lazio, ora maitre à penser de “La Destra” . In fondo, però, il disinvolto Storace merita rispetto per la sua ferrea, inossidabile coerenza culturale e politica. Ci farebbe piacere conoscere il luogo in cui avverrà l’esecuzione (eviti le Fosse Ardeatine, per piacere). La sua uscita – guarda caso – è coincisa con un’altra dotta esternazione del patron del Pdl (non ancora ex!) Silvio Berlusconi: “Chi lascia la maggioranza è un traditore”. Della serie: Dio li fa e loro si accoppiano. E quale accoppiata… MARA CARFAGNA Ma ricorda, la signora, che l’eventuale tradimento degli elettori si poggia anche sui voti dei Scilipoti boys (ex oppositori)? S’informi cortesemente. Errore: l’Italia no è stata commissariata ma ha chiesto di esserlo… “L’Italia ha chiesto al Fondo Monetario Internazionale di monitorare le proprie riforme economiche e fiscali”, ha affermato Josè Manuel Barroso, presidente della Commissione europea. Beh, vuol dire che in molti ci siamo sbaglia- ti nelle scorse settimane, quando dicevamo che “l’Italia è stata commissariata dall’Unione Europea”. In verità, ora possiamo dire che “il nostro Paese si è fatto commissariare”. Lo hanno consigliato anche Madame Christine Lagarde, presidente del Fmi e, persino, dal nostro Presidente della Repubblica che avevano parlato, la prima di “mancanza di credibilità”, il secondo di “scarsa affidabilità e determinazione”. Ci chiediamo: allora, a cosa serviranno i voti di fiducia che Berlusconi chiederà a quei sepolcri imbiancati che sono divenuti, ormai, il Senato e la Camera? Ma la vogliamo finire di fare (e, qualche volta, di esserlo!) i pagliacci in Europa e nel mondo? Il Premier a Ichino: “Entri nel Governo. Sono simpatico” Il prof. Pietro Ichino, docente di Diritto del Lavoro e deputato del Pd ha rivelato al “Cor- “Non vi offendo, perché io non vi ho insultato, ma vi ho descritto” PIETRO ICHINO Ci rendiamo conto? Un premier offre un posto di Governo perché lui è simpatico! Simpatico! Somiglia alla proposta ad un delle tante escort invitate ad entrare nel Governo di…Via Grazioli o di Villa Cerosa o di Arcore dove invitava le ragazze che concupiva per …cene eleganti seguite dall’inevitabile Bunga Bunga Ma non conosce proprio la vergogna quest’uomo che Governa un Paese civile? Non si vergogna. Anzi, non sa cosa sia la vergogna, il pudore. Ancora una volta gridiamo: “Hai ragione Veronica. Non sta bene. Va aiutato”. Indro Montanelli Dal sabato in edicola a1€ “Nel tempo dell’inganno universale dire la verità è un atto rivoluzionario” George Orwell www.gazeco.it Rubriche 12-18 novembre 2011 17 segue dalla prima Il senso del dovere con i suoi tempi e le sue debolezze costringe le aziende a uscire dalla competizione (ultimo rapporto Osservatorio Banche Imprese), ci sono intere categorie che non intendono rinunciare a propri assurdi privilegi, c’è chi si lamenta di essere andato in pensione troppo presto e chi invece trova intollerabile prolungare il lavoro a anni. Il nostro è un Paese così: amiamo attribuirci i diritti e assegnare i doveri. Cosa c’entra questo con l’economia? Con la politica? È proprio questo invece il tema in discussione: il senso del dovere in un Paese stremato dagli sprechi e dai privilegi. E ci riguarda tutti. Dalle scelte faziose di un’informazione dipendente e inquinata dalle tossine della politica alle pensioni di invalidità per persone in salute, dall’evasione fiscale al fiancheggiamento di attività criminali che segnano le attività economiche di larghe parti del Paese. Siamo tutti concentrati sullo spread, sulle cadute di Piazza Affari, sullo scambio di accuse tra centrodestra e centrosinistra: un’attesa logorante di numeri e percentuali in cui sguazzano e vengono catapultati commenti che distruggono l’immagine del Paese. A reggere il vessillo di un Paese oscenamente declinante sulla scena internazionale è Giorgio Napolitano, entrato di diritto nella storia dei grandi Presidenti della Repubblica. La rilettura dei suoi interventi per contenuto, profondità e tempestività negli anni a venire gli consegneranno un posto di rilievo nella storia di questi anni. Berlusconi sta per uscire di scena, ma i problemi restano sul tappeto. Gli oppositori del cavaliere compatti nel lapidarlo ora vacillano sulle ipotesi dei futuri assetti. E allo stesso modo all’interno della maggioranza fanno breccia gli interessi di parte (con la Lega in testa). Torna a prevalere l’interesse persona- le e di partito su quello generale del Paese. Un triste gioco. Perché in gioco è l’Italia, cioè noi. Ma questo, tra tutti, in un Paese in cui la politica ha la stessa emotività di uno spettacolo sportivo sembra l’aspetto più difficile da comprendere. Il Paese non ha bisogno di “tifosi” del centrodestra e del centrosinistra. Ha necessità di soggetti pensanti e competenti capaci di misurarsi su problemi e soluzioni. Il resto è teatrino della politica entrato a pieno titolo nello show business. DIONISIO CICCARESE leNewsdaTerritorioeImprese inviate le vostre notizie a [email protected] PUGLIA “Cuore Mio” del Pastificio Granoro alle Terme di Margherita di Savoia All’insegna della tutela della salute nasce una importante collaborazione del Pastificio Granoro e le Terme di Margherita di Savoia: per i visitatori sarà possibile conoscere e degustare oggi, sabato novembre, la linea di prodotti salutistici “Cuore Mio”, ricchi di betaglucano d’orzo, una fibra solubile che unita alla semola e al sapore della pasta tradizionale contribuisce notevolmente a ridurre il colesterolo. Questa partnership è il risultato dell’impegno di Confindustria Bari e Bat, che ha favorito la creazione di una rete tra aziende del settore turistico e agroalimentare. Tante le iniziative legate alla promozione della salute fisica e alimentare che le Terme di Margherita di Savoia hanno ideato in sintonia con il Pastificio Granoro e che saranno realizzate nei prossimi mesi: per i visitatori delle Terme sarà possibile acquistare nel punto shop dello stabilimento il prodotto salutistico per eccellenza del Pastificio Granoro per tutto il mese di novembre. Impresa e competitività: presentato rapporto 2011 È stato presentato a Roma giovedì scorso, novembre, Il “Rapporto Impresa e Competitività”, realizzato congiuntamente da OBI (Osservatorio Banche - Imprese di Economia e Finanza) e SRM (Studi e Ricerche per il Mezzogiorno), giunto alla sua quarta edizione. Il Rapporto analizza gli aspetti strutturali dei sistemi produttivi delle regioni del Mezzogiorno: Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia (le analisi relative alla regione Sicilia sono state curate dalla Fondazione Angelo Curella di Palermo). L’indagine è stata realizzata su un campione rappresentativo di . imprese operanti nei settori del manifatturiero, delle costruzioni e dei servizi ICT e turistico-ricettivi. Il risultato è un bilancio quali-quantitativo ottenuto sulla base delle nove variabili centrali per l’attività delle imprese (fatturato, portafoglio ordini, capacità produttiva, scorte, occupazione, finanza, investimenti, esportazioni e accesso al credito), e integrato da informazioni riguardanti i processi di aggregazione tra imprese, il livello professionale e l’impegno. Provincia di Taranto: progetto per solarizzare le scuole È stato presentato questa settimana il più importante investimento nelle energie rinnovabili realizzato al Sud Italia da un ente locale: milioni di euro di risparmio in bolletta in venti anni, milioni di euro di investimenti di cui la metà per lavori che coinvolgeranno le imprese ioniche, minori emissioni di anidride carbonica pari a milioni di chilogrammi: questo il progetto di solarizzazione di scuole medie superiori di Terra Ionica e due sedi universitarie tarantine per una potenza complessiva di megawatt, presentato www.gazeco.it Direttore responsabile: Dionisio Ciccarese Direttore editoriale: Vito Raimondo Redazione: Via delle Orchidee, 3 - 70026 - Z.I. Modugno-Bari - Tel. 0805857444 Fax 0805857428 - [email protected] Responsabile trattamento dati personali: Dionisio Ciccarese dal presidente della Provincia di Taranto, Gianni Florido. Secondo le stime della Svicat Energy, azienda emiliana che si è aggiudicata l’appalto e già operante nella regione Puglia con uffici a Lecce, i primi impianti fotovoltaici che saranno installati sui tetti delle scuole di Taranto e provincia dovrebbero iniziare a funzionare da gennaio . Disegno di legge su agriturismo: sì di Cia e Turismo Verde Il disegno di legge regionale sull’agriturismo piace alla Confederazione Italiana Agricoltori della Puglia (Cia) ed all’associazione “Turismo Verde” che hanno tenuto il convegno nazionale “Le politiche regionali per l’agriturismo: dalla classificazione alla legislazione nazionale” ad Otranto (Lecce). L’incontro è stata l’occasione per presentare e discutere il Disegno di legge regionale sull’agriturismo approntato dall’assessore regionale alle risorse agroalimentari, Dario Stefàno. “Tirocini Formativi”: Avviso n. 4/2011 Nell’ambito del Piano Straordinario per il Lavoro in Puglia ,è stato pubblicato l’Avviso n. / “Tirocini Formativi”, che intende favorire la realizzazione di progetti di tirocinio che contemplino non solo azioni di orientamento e formazione, ma anche esperienza lavorativa e qualificazione e riqualificazione professionale nei confronti di soggetti in condizioni di relativo svantaggio nel mercato del lavoro, giovani inoccupati e disoccupati, anche di lunga durata, che debbono essere inseriti/reinseriti nel mercato del lavoro. La Regione Puglia al NEREUS di Bruxelles Anche la Regione Puglia è stata presente tra le regioni europee aderenti al NEREUS (Network of European Regions Using Space Technologies) a Bruxelles. Agli eventi in programma hanno preso parte rappresentanti istituzionali dell’Ufficio della Regione Puglia a Bruxelles, della società InnovaPuglia e del DAP - Distretto Aerospaziale Pugliese. È un’iniziativa europea che riunisce le regioni dei paesi UE aderenti al Network con l’obiettivo di condividere le risultanze delle attività di ricerca afferenti al settore delle tecnologie spaziali e diffondere applicazioni e relativi benefici tra le regioni e i cittadini. BASILICATA Patto di Stabilità: la Regione cede capacità di spesa” La Regione Basilicata ha rinunciato a oltre quattro milioni del- la propria capacità di spesa (in base a quanto riconosciutole dal “patto di stabilità”) per consentire ai Comuni lucani che ne avevano necessità di portare avanti interventi che comportavano esborsi. Lo ha fatto con una delibera adottata dalla Giunta Regionale con la quale trasferisce una quota del proprio “patto di stabilità” in favore di nove comuni che avevano avanzato richiesta in tal senso. Il “trasferimento di capacità di spesa”, nel dettaglio, riguarda le amministrazioni di Maratea, Lauria, Grassano, Marsicovetere, Tito, Policoro, Pisticci, Genzano di Lucania, e Montalbano Jonico, per un totale di milioni e mila euro. La questione è stata affrontata dalla Regione con la così detta “regionalizzazione” del Patto di stabilità, ossia la possibilità di spostare quote di obiettivo di spesa tra i varie enti della Regione, mantenendo invariato il saldo finale. Obiettivo 2012: primi 4 interventi Obiettivo , l’intesa tra Regione, Organizzazioni sindacali e datoriali per lo sviluppo della Basilicata, prende quota: la Giunta Regionale ha approvato quattro provvedimenti rientranti nel pacchetto di interventi decisi dalla “cabina di regia” che governa l’Intesa. Si tratta di Microcredito, Task force sburocratizzazione, Fondo regionale di Venture Capital e avviso pubblico Banda Larga. Il Microcredito è un intervento volto alla concessione di prestiti da restituire a tassi agevolati, al fine di sostenere l’avvio di nuove attività imprenditoriali e agevolare la realizzazione di nuovi investimenti. Si occuperà, invece di “individuare le procedure e gli adempimenti più costosi da semplificare e di valutare l’efficacia di ogni intervento sulla stima dei risparmi ottenuti per favorire lo sviluppo, la competitività, la crescita economica e l’innovazione del sistema produttivo lucano” la Task force sburocratizzazione. Il Fondo Regionale di Venture Capital, si pone come strumento di finanza innovativa per favorire lo sviluppo delle Piccole e Medie Imprese attraverso il capitale di rischio, mediante l’investimento diretto o il co-investimento, in partnership con terzi. Il quarto e ultimo provvedimento è quello di sostenere le reti di trasporto dati ad alta capacità superando la condizione di svantaggio tra territori nota come “digital divide”. CCIA Matera per ComUnica STARWEB La Camera di commercio di Matera ha organizzato il novembre scorso una sessione specifica di formazione per la diffusione del servizio ComUnica STARWEB. Tale servizio rappresenta uno strumento molto semplice ed efficace per la predisposizione delle pratiche della “comunicazione unica” e consente,inoltre, agli uffici del Registro delle Imprese un’attività di controllo più snella. La formazione è rivolta principalmente ai professionisti e alle associazioni di categoria. che assistono le aziende nei rapporti con il Registro delle imprese. Ogni riproduzione anche parziale è vietata ai termini di legge – Chiuso in tipografia il 10 novembre 2011 Società editrice: Via delle Orchidee, 1 70026 - Z.I. Modugno-Bari Tel. 0805857439 - Fax 0805857427 P.Q.S. Periodici e Quotidiani del Sud © Copyright P.Q.S. Registrazione Trib. Bari n. 1276 del 19/4/1996 Tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte di questo settimanale può essere riprodotta con mezzi grafici, meccanici, elettronici o digitali. Ogni violazione sarà perseguita a norma di legge. Impaginazione grafica e prestampa: Fotolito38 Certificato ADS n. 6937 del 21/12/2010 Abbonamenti: Tariffa per l’Italia € 48,00 Tariffa per l’Europa € 144,00 (48 numeri) da versare sul ccp n. 7638014 intestato a: P.Q.S. - Periodici e Quotidiani del Sud Via delle Orchidee, 1 70026 - Z.I. Modugno-Bari Numero arretrato € 2,77 Pubblicità: Area 4 S.r.l., Via delle Margherite n. 20/22 70026 Modugno (BA) tel. 080.5857450 - fax 080.5857426 e-mail: [email protected] Unione Stampa Periodica Italiana 18 12-18 novembre 2011 Itinerari La sagra – Appuntamento da buongustai a Trinitapoli il e novembre Il violetto il colore del carciofo S esta sagra del carciofo violetto il e il novembre a Trinitapoli, in provincia della Bat (Barletta-Andria-Trani). L’appuntamento nei pressi della Chiesa di Santo Stefano in piazza Umberto I, più nota come piazza Municipio. Qui verranno allestiti stand per mettere in bella mostra (e in degustazione) piatti a base di carciofi violetti. Sono coltivati anche in Toscana e in Romagna ma, sostengono i coltivatori di Trinitapoli, come quelli di San Ferdinando, di Cerignola di Barletta, di Canosa dove pure coltivano il violetto, hanno caratteristiche organolettiche uniche. La produzione di capolini si aggira attorno ai due milioni annui in più raccolti grazie ai polloni che escono dalla pianta basale. La stagione dei carciofi a Trinitapoli comincia fin dall’inizio del maggio precedente, con la raccolta del primo piccolo germoglio apicale di carciofo, tenerissimo, che viene tagliato per permettere la crescita più rigogliosa degli altri germogli. Alla fine di novembre quando la raccolta raggiunge l’apice, tante di più sono le ricette da poter preparare a base di carciofo. Alla sagra di Trinitapoli saranno gustati fritti in pastella, crudi con un filo di olio d’oliva, cotti col soffritto di aglio o cipolla a fuo- co molto lento, tagliati a spicchi rosolati e serviti freddi in insalata con limone e scaglie di formaggio, lessi e conditi con aglio, prezzemolo, pepe e olio. Il menù comprende anche piatti a base di carciofo come zuppe, minestre, torte salate, risotti, secondi a base di carciofi ripieni, insalate e tante altre specialità. La sagra è organizzata da AVIS (associazione donatori sangue) e AVS (Casaltrinità soccorritori ). In programma anche il Raduno Vespa Club con mezzi che arriveranno da tutta Italia per esibire le loro Vespe, orgogliosi delle due ruote che hanno fatto storia: per ricordare gli anni della Dolce Vita o per un semplice assaggio di piatti a base di carciofo. Il percorso si svolgerà per le vie della cittadina e toccherà alcuni dei suoi luoghi simbolo. E ancora bande, esibizioni musicali, artisti di strada, giochi gonfiabili per bambini, area mercato e quant’altro, saranno a disposizione di tutti durante i due giorni di festa. In occasione della sagra, son previste anche visite guidate ai numerosi ipogei frequentati nell’età del Bronzo come luoghi di culto, rinvenuti nei dintorni di UNA PIANTA SOTTO IL SEGNO DI VENERE S i ritiene che il carciofo (Cynara Scolymus) sia pianta sotto il dominio di Venere e che perciò non ci sia da meravigliarsi più di tanto se provochi libidine. Il parere è condiviso da altri... esperti in questioni afrodisiache che si spingono ad affermare che il carciofo “accresce le forze naturali, e provoca l’uomo ad atti venerei”. Pare che l’ortaggio in questione abbia avuto sempre questa nomea ha probabilmente origini nella mitologia: Cynara era una bellissima ninfa dai capelli lunghi color violetto cenere. Trinitapoli, in zona Madonna di Loreto. Si tratta di templi sotterranei in cui si svolgevano riti sacri di carattere propiziatorio, anche se alcuni di essi furono utilizzati come tombe. Allora week end a Trinitapoli in onore del violetto, ricordando Pablo Neruda che, ispirato dal carciofo, scrisse una bellissima ode in cui narra del “vegetale armato” che sognava la guerra ma avendo “tenero cuore” e “pacifica polpa” finì in pentola. E Neruda non conosceva il violetto. I prodotti da acquistare oltre ai carciofi, le conserve sott’olio e sott’aceto, l’uva, il vino, il pane ed altri prodotti da forno. Info: telefono . LA RICETTA DEI CARCIOFI SOTT’OLIO. Manco a dirlo di lei s’innamorò, come non gli bastassero tutte le dee di cui disponeva, oltre alle donne più... terrestri, Giove. Era così geloso della ninfa che per evitare eventuali assalti degli uomini, la trasformò in una pianta piuttosto bruttina da vedere, appunto il carciofo, al quale dette anche non poche spine perché nessuno fosse invogliato a mangiarlo. E invece tutto fu vano: gli uomini del trucco di Zeus se ne fecero un baffo e i carciofi finirono sui loro deschi e oggi l’ortaggio è apprezzato più che mai. S i mondano i carciofi più teneri e freschi, privandoli del gambo e delle foglie più esterne. I cuori ottenuti quindi si tengono in acqua e limone per impedire che anneriscano. Si manda a bollore abbondante acqua salata e aceto e vi s’immergono i carciofi lasciando che cuociano al dente. Si scolano e si lasciano un’intera notte ad asciugare tenendolo a testa in giù su un panno di cotone o di carta da cucina. Si dispongono a strati in contenitori di vetro sterilizzati, con qualche foglia d’alloro e grani di pepe nero. Si versa quindi l’olio sino al colmo del contenitore che dovrà essere lasciato aperto per alcune ore per far uscire eventuali bolle d’aria. Chiudere il conternitore e tenere al buio. Per farli insaporire bene d’olio attendere almeno una quindicina di giorni. Basilicata da scoprire – C’è una stazione astronomica Castelgrande, la… piccola C fraBoschi,SentierieTorrenti Per laghi e per fiumi Domenica e domenica lo Speleo Trekking Salento organizza due escursioni, la prima a Torricella e l’altra nella Terra dell’Arneo, entrambe per la guida di Riccardo Rella. Quello di Torricella è un itinerario lungo il periplo del lago piccolo, lungo il saliscendi delle dolcissime ondulazioni collinari, al fianco di canali naturali tra zone ulivetate e masserie. Si ammirerà anche uno specchio d’acqua-rifugio per l’avifauna stanziale e migratoria. Fontanelle mostrerà le sostanziali differenze geologiche che ne fanno uniche le peculiarità. Paesaggi e vegetazione palustri, vaste zone di assorbimento, gradevoli panorami, masserie e sistemi di irrigazione, balconi sul lago. Facile percorrenza di Km circa. Nuova, bella escursione, di chilometri, in Terra di Arneo tra estensioni di macchia nelle vicinanze della pista di collaudo dei prototipi. Lunghissimi rettilinei e poi Monteruga con la sua storia ed i drammi raccontati in mezzo alle vestigia di un’opera che nacque per la rivalutazione dell’attività agricola ed, in seguito, abbandonata dopo qualche decennio, per l’irresistibile richiamo dei centri abitati. Profumi di macchia mediterranea e Masseria Donna Aurelia, in un itinerario lungo uliveti, lunghi rettilinei sterrati ed asfaltati, eleganti residenze di campagna, querce gigantesche, grotte. Info: . astelgrande, in provincia di Potenza, è alle pendici del Toppo, una montagna di . metri nel Bacino del Sele, ad est della Fiumara di Muro, in territorio di Potenza. Grande non è il paese: appena . abitanti e del castello angioino dell’XI secolo non ci sono che pochi resti. A Castelgrande c’è una stazione astronomica di rilevanza internazionale: è di proprietà del Comune in consorzio con l’Osservatorio Astronomico (OAC) di Capodimonte. Avere una postazione simile vuol dire che il cielo da quelle parti è privo d’ogni inquinamento luminoso. Non per nulla fu il famoso astronomo Righini a scegliere Castelgrande per installarvi la struttura dopo un’accurata ricerca in tante parti dell’Italia Meridionale. L’osservatorio, con cupola mobile con lente da , m. e telescopio del diametro di centimetri, richiama sul posto molti appassionati e presto sarà realizzato un planetario da sei metri di diametro. Castelgrande è ridente per essere tra i monti Giani (. m.), il Pariatello ( . m.), il Carruozzo ( . m.) che con il Toppo e il lago artificiale Saetta, sono la meta per escursioni tra pareti rocciose, ruscelli (si pesca la trota), boschi di castagno e di faggio. Se la ride Castelgrande su una pendice rocciosa con strette strade lastricate di pietra, ripide scalinate, budelli di passaggio tra le case addossate le une alle altre. Da visitare la chiesa di Santa Maria di Costantinopoli, rifatta nel XVII secolo e che conserva un pregevole altare ligneo. Nella chiesa Madre è custodita una statua lignea di San Sebastiano commissionata per ex voto allo scultore napoletano Pietro Caraso del Seicento. In contrada Montenuovo a . metri d’altitudine è stato di recente scoperto un insediamento del V-IV secolo a.C. e una cinta muraria. Il luogo fu abitato sin dal V secolo a.C. Nel Medio evo fu feudo della Contea di Conza, in epoca Normanno- Sveva fu dei conti di Balvano, poi dei Sanseverino sotto Carlo d’Angiò, passò agli Sforza ( ) quindi ai Carafa di Stigliano e infine ad Anna di Laviano. L’economia di Castelgrande si basa soprattutto sulla coltivazione di legumi, di pastorizia, di attività boschive. Il tutto per una vacanza “genuina, culturale, divertente” come sostengono con orgoglio in Municipio. Per informazioni, per la visita all’Osservatorio Astronomico e per l’eventuale ospitalità telefonare allo . La Pro loco (stesso numero) organizza, su prenotazione, escursioni ambientaliste. Castelgrande, a nord Ovest della Lucania, dista da Bari minuti d’ìauto ed è raggiungibile percorrendo la strada di scorrimento veloce Basentana. L’Osservatorio dista km dalla SS. Appia cui s’innesta in corrispondenza del Passo di Monte Carruozzo. Se la ride Castelgrande anche per la cucina tradizionale e per i prodotti tipici. A tavola i piatti sono il “cazzemarr” d’interiora di agnello cotto nel forno a legna, il “cutturidd” di pecora in umido con erbe selvatiche, cucinato in recipienti di terracotta, legumi, “lampasciune”, verdure, peperoni “crusch” di una particolare varietà tanto da essere conservati secchi e poi condirvi minestre di legumi o di pasta fresca, come i “capunti” di grano duro. Ottimi anche con i ragù d’agnello o di maiale e infuocati di peperoncino. Lo stesso che si trova in buona compagnia, con i semi di finocchio, nelle salsicce di maiale. Si consumano fresche o conservate sott’olio o nella sugna. Stessa sorte per le ormai rarissime soppressate lucane. La “pezzente” è un altro insaccato fatto con le parti meno nobili del suino mescolate ad aglio e peperoncino. E ancora formaggi freschi e stagionati: pecorino, caciocavallo, butirro, provolone e scamorza. Pagina a cura di Vittorio Stagnani Sanità 12-18 novembre 2011 19 Un attento controllo farebbe risparmiare molte vite e tre miliardi di euro l’anno Colesterolo 1° killer del cuore C olesterolo: big killer del cuore. Ogni ora, in Italia, ricoveri ospedalieri per alterazioni coronariche o malattie ischemiche cardiache, infarti, morti per problemi di cuore. In Puglia e in Basilicata morti al giorno. Il % degli attacchi di cuore, nell’Europa occidentale, sono causati da alterazioni di colesterolo-trigliceridi nel sangue e sono responsabili di oltre la metà dei decessi. Un insieme che pesa, sull’economia della Unione Europea, per miliardi di € l’anno. Un attento controllo del colesterolo – ha accertato un’indagine promossa dalla Simg e realizzata dal prof. Atella (facoltà Economia, Roma) farebbe risparmiare miliardi di euro l’anno già dal primo anno (“beneficio immediatamente disponibile”) e ridurrebbe di un buon % le spese sostenute per le malattie cardiovascolari per le quali si spende almeno quanto una manovra finanziaria. “Il messaggio – dice il prof. Alberico L. Catapano, farmacologo università, Milano, presidente società europea aterosclerosi – è univoco: occhio ai grassi nel sangue, ridurre efficacemente e costantemente il colesterolo “cattivo” (LDL) tenere elevato il “buono” (HDL) e fare attenzione ai trigliceridi. Non basta il successo di una volta di dieta ed esercizio fisico. Bisognerà mantenere costantemente i soddisfacenti livelli eventualmente raggiunti. Fattori di rischio aggiunti ipertensione, diabete, fumo i quali incentivano di volte il rischio di incorrere in un attacco di cuore mentre valori di colesterolo nel sangue fino a ml/dl lo accrescono di volte”. Stop al colesterolo oltre i limiti (il totale deve essere meno di ml/dl) ma va tenuto conto di quello cattivo (LDL) che non dovrebbe superare mg per decilitro di sangue e del “buono” (HDL”) che non dovrebbe superare i mg per l’uomo e per la donna. Completare l’attenzione dovuta anche con il dosaggio dei trigliceridi: non oltre mg/dl. Stima dei risparmi potenziali a seguito del miglioramento del trattamento farmacologico, per anno e regione nel lungo periodo Millioni di Euro Regione Piemonte Valle d’Aosta Lombardia Trentino Alto Adige Veneto Friuli Venezia Giulia Liguria Emilia Romagna Toscana Umbria Marche Lazio Abruzzo Molise Campania Puglia Basilicata Calabria Sicilia Sardegna Italia - . - . . - . - . - . - . - . - . - . - . - . - . - . - . - . - . - . - . - . - , . TOTALE - . - . . - . . - . - . . - . - . - . - . - . - . - . . - . - . - . - . - , . - - . - . . - . . - . - . - . - . - . - . . - . - . . - . - . - . - . - . - , . - - . - . . - . - . - . - . - . . - . - . - . - . - . . - . - . - . . - . - , . - - . - . . - . - . - . - . . - . - . - . . - . - . . . - . - . . - . - , . - - I risultati principali dell’indagine Evoluzione temporale (dati in milioni di euro) TOTALE Riduzione delle ospedalizzazioni Riduzione costi diretti Riduzione costi indiretti Totale riduzione costi - , - , -, - , . . . . Purtroppo si tratta di controlli che non facciamo o di cui sottovalutiamo i risultati e disprezziamo i rischi connessi quando i valori si discostano dalla norma. Solo su italiani con valori alti di colesterolo sono in trattamento e, di loro, solo il % riesce a raggiunge l’obiettivo terapeutico. E trattare un soggetto – dice Catapano – senza raggiungere o, almeno, avvicinarsi all’obiettivo terapeutico costituisce uno spreco economico - , - , -, - , . . . . - , - , -, - , . . . . - , - , -, - , . . . . - , - , -, - , . . . . duplice in quanto non solo si prescrivono e dispensano inutilmente i farmaci ma nemmeno si prevengono le complicazioni prevedibili e, quindi, il ricorso alle strutture sanitarie ed all’uso di altri farmaci. Si realizza, purtroppo, un parallelismo tra spreco economico e clinico ed insufficiente attenzione al paziente in termini di salute. Le alterazioni non danno sintomi, non campanelli d’allarme ma viaggiano spedite a minare la Francia – Polemica sulle autostrade: il buio aumenta l’allerta del guidatore? Luci spente per la “sicurezza” I n Francia saranno spente tutte le luci delle autostrade per risparmiare, secondo i calcoli del centro studi sui trasporti, il % di emissioni di CO , milioni di euro e registrare una riduzione del % degli incidenti, sulla base dell’affermazione (contestata) che le strade non illuminate causano più difficoltà ai guidatori e li impegnano ad usare maggiore attenzione e rallentare e causare meno incidenti. Dall’oscuramento realizzato, dal , sull’autostrada A (tranne che nelle zone urbane) giungono conferme dei benefici del buio: meno % di incidenti nelle sezioni di strade non illuminate e più % in quelle illuminate, nelle vicinanze delle città. Qui, inoltre – dice H. Amiotte (direzione interdipartimentale della stra- da Nord) la gravità degli incidenti è largamente superiore. La società francese per l’illuminazione, forte di uno studio del CNR francese, obietta che “con l’illuminazione il campo visivo del guidatore è di metri e, all’oscuro, esso cala a metri. Se ne deduce che anticipazione del rischio e visione a distanza sufficientemente lontana di ostacoli sono favoriti dall’illuminazione. Per C. Remande, un esperto del Centro, “la vera ragione è solo economica e le notti saranno, ora, meno sicure in autostrada”. Meno tutelati si sentono i motociclisti: “Al buio ci vedranno meno e, pur se siamo il % del traffico, l’anno scorso, il % dei morti viaggiavano su due ruote motorizzate. E c’era illuminazione; figuriamoci al buio”. consistenza delle arterie e del cuore che ne risultano come “ingottate” (al pari, per esempio, degli elastici) e, quindi facili preda di malattia. È l’ora di dire stop ed abbassare questa cenerentola fra i fattori di rischio alla base di malattie cardiovascolari. Spesso non sono sufficienti dieta ed esercizio fisico ed il medico deve ricorrere a prescrizione di farmaci. “La via maestra sono le statine. Ma, tra queste, è da scegliere la più adatta al singolo paziente. Per alcuni, poi, si è dimostrata efficace l’aggiunta di ezetimibe, sostanza che riduce l’assorbimento intestinale del colesterolo e ne inibisce la sintesi a livello epatico. La sua azione combinata con le statine ,inoltre, consente di diminuire la dose di queste ultime somministrate. Un valore aggiunto, l’ezetimibe: riduce – dice Catapano – di ulteriore % la soglia ottenuta dalle statine”. L’ezetimibe è prezioso specialmente per quei soggetti nei quali le sole statine non hanno dimostrato gli effetti desiderati della messa a punto dei valori inadeguati che il paziente presenta. La somministrazione combinata, in questi casi, si rivela vincente e, se ben attuata, libera i pazienti dai rischi connessi con le alterazioni colesteroliche nel sangue. L’ezetimibe è anche indicato, in questo caso, da solo, nei soggetti che presentano intolleranza alle statine e che, altrimenti, sarebbero rimasti senza scudo di difesa alcuna. “Si tratta – dice il prof. Claudio Borghi (università, Bologna – di una vera svolta, di una nuova strategia combinata (statine e ezetimide)”. Uno studio (Sharp) condotto su . pazienti con malattia renale ha dimostrato i benefici della riduzione dei livelli del colesterolo cattivo sugli eventi vascolari maggiori. A maggior ragione, il successo è evidente in chi non abbia alterazioni di rene. “CARO” DISPOSITIVO MEDICO “D ispositivi medici (pace maker, protesi varie) o device, tutti di avanguardia ma uno su costa troppo rispetto ai benefici che offre e non è innovativo”. La denuncia viene dalla dr Laura Fabiano, presidente dei Farmacisti Ospedalieri (SIFO) che propone l’istituzione di un registro nazionale e maggiore rigore nella immissione in commercio dei dispositivi stessi. Questi sono più “favoriti” rispetto ai farmaci per i quali i criteri di controllo sono più rigorosi e, per loro, è possibile dimostrare i rapporti costo/benefici. Per i device, no. Sulla spesa sanitaria di miliardi € (anno ), la farmaceutica incide per il % ( . . €), di cui, per i farmaci, il % ( . . ) e per i dispositivi, il % ( . . )”. Tumori letali fra gli stranieri: non fanno prevenzione I mmigrati: sono poco più del % della popolazione e producono circa il % del Pil. Pagano tasse per , miliardi di euro ma usufruiscono di servizi pubblici, tra cui i sanitari, per soli milioni di euro. Non entrano in Italia, nella massima parte dei casi, già malati ma, per condizioni di vita e lavori non protetti ma protratti, si ammalano, non si curano, non riescono a fruire delle provvidenze che, pure, potrebbero essere disponibili. Paradigmatico il pianeta cancro. I cittadini stranieri colpiti da cancro muoiono più degli italiani. Non perché la loro malattia sia più aggressiva ma perché essa viene diagnosticata in ritardo, fino a anno dopo. L’Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM) lancia l’allarme. “Vediamo, in questa popolazione – dice il presidente, prof. Marco Venturini – aumento dei tumori più direttamente correlati a stili di vita errati (polmone, testa-collo, colon-retto, stomaco) e mancato accesso allo screening (collo dell’utero, seno e colon retto). Questo si traduce in diagnosi tardive, quando la neoplasia è in fasi più avanzate e, quindi, più grave. In questa popolazione vi è poi incidenza maggiore di cancro al fegato che origina, in gran parte dei casi, da cirrosi dovute a forme di epatite B cronica ed è quindi particolarmente frequente in popolazioni che non hanno ricevuto la vaccinazione contro il virus ed hanno vissuto in ambienti in cui questo prolifera o presentano altri fattori predisponenti (rapporti non protetti, abuso di alcol, ecc.)”. “I tumori, negli immigrati, ci sono; bisogna scovarli in tempo utile. Ma tutti valutiamo i bisogni ma pochi gli aiuti specifici specie ai clandestini”. La popolazione immigrata, anche se regolarizzata, aderisce meno ai programmi di screening o per ignoranza oppure sono diffidenti per mancata conoscenza del problema. La comunicazione è essenziale né può essere univoca, universale. Ma – va detto – ad un immigrato che, dallo screening, riceve una diagnosi di malattia o pre-malattia, il percorso verso il trattamento gli è – quanto meno – poco accessibile e basso livello di istruzione, di conoscenza e difficoltà economiche condizionano l’abbandono del male a se stesso. Questo fa sì che il contributo percentuale, fornito al PIL dagli immigrati, cali di - punti e riduca il pagamento delle tasse per almeno miliardi di euro. Impossibile quantificare i danni provocati dal cancro dei clandestini. Il progetto AIOM L’AIOM ha attivato il primo progetto nazionale multietnico con una Giornata di studio a Bologna su “Problematiche oncologiche nei migranti: dall’emergenza alla gestione”. Previsti periodici incontri e la realizzazione di opuscoli informativi, tradotti nelle principali lingue ed adeguati alle diverse culture, da diffondere in collaborazione con altre Società scientifiche. E sul web, nel sito www.aiom.it, verrà attivata un’area dedicata con un’attenzione particolare per i ragazzi: i minorenni stranieri in Italia sono . , di cui . nati qui. “Dobbiamo insistere – continua Venturini – sulla prevenzione, primaria e secondaria, in particolare attraverso il coinvolgimento delle “seconde generazioni”. AIOM ha attivato un confronto aperto con le Istituzioni su questo tema. “Definito il sistema di protezione sanitaria dei migranti, è necessario verificare – dice Luca Coletto, coordinatore degli Assessori Sanità della Conferenza Stato-Regioni, – se l’offerta dei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) dell’oncologia sia adeguata a questa specifica domanda. Le principali difficoltà denunciate sono barriere linguistiche, scarsa conoscenza del funzionamento e delle modalità di accesso e di utilizzo del sistema sanitario e distanza culturale con gli operatori”. Il divario Il peso degli stili di vita è determinante: oltre il % dei tumori è direttamente collegato a una dieta scorretta e un uomo che fuma ha volte più probabilità di ammalarsi di cancro al polmone rispetto a chi non lo fa. “Ma l’adesione agli screening è altrettanto importante – spiega il prof. Carmelo Iacono, presidente uscente AIOM – si pensi che la mammografia può ridurre del % la mortalità. L’accesso a questo esame è ancora insufficiente in Italia. Esso è in media del % (su donne invitate solo una accetta), con un divario tra Centro-Nord e Sud dove i livelli di adesione sono al %. Nelle donne straniere il dato è tre volte inferiore. Senza contare il dramma dell’immigrazione irregolare, che sfugge alla nostra percezione e che non accede ad alcun tipo di controllo preventivo. È una nostra priorità annullare questo divario”. Pagina a cura di Nicola Simonetti Libri&Riviste 12-18 novembre 2011 Modelli – La diffusione di conoscenza elimina le incertezze 21 PIERO DOMINICI Con la comunicazione si rende tutto più facile La comunicazione nella società ipercomplessa Condividere la conoscenza per governare il mutamento Autore: Piero Dominici Editore: FrancoAngeli Collana: La cultura della comunicazione Pubblicazione: Numero di pagine: Prezzo: € I ndividuare le categorie concettuali utili a configurare un modello teorico interpretativo che riesca a spiegare la complessità del mutamento in corso e degli attuali processi comunicativi ma anche formulare alcuni presupposti dell’etica della comunicazione per la civiltà tecnologicocognitiva che abbiano una prospettiva universale. Sono questi gli obiettivi che si prefigge Piero Dominici nel libro scritto per FrancoAngeli. Il contesto storico di riferimento è una società ipercomplessa, in cui la comunicazione, intesa come processo sociale di condivisione della conoscenza, ha assunto ormai una centralità strategica in tutte le sfere della prassi individuale e collettiva. Considerando fondata l’equazione conoscenza = potere ne consegue che tutti i processi, le dinamiche e gli strumenti finalizzati alla condivisione della conoscenza non potranno che determinare una condivisione del potere o, comunque, una riconfigurazione dei sistemi di potere. La comunicazione, allora, secondo l’autore, costituisce un pre-requisito fondamentale per la riduzione della complessità e dell’incertezza/ imprevedibilità all’interno dei sistemi, il con- trollo e la gestione dei rischi locali e globali, la mediazione a vari livelli dei conflitti, la realizzazione della società della conoscenza diffusa, veicolo di una globalizzazione etica e fondata sulla responsabilità. Il volume tenta di individuare le categorie di un modello teorico interpretativo adeguato a un sistema-mondo sempre più basato su una razionalità limitata. L’ipertrofizzazione degli apparati burocratici, la progressiva dissoluzione dello spazio pubblico e l’evoluzione dei regimi democratici, fondati sulla trasparenza, sull’accesso alle informazioni, sul concetto di sovranità popolare e, da un punto di vista culturale, sulla mancata definizione del rapporto tra i valori fondanti della libertà e dell’uguaglianza hanno causato una radicale politicizzazione della sfera pubblica, il cui spazio operativo è stato ridimensionato alla sola questione della “rappresentanza” e al ruolo di ancella del sistema di potere. L’economia interconnessa richiede scelte strategiche e una nuova sensibilità etica per le problematiche riguardanti gli attori sociali, il sistema delle relazioni e lo spazio del sapere: occorre, cioè, una nuova cultura della comunicazione, orientata alla condivisione e all’intesa, in grado di incidere sui meccanismi sociali della fiducia e della cooperazione. In particolare la riflessione sull’etica, a giudizio di Dominici, sembra tornata di attualità grazie alla crisi delle ideologie e al crollo di tutte le utopie che si erano poste come obiettivo la creazione di un uomo nuovo, di un individuo perfetto e/o di una società ideale. Ebbene, affrontare il tema del rapporto tra etica e sociologia non significa in alcun modo andare alla ricerca di princìpi considerati più o meno universalmente “giusti” o “buoni” ma comporta una riflessione sul fatto che quegli stessi princìpi rappresentano il prodotto di complesse dinamiche di interazione sociale e comunicative che si sviluppano all’interno dei gruppi e dei sistemi sociali, dinamiche che sono alla base dello stesso processo di formazione dell’identità individuale e collettiva. Per Dominici l’etica, la sociologia e le scienze della comunicazione dovrebbero altresì concentrarsi sulla sfera della prassi dell’agire umano e sulle conseguenze che esso può comportare, analizzando i princìpi che animano le molteplici visioni del mondo e che permettono la sopravvivenza di un gruppo, di una comunità, di un sistema sociale. La prima parte del volume analizza la modernità radicale come evo del conflitto e dell’ambivalenza mentre la seconda si concentra sull’utopia della comunicazione, sulla nuova sfera pubblica e sull’esigenza di un’etica per la civiltà tecnologica in Rete. Non mancano riferimenti alla prassi della comunicazione che ha determinato negli ultimi tempi un processo di riconfigurazione dello spazio-tempo e una progressiva erosione dei confini tra pubblico e privato. La crescita esponenziale dei canali di socializzazione e la crisi comunicativa hanno allentato la trama del tessuto sociale, aumentando le distanze tra le istituzioni e i singoli attori sociali che, da sempre, hanno contribuito a creare quello spazio sociale condiviso utilizzato per il confronto e lo scambio, per la rielaborazione delle informazioni e della conoscenza, per la definizione di strategie per la prassi. FABIO TRAVERSA Chi è l’autore Intevista – Il prof. Dominici avverte che non si tratta di un manuale divulgativo “Un libro per gli addetti ai lavori” P rof. Dominici, come nasce l’idea del libro? “Il volume si rivolge soprattutto a un pubblico di ‘addetti ai lavori’, ossia ad accademici e studenti. Il libro è impegnativo nel lessico, nel linguaggio e nei riferimenti bibliografici ed è concepito come un ipertesto tra richiami, riferimenti, note a piè di pagina”. Quanto oggi la conoscenza e le competenze determinano i rapporti di forza nella vita sociale? “Nel libro analizzo la comunicazione come processo sociale di condivisione della conoscenza. Ci sono attori, soggettività etiche portatori di sistemi di orientamento valoriale e conoscitivo. I media sono attenti a ciò che accade, protagonisti dei mutamenti a cui stiamo assistendo ma restano sempre strumenti. A me interessano i rapporti sociali che equivalgono a rapporti di potere. E l’identificazione che traccio tra conoscenza e potere è basilare. Ad esempio ciò che è accaduto con la primavera araba o con i moti di conflitto non può essere spiegato solo come un evento avvenuto grazie alla Rete o ai social network. È evidente che queste innovazioni tecnologiche siano importanti e aprano nuovi orizzonti di cittadinanza ma le considero ‘solo’ un volàno: devono, poi, trovare una traduzione applicativa in termini di pressione e capacità di incidere sul decisore politico”. Quando parla di economia interconnessa e nuova cultura della comunicazione a cosa si riferisce? “La società della conoscenza e l’economia della conoscenza rappresentano un mutamento di portata straordinaria. Lo confermano i dati del mercato del lavoro nazionale e internazionale. Stiamo andan- do sempre più verso un’economia dei servizi o dell’immateriale. In questo contesto va ridefinito lo spazio del sapere. La Rete e il web . sono un’importante opportunità e una grande risorsa ma a patto che gli utenti abbiano davvero le ‘armi’, gli strumenti, la formazione per elaborare le informazioni e utilizzarle al meglio. La vera sfida, comunque, è la riduzione della complessità e l’unione dei molteplici saperi. È evidente che abbiamo bisogno di saperi specialistici ma si sta un po’ perdendo la capacità di analisi e di sguardo di insieme. Per me, poi, la ‘vera’ comunicazione ha delle implicazioni anche di carattere etico nel senso che richiede a tutti gli effetti un impegno verso i nostri interlocutori. Quando noi comunichiamo ci stiamo impegnando con gli altri. Una pubblica amministrazione che voglia creare la basi per una cittadinanza davvero attiva e coinvolta nei processi decisionali deve, allora, rendersi trasparente e accessibile e sottoporre al vaglio, al controllo, alla discussione pubblica tutte le sue azioni e procedure. Solo così si possono ridurre i processi di gestione del rischio, di diminuzione delle complessità, di governo dell’incerto”. Attualmente in politica chi è, secondo lei, il miglior comunicatore? “Al di là delle valutazioni che si potrebbero fare sulle identità politiche di ognuno di noi ritengo che, dal punto di vista della comunicazione orientata alla condivisione e dei contenuti a essa legati, il presidente della Regione Puglia Nichi Vendola sia molto convincente per il lessico e la capacità di toccare determinate tematiche e affrontare le questioni. La critica che spesso gli viene mossa è che è molto filosofico e teorico. Ma a mio giudizio è semplicemente documentato e lo si capisce da come parla f.t. e dalle letture cui fa riferimento”. P Docente in tre Università iero Dominici è ricercatore all’Università di Perugia. Ha insegnato nelle Università di Sassari, L’Aquila e Siena ed è formatore aziendale. Si occupa di comunicazione organizzativa, di organizzazioni complesse, di società della conoscenza e di etica. Svolge attività di ricerca e consulenza per organizzazioni pubbliche e private. Tra le sue opere Per un’etica dei new-media ( ) e La società dell’irresponsabilità ( ). Nell’ultimo libro scritto per FrancoAngeli la premessa è affidata a Franco Ferrarotti e la postfazione a Mario Morcellini. f.t. 22 12-18 novembre 2011 Fiscalmente I chiarimenti dell’Agenzia delle Entrate sulle condizioni per cui è possibile Agevolazione prima casa rinuncia senza sanzioni R inunciare all’agevolazione “prima casa” è possibile – senza il pagamento di sanzioni – se il richiedente non riesce a trasferire la residenza nel comune in cui è situato l’immobile entro il termine di diciotto mesi dalla data dell’atto di acquisto dell’abitazione. Questa opportunità è concessa, come chiarisce la recentissima risoluzione /E dall’Agenzia delle Entrate, perché l’acquirente si impegna al trasferimento mediante una semplice dichiarazione di intenti sottoscritta all’atto di acquisto dell’immobile. Il contribuente potrà, quindi, rinunciare al beneficio quando la “dichiarazione resa in atto” non attiene alla sussistenza delle altre condizioni necessarie per fruire dei benefici (es.: impossidenza di una abitazione sita nel medesimo comune dell’immobile che si intende acquistare, novità nella fruizione dell’agevolazione e residenza nel comune in cui è sito l’immobile). Pertanto non è possibile rinunciare volontariamente all’agevolazione nel caso in cui i requisiti, che il contribuente ha dichiarato di possedere al momento dell’acquisto, risultino assenti. In tal caso, infatti, la dichiarazione di essere nelle condizioni che legittimano la fruizione del beneficio, fatta al momento della compravendita, risulterebbe “mendace”. 18 mesi per richiedere la revoca La dichiarazione dell’acquirente di voler stabilire la residenza nei diciotto mesi è prevista dalla legge a “pena di decadenza” dall’agevolazione. Il mancato trasferimento nel termine dei diciotto mesi comporta, quindi, la perdita dell’agevolazione. La decadenza si verifica alla scadenza del diciottesimo mese dalla data dell’atto. Prima di tale scadenza, infatti, il contribuente risulta ancora nei termini per adempiere all’impegno preso. Entro diciotto mesi dall’atto di acquisto dell’immobile è, quindi, possibile rinunciare all’agevolazione “prima casa” senza incorrere nell’applicazione di sanzioni. E non essendo ancora decorsi i termini, al contribuente non può essere “imputato” il mancato adempimento dell’impegno a trasferire la propria residenza nel nuovo comune. È, invece, esclusa – come detto – la possibilità di rinuncia per il soggetto acquirente che abbia reso la dichiarazione di possedere i requisiti prescritti dalla norma di cui alla Nota II-bis). Come ottenere la revoca L’acquirente che non intende adempiere all’impegno assunto in atto “è tenuto a presentare una apposita istanza” all’ufficio presso il quale l’atto è stato registrato. Con tale atto revoca la dichiarazione d’intenti a suo tempo manifestata di volere trasferire la propria residenza nel comune nel termine di diciotto mesi dall’acquisto. Contestualmente deve richiedere la riliquidazione dell’imposta assolta in sede di registrazione. Tale istanza deve essere presentata sia nel caso in cui l’atto per il quale si sia fruito delle agevolazioni “prima casa” sia stato assoggettato ad imposta di registro che per quelli assoggettati ad IVA. A seguito della presentazione dell’istanza, l’ufficio procederà alla riliquidazione dell’atto di compravendita ed alla notifica di apposito avviso di liquidazione dell’imposta dovuta oltre che degli interessi calcolati a decorrere dalla data di stipula dell’atto di compravendita. Mentre – come statuito dall’Agenzia delle Entrate – non si applica la sanzione pari al per cento di cui all’art. , quarto comma, della Nota II -bis) allegata al TUR. Ciò in quanto, entro il termine di diciotto mesi dalla data dell’atto non può essere addebitato al contribuente il mancato adempimento dell’impegno assunto, cui consegue la decadenza dall’agevolazione. Decadenza Decorso il termine di diciotto mesi dalla data dell’atto, senza che il contribuente abbia provveduto a trasferire la residenza o a presentare all’ufficio dell’Agenzia l’istanza, con la quale revoca la dichiarazione di intenti di cui sopra, si verifica la decadenza dall’agevolazione “prima casa” fruita in sede di registrazione dell’atto e si applicano le sanzioni. La richiamata Nota II-bis), nell’attuale formulazione, prevede, infatti, che in caso di decadenza dal regime di favore fruito per le cessioni di case di abitazione “non di lusso” assoggettate all’IVA, “ ... l’ufficio dell’Agenzia delle entrate presso cui sono stati registrati i relativi atti deve recuperare nei confronti degli acquirenti la differenza fra l’imposta calcolata in assenza di agevolazioni e quella risultante dall’applicazione dell’aliquota agevolata…”, nonché irrogare la sanzione amministrativa pari al per cento della differenza medesima. Ne consegue, quindi, che a seguito della decadenza dal regime di favore, l’acquirente dovrà corrispondere un importo pari alla differenza tra l’IVA calcolata con l’aliquota applicabile in assenza di agevolazione e quella agevolata, oltre che gli interessi calcolati a decorrere dalla data di stipula dell’atto. Il contribuente sarà, inoltre, tenuto al pagamento della sanzione amministrativa stabilita nella misura del per cento di detto importo. EMILIA CIMINIELLO CHIARA DAMMACCO a cura di Giuseppe Ciminiello FiscoinAula I contribuenti che possiedono una “posizione” aperta con il Fisco, e vogliano avvalersi di una dilazione delle somme iscritte a ruolo, hanno la possibilità di richiedere ad Equitalia spa il rateizzo del proprio debito. Tanto a condizione che il contribuente che ne faccia richiesta versi in uno “stato di temporanea situazione di obiettiva difficoltà economica”. Concetto quest’ultimo del tutto avulso dalla diversa nozione di “indigenza”. Per tal motivo le indicazioni dell’Ente della riscossione, contenute nella direttiva / , secondo cui per concedere una dilazione alle persone fisiche per debiti superiori a . , euro occorre la presentazione della c.d. certificazione ISEE, sono illegittime. La certificazione, infatti, è stata introdotta dal nostro legislatore per poter valutare la situazione economica di cittadini che vogliano accedere a prestazioni sociali agevolate ed è finalizzata, dunque, ad appurare l’eventuale stato di indigenza e non una “temporanea difficoltà finanziaria”. Il chiaro principio è stato recentemente stabilito dalla Debiti con Equitalia, per rateizzare non occorre la certificazione “I.S.E.E.” Commissione Tributaria Provinciale di Torino (Pres. Calvo Rel. Manni), chiamata a pronunciarsi sul diniego di rateizzo che l’Ente della riscossione aveva opposto ad una contribuente piemontese. Il fatto Con specifico ricorso (notificato il . . ) la sig.ra A.G. impugnava il provvedimento di rigetto dell’istanza di rateazione notificatole da Equitalia Nomos spa il . . . Con il provvedimento impugnato Equitalia aveva negato la rateazione di una cartella di pagamento, di importo superiore a . Euro, presentata dalla contribuente ai sensi dell’art. , DPR / . Richiesta era stata rigettata in quanto non corredata dalla certificazione ISEE ed in quanto risultavano rate scadute e non pagate in relazione ad una rateazione precedentemente concessa. In sede di giudizio, inoltre, Equitalia eccepiva l’inammissibi- lità del ricorso per essere stato presentato oltre i termini di cui / . L’ecceall’art. DLgs zione è stata però ritenuta infondata dai giudici piemontesi. Secondo la ricostruzione Equitalia, infatti, il provvedimento di rigetto era stato comunicato in data . . tramite fax alla consulente della ricorrente che era stata incaricata della presentazione dell’istanza. Conseguentemente, il ricorso, spedito il . . (rectius . . n.d.r.), sarebbe risultato tardivo. Dalla documentazione prodotta dalla ricorrente, tuttavia, era emerso che il provvedimento di diniego, pur anticipato via fax, era stato spedito per raccomandata in data . . , sempre presso lo studio della consulente, che l’aveva ricevuto solo in data . . . Da quanto sopra se ne è dedotto che, in verità, Equitalia non aveva mai ritualmente notificato il provvedimento alla parte; infatti, la consulente era stata incaricata di presentare l’istanza, ma la contribuente non aveva eletto domicilio presso la stessa. La notifica, quindi, per essere validamente eseguita, avrebbe dovuto essere inviata alla residenza della contribuente, secondo le modalità previste per legge. La contribuente, avendo interesse alla decisione della controversia, aveva comunque inteso sanare il vizio di notifica di cui sopra presentando ugualmente il ricorso, ma il dies a quo per valutare la tempestività del ricorso non poteva certo essere la data del fax, non avendo quest’ultimo alcun valore legale, chiariscono i giudici. La data di notifica valida è stata ritenuta quella del . . , data di ricezione della raccomandata da parte della consulente, raccomandata che costituisce invece modalità prevista dal legislatore per la notifica degli atti dell’agente della riscossione DPR / ). alla luce (art. di tanto il Collegio, superando una questione tutt’altro che marginale, ha concluso per la tempestività del ricorso proposto avverso il diniego. Nel merito, smentito documentalmente che alla data del provvedimento di diniego di cui trattasi la sig.ra G. fosse in debito per dilazioni precedentemente accordate, i giudici tributari sono passati all’esame della “legittimità della richiesta da parte dell’agente della riscossione della certificazione ISEE a corredo dell’istanza di rateazione”. Sul punto osservano, condivisibilmente, i giudici “l’art. DPR / non stabilisce alcunché, limitandosi a richiedere che sussista una “temporanea situazione di obiettiva difficoltà”. Equitalia ha invece emanato in proposito la direttiva del . . con la quale distingue i debiti fino a€ . , , per i quali non si prevede la necessità di alcuna allegazione probatoria a corredo dell’istanza di rateazione, da quelli di importo superiore, per i quali invece è richiesta la produzione della certificazione ISEE. Come è noto, è stato spiegato, tale certificazione ha per fine quello di valutare la situazione economica dei soggetti che richiedono prestazioni sociali agevolate (asili nido, mense scolastiche, ecc.), cioè la situazione di indigenza, fine che esula completamente da quello del rateizzo in parola. La concessione della rateazione, infatti, sulla base della norma sopraindicata non postula affatto una situazione di indigenza, ma la difficoltà, temporanea, a far fronte al debito in unica soluzione, situazione che va valutata con riferimento a ben altri parametri, quali l’entità del debito con riferimento al reddito del debitore. La pretesa di Equitalia di ottenere la certificazione ISEE, a fronte dell’inutilità della stessa ai fini della valutazione richiesta dalla predetta norma, ha concluso il Collegio, “è pertanto ingiustificata ed eccessivamente gravatoria nei confronti del contribuente”. Il ricorso, quindi, è stato ritenuto fondato con conseguente annullamento dell’atto impugnato. LE SCADENZE FISCALI MARTEDÌ NOVEMBRE Termine per la registrazione anche cumulativa sul libro dei corrispettivi, da parte dei soggetti esercenti il commercio al minuto, delle operazioni effettuate in ottobre e risultanti dagli scontrini fiscali o dalle ricevute fiscali. Annotazione, sul registro IVA degli acquisti, del documento riepilogativo relativo alle fatture di ammontare unitario inferiore a € emesse e ricevute in ottobre. Emissione e registrazione delle fatture diffe- rite relative ai beni consegnati o spediti in ottobre, risultanti da Ddt o altro documento equivalente, con l’indicazione della data e del numero dei documenti cui si riferiscono e riepilogative di tutte le cessioni poste in essere fra due soggetti. MERCOLEDÌ NOVEMBRE Versamento, da parte dei contribuenti mensili, dell’IVA relativa al mese di ottobre (cod. tributo ) e, da parte dei contribuenti trimestrali, dell’IVA relativa al terzo trimestre (cod. tributo ). Versamento delle ritenute operate nel mese di ottobre sui redditi di lavoro dipendente e assimilati, di lavoro autonomo, sulle provvigioni, anche dai curatori fallimentari e dai commissari liquidatori, e da parte degli amministratori di condominio. Versamento della terza rata trimestrale dei contributi INPS dovuti sul minimale da parte degli iscritti alle gestioni artigiani e commercianti. Termine per la comunicazione dei dati delle dichiarazioni d’intento ricevute in ottobre. MERCOLEDÌ NOVEMBRE Termine per il versamento dell’intera somma dovuta, da calcolare sulla base del valore della lite, a mezzo mod. F per la definizione agevolata delle liti pendenti alla data del ° maggio . Le liti devono avere per oggetto atti impositivi o atti di irrogazione sanzioni e il valore della singola controversia non deve superare l’importo di € . . Chi va&Chi viene Partenze da BARI Destinazione Compagnia Part. Arr. Berlino TXL Airberlin Ryanair Ryanair Ryanair Alitalia Alitalia Bologna Ryanair Ryanair Ryanair Ryanair Ryanair Ryanair W!ZZ Bucarest W!ZZ W!ZZ Budapest W!ZZ Ryanair Cagliari Ryanair Ryanair blu express Catania blu express germanwings Colonia germanwings germanwings Ryanair Dusseldorf Weeze Ryanair Ryanair Ryanair Ryanair Ryanair Francoforte Hahn Ryanair Ryanair Ryanair Ryanair Ryanair Genova Ryanair Ryanair Ryanair Londra Stansted Ryanair Ryanair Ryanair Ryanair Ryanair Ryanair Madrid Ryanair Ryanair Ryanair Ryanair Malta Ryanair Ryanair Alitalia Alitalia Alitalia Alitalia Alitalia Alitalia Alitalia Alitalia Alitalia Alitalia Alitalia Alitalia Alitalia Alitalia Alitalia Alitalia Alitalia Alitalia Alitalia Alitalia Alitalia Milano Lin Alitalia Alitalia Alitalia Alitalia Alitalia Alitalia Alitalia Alitalia Alitalia Alitalia Alitalia Alitalia Alitalia Alitalia Meridianafly Alitalia Alitalia Alitalia Alitalia Alitalia Alitalia Alitalia Alitalia Easyjet Easyjet Easyjet Milano MXP Easyjet Alitalia Easyjet Alitalia Easyjet Ryanair Ryanair Ryanair Ryanair Ryanair Ryanair Ryanair Ryanair Milano Orio Ryanair al Serio Ryanair Ryanair Ryanair Ryanair Ryanair Ryanair Ryanair Ryanair Lufthansa Monaco Airberlin Airberlin bluexpress Palermo bluexpress bluexpress Ryanair Ryanair Parigi Beauvais Ryanair Ryanair Ryanair Ryanair Pisa Ryanair Ryanair Ryanair W!ZZ Praga W!ZZ Ryanair Ryanair Ryanair Roma CIA Ryanair Ryanair Ryanair Alitalia Alitalia Alitalia Alitalia Alitalia Alitalia Alitalia Alitalia Roma FCO Alitalia Alitalia Alitalia Alitalia Alitalia Alitalia Alitalia Alitalia germanwings Stoccarda germanwings Timisoara Carpatair Belleair Belleair Tirana Belleair Ryanair Alitalia Ryanair Alitalia Alitalia Alitalia Alitalia Torino Alitalia Alitalia Ryanair Ryanair Ryanair Ryanair Ryanair Ryanair Ryanair Ryanair Treviso Ryanair Ryanair Ryanair Valencia Ryanair Ryanair Ryanair Ryanair Ryanair Ryanair Venezia Alitalia Alitalia Alitalia Alitalia Ryanair Verona Air Italy Air Italy Ryanair Ryanair : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : Frequenza M V L MM G V S L MM G V S D L MM G V S D L MM G V S S L L S L V D L V M M M S L M V S L M V D D M D V M S G L S S M S M G L L M V D D L M V S S M S S G G S L S S S M L MM G V L MM G V L MM G V S L MM G V L MM G V L MM G V S D L G D MM V S L MM G V S D MM G S V S L MM G V D D L MM G V D L MG V M S D L MG V D LM MG V D L MM G V D L MM G V D LM G V M V S L MM G V D S L MM D L MM G V D MM G V S D L MM G V D L MM G V D D L MM G V L M GV L MM G V L MM G V S D S L MM G V L MM G V D L M V D S S L MM G V D L MM L MM G V S D MM G V S S S G S M V S S L MM G MM G D S L L MM G V L MM G V S D D L MM G V S D S L D D M G G L M V S D S D L V L M V M G S M G S D M D M D L MM G V S D MM G V S S S L MM G V S D L MM G V S D L MM G V S L MM G V S L MM G V S L MM G V S L MM G V S D L MG V M L M D L MG V L MM G V S D MM G V S L MM G V S D L MM G V S D L D MM G V S D V L M V L MM S V G S S L M G L MM G V L MM V L MM G V L MM G V D S M M L V D L V D L M V L M V V S M G D D M G S L M V V S M G D L MM S V D G D da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da D da D da L M V da L M M G V S D da L MM G V S Note da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a nota / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a nota / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / / / / / / / / / a a a a a / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / helvetic Zurigo ORARI IN VIGORE dal / / al / / Note: ) La frequenza del volo FR Bari-Madrid è cancellata dal / / al / / . ) Il volo FR Bari-Fiumicino è cancellato il giorno / / / / / / / Arrivi a BARI Destinazione Compagnia Part. Arr. Frequenza Airberlin Airberlin Ryanair Ryanair Ryanair Alitalia Alitalia Bologna Ryanair Ryanair Ryanair Ryanair Ryanair Ryanair W!ZZ Bucarest W!ZZ W!ZZ Budapest W!ZZ Ryanair Ryanair Cagliari Ryanair blu express Catania blu express germanwings germanwings Colonia germanwings Ryanair Dusseldorf Weeze Ryanair Ryanair Ryanair Ryanair Ryanair Francoforte Hahn Ryanair Ryanair Ryanair Ryanair Ryanair Genova Ryanair Ryanair Ryanair Londra Stansted Ryanair Ryanair Ryanair Ryanair Ryanair Ryanair Madrid Ryanair Ryanair Ryanair Ryanair Malta Ryanair Ryanair Meridianafly Alitalia Alitalia Alitalia Alitalia Alitalia Alitalia Alitalia Alitalia Alitalia Alitalia Alitalia Alitalia Alitalia Alitalia Alitalia Alitalia Alitalia Alitalia Alitalia Milano Lin Alitalia Alitalia Alitalia Alitalia Alitalia Alitalia Alitalia Alitalia air italy air italy air italy Alitalia Alitalia Alitalia Alitalia Alitalia Alitalia Alitalia Alitalia Alitalia Alitalia Alitalia Easyjet Easyjet Easyjet Milano MXP Easyjet Alitalia Easyjet Alitalia Easyjet Ryanair Ryanair Ryanair Ryanair Ryanair Ryanair Ryanair Ryanair Milano Orio Ryanair al Serio Ryanair Ryanair Ryanair Ryanair Ryanair Ryanair Ryanair Ryanair Lufthansa Airberlin Monaco Airberlin bluexpress bluexpress Palermo bluexpress Ryanair Ryanair Parigi Beauvais Ryanair Ryanair Ryanair Ryanair Ryanair Pisa Ryanair Ryanair W!ZZ Praga W!ZZ Ryanair Ryanair Ryanair Roma CIA Ryanair Ryanair Ryanair Alitalia Alitalia Alitalia Alitalia Alitalia Alitalia Alitalia Alitalia Alitalia Alitalia Alitalia Alitalia Alitalia Roma FCO Alitalia Alitalia Alitalia Alitalia Alitalia Alitalia Alitalia Alitalia Alitalia Alitalia Alitalia Alitalia Alitalia Stoccarda germanwings germanwings Timisoara Carpatair Belleair Belleair Tirana Belleair Alitalia Ryanair Alitalia Alitalia Alitalia Alitalia Torino Alitalia Alitalia Ryanair Ryanair Ryanair Ryanair Ryanair Ryanair Ryanair Ryanair Ryanair Treviso Ryanair Ryanair Ryanair Ryanair Valencia Ryanair Ryanair Ryanair Ryanair Alitalia Alitalia Venezia Alitalia Ryanair Ryanair Alitalia Ryanair M Berlino TXL Verona Air Italy Air Italy Ryanair Ryanair : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : / V L MM G V S L MM G V S D L MM G V S D L MM G V S S L S L L V D L V M M S M L M V S L M V D M D D V M S G L S S M M S L G L M V D D S S M L M V S S G G S L S S S M L MM G V D L MM G V L M L MM G MM G V S L MM G V D D L MM G V D L MG V M S L MG V D LM MG V D L MM G V D L MM G V D LM G M V S V L MM G V D S LM D L MM G V D MM G V S D L MM G V D L MM G V D L MM G V D L MM G V S D D L MM G V S L L MM G V S L MM G V D LM GV D L MM G V D L MM G V D L MM G V S D S L M V D L MM G V D L MM G V S S L MM G V D L MM G S S G L MM G V S D MM G V S M V S S MM G L MM G D S L L MM G V L MM G V S D D L MM G V S D S L D D M G G L M V S D S D L V L M V M G S M G S D M D M D L MM G V S D MM G V S S S L MM G V S D L MG V L MM G V L MM G V L MM G V S D M S D L MM G V L MG M V L G L M L MG V M D L MM G V S D MM G V S L MM G V S D L MM G V S D L D MM G V S L MM G V D L MM G V D L MM G V D L MM G V S D D V L M V L MM S V G S L S L MM G V L MM V L MM G V L MM G V D S M G M M L V D L V D L M V L M V V S M G D D M G S M G L M V V S L MM S V D M G D G D da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a / a nota / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / a / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / da / / a / D da / / a / D da / / a / L M V da / / a / L M M G V S D da / / a / L MM G V S Note da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da da helvetic Zurigo ORARI IN VIGORE dal / / al / Note: ) La frequenza del volo FR Bari-Madrid è cancellata dal / / al / / . ) Il volo FR Bari-Fiumicino è cancellato il giorno / / / / / / / Partenze da BRINDISI Destinazione Compagnia Part. Arr. Bologna : Ryanair : : Ryanair : : S da Ryanair : : M G S da / / a / / Ryanair : : M G S da / / a Ryanair : : Ryanair : : Ryanair : : Ryanair : : : Girona Barcellona Londra Stansted : : : : Milano Lin Milano MXP Milano Orio al Serio Monaco Pisa Roma CIA Roma FCO Torino Treviso Venezia Verona Zurigo : : Easyjet : : Easyjet : : Ryanair : : Ryanair : : Ryanair : : Ryanair : : Ryanair : : Ryanair M / / a / / Ryanair : : D da / / a / / Ryanair : : / / a L V M V / / L M S M M M M G S da / / a / / M G S da / / a / / a / / / / a / / nota da / / a / / Ryanair : : M Ryanair : : Ryanair : : da / / a Ryanair : : / / / / a / / da / / a / / da / / a / / da / / a da / / a nota / / a nota D da / / a / / / / / / Ginevra / / da / / a / / Girona Barcellona S da / / a / / S da / / a / / G da : : L / / a / / : : : / / / / Alitalia : : Alitalia : : Alitalia : : Easyjet : : Easyjet : : Easyjet : : Air One : : da / / a da / / a nota L M M G V S D da / / a da / / a S nota L M M G V D da / / a / a S da / nota da / / a L MM G V nota da / / a D nota S da / / a L L MM G V S L L MM G V GV Ryanair : : Ryanair : : L MM G V MM G V D da da D da da / / a : Ryanair : : Ryanair : : Ryanair : : Ryanair : : / / a / / Ryanair : : S da / / a / / da / / a / / Ryanair : : S da / / a / / da / / a / / Ryanair : : S da / / a / / da / / a / / / / : : Ryanair : : Ryanair : : da / / a / / Ryanair : : da / / a Ryanair : : da / / a / / Ryanair : : Ryanair : : Ryanair : : da / / a / / Ryanair : : V D da / / a / / Ryanair : : L V D da / / a / / L M G da D da L / / a / / / / a / / da / / a / / S V da / / a da L / / / / a / / da / / a / / : : L MM G V S da / / a / / Ryanair : : L MM G V S da / / a / / Ryanair : : Ryanair : : Ryanair : : D da S L MM G V da / / a / / / / a / / Ryanair : : : : Alitalia : : L M M G V S D da / / a / / Alitalia : : L M M G V S D da / / a / / Alitalia : : L M M G V S D da / / a / / Alitalia : : Alitalia : : L Alitalia : : L M M G V S D da L S D da M da da / / / / a / / da / / a / / S da D da S / / a / / / / a / / Ryanair : : M G : : M G da / / a : : G da G da / / / / a / / Ryanair : : : : D da Ryanair : : D da / / a / / Ryanair : : L V da / / a Ryanair : : L V da Ryanair : : M da / / a Ryanair : : M da / / a / / Alitalia : : : D da M S G Ryanair : : L V Airberlin : : L V helvetic : : V / / a / / / / a / / / / / / / / a / / Isole Tremiti Alidaunia : : Alidaunia : : Alidaunia : : / / a / / da / / a / / Verona da / / a / / da / / a / / D da / / a / / Note L M M G V S D da / / a / / / a / / M M G S D da / nota da / / a / / L V nota / ORARI IN VIGORE dal / / al / Note: ) Scalo Vieste : / : . ) I voli pomeridiani varieranno dal / / Venezia da / / a / / D da Partenze da FOGGIA Frequenza Treviso / / a / / ORARI IN VIGORE dal / / al / / Note: ) Il / il volo parte alle . ;dal / al / e dal / al / nonchè dal / al / non opera il martedì e il giovedì. ) Non opera i giorni / , / , / . ) Non opera il / ) Il volo non opera i giorni / , / , / ) Il giorno / parte alle . ; ) Il volo non opera i giorni / , / e / ; ) Il giorno / il volo parte alle . ; il / il volo parte alle . ; i giorni / e / il volo parte alle . ) Il volo non opera dal / al / . Destinazione Compagnia Part. Arr. Torino da / / a / / Ryanair : Roma FCO / / a / / Ryanair Ryanair Roma CIA / / / / a Ryanair : : Airberlin : : Airberlin : : Ryanair : : Ryanair : : Ryanair : : Zurigo da / / a / / V G M M S M / / da / / a / / S D da / / a / / da / / a / / da / / a / / da / / a / / da / / a / / V D da / / a / / V D da / / a / / G da D da L / / a / / / / a / / da / / a / / M G L S V da / / a / / da / / a / / : : Ryanair : : Ryanair : : L MM G V S Ryanair : : L MM G V S Ryanair : : D da Ryanair : : S D da Ryanair : : Ryanair : : Ryanair : : Ryanair / / a / / S D da / / a Ryanair : Pisa da / / a / / Ryanair : Monaco da / / a / / da / / a L / / a / / Ryanair : S / / a / / / / a / / : S M da G / / a / / Alitalia Ryanair Milano Orio al Serio / / D da Ryanair / / / / S D da : / / / / a da M : / / / / a / / da / / a da M : / / / / a / / S : : D da / / S : : GV / / : : : / / / / / / : : Ryanair da / / a / a D da / nota da / / a nota da / / a L MM G V nota D da / / a nota S da / / a D da G S S L MM G V : Ryanair Ryanair : : Ryanair Ryanair : : S V M : Easyjet S M L : : : : Ryanair : : : : / / Ryanair : : Alitalia Alitalia Alitalia / / a / / Ryanair : da / / a / / da / / a / / nota L M M G V S D da / / a / / / / a / / S Ryanair da D da : Airberlin G L L MM G V S MM G V : Airberlin L : L MM G V Ryanair L : : da / / a / / : : : da / / a : : / / da / / a / / : S Ryanair : Alitalia da / / a : S : : Ryanair S G Ryanair : : Ryanair M L Ryanair : Ryanair : / / / / : : : : da / / a / / a / / / / a : : : Ryanair / / S D da / / a Milano MXP / / Ryanair Ryanair Ryanair M L / / Ryanair L : / / / / a / / L MM G V : : : / / / / da : Ryanair : Ryanair M : da / / a : : da / / a da / / a nota / / a nota D da / / a / / da : S : : : S : : Ryanair : Ryanair M Air One : Ryanair Ryanair L Air One / / / / a / / Ryanair M : : da M : : / / a / / : S : : : Easyjet / / a / / da Air One : : : Easyjet / / a da M : : : Ryanair da V M : : : : da / / a / / : : : / / : / / / / a / / V : Ryanair Ryanair Milano Lin / / / / : : : D da L / / / / / / a / / da / / a Easyjet Ryanair Ryanair / / / / Londra Stansted : Ryanair Ryanair da M Easyjet D da / / a S Ryanair Brussels Charleroi da : : / / a : : Alitalia : S da : Ryanair : / / a / / : da / / a / / : / / a / / : Bologna : Note da D da Ryanair G Air One V Ryanair / / L Air One Frequenza Ryanair da M M 23 Arrivi a BRINDISI Destinazione Compagnia Part. Arr. da da D da : Ryanair Ryanair Ryanair Ginevra V Note : Ryanair Brussels Charleroi Frequenza Ryanair 12-18 novembre 2011 M D da / / a / / M D da / / a / / L MM G V da / / a / / da / / a / / / / a / / / / a / / da / / a / / S D da / / a S / / da / / a / / Alitalia : : L M M G V S D da / / a / / Alitalia : : L M M G V S D da / / a / / Alitalia : : Alitalia : : M L da / / a / / da / / a / / Alitalia : : L M M G V S D da / / a / / Alitalia : : L M M G V S D da / / a / / Ryanair : : L da / / a / / Ryanair : : Ryanair : : Ryanair : : M S M da D da G S / / a / / / / a / / da / / a / / Ryanair : : G da / / a Ryanair : : G da Ryanair : : G da / / / / a / / / / a / / Ryanair : : D da Ryanair : : D da / / a / / Ryanair : : L Ryanair : : L Ryanair : : M M Ryanair : : Alitalia : : Alitalia : : / / a / / V da / / a V da / / a / / da / / a da / / a / / D da / / a / / M S Ryanair : : Ryanair : : Ryanair : : L V Airberlin : : L V helvetic : : G / / / / da / / a / / D da / / a / / da / / a / / da / / a / / da V / / a / / D da / / a / / ORARI IN VIGORE dal / / al / / Note: ) Il giorno / arriva alle ore . ; dal / al / e dal / al / nonchè dal / al / non opera il martedì e il giovedì ) Non opera i giorni / , / e / . ) Non opera il / ) Non opera i giorni / , / , / ) Il giorno / parte alle . ; ) Il volo non opera i giorni / , / , / ; ) Il giorno / parte alle . ; il / il volo parte alle . ; i giorni / e / il volo arriva alle . . Partenze da FOGGIA Destinazione Compagnia Part. Arr. Isole Tremiti Alidaunia : : Alidaunia : : Alidaunia : : Alidaunia : : Frequenza MM G L V MM G L ORARI IN VIGORE dal / / al / / Note: ) I voli pomeridiani varieranno dal / / S D da da Note / / a / / a nota / a S D da / nota / a S da / nota / / / / / / / /