Sociologia generale - Corso specialistica educatori professionali - Elisabetta Garbarino
Sociologia generale
Educatori professionali
Anno Accademico 2007/2008
Sociologia e scienze sociali
L’organizzazione della società
Devianza, criminalità e controllo sociale
Il processo di socializzazione ...............................................................................
Identità e globalizzazione
Il welfare state in una società globalizzata
Connessione tra:
La comunicazione e i mass media
Un approfondimento sulla condizione giovanile e sulla comunicazione sistema
sanitario-giovani
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Sociologia e scienze sociali1
Sociologia e scienze sociali ...................................................................................................................
Cultura ............................................................................................................................................. 2
Scienze della natura ......................................................................................................................... 3
Scienze della cultura ........................................................................................................................ 3
Paradigma dell’azione e paradigma della struttura.......................................................................... 4
Cultura
complesso di tutti quei comportamenti umani che non si possono spiegare solo sulla base delle leggi
‘della natura’, perché nascono
• Non solo dall’insieme dei movimenti fisici e stati biologici
• M a anche dai suoi pensieri
o Dalle sue intenzioni
o Dai suoi desideri
o Dalla sua volontà
• E’ tutto ciò che prodotto dello spirito umano
• Abitudini consolidate d ogni gruppo sociale
• Regole scritte
• Divertimenti
• Ecc
Istinto
Apprendimento
elementi innati
socializzazione
La cultura consiste
• nei valori che i membri di un dato gruppo condividono
• nelle norme che rispettano
• nei beni materiali che producono
La cultura si riferisce all’intero modo di vita di una società
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Cultura
modo
vita dei
membri
diwish
una società
Società
sistema di interrelazioni che unisce gli individui che condividono una medesima cultura
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S cienze della natura
studiano i fenomeni della natura (applicazione metodo ben preciso, basato fondamentalmente su
rilevazione dei dati per mezzo di strumenti o esperimento e interpretazione dei dati così rilevati
attraverso teorie che fanno largo uso di calcoli matematici e della spiegazione causale)
S cienze della cultura
scienze sociali: discipline molto diverse fra loro (psicologia, sociologia, economia, storia, politologia e
antropologia culturale) accomunate dal fatto di avere come oggetto di studio l’agire umano
Le scienze sociali2
DISCIPLINA
PSICOLOGIA
PSICOLOGIA
SOCIALE
STORIA
ECONOM IA
SCIENZA POLITICA
PERIODO
DI OGGETTO
DI
NASCITA
STUDIO
Seconda metà sec XIX Attività
psichica,
personalità
e
comportamento
dell’individuo isolato
Inizio sec XX
Attività
psichica,
personalità
e
comportamento
del
singolo individuo nel
contesto di un gruppo
sociale
Antichità
Singoli
eventi
o
processi
di
trasformazione sociale
avvenuti nel passato
Secolo XVIII
Produzione,
distribuzione
e
consumo di beni e
servizi in una società
PRINCIPALI
M ETODOLOGIE
o Osservazione
o Esperimenti
di
laboratorio
o Intervista clinica
o Osservazione
o Esperimenti
di
laboratorio
o Test e questionari
o Analisi
documenti
dei
o Analisi
statistiche
o Osservazione
delle
Fine del secolo XIX Processi
di o Analisi
(importanti precursori distribuzione
e
di
statistiche
fin dal sec X VI)
esercizio del potere in o Osservazione
una società
o Inchieste
delle
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ANTROPOLOGIA
Seconda
metàwish
sec XIX
Comportamenti
o Osservazione
CULTURALE
individuali e collettivi,
partecipante
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La sociologia si interessa della società, vale a dire dell’insieme delle relazioni e dei comportamenti
umani all’interno di una collettività che occupa un certo territorio. Oggetto è il comportamento
dell’uomo visto nel contesto degli altri uomini con cui egli entra quotidianamente in contatto.
OGGETTO
La società e le istruzioni
Il comportamento collettivo
PROBLEMA Come è possibile la società?
Come è possibile che gli individui si assoggettino alle norme?
M ETODO
Ricerca di conoscenze oggettive attraverso metodi codificati
empirica
di rilevazione
Paradigma 3 dell’azione e paradigma della struttura
AZIONE
STRUTTURA
Punto
di Ruolo svolto dall’individuo sulle sue Forza intrinseca delle regole istituite
attenzione
motivazioni e sulle azioni
quindi sui modi in cui le regole si
concretizzano (istituzioni e strutture
stabili)
Società
Prodotto azioni e interazioni dei Qualcosa di più della sommatoria delle
soggetti
azioni
Obiettivo
Studiare il comportamento individuale Studiare i fenomeni sociali in quanto tali,
sociologia
quando
questo
si svolge
in cioè in quanto fenomeni collettivi
interrelazione col comportamento di
altri individui
Fenomeni
Prodotto, risultato delle molteplici Considerati nella loro globalità (gruppo,
sociali
azioni dei soggetti
istituzione, organizzazione)
Regole che l’individuo segue
Regole/norme Costruite dai soggetti
Predefinite e predeterminate
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AZIONE
Prodotto dell’interazione tra individui;
esiste solo nella misura in cui i
membri ne riconoscono l’esistenza
Ciò che determina una consuetudine
(un pezzo di ordine sociale) non è
tanto l’esistenza di regole quanto la
percezione soggettiva degli individui
STRUTTURA
Rende possibile il funzionamento stesso
della società
M antenimento ordine sociale e Difesa
ordine precostituito
o Norme sociali (scritte o usanze)
Insieme
di
regole
sociali
oggettivamente date, ma come il
processo di interazione tra i vari
soggetti, dove è rilevante non solo ciò
che ciascuno pensa, ma anche ciò che
gli altri ritengono che lui pensi
M utamento
Cause “culturali”: cambiamento:
sociale
o nelle conoscenze
(Alterazione
o nei valori
nel corso del
o nei modi di espressione propri
tempo
delle
di una certa società
strutture sociali
e dei modelli di M utamento come processo attraverso
comportamento cui viene trasformato un ordine sociale
ammessi dalla che i membri non ritengono più
società)
adeguato alle loro esigenze
La società è concepita come una struttura
che tende a conservare e perpetuare il
proprio stato di equilibrio
Ordine sociale
Cause
“strutturali”,
come
cambiamenti
o nell’ambite fisico
o nella popolazione
grandi
M utamento come un processo di
assestamento attraverso cui l’ordine
sociale stesso tende a modificarsi per
acquisire una configurazione più stabile e
adeguata alle nuove condizioni strutturali
della società.
Il problema della sociologia è quello di capire come nella società possano coesistere azioni e strutture:
i diversi sociologi accentuano ora l’uno ora l’altro paradigma, senza escludere mai il termine opposto.
Interpretazione sociologica: culturalmente orientata, subisce cioè inevitabilmente l’influsso degli
atteggiamenti, dei valori, delle credenze
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L’organizzazione della società4
L’organizzazione della società ............................................................................................................ 6
Azione sociale.................................................................................................................................. 6
Interazione ....................................................................................................................................... 7
Relazione sociale ............................................................................................................................. 7
Processo di istituzionalizzazione..................................................................................................... 7
Istituzioni......................................................................................................................................... 7
Organizzazioni sociali ..................................................................................................................... 7
Ruolo sociale ................................................................................................................................... 8
Istituzione ........................................................................................................................................ 9
Norme .............................................................................................................................................. 9
Strumenti di controllo .................................................................................................................... 10
Gruppo sociale ............................................................................................................................... 10
Gruppi primari e secondari ............................................................................................................ 10
I gruppi sociali ........................................................................................................................... 11
Le organizzazioni........................................................................................................................... 11
Burocrazia...................................................................................................................................... 11
Stato............................................................................................................................................... 12
Come nascono le strutture sociali .............................................................................................. 12
Istruzione ....................................................................................................................................... 13
Il sistema sociale............................................................................................................................ 17
Il mutamento sociale...................................................................................................................... 17
Comportamento collettivo............................................................................................................. 17
M ovimento sociale......................................................................................................................... 17
M otivi e meccanismi che spingono gli individui a sottostare ai molteplici vincoli (leggi, tradizioni,
usanze) che il vivere in società, in quanto tale comporta.
Le relazioni umane avvengono per lo più nel contesto di forme di comportamento strutturate
La società non è fatta di libere interazioni tra individui isolati, ma è sempre articolata in organizzazioni
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Studiare il carattere strutturato della società, per capire poi, all’interno di tale struttura, in che modo
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Interazione
Sistema di azioni e reazioni reciproche tra due o più individui. L’intera società è fatta di interazioni tra
individui, gruppi, organizzazioni o istituzioni
Quanto l’interazione si ripete, produce un contenuto stabile e tra gli individui coinvolti si forma una
specie di legame, una relazione tale per cui il comportamento dell’uno tiene conto del comportamento
dell’altro.
Relazione sociale
Il rapporto tra due individui che orientano reciprocamente le loro azioni. Attraverso le interazioni si
formano le relazioni sociali (che si riproducono e mutano nel tempo)
Processo di istituzionalizzazione
Tendenza alla cristallizzazione delle relazioni sociali
E’ un processo che sta alla base della formazione di strutture sociali stabili, dette istituzioni
o Ripetizione: cristallizzazione del comportamento di un individuo nel tempo
o Tipizzazione: cristallizzazione di un certo comportamento per tanti individui
Istituzioni
Quando un’azione o un sistema di azioni hanno valore indipendentemente da chi le compie, cioè
quando si oggettivano, essi diventano istituzioni.
Organizzazioni sociali
Dalle relazioni sociali scaturiscono – attraverso il processo di cristallizzazione – dei comportamenti
oggettivizzati da cui hanno origine le organizzazioni sociali
o Comportamenti istituzionalizzati: anziano del villaggio
o Ruoli istituzionalizzati: vigile
o Funzioni istituzionalizzate: stretta di mano
o Rapporti istituzionalizzati: matrimonio
ü
Berger e Luckmann (1966), La realtà come costruzione sociale; trad it. 1969, Bologna,
Il M ulino
Da ripetizione a istituzionalizzazione5
Comportamento
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Ripetizione
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Ruolo sociale
I ruoli svolti dalle persone rappresentano le istituzioni e le rendono visibili
L’istituzionalizzazione dei rapporti sociali crea delle posizioni all’interno della società, ossia dei “posti
sociali” a cui sono collegate delle cose da fare
Collegamento con azioni di competenza e aspettative
Occupare una posizione significa avere delle cose da fare, dei compiti da assolvere (Una posizione in
via teorica può essere occupata da chiunque, basta che abbia certe caratteristiche e competenze)
Il ruolo non dipende dalla persona, ma dalla posizione. Chiunque occupi quella posizione svolgerà
quel ruolo, mentre chi abbandona quella posizione abbandona anche il ruolo ad essa collegato.
Agire nella società non è mai puramente spontaneo o volontario, ma è sempre dettato almeno in parte
dal ruolo che ricopriamo.
Comportamento individui:
o chi sta agendo?
o Qual è la sua storia individuale?
o Di chi è figlio, da dove viene?
o Che ruolo svolge?
o Che posizione ricopre nel contesto delle forme istituzionalizzate della società?
Ruolo = insieme dei comportamenti che ci si attende da una persona in una data società per il fatto che
essa occupa una certa posizione
Un ruolo prevede comportamenti in relazione ai vari tipi di persone che occupano a loro volta
determinate altre posizioni a cui corrispondono altri ruoli.
ü
Goffman
Complessità ruoli:
o non sempre le “cose da fare” sono definite in modo univoco
o pluri ruolo (intreccio e sovrapposizione)
o interazione con molteplici istituzioni e organizzazioni
o le facce di Goffman
o permeabilità con la personalità
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o to
deformazione
professionale
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Istituzione
E’ l’esito del processo di istituzionalizzazione.
Istituzioni sociali sono tutti quei modelli di comportamento che, grazie al processo di ripetizione,
tipizzazione e oggettivizzazione, si sono cristallizzati in ruoli all’interno di una certa società.
E’ un comportamento oggettivato
Esempi
Tabù
M atrimonio
Rito religioso
Buona educazione
Usi e costumi
Linguaggio
E’ una interdizione sacrale (divieto assoluto), un comportamento che si è
istituzionalizzato; ha funzione di stabilizzazione (es incesto: impedisce la
diffusione di malattie che minerebbero la sopravvivenza stessa della società)
Norma oggettiva trasmessa di generazione in generazione come parte
costitutiva di un ruolo svolto in quanto membro di una società.
Carattere vincolante dei comportamenti istituzionalizzati, usanze
universalmente condivise (non sempre se vengono ignorate vengono
sanzionate)
Le istituzioni sociali6
ISTITUZIONE
=
comportamento oggettivato
⇓
Oggettivazione in strutture visibili
⇓
⇓
organizzazioni
Gruppi
primari
⇓
pubbliche
⇓
Scuola
⇓
Private
⇓
Impresa
Famiglia
⇓
Oggettivazione in strutture simboliche
⇓
⇓
⇓
Contenuti
rituali
Linguaggio
culturali
condivisi
⇓
Inno nazionale
⇓
Digiuno
quaresimale
Norme
Contenuto
normativo
delle
istituzioni
norme
cui adeguarsi
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If you sociali:
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o Obbligo giuridico
⇓
Lingua
italiana
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Tipi di regole7
⇒ Consuetudini,
etichetta,
buona
educazione
NORM E
SOCIALI
⇒ Norme morali
Salutare quando si
incontra qualcuno
⇒ Storicamente mutevoli
Disprezzo
dell’omosessualità
⇒ Antropologicamente immutabili
Tabù dell’incesto
Codice
della
strada
⇒ Leggi dello stato
S trumenti di controllo
Sistema di sanzioni
Strumenti per autoregolarsi
La necessità di avere un apparato di sanzioni cresce di pari passo con la crescente spersonalizzazione e
oggettivazione dei comportamenti dovuta al processo di istituzionalizzazione.
Un istituzione è un
o sistema di comportamenti
o che gli individui di una certa società
o percepiscono come vincolanti
o perché, attraverso il processo di istituzionalizzazione,
o si sono irrigiditi in forme stabili di azione e di relazione sociale.
In quanto tali essi formano un impianto di regole di comportamento per i membri di una società.
In quanto impianto di regole, l’istituzione richiede e rende possibile l’aggregazione e il coordinamento
di molteplici individui a formare un gruppo o un’organizzazione sociale.
Gruppo sociale
E’ un insieme di persone che
o interagiscono in modo strutturato
o sentono di appartenere a quel gruppo
o sono percepite dagli altri come appartenenti a quel gruppo
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SECONDARIO: vasto aggregato di persone che hanno tra loro rapporti spersonalizzati e governati da
regole rigidamente strutturate
Un gruppo è tanto più secondario quanto più i rapporti al suo interno si avvicinano alla
standardizzazione e quanto meno implicano un coinvolgimento affettivo.
8
I gruppi sociali
DIM ENSIONI
TIPI DI RUOLI
INTERAZIONI
LEGAM I
PRIM ARI
Piccoli
Flessibili, informali
Dirette, faccia a faccia
Affettivi, emotivi
LEGAM I
Grandi
Rigidi, formali
Indirette spersonalizzate
Strumentali, operativi
Le organizzazioni
Gruppi secondari che si conformano al modello dell’istituzionalizzazione dei comportamenti e della
standardizzazione dei ruoli, perché la struttura organizzativa efficiente e capillare è la loro
caratteristica dominante.
o
o
o
o
Insieme di individui
Che utilizzano opportuni strumenti materiali
Segue condotte impersonali
Al fine di conseguire determinati obiettivi
⇒ Fine collettivo (scopo)
⇒ Rigorosa divisione dei compiti (divisione del lavoro)
⇒ Formale attribuzione dei ruoli (posizioni)
⇓
RAZIONALITA’ DELL’ORGANIZZAZIONE
La cristallizzazione dei comportamenti è guidata dalla riflessione razionale su quale sia il modo più
efficace di ottenere un certo risultato.
I comportamenti non si istituzionalizzano casualmente, in conseguenza di un qualsiasi modo di fare
abituale, ma in funzione dello scopo dato.
Processo di razionalizzazione (Weber): sono sempre di più le azioni e le situazioni soggette ad un
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principio di razionalità
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o Etica dell’obiettività
⇓
Rende calcolabili e prevedibili i comportamenti
S tato
Organizzazione attraverso cui, nella società moderna, viene istituzionalizzato il potere politico
⇒ Burocratizzazione del potere politico
⇒ M onopolio dell’uso della forza
Come nascono le strutture sociali9
Comportamento istituzionalizzato
⇓
Razionalizzazione
⇓
Spersonalizzazione
⇓
BUROCRAZIA
⇓
Istituzionalizzazione del potere
Istituzionalizzazione della produzione
⇓
⇓
STATO
AZIENDA
10
Lo stato
STATO
⇓
Istituzionalizzazione del potere
⇓
Ordine pubblico
Giustizia
Legislazione
Organizzazione di sfere sociali
⇓
Istruzione
Economia
sanità
Lo Stato
o to
è quel
soggetto
che detiene
il monopolio
legittimo della forza fisica (es
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create
PDF. sociale
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this line,dell’uso
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mafia)
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Istruzione
Istruzione
Trasmissione sistematica e formalizzata di conoscenze, abilità, valori (Robertson) da parte di un
apparato specializzato controllato e gestito dallo Stato
4 prerequisiti:
1. la cultura sia utile per l’attività pratica
2. le conoscenze richieste dalla produzione non sono trasmissibili dalla famiglia
3. lo Stato introduce un controllo sociale diretto sui processi di socializzazione
4. legame stretto tra istruzione e mobilità sociale
Trasmissione
La scuola ha una funzione di socializzazione (conservazio-ne/riproduzione)
Sistematica e focalizzata:
§ universale (di massa), fortemente omogenea (definizione curricula formativi), programmi
uguali per tutti, esame focalizzato nei percorsi e nei modi
§ credenzialismo (supposizione di possesso di competenze, credenziali)
§ titolo di studio come stimatore delle capacità dell’individuo.
Valutazione delle capacità professionali del titolo di studio:
sapere
saper fare
saper essere
conoscenze
abilità pratiche
adeguatezza
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scuola
F.P.
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Valori
Trasferimento dei valori dominanti (M arxisti: ideologia dominante)
Oggi non necessariamente: i professori non sempre sono d’accordo con il sistema dominante
Sistema occulto: disciplina; autorità; omogeneizzazione alla classe media; anticipare il destino sociale
Apparato s pecializzato
Non controllato da comunità locali e famiglia (controtendenza dimostrata dai consigli di classe)
Controllato e gestito dallo Stato
Lo Stato comunque: interviene (esami, personale, definizione dei programmi)
Istruzione e disuguaglianze sociali
Nesso tra istruzione e mobilità sociale
Titolo di studio elevato
posizione di prestigio
Una maggiore uguaglianza delle opportunità formative genera una maggiore uguaglianza sociale
(63 unificazione 3ª media – 63 liberalizzazione università)
Istruzione come canale di mobilità sociale
Disoccupazione intellettuale
BOUDON: effetto “soffitto” (concorrenza alle qualifiche inferiori)
BOURDIEU: si sono spostate le posizioni, ma non le distanze tra le posizioni
Mutamento dei criteri di selezione sociale
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Scuola:
è rimasta
di classePDF.
(espansione
nei tecnici
e professionali
La classe sociale: selezione (le scelte di studio, le opportunità di lavoro)
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Bernstein “per poter cambiare il mondo devo saperlo descrivere”
La capacità di estrarsi dal contesto permette di trovare delle alternative
Selezione di classe, di genere, etnica
5)
6)
7)
8)
atteggiamento insegnanti
l’etichettamento e la motivazione (anticipazione destino occupazionale)
esiste anche una segregazione a livello di gruppo dei pari
segregazione territoriale
LA SCUOLA RIPRODUCE LE DISUGUAGLIANZE SOCIALI
Attività terziarie
Preminenze della qualità del “prodotto”: servizio utilizzato nel momento in cui viene erogato (sapere +
saper fare + saper essere)
Formazione professionale
La scuola ha il compito di insegnare il sapere
F.P.
saper fare e saper essere
Inizialmente addestramento professionale (mestiere manuale e socializzazione al lavoro), in seguito
spostamento dalle fasce basse a quelle medie a quelle alte:
a) aumentano i diplomati che non andranno mai a fare un mestiere congruo alla formazione
professionale per l’acquisizione di professionalità diverse o aggiuntive;
b) aumento costante delle competenze professionali richieste dalla formazione professionale per
diplomati e laureati;
c) cambio attività lavorativa riprofessionalizzazione
20 anni fa
Oggi
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I formazione
II livello
10%
60%
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Istruzione
Utilità sociale:
• garantire il successo della democrazia
• risolvere i problemi sociali che una volta erano considerati di competenza della chiesa o della
famiglia
• attivare il controllo della comunità
Funzioni:
•
•
•
•
•
trasmissione culturale
integrazione sociale
sviluppo personale
selezione
innovazione
•
•
•
•
baby sitting
mercato matrimoniale
cultura giovanile
impegno del tempo
manifeste
latenti
Conflitto:
• società delle credenziali
• istruzione e mobilità sociale
Funzionamento interno della scuola:
• struttura formale, burocratica
• competitività/selezione
• profezia che si autoadempie tracking (etichettamento)
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SCUOLA E DISUGUAGLIANZE
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Il sistema sociale
È l’organizzazione delle organizzazioni e delle istituzioni sociali, il tessuto connettivo, ciò che regola
l’agire e l’interagire.
Azione sociale (individuale)
Società come insieme, come sistema di istituzioni e organizzazioni in cui l’individuo può interpretare
dei ruoli che qualche formazione sociale ha già fissato per lui e per chiunque altro si trovi al suo posto.
M ondo vitale: è l’ambiente in cui si svolge l’esistenza quotidiana delle persone. Non lo spazio fisico,
ma uno spazio mentale o culturale costituito dai significati che vengono attribuiti alle cose, alle
situazioni o alle persone.
⇒ È quella parte di mondo in cui ogni individuo agisce e interagisce in modo che gli appare
naturale e scontato
Condivisione del mondo vitale
Questo mondo resta soggetto a continua ristrutturazione
Il mutamento sociale
Alterazione nel corso del tempo dei modelli di organizzazione sociale
Nell’ambito dello spazio personale di ognuno possono nascere spinte verso la messa in discussione dei
comportamenti istituzionalizzati
o Esterni alla società (ad es ambientali)
o Interni: nonostante la tendenza all’irrigidimento, la società è già in se stessa un complesso
sistema di movimenti e contromovimenti attraverso cui ciascun soggetto sociale, sia esso
individuo, gruppo o organizzazione, cerca di cambiarla nella direzione voluta
Comportamento collettivo
Quando un insieme di individui agisce e ha effetti sulla società senza fare affidamento su un sistema
codificato di ruoli e posizioni (es: folla, tumulti in piazza)
Movimento sociale
Un aggregato di individui che si unisce per realizzare uno scopo comune attraverso un’azione
collettiva in contrasto con le prescrizioni di comportamento fissate dalle istituzioni esistenti nella
società
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o Gruppo sociale
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L’evoluzione di un movimento sociale11
Insoddisfazione per l’ordine preesistente
⇓
Eccitazione popolare spontanea
⇓
Formazione di una leadership
⇓
Forme rudimentali di organizzazione
⇓
Formazione di una struttura gerarchica e burocratica
⇓
Trasformazione in una organizzazione sociale
⇓
⇓
⇓
⇓
⇒
Raggiungimento dell’obiettivo iniziale
⇓
Creazione di una nuova istituzione sociale
⇓
Dissoluzione del movimento
Un movimento riuscito si trasforma in un elemento permanente dell’ordine sociale (in una istituzione)
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Devianza, criminalità e controllo sociale12
Devianza, criminalità e controllo sociale........................................................................................... 19
Conflitto sociale............................................................................................................................ 19
Devianza ........................................................................................................................................ 20
Comportamento criminale ............................................................................................................. 20
Percorsi di devianza....................................................................................................................... 21
Il controllo sociale ......................................................................................................................... 21
Ogni regola che viene istituita implica anche la possibilità di una sua trasgressione. L’esistenza di un
ordine sociale implica la possibilità che qualcuno si discosti da tale ordine e si trovi in conflitto con
esso.
Pluralità di sistemi /codici da rispettare, frutto anche dell’articolazione propria della società
(stratificazione sociale, valori dominanti, ecc): l’esistenza di molti sistemi di norme in contrasto tra
loro apre ampi spazi alla libertà di scelta del singolo individuo e quindi ai conflitti tra norme, tra
individui, tra gruppi sociali.
Conflitto sociale
Nasce dall’incompatibilità degli obiettivi perseguiti dai vari soggetti sociali.
E’ una forma di interazione sociale, caratterizzata da una divergenza di scopi che ai soggetti coinvolti
no appare conciliabile, tanto che ciascuno mira alla realizzazione del proprio scopo e insieme
all’impedimento di quello altrui
(es produzione energia elettrica e ambientalisti)
o DIVERGENZA DI OPINIONI
o SCARSITA’ E M ALDISTRIBUZIONE RISORSE SOCIALI
o INCERTEZZA NORM E SOCIALI
Elementi del conflitto sociale
13
Gruppi sociali con obiettivi
Scarsità e maldistribuzione
Coesistenza di sistemi di norme
diversi
delle risorse
concorrenti
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⇓
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14
Obiettivi e funzioni del conflitto sociale
Sopraffazione
della classe
concorrente e
imposizione del
proprio ideale di
ordine sociale
Perseguimento di
un obiettivo e
impedimento
dell’obiettivo
altrui
Definizione e
affermazione dei
confini di ciascun
gruppo
Incremento della Favorire
coesione interna di un’interazione
ciascun gruppo
regolata tra gruppi
antagonisti
Es: M arx lotta di
classe
Es: partiti politici
contrapposti
Es: partiti politici
contigui
Es: nemico alle
porte aumenta
solidarietà interna
Es: bambini per il
possesso di un
gioco
Intensità del conflitto
Devianza
Atti e comportamenti che violano le norme
Comportamenti non conformi: contrasto con l’ordine sociale, deviazione dai modelli di
comportamento proposti dalla società.
La società reagisce con forme di “punizione” mirate a far sì che non si ripetano e non si diffondano
Sanzioni: forme di punizione che la società usa per disincentivare i comportamenti che violano
qualcuna delle norme condivise
Gradazione delle sanzioni
Il concetto di devianza non è valutativo, ma osservativo: si limita ad esprimere la constatazione che
quel certo comportamento non segue la stessa linea di quello della maggior parte della popolazione
Un comportamento “cattivo” per la sociologia non è per forza deviante (es bambini di Sparta)
Relativizzazione sistema di norme e valori
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Comportamento
criminale
Il comportamento di quelle persone che non rispettano le norme che la società ritiene così importanti
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De vianza e innovazione15
Tipi di diversità
culturale
Atteggiamento
della
cultura
dominante
M utamenti
nell’atteggiamento
della
cultura
dominate
Subculture
devianza
criminalità
⇓
Approvazione sociale
condizionata (per
limitati gruppi sociali)
⇓
Estensione della
subcultura ad altri
gruppi sociali
⇓
Disapprovazione
sociale
⇓
Sanzioni formali
stabilite per legge
⇓
⇓
Riduzione della
Depenalizzazione
disapprovazione e
successiva
accettazione
⇓
INNOVAZIONE DELLA CULTURA DOMINANTE
Percorsi di devianza
Una carriera deviante è una vita in cui si succedono una serie di eventi (conflitti con altre persone,
episodi di emarginazione, crimini) che ne scandiscono il percorso deviante
A tutti può capitare di trasgredire una norma sociale, perché si diventi strutturalmente deviante è
necessario che si presentino altre condizioni:
o stigmatizzazione (etichettamento): si diviene agli occhi del mondo non una persona che ha
compiuto un atto deviante, ma uno che da un momento all’altro potrebbe tornare a deviare
(costruzione da parte della società di un’immagine di devianza)
Il controllo sociale
Tutto ciò che la società mette in atto per tenere, appunto “sotto controllo” il comportamento degli
individui e dei gruppi
Forme di controllo sociale:
o socializzazione (processo di apprendimento delle norme)
o controllo informale (emarginazione, critica, derisione, ecc)
o controllo formale (polizia, tribunali, carceri)
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Il processo di socializzazione 16
Il processo di socializzazione ........................................................................................................ 22
La trasmissione del patrimonio culturale....................................................................................... 22
Identità sociale e identità personale............................................................................................... 23
Il processo di strutturazione dell’identità personale ...................................................................... 23
Socializzazione primaria................................................................................................................ 23
Socializzazione secondaria ............................................................................................................ 24
Socializzazione alla rovescia ......................................................................................................... 24
Risocializzazione........................................................................................................................... 24
Agenzie di socializzazione ............................................................................................................ 25
Scuola ............................................................................................................................................ 25
M ass media .................................................................................................................................... 25
Gruppo dei pari.............................................................................................................................. 25
La famiglia, come agente di socializzazione................................................................................. 25
La trasmissione del patrimonio culturale
Nascita: inserimento in un mondo fisico-naturale (clima, ecc) e contesto culturale
Inserimento nel mondo sociale: processo
o articolato
o che richiede tempo e implica rischi
o che necessita di una pluralità di eventi concatenati
o di relazioni significative con le altre persone e che,
o considerando la complessità e varietà di ruoli che ogni individuo è chiamato a ricoprire, dura
tutta la vita
apprendimento regole
riproduzione ed evoluzione
La socializzazione è quel processo tramite cui l’individuo diviene parte della società dove è nato e con
cui una
societàtotrasmette
nel tempo
proprio
patrimonio
una continuità fra le
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generazioni.
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Contenuti della socializzazione: insieme di valori, norme, linguaggi, abilità, conoscenze, atteggiamenti
che sono storicamente determinati e che quindi caratterizzano ciascuna cultura differenziandola dalle
altre.
I meccanismi sono le diverse modalità attraverso cui un individuo viene socializzato
Me ccanismi della socializzazione
17
M ECCANISM I DELLA SOCIALIZZAZIONE
⇓
⇓
biologici
culturali
⇔
⇓
⇓
⇓
⇓
Tendenze innate
Predisposizioni
Ricompense
Imitazione
ad apprendere
e punizioni
⇓
⇓
⇓
⇓
Carattere
Tappe di
M ettere in
Giocare
personale
apprendimento
ordine la
alla
del linguaggio
stanza per
“mamma”
ottenere un
premio
⇓
Identificazione
⇓
Immedesimarsi
in un desiderio
dei propri
genitori
Identità sociale e identità personale
I processi di socializzazione mettono l’individuo in grado di interagire con gli altri e di relazionarsi con
la complessità del mondo sociale
o Formazione identità personale
o Assimilazione norme
o Assunzione ruoli
Identità sociale e individuale sono di norma molto correlate
18
Il processo di strutturazione dell’identità personale
BAM BINO
Imitazione
Gioco libero
Gioco organizzato
⇒
⇒
⇒
⇑
⇓
⇓
⇓
⇓
Altri
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MIfadre
Altri significativi
Altri geneneralizzati (ruoli
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indipendenti dalle persone
o All’inizio della vita
o Ambiente molto circoscritto
o Persone che hanno relazioni molto significative ed emotivamente intense
Legame emotivo: affettivo e gerarchico
S ocializzazione secondaria
Competenze sociali specifiche
o Fase successiva vita dell’individuo
o Contatto con realtà esterne alla famiglia (sistema di istituzioni più o meno formalizzato: scuola,
lavoro)
o Acquisizione competenze sociali, legate a ruoli particolare che intende svolgere nella società
S ocializzazione alla rovescia
Inversione direzione tradizionale: sono le nuove generazioni a socializzare quelle vecchie
(tipico esempio: famiglie emigranti)
Risocializzazione
Situazioni molto specifiche
o Ingresso in una istituzione totale (ospedali, carceri, monasteri, esercito, ecc)
NB: Socializzazione continua
Adulti
Bambini/giovani
Socializzazione
rovescia
alla risocializzazione
sociale
zione di socializzazione
Istituzione
(società)
socializzazione
zione di socializzazione
I soggetti della socializzazione19
zione di socializzazione
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Conflittualista
Trasmissione di norme Riproduzione
dei Negativo
e valori
rapporti di dominio
all’interno della società
Comunicativo
Negoziazione
e Costruzione di un Prevalentemente
discussione di norme e ordine sociale pluralista positivo
valori
Agenzie di socializzazione
FORM ALE: soggetti sociali il cui ruolo riconosciuto include l’attività di socializzazione, e che dunque
svolgono tale attività volontariamente e consapevolmente
(famiglia, scuola)
INFORMALE: ruolo socializzante senza l’assenso esplicito e generalizzato della società
S cuola
o Impersonalità
o Contenuti formali di programmi
o Comportamenti espliciti ed impliciti
Mass media
o Trasmissione modelli di comportamento
o Diffusione conoscenze
o Omologazione culturale, cioè produzione di modelli di comportamento in cui si identifica un
numero sempre più alto di persone
Gruppo dei pari
o Rapporto tra i membri di tipo paritario e simmetrico
o In comune determinate condizioni di base (età, ruoli, condizioni sociali analoghe)
Agenzie di socializz azione se condaria21
Tipo di agenzia
Scuola
formale
Tipo di relazioni
sociali
asimmetriche
Mass me dia
informale
Asimmetriche
Gruppo dei pari
informale
simmetriche
Funzione
pre valente
Formazione e
specializzazione
Omologazione
culturale
Sperimentazione di
identità personali
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La famiglia, come agente di socializzazione
Ruolo rispe tto alla
cultura dominate
riproduzione
Riproduzione
produzione
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Rapporti fondati sul matrimonio o linea di discendenza tra consanguinei (nonni, padri, madri)
MATRIMONIO: unione sessuale socialmente riconosciuta e approvata tra due individui adulti (NB
nuova famiglia)
Comunque è una istituzione sociale(dipende dal contesto e dalla cultura) finalizzata alla riproduzione
• Biologica
• Sociale
Gruppo di persone direttamente legate da rapporti di parentela, all’interno del quale i membri adulti
hanno la responsabilità di allevare i bambini
•
•
•
•
Imparentati
Che vivono insieme
Ruoli di responsabilità
Che formano una unità economica
Gruppo relativamente stabile di individui legati fra loro da un’ascendenza comune, dal matrimonio o
dall’adozione, che convivono formando un’unità economica e i cui membri adulti assumono la
responsabilità dei piccoli
Famiglia
• Di orientamento, in cui si nasce
• Di procreazione, che si crea
PARENTELA: insieme di individui legati da vincoli di ascendenza comune, di adozione o di
matrimonio
Quindi:
gruppo di individui imparentati, che vivono insieme, che hanno dei ruoli di responsabilità e che
formano un'unità economica
E' un gruppo relativamente stabile di individui legato fra loro da un'ascendenza comune, dal
matrimonio o dall'adozione, che convivono formando un'unità economica e i cui membri adulti
assumono la responsabilità dei piccoli
TIPOLOGIE
1. solitaria
2. nucleare
3. senza struttura coniugale (es fratelli/sorelle)
4. estesa (coniugi + 1 parente)
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5. multipla (2 o + unità coniugali; verticale o orizzontale)
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ð
modificazione struttura demografica e comportamenti relativi (bassa natalità e allungamento vita
media): Famiglia lunga - donna da cura figli a cura anziani
Nuovi modelli riproduttivi:
1. diminuzione degli investimenti sui figli (non più visti come risorsa per la vecchiaia e la
produzione)
2. valorizzazione della filiazione all'interno di un modello puerocentrico (qualità rapporto genitorifigli)
3. diffusione di un modello familiare di tipo coniugale
4. scissione tra identità femminile e identità materna (l'aumento dell'istruzione, più che del lavoro ha
influito nell'abbassamento tasso natalità)
ð Caratteristiche culturali, che afferiscono al complesso simbolico con cui si legge e si interpreta il
fenomeno della riproduzione generazionale: nuovi stile di vita (alti consumi), aumento presenza
femminile nel lavoro che favoriscono il crollo della filiazione come valore simbolico (regioni più
modernizzate, con alti tassi di scolarizzazione e occupazione femminile)
Aumento poi delle famiglie unipersonali (anziani) il cui reddito è reddito da trasferimento (pensione):
nuova segmentazione dei nuclei familiari su base generazionale
FUNZIONI DELLA FAM IGLIA
ð Lento slittamento verso forme familiari più semplici --> segmentazione su base generazionale e per
età
ð Profonda differenziazione dei bisogni, stili di vita, modelli di consumo, modalità di acquisizione
del reddito
ð Progressiva dipendenza della famiglia dalle politiche sociali
ð La famiglia si restringe nei numero dei componenti, si semplifica nella struttura e
contemporaneamente delega all'esterno una serie di funzioni:
ð socializzazione: presenza sempre più pervasiva dello stato sociale?
ð Parallelamente --> famiglia lunga
ð La persistente centralità della famiglia è comunque nella importanza della relazione primaria fra i
membri e come chiave di accesso al WS
Accanto al miglioramento delle condizioni di vita oggettive (misurabili nell'aumento della
scolarizzazione, diminuzione tasso mortalità infantile) si unisce il permanere di fattori di crisi di tipo
tradizionale (povertà, emarginazione, handicap)
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PDF.(povertà,
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Se lasoftware
deprivazione
oggettiva
ad esempio)
sembra
aggredibile
con gli strumenti dello stato
sociale, la deprivazione relazionale non ha ancora strumenti di intervento
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A fronte delle risorse pubbliche, la famiglia diventa soggetto attivo di erogazione e di cura, adattandosi
e personalizzando i servizi: la famiglia integra e rielabora (rendendoli rispondenti ai bisogni) gli
interventi pubblici, risolve nel privato (familiare) le condizioni e i problemi di tipo strutturale.
Prospettiva funzionalista (Murdock – Parsons)
• Regolamentazione del comportamento sessuale
• Sostituzione dei membri
• Socializzazione
• Cura e protezione
• Collocazione sociale
Prospettiva del conflitto (Engels)
Svolge una funzione sociale, ma è la principale istituzione in cui si manifesta il dominio dell’uomo
sulla donna
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Identità e globalizzazione 22
Identità e globalizzazione .................................................................................................................. 29
Identità....................................................................................................................................... 29
IDENTITA’ E SOCIETA’......................................................................................................... 30
GLOBALIZZAZIONE.............................................................................................................. 31
Perché binomio identità / globalizzazione?......................................................................... 31
Identità
Diverse discipline e approcci teorici: molteplicità significati
Aspetto centrale della coscienza di sé (essere individuale e sociale)
o Caratteristiche specifiche personalità
o Collocazione di sé nel rapporto con gli altri
⇒
Sistema di rappresentazioni in base alle qualità dell’individuo
§ Sente di esistere come persona
§ Si sente accettato e riconosciuto (nel gruppo, nella cultura di appartenenza)
INDIVIDUO
IDENTITA’
SOCIETA’
FUN ZIONALIS MO: (PARSONS)
§ Organizzazione psichica dell’individuo
§ S truttura stabile
§ Processo definizione identità
• Interazione
sociale
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• Socializzazione (primaria e secondaria)
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Goffmann: ruoli/teatro – processo di contrattazione
Concezione di sé
DIVERSA DA
Valori e aspirazioni
immagine di sé
apparenza momentanea
Identità come concetto dinamico all’interno del processo di interazione
FENOM ENOLOGIA Identità: concetto centrale nel processo attraverso cui la realtà oggettiva
diventa soggettiva
Vita quotidiana: conoscenza oggettiva, da cui comportamenti
Identità è una struttura organizzatrice delle esperienze
IDENTITA’ E S OCIETA’
Aumento complessità sociale
Differenziazione sistemi sociali
QUINDI: aumento problema identità
Soc. pre moderna: sistema di simboli stabile
Soc moderna: tanti mondi di significato (crescente pluralizzazione e coinvolgimento ruoli)
Habermas: progressiva destrutturazione
• parsone: il sistema universale di valori è comunque stabile, anche dentro ad un mutamento di
alcuni valori
• Identità:
o entità aperta
o flessibile
o differenziata
Luhmann: concetto di identità definito attraverso quello di sistema
Identità (meccanismo di stabilizzazione) è la funzione che permette di
§ orientare le scelte (riduzione della complessità)
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ricchezza
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§
Valori come ideologia
OGGI:
pluralismo valori (è sempre stato così, ma meno evidente es. sc. Rurale pre ind)
società differenziata e complessa: come stanno insieme i valori?
Sistema di valori Per Parsons (funzionalismo) le società ‘stanno insieme’ perché sono tenute insieme
Se i valori sono in conflitto, i gruppi che ne sono portatori vanno in conflitto (anche a livello
individuale è possibile un conflitto di valori: esempio solidarietà e giustizia: compito in classe)
M utamento dei valori
Valori tradizionali , valori emergenti (nuovi movimenti sociali)
Società contemporanea:
• allargamento del grappolo dei valori universali
• frammentazione sistemi di valori
• presentificazione dell’orizzonte di realizzazione individuale
NORM E: sono la specificazione dei valori
M ezzi che prescrivono o vietano dei comportamenti in vista di qualche fine/valorie
Perché seguiamo le norme?
§ Aspettative (regolarità comportamento, prevedibilità?
§ Sanzioni
GLOBALIZZAZIONE
Cosa è: un complesso fenomeno economico per cui tutto il mondo è/dovrebbe/potrebbe essere un
unico mercato entro il quale si scambiano merci – intese come e beni finanziari, reali e servizi –
secondo il meccanismo della domanda-offerta e la fissazione dle prezzo là dove tali variabili si
incontrano (teoria liberista e neo liberista)
§ Crescente omologazione
§ Standardizzazione dei comportamenti
§ Crisi dello stato nazione
Perché binomio
identità
/
globalizzazione?
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Edgar M orin
a) disordine e caso, per cui non tutto può essere sistemato entro le caselle della
sistematicità e della prevedibilità;
b) singolarità, località, temporalità, per cui il singolo fenomeno, che avviene qui e ora,
non è sempre e tutto spiegabile in base alle leggi formulate induttivamente;
c) complicazione, per cui ogni fenomeno è reso talmente aggrovigliato da interazioni e
retroazioni, da non essere analizzabile dal vivo e comprensibile in toto;
d) complementarità, per cui ordine, disordine, organizzazione non sono concetti tra
loro contraddittori, ma complementari;
e) paradossalità dell'organizzazione, per cui ogni sistema organizzato è, allo stesso
tempo, più o meno della somma delle parti; è dotato di un centro, di più centri e di
nessun centro contemporaneamente; è ologrammatico, per cui ogni elemento
contiene le qualità e le informazioni del tutto;
f) ricorsività, per cui la parte è generata dal tutto e il tutto dalla parte; il prodotto è
anche produttore; l'effetto anche causa;
g) crisi della verità come insieme di concetti chiari e distinti, e quindi crisi della
possibilità di stabilire demarcazioni chiare tra scienza e non scienza, fra soggetto e
oggetto, fra individuo e ambiente, fra autonomia e dipendenza;
h) inesistenza di un punto archimedico, al di sopra e al di fuori della realtà studiata,
per cui lo scienziato può osservarla neutramente senza contaminarsi e contaminarla,
restando egli «al centro dell'universo e sulla cima della ragione».
Perché la società globalizzata è complessa?
La differenza principale tra società industriale e società postindustriale globalizzata è che la prima era
centrata sul lavoro e sulla produzione di beni materiali mentre la seconda è centrata sul tempo libero e
sulla produzione di servizi, simboli, informazioni, valori ed estetica. Non è una questione di poco
conto, ma in questa sede possiamo solo limitarci a elencare alcuni elementi che rendono
ontologicamente più complessa la società globalizzata, e alcuni elementi che ne renderebbero
ontologicamente più semplice la gestione, qualora il paradigma postindustriale fosse finalmente
adottato al posto di quelli che furono elaborati in funzione delle società industriali.
Dunque, la maggiore complessità ontologica deriva anche dai seguenti altri fattori:
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o software
evoluzione
del nostro
è ancora
in rapida
o
tecnologia pervasiva
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o
o
o
dimensione planetaria dello "spazio economico" con cui sono in rapporto le
organizzazioni costringe gli operatori a giocare su uno scacchiere sconfinato e vario, che
richiede conoscenze vaste e aggiornamenti rapidi;
dialettica sociale è sempre meno affidata allo scontro frontale tra i due blocchi
contrapposti della borghesia e del proletariato, e sempre più articolata in movimenti, in
interazioni doppie e plurime, in alleanze e schieramenti mobili che richiedono complicate
flessibilità di strategie e di tattiche;
cinque variabili (le nuove energie, l'elettronica, le biotecnologie, i nuovi materiali, i nuovi
spazi) interagiscono contemporaneamente tra loro e con il sistema sociale, modificando
velocemente gli scenari futuribili;
A livello più empirico possiamo individuare quattro dimensioni fondamentali della
globalizzazione: l’economia, la politica, la cultura, la comunicazione; proviamo dunque a
descrivere i fenomeni che si stanno manifestando in questi quattro grandi ambiti della vita
sociale, sottolineando anche le problematiche che inevitabilmente comportano e
soffermandoci in particolare sugli aspetti culturale e comunicativo.
La dimensione economica
La globalizzazione dell’economia è caratterizzata soprattutto da tre processi:
§
l’estensione dei mercati dne dei mercati dei beni e dei servizi, che porta la
competizione a livello globale, richiedendo alle imprese una strategia
internazionale, magari specializzandosi in una particolare nicchia di vendita, ma
provoca anche ristrutturazioni aziendali e dolorosi tagli occupazionali;
§ la globalizzazione della produzione, che determina la continua crescita delle
multinazionali, il fenomeno delle fusioni in tutti i settori della vita economica,
nonché la sempre crescente dislocazione delle attività produttive in diverse parti
del mondo;
§ la creazione di circuiti finanziari internazionali, che operano al di fuori del
controllo dell’autorità giudiziaria degli stati e rappresentano dei veri e propri centri
di potere autonomi e imprevedibili; in questo senso appare inquietante il ruolo dei
grandi speculatori, anche per la mancanza di un vero organo di controllo a livello
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tuteliIf le
economie
specie
quelle
deboli.
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La dimensione culturale
La diffusione dei mezzi di comunicazione e delle nuove tecnologie informatiche fa sì che
la sfera culturale assuma un ruolo di primo piano nell’ambito della globalizzazione; basti
pensare ai movimenti sociali a carattere internazionale, al fenomeno migratorio, ai sempre
più consistenti flussi turistici, che determinano l’incontro tra culture, tradizioni, storie
diverse.
Si pone così il problema della nascita di una cultura globale, che può essere intesa in due
modi opposti: come accettazione delle diversità e affrancamento dai vincoli territoriali,
oppure come stimolo all’uniformità e radicamento in uno spazio circoscritto (Cesareo,
1997).
Si possono comunque ipotizzare diverse modalità di relazioni interculturali:
§ l’assimilazione, se la cultura dominante assorbe le altre culture presenti;
§ l’omogeneizzazione, cioè l’emergere di una cultura globale, comprendente tutte le
culture, che formano una nuova realtà diversa e; diversa da quella di partenza;
§ l’integrazione pluralistica, quando ogni cultura conserva la propria specificità pur in un
contesto di dialogo e scambio reciproco;
§ la separatezza, che consiste nel rifiuto del dialogo e della mescolanza etnica, per la
convinzione della superiorità dei propri valori.
Per Cesareo (2000), sono tre le strategie che possono essere adottate nelle società
multietniche:
§
il monoculturalismo, che si basa su una cultura unificante e omogenea, intollerante
verso le culture minoritarie, che devono uniformarsi ai modelli prevalenti, con il
rischio dell’omologazione culturale e della perdita della ricchezza costituita dalla
diversità.
§ il pluralismo culturale, che si fonda su un nucleo culturale condiviso e su molteplici
culture particolari e che è tollerante verso le culture minoritarie, che possono
liberamente esprimersi, limitatamente però alla sfera privata. In questo caso il rischio è
la minore centralità dei valori unificanti, che perdono progressivamente rilievo sul
piano sostanziale e assumono un ruolo solo formale.
§ il multiculturalismo, che consta di una compresenza di culture diverse e distinte, che
sono riconosciute anche nella sfera p sono riconosciute anche nella sfera pubblica, con
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il rischio
e dell’esasperazione
delle differenze. Nonostante
questi pericoli il multiculturalismo resta comunque la strategia più adeguata per
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A livello ‘macro’ si assiste ad un processo di omogeneizzazione e le grandi industrie della
comunicazione diversificano i loro acquisti per dotarsi di una grande catena multimediale
(televisioni, radio, cinema, case editrici, giornalma, case editrici, giornali, riviste, centri di
produzione musicale) per cui la comunicazione è diventata un grande settore industriale
dove si fronteggiano monopoli e oligopoli, capitale pubblico e privato, interessi economici
e politici.
Il dibattito sul ruolo dei media è diventato internazionale per il processo di
globalizzazione e per il ridotto potere dei governi nazionali di modellare le nuove
tecnologie della comunicazione.
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Il welfare state in una società globalizzata23
Il welfare state in una società globalizzata........................................................................................ 36
Cosa è la globalizzazione............................................................................................................... 36
Principali caratteri della globalizzazione....................................................................................... 36
Politica sociale e nuova cittadinanza ............................................................................................. 37
Cosa è il Welfare State .................................................................................................................. 37
Le sfide del Welfare....................................................................................................................... 38
Terzo settore.................................................................................................................................. 39
Le esigenze .................................................................................................................................... 39
Obiettivi sociali della salute........................................................................................................... 39
Difficoltà........................................................................................................................................ 40
Rischi ............................................................................................................................................. 40
Promozione della salute................................................................................................................. 40
Informazione come strumento di adattamento .............................................................................. 41
Cosa è la globalizzazione
Un complesso fenomeno economico per cui tutto il mondo è/dovrebbe/potrebbe essere un unico
mercato entro il quale si scambiano merci – intese come beni finanziari, reali e servizi – secondo il
meccanismo della domanda-offerta e la fissazione del prezzo là dove tali variabili si incontrano (teoria
liberista e neo liberista)
§ Crescente omologazione
§ Standardizzazione dei comportamenti
§ Crisi dello stato nazione
La globalizzazione del sistema economico mondiale ha eroso la sovranità nazionale nel controllo e
nella programmazione delle dinamiche macroeconomiche
Principali caratteri della globalizzazione
• Progressiva caduta delle barriere spazio temporali (crescente velocità circolazione merci, denaro,
persone, ma soprattutto informazioni)
• M
ondializzazione
deiPDF.
mercati
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• Finanziarizzazione dell'economia
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Politica sociale e nuova cittadinanza
Società post moderna:
• crisi stato sociale
• relazione tra società politica e società civile
ø più oneroso che gestirle separatamente
ø gestire la complessità relazionale tra società civile e società politica
Diritti di cittadinanza: allora il problema centrale è quello dell'identità del cittadino
Essere cittadino (diritti e doveri) non può più essere pre-supposto in base ad appartenenze socio culturali (etnia, famiglia, classe sociale) perché identità affidata a un sistema di relazioni
Politiche sociali: quadro privilegiato di attuazione dei diritti di cittadinanza
ø Crisi: processo inclusione nel Welfare più problematico
ø Politiche sociali: non più intese come estensione delle politiche pubbliche
ø Bisogna affrontare l'organizzazione dell'inclusione
Cosa è il Welfare State24
Letteralmente significa:
• stato del benessere
ma tradotta come
• stato sociale
• stato assistenziale
Indica un tipo di Stato che si fa carico del benessere dei suoi cittadini, che cioè persegue l’obiettivo di
garantire a tutti gli standard minimi di vita (livelli minimi di reddito, di salute, di abitazione e di
educazione) e di tutelare, legalmente ed economicamente, i momenti critici della vita umana: infanzia,
maternità, vecchiaia.
Diritto di cittadinanza25
Essere cittadini significa sottostare a una serie di doveri e godere di un insieme di diritti in virtù del
semplice fatto di appartenere a quell’ordinamento giuridico.
SUDDITANZA
CITTADINANZA
POTERE
POTERE
CITTADINI
⇐ Legittimazione⇒
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del diritto)
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Il sistema di welfare è nato come una forma di redistribuzione delle risorse economiche prodotte dalla
società, attuata e gestita dallo Stato che si assume il compito di prelevare una quota di ricchezza dai
cittadini più agiati per distribuirla ai più poveri sotto forma di servizi.
Regimi di welfare26
Tipo di regime
Liberale
Es stati
Ruolo dello
stato sociale
Residuale
Stati Uniti,
Canada,
Australia,
Nuova Zelanda
Conservatore
Germania,
Sussidiario
Francia,
Benelux,
Austria,
Svizzera,
Italia, Spagna,
Portogallo,
Grecia
socialdemocratico Svezia,
fondamentale
Norvegia,
Finlandia,
Danimarca
Destinatari
Poveri ed
emarginati
Vantaggi
Bassa
pressione
fiscale
Principalmente Pressione
i lavoratori
fiscale non
eccessiva,
buona
redistribuzione
delle ricchezze
tutti
svantaggi
Rinuncia alla
redistribuzione
delle ricchezze
Funziona solo
dove i legami
familiari sono
molto forti
Prestazione per Alta pressione
tutti alta
fiscale
qualità dei
servizi
Le sfide del Welfare
Partendo dal presupposto che il Welfare può essere interpretato come: salvaguardia e piena
realizzazione dei diritti di cittadinanza e civili
• Evoluzione ruolo dello Stato: gestione più sulla autorevolezza a livello programmatorio e di
controllo
• Crisi dello Stato sia economica che di legittimazione: è necessario mettere mano sia agli obiettivi
che agli strumenti
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• Pluripresenza
organizzativa:
volontariato,
cooperazione,
sociale, privato mercantile
pubblico come universo coordinato e coerente
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Crisi del welfare state27
ELEM ENTI DI DEBOLEZZA DEL WELFARE STATE
⇓
⇓
⇓
Costi troppo elevati
Carenze nella qualità ed
efficienza dei servizi
M utamento dei valoti
socialmente condivisi
⇓
⇓
⇓
Crisi finanziaria
Crisi organizzativa
Crisi di legittimità
Terzo settore
Crisi welfare
Terzo settore come nuovo soggetto che si è fatto carico delle questioni di solidarietà sociale, di
redistribuzione delle risorse economiche e di diffusione del benessere
Cosa è:
• variegato mondo del volontariato organizzato
• associazionismo
• cooperative sociali
Ø
tutte quelle organizzazioni che finalizzano la loro attività all’erogazione dis servizi di
pubblica utilità, non perseguendo la logica del profitto ma quella della solidarietà
Le esigenze
Esigenze crescenti: evoluzione fenomeni sociali "esplosi" negli ultimi decenni
• Nuove dinamiche socio-demografiche
• Rilevanti mutamenti epidemiologici
• Nuovi assetti, incentrati sulla prevenzione e sul concorso attivo dei cittadini
Rapporto dinamico tra
• Individualità e
• Contesto sociale
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Da Welfare
state
Welfare
community:
• ben-essere dei cittadini
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• coordinamento servizi sociali e sanitari
• programmazione
1.
2.
3.
4.
5.
Contribuire orientare rifondazione plurale del SSN e sociale
Capire le innovazioni sociali e culturali (lotta al fumo, educazione all’alimentazione, ecc.)
Accento su aspetti relazionali e capacità informazione
Aumento efficacia e produttività del personale (management)
Aumento attenzione relazione operatore/paziente (non più passività, ma “contrattualismo”)
Difficoltà
1. Nuova medicalizzazione
o nuova cultura della salute
o aumento aspetti relazionali rispetto a strumentazione medico sanitaria
o ma anche aumento tecnicismo
2. Ancora scarso sviluppo servizi territoriali o alternativi al ricovero
o Scarico su famiglia
o Aumento trattamenti farmacologici (es. tossicodipendenti)
3. Difficoltà coordinamento e integrazione tra operatori
o medico “biologo” versus medico operatore: dialogo con paziente e famiglia
o contesto relazionale)
4. Persistenti squilibri territoriali fra regioni e tra contesti urbani e rurali
5. Privatizzazione servizi (razionalizzazione, ma anche effetti perversi)
Rischi
o
MA
o
Si parla sempre più apertamente di problemi di salute
Difficoltà di comunicazione e di intesa
§
Relazione pazienti/operatori
§
Integrazione/coordinamento tra servizi
o
Aumento complessità sociale non affrontata
§
Accrescimento SSN perché aumenta complessità sociale
o Regolazione nel suo ambito funzionale specifico: capacità di
accrescere/migliorare prestazioni di tipo comunicativo
§
Si da prevalenza agli aspetti epidemiologici (territorio visto da quest’ottica)
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Non sono
solo alcuni
elementi
(compiti,
o Ridefinizione bisogni e immagini di salute
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aumento specializzazione e tecnicismo
o
frammentazione strutture organizzative
⇒ sottosistemi
b. interazione tra sistema socio sanitario e ambiente (interno ed esterno), non solo
organizzazione tout court
o ruoli e categorie autoreferenziali che rifiutano ingerenze di tipo politico (diversità con
sistema amministrativo)
o deficit spesa pubblica (diminuzione impegno per il sociale; sistema fiscale)
o difficoltà apertura verso ambiente
c. promozione cultura comunicativo - relazionale nei servizi
sostanziale perdita comunicabilità
o sia all’interno (categorie professionali, servizi, unità operative e servizi di base e specialistici)
o che verso l’esterno (sparsa accessibilità, scarsa funzionalità, eccessiva burocrazia, scarsa
attenzione a problemi dirti del malato)
⇒ Diritto del cittadino a: [Ranci Ortigosa, 1991]
o ricevere un intervento sanitario adeguato (pianificazione, programmazione)
o rispetto bisogni relazionali; utente come soggetto attivo. Umanizzazione = considerare
tutte le sfere del cliente
Informazione come strumento di adattamento
Dimensione dell’informazione
capire
o Media: ondata informativa
o Produttori (Industria farmaceutica): diffusione informazione anche ai non tecnici
o SSN: federalismo e riforma impongono al ricerca di nuove forme di dialogo, flessibilità
e cooperazione
o Comunità scientifica: la cui competenza comunicativa diventa sempre più importante
Connessione tra:
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Natura e complesso sanitario
Qualità naturale - ambientale: insorgere di nuove e distruttive
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La comunicazione e i mass media 28
La comunicazione e i mass media ..................................................................................................... 42
Cosa significa comunicare? ........................................................................................................... 42
Condizioni di base per la comunicazione ...................................................................................... 42
Linguaggio:.................................................................................................................................... 43
Comunicazione: ............................................................................................................................. 43
M edia............................................................................................................................................. 43
Aspetti problematici....................................................................................................................... 44
La comunicazione di massa ........................................................................................................... 44
I mezzi di comunicazione di massa ............................................................................................... 44
Effetti............................................................................................................................................. 45
Cosa significa comunicare?
E’ un elemento fondamentale e insopprimibile della società umana (una società senza comunicazione
non sarebbe una società: anche le api comunicano)
E’ un fenomeno molto complesso
Ha ripercussioni – volute o non volute – sulla struttura sociale
La maggioranza delle interazioni sociali è animata da un intento comunicativo
Letteralmente comunicare significa “mettere in comune”, cioè rendere gli altri partecipi di qualcosa
Cosa viene messo in comune?
Ø Pensieri
Ø Sensazioni
Ø Sentimenti
Ø Idee e concetti
Ø Significati (ossia la rappresentazione psichica e mentale di un concetto: ad es tavolo per
arredare la mia casa)
⇒ Beni spirituali, cioè culturali
La comunicazione è una forma fondamentale di interazione sociale, in cui i soggetti che
interagiscono si scambiano dei significati.
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Condizioni di base per la comunicazione
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4. Che esista la volontà o l’intenzione di comunicare, l’esistenza di una intenzionalità
comunicativa
CONDIZIONI DELLA
COM UNICAZIONE
⇒
⇒
⇒
Due o più soggetti
Dei significati da comunicare
Un codice in comune
⇒
La volontà di comunicare
⇒ Verbale
⇒ Non verbale
Linguaggio:
capacità dell’uomo di esprimersi attraverso suoni articolati e organizzati in maniera tale da poter
trasmettere ai propri simili dei significati anche complessi.
⇒ Trasmissione pensieri e descrizioni dei fatti
In quanto convenzione sociale, il linguaggio è il più tipico esempio di istituzionalizzazione di norme
sociali
Il linguaggio è una costruzione sociale
Idioma: significa “costume particolare”
Comunicazione:
o VERBALE: La comunicazione che fa uso di parole (dette o scritte), cioè del
linguaggio in senso stretto
o NON VERBALE: La comunicazione che non fa uso di parole, ma di altri segni
(per lo più corporei)
⇒ Trasmissione emozioni e sentimenti e segnalazione ruoli e posizioni sociali
Forma di
Codice utilizzato
comunicazione
Verbale
Linguaggio (scritto e parlato)
Funzione sociale
o Trasmettere pensieri
o Descrivere fatti
Non verbale
Segni corporei (comunicazione
o Trasmettere emozioni e sentimenti
gestuale,PDF.
mimica
facciale,
aspetto
Segnalare
ruoli e posizioni sociali
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fisico
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Aspetti problematici
o Difetto di comunicazione: incapacità di utilizzare il codice prescelto
o Lingue straniere
o Linguaggio tecnico
o Slang
o Rumore di fondo (discoteca)
o Sovrabbondanza di comunicazione
o Plurisignificati
o Polisemico
o Distorsione volontaria
o Frasi oblique
La comunicazione di massa
Strumenti tecnologici: facilitano la comunicazione
o Superamento distanze spaziali e temporali
o Sovrastare i rumori di fondo
M edium: M icrofono, lettera, telefono radio (diversità tipi di media; caldi/freddi)
Nella comunicazione di massa poche persone consapevoli e organizzate detengono gli strumenti per
rivolgersi a tante persone inconsapevoli e disorganizzate, dunque passive di fronte ai messaggi che
vengono loro trasmessi
Non comunicazione, ma trasmissione di messaggi
M ette in contatto diversi soggetti sociali distanti tra loro, ma non si costruisce una situazione
interattiva
In realtà: new media (Internet) consente comunicazione e interazione su un piano di parità
I mezzi di comunicazione di massa
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Stampa
Inizio: XVII sec,
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Effetti
o Processo di omogeneizzazione dei comportamenti (es diffusione lingua italiana rispetto ai
dialetti)
o Socializzazione
o Generalizzazione usi e costumi
o Diffusione modelli di comportamento (es: battere il cinque)
o Ampliamento dell’’esperienza di ciascuno di noi (da “diretta” a mediata): allargamento
esperienze individuali
MA ANCHE
o Omologazione
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Un approfondime nto sulla condizione giovanile e sulla
comunicazione sistema sanitario-giovani29
Il processo di socializzazione ........................................................................................................ 22
Un approfondimento sulla condizione giovanile e sulla comunicazione sistema sanitario-giovani . 46
Condizione giovanile ..................................................................................................................... 47
introduzione............................................................................................................................... 47
il prolungamento della fase giovanile e orientamento al futuro ................................................ 48
alcune considerazioni di sintesi ................................................................................................. 49
Alcuni risultati di ricerca ............................................................................................................... 52
Che fare.......................................................................................................................................... 53
Come comunicare .......................................................................................................................... 53
CATEGORIE DI RISPOSTA.................................................................................................... 54
Il rapporto operatore paziente........................................................................................................ 56
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Condizione giovanile
introduzione
Volendo schematizzare il profilo della condizione giovanile oggi in Italia, si potrebbero utilizzare 4
aggettivi:
POCHI
POCHI
SOS PES I
IMMOBILI
DIS ATTES I
Ü
SOSPESI
IMMOBILI
DISATTESI
calo demografico: fino 25 anni in Italia = 35%
CONSEGUENZE:
la RARITÀ della risorsa giovani non si traduce in una rivalutazione del suo valore,
ma tende ad accentuarne la M ARGINALITÀ
(Riserva di panda, separata dal contesto ambientale, "recintata", ma non altrettanto
protetta e valorizzata)
predominio terza e quarta età
rincalzo generazioni anziane
società locale e marcatamente conservatrice
stato di "moratoria sociale"
fitta rete di vincoli e tutele poste da adulti
staticità come elemento costituivo dei valori della conservazione e del mantenimento
dell'esistente
atteggiamento di scarsa disponibilità verso il CAM BIAM ENTO e la MOBILITA'
TERRITORIALE
(nido familiare, certezza del conosciuto)
generale DISCONOSCIM ENTO delle identità e dei diritti
giovani come PROBLEM A e non come RISORSA
preoccupazione versus attenzione
manca consapevolezza delle CULTURE DEL NUOVO
rischio di
ANORESSIA SOCIALE (rassegnazione, faccia opposta all’aggressività)
PRECARIATO BIOGRAFICO
LATENZA
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Condizione giovanile come "laboratorio sociale": si moltiplicano gli studi e le ricerche sul
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il prolungamento della fase giovanile e orientamento al futuro
Confini tra i diversi cicli di vita: sfumati e portati in avanti
SCOLARIZZAZIONE il processo ha subito un rallentamento
−
Tassi scol. it. più bassi paesi OCSE (ad esclusione Portogallo e Turchia)
−
sovrapposizione scuola-lavoro
−
si allunga il periodo di ingresso nel mdl (anche in presenza di lavori precari)
Ü
famiglia come struttura di sotegno (80% giovani 25/32 anni vive in casa)
Ü
mutamento ruolo famiglia come luogo di coabitazione di due generazioni: una di adulti e una di
giovani-adulti
Ü
coabitazione di sostegno economico
1983: 23% versa stipendio in casa- 36% dei lavoratori conviv. guadagna per se
1993: 9%
Ü
- 52%
manca dialogo: IPERGARANTISM O generazioni precedenti: mito del posto
fisso, stabile,
sicuro
Ü
mdl in crisi (prepensionamenti/CIG/mobilità): l'ETICA DEL LAVORO si sta modificando, anzi
subisce pesanti contraccolpi
Ü la società adulta, per prima, deve sperimentare nuove esperienze di una diversa cultura del
lavoro più aperta flessibile e fondata sull'autoimprenditorialità
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alcune considerazioni di sintesi
♦ progressiva orizzontalizzazione dei comportamenti, dei valori, dei riferimenti
♦
omologazione (smarrimento riferimenti ideologici e conflitto sociale NON frontale, minor
confronto con le autorità)
♦
processo di INDIVIDUALIZZAZIONE avvertito come BISOGNO e orizzontalità come
PROTEZIONE rispetto al cambiamento
♦
patologia da orizzontalità: difficoltà pensare al futuro come progetto, accettazione passiva valori:
rischio di disagio e devianza Ü incapacità progettuale
♦
orizzontalità confermata nel microcosmo familiare (fenomeno che assume una dimensione
europea). Da cosa dipende la scomparsa di conflittualità?
* convergenza culturale autentica
* strumentale
* conseguente da un atteggiamento di indifferenza
Ü
difficoltà ostacoli esterni (ingresso nel mdl, ad esempio) hanno rivalutato la funzione della
famiglia e indotto i membri alla ricerca della M EDIAZIONE in caso di conflitto (tolleranza e
transizione)
Ü
Ü
punti di riferimento anche all'esterno e ciò determina una distribuzione delle tensioni
allungamento itinerari scolastici, bisogni crescenti: FAM IGLIA LUNGA (compiti non solo
educativi, ma anche di assistenza sociale)
Ü
Ü
accettazione di una realtà diversificata e rifiuto di ciò che risulta TOTALIZZANTE
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to come
createesasperazione
PDF. If you della
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indifferenza
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Percezione diffusa:
la società attuale (incluse scuola e famiglia) fa fatica a comprendere i problemi della condizione
giovanile
i giovani diventano OGGETTO di studio, come se fossero un M ONDO SCONOSCIUTO DAGLI
ADULTI
il rischio è quello di svolgere analisi sulla CONDIZIONE giovanile nel contesto delle generazioni
compresenti (definizione anagrafica)
NON:
RELAZIONALE
compresenti
rispetto alle altre generazioni più grandi e più piccole temporalmente
Inserite in un CONTESTO generazionale
Diffuse difficoltà a costituire delle GENERAZIONI VITALI (sentirsi generati dal passato e in grado di
generare la società del futuro)
Ricerche degli anni 80: l’approccio era quello della CONDIZIONE. Essere giovani = venirsi a trovare
in una SITUAZIONE in cui prevalgono stasi, incertezza. M oratoria sociale, indeterminazione
normativa, mancanza di progettualità
⇒ Specificità situazionale
E’ più opportuno affrontare il tema in termini di PROCESSO: trovarsi in un PERCORSO orientato alla
crescita strutturata secondo mete di sviluppo, guidato da regole e definito da momenti e riti di
passaggio.
WARNING: riti all’interno del gruppo e non più riti sociali
INCERTEZZA (85,9%) si sente insicuro nell’orientamento di vita (il 39,7% pensa che anche gli adulti
sono insicuri!!)
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L’incertezza, però, può essere la base di un PROCESSO e di un PROGETTO di crescita: eè necessario
costruirsi dei comportamenti pseudo regolativi a livello individuale
La condizione giovanile è SO SPESA in un vuoto esistenziale, denso di CONTRADDIZIONI (prodotto
sociale)
E’ bene spostare l’attenzione sul mondo degli adulti (il mondo in cui i giovani vivono è stato creato e
vene ogni gironi riprodotto dagli adulti)
WARNING: processo di elevata differenziazione e individualizzazione
Universo giovanile in cui le differenze interne fra gruppi si definiscono nella RELAZIONE che i
giovani instaurano con le altre generazioni
In orizzontale
WARNING: distinzioni RELAZIONALI
In verticale
Dove avviene la RELAZIONE?
Ø
Ø
Ø
Ø
Ø
Famiglia: sempre più isolata rispetto a relazioni informali (parentela/vicinato), centralità ruolo
materno (matri-focali). Affetto, ma non ORIENTAM ENTO ALLA VITA. Segni di fragilità
della coppia
Gruppo dei pari: stimoli superficiali, processi imitativi, senso di appartenenza più labile.
Tendenza ad essere BRANCO
Scuola: ha perso il significato di “educazione” e amicizia
Lavoro: sempre meno identificante
Tempo quotidiano: scadenziario costrittivo o evento
Tema del SILENZIO
WARNING: il SILENZIO è vissuto come isolamento e non come “meditazione”
M ancanza
di comunicazione
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Tempo vissuto in riferimento a gesti collettivi o rituali e non INDIVIDUALI
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Alcuni risultati di ricerca
SLOGAN
§ Si muovono in branco
§ Si sentono incompresi daglia ltri, ma sognano una famiglia felice
§ Sono pigri e depressi
§ Temono la disoccupazione
§ Considerano il mondo degli adulti ostile
SCALA DEI VALORI
Famiglia
83,1
Amore
81,9
Amicizia
76,1
Libertà e democrazia 62,5
sesso
57,3
SCALA DELLE A SPIRAZIONI
Avere una bella famiglia 74
Guadagnare tanti soldi 68,3
Lavoro importante
61
In sintesi:
la proiezione nel presente: incertezza, rapidi cambiamenti, imprevedibilità e e
incontrollabilità del futuro
⇒ orientamenti pragmatici che privilegiano obiettivi a medio o breve periodo
⇒ difficoltà ad immaginare percorsi
q
caduta dei modelli di riferimento forti: grandi ideologie, letture e interpretazioni
totalizzanti, sono entrate inesorabilmente in crisi
⇒ minori vincoli nel ricercare una legittimazione esterna alla sfera provata
q
imporsi di canali a doppia moralità: integrazione all’interno della famiglia e della scuola
⇒ assunzione di valori e orientamenti di fondo che hanno validità all’interno dei ristretti ambiti di
pertinenza
⇒ al di fuori degli ambiti ristretti, è difficile assumere comportamenti coerenti, quindi si
manifestano condotte disomogenee a seconda dell’ambito esperenziale e del momento
contingente
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q
diffusione dell’accettabilità del rischio: da disvalore ad assunzione di “connotazione
q
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Che fare
⇒ Dare un senso all’incertezza
⇒ Trasmettere valori (vivere in una società eticamente neutra . indifferente .- significa non avere
punti di riferimento
⇒ Aiutare a fare scelte etiche
⇒ Ridurre la dipendenza (materiale e morale) dagli adulti, ossia non tenere i giovani nel limbo
della CONDIZIONE giovanile
⇒ Aiutare a conoscere se stessi, gli altri, le varie situazioni della vita, i comportamenti (peraltro
temi tipici del periodo adolescenziale)
⇒ I bisogni non espressi (anzi ostentatamente negati) sono quelli di guida, comprensione,
incoraggiamento, valorizzazione
Come comunicare
In che ambiti:
§ uno più strettamente medico ( ma anche attenzione all’aspetto informativo ed educativo)
§ uno più allargato che comprende le problematiche psicologiche e sociali
q
q
q
riconoscere e trattare tempestivamente vulnerabilità e disturbi PREVENZIONE
ascoltare i silenzi, interpretare is egnali
individuare il disagio:
§ sintomi psicosomatici
§ difficoltà scolastiche
§ patologie comportamento alimentare
§ abuso di sostanze
§ gravidanza
§ fughe da casa
§ tenativo di suicidio
Gi adolescenti si aspettano die ssere trattati da ADULTI
Il problema del successo o del fallimento dell’intervento è il problema del successo o fallimento della
comunicazione strutturata e realizzata all’interno di un sistema
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La comunicazione
con l’operatore
non
puòtoessere
isolata
dal complesso
degli interventi (educativi,
formativi, ecc,)
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§
§
§
§
§
§
§
§
§
§
§
§
§
stima reciproca, non supremazia di ruolo
più confidente che operatore
astenersi da commenti rigidi e moralistici
contribuire corretta conoscenza sintomatologie
non illudere l’adolescente
evitare analogie con la propria esperienza personale
non necessariamente bisogna essere concordi
affermare le priore convinzioni e principi, senza imporli
educare alla prevenzione
salvaguardare la privacy (non presenza genitori, segreto professionale)
dare spiegazione valide e comprensibili
realizzare un rapporto tale da facilitare le domande
essere disponibile a fungere da mediatore
RELAZIONE DI COUNSELLING
Processo di interazione fra due persone, finalizzato a facilitare nel cliente una rpesa di decisione
rispetto a delle scelte che lo vedono coinvolto in prima persona eo alla valutazione di differenti
modalità di fronteggiamento nei confronti di situazioni critiche che lo riguardano direttamente.
⇒ Processi decisionali
⇒ Strategie di coping
⇒ Individuazione di una soluzione
RELAZIONE D’AIUTO
Incontro tra due persone di cui una si trovi in condizioni di sofferenza/confusione/ conflitto/disabilità
ed un’altra invece dotata di un grado “superiore” di adattamento/competenze/abilità, rispetto a queste
stesse situazioni o problemi.
⇒ Comprendere il problema
⇒ Aiutare a evolvere /risolvere
Creare con una persona una RELAZIONE è necessario per rendere la comunicazione funzionale al
raggiungimento di obiettivi.
Da ricerche compiute risulta che efficacia/effetto della comunicazione è dato da:
§ 7% significato delle parole
§ 38% tonalità della voce
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55% daltolinguaggio
del corpo
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§
CON RACCOMANDAZIOEN: può indicare una persona che vuole risolvere i
problemi per gli altri
AS COLTARE S IGNIFICA
§ Evitare di essere critici o dare giudizi
§ Fare attenzione al significato sotteso alle parole
§ Sapere scegliere il momento giusto per fare le domande
§ Ripetere e parafrasae i concetti fondamentali
§ Trattenersi dal dare parei e consigli
Processi di adattamento cognitivo in un giovane: esiste la possibilità che si scontrino con problemi
insolubili conducendolo a reazioni disadattative.
⇒ autonomia dalla famiglia.
⇒ scelte sia sul piano socioculturale, sia su quello della relazione affettiva con altri esseri
umani.
L’asse principale lungo il quale si svolge il processo atto al raggiungimento dell’autonomia
riguarda riflessioni e costruzioni mentali quali dipendenza-indipendenza, diritti-doveri, libertàcostrizione, mimetizzazione-esposizione, solitudine-socialità, conservazione-rinnovamento,
tolleranza-intolleranza.
A seconda di come l’individuo elabori queste costruzioni e giunga ad un equilibrio tra gli estremi
delle dicotomie, il processo di adattamento alla vita autonoma riesce ad andare avanti senza grossi
problemi. M a nel momento in cui il processo di mediazione e riorganizzazione tra i costrutti incontra
invalidazioni piuttosto gravi, l’individuo tende a non elaborare più o a scegliere stabilmente uno dei
due poli in più costrutti tra loro correlati ad es. dipendenza-solitudine-mimetizzazione oppure doverecostrizione-conservazione.
Senza entrare in profondità in argomentazioni e modelli di carattere troppo specifico, possiamo
ipotizzare che, in condizioni di crisi il soggetto che vede fallire i suoi sforzi di adattamento possa
scegliere le seguenti soluzioni:
A) Decidere di avere fallito per propria incapacità e adottare la scelta di rinunciare. Il che può
assumere il carattere della progressiva estraneazione dal mondo ossia assumere un atteggiamento di
dipendenza costante, o dalla stessa famiglia, oppure da altri elementi quali partner, rigidi organismi
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sociali
o religiosi,
sostanze
stupefacenti.
M olte
volte glithis
atteggiamenti
estraneazione e dipendenza si
combinano e si alternano a seconda di particolari rinforzi o squalifiche ricevuti, muovendosi,
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Una volta raggiunto il contatto con i giovani il metodo d’intervento dovrebbe seguire tre strade
principali:
a) Uso della comunicazione passiva, mettendo semplicemente a disposizione dell’utente opuscoli,
banche dati informatiche e quant’altro possa essere prelevato senza contatto diretto con l’operatore. In
tal modo le personalità dipendenti o rinuncianti, potranno evitare un interazione personale giudicata
rischiosa o inutile.
b) Uso della comunicazione attiva, consistente nella richiesta all’utente di specificare quali sono i
suoi interessi e nel provare ad orientarlo. Naturalmente i tentativi in tal senso non devono essere
insistenti e devono cessare alla prima manifestazione di ostilità. Gli aggressivi e i creativi saranno loro
stessi a tentare l’interazione, e in tal caso si tratterà di cercare di coinvolgerli in un processo di
elaborazione attiva, come ad esempio fornire suggerimenti, collaborare con la postazione, informare
gli amici ecc.
c) La comunicazione finalizzata verso utenti che richiedano esplicitamente aiuto o informazioni su
come uscire da problemi contingenti. Nell’operare in tal senso bisogna ricordarsi che in un contesto di
informazione rivolta ad un target quantitativamente consistente, si deve cercare di limitare l’approccio
personale al minimo indispensabile ed orientare verso altri servizi l’aspetto formativo.
Bisognerà in ogni caso mantenere chiaro il concetto che il rapporto tra informatore ed utente è inerente
due identità personali, di cui la prima si suppone ben definita e strutturata per svolgere il suo compito,
mentre la seconda può manifestarsi in forma estremamente variabile e con stili di relazione
collaborativi, evitanti e conflittuali. Affinchè l’approccio sia coronato da successo, l’identità strutturata
dovrà osservare e valutare con attenzione quella meno strutturata ed agire con flessibilità e senza
tentativi di sovrapposizione, evitando ragionevolmente ogni situazione conflittuale o che, comunque,
coinvolga le due identità su piani di relazione che esulino dal compito specifico di fornire
informazioni.
Il rapporto operatore paziente
Relazione di FIDUCIA e STIM A RECIPROCA
Differenza tra fornire informazioni" con il "fare comunicazione".
Comunicare con il paziente non significa solamente passargli delle notizie ma, soprattutto, instaurare
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interezza ed individualità.
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La comunicazione verbale
La comunicazione verbale presuppone un codice composto di parole organizzabili, in frasi e discorsi,
secondo regole comuni ad un determinato gruppo linguistico e culturale.
Le parole possono essere possono essere analizzate a tre diversi livelli di significato:
quello denotativo, che indica le caratteristiche essenziali di un determinato oggetto o realtà. (Per
esempio il termine "siringa" denota un oggetto conosciuto da tutti, l'espressione "visita medica"
rappresenta una situazione immediatamente comprensibile)
quello connotativo, che indica la valenza particolare che può assumere una parola a seconda dello stato
emotivo o del ruolo di chi la pronunzia o l'ascolta. (Per esempio la parola "terminale" può suscitare
emozioni molto diverse se ascoltata, in ambito ospedaliero, in bocca ad un malato che lo riferisce a se
stesso, o, se ascoltata da un infermiere mentre riceve le consegne dal collega, al cambio di turno)
livello di analisi detto indiziario in quanto fornisce informazioni su alcune caratteristiche di chi parla.
(Ad esempio la parola "coronarografia" ci fa pensare che chi la usa abbia una certa familiarità con il
linguaggio medico. )
Ogni parola può essere analizzata secondo i 3 livelli di significato e in concreto noi lo facciamo molto
più spesso di quanto ce ne accorgiamo.
La comunicazione non verbale
Le emozioni, i vissuti, gli atteggiamenti psicologici ed i conflitti non sono facilmente verbalizzabili,
nonostante tutto li possiamo intuire e cogliere attraverso l'intonazione della voce, il suo ritmo e le sue
inflessioni, la gestione dello spazio, le espressioni del viso, lo s guardo, ovvero da tutti gli elementi che
caratterizzano la comunicazione non-verbale
Il rapporto operatore sanitario-malato non può essere consideratouna relazione assimmetrica,
puramente intellettuale, tendente al semplice passaggio di informazioni ma, piuttosto, una relazione
che coinvolga tutta la personalità dell'operatore sanitario, a livello cosciente ed inconscio, come del
resto avviene per il paziente.
Per tale motivo è importante ricordarsi che, attraverso il processo comunicativo, non si può evitare di
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trasmettere
anche
una serie
di informazioni
ai propri
atteggiamenti,
alla propria personalità e ai
propri stati d'animo. E ancora, il saper riconoscere questi elementi nel paziente ci permette non solo di
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