LA CULTURA DEL MIGLIORAMENTO Istituto Elvetico di Lugano 21-22 marzo 2006 Maria Giuseppina Staderini miglioramento ANALISI E AUTOVALUTAZIONE Il piano di miglioramento è preceduto da analisi / autovalutazione dell’organizzazione L’analisi ha il compito di far emergere la posizione in cui si trova l’organizzazione rispetto alle scelte strategiche ANALISI E AUTOVALUTAZIONE Alcuni modi per procedere all’analisi: 1. l’analisi sul progetto PIAZZA 2. l’analisi come “Rappresentazione sensata” 3. l’analisi come composizione di informazioni 1. L’analisi sul progetto PIAZZA Si suggerivano alcuni temi generali • Offerta • Qualità del servizio • Il personale • Gli interlocutori locali ogni tema proponeva una serie di quesiti dalle risposte emergevano le debolezze un documento di autovalutazione per la costruzione del piano di miglioramento 1. L’analisi sul progetto PIAZZA Percorso era costruito appositamente per un’attività a distanza con particolari caratteristiche I tre concetti che davano indicazioni metodologiche 1. Perimetro d’autorità di un Istituto 2. Attribuzione di una colpa 3. Soluzioni suggerite 2. L’analisi come “Rappresentazione sensata” La rappresentazione sensata descrive un un’immagine di tipo qualitativo di un’organizzazione. Non è una rilevazione quantitativa, le notizie che emergono non sono oggettive ma rispondono a percezioni soggettive sensate, dotate di senso 2. L’analisi come “Rappresentazione sensata” DI SENSO percezioni che scaturiscono da esperienze concrete hanno significato per chi le esprime hanno un riscontro diretto con le singole realtà Nel settembre 2005, abbiamo seguito questa strada ognuno dei presenti ha esposto potenzialità e criticità della propria organizzazione e ne abbiamo sperimentato le caratteristiche veloce - partecipata 2. L’analisi come “Rappresentazione sensata” Il laboratorio improvvisato di settembre è stato efficace - adeguato alla situazione ????? la riflessione e l’elaborazione di un risultato: un documento condiviso sulle potenzialità e le criticità dal quale partire per la costruzione del piano 2. L’analisi come “Rappresentazione sensata” Approccio usato nel progetto nazionale del 1993 /97 “Sistemi di qualità” nella scuola la complessità non è conoscibile in sé è impossibile dare una descrizione oggettiva e completa del reale 2. L’analisi come “Rappresentazione sensata” non esistono formule capaci di determinare in modo astrattamente oggettivo quali elementi devono essere considerati per descrivere la realtà è possibile darne una rappresentazione sulla base di una selezione di elementi significativi per i soggetti interessati è la convenzione fra soggetti interessati a conferire validità e plausibilità alla rappresentazione 3.L’analisi come “Rappresentazione sensata” interrogare sistematicamente la complessità per recepire risposte mai definitive essere attenti ai segnali che manda non potersi mai considerare definitivamente esperti porsi nella condizione di chi impara costantemente a fronteggiare fatti e problemi sempre nuovi e irrepetibili 3. L’analisi come composizione di informazioni Organizzazione (Devoto.Oli) “L’attività o l’ente che corrisponde in modo sistematico alle esigenze di funzionalità e di efficienza di un’impresa per lo più collettiva” in biologia “la serie di processi attraverso cui organi, apparati e struttura si formano si sviluppano si differenziano e si coordinano così da costruire un organismo vivente” 3. L’analisi come composizione di informazioni privilegiare l’idea di organismo vivente significa prendere in considerazione le diverse componenti della organizzazione/orgnismo docenti, ATA, dirigente, studenti, genitori, enti locali,…. ogni organizzazione individua quali sono le parti interessate rilevazione dei livelli di soddisfazione/insoddisfazione conoscenza/non conoscenza campioni interviste,workshop, questionari, focus group incrocio di dati quantitativi con qualitativi 3. L’analisi come “Composizione di informazioni” Aspetti su cui riflettere importanza di considerare le parti esterne all’organizzazione promozione dell’organizzazione complessità di gestione necessità di misurare le proprie forze Analisi / Autovalutazione Studiare i modelli adeguati all’ organizzazione e allo scopo Imparare a costruire commistioni o parzialità Avere consapevolezza delle scelte Il piano di miglioramento Anche nelle migliori organizzazioni le aree di miglioramento risultano molte Necessità di valutare e assegnare priorità. Il piano di miglioramento “grande cambiamento” cambiamento per “piccoli passi” Grandi cambiamenti o ”innovazione” attività che in genere richiedono investimenti modifiche alla struttura della sede l’introduzione di nuove tecnologie fuori dal perimetro decisionale di un singolo Istituto Il piano di miglioramento Il piano si identifica solitamente con il miglioramento per “piccoli passi” gestibile all’interno del singolo istituto Il piano di miglioramento Le variabili per assegnare le priorità • la capacità dell’Istituto di realizzare l’azione di miglioramento con le proprie forze • l’impatto della potenziale iniziativa sugli obiettivi e sul lavoro del proprio Istituto, ossia l’importanza della potenziale azion Selezione delle azioni Impatto basso A1 A2 A3 A4 A5 A6 X X Impatto alto Capacità bassa Capacità alta X X X X X X X X X X Il piano di miglioramento Individuazione delle azioni che compongono il piano ogni azione un obiettivo Caratteristiche dell’obiettivo • specificazione • quantificazione • scadenza Piano d’azione Azione 1 Responsabile Data Azione 2 Responsabile Data Azione 3 Responsabile Data obiettivo specificato quantificato con scadenza Cronogramma esempio gen feb A1 A2 mar apr ma g giu Miglioramento/promozione Miglioramento è Il percorso di lavoro dell’organizzazione Pianificazione del lavoro POF Missione Visione PROGETTAZIONE PROMOZIONE/COMUNICAZIONE