Il dr. Antonio Romano, uno della terna commissariale al comune di
Taurianova, ha finalmente strappato a Federico II il primato, che
l’innalzava a “stupore del mondo”. Il detto commissario, infatti, ci
stupisce per una novità e per un relitto medievale. La novità è - trascrivendo dalle sue labbra- che “l’omicidio di Tony Battaglia rappresenta la testimonianza di un fatto: non è vero l’assunto che i mafiosi
si ammazzano tra di loro”. Il relitto medeievale sta nella manifesta intenzione punitiva d’un disgraziato adolescente con la costituzione di parte civile del Comune la cui immagine, già virginea,
avrebbe sporcata con l’irresponsabile gesto. E noi invece sapevamo che non solo l’immagine, ma anche il midollo spinale di
Taurianova sono stati stati deformati dalla sua immutabile
classe dominante.
la Riviera DOMENICA 27 FEBBRAIO 2011
02
la Riviera DOMENICA 27 FEBBRAIO 2011
3
Primato storico per
Caligiuri se spegne
il Roccella Jazz
GIOVANNI DROGO
Roccella Jazz, patrimonio della
Calabria intera, ancora rischia di
chiudere i battenti. La manifestazione, scudo di manovre parolaie dei
politici sorteggiati a turno, fatica a
respirare. Ogni anno, dopo la dieci giorni di
viziose emozioni, tutti gridano al miracolo,
all’evento capace di inorgoglire Calabria e
calabresi, tinto di sana rivalsa sudista e locridea, zeppo di prospettive elettorali di assessori
alla cultura e starlette della politica. L’intonazione del Roccella Jazz insomma ammalia
ogni uomo della Res Pubblica che ne canta, in
prosa, versi d’amore spassionato, finendo poi
per dimenticare la rima solo dopo pochi giorni
che ha abbandonato il castello roccellese. I
soldi non arrivano, le banche bussano alla
porta degli organizzatori e soprattutto la macchina che deve pensare a camminare verso l’edizione del 2011, la 31esima, è senza benzina.
Spinta dai soliti quattro mentre alla guida c’è
Dio, che speriamo ce la mandi buona.
Rumori Mediterranei 2011 rischia di saltare.
Non ci sono più portafogli che riescono a
sostenere il peso della manifestazione, e se la
colati da Enti provinciali, comuni e Regione,
che spendono con discreta puntualità. Quello
che come sempre arranca è il Roccella Jazz,
che non costa poco, e poco non riceve, ma che
in termini di risultati non ha confronto. Il progetto, l’idea di ogni persona di buon senso è
quella di crescere, migliorare, andare avanti e
se ci si riesce anche oltre. Per fare si che Rumori Mediterranei diventi quella manifestazione
“oltre”, più di quanto già non lo sia, serve pianificazione, studio e applicazione, tutte cose
che tradotte in due parole significano stabilità
economica e tranquillità. Due cose che da
sempre il Festival di Roccella non ha, e nonostante questo riesce a correre più di altri. Inutile stare qui a elencare gli artisti, di calibro
mondiale, che hanno calcato il palco roccellese, inutile elencare le professionalità nate col
Festival. Inutile sottolineare l’eco internazionale della manifestazione, tutto è fin troppo
noto.
E’ giusto però che il pubblico e gli appassionati sappiano che spesso le stesse persone che al
Roccella Jazz tessono elogi, poi voltano le spalle sopraffatti dalla burocrazia e dalla pigrizia.
Se l’assessore Caligiuri
non invita la Regione
Calabria a mettere le
mani in tasca, il festival
Jazz di Roccella salta
Rumori Mediterranei
per risultati non ha
confronto con il 99
per cento degli
eventi calabresi
Regione Calabria non si appresta a mettere le
mani in tasca, per sganciare tra l’altro quello
che ha promesso e sottoscritto, il banco salta.
Per dire la verità è da quattro o cinque anni che
l’Associazione Culturale Jonica tra gennaio e
febbraio si allarma e grida alla sventura, salvo
poi come sempre, e per fortuna, riuscire ad
allestire uno spettacolo incredibilmente colmo
di genialità. Ma la questione è un’altra, è il progetto, il canto delle sirene che da anni scuote il
territorio senza incantarlo.
Da Governatori ad assessori, da giudici a
magistrati, da prefetti a consoli, ogni anno ad
agosto tutti spendono fiato per ergere ad
esempio della Calabria capace, colta e pulita il
Roccella Jazz. In altre parole tutti dicono che
se ci fossero questo tipo di manifestazione la
nostra Regione avrebbe qualche chance di fare
bella figura.
E in effetti negli ultimi dieci anni di eventi,
simili, ma mai eguali, in Calabria ne sono nati.
Tutti, o quasi, gli ultimi arrivati sono ben coc-
Le stesse facce che in televisione e sui giornali
sfilano a favore di Rumori Mediterranei, filano
via alle insistenti telefonate dell’Associazione
Culturale Jonica che chiede di vedersi riconosciuta la moneta promessa e sulla quale ha
basato l’impostazione di un evento.
La domanda poi è sempre la stessa, quella che
farebbe anche un bambino: perché se è così
straordinariamente bello il Roccella Jazz deve
faticare a sopravvivere? L’arcano come sempre
sta nelle maglie della politica. Fatto che come
ogni anno l’Associazione ha lanciato l’allarme,
il Festival 2011 è a un passo da baratro. Poi,
speriamo si farà.
Ma l’Assessore alla Cultura Caligiuri, è pronto
a rischiare e a legare il suo nome al tempo in
cui Rumori Mediterranei ha calato il sipario?
La Calabria è pronta a rinunciare a tutto questo? Non serve aprire la bocca e dire no, serve
mettere le firme sulla burocrazia assassina e
sulla volontà di portare avanti un capolavoro
tutto calabrese.
Il
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A proposito Loiero«Autonomia e diritti avrà i suoi candidati»
di...
Circa un mese addietro Agazio Loiero (passato dal Pd ad Autonomia e diritti) ha speso
A volte
ritornano
DOMENICA 27
FEBBRAIO 2010
parole positive su Valerio Donato, docente universitario, quale candidato a Sindaco di
Catanzaro. Ma veti interni e litigiosità del gruppo dirigente del Pd hanno scartato questa
candidatura. Adesso l’ex governatore della Regione Calabria esce allo scoperto dichiarando che Autonomia e diritti, a maggio, non solo presenterà le proprie liste ma indicherà, finanche, i propri candidati a sindaco.
la settimana
NORDICI E SUDICI
Cinque banche e un’ombra
GIOCCHINO CRIACO
Le mie profezie si sono sempre avverate e quindi magari
sarete buoni con me. Mi crederete ancora. Parlo con le
ombre, sono loro a svelarmi il
futuro. Delle rivoluzioni attuali, ve ne parlo
da un bel po', l'ombra che me le ha predette
viene dalla terra santa, sponda ebrea. La
stessa mi ha parlato dei soldi della rivoluzione. Il grosso dei beni dei dittatori deposti, o
in via di detronizzazione, dai popoli fratelli
del Mediterraneo, è al sicuro nei forzieri dell'Occidente. E, in Occidente, le ricchezze
rubate agli arabi, ci resteranno. A ogni rivoluzione, il copione si ripete. E' successo così
ogni volta che noi sudici ci siamo ribellati, i
soldi sono sempre rimasti nei forzieri nordici. L'ombra mi spiega che cinque banche
controllano il novanta per cento del mercato finanziario mondiale. Che duecentocinquanta persone, in carne e ossa, siedono nei
consigli di amministrazione delle cinquanta
multinazionali più importanti sul pianeta. I
duecentocinquanta prodi sono espressione
delle cinque banche. Il controllo mondiale
dell'economia è assoluto. Il piede dei banchieri comanda i mercati, governa la politica,
dirige i consumi. La testa delle banche controlla il mondo. Da fuori di testa queste idee,
vero? Be anch'io pensavo che la mia ombra
israeliana fosse fuori di testa. Me ne ha raccontate di paranoie sfrenate il mio amico.
Ma in vent'anni, mai una sua soffiata s'è rivelata panzana. Si diverte l'ombra, a farmi sgranare gli occhi, ride ogni volta che gli do del
pazzo. Mi aveva detto per tempo del fuoco
rivoluzionario, anzi esattamente da dodici
anni. I soldi e le ricchezze dei nostri sudici
fratelli sono già via, e a casa non ci torneranno più. E' il capitalismo, sudici fratelli; è lui il
mostro che decide: il pane alle nostre bocche e l'oppio alle nostre menti. C'è la mano
del capitale dietro alle rivoluzioni, questo è
ovvio. Dovremmo essere furbi; prendere
una bella rincorsa dal sud del mondo, e portare la corsa sino in su, nel nord estremo. E
al polo che dovremmo correre, a riprenderci beni e cervello. Ma a me, le conversazioni
con l'ombra fanno male, apro il cuore a desideri troppo grandi. Torno a terra, e per adesso mi accontenterei che la corsa sudicia arrivasse sino a Roma, a riprendere soldi e
anima.
PROVINCIA DI REGGIO
BOVA E TRIPODI
MARCIANO VERSO
IL POLO FUDA
BRUNO GEMELLI
Pierferdinando Casini per assecondare
i desiderata di Pasquale Maria Tripodi,
tesi ad ottenere l’autonomia nella provincia reggina, avrebbe dovuto concedere la deroga della deroga. La prima
deroga è quella che consente, che ha
consentito, all’Udc calabrese di consolidare l’alleanza organica con Scopelliti. Le minacce dei giorni scorsi di Berlusconi di cacciare l’Udc dalle regioni
dove governano insieme (Calabria,
Campania, Lazio e Sardegna) sono
sembrate subito una tigre di carta per
spaventare i passeri. Tripodi “gioca”
con il suo partito, l’Udc, come fa il
gatto con il topo. Come Tom & Jerry
dei fumetti. Al lettore il compito di dire
chi è il gatto opportunista e chi il topo
veloce e solido. La sub deroga doveva
consentire a Tripodi di sperimentare il
terzo polo a Reggio. Troppo per Gino
Tematerra che ha disarcionato Tripodi
sostituendolo con Alfonso Dattolo. Ma
troppo anche per Tripodi. E poi. Tre
forni sono troppi. Anche per l’Udc. Ma
un forno potrebbe aprirlo Pietro Fuda.
O forse lo ha già aperto. Per ritornare,
da presidente, alla Provincia di Reggio
Calabria. Si può fare, avrà pensato l’ingegnere. Rimettersi in gioco politicamente attraverso il ritorno in provincia.
Una sfida intrigante. Ma ci vogliono
due fornai dalle braccia all’amianto per
cuocere il pane buono. E chi meglio di
Pasquale Maria Tripodi e Peppe Bova
(in riunione mentre il giornale va in
stampa) possono cimentarsi visto che i
due da una vita impastano farina e
politica? La situazione – dicono i ben
informati – è, come si dice in questi
casi, in nuce. Ma a far lievitare l’impasto e a infornarlo potrebbero aggregarsi altri fornai. Pardon: altre sigle. E chi
di grazia? I più prossimi sono Fli e Api.
Dunque un rassemblemant
che
potrebbe anche avvalersi di “Autonomia e diritti” di Agazio Loiero, già
alleato di Pietro Fuda; sino al punto da
farlo senatore. A volte ritornano. Dunque Tripodi, in rotta con l’Udc per non
aver trovato ristoro nell’equidistanza
nazionale in riva allo Stretto, potrebbe
essere più equivicino che equilontano
dall’inedita soluzione terzista.
IN BREVE
RIACE CHIAMA I PROFUGHI LIBICI
Domenico Lucano, in una dichiarazione all'Ansa, si è dichiarato disponibile a
dare il proprio contributo “davanti al rischio di un nuovo esodo di esseri umani
in fuga dalla guerra e dalla miseria”. Neanche questa volta, il sindaco di
Riace, si è tirato indietro di fronte all'emergenza di una possibile diaspora in
Italia di migliaia di profughi provenienti dalla Libia. Secondo Lucano è impossibile rifiutarsi di soccorrere chi chiede aiuto perché sta sfuggendo “ alla
fame, alla miseria e, in questo, caso a inaudite violenze “. Il valore dell'azione politica di Lucano è oramai riconosciuto da tutti.
RICONOSCIMENTI
ROMA PREMIA
LA CALABRIA
MIGLIORE
Erano più di mille le persone che, al
teatro Quirino di Roma, hanno assistito
alla premiazione del “Galà delle eccellenze calabresi”, ideato e diretto da
Piero Muscari. Un vero e proprio
“Made in Calabria”, durante il quale
sono stati premiati Giuseppe Mussari,
presidente dell’Abi, il cantautore Peppe
Voltarelli (nella foto), Sandra Savaglio,
astrofisica, ed il regista Pier Francesco
Pingitore. Visibilmente soddisfatti Giuseppe Scopelliti ed il sindaco Alemanno (che si è detto attento ai calabresi
che ogni giorno contribuiscono alla crescita economica e culturale di Roma).
Per Domenico Naccari, le numerose
personalità in platea confermano che la
serata è stata “un’importante vetrina
attraverso cui rilanciare l’immagine della
regione”.
la Riviera DOMENICA 27 FEBBRAIO 2011
Urne
Aperte
15 maggio,
ecco dove
si voterà
in Calabria
Sembra quasi certo, oramai, che sarà il 15 maggio il giorno in cui più di un milione
calabresi si recheranno alle urne. Dei cinque capoluoghi solo a Vibo non si voterà
per il rinnovo del consiglio comunale. Reggio, Catanzaro, Cosenza e Crotone
aspettano di eleggere il nuovo sindaco. Per il comune si voterà, tra gli altri, anche
a Siderno, Locri, Bova, Ardore. A Reggio, inoltre, ci sono le elezioni provinciali,
con il centrosinistra che ripresenterà Pino Morabito. Bisogna ricordare, infine,
che la legge Calderoli ridurrà il numero dei consiglieri e degli assessori.
5
5
la Riviera
DOMENICA 27
FEBBRAIO 2010
IL DIAVOLO NERO
IL CONVEGNO
L’ALTRA FACCIA
DELLA
‘NDRANGHETA
Il titolo già la dice lunga su quasto sia scottante il
tema del convegno organizzato dall’Associazione,
tutta al femminile, Ladyterranea, in collaborazione
con l’Assessorato Provinciale alle politiche sociali e
col Museo della ‘Ndrangheta.
La ‘Ndrangheta, entra anche nell’universo femminile, visto che le nostre donne sono sia carnefici che
vittime di una delle piaghe sociali più grandi del
nostro Secolo.
Nel Palazzo della Provincia di Reggio Calabria si è
discusso di questo duplice ruolo; tantissimi i pareri
autorevoli da parte dei tanti invitati che hanno ana-
PILLOLE di Anna Laura Tringali
lizzato il fenomeno da più punti di vista, da quello
sociologico, a quello psicologico o ancora a quello
giudiziario e culturale.
A prendere la parola oltre alle due fondatrici dell’Associazione Ladyterraneatra, Giovanna D’Agostino e Serena Cara, Mario Caligiuri, assessore
regionale alla Cultura, Nicola Gratteri, procuratore
aggiunto della Dda di Reggio, Claudio La Camera,
direttore del Museo della ‘ndrangheta, Cecilia Alecci, figlia di una vittima della criminalità organizzata.
Il convegno prevedeva anche un’interessantissima
mostra, “Silent Witness”, testimoni silenziose. Le 20
sagome ad altezza naturale, raccontano la storia di
alcune donne e quella della loro morte violenta. La
mostra, partita dagli Usa, ha già fatto il giro del
mondo, arrivando per la prima volta nel Sud Italia
grazie alle due Ladyterranee.
Sulla facciata di Palazzo Foti campeggia ancora un
telo gigante che ripropone lo slogan provocatorio
“La ‘Ndrangheta è donna?”, un modo originale per
cercare di scuotere le coscienze della gente, uomini
e donne, che vivono costantemente a contatto della
‘ndrangheta... Un male che non guarda il sesso al
quale appartieni...
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La comunità di Lamezia Terme vede riaprirsi una
ferita dolorosa e ancora fresca. Sale ancora, infatti, il bilancio delle vittime di quel tremendo 5 dicembre ; Nell’ospedale di Cosenza è morto mercoledì
l’avv. Domenico Strangis , ottava vittima della strage
di ciclisti provocata da un immigrato marocchino.
Siamo piccoli già grandi , recitava una canzone di qualche anno fa. E loro lo sono veramente. Gli studenti di
una scuola media di Catanzaro hanno rinunciato ad una
gita di classe in segno di protesta contro la dirigente dell'istituto che aveva negato ad un ragazzo affetto da sindrome di
down di prendere parte al viaggio d’istruzione. Aspre critiche verso l’atteggiamento di ottusa discriminazione si sono
levate unanimemente dal mondo politico, alcune hanno
chiesto che la protagonista del misfatto venisse destituita dall’incarico.
Riparte a Reggio il corso di sommelier promossa dalla Organizzazione Nazionale Assaggiatori Vino. L’ inizio del corso è previsto per il
prossimo 28 febbraio, e attraverso un percorso di
21 tappe didattico -formative, una ventina di
aspiranti assaggiatori della nostra città, si cimenteranno nell’arte del riconoscimento e dell’assaggio dei vini.
Quando la protesta è donna. Neanche la
neve è riuscita a fermare le centinaia di donne
di San Giovanni in Fiore, che sfidando il gelo
hanno bloccato le strade di accesso al paese per
protestare contro la chiusura di alcuni reparti dell'ospedale prevista dal Piano di rientro sanitario.
''Sei venuto a prendere migliaia di voti ed ora sei
scappato via. Ma San Giovanni in Fiore aspetta e
non dimentica ” hanno gridato contro il Governatore Scopelliti .
Il sommergibile
Come ci è stato già raccontato in
prosa strillante e strisciante dai
giornali quotidiani, il consiglio
comunale di Roccaforte, a direzione socialista, è stato sciolto per
infiltrazione mafiosa con rito abbreviato che il
ministro Maroni non ha ritenuto d'applicare al
consiglio comunale di Fondi, a direzione pdiellina.
Sindaco del paesello, dove sembra non esser
arrivato né Cristo né Giuda, era fino scioglimento Ercole Nucera, esponente d primo piano
dei socialisti reggini e calabresi. Un persona perbene, un combattente per il riscatto della Calabria, con retroterra di dirigente sindacalista e fila
della CGIL. Alla notizia dello scioglimento del
Consiglio comunale, che, tra
l'altro, non poteva peccare
per la mancanza di materia
prima- quattro case e una
popolazione vecchia Roccaforte- Ercole Nucera ha
dichiarato: “Siamo sorpresi e
sconcertati”. Non poteva
immaginare, però, che
sarebbe rimasto solo. come
un monaco orientale, nella
difesa dell'onore e della
dignità del laborioso paese.
Ma così è stato. Perché,
quando il reato imputato è di
ndrangheta, le vestali del
garantismo e della remissione della fiducia nella magistratura si ritraggono
dal fuoco per non avere qualche bruciacchiatura, per evitare, cioè, che qualche macchia posa
cadere sulle loro verginali vesti. Sicché, come nei
dolenti versi di Ada Negri, traslati al nostro caso:
“Tutto d’intorno è pace/Chiuso in oblio profondo/Indifferente il mondo/ Tace”. Ha taciuto
anche chi aveva l'obbligo di parlare. Ha taciuto ,
insomma, il Presidente della Provincia. Ma
Ercole Nucera è o non è assessore con delega
della Giunta provinciale? E allora: questo è
Rodi e qui l'avv. Morabito deve saltare. E fuori di
metafora: o dà la solidarietà ad Ercole Ncera o
gli revoca la delega. Perché non si può contaminati al comune di Rocaforte e guerrieri della
antimafia alla Provincia di Reggio Calabria. La
contraddizion nol consente. A meno che l'avv.
Morabito non voglia comportarsi come un sommergibile: star sott'acqua per non vedere, tenendo fermo al di sopra della superficie marina il
periscopio che ha la specialità, tutta sua, di
cogliere cose lontane e di non accorgersi di quello che gli esplode a pochi metri.
la Riviera DOMENICA 27 FEBBRAIO 2011
Il giallo
Il bando Stillitani
6
500 borse lavoro, ovvero oltre quattro milioni di euro sono state
concentrate nelle mani operose della ABRAMO Printing,
Logistics e CustomerCare, notevole famiglia catanzarese di
industriali con affaccio importante sulla politica con Sergio
Abramo,emerito sindaco di Catanzaro
La notte in cui tutte le vacche erano grigie
Abramo recita la parte del leone
CARMELO CARABETTA
Dare lavoro, è la religione di
Francescantonio Stillitani, che
già fu assessore nella giunta
Chiaravalloti e che ora è assessore regionale alle politiche del
lavoro sotto l’alto patrocinio di
Giuseppe Scopelliti .
Per il lavoro, in nome del lavoro,
destinato ad alleviare l’intensa
disoccupazione calabrese, egli
ha fatto di tutto, ha osato tutto.
È finito, addirittura, nel registro
degli indagati per abusivismo
edilizio. Bisogna dargli una
medaglia a questo imprenditoreassessore, non anticipargli il
banco degli imputati.
Per il lavoro, in nome del lavoro,
Francescantonio Stillitani s’è
fatto promotore d’un bando per
borse lavoro, giunto a conclusione con la pubblicazione della
graduatoria relativa - veniamo
informati- alle imprese calabresi che hanno usufruito dei contributi che permetteranno l'assunzione di 3119 giovani disoccupati. Cifra modesta, ma che fa
sobbalzare di soddisfazione l’assessore-imprenditore,
gaio
anche del nuovo modo d’operare. E così esulta: “ Non più contributi elargiti a pioggia”. Infatti,
ben 500 delle totali borse lavoro
sono state concentrate nelle
mani operose della ABRAMO Printing, Logistics e CustomerCare, notevole famiglia
catanzarese di industriali con
affaccio importante sulla politica
con Sergio Abramo,emerito sindaco di Catanzaro, sconfitto
candidato del centrodestra a
Nella foto in alto - lo
stabilimento tipografico
Abramo Printing
In basso - Sergio Abramo
e l’assessore al lavoro
Francescoantonio Stllitani
presidente della Regione Calabria e, dopo l’avvento del Governatore Scopelliti. Presidente
della Sorical.
Ma non possiamo fare punto e
daccapo. Poiché il bando Stillitani s’è colorato di giallo.
Orbene, stentiamo a comprendere perché mai quasi tutte le
domande delle aziende sono
state presentate alla mezzanotte
del primo giorno utile a mezzo
dei servizi delle poste private e
non delle poste statali. Spedizione postale , recita asciuttamente
il bando. E non doveva essere
precisato se con lettera semplice
o con lettera raccomandata con
ricevuta di ritorno? Tutto sospeso in aria come i salami. E certo
non è di secondaria importanza
che il Dipartimento del Lavoro
abbia sollecitamente chiesto
lumi sulla legittimità della presentazione del dette domande.
Orbene ancora, noi abbiamo il
cervello tardo e lento. Invidiamo
il cervello prodigioso del Governatore, dell’assessore-imprenditore, degli assessori che in non
più di 7 minuti sono riusciti a
esaminare 988 domande, stabilendo con la graduatoria delle
imprese vincitrici.
Infine, poiché l’autore di questo
giallo è l’assessore Stillitani e
supervisore il Governatore,
chiediamo ai due guaritori
magici della piaga della disoccupazione di sciogliere il mistero
della notte in cui tutte le vacche
furono grigie, come s’ addice
quando c’è mercato.
NUOVA APERTURA ROCCELLA JONICA VIA TRASTEVERE 174/A. WWW.IDEALUCESNC.COM- [email protected]
la Riviera DOMENICA 27 FEBBRAIO 2011
Arredare
con la
luce
I
dea Luce si rinnova. L'azienda roccellese,
presente da 20 anni sul mercato nazionale ed
internazionale come produttore di paralumi,
viste le crescenti ambizioni, ha recentemente
unificato la produzione di Via Girolamo e il
punto vendita di via Roma, nell'unica sede
che ora conta di ben 300 mq sita in Via Trastevere 174, a Roccella Jonica.
La nuova collocazione dell'azienda che conta di uno
accogliente show room, vi darà la possibilità di toccare
con mano le varie soluzioni luce che l'azienda vi saprà
offrire. Un nuovo restiling, nuove idee, nuove soluzioni
per continuare ad illuminare ed arredare la vostra casa.
Il nuovo showroom, infatti, è un vero atelier della luce,
che vi fara' conoscere un mondo nuovo, dove le lampade e i paralumi si coniugano in modo armonioso con
tanti altri articoli d'arredo (quadri,tappeti, vasi ecc.) in
un' atmosfera di raffinata eleganza, stile ed artigianalita'.
Idea Luce non è solo, quindi, vendita al dettaglio, ma
saprà offrire interessanti soluzioni
anche per gli architetti, per gli
arredatori, per i negozi di illuminazione, complementi d'arredo e
per le tappezzerie.
Idea Luce è anche produttore,
infatti ha creato Ifles, un marchio
per tutti i negozi che vorranno
distribuire i prodotti; Ifles fornirà
un espositore e una campionatura di paralumi, lampade e accessori, che permetterà loro di offriEdward Hopper
re ai propri clienti un servizio
unico di vendita utilizzando tessuti sempre nuovi e personalizzabili.
Tantissime, infatti, sono le aziende italiane ed estere che,
da più di 10 anni, distribuiscono i paralumi Idea Luce in
tutto il mondo, tra cui la prestigiosa "divani e divani" by
Natuzzi.
Idea Luce arreda con la luce, infatti, Elisa e tutto lo staff,
vi faranno conoscere un mondo di appliques, abat jour,
lampade da tavolo, nel quale potrete abbandonarvi ad
un insieme di colori: fasci di luce, immersi in una vasta
gamma di stoffe e rifiniture pregiate, in un'atmosfera di
raffinata eleganza, stile e artigianalità.
Sapranno curare l'illuminazione delle vostre case con
lampade su misura per ogni stile d'arredamento, facendovi vivere emozioni uniche ed originali.
Visitare il nuovo punto vendita, vi farà conoscere un
mondo fatto di luce e colori, un mondo nel quale, Idea
Luce, le sue lampade, i suoi paralumi, i suoi colori, vi
sapranno coccolare.
“ Quello che
vorrei dipingere
è la luce del sole
sulla parete di
una casa”
07
Primo piano
la Riviera DOMENICA 27 FEBBRAIO 2011
“
NOSTRA INTERVISTA ALL’ONOREVOLE ANGELA NAPOLI
Governatore, faccia i nomi degli esponenti della
nuova classe dirigente in arme contro la ‘ndrangheta
Il
NATALINA MISOGANO
profilo di Angela Napoli è
quello della deputata, che,
rompendo la micragnosa
linea dei deputati meridionali e
calabresi balbettanti e annuenti, ha
spinto in avanti, in tanti anni di battaglie parlamentari, un’idea alta
della Calabria. E ciò ha fatto con spirito critico, con salda e onorata
mente meridionalista, che la ha portata spesso al contrasto anche con il
partito e il gruppo parlamentare di
cui ha fatto parte. Segno perspicuo
d’una personalità, segnata dal pensiero meridionalista la cui cifra inossidabile è che i meridionali veri stanno sempre all’opposizione. E non
dicono parole mai parole vane e
fatue. Per questo abbiamo voluta
intervistarla sul capolavoro assolutorio della ‘ ndrangheta, autore massimo e unico in Consiglio regionale
lo speculativo e speculatore Giuseppe Scopelliti.
Il Governatore ha fatto in consiglio
regionale uno straordinario annuncio, e cioè che ora la ndrangheta può
essere combattuta e sconfitta poiché
a Palazzo Campanella finalmente
“esiste una nuova classe politica
realmente capace di combattere la
criminalità organizzata”. Dobbiamo
piangere o ridere?
Dovremmo solo piangere di fronte
al barbaro coraggio con il quale il
Governatore calabrese osa fare certe
dichiarazioni. Occorrerebbe rivolgergli la richiesta dei nominativi di
questa “nuova classe politica realmente capace di combattere la criminalità organizzata”. Ho cercato di
Il Governatore
Scopelliti continua a
fingere di tenere
chiusi gli occhi, così
come li ha tenuti
chiusi durante la
formazione
delle liste per
le ultime
elezioni
regionali
ANGELA NAPOLI
DEPUTATO FLI, E
MEMBRO DELLA
COMMISSIONE
PARLAMENTARE
ANTIMAFIAE DELLA
II COMMISSIONE
(GIUSTIZIA), a fianco
Pasqualina Straface,
sindaco di Corigliano
n’altra fumata grigia. Si sono
aggiornati, infatti, a mercoledì prossimo, senza trovare
un’intesa sui nomi, i rappresentanti regionali dei partiti
del centrosinistra riuniti a Lamezia Terme
per fare il punto sulla situazione delle candidature per le prossime amministrative.
Alla riunione hanno partecipato il commissario regionale del Pd, Adriano Musi;
Maurizio Feraudo per Idv; per la Federazione della sinistra, Michelangelo Tripodi
e Rocco Tassone; per i Socialisti, Luigi
Incarnato, e per Sinistra ecologia e libertà,
Ferdinando Aiello ed Eva Catizone. Uno
degli scogli da superare é quello delle primarie, chieste da Sel. Una richiesta che
però non ha trovato il sostegno delle altre
forze della coalizione ed in particolare del
Pd, che per bocca di Musi ha sostenuto
che il tempo a disposizione è ormai troppo
poco per realizzarle. Una posizione che ha
portato ad una frizione le altre forze del
centrosinistra con la delegazione di Sel che
ha abbandonato il tavolo puntando l’indice contro Musi.
E’ emerso un atteggiamento ondivago ed
ambiguo del commissario del Pd – recita
un documento redatto dall’assemblea
regionale calabrese di Sinistra ecologia e
libertà che ha provveduto anche ad eleggere il nuovo segretario regionale, Ferdinando Aiello - che offrendo per magnanimità un tavolo di pari dignità politica alla
U
scorrere i nomi, ma ho avuto
notevoli difficoltà nell’individuare la capacità annunciata dal
Governatore. Forse qualcuno da
subito reclutare nella nuova classe politica in guerra contro la
‘ndrangheta potrebbe essere il
sindaco di Corigliano , che ha
due fratelli sottoposti al regime
del 41 bis .
Non sappiamo se
credere ai
nostri
occhi.
Leggiamo
infatti ,
autore
Scopelliti: “ Per troppo tempo in
Calabria si è detto che la politica
convive con la ‘ndrangheta:
credo che ci siano contatti ma
non vedo personalità in grado di
sedersi con esponenti della criminalità organizzata e concordare strategie”. Lei crede ai suoi
occhi ?
Il Governatore Scopelliti continua a fingere di tenere chiusi gli
occhi, così come li ha tenuti chiusi durante la formazione delle
liste per le ultime elezioni regionali.
La verità era ed è
secondo gli storici, i
meridionalisti veri
d’un tempo, le
inchieste giudiziarie che la vita politica è dominata e
deformata dal rapporto ndranghetapolitica. La verità
secondo Scopelliti è
che “che molti
accusano la politica
per mascherare il
vero male della Calabria, quella
borghesia mafiosa composta da
imprenditorialità corrotta e pubblica amministrazione disposta
ad assecondarne i voleri per
arricchirsi sulle spalle dei cittadini.”. Tra queste due verità
quale è la sua scelta?
A me sembra che Scopelliti viva
nelle nuvole, anzi che abbia
assunto i metodi di Berlusconi.
Mi piacerebbe sapere da Scopelliti cosa intende per “borghesia
mafiosa” e se all’interno di questa ritenga che ci sia o meno
Lo scoglio del Sel
NICOLE CAFARELLI
coalizione di centrosinistra, in realtà, con
tattica dilatoria, tende ad imporre la propria volontà. Fatto sta che ormai a meno di
tre mesi dalle amministrative, forse tranne
Crotone, in tutte le altre province calabresi non c’è ancora nessuna convergenza su
liste e candidati. Musi in queste ultime ore
ha provato a ricompattare le forze in
campo.
Il Partito democratico – ha fatto sapere il
commissario regionale - proporrà alle altre
forze del centrosinistra le proprie indicazioni per le candidature ma solo dopo una
verifica della disponibilità delle persone
per evitare di commettere gli errori del
passato, chiaro il riferimento alla rinuncia
per la corsa a primo cittadino di Reggio
Calabria del senatore Luigi De Sena e a
quanto accaduto a Catanzaro dove i due
candidati proposti dal Pd, Valerio Donato
prima e Raffaele Salerno poi, alla fine
hanno rifiutato l’offerta.
Per quanto riguarda le primarie Musi ha
aggiunto: “il no alle primarie non è una
decisione del Pd ma una decisione assunta
collegialmente dalla coalizione nel novem-
bre scorso, presente anche Sel. Era una
valutazione unanime. Se poi anche per le
novit‡ nella dirigenza di Sel, sono andati in
una direzione diversa, ne pendiamo atto”.
Pronta la replica di Ferdinando Aiello. “Il
senatore Musi – ha sottolineato il segretario regionale di Sel - ci ha oramai abituati
ad invenzioni giornalistiche, tanto da sfiorare il paradosso”.
Nelle sue ultime esternazioni asserisce che
Sinistra Ecologia e Libertà non ha mai
posto al tavolo del centrosinistra il problema delle primarie. Siamo senza parole.
Comunque, poichè il commissario del Pd
ci invita sempre ad indicare nomi capaci di
superare strumenti di democrazia come le
primarie, ci sentiamo in dovere di proporre, anche se non è iscritto a Sel, una personalità autorevole da candidare a sindaco di
Reggio Calabria, Marco Minniti, persona
eticamente e moralmente ineccepibile,
che saprà ricomporre il tavolo del centrosinistra nella sua dimensione più alta. Infine i Verdi che hanno annunciato la presentazione di proprie liste autonome alle
prossime amministrative che si svolgeran-
M
anche la “politica”. Così come mi
piacerebbe sapere da Scopelliti
se è proprio convinto di non
avere attorno a sé alcun elemento appartenente alla “borghesia
mafiosa”.
Come giudica le proposte del
Consiglio regionale ai fini d’una
battaglia non pleonastica contro
la ndrangheta?
Spot pubblicitari “; è inutile far
varare leggi regionali da un consiglio che ha già visto un suo componente in galera, con altri cinque candidati
ed attualmente altri quattro
candidati con
avvisi di garanzia, tutti con
accuse
per
reati legati ad
associazione
mafiosa e a
voto di scambio. E’ inutile
parlare di eticità e moralità
dopo essere
stati eletti; occorrerebbe prima
delle elezioni far sottoscrivere un
codice etico da parte di ciascun
candidato
E cosa Lei propone ?
La politica dovrebbe davvero
assumersi la responsabilità di riuscire a fare vera pulizia al proprio
interno senza più dover delegare
il tutto alla Magistratura. Occorrerebbe quindi un intervento
preventivo e la volontà di saper
gestire la vita amministrativa nell’esclusivo interesse della collettività.
no nella provincia di Reggio Calabria.
“Come ribadito da mesi – hanno dichiarato congiuntamente il presidente provinciale dei Verdi, Nico Pangallo ed il commissario regionale, Franco Criaco - vogliamo
riportare le idee e i contenuti al primo
punto della discussione politica e per tale
motivo avvieremo a breve alcuni incontri
con tutte le altre forze politiche, non esclusivamente appartenenti al centrosinistra,
nel tentativo di trovare un’intesa sui programmi. Valuteremo, inoltre, la modalità
della nostra presenza alle prossima tornata elettorale, non escludendo un percorso
di autonomia anche alle elezioni comunali”. “Noi Verdi – hanno sostenuto inoltre
Pangallo e Criaco - da quasi un anno
abbiamo evidenziato il nostro dissenso
rispetto alla conferma del presidente
uscente Morabito supportato da forti perplessità relative non alla persona, ma alle
pregresse modalità di gestione dell’Amministrazione e alla necessità di stabilire
nuove regole di partecipazione.
In maniera silenziosa ci siamo messi da
parte e abbiamo iniziato a lavorare su una
nostra candidatura autonoma senza polemizzare o interferire su altri percorsi elettorali.
Oggi questa linea non appare essere più
perseguibile. Non ci piace assistere a esternazioni politiche che appaiono essere funzionali ad esigenze di parte, se non direttamente personali”.
8
la Riviera DOMENICA 27 FEBBRAIO 2011
Focus
Consiglio Regionale
9
Giuseppe Scopelliti nella seduta consiliare del 22 febbraio, ha dato
segno della sua stoffa: « La verità è che molti accusano la politica per
mascherare il vero male della Calabria, quella borghesia mafiosa
composta da imprenditorialità corrotta e pubblica amministrazione
disposta ad assecondarne i voleri per arricchirsi sulle spalle dei cittadini»
Le alluminazioni del Governatore
PASQUINO CRUPI
La prosa oratoria del governatore
Scopelliti è affliggente. Ascoltarlo
fino in fondo è una tortura simile a quella d’un detenuto al 41bis.
E, perciò, vogliamo ringraziarlo
per la brevità cesariana del suo
storico intervento in Consiglio
regionale sulle vie maestre onde
sconfiggere la ‘ndrangheta . Ciò
che ci ha risparmiato una prolungata ed agonizzante sofferenza .
Questo quanto alla forma.
Quanto al contenuto. Eravamo
tutti al buio, Giuseppe Scopelliti
ha acceso un lume. Poiché non c’è
legittimo dubbio che il Governatore , pur essendo un pragmatico,
anzi un pratico, nella seduta consiliare del 22 febbraio, ha dato
segno della sua stoffa, fin qui
ignorata, di teorico, capace d’una
visione, cioè d’una allucinazione,
forse d’una alluminazione, che uguaglia
e batte l’ammalata fantasia dei riarsi
cammellieri del deserto , lesti a scambiare la sabbia con fluenti acque fresche.
Infatti, egli ha consegnato al Consiglio
regionale questa immensa scoperta :
con le elezioni vittoriose del maggio
2009 “esiste una nuova classe politica”.
Basterebbe leggere Guido Dorso per
comprendere come e dove si formi “una
nuova classe politica” e che cos’è una
“classe politica”. Ma non vogliamo
disturbare il Governatore Scopelliti,
come ha fatto il suo padrone centrale
con Gheddafi. Ossia, non vogliamo
toglierlo dalle sue alluminazioni la più
importante è quella del rovesciamento
epocale d’una tesi storicamente e politicamente confermata: il rapporto ndrangheta-politica come fonte principale
della degenerazione della vita istituzionale e civile. Leggete e tremate: “Per
IN EVIDENZA
Leggete e tremate: “Per
troppo tempo in Calabria si è
detto che la politica convive
con la ‘ndrangheta: credo che
ci siano contatti ma non vedo
personalità in grado di sedersi
con esponenti della criminalità
organizzata e concordare
strategie”. In effetti, a
Bovalino, l’ex consigliere
regionale dr. Santi Zappalà
sedeva in casa di Giuseppe
Pelle, con Giuseppe Pelle per
recitare il rosario
troppo tempo in Calabria si è detto che
la politica convive con la ‘ndrangheta:
credo che ci siano contatti ma non vedo
personalità in grado di sedersi con esponenti della criminalità organizzata e
concordare strategie”. In effetti, a Bova-
lino, l’ex consigliere regionale dr. Santi
Zappalà sedeva in casa di Giuseppe
Pelle, con Giuseppe Pelle per recitare il
rosario . Non è il solo fatto che si può
richiamare.
Non è finita. Il cervello del governatore
Scopelliti è inesauribile. Produce
in continuo alluminazioni come
il mare le onde. La alluminazione più alluminata , eccola: “La
verità è che molti accusano la
politica per mascherare il vero
male della Calabria, quella borghesia mafiosa composta da
imprenditorialità corrotta e pubblica amministrazione disposta
ad assecondarne i voleri per arricchirsi sulle spalle dei cittadini”.
Via la maschera, dunque, anche
siamo a carnevale, ma vogliamo
domandarci: la borghesia mafiosa si muove nel vuoto come accade agli astronauti lanciati nello
spazio? O si muove dentro la
realtà governata dalla classe al
governo?
In attesa d’una ulteriore alluminazione del geniale Governatore
restiamo fermi a questa povera convinzione, criminosamente intesa a mascherare il vero male della Calabria, che il
suo grande e penitente cuore vuole
debellare con una legge antimafia,
copiata interamente, rigo per rigo, dalla
legge antimafia dell’Assemblea siciliana,
con i cartelloni di Magarò con la recitazione del codice etico, con la assoluzione della classe governante contrabbandata come classe politica. E questa classe governante- riconosciamolo- dovendo e volendo marciare con il pié veloce
e sopra l’ali leggera nella sacra crociata
contro la ndrangheta- pardon- contro la
borghesia mafiosa, fa d’uopo che si sbarazzi da ogni peso, dal peso d’ogni
responsabilità per la persistenza e la
consistenza del vero male. Il che non la
configura come una classe dirigente, ma
come un ceto politico a rimorchio di
interessi insani.
La legge consente alla Regione Calabria di dotarsi di 16 dirigenti esterni, ma il presidente
Scopelliti ne nomina 40 in violazione del decreto Brunetta e della decisione della Consulta
Il Governatore aggiunge posti a tavola: Ma il Cdm toglie la sedia ai commensali
Sta apprendendo in fretta il
nostro Presidente regionale.
Sta applicando alla lettera le
forme e i modi di fare politica
dell'Uomo che nessuno può
giudicare, nonostante che sia
stato chiamato a sedere su
banco degli imputati il 6 aprile
prossimo venturo. Ma diversamente dal Priapo di Arcore, il
Governatore delle Calabrie
non emana leggi ad personam,
essendo consapevole forse
d'essere dantescamente una
“vanità che par persona”.
Quindi, leggi ad amicos amicorum. Anche in questo diverso
dal Cavaliere arrapato. Per cui
se Mister B elargisce cariche a
giovinette procaci, Mister S.
(per esteso Superman!) distribuisce cariche e incarichi ai
suoi ex colleghi comunali.
Tutta la grande famiglia al
completo. E i posti da aggiungere a tavola sono tanti e
debordanti. Oltre il numero
fissato dal decreto Brunetta
per i dirigenti esterni. Infatti,
stabilisce stabilisce il decreto
che la percentuale dei dirigenti esterni incaricabili è pari al
10% di tutti i dirigenti in servizio. Pertanto, se la dotazione
organica è di 164, i posti disponibili sono 16. Ma gli amici di
Peppe sono 40 e anche stringendosi un po', piegandosi al
sacrificio di stare due su una
sedia, non ci entrano. Che fare
dunque? Come insegna Culo
Flaccido, se nessuna legge ti
para il tuo fondo schiena, flaccido o no che sia, beh allora
tocca trascorrere una notte
insonne con Angelino e Ghe-
Palzzo Campanella
sede del
Consiglio Regionale
della Calabria
dini a pensare a un modo per
aggirarla, la legge. E così ha
fatto il nostro Peppe, la sera
dello scorso 28 dicembre, non
con Angelino e Ghedini ma probabilmente insieme a tutti i 40
apostoli. Il 29 mattina ecco sfornata una legge regionale a cui
Mister S e compagni, ridestandosi dal mondo dei sogni, annaspanti si aggrappano come a un
salvagente, pensando (o facendo
finta di pensare) che il decreto
che stabiliva il limite del 10%
per i dirigenti esterni risalisse al
17 novembre 2010. A questa
data, invece, risale la sentenza
della Corte Costituzionale che
ribadiva tale percentuale, dopo i
ricorsi delle regioni Piemonte,
Marche e Toscana. Ribadiva
appunto. Non stabiliva alcun
nuovo principio. Perché la legge
c'era già. Dal 2009. Perciò, anche
se le nomine dei 40 dirigenti
sono anteriori al 17 novembre
2010, non sono valide, perché
stabilite dopo l'entrata in vigore
del decreto Brunetta. E non ci
sono “eccezionali ragioni di continuità nell'azione amministrativa” che tengano. La norma
regionale del 29 dicembre 2010
ha come unico obiettivo quello
di allungare il brodo, il doppio
brodo Peppe. Al quale ora il
Consiglio dei Ministri, dove c'è
naturalmente qualche cavallo o
figlio di Troia, ha rifilato una
sberla da stordire persino un
toro. Infatti, la legge ad amicos è
stata annullata. Il misfatto è
stato spazzato via, ma non per
questo sono cancellate le racce
del malfattore.
Maria Giovanna Cogliandro
10
Reggio
Affetto da una strana forma di senso civico
Pietro Iaria, un uomo che da solo fa concorrenza alla Leonia. Una missione, quella di tenere pulita
la sua città, che svolge a mani nude. Si potrebbe malignamente pensare che sia affetto da una
malattia come quella di Howard Hughes, una malattia psicologica che lo porta a ripugnare la
sporcizia. E invece no: questo è quello che viene comunemente detto SENSO CIVICO! Un senso
civico davvero fuori dal normale. Persone così sono da apprezzare come una ricchezza rara. Non
avrà una piazza a ricordarlo, ma quantomeno merita un angolino sul giornale e un minuto dei suoi
concittadini da dedicargli.
Giuseppe Patamia
DOMENICA 27
FEBBRAIO 2011
Attualità
ELEZIONI
LA COLAZIONE
CHE NON C’È
GIULIA POLITO
mpazzano le elezioni e impazzisce il centro sinistra reggino.
“Siamo qui per mettere un punto all’infinta polemica sulle primarie”. Esordisce
così il consigliere comunale Demetrio Delfino alla conferenza stampa indetta da Prc
giorno 23 febbraio, alla quale hanno preso
parte anche il segretario provinciale Antonio
Larosa, il consigliere regionale Nino De
Gaetano e quello provinciale Omar Minniti.
Prosegue Delfino affermando che “i tempi
ormai sono ristrettissimi e per questo siamo
qui a dichiarare ancora una volta l’urgenza
di organizzarle, come estremo tentativo di
unire tutta la coalizione”. Loro non ne
avrebbero bisogno, come sottolinea Larosa:
“Noi il candidato ce l’abbiamo da mesi e si
chiama Massimo Canale”. Ma il sogno,
come sempre, è quello di unire tutta la coalizione di centro sinistra intorno ad un progetto comune, intorno ad un candidato comune, intorno ad un’alternativa che sia in grado
di spodestare ciò che resta dei massimi vertici del regno di Scopelliti e della sua corte
dorata.
Fino a questo momento le certezze sono due:
la prima è che Massimo Canale viaggia alla
velocità della luce - seppur a bordo di un pulmino - grazie anche al lavoro di uno staff giovane e determinato che sostiene un’idea
chiara: quella della necessità di riproporre un
modello politico che parta dal basso. La
seconda è che il PD, blaterando di possibili
ma inverosimili coalizioni “alternative” a
livello locale ma anche nazionale, ha definitivamente perso di vista l’elettorato di sinistra,
sfiduciato e povero, come non mai, di contenuti politici e culturali. In questo tragicomico
contesto persino i pezzi da novanta della
classe politica dirigente reggina sembra che
preferiscano tacere: penso a Naccari Carlizzi
o a Marco Minniti ai quali di certo non
mancano le carte in regola per portare avanti la candidatura a sindaco della Città ma
dei quali tuttavia, ad oggi, non si sente parlare. Sembra piuttosto che l’ultima tendenza in
fatto di elezioni sia quella di candidare il prescelto senza che lui lo sappia: è quanto è
accaduto tra dicembre e gennaio al Senatore De Sena, costretto a smentire per ben due
volte l’ipotesi della sua discesa in campo per
le prossime amministrative. Preoccupante
sotto questo punto di vista anche il fronte Idv
dal quale, dispiace ammetterlo, non si intravedono proposte valide. Sostenitori di Canale in un primo momento, sembra che abbiano preferito tirarsi indietro, per motivi ancora oggi rimasti oscuri (sembra che manchi
un candidato “credibile”), per lanciare invece l’alternativa di Di Pietro a Palazzo San
Giorgio. Un’alternativa smentita poco dopo
dallo stesso Di Pietro, il quale ha così argomentato: “Il sindaco dev’essere l’espressione
della realtà territoriale (…) Costruire i salvatori della patria immaginando l’intervento di
persone esterne, a me pare, semplicemente,
una via di mezzo tra il gossip e l’incapacità
della politica di trovare una soluzione”.
Alla ricerca della coalizione che non c’è.
I
PROVE DI RIVOLUZIONE
I COSTRUTTORI REGGINI
SMASCHERANO IL COMUNE
“ PIÙ BELLO D’ITALIA”
“La protesta dei Costruttori reggini conferma, se ancora ce ne fosse bisogno, quello che
è sotto gli occhi di tutti. Il modello Reggio
altro non era che l’illusione di una città
festante, costruita solo contraendo debiti e
sottraendo risorse allo sviluppo”. E’ quanto
ha affermato Girolamo Demaria, coordinatore provinciale PD, dopo la protesta dei
costruttori reggini di venerdì 25 febbraio.
Una settantina di camion, difatti, sono partiti dal porto e, dopo aver percorso tutta la via
marina, hanno atteso di sapere l’esito dell’incontro tra il prefetto vicario Di Natolo, il
viceprefetto Martino, il sindaco Raffa, una
rappresentanza dell’Ance ed i sindacati.
Dopo aver sottolineato che « i costruttori
reggini hanno tirato la cinghia per anni e
adesso non ce la fanno più” perché i ritardi
nei pagamenti si accumulano e le ditte
(soprattutto piccole imprese) rischiano il fal-
limento, il presidente della sezione reggina
dell’Ance, Andrea Cuzzocrea, ha parlato di
una “riunione proficua”. Il sindaco Giuseppe
Raffa, difatti, ha indossato i panni del conciliatore assicurando «un milione e mezzo di
euro, dei cinque che anticiperà il Banco di
Napoli, per le imprese» ed invitando, inoltre,
l’Ance ad indicare i casi più disperati «per
dare loro una corsia preferenziale». Secondo
Cuzzocrea, però, dopo questa soluzione temporanea, si dovrà cercare di trovare un accordo con le banche attraverso la predisposizione di un apposito protocollo d’intesa che permetta il passaggio “da una “gestione pro solvendo” a una “gestione pro soluto”. Solo
così, ha spiegato il presidente dell’Ance, “si
creerebbe una situazione buona per gli
imprenditori, i quali trasferirebbero i loro
crediti alle banche e così non avrebbero più
problemi nel fronteggiare i ritardi nei pagamenti degli Enti». Irrisorio e tagliente il commento di Demetrio Naccari: “ E’ stato bello
vedere per la prima volta il più bel chilometro d’Italia finalmente saturo di nuovi arrivi…. solo una cosa non mi sono saputo spiegare. Perché tutti i mezzi esponevano manifestini con i quali veniva richiesto al Comune
di pagare gli arretrati di anni alle imprese
dichiarando di essere rovinati?”.
D. S.
LA RAGNATELA CHE SI RITESSE
NUOVO FERMO
PER IL CLAN
LO GIUDICE
Nella complessa trappola della Direzione Distrettuale Antimafia cade l’ennesimo sospetto affiliato della cosca
Lo Giudice, Giuseppe Gangemi.
Come per gli altri recenti arresti, si
parla sempre di detenzione e trasferimento di armi. Si pensa che abbia ricevuto dal capocosca Nino, pentitosi,
l’incarico di trasferire il materiale dal
deposito di Viale Calabria ad un posto
più protetto, dopo l’arresto di Paolo
Sesto Cortese, nel maggio del 2006.
Difficile ritrovare tutti i pezzi del puzzle, facile invece farsi un’idea della figura che ne verrà fuori. Esiste un arsenale nascosto che non ha fissa dimora.
Viene clandestinamente trasferito
quando variano le percentuali di
rischio. E quindi, chi di mestiere non fa
l’inquirente, cosa dovrebbe pensare?
Forse che si stanno organizzando, o
forse che lo sono sempre stati. Quello
che ci è dato sapere è che il “ripostiglio” di quella che, a conti fatti, pare
essere una vera e propria armeria, non
è quasi mai un casolare abbandonato
ma una tranquilla residenza cittadina.
Il fatto più sorprendente è che, nonostante la rete di patti e di accordi
appaia sempre più fragile, pare esista
sempre un’organizzazione alternativa,
un nuovo assetto da neutralizzare.
L’impressione è quella di una ragnatela
bene intessuta che, se distrutta, sia in
grado di rigenerarsi al tempo di un battito d’ali.
Giovanna Cento
11
Anche se in orizzontale piacciono lo stesso!
Boom di visite per i bellimbusti di Riace.
Più di 96 mila i visitatori che nel 2010 sono andati a trovarli in “clinica”, presso il salone Monteleone di
Palazzo Campanella, sede del Consiglio regionale della Calabria. Nell’attesa che venga ultimata la loro
nuova “casa”, i Bronzi si sono concessi un check-up di tutto rispetto. In posizione orizzontale, imbracati
a dovere, hanno visto tantissimi fans al loro capezzale. Un affetto che hanno continuato a dimostrare gli
oltre 5 mila visitatori dei primi due mesi del 2011.
DOMENICA 27
FEBBARIO 2011
SORPRESA RAFFA
Secondo un sondaggio di Euromedia Research, nella corsa al comune di Reggio,
l’attuale primo cittadino avrebbe cinque punti di vantaggio su Demetrio Arena
JIM BRUZZESE
Reggio Calabria, una città che non
ha dinanzi a sé un orizzonte e quel
poco che si può intravedere, è assai
poco chiaro. Una povera Reggio
senza l’ombra d’ un progetto,
senza un’indicazione di prospettiva che non sia una nuvolaglia di
parole d’ordine, ripetute come un
rosario, il cui non senso è a prova
di bomba. Insomma, una città che
s ‘avverte viva solo per gli schiamazzi nel pollaio- detto senza offesa- dove militano due galli a cresta
alta per la candidatura a sindaco:
Giuseppe Raffa e Demetrio
Arena. Ed è arrivata la bomba, la
bomba sondaggista. Cinque i punti
di vantaggio per il sindaco facente
funzione, indicato inoltre come
candidato presidente alla provincia. I Reggini lo preferirebbero,
nonostante la sua insensibilità a
Scopelliti, a Pedà, Amedeo Canale
e Porcino, fratelli di latte dell’attuale Governatore della Calabria.
L’ attuale primo cittadino è quello
che secondo un campione di reggini potrebbe battere il centrosinistra. Un sondaggio di Euromedia
Research di Alessandra Ghisleri è
un brivido che da oggi in poi correrà lungo la schiena di tutti quelli
che girano e entrano in quell’alveo
scopellitiano e che, rispetto ai
ribaltoni, hanno sempre tentato di
sopire e troncare, di troncare e
sopire qualsiasi novità sovversiva
dell’ordine costituito nella città
sullo Stretto. Saranno lotte furibonde se il test condotto da quella
che è considerata la sondaggista
del Cavaliere dovesse essere confermato.
Alessandra Ghisleri quando li fa , li
azzecca i sondaggi. È successo più
di una volta alle Politiche: gli altri
istituti davano numeri che si rivela-
vano errati mentre il suo, Euromedia Research, consentiva a Berlusconi di far bella figura con molti
giorni di anticipo.
Ma il dato importante è politico.
Come mai la candidatura di
Demetrio Arena a sindaco di Reggio, definitiva nelle stanze più alte
del Pdl calabrese, è stata sondata,
molto probabilmente su richiesta
di Verdini, uno dei tre coordinatori nazionali del Pdl?
Forse c’è incomprensione o rottura tra Berlusconi e Scopelliti. Chissà. Ma se il sondaggio sarà criterio
della scelta del candidato- sindaco,
Demetrio Arena farà la fine di
quel “garrulo scrittore/ Che sognandosi berel’onda aganippa/ S’accorse
poi benissimo al sapore/ Ch’era la
sciacquatura d’una trippa”.
LA DEFENESTRAZIONE DI GATTO
Tu quoque, Raffa? Proprio così, il facente funzioni di Reggio ha letteralmente silurato l’amico e collega Paolo Gatto, sollevandolo dalla sua carica di assessore
comunale alle manutenzioni con delega ai rapporti con le società miste. Un bel
mattino il fuoriuscito del PDL Gatto si reca sul posto di lavoro per scoprire che il
giorno prima Giuseppe Raffa aveva revocato il suo incarico. Le sue colpe? “Atteggiamenti incompatibili con gli obiettivi di Governo e con l’indirizzo politico di cui
è portatore in giunta”. In parole spicciole: ha aderito a FLI “tradendo” il gran capo
Scopelliti.
Peccato però la memoria sia corta, la gratitudine pari a zero. Ha dimenticato, il
buon Raffa, l’appoggio incondizionato fornitogli dall’ormai ex assessore Paolino
nella sua politicamente torrida estate reggina, quando l’intero partito gli voltò le
spalle lasciandolo solo alla mercè degli attacchi provenienti da ogni dove. In quell’agosto rovente c’era Gatto a difenderlo a spada tratta, ad appoggiare il suo operato nel non facile post-Scopelliti.
Ma si capisce, la poltrona di Palazzo Foti è una succulenta tentazione a cui pochi
rinuncerebbero. Una machiavellica pugnalata alle spalle è lo scotto da pagare per
una candidatura alla Provincia reggina. Speriamo almeno ne sia valsa la pena. Giuseppe Pedà e Luigi Fedele avanzano.
Valentina Elia
Piana
la Riviera DOMENICA 27 FEBBRAIO 2011
ISABELLA GALIMI
A quasi un anno dal suo mandato elettorale, il sindaco di Polistena, Michele Tripodi, dedica ai lettori
della Riviera un’analisi sulla situazione della sua
città. In un clima elettorale teso ed incerto ,il giovane
sindaco ho ottenuto una forte maggioranza alle urne,
interpretando il segnale come “ una forte richiesta di
cambiamento anche alla luce dei disastri che sono
stati compiuti nei precedenti 5 anni, Polistena non
era più il punto di riferimento che ha sempre rappresentato, stiamo lavorando per riportarla al centro
della piana”.
L’analisi del sindaco sottolinea la difficoltà ed il problematico contesto economico del quale, una volta
assunto il nuovo ruolo, è venuto a conoscenza, ovvero le innumerevoli opere pubbliche cominciate proprio nel periodo della pre -campagna elettorale: “ I
Concretezza e trasparenza: il sindaco Michele
Tripodi analizza i work in progress di Polistena
precedenti amministratori avevano speso una fetta di
bilancio importante, destinata in realtà ai servizi
sociali, attivando delle opere pubbliche ai soli fini
della visibilità e soprattutto, cosa ancor più grave e
non conosciuta da parte dei cittadini, senza alcuna
copertura finanziaria, come nel caso della costruzione della “Città dei ragazzi”.
Immediato è stato quindi l’intervento della nuova
amministrazione,che è subito intervenuta facendo
recedere il contratto dei lavori in corso ed indirizzando i fondi verso la costruzione di un “Parco dello
sport”, utilizzabile dai giovani e dalle numerose associazioni sportive presenti nel territorio. “ Diamo
quindi dei servizi reali alla gente senza promettere
sogni che non siamo in grado di realizzare” aggiunge Tripodi” le nuove
opere saranno lotti funzionali e non
cattedrali nel deserto”.
E proprio nell’ambito delle nuove
opere emerge la riapertura del Mattatoio, servizio assente nel territorio
circostante ed mezzo fondamentale
per il controllo pubblico sulla carne.
Dalla Provincia sono stati stanziati
130.000 che, insieme a dei fondi
comunali, provvederanno a dotare la
città di un servizio importante come
quello dell’elisoccorso, mentre è già
in atto un progetto ambizioso che
prevede la deviazione del Torrente Jerulli , al fine di
monitorare e ridurre il rischio idraulico, con dei fondi
pari a 2.500.000.
Ma il progetto più innovativo è sicuramente quello
legato ai servizi sociali: mentre precedentemente tali
servizi venivano affidati a dalle Associazioni, i cui
soggetti coinvolti erano retribuiti come volontari, si è
ora provveduto all’utilizzo di cooperative che assumono regolarmente, versando i contributi , con l’impegno di far ruotare i differenti gruppi di lavoro e
ampliare il raggio di possibilità lavorative. Il modello
potrebbe essere sicuramente utilizzato da altri
Comuni ma, aggiunge il sindaco,” Con molto rammarico ciò non avviene, la trasparenza comporta
dei rischi, mette in luce criteri che prima rimanevano in ombra”.
Qualche polemica è sorta in merito al piano di viabilità, non ancora terminato, alla quale il giovane
sindaco risponde :”La viabilità è principalmente
dei cittadini, Nel caso della via Trieste, abbiamo
incrementato il flusso verso il centro cittadino, ma
restiamo comunque aperti al dialogo con i commercianti”.
Tesi i rapporti con gli avversari politici, al punto di
scatenare una “ guerra di manifesti”, così come è
stata definita la botta e risposta cartacea che ha interessato Polistena. “
Abbiamo vinto da soli e senza alleati, per cui tutti i partiti sono alla ricerca di un secondo primato nel ruolo
dell’opposizione”, ci rivela Tripodi.
Il politico è sceso recentemente in
campo in prima persona in una battaglia contro la nuova regolamentazione dei ticket sanitari, abbinando
la manifestazione alla difesa dell’ospedale di Polistena:” Avevo invitato
il Presidente Scopelliti alla visita del
nostro ospedale, totalmente abbandonato dalla Asp provinciale, ma
non ho avuto risposta. E’ la sola struttura ospedaliera che da servizi a tutti gli abitanti della piana, grazie soprattutto all’impegno degli operatori che
lavorano in situazioni difficili”.
Alle accuse, sorte in sede di campagna elettorale,
sulla giovane età rispetto al ruolo ottenuto, Michele Tripodi risponde: “ Chi attacca i giovai è come se
attaccasse i propri figli, il proprio diritto di affermarsi nella società e di avere un futuro”. L’esperienza
politica è già attestata dai ruoli ricoperti in ambito
provinciale e comunale.
Gioia Tauro copia
e incolla Taurianova
Nella presentazione di una proposta di delibera, il comune
di Gioia Tauro diventa improvvisamente Taurianova
Può succedere che durante
la presentazione di una proposta di delibera in seno al
consiglio comunale di Gioia
Tauro, cioè l’approvazione
di un regolamento per il
patrocinio legale, all’articolo 6, comma 2, sparisca il
comune di Gioia per lasciare il posto a quello di Taurianova.
Come può succedere?
A spiegare l’inconveniente,
che a dire il vero fa sorride-
re e non indignarsi, la consigliera del Pdl Anna Maria
Stanganelli, che ironizza sul
maldestro copia e incolla.
Che tutto ciò sia dovuto alla
doppia carica della segretaria generale del comune,
Romanò, che guardacaso
ricopre lo stesso ruolo nel
comune di Taurianova.
Che la stanganelli ci abbia
visto bene? Alla Romanò
ricordiamo, doppio stipendio; doppia attenzione.
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L’inchiesta
la Riviera DOMENICA 27 FEBBRAIO 2011
Sperpero di soldi pubblici
13
La situazione attuale del centro mercatale di Via Messina, un caso sospeso tra mala
gestione e profondo degrado. Finanziata con gli ormai noti fondi del
Decreto Reggio, la struttura è abbandonata da anni. Inizialmente è
stata sede provvisoria di qualche attività. Ora è di proprietà del Comune
Il “Girasole” perde i semi
ANTONIO CORMACI
REGGIO C.
Le infrastrutture sono uno dei
punti cardini sui quali si fonda lo
sviluppo della collettività, per una
serie di aspetti che vanno dalla
fruibilità pubblica delle stesse,
all'impatto che esse hanno nel
sistema urbano e per le responsabilità che investono potenziali
gestori. Aspetti, questi, totalmente ignorati e sottratti alle pubbliche aspettative: parliamo del caso
ormai patologico della struttura a
potenziale uso mercatale “Il Girasole”, sita in via Messina. La storia
della struttura è, nemmeno a dirsi,
un miscuglio di bugie, interessi
sovrapposti, ostentazione di una
politica malsana mirata a formare
un volto fallace (il “modello Reggio”) di una città che presenta
problemi sempre più incisivi.
Nata sotto l'amministrazione Falcomatà, la struttura è sempre
stata al centro di un dibattito politico che non ha saputo gestire
questa eredità. Il primo utilizzo è
stato ridotto ad una mostra di
antiquariato pubblicizzata dal
Comune ed utilizzata come evento inaugurale della struttura. Ma
la vera destinazione dello stabile,
ovvero la sede di un mercato che
avrebbe dovuto sostituire il mercato coperto di Via Aschenez,
non è mai stata messa in atto, visti
i problemi locativi sorti tra i proprietari dei piccoli mercati e i proprietari della struttura. La struttura rimase inutilizzata per molti
anni, in attesa di sviluppi societari.
Questo standby dura ormai da
una decina di anni; c'è chi ha proposto di farne un centro civico, un
polo culturale della parte sud
della città con annesso teatro, c'è
chi ha proposto di usare la struttura come centro ricreativo, come
punto di aggregazione per i giovani, ma finora quello che si vede è
una struttura abbandonata: vetri
rotti, immondizia di ogni genere,
un orticello con annesso pollaio
nel cortile più interno, un agguerrito cane da guardia sul tetto, telecamere di sorveglianza su ogni
lato, sono contorno e sostanza
di quello che
doveva essere
un orgoglio cittadino. Ma le
ragioni
della
politica hanno
fatto da padrone: il sempre più
diffuso decentramento amministrativo
ha
fatto sì che nella
finanziaria 2009
le circoscrizioni
venissero totalmente tagliate
fuori e quindi
fosse
negato
ogni minimo proposito di recupero della struttura. La stessa quinta
circoscrizione aveva richiesto
parte della struttura per farne
uffici comunali. Dall'osservare
alcuni documenti comunali,
emerge un dato curioso. Nel
bilancio comunale preventivo del
2010 , nel capitolo delle entrate è
assente la voce “Risorse derivanti
da proventi annonari”, risorse ,
Sopra - Cortile interno: magazzini
abbandonati e aiuole adibite a
pollaio, probabilmente di qualche
guardiano.
Sotto - La facciata centrale
della struttura in evidente stato di
abbandono
quindi, derivanti
da strutture collaterali, i mercati
appunto. Se, però,
si confronta il
bilancio 2010 con
i bilanci di anni
precedenti,
in
questi ultimi la
voce in entrata è
presente per un
valore di 41.000
euro, provenienti
dall'affitto annuale della struttura
di Via Messina.
Che senso ha
avuto tenere per
tutti questi anni
una struttura che,
costata quasi il triplo, ha fruttato
solo questa cifra irrisoria? Non si
sa, tuttavia il Comune, qualche
mese, fa ha risolto il contratto con
la misteriosa società oggetto di
tanta generosità, acquistando il
bene definitivamente. Questi
41.000 euro, cifra che fa il solletico
alle casse comunali, devono far
riflettere sui possibili interessi
paralleli che ci sono in gioco. Non
è infatti strano che il Comune
avesse accettato queste cifre condizioni? Ad avvalorare questa tesi
della stranezza è il rifiuto della
proposta di vendita dell'Asp 5, che
aveva ripetutamente fatto offerte
al Comune, mettendo sul piatto
delle trattative, oltre ad una potenziale proposta di acquisto definitivo (che avrebbe giovato non poco
alle povere casse comunali, a differenza dei bruscolini precedentemente guadagnati), cifre molto più
consistenti per il canone d'affitto.
Ma evidentemente il Comune non
ne ha bisogno visto che a rimpolpare le casse ci pensano i cittadini,
con un aumento notevole della
pressione fiscale, come nel caso
dell'aumento del canone idrico, o
della TARSU (tassa smaltimento
rifiuti solidi urbani). Altro che sussidiarietà! Pur pagando cifre salatissime da cittadini con il reddito
pro capite più basso d'Italia, non
possiamo neanche esprimere il
nostro diritto di usufruire di una
struttura pubblica, vuoi perché son
mal gestite, vuoi perché non esistono affatto! La politica tutela interessi che evidentemente non sono
pubblici, e pur di dimostrarsi efficiente va avanti a sopralluoghi
(l'ultimo del sindaco facente funzioni Raffa, nel maggio del 2010,
prima dell'acquisto) che sfociano
in un immobilismo tipico. Gli
interrogativi sono tanti: ovvero di
che natura sono gli interessi che ci
sono dietro questa inerzia che alimenta l'indifferenza dell'amministrazione? Che progetti concreti ci
sono per il recupero di una struttura mai utilizzata e pagata con i
soldi dei contribuenti? Qual è il
passo successivo all'acquisto?
Occorre un intervento efficace
affinché tra un paio di anni non ci
si ritrovi un altro mostro di cemento nel centro cittadino. Aspettiamo le nuove elezioni comunali per
vedere se si deciderà di dare un
volto nuovo ad una struttura dall'alto potenziale che potrebbe essere utile senza alcun esborso economico. Fino ad allora, la speranza
che per questo fiore il sole sorga di
nuovo.
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Locride
IERI MIMMO PANETTA HA PRESENTATO LA SUA SIDERNO
A Siderno, il candidato a Sindaco del Partito Democratico, Domenico Panetta, nel corso di una affollata riunione tenutasi presso la segreteria locale, alla presenza di simpatizzanti e dei rappresentanti
degli organi d'informazione ha illustrato il progetto di programma elettorale elaborato dopo una serie
di incontri politici che lo stesso ha effettuato su tutto il territorio cittadino coinvolgendo i cittadini che
hanno manifestato le problematiche più importanti da risolvere. Panetta, con a lato Maria Teresa Fragomeni e Paolo Fragomeni ha letto il progetto di programma che si basa sostanzialmente sul tema del
rispetto della legalità, dell'ambiente e sulla necessità di risanare il bilancio comunale
DOMENICA 27
FEBBRAIO 2011
Attualità
ABBONDONI
GIOIOSA MARINA, BOTTA E RISPOSTA
PARCO (IN)URBANO
CRISTINA BRIGULIO
La storia di questa settimana inizia
qualche anno fa ed è ambientata nel
cuore di Marina di Gioiosa Jonica, in
quel potenziale polmone verde rappresentato dall'area comunemente
nota come ex Calabro-Lucane.
Dicevamo qualche anno fa, quando,
infatti, la Provincia di Reggio Calabria
ha installato, di fronte al Palasport, un
cartello con l'indicazione: “Parco
Antropico Zaleuco”. Qualcuno, allora, prese sul serio quella che, più che
un'indicazione geografica o turistica,
rappresentava, oggi come ieri, una
speranza, un suggestivo auspicio.
Qualcuno, allora, prese sul serio quella che, più che un'indicazione geografica o turistica, rappresentava, oggi
come ieri, una speranza, un suggestivo
auspicio.
Il Comune, sin da subito, concluse un
protocollo d'intesa con Facoltà di
Architettura dell'Università Mediterranea di Reggio Calabria per l'avvio,
da parte dei docenti e degli studenti
dell'Ateneo, di uno studio per la realizzazione in quell'area di un Parco Urbano. Il frutto di questa attività scaturii in
una pubblicazione del 2001, edita da
l'editore la Biblioteca del Cenide di
Reggio Calabria, con le idee-progetto
sviluppate e la realizzazione di alcuni
plastici dell'opera.
Successivamente venne sottoscritto un
altro protocollo d'intesa, stavolta con
Ferrovie della Calabria, ente proprietario del suolo, per la piena valorizzazione dell'intera area in questione,
compresa parte dell'attuale rimessa
degli autobus, un bellissimo esempio
di archeologia industriale, da recuperare per convegni, esposizioni e altra
attività culturale. Le cose stabilite nell'accordo iniziano a concretizzarsi rapidamente: le Ferrovie della Calabria
cominciano la dismissione e la ricollocazione degli autobus in disuso e
abbandonati, con indubbi vantaggi
anche dal punto di vista ambientale.
Il progetto continua a camminare, si
arriva, addirittura, a contattare Paolo
Pejrone, uno dei più noti architetti di
giardini e del paesaggio. Pejrone, a sue
spese, scende dal Piemonte in Calabria
e trascorre un'intera giornata a Marina
di Gioiosa Jonica. L'architetto è un
vulcano di idee. Visita, studia, annota e
inizia a concepire qualche interessante
progetto. E' prodigo di consigli e suggerimenti.
Le belle idee come i sogni, da soli non
bastano e nel marzo del 2005 la Regione Calabria (erano in scadenza i mandati del Presidente della Regione
Chiaravalloti e del Sindaco Macrì),
concede un finanziamento , per un
concorso internazionale di idee, di ben
500.00,00 Euro.
Da quella data sono trascorsi oltre sei
anni, ma del Parco Urbano nessuna
traccia. Il cartello “Parco antropico” è
ancora li, quasi illegibile, autentico
monumento al non senso. Una sola
domanda, aperta a chi vorrà rispondere: cosa è accaduto dopo?
NOVA BOVALINO
«INCREDULI»
Gentile Direttore,
basiti, esterrefatti, increduli: c’è bisogno di almeno tre aggettivi per descrivere lo stato d’animo
del Movimento “Nova Bovalino” alla lettura dell’articolo “Mittiga licenzia Vadalà e tutto intorno
è silenzio” a pag. 19 dell’edizione de “La Riviera” del 20.02.2011.
Basiti, per l’arroganza di chi si accinge a scrivere
su un giornale attento, come “La Riviera”, senza
minimamente darsi la pena di informarsi sugli
sforzi fatti da una minoranza, ed in particolare
dal Gruppo consiliare “Nova Bovalino”, per farsi
portavoce delle esigenze della Comunità, attraverso la produzione di una serie mai riscontrata,
a Bovalino, di interrogazioni ed interpellanze a
360 gradi, di cui mai peraltro si è avuto il piacere
di avere un rendiconto mediatico a firma dell’ineffabile Vincenzo Gallo. Esterrefatti, per quella
che altrimenti non è possibile definire se non
sfacciataggine di chi, dopo avere sponsorizzato
dalle pagine del Suo giornale (quando Lei non
era ancora Direttore) la campagna elettorale del
prof. Tommaso Mittiga, alla stregua di un mero
segretario personale, e per giunta usando uno
pseudonimo, si permette, oggi, di esprimere
valutazioni del tutto tendenziose con il solo evidente scopo di spostare l’attenzione dell’opinione pubblica dalle “male-fatte” (anzi, dalle “nonfatte” di Mittiga che, in dieci mesi di sindacatura,
non ha portato a compimento uno-che-sia-uno
dei problemi strutturali, quelli veri, di Bovalino,
col rischio di una emarginazione ancor più
pesante della capitale del distretto sud della
Locride) del Monocrate Sindaco, nonché Presidente del Consiglio, nonché Assessore ai Lavori
Pubblici, nonché Assessore al Turismo, nonché
Assessore alla Cultura, nonché Assessore
all’Ambiente, nonché Assessore alla Sanità, nonché Assessore al Bilancio e quant’altro (e c’è da
domandarsi come mai all’Ineffabile non è venuto in mente di chiedersi il senso della battaglia di
Mittiga per avere cinque Assessori, se poi le deleghe se l’è tenute tutte lui…), al presunto (e solo
presunto, perché la realtà e ben diversa) immobilismo delle minoranze. Increduli, perché sul
come portare avanti l’ attività di movimento
d’opposizione non si ha certo bisogno di lezioni
(e gli atti prodotti in questi dieci mesi sono lì a
testimoniarlo), men che meno da un “giornalista” (le virgolette son d’obbligo) che con i suoi
articoli ha dimostrato di ignorare la realtà bovalinese, sollevando il “legittimo sospetto”che egli
scriva sotto dettatura per ottenere (o forse rendere) chissà quale risultato.
“Spostare il tiro” dalla crisi sfociata con la “cacciata” del vicesindaco alla lamentata inefficienza
dell’opposizione travisa, artatamente e subdolamente, la realtà dei fatti. Infatti la minoranza ha
potuto solo registrare l’accaduto, ottenendo l’ulteriore conferma del teorema (già espresso al
momento della competizione elettorale) nei confronti dell’attuale compagine governativa, formata non per amministrare la città, ma solo per
vincere le elezioni. Onestà politica, ma soprattutto intellettuale, impone di evidenziare che la
responsabilità di una crisi fondata sull’inerzia
amministrativa non può ricadere su una minoranza dinamica, attenta e propositiva ma su una
maggioranza disgregata e priva di un credibile
progetto politico. Pertanto, al fine di proseguire
in quella linea di correttezza di informazione che
la Sua direzione ha sempre tenuto, La si invita a
consigliare caldamente al solerte Vincenzo Gallo
di presenziare ai Consigli Comunali e di informarsi delle attività e sollecitazioni che arrivano
dagli scranni del Gruppo consiliare di Nova
Bovalino e di sforzarsi di riportare il tutto con l’obiettività che la professione di giornalista impone.
Nova Bovalino
I responsabili di “Nova Bovalino” si dichiarano
“basiti, esterrefatti, increduli”. Benissimo. Non a
caso il Padreterno ci ha fatto dono del libero arbitrio,
che, in realtà, consiste nella libertà di rompersi le
gambe.
Comunque, ognuno ha la facoltà di sentirsi basito,
esterrefatto, incredulo così come ognuno ha la
facoltà di sentirsi intelligente come Einstein , idiota
come l'idiota di Dostoevkj, effervescente come il
citrato.
Si tratta, dopo tutto, di stati d'animo per quali non
manifestiamo nessun giudizio, non volendo rubare il
mestiere agli psicologi. Quanto al nostro Vincenzo
Gallo non ha bisogno della nostra solidarietà per il
suo diritto pensare e per la sua scrittura onesta.
il Direttore
URBANIZZAZIONE SIDERNO SUPERIORE
CASIGNANA PROTESTA
Ma Caccamo dov’era?
Soppresso il portalettere
Spett. “La Riviera”
Leggiamo su “La Riviera” di Domenica 20 febbraio u.s. a pag. 18
la lettera dell'ex consigliere Aldo Caccamo rivolta al Commissario
Prefettizio di Siderno per lamentare il mancato appalto della
Piazza di Siderno Superiore e del campo di calcio, per i cui lavori
l'Amministrazione Comunale ha stipulato un mutuo di
350.000,00 oltre un accordo di programma con l'Amministrazione
Provinciale di Reggio Calabria per 100.000,00.
E' opportuno rilevare su quanto scrive Aldo Caccamo che il progetto di cui egli parla: “Opere di Urbanizzazione in Siderno Superiore: 1. Infrastrutture ricreative nel centro storico, 2.Verde
attrezzato nel quartiere Cavone” è stato redatto e depositato
presso il Comune di Siderno nell'anno 2005. Che il progetto
venne poi approvato il 18 aprile dell'anno 2008 e che il mutuo per
finanziare l'opera venne contratto nel 2010. Durante quei cinque
anni, dall'anno 2005 all'anno 2010, il cosiddetto “delegato alle
problematiche per Siderno Superiore” probabilmente si occupava di tutt'altre problematiche, altrimenti, non solo l'appalto, ma
l'intera opera poteva già essere stata realizzata.
Sta di fatto che oggi, a causa di quei
ritardi “biblici” e onde rendere possibile l'appalto di quelle opere, si è
reso necessario rivedere l'intero progetto ai sensi delle più recenti disposizioni sugli appalti pubblici, ossia:
aggiornare i prezzi con riduzione
delle opere previste, rifare il capitolato generale d'appalto e quant'altro
ancora necessario.
Ing.Raffaele Macry Coreale
Progettista delle opere in oggetto
I cittadini di Casignana si stanno mobilitando contro la soppressione del servizio di recapito postale che, in pratica, significherà non ricevere mai più la posta di mattina. Le Poste Italiane, difatti, intendono affidare la distribuzione della corrispondenza di Casignana al portalettere di Samo. Ma a Casignana i cittadini si stanno già mobilitando e sono veramente
tante le firme di protesta che si stanno raccogliendo. Anche
l'Amministrazione Comunale attraverso un comunicato stampa, ha fatto sentire il suo dissenso contro questa inammissibile
decisione che “causerà un disservizio gravissimo ai cittadini”.
Casignana ha un ampio centro abitato, se si considera che la
frazione di Palazzi (dove si trova la Villa Romana) dista circa
10 km dal paese. La cosa più ragionevole, quindi, si presenterebbe quella di mantenere un portalettere per l'intero comune
(Casignana più frazione Palazzi). Non si comprende, difatti,
che tipo di qualità del servizio può assicurare un dipendente
delle poste che “deve sopraggiungere da Samo e lavorare, di
pomeriggio, per poco più di un'ora”.
Sentiamo spesso parlare del rischio concreto dell'abbandono
dei piccoli paesi dell'entroterra, luoghi che hanno una loro precisa fisionomia sul piano storico-antropologico ma che sembrano condannati da un'inesorabile destino. Per questo l'Amministrazione guidata da Pietro Crinò, da tempo, dedica una
somma importante del suo bilancio al sociale (benefit a studenti, giovani coppie, ecc...), affinché i suoi cittadini non risultino svantaggiati rispetto ad altre realtà. Il paradosso è che,
adesso, l'efficienza dei servizi viene ridimensionata da chi i servizi li dovrebbe garantire. Dunque, il perché, giustamente,
negli altri centri si mantiene pressoché inalterata l'attuale situazione e si stabilisce di “penalizzare” solo il paese di Casignana
è una domanda che merita una risposta sensata. Anche se, a
quanto pare, sarà molto difficile convincere gli abitanti che
questa decisione rappresenti cosa buona e giusta.
la Riviera
STIGNANO E IL PROFESSORE BURLONE
Alunni indisciplinati? Zero attenzione alle vostre spiegazioni? I professori di tutta Italia potranno
stare, tranquilli. Basta minacciarli! Perchè no, anche con delle cartucce, meglio se di fucile. E’ a
dir poco rivoluzionario il metodo attuato da un professore della scuola media di Stignano, che ha
risposto minacciando “fuoco” alle urla e agli schiamazzi dei suoi alunni. Ok che il “Metodo Montessori” sarà ormai superato, ma questo rasenta il far west, altro che cultura della legalità. Di
sicuro nessuno pensa a regolamenti di “compiti” fuori dai cancelli, ma l’idea, sicuramente nata
come minaccia scherzosa ha del terribile. Il professore burlone, che sicuramente avrà rimpianto
abbondantemente l’accaduto, non deve dimenticare il suo ruolo di educatore. Per questa volta
se la cava con un paio di orecchie di orecchie d’asino e mezz’ora in punizione dietro la lavagna!
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15
DOMENICA 27
FEBBARIO 2011
LOCRI, E SE TORNA L’UOMO FORTE?
Probabile la candidatura dell’ex sindaco Pepè Lombardo a sindaco della città
CARMELO CARABETTA
febbraio ha fatto maturare,
a Locri, i primi impasti della
politica per le amministrative di primavera. Oramai
consolidata, difatti, la candidatura a sindaco di Calabrese, sugli scudi degli opliti e
senza alcuna paura scaramantica (non ricorda, il
temerario Giovanni, che,
sugli scudi, gli spartani riportavano a casa i morti caduti
in battaglia). Scontata pure
la ricandidatura di Francesco Macrì, che si espone
nuovamente, ma con assetto
diverso e altra IDEA al giudizio degli elettori. I suoi
amici di giunta gli assicurano
il sostegno, anche se in un
orecchio gli sussurrano
anche un’altra via:Palazzo
Foti, sede della provincia.
Macrì calcola di tagliare un
paio di nastri, sperando che
l’inebriata delle inaugurazioni contagi il popolo elettore. Sainato e Cappuccio
non si aggregano al nemico/amico, perché ne prevedono il disastro e provano a
mettere assieme i tasselli di
un’ipotetica lista (ma troveranno gli impavidi?). Il loro
occhio strabico potrebbe,
finanche, guardare a sinistra
(chi lo direbbe?). A sinistra,
infatti, bolle il gran pentolone di LocRinasce di Pepè
Lombardo, che sembra
aver aggregato Barbaro e
Mammoliti (che sono vecchie signorine con le sottane
logorate da troppa politica
ma, che sotto, nascondono
l’interessante novità di una
ritrovata unità. Insomma
non signorine vergini ma
appetibili). Schirripa, dall’esterno, spinge verso tale
soluzione e la benedice
(non per niente è cattolico),
lavorando affinché l’associazionismo fornisca un
supporto ed un sostegno
all’impresa che potrebbe
permettere alla città la tanto
sperata inversione di tendenza. L’unica incognita
resta Pepè Lombardo, che
mai dichiarerà le proprie
intenzioni prima dell’ultimo
minuto (come del resto fa
da cinquanta anni). Sarebbe, pertanto, un miracolo se
lo stesso Lombardo, nella
riunione di LocRinasce di
lunedì, sciogliesse la riserva.
Una bomba di novità politica e di cronaca. Anche perché Sainato e Cappuccio
potrebbero essere interessati a questa musica ed a
queste sirene. Per ora
nint’altro da questo importante baricentro, dove il gli
emarginati dalle maggioranze bulgare di Macrì, ha
capito che può puntare soltanto nel ritorno dell’uomo
forte. Nient’altro fino alla
prossima settimana.
A Siderno, riunione del Comitato. I sindaci recitano il
“mea culpa” su Locride Ambiente e Locride Sviluppo
PIANO STRATEGICO
I sindaci pronti ad
incontrare Scopelliti
LOCRIDE,
C’È TEMPO
FINO A
GIUGNO
Dopo la delicata riunione del 30
dicembre, qual’ è il punto della
situazione?
Il 30 dicembre - ci dice Vincenzo
Loiero (nella foto) presidente del
Consorzio Locride Ambienteabbiamo prorogato lo Statuto del
Consorzio Locride Ambiente (che
era in scadenza) fino al 2020.
Durante questa seduta, attraverso
una delibera alla quale hanno aderito 25 comuni, c’è stata la trasformazione dell’Ente da società di
“funzione” a società di “gestione”. Adesso, esattamente giorno 1
marzo, ci sarà un’assemblea per
definire gli organismi del Consorzio. Passeremo, di seguito, al
Piano Strategico, per il quale la
Regione ci ha dato tempo fino a
giugno.
Cosa è cambiato?
Il Piano Strategico è l’unico progetto da spendere a livello regionale, nazionale o comunitario.
Con la nuova delibera vogliamo
rilanciare la società , stabilire
nuove regole e, soprattutto, dare
più sicurezza ai lavoratori. Intendiamo, inoltre, diminuire i poteri
dell’Amministratore Delegato ed
aumentare quelli del CDA.
Ultimamente il Consorzio è rientrato anche nella raccolta “porta
a porta”…
Siamo rientrati nella raccolta differenziata con il sistema “porta a
porta” dopo essere stati esclusi
per un punto. Presto, inoltre, pubblicheremo una brochure per dire
quello che abbiamo fatto e quello
che abbiamo intenzione di fare.
Abbiamo preso posizione, ad
esempio, per “caldeggiare” i
finanziamenti dei centri storici,
visto che la Regione dice di non
avere fondi per questi progetti.
Sono convinto che, a riguardo,
una protesta forte dovrebbe essere
avviata anche dall’Associazione
dei Comuni.
DS
Si è discusso dell'incontro con Giuseppe Scopelliti,
previsto a Catanzaro per il 9 marzo, durante la riunione del Comitato dei Sindaci svoltosi ieri a Siderno. I
primi cittadini della Locride, difatti, convocati dal
Presidente della Giunta Regionale, attendono dei
riscontri concreti riguardo le proposte fatte dall'Assemblea dei Sindaci (attinenti le innumerevoli emergenze del nostro territorio). Per Pietro Crinò, Presidente dell'Assemblea dei Sindaci, è innegabile la
situazione di disagio che si sta vivendo. E, sebbene, il
“ritardo” di Scopelliti può essere anche giustificato,
gli amministratori non sono disponibili a ricevere
delle semplici notifiche. L'unica strada percorribile è,
di conseguenza, quella del confronto, fondamentale
per portare avanti idee e progetti. Il primo cittadino
di Caulonia, Ilario Ammendolia, si è augurato, pertanto, che quello con il Presidente della Regione
possa essere un appuntamento costruttivo. “Senza
risposte concrete bisogna scendere in piazza” ha,
invece, intimato Rocco Femia, sindaco di Marina di
Gioiosa. Anche Giuseppe Certomà, sindaco di Roccella, è pronto a protestare se non ci saranno riscontri tangibili. Per non correre rischi, quindi, Salvatore
Galluzzo ha proposto un incontro preparatorio.
Un'altra questione affrontata dall'Assemblea è stata
la programmazione per celebrare i 150 anni dell'Unità d'Italia. Si pensa, difatti, di ripercorrere questo
importante momento politico e culturale coinvolgendo Scuola ed Istituzioni. Si è parlato, poi, dell'assemblea del Consorzio Locride Ambiente, che si terrà
giorno 1 marzo. A tal proposito, bisogna segnalare il
“mea culpa” di Galluzzo riguardo l'indifferenza dei
primi cittadini a proposito della gestione di Locride
Ambiente e Locride Sviluppo. Infine, c'è stata un'adesione globale, da parte di tutti i comuni, per accogliere i nuovi profughi che stanno per arrivare dalla Libia,
tanto che Ammendolia ha suggerito di denominare
questo piano di solidarietà: “ La Locride Accogliente”.
DS
la Riviera DOMENICA 27 FEBBRAIO 2011
16
RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO [email protected]
la Riviera DOMENICA 27 FEBBRAIO 2011 17
RISPONDE
Il direttore
150° ANNIVERSARIO
Né crani
né coccarde
Gentile direttore,
il 20 Febbraio Beppe Severgnini ha
lanciato sul corriere.it la proposta di
indossare una coccarda tricolore il
17Marzo.
Che ne pensa Lei se noi, gente sudicia, indossassimo una coccarda tricolore sulla quale affiggere l'imma-
gine del cranio delbrigante Villella,
cranio nel quale il Lombroso vi
trovò la famosa fossetta occipitale,
emblema incontrovertibile della
congenita inclinazione a delinquere
dei nostri antenati briganti?
Non dovremmo riportare a più
degna memoria il nostro passato di
briganti, rivangandoi soprusi che i
contadini subirono all'indomani
dell'Unità?
Quale modo migliore per festeggiare criticamente i 150 anni?
[email protected]
L'idea è macabra. Sarà per una altra
volta.
La trasparenza del Premio Stella
Lo scrivente è venuto a conoscenza che durante la manifestazione
“FORUM SULLA MAFIA” che si è svolta a Roccella Jonica, giorno 19 febbraio 2011, al Convento dei Minimi, promossa dall’associazione “Roccella in movimento” con il patrocinio della Provincia
e la collaborazione dell’emittente “Telemia”, alla presenza di autorevoli esponenti politici (tra cui la parlamentare Angela Napoli),
autorità militari e di numerose scuole del territorio comprensiva di
diffusione in diretta televisiva (anche in collegamento con altri plessi scolastici del territorio), nel prendere la parola il signor Mario
Congiusta, ha inopportunamente citato il conferimento del Premio
Stella ad imprenditori locali, dichiarando testualmente: “si parla di
Operazione “Cinque Stelle” ( per la precisione trattasi di operazione antimafia svolta sul territorio di M. di Gioiosa) ma molti dimenticano che il Premio Stella è stato dato a dodici imprenditori dei
quali otto sono in galera”. Ed ancora “Sono talmente infiltrati questi signori che si creano anche i premi”. Trattasi, di affermazioni
destituite da ogni fondamento e palesemente false e diffamatorie,
poiché il premio Stella nasce non per premiare delinquenti e/o criminali ma per promuovere quanto di positivo esista nella riviera
ionica, spaziando dallo sport (anno 2007), all’associazionismo (anno
2008), passando per i liberi imprenditori (2009) , dove sono state
premiate 29 aziende e non 12 e le attività produttive di tutta la provincia (2010). L’intento promozionale messo in atto dalla organizzazione del Premio Stella, pertanto, ha il solo scopo di promuovere le
positività del nostro comprensorio e non già altro, come le negatività della criminalità. Se il Sig. Mario Congiusta è a conoscenza di
fatti che possano configurare ipotesi di reato può benissimo rivolgersi all’autorità giudiziaria competente. Se intende, invece, diffondere nella nostra società ed in particolare tra i giovani, il verbo della
legalità e del rispetto delle regole, lo faccia invitando gli uditori alla
pratica quotidiana del rispetto della legalità, ricordando loro che
oltre a rispettare la legge devono assumere il coraggio di denunciare i fatti penalmente rilevanti, uscendo dall’omertà e/o peggio dal
convincimento che nel caso in cui si è vittima di reati vari, la soluzione migliore sia quella di rivolgersi “alle famiglie di ndrangheta”..
Questo è il migliore consiglio che si possa dare alla nostra società ed
ai giovani, insegnando loro la “pratica” della legalità e la denuncia
dell’illegalità, come chi scrive nelle occasioni in cui è stato vittima di
attenzioni criminali ha fatto, senza emulare certo chi per risolvere il
“problema” ha preferito o preferisce rivolgersi all’ anti-Stato.
Antonio Tassone
Viabilità sidernese, anno zero
come da oggetto, risulta inutile ogni altra spiegazione. tra circhi equestri
che hanno trovato una solida posizione geografica, lavori idraulici degni
della diga sul fiume azzurro e rondò presenti almeno nelle intenzioni...
si nota l'assidua assenza della pur corposa polizia municipale.
saluti, enzo cristina.
Comunicazione
I nostri amati lettori
comprenderanno che i loro
interventi non possono essere
chilometrici, e, del resto, chilometrici
non sono neppure gli articoli del
direttore e dei collaboratori.
Preghiamo, pertanto, i lettori di
contenere le loro lettere al direttore
dentro il limite di 20 righe.
RADICI
Da Platì aTorino,
e ritorno
Sono nata a Platì e lì ho vissuto l'adolescenza e la prima fase della mia giovinezza. Sono stata sempre fiera e orgogliosa
di dire che la mia formazione è avvenuta
in un contesto familiare di sani principi
morali, dove i miei genitori hanno prestato attenzione per la crescita dei figli e
hanno investito le loro risorse nella cultura.
Nel 1974 mio papà, al quale devo molto
della mia formazione, prematuramente
è venuto a mancare e mia madre, supportata da noi figli, ha portato a termine
i progetti della famiglia.
In quegli stessi anni, tante altre famiglie
a Platì hanno fatto come la mia, hanno
mandato i figli a studiare, i quali si sono
laureati e hanno raggiunto traguardi
importanti. Io mi sono laureata nel 1975
e due anni dopo mi sono sposata. Dopodiché mi sono trasferita a Torino per
motivi di lavoro, ho vissuto per quindici
anni e ho avuto due figli.
Nel corso degli anni '90 sono ritornata
alla terra d'origine, stabilendo la mia
residenza a Bovalino Marina dove tuttora presto servizio come docente di materie letterarie presso l'Istituto Secondario
di Primo Grado.
Spesso rimpiango gli anni dell'adolescenza che hanno segnato la mia vita per
i valori profondi che mi sono stati trasmessi; purtroppo, ultimamente, sono
venuti meno per via di un egoismo dilagante che non mette più al centro dell'interesse la persona umana, bensì il consumismo della società attuale.
Francesca Mittiga
RAPPORTI RAVVICINATI
Il signor consiglio
Questo sconosciuto che a volte riappare in paese, ma che rimane avvolto in
un alone di mistero.
E' stato proposto di mandare un appello a “Chi l'ha visto”. Forse , con i loro
mezzi, riusciranno a scovare qualche
indizio, che potra' portare al ritrovamento il signor Consiglio, un signore
sui 65 anni circa di bell'aspetto e grandi
speranze per la comunità. E' stato visto
passare da queste parti come una
meteora. I più lo indicano come un
essere alieno non meglio identificato.
E' sparito da Placanica verso l'anno
2007, dopo la conquista del palazzo di
città da parte di un commando, armato
di arroganza e prepotenza. Questo
signore che era stato messo a guardia
della Democrazia, non si è fatto più
vedere, se non in qualche sporadica circostanza,dal momento in cui è stato
deciso che questo esercizio,cioè quello
della democrazia,non serviva più.
Con la sua scomparsa,viene a mancare
un elemento importante,che in passato
ha vivacizzato la dialettica politica a
Placanica.
Per evitare che il paese, venga completamente narcotizzato con un arma biologica di distruzione di massa che si
chiama indifferenza,i cittadini non si
vogliono rassegnare a questa perdita
ed invitano tutti a radunare le forze
nella ricerca di questo signore così
importante per la vita sociale e politica
di Placanica.
Si ringrazia quanti vorranno unirsi in
questo intento.
Pasquale Aiello
MONASTERACE
Aspettando
la pioggia...
Piove. Un evento abbastanza normale. Una pioggia leggera, nessun nubifragio e nessun uragano all’orizzonte,
davvero niente di eccezionale. Ma
tanto basta in via degli Emigrati a
Caulonia per fare saltare l’elettricità
in tutte le case. Il resto del paese è illuminato, persino i lampioni della via
sono accesi. Ogni tanto leggere a lume
di candela è anche piacevole ma qui
da troppi mesi appena cade una goccia di pioggia non c’è più corrente.
Salta intorno alle 23 e chiamo l’Enel,
non tanto per segnalare il guasto
quanto per provare a capirne le cause
e perché non provvedano a rimediarvi una volta per tutte.
* Pronto?
* Buonasera, non c’è luce in via degli
Emigrati a Caulonia marina.
* Ce l’hanno già segnalato, una squadra sta arrivando.
* Bene, ma qui il problema dura da
mesi, lei ha idea da cosa sia causato?
* La squadra sta arrivando.
* Ok, me l’ha già detto, ma io le chiedevo se ha notizie sulle cause di questa continua interruzione…
* Non si preoccupi anche altri ci
hanno detto che il problema si ripete.
Al che, non capendo se sto parlando
con un fesso o con uno che fa il fesso,
rinuncio. La luce torna dopo un’ora e
mezze, resta per un’ora, poi si spegne
di nuovo e tornerà solo alle 6 di mattina. Buonanotte.
G.M.
CONTINUANO LE RICERCHE
La mia storia...
Dopo avervi raccontato brevemente
la mia storia nel giornale “La Riviera”
del 09/01/2011 volevo rivolgermi
dinuovo ai lettori, perché nel frattempo sono venuta a conoscenza di un po’
di particolari . Ho avuto una piccola
pista che ho seguivo ma mi hanno
fatto capire che era quella sbagliata.
Non so se sia davvero così. Le coincidenze sono tante. Ma accetto continuerò. Ho saputo anche che a all’
epoca solo 4 le donne lavoravano al
comune di Locri. Io rispetto la Privacy
di tutti. Rispetto che nessuno a distanza di tutti questi anni vuole mettere in
pubblico cose successe 71 anni fa. Mi
hanno chiesto perché dopo tanti anni,
propriamente adesso ho pensato di
cercare? La risposta e quella che possono dare tutti…
Dopo sposata ho cercato insieme a
mio marito di costruire una famiglia.
Ho avuto 6 figli che grazie a Dio sono
tutti in buona salute e tutti realizzati.
Ho avuto una vita molto movimentata
andando su e giù Germania/Sicilia. I
miei Figli sono tutti sposati e 10 anni fa
si è ammalato mio marito.
Ancora oggi stiamo in queste condizioni. Ed è per mio marito che siamo
ritornati in Germania dove vivono 5
dei miei Figli. Dove mio marito riceve
le cure e i soccorsi di cui ha bisogno.
Forse si crede che io cerchi beni o proprietà da queste persone. Io ho detto e
ribadisco che l’ unica cosa che voglio
sapere e’ “”chi IO sono””. Non voglio
beni materiali ma almeno una volta
nella mia vita, vorrei guardare allo
specchio e dire con certezza da chi ho
i miei occhi, la bocca, i capelli… e
abbracciandoli dire questo e mio fratello o questa e mia sorella. Non sapere chi sono è stato per me da sempre
una sofferenza, una tortura.. Spero
tanto che questa storia venga letta da
persone che sanno qualcosa. Mi basta
avere anche una sola fotografia dei
miei veri genitori almeno, come avevo
gia detto prima, sapere a chi somiglio
e avere un ricordo da lasciare di chi mi
ha messa al mondo.
In questa foto avevo 40 anni e somiglia
di piu alla signora che mi ha messa al
mondo.
GIOVANNA BRUZZANITI
SBAGLIAMO ANCHE NOI
Su la <<La Riviera>> del 20 febbraio nella rubrica SCINTILLE si legge
al rigo quinto : “ Il sindaco è un esponente sociale”. Sbagliato. Va letto:” Il
sindaco è un esponente socialista”. Ce ne scusiamo con Ercole Nucera
e con i nostri lettori.
CARA MILANA
Tratto da
* [email protected]
VORREI ROMPERE CON LA MIA RAGAZZA MA NON TROVO IL
CORAGGIO. COSA DOVREI FARE?
Per prima cosa dovresti chiederti se veramente vuoi rompere.
Se sì, ecco alcuni ingloriosi modi per farla finita.
Il primo è al telefono, così non devi guardarla in faccia nel
momento in cui le comunicherai la triste verità. Il secondo, tramite amici comuni. Ma è un modo di fare offensivo, solo per i
codardi o per quelli senza cuore. Il terzo è con un sms. Ma è
una cosa brutta ed estremamente umiliante. Il quarto: una
lunga lettera dove spieghi in modo dettagliato i motivi della
rottura. Il quinto modo è la rottura come conseguenza di una
lite creata ad arte. Se questi metodi non ti piacciono, devi farti
coraggio e troncare in modo umano: guardando negli occhi la
persona che stai per lasciare, anche se rischia di essere una
scena tristissima. E di solito lo è. Soprattutto perché sai che
quella tristezza durerà ancora a lungo, in particolare se i sentimenti dall’altra parte sono forti. Per questo bisogna avere un
buon motivo. Preferibilmente, non per un’altra donna. Perché
ogni ferita che provochiamo un giorno verrà inflitta anche a
noi. Dobbiamo prenderci cura del nostro partner, anche se
non contiamo più su di lui o su di lei. Le ferite sono inevitabili, ma la domanda è: quante ferite profonde dobbiamo e possiamo lasciare dietro di noi? Riguarda anche gli amici traditi e
i genitori delusi. Non siamo a questo mondo per ferire.
la Riviera DOMENICA 27 FEBBRAIO 2011
18
NOTE E SCHERMAGLIE
LOQUI E SPROLOQUI
IL VELO
DI MAYA
FILOMENA CATALDO
Qualcosa di sconvolgente accade
lungo il Mediterraneo. Qualcosa che
è maturato in silenzio mentre si stabilivano apparenti equilibri. Il velo di
Maya è caduto. Dietro gli ori, i giochi
di potere e le strette di mano, le
danze del ventre e le ville di lusso solo
dissapori, dolori e fame. Dietro la
perfezione dei regimi solo l'imperfezione della miseria umana. E viene
da chiedersi che cosa ci abbiano insegnato i secoli scorsi, i passati genocidi, le fosse comuni e le violenze gratuite. Nulla. Ma non è solo una questione di ignoranza. Sarebbe troppo
semplicistico. Purtroppo l'uomo non
impara. Reitera. E mentre questo
tempo insegue fantasmi del passato il
velo di Maya è caduto. Prendiamone
coscienza.
CORSIVO 12
CARCERI PER
GLI INDIZIATI
Debbo credere ai miei
occhi, a quel che scrive
Giovanna Dagostino sul
n. 8 de <<La Riviera”. Lei
proviene dalle fila di Idv , il
partito del poliziotto Anto
Di Pietro, e si capiscono il
suo piglio patibolare e la
sua redentrice richiesta di
carcere, anche di carcere
duro, per chiunque sia
“indiziato di reato”. Nel
nostro codice penale non
è riservato questo trattamento agli indiziati di
reato e neppure ai rinviati
a giudizio. Comunque,
converrà con noi Giovanna Dagostino che il suo
desiderio di purificazione
totale è irrealizzabile. Non
disponiamo ad oggi carceri capaci di contenere
tutti gli indiziati di reato.
Ma si può sempre rimediare, mettendo mano alla
costruzione di case di
detenzione a ciò destinate. Si darebbe finalmente
lavoro alle migliaia e
migliaia di giovani calabresi disoccupati. I quali
dapprincipio costruirebbero le carceri, indi
andrebbero ad abitarle
per non lasciarle vuote.
Essendo ineluttabile che o
prima poi sarebbero indiziati di reato.
PARADISO D’ASPROMONTE
RUGGERO CALVANO
ate e ninfe, oggi è tempo di fiabe per voi che stoici seguite le mie Hanno ogni ben di Dio. Tutto è coltivato o allevato secondo rigidissimi cristrampalate cronache, dalla terra di Zefiro. Sebastiano mi ha porta- teri biologici. La chimica qua non ci ha mai messo piede. Kike conserva
to fra i monti. E' l'alba, seduti su un masso fumiamo un po' del suo ancora il suo accento teutonico, e con quello mi spiega la sua visione del
tabacco per prepararci alla lunga marcia che ci attende. Machno è conten- mondo: sulla terra, dice, tutto è controllato dalle multinazionali.
to, il ragazzo gli piace, ed è uno dei pochi ai quali concede un veloce sguar- Decidono cosa dobbiamo bere, mangiare, vedere, pensare. Loro hanno
do dolce. Si parte, scendiamo fra le querce spoglie, passiamo fra i lecci scelto la libertà. Rocco mi dice che conservano e riproducono sementi
umidi, attraversiamo un fiume e siamo fra gli ulivi. Due ore di marcia ed antiche, fra un po' in giro non ce ne saranno più. Le sementi ogm del merentriamo in paradiso: il clima è mite, marino quasi. Non credo ai miei cato globale sono ibride, e non sono in grado di riprodursi. Stanno scomocchi; noci, castagni, peri, gelsi, meli, viti. E' l'eden. I due che ci accolgono parendo le api, le lucciole, altrove. Il loro paradiso è integro, uguale a milnon devono essere dei ragazzi, eppure l'aspetto è sano, di vita forte. Rocco lenni or sono. Il pranzo che mettono in tavola è squisito. Latte, formaggi,
e Kike, si presentano. Mi
cereali, il mitico caicino. Evitamostrano il loro regno. Un
no la carne. Amano troppo le
lembo di terra ai piedi dei monti.
loro bestie per macellarle. La
Ci fanno l'olio, il vino, il miele.
parte finale del pranzo è quella
Tutto, ogni cosa che serve a viveche preferisco.
re. L'unica cosa che accettano
Ecco da dove viene, l'erba che
dal mondo esterno sono le pile
Sebastiano mi regala. Machno
che Sebastiano si è portato dieabbia felice, anche lui ha capitro. Hanno una minuscola radio
to. Lascio a malincuore i due
che li informa della tristezza del
vecchi, nel pomeriggio. Compianeta. Kike è del 17, era in
prendo quanto poco cervello ci
Calabria l'otto settembre del 43;
hanno lasciato in testa i
un caccia americano mitragliò la
demiurghi del sistema: prefecolonna tedesca in fuga nella
riamo tapparci in casa con uno
quale era intruppato. Rocco lo
schermo parlante, invece di
raccolse sanguinante e gli salvò
ululare con i lupi nella notte.
la vita. Vivono in Aspromonte
Non so per quanto ancora legdal 43. Non hanno mai lasciato
gerete le mie stupidaggini, ho
la montagna. Pochi sanno dove
due amici in Aspromonte, e un
stanno, e hanno il permesso di
letto in più a casa loro per quei
venirli a trovare. Kike ha a traragazzi non è un problema.
colla uno sturmgewehr calibro 8
Machno ringhia. Ma si, anche
luger, e ha l'aria di saperlo usare.
una cuccia è una questione di
Mi portano in giro, mi mostrano
poco conto per i no global d'AFoto associazione escursionista “Gente in Aspromonte”
orgogliosi il loro giardino.
spromonte.
F
RASSEGNA STAMPA da Zoomsud.it
LA PARABOLA. Il teorema dei
“cretini” e il centro sinistra calabrese
ALDO VARANO
Alla fine, quando ‘teorema dei cretini’ sembrò troppo aggressivo, venne
chiamato ‘Teorema Tortorella’ dal nome di chi per primo
capì come sarebbe andata a finire: Tortorella Aldo, deputato di Milano,
dirigente nazionale tra i più autorevoli del Pci. Il teorema cominciò a girare, rasserenando l’animo dei più pessimisti, nell’ultima fase della vita di
Enrico Berlinguer quando, finita l’esperienza dell’unità nazionale, il Pci
cominciò a perdere voti in tutte le tornate elettorali (unica eccezione, le
europee a ridosso della morte del grande leader) e diventò evidente l’incapacità dei dirigenti comunisti, ormai paralizzati, a rinnovarsi per trovare una via d’uscita.
Tortorella a un giornalista che alla Camera
gli chiese conto, spiegò: “Non è vero che non
rinnoveremo. Il meccanismo è già in moto”.
L’altro, sorpreso, reagì: “Per la verità, onorevole, non mi pare proprio”. Tortorella, con
pazienza e sapienza antiche, non si smontò:
“Stia attento. Noi del Pci siamo un gruppo
dirigente vecchio. E’ vero. Ma abbiamo giovani. Ne promuoviamo in continuazione a
posti di altissima responsabilità. Li scegliamo
con cura e attenzione. Ovviamente, non
devono essere cretini. Ma neanche troppo
intelligenti. Diciamo che li scegliamo un po’
meno bravi e capaci di noi che dirigiamo il
partito. I bravi li teniamo fuori. Gli spezziamo le gambe. Oh, metaforicamente”,
aggiunse con dolcezza. “Ha, ha capito perché siamo dei grandi rinnovatori?”.
Si racconta che la faccia stralunata del giornalista abbia spinto Tortorella a un più marcato piglio pedagogico: “Vede, noi abbiamo
elaborato, con spirito di unità, un meccanismo per preservare il nostro
potere. Siamo lì da decenni, abbiamo tradizione. I nuovi li scegliamo sempre un pochino meno intelligenti di noi che, a nostra volta, col passare del
tempo, diventiamo sempre un po’ più rincoglioniti. E siccome quelli che
scegliamo devono essere non migliori di noi che invecchiamo, saranno
sempre un po’ più mediocri. E qui – aggiunse energico - scatta la molla del
rinnovamento radicale”.
“Non capisco”, pare abbia interloquito il giornalista. Tortorella, erre
moscia molto marcata, reagì: “Mi fa rabbia. Si concentri. Noi facciamo
attenzione a scegliere sempre quelli un po’ meno bravi di noi. Ma siccome
diventiamo sempre più rincoglioniti, la nostra capacità di scelta avrà, è una
valutazione scientifica, un progressivo logoramento. Così, dopo avere scelto stuoli di cretini incapaci di qualsiasi iniziativa, sceglieremo non un cretino ma uno che, sbagliando, ci sembra più cretino degli altri. Invece, sarà
uno bravo e intelligentissimo, che né noi anziani, né gli altri cretini giovani che abbiamo scelto noi anziani, potrà fermare. Lui, messo lì come cretino, farà fuori tutti con grande intelligenza politica. Insomma, si realizzerà
un rinnovamento vero e radicale. Anzi, rivoluzionario” aggiunse srotolando un tripudio di erre. “Ha capito?”, e piantò l’interlocutore su un divanetto rosso del Transatlantico.
La storia – assolutamente vera – mi è stata ricordata nei giorni scorsi da
un autorevole esponente del centro sinistra
calabrese che viene dal vecchio Pci. Coi giornali aperti alle pagine dove si raccontavano le
nefandezze, le incertezze e le difficoltà di
Catanzaro, Cosenza e Reggio sul rinnovo dei
Consigli comunali, ha sospirato: “Vedi? Non
se ne esce. Usciranno o a pezzi o sempre più
deboli. Tutti appassionatamente uno contro
l’altro. Non per idee diverse ma perché ormai
il parere è determinato da dove uno ha il
sedere: la poltrona. Quella reale, virtuale o
desiderata. Musi e i suoi colleghi regionali e
provinciali, i parlamentari del Pd, ma anche
quelli di Idv, i consiglieri regionali e tutti gli
altri, i candidati di servizio che in realtà sbavano per acchiappare, la polvere del centrosinistra polverizzato. Quelli che si salvano li
devi contare sulle dita di mezza mano”.
S’è fermato un attimo e poi: “Tutti insieme
sono come il vecchio gruppo dirigente del Pci
di Tortorella: sceglieranno sempre gente più
debole rispetto a loro fin quando, la natura è
natura, a un certo punto, anche loro al massimo del rincoglionimento, non
rendendosi conto, sceglieranno un cretino che cretino non è e quello li
farà fuori tutti liberandoci”.
Difficile capire se andrà veramente così.
Anche il mio amico è sembrato incerto: “Il popolo del centro sinistra,
che ancora c’è, si sta interrogando sul grado di lucidità di quelli che dirigono che, dopo un anno, sono ancora incapaci di reagire alla botta delle
regionali, pugili suonati. Certo – ha sorriso - sarebbe bello alzarsi una mattina e scoprire che, rincoglioniti come sono, hanno dato un incarico a un
cretino che cretino non è”.
NOTE E SCHERMAGLIE
FOLIDARIETÀ
“Sabato 5 marzo vieni
anche tu in piazza”
coordinamento delle scuole della Locride ha sentito forte la necessità di aderire
e contribuire alla realizzazione del progetto “Un tetto per il mio paese” promosso da
Caritas Internationalis. Il progetto è
teso alla realizzazione di 50 unità
abitative per la
popolazione
di
Haiti, colpita dal
grave sisma a tutti
noto, e, ad oggi,
ancora priva, oltre
che di abitazioni e
di mezzi, anche
della dignità che la
miseria quasi sempre vitupera. Al
fine, dunque, di
apportare un contributo concreto, i
giovani, nella speranza di riuscire,
seppur in minima
parte, a sollevare
dal grave disagio in cui versano i loro coetanei
privi persino dei mezzi essenziali per vivere
hanno quindi cercato di impegnare il loro tempo e le loro
energia alla ricerca di sistemi
e mezzi atti alla raccolta di
fondi, ma, soprattutto alla
sensibilizzazione della collettività e delle istituzioni al fianco delle quali hanno cercato di
lavorare, per un problema che
non può e non deve, secondo
loro, essere ignorato.
A tal fine sono state realizzate
diverse iniziative quali, concerto di Natale a Siderno, un
torneo di calcetto, una serata di intrattenimento
in piazza San Vittorio a Roccella Jonica e la ven-
Il
dita di biglietti con estrazione finale; la serata
conclusiva si svolgerà SABATO 5 MARZO 2011
alle ore 20.30 nella piazza Portosalvo di Siderno
dove saranno allestiti numerosi gazebo per la
degustazione di
prodotti dell’enogastronomia locale (panino con la
salsiccia). La serata sarà allietata
dalle ragazze della
scuola di danza
“Tersicore”
di
Roccella Jonica,
nonché dalle note
musicali
dei
“White” quartetto
di giovani liceali;
verranno inoltre
proiettati i video
delle diverse fasi
del
progetto.
Nella stessa serata
si darà luogo all’estrazione
dei
biglietti vincitori
del concorso a
premi.
Ciò che i giovani chiedono alla Città di Siderno
non è solo un’offerta in termini
economici, ma è, ancor prima,
la partecipazione all’evento,
momento di festa e di ristoro
con il pensiero rivolto a chi vive
nel costante bisogno. Fiduciosi
che la cittadinanza in genere, e
giovani in particolare, vorranno
sposare tale iniziativa umanitaria, Vi aspettiamo numerosi in
piazza. AIUTATECI AD AIUTARE, GRAZIE
e BUON
DIVERTIMENTO.
La serata sarà
allietata dalle ragazze
della scuola di danza
“Tersicore”
di Roccella Jonica
FUEGO di FRANCO CRINÒ
Episodi che
contraddicono
la storia
L’intervento di Roberto Benigni su
Risorgimento e su Mameli è suscettibile
di qualche puntualizzazione storica
anche se resta ugualmente eccezionale
.Ci sono stati articoli che hanno ricordato i difficili rapporti di Cavour con Mazzini, Garibaldi, i contadini, sulla esportazione del grano, dove poteva avere
interessi privati, i direttori dei giornali
che intervennero su quella questione. Il
politico piemontese non lavorava all’unità del paese,l’eroe dei due mondi così
lo attaccò in un discorso alla Camera.
La Rai valorizza l’appuntamento dei
150 anni dell’unità d’Italia con spot
significativi mentre a Sanremo alcuni
passaggi non sono sembrati privi della
tentazione di strumentalizzazione politica, con una prevalente forza scenica
contro il presidente del consiglio.
C’è,invece,chi ricorda che tanti da studenti non impazzivano per il tricolore e
per la bandiera americana.
Il concetto di squadra di Morandi
rimanda comunque ad un capitano: non
ce l’ha la sinistra, non ce l’ha Confindustria se la Fiat si affranca, non ce l’ha
l’Azienda Sanitaria di Locri se il Direttore Generale opera da Reggio Calabria, non ce l’ha la Roma se Totti sta in
panchina.
Un mio amico insiste nel dire che La
Russa è “fascista già dalla faccia” e mi
pare francamente l’affermazione di un
complessato; so di un mio vicino di casa
Il coordinamento
delle Scuole della Locride
che vota a destra che ha regolarizzato
con enorme sacrificio tre extracomunitari e un altro che vota a sinistra fare il
Don Rodrigo e rimproverare con
asprezza una lavoratrice ucraina che
non si è scostata arrivandogli di fronte
per strada.
Meno male che gli schieramenti si rappresentano con i programmi e con i
comportamenti collettivi, non con l’
“estemporanea “, con l’episodio che
contraddice la storia.
Al liceo,il professore Mantovani di storia e filosofia,austero e preparato, quando ci “scappava “ di dichiarare che “la
storia è maestra di vita” ci rispondeva
“però non dimenticate chi ha sbagliato”.
La storia cambiata, la natura stravolta
non assicurano successi: il governo
Prodi è stato messo in grande difficoltà
da Bertinotti, oggi Bocchino cerca Vendola, che per non dire no si gira verso
Casini, il quale non si fa trovare.
Con tutti i problemi che abbiamo,soffermarci a parlare di Elisabetta Canalis è
una fuga dalla realtà o il pensiero sublime e ostinato di farla tornare
migliore(la realtà).
Anche perché-trova il modo di scherzare un giornalista-“lei ha occhi solo per
George Clooney,è tempo perso”
CONTROMANO di FILIPPO TODARO
Gli insegnamenti
dei grandi
Quasi a venire incontro allo scoramento che l’omicidio recente di Taurianova aveva seminato in
tutti noi e ad alimentare, in qualche modo, un
qualche barlume di speranza dopo il crimine del
quindicenne che ha sparato e ucciso un altro giovane, per futili motivi, arriva la notizia da Catanzaro. Meno male!
Gli alunni di una Scuola Media, quindi quasi coetanei del quindicenne assassino di Taurianova, si
sono rifiutati, tutti, di andare in gita scolastica.
Motivo? La stessa gita era stata vietata ad un loro
compagno, perché affetto da sindrome di Down.
Un vero e proprio ammutinamento in grande
stile. Una lezione di umanità e solidarietà.
Le cronache ci riferiscono addirittura che il dirigente scolastico in questione aveva invitato gli
alunni del suo Istituto a non parlare mai col loro
compagno diverso di eventuali altre uscite scolastiche collettive, proprio per evitare di dovergli
dire altri no: “… perché, tanto – avrebbe aggiunto l’illuminata dirigente, per puntellare la tesi
della sua richiesta - cosa mai capirebbe costui
delle cose che facciamo in gita e delle cose che
andiamo a vedere?...”.
Da restare allibiti e increduli.
Da non sottrarsi, soprattutto, ad alcune considerazioni che forse ci aiutano a leggere e completano il parere che abbiamo della gioventù che ci circonda e ci vive accanto. E ci mettono davanti alle
nostre responsabilità, in modo netto e inesorabile.
Nessun adulto, neanche uno, può esimersi dal
constatare che si è tutti responsabili, quotidianamente e in tutto quello che facciamo o diciamo,
della maturazione e della educazione dei ragazzi,
a prescindere dal ruolo che ognuno occupa nella
società (che si sia genitore, o insegnante, o nonno,
o amministratore), che si sia impiegato o funzionario di un qualsiasi servizio pubblico, che si
abbia figli o no.
E’ il caso proprio di dire che le giovani generazioni, ma meglio, senza generalizzare, i ragazzi, gli
adolescenti, gli uomini di domani, (ciascun ragazzo, ciascun adolescente, ciascun futuro uomo)
sono o diventano in un certo modo (buono o cattivo) a seconda di ciò che è stato loro impartito.
Direi meglio, fornito con la pratica quotidiana e
l’esempio, anche silenzioso, ma costante, di comportamenti in sintonia con l’etica e l’onestà.
Una grande lezione ci è venuta dai ragazzini di
Catanzaro. Loro hanno preferito non tenere
conto dell’insegnamento della loro preside, semplicemente non l’hanno preso in considerazione,
e hanno scelto di trasgredire, sicuramente in sintonia coi loro genitori cui nella circostanza va il
merito di una educazione esemplare a favorire e
mettere in pratica la vera solidarietà, non quella
di facciata. E un’altra lezione, sia pure molto più
amara e di una tristezza infinita, ci è venuta nei
giorni scorsi dai genitori del ragazzino assassino
di Taurianova. “Non ci siamo accorti – hanno più
o meno detto (cito a memoria) – dei cambiamenti di nostro figlio negli ultimi tempi. Il suo traviamento e la pericolosa china che stava prendendo
ci sono sfuggiti di mano. Non abbiamo capito in
tempo per salvarlo e salvare la sua vittima. D’ora
in poi, nonostante sia in galera, gli saremo vicini”.
I bambini, i fanciulli, quelli che poi diventano
adulti, non sono cattivi e non nascono con la
pistola in tasca. Sono le cattive lezioni degli adulti
e della società che li circonda (che poi è la stessa
cosa) che li traviano e li fanno perdere, spesso per
sempre.
la Riviera DOMENICA 27 FEBBRAIO 2011 20
Su la Riviera FB protagonisti i lettori
A differenza del ragazzo di Calabria di Comencini, i nuovi
Ragazzi di Calabria non hanno più sogni. L’omicidio di
Tony Battaglia a Taurianova è la metafora di una terra che
peggiora. La cultura del “drittismo” continuerà a mietere
vittime. Ecco come la pensano i nostri lettori...
Giuseppe Larosa
Veramente, egregio signor Zecca, visto che ho fatto il primo
commento mi sento messo in causa, e se lei leggerà ho parlato
di piaga sociale senza averlo letto ma solo dando uno sguardo al
titolo. Credo che in queste cose sia inutile entrare in polemica....
poi in secondo luogo si apprezza il pezzo e l'autore come credo
sia normale in un paese normale fatta di gente normale
Gioacchino Criaco
Non è polemica quella che fate. E' che
l'argomento è troppo coinvolgente e
doloroso, per noi tutti. Ma è necessario
parlarne, soprattutto in famiglia.
Grazie a La Riviera, che ci dedica
questo spazio, e a voi che intervenite.
Maria G. Cogliandro
Urge più che mai un
saggio ritorno al
vecchio detto "Botti e
panelli fannu i figghioli
belli"!
Giovanni Zecca
La strada da fare è tanta per
tutti,basta leggere i commenti,si
interessano più decantare all'autore
del pezzo,certamente bravo,ma
non al contenuto che purtroppo è
reale
Giuseppe Larosa
Un triste evento in una
piaga sociale giovanile... spero che ciò aiuta
tutti a riflettere profondamente
Giovanni Zecca
aihmè! sig.CRIACO mi sa che è tutto tempo perso: il suo messaggio di denuncia mi sembrava
chiaro ma noi genitori siamo troppo impegnati a specchiarci nello stagno invece di vedere il
fondo della bottiglia.Sig IERACI crede che sono uno pol...emico,forse ha ragione lei, ma io la
vivo la calabria,ne sento gli odori,i suoni e i lamenti della gente comune e sento i discorsi forbiti,
i bla bla dei consigli comunali ed i convegni fatti per soddisfare la vanità del bello di turno e se
questa mia riflessione da fastidio stia tranquillo: non sono uno che si fà impressionare.
Emilio Ierace
I miei più affettuosi e sentiti auguri
signor Gioacchino, per il suo
futuro percorso, senza dubbio
ricco di successi, vista la mole di
sapienza che sa imprimere nelle
sue riflessioni..
Daniela Larosa
Apprezzabile articolo, mi auspico che
insieme ad altro induca a serie riflessioni,
noi adulti in primis. Bisogna smetterla di
spegnere quella luce a cui accenna l'autore,
anzi, mi auguro che la si accenda per
vedere davvero.
Mara Rechichi
Questo articolo è un pugno nello stomaco. E' una fotografia senza ritocchi, tutto è dove è veramente. Cosa vogliamo ...fare? Sussultare e svegliarci o girarci dall'altra parte? A
cominciare da qui, potremmo (si legga dovremmo) fare rivoluzioni. I padri, e le madri non andrebbero lasciati soli, e invece mi sa che le istituzioni e le "agenzie educative" non
comunichino più tra loro. Ripeto, non più. Pochissimo tempo fa era tutto un fiorire di servizi di contrasto al disagio e di promozione dell'agio. Si, dell'agio. E' ciò a cui bisognerebbe
tendere negli obiettivi di governo di un Paese. Agio non significa avere tutto e più del necessario. Significa creare opportunità sane,costruendole insieme alle famiglie, che aiutino i
nostri ragazzi e ragazze, bambini e bambine a comprendere che "dritto è chi è svelto di testa e non di mano". A parole non lo capiranno mai, i ragazzi e le ragazze, i bambini e le
bambine, hanno bisogno di fare esperienza delle cose che noi predichiamo, hanno bisogno di sperimentare le sane opportunità. Imparano ciò che conoscono. Non sarebbe male
vedere i genitori che si incontrano per promuovere azioni comuni a favore dei figli propri e di tutti i figli che, diciamocelo, in qualche modo sentiamo anche nostri.
Il Brizzolato
di Ruggero Brizzi
Le Note
di Mara Rechichi
Solidarietà ai popoli in lotta Un bacio, non fuori luogo
Che la verità stia nel mezzo non ne sono proprio sicuro.
Piuttosto, sono convinto del fatto che la verità stia nella coppia.
È come un bersaglio sta verità.
C'è il centro: reale, circolare, piccolo, difficile da colpire che,
talvolta, solo la minimale intimità tra due soggetti svela.
Attorno ad esso ci sono altri cerchi sempre più grandi, ognuno
dei quali traccia l'invasione di un soggetto nuovo nella discussione, segnala la lacuna dell'attendibilità del messaggio.
La verità sta nelle stanze buie, dove si è certi di non averi altri
ascoltatori.
Sta nelle discussioni tra due persone. Due, solo due.
La vedi la verità, soprattutto quando litigano ad alta voce o,
silenti, si scambiano confidenze.
I gruppetti già mentono, perdono parti di se per quieto vivere.
Le platee poi, il pubblico a cui si parla: gente a cui bisogna raccontare ciò che vuole sentirsi dire.
Niente di più falso di quella parola. Spesso, sempre più spesso.
Platealmente. Veramente.
Poi c'è il tuo mondo. Quello solitario.
Quello sincero di una stanza o di una doccia, una confidenza
non catalogabile tra i cerchi del bersaglio, una verità che è il
bersaglio stesso, intero, completo.
La tua verità, coscienza e vergogna, amore e odio di se.
Una preghiera per la vita, una consapevolezza da registrare
controvoglia, la protezione dai ricordi, l'allegria della comprensione, l'autostima e il disprezzo.
Nel 1939, il 13% della popolazione libica era italiana.
Se ancora oggi fosse così, saremmo molto più abili a capire i
problemi di quella gente e non solo quelli di casa nostra, con le
nostre intolleranze verso lo straniero.
Non si tratta di costruire autostrade a Tripoli, ma di far venire
fuori la verità e compensare i soprusi di Gheddafi, che prima
erano di Mussolini, accogliendo, comprendendo, tollerando,
amando il prossimo.
“Dato che non penseremo mai nello stesso modo e vedremo la
verità per frammenti e da diversi angoli di visuale, la regola
della nostra condotta è la tolleranza reciproca. La coscienza
non è la stessa per tutti. Quindi, mentre essa rappresenta una
buona guida per la condotta individuale,
L'imposizione di questa condotta a tutti sarebbe un' insopportabile interferenza nella libertà di coscienza di ognuno”
M.
Ghandi.
Con immensa solidarietà ai popoli in lotta.
Che la verità centri il bersaglio senza staccarsi mai più da esso.
Alzi la mano chi non ha mai sognato di andare a New York.
Tranne quei due o tre che ancora hanno paura di volare, un
pensierino lo abbiamo fatto tutti. Ah, poter mordere la
Grande Mela a passi da turista curioso di scoprire il tutto
oppure da turista che conosce già tutto! Sogno comune a
tanti. Meno comune appare il sogno di Nicoletta Crisponi,
anni 24, da Como, studentessa di Design presso il Politecnico di Milano: vorrebbe andare a NY a studiare presso il
gruppo Improv Everywhere, fondato da Charlie Todd, già
professore di teatro. Questo gruppo si occupa di creare situazioni di caos o gioia in luoghi pubblici, come performance
artistiche. La filosofia che sta alla base delle loro azioni è
quella di rendere luoghi i non-luoghi, di rendere più umani
quei posti in cui non c’è socialità.
Questi non-luoghi ci circondano, sono i centri commerciali,
sono i mezzi di trasporto, le autostrade, gli aeroporti, i campi
profughi, per esempio. Per attirare l’attenzione del Gruppo,
Nicoletta ha ideato l’operazione1kiss4NewYork, e ha pensato di distribuire baci sulla guancia dei passanti in piazza
Duomo a Milano, con tanto di stampo di rossetto, per lasciare un’impronta che trasformi la distanza in avvicinamento,
fino al solidalizio per la sua causa. Ne stanno parlando tutti,
la stanno invitando dappertutto a distribuire baci, solo le
case cosmetiche non si sono ancora fatte sentire, eppure di
rossetto ne consuma! E’ probabile, anche possibile, che
Nicoletta parta in tour con i suoi baci. E se arrivasse anche
da noi? Dove la porteremmo? In quali nostri luoghi e nonluoghi? Signor TomTom si rilassi, vada in ferie, non serve!
Andremmo ad accoglierla al nonluogo aeroporto; poi le
faremmo percorrere il nonluogo autostrada famosissima;
certamente le faremmo fare un giro su uno dei pullman su
rotaia (non chiamatemeli treni); l’accompagneremmo per un
salutino al CPT di Crotone (se non sarà esploso prima); e un
giretto nelle grandi gallerie commerciali? non si nega agli
amici ecchepalle!, figurarsi ad una che viene per motivi di
studio! Mentre lei distribuirebbe baci. Poi, però, la porteremmo in qualche catoio, che aveva vissuto con i proprietari
fino a quando non partirono per la ‘Merica, in seguito era
morto d’abbandono e adesso rivive per testa e mano di qualche giovane intraprendente che ha voluto ridare senso a quel
luogo, colmandolo di arte, cibi, vini, musica e parole. Vieni,
Nicoletta, ti presenteremo altre e altri Nicoletta che saranno
contenti di ricevere il tuo bacio, e saranno ancora più felici
di regalartene. Potrai portare i loro baci alla ‘Merica e dire
che ogni non-luogo viene da un luogo; e che ogni luogo ha un
senso; e che per comprenderne il senso, questi luoghi devono essere sentiti, percorsi e capiti.
Baciamoci, dunque, non è fuori luogo.
22
la Riviera DOMENICA 27 FEBBRAIO 2011
22
23
la Riviera DOMENICA 27 FEBBRAIO 2011
Eccellenza
Serie A
23
Promozione
S P O RT
Domani Milan Napoli ci farà
conoscere le reali velleità della
squadra di Mazzarri in ottica scudetto
Roccella, non c’è due senza tre.
Figliomeni, dopo Scalea e Castrovillari,
sembra aver trovato la ricetta giusta
Oggi Siderno - Brancaleone.
L’ultima chance dei biancazzurri.
Dito puntato contro i senatori
A Vicenza, cuore Reggina
La Reggina, grazie alla rete di Cosenza, batte il Vicenza e consolida il quinto posto
L’angolo
Ritorto
[email protected]
Il pupo e il
pupone
“Lascio per darvi una scossa”,
queste le parole, tristi, affrante,
addolorate, di Claudio Ranieri,
allenatore, anzi ex, e uomo
buono; costretto a rinunciare
alla sua panchina, alla sua
Roma, all’indomani della sconfitta, assura, subita in rimonta
dal Genoa.
Stavolta, a pagare per tutti un
innocente. A Ranieri difficile
rimproverare qualcosa; ancora
di più farlo se si considera la
campagna acquisti degna della
recessione che sta colpendo il
paese, o ancora, se si considera
l’apporto dei suoi gladiatori,
pecorelle smarrite in un campionato che non gli ha concesso
nulla.
Il capitano ha abbandonato la
nave, un altro, quello vero, che
risponde al nome di Francesco
Totti, pronto a prendersi il
comando. Totti e Ranieri,
Ranieri e Totti, il tran tran
mediatico tra i due ha colpito il
più debole; il secondo sfilandosi
l’elmetto avrà forse gioito anche
della sconfitta.
Sulla panchina Vincenzo
Montella, zero esperienza in
panchina, catapultato sul palcoscenico della A dalla necessità
di trovare un “pupo” che sposasse al meglio le idee del
“pupone”, che ora potrà muoverne i fili.
Lui dice di non sentirsi un traghettatore, vuole costruire un
progetto serio e a lunga scadenza; non ci crede nessuno.
Più che traghettatore, un traghettato che non si metterà contro i senatori, Totti in primis,
che lo aiuteranno a gestire questa fine di campionato. E a fine
stagione? Se su quella panchina
si sedesse da subito Ciccio Totti
non si scandalizzerebbe nessuno, le bandiere hanno la precendenza, evidentemente, anche
sulla preparazione, sul lavoro,
sull’esperienza.
Come quella di Ranieri, un
uomo buono, da oggi un disoccupato, vittima, forse, dei suoi
senatori...
Una Reggina attenta, con
due mediani a supporto di
Tedesco.
E' questa la nuova formula
provata da Atzori dopo la partenza di Missiroli.
E Tedesco, migliore in
campo, ricambia la fiducia del
Mister dimostrando di avere
una buona visione del gioco, il
passaggio, la velocità e un
buon tiro.
In attacco il giovane Viola,
dopo la “non esperienza a
Benevento, trova la seconda
maglia da titolare e diventa
partner fisso di Bonazzoli in
attacco.
I calabresi danno subito
prova di essere in ripresa dopo
il momento “no” attraversato
fino a un mese fa e, per la
prima mezz'ora, si difendono
con ordine.
Per il Vicenza, intorno al '32,
da segnalare un tiro pericoloso
di Cellini, che si vede vanificare il goal da uno strepitoso
Puggioni.
Nel calcio d'angolo che segue
alla parata del portiere amaranto, il capitano vicentino
Martinelli riesce a mancare un
goal praticamente fatto, sparando il pallone alto sulla traversa.
Quando il primo tempo sem-
bra concludersi sul risultato di
zero a zero, oltre il '45, la Reggina passa in vantaggio.
Tedesco batte rapidamente
una punizione dal limite, sorprendendo la difesa avversaria
e favorendo l'inserimento,
sulla sinistra, di Rizzato.
Il difensore mette la palla al
centro dove il più abile è
Cosenza che sigla il vantaggio
per gli ospiti. Subito dopo,
ghiotta occasione per Abbruscato che però vanifica, a tu
per tu con Puggioni, un istantaneo pareggio.
Nella ripresa la Reggina si
difende bene e rallenta, con
intelligenza tattica, i ritmi del
gioco, anche se Tedesco, con
un bel tiro, sfiora il raddoppio.
Il Vicenza tenta in tutti i modi
di pervenire al pareggio ma la
difesa avversaria si difende con
solidità. “Era una partita che
temevamo molto - ha dichiarato un soddisfatto Atzori - e per
questo in settimana abbiamo
curato ogni minimo particolare. È stato un match molto
equilibrato ed il Vicenza poteva anche pareggiare.
Noi, però, potevamo chiuderla. La cosa importante,
comunque, è che ci siamo difesi bene, evitando di fare barricate”.
Con questa vittoria la Reggina consolida il quinto posto in
classifica, una posizione che, se
mantenuta fino a fine torneo,
significherebbe play off promozione, il giusto merito per
questi ragazzi che stanno
dando, ogni domenica, l’anima
in campo.
Le inseguitrici, però, sono
agguerrite e non perdono terreno. Ieri, infatti, Pescara,
Torino e Empoli hanno vinto,
restando così alle calcagna
della Reggina, pronte, alla
prima disattenzione a “soffiarle” il posto play off.
Conosciamo l’orgoglio di
questa squadra e del suo tecnico, bisogna tenere gli occhi
aperti, e il coltello ben stretto
tra i denti. Questo campionato
è ancora tutto da giocare.
D.S.
GIORNATA 28
MARCATORI
Sala stampa:
Atzori fiducioso, “non
guardo la classifica”
Il tecnico si gode il momento propizio. “Modena ci ha sbloccato”
Gira bene la Reggina, dopo la
vittoria di Modena qualcosa, nel
morale della squadra, è cambiato,
e i frutti iniziano ad arrivare. Lo
riconosce anche il tecnico, Gianluca Atzori, sentito da Radio Touring.
"E' stata una partita combattuta, i
complimenti sono superflui per i
miei ragazzi ma li faccio volentieri
quando offriamo prestazioni così
importanti. Godiamoci questi tre
punti perchè sono davvero importanti, ma dobbiamo continuare a
camminare. La vittoria di Modena
ci ha sbloccato, la palla nei piedi
non scotta più e questo ai fini del
risultato finale è importantissimo.
Davanti avevamo una buonissima
squadra che ha lottato fino alla fine
per ottenere il pareggio. Fisicamente
stiamo molto bene, mentalmente
stiamo recuperando le sicurezze che
ci permettono di correre con un
senso logico, in funzione del sapere
dove va la palla, dove il compagno ti
vuole. Sono felice della personalità
che i tanti giovani stanno acquisendo, perchè era questo che Jack ed il
presidente mi avevano chiesto. La
crescita è evidente attraverso i risultati, questi ragazzi sono cresciuti
acquisendo la mentalità per giocarsela con tutti. Per vincere le partite
bisogna crederci, dare tutto durante
la settimana. La classifica continuo
a non guardarla, perchè la Reggina,
ad oggi, ha ampi margini di miglioramento. Il mio lavoro riprende
domani mattina, perchè martedì
abbiamo una gara importante. La
squalifica di Cosenza? Vediamo chi
in settimana si meriterà di prendere
il suo posto”
PADOVA - PIACENZA
LIVORNO - ASCOLI
ATALANTA - SASSUOLO
CROTONE - TRIESTINA
EMPOLI - CITTADELLA
FROSINONE - GROSSETO
MODENA - SIENA
NOVARA - VARESE
PESCARA - ALBINOLEFFE
PORTOGRUARO - TORINO
VICENZA - REGGINA
0-0
1-1
1-0
2-1
2-0
0-0
0-1
1-1
2-0
0-1
0-1
16 RETI
CACIA (PIACENZA)
15 RETI
SUCCI (PADOVA), CORALLI
(EMPOLI)
13 RETI
BIANCHI (TORINO)
12 RETI
BONAZZOLI (REGGINA),
GONZALES (NOVARA), BERTANI
(NOVARA)
CLASSIFICA
ATALANTA
NOVARA
SIENA
VARESE
REGGINA
PESCARA
TORINO
EMPOLI
LIVORNO
VICENZA
PADOVA
55
52
52
45
42
41
41
39
39
38
36
GROSSETO
ALBINOLEFFE
CROTONE
PIACENZA
SASSUOLO
MODENA
ASCOLI
CITTADELLA
PORTOGRUARO
TRIESTINA
FROSINONE
35
34
33
32
31
31
28
28
28
27
26
24
la Riviera DOMENICA 27 FEBBRAIO 2011
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25
la Riviera DOMENICA 27 FEBBRAIO 2011
25
Sport
Serie A
la Riviera DOMENICA 27 FEBBRAIO 2011
26
Mancini, accusato di stupro. Il brasiliano nega tutto
Amantino Mancini ex giocatore di Roma,
Inter e Milan, è stato iscritto nel registro
degli indagati dalla Procura di Milano per
una presunta violenza sessuale commessa dal
calciatore nei confronti di una ballerina bra-
siliana durante un party organizzato da
Ronaldinho approfittando di uno stato di
semi-incoscienza della giovane costringendola ad avere più rapporti sessuali durante
quella notte provocandole diverse escoria-
zioni e lasciandole dei segni inequivocabili
che dimostrassero l’avvenuto abuso. Alle
accuse il calciatore risponde di non aver violentato nessuno, la donna al momento dei
rapporti era consenziente
Il Napoli alla prova “scudetto”
In caso di risultato utile a San Siro, i partenopei di Walter Mazzarri
proveranno fino alla fine a dire la loro in ottica scudetto
MARCATORI
GIORNATA 27
JUVENTUS - BOLOGNA
CATANIA - GENOA
BARI - FIORENTINA
BRESCIA - LECCE
CAGLIARI - LAZIO
CESENA - CHIEVO
PALERMO - UDINESE
ROMA - PARMA
SAMPDORIA - INTER
MILAN - NAPOLI
20 RETI
CAVANI (NAPOLI)
18 RETI
DI NATALE (UDINESE)
15 RETI
ETO ‘O (INTER)
14 RETI
DI VAIO (BOLOGNA), MATRI (JUVENTUS)
13 RETI
IBRAHIMOVIC (MILAN)
CLASSIFICA
MILAN
NAPOLI
INTER
LAZIO
UDINESE
JUVENTUS
PALERMO
ROMA
CAGLIARI
GENOA
In attesa del big match tra le
prime due della classe che si sfideranno domani sera a San Siro, la
serie A chiude il mese di febbraio
con gare che offrono, per svariati
motivi, elementi su cui soffermarci.
Due le partite su cui maggiormente
si concentrerà l'attenzione: una è
Roma - Parma, che ci dirà se l'
“aeroplanino Montella” continua il
suo volo dopo il recupero vittorioso
di Bologna di mercoledì scorso.
E visto che formazione che vince
non si cambia, il neo tecnico Montella opta per un solo cambio
rispetto al Dall'Ara: fuori Borriello,
dentro Totti. L'altra partita di cartello è Sampdoria - Inter, dove
entrambe le formazioni hanno
bisogno vitale di punti: i blucerchiati per uscire da una situazione
di classifica a dir poco imbarazzante, i nerazzurri per recuperare
punti considerato lo scontro fratricida tra Milan e Napoli.
Il campionato per i milanesi, ora
più che mai, diventa di basilare
importanza, considerato l'harakiri
di mercoledì in Champions contro i
bavaresi. Problemi di formazione
per l'Inter che tra infortuni e squalifiche, riproporrà capitan Zanetti
come terzino destro e il rumeno
Chivu a fianco di Lucio al centro
della difesa.
Perdere ulteriore terreno nei
confronti della coppia di testa
potrebbe dire una stagione da
“zeru tituli”. A proposito di genovesi, i rossoblu di Ballardini aprono
la domenica al Massimino. Contro
il Catania, il Genoa spera di continuare la striscia positiva per raggiungere una posizione tranquilla
di classifica. Classifica che assolutamente non è tranquilla per la squadra di casa. Simeone dopo la sconfitta del San Paolo, sceglie una formazione meno rinunciataria proponendo Maxi Lopez dal primo minuto.
Nel Genoa dentro l'eroe del
derby Rafinha e una maglia da titolare dovrebbe averla anche Mesto.
L’ascensore della settimana
Andrea Bertolacci: Il ventenne che
mette in ginocchio la vecchia signora.
L’8 in pagella la dice lunga sulle
potenzialità del ragazzino scuola
Roma. Predestinato
Le Italiane in Europa: Milan, Roma,
Inter e Napoli, tutte sconfitte, tutte a
rischio eliminazione. La prova tangibile
che il nostro calcio è rimasto indietro.
Perdenti
I l Rompipallone
Berlusconi assicura il
suo appoggio a Roma
2020: "Le atlete del
beach volley possono
dormire a casa mia".
Una Fiorentina senza particolari
velleità va di scena a Bari contro
l'ultima della classe. Il cambio tecnico sulla panchina biancorossa
non ha portato per il momento i
frutti sperati; la matematica ancora
non lo condanna, ma difficilmente
il prossimo anno vedremo il Bari in
serie A.
Il Lecce, che domenica scorsa ha
provocato alla Juve una settimana
tribolata, gioca a Brescia. Può giocare per due risultati la squadra di
De Canio, mentre le rondinelle
hanno l'obbligo dei tre punti vista
la terzultima posizione di classifica.
La quarta forza del campionato,
la Lazio gioca in casa del Cagliari,
ancora scottato per la sconfitta
subita sabato scorso contro l'Inter.
Donadoni schiera la formazione
titolare con Nené e Acquafresca in
avanti coadiuvati da Cossu. Tra i
pali biancocelesti non ci sarà
Muslera, fuori una ventina di giorni
per infortunio, mentre torna Lichsteiner sulla fascia di sinistra.
Sorta di derby tra Cesena e Chievo visto che i due presidenti sono
omonimi. Il Campedelli cesenate
ha vissuto una settimana difficile
causa intemperanze di una frangia
degli ultrà che è contro Ficcadenti.
È più tranquillo invece Pioli, che
dopo l'uno a due di sette giorni fa
contro il Milan, potrebbe accontentarsi anche di un punto. Partita da
amarcord per Francesco Guidolin
che con l'Udinese ritrova il “suo”
Palermo al Barbera. Sempre accolto con affetto dalla sua vecchia tifoseria, nei novanta minuti dovrà
mettere da parte le emozioni, cercando di strappare punti pesanti
che potrebbero valere l'Europa. Ma
di Europa ha bisogno anche la
squadra di Delio Rossi, che dopo le
due sconfitte consecutive, non può
permettersi ulteriori passi falsi, per
non compromettere quanto di
buono fatto fino ad ora.
L' Europa del calcio non ci sorride, tra eliminazioni certe e molto
probabili. Speriamo che il Campionato ci faccia tornare il buon
umore.
Massimo Petrungaro
Sala stampa
55
52
50
48
44
41
40
39
35
35
FIORENTINA
BOLOGNA
CHIEVO
SAMPDORIA
PARMA
LECCE
CATANIA
BRESCIA
CESENA
BARI
33
32
31
31
27
27
26
23
22
15
Allegri, “anche se il Napoli si
nasconde sarà sfida-scudetto”
L’allenatore del Milan è coscente del valore dei partenopei
Sarà sfida scudetto. A due giorni
da Milan-Napoli, Massimiliano
Allegri invita i Mazzarri e i suoi
a
uscire
allo
scoperto.
L'esclusione
di
Cavani
dall'undici iniziale nella gare di
Europa League contro il
Villarreal è per il tecnico
rossonero la prova che anche a
Napoli sono consapevoli della
posta in palio. "Speravo che lo
schierasse ma è stato molto
furbo - dice a proposito della
scelta di Mazzarri - anche se si
nascondono o tentano di
nascondersi, è una sfida
scudetto.
"Quella col collega azzurro,
toscano come lui, sarà "una sfida
dentro la sfida. Lui ha allenato a
Livorno, io ci abito, siamo molto
differenti ma siamo due
sanguigni, anche se lui lo
esprime in modo diverso dal
mio. Per quanto mi riguarda,
penso che non serve sempre
alzare la voce o arrabbiarsi, ci
sono vari modi per poter essere
lo stesso autorevoli". MilanNapoli è anche il confronto tra
Ibrahimovic
e
Cavani.
L'attaccante uruguaiano "è
ancora molto lontano da Ibra,
anche se è un giocatore
straordinario. Ibra ha detto che
per Mourinho avrebbe ucciso?
Io non gli chiedo di uccidere, ma
di continuare a fare quello che
fatto finora. E' stato un acquisto
straimportante per noi e gli
chiedo di continuare a dare quel
contributo che ci ha dato finora,
di fare la differenza in campo".
Trovarsi
sulla
panchina
rossonera è quasi un privilegio
per Allegri: "Sono al terzo anno
in serie A e avere la possibilità di
allenare il Milan può fare invidia
a tante persone, per cui mi
ritengo fortunato. Ma ora ci
sono due mesi decisivi, si
decidono lo scudetto, la Coppa
Italia e la Champions, noi siamo
in corsa su tutti e tre i fronti e
speriamo di portare a casa
qualcosa".
27
la Riviera DOMENICA 27 FEBBRAIO 2011
27
28
Sport
CND
la Riviera DOMENICA 27 FEBBRAIO 2011
Dopo la pausa si
ricomincia con un derby
La Valle Grecanica testerà le ambizioni dell’Hinterreggio
E’ costato caro alla Valle Grecanica il derby perso quindici
giorni fa contro il Sambiase.
Due posizioni perse, che possono compromettere la lotta per i
play off.
A scavalcare i melitesi, sia gli
stessi cugini lametini, che anche
la Turris, grazia al colpaccio
esterno a Noto. La lotta per la
vittoria del campionato rimane
una “cosa a 3”; oltre alla capolista Ebolitana restano in scia
anche Casertana e Forza e
Coraggio. Le inseguitrici si
dovranno accontentare degli
spareggi promozione. A contendersi gli ultimi due posti
ancora da assegnare una rosa di
cinque squadre. Oltre alle due
Eccellenza
calabresi anche Nissa, Turris e
Sapri. Oggi i ragazzi della Valle
Grecanica sono chiamati a un
altro derby, stavolta contro
l’Hinterreggio che sta attraversando un ottimo momento di
forma.
Partita difficilissima anche per
il Sambiase che riceve i beneventani della Forza e Coraggio.
CLASSIFICA
GIORNATA 28
ACIREALE - CASERTANA
HINTERREGGIO - V. GRECANICA
INTERPIANA - MESSINA
MARSALA - NOTO
MODICA - MAZARA
NISSA - EBOLITANA
REAL NOCERA - SAPRI
SAMBIASE - F& CORAGGIO
TURRIS - ATLETICO NOLA
RIPOSA: ROSSANESE
28
EBOLITANA
CASERTANA
FORZA E CORAGGIO
NISSA
SAMBIASE
TURRIS
VALLE GRECANICA
SAPRI
HINTERREGGIO
NOTO
59
54
53
45
43
42
41
40
38
33
MESSINA
REAL NOCERA
INTERPIANA
ACIREALE
MARSALA
MODICA
MAZARA
ROSSANESE
ATLETICO NOLA
33
32
30
24
24
23
22
22
6
Figliomeni ha trovato la ricetta giusta?
Dopo la vittoria contro lo Scalea, battuto anche il Castrovillari (in trasferta). Il quinto posto è consolidato, anche se l’Isola...
Un Roccella semplicemente
strepitoso riesce a sbancare il
Mimmo Rende di Castrovillari
al cospetto dei padroni di casa
lontano parenti della formazione battuta nel girone di andata
grazie ad un calcio di rigore trasformato dall'inossidabile Criaco
e concesso per un netto fallo
subito da Pascu.
Dal cosentino la truppa del
patron Giannitti porta a casa tre
punti pesanti e importanti, per il
morale ma soprattutto per la classifica. Consolidato il quinto posto,
comunque anche l'Isola Capo
Rizzuto che segue a due lunghezze ha vinto in trasferta a Scalea, di
conseguenza la formazione bianco stellata (Scalea) raggiunta in
classifica dal Soverato al terzo
posto, è a soli tre punti.
Non era facile battere la formazione cara alla famiglia Di Diego,
il Roccella ci è riuscito a conclusione di una gara quasi perfetta,
solo nella prima parte dei primi
quarantacinque minuti gli amaranto hanno sofferto, anche se
dopo essere passati in svantaggio
sono riusciti dopo appena quattro
minuti a riequilibrare il risultato
grazie ad una zampata da pochi
passi di capitan Calabrese. Il
primo tempo si è concluso con la
formazione di Figliomeni in vantaggio, rete del sorpasso messa a
segno da Carrà.
Nella seconda frazione i locali
hanno tentato di pervenire al pari
senza comunque mai rendersi
seriamente pericolosi, solo due
tiri dal limite che hanno sorvolato
anche se di poco, prima la traversa e poi il palo alla destra del por-
tiere Tropepi.
Alla mezz'ora di fatto si chiude
la contesa, terzo goal del neo
entrato Libri, con gli amaranto
che poi hanno sprecato tre - quattro nitide palle goal. Ormai
comunque la pratica Castrovillari
è andata in archivio e si dovrà
pensare alla gara odierna, con la
consapevolezza di essere in grande crescita fisica e mentale. Al
“N. Muscolo” sarà ospitato il Sersale, una formazione che si gioca
le ultime possibilità di entrare
nella griglia play off, proprio a
Bovalinese
discapito dei padroni di casa che
comunque al momento hanno
cinque lunghezze di vantaggio.
Ma la formazione di Rosati deve
fare i conti con Calabrese e compagni che vogliono anch'essi i tre
punti da mettere in cascina, e
anche per “vendicare” sportivamente parlando ovviamente, l'immeritata sconfitta subita all'andata. E poi da sempre si dice non c'è
due senza tre? Allora, vittoria con
lo Scalea, vittoria col Castrovillari
e infine. vittoria col...
Lorbuon
Dopo le botte, a Guardavalle
ritorna il calcio giocato
Tutto sommato il punto
conquistato domenica scorsa al Cartisano deve essere
bene accetto. La formazione di mister Panarello ha
incontrato il Montalto
sceso sul terreno di gioco
prima del fischio di inizio
da capolista, dopo la vittoria dell'Acri a Cutro sono
ora i rossoneri di Andreoli
a guidare da soli la classifica. Dicevamo del punto
che infatti fa muovere la
classifica con i ragazzi del
presidente Ferrigno che
così hanno avuto la possibilità di avvicinarsi al
quint'ultimo posto, distante
una sola lunghezza, dopo il
passo falso interno del
Castrovillari. Comunque
l'obiettivo è quello di conquistare quanto meno il
sest'ultimo posto, che consente di disputare lo spareggio retrocessione in
condizioni di vantaggio,
gara di ritorno in casa, oltre
al fatto che in caso di parità
di punti e di goal dopo il
doppio confronto vorrà
dire mantenimento della
categoria. Il che significa al
momento tenere lontano il
Bocale, a cinque punti,
senza dimenticare che la
formazione del popoloso
rione sarà ospitata fra qualche domenica, alla dodicesima giornata, e che all'andata Milano e compagni
come si ricorderà si sono
imposti in trasferta per 2 a
1. Comunque è meglio fare
un passo alla volta e pensare di partita in partita, fin
dalla giornata odierna. Gli
amaranto viaggeranno alla
volta di Guardavalle per
affrontare una formazione
che si gioca forse le ultime
speranze di poter guadagnare un posto nei play off.
Sarà un brutto ostacolo, ma
è giusto crederci. Non
saranno della gara perché
squalificati, Alvaro, Ebanista e Romeo. A difendere
la porta l'esperto Pelle.
CLASSIFICA
GIORNATA 24
ACRI - SOVERATO
MONTALTO - SCALEA
GUARDAVALLE - BOVALINESE
ISOLA C.R. - CASTROVILLARI
BOCALE - N. GIOIESE
R. SERSALE - CUTRO
ROCCELLA - SERSALE
RENDE - PALMESE
ACRI
MONTALTO
SCALEA
SOVERATO
ROCCELLA
ISOLA C.R.
SERSALE
GUARDAVALLE
51
49
41
41
38
36
33
31
PALMESE
N. GIOIESE
RENDE
CASTROVILLARI
BOVALINESE
BOCALE
CUTRO
REAL SERSALE
29
28
24
22
21
16
15
14
la Riviera DOMENICA 27 FEBBRAIO 2011
Promozione
29
Siderno, l’ultimo appello
La partita contro il Brancaleone, solo fino a qualche settimana fa, doveva essere la gara della verità. Ora l’entusiasmo è scomparso come sono
scomparse le vittoriedel Siderno. Se si vince domani si può sperare. Gli altri due risultati condannerebbero i biancazzurri a sicuri play off
Meno di un mese fa Siderno - Brancaleone avrebbe avuto una cornice di pubblico mai vista, entusiasmo alle stelle, e
fasti degli anni passati, rinverditi, come
le speranze di rivedere il Siderno in una
categoria più consona al paese.
Oggi, dopo le evidenti defaillances di
Africo, Bagnara e Marina di Gioiosa, le
chance di vincere il campionato rasentano lo zero.
La capolista Brancaleone, nel frattempo, ha sbagliato poco e niente, ha accumulato lunghezze e punti di vantaggio, e
si è assestato a un rassicurante più 7 che
toglie, decisamente, speranze e certezze
ai biancazzurri.
Ovviamente, in caso di vittoria, la vittoria del campionato potrebbe tornare
in discussione.
A quattro punti, e conoscendo il
calendario, non di certo semplice (gli
uomini di mister Brando dovranno
afforntare tre trasferte difficili come
Marina di Gioiosa, Bagnara, e Africo
all’ultima giornata) degli amaranto, è
lecito continuare a sperare, o meglio a
sognare.
Ma allo stato attuale è quantomeno
lecito chiedersi, con quale spirito, con
quale entusiasmo il Siderno può pensare di vincere questa gara.
Il Brancaleone arriva al Raciti col
morale alle stelle, sa che a Siderno
(beffa del destino) potrebbe festeggiare
la promozione (anche se non matematica) in Eccellenza; di contro, il Siderno si
lecca le ferite e ancora si chiede perchè
un campionato, con il girone d’andata
da incornicare, è stato buttato alle ortiche. Di sicuro sono venuti a mancare, in
un momento così importante, gli uomini
cardine della squadra, i vari Mammolenti, Carabetta, lo stesso Catalano, o ancora Accinni, hanno clamorosamente
“bucato” le ultime prestazioni, mettendo a rischio un intero campionato. Questi calciatori “navigati” dovrebbero
prendere esempio dagli “under”, il cui
supporto in termini di fatica e sudore
non è mai mancato, come non è mai
mancata quella cattiveria agonistica che
è latitata negli uomini con più esperienza. Oggi si può vincere, solo se il Siderno si convincerà di poter fare il Siderno.
Quello che ha concluso il girone d’andata senza perdere mai e subendo solo 4
reti. Quel Siderno non avrebbe paura
del Brancaleone, quel Siderno getterebbe il cuore oltre l’ostacolo per un risultato positivo. Non quello delle ultime
gare; purtroppo.
Ritornando al calcio giocato, oggi si
registrerà l’assenza dello squalificato
Accinni, in campo al suo posto Serra, i
supporters sperano nel gran cuore del
ragazzo, in passato capace di decidere
qualche altra partita “bollente”. In dubbio anche Antonio Marulla e Candido,
infortunati e non ancora al 100%. Oggi
serve vincere, il resto sono solo parole...
Peppe Rit
CLASSIFICA
BRANCALEONE
SIDERNO
REGGIO SUD
TAURIANOVESE
CATONA
M. DI GIOIOSA
MAMERTRESELICESE
DAVOLI
57
50
43
42
38
37
29
29
Marina di Gioiosa
E sono dieci...
Ormai i giallorossi non possono più nascondere le loro ambizioni play off
Ormai il Marina di Gioiosa non si può
nascondere, può ambire a conquistare un
posto nella griglia play off, anche se è
giusto dire che l'obiettivo stagionale ad
inizio stagione della società era quello di
raggiungere una tranquilla salvezza, cercando allo stesso tempo di mettere in
vetrina qualche giovane, la maggior parte
sono indigeni, che compongono l'organico guidato sapientemente da Cosimo Silvano. Infatti il quinto posto è a solo un
punto dopo che l'ultima giornata, l'ottava
del girone di ritorno, è stata favorevole ai
giallo rossi che hanno chiuso positivamente la pratica Bagnarese, ancora protagonista il fantasista Carbone autore di
una doppietta nel 3 a 1 finale.
Sono quattro le formazioni che da qui
alla fine della regular season si giocano i
tre posti per partecipare alla tanta desiderata appendice del campionato. Oltre
alla truppa di mister Silvano, Taurianovese, Reggio Sud e Catona, ed infatti tutti e
tre hanno perso. L'altra formazione sarà
una fra Brancaleone e Siderno, al
Gli anticipi
Africo, sconfitto nello
scontro salvezza
Non è andato a buon fine per l’Africo,
l’incontro-scontro salvezza che , ieri li ha
visti difronte alla Cittanovese.
Entrambe, bisognose di punti pesanti
in ottica salvezza (i pianigiani stanno un
po meglio), conoscevano l’importanza
della gara.
A fare la differenza, forse, solo il fattore campo, che, a fine partita, ha regalto i
tre punti alla compagine della piana, grazie alla rete di Musumeci.
Altra gara con i riflettori puntati sul
fondo della classifica, quella vinta dalla
Bagnarese ai danni della Gallicese. Con
questa sconfitta i reggini, sono quasi condannati ai play out.
I biancazzurri di Bagnara, invece, dopo
un inizio di campionato “difficile” hanno
trovato la strada giusta e stanno cercando una “comoda” salvezza. Tre a due il
finale, in una gara ricca di reti e di colpi
di scena
In ottica Play Off, vince, invece, il Reggio Sud, che, tra le mura amiche, batte il
Davoli di Ciccio Esposito, grazie a una
rete del capocannoniere del torneo Chirico.
Lr
* una gara in più
MONTEPAONE
BAGNARESE
N. RIZZICONESE
CITTANOVESE
GALLICESE
AFRICO
SAN LUCA
LOCRI
27
27
26
24
22
21
20
16
GIORNATA 24
SAN LUCA - LOCRI
SIDERNO - BRANCALEONE
TAURIANOVESE - MAMER
BAGNARESE - GALLICESE
3-2
CITTANOVESE - AFRICO
1-0
CATONA - RIZZICONESE
MONTEPAONE - M. DI GIOIOSA
REGGIOSUD - DAVOLI
1-0
momento la più indiziata è quest'ultima,
oggi comunque ci sarà lo scontro diretto.
Il Brancaleone di conseguenza sarà
promosso in Eccellenza, anche se nel calcio mai dire mai, ed i ragazzi di Fiorenza
per sperare nel miracolo dovranno assolutamente nella gara odierna al Raciti,
vincere. Sette giorni fa Frascà e compagni hanno ottenuto il decimo risultato
utile consecutivo, otto vittorie e due
pareggi, un cammino da prima della classe. Nel girone di ritorno conquistati ben
venti punti (sei vittorie e due pareggi),
solo la capolista Brancaleone ha fatto
meglio avendo guadagnato un punto in
più.
Il rammarico aver disputato un brutto
girone di andata, solo diciassette i punti
al giro di boa.
Per la gara in riva al Tirreno comunque, mister Silvano dovrà fare a meno di
Scattereggia e Carbone, entrambi squalificati. Pesante l'assenza del fantasista
(Carbone) in forma smagliante, determinante nelle ultime gare.
30
Sport
la Riviera DOMENICA 27 FEBBRAIO 2011
30
Mammola, tre punti dopo la rissa
Dopo la sospensione della gara contro il Gioiosa, il Mammola torna al calcio giocato e ai tre punti
Arrivano altri tre punti per il Gioiosa
Jonica, questa volta dal Giudice Sportivo, dopo che il difensore Murdocca (
sospeso dalla società fino al termine
campionato) ha aggredito il direttore
di gara , domenica scorsa nel derby
della vallata del torbido a Gioiosa con
i locali in vantaggio dopo una rete contestata di Papalia con il fischio del
direttore di gara qualche secondo
prima per un fallo dei difensori mammolesi sullo scatenato Tavernese . Il
presidente del Mammola Salvatore
Pazzano dopo la decisione in settimana della lega afferma “ Sono molto
dispiaciuto della decisione del giudice
sportivo , in quanto ha penalizzato un
nostro calciatore Giuseppe Vallellonga
squalificandolo fino al trenta giugno
malgrado il calciatore non fosse coinvolto nei fatti accaduti domenica scorsa questa è stata una vera ingiustizia.
Come facilmente si può evincere dal
filmato televisivo che durante questi
giorni la televisione presente alla gara
ha trasmesso. Quindi come società
presenteremo il ricorso per evidenziare la realtà dei fatti. Gli uomini di
mister Rocco Logozzo proseguono
intanto il loro cammino e dopo 21
giornate rimangono ancora imbattute,
ma avranno di fronte ancora 9 battaglie per portare a compimento il loro
obiettivo quello della promozione che
fino ad oggi la squadra gioiosana merita ampiamente per l'ottimo gioco
messo in mostra e per i risultati ottenuti. Intanto ieri il Bianco è uscito sconfit-
CLASSIFICA
GIOIOSA J.
BIANCO
POLISTENA
MAMMOLA
ANTONIMINA
N. DELIESE
LAZZARO
MOTTA S.G.
47
42
40
38
37
35
35
33
GIORNATA 22
BENESTARNATILESE 31
29
SANGIORGESE
26
CAULONIA
22
SAN ROBERTO
22
REAL
16
S. CRISTINA
14
ACCIARELLO
FALCHI MAROPATI 10
BENESTARNAT - SAN ROBERTO
CAULONIA - S. CRISTINA
LAZZARO - BIANCO
FALCHI - MOTTA S.G.
MAMMOLA - ACCIARELLO
N. DELIESE - GIOIOSA J.
POLISTENA - ANTONIMINA
SANGIORGESE - REAL
2-0
4-3
2-1
1-0
to sul terreno di Lazzaro per 4 -3 un
risultato rocambolesco che conferma
comunque gli alti e bassi della squadra
del presidente Carone che a questo
punto dice quasi addio ai sogni di
aggancio alla capolista.
Oggi per i ragazzi del presidente Celestino Rossi grande opportunità per
allungare ulteriormente in classifica,
anche se contro la N. Deliese non sarà
facile; il Gioiosa cercherà di continuare la sua striscia positiva ormai da
record. I pianigiani invece sono alla
ricerca di un piazzamento play off.
Ritorna alla vittoria la BenestareNatilese di Peppone Amato e di Blefari che
con un secco 2-0 rimanda battuto un
discreto San Roberto. Il Mammola
dopo i fatti di Gioiosa ha trovato ieri
una buona vittoria contro un bel
Acciarello che per 38 minuti è stato in
vantaggio grazie alla prodezza di Aiello che con un gran calcio di punizione
ha trafitto il giovane portiere Prestia.
Al 38' ci ha pensato Lombardo migliore in campo insieme a Scali e Laarib a
riequilibrare le sorti della gara, il difensore ha fatto tutto da solo sulla sinistra
e poi dal limite dell'area con un bel diagonale ha trafitto il portiere reggino
per il pareggio mammolese. Nella
ripresa il Mammola è sembrato più
determinato il solito Nicodemo Scali al
minuto numero otto con una bella
girata in area ha regalato la rete vittoria al mammola con il centrocampista
mammolese che ha dedicato la rete
CONCORSO N 12
Regolamento
- Le schedine possono essere
convalidate GRATUITAMENTE,
a fronte di un acquisto minimo solo
presso il bar tabaccheria Rescigno
di Gioiosa Jonica
- Le giocate devono pervenire
entro le ore 12.00 del sabato che
precede le gare
- In Caso di più 14 e 14 +1 il
premio verrà estratto tra chi ne ha
diritto (i pronosticatori non estratti
avranno diritto a caffè per una settimana)
I premi
14+1:
Cellulare Nokia C3
14 pronostici:
Buono da E 60,00 spendibile
presso Pneumatici Rescigno
13 pronostici:
Cappuccino + Cornetto per
una settimana
12 pronostici:
2 Aperitivi (Crodino)
11 pronostici:
1 Aperitivo (Crodino)
Da 6 a 10 pronostici:
1 Caffè
Gare del 5 e 6 Marzo
1) SCALEA - GUARDAVALLE
2) PALMESE - ROCCELLA
3) N. GIOIESE - RENDE
4) BOVALINESE - ACRI
5) BRANCALEONE - CITTANOVESE
6) AFRICO - BAGNARESE
7) DAVOLI - TAURIANOVESE
8) RIZZICONESE - SAN LUCA
9) M. DI GIOIOSA - REGGIO SUD
10) GIOIOSA J. - BENESTARNAT
11) ANTONIMINA - FALCHI M.
12) BIANCO - CAULONIA
13) REAL - MAMMOLA
14) S. CRISTINA - POLISTENA
14 + 1) LOCRI - SIDERNO(RIS.ESATTO)
Viale delle Rimembranze, 160
Gioiosa Jonica (Rc)
Convalid
1)
2)
3)
4)
5)
6)
7)
8)
9)
10)
11)
12)
13)
14)
14 + 1)
a
vittoria alla sua ragazza Giulia presente in tribuna. Il finale con L'Acciarello
in avanti ma con il Mammola che ha
controllato molto bene grazie all'ottimo reparto difensivo guidato da Commisso e Raschellà molto autoritari, i
viola di mister Larosa in contropiede
hanno sfiorato la terza rete con Laarib
e Spatari. Oggi tute da seguire il resto
delle gare di prima categoria soprattutto la super sfida Polistena Antonimina e Caulonia Santa Cristina con i
ragazzi di mister Gianni Scigliano non
vogliono fallire l'appuntamento con la
vittoria tra le mura amiche del Dicone.
Nicodemo Barillaro
Giudice sportivo, un
anno al portiere Franco
Un anno di squalifica, tanto
sono costati gli isterismi che
hanno rapito il portiere del
Mammola Franco, in occasione
della gara di domenica scorsa.
Gioiosa - Mammola sospesa
durante il primo tempo per
un’aggressione all’arbitro dell’incontro.
Franco, da quanto si legge nel
comunicato del Giudice Sportivo, è reo di aver preso per il
collo l’arbitro. Squalificato fino
al 30 giugno, invece Vallelonga,
anche lui colpevole di aver
spintonato il direttore di gara,
finito poi a terra. La gara, al
momento
d e l l a
sospensione sull’ 10 a favore
dei locali,
è
stata
assegnata,
a tavolino
alla stessa
compagine gioiosana.
Prima Categoria D
Il Monasterace in
cerca di certezze
Riprova oggi a Filogaso il Monasterace a ricominciare una nuova
serie positiva dopo il ritorno alla
vittoria di domenica scorsa al
Bosco-Lombardo contro il Gimigliano.
Un 3 a 0 firmato dalle reti di capitan A. Zannino e degli under,
Cavallaro e De Leo, che hanno
consentito oltre che di interrompere la serie negativa che durava
da tre giornate nelle quali la formazione di mister Condemi è uscita dal terreno di gioco senza punti,
anche di acciuffare in graduatoria
l'ultima antagonista, con la quale
peraltro si è in vantaggio, visto che
in terra catanzarese il risultato è
stato positivo per i padroni di casa
che hanno trionfato per 3 a 1.
E la rete messa a segno a Gimigliano da Schiavone fa pesare l'ago
della bilancia a favore dei ragazzi
cari al presidente Zannino, nel
caso le due formazioni dovessero
terminare la regular season a pari
punti. Un' affermazione piena che
è servita pure per fare un salto triplo in graduatoria, in virtù delle
sconfitte di altre rivali, nello specifico Petrizzi e Badolato, l'altra
come detto era l'ultima antagoni-
sta (Gimigliano) ospitata sul terreno di contrada Bua. Ora il
quint'ultimo posto occupato
appunto dal Petrizzi è a due lunghezze. Il girone di ritorno era iniziato con una vittoria interna, battuta la N. Limbadi, a cui era seguito il pareggio esterno con la N.
Filadelfia, gara giocata in campo
neutro a Santa Maria di Catanzaro. Adesso si dovrà dare continuità
al risultato positivo, fin dalla gara
odierna nel secondo consecutivo
scontro diretto, visto che la formazione del vibonese ha gli stessi
punti del Monasterace. Sarà il
quarto confronto stagionale,
all'andata Coniglio e compagni si
sono imposti con un perentorio 3 a
0. Doppio confronto in Coppa
Calabria nei quarti di finale.
Pareggio interno, mentre poi in
terra vibonese un 2 a 1 che ha consentito ai ragazzi cari al factotum
“Turi” di approdare alla semifinale
della competizione. Mercoledì
prossimo 2 marzo gara di andata a
Polistena, il 16 dello stesso mese
ovviamente a campo invertito,
retour match. Ma è meglio fare un
passo alla volta è pensare al campionato.
31
Sport [email protected]
la Riviera DOMENICA 27 FEBBRAIO 2011
31
Cacio e sociale
Scuola Calcio Gioiosa, piovono borse di studio
Il 21 Marzo prossimo verrà presentato il progetto che vede l’assegnazione di oltre 100 borse di studio
Continuano le iniziative a favore
dei ragazzi, grazie alla scuola calcio Us Gioiosa Jonica, che insieme al comune e alla partnership
della Provincia di Reggio Calabria, hanno istituito più di 100
borse di studio da distribuire ai
ragazzi della scuola calcio, 3 alle
scuole calcio del territorio che si
iscriveranno e parteciperanno al
torneo del 13 Marzo e una alla
scuola media del comune gioiosano. Il progetto rientra in una
serie di iniziative, con base triennale, che prevedono la tutela
della corretta crescita dei bambini. Dopo "Sosteniamoci" questa è
un'altra iniziativa nata dall'idea di
Domenico Rescigno, attivissimo
responsabile della scuola calcio
Us Gioiosa(coadiuvato da Luigi
Demartino nell’organizzazione
del progetto), attento oltre che al
calcio giocato, anche alle problematiche sociali, che spesso affliggono la gente, e di riflesso anche
i bambini del nostro territorio.
Il progetto si dividerà in tre fasi.
La prima, prenderà il via già il 13
Marzo. Infatti, un torneo, che
celebrerà la ricorrenza dei 150
dell'unità d'Italia, prevede la partecipazione di qualunque scuola
calcio voglia aderire (per informazioni potete contattare il
responsabile Domenico Rescigno
al 339-7699361), assegnerà le
prime tre alle migliori classificate, per un totale di 1.000,00 euro.
Il torneo, che si svolgerà in'unica
giornata infatti metterà a confronto le tante scuole calcio esistenti nel comprensorio creando
la base per una futura collaborazione tra le scuole.
Poi, la presentazione, prevista
per la giornata del 21 marzo, che
vedrà la presenza, oltre che delle
Istituzioni, con a capo l'assessore
Provinciale allo Sport Attilio
Tucci, Rocco Agrippo, Antonio
Scali, l'assessore regionale Candeloro Imbalzano, le amministrazioni comunali della zona, quella
del responsabile e organizzatore
del progetto con un gruppo di
partner privati che hanno sposato
l'iniziativa, e di un grande calciatore che milita in una grande
societa' professionistica, il cui
nome sara' comunicato a breve.
Il torneo dovrebbe prevedere
anche la presenza di Monsignor
Morosini, vescovo di Locri, che
benedirà la manifestazione.
Anche le scuole poi, sono chiamate in causa; infatti un'altra
borsa di studio sarà assegnata
alla scuola Media di Gioiosa
Jonica. Gli alunni, infatti, saranno protagonisti dovendo svolgere
un tema a scelta tra le tre tracce
che verranno proposte, che saggeranno i loro propositi di crescita culturale e sociale.
I tre vincitori, oltre a ricevere un
premio, avranno anche diritto a
uno stage di un giorno presso la
redazione de "La Riviera", testata
giornalistica partner dell'iniziativa. L'assegnazione delle restanti
borse di studio, avverrà a favore
di 100 bambini, iscritti alla scuola
calcio, che saranno premiati, a
seconda di alcuni requisiti (che
verranno resi noti in occasione
della conferenza stampa).
Peppe Rit
Scuole Calcio
Scuole Calcio
Il giovanissimo
De Leo verso il
Visita alla scuola calcio sidernese di Attila Malfatti, mister dei giovanissimi della Juventus Benfica
Un mister targato Juve per i bambini dell’Accademy
Arti Marziali
Accademia Depaim,
successi anche a Velletri
Grande successo dell'Accademia
arti marziali e kickboxing, diretta
dal professore Giuseppe Cavallo, al
campionato nazionale di combattimento sportivo del settore kickjitsu
FIKBMS e arti marziali vietnamite
della WTKA.
Nell'efficiente palazzetto dello sport
di Velletri, in provincia di Roma,
dove erano stati posizionati ben
dieci quadrati di gara, considerata la
presenza di oltre 1.200 atleti, gli
atleti del dottore Cavallo hanno
ottenuto piazzamenti prestigiosi in
tutte le categorie e classi di gara
nonché nel combattimento armato.
Straordinarie le prestazioni di:
Carlo, Micaela e Silvia Cataldo, tre
gemelli che hanno mostrato una
classe e una tecnica che ha suscitato
l'ammirazione generale; Domenico
Panetta e Pierangelo Perrucci
Tundo, che hanno eliminato tutti gli
avversari, evidenziando delle doti
tecnico - atletiche eccellenti e si
sono dovuti scontrare nella finale
dove ha prevalso il primo; Greta
Garelli, che ha ottenuto il primo
posto nella categoria femminile e il
secondo in quella mista, superando
molti avversari di sesso maschile;
Matteo Renna, primo classificato,
che ha sbaragliato tutti gli avversari
trovandosi di fronte il compagno di
palestra, Giuseppe Romanello;
Antonio Congiusta, che alla sua
prima esperienza assoluta in un torneo nazionale, ha vinto il primo
posto; Rosanna Fuda, Giovanni Briguglio, Domenico Legato e Dario
Riggio, che hanno combattuto
benissimo e sono stati superati, nella
finale; Debora Palumbo, che ha
dimostrato una tecnica eccellente
classificandosi prima; Valeria Crucitti, seconda in varie categorie.
Ottima la prestazione di Rocco
Garelli junior, nel combattimento
armato e bene hanno fatto anche i
due gemelli Angelo e Rocco Garelli, Maria Spanò, Andrea Palumbo e
Andrea Gerace. Da evidenziare,
infine, l'impeccabile e professionale
comportamento dei presidenti di
giuria e degli ufficiali di gara, che
hanno operato sotto l'attenta supervisione del maestro Mastrulli,
responsabile del settore vietnamita
FIWUK - WTKA. Per la grande e
storica vittoria ottenuta, al maestro
Cavallo sono giunti i complimenti
sia da parte del presidente del
CONI Praticò, sia dell'assessore
provinciale allo sport Tucci, oltre
che dal presidente del CONI provinciale, Filocamo.
Si è svolta a Siderno, lunedì 21 febbraio 2011, la terza visita ufficiale
della stagione 2010-2011 a cura
della National Academy Juventus
presso l'ASD Football Five Siderno'94, prima ed unica società dilettantistica della provincia reggina
ad essere affiliata ufficialmente
alla Juventus Soccer School. L'allenatore dei Giovanissimi della FC
Juventus, mister Malfatti, ha fatto
visita all' Academy Juventus di
Siderno sotto l'occhio vigile di una
moltitudine di genitori giunti a
Siderno da ogni parte della Locride al fine di osservare la seduta
d'allenamento dei propri bambini
diretta magistralmente dal tecnico
juventino. La prima parte dell'allenamento ha visto protagonisti i
bambini appartenenti alla categoria ESORDIENTI, allenati da
mister Carlo Romeo, i quali sono
stati sottoposti ad una serie di esercitazioni tecniche e test atletici di
particolare intensità. A seguire, è
stato il turno dei bambini delle
categorie PICCOLI AMICI e
PULCINI, allenati rispettivamente
da mister Francesco Falotico e
mister Raffaele Iannopollo, i quali
hanno partecipato a giochi ed esercizi molto divertenti e coinvolgenti.
Al termine della seduta d'allenamento, mister Malfatti con la dirigenza dell'ASD Football Five
Siderno '94 (Presidente Andrea
Racco, Ds Lello Roberto, Responsabile tecnico Boris Campo e
addetto stampa Pasquale Archinà)
hanno incontrato i genitori dei
bambini presso la sede dello Juventus Club Doc Siderno "Gianluca
Pessotto" per esporre loro con
estrema competenza le linee guida
e gli obiettivi del progetto Juventus
Soccer School. Appuntamento a
tutti ai primi di aprile quando avrà
luogo la quarta visita ufficiale della
stagione.
Potrebbe essere portoghese il
futuro del giovanissimo attaccante Lorenzo De Leo, attualmente nel settore giovanile del
Catanzaro. Causa i gravi problemi societari del sodalizio calabrese, il giovane ha avuto modo
di gravitare nel giro della Prima
Squadra.
E'il Benfica la squadra che ha
posato gli occhi su di lui.
De Leo, assistito dal manager
calabrese Domenico Mafrica, è
stato osservato da un emissario
della società portoghese, convincendo lo stesso osservatore.
Nei prossimi giorni, il manager
del ragazzo e il Benfica potrebbero definire la trattativa.
“
Provincia Reggio Calabria
I. P.
la Riviera DOMENICA 27 FEBBRAIO 2011
32
Newsletter informativa
Provincia: un sostegno per l’accesso
al credito e lo sviluppo delle PMI
“Rilancio degli investimenti produttivi
delle piccole e medie imprese nell’ambito
di tutto il territorio provinciale e possibilità, per le stesse, di diversificare il proprio
business favorendo dinamiche occupazionali”.
Con questo importante obiettivo, il settore Attività Produttive della Provincia
di Reggio Calabria, in collaborazione con Fidart Calabria (Consorzio Fidi Unitario dell’artigianato Calabrese), ha elaborato un progetto per facilitare l’accesso al
credito delle piccole imprese. Gli Istituti di credito convenzionati, allo scopo, con la Provincia di Reggio e con
Fidart Calabria, già in questa prima fase di sviluppo del
progetto, sono la Banca Popolare del Mezzogiorno, la
Carime e l’Unicredit.
Il progetto che la Provincia intende sviluppare attiva un
plafond di 14 milioni ed 824 mila euro.
“Le agevolazioni di questo progetto fortemente voluto e
finanziato dalla Provincia –ha evidenziato
l’Assessore alle AttiSINTESI PROGETTO
vità Produttive, Antonio Scali- riguardano il
*Per la realizzazione del progetto, la Conpossibile ottenimento,
venzione prevede la partecipazione della
da parte delle piccole
Provincia di Reggio Calabria, di Fidart
imprese attive ed ubiCalabria e di tre Istituti di Credito (Banca
cate nell’ambito del
Popolare del Mezzogiorno, Carime e Uniterritorio provinciale,
credit) con una rete di sportelli sufficientedi una garanzia di
mente ampia sul territorio;
copertura -che sarà
*I beneficiari sono le Piccole e Medie
rilasciata da Fidart
Imprese in attività (per come previsto
Calabria- fino al 70%
dalla normativa europea);
del capitale erogato
*Le agevolazioni riguardano soltanto la
dalla banche in congaranzia sino al 70% del capitale erogato
venzione con l’Ente
dalle banche convenzionate, sino ad un
Provincia”.
massimo di 200.000 euro, con limite di
“Il finanziamento bandurata di 84 mesi e senza l'obbligo di
cario attivabile –ha
garanzie patrimoniali da parte delle
continuato l’Assessoimprese;
re Scali- può arrivare
*Intervento di FIDART Calabria con propri fondi per 100.000 euro che, insieme al
fino a 200.000 euro, da
fondo della Provincia di Rc, vanno a costirestituire entro 7 anni,
tuire un plafond di 14.824.000 euro per
a tasso agevolato e
investimenti;
senza l’obbligo di for*Per gli investimenti superiori ai 200.000
nire garanzie patrimoeuro, Fidart garantirà il capitale con il proniali da parte delle
prio Fondo Consortile;
aziende. Per finanzia*Eliminazione dei costi delle spese per
menti superiori ai
l'attuazione della Convenzione;
200.000 euro, Fidart
*Realizzazione di un efficace Piano di
Calabria garantirà il
comunicazione dell'iniziativa, con il coincapitale con il proprio
volgimento delle Banche aderenti alla
fondo consortile”.
Convenzione;
Un sincero ringrazia*Presenza di un rappresentante della Promento alle Associavincia di Reggio Calabria nel Comitato
zioni di categoria
Tecnico per il rilascio della garanzia
degli artigiani ed alle
fideiussoria;
Banche l’ha formula*Fare emergere energie imprenditoriali
to il Presidente della
inespresse sulla base della bontà del proProvincia, Giuseppe
getto da finanziare superando l'ostacolo
delle garanzie patrimoniali;
Morabito, il quale,
*Rilancio degli investimenti su tutto il tervalorizzando l’imporritorio provinciale con la possibilità di
tanza della collaboradiversificare il proprio business, favorendo
zione sviluppata ha
dinamiche occupazionali;
rimarcato
come
*Analisi del contesto da parte del settore
“risulta evidente che
attività produttive della Provincia di Regcon il finanziamento di
gio Calabria con l'indicazione dei possibili
questo progetto, in un
investimenti innovativi.
periodo di crisi come
l’attuale, la Provincia
ha inteso facilitare
l’accesso al credito delle imprese, alleviando il rischio nei
confronti del sistema bancario, con un ruolo anticiclico
importante, al fine di salvaguardare la competitività ed i
livelli occupazionali”.
Il modello di domanda per la presentazione delle pratiche sarà reperibile, già nei prossimi giorni, presso le
Associazioni di categoria e le banche convenzionate o
scaricabile dal sito internet della Provincia (www.provincia.rc.it) o da quello di Fidart Calabria.
NELLAFOTO
GIUSEPPE
MORABITO E
ANTONIO SCALI
O fferte e domande
DAI MERCATI ESTERI
OFFERTE
DOMANDE
Settore: Caffè
Paese: Macao
Azienda offre caffè verde in chicchi, torrefatto.
Settore: Mangimi ecologici
Paese: Spagna
Azienda cerca granturco, soia, piselli e
fave.
Settore: Pesce d'allevamento
Paese: Norvegia
Azienda offre salmoni e trote salmonate
intere, a filetti e a porzioni, fresche o
congelate.
Settore: Olio e grassi
Paese: Taiwan
Azienda cerca produttori di sansa di
olio d'oliva.
Settore : Cocco
Paese : Vietnam
Azienda offre noci di cocco fresche.
Settore: Frutta fresca
Paese: Paesi Bassi
Azienda cerca 24 t di frutta fresca,
mele, arance.
Settore : Funghi secchi
Paese : Polonia
Azienda offre funghi secchi confezionati.
Settore: Ortofrutticolo
Paese: Romania
Azienda cerca patate fresche, cipolle,
carote, frutta e verdura.
Settore: Rubinetteria
Paese: Taiwan
Azienda offre rubinetti per bagno e cucina, soffioni doccia e accessori per il
bagno.
Settore: Bevande
Paese: Giappone
Azienda cerca birra di malto italiana.
Settore: Articoli sanitari
Paese: Hong Kong
Azienda offre articoli sanitari, accessori
e arredo bagno.
Settore: Attrezzature da giardino
Paese: Regno Unito
Azienda offre carriole.
Settore: Attrezzature agricole
Paese: Cina
Azienda offre spandiconcime.
Settore: Macchine agricole usate
Paese: Romania
Azienda offre macchina seminatrice
mais a 4 fila.
Settore: Legname
Paese: Regno Unito
Azienda offre tronchi e legname segato.
Settore: Enogastronomico
Paese: Canada
Azienda cerca prodotti alimentari e
vini di qualità medio-alta.
Settore: Agroalimentare
Paese: Giappone
Azienda cerca formaggi grattugiati,
pomodori pelati a pezzetti in tetrapak,
olio di semi di girasole in PET da 1 lt.
Settore: Segatrici
Paese: Uruguay
Azienda cerca squadratrice circolare
per tronchi di diametro 30cm, sega circolare multipla per tronchi di diametro 12cm; linea semi-automatica per la
produzione di pallets.
Settore: Materiale da ferramenta
Paese: Portogallo
Azienda cerca produttori di viti, ferramenta per mobili, materiale elettrico e
di fissaggio.
PALAZZO FOTI
REGGIO
CALABRIA
F iere
I. P.
la Riviera DOMENICA 27 FEBBRAIO 2011
33
in Italia
SAMOTER - 28° Salone Internazionale Triennale Macchine Movimento Terra,
da Cantiere e per l'Edilizia - Verona - dal 2 al 6 marzo, organizzatore: Veronafiere, www.samoter.com
NAUTICSUD 2011 - Salone Internazionale della Nautica - Napoli - dal 12 al 20
marzo, organizzatore: Editalia srl, www.nauticsud.info
FILO 2011 - 35° Salone Internazionale di Filati e Fibre per Tessitura - Milano dal 15 al 16 marzo, organizzatore: AssoServizi Biella srl, www.filo.it
LEGNO & EDILIZIA - Mostra Internazionale sull'Impiego del Legno nell'Edilizia - Verona - dal 17 al 20 marzo, organizzatore: Piemmeti s.p.a., www.legnoeedilizia.com
COSMOPACK 2011 - Salone Internazionale del Packaging - Bologna - dal 18 al
21 marzo, organizzatore: SoGeCos s.p.a., www.cosmoprof.com
MECSPE 2011 - Fiera Internazionale della Meccanica Specializzata e dell'Industria Manifatturiera - Parma - dal 24 al 26 marzo, organizzatore: Senaf srl,
www.mecspe.com
COMOCREA Textile Design Show-Fiera Internazionale di Tessuti per Abbigliamento e Arredamento, Filati e Merceria - Cernobbio (CO) - dal 20 al 21 marzo,
organizzatore: Villa Erba s.p.a., www.villaerba.it
F iere
all’estero
CORROSION PROTECTION COATINGS 2011 - Salone Internazionale
della Protezione contro la Corrosione e dei Rivestimenti - Minsk (Bielorussia) - dal 22 al 25 marzo, organizzatore: MinskExpo JSC,
www.minskexpo.com
EXPOFOREST 2011 - 9^ Fiera Internazionale Industria Forestale, Legno
& Tecnologia - Santa Cruz (Bolivia) - dal 23 al 26 marzo, organizzatore: Fexpocruz, www.fexpocruz.com.bo
EMAQH 2011 - Fiera Internazionale di Macchine Utensili, Ferramenta e
Strumenti correlati - Buenos Aires (Argentina) - dal 25 al 30 marzo, organizzatore: AAFMHA, www.emaqh.com
ALIMENTARIA & HOREXPO LISBOA - Salone Internazionale dell'Alimentazione, Ospitalità e Tecnologia per l'Industria Alimentare - Lisbona
(Portogallo) - dal 27 al 30 marzo, organizzatore: Alimentaria Exhibitions
S.A., www.alimentariahorexpo-lisboa.com
BOSTON GIFT SHOW - Fiera Internazionale Fabbricanti & Venditori
all'ingrosso di Regali - Boston (Stati Uniti d'America) - dal 27 al 30 marzo,
organizzatore: Urban Expositions, www.bostongiftshow.com
MOTEXHA - Fiera Internazionale di Abbigliamento - Dubai (Emirati Arabi
Uniti) - dal 29 al 31 marzo, organizzatore: IIR Middle East,
www.motexhaonline.com
OFFERTE
DOMANDE
Settore: Mobili per giardino
Paese: Svizzera
Azienda offre mobili da giardino dal
design moderno in materiale sintetico di
vimini, in tessuto nautico, in alluminio
spazzolato e acciaio inox.
Settore: Infissi
Paese: Grecia
Azienda cerca infissi in legno e alluminio.
Settore : Sedute da ufficio
Paese : Stati Uniti
Azienda offre sedie da ufficio anche
ergonomiche.
Settore : Tessile
Paese : India
Azienda offre prodotti di cotone, filati e
vari tipi di tessuti.
Settore: Trapunte per il letto
Paese : Australia
Azienda offre copripiumini con strato
superiore intercambiabile.
Settore: Reti anti-insetto
Paese: Cina
Azienda offre schermo porta/finestra
anti-insetto, baldacchini, tende da campeggio e contenitori anti-insetto per alimenti ed indumenti.
Settore: Tubetti in plastica
Paese: Hong Kong
Azienda offre tubetti in plastica estrusa
PE per uso cosmetico.
Settore: Confezioni in plastica
Paese: Cina
Azienda offre confezioni in plastica trasparente in PVC/PET/PP di vario formato e per usi differenti anche con stampa lenticolare 3D.
Settore: Ferramenta
Paese: Giappone
Azienda cerca tenaglie.
Settore: Porte
Paese: Arabia Saudita
Azienda cerca produttori di porte cave
in acciaio inox.
Settore: Impianti
Paese: Libano
Azienda cerca impianti per la produzione di blocchi di cemento.
Settore: Piastrelle
Paese: Canada
Azienda cerca mosaico, ceramica,
porcellana, pietre e piastrelle.
Settore: Rivestimenti d'interni
Paese: Croazia
Azienda cerca ceramica per rivestimenti, parquet, laminati e prodotti
idro-sanitari.
Settore : Prodotti chimici
Paese : Libano
Azienda cerca produttori di pesticidi e
polverizzatori in acciaio inox per l'agricoltura.
Settore: Oreficeria
Paese: Portogallo
Azienda cerca articoli di gioielleria ed
oreficeria.
Per informazioni su offerte e domande pubblicate
potete contattare il Trade Point Calabria all’email
[email protected]
G are d’appalto internazionali
Paese Gara: Svizzera
Titolo: Porte in legno
Descrizione: Porte interne in legno incluse di intelaiature
Scadenza: 04/03/2011
«
Paese Gara: Irlanda
Titolo: Sacchi di plastica riciclata per rifiuti
Descrizione: Fornitura di sacchetti di plastica riciclata
per la raccolta differenziata dei rifiuti secchi riciclabili. (CPV: 19500000)
Scadenza: 15/03/2011
Paese Gara: Belgio
Titolo: Indumenti professionali
Descrizione: Indumenti ad uso professionale, indumenti speciali da lavoro e accessori
Scadenza: 30/03/2011
Le
nostre sedi
REGGIO CALABRIA
Località Spirito Santo
Via Sant’Anna- II Tronco
Tel 0965 364479 - Fax 0964 793111
[email protected]
LOCRI
Circondario della Provincia di RC
Via 1° Maggio,88
Tel 0965 364479 - Fax 0964 793111
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Newsletter realizzata a cura
del Trade Point Calabria
la Riviera DOMENICA 27 FEBBRAIO 2011
34
CULTURA
STORIA MERIDIONALISTA DELLA LETERATURA CALABRESE. VIII
Il secolo di Tommaso Campanella
PASQUINO CRUPI
Possiamo cominciare così. Il Seicento è un secolo assai complesso: tanto
complesso che la storiografia non è
ancora pervenuta a conclusioni concordi. Vorrei subito ricordare che
Benedetto Croce nella sua poderosa
Storia dell’età barocca in Italia aveva
connotato il Seicento come il secolo
del Barocco, e questa connotazione
lasciava fuori problemi e questioni,
destinati successivamente ad emergere. In definitiva, del Seicento il
Filosofo dello Spirito considerava il
pensiero filosofico e storico, la poesia e la letteratura, la vita morale. E
non c’è dubbio che il Croce e i crociani guardavano al Seicento come
al secolo della decadenza. Un po’
prima, assai prima pesa sul Seicento,
secolo dello sfarzo esteriore e del
vuoto interiore, la rappresentazione
negativa che il Manzoni ne fa ne I
promessi sposi.
Più recentemente, Rosario Villari ha
realizzato un volume dal titolo
L’Uomo barocco (Laterza, Bari
1991). In questo ampio e rigoroso
saggio antologico l’orizzonte è spostato dalla cultura del secolo alle
“istituzioni, ideologie, mentalità e
strutture sociali”1, e il Seicento ci
viene innanzi come il secolo del
ribellismo, e dell’inquietudine, della
transizione, come “un’epoca di accelerazione delle trasformazioni” (2).
Sfilano nell’antologico saggio la figura dello statista, del soldato, del
finanziere, del segretario, del ribelle,
del predicatore, del missionario,
della religiosa, della strega, dello
scienziato, dell’artista, del borghese.
Il Seicento è un secolo che ricomincia dalla sconfitta del secolo precedente. Il Cinquecento, infatti, si
può qualificare come il secolo della
sconfitta: la Riforma di Martin Lutero ha il suo contrario nella Controriforma, Huldreich Zwingli, che
operò in Svizzera, pagò con la vita lo
sforzo di novità. E assai pesante fu la
sconfitta degli anabattisti nel cui
programma c’erano forti tensioni
sociali. Schiacciate furono pure le
correnti ereticali italiane e calabresi.
Il XVII secolo eredita dal secolo
precedente la crisi della riforma religiosa e, in un certo senso, anche dell’aspirazione ad una vita migliore.
Secolo inquieto, che non promuove
però nessun progresso. È il secolo
delle grandi guerre, è il secolo in cui
la cultura, nel suo insieme, assolve
ad una funzione conservatrice e reazionaria. E la poesia, se proprio
vogliamo ricorrere ad una terminologia moderna, è poesia d’evasione,
di fuga dai problemi reali. Non si
può dire che la letteratura italiana
abbia sempre avuto questa spinta a
fuggire dalla realtà. Vocazione,
peraltro, non episodica e antica.
umanista di Taverna dove visse e
morì nella seconda parte del Seicento.
Il Della Valle è autore di due raccolte poetiche: le Rime, pubblicate a
Roma nel 1618, e le Lettere delle
Dame e degli Eroi, che videro la luce
a Venezia nel 1622. Benedetto
Croce ne fa menzione nel suo Lirici
marinisti (Laterza, Bari 1910). Poeta
marinista nel significato estremo
della parola non lo fu. Solo le antitesi concettuali lo qualificano come
poeta barocco, che procede dalla
lezione di Francesco Petrarca. Né
metafore né iperboli abbondano nel
suo registro poetico.
Marinista estremo fu, viceversa, il
Monizio, autore di due poemetti, La
Talia (Napoli 1647) e Il Vesbo furioso
(Ivi, 1647). Nei quali dà piena dimostrazione di essere centrale rispetto
ai due maggiori canoni del marinismo: la rappresentazione di temi,
mai prima sfiorati dalla letteratura
Gli intellettuali
napoletani e
calabresi
introdussero la
nuova scienza nel
vecchio regno di
Napoli con le opere
di Cartesio, Leibniz,
Newton e Galilei. E
il sardo Carlo
Buragna e il
cosentino Pirro
Schettini mandarono
in frantumi la gonfia
poesia barocca.
La poesia
barocca in Calabria
In questa sede – voi lo capite – a me
non tocca fare un discorso puntuale
sulla poesia barocca. Mi tocca, semmai, l’obbligo di dirvi che alla scuola,
divenuta asfissiante corte, di Giambattista Marino si segnalano poeti
barocchi calabresi di buona qualità,
come il misurato Francesco Della
Valle, nato ad Aiello Calabro negli
ultimi anni del XVII secolo e morto
a Cosenza, forse dopo il 1627, e lo
smisurato Cesare Monizio, medico
DA SINISTRA BENEDETTO CROCE
E
ANTONIO PIROMALLI
italiana, come il neo, il guanto, il
salasso, il fazzoletto, l’oriolo, la lucciola, la pulce, i pidocchi, il vino, e il
rovesciamento ironico dei grandi
poemi dei poeti classici. Così è La
Talia, poemetto, intonato al vino.
Così è Il Vesbo furioso, che rifà il
verso all’Orlando furioso.
Né alcuno aveva osato interrompere
il pudore della letteratura italiana in
fatto di sesso, che è cantato sempre
come amore: il primo impasto sessuale, senza l’anticamera del matrimonio, si ha nell’Orlando furioso.
C’è, però, qui il fatto, l’unione di
Medoro e Angelica, ma non la
descrizione
del fatto. Un prete di Aprigliano,
Duonnu Pantu, vissuto nel XVI
secolo, scrive il poema degli organi
genitali. Cosa del tutto straordinaria
sol che si pensi che il poema è genere letterario alto, destinato a illustri
eroi dei quali vengono cantate le
gesta. I due poemetti – ma non vor-
rei urtare i sentimenti dei lettori –
La cazzeide e La cunneide sono pubblicati per la prima volta da Luigi
Gallucci nel 1896 a Castrovillari
nella raccolta Poesie Calabre. Gli studiosi di Duonnu Pantu – da Piromalli agli altri – animati da spirito ghibellino, hanno esaltato in Lui il
poeta- sacerdote che rivendica la
libertà della carne contro l’occlusione secolare del corpo. L’errore di
ottica è evidente: i due poemetti
sono incorniciati dalla poetica del
barocco, poetica dello sbalordente e
dello stupefacente. Il movimento è
verso lo sbalordente e lo stupefacente, e lo strumento è la materia oscena. Nel solco della tradizione cinquecentesca si svolge Scipione
Pasquale, nato a Cosenza nel 1580,
e morto a Casale di Monferrato, nel
1624.
Le Rime e prose di Scipione Pasquale, scritte nel periodo romano, videro la luce soltanto nel 1703 (ora
Soveria Mannelli 2005) ad opera di
Niccolò Amenta, che vi premise un
ritratto biografico dell’Autore. Vi si
legge visibilissimo un marinista purgato. Scipione Pasquale, che non ha
dimenticato il Petrarca, letto negli
anni dell’adolescenza, è un conseguente e rigoroso seguace di mons.
Giovanni Della Casa. Scrisse pure in
lingua latina una Storia della guerra
di Monferrato. Come vedete, i letterati calabresi, per nulla slegati da
quel che succede altrove, sono presenti nella poesia barocca. Questo è
importante sottolineare. Anche se
non è stato sottolineato.
La reazione
antimarinista
E passiamo ad altro. Dall’Italia meridionale, dalla Calabria, da Napoli da
dove si era issato Giovambattista
Marino, parte, nella seconda metà
del Seicento, il moto di reazione contro le forme tronfie del barocco, che
avevano invaso prosa e poesia.
Ad opera di un folto gruppo d’intellettuali napoletani, come Francesco
D’Andrea, Leonardo di Capua, Giovanni Alfonso Borrelli, e d’intellettuali calabresi, come Gregorio Caloprese, Gaetano Argento, Serafino
Biscardi, Tommaso Cornelio la nuova
scienza penetra nel vecchio regno di
Napoli con l’introduzione delle opere
di Cartesio, Gassendi, Leibniz, Newton, Galilei. Né stette ferma la cultura letteraria. I calabresi Pirro Schettini e Carlo d’Aquino, il sardo Carlo
Buragna (Cagliari 1634-Napoli 1679)
produssero nella poesia lo stesso urto
antibarocco e antimarinista della cultura scientifica. “E perciò nella prosa
(come contemporaneamente nel
verso col Buragna e con lo Schettini,
e con la ricezione dell’Arcadia) ripresero a modello i toscani o, se usarono
il latino, lo ricondussero alle migliori
fonti; e molti cominciarono a scrivere
in stile andante e di conversazione,
avendo l’occhio unicamente all’ordine e alla chiarezza” 3. Dunque, tra i
protagonisti attivi del rientro nella
poesia classica un posto di primaria
importanza spetta al cosentino Pirro
Schettini. E scusate se è poco.
NOTE
1
R. Villari, Introduzione a L’Uomo
barocco (Laterza Bari 1991), p. XIII.
2
Ivi, p. XIV.
35
la Riviera DOMENICA 27 FEBBRAIO 2011
35
CULTURA
LIBRI: “ IL MIRACOLO SCIPPATO” DI MARCO PIVATO
CANTAMI O DIVA
(MA IN DIALETTO)
C’
era una volta una nazione all’avanguardia nei settori della
informatica, del petrolchimico, del nucleare e della medicina. Una classe politica mediocre e servile, insieme agli
interessi contrastanti degli Stati Uniti, ha determinato
negli anni 60 del secolo scorso, l’interruzione degli esperimenti di
Adriano Olivetti, di Enrico Mattei, di Felice Ippolito e di Domenico Marotta. L’Italia sta tuttora pagando le conseguenze del ritardo
in questi settori strategici.
I quattro eroici personaggi, ostacolati, uccisi o processati dallo
Stato che avevano fatto progredire ed emancipare, sono i protagonisti del libro edizione Donzelli.
Adriano Olivetti è l’imprenditore illuminato che intende conciliare capitalismo e socialismo i quali separatamente si erano dimostrati incapaci di rispondere ai bisogni dell’uomo. Egli unisce l’interesse dell’impresa e quello dei lavoratori per i quali realizza case,
asili, attività culturali, integrando persino le prestazioni sanitarie
pubbliche. Per questo è visto con diffidenza dagli industriali tradizionali.
L’ingegnere Olivetti, oltre ad essere anticonformista per natura, è
anche lungimirante: in collaborazione con l’università di Pisa produce nel 1959 l’Elea 9003, il primo calcolatore a transistor commerciale della storia che alla fiera campionaria di Milano vince il
premio Compasso d’oro per il design. E’ il primo calcolatore al
mondo interamente transistorizzato , ed è concepito per la produzione in serie.
I successi informatici della Olivetti subiscono un duro colpo il 9
novembre 1961 quando Mario Tchou, il geniale ingegnere del
laboratorio di ricerche elettroniche Olivetti, pioniere dell’informatica italiana, muore in uno scontro con un camion. L’incidente
suscitò dubbi sull’esistenza di un complotto per uccidere Tchou,
considerato il contesto politico nazionale e internazionale. L’azienda italiana stava facendo concorrenza agli Stati Uniti che miravano al monopolio in un settore importante dal punto di vista militare e civile. Inoltre, l’ingegnere Tchou, di origini cinesi, era stato contattato dalla ambasciata della Cina che era interessata a sviluppare
studi sui calcolatori. Il computer P101 realizzato nel 1965 dall’ing.
Pier Giorgio Perotto è l’ultimo gioiello della Divisione elettronica
dell’Olivetti (Deo). Considerate le sue dimensioni ridotte e il suo
prezzo, circa due milioni, rappresenta il primo personal computer
della storia. Dopo la morte di Adriano Olivetti, le società pubbliche e private che subentrano nella proprietà dell’azienda cedono
ITALIA
PASQUALE FAVASULI
In alto: Adriano Olivetti.
In basso: Enrico Mattei
Italia eri grandi e pulita,
ma d'acchjdunu tu fusti docchjàta!
Cumanda a tutti parti 'a malavita,
no 'nc'è città chi non è ddrogata!
Sangue e manette contro
il progresso scientifico
la Deo alla General Eletric. E’ la fine della gloriosa avventura
informatica italiana.
Il 27 ottobre 1962 si conclude il sogno di Enrico Mattei il cui contributo alla indipendenza energetica e alla formazione del polo
petrolchimico, consentono all’Italia di fare parte dei paesi più industrializzati del pianeta. La vicenda del nucleare italiano è altrettanto travagliata. La ricerca in questo campo, promossa dal fisico
Enrico Fermi che si trova in America, è sostenuta particolarmente
dal suo collega Edoardo Amaldi e dall’ing. Felice Ippolito che dirige il Centro informazioni studi ed esperienze (Cise), una società
senza scopo di lucro che intende favorire lo sfruttamento industriale dell’energia nucleare, diventerà
segretario del Comitato nazionale per l’energia
nucleari (Cnen), Il Cise, che è composto da aziende
private, è contrario alla nazionalizzazione dell’energia elettrica che avverrà nel 1962 con la costituzione
dell’Enel. Ippolito diventa consigliere dell’Enel e
mantiene la carica nel Cnen. Nel giro di pochi anni,
dal 1962 al 1964 vengono costruite tre centrali
nucleari che pongono l’Italia al terzo posto fra le
potenze occidentali per produzione di energia elettrica da fonte atomica, dopo Gran Bretagna e Stati
Uniti. Nasce subito un dissidio tra il Cnen di Ippolito che spinge sul nucleare e l’Enel che è contraria. Il
leader del Partito socialista democratico Giuseppe
Saragat appoggia l’Enel e attacca Ippolito, accusandolo di dilapidare il denaro pubblico. Dalle accuse
politiche all’intervento della magistratura che arresta
Ippolito, il passo è breve. Anche in questa occasione
si ipotizza l’intervento statunitense per favorire le multinazionali
del petrolio e bloccare la tecnologia nucleare in un paese troppo
condizionato dai partiti di sinistra e per questo a rischio. Un anno
dopo, nel 1964, viene ingiustamente arrestato anche Domenico
Marotta, che aveva commesso solo degli illeciti amministrativi per
sveltire la burocrazia dell’Istituto superiore di sanità che sotto la
sua guida erano diventato leader nella produzione farmaceutica e
nella ricerca terapeutica. Anche in questo caso la burocrazia, unita
alla miopia di alcuni politici e di alcuni magistrati italiani, saranno
determinanti per bloccare lo sviluppo scientifico.
In alto: Felice Ippolito
In basso: Giuseppe Saragat
Ora lejìmu sempri brutti fatti,
e ssimu chjìni ggià cchjù d'i 'na butti!
Si guvemata, Italia, 'i ggenti matti,
vidi sempri li stessi farabutti.
'Sti guvemanti toi nui 'ndi scialamu,
'ndi dassanu 'i facimu chi volimu:
licenza 'i mmazzamu e 'i rrobbamu,
abbasta però dopu 'i 'ndi pentimu!
Pòvara Italia undi tu rrivasti...
Pòvara tia 'nda cchi mani cadisti!
Tu tanti belli figghj stramandasti,
e dda virgogna 'u pettu non ti pisti.
Tu eri 'nu giardinu chjìnu 'i hjuri,
ma ora ti vindisti pe' dinari!
Perdisti tuttu: 'a facci e ll'onùri,
cosi chi non si ponnu rriparari.
Italia, Italia chi ti pozzu fari,
si ttuni no 'ndai ricchj pe' sentiri?
'Ndi fai gghjuttìri gròmuli amari,
cu' Cavalieri a festini tutt'i siri!
PASQUALE FAVASULI
(Africo 23 novembre 1936)
pubblica nel 2003 la sua
prima raccolta di poesie in
lingua dialettale Non sacciu
comu faci stu mundu pe' mi
gira presso l'importante
editore Luigi Pellegrini di
Cosenza . Analfabeta come
Mastru Brunu, la poesia gli
venne dal cuore. L'occhio
suo s'aggira nella realtà, e la
descrive con grande
precisione. Temi paesani e
temi nazionali s'intrecciano.
Non risparmia davvero il
mondo politico, il mondo
televisivo e il mondo del
calcio, così come la
modernità, che ha invaso e
sconvolto la civiltà contadina.
Cronaca dei nostri poveri
tempi e cronaca del tempo
che fu. Cronaca del tempo
del dominio della
'ndrangheta e dei festini di
Berlusconi.
CINEMA & MUSICA
la Riviera DOMENICA 27 FEBBRAIO 2011
Sider no, 5
TH
36
Avenue
NINO FRASSICA
& LOS PLAGGERS
La grande comicità dal vivo sbarca in Calabria. Il
concerto - cabaret, con molti riscontri al botteghino, del
comico siciliano vedrà il coinvolgimento dello stesso
pubblico in una girandola esilarante di balli e musica.
L'ambientazione è quella
tipicamente newyorkese del
5th Avenue, lui, Nino Frassica, eclettico comico cabarettista che ha fatto le fortune di
Quelli della notte e Indietro
Tutta, i programma di Renzo
Arbore che lo hanno lanciato
nel mondo della comicittà
che conta.
Lo spettacolo, invece, unico
nel suo genere si avvarrà dei
“plaggers”, un gruppo di 6
eclettici musicisti che insieme
al cabarettista siciliano reinterpreteranno in maniera
“frassichiana” pezzi come
Cacao Meravigliao, Grazie
dei Fiori bis, Viva la mamma
col pomodoro o ancora
Mamma mia dammi cento
lire, e Voglio andare a vivere
con i cugini di campagna”.
Due ore di show, cabaret,
risate musica e divertimento,
due ore in cui il pubblico
diventerà protagonista perchè direttamente chiamato in
causa dall'irresistibile comicità di Frassica e della sua
band. Appuntamento, quindi,
per l’1 Marzo, finalmente,
almeno per una sera, la locride può tornare a ridere...
Vinci
il Cinema
Vinci un biglietto per il film “Femmine
contro maschi” rispondendo alla nostra
domanda
[email protected]
Saranno premiate con un biglietto gratis
le prime due mail con la risposta corretta
Gregorio Calabretta
mette in scena Garibaldi
I
MARILENE BONAVITA
Il testo fonde
in un’unica
trama i racconti
di Leonida
Repaci,
Francesco Perri
e Saverio Strati
SUNSET BOULEVARD
n questo clima di fervore e di preparativi per la celebrazione di 150
anni dell'Unità d'Italia ben si colloca lo spettacolo di Gregorio Calabretta:“Apettando ancora Garibaldi”,
presentato venerdì scorso,18 febbraio
presso l'Auditorium del “Palazzo della
Cultura” a Locri Con un titolo alquanto
ironico, ma che ben rende l'idea di quello
che è stato e che forse ancora stiamo
aspettando che ci sia, uno spettacolo oseremmo dire storico, oltre che educativo.
Finalmente una reale rappresentazione
di quello che fu l'arrivo dei garibaldini nel
1860 e l’eccidio dei braccianti di Torre
Melissa che semplicemente reclamavano
le loro terre all'epoca dell'Italia repubblicana del 1949. La vera storia raccontata
in un monologo che ha interessato tutti
gli spettatori e tenuto l'attenzione dall'inizio alla fine dello spettacolo.
Una produzione Teatro studio Mediter-
di Antonio Falcone
Rocky (1976)
P
Nancy Brilli e Claudio Bisio sono una
coppia con mamma al seguito.
Chi interpreta la mamma in questione?
ASPETTANDO GARIBALDI
hiladelphia. Rocky Balboa (Sylvester Stallone), pugile male in arnese, partecipa ad un incontro in un club di periferia, vincendolo ed intascando il relativo premio; dotato di prestanza fisica e di buon cuore, Rocky tira a campare facendo da tirapiedi ad un gangster italoamericano; corteggia goffamente una ragazza, la timida Adriana (Talia Shire), commessa in un negozio d’animali, riuscendo ad invitarla fuori una sera grazie
all’insistenza del fratello di lei, Paulie (Burt Young). L’amore nascente e ricambiato lo spinge ad abbandonare la vita da sbandato, il non impegnarsi seriamente nell’attività sportiva, come gli rimprovera l’allenatore ed ex boxeur Mickey (Burgess Meredith), mandandolo via dalla palestra. L’occasione per riscattarsi gli viene offerta dal campione dei pesi massimi di colore Apollo Creed (Carl Weathers), che, in prossimità dei
festeggiamenti per il bicentenario della nascita della nazione americana, mancando al momento un avversario famoso con cui battersi per il
campionato mondiale, decide, furbamente, di dare un’opportunità “a un poveraccio di pelle bianca”; Rocky, lo “stallone italiano”, accetta l’incontro, si allena duramente e nonostante l’evidente inferiorità resiste sino al 12° round, rialzandosi ad ogni caduta e reagendo agli attacchi, risultando il vincitore morale, visto che la vittoria è assegnata al campione ai punti.
Film a basso costo dall’inaspettato successo di pubblico e vincitore di tre Oscar nel ’77 (miglior film, regia, montaggio), Rocky lancia nell’olimpo dello star system un attore allora pressoché sconosciuto, Sylvester Stallone, autore anche della sceneggiatura, e dà rilievo ad un regista certo
poliedrico ma discontinuo e strettamente di mestiere, John G. Avildsen, circostanza che li lega entrambi, curiosamente, al tema di base del film,
oltre a quello dello sport quale spinta alla rivalsa sociale. E’ la filosofia espressa a suo tempo da registi come Frank Capra: gli uomini onesti e
di buona volontà, anche se apparentemente “perdenti” e spesso ai margini della “normalità” del vivere sociale, anche nei momenti più tristi e
confusi, magari facendosi forza di sentimenti quali l’amicizia e l’amore, possono perseguire il diritto alla conquista se non propriamente della
felicità, almeno di un loro successo personale.
Non a caso lungo la narrazione ad ognuno dei vari losers (Adriana, il fratello Paulie, l’allenatore Mickey) è concessa una possibilità di riscatto;
collegato strettamente alla figura di Stallone, al suo fisico, interprete apparentemente afasico, ma dotato di un minimo funzionale d’espressività, il film è certamente un prodotto commerciale, che darà vita a 5 seguiti, ma girato con cura, un melodramma che miscela abilmente classici ingredienti, a partire da quelli più propriamente sentimentali, concretizzandosi in uno speranzoso ottimismo di fondo, quello espresso dalla
capacità di cadere in piedi, dell’importanza della lotta e del resistere rispetto alla vittoria pura e semplice. Memorabile il tema portante della
colonna sonora (Bill Conti), Gonna fly now.
CURIOSITÀ
E
OSCAR 2011, IL DISCORSO DEL RE FA LA VOCE GROSSA, 12 NOMINATION
CINEMA & MUSICA
cco le candidature ufficiali per gli Oscar 2011. Il discorso del Re, è in corsa per 12 candidature; 10 invece, quelle per il western dei
fratelli Coen Il Grinta; 8 ciascuno per The social network e Inception; The fighter ne conquista 7. Il premio Miglior pellicola
se lo giocheranno Black Swan , The fighter , Inception , I ragazzi stanno bene , The King s Speech (Il discorso del Re), 127 ore,
The social network, Toy story 3, Il Grinta e Winter’s bone . L’Italia non è purtroppo in corsa per il miglior film straniero “La prima
cosa bella del nostro Virzì non è nemmeno arrivato alla selezione finale. Peccato.
Andiamo
al
Cinema
MULTISALA LUMIERE
Reggio Calabria, info: 0965/ 51036
SALA DE CURTIS
AI CONFINI DEL SUD
Paola Turci in concerto
& Luciano Pezzano in mostra
LUCIA FEMIA
raeo, interamente allestita dall'autore,
regista ed interprete che, arricchendolo
con video ed immagini,alternando dialoghi dialettali all'italiano, è riuscito a portare sulla scena la storia di una famiglia
calabrese, il cui capofamiglia era tal Ciccio Barbaro, e dei suoi figli. Insomma tre
generazioni con le loro storie che s'intrecciano con quelle di tutto un popolo: quello calabrese.
Il testo, spiega l’autore, “fonde in un’unica trama i racconti di tre scrittori, Leonida Repaci (La marcia dei braccianti di
Melissa), Francesco Perri (Emigranti,
1928) e Saverio Strati (Mani vuote) che
nel corso del ‘900 hanno affrontato il
dramma delle lotte dei contadini del Sud
e dell’emigrazione massiccia che ha svuotato campagne e paesi
del Mezzogiorno”
Un monologo minuzioso, forse anche
troppo nella parte centrale, ma che, pur
essendo tale, è stato apprezzatissimo dai
presenti, affascinati e finalmente felici
che qualcuno avesse descritto la realtà
storica della nostra terra.
Soddisfatto l'Assessore alla Cultura, prof.
Commisso:”noi abbiamo il dovere di
ricomporre la nostra identità che è stata
massacrata all'epoca. Oggi siamo i maggiori sostenitori dell'Unità d'Italia, ma
vorremmo che la realtà storica finalmente fosse conosciuta da tutti!”
Paola Turci e Luciano Pezzano. Una musicista ed uno sculture. Due singolari personalità artistiche per due importanti eventi – un concerto ed una mostra – racchiusi in un
solo appuntamento: quello di questa domenica pomeriggio presso il Palazzo della Cultura, sito in via Trieste, a Locri.
L’incontro con la mostra “Fiume di pietra” di Pezzano, a cura di Marò D’Agostino, è
previsto a partire dalle ore 17:30, mentre il concerto della cantautrice romana, che suonerà insieme a Massimo Cusato, alle percussioni e batteria, e a Pierpaolo Ranieri, al
basso e contrabbasso, aprirà i battenti alle 18:30. Dopo il concerto, alle 20:30 circa,
seguirà un terzo momento nel quale lo scultore Pezzano presenterà le sue opere al pubblico. Tali incontri artistico-culturali sono il frutto della
rinascita del famoso festival di musica etnica e dintorni “Ai confini del Sud”che, dopo dieci anni di
brillante attività, in cui era riuscito a fondere il
radicamento nel territorio meridionale e
mediterraneo alla visibilità nazionale, nel
2008 ha chiuso i battenti. La sua odierna
ripresa è avvenuta grazie all’iniziativa della
Etna Productions di Massimo Cusato – storico fondatore e direttore artistico della kermesse – che, in collaborazione con Cine
Vittoria, FM Eventi e Arkè Studio, e con il
supporto logistico del Comune di Locri,
di Studio54 Network e del settimanale
“La Riviera”, propone questa “Anteprima Musica e Arte” all’insegna della
musica d’autore italiana e di una
scultura “catartica” realizzata nelle
pietre di granito del mar Ionio. Se
il concerto ripercorrerà la migliore
produzione artistica della Turci, la
cui intensità e versatilità l’ha portata più volte a cimentarsi in
esperienze fuori dai canoni standard della canzone italiana (si
pensi, ad esempio, alle sue collaborazioni con il coreografo
e danzatore Giorgio Rossi,
ma anche a quelle con Max
Gazzé, Marina Rei e Carmen Consoli), le “parole di
pietra” di Pezzano, nelle loro
rappresentazioni archetipiche, mireranno a liberare l’essenza dalla forma e a disvelare i
segreti dell’universo e i misteri dell’animo
umano.
Manuale d’amore 3 / 17.30 - 20.00 - 22.30
SALA SORDI
127 ore / 19.00 - 21.00 - 23.00
SALA DE SICA
Il cigno nero / 18.30 - 20.30 - 22.30
SALA MASTROIANNI
I fantastici viaggi di Gulliver / 17.00
Il discorso del re / 19.00
Il Grinta / 21.00
Sono il numero quattro / 23.00
CINEMA NUOVA PERGOLA
Reggio Calabria, info: 0965/ 21515
Manuale d’amore 3 / 18.00 - 20.30 - 23.00
CINEMA ODEON
Reggio Calabria, info: 0965/ 898168
Femmine contro maschi / 18:00-20:00-22:00
CINEMA AURORA
Reggio Calabria, info: 0965/ 45373
Immaturi / 18.10 - 20.20 - 22.30
CINEMA GARIBALDI
Polistena, info: 0966/ 932622
Femmine contro Maschi / 15.30 - 17-30 19.45 - 22.00
CINEMA POLITEAMA
Gioia Tauro, info: 0966/ 51498
Manuale d’amore 3 / 18.00 - 21.00
CINEMA MODERNO
Vibo Valentia, info: 0963/ 41173
Manuale d’amore 3 / 16.30 - 19.00 - 21.30
Immaturi / 17.00 - 19.15 - 21.30
Vallanzasca, gli angeli del male / 16.30 19.00 - 21.30
CINEMA NUOVO
Siderno, info: 0964/ 342776
Manuale d’amore 3 /
17.30 20.00 - 22.00
CINEMA GOLDEN
Roccella J. info: 0964/ 85409 - 333/7672151
I fantastici viaggi di Gulliver / 16.00 - 18.00
Femmine Contro Maschi / 20.00 - 22.00
CINEMA VITTORIA
Locri, info: 339/7153696
Immaturi / 18.00 - 20.00 - 22.00
Box office
LA RECENSIONE
di Antonio Falcone
Femmine contro maschi
F
emmine contro Maschi è uno spin-off del precedente Maschi contro Femmine, sempre Fausto Brizzi alla regia e stesso
team di sceneggiatori (il regista, M. Martani, M. Bruno, Pulsatilla), i quali non sono riusciti ad andare oltre la mesta conferma dei propri limiti, sia per l’impostazione, formalmente corale ma tendenzialmente volta a visualizzare una serie di
sketch, sia per la banalizzazione dell’ eterno conflitto tra i sessi, pur con una maggiore attenzione alla interazione tra i vari
personaggi e alle sfumature sentimentali. Protagonisti quanti nell’episodio precedente erano semplici comprimari e viceversa, la trama scorre, ancora una volta, su 4 binari essenziali: Valeria (Francesca Inaudi), maestra elementare, è la compagna del bidello Rocco (Salvo Ficarra), eterno bambinone collezionista di figurine e musicista in una cover band dei Beatles insieme al suo grande amico Michele (Valentino Picone), sposato con Diana (Serena Autieri), convinta invece che il
marito abbia abbandonato gli intenti “artistici” e sia dedito solo al lavoro; Anna (Luciana Littizzetto), androloga, e Piero
(Emilio Solfrizzi), benzinaio, sono sposati da 20 anni, lei sensibile e colta, lui rozzo ed infedele.
Persa la memoria causa un banale incidente, Piero sarà “riformattato” da Anna nell’uomo dei suoi sogni; Marcello (Claudio Bisio), chirurgo plastico, e Paola (Nancy Brilli), impiegata, divorziati da anni, tanto che lei ha ormai un nuovo compagno, sono costretti a tornare a vivere insieme alla notizia che l’anziana madre di lui (Wilma De Angelis), sempre tenuta
all’oscuro di tutto, ha pochi giorni di vita. Anche se nell’impianto messo in scena si avverte una maggiore concretezza, a
livello stilistico e drammaturgico, rispetto al citato precedente, il film naufraga nel mare della delusione estrema, tra luoghi comuni, ovvietà e citazioni troppo tristi ed impudiche (la dettatura della lettera tra Ficarra e Picone, da Totò, Peppino
e…la malafemmina) per poter essere definite omaggi, vignette visualizzate (una per tutte, la botta contro un palo causa
visione di una procace fanciulla) e qualche situazione divertente; tutto fa brodo nel consueto minestrone “Brizzi e lazzi”,
donne leonesse ma non atte al divertimento puro e semplice, a meno che non sia quello di rompere le palle a mariti e compagni, ovviamente farfalloni e zuzzurelloni, per plasmarli a proprio uso e consumo, giustificato dalla didascalia iniziale, una
frase di Charles Darwin, “il maschio scelto dalla femmina non è colui che sembra più attraente, ma colui che la disgusta di
meno”. Parafrasando, lo stesso può dirsi degli spettatori che, sull’onda crescente dell’intrattenimento leggero e non volgare, sul quale mi sono spesso soffermato, finiscono, loro malgrado, per accettare un po’ di tutto, complici la scarsa volontà
degli autori di voler osare qualcosa in più, per esempio una maggiore articolazione e conseguente approfondimento, sempre restando nel campo della commedia, quella vera, senza ammiccamenti alle fiction televisive.
La classifica dei film più visti
al cinema questa settimana
1
Femmine
contro maschi
€ 1.347.585,00
di Enrico Brizzi
con Ficarra e Picone,
2
Claudio Bisio, Luciana Littizzetto
Amore & altri
rimedi
€ 1.274.948,00
di Edward Zwick
con Jake Gyllenhaal,
3
Anne Hathaway, Oliver Platt
Il cigno nero
€ 1.098.966,00
di Darren Aronofsky
con Mila Kunis, Nata-
lie Portman, Winona
Rider, Vincent Cassel
la Riviera DOMENICA 27 FEBBRAIO 2011
CASIGNANA RADDOPPIA
Ritorna l'appuntamento settimanale col cinema
d'autore al cinema Vittoria di Locri
Rai più Magna
Grecia Teatro!
Per il terzo anno consecutivo tornano
le rassegne CINEMATOGRAFICHE
C'è anche Casignana tra i tredici comuni calabresi che
hanno sottoscritto il protocollo d'intesa con Regione
Calabria e il Ministero per i Beni Culturali per la
messa in opera del Magna Grecia Teatro Festival
(biennio 2011-2013). Il palcoscenico ideale della
manifestazione sarà naturalmente la Villa Romana di
Contrada Palazzi. Intanto proprio tra i mosaici della
Villa Romana, venerdì 25, è stata trasmessa la diretta
televisiva del seguitissimo programma di Rai Tre,
Buongiorno Regione.
“I Giovedì al Vittoria”, spazio curato dal
direttore artistico Vincenzo Caricari. Da febbraio fino a giugno il giovedi sarà dedicato a:
- film d'autore che hanno avuto poca visibilità
nelle sale italiane; - film di autori emergenti;
- incontri con l'autore. Giovedi 3 marzo ci
sarà il film “THE TOURIST” di Florian
Henckel von Donnersmarck, con Johnny
Depp, Angelina Jolie, Christian De Sica,
Nino Frassica, Neri Marcorè, Raoul Bova
38
TRAMA
Frank Tupelo è un professore di matematica del Wisconsin,
diretto in Italia per dimenticare una delusione d’amore. Elise
è una donna del mistero, bellissima e controllata dalla polizia
internazionale. Elise farà di Frank il suo ospite, nella meravigliosa suite di un hotel veneziano, avvolgendolo volontariamente in una rete di pericoli, inseguimenti e appuntamenti al
buio.
Dal regista del film “Le vite degli altri” premio oscar 2007.
Orari spettacoli: 18.00 - 21.00
Il turismo ecosostenibile come punto di forza della nostra regione. Istituito il premio “Calabria Maior”
La Calabria alla Bit di Milano
Dalla Borsa internazionale per il turismo allo Zoo di Reggio: premio città “animal friendly”
porto di Lamezia non esiste treno diretto da
Reggio ma da Villa San Giovanni). Chiamiamolo pure “caso fortuito”, peccato che sia capitato
anche a tanti altri viaggiatori.
Le istituzioni calabresi hanno un grande pecca di
deriva berlusconiana, si concentrano in campagne pubblicitarie pro consenso (il premio ne è un
chiaro esempio) senza accorgersi che il cittadino
ormai è in grado di riconoscere i biechi tentativi
di eludere un problema reale, quale l'assenza di
strategie turistiche che dovrebbe rappresentare il
primo punto di forza produttivo del territorio.
È inutile essere diffidenti o tantomeno prevenuti, per il momento godiamoci il nostro premio.
C'è tempo per pensare alle vacanze.
FRANCESCA RAPPOCCIO
Anche la Calabria ha partecipato alla 31^ edizione del Bit, la Borsa internazionale per il turismo, tenutasi a Milano dal 17 al 20 febbraio.
Quest'anno la città dello Stretto ha perfino ottenuto un rilevante riconoscimento. Procediamo
però con ordine. La tradizionale kermesse ha
offerto agli stand provenienti da ogni regione d'Italia la possibilità di proporre strategie di marketing e tecniche di valorizzazione delle sedi turistiche. Tante le iniziative proposte dalla stessa Calabria sono state improntate sui principi del turismo ecosostenibile: la rivalutazione dei parchi, la
peculiarità dei comuni dell'entroterra e delle cinque Province. Inoltre la Regione Calabria ha
presentato anche il Premio “Calabria Maior”, un
riconoscimento istituito quale segno di apprezzamento e riconoscenza rivolta a quanti, nel
mondo dell'informazione, hanno dedicato giusta
attenzione alla regione.
Tra le novità importanti, anche il potenziamento
dell'attività aeroportuale con l'avvio di nuovi voli
da e per la Calabria e riguardano Air Malta, che
attiverà il collegamento Roma - Reggio; Eagles
Airlines aumenterà da tre a quattro i voli settimanali dal “Tito Minniti” per Venezia; saranno
attivati due voli per Bologna e riprenderà anche
la tratta Lamezia - Venezia. Dall'incontro all'evento milanese, è emersa anche l'intenzione di
attivare, nel periodo estivo, due voli internazionali da Reggio con destinazione Germania e
Francia del Sud.
Eppure il momento maggiormente gratificante è
stato il conferimento, da parte della Ministra del
Turismo Michela Brambilla, del premio città
“animal friendly” (amica degli animali) al Comune di Reggio Calabria, nella persona dell'Assessore al ramo Enzo Sidari. Ebbene sì, non a una
struttura, a un progetto turistico o a un'idea
imprenditoriale, ma all'attenzione per gli animali che viaggiano a seguito dei loro padroni, disciplinati grazie a una bella ordinanza emanata dal
sindaco Raffa.
Da un certo punto di vista il riso è inevitabile. È
meravigliosa l'idea che la città abbia questa sensibilità nei confronti degli animali, ma fa sorridere che a tal evento si premi un aspetto che
dovrebbe essere successivo alla creazione di reali
strutture e servizi accattivanti per il turista, oggi
quanto mai carenti. Analizziamo una delle tante
criticità per fare turismo: il trasporto aereo.
Nonostante i buoni propositi, un turista come
arriva in città se non ci sono mezzi per raggiungere le varie località interne o costiere e non esistano strutture, ad esempio balneari, che possano definirsi tali? Oppure, al contrario, pensiamo
al reggino che decida di fare il turista. Esperienza diretta. La sottoscritta, col volo prenotato
all'Eagles per Reggio - Venezia, è stata avvertita
(solo qualche giorno prima) che questo sarebbe
stato cancellato e per non perdere la vacanza ha
dovuto contattare una nuova compagnia (Alitalia, a prezzo più alto), un nuovo aeroporto
(Lamezia) e affrontare il disagio dei collegamenti tra Reggio e Lamezia (per raggiungere l'aero-
SIDERNO
IN CLIMA DI ELEZIONI UFFICIALI
Il nuovo minisindaco Laura Oliveto
Molto interessante l'iniziativa della prof.ssa Rita Commisso, alla
quale vanno tutti i complimenti , referente del progetto scolastico
“Educazione alla legalità" all'interno della Scuola media “Pedulla”. Anche quest'anno le elezioni ufficiali, che hanno visto l'insediamento al posto di babySindaco della giovane Laura Oliveto,
subentrata all'uscente babysindaco Dario Barranca.
Un nuovo modo di insegnare, nella pratica, quella che era la vecchia educazione civica, facendo toccare con “mano” cosa significhi anche l'amministrazione comunale. E proprio all'interno del
Comune, nell'aula consiliare, che si è svolta l'elezione della giovane minisindaco, alla presenza del Commissario prefettizio e del
difensore civico e naturalmente del dirigente scolastico Pellegrino
Rinaldi. Dalla cerimonia è emersa la necessità di creare un ponte
tra scuola e associazioni e probabilmente il consiglio dei ragazzi
rientrerà all’interno della Consulta delle Associazioni. L'elezione
dei piccoli amministratori, iniziata con l'inno di Mameli, suonato
dagli stessi ragazzi della scuola sotto la direzione del maestro Benvenuto, vuole essere un augurio affinche le nostre nuove giovani
leve possano essere il vero futuro della politica!
Marilene Bonavita
BURRACO
SI E’ SVOLTO AL BEAT WINE IL PRIMO TORNEO
Trionfa la coppia Romeo - Stranges
Grande successo ha riscosso, domenica 13 febbraio, presso la sala del Beat Wine, il primo torneo di Burraco. L'evento, organizzato dal neo circolo di Burraco, ha visto la partecipazione di 30
partecipanti che si sono sfidati sin dal primo
pomeriggio fino a sera. Il torneo ha rappresentato un'occasione per divertirsi e per stare insieme.
Al termine della serata sono stati consegnati i
premi alle coppie vincitrici. Al primo posto si è classificata la coppia
Romeo Marisa - Stranges Luciana, al secondo posto Cotroneo Pina Pecchia Anna, ed infine al terzo posto si è classificata la coppia composta da Ferreri Anna - Romania Maria. A tutti i partecipanti è stato offer-
to un ricco buffet e delle strepitose pennette all'arrabbiata accompagnate da un buonissimo vino di Aglianico. Tanta è stata la soddisfazione del
dinamico Pino Caminiti, coordinatore del circolo, il quale informa tutti
quanti gli amanti del burraco che molto presto le competenze del gruppo saranno messe a disposizione di quanti vogliono avvicinarsi a questo gioco. Un ringraziamento particolare per la realizzazione della serata va a Rocco Scarfò, per aver messo a disposizione del gruppo la sala
del Beat Wine, e alla squadra che affianca il coordinatore, Antonella
Bumbaca, Enzo Antico, Maria Ruso, Maria Stella Pinto per l'aiuto dato
per la realizzazione dell'evento. Per tutti coloro che volessero tenersi
informati sui prossimi eventi segnaliamo la pagina facebook del Gruppo Burraco Ymca. Arrivederci al prossimo torneo.
CERIMONIA DEGLI ADII
la Riviera DOMENICA 27 FEBBRAIO 2011
PER CARLO
CURATOLA
on ha voluto né
preti al suo
capezzale
né
suono di campane al suo funerale Carlo Curatola. Non per
disprezzo agonistico del Dio
dei cattolici, ma per un
supremo rispetto della fede,
che egli non ebbe, e che, da
intellettuale onesto, sua non
ha voluto fare in limine mortis, come atterrito dall'orrore
del vuoto. E se ne è andato
ugualmente quieto, certamente non sereno. Ci vuole
un cuore di ghiaccio per
staccarsi senza emozioni dal
mondo, che ci ha circondato
e dalla cerchia domestica
degli affetti, accompagna la
nostra esistenza. Tale m'appare Carlo- noi lo chiamavamo Carletto- Curatola nell'ora del tramonto.
Il cuore di Carlo Curatola
era cuore di socialista, di
socialista
sentimentale,
come è il proprio dei socialisti, in ciò divisi dal socialismo scientifico, che fu dei
comunisti.
Lui non fu mai un dottrinario. La realtà veniva prima
della dottrina. Il che non
significa che fu un socialista
pragmatico, la peggiore specie di socialista che si conosca, incapace, come s'è rivelata, d'orientare l'azione
secondo i principi, e capace
solo di svolgerla nell'orizzonte di piccoli interessi di tattica elettorale.
Carlo Curatola, intellettuale
moderno, avvocato di peso,
amministratore acuto e
disinteressato della cosa
pubblica, è stato il galantuomo del socialismo reggino e
calabrese. Né un macchia, e
sarebbe immaginare l'impossibile, né un' ombra, e sarebbe umanamente possibile, si
sono depositati sulla sua
vita familiare, professionale
e politica. Non ha avuto
bisogno della cranica distinzione tra vita privata e vita
pubblica, tra peccati e reati,
come è necessità di tanti
farabutti, per sottrarre la
sua azione politica e la sia
intima vita alla rampogna e
alla critica. Etica e politica
non solo in lui furono possibili. Furono una unità ardente di sempre, per sempre
come il fuoco della fiaccola
d'Atene. E la politica in Lui
s'alimentava e si nutriva dal
moto morale della coscienza
che chieda al più presto la
fine delle disuguaglianze,
delle storture, dei privilegi.
Era, perciò, fuori del nostro
tempo. Un uomo, un socialista fuori dell'attualità
Carlo Curatola non appartiene al nostro tempo . Il suo
tempo è il futuro, quando chissà quando, ma ciò saràgli opportunisti e i trasformisti saranno un lontano e
fastidioso ricordo.
P.C.
N
PREMIO LETTERARIO “PINO MUSCATELLO”
PER ONORARE DAVVERO
UN LIBERO PENSATORE
i è svolto lo scorso 18 Febbraio nella aula magna dell'Istituto di Istruzione Superiore “P. Mazzone” di Roccella Jonica, il premio letterario “Pino Muscatello”organizzato dalla famiglia del giovane roccellese spentosi
prematuramente lo scorso anno. Il concorso, supportato dal Circolo di Lettura dell'ARAS di Roccella Jonica, ha visto impegnate le quarte classi del Liceo Scientifico, grazie al sostegno del Preside, prof. Vito Pirruccio, di tutto il personale docente e delle insegnanti Rosamaria Cappelleri ed Elisa Scali. Ad aggiudicarsi la
targa ricordo è stato il gruppo di studenti della IVa D. La famiglia ha fatto una donazione alla scuola per l'acquisto di
attrezzature scolastiche. Gli studenti hanno realizzato dei lavori multimediali e cartacei sulla lettura del libro di Hermann Hesse “Narciso e Boccadoro”. All'incontro hanno partecipato il Sindaco di Roccella Jonica, prof. Giuseppe
Certomà, la dott.ssa Caterina Coluccio, presidente dell'ARAS, l'avv. Vincenzo Bombardieri, la preside Tonina Ferrigno e il dott. Salvatore Spagnolo. Una scelta diversa, una manifestazione insolita, una commemorazione lontana dai
dogmi della religiosità. Non c'erano né altari né omelie a ricordare Pino, né strette di mano dovute, solo presenze sentite. Perché è così che bisognava rendere omaggio ad un uomo che ha vissuto la propria vita fino in fondo andando
spesso controcorrente; un giovane che amava la vita e che aveva posto al centro del proprio essere la cultura. Non una
cultura accademica, acquisita sui banchi di scuola o su testi universitari, la sua era brama di sapere, di conoscere tutto:
dai trattati filosofici, politici o empirici, ai metodi di coltivazione della terra. Pino amava, amava la famiglia, amava la
gente ma amava anche la natura dalla montagana al mare indistintamente. Una persona che sapeva trattare con tutti,
dagli avvocati ai pescatori, dai medici ai contadini, con la semplicità che lo distingueva. Proprio così lo hanno ricordato tutte le persone presenti. Ognuno ha portato la propria testimonianza, il proprio vissuto custodito gelosamente
dentro al cuore, cosciente che un uomo così non lo si incontra spesso. L'incontro di venerdì è stato un esempio di come
la scuola, interagendo con associazioni culturali, possa essere da stimolo per i giovani e di conforto per la famiglia.
Emma Loiero
S
VINCENZO DE CICCO
Se un giorno la storia del Partito socialista sarà fatta dal basso,
Vincenzo De Cicco occuperà un posto di tutto rilievo. Era un militante di base, rimasto fedele a Mancini fino all'ultimo. Un militante
che non perse mai la fede e che adesso la custodisce, intoccabile, nella tomba in cui è sceso qualche settimana fa a Reggio, che
era divenuta la sua città e dove era stato anche presidente- presidente popolare e sagace- d'una Circoscrizione Militanti come
De Cicco sono il sale dei partiti, anche se i partiti, oggi più di ieri,
non ne tengono conto. Ma è anche per lui che ha potuto farsi
grande la storia dei socialisti reggini e calabresi. Gli altri, senza
fatica, si sono limitati a disfarla.
P.C.
AL TERZO ANNIVERSARIO
Per dimenticare GINO PROCHILO
39
la Riviera DOMENICA 27 FEBBRAIO 2011
40
la Riviera DOMENICA 27 FEBBRAIO 2011
Personaggi,
fatti e malefatte
nella storia della
Costa dei Gelsomini
di Rocco Ritorto
I PALERMO
I Palermo erano di origine messinese. Fuggito da
Messina per ragioni politiche nel XV secolo, Gian Tommaso Palermo, si rifugiò a Gioiosa Jonica e, nella seconda metà del secolo, i suoi discendenti si trasferirono a
Grotteria, dove nacque Giovan Battista, che morì a
Gerace il 30 agosto 1861.
Quella dei Palermo fu una illustre famiglia di patrioti, perseguitata dai Borboni per gli ideali di libertà che
animavano i suoi componenti.
Nel 1799, Gian Battista Palermo e il fratello Giuseppe Maria, furono coinvolte nelle vicende politiche del
tempo e fu loro incendiata e saccheggiata la casa di
Rione Ponte, un attentato, però che non li a ripensamento e a cambiamento di rotta.
Ancora diciottenne, Gian Battista si arruolò nelle
“Guardie d'Onore”, per passare poi al reparto dei “Veliti a Cavallo” dell'esercito napoleonico, col quale presse
parte alla battaglia di Waterloo. Fu un intrepido combattente ed ebbe conferita, da Murat, la “Croce delle
due sicilie e quindi il cavalierato.
Con la restaurazione borbonica, venne nominato
capitano comandante le milizie del circondario di Grotteria (1818), con le quali presidiò Messina allorché, nel
1820 quelle di stanza dovettero accorrere a paleremo
per fronteggiare l'insurrezione per l'autonomia amministrativa.
Nel 1821, con l'abolizione della Costituzione, concessa meno di un anno prima, iniziarono le persecuzioni contro i liberali e Gian Battista Palermo venne sottoposto a sorveglianza e solo per caso evitò il carcere, ma
ci pensò alcuni anni dopo Don Correale, un sacerdote
di Siderno, che lo accusò di cospirazione, facendogli
subire carcere, processo e condanna, con condono della
pena inflittagli.
Nel 1824 sposò la vedova di Vincenzo Fagiani che
morì prematuramente, a 51 anni, dopo avergli dato tre
figli: Nicodemo, Nicola e Rosalia. Angustiato per la
morte della moglie, si trasferì a Messina per seguire
meglio i figli negli studi. Dopo sei anni rientrò a Grotteria a seguito di una malattia contratta dal figlio Nicola.
Coma già detto sopra, nel 1837, accusato dal prete
sidernese, venne imprigionato per cospirazione, ma poi
liberato¸nel 1848, assieme ai figli organizzò un manipolo per la sfortunata spedizione dell'Angitola, il 16 marzo
1851 venne processato assieme ai figli Nicola e Nicodemo per attività cospiratrice, e condannato a venticinque
anni di carcere, mentre al figlio Nicodemo furono inflitti dicennove anni e a Nicola la pena di morte comminata in trent'anni di ferri.
Liberato nell'aprile del 1853, andò a Napoli per visitare i figli colà detenuti, e venne nuovamente arrestato
sotto l'accusa di essere andato per raccogliere fondi per
una setta antiborbonica e per essere stato “latore di missive segrete, stilate ad inchiostro “simpatico”, dirette al
suo figlio minore, nonché a Carlo Poerio, Michele
Pironti, Nicola Nisco, Sigismondo Castromediano”, tutti
patrioti ristretti tutti nello stesso penitenziario con il
figlio. Malgrado fosse stato assolto dall'accusa, fu lo stesso trattenuto nell'orrida prigione di Castelcapuano per
circa sei mesi e inviato poi al confino a Castelvetere
(odierna Caulonia) per trenta nesi.
Scontato il confino e rientrato a Grotteria, fu tenuto d'occhio dalla polizia borbonica, ma, nel 1859, a
seguito della concessione della Costituzione da parte
dell'ultimo Borbone e la raggiunta unità d'Italia.
Nicodemo Palermo, figlio di Giovan Battista, nato a
Grotteria il 6 agosto 1825, morì nel paese natale il 12
febbraio 1901. Studiò nel collegio di Monteleone (odierna Vibo Valentia), nella stessa scuola in cui aveva studia-
I
to Michele Bello. Nel 1838, dopo la morte della madre,
Donna Maria Macedonio, già vedova Fabiani, passò a
Messina e da qui a Napoli, presso quella università, per
frequentare la facoltà di Belle Lettere e Filosofia e Giurisprudenza, manifestando grande inclinazione per gli
studi letterari, linguistici e glottologici.
Arrestato assieme al padre e al fratello Nicola per
le idee e le attività giacobine (fu oratore di ferventi
discorsi contro il governo borbonico), come già detto,
condannato a diciannove anni di carcere, fatta l'Unità
d'Italia e ottenuta la libertà, con decreto del Luogotenente Generale del Re delle Province Napoletane,
venne nominato ricevitore esattoriale del distretto di
Gerace, al posto di Michele Sergio. Sposò Rosa Macedonio dalla quale ebbe sette tigli.
Non gli mancarono i riconoscimenti per le sue qualità di uomo di cultura e di patriota. Fu, infatti, socio
benemerito del Circolo Accademico “La Flora Italica”
di Napoli, socio d'onore dell'Accademia delle giovane
Italiane, Presidente del Comitato Regionale della Croce
Rossa Italiana, socio onorario della Società Italiana di
Mutuo Soccorso di Grotteria, delegato scolastico del
mandamento.
Il più noto dei Palermo, però, rimane Nicola, fratello di Nicodemo nato a Grotteria il 28 dicembre.1826 e
morto a Siderno Marina il 10 marzo 1876, a soli cinquanta anni di età.
Ricevuti i primi rudimenti culturali in paese, frequentò a Mammola le lezioni del teologo Giuseppanttonio Agostani, per passare poi a Messina per gli studi
superiori.
Allevato alla scuola di libertà e patriottismo del
padre, divenne un fervente cospiratore.
Durante i moti del distratto di Gerace del 1647, era
ammalato e diede come poté il suo contributo al movimento insurrezionale e per questo fu tra i perseguitati di
quella vicenda, riuscendo a sfuggire ai rigori che si adottarono.
Nell'ottobre del 1847 si trasferì a Napoli per gli studi
universitari, dove frequentò le riunioni dei patrioti che si
tenevano nella villa del Marchese Ruffo e in casa del
Barone Mazziotti, per lo più presiedute da Carlo Poerio.
La Costituzione del 29 gennaio 1848, promulgata il
10 febbraio e giurata dal sovrano il 24 dello stesso mese
nella chiesa di San Francesco di Paola, lo trovò a Napoli, dove non nascose la sua esultanza e, quando il 15
maggio dello stesso anno, il bprbone la rinnegò, fu tra le
barricate. Individuato, scampò alla cattura per l'aiuto
datogli da un popolano che lo nascose per 24 ore in un
pozzo. Travestito da sguattero, riuscì ad imbarcarsi su un
vascello francese e, sbarcato in Sicilia, rientrò a Grotteria,
Assieme al padre, al fratello e ad atri, fece perte del
manipolo della sfortunata impresa dall'Angitola (27
gugno1848), una protesta per i fatti di Napoli del 15
maggio e per il richiamo del corpo di spedizione nella
valle Padana.
Erano i giorni cruciali della Rivoluzione Calabrese
del 1848, unica regione del Regno a sollevarsi, e “le
balze di Capotenese e le rive dell'Angitola e le alture
della Grazia e i Pianini della Corona furono testimoni
del generoso, per quanto infelice tentativo”: le truppe
regie del generale Nunziante, il 29 giugno 1850, sopraffecero gli ardimentosi patrioti che ripiegarono disperatamente. Nicola Palermo riuscì a sottrarsi all'arresto,
ma, blandito dal Nunziante, il 29 giugno 1850, lasciò la
latitanza e si costituì al carcere di Grotteria. Processato
fu condannato dal pretore a trenta mesi di carcere, ma
41
venne subito coinvolto in un altro processo, assieme al
padre e al fratello, e il 26 maggio, la corte criminale di
Reggio Calabria, lo condannò alla pena di morte col
terzo grado di pubblico esempio per “cospirazione e
attentato, mirante a distruggere e cambiare la forma del
Governo, per avere eccitato i sudditi ad armarsi contro
l'autorità reale, per avere aperto una sottoscrizione
all'oggetto di arruolare gente e combattere contro le
regie truppe,eccitandola alla rivolta, e per avere strappato lo stemma borbonico dal petto di una guardia, calpestandolo ripetutamente: in Giugno e Luglio 1848”.
Da Reggio Calabria, assieme al fratello e ad altri
detenuti politici e comuni, venne trasferito al Bagno
Penale del Carmine di Napoli. Qui fu legato con catena
al piede assiemem al fratello e con lo stesso passò prima
a Castellnuovo e poi a Procida. Nel 1852 venne separato dal fratello e trasferito nell'orribile prigione di Montefusco. Il distacco dal Fratello fu fortemente doloroso:
“So che i miei occhi e quelli del fratel mio s'incontrarono spaventati - scrisse lo stesso patriota -,e si riempirono di lacrime, e la parola mancò; so ch'eravamo l'uno
nelle braccia dell'altro quando i crudi ci divisero, ne mai
più ci vedemmo”.
A Montefusco, assieme a Nicola Palermo vi erano
Carlo Poerio, ex ministro della P.I. e direttore generale
della polizia borbonica durante il periodo costituzionale
del 1848; Michele Pironti, Giudice della Ggran Corte
Costituzionale; Cesare Braico, deputato di Brindisi;
Luigi Cavallo, notaio salernitano;; Vincenzo Dono, farmacista salernitano; Gaetano Mellucci; L'Avvocato
Luigi Sticco; Francesco Morello e tanti altri noti patrioti.
A seguito di delazioni calunniose da parte di detenuti comuni che cercavano così di guadagnare favori,
Nicola Palermo e gli altri, furono trasferiti a Montesarchio (28 maggio 1855), nel castello feudale del Carafa,
trasformato in lugubre prigione.
Il 27 dicembre 1858, in occasione delle nozze del
futuro “Franceschiello”, i condannati politici alla pena
dell'ergastolo, ebbero commutata la condanna nell'esilio
perpetuo e tra questi vi era il Palermo. In realtà non si
trattava di un vero e proprio esilio, ma di colonia agricola in continente americano. Fu un espediente per liberarsi di prigionieri polittici divenuti scomodi per via
delle proteste da parte di numerosi Stati che contestavano la disumana condizione in cui venivano tenuti, cosa
che non piaceva e non faceva onore al Borbone, e che
gli procurava non pochi fastidi.
Nel gennaio del \858 fu deciso l'invio in esilio dei prigionieri e i vapore ”Stromboli” prima e la fregata “Fieramosaca”, raccolsero 66 detenuti, tra cui il Palermo,
Carlo Poerio, Luigi Settembrini e Silvio Spaventa, e li
trasportarono a Cadige. Qui furono trasbordati sulla
“David Steward”, noleggiato dal Borbone per portare i
“graziati” a New York. La nave era comandata da
Samuel Prentiss di Baltimora, al quale fu giocato un
brutto scherzo. Quando la “David Stewart” era in alto
marre e la “Fieramosca” ormai lontana, il figlio di Settembrini, Raffaele, ufficiale della marina inglese che,
fornito di armi e travestito, era riuscito ad inserirsi tra
l'equipaggio, prese il comando della nave e, deviata la
rotta, la mattina del 6 marzo giunse nella Baia di Cork,
in Irlanda, sbarcando unitamente agli esiliati, nella città
di Quenstown. Da qui, Nicola Palermo passò a Londra
dove incontrò e strinse amicizia con Massimo D'Azeglio. Assieme al quale, unitamente a Poerio e Spaventa,
rientrò in Italia, a Firenze, dove incontrò Cesare Cantù.
A Firenze il Palermo Pubblicò a puntate, su “La Nazione” le proprie memorie carcerarie, sotto il titolo “Otto
anni d galera” ossia “I carcerati di Montefusco”, che
vennero tradotte in diverse lingue.
Iniziata l'impresa dei Mille, lasciò Firenze e raggiunse Garibaldi a Messina, indossò la camicia rossa con il
grado di maggiore del reggimento “Cacciatori d'Aspromonte” e marciò verso Teano.
Realizzata l'unità d'Italia, venne nominato Delegato Capo Provinciale di Pubblica Sicurezza di Reggio
Calabria. Nel dicembre 1862 sposò una gentil donna
genovese, Maria Sciaccaluga, dalla quale ebbe quattro
figli Nel 1863 fu trasferito al Corpo di Pubblica Sicurezza di Catanzaro e poi a quello di Avellino, e, nel 1865, a
Messina. Nel 1867 lasciò il servizio per motivi di salute
e si ritirò a Grotteria, occupandosi del romanzo sociale
che aveva iniziato a scrivere a Montefusco: “L'ipocrita,
ossia i misteri di Calabria nell'ultima dominazione borbonica” , opera pubblicata a Messina in tre volumi.
Numerosi furono i riconoscimenti tributati a Nicola Palermo per le sue idee e per il suo patriottismo, con
nomine a socio o presidente d'onore di accademie e di
cari sodalizi culturali.
Nel 1868, quando il suo compagno di galera, Miche
Pironti, fu nominato ministro di Grazia e Giustizia, lo
volle a Caposezione dell'Economato Generale dei
Benefici Vacanti del Culto per la Toscana, incarico che
dovette lasciare nel 1873 perché colpito da malattia cardiaca, ritirandosi a vita privata a Siderno Marina, dove
concluse i suoi giorni immaturamente.
Oltre alle opere itate, pubblicò un opuscolo dal titolo “Raffinamento della tirannide borbonica”, un volume
di versi (“Pesie”), e lasciò inediti.
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la Riviera DOMENICA 27 FEBBRAIO 2011
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Quando l’ordine
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La II
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L'anno è
1977/1978.
Cena di Gala per la Regione
Calabria alla Bit di Milano
L’angolo di Parrello
Nelle belle serate d'estate
degli anni '50, le persone la
sera si radunavano nella
propria “ruga”. Non c'era
ancora la televisione e solo
pochi leggevano il giornale.
Ogni persona doveva portarsi la sedia da casa. Iniziava così, quando
c'erano tutti, la “critica” delle persone assenti. Si partiva da quelle più'
lontane; se c'erano novità e qualche fidanzamento in vista. Solo gli
adulti potevano parlare, i ragazzi dovevano ascoltare. Un sera mi
chiesero se avessi visto qualcosa in mattinata. Risposi
di aver notato una ragazza che raccoglieva fichi su un
albero e un giovane che, da sotto, le parlava. Subito
iniziò l'interrogatorio. Tutti volevano sapere chi fossero
i due giovani. Riferii che ero molto distante da loro,
quindi impossibilitato a riconoscerli. Non mi
credettero, tranne una vicina di casa. Dicevano che
avessi lavorato di fantasia.
Si criticava così fino alla mezzanotte; poi si rientrava a casa
soddisfatti, sicuri di aver dato un valido contributo alle “critiche” e di
non aver dimenticato nessuno. (Franco Parrello)
La “Ruga”….
un'ora di critica
Tanti Auguri
a Rita Trimboli
per essere
entrata nel club
degli “anta”
la tua famiglia
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la Riviera DOMENICA 27 FEBBRAIO 2011
BIBLIOTECA MERIDIONALISTA
on Francesco Saverio Nitti la questione
meridionale tende a
liberarsi dalla cappa
gracchista che ne
faceva una totalizzante questione contadina. Nacque a Melfi il 19 luglio 1868 da
famiglia borghese illuminata e patriotticamente intesa. Studiò a Napoli, che gli
rimase nel cuore, e colà si laureò in
giurisprudenza nel 1890. Conobbe giovanissimo Giustino Fortunato e fu dal grande meridionalista conservatore introdotto
negli ambienti intellettuali avanzati del
tempo. Aveva vent’anni quando pubblicò
nel 1888 l’iridiscente saggio “L’emigrazione
italiana e i suoi avversari”. Ma rivelazione
di prima grandezza per quanti dilatavano
gli occhi fuori dal Mezzogiorno d’Italia fu il
volume, uscito
presso l’editore Roux di Torino nel 1891, “Il
socialismo cattolico”. Nel 1900 la torsione
è di nuovo verso il Mezzogiorno con i due
saggi “Il bilancio dello Stato dal 1862 al
1896-1897” e “Nord e Sud”. E di seguito
“Napoli e la questione meridionale” (Luigi
Pierro , Napoli 1903).
Partecipò attivamente alla vita politica e fu
Presidente del Consiglio negli anni assai
difficili 1919-1920. Fieramente avverso al
fascismo, che fieramente lo avversò, nel
1924 riparò esule prima a Zurigo e poi a
Parigi. Caduto nelle mani dei tedeschi nell’agosto 1943 e deportato in Germania,
tornò in libertà alla fine della guerra. Ebbe
nel 1947 l’incarico per la formazione del
governo, ma vi rinunciò subito. Morì a
Roma il 20 febbraio 1953.
Francesco Saverio Nitti entra nel dibattito
sulla questione meridionale con il piglio del
demolitore. E suo merito grande fu quello
di avere revocato in dubbio e restituito alla
certezza della verità storica il dogma, forgiato sull’incudine antimeridionale della
menzogna calcolata, di un Mezzogiorno,
palla di piombo al piede della settentrionale Italia produttiva, corpo inerte, ma beneficiario delle ricchezze del Nord e placido
consumatore di queste ricchezze.
Tutta la verità fu detta e dimostrata nel saggio “Il bilancio dello Stato dal 1862 al
1896-7 “ (Società Anonima Cooperativa,
Napoli 1900), poi semplificato e riassunto
in “Nord e Sud” (Roux e Viarengo, Torino
1900), che offre la definitiva dimostrazione,
per ieri e per oggi, nonostante gli avversi
latrati, che “l’Italia meridionale, in un
primo periodo, ha funzionato come una
colonia di consumo e ha permesso lo svolgersi della grande industria del Nord” . E,
quindi, come colonia politica, adatta “ a
formare maggioranze ministeriali” .
Indubbiamente. Comunque, il vero colpo
d’ala del Nitti consistette nella individuazione della questione meridionale non più
come questione contadina, ma come questione industriale. Non ci può essere un
Mezzogiorno produttivo senza puntare
all’industrializzazione. Non è a dire che i
terroni debbano scendere in città, ma è
dalle città, dalla maggiore città del
Mezzogiorno, Napoli, e dalla loro industrializzazione che bisogna partire per
agganciare la locomotiva del Nord. Proposta inevasa.
P.C.
C
Francesco
Saverio Nitti
Il sud ha avuto tutte
le colpe dell’affarismo
Per oltre trent'anni l'Italia del Nord ha invaso d'impiegati lo Stato:
qualche paese del nobile Piemonte si è dopo il 1860 quasi spopolato: si è
ripetuto che i meridionali invadono tutto. Le province del Sud pagano
per imposte più che molte fra le più prospere del Nord: e per molti anni
si è detto che i meridionali quasi non pagano im¬poste.
La questione meridionale ora [1903] è messa di
fronte alla nazione: ogni sforzo per occultarla,
ogni artifizio per evitarla, è vano […]. Fino a
qualche anno fa è stato ammesso quasi come un
assioma una serie di affermazioni del tutto contrarie alla verità.
Le leggi unitarie e uniformi han giovato sopra
tutto al Nord d’Italia; si è detto che il Sud ne
avesse più grande vantaggio. Il Mezzogiorno ha
accettato il debito del Nord, ha venduto i suoi
demani, ha ceduto le sue ricchezze monetarie: e
pure è stato detto che l’antico reame di Napoli
avesse molto
guadagnato nell’unità. Per oltre trent’anni l’Italia del Nord ha invaso d’impiegati lo Stato: qualche paese del nobile Piemonte si è dopo il 1860
quasi spopolato: si è ripetuto che i meridionali
invadono tutto. Alcune fra le più povere province del Sud pagano per imposte più che molte fra
le più prospere del Nord: e per molti anni si è
detto che i meridionali quasi non pagano imposte. Le spese per i lavori pubblici sono state
fatte principalmente nel Nord; si è detto invece
che le ferrovie del Sud hanno rovinato il bilancio.
L’Italia ha dedicato la più gran parte delle entrate dello Stato all’esercito; e quelle masse ingenti
di capitale sono state prese quasi tutte, almeno
in grandissima parte, dal Sud. Ma le colpe del
militarismo sono state attribuite ai meridionali.
Quando masse di capitali e di ricchezza sono
state trasportate dal Sud al Nord è venuta la
tariffa doganale di protezione: i meridionali
hanno in molta parte pagata la prosperità industriale del Nord. Pure è stato affermato, si afferma ancora che sono i baroni del Mezzogiorno
(o come morosi nel pagamento dei debiti!) a
imporre il protezionismo, mentre nulla doveano
proteggere
Ma da qualche tempo a questa parte una più
severa visione si è diffusa in Italia: la verità si è
fatta, si fa ogni giorno strada. È sorta anzi la questione meridionale: un fatto nuovo, un fatto quasi
inatteso, molto molesto, molto antipatico agli
uomini politici importanti; ma pure un fatto,
cioè una cosa che non si può negare.
In che cosa consiste la questione meridionale?
Essa si basa sopra tutto in una constatazione: fra
l’Italia del Nord e l’Italia del Sud la differenza di
condizioni economiche e sociali è ora assai maggiore che nel 1860. Vi sono ora due Italie: una
progredisce rapidamente, entra già nella zona
della civiltà industriale; l’altra si dibatte in strettezze crescenti. L’Italia del Nord non aveva quasi
grande industria nel 1860; in ogni modo non ne
aveva più che il Regno delle Due Sicilie: da che
dipende la differenza attuale? la libertà è stata
dunque un veleno per le genti meridionali? Un
esame profondo della questione ha menato a
conclusione cui non è possibile sfuggire.
L’unità politica ha giovato molto disegualmente:
le leggi economiche, tributarie, le stesse leggi di
carattere sociale giovano al Nord e spesso nocciono al Sud. Il Mezzogiorno sopporta un carico
tributario molto superiore alle forze: in compenso riceve dall’unità vantaggi molto minori. Così
dunque l’opera dello Stato piuttosto che diminuire accentua ogni giorno le differenze.
Vi è poi un altro lato della questione. Il Mezzogiorno è molto ignorante: più ancora è deplorevole in esso la mancanza dì ogni coscienza politica; è spesso un grande elemento di disordine.
L’azione politica del Mezzogiorno non è utile
all’Italia; spesso è dannosa. Non è solo un’energia ritardatrice; è spesso un’energia dissolvitrice.
La colpa è dei meridionali; non però solo di essi.
Ogni Governo «lavora» sopra tutto nel Mezzogiorno: per la stessa ragione per cui il Governo
di Vienna «lavora» più volentieri le masse elettorali della Slavonia. Onde i meridionali chiedono spesso ciò che è inutile, ciò che è superfluo,
ciò che è dannoso e non hanno nessuna vera
resistenza al male. Richiamare l’attenzione
degl’italiani su ciò che accadeva nel Sud era un
dovete: ma la questione meridionale diventa
anche un pericolo meno per colpa dei settentrionali che per colpa dei meridionali stessi. Nel
Nord d’Italia la verità ha fatto molta strada; nel
Sud è meno la verità che si cerca che il modo di
trame vantaggio eccessivo e imminente. Poiché
non esiste coscienza politica gli stessi uomini che
più hanno responsabilità dei mali passati, ex
ministri, deputati, amministratori cosi detti
autorevoli chiedono a gran voce concessioni più
o meno utili, costruzioni più o meno superflue.
Alcuni politici del Mezzogiorno domandano
nello stesso tempo ciò che è assurdo riunire: il
capitale a buon mercato e le grandi costruzioni
ferroviarie: spese di vero lusso e diminuzioni di
imposte. Ogni nobile causa ha i suoi traviamenti, come opera di giustizia può facilmente
degenerare. Vi sono intelletti speculativi e intelletti speculatori: questi ultimi abbondano sopra
tutta fra coloro che nel Mezzogiorno prevalgono. Anche la questione meridionale diventa una
speculazione per cavar «qualche cosa»: così,
basse passioni fermentano ogni giorno, nuove
cupidigie si accendono. Tutto ciò può essere
molto dannoso all’Italia: spingere alla dissipazione dove più necessaria è l’economia, destare
nuove illusioni quando occorre sopra tutto
abbattere le antiche. È necessario dunque un
grande sforzo di sincerità: e questo sforzo deve
essere ingrato sopra tutto ai meridionali e a chi
prevale fra essi.
Niuno può negare ormai che l’Italia meridionale presenti tutti i sintomi della depressione: in
pochi anni anzi la sua situazione si è assai peggiorata. La legislazione unitaria sopra tutto è
stata la causa maggiore di depressione. Bisogna
dunque, non solo per il bene del Mezzogiorno,
ma per quello dì tutta Italia trovare nuove vie e
rinunziare a quelle seguite sinora. Ma quali sono
le forze vive che dovranno operare?
IN ALTO GIUSEPPE BIANCHIERI,
IN BASSO
GIUSEPPE ZANANRDELLI
A RIONERO IN VULTURE
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la Riviera DOMENICA 27 FEBBRAIO 2011 45
BIBLIOTECA MERIDIONALISTA
L’Italia del Mezzogiorno non possiede ancora
una coscienza collettiva: le masse popolari, troppo povere, quasi non partecipano ancora alla
lotta; la borghesia è, presa nel suo insieme, troppo ignorante per reagire al male, per volere con
fermezza qualche cosa. I rappresentanti politici
del Mezzogiorno sono generalmente mediocri:
la disonestà non è fra essi assai maggiore che fra
quelli del Nord; piuttosto essi sono servi di piccoli interessi invece che di grandi.
La delinquenza non
segnalata dalle statistiche, il brigantaggio
bancario, la spoliazione del pubblico e
dello Stato, spettano
in gran parte al Nord:
ciò che ha il Sud è la
prevalenza delle clientele, è la mancanza di
una vera vita pubblica
[…].
Il Governo, non
ostante ogni affermazione degli uomini
che lo compongono, è
stato, è sempre nel Mezzogiorno la più grande
causa di disordine morale. Il Governo attuale
non è migliore dei precedenti: spesso è peggiore.
Gli uomini che ora sono all’opposizione, a lor
volta, se diventeranno Governo, faranno quasi
egualmente male o faranno anche peggio, se la
coscienza pubblica non si rinnoverà. La tentazione di formare nel Sud delle maggioranze è troppo grande per poterle resistere. Onde il Governo a sua volta subisce le clientele, ma anche le
determina: qualche volta n’è figlio, spesso n’è
padre. Strana mischianza, tormentoso incesto di
piccoli interessi che prevalgono e s’impongono
[…].
I politici italiani sono in generale uomini di assai
mediocre valore: non amano noie e anche i
migliori fra di essi sono incapaci di affrontare i
problemi dì larga importanza. Onde dal Governo così com’esso è, com’esso opera, vi è poco o
nulla da sperare per la rinnovazione del Mezzogiorno: per necessità
di cose, per ignoranza
di esse, per quieto
vivere, il Governo
seconda il male o
almeno non lo combatte.
Onde la rinnovazione
politica del Mezzogiorno non può venire che da due cose: da
un miglioramento
nella situazione economica, da un maggiore spirito di opposizione; e questo a
sua volta da un risveglio, sia pure violento, delle
classi popolari. Quando, per esempio, Napoli
diventerà una città industriale, alcuni abusi
dovranno necessariamente scomparire. Una
classe operaja più ricca e più colta, una borghesia più intelligente e sopra tutto meno povera,
renderanno impossibili forme dì abuso che fino
adesso sono state ritenute quasi inevitabili.D’altra parte si sveglierà il senso politico nel Mezzogiorno solo quando si potrà destare nelle masse
un più grande spirito di opposizione: gli uomini
più utili al Mezzogiorno sono per conseguenza
quelli che seminano il malcontento, che danno
lo spirito di diffidenza, prima condizione di una
politica di resistenza. In quanto al Governo esso
è nello stesso tempo padrone e servo delle clientele: e difficilmente avrà un’azione utile ed efficace almeno per parecchi anni ancora.
Del resto il Parlamento italiano, così com’è, non
sembra adatto a compiere alcuna opera che esca
fuori della mediocrità. Cresce in esso ogni giorno anzi l’amore delle
cose mediocri, l’avversione per ogni forma
di audacia intellettuale […].. È tale in esso
la mancanza di energie nuove, nei partiti
di governo, che si è venuto a stabilire come
un premio alla longevità. L’Italia è il solo
paese del mondo che
nelle tre più alte funzioni di Stato abbia
chiamato i tre più
anziani. Il presidente
del Senato, il presidente della Camera, il presidente del Consiglio (1), indipendentemente da
ogni altra considerazione, sono almeno i tre più
vecchi parlamentari e ciò basta ad attutire le diffidenze.
La sopravvivenza è il maggior requisito e l’Italia
è troppo spesso costretta a subire il frigido
amplesso di pochi vecchi, burocratici lenti, politici esausti e sospettosi. Il Parlamento non concepisce né meno che un ministro non possa essere altra cosa che un parlamentare più o meno
navigato . Così i problemi che più interessano la
vita nazionale sono affidati a persone che non li
intendono, a uomini che per vecchiaia del corpo
e per vecchiaia dello spirito non fanno più parte
del loro tempo. Nella vita del
Parlamento, del resto, tutto è artificioso: uomini
che hanno tutte le
responsabilità dei peggiori atti di reazione
sono ritenuti liberali,
anzi democratici; altri
indicati all’odio popolare per colpe assai
meno gravi. Tutto è
artifizioso e falso e le
stesse persone sono
giudicate diversamente, secondo interessi di
fazioni o di frazioni
parlamentari.
Il Mezzogiorno non
potrà dunque almeno
per ora politicamente rinnovarsi per opera di
Governo: e i meridionali cominceranno anzi a
rinnovarsi quando saranno penetrati di diffidenza verso l’azione politica del Governo. Mutate le
condizioni, è solo in seguito che il Governo,
quando crederà di aver convenienza, seconderà
il movimento rinnovatore. Ma ora nulla si deve
sperare: e le basse adulazioni che i meridionali
fanno ai politicanti diventati ministri sono piuttosto causa di preoccupazione (2). Ogni meridionale ministro è a sua volta una causa di nuovo
disordine e di nuove preoccupazioni. Fatta eccezione di pochissimi casi, i ministri meridionali
sono stati gli uomini più dannosi al Mezzogiorno.
Poiché nel Sud la coscienza politica è scarsa,
tutte le volte che bisogna proporre cosa contraria agli interessi meridionali, si ricorre appunto a
un meridionale. Assai di recente un ministro
meridionale, elevato per strano caso alle altezze
del Governo, forse per
riconoscenza ai suoi
protettori, ha mentito
contro il suo paese,
negando perfino l’esistenza di una questione
meridionale.
Ma se l’opera morale
di rinnovazione non
può venire dal Governo, quest’ultimo ha
però, sopra tutto in Italia, una grande azione
nella vita economica
del paese. Il regime ferroviario, il regime dei
trasporti marittimi, il regime doganale, l’ordinamento delle acque pubbliche, la nuova orientazione della finanza saranno decisi negli anni
prossimi: onde il Mezzogiorno potrà diventare
ancora più povero, o avere un’alba di rinnovazione, secondo la politica che si seguirà.
[F. S. NittiLa questione meridionale, in F. S. Nitti,
Napoli e la questione meridionale (Luigi Pierro,
Napoli 1903), pp. 4-12]
La questione
meridionale è complessa;
è prevalentemente,
essenzialmente,
economica e finanziaria;
ma non è solo tale.
Il Governo, non ostante
ogni affermazione degli
uomini che lo
compongono, è stato, è
sempre nel Mezzogiorno la
più grande causa di
disordine morale.
NOTE
1. Essi sono entrati alla Camera per la prima
volta:GIUSEPPE SARACCO , Legislatura IV,
5 ottobre 1851; GIUSEPPE BIANCHIERI,
Legislatura V, 11 dicembre 1853; GIUSEPPE
ZANARDELLI, Legislatura VIII, 26 gennaio
1861 [Nota di Francesco Saverio Nitti].
Il Governo esso è nello
stesso tempo padrone e
servo delle clientele: e
difficilmente avrà
un'azione utile ed efficace
almeno per parecchi anni
ancora
2. II viaggio dell’on.
Zanardelli in Basilicata fu mosso da alto
ideale e fu per un vecchio uomo impresa
ardita. Ma nulla è più
deplorevole delle adulazioni che i politicanti
credettero di emettere
in quell’occasione. In
tempo recente si è
visto – fatto vergognosissimo e tristissimo –
una commissione di elettori del collegio di
Monopoli in Puglia, recarsi dal presidente del
Consiglio e chiedergli la designazione del candidato; e poscia votare senza vergogna per il capo
di gabinetto del ministro. In regime borbonico
non si giungeva a più grande bassezza [Nota di
Francesco Saverio Nitti].
Una (croni)storia della Calabria attraverso i “forestieri”
Le ragioni di Cetto La qualunque
GIUSEPPE FIORENZA
In questa cronistoria cercheremo di effettuare un viaggio a ritroso partendo, come avete notato nel secondo capitolo, da avvenimenti e personaggi
più recenti per risalire a quello più antichi nel tempo. Questo viaggio a ritroso crediamo sia il più utile per farci capire come sia stato costruita, più che
una Calabria in idea (espressione felice coniata dal Prof. Augusto Placanica,
che indicava un ideale di Calabria “percepita, immaginata, sognata” che
non corrispondeva a quella di fatto ma a cui faceva da schermo), un concetto di calabritudine, che spesso viene usata a sproposito per connotare un
popolo e una identità.
In questo capitolo ci occuperemo del personaggio creato da Antonio Albanese, Cetto La Qualunque, politico calabrese che ne combina di cotte e di
crude, conia improbabili slogan e utilizza spesso il dialetto calabrese.
Antonio Albanese, il magnifico attore comico che ha creato il personaggio,
è nato in Lombardia da genitori siciliani. Ha un talento istrionico e versatile che gli consente di spaziare da personaggi a tutto tondo delle più svariate categorie sociali e dei luoghi più diversi. Ciò presuppone anche una
buona padronanza linguistica dei dialetti.
Abbiamo detto sopra che utilizza il dialetto non che lo parla. La cosa si spiega col fatto che il coautore del personaggio è lo scrittore Piero Guerrera,
calabrese nato a Palmi, autore televisivo di successo dei testi dei più noti
comici italiani.
La prima domanda che ci facciamo è la seguente: Perché Cetto La Qualunque è calabrese?
Questo film (e gli sketch televisivi in cui appare il personaggio) parla dell’Italia, di un certo modo di far politica, i cui epigoni sono ben rappresentati a
livello nazionale, parla di una morale calpestata e di un’etica inesistente…e
allora perché il protagonista è calabrese? Abbiamo visto, e ce lo abbiamo
tutt’ora sotto gli occhi, che la realtà, quel
tipo di realtà che il film (e gli sketch) vorrebbe rappresentare (ma che poi è superato dalla stessa), viene messa in atto principalmente, vuoi per il livello di estensione
sovranazionale dello scandalo vuoi per la
quantificazione finanziaria dello stesso
vuoi per le categorie sociali interessate, da
persone che appartengono a una economia non di riserva come quella calabrese,
allora….perché il protagonista è calabrese? Basta solo che uno dei coautori sia
nato in Calabria per giustificare la tipizzazione della perfetta maschera del politico
truffaldino in un calabrese per di più generico e che cita, più che parlare, anche il dialetto, correndo il rischio così di estendere il
giudizio al cittadino calabrese (che non è il
mafioso o il politico calabrese)?
Il politico truffaldino non è un prodotto
locale, non viene all’ex mondo contadino,
quello che in Calabria non esiste più, semmai viene dagli strati sfilacciati di una borAugusto
ghesia che si è dissoluta nel tempo e che ha
Placanica
ramificato le sue propaggini in tutta l’Italia.
E’ un politico che ha acquisito una identità
nazionale, non è caratterizzato da elementi che sono solo regionali che lo spingono a rubare o a dedicarsi al malaffare: questi elementi sono il comune denominatore degli italiani che fanno
una politica truffaldina, appunto. Non è pertinente, diremmo, per il calabrese.
Allora perché Cetto è calabrese? Anzi precisiamo, perché Albanese usa il
dialetto calabrese per identificare il suo personaggio in maniera così precisa e voluta? Per dare vita alla sua bravura istrionica? Le battute sulla Salerno-Reggio Calabria, l’unico elemento che potrebbe connotare l’essere
regionale (il che non è poi del tutto vero perché L’A3 attraversa anche la
Campania e la Basilicata), le fa chiunque, calabrese e non calabrese, mentre per tutto il resto non è essenziale che il personaggio sia di una regione o
di un’altra.
Lasciamo irrisolta questa domanda e analizziamo il personaggio.
Innanzitutto si veste con uno stile indefinibile ma appariscente e…cafone.
Meglio esagerato. Questo può essere funzionale all’interprete ma anche
alla storia che racconta.
Sappiamo però che la criminalità organizzata non è cafona né tamarra, ma
è raffinata, scolarizzata, progredita. Allora perché Cetto è un tamarro, grossolano ed esagerato? Facendo così non si riferisce al male più radicato e
pericoloso della società non solo calabrese, appunto la criminalità organizzata, ma alla gente calabrese.
Per far capire il nostro pensiero, in tutti i testi satirici messi in campo non
c’è ne uno che faccia riferimento ai grandi mali, oltre che alla criminalità
(ma quello è il risultato secondo noi), che hanno afflitto e affliggono il territorio e la società calabra: emigrazione (se non in termini bozzettistici come
fanno altri comici), la miseria, l’ingiustizia sociale, l’assenza di economia e la
irresponsabilità di politici e imprenditori locali e nazionali.
Dobbiamo dire che negli ultimi dieci anni molti cabarettisti hanno scoperto quanto sia comico sia l’essere calabrese sia il dialetto calabrese. Lo vedremo in questa e nelle prossime puntate. E’ bello pensare dunque che questo
sia il solo motivo che spinge molti a fare satira su di noi. Volenti o nolenti, è
ciò che viene rappresentato ad essere percepito a livello nazionale e che
diventa luogo comune. Anzi vorremmo dire che ciò rafforza un luogo
comune che esiste già perché la satira, quel tipo di satira, si poggia su quello. Chiudiamola così: ci vuole molta cultura e intelligenza perché ciò non
avvenga, ma noi sappiamo che spesso, anche in presenza di questi due elementi, gli stereotipi possono venire usati perfidamente a fini di strumentalizzazione politica. Questo rischia di inquinare fortemente il tono di sincera
denuncia che il personaggio può contenere.
(3. – continua)
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la Riviera DOMENICA 27 FEBBRAIO 2011
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di Benjamin Boson
LA VERITÀ DEI PAZZI
“Il mondo, con le sue debolezze e le sue fragilità, ha bisogno di essere custodito e governato”,
questo è il motto fondante dell'American Taste,
l'organizzazione globale che controlla la terra.
Kismi è stravolto, leggo nei suoi occhi la convinzione che io abbia necessità di cure psichiatriche. Lo incalzo da giorni, ormai è allo stremo.
Gli ho detto che anche le armi in mano alla sua
organizzazione ce le ha messe la Taste. A dire il
vero, sono partito con lo sbarco sulla luna, “è
una frottola gigantesca” gli ho rivelato. Poi sono
passato a spiegargli che la storia che conosciamo è una scrittura plausibile degli eventi per
come conviene che noi li conosciamo. I monaci,
nel medioevo, ci hanno confezionato un racconto, deciso a tavolino. Ho concluso il discorso,
sostenendo che c'è un gruppo criminale che
domina il mondo e dirige i nostri gusti, i nostri
desideri, controlla e condiziona le nostre vite. E'
stanco, Kismi, di ribattere alle mie argomentazioni. Mi dice, “allora qual è il senso della fuga,
che mi proponi?”. Ora sono io a essere in crisi.
Kismi mi è essenziale, per i conti che devo regolare in giro per l'Europa. Come posso, dopo ciò
che gli ho detto, convincerlo che possiamo fare
la guerra alla Taste? Lo so, in fondo, che è ridicola la mia guerra. Per quello di cui sono a conoscenza, dovrei annodare la cintura alle sbarre e
infilarci la testa. Con sei disperati, dovrei fare la
guerra al mondo. Meglio convincerli a rintronarsi di fumo e farmaci, e attendere le frittes del
sabato sera. Non voglio finire i miei giorni a
Fleury. Terrò ben nascoste le mie verità, d'ora in
poi. La smetterò con le spy stories. Volerò via da
questa merda. Se avessi amato meno la droga il
mio cervello non sarebbe andato in pappa. A
quest'ora sarei dalle parti di Belem a rosolare le
mie ossa al sole, con al fianco una sventola dalla
pelle d'ambra, invece di sparare cazzate in questa fogna francese. Se qualcuno vi riempie di
soldi per portare in giro la coca, state nei ranghi.
Non fatevi irretire dalle sirene della rivoluzione,
se siete companeros non fatevi rincoglionire
dalla coca e dalla suerte. Potreste ritrovarvi a
fare gli oracoli in un carcere di merda. Ed è
complicato trovare dei coglioni che vi aiutino in
un'impresa impossibile. Le verità, quando sono
scomode diventano le farneticazioni dei pazzi.
L’oroscopo
di ZiTata
ARIETE
La corsa per arrivare primi è iniziata e
voi avete già da tempo avete tagliato il
traguardo,vi necessita un nuovo traguardo questa volta aspettate il “via” forse vi
annoierete di meno. In amore siate più
sportivi passando la palla al vostro partner.
GEMELLI
Diplomazia, responsabilità e pessimismo..ooohh!!!
Rilassatevi magari leggendo l'oroscopo!
In amore per scacciare la noia non servono riti wodoo, lasciatevi guidare dalla
fantasia.
CANCRO
Forse questo non è il momento per
osare ma sicuramente è quello giusto
per fare il punto della situazione.
Amore e fantasia allieteranno le vostre
giornate, lasciate perdere lo stile burlesque, la seduzione per voi è classe e
sguardi osate in questo.
LEONE
Coltivate il vostro orticello come sapete
fare, con tenacia e determinazione e
vedrete i frutti che non tarderanno ad
arrivare. In amore il tempo della caccia
è finito. Non temete, un “si” vi attende.
VERGINE
Rilassatevi, lo sanno tutti che ci sapete
fare!
Una pausa è d'obbligo per riacquistare
la vostra innata precisione. In amore
rimandare non serve, una serata cena
ed essenze profumate è la risposta.
BILANCIA
Avete messo a dura prova il vostro fisico con sport alternativi di tutti i tipi e
arti marziali.
Prendetevi una pausa! In amore
…facebook non è la risposta!
SCORPIONE
Non ci saranno soddisfazioni economiche da quel progetto piuttosto impegnatevi nella beneficenza. In amore vi
conviene non lottare, ricordate il vostro
partner ha una certa abilità nelle arti
marziali.
SAGITTARIO
Passate da “la testa fra le nuvole” a “la
testa fra i numeri”, sognare fa bene ma
le bollette arrivano puntuali.
In amore uscite allo scoperto, la vostra
fedeltà verrà premiata.
CAPRICORNO
Girano le idee e le voglia di fare spesso
vi rapisce, attenti! Essere riflessivi non
guasta. In amore le esperienze passate
hanno preso il largo, è il momento di
giocare al dottore con un paziente speciale.
ACQUARIO
Non è il momento di andare su un’isola deserta tanto al vostro ritorno nulla
sarà cambiato. Impegnatevi attivando i
neuroni.
In amore l' arbitro ha fischiato uscite
dall'area di difesa e attaccate!
PESCI
Aspetti l’uomo della tua vita? Il principe
azzurro? Scordatelo! Il tuo lui non avrà il
cavallo bianco, e neanche un mantello
lucente, ok ok, neanche la “macchina
grossa” e il portafoglio pieno... Si hai
ragione, forse è meglio tornare a sognare.
Mutuo permettendo...
Cerco lavoro
LE INFILTRATE
LA NDRANGHETA SIAMO NOI!
La Ndrangheta nn si combatte con i proclami o con le
leggine.La si combatte emarginando e ripudiando gli
esponenti mafiosi,nn avendo verso di essi
riverenza,rispetto ed addirittura servilismo.Nella mia
Regione e nella mia Provincia di Reggio Calabria lì si
tratta troppo spesso con i guanti d'oro.Gli si sta attorno come fossero i padroni indiscussi del territorio,gli si
riserva corsie di preferenza in ogni settore,gli si prenota il tavolo migliore nei ristoranti,nei locali,la stanza
migliore in ospedale,li si serve prima nei negozi di
abbigliamento e ci si inchina alla loro prepotenza
senza fiatare.Ci si rivolge a loro per qualsiasi favore
facendo accrescere il loro senso di onnipotenza.Il politico gli chiede i voti promettendo sua completa disponibilità,il poliziotto o il carabiniere si fa comprare e
chiude non un occhio ma due occhi,l'amministrazione
pubblica gli elargisce soldi tramite appalti,bandi truccati ed assunzioni e il cittadino lo coinvolge nella sua
vita privata.Da noi, ad es., gli elementi ndranghetisti
TORO
La matassa è lunga e i nodi sono fitti
ma la costanza e un po di testardaggine vi porteranno alla meta.
In amore siate più decisi, volete l'amore? Cercatelo senza troppe pubbliche
relazioni!
delle note famiglie De Stefano,Tegano,Condello,Lo
Giudice,Labate,Pesce,Mancuso,Piromalli,Iamonte,Mo
rabito,Pelle,Commisso,Barbaro,Mazzaferro li vedi in giro
assieme a giovani perbene e di
buona famiglia,li vedi salutare da
chiunque con riverenza,li vede
attorniati e desiderati dalle
donne piu belle,li vedi trattati
con
riverenza
dai
nostri
politici,da giornalisti e persino
dai preti...E questo è l'elemento
che mi fa piu schifo e piu ripugnanza.Dimostra che la Ndrangheta siamo noi,che la Ndrangheta la vogliamo noi.Sputi e non
saluti,indifferenza e non accoglienza,isolamento e non
integrazione per uomini di odio e violenza,per uomini
di merda che sanno solo vivere nella merda.
Ragazza
straniera cerca
lavoro come
colf/badante
in famiglia
per info. 328.7270911
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