Banca di Credito Cooperativo Via Nazionale, 7 - 38070 PADERGNONE (TN) Bilancio anno 2009 Bilancio e Nota integrativa Relazione sulla gestione del Consiglio di Amministrazione Certificazione di revisione legale dei conti Relazione del Collegio Sindacale Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi Pag. 1 Cassa Rurale della Valle dei Laghi Via Nazionale,7 38070 Padergnone (TN) Tel. 0461 864500 – Fax 0461 864337 www.cr-vallelaghi.net Pag. 2 Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi BILANCIO della CASSA RURALE DELLA VALLE DEI LAGHI Banca di Credito Cooperativo ABI 08132.3 soc. coop. con sede in Padergnone (Trento) Via Nazionale, 7 Cod. fisc. - Partita Iva e Iscriz. Reg. Imprese CCIAA di Trento 01205310228 -R.E.A 122829 Iscritta nell'Albo Nazionale degli Enti Cooperativi n° A157610 Sezione I SCHEMI DI BILANCIO DELL’ IMPRESA ESERCIZIO 2009 • • • • • Stato Patrimoniale Conto Economico Prospetto della redditività complessiva Prospetto delle variazione del patrimonio netto Rendiconto finanziario CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE Presidente Vicepresidente Pisoni Elio Chistè Giovanni Consiglieri Angeli Bruno Bolognani Lorenzo Bressan Daria Defant Augusto Graziadei Riccardo Pisoni Enzo Verones Mauro Bolognani Claudio Bortolotti Lucia Chiusole Paolo Galetti Luciano Pedrotti Clara Sommadossi Luca COLLEGIO SINDACALE Presidente Paissan Romina Sindaci effettivi Sindaci supplenti Pedrotti Patrizia Baldessari Graziano Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi Ricci Gabriele Pederzolli Christian Pag. 3 NOTA INTEGRATIVA PARTE A - Politiche contabili PARTE B - Informazioni sullo stato patrimoniale PARTE C - Informazioni sul conto economico PARTE D – Redditività complessiva PARTE E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura PARTE F - Informazioni sul patrimonio PARTE G - Operazioni di aggregazione riguardanti imprese o rami d’azienda PARTE H - Operazioni con parti correlate PARTE I - Accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali PARTE L – Informativa di settore I dati contenuti nelle tabelle di Nota Integrativa sono espressi in migliaia di euro. ii Pag. 4 Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi STATO PATRIMONIALE STATO PATRIMONIALE - ATTIVO Scostamento annuo Voci dell'attivo 10. Cassa e disponibilità liquide 20. Attività finanziarie detenute per la negoziazione 30. Attività finanziarie valutate al fair value 40. Attività finanziarie disponibili per la vendita 50. Attività finanziarie detenute sino alla scadenza 60. dicembre 2009 dicembre 2008 Valore assoluto Valore percentuale 2.382.692 2.518.356 -135.664 -5,39% 340.405 129.633 210.772 162,59% 1.109.859 1.207.237 -97.378 -8,07% 39.520.753 32.176.450 7.344.303 22,83% 0 0 0 nc Crediti verso banche 19.771.437 33.004.247 -13.232.810 -40,09% 70. Crediti verso clientela 312.691.834 301.217.583 11.474.251 3,81% 80. Derivati di copertura 323.756 266.365 57.391 21,55% 90. Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica () 0 0 0 nc 0 0 0 nc 4.873.272 5.089.700 -216.428 -4,25% 120. Attività immateriali 84.938 48.037 36.901 76,82% di cui: - avviamento 0 0 0 nc 783.900 764.993 18.907 2,47% a) correnti 426.555 170.916 255.639 149,57% b) anticipate 357.345 594.077 -236.732 -39,85% 0 0 0 nc 2.322.478 1.715.312 607.166 35,40% 384.205.324 378.137.913 6.067.411 1,60% 100. Partecipazioni 110. Attività materiali 130. Attività fiscali 140. Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione 150. Altre attività Totale dell'attivo Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi Pag. 5 STATO PATRIMONIALE - PASSIVO Scostamento annuo Voci del passivo e del patrimonio netto dicembre 2009 dicembre 2008 10. Debiti verso banche 20. Valore assoluto Valore percentuale 899.534 869.555 29.979 3,45% Debiti verso clientela 174.434.269 161.828.631 12.605.638 7,79% 30. Titoli in circolazione 146.790.920 143.542.959 3.247.961 2,26% 40. Passività finanziarie di negoziazione 49.611 61.728 -12.117 -19,63% 50. Passività finanziarie valutate al fair value 10.298.082 17.682.790 -7.384.708 -41,76% 60. Derivati di copertura 102.840 33.750 69.090 204,71% 70. Adeguamento di valore delle passività finanziarie oggetto di copertura generica () 0 0 0 nc 80. Passività fiscali 108.043 422.894 -314.851 -74,45% a) correnti 32.902 251.088 -218.186 -86,90% b) differite 75.141 171.806 -96.665 -56,26% 0 0 0 nc 100. Altre passività 4.994.313 8.880.738 -3.886.425 -43,76% 110. Trattamento di fine rapporto del personale 1.116.999 1.166.114 -49.115 -4,21% 179.406 98.171 81.235 82,75% 0 0 0 nc 179.406 98.171 81.235 82,75% 432.745 -131.850 564.595 -428,21% 140. Azioni rimborsabili 0 0 0 nc 150. Strumenti di capitale 0 0 0 nc 43.402.311 42.247.442 1.154.869 2,73% 85.064 79.910 5.154 6,45% 9.549 9.853 -304 -3,09% 0 0 0 nc 1.301.639 1.345.226 -43.587 -3,24% 384.205.324 378.137.911 6.067.413 1,60% 90. Passività associate ad attività in via di dismissione 120. Fondi per rischi e oneri a) quiescenza e obblighi simili b) altri fondi 130. Riserve da valutazione 160. Riserve 170. Sovrapprezzi di emissione 180. Capitale 190. Azioni proprie (-) 200. Utile (Perdita) d'esercizio () Totale del passivo e del patrimonio netto Pag. 6 Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi CONTO ECONOMICO Voci dicembre 2009 dicembre 2008 Scostamento annuo Valore Valore assoluto percentuale 10. Interessi attivi e proventi assimilati 13.346.461 19.862.589 ( 6.516.128) -32,81% 20. Interessi passivi e oneri assimilati ( 5.887.458) ( 11.333.095) 5.445.637 -48,05% 30. Margine di interesse 7.459.003 8.529.494 ( 1.070.491) -12,55% 40. Commissioni attive 1.877.244 1.756.620 120.624 6,87% 50. Commissioni passive ( 177.792) ( 208.017) 30.225 -14,53% 60. Commissioni nette 1.699.452 1.548.603 150.849 9,74% 70. Dividendi e proventi simili 85.885 39.956 45.929 114,95% 80. Risultato netto dell'attività di negoziazione 10.497 7.282 3.215 44,15% 90. Risultato netto dell'attività di copertura ( 67.452) ( 47.968) ( 19.484) 40,62% 26.330 45.032 ( 18.702) -41,53% 0 0 0 0,00% 26.581 18.578 8.003 43,08% 0 0 0 0,00% ( 251) 26.454 ( 26.705) -100,95% 102.184 ( 101.153) 203.337 -201,02% 120. Margine di intermediazione 9.315.899 10.021.246 ( 705.347) -7,04% 130. Rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento di: ( 716.960) ( 1.700.714) 983.754 -57,84% ( 716.960) ( 1.700.714) 983.754 -57,84% b) attività finanziarie disponibili per la vendita 0 0 0 0,00% c) attività finanziarie detenute sino alla scadenza 0 0 0 0,00% d) altre operazioni finanziarie 0 0 0 0,00% 8.598.939 8.320.532 278.407 3,35% ( 7.063.628) ( 6.865.012) ( 198.616) 2,89% ( 3.771.938) ( 3.773.777) 1.839 -0,05% ( 3.291.690) ( 3.091.235) ( 200.455) 6,48% ( 75.000) 0 ( 75.000) 0,00% ( 384.573) ( 381.302) ( 3.271) 0,86% ( 59.970) ( 63.312) 3.342 -5,28% 555.139 694.878 ( 139.739) -20,11% ( 7.028.031) ( 6.614.748) ( 413.283) 6,25% 0 0 0 0,00% 0 0 0 0,00% 0 0 0 0,00% 68 ( 758) 826 -108,97% 1.570.976 1.705.026 ( 134.050) -7,86% ( 269.338) ( 359.800) 90.462 -25,14% 1.301.639 1.345.226 ( 43.587) -3,24% 0 0 0 0,00% 1.301.639 1.345.226 ( 43.587) -3,24% 100. Utili (perdite) da cessione o riacquisto di: a) crediti b) attività finanziarie disponibili per la vendita c) attività finanziarie detenute sino alla scadenza d) passività finanziarie 110. Risultato netto delle attività e passività finanziarie valutate al fair value a) crediti 140. Risultato netto della gestione finanziaria 150. Spese amministrative: a) spese per il personale b) altre spese amministrative 160. Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri 170. Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali 180. Rettifiche/riprese di valore nette su attività immateriali 190. Altri oneri/proventi di gestione 200. Costi operativi 210. Utili (Perdite) delle partecipazioni 220. Risultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali e immateriali 230. Rettifiche di valore dell'avviamento 240. Utili (Perdite) da cessione di investimenti 250. 260. 270. 280. Utile (Perdita) della operatività corrente al lordo delle imposte Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente Utile (Perdita) della operatività corrente al netto delle imposte Utile (Perdita) dei gruppi di attività in via di dismissione al netto delle imposte 290. Utile (Perdita) d'esercizio Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi Pag. 7 PROSPETTO DELLA REDDITIVITÀ COMPLESSIVA Voci 10 Utile (Perdita) d'esercizio dicembre 2009 dicembre 2008 1.301.639 1.345.226 564.595 -488.353 Altre componenti reddituali al netto delle imposte 20. Attività finanziarie disponibili per la vendita 30. Attività materiali 0 0 40. Attività immateriali 0 0 50. Copertura di investimenti esteri 0 0 60. Copertura dei flussi finanziari 0 0 70. Differenze di cambio 0 0 80. Attività non correnti in via di dismissione 0 0 90. Utili (Perdite) attuariali su piani a benefici definiti 0 0 100. Quota delle riserve da valutazione delle partecipazioni valutate a patrimonio netto 0 0 110. Totale altre componenti reddituali al netto delle imposte 564.595 -488.353 120. Redditività complessiva (Voce 10+110) 1.866.234 856.873 Nella voce "utile (perdita) 'esercizio" figura il medesimo importo indicato nella voce 290 del conto economico. Nelle voci relative alle "altre componenti reddituali al netto delle imposte" figurano le variazioni di valore delle attività registrate nell'esercizio in contropartita delle riserve da valutazione (al netto delle imposte). Pag. 8 Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi Redditività complessiva dicembre 2009 Stock options Derivati su proprie azioni Variazione strumenti di capitale Distribuzione straordinaria dividendi Emissione nuove azioni Acquisto azioni proprie Operazioni sul patrimonio netto Patrimonio netto aldicembre 2009 Variazioni dell'esercizio Variazioni di riserve Riserve Dividendi e altre destinazioni Allocazione risultato esercizio precedente Esistenze al 1.1 Modifica saldi apertura Importi in unità di euro Esistenze al dicembre 2008 PROSPETTO DELLE VARIAZIONI DEL PATRIMONIO NETTO Capitale: a) azioni ordinarie 9.853 9.853 0 322 -627 9.548 0 0 0 0 0 0 79.910 79.910 0 6.249 -1.094 85.065 0 b) altre azioni Sovrapprezzi di emissione Riserve: a) di utili b) altre Riserve da valutazione 42.019.636 0 42.019.636 1.154.869 0 0 227.806 0 227.806 0 0 0 -131.850 0 -131.850 Strumenti di capitale 0 0 Azioni proprie 0 0 Utile (Perdita) di esercizio Patrimonio netto 1.345.226 0 1.345.226 43.550.581 0 43.550.581 Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi 0 43.174.505 0 0 0 0 227.806 564.595 0 0 -1.154.869 0 0 0 -190.357 -190.357 0 6.571 -1.721 432.745 0 0 0 0 1.301.639 1.301.639 1.866.234 45.231.308 Pag. 9 dicembre 2008 Redditività complessiva dicembre 2008 Stock options Derivati su proprie azioni Variazione strumenti di capitale Distribuzione straordinaria dividendi Acquisto azioni proprie Emissione nuove azioni Operazioni sul patrimonio netto Patrimonio netto al dicembre 2008 Variazioni dell'esercizio Variazioni di riserve Riserve Dividendi e altre destinazioni Allocazione risultato esercizio precedente Esistenze al 1.1 Modifica saldi apertura Importi in unità di euro Esistenze al dicembre 2007 PROSPETTO DELLE VARIAZIONI DEL PATRIMONIO NETTO Capitale: a) azioni ordinarie b) altre azioni Sovrapprezzi di emissione 9.520 9.520 0 0 71.893 71.893 38.552.297 38.552.297 421 -88 9.853 0 8.334 -317 79.910 Riserve: a) di utili b) altre 227.806 0 227.806 Riserve da valutazione 350.812 0 350.812 3.467.338 42.019.635 227.806 -482.661 -131.849 Strumenti di capitale 0 0 0 Azioni proprie 0 0 0 3.754.988 3.754.988 Utile (Perdita) di esercizio Patrimonio netto Pag. 10 42.967.316 0 42.967.316 -3.467.338 -287.650 -287.650 8.755 -405 0 0 0 0 1.345.226 1.345.226 862.565 43.550.581 Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi RENDICONTO FINANZIARIO (metodo diretto) RENDICONTO FINANZIARIO (metodo indiretto) A. ATTIVITA' OPERATIVA Importo dicembre 2009 dicembre 2008 1. Gestione 4.122.224 5.615.072 - risultato d'esercizio (+/-) - plus/minusvalenze su attività finanziarie detenute per la negoziazione e su 1.301.639 1.345.226 (102.432) 102.884 67.452 47.968 1.004.030 1.864.518 444.542 444.614 127.303 479.943 1.103.679 1.395.087 0 0 176.011 (65.169) (7.288.005) (44.421.947) (153.646) 202.504 173.216 240.123 - attività finanziarie disponibili per la vendita (6.527.491) (4.888.944) - crediti verso banche: a vista (3.970.950) 1.959.587 - crediti verso banche: altri crediti 17.203.760 (11.258.067) (12.479.889) (30.451.362) (1.533.005) (225.788) 3.480.641 40.004.852 - debiti verso banche: a vista (1.966) 512 - debiti verso banche: altri debiti 31.945 520.400 - debiti verso clientela 12.605.639 6.496.640 - titoli in circolazione 3.228.750 44.237.160 (12.116) (249.318) - passività finanziarie valutate al fair value (7.415.239) (12.978.084) - altre passività (4.956.371) 1.977.541 attività/passività finanziarie valutate al fair value (-/+) - plus/minusvalenze su attività di copertura (-/+) - rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento (+/-) - rettifiche/riprese di valore nette su immobilizzazioni materiali e immateriali (+/-) - accantonamenti netti a fondi rischi ed oneri ed altri costi/ricavi (+/-) - imposte e tasse non liquidate (+) - rettifiche/riprese di valore nette dei gruppi di attività in via di dismissione al netto dell'effetto fiscale - altri aggiustamenti (+/-) 2. Liquidità generata/assorbita dalle attività finanziarie - attività finanziarie detenute per la negoziazione - attività finanziarie valutate al fair value - crediti verso clientela - altre attività 3. Liquidità generata/assorbita dalle passività finanziarie - passività finanziarie di negoziazione Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi Pag. 11 Liquidità netta generata/assorbita dall'attività operativa 314.860 1.197.977 1. Liquidità generata da 0 2.765 - vendite di partecipazioni 0 0 - dividendi incassati su partecipazioni 0 0 - vendite di attività finanziarie detenute sino alla scadenza 0 0 - vendite di attività materiali 0 2.765 - vendite di attività immateriali 0 0 - vendite di rami d'azienda 0 0 2. Liquidità assorbita da (265.016) (490.170) - acquisti di partecipazioni 0 0 - acquisti di attività finanziarie detenute sino alla scadenza 0 0 (168.145) (429.119) (96.871) (61.051) 0 0 (265.016) (487.405) 4.850 8.349 0 0 (190.357) (287.650) (185.507) (279.300) (135.664) 431.271 B. ATTIVITA' DI INVESTIMENTO - acquisti di attività materiali - acquisti di attività immateriali - acquisti di rami d'azienda Liquidità netta generata/assorbita dall'attività d'investimento C. ATTIVITA' DI PROVVISTA - emissioni/acquisti di azioni proprie - emissioni/acquisti di strumenti di capitale - distribuzione dividendi e altre finalità Liquidità netta generata/assorbita dall'attività di provvista LIQUIDITA' NETTA GENERATA/ASSORBITA NELL'ESERCIZIO LEGENDA (+) generata (-) assorbita RICONCILIAZIONE Voci di bilancio dicembre 2009 dicembre 2008 Cassa e disponibilità liquide all'inizio dell'esercizio 2.518.356 2.087.085 Liquidità totale netta generata/assorbita nell'esercizio (135.664) 431.271 0 0 2.382.692 2.518.356 Cassa e disponibilità liquide: effetto della variazione dei cambi Cassa e disponibilità liquide alla chiusura dell'esercizio Pag. 12 Importo Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi NOTAINTEGRATIVA Parte A – POLITICHE CONTABILI Parte B – INFORMAZIONI SULLO STATO PATRIMONIALE Parte C – INFORMAZIONI SUL CONTO ECONOMICO Parte D – REDDITIVITA’ COMPLESSIVA Parte E – INFORMAZIONI SUI RISCHI E SULLE RELATIVE POLITICHE DI COPERTURA Parte F – INFORMAZIONI SUL PATRIMONIO Parte G – OPERAZIONI DI AGGREGAZIONE RIGUARDANTI IMPRESE E RAMI D’AZIENDA Parte H – OPERAZIONI CON PARTI CORRELATE Parte I – ACCORDI DI PAGAMENTO BASATI SU PROPRI STRUMENTI PATRIMONIALI Parte L – INFORMATIVA DI SETTORE Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi Pag. 13 PARTE A - POLITICHE CONTABILI A.1 – PARTE GENERALE Sezione 1 - Dichiarazione di conformità ai principi contabili internazionali Sezione 2 - Principi generali di redazione Sezione 3 - Eventi successivi alla data di riferimento del bilancio Sezione 4 - Altri aspetti A.2 – PARTE RELATIVA ALLE PRINCIPALI VOCI DI BILANCIO 1 - Attività finanziarie detenute per la negoziazione 2 - Attività finanziarie disponibili per la vendita 3 - Attività finanziarie detenute sino alla scadenza 4 - Crediti 5 - Attività finanziarie valutate al fair value 6 - Operazioni di copertura 7 – Partecipazioni 8 - Attività materiali 9 - Attività immateriali 10 - Attività non correnti in via di dismissione 11 - Fiscalità corrente e differita 12 - Fondi per rischi ed oneri 13 - Debiti e titoli in circolazione 14 - Passività finanziarie di negoziazione 15 - Passività finanziarie valutate al fair value 16 - Operazioni in valuta 17 - Altre informazioni A.3 - INFORMATIVA SUL FAIR VALUE A.3.1 Trasferimenti tra portafogli A.3.2 Gerarchia del fair value iii Pag. 14 Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi PARTE A - POLITICHE CONTABILI A.1 – PARTE GENERALE Sezione 1 - Dichiarazione di conformità ai principi contabili internazionali Il Bilancio dell’esercizio 2009 è redatto in applicazione dei principi contabili internazionali International Accounting Standards (IAS) e International Financial Reporting Standards (IFRS) emanati dall’International Accounting Standards Board (IASB) e delle relative interpretazioni dell’International Financial Reporting Interpretations Committee (IFRIC), omologati dalla Commissione Europea e in vigore alla data di riferimento del bilancio. L’applicazione degli IFRS è stata effettuata facendo anche riferimento al “quadro sistematico per la preparazione e presentazione del bilancio” (c.d. framework), con particolare riguardo al principio fondamentale che riguarda la prevalenza della sostanza sulla forma, nonché al concetto della rilevanza e significatività dell’informazione. Oltre alle istruzioni contenute nella Circolare della Banca d’Italia n. 262 del 22 dicembre 2005 “Il bilancio bancario: schemi e regole di compilazione” 1° aggiornamento del 18 novembre 2009, si è tenuto conto, sul piano interpretativo, dei documenti sull’applicazione degli IFRS in Italia predisposti dall’Organismo Italiano di Contabilità (O.I.C.). Sezione 2 - Principi generali di redazione Il bilancio è costituito dallo stato patrimoniale, dal conto economico, dal prospetto della redditività complessiva, dal prospetto delle variazioni di patrimonio netto, dal rendiconto finanziario e dalla presente nota integrativa; è corredato dalla relazione degli amministratori sull’andamento della gestione e sulla situazione della Banca. I conti in bilancio trovano corrispondenza nella contabilità aziendale. Il bilancio di esercizio è redatto nella prospettiva della continuità aziendale e facendo riferimento ai principi generali di redazione di seguito elencati: - competenza economica; - continuità aziendale; - comprensibilità dell’informazione; - significatività dell’informazione (rilevanza); - attendibilità dell’informazione (fedeltà della rappresentazione; prevalenza della sostanza economica sulla forma giuridica; neutralità dell’informazione; completezza dell’informazione; prudenza nelle stime per non sovrastimare ricavi/attività o sottostimare costi/passività); iv Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi Pag. 15 - comparabilità nel tempo. Nella predisposizione del bilancio di esercizio sono stati osservati gli schemi e le regole di compilazione di cui alla circolare della Banca d’Italia n. 262 del 22/12/2005, 1° aggiornamento del 18 novembre 2009, nonché le precisazioni fornite e i chiarimenti proposti con la delibera dell’ OdV n. 800 del 18/11/2009 e con la roneata n. 9945/10. Inoltre sono state fornite le informazioni complementari ritenute opportune a integrare la rappresentazione dei dati di bilancio, ancorché non specificatamente prescritte dalla normativa. Gli schemi di stato patrimoniale e conto economico, il prospetto della redditività complessiva, il prospetto delle variazioni del patrimonio netto e il rendiconto finanziario sono redatti in unità di euro, mentre la nota integrativa, quando non diversamente indicato, è espressa in migliaia di euro. A fini comparativi gli schemi di bilancio e, ove richiesto, le tabelle della nota integrativa riportano anche i dati relativi all’esercizio precedente. Con l’emanazione del 1° aggiornamento della citata Circolare 262/2005 sono stati introdotti obblighi informativi ai fini della redazione del bilancio del corrente esercizio. Nel più ampio contesto degli interventi di razionalizzazione e di semplificazione, rilevano quelli che introducono nella nota integrativa nuove tabelle e/o modifiche a quelle esistenti per assolvere gli obblighi informativi inerenti la cd. gerarchia del fair value e i trasferimenti degli strumenti finanziari tra i diversi portafogli contabili, con indicazione dei relativi effetti economici e patrimoniali. E’ stato inoltre introdotto, ai sensi della revisione dello IAS 1, il prospetto della redditività complessiva nel quale vanno presentate, oltre all’utile d’esercizio, tutte le componenti che contribuiscono alla performance aziendale (sostanzialmente attinenti le variazioni di valore delle attività imputate direttamente alle riserve di patrimonio netto). I criteri adottati per la predisposizione del bilancio di esercizio sono rimasti invariati rispetto a quelli utilizzati per il bilancio dell’esercizio precedente. Se i conti non sono comparabili, quelli relativi all’esercizio precedente sono stati adattati; la non comparabilità, l’adattamento o l’impossibilità di procedere a questo sono specificamente indicati nella Nota integrativa. A seguito di consultazioni a livello internazionale tra Regulators, Governi e Organismi preposti alla predisposizione ed all’interpretazione delle regole contabili, nel corso del mese di marzo 2009 lo IASB ha approvato un emendamento all’IFRS 7 al fine di migliorare l’informativa in materia di fair value measurement e rinforzare i precedenti requisiti di informativa in materia di rischio di liquidità associato agli strumenti finanziari. Tale emendamento trova applicazione a partire dal corrente bilancio d’esercizio (IFRS 7 44G). In estrema sintesi, con riferimento ai criteri di determinazione del fair value degli strumenti finanziari, le modifiche introducono obblighi di informativa, sulla base di quanto già previsto nello SFAS 157, in termini di gerarchia dei fair value su tre livelli determinati in base alla significatività degli input alle valutazioni; al rischio di liquidità; è introdotta una nuova definizione dello stesso (come “rischio che un’entità abbia difficoltà ad adempiere alle obbligazioni associate a passività finanziarie che sono v Pag. 16 Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi regolate attraverso la consegna di contante o di altre attività finanziarie”) nonché prevista una maggiore informativa anche di tipo quantitativo sulla modalità di gestione della liquidità di strumenti derivati. La principale innovazione di cui all’emendamento all’IFRS 7 è l’introduzione del concetto di gerarchia dei fair value (Fair Value Hierarchy, nel seguito anche “FVH”) articolata su tre differenti livelli (Livello 1, Livello 2 e Livello 3) in ordine decrescente di osservabilità degli input utilizzati per la stima del fair value. La FVH prevede che vengano assegnati alternativamente i seguenti livelli: LIVELLO 1: prezzi quotati in mercati attivi per strumenti identici (cioè senza modifiche o repackaging). LIVELLO 2: prezzi quotati in mercati attivi per strumenti attività o passività simili oppure calcolati attraverso tecniche di valutazione dove tutti gli input significativi sono basati su parametri osservabili sul mercato. LIVELLO 3: tecniche di valutazione dove un qualsiasi input significativo per la valutazione al fair value è basato su dati di mercato non osservabili. Sezione 3 - Eventi successivi alla data di riferimento del bilancio Nel periodo di tempo intercorrente tra la data di riferimento del bilancio e la sua approvazione da parte del Consiglio di amministrazione, avvenuta il 25 marzo 2010, non sono intervenuti fatti che comportino una modifica dei dati approvati in tale sede, né si sono verificati fatti di rilevanza tale da richiedere una integrazione all’informativa fornita . Sezione 4 - Altri aspetti . Il bilancio della Banca è sottoposto alla revisione legale dei conti della Federazione Trentina della cooperazione in ragione dell’articolo 38 della legge regionale 9 luglio 2008 n.5. Utilizzo di stime e assunzioni nella predisposizione del bilancio d’esercizio La redazione del bilancio d’esercizio richiede anche il ricorso a stime e ad assunzioni che possono determinare significativi effetti sui valori iscritti nello stato patrimoniale e nel conto economico, nonché sull’informativa relativa alle attività e passività potenziali riportate in bilancio. L’elaborazione di tali stime implica l’utilizzo delle informazioni disponibili e l’adozione di valutazioni soggettive, fondate anche sull’esperienza storica, utilizzata ai fini della formulazione di assunzioni ragionevoli per la rilevazione dei fatti di gestione. Per loro natura le stime e le assunzioni utilizzate possono variare di periodo in periodo; non può quindi escludersi che negli esercizi successivi gli attuali valori iscritti in bilancio potranno differire anche in maniera significativa a seguito del mutamento delle valutazioni soggettive utilizzate. Le principali fattispecie per le quali è maggiormente richiesto l’impiego di valutazioni soggettive da parte del Consiglio di Amministrazione sono: vi Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi Pag. 17 la quantificazione delle perdite per riduzione di valore dei crediti e, in genere, delle altre attività finanziarie; la determinazione del fair value degli strumenti finanziari da utilizzare ai fini dell’informativa di bilancio; l’utilizzo di modelli valutativi per la rilevazione del fair value degli strumenti finanziari non quotati in mercati attivi; la quantificazione dei fondi del personale e dei fondi per rischi e oneri; le stime e le assunzioni sulla recuperabilità della fiscalità differita attiva. La descrizione delle politiche contabili applicate sui principali aggregati di bilancio fornisce i dettagli informativi necessari all’individuazione delle principali assunzioni e valutazioni soggettive utilizzate nella redazione del bilancio d’esercizio. Per le ulteriori informazioni di dettaglio inerenti la composizione e i relativi valori di iscrizione delle poste interessate dalle stime in argomento si fa, invece, rinvio alle specifiche sezioni di nota integrativa. vii Pag. 18 Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi A.2 – PARTE RELATIVA ALLE PRINCIPALI VOCI DI BILANCIO Le modifiche della normativa contabile Con la pubblicazione, sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea n. 275 del 16 ottobre 2008, del Regolamento CE n. 1004/2008, sono entrate in vigore le modifiche allo IAS 39 “Strumenti finanziari: rilevazione e valutazione“. Tali previsioni sono sostanzialmente volte a concedere alcune limitate possibilità di riclassifica, in determinate condizioni, di strumenti finanziari classificati tra le “Attività finanziarie detenute per la negoziazione” (ovvero attività valutate al fair value con impatto delle variazioni a conto economico) in altre categorie IAS, al fine di non applicare la valutazione al fair value. Più in dettaglio, l’amendment allo IAS 39 consente: 1. in rare circostanze, di riclassificare una qualsiasi attività finanziaria – diversa dagli strumenti derivati – dalle “Attività finanziarie detenute per la negoziazione” (voce 20 dell’attivo patrimoniale) ad altre categorie di strumenti finanziari; 2. di riclassificare attività finanziarie, che hanno le caratteristiche oggettive per essere classificate nella categoria “Finanziamenti e crediti” (Loans e receivebles) e per le quali si ha l’intenzione di detenerle per un prevedibile futuro ovvero sino alla scadenza, dalla categoria “Attività finanziarie detenute per la negoziazione” e dalle “Attività finanziarie disponibili per la vendita” verso la categoria dei “Finanziamenti e crediti” (leggasi “Crediti verso banche” o “Crediti verso clientela” – rispettivamente voce 60 e 70 dell’attivo patrimoniale). Sono inalterate le originarie previsioni dello IAS 39, che consentivano riclassifiche dalla categoria delle “Attività finanziarie detenute sino a scadenza” alla categoria delle “Attività finanziarie disponibili per la vendita” e viceversa. La Banca, in sede di redazione del bilancio di esercizio, non ha proceduto ad alcuna riclassificazione degli strumenti finanziari posseduti. Nel corso del 2009 sono stati altresì omologati i seguenti Regolamenti, anch’essi da applicare a partire dagli esercizi che hanno inizio dal 1° gennaio 2009: – Regolamento CE n. 53/2009 - Modifica IAS 32 strumenti finanziari con opzione a vendere; – Regolamento CE n. 69/2009 - Modifiche IFRS 1 e IAS 27; – Regolamento CE n. 70/2009 - Miglioramenti agli IFRS. Questi regolamenti, che introducono modifiche normative non particolarmente significative, non determinano impatti sul bilancio di esercizio. Per completezza si segnala anche che nel 2009 sono stati approvati i seguenti Regolamenti, che troveranno applicazione a partire dagli esercizi che avranno inizio dal 1° gennaio 2010: – Regolamento CE n. 254/2009 – Modifiche IFRIC 12; – Regolamento CE n. 460/2009 – Introduzione (IFRIC) 16 - Coperture di un investimento netto in una gestione estera; – Regolamento CE n. 494/2009 – Modifiche IAS 27; – Regolamento CE n. 495/2009 – Modifiche IFRS 3; – Regolamento CE n. 636/2009 – Omologazione IFRIC 5; viii Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi Pag. 19 – Regolamento CE n. 824/2009 – Modifiche IAS 39 e IFRS 7 (riclassificazione delle attività finanziarie); – Regolamento CE n. 839/2009 – Modifiche IAS 39; – Regolamento CE n. 1136/2009 – Modifiche IFRS 1; - Regolamento CE n. 1142/2009 – Omologazione IFRIC 17. - Regolamento CE n. 1164/2009 – Omologazione IFRIC 18; - Regolamento CE n. 1165/2009 – Modifiche IFRS 4 e IFRS 7; - Regolamento CE n. 1171/2009 – Modifiche IFRIC 9 e IAS 39. Di seguito sono indicati i principi contabili adottati per la predisposizione del bilancio di esercizio. L’esposizione dei principi adottati è effettuata con riferimento alle fasi di classificazione, iscrizione, valutazione, cancellazione delle poste dell’attivo e del passivo, così come per le modalità di riconoscimento dei ricavi e dei costi. 1 - Attività finanziarie detenute per la negoziazione Criteri di classificazione Si classificano tra le attività finanziarie detenute per la negoziazione gli strumenti finanziari che sono detenuti con l’intento di generare profitti nel breve termine derivanti dalle variazioni dei prezzi degli stessi. Alla data del Bilancio la Banca non detiene attività per cassa classificabili tra le “attività finanziarie detenute per la negoziazione” . Detiene invece, classificati nella presente voce, contratti derivati connessi con la fair value option (definita dal principio contabile IAS 39 §9), gestionalmente collegati con attività e passività valutate al fair value. Sono invece iscritti tra i derivati di copertura, il cui valore è rappresentato alla voce 80 dell’attivo, quelli designati come efficaci strumenti di copertura agli effetti della disciplina dell’hedge accounting. Il derivato è uno strumento finanziario o altro contratto con le seguenti caratteristiche: a) il suo valore cambia in relazione al cambiamento di un tasso di interesse, del prezzo di uno strumento finanziario, del tasso di cambio in valuta estera, di un indice di prezzi o di tassi, del merito di credito o di indici di credito o altre variabili prestabilite; b) non richiede un investimento netto iniziale o richiede un investimento netto iniziale inferiore a quello che sarebbe richiesto per altri tipi di contratti di cui ci si aspetterebbe una risposta simile a cambiamenti di fattori di mercato; c) è regolato a data futura. Tra i derivati finanziari rientrano i contratti di compravendita a termine di titoli e valute, i contratti derivati con titolo sottostante e quelli senza titolo sottostante collegati a tassi di interesse, a indici o ad altre attività e contratti derivati su valute. La Banca non possiede e non ha operato in derivati creditizi. ix Pag. 20 Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi Criteri di iscrizione L’iscrizione iniziale delle attività finanziarie avviene alla data di regolamento per i titoli di debito, di capitale e le quote di OICR; alla data di sottoscrizione per i contratti derivati. All’atto della rilevazione iniziale le attività finanziarie detenute per la negoziazione vengono rilevate al fair value; esso è rappresentato, generalmente, dal corrispettivo pagato per l’esecuzione della transazione, senza considerare i costi o proventi ad essa riferiti ed attribuibili allo strumento stesso, che vengono rilevati direttamente nel conto economico. Criteri di valutazione Successivamente alla rilevazione iniziale, le attività finanziarie detenute per la negoziazione sono valorizzate al fair value con rilevazione delle variazioni in contropartita a conto economico. Se il fair value di un’attività finanziaria diventa negativo, tale posta è contabilizzata come una passività finanziaria di negoziazione. Criteri di cancellazione Le attività finanziarie vengono cancellate quando scadono i diritti contrattuali sui flussi finanziari derivanti dalle stesse o quando l’attività finanziaria viene ceduta trasferendo sostanzialmente tutti i rischi e i benefici ad essa connessi. I titoli consegnati nell’ambito di un’operazione che contrattualmente ne prevede il riacquisto non vengono stornati dal bilancio. Criteri di rilevazione delle componenti reddituali Le componenti positive di reddito rappresentate dagli interessi attivi sui titoli e relativi proventi assimilati sono iscritte per competenza nelle voci di conto economico relative agli interessi. Alle medesime voci sono iscritti anche i differenziali e i margini maturati sino alla data di riferimento del bilancio, relativi ai contratti derivati classificati come attività finanziarie detenute per la negoziazione, ma gestionalmente collegati ad attività o passività finanziarie valutate al fair value (cosiddetta fair value option). Gli utili e le perdite realizzati dalla cessione o dal rimborso e gli utili e le perdite non realizzati derivanti dalle variazioni del fair value del portafoglio di negoziazione sono classificati nel conto economico nel “Risultato netto dell’attività di negoziazione”, così come l’effetto delle valutazioni al cambio di fine periodo delle attività e passività monetarie in valuta. I profitti e le perdite relativi ai contratti derivati gestionalmente collegati con attività o passività valutate al fair value sono invece rilevati nel “Risultato netto delle attività e passività finanziarie valutate al fair value”. x Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi Pag. 21 2 - Attività finanziarie disponibili per la vendita Criteri di classificazione Sono classificate nella presente voce le attività finanziarie non derivate non diversamente classificate come tra le “Attività detenute per la negoziazione” o “Valutate al fair value”, attività finanziarie “detenute fino a scadenza” o i “Crediti e finanziamenti”. Gli investimenti “disponibili per la vendita” sono attività finanziarie che si intende mantenere per un periodo di tempo indefinito e che possono essere vendute per esigenze di liquidità, variazioni nei tassi d’interesse, nei tassi di cambio e nei prezzi di mercato. Essa accoglie: • i titoli di debito quotati e non quotati; • i titoli azionari quotati e non quotati; • le quote di O.I.C.R. (fondi comuni di investimento e SICAV); • le partecipazioni azionarie non qualificabili di controllo, di collegamento o di controllo congiunto (c.d partecipazioni di minoranza). Criteri di iscrizione L’iscrizione iniziale delle attività finanziarie disponibili per la vendita avviene alla data di regolamento, se regolate con tempistiche previste dalla prassi di mercato (regular way), altrimenti alla data di sottoscrizione. Nel caso di rilevazione delle attività finanziarie alla data di regolamento, gli utili e le perdite rilevati tra la data di sottoscrizione e quella di regolamento sono imputati a patrimonio netto. All’atto della rilevazione iniziale, le attività finanziarie disponibili per la vendita vengono rilevate al fair value; esso è rappresentato, generalmente, dal corrispettivo pagato per l’esecuzione della transazione, comprensivo dei costi o proventi di transazione direttamente attribuibili. L’iscrizione delle attività finanziarie disponibili per la vendita può derivare anche da riclassificazione dal comparto “Attività finanziarie detenute fino alla scadenza” oppure, solo e soltanto in rare circostanze e comunque solamente qualora l’attività non sia più posseduta al fine di venderla o riacquistarla a breve, dal comparto “Attività finanziarie detenute per la negoziazione”; in tali circostanze il valore di iscrizione è pari al fair value dell’attività al momento del trasferimento. Criteri di valutazione Successivamente alla rilevazione iniziale, le attività disponibili per la vendita continuano ad essere valutate al fair value. Gli investimenti in strumenti di capitale non quotati in mercati attivi ed il cui fair value non può essere determinato in modo attendibile sono mantenuti al costo e svalutati, con imputazione a conto economico, nell’eventualità in cui siano riscontrate perdite di valore durevoli. xi Pag. 22 Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi Per i criteri di determinazione del fair value, si fa riferimento a quanto indicato nelle specifiche note in merito di cui al successivo punto 17 “Altre informazioni”. Le quote di partecipazione nel capitale di altre imprese, diverse da quelle di controllo e di collegamento, state valutate al costo e non al fair value, poiché per esse si ritiene possano ricorrere le condizioni previste dal par. AG80 dell’Appendice A allo IAS39. In sede di chiusura di bilancio le attività vengono sottoposte a verifica dell’esistenza di obiettive evidenze di riduzione di valore non temporanea (impairment test). L’importo della perdita viene misurato come differenza tra il valore contabile dell’attività finanziaria e il valore attuale dei flussi finanziari scontati al tasso di interesse effettivo originario. Se una attività finanziaria disponibile per la vendita subisce una diminuzione durevole di valore, la perdita cumulata non realizzata e precedentemente iscritta nel patrimonio netto è stornata dal patrimonio netto e contabilizzata nella voce di conto economico ”rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento delle attività finanziarie disponibili per la vendita”. Per l’accertamento di situazioni che comportino una perdita per riduzione durevole di valore e la determinazione del relativo ammontare, la Banca utilizza tutte le informazioni a sua disposizione che si basano su fatti che si sono già verificati e su dati osservabili alla data di valutazione. In relazione ai titoli di debito, le informazioni che si considerano principalmente rilevanti ai fini dell’accertamento di eventuali perdite per riduzione di valore sono le seguenti: − esistenza di significative difficoltà finanziarie dell’emittente, derivanti da inadempimenti o mancati pagamenti di interessi o capitale; − probabilità di apertura di procedure concorsuali; − scomparsa di un mercato attivo sugli strumenti finanziari; − peggioramento delle condizioni economiche che incidono sui flussi finanziari dell’emittente; − declassamento del merito di credito dell’emittente, quando accompagnato da altre notizie negative sulla situazione finanziaria di quest’ultimo. Con riferimento ai titoli di capitale, le informazioni che si ritengono rilevanti ai fini dell’evidenziazione di perdite per riduzioni di valore includono la verifica dei cambiamenti intervenuti nell’ambiente tecnologico, di mercato, economico o legale in cui l’emittente opera. Una diminuzione significativa o prolungata del fair value di uno strumento rappresentativo di capitale al di sotto del suo costo è considerata evidenza obiettiva di una riduzione durevole di valore. Qualora i motivi della perdita durevole vengano meno a seguito di un evento verificatosi successivamente alla sua rilevazione, vengono iscritte riprese di valore imputate al conto economico se si tratta di titoli di debito o al patrimonio netto se si tratta di titoli di capitale. L’ammontare della ripresa non può in ogni caso superare il costo ammortizzato che lo strumento finanziario avrebbe avuto in assenza di precedenti rettifiche. La verifica dell’esistenza di obiettive evidenze di riduzione durevole di valore viene effettuata a ogni chiusura di bilancio. xii Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi Pag. 23 Criteri di cancellazione Le attività finanziarie vengono cancellate quando scadono i diritti contrattuali sui flussi finanziari derivanti dalle stesse o quando l’attività finanziaria viene ceduta trasferendo sostanzialmente tutti i rischi e i benefici ad essa connessi. Criteri di rilevazione delle componenti reddituali Per le attività finanziarie disponibili per la vendita vengono rilevati: a conto economico, gli interessi calcolati con il metodo del tasso di interesse effettivo, che tiene conto sia dell’ammortamento dei costi di transazione sia del differenziale tra il costo e il valore di rimborso; a patrimonio netto in una specifica riserva, al netto dell’imposizione fiscale, i proventi e gli oneri derivanti dalla variazione del relativo fair value, sino a che l’attività finanziaria non viene cancellata o non viene rilevata una perdita durevole di valore. Al momento della dismissione gli effetti derivanti dall’utile o dalla perdita cumulati nella riserva relativa alle attività finanziarie disponibili per la vendita, vengono rilevati a conto economico nella voce “utili (perdite) da cessione o riacquisto di: b) attività finanziarie disponibili per la vendita”. 3 - Attività finanziarie detenute sino alla scadenza Gli investimenti posseduti sino alla scadenza sono attività non derivate con pagamenti fissi o determinabili e scadenza fissa, quotati su un mercato attivo (Livello 1), che la Banca ha oggettiva intenzione e capacità di possedere sino alla scadenza. La Banca non ha classificato attività finanziarie in tale categoria. All’atto della rilevazione iniziale le attività finanziarie classificate nella presente categoria sono rilevate al fair value, che corrisponde generalmente al corrispettivo pagato, comprensivo degli eventuali costi e proventi direttamente attribuibili. Qualora l’iscrizione delle attività in questa categoria derivi da riclassificazione dal comparto “Attività finanziarie disponibili per la vendita” oppure, solo e soltanto in rare circostanze qualora l’attività non sia più posseduta al fine di venderla o riacquistarla a breve, dalle “Attività finanziarie detenute per la negoziazione”, il fair value dell’attività, rilevato al momento del trasferimento, è assunto quale nuova misura del costo ammortizzato dell’attività stessa. Criteri di valutazione Successivamente alla rilevazione iniziale, le attività finanziarie detenute sino alla scadenza sono valutate al costo ammortizzato, utilizzando il metodo del tasso di interesse effettivo. xiii Pag. 24 Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi In sede di chiusura del bilancio e delle situazioni infrannuali, viene effettuata la verifica dell’esistenza di obiettive evidenze di riduzione di valore. Se esse sussistono, l’importo della perdita viene misurato come differenza tra il saldo contabile dell’attività e il valore attuale dei futuri flussi finanziari stimati recuperabili, scontati al tasso di interesse effettivo originario. L’importo della perdita è rilevato a conto economico. Qualora i motivi che hanno dato origine alla rettifica di valore siano successivamente rimossi, vengono effettuate corrispondenti riprese di valore. Criteri di cancellazione Le attività finanziarie vengono cancellate quando scadono i diritti contrattuali sui flussi finanziari derivati dalle attività stesse o quando l’attività finanziaria viene ceduta trasferendo sostanzialmente tutti i rischi e benefici ad essa connessi. Criteri di rilevazione delle componenti reddituali Le componenti positive di reddito rappresentate dagli interessi attivi e dai proventi assimilati sono iscritte per competenza, sulla base del tasso di interesse effettivo, nelle voci di conto economico relative agli interessi. Gli utili o le perdite riferiti ad attività detenute sino a scadenza sono rilevati nel conto economico nel momento in cui le attività sono cedute, alla voce “Utile (perdita) da cessione o riacquisto di: c) attività finanziarie detenute sino alla scadenza”. Eventuali riduzioni di valore vengono rilevate a conto economico nella voce “Rettifiche/Riprese di valore nette per deterioramento di attività finanziarie detenute sino alla scadenza”. In seguito, se i motivi che hanno determinato l’evidenza della perdita di valore vengono rimossi, si procede all’iscrizione di riprese di valore con imputazione a conto economico nella stessa voce. L’ammontare della ripresa non può eccedere in ogni caso il costo ammortizzato che lo strumento avrebbe avuto in assenza di precedenti rettifiche. 4 - Crediti Criteri di classificazione I Crediti e finanziamenti sono iscritti nelle voci “60 Crediti verso banche” e “70 Crediti verso clientela”. I crediti rientrano nella più ampia categoria delle attività finanziarie non derivate e non quotate in un mercato attivo (Livello 2 e 3), che prevedono pagamenti fissi o comunque determinabili. Essi includono gli impieghi con clientela e con banche, erogati direttamente e che non sono stati classificati all’origine tra le Attività finanziarie valutate al fair value. Nella voce sono inclusi i crediti di funzionamento connessi con la prestazione di servizi finanziari e le operazioni di pronti contro termine. L’iscrizione in questa categoria può derivare anche da riclassificazione dal comparto “Attività finanziarie disponibili per la vendita” oppure, solo e soltanto in rare circostanze, qualora l’attività xiv Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi Pag. 25 non sia più posseduta al fine di venderla o riacquistarla a breve, dalle “Attività finanziarie detenute per la negoziazione”. Qualora l’iscrizione derivi da riclassificazione, il fair value dell’attività rilevato al momento del trasferimento è assunto quale nuova misura del costo ammortizzato dell’attività stessa. Criteri di iscrizione La prima iscrizione di un credito avviene alla data di sottoscrizione del contratto, che normalmente coincide con la data di erogazione, sulla base del fair value dello strumento finanziario. Esso è pari all’ammontare erogato, comprensivo dei proventi e degli oneri direttamente riconducibili al singolo credito e determinabili sin dall’origine dell’operazione, ancorché liquidati in un momento successivo. Sono esclusi i costi che, pur avendo le caratteristiche suddette, sono oggetto di rimborso da parte della controparte debitrice o sono inquadrabili tra i normali costi interni di carattere amministrativo. Nel caso di titoli di debito l’iscrizione iniziale delle attività finanziarie avviene alla data di sottoscrizione. Per le operazioni creditizie, eventualmente concluse a condizioni non di mercato, la rilevazione iniziale è effettuata per un importo pari ai futuri flussi di cassa scontati ad un tasso di mercato. L’eventuale differenza tra la rilevazione iniziale e l’ammontare erogato è rilevata nel conto economico al momento dell’iscrizione iniziale. Criteri di valutazione Successivamente alla rilevazione iniziale, i crediti sono rilevati al costo ammortizzato, pari al valore di prima iscrizione, diminuito/aumentato dei rimborsi di capitale, delle rettifiche/riprese di valore e dell’ammortamento calcolato col metodo del tasso di interesse effettivo. Il costo ammortizzato è diminuito/aumentato anche per la differenza tra l’ammontare erogato e quello rimborsabile a scadenza, riconducibile tipicamente ai costi/proventi imputati direttamente al singolo credito. Il tasso di interesse effettivo è il tasso che eguaglia il valore attuale dei flussi futuri del credito, per capitale ed interessi, all’ammontare erogato comprensivo dei costi/proventi ricondotti al credito. L’effetto economico dei costi e dei proventi viene così distribuito lungo la vita residua attesa del credito. Nella determinazione del tasso di rendimento effettivo, si procede alla stima dei flussi di cassa considerando tutti i termini contrattuali dello strumento finanziario che possono influire sugli importi e sulle scadenze, ma non le future perdite su crediti. Il metodo del costo ammortizzato non è utilizzato per i crediti la cui breve durata fa ritenere trascurabile l’effetto dell’applicazione della logica di attualizzazione. Detti crediti vengono valorizzati al valore nominale erogato. I proventi e gli oneri agli stessi riferibili sono attribuiti direttamente a conto economico. xv Pag. 26 Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi Il metodo del costo ammortizzato non è utilizzato per i crediti senza una scadenza definita o a revoca. I finanziamenti oggetto di copertura tramite strumenti derivati rappresentati in hedge accounting sono iscritti al costo ammortizzato rettificato della variazione di fair value attribuibile al rischio coperto, intervenuta tra la data di decorrenza della copertura e la data di chiusura dell’esercizio. Ad ogni data di bilancio viene accertata l’eventuale obiettiva evidenza che un’attività finanziaria o un gruppo di attività finanziarie abbia subito una riduzione di valore. Tale circostanza ricorre quando è prevedibile che l’azienda non sia in grado di riscuotere l’ammontare dovuto, sulla base delle condizioni contrattuali originarie ossia, ad esempio, in presenza: a) di significative difficoltà finanziarie dell’emittente o debitore; b) di una violazione del contratto, quale un inadempimento o un mancato pagamento degli interessi o del capitale; c) del fatto che il finanziatore per ragioni economiche o legali relative alla difficoltà finanziaria del beneficiario, estenda al beneficiario una concessione che il finanziatore non avrebbe altrimenti preso in considerazione; d) della probabilità che il beneficiario dichiari procedure di ristrutturazione finanziaria; e) della scomparsa di un mercato attivo di quell’attività finanziaria dovuta a difficoltà finanziarie; f) di dati rilevabili che indichino l’esistenza di una diminuzione sensibile nei futuri flussi finanziari stimati per un gruppo di attività finanziarie similari sin dal momento della rilevazione iniziale di quelle attività, sebbene la diminuzione non possa essere ancora identificata con le singole attività finanziarie nel gruppo. Dapprima si valuta la necessità di rettificare individualmente le esposizioni deteriorate (crediti non performing), classificate nelle diverse categorie di rischio in base alla normativa emanata dalla Banca d’Italia, meglio riportata nel punto 17 – Altre informazioni ed alle disposizioni interne che fissano le regole per il passaggio dei crediti nell’ambito delle diverse categorie di rischio: • sofferenze; • esposizioni incagliate; • esposizioni ristrutturate; • esposizioni scadute. Detti crediti non performing sono oggetto di un processo di valutazione analitica, assieme agli altri crediti di importo individualmente significativo; l’ammontare della rettifica di valore di ciascun credito è pari alla differenza tra il valore di bilancio dello stesso al momento della valutazione (costo ammortizzato) ed il valore attuale dei previsti flussi di cassa futuri, calcolato applicando il tasso di interesse effettivo originario. xvi Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi Pag. 27 I flussi di cassa previsti tengono conto dei tempi di recupero attesi, del presumibile valore di realizzo delle eventuali garanzie, nonché dei costi che si ritiene verranno sostenuti per il recupero dell’esposizione creditizia. Qualora il credito abbia un tasso d’interesse variabile, il tasso di attualizzazione utilizzato al fine di determinare la perdita è pari al tasso di rendimento effettivo corrente determinato in accordo con il contratto. La rettifica di valore è iscritta a conto economico. La componente della rettifica riconducibile all’attualizzazione dei flussi finanziari viene rilasciata per competenza secondo il meccanismo del tasso di interesse effettivo ed imputata tra le riprese di valore. Il tasso effettivo originario di ciascun credito rimane invariato nel tempo, ancorché sia intervenuta una ristrutturazione del rapporto, che abbia comportato la variazione del tasso contrattuale ed anche qualora il rapporto divenga, nella pratica, infruttifero di interessi contrattuali. I flussi di cassa relativi a crediti il cui recupero è previsto entro brevissimo tempo non vengono attualizzati. I crediti non performing, che sono stati valutati individualmente e per i quali non sono state riscontrate evidenze oggettive di perdite di valore, sono inseriti in gruppi di attività finanziarie con caratteristiche analoghe procedendo ad una svalutazione analitica, determinata in maniera forfetaria, in base alla stima dei flussi nominali futuri corretti per le perdite attese utilizzando i parametri di “probabilità di insolvenza” ( PD - probability of default ) e di “perdita in caso di insolvenza” ( LGD –loss given default ). I crediti per i quali non sono state individuate singolarmente evidenze oggettive di perdita, di norma i crediti in bonis, sono sottoposti alla valutazione di una perdita di valore collettiva. Tale valutazione avviene per categorie di crediti omogenee con caratteristiche simili in termini di rischio di credito; le relative percentuali di perdita sono stimate tenendo conto di serie storiche, che consentono di apprezzare il valore della perdita in ciascuna categoria di crediti. La stima dei flussi nominali futuri attesi si basa sui parametri di “probabilità di insolvenza” ( PD - probability of default) e di “perdita in caso di insolvenza “ (LGD – loss given default) differenziati per forma tecnica e branca; i flussi così calcolati sono attualizzati sulla base dei tempi medi di recupero, determinati su base storico statistica. La rettifica di valore è iscritta a conto economico. Il valore originario dei crediti viene ripristinato negli esercizi successivi nella misura in cui vengono meno i motivi che ne hanno determinato la rettifica, purchè tale valutazione sia oggettivamente collegabile ad un evento verificatosi successivamente alla rettifica stessa. La ripresa di valore è iscritta nel conto economico e non può, in ogni caso, superare il costo ammortizzato che il credito avrebbe avuto in assenza di precedenti rettifiche. Tra le riprese di valore sono inoltre ricompresi gli effetti positivi connessi al rientro dell’effetto attualizzazione derivante dalla progressiva riduzione del tempo stimato di recupero del credito oggetto di svalutazione. Ad ogni data di chiusura del bilancio, le eventuali rettifiche aggiuntive o riprese di valore vengono ricalcolate in modo differenziale con riferimento all’intero portafoglio di crediti in bonis alla stessa data. xvii Pag. 28 Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi Criteri di cancellazione I crediti vengono cancellati dalle attività in bilancio allorché il diritto a ricevere i flussi di cassa è estinto, quando la cessione ha comportato il trasferimento in maniera sostanziale di tutti i rischi e benefici connessi ai crediti stessi o nel caso in cui il credito è considerato definitivamente irrecuperabile, dopo che tutte le necessarie procedure di recupero sono state completate. Qualora invece siano stati mantenuti i rischi e benefici relativi ai crediti ceduti, questi continuano ad essere iscritti tra le attività del bilancio, ancorché giuridicamente la titolarità del credito sia stata effettivamente trasferita, registrando una passività a fronte del corrispettivo ricevuto dall’acquirente. Cartolarizzazioni Le operazioni di cartolarizzazione ex Legge n. 130/1999, poste in essere dopo la data del 01 gennaio 2004, non danno luogo alla cancellazione dei crediti oggetto del trasferimento. Per esse, anche in presenza del formale trasferimento della titolarità giuridica dei crediti, la Banca mantiene il controllo sui flussi finanziari derivanti dai medesimi e non trasferisce sostanzialmente i rischi e benefici. Pertanto, i crediti ceduti sono iscritti nell’Attivo dello Stato Patrimoniale, con evidenza di un debito nei confronti della società veicolo al Passivo, al netto dei titoli emessi dalla società stessa e riacquistati dalla Banca cedente. Il Conto Economico riflette gli stessi criteri di contabilizzazione. Le due operazioni di cartolarizzazione effettuate dalla Banca hanno per oggetto crediti performing in origine, costituiti da mutui ipotecari concessi a clientela . La Banca si è avvalsa di Società veicolo appositamente costituite ed omologate come previsto dalla Legge citata, denominate Cassa Centrale Finance e Cassa Centrale Securitisation nelle quali non detiene interessenze. Criteri di rilevazione delle componenti reddituali Gli interessi derivanti da “Crediti verso banche e clientela” sono iscritti tra gli “Interessi attivi e proventi assimilati” del conto economico in base al principio della competenza temporale sulla base del tasso di interesse effettivo. Le perdite di valore riscontrate sono iscritte a conto economico nella voce 130 “rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento di a) crediti” così come i recuperi di parte o tutti gli importi oggetto di precedenti svalutazioni. Le riprese di valore sono iscritte sia a fronte di una migliorata qualità del credito, tale da far insorgere la ragionevole certezza del recupero tempestivo del capitale secondo i termini contrattuali originari del credito, sia a fronte del progressivo venir meno dell’attualizzazione calcolata al momento dell’iscrizione della rettifica di valore. Nel caso di valutazione collettiva, le eventuali rettifiche aggiuntive o riprese di valore vengono ricalcolate in modo differenziale con riferimento all’intero portafoglio dei crediti. Gli utili e perdite risultanti dalla cessione di crediti sono iscritti alla voce 100 a) del conto economico “Utile (perdite) da cessione o riacquisto di crediti”. xviii Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi Pag. 29 5 - Attività finanziarie valutate al fair value Criteri di classificazione Sono classificate nella presente voce quelle attività che sono designate al fair value con i risultati valutativi iscritti nel conto economico, sulla base della fair value option prevista dal principio IAS 39 par. 9. In particolare, la fair value option è utilizzata quando consente di eliminare o di ridurre significativamente lo sbilancio contabile derivante dalla contabilizzazione non coerente di strumenti finanziari correlati tra loro (natural hedge), ovvero coperti da contratti derivati per i quali l’applicazione dell’hedge accounting risulta complessa e difficoltosa. La fair value option è inoltre impiegata in presenza di uno strumento contenente un derivato implicito che soddisfa determinate condizioni, al fine di non procedere allo scorporo dello stesso dallo strumento ospite, valutando al fair value lo strumento finanziario nel suo complesso. Criteri di iscrizione L’iscrizione iniziale delle attività finanziarie rappresentate da titoli di debito e di capitale avviene alla data di sottoscrizione. L’iscrizione iniziale delle attività finanziarie rappresentate da finanziamenti avviene alla data di erogazione. All’atto della rilevazione iniziale, le attività vengono rilevate al fair value, che corrisponde generalmente al corrispettivo pagato o all’ammontare erogato per l’esecuzione della transazione, senza considerare i costi o proventi di transazione ad esse riferiti ed attribuibili agli strumenti stessi, in quanto rilevati direttamente nel conto economico. Criteri di valutazione Successivamente alla rilevazione iniziale, le attività finanziarie sono valorizzate al fair value. Per i criteri di determinazione del fair value, si fa riferimento a quanto indicato per le attività finanziarie detenute per la negoziazione e nelle specifiche note in merito di cui al successivo punto 17 “Altre informazioni”. Criteri di cancellazione Le attività finanziarie vengono cancellate quando scadono i diritti contrattuali sui flussi finanziari derivanti dalle stesse o quando l’attività finanziaria viene ceduta trasferendo sostanzialmente tutti i rischi e i benefici ad essa connessi. Criteri di rilevazione delle componenti reddituali Le componenti positive di reddito rappresentate dagli interessi attivi sono iscritte, per competenza, nelle voci di conto economico relative agli interessi. xix Pag. 30 Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi Gli utili e le perdite realizzati dalla cessione o dal rimborso e gli utili e le perdite non realizzati derivanti dalle variazioni del fair value del portafoglio, sono classificati nel “Risultato netto delle attività e passività finanziarie valutate al fair value” di conto economico. 6 - Operazioni di copertura Criteri di classificazione Nelle operazioni della specie figurano i contratti derivati designati come efficaci strumenti di copertura, a seconda che alla data di riferimento del bilancio presentino un fair value positivo o negativo, nonché le relative poste coperte dell’attivo e del passivo. In particolare vi rientrano: i derivati di copertura di emissioni obbligazionarie; i derivati di copertura di finanziamenti erogati alla clientela; le relative poste coperte. Le tipologie di coperture previste dallo IAS 39 sono le seguenti: 1. copertura di fair value (fair value hedge), che ha l’obiettivo di coprire l’esposizione alla variazione di fair value di una posta di bilancio attribuibile ad un particolare rischio; 2. copertura di flussi finanziari (cash flow hedge), che ha l’obiettivo di coprire l’esposizione a variazione dei flussi di cassa futuri attribuibili a particolari rischi associati a poste di bilancio. La Banca ha utilizzato solo la prima tipologia di copertura. Criteri di iscrizione Gli strumenti finanziari derivati di copertura sono inizialmente iscritti al fair value e sono classificati nella voce di bilancio di attivo patrimoniale 80 “Derivati di copertura” e di passivo patrimoniale 60 “Derivati di copertura”, a seconda che alla data di riferimento del bilancio presentino un fair value positivo o negativo. L’operazione è considerata di copertura se esiste una documentazione formalizzata della relazione tra lo strumento di copertura e i rischi coperti che rilevi gli obiettivi di gestione del rischio, la strategia per effettuare la copertura e i metodi che saranno utilizzati per verificare l’efficacia della copertura. Inoltre deve essere testato che la copertura sia efficace nel momento in cui ha inizio e, prospetticamente, durante tutta la vita della stessa. L’attività di verifica dell’efficacia della copertura si articola ad ogni data di reporting in: - test prospettici: che giustificano l’applicazione dell’hedge accounting in quanto dimostrano l’attesa efficacia della copertura nei periodi futuri; xx Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi Pag. 31 - test retrospettivi: che misurano nel tempo quanto i risultati effettivi si siano discostati dalla copertura perfetta. La copertura si assume altamente efficace quando le variazioni attese ed effettive del fair value o dei flussi di cassa dello strumento finanziario di copertura neutralizzano in maniera significativa le variazioni dell’elemento coperto, vale a dire quando il rapporto tra le variazioni di fair value dei due strumenti finanziari si mantiene all’interno di un intervallo compreso fra l’80% e il 125%. La contabilizzazione delle operazioni di copertura viene interrotta nei seguenti casi: a) la copertura operata tramite il derivato cessa o non è più altamente efficace; b) il derivato scade, viene venduto, estinto o esercitato; c) l’elemento coperto è venduto, scade o è rimborsato; d) viene revocata la definizione di copertura. Nei casi (a), (c) e (d) il contratto derivato di copertura viene riclassificato tra le attività finanziarie detenute per la negoziazione; in caso di cash flow hedge, l’eventuale riserva viene ricondotta a conto economico con il metodo del costo ammortizzato lungo la durata residua dello strumento. Per quanto concerne i test di efficacia, si precisa che viene utilizzato lo specifico servizio presente nella procedura Gesbank utilizzata dalla banca il quale prevede, con periodicità trimestrale, a) l'effettuazione del test retrospettivo con la metodologia del "Dollar offset method" con variazioni cumulate; b) il test prospettico con la metodologia “di scenario", con simulazione di shock istantaneo parallelo di +/- 25 basis point alla curva dei tassi. La Banca ha provveduto altresì a definire la soglia di immaterialità, entro la quale il risultato del test si considera in ogni caso superato, in accordo con i seguenti parametri: Entrambi i test si considerano superati anche nel caso siano inefficaci ma con differenza dei due delta Fair value (di strumento coperto e copertura ) inferiori ad una determinata soglia. Questa soglia in valore assoluto corrisponde a 20.000 Euro per ciascun prestito obbligazionario emesso e a 5.000 Euro per ciascun mutuo erogato. Il test si considera altresì superato anche quando la differenza dei due delta Fair value (di strumento coperto e copertura ) pesa in percentuale sulla differenza dei Fair value coperti per meno dell’uno per cento degli stessi nel caso delle Attività ( mutui ) e per meno dello 0,50% nel caso delle Passività ( Prestiti obbligazionari ). Naturalmente durante tutto il corso dell'ultima cedola / rata prima della scadenza il test e' assunto efficace, essendo certe tutte le “gambe” degli strumenti. I test di efficacia prodotti nel corso dell’esercizio hanno dimostrata l’efficacia delle coperture prospettiche e retrospettive Criteri di valutazione Gli strumenti finanziari derivati di copertura sono inizialmente iscritti e in seguito misurati al fair value. Per i criteri di determinazione del fair value, si fa riferimento a quanto indicato nelle specifiche note in merito di cui al successivo punto 17 “Altre informazioni”. xxi Pag. 32 Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi Criteri di cancellazione I derivati di copertura sono cancellati quando il diritto a ricevere i flussi di cassa dell’attività/passività è scaduto, o laddove il derivato venga ceduto, ovvero quanto vengono meno le condizioni per continuare a contabilizzare lo strumento finanziario fra i derivati di copertura. Criteri di rilevazione delle componenti reddituali Copertura di fair value (fair value hedge) La variazione di fair value dell’elemento coperto, riconducibile al rischio coperto, è registrato nel conto economico, al pari del cambiamento del fair value dello strumento derivato; l’eventuale differenza, che rappresenta la parziale inefficacia della copertura, determina di conseguenza l’effetto economico netto, rilevato nella voce attraverso l’iscrizione nella voce “Risultato netto dell’attività di copertura”. Qualora la relazione di copertura non rispetti più le condizioni previste per l’applicazione dell’ hedge accounting e venga a cessare, la differenza fra il valore di carico dell’elemento coperto nel momento in cui cessa la copertura e quello che sarebbe stato il suo valore di carico se la copertura non fosse mai esistita, è ammortizzata a conto economico lungo la vita residua dell’elemento coperto sulla base del tasso di rendimento effettivo. Qualora tale differenza sia riferita a strumenti finanziari non fruttiferi di interessi, la stessa viene registrata immediatamente a conto economico. Se l’elemento coperto è venduto o rimborsato, la quota di fair value non ancora ammortizzata è riconosciuta immediatamente a conto economico. Copertura dei flussi finanziari (cash flow hedge) Le variazioni di fair value del derivato di copertura sono contabilizzate a patrimonio netto tra le riserve da valutazione delle operazioni di copertura dei flussi finanziari, per la quota efficace, e a conto economico per la parte non considerata efficace. Quando i flussi finanziari oggetto di copertura si manifestano e vengono registrati nel conto economico, il relativo profitto o la relativa perdita sullo strumento di copertura vengono trasferiti dal patrimonio netto alla corrispondente voce di conto economico. Quando la relazione di copertura non rispetta più le condizioni previste per l’applicazione dell’hedge accounting, la relazione viene interrotta e tutte le perdite e tutti gli utili rilevati a patrimonio netto sino a tale data rimangono sospesi all’interno di questo e riversati a conto economico alla voce “Risultato netto dell’attività di negoziazione”, nel momento in cui si verificano i flussi relativi al rischio originariamente coperto. I differenziali e i margini dei contratti derivati di copertura vengono rilevati nelle voci relative agli interessi. 7 – Partecipazioni La Banca a fine esercizio non detiene partecipazioni di controllo, di collegamento o di controllo congiunto, così come definite e previste dai principi IAS27 e IAS28. xxii Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi Pag. 33 8 - Attività materiali Criteri di classificazione La voce include principalmente i terreni, gli immobili ad uso funzionale e quelli detenuti a scopo di investimento, gli impianti, i veicoli, i mobili, gli arredi e le attrezzature di qualsiasi tipo. Si definiscono “immobili ad uso funzionale” quelli posseduti per essere impiegati nella fornitura di servizi oppure per scopi amministrativi. Rientrano invece tra gli immobili non funzionali le proprietà possedute al fine di percepire canoni di locazione o per l’apprezzamento del capitale investito, o per entrambe le motivazioni. Gli immobili posseduti sono principalmente utilizzati come filiali ed uffici della Banca. Sono compresi tra le attività materiali i beni utilizzati nell’ambito di contratti di leasing finanziario, ancorché la titolarità giuridica dei medesimi permanga in capo alla società locatrice. Tra le attività materiali sono inclusi anche i costi per migliorie su beni di terzi, purché relative ad attività materiali identificabili e separabili (es. ATM). Qualora i suddetti costi non presentino autonoma funzionalità ed utilizzabilità, ma dagli stessi si attendano benefici futuri, sono iscritti tra le “altre attività” e vengono ammortizzati nel più breve periodo tra quello di prevedibile capacità di utilizzo delle migliorie stesse e quello di durata residua della locazione. Al valore delle immobilizzazioni materiali concorrono anche gli acconti versati per l’acquisizione e la ristrutturazione di beni non ancora entrati nel processo produttivo, e quindi non ancora oggetto di ammortamento. Se una proprietà include una parte ad uso funzionale e una a scopo di investimento, la classificazione si basa sulla possibilità o meno di alienare tali parti separatamente. Se possono essere vendute separatamente, esse sono contabilizzate, ciascuna al proprio valore, come proprietà ad uso funzionale e proprietà d’investimento. In caso contrario, l’intera proprietà è classificata ad uso funzionale, salvo che la parte utilizzata sia minoritaria. Criteri d’iscrizione Le attività materiali sono inizialmente iscritte al costo di acquisto o di costruzione, comprensivo di tutti gli eventuali oneri accessori direttamente imputabili all’acquisto e alla messa in funzione del bene. Le spese di manutenzione straordinaria ed i costi aventi natura incrementativa che comportano un incremento dei benefici futuri generati dal bene sono attribuiti ai cespiti cui si riferiscono ed ammortizzati in relazione alle residue possibilità di utilizzo degli stessi. Le spese per riparazioni, manutenzioni o altri interventi per garantire l’ordinario funzionamento dei beni sono invece imputate al conto economico dell’esercizio in cui sono sostenute. Criteri di valutazione xxiii Pag. 34 Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi Dopo la rilevazione iniziale, le attività materiali, inclusi gli immobili non strumentali, salvo quanto di seguito precisato, sono iscritte in bilancio al costo al netto degli ammortamenti cumulati e di eventuali perdite di valore accumulate. Le attività materiali sono sistematicamente ammortizzate in ogni esercizio sulla base della loro vita utile, adottando come criterio di ammortamento il metodo a quote costanti. Non sono soggetti ad ammortamento: - i terreni, siano essi stati acquisiti singolarmente o incorporati nel valore dei fabbricati, in quanto considerati a vita utile indefinita. Nel caso in cui il loro valore sia incorporato nel valore del fabbricato, sono considerati beni separabili dall’edificio; la suddivisione tra il valore del terreno e il valore del fabbricato avviene sulla base di perizia di periti indipendenti per i soli immobili detenuti “cielo-terra”; Il processo di ammortamento inizia quando il bene è disponibile per l’uso. Le attività soggette ad ammortamento sono rettificate per possibili perdite di valore ogniqualvolta eventi o cambiamenti di situazioni indicano che il valore contabile potrebbe non essere recuperabile. Il valore recuperabile di un’attività è pari al maggiore tra il fair value, al netto degli eventuali costi di vendita, ed il relativo valore d’uso del bene, inteso come il valore attuale dei flussi futuri originati dal cespite. Le eventuali rettifiche sono imputate a conto economico alla voce “rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali”. Qualora vengano meno i motivi che hanno portato alla rilevazione della perdita, viene rilevata una ripresa di valore, che non può superare il valore che l’attività avrebbe avuto, al netto degli ammortamenti calcolati in assenza di precedenti perdite di valore. Criteri di cancellazione Le attività materiali sono eliminate dallo Stato Patrimoniale al momento della dismissione o quando sono ritirate permanentemente dall’uso e, di conseguenza, non sono attesi benefici economici futuri che derivino dalla loro cessione o dal loro utilizzo. Criteri di rilevazione delle componenti reddituali L’ammortamento sistematico è contabilizzato al conto economico alla voce “Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali”. Nel primo esercizio l’ammortamento è rilevato proporzionalmente al periodo di effettiva disponibilità all’uso del bene. Per i beni ceduti e/o dismessi nel corso dell’esercizio, l’ammortamento è calcolato su base giornaliera fino alla data di cessione e/o dismissione. Le plusvalenze e le minusvalenze derivanti dallo smobilizzo o dalla dismissione delle attività materiali sono determinate come differenza tra il corrispettivo netto di cessione e il valore contabile del bene; esse sono rilevate nel conto economico alla stessa data in cui sono eliminate dalla contabilità. Nella voce di conto economico “Utili (Perdite) da cessione di investimenti” sono oggetto di rilevazione il saldo, positivo o negativo, tra gli utili e le perdite da realizzo di investimenti materiali. xxiv Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi Pag. 35 9 - Attività immateriali Criteri di classificazione La voce accoglie quelle attività non monetarie prive di consistenza fisica possedute per essere utilizzate in un periodo pluriennale o indefinito, che soddisfano le seguenti caratteristiche: - identificabilità; - l’azienda ne detiene il controllo; - è probabile che i benefici economici futuri attesi attribuibili all’attività affluiranno all’azienda; - il costo dell’attività può essere valutato attendibilmente. In assenza di una delle suddette caratteristiche, la spesa per acquisire o generare la stessa internamente è rilevata come costo nell’esercizio in cui è stata sostenuta. Le attività immateriali includono, in particolare, il software applicativo ad utilizzazione pluriennale, Criteri di iscrizione Le attività immateriali sono iscritte al costo, rettificato per eventuali oneri accessori, sostenuti per predisporre l’utilizzo dell’attività. Criteri di valutazione Dopo la rilevazione iniziale, le attività immateriali a vita “definita” sono iscritte al costo, al netto dell’ammontare complessivo degli ammortamenti e delle perdite di valore cumulate. Il processo di ammortamento inizia quando il bene è disponibile per l’uso, ovvero quando si trova nel luogo e nelle condizioni adatte per poter operare nel modo stabilito e cessa nel momento in cui l’attività è eliminata contabilmente. L’ammortamento è effettuato a quote costanti, di modo da riflettere l’utilizzo pluriennale dei beni in base alla vita utile stimata. Nel primo esercizio l’ammortamento è rilevato proporzionalmente al periodo di effettiva disponibilità del bene. Per le attività cedute e/o dismesse nel corso dell’esercizio, l’ammortamento è calcolato su base giornaliera fino alla data di cessione e/o dismissione. Ad ogni chiusura di bilancio, in presenza di evidenze di perdite di valore, si procede alla stima del valore di recupero dell’attività. L’ammontare della perdita, rilevato a conto economico, è pari alla differenza tra il valore contabile dell’attività ed il suo valore recuperabile. xxv Pag. 36 Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi Criteri di cancellazione Le attività immateriali sono eliminate dallo stato patrimoniale dal momento della dismissione o quando non siano attesi benefici economici futuri. Criteri di rilevazione delle componenti reddituali Sia gli ammortamenti che eventuali rettifiche/riprese di valore per deterioramento di attività immateriali diverse dagli avviamenti vengono rilevati a conto economico nella voce “Rettifiche/riprese di valore nette su attività immateriali”. Le plusvalenze e le minusvalenze derivanti dallo smobilizzo o dalla dismissione di un’attività immateriale sono determinate come differenza tra il corrispettivo netto di cessione e il valore contabile del bene ed iscritte al conto economico. Nella voce “Utili (Perdite) da cessione di investimenti”, formano oggetto di rilevazione il saldo, positivo o negativo, tra gli utili e le perdite da realizzo di investimenti . 10 - Attività non correnti in via di dismissione In tale voce sono classificate le attività non correnti destinate alla vendita ed i gruppi di attività e le passività associate in via di dismissione, secondo quanto previsto dall’IFRS5. La Banca, alla data di redazione del bilancio, non presenta attività che rientrano in tale categoria. 11 - Fiscalità corrente e differita Criteri di classificazione e di iscrizione Nella voce figurano le attività e passività fiscali (correnti e differite) rilevate in applicazione dello IAS12. L’accantonamento per imposte sul reddito è determinato in base ad una prudenziale previsione dell’onere fiscale corrente, di quello anticipato e di quello differito. Le attività fiscali correnti accolgono i crediti d’imposta recuperabili (compresi gli acconti versati); le passività fiscali correnti le imposte correnti non ancora pagate alla data del bilancio. Le imposte anticipate e quelle differite sono determinate sulla base del criterio del balance sheet liability method, tenendo conto delle differenze temporanee (deducibili o imponibili) tra il valore contabile di una attività o di una passività e il suo valore riconosciuto ai fini fiscali. L’iscrizione di “attività per imposte anticipate” è effettuata quando il loro recupero è ritenuto probabile. Le “passività per imposte differite” vengono rilevate in tutti i casi in cui è probabile che insorga il relativo debito. Le “attività per imposte anticipate” indicano una futura riduzione dell’imponibile fiscale, a fronte di un’anticipazione della tassazione rispetto alla competenza economico-civilistica, mentre le “passività per imposte differite” indicano un futuro incremento dell’imponibile fiscale, determinando un differimento della tassazione rispetto alla competenza economico-civilistica. xxvi Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi Pag. 37 Criteri di valutazione Sono rilevati gli effetti relativi alle imposte correnti e differite calcolate nel rispetto della legislazione fiscale in base al criterio della competenza economica, coerentemente con le modalità di rilevazione in bilancio dei costi e ricavi che le hanno generate, applicando le aliquote di imposta vigenti. Le imposte correnti sono compensati, a livello di singola imposta, gli acconti versati con il relativo debito di imposta, esponendo lo sbilancio netto tra le “Attività fiscali a) correnti” o tra le “Passività fiscali a) correnti” a seconda del segno. Le attività per imposte anticipate e le passività per imposte differite sono calcolate utilizzando le aliquote fiscali applicabili, in ragione della legge vigente, nell’esercizio in cui l’attività fiscale anticipata sarà realizzata o la passività fiscale differita sarà estinta. Esse vengono sistematicamente valutate per tener conto di eventuali modifiche intervenute nelle norme o nelle aliquote. Le imposte anticipate e quelle differite sono contabilizzate a livello patrimoniale, a saldi aperti e senza compensazioni, nella voce “Attività fiscali b) anticipate” e nella voce “Passività fiscali b) differite”; esse non vengono attualizzate. Criteri di rilevazione delle componenti economiche Qualora le attività e le passività fiscali differite si riferiscano a componenti che hanno interessato il conto economico, la contropartita è rappresenta dalle imposte sul reddito. Nei casi in cui le imposte anticipate o differite riguardino transazioni che hanno interessato direttamente il patrimonio netto senza influenzare il conto economico, quali ad esempio le valutazione degli strumenti finanziari disponibili per la vendita, le stesse vengono iscritte in contropartita al patrimonio netto, interessando la specifica riserva. 12 - Fondi per rischi ed oneri Criteri di classificazione I fondi per rischi ed oneri accolgono gli accantonamenti relativi ad obbligazioni attuali (legali o implicite) originate da un evento passato, per le quali sia probabile l’esborso di risorse economiche per l’adempimento dell’obbligazione stessa, sempreché possa essere effettuata una stima attendibile del relativo ammontare. Criteri di iscrizione Nella sottovoce “altri fondi” del Passivo dello Stato Patrimoniale figurano i fondi per rischi e oneri costituiti in ossequio a quanto previsto dai principi contabili internazionali, ad eccezione xxvii Pag. 38 Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi delle svalutazioni dovute al deterioramento delle garanzie rilasciate, da ricondurre alle "Altre passività". Criteri di valutazione L’importo rilevato come accantonamento rappresenta la migliore stima della spesa richiesta per adempiere all’obbligazione esistente alla data di riferimento del bilancio. Laddove l’elemento temporale sia significativo, gli accantonamenti vengono attualizzati utilizzando i tassi correnti di mercato. I fondi accantonati sono periodicamente riesaminati ed eventualmente rettificati per riflettere la miglior stima corrente. Quando a seguito del riesame, il sostenimento dell’onere diviene improbabile, l’accantonamento viene stornato. Per quanto attiene i fondi relativi ai benefici ai dipendenti si rimanda al successivo punto 17. Criteri di cancellazione Se non è più probabile che sarà necessario l’impiego di risorse atte a produrre benefici economici per adempiere all’obbligazione, l’accantonamento deve essere stornato. Un accantonamento deve essere utilizzato unicamente a fronte di quegli oneri per i quali esso è stato iscritto. Criteri di rilevazione delle componenti economiche L’accantonamento è rilevato a conto economico alla voce “Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri”. Nella voce figura il saldo, positivo o negativo, tra gli accantonamenti e le eventuali riattribuzioni a conto economico di fondi ritenuti esuberanti. Gli accantonamenti netti includono anche i decrementi dei fondi per l’effetto attualizzazione, nonché i corrispondenti incrementi dovuti al trascorrere del tempo (maturazione degli interessi impliciti nell'attualizzazione). Qualora gli accantonamenti riguardino oneri per il personale dipendente, quali i premi di anzianità indicati al successivo punto 17, la voce di conto economico interessata è “Spese amministrative a) spese per il personale”. 13 - Debiti e titoli in circolazione Criteri di classificazione Le voci “Debiti verso banche”, “Debiti verso clientela” e “Titoli in circolazione” comprendono le varie forme di provvista interbancaria e con clientela e la raccolta effettuata attraverso certificati di deposito e titoli obbligazionari in circolazione, non classificate tra le “Passività finanziarie valutate al fair value”; le voci sono al netto dell’eventuale ammontare riacquistato, Sono inclusi i titoli che alla data di riferimento del bilancio risultano scaduti ma non ancora rimborsati. Sono inclusi i debiti di funzionamento connessi con la prestazione di servizi finanziari. xxviii Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi Pag. 39 Nella voce “ Debiti verso clientela” sono ricomprese le passività a fronte di attività cedute non cancellate dal bilancio, che rappresentano il debito connesso nell’ambito delle operazioni di cartolarizzazione che non rispettano i requisiti posti dal principio IAS 39 per la loro integrale cancellazione dal bilancio. Criteri di iscrizione La prima iscrizione di tali passività finanziarie avviene all’atto della ricezione delle somme raccolte o dell’emissione dei titoli di debito. Il valore a cui sono iscritte corrisponde al relativo fair value, normalmente pari all’ammontare incassato od al prezzo di emissione, aumentato degli eventuali costi/proventi aggiuntivi direttamente attribuibili alla singola operazione di provvista o di emissione e non rimborsati dalla controparte creditrice. Non sono inclusi nel valore di iscrizione iniziale tutti gli oneri che sono oggetto di rimborso da parte della controparte creditrice o che sono riconducibili a costi di carattere amministrativo. Il fair value delle passività finanziarie, eventualmente emesse a condizioni diverse da quelle di mercato, è oggetto di apposita stima e la differenza rispetto al corrispettivo incassato è imputata direttamente a conto economico. Il ricollocamento di titoli propri riacquistati, oggetto di precedente annullamento contabile, è considerato come nuova emissione con iscrizione del nuovo prezzo di collocamento, senza effetti a conto economico. Criteri di valutazione Dopo la rilevazione iniziale, le passività finanziarie sono valutate al costo ammortizzato utilizzando il metodo del tasso di interesse effettivo. Fanno eccezione le passività a breve termine, ove il fattore temporale risulti trascurabile, che rimangono iscritte per il valore incassato, e i cui costi e proventi direttamente attribuibili all’operazione sono iscritti a conto economico nelle pertinenti voci. Le passività oggetto di copertura tramite strumenti derivati rappresentati in hedge accounting sono iscritte al costo ammortizzato rettificato della variazione di fair value attribuibile al rischio coperto, intervenuta tra la data di decorrenza della copertura e la data di chiusura dell’esercizio. Criteri di cancellazione Le passività finanziarie sono cancellate dal bilancio quando estinte o scadute. La cancellazione avviene anche in presenza di riacquisto di titoli precedentemente emessi. Criteri di rilevazione delle componenti reddituali Le componenti negative di reddito rappresentate dagli interessi passivi sono iscritte, per competenza, nelle voci di conto economico relative agli interessi. xxix Pag. 40 Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi L’eventuale differenza tra il valore di riacquisto dei titoli di propria emissione ed il corrispondente valore contabile della passività viene iscritto a conto economico nella voce “Utili/perdite da cessione o riacquisto di: d) passività finanziarie”. 14 - Passività finanziarie di negoziazione Criteri di classificazione La voce comprende il valore negativo dei contratti derivati a copertura di attività o passività di bilancio, rientranti nell’ambito di applicazione della c.d. “fair value option”. Criteri di iscrizione I contratti derivati sono iscritti alla data di sottoscrizione e sono valutati al fair value. Criteri di valutazione Successivamente alla rilevazione iniziale, le passività finanziarie sono valorizzate al fair value. Per i criteri di determinazione del fair value, si fa riferimento alle specifiche note in merito, di cui al successivo punto 17 “Altre informazioni”. Criteri di cancellazione Le passività finanziarie sono cancellate dal bilancio quando risultano scadute o estinte. Criteri di rilevazione delle componenti reddituali Le componenti positive o negative di reddito relative ai contratti derivati classificati come passività finanziarie detenute per la negoziazione sono rappresentate dai differenziali e dai margini maturati sino alla data di riferimento del bilancio; esse sono iscritte per competenza nelle voci di conto economico relative agli interessi. Gli utili e le perdite derivanti dalla variazione del fair value e/o dalla cessione degli strumenti derivati sono contabilizzati nel conto economico alla voce “Risultato netto delle attività e passività finanziarie valutate al fair value” di conto economico 15 - Passività finanziarie valutate al fair value Criteri di classificazione Sono classificate nella presente voce le passività finanziarie che si intende valutare al fair value (sulla base della fair value option prevista dal principio IAS 39 par. 9) con i risultati valutativi iscritti a conto economico quando: • la designazione al fair value consente di eliminare o di ridurre le significative distorsioni nella rappresentazione contabile del risultato economico e patrimoniale degli strumenti finanziari; xxx Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi Pag. 41 • si è in presenza di uno strumento contenente un derivato implicito, che modifica in modo significativo i flussi di cassa dello strumento ospite e che deve essere scorporato. Alla data di riferimento del bilancio sono classificati nella categoria in oggetto i prestiti obbligazionari di propria emissione correlati a contratti derivati di copertura del rischio di tasso di interesse. A fronte di tali passività sono posti in essere strumenti derivati gestionalmente correlati. Criteri di iscrizione Per i titoli di debito l’iscrizione iniziale avviene alla data di emissione. Le passività vengono rilevate al loro fair value, che corrisponde normalmente al corrispettivo incassato senza considerare i costi o proventi di transazione direttamente attribuibili allo strumento stesso, imputati a conto economico. Criteri di valutazione Successivamente alla rilevazione iniziale, le passività finanziarie sono valorizzate al fair value. Per i criteri di determinazione del fair value, si fa riferimento alle specifiche note in merito di cui al successivo punto 17 “Altre informazioni”. Criteri di cancellazione Le passività finanziarie valutate al fair value sono cancellate contabilmente dal bilancio quando risultano scadute o estinte. La cancellazione avviene anche in presenza di riacquisto di titoli precedentemente emessi. La differenza tra il valore contabile della passività e l’ammontare pagato per acquistarla viene registrato a conto economico. Il ricollocamento sul mercato di titoli propri successivamente al loro riacquisto è considerato come una nuova emissione con iscrizione al nuovo prezzo di ricollocamento, senza alcun effetto al conto economico. Criteri di rilevazione delle componenti reddituali Il costo per interessi su strumenti di debito è classificato tra gli interessi passivi e oneri assimilati del conto economico. I risultati della valutazioni sono ricondotti nel “Risultato netto delle attività e passività valutate al fair value”, così come gli utili o le perdite derivanti dall’estinzione, nonché le componenti reddituali riferite agli strumenti derivati connessi con la fair value option. xxxi Pag. 42 Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi 16 - Operazioni in valuta Criteri di classificazione Tra le attività e le passività in valuta figurano, oltre a quelle denominate esplicitamente in una valuta diversa dall’euro, anche quelle che prevedono clausole di indicizzazione finanziaria collegate al tasso di cambio dell’euro con una determinata valuta o con un determinato paniere di valute. Ai fini delle modalità di conversione da utilizzare, le attività e passività in valuta sono suddivise tra poste monetarie (classificate tra le poste correnti) e non monetarie (classificate tra le poste non correnti). Gli elementi monetari consistono nel denaro posseduto e nelle attività e passività da ricevere o pagare, in ammontari di denaro fisso o determinabili. Gli elementi non monetari si caratterizzano per l’assenza di un diritto a ricevere o di un’obbligazione a consegnare un ammontare di denaro fisso o determinabile. Criteri di iscrizione Le operazioni in valuta estera sono registrate, al momento della rilevazione iniziale, in euro, applicando all’importo in valuta estera il tasso di cambio in vigore alla data dell’operazione. Criteri di valutazione Ad ogni chiusura del bilancio, gli elementi originariamente denominati in valuta estera sono valorizzati in euro come segue: le poste monetarie sono convertite al tasso di cambio alla data di chiusura del periodo; le poste non monetarie valutate al costo storico sono convertite al tasso di cambio in essere alla data della operazione; le poste non monetarie valutate al fair value sono convertite al tasso di cambio a pronti alla data di chiusura del periodo. Criteri di rilevazione delle componenti reddituali Le differenze di cambio che si generano tra la data dell’operazione e la data del relativo pagamento, su elementi di natura monetaria, sono contabilizzate nel conto economico dell’esercizio in cui sorgono, alla voce “Risultato netto della attività di negoziazione”; alla medesima voce sono iscritte le differenze che derivano dalla conversione di elementi monetari a tassi diversi da quelli di conversione iniziali, o di conversione alla data di chiusura del bilancio precedente. Quando un utile o una perdita relativi ad un elemento non monetario sono rilevati a patrimonio netto, le differenze cambio relative a tale elemento sono rilevata anch’esse a patrimonio netto. xxxii Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi Pag. 43 17 - Altre informazioni Ratei e Risconti I ratei e i risconti, che riguardano oneri e proventi di competenza dell’esercizio maturati su attività e passività, vengono ricondotti a rettifica delle attività e passività a cui si riferiscono. In assenza di rapporti cui ricondurli, saranno rappresentati tra le “Altre attività” o “Altre passività”. Contratti di vendita e riacquisto (pronti contro termine) I titoli venduti e soggetti ad accordo di riacquisto sono classificati come strumenti finanziari impegnati, quando l’acquirente ha per contratto o convenzione il diritto a rivendere o a reimpegnare il sottostante; la passività della controparte è inclusa nelle passività verso banche, altri depositi o depositi della clientela. I titoli acquistati in relazione ad un contratto di rivendita sono contabilizzati come finanziamenti o anticipi ad altre banche o a clientela. La differenza tra il prezzo di vendita ed il prezzo d’acquisto è contabilizzata come interesse e registrata per competenza lungo la vita dell’operazione sulla base del tasso effettivo di rendimento. Trattamento di fine rapporto del personale Il T.F.R. è assimilabile ad un “beneficio successivo al rapporto di lavoro” (post employment benefit) del tipo “Prestazioni Definite” (defined benefit plan) per il quale è previsto, in base allo IAS 19, che il suo valore venga determinato mediante metodologie di tipo attuariale. Conseguentemente, la valutazione di fine esercizio è effettuata in base al metodo dei benefici maturati utilizzando il criterio del credito unitario previsto (Projected Unit Credit Method). Tale metodo prevede la proiezione degli esborsi futuri sulla base di analisi storiche, statistiche e probabilistiche, nonché in virtù dell’adozione di opportune basi tecniche demografiche. Esso consente di calcolare il T.F.R. maturato ad una certa data in senso attuariale, distribuendo l’onere per tutti gli anni di stimata permanenza residua dei lavoratori in essere e non più come onere da liquidare nel caso in cui l’azienda cessi la propria attività alla data di bilancio. La valutazione del T.F.R. del personale dipendente è stata effettuata da un attuario indipendente in conformità alla metodologia sopra indicata. A seguito dell’entrata in vigore della riforma della previdenza complementare, di cui al D.Lgs. 252/2005, le quote di trattamento di fine rapporto maturate fino al 31.12.2006 rimangono in azienda, mentre le quote che maturano a partire dal 1° gennaio 2007 sono state, a scelta del dipendente, destinate a forme di previdenza complementare ovvero al fondo di Tesoreria dell’INPS. Queste ultime sono quindi rilevate a conto economico sulla base dei contributi dovuti in ogni esercizio; la Banca non ha proceduto all’attualizzazione finanziaria dell’obbligazione verso il fondo previdenziale o l’INPS, in ragione della scadenza inferiore a 12 mesi. xxxiii Pag. 44 Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi In base allo IAS19, il T.F.R. versato al fondo di Tesoreria INPS si configura, al pari della quota versata al fondo di previdenza complementare, come un piano a contribuzione definita. Le quote maturate e riversate ai fondi integrativi di previdenza complementare sono contabilizzate alla sottovoce di conto economico 150a), come specificato nella Sezione 9 della Parte C della Nota. Tali quote si configurano come un piano a contribuzione definita, poiché l’obbligazione dell’impresa nei confronti del dipendente cessa con il versamento delle quote maturate. Per tale fattispecie, pertanto, nel passivo della CR potrà essere stata iscritta solo la quota di debito (tra le “altre passività”) per i versamenti ancora da effettuare all’INPS ovvero ai fondi di previdenza complementare. Premio di fedeltà Fra gli ”altri benefici a lungo termine”, rientrano nell’operatività della CR anche i premi di fedeltà ai dipendenti. Tali benefici devono essere valutati in conformità allo IAS 19. La passività per il premio di fedeltà viene rilevata tra i “fondi rischi e oneri” del Passivo. L’accantonamento, come la riattribuzione a conto economico di eventuali eccedenze dello specifico fondo (dovute ad esempio a modifiche di ipotesi attuariali), è imputata a conto economico fra le “spese del personale”. Le obbligazioni nei confronti dei dipendenti sono valutate da un attuario indipendente. Valutazione garanzie rilasciate Gli accantonamenti su base analitica e collettiva relativi alla stima dei possibili esborsi connessi all’assunzione del rischio di credito insito nelle garanzie rilasciate e negli impegni assunti sono determinati in applicazione dei medesimi criteri esposti con riferimento ai crediti. Eventuali accantonamenti risultanti dalla valutazione sono rilevati nella voce “Altre passività”, in contropartita alla voce di conto economico “Rettifiche/Riprese di valore nette per deterioramento di: altre operazioni finanziarie”. Conto economico I ricavi sono valutati al fair value del corrispettivo ricevuto o spettante e sono riconosciuti quando ricevuti i benefici futuri e tali benefici possono essere quantificabili in modo attendibile. I costi sono iscritti contabilmente nel momento in cui sono sostenuti. I costi ed i ricavi, direttamente riconducibili agli strumenti finanziari valutati a costo ammortizzato e determinabili sin dall’origine indipendentemente dal momento in cui vengono liquidati, affluiscono a conto economico mediante applicazione del tasso di interesse effettivo. Gli interessi di mora, eventualmente previsti in via contrattuale, sono contabilizzati a conto economico solo al momento del loro effettivo incasso. Le commissioni sono generalmente contabilizzate per competenza sulla base dell’erogazione del servizio (al netto di sconti e abbuoni). xxxiv Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi Pag. 45 Le perdite di valore sono iscritte a conto economico nell’esercizio in cui sono rilevate. Criteri di determinazione del fair value degli strumenti finanziari Il fair value è definito dal principio IAS 39 come “il corrispettivo al quale un’attività potrebbe essere scambiata o una passività estinta in una libera transazione fra parti consapevoli e indipendenti”. Il fair value degli investimenti quotati in mercati attivi è determinato con riferimento alle quotazioni di mercato (prezzi “bid” o, in assenza, prezzi medi) rilevate l’ultimo giorno di riferimento dell’esercizio. Nel caso di strumenti finanziari quotati su mercati attivi, la determinazione del fair value è basata sulle quotazioni del mercato attivo di riferimento (ossia quello su cui si verifica il maggior volume delle contrattazioni) desumibili anche da provider internazionali e rilevate l’ultimo giorno di riferimento dell’esercizio. Un mercato è definito attivo qualora le quotazioni riflettano normali operazioni di mercato, siano prontamente e regolarmente disponibili ed esprimano il prezzo di effettive e regolari operazioni di mercato. Qualora il medesimo strumento finanziario risulti quotato su più mercati, la quotazione da considerare è quella presente nel mercato più vantaggioso a cui l’impresa ha accesso. Nel caso di strumenti finanziari non quotati il fair value è determinato applicando tecniche di valutazione finalizzate alla determinazione del prezzo che lo strumento avrebbe avuto sul mercato alla data di valutazione in un libero scambio motivato da normali considerazioni commerciali. La determinazione del fair value è ottenuta attraverso le seguenti tecniche: utilizzo di recenti transazioni di mercato; riferimento al prezzo di strumenti finanziari aventi le medesime caratteristiche di quello oggetto di valutazione; metodi quantitativi (modelli di pricing delle opzioni; tecniche di calcolo del valore attuale - discounted cash flow analysis; modelli di pricing generalmente accettati dal mercato e che sono in grado di fornire stime adeguate dei prezzi praticati in operazioni di mercato). In particolare, per le obbligazioni non quotate si applicano modelli di attualizzazione dei flussi di cassa futuri attesi – utilizzando strutture di tassi di interesse che tengono opportunamente in considerazione il settore di attività di appartenenza dell’emittente e della classe di rating, ove disponibile. In presenza di fondi comuni di investimento, non negoziati in mercati attivi, il fair value è determinato in ragione del Net Asset Value pubblicato, eventualmente corretto per tenere conto di possibili variazioni di valore intercorrenti fra la data di richiesta di rimborso e la data di rimborso effettiva. I titoli di capitale non scambiati in un mercato attivo, per i quali il fair value non sia determinabile in misura attendibile - secondo le metodologie più diffuse ( in primo luogo la discounted cash flow analysis;- ) sono valutati al costo, rettificato per tener conto delle eventuali diminuzioni significative di valore. Per le poste finanziarie (attive e passive), diverse dai contratti derivati, titoli e strumenti finanziari in FVO oggetto di copertura, aventi durate residue uguali o inferiori a 18 mesi, il fair value si assume ragionevolmente approssimato dal loro valore contabile. Per gli impieghi e la raccolta a vista / a revoca si è assunta una scadenza immediata delle obbligazioni contrattuali e coincidente con la data di bilancio e pertanto il loro fair value è xxxv Pag. 46 Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi approssimato al valore di contabile. Analogamente per gli impieghi a breve si è assunto il valore contabile. Per gli impieghi a clientela a medio-lungo termine, il fair value è ottenuto attraverso tecniche di valutazione sviluppate internamente, attualizzando i residui flussi contrattuali ai tassi di interesse correnti, opportunamente adeguati per tener conto del merito creditizio dei singoli prenditori (rappresentato dalla probabilità di default e dalla perdita stimata in caso di default). Per le attività deteriorate il valore di bilancio è ritenuto un’approssimazione del fair value. Per il debito a medio-lungo termine, rappresentato da titoli e per i quali si è optato per l’applicazione della fair value option, il fair value è determinato attualizzando i residui flussi contrattuali utilizzando la curva dei tassi “zero coupon” ricavata, attraverso il metodo del “bootstrapping”, dalla curva dei tassi di mercato. Per il debito a medio-lungo termine rappresentato da titoli valutati al costo ammortizzato ed oggetto di copertura per il rischio di tasso, il valore di bilancio è adeguato per effetto della copertura al fair value attribuibile al rischio coperto attualizzandone i relativi flussi. Per i contratti derivati negoziati su mercati regolamentati si assume quale fair value il prezzo di mercato dell’ultimo giorno di quotazione dell’esercizio. Per i contratti derivati over the counter: si assume quale fair value il market value alla data di riferimento determinato secondo le seguenti modalità in relazione alla tipologia di contratto: - per i contratti su tassi di interesse: il market value è rappresentato dal cosiddetto “costo di sostituzione”, determinato mediante l’attualizzazione delle differenze, alle date di regolamento previste, fra flussi calcolati ai tassi di contratto e flussi attesi calcolati ai tassi di mercato, oggettivamente determinati, correnti a fine esercizio per pari scadenza residua; - per i contratti di opzione su titoli e altri valori: il market value è determinato facendo riferimento a modelli di pricing riconosciuti (p.es.: formula di Black & Scholes); Il fair value utilizzato ai fini della valutazione degli strumenti finanziari, sulla base dei criteri sopra descritti, si articola sui seguenti livelli in funzione delle caratteristiche e della significatività degli input utilizzati nel processo di valutazione: Livello 1: quotazioni (senza aggiustamenti) rilevate su un mercato attivo – secondo la definizione data dallo IAS39 - per le attività e le passività finanziarie oggetto di valutazione; Livello 2: input diversi dai prezzi quotati di cui al precedente alinea, che sono osservabili direttamente (prezzi) o indirettamente (derivati dai prezzi) sul mercato; Livello 3: input che non sono basati su dati osservabili sul mercato. I suddetti approcci valutativi devono essere applicati in ordine gerarchico. Le tecniche valutative adottate devono massimizzare l’utilizzo di fattori osservabili sul mercato e, di conseguenza, affidarsi il meno possibile a parametri di tipo soggettivo. xxxvi Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi Pag. 47 Nel caso di strumenti finanziari non quotati in mercati attivi, la collocazione all’interno della FVH deve essere definita considerando tra gli input significativi utilizzati per la determinazione del fair value quello che assume il livello più basso nella gerarchia. Si rileva altresì come la FVH sia stata introdotta nell’IFRS 7 esclusivamente ai fini di informativa e non anche per le valutazioni di bilancio. Queste ultime, quindi, risultano effettuate sulla base di quanto previsto dai contenuti dello IAS 39. Esposizioni deteriorate Si riportano di seguito le definizioni di esposizioni deteriorate per le attività finanziarie classificate nelle diverse categorie di rischio in base alla normativa emanata dalla Banca d’Italia: • sofferenze: esposizioni per cassa e fuori bilancio (finanziamenti, titoli, derivati, etc.) nei confronti di un soggetto in stato di insolvenza (anche non accertato giudizialmente) o in situazioni sostanzialmente equiparabili, indipendentemente dalle eventuali previsioni di perdita formulate dalla Banca; • incagliate: esposizioni per cassa e fuori bilancio (finanziamenti, titoli, derivati, etc.) nei confronti di soggetti in temporanea situazione di obiettiva difficoltà, che sia prevedibile possa essere rimossa in un congruo periodo di tempo; • ristrutturate: esposizioni per cassa e fuori bilancio (finanziamenti, titoli, derivati, etc.) per le quali una banca (o un pool di banche), a causa del deterioramento delle condizioni economico-finanziarie del debitore, acconsente a modifiche delle originarie condizioni contrattuali (ad esempio, nuovo scadenziamento dei termini, riduzione del debito e/o degli interessi) che diano luogo a una perdita; • scadute: esposizioni per cassa e fuori bilancio (finanziamenti, titoli, derivati, etc.), diverse da quelle classificate a sofferenza, incaglio o fra le esposizioni ristrutturate, che, alla data di chiusura del periodo, sono scadute o sconfinanti da oltre 180 giorni. Dette esposizioni possono essere determinate facendo riferimento alternativamente al singolo debitore o alla singola transazione. Modalità di determinazione del costo ammortizzato Il costo ammortizzato di una attività o passività finanziaria è il valore a cui è stata misurata alla iscrizione iniziale, al netto dei rimborsi di capitale, accresciuto o diminuito dell’ammortamento complessivo, determinato in applicazione del metodo dell’interesse effettivo, delle differenze tra valore iniziale e quello a scadenza ed al netto di qualsiasi perdita di valore. Il tasso di interesse effettivo è il tasso che eguaglia il valore attuale di una attività o passività finanziaria al flusso contrattuale dei pagamenti futuri o ricevuti sino alla scadenza o alla successiva data di rideterminazione del tasso. Per gli strumenti a tasso fisso o a tasso fisso per periodi temporali, i flussi di cassa futuri vengono determinati in base al tasso di interesse noto durante la vita dello strumento. xxxvii Pag. 48 Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi Per le attività o passività finanziarie a tasso variabile, la determinazione dei flussi di cassa futuri è effettuata sulla base dell’ultimo tasso noto. Ad ogni data di revisione del prezzo, si procede al ricalcolo del piano di ammortamento e del tasso di rendimento effettivo su tutta la vita utile dello strumento finanziario, vale a dire sino alla data di scadenza. Il costo ammortizzato è applicato per i crediti, le attività finanziarie detenute sino a scadenza, quelle disponibili per la vendita, per i debiti ed i titoli in circolazione. Le attività e passività finanziarie negoziate a condizioni di mercato sono inizialmente rilevate al loro fair value, che normalmente corrisponde all’ammontare pagato od erogato comprensivo dei costi di transazione e delle commissioni direttamente imputabili. Sono considerati costi di transazione i costi ed i proventi marginali interni attribuibili al momento di rilevazione iniziale dello strumento e non recuperabili sulla clientela. Tali componenti accessorie, che devono essere riconducibili alla singola attività o passività, incidono sul rendimento effettivo e rendono il tasso di interesse effettivo diverso dal tasso di interesse contrattuale. Sono esclusi pertanto i costi ed i proventi riferibili indistintamente a più operazioni e le componenti correlate che possono essere oggetto di rilevazione durante la vita dello strumento finanziario. Inoltre, non sono considerati nel calcolo del costo ammortizzato i costi che la Banca dovrebbe sostenere indipendentemente dalla operazione, quali i costi amministrativi, di cancelleria, di comunicazione. xxxviii Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi Pag. 49 ALLEGATO Reg. n. 1725/2003 del 29.9.2003, pubblicato sulla G.U. dell’Unione europea L 261 del 13.10.2003 Reg. n. 707/2004 del 6.4.2004, pubblicato sulla G.U. dell’Unione europea L 111 del 17.04.2004 Reg. n. 2086/2004 del 19.11.2004, pubblicato sulla G.U. dell’Unione europea L 363 del 09.12.2004 Reg. n. 2236/2004 del 29.12.2004, pubblicato sulla G.U. dell’Unione europea L 392 del 31.12.2004 Reg. n. 2237/2004 del 29.12.2004, pubblicato sulla G.U. dell’Unione europea L 393 del 31.12.2004 Reg. n. 2238/2004 del 29.12.2004, pubblicato sulla G.U. dell’Unione europea L 394 del 31.12.2004 Reg. n. 211/2005 del 4.2.2005, pubblicato sulla G. U. dell’Unione europea L 41 del 11.02.2005 Reg. n. 1073/2005 del 7.7.2005, pubblicato sulla G.U. dell’Unione europea L 175 del 08.07.2005 Reg. n. 1751/2005 del 25.10.2005, pubblicato sulla G.U. dell’Unione europea L 282 del 26.10.2005 Reg. n. 1864/2005 del 15.11.2005, pubblicato sulla G.U. dell’Unione europea L 299 del 16.11.2005 Reg. n. 1910/2005 dell’ 8.11.2005, pubblicato sulla G.U. dell’Unione europea L 305 del 24.11.2005 Reg. n. 2106/2005 del 21.12.2005, pubblicato sulla G.U. dell’Unione europea L 337 del 22.12.2005 Reg. n. 108/2006 del 11.1.2006, pubblicato sulla G.U. dell’Unione europea L 24 del 27.1.2006 Reg. n. 708/2006 del 8.5.2006, pubblicato sulla G.U. dell’Unione europea L 122 del 9.5.2006 Reg. n. 1329/2006 del 8.9.2006 pubblicato sulla G.U. dell’Unione europea L 247 9.9.2006 Reg. n. 610/2007 del 1.6.2007 pubblicato sulla G.U. dell’Unione europea L 141 2.6.2007 Reg. n. 1004/2008 del 15.10.2008 pubblicato sulla G.U. dell’Unione europea L 275 16.10.2008 Reg. n. 1126/2008 del 3.11. 2008 pubblicato sulla G.U. dell’Unione europea L 320 29.11.2008 Reg. n. 1260/2008 del 10.12.2008 pubblicato sulla G.U. dell’Unione europea L 338 17.12.2008 Reg. n. 1261/2008 del 16.12.2008 pubblicato sulla G.U. dell’Unione europea L 338 17.12.2008 Reg. n. 1262/2008 del 16.12.2008 pubblicato sulla G.U. dell’Unione europea L 338 17.12.2008 Reg. n. 1263/2008 del 16.12.2008 pubblicato sulla G.U. dell’Unione europea L 338 17.12.2008 Reg. n. 1274/2008 del 17.12.2008 pubblicato sulla G.U. dell’Unione europea L 339 18.12.2008 Reg., n. 53/2009 del 21.1.2009 pubblicato sulla G.U. dell’Unione europea L 17 22.1.2009 Reg. n. 69/2009 del 23.1.2009 pubblicato sulla G.U. dell’Unione europea L 21 24.1.2009 Reg. n. 70/2009 del 23.1.2009 pubblicato sulla G.U. dell’Unione europea L 21 24.1.2009 Reg. n. 254/2009 del 25.3.2009 pubblicato sulla G.U. dell’Unione europea L 80 del 26.3.2009 Reg. n. 460/2009 del 4.6.2009 pubblicato sulla G.U. dell’Unione europea L 139 del 5.6.2009 Reg. n. 494/2009 del 3.6.2009 pubblicato sulla G.U. dell’Unione europea L 149 del 12.6.2009 Reg. n. 495/2009 del 3.6.2009 pubblicato sulla G.U. dell’Unione europea L 149 del 12.6.2009 Reg. n. 636/2009 del 22.7.2009 pubblicato sulla G.U. dell’Unione europea L 191 del 22.7.2009 Reg. n. 824/2009 del 9.9.2009 pubblicato sulla G.U. dell’Unione europea L 239 del 10.9.2009 Reg. n. 839/2009 del 15.9.2009 pubblicato sulla G.U. dell’Unione europea L 244 del 16.9.2009 Reg. n.1136/2009 del 25.11.2009 pubblicato sulla G.U. dell’Unione europea L 311 del 26.11.2009 Reg. n. 1142/2009 del 26.11.2009 pubblicato sulla G.U. dell’Unione europea L 312 del 27.11.2009 Reg. n.1164/2009 del 27.11.2009 pubblicato sulla G.U. dell’Unione europea L 314 del 01.12.2009 Reg. n. 1165/2009 del 27.11.2009 pubblicato sulla G.U. dell’Unione europea L 314 del 01.12.2009 xxxix Pag. 50 Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi Reg. n. 1171/2009 del 30.11.2009 pubblicato sulla G.U. dell’Unione europea L 314 del 01.12.2009 xl Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi Pag. 51 A.3 - INFORMATIVA SUL FAIR VALUE A.3.1 Trasferimenti tra portafogli La Banca non ha operato nell'esercizio in corso e in quelli precedenti alcun trasferimento tra i portafogli degli strumenti finanziari. Si omette pertanto la compilazione delle Tabelle previste. A.3.2 Gerarchia del fair value A.3.2.1 Portafogli contabili: ripartizione per livelli del fair value dicembre 2009 dicembre 2008 Attività/Passività finanziarie misurate al fair value Livello 1 Livello 2 Livello 3 Livello 1 Livello 2 Livello 3 1. Attività finanziarie detenute per la negoziazione 0 340 0 0 130 0 2. Attività finanziarie valutate al fair value 0 0 1.110 0 0 1.207 33.924 2.005 3.592 27.641 1.364 3.172 0 324 0 0 266 0 33.924 2.669 4.702 27.641 1.760 4.379 1. Passività finanziarie detenute per la negoziazione 0 50 0 0 62 0 2. Passività finanziarie valutate al fair value 0 10.298 0 0 17.683 0 3. Derivati di copertura 0 103 0 0 34 0 Totale 0 10.451 0 0 17.778 0 3. Attività finanziarie disponibili per la vendita 4. Derivati di copertura Totale Per quanto previsto dal par. 44G dell'IFRS7 e dalle successivi istruzioni della Banca d'Italia non vengono fornite le informazioni comparative riferite al precedente periodo. xli Pag. 52 Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi A.3.2.2 Variazioni annue delle attività finanziarie valutate al fair value (livello 3) ATTIVITA' FINANZIARIE detenute per la negoziazione valutate al fair value disponibili per la vendita di copertura 1. Esistenze iniziali 0 1.207 3.172 0 2. Aumenti 0 76 420 0 2.1 Acquisti 0 0 420 0 2.2.1. Conto Economico 0 76 0 0 - di cui plusvalenze 0 0 0 0 2.2.2. Patrimonio netto X X 0 0 2.3 Trasferimenti da altri livelli 0 0 0 0 2.4 Altre variazioni in aumento 0 0 0 0 3. Diminuzioni 0 173 0 0 3.1 Vendite 0 0 0 0 3.2 Rimborsi 0 173 0 0 3.3.1 Conto Economico 0 0 0 0 - di cui minusvalenze 0 0 0 0 3.2.2. Patrimonio netto X X 0 0 3.4 Trasferimenti ad altri livelli 0 0 0 0 3.5 Altre variazioni in diminuzione 0 0 0 0 4. Rimanenze finali 0 1.110 3.592 0 2.2 Profitti imputati a: 3.3 Perdite imputate a: Tra le attività finanziarie disponibili per la vendita di livello 3 sono compresi solo titoli di capitale "valutati al costo" , classificati convenzionalmente nel livello 3, riferibili ad interessenze azionarie in società promosse dal movimento del credito cooperativo o strumentali, per le quali il fair value non risulta determinabile in modo attendibile o verificabile. Non vi sono utili o perdite del periodo da valutazione iscritti a conto economico, relativi ad attività finanziarie disponibili per la vendita di livello 3 detenute in portafoglio. Le attività finanziarie valutate al fair value sono costituite da mutui erogati alla clientela. xlii Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi Pag. 53 A.3.2.3 Variazioni annue delle passività finanziarie valutate al fair value (livello 3) PASSIVITA' FINANZIARIE detenute per la negoziazione valutate al fair value di copertura 0 0 0 0 0 0 2.2.1. Conto Economico 0 0 0 - di cui minusvalenze 0 0 0 2.2.2. Patrimonio netto X X 0 2.3 Trasferimenti da altri livelli 0 0 0 2.4 Altre variazioni in aumento 0 0 0 3.1 Rimborsi 0 0 0 3.2 Riacquisti 0 0 0 3.3.1 Conto Economico 0 0 0 - di cui plusvalenze 0 0 0 3.2.2. Patrimonio netto X X 0 3.4 Trasferimenti ad altri livelli 0 0 0 3.5 Altre variazioni in diminuzione 0 0 0 4. Rimanenze finali 0 0 0 1. Esistenze iniziali 2. Aumenti 2.1 Emissioni 2.2 Perdite imputate a: 3. Diminuzioni 3.3 Profitti imputati a: Non vi sono utili(perdite) del periodo da valutazione iscritti a conto economico, relativi a passività finanziarie di livello 3 detenute in portafoglio alla fine dell'esercizio. xliii Pag. 54 Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi A.3.3 Informativa sul cd. "day one profit/loss" “Gli eventuali costi e ricavi derivanti da operazioni effettuate nel 2009 su strumenti finanziari non quotati in mercati attivi, determinati dalla differenza tra corrispettivo pagato o incassato della transazione, ed il fair value dello strumento sono stati iscritti al conto economico in sede di iscrizione dello strumento finanziario in quanto il fair value è determinato attraverso tecniche di valutazione che utilizzano quali variabili solamente dati derivanti da mercati osservabili.” xliv Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi Pag. 55 PARTE B – INFORMAZIONI SULLO STATO PATRIMONIALE ATTIVO ......................................................................................................................................... iii Sezione 1 – Cassa e disponibilità liquide – Voce 10.......................................................................iv Sezione 2 - Attività finanziarie detenute per la negoziazione - Voce 20 .........................................v Sezione 3 - Attività finanziarie valutate al fair value - voce 30 ................................................... viii Sezione 4 - Attività finanziarie disponibili per la vendita - Voce 40..............................................xi Sezione 5 - Attività finanziarie detenute sino alla scadenza - Voce 50 .........................................xv Sezione 6 - Crediti verso banche - Voce 60 ..................................................................................xvi Sezione 7 - Crediti verso clientela - Voce 70............................................................................. xviii Sezione 8 - Derivati di copertura - Voce 80................................................................................ xxii Sezione 9 - Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica - Voce 90.................................................................................................................................................xxiv Sezione 10 - Le partecipazioni - Voce 100 .................................................................................xxiv Sezione 11 - Attività materiali - Voce 110...................................................................................xxv Sezione 12 - Attività immateriali - Voce 120 .......................................................................... xxviii Sezione 13 - Le attività fiscali e le passività fiscali - Voce 130 dell'attivo e Voce 80 del passivo ................................................................................................................................................... xxxii Sezione 14 - Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione e passività associate Voce 140 dell'attivo e Voce 90 del passivo ........................................................................... xxxviii Sezione 15 - Altre attività..........................................................................................................xxxix PASSIVO ........................................................................................................................................xl Sezione 1 - Debiti verso banche - Voce 10 ................................................................................... xli Sezione 2 - Debiti verso clientela - Voce 20............................................................................... xliii Sezione 3 - Titoli in circolazione - Voce 30..................................................................................xlv Sezione 4 - Passività finanziarie di negoziazione - Voce 40...................................................... xlvii Sezione 5 - Passività finanziarie valutate al fair value - Voce 50 .....................................................l Sezione 6 - Derivati di copertura - voce 60.................................................................................... lii Sezione 7 - Adeguamento di valore delle passività finanziarie oggetto di copertura generica Voce 70 ......................................................................................................................................... liv i Pag. 56 Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi Sezione 8 - Passività fiscali - Voce 80 .......................................................................................... liv Sezione 9 - Passività associate ad attività in via di dismissione - Voce 90................................... liv Sezione 10 - Altre passività - Voce 100....................................................................................... liv Sezione 11 - Trattamento di fine rapporto del personale - Voce 110 ........................................... lvi Sezione 12 - Fondi per rischi e oneri - Voce 120......................................................................... lvii Sezione 13 - Azioni rimborsabili - Voce 140..................................................................................lx Sezione 14 - Patrimonio dell'impresa - Voci 130, 150, 160, 170, 180, 190 e 200........................ lxi Altre informazioni .........................................................................................................................lxv 1. Garanzie rilasciate e impegni ................................................................................................lxv 2. Attività costituite a garanzia di proprie passività e impegni ............................................... lxvi 3. Informazioni sul leasing operativo..................................................................................... lxvii 4. Gestione e intermediazione per conto terzi ........................................................................ lxvii 5. Incasso di crediti per conto di terzi: rettifiche dare e avere. ............................................... lxix ii Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi Pag. 57 PARTE B – INFORMAZIONI SULLO STATO PATRIMONIALE ATTIVO Sezione 1 - Cassa e disponibilità liquide - Voce 10 Sezione 2 - Attività finanziarie detenute per la negoziazione - Voce 20 Sezione 3 - Attività finanziarie valutate al fair value - voce 30 Sezione 4 - Attività finanziarie disponibili per la vendita - Voce 40 Sezione 5 - Attività finanziarie detenute sino alla scadenza - Voce 50 Sezione 6 - Crediti verso banche - Voce 60 Sezione 7 - Crediti verso clientela - Voce 70 Sezione 8 - Derivati di copertura - Voce 80 Sezione 9 - Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica - Voce 90 Sezione 10 - Le partecipazioni - Voce 100 Sezione 11 - Attività materiali - Voce 110 Sezione 12 - Attività immateriali - Voce 120 Sezione 13 - Le attività fiscali e le passività fiscali Voce 130 dell'attivo e Voce 80 del passivo Sezione 14 - Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione e passività associate Voce 140 dell'attivo e Voce 90 del passivo Sezione 15 - Altre attività iii Pag. 58 Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi Sezione 1 – Cassa e disponibilità liquide – Voce 10 1.1 Cassa e disponibilità liquide: composizione dicembre 2009 dicembre 2008 a) Cassa b) Depositi liberi presso Banche Centrali Totale 2.383 2.518 0 0 2.383 2.518 La sottovoce "cassa" comprende valute estere per un controvalore pari a 10 mila euro. iv Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi Pag. 59 Sezione 2 - Attività finanziarie detenute per la negoziazione - Voce 20 2.1 Attività finanziarie detenute per la negoziazione: composizione merceologica dicembre 2009 dicembre 2008 Voci/Valori Livello 1 Livello 2 Livello 3 Livello 1 Livello 2 e 3 A Attività per cassa 1. Titoli di debito 0 0 0 0 0 1.1 Titoli strutturati 0 0 0 0 0 1.2 Altri titoli di debito 0 0 0 0 0 2. Titoli di capitale 0 0 0 0 0 3. Quote di O.I.C.R. 0 0 0 0 0 4. Finanziamenti 0 0 0 0 0 4.1 Pronti contro termine attivi 0 0 0 0 0 4.2 Altri 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 340 0 0 130 1.1 di negoziazione 0 0 0 0 0 1.2 connessi con la fair value option 0 340 0 0 130 1.3 altri 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 2.1 di negoziazione 0 0 0 0 0 2.2 connessi con la fair value option 0 0 0 0 0 2.3 altri 0 0 0 0 0 Totale B 0 340 0 0 130 Totale (A+B) 0 340 0 0 130 Totale A B Strumenti derivati 1. Derivati finanziari 2. Derivati creditizi Con riferimento all'esercizio precedente gli strumenti finanziari di livello 2 e di livello 3 sono stati convenzionalmente classificati in un’unica colonna “livello 2 e 3”. v Pag. 60 Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi L'importo di cui alla lettera B punto 1.2 si riferisce a contratti derivati positivi negoziati a copertura di prestiti obbligazionari a tasso fisso ( Step Up ) emessi dalla Banca e a copertura di finanziamenti a tasso fisso. Le poste patrimoniali coperte sono classificate tra le attività/passività finanziarie valutate al fair value. 2.2 Attività finanziarie detenute per la negoziazione: composizione per debitori/emittenti Totale Totale Voci/Valori dicembre 2009 dicembre 2008 A. Attività per cassa 1. Titoli di debito 0 0 a) Governi e Banche Centrali 0 0 b) Altri enti pubblici 0 0 c) Banche 0 0 d) Altri emittenti 0 0 0 0 a) Banche 0 0 b) Altri emittenti: 0 0 - imprese di assicurazione 0 0 - società finanziarie 0 0 - imprese non finanziarie 0 0 - altri 0 0 3. Quote di O.I.C.R. 0 0 4. Finanziamenti 0 0 a) Governi e Banche Centrali 0 0 b) Altri enti pubblici 0 0 c) Banche 0 0 d) Altri soggetti 0 0 0 0 340 130 10.403 10.298 b) Clientela - fair value 0 0 - valore nozionale 0 0 Totale B 340 130 Totale (A+B) 340 130 2. Titoli di capitale Totale A B. Strumenti derivati a) Banche - fair value - valore nozionale vi Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi Pag. 61 La distribuzione delle attività finanziarie per comparto economico di appartenenza dei debitori o degli emittenti è stata effettuata secondo i criteri di classificazione previsti dalla Banca d’Italia. Le operazioni in derivati sopra descritte sono state effettuate assumendo, in qualità di controparte, esclusivamente gli Istituti centrali di categoria. 2.3 Attività finanziarie per cassa detenute per la negoziazione: variazioni annue Titoli di debito Titoli di capitale Quote di O.I.C.R. Finanziamenti Totale A. Esistenze iniziali 0 0 0 0 0 B. Aumenti 0 0 0 0 0 B1. Acquisti 0 0 0 0 0 B2. Variazioni positive di fair value 0 0 0 0 0 B3. Altre variazioni 0 0 0 0 0 C. Diminuzioni 0 0 0 0 0 C1. Vendite 0 0 0 0 0 C2. Rimborsi 0 0 0 0 0 C3. Variazioni negative di fair value 0 0 0 0 0 C4. Trasferimenti ad altri portafogli 0 0 0 0 0 C5. Altre variazioni 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 D. Rimanenze finali vii Pag. 62 Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi Sezione 3 - Attività finanziarie valutate al fair value - voce 30 3.1 Attività finanziarie valutate al fair value: composizione merceologica Voci/Valori Totale Totale dicembre 2009 dicembre 2008 Livello 1 Livello 2 Livello 3 Livello 1 Livello 2 e 3 1. Titoli di debito 0 0 0 0 0 1.1 Titoli strutturati 0 0 0 0 0 1.2 Altri titoli di debito 0 0 0 0 0 2. Titoli di capitale 0 0 0 0 0 3. Quote di O.I.C.R. 0 0 0 0 0 4. Finanziamenti 0 0 1.110 0 1.207 4.1 Strutturati 0 0 0 0 0 4.2 Altri 0 0 1.110 0 1.207 Totale 0 0 1.110 0 1.207 Costo 0 0 999 0 1.170 Con riferimento all'esercizio precedente gli strumenti finanziari di livello 2 e di livello 3 sono stati convenzionalmente classificati in un’unica colonna “livello 2 e 3”. Gli importi indicati quali “costo” corrispondono al costo storico di acquisto delle attività finanziarie in rimanenza alla data di riferimento del bilancio. L'applicazione della fair value option sugli strumenti finanziari dell'Attivo è stata ritenuta funzionale al raggiungimento dell'obiettivo di una migliore rappresentazione contabile dell'operatività aziendale, nonchè della semplificazione amministrativa. Nella sottovoce 4.2 "Altri", alla colonna "Livello3", sono riportati finanziamenti erogati alla clientela per: - mutui per 1.110 mila euro; viii Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi Pag. 63 3.2 Attività finanziarie valutate al fair value: composizione per debitori/emittenti Voci/Valori 1. Titoli di debito Totale Totale dicembre 2009 dicembre 2008 0 0 a) Governi e Banche Centrali 0 0 b) Altri enti pubblici 0 0 c) Banche 0 0 d) Altri emittenti 0 0 0 0 a) Banche 0 0 b) Altri emittenti: 0 0 - imprese di assicurazione 0 0 - società finanziarie 0 0 - imprese non finanziarie 0 0 - altri 0 0 0 0 1.110 1.207 a) Governi e Banche Centrali 0 0 b) Altri enti pubblici 0 0 c) Banche 0 0 d) Altri soggetti 1.110 1.207 Totale 1.110 1.207 2. Titoli di capitale 3. Quote di O.I.C.R. 4. Finanziamenti La distribuzione delle attività finanziarie per comparto economico di appartenenza dei debitori o degli emittenti è stata effettuata secondo i criteri di classificazione previsti dalla Banca d’Italia. ix Pag. 64 Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi 3.3 Attività finanziarie valutate al fair value: variazioni annue Titoli di debito Titoli di capitale Quote di O.I.C.R. Finanziamenti Totale A. Esistenze iniziali 0 0 0 1.207 1.207 B. Aumenti 0 0 0 76 76 B1. Acquisti 0 0 0 0 0 B2. Variazioni positive di fair value 0 0 0 76 76 B3. Altre variazioni 0 0 0 0 0 C. Diminuzioni 0 0 0 173 173 C1. Vendite 0 0 0 0 0 C2. Rimborsi 0 0 0 173 173 C3. Variazioni negative di fair value 0 0 0 0 0 C4. Altre variazioni 0 0 0 0 0 D. Rimanenze finali 0 0 0 1.110 1.110 Le voci B.2 e C.3 includono rispettivamente le plusvalenze e le minusvalenze registrate a conto economico alla voce 110 "risultato netto delle attività e passività valutate al fair value". x Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi Pag. 65 Sezione 4 - Attività finanziarie disponibili per la vendita - Voce 40 4.1 Attività finanziarie disponibili per la vendita: composizione merceologica Voci/Valori Totale Totale dicembre 2009 dicembre 2008 Livello 1 Livello 2 Livello 3 Livello 1 Livello 2 e 3 1. Titoli di debito 33.924 2.005 0 14.373 14.631 0 0 0 0 0 33.924 2.005 0 14.373 14.631 0 0 3.592 0 3.172 2.1 Valutati al fair value 0 0 0 0 0 2.2 Valutati al costo 0 0 3.592 0 3.172 3. Quote di O.I.C.R. 0 0 0 0 0 4. Finanziamenti 0 0 0 0 0 33.924 2.005 3.592 14.373 17.803 1.1 Titoli strutturati 1.2 Altri titoli di debito 2. Titoli di capitale Totale Con riferimento all'esercizio precedente, tenuto conto delle difficoltà incontrate nel fornire la gerarchia del fair value, gli strumenti finanziari di livello 3 sono stati convenzionalmente classificati nel livello 2. Il portafoglio delle attività finanziarie disponibili per la vendita, complessivamente pari a 39.521 mila euro, accoglie: - la quota parte di portafoglio obbligazionario (banking book) non destinata a finalità di negoziazione; - le partecipazioni le cui quote di interessenza detenute non risultano riferibili a partecipazioni di controllo, collegamento o controllo congiunto di cui agli IAS27 e IAS28. Alla sottovoce 1.2 "Altri titoli di debito" sono comprese attività cedute non cancellate riferite a strumenti finanziari utilizzati per operazioni di pronti contro termine passive con la clientela per euro 10.433 mila nominali. xi Pag. 66 Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi Nei titoli di capitale sono ricomprese essenzialmente le partecipazioni in società promosse dal movimento del Credito Cooperativo o strumentali, che non rientrano più in tale definizione in base ai principi contabili internazionali. Esse vengono elencate come di seguito. Descrizione Cassa Centrale Banca Credito Cooperativo del Nord Est Centrale Finanziaria del Nord Est S.p.A. I.C.C.R.E.A. Holding Spa Fondo Comune Casse Rurali Tn Scrl Federazione Trentina delle Cooperazione Scrl Agrileasing Spa Fondo di Garanzia dei Depositanti n° azioni valore possedute nominale 10 2998342 43 9255 51 1954 52,00 1,00 51,65 5,16 100,00 51,65 valore bilancio % su capit.sociale partecipata 518,84 0,00% 2.998.342,00 2,25% 2.047,97 0,00% 47.772,27 2,92% 4.015,44 1,07% 97.745,53 0,04% 1 1.807,61 1.807,61 0,62% S.I.B.T. Srl 597 5,16 3.083,25 3,00% Banca Popolare Etica Scarl 100 51,64 5.164,00 0,05% Oasi Sos Lavoro Coop Sociale 860 25,00 21.500,00 10,78% Visa Europe Limited 1 1,00 0,00 0,00% Azienda Turismo Trento-Monte Bondone- V.Laghi Scarl 1 5.000,00 5.000,00 1,06% 100 50,00 5.000,00 8,07% 400.000 1,00 400.000,00 3,46% Car Sharing Trentino Società Cooperativa Finanziaria Trentina della Cooperazione – Fincoop Trentina Spa Le sopraelencate quote di partecipazione nel capitale di altre imprese, diverse da quelle di controllo e di collegamento, sono state valutate al costo e non al fair value, poiché per esse si ritiene possano ricorrere le condizioni previste dal par. AG80 dell’Appendice A allo IAS39. Per dette partecipazioni non esiste alcun mercato di riferimento e la banca non ha alcuna intenzione di cederle. I titoli di capitale "valutati al costo" classificati convenzionalmente nel livello 3, si riferiscono in massima parte a interessenze azionarie in società promosse dal movimento del credito cooperativo o strumentali, per le quali il fair value non risulta determinabile in modo attendibile o verificabile e che pertanto sono iscritti in bilancio al valore di costo, eventualmente rettificato a fronte dell'accertamento di perdite per riduzioni di valore. xii Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi Pag. 67 4.2 Attività finanziarie disponibili per la vendita: composizione per debitori/emittenti Voci/Valori Totale Totale dicembre 2009 dicembre 2008 1. Titoli di debito 35.929 29.004 33.924 27.641 0 0 2.005 1.364 0 0 3.592 3.172 103 103 3.489 3.069 0 0 3.000 3.000 488 68 0 0 3. Quote di O.I.C.R. 0 0 4. Finanziamenti 0 0 a) Governi e Banche Centrali 0 0 b) Altri enti pubblici 0 0 c) Banche 0 0 d) Altri soggetti 0 0 Totale 39.521 32.176 a) Governi e Banche Centrali b) Altri enti pubblici c) Banche d) Altri emittenti 2. Titoli di capitale a) Banche b) Altri emittenti: - imprese di assicurazione - società finanziarie - imprese non finanziarie - altri La distribuzione delle attività finanziarie per comparto economico di appartenenza dei debitori o degli emittenti è stata effettuata secondo i criteri di classificazione previsti dalla Banca d’Italia. xiii Pag. 68 Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi 4.3 Attività finanziarie disponibili per la vendita oggetto di copertura specifica Alla data di riferimento del bilancio la Banca non detiene attività finanziarie disponibili per la vendita oggetto di copertura specifica. 4.4 Attività finanziarie disponibili per la vendita: variazioni annue Titoli di debito Titoli di capitale Quote di O.I.C.R. Finanziamenti Totale A. Esistenze iniziali 29.004 3.172 0 0 32.176 B. Aumenti 17.991 420 0 0 18.411 B1. Acquisti 16.535 420 0 0 16.955 825 0 0 0 825 0 0 0 0 0 0 0 0 B2. Variazioni positive di FV B3. Riprese di valore - Imputate al conto economico 0 - Imputate al patrimonio netto 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 632 0 0 0 632 11.067 0 0 0 11.067 C1. Vendite 8.461 0 0 0 8.461 C2. Rimborsi 1.686 0 0 0 1.686 11 0 0 0 11 0 0 0 0 0 - Imputate al conto economico 0 0 0 0 0 - Imputate al patrimonio netto 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 909 0 0 0 909 35.929 3.592 0 0 39.521 B4. Trasferimenti da altri portafogli B5. Altre variazioni C. Diminuzioni C3. Variazioni negative di FV C4. Svalutazioni da deterioramento C5. Trasferimenti ad altri portafogli C6. Altre variazioni D. Rimanenze finali xiv Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi Pag. 69 Le sottovoci B2 e C3 includono rispettivamente le plusvalenze e le minusvalenze, al lordo del relativo effetto fiscale, registrate a patrimonio netto alla voce 130. "riserve da valutazione" dello stato patrimoniale passivo. Nelle "altre variazioni" delle sottovoci B5 e C6 sono indicati, rispettivamente gli utili e le perdite derivanti dal rimborso/cessione di attività finanziarie disponibili per la vendita iscritte alla voce 100. b) "utili (perdite) da cessione/riacquisto" del conto economico, unitamente al rigiro a conto economico delle relative "riserve da valutazione" del patrimonio netto precedentemente costituite. Nella sottovoce B5. Aumenti - altre variazioni - sono compresi: - Utili da negoziazione, per 27 mila euro Tra le "altre variazioni in aumento/diminuzione dei titoli di debito è altresì ricompreso il differenziale tra i ratei iniziali e finali. Sezione 5 - Attività finanziarie detenute sino alla scadenza - Voce 50 Alla data di riferimento del bilancio la Banca non detiene attività finanziarie classificate nella categoria in esame; pertanto, la presente Sezione non viene avvalorata. xv Pag. 70 Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi Sezione 6 - Crediti verso banche - Voce 60 6.1 Crediti verso banche: composizione merceologica Tipologia operazioni / Valori dicembre 2009 dicembre 2008 A. Crediti verso Banche Centrali 0 0 1. Depositi vincolati 0 0 2. Riserva obbligatoria 0 0 3. Pronti contro termine 0 0 4. Altri 0 0 19.771 33.004 17.096 13.125 2.675 19.879 0 0 3.1 Pronti contro termine attivi 0 0 3.2 Leasing finanziario 0 0 3.3 Altri 0 0 0 0 4.1 Titoli strutturati 0 0 4.2 Altri titoli di debito 0 0 Totale (valore di bilancio) 19.771 33.004 Totale (fair value) 19.771 33.004 B. Crediti verso banche 1. Conti correnti e depositi liberi 2. Depositi vincolati 3. Altri finanziamenti: 4. Titoli di debito Per quanto riguarda i criteri di determinazione del fair value si rimanda alla Parte A - Politiche contabili. Tra i crediti verso banche figurano crediti in valuta estera per un controvalore di440 mila euro. xvi Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi Pag. 71 I depositi vincolati di cui al punto B. comprendono la riserva obbligatoria, assolta in via indiretta, pari a 2.675 mila euro, detenuta presso Cassa Centrale Banca. Le operazioni “pronti contro termine” attive riguardano esclusivamente le operazioni con obbligo di rivendita a termine da parte del cessionario delle attività oggetto della transazione, non avendo la Banca posto in essere operazioni che prevedono per il cessionario medesimo la facoltà di rivendita a termine. 6.2 Crediti verso banche oggetto di copertura specifica Alla data di riferimento del bilancio non sono presenti crediti verso banche oggetto di copertura specifica. 6.3 Leasing finanziario La Banca non ha posto in essere alcuna operazione di locazione finanziaria in qualità di soggetto locatore. xvii Pag. 72 Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi Sezione 7 - Crediti verso clientela - Voce 70 7.1 Crediti verso clientela: composizione merceologica Tipologia operazioni/Valori dicembre 2009 Bonis 1. Conti correnti dicembre 2008 Deteriorate Bonis Deteriorate 115.555 10.936 131.967 9.036 0 0 0 0 165.782 12.453 140.620 9.760 462 0 0 0 5. Leasing finanziario 0 0 0 0 6. Factoring 0 0 0 0 6.534 970 7.572 2.263 0 0 0 0 8.1 Titoli strutturati 0 0 0 0 8.2 Altri titoli di debito 0 0 0 0 Totale (valore di bilancio) 288.333 24.359 280.158 21.059 Totale (fair value) 290.114 25.383 280.730 21.036 2. Pronti contro termine attivi 3. Mutui 4. Carte di credito, prestiti personali e cessioni del quinto 7. Altre operazioni 8. Titoli di debito Per quanto riguarda i criteri di determinazione del fair value si rimanda alla Parte A - Politiche contabili. I crediti verso clientela sono esposti al netto delle rettifiche di valore derivanti da svalutazioni. Tra i crediti sono compresi: - finanziamenti in valuta estera per un controvalore di .386 mila euro; Nella Tabella sono comprese "attività cedute non cancellate", rilevate sia per intero sia parzialmente, per un importo complessivo pari ad euro 14.696 mila (euro17.187 mila al 31.12.2008), di cui per euro 343 mila riferite ad attività deteriorate (euro 619 _mila al 31.12.2008). xviii Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi Pag. 73 Le "attività cedute non cancellate" sono riferite a mutui ipotecari che, non presentando i requisiti previsti dallo IAS39 per la c.d. derecognition, debbono essere mantenute nell'attivo del bilancio Dette operazioni, comprese quelle effettuate nell'ambito delle operazioni di cartolarizzazione, sono meglio rappresentate nella Parte E - Sezione 1 - rischio di credito sottosezione C, La sottovoce 7. "Altre operazioni" comprende: Dettaglio della sottovoce 7. Altre operazioni dicembre dicembre 2009 2008 Tipologia operazioni Finanziamenti per anticipi SBF 5.404 5.946 0 0 1.851 1.412 Depositi presso Uffici Postali 2 2 Depositi cauzionali fruttiferi 0 0 Crediti verso la Cassa Depositi e Prestiti 0 0 236 200 Margini di variazione presso organismi di compensazione a fronte di contratti derivati 0 0 Crediti con fondi di terzi in amministrazione 0 0 11 10 7.504 7.572 Rischio di portafoglio Altre sovvenzioni non regolate in conto corrente - sovvenzioni diverse Contributi da riscuotere da enti locali per operazioni a tasso agevolato Altri Totale Non sono presenti crediti verso clientela con vincolo di subordinazione. I crediti erogati con fondi di terzi in amministrazione sono disciplinati da apposite leggi. I saldi dei "conti correnti debitori" con la clientela includono le relative operazioni "viaggianti" e "sospese" a loro attribuibili alla fine del periodo. xix Pag. 74 Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi Le attività deteriorate comprendono le sofferenze, gli incagli, i crediti ristrutturati e le esposizioni scadute secondo le definizioni di Banca d'Italia. Il dettaglio di tali esposizioni, nonchè quello relativo all'ammontare e alla ripartizione delle rettifiche di valore, viene evidenziato nella Parte E della Nota integrativa - qualità del credito. 7.2 Crediti verso clientela: composizione per debitori/emittenti Tipologia operazioni/Valori dicembre 2009 Bonis dicembre 2008 Deteriorate Bonis Deteriorate 1. Titoli di debito: 0 0 0 0 a) Governi 0 0 0 0 b) Altri Enti pubblici 0 0 0 0 c) Altri emittenti 0 0 0 0 - imprese non finanziarie 0 0 0 0 - imprese finanziarie 0 0 0 0 - assicurazioni 0 0 0 0 - altri 0 0 0 0 288.333 24.359 280.158 21.059 a) Governi 0 0 0 0 b) Altri Enti pubblici 1 0 0 0 288.332 24.359 280.158 21.059 164.963 20.335 162.984 16.846 555 0 25 894 0 0 0 0 122.814 4.024 117.149 3.319 288.333 24.359 280.158 21.059 2. Finanziamenti verso: c) Altri emittenti - imprese non finanziarie - imprese finanziarie - assicurazioni - altri Totale La distribuzione delle attività finanziarie per comparto economico di appartenenza dei debitori o degli emittenti è stata effettuata secondo i criteri di classificazione previsti dalla Banca d’Italia. xx Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi Pag. 75 7.3 Crediti verso clientela oggetto di copertura specifica Tipologia operazioni/Valori 1. Crediti oggetto di copertura specifica del fair value: dicembre 2009 dicembre 2008 300 307 300 307 b) rischio di cambio 0 0 c) rischio di credito 0 0 d) più rischi 0 0 0 0 a) rischio di tasso di interesse 0 0 b) rischio di cambio 0 0 c) altro 0 0 300 307 a) rischio di tasso di interesse 2. Crediti oggetto di copertura specifica dei flussi finanziari: Totale In Tabella sono riportati i crediti oggetto di copertura specifica per i quali sono state applicate le regole di hedge accounting previste dallo IAS 39. I crediti sono indicati al costo ammortizzato, modificato per il fair value del rischio coperto. Le coperture risultano altamente efficaci, nel realizzare una compensazione nelle variazioni di fair value attribuibili al rischio coperto durante il periodo per il quale la copertura è designata. I test, di tipo retrospettivo e prospettico, effettuati a tal fine, sono stati predisposti con il metodo “dollar offset method”. Alla sottovoce 1.a) "rischio di tasso di interesse" sono riportati : - mutui a tasso fisso per 300 mila euro; coperti da contratti derivati finanziari di copertura - non quotati e senza scambio di capitale - su tassi di interesse stipulati con controparti di sistema. xxi Pag. 76 Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi 7.4 Leasing finanziario La Banca non ha posto in essere alcuna operazione di locazione finanziaria in qualità di soggetto locatore. Sezione 8 - Derivati di copertura - Voce 80 Nella presente voce figurano i derivati finanziari di copertura che, alla data di riferimento del bilancio, presentano un fair value positivo. 8.1 Derivati di copertura: composizione per tipologia di copertura e per livelli dicembre 2009 valore nozionale Tipologie derivati/attività sottostanti Livello 1 Livello 2 Livello 3 dicembre 2009 A) Derivati finanziari 0 324 0 13.167 1) Fair value 0 324 0 13.167 2) Flussi finanziari 0 0 0 0 3) Investimenti esteri 0 0 0 0 B) Derivati creditizi: 0 0 0 0 1) Fair value 0 0 0 0 2) Flussi finanziari 0 0 0 0 0 324 0 13.167 Totale dicembre 2008 valore nozionale Tipologie derivati/attività sottostanti Livello 1 Livello 2 e 3 dicembre 2008 A) Derivati finanziari 0 266 9.167 1) Fair value 0 266 9.167 2) Flussi finanziari 0 0 0 3) Investimenti esteri 0 0 0 B) Derivati creditizi: 0 0 0 1) Fair value 0 0 0 2) Flussi finanziari 0 0 0 0 266 9.167 Totale xxii Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi Pag. 77 Con riferimento all'esercizio precedente gli strumenti finanziari di livello 2 e di livello 3 sono stati convenzionalmente classificati in un’unica colonna “livello 2 e 3”. 8.2 Derivati di copertura: composizione per portafogli coperti e per tipologia di copertura Fair value Specifica Operazioni /Tipo di copertura rischio di tasso rischio di cambio rischio di più prezzo rischi rischio di credito 1. Attività finanziarie disponibili per la vendita 0 0 0 2. Crediti 0 0 0 0 0 0 0 3. Attività finanziarie detenute sino alla scadenza 0 0 4. Portafoglio 5. Altre operazioni 0 0 0 0 0 0 Totale attività 0 0 0 0 0 1. Passività finanziarie 324 0 0 0 0 2. Portafoglio Totale passività Generica 0 324 0 0 0 0 1. Transazioni attese 2. Portafoglio di attività e passività finanziarie 0 Flussi finanziari Operazioni /Tipo di copertura Specifica 1. Attività finanziarie disponibili per la vendita 0 2. Crediti 0 3. Attività finanziarie detenute sino alla scadenza 0 4. Portafoglio 5. Altre operazioni Totale attività Generica Investimenti esteri 0 0 0 0 0 0 xxiii Pag. 78 Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi 1. Passività finanziarie 0 2. Portafoglio Totale passività 0 0 0 1. Transazioni attese 2. Portafoglio di attività e passività finanziarie 0 0 Nella presente Tabella sono indicati i valori positivi di bilancio dei derivati di copertura, distinti in relazione alle attività o passività coperte e alla tipologia di copertura realizzata. Sezione 9 - Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica Voce 90 Alla data di riferimento del bilancio non vi sono attività oggetto di copertura generica. 9.2 Attività oggetto di copertura generica del rischio di tasso di interesse Alla data di riferimento del bilancio non vi sono attività oggetto di copertura generica. Sezione 10 - Le partecipazioni - Voce 100 La Banca non detiene partecipazioni in società controllate, controllate in modo congiunto o sottoposte ad influenza notevole, di cui al principio IAS27 e IAS28. xxiv Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi Pag. 79 Sezione 11 - Attività materiali - Voce 110 11.1 Attività materiali: composizione delle attività valutate al costo Attività/Valori dicembre 2009 dicembre 2008 A. Attività ad uso funzionale 1.1 di proprietà 4.873 5.090 997 997 3.115 3.210 c) mobili 299 357 d) impianti elettronici 100 131 e) altre 362 394 0 0 a) terreni 0 0 b) fabbricati 0 0 c) mobili 0 0 d) impianti elettronici 0 0 e) altre 0 0 4.873 5.090 0 0 a) terreni 0 0 b) fabbricati 0 0 0 0 a) terreni 0 0 b) fabbricati 0 0 0 0 4.873 5.090 a) terreni b) fabbricati 1.2 acquisite in leasing finanziario Totale A B. Attività detenute a scopo di investimento 2.1 di proprietà 2.2 acquisite in leasing finanziario Totale B Totale (A+B) Tutte le attività materiali della Banca sono valutate al costo, come indicato nella Parte A della Nota. 11.2 Attività materiali: composizione delle attività valutate al fair value o rivalutate xxv Pag. 80 Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi Non sono presenti attività materiali valutate al fair value o rivalutate; pertanto si omette la compilazione della relativa tabella 11.3 Attività materiali ad uso funzionale: variazioni annue Terreni Fabbricati Mobili A. Esistenze iniziali lorde Impianti elettronici Altri Totale 997 4.855 2.243 1.376 1.619 11.091 0 1.645 1.886 1.245 1.225 6.001 997 3.210 357 131 394 5.090 B. Aumenti: 0 37 26 21 84 168 B.1 Acquisti 0 37 26 21 84 168 B.2 Spese per migliorie capitalizzate 0 0 0 0 0 0 B.3 Riprese di valore 0 0 0 0 0 0 B.4 Variazioni positive di fair value imputate a 0 0 0 0 0 0 a) patrimonio netto 0 0 0 0 0 0 b) conto economico 0 0 0 0 0 0 B.5 Differenze positive di cambio 0 0 0 0 0 0 B.6 Trasferimenti da immobili detenuti a scopo di investimento 0 0 0 0 0 0 B.7 Altre variazioni 0 0 0 0 0 0 C. Diminuzioni: 0 133 84 52 117 385 C.1 Vendite 0 0 0 0 0 0 C.2 Ammortamenti 0 133 84 52 117 385 C.3 Rettifiche di valore da deterioramento imputate a 0 0 0 0 0 0 a) patrimonio netto 0 0 0 0 0 0 b) conto economico 0 0 0 0 0 0 C.4 Variazioni negative di fair value imputate a 0 0 0 0 0 0 a) patrimonio netto 0 0 0 0 0 0 b) conto economico 0 0 0 0 0 0 C.5 Differenze negative di cambio 0 0 0 0 0 0 A.1 Riduzioni di valore totali nette A.2 Esistenze iniziali nette xxvi Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi Pag. 81 C.6 Trasferimenti a: 0 0 0 0 0 0 a) attività materiali detenute a scopo di investimento 0 0 0 0 0 0 b) attività in via di dismissione 0 0 0 0 0 0 C.7 Altre variazioni 0 0 0 0 0 0 997 3.115 299 100 362 4.873 0 1.735 1.970 1.289 1.325 6.319 997 4.850 2.269 1.389 1.687 11.192 0 0 0 0 0 0 D. Rimanenze finali nette D.1 Riduzioni di valore totali nette D.2 Rimanenze finali lorde E. Valutazione al costo Alle voci A.1 e D.1 "Riduzioni di valore totali nette" è riportato il totale del fondo ammortamento e delle rettifiche di valore iscritte a seguito di impairment. La voce E. "Valutazione al costo" non è valorizzata in quanto la sua compilazione è prevista solo per le attività materiali valutate in bilancio al fair value, non in possesso della Banca. Con riferimento alle variazioni indicate e relativamente ai terreni e ai fabbricati, si precisa quanto segue: la sottovoce B.1 "acquisti" si riferisce alle seguenti unità immobiliari: Sportello Cavedine: completamento ristrutturazione per 13 mila Euro Sede Padergnone: progetto ampliamento per 18 mila Euro Filiale Lasino: ristrutturazione per risparmio energetico per 6 mila Euro Le "altre variazioni" di cui alle voci B.7 e C.7 si riferiscono, rispettivamente agli utili e alle perdite derivanti derivanti dalla cessione e/o dismissione di alcuni cespiti ad uso strumentale ed iscritte alla voce 240 . "utile (perdite) da cessione di investimenti del conto economico. Tra i mobili sono ricompresi: - (mobili per 147 mila euro) ……… - (arredi per 155 mila euro) ……… Tra gli impianti elettronici sono ricomprese principalmente attrezzature per l’elaborazione e la trasmissione dei dati.: xxvii Pag. 82 Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi Tra le altre attività materiali la parte più rilevante è riferita alle attrezzature bancomat. Percentuali di ammortamento utilizzate % ammortamento Classe di attività Terreni e opere d'arte 0% Fabbricati 3% Impianti e mezzi di sollevamento, carico e scarico 7,5% Mobili e macchine ordinarie d'ufficio 12% Macchinari, apparecchi e attrezzature varie 15% Arredi 15% Banconi blindati o cristalli blindati 20% Impianti interni speciali di comunicazione e telesegnalanti 25% Macchine elettroniche e computers 20% Impianti di ripresa fotografica / allarme 30% Impianti fotovoltaici 9% 11.4 Attività materiali detenute a scopo di investimento: variazioni annue La Banca non detiene attività materiali a scopo di investimento. 11.5 Impegni per acquisto di attività materiali (IAS 16/74.c) La Banca non ha contratto impegni di acquisto su attività materiali. RIVALUTAZIONI Di seguito viene indicato il Prospetto delle rivalutazioni dei beni ai sensi dell'art. 10 della Legge 19-03-1983 n°72 Prospetto delle rivalutazioni dei beni ai sensi dell'art. 10 della Legge 19-03-1983 n°72 Ubicazione Immobili strumentali: Immobile Vezzano Immobile Terlago Immobile Sarche Immobile S.Massenza Immobile Calavino Immobile Cavedine Destinazione filiale filiale filiale filiale filiale filiale Ammontare della Ammontare della rivalutazione ex L. rivalutazione ex L. 72/83 576/75 2.743,81 3.841,33 12.850,26 5.140,10 42.599,21 39.482,19 89.509,74 45.013,57 4.989,57 4.530,62 40.593,51 65.209,95 Sezione 12 - Attività immateriali - Voce 120 xxviii Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi Pag. 83 12.1 Attività immateriali: composizione per tipologia di attività dicembre 2009 Attività/Valori Durata definita dicembre 2008 Durata indefinita A.1 Avviamento Durata definita Durata indefinita 0 0 A.2 Altre attività immateriali 85 0 48 0 A.2.1 Attività valutate al costo: 85 0 48 0 0 0 0 0 85 0 48 0 A.2.2 Attività valutate al fair value: 0 0 0 0 a) Attività immateriali generate internamente 0 0 0 0 0 0 0 0 85 0 48 0 a) Attività immateriali generate internamente b) Altre attività b) Altre attività Totale Tutte le attività immateriali della Banca sono valutate al costo. La altre attività immateriali di cui alla voce A.2, a durata limitata, sono costituite prevalentemente da software aziendale in licenza d'uso e sono state ammortizzate, pro rata temporis, con il metodo delle quote costanti in ragione della loro vita utile, stimata in 3 anni. Non sono iscritte attività immateriali generate internamente. xxix Pag. 84 Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi 12.2 Attività immateriali: variazioni annue Altre attività Altre attività immateriali: Totale immateriali: altre generate Avviamento internamente a a a durata a durata durata durata indefinita indefinita definita definita A. Esistenze iniziali 0 0 0 191 0 191 A.1 Riduzioni di valore totali nette 0 0 0 143 0 143 A.2 Esistenze iniziali nette 0 0 0 48 0 48 B. Aumenti 0 0 0 97 0 97 B.1 Acquisti 0 0 0 97 0 97 B.2 Incrementi di attività immateriali interne 0 0 0 0 0 B.3 Riprese di valore 0 0 0 0 0 B.4 Variazioni positive di fair value: 0 0 0 0 0 - a patrimonio netto 0 0 0 0 0 - a conto economico 0 0 0 0 0 B.5 Differenze di cambio positive 0 0 0 0 0 0 B.6 Altre variazioni 0 0 0 0 0 0 C. Diminuzioni 0 0 0 60 0 60 C.1 Vendite 0 0 0 0 0 0 C.2 Rettifiche di valore 0 0 0 60 0 60 0 0 60 0 60 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 - a patrimonio netto 0 0 0 0 0 - a conto economico 0 0 0 0 0 - Ammortamenti - Svalutazioni: 0 + patrimonio netto + conto economico 0 C.3 Variazioni negative di fair value: C.4 Trasferimenti alle attività non correnti in via di dismissione 0 0 0 0 0 0 C.5 Differenze di cambio negative 0 0 0 0 0 0 C.6 Altre variazioni 0 0 0 0 0 0 D. Rimanenze finali nette 0 0 0 85 0 85 D.1 Rettifiche di valore totali nette 0 0 0 95 0 95 E. Rimanenze finali lorde 0 0 0 180 0 180 F. Valutazione al costo 0 0 0 0 0 0 xxx Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi Pag. 85 Le attività immateriali oggetto di descrizione sono state interamente acquistate all’esterno e sono valutate al costo. Tra le esistenze iniziali delle "Altre attività immateriali" non sono comprese quelle che alla data di chiusura del precedente esercizio risultano completamente ammortizzate. La sottovoce F. "Valutazione al costo" non è valorizzata in quanto la sua compilazione è prevista solo per le attività immateriali valutate in bilancio al fair value, non in possesso della Banca. 12.3 Altre informazioni In base a quanto richiesto dallo IAS 38 paragrafi 122 e 124, si precisa che la Banca non ha: - costituito attività immateriali a garanzia di propri debiti; - assunto impegni alla data del bilancio per l'acquisto di attività immateriali; - acquisito attività immateriali per tramite di contratti di locazione finanziaria od operativa; - acquisito attività immateriali tramite concessione governativa; - attività immateriali rivalutate iscritte a fair value. xxxi Pag. 86 Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi Sezione 13 - Le attività fiscali e le passività fiscali - Voce 130 dell'attivo e Voce 80 del passivo 13.1 Attività per imposte anticipate: composizione Le tipologie di differenze temporanee che hanno portato all'iscrizione di "attività per imposte anticipate" riguardano: In contropartita del conto economico IRES IRAP TOTALE Accantonamenti netti ai fondi rischi e oneri non dedotti 29 0 29 303 0 303 Spese di rappresentanza 3 0 3 Spese pluriennali 0 0 0 Rettifiche di valore di passività finanziarie 0 0 0 Rettifiche di valore su derivati di copertura 0 0 0 Rettifiche di valore di attività finanziarie detenute per la negoziazione e di attività finanziarie valutate al fair value 0 0 0 Rettifiche di valore di attività materiali 0 0 0 11 0 11 Avviamento 0 0 0 TFR 0 0 0 Altre voci 0 0 0 345 0 346 Rettifiche di valore su crediti Rettifiche di valore su beni immobili TOTALE In contropartita dello stato patrimoniale IRES IRAP TOTALE Minusvalenze su attività finanziarie disponibili per la vendita Altre voci TOTALE 10 1 12 0 0 0 10 1 12 xxxii Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi Pag. 87 13.2 Passività per imposte differite: composizione Le tipologie di differenze temporanee che hanno portato all'iscrizione di "passività per imposte differite" riguardano: In contropartita del conto economico IRES IRAP TOTALE Accantonamenti extracontabili 0 0 0 Rivalutazionie di passività finanziarie 0 0 0 TFR 0 0 0 Rivalutazione derivati di copertura 0 0 0 27 3 30 Plusvalenze rateizzate in quote costanti 0 0 0 Altre voci 0 0 0 27 3 30 Terreni e fabbricati TOTALE In contropartita dello stato patrimoniale IRES IRAP TOTALE Plusvalenze su attività finanziarie disponibili per la vendita Altre voci TOTALE 41 4 45 0 0 0 41 4 45 Imposte differite non rilevate Non si è dato luogo alla rilevazione di passività per imposte differite: . sulle riserve di rivalutazione monetaria in sospensione di imposta; . sulla riserve di utili costituite con accantonamenti non soggetti ad imposte sul reddito ai sensi dell'art. 12 della L. 904/77. xxxiii Pag. 88 Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi Tenuto conto della indisponibilità delle riserve prevista dalla normativa di settore e dallo Statuto sociale, la Banca non ha assunto nè ritiene di assumere comportamenti idonei ad integrare i presupposti per la loro distribuzione e, di conseguenza, per la rilevazione delle relative passività per imposte differite. 13.3 Variazioni delle imposte anticipate (in contropartita del conto economico) dicembre 2009 dicembre 2008 1. Importo iniziale 370 134 2. Aumenti 43 309 2.1 Imposte anticipate rilevate nell'esercizio 43 309 a) relative a precedenti esercizi 0 0 b) dovute al mutamento di criteri contabili 0 0 c) riprese di valore 0 0 43 309 2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali 0 0 2.3 Altri aumenti 0 0 3. Diminuzioni 68 73 3.1 Imposte anticipate annullate nell'esercizio 68 73 68 73 b) svalutazioni per sopravvenuta irrecuperabilità 0 0 c) mutamento di criteri contabili 0 0 d) altre 0 0 3.2 Riduzioni di aliquote fiscali 0 0 3.3 Altre diminuzioni 0 0 346 370 d) altre a) rigiri 4. Importo finale - xxxiv Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi Pag. 89 13.4 Variazioni delle imposte differite (in contropartita del conto economico) dicembre 2009 dicembre 2008 1. Importo iniziale 167 354 2. Aumenti 30 167 2.1 Imposte differite rilevate nell'esercizio 30 167 a) relative a precedenti esercizi 0 0 b) dovute al mutamento di criteri contabili 0 0 30 167 2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali 0 0 2.3 Altri aumenti 0 0 3. Diminuzioni 167 354 3.1 Imposte differite annullate nell'esercizio 167 354 167 354 b) dovute al mutamento di criteri contabili 0 0 c) altre 0 0 3.2 Riduzioni di aliquote fiscali 0 0 3.3 Altre diminuzioni 0 0 30 167 c) altre a) rigiri 4. Importo finale Le imposte anticipate vengono rilevate sulla base della probabilità di realizzazione di sufficienti redditi imponibili fiscali futuri. Le imposte differite sono rilevate a fronte delle differenze temporanee tra valore contabile di una attività o di una passività e il suo valore fiscale, che saranno recuperate sotto forma di benefici economici che la Banca otterrà negli esercizi successivi. Tale rilevazione è stata effettuata in base alla legislazione fiscale vigente; le aliquote utilizzate per la rilevazione delle imposte differite ai fini IRES ed IRAP sono rispettivamente pari al 27,50% e al 2,98%/3,44%. Lo sbilancio delle imposte anticipate e delle imposte differite è stato iscritto a conto economico alla voce 260 "imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente", rispettivamente, per 24. mila euro e per 137 mila euro. xxxv Pag. 90 Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi Le sottovoci 3.1 a) "rigiri" delle tabelle 13.3 e 13.4 comprendono lo scarico delle imposte differite attive e passive stanziate nei precedenti esercizi, per effetto dell'esercizio da parte della Banca delle opzioni previste dall'art. 15 del DL 185/2008, nonchè dall'art. L.244/2004; ciò per quanto attiene, rispettivamente, il riallinemento delle differenze tra i valori di bilancio e quelli fiscali di talune attività e passività e l'affrancamento delle deduzioni extracontabili operate. 13.5 Variazioni delle imposte anticipate (in contropartita del patrimonio netto) dicembre 2009 dicembre 2008 1. Importo iniziale 224 0 2. Aumenti 12 224 2.1 Imposte anticipate rilevate nell'esercizio 12 224 a) relative a precedenti esercizi 0 0 b) dovute al mutamento di criteri contabili 0 0 12 224 2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali 0 0 2.3 Altri aumenti 0 0 3. Diminuzioni 224 0 3.1 Imposte anticipate annullate nell'esercizio 224 0 224 0 b) svalutazioni per sopravvenuta irrecuperabilità 0 0 c) dovute al mutamento di criteri contabili 0 0 d) altre 0 0 3.2 Riduzioni di aliquote fiscali 0 0 3.3 Altre diminuzioni 0 0 12 224 c) altre a) rigiri 4. Importo finale xxxvi Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi Pag. 91 13.6 Variazioni delle imposte differite (in contropartita del patrimonio netto) dicembre 2009 dicembre 2008 1. Importo iniziale 5 1 2. Aumenti 45 5 2.1 Imposte differite rilevate nell'esercizio 45 5 45 0 b) dovute al mutamento di criteri contabili 0 0 c) altre 0 5 2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali 0 0 2.3 Altri aumenti 0 0 3. Diminuzioni 5 1 3.1 Imposte differite annullate nell'esercizio 5 1 a) rigiri 5 1 b) dovute al mutamento di criteri contabili 0 0 c) altre 0 0 3.2 Riduzioni di aliquote fiscali 0 0 3.3 Altre diminuzioni 0 0 45 5 a) relative a precedenti esercizi 4. Importo finale Le imposte anticipate e differite si riferiscono, rispettivamente, a svalutazioni e rivalutazioni di titoli disponibili per la vendita. Dette movimentazioni hanno trovato come contropartita la rispettiva riserva di patrimonio netto. xxxvii Pag. 92 Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi 13.7 Altre informazioni Composizione della fiscalità corrente IRES / IRPEG IRAP ALTRE TOTALE Passività fiscali correnti (-) (compreso su debito AFS) -216 -166 -33 -414 562 202 0 765 Altri crediti di imposta (+) 0 0 0 0 Ritenute d'acconto subite/ Credito agevol. 55% (+) 4 0 0 4 Saldo a debito della voce 80 a) del passivo 0 0 -33 -33 350 37 0 387 Crediti di imposta non compensabili: quota capitale 0 0 38 38 Crediti di imposta non compensabili: quota interessi 0 0 2 2 Saldo dei crediti di imposta non compensabili 0 0 40 40 350 37 40 427 Acconti versati (+) Saldo a credito della voce 130 a) dell'attivo Saldo a credito della voce 130 a) dell'attivo In merito alla posizione fiscale della Banca, per gli esercizi non ancora prescritti 2005-2008, non è stato ad oggi notificato alcun avviso di accertamento. Sezione 14 - Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione e passività associate - Voce 140 dell'attivo e Voce 90 del passivo 14.1 Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione: composizione per tipologia di attività Alla data di riferimento del bilancio non sono presenti attività non correnti o gruppi di attività in via di dismissione e relative passività associate e, pertanto, si omette la relativa Tabella. 14.2 Altre informazioni Alla data di riferimento del bilancio non sono presenti attività non correnti o gruppi di attività in via di dismissione e relative passività associate e, pertanto, si omette la relativa Tabella. 14.3 Informazioni sulle partecipazioni in società sottoposte ad influenza notevole non valutate al patrimonio netto Alla data di riferimento del bilancio non vi sono partecipazioni in società sottoposte ad influenza notevole non valutate al patrimonio netto nell’ambito delle attività finanziarie in via di dismissione. xxxviii Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi Pag. 93 Sezione 15 - Altre attività 15.1 Altre attività: composizione dicembre 2009 Crediti verso Erario per acconti su imposte indirette e altre partite fiscali Valori diversi e valori bollati Assegni di c/c tratti su terzi Assegni di c/c tratti sulla banca Partite in corso di lavorazione dicembre 2008 1.524 972 0 0 96 0 0 0 377 226 Partite viaggianti 0 Rettifiche per partite illiquide di portafoglio 0 0 Debitori diversi per operazioni in titoli 0 0 Depositi cauzionali infruttiferi 0 0 Anticipi e crediti verso fornitori 1 20 236 248 87 249 Crediti derivanti da cessione di beni e servizi non finanziari 0 0 Altre partite attive 0 0 2.322 1.715 Migliorie e spese incrementative su beni di terzi non separabili Ratei e risconti attivi non capitalizzati Totale xxxix Pag. 94 Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi PARTE B – INFORMAZIONI SULLO STATO PATRIMONIALE PASSIVO Sezione 1 - Debiti verso banche - Voce 10 Sezione 2 - Debiti verso clientela - Voce 20 Sezione 3 - Titoli in circolazione - Voce 30 Sezione 4 - Passività finanziarie di negoziazione - Voce 40 Sezione 5 - Passività finanziarie valutate al fair value - Voce 50 Sezione 6 - Derivati di copertura - voce 60 Sezione 7 - Adeguamento di valore delle passività finanziarie oggetto di copertura generica -Voce 70 Sezione 8 - Passività fiscali - Voce 80 Sezione 9 - Passività associate ad attività in via di dismissione - Voce 90 Sezione 10 - Altre passività - Voce 100 Sezione 11 - Trattamento di fine rapporto del personale - Voce 110 Sezione 12 - Fondi per rischi e oneri - Voce 120 Sezione 13 - Azioni rimborsabili - Voce 140 Sezione 14 - Patrimonio dell'impresa - Voci 130, 150, 160, 170, 180, 190 e 200 Altre informazioni 1. Garanzie rilasciate e impegni 2. Attività costituite a garanzia di proprie passività e impegni 3. Informazioni sul leasing operativo 4. Gestione e intermediazione per conto terzi 5. Incasso di crediti per conto di terzi: rettifiche dare e avere xl Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi Pag. 95 Sezione 1 - Debiti verso banche - Voce 10 1.1 Debiti verso banche: composizione merceologica Tipologia operazioni/Valori dicembre 2009 dicembre 2008 1. Debiti verso banche centrali 0 0 900 870 6 8 893 861 0 0 2.3.1 Pronti contro termine passivi 0 0 2.3.2 Altri 0 0 2.4 Debiti per impegni di riacquisto di propri strumenti patrimoniali 0 0 2.5 Altri debiti 0 0 Totale 900 870 Fair value 900 870 2. Debiti verso banche 2.1 Conti correnti e depositi liberi 2.2 Depositi vincolati 2.3 Finanziamenti Per quanto riguarda i criteri di determinazione del fair value si rimanda alla Parte A - Politiche contabili. Tra i debiti verso banche figurano debiti in valuta estera per un controvalore di 392 mila euro. 1.2 Dettaglio della voce 10 "Debiti verso banche": debiti subordinati Alla data di riferimento del bilancio, non sono presenti debiti subordinati verso banche. 1.3 Dettaglio della voce 10 "Debiti verso banche": debiti strutturati Alla data di riferimento del bilancio, non sono presenti debiti strutturati nei confronti di banche. xli Pag. 96 Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi 1.4 Debiti verso banche: debiti oggetto di copertura specifica Alla data di riferimento del bilancio, non vi sono debiti verso banche oggetto di copertura specifica. dicembre 2009 dicembre 2008 1. Debiti oggetto di copertura specifica del fair value: 0 0 a) rischio di tasso di interesse 0 0 b) rischio di cambio 0 0 c) più rischi 0 0 0 0 a) rischio di tasso di interesse 0 0 b) rischio di cambio 0 0 c) altro 0 0 2. Debiti oggetto di copertura specifica dei flussi finanziari: 1.5 Debiti per leasing finanziario La Banca non ha in essere operazioni della specie. xlii Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi Pag. 97 Sezione 2 - Debiti verso clientela - Voce 20 2.1 Debiti verso clientela: composizione merceologica Tipologia operazioni/Valori 1. Conti correnti e depositi liberi dicembre 2009 dicembre 2008 144.191 123.888 5.548 6.547 10.458 14.648 10.458 14.648 0 0 0 0 14.237 16.746 Totale 174.434 161.829 Fair value 174.411 161.819 2. Depositi vincolati 3. Finanziamenti 3.1 Pronti contro termine passivi 3.2 Altri 4. Debiti per impegni di riacquisto di propri strumenti patrimoniali 5. Altri debiti Per quanto riguarda i criteri di determinazione del fair value si rimanda alla Parte A - Politiche contabili. Tra i debiti verso clienti figurano debiti in valuta estera per un controvalore di 441 mila euro. Le operazioni “pronti contro termine” passive, di cui alla sottovoce 3.1, riguardano esclusivamente le operazioni con obbligo di rivendita a termine, da parte del cessionario, delle attività oggetto della transazione, non avendo la Banca posto in essere operazioni che prevedono la facoltà per il cessionario di rivendita a termine. La sottovoce "altri debiti" risulta così composta: Altre passività, diverse dai PCT passivi, a fronte di attività cedute ma non cancellate per 14.236 mila euro (rappresenta il debito connesso con le operazioni di cessione delle attività finanziarie che non rispettano i requisiti posti dallo IAS 39 per la loro integrale cancellazione dal bilancio). Altre passività, per2 mila euro. 2.2 Dettaglio della voce 20 "Debiti verso clientela": debiti subordinati Alla data di riferimento del bilancio, non sono presenti debiti subordinati verso clientela. xliii Pag. 98 Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi 2.3 Dettaglio della voce 20 "Debiti verso clientela": debiti strutturati Non sono presenti debiti strutturati verso clientela 2.4 Debiti verso clientela: debiti oggetto di copertura specifica. Alla data di riferimento del bilancio, la Banca non ha in essere debiti verso clientela oggetto di copertura specifica. 2.5 Debiti per leasing finanziario La Banca non ha in essere debiti per leasing finanziario. xliv Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi Pag. 99 Sezione 3 - Titoli in circolazione - Voce 30 3.1 Titoli in circolazione: composizione merceologica dicembre 2009 Tipologia titoli/Valori Fair value Valore bilancio Livello 1 Livello 2 Livello 3 A. Titoli 1. Obbligazioni 146791 0 146740 0 1.1 strutturate 0 0 0 0 146791 0 146740 0 0 0 0 0 2.1 strutturati 0 0 0 0 2.2 altri 0 0 0 0 146.791 0 146.740 0 1.2 altre 2. Altri titoli Totale dicembre 2008 Tipologia titoli/Valori Fair value Valore bilancio Livello 1 Livello 2 e 3 A. Titoli 1. Obbligazioni 143.490 0 143.978 1.1 strutturate 0 0 0 143.490 0 143.978 2. Altri titoli 53 0 53 2.1 strutturati 0 0 0 53 0 53 143.543 0 144.031 1.2 altre 2.2 altri Totale xlv Pag. 100 Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi Con riferimento all'esercizio precedente gli strumenti finanziari di livello 2 e di livello 3 sono stati convenzionalmente classificati in un’unica colonna “livello 2 e 3”. Per quanto riguarda i criteri di determinazione del fair value si rimanda alla Parte A - Politiche contabili. Il valore delle obbligazioni emesse è al netto di quelle riacquistate. 3.2 Dettaglio della voce 30 "Titoli in circolazione": titoli subordinati La Banca non ha emesso titoli subordinati. 3.3 Titoli in circolazione oggetto di copertura specifica dicembre 2009 dicembre 2008 1. Titoli oggetto di copertura specifica del fair value: 19.037 9.460 19.037 9.460 b) rischio di cambio 0 0 c) più rischi 0 0 0 0 a) rischio di tasso di interesse 0 0 b) rischio di cambio 0 0 c) altro 0 0 a) rischio di tasso di interesse 2. Titoli oggetto di copertura specifica dei flussi finanziari: Più in dettaglio, sono oggetto di copertura specifica, in applicazione delle regole dell'hedge accounting di cui al principio IAS39: . prestiti obbligazionari emessi del tipo tasso fisso Step Up per euro 19.037 mila, coperti da contratti di interest rate swap; L'importo indicato è costituito dalla quota capitale, dal rateo in corso di maturazione alla data di riferimento del bilancio e dalla quota di copertura considerata efficace. xlvi Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi Pag. 101 Sezione 4 - Passività finanziarie di negoziazione - Voce 40 4.1 Passività finanziarie di negoziazione: composizione merceologica dicembre 2009 FV Tipologia operazioni/Valori FV Livello Livello * 2 3 VN Livello 1 A. Passività per cassa 1. Debiti verso banche 0 0 0 0 0 2. Debiti verso clientela 0 0 0 0 0 3. Titoli di debito 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 3.1.1 Strutturate 0 0 0 0 3.1.2 Altre obbligazioni 0 0 0 0 0 0 0 0 3.2.1 Strutturati 0 0 0 0 3.2.2 Altri 0 0 0 0 0 0 0 0 0 50 0 1.1 Di negoziazione 0 0 0 1.2 Connessi con la fair value option 0 50 0 1.3 Altri 0 0 0 0 0 0 2.1 Di negoziazione 0 0 0 2.2 Connessi con la fair value option 0 0 0 2.3 Altri 0 0 0 Totale B 0 50 0 Totale (A+B) 0 50 0 3.1 Obbligazioni 3.2 Altri titoli Totale A 0 0 B. Strumenti derivati 1. Derivati finanziari 2. Derivati creditizi xlvii Pag. 102 Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi dicembre 2008 FV Tipologia operazioni/Valori VN Livello 2e3 Livello 1 FV * A. Passività per cassa 1. Debiti verso banche 0 0 0 0 2. Debiti verso clientela 0 0 0 0 3. Titoli di debito 0 0 0 0 0 0 0 0 3.1.1 Strutturate 0 0 0 3.1.2 Altre obbligazioni 0 0 0 0 0 0 3.2.1 Strutturati 0 0 0 3.2.2 Altri 0 0 0 0 0 0 0 62 1.1 Di negoziazione 0 0 1.2 Connessi con la fair value option 0 62 1.3 Altri 0 0 0 0 2.1 Di negoziazione 0 0 2.2 Connessi con la fair value option 0 0 2.3 Altri 0 0 Totale B 0 62 Totale (A+B) 0 62 3.1 Obbligazioni 3.2 Altri titoli Totale A 0 0 B. Strumenti derivati 1. Derivati finanziari 2. Derivati creditizi Legenda FV = fair value FV* = fair value calcolato escludendo le variazioni di valore dovute al cambiamento del merito creditizio dell'emittente rispetto alla data di emissione VN = valore nominale o nozionale xlviii Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi Pag. 103 Con riferimento all'esercizio precedente gli strumenti finanziari di livello 2 e di livello 3 sono stati convenzionalmente classificati in un’unica colonna “livello 2 e 3”. Le passività finanziarie di negoziazione indicate al punto B 1.1.2 della tabella, rappresentano il valore negativo di strumenti derivati (IRS, opzioni), cui si rende applicabile la fair value option in quanto gestionalmente connesse (copertura naturale) a poste patrimoniali, in accordo con le definizioni del principio contabile IAS n. 39 § 9. 4.2 Dettaglio della voce 40 "Passività finanziarie di negoziazione": passività subordinate Alla data di bilancio non vi sono passività finanziarie di negoziazione subordinate. 4.3 Dettaglio della voce 40 "Passività finanziarie di negoziazione": debiti strutturati Alla data di bilancio non vi sono passività finanziarie di negoziazione relative a debiti strutturati. 4.4 Passività finanziarie per cassa (esclusi "scoperti tecnici") di negoziazione: variazioni annue Non vi sono passività finanziarie per cassa di negoziazione. xlix Pag. 104 Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi Sezione 5 - Passività finanziarie valutate al fair value - Voce 50 5.1 Passività finanziarie valutate al fair value: composizione merceologica dicembre 2009 Tipologia operazione / Valori FV VN FV * Livello 1 1. Debiti verso banche Livello 2 Livello 3 0 0 0 0 1.1 Strutturati 0 0 0 0 X 1.2 Altri 0 0 0 0 X 0 0 0 0 2.1 Strutturati 0 0 0 0 X 2.2 Altri 0 0 0 0 X 9.942 0 10.298 0 0 0 0 0 X 9.942 0 10.298 0 X 9.942 0 10.298 0 0 2. Debiti verso clientela 3. Titoli di debito 3.1 Strutturati 3.2 Altri Totale dicembre 2008 FV Tipologia operazione / Valori VN FV * Livello 1 1. Debiti verso banche Livello 2 e 3 0 0 0 1.1 Strutturati 0 0 0 X 1.2 Altri 0 0 0 X 0 0 0 2.1 Strutturati 0 0 0 X 2.2 Altri 0 0 0 X 17.266 0 17.683 0 0 0 X 17.266 0 17.683 X 17.266 0 17.683 0 2. Debiti verso clientela 3. Titoli di debito 3.1 Strutturati 3.2 Altri Totale l Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi Pag. 105 Legenda FV = fair value FV* = fair value calcolato escludendo le variazioni di valore dovute al cambiamento del merito creditizio dell'emittente rispetto alla data di emissione VN = valore nominale Con riferimento all'esercizio precedente gli strumenti finanziari di livello 2 e di livello 3 sono stati convenzionalmente classificati in un’unica colonna “livello 2 e 3”. Nella sottovoce 3. "Titoli di debito" figurano i prestiti obbligazionari di propria emissione correlati a contratti derivati di copertura del rischio di tasso d'interesse, valutati in base alla c.d. "fair value option" di cui allo IAS 39 § 9. L’applicazione della fair value option ha riguardato i prestiti obbligazionari emessi dalla Banca oggetto di copertura mediante strumenti derivati, solo per quanto attiene emissioni a tasso fisso. In aggiunta, la Banca ha in essere emissioni di prestiti obbligazionari sui quali si è applicata la disciplina della fair value hedge accounting, così come meglio descritta nelle Sezioni 3 e 6 del Passivo. 5.2 Dettaglio della voce 50 "Passività finanziarie valutate al fair value": passività subordinate Non vi sono passività finanziarie valutate al fair value rappresentate da titoli subordinati. 5.3 Passività finanziarie valutate al fair value: variazioni annue Debiti verso banche Debiti verso clientela Titoli in circolazione Totale A. Esistenze iniziali 0 0 17.683 17.683 B. Aumenti 0 0 934 934 B1. Emissioni 0 0 199 199 B2. Vendite 0 0 200 200 B3. Variazioni positive di fair value 0 0 67 67 B4. Altre variazioni 0 0 468 468 C. Diminuzioni 0 0 8.318 8.318 C1. Acquisti 0 0 355 355 C2. Rimborsi 0 0 7.368 7.368 C3. Variazioni negative di fair value 0 0 36 36 C4. Altre variazioni 0 0 559 559 D. Rimanenze finali 0 0 10.298 10.298 li Pag. 106 Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi Fra i titoli in circolazione le variazioni annue sono rappresentate dall’emissione di nuovi titoli di debito per i quali è stata esercitata la “fair value option” e dal rimborso di titoli ai quali è stata applicata la fair value option. Sezione 6 - Derivati di copertura - voce 60 Nella presente voce figurano i derivati finanziari di copertura che, alla data di riferimento del bilancio, presentano un fair value negativo. 6.1 Derivati di copertura: composizione per tipologia di copertura e per livelli gerarchici Fair Value dicembre 2009 Livello 1 A) Derivati finanziari: Livello 2 Valore nozionale Livello 3 dicembre 2009 0 103 0 16.300 1) Fair value 0 103 0 16.300 2) Flussi finanziari 0 0 0 0 3) Investimenti esteri 0 0 0 0 0 0 0 0 1) Fair value 0 0 0 0 2) Flussi finanziari 0 0 0 0 Totale 0 103 0 16.300 B) Derivati creditizi: Fair Value dicembre 2008 Valore nozionale Livello 1 A) Derivati finanziari: Livello 2 e 3 dicembre 2008 0 34 307 1) Fair value 0 34 307 2) Flussi finanziari 0 0 0 3) Investimenti esteri 0 0 0 0 0 0 1) Fair value 0 0 0 2) Flussi finanziari 0 0 0 Totale 0 34 307 B) Derivati creditizi: lii Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi Pag. 107 Con riferimento all'esercizio precedente gli strumenti finanziari di livello 2 e di livello 3 sono stati convenzionalmente classificati in un’unica colonna “livello 2 e 3”. 6.2 Derivati di copertura: composizione per portafogli coperti e per tipologia di copertura Fair Value Operazioni/Tipo di copertura Specifica rischio di tasso 1. Attività finanziarie disponibili per la vendita rischio di cambio rischio di credito più Generica rischi rischio di prezzo 0 0 0 34 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 Totale attività 34 0 0 0 0 0 1. Passività finanziarie 69 0 0 0 0 0 0 0 0 69 0 0 0 0 0 2. Crediti 3. Attività finanziarie detenute sino alla scadenza 4. Portafoglio 0 0 5. Altre operazioni 2. Portafoglio Totale passività 0 1. Transazioni attese 2. Portafoglio di attività e passività finanziarie Flussi finanziari Investimenti esteri Operazioni/Tipo di copertura Specifica 1. Attività finanziarie disponibili per la vendita 0 2. Crediti 0 3. Attività finanziarie detenute sino alla scadenza 0 4. Portafoglio 0 Generica 0 5. Altre operazioni 0 Totale attività 0 1. Passività finanziarie 0 2. Portafoglio 0 0 Totale passività 0 0 1. Transazioni attese 0 2. Portafoglio di attività e passività finanziarie 0 0 0 0 liii Pag. 108 Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi Nella presente Tabella sono indicati i valori negativi di bilancio dei derivati di copertura, distinti in relazione alla attività o passività coperta e alla tipologia di copertura realizzata. Sezione 7 - Adeguamento di valore delle passività finanziarie oggetto di copertura generica - Voce 70 La Banca non ha posto in essere passività oggetto di copertura generica (macrohedging) dal rischio di tasso di interesse. 7.1 Adeguamento di valore delle passività finanziarie coperte Adeguamento di valore delle passività coperte/Valori dicembre 2009 dicembre 2008 1. Adeguamento positivo delle passività finanziarie 0 0 2. Adeguamento negativo delle passività finanziarie 0 0 0 0 Totale 7.2 Passività oggetto di copertura generica del rischio di tasso d'interesse: composizione Alla data di bilancio non vi sono passività finanziarie oggetto di copertura generica di tasso d'interesse. Sezione 8 - Passività fiscali - Voce 80 Per quanto riguarda le informazioni relative alle passività fiscali, si rinvia a quanto esposto nella Sezione 13 dell'Attivo. Sezione 9 - Passività associate ad attività in via di dismissione - Voce 90 Per quanto riguarda le informazioni relative alle passività associate in via di dismissione, si rinvia a quanto esposto nella Sezione 14 dell'Attivo. Sezione 10 - Altre passività - Voce 100 liv Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi Pag. 109 10.1 Altre passività: composizione dicembre 2009 dicembre 2008 Debiti verso l'erario e verso altri enti impositori per imposte indirette Partite in corso di lavorazione 801 1.067 95 2.148 Partite viaggianti 4 Rettifiche per partite illiquide di portafoglio 3.154 3.305 10 25 Depositi cauzionali infruttiferi ricevuti da terzi 0 0 Somme a disposizione della clientela o di terzi 54 1.202 Acconti infruttiferi versati dalla clientela a fronte di crediti a scadere 0 0 Debiti per garanzie rilasciate e impegni 0 0 Debiti verso il personale 0 0 Debiti verso enti previdenziali e fondi pensione esterni 140 121 Ratei e risconti passivi non riconducibili a voce propria 92 78 353 360 0 0 293 570 4.994 8.881 Debiti verso fornitori Fondo Ferie maturate e non godute Fondo svalutazione garanzie rilasciate Altre partite passive Totale Le "Rettifiche per partite illiquide di portafoglio" rappresentano lo sbilancio tra le rettifiche "dare" e le rettifiche "avere" del portafoglio salvo buon fine e al dopo incasso il cui dettaglio è indicato nell'apposita Tabella delle Altre informazioni della parte B della presente Nota integrativa. lv Pag. 110 Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi Sezione 11 - Trattamento di fine rapporto del personale - Voce 110 11.1 Trattamento di fine rapporto del personale: variazioni annue dicembre 2009 dicembre 2008 A. Esistenze iniziali 1.166 1.233 17 82 17 82 0 0 67 149 66 149 C.2 Altre variazioni 0 0 D. Rimanenze finali 1.117 1.166 Totale 1.117 1.166 B. Aumenti B.1 Accantonamento dell'esercizio B.2 Altre variazioni C. Diminuzioni C.1 Liquidazioni effettuate Alla data di bilancio, la Banca si è avvalsa della facoltà di rilevare a Conto Economico (oppure: a Patrimonio) gli Utili o le Perdite Attuariali che si sono manifestati nell'esercizio, pertanto la Voce D. “Rimanenze finali” del fondo inscritto coincide con il suo Valore Attuariale (Defined Benefit Obligation – DBO). 11.2 Altre informazioni Fermo restando quanto sopra rappresentato, il Fondo di trattamento di fine rapporto, calcolato ai sensi dell’art. 2120 del Codice Civile, non devoluto ai fondi pensione esterni o al fondo di tesoreria Inps, ammonta a 1.219 mila euro e nell’esercizio si è movimentato come di seguito: dicembre 2009 dicembre 2008 Fondo iniziale 1.261 1.375 Variazioni in aumento 25 35 Variazioni in diminuzione 66 149 1.219 1.261 Fondo finale Nel corso dell'esercizio sono state destinate al fondo di previdenza di categoria quote di trattamento di fine rapporto per 163 mila euro. Inoltre, sono state rilevate quote di trattamento di fine rapporto destinate al conto di Tesoreria INPS pari a 0 mila euro. lvi Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi Pag. 111 Sezione 12 - Fondi per rischi e oneri - Voce 120 12.1 Fondi per rischi e oneri: composizione Voci/Valori dicembre 2009 dicembre 2008 1 Fondi di quiescenza aziendali 0 0 2. Altri fondi per rischi ed oneri 179 98 0 0 31 31 148 68 179 98 2.1 controversie legali 2.2 oneri per il personale 2.3 altri Totale 12.2 Fondi per rischi e oneri: variazioni annue Fondi di quiescenza Altri fondi Totale A. Esistenze iniziali 0 98 98 B. Aumenti 0 229 229 B.1 Accantonamento dell'esercizio 0 77 77 B.2 Variazioni dovute al passare del tempo 0 2 2 B.3 Variazioni dovute a modifiche del tasso di sconto 0 0 2 B.4 Altre variazioni 0 150 150 C. Diminuzioni 0 148 148 C.1 Utilizzo nell'esercizio 0 3 3 C.2 Variazioni dovute a modifiche del tasso di sconto 0 0 0 C.3 Altre variazioni 0 145 145 D. Rimanenze finali 0 179 179 lvii Pag. 112 Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi L'accantonamento al Fondo premio di fedeltà è stato pari a: 1,91 Migliaia di Euro. La sottovoce B.1 - Accantonamento dell'esercizio - accoglie l'incremento del debito futuro stimato, relativo sia a fondi già esistenti che costituiti nell'esercizio. La sottovoce B.2 - Variazioni dovute al passare del tempo - accoglie i ripristini di valore connessi con il trascorrere del tempo corrispondenti ai ratei maturati, calcolati sulla base dei tassi di sconto utilizzati nell'esercizio precedente per l'attualizzazione dei fondi. La sottovoce B.3 - Variazioni dovute a modifiche del tasso di sconto - accoglie incrementi di valore dei fondi determinati dall'applicazione di tassi di sconto inferiori rispetto a quelli utilizzati nell'esercizio precedente. La sottovoce B.4 - Altre variazioni in aumento – accoglie: - gli incrementi del debito generati in caso di pagamento anticipato rispetto ai tempi precedentemente stimati - la quota parte dell'utile del precedente esercizio destinata ad accantonamento al fondo per beneficenza e mutualità per 150 mila Euro La sottovoce C.1 - Utilizzo nell'esercizio - si riferisce ai pagamenti effettuati. La sottovoce C.2 - Variazioni dovute a modifiche del tasso di sconto - accoglie decrementi di valore dei fondi determinati dall'applicazione di tassi di sconto superiori rispetto a quelli utilizzati nell'esercizio precedente. La sottovoce C.3 - Altre variazioni in diminuzione - accoglie: - il decremento dovuto ad una minore stima del debito futuro relativo a fondi già esistenti; - i decrementi del fondo per beneficenza e mutualità a seguito dell'utilizzo a fronte delle specifiche destinazioni. 12.3 Fondi di quiescenza aziendali a benefici definiti La Banca non ha iscritto nel Bilancio fondi della specie. lviii Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi Pag. 113 12.4 Fondi per rischi ed oneri - altri fondi La voce “Altri fondi per rischi e oneri” è costituita da: a) Fondo oneri futuri, per 75 mila euro Il "Fondo oneri futuri tutela la Banca da probabili esiti negativi derivanti dalle cause passive e dai reclami in corso; si riferisce principalmente alle revocatorie ed alle controversie legali e più precisamente accoglie accantonamenti a fronte di: - perdite presunte sulle cause passive legali per 0. mila euro; - azioni revocatorie per 75 mila euro; - perdite presunte sulle vertenze con il personale dipendente per 0 mila euro. E più specificatamente: Stanziamenti che fronteggiamo le perdite presunte sulle cause passive legali, per 0 mila euro La natura delle cause passive legali è ampia e diversificata. Infatti, pur avendo in comune, in linea di massima, una domanda di tipo risarcitorio nei confronti della Banca, esse traggono origine da eventi anche molto diversi fra loro. In via semplificativa, le più ricorrenti cause sono relative alla contestazione sugli interessi (anatocismo, usura, tasso non concordato, ecc.), allo svolgimento dei servizi di investimento, errata negoziazione assegni. I tempi di svolgimento dei giudizi sono difficilmente prevedibili; ciò nonostante si possono individuare, sia pure con una certa approssimazione, in circa 3/5 anni. Riguardo all'ammontare degli esborsi prevedibili, l'ipotesi formulata per i giudizi con esito di soccombenza probabile si riferisce al complessivo esborso stimato. Si precisa, anche in relazione a quanto prima specificato, che sia gli importi che il momento di prevedibile esborso di ogni singola controversia, deve necessariamente considerarsi indicativo, in quanto, specialmente per i giudizi di natura risarcitoria, è assai ampia la discrezionalità del giudice nella valutazione del danno. Azioni Revocatorie, per 75. mila euro Le cause di revocatoria sono promosse per ottenere, con riferimento ai periodi antecedenti l'assoggettamento del cliente alla procedura concorsuale, la condanna della Banca alla restituzione di somme accreditate sul conto corrente ovvero la dichiarazione di inefficacia di garanzie acquisite. I tempi medi di definizione dei giudizi sono individuabili in circa 1/3 anni anni. In relazione alle ipotesi di soccombenza si provvede, all'avverarsi di eventi sfavorevoli che inducano a pronosticare attendibili previsioni di esito negativo, ad effettuare accantonamenti in misura pari all'ammontare dell'esborso atteso. Le valutazioni condotte hanno portato a ritenere che la definizione delle passività per cui si è proceduto all’accantonamento possa realizzarsi nell'arco dei prossimi dodici / diciotto mesi; conseguentemente non si è proceduto all'attualizzazione dell'onere connesso a dette passività in quanto ritenuto non significativo. Non sono previsti indennizzi. Perdite presunte sulle vertenze con il personale dipendente, per 0. mila euro lix Pag. 114 Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi Non vi sono cause passive che vedono come controparte i dipendenti e quindi non è stato costituito alcun un fondo in relazione al rischio di esborso di somme a favore del personale. Non sono previsti indennizzi. b) Oneri per il personale, per 31 mila euro L'importo esposto nella sottovoce 2.2 “oneri per il personale – Altri fondi rischi ed oneri”, della Tabella 12.1, si riferisce a: - premi di anzianità/fedeltà relativi all’onere finanziario che la Banca dovrà sostenere, negli anni futuri, in favore del personale dipendente in relazione all’anzianità di servizio. Dal punto di vista operativo, l'applicazione del Metodo della Proiezione Unitaria del Credito ha richiesto anche l'adozione di ipotesi demografiche ed economico-finanziarie definite analiticamente su ciascun dipendente. c) Contenzioso tributario, per 0 mila euro d) Altri - Fondo beneficenza e mutualità, per 73 mila euro Nell'ambito degli altri fondi è compreso il fondo di beneficenza e mutualità che trae origine dallo statuto sociale (art. 49). Lo stanziamento viene annualmente determinato, in sede di destinazione di utili, dall'Assemblea dei soci; il relativo utilizzo viene deciso dal Consiglio di Amministrazione. Il fondo non è stato attualizzato in quanto il suo utilizzo è previsto nel corso dell'anno successivo. Le valutazioni condotte hanno portato a ritenere che la definizione delle passività indicate possa realizzarsi nell'arco dei prossimi dodici / diciotto mesi; conseguentemente non si è proceduto all'attualizzazione dell'onere connesso a dette passività in quanto ritenuto non significativo. Passività potenziali Non esistono alla data di chiusura dell'esercizio passività potenziali, per le quali non è probabile un esborso finanziario. Sezione 13 - Azioni rimborsabili - Voce 140 La Banca non ha emesso azioni rimborsabili. 13.1 Azioni rimborsabili: composizione lx Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi Pag. 115 Sezione 14 - Patrimonio dell'impresa - Voci 130, 150, 160, 170, 180, 190 e 200 14.1 "Capitale" e "Azioni proprie": composizione La Banca ha emesso esclusivamente azioni ordinarie in ragione del capitale sociale sottoscritto pari a 9 mila euro. Non vi sono azioni sottoscritte e non ancora liberate. Non vi sono azioni proprie riacquistate. lxi Pag. 116 Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi Capitale - Numero azioni: variazioni annue Voci/Tipologie A. Azioni esistenti all'inizio dell'esercizio Ordinarie Altre 3.819 0 3.819 0 0 0 0 0 3.819 0 B. Aumenti 243 0 B.1 Nuove emissioni 243 0 243 0 - operazioni di aggregazioni di imprese 0 0 - conversione di obbligazioni 0 0 - esercizio di warrant 0 0 243 0 0 0 - a favore dei dipendenti 0 0 - a favore degli amministratori 0 0 - altre 0 0 B.2 Vendita di azioni proprie 0 0 B.3 Altre variazioni 0 0 243 0 C.1 Annullamento 0 0 C.2 Acquisto di azioni proprie 0 0 C.3 Operazioni di cessione di imprese 0 0 243 0 3.819 0 0 0 3.701 0 3.701 0 0 0 - interamente liberate - non interamente liberate A.1 Azioni proprie (-) A.2 Azioni in circolazione: esistenze iniziali - a pagamento: - altre - a titolo gratuito: C. Diminuzioni C.4 Altre variazioni D. Azioni in circolazione: rimanenze finali D.1 Azioni proprie (+) D.2 Azioni esistenti alla fine dell'esercizio - interamente liberate - non interamente liberate Le informazioni si riferiscono al numero di azioni movimentate nel corso dell'esercizio. lxii Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi Pag. 117 14.2 Capitale: altre informazioni Variazioni della compagine sociale maschi femmine non persone fisiche Totale Numero soci al 1/1 2.722 1.020 73 3.815 76 49 0 125 163 66 14 243 2.635 1.003 59 3.697 Numero soci: ingressi Numero soci: uscite Numero soci al 31/12 Variazioni del sovrapprezzo di emissione Sovrapprezzo al dicembre 2008 80 Sovrapprezzo incrementi 6 Sovrapprezzo decrementi 1 Sovrapprezzo al dicembre 2009 85 14.3 Riserve di utili: altre informazioni La normativa di settore di cui all’art. 37 del D.Lgs. 385/93 e l'art.49 dello Statuto prevedono la costituzione obbligatoria della riserva legale. La riserva legale è costituita con accantonamento di almeno il 70% degli utili netti di esercizio. Alla riserva legale viene inoltre accantonata la quota parte degli utili netti residui dopo le altre destinazioni previste dalla legge, dalla normativa di settore e dallo Statuto, deliberate dall'Assemblea. La riserva legale risulta indivisibile e indisponibile per la Banca, ad eccezione dell'utilizzo per la copertura di perdite di esercizio, al pari delle altre riserve di utili iscritte nel Patrimonio, in ragione dei vincoli di legge e di Statuto. In ottemperanza all'articolo 2427, n. 7-bis, cod.civ., si riporta di seguito il dettaglio della composizione del patrimonio netto della Banca, escluso l'utile di esercizio, con l'evidenziazione dell'origine e del grado di disponibilità e distribuibilità delle diverse poste. lxiii Pag. 118 Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi Descrizione dicembre 2009 possibilità di utilizzazione Utilizzi effettuati nel 2009 e nei tre periodi precedenti per coperture perdite per altre ragioni 10 per copertura perdite e per rimborso del valore delle azioni 0 1 85 per copertura perdite e per rimborso del sovrapprezzo versato* 0 2 43.089 per copertura perdite 0 Altre riserve (p. es. fusione) 86 per copertura perdite 0 Riserva First time adoption 228 per copertura perdite 0 357 per copertura perdite 0 0 per copertura perdite 0 110 per quanto previsto dallo IAS 39 0 Riserva per copertura flussi finanziari 0 per quanto previsto dallo IAS 39 0 Riserva da valutazione al fair value su immobili (IAS 16) 0 per quanto previsto dallo IAS 39 0 Riserve di valutazione altre (da specificare) previste dallo IAS 39 0 per quanto previsto dallo IAS 39 0 Capitale sociale: Riserve di capitale: Riserva da sovrapprezzo azioni Riserve ( voce 160 passivo Stato Patrimoniale) Riserva legale non ammessa in quanto indivisibile non ammessa in quanto indivisibile non ammessa in quanto indivisibile Riserve di valutazione ( voce 130 passivo Stato Patrimoniale) Riserve di rivalutazione monetaria Riserve di valutazioni in First time adoption : deemed cost Riserva da valutazione strum. finanziari disponibili per la vendita (AFS) Totale 43.963 non ammessa in quanto indivisibile non ammessa in quanto indivisibile 0 3 * Importo riferito ai sovrapprezzi azioni versati dopo le modifiche statutarie intervenute a seguito degli adeguamenti introdotti dall'art. 9 L. 59/92 lxiv Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi Pag. 119 La "Riserva da valutazione: attività finanziarie disponibili per la vendita" può essere movimentata esclusivamente secondo le prescrizioni dello IAS 39. Essa trae origine dalla valutazione di strumenti finanziari e non può essere utilizzata nè per aumenti di capitale sociale, nè per distribuzione ai soci, nè per coperture di perdite. Le eventuali variazioni negative di tale riserva possono avvenire solo per riduzioni di fair value, per rigiri a conto economico o per l'applicazione di imposte correnti o differite. 14.4 Strumenti di capitale: composizione e variazioni annue Non sussistono strumenti rappresentativi di patrimonio netto diversi dal capitale e dalle riserve. 14.5 Altre informazioni Non sussistono altre informazioni su strumenti rappresentativi di patrimonio netto diversi dal capitale e dalle riserve. Altre informazioni 1. Garanzie rilasciate e impegni Operazioni 1) Garanzie rilasciate di natura finanziaria dicembre 2009 dicembre 2008 2.721 1.752 969 0 1.752 1.752 42.623 36.658 8 8 42.616 36.651 4.515 27.914 0 0 i) a utilizzo certo 0 0 ii) a utilizzo incerto 0 0 4.515 27.914 0 9.364 4.515 18.550 4) Impegni sottostanti ai derivati su crediti: vendite di protezione 0 0 5) Attività costituite in garanzia di obblìgazioni di terzi 0 0 6) Altri impegni 0 0 49.859 66.324 a) Banche b) Clientela 2) Garanzie rilasciate di natura commerciale a) Banche b) Clientela 3) Impegni irrevocabili a erogare fondi a) Banche b) Clientela i) a utilizzo certo ii) a utilizzo incerto Totale lxv Pag. 120 Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi Tra le garanzie rilasciate di natura commerciale sono compresi i crediti di firma per garanzie personali che assistono specifiche transazioni commerciali o la buona esecuzione di contratti. Tra quelle di natura finanziaria sono comprese le garanzie personali che assistono il regolare assolvimento del servizio del debito da parte del soggetto ordinante. Il punto 1.a) "Garanzie rilasciate di natura finanziaria - Banche" comprende: - impegni verso il Fondo di garanzia dei depositanti del credito cooperativo per 969 mila euro; - impegni verso il Fondo di garanzia degli obbligazionisti del credito cooperativo per 0 mila euro. Il punto 3 "Impegni irrevocabili a erogare fondi" comprende: a) banche - a utilizzo certo - acquisti (a pronti e a termine) di titoli non ancora regolati, per 0. mila euro; b) clientela - a utilizzo certo - acquisti (a pronti e a termine) di titoli non ancora regolati, per 0 mila euro; - depositi e finanziamenti stipulati da erogare a una data futura predeterminata, per 0 mila euro; a) banche - a utilizzo incerto b) clientela - a utilizzo incerto - margini utilizzabili su linee di credito irrevocabili concesse per 4.515 mila euro; 2. Attività costituite a garanzia di proprie passività e impegni Portafogli dicembre 2009 dicembre 2008 1. Attività finanziarie detenute per la negoziazione 0 0 2. Attività finanziarie valutate al fair value 0 0 10.433 14.631 4. Attività finanziarie detenute sino alla scadenza 0 0 5. Crediti verso banche 0 0 6. Crediti verso clientela 0 0 7. Attività materiali 0 0 3. Attività finanziarie disponibili per la vendita lxvi Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi Pag. 121 In particolare, nelle voci sono stati iscritti i valori dei titoli costituiti a fronte di operazioni di pronti contro termine passive effettuate con titoli dell’attivo per 10.433 mila euro 3. Informazioni sul leasing operativo Al fine di soddisfare le previsioni contenute nello IAS 17, si forniscono le seguenti informazioni. La Banca non detiene beni in leasing. 4. Gestione e intermediazione per conto terzi Tipologia servizi 1. Esecuzione di ordini per conto della clientela a) Acquisti dicembre 2009 0 0 1. regolati 0 2. non regolati 0 b) Vendite 0 1. regolate 0 2. non regolate 0 2. Gestioni portafogli 0 a) individuali 0 b) collettive 0 3. Custodia e amministrazione di titoli a) titoli di terzi in deposito: connessi con lo svolgimento di banca depositaria (escluse le gestioni di portafogli) 0 1. titoli emessi dalla banca che redige il bilancio 0 2. altri titoli 0 b) titoli di terzi in deposito (escluse gestioni di portafogli): altri 1. titoli emessi dalla banca che redige il bilancio 2. altri titoli c) titoli di terzi depositati presso terzi d) titoli di proprietà depositati presso terzi 4. Altre operazioni 246.201 155.607 90.594 244.273 39.742 50.304 lxvii Pag. 122 Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi La Banca non ha effettuato servizi di intermediazione per conto terzi. Le altre operazioni di cui al punto 4. comprendono: dicembre 2009 1. Attività di ricezione e trasmissione di ordini: a) acquisti 73.581 b) vendite 48.434 (eventuale) 2. Attività di collocamento e offerta di servizi di terzi: a) gestioni patrimoniali 24.524 b) prodotti assicurativi a contenuto finanziario 3.146 c) prodotti assicurativi a contenuto previdenziale 2.906 d) altre quote di Oicr 19.729 (eventuale) 3. Altre operazioni (da specificare da parte della Bcc, se di importo rilevante) 0 Gli importi, di cui al punto 1, si riferiscono ai dati di flusso dell'esercizio relativi alle operazioni di raccolta e trasmissione ordini per conto della clientela. Gli importi di cui al punto 2, si riferiscono invece alle consistenze di fine esercizio dei prodotti collocati. Le gestioni patrimoniali e gli OICR sono esposti al valore corrente; i prodotti assicurativi sono invece esposti al valore di sottoscrizione. lxviii Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi Pag. 123 5. Incasso di crediti per conto di terzi: rettifiche dare e avere. dicembre 2009 dicembre 2008 a) Rettifiche 'dare' 13765 0 1. conti correnti 2652 0 11072 0 41 0 0 0 b) Rettifiche 'avere' 16919 0 1. conti correnti 7468 0 2. cedenti effetti e documenti 9451 0 0 0 2. portafoglio centrale 3. cassa 4. altri conti 3. altri conti La tabella fornisce il dettaglio delle differenze, derivanti dagli scarti fra le valute economiche applicate nei diversi conti, generate in sede di eliminazione contabile delle partite relative all'accredito e all'addebito dei portafogli salvo buon fine e al dopo incasso la cui data di regolamento è successiva alla chiusura del bilancio. La differenza tra le rettifiche "dare" e le rettifiche "avere", pari a 3.154 mila euro, trova evidenza tra le "Altre passività" - voce 100 del Passivo. . lxix Pag. 124 Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi SOMMARIO Sezione 1 - Gli interessi - Voci 10 e 20 ........................................................................................ iii Sezione 2 - Le commissioni - Voci 40 e 50 ................................................................................. vii Sezione 3 - Dividendi e proventi simili - Voce 70........................................................................ix Sezione 4 - Il risultato dell'attività di negoziazione - Voce 80 ....................................................x Sezione 5 - Il risultato netto dell'attività di copertura - Voce 90 ..............................................xi Sezione 6 - Utili (Perdite) da cessione / riacquisto - Voce 100 ................................................. xii Sezione 7 - Il risultato netto delle attività e passività finanziarie valutate al fair value -Voce 110................................................................................................................................................ xiii Sezione 8 - Le rettifiche / riprese di valore nette per deterioramento - Voce 130 .................xiv Sezione 9 - Le spese amministrative - Voce 150...................................................................... xvii Sezione 10 - Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri - Vcoe 160 ...............................xx Sezione 11 - Rettifiche / riprese di valore nette su attività materiali - Voce 170 ...................xxi Sezione 12 - Rettifiche / riprese di valore nette su attività immateriali - Voce 180...............xxi Sezione 15 - Risultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali e immateriali - Voce 220 ..............................................................................................................xxiv Sezione 16 - Rettifiche di valore dell'avviamento - Voce 230 ................................................xxiv Sezione 17 - Utili (Perdite) da cessione di investimenti - Voce 240 .......................................xxiv Sezione 18 - Le imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente - Voce 260 ......xxv Sezione 19 - Utile (Perdita) dei gruppi di attività di via di dismissione al netto delle imposte - Voce 280 ................................................................................................................................. xxvii Sezione 20 - Altre informazioni.............................................................................................. xxvii Sezione 21 - Utile per azione................................................................................................... xxvii i Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi Pag. 125 NOTA INTEGRATIVA PARTE C - INFORMAZIONI SUL CONTO ECONOMICO Sezione 1 - Gli interessi - Voci 10 e 20 Sezione 2 - Le commissioni - Voci 40 e 50 Sezione 3 - Dividendi e proventi simili - Voce 70 Sezione 4 - Il risultato dell'attività di negoziazione - Voce 80 Sezione 5 - Il risultato netto dell'attività di copertura - Voce 90 Sezione 6 - Utili (Perdite) da cessione / riacquisto - Voce 100 Sezione 7 - Il risultato netto delle attività e passività finanziarie valutate al fair value -Voce 110 Sezione 8 - Le rettifiche / riprese di valore nette per deterioramento - Voce 130 Sezione 9 - Le spese amministrative - Voce 150 Sezione 10 - Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri - Vcoe 160 Sezione 11 - Rettifiche / riprese di valore nette su attività materiali - Voce 170 Sezione 12 - Rettifiche / riprese di valore nette su attività immateriali - Voce 180 Sezione 13 - Gli altri oneri e proventi di gestione - Voce 190 Sezione 14 - Utili (Perdite) Delle Partecipazioni - Voce 210 Sezione 15 - Risultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali e immateriali - Voce 220 Sezione 16 - Rettifiche di valore dell'avviamento - Voce 230 Sezione 17 - Utili (Perdite) da cessione di investimenti - Voce 240 Sezione 18 - Le imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente - Voce 260 Sezione 19 - Utile (Perdita) dei gruppi di attività di via di dismissione al netto delle imposte - Voce 280 Sezione 20 - Altre informazioni ii Pag. 126 Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi PARTE C - INFORMAZIONI SUL CONTO ECONOMICO Sezione 1 - Gli interessi - Voci 10 e 20 1.1 Interessi attivi e proventi assimilati: composizione Voci/Forme tecniche Titoli di debito 1. Attività finanziarie detenute per la negoziazione 2. Attività finanziarie disponibili per la vendita 3. Attività finanziarie detenute sino alla scadenza 4. Crediti verso banche 5. Crediti verso clientela 6. Attività finanziarie valutate al fair value Finanziamenti dicembre 2009 dicembre 2008 0 0 152 152 11 594 0 0 594 1.145 0 0 0 0 0 0 328 0 328 1.053 184 11.827 0 12.011 17.579 0 63 0 63 73 199 199 0 0 0 1 351 13.346 19.863 7. Derivati di copertura 8. Altre attività Totale Altre attività 778 12.218 Dettaglio sottovoce 4 “Crediti verso Banche”, colonna “Finanziamenti”: - conti correnti e depositi per 328 mila euro - mutui per 0 mila euro - altri finanziamenti per 0 mila euro Dettaglio sottovoce 5 “Crediti verso Clientela”, colonna “Finanziamenti”: - conti correnti per 5.886 mila euro - mutui per 5.799 mila euro -- anticipi Sbf per 273 mila euro - altri finanziamenti per 53 mila euro Dettaglio sottovoce 6 “Attività finanziarie valutate al fair value”, colonna “Finanziamenti”: - mutui ipotecari per 63 mila euro iii Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi Pag. 127 Nella colonna "finanziamenti" in corrispondenza della sottovoce 5 "crediti verso la clientela" sono stati ricondotti gli interessi attivi e proventi assimilati maturati nell'esercizio riferiti alle esposizioni deteriorate alla data di riferimento del bilancio per 752 mila euro. Nella tabella sono ricompresi interessi di mora riscossi per 17 mila euro. Nella sottovoce 7 "Derivati di copertura" è ricompreso lo sbilancio positivo tra differenziali positivi e negativi realizzati su contratti derivati classificati di copertura secondo lo IAS 39. Nel caso delle "esposizioni scadute/sconfinanti deteriorate", l’importo degli interessi maturati prima della classificazione dei crediti in tale categoria è stato indicato nella colonna “Finanziamenti”. L’importo ricompreso nella colonna “Altre Operazioni” in corrispondenza della sottovoce 8 “Altre Attività” è riferito agli interessi attivi maturati sui crediti d’imposta. Nella colonna "Altre Operazioni" della voce 1. "Attività finanziarie detenute per la negoziazione" sono iscritti gli interessi rilevati su contratti derivati connessi gestionalmente con attività classificate nel portafoglio crediti, per 0 mila euro, e su derivati connessi con la fair value option, per 152 mila euro. 1.2 Interessi attivi e proventi assimilati: differenziali relativi alle operazioni di copertura Voci/Valori dicembre 2009 dicembre 2008 A. Differenziali positivi relativi a operazioni di copertura 206 0 B. Differenziali negativi relativi a operazioni di copertura 7 0 199 0 C. Saldo (A-B) 1.3 Interessi attivi e proventi assimilati: altre informazioni 1.3.1 Interessi attivi su attività finanziarie in valuta Voci/Valori Interessi attivi e proventi assimilati su attività finanziarie in valuta dicembre 2009 dicembre 2008 15 29 Gli interessi attivi e proventi assimilati in valuta sono pari a 15. mila euro iv Pag. 128 Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi (eventualmente, se significativi) Essi sono così suddivisi: - su crediti verso banche per 3. mila euro - su crediti verso clientela per12 mila euro - su titoli di debito per 0 mila euro 1.3.2 Interessi attivi su operazioni di leasing finanziario La Banca non ha posto in essere operazioni attive di leasing finanziario. 1.4 Interessi passivi e oneri assimilati: composizione Voci / Forme tecniche Debiti 1. Debiti verso banche centrali Altre operazioni Titoli dicembre 2009 dicembre 2008 0 0 0 0 (10) 0 (10) (17) (1.730) 0 (1.730) (4.842) (3.680) 0 (3.680) (5.477) 0 0 0 0 (275) 0 (467) 0 (467) (667) 7. Altre passività e fondi 0 0 (1) 8. Derivati di copertura 0 0 (54) 0 (5.887) (11.333) 2. Debiti verso banche 3. Debiti verso clientela 4. Titoli in circolazione 5. Passività finanziarie di negoziazione 6. Passività finanziarie valutate al fair value Totale (1.740) (4.147) Nella sottovoce 2 “Debiti verso Banche”, colonna “Debiti” sono compresi interessi su: - conti correnti e depositi per 10 mila euro - riserva obbligatoria per 0 mila euro - mutui per .0 mila euro Nella sottovoce 3 “Debiti verso Clientela”, colonna “Debiti” sono compresi interessi su: - conti correnti per 830 mila euro - depositi per 164 mila euro - interessi a SPV per operazioni di cartolarizzazione per 368 mila euro - pronti contro termine per 369 mila euro v Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi Pag. 129 Nella sottovoce 4 “Titoli in circolazione”, colonna “Titoli” sono compresi interessi su: - obbligazioni emesse per 3.680mila euro - certificati di deposito per 0 mila euro Nella sottovoce 6 “Passività finanziarie valutate al fair value”, colonna “Titoli” sono compresi interessi su: - obbligazioni emesse per .467 mila euro 1.5 Interessi passivi e oneri assimilati: differenziali relativi alle operazioni di copertura Voci dicembre 2009 dicembre 2008 A. Differenziali positivi relativi a operazioni di copertura 206 0 B. Differenziali negativi relativi a operazioni di copertura (8) (54) 197 (54) C. Saldo (A-B) 1.6 Interessi passivi e oneri assimilati: altre informazioni 1.6.1 Interessi passivi su passività in valuta Voci/Valori dicembre 2009 dicembre 2008 Interessi passivi e oneri assimilati su passività in valuta (4) (17) Gli interessi passivi e oneri assimilati in valuta sono pari a 4 mila euro Essi sono così suddivisi: - su debiti verso banche per3 mila euro - su debiti verso clientela per 1 mila euro - su certificati di deposito per0 mila euro 1.6.2 Interessi passivi su passività per operazioni di leasing finanziario dicembre 2009 dicembre 2008 Interessi passivi su passività per operazioni di leasing finanziario 0 0 La Banca non ha posto in essere operazioni della specie. vi Pag. 130 Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi Sezione 2 - Le commissioni - Voci 40 e 50 2.1 Commissioni attive: composizione Tipologia servizi/Valori dicembre 2009 dicembre 2008 a) garanzie rilasciate 169 156 b) derivati su crediti 0 0 619 443 0 0 10 10 0 0 3.1. individuali 0 0 3.2. collettive 0 0 15 17 0 0 6. collocamento di titoli 153 164 7. raccolta di attività di ricezione e trasmissione ordini 255 104 0 0 8.1. in materia di investimenti 0 0 8.2. in materia di struttura finanziaria 0 0 9. distribuzione di servizi di terzi 185 148 9.1. gestioni di portafogli 101 112 101 112 0 0 84 36 0 0 364 487 e) servizi di servicing per operazioni di cartolarizzazione 0 0 f) servizi per operazioni di factoring 0 0 g) esercizio di esattorie e ricevitorie 0 0 h) attività di gestione di sistemi multilaterali di scambio 0 0 i) tenuta di gestione dei conti correnti 566 574 j) altri servizi 159 97 1.877 1.757 c) servizi di gestione, intermediazione e consulenza: 1. negoziazione di strumenti finanziari 2. negoziazione di valute 3. gestioni di portafogli 4. custodia e amministrazione di titoli 5. banca depositaria 8. attività di consulenza 9.1.1. individuali 9.1.2. collettive 9.2. prodotti assicurativi 9.3. altri prodotti d) servizi di incasso e pagamento Totale vii Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi Pag. 131 L'importo di cui alla sottovoce j) "altri servizi" è così composto da commissioni su: - crediti a clientela ordinaria – commissioni da SPV per gestione mutui cartolarizzati per 69 mila euro; - crediti a clientela ordinaria – altre commissioni per 31 mila euro; - canoni relativi alle cassette di sicurezza, per 2 mila euro; altri servizi bancari, per57 mila euro. 2.2 Commissioni attive: canali distributivi dei prodotti e servizi Canali/Valori a) presso propri sportelli: dicembre 2009 dicembre 2008 338 312 0 0 2. collocamento di titoli 153 164 3. servizi e prodotti di terzi 185 148 0 0 1. gestioni portafogli 0 0 2. collocamento di titoli 0 0 3. servizi e prodotti di terzi 0 0 0 0 1. gestioni portafogli 0 0 2. collocamento di titoli 0 0 3. servizi e prodotti di terzi 0 0 1. gestioni portafogli b) offerta fuori sede: c) altri canali distributivi: viii Pag. 132 Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi 2.3 Commissioni passive: composizione Servizi/Valori dicembre 2009 dicembre 2008 a) garanzie ricevute 0 0 b) derivati su crediti 0 0 (23) (17) 0 0 (6) (5) 0 0 3.1. proprie 0 0 3.2. delegate da terzi 0 0 0 0 (16) (12) 0 0 (154) (190) (1) (1) (178) (208) c) servizi di gestione e intermediazione: 1. negoziazione di strumenti finanziari 2. negoziazione di valute 3. gestioni di portafogli: 4. custodia e amministrazione di titoli 5. collocamento di strumenti finanziari 6. offerta fuori sede di strumenti finanziari, prodotti e servizi d) servizi di incasso e pagamento e) altri servizi Totale Sezione 3 - Dividendi e proventi simili - Voce 70 3.1 Dividendi e proventi simili: composizione dicembre 2009 Voci/Proventi A. B. C. D. Attività finanziarie detenute per la negoziazione Attività finanziarie disponibili per la vendita Attività finanziarie valutate al fair value Partecipazioni Totale Dividendi dicembre 2008 Proventi da quote di O.I.C.R. Dividendi Proventi da quote di O.I.C.R. 0 0 0 0 86 0 40 0 0 0 0 0 0 86 0 0 40 0 ix Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi Pag. 133 Sezione 4 - Il risultato dell'attività di negoziazione - Voce 80 4.1 Risultato netto dell’attività di negoziazione Operazioni / Componenti reddituali Plusvalenze (A) Utili da negoziazione (B) Minusvalenze Perdite da (C) negoziazione (D) Risultato netto [(A+B) (C+D)] 1. Attività finanziarie di negoziazione 0 10 0 0 10 1.1 Titoli di debito 0 0 0 0 0 1.2 Titoli di capitale 0 0 0 0 0 1.3 Quote di O.I.C.R. 0 0 0 0 0 1.4 Finanziamenti 0 0 0 0 0 1.5 Altre 0 10 0 0 10 0 0 0 0 0 2.1 Titoli di debito 0 0 0 0 0 2.2 Debiti 0 0 0 0 0 2.2 Altre 0 0 0 0 0 2. Passività finanziarie di negoziazione 3. Altre attività e passività finanziarie: differenze di cambio 4. Strumenti derivati 4.1 Derivati finanziari: - Su titoli di debito e tassi di interesse - Su titoli di capitale e indici azionari 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 - Su valute e oro 0 - Altri 0 0 0 0 0 4.2 Derivati su crediti 0 0 0 0 0 0 10 0 0 10 Totale Gli utili (perdite) da negoziazione e le plusvalenze (minusvalenze) da valutazione sono esposti a saldi aperti per tipologie di strumenti finanziari. Nel "risultato netto" delle “altre attività e passività finanziarie: differenze di cambio” è riportato il saldo, positivo o negativo, delle variazioni di valore delle attività e delle passività finanziarie x Pag. 134 Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi denominate in valuta; in esso sono compresi gli utili e le perdite derivanti dalla negoziazione di valute. Nelle "plusvalenze", nelle "minusvalenze", negli "utili e perdite da negoziazione" degli strumenti derivati figurano anche le eventuali differenze di cambio. Sezione 5 - Il risultato netto dell'attività di copertura - Voce 90 5.1 Risultato netto dell'attività di copertura: composizione Componenti reddituali/Valori dicembre 2009 dicembre 2008 A. Proventi relativi a: A.1 Derivati di copertura del fair value 35 275 A.2 Attività finanziarie coperte (fair value) 0 29 A.3 Passività finanziarie coperte (fair value) 5 0 A.4 Derivati finanziari di copertura dei flussi finanziari 0 0 A.5 Attività e passività in valuta 0 0 40 305 (82) (34) B.2 Attività finanziarie coperte (fair value) (2) 0 B.3 Passività finanziarie coperte (fair value) (24) (319) B.4 Derivati finanziari di copertura dei flussi finanziari 0 0 B.5 Attività e passività in valuta 0 0 (108) (353) (67) (48) Totale proventi dell'attività di copertura (A) B. Oneri relativi a: B.1 Derivati di copertura del fair value Totale oneri dell'attività di copertura (B) C. Risultato netto dell'attività di copertura (A - B) xi Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi Pag. 135 Sezione 6 - Utili (Perdite) da cessione / riacquisto - Voce 100 6.1 Utili (Perdite) da cessione/riacquisto: composizione dicembre 2009 Utili Perdite dicembre 2008 Risultato netto Utili Perdite Risultato netto Attività finanziarie 1. Crediti verso banche 0 0 0 0 0 0 2. Crediti verso clientela 0 0 0 0 0 0 27 0 27 19 0 19 27 0 27 19 0 19 3.2 Titoli di capitale 0 0 0 0 0 0 3.3 Quote di O.I.C.R. 0 0 0 0 0 0 3.4 Finanziamenti 0 0 0 0 0 0 4. Attività finanziarie detenute sino alla scadenza 0 0 0 0 0 0 Totale attività 27 0 27 19 0 19 1. Debiti verso banche 0 0 0 0 0 0 2. Debiti verso clientela 0 0 0 0 0 0 3. Titoli in circolazione 15 (16) 0 27 0 26 15 (16) 0 27 0 26 3. Attività finanziarie disponibili per la vendita 3.1 Titoli di debito Passività finanziarie Totale passività Con riferimento alla sottovoce 3. "Attività finanziarie disponibili per la vendita" l'utile/perdita è rappresentato dal saldo di due componenti: - "rigiro" nel conto economico della riserva di rivalutazione. - differenza fra prezzi di cessione e valore di libro delle attività cedute. Alla sottovoce 3. delle Passività finanziarie "Titoli in circolazione" sono iscritti utili / perdite da riacquisto di titoli obbligazionari di propria emissione collocati presso la clientela, diversi da quelli oggetto di copertura in applicazione della fair value option. xii Pag. 136 Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi Sezione 7 - Il risultato netto delle attività e passività finanziarie valutate al fair value -Voce 110 7.1 Variazione netta di valore delle attività/passività finanziarie valutate al fair value: composizione Plusvalenze (A) Utili da realizzo (B) Minusvalenze (C) Perdite da realizzo (D) Risultato netto [(A+B) (C+D)] 1. Attività finanziarie 76 0 0 0 76 1.1 Titoli di debito 0 0 0 0 0 1.2 Titoli di capitale 0 0 0 0 0 1.3 Quote di O.I.C.R. 0 0 0 0 0 76 0 0 0 76 36 0 (67) (1) (31) 36 0 (67) (1) (31) 2.2 Debiti verso banche 0 0 0 0 0 2.3 Debiti verso clientela 0 0 0 0 0 1.4 Finanziamenti 2. Passività finanziarie 2.1 Titoli di debito 3. Attività e passività finanziarie in valuta: differenze di cambio 4. Derivati creditizi e finanziari Totale 0 88 0 (30) 0 57 200 0 (97) (1) 102 Gli utili (perdite) da negoziazione e le plusvalenze (minusvalenze) da valutazione sono esposti a saldi aperti per tipologie di strumenti finanziari. Nel "risultato netto" delle “altre attività e passività finanziarie: differenze di cambio” è riportato il saldo, positivo o negativo, delle variazioni di valore delle attività e delle passività finanziarie denominate in valuta; in esso sono compresi gli utili e le perdite derivanti dalla negoziazione di valute. xiii Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi Pag. 137 Sezione 8 - Le rettifiche / riprese di valore nette per deterioramento - Voce 130 8.1 Rettifiche di valore nette per deterioramento di crediti: composizione Rettifiche di valore (1) Operazioni/ Componenti reddituali Specifiche Cancellazioni A. Crediti verso banche Di portafoglio Altre 0 0 0 - finanziamenti 0 0 0 - titoli di debito 0 0 0 (125) (1.314) 0 - finanziamenti (125) (1.314) 0 - titoli di debito 0 0 0 (125) (1.314) 0 B. Crediti verso clientela C. Totale Riprese di valore (2) Operazioni/ Componenti reddituali Specifiche A. Crediti verso banche (3) = (1)(2) Di portafoglio Altre riprese Interessi dicembre dicembre 2009 2008 Altre riprese Interessi 0 0 0 0 0 0 - finanziamenti 0 0 0 0 0 0 - titoli di debito 0 0 0 0 0 0 100 617 0 6 (717) (1.701) - finanziamenti 100 617 0 6 (717) (1.701) - titoli di debito 0 0 0 0 0 0 100 617 0 6 (717) (1.701) B. Crediti verso clientela C. Totale Tra le riprese di valore figurano riprese da incasso pari a 412 mila euro xiv Pag. 138 Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi Le rettifiche di valore, in corrispondenza della colonna “Specifiche – Altre”, si riferiscono alle svalutazioni analitiche dei crediti, mentre quelle riportate nella colonna “ Specifiche – Cancellazioni”, derivano da eventi estintivi. Le rettifiche di valore, in corrispondenza della colonna “Di portafoglio” corrispondono alla svalutazioni collettive. Tra le svalutazioni analitiche dei crediti sono ricomprese anche quelle prodotte, in sede di iscrizione, dall’effetto di attualizzazione, a tassi di interesse di mercato, dei flussi di cassa futuri di crediti erogati a tassi inferiori a quelli di mercato, per 11 mila euro. Le riprese di valore, in corrispondenza della colonna “ Specifiche – A”, si riferiscono ai ripristini di valore corrispondenti agli interessi maturati nell’esercizio sulla base dell’originario tasso di interesse effettivo precedentemente utilizzato per calcolare le rettifiche di valore. 8.2 Rettifiche di valore nette per deterioramento di attività finanziarie disponibili per la vendita: composizione Rettifiche di valore (1) Riprese di valore (2) dicembre 2009 dicembre 2008 Specifiche Specifiche (3) = (1)-(2) (3) = (1)-(2) Cancellazioni Altre Interessi A. Titoli di debito 0 0 B. Titoli di capitale 0 0 C. Quote di O.I.C.R. 0 0 0 0 0 0 D. Finanziamenti a banche E. Finanziamenti a clientela F. Totale 0 Altre riprese 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 xv Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi Pag. 139 8.3 Rettifiche di valore nette per deterioramento di attività finanziarie detenute sino alla scadenza: composizione Alla data di riferimento del bilancio la Banca non ha classificato alcuno strumento finanziario tra le attività finanziarie detenute sino a scadenza. Rettifiche di valore (1) Specifiche Cancellazioni A. Titoli di debito B. Finanziamenti a banche C. Finanziamenti a clientela D. Totale Di Portafoglio Altre 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 Riprese di valore (2) Specifiche Altre riprese Interessi A. Titoli di debito B. Finanziamenti a banche C. Finanziamenti a clientela D. Totale Di portafoglio dicembre 2009 dicembre 2008 (3) = (1)-(2) (3) = (1)-(2) Altre riprese Interessi 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 8.4 Rettifiche di valore nette per deterioramento di altre operazioni finanziarie: composizione Alla data di riferimento del bilancio la Banca non ha rilevato alcuna rettifica o ripresa di valore per deterioramento di garanzie rilasciate, impegni ad erogare fondi od altre operazioni. xvi Pag. 140 Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi Sezione 9 - Le spese amministrative - Voce 150 9.1 Spese per il personale: composizione Tipologia di spese/Valori dicembre 2009 dicembre 2008 1) Personale dipendente ( 3.612) ( 3.618) a) salari e stipendi ( 2.566) ( 2.553) b) oneri sociali ( 666) ( 615) c) indennità di fine rapporto ( 164) ( 2) 0 0 ( 32) ( 92) f) accantonamento al fondo trattamento di quiescenza e obblighi simili: 0 0 - a contribuzione definita 0 0 - a benefici definiti 0 0 g) versamenti ai fondi di previdenza complementare esterni: ( 145) ( 319) - a contribuzione definita ( 145) ( 319) - a benefici definiti 0 0 h) costi derivanti da accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali 0 0 i) altri benefici a favore dei dipendenti ( 39) ( 38) 2) Altro personale in attività ( 77) ( 62) 3) Amministratori e Sindaci ( 102) ( 93) 0 0 19 0 0 0 ( 3.772) ( 3.774) d) spese previdenziali e) accantonamento al trattamento di fine rapporto del personale 4) Spese per il personale collocato a riposo 5) Recuperi di spese per dipendenti distaccati presso altre aziende 6) Rimborsi di spese per dipendenti di terzi distaccati presso la società Totale Nella sottovoce c) sono ricomprese le quote relative al trattamento di fine rapporto maturato nell'esercizio e destinate al Fondo di previdenza di categoria, per 163 mila euro. xvii Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi Pag. 141 La sottovoce “e) accantonamento al trattamento di fine rapporto – Personale dipendente” è così composta: - valore attuariale (Service Cost – CSC) pari a 0 mila euro; - onere finanziario figurativo (Interest Cost – IC) pari a (52) mila euro. - utile attuariale (Actuarial Gains/Losses – A G/L) pari a + 35 mila euro - imposta sostitutiva e trattenuta 0,50% pari a (15) mila Euro Nella voce 2) “altro personale in attività” sono riferiti alle spese relative ai contratti di lavoro atipici, quali contratti di "lavoro interinale" per 46mila euro e di quelli “a progetto (co.pro.)”, per 31 mila euro. Nella voce 3) "Amministratori e sindaci" sono compresi i compensi degli amministratori, ivi inclusi gli oneri previdenziali a carico dell'azienda, i relativi rimborsi spese e gli oneri sostenuti per la stipula di polizze assicurative per responsabilità civile, degli amministratori per 71 mila euro e del Collegio Sindacale per 31 mila euro. 9.2 Numero medio dei dipendenti per categoria dicembre 2009 dicembre 2008 57 55 1 1 b) totale quadri direttivi 17 17 c) restante personale dipendente 39 37 2 2 Personale dipendente: a) dirigenti Altro personale Il numero medio è calcolato come media ponderata dei dipendenti dove il peso è dato dal numero di mesi lavorati sull'anno. 9.3 Fondi di quiescenza aziendali a prestazione definita: totale costi La Banca non ha inscritto alla data di bilancio fondi della specie, in quanto i contributi dovuti in forza di accordi aziendali vengono versati a un Fondo esterno. 9.4 Altri benefici a favore dei dipendenti La sottovoce “i) altri benefici a favore dei dipendenti – Personale dipendente” è così composta: 1) premi di anzianità, cosi suddivisi: Valore Attuariale (Current Service Cost – CSC) pari a pari a (2) mila euro Onere finanziario figurativo (Interest Cost – IC) pari a(1) mila euro Utile/Perdita Attuariale (Actuarial Gains/Losses – A G/L) pari a (1) mila euro Benefits paid pari a 3 mila euro. 2) rimborsi spese viaggio per (28) mila euro 3) altre spese (10) mila euro 9.5 Altre spese amministrative: composizione xviii Pag. 142 Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi dicembre 2009 dicembre 2008 (2.641) (2.428) (227) (159) servizio internal audit esternalizzato (14) (16) certificazione di bilancio e controllo contabile (15) (20) contributi associativi (188) (141) pubblicità e promozione (176) (194) rappresentanza (145) (167) (20) (44) (100) (94) (40) (23) elaborazione e trasmissione dati (661) (467) manutenzioni (244) (273) (128) (153) (6) (6) (174) (180) 0 0 (62) (66) stampati, cancelleria, pubblicazioni (148) (178) spese telefoniche, postali e di trasporto (163) (152) (75) (87) (184) (162) (652) (663) (521) (512) imposta comunale sugli immobili (ICI) (17) (17) imposta sostitutiva DPR 601/73 (91) (110) altre imposte (23) (25) (3.293) (3.091) Spese di amministrazione prestazioni professionali spese di formazione canoni per locazione di immobili altri fitti e canoni passivi di cui per CED (Sw e Hw) premi diassicurazione incendi e furti altri premi di assicurazione spese di vigilanza spese di pulizia utenze e riscaldamento altre spese di amministrazione Imposte indirette e tasse imposta di bollo Totale altre spese amministrative xix Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi Pag. 143 Sezione 10 - Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri - Vcoe 160 10.1 Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri: composizione Controversie Revocatorie legali dicembre dicembre 2009 2008 A. Aumenti 0 -75 0 0 -75 0 A.1 Accantonamento dell'esercizio 0 -75 0 0 -75 0 A.2 Variazioni dovute al passare del tempo 0 0 0 0 0 0 A.3 Variazioni dovute a modifiche del tasso di sconto 0 0 0 0 0 0 A.4 Altre variazioni in aumento 0 0 0 0 0 0 B. Diminuzioni 0 0 0 0 0 0 B.1 Variazioni dovute a modifiche del tasso di sconto 0 0 0 0 0 0 B.2 Altre variazioni in diminuzione 0 0 0 0 0 0 0 -75 0 0 -75 0 Accantonamento netto xx Pag. 144 Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi Sezione 11 - Rettifiche / riprese di valore nette su attività materiali - Voce 170 11.1 Rettifiche di valore nette su attività materiali: composizione Attività/Componente reddituale Ammortamento (a) Rettifiche di valore per deterioramento (b) Riprese di valore (c) Risultato netto (a + b - c) A. Attività materiali A.1 Di proprietà (385) 0 0 (385) (385) 0 0 (385) 0 0 0 0 0 0 0 0 - Ad uso funzionale 0 0 0 0 - Per investimento 0 0 0 0 Totale (385) 0 0 (385) - Ad uso funzionale - Per investimento A.2 Acquisite in leasing finanziario Alla data di riferimento del bilancio non risultano attività in via di dismissione ai sensi dell'IFRS 5. Sezione 12 - Rettifiche / riprese di valore nette su attività immateriali - Voce 180 12.1 Rettifiche di valore nette su attività immateriali: composizione Attività/Componente reddituale Ammortamento (a) Rettifiche di valore per deterioramento (b) Risultato netto (a + b - c) Riprese di valore (c) A. Attività immateriali A.1 Di proprietà - Generate internamente dall'azienda - Altre A.2 Acquisite in leasing finanziario Totale (60) 0 0 (60) 0 0 0 0 (60) 0 0 (60) 0 0 0 0 (60) 0 0 (60) Le rettifiche di valore, interamente riferibili ad ammortamenti, riguardano attività immateriali con vita utile definita ed acquisite all’esterno. Le attività immateriali sono meglio descritte nella sezione 12 della Nota. xxi Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi Pag. 145 Sezione 13 - Gli altri oneri e proventi di gestione - Voce 190 13.1 Altri oneri di gestione: composizione Componente reddituale/ Valori Rimborso debiti prescritti dicembre 2009 dicembre 2008 0 0 (3) (35) Transazioni per cause passive 0 0 Oneri per malversazioni e rapine 0 0 (23) (25) Canoni potenziali di leasing finanaziario rilevati come spesa dell'esercizio 0 0 Spese sostenute per immobili di investimento locati 0 0 Spese sostenute per immobili di investimento non locati 0 0 Ires 2008 - variazioni su Unico (91) 0 Irap 2008 - variazioni su Unico (11) 0 Fondo nazionale di garanzia dei dep. del. cred. cooperativo (12) 0 (1) 0 (17) 0 (157) (60) Insussistenze e sopravvenienze non riconducibili a voce propria Ammortamento delle spese per migliorie su beni di terzi non separabili Fondo nazionale di garanzia Altri oneri di gestione Totale xxii Pag. 146 Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi 13.2 Altri proventi di gestione: composizione dicembre 2009 Recupero imposte e tasse indirette dicembre 2008 586 602 Rimborso spese legali per recupero crediti 3 1 Addebiti a carico di terzi su depositi e c/c 2 3 Recupero di spese su crediti erogati con fondi di terzi in amministrazione 0 0 Recupero premi di assicurazione 0 0 10 2 0 0 13 16 Ricavi su operazioni di cartolarizzazione 0 114 Insussistenze e sopravvenienze non riconducibili a voce propria 0 1 Cancellazione debiti per intervenuta prescrizione 0 0 17 0 0 14 Rimborsi Gestore servizi elettrici 2 0 Royalities su programmi 6 0 74 1 712 755 Risarcimenti assicurativi Affitti attivi su immobili da investimento Altri affitti attivi Proventi organizzazione corsi per clientela Altri proventi di gestione Totale Sezione 14 - Utili (Perdite) Delle Partecipazioni - Voce 210 Alla data di riferimento del bilancio, la Banca non detiene partecipazioni in società controllate, controllate congiuntamente e sottoposte a influenza notevole. 14.1 Utili (perdite) delle partecipazioni: composizione Alla data di riferimento del bilancio, la Banca non detiene partecipazioni in società controllate, controllate congiuntamente e sottoposte a influenza notevole. Non si inserisce quindi la relativa tabella. xxiii Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi Pag. 147 Sezione 15 - Risultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali e immateriali - Voce 220 Nel corso dell'esercizio non sono state effettuate valutazioni al fair value su attività materiali o immateriali. Non si inserisce qundi la tabella relativa. Sezione 16 - Rettifiche di valore dell'avviamento - Voce 230 La Banca non ha iscritto tra le sue attività alcuna voce a titolo di avviamento. Sezione 17 - Utili (Perdite) da cessione di investimenti - Voce 240 17.1 Utili (perdite) da cessione di investimenti: composizione dicembre 2009 dicembre 2008 0 0 - Utili da cessione 0 0 - Perdite da cessione 0 0 0 (1) - Utili da cessione 0 1 - Perdite da cessione 0 (2) 0 (1) A. Immobili B. Altre attività Risultato netto xxiv Pag. 148 Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi Sezione 18 - Le imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente - Voce 260 Nella presente voce figura l’onere fiscale – pari al saldo fra la fiscalità corrente e quella differita – relativo al reddito dell’esercizio. 18.1 Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente: composizione Componente/Valori 1. Imposte correnti (-) dicembre 2009 dicembre 2008 (381) (783) 2. Variazioni delle imposte correnti dei precedenti esercizi (+/-) 0 0 3. Riduzione delle imposte correnti dell'esercizio (+) 0 0 4. Variazione delle imposte anticipate (+/-) (24) 236 5. Variazione delle imposte differite (+/-) 137 188 (269) (360) 6. Imposte di competenza dell'esercizio (-) (-1+/-2+3+/-4+/-5) Le imposte correnti sono state rilevate in base alla legislazione fiscale vigente, anche per quanto previsto dalle disposizioni del D.Lgs. n. 38/2005. Ai fini IRES, le imposte correnti sono determinate tenendo conto delle disposizioni previste per le società cooperative a mutualità prevalente, introdotte dalla L. 311/2004. Riepilogo delle imposte sul reddito di competenza dell’esercizio, per tipologia d’imposta . Ires : 117 mila Euro Irap 152 mila Euro xxv Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi Pag. 149 18.2 Riconciliazione tra onere fiscale teorico e onere fiscale effettivo di bilancio Componente/Valori Imposta Aliquote Utile dell'operatività corrente al lordo delle imposte (voce 250 del conto economico) 1.571 Imposte sul reddito IRES - onere fiscale teorico: -390 0.275 309 0.275 Effetti sull'IRES di variazioni in aumento dell'imponibile -135 0.275 A. Onere fiscale effettivo - imposta IRES corrente -216 Effetti sull'IRES di variazioni in diminuzione dell'imponibile Aumenti imposte differite attive 43 0.275 Diminuzioni imposte differite attive -65 0.275 Aumenti imposte differite passive -27 0.275 Diminuzioni imposte differite passive 148 0.275 B. Totale effetti fiscalità differita IRES 99 C. Totale IRES di competenza (A+B) -117 IRAP onere fiscale teorico con applicazione aliquota nominale (differenza tra margine di intermediazione e costi ammessi in deduzione): -176 0,0298 35 0,0298 -24 0,0298 Effetto variazioni in diminuzione del valore della produzione Effetto variazioni in aumento del valore della produzione Effetto maggiori aliquote per valore produzione in altre Province / Regioni E. Onere fiscale effettivo - imposta IRAP corrente Aumenti imposte differite attive 0 -166 0 0,0344 Diminuzioni imposte differite attive -3 0,0344 Aumenti imposte differite passive -3 0,0344 Diminuzioni imposte differite passive 19 0,0344 F. Totale effetti fiscalità differita IRAP 13 G. Totale IRAP di competenza (E+F) H. Imposta sostitutiva IRES/IRAP per affrancamento disallineamenti -152 0 Totale imposte IRES - IRAP correnti - voce 260 CE (A+E+H) -381 Totale imposte IRES - IRAP di competenza - voce 260 CE (C+G+H) -269 L’aliquota IRAP applicata al valore della produzione è pari al 2,98%, come previsto dall’art. 3 comma 1 della Legge Provinciale 28 marzo 2009 n.2. xxvi Pag. 150 Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi Sezione 19 - Utile (Perdita) dei gruppi di attività di via di dismissione al netto delle imposte - Voce 280 Nel corso dell'esercizio, la Banca non ha proceduto a cessioni di gruppi di attività. Sezione 20 - Altre informazioni Mutualità prevalente Per quanto previsto dall'art. 5, comma 2, del D.M. 23 giugno 2004, si attesta che sussistono e permangono le condizioni di mutualità prevalente. A tal fine, ai sensi del disposto dell'art. 2512 del Codice Civile e dell'art. 35 del D.Lgs. n. 385 del 1993 e delle correlate Istruzioni di Vigilanza, nel corso dell'esercizio la Banca ha rispettato i requisiti previsti in tema di operatività prevalente con i Soci. In particolare, per quanto richiesto dall'art. 35 citato, e così come risultante dalle segnalazioni periodiche inviate all'Organo di Vigilanza, si documenta che le attività di rischio destinate ai Soci o ad attività a ponderazione zero sono state superiori al 50 % del totale delle stesse nel corso dell'anno; alla data di bilancio, a fronte di attività di rischio complessive per 413.123 mila euro, 256.189 mila euro, pari al 62 % del totale, erano destinate ai soci o ad attività a ponderazione zero. Si attesta inoltre che lo Statuto della Banca contiene le clausole richieste dall'art. 2514 Codice Civile e che tali clausole sono state rispettate nell'esercizio. Sezione 21 - Utile per azione I nuovi standard internazionali (IAS 33) danno rilevanza all’indicatore di rendimento - “utile per azione” – comunemente noto come “EPS – earning per share”, rendendone obbligatoria la pubblicazione, nelle due formulazioni: - “EPS Base”, calcolato dividendo l’utile netto per la media ponderata delle azioni ordinarie in circolazione; - “EPS Diluito”, calcolato dividendo l’utile netto per la media ponderata delle azioni in circolazione, tenuto anche conto delle classi di strumenti aventi effetti diluitivi. La Banca è una società cooperativa a mutualità prevalente. Si ritengono di conseguenza non significative dette informazioni, tenuto conto della natura della Società. 21.1 Numero medio delle azioni ordinarie a capitale diluito Non esistono azioni a capitale diluito xxvii Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi Pag. 151 21.2 Altre informazioni xxviii Pag. 152 Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi NOTA INTEGRATIVA PARTE D – REDDITIVITA’ COMPLESSIVA PROSPETTO ANALITICO DELLA REDDITIVITA’ COMPLESSIVA PARTE D – REDDITIVITA’ COMPLESSIVA PROSPETTO ANALITICO DELLA REDDITIVITA’ COMPLESSIVA Voci Importo Lordo Imposta sul reddito Importo netto 1.302 Utile (Perdita) d'esercizio Altre componenti reddituali 20. Attività finanziarie disponibili per la vendita: 822 257 a) variazioni di fair value 843 257 b) rigiro a conto economico (27) 0 0 0 (27) 0 c) altre variazioni 5 0 30. Attività materiali 0 0 0 40. Attività immateriali 0 0 0 50. Copertura di investimenti esteri: 0 0 0 a) variazioni di fair value 0 0 b) rigiro a conto economico 0 0 c) altre variazioni 0 0 60. Copertura dei flussi finanziari: 0 0 a) variazioni di fair value 0 0 b) rigiro a conto economico 0 0 c) altre variazioni 0 0 - rettifiche da deterioramento - utili/perdite da realizzo 565 0 xxix Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi Pag. 153 70. Differenze di cambio: 0 0 a) variazioni di valore 0 0 b) rigiro a conto economico 0 0 c) altre variazioni 0 0 80. Attività non correnti in via di dismissione: 0 0 a) variazioni di fair value 0 0 b) rigiro a conto economico 0 0 c) altre variazioni 0 0 90. Utili (Perdite) attuariali su piani a benefici definiti 0 0 0 100. Quota delle riserve da valutazione delle partecipazioni valutate a patrimonio netto: 0 0 0 a) variazioni di fair value 0 0 b) rigiro a conto economico 0 0 - rettifiche da deterioramento 0 0 - utili/perdite da realizzo 0 0 c) altre variazioni 0 0 822 257 110. Totale altre componenti reddituali al netto delle imposte 120. Redditività complessiva (Voce 10+110) 0 0 565 1.866 Nella sottovoce "altre variazioni" relative alle Attività finanziarie disponibili per la vendita figurano le variazioni della Riserva AFS con la relativa fiscalità. xxx Pag. 154 Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi PARTE E - INFORMAZIONI SUI RISCHI E SULLE RELATIVE POLITICHE DI COPERTURA SISTEMA DEI CONTROLLI INTERNI ....................................................................................v SEZIONE 1 - RISCHIO DI CREDITO ......................................................................................vi Informazioni di natura qualitativa ..........................................................................................vi Garanzie reali ......................................................................................................................... xiii Garanzie personali ...................................................................................................................xv Informazioni di natura quantitativa......................................................................................xvi A. Qualità del credito ..................................................................................................................xvi A.1 Esposizioni creditizie deteriorate e in bonis: consistenze, rettifiche di valore, dinamica, distribuzione economica e territoriale ................................................................................... xvii A.2 Classificazione delle esposizioni in base ai rating esterni e interni................................xxv A.3 Distribuzione delle esposizioni gratuite per tipologia di garanzia .................................xxvi B. Distribuzione e concentrazione delle esposizioni creditizie ...............................................xxx B.1 Distribuzione settoriale delle esposizioni creditizie per cassa e "fuori bilancio" verso clientela (valore di bilancio)....................................................................................................xxx B.2 Distribuzione territoriale delle esposizioni creditizie per cassa e "fuori bilancio" verso clientela (valore di bilancio)................................................................................................. xxxii B.3 Distribuzione territoriale delle esposizioni creditizie per cassa e "fuori bilancio" verso banche (valore di bilancio).................................................................................................. xxxiii B.4 Grandi rischi ...................................................................................................................xxxv C. Operazioni di cartolarizzazione e di cessione delle attività ............................................xxxvi C.1 Operazioni di cartolarizzazione.....................................................................................xxxvi Informazioni di natura quantitativa ..................................................................................... xlix C.2 Operazioni di cessione ..................................................................................................... lviii C.3 Operazioni di covered bond .................................................................................................lx D. Modelli per la misurazione del rischio di credito ................................................................ lxi SEZIONE 2 – RISCHI DI MERCATO..................................................................................... lxi Informazioni di natura quantitativa..................................................................................... lxii 2.2 RISCHIO DI TASSO DI INTERESSE E RISCHIO DI PREZZO – PORTAFOGLIO BANCARIO ............................................................................................................................... lxiii Informazioni di natura qualitativa ...................................................................................... lxiii Informazioni di natura quantitativa.................................................................................... lxix 2.3 Rischio di cambio .......................................................................................................... lxxxiv Informazioni di natura qualitativa ................................................................................ lxxxvi Informazioni di natura quantitativa............................................................................... lxxxvii 2.4 Gli strumenti derivati...................................................................................................... lxxxix A. Derivati finanziari ........................................................................................................ lxxxix A.1 Portafoglio di negoziazione di vigilanza: valori nozionali di fine periodo e medi .. lxxxix A.2 Portafoglio bancario: valori nozionali di fine periodo e medi.........................................xc i Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi Pag. 155 A.3 Derivati finanziari: fair value positivo - ripartizione per prodotti.................................xcii A.4 Derivati finanziari: fair value negativo - ripartizione per prodotti ...............................xciii A.5 Derivati finanziari OTC: portafoglio di negoziazione di vigilanza: valori nozionali, fair value lordi positivi e negativi per controparti - contratti non rientranti in accordi di compensazione ....................................................................................................................xciv A.6 Derivati finanziari OTC: portafoglio di negoziazione di vigilanza: valori nozionali, fair value lordi positivi e negativi per controparti - contratti rientranti in accordi di compensazione .....................................................................................................................xcv A.7 Derivati finanziari OTC: portafoglio bancario: valori nozionali, fair value lordi positivi e negativi per controparti - contratti non rientranti in accordi di compensazione................xcv A.8 Derivati finanziari OTC: portafoglio bancario: valori nozionali, fair value lordi positivi e negativi per controparti - contratti rientranti in accordi di compensazione......................xcvi A.9 Vita residua dei derivati finanziari OTC: valori nozionali..........................................xcvii A.10 Derivati finanziari "over the counter": rischio di controparte/rischio finanziario –..xcvii Modelli interni....................................................................................................................xcvii B. Derivati Creditizi ............................................................................................................xcviii B.1 Derivati su crediti: valori nozionali di fine periodo e medi........................................xcviii B.2 Derivati creditizi OTC : fair value lordo positivo - ripartizione per prodotti.............xcviii B.3 Derivati creditizi OTC : fair value lordo negativo - ripartizione per prodotti..............xcix B.4 Derivati creditizi OTC: fair value lordi (positivi e negativi) per controparti - contratti non rientranti in accordi di compensazione.........................................................................xcix B.5 Derivati creditizi OTC: fair value lordi (positivi e negativi) per controparti - contratti rientranti in accordi di compensazione..................................................................................... c B.6 Vita residua dei derivati creditizi: valori nozionali ........................................................... c B.7 Derivati creditizi: rischio di controparte e finanziario - Modelli interni ..........................ci C. Derivati finanziari e creditizi...................................................................................................ci C.1. Derivati finanziari e creditizi OTC: fair value netti ed esposizione futura per controparti ...............................................................................................................................ci SEZIONE 3 – RISCHIO DI LIQUIDITÀ..................................................................................cii Informazioni di natura qualitativa ......................................................................................cii Informazioni di natura quantitativa.................................. Errore. Il segnalibro non è definito. - TABELLA A7E00301002 -................................................... Errore. Il segnalibro non è definito. - TABELLA A7E00301003 -................................................... Errore. Il segnalibro non è definito. - TABELLA A7E00301007 -................................................... Errore. Il segnalibro non è definito. SEZIONE 4 – RISCHI OPERATIVI ......................................................................................cxxi Informazioni di natura qualitativa ......................................................................................cxxi Informazioni di natura quantitativa...................................................................................cxxii ii Pag. 156 Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi SEZIONE 1 - RISCHIO DI CREDITO Informazioni di natura qualitativa Informazioni di natura quantitativa A. Qualità del credito A.1 Esposizioni creditizie deteriorate e in bonis: consistenze, rettifiche di valore, dinamica, distribuzione economica e territoriale A.2 Classificazione delle esposizioni in base ai rating esterni e interni A.3 Distribuzione delle esposizioni gratuite per tipologia di garanzia B. Distribuzione e concentrazione delle esposizioni creditizie B.1 Distribuzione settoriale delle esposizioni creditizie per cassa e "fuori bilancio" verso clientela (valore di bilancio) B.2 Distribuzione territoriale delle esposizioni creditizie per cassa e "fuori bilancio" verso clientela (valore di bilancio) B.3 Distribuzione territoriale delle esposizioni creditizie per cassa e "fuori bilancio" verso banche (valore di bilancio) B.4 Grandi rischi C. Operazioni di cartolarizzazione e di cessione delle attività C.1 Operazioni di cartolarizzazione C.2 Operazioni di cessione C.3 Operazioni di covered bond D. Modelli per la misurazione del rischio di credito SEZIONE 2 - RISCHI DI MERCATO 2.1 Rischio di tasso di interesse e rischio di prezzo – Portafoglio di negoziazione di vigilanza Informazioni di natura qualitativa Informazioni di natura quantitativa 2.2 Rischio di tasso di interesse e rischio di prezzo – Portafoglio bancario Informazioni di natura qualitativa Informazioni di natura quantitativa 2.3 Rischio di cambio Informazioni di natura qualitativa iii Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi Pag. 157 Informazioni di natura quantitativa 2.4 Gli strumenti derivati A. Derivati finanziari A.1 Portafoglio di negoziazione di vigilanza: valori nozionali di fine periodo e medi A.2 Portafoglio bancario: valori nozionali di fine periodo e medi A.3 Derivati finanziari: fair value positivo - ripartizione per prodotti A.4 Derivati finanziari: fair value negativo - ripartizione per prodotti A.5 Derivati finanziari OTC: portafoglio di negoziazione di vigilanza: valori nozionali, fair value lordi positivi e negativi per controparti - contratti non rientranti in accordi di compensazione A.6 Derivati finanziari OTC: portafoglio di negoziazione di vigilanza: valori nozionali, fair value lordi positivi e negativi per controparti - contratti rientranti in accordi di compensazione A.7 Derivati finanziari OTC: portafoglio bancario: valori nozionali, fair value lordi positivi e negativi per controparti - contratti non rientranti in accordi di compensazione A.8 Derivati finanziari OTC: portafoglio bancario: valori nozionali, fair value lordi positivi e negativi per controparti - contratti rientranti in accordi di compensazione A.9 Vita residua dei derivati finanziari OTC: valori nozionali A.10 Derivati finanziari "over the counter": rischio di controparte/rischio finanziario – Modelli interni B. Derivati creditizi B.1 Derivati su crediti: valori nozionali di fine periodo e medi B.2 Derivati creditizi OTC : fair value lordo positivo - ripartizione per prodotti B.3 Derivati creditizi OTC : fair value lordo negativo - ripartizione per prodotti B.4 Derivati creditizi OTC: fair value lordi (positivi e negativi) per controparti - contratti non rientranti in accordi di compensazione B.5 Derivati creditizi OTC: fair value lordi (positivi e negativi) per controparti - contratti rientranti in accordi di compensazione B.6 Vita residua dei contratti derivati su crediti: valori nozionali B.7 Derivati creditizi: rischio di controparte e finanziario - Modelli interni C. Derivati finanziari e creditizi C.1. Derivati finanziari e creditizi OTC: fair value netti ed esposizione futura controparti per SEZIONE 3 – RISCHIO DI LIQUIDITÀ Informazioni di natura qualitativa Informazioni di natura quantitativa iv Pag. 158 Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi SEZIONE 4 – RISCHI OPERATIVI Informazioni di natura qualitativa Informazioni di natura quantitativa PARTE E - INFORMAZIONI SUI RISCHI E SULLE RELATIVE POLITICHE DI COPERTURA SISTEMA DEI CONTROLLI INTERNI1 SISTEMA DEI CONTROLLI INTERNI La normativa di vigilanza impone alle banche di dotarsi di adeguati sistemi di rilevazione, misurazione e controllo dei rischi, ovvero di un adeguato sistema dei controlli interni. Tale sistema è costituito dall’insieme delle regole, delle procedure e delle strutture organizzative che mirano ad assicurare il rispetto delle strategie aziendali, l’efficacia e l’efficienza dei processi aziendali, la salvaguardia del valore delle attività e la protezione dalle perdite, l’affidabilità e l’integrità delle informazioni contabili e gestionali, nonché la conformità delle operazioni con la legge, la normativa di vigilanza, le politiche, i piani, i regolamenti e le procedure interne. I controlli coinvolgono tutta la struttura a partire dagli organi sociali e dalla direzione per poi articolarsi in: -controlli di linea, il cui obiettivo principale è la verifica della correttezza dell’operatività rispetto a norme di etero/auto regolamentazione; -verifiche di secondo livello, volte ad attuare controlli sulla gestione dei rischi (in capo al risk controller) e sulla corretta applicazione della normativa (in capo al responsabile della compliance); -controlli di terzo livello (attribuiti alla funzione di Internal Auditing), volti a individuare andamenti anomali delle procedure e della regolamentazione nonché a valutare la funzionalità del complessivo sistema dei controlli interni. v Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi Pag. 159 La funzione di Internal Audit, che presidia il terzo livello di controllo, svolge la “verifica degli altri sistemi di controllo”, attivando periodiche sessioni finalizzate al monitoraggio delle variabili di rischio. Per quanto concerne quest’ultimo livello di controlli, la normativa secondaria prevede che tale attività debba essere svolta da una struttura indipendente da quelle produttive con caratteristiche qualitative e quantitative adeguate alla complessità aziendale e che tale funzione, nelle banche di ridotte dimensioni, possa essere affidata a soggetti terzi. Tale funzione è assegnata in outsourcing al servizio di Internal Audit prestato dalla Federazione Trentina della Cooperazione, il quale – anche sulla base di un più generale progetto nazionale di categoria – periodicamente esamina la funzionalità del sistema dei controlli nell’ambito dei vari processi aziendali: Nell’esercizio in esame il Servizio Internal Audit ha sviluppato il piano dei controlli tenendo conto delle risultanze dei precedenti interventi e delle indicazioni fornite dalla direzione generale in fase di avvio di intervento. Gli interventi di audit, nel corso del 2009, hanno riguardato i seguenti processi aziendali: governo credito information technology presso IBT SEZIONE 1 - RISCHIO DI CREDITO2 Informazioni di natura qualitativa 1. Aspetti generali3 Gli obiettivi e le strategie dell’attività creditizia della Banca riflettono in primis le specificità normative che l’ordinamento bancario riserva alle Casse rurali (“mutualità” e “localismo”) e sono indirizzati: – ad un’efficiente selezione delle singole controparti, attraverso una completa ed accurata analisi della capacità delle stesse di onorare gli impegni contrattualmente assunti, finalizzata a contenere il rischio di credito; – alla diversificazione del rischio di credito, individuando nei crediti di importo limitato ((fino a 200/300 mila euro), il naturale bacino operativo della Banca, nonché circoscrivendo la concentrazione delle esposizioni su gruppi di clienti connessi o su singoli rami di attività economica; – alla verifica della persistenza del merito creditizio dei clienti finanziati nonché al controllo andamentale dei singoli rapporti effettuato, con l’ausilio del sistema informativo, sia sulle vi Pag. 160 Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi posizioni regolari come anche e specialmente sulle posizioni che presentano delle irregolarità. La politica commerciale che contraddistingue l’attività creditizia della Banca è orientata al sostegno finanziario dell’economia locale e si caratterizza per un’elevata propensione ad intrattenere rapporti di natura fiduciaria e personale con tutte le componenti (famiglie, artigiani e imprese) del proprio territorio di riferimento, nonché per una particolare vocazione operativa a favore dei clienti-soci anche mediante scambi non esclusivamente di natura patrimoniale. Peraltro, non meno rilevante è la funzione etica svolta dalla Banca a favore di determinate categorie di operatori economici (ad esempio, giovani e immigrati), anche tramite l’applicazione di condizioni economiche più vantaggiose. L’importante quota degli impieghi rappresentata dai mutui residenziali, offerti secondo diverse tipologie di prodotti, testimonia l’attenzione particolare della Banca nei confronti del comparto delle famiglie. Il segmento delle micro e piccole imprese e quello degli artigiani rappresenta un altro settore di particolare importanza per la Banca. In tale ambito, le strategie della Banca sono volte a instaurare relazioni creditizie e di servizio di medio-lungo periodo attraverso l’offerta di prodotti e servizi mirati e rapporti personali e collaborativi con la stessa clientela. In tale ottica si inseriscono anche le convenzioni ovvero gli accordi di partnership raggiunti ed in via di definizione con i confidi provinciali. L’attività creditizia verso tali enti si sostanzia nell’offerta di forme particolari di finanziamento finalizzate alla realizzazione di specifici progetti oppure al soddisfacimento di fabbisogni finanziari particolari. Sotto il profilo merceologico, la concessione del credito è prevalentemente indirizzata verso i seguenti rami di attività economica che sono anche quelli predominanti nella comunità di riferimento della Cassa Rurale della Valle dei laghi (edilizia, agricoltura, artigianato, servizi e famiglie ) La Banca è altresì uno dei partner finanziari di riferimento di enti territoriali, nonché di altri enti locali e di strutture alle stesse riconducibili nonché dei confidi provinciali. L’attività creditizia verso tali enti si sostanzia nell’offerta di forme particolari di finanziamento finalizzate alla realizzazione di specifici progetti oppure al soddisfacimento di fabbisogni finanziari particolari. Oltre all’attività creditizia tradizionale, la Banca è esposta ai rischi di posizione e di controparte con riferimento, rispettivamente, all’operatività in titoli ed in derivati OTC non speculativa. L’operatività in titoli comporta una limitata esposizione della Banca al rischio di posizione in quanto gli investimenti in strumenti finanziari sono orientati verso emittenti (governi centrali, intermediari finanziari e imprese non finanziarie) di elevato standing creditizio. L’esposizione al rischio di controparte dell’operatività in derivati OTC non speculativa è molto contenuta poiché assunta esclusivamente nei confronti delle strutture specializzate del Movimento Cooperativo (Cassa Centrale Banca; Iccrea Banca). 2. Politiche di gestione del rischio di credito vii Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi Pag. 161 2.1 Aspetti organizzativi4 Nello svolgimento della sua attività la Cassa Rurale é esposta al rischio che i crediti, a qualsiasi titolo vantati, non siano onorati dai terzi debitori alla scadenza e, pertanto, debbano essere registrate delle perdite in bilancio. Tale rischio è riscontrabile eminentemente nell’attività tradizionale di erogazione di crediti, garantiti o non garantiti, iscritti in bilancio, nonché in analoghe operazioni non iscritte in bilancio (ad esempio crediti di firma) e le potenziali cause di inadempienza risiedono in larga parte nella mancanza di disponibilità della controparte e in misura marginale o minore in ragioni indipendenti dalla condizione finanziaria della controparte, quali il rischio Paese o i rischi operativi. Anche le attività diverse da quella tradizionale di prestito espongono ulteriormente la Banca al rischio di credito. In questo caso il rischio di credito può, per esempio, derivare da: - compravendite di titoli; - sottoscrizione di contratti derivati OTC non speculativi; Le controparti di tali transazioni potrebbero risultare inadempienti a causa di mancanza di liquidità, deficienza operativa, eventi economici o per altre ragioni. Alla luce delle disposizioni previste nel Titolo IV, capitolo 11 delle Istruzioni di Vigilanza della Banca d’Italia in materia di controlli interni, e del rilievo attribuito all’efficienza ed efficacia del processo del credito e del relativo sistema dei controlli, la Banca si è dotata di una struttura organizzativa funzionale al raggiungimento degli obiettivi di gestione e controllo dei rischi creditizi indicati dall’Organo di Vigilanza nel rispetto del principio di prudenza. In aggiunta ai controlli di linea, quali attività di primo livello, le funzioni incaricate di seguire la gestione delle posizioni e quelle incaricate del controllo di secondo livello e terzo livello si occupano del monitoraggio dell’andamento dei rischi nonché della correttezza/adeguatezza dei processi gestionali e operativi. L’intero processo di gestione e controllo del credito è disciplinato da un Regolamento interno che in particolare: - definisce i criteri e le metodologie per la valutazione del merito creditizio; definisce i criteri e le metodologie per la revisione degli affidamenti; definisce i criteri e le metodologie di controllo andamentale, nonché le iniziative da adottare in caso di rilevazione di anomalie. Ci sono, poi, le deleghe in materia di erogazione del credito, in altri ambiti gestionali (spese, commissioni, ecc..) e di firma. Attualmente la Banca è strutturata in 14 agenzie di rete, raggruppate in 6 zone territoriali ognuna diretta e controllata da un responsabile. viii Pag. 162 Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi L’Area Crediti è l’organismo centrale delegato al governo dell’intero processo del credito (concessione e revisione; monitoraggio e gestione del contenzioso), nonché al coordinamento e supporto alla rete nello sviluppo degli affari creditizi e degli impieghi sul territorio. La ripartizione dei compiti e responsabilità all’interno di tale area è, quanto più possibile, volta a realizzare la segregazione di attività in conflitto di interesse, in special modo attraverso un’opportuna graduazione dei profili abilitativi in ambito informatico. In particolare, all’interno dell’Area Crediti, viene garantita la supervisione sistematica della gestione e della rilevazione delle posizioni “problematiche”, anche attraverso il coordinamento e la verifica dell’azione svolta dai preposti di filiale. L’ufficio risk controller, in staff alla direzione generale, svolge l’attività di controllo sulla gestione dei rischi, attraverso un’articolazione dei compiti derivanti dalle tre principali responsabilità declinate nelle Istruzioni di Vigilanza della Banca d’Italia (concorrere alla definizione delle metodologie di misurazione dei rischi; verificare il rispetto dei limiti assegnati alle varie funzioni operative; e controllare la coerenza dell’operatività delle singole aree produttive con gli obiettivi di rischio/rendimento assegnati). 2.2 Sistemi di gestione, misurazione e controllo5 Con riferimento all’attività creditizia del portafoglio bancario, l’area crediti, come già detto, assicura la supervisione ed il coordinamento delle fasi operative del processo del credito, delibera nell’ambito delle proprie deleghe ed esegue i controlli di propria competenza. A supporto delle attività di governo del processo del credito, la Banca ha attivato procedure specifiche per le fasi di istruttoria/delibera, di revisione delle linee di credito e di monitoraggio del rischio di credito. In tutte le citate fasi la Banca utilizza metodologie quali-quantitative di valutazione del merito creditizio della controparte, basate o supportate, da procedure informatiche sottoposte a periodica verifica e manutenzione. I momenti di istruttoria/delibera e di revisione delle linee di credito sono regolamentati da un iter deliberativo in cui intervengono i diversi organi competenti, appartenenti sia alle strutture centrali che alla rete, in ossequio ai livelli di deleghe previsti. Tali fasi sono supportate, anche al fine di utilizzare i dati rivenienti da banche dati esterne, dalla procedura Gesbank (ed Analisi di Bilancio) che consente, in ogni momento, la verifica (da parte di tutte le funzioni preposte alla gestione del credito) dello stato di ogni posizione già affidata o in fase di affidamento, nonché di ricostruire il processo che ha condotto alla definizione del merito creditizio dell’affidato (attraverso la rilevazione e l’archiviazione del percorso deliberativo e delle tipologie di analisi effettuate). In sede di istruttoria, per le richieste di affidamenti di rilevante entità, la valutazione, anche prospettica, si struttura su più livelli e si basa prevalentemente su dati tecnici, oltre che - come abitualmente avviene - sulla conoscenza personale e sull’approfondimento della specifica situazione economico-patrimoniale della controparte e dei suoi garanti. Analogamente, per dare snellezza alle procedure, sono state previste tipologie di istruttoria/revisione diversificate; alcune, di tipo semplificato con formalità ridotte all’essenziale, riservate alla istruttoria /revisione dei fidi di importo limitato riferite a soggetti che hanno un andamento regolare. ix Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi Pag. 163 La definizione delle metodologie per il controllo andamentale del rischio di credito ha come obiettivo l’attivazione di una sistematica attività di monitoraggio delle posizioni affidate ai referenti di rete, coordinate dall’Area crediti . In particolare, gli addetti delegati alla fase di controllo andamentale hanno a disposizione una molteplicità di elementi informativi che permettono di verificare le movimentazioni dalle quali emergono situazioni di tensione o di immobilizzo dei conti affidati. La procedura informatica Gesbank, adottata dalla Banca, consente di estrapolare periodicamente tutti i rapporti che possono presentare sintomi di anomalia andamentale. Il costante monitoraggio delle segnalazioni fornite dalla procedura consente, quindi, di intervenire tempestivamente all’insorgere di posizioni anomale e di prendere gli opportuni provvedimenti nei casi di crediti problematici. Le posizioni affidate, come già accennato, vengono controllate anche utilizzando le informazioni fornite dalle Centrali dei Rischi. Tutte le posizioni fiduciarie sono inoltre oggetto di riesame periodico, svolto per ogni singola controparte/gruppo economico di appartenenza dalle strutture competenti per limite di fido. Le valutazioni periodiche del comparto crediti sono confrontate con i benchmark, le statistiche e le rilevazioni prodotti dalla competente struttura della Federazione Trentina della Cooperazione. Il controllo delle attività svolte dall’area crediti è assicurato dall’ufficio Risk Controlling in staff alla direzione generale. La normativa interna sul processo di gestione e controllo del credito è oggetto di aggiornamento costante. Negli ultimi anni, la revisione della regolamentazione prudenziale internazionale (cd. Basilea 2, recepita a livello nazionale con la Circolare della Banca d’Italia n. 263 del 27 dicembre 2006) – che, come noto, impone alle banche di dotarsi di una efficiente struttura in grado di misurare e monitorare tutte le fattispecie di rischio e di produrre delle autovalutazioni periodiche sull’adeguatezza del capitale di vigilanza rispetto alla propria posizione di rischio, attuale e prospettica –, nonché l’evoluzione nell’operatività delle Casse Rurali hanno ulteriormente spinto il Credito Cooperativo a sviluppare metodi e sistemi di controllo del rischio di credito. In tale ottica, un forte impegno è stato mantenuto nel progressivo sviluppo della strumentazione informatica per il presidio del rischio di credito che ha portato alla realizzazione di un sistema evoluto di valutazione del merito creditizio delle imprese nonché del profilo rischio/rendimento. Coerentemente con le specificità operative e di governance del processo del credito delle Casse Rurali, il sistema è stato disegnato nell’ottica di realizzare un’adeguata integrazione tra le informazioni quantitative (Bilancio; Centrale dei Rischi; Andamento Rapporto e Settore merceologico) e quelle qualitative accumulate in virtù del peculiare rapporto di clientela e del radicamento sul territorio. Pertanto, tale sistema, risponde all’esigenza di conferire maggiore efficacia ed efficienza al processo di gestione del credito, soprattutto attraverso una più oggettiva selezione della clientela e un più strutturato processo di monitoraggio delle posizioni. L’utilizzo del sistema evoluto di valutazione del merito creditizio e controllo dei clienti affidati e da affidare, ha notevoli implicazioni di tipo organizzativo che devono essere attentamente esaminate e affrontate, nel quadro di un complessivo riesame del sistema dei controlli interni della banca e dei relativi assetti organizzativi e regolamentari. x Pag. 164 Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi Nel contempo sono state attivate le funzionalità per la valutazione di particolari tipologie di clienti (imprese in contabilità semplificata; imprese a ciclo pluriennale). A tale riguardo assumerà carattere permanente l’attività di sensibilizzazione, di formazione e di addestramento sia per il personale che per la Direzione della Banca. Per quanto concerne l’adeguamento alla nuova regolamentazione prudenziale (che ha trovato applicazione a partire dal 1° gennaio 2008), la Banca fa riferimento e si attiene alle indicazioni fornite dalla Federazione Trentina della Cooperazione che ha partecipato alle iniziative promosse a livello nazionale da Federcasse. A seguito dell’entrata in vigore della nuova disciplina prudenziale e degli approfondimenti e delle considerazioni sviluppate nell’ambito delle citate iniziative, il CdA della Banca con apposita delibera ha adottato le relative scelte metodologiche e operative aventi rilevanza strategica. In particolare, il CdA della Banca ha deliberato di: adottare la metodologia standardizzata per il calcolo dei requisiti patrimoniali per il rischio di credito (I Pilastro); utilizzare le valutazioni del merito di credito rilasciate dall’ ECAI Moody’s Investors Service, per la determinazione dei fattori di ponderazione delle esposizioni ricomprese nel portafoglio “Amministrazioni centrali e banche centrali” nonché indirettamente di quelle ricomprese nei portafogli “Intermediari vigilati”, “Enti del settore pubblico” ed “Enti territoriali”. Per le esposizioni che rientrano in tutti gli altri portafogli si applicano i coefficienti di ponderazione diversificati previsti dalla disciplina nell’ambito della metodologia standardizzata (cfr. Circ. 263/06, Titolo II, Capitolo 1, Parte prima, sezione III). Inoltre, con riferimento al processo interno di valutazione dell’adeguatezza patrimoniale (ICAAP) previsto dal II Pilastro della nuova regolamentazione prudenziale si rammenta che, dopo aver predisposto il primo resoconto semplificato, la Banca ha inviato alla Banca d’Italia il primo resoconto Icaap a regime, distribuito su un arco temporale di 12 mesi e riferito al 31 dicembre 2008. Si ricorda in proposito che, in attuazione dei principi di proporzionalità e gradualità e per avviare il processo interno di auto-valutazione dell’adeguatezza patrimoniale il CdA della Banca, con apposita delibera ha optato per l’adozione delle metodologie semplificate che l’Organo di Vigilanza ha previsto per gli intermediari appartenenti alla classe 3. In particolare, il CdA della Banca ha deliberato di adottare le seguenti impostazioni metodologiche: -al fine di determinare il capitale interno a fronte del rischio di concentrazione per singole controparti o gruppi di clienti connessi utilizzare l’algoritmo semplificato per la determinazione del Granularity Adjustement attraverso l’indice di Herfindahl (cfr. Allegato B, Titolo III, Capitolo 1, Circ. 263/2006); -al fine di determinare il capitale interno a fronte del rischio di tasso di interesse sul portafoglio bancario utilizzare l’algoritmo semplificato per la determinazione della variazione del valore economico del portafoglio bancario a fronte di uno shock di tasso pari a 200 punti base (cfr. Allegato C, Titolo III, Capitolo 1, Circ. 263/2006); -al fine di definire le procedure di misurazione e controllo del rischio di liquidità seguire le linee guida dettate dalla Vigilanza relative alla sorveglianza della posizione finanziaria netta e fare xi Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi Pag. 165 riferimento, in misura proporzionale alla rilevanza del rischio, ai possibili strumenti di attenuazione del rischio (cfr. Allegato D, titolo III, Capitolo 1, Circ. 263/2006). Inoltre, per quanto riguarda l’effettuazione delle prove di stress (stress test), il CdA ha individuato le relative metodologie di conduzione e dato incarico alla direzione generale della loro esecuzione. - - - per quanto riguarda il rischio di credito, lo stress test avviene attraverso la valutazione dell’impatto patrimoniale ovvero determinazione del capitale interno determinato nell’ipotesi in cui il rapporto tra l’ammontare delle esposizioni deteriorate e gli impieghi aziendali si attestassero su livelli comparabili a quelli verificatisi nella peggior congiuntura creditizia sperimentata dalla Banca nel corso degli ultimi 10 anni. per quanto riguarda il rischio di concentrazione per singole controparti o gruppi di clienti connessi, lo stress test è eseguito maggiorando i valori del coefficiente di Herfindahl e ipotizzando una incremento del tasso di ingresso a sofferenza rettificata caratteristico della Banca come dettagliatamente illustrato nella relazione ICAAP 2009; per quanto riguarda il rischio di tasso di interesse sul portafoglio bancario, lo stress test è effettuato attraverso un incremento dello shock di tasso ipotizzato nella matrice di ponderazione ( 300 punti base); Con riferimento all’operatività sui mercati mobiliari, sono attive presso l’Area Finanza della Banca momenti di valutazione e controllo sia in fase di acquisto degli strumenti finanziari, sia in momenti successivi nei quali periodicamente viene analizzata la composizione del comparto per asset class/portafoglio Ias/Ifrs, identificato, determinato il livello di rischio specifico oppure di controparte e verificato il rispetto dei limiti e delle deleghe assegnate. 2.3 Tecniche di mitigazione del rischio di credito6 Conformemente agli obiettivi ed alle politiche creditizie definite dal CdA, la tecnica di mitigazione del rischio di credito maggiormente utilizzata dalla Banca si sostanzia nell’acquisizione di differenti fattispecie di garanzie reali, personali e finanziarie. Tali forme di garanzia sono richieste in funzione dei risultati della valutazione del merito di credito della clientela e della tipologia di affidamento domandata dalla stessa. Le esposizioni a medio e lungo termine della banca sono assistite da garanzia ipotecaria (normalmente di primo grado) in misura superiore all’ammontare nominale del debito. Peraltro, una parte delle esposizioni è assistita da garanzie personali, normalmente fideiussioni. A dicembre 2009 le esposizioni assistite da garanzie, reali e personali, valide ai fini della mitigazione del rischio di credito ovvero dotate dei requisiti richiesti da Basilea 2, rappresentano il 4,40% del totale dei crediti per cassa verso la clientela, e sono coperti da garanzie ipotecarie. Infatti tutti i criteri stabiliti da Basilea 2 per la mitigazione del rischio sono stati applicati solo a partire dalle nuove erogazioni ( si è così deciso considerando che la Cassa Rurale ha un discreto xii Pag. 166 Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi margine sul patrimonio di vigilanza e inoltre valutando che operare sulle posizioni già in essere, notevolmente parcellizzate, avrebbe comportato dei notevoli costi amministrativi) . Con riferimento all’attività sui mercati mobiliari, considerato che la composizione del portafoglio é orientata verso primari emittenti con elevato merito creditizio, non sono richieste al momento particolari forme di mitigazione del rischio di credito. La principale concentrazione di garanzie reali (principalmente ipotecarie) è legata a finanziamenti a clientela retail (a medio e lungo termine). Tuttavia, allo stato attuale, la Banca non valuta e gestisce il rischio di concentrazione con riferimento alle garanzie. E’ tuttora in corso di definizione l’insieme degli interventi di adeguamento che dovranno garantire la realizzazione di configurazioni strutturali e di processo efficaci ed adeguate ad assicurare la piena conformità ai requisiti organizzativi, economici e legali richiesti dalla nuova regolamentazione in materia di attenuazione del rischio di credito. La Cassa rurale, nella prima fase di applicazione della nuova normativa, ha stabilito di utilizzare i seguenti strumenti di CRM -le garanzie reali finanziarie aventi ad oggetto contante e strumenti finanziari, prestate attraverso contratti di pegno, di trasferimento della proprietà e di pronti contro termine; -le ipoteche immobiliari residenziali e non residenziali; Garanzie reali Con riferimento all’acquisizione, valutazione e gestione delle principali forme di garanzia reale, la Cassa rurale ha intenzione di definire ed implementare specifiche politiche e procedure, tali da assicurare il soddisfacimento dei requisiti previsti dalla normativa per il loro riconoscimento ai fini prudenziali attive dal momento della costituzione della protezione e per tutta la durata della stessa. Fra l’altro: - è in definizione un accordo con una primaria società specializzata per la stesura degli accertamenti e delle perizie sugli immobili residenziali e non residenziali. sono stati sviluppati e posti in uso standard della contrattualistica utilizzata; le diverse tipologie di garanzie accettate e le connesse politiche creditizie sono state chiaramente documentate e divulgate; è stata inoltre assicurata la presenza di un sistema informativo a supporto delle fasi del ciclo di vita della garanzia (acquisizione, valutazione, gestione, rivalutazione, realizzo); le misure di controllo cui è soggetta la concessione del credito con acquisizione di garanzie reali sono differenziate per tipologia di garanzia. Relativamente alle garanzie ipotecarie su immobili, le politiche e le procedure aziendali assicurano che siano sempre acquisite e gestite con modalità atte a garantirne l’opponibilità in tutte le giurisdizioni pertinenti e l’escutibilità in tempi ragionevoli. xiii Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi Pag. 167 In tale ambito, la Banca rispetta i seguenti principi normativi inerenti: - alla non dipendenza del valore dell’immobile in misura rilevante dal merito di credito del debitore; - alla indipendenza del soggetto incaricato dell’esecuzione della stima dell’immobile ad un valore non superiore al valore di mercato; - alla presenza di un’assicurazione contro il rischio danni sul bene oggetto di garanzia; - alla messa in opera di un’adeguata sorveglianza sul valore dell’immobile, al fine di verificare la sussistenza nel tempo dei requisiti che permettono di beneficiare di un minor assorbimento patrimoniale sulle esposizioni garantite; - al rispetto del rapporto massimo tra fido richiesto e valore dell’immobile posto a garanzia (loan-to-value): 80% per gli immobili residenziali e 50% per quelli non residenziali alla destinazione d’uso dell’immobile e alla capacità di rimborso del debitore. Il processo di sorveglianza sul valore dell’immobile oggetto di garanzia è svolto attraverso l’utilizzo di metodi statistici. Al riguardo, l’attività di valutazione è effettuata: - almeno ogni 3 anni per gli immobili residenziali; - annualmente per gli immobili di natura non residenziale. Per le esposizioni rilevanti (ossia di importo superiore a 3 milioni di euro o al 5 per cento del patrimonio di vigilanza della Banca) la valutazione è in ogni caso rivista da un perito indipendente almeno ogni 3 anni. Con riguardo alle garanzie reali finanziarie, la Banca, sulla base delle politiche e processi per la gestione dei rischio di credito e dei limiti e deleghe operative definite, indirizza l’acquisizione delle stesse esclusivamente a quelle aventi ad oggetto attività finanziarie delle quali l’azienda è in grado di calcolare il fair value con cadenza almeno semestrale (ovvero ogni qualvolta esistano elementi che presuppongano che si sia verificata una diminuzione significativa del fair value stesso). La Banca ha, inoltre, posto in essere specifici presidi e procedure atte a garantire i seguenti aspetti rilevanti per l’ammissibilità a fini prudenziali delle garanzie in argomento: - assenza di una rilevante correlazione positiva tra il valore della garanzia finanziaria e il merito creditizio del debitore; - specifici presidi a garanzia della separatezza esterna (tra patrimonio del depositario e bene oggetto di garanzia) e della separatezza interna (tra i beni appartenenti a soggetti diversi e depositati presso i terzi); qualora l’attività oggetto di garanzia sia detenuta presso terzi; - durata residua della garanzia non inferiore a quella dell’esposizione. Nell’ambito delle politiche di rischio aziendali, inoltre, viene ritenuto adeguato un valore della garanzia pari al 130 % del fido concesso alla controparte. Nei casi in cui il valore del bene in garanzia sia soggetto a rischi di mercato o di cambio, la Banca utilizza il concetto di scarto di garanzia, misura espressa in percentuale sul valore della garanzia offerta, determinata in funzione della volatilità del valore del titolo. In fase di delibera viene considerata come garantita la sola parte del finanziamento coperta dal valore del bene al netto dello scarto. xiv Pag. 168 Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi La sorveglianza delle garanzie reali finanziarie, nel caso di pegno su titoli, avviene attraverso il monitoraggio del rating dell’emittente/emissione con periodicità semestrale e la valutazione del fair value dello strumento finanziario a garanzia con periodicità semestrale. Viene richiesto l’adeguamento delle garanzie per le quali il valore di mercato risulta inferiore al valore di delibera al netto dello scarto. Garanzie personali Con riferimento alle garanzie personali, le principali tipologie di garanti sono rappresentate da imprenditori e partner societari correlati al debitore nonché, nel caso di finanziamenti concessi a favore di imprese individuali e/o persone fisiche (consumatori e non), anche da congiunti del debitore stesso. Meno frequentemente il rischio di insolvenza è coperto da garanzie personali fornite da altre società (generalmente società appartenenti allo stesso gruppo economico del debitore), oppure prestate da istituzioni finanziarie e compagnie assicurative. Nel caso di finanziamenti a soggetti appartenenti a determinate categorie economiche (artigiani, commercianti, etc.) la Banca acquisisce talvolta specifiche garanzie (a prima richiesta o sussidiarie) prestate da parte dei consorzi fidi di appartenenza. Le suddette forme di garanzia, nella generalità dei casi, non consentono un’attenuazione del rischio di credito in quanto prestate da soggetti “non ammessi” ai fini della nuova normativa prudenziale. Nel caso in cui una proposta di finanziamento preveda garanzie personali di terzi l’istruttoria si estende anche a questi ultimi. In particolare, in relazione alla tipologia di fido garantito ed all’importo, si sottopone a verifica e analisi: • la situazione patrimoniale e reddituale del garante, anche tramite la consultazione delle apposite banche dati; • l’esposizione verso il sistema bancario; • le informazioni presenti nel sistema informativo della banca; • l’eventuale appartenenza ad un gruppo e la relativa esposizione complessiva. Eventualmente, a discrezione dell’istruttore in relazione all’importo della garanzia, l’indagine sarà estesa alle Centrale dei Rischi. Se il garante è rappresentato da una società, e comunque quando ritenuto necessario in considerazione del rischio e dell’importo del finanziamento, oltre al riscontro delle informazioni prodotte dalle rete nell’apposito modulo riservato al garante, si procede allo sviluppo del merito creditizio del soggetto garante, con le stesse modalità previste per il richiedente. 2.4 Attività finanziarie deteriorate La Banca è organizzata con strutture e procedure normativo/informatiche per la gestione, la classificazione e il controllo dei crediti. Coerentemente con quanto dettato dalla normativa IAS/IFRS, ad ogni data di bilancio viene verificata la presenza di elementi oggettivi di perdita di valore (impairment) su ogni strumento o gruppo di strumenti finanziari. Le posizioni che presentano un andamento anomalo sono classificate in differenti categorie di xv Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi Pag. 169 rischio. Sono classificate tra le sofferenze le esposizioni nei confronti di soggetti in stato di insolvenza o in situazioni sostanzialmente equiparabili; tra le partite incagliate le posizioni in una situazione di temporanea difficoltà che si prevede possa essere rimossa in un congruo periodo di tempo; come crediti ristrutturati le posizioni per la quali la banca acconsente, a causa del deterioramento delle condizioni economico-finanziarie del debitore, ad una modifica delle condizioni contrattuali di remunerazione originarie. In seguito alla modifica delle disposizioni di vigilanza prudenziale e dell’introduzione dei principi contabili internazionali, sono state incluse tra le esposizioni deteriorate anche le posizioni scadute e/o sconfinanti da oltre 90/180 giorni Questa modifica ha comportato l’introduzione di una nuova categoria contabile nella quale vengono classificate le posizioni con tali caratteristiche e l’inclusione dello sconfinamento continuativo tra gli elementi da considerare ai fini del monitoraggio e della rilevazione dei crediti problematici per favorire la sistemazione dell’anomalia anteriormente al raggiungimento dei giorni di sconfinamento previsti per la classificazione del nuovo stato. La responsabilità e la gestione complessiva dei crediti deteriorati, non classificati a “sofferenza”, è affidata all’Area Crediti. Detta attività si estrinseca principalmente nel: – monitorare le citate posizioni in supporto alle agenzie di rete alle quali competono i controlli di primo livello; – concordare con il gestore della relazione gli interventi volti a ripristinare la regolarità andamentale o il rientro delle esposizioni oppure piani di ristrutturazione; – determinare le previsioni di perdite sulle posizioni; e – proporre agli organi superiori competenti il passaggio a “sofferenza” di quelle posizioni che a causa di sopraggiunte difficoltà non lasciano prevedere alcuna possibilità di normalizzazione. La metodologia di valutazione delle posizioni segue un approccio analitico, commisurato all’intensità degli approfondimenti ed alle risultanze che emergono dal continuo processo di monitoraggio. La attività di recupero relative alle posizioni classificate a sofferenza sono gestite dall’Area Crediti sentito il parere della direzione generale. Anche in questo caso la metodologia di valutazione delle posizioni segue un approccio analitico. Informazioni di natura quantitativa. A. Qualità del credito xvi Pag. 170 Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi A.1 Esposizioni creditizie deteriorate e in bonis: consistenze, rettifiche di valore, dinamica, distribuzione economica e territoriale A.1.1 Distribuzione delle esposizioni creditizie per portafogli di appartenenza e per qualità creditizia (valori di bilancio)* Sofferenze Incagli Portafogli/qualità Esposizioni ristrutturate Esposizioni scadute Altre attività Totale 1. Attività finanziarie detenute per la negoziazione 0 0 0 0 340 340 2. Attività finanziarie disponibili per la vendita 0 0 0 0 35.929 35.929 3. Attività finanziarie detenute sino alla scadenza 0 0 0 0 0 0 4. Crediti verso banche 0 0 0 0 19.771 19.771 1.893 22.350 0 116 288.333 312.692 6. Attività finanziarie valutate al fair value 0 0 0 0 1.110 1.110 7. Attività finanziarie in corso di dismissione 0 0 0 0 0 0 8. Derivati di copertura 0 0 0 0 324 324 dicembre 2009 1.893 22.350 0 116 345.807 370.166 dicembre 2008 2.823 18.150 0 0 347.029 368.002 5. Crediti verso clientela xvii Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi Pag. 171 A.1.2 Distribuzione delle esposizioni creditizie per portafogli di appartenenza e per qualità creditizia (valori lordi e netti) Attività deteriorate In bonis Totale Portafogli/qualità Esposizione Rettifiche Esposizione Esposizione Rettifiche Esposizione (esposizione di netta) lorda specifiche netta lorda netta portafoglio 1. Attività finanziarie 0 0 0 340 340 detenute per la negoziazione 2. Attività finanziarie disponibili per la vendita 0 0 0 35929 0 35929 35929 3. Attività finanziarie detenute sino alla scadenza 0 0 0 0 0 0 0 4. Crediti verso banche 0 0 0 19771 0 19771 19771 27825 3467 24359 288564 231 288333 312692 6. Attività finanziarie valutate al fair value 0 0 0 1110 1110 7. Attività finanziarie in corso di dismissione 0 0 0 0 0 8. Derivati di copertura 0 0 0 324 324 dicembre 2009 27825 3467 24359 344264 231 345807 370166 dicembre 2008 24.516 2.924 21.592 345.043 237 346.410 368.002 5. Crediti verso clientela 0 0 xviii Pag. 172 Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi A.1.3 Esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio verso banche: valori lordi e netti Tipologie esposizioni/valori Esposizione lorda Rettifiche di valore specifiche Rettifiche di valore di portafoglio Esposizione netta A. ESPOSIZIONI PER CASSA a) Sofferenze 0 0 0 b) Incagli 0 0 0 c) Esposizioni ristrutturate 0 0 0 d) Esposizioni scadute 0 0 0 e) Altre attività 21776 TOTALE A 0 21776 21776 0 0 21776 0 0 0 0 0 1641 B. ESPOSIZIONI FUORI BILANCIO a) Deteriorate b) Altre 1641 TOTALE B TOTALE A+B 1641 0 0 1641 23417 0 0 23417 xix Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi Pag. 173 A.1.4 Esposizioni creditizie per cassa verso banche: dinamica delle esposizioni deteriorate lorde Sofferenze Incagli Causali/Categorie Esposizioni ristrutturate Esposizioni scadute A. Esposizione lorda iniziale 0 0 0 0 - di cui: esposizioni cedute non cancellate 0 0 0 0 B. Variazioni in aumento 0 0 0 0 B.1 ingressi da esposizioni in bonis 0 0 0 0 B.2 trasferimenti da altre categorie di esposizioni deteriorate 0 0 0 0 B.3 altre variazioni in aumento 0 0 0 0 C. Variazioni in diminuzione 0 0 0 0 C.1 uscite verso esposizioni in bonis 0 0 0 0 C.2 cancellazioni 0 0 0 0 C.3 incassi 0 0 0 0 C.4 realizzi per cessioni 0 0 0 0 C.5 trasferimenti ad altre categorie di esposizioni deteriorate 0 0 0 0 C.6 altre variazioni in diminuzione 0 0 0 0 D. Esposizione lorda finale 0 0 0 0 - di cui: esposizioni cedute non cancellate 0 0 0 0 xx Pag. 174 Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi A.1.5 Esposizioni creditizie per cassa verso banche: dinamica delle rettifiche di valore complessive A.1.5 Esposizioni creditizieper cassa verso banche: dinamica delle rettifiche di valore complessive Causali/Categorie Sofferenze Esposizioni ristrutturate Incagli Esposizioni scadute A. Rettifiche complessive iniziali 0 0 0 0 - di cui: esposizioni cedute non cancellate 0 0 0 0 B. Variazioni in aumento 0 0 0 0 B.1 rettifiche di valore B.2 trasferimenti da altre categorie di esposizioni deteriorate B.3 altre variazioni in aumento C. Variazioni in diminuzione C.1 riprese di valore da valutazione C. 2 riprese di valore da incasso 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 C.3 cancellazioni 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 C.4 trasferimenti ad altre categorie di esposizioni deteriorate C.5 altre variazioni in diminuzione D. Rettifiche complessive finali - di cui: esposizioni cedute non cancellate xxi Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi Pag. 175 A.1.6 Esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio verso clientela: valori lordi e netti* Tipologie esposizioni/valori Esposizione lorda Rettifiche di valore specifiche Rettifiche di valore di portafoglio Esposizione netta A. ESPOSIZIONI PER CASSA a) Sofferenze b) Incagli c) Esposizioni ristrutturate d) Esposizioni scadute e) Altre attività 4.463 2.570 1.893 23.241 890 22.350 0 0 0 122 6 116 323.598 TOTALE A 351.423 3.467 2.994 0 231 323.367 231 347.726 B. ESPOSIZIONI FUORI BILANCIO a) Deteriorate b) Altre 45.888 TOTALE B 48.882 0 2.994 0 45.888 0 48.882 xxii Pag. 176 Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi A.1.7 Esposizioni creditizie per cassa verso clientela: dinamica delle esposizioni deteriorate lorde Causali/Categorie A. Esposizione lorda iniziale Sofferenze Incagli Esposizioni ristrutturate Esposizioni scadute 5.027 19.489 0 0 0 635 0 0 B. Variazioni in aumento 576 14.872 0 127 B.1 ingressi da crediti in bonis 291 13.377 0 127 B.2 trasferimenti da altre categorie di esposizioni deteriorate 241 0 0 0 B.3 altre variazioni in aumento 44 1.495 0 0 C. Variazioni in diminuzione 1.141 11.121 0 5 C.1 uscite verso crediti in bonis 41 6.430 0 0 C.2 cancellazioni 45 117 0 0 931 4.324 0 5 C.4 realizzi per cessioni 0 0 0 0 C.5 trasferimenti ad altre categorie di esposizioni deteriorate 0 241 0 0 C.6 altre variazioni in diminuzione 125 9 0 0 4.463 23.241 0 122 0 343 0 0 - di cui: esposizioni cedute non cancellate C.3 incassi D. Esposizione lorda finale - di cui: esposizioni cedute non cancellate xxiii Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi Pag. 177 A.1.8 Esposizioni creditizie per cassa verso clientela: dinamica delle rettifiche di valore complessive Causali/Categorie A. Rettifiche complessive iniziali Sofferenze Incagli Esposizioni ristrutturate Esposizioni scadute 2.204 721 0 0 16 0 0 0 B. Variazioni in aumento 597 701 0 6 B.1 rettifiche di valore 597 701 0 6 B.2 trasferimenti da altre categorie di esposizioni deteriorate 0 0 0 0 B.3 altre variazioni in aumento 0 0 0 0 C. Variazioni in diminuzione 231 532 0 0 C.1 riprese di valore da valutazione 86 209 0 0 C. 2 riprese di valore da incasso 57 322 0 0 C.3 cancellazioni 39 1 0 0 0 0 0 0 50 0 0 0 2.570 890 0 6 0 0 0 0 - di cui: esposizioni cedute non cancellate C.4 trasferimenti ad altre categorie di esposizioni deteriorate C.5 altre variazioni in diminuzione D. Rettifiche complessive finali - di cui: esposizioni cedute non cancellate xxiv Pag. 178 Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi A.2 Classificazione delle esposizioni in base ai rating esterni e interni A.2.1 Distribuzione delle esposizioni creditizie per cassa e "fuori bilancio" per classi di rating esterni Classi di rating esterni Esposizioni Classe 1 A. Esposizioni creditizie per cassa Classe Classe Classe Classe Classe 2 3 4 5 6 Senza rating Totale 33.924 1.099 5 0 0 0 334.474 369.502 0 0 0 0 0 0 664 664 B.1 Derivati finanziari 0 0 0 0 0 0 664 664 B.2 Derivati creditizi 0 0 0 0 0 0 0 0 C. Garanzie rilasciate 0 0 0 0 0 0 45.344 45.344 D. Impegni a erogare fondi 0 0 0 0 0 0 4.525 4.525 33.924 1.099 5 0 0 0 385.007 420.035 B. Derivati Totale A.2.2 Distribuzione delle esposizioni per cassa e "fuori bilancio" per classi di rating interni Classi di rating interni Esposizioni Totale A. Esposizioni per cassa 0 0 0 0 0 0 0 B. Derivati 0 0 0 0 0 0 0 B.1 Derivati finanziari 0 0 0 0 0 0 0 B.2 Derivati su crediti 0 0 0 0 0 0 0 C. Garanzie rilasciate 0 0 0 0 0 0 0 D. Impegni a erogare fondi 0 0 0 0 0 0 0 Totale 0 0 0 0 0 0 0 xxv Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi Pag. 179 A.3 Distribuzione delle esposizioni gratuite per tipologia di garanzia A.3.1 Esposizioni creditizie verso banche garantite Garanzie personali (2) Garanzie reali (1) Derivati su crediti Valore esposizione Immobili 1. Esposizioni creditizie per cassa garantite: 1.1 totalmente garantite - di cui deteriorate 1.2 parzialmente garantite - di cui deteriorate 2. Esposizioni creditizie fuori bilancio garantite: 2.1 totalmente garantite - di cui deteriorate 2.2 parzialmente garantite - di cui deteriorate Titoli Altri derivati Altre Credit Governi Altri garanzie Linked Altri e enti Banche relai Notes banche soggetti pubblici centrali 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1564604 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1564606 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1564608 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1564610 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1564624 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1564626 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1564628 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1564630 Garanzie personali (2) Crediti di firma Totale (1+2) Governi e Altri enti Altri Banche banche pubblici soggetti xxvi Pag. 180 Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi centrali 1. Esposizioni creditizie per cassa garantite: 1.1 totalmente garantite - di cui deteriorate 1.2 parzialmente garantite - di cui deteriorate 2. Esposizioni creditizie fuori bilancio garantite: 2.1 totalmente garantite - di cui deteriorate 2.2 parzialmente garantite - di cui deteriorate 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1564604 0 0 0 0 0 1564606 0 0 0 0 0 1564608 0 0 0 0 0 1564610 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1564624 0 0 0 0 0 1564626 0 0 0 0 0 1564628 0 0 0 0 0 1564630 xxvii Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi Pag. 181 A.3.2 Esposizioni creditizie verso clientela garantite Garanzie personali (2) Garanzie reali (1) Derivati su crediti Valore esposizione Altri derivati Immobili 1. Esposizioni creditizie per cassa garantite: 1.1 totalmente garantite - di cui deteriorate 1.2 parzialmente garantite - di cui deteriorate 2. Esposizioni creditizie fuori bilancio garantite: 2.1 totalmente garantite - di cui deteriorate 2.2 parzialmente garantite - di cui deteriorate Titoli Altre garanzie relai Credit linked notes Governi Altri Altri e enti Banche banche soggetti pubblici centrali 271.230 144.791 698 0 0 0 0 0 0 260.209 138.871 418 0 0 0 0 0 0 20.209 12.462 21 0 0 0 0 0 0 11.021 5.919 280 0 0 0 0 0 0 2.912 1.605 280 0 0 0 0 0 0 25.045 3.952 0 1 0 0 0 0 0 24.391 3.757 0 1 0 0 0 0 0 2.814 583 0 0 0 0 0 0 0 655 195 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 Garanzie personali (2) Crediti di firma Governi e banche centrali Totale (1+2) Altri enti Altri Banche pubblici soggetti xxviii Pag. 182 Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi 1. Esposizioni creditizie per cassa garantite: 1.1 totalmente garantite - di cui deteriorate 1.2 parzialmente garantite - di cui deteriorate 2. Esposizioni creditizie fuori bilancio garantite: 2.1 totalmente garantite - di cui deteriorate 2.2 parzialmente garantite - di cui deteriorate 0 0 145 122.143 267.776 0 0 145 120.775 260.209 0 0 0 7.726 20.209 0 0 0 1.368 7.568 0 0 0 123 2.008 0 0 0 20.762 24.716 0 0 0 20.686 24.444 0 0 0 2.231 2.814 0 0 0 76 272 0 0 0 0 0 xxix Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi Pag. 183 B. Distribuzione e concentrazione delle esposizioni creditizie B.1 Distribuzione settoriale delle esposizioni creditizie per cassa e "fuori bilancio" verso clientela (valore di bilancio) Governi Esposizioni/Controparti Esposizione Rettifiche valore specifiche netta Altri enti pubblici Rettifiche valore di portafoglio Esposizione netta Rettifiche valore specifiche Rettifiche valore di portafoglio A. Esposizioni per cassa A.1 Sofferenze 0 0 0 0 A.2 Incagli 0 0 0 0 A.3 Esposizioni ristrutturate 0 0 0 0 A.4 Esposizioni scadute 0 0 0 0 A.5 Altre esposizioni 33924 Totale A 33924 0 B.1 Sofferenze 0 B.2 Incagli 0 1 0 0 1 0 0 0 0 0 0 0 0 B.3 Altre attività deteriorate 0 0 0 0 B.4 Altre esposizioni 0 Totale B 0 Totale (A+B) dicembre 2009 Totale (A+B) dicembre 2008 0 B. Esposizioni fuori bilancio 0 112 0 0 112 0 0 33.924 0 0 113 0 0 27.641 0 0 225 0 0 Società finanziarie Esposizioni/Controparti Esposizione netta Rettifiche valore specifiche A.1 Sofferenze 0 A.2 Incagli A.3 Esposizioni ristrutturate Rettifiche valore di portafoglio 0 Società di assicurazione Esposizione netta Rettifiche valore specifiche 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 Rettifiche valore di portafoglio A. Esposizioni per cassa xxx Pag. 184 Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi A.4 Esposizioni scadute 0 0 A.5 Altre esposizioni 555 Totale A 555 0 B.1 Sofferenze 0 B.2 Incagli B.3 Altre attività deteriorate 0 0 1 0 0 1 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 B. Esposizioni fuori bilancio B.4 Altre esposizioni 1600 Totale B 1.600 Totale (A+B) dicembre 2009 Totale (A+B) dicembre 2008 0 0 0 0 0 0 0 2.155 0 1 0 0 0 3.919 14 0 0 0 0 Imprese non finanziarie Esposizioni/Controparti Esposizione netta Rettifiche valore specifiche 1514 0 Altri soggetti Rettifiche valore di portafoglio Esposizione netta Rettifiche valore specifiche 2173 379 397 18820 836 3530 54 A.3 Esposizioni ristrutturate 0 0 0 0 A.4 Esposizioni scadute 0 0 116 6 Rettifiche valore di portafoglio A. Esposizioni per cassa A.1 Sofferenze A.2 Incagli A.5 Altre esposizioni 166072 Totale A 186407 3009 174 91 122814 139 91 126838 458 0 0 0 2799 0 20 0 0 0 0 0 139 B. Esposizioni fuori bilancio B.1 Sofferenze B.2 Incagli B.3 Altre attività deteriorate B.4 Altre esposizioni 34420 Totale B 37.394 Totale (A+B) dicembre 2009 Totale (A+B) dicembre 2008 0 9766 0 0 0 9.786 0 0 223.801 3.009 91 136.624 458 139 221.916 2.746 108 145.750 164 129 xxxi Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi Pag. 185 B.2 Distribuzione territoriale delle esposizioni creditizie per cassa e "fuori bilancio" verso clientela (valore di bilancio) Italia Esposizioni/Aree Rettifiche geografiche Esposizione Altri Paesi europei valore complessive netta Esposizione netta Rettifiche valore complessive A. Esposizioni per cassa A.1 Sofferenze 1.893 2.570 0 0 22.350 890 0 0 0 0 0 0 116 6 0 0 A.5 Altre esposizioni 323.367 231 0 0 Totale A 347.726 3.698 0 0 174 0 0 0 2.819 0 0 0 0 0 0 0 B.4 Altre esposizioni 45.898 0 0 0 Totale B 48.892 0 0 0 dicembre 2009 396.618 3.698 0 0 dicembre 2008 399.450 3.161 0 0 A.2 Incagli A.3 Esposizioni ristrutturate A.4 Esposizioni scadute B. Esposizioni fuori bilancio B.1 Sofferenze B.2 Incagli B.3 Altre attività deteriorate America Esposizioni/Aree geografiche Esposizione netta Asia Rettifiche valore complessive Esposizione netta Resto del mondo Rettifiche valore complessive Esposizione netta Rettifiche valore complessive A. Esposizioni per cassa A.1 Sofferenze 0 0 0 0 0 0 A.2 Incagli 0 0 0 0 0 0 xxxii Pag. 186 Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi A.3 Esposizioni ristrutturate 0 0 0 0 0 0 A.4 Esposizioni scadute 0 0 0 0 0 0 A.5 Altre esposizioni 0 0 0 0 0 0 Totale A 0 0 0 0 0 0 B.1 Sofferenze 0 0 0 0 0 0 B.2 Incagli 0 0 0 0 0 0 B.3 Altre attività deteriorate 0 0 0 0 0 0 B.4 Altre esposizioni 0 0 0 0 0 0 Totale B 0 0 0 0 0 0 dicembre 2009 0 0 0 0 0 0 dicembre 2008 0 0 0 0 1 0 B. Esposizioni fuori bilancio B.3 Distribuzione territoriale delle esposizioni creditizie per cassa e "fuori bilancio" verso banche (valore di bilancio) Italia Esposizioni/Aree Rettifiche Esposizione geografiche valore netta Altri Paesi europei complessive Esposizione netta Rettifiche valore complessive A. Esposizioni per cassa A.1 Sofferenze 0 0 0 0 A.2 Incagli 0 0 0 0 A.3 Esposizioni ristrutturate 0 0 0 0 A.4 Esposizioni scadute 0 0 0 0 A.5 Altre esposizioni 21.776 0 0 0 Totale A 21.776 0 0 0 xxxiii Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi Pag. 187 B. Esposizioni fuori bilancio B.1 Sofferenze 0 0 0 0 B.2 Incagli 0 0 0 0 B.3 Altre attività deteriorate 0 0 0 0 B.4 Altre esposizioni 1.641 0 0 0 Totale B 1.641 0 0 0 dicembre 2009 23.417 0 0 0 dicembre 2008 34.875 0 0 0 America Esposizioni/Aree geografiche Esposizione netta Asia Rettifiche valore complessive Esposizione netta Resto del mondo Rettifiche valore complessive Esposizione netta Rettifiche valore complessive A. Esposizioni per cassa A.1 Sofferenze 0 0 0 0 0 0 A.2 Incagli 0 0 0 0 0 0 A.3 Esposizioni ristrutturate 0 0 0 0 0 0 A.4 Esposizioni scadute 0 0 0 0 0 0 A.5 Altre esposizioni 0 0 0 0 0 0 Totale A 0 0 0 0 0 0 B.1 Sofferenze 0 0 0 0 0 0 B.2 Incagli 0 0 0 0 0 0 B.3 Altre attività deteriorate 0 0 0 0 0 0 B.4 Altre esposizioni 0 0 0 0 0 0 Totale B 0 0 0 0 0 0 dicembre 2009 0 0 0 0 0 0 dicembre 2008 0 0 0 0 0 0 B. Esposizioni fuori bilancio xxxiv Pag. 188 Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi B.4 Grandi rischi dicembre 2009 dicembre 2008 a) Ammontare b) Numero 36.322 40.023 6 7 xxxv Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi Pag. 189 C. Operazioni di cartolarizzazione e di cessione delle attività C.1 Operazioni di cartolarizzazione Informazioni di natura qualitativa C.1.a CARTOLARIZZAZIONE EFFETTUATA NELL’ESERCIZIO DENOMINATA CASSA CENTRALE FINANCE 2006 E Nell’anno 2006 la banca ha partecipato ad un’operazione di cartolarizzazione denominata Cassa Centrale Finance, chiusasi l’1 giugno 2006 a Londra. L’operazione, ai sensi della L.130/199, ha avuto per oggetto la cessione pro-soluto, ad una Società Veicolo appositamente costituita, di portafogli di crediti nascenti da mutui ipotecari “in bonis”, assistiti da ipoteca di 1° grado, erogati, dalla banca e da altre 17 Casse Rurali e Banche di Credito Cooperativo, a clienti residenti nel territorio nazionale. Il valore nominale complessivo lordo della cessione è stato pari a 459.643.792 euro di cui 12.669.619 euro relativi alla Banca. Schema dei portafogli ceduti nell’ambito della cartolarizzazione Cassa Centrale Finance. Cassa Centrale Finance srl Banca Pag. 190 Ragione Sociale Crediti Ceduti Numero posizioni 8016 Cassa Rurale Alto Garda 41.489.160,52 340 8024 Cassa Rurale Adamello Brenta 15.475.199,70 149 8078 Cassa Rurale Giudicarie Paganella 23.844.084,47 172 8081 Cassa Rurale di Bolzano 36.773.409,77 384 8091 Cassa Rurale Folgaria 14.248.472,09 119 8120 Cassa Rurale di Lavis Valle di Cembra 30.269.856,17 236 8132 Cassa Rurale della Valle dei Laghi 12.669.618,98 137 8138 Cassa Rurale di Mezzocorona 15.822.782,55 163 8139 Cassa Rurale di Mezzolombardo 18.390.092,72 218 8140 Cassa Rurale Valle di Fassa Agordino 16.453.402,55 154 8178 Cassa Rurale di Pergine 36.673.589,82 331 xxxvi Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi 8210 Cassa Rurale di Rovereto 25.727.786,44 211 8316 Cassa Rurale Pinetana Fornace Seregnano 17.956.432,03 173 8407 Banca del Veneziano 32.339.329,57 326 8623 Banca di Cavola e Sassuolo 16.285.818,35 134 8669 21.584.677,81 186 8689 Banca Alto Vicentino Credito Cooperativo Banca di Credito Cooperativo di Marcon Venezia 25.690.966,27 322 8904 Banca delle Prealpi 57.949.112,22 561 459.643.792,03 4316 La Società Veicolo Cassa Centrale Finance Srl, per poter acquisire gli asset ceduti dalle banche partecipanti, si è finanziata emettendo obbligazioni, con differente grado di subordinazione, per lo stesso ammontare.Obbligazioni emesse dalla SPV . Cassa Centrale Finance srl ABI Ragione Sociale Classe A Classe B Classe C 8016 Cassa Rurale Alto Garda 39.000.000 1.674.000 815.161 8024 Cassa Rurale Adamello Brenta 14.547.000 620.000 308.200 8078 Cassa Rurale Giudicarie Paganella 22.413.000 951.000 480.084 8081 Cassa Rurale di Bolzano 34.567.000 1.482.000 724.410 8091 Cassa Rurale Folgaria 13.394.000 560.000 294.472 8120 Cassa Rurale di Lavis Valle di Cembra 28.454.000 1.201.000 614.856 8132 Cassa Rurale della Valle dei Laghi 11.909.000 507.000 253.619 8138 Cassa Rurale di Mezzocorona 14.873.000 623.000 326.783 8139 Cassa Rurale di Mezzolombardo 17.287.000 726.000 377.093 8140 Cassa Rurale Valle di Fassa Agordino 15.466.000 656.000 331.403 8178 Cassa Rurale di Pergine 34.473.000 1.461.000 739.590 8210 Cassa Rurale di Rovereto 24.184.000 1.051.000 492.786 8316 Cassa Rurale Pinetana Fornace Seregnano 16.879.000 719.000 358.432 8407 Banca del Veneziano 30.399.000 1.312.000 628.330 8623 Banca di Cavola e Sassuolo 15.309.000 641.000 335.818 xxxvii Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi Pag. 191 8669 20.290.000 870.000 424.678 8689 Banca Alto Vicentino Credito Cooperativo Banca di Credito Cooperativo di Marcon Venezia 24.150.000 1.028.000 512.966 8904 Banca delle Prealpi 54.471.000 2.318.000 432.065.00 0 18.400.000 1.160.112 9.178.792 Prezzo del portafoglio ed emissione delle Notes Il prezzo di acquisto del portafoglio dei crediti ceduti è stato definito in 459.643.792,03 euro e corrisponde al valore contabile dei crediti alla data del 2 maggio 2006. Non c’è stata overcollateralisation: l’outstanding value dei crediti é uguale all’ammontare dell’emissione. L’operazione di cessione non ha comportato conseguentemente la rilevazione né di utili né di perdite. Come accennato, la Società veicolo ha finanziato l’acquisto di crediti mediante emissione di titoli obbligazionari suddivisi in tre classi. Cassa Centrale Finance srl Notes Denom. Classe A Senior Classe B Data Scad. Codice Isin AAA IT0004073885 8/6/2006 12/03-12/06 marzo 12/09-12/12 2038 3 mesi Euribor + 0,16 IT0004073893 8/6/2006 12/03-12/06 marzo 12/09-12/12 2038 3 mesi Euribor + 0,46 No Rating IT0004074065 8/6/2006 12/03-12/06 marzo 12/09-12/12 2038 Variabile Mezzanin A e Classe C (Cassa Rurale Junior della Valle dei Laghi) Data Stacco Emissione Cedole Rating Tasso I titoli di classe A e B, sono stati tutti ceduti ad una società veicolo irlandese denominata BCC Mortgages Plc costituita assieme ad ICCREA Banca. Questa società ha acquistato i titoli di Cassa Centrale Finance Srl e di Credico Finance 6 Srl emettendo Euro 996,050,000 Class A Secured Floating Rate Investor Notes (Isin code: XS0256813048) e Euro 42,400,000 Class B Secured Floating Rate Investor Notes (Isin code: XS0256815688). Questi titoli sono stati quotati xxxviii Pag. 192 Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi presso la Borsa Valori irlandese e sono stati interamente collocati presso primari investitori istituzionali. I titoli di classe C sono stati suddivisi in 18 serie ciascuna di importo proporzionale all’ammontare dei crediti rispettivamente ceduti dalle singole banche. Le banche cedenti hanno sottoscritto interamente i titoli di classe C. Ognuna di queste ha sottoscritto esclusivamente la serie di titoli subordinati di pertinenza, con pagamento del relativo prezzo alla “pari”. Alle diverse tipologie di titoli è stato attribuito un diverso grado di subordinazione nella definizione delle priorità nei pagamenti sia per il capitale che per gli interessi. Il rimborso dei titoli è previsto con la modalità “pass through” nella quale, per ogni periodo di incasso, ciascun flusso in entrata sul portafoglio collaterale della Società Veicolo, è destinato a fronteggiare gli esborsi in linea interesse e capitale che si manifesteranno alla data di pagamento immediatamente successiva. Ad ogni scadenza sopraindicata, le somme ricevute dagli attivi, dopo il pagamento delle spese e delle cedole sui titoli di classe A e B, vengono integralmente destinate al rimborso dei titoli prioritari. In particolare i titoli di classe A hanno priorità nel pagamento rispetto ai titoli di classe B. La terza tranche di titoli (cosiddetta emissione Junior o tranche C) é sprovvista di rating e subordinata nel rimborso alle precedenti. Questa tipologia di titoli non ha una cedola predeterminata ed è remunerata solo in presenza di fondi residuali, dopo aver coperto tutte le spese di periodo (Senior cost, Interessi Classe A, Interessi Classe B, etc.). Il rimborso del capitale dei titoli di classe C è ultimo nella gerarchia dei pagamenti sia in caso di rimborso anticipato che in caso di estinzione naturale dei titoli. A dicembre 2009, trascorsi tre anni e mezzo dal closing, sono state rimborsate obbligazioni AAA emesse per un importo pari a 203.446.196,62 euro. La situazione delle obbligazioni emesse da ogni singola banca partecipante a fine 2009 era la seguente. xxxix Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi Pag. 193 Banca 8016 8024 8078 8081 8091 8120 8132 8138 8139 8140 8178 8210 8316 8407 8623 8669 8689 8904 Ragione Sociale Cassa Rurale Alto Garda Cassa Rurale Adamello Brenta Cassa Rurale Giudicarie Paganella Cassa Rurale di Bolzano Cassa Rurale Folgaria Cassa Rurale di Lavis Valle di Cembra Cassa Rurale della Valle dei Laghi Cassa Rurale di Mezzocorona Cassa Rurale di Mezzolombardo Cassa Rurale Valle di Fassa Agordino Cassa Rurale di Pergine Cassa Rurale di Rovereto Cassa Rurale Pinetana Fornace Seregnano Banca del Veneziano Banca di Cavola e Sassuolo Banca Alto Vicentino Credito Cooperativo Banca di Credito Cooperativo di Marcon Venezia Banca delle Prealpi Totali Classe A 22.128.438 7.676.674 13.804.759 17.032.081 6.664.646 17.379.037 6.600.217 8.052.816 10.042.777 7.853.854 19.338.860 13.323.887 9.112.936 12.292.567 7.105.104 9.518.891 13.078.447 27.612.815 228.618.803 Classe B Classe C 1.674.000 620.000 951.000 1.482.000 560.000 1.201.000 507.000 623.000 726.000 656.000 1.461.000 1.051.000 719.000 1.312.000 641.000 870.000 1.028.000 2.318.000 18.400.000 815.161 308.200 480.084 724.410 294.472 614.856 253.619 326.783 377.093 331.403 739.590 492.786 358.432 628.330 335.818 424.678 512.966 1.160.112 9.178.793 Valutazione dell’operazione Per quanto riguarda l’economicità complessiva dell’operazione, questa dipende sia dai differenziali economici strettamente connessi alle operazioni medesime (costo della provvista, rendimento della nuova liquidità ottenuta, costi operativi) sia dai mutamenti indotti nel profilo tecnico della Banca (riequilibrio del portafoglio impieghi, allineamento delle scadenze delle poste dello stato patrimoniale, ecc.) che incidono sul suo standing. In particolare, dall’operazione di cartolarizzazione la banca ha ottenuto (contestualmente alla cessione) il regolamento del prezzo dei mutui ceduti in misura pari alla somma algebrica tra il corrispettivo per i mutui cartolarizzati e la sottoscrizione della tranche del titolo C di propria competenza al netto degli oneri iniziali di costituzione del Veicolo e di collocamento dei Titoli. Beneficerà inoltre delle commissioni percepite per l’attività di servicing svolta per conto dell’emittente, del rendimento sotto forma di excess spread del titolo junior sottoscritto (in funzione della performance dei crediti ceduti) nonché di un risultato connesso con il reimpiego della liquidità generata dall’operazione. Andamento dell’operazione nel corso dell’anno. Nel corso del 2009 il portafoglio dei mutui ceduti ha avuto un’ottima performance nonostante la forte crisi economica internazionale che ha colpito duramente anche l’Italia. Le sofferenze nel corso del 2009 sono aumentate dello 0,09 % ed al 31/12/2009 queste erano pari allo 0,237 % del portafoglio residuo. Il Default Ratio (valore mutui passati a Default / valore dei mutui alla data di cessione) si attesta invece sullo 0,128 %. Le obbligazioni emesse a fronte di questi mutui andati in default, come previsto dalla contrattualistica, sono state rimborsate agli investitori utilizzando l’excess spread prodotto delle BCC titolari delle sofferenze. Nell’ultimo Payment Report del xl Pag. 194 Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi 2009, datato 10 dicembre, i mutui con ritardi da più di 30 giorni erano pari al 3,11 % del portafoglio residuo. A fine anno per quello che riguarda la nostra banca, i mutui inseriti fra le posizioni deteriorate ammontano a 146 mila Euro. Al 31/12/2009 il Veicolo utilizzava lo 0,61 % della linea di cassa fornita dalle banche cedenti e prevista dal contratto denominato “linea di liquidità”. L’importo complessivo della Linea di Liquidità concessa al Veicolo è pari ad Euro 18.846.000, mentre la quota di competenza della Cassa Rurale/BCC è di Euro 520 mila pari al 2,76% del portafoglio ceduto Poiché prive di rating, le banche cedenti hanno dovuto garantire questa linea di cassa con un deposito in titoli di stato (CCT). Al 31/12/2009 i titoli risultano tutti depositati sulle polizze intestate al Veicolo presso Deutsche Bank Milano e avevano un controvalore di 20.752.767,55 euro (nominali 20.731.000,00 euro). A copertura del rischio di interesse, il Veicolo ha sottoscritto con Société Générale due contratti Basis Swap a copertura del portafoglio a tasso indicizzato i cui nozionali stanno correttamente seguendo l’andamento dei debiti residui dei mutui ceduti. Nel corso del 2009 il debito residuo totale dei mutui ceduti è diminuito del 16 % arrivando ad essere pari a 248.114.515,23 euro. Dall’inizio dell’operazione, quindi, sono stati rimborsati il 46% dei crediti cartolarizzati. Situazione al 31/12/2009 dei portafogli ceduti da ogni singola Banca partecipante. Banca 8016 8024 8078 8081 8091 8120 8132 8138 8139 8140 8178 8210 8316 8407 8623 8669 8689 8904 Ragione Sociale Debito Ceduto Cassa Rurale Alto Garda 41.489.161 Cassa Rurale Adamello Brenta 15.475.200 Cassa Rurale Giudicarie Paganella 23.844.084 Cassa Rurale di Bolzano 36.773.410 Cassa Rurale Folgaria 14.248.472 Cassa Rurale di Lavis Valle di Cembra 30.269.856 Cassa Rurale della Valle dei Laghi 12.669.619 Cassa Rurale di Mezzocorona 15.822.783 Cassa Rurale di Mezzolombardo 18.390.093 Cassa Rurale Valle di Fassa Agordino 16.453.403 Cassa Rurale di Pergine 36.673.590 Cassa Rurale di Rovereto 25.727.786 Cassa Rurale Pinetana Fornace Seregnano 17.956.432 Banca del Veneziano 32.339.330 Banca di Cavola e Sassuolo 16.285.818 Banca Alto Vicentino Credito Cooperativo 21.584.678 Banca di Credito Cooperativo di Marcon Ven 25.690.966 Banca delle Prealpi 57.949.112 Totale 459.643.792 Debito 31/12/2009 23.940.373 7.985.279 14.912.981 18.045.393 7.400.965 18.870.117 7.164.734 8.652.548 10.843.557 8.701.858 21.098.541 14.567.333 9.837.518 13.806.276 7.757.212 10.512.732 14.073.085 29.944.012 248.114.515 xli Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi Pag. 195 Descrizione dei sistemi interni di misurazione e controllo dei rischi connessi con l’operatività in cartolarizzazioni. Il processo di gestione delle cartolarizzazioni è assistito da specifica procedura interna che assegna compiti e responsabilità alle strutture organizzative coinvolte nelle diverse fasi del processo stesso. Ciascuna delle banche cedenti esercita le attività di servicing in relazione allo specifico portafoglio dalla stessa ceduto, curando la gestione, l'amministrazione e l'incasso dei crediti nonché la gestione dei procedimenti, in conformità ai criteri individuati nel contratto di servicing. Per tale attività, disciplinata da una procedura che permette il coordinamento di tutte le attività inerenti avvalendosi delle competenti strutture aziendali, la Banca riceve una commissione pari al 0,40% annuo sull’outstanding e al 6% annuo sugli incassi relativi a posizioni in default; In base a quanto previsto dal Contratto di Servicing il portafoglio di ciascuna cartolarizzazione è sottoposto a monitoraggio continuo sulla base del quale sono predisposti report mensili e trimestrali verso la Società Veicolo e le controparti dell’operazione, con evidenze dello status dei crediti e dell’andamento degli incassi. Tale informativa costituisce anche la rendicontazione periodica sull’andamento dell’operazione effettuata all’Alta Direzione e al CdA. C.1.b CARTOLARIZZAZIONE EFFETTUATA NELL’ESERCIZIO DENOMINATA CASSA CENTRALE SECURITISATION 2007 E Nel 2007 la Banca ha partecipato ad un’operazione di cartolarizzazione di crediti ai sensi della L. 130/199, avente per oggetto crediti performing costituiti da mutui ipotecari concessi a clientela residente in Italia. Il progetto, realizzato con l’assistenza di Cassa Centrale Banca – Credito Cooperativo del Nor Est Spa, ha visto la cessione pro-soluto di portafogli di crediti nascenti da mutui ipotecari “in bonis” assistiti da ipoteca economicamente di 1° grado, erogati dalla banca e da altre 25 Casse Rurali e Banche di Credito Cooperativo a clienti residenti nel territorio nazionale, per un valore nominale complessivo lordo di 461.933.320,46 euro di cui 11.402.399 euro relativi alla Banca. L’operazione era tata chiusa il 3 luglio del 2007 a Londra. Gli Originators, Casse Rurali e Banche di Credito Cooperativo che hanno partecipato all’operazione erano i seguenti: xlii Pag. 196 Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi Banca 8016 8035 8057 8120 8132 8133 8139 8145 8163 8178 8179 8210 8252 8279 8282 8304 8307 8407 8448 8622 8623 8669 8689 8904 8916 8973 Ragione Sociale Cassa Rurale Alto Garda Cassa Raiffeisen Brunico Cassa Rurale Centrofiemme Cassa Rurale Lavis Cassa Rurale Valle dei Laghi Cassa Raiffeisen Merano Cassa Rurale Mezzolombardo Cassa Rurale Mori Cassa Rurale Alta Valdisole Cassa Rurale Pergine Cassa Rurale Pinzolo Cassa Rurale Rovereto Cassa Rurale Centrovalsugana Cassa Rurale Primiero Cassa Rurale Tuenno Cassa Rurale Trento Cassa Raiffeisen Val d'Isarco Banca del Veneziano BCC Basso Veronese CRA Lucinico Farra Capriva Banca di Cavola e Sassuolo Banca Alto Vicentino BCC Marcon Banca delle Prealpi Banca di Ancona CRA Camerano Totale Debito Ceduto Numero di posizioni 16.304.063 19.578.972 11.119.778 28.159.713 11.402.389 17.308.809 8.736.469 21.971.981 9.590.782 15.909.262 11.355.696 18.583.690 16.142.497 12.553.580 18.966.872 14.235.188 11.930.034 31.409.200 17.157.524 10.460.858 13.215.419 25.635.220 23.561.179 45.102.721 10.349.497 21.191.929 461.933.320 144 160 113 246 123 156 52 227 91 151 93 194 157 100 142 160 154 347 175 113 105 313 215 345 104 173 4.353 Prezzo del portafoglio ed emissione delle Notes Il prezzo di acquisto del portafoglio dei crediti ceduti era stato definito in 461.933.320,46 euro e corrisponde al valore contabile dei crediti alla data del 2 maggio 2007. Non c’è stata overcollateralisation: l’outstanding value dei crediti é uguale all’ammontare dell’emissione, l’operazione di cessione non ha comportato conseguentemente la rilevazione né di utili né di perdite. Come accennato, la Società veicolo ha finanziato l’acquisto di crediti mediante emissione di titoli obbligazionari suddivisi in quattro classi. xliii Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi Pag. 197 BCC Classi A1 + A2 Classe B CR Alto Garda 15.376.000 619.000 Cassa Raiffeisen di Brunico 18.465.000 743.000 CR Centrofiemme 10.487.000 428.000 CR Lavis 26.557.000 1.056.000 CR della Valle dei Laghi 10.753.000 434.000 Cassa Raiffeisen Merano 16.324.000 664.000 CR Mezzolombardo e S. M. 8.239.000 321.000 CR Mori val di Gresta 20.722.000 823.000 CR Alta Valdisole e Pejo 9.045.000 368.000 CR di Pergine 15.004.000 581.000 CR Pinzolo 10.710.000 440.000 CR di Rovereto 17.527.000 687.000 CR Centro Valsugana 15.224.000 612.000 CR Valli di Primiero e Vanoi 11.839.000 472.000 CR di Tuenno val di Non 17.888.000 714.000 CR di Trento 13.425.000 546.000 Cassa Raiffeisen Valle Isarco 11.251.000 455.000 BCC del Veneziano 29.622.000 1.206.000 Banca Veneta 1896 16.182.000 661.000 CRA Lucinico Farra e Capriva 9.866.000 392.000 Banca di Cavola e Sassuolo 12.463.000 494.000 Banca Altovicentino 24.177.000 979.000 BCC di Marcon 22.221.000 909.000 BCC delle Prealpi 42.536.000 1.687.000 Banca di Ancona 9.761.000 401.000 CRA S. Giuseppe Camerano 19.986.000 808.000 Totale 435.650.000 17.500.000 Le caratteristiche delle tre tipologie di titoli emessi sono le seguenti: Notes Denominazi Ratin Codice ISIN one g Class A1 Senior Class A2 Senior Class B Mezzanine Class C (Cassa Rurale della Valle dei Laghi) Junior Classe C 309.000 371.000 205.000 546.000 215.000 321.000 176.000 427.000 178.000 324.000 206.000 370.000 306.000 242.000 365.000 264.000 224.000 581.000 315.000 203.000 258.000 479.000 433.000 880.000 188.000 398.000 8.784.000 Data Data Stacco cedole Emiss. Scadenza 04.03-04.0604.06.2043 04.09-04.12 04.03-04.06AAA IT0004247695 06.07.2007 04.06.2043 04.09-04.12 04.03-04.06A IT0004247703 06.07.2007 04.06.2043 04.09-04.12 AAA IT0004247687 06.07.2007 No 04.03-04.0604.06.2043 IT0004247919 06.07.2007 04.09-04.12 rating Tasso 3ME+11 3ME+16 3ME+45 Var. xliv Pag. 198 Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi I titoli di classe A1, A2 e B, quotati presso la Borsa Valori di Lussemburgo, sono stati interamente collocati presso primari investitori istituzionali. I titoli di classe C sono stati suddivisi in 26 serie, ciascuna di importo proporzionale all’ammontare dei crediti rispettivamente ceduti dalle singole banche. Le banche cedenti hanno sottoscritto interamente i titoli di classe C. Ognuna di queste ha sottoscritto esclusivamente la serie di titoli subordinati di pertinenza, con pagamento del relativo prezzo alla “pari”. Alle diverse tipologie di titoli è stato attribuito un diverso grado di subordinazione nella definizione delle priorità nei pagamenti sia per il capitale che per gli interessi. Il rimborso dei titoli è previsto con la modalità “pass through” nella quale, per ogni periodo di incasso, ciascun flusso in entrata sul portafoglio collaterale della Società Veicolo, è destinato a fronteggiare gli esborsi in linea interesse e capitale che si manifesteranno alla data di pagamento immediatamente successiva. Ad ogni scadenza sopraindicata, le somme ricevute dagli attivi, dopo il pagamento delle spese e delle cedole sui titoli di classe A1, A2 e B, vengono integralmente destinate al rimborso dei titoli prioritari. In particolare i titoli di classe A1 e A2 hanno priorità nel pagamento rispetto ai titoli di classe B. La terza tranche di titoli (cosiddetta emissione Junior o tranche C) é sprovvista di rating e subordinata nel rimborso alle precedenti. Questa tipologia di titoli non ha una cedola predeterminata ed è remunerata solo in presenza di fondi residuali, dopo aver coperto tutte le spese di periodo (Senior cost, Interessi Classe A1 e A2, Interessi Classe B, etc.). Il rimborso del capitale dei titoli di classe C è ultimo nella gerarchia dei pagamenti sia in caso di rimborso anticipato che in caso di estinzione naturale dei titoli. A dicembre 2009, trascorsi trenta mesi dal closing, sono state rimborsate obbligazioni AAA emesse per un importo pari a 162.741.089,30 euro. La situazione a fine 2009 delle obbligazioni emesse da ogni singola banca partecipante è la seguente. ABI 8016 8035 8057 8120 8132 8133 8139 8145 8163 8178 8179 8210 8252 Banca CR Alto Garda Cassa Raiffeisen di Brunico CR Centrofiemme CR Lavis CR della Valle dei Laghi Cassa Raiffeisen Merano CR Mezzolombardo e S. M. CR Mori val di Gresta CR Alta Valdisole e Pejo CR di Pergine CR Pinzolo CR di Rovereto CR Centro Valsugana AAA (A1+A2) A Junior 9.639.915,09 619.000,00 309.000,00 13.142.025,81 743.000,00 371.000,00 7.120.412,38 428.000,00 205.000,00 17.819.395,48 1.056.000,00 546.000,00 7.001.305,31 434.000,00 215.000,00 10.823.981,64 664.000,00 321.000,00 5.372.191,19 321.000,00 176.000,00 12.227.745,87 823.000,00 427.000,00 6.145.241,32 368.000,00 178.000,00 10.289.282,34 581.000,00 324.000,00 6.117.702,15 440.000,00 206.000,00 11.477.567,87 687.000,00 370.000,00 10.195.399,15 612.000,00 306.000,00 xlv Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi Pag. 199 8279 8282 8304 8307 8407 8448 8622 8623 8669 8689 8904 8916 8973 CR Valli di Primiero e Vanoi CR di Tuenno val di Non CR di Trento Cassa Raiffeisen Valle Isarco BCC del Veneziano Banca Veneta 1896 CRA Lucinico Farra e Capriva Banca di Cavola e Sassuolo Banca Altovicentino BCC di Marcon BCC delle Prealpi Banca di Ancona CRA S. Giuseppe Camerano 5.021.888,07 472.000,00 242.000,00 11.997.616,33 714.000,00 365.000,00 8.578.324,78 546.000,00 264.000,00 7.203.333,80 455.000,00 224.000,00 13.548.599,82 1.206.000,00 581.000,00 10.246.779,36 661.000,00 315.000,00 5.100.750,27 392.000,00 203.000,00 8.393.075,01 494.000,00 258.000,00 13.539.068,48 979.000,00 479.000,00 13.753.146,34 909.000,00 433.000,00 29.892.376,20 1.687.000,00 880.000,00 4.652.468,18 401.000,00 188.000,00 13.609.318,46 808.000,00 398.000,00 Per quanto riguarda l’economicità complessiva dell’operazione, questa dipende sia dai differenziali economici strettamente connessi alle operazioni medesime (costo della provvista, rendimento della nuova liquidità ottenuta, costi operativi) sia dai mutamenti indotti nel profilo tecnico della Banca (riequilibrio del portafoglio impieghi, allineamento delle scadenze delle poste dello stato patrimoniale, ecc.) che incidono sul suo standing. In particolare, dall’operazione di cartolarizzazione la banca ha ottenuto (contestualmente alla cessione) il regolamento del prezzo dei mutui ceduti in misura pari alla somma algebrica tra il corrispettivo per i mutui cartolarizzati e la sottoscrizione della tranche del titolo C di propria competenza al netto degli oneri iniziali di costituzione dei Veicolo e di collocamento dei Titoli. Beneficerà inoltre delle commissioni percepite per l’attività di servicing svolta per conto dell’emittente, del rendimento sotto forma di excess spread del titolo junior sottoscritto (in funzione della performance dei crediti ceduti) nonché di un risultato connesso con il reimpiego della liquidità generata dall’operazione. Andamento dell’operazione nel corso dell’anno. Nel corso del 2009 il portafoglio dei mutui ceduti ha avuto un’ottima performance nonostante la forte crisi economica internazionale che ha colpito duramente anche l’Italia. Le sofferenze nel corso del 2009 sono aumentate dello 0,05 % ed al 31/12/2009 queste erano pari allo 0,087 % del portafoglio residuo. Il Default Ratio (valore mutui passati a Default / valore dei mutui alla data di cessione) si attesta invece a 0,055 %. Le obbligazioni emesse a fronte di questi mutui andati in default, come previsto dalla contrattualistica, sono state rimborsate agli investitori utilizzando l’excess spread prodotto delle BCC titolari delle sofferenze. Nell’ultimo Payment Report del 2009, datato 4 dicembre, i mutui con ritardi da più di 30 giorni erano pari al 4,03 % del portafoglio residuo. A fine anno per quello che riguarda la nostra banca, i mutui inseriti fra le posizioni deteriorate ammontano invece a 197 mila Euro. Al 31/12/2009 il Veicolo non sta facendo uso della linea di cassa garantita dalle banche cedenti a fronte del contratto di “linea di liquidità”. Questo significa che i flussi generati dai portafogli xlvi Pag. 200 Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi ceduti hanno permesso di pagare tutte le spese inserite nella cascata dei pagamenti all’ultima Payment Date. L’importo complessivo della Linea di Liquidità concessa al Veicolo è pari ad Euro 18.708.000,00, mentre la quota di competenza della Cassa Rurale/BCC è di Euro 459.000 pari al 2,45% del portafoglio ceduto. Le banche cedenti, poiché prive di Rating pubblico, hanno dovuto garantire questa linea di cassa con un deposito in titoli di stato (CCT) stipulando un contratto denominato “Mutuo a ricorso limitato”. Al 31/12/2009 questi titoli risultano tutti depositati sulle polizze intestate al Veicolo presso Deutsche Bank Milano e avevano un controvalore di 20.610.842,45 euro (nominali 20.581.000,00 euro). A copertura del rischio di interesse, il Veicolo ha sottoscritto con IXIS CORPORATE & INVESTMENT BANK due contratti Basis Swap a copertura del portafoglio a tasso indicizzato i cui nozionali stanno correttamente seguendo l’andamento dei debiti residui dei mutui ceduti. Nel corso del 2009 il debito residuo totale dei mutui ceduti è diminuito del 16 % arrivando ad essere pari a 290.879.005,38 euro. Dall’inizio dell’operazione, quindi, sono stati rimborsati il 37% dei crediti cartolarizzati. Situazione al 31/12/2009 dei portafogli ceduti da ogni singola Banca partecipante. xlvii Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi Pag. 201 Banca 8016 8035 8057 8120 8132 8133 8139 8145 8163 8178 8179 8210 8252 8279 8282 8304 8307 8407 8448 8622 8623 8669 8689 8904 8916 8973 Ragione Sociale Cassa Rurale Alto Garda Cassa Raiffeisen Brunico Cassa Rurale Centrofiemme Cassa Rurale Lavis Cassa Rurale Valle dei Laghi Cassa Raiffeisen Merano Cassa Rurale Mezzolombardo Cassa Rurale Mori Cassa Rurale Alta Valdisole Cassa Rurale Pergine Cassa Rurale Pinzolo Cassa Rurale Rovereto Cassa Rurale Centrovalsugana Cassa Rurale Primiero Cassa Rurale Tuenno Cassa Rurale Trento Cassa Raiffeisen Val d'Isarco Banca del Veneziano BCC Basso Veronese CRA Lucinico Farra Capriva Banca di Cavola e Sassuolo Banca Alto Vicentino BCC Marcon Banca delle Prealpi Banca di Ancona CRA Camerano Totale Debito Ceduto 16.304.062,76 19.578.971,77 11.119.778,39 28.159.712,91 11.402.389,31 17.308.808,68 8.736.468,86 21.971.980,74 9.590.782,19 15.909.261,56 11.355.695,81 18.583.689,89 16.142.496,75 12.553.579,88 18.966.871,74 14.235.187,73 11.930.033,59 31.409.200,42 17.157.524,27 10.460.858,34 13.215.418,96 25.635.220,07 23.561.178,97 45.102.720,89 10.349.497,40 21.191.928,58 461.933.320,46 Debito residuo al 31/12/2009 10.319.846 13.977.997 7.448.735 18.428.817 7.532.145 11.604.617 5.778.469 13.162.822 6.570.407 11.042.241 6.591.739 11.828.178 10.946.109 5.619.015 12.932.819 9.204.953 7.694.985 14.652.462 10.697.449 5.644.655 8.939.378 14.709.902 14.648.580 31.657.326 5.077.512 14.167.848 290.879.005 Descrizione dei sistemi interni di misurazione e controllo dei rischi connessi con l’operatività in cartolarizzazioni. Il processo di gestione delle cartolarizzazioni è assistito da specifica procedura interna che assegna compiti e responsabilità alle strutture organizzative coinvolte nelle diverse fasi del processo stesso. Ciascuna delle banche cedenti esercita le attività di servicing in relazione allo specifico portafoglio dalla stessa ceduto, curando la gestione, l'amministrazione e l'incasso dei crediti nonché la gestione dei procedimenti, in conformità ai criteri individuati nel contratto di servicing. Per tale attività, disciplinata da una procedura che permette il coordinamento di tutte le attività inerenti avvalendosi delle competenti strutture aziendali, la Banca riceve una commissione pagata trimestralmente pari al 0,40% dell’outstanding calcolato alla Data di xlviii Pag. 202 Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi Riferimento immediatamente precedente al trimestre di Riferimento e al 6% annuo sugli incassi relativi a posizioni in default; In base a quanto previsto dal Contratto di Servicing il portafoglio di ciascuna cartolarizzazione è sottoposto a monitoraggio continuo sulla base del quale sono predisposti report mensili e trimestrali verso la Società Veicolo e le controparti dell’operazione, con evidenze dello status dei crediti e dell’andamento degli incassi. Tale informativa costituisce anche la rendicontazione periodica sull’andamento dell’operazione effettuata all’Alta direzione e al CdA. Informazioni di natura quantitativa C.1.1 Esposizioni derivanti da operazioni di cartolarizzazione distinte per qualità delle attività sottostanti Esposizioni per cassa Qualità attività sottostanti/Esposizioni Senior Mezzanine Junior Esposizione lorda Esposizione netta Esposizione lorda Esposizione netta Esposizione lorda Esposizione netta A. Con attività sottostanti proprie : 0 0 0 0 12 13 a) Deteriorate 0 0 0 0 0 0 b) Altre 0 0 0 0 12 13 B. Con attività sottostanti di terzi : 0 0 0 0 456 456 a) Deteriorate 0 0 0 0 0 0 b) Altre 0 0 0 0 456 456 Garanzie rilasciate Qualità attività sottostanti/Esposizioni Senior Mezzanine Junior Esposizione lorda Esposizione netta Esposizione lorda Esposizione netta Esposizione lorda Esposizione netta 0 0 0 0 0 0 a) Deteriorate 0 0 0 0 0 0 b) Altre 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 A. Con attività sottostanti proprie : B. Con attività sottostanti di terzi : xlix Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi Pag. 203 a) Deteriorate 0 0 0 0 0 0 b) Altre 0 0 0 0 0 0 Linee di credito Qualità attività sottostanti/Esposizioni Senior Mezzanine Junior Esposizione lorda Esposizione netta Esposizione lorda Esposizione netta Esposizione lorda Esposizione netta 0 0 0 0 26 26 a) Deteriorate 0 0 0 0 0 0 b) Altre 0 0 0 0 26 26 0 0 0 0 953 953 a) Deteriorate 0 0 0 0 0 0 b) Altre 0 0 0 0 953 953 A. Con attività sottostanti proprie : B. Con attività sottostanti di terzi : C.1.2 Esposizioni derivanti dalle principali operazioni di cartolarizzazione "proprie" ripartite per tipologia di attività cartolarizzate e per tipologia di esposizioni Esposizioni per cassa Tipologia attività cartolarizzate/ Esposizioni Senior Mezzanine Junior Valore Valore Valore Rettif./ripr. Rettif./ripr. Rettif./ripr. di di di di valore di valore di valore bilancio bilancio bilancio A. Oggetto di integrale cancellazione dal bilancio 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 l Pag. 204 Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi B. Oggetto di parziale cancellazione dal bilancio 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 C.C.FINANCE 0 0 0 0 7 0 C.C.SECURISATION 0 0 0 0 5 0 0 0 0 0 0 0 C. Non cancellate dal bilancio Garanzie rilasciate Tipologia attività cartolarizzate/ Esposizioni Senior Mezzanine Junior Esposiz. Rettif./ripr. Esposiz. Rettif./ripr. Esposiz. Rettif./ripr. netta di valore netta di valore netta di valore A. Oggetto di integrale cancellazione dal bilancio 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 li Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi Pag. 205 B. Oggetto di parziale cancellazione dal bilancio 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 C.C.FINANCE 0 0 0 0 0 0 C.C.SECURISATION 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 C. Non cancellate dal bilancio Linee di credito Tipologia attività cartolarizzate/ Esposizioni Senior Mezzanine Junior Esposiz. Rettif./ripr. Esposiz. Rettif./ripr. Esposiz. Rettif./ripr. netta di valore netta di valore netta di valore A. Oggetto di integrale cancellazione dal bilancio 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 lii Pag. 206 Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi B. Oggetto di parziale cancellazione dal bilancio 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 C.C.FINANCE 0 0 0 0 15 0 C.C.SECURISATION 0 0 0 0 11 0 0 0 0 0 0 0 C. Non cancellate dal bilancio C.1.3 Esposizioni derivanti dalle principali operazioni di cartolarizzazione "di terzi" ripartite per tipologia di attività cartolarizzate e per tipo di esposizione Esposizioni per cassa Tipologia attività sottostanti/Esposizioni Senior Mezzanine Junior Valore Valore Valore Rettif./ripr. Rettif./ripr. Rettif./ripr. di di di di valore di valore di valore bilancio bilancio bilancio C.C.FINANCE 0 0 0 0 246 0 C.C.SECURISATION 0 0 0 0 210 0 liii Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi Pag. 207 0 0 0 0 0 0 Garanzie rilasciate Tipologia attività sottostanti/Esposizioni Senior Mezzanine Junior Esposiz. Rettif./ripr. Esposiz. Rettif./ripr. Esposiz. Rettif./ripr. netta di valore netta di valore netta di valore C.C.FINANCE 0 0 0 0 0 0 C.C.SECURISATION 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 Linee di credito Tipologia attività sottostanti/Esposizioni Senior Mezzanine Junior Esposiz. Rettif./ripr. Esposiz. Rettif./ripr. Esposiz. Rettif./ripr. netta di valore netta di valore netta di valore C.C.FINANCE 0 0 0 0 505 0 C.C.SECURISATION 0 0 0 0 448 0 0 0 0 0 0 0 C.1.4 Esposizioni derivanti da operazioni di cartolarizzazione ripartite per portafoglio e per tipologia liv Pag. 208 Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi Attività Attività Attività Attività finanziarie finanziarie finanziarie finanziarie Totaledicembre Totaledicembre Esposizione/portafoglio detenute per fair value disponibili detenute Crediti 2009 2008 per la sino alla negoziazione option vendita scadenza 1. Esposizioni per cassa 0 0 0 0 0 0 0 - senior 0 0 0 0 0 0 0 - mezzanine 0 0 0 0 0 0 0 - junior 0 0 0 0 0 0 0 2. Esposizioni fuori bilancio 0 0 0 0 0 0 0 - senior 0 0 0 0 0 0 0 - mezzanine 0 0 0 0 0 0 0 - junior 0 0 0 0 0 0 0 C.1.5 Ammontare complessivo delle attività cartolarizzate sottostanti ai titoli junior o ad altre forme di sostegno creditizio Attività/Valori Cartolarizzazioni tradizionali Cartolarizzazioni sintetiche A. Attività sottostanti proprie: A.1 Oggetto di integrale cancellazione 405 0 1. Sofferenze 0 2. Incagli 0 3. Esposizioni ristrutturate 0 4. Esposizioni scadute 0 5. Altre attività 0 A.2 Oggetto di parziale cancellazione 0 0 1. Sofferenze 0 2. Incagli 0 3. Esposizioni ristrutturate 0 4. Esposizioni scadute 0 5. Altre attività 0 lv Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi Pag. 209 A.3 Non cancellate 405 0 1. Sofferenze 0 0 2. Incagli 0 0 3. Esposizioni ristrutturate 0 0 4. Esposizioni scadute 0 0 405 0 14898 0 B.1 Sofferenze 0 0 B.2 Incagli 0 0 B.3 Esposizioni ristrutturate 0 0 B.4 Esposizioni scadute 0 0 14898 0 5. Altre attività B. Attività sottostanti di terzi: B.5 Altre attività C.1.6 Interessenze in società veicolo Denominazione Sede legale Interessenza % 0,00% 0,00% 0,00% 0,00% 0,00% lvi Pag. 210 Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi C.1.7 Attività di servicer - incassi dei crediti cartolarizzati e rimborsi dei titoli emessi dalla società veicolo Società veicolo Attività cartolarizzate (dato di fine periodo) Deteriorate Incassi crediti realizzati nell'anno In bonis Deteriorate In bonis C.C.FINANCE 146 7.019 7 1.507 C.C.SECURISATION 197 8.295 13 1.837 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 Quota percentuale dei titoli rimborsati (dato di fine periodo) Società veicolo Senior Attività deteriorate Mezzanine Attività in bonis Attività deteriorate Junior Attività in bonis Attività deteriorate Attività in bonis C.C.FINANCE 0 0 0 0 0 0 C.C.SECURISATION 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 lvii Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi Pag. 211 C.2 Operazioni di cessione C.2.1 Attività finanziarie cedute non cancellate Forme tecniche/Portafoglio Attività finanziarie valutate al fair value Attività finanziarie detenute per la negoziazione A B C A B C A. Attività per cassa 0 0 0 0 0 0 1. Titoli di debito 0 0 0 0 0 0 2. Titoli di capitale 0 0 0 0 0 0 3. O.I.C.R. 0 0 0 0 0 0 4. Finanziamenti 0 0 0 0 0 0 B. Strumenti derivati 0 0 0 dicembre 2009 0 0 0 0 0 0 di cui deteriorate 0 0 0 0 0 0 dicembre 2008 0 0 0 0 0 0 di cui deteriorate 0 0 0 0 0 0 Forme tecniche/Portafoglio Attività finanziarie disponibili per la vendita A B C Attività finanziarie detenute sino alla scadenza A B C A. Attività per cassa 10.467 0 0 0 0 0 1. Titoli di debito 10.467 0 0 0 0 0 2. Titoli di capitale 0 0 0 3. O.I.C.R. 0 0 0 4. Finanziamenti 0 0 0 0 0 0 10.467 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 B. Strumenti derivati dicembre 2009 di cui deteriorate lviii Pag. 212 Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi dicembre 2008 di cui deteriorate 14.631 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 Crediti verso clientela Crediti verso banche Forme tecniche/Portafoglio A B C A B Totale C dicembre dicembre 2009 2008 A. Attività per cassa 0 0 0 14.696 0 0 25.163 31.818 1. Titoli di debito 0 0 0 0 0 0 10.467 14.631 2. Titoli di capitale 0 0 3. O.I.C.R. 0 0 14.696 17.187 0 0 4. Finanziamenti 0 0 0 14.696 0 0 B. Strumenti derivati dicembre 2009 0 0 0 14.696 0 0 25.163 31.818 di cui deteriorate 0 0 0 343 0 0 343 619 dicembre 2008 0 0 0 17.187 0 0 31.818 di cui deteriorate 0 0 0 619 0 0 619 Legenda: A = attività finanziarie cedute rilevate per intero (valore di bilancio) B = attività finanziarie cedute rilevate parzialmente (valore di bilancio) C = attività finanziarie cedute rilevate parzialmente (intero valore) lix Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi Pag. 213 C.2.2 Passività finanziarie a fronte di attività finanziarie cedute non cancellate* Attività Attività Attività Attività finanziarie finanziarie finanziarie Crediti Crediti Passività/Portafoglio detenute per finanziarie disponibili detenute verso verso valutate al attività la per la sino alla banche clientela fair value negoziazione vendita scadenza Totale 1. Debiti verso clientela 0 0 10.458 0 0 14.236 24.694 a) a fronte di attività rilevate per intero 0 0 10.458 0 0 14.236 24.694 b) a fronte di attività rilevate parzialmente 0 0 0 0 0 0 0 2. Debiti verso banche 0 0 0 0 0 0 0 a) a fronte di attività rilevate per intero 0 0 0 0 0 0 0 b) a fronte di attività rilevate parzialmente 0 0 0 0 0 0 0 dicembre 2009 0 0 10.458 0 0 14.236 24.694 dicembre 2008 0 0 14.648 0 0 16.746 31.394 C.3 Operazioni di covered bond lx Pag. 214 Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi D. Modelli per la misurazione del rischio di credito SEZIONE 2 – RISCHI DI MERCATO 2.1 RISCHIO DI TASSO DI INTERESSE E RISCHIO DI PREZZO – PORTAFOGLIO DI NEGOZIAZIONE DI VIGILANZA Informazioni di natura qualitativa A. Aspetti generali La Banca non ha detenuto nel corso dell’anno 2009, come del resto nell’anno precedente, strumenti finanziari allocati nel portafoglio di negoziazione di Vigilanza. lxi Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi Pag. 215 Informazioni di natura quantitativa 1. Portafoglio di negoziazione di vigilanza: distribuzione per durata residua (data di riprezzamento) delle attività e delle passività finanziarie per cassa e derivati finanziari Tipologia/Durata residua da oltre 3 da oltre 6 da oltre 1 da oltre 5 a fino a mesi fino mesi fino anno fino anni fino vista 3 mesi a 6 mesi a 1 anno a 5 anni a 10 anni oltre 10 anni durata indetermin. 1. Attività per cassa 0 0 0 0 0 0 0 0 1.1 Titoli di debito 0 0 0 0 0 0 0 0 - con opzione di rimborso anticipato 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1.2 Altre attività 0 0 0 0 0 0 0 0 2. Passività per cassa 0 0 0 0 0 0 0 0 2.1 P.C.T. passivi 0 0 0 0 0 0 0 0 2.2 Altre passività 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 - Opzioni 0 0 0 0 0 0 0 0 + posizioni lunghe 0 0 0 0 0 0 0 0 + posizioni corte 0 0 0 0 0 0 0 0 - Altri derivati 0 0 0 0 0 0 0 0 + posizioni lunghe 0 0 0 0 0 0 0 0 + posizioni corte 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 - Opzioni 0 0 0 0 0 0 0 0 + posizioni lunghe 0 0 0 0 0 0 0 0 + posizioni corte 0 0 0 0 0 0 0 0 - Altri derivati 0 0 0 0 0 0 0 0 + posizioni lunghe 0 0 0 0 0 0 0 0 + posizioni corte 0 0 0 0 0 0 0 0 - altri 3. Derivati finanziari 3.1 Con titolo sottostante 3.2 Senza titolo sottostante lxii Pag. 216 Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi 2.2 RISCHIO DI TASSO DI INTERESSE E RISCHIO DI PREZZO – PORTAFOGLIO BANCARIO Informazioni di natura qualitativa A. Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio di tasso di Interesse e del rischio di prezzo Rischio di tasso di interesse – Portafoglio Bancario Principali fonti del rischio di tasso di interesse Le fonti del rischio di tasso di interesse a cui è esposta la Banca sono individuabili principalmente nei processi del credito, della raccolta e della finanza, essendo il portafoglio bancario costituito prevalentemente da crediti e dalle varie forme di raccolta dalla clientela. In particolare, il rischio di tasso di interesse da “fair value” trae origine dalle poste a tasso fisso, mentre il rischio di tasso di interesse da “flussi finanziari” trae origine dalle poste a tasso variabile. Tuttavia, nell’ambito delle poste a vista sono normalmente ravvisabili comportamenti asimmetrici a seconda che si considerino le voci del passivo o quelle dell’attivo; mentre le prime, essendo caratterizzate da una maggiore vischiosità, afferiscono principalmente al rischio da “fair value”, le seconde, più sensibili ai mutamenti del mercato, sono riconducibili al rischio da “flussi finanziari”. Processi interni di gestione e metodi di misurazione del rischio di tasso La Banca ha posto in essere opportune misure di attenuazione e controllo finalizzate a evitare la possibilità che vengano assunte posizioni eccedenti un determinato livello di rischio obiettivo. Tali misure di attenuazione e controllo trovano codificazione nell’ambito delle normative aziendali volte a disegnare processi di monitoraggio fondati su limiti di posizione e sistemi di soglie di attenzione in termini di capitale interno al superamento delle quali scatta l’attivazione di opportune azioni correttive. A tale proposito sono state definite: politiche e procedure di gestione del rischio di tasso d'interesse coerenti con la natura e la complessità dell'attività svolta; limiti operativi e disposizioni procedurali interne volti al mantenimento dell'esposizione entro livelli coerenti con la politica gestionale e con la soglia di attenzione (v. infra) prevista dalla normativa prudenziale. Dal punta di vista organizzativo la Banca ha individuato nell’Area Finanza la struttura deputata a presidiare tale processo di gestione del rischio di tasso di interesse sul portafoglio bancario. Il monitoraggio all’esposizione al rischio di tasso di interesse sul portafoglio bancario avviene su base trimestrale. Per quanto concerne la metodologia di misurazione del rischio e di quantificazione del corrispondente capitale interno, il CdA della Banca con apposita delibera ha deciso di utilizzare l’algoritmo semplificato descritto nell’Allegato C, Titolo III, Cap. 1 della Circolare n. 263/06 della Banca d’Italia. lxiii Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi Pag. 217 Attraverso tale metodologia viene stimata la variazione del valore economico del portafoglio bancario a fronte di una variazione ipotetica dei tassi di interesse pari a 200 punti base. L’applicazione della citata metodologia semplificata si basa sui seguenti passaggi logici. Definizione del portafoglio bancario: costituito dal complesso delle attività e passività non rientranti nel portafoglio di negoziazione ai fini di vigilanza. Determinazione delle “valute rilevanti”, le valute cioè il cui peso misurato come quota sul totale attivo oppure sul passivo del portafoglio bancario risulta superiore al 5%. Ciascuna valuta rilevante definisce un aggregato di posizioni. Le valute il cui peso è inferiore al 5% sono aggregate fra loro. Classificazione delle attività e passività in fasce temporali: sono definite 14 fasce temporali. Le attività e passività a tasso fisso sono classificate in base alla loro vita residua, quelle a tasso variabile sulla base della data di rinegoziazione del tasso di interesse. Specifiche regole di classificazione sono previste per alcune attività e passività. Ponderazione delle esposizioni nette di ciascuna fascia: in ciascuna fascia le posizioni attive e passive sono compensate, ottenendo una posizione netta. La posizione netta per fascia è moltiplicata per il corrispondente fattore di ponderazione. I fattori di ponderazione per fascia sono calcolati come prodotto tra una approssimazione della duration modificata relativa alla fascia e una variazione ipotetica dei tassi (pari a 200 punti base per tutte le fasce). Somma delle esposizioni nette ponderate delle diverse fasce: l’esposizione ponderata netta dei singoli aggregati approssima la variazione di valore attuale delle poste denominate nella valuta dell’aggregato nell’eventualità dello shock di tasso ipotizzato. Aggregazione nelle diverse valute attraverso la somma dei valori assoluti delle esposizioni ponderate nette per aggregato. Il valore ottenuto rappresenta la variazione di valore economico aziendale a fronte dello scenario ipotizzato. Determinazione dell’indicatore di rischiosità rappresentato dal rapporto tra il valore somma ottenuto e il valore del Patrimonio di Vigilanza. Le disposizioni della citata normativa prudenziale che disciplinano il processo di autovalutazione dell’adeguatezza patrimoniale (ICAAP – Internal Capital Adequacy Assessment Process) definiscono una soglia di attenzione del cennato indicatore di rischiosità ad un valore pari al 20%. Nel caso in cui tale indicatore assuma valori superiori alla soglia di attenzione, la Banca d’Italia approfondisce con la banca i risultati e si riserva di adottare opportuni interventi. La Banca effettua, inoltre, prove di stress, attraverso la citata metodologia e considerando un incremento di 300 b.p. dello shock di tasso. La misurazione, la gestione ed il controllo del rischio tasso di interesse avviene anche attraverso l’impiego di specifici modelli interni, che integrano le determinazioni rivenienti dall’impiego del cennato algoritmo semplificato. Accanto all’attività di monitoraggio del rischio tasso mediante la metodologia sopra esposta, la Banca effettua l’attività di gestione operativa avvalendosi del supporto offerto dalle reportistiche ALM mensili disponibili nell’ambito del Servizio Consulenza Direzionale nato in seno agli organismi centrali del movimento cooperativo (Phoenix, Cassa Centrale Banca e Informatica Bancaria Trentina). Nell’ambito dell’analisi di ALM Statico la valutazione dell’impatto sul patrimonio conseguente a diverse ipotesi di shock di tasso viene evidenziata dal Report di Sensitività, nel quale viene lxiv Pag. 218 Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi stimato l’impatto sul valore attuale delle poste di attivo, passivo e derivati conseguente alle ipotesi di spostamento parallelo della curva dei rendimenti di +/- 100 e +/- 200 punti base. Tale impatto è ulteriormente scomposto per singole forme tecniche di attivo e passivo al fine di evidenziarne il contributo alla sensitività complessiva e di cogliere la diversa reattività delle poste a tasso fisso, variabile e misto; inoltre la sua incidenza sul patrimonio della banca viene rappresentata nella sua evoluzione temporale per favorirne il monitoraggio sistematico. Un’attività di controllo e gestione più sofisticata dell’esposizione complessiva al rischio tasso dell’Istituto avviene mediante le misurazioni offerte nell’ambito dei Reports di ALM Dinamico. In particolare si procede ad analizzare la variabilità sia del margine di interesse che del patrimonio netto in diversi scenari di cambiamento dei tassi di interesse e di evoluzione della banca su un orizzonte temporale di 12 mesi. La simulazione impiega un’ipotesi di costanza delle masse della banca all’interno dell’orizzonte di analisi dei 12 mesi, in contesti di spostamento graduale del livello di tassi pari a +/-100 punti base, andando a isolare la variabilità di margine e patrimonio nei diversi contesti. La possibilità di mettere a fuoco il contributo al risultato complessivo fornito dalle poste a tasso fisso, indicizzato ed amministrato dalla Banca consente di apprezzare il grado di rigidità del margine in contesto di movimento dei tassi di mercato e di ipotizzare per tempo possibili correttivi. Le analisi di ALM vengono presentate dal Responsabile ALM al Comitato ALM, il quale valuta periodicamente l’andamento dell’esposizione al rischio tasso dell’Istituto, con riferimento al rischio sul margine e rischio sul patrimonio, avvalendosi del servizio di consulenza promosso da Cassa Centrale Banca. Ad esso partecipano, tra gli altri, la Direzione Generale, l’Area Finanza, l’Area Crediti, Area Risk Controller e l’Area Contabilità e Controllo di Gestione. Il modello di misurazione del rischio di tasso interesse fornito dal Servizio Consulenza Direzionale di Cassa Centrale Banca non è utilizzato per la determinazione dei requisiti patrimoniali, ma rappresenta uno strumento interno a supporto della gestione e del controllo interno del rischio. Rischio di prezzo – Portafoglio Bancario Il portafoglio bancario accoglie particolari tipologie di investimenti in titoli di capitale, aventi la finalità di perseguire determinati obiettivi strategici di medio/lungo periodo. In particolare, nel portafoglio bancario sono presenti per lo più partecipazioni che costituiscono cointeressenze in società appartenenti al sistema del Credito Cooperativo e/o in società e/o enti strumentali allo sviluppo dell’attività della Banca. Per quanto riguarda il portafoglio relativo ai titoli di debito la Banca svolge, principalmente, attività di negoziazione in proprio di strumenti finanziari esposti al rischio di prezzo. Tale attività riguarda esclusivamente titoli obbligazionari a basso livello di rischio, rappresentati principalmente da titoli di stato a tasso variabile. La strategia sottostante alla negoziazione di questi strumenti finanziari si pone l’obiettivo di ottimizzare la gestione della liquidità aziendale e sostenere le operazioni di pronti contro termine lxv Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi Pag. 219 con la clientela e ove possibile di beneficiare, nel breve termine, di differenze tra prezzi di acquisto e di vendita. Il rischio di prezzo bancario è gestito dall’Area Finanza sulla base di deleghe che ne circoscrivono l’esposizione in termini di partecipazioni strumentali all’attività bancaria, di ammontare massimo investito e di valore percentuale massimo di minusvalenze (soglia di attenzione). La gestione e la misurazione del rischio di tasso di interesse del portafoglio bancario di investimento ( titoli di debito ) viene supportata anche da tecniche e modelli di Value at Risk, Modified Duration e di Massima Perdita Accettabile (Stop Loss) che consentono di determinare, con frequenza giornaliera, gli impatti prodotti dalle variazioni della struttura dei tassi di interesse sul valore del portafoglio bancario. In particolare, il limite di Value at Risk è definito con intervallo di confidenza pari al 99% e periodo di detenzione (holding period) di dieci giorni lavorativi, il limite di Modified Duration, calcolato in base ad un’ipotesi di variazione della curva di +/-100 bp, è definito in relazione alla tipologia di emittente, mentre il limite di “Stop Loss” è calcolato come somma degli utili e delle perdite, delle plusvalenze e delle minusvalenze relativi alle posizioni residenti nel portafoglio bancario maturate durante l’esercizio in corso ovvero rispetto al prezzo di carico delle posizioni stesse. Il modello di misurazione del rischio di tasso interesse è stato fornito nel corso del 2009 giornalmente dal Servizio Consulenza Direzionale di Cassa Centrale Banca e non è utilizzato per la determinazione dei requisiti patrimoniali, ma rappresenta uno strumento interno a supporto della gestione e del controllo interno del rischio. A partire dal 2010 il VaR è calcolato direttamente dalla Banca con le procedure software presenti nel sistema informatico Gesbank. Ad oggi, vista l’attuale operatività, non sono poste in essere operazioni di copertura del rischio di prezzo. lxvi Pag. 220 Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi Cassa Rurale Valle dei Laghi 30/12/2009 Value at risk portafoglio non immobilizzato Intervallo di confidenza del 99% Orizzonte temporale 10 giorni lavorativi Rischio VaR (1) Rischio tasso VaR Max (2) 3.626 3.626 VaR Corr 1 (3) 4.700 4.700 VaR Corr zero (4) 4.700 4.700 Equivalente a rischio (EAR) % VaR su EAR 3.626 3.626 27.000.084,00 0,01% Note (1) Calcolo del VaR a mezzo della matrice di correlazione presente nel database riskmetrics. (2) Calcolo del VaR nell'ipotesi in cui i fattori di rischio sono perfettamente correlati, positivamente o negativamente a seconda del segno delle posizioni sui singoli fattori. (3) Calcolo del VaR nell'ipotesi che vi sia perfetta correlazione positiva tra i fattori di rischio, e considerando che il segno delle posizioni sia il medesimo. La matrice di correlazione è unitaria. (4) Calcolo del VaR sulla base dell'ipotesi di correlazione nulla tra i fattori di rischio. Value at Risk CR Valle dei Laghi VaR - Nota Integrativa Parte E - Bilancio 2009 Valore Medio Valore Massimo Valore Minimo Valore Inizio Valore Fine Anno Data 2009 2009 2009 2009 2009 07/01/2009 28/12/2009 02/01/2009 31/12/2009 Valore 12.777 38.719 3.473 37.971 3.580 Calcolo del VaR a mezzo della matrice di correlazione presente nel database riskmetrics. B. Attività di copertura del fair value Obiettivi e strategie sottostanti alle operazioni di copertura del fair value, tipologie di contratti derivati utilizzati per la copertura e natura del rischio coperto Fair value hedge accounting lxvii Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi Pag. 221 L’attività di copertura del fair value ha l’obiettivo di immunizzare le variazioni di fair value di raccolta e impieghi causate dai movimenti della curva dei tassi d’interesse. Le uniche tipologie di derivati utilizzati sono rappresentate da interest rate swap (IRS) Le attività e le passività coperte, identificate in modo puntuale (coperture specifiche), sono principalmente rappresentate da prestiti obbligazionari emessi dalla banca e da impieghi a clientela. Coperture gestionali con FVO La Banca pone in essere operazioni di copertura gestionale da variazioni del fair value, per la cui rappresentazione contabile si avvale di quanto disposto dalla c.d. Fair Value Option. La strategia adottata nel corso dell’anno dalla Banca mira a contenere il rischio tasso e a stabilizzare il margine di interesse. Le uniche tipologie di derivati utilizzati sono rappresentate da interest rate swap (IRS). Le attività e le passività coperte, sono principalmente rappresentate da prestiti obbligazionari emessi dalla banca e da impieghi a clientela. La Banca si è dotata di presidi di carattere organizzativo e strumentale in coerenza con quanto statuito dalla disciplina in tema di fair value option. La banca sta valutando se adottare i necessari presidi organizzativi per una gestione consapevole delle operazioni di copertura e dei rischi connessi mediante l’adozione di una specifica politica di applicazione del modello di Hedge Accounting. C. Attività di copertura dei flussi finanziari Obiettivi e strategie sottostanti alle operazioni di copertura dei flussi finanziari, tipologia dei contratti derivati utilizzati e natura del rischio coperto La Banca non pone in essere operazioni di copertura di cash flow, ossia coperture dell’esposizione alla variabilità dei flussi finanziari associati a strumenti finanziari a tasso variabile. D) Attività di copertura di investimenti esteri La Banca non svolge attività di copertura di investimenti esteri. lxviii Pag. 222 Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi Informazioni di natura quantitativa 1. Portafoglio bancario: distribuzione per durata residua (per data di riprezzamento) delle attività e delle passività finanziarie 242 Euro Tipologia/Durata residua 1. Attività per cassa a vista fino a 3 mesi da oltre 3 mesi fino a 6 mesi da oltre 6 mesi fino a 1 anno da oltre 1 anno fino a 5 anni da oltre 5 anni fino a 10 anni oltre 10 anni Durata indetermin. 321.220 22.392 16.811 282 2.245 1.192 2.563 1.893 1.1 Titoli di debito 0 19.249 16.575 0 0 105 0 0 - con opzione di rimborso anticipato 0 0 0 0 0 0 0 0 0 19.249 16.575 0 0 105 0 0 16.659 2.675 0 0 0 0 0 0 304.561 468 236 282 2.245 1.087 2.563 1.893 125.709 0 0 0 2 0 0 0 178.852 468 236 282 2.243 1.087 2.563 1.893 0 0 0 0 0 0 0 0 178.852 468 236 282 2.243 1.087 2.563 1.893 164.019 100.313 39.929 9.425 17.904 0 0 0 163.511 6.049 4.433 0 0 0 0 0 133.577 0 0 0 0 0 0 0 29.933 6.049 4.433 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 29.933 6.049 4.433 0 0 0 0 0 508 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 508 0 0 0 0 0 0 0 0 94.264 35.496 9.425 17.904 0 0 0 - altri 1.2 Finanziamenti a banche 1.3 Finanziamenti a clientela - c/c - altri finanziamenti - con opzione di rimborso anticipato - altri 2. Passività per cassa 2.1 Debiti verso clientela - c/c - altri debiti - con opzione di rimborso anticipato - altri 2.2 Debiti verso banche - c/c - altri debiti 2.3 Titoli di debito lxix Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi Pag. 223 - con opzione di rimborso anticipato 0 0 0 0 0 0 0 0 0 94.264 35.496 9.425 17.904 0 0 0 2.4 Altre passività 0 0 0 0 0 0 0 0 - con opzione di rimborso anticipato 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 16.589 16.575 19.619 29.056 131 202 0 0 0 0 0 0 0 0 0 - Opzioni 0 0 0 0 0 0 0 0 + posizioni lunghe 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 - Altri derivati 0 0 0 0 0 0 0 0 + posizioni lunghe 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 3.2 Senza titolo sottostante 0 16.589 16.575 19.619 29.056 131 202 0 - Opzioni 0 0 0 0 0 0 0 0 + posizioni lunghe 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 - Altri derivati 0 16.589 16.575 19.619 29.056 131 202 0 + posizioni lunghe 0 2.001 922 9.276 28.553 131 202 0 0 14.588 15.653 10.343 502 0 0 0 - altri - altri 3. Derivati finanziari 3.1 Con titolo sottostante + posizioni corte + posizioni corte + posizioni corte + posizioni corte 001 Usd fino a da oltre 3 da oltre 6 da oltre 1 da oltre 5 3 mesi fino mesi fino anno fino anni fino mesi a 6 mesi a 1 anno a 5 anni a 10 anni oltre 10 anni Tipologia/Durata residua a vista Durata indetermin. 1. Attività per cassa 437 0 0 0 0 0 0 0 1.1 Titoli di debito 0 0 0 0 0 0 0 0 - con opzione di rimborso 0 0 0 0 0 0 0 0 lxx Pag. 224 Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi anticipato - altri 0 0 0 0 0 0 0 0 437 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 - c/c 0 0 0 0 0 0 0 0 - altri finanziamenti 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 2. Passività per cassa 441 0 0 0 0 0 0 0 2.1 Debiti verso clientela 441 0 0 0 0 0 0 0 12 0 0 0 0 0 0 0 429 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 429 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 - c/c 0 0 0 0 0 0 0 0 - altri debiti 0 0 0 0 0 0 0 0 2.3 Titoli di debito 0 0 0 0 0 0 0 0 - con opzione di rimborso anticipato 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 2.4 Altre passività 0 0 0 0 0 0 0 0 - con opzione di rimborso anticipato 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 3. Derivati finanziari 0 0 0 0 0 0 0 0 3.1 Con titolo sottostante 0 0 0 0 0 0 0 0 - Opzioni 0 0 0 0 0 0 0 0 + posizioni lunghe 0 0 0 0 0 0 0 0 + posizioni corte 0 0 0 0 0 0 0 0 1.2 Finanziamenti a banche 1.3 Finanziamenti a clientela - con opzione di rimborso anticipato - altri - c/c - altri debiti - con opzione di rimborso anticipato - altri 2.2 Debiti verso banche - altri - altri lxxi Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi Pag. 225 - Altri derivati 0 0 0 0 0 0 0 0 + posizioni lunghe 0 0 0 0 0 0 0 0 + posizioni corte 0 0 0 0 0 0 0 0 3.2 Senza titolo sottostante 0 0 0 0 0 0 0 0 - Opzioni 0 0 0 0 0 0 0 0 + posizioni lunghe 0 0 0 0 0 0 0 0 + posizioni corte 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 + posizioni lunghe 0 0 0 0 0 0 0 0 + posizioni corte 0 0 0 0 0 0 0 0 - Altri derivati 071 Jpy Tipologia/Durata residua 1. Attività per cassa da oltre 3 da oltre 6 da oltre 1 da oltre 5 a fino a mesi fino mesi fino anno fino anni fino vista 3 mesi a 6 mesi a 1 anno a 5 anni a 10 anni oltre 10 anni Durata indetermin. 26 318 0 0 0 0 0 0 1.1 Titoli di debito 0 0 0 0 0 0 0 0 - con opzione di rimborso anticipato 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 26 318 0 0 0 0 0 0 26 0 0 0 0 0 0 0 0 318 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 318 0 0 0 0 0 0 2. Passività per cassa 1 345 0 0 0 0 0 0 2.1 Debiti verso clientela 0 0 0 0 0 0 0 0 - c/c 0 0 0 0 0 0 0 0 - altri debiti 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 - altri 1.2 Finanziamenti a banche 1.3 Finanziamenti a clientela - c/c - altri finanziamenti - con opzione di rimborso anticipato - altri - con opzione di rimborso anticipato lxxii Pag. 226 Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi - altri 0 0 0 0 0 0 0 0 1 345 0 0 0 0 0 0 - c/c 1 0 0 0 0 0 0 0 - altri debiti 0 345 0 0 0 0 0 0 2.3 Titoli di debito 0 0 0 0 0 0 0 0 - con opzione di rimborso anticipato 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 2.4 Altre passività 0 0 0 0 0 0 0 0 - con opzione di rimborso anticipato 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 3. Derivati finanziari 0 0 0 0 0 0 0 0 3.1 Con titolo sottostante 0 0 0 0 0 0 0 0 - Opzioni 0 0 0 0 0 0 0 0 + posizioni lunghe 0 0 0 0 0 0 0 0 + posizioni corte 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 + posizioni lunghe 0 0 0 0 0 0 0 0 + posizioni corte 0 0 0 0 0 0 0 0 3.2 Senza titolo sottostante 0 0 0 0 0 0 0 0 - Opzioni 0 0 0 0 0 0 0 0 + posizioni lunghe 0 0 0 0 0 0 0 0 + posizioni corte 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 + posizioni lunghe 0 0 0 0 0 0 0 0 + posizioni corte 0 0 0 0 0 0 0 0 2.2 Debiti verso banche - altri - altri - Altri derivati - Altri derivati 003 Chf Tipologia/Durata residua a vista fino a da oltre 3 da oltre 6 da oltre 1 da oltre 5 3 mesi fino mesi fino anno fino anni fino mesi a 6 mesi a 1 anno a 5 anni a 10 anni oltre 10 anni Durata indetermin. lxxiii Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi Pag. 227 1. Attività per cassa 0 40 0 0 0 0 0 0 1.1 Titoli di debito 0 0 0 0 0 0 0 0 - con opzione di rimborso anticipato 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 40 0 0 0 0 0 0 - c/c 0 0 0 0 0 0 0 0 - altri finanziamenti 0 40 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 40 0 0 0 0 0 0 2. Passività per cassa 4 41 0 0 0 0 0 0 2.1 Debiti verso clientela 0 0 0 0 0 0 0 0 - c/c 0 0 0 0 0 0 0 0 - altri debiti 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 4 41 0 0 0 0 0 0 - c/c 4 0 0 0 0 0 0 0 - altri debiti 0 41 0 0 0 0 0 0 2.3 Titoli di debito 0 0 0 0 0 0 0 0 - con opzione di rimborso anticipato 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 2.4 Altre passività 0 0 0 0 0 0 0 0 - con opzione di rimborso anticipato 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 3. Derivati finanziari 0 0 0 0 0 0 0 0 3.1 Con titolo sottostante 0 0 0 0 0 0 0 0 - altri 1.2 Finanziamenti a banche 1.3 Finanziamenti a clientela - con opzione di rimborso anticipato - altri - con opzione di rimborso anticipato - altri 2.2 Debiti verso banche - altri - altri lxxiv Pag. 228 Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi - Opzioni 0 0 0 0 0 0 0 0 + posizioni lunghe 0 0 0 0 0 0 0 0 + posizioni corte 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 + posizioni lunghe 0 0 0 0 0 0 0 0 + posizioni corte 0 0 0 0 0 0 0 0 3.2 Senza titolo sottostante 0 0 0 0 0 0 0 0 - Opzioni 0 0 0 0 0 0 0 0 + posizioni lunghe 0 0 0 0 0 0 0 0 + posizioni corte 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 + posizioni lunghe 0 0 0 0 0 0 0 0 + posizioni corte 0 0 0 0 0 0 0 0 - Altri derivati - Altri derivati 007 Dkk fino a da oltre 3 da oltre 6 da oltre 1 da oltre 5 3 mesi fino mesi fino anno fino anni fino mesi a 6 mesi a 1 anno a 5 anni a 10 anni oltre 10 anni Tipologia/Durata residua a vista 1. Attività per cassa 0 0 0 0 0 0 0 0 1.1 Titoli di debito 0 0 0 0 0 0 0 0 - con opzione di rimborso anticipato 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 - c/c 0 0 0 0 0 0 0 0 - altri finanziamenti 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 2. Passività per cassa 1 0 0 0 0 0 0 0 2.1 Debiti verso clientela 0 0 0 0 0 0 0 0 - altri 1.2 Finanziamenti a banche 1.3 Finanziamenti a clientela - con opzione di rimborso anticipato - altri Durata indetermin. lxxv Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi Pag. 229 - c/c 0 0 0 0 0 0 0 0 - altri debiti 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1 0 0 0 0 0 0 0 - c/c 1 0 0 0 0 0 0 0 - altri debiti 0 0 0 0 0 0 0 0 2.3 Titoli di debito 0 0 0 0 0 0 0 0 - con opzione di rimborso anticipato 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 2.4 Altre passività 0 0 0 0 0 0 0 0 - con opzione di rimborso anticipato 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 3. Derivati finanziari 0 0 0 0 0 0 0 0 3.1 Con titolo sottostante 0 0 0 0 0 0 0 0 - Opzioni 0 0 0 0 0 0 0 0 + posizioni lunghe 0 0 0 0 0 0 0 0 + posizioni corte 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 + posizioni lunghe 0 0 0 0 0 0 0 0 + posizioni corte 0 0 0 0 0 0 0 0 3.2 Senza titolo sottostante 0 0 0 0 0 0 0 0 - Opzioni 0 0 0 0 0 0 0 0 + posizioni lunghe 0 0 0 0 0 0 0 0 + posizioni corte 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 + posizioni lunghe 0 0 0 0 0 0 0 0 + posizioni corte 0 0 0 0 0 0 0 0 - con opzione di rimborso anticipato - altri 2.2 Debiti verso banche - altri - altri - Altri derivati - Altri derivati lxxvi Pag. 230 Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi 012 Cad fino a da oltre 3 da oltre 6 da oltre 1 da oltre 5 3 mesi fino mesi fino anno fino anni fino mesi a 6 mesi a 1 anno a 5 anni a 10 anni oltre 10 anni Tipologia/Durata residua a vista 1. Attività per cassa 0 0 0 0 0 0 0 0 1.1 Titoli di debito 0 0 0 0 0 0 0 0 - con opzione di rimborso anticipato 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 - c/c 0 0 0 0 0 0 0 0 - altri finanziamenti 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 2. Passività per cassa 0 0 0 0 0 0 0 0 2.1 Debiti verso clientela 0 0 0 0 0 0 0 0 - c/c 0 0 0 0 0 0 0 0 - altri debiti 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 - c/c 0 0 0 0 0 0 0 0 - altri debiti 0 0 0 0 0 0 0 0 2.3 Titoli di debito 0 0 0 0 0 0 0 0 - con opzione di rimborso anticipato 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 2.4 Altre passività 0 0 0 0 0 0 0 0 - con opzione di rimborso anticipato 0 0 0 0 0 0 0 0 - altri 1.2 Finanziamenti a banche 1.3 Finanziamenti a clientela - con opzione di rimborso anticipato - altri - con opzione di rimborso anticipato - altri 2.2 Debiti verso banche - altri Durata indetermin. lxxvii Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi Pag. 231 - altri 0 0 0 0 0 0 0 0 3. Derivati finanziari 0 0 0 0 0 0 0 0 3.1 Con titolo sottostante 0 0 0 0 0 0 0 0 - Opzioni 0 0 0 0 0 0 0 0 + posizioni lunghe 0 0 0 0 0 0 0 0 + posizioni corte 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 + posizioni lunghe 0 0 0 0 0 0 0 0 + posizioni corte 0 0 0 0 0 0 0 0 3.2 Senza titolo sottostante 0 0 0 0 0 0 0 0 - Opzioni 0 0 0 0 0 0 0 0 + posizioni lunghe 0 0 0 0 0 0 0 0 + posizioni corte 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 + posizioni lunghe 0 0 0 0 0 0 0 0 + posizioni corte 0 0 0 0 0 0 0 0 - Altri derivati - Altri derivati Altre valute fino a da oltre 3 da oltre 6 da oltre 1 da oltre 5 3 mesi fino mesi fino anno fino anni fino mesi a 6 mesi a 1 anno a 5 anni a 10 anni oltre 10 anni Tipologia/Durata residua a vista 1. Attività per cassa 0 0 0 0 0 0 0 0 1.1 Titoli di debito 0 0 0 0 0 0 0 0 - con opzione di rimborso anticipato 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 - c/c 0 0 0 0 0 0 0 0 - altri finanziamenti 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 - altri 1.2 Finanziamenti a banche 1.3 Finanziamenti a clientela - con opzione di rimborso anticipato - altri Durata indetermin. lxxviii Pag. 232 Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi 2. Passività per cassa 1 0 0 0 0 0 0 0 2.1 Debiti verso clientela 0 0 0 0 0 0 0 0 - c/c 0 0 0 0 0 0 0 0 - altri debiti 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1 0 0 0 0 0 0 0 - c/c 1 0 0 0 0 0 0 0 - altri debiti 0 0 0 0 0 0 0 0 2.3 Titoli di debito 0 0 0 0 0 0 0 0 - con opzione di rimborso anticipato 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 2.4 Altre passività 0 0 0 0 0 0 0 0 - con opzione di rimborso anticipato 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 3. Derivati finanziari 0 0 0 0 0 0 0 0 3.1 Con titolo sottostante 0 0 0 0 0 0 0 0 - Opzioni 0 0 0 0 0 0 0 0 + posizioni lunghe 0 0 0 0 0 0 0 0 + posizioni corte 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 + posizioni lunghe 0 0 0 0 0 0 0 0 + posizioni corte 0 0 0 0 0 0 0 0 3.2 Senza titolo sottostante 0 0 0 0 0 0 0 0 - Opzioni 0 0 0 0 0 0 0 0 + posizioni lunghe 0 0 0 0 0 0 0 0 + posizioni corte 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 - con opzione di rimborso anticipato - altri 2.2 Debiti verso banche - altri - altri - Altri derivati - Altri derivati + posizioni lunghe lxxix Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi Pag. 233 + posizioni corte 0 0 0 0 0 0 0 0 2. Portafoglio bancario: modelli interni e altre metodologie per l'analisi di sensitività Ai fini gestionali la Banca utilizza le risultanze quantitative contenute nella reportistica ALM resa disponibile nell’ambito nel servizio di Consulenza Direzionale di Cassa Centrale Banca. Sulla base delle analisi al 31 dicembre 2009, emerge che ipotizzando una variazione istantanea di +/- 100 punti base l’impatto patrimoniale ammonta rispettivamente ad Euro -1455731 / + 2.040.414, mentre quello sul margine di interesse ad un anno ammonta ad Euro -42.737/+44.067 In termini prospettici i report di ALM Dinamico evidenziano che l’impatto di un rialzo graduale e parallelo di complessivi 100 punti base in 12 mesi ammonta ad Euro -18.367 sul margine di interesse e di Euro -447.237 sul patrimonio. Al contrario un ribasso graduale e parallelo di complessivi 100 punti base in 12 mesi comporta un effetto su margine di interesse e patrimonio rispettivamente pari a Euro +115.977 ed Euro +1.745.203, in ipotesi di volumi costanti. Nei prospetti che seguono è riportata anche un’ipotesi con evoluzione dei volumi intermediati. Si riproducono alcuni prospetti ricavati dalla procedura sopra menzionata. Ove menzionato il Patrimonio di Vigilanza è quello prima del riparto utile del 31 dicembre 2009. lxxx Pag. 234 Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi lxxxi Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi Pag. 235 lxxxii Pag. 236 Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi lxxxiii Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi Pag. 237 lxxxiv Pag. 238 Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi lxxxv Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi Pag. 239 2.3 Rischio di cambio Informazioni di natura qualitativa A. Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio di cambio Sulla base di quanto previsto dalle Istruzioni di Vigilanza della Banca d’Italia, le BCC nell'esercizio dell'attività in cambi non possono assumere posizioni speculative e devono contenere l’eventuale posizione netta aperta in cambi entro il 2% del patrimonio di vigilanza (Cfr. Circ. 229/99 Titolo VII, Cap. 1). Inoltre, per effetto di tale ultimo vincolo normativo sono escluse - anche secondo la nuova regolamentazione prudenziale - dalla disciplina relativa al calcolo dei requisiti patrimoniali per tale tipologia di rischio. La Banca è marginalmente esposta al rischio di cambio per effetto dell’attività di servizio alla clientela seppur nei limiti richiamati sopra. L’esposizione al rischio di cambio è determinata attraverso una metodologia che ricalca quanto previsto dalla normativa di Vigilanza in materia. La sua misurazione si fonda, quindi, sul calcolo della “posizione netta in cambi”, cioè del saldo di tutte le attività e le passività (in bilancio e “fuori bilancio”) relative a ciascuna valuta, ivi incluse le operazioni in euro indicizzate all’andamento dei tassi di cambio di valute. B. Attività di copertura del rischio di cambio La Banca, non assumendo esposizioni in divisa, non pone in essere operazioni di copertura. lxxxvi Pag. 240 Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi Informazioni di natura quantitativa 1. Distribuzione per valuta di denominazione delle attività, delle passività e dei derivati Valute Voci A. Attività finanziarie Dollari USA Sterline Yen Dollari canadesi Franchi svizzeri Altre valute 437 0 344 0 40 0 A.1 Titoli di debito 0 0 0 0 0 0 A.2 Titoli di capitale 0 0 0 0 0 0 437 0 0 0 0 0 A.4 Finanziamenti a clientela 0 0 344 0 40 0 A.5 Altre attività finanziarie 0 0 0 0 0 0 B. Altre attività 0 0 0 0 0 10 C. Passività finanziarie 441 0 345 0 45 1 C.1 Debiti verso banche 0 0 345 0 45 1 441 0 0 0 0 0 C.3 Titoli di debito 0 0 0 0 0 0 C.4 Altre passività finanziarie 0 0 0 0 0 0 D. Altre passività 0 0 0 0 0 0 E. Derivati finanziari 0 0 0 0 0 0 - Opzioni 0 0 0 0 0 0 + posizioni lunghe 0 0 0 0 0 0 + posizioni corte 0 0 0 0 0 0 - Altri derivati 0 0 0 0 0 0 + posizioni lunghe 0 0 0 0 0 0 + posizioni corte 0 0 0 0 0 0 Totale attività 437 0 344 0 40 11 Totale passività 441 0 345 0 45 1 -4 0 -1 0 -4 10 A.3 Finanziamenti a banche C.2 Debiti verso clientela Sbilancio (+/-) lxxxvii Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi Pag. 241 Come detto sopra la Cassa Rurale non si espone direttamente al rischio di cambio, ma solo marginalmente per effetto della attività di servizio alla clientela: Questa esposizione nell’anno 2009 è stata sempre minima e comunque nettamente inferiore al 2% del Patrimonio di vigilanza . Al 31 dicembre 2009 la posizione netta aperta in cambi, monitorabile in ogni momento tramite la procedura bancaria Gesbank, ammontava a 2 mila Euro rispetto agli 898 mila Euro consentiti dalla normativa di Vigilanza. 2. Modelli interni e altre metodologie per l'analisi di sensitività lxxxviii Pag. 242 Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi 2.4 Gli strumenti derivati A. Derivati finanziari A.1 Portafoglio di negoziazione di vigilanza: valori nozionali di fine periodo e medi dicembre 2009 Attività sottostanti/Tipologia derivati 1. Titoli di debito e tassi d'interese Over the counter dicembre 2008 Controparti Centrali Over the counter Controparti Centrali 0 0 0 0 a) Opzioni 0 0 0 0 b) Swap 0 0 0 0 c) Forward 0 0 0 0 d) Futures 0 0 0 0 e) Altri 0 0 0 0 0 0 0 0 a) Opzioni 0 0 0 0 b) Swap 0 0 0 0 c) Forward 0 0 0 0 d) Futures 0 0 0 0 e) Altri 0 0 0 0 3. Valute e oro 0 0 0 0 a) Opzioni 0 0 0 0 b) Swap 0 0 0 0 c) Forward 0 0 0 0 d) Futures 0 0 0 0 e) Altri 0 0 0 0 4. Merci 0 0 0 0 5. Altri sottostanti 0 0 0 0 Totale 0 0 0 0 Valori medi 0 0 0 0 2. Titoli di capitale e indici azionari lxxxix Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi Pag. 243 A.2 Portafoglio bancario: valori nozionali di fine periodo e medi A.2.1 Di copertura Attività sottostanti/Tipologia derivati 1. Titoli di debito e tassi d'interese dicembre 2009 Over the counter dicembre 2008 Controparti Centrali Over the counter Controparti Centrali 29.467 0 9.474 0 0 0 0 0 29.467 0 9.474 0 c) Forward 0 0 0 0 d) Futures 0 0 0 0 e) Altri 0 0 0 0 0 0 0 0 a) Opzioni 0 0 0 0 b) Swap 0 0 0 0 c) Forward 0 0 0 0 d) Futures 0 0 0 0 e) Altri 0 0 0 0 3. Valute e oro 0 0 0 0 a) Opzioni 0 0 0 0 b) Forward 0 0 0 0 c) Futures 0 0 0 0 d) Cross currency swap 0 0 0 0 e) Altri 0 0 0 0 4. Merci 0 0 0 0 5. Altri sottostanti 0 0 0 0 Totale 29.467 0 9.474 0 Valori medi 13.633 0 6.567 0 a) Opzioni b) Interest rate swap 2. Titoli di capitale e indici azionari xc Pag. 244 Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi A.2.2 Altri derivati Attività sottostanti/Tipologia derivati dicembre 2009 Over the counter 1. Titoli di debito e tassi d'interese dicembre 2008 Controparti Centrali Over the counter Controparti Centrali 11.620 0 17.611 0 0 0 0 0 11.620 0 17.611 0 c) Forward 0 0 0 0 d) Futures 0 0 0 0 e) Altri 0 0 0 0 0 0 0 0 a) Opzioni 0 0 0 0 b) Swap 0 0 0 0 c) Forward 0 0 0 0 d) Futures 0 0 0 0 e) Altri 0 0 0 0 3. Valute e oro 0 0 0 0 a) Opzioni 0 0 0 0 b) Swap 0 0 0 0 c) Forward 0 0 0 0 d) Futures 0 0 0 0 e) Altri 0 0 0 0 4. Merci 0 0 0 0 5. Altri sottostanti 0 0 0 0 Totale 11.620 0 17.611 0 Valori medi 11.620 0 24.342 0 a) Opzioni b) Swap 2. Titoli di capitale e indici azionari xci Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi Pag. 245 A.3 Derivati finanziari: fair value positivo - ripartizione per prodotti dicembre 2009 Attività sottostanti/Tipologia derivati A. Portafoglio di negoziazione di vigilanza Over the counter dicembre 2008 Controparti centrali Over the counter Controparti centrali 0 0 0 0 a) Opzioni 0 0 0 0 b) Interest rate swap 0 0 0 0 c) Cross currency swap 0 0 0 0 d) equity swap 0 0 0 0 e) Forward 0 0 0 0 f) Futures 0 0 0 0 g) Altri 0 0 0 0 324 0 266 0 0 0 0 0 324 0 266 0 c) Cross currency swap 0 0 0 0 d) equity swap 0 0 0 0 e) Forward 0 0 0 0 f) Futures 0 0 0 0 g) Altri 0 0 0 0 340 0 130 0 0 0 0 0 340 0 130 0 c) Cross currency swap 0 0 0 0 d) equity swap 0 0 0 0 e) Forward 0 0 0 0 f) Futures 0 0 0 0 g) Altri 0 0 0 0 664 0 396 0 B. Portafoglio bancario - di copertura a) Opzioni b) Interest rate swap C. Portafoglio bancario - altri derivati a) Opzioni b) Interest rate swap Totale xcii Pag. 246 Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi A.4 Derivati finanziari: fair value negativo - ripartizione per prodotti dicembre 2009 Attività sottostanti/Tipologia derivati A. Portafoglio di negoziazione di vigilanza Over the counter dicembre 2008 Controparti centrali Over the counter Controparti centrali 0 0 0 0 a) Opzioni 0 0 0 0 b) Interest rate swap 0 0 0 0 c) Cross currency swap 0 0 0 0 d) Equity swap 0 0 0 0 e) Forward 0 0 0 0 f) Futures 0 0 0 0 g) Altri 0 0 0 0 103 0 34 0 0 0 0 0 103 0 34 0 c) Cross currency swap 0 0 0 0 d) Equity swap 0 0 0 0 e) Forward 0 0 0 0 f) Futures 0 0 0 0 g) Altri 0 0 0 0 50 0 62 0 0 0 0 0 50 0 62 0 c) Cross currency swap 0 0 0 0 d) Equity swap 0 0 0 0 f) Futures 0 0 0 0 g) Altri 0 0 0 0 152 0 95 0 B. Portafoglio bancario - di copertura a) Opzioni b) Interest rate swap C. Portafoglio bancario - altri derivati a) Opzioni b) Interest rate swap Totale xciii Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi Pag. 247 A.5 Derivati finanziari OTC: portafoglio di negoziazione di vigilanza: valori nozionali, fair value lordi positivi e negativi per controparti - contratti non rientranti in accordi di compensazione Contratti non rientranti in accordi di compensazione 1) Titoli di debito e tassi d'interesse Governi e Banche Centrali Altri Società Banche Enti finanziarie pubblici Società di assicurazione Imprese non finanziarie Altri soggetti - valore nozionale 0 0 0 0 0 0 0 - fair value positivo 0 0 0 0 0 0 0 - fair value negativo 0 0 0 0 0 0 0 - esposizione futura 0 0 0 0 0 0 0 - valore nozionale 0 0 0 0 0 0 0 - fair value positivo 0 0 0 0 0 0 0 - fair value negativo 0 0 0 0 0 0 0 - esposizione futura 0 0 0 0 0 0 0 - valore nozionale 0 0 0 0 0 0 0 - fair value positivo 0 0 0 0 0 0 0 - fair value negativo 0 0 0 0 0 0 0 - esposizione futura 0 0 0 0 0 0 0 - valore nozionale 0 0 0 0 0 0 0 - fair value positivo 0 0 0 0 0 0 0 - fair value negativo 0 0 0 0 0 0 0 - esposizione futura 0 0 0 0 0 0 0 2) Titoli di capitale e indici azionari 3) Valute e oro 4) Altri valori xciv Pag. 248 Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi A.6 Derivati finanziari OTC: portafoglio di negoziazione di vigilanza: valori nozionali, fair value lordi positivi e negativi per controparti - contratti rientranti in accordi di compensazione Contratti reintratni in accordi di compensazione 1) Titoli di debito e tassi d'interesse Governi e Banche Centrali Altri Società Enti Banche finanziarie pubblici Società di Imprese non Altri assicurazione finanziarie soggetti - valore nozionale 0 0 0 0 0 0 0 - fair value positivo 0 0 0 0 0 0 0 - fair value negativo 0 0 0 0 0 0 0 - valore nozionale 0 0 0 0 0 0 0 - fair value positivo 0 0 0 0 0 0 0 - fair value negativo 0 0 0 0 0 0 0 - valore nozionale 0 0 0 0 0 0 0 - fair value positivo 0 0 0 0 0 0 0 - fair value negativo 0 0 0 0 0 0 0 - valore nozionale 0 0 0 0 0 0 0 - fair value positivo 0 0 0 0 0 0 0 - fair value negativo 0 0 0 0 0 0 0 2) Titoli di capitale e indici azionari 3) Valute e oro 4) Altri valori A.7 Derivati finanziari OTC: portafoglio bancario: valori nozionali, fair value lordi positivi e negativi per controparti - contratti non rientranti in accordi di compensazione Imprese Contratti non Governi e Altri Società Società di Altri Enti Banche non reintratni in accordi di Bamche finanziarie assicurazione soggetti Centrali pubblici finanziarie compensazione 1) Titoli di debito e tassi 0 0 42.053 0 0 0 0 d'interesse - valore nozionale 0 0 41.086 0 0 0 0 - fair value positivo 0 0 664 0 0 0 0 - fair value negativo 0 0 152 0 0 0 0 - esposizione futura 0 0 150 0 0 0 0 xcv Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi Pag. 249 2) Titoli di capitale e indici azionari 0 0 0 0 0 0 0 - valore nozionale 0 0 0 0 0 0 0 - fair value positivo 0 0 0 0 0 0 0 - fair value negativo 0 0 0 0 0 0 0 - esposizione futura 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 - valore nozionale 0 0 0 0 0 0 0 - fair value positivo 0 0 0 0 0 0 0 - fair value negativo 0 0 0 0 0 0 0 - esposizione futura 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 - valore nozionale 0 0 0 0 0 0 0 - fair value positivo 0 0 0 0 0 0 0 - fair value negativo 0 0 0 0 0 0 0 - esposizione futura 0 0 0 0 0 0 0 3) Valute e oro 4) Altri valori �� �� �� A.8 Derivati finanziari OTC: portafoglio bancario: valori nozionali, fair value lordi positivi e negativi per controparti - contratti rientranti in accordi di compensazione Contratti reintranti in accordi di compensazione 1) Titoli di debito e tassi d'interesse Governi e Banche Centrali Altri Società Enti Banche finanziarie pubblici Società di Imprese non Altri assicurazione finanziarie soggetti 0 0 0 0 0 0 0 - valore nozionale 0 0 0 0 0 0 0 - fair value positivo 0 0 0 0 0 0 0 - fair value negativo 0 0 0 0 0 0 0 2) Titoli di capitale e indici azionari 0 0 0 0 0 0 0 - valore nozionale 0 0 0 0 0 0 0 - fair value positivo 0 0 0 0 0 0 0 - fair value negativo 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 - valore nozionale 0 0 0 0 0 0 0 - fair value positivo 0 0 0 0 0 0 0 - fair value negativo 0 0 0 0 0 0 0 3) Valute e oro xcvi Pag. 250 Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi 4) Altri valori 0 0 0 0 0 0 0 - valore nozionale 0 0 0 0 0 0 0 - fair value positivo 0 0 0 0 0 0 0 - fair value negativo 0 0 0 0 0 0 0 Oltre 5 anni Totale A.9 Vita residua dei derivati finanziari OTC: valori nozionali Sottostanti/Vita residua Fino a 1 anno Oltre 1 anno e fino a 5 anni A. Portafoglio di negoziazione ai fini di vigilanza 0 0 0 0 A.1 Derivati finanziari su titoli di debito e tassi d'interesse 0 0 0 0 A.2 Derivati finanziari su titoli di capitale e indici azionari 0 0 0 0 A.3 Derivati finanziari su tassi di cambio e oro 0 0 0 0 A.4 Derivati finanziari su altri valori 0 0 0 0 B. Portafoglio bancario 11.697 29.056 333 41.086 B.1 Derivati finanziari su titoli di debito e tassi d'interesse 11.697 29.056 333 41.086 B.2 Derivati finanziari su titoli di capitale e indici azionari 0 0 0 0 B.3 Derivati finanziari su tassi di cambio e oro 0 0 0 0 B.4 Derivati finanziari su altri valori 0 0 0 0 dicembre 2009 11.697 29.056 333 41.086 dicembre 2008 5.998 20.671 415 27.084 A.10 Derivati finanziari "over the counter": rischio di controparte/rischio finanziario – Modelli interni xcvii Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi Pag. 251 B. Derivati Creditizi La Casse Rurali non detiene derivati creditizi B.1 Derivati su crediti: valori nozionali di fine periodo e medi Categorie di operazioni Portafoglio di negoziazione di vigilanza* su un singolo soggetto Altre operazioni su più soggetti (basket) su un singolo soggetto su più soggetti (basket) 1. Acquisti di protezione a) Credit default swap 0 0 0 0 b) Credit spread option 0 0 0 0 c) Total return swap 0 0 0 0 d) Altri 0 0 0 0 dicembre 2009 0 0 0 0 Valori medi 0 0 0 0 dicembre 2008 0 0 0 0 a) Credit default swap 0 0 0 0 b) Credit spread option 0 0 0 0 c) Total return swap 0 0 0 0 d) Altri 0 0 0 0 dicembre 2009 0 0 0 0 Valori medi 0 0 0 0 2. Vendite di protezione B.2 Derivati creditizi OTC : fair value lordo positivo - ripartizione per prodotti Fair value positivo Attività sottostanti/Tipologie derivati dicembre 2009 dicembre 2008 A. Portafoglio di negoziazione di vigilanza 0 0 a) Credit default products 0 0 b) Credit spread products 0 0 c) Total rate of return swap 0 0 d) Altri 0 0 0 0 a) Credit default products 0 0 b) Credit spread products 0 0 c) Total rate of return swap 0 0 B. Portafoglio bancario xcviii Pag. 252 Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi d) Altri Totale 0 0 0 0 B.3 Derivati creditizi OTC : fair value lordo negativo - ripartizione per prodotti Fair value negativo Portafogli/Tipologie derivati dicembre 2009 dicembre 2008 A. Portafoglio di negoziazione di vigilanza 0 0 a) Credit default products 0 0 b) Credit spread products 0 0 c) Total rate of return swap 0 0 d) Altri 0 0 0 0 a) Credit default products 0 0 b) Credit spread products 0 0 c) Total rate of return swap 0 0 d) Altri 0 0 0 0 B. Portafoglio bancario Totale B.4 Derivati creditizi OTC: fair value lordi (positivi e negativi) per controparti - contratti non rientranti in accordi di compensazione Contratti non reintranti in accordi di compensazione Governi e Banche Centrali Altri Società Banche Enti finanziarie pubblici Società di assicurazione Imprese non finanziarie Altri soggetti Negoziazione di vigilanza 1) Acquisto di protezione 0 0 0 0 0 0 0 - valore nozionale 0 0 0 0 0 0 0 - fair value positivo 0 0 0 0 0 0 0 - fair value negativo 0 0 0 0 0 0 0 - esposizione futura 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 - valore nozionale 0 0 0 0 0 0 0 - fair value positivo 0 0 0 0 0 0 0 - fair value negativo 0 0 0 0 0 0 0 - esposizione futura 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 - valore nozionale 0 0 0 0 0 0 0 - fair value positivo 0 0 0 0 0 0 0 2) Vendita di protezione Portafogli bancari 1) Acquisto di protezione xcix Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi Pag. 253 - fair value negativo 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 - valore nozionale 0 0 0 0 0 0 0 - fair value positivo 0 0 0 0 0 0 0 - fair value negativo 0 0 0 0 0 0 0 2) Vendita di protezione B.5 Derivati creditizi OTC: fair value lordi (positivi e negativi) per controparti - contratti rientranti in accordi di compensazione Contratti reintratni in accordi di compensazione Governi e Banche Centrali Altri Società Banche Enti finanziarie pubblici Società di Imprese non Altri assicurazione finanziarie soggetti Negoziazione di vigilanza 1) Acquisto di protezione 0 0 0 0 0 0 0 - valore nozionale 0 0 0 0 0 0 0 - fair value positivo 0 0 0 0 0 0 0 - fair value negativo 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 - valore nozionale 0 0 0 0 0 0 0 - fair value positivo 0 0 0 0 0 0 0 - fair value negativo 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 - valore nozionale 0 0 0 0 0 0 0 - fair value positivo 0 0 0 0 0 0 0 - fair value negativo 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 - valore nozionale 0 0 0 0 0 0 0 - fair value positivo 0 0 0 0 0 0 0 - fair value negativo 0 0 0 0 0 0 0 2) Vendita di protezione Portafogli bancari 1) Acquisto di protezione 2) Vendita di protezione B.6 Vita residua dei derivati creditizi: valori nozionali Sottostanti/Vita residua A. Portafoglio di negoziazione di vigilanza Fino a 1 anno Oltre 1 anno Oltre 5 Totale e fino a 5 anni anni 0 0 0 0 A.1 Derivati su crediti con 'reference obligation' 'qualificata' 0 0 0 0 A.2 Derivati su crediti con 'reference obligation' 'non qualificata' 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 B. Portafoglio bancario B.1 Derivati su crediti con 'reference obligation' 'qualificata' c Pag. 254 Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi B.2 Derivati su crediti con 'reference obligation' 'non qualificata' 0 0 0 0 dicembre 2009 0 0 0 0 dicembre 2008 0 0 0 0 B.7 Derivati creditizi: rischio di controparte e finanziario - Modelli interni C. Derivati finanziari e creditizi C.1. Derivati finanziari e creditizi OTC: fair value netti ed esposizione futura per controparti Sottostanti/Vita residua 1) Accordi bilaterali derivati finanziari - fair value positivo Governi Altri Imprese Società Società di Altri e Banche enti Banche non finanziarie assicurazione soggetti Centrali pubblici finanziarie 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 - fair value negativo 0 0 0 0 0 0 0 - esposizione futura 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 - fair value negativo 0 0 0 0 0 0 0 - esposizione futura 0 0 0 0 0 0 0 - rischio di controparte netto 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 - fair value positivo 0 0 0 0 0 0 0 - fair value negativo 0 0 0 0 0 0 0 - esposizione futura 0 0 0 0 0 0 0 - rischio di controparte netto 0 0 0 0 0 0 0 dicembre 2009 0 0 0 0 0 0 0 - rischio di controparte netto 2) Accordi bilaterali derivati creditizi - fair value positivo 3) Accordi 'cross product' ci Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi Pag. 255 SEZIONE 3 – RISCHIO DI LIQUIDITÀ Informazioni di natura qualitativa Prima parte A. Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio di liquidità, nonché i sistemi interni di misurazione e controllo del rischio di liquidità. Si definisce rischio di liquidità la possibilità che la Banca non riesca a mantenere i propri impegni di pagamento a causa dell’incapacità di reperire nuovi fondi (funding liquidity risk), dell’incapacità di vendere attività sul mercato (asset liquidity risk) per far fronte allo sbilancio da finanziare ovvero del fatto di essere costretta a sostenere costi molto alti per far fronte ai propri impegni. Le fonti del rischio di liquidità a cui è esposta la Banca sono individuabili principalmente nei processi della Finanza/Tesoreria, della Raccolta e del Credito. L’obiettivo del controllo della posizione di liquidità, di breve e medio lungo periodo, è di garantire il mantenimento di riserve di liquidità sufficienti ad assicurare la solvibilità nel breve termine ed, al tempo stesso, il mantenimento di un sostanziale equilibrio fra le scadenze medie di impieghi e raccolta. L’Area Finanza analizza il fabbisogno di liquidità della Banca, si coordina con i responsabili di area e su autorizzazione del Direttore generale effettua le opportune operazioni per disporre delle risorse necessarie. Il Direttore generale (con il comitato ALM) definisce gli scenari di stress da realizzare e le relative modalità di esecuzione. L’area Finanza analizza, inoltre, la posizione di liquidità strutturale della Banca con l’obiettivo di assicurarsi che sussista la capacità di finanziare l’attivo e di far fronte agli impegni di pagamento di medio e lungo termine. A partire dalla seconda metà del 2008 la Banca misura, monitora e controlla la propria posizione di liquidità di breve periodo (fino a 12 mesi) sulla base del calcolo degli sbilanci (gap) periodali e cumulati della maturity ladder elaborata nell’ambito delle nuove disposizioni di vigilanza prudenziale. Inoltre, la Banca assume a riferimento le ex-regole sulla trasformazione delle scadenze della Banca d’Italia per il controllo della liquidità strutturale (oltre i 12 mesi). Per la sorveglianza della posizione finanziaria netta la Cassa rurale utilizza inoltre un programma di propria produzione che estraendo i dati dal programma Gesbank ( applicativo bancario utilizzato dalla Cassa Rurale ) e prendendo in input i flussi finanziari futuri previsti è in grado di evidenziare le esigenze di liquidità della banca.per poter agire di conseguenza. cii Pag. 256 Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi Nell’ambito del Secondo pilastro di Basilea 2, è stato adottato nel corso del 2009 un regolamento interno per la gestione e controllo della liquidità, e si stanno tuttora completando e definendo gli strumenti tecnico – informatici per la completa applicazione del regolamento. In particolare la Banca sta definendo e successivamente implementando una regolamentazione interna per la gestione ed il controllo della liquidità sotto forma di Disposizioni della direzione per le funzioni coinvolte nella gestione e nel controllo della liquidità. La Banca, attraverso queste Disposizioni intende perseguire un duplice obiettivo: 1. la gestione della liquidità operativa finalizzata a garantire la capacità della Banca di far fronte agli impegni di pagamento per cassa, previsti e imprevisti, di breve termine (fino a 12 mesi); 2. la gestione della liquidità strutturale volte a mantenere un adeguato rapporto tra passività complessive e attività a medio/lungo termine. Con riferimento alla liquidità operativa la Banca monitora e controlla la propria posizione di liquidità verificando sia gli sbilanci periodali (gap periodali) sia gli sbilanci cumulati (gap cumulati) sulle diverse fasce temporali della maturity ladder mediante i report prodotti mensilmente nell’ambito del Servizio Consulenza Direzionale di Cassa Centrale Banca cui la Banca aderisce. In particolare il Report di liquidità Statico consente di sintetizzare la capacità di copertura dei fabbisogni di liquidità a 1 mese e a 12 mesi, quantificati in base agli elementi metodologici sopra esposti relativi ad uno scenario di moderata tensione, tramite l’utilizzo delle APM della Banca, nonché di analizzare il posizionamento relativo della stessa nei confronti di diversi sistemi di riferimento relativi al movimento di credito cooperativo. La maturity ladder utilizzata impiega i dati estratti dal dipartimentale della banca con frequenza mensile alla data di fine mese quale principale fonte alimentante. In particolare, la maturity ladder è stata costruita sulla base del cd. “metodo ibrido”, intermedio tra l’”approccio degli stock” e quello dei “flussi di cassa”; tale metodo, oltre ad allocare i flussi di cassa delle poste attive e passive sulla base della loro vita residua, prevede la categoria rappresentata dallo stock di attività finanziarie prontamente monetizzabili (APM), ossia le disponibilità di base monetaria e le attività rapidamente convertibili in base monetaria attraverso la liquidazione delle relative posizioni e/o l’ottenimento di linee di credito concedendole in garanzia. L’allocazione nelle varie fasce temporali dei flussi di cassa generati dalle diverse tipologie di poste attive (diverse da quelle ricomprese nelle APM) e passive è effettuata sulla base dei seguenti criteri: collocazione in base alle rispettive date di regolamento e/o esigibilità dei flussi certi originati da poste patrimoniali con scadenze contrattualmente determinate. Le poste attive relative ad operazioni creditizie nei confronti della clientela ordinaria sono considerate al netto di uno scarto determinato in funzione delle rettifiche di valore mediamente operate dalla Banca; ciii Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi Pag. 257 posizionamento nella fascia “a vista” dei flussi relativi ai rapporti interbancari a vista e alle poste patrimoniali ad utilizzo incerto (poste a vista, linee di credito, garanzie) per una quota parte determinata mediante l’applicazione di coefficienti di tiraggio delle poste stesse definiti sulla base di valutazioni judgement. posizionamento dei flussi stimati relativi ad operazioni future nelle presumibili date di scadenza/realizzazione degli eventi che li genera (imposte, dividendi, ecc.). Tale allocazione dei flussi di cassa delle poste attive e passive sulle fasce temporali della maturity ladder è volta a riflettere le aspettative della Banca ed è, quindi, relativa ad un quadro di operatività ordinaria o moderatamente teso sotto il profilo della liquidità. La quantificazione della liquidità generata dalla monetizzazione delle APM avviene applicando scarti differenziati a seconda che si tratti di titoli APM di alta qualità (titoli di stato area euro) piuttosto che di titoli APM di secondo livello (titoli stanziabili ai fini del rifinanziamento BCE con i relativi haircut applicati dalla stessa). La Banca è supportata nel monitoraggio della propria posizione di liquidità anche attraverso il Report Analisi Liquidità che espone l’andamento temporale della dinamica delle APM e dell’evoluzione del fabbisogno a 12 mesi distinto nei vari flussi che lo costituiscono. Per quanto riguarda l’attività di programmazione e verifica periodica dello sviluppo di impieghi e raccolta, la banca simula mediante il Report di Liquidità Gestionale l’andamento prospettico della liquidità aziendale in funzione delle proprie aspettative di crescita nei successivi 12 mesi in modo da assicurare costante coerenza tra le politiche di raccolta, di impiego e lo sviluppo del piano operativo annuale. Con riferimento alla gestione della liquidità strutturale la Banca utilizza il Report di Trasformazione delle Scadenze disponibile mensilmente nell’ambito del Servizio Consulenza Direzionale di Cassa Centrale Banca. Il report in oggetto misura la durata e la consistenza di impieghi a clientela, raccolta da clientela a scadenza e mezzi patrimoniali disponibili al fine di proporre degli indicatori sintetici utili per giudicare la coerenza e la sostenibilità nel tempo della struttura finanziaria della Banca. Anche in questo ambito la Banca può verificare sia la propria posizione relativa nell’ambito di diversi sistemi di confronto aventi ad oggetto Banche di credito cooperativo aderenti al Servizio Consulenza Direzionale, sia l’evoluzione temporale mese per mese degli indicatori sintetici proposti. Le risultanze delle analisi sopra esposte vengono presentate trimestralmente dal responsabile del Comitato ALM al Comitato ALM, il quale analizza l’andamento degli indicatori statici di liquidità a 1 mese e a 12 mesi, l’andamento degli indicatori di trasformazione delle scadenze e giudica la liquidità aziendale prospettica in relazione allo sviluppo del piano operativo annuale civ Pag. 258 Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi valutando la consistenza e distribuzione dei fabbisogni da finanziare o disponibilità da impiegare e provvedendo a fornire indirizzi generali di coerenza alle unità direttamente coinvolte. La Banca, sulla base degli approfondimenti condotti nel corso dell’esercizio, intende adattare la regolamentazione interna sulla gestione e controllo della liquidità allo standard di liquidity policy in conformità delle linee guida in materia fornite dalla Circolare n. 263/06 della Banca d’Italia, nell’ambito del citato progetto di Categoria “Basilea 2”. Di seguito sono descritti sinteticamente i principali contenuti di tale normativa interna. Modello organizzativo di gestione e controllo della liquidità in condizioni di normale operatività articolato in due parti fondamentali: assegnazione di ruoli e responsabilità agli organi di governo ed alle funzioni aziendali coinvolte nel processo; disegno di tre distinti processi operativi: (i) definizione degli indirizzi strategici; (ii) gestione e controllo della liquidità operativa o di breve termine (fino a 12 mesi); (iii) gestione e controllo della liquidità strutturale (oltre 12 mesi). Modello di gestione della liquidità operativa che prevede: la misurazione e il monitoraggio della posizione di liquidità della banca attraverso l’utilizzo dei report ALM di Cassa Centrale Banca (Report Liquidità Statico e Report di Liquidità Gestionale). l’esecuzione di prove di stress che contemplano due “scenari” di crisi di liquidità, di mercato/sistemica e specifica della singola banca; l’analisi di indicatori sulla concentrazione della raccolta. Modello di gestione della liquidità strutturale basato sul report ALM di Trasformazione delle Scadenze di Cassa Centrale Banca. Attuazione del piano di emergenza (Contingency Funding Plan) attraverso la definizione degli stati (di ordinaria operatività, allerta, allarme) e degli strumenti (indicatori di preallarme, procedure di monitoraggio, procedure di gestione degli stati di non ordinaria operatività, ruoli e responsabilità degli organi di governo e delle unità organizzative coinvolte) operativi di riferimento. Ai fini di valutare la propria vulnerabilità alle situazioni di tensione di liquidità eccezionali ma plausibili, periodicamente sono condotte delle prove di stress che contemplano due “scenari” di crisi di liquidità, di mercato/sistemica e specifica della singola banca. I relativi risultati forniscono altresì un supporto per la: (i) valutazione dell’adeguatezza dei limiti operativi, (ii) pianificazione e l’avvio di transazioni compensative di eventuali sbilanci; (iii) revisione periodica del Contingency Funding Plan. Con riferimento invece alla liquidità strutturale, la Banca ha a disposizione il Report ALM – Report di Trasformazione delle Scadenze. Il report in oggetto consente di monitorare durate e masse di impieghi a clientela, raccolta da clientela a scadenza e mezzi patrimoniali disponibili, al fine di poter giudicare la coerenza e la sostenibilità nel tempo della struttura finanziaria della Banca. cv Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi Pag. 259 Informazioni di natura quantitativa 1. Distribuzione temporale per durata residua contrattuale delle attività e passività finanziarie 242-EUR Voci/Scaglioni A vista temporali Attività per cassa A.1 Titoli di Stato A.2 Altri titoli di debito A.3 Quote O.I.C.R. A.4 Finanziamenti da da da Da da da da oltre oltre oltre 1 oltre 1 oltre 3 oltre 6 oltre 1 7 15 Oltre 5 durata giorno mese mesi mesi anno giorni giorni anni indeterminata a7 fino a 3 fino a 6 fino a 1 fino a 5 a 15 a1 giorni mesi mesi anno anni giorni mese 132.199 492 0 6.506 11.556 9.672 13.892 91.796 107.563 1.893 53 0 0 0 752 122 222 27.933 5.008 0 0 0 0 0 3 16 18 2.000 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 132.146 492 0 6.506 10.802 9.535 13.652 61.863 102.554 1.893 15.945 0 0 0 2.675 0 0 0 0 0 - clientela 116.201 492 0 6.506 8.127 9.535 13.652 61.863 102.554 1.893 Passività per cassa 144.259 10.182 317 1.624 18.871 16.379 52.370 74.618 14.236 0 B.1 Depositi 144.257 161 317 814 1.580 1.555 1.478 104 14.236 0 508 0 0 0 0 0 0 0 0 0 143.750 161 317 814 1.580 1.555 1.478 104 14.236 0 0 10.021 0 45 12.021 10.418 50.892 74.514 0 0 2 0 0 765 5.270 4.405 0 0 0 0 2.597 0 0 0 0 0 0 0 835 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 - banche - banche - clientela B.2 Titoli di debito B.3 Altre passività Operazioni 'fuori bilancio' C.1 Derivati finanziari con scambio di capitale - posizioni lunghe - posizioni corte C.2 Derivati finanziari senza scambio di capitale cvi Pag. 260 Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi - posizioni lunghe - posizioni corte C.3 Depositi e finanziamenti da ricevere - posizioni lunghe - posizioni corte C.4 Impegni irrevocabili a erogare fondi - posizioni lunghe - posizioni corte C.5 Garanzie finanziarie rilasciate 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 845 0 0 0 0 0 0 0 835 0 0 0 0 0 0 0 0 0 835 0 845 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1.752 0 0 0 0 0 0 0 0 0 001 - USD Voci/Scaglioni temporali Attività per cassa A.1 Titoli di Stato A.2 Altri titoli di debito A.3 Quote O.I.C.R. A.4 Finanziamenti - banche - clientela Passività per cassa B.1 Depositi - banche - clientela B.2 Titoli di debito B.3 Altre da oltre da 1 oltre 7 A giorno giorni vista a7 a 15 giorni giorni da Da da da da oltre oltre 1 oltre 3 oltre 6 oltre 1 Oltre durata 15 5 mese mesi mesi anno giorni indetrminata fino a fino a fino a fino a anni a1 3 mesi 6 mesi 1 anno 5 anni mese 437 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 437 0 0 0 0 0 0 0 0 0 437 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 441 0 0 0 0 0 0 0 0 0 441 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 441 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 cvii Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi Pag. 261 passività Operazioni 'fuori bilancio' C.1 Derivati finanziari con scambio di capitale - posizioni lunghe - posizioni corte C.2 Derivati finanziari senza scambio di capitale - posizioni lunghe - posizioni corte C.3 Depositi e finanziamenti da ricevere - posizioni lunghe - posizioni corte C.4 Impegni irrevocabili a erogare fondi - posizioni lunghe - posizioni corte C.5 Garanzie finanziarie rilasciate 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 071 JPY Voci/Scaglioni temporali Attività per cassa A.1 Titoli di Stato A.2 Altri titoli di debito A.3 Quote da oltre da 1 oltre 7 A giorno giorni vista a7 a 15 giorni giorni da da da Da da oltre oltre oltre 6 oltre 1 3 oltre 1 Oltre 15 mesi durata mese mesi anno 5 giorni fino a indetrminata fino a fino a fino a anni a1 1 3 mesi 6 5 anni mese anno mesi 26 0 0 319 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 cviii Pag. 262 Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi O.I.C.R. A.4 Finanziamenti - banche 26 0 0 319 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 26 0 0 319 0 0 0 0 0 0 1 0 0 345 0 0 0 0 0 0 1 0 0 345 0 0 0 0 0 0 - banche 1 0 0 345 0 0 0 0 0 0 - clientela B.2 Titoli di debito B.3 Altre passività Operazioni 'fuori bilancio' C.1 Derivati finanziari con scambio di capitale - posizioni lunghe - posizioni corte C.2 Derivati finanziari senza scambio di capitale - posizioni lunghe 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 - posizioni corte 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 - posizioni corte 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 C.5 Garanzie finanziarie rilasciate 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 - clientela Passività per cassa B.1 Depositi C.3 Depositi e finanziamenti da ricevere - posizioni lunghe - posizioni corte C.4 Impegni irrevocabili a erogare fondi - posizioni lunghe 003 CHF cix Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi Pag. 263 Voci/Scaglioni temporali Attività per cassa A.1 Titoli di Stato A.2 Altri titoli di debito A.3 Quote O.I.C.R. A.4 Finanziamenti da oltre da 1 oltre 7 A giorno giorni vista a7 a 15 giorni giorni da da da Da da oltre oltre oltre 6 oltre 1 3 oltre 1 Oltre 15 mesi durata mese mesi anno 5 giorni fino a indetrminata fino a fino a fino a anni a1 1 3 mesi 6 5 anni mese anno mesi 0 0 0 40 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 40 0 0 0 0 0 0 - banche 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 - clientela 0 0 0 40 0 0 0 0 0 0 Passività per cassa 4 0 0 41 0 0 0 0 0 0 B.1 Depositi 4 0 0 41 0 0 0 0 0 0 - banche 4 0 0 41 0 0 0 0 0 0 - clientela 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 - posizioni corte 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 C.3 Depositi e finanziamenti da ricevere 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 B.2 Titoli di debito B.3 Altre passività Operazioni 'fuori bilancio' C.1 Derivati finanziari con scambio di capitale - posizioni lunghe - posizioni corte C.2 Derivati finanziari senza scambio di capitale - posizioni lunghe cx Pag. 264 Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi - posizioni lunghe 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 - posizioni corte 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 - posizioni corte 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 C.5 Garanzie finanziarie rilasciate 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 C.4 Impegni irrevocabili a erogare fondi - posizioni lunghe 007 DKK Voci/Scaglioni temporali Attività per cassa A.1 Titoli di Stato A.2 Altri titoli di debito A.3 Quote O.I.C.R. A.4 Finanziamenti - banche da oltre da 1 oltre 7 A giorno giorni vista a7 a 15 giorni giorni da da da Da da oltre oltre oltre 6 oltre 1 3 oltre 1 Oltre 15 mesi durata mese mesi anno 5 giorni fino a indetrminata fino a fino a fino a anni a1 1 3 mesi 6 5 anni mese anno mesi 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 - clientela Passività per cassa B.1 Depositi 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1 0 0 0 0 0 0 0 0 0 - banche 1 0 0 0 0 0 0 0 0 0 - clientela B.2 Titoli di debito B.3 Altre passività Operazioni 'fuori bilancio' C.1 Derivati finanziari con scambio di capitale 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 cxi Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi Pag. 265 - posizioni lunghe 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 - posizioni corte 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 - posizioni corte 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 C.5 Garanzie finanziarie rilasciate 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 C.2 Derivati finanziari senza scambio di capitale - posizioni lunghe - posizioni corte C.3 Depositi e finanziamenti da ricevere - posizioni lunghe - posizioni corte C.4 Impegni irrevocabili a erogare fondi - posizioni lunghe 012 CAD Voci/Scaglioni temporali Attività per cassa A.1 Titoli di Stato A.2 Altri titoli di debito A.3 Quote O.I.C.R. A.4 Finanziamenti - banche da oltre da 1 oltre 7 A giorno giorni vista a7 a 15 giorni giorni da da da Da da oltre oltre oltre 6 oltre 1 3 oltre 1 Oltre 15 mesi durata mese mesi anno 5 giorni fino a indetrminata fino a fino a fino a anni a1 1 3 mesi 6 5 anni mese anno mesi 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 - clientela 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 Passività per 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 cxii Pag. 266 Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi cassa B.1 Depositi 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 - banche 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 - clientela B.2 Titoli di debito B.3 Altre passività 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 - posizioni corte 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 C.5 Garanzie finanziarie rilasciate 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 Operazioni 'fuori bilancio' C.1 Derivati finanziari con scambio di capitale - posizioni lunghe - posizioni corte C.2 Derivati finanziari senza scambio di capitale - posizioni lunghe - posizioni corte C.3 Depositi e finanziamenti da ricevere - posizioni lunghe - posizioni corte C.4 Impegni irrevocabili a erogare fondi - posizioni lunghe Altre valute Voci/Scaglioni temporali da oltre da 1 oltre 7 A giorno giorni vista a7 a 15 giorni giorni da Da da da da oltre oltre 1 oltre oltre 6 oltre 1 Oltre durata 5 15 mese 3 mesi anno indetrminata giorni fino a mesi fino a fino a anni a1 3 mesi fino a 1 5 anni cxiii Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi Pag. 267 mese Attività per cassa A.1 Titoli di Stato A.2 Altri titoli di debito A.3 Quote O.I.C.R. A.4 Finanziamenti - banche 6 mesi anno 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 - clientela Passività per cassa 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1 0 0 0 0 0 0 0 0 0 B.1 Depositi 1 0 0 0 0 0 0 0 0 0 - banche 1 0 0 0 0 0 0 0 0 0 - clientela B.2 Titoli di debito B.3 Altre passività 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 Operazioni 'fuori bilancio' C.1 Derivati finanziari con scambio di capitale - posizioni lunghe - posizioni corte C.2 Derivati finanziari senza scambio di capitale - posizioni lunghe - posizioni corte C.3 Depositi e finanziamenti da ricevere - posizioni lunghe - posizioni corte cxiv Pag. 268 Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi C.4 Impegni irrevocabili a erogare fondi - posizioni lunghe 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 - posizioni corte 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 C.5 Garanzie finanziarie rilasciate 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 cxv Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi Pag. 269 Di seguito si espongono alcune tavole prodotte dalla procedura ALM sopra menzionata relativamente al rischio di liquidità. cxvi Pag. 270 Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi cxvii Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi Pag. 271 cxviii Pag. 272 Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi cxix Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi Pag. 273 cxx Pag. 274 Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi SEZIONE 4 – RISCHI OPERATIVI Informazioni di natura qualitativa A. Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio operativo dell’evento Il rischio operativo, così come definito dalla nuova regolamentazione prudenziale, è il rischio di subire perdite derivanti dall'inadeguatezza o dalla disfunzione di procedure, risorse umane e sistemi interni, oppure da eventi esogeni. Tale definizione include il rischio legale (ovvero il rischio di subire perdite derivanti da violazioni di leggi o regolamenti, da responsabilità contrattuale o extra-contrattuale ovvero da altre controversie), ma non considera quello di reputazione e quello strategico. Il rischio operativo si riferisce, dunque, a diverse tipologie di eventi che non sono singolarmente rilevanti e che vengono quantificati congiuntamente per l’intera categoria di rischio. Il rischio operativo, connaturato nell’esercizio dell’attività bancaria, è generato trasversalmente da tutti i processi aziendali. In generale, le principali fonti di manifestazione del rischio operativo sono riconducibili alle frodi interne, alle frodi esterne, ai rapporti di impiego e sicurezza sul lavoro, agli obblighi professionali verso i clienti ovvero alla natura o caratteristiche dei prodotti, ai danni da eventi esterni e alla disfunzione dei sistemi informatici. In quanto rischio trasversale rispetto ai processi, il rischio operativo trova i presidi di controllo e di attenuazione nella disciplina in vigore (regolamenti, disposizioni attuative, deleghe), che opera soprattutto in ottica preventiva. Sulla base di tale disciplina sono poi impostati specifici controlli di linea a verifica ed ulteriore presidio di tale tipologia di rischio. La disciplina in vigore è trasferita anche nelle procedure informatiche con l’obiettivo di presidiare, nel continuo, la corretta attribuzione delle abilitazioni ed il rispetto delle segregazioni funzionali in coerenza con i ruoli. Rientra tra i presidi a mitigazione di tali rischi anche l’adozione, con apposita delibera, di un “Piano di Continuità Operativa”, volto a cautelare la Banca a fronte di eventi critici che possono inficiarne la piena operatività. Disciplina e controlli di linea sono regolamentati dal CdA, attuati dalla direzione e aggiornati, ordinariamente, dai responsabili specialistici. Con riferimento ai presidi organizzativi, poi, assume rilevanza l’istituzione della funzione di conformità (compliance), deputata al presidio ed al controllo del rispetto delle norme e che fornisce un supporto nella prevenzione e gestione del rischio di incorrere in sanzioni giudiziarie o amministrative, di riportare perdite rilevanti conseguenti alla violazione di normativa esterna (leggi o regolamenti) o interna (statuto, codici di condotta, codici di autodisciplina). In tal senso, la compliance è collocata in funzione di indipendenza rispetto alla struttura operativa e può avvalersi, secondo le disposizioni della direzione, anche delle seguenti risorse: funzione credito, finanza, contabilità e controllo di gestione. cxxi Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi Pag. 275 Sono, inoltre, previsti controlli di secondo livello inerenti alle verifiche sui rischi connessi alla gestione del sistema informativo, all’operatività dei dipendenti e all’operatività presso le filiali. Tali verifiche sono attribuite alla funzione di risk controller che nella nostra Banca coincide funzionalmente con la funzione di compliance. Vi sono infine i controlli di terzo livello assegnati in outsourcing al servizio di Internal Audit prestato dalla Federazione Trentina della Cooperazione, il quale periodicamente esamina la funzionalità del sistema dei controlli nell’ambito dei vari processi aziendali. A seguito dell’entrata in vigore della nuova disciplina prudenziale (1 gennaio 2008), il CdA della Banca, con delibera del 18 febbraio 2008 ha effettuato le relative scelte metodologiche. In particolare, con riferimento alla misurazione regolamentare del requisito prudenziale a fronte dei rischi operativi, la Banca, non raggiungendo le specifiche soglie di accesso alle metodologie avanzate individuate dalla Vigilanza e in considerazione dei propri profili organizzativi, operativi e dimensionali, ha deliberato l’applicazione del metodo base (Basic Indicator Approach – BIA). Sulla base di tale metodologia, il requisito patrimoniale a fronte dei rischi operativi viene misurato applicando il coefficiente regolamentare del 15% alla media delle ultime tre osservazioni su base annuale di un indicatore del volume di operatività aziendale, individuato nel margine di intermediazione. Il requisito è calcolato utilizzando esclusivamente i valori dell’indicatore rilevante determinato in base ai principi contabili IAS e si basa sulle osservazioni disponibili aventi valore positivo. Informazioni di natura quantitativa Il margine d’intermediazione medio degli ultime tre anni ( migliaia di Euro ). Anno Importo dicembre 2009 9.316 dicembre 2008 10.021 dicembre 2007 11.269 Media margine intermediazione ultimi 3 esercizi 10.202 cxxii Pag. 276 Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi I margini d’intermediazione e il rischio operativo al 31 dicembre 2009 (all’unità di Euro) 12.000.000 11.268.940 10.021.246 10.000.000 9.315.899 8.000.000 6.000.000 4.000.000 1.516.766 Rischio operativo Margine 2009 Margine 2008 0 Margine 2007 2.000.000 PUBBLICAZIONE DELL’INFORMATIVA AL PUBBLICO In maniera conforme a quanto richiesto dalle “Nuove disposizioni di vigilanza prudenziale per le banche” (cfr. Circolare 263/2006, titolo IV, Capitolo 1, Sezione II, Punto 5), si rende noto che, la Cassa rurale della Valle dei Laghi, con riferimento all’Informativa al pubblico introdotta dal cd. Terzo Pilastro di Basilea 2: - pubblica le informazioni richieste sul proprio sito internet al link http://www.cr-vallelaghi.net/IT/4081/area-soci/il-bilancio-terzo-pilastro-di-basilea2.htm cxxiii Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi Pag. 277 PARTE F – INFORMAZIONI SUL PATRIMONIO Sezione 1 – Il patrimonio dell’impresa Sezione 2 – Il patrimonio e i coefficienti di vigilanza 2.1 Patrimonio di Vigilanza 2.2 Adeguatezza patrimoniale i Pag. 278 Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi PARTE F – INFORMAZIONI SUL PATRIMONIO SEZIONE 1 – IL PATRIMONIO DELL’IMPRESA Informazioni di natura qualitativa Una delle consolidate priorità strategiche della banca è rappresentata dalla consistenza e dalla dinamica dei mezzi patrimoniali. Viene pienamente condivisa la rappresentazione del patrimonio riportata nelle “Istruzioni di Vigilanza per le banche” della Banca d’Italia, per cui tale aggregato costituisce “il primo presidio a fronte dei rischi connessi con la complessiva attività bancaria”. L'evoluzione del patrimonio aziendale non solo accompagna puntualmente la crescita dimensionale, ma rappresenta un elemento decisivo nelle fasi di sviluppo. Per assicurare una corretta dinamica patrimoniale in condizioni di ordinaria operatività, la banca ricorre soprattutto all'autofinanziamento, ovvero al rafforzamento delle riserve attraverso la destinazione degli utili netti. La banca destina infatti alla riserva indivisibile la quasi totalità degli utili netti di esercizio. Il patrimonio netto della banca è determinato dalla somma del capitale sociale, della riserva sovrapprezzo azioni, delle riserve di utili, delle riserve da valutazione e dall'utile di esercizio, per la quota da destinare a riserva, così come indicato nella Parte B della presente Sezione. La nozione di patrimonio che la banca utilizza nelle sue valutazioni è sostanzialmente riconducibile al Patrimonio di Vigilanza, nelle due componenti “di base” (Tier 1) e “supplementare” (Tier 2). Il patrimonio così definito rappresenta infatti, a giudizio della banca, il miglior riferimento per una efficace gestione in chiave sia strategica che di corrente operatività. Esso costituisce il presidio di riferimento delle disposizioni di vigilanza prudenziale, in quanto risorsa finanziaria in grado di assorbire le possibili perdite prodotte dall'esposizione della banca ai rischi tipici della propria attività, assumendo un ruolo di garanzia nei confronti di depositanti e creditori. Le dinamiche patrimoniali sono costantemente monitorate dal management. Gli aspetti oggetto di verifica sono principalmente i ratios rispetto alla struttura finanziaria della banca (impieghi, crediti anomali, immobilizzazioni, totale attivo) e il grado di copertura dei rischi. Per i requisiti patrimoniali minimi si fa riferimento ai parametri obbligatori stabiliti dalle Istruzioni di Vigilanza, in base alle quali il patrimonio della banca deve rappresentare almeno l'8% del totale delle attività ponderate (total capital ratio) in relazione al profilo di rischio creditizio, valutato in base alla categoria delle controparti debitrici, alla durata, al rischio paese ed alle garanzie ricevute. Le banche sono inoltre tenute a rispettare i requisiti patrimoniali connessi all'attività di intermediazione, oltre a quelli a fronte del c.d. “rischio operativo”. Per le banche di credito cooperativo sono inoltre previste differenti forme di limitazione all'operatività aziendale quali: - il vincolo dell'attività prevalente nei confronti dei soci, secondo il quale più del 50% delle attività di rischio deve essere destinato a soci o ad attività prive di rischio; - il vincolo del localismo, secondo il quale non è possibile destinare più del 5% delle proprie attività al di fuori della zona di competenza territoriale, identificata generalmente nei comuni ove la banca ha le proprie succursali ed in quelli limitrofi. L'attuale consistenza patrimoniale consente il rispetto delle regole di vigilanza prudenziale previste per tutte le banche, nonché quelle specifiche dettate per le banche di credito cooperativo. Obiettivo della banca è comunque quello di mantenere un’adeguata copertura patrimoniale a fronte dei requisiti richiesti dalle norme di vigilanza; la loro evoluzione viene pertanto stimata in ii Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi Pag. 279 sede di attività di pianificazione sulla base degli obiettivi stabiliti dal Consiglio di Amministrazione. Egualmente attenta è la fase di verifica ex-post. Informazioni di natura quantitativa Nella Sezione è illustrata la composizione dei conti relativi al patrimonio della banca. B.1 Patrimonio dell’impresa: composizione B.1 Patrimonio dell'impresa: composizione Voci/Valori dicembre 2009 dicembre 2008 1. Capitale 10 10 2. Sovrapprezzi di emissione 85 80 3. Riserve 43.402 42.247 - di utili 43.317 42.162 a) legale 43.089 41.934 b) statutaria 0 0 c) azioni proprie 0 0 d) altre 228 228 - altre 86 86 4. Strumenti di capitale 0 0 5. (Azioni proprie) 0 0 433 -132 76 -488 - Attività materiali 0 0 - Attività immateriali 0 0 - Copertura di investimenti esteri 0 0 - Copertura dei flussi finanziari 0 0 - Differenze di cambio 0 0 - Attività non correnti in via di dismissione 0 0 - Utili (perdite) attuariali relativi a piani previdenziali a benefici definiti 0 - Quote delle riserve da valutazione relative alle partecipate valutate al patrimonio netto 0 6. Riserve da valutazione - Attività finanziarie disponibili per la vendita - Leggi speciali di rivalutazione 7. Utile (perdita) d'esercizio Totale 357 357 1.302 1.345 45.231 43.551 iii Pag. 280 Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi Il capitale della Banca è costituito da azioni ordinarie del valore nominale di 2,58 euro cadauna. Ulteriori informazioni sono fornite nella precedente Sezione 14 - Parte B del passivo del presente documento. Le riserve di cui al punto 3 includono le riserve di utili già esistenti (riserva legale), nonché le riserve positive e negative connesse agli effetti della transizione ai principi contabili internazionali Ias/Ifrs non rilevate nelle altre voci di patrimonio netto. Le riserve da valutazione delle attività finanziarie disponibili èper vendita, comprese nel punto 6, sono dettagliate nella successiva tabella B.2. B.2 Riserve da valutazione delle attività finanziarie disponibili per la vendita: composizione B.2 Riserve da valutazione delle attività finanziarie disponibili per la vendita: composizione Totale dicembre 2009 Totale dicembre 2008 Attività/Valori Riserva positiva Riserva negativa Riserva negativa Riserva positiva 103 (26) 11 (500) 2. Titoli di capitale 0 0 0 0 3. Quote di O.I.C.R. 0 0 0 0 4. Finanziamenti 0 0 0 0 103 (26) 11 (500) 1. Titoli di debito Totale Nella colonna “riserva positiva” è indicato l’importo cumulato delle riserve da valutazione relative agli strumenti finanziari, che nell’ambito della categoria considerata, presentano alla data di riferimento del bilancio un fair value superiore al costo ammortizzato (attività finanziarie plusvalenti). Nella colonna “riserva negativa” è indicato, per converso, l’importo cumulato delle riserve da valutazione relative agli strumenti finanziari, che nell’ambito della categoria considerata, presentano alla data di riferimento del bilancio un fair value inferiore al costo ammortizzato (attività finanziarie minusvalenti). Gli importi indicati sono riportati al nettodel relativo effetto fiscale. iv Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi Pag. 281 B.3 Riserve da valutazione delle attività finanziarie disponibili per la vendita: variazioni Quote Titoli Titoli Finanziamenti di di di debito capitale O.I.C.R. 1. Esistenze iniziali (488) 0 0 0 2. Variazioni positive 879 0 0 0 2.1 Incrementi di fair value 862 0 0 0 2.2 Rigiro a conto economico di riserve negative 0 0 0 0 - da deterioramento 0 0 0 0 - da realizzo 0 0 0 0 17 0 0 0 314 0 0 0 19 0 0 0 0 0 0 0 27 0 0 0 3.4 Altre variazioni 269 0 0 0 4. Rimanenze finali 76 0 0 0 2.3 Altre variazioni 3. Variazioni negative 3.1 Riduzioni di fair value 3.2 Rettifiche da deterioramento 3.3 Rigiro a conto economico da riserve positive: da realizzo La sottovoce 2.3 "Altre variazioni" include: - aumenti di imposte differite attive per 12mila euro; - diminuzioni di imposte differite passive per 5. mila euro; La sottovoce 3.4 "Altre variazioni" include: - aumenti di imposte differite passive per 45 mila euro; - diminuzioni di imposte differite attive per 224. mila euro; v Pag. 282 Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi SEZIONE 2 – IL PATRIMONIO E I COEFFICIENTI DI VIGILANZA 2.1 Patrimonio di Vigilanza A. Informazioni di natura qualitativa Il patrimonio di vigilanza ed i coefficienti patrimoniali sono stati calcolati sulla base dei valori patrimoniali e del risultato economico determinati con l'applicazione della normativa di bilancio prevista dai principi contabili internazionali IAS/IFRS e tenendo conto della disciplina della Banca d'Italia sul patrimonio di vigilanza e sui coefficienti prudenziali. Il patrimonio di vigilanza viene calcolato come somma delle componenti positive e negative, in base alla loro qualità patrimoniale; le componenti positive devono essere nella piena disponibilità della banca, al fine di poterle utilizzare nel calcolo degli assorbimenti patrimoniali. Esso, che costituisce il presidio di riferimento delle disposizioni di vigilanza prudenziale, è costituito dal patrimonio di base e dal patrimonio supplementare al netto di alcune deduzioni; in particolare: Patrimonio di base (Tier 1) Il capitale sociale, i sovrapprezzi di emissione, le riserve di utili e di capitale, costituiscono gli elementi patrimoniali di primaria qualità. Il totale dei suddetti elementi, previa deduzione delle azioni o quote proprie, delle attività immateriali, nonché delle eventuali perdite registrate negli esercizi precedenti ed in quello in corso costituisce il patrimonio di base. Patrimonio supplementare (Tier 2) Le riserve di valutazione, gli strumenti ibridi di patrimonializzazione e le passività subordinate costituiscono gli elementi positivi del patrimonio supplementare, ammesso nel calcolo del patrimonio di vigilanza entro un ammontare massimo pari al patrimonio di base; le passività subordinate non possono superare il 50% del Tier 1. (eventualmente integrare con quanto riportato sotto la voce "Eventuale") Da tali aggregati vanno dedotte le partecipazioni, gli strumenti innovativi di capitale, gli strumenti ibridi di patrimonializzazione e le attività subordinate detenuti in altre banche e società finanziarie. Patrimonio di terzo livello Gli elementi rientranti nel patrimonio di 3° livello possono essere utilizzati soltanto a copertura dei requisiti patrimoniali sui rischi di mercato – esclusi i requisiti sui rischi di controparte e di regolamento relativi al “portafoglio di negoziazione di vigilanza” – ed entro il limite del 71,4% di detti requisiti. Possono concorrere al patrimonio di 3° livello: - le passività subordinate di 2° livello non computabili nel patrimonio supplementare perché eccedenti il limite del 50% del patrimonio di base al lordo degli elementi da dedurre; - le passività subordinate di 3° livello. Al momento la banca non fa ricorso a strumenti computabili in tale tipologia di patrimonio. vi Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi Pag. 283 B. Informazioni di natura quantitativa B. Informazioni di natura quantitativa dicembre 2009 dicembre 2008 A. Patrimonio di base prima dell'applicazione dei filtri prudenziali 44.525 43.492 (26) (707) B.1 Filtri prudenziali Ias/Ifrs positivi 0 0 B.2 Filtri prudenziali Ias/Ifrs negativi 26 707 44.498 42.785 0 48 44.498 42.737 F. Patrimonio supplementare prima dell'applicazione dei filtri prudenziali 459 357 G. Filtri prudenziali del patrimonio supplementare: (51) 0 G.1 - filtri prudenziali Ias/Ifrs positivi (+) 0 0 G.2 - filtri prudenziali Ias/Ifrs negativi (-) 51 0 408 357 0 0 408 357 0 0 N. Patrimonio di vigilanza (E + L - M) 44.906 43.093 O. Parimonio di terzo livello (TIER 3) 0 0 44.906 43.093 B. Filtri prudenziali del patrimonio di base: C. Patrimonio di base al lordo degli elementi da dedurre (A+B) D. Elementi da dedurre del patrimonio di base E. Totale patrimonio di base (TIER 1) (C-D) H. Patrimonio supplementare al lordo degli elementi da dedurre (F + G) I. Elementi da dedurre del patrimonio supplementare L. Totale patrimonio supplementare (TIER 2) (H-I) M. Elementi da dedurre dal totale patrimonio di base e supplementare P. Patrimonio di vigilanza incluso TIER 3 (N + O) vii Pag. 284 Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi 2.2 Adeguatezza patrimoniale A. Informazioni di natura qualitativa La Banca d’Italia con l’emanazione della Circolare n. 263 del 27 dicembre 2006 (“Nuove disposizioni di vigilanza prudenziale per le banche”) e successivi aggiornamenti, ha ridisegnato la normativa prudenziale delle banche e dei gruppi bancari recependo le direttive comunitarie in materia di adeguatezza patrimoniale degli intermediari finanziari: Nuovo Accordo di Basilea sul Capitale (cd.”Basilea 2”). La nuova struttura della regolamentazione prudenziale si basa su tre Pilastri: - il Primo attribuisce rilevanza alla misurazione dei rischi e del patrimonio, prevedendo il rispetto di requisiti patrimoniali per fronteggiare alcune principali tipologie di rischi dell’attività bancaria e finanziaria (di credito, di controparte, di mercato e operativi); a tal fine sono previste metodologie alternative di calcolo dei requisiti patrimoniali caratterizzate da diversi livelli di complessità nella misurazione dei rischi e nei requisiti organizzativi di controllo; - il Secondo richiede agli intermediari finanziari di dotarsi di una strategia e di un processo di controllo dell’adeguatezza patrimoniale, attuale e prospettica, evidenziando l’importanza della governance quale elemento di fondamentale significatività anche nell’ottica dell’Organo di Vigilanza, a cui è rimessa la verifica dell’attendibilità e della correttezza di questa valutazione interna; - il Terzo introduce specifici obblighi di informativa al pubblico riguardanti l’adeguatezza patrimoniale, l’esposizione ai rischi e le caratteristiche generali dei relativi sistemi di gestione e controllo. I coefficienti prudenziali al 31 dicembre 2009 sono determinati secondo la metodologia prevista dall’Accordo sul Capitale – Basilea 2, adottando il metodo Standardizzato per il calcolo dei requisiti patrimoniali a fronte del rischio di credito e controparte e quello Base per il calcolo dei rischi operativi. In base alle istruzioni di Vigilanza, le banche devono mantenere costantemente, quale requisito patrimoniale in relazione ai rischi di perdita per inadempimento dei debitori (rischio di credito), un ammontare del patrimonio di vigilanza pari ad almeno l’8 per cento delle esposizioni ponderate per il rischio (total capital ratio). Le banche sono tenute inoltre a rispettare in via continuativa i requisiti patrimoniali per i rischi generati dalla operatività sui mercati riguardanti gli strumenti finanziari, le valute e le merci. Con riferimento ai rischi di mercato calcolati sull’intero portafoglio di negoziazione la normativa identifica e disciplina il trattamento dei diversi tipi di rischio: rischio di posizione su titoli di debito e di capitale, rischio di regolamento e rischio di concentrazione. Con riferimento all’intero bilancio occorre inoltre determinare il rischio di cambio ed il rischio di posizione su merci. Per la valutazione della solidità patrimoniale assume notevole rilevanza anche il c.d. Tier 1 capital ratio, rappresentato dal rapporto tra patrimonio di base e le complessive attività di rischio ponderate. viii Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi Pag. 285 Come già indicato nella Sezione 1, la banca ritiene che l’adeguatezza patrimoniale rappresenti uno dei principali obiettivi strategici. Conseguentemente, il mantenimento di un’adeguata eccedenza patrimoniale rispetto ai requisiti minimi costituisce oggetto di costanti analisi e verifiche, in termini sia consuntivi che prospettici. Le risultanza delle analisi consentono di individuare gli interventi più appropriati per salvaguardare i livelli di patrimonializzazione. Come risulta dalla composizione del patrimonio di vigilanza e dal seguente dettaglio dei requisiti prudenziali, la Banca presenta un rapporto tra patrimonio di base ed attività di rischio ponderate (Tier 1 capital ratio) pari al 13,00% (12,57% al 31.12.2008) ed un rapporto tra patrimonio di vigilanza ed attività di rischio ponderate (total capital ratio) pari al 13,12% (12,68% al 31.12.2008) superiore rispetto al requisito minimo dell’8%. I requisiti ponderati per il rischio di credito e controparte risultano cresciuti dello 0,7% quindi in misura minore dell’aumento dell’attività di rischio. Questa è una conseguenza della dinamica delle esposizioni al dettaglio e garantite da immobili, che godono di una ponderazione migliore, le quali sono passate da un valore nominale di 1,5 miloni di Euro del 31 dicembre 2008 a un valore nominale di 16,3 milioni di Euro del 31 dicembre 2009.. Il miglioramento dei ratios patrimoniali (in particolare del Total Capital Ratio) è da attribuirsi principalmente all’incremento del patrimonio di vigilanza a seguito della destinazione di una percentuale pari al 85,5% dell’utile di esercizio e alla variazione del saldo della Riserva Afs che ha fatto registrare dinamiche positive per quasi 565 mila Euro.. Al netto della quota assorbita dai rischi di credito, dai rischi di mercato e dai rischi operativi, l’eccedenza patrimoniale si attesta a 17.518 migliaia di Euro. ix Pag. 286 Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi B. Informazioni di natura quantitativa Categorie/Valori Importi non ponderati Importi ponderati / requisiti dicembre 2009 dicembre 2008 dicembre 2009 dicembre 2008 A. ATTIVITA' DI RISCHIO A.1 Rischio di credito e di controparte 611.530 631.170 323.222 321.007 1. Metodologia standardizzata 592.210 611.850 303.902 301.687 2. Metodologia basata su rating interni 0 0 0 0 2.1 Base 0 0 0 0 2.2 Avanzata 0 0 0 0 19.320 19.320 19.320 19.320 25.858 25.681 B.2 Rischio di mercato 0 0 1. Metodologia standard 0 0 2. Modelli interni 0 0 3. Rischio di concentrazione 0 0 B.3 Rischio operativo 1.530 1.517 1. Metodo base 1.530 1.517 2. Metodo standardizzato 0 0 3. Metodo avanzato 0 0 B.4 Altri requisiti prudenziali 0 0 B.5 Altri elementi del calcolo 0 0 27.388 27.197 342.351 339.967 13,00 12,57 13,12 12,68 3. Cartolarizzazioni B. REQUISITI PATRIMONIALI DI VIGILANZA B.1 Rischio di credito e di controparte B.6 Totale requisiti prudenziali (B1+B2+B3+B4+B5) C. ATTIVITA' DI RISCHIO E COEFFICIENTI DI VIGILANZA C.1 Attività di rischio ponderate C.2 Patrimonio di base/Attività di rischio ponderate (Tier 1 capital ratio) C.3 Patrimonio di vigilanza/Attività di rischio ponderate (Total capital ratio) x Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi Pag. 287 NOTA INTEGRATIVA PARTE G – OPERAZIONI DI AGGREGAZIONE RIGUARDANTI IMPRESE O RAMI D’AZIENDA SEZIONE 1 – OPERAZIONI REALIZZATE DURANTE L’ESERCIZIO SEZIONE 2 – OPERAZIONI REALIZZATE DOPO LA CHIUSURA DELL’ESERCIZIO SEZIONE 3 – RETTIFICHE RETROSPETTIVE PARTE G – OPERAZIONI DI AGGREGAZIONE RIGUARDANTI IMPRESE O RAMI D’AZIENDA SEZIONE 1 – OPERAZIONI REALIZZATE DURANTE L’ESERCIZIO Nel corso dell’esercizio la Banca non ha effettuato operazioni di aggregazioni di imprese o rami d’azienda. SEZIONE 2 – OPERAZIONI REALIZZATE DOPO LA CHIUSURA DELL’ESERCIZIO Dopo la chiusura dell’esercizio e fino alla data di approvazione del progetto di bilancio da parte del Consiglio di Amministrazione la Banca non ha perfezionato operazioni di aggregazioni di imprese o rami d’azienda. SEZIONE 3 – RETTIFICHE RETROSPETTIVE xi Pag. 288 Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi NOTA INTEGRATIVA PARTE H – OPERAZIONI CON PARTI CORRELATE 1. Informazioni sui compensi dei dirigenti con responsabilità strategiche 2. Informazioni sulle transazioni con parti correlate PARTE H – OPERAZIONI CON PARTI CORRELATE 1. Informazioni sui compensi dei dirigenti con responsabilità strategiche Si indicano di seguito i dati richiesti dallo IAS 24 par. 16 sui dirigenti con responsabilità strategiche, intendendosi come tali coloro che hanno il potere e la responsabilità della pianificazione, della direzione e controllo, nonchè le informazioni sui compensi riconosciuti agli amministratori e ai sindaci della Banca. Compensi complessivamente corrisposti ad Amministratori - Salari e altri benefici a breve termine - Benefici successivi al rapporto di lavoro (previdenziali, assicurazioni, ecc.) Compensi complessivamente corrisposti a Sindaci - Salari e altri benefici a breve termine - Benefici successivi al rapporto di lavoro (previdenziali, assicurazioni, ecc.) Compensi complessivamente corrisposti a Dirigenti - Salari e altri benefici a breve termine dicembre 2009 71 0 dicembre 2009 31 0 dicembre 2009 206 - Benefici successivi al rapporto di lavoro (previdenziali, assicurazioni, ecc.) 0 - Indennità per la cessazione del rapporto di lavoro 0 - Altri benefici a lungo termine 0 xii Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi Pag. 289 I compensi agli amministratori ed ai sindaci sono stati determinati con delibera dell'Assemblea del 8 maggio 2009. Tali compensi comprendono i gettoni di presenza e le indennità di carica loro spettanti. 2. Informazioni sulle transazioni con parti correlate 2. Informazioni sulle transazioni con parti correlate Denominazione entità Natura della correlazione Valore nominale partecipazione Percentuale sul capitale 0 0,00 0 0,00 0 0,00 0 0,00 0 Totale Rapporti con parti correlate Attivo Garanzie rilasciate Passivo Garanzie Ricavi Costi ricevute Controllate 0 0 0 0 0 0 Collegate 0 0 0 0 0 0 Amministratori e Dirigenti 5.635 1.118 6.590 1.105 228 18 Altre parti correlate 2.552 104 3.830 293 103 2 Totale 8.187 1.221 10.420 1.397 331 20 Le altre parti correlate sono rappresentate da entità soggette al controllo o all'influenza notevole di amministratori o dirigenti, ovvero dai soggetti che possono avere influenza o essere influenzati dai medesimi. xiii Pag. 290 Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi I rapporti e le operazioni intercorse con parti correlate non presentano elementi di criticità, in quanto sono riconducibili all'ordinaria attività di credito e di servizio. Durante l'esercizio non sono state poste in essere operazioni di natura atipica o inusuale con parti correlate che, per significativià o rilevanza di importo, possano aver dato luogo a dubbi in ordine alla salvaguardia del patrimonio aziendale. L'iter istruttorio relativo alle richieste di affidamento avanzate dalle parti correlate segue il medesimo processo di concessione creditizia riservato ad altre controparti non correlate con analogo merito creditizio. Per quanto riguarda le operazioni con i soggetti che esercitano funzioni di amministrazione, direzione e controllo della Banca trova applicazione l'art. 136 del D.Lgs. 385/1993 e l'art. 2391 del codice civile. Le operazioni con parti correlate sono regolarmente poste in essere a condizioni di mercato e comunque sulla base di valutazioni di convenienza economica e sempre nel rispetto della normativa vigente, dando adeguata motivazione delle ragioni e della convenienza per la conclusione delle stesse. In particolare: - ai dirigenti con responsabilità strategiche vengono applicate le condizioni riservate a tutto il personale o previste dal contratto di lavoro; - agli amministratori e sindaci vengono praticate / le condizioni della clientela di analogo profilo professionale e standing / le medesime condizioni dei soci / le medesime condizioni della migliore clientela. Le operazioni con parti correlate non hanno incidenza significativa sulla situazione patrimoniale e finanziaria, sul risultato economico e sui flussi finanziari della Banca. Nel bilancio non risultano accantonamenti o perdite per crediti dubbi verso parti correlate. Sugli stessi viene pertanto applicata solo la svalutazione collettiva. xiv Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi Pag. 291 PARTE I – ACCORDI DI PAGAMENTO BASATI SU PROPRI STRUMENTI PATRIMONIALI A. Informazioni di natura qualitativa B. Informazioni di natura quantitativa PARTE I – ACCORDI DI PAGAMENTO BASATI SU PROPRI STRUMENTI PATRIMONIALI A. Informazioni di natura qualitativa La Banca non ha posto in essere accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali. 1. Descrizione degli accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali B. Informazioni di natura quantitativa 1. Variazioni annue 2. Altre informazioni xv Pag. 292 Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi PARTE L - INFORMATIVA DI SETTORE La Banca non è tenuta a compilare la parte in quanto intermediario non quotato. xvi Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi Pag. 293 RELAZIONE SULLA GESTIONE DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE Signori Soci, la presente relazione è redatta, ai sensi delle vigenti disposizioni, al fine di illustrare la situazione economica, patrimoniale e finanziaria dell'impresa e di descrivere l'andamento della gestione nel suo complesso e nei vari settori in cui la stessa opera. Si reputa opportuno esporre in premessa le linee evolutive delle più importanti variabili d'ambiente, di settore e di mercato, nonché la situazione economica generale e quella del mercato di riferimento. 1 CENNI SULLO SCENARIO MACROECONOMICO, SUL SISTEMA CREDITIZIO ITALIANO, SULL’ANDAMENTO DEL SISTEMA BCC E SULL’ECONOMIA DELLE AREE TERRITORIALI IN CUI OPERA LA CASSA RURALE LO SCENARIO INTERNAZIONALE Lo scenario macroeconomico di riferimento Negli Stati Uniti la crescita economica si è intensificata nel quarto trimestre, dopo la coda della recessione nella prima parte dell’anno. Le stime del Bureau of Economic Analysis segnalano un aumento annuo del prodotto interno lordo (PIL) degli USA in termini reali del 5,7 per cento, contro una riduzione annua del 2,4 per cento dell’anno precedente. Si tratta del tasso più alto degli ultimi sei anni. La ripresa dell’attività è stata alimentata dalla riduzione del decumulo delle scorte e in misura minore dai consumi privati. Gli investimenti in edilizia residenziale hanno continuato ad aumentare. Un ulteriore impulso è stato indotto dalle esportazioni nette, cresciute più delle importazioni. Con riferimento ai prezzi, l’inflazione annua al consumo è salita al 2,7 per cento in dicembre, contro una media annua di –0,4 per cento per tutto il 2009. In prospettiva, la Federal Reserve (Fed) ha recentemente rivisto al rialzo le aspettative di crescita per i prossimi anni (crescita compresa tra +2,8 e +3,5 per cento nel 2010 e tra +3,4% e +4,5% nel 2011). Contestualmente, alcuni indicatori congiunturali (leading indicators e indice Fed di Philadelphia), ad inizio del 2010 sono stati migliori delle attese. Le misure di stimolo adottate dal governo continuano a fornire un sostegno determinante, anche se il recente aumento del tasso ufficiale di sconto da 0,50 a 0,75 per cento da parte della Banca Centrale americana è stato interpretato da molti operatori come un segnale di rientro anticipato dalla strategia di politica monetaria espansiva. Nell’area Euro, gli ultimi dati confermano che l’espansione dell’attività economica è proseguita nell’ultimo trimestre dell’anno. L’area ha beneficiato dell’inversione del ciclo delle scorte e della ripresa delle esportazioni, nonché dei significativi interventi di stimolo macroeconomico in atto e delle misure adottate per ripristinare il funzionamento del sistema finanziario. Allo stesso tempo, l’attività risentirà di probabili effetti avversi derivanti dal processo di aggiustamento dei bilanci in corso nei settori finanziario e non finanziario, sia all’interno che all’esterno dell’area. Di conseguenza, ci si attende che l’economia dell’area cresca a un ritmo moderato nel 2010 e il processo di ripresa possa risultare discontinuo. A questo si uniscono le già citate incertezze riguardanti la crisi di Grecia, Spagna, Irlanda e Portogallo. I costi del possibile Pag. 294 Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi intervento europeo o le conseguenze sui mercati dei titoli di stato e dei cambi possono determinare una revisione al ribasso delle previsioni di crescita per il 2010. Il tasso di inflazione annuo al consumo è ulteriormente aumentato nell’area euro, portandosi all’1,0 per cento, dallo 0,9 di dicembre. Fra i principali paesi, la crescita in Germania e in Francia (0,7 e 0,3 per cento, rispettivamente) ha fatto seguito a quella già rilevata nel secondo trimestre. In Giappone l’economia ha sofferto fino a luglio per risalire leggermente negli ultimi mesi del 2009. Le stime di crescita del PIL in termini reali nel terzo trimestre del 2009 sono state recentemente riviste al ribasso. Ciononostante, anche gli indicatori congiunturali sono migliorati verso fine d’anno. La produzione industriale è aumentata ripetutamente su base mensile, mentre i consumi privati sono cresciuti soprattutto nel segmento della spesa per beni durevoli. Il clima di fiducia dei consumatori è peggiorato, probabilmente anche a causa dei livelli persistentemente alti del tasso di disoccupazione. L’inflazione annua al consumo è scesa dell’1,7 per cento in chiusura d’anno (-1,9 in novembre). Nella riunione del 26 gennaio la Banca del Giappone ha deciso di mantenere invariato allo 0,1 per cento l’obiettivo per il call rate sui depositi overnight non garantiti da collaterale. La previsione mediana da parte dei membri del Policy Board della Banca del Giappone per la crescita del PIL reale nel 2010 e 2011 è rispettivamente di 1,3 e 2,1 per cento. In Cina l’attività economica ha accelerato in chiusura d’anno. Il PIL in termini reali è aumentato nel quarto trimestre del 10,7 per cento su base annua, contro l’8,7 per cento nell’insieme dell’anno. Le azioni di stimolo fiscale hanno continuato a rappresentare una determinante fondamentale dei risultati economici della Cina. Le esportazioni nette, invece, hanno contribuito negativamente per 3,7 punti percentuali alla crescita del PIL nel 2009. Il rapido aumento dell’inflazione annua al consumo (da -1,8 a 1,9 per cento tra luglio e dicembre) ha determinato un graduale restringimento della politica monetaria. In particolare, a metà gennaio 2010 l’obbligo di riserva delle banche commerciali è stato aumentato di 0,5 punti percentuali. La ripresa dalla recessione mondiale è proseguita nelle economie emergenti dell’Asia. Vi hanno contribuito le azioni di stimolo macroeconomico, il calo del tasso di disoccupazione e gli effetti ricchezza positivi derivanti dall’aumento dei corsi delle attività. In diversi paesi il recupero delle esportazioni si è ulteriormente intensificato e ciò ha trovato riflesso anche in una più rapida crescita della produzione manifatturiera. L’inflazione al consumo è tornata in territorio positivo in gran parte della regione. In America latina l’attività economica continua a evidenziare segnali di rafforzamento, mentre gli andamenti dell’inflazione presentano differenze tra paesi. Per quanto concerne ad esempio il Brasile, la produzione industriale in dicembre è aumentata di quasi il 19 per cento su base annua dopo la ripresa di novembre e l’inflazione al consumo sui 12 mesi è salita lievemente a circa il 4 per cento. In Argentina la produzione industriale ha registrato una crescita del 10,3 per cento. Allo stesso tempo l’inflazione al consumo sui 12 mesi ha continuato a salire e in dicembre è stata pari al 7,7 per cento. In Messico l’attività economica ha continuato a evidenziare alcuni segnali di stabilizzazione e in novembre il calo della produzione industriale è stato dell’1,7 per cento, notevolmente inferiore rispetto al mese precedente. Nel contempo le spinte inflazionistiche si sono lievemente attenuate (3,6 per cento in chiusura d’anno). LA CONGIUNTURA IN ITALIA Nel 2009 il valore del Pil, espresso ai prezzi dell’anno precedente, è diminuito del 5,0 per cento, rispetto a -1,3% registrato nel 2008. Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi Pag. 295 Dal lato degli impieghi si evidenzia una contrazione in termini reali dell’1,2 per cento dei consumi finali nazionali (meno 1,8 per cento per la spesa delle famiglie residenti, più 0,6 per cento per la spesa delle Amministrazioni pubbliche, più 1,1 per cento per le Istituzioni sociali private Isp). La flessione dei consumi privati interni è stata pari all’1,9 per cento. Gli acquisti all’estero dei residenti sono diminuiti del 3,9 per cento, mentre le spese sul territorio italiano effettuate da non residenti sono diminuite del 7,4 per cento. Gli investimenti fissi lordi hanno mostrato una contrazione del 12,1 per cento, risultato che riflette flessioni che hanno riguardato tutte le tipologie di beni capitali: i macchinari e attrezzature (meno 18,4 per cento), le costruzioni (meno 7,9 per cento), i mezzi di trasporto (meno 15,2 per cento) e i beni immateriali (meno 5,4 per cento). Le esportazioni di beni e servizi hanno registrato una diminuzione del 19,1 per cento. Dal punto di vista della formazione del prodotto (Tavola 9), il valore aggiunto è diminuito, ancorché a tassi differenziati, in tutti i settori dell’economia: agricoltura, silvicoltura e pesca (meno 3,1 per cento), industria in senso stretto (meno 15,1 per cento), costruzioni (meno 6,7 per cento) e servizi (meno 2,6 per cento). Tavola 9. Valore aggiunto ai prezzi base e prodotto interno lordo ai prezzi di mercato - Valori concatenati - anno di riferimento 2000 (variazioni percentuali sull'anno precedente) ATTIVITA' ECONOMICHE 2005 (a) 2006 (a) 2007 (a) 2008 (b) 2009 (c) Agricoltura, silvicoltura e pesca -4,5 -1,1 0,2 1,0 -3,1 Industria 0,3 2,8 1,6 -3,3 -13,2 - industria in senso stretto -0,2 3,1 1,9 -3,6 -15,1 - costruzioni 2,1 1,8 0,5 -2,4 -6,7 Servizi Valore aggiunto ai prezzi base 1,1 1,8 1,7 -0,4 -2,6 0,7 2,0 1,6 -1,2 -5,5 IVA, imposte indirette nette sui prodotti e imposte sulle importazioni -0,2 2,3 0,4 -2,5 -1,3 Prodotto interno lordo ai prezzi di mercato 0,7 2,0 1,5 -1,3 -5,0 (a) dati definitivi (b) dati semidefinitivi (c) dati provvisori Le unità di lavoro (ULA) hanno registrato un calo significativo, pari a 2,6 per cento.. Tale fenomeno è riconducibile, in primo luogo, alla riduzione del numero degli occupati (meno 1,7 per cento), sia residenti sia lavoratori stranieri irregolari non residenti. Inoltre, il volume di lavoro impiegato si è ridotto anche a causa del maggior ricorso da parte delle imprese alla cassa integrazione guadagni, sia ordinaria sia straordinaria, della riduzione delle seconde attività lavorative e della contrazione del lavoro atipico. La diminuzione delle unità di lavoro ha investito tutti i settori di attività economica, in particolare il settore dell’industria in senso stretto (meno 8,1 per cento), e ha interessato sia l’occupazione dipendente (meno 2,7 per cento) sia quella indipendente (meno 2,6 per cento). I redditi da lavoro dipendente e le retribuzioni lorde sono diminuiti nell’intera economia dello 0,6 per cento. Queste ultime hanno registrato un aumento dell’1,7 per cento nel settore agricolo, dell’1,2 per cento nelle costruzioni, dello 0,9 per cento nei servizi e una riduzione del 5,7 nell’industria in senso stretto. Sulla base delle informazioni disponibili, nella media del 2009 l’inflazione al consumo, misurata dall’indice per l’intera collettività nazionale, è scesa allo 0,8 per cento, dal 3,3 del 2008. Dopo aver toccato un punto di minimo in luglio, la dinamica dei prezzi su base annua è tornata gradualmente a crescere. A dicembre 2009 la variazione dei prezzi era pari all’1% rispetto al 2% di fine 2008. Pag. 296 Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi La finanza pubblica Sulla base delle informazioni provvisorie, l'Istat ha elaborato le stime del conto consolidato delle Amministrazioni pubbliche relativo all’anno 2009, da cui si evince che indebitamento netto delle Amministrazioni pubbliche in rapporto al Pil è stato pari al 5,3 per cento, superiore a quello registrato nell’anno precedente, pari al 2,7 per cento. Il saldo primario (indebitamento netto al netto della spesa per interessi) è risultato negativo e pari allo 0,6 per cento del Pil, inferiore di oltre 3 punti rispetto al livello positivo raggiunto nel 2008 (2,5 per cento). Le entrate totali, pari al 47,2 per cento del Pil, sono diminuite dell’1,9 per cento rispetto all’anno precedente (erano cresciute dell’1,1 per cento nel 2008). La più contenuta riduzione delle entrate complessive rispetto alle entrate correnti è da ascrivere all’aumento di introiti di carattere straordinario registrati in conto capitale. In particolare, fra le imposte in conto capitale sono classificati i prelievi operati in base al c.d. scudo fiscale (legge 3 agosto 2009, n. 102) per la regolarizzazione o rimpatrio di attività finanziarie e patrimoniali detenute all’estero da soggetti residenti, per un importo di circa 5 miliardi di euro. Nella stessa categoria economica, inoltre, sono inclusi i versamenti una tantum dell’imposta sostitutiva di tributi che hanno interessato alcuni settori dell’economia, in particolare quello bancario (art. 15 D.L. n. 185/2008 concernente il “Riallineamento e rivalutazione volontaria di valori contabili”). La pressione fiscale complessiva (ammontare delle imposte dirette, indirette, in conto capitale e dei contributi sociali in rapporto al Pil) è risultata pari al 43,2 per cento, superiore di tre decimi di punto rispetto al valore del 2008 (42,9 per cento). Tale risultato è l’effetto di una riduzione del Pil superiore a quella complessivamente registrata dal gettito fiscale e parafiscale, la cui dinamica negativa (meno 2,3 per cento) è stata attenuata da quella, in forte aumento, delle imposte in conto capitale (cresciute in valore assoluto di quasi 12 miliardi di euro). Le imposte dirette sono diminuite del 7,1 per cento, quelle indirette del 4,2 e i contributi sociali effettivi dello 0,5 per cento. L’andamento di questi ultimi riflette la tenuta delle retribuzioni lorde, dovuta alla lieve crescita dell’importo medio pro-capite, che ha parzialmente compensato la flessione dell’occupazione. Le uscite totali sono risultate pari al 52,5 per cento del Pil (49,4 per cento nel 2008), con una variazione del più 3,1 per cento rispetto all’anno precedente. Le uscite di parte corrente, pari al 48,2 per cento del Pil, sono cresciute complessivamente del 2,3 per cento. In particolare, i redditi da lavoro dipendente sono aumentati dell’1,0 per cento, dopo la dinamica più sostenuta osservata nel 2008 (più 3,6 per cento) sulla quale avevano influito i rinnovi contrattuali siglati nei comparti della Sanità e degli Enti locali. Per il 2009 è previsto invece un notevole peggioramento del rapporto debito/PIL che è stimato attestarsi al 115,8%, rispetto al 105,8 del 2008 con un ulteriore aggravamento nel 2010 e 2011 quando potrebbe superare il 120% del PIL. La politica monetaria della BCE e l’andamento del sistema bancario dell’area Euro. Nel corso del 2009, il Consiglio direttivo della BCE ha ridotto ripetutamente il tasso di interesse sulle operazioni di rifinanziamento principali (di 150 punti base), i tassi di interesse sulle operazioni di rifinanziamento marginale (di 125 punti base) e sui depositi presso la banca centrale (di 75 punti base), i cui valori di fine anno sono rispettivamente dell’1,00, dell’1,75 e dello 0,25 per cento. Il tasso di crescita annuo dell’aggregato monetario ampio (M3)1 nel 2009 è stato negativo, al -0,2 per cento, mentre quello dei prestiti al settore privato è stato nullo. Tenuto conto del tipico ritardo temporale tra le inversioni di tendenza dell’attività economica e quelli della domanda di prestiti bancari, ci si può attendere che l’espansione di questi ultimi resti debole nei prossimi mesi. 1 L’aggregato M3 è composto dall’insieme di: banconote e monete in circolazione, depositi overnight, depositi con durata fino a due anni e rimborsabili con preavviso fino a tre mesi, pronti contro termine, quote e partecipazioni in fondi comuni monetari e i titoli di debito con scadenza fino a due anni. Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi Pag. 297 Nel frattempo è ulteriormente diminuito il costo in termini reali del finanziamento esterno per le società non finanziarie, mentre ha continuato a ridursi l’inasprimento netto dei criteri applicati dalle banche per la concessione dei prestiti, come emerge dall’indagine sul credito bancario relativa all’ultimo trimestre del 2009. Cenni sull’evoluzione dell’intermediazione creditizia nel sistema bancario italiano Nel corso del 2009 è proseguita l’attenuazione del tasso di espansione degli impieghi bancari in Italia già rilevata nel precedente esercizio. La variazione annua si è attestata a dicembre 2009 al +2,2 per cento, contro il 4,9 per cento di dodici mesi. Perdurano le differenze tra le diverse categorie dimensionali di banche: prosegue la flessione del credito erogato dai primi cinque gruppi bancari italiani (-3,5 per cento sui dodici mesi a novembre), mentre i finanziamenti concessi dagli altri intermediari, pur in rapida decelerazione, hanno continuato a espandersi (+3,0 per cento a novembre). Dal lato dell’offerta di credito, tra le banche italiane partecipanti all’indagine sul credito bancario nell’area dell’euro (Bank Lending Survey), il saldo tra quelle che dichiarano di avere operato un irrigidimento dei criteri adottati per la concessione di prestiti alle imprese e quelle che riportano un allentamento ha continuato a ridursi rispetto al picco registrato alla fine del 2008. Gli analoghi indicatori desunti dai sondaggi condotti presso le imprese (l’inchiesta mensile dell’ISAE e l’indagine trimestrale svolta congiuntamente dalla Banca d’Italia e da Il Sole 24 Ore), pur registrando un forte calo rispetto ai valori massimi raggiunti a fine 2008, si attestavano a dicembre 2009 su livelli ancora positivi, segnalando il persistere delle difficoltà di accesso al credito. È proseguita la graduale riduzione dei tassi praticati sui finanziamenti bancari: nel corso dell’anno il tasso medio sui prestiti a famiglie è diminuito di circa 2 punti percentuali al 4,71 per cento, quello sui prestiti a società non finanziarie di oltre 2 punti e ½, al 3,21 per cento. Nel corso dell’anno è proseguito il deterioramento della qualità degli attivi bancari. Il flusso di nuove sofferenze rettificate (che tengono cioè conto della posizione del debitore nei confronti dell’intero sistema bancario e non soltanto di un singolo intermediario) in rapporto ai prestiti complessivi, ha raggiunto, alla fine del III trimestre del 2009, il 2,2 per cento, il valore più alto dal 1998. L’aumento del tasso di ingresso in sofferenza è stato particolarmente marcato per i prestiti alle imprese (3,1 per cento a settembre 2009) e tra queste per le imprese del Mezzogiorno (4,3 per cento, contro il 2,8 per le imprese del Centro Nord). Le imprese manifatturiere e quelle delle costruzioni hanno mostrano, nel corso dell’anno il deterioramento più marcato. Anche la qualità del credito concesso alle famiglie consumatrici, stabile nel corso del 2008, ha fatto registrare un progressivo deterioramento nel corso del 2009. Nel corso del 2009, la raccolta complessiva da residenti delle banche italiane è cresciuta del 9,3 per cento; il basso livello dei tassi di interesse continua ad associarsi a una rapida espansione dei conti correnti (+11,7 per cento) e a una forte contrazione dei pronti contro termine (-23,9 per cento). Le emissioni obbligazionarie sono cresciute ad un tasso significativo (+11,2 per cento), seppur quasi dimezzato rispetto a quello registrato a fine 2008 (+20,4 per cento). Con riguardo all’andamento reddituale, le relazioni consolidate dei cinque maggiori gruppi bancari indicano che nei primi nove mesi del 2009 gli utili netti sono risultati inferiori del 50 per cento circa rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, riflettendo il forte aumento delle perdite su crediti; il rendimento del capitale e delle riserve (ROE) è pertanto calato (4,2 per cento, in termini annualizzati, contro il 9,0 per cento dello stesso periodo del 2008). Tutti i principali intermediari hanno registrato un calo del margine di interesse (-5,5 per cento) e delle commissioni nette (-16,1 per cento) che ha compensato il contributo positivo alla crescita degli utili delle attività di trading e della riduzione dei costi operativi (-5,9 per cento). A fronte di un risultato di gestione sostanzialmente stabile, la diminuzione degli utili è stata determinata dall’aumento delle svalutazioni su crediti, che hanno assorbito oltre la metà del risultato di gestione (11 miliardi in Pag. 298 Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi valore assoluto), contro circa un quarto nei primi nove mesi del 2008 (5 miliardi). Dal confronto fra i tre trimestri del 2009 si evidenzia, infine, una tendenza alla stabilizzazione dei risultati reddituali. I coefficienti patrimoniali sono migliorati nel corso del 2009: il coefficiente complessivo (total capital ratio) dei cinque maggiori gruppi e quello relativo al patrimonio di base (tier 1 ratio) sono pari a settembre 2009 rispettivamente all’11,5 e al 7,9 per cento. L’andamento delle BCC-CR nel contesto del sistema bancario Nel corso del 2009 le BCC-CR hanno continuato a sostenere l’economia reale con significativi flussi d finanziamento e favorevoli condizioni di accesso al credito. Si è parallelamente incrementato sensibilmente il numero dei dipendenti e dei soci. Gli assetti strutturali E’ proseguita, nel corso dei dodici mesi terminati a settembre, la crescita degli sportelli delle BCC-CR: alla fine del III trimestre 2009 si registrano 426 banche (pari al 53,4 per cento del totale delle banche operanti in Italia), con 4.192 sportelli (pari al 12.3 per cento del sistema bancario). Gli sportelli sono ora diffusi in 98 province e 2.647 comuni. Gli sportelli delle BCC-CR sono aumentati del 3,7 per cento, a fronte della sostanziale stazionarietà registrata per il resto del sistema bancario (+0,3 per cento). A settembre 2009 le BCC-CR rappresentavano ancora l’unica presenza bancaria in 549 comuni italiani, mentre in altri 516 comuni avevano un solo concorrente. Il numero dei soci delle BCC-CR era pari a dicembre 2009 a 1.010.805 unità, con un incremento annuo del 5,1 per cento. Il numero complessivo dei clienti delle BCC-CR superava, a settembre, i 5.600.000, con un incremento annuo del 4,2 per cento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. E’ proseguita, infine, la crescita dei dipendenti all’interno della categoria: il numero dei dipendenti approssimava a dicembre le 31.150 unità; ad essi vanno aggiunti i circa 3.700 dipendenti di Federazioni Locali, società del Gruppo Bancario Iccrea, Casse Centrali e organismi consortili. Lo sviluppo dell’intermediazione Con riguardo all’attività di intermediazione, nel corso del 2009 si è assistito ad uno sviluppo significativo dell’attività di impiego delle BCC-CR e ad una crescita della raccolta in linea con la media del sistema bancario. Con particolare riguardo all’attività di finanziamento, in un periodo in cui l’inasprirsi della crisi finanziaria e il sostanziale blocco del mercato interbancario hanno determinato un forte rallentamento dei finanziamenti al tessuto economico del paese, le BCC-CR, interpretando a pieno il peculiare modello “differente” di fare banca, si sono mosse con pro-attività e flessibilità, mantenendosi vicine alle esigenze delle famiglie e delle imprese. Le BCC-CR, infatti, hanno continuato ad erogare credito quando le altre banche lo restringevano ed hanno promosso una serie di interventi originali a favore dell’economia del territorio di insediamento per venire incontro alle esigenze dei loro soci e clienti in un momento di difficoltà generalizzata. Gli impieghi economici delle BCC-CR sono cresciuti nel corso dell’anno del 6,3 per cento, tasso di sviluppo superiore di quasi tre volte a quello registrato per il sistema bancario complessivo (+2,2 per cento), arrivando ad superare a dicembre 2009 i 125,6 miliardi di euro. Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi Pag. 299 I mutui delle BCC-CR hanno superato a dicembre 2009 i 77,5 miliardi di euro, con una crescita annua di oltre il 13 per cento annuo. Il positivo differenziale di crescita degli impieghi delle BCC-CR rispetto alle altre banche , soprattutto quelle di maggiori dimensioni, testimonia la peculiare propensione delle banche della categoria a continuare ad erogare credito anche nelle fasi congiunturali avverse, svolgendo, di fatto, una funzione anticiclica riconosciuta anche dall’Organo di Vigilanza. Con riguardo ai settori di destinazione del credito, nel corso dell’anno è stata particolarmente significativa la crescita dei finanziamenti erogati alle famiglie consumatrici (+8,9 per cento), alle imprese artigiane ed alle altre imprese minori con più di 20 dipendenti (rispettivamente +6,7 e +11,7 per cento) ed alle istituzioni senza scopo di lucro (+12,9 per cento). Con particolare riferimento ai finanziamenti alla clientela imprese, pari a fine 2009 a oltre 85,5 miliardi di euro, con una crescita annua del 5,6 per cento, si rileva una forte crescita dei crediti erogati ai rami di attività economica “agricoltura, silvicoltura e pesca” (+12 per cento), “mezzi di trasporto” (+11,5 per cento) e “servizi (+6,6 per cento)”. Lo stock di finanziamenti erogati al ramo “servizi” ammontava a dicembre 2009 a quasi 44 miliardi di euro, oltre la metà dei finanziamenti complessivamente erogati dalle BCC alle imprese. I finanziamenti all’edilizia sono cresciti mediamente del 5,3 per cento nel corso dell’anno. A fronte dell’intensa attività di finanziamento descritta, l’analisi della rischiosità del credito delle banche della Categoria nel corso degli ultimi dodici mesi ha evidenziato l’acuirsi del progressivo deterioramento già evidenziato nel corso del precedente esercizio: i crediti in sofferenza sono cresciuti notevolmente in tutte le aree del Paese e le partite incagliate, storicamente sovradimensionate nella Categoria, hanno segnato un ulteriore significativo incremento. Nel dettaglio, i crediti in sofferenza risultano incrementati ad un ritmo superiore di cinque volte a quello degli impieghi economici (+36,4 per cento). Va nondimeno rilevato come, a fronte di un’attività di finanziamento assai meno significativa, nel sistema bancario complessivo la crescita dei crediti in sofferenza è stata ancora maggiore, pari a +42,8 per cento negli ultimi dodici mesi. A dicembre 2009 il rapporto sofferenze/impieghi era pari per le BCC-CR al 3,6 per cento, in crescita di 8 decimi di punti percentuali rispetto allo stesso periodo del 2008 (2,8 per cento a dicembre 2008). Nel sistema bancario complessivo, nonostante le ingenti operazioni di cessione/cartolarizzazione di crediti, in parte deteriorati, realizzate nel corso dell’intero esercizio, il rapporto sofferenze/impieghi è cresciuto in misura superiore, di 1 punto percentuale nel corso dell’anno, raggiungendo a dicembre quota 3,3 per cento. La crescita dei crediti in sofferenza delle BCC-CR è stata particolarmente rilevante con riguardo ai prenditori di maggiore dimensione, imprese non finanziarie (+56,9 per cento) e imprese minori con più di 20 addetti (+46,4 per cento), più contenuta con riguardo alle famiglie produttrici e consumatrici (rispettivamente +18,3 per cento e +21,5 per cento). Il rapporto sofferenze/impieghi è risultato particolarmente elevato per le imprese artigiane e le altre imprese minori con più di 20 addetti per le quali superava a fine 2009 rispettivamente l’8,4 ed il 6,4 per cento. Con specifico riguardo alla clientela imprese, il rapporto sofferenze/impieghi è cresciuto nel corso dell’anno di 1 punto percentuale, dal 3,1 al 4,1 per cento. L’indice di rischio a fine 2009 risulta particolarmente elevato nel comparto dei macchinari (6,5 per cento, in crescita di 2 punti percentuali e ½ rispetto a fine 2008), della manifattura tradizionale e dell’edilizia (rispettivamente 5,7 e 4,7 per cento, in crescita di 1,2 punti percentuali nell’anno) Pag. 300 Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi Le partite incagliate risultano in crescita del 20,1 per cento nel corso del 2009. Il rapporto incagli/impieghi era pari nella media della categoria al 3,8 per cento a dicembre 2009 (3,4 a fine 2008), ma la situazione appariva assai differenziata a livello di federazione e di singola banca. Il tasso di decadimento delle BCC, infine, dopo una progressiva riduzione nel corso del triennio 2000-2003 ed una successiva fase di stabilizzazione, è tornato a crescere a partire dalla metà del 2007. A giugno 2009 era pari all’1,4 per cento, in linea con il resto del sistema. La raccolta complessiva delle BCC-CR (al netto della componente obbligazionaria) si è sviluppata negli ultimi dodici mesi ad un tasso estremamente significativo (+9,7 per cento), superiore alla media rilevata nel sistema bancario (+8 per cento). Particolarmente rilevante è stata la crescita dei conti correnti (+17,9 per cento) e dei depositi con durata prestabilita (+18,4 per cento). Le emissioni obbligazionarie delle BCC-CR hanno fatto registrare, invece, una crescita modesta (+5,4 per cento), inferiore a quanto rilevato nella media di sistema (+11,2 per cento). La raccolta complessiva delle BCC-CR era pari alla fine di dicembre 2009 a 147,4 miliardi di euro, composta per il 45 per cento da conti correnti e depositi a vista. Le obbligazioni emesse dalle banche della categoria ammontavano alla fine del 2009 a quasi 59 miliardi di euro, pari al 40 per cento della raccolta complessiva (41 per cento nella media di sistema). Per quanto concerne la dotazione patrimoniale, a dicembre 2009 l’aggregato “capitale e riserve” ammontava per le BCC a 18,6 miliardi di euro, con un tasso di crescita annuo del 6,1 per cento a fronte del +6,4 per cento rilevato nella media di sistema. Il tier 1 ratio e il coefficiente di solvibilità, in crescita rispetto alla fine del 2008, erano pari per le BCC/CR rispettivamente al 14,2 ed al 14,9 per cento (13,8 e 14,6 per cento a fine 2008). Alla fine del III trimestre del 2009 il tier 1 ratio e il coefficiente di solvibilità dei cinque principali gruppi bancari, migliorati rispetto alla fine del 2008 anche a seguito del perfezionamento di un’operazione di ricapitalizzazione pubblica, erano pari rispettivamente al 7,9 ed all’11,5 per cento. Con riguardo, infine, agli aspetti reddituali, dall’analisi delle risultanze alla fine del I semestre del 2009 emerge una significativa riduzione del margine di interesse delle BCC-CR (-15 per cento), superiore a quella rilevata mediamente nel sistema bancario (-5,3 per cento). La crescita significativa delle commissioni nette (+12.6 per cento contro il -9.8 per cento della media di sistema) ha controbilanciato parzialmente la performance negativa della “gestione denaro” determinando una diminuzione contenuta del margine di intermediazione (-3.4 per cento contro il -3.7 per cento del sistema bancario nel suo complesso). Sul fronte dei costi, si rileva una crescita significativa dei costi operativi delle BCC-CR (+6.3 per cento) a fronte di una riduzione rilevata in media nel sistema bancario (-4,8 per cento). Le spese per il personale sono cresciute del 3,1 per cento, contro una diminuzione significativa registrata nel sistema bancario complessivo (-8,6 per cento). Il cost income ratio delle BCC-CR risulta in crescita rispetto alla fine del 2008 (dal 62,8 per cento al 67,6 per cento), in controtendenza con la riduzione rilevata nella media di sistema (dal 63,5 per cento al 55,6 per cento). L’utile d’esercizio, in calo sia per le BCC-CR (-38,6 per cento) che per il sistema bancario complessivo (-36,8 per cento), era pari a giugno 2009 a 419 milioni di euro per le banche della categoria. Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi Pag. 301 Informazioni preliminari indicano una prosecuzione, nel secondo semestre, del trend rilevato nei primi sei mesi. Si stima, conseguentemente, una flessione dell’utile di esercizio intorno al 40 per cento nel corso dell’intero esercizio 2009. Pag. 302 Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi L’ECONOMIA PROVINCIALE NEL 2009 Il contesto economico generale. Anche per il Trentino permangono previsioni negative di crescita del PIL per il 2009. Le prime stime parlano di un calo del 3,5% rispetto a -5% a livello nazionale, mentre la crescita per il triennio 2010-2012 non sarà superiore all'1,7% annuo massimo. L’economia trentina sembra aver retto meglio alla crisi come risulta dalla dinamica di diversi indicatori. In particolare l’andamento del gettito tributario, registra un aumento degli incassi del 5,0% nel periodo gennaio-agosto 2009, a fronte di una contrazione a livello nazionale pari al 2,5%. Segnali positivi si evidenziano in alcuni settori, come ad esempio i lavori pubblici e le ristrutturazioni residenziali anche grazie alle misure anticrisi adottate dall’Amministrazione provinciale. In particolare le aggiudicazioni di lavori pubblici crescono del 18,8% nel periodo gennaiosettembre 2009 rispetto allo stesso periodo del 2008. I permessi di costruire per il residenziale ristrutturato hanno visto, per i mesi di marzo, aprile e maggio 2009, incrementi che variano tra il 50% e l’80% rispetto agli stessi mesi del 2008, registrando incrementi nel periodo gennaio-agosto 2009 pari al 17,6% rispetto allo stesso periodo del 2008. Gli interventi anticrisi adottati dalla Provincia hanno sicuramente permesso di compensare la contrazione dei nuovi volumi residenziali. In generale, però, i dati di produzione, fatturato ed ordinativi relativi al terzo trimestre 2009, come rilevati dalla Camera di commercio, non registrano ancora l’effetto delle misure anticrisi e mostrano andamenti tendenziali (variazione rispetto al terzo trimestre 2008) negativi in quasi tutti i settori interessati dall’indagine camerale. Se le stime tendenziali ancora non hanno invertito il segno, i dati congiunturali (variazioni rispetto al periodo immediatamente precedente) mostrano, invece, segnali più incoraggianti. Sia i dati di produzione, fatturato e ordinativi, sia l’export presentano, già nel secondo trimestre 2009, variazioni positive rispetto al primo trimestre 2009. La manovra anticrisi della Provincia Autonoma di Trento 2009-2010 La Provincia Autonoma di Trento fin dall'autunno del 2008 si è attivata sia per contenere gli effetti della crisi economica, sia per preparare il Trentino a sfruttare nel migliore dei modi la fase della ripresa. Due i tipi di misure adottate dalla Provincia autonoma di Trento: - Misure di emergenza (nei mesi di ottobre-dicembre 2008) - Misure anticongiunturali (o Piano Anticrisi, adottato con la manovra di Bilancio 2009) Misure di emergenza: dopo un ampio confronto con gli attori del sistema locale (realtà economiche, sindacati, enti locali ecc.) la Provincia autonoma di Trento ha realizzato fin dall'ottobre 2008 iniziative per: a) il sostegno delle famiglie: aiuto per il pagamento dei mutui a tasso variabile e per far fronte alle spese energetiche; contenimento delle rette di asili e case di riposo ecc. b) il sostegno alle imprese: è stato assicurato un corretto accesso al credito, garantendo la regolare provvista di liquidità e il finanziamento dei programmi di investimento, con costi fortemente attenuati rispetto ai livelli proibitivi praticati dal mercato. Piano anticrisi di sostegno all'occupazione e per la ripresa economica: su un totale di circa 4.465 milioni di euro - a tanto ammonta il Bilancio provinciale 2009 - la Provincia autonoma di Trento ha deciso di destinare al Piano anticrisi una somma definita inizialmente in 850 milioni di euro e che, nella sua versione definitiva, ha raggiunto un importo pari Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi Pag. 303 a 1.198 milioni di euro riferito, in parte, anche all'anno 2010. Si tratta di uno sforzo notevolissimo, pari complessivamente a oltre il 7% del Pil del Trentino. Il piano poggia su quattro “pilastri”: a) interventi di sostegno al reddito, misure di contrasto alla povertà e per promuovere l'occupazione; b) interventi a sostegno delle imprese; c) azioni strutturali per la produttività e la competitività del sistema; d) una manovra straordinaria sugli investimenti a sostegno della domanda interna con elevate ricadute sul territorio. La cifra complessiva finalizzata al Piano è di 1.198 milioni di euro, di cui 935 nel 2009. Di questi, nel biennio 2009-2010: 135 milioni (di cui 92 nel 2009) vanno alle fasce sociali in difficoltà (cittadini, famiglie, lavoratori); 331 milioni (di cui 237 nel 2009) ad interventi per il sostegno delle imprese; 78 milioni (di cui 52 nel 2009) ad azioni strutturali per la produttività e competitività del sistema; 654 milioni (di cui 554 nel 2009) alla manovra straordinaria per gli investimenti. Le misure a sostegno delle imprese, previste dal piano anticrisi ammontano a 331 milioni di euro. Gli obiettivi generali sono quelli di assicurare adeguate condizioni di liquidità al sistema delle imprese, accompagnare i processi di ristrutturazione aziendale, sostenere i programmi di sviluppo e innovazione, favorire il consolidamento e il radicamento locale anche delle imprese di dimensioni maggiori; favorire il rafforzamento patrimoniale delle imprese. Fra le voci più importanti: • l'accesso al credito, tramite gli enti di garanzia (Confidi), con un incremento delle risorse messe a disposizione dalla Provincia per un totale di 33 milioni di euro nel 2009 (per un volume di finanziamenti che supera i 450 milioni di euro che sono stati erogati per oltre l’80% dalle Casse Rurali trentine); • le agevolazioni per progetti di riorganizzazione aziendale e sostegno della ricerca applicata, con ulteriori finanziamenti per 115 milioni di euro; • Trentino sviluppo: cresce di 100 milioni di euro il piano degli investimenti in strutture produttive e partecipazioni azionarie, per il triennio 2008-2010, portandone il totale ad oltre 340 milioni di euro; • si conferma la politica di sostegno all'agricoltura con interventi anticrisi per le aziende e le infrastrutture, pari a 47 milioni di euro nel triennio 2009-2011, di cui 36 milioni di euro per il 2009. Il movimento anagrafico delle imprese Nel corso dei primi tre trimestri le iscrizioni di nuove imprese alla Camera di Commercio di Trento ammontano a 2.188 unità con una flessione dell’8% rispetto all’analogo periodo 2008. Nello stesso periodo le cancellazioni con 2.431 unità presentano un aumento dell’1,1% sul 2008; pertanto, superando le iscrizioni, portano ad un saldo negativo per 243 unità che se pur limitato nelle proporzioni conferma l’attuale stato di incertezza del sistema imprenditoriale. Le imprese attive presentano una diminuzione rispetto a settembre 2008 (- 0,6%) e un aumento rispetto al trimestre precedente (+ 0,1%). I comparti in cui è presente il maggior numero di imprese attive (pari complessivamente a 48.813), sono il settore agricolo (13.253 operatori), il commercio (8.952), le costruzioni (7.651), le attività manifatturiere (4.605), le attività immobiliari, informatica e ricerca (5.279) e gli alberghi e ristoranti (4.136). La situazione occupazionale e le ore lavorate Anche l’occupazione nel 2009 ha risentito della flessione congiunturale. Pag. 304 Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi Su base annua si conferma un generalizzato calo dei livelli occupazionali, pari nell’insieme all’1,2% con una dinamica positiva solo nei servizi alle imprese. L’indagine continua sulle forze di lavoro del terzo trimestre del 2009 rileva per la prima volta un netto ripiegamento del mercato del lavoro. Rispetto al terzo trimestre del 2008 si rileva infatti un calo di circa 2.600 occupati ed un aumento di 2.200 unità delle persone in cerca di lavoro. Conseguentemente si registra un calo del tasso di occupazione che scende dal 68,0% del terzo trimestre 2008 al 66,7% del 2009 e soprattutto una crescita di quello di disoccupazione che passa dal 2,3% al 3,2%. Dal confronto con gli altri ambiti territoriali, si rileva un calo del tasso di occupazione di 2,3 punti percentuali in media nelle regioni del Nord-Est e -1,5 in Italia (in Trentino -1,3 punti) mentre la crescita di quello di disoccupazione è stata addirittura pari ad un +1,8 sempre nel Nord-Est e ad un + 1,2 a livello nazionale (+0,9 in Trentino). Nel terzo trimestre 2009, dopo una dinamica espansiva continuata fino ai primi sei mesi dell’anno in corso, a calare è anche l’occupazione femminile (-1.200 unità). Continua, ma questo non rappresenta invece un elemento di novità, il calo dell’occupazione maschile (-1.500 unità). Sostanzialmente simile appare la sofferenza anche per quanto concerne la disoccupazione, con una crescita di circa 1.200 unità per i maschi e di 1.000 per le donne. Dinamiche diverse si registrano analizzando i vari settori economici. Il settore secondario, nel terzo trimestre del 2009, conoscerebbe una forte inversione di tendenza (+1.500 unità), con un’occupazione in crescita seppur nel solo manifatturiero (+4.500 unità), mentre permane in forte declino l’occupazione delle costruzioni (-3.100 unità). La crescita dell’occupazione del secondario a livello locale - che peraltro tutte le altre fonti di dati utilizzate ci dicono ancora in sofferenza - non trova tuttavia riscontro neanche per quanto riguarda gli altri ambiti territoriali, con una flessione in termini percentuali pari addirittura al -6,2% nel Nord-Est e al -5,5% in Italia (in Trentino sarebbe invece cresciuta di circa il +2,3%). Non solo, ma il terziario, che fino al secondo trimestre 2009, aveva rilevato una dinamica occupazionale molto favorevole fungendo da argine alle perdite di lavoro rilevate nel secondario, arriva nel terzo trimestre 2009 a perdere circa 3.100 lavoratori. Anche nel Nord-Est ed in Italia si osserva una flessione dell’occupazione nel terziario, seppur, in termini di variazione percentuale, ben più contenuta rispetto al calo rilevato per l’ambito locale (-0,9% e -0,6%, contro un valore del -2,0% in provincia di Trento). Per quanto riguarda le altre fonti di dati, i primi nove mesi del 2009 continuano a confermare lo stato di recessione in atto dalla fine del 2008 e per certi versi vedono peggiorare alcuni importanti parametri, come ad esempio la dinamica delle assunzioni. Gli avviamenti al lavoro registrati in questa parte del 2009 subiscono infatti una forte riduzione rispetto allo stesso periodo del 2008: dalle 103.233 assunzioni conteggiate nel 2008 si passa alle 96.633 del 2009, con una perdita di 6.597 posizioni lavorative, corrispondente a una diminuzione del 6,4%. In termini percentuali è il secondario che continua a mostrare la posizione più critica, con un calo di avviamenti del 27,7%. All’interno del settore è il manifatturiero a influire maggiormente sull’andamento al ribasso, se si considera che il comparto passa dalle 10.290 assunzioni dei primi nove mesi del 2008 alle 6.721 dello stesso periodo del 2009, con una contrazione del 34,7%. Anche il terziario (al contrario del 2008, quando aveva sostanzialmente mantenuto le posizioni dell’anno precedente) vede perdere il 5,9% delle assunzioni rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Anche se la quota può apparire marginale, si tratta di 4.195 assunzioni perse. In questo caso a risentire maggiormente della recessione è il comparto dei servizi domestici, che – pur non rappresentando una quota significativa di avviamenti all’interno del settore – dimezza praticamente il numero di assunzioni (da 1.784 a 931, per un decremento del 47,8%). I pubblici esercizi, che invece sono uno dei comparti di riferimento del terziario, cedono il 4,5% di avviamenti. Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi Pag. 305 Si registra un aumento, peraltro significativo, soltanto in agricoltura (+18,4%), che di per sé è comunque legato alle dinamiche della raccolta stagionale della frutta, che nel 2009 ha visto anticipare la grande maggioranza delle assunzioni a settembre. In merito alla tipologia degli avviamenti, va sottolineato che la diminuzione investe ora soprattutto le assunzioni che danno maggiore garanzia di stabilità, cioè quelle stipulate con contratto a tempo indeterminato (- 25,6%). Di conseguenza in questo periodo l’incidenza degli avviamenti a tempo indeterminato scende dall’11,7% dello scorso anno al 9,3%. Anche le assunzioni a tempo determinato scendono, ma in misura decisamente meno importante: rispetto ai primi nove mesi del 2008 calano infatti del 2,1%. Cassa integrazione Nel terzo trimestre 2009 le ore autorizzate dalla Cassa Integrazione Guadagni, con esclusione della gestione edilizia, sono state 1.058.721contro le 114.955 del terzo trimestre 2008 (+ 821%). Alle aziende trentine sono state concesse 896.842 ore per gli interventi ordinari (+ 1.566% rispetto al terzo trimestre 2008), di cui 779.462 ore a favore degli operai e 117.380 a favore degli impiegati. Gli interventi straordinari sono ammontati a 161.879 ore (+ 164,8% rispetto al terzo trimestre 2008), di cui 140.889 ore per gli operai e 20.990 per gli impiegati. Le ore complessivamente autorizzate nel trimestre sono quindi costituite per l’84,7% da interventi di tipo ordinario e per il 15,3% da interventi di tipo straordinario. L’andamento della cassa integrazione costituisce tuttavia un indicatore congiunturale ritardato, nel senso che registra avvenimenti successi in mesi precedenti e riguarda le ore autorizzate, non quelle effettivamente utilizzate. Le ore complessivamente autorizzate per il comparto meccanico hanno pesato sul monte ore globale per il 68,4% seguito dalle metallurgiche con l’8,8%. E’ evidente l’impatto della crisi che però non assume la veste della crisi aziendale, ma quella della crisi congiunturale. Andamento della produzione e del fatturato La fase di ripiegamento della dinamica del fatturato iniziata ancora nel secondo semestre 2007 è diventata recessiva a partire dal 2° trimestre 2008, quindi in anticipo rispetto allo scoppio della crisi dell’autunno 2008, e ha raggiunto un punto di minima nel 1° trimestre 2009 per poi attenuarsi nel corso dell’anno. Il valore della produzione nel 3° trimestre 2009 è calato del 15% su base annua. La crisi si è fatta sentire in modo generalizzato, ma la situazione appare più preoccupante nel commercio al dettaglio (ma il calo delle vendite ha interessato soprattutto i mezzi pesanti), nell’artigianato e nell’industria manifatturiera, settore che ha evidenziato il calo più consistente rispetto al trimestre precedente. La crisi nelle costruzioni e nei trasporti conosce invece, come nel secondo trimestre, una certa attenuazione. Le microimprese presentano una contrazione produttiva su base annuale più contenuta, mentre sono invece le medie e le grandi imprese ad evidenziare la flessione più sostenuta. Il fatturato registra quindi una flessione su base annua, per il complesso dei settori, pari ad al 14,1%, mentre presenta una situazione sostanzialmente costante su base trimestrale (- 0,7%). Su base trimestrale, scendendo nel dettaglio dei comparti produttivi, si riscontra una forte contrazione soprattutto nell’estrattivo e nei servizi alle imprese. Più significativa, perché basata sul confronto di periodi più omogenei, risulta però la dinamica su base annua, dove si segnala un trend negativo superiore al 14% per l’artigianato, il commercio al dettaglio e le manifatturiere mentre registrano un andamento positivo (+ 12,9%) solo i servizi alle imprese. Pag. 306 Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi La distribuzione delle vendite per tipologia di mercato (provinciale, nazionale, estero) evidenzia nel corso del terzo trimestre 2009 l’incidenza in misura più cospicua, come al solito, per il territorio provinciale (53% del totale delle vendite realizzate contro il 50,6% del 3° trimestre 2008), mentre i mercati nazionali hanno avuto un’incidenza del 28,6% (31,1% nel 2008) e quelli esteri del 18,3% (18,3% anche nel 2008). Per quanto riguarda le esportazioni, complessivamente viene confermata una caduta rispetto al terzo trimestre 2008 (- 13,8%), mentre si recuperano posizioni rispetto al trimestre precedente (+ 2%). In particolare l’industria manifatturiera, settore che realizza circa il 77% delle esportazioni trentine, accusa una flessione su base annua pari al 15,8%. Un segnale di ripresa viene anche dagli ordinativi che evidenziano una crescita su base trimestrale del 9,9%, mentre accusano ancora una contrazione su base annua (- 6% contro il - 14% del secondo trimestre). Sono soprattutto le manifatturiere ad evidenziare una buona ripresa degli ordinativi rispetto al trimestre precedente. I risultati della rilevazione campionaria relativi all’analisi di clima, evidenziano una quota elevata di imprenditori che ritiene ancora soddisfacenti la redditività e la situazione economica della propria azienda, pari mediamente al 59,4%. Un 11,7%, con un “buona”, si colloca su un versante ancora più positivo a fronte di un 28,9% che la giudica insoddisfacente. Ne deriva quindi un saldo tra le due posizioni contrapposte negativo pari al –17,2% rispetto al – 21,7% di giugno 2009, ad indicare un miglioramento del clima di fiducia. Spetta in particolare ai servizi alle imprese l’unico saldo positivo, ricavato come saldo tra “buona” ed “insoddisfacente”, ed invece al trasporto merci ed estrattive la maggiore preoccupazione. In termini prospettici (arco temporale di un anno), il 15,1% delle imprese teme un peggioramento della propria situazione economica, mentre il 23,5% prevede un miglioramento. L’analisi per settori Agricoltura Per le mele il 2009 è stato caratterizzato da un anticipo del periodo vegetativo mentre le piogge estive non hanno prodotto particolari problemi dal punto di vista fitosanitario. La stima produttiva ha previsto un leggero calo rispetto al 2008 pari al 6-7%. Anche per le viti l’annata è stata caratterizzata da un anticipo vegetativo. Le piogge estive, come per il melo, non hanno prodotto particolari problemi fitosanitari per cui la vendemmia è stata caratterizzata da uve sane e gradazioni zuccherine elevate. La stima produttiva prevede un incremento della produzione pari a circa il 5-6% rispetto al 2008. Le preoccupazioni vengono dal mercato, soprattutto per il vino. Il settore vitivinicolo ha visto una riduzione del prezzo delle uve riconosciute ai produttori: mediamente i viticoltori hanno ricevuto circa 83 euro al quintale per l’uva vendemmiata nel 2008. I prezzi per l’uva raccolta nel 2009 sono destinati a calare di un ulteriore 15% Si deve purtroppo registrare che in questo in comparto agricolo alcune Cantine Sociali stanno affrontando una grave situazione di crisi economica dovuta ad investimenti sostenuti con indebitamenti bancari, che i cali di fatturato hanno reso molto pesanti da sostenere. I prezzi riconosciuti ai frutticoltori di mele nel 2008 sono stati mediamente di euro 0,390 al Kg: Anche per questo comparto si prevede una discesa dei prezzi per i frutti raccolti nel 2009. Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi Pag. 307 Sulla base del Bilancio di previsione 2009-2010 del Consorzio Melinda, il prezzo medio finale di liquidazione delle mele ai produttori dovrebbe essere di circa il 15% inferiore a quello della precedente campagna. Il comparto lattiero caseario nel 2008 ha riconosciuto mediamente euro 0,477 al Kg di latte conferito dagli allevatori ai caseifici destinati alla produzione di grana e si ritiene che tale prezzo rimanga possa subire un lieve incremento per il 2009 L’industria Le imprese attive a fine settembre contavano 12.486 unità, ovvero lo 0,9% in meno rispetto a settembre 2008. Per quanto riguarda la ripartizione delle imprese industriali attive tra i vari comparti economici, un peso decisamente rilevante è assunto dalle imprese manifatturiere (36,9% delle imprese attive del settore secondario) e da quelle delle costruzioni (61,3%). Complessivamente, le esportazioni trentine sono risultate in flessione del 3,5% rispetto al trimestre precedente e del 19,8% rispetto al terzo trimestre 2008. Risulta in particolare che il 21,6% delle esportazioni ha riguardato macchine ed apparecchi, il 20,9% prodotti alimentari, bevande e tabacco e il 10,9% sostanze e prodotti chimici. Rispetto al terzo trimestre 2008 e considerando le voci più significative per l’entità dei flussi, in aumento si sono presentati i coke e i prodotti petroliferi raffinati (+ 32,1%), i minerali energetici e non energetici (+ 13,9%), gli apparecchi elettrici (+ 12,2%) e i prodotti tessili, abbigliamento, pelli e accessori (+ 11,4%). Sempre su base annua risulta una forte flessione delle esportazioni di mezzi di trasporto (47,7%), metalli di base e prodotti in metallo (- 47,6%), macchine ed apparecchi (- 36,3%) e articoli in gomma e materie plastiche (- 26,6%). Per paese di destinazione, il 65,5% delle merci si è rivolto nel terzo trimestre al mercato dell’Unione Europea a 27 membri (in particolare il 17,2% alla Germania ed il 9,2% alla Francia), il 10,5% a quello statunitense e il 9,5% a quello asiatico. Rispetto al terzo trimestre 2008 solo le esportazioni verso l’Asia registrano una leggera crescita (+ 5%), mentre diminuiscono sensibilmente quelle verso l’Europa (- 21,8%), l’Africa (21,2%), l’America (- 22%) e l’Oceania e gli altri territori (- 16,8%). L’artigianato Il saldo dei movimenti di iscrizione e cancellazione è risultato positivo nel terzo trimestre del 2009 e ha dato luogo ad un incremento delle imprese registrate assestatesi a quota 13.867 unità a fine settembre 2009 (+ 0,4% su base trimestrale e - 1,1% su base annua). Il 45,7% delle imprese artigiane attive opera nel settore delle costruzioni ed un altro 21,9% nelle attività manifatturiere. Rilevante risulta anche la quota degli altri servizi pubblici, sociali e personali con circa un 11,1%. Il Turismo I dati relativi al movimento turistico in Trentino per il complesso dell’anno 2009, evidenziano risultati positivi sia per quanto riguarda gli arrivi, in crescita del 3,3% (pari a 4.773.553 arrivi) sia per quanto riguarda i giorni di presenza anch’essi in crescita dell’1,3%, con una presenza media di 6,3 giorni. Al primo posto sempre la Val di Fassa (784.000 arrivi), seguita dal Garda Trentino (637.000), Valle di Sole, Pejo e Rabbi (566.000), Madonna di Campiglio-Pinzolo-Val Rendena (472.000), Val di Fiemme (348.000). Pag. 308 Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi La stagione invernale 2009-2010 ormai conclusa viene considerata positiva per le maggiori società funiviarie trentine, negativa invece per le piccole, almeno nel confronto con l'inverno 20082009, considerato eccezionale, mentre tutte le aziende presentano incassi superiori al 2007-2008. Per quanto riguarda i risultati, il migliore risulta quello della Carosello Tonale, che ha visto i ricavi crescere tra il 7 e l'8% rispetto ad un anno fa, nell'ambito di un incremento del 3% del Consorzio Adamello Ski. Funivie Madonna di Campiglio segna un incremento degli incassi del 5%, superando i 20 milioni di euro, mentre i passaggi sono aumentati del 2-3%. Buono anche il dato di Funivie Folgarida Marilleva, con ricavi che sono saliti del 2% a oltre 24 milioni. I passaggi, invece, sono stati sostanzialmente pari all'inverno precedente. Più contenuti gli aumenti di Funivie Pinzolo, cresciuta dell'1% con un dicembre negativo, del consorzio Fiemme, salito dell'1% con incrementi negli italiani e decrementi negli stranieri, eccetto i polacchi, del consorzio Fassa (+1,5%) e di Tre Valli, Moena, San Pellegrino (+1,5%). Male invece le piccole, a partire da Panarotta, con i ricavi scesi del 15% soprattutto per la perdita pressoché totale degli incassi di dicembre, causa maltempo. Pejo Funivie vede un calo del 6%, recuperando qualcosa rispetto alla fase iniziale della stagione. Per il consorzio San Martino-Passo Rolle la diminuzione del fatturato si colloca tra il 6 e il 7%. Gli impianti hanno sofferto a Natale e hanno visto un calo di vendite degli skipass giornalieri. Passo Rolle risulta in ripresa nella seconda metà della stagione, San Martino, invece, resta in difficoltà. Carosello Ski Folgaria Lavarone ha perso tra il 4 e il 5% degli incassi, sempre rispetto alla stagione record 2009. Giù anche Trento Funivie, cioè gli impianti sul Bondone, del 7%, in recupero su un pessimo dicembre. Il consorzio Paganella, infine, cala del 3% e di un 5% nei passaggi ma le presenze alberghiere in zona sono in crescita. In generale per quanto riguarda i dati di arrivi e presenze nella stagione invernale 2009-2010 c’è una sostanziale tenuta. Il Bondone segna una crescita particolarmente buona negli arrivi (+23%); nelle altre zone non ci sono aumenti significativi rispetto al 2008, che comunque era stato un anno molto positivo. Protesti e fallimenti I titoli di credito (cambiali, tratte ed assegni bancari) protestati nel terzo trimestre 2009 sono stati 694 per un ammontare complessivo di 2.622.393 euro. Rispetto all’analogo periodo del 2008 si è riscontrato un aumento del 27,6% nella numerosità e dell’8,2% nell’ammontare del valore complessivamente protestato. In particolare le cambiali hanno segnalato un aumento del valore pari al 36,9% mentre per le tratte accettate e non accettate l’aumento è stato pari al 239,6%. Gli assegni bancari hanno invece presentato una flessione del 33%. Nel corso del terzo trimestre 2009 si sono registrati presso i Tribunali di Trento e Rovereto 39 fallimenti (+44% rispetto all’anno precedente), 33 relativi a società e 6 a ditte individuali. Per settori economici, 20 dichiarazioni di fallimento hanno interessato l’industria, 9 il commercio e 10 le altre attività del settore terziario. Nello stesso periodo del 2008 i fallimenti erano stati 27 di cui 24 relativi a società e 3 a ditte individuali. Per settori economici, 15 dichiarazioni di fallimento hanno interessato l’industria, 4 il commercio e 8 le altre attività del settore terziario. Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi Pag. 309 LA SITUAZIONE SOCIALE IN TRENTINO (Estratto dal Rapporto sulla situazione sociale ed economica in Trentino nel 2009) Il quadro generale della società trentina, a dispetto della sfavorevole congiuntura economica, appare essere rassicurante e, spesso, risulta più vicino agli standard europei che alla situazione italiana. Fino ad oggi, il contesto provinciale si è rivelato capace di garantire adeguate condizioni di benessere materiale, buoni livelli di mobilità e di fluidità sociale, notevoli gradi di coesione sociale e una crescita costante della partecipazione scolastica. Analoghi giudizi positivi possono essere espressi relativamente al mercato del lavoro, anche se i dati qui esaminati fanno riferimento alle prime fasi della crisi economica e le conseguenze della stessa non si sono ancora pienamente manifestate nella sfera occupazionale, si deve riconoscere che la provincia di Trento si è trovata ad affrontare la crisi attuale con una struttura occupazionale più solida rispetto a molte altre aree della penisola. Ad una buona capacità del mercato del lavoro Trentino, che sembra aver reagito positivamente alla crisi in atto, si affiancano alcune criticità del panorama sociale che investono svariati settori quali la demografia, la famiglia, il benessere, l’istruzione, la mobilità sociale e le disparità di genere. L’occupazione Nonostante la congiuntura economica e finanziaria sfavorevole abbia avuto e stia avendo ripercussioni negative sugli assetti dei mercati del lavoro di tutte le economie avanzate, non sembra, al momento, che i suoi effetti si siano fatti sentire in modo drammaticamente incisivo in Trentino. Ciò anche grazie agli interventi messi in atto dalla Provincia autonoma di Trento e volti a contrastare le conseguenze della crisi (si veda a tal proposito la sezione sulla situazione economica nel presente rapporto). Sulla base degli indicatori strutturali riguardanti lo stato dell’occupazione trentina sembra, infatti, delinearsi una situazione pressoché simile a quella degli anni precedenti, con variazioni minime e, in ogni caso, circoscritte a determinate categorie sociali. Va, tuttavia, tenuto presente che nel 2009 l’incidenza dei ricorsi alla Cassa Integrazione Guadagni complessiva sembra essere aumentata di sei volte rispetto all’anno precedente e che, allo stato attuale, è assai difficile prevedere quanti dei lavoratori in CIG saranno collocati formalmente e sostanzialmente in disoccupazione. Si ha un segno molto positivo qualora si guardi ai tassi di disoccupazione: il loro andamento nel tempo e la loro consistenza risultano decisamente migliori nei confronti sia dell’Italia, sia dell’Europa. Nello specifico, al 2009, le persone in cerca di occupazione sul totale delle forze lavoro sono il 3,1% in Trentino, il 7,1% in Italia e l’8,0% in Europa2. La demografia Il Trentino si contraddistingue per un tasso di crescita demografica positivo (differenza tra i nati vivi e i morti rispetto al totale della popolazione residente), che lo pone in terza posizione (dopo Alto Adige e Campania) nella graduatoria nazionale del saldo naturale della popolazione. Si rivela, nel 2009 (1,37‰), superiore sia a quella del Nord-Est (-0,41‰), sia a quella dell’Italia (-0,26‰) e lievemente inferiore alla media europea (1,47‰)3. 2 Nota: il valore del 2009 costituisce la media tra i primi due trimestri 2009 e gli ultimi due trimestri del 2008. Fonte: elaborazioni dell’Osservatorio Permanente per l’economia, il lavoro e la valutazione della domanda sociale, Sistema di indicatori strutturali e congiunturali sulla situazione economica e sociale del Trentino. Confronti Nazionali ed Europei, 2010; dati del Servizio Statistica della Provincia autonoma di Trento. 3 Fonte: elaborazioni dell’Osservatorio Permanente per l’economia, il lavoro e la valutazione della domanda sociale, Sistema di indicatori strutturali e congiunturali sulla situazione economica e sociale del Trentino. Confronti Nazionali ed Europei, 2010; dati del Servizio Statistica della Provincia autonoma di Trento. Pag. 310 Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi Si deve osservare che la distribuzione per fasce d’età della popolazione non accenna a riequilibrarsi, cosicché la proporzione dei più anziani continua a rimanere più elevata di quella dei giovani. Tant’è vero che, nel 2009, il16,4% dei trentini ha un’età compresa tra gli 0 e i 15 anni, mentre il 19,4% ha oltre i 64 anni di età. In altre parole il numero di nati è sì maggiore al numero dei morti nell’arco di un anno solare, ma le nuove leve non sono sufficienti a bilanciare la quota degli over 65enni. La famiglia Benché il sistema di welfare del Trentino si caratterizzi per le notevoli attenzioni riservate alle famiglie, allontanandosi sempre più dai modelli dell’Europa meridionale e avvicinandosi a quelli dell’Europa centrale e settentrionale dove, l’assetto familiare rappresenta uno dei punti deboli della compagine provinciale. I punti critici si dipanano su più fronti e si sviluppano in più settori della vita sociale: in particolare si va dagli aspetti strutturali delle famiglie, ovvero dal costante aumento della proporzione di coppie senza figli e il rimanere su valori non trascurabili della quota di nuclei monogenitoriali4 per arrivare a toccare la lentezza e difficoltà con cui i giovani lasciano la propria famiglia d’origine e ne formano di nuove, quella (più tipicamente femminile) di conciliare i tempi della cura domestica con quelli della carriera professionale. Risulta, pertanto, difficile sfuggire dall’esigenza di attuare politiche sociali in grado di far fronte alla cura e all’assistenza della popolazione anziana, ma anche di innalzarne, ove possibile, la propensione al lavoro, e, infine, di facilitare la formazione di nuove famiglie e la nascita di figli nella popolazione autoctona5. Il benessere6 Spostando, ora, lo sguardo ai livelli di benessere, si può sostenere che i trentini godono di buoni livelli di benessere (relativo) e di una (relativamente) elevata omogeneità sociale nelle condizioni di vita delle persone. In particolare, la provincia appare contraddistinta da una limitato disuguaglianza della distribuzione dei redditi individuali e familiari7, da una contenuta incidenza della povertà monetaria e dei fenomeni di deprivazione materiale, oltre che da una diffusa convinzione di vivere in condizioni di ragionevole agiatezza. Se, come appena scritto, il fenomeno della povertà non assume dimensioni allarmanti, è bene precisare che vi sono singole categorie di individui e di famiglie particolarmente deboli che sperimentano una maggiore esposizione agli stati di indigenza. Il rischio di cadere in povertà è maggiore tra i minori e gli anziani (nel 2008 l’incidenza nei due gruppi era rispettivamente pari a 11,0% e 10,0%); Allorché si considera il tipo di famiglia in cui vivono gli individui, l’incidenza della povertà è particolarmente diffusa tra i singoli (14,2%), specie se anziani e donne, i monogenitori (10,1%) e le coppie con figli (7,8%). Le coppie senza figli sono, invece, più al riparo da situazioni di marginalità economica (4,5%). 4 5 Per maggiori approfondimenti si rimanda al Rapporto sulla situazione economica e sociale del Trentino. Uno dei fattori che contribuiscono al valore positivo del saldo naturale della popolazione è dato dai tassi di natalità fatti registrare dalla componente immigrata straniera, la cui incidenza sui residenti,misurata in base ai soggetti stranieri annualmente iscritti all’anagrafe, ha fatto registrare un aumento di circa sei punti percentuali negli ultimi dieci anni, attestandosi all’8,8%. Fonte: elaborazioni dell’Osservatorio Permanente per l’economia, il lavoro e la valutazione della domanda sociale, Sistema di indicatori strutturali e congiunturali sulla situazione economica e sociale del Trentino. Confronti Nazionali ed Europei, 2010; dati del Servizio Statistica della Provincia autonoma di Trento. 6 Ove non diversamente segnalato i dati presentati in questo capitoletto provengono da elaborazioni dell’Osservatorio Permanente per l’Economia, il Lavoro e per la Valutazione della domanda sociale su dati Indagine sulle condizioni di vita delle famiglie trentine (ondata 2008). 7 Per maggiori approfondimenti si rimanda al Rapporto sulla situazione economica e sociale del Trentino Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi Pag. 311 Se il rischio di cadere in condizioni di povertà dipende da caratteristiche individuali, la composizione sociale dei soggetti poveri è, invece, strettamente legata anche alla struttura occupazionale, demografica e sociale della comunità locale. Non a caso più del 60% dei poveri dispone anche di un lavoro o di una pensione che si rivelano, però, insufficienti a garantire uno standard di vita accettabile. Nel 2008 la quota dei trentini materialmente deprivati (ossia il rischio di vivere in condizioni di disagio8) era pari al 36,3%, un valore che risulta sensibilmente cresciuto nel corso degli anni (si ricorda che nel 2005 il tasso era pari al 32,1% e nel 2007 al 34,1%). Nel corso degli ultimi anni è aumentato il numero di coloro che dichiarano di andare incontro a una qualche difficoltà materiale. In complesso si tratta di quasi i due terzi (64,2%) delle persone intervistate. Di queste, quasi 7 su 10 sostengono di dover affrontare problemi di poco conto, 2 su 10 affermano di dover far fronte a difficoltà più consistenti e 1 su 10 dichiara che la propria famiglia è afflitta da difficoltà economiche particolarmente incisive. Un altro importante indicatore del grado di benessere e di equità che caratterizza la complessiva situazione sociale del Trentino riguarda il fatto che il peso dei condizionamenti esercitati dalle origini sociali sui destini occupazionali delle persone risulta meno consistente di quanto non accadesse in passato e di quanto non si verifichi nel resto del Paese. Solidarietà Questo stato di ragionevole benessere collettivo è ulteriormente confermato e rafforzato dalla presenza di un elevato grado di solidarietà interpersonale e da un consistente capitale sociale di stampo comunitario. E’ utile, a tale proposito, ricordare che, secondo una recente ricerca9 basata su analisi secondarie dei dati dell’Indagine Multiscopo, la provincia di Trento si colloca al primo posto nella graduatoria, per regioni, della dotazione di capitale sociale misurata attraverso un indicatore sintetico che combina diverse dimensioni del fenomeno quali: l’intensità dei legami familiari, la qualità e la forza dei rapporti amicali, il grado di fiducia interpersonale, la densità associativa, la partecipazione e l’impegno sociale. In Trentino, inoltre, l’adesione ad associazioni e lo svolgimento di attività di volontariato risultava essere, nel 2007, superiore al valore nazionale di quasi 14 punti percentuali. Ma la posizione del Trentino, oltre a mantenersi costantemente al di sopra della media italiana, negli anni si è progressivamente rafforzata. L’istruzione Venendo all’istruzione si osserva il costante sviluppo, nell’ultimo decennio, della partecipazione scolastica post-obbligatoria e, dunque, dal progressivo innalzamento dei livelli medi di istruzione. 8 La deprivazione viene, come al solito, calcolata sulla base di un indice additivo che somma i punteggi di alcuni indicatori relativi alla possibilità di acquistare certi beni (auto, TV, videoregistratore, microonde, lavastoviglie, telefono, pc), alle difficoltà finanziarie per sostenere determinate attività ritenute desiderabili (possibilità di fare una settimana di ferie all’anno lontano da casa, di mangiare carne, pollo, pesce o equivalente vegetariano almeno una volta ogni due giorni, di riscaldare adeguatamente l’abitazione, di invitare amici a cena almeno una volta al mese) e all’incapacità mostrata, nell’ultimo anno, nel far fronte a certe spese necessarie (vestiti, mutuo, affitto, bollette). Per tenere conto della diversa importanza associata ad ogni bene o spesa si è scelto di attribuire ad ogni indicatore un peso direttamente proporzionale alla loro diffusione nella popolazione. In effetti, è sensato sostenere che il grado di deprivazione relativa aumenti quanto più ampia è la proporzione di coloro che possiedono quel bene o che sono in grado di sostenere quelle spese rispetto a cui la famiglia appare deprivata. Il dato va considerato con una certa cautela posto che fa riferimento ad indicatori di carattere soggettivo. 9 Borzaga, C. (a cura di), “Relazioni di qualità: il capitale sociale in provincia di Trento – Cosa è. Dove è e quanto è”, 2008. Pag. 312 Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi Tant’è vero che la quota di laureati ha raggiunto il 21,0% dei nati negli anni settanta, mentre era pari al 9,3% tra i nati negli anni quaranta. Anche i livelli di efficacia del sistema scolastico trentino risultano essere positivi10. Considerando gli apprendimenti degli studenti delle secondarie superiori in età di 15 anni e, più esattamente, i risultati da essi ottenuti nella rilevazione 2006 dell’indagine OCSE/Pisa. In termini generali, sembra di poter affermare che si tratti di esiti confortanti Gli studenti della provincia si collocano, infatti, in tutte le tre aree di alfabetizzazione funzionale (matematica, comprensione di testi e scienze fisiche e naturali), su valori medi più elevati non solo del nostro Paese, ma anche di svariate altre nazioni europee. La validità delle affermazioni che precedono può essere confermata, a contrariis, ponendo attenzione alla proporzione di soggetti che ottengono, nelle prove somministrate, punteggi collocati sotto il livello minimo, convenzionalmente fissato, di apprendimento. La contenuta percentuale di soggetti trentini che si ritrova in tale posizione indica una buona qualità degli apprendimenti e una soddisfacente capacità di trasmissione di capitale umano da parte delle istituzioni scolastiche presenti sul territorio locale. Venendo ai problemi legati all’istruzione segnaliamo che sebbene lo scenario locale sia migliore rispetto a quello nazionale, la quota di trentini coinvolti in iniziative di formazione permanente appare ancora contenuta e ben al di sotto dell’obiettivo europeo fissato al 12,5% da raggiungere entro il 2010. Il Trentino nel 2007 registrava, infatti, una partecipazione pari al 9,6% della popolazione attiva in età 25-64 anni. Se l’investimento in capitale umano costituisce un efficace strumento di protezione contro il pericolo di non trovare lavoro, la formazione permanente ne rappresenta in molti casi uno strumento di particolare rilievo soprattutto per i soggetti a rischio di marginalità occupazionale. È, dunque, preoccupante che la formazione permanente sia, in Trentino, ancora così poco sviluppata. Né pare che il pur importante programma di servizi formativi e orientativi riservato alle persone sospese dal lavoro, in mobilità o licenziate sia in grado, da solo, di porre riparo alla lacuna di cui stiamo discutendo. Sembra, dunque, auspicabile che la formazione ricorrente diventi oggetto di più generali misure di quelle fin qui adottate. Altro aspetto negativo della collettività trentina è legato al fatto che nello studio permangono disparità di stampo orizzontale, tra uomini e donne. L’analisi delle scelte formative post-obbligo evidenzia, ad esempio, fenomeni di segregazione sulla base del genere di appartenenza anche tra i soggetti più giovani. Tra gli individui di età compresa tra i 20 e i 30 anni e in possesso di un diploma di maturità le donne risultano, infatti, avere frequentato più spesso degli uomini l’istruzione magistrale e liceale, mentre l’opposto si verifica per l’istruzione tecnica e professionale. Da notare che, la segregazione educativa su base di genere si traduce in disuguaglianza nelle chances occupazionali, a svantaggio delle donne. In effetti, gli indirizzi formativi maggiormente seguiti dalla componente femminile sono quelli a cui si associano tempi maggiori di reperimento di un posto di lavoro e livelli remunerativi minori. 10 Fonte: elaborazioni dell’Osservatorio Permanente per l’Economia, il Lavoro e per la Valutazione della domanda sociale su dati Indagine OCSE-Pisa, 2006, http://pisa.oecd.org. Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi Pag. 313 IL MERCATO CREDITIZIO LOCALE NEL 2009 A settembre 2009 le banche con sede amministrativa in provincia di Trento erano 52 (come l’anno precedente). Il numero degli sportelli bancari ammontava a 551 unità, 3 in più rispetto ad un anno prima e 227 erano gli sportelli postali attivi. I comuni serviti da banche sono 190. Il numero di abitanti per sportello bancario è pari a 955, contro una media italiana che è di 1.773 abitanti per sportello. Se aggiungiamo anche gli sportelli postali, il numero di abitanti per sportello bancario e postale in Provincia di Trento scende a 676. RISULTANZE DELLE CASSE RURALI TRENTINE AL 31/12/2009 VOLUMI DI INTERMEDIAZIONE ESERCIZI 2008-2009 (in milioni di euro) CASSE RURALI TRENTINE 2008 2009 var. assoluta var. % 2008-2009 N. casse 47 46 -1 -2,1% Sportelli 380 381 1 0,3% 11.931 12.655 724 6,1% 3.381 3.349 -32 -1,0% 916 2.447 1.086 2.263 170 -184 18,6% -7,5% 15.312 16.004 692 4,5% 28,3% 27,1% 26,5% 32,4% Crediti alla clientela Casse Rurali - compresi cartolarizzati Crediti alla clientela - Cassa centrale Crediti alla clientela - gruppo 11.331 683 12.015 11.752 697 12.449 421 14 434 3,7% 2,0% 3,6% Masse intermediate (raccolta complessiva + impieghi) 26.626 27.756 1.130 4,2% Patrimonio 1.572 1.623 52 3,3% Sofferenze 157 245 88 56,1% 94,97% 92,86% Raccolta diretta Raccolta indiretta (titoli in ammin. e risparmio gestito) di cui risparmio gestito di cui titoli in amministrazione Raccolta complessiva raccolta indiretta/raccolta diretta risparmio gestito/raccolta indiretta Impieghi/Raccolta diretta sofferenze/impieghi 1,4% 2,1% Dipendenti Casse Rurali 2.307 2.314 7 0,3% Dipendenti Enti Centrali 410 426 16 3,9% 2.719 2.740 21 0,8% 113.603 117.219 3.616 3,2% Totale dipendenti credito cooperativo Soci Quota mercato crediti 55,9% Quota mercato raccolta diretta con obblig 67,9% * Fonte: Matrice vigilanza LA GESTIONE DEL RISPARMIO: raccolta diretta ed indiretta Il risparmio complessivamente intermediato dalle Casse Rurali trentine a fine 2009 secondo i primi dati provvisori – ha superato i 16.000 milioni di euro, di cui 12.655 milioni di Pag. 314 Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi raccolta diretta e 3.349 milioni raccolta indiretta comprensiva dei titoli in amministrazione e del risparmio gestito. Nel corso del 2009 la raccolta complessiva a valori di mercato delle Casse Rurali trentine ha avuto un trend di crescita media pari a +3,8% in linea con quello registrato nel 2008 (+3,9%), chiudendo a dicembre 2009 con +4,5% (contro + 3% di fine 2008). Andamento della raccolta diretta, indiretta e complessiva delle Casse Rurali Trentine nel 2008-2009 20,0% 12,4% 15,0% 10,7% 10,9% 8,9% 10,0% 5,0% 7,9% 6,5% 6,7% 6,1% 4,5% 3,6% 4,2% 3,3% 4,1% 3,9% 3,2% 3,0% 0,0% 4,8% -0,9% -2,8% -4,1% -4,7% -5,0% -8,2% -10,0% -8,5% -13,9% -13,3% -15,0% RACCOLTA DIRETTA -13,6% RACCOLTA INDIRETTA RACCOLTA COMPLESSIVA -20,0% -19,2% -25,0% lug-08 ago-08 set-08 ott-08 nov-08 dic-08 gen-09 feb-09 mar-09 apr-09 mag-09 giu-09 lug-09 ago-09 set-09 ott-09 nov-09 dic-09 L’incremento della raccolta complessiva è stato sostenuto anche nel 2009 dal buon andamento della raccolta diretta; la raccolta indiretta infatti, pur se in recupero, chiude l’esercizio 2009 ancora con valori di mercato in decremento rispetto al 2008. ANDAMENTO DELLA RACCOLTA DIRETTA negli esercizi 2007-2009 CASSE RURALI TRENTINE 2007 2008 2009 flusso 2008 flusso 2009 var. 2007-2008 c/c pass. e dep. risp CD pct obbligazioni e altre forme Totale in milioni di euro Fonte: Matrice puma 2008 2009 var. 2008-2009 comp. % comp. % 5.017 5.300 6.008 284 708 5,7% 13,3% 44,4% 47,5% 364 272 236 -92 -36 -25,2% -13,1% 2,3% 1,9% 609 640 470 31 -170 5,2% -26,6% 5,4% 3,7% 4.765 5.719 5.941 954 222 20,0% 3,9% 47,9% 46,9% 11,0% 6,1% 100,0% 100,0% 10.754 11.932 12.655 1.178 724 La raccolta diretta nel corso del 2009 ha mostrato un rallentamento nei ritmi di crescita molto vivaci registrati nel 2008, che in media superavano il 10%. L’aumento della raccolta diretta è stato sostenuto soprattutto dai conti correnti, mentre le obbligazioni se pur in crescita hanno rallentato la corsa che aveva caratterizzato gli ultimi anni. La forte riduzione dei tassi nel corso del 2009 ha indotto i risparmiatori a preferire la liquidità dei conti correnti che segnano infatti +13,3% a fine anno. Le obbligazioni si attestano invece a +3,9% (rispetto a +20% fine 2008). Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi Pag. 315 A dicembre 2009 la raccolta diretta era pari a 12.655 milioni di euro, con un flusso di nuovo risparmio di 724 milioni di euro (pari a +6,1%), rispetto ai 1.178 registrati nel 2008. Quanto alla composizione della raccolta diretta, i conti correnti e depositi a risparmio con il 47,5% per la prima volta superano il valore delle obbligazioni che pesano per il 46,9% della raccolta. La raccolta indiretta a valori di mercato ammonta a dicembre 2009 a 3.349 milioni di euro con una diminuzione annua dello 0,9% (rispetto a –17,4% del 2008) che risente del nuovo calo dei titoli in amministrazione ed una ripresa del gestito soprattutto nell’ultimo trimestre dell’anno. ANDAMENTO DELLA RACCOLTA INDIRETTA negli esercizi 2007-2009 CASSE RURALI TRENTINE 2007 2008 2009 flusso 2008 3.349 flusso 2009 var. % 2007-2008 var. % 2008-2009 Raccolta indiretta 4.093 3.381 -712 -32 -17,4% -0,9% di cui titoli in amministrazione 2.693 2.447 2.263 -246 -184 -9,1% -7,5% di cui Gespa 618 407 443 -210 36 -34,1% 8,7% di cui fondi comuni e sicav 626 393 481 -233 88 -37,2% 22,5% di cui prodotti assicurativi 156 134 Totale risparmio gestito 1.399 934 1.086 162 risparmio gestito /indiretta 34,2% 27,6% 32,4% -22 28 -14,2% 21,1% -465 152 -33,2% 16,3% in milioni di euro Il risparmio gestito, a dicembre 2009 ammonta a 1.086 milioni in crescita rispetto ad un anno prima del 16,3% (-33% il calo nel 2008); il risparmio gestito nel 2009 ha evidenziato un primo semestre con valori ancora in forte calo e un buon recupero nell’ultimo trimestre dell’anno. I titoli in amministrazione pari a 2.263 milioni risultano in calo a fine 2009, con –7,5%, risentendo soprattutto del mancato rinnovo dei Bot che nel 2009 hanno avuto rendimenti prossimi allo zero (-72% il valore dei Bot detenuti dai clienti a fine 2009 rispetto al 2008). L’incidenza del risparmio gestito sull’indiretta evidenzia un recupero dal 27,6% del 2008 al 32,4% del 2009. La diversa dinamica delle componenti della raccolta complessiva ha portato ad un ulteriore ridimensionamento del rapporto indiretta sulla diretta, sceso dal 28,3% del 2008 al 26,5% del 2009. Pag. 316 Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi Andamento della raccolta indiretta e sue componenti nel 2009 20,0% Raccolta indiretta Titoli di terzi in amministrazione Risparmio gestito 10,0% 16,3% 7,3% -1,1% -2,5% 0,0% -6,2% -9,1% -6,8% -9,5% -9,8% -4,1% -0,9% -7,5% -4,7% -10,0% -8,4% -15,5% -17,8% -20,0% -25,5% -30,0% -34,5% -40,0% dic-08 gen-09 feb-09 mar-09 apr-09 mag-09 giu-09 lug-09 ago-09 set-09 ott-09 nov-09 dic-09 ANDAMENTO DEI CREDITI ALLA CLIENTELA I crediti per cassa hanno raggiunto a dicembre 2009 quota 11.752 milioni di euro, con una crescita annua del 3,7%, comprendendo anche la quota dei mutui cartolarizzati. Se aggiungiamo anche quelli erogati da Cassa centrale, il complesso dei crediti erogati dal credito cooperativo trentino sale a 12.449 milioni di euro. Nel corso del 2009 è proseguito il rallentamento nella crescita dei crediti già evidenziato nel 2008 che ha risentito della debolezza del ciclo economico. A fine 2009 la crescita si è attestata infatti al 3,7% contro l’8% dell’anno precedente. Mentre i crediti a medio-lungo termine registrano un incremento positivo pari a +10% a dicembre 2009, quelli a breve termine sono in calo dell’8,6%. I crediti a medio-lungo rappresentano il 69,3% del totale, contro il 65,2% dell’anno precedente. La crescita dei prestiti alle famiglie consumatrici con +4,4% risulta leggermente superiore a quella registrata dai crediti alle imprese con +3,4%. Per quanto riguarda le famiglie, queste hanno visto crescere gli impieghi a medio/lungo termine (+7% fine 2009 rispetto +8% del 2008), mentre quelli a breve sono risultati per il secondo anno consecutivo in calo (-14,2% fine 2009 contro -4,7% del 2008). Nel settore delle imprese, nel 2009 sono cresciuti in misura maggiore i crediti agli artigiani (+4,7%) rispetto a quelli alle imprese di capitali (+2,6%) che hanno risentito in maniera più pesante della crisi economica. Tutti i settori hanno visto rallentare il flusso dei crediti nel 2009: i settori più penalizzati l’industria e l’artigianato ed il commercio che per la prima volta segna variazioni negative. Il settore economico più vivace si è dimostrato nuovamente quello dei servizi con +8,2% (+15,6% nel 2008), seguito dall’agricoltura con +7,2 % (+12,4% nel 2008). Seguono alberghi (+4,7% contro +9,2% del 2008), edilizia (+2,7% contro + 8,4% del 2008), industria e artigianato (+0,1% contro + 5,2% del 2008) e commercio (-1,8% contro +4,2% del 2008). In termini di composizione, i servizi rappresentano il primo settore con il 24,8% seguiti dall’edilizia con il 21,9%; segue l’industria e artigianato con un 18,9%, alberghi con il 14,1%, commercio con il 13,5%; infine l’agricoltura il cui peso è pari al 6,8% del totale. Il numero dei clienti affidati dal sistema del credito cooperativo è salito a dicembre 2009 a 119.021, con un saldo positivo annuo di 2.655 unità. Le famiglie consumatrici affidate sono 79.789 (+1.706 unità la crescita annua), mentre le imprese ammontano a 38.185 (+887 unità). Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi Pag. 317 Andamento della raccolta diretta e dei crediti delle Casse Rurali Trentine nel 2008-2009 14,0% RACCOLTA DIRETTA CREDITI 12,9% 12,0% 11,2% 10,0% 10,7% 11,1% 10,9% 10,2% 9,8% 9,5% 9,4% 9,1% 7,9% 7,9% 7,6% 8,0% 6,7% 7,0% 6,3% 6,0% 6,1% 7,0% 5,5% 5,3% 4,7% 4,8% 4,0% 3,7% 2,0% mag-08 giu-08 lug-08 ago-08 set-08 ott-08 nov-08 dic-08 gen-09 feb-09 mar-09 apr-09 mag-09 giu-09 lug-09 ago-09 set-09 ott-09 nov-09 dic-09 La dinamica più moderata dei prestiti rispetto alla raccolta diretta ha portato ad una diminuzione del rapporto impieghi/raccolta diretta, che dal 94,9% del 2008 è passato al 92,8% di fine 2009. SETTORI E RAMI DI ATTIVITA' ECONOMICA Finanziamenti a clientela (al lordo dei crediti cartolarizzati) ( dicembre-2008 - dicembre-2009 ) CASSE RURALI TRENTINE dic-2008 dic-2009 Var. % dic-08 dic-09 importi importi annua Comp. % Comp. % SETTORI DI ATTIVITA' Ammistrazioni pubbliche Società finanziarie 23.255 65.884 25.658 62.687 10,3% 0,2% 0,2% -4,9% 0,6% 0,5% Istituzioni sociali private e altre unità non cl. 65.553 64.058 -2,3% 0,6% 0,5% 3.842.550 4.010.417 4,4% 33,9% 34,1% Famiglie consumatrici 22.549 21.608 -4,2% 0,2% 0,2% 4.019.791 4.184.428 4,1% 35,5% 35,6% Società non finanziarie 4.283.740 4.394.374 2,6% 37,8% 37,4% Artigiani e altre famiglie produttrici 3.031.954 3.173.045 4,7% 26,7% 27,0% 7.315.694 7.567.419 3,4% 64,5% 64,4% 11.335.485 11.751.847 3,7% 100,0% 100,0% Resto del mondo Totale settori non produttori Totale imprese TOTALE IMPIEGHI RAMI DI ATTIVITA' ECONOMICA (aggregazione per macro settori) Agricoltura Industria e artigianato Edilizia Commercio Alberghi e pubblici esercizi Servizi TOTALE RAMI ATTIVITA' ECONOMICA 479.876 514.503 7,2% 6,6% 6,8% 1.428.083 1.429.924 0,1% 19,5% 18,9% 1.614.314 1.658.457 2,7% 22,1% 21,9% 1.043.295 1.024.746 -1,8% 14,3% 13,5% 1.016.449 1.063.913 4,7% 13,9% 14,1% 1.733.675 1.875.876 8,2% 23,7% 24,8% 7.315.692 7.567.419 3,4% 100,0% 100,0% Le sofferenze pari a 245 milioni di euro a dicembre 2009 sono in crescita del 56% rispetto al 2008, e pari al 2,1% degli impieghi complessivi (contro 1,4% del dicembre 2008). La crescita risulta più intensa per le famiglie (+63%) rispetto alle imprese (+55%). L’incidenza delle sofferenze sul portafoglio crediti è invece più elevata per le imprese (con +2,46% a fine 2009 rispetto a + 1,64% a fine 2008) rispetto alle famiglie (con + 1,44% a fine 2009 contro + 0,92% a fine 2008). Pag. 318 Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi SETTORI E RAMI DI ATTIVITA' ECONOMICA SOFFERENZE/FINANZIAMENTI (al lordo dei crediti cartolarizzati) ( dicembre-2008 - dicembre-2009 ) CASSE RURALI TRENTINE dic-2008 dic-2009 importi importi SETTORI DI ATTIVITA' Ammistrazioni pubbliche 0,00% 0,00% Società finanziarie 1,52% 1,44% Istituzioni sociali private e altre unità non cl. 0,02% 0,08% Famiglie consumatrici 0,92% 1,44% Resto del mondo 1,42% 1,31% 0,92% 1,41% Società non finanziarie 1,48% 2,49% Artigiani e altre famiglie produttrici 1,87% 2,41% Totale imprese 1,64% 2,46% TOTALE 1,39% 2,09% Agricoltura Industria e artigianato Edilizia Commercio Alberghi e pubblici esercizi Servizi 0,96% 0,80% 2,38% 3,53% 1,99% 3,15% 1,57% 2,32% 1,04% 1,74% 1,30% 1,97% TOTALE RAMI ATTIVITA' ECONOMICA 1,64% 2,46% Totale settori non produttori RAMI DI ATTIVITA' ECONOMICA (aggregazione per macro settori) Le partite incagliate pari a 695 milioni di euro, in crescita del 13% rispetto al 2008, costituiscono il 6,06% dei crediti complessivi (5,6% a dicembre 2008). COMPAGINE SOCIALE A fine anno i soci risultano saliti a 117.219 con una crescita netta di 3.616 unità rispetto al 2008. Di questi 7.376 sono residenti fuori dalla provincia di Trento. L’incidenza dei soci sulle famiglie residenti in Trentino (considerando che normalmente è presente un socio per famiglia) è passata dal 48,6% del 2008 al 49,1% del 2009. I crediti erogati a favore dei soci rappresentano il 50% del totale di crediti erogati dalle Casse Rurali Trentine, mentre la raccolta diretta da soci costituisce il 40% del totale. CONFRONTI COMPRENSORIALI A livello comprensoriale le Casse Rurali che hanno mostrato la dinamica migliore nella crescita della raccolta complessiva sono state quelle della Valle di Sole (+7,3%) e delle Valle di Fiemme e Fassa (+6,7%). Le crescite più contenute sono state registrate nel Basso Sarca e Bassa Valsugana. Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi Pag. 319 Nel comparto dei crediti le punte più elevate si registrano nel Primiero (+8,5%). Le crescite più contenute, sono registrate nella Valle dell’Adige (+1,5%). Risultanze delle Casse Rurali Trentine al 31/12/2009 dic-2009 var.08-09 raccolta diretta dic-2009 var.08-09 raccolta indiretta dic-2009 var.08-09 raccolta complessiva dic-2009 var.08-09 Impieghi alla clientela C1+ C11 VALLI DI FIEMME E FASSA 932.077 8,8% 186.633 -2,6% 1.118.710 6,7% 919.287 4,1% C2 PRIMIERO 328.175 4,9% 63.137 12,3% 391.312 6,1% 311.674 8,5% C3 BASSA VALSUGANA 653.901 4,3% 177.037 -1,9% 830.938 2,9% 580.310 4,2% C4 ALTA VALSUGANA 1.222.496 7,1% 410.682 -0,8% 1.633.178 5,0% 1.180.319 3,9% C5 VALLE DELL'ADIGE 3.393.997 6,0% 881.210 -3,8% 4.275.207 3,8% 3.044.091 1,5% C6 VALLE DI NON 1.027.896 5,3% 399.471 3,9% 1.427.367 4,9% 904.123 4,1% 434.539 6,5% 94.207 11,2% 528.746 7,3% 416.396 6,8% C8 VALLI GIUDICARIE 1.440.319 5,6% 314.704 0,4% 1.755.023 4,7% 1.371.015 5,0% C9 BASSO SARCA E LEDRO 1.025.836 7,8% 248.298 -15,5% 1.274.134 2,3% 942.805 4,2% C10 VALLAGARINA 2.195.861 5,0% 573.935 4,9% 2.769.796 5,0% 2.081.865 4,1% 12.655.097 6,06% 3.349.313 -0,95% 16.004.410 4,52% 11.751.885 3,71% C7 VALLE DI SOLE TOTALE PROVINCIA in migliaia di euro Fonte: Matrice vigilanza I TASSI DELLA RACCOLTA E DEGLI IMPIEGHI E SPREAD Nel corso del 2009 i tassi ufficiali della BCE sono stati variati quattro volte da gennaio a maggio, passando dal 2,5% di dicembre 2008 al 2% del 21 gennaio 2009, all’ 1,5% dell’11 marzo, 1,25% dell’8 di aprile e 1% del 13 maggio, con una diminuzione complessiva di 150 punti base. L’analisi dei tassi del mercato bancario evidenzia come l’euribor ovvero il tasso medio a cui avvengono le transazioni finanziarie in Euro tra le grandi banche europee, nel corso del 2009 si è ridotto di 188 pb, passando dal 2,56% di gennaio 2009 a 0,69% di gennaio 2010. L’andamento dell’euribor ha comportato un analogo andamento dei tassi del mercato bancario e di quelli praticati dalle Casse Rurali. Nella media del 2009 il tasso sugli impieghi alla clientela delle Casse Rurali Trentine è risultato in forte calo, portandosi dal 6,19% della media 2008 al 3,91% della media 2009. In termini medi annui il tasso relativo agli impieghi è diminuito di 228 punti. Anche i tassi passivi si sono adeguati al ribasso dei tassi di mercato. Nella media dell’anno il tasso sulla raccolta è stato pari all’1,69% contro il 3,44% del 2008 (-176 punti base). L’intensità diversa con cui i tassi attivi e passivi sono variati, ha portato ad una riduzione della forbice. In termini medi annui lo spread clientela, ovvero la differenza tra tasso sugli impieghi e tasso sulla raccolta, è sceso di 52 punti (da 2,74 a 2,22). Pag. 320 Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi Andamento euribor tre mesi e tasso di riferimento da gen.2007 a gen. 2010 6,00% Euribor 3 mesi 5,00% Tasso riferimento 4,00% 3,00% 2,00% 1,00% 0,00% ge n07 f eb07 ma r07 a pr07 ma g07 g iu07 l ug07 ag o07 s et07 ott07 no v07 d ic07 ge n08 f ma eb- r08 08 a pr08 ma g08 g iu08 l ug08 ag o08 s et08 ott08 no v08 d ic08 ge n09 f eb09 ma r09 a pr09 ma g09 g iu09 l ug09 ag o09 s et09 ott09 no v09 d ic09 ge n10 LA REDDITIVITA’ ED IL PATRIMONIO Il margine di interesse dell’insieme delle Casse Rurali Trentine nel corso del 2009 ha subito una drastica riduzione rispetto all’anno precedente a seguito del calo dello spread dei tassi. A dicembre 2009 il margine di interesse registra un calo del 19,4% rispetto all’anno precedente. L’area servizi mostra invece una buona ripresa, con una crescita del 14% delle commissioni nette. Anche il risultato netto dell’attività finanziaria evidenzia una ripresa consistente. Il margine di intermediazione come sintesi della gestione denaro e della gestione servizi, a fine 2009 è in calo del 9,7% rispetto al 2008. I costi operativi complessivamente registrano un aumento del 2,2% (rispetto a +5,6 del 2008) , l’incremento dei costi del personale è stato del 0,9% mentre gli altri costi sono aumentati del 3,7%. L’incidenza dei costi operativi sul margine di intermediazione (cost/income) dal 67% del 2008 è salito al 75,7% nel 2009 a causa del forte ridimensionamento del margine di intermediazione. In sintesi il risultato lordo di gestione delle Casse Rurali Trentine con 90 milioni di euro, mostra a fine 2009 un calo del 33,6% rispetto all’anno precedente, pari a 0,61% sul totale dell’attivo contro lo 0,98% del 2008. Infine il patrimonio di vigilanza delle Casse Rurali si è attestato a settembre 2009 a 1.623 milioni di euro, con una crescita annua del 3,2%. Il coefficiente di solvibilità ovvero il rapporto tra il patrimonio di vigilanza e le attività di rischio ponderate a settembre 2009 era pari al 13,07% sostanzialmente invariato rispetto a quello di dicembre 2008 con il 13,05%. Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi Pag. 321 FONTI BIBLIOGRAFICHE • Banca d'Italia: Bollettino Economico n. 59, gennaio 2010 • Banca d’Italia: Nota congiunturale sul Trentino-Alto Adige, giugno, novembre 2009; • Banca Centrale Europea, Bollettino mensile, numeri vari • Federasse: spunti per le assemblee, marzo 2010 • Prometeia: Rapporto di Previsione, gennaio 2010 e aggiornamenti successivi; • PAT, Osservatorio del lavoro, Offerta di lavoro 4° trimestre 2009; • PAT, Agenzia del Lavoro, Rapporto sull’occupazione settembre 2009; • PAT, Comunicazione prezzi, gennaio 2010 • Bancaria: Economia reale, monetaria e finanziaria, gennaio 2010 • ABI: Finacial Outlook, Rapporto di previsione dell’ABI, dicembre 2009 • ABI: Evoluzione dei mercati finanziari e creditizi, numeri gennaio e febbraio 2010 • CCIAA Trento: Relazione del Presidente sull’economia trentina, dicembre 2009 • CCIAA Trento: Pubblicazioni trimestrali dicembre 2009 • Congiuntura ref., periodico di analisi e previsioni, dicembre 2009, gennaio, febbraio 2010. • ISTAT, sito web, aggiornamenti a marzo 2010 Pag. 322 Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi 2 LA GESTIONE DELLA BANCA: ANDAMENTO DELLA GESTIONE E DINAMICHE DEI PRINCIPALI AGGREGATI DI STATO PATRIMONIALE E DI CONTO ECONOMICO Si premette che il bilancio al 31 dicembre 2009 è redatto in conformità ai criteri di valutazione e di misurazione stabiliti dagli International Financial Reporting Standard (IFRS) e dagli International Accounting Standard (IAS) – emanati dall’International Accounting Standard Board (IASB) ed adottati dalla Comunità Europea secondo la procedura di cui all’articolo 6 del Regolamento (CE) n. 1606/2002 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 19 luglio 2002 – e secondo le disposizioni della Circolare della Banca d’Italia n. 262 del 22 dicembre 2005 “Il bilancio bancario: schemi e regole di compilazione”. Il Regolamento comunitario ha trovato applicazione in Italia per mezzo del D. Lgs. n. 38 del 28 febbraio 2005, entrato in vigore il 22 marzo 2005, il quale ha – tra l’altro – previsto l’applicazione obbligatoria dei suddetti principi internazionali ai bilanci individuali delle banche a partire dal 2006. Nell’ambito di tale contesto normativo, la Cassa rurale ha redatto il bilancio al 31 dicembre 2009 – così come avvenuto per il bilancio relativo al bilancio 2008 – in ossequio ai nominati standard internazionali IAS/IFRS e nel rispetto delle citate disposizioni della Banca d’Italia. Premessa Anche quest'anno ci troviamo come ogni anno a presentare il bilancio con i suoi schemi le sue relazioni, i suoi grafici, ma quello appena concluso non è stato un anno come tutti gli altri ed è proprio per questo che presentare questi dati ci dà fiducia sulla capacità della nostra casa di affrontare anche momenti di difficoltà economica come quelli che abbiamo vissuto nel 2009. La cultura del risparmio, della prudenza e dell'attenzione alla patrimonializzazione che ha guidato le politiche di gestione sin dalle origini ormai ultra centenarie della nostra Cassa, ci ha permesso di affrontare i momenti di difficoltà con la dovuta attenzione ma anche con sufficiente serenità. L'anno che si è appena concluso è iniziato con un carico di preoccupazioni molto significativo. Ricordiamo che c'era la fondata preoccupazione di capire se il sistema bancario finanziario mondiale sarebbe stato in grado di superare il momento di crisi a cui le politiche sconsiderate ed eccessivamente speculative di qualche colosso bancario, americano in particolare, ci aveva portato. All'assemblea dello scorso anno abbiamo spiegato che la Cassa Rurale, pur essendo parte del sistema finanziario e quindi soggetta ai rischi di sistema, ha una struttura di bilancio più controllata di altre banche, in quanto la raccolta diretta e gli impieghi sono localizzati nella nostra zona di competenza territoriale e pertanto il rischio è più controllato. Con questo clima di preoccupazione e di fiducia contemporaneamente, abbiamo iniziato il 2009. Un anno che ha visto il mondo bancario continuamente sollecitato ed al centro dell'attenzione dei mezzi di comunicazione di massa, con le accuse di chiudere i cordoni della borsa, rischio di credit crunch, moratorie ecc... In questo contesto la Provincia Autonoma di Trento ha emanato il famoso pacchetto di sostegno all'economia, con contributi in conto interessi per la ristrutturazione del debito delle imprese, che abbiamo imparato a conoscere con il nome dei c.d. Mutui riassetto. La nostra Cassa Rurale unitamente al sistema delle Casse Trentine ha erogato oltre il 90% di questi mutui, dimostrando ancora una volta un'attenzione sostanziale al territorio ed alle sue imprese. (La nostra Cassa Rurale ha deliberato ed erogato oltre 11 milioni di € per oltre 80 pratiche). Abbiamo inoltre aderito all'accordo con le associazioni dei consumatori ed Abi in tema di moratoria sui mutui prima casa ed anche ad analogo accordo che riguarda la moratoria sui mutui alle imprese. E possiamo pertanto dire, fatte queste premesse, che il bilancio che andiamo a presentare è un bilancio positivo. Positivo perchè in questo contesto di preoccupazione abbiamo comunque potuto Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi Pag. 323 essere accanto alle imprese ed alle famiglie del nostro territorio e mantenere un economico finanziario che una prudente gestione richiede. equilibrio Raccolta Le masse amministrate sono cresciute, come viene meglio specificato nel seguito di questa relazione, sia per la raccolta diretta, quanto per l’indiretta. La crescita è stata assai significativa e superiore alla media del sistema delle Casse Rurali Trentine. In un anno di preoccupazione e di crisi è emersa ancora una volta la cultura del risparmio, quale mezzo per raggiungere gli obiettivi personali a medio lungo termine. Molti soci e clienti, nell’attesa di valutare l’opportunità di effettuare interventi di ristrutturazione sugli immobili o di acquistare la propria prima casa, hanno cercato di accantonare i risparmi che serviranno per i futuri investimenti. E’ stata mantenuta la consueta attenzione, in un ottica di diversificazione dei portafogli, a mantenere un costante equilibrio delle voci che vanno a comporre i portafogli dei clienti. Non si è voluto favorire la fuga totale dalle gestioni e dalla raccolta indiretta verso la diretta, pur in ottica di assoluta prudenza che ha sempre caratterizzato la nostra proposta. Si è voluto inoltre continuare a mantenere viva l’attenzione alla previdenza integrativa, favorendo lo sviluppo della cultura alla previdenza, continuando a sollecitare la fascia di clientela giovane a pensare e ad attivare un piano di previdenza integrativa. Credito Anche il comparto dei prestiti si è ulteriormente sviluppato. Per questi ultimi in particolare il dato è da ritenersi positivo in quanto significa che le imprese e le famiglie non sono state lasciate sole in questo momento di crisi. Anche in quest’anno la nostra Cassa ha posto particolare attenzione alla gestione del credito, monitorando costantemente le varie posizioni, rendendoci disponibili ad analizzare e gestire eventuali situazioni di difficoltà, sospendendo il pagamento di qualche rata, rivedendo il piano di ammortamento, valutando le richieste di moratoria, rivedendo talvolta la posizione complessiva del cliente, con accorpamento di più posizioni in un unico piano di rientro alla portata del cliente, con particolare attenzione alle esigenze ed alle difficoltà manifestate dal singolo cliente o socio. E’ stata posta particolare attenzione anche al settore immobiliare, forse il più provato in questo primo periodo della crisi. Nella seconda metà del 2009 si è notata una seppur lieve ripresa del mercato immobiliare, e la ripresa dei prestiti prima casa ne è un indice significativo. Il comparto agricolo, verso la fine dell’anno presenta qualche segno di difficoltà a causa della riduzione dei prezzi di alcuni prodotti agricoli, uva e mele in particolare per la nostra zona. Il comparto vivaistico, produzione di barbatelle (piante di vite), pur coinvolgendo solo una parte del mondo agricolo del nostro territorio, rappresenta in questo momento motivo di preoccupazione per la riduzione del mercato e la caduta verticale dei prezzi. Anche per queste posizioni sono state attivate talune azioni di sostegno, quali mutui riassetto ecc.. Servizi E’ stata mantenuta costante l’attenzione non tanto alla vendita di prodotti e servizi, ma piuttosto a spiegarne la funzionalità e sollecitarne l’utilizzo, in particolare per i servizi self service, e di internet banking. L’obiettivo infatti della nostra cassa è di favorire la capacità dei clienti di rendersi autonomi nelle operazioni elementari, quali prelievi, versamenti, pagamenti di bollettini e bonifici tramite in bank, utilizzo delle carte di pagamento ecc.. al fine di indirizzare l’attività degli operatori e dei consulenti di sportello alla cura del rapporto consulenziale con il cliente. Conto Economico Come indicato in premessa, nonostante il particolare momento di crisi economico finanziaria, il 2009 si è chiuso con un conto economico in linea con le previsioni di inizio anno. Pag. 324 Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi La caduta verticale degli indici Euribor verificatasi nel primo trimestre del 2009 ha creato qualche disallineamento, in particolare per la diversa tempistica di adeguamento dei tassi variabili agli indici di mercato, trimestrale per i prestiti e semestrale per le nostre obbligazioni. Questo non ci ha frenati comunque nella disponibilità a sostenere le imprese che hanno voluto cogliere l’opportunità, con il sostegno attraverso i contributi in conto interessi della Provincia Autonoma di Trento, di ristrutturare il proprio debito, anche se ha richiesto una penalizzazione del conto economico annuale. Nonostante questi elementi di criticità, grazie anche ad un attento controllo dei costi, il conto economico annuale si è chiuso con un utile in linea con quello registrato nel 2008 ed alle previsioni di budget. 2.1 GLI AGGREGATI PATRIMONIALI LA RACCOLTA TOTALE Anni 2008 2009 Var.% su 2008 Var. assoluta (dati in migliaia di Euro) di cui: risparmio gestito Raccolta diretta Raccolta indiretta di cui: risparmio amministrato 323.054 112.124 67.196 44.928 331.523 124.156 73.172 50.983 2,62% 10,73% 8,89% 13,48% 8.469 12.032 5.976 6.055 Al fine di avere la percezione della variazione effettiva della raccolta nell’anno 2009 nel prospetto che segue la raccolta diretta è riclassificata senza la raccolta da società veicolo cioè delle passività a fronte di attività cedute e non cancellate. Le stesse sono relative alle due operazioni di cartolarizzazione effettuate nel 2006 e 2007 che, come illustrato nella sezione dedicata agli impieghi, sono state oggetto di “ripresa” nel passivo in quanto non soddisfaceva i requisiti dello IAS 39 per procedere alla c.d. “derecognition”. Allo stesso scopo la raccolta a mezzo prestiti obbligazionari è inserita al lordo degli effetti IAS relativi alla valutazione per le obbligazioni valutate al fair value e degli effetti delle coperture a mezzo derivati per le poste gestite in hedge accounting. Nei diagrammi di seguito allegati, di raffronto con il sistema delle casse rurali trentine, saranno questi i dati presi in considerazione. Anni 2008 2009 Var.% su 2008 Var. assoluta (dati in migliaia di Euro) Raccolta diretta Raccolta indiretta di cui: risparmio amministrato 303.418 112.124 67.196 44.928 315.761 124.156 73.172 50.983 4,07% 10,73% 8,89% 13,48% 12.032 5.976 6.055 12.343 di cui: risparmio gestito al netto raccolta relativa a operazioni di cartolarizzazione Il positivo andamento della raccolta complessiva deriva dalla dinamica positiva della raccolta diretta, aumentata del 4,07%, e dall’ancor più intenso aumento della raccolta indiretta che ha fatto segnare un + 10,73%. L’incremento della raccolta diretta è dovuta totalmente all’aumento della raccolta a breve termine. Il forte incremento della raccolta indiretta è in parte causato dal venir meno delle politiche pregresse della Cassa Rurale perseguite fino all’anno 2008 che miravano a Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi Pag. 325 sostenere la raccolta diretta oltre il breve termine per coprire il forte trend di richiesta di nuovi prestiti da parte della clientela. Come si vedrà più avanti, questo trend nel corso del 2009 si è notevolmente ridimensionato. Le masse in uscita della raccolta diretta oltre il breve termine hanno trovato così naturale allocazione nella raccolta indiretta che ancora una volta si è dimostrata polmone di grande utilità nella gestione dei trend di crescita molto spesso diversificati fra raccolta e prestiti alla clientela. Raccolta totale al netto raccolta da società veicolo: variazione % anno 2009 5,87% 6,00% 4,11% 2,98% 3,00% 0,00% Cassa Rurale Casse Rurali Trentine Pag. 326 C5 Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi LA RACCOLTA DIRETTA La raccolta diretta 31/12/2009 Conti correnti e depositi liberi 31/12/2008 Variazione Variazione Assoluta % 20.303.044 16,39% 144.190.637 123.887.593 5.548.275 6.546.708 -998.433 -15,25% 10.457.880 14.648.072 -4.190.192 -28,61% 157.089.002 161.172.940 -4.083.938 -2,53% 10.298.082 17.682.790 -7.384.708 -41,76% Certificati di deposito 0 52.809 -52.809 -100,00% Altre forme tecniche 0 0 317.285.794 306.308.122 10.977.672 3,58% 14.237.478 16.746.258 -2.508.780 -14,98% 331.523.272 323.054.380 8.468.892 2,62% Depositi vincolati Pronti contro termine Obbligazioni di cui - valutate al fair value* Sub totale Passività a fronte di attività cedute non cancellate dal bilancio** Totale raccolta diretta * Valori inclusi nel passivo dello stato patrimoniale alla voce “passività finanziarie valutate al fair value”. ** L’importo indicato tra le passività a fronte di attività cedute e non cancellate è relativo alla/e operazione/i di cartolarizzazione di mutui ipotecari. Composizione percentuale della raccolta diretta al netto della raccolta da società veicolo cioè delle passività a fronte di attività cedute e non cancellate. Cassa Rurale della Valle dei Laghi anno 2009 Dep.liberi; Dep.vinc. + 3,36% C/d; 1,74% C/c; 42,31% Obbligazioni; 49,28% Pronti contro termine; 3,31% Cassa Rurale della Valle dei Laghi anno 2008 Dep.liberi; Dep.vinc. + 3,68% C/d; 2,14% Obbligazioni; 52,57% C/c; 36,86% Pct; 4,75% Sistema della casse Rurali Trentine anno 2009 Dep.liberi; 4,60% Obbligazioni; Dep.vinc. + C/d; 1,87% C/c; 42,88% 46,94% Pronti contro termine; 3,71% Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi Pag. 327 Alla data di stesura di questa relazione la raccolta diretta fa registrare, rispetto al 31 dicembre 2009, un decremento dello 0,1 ed al suo interno la raccolta a mezzo prestiti obbligazionari emessi fa registrare un decremento vicino al 2%. LA RACCOLTA INDIRETTA DA CLIENTELA 31/12/2009 31/12/2008 Variazione Assoluta Variazione % 66.080.799 62.298.110 3.782.689 6,07% 7.091.582 4.898.044 2.193.538 44,78% 73.172.381 67.196.154 5.976.227 8,89% 20.408.068 16.998.417 3.409.651 20,06% 24.523.808 23.354.193 1.169.615 5,01% 6.051.488 4.575.129 1.476.359 32,27% Totale risparmio gestito 50.983.364 44.927.739 6.055.625 13,48% Totale raccolta indiretta 124.155.745 112.123.893 12.031.852 10,73% 41,06% 40,07% 58,94% 59,93% Raccolta amministrata: obbligazioni Raccolta amministrata: azioni Totale risparmio amministrato Fondi comuni di investimento Gestioni patrimoniali Raccolta previdenziale ed assicurativa Risparmio_gestito/ totale raccolta indiretta Risparmio_amministrato/ totale raccolta indiretta Nell’anno 2009 la raccolta indiretta ha fatto registrare performance di incremento più ampie di quelle della raccolta diretta per le ragioni menzionate prima. Questo risultato è ancor più eclatante se confrontato con l’andamento delle Casse rurali trentine come si può evincere dai diagrammi di seguito esposti. La raccolta gestita con un incremento del 13,48% ha fatto registrare un incremento di tutto rispetto se si considera che a livello di Sistema l’incremento è del 10,22% e a livello di Comprensorio C5 l’aumento è solo del 2,60%. Questo è dovuto al fatto che una fetta importante della nostra raccolta gestita è costituita da piani di accumulo di importo mensile limitato, intestati a clientela in prevalenza giovane, con previsioni di disinvestimento a lungo termine e quindi meno colpita dai frequenti cambiamenti del sentiment della clientela nei confronti di questo tipo di raccolta. La raccolta previdenziale ed assicurativa ha fatto registrare un incremento del 32,27%. Visto l’impegno organizzativo ed informativo profuso dalla Cassa Rurale nel settore previdenziale si è fiduciosi che la stessa darà notevoli soddisfazioni nei prossimi anni in termini di masse e di redditività. Alla data di stesura di questa relazione la raccolta indiretta fa registrare, rispetto al 31 dicembre 2009, un incremento superiore al 2%, la raccolta gestita del 5% ed al suo interno la raccolta previdenziale ed assicurativa si è incrementata del 28%. Pag. 328 Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi Andamento percentuale raccolta indiretta e raffronto con il Sistema 12,00% 8,00% 10,73% 4,00% 0,00% -7,49% -2,78% -4,00% -8,00% Cassa Rurale Casse Rurali Trentine C5 Andamento percentuale raccolta gestita e raffronto con il Sistema 16,00% 13,48% 12,00% 10,22% 8,00% 4,00% 2,60% 0,00% Cassa Rurale Casse Rurali Trentine C5 GLI IMPIEGHI CON LA CLIENTELA 31/12/2009 Conti correnti Mutui Finanziamenti per anticipi sbf Altri finanziamenti Crediti non performing Sub totale Attività cedute non cancellate* Totale impieghi con clientela Impieghi alla clientela classificati fra le attività finanziarie valutate al fair value Totale crediti con clientela 31/12/2008 115.555.080 151.085.968 5.403.770 1.592.177 24.358.829 297.995.824 14.696.010 312.691.834 131.966.523 123.519.332 5.945.984 1.625.807 20.972.923 284.030.568 17.187.014 301.217.582 Variazione Assoluta -16.411.443 27.566.637 -542.214 -33.630 3.385.906 13.965.256 -2.491.004 11.474.252 Variazione % 1.109.859 1.207.237 -97.378 -8,07% 313.801.693 302.424.819 11.376.874 3,76% -12,44% 22,32% -9,12% -2,07% 16,14% 4,92% -14,49% 3,81% *le attività cedute e non cancellate si riferiscono a mutui ipotecari ceduti a seguito di operazioni di cartolarizzazione negli anni 2006 e 2007 e “ripresi” nell’attivo in quanto non soddisfacevano i requisiti dello IAS 39 per procedere alla c.d. “derecognition”. Conseguentemente si è proceduto all’iscrizione delle Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi Pag. 329 attività cartolarizzate residue, all’impairment analitico e collettivo delle suddette attività cedute e allo storno della tranche dei titoli junior sottoscritta per la parte relativa alle attività cedute. ANDAMENTO PERCENTUALE CREDITI ALLA CLIENTELA E RAFFRONTO CON IL SISTEMA ( i dati sono riclassificati per consentirne il raffronto con il Sistema ) 6,00% 4,17% 3,71% 3,00% 1,48% 0,00% Cassa Rurale Casse Rurali Trentine C5 Prestiti: suddivisione per settori di attività 50,00% 40,30% 40,00% 28,10% 31,60% 30,00% 20,00% 10,00% 0,00% Famiglie Piccole imprese Società Come si può intuire dal grafico sopra riportato il bacino d’utenza privilegiato della nostra banca sono le famiglie e i piccoli artigiani e commercianti. Invece a livello di sistema delle Casse rurali trentine i prestiti alle famiglie rappresentano il 35,5% dei crediti, mentre i prestiti alle piccole e grandi imprese pesano rispettivamente per il 26,7% e il 37,8%. Questa situazione è correlata alla composizione del territorio di competenza dove, salvo che per l’operatività sul Comune di Trento ove sono aperti due sportelli, non vi sono grandi imprese e per quanto riguarda i settori di attività economica predominano l’agricoltura, l’edilizia e i servizi. All’interno di quest’ ultimo emergono i prestiti verso società immobiliari visto il rilevante sviluppo immobiliare della Valle dei Laghi di questi ultimi anni, favorito fra il resto anche dal completamento del collegamento con Trento con strade veloci e di facile percorrenza che stanno trasformando alcuni quartieri dei paesi della valle in “quartieri residenziali” per quanti lavorano nella città di Trento. Pag. 330 Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi RAMI DI ATTIVITA' ECONOMICA Imprese (aggregazione per macro settori) Cassa Rurale Cassa Rurale (Migliaia di Euro) Composizione Composizione percentuale percentuale Agricoltura Industria e artigianato Edilizia Commercio Alberghi e pubblici esercizi Servizi TOTALE RAMI ATTIVITA' ECONOMICA Sistema 27.661 15.154 37.085 15.686 18.254 75.544 14,6% 8,0% 19,6% 8,3% 9,6% 39,9% 6,8% 18,9% 21,9% 13,5% 14,1% 24,8% 189.384 100,0% 100,0% I crediti a clientela ordinaria, compresi i crediti cartolarizzati ed al lordo delle svalutazioni di bilancio, assommano a quasi 134 milioni di Euro relativamente al breve termine, mentre quelli con durata oltre i 18 mesi si avvicinano ai 184 milioni di Euro con una netta ricomposizione a favore dei crediti a medio/lungo termine rispetto all’anno prima. A fronte degli stessi si evidenzia raccolta da clientela vincolato per durata residua contrattuale oltre l’anno e fino a 5 anni per quasi 89 milioni di Euro. Le regole relative alla trasformazione delle scadenze, non più obbligatorie da normativa di vigilanza ma verificate comunque trimestralmente dalla Cassa Rurale, evidenziano un consistente avanzo finale. Crediti alla clientela lordi a breve termine a medio/lungo termine (migliaia di Euro) CASSA RURALE CASSA RURALE dic-2008 dic-2009 Var. % dic-08 dic-09 dic-09 peso % dic-2008 dic-2009 Var. % dic-08 dic-09 importi importi annua Comp. % Comp. % su tot. importi importi annua Comp. % Comp. % SETTORI DI ATTIVITA' 0 325 654 27.743 1 28.723 1 2 458 24.232 0 24.693 0,0% -99,4% -29,9% -12,7% -69,5% -14,0% 0,0% 0,2% 0,4% 18,5% 0,0% 19,1% 0,0% 0,0% 0,3% 18,1% 0,0% 18,5% 100,0% 0,4% 74,4% 19,1% 1,2% 19,3% 0 605 118 93.892 0 94.615 0 555 158 102.329 13 103.055 0,0% -8,3% 33,7% 9,0% 0,0% 8,9% 0,0% 0,4% 0,1% 61,0% 0,0% 61,4% 0,0% 0,3% 0,1% 55,8% 0,0% 56,1% Totale imprese 69.479 52.029 121.508 67.462 41.432 108.895 -2,9% -20,4% -10,4% 46,2% 34,6% 80,9% 50,5% 31,0% 81,5% 67,2% 46,5% 57,5% 21.285 38.080 59.365 32.908 47.581 80.489 54,6% 25,0% 35,6% 13,8% 24,7% 38,6% 17,9% 25,9% 43,9% TOTALE IMPIEGHI 150.231 133.587 -11,1% 100,0% 100,0% 42,1% 153.979 183.544 19,2% 100,0% 100,0% Ammistrazioni pubbliche Società finanziarie Istituzioni sociali private e altre unità non cl. Famiglie consumatrici Resto del mondo Totale settori non produttori Società non finanziarie Artigiani e altre famiglie produttrici Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi Pag. 331 La qualità del credito verso la clientela Si riportano due tabelle che evidenziano la qualità del credito e le dinamiche nella stessa. Nelle due tabelle che seguono sono presi in considerazione solo i crediti esposti nella voce 70. dell’Attivo di Bilancio. Esposizione lorda 31/12/2009 Sofferenze 31/12/2008 4.462.827 Incagli 5.027.079 -11,22% 23.240.650 Esposizioni ristrutturate Esposizioni scadute/sconfinanti da oltre 180 giorni Variazione % 19.489.172 19,25% 0 0 121.990 0 Totale crediti non performing 27.825.467 24.516.251 13,50% Crediti in bonis 288.564.066 279.862.518 3,11% 316.389.533 304.378.769 3,95% Totale crediti verso clientela Peso rettifiche di valore su totale crediti Peso rett.valore sofferenze su sofferenze 1,17% 57,59% 1,04% 43,84% Esposizione netta 31/12/2009 Sofferenze 31/12/2008 1.892.874 Incagli 22.350.407 Esposizioni ristrutturate Esposizioni scadute/sconfinanti da oltre 180 giorni Variazione % 2.823.312 -32,96% 18.768.580 19,08% 0 0 115.548 0 Totale crediti non performing 24.358.829 21.591.892 12,81% Crediti in bonis 288.333.005 279.625.691 3,11% 312.691.834 301.217.583 3,81% Totale crediti verso clientela Peso sofferenze nette su crediti alla clientela Peso crediti non performing su crediti alla clientela 0,61% 7,79% 0,94% 7,17% Qui di seguito si rappresentano le rettifiche di valore su crediti contabilizzate nel bilancio d’esercizio e in quello precedente rimandando anche alle relative considerazioni svolte in sede di analisi delle componenti economiche. Scostamento annuo Voci 130. Rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento di: a) crediti Valore assoluto Valore percentuale 31-dic-09 31-dic-08 ( 716.960) ( 1.700.714) 983.754 -57,84% ( 716.960) ( 1.700.714) 983.754 -57,84% Grande attenzione è stata posta nel mantenere alta la qualità del credito erogato, sia attraverso il continuo affinamento degli strumenti informatici di supporto quali la procedura di analisi di bilancio e il database di controllo del credito ma, soprattutto, attraverso il continuo supporto consulenziale alle filiali ed alle aziende nostre clienti, sia in fase di erogazione che di gestione del credito stesso. Nonostante questo, le vicissitudini finanziarie ed economiche mondiali dell’anno 2009, hanno portato anche nella nostra zona di competenza qualche elemento di criticità che ci ha Pag. 332 Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi portato a classificare nuove posizioni fra i crediti non performing portandone il saldo lordo di bilancio a 27,8 milioni di Euro in aumento del 13,50% rispetto al Bilancio 2008. Per quanto riguarda l’operatività con soci si evidenzia come le attività di rischio destinate prevalentemente a soci o a ponderazione nulla siano pari al 62% del totale delle attività di rischio nel pieno rispetto della normativa di Vigilanza. Le masse complessivamente gestite con la clientela ( prestiti, raccolta diretta ed indiretta ) – Variazione percentuale anno 2009 6,00% 5,15% 3,94% 2,35% 3,00% 0,00% Cassa Rurale Casse Rurali Trentine C5 Prendendo in esame le masse gestite con la clientela si può notare la buona performance delle stesse che ha consentito il mantenimento di un buon margine d’interesse a conto economico nonostante il continuo contrarsi della forbice dei tassi. LE ATTIVITÀ FINANZIARIE A seguito della rallentata dinamica nell’erogazione del credito la liquidità detenuta dalla Cassa Rurale si è progressivamente espansa rispetto all’anno precedente in cui si erano avuti anche alcuni periodi di rigidità nella gestione dei flussi di cassa . I crediti verso le banche sono così passati da 33 a 20 milioni di Euro con una diminuzione di quasi il 23%, mentre le attività finanziarie disponibili per la vendita hanno oltrepassato i 39,5 milioni di Euro con un aumento di oltre 7 milioni di Euro. Considerato però che le attività finanziarie vincolate alle operazioni di pronti contro termine con la clientela sono diminuite di 4 milioni di Euro le disponibilità prontamente liquidabili sono risultate in calo di soli 2 milioni di Euro. Nella riserva del patrimonio relativa ai titoli disponibili per la vendita ( AFS ) sono state azzerate le riserve negative lorde di fiscalità differita contabilizzate nell’anno 2008 (488 mila Euro ). Il nuovo saldo netto positivo della riserva AFS è di 76 mila Euro. Le Riserve AFS hanno dato così un buon contributo ( 564 mila Euro ) all’aumento del Patrimonio di Bilancio e di Vigilanza nell’anno 2009 . I DERIVATI DI COPERTURA L’operatività in strumenti derivati di copertura ha riguardato principalmente la copertura specifica di prestiti obbligazionari emessi a tasso fisso e marginalmente i crediti a tasso fisso alla clientela. Le coperture sono state poste in essere al fine di ridurre l’esposizione a variazioni avverse di fair value dovute al rischio di tasso di interesse. I contratti derivati utilizzati sono stati prevalentemente del tipo “interest rate swap”. I derivati a copertura di prestiti obbligazionari emessi e di mutui a tasso fisso alla clientela hanno portato ad un onere di 47 mila Euro, contro oneri relativi alle passività coperte di 19 mila Euro e a Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi Pag. 333 un onere di circa 2 mila Euro relativo alle attività coperte con un risultato finale dell’attività di copertura di 67 mila Euro. negativo Le immobilizzazioni materiali ed immateriali Nell’anno appena trascorso non vi sono stati investimenti di entità considerevole come negli anni passati. Nel complesso della banca gli acquisti relativi ad immobili sono ammontati nell’anno a 37 mila Euro mentre gli acquisti di mobili, arredi ed impianti elettronici sono assommati a 131 mila Euro. Sono stati contabilizzati ammortamenti relativi ad immobili per 133 mila Euro e ammortamenti relativi a mobili per 252 mila Euro. Per quanto riguarda le attività immateriali si sono acquisiti nuovi programmi per un costo di 97 mila Euro. Gli ammortamenti sono invece stati 60 mila Euro. Pag. 334 Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi I FONDI A DESTINAZIONE SPECIFICA: FONDI PER RISCHI ED ONERI I fondi per rischi ed oneri sono costituiti dal fondo beneficenza ammontante a 73 mila Euro, dal fondo oneri relativi al personale ( premio di fedeltà ) che presenta un saldo di 31 mila Euro e da un fondo di 75 mila Euro costituito nell’anno 2009 per una possibile revocatoria fallimentare. Il Patrimonio netto e di Vigilanza Al 31 dicembre 2009, il patrimonio netto ammontava a 45,23 milioni di Euro che confrontato col dato al 31 dicembre 2008, evidenzia un incremento del 3,86% ed è così suddiviso: (dati all'unità di Euro) Capitale sociale Sovrapprezzi di emissione Riserve da valutazione Riserve Utile di esercizio Totale patrimonio netto 31/12/2009 31/12/2008 Variazione Assoluta Variazione % 9.549 9.853 -304 -3,09% 85.064 79.910 5.154 6,45% 432.745 -131.850 564.595 43.402.311 42.247.442 1.154.869 2,73% 1.301.639 1.345.226 -43.587 -3,24% 45.231.308 43.550.581 1.680.727 3,86% -428,21% L’utile del presente anno corrisponde ad una remunerazione del patrimonio della banca del 3%. Tra le “Riserve da valutazione” figurano le riserve relative alle attività finanziarie disponibili per la vendita con un saldo positivo di 76 mila Euro, nonché le riserve iscritte in applicazione di leggi speciali di rivalutazione pari ad Euro 357 mila. Le “Riserve” includono le Riserve di utili già esistenti (riserva legale) nonché le riserve positive e negative connesse agli effetti di transizione ai principi contabili internazionali IAS/IFRS non rilevate nelle “riserve da valutazione”. Il patrimonio di vigilanza risulta cosi composto: (dati all'unità di Euro) Patrimonio di base Patrimonio supplementare Elementi da dedurre dal patrimonio di base e supplementare Patrimonio di vigilanza 31/12/2009 01/01/2009 44.498.082 407.872 42.736.894 356.504 Variazione Assoluta 1.761.188 51.368 0 0 0 44.905.954 43.093.398 1.812.556 Variazione % 4,12% 14,41% 4,21% Il Patrimonio di Vigilanza ammonta a quasi 45 milioni di Euro con un incremento rispetto all’anno scorso del 4,21%. Questo patrimonio copre le attività di rischio della banca per oltre il 13%, rispetto al minimo richiesto dalle normative di Vigilanza dell’8%. Tale patrimonio pesa sul totale dei crediti a clientela per il 14,36% (14,31% comprendendo nei crediti quelli classificati a voce 30 dell’Attivo ) e sul totale della raccolta da clientela per il 13,54%. Con riferimento ai requisiti prudenziali di vigilanza, il coefficiente di capitale complessivo (total capital ratio) si attesta al 13,12% rispetto al 12,68 % dell’anno 2008, mentre il rapporto tra patrimonio di vigilanza di base ed il totale delle attività di rischio ponderate (tier 1 capital ratio) Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi Pag. 335 risulta pari al 13,00% (rispetto al 12,57% del 31/12/2008 ). Quindi si evidenziano indici in miglioramento nonostante il buon incremento di attività di rischio e di raccolta da clientela. Per ulteriori approfondimenti si rimanda alla parte F della nota integrativa. 2.2 I RISULTATI ECONOMICI DEL PERIODO IL MARGINE DI INTERESSE La struttura dei tassi della Cassa Rurale è ancorata all’andamento del tasso Euribor, essendo principalmente orientata su forme sia di impiego che di raccolta a tasso variabile e/o comunque ricoperte. La diminuzione del tasso di riferimento avvenuto nel corso dell’anno, controbilanciata solo in minima parte dall’aumento delle masse, ha fatto diminuire notevolmente la partita degli interessi, sia attivi che passivi. I primi sono calati di oltre 6,5 milioni di euro con un decremento rispetto all’anno precedente del 32,81%. Gli interessi passivi sono diminuiti di 5,4 milioni di Euro ( - 48,05% ), Questa dinamica ha portato ad un margine di interesse in calo a 7,5 milioni di Euro nonostante il sostegno dato dalle masse amministrate che sono risultate in continuo aumento nell’arco dell’anno 2009. La tensione dei tassi ha portato ad una netta diminuzione dei tassi applicati alle operazioni di prestito non completamente bilanciata dalla diminuzione dei tassi sulla raccolta diretta. La forbice dei tassi applicati alla clientela è così passata dal 2,35% al 2,22% medio annuo. Scostamento annuo 31-dic-09 31-dic-08 Valore assoluto 10. Interessi attivi e proventi assimilati 13.346.461 19.862.589 ( 6.516.128) -32,81% 20. Interessi passivi e oneri assimilati ( 5.887.458) ( 11.333.095) 5.445.637 -48,05% 7.459.003 8.529.494 ( 1.070.491) -12,55% Voci 30. Margine di interesse Valore percentuale Andamento del tasso sui prestiti alla clientela. Cassa Rurale 8,00% Sistema Casse Rurali 6,16% 6,48% 5,83% 5,68% 6,00% 4,91% 4,66% 4,04% 3,91% 4,00% 2,00% 0,00% Anno 2006 Pag. 336 Anno 2007 Anno 2008 Anno 2009 Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi Andamento del tasso sulla raccolta da clientela. Cassa Rurale 4,00% Sistema Casse Rurali 3,53% 3,66% 2,87% 2,79% 2,04% 1,84% 2,00% 1,69% 1,69% 0,00% Anno 2006 Anno 2007 Anno 2008 Anno 2009 La forbice dei tassi sui rapporti con la clientela. Cassa Rurale 4,00% Sistema Casse Rurali 2,95% 2,82% 2,87% 2,89% 2,82% 2,63% 2,35% 2,22% 2,00% 0,00% Anno 2006 Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi Anno 2007 Anno 2008 Anno 2009 Pag. 337 Il margine d’intermediazione Scostamento annuo Voci 31-dic-09 31-dic-08 Valore assoluto Valore percentuale 30. Margine di interesse 7.459.003 8.529.494 ( 1.070.491) -12,55% 40. Commissioni attive 1.877.244 1.756.620 120.624 6,87% 50. Commissioni passive ( 177.792) ( 208.017) 30.225 -14,53% 60. Commissioni nette 1.699.452 1.548.603 150.849 9,74% 70. Dividendi e proventi simili 85.885 39.956 45.929 114,95% 80. Risultato netto dell'attività di negoziazione 10.497 7.282 3.215 44,15% ( 67.452) ( 47.968) ( 19.484) 40,62% 26.330 45.032 ( 18.702) -41,53% 0 0 0 0,00% 26.581 18.578 8.003 43,08% 0 0 0 0,00% ( 251) 26.454 ( 26.705) -100,95% 102.184 ( 101.153) 203.337 -201,02% 9.315.899 10.021.246 ( 705.347) -7,04% 90. Risultato netto dell'attività di copertura 100. Utili (perdite) da cessione o riacquisto di: a) crediti b) attività finanziarie disponibili per la vendita c) attività finanziarie detenute sino alla scadenza d) passività finanziarie 110. Risultato netto delle attività e passività finanziarie valutate al fair value 120. Margine di intermediazione Il margine d’intermediazione è in flessione dell’7%. E’ da considerare positivo il risultato delle commissioni attive, in aumento del 9,74% rispetto all’anno scorso. Hanno dato un notevole contributo a questo aumento le commissioni dall’attività di raccolta ordine. Infatti il passaggio, che abbiamo già menzionato, di fondi dalla raccolta a medio lungo termine della Cassa Rurale alla raccolta indiretta amministrata ha dato impulso a questo settore, con un aumento del risultato economico dello stesso di oltre 150 mila Euro rispetto all’anno precedente. Le commissioni su conti correnti (+1,3%) e sugli affidamenti hanno avuto un buon andamento. Si è inoltre avuto un incremento dell’8,8% delle commissioni sui crediti di firma mentre le commissioni su valute sono rimaste stabili rispetto all’anno scorso. Le nuove linee di conto corrente che sono state proposte ai soci a partire dall’anno 2008 hanno avuto successo e continuano a dare positivi impulsi alle commissioni sulla tenuta dei conti correnti. Le commissioni sui servizi di incasso e pagamento sono risultate in calo soprattutto a causa del forte calo delle commissioni unitarie riconosciute dalle banche corrispondenti sui servizi di incasso e pagamento. Nel prospetto di bilancio appaiono in ulteriore calo a causa della riclassificazione, a partire dall’anno corrente, di alcune commissioni ( commissioni Pos, Remote Banking, ecc. ) fra le commissioni da altri servizi Il rapporto fra commissioni e margine d’intermediazione è passato dal 18,5% dell’anno 2006, attraverso il 13,57% dell’anno 2007 e il 15,45% dell’anno 2008, fino al 18,24% dell’anno corrente.. Questa dinamica è peraltro in linea con quella del sistema delle Casse Rurali Trentine in cui il rapporto è passato dal 17,5% dell’anno 2006 al 15,5% dell’anno 2007, al 14,5% dell’anno 2008. e infine al 18,4% dell’anno 2009. Pag. 338 Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi Il basso impatto delle commissioni attive è una caratteristica tipica delle nostre Casse Rurali Trentine in cui in molti casi i servizi vengono forniti alla clientela a prezzi molto vicini al costo. E’ probabile che nel corso dei prossimi anni queste commissioni avranno un buon incremento dovuto alla rimodulazione verso l’alto del costo applicato ai clienti sui servizi che attualmente vengono proposti a tariffe incentivanti e il passaggio della clientela su linee di conto più remunerative per noi dal punto di vista delle commissioni. I dividendi sono passati da 40 mila a 86 mila e sono ormai una voce secondaria del nostro bilancio rispetto agli anni ante 2007. La negoziazione di valute ha portato un utile di 11 mila Euro in crescita del 44% rispetto all’anno precedente. L’utile da cessione o riacquisto di attività e passività finanziarie risulta in contrazione da 45 a 26 mila Euro. Il risultato netto delle attività e passività finanziarie valutate al fair value è passato dai -101 mila Euro dell’anno 2008 ai +102 mila Euro dell’anno corrente. In particolare dalla valutazione dei mutui e dei prestiti obbligazionari coperti da derivati per evitare il rischio da variazione dei tassi è risultata una plusvalenza di 76 mila Euro per i primi ed una minusvalenza di 31 mila Euro per i secondi. I derivati stipulati a copertura di mutui e di passività finanziarie hanno generato una plusvalenza di 57 mila Euro. Tale dinamica è stata naturalmente determinata dall’andamento calante dei tassi nell’anno 2009. Il margine d’intermediazione è così passato dai 10 milioni di Euro dell’anno 2008 ai 9,3 milioni di Euro del 2009 con un decremento dell’7%. Il rapporto fra margine d’interesse e margine d’intermediazione è così passato dall’85,11% dell’anno 2008, all’80,06% dell’anno 2009. Il risultato netto della gestione finanziaria Scostamento annuo Voci 31-dic-09 31-dic-08 Valore assoluto Valore percentuale 30. Margine di interesse 7.459.003 8.529.494 ( 1.070.491) -12,55% 120. Margine di intermediazione 9.315.899 10.021.246 ( 705.347) -7,04% 130. Rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento di: ( 716.960) ( 1.700.714) 983.754 -57,84% ( 716.960) ( 1.700.714) 983.754 -57,84% b) attività finanziarie disponibili per la vendita 0 0 0 0,00% c) attività finanziarie detenute sino alla scadenza 0 0 0 0,00% d) altre operazioni finanziarie 0 0 0 0,00% 8.598.939 8.320.532 278.407 3,35% a) crediti 140. Risultato netto della gestione finanziaria I riflessi del cattivo andamento finanziario ed economico mondiale si sono sentiti anche sulla qualità del credito nel nostro territorio di riferimento (nonostante il drastico calo dei tassi a livello mondiale pilotato dalle autorità monetarie per mitigare la più grave crisi finanziaria di questo secolo) soprattutto per quel che riguarda il settore immobiliare e quelli che ne subiscono l’influsso in maniera significativa. Naturalmente si è posto il massimo impegno e diligenza nell’erogazione e nella gestione dei prestiti in modo da mantenere alta la qualità del credito erogato, sia attraverso sempre più valide procedure di analisi di bilancio e di controllo del rischio creditizio, sia a mezzo del supporto consulenziale alle aziende nostre clienti. Nonostante questo, le ragioni in premessa hanno comportato una prosecuzione del deterioramento della qualità del credito, seppur meno evidente di quella dell’anno 2008 in cui gli alti tassi di interesse avevano creato ulteriori difficoltà. Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi Pag. 339 La stessa professionalità sopra menzionata ha portato ad analizzare con cura la qualità del nostro credito erogato e in sede di bilancio si sono quindi effettuate ulteriori rettifiche di valore per deterioramento degli stessi per 0,7 milioni di Euro dopo gli 1,7 milioni dell’anno 2008 e gli 1,1 milioni di Euro dell’anno 2007. Complessivamente figurano a Bilancio 3,7 milioni di Euro di svalutazioni su crediti analitiche e collettive. Anche nel budget per l’anno 2010 si sono previste notevoli rettifiche per il deterioramento della qualità del credito ( 0,5 milioni di Euro ) I costi operativi Scostamento annuo Voci 31-dic-09 31-dic-08 Valore assoluto Valore percentuale 30. Margine di interesse 7.459.003 8.529.494 ( 1.070.491) -12,55% 120. Margine di intermediazione 9.315.899 10.021.246 ( 705.347) -7,04% 140. Risultato netto della gestione finanziaria 8.598.939 8.320.532 278.407 3,35% ( 7.063.628) ( 6.865.012) ( 198.616) 2,89% a) spese per il personale ( 3.771.938) ( 3.773.777) 1.839 -0,05% b) altre spese amministrative ( 3.291.690) ( 3.091.235) ( 200.455) 6,48% ( 75.000) 0 ( 75.000) 0,00% ( 384.573) ( 381.302) ( 3.271) 0,86% ( 59.970) ( 63.312) 3.342 -5,28% 555.139 694.878 ( 139.739) -20,11% ( 7.028.031) ( 6.614.748) ( 413.283) 6,25% 0 0 0 0,00% 0 0 0 0,00% 0 0 0 0,00% 68 ( 758) 826 -108,97% 1.570.976 1.705.026 ( 134.050) -7,86% 150. Spese amministrative: 160. Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri 170. Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali 180. Rettifiche/riprese di valore nette su attività immateriali 190. Altri oneri/proventi di gestione 200. Costi operativi 210. Utili (Perdite) delle partecipazioni 220. Risultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali e immateriali 230. Rettifiche di valore dell'avviamento 240. Utili (Perdite) da cessione di investimenti 250. Utile (Perdita) della operatività corrente al lordo delle imposte Le spese amministrative risultano in crescita dell’2,89%. Al loro interno il costo del personale risulta stabile Le altre spese amministrative sono in crescita del 6,48%. Hanno pesato su queste spese il passaggio alla gestione del centro elaborazione dati in outsourcing a partire da luglio 2009 (naturalmente si avranno vantaggi economici nei prossimi anni relativamente alle voci di costo degli ammortamenti, oltre agli indubbi vantaggi organizzativi, derivanti dal prestito di personale attuato per una risorsa e per 3 giorni settimanali, oltre che procedurali ), il forte aumento delle spese d’associazione alla Federazione Trentine delle Cooperative causato dall’applicazione dell’Iva al 20% sulle stesse a seguito di una circolare interpretativa ministeriale e l’incremento delle spese per elaborazione e trasmissione dati. Si rileva inoltre come tenda a contenersi l’aumento delle spese di gestione tradizionali della Cassa (stampati, postali, riscaldamento, telefono, giornali, ecc.), mentre tende ad aumentare il trend delle spese relative ai servizi tecnologici e le spese attinenti ai servizi innovativi (self aree, internet, Pag. 340 Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi remote banking, servizi innovativi relativi all’intermediazione finanziaria, servizi usufruibili tramite telefoni cellulari, E-Commerce, ecc.) destinate come è ovvio ad incrementarsi anche nei prossimi anni. Gli ammortamenti di attività materiali risultano in incremento di 3 mila Euro mentre gli ammortamenti di attività immateriali ( sostanzialmente programmi software ) risultano in calo per lo stesso importo. Gli altri oneri/proventi di gestione fanno registrare un saldo positivo di 555 migliaia di Euro in calo rispetto alle 695 migliaia di Euro dell’anno 2008. Ricordiamo che questa voce contiene in massima parte i recuperi di imposte indirette a carico della clientela che trova contropartita nella voce relativa alle imposte indirette dell’esercizio che fa registrare a sua volta un saldo di 651 migliaia di Euro. Con quest’anno questa voce non contiene più i proventi sui titoli Junior relativi alle cartolarizzazione che sono stati invece portati in diminuzione diretta degli interessi passivi su debiti verso Società veicolo. L’utile di periodo Scostamento annuo Voci 31-dic-09 31-dic-08 Valore assoluto Valore percentuale 30. Margine di interesse 7.459.003 8.529.494 ( 1.070.491) -12,55% 120. Margine di intermediazione 9.315.899 10.021.246 ( 705.347) -7,04% 140. Risultato netto della gestione finanziaria 8.598.939 8.320.532 278.407 3,35% ( 7.028.031) ( 6.614.748) ( 413.283) 6,25% 200. Costi operativi Utile (Perdita) della operatività corrente al lordo delle imposte Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività 260. corrente Utile (Perdita) della operatività corrente al netto 270. delle imposte 1.570.976 1.705.026 ( 134.050) -7,86% ( 269.338) ( 359.800) 90.462 -25,14% 1.301.639 1.345.226 ( 43.587) -3,24% 290. Utile (Perdita) d'esercizio 1.301.639 1.345.226 ( 43.587) -3,24% 250. .. L’utile dell’operatività corrente al lordo delle imposte si è quindi collocato a 1.571 migliaia di Euro in calo del 7,86% rispetto all’anno 2008. Tolte imposte dirette per 269 migliaia di Euro l’utile netto d’esercizio si è posizionato a 1.301 migliaia di Euro in contenuta diminuzione (-3,24%) rispetto all’anno precedente . Un risultato che si può considerare senz’altro positivo viste anche tutte le considerazione più sopra esposte. Questo diviene ancor più evidente se consideriamo che a livello di sistema delle Casse Rurali Trentine l’utile operativo risulta in calo del 34% rispetto al calo del 7,86% evidenziato nel nostro conto economico. Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi Pag. 341 L’andamento dell’utile netto (migliaia di Euro ) 5.000 4.500 4.000 3.500 3.000 2.500 2.000 1.500 1.000 500 0 4.313 3.755 2.941 1.658 1.627 1.745 1.665 1.059 1.242 2002 2003 1.345 1.302 2008 2009 362 1998 1999 2000 2001 2004 2005 2006 2007 Nb: nell’anno 2005 si è passati alla normativa I.A.S. coi relativi disallineamenti di prima applicazione L’andamento del Patrimonio dopo il riparto dell’utile ( migliaia di Euro ) 50.000 45.000 40.000 35.000 30.000 25.000 20.000 15.000 10.000 5.000 0 28.220 29.657 1999 2000 32.350 33.401 34.590 31.352 2001 2002 2003 2004 36.281 2005 42.680 43.360 2007 2008 45.043 39.225 2006 2009 Andamento R.O.E. ( Utile netto d’esercizio su Patrimonio esclusa quota utile dell’anno ) 16,00% 13,41% 14,00% 12,00% 9,58% 10,00% 8,05% 8,00% 5,79% 6,00% 5,88% 4,00% 2,00% 5,04% 3,37% 3,83% 2002 2003 3,19% 2,96% 2008 2009 1,30% 0,00% 1999 Pag. 342 2000 2001 2004 2005 2006 2007 Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi I PRINCIPALI INDICATORI DELL’OPERATIVITÁ Indici di bilancio (%) Impieghi su clientela / totale attivo Raccolta diretta con clientela / totale attivo Impieghi su clientela/raccolta diretta clientela (Impieghi verso clientela = Voci 30 e 70 di Bilancio) 31.12.2009 31.12.2008 31.12.2007 31.12.2006 81,68% 86,29% 97,90% 79,98% 85,43% 93,61% 81,82% 84,96% 96,30% 82,96% 84,74% 97,90% 2,96% 0,34% 80,07% 1,94% 75,44% 18,24% 40,49% 35,33% 3,19% 0,36% 85,11% 2,26% 66,01% 15,45% 37,66% 30,85% 9,58% 1,12% 75,69% 2,55% 53,58% 13,58% 30,97% 24,57% 8,05% 0,97% 78,17% 2,34% 62,77% 18,58% 36,58% 27,57% 0,61% 4,18% 57,59% 3,83% 5,28% 0,08% 0,94% 6,48% 43,84% 3,70% 0,00% 0,08% 0,19% 1,22% 32,90% 6,05% 1,20% 0,07% 0,16% 1,02% 39,52% 0,04% 0,03% 0,06% Indici di efficienza (%) Spese amministrative/margine di intermediazione Costi/ricavi (cost/income)* 75,82% 76,06% 68,50% 68,21% 55,55% 56,15% 64,15% 64,72% Indici di produttività (migliaia di Euro ) - dati da masse operative effettive Raccolta totale per dipendente Impieghi su clientela per dipendente Margine di intermediazione per dipendente Costo medio del personale Totale costi operativi per dipendente Aumento produttività del personale (masse operative) Variazione costo per dipendente 7.718 5.564 163 63 123 1,08% -7,71% 7.600 5.539 182 69 120 8,42% 8,69% 7.150 4.969 204 63 109 0,08% -0,72% 7.290 4.819 174 64 109 Indici di redditività (%) Utile netto / (patrimonio netto – utile netto) (ROE) Utile netto / totale attivo (ROA) Margine di interesse/margine di intermediazione Margine di interesse/totale attivo Costi operativi / margine di intermediazione Commissioni nette/margine di intermediazione Costo del personale/margine di intermediazione Altre spese amministrativi/margine di intermediazione Indici di rischiosità (%) Sofferenze nette / Crediti verso clientela netti Sofferenze nette / Patrimonio netto Rettifiche di valore accumulate su sofferenza / crediti in sofferenza lordi Rettifiche su crediti incagliati/incagli lordi Rettifiche su crediti scaduti/crediti scaduti Svalutazioni collettive su crediti in bonis (crediti verso clientela = Voce 70 di Bilancio) * Il Cost/Income è calcolato rapportando le spese amministrative (voce 150 CE) e le rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali e immateriali (voce 170 e 180 CE) al margine di intermediazione (voce 120 CE) e agli altri oneri/ proventi di gestione (voce 190 CE). 3 LA STRUTTURA OPERATIVA 3.1 LA RETE TERRITORIALE La rete degli sportelli non ha subito modifiche nel corso del 2009. La dislocazione dei vari uffici c.d centrali, quali finanza, Ced, controllo di gestione, tesoreria enti è ancora ubicata in varie filiali della cassa, con inevitabili problemi di integrazione. La cassa ha già programmato l’ampliamento dell’attuale sede per poter conglobare in un’unica localizzazione i vari uffici. E’ già stato affidato l’incarico di predisposizione del progetto, sono stati effettuati gli studi sulla valutazione delle necessità organizzative, ed ora sono stati predisposti gli elaborati per iniziare l’iter autorizzativo. Nel corso del 2010 od al più tardi nella primavera 2011 si conta di poter dare il via ai lavori. In tale progetto di riorganizzazione della struttura immobiliare della Cassa, sarà valutato anche l’eventuale cessione di talune unità immobiliari, ormai marginali o non strategiche per l’operatività Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi Pag. 343 bancaria, e la ristrutturazione di altre. L’obiettivo strategico, per la nostra Cassa, rimane quello di mantenere la capillarità di servizio sul territorio, perseguendo una razionalizzazione e riorganizzazione degli orari, per venire incontro alle esigenze della clientela di poter utilizzare i nostri servizi di consulenza anche nel tardo pomeriggio. 3.2 LE RISORSE UMANE I dipendenti collaboratori della Cassa Rurale al 31/12/2009 sono costituiti da 57 unità. Alcuni dati di sintesi: Tavola 1 2008 2009 22 36 58 Femmine Maschi Totale Var. 20082009 22 35 57 Valore % Comp. 2009 38,6% 61,4% 100,0% 0,0% -2,8% -1,7% Qualifica Dipendenti per qualifica e età al 31/12/2009 Età 2°|313°|414°|511°|<=30| 40| 50| 55| 5°|>55| Totale Dirigenti - 1 - 1 - - Quadri dir. - 5 7 3 2 17 Imp. e aus. 5 19 10 4 1 39 Totale 24 17 8 3 57 5 Dipendenti per età e sesso al 31/12/2009 Sesso Femmine Maschi Totale Età 1°|<=30| 3 2 5 2°|31-40| 12 12 24 3°|41-50| 6 11 17 4°|51-55| 1 7 8 5°|>55| 3 3 Totale 22 35 57 Come evidenziato anche nei prospetti allegati, la composizione dei collaboratori non ha subito sostanziali modifiche nel corso del 2009. Si è mantenuta la consueta attenzione alla formazione, sia con percorsi interni che con la partecipazione ad appositi percorsi formativi organizzati dalla società di formazione della cooperazione trentina, Formazione Lavoro. Si è mantenuta una continua attenzione, in particolare nella formazione interna, all’aggiornamento in tema di normative e disposizioni di legge. In particolare nel corso del 2009 si è privilegiato la formazione sulla normativa antiriciclaggio e trasparenza. Si è continuato a portare l’attenzione nello sviluppo del processo valoriale. La nostra cassa già dal 2005 ha iniziato un percorso di sensibilizzazione e di coinvolgimento di tutta la struttura, su quello che abbiamo definito il sistema dei valori della Cassa Rurale della Valle dei Laghi, con lo scopo di far crescere una continua Pag. 344 Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi attenzione, espressa attraverso i comportamenti, ai valori fondamentali della cooperazione e dell’attenzione verso i bisogni dei soci e clienti. Nella formazione interaziendale invece sono stati privilegiati i percorsi ad alta specializzazione e/o manageriali, quali i master ed i middle manager. 4 ATTIVITÁ ORGANIZZATIVE Nel corso del 2009 si sono realizzati molteplici interventi sulla struttura organizzativa della Cassa Rurale, sia di tipo informatico che regolamentare. L’attività di maggior rilevanza, alla quale si è fatto cenno anche nel corso della precedente relazione, è stata la scelta strategica di appoggiarci per la gestione del sistema informatico alla società consortile SIBT, attraverso un servizio di outsourcing. SIBT è una società partecipata principalmente dalle Casse Rurali Trentine che utilizzano per la gestione bancaria il sistema informatico Gesbank, e che hanno deciso di costituirsi in consorzio per gestire la struttura hardware, server, rete di collegamento, siti di disaster recovery e business continuity e per gestire in maniera accentrata parte delle attività di elaborazione elettroniche. In particolare gestisce l’elaborazione dei flussi rete interbancaria in arrivo ed in partenza, le chiusure e riaperture giornaliere e periodiche, caricamento delle revisioni ai programmi informatici, gestione dell’impianto tabellare della struttura gesbank. E’ in previsione inoltre l’organizzazione accentrata di ulteriori servizi di back office, con riferimento a titoli e puma in particolare. Il passaggio effettivo dalla gestione in casa alla gestione in outsourcing è stato effettuato nel fine settimana del 04 luglio 2009. L’attività di migrazione ha comportato un intenso lavoro di adeguamento delle tabelle gestionali, dei formati di stampa dei contratti e della trasparenza. Ora il passaggio è stato completato ed i vantaggi, anche in tema di sicurezza, sono sicuramente molto importanti. Durante il 2009 sono stati rivisti, anche se in maniera non radicale, alcuni regolamenti dei processi operativi. In particolare è stato modificato il regolamento del processo del credito, per rendere più efficaci e meno impattanti alcune attività ritenute di minor rischio (per esempio l’emissione delle carte di credito), per portare l’attenzione invece sulle attività di maggior qualità ed efficacia nel controllo del rischio. Si è continuata l’attività di monitoraggio e di evidenza delle posizioni ritenute di maggior rischio, per le quali è stata di volta in volta definita una strategia di intervento in accordo con le filiali, per monitorarne poi gli esiti. Altre modifiche sono state apportate al processo finanza retail ed incassi e pagamenti, con particolare attenzione alla normativa antiriciclaggio e trasparenza. Le funzioni di risk controller e compliance, che sono svolte dalla stessa figura professionale, hanno raggiunto nel corso del 2009 un livello di integrazione nei processi assai significativa e soddisfacente. La partecipazione a specifici corsi di formazione, ma anche a gruppi di lavoro tra le casse, ha contribuito ad una crescita professionale sicuramente molto significativa. La cassa ha aderito nel corso del 2009 anche al progetto ALM (Asset & Liability Management) di Cassa Centrale Banca. La capacità di delineare gli scenari futuri delle variabili economiche stimandone gli impatti sulle alternative di finanziamento ed investimento risulta infatti determinante tanto a fini reddituali quanto per la realizzazione di una gestione equilibrata e coerente con il profilo di rischio ritenuto adeguato per la banca. Il processo di gestione dell’ attivo e del passivo, meglio noto come ALM (Asset & Liability Management), è un insieme di metodologie, strumenti, regole e procedure organizzative finalizzate alla misurazione ed al monitoraggio delle posizioni attive e passive per l'ottimizzazione del profilo rischio - rendimento della banca. Il servizio così come formulato da Cassa Centra Banca prevede la predisposizione della reportistica sulla base dei dati forniti tramite appositi flussi inviati a fine mese direttamente dalla società di outsourcing, ed un servizio di consulenza attraverso la figura di un funzionario di riferimento di CCB che ben conosce la procedura ed i report di analisi. Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi Pag. 345 5 ATTIVITÁ DI RICERCA E DI SVILUPPO La Cassa è da molto tempo impegnata nello sviluppo della cultura della consulenza e della cura del rapporto con il cliente. Accanto ad un'attività di formazione nei confronti dei collaboratori per sviluppare metodi di lavoro improntati alla soddisfazione dei bisogni dei clienti e non alla vendita di prodotti e servizi, forte è l'impegno profuso dalla cassa nella creazione degli strumenti e degli ausili informativi che supportano i consulenti nel lavoro, che possiamo suddividere in strumenti di consulenza e strumenti di comunicazione. Fra gli strumenti di consulenza possiamo mettere in evidenza lo strumento di analisi globale dei portafogli dei clienti, che chiamiamo Ge.di.po, sviluppato in collaborazione con fornitori esterni di servizi ed il nostro personale, che permette di portare in un unico documento di riepilogo tutti gli investimenti finanziari che il cliente ha in essere e che ha sottoscritto tramite la nostra Cassa. Parliamo di posizione globale del cliente, che comprende dalla liquidità dei c/c ai prodotti del risparmio gestito, quanto ai prodotti previdenziali ed assicurativi. Questa visione di insieme permette di analizzare con maggior consapevolezza i reali profili di rischio degli investimenti dei clienti, e quindi favorire scelte maggiormente consapevoli ed informate sui propri investimenti. Accanto a questo primo strumento si è sviluppato e si continua a sviluppare, con collaboratori interni alla banca, uno strumento di archiviazione sistematica delle informazioni raccolte durante i momenti di contatto consulenziale con il cliente, attraverso la redazione di appositi rapportini, archiviati elettronicamente e pertanto facilmente consultabili nel tempo. Particolare attenzione è stata posta anche per mettere a disposizione dei collaboratori efficienti strumenti di consultazione e di informazione interna. Per questo è stato sviluppato sulle nostre specifiche esigenze un database interno, che abbiamo chiamato Gesform, attraverso il quale vengono messi a disposizione della struttura i processi operativi, le disposizioni, il materiale formativo, le schede prodotto oltre alla possibilità di stampare una serie di documentazione contrattuale. Lo stesso strumento viene anche utilizzato per la comunicazione e la richiesta di servizi tra gli uffici della Cassa. Accanto a questi strumenti di comunicazione interna si continua nello sviluppo e nella promozione dell'uso delle caselle di posta elettronica per tutte le comunicazioni dalla banca al cliente. Nel corso del 2009, per completare la comunicazione banca / cliente, è stato acquisito, testato e sviluppato un programma per la gestione del fermo posta del cliente direttamente dai totem informativi posizionati nelle aree self, utilizzabili 24 ore su 24. Questo permetterà, attraverso l'utilizzo della scheda bancomat, di potersi stampare in qualsiasi momento la propria documentazione che per scelta non si vuole venga spedita tramite il canale postale. 6 SISTEMA DEI CONTROLLI INTERNI E GESTIONE DEI RISCHI 6.1 IL SISTEMA DEI CONTROLLI INTERNI Con riferimento al sistema dei controlli interni della Banca, si rinvia a quanto riportato nella parte E della nota integrativa. 6.2 LA GESTIONE DEI RISCHI La Banca nell’espletamento delle proprie attività si trova ad essere esposta a diverse tipologie di rischio. Pag. 346 Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi Sulla base di quanto previsto dalle vigenti disposizioni in materia, specifiche informazioni di carattere qualitativo e quantitativo sui rischi, sono fornite nell’ambito della “Parte E” della Nota integrativa, dedicata alle “informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura” e alla quale si rimanda per una più compiuta trattazione. Come anticipato, nel corso del 2009, è stato ulteriormente implementato il processo di autovalutazione dell’adeguatezza patrimoniale (ICAAP – Internal Capital Adequacy Assessment Process) che persegue la finalità di misurare la capacità della dotazione patrimoniale di supportare l’operatività corrente e le strategie aziendali in rapporto ai rischi assunti. La Banca determina il capitale interno complessivo mediante un approccio basato sull’utilizzo di metodologie semplificate per la misurazione dei rischi quantificabili e si avvale di linee guida per la gestione ed il monitoraggio degli altri rischi non quantificabili. I rischi identificati dalla normativa sono, dunque, classificati in due tipologie: - rischi quantificabili, in relazione ai quali la Banca si avvale di apposite metodologie di determinazione del capitale interno: rischio di credito e controparte, rischio di mercato, rischio operativo, rischio di concentrazione e rischio di tasso di interesse del portafoglio bancario; - rischi non quantificabili, per i quali, non essendosi ancora affermate metodologie robuste e condivise di determinazione del relativo capitale interno, non viene determinato un assorbimento patrimoniale, bensì vengono predisposti adeguati sistemi di controllo ed attenuazione: rischio di liquidità, rischio residuo, rischio derivante da cartolarizzazioni, rischio strategico, rischio di reputazione, Ai fini della determinazione del capitale interno a fronte dei rischi quantificabili, la Banca utilizza le metodologie di calcolo dei requisiti patrimoniali regolamentari per i rischi compresi nel I Pilastro (di credito, controparte, di mercato e operativo) e gli algoritmi semplificati indicati dalla normativa per i rischi quantificabili rilevanti e diversi dai precedenti (concentrazione e tasso di interesse del portafoglio bancario). Per quanto riguarda invece i rischi non quantificabili, come già detto, coerentemente con le indicazioni fornite dalla Banca d’Italia nella citata normativa, la Banca ha predisposto adeguati presidi interni di controllo e attenuazione. Nell’ambito delle attività di misurazione, sono altresì definite ed eseguite prove di stress in termini di analisi semplificate di sensibilità riguardo ai principali rischi assunti. La Banca effettua analisi semplificate di sensibilità relativamente al rischio di credito, al rischio di concentrazione sul portafoglio crediti ed al rischio di tasso di interesse sul portafoglio bancario, sulla base delle indicazioni fornite nella stessa normativa e mediante l’utilizzo delle suddette metodologie semplificate di misurazione dei rispettivi rischi. Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi Pag. 347 7 LE ALTRE INFORMAZIONI 7.1 CRITERI SEGUITI NELLA GESTIONE SOCIALE PER IL CONSEGUIMENTO DELLO SCOPO MUTUALISTICO DELLA SOCIETà COOPERATIVA AI SENSI DELL’ART. 2 L. 59/92 E DELL’ART. 2545 C.C. La Cassa Rurale della Valle dei Laghi ha da sempre posto al centro della propria operatività una particolare attenzione verso i propri soci, principalmente col dare un servizio bancario facilmente accessibile da parte di tutta la base sociale, sia per la facilità di contatto con le filiali, dislocate praticamente in ogni paese della Valle dei Laghi, ma anche alle migliori condizioni di mercato. Da sempre la vicinanza con il nostro territorio ed una modalità operativa che punta molto sulla sostanza e cerca di non appesantire la forma e la burocrazia, consentono anche alla clientela meno evoluta di usufruire agevolmente di servizi bancari altamente professionali. L’attività della Cassa Rurale è soggetta ad alcuni vincoli operativi e di vigilanza che impongono alla Cassa Rurale che almeno il 50% dell’attività di credito sia effettuata a favore dei soci e che le attività svolte fuori dalla zona di competenza territoriale non superino il 5% del totale. Questi parametri sono ampiamente rispettati dalla Cassa Rurale, l’operatività a favore di soci supera ampiamente il 50% mentre l’operatività fuori della zona di competenza territoriale non supera il 3%, a conferma del radicamento della cassa con il proprio territorio ed i suoi abitanti. Molte sono inoltre le attività e le attenzioni organizzative verso i soci. Collegamento con la base sociale e con i membri delle comunità locali La Cassa Rurale mantiene un atteggiamento di accoglienza verso i soci, favorendone in ogni modo l'entrata nella compagine sociale, mantenendo la quota di sovraprezzo azioni su limiti assolutamente contenuti ed esclusa completamente per i nuovi soci di età inferiore ai 25 anni. Numerose sono inoltre le iniziative a favore dei soci, a partire dalla manifestazione annuale riservata ai nuovi soci, che oltre a dare loro il benvenuto nella compagine sociale, è l'occasione per spiegare loro i diritti ed i doveri dei soci, lo scopo sociale, la storia ed il contesto socio economico in cui è nata e si è sviluppata la Cassa Rurale. Viene inoltre stampato un periodico di comunicazione a favore dei soci, che oltre a portare alla conoscenza del socio l'attività ed i servizi bancari, le novità normative e fiscali, è diventato uno strumento di educazione finanziaria. Da ormai tre anni è stato creato un conto riservato ai soci che in cambio dell'impegno del socio a lavorare esclusivamente con la propria cassa rurale per tutti i servizi bancari, riconosce delle condizioni di tasso e spese di gestione assolutamente convenienti. Numerose sono inoltre le attività svolte dalla Cassa Rurale a favore dei soci e del territorio, sia di tipo culturale informativo che ricreativo. Solo per ricordare le principali, un corso di formazione per l’utilizzo e la conoscenza di base del PC, a cui hanno partecipato oltre 400 soci e clienti, il cui costo è stato sostenuto in parte dalla Cassa Rurale. Sono state inoltre organizzate una serie di giornate informative su temi di interesse comune, ricordiamo in particolare la serata su normative ed opportunità di risparmio fiscale sulle ristrutturazioni edilizie e sugli interventi per il risparmio energetico, serate informative sulle agevolazioni previste dalla PAT a sostegno delle famiglie e delle imprese. Particolare attenzione inoltre è stata posta verso la previdenza integrativa, sia con la consulenza individuale presso gli sportelli che attraverso un pubblico incontro, al quale è stato invitato il presidente di PensPlan, per sensibilizzare i soci e clienti, in particolare quelli più giovani, alla necessità opportunità di pensare ad un piano individuale di previdenza integrativa. Quando infatti il sistema pensionistico passerà dal retributivo al contributivo l’esigenza di un piano pensionistico sarà evidente a tutti, ma nel frattempo qualcuno potrebbe aver peso anche una decina di anni di contribuzione. Accanto a queste iniziative di tipo formativo / culturale si è voluto anche creare delle occasioni di incontro con e tra i soci, per creare quelle situazioni di conoscenza e condivisione di Pag. 348 Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi preoccupazioni e speranze e per questo sono stati organizzati alcuni viaggi con i soci, riscuotendo ampio consenso. Numerose sono state infine le iniziative che la Cassa ha sostenuto con un proprio contributo o sponsorizzazione diretta, per un importo che supera i 220 mila euro, ripartite sulle varie fasce sociali o associazioni, dagli anziani allo sport, dalle attività culturali a quelle ricreative, dalla scuola alle associazioni. Il grafico allegato dà una sintesi delle quote percentuali: Area intervento Anziani Attività ricreative Chiesa Cultura Giovani Manifestazioni Protezione civile Pubblicità Scuola Sociale Sport Volontariato Collegamento con l'economia locale e impegno per il suo sviluppo Nel piano strategico triennale 2008/2011 abbiamo scritto “…...in questo periodo lo sviluppo della Cassa Rurale è legato non solo alla sua capacità di fornire carburante ma soprattutto a quella di diventare motore dello sviluppo stesso del territorio, facendosi carico di conoscere tendenze e prospettive potenziali dei mercati e di far crescere……” e pertanto l’impegno della Cassa per il sostegno al territorio ed alla sua economia è il centro del proprio operare. L’impegno del nostro operare è improntato a far valorizzare la cultura del risparmio come mezzo per il raggiungimento degli obiettivi di lungo periodo. Nella raccolta del risparmio cerchiamo di indirizzare la clientela verso scelte di prudenza ed obiettivi di medio lungo periodo, evitando gli obiettivi a breve con formule che tendono a massimizzare i risultati immediati ma moltiplicando i rischi. Il risparmio raccolto viene investito nelle varie attività economiche della Valle dei Laghi, permettendo così l’incontro tra la domanda e l’offerta di risorse finanziarie del nostro territorio, sviluppando così l’economia assai diversificata della valle. Molti sono anche i finanziamenti alle famiglie per l’acquisto della prima casa, i finanziamenti alle attività agricole, artigianali e commerciali. La conoscenza diretta del territorio e delle sue iniziative imprenditoriali, ci permette di avere un controllo più consapevole degli investimenti con un contenimento del livello di rischio. I c.d. mutui prima casa vengono proposti a condizioni economiche molto vantaggiose rispetto alla concorrenza, nella consapevolezza del ruolo che riveste la casa nella nostra cultura e lo stimolo verso l’attività edilizia che è comunque settore di traino per l’economia. Anche verso le imprese l’attenzione è sempre molto elevata, offrendo i servizi bancari a costi e tassi assolutamente convenienti, e durante il 2009 sono stati inoltre erogati i mutui riassetto, mutui che hanno permesso alle imprese di consolidare la posizione debitoria anche con il contributo della Provincia Autonoma di Trento. L’analisi del bilancio delle imprese, effettuato anche con l’ausilio di uno specifico programma informatico che ne sviluppa indici e report, è l’occasione per affiancare l’impresa ed aiutarla ad individuare i propri punti di forza e di debolezza ed individuare le eventuali correzioni. La nostra cassa gestisce inoltre la tesoreria per tutti i comuni della Valle dei Laghi, offrendo agli enti anche una serie di servizi di incasso per le utenze e le entrate patrimoniali. Durante il 2009 è stato implementato e portato a termine lo sviluppo del mandato informatico e la firma digitale degli Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi Pag. 349 stessi, che permette una gestione finanziaria tra il comune ed il tesoriere in maniera assolutamente più efficiente. Oltre a quanto indicato si sono sostenute una serie di piccole iniziative minori, quali i prestiti a tasso zero per l’acquisto di libri di testo o per l’acquisto di personal computer, per il sostegno di master universitari ecc.. Sviluppo sull'idea cooperativa e collegamento con le altre componenti del movimento La Cooperazione tra i vari soggetti economici che compongono il territorio, al di là della forma giuridica, è considerata dalla nostra Cassa la vera nuova via dello sviluppo economico e della partecipazione di ogni soggetto alla costruzione del proprio futuro. Con questa convinzione, nel 2009 si è cercato di coinvolgere le varie cooperative operanti nella Valle dei Laghi, per organizzare la “settimana della Cooperazione”, un occasione di confronto e di riflessione sulle potenzialità e sulle opportunità che il sistema cooperativo ha portato e potrà ancora portare per soddisfare i bisogni delle nostre comunità. Abbiamo trovato la disponibilità del Prof. Stefano Zamagni, profondo conoscitore del mondo cooperativo, che in un pubblico incontro ha saputo portare e trasmettere la convinzione della potenzialità che il sistema cooperativo ha all’interno del nostro sistema economico, ma ha saputo anche stimolare e richiamare tutti alla responsabilità della partecipazione individuale. La nostra cassa ha inoltre elaborato e messo a disposizione dei soci e dei clienti, attraverso un piccolo opuscolo, il proprio sistema valoriale, con l’obiettivo di mantenere vivi i valori che hanno permesso la nascita del movimento cooperativo Trentino, ma soprattutto di capire come gli stessi valori universali possono contribuire al soddisfacimento dei bisogni del nostro tempo. In quest’ottica viene mantenuto sempre vivo il collegamento tra le varie realtà cooperative presenti sul territorio, dalle cooperative agricole, alle cooperative di consumo ed alla cooperativa sociale. La cassa sostiene l’attività di queste cooperative con servizi bancari e condizioni di assoluto favore, sapendo che il beneficio viene portato a vantaggio di tutti i soci e quindi di una molteplicità di soggetti. La cooperativa sociale inoltre è stata sostenuta anche con una significativa partecipazione diretta al capitale di rischio, perché l’attività di tale cooperativa, di recupero verso le persone che presentano del disagio di inserimento nel mondo del lavoro, è ritenuta di vitale importanza per il nostro territorio. La nostra cassa inoltre mantiene uno stretto collegamento con le istituzioni del mondo cooperativo Trentino, utilizzandone i servizi e sostenendone l’attività. Prima fra tutte la Federazione Trentina della Cooperazione, alla quale va il nostro ringraziamento, per l’attività di consulenza che costantemente svolge nei nostri confronti, ma anche per i servizi di Internal Audit, certificazione di bilancio e controllo contabile, revisione cooperativa. La nostra cassa utilizza inoltre i servizi altamente qualificati di Cassa Centrale Banca, della società di Formazione Obiettivo – Lavoro e del consorzio SIBT che gestisce in outsourcing il sistema informatico della cassa. 7.2 INFORMAZIONI SULLE RAGIONI DELLE DETERMINAZIONI ASSUNTE CON RIGUARDO ALL’AMMISSIONE DEI NUOVI SOCI AI SENSI DELL’ART. 2528 DEL C.C. La situazione dei soci al 31/12/2009 risulta essere la seguente: SOCI AL 31/12/2008 NUOVI 118 DECEDUTI/RECESSI SUBENTRI TOTALE Pag. 350 3.815 -243 7 SOCI - 31/12/2009 - 3.697 Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi Il dato dei soci usciti per recesso o deceduti deve però essere chiarito. Durante il 2009 la Cassa ha voluto dare esecuzione a quanto stabilito dall’art. 13 dello statuto in cui si recita: “…….. Il consiglio di amministrazione, con deliberazione presa a maggioranza dei suoi componenti, può altresì escludere dalla società il socio: omissis…. c) che abbia mostrato, nonostante specifico richiamo del consiglio di amministrazione, palese e ripetuto disinteresse per l'attività della Società, omettendo di operare in modo significativo con essa;”. Da molti anni infatti non è stata fatta questa verifica, ed il Consiglio di Amministrazione ha deliberato di dar corso a questa disposizione, anche perché molti di questi nominativi hanno trasferito la loro residenza, magari fuori provincia, e pertanto risulta impossibile continuare ad operare con la nostra Cassa. Vista l’importanza che la Cassa attribuisce al socio effettivo e non tanto al numero statistico, si è preferito dar corso a questa disposizione dello statuto, in tal modo il numero dei soci attualmente espresso è più rispondente alla realtà dei fatti. Per effetto di questa iniziativa i soci esclusi sono stati ben 185 e pertanto il saldo dei soci entrati ed usciti nel 2009, esclusi questi, risulta positivo per ben 67 unità. La volontà del Consiglio di Amministrazione è quella di favorire l’ampliamento della base sociale cercando di favorire in particolare i giovani, anche attraverso l’eliminazione della quota di ingresso per i soci sotto i 25 anni, e mantenendo comunque il sovrapprezzo ad un livello puramente simbolico. I soci risultano così suddivisi sui comuni della Valle dei Laghi, il 17% nel comune di Vezzano, l’11% nel comune di Terlago, il 5% nel comune di Padergnone, il 12% nel comune di Calavino, l’11% nel comune di Lasino, il 21% nel comune di Cavedine, il 15% nel comune di Trento ed infine il 4 % nel comune di Drena. Se consideriamo la popolazione dei vari comuni, vediamo che la distribuzione territoriale dei soci è molto uniforme sulla Valle dei Laghi ed anche il Comune di Trento rappresenta per noi un bacino significativo di soci e clienti, supportato dalla presenza di due filiali. In Valle, considerato il numero dei soci e delle famiglie, possiamo dire che in ogni famiglia c’è un socio della cassa rurale, e questo per noi è un dato molto positivo che si vuole confermare anche per il futuro, per rinsaldare sempre più il legame cassa e territorio. Il socio rimane la base della nostra operatività, ed in effetti ben oltre il 62% degli impieghi è effettuato a favore dei soci. La Cassa ha sostenuto nel 2009 e sosterrà anche per il 2010 l’attività dell’istituto Euricse (European Research Institute on Cooperative and Social Enterprises) costituito con la partecipazione della Federazione Trentina della Cooperazione e dell’università di Trento, che all’articolo 3 – Attività, del proprio statuto recita: − attività di ricerca, di tipo teorico ed empirico, a carattere nazionale, internazionale e comparato, sui temi dell'impresa cooperativa, dell'impresa sociale e delle organizzazioni senza scopo di lucro, favorendo in particolare il coinvolgimento di giovani ricercatori; − attività formative rivolte sia a giovani che a dirigenti e amministratori delle organizzazioni cooperative, sociali e senza scopo di lucro, realizzate in proprio o in collaborazione con istituzioni universitarie e non, italiane e internazionali; Riteniamo infatti che la diffusione della cultura della cooperazione e della partecipazione sia un patrimonio dei nostri territori che va sostenuto ed alimentato. 7.3 INFORMAZIONI SULLA AVVENUTA COMPILAZIONE O AGGIORNAMENTO DEL DOCUMENTO PROGRAMMATICO SULLA SICUREZZA AI SENSI DEL D. LGS N. 196 DEL 30 GIUGNO 2003, ALL. B, PUNTO 19 Le Banca, in ossequio a quanto previsto dal D. Lgs. 30 giugno 2003, n. 196, Codice per la protezione dei dati personali, ha provveduto, nel corso dell'esercizio 2009 all’aggiornamento del Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi Pag. 351 documento programmatico sulla sicurezza entro i termini di legge. Tale documento, in ossequio alla regola 19 dell’allegato B del citato decreto legislativo n. 196/2003 contiene, tra l’altro, l'analisi dei rischi, le disposizioni sulla sicurezza dei dati e sulla distribuzione dei compiti e delle responsabilità nell'ambito delle strutture preposte al trattamento dei dati stessi, etc.. Inoltre, per quanto riguarda l’esercizio in corso, la Banca ha provveduto in data 11/03/2010 all’aggiornamento ed approvazione del predetto documento nei termini previsti dal menzionato Codice. 8 FATTI DI RILIEVO INTERVENUTI DOPO LA CHIUSURA DELL’ESERCIZIO Non si sono verificati dopo la chiusura dell’esercizio fatti di rilievo che non abbiano avuto evidenza nel bilancio stesso, quali perdite su crediti, contenziosi contrattuali o legali, che abbiano potuto modificare significativamente le risultanze patrimoniali ed economiche esposte in bilancio. Rispetto a quanto evidenziato nella relazione dello scorso anno, non si sono concluse positivamente le trattative per la possibile fusione con la Cassa Rurale di Sopramonte e pertanto il progetto è definitivamente abbandonato. . 9 EVOLUZIONE PREVEDIBILE DELLA GESTIONE Il bilancio della Cassa è redatto con il presupposto della continuità aziendale, il Consiglio di Amministrazione attesta che non sussistono dubbi sulla sussistenza del predetto requisito della continuità aziendale. Il bilancio di previsione predisposto per il 2010 considera un lieve aumento dei tassi verso la fine dell’anno, e quindi il perdurare per tutto il 2010 di una forbice dei tassi piuttosto ridotta. Un lieve aumento degli indici Euribor, considerato che per una parte dei mutui e per i C/C attivi abbiamo definito il tasso soglia, potrebbe penalizzare ulteriormente la forbice dei tassi, con inevitabili appesantimenti anche sul conto economico. Ci sono segnali di miglioramento del quadro economico generale, ed una sensazione di maggior fiducia nel futuro (vedi anche ricerca di Associazione industriali pubblicata su Trentino industriale di 02/2010) evidenziata anche dagli operatori della Valle dei Laghi, anche se con una certa diversità tra i vari settori. Se il comparto immobiliare sembra aver superato la crisi peggiore, il settore agricolo segnala qualche punto di preoccupazione per il forte calo dei prezzi di vino / uva e mele. In un contesto economico così definito, le previsioni di sviluppo delle masse per il 2010 sono rivolte più ad un mantenimento che ad uno sviluppo delle stesse, sia per quanto riguarda la raccolta, sia diretta che indiretta, che per gli impieghi. Si cercherà di mantenere il rapporto raccolta diretta impieghi sui livelli definiti nel 2008, con l’obiettivo di ridurlo almeno di un punto percentuale nella prospettiva di creare la liquidità necessaria per chiudere anticipatamente le operazioni di cartolarizzazione. Le previsioni di conto economico effettuate per il 2010 fanno ipotizzare un utile di gestione in lieve ripresa rispetto al corrente anno, e quindi un conseguente incremento del patrimonio di vigilanza. Significative rimangono le previsioni di dubbi esiti sui crediti, visto il contesto economico in cui ci si trova ad agire, anche se le posizioni che evidenziavano rischi specifici sono già state svalutate. Il Consiglio di Amministrazione ha valutato la possibilità di contribuire ad un piano di ricapitalizzazione di contenuto ammontare della Cooperativa L’Oasi vista la valenza sociale dell’attività da questa intrapresa. Pag. 352 Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi 10 PROGETTO DI DESTINAZIONE DEGLI UTILI DI ESERCIZIO L'utile di esercizio ammonta a € 1.301.638,79. Si propone all'Assemblea di procedere alla seguente ripartizione: Alle riserve indivisibili di cui all'art. 12 della L. 16.12.1977 n. 904, per le quali si conferma l’esclusione della possibilità di distribuzione tra i soci, sotto qualsiasi forma, sia durante la vita della società che all'atto del suo scioglimento, e specificatamente: - alla riserva legale di cui al comma 1 art. 37 D. Lgs. 1.9.1993 n. 385 (pari al 85,47% degli utili netti annuali) Ai fondi mutualistici per la promozione e lo sviluppo della cooperazione € (pari al 3% degli utili netti annuali) Ai fini di beneficenza e mutualità Eventuale: Assegnazione di ristorni ai soci secondo le previsioni statutarie Alla distribuzione di dividendi ai soci, (in misura non superiore all’interesse massimo dei buoni postali fruttiferi aumentato di 2,5% ragguagliata al capitale effettivamente versato) Ad aumento del valore nominale delle azioni, secondo le disposizioni previste dall'art. 7 della L. n. 59/92 (misura massima 3,2% del valore nominale delle azioni) Euro 1.112.589,63 Euro 39.049,16 Euro 150.000,00 Euro 0,00 Euro 0,00 Euro 0,00 Ciò premesso proponiamo al Vostro esame ed alla Vostra approvazione il bilancio dell'esercizio chiuso in data 31 dicembre 2009, come esposto nella documentazione di stato patrimoniale e di conto economico, nonché nella nota integrativa. Il Consiglio di Amministrazione Data 25/03/2010 Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi Pag. 353 Pag. 354 Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi Pag. 355 C AS S A R U R AL E D E L L A V AL L E D E I L AG H I B .C .C . CASSA RURALE DELLA VALLE DEI LAGHI B a n c a d i c r e d i t o C o o p e r a t i vo – S o c i e t à c o o p e r a t i va S e d e l e g a l e P a d e r g n o n e (T N ) – Vi a N a z i o n a l e , 7 C o d i c e f i s c a l e e n u me r o d i i s c r i z i o n e a l R e g i s t r o I m p r e s e d i Tr e n t o : 001205310228 C o d i c e A. B .I . 8 1 3 2 3 BIL A N CI O C HI U SO AL 3 1 D IC EM BR E 2 0 0 9 REL AZ IO N E D EL COL L EG IO S I N D AC AL E ai s ens i de ll ’ar t ic ol o 2 4 2 9 d el C odi c e Ci vi le Si gn o ri s oci , a i s en si d el l ’ a rt . 24 2 9 , se co n d o c o mm a , del C o di c e Ci vi l e , vi rel a zi on i a m o ci rca l ’a t t i vi t à da n oi sv ol t a dura n t e l ’e s erci zi o ch i u s o al 3 1 .12 .2 0 09 . C om e n ot o , l ’a t t i vi t à di c o n t rol l o con t a b i l e è de ma n da t a - i n c on f or mi t à a q ua n t o di sp o st o da l l ’ a rt i c ol o 3 8 d el l a L egg e r egi on a l e 9 l ugl i o 20 08 n . 5 - , a l l a Fe de ra zi o n e T ren t i n a del l a C o op era zi on e . I l Col l e gi o si n da c a l e h a q ui n di c on ce n t r a t o l a p r op ri a a t t i vi t à s ugl i a l t ri c o mp i t i di con t r ol l o p re vi st i da l l a l eg ge , d a l l o St a t ut o e d a l l e vi g en t i i st r u zi on i di vi gi l a n z a . In gen era l e , l ’a t t i v i t à del C ol l egi o Si n da ca l e si è s v ol t a a t t ra ver s o : - l e p e ri odi ch e vi si t e p re ss o l e se di d el l a s oci et à , n el c or s o del l e q ua l i h a n n o a v ut o l u og o a n ch e i n con t ri e sca mb i di i n f orm a z i o n i c on i r e vi s o ri i n ca ri ca t i d el con t r ol l o c on t a b i l e e del l a cert i fi ca zi on e del b i l a n ci o e c on i resp on sa b i l i del l e a l t re st r ut t ur e o rg a n i z za t i v e ch e a ss ol v o n o f u n zi oni di con t r ol l o . I n p a rt i col a re , c ost a n t i so n o s t a t i i rap p o rt i con l ’i n t ern a l a u di t , i l ri sk c on t r ol l e r e l a f un zi on e di c om p l i a n ce , R e l a zi o n e d e l C o l l e g i o Si n d a c a l e Pag. 356 1 Bi l a n ci o a l 3 1 d i c e m b r e 2 0 0 9 Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi C AS S A R U R AL E D E L L A V AL L E D E I L AG H I B .C .C . a se g ui t o dei q u a l i s on o st a t e reg ol a r men t e a cq ui sit e e vi si on a t e l e ri sp et t i ve r el a zi on i ; - la p a rt eci p a zi o n e alle ri un i on i del C on si gl i o di Am m i n i st ra zi on e e d a q u el l e d el C om i t a t o E s ec ut i v o , n el co rs o del l e q ua l i abbiamo a cq u i si t o i n f or ma zi on i s ul l ’ a t t i vi t à sv ol t a d a l l a C a s sa r u ra l e e s ul l e op era zi on i di ma g gi ore ri l eva n z a p a t ri m on i a l e , fi n a n zi a ri a , ec on omi ca e d or ga n i z za t i va ; - l e p eri o di ch e ve ri fi c h e si n da c a l i , n el co r s o del l e q ua l i s on o st a t e ri ep i l oga t e con t i n ua t i v a o le a t t i vi t à sa l t ua ri a da i di c on t r ol l o c omp on en t i sv ol t e d el in vi a C ol l egi o , a n ch e i n di vi d u a l m en t e. Pa rt i c ol a re a t t en zi o n e è st a t a ri se rv a t a alla v eri fi ca d el ri sp et t o del l a l e gg e e d el l o st a t ut o s oci a l e . Al ri g ua r d o , si c o m u n i ca ch e , n el c or s o del l ’e se rci zi o n on s o n o p er ven ut e a l C ol l e gi o d en un c e di f a t t i cen s ura b i l i a i s e n si del l ’a rt . 2 40 8 d el C odi ce Ci vi l e , n é s o n o e me rs e i rr eg ol a ri t à n el l a g e st i on e o vi o l a zi on i del l e n or me di sci p l i n a n t i l ’ a t t i vi t à b a n ca ri a , t a l i da ri c h i ed ere l a s eg n a l a zi on e a l l a B a n ca d’I t a l i a a i s en si del l ’a rt . 5 2 d el D . Lg s . 1 s et t emb r e 1 99 3 , n . 3 85 . S ot t o i l p r ofi l o del l a gest i on e dei r a p p o rt i con l a cl i en t el a , i l C ol l egi o p er ven ut i ha a cc ert a t o r ecl a mi ch e n el a l l ’a p p o si t o c o rs o uf fi ci o del 20 09 i n t ern o n on d el l a s on o Ca s sa ru ra l e . Pe r q u a n t o c on c ern e i recl a mi del l a cl i en t el a a t t i n en t i a l l a p re st a zi on e dei s er vi zi di i n ve st i men t o , i l C ol l egi o h a p re s o a t t o R e l a zi o n e d e l C o l l e g i o Si n d a c a l e Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi 2 Bi l a n ci o a l 3 1 d i c e m b r e 2 0 0 9 Pag. 357 C AS S A R U R AL E D E L L A V AL L E D E I L AG H I B .C .C . del l a t ra smi s si on e alla C O N S OB del l e p res cri t t e rel a zi on i se me st ra l i . N on ri s ul t a n o p en den t i den un ce o esp ost i i n n a n zi a ll e co mp et e n t i a ut o ri t à di vi gi l a n za . I n ol t re , i l C ol l egi o h a vi gi l a t o s ul l ’ o s se rv a n za d el l e n or me i n ma t eri a di a n t i ri ci cl a ggi o , n on ri l e v a n d o vi ol a zi oni da se gn a l a re a i se n si d e l l ’a rt . 5 2 del D . L g s . 2 31 /2 00 7 . I n si n t esi , n ul l a di si gn i fi c a t i v o è st a t o ri sc on t ra t o i n c on t ra s t o con n or me di l eg ge o di st a t ut o . L e o s ser va zi o n i del C ol l e gi o a i re sp on sa b i l i d el l e fu n zi on i i n t er e ss a t e h a n n o t r ov at o di reg ol a p ro n t o a cc o gl i m en t o . Pe r quanto ri g ua r da il ri sp et t o d ei p ri n ci p i di c or ret t a a mmi n i st ra zi on e , l a p a rt eci p a zi on e a l l e ri un i on i d egl i o rga n i a mmi n i st ra t i vi ha p er me ss o di a cc ert a r e ch e gl i atti del i b era t i vi e p r og ra mma t i ci e ra n o c on f or mi a l l a l e gg e e a l l o st a t ut o , i n si n t on i a c on i p ri n ci p i di sa n a e p r ud en t e g est i on e e di t ut el a d el l ’i n t egri t à del p a t ri m on i o d el l a Ca ssa , e c on l e scel t e st ra t egi ch e a dot t a t e . At t i e p r o vv edi men t i son o st a t i di r et t i a l p ot en zi am en t o del l a st r ut t ura a zi en da l e , al mi gl i o ra m en t o del l ’a t t i vi t à n ei v a ri set t o ri o p e ra t i vi e a l con se g ui m en t o de gl i ob i et t i vi da t e m p o p er se g ui t i . N on s on o e me r se a n o ma l i e si n t o m a t i ch e di di sf un zi oni n el l ’ a m mi n i st r a zi o n e o n el l a di re zi on e d el l a s o ci et à . In t ema or ga n i z za t i v o , di c on t r ol l o a mm i n i st ra t i v o s ul l ’a d eg ua t e z za e c on t a b i l e del l ’a s set t o a d ot t a t o da l l a s oci et à , s on o st a t i og get t o di v eri fi ca – a n ch e a t t ra ve r so l a R e l a zi o n e d e l C o l l e g i o Si n d a c a l e Pag. 358 3 Bi l a n ci o a l 3 1 d i c e m b r e 2 0 0 9 Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi C AS S A R U R AL E D E L L A V AL L E D E I L AG H I B .C .C . co st a n t e c ol l a b ora zi on e c on l e a l t re f u n zi on i di c on t r ol l o – i l reg ol a re f u n zi on a m e n t o del l e p ri n ci p a l i a re e o rga n i z za t i v e e l ’e ffi ci en za d ei va ri p ro ce s si , c on st a t a n do l ’i mp e gn o d el l a Ca s sa n el p er s eg ui r e l a ra zi on a l e ge st i on e del l e ri s or se u ma n e e i l c ost a n t e a f fi n a m en t o del l e p r oc ed ur e . Si è p ot ut o c on st a t a re , i n p a rt i col a r e , ch e i l si st e ma d ei con t r ol l i i n t ern i r i s ul t a ef fi ci en t e e a de g u a t o , e ch e l o st e s s o si a vv a l e a n ch e di i do n ee p r oc ed u re i n f o r ma t i ch e . I l si st em a i n f o rm a t i v o , i n ol t re , ga ra n t i s c e un el e va t o st a n da rd di si c ure z za , a n c h e s ot t o i l p r ofi l o del l a p r ot e zi on e dei d a t i p er s on a l i t ra t t a t i , c om e ri s ul t a d a l l ’ es a me del D oc um en t o Pr og ra mma t i c o s ul l a Si c ur e zz a , r eda t t o e a ggi o rn a t o a i s en si del l a n or ma t i va vi ge n t e . In con cl usi o n e , mo di fi ch e n on s ost a n zi a l i è em er sa l ’ e s i gen za a l l ’a ss et t o d ei si s t emi di e a p p ort a re d ei p r oc es s i s ot t op ost i a ve ri fi c a . I n ot t emp era n za a l l e di sp o si zi on i di cu i a l l 'a rt . 2 del l a L . 5 9 / 92 e a rt . 25 4 5 d el C odi ce Ci vi l e , si c on di vi d on o i crit eri s eg ui t i d a l C on si gl i o di a mmi n i st ra zi on e con se g ui m en t o ca ra t t er e de g l i sc op i co op er a t i vo n el l a g es t i on e m ut ua l i st i c i d el l a s o ci et à , in so ci a l e p er con f or mi t à cri t eri i l l u st ra t i il co l in det t a gl i o n el l a r el a zi on e s ul l a ge st i on e p re sen t a t a da gl i st e ss i a mmi n i st ra t ori . Di a mo a l t r esì atto che le p a rt e ci p a zi o n i det en ut e da l l a s oci et à so n o st r um en t a l i ri sp et t o a gl i sc o p i s op ra i n di ca t i . Pe r q ua n t o r i g ua r da il b i l a n ci o di es er ci zi o , c op i a dei do c um en t i con t a b i l i e del l a r el a zi on e s ul l a g e st i on e è st a t a R e l a zi o n e d e l C o l l e g i o Si n d a c a l e Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi 4 Bi l a n ci o a l 3 1 d i c e m b r e 2 0 0 9 Pag. 359 C AS S A R U R AL E D E L L A V AL L E D E I L AG H I B .C .C . me ss a a di sp o si z i on e d el C ol l egi o si n da ca l e da g l i a mmi n i st ra t ori n ei t er mi n i di l e gg e . N on es s en d o de ma n da t o a l C ol l e gi o Si n d a ca l e i l c on t r ol l o con t a b i l e di m eri t o s ul c on t en ut o del b i l a n ci o , e s so h a vi gi l a t o s ul l ’i mp o st a zi on e g en e ra l e da t a allo st es s o e s ul l a s ua con f or mi t à a l l a l e gg e p er q ua n t o ri g ua rd a l a s ua f orma zi on e e st r ut t ura . I l b i l a n ci o di e ser ci zi o è st a t o r ed a t t o i n a p p l i cazi on e d ei p ri n ci p i c on t a b i l i i n t ern a zi on a l i I AS /I FR S ema n a t i da l l o I AS B , om ol o ga t i reg ol a me n t o da l l a C om mi ssi on e c o m un i t a ri o n. E ur o p ea ai 1 60 6 /2 00 2 , se n si e d el r ece p i t i n el l ’ o rdi n a me n t o i t a l i a n o c on i l D . Lg s . 28 feb b r a i o 20 05 , n . 3 8 , n on c h é i n c on f o rmi t à a l l e “I st r u zi on i p er l a re da zi on e de l b i l a n ci o del l ’i m p re s a e d el b i l a n ci o co n s ol i da t o d el l e b a n c h e e d el l e s oci et à f i n an zi ari e ca p og r up p o di gru p p i b an cari ” di cui al d’I t a l i a p r o vv edi men t o del del 22 Di r et t or e di cemb re 2 00 5 – G en e ra l e I del l a Ba n c a a ggi orn a me n t o d el 18 .11 .2 00 9 . Pe r q ua n t o a n o st ra c on o sce n z a , ri t en i a m o ch e gl i Am m i n i st ra t ori , n el l a re da zi on e d el b i l a n ci o , a b b i an o o p er a t o n el p i en o ri sp et t o d el l e n o rm e di ri fe ri m en t o . Ab b i a m o i n ol t r e veri fi ca t o l a ri sp o n d en z a del b i l a n ci o a i fa t t i e al l e i n f o rma zi on i di cui a b b i a mo c on o scen za a se g ui t o del l ’e sp l et a ment o d ei n o st ri do ve ri , e n on a b b i a m o os se rv a zi o n i a l ri g ua rd o . La n ot a i n t eg ra t i v a e l a re l a zi o n e s ul l a ge st i on e c on t en g on o t ut t e l e i n f orm a z i o n i ri ch i e st e da l l e di sp o si zi o n i i n m a t eri a , c o n p a rt i c ol a r e ri g ua r d o ad un a R e l a zi o n e d e l C o l l e g i o Si n d a c a l e Pag. 360 d et t a gl i a t a 5 i n f or ma t i va c i r ca Bi l a n ci o a l 3 1 d i c e m b r e 2 0 0 9 Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi C AS S A R U R AL E D E L L A V AL L E D E I L AG H I B .C .C . l ’a n d a m en t o del c on t o ec on o mi c o , e a l l ’i l l ust r a zi on e d el l e si n g ol e v oci del l o s t a t o p a t ri m on i a l e e dei r el a t i vi c ri t eri di va l ut a zi on e . Ne ri s ul t a un ’ e sp osi zi on e v eri t i era e c or ret t a del l a si t u a zi on e p a t ri m on i a l e e fi n a n zi a ri a d el l a C a s sa r ura l e e d el ri s ul t a t o e co n omi c o del l ’e se rci zi o . V i di a m o a l t re sì a t t o ch e n el l a n ot a i n t e gra t i va a l b i l a n ci o g l i a mmi n i st ra t ori h a n n o re s o , c osì c om e p re vi st o d a l l ’ a rt . 24 27 , n . 22- b i s , l e i n f o rma zi on i s ul l e op era zi on i rea l i z za t e c on p a rt i co rrel a t e - p re ci sa n don e i mp ort o , n a t u r a del ra p p ort o e o g n i a l t ra i n f o rma zi on e n ece s sa ri a p e r l a c om p ren si on e d el b i l a n ci o rel a t i v a a t a l i o p er a z i on i - , e , a i s en si del l ’a rt . 24 27 , n . 22- t e r , l e i n f orm a z i o n i s ul l a n a t ura e l ’ ob i et t i vo ec on omi c o d egl i a cc o r di n on ri s ul t a n t i da l l o st a t o p a t ri m on i a l e . Un i t a m en t e a l b i l a n ci o 2 00 9 s on o ri p ort a t i i da t i p a t ri m on i a l i e di c on t o ec on omi co al 31 di c em b r e 2 00 8 , d et er mi n a t i a p p l i ca n d o i m ede si mi p ri n ci p i c on t a b i l i i n t ern a zi on a l i I AS /I F R S . La c on t a b i l i t à s oc i a l e è st a t a s ot t o p o st a alle veri fi ch e p eri odi ch e e a i c on t rol l i p r evi st i da l l a l e gge e de ma n d a t i a l l a Fe de ra zi o n e Tre n t i n a del l a C o op e ra zi on e ; p r en di a m o atto del l ’a t t i vi t à da q u e st a s v ol t a e d el l e con cl usi on i ra g gi un t e , ri l ev a n d o ch e , a l l ’ esi t o d ei c on t r ol l i ef fet t ua t i , è st a t o esp re s s o , c on a p p o si t a rel a zi on e di da t a odi e rn a (1 3 a p ri l e 20 10 ) , un gi u di zi o p o si t i v o sen za ri l i e vi s ul b i l a n ci o n el s u o co mp l e s s o . Le ri s ul t a n ze del b i l a n ci o si p o ss on o si n t et i zza re n ei s eg u en t i t ermi n i : R e l a zi o n e d e l C o l l e g i o Si n d a c a l e Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi 6 Bi l a n ci o a l 3 1 d i c e m b r e 2 0 0 9 Pag. 361 C AS S A R U R AL E D E L L A V AL L E D E I L AG H I B .C .C . ST AT O P A TR IM O NI AL E At ti v o 3 8 4 . 2 0 5. 3 2 5 Pa ssi v o 33 8 .9 7 4 .0 1 7 Ca p i t a l e s oci a l e 9 . 5 48 Ri se rv e 43 .92 0 .12 1 Ut i l e d 'e se rci zi o 1 .3 01 .6 39 Tot al e a par egg io 3 7 8 . 1 3 7. 9 1 1 GA R A NZ IE E IM P EG N I Ga ra n zi e ri l a sci a t e 45 .34 3 .89 9 I mp egn i 4 .5 14 .9 10 Tot al e Gar a nz ie e I m peg ni 4 9 . 8 5 8. 8 0 9 CO NTO ECO N OM ICO a ) I n t ere ssi a t t i vi 13 .34 6 .46 1 b ) I n t ere ssi p a s si vi - 5 .8 87 .4 58 c) M ar g in e di in ter es s e ( a-b) 7 . 4 5 9. 0 0 3 d ) C om mi ssi on i a t t i v e 1 .8 77 .2 44 e ) C om mi ssi on i p a s si ve - 17 7 .7 9 2 f) Co m mis s i on i ne tt e ( d-e) 1 . 6 9 9. 4 5 2 g ) Di vi d en di e a l t ri p ro ven t i 85 .88 5 h ) Ri s ul t a t o n et t o del l ’a t t i vi t à di n e g ozi a zi on e 10 .49 7 i ) Ri s ul t a t o n et t o d el l ’a t t i vi t à di c op e rt u ra - 67 .45 2 l ) Ut i l e n et t o d a c e ssi on e di a t t i vi t à / p a ssi v i t à fi n a n zi a ri e 26 .33 0 m ) Ri s ul t a t o n et t o de l l e a t t i vi t à e p a s si vi t à fi n a n zi a ri e va l ut a t e a l fa i r va l u e 10 2 .1 8 4 n) M ar gi ne d i int er m edi az io ne ( c+ f+g +h+ i +l+ m) o ) R et t i fi ch e di va l o r e - 71 6 .9 6 0 p) Ris u lta to d el la g es tio ne fin an ziar ia ( n+ o) R e l a zi o n e d e l C o l l e g i o Si n d a c a l e Pag. 362 9 . 3 1 5. 8 9 9 7 8 . 5 9 8. 9 3 9 Bi l a n ci o a l 3 1 d i c e m b r e 2 0 0 9 Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi C AS S A R U R AL E D E L L A V AL L E D E I L AG H I B .C .C . q ) C ost i op er a t i vi - 7 .0 28 .0 3 1 r) Ut i l e (P e rdi t e ) d a ces si on e di i n ve st i me n t i 69 1 . 5 7 0. 9 7 7 s ) R is ul tat o pr i ma d el le i mp os t e ( p+q +r ) t ) I mp o st e s ul red di t o del l ' es erci zi o - 26 9 .3 3 8 Uti le d el l' es er c iz io ( s +t) 1 . 3 0 1. 6 3 9 Dop o a ve r e sa mi n a t o i doc u me n t i con t a b i l i mes si a n o st r a di sp o si zi on e , ri t en i a mo ch e i ri s ul t a t i ec on omi ci co n s eg ui t i n el co rs o d el l ’ es er ci zi o c on f er mi n o l ’ o rdi n a t o e re g ol a re sv ol gi m en t o d el l a ge st i on e a zi en d a l e . In con si de ra zi on e di q ua n t o s op r a , e sp ri mi a m o p a rer e fa v o re v ol e a l l ’ a p p r o va zi o n e del b i l a n ci o rel a t i v o al l ’e s erci zi o 20 09 , c o sì c om e re da t t o da l C on s i gl i o di a mmi n i st ra zi on e , e del l a c on se g uen t e p rop o st a di ri p a rt o de l l ’ ut i l e . Ca l a vi n o , 13 a p ri l e 2 01 0 I L CO L LE GI O SI N D AC AL E dot t . R o mi n a Pa i s sa n i n g . Pa t ri zi a P ed r ot t i dot t . G a b ri el e Ri cci R e l a zi o n e d e l C o l l e g i o Si n d a c a l e Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi 8 Bi l a n ci o a l 3 1 d i c e m b r e 2 0 0 9 Pag. 363