Banca di Credito Cooperativo
Via Nazionale, 7 - 38070 PADERGNONE (TN)
Bilancio anno 2009
Bilancio e Nota integrativa
Relazione sulla gestione del Consiglio di Amministrazione
Certificazione di revisione legale dei conti
Relazione del Collegio Sindacale
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
Pag. 1
Cassa Rurale della Valle dei Laghi
Via Nazionale,7
38070 Padergnone (TN)
Tel. 0461 864500 – Fax 0461 864337
www.cr-vallelaghi.net
Pag. 2
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
BILANCIO della CASSA RURALE DELLA VALLE DEI LAGHI
Banca di Credito Cooperativo ABI 08132.3
soc. coop. con sede in Padergnone (Trento) Via Nazionale, 7
Cod. fisc. - Partita Iva e Iscriz. Reg. Imprese CCIAA di Trento 01205310228 -R.E.A 122829
Iscritta nell'Albo Nazionale degli Enti Cooperativi n° A157610 Sezione I
SCHEMI DI BILANCIO DELL’ IMPRESA
ESERCIZIO 2009
•
•
•
•
•
Stato Patrimoniale
Conto Economico
Prospetto della redditività complessiva
Prospetto delle variazione del patrimonio netto
Rendiconto finanziario
CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE
Presidente
Vicepresidente
Pisoni Elio
Chistè Giovanni
Consiglieri
Angeli Bruno
Bolognani Lorenzo
Bressan Daria
Defant Augusto
Graziadei Riccardo
Pisoni Enzo
Verones Mauro
Bolognani Claudio
Bortolotti Lucia
Chiusole Paolo
Galetti Luciano
Pedrotti Clara
Sommadossi Luca
COLLEGIO SINDACALE
Presidente
Paissan Romina
Sindaci effettivi
Sindaci supplenti
Pedrotti Patrizia
Baldessari Graziano
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
Ricci Gabriele
Pederzolli Christian
Pag. 3
NOTA INTEGRATIVA
PARTE A - Politiche contabili
PARTE B - Informazioni sullo stato patrimoniale
PARTE C - Informazioni sul conto economico
PARTE D – Redditività complessiva
PARTE E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura
PARTE F - Informazioni sul patrimonio
PARTE G - Operazioni di aggregazione riguardanti imprese o rami d’azienda
PARTE H - Operazioni con parti correlate
PARTE I - Accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali
PARTE L – Informativa di settore
I dati contenuti nelle tabelle di Nota Integrativa sono espressi in migliaia di euro.
ii
Pag. 4
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
STATO PATRIMONIALE
STATO PATRIMONIALE - ATTIVO
Scostamento annuo
Voci dell'attivo
10.
Cassa e disponibilità liquide
20.
Attività finanziarie detenute per la negoziazione
30.
Attività finanziarie valutate al fair value
40.
Attività finanziarie disponibili per la vendita
50.
Attività finanziarie detenute sino alla scadenza
60.
dicembre 2009 dicembre 2008
Valore
assoluto
Valore
percentuale
2.382.692
2.518.356
-135.664
-5,39%
340.405
129.633
210.772
162,59%
1.109.859
1.207.237
-97.378
-8,07%
39.520.753
32.176.450
7.344.303
22,83%
0
0
0
nc
Crediti verso banche
19.771.437
33.004.247
-13.232.810
-40,09%
70.
Crediti verso clientela
312.691.834
301.217.583
11.474.251
3,81%
80.
Derivati di copertura
323.756
266.365
57.391
21,55%
90.
Adeguamento di valore delle attività finanziarie
oggetto di copertura generica ()
0
0
0
nc
0
0
0
nc
4.873.272
5.089.700
-216.428
-4,25%
120. Attività immateriali
84.938
48.037
36.901
76,82%
di cui: - avviamento
0
0
0
nc
783.900
764.993
18.907
2,47%
a) correnti
426.555
170.916
255.639
149,57%
b) anticipate
357.345
594.077
-236.732
-39,85%
0
0
0
nc
2.322.478
1.715.312
607.166
35,40%
384.205.324
378.137.913
6.067.411
1,60%
100. Partecipazioni
110. Attività materiali
130. Attività fiscali
140.
Attività non correnti e gruppi di attività in via di
dismissione
150. Altre attività
Totale dell'attivo
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
Pag. 5
STATO PATRIMONIALE - PASSIVO
Scostamento annuo
Voci del passivo e del patrimonio netto dicembre 2009 dicembre 2008
10.
Debiti verso banche
20.
Valore
assoluto
Valore
percentuale
899.534
869.555
29.979
3,45%
Debiti verso clientela
174.434.269
161.828.631
12.605.638
7,79%
30.
Titoli in circolazione
146.790.920
143.542.959
3.247.961
2,26%
40.
Passività finanziarie di negoziazione
49.611
61.728
-12.117
-19,63%
50.
Passività finanziarie valutate al fair value
10.298.082
17.682.790
-7.384.708
-41,76%
60.
Derivati di copertura
102.840
33.750
69.090
204,71%
70.
Adeguamento di valore delle passività finanziarie
oggetto di copertura generica ()
0
0
0
nc
80.
Passività fiscali
108.043
422.894
-314.851
-74,45%
a) correnti
32.902
251.088
-218.186
-86,90%
b) differite
75.141
171.806
-96.665
-56,26%
0
0
0
nc
100. Altre passività
4.994.313
8.880.738
-3.886.425
-43,76%
110. Trattamento di fine rapporto del personale
1.116.999
1.166.114
-49.115
-4,21%
179.406
98.171
81.235
82,75%
0
0
0
nc
179.406
98.171
81.235
82,75%
432.745
-131.850
564.595
-428,21%
140. Azioni rimborsabili
0
0
0
nc
150. Strumenti di capitale
0
0
0
nc
43.402.311
42.247.442
1.154.869
2,73%
85.064
79.910
5.154
6,45%
9.549
9.853
-304
-3,09%
0
0
0
nc
1.301.639
1.345.226
-43.587
-3,24%
384.205.324
378.137.911
6.067.413
1,60%
90.
Passività associate ad attività in via di dismissione
120. Fondi per rischi e oneri
a) quiescenza e obblighi simili
b) altri fondi
130. Riserve da valutazione
160. Riserve
170. Sovrapprezzi di emissione
180. Capitale
190. Azioni proprie (-)
200. Utile (Perdita) d'esercizio ()
Totale del passivo e del patrimonio netto
Pag. 6
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
CONTO ECONOMICO
Voci
dicembre 2009 dicembre 2008
Scostamento annuo
Valore
Valore
assoluto percentuale
10.
Interessi attivi e proventi assimilati
13.346.461
19.862.589
( 6.516.128)
-32,81%
20.
Interessi passivi e oneri assimilati
( 5.887.458)
( 11.333.095)
5.445.637
-48,05%
30.
Margine di interesse
7.459.003
8.529.494
( 1.070.491)
-12,55%
40.
Commissioni attive
1.877.244
1.756.620
120.624
6,87%
50.
Commissioni passive
( 177.792)
( 208.017)
30.225
-14,53%
60.
Commissioni nette
1.699.452
1.548.603
150.849
9,74%
70.
Dividendi e proventi simili
85.885
39.956
45.929
114,95%
80.
Risultato netto dell'attività di negoziazione
10.497
7.282
3.215
44,15%
90.
Risultato netto dell'attività di copertura
( 67.452)
( 47.968)
( 19.484)
40,62%
26.330
45.032
( 18.702)
-41,53%
0
0
0
0,00%
26.581
18.578
8.003
43,08%
0
0
0
0,00%
( 251)
26.454
( 26.705)
-100,95%
102.184
( 101.153)
203.337
-201,02%
120. Margine di intermediazione
9.315.899
10.021.246
( 705.347)
-7,04%
130. Rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento di:
( 716.960)
( 1.700.714)
983.754
-57,84%
( 716.960)
( 1.700.714)
983.754
-57,84%
b) attività finanziarie disponibili per la vendita
0
0
0
0,00%
c) attività finanziarie detenute sino alla scadenza
0
0
0
0,00%
d) altre operazioni finanziarie
0
0
0
0,00%
8.598.939
8.320.532
278.407
3,35%
( 7.063.628)
( 6.865.012)
( 198.616)
2,89%
( 3.771.938)
( 3.773.777)
1.839
-0,05%
( 3.291.690)
( 3.091.235)
( 200.455)
6,48%
( 75.000)
0
( 75.000)
0,00%
( 384.573)
( 381.302)
( 3.271)
0,86%
( 59.970)
( 63.312)
3.342
-5,28%
555.139
694.878
( 139.739)
-20,11%
( 7.028.031)
( 6.614.748)
( 413.283)
6,25%
0
0
0
0,00%
0
0
0
0,00%
0
0
0
0,00%
68
( 758)
826
-108,97%
1.570.976
1.705.026
( 134.050)
-7,86%
( 269.338)
( 359.800)
90.462
-25,14%
1.301.639
1.345.226
( 43.587)
-3,24%
0
0
0
0,00%
1.301.639
1.345.226
( 43.587)
-3,24%
100. Utili (perdite) da cessione o riacquisto di:
a) crediti
b) attività finanziarie disponibili per la vendita
c) attività finanziarie detenute sino alla scadenza
d) passività finanziarie
110.
Risultato netto delle attività e passività finanziarie
valutate al fair value
a) crediti
140. Risultato netto della gestione finanziaria
150. Spese amministrative:
a) spese per il personale
b) altre spese amministrative
160. Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri
170. Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali
180. Rettifiche/riprese di valore nette su attività immateriali
190. Altri oneri/proventi di gestione
200. Costi operativi
210. Utili (Perdite) delle partecipazioni
220.
Risultato netto della valutazione al fair value delle
attività materiali e immateriali
230. Rettifiche di valore dell'avviamento
240. Utili (Perdite) da cessione di investimenti
250.
260.
270.
280.
Utile (Perdita) della operatività corrente al lordo
delle imposte
Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività
corrente
Utile (Perdita) della operatività corrente al netto
delle imposte
Utile (Perdita) dei gruppi di attività in via di dismissione
al netto delle imposte
290. Utile (Perdita) d'esercizio
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
Pag. 7
PROSPETTO DELLA REDDITIVITÀ COMPLESSIVA
Voci
10
Utile (Perdita) d'esercizio
dicembre 2009 dicembre 2008
1.301.639
1.345.226
564.595
-488.353
Altre componenti reddituali al netto delle imposte
20.
Attività finanziarie disponibili per la vendita
30.
Attività materiali
0
0
40.
Attività immateriali
0
0
50.
Copertura di investimenti esteri
0
0
60.
Copertura dei flussi finanziari
0
0
70.
Differenze di cambio
0
0
80.
Attività non correnti in via di dismissione
0
0
90.
Utili (Perdite) attuariali su piani a benefici definiti
0
0
100.
Quota delle riserve da valutazione delle partecipazioni valutate a patrimonio netto
0
0
110.
Totale altre componenti reddituali al netto delle imposte
564.595
-488.353
120.
Redditività complessiva (Voce 10+110)
1.866.234
856.873
Nella voce "utile (perdita) 'esercizio" figura il medesimo importo indicato nella voce 290 del conto
economico.
Nelle voci relative alle "altre componenti reddituali al netto delle imposte" figurano le variazioni di valore
delle attività registrate nell'esercizio in contropartita delle riserve da valutazione (al netto delle imposte).
Pag. 8
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
Redditività
complessiva
dicembre 2009
Stock options
Derivati su
proprie azioni
Variazione
strumenti di
capitale
Distribuzione
straordinaria
dividendi
Emissione
nuove azioni
Acquisto
azioni proprie
Operazioni sul patrimonio netto
Patrimonio netto
aldicembre 2009
Variazioni dell'esercizio
Variazioni di riserve
Riserve
Dividendi e
altre
destinazioni
Allocazione risultato esercizio
precedente
Esistenze al 1.1
Modifica saldi apertura
Importi in unità di euro
Esistenze al dicembre 2008
PROSPETTO DELLE VARIAZIONI DEL PATRIMONIO NETTO
Capitale:
a) azioni ordinarie
9.853
9.853
0
322
-627
9.548
0
0
0
0
0
0
79.910
79.910
0
6.249
-1.094
85.065
0
b) altre azioni
Sovrapprezzi di emissione
Riserve:
a) di utili
b) altre
Riserve da valutazione
42.019.636
0
42.019.636
1.154.869
0
0
227.806
0
227.806
0
0
0
-131.850
0
-131.850
Strumenti di capitale
0
0
Azioni proprie
0
0
Utile (Perdita) di esercizio
Patrimonio netto
1.345.226
0
1.345.226
43.550.581
0
43.550.581
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
0
43.174.505
0
0
0
0
227.806
564.595
0
0
-1.154.869
0
0
0
-190.357
-190.357
0
6.571
-1.721
432.745
0
0
0
0
1.301.639
1.301.639
1.866.234
45.231.308
Pag. 9
dicembre 2008
Redditività
complessiva
dicembre 2008
Stock options
Derivati su
proprie azioni
Variazione
strumenti di
capitale
Distribuzione
straordinaria
dividendi
Acquisto
azioni proprie
Emissione
nuove azioni
Operazioni sul patrimonio netto
Patrimonio netto al
dicembre 2008
Variazioni dell'esercizio
Variazioni di riserve
Riserve
Dividendi e
altre
destinazioni
Allocazione risultato
esercizio precedente
Esistenze al 1.1
Modifica saldi apertura
Importi in unità di euro
Esistenze al dicembre 2007
PROSPETTO DELLE VARIAZIONI DEL PATRIMONIO NETTO
Capitale:
a) azioni ordinarie
b) altre azioni
Sovrapprezzi di emissione
9.520
9.520
0
0
71.893
71.893
38.552.297
38.552.297
421
-88
9.853
0
8.334
-317
79.910
Riserve:
a) di utili
b) altre
227.806
0
227.806
Riserve da valutazione
350.812
0
350.812
3.467.338
42.019.635
227.806
-482.661
-131.849
Strumenti di capitale
0
0
0
Azioni proprie
0
0
0
3.754.988
3.754.988
Utile (Perdita) di esercizio
Patrimonio netto
Pag. 10
42.967.316
0
42.967.316
-3.467.338
-287.650
-287.650
8.755
-405
0
0
0
0
1.345.226
1.345.226
862.565
43.550.581
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
RENDICONTO FINANZIARIO (metodo diretto)
RENDICONTO FINANZIARIO (metodo indiretto)
A. ATTIVITA' OPERATIVA
Importo
dicembre 2009 dicembre 2008
1. Gestione
4.122.224
5.615.072
- risultato d'esercizio (+/-)
- plus/minusvalenze su attività finanziarie detenute per la negoziazione e
su
1.301.639
1.345.226
(102.432)
102.884
67.452
47.968
1.004.030
1.864.518
444.542
444.614
127.303
479.943
1.103.679
1.395.087
0
0
176.011
(65.169)
(7.288.005)
(44.421.947)
(153.646)
202.504
173.216
240.123
- attività finanziarie disponibili per la vendita
(6.527.491)
(4.888.944)
- crediti verso banche: a vista
(3.970.950)
1.959.587
- crediti verso banche: altri crediti
17.203.760
(11.258.067)
(12.479.889)
(30.451.362)
(1.533.005)
(225.788)
3.480.641
40.004.852
- debiti verso banche: a vista
(1.966)
512
- debiti verso banche: altri debiti
31.945
520.400
- debiti verso clientela
12.605.639
6.496.640
- titoli in circolazione
3.228.750
44.237.160
(12.116)
(249.318)
- passività finanziarie valutate al fair value
(7.415.239)
(12.978.084)
- altre passività
(4.956.371)
1.977.541
attività/passività finanziarie valutate al fair value (-/+)
- plus/minusvalenze su attività di copertura (-/+)
- rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento (+/-)
- rettifiche/riprese di valore nette su immobilizzazioni materiali e
immateriali (+/-)
- accantonamenti netti a fondi rischi ed oneri ed altri costi/ricavi (+/-)
- imposte e tasse non liquidate (+)
- rettifiche/riprese di valore nette dei gruppi di attività in via di
dismissione al netto dell'effetto fiscale
- altri aggiustamenti (+/-)
2. Liquidità generata/assorbita dalle attività finanziarie
- attività finanziarie detenute per la negoziazione
- attività finanziarie valutate al fair value
- crediti verso clientela
- altre attività
3. Liquidità generata/assorbita dalle passività finanziarie
- passività finanziarie di negoziazione
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
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Liquidità netta generata/assorbita dall'attività operativa
314.860
1.197.977
1. Liquidità generata da
0
2.765
- vendite di partecipazioni
0
0
- dividendi incassati su partecipazioni
0
0
- vendite di attività finanziarie detenute sino alla scadenza
0
0
- vendite di attività materiali
0
2.765
- vendite di attività immateriali
0
0
- vendite di rami d'azienda
0
0
2. Liquidità assorbita da
(265.016)
(490.170)
- acquisti di partecipazioni
0
0
- acquisti di attività finanziarie detenute sino alla scadenza
0
0
(168.145)
(429.119)
(96.871)
(61.051)
0
0
(265.016)
(487.405)
4.850
8.349
0
0
(190.357)
(287.650)
(185.507)
(279.300)
(135.664)
431.271
B. ATTIVITA' DI INVESTIMENTO
- acquisti di attività materiali
- acquisti di attività immateriali
- acquisti di rami d'azienda
Liquidità netta generata/assorbita dall'attività d'investimento
C. ATTIVITA' DI PROVVISTA
- emissioni/acquisti di azioni proprie
- emissioni/acquisti di strumenti di capitale
- distribuzione dividendi e altre finalità
Liquidità netta generata/assorbita dall'attività di provvista
LIQUIDITA' NETTA GENERATA/ASSORBITA
NELL'ESERCIZIO
LEGENDA
(+) generata (-) assorbita
RICONCILIAZIONE
Voci di bilancio
dicembre 2009 dicembre 2008
Cassa e disponibilità liquide all'inizio dell'esercizio
2.518.356
2.087.085
Liquidità totale netta generata/assorbita nell'esercizio
(135.664)
431.271
0
0
2.382.692
2.518.356
Cassa e disponibilità liquide: effetto della variazione dei cambi
Cassa e disponibilità liquide alla chiusura dell'esercizio
Pag. 12
Importo
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
NOTAINTEGRATIVA
Parte A – POLITICHE CONTABILI
Parte B – INFORMAZIONI SULLO STATO PATRIMONIALE
Parte C – INFORMAZIONI SUL CONTO ECONOMICO
Parte D – REDDITIVITA’ COMPLESSIVA
Parte E – INFORMAZIONI SUI RISCHI E SULLE RELATIVE POLITICHE DI COPERTURA
Parte F – INFORMAZIONI SUL PATRIMONIO
Parte G – OPERAZIONI DI AGGREGAZIONE RIGUARDANTI IMPRESE E RAMI
D’AZIENDA
Parte H – OPERAZIONI CON PARTI CORRELATE
Parte I – ACCORDI DI PAGAMENTO BASATI SU PROPRI STRUMENTI PATRIMONIALI
Parte L – INFORMATIVA DI SETTORE
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
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PARTE A - POLITICHE CONTABILI
A.1 – PARTE GENERALE
Sezione 1 - Dichiarazione di conformità ai principi contabili internazionali
Sezione 2 - Principi generali di redazione
Sezione 3 - Eventi successivi alla data di riferimento del bilancio
Sezione 4 - Altri aspetti
A.2 – PARTE RELATIVA ALLE PRINCIPALI VOCI DI BILANCIO
1 - Attività finanziarie detenute per la negoziazione
2
- Attività finanziarie disponibili per la vendita
3 - Attività finanziarie detenute sino alla scadenza
4 - Crediti
5 - Attività finanziarie valutate al fair value
6 - Operazioni di copertura
7 – Partecipazioni
8 - Attività materiali
9 - Attività immateriali
10 - Attività non correnti in via di dismissione
11 - Fiscalità corrente e differita
12 - Fondi per rischi ed oneri
13 - Debiti e titoli in circolazione
14 - Passività finanziarie di negoziazione
15 - Passività finanziarie valutate al fair value
16 - Operazioni in valuta
17 - Altre informazioni
A.3 - INFORMATIVA SUL FAIR VALUE
A.3.1 Trasferimenti tra portafogli
A.3.2 Gerarchia del fair value
iii
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Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
PARTE A - POLITICHE CONTABILI
A.1 – PARTE GENERALE
Sezione 1 - Dichiarazione di conformità ai principi contabili internazionali
Il Bilancio dell’esercizio 2009 è redatto in applicazione dei principi contabili internazionali International Accounting Standards (IAS) e International Financial Reporting Standards (IFRS) emanati dall’International Accounting Standards Board (IASB) e delle relative interpretazioni
dell’International Financial Reporting Interpretations Committee (IFRIC), omologati dalla
Commissione Europea e in vigore alla data di riferimento del bilancio.
L’applicazione degli IFRS è stata effettuata facendo anche riferimento al “quadro sistematico per
la preparazione e presentazione del bilancio” (c.d. framework), con particolare riguardo al
principio fondamentale che riguarda la prevalenza della sostanza sulla forma, nonché al concetto
della rilevanza e significatività dell’informazione.
Oltre alle istruzioni contenute nella Circolare della Banca d’Italia n. 262 del 22 dicembre 2005 “Il
bilancio bancario: schemi e regole di compilazione” 1° aggiornamento del 18 novembre 2009, si
è tenuto conto, sul piano interpretativo, dei documenti sull’applicazione degli IFRS in Italia
predisposti dall’Organismo Italiano di Contabilità (O.I.C.).
Sezione 2 - Principi generali di redazione
Il bilancio è costituito dallo stato patrimoniale, dal conto economico, dal prospetto della
redditività complessiva, dal prospetto delle variazioni di patrimonio netto, dal rendiconto
finanziario e dalla presente nota integrativa; è corredato dalla relazione degli amministratori
sull’andamento della gestione e sulla situazione della Banca.
I conti in bilancio trovano corrispondenza nella contabilità aziendale.
Il bilancio di esercizio è redatto nella prospettiva della continuità aziendale e facendo riferimento
ai principi generali di redazione di seguito elencati:
-
competenza economica;
-
continuità aziendale;
-
comprensibilità dell’informazione;
-
significatività dell’informazione (rilevanza);
-
attendibilità dell’informazione (fedeltà della rappresentazione; prevalenza della sostanza
economica sulla
forma
giuridica;
neutralità
dell’informazione;
completezza
dell’informazione; prudenza nelle stime per non sovrastimare ricavi/attività o sottostimare
costi/passività);
iv
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
Pag. 15
-
comparabilità nel tempo.
Nella predisposizione del bilancio di esercizio sono stati osservati gli schemi e le regole di
compilazione di cui alla circolare della Banca d’Italia n. 262 del 22/12/2005, 1° aggiornamento
del 18 novembre 2009, nonché le precisazioni fornite e i chiarimenti proposti con la delibera dell’
OdV n. 800 del 18/11/2009 e con la roneata n. 9945/10.
Inoltre sono state fornite le informazioni complementari ritenute opportune a integrare la
rappresentazione dei dati di bilancio, ancorché non specificatamente prescritte dalla normativa.
Gli schemi di stato patrimoniale e conto economico, il prospetto della redditività complessiva, il
prospetto delle variazioni del patrimonio netto e il rendiconto finanziario sono redatti in unità di
euro, mentre la nota integrativa, quando non diversamente indicato, è espressa in migliaia di euro.
A fini comparativi gli schemi di bilancio e, ove richiesto, le tabelle della nota integrativa
riportano anche i dati relativi all’esercizio precedente.
Con l’emanazione del 1° aggiornamento della citata Circolare 262/2005 sono stati introdotti
obblighi informativi ai fini della redazione del bilancio del corrente esercizio.
Nel più ampio contesto degli interventi di razionalizzazione e di semplificazione, rilevano quelli
che introducono nella nota integrativa nuove tabelle e/o modifiche a quelle esistenti per assolvere
gli obblighi informativi inerenti la cd. gerarchia del fair value e i trasferimenti degli strumenti
finanziari tra i diversi portafogli contabili, con indicazione dei relativi effetti economici e
patrimoniali.
E’ stato inoltre introdotto, ai sensi della revisione dello IAS 1, il prospetto della redditività
complessiva nel quale vanno presentate, oltre all’utile d’esercizio, tutte le componenti che
contribuiscono alla performance aziendale (sostanzialmente attinenti le variazioni di valore delle
attività imputate direttamente alle riserve di patrimonio netto).
I criteri adottati per la predisposizione del bilancio di esercizio sono rimasti invariati rispetto a
quelli utilizzati per il bilancio dell’esercizio precedente.
Se i conti non sono comparabili, quelli relativi all’esercizio precedente sono stati adattati; la non
comparabilità, l’adattamento o l’impossibilità di procedere a questo sono specificamente indicati
nella Nota integrativa.
A seguito di consultazioni a livello internazionale tra Regulators, Governi e Organismi preposti
alla predisposizione ed all’interpretazione delle regole contabili, nel corso del mese di marzo
2009 lo IASB ha approvato un emendamento all’IFRS 7 al fine di migliorare l’informativa in
materia di fair value measurement e rinforzare i precedenti requisiti di informativa in materia di
rischio di liquidità associato agli strumenti finanziari.
Tale emendamento trova applicazione a partire dal corrente bilancio d’esercizio (IFRS 7 44G).
In estrema sintesi, con riferimento
ƒ ai criteri di determinazione del fair value degli strumenti finanziari, le modifiche introducono
obblighi di informativa, sulla base di quanto già previsto nello SFAS 157, in termini di gerarchia
dei fair value su tre livelli determinati in base alla significatività degli input alle valutazioni;
ƒ al rischio di liquidità; è introdotta una nuova definizione dello stesso (come “rischio che
un’entità abbia difficoltà ad adempiere alle obbligazioni associate a passività finanziarie che sono
v
Pag. 16
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
regolate attraverso la consegna di contante o di altre attività finanziarie”) nonché prevista una
maggiore informativa anche di tipo quantitativo sulla modalità di gestione della liquidità di
strumenti derivati.
La principale innovazione di cui all’emendamento all’IFRS 7 è l’introduzione del concetto di
gerarchia dei fair value (Fair Value Hierarchy, nel seguito anche “FVH”) articolata su tre
differenti livelli (Livello 1, Livello 2 e Livello 3) in ordine decrescente di osservabilità degli
input utilizzati per la stima del fair value.
La FVH prevede che vengano assegnati alternativamente i seguenti livelli:
ƒ LIVELLO 1: prezzi quotati in mercati attivi per strumenti identici (cioè senza modifiche o
repackaging).
ƒ LIVELLO 2: prezzi quotati in mercati attivi per strumenti attività o passività simili oppure
calcolati attraverso tecniche di valutazione dove tutti gli input significativi sono basati su
parametri osservabili sul mercato.
ƒ LIVELLO 3: tecniche di valutazione dove un qualsiasi input significativo per la valutazione
al fair value è basato su dati di mercato non osservabili.
Sezione 3 - Eventi successivi alla data di riferimento del bilancio
Nel periodo di tempo intercorrente tra la data di riferimento del bilancio e la sua approvazione da
parte del Consiglio di amministrazione, avvenuta il 25 marzo 2010, non sono intervenuti fatti che
comportino una modifica dei dati approvati in tale sede, né si sono verificati fatti di rilevanza tale
da richiedere una integrazione all’informativa fornita .
Sezione 4 - Altri aspetti
.
Il bilancio della Banca è sottoposto alla revisione legale dei conti della Federazione Trentina
della cooperazione in ragione dell’articolo 38 della legge regionale 9 luglio 2008 n.5.
Utilizzo di stime e assunzioni nella predisposizione del bilancio d’esercizio
La redazione del bilancio d’esercizio richiede anche il ricorso a stime e ad assunzioni che
possono determinare significativi effetti sui valori iscritti nello stato patrimoniale e nel conto
economico, nonché sull’informativa relativa alle attività e passività potenziali riportate in
bilancio.
L’elaborazione di tali stime implica l’utilizzo delle informazioni disponibili e l’adozione di
valutazioni soggettive, fondate anche sull’esperienza storica, utilizzata ai fini della formulazione
di assunzioni ragionevoli per la rilevazione dei fatti di gestione.
Per loro natura le stime e le assunzioni utilizzate possono variare di periodo in periodo; non può
quindi escludersi che negli esercizi successivi gli attuali valori iscritti in bilancio potranno
differire anche in maniera significativa a seguito del mutamento delle valutazioni soggettive
utilizzate.
Le principali fattispecie per le quali è maggiormente richiesto l’impiego di valutazioni soggettive
da parte del Consiglio di Amministrazione sono:
vi
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
Pag. 17
ƒ
la quantificazione delle perdite per riduzione di valore dei crediti e, in genere, delle altre
attività finanziarie;
ƒ
la determinazione del fair value degli strumenti finanziari da utilizzare ai fini
dell’informativa di bilancio;
ƒ
l’utilizzo di modelli valutativi per la rilevazione del fair value degli strumenti finanziari
non quotati in mercati attivi;
ƒ
la quantificazione dei fondi del personale e dei fondi per rischi e oneri;
ƒ
le stime e le assunzioni sulla recuperabilità della fiscalità differita attiva.
La descrizione delle politiche contabili applicate sui principali aggregati di bilancio fornisce i
dettagli informativi necessari all’individuazione delle principali assunzioni e valutazioni
soggettive utilizzate nella redazione del bilancio d’esercizio.
Per le ulteriori informazioni di dettaglio inerenti la composizione e i relativi valori di iscrizione
delle poste interessate dalle stime in argomento si fa, invece, rinvio alle specifiche sezioni di nota
integrativa.
vii
Pag. 18
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
A.2 – PARTE RELATIVA ALLE PRINCIPALI VOCI DI BILANCIO
Le modifiche della normativa contabile
Con la pubblicazione, sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea n. 275 del 16 ottobre 2008,
del Regolamento CE n. 1004/2008, sono entrate in vigore le modifiche allo IAS 39 “Strumenti
finanziari: rilevazione e valutazione“.
Tali previsioni sono sostanzialmente volte a concedere alcune limitate possibilità di riclassifica,
in determinate condizioni, di strumenti finanziari classificati tra le “Attività finanziarie detenute
per la negoziazione” (ovvero attività valutate al fair value con impatto delle variazioni a conto
economico) in altre categorie IAS, al fine di non applicare la valutazione al fair value.
Più in dettaglio, l’amendment allo IAS 39 consente:
1. in rare circostanze, di riclassificare una qualsiasi attività finanziaria – diversa dagli strumenti
derivati – dalle “Attività finanziarie detenute per la negoziazione” (voce 20 dell’attivo
patrimoniale) ad altre categorie di strumenti finanziari;
2. di riclassificare attività finanziarie, che hanno le caratteristiche oggettive per essere
classificate nella categoria “Finanziamenti e crediti” (Loans e receivebles) e per le quali si ha
l’intenzione di detenerle per un prevedibile futuro ovvero sino alla scadenza, dalla categoria
“Attività finanziarie detenute per la negoziazione” e dalle “Attività finanziarie disponibili per
la vendita” verso la categoria dei “Finanziamenti e crediti” (leggasi “Crediti verso banche” o
“Crediti verso clientela” – rispettivamente voce 60 e 70 dell’attivo patrimoniale).
Sono inalterate le originarie previsioni dello IAS 39, che consentivano riclassifiche dalla
categoria delle “Attività finanziarie detenute sino a scadenza” alla categoria delle “Attività
finanziarie disponibili per la vendita” e viceversa.
La Banca, in sede di redazione del bilancio di esercizio, non ha proceduto ad alcuna
riclassificazione degli strumenti finanziari posseduti.
Nel corso del 2009 sono stati altresì omologati i seguenti Regolamenti, anch’essi da applicare a
partire dagli esercizi che hanno inizio dal 1° gennaio 2009:
– Regolamento CE n. 53/2009 - Modifica IAS 32 strumenti finanziari con opzione a vendere;
– Regolamento CE n. 69/2009 - Modifiche IFRS 1 e IAS 27;
– Regolamento CE n. 70/2009 - Miglioramenti agli IFRS.
Questi regolamenti, che introducono modifiche normative non particolarmente significative, non
determinano impatti sul bilancio di esercizio.
Per completezza si segnala anche che nel 2009 sono stati approvati i seguenti Regolamenti, che
troveranno applicazione a partire dagli esercizi che avranno inizio dal 1° gennaio 2010:
– Regolamento CE n. 254/2009 – Modifiche IFRIC 12;
– Regolamento CE n. 460/2009 – Introduzione (IFRIC) 16 - Coperture di un investimento netto
in una gestione estera;
– Regolamento CE n. 494/2009 – Modifiche IAS 27;
– Regolamento CE n. 495/2009 – Modifiche IFRS 3;
– Regolamento CE n. 636/2009 – Omologazione IFRIC 5;
viii
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
Pag. 19
– Regolamento CE n. 824/2009 – Modifiche IAS 39 e IFRS 7 (riclassificazione delle attività
finanziarie);
– Regolamento CE n. 839/2009 – Modifiche IAS 39;
– Regolamento CE n. 1136/2009 – Modifiche IFRS 1;
- Regolamento CE n. 1142/2009 – Omologazione IFRIC 17.
- Regolamento CE n. 1164/2009 – Omologazione IFRIC 18;
- Regolamento CE n. 1165/2009 – Modifiche IFRS 4 e IFRS 7;
- Regolamento CE n. 1171/2009 – Modifiche IFRIC 9 e IAS 39.
Di seguito sono indicati i principi contabili adottati per la predisposizione del bilancio di
esercizio. L’esposizione dei principi adottati è effettuata con riferimento alle fasi di
classificazione, iscrizione, valutazione, cancellazione delle poste dell’attivo e del passivo, così
come per le modalità di riconoscimento dei ricavi e dei costi.
1 - Attività finanziarie detenute per la negoziazione
Criteri di classificazione
Si classificano tra le attività finanziarie detenute per la negoziazione gli strumenti finanziari che
sono detenuti con l’intento di generare profitti nel breve termine derivanti dalle variazioni dei
prezzi degli stessi.
Alla data del Bilancio la Banca non detiene attività per cassa classificabili tra le “attività
finanziarie detenute per la negoziazione” .
Detiene invece, classificati nella presente voce, contratti derivati connessi con la fair value option
(definita dal principio contabile IAS 39 §9), gestionalmente collegati con attività e passività
valutate al fair value.
Sono invece iscritti tra i derivati di copertura, il cui valore è rappresentato alla voce 80
dell’attivo, quelli designati come efficaci strumenti di copertura agli effetti della disciplina
dell’hedge accounting.
Il derivato è uno strumento finanziario o altro contratto con le seguenti caratteristiche:
a) il suo valore cambia in relazione al cambiamento di un tasso di interesse, del prezzo di
uno strumento finanziario, del tasso di cambio in valuta estera, di un indice di prezzi o di
tassi, del merito di credito o di indici di credito o altre variabili prestabilite;
b) non richiede un investimento netto iniziale o richiede un investimento netto iniziale
inferiore a quello che sarebbe richiesto per altri tipi di contratti di cui ci si aspetterebbe
una risposta simile a cambiamenti di fattori di mercato;
c) è regolato a data futura.
Tra i derivati finanziari rientrano i contratti di compravendita a termine di titoli e valute, i
contratti derivati con titolo sottostante e quelli senza titolo sottostante collegati a tassi di
interesse, a indici o ad altre attività e contratti derivati su valute.
La Banca non possiede e non ha operato in derivati creditizi.
ix
Pag. 20
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
Criteri di iscrizione
L’iscrizione iniziale delle attività finanziarie avviene alla data di regolamento per i titoli di
debito, di capitale e le quote di OICR; alla data di sottoscrizione per i contratti derivati.
All’atto della rilevazione iniziale le attività finanziarie detenute per la negoziazione vengono
rilevate al fair value; esso è rappresentato, generalmente, dal corrispettivo pagato per
l’esecuzione della transazione, senza considerare i costi o proventi ad essa riferiti ed attribuibili
allo strumento stesso, che vengono rilevati direttamente nel conto economico.
Criteri di valutazione
Successivamente alla rilevazione iniziale, le attività finanziarie detenute per la negoziazione sono
valorizzate al fair value con rilevazione delle variazioni in contropartita a conto economico.
Se il fair value di un’attività finanziaria diventa negativo, tale posta è contabilizzata come una
passività finanziaria di negoziazione.
Criteri di cancellazione
Le attività finanziarie vengono cancellate quando scadono i diritti contrattuali sui flussi finanziari
derivanti dalle stesse o quando l’attività finanziaria viene ceduta trasferendo sostanzialmente tutti
i rischi e i benefici ad essa connessi.
I titoli consegnati nell’ambito di un’operazione che contrattualmente ne prevede il riacquisto non
vengono stornati dal bilancio.
Criteri di rilevazione delle componenti reddituali
Le componenti positive di reddito rappresentate dagli interessi attivi sui titoli e relativi proventi
assimilati sono iscritte per competenza nelle voci di conto economico relative agli interessi.
Alle medesime voci sono iscritti anche i differenziali e i margini maturati sino alla data di
riferimento del bilancio, relativi ai contratti derivati classificati come attività finanziarie detenute
per la negoziazione, ma gestionalmente collegati ad attività o passività finanziarie valutate al fair
value (cosiddetta fair value option).
Gli utili e le perdite realizzati dalla cessione o dal rimborso e gli utili e le perdite non realizzati
derivanti dalle variazioni del fair value del portafoglio di negoziazione sono classificati nel conto
economico nel “Risultato netto dell’attività di negoziazione”, così come l’effetto delle valutazioni
al cambio di fine periodo delle attività e passività monetarie in valuta.
I profitti e le perdite relativi ai contratti derivati gestionalmente collegati con attività o passività
valutate al fair value sono invece rilevati nel “Risultato netto delle attività e passività finanziarie
valutate al fair value”.
x
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
Pag. 21
2 - Attività finanziarie disponibili per la vendita
Criteri di classificazione
Sono classificate nella presente voce le attività finanziarie non derivate non diversamente
classificate come tra le “Attività detenute per la negoziazione” o “Valutate al fair value”, attività
finanziarie “detenute fino a scadenza” o i “Crediti e finanziamenti”.
Gli investimenti “disponibili per la vendita” sono attività finanziarie che si intende mantenere per
un periodo di tempo indefinito e che possono essere vendute per esigenze di liquidità, variazioni
nei tassi d’interesse, nei tassi di cambio e nei prezzi di mercato. Essa accoglie:
•
i titoli di debito quotati e non quotati;
•
i titoli azionari quotati e non quotati;
•
le quote di O.I.C.R. (fondi comuni di investimento e SICAV);
•
le partecipazioni azionarie non qualificabili di controllo, di collegamento o di controllo
congiunto (c.d partecipazioni di minoranza).
Criteri di iscrizione
L’iscrizione iniziale delle attività finanziarie disponibili per la vendita avviene alla data di
regolamento, se regolate con tempistiche previste dalla prassi di mercato (regular way), altrimenti
alla data di sottoscrizione. Nel caso di rilevazione delle attività finanziarie alla data di
regolamento, gli utili e le perdite rilevati tra la data di sottoscrizione e quella di regolamento sono
imputati a patrimonio netto.
All’atto della rilevazione iniziale, le attività finanziarie disponibili per la vendita vengono rilevate
al fair value; esso è rappresentato, generalmente, dal corrispettivo pagato per l’esecuzione della
transazione, comprensivo dei costi o proventi di transazione direttamente attribuibili.
L’iscrizione delle attività finanziarie disponibili per la vendita può derivare anche da
riclassificazione dal comparto “Attività finanziarie detenute fino alla scadenza” oppure, solo e
soltanto in rare circostanze e comunque solamente qualora l’attività non sia più posseduta al fine
di venderla o riacquistarla a breve, dal comparto “Attività finanziarie detenute per la
negoziazione”; in tali circostanze il valore di iscrizione è pari al fair value dell’attività al
momento del trasferimento.
Criteri di valutazione
Successivamente alla rilevazione iniziale, le attività disponibili per la vendita continuano ad
essere valutate al fair value.
Gli investimenti in strumenti di capitale non quotati in mercati attivi ed il cui fair value non può
essere determinato in modo attendibile sono mantenuti al costo e svalutati, con imputazione a
conto economico, nell’eventualità in cui siano riscontrate perdite di valore durevoli.
xi
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Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
Per i criteri di determinazione del fair value, si fa riferimento a quanto indicato nelle specifiche
note in merito di cui al successivo punto 17 “Altre informazioni”.
Le quote di partecipazione nel capitale di altre imprese, diverse da quelle di controllo e di
collegamento, state valutate al costo e non al fair value, poiché per esse si ritiene possano
ricorrere le condizioni previste dal par. AG80 dell’Appendice A allo IAS39.
In sede di chiusura di bilancio le attività vengono sottoposte a verifica dell’esistenza di obiettive
evidenze di riduzione di valore non temporanea (impairment test). L’importo della perdita viene
misurato come differenza tra il valore contabile dell’attività finanziaria e il valore attuale dei
flussi finanziari scontati al tasso di interesse effettivo originario.
Se una attività finanziaria disponibile per la vendita subisce una diminuzione durevole di valore,
la perdita cumulata non realizzata e precedentemente iscritta nel patrimonio netto è stornata dal
patrimonio netto e contabilizzata nella voce di conto economico ”rettifiche/riprese di valore nette
per deterioramento delle attività finanziarie disponibili per la vendita”.
Per l’accertamento di situazioni che comportino una perdita per riduzione durevole di valore e la
determinazione del relativo ammontare, la Banca utilizza tutte le informazioni a sua disposizione
che si basano su fatti che si sono già verificati e su dati osservabili alla data di valutazione.
In relazione ai titoli di debito, le informazioni che si considerano principalmente rilevanti ai fini
dell’accertamento di eventuali perdite per riduzione di valore sono le seguenti:
− esistenza di significative difficoltà finanziarie dell’emittente, derivanti da inadempimenti
o mancati pagamenti di interessi o capitale;
− probabilità di apertura di procedure concorsuali;
− scomparsa di un mercato attivo sugli strumenti finanziari;
− peggioramento delle condizioni economiche che incidono sui flussi finanziari
dell’emittente;
− declassamento del merito di credito dell’emittente, quando accompagnato da altre notizie
negative sulla situazione finanziaria di quest’ultimo.
Con riferimento ai titoli di capitale, le informazioni che si ritengono rilevanti ai fini
dell’evidenziazione di perdite per riduzioni di valore includono la verifica dei cambiamenti
intervenuti nell’ambiente tecnologico, di mercato, economico o legale in cui l’emittente opera.
Una diminuzione significativa o prolungata del fair value di uno strumento rappresentativo di
capitale al di sotto del suo costo è considerata evidenza obiettiva di una riduzione durevole di
valore.
Qualora i motivi della perdita durevole vengano meno a seguito di un evento verificatosi
successivamente alla sua rilevazione, vengono iscritte riprese di valore imputate al conto
economico se si tratta di titoli di debito o al patrimonio netto se si tratta di titoli di capitale.
L’ammontare della ripresa non può in ogni caso superare il costo ammortizzato che lo strumento
finanziario avrebbe avuto in assenza di precedenti rettifiche.
La verifica dell’esistenza di obiettive evidenze di riduzione durevole di valore viene effettuata a
ogni chiusura di bilancio.
xii
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
Pag. 23
Criteri di cancellazione
Le attività finanziarie vengono cancellate quando scadono i diritti contrattuali sui flussi finanziari
derivanti dalle stesse o quando l’attività finanziaria viene ceduta trasferendo sostanzialmente tutti
i rischi e i benefici ad essa connessi.
Criteri di rilevazione delle componenti reddituali
Per le attività finanziarie disponibili per la vendita vengono rilevati:
ƒ
a conto economico, gli interessi calcolati con il metodo del tasso di interesse effettivo, che
tiene conto sia dell’ammortamento dei costi di transazione sia del differenziale tra il costo
e il valore di rimborso;
ƒ
a patrimonio netto in una specifica riserva, al netto dell’imposizione fiscale, i proventi e
gli oneri derivanti dalla variazione del relativo fair value, sino a che l’attività finanziaria
non viene cancellata o non viene rilevata una perdita durevole di valore.
Al momento della dismissione gli effetti derivanti dall’utile o dalla perdita cumulati nella riserva
relativa alle attività finanziarie disponibili per la vendita, vengono rilevati a conto economico
nella voce “utili (perdite) da cessione o riacquisto di: b) attività finanziarie disponibili per la
vendita”.
3 - Attività finanziarie detenute sino alla scadenza
Gli investimenti posseduti sino alla scadenza sono attività non derivate con pagamenti fissi o
determinabili e scadenza fissa, quotati su un mercato attivo (Livello 1), che la Banca ha oggettiva
intenzione e capacità di possedere sino alla scadenza.
La Banca non ha classificato attività finanziarie in tale categoria.
All’atto della rilevazione iniziale le attività finanziarie classificate nella presente categoria sono
rilevate al fair value, che corrisponde generalmente al corrispettivo pagato, comprensivo degli
eventuali costi e proventi direttamente attribuibili.
Qualora l’iscrizione delle attività in questa categoria derivi da riclassificazione dal comparto
“Attività finanziarie disponibili per la vendita” oppure, solo e soltanto in rare circostanze qualora
l’attività non sia più posseduta al fine di venderla o riacquistarla a breve, dalle “Attività
finanziarie detenute per la negoziazione”, il fair value dell’attività, rilevato al momento del
trasferimento, è assunto quale nuova misura del costo ammortizzato dell’attività stessa.
Criteri di valutazione
Successivamente alla rilevazione iniziale, le attività finanziarie detenute sino alla scadenza sono
valutate al costo ammortizzato, utilizzando il metodo del tasso di interesse effettivo.
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In sede di chiusura del bilancio e delle situazioni infrannuali, viene effettuata la verifica
dell’esistenza di obiettive evidenze di riduzione di valore. Se esse sussistono, l’importo della
perdita viene misurato come differenza tra il saldo contabile dell’attività e il valore attuale dei
futuri flussi finanziari stimati recuperabili, scontati al tasso di interesse effettivo originario.
L’importo della perdita è rilevato a conto economico.
Qualora i motivi che hanno dato origine alla rettifica di valore siano successivamente rimossi,
vengono effettuate corrispondenti riprese di valore.
Criteri di cancellazione
Le attività finanziarie vengono cancellate quando scadono i diritti contrattuali sui flussi finanziari
derivati dalle attività stesse o quando l’attività finanziaria viene ceduta trasferendo
sostanzialmente tutti i rischi e benefici ad essa connessi.
Criteri di rilevazione delle componenti reddituali
Le componenti positive di reddito rappresentate dagli interessi attivi e dai proventi assimilati
sono iscritte per competenza, sulla base del tasso di interesse effettivo, nelle voci di conto
economico relative agli interessi.
Gli utili o le perdite riferiti ad attività detenute sino a scadenza sono rilevati nel conto economico
nel momento in cui le attività sono cedute, alla voce “Utile (perdita) da cessione o riacquisto di:
c) attività finanziarie detenute sino alla scadenza”.
Eventuali riduzioni di valore vengono rilevate a conto economico nella voce “Rettifiche/Riprese
di valore nette per deterioramento di attività finanziarie detenute sino alla scadenza”. In seguito,
se i motivi che hanno determinato l’evidenza della perdita di valore vengono rimossi, si procede
all’iscrizione di riprese di valore con imputazione a conto economico nella stessa voce.
L’ammontare della ripresa non può eccedere in ogni caso il costo ammortizzato che lo strumento
avrebbe avuto in assenza di precedenti rettifiche.
4 - Crediti
Criteri di classificazione
I Crediti e finanziamenti sono iscritti nelle voci “60 Crediti verso banche” e “70 Crediti verso
clientela”.
I crediti rientrano nella più ampia categoria delle attività finanziarie non derivate e non quotate in
un mercato attivo (Livello 2 e 3), che prevedono pagamenti fissi o comunque determinabili. Essi
includono gli impieghi con clientela e con banche, erogati direttamente e che non sono stati
classificati all’origine tra le Attività finanziarie valutate al fair value.
Nella voce sono inclusi i crediti di funzionamento connessi con la prestazione di servizi finanziari
e le operazioni di pronti contro termine.
L’iscrizione in questa categoria può derivare anche da riclassificazione dal comparto “Attività
finanziarie disponibili per la vendita” oppure, solo e soltanto in rare circostanze, qualora l’attività
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non sia più posseduta al fine di venderla o riacquistarla a breve, dalle “Attività finanziarie
detenute per la negoziazione”.
Qualora l’iscrizione derivi da riclassificazione, il fair value dell’attività rilevato al momento del
trasferimento è assunto quale nuova misura del costo ammortizzato dell’attività stessa.
Criteri di iscrizione
La prima iscrizione di un credito avviene alla data di sottoscrizione del contratto, che
normalmente coincide con la data di erogazione, sulla base del fair value dello strumento
finanziario. Esso è pari all’ammontare erogato, comprensivo dei proventi e degli oneri
direttamente riconducibili al singolo credito e determinabili sin dall’origine dell’operazione,
ancorché liquidati in un momento successivo. Sono esclusi i costi che, pur avendo le
caratteristiche suddette, sono oggetto di rimborso da parte della controparte debitrice o sono
inquadrabili tra i normali costi interni di carattere amministrativo.
Nel caso di titoli di debito l’iscrizione iniziale delle attività finanziarie avviene alla data di
sottoscrizione.
Per le operazioni creditizie, eventualmente concluse a condizioni non di mercato, la rilevazione
iniziale è effettuata per un importo pari ai futuri flussi di cassa scontati ad un tasso di mercato.
L’eventuale differenza tra la rilevazione iniziale e l’ammontare erogato è rilevata nel conto
economico al momento dell’iscrizione iniziale.
Criteri di valutazione
Successivamente alla rilevazione iniziale, i crediti sono rilevati al costo ammortizzato, pari al
valore di prima iscrizione, diminuito/aumentato dei rimborsi di capitale, delle rettifiche/riprese di
valore e dell’ammortamento calcolato col metodo del tasso di interesse effettivo.
Il costo ammortizzato è diminuito/aumentato anche per la differenza tra l’ammontare erogato e
quello rimborsabile a scadenza, riconducibile tipicamente ai costi/proventi imputati direttamente
al singolo credito.
Il tasso di interesse effettivo è il tasso che eguaglia il valore attuale dei flussi futuri del credito,
per capitale ed interessi, all’ammontare erogato comprensivo dei costi/proventi ricondotti al
credito. L’effetto economico dei costi e dei proventi viene così distribuito lungo la vita residua
attesa del credito.
Nella determinazione del tasso di rendimento effettivo, si procede alla stima dei flussi di cassa
considerando tutti i termini contrattuali dello strumento finanziario che possono influire sugli
importi e sulle scadenze, ma non le future perdite su crediti.
Il metodo del costo ammortizzato non è utilizzato per i crediti la cui breve durata fa ritenere
trascurabile l’effetto dell’applicazione della logica di attualizzazione. Detti crediti vengono
valorizzati al valore nominale erogato. I proventi e gli oneri agli stessi riferibili sono attribuiti
direttamente a conto economico.
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Il metodo del costo ammortizzato non è utilizzato per i crediti senza una scadenza definita o a
revoca.
I finanziamenti oggetto di copertura tramite strumenti derivati rappresentati in hedge accounting
sono iscritti al costo ammortizzato rettificato della variazione di fair value attribuibile al rischio
coperto, intervenuta tra la data di decorrenza della copertura e la data di chiusura dell’esercizio.
Ad ogni data di bilancio viene accertata l’eventuale obiettiva evidenza che un’attività finanziaria
o un gruppo di attività finanziarie abbia subito una riduzione di valore. Tale circostanza ricorre
quando è prevedibile che l’azienda non sia in grado di riscuotere l’ammontare dovuto, sulla base
delle condizioni contrattuali originarie ossia, ad esempio, in presenza:
a) di significative difficoltà finanziarie dell’emittente o debitore;
b) di una violazione del contratto, quale un inadempimento o un mancato pagamento degli
interessi o del capitale;
c) del fatto che il finanziatore per ragioni economiche o legali relative alla difficoltà
finanziaria del beneficiario, estenda al beneficiario una concessione che il finanziatore
non avrebbe altrimenti preso in considerazione;
d) della probabilità che il beneficiario dichiari procedure di ristrutturazione finanziaria;
e) della scomparsa di un mercato attivo di quell’attività finanziaria dovuta a difficoltà
finanziarie;
f) di dati rilevabili che indichino l’esistenza di una diminuzione sensibile nei futuri flussi
finanziari stimati per un gruppo di attività finanziarie similari sin dal momento della
rilevazione iniziale di quelle attività, sebbene la diminuzione non possa essere ancora
identificata con le singole attività finanziarie nel gruppo.
Dapprima si valuta la necessità di rettificare individualmente le esposizioni deteriorate (crediti
non performing), classificate nelle diverse categorie di rischio in base alla normativa emanata
dalla Banca d’Italia, meglio riportata nel punto 17 – Altre informazioni ed alle disposizioni
interne che fissano le regole per il passaggio dei crediti nell’ambito delle diverse categorie di
rischio:
•
sofferenze;
•
esposizioni incagliate;
•
esposizioni ristrutturate;
•
esposizioni scadute.
Detti crediti non performing sono oggetto di un processo di valutazione analitica, assieme agli
altri crediti di importo individualmente significativo; l’ammontare della rettifica di valore di
ciascun credito è pari alla differenza tra il valore di bilancio dello stesso al momento della
valutazione (costo ammortizzato) ed il valore attuale dei previsti flussi di cassa futuri, calcolato
applicando il tasso di interesse effettivo originario.
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I flussi di cassa previsti tengono conto dei tempi di recupero attesi, del presumibile valore di
realizzo delle eventuali garanzie, nonché dei costi che si ritiene verranno sostenuti per il recupero
dell’esposizione creditizia.
Qualora il credito abbia un tasso d’interesse variabile, il tasso di attualizzazione utilizzato al fine
di determinare la perdita è pari al tasso di rendimento effettivo corrente determinato in accordo
con il contratto.
La rettifica di valore è iscritta a conto economico. La componente della rettifica riconducibile
all’attualizzazione dei flussi finanziari viene rilasciata per competenza secondo il meccanismo del
tasso di interesse effettivo ed imputata tra le riprese di valore.
Il tasso effettivo originario di ciascun credito rimane invariato nel tempo, ancorché sia
intervenuta una ristrutturazione del rapporto, che abbia comportato la variazione del tasso
contrattuale ed anche qualora il rapporto divenga, nella pratica, infruttifero di interessi
contrattuali.
I flussi di cassa relativi a crediti il cui recupero è previsto entro brevissimo tempo non vengono
attualizzati.
I crediti non performing, che sono stati valutati individualmente e per i quali non sono state
riscontrate evidenze oggettive di perdite di valore, sono inseriti in gruppi di attività finanziarie
con caratteristiche analoghe procedendo ad una svalutazione analitica, determinata in maniera
forfetaria, in base alla stima dei flussi nominali futuri corretti per le perdite attese utilizzando i
parametri di “probabilità di insolvenza” ( PD - probability of default ) e di “perdita in caso di
insolvenza” ( LGD –loss given default ).
I crediti per i quali non sono state individuate singolarmente evidenze oggettive di perdita, di
norma i crediti in bonis, sono sottoposti alla valutazione di una perdita di valore collettiva. Tale
valutazione avviene per categorie di crediti omogenee con caratteristiche simili in termini di
rischio di credito; le relative percentuali di perdita sono stimate tenendo conto di serie storiche,
che consentono di apprezzare il valore della perdita in ciascuna categoria di crediti.
La stima dei flussi nominali futuri attesi si basa sui parametri di “probabilità di insolvenza” ( PD
- probability of default) e di “perdita in caso di insolvenza “ (LGD – loss given default)
differenziati per forma tecnica e branca; i flussi così calcolati sono attualizzati sulla base dei
tempi medi di recupero, determinati su base storico statistica.
La rettifica di valore è iscritta a conto economico.
Il valore originario dei crediti viene ripristinato negli esercizi successivi nella misura in cui
vengono meno i motivi che ne hanno determinato la rettifica, purchè tale valutazione sia
oggettivamente collegabile ad un evento verificatosi successivamente alla rettifica stessa.
La ripresa di valore è iscritta nel conto economico e non può, in ogni caso, superare il costo
ammortizzato che il credito avrebbe avuto in assenza di precedenti rettifiche. Tra le riprese di
valore sono inoltre ricompresi gli effetti positivi connessi al rientro dell’effetto attualizzazione
derivante dalla progressiva riduzione del tempo stimato di recupero del credito oggetto di
svalutazione.
Ad ogni data di chiusura del bilancio, le eventuali rettifiche aggiuntive o riprese di valore
vengono ricalcolate in modo differenziale con riferimento all’intero portafoglio di crediti in bonis
alla stessa data.
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Criteri di cancellazione
I crediti vengono cancellati dalle attività in bilancio allorché il diritto a ricevere i flussi di cassa è
estinto, quando la cessione ha comportato il trasferimento in maniera sostanziale di tutti i rischi e
benefici connessi ai crediti stessi o nel caso in cui il credito è considerato definitivamente
irrecuperabile, dopo che tutte le necessarie procedure di recupero sono state completate.
Qualora invece siano stati mantenuti i rischi e benefici relativi ai crediti ceduti, questi continuano
ad essere iscritti tra le attività del bilancio, ancorché giuridicamente la titolarità del credito sia
stata effettivamente trasferita, registrando una passività a fronte del corrispettivo ricevuto
dall’acquirente.
Cartolarizzazioni
Le operazioni di cartolarizzazione ex Legge n. 130/1999, poste in essere dopo la data del 01
gennaio 2004, non danno luogo alla cancellazione dei crediti oggetto del trasferimento.
Per esse, anche in presenza del formale trasferimento della titolarità giuridica dei crediti, la Banca
mantiene il controllo sui flussi finanziari derivanti dai medesimi e non trasferisce sostanzialmente
i rischi e benefici.
Pertanto, i crediti ceduti sono iscritti nell’Attivo dello Stato Patrimoniale, con evidenza di un
debito nei confronti della società veicolo al Passivo, al netto dei titoli emessi dalla società stessa e
riacquistati dalla Banca cedente. Il Conto Economico riflette gli stessi criteri di contabilizzazione.
Le due operazioni di cartolarizzazione effettuate dalla Banca hanno per oggetto crediti performing
in origine, costituiti da mutui ipotecari concessi a clientela .
La Banca si è avvalsa di Società veicolo appositamente costituite ed omologate come previsto
dalla Legge citata, denominate Cassa Centrale Finance e Cassa Centrale Securitisation nelle
quali non detiene interessenze.
Criteri di rilevazione delle componenti reddituali
Gli interessi derivanti da “Crediti verso banche e clientela” sono iscritti tra gli “Interessi attivi e
proventi assimilati” del conto economico in base al principio della competenza temporale sulla
base del tasso di interesse effettivo.
Le perdite di valore riscontrate sono iscritte a conto economico nella voce 130 “rettifiche/riprese
di valore nette per deterioramento di a) crediti” così come i recuperi di parte o tutti gli importi
oggetto di precedenti svalutazioni. Le riprese di valore sono iscritte sia a fronte di una migliorata
qualità del credito, tale da far insorgere la ragionevole certezza del recupero tempestivo del
capitale secondo i termini contrattuali originari del credito, sia a fronte del progressivo venir
meno dell’attualizzazione calcolata al momento dell’iscrizione della rettifica di valore.
Nel caso di valutazione collettiva, le eventuali rettifiche aggiuntive o riprese di valore vengono
ricalcolate in modo differenziale con riferimento all’intero portafoglio dei crediti.
Gli utili e perdite risultanti dalla cessione di crediti sono iscritti alla voce 100 a) del conto
economico “Utile (perdite) da cessione o riacquisto di crediti”.
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5 - Attività finanziarie valutate al fair value
Criteri di classificazione
Sono classificate nella presente voce quelle attività che sono designate al fair value con i risultati
valutativi iscritti nel conto economico, sulla base della fair value option prevista dal principio
IAS 39 par. 9.
In particolare, la fair value option è utilizzata quando consente di eliminare o di ridurre
significativamente lo sbilancio contabile derivante dalla contabilizzazione non coerente di
strumenti finanziari correlati tra loro (natural hedge), ovvero coperti da contratti derivati per i
quali l’applicazione dell’hedge accounting risulta complessa e difficoltosa.
La fair value option è inoltre impiegata in presenza di uno strumento contenente un derivato
implicito che soddisfa determinate condizioni, al fine di non procedere allo scorporo dello stesso
dallo strumento ospite, valutando al fair value lo strumento finanziario nel suo complesso.
Criteri di iscrizione
L’iscrizione iniziale delle attività finanziarie rappresentate da titoli di debito e di capitale avviene
alla data di sottoscrizione.
L’iscrizione iniziale delle attività finanziarie rappresentate da finanziamenti avviene alla data di
erogazione.
All’atto della rilevazione iniziale, le attività vengono rilevate al fair value, che corrisponde
generalmente al corrispettivo pagato o all’ammontare erogato per l’esecuzione della transazione,
senza considerare i costi o proventi di transazione ad esse riferiti ed attribuibili agli strumenti
stessi, in quanto rilevati direttamente nel conto economico.
Criteri di valutazione
Successivamente alla rilevazione iniziale, le attività finanziarie sono valorizzate al fair value.
Per i criteri di determinazione del fair value, si fa riferimento a quanto indicato per le attività
finanziarie detenute per la negoziazione e nelle specifiche note in merito di cui al successivo
punto 17 “Altre informazioni”.
Criteri di cancellazione
Le attività finanziarie vengono cancellate quando scadono i diritti contrattuali sui flussi finanziari
derivanti dalle stesse o quando l’attività finanziaria viene ceduta trasferendo sostanzialmente tutti
i rischi e i benefici ad essa connessi.
Criteri di rilevazione delle componenti reddituali
Le componenti positive di reddito rappresentate dagli interessi attivi sono iscritte, per
competenza, nelle voci di conto economico relative agli interessi.
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Gli utili e le perdite realizzati dalla cessione o dal rimborso e gli utili e le perdite non realizzati
derivanti dalle variazioni del fair value del portafoglio, sono classificati nel “Risultato netto delle
attività e passività finanziarie valutate al fair value” di conto economico.
6 - Operazioni di copertura
Criteri di classificazione
Nelle operazioni della specie figurano i contratti derivati designati come efficaci strumenti di
copertura, a seconda che alla data di riferimento del bilancio presentino un fair value positivo o
negativo, nonché le relative poste coperte dell’attivo e del passivo.
In particolare vi rientrano:
ƒ
i derivati di copertura di emissioni obbligazionarie;
ƒ
i derivati di copertura di finanziamenti erogati alla clientela;
ƒ
le relative poste coperte.
Le tipologie di coperture previste dallo IAS 39 sono le seguenti:
1. copertura di fair value (fair value hedge), che ha l’obiettivo di coprire l’esposizione alla
variazione di fair value di una posta di bilancio attribuibile ad un particolare rischio;
2. copertura di flussi finanziari (cash flow hedge), che ha l’obiettivo di coprire l’esposizione
a variazione dei flussi di cassa futuri attribuibili a particolari rischi associati a poste di
bilancio.
La Banca ha utilizzato solo la prima tipologia di copertura.
Criteri di iscrizione
Gli strumenti finanziari derivati di copertura sono inizialmente iscritti al fair value e sono
classificati nella voce di bilancio di attivo patrimoniale 80 “Derivati di copertura” e di passivo
patrimoniale 60 “Derivati di copertura”, a seconda che alla data di riferimento del bilancio
presentino un fair value positivo o negativo.
L’operazione è considerata di copertura se esiste una documentazione formalizzata della
relazione tra lo strumento di copertura e i rischi coperti che rilevi gli obiettivi di gestione del
rischio, la strategia per effettuare la copertura e i metodi che saranno utilizzati per verificare
l’efficacia della copertura. Inoltre deve essere testato che la copertura sia efficace nel momento in
cui ha inizio e, prospetticamente, durante tutta la vita della stessa.
L’attività di verifica dell’efficacia della copertura si articola ad ogni data di reporting in:
- test prospettici: che giustificano l’applicazione dell’hedge accounting in quanto dimostrano
l’attesa efficacia della copertura nei periodi futuri;
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- test retrospettivi: che misurano nel tempo quanto i risultati effettivi si siano discostati dalla
copertura perfetta.
La copertura si assume altamente efficace quando le variazioni attese ed effettive del fair value o
dei flussi di cassa dello strumento finanziario di copertura neutralizzano in maniera significativa
le variazioni dell’elemento coperto, vale a dire quando il rapporto tra le variazioni di fair value
dei due strumenti finanziari si mantiene all’interno di un intervallo compreso fra l’80% e il 125%.
La contabilizzazione delle operazioni di copertura viene interrotta nei seguenti casi:
a) la copertura operata tramite il derivato cessa o non è più altamente efficace;
b) il derivato scade, viene venduto, estinto o esercitato;
c) l’elemento coperto è venduto, scade o è rimborsato;
d) viene revocata la definizione di copertura.
Nei casi (a), (c) e (d) il contratto derivato di copertura viene riclassificato tra le attività finanziarie
detenute per la negoziazione; in caso di cash flow hedge, l’eventuale riserva viene ricondotta a
conto economico con il metodo del costo ammortizzato lungo la durata residua dello strumento.
Per quanto concerne i test di efficacia, si precisa che viene utilizzato lo specifico servizio
presente nella procedura Gesbank utilizzata dalla banca il quale prevede, con periodicità
trimestrale,
a) l'effettuazione del test retrospettivo con la metodologia del "Dollar offset method" con
variazioni cumulate;
b) il test prospettico con la metodologia “di scenario", con simulazione di shock istantaneo
parallelo di +/- 25 basis point alla curva dei tassi.
La Banca ha provveduto altresì a definire la soglia di immaterialità, entro la quale il risultato del
test si considera in ogni caso superato, in accordo con i seguenti parametri:
Entrambi i test si considerano superati anche nel caso siano inefficaci ma con differenza dei due
delta Fair value (di strumento coperto e copertura ) inferiori ad una determinata soglia. Questa
soglia in valore assoluto corrisponde a 20.000 Euro per ciascun prestito obbligazionario emesso
e a 5.000 Euro per ciascun mutuo erogato.
Il test si considera altresì superato anche quando la differenza dei due delta Fair value (di
strumento coperto e copertura ) pesa in percentuale sulla differenza dei Fair value coperti per
meno dell’uno per cento degli stessi nel caso delle Attività ( mutui ) e per meno dello 0,50% nel
caso delle Passività ( Prestiti obbligazionari ).
Naturalmente durante tutto il corso dell'ultima cedola / rata prima della scadenza il test e' assunto
efficace, essendo certe tutte le “gambe” degli strumenti.
I test di efficacia prodotti nel corso dell’esercizio hanno dimostrata l’efficacia delle coperture
prospettiche e retrospettive
Criteri di valutazione
Gli strumenti finanziari derivati di copertura sono inizialmente iscritti e in seguito misurati al fair
value.
Per i criteri di determinazione del fair value, si fa riferimento a quanto indicato nelle specifiche
note in merito di cui al successivo punto 17 “Altre informazioni”.
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Criteri di cancellazione
I derivati di copertura sono cancellati quando il diritto a ricevere i flussi di cassa
dell’attività/passività è scaduto, o laddove il derivato venga ceduto, ovvero quanto vengono meno
le condizioni per continuare a contabilizzare lo strumento finanziario fra i derivati di copertura.
Criteri di rilevazione delle componenti reddituali
Copertura di fair value (fair value hedge)
La variazione di fair value dell’elemento coperto, riconducibile al rischio coperto, è registrato nel
conto economico, al pari del cambiamento del fair value dello strumento derivato; l’eventuale
differenza, che rappresenta la parziale inefficacia della copertura, determina di conseguenza
l’effetto economico netto, rilevato nella voce attraverso l’iscrizione nella voce “Risultato netto
dell’attività di copertura”.
Qualora la relazione di copertura non rispetti più le condizioni previste per l’applicazione dell’
hedge accounting e venga a cessare, la differenza fra il valore di carico dell’elemento coperto nel
momento in cui cessa la copertura e quello che sarebbe stato il suo valore di carico se la copertura
non fosse mai esistita, è ammortizzata a conto economico lungo la vita residua dell’elemento
coperto sulla base del tasso di rendimento effettivo. Qualora tale differenza sia riferita a strumenti
finanziari non fruttiferi di interessi, la stessa viene registrata immediatamente a conto economico.
Se l’elemento coperto è venduto o rimborsato, la quota di fair value non ancora ammortizzata è
riconosciuta immediatamente a conto economico.
Copertura dei flussi finanziari (cash flow hedge)
Le variazioni di fair value del derivato di copertura sono contabilizzate a patrimonio netto tra le
riserve da valutazione delle operazioni di copertura dei flussi finanziari, per la quota efficace, e a
conto economico per la parte non considerata efficace. Quando i flussi finanziari oggetto di
copertura si manifestano e vengono registrati nel conto economico, il relativo profitto o la relativa
perdita sullo strumento di copertura vengono trasferiti dal patrimonio netto alla corrispondente
voce di conto economico.
Quando la relazione di copertura non rispetta più le condizioni previste per l’applicazione
dell’hedge accounting, la relazione viene interrotta e tutte le perdite e tutti gli utili rilevati a
patrimonio netto sino a tale data rimangono sospesi all’interno di questo e riversati a conto
economico alla voce “Risultato netto dell’attività di negoziazione”, nel momento in cui si
verificano i flussi relativi al rischio originariamente coperto.
I differenziali e i margini dei contratti derivati di copertura vengono rilevati nelle voci relative
agli interessi.
7 – Partecipazioni
La Banca a fine esercizio non detiene partecipazioni di controllo, di collegamento o di controllo
congiunto, così come definite e previste dai principi IAS27 e IAS28.
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8 - Attività materiali
Criteri di classificazione
La voce include principalmente i terreni, gli immobili ad uso funzionale e quelli detenuti a scopo
di investimento, gli impianti, i veicoli, i mobili, gli arredi e le attrezzature di qualsiasi tipo.
Si definiscono “immobili ad uso funzionale” quelli posseduti per essere impiegati nella fornitura
di servizi oppure per scopi amministrativi.
Rientrano invece tra gli immobili non funzionali le proprietà possedute al fine di percepire canoni
di locazione o per l’apprezzamento del capitale investito, o per entrambe le motivazioni.
Gli immobili posseduti sono principalmente utilizzati come filiali ed uffici della Banca.
Sono compresi tra le attività materiali i beni utilizzati nell’ambito di contratti di leasing
finanziario, ancorché la titolarità giuridica dei medesimi permanga in capo alla società locatrice.
Tra le attività materiali sono inclusi anche i costi per migliorie su beni di terzi, purché relative ad
attività materiali identificabili e separabili (es. ATM). Qualora i suddetti costi non presentino
autonoma funzionalità ed utilizzabilità, ma dagli stessi si attendano benefici futuri, sono iscritti
tra le “altre attività” e vengono ammortizzati nel più breve periodo tra quello di prevedibile
capacità di utilizzo delle migliorie stesse e quello di durata residua della locazione.
Al valore delle immobilizzazioni materiali concorrono anche gli acconti versati per l’acquisizione
e la ristrutturazione di beni non ancora entrati nel processo produttivo, e quindi non ancora
oggetto di ammortamento.
Se una proprietà include una parte ad uso funzionale e una a scopo di investimento, la
classificazione si basa sulla possibilità o meno di alienare tali parti separatamente.
Se possono essere vendute separatamente, esse sono contabilizzate, ciascuna al proprio valore,
come proprietà ad uso funzionale e proprietà d’investimento.
In caso contrario, l’intera proprietà è classificata ad uso funzionale, salvo che la parte utilizzata
sia minoritaria.
Criteri d’iscrizione
Le attività materiali sono inizialmente iscritte al costo di acquisto o di costruzione, comprensivo
di tutti gli eventuali oneri accessori direttamente imputabili all’acquisto e alla messa in funzione
del bene.
Le spese di manutenzione straordinaria ed i costi aventi natura incrementativa che comportano un
incremento dei benefici futuri generati dal bene sono attribuiti ai cespiti cui si riferiscono ed
ammortizzati in relazione alle residue possibilità di utilizzo degli stessi.
Le spese per riparazioni, manutenzioni o altri interventi per garantire l’ordinario funzionamento
dei beni sono invece imputate al conto economico dell’esercizio in cui sono sostenute.
Criteri di valutazione
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Dopo la rilevazione iniziale, le attività materiali, inclusi gli immobili non strumentali, salvo
quanto di seguito precisato, sono iscritte in bilancio al costo al netto degli ammortamenti
cumulati e di eventuali perdite di valore accumulate.
Le attività materiali sono sistematicamente ammortizzate in ogni esercizio sulla base della loro
vita utile, adottando come criterio di ammortamento il metodo a quote costanti.
Non sono soggetti ad ammortamento:
- i terreni, siano essi stati acquisiti singolarmente o incorporati nel valore dei fabbricati, in quanto
considerati a vita utile indefinita. Nel caso in cui il loro valore sia incorporato nel valore del
fabbricato, sono considerati beni separabili dall’edificio; la suddivisione tra il valore del terreno
e il valore del fabbricato avviene sulla base di perizia di periti indipendenti per i soli immobili
detenuti “cielo-terra”;
Il processo di ammortamento inizia quando il bene è disponibile per l’uso.
Le attività soggette ad ammortamento sono rettificate per possibili perdite di valore ogniqualvolta
eventi o cambiamenti di situazioni indicano che il valore contabile potrebbe non essere
recuperabile.
Il valore recuperabile di un’attività è pari al maggiore tra il fair value, al netto degli eventuali
costi di vendita, ed il relativo valore d’uso del bene, inteso come il valore attuale dei flussi futuri
originati dal cespite. Le eventuali rettifiche sono imputate a conto economico alla voce
“rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali”.
Qualora vengano meno i motivi che hanno portato alla rilevazione della perdita, viene rilevata
una ripresa di valore, che non può superare il valore che l’attività avrebbe avuto, al netto degli
ammortamenti calcolati in assenza di precedenti perdite di valore.
Criteri di cancellazione
Le attività materiali sono eliminate dallo Stato Patrimoniale al momento della dismissione o
quando sono ritirate permanentemente dall’uso e, di conseguenza, non sono attesi benefici
economici futuri che derivino dalla loro cessione o dal loro utilizzo.
Criteri di rilevazione delle componenti reddituali
L’ammortamento sistematico è contabilizzato al conto economico alla voce “Rettifiche/riprese di
valore nette su attività materiali”.
Nel primo esercizio l’ammortamento è rilevato proporzionalmente al periodo di effettiva
disponibilità all’uso del bene. Per i beni ceduti e/o dismessi nel corso dell’esercizio,
l’ammortamento è calcolato su base giornaliera fino alla data di cessione e/o dismissione.
Le plusvalenze e le minusvalenze derivanti dallo smobilizzo o dalla dismissione delle attività
materiali sono determinate come differenza tra il corrispettivo netto di cessione e il valore
contabile del bene; esse sono rilevate nel conto economico alla stessa data in cui sono eliminate
dalla contabilità.
Nella voce di conto economico “Utili (Perdite) da cessione di investimenti” sono oggetto di
rilevazione il saldo, positivo o negativo, tra gli utili e le perdite da realizzo di investimenti
materiali.
xxiv
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9 - Attività immateriali
Criteri di classificazione
La voce accoglie quelle attività non monetarie prive di consistenza fisica possedute per essere
utilizzate in un periodo pluriennale o indefinito, che soddisfano le seguenti caratteristiche:
- identificabilità;
- l’azienda ne detiene il controllo;
- è probabile che i benefici economici futuri attesi attribuibili all’attività affluiranno all’azienda;
- il costo dell’attività può essere valutato attendibilmente.
In assenza di una delle suddette caratteristiche, la spesa per acquisire o generare la stessa
internamente è rilevata come costo nell’esercizio in cui è stata sostenuta.
Le attività immateriali includono, in particolare, il software applicativo ad utilizzazione
pluriennale,
Criteri di iscrizione
Le attività immateriali sono iscritte al costo, rettificato per eventuali oneri accessori, sostenuti per
predisporre l’utilizzo dell’attività.
Criteri di valutazione
Dopo la rilevazione iniziale, le attività immateriali a vita “definita” sono iscritte al costo, al netto
dell’ammontare complessivo degli ammortamenti e delle perdite di valore cumulate.
Il processo di ammortamento inizia quando il bene è disponibile per l’uso, ovvero quando si trova
nel luogo e nelle condizioni adatte per poter operare nel modo stabilito e cessa nel momento in
cui l’attività è eliminata contabilmente.
L’ammortamento è effettuato a quote costanti, di modo da riflettere l’utilizzo pluriennale dei beni
in base alla vita utile stimata.
Nel primo esercizio l’ammortamento è rilevato proporzionalmente al periodo di effettiva
disponibilità del bene. Per le attività cedute e/o dismesse nel corso dell’esercizio,
l’ammortamento è calcolato su base giornaliera fino alla data di cessione e/o dismissione.
Ad ogni chiusura di bilancio, in presenza di evidenze di perdite di valore, si procede alla stima
del valore di recupero dell’attività.
L’ammontare della perdita, rilevato a conto economico, è pari alla differenza tra il valore
contabile dell’attività ed il suo valore recuperabile.
xxv
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Criteri di cancellazione
Le attività immateriali sono eliminate dallo stato patrimoniale dal momento della dismissione o
quando non siano attesi benefici economici futuri.
Criteri di rilevazione delle componenti reddituali
Sia gli ammortamenti che eventuali rettifiche/riprese di valore per deterioramento di attività
immateriali diverse dagli avviamenti vengono rilevati a conto economico nella voce
“Rettifiche/riprese di valore nette su attività immateriali”.
Le plusvalenze e le minusvalenze derivanti dallo smobilizzo o dalla dismissione di un’attività
immateriale sono determinate come differenza tra il corrispettivo netto di cessione e il valore
contabile del bene ed iscritte al conto economico.
Nella voce “Utili (Perdite) da cessione di investimenti”, formano oggetto di rilevazione il saldo,
positivo o negativo, tra gli utili e le perdite da realizzo di investimenti .
10 - Attività non correnti in via di dismissione
In tale voce sono classificate le attività non correnti destinate alla vendita ed i gruppi di attività e
le passività associate in via di dismissione, secondo quanto previsto dall’IFRS5.
La Banca, alla data di redazione del bilancio, non presenta attività che rientrano in tale categoria.
11 - Fiscalità corrente e differita
Criteri di classificazione e di iscrizione
Nella voce figurano le attività e passività fiscali (correnti e differite) rilevate in applicazione dello
IAS12.
L’accantonamento per imposte sul reddito è determinato in base ad una prudenziale previsione
dell’onere fiscale corrente, di quello anticipato e di quello differito.
Le attività fiscali correnti accolgono i crediti d’imposta recuperabili (compresi gli acconti
versati); le passività fiscali correnti le imposte correnti non ancora pagate alla data del bilancio.
Le imposte anticipate e quelle differite sono determinate sulla base del criterio del balance sheet
liability method, tenendo conto delle differenze temporanee (deducibili o imponibili) tra il valore
contabile di una attività o di una passività e il suo valore riconosciuto ai fini fiscali.
L’iscrizione di “attività per imposte anticipate” è effettuata quando il loro recupero è ritenuto
probabile. Le “passività per imposte differite” vengono rilevate in tutti i casi in cui è probabile
che insorga il relativo debito.
Le “attività per imposte anticipate” indicano una futura riduzione dell’imponibile fiscale, a fronte
di un’anticipazione della tassazione rispetto alla competenza economico-civilistica, mentre le
“passività per imposte differite” indicano un futuro incremento dell’imponibile fiscale,
determinando un differimento della tassazione rispetto alla competenza economico-civilistica.
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Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
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Criteri di valutazione
Sono rilevati gli effetti relativi alle imposte correnti e differite calcolate nel rispetto della
legislazione fiscale in base al criterio della competenza economica, coerentemente con le
modalità di rilevazione in bilancio dei costi e ricavi che le hanno generate, applicando le aliquote
di imposta vigenti.
Le imposte correnti sono compensati, a livello di singola imposta, gli acconti versati con il
relativo debito di imposta, esponendo lo sbilancio netto tra le “Attività fiscali a) correnti” o tra le
“Passività fiscali a) correnti” a seconda del segno.
Le attività per imposte anticipate e le passività per imposte differite sono calcolate utilizzando le
aliquote fiscali applicabili, in ragione della legge vigente, nell’esercizio in cui l’attività fiscale
anticipata sarà realizzata o la passività fiscale differita sarà estinta.
Esse vengono sistematicamente valutate per tener conto di eventuali modifiche intervenute nelle
norme o nelle aliquote.
Le imposte anticipate e quelle differite sono contabilizzate a livello patrimoniale, a saldi aperti e
senza compensazioni, nella voce “Attività fiscali b) anticipate” e nella voce “Passività fiscali b)
differite”; esse non vengono attualizzate.
Criteri di rilevazione delle componenti economiche
Qualora le attività e le passività fiscali differite si riferiscano a componenti che hanno interessato
il conto economico, la contropartita è rappresenta dalle imposte sul reddito.
Nei casi in cui le imposte anticipate o differite riguardino transazioni che hanno interessato
direttamente il patrimonio netto senza influenzare il conto economico, quali ad esempio le
valutazione degli strumenti finanziari disponibili per la vendita, le stesse vengono iscritte in
contropartita al patrimonio netto, interessando la specifica riserva.
12 - Fondi per rischi ed oneri
Criteri di classificazione
I fondi per rischi ed oneri accolgono gli accantonamenti relativi ad obbligazioni attuali (legali o
implicite) originate da un evento passato, per le quali sia probabile l’esborso di risorse
economiche per l’adempimento dell’obbligazione stessa, sempreché possa essere effettuata una
stima attendibile del relativo ammontare.
Criteri di iscrizione
Nella sottovoce “altri fondi” del Passivo dello Stato Patrimoniale figurano i fondi per rischi e
oneri costituiti in ossequio a quanto previsto dai principi contabili internazionali, ad eccezione
xxvii
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delle svalutazioni dovute al deterioramento delle garanzie rilasciate, da ricondurre alle "Altre
passività".
Criteri di valutazione
L’importo rilevato come accantonamento rappresenta la migliore stima della spesa richiesta per
adempiere all’obbligazione esistente alla data di riferimento del bilancio.
Laddove l’elemento temporale sia significativo, gli accantonamenti vengono attualizzati
utilizzando i tassi correnti di mercato.
I fondi accantonati sono periodicamente riesaminati ed eventualmente rettificati per riflettere la
miglior stima corrente. Quando a seguito del riesame, il sostenimento dell’onere diviene
improbabile, l’accantonamento viene stornato. Per quanto attiene i fondi relativi ai benefici ai
dipendenti si rimanda al successivo punto 17.
Criteri di cancellazione
Se non è più probabile che sarà necessario l’impiego di risorse atte a produrre benefici economici
per adempiere all’obbligazione, l’accantonamento deve essere stornato. Un accantonamento deve
essere utilizzato unicamente a fronte di quegli oneri per i quali esso è stato iscritto.
Criteri di rilevazione delle componenti economiche
L’accantonamento è rilevato a conto economico alla voce “Accantonamenti netti ai fondi per
rischi e oneri”. Nella voce figura il saldo, positivo o negativo, tra gli accantonamenti e le
eventuali riattribuzioni a conto economico di fondi ritenuti esuberanti.
Gli accantonamenti netti includono anche i decrementi dei fondi per l’effetto attualizzazione,
nonché i corrispondenti incrementi dovuti al trascorrere del tempo (maturazione degli interessi
impliciti nell'attualizzazione).
Qualora gli accantonamenti riguardino oneri per il personale dipendente, quali i premi di
anzianità indicati al successivo punto 17, la voce di conto economico interessata è “Spese
amministrative a) spese per il personale”.
13 - Debiti e titoli in circolazione
Criteri di classificazione
Le voci “Debiti verso banche”, “Debiti verso clientela” e “Titoli in circolazione” comprendono
le varie forme di provvista interbancaria e con clientela e la raccolta effettuata attraverso
certificati di deposito e titoli obbligazionari in circolazione, non classificate tra le “Passività
finanziarie valutate al fair value”; le voci sono al netto dell’eventuale ammontare riacquistato,
Sono inclusi i titoli che alla data di riferimento del bilancio risultano scaduti ma non ancora
rimborsati.
Sono inclusi i debiti di funzionamento connessi con la prestazione di servizi finanziari.
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Nella voce “ Debiti verso clientela” sono ricomprese le passività a fronte di attività cedute non
cancellate dal bilancio, che rappresentano il debito connesso nell’ambito delle operazioni di
cartolarizzazione che non rispettano i requisiti posti dal principio IAS 39 per la loro integrale
cancellazione dal bilancio.
Criteri di iscrizione
La prima iscrizione di tali passività finanziarie avviene all’atto della ricezione delle somme
raccolte o dell’emissione dei titoli di debito.
Il valore a cui sono iscritte corrisponde al relativo fair value, normalmente pari all’ammontare
incassato od al prezzo di emissione, aumentato degli eventuali costi/proventi aggiuntivi
direttamente attribuibili alla singola operazione di provvista o di emissione e non rimborsati dalla
controparte creditrice. Non sono inclusi nel valore di iscrizione iniziale tutti gli oneri che sono
oggetto di rimborso da parte della controparte creditrice o che sono riconducibili a costi di
carattere amministrativo.
Il fair value delle passività finanziarie, eventualmente emesse a condizioni diverse da quelle di
mercato, è oggetto di apposita stima e la differenza rispetto al corrispettivo incassato è imputata
direttamente a conto economico.
Il ricollocamento di titoli propri riacquistati, oggetto di precedente annullamento contabile, è
considerato come nuova emissione con iscrizione del nuovo prezzo di collocamento, senza effetti
a conto economico.
Criteri di valutazione
Dopo la rilevazione iniziale, le passività finanziarie sono valutate al costo ammortizzato
utilizzando il metodo del tasso di interesse effettivo.
Fanno eccezione le passività a breve termine, ove il fattore temporale risulti trascurabile, che
rimangono iscritte per il valore incassato, e i cui costi e proventi direttamente attribuibili
all’operazione sono iscritti a conto economico nelle pertinenti voci.
Le passività oggetto di copertura tramite strumenti derivati rappresentati in hedge accounting
sono iscritte al costo ammortizzato rettificato della variazione di fair value attribuibile al rischio
coperto, intervenuta tra la data di decorrenza della copertura e la data di chiusura dell’esercizio.
Criteri di cancellazione
Le passività finanziarie sono cancellate dal bilancio quando estinte o scadute. La cancellazione
avviene anche in presenza di riacquisto di titoli precedentemente emessi.
Criteri di rilevazione delle componenti reddituali
Le componenti negative di reddito rappresentate dagli interessi passivi sono iscritte, per
competenza, nelle voci di conto economico relative agli interessi.
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L’eventuale differenza tra il valore di riacquisto dei titoli di propria emissione ed il
corrispondente valore contabile della passività viene iscritto a conto economico nella voce
“Utili/perdite da cessione o riacquisto di: d) passività finanziarie”.
14 - Passività finanziarie di negoziazione
Criteri di classificazione
La voce comprende il valore negativo dei contratti derivati a copertura di attività o passività di
bilancio, rientranti nell’ambito di applicazione della c.d. “fair value option”.
Criteri di iscrizione
I contratti derivati sono iscritti alla data di sottoscrizione e sono valutati al fair value.
Criteri di valutazione
Successivamente alla rilevazione iniziale, le passività finanziarie sono valorizzate al fair value.
Per i criteri di determinazione del fair value, si fa riferimento alle specifiche note in merito, di cui
al successivo punto 17 “Altre informazioni”.
Criteri di cancellazione
Le passività finanziarie sono cancellate dal bilancio quando risultano scadute o estinte.
Criteri di rilevazione delle componenti reddituali
Le componenti positive o negative di reddito relative ai contratti derivati classificati come
passività finanziarie detenute per la negoziazione sono rappresentate dai differenziali e dai
margini maturati sino alla data di riferimento del bilancio; esse sono iscritte per competenza nelle
voci di conto economico relative agli interessi.
Gli utili e le perdite derivanti dalla variazione del fair value e/o dalla cessione degli strumenti
derivati sono contabilizzati nel conto economico alla voce “Risultato netto delle attività e
passività finanziarie valutate al fair value” di conto economico
15 - Passività finanziarie valutate al fair value
Criteri di classificazione
Sono classificate nella presente voce le passività finanziarie che si intende valutare al fair value
(sulla base della fair value option prevista dal principio IAS 39 par. 9) con i risultati valutativi
iscritti a conto economico quando:
•
la designazione al fair value consente di eliminare o di ridurre le significative distorsioni nella
rappresentazione contabile del risultato economico e patrimoniale degli strumenti finanziari;
xxx
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•
si è in presenza di uno strumento contenente un derivato implicito, che modifica in modo
significativo i flussi di cassa dello strumento ospite e che deve essere scorporato.
Alla data di riferimento del bilancio sono classificati nella categoria in oggetto i prestiti
obbligazionari di propria emissione correlati a contratti derivati di copertura del rischio di tasso
di interesse.
A fronte di tali passività sono posti in essere strumenti derivati gestionalmente correlati.
Criteri di iscrizione
Per i titoli di debito l’iscrizione iniziale avviene alla data di emissione. Le passività vengono
rilevate al loro fair value, che corrisponde normalmente al corrispettivo incassato senza
considerare i costi o proventi di transazione direttamente attribuibili allo strumento stesso,
imputati a conto economico.
Criteri di valutazione
Successivamente alla rilevazione iniziale, le passività finanziarie sono valorizzate al fair value.
Per i criteri di determinazione del fair value, si fa riferimento alle specifiche note in merito di cui
al successivo punto 17 “Altre informazioni”.
Criteri di cancellazione
Le passività finanziarie valutate al fair value sono cancellate contabilmente dal bilancio quando
risultano scadute o estinte.
La cancellazione avviene anche in presenza di riacquisto di titoli precedentemente emessi. La
differenza tra il valore contabile della passività e l’ammontare pagato per acquistarla viene
registrato a conto economico.
Il ricollocamento sul mercato di titoli propri successivamente al loro riacquisto è considerato
come una nuova emissione con iscrizione al nuovo prezzo di ricollocamento, senza alcun effetto
al conto economico.
Criteri di rilevazione delle componenti reddituali
Il costo per interessi su strumenti di debito è classificato tra gli interessi passivi e oneri assimilati
del conto economico.
I risultati della valutazioni sono ricondotti nel “Risultato netto delle attività e passività valutate al
fair value”, così come gli utili o le perdite derivanti dall’estinzione, nonché le componenti
reddituali riferite agli strumenti derivati connessi con la fair value option.
xxxi
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16 - Operazioni in valuta
Criteri di classificazione
Tra le attività e le passività in valuta figurano, oltre a quelle denominate esplicitamente in una
valuta diversa dall’euro, anche quelle che prevedono clausole di indicizzazione finanziaria
collegate al tasso di cambio dell’euro con una determinata valuta o con un determinato paniere di
valute.
Ai fini delle modalità di conversione da utilizzare, le attività e passività in valuta sono suddivise
tra poste monetarie (classificate tra le poste correnti) e non monetarie (classificate tra le poste non
correnti).
Gli elementi monetari consistono nel denaro posseduto e nelle attività e passività da ricevere o
pagare, in ammontari di denaro fisso o determinabili.
Gli elementi non monetari si caratterizzano per l’assenza di un diritto a ricevere o di
un’obbligazione a consegnare un ammontare di denaro fisso o determinabile.
Criteri di iscrizione
Le operazioni in valuta estera sono registrate, al momento della rilevazione iniziale, in euro,
applicando all’importo in valuta estera il tasso di cambio in vigore alla data dell’operazione.
Criteri di valutazione
Ad ogni chiusura del bilancio, gli elementi originariamente denominati in valuta estera sono
valorizzati in euro come segue:
ƒ
le poste monetarie sono convertite al tasso di cambio alla data di chiusura del periodo;
ƒ
le poste non monetarie valutate al costo storico sono convertite al tasso di cambio in
essere alla data della operazione;
ƒ
le poste non monetarie valutate al fair value sono convertite al tasso di cambio a pronti
alla data di chiusura del periodo.
Criteri di rilevazione delle componenti reddituali
Le differenze di cambio che si generano tra la data dell’operazione e la data del relativo
pagamento, su elementi di natura monetaria, sono contabilizzate nel conto economico
dell’esercizio in cui sorgono, alla voce “Risultato netto della attività di negoziazione”; alla
medesima voce sono iscritte le differenze che derivano dalla conversione di elementi monetari a
tassi diversi da quelli di conversione iniziali, o di conversione alla data di chiusura del bilancio
precedente.
Quando un utile o una perdita relativi ad un elemento non monetario sono rilevati a patrimonio
netto, le differenze cambio relative a tale elemento sono rilevata anch’esse a patrimonio netto.
xxxii
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17 - Altre informazioni
Ratei e Risconti
I ratei e i risconti, che riguardano oneri e proventi di competenza dell’esercizio maturati su
attività e passività, vengono ricondotti a rettifica delle attività e passività a cui si riferiscono. In
assenza di rapporti cui ricondurli, saranno rappresentati tra le “Altre attività” o “Altre passività”.
Contratti di vendita e riacquisto (pronti contro termine)
I titoli venduti e soggetti ad accordo di riacquisto sono classificati come strumenti finanziari
impegnati, quando l’acquirente ha per contratto o convenzione il diritto a rivendere o a
reimpegnare il sottostante; la passività della controparte è inclusa nelle passività verso banche,
altri depositi o depositi della clientela.
I titoli acquistati in relazione ad un contratto di rivendita sono contabilizzati come finanziamenti
o anticipi ad altre banche o a clientela.
La differenza tra il prezzo di vendita ed il prezzo d’acquisto è contabilizzata come interesse e
registrata per competenza lungo la vita dell’operazione sulla base del tasso effettivo di
rendimento.
Trattamento di fine rapporto del personale
Il T.F.R. è assimilabile ad un “beneficio successivo al rapporto di lavoro” (post employment
benefit) del tipo “Prestazioni Definite” (defined benefit plan) per il quale è previsto, in base allo
IAS 19, che il suo valore venga determinato mediante metodologie di tipo attuariale.
Conseguentemente, la valutazione di fine esercizio è effettuata in base al metodo dei benefici
maturati utilizzando il criterio del credito unitario previsto (Projected Unit Credit Method).
Tale metodo prevede la proiezione degli esborsi futuri sulla base di analisi storiche, statistiche e
probabilistiche, nonché in virtù dell’adozione di opportune basi tecniche demografiche.
Esso consente di calcolare il T.F.R. maturato ad una certa data in senso attuariale, distribuendo
l’onere per tutti gli anni di stimata permanenza residua dei lavoratori in essere e non più come
onere da liquidare nel caso in cui l’azienda cessi la propria attività alla data di bilancio.
La valutazione del T.F.R. del personale dipendente è stata effettuata da un attuario indipendente
in conformità alla metodologia sopra indicata.
A seguito dell’entrata in vigore della riforma della previdenza complementare, di cui al D.Lgs.
252/2005, le quote di trattamento di fine rapporto maturate fino al 31.12.2006 rimangono in
azienda, mentre le quote che maturano a partire dal 1° gennaio 2007 sono state, a scelta del
dipendente, destinate a forme di previdenza complementare ovvero al fondo di Tesoreria
dell’INPS.
Queste ultime sono quindi rilevate a conto economico sulla base dei contributi dovuti in ogni
esercizio; la Banca non ha proceduto all’attualizzazione finanziaria dell’obbligazione verso il
fondo previdenziale o l’INPS, in ragione della scadenza inferiore a 12 mesi.
xxxiii
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In base allo IAS19, il T.F.R. versato al fondo di Tesoreria INPS si configura, al pari della quota
versata al fondo di previdenza complementare, come un piano a contribuzione definita.
Le quote maturate e riversate ai fondi integrativi di previdenza complementare sono
contabilizzate alla sottovoce di conto economico 150a), come specificato nella Sezione 9 della
Parte C della Nota.
Tali quote si configurano come un piano a contribuzione definita, poiché l’obbligazione
dell’impresa nei confronti del dipendente cessa con il versamento delle quote maturate. Per tale
fattispecie, pertanto, nel passivo della CR potrà essere stata iscritta solo la quota di debito (tra le
“altre passività”) per i versamenti ancora da effettuare all’INPS ovvero ai fondi di previdenza
complementare.
Premio di fedeltà
Fra gli ”altri benefici a lungo termine”, rientrano nell’operatività della CR anche i premi di
fedeltà ai dipendenti. Tali benefici devono essere valutati in conformità allo IAS 19.
La passività per il premio di fedeltà viene rilevata tra i “fondi rischi e oneri” del Passivo.
L’accantonamento, come la riattribuzione a conto economico di eventuali eccedenze dello
specifico fondo (dovute ad esempio a modifiche di ipotesi attuariali), è imputata a conto
economico fra le “spese del personale”.
Le obbligazioni nei confronti dei dipendenti sono valutate da un attuario indipendente.
Valutazione garanzie rilasciate
Gli accantonamenti su base analitica e collettiva relativi alla stima dei possibili esborsi connessi
all’assunzione del rischio di credito insito nelle garanzie rilasciate e negli impegni assunti sono
determinati in applicazione dei medesimi criteri esposti con riferimento ai crediti.
Eventuali accantonamenti risultanti dalla valutazione sono rilevati nella voce “Altre passività”, in
contropartita alla voce di conto economico “Rettifiche/Riprese di valore nette per deterioramento
di: altre operazioni finanziarie”.
Conto economico
I ricavi sono valutati al fair value del corrispettivo ricevuto o spettante e sono riconosciuti
quando ricevuti i benefici futuri e tali benefici possono essere quantificabili in modo attendibile.
I costi sono iscritti contabilmente nel momento in cui sono sostenuti.
I costi ed i ricavi, direttamente riconducibili agli strumenti finanziari valutati a costo
ammortizzato e determinabili sin dall’origine indipendentemente dal momento in cui vengono
liquidati, affluiscono a conto economico mediante applicazione del tasso di interesse effettivo.
Gli interessi di mora, eventualmente previsti in via contrattuale, sono contabilizzati a conto
economico solo al momento del loro effettivo incasso.
Le commissioni sono generalmente contabilizzate per competenza sulla base dell’erogazione del
servizio (al netto di sconti e abbuoni).
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Le perdite di valore sono iscritte a conto economico nell’esercizio in cui sono rilevate.
Criteri di determinazione del fair value degli strumenti finanziari
Il fair value è definito dal principio IAS 39 come “il corrispettivo al quale un’attività potrebbe
essere scambiata o una passività estinta in una libera transazione fra parti consapevoli e
indipendenti”.
Il fair value degli investimenti quotati in mercati attivi è determinato con riferimento alle
quotazioni di mercato (prezzi “bid” o, in assenza, prezzi medi) rilevate l’ultimo giorno di
riferimento dell’esercizio.
Nel caso di strumenti finanziari quotati su mercati attivi, la determinazione del fair value è basata
sulle quotazioni del mercato attivo di riferimento (ossia quello su cui si verifica il maggior
volume delle contrattazioni) desumibili anche da provider internazionali e rilevate l’ultimo
giorno di riferimento dell’esercizio. Un mercato è definito attivo qualora le quotazioni riflettano
normali operazioni di mercato, siano prontamente e regolarmente disponibili ed esprimano il
prezzo di effettive e regolari operazioni di mercato. Qualora il medesimo strumento finanziario
risulti quotato su più mercati, la quotazione da considerare è quella presente nel mercato più
vantaggioso a cui l’impresa ha accesso.
Nel caso di strumenti finanziari non quotati il fair value è determinato applicando tecniche di
valutazione finalizzate alla determinazione del prezzo che lo strumento avrebbe avuto sul
mercato alla data di valutazione in un libero scambio motivato da normali considerazioni
commerciali. La determinazione del fair value è ottenuta attraverso le seguenti tecniche: utilizzo
di recenti transazioni di mercato; riferimento al prezzo di strumenti finanziari aventi le medesime
caratteristiche di quello oggetto di valutazione; metodi quantitativi (modelli di pricing delle
opzioni; tecniche di calcolo del valore attuale - discounted cash flow analysis; modelli di pricing
generalmente accettati dal mercato e che sono in grado di fornire stime adeguate dei prezzi
praticati in operazioni di mercato). In particolare, per le obbligazioni non quotate si applicano
modelli di attualizzazione dei flussi di cassa futuri attesi – utilizzando strutture di tassi di
interesse che tengono opportunamente in considerazione il settore di attività di appartenenza
dell’emittente e della classe di rating, ove disponibile.
In presenza di fondi comuni di investimento, non negoziati in mercati attivi, il fair value è
determinato in ragione del Net Asset Value pubblicato, eventualmente corretto per tenere conto di
possibili variazioni di valore intercorrenti fra la data di richiesta di rimborso e la data di rimborso
effettiva.
I titoli di capitale non scambiati in un mercato attivo, per i quali il fair value non sia
determinabile in misura attendibile - secondo le metodologie più diffuse ( in primo luogo la
discounted cash flow analysis;- ) sono valutati al costo, rettificato per tener conto delle eventuali
diminuzioni significative di valore.
Per le poste finanziarie (attive e passive), diverse dai contratti derivati, titoli e strumenti finanziari
in FVO oggetto di copertura, aventi durate residue uguali o inferiori a 18 mesi, il fair value si
assume ragionevolmente approssimato dal loro valore contabile.
Per gli impieghi e la raccolta a vista / a revoca si è assunta una scadenza immediata delle
obbligazioni contrattuali e coincidente con la data di bilancio e pertanto il loro fair value è
xxxv
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Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
approssimato al valore di contabile. Analogamente per gli impieghi a breve si è assunto il valore
contabile.
Per gli impieghi a clientela a medio-lungo termine, il fair value è ottenuto attraverso tecniche di
valutazione sviluppate internamente, attualizzando i residui flussi contrattuali ai tassi di interesse
correnti, opportunamente adeguati per tener conto del merito creditizio dei singoli prenditori
(rappresentato dalla probabilità di default e dalla perdita stimata in caso di default).
Per le attività deteriorate il valore di bilancio è ritenuto un’approssimazione del fair value.
Per il debito a medio-lungo termine, rappresentato da titoli e per i quali si è optato per
l’applicazione della fair value option, il fair value è determinato attualizzando i residui flussi
contrattuali utilizzando la curva dei tassi “zero coupon” ricavata, attraverso il metodo del
“bootstrapping”, dalla curva dei tassi di mercato.
Per il debito a medio-lungo termine rappresentato da titoli valutati al costo ammortizzato ed
oggetto di copertura per il rischio di tasso, il valore di bilancio è adeguato per effetto della
copertura al fair value attribuibile al rischio coperto attualizzandone i relativi flussi.
Per i contratti derivati negoziati su mercati regolamentati si assume quale fair value il prezzo di
mercato dell’ultimo giorno di quotazione dell’esercizio.
Per i contratti derivati over the counter: si assume quale fair value il market value alla data di
riferimento determinato secondo le seguenti modalità in relazione alla tipologia di contratto:
-
per i contratti su tassi di interesse: il market value è rappresentato dal cosiddetto “costo
di sostituzione”, determinato mediante l’attualizzazione delle differenze, alle date di
regolamento previste, fra flussi calcolati ai tassi di contratto e flussi attesi calcolati ai
tassi di mercato, oggettivamente determinati, correnti a fine esercizio per pari scadenza
residua;
-
per i contratti di opzione su titoli e altri valori: il market value è determinato facendo
riferimento a modelli di pricing riconosciuti (p.es.: formula di Black & Scholes);
Il fair value utilizzato ai fini della valutazione degli strumenti finanziari, sulla base dei criteri
sopra descritti, si articola sui seguenti livelli in funzione delle caratteristiche e della significatività
degli input utilizzati nel processo di valutazione:
Livello 1: quotazioni (senza aggiustamenti) rilevate su un mercato attivo – secondo la
definizione data dallo IAS39 - per le attività e le passività finanziarie oggetto di
valutazione;
Livello 2: input diversi dai prezzi quotati di cui al precedente alinea, che sono osservabili
direttamente (prezzi) o indirettamente (derivati dai prezzi) sul mercato;
Livello 3: input che non sono basati su dati osservabili sul mercato.
I suddetti approcci valutativi devono essere applicati in ordine gerarchico. Le tecniche valutative
adottate devono massimizzare l’utilizzo di fattori osservabili sul mercato e, di conseguenza,
affidarsi il meno possibile a parametri di tipo soggettivo.
xxxvi
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
Pag. 47
Nel caso di strumenti finanziari non quotati in mercati attivi, la collocazione all’interno della
FVH deve essere definita considerando tra gli input significativi utilizzati per la determinazione
del fair value quello che assume il livello più basso nella gerarchia.
Si rileva altresì come la FVH sia stata introdotta nell’IFRS 7 esclusivamente ai fini di informativa
e non anche per le valutazioni di bilancio. Queste ultime, quindi, risultano effettuate sulla base di
quanto previsto dai contenuti dello IAS 39.
Esposizioni deteriorate
Si riportano di seguito le definizioni di esposizioni deteriorate per le attività finanziarie
classificate nelle diverse categorie di rischio in base alla normativa emanata dalla Banca d’Italia:
•
sofferenze: esposizioni per cassa e fuori bilancio (finanziamenti, titoli, derivati, etc.) nei
confronti di un soggetto in stato di insolvenza (anche non accertato giudizialmente) o in
situazioni sostanzialmente equiparabili, indipendentemente dalle eventuali previsioni di
perdita formulate dalla Banca;
•
incagliate: esposizioni per cassa e fuori bilancio (finanziamenti, titoli, derivati, etc.) nei
confronti di soggetti in temporanea situazione di obiettiva difficoltà, che sia prevedibile possa
essere rimossa in un congruo periodo di tempo;
•
ristrutturate: esposizioni per cassa e fuori bilancio (finanziamenti, titoli, derivati, etc.) per le
quali una banca (o un pool di banche), a causa del deterioramento delle condizioni
economico-finanziarie del debitore, acconsente a modifiche delle originarie condizioni
contrattuali (ad esempio, nuovo scadenziamento dei termini, riduzione del debito e/o degli
interessi) che diano luogo a una perdita;
•
scadute: esposizioni per cassa e fuori bilancio (finanziamenti, titoli, derivati, etc.), diverse da
quelle classificate a sofferenza, incaglio o fra le esposizioni ristrutturate, che, alla data di
chiusura del periodo, sono scadute o sconfinanti da oltre 180 giorni. Dette esposizioni
possono essere determinate facendo riferimento alternativamente al singolo debitore o alla
singola transazione.
Modalità di determinazione del costo ammortizzato
Il costo ammortizzato di una attività o passività finanziaria è il valore a cui è stata misurata alla
iscrizione iniziale, al netto dei rimborsi di capitale, accresciuto o diminuito dell’ammortamento
complessivo, determinato in applicazione del metodo dell’interesse effettivo, delle differenze tra
valore iniziale e quello a scadenza ed al netto di qualsiasi perdita di valore.
Il tasso di interesse effettivo è il tasso che eguaglia il valore attuale di una attività o passività
finanziaria al flusso contrattuale dei pagamenti futuri o ricevuti sino alla scadenza o alla
successiva data di rideterminazione del tasso.
Per gli strumenti a tasso fisso o a tasso fisso per periodi temporali, i flussi di cassa futuri vengono
determinati in base al tasso di interesse noto durante la vita dello strumento.
xxxvii
Pag. 48
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
Per le attività o passività finanziarie a tasso variabile, la determinazione dei flussi di cassa futuri è
effettuata sulla base dell’ultimo tasso noto. Ad ogni data di revisione del prezzo, si procede al
ricalcolo del piano di ammortamento e del tasso di rendimento effettivo su tutta la vita utile dello
strumento finanziario, vale a dire sino alla data di scadenza.
Il costo ammortizzato è applicato per i crediti, le attività finanziarie detenute sino a scadenza,
quelle disponibili per la vendita, per i debiti ed i titoli in circolazione.
Le attività e passività finanziarie negoziate a condizioni di mercato sono inizialmente rilevate al
loro fair value, che normalmente corrisponde all’ammontare pagato od erogato comprensivo dei
costi di transazione e delle commissioni direttamente imputabili.
Sono considerati costi di transazione i costi ed i proventi marginali interni attribuibili al momento
di rilevazione iniziale dello strumento e non recuperabili sulla clientela.
Tali componenti accessorie, che devono essere riconducibili alla singola attività o passività,
incidono sul rendimento effettivo e rendono il tasso di interesse effettivo diverso dal tasso di
interesse contrattuale.
Sono esclusi pertanto i costi ed i proventi riferibili indistintamente a più operazioni e le
componenti correlate che possono essere oggetto di rilevazione durante la vita dello strumento
finanziario.
Inoltre, non sono considerati nel calcolo del costo ammortizzato i costi che la Banca dovrebbe
sostenere indipendentemente dalla operazione, quali i costi amministrativi, di cancelleria, di
comunicazione.
xxxviii
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
Pag. 49
ALLEGATO
Reg. n. 1725/2003 del 29.9.2003, pubblicato sulla G.U. dell’Unione europea L 261 del 13.10.2003
Reg. n. 707/2004 del 6.4.2004, pubblicato sulla G.U. dell’Unione europea L 111 del 17.04.2004
Reg. n. 2086/2004 del 19.11.2004, pubblicato sulla G.U. dell’Unione europea L 363 del 09.12.2004
Reg. n. 2236/2004 del 29.12.2004, pubblicato sulla G.U. dell’Unione europea L 392 del 31.12.2004
Reg. n. 2237/2004 del 29.12.2004, pubblicato sulla G.U. dell’Unione europea L 393 del 31.12.2004
Reg. n. 2238/2004 del 29.12.2004, pubblicato sulla G.U. dell’Unione europea L 394 del 31.12.2004
Reg. n. 211/2005 del 4.2.2005, pubblicato sulla G. U. dell’Unione europea L 41 del 11.02.2005
Reg. n. 1073/2005 del 7.7.2005, pubblicato sulla G.U. dell’Unione europea L 175 del 08.07.2005
Reg. n. 1751/2005 del 25.10.2005, pubblicato sulla G.U. dell’Unione europea L 282 del 26.10.2005
Reg. n. 1864/2005 del 15.11.2005, pubblicato sulla G.U. dell’Unione europea L 299 del 16.11.2005
Reg. n. 1910/2005 dell’ 8.11.2005, pubblicato sulla G.U. dell’Unione europea L 305 del 24.11.2005
Reg. n. 2106/2005 del 21.12.2005, pubblicato sulla G.U. dell’Unione europea L 337 del 22.12.2005
Reg. n. 108/2006 del 11.1.2006, pubblicato sulla G.U. dell’Unione europea L 24 del 27.1.2006
Reg. n. 708/2006 del 8.5.2006, pubblicato sulla G.U. dell’Unione europea L 122 del 9.5.2006
Reg. n. 1329/2006 del 8.9.2006 pubblicato sulla G.U. dell’Unione europea L 247 9.9.2006
Reg. n. 610/2007 del 1.6.2007 pubblicato sulla G.U. dell’Unione europea L 141 2.6.2007
Reg. n. 1004/2008 del 15.10.2008 pubblicato sulla G.U. dell’Unione europea L 275 16.10.2008
Reg. n. 1126/2008 del 3.11. 2008 pubblicato sulla G.U. dell’Unione europea L 320 29.11.2008
Reg. n. 1260/2008 del 10.12.2008 pubblicato sulla G.U. dell’Unione europea L 338 17.12.2008
Reg. n. 1261/2008 del 16.12.2008 pubblicato sulla G.U. dell’Unione europea L 338 17.12.2008
Reg. n. 1262/2008 del 16.12.2008 pubblicato sulla G.U. dell’Unione europea L 338 17.12.2008
Reg. n. 1263/2008 del 16.12.2008 pubblicato sulla G.U. dell’Unione europea L 338 17.12.2008
Reg. n. 1274/2008 del 17.12.2008 pubblicato sulla G.U. dell’Unione europea L 339 18.12.2008
Reg., n. 53/2009 del 21.1.2009 pubblicato sulla G.U. dell’Unione europea L 17 22.1.2009
Reg. n. 69/2009 del 23.1.2009 pubblicato sulla G.U. dell’Unione europea L 21 24.1.2009
Reg. n. 70/2009 del 23.1.2009 pubblicato sulla G.U. dell’Unione europea L 21 24.1.2009
Reg. n. 254/2009 del 25.3.2009 pubblicato sulla G.U. dell’Unione europea L 80 del 26.3.2009
Reg. n. 460/2009 del 4.6.2009 pubblicato sulla G.U. dell’Unione europea L 139 del 5.6.2009
Reg. n. 494/2009 del 3.6.2009 pubblicato sulla G.U. dell’Unione europea L 149 del 12.6.2009
Reg. n. 495/2009 del 3.6.2009 pubblicato sulla G.U. dell’Unione europea L 149 del 12.6.2009
Reg. n. 636/2009 del 22.7.2009 pubblicato sulla G.U. dell’Unione europea L 191 del 22.7.2009
Reg. n. 824/2009 del 9.9.2009 pubblicato sulla G.U. dell’Unione europea L 239 del 10.9.2009
Reg. n. 839/2009 del 15.9.2009 pubblicato sulla G.U. dell’Unione europea L 244 del 16.9.2009
Reg. n.1136/2009 del 25.11.2009 pubblicato sulla G.U. dell’Unione europea L 311 del 26.11.2009
Reg. n. 1142/2009 del 26.11.2009 pubblicato sulla G.U. dell’Unione europea L 312 del 27.11.2009
Reg. n.1164/2009 del 27.11.2009 pubblicato sulla G.U. dell’Unione europea L 314 del 01.12.2009
Reg. n. 1165/2009 del 27.11.2009 pubblicato sulla G.U. dell’Unione europea L 314 del 01.12.2009
xxxix
Pag. 50
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
Reg. n. 1171/2009 del 30.11.2009 pubblicato sulla G.U. dell’Unione europea L 314 del 01.12.2009
xl
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
Pag. 51
A.3 - INFORMATIVA SUL FAIR VALUE
A.3.1 Trasferimenti tra portafogli
La Banca non ha operato nell'esercizio in corso e in quelli precedenti alcun trasferimento tra i
portafogli degli strumenti finanziari.
Si omette pertanto la compilazione delle Tabelle previste.
A.3.2 Gerarchia del fair value
A.3.2.1 Portafogli contabili: ripartizione per livelli del fair value
dicembre 2009
dicembre 2008
Attività/Passività finanziarie misurate al fair value Livello 1 Livello 2 Livello 3 Livello 1 Livello 2 Livello 3
1. Attività finanziarie detenute per la negoziazione
0
340
0
0
130
0
2. Attività finanziarie valutate al fair value
0
0
1.110
0
0
1.207
33.924
2.005
3.592
27.641
1.364
3.172
0
324
0
0
266
0
33.924
2.669
4.702
27.641
1.760
4.379
1. Passività finanziarie detenute per la negoziazione
0
50
0
0
62
0
2. Passività finanziarie valutate al fair value
0
10.298
0
0
17.683
0
3. Derivati di copertura
0
103
0
0
34
0
Totale
0
10.451
0
0
17.778
0
3. Attività finanziarie disponibili per la vendita
4. Derivati di copertura
Totale
Per quanto previsto dal par. 44G dell'IFRS7 e dalle successivi istruzioni della Banca d'Italia non
vengono fornite le informazioni comparative riferite al precedente periodo.
xli
Pag. 52
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
A.3.2.2 Variazioni annue delle attività finanziarie valutate al fair value (livello 3)
ATTIVITA' FINANZIARIE
detenute per la negoziazione valutate al fair value disponibili per la vendita di copertura
1. Esistenze iniziali
0
1.207
3.172
0
2. Aumenti
0
76
420
0
2.1 Acquisti
0
0
420
0
2.2.1. Conto Economico
0
76
0
0
- di cui plusvalenze
0
0
0
0
2.2.2. Patrimonio netto
X
X
0
0
2.3 Trasferimenti da altri livelli
0
0
0
0
2.4 Altre variazioni in aumento
0
0
0
0
3. Diminuzioni
0
173
0
0
3.1 Vendite
0
0
0
0
3.2 Rimborsi
0
173
0
0
3.3.1 Conto Economico
0
0
0
0
- di cui minusvalenze
0
0
0
0
3.2.2. Patrimonio netto
X
X
0
0
3.4 Trasferimenti ad altri livelli
0
0
0
0
3.5 Altre variazioni in diminuzione
0
0
0
0
4. Rimanenze finali
0
1.110
3.592
0
2.2 Profitti imputati a:
3.3 Perdite imputate a:
Tra le attività finanziarie disponibili per la vendita di livello 3 sono compresi solo titoli di
capitale "valutati al costo" , classificati convenzionalmente nel livello 3, riferibili ad interessenze
azionarie in società promosse dal movimento del credito cooperativo o strumentali, per le quali il
fair value non risulta determinabile in modo attendibile o verificabile.
Non vi sono utili o perdite del periodo da valutazione iscritti a conto economico, relativi ad
attività finanziarie disponibili per la vendita di livello 3 detenute in portafoglio.
Le attività finanziarie valutate al fair value sono costituite da mutui erogati alla clientela.
xlii
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
Pag. 53
A.3.2.3 Variazioni annue delle passività finanziarie valutate al fair value (livello 3)
PASSIVITA' FINANZIARIE
detenute per la negoziazione valutate al fair value di copertura
0
0
0
0
0
0
2.2.1. Conto Economico
0
0
0
- di cui minusvalenze
0
0
0
2.2.2. Patrimonio netto
X
X
0
2.3 Trasferimenti da altri livelli
0
0
0
2.4 Altre variazioni in aumento
0
0
0
3.1 Rimborsi
0
0
0
3.2 Riacquisti
0
0
0
3.3.1 Conto Economico
0
0
0
- di cui plusvalenze
0
0
0
3.2.2. Patrimonio netto
X
X
0
3.4 Trasferimenti ad altri livelli
0
0
0
3.5 Altre variazioni in diminuzione
0
0
0
4. Rimanenze finali
0
0
0
1. Esistenze iniziali
2. Aumenti
2.1 Emissioni
2.2 Perdite imputate a:
3. Diminuzioni
3.3 Profitti imputati a:
Non vi sono utili(perdite) del periodo da valutazione iscritti a conto economico, relativi a
passività finanziarie di livello 3 detenute in portafoglio alla fine dell'esercizio.
xliii
Pag. 54
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
A.3.3 Informativa sul cd. "day one profit/loss"
“Gli eventuali costi e ricavi derivanti da operazioni effettuate nel 2009 su strumenti finanziari
non quotati in mercati attivi, determinati dalla differenza tra corrispettivo pagato o incassato
della transazione, ed il fair value dello strumento sono stati iscritti al conto economico in sede di
iscrizione dello strumento finanziario in quanto il fair value è determinato attraverso
tecniche di valutazione che utilizzano quali variabili solamente dati derivanti da mercati
osservabili.”
xliv
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
Pag. 55
PARTE B – INFORMAZIONI SULLO STATO PATRIMONIALE
ATTIVO ......................................................................................................................................... iii
Sezione 1 – Cassa e disponibilità liquide – Voce 10.......................................................................iv
Sezione 2 - Attività finanziarie detenute per la negoziazione - Voce 20 .........................................v
Sezione 3 - Attività finanziarie valutate al fair value - voce 30 ................................................... viii
Sezione 4 - Attività finanziarie disponibili per la vendita - Voce 40..............................................xi
Sezione 5 - Attività finanziarie detenute sino alla scadenza - Voce 50 .........................................xv
Sezione 6 - Crediti verso banche - Voce 60 ..................................................................................xvi
Sezione 7 - Crediti verso clientela - Voce 70............................................................................. xviii
Sezione 8 - Derivati di copertura - Voce 80................................................................................ xxii
Sezione 9 - Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica - Voce
90.................................................................................................................................................xxiv
Sezione 10 - Le partecipazioni - Voce 100 .................................................................................xxiv
Sezione 11 - Attività materiali - Voce 110...................................................................................xxv
Sezione 12 - Attività immateriali - Voce 120 .......................................................................... xxviii
Sezione 13 - Le attività fiscali e le passività fiscali - Voce 130 dell'attivo e Voce 80 del passivo
................................................................................................................................................... xxxii
Sezione 14 - Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione e passività associate Voce 140 dell'attivo e Voce 90 del passivo ........................................................................... xxxviii
Sezione 15 - Altre attività..........................................................................................................xxxix
PASSIVO ........................................................................................................................................xl
Sezione 1 - Debiti verso banche - Voce 10 ................................................................................... xli
Sezione 2 - Debiti verso clientela - Voce 20............................................................................... xliii
Sezione 3 - Titoli in circolazione - Voce 30..................................................................................xlv
Sezione 4 - Passività finanziarie di negoziazione - Voce 40...................................................... xlvii
Sezione 5 - Passività finanziarie valutate al fair value - Voce 50 .....................................................l
Sezione 6 - Derivati di copertura - voce 60.................................................................................... lii
Sezione 7 - Adeguamento di valore delle passività finanziarie oggetto di copertura generica Voce 70 ......................................................................................................................................... liv
i
Pag. 56
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
Sezione 8 - Passività fiscali - Voce 80 .......................................................................................... liv
Sezione 9 - Passività associate ad attività in via di dismissione - Voce 90................................... liv
Sezione 10 - Altre passività - Voce 100....................................................................................... liv
Sezione 11 - Trattamento di fine rapporto del personale - Voce 110 ........................................... lvi
Sezione 12 - Fondi per rischi e oneri - Voce 120......................................................................... lvii
Sezione 13 - Azioni rimborsabili - Voce 140..................................................................................lx
Sezione 14 - Patrimonio dell'impresa - Voci 130, 150, 160, 170, 180, 190 e 200........................ lxi
Altre informazioni .........................................................................................................................lxv
1. Garanzie rilasciate e impegni ................................................................................................lxv
2. Attività costituite a garanzia di proprie passività e impegni ............................................... lxvi
3. Informazioni sul leasing operativo..................................................................................... lxvii
4. Gestione e intermediazione per conto terzi ........................................................................ lxvii
5. Incasso di crediti per conto di terzi: rettifiche dare e avere. ............................................... lxix
ii
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
Pag. 57
PARTE B – INFORMAZIONI SULLO STATO PATRIMONIALE
ATTIVO
Sezione
1 -
Cassa e disponibilità liquide - Voce 10
Sezione
2 -
Attività finanziarie detenute per la negoziazione - Voce 20
Sezione
3 -
Attività finanziarie valutate al fair value - voce 30
Sezione
4 -
Attività finanziarie disponibili per la vendita - Voce 40
Sezione
5 -
Attività finanziarie detenute sino alla scadenza - Voce 50
Sezione
6 -
Crediti verso banche - Voce 60
Sezione
7 -
Crediti verso clientela - Voce 70
Sezione
8 -
Derivati di copertura - Voce 80
Sezione
9 -
Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura
generica - Voce 90
Sezione
10
- Le partecipazioni - Voce 100
Sezione
11 -
Attività materiali - Voce 110
Sezione
12 -
Attività immateriali - Voce 120
Sezione
13 -
Le attività fiscali e le passività fiscali
Voce 130 dell'attivo e Voce 80 del passivo
Sezione
14 -
Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione
e passività associate
Voce 140 dell'attivo e Voce 90 del passivo
Sezione
15 -
Altre attività
iii
Pag. 58
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
Sezione 1 – Cassa e disponibilità liquide – Voce 10
1.1 Cassa e disponibilità liquide: composizione
dicembre 2009 dicembre 2008
a) Cassa
b) Depositi liberi presso Banche Centrali
Totale
2.383
2.518
0
0
2.383
2.518
La sottovoce "cassa" comprende valute estere per un controvalore pari a 10 mila euro.
iv
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
Pag. 59
Sezione 2 - Attività finanziarie detenute per la negoziazione - Voce 20
2.1 Attività finanziarie detenute per la negoziazione: composizione merceologica
dicembre 2009
dicembre 2008
Voci/Valori
Livello 1 Livello 2 Livello 3 Livello 1 Livello 2 e 3
A Attività per cassa
1. Titoli di debito
0
0
0
0
0
1.1 Titoli strutturati
0
0
0
0
0
1.2 Altri titoli di debito
0
0
0
0
0
2. Titoli di capitale
0
0
0
0
0
3. Quote di O.I.C.R.
0
0
0
0
0
4. Finanziamenti
0
0
0
0
0
4.1 Pronti contro termine attivi
0
0
0
0
0
4.2 Altri
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
340
0
0
130
1.1 di negoziazione
0
0
0
0
0
1.2 connessi con la fair value option
0
340
0
0
130
1.3 altri
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
2.1 di negoziazione
0
0
0
0
0
2.2 connessi con la fair value option
0
0
0
0
0
2.3 altri
0
0
0
0
0
Totale B
0
340
0
0
130
Totale (A+B)
0
340
0
0
130
Totale A
B Strumenti derivati
1. Derivati finanziari
2. Derivati creditizi
Con riferimento all'esercizio precedente gli strumenti finanziari di livello 2 e di livello 3 sono
stati convenzionalmente classificati in un’unica colonna “livello 2 e 3”.
v
Pag. 60
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
L'importo di cui alla lettera B punto 1.2 si riferisce a contratti derivati positivi negoziati a
copertura di prestiti obbligazionari a tasso fisso ( Step Up ) emessi dalla Banca e a copertura di
finanziamenti a tasso fisso. Le poste patrimoniali coperte sono classificate tra le attività/passività
finanziarie valutate al fair value.
2.2 Attività finanziarie detenute per la negoziazione: composizione per debitori/emittenti
Totale
Totale
Voci/Valori
dicembre 2009 dicembre 2008
A. Attività per cassa
1. Titoli di debito
0
0
a) Governi e Banche Centrali
0
0
b) Altri enti pubblici
0
0
c) Banche
0
0
d) Altri emittenti
0
0
0
0
a) Banche
0
0
b) Altri emittenti:
0
0
- imprese di assicurazione
0
0
- società finanziarie
0
0
- imprese non finanziarie
0
0
- altri
0
0
3. Quote di O.I.C.R.
0
0
4. Finanziamenti
0
0
a) Governi e Banche Centrali
0
0
b) Altri enti pubblici
0
0
c) Banche
0
0
d) Altri soggetti
0
0
0
0
340
130
10.403
10.298
b) Clientela - fair value
0
0
- valore nozionale
0
0
Totale B
340
130
Totale (A+B)
340
130
2. Titoli di capitale
Totale A
B. Strumenti derivati
a) Banche - fair value
- valore nozionale
vi
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
Pag. 61
La distribuzione delle attività finanziarie per comparto economico di appartenenza dei debitori o
degli emittenti è stata effettuata secondo i criteri di classificazione previsti dalla Banca d’Italia.
Le operazioni in derivati sopra descritte sono state effettuate assumendo, in qualità di controparte,
esclusivamente gli Istituti centrali di categoria.
2.3 Attività finanziarie per cassa detenute per la negoziazione: variazioni annue
Titoli di
debito
Titoli di
capitale
Quote di
O.I.C.R.
Finanziamenti Totale
A. Esistenze iniziali
0
0
0
0
0
B. Aumenti
0
0
0
0
0
B1. Acquisti
0
0
0
0
0
B2. Variazioni positive di fair value
0
0
0
0
0
B3. Altre variazioni
0
0
0
0
0
C. Diminuzioni
0
0
0
0
0
C1. Vendite
0
0
0
0
0
C2. Rimborsi
0
0
0
0
0
C3. Variazioni negative di fair value
0
0
0
0
0
C4. Trasferimenti ad altri portafogli
0
0
0
0
0
C5. Altre variazioni
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
D. Rimanenze finali
vii
Pag. 62
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
Sezione 3 - Attività finanziarie valutate al fair value - voce 30
3.1 Attività finanziarie valutate al fair value: composizione merceologica
Voci/Valori
Totale
Totale
dicembre 2009
dicembre 2008
Livello 1 Livello 2 Livello 3 Livello 1 Livello 2 e 3
1. Titoli di debito
0
0
0
0
0
1.1 Titoli strutturati
0
0
0
0
0
1.2 Altri titoli di debito
0
0
0
0
0
2. Titoli di capitale
0
0
0
0
0
3. Quote di O.I.C.R.
0
0
0
0
0
4. Finanziamenti
0
0
1.110
0
1.207
4.1 Strutturati
0
0
0
0
0
4.2 Altri
0
0
1.110
0
1.207
Totale
0
0
1.110
0
1.207
Costo
0
0
999
0
1.170
Con riferimento all'esercizio precedente gli strumenti finanziari di livello 2 e di livello 3 sono
stati convenzionalmente classificati in un’unica colonna “livello 2 e 3”.
Gli importi indicati quali “costo” corrispondono al costo storico di acquisto delle attività
finanziarie in rimanenza alla data di riferimento del bilancio.
L'applicazione della fair value option sugli strumenti finanziari dell'Attivo è stata ritenuta
funzionale al raggiungimento dell'obiettivo di una migliore rappresentazione contabile
dell'operatività aziendale, nonchè della semplificazione amministrativa.
Nella sottovoce 4.2 "Altri", alla colonna "Livello3", sono riportati finanziamenti erogati alla
clientela per:
- mutui per 1.110 mila euro;
viii
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
Pag. 63
3.2 Attività finanziarie valutate al fair value: composizione per debitori/emittenti
Voci/Valori
1. Titoli di debito
Totale
Totale
dicembre 2009 dicembre 2008
0
0
a) Governi e Banche Centrali
0
0
b) Altri enti pubblici
0
0
c) Banche
0
0
d) Altri emittenti
0
0
0
0
a) Banche
0
0
b) Altri emittenti:
0
0
- imprese di assicurazione
0
0
- società finanziarie
0
0
- imprese non finanziarie
0
0
- altri
0
0
0
0
1.110
1.207
a) Governi e Banche Centrali
0
0
b) Altri enti pubblici
0
0
c) Banche
0
0
d) Altri soggetti
1.110
1.207
Totale
1.110
1.207
2. Titoli di capitale
3. Quote di O.I.C.R.
4. Finanziamenti
La distribuzione delle attività finanziarie per comparto economico di appartenenza dei debitori o
degli emittenti è stata effettuata secondo i criteri di classificazione previsti dalla Banca d’Italia.
ix
Pag. 64
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
3.3 Attività finanziarie valutate al fair value: variazioni annue
Titoli di
debito
Titoli di
capitale
Quote di
O.I.C.R.
Finanziamenti Totale
A. Esistenze iniziali
0
0
0
1.207
1.207
B. Aumenti
0
0
0
76
76
B1. Acquisti
0
0
0
0
0
B2. Variazioni positive di fair value
0
0
0
76
76
B3. Altre variazioni
0
0
0
0
0
C. Diminuzioni
0
0
0
173
173
C1. Vendite
0
0
0
0
0
C2. Rimborsi
0
0
0
173
173
C3. Variazioni negative di fair value
0
0
0
0
0
C4. Altre variazioni
0
0
0
0
0
D. Rimanenze finali
0
0
0
1.110
1.110
Le voci B.2 e C.3 includono rispettivamente le plusvalenze e le minusvalenze registrate a conto
economico alla voce 110 "risultato netto delle attività e passività valutate al fair value".
x
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
Pag. 65
Sezione 4 - Attività finanziarie disponibili per la vendita - Voce 40
4.1 Attività finanziarie disponibili per la vendita: composizione merceologica
Voci/Valori
Totale
Totale
dicembre 2009
dicembre 2008
Livello 1 Livello 2 Livello 3 Livello 1 Livello 2 e 3
1. Titoli di debito
33.924
2.005
0
14.373
14.631
0
0
0
0
0
33.924
2.005
0
14.373
14.631
0
0
3.592
0
3.172
2.1 Valutati al fair value
0
0
0
0
0
2.2 Valutati al costo
0
0
3.592
0
3.172
3. Quote di O.I.C.R.
0
0
0
0
0
4. Finanziamenti
0
0
0
0
0
33.924
2.005
3.592
14.373
17.803
1.1 Titoli strutturati
1.2 Altri titoli di debito
2. Titoli di capitale
Totale
Con riferimento all'esercizio precedente, tenuto conto delle difficoltà incontrate nel fornire la
gerarchia del fair value, gli strumenti finanziari di livello 3 sono stati convenzionalmente
classificati nel livello 2.
Il portafoglio delle attività finanziarie disponibili per la vendita, complessivamente pari a 39.521
mila euro, accoglie:
- la quota parte di portafoglio obbligazionario (banking book) non destinata a finalità di
negoziazione;
- le partecipazioni le cui quote di interessenza detenute non risultano riferibili a partecipazioni di
controllo, collegamento o controllo congiunto di cui agli IAS27 e IAS28.
Alla sottovoce 1.2 "Altri titoli di debito" sono comprese attività cedute non cancellate riferite a
strumenti finanziari utilizzati per operazioni di pronti contro termine passive con la clientela per
euro 10.433 mila nominali.
xi
Pag. 66
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
Nei titoli di capitale sono ricomprese essenzialmente le partecipazioni in società promosse dal
movimento del Credito Cooperativo o strumentali, che non rientrano più in tale definizione in
base ai principi contabili internazionali. Esse vengono elencate come di seguito.
Descrizione
Cassa Centrale Banca Credito Cooperativo del Nord Est
Centrale Finanziaria del Nord Est S.p.A.
I.C.C.R.E.A. Holding Spa
Fondo Comune Casse Rurali Tn Scrl
Federazione Trentina delle Cooperazione Scrl
Agrileasing Spa
Fondo di Garanzia dei Depositanti
n° azioni
valore
possedute nominale
10
2998342
43
9255
51
1954
52,00
1,00
51,65
5,16
100,00
51,65
valore
bilancio
% su
capit.sociale
partecipata
518,84
0,00%
2.998.342,00
2,25%
2.047,97
0,00%
47.772,27
2,92%
4.015,44
1,07%
97.745,53
0,04%
1
1.807,61
1.807,61
0,62%
S.I.B.T. Srl
597
5,16
3.083,25
3,00%
Banca Popolare Etica Scarl
100
51,64
5.164,00
0,05%
Oasi Sos Lavoro Coop Sociale
860
25,00
21.500,00
10,78%
Visa Europe Limited
1
1,00
0,00
0,00%
Azienda Turismo Trento-Monte Bondone- V.Laghi Scarl
1
5.000,00
5.000,00
1,06%
100
50,00
5.000,00
8,07%
400.000
1,00
400.000,00
3,46%
Car Sharing Trentino Società Cooperativa
Finanziaria Trentina della Cooperazione – Fincoop Trentina Spa
Le sopraelencate quote di partecipazione nel capitale di altre imprese, diverse da quelle di
controllo e di collegamento, sono state valutate al costo e non al fair value, poiché per esse si
ritiene possano ricorrere le condizioni previste dal par. AG80 dell’Appendice A allo IAS39.
Per dette partecipazioni non esiste alcun mercato di riferimento e la banca non ha alcuna
intenzione di cederle.
I titoli di capitale "valutati al costo" classificati convenzionalmente nel livello 3, si riferiscono in
massima parte a interessenze azionarie in società promosse dal movimento del credito
cooperativo o strumentali, per le quali il fair value non risulta determinabile in modo attendibile o
verificabile e che pertanto sono iscritti in bilancio al valore di costo, eventualmente rettificato a
fronte dell'accertamento di perdite per riduzioni di valore.
xii
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
Pag. 67
4.2 Attività finanziarie disponibili per la vendita: composizione per debitori/emittenti
Voci/Valori
Totale
Totale
dicembre 2009 dicembre 2008
1. Titoli di debito
35.929
29.004
33.924
27.641
0
0
2.005
1.364
0
0
3.592
3.172
103
103
3.489
3.069
0
0
3.000
3.000
488
68
0
0
3. Quote di O.I.C.R.
0
0
4. Finanziamenti
0
0
a) Governi e Banche Centrali
0
0
b) Altri enti pubblici
0
0
c) Banche
0
0
d) Altri soggetti
0
0
Totale
39.521
32.176
a) Governi e Banche Centrali
b) Altri enti pubblici
c) Banche
d) Altri emittenti
2. Titoli di capitale
a) Banche
b) Altri emittenti:
- imprese di assicurazione
- società finanziarie
- imprese non finanziarie
- altri
La distribuzione delle attività finanziarie per comparto economico di appartenenza dei debitori o
degli emittenti è stata effettuata secondo i criteri di classificazione previsti dalla Banca d’Italia.
xiii
Pag. 68
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
4.3 Attività finanziarie disponibili per la vendita oggetto di copertura specifica
Alla data di riferimento del bilancio la Banca non detiene attività finanziarie disponibili per la
vendita oggetto di copertura specifica.
4.4 Attività finanziarie disponibili per la vendita: variazioni annue
Titoli di
debito
Titoli di
capitale
Quote di
O.I.C.R.
Finanziamenti
Totale
A. Esistenze iniziali
29.004
3.172
0
0
32.176
B. Aumenti
17.991
420
0
0
18.411
B1. Acquisti
16.535
420
0
0
16.955
825
0
0
0
825
0
0
0
0
0
0
0
0
B2. Variazioni positive di FV
B3. Riprese di valore
- Imputate al conto economico
0
- Imputate al patrimonio netto
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
632
0
0
0
632
11.067
0
0
0
11.067
C1. Vendite
8.461
0
0
0
8.461
C2. Rimborsi
1.686
0
0
0
1.686
11
0
0
0
11
0
0
0
0
0
- Imputate al conto economico
0
0
0
0
0
- Imputate al patrimonio netto
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
909
0
0
0
909
35.929
3.592
0
0
39.521
B4. Trasferimenti da altri portafogli
B5. Altre variazioni
C. Diminuzioni
C3. Variazioni negative di FV
C4. Svalutazioni da deterioramento
C5. Trasferimenti ad altri portafogli
C6. Altre variazioni
D. Rimanenze finali
xiv
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
Pag. 69
Le sottovoci B2 e C3 includono rispettivamente le plusvalenze e le minusvalenze, al lordo del
relativo effetto fiscale, registrate a patrimonio netto alla voce 130. "riserve da valutazione" dello
stato patrimoniale passivo.
Nelle "altre variazioni" delle sottovoci B5 e C6 sono indicati, rispettivamente gli utili e le perdite
derivanti dal rimborso/cessione di attività finanziarie disponibili per la vendita iscritte alla voce
100. b) "utili (perdite) da cessione/riacquisto" del conto economico, unitamente al rigiro a conto
economico delle relative "riserve da valutazione" del patrimonio netto precedentemente
costituite.
Nella sottovoce B5. Aumenti - altre variazioni - sono compresi:
- Utili da negoziazione, per 27 mila euro
Tra le "altre variazioni in aumento/diminuzione dei titoli di debito è altresì ricompreso il
differenziale tra i ratei iniziali e finali.
Sezione 5 - Attività finanziarie detenute sino alla scadenza - Voce 50
Alla data di riferimento del bilancio la Banca non detiene attività finanziarie classificate nella
categoria in esame; pertanto, la presente Sezione non viene avvalorata.
xv
Pag. 70
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
Sezione 6 - Crediti verso banche - Voce 60
6.1 Crediti verso banche: composizione merceologica
Tipologia operazioni / Valori dicembre 2009 dicembre 2008
A. Crediti verso Banche Centrali
0
0
1. Depositi vincolati
0
0
2. Riserva obbligatoria
0
0
3. Pronti contro termine
0
0
4. Altri
0
0
19.771
33.004
17.096
13.125
2.675
19.879
0
0
3.1 Pronti contro termine attivi
0
0
3.2 Leasing finanziario
0
0
3.3 Altri
0
0
0
0
4.1 Titoli strutturati
0
0
4.2 Altri titoli di debito
0
0
Totale (valore di bilancio)
19.771
33.004
Totale (fair value)
19.771
33.004
B. Crediti verso banche
1. Conti correnti e depositi liberi
2. Depositi vincolati
3. Altri finanziamenti:
4. Titoli di debito
Per quanto riguarda i criteri di determinazione del fair value si rimanda alla Parte A - Politiche
contabili.
Tra i crediti verso banche figurano crediti in valuta estera per un controvalore di440 mila euro.
xvi
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
Pag. 71
I depositi vincolati di cui al punto B. comprendono la riserva obbligatoria, assolta in via indiretta,
pari a 2.675 mila euro, detenuta presso Cassa Centrale Banca.
Le operazioni “pronti contro termine” attive riguardano esclusivamente le operazioni con obbligo
di rivendita a termine da parte del cessionario delle attività oggetto della transazione, non avendo
la Banca posto in essere operazioni che prevedono per il cessionario medesimo la facoltà di
rivendita a termine.
6.2 Crediti verso banche oggetto di copertura specifica
Alla data di riferimento del bilancio non sono presenti crediti verso banche oggetto di copertura
specifica.
6.3 Leasing finanziario
La Banca non ha posto in essere alcuna operazione di locazione finanziaria in qualità di soggetto
locatore.
xvii
Pag. 72
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
Sezione 7 - Crediti verso clientela - Voce 70
7.1 Crediti verso clientela: composizione merceologica
Tipologia operazioni/Valori
dicembre 2009
Bonis
1. Conti correnti
dicembre 2008
Deteriorate
Bonis
Deteriorate
115.555
10.936
131.967
9.036
0
0
0
0
165.782
12.453
140.620
9.760
462
0
0
0
5. Leasing finanziario
0
0
0
0
6. Factoring
0
0
0
0
6.534
970
7.572
2.263
0
0
0
0
8.1 Titoli strutturati
0
0
0
0
8.2 Altri titoli di debito
0
0
0
0
Totale (valore di bilancio)
288.333
24.359
280.158
21.059
Totale (fair value)
290.114
25.383
280.730
21.036
2. Pronti contro termine attivi
3. Mutui
4. Carte di credito, prestiti personali e cessioni del quinto
7. Altre operazioni
8. Titoli di debito
Per quanto riguarda i criteri di determinazione del fair value si rimanda alla Parte A - Politiche
contabili.
I crediti verso clientela sono esposti al netto delle rettifiche di valore derivanti da svalutazioni.
Tra i crediti sono compresi:
- finanziamenti in valuta estera per un controvalore di .386 mila euro;
Nella Tabella sono comprese "attività cedute non cancellate", rilevate sia per intero sia
parzialmente, per un importo complessivo pari ad euro 14.696 mila (euro17.187 mila al
31.12.2008), di cui per euro 343 mila riferite ad attività deteriorate (euro 619 _mila al
31.12.2008).
xviii
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
Pag. 73
Le "attività cedute non cancellate" sono riferite a mutui ipotecari che, non presentando i requisiti
previsti dallo IAS39 per la c.d. derecognition, debbono essere mantenute nell'attivo del bilancio
Dette operazioni, comprese quelle effettuate nell'ambito delle operazioni di cartolarizzazione,
sono meglio rappresentate nella Parte E - Sezione 1 - rischio di credito sottosezione C,
La sottovoce 7. "Altre operazioni" comprende:
Dettaglio della sottovoce 7. Altre operazioni
dicembre dicembre
2009
2008
Tipologia operazioni
Finanziamenti per anticipi SBF
5.404
5.946
0
0
1.851
1.412
Depositi presso Uffici Postali
2
2
Depositi cauzionali fruttiferi
0
0
Crediti verso la Cassa Depositi e Prestiti
0
0
236
200
Margini di variazione presso organismi di compensazione a fronte di contratti derivati
0
0
Crediti con fondi di terzi in amministrazione
0
0
11
10
7.504
7.572
Rischio di portafoglio
Altre sovvenzioni non regolate in conto corrente - sovvenzioni diverse
Contributi da riscuotere da enti locali per operazioni a tasso agevolato
Altri
Totale
Non sono presenti crediti verso clientela con vincolo di subordinazione.
I crediti erogati con fondi di terzi in amministrazione sono disciplinati da apposite leggi.
I saldi dei "conti correnti debitori" con la clientela includono le relative operazioni "viaggianti" e
"sospese" a loro attribuibili alla fine del periodo.
xix
Pag. 74
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
Le attività deteriorate comprendono le sofferenze, gli incagli, i crediti ristrutturati e le esposizioni
scadute secondo le definizioni di Banca d'Italia. Il dettaglio di tali esposizioni, nonchè quello
relativo all'ammontare e alla ripartizione delle rettifiche di valore, viene evidenziato nella Parte E
della Nota integrativa - qualità del credito.
7.2 Crediti verso clientela: composizione per debitori/emittenti
Tipologia operazioni/Valori
dicembre 2009
Bonis
dicembre 2008
Deteriorate
Bonis
Deteriorate
1. Titoli di debito:
0
0
0
0
a) Governi
0
0
0
0
b) Altri Enti pubblici
0
0
0
0
c) Altri emittenti
0
0
0
0
- imprese non finanziarie
0
0
0
0
- imprese finanziarie
0
0
0
0
- assicurazioni
0
0
0
0
- altri
0
0
0
0
288.333
24.359
280.158
21.059
a) Governi
0
0
0
0
b) Altri Enti pubblici
1
0
0
0
288.332
24.359
280.158
21.059
164.963
20.335
162.984
16.846
555
0
25
894
0
0
0
0
122.814
4.024
117.149
3.319
288.333
24.359
280.158
21.059
2. Finanziamenti verso:
c) Altri emittenti
- imprese non finanziarie
- imprese finanziarie
- assicurazioni
- altri
Totale
La distribuzione delle attività finanziarie per comparto economico di appartenenza dei debitori o
degli emittenti è stata effettuata secondo i criteri di classificazione previsti dalla Banca d’Italia.
xx
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
Pag. 75
7.3 Crediti verso clientela oggetto di copertura specifica
Tipologia operazioni/Valori
1. Crediti oggetto di copertura specifica del fair value:
dicembre 2009 dicembre 2008
300
307
300
307
b) rischio di cambio
0
0
c) rischio di credito
0
0
d) più rischi
0
0
0
0
a) rischio di tasso di interesse
0
0
b) rischio di cambio
0
0
c) altro
0
0
300
307
a) rischio di tasso di interesse
2. Crediti oggetto di copertura specifica dei flussi finanziari:
Totale
In Tabella sono riportati i crediti oggetto di copertura specifica per i quali sono state applicate le
regole di hedge accounting previste dallo IAS 39.
I crediti sono indicati al costo ammortizzato, modificato per il fair value del rischio coperto.
Le coperture risultano altamente efficaci, nel realizzare una compensazione nelle variazioni di
fair value attribuibili al rischio coperto durante il periodo per il quale la copertura è designata.
I test, di tipo retrospettivo e prospettico, effettuati a tal fine, sono stati predisposti con il metodo
“dollar offset method”.
Alla sottovoce 1.a) "rischio di tasso di interesse" sono riportati :
- mutui a tasso fisso per 300 mila euro;
coperti da contratti derivati finanziari di copertura - non quotati e senza scambio di capitale - su
tassi di interesse stipulati con controparti di sistema.
xxi
Pag. 76
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
7.4 Leasing finanziario
La Banca non ha posto in essere alcuna operazione di locazione finanziaria in qualità di soggetto
locatore.
Sezione 8 - Derivati di copertura - Voce 80
Nella presente voce figurano i derivati finanziari di copertura che, alla data di riferimento del
bilancio, presentano un fair value positivo.
8.1 Derivati di copertura: composizione per tipologia di copertura e per livelli
dicembre 2009
valore nozionale
Tipologie derivati/attività sottostanti
Livello 1
Livello 2
Livello 3
dicembre 2009
A) Derivati finanziari
0
324
0
13.167
1) Fair value
0
324
0
13.167
2) Flussi finanziari
0
0
0
0
3) Investimenti esteri
0
0
0
0
B) Derivati creditizi:
0
0
0
0
1) Fair value
0
0
0
0
2) Flussi finanziari
0
0
0
0
0
324
0
13.167
Totale
dicembre 2008
valore nozionale
Tipologie derivati/attività sottostanti
Livello 1 Livello 2 e 3 dicembre 2008
A) Derivati finanziari
0
266
9.167
1) Fair value
0
266
9.167
2) Flussi finanziari
0
0
0
3) Investimenti esteri
0
0
0
B) Derivati creditizi:
0
0
0
1) Fair value
0
0
0
2) Flussi finanziari
0
0
0
0
266
9.167
Totale
xxii
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
Pag. 77
Con riferimento all'esercizio precedente gli strumenti finanziari di livello 2 e di livello 3 sono
stati convenzionalmente classificati in un’unica colonna “livello 2 e 3”.
8.2 Derivati di copertura: composizione per portafogli coperti e per tipologia di copertura
Fair value
Specifica
Operazioni /Tipo di copertura
rischio di
tasso
rischio di
cambio
rischio di più
prezzo rischi
rischio di credito
1. Attività finanziarie
disponibili per la vendita
0
0
0
2. Crediti
0
0
0
0
0
0
0
3. Attività finanziarie detenute
sino alla scadenza
0
0
4. Portafoglio
5. Altre operazioni
0
0
0
0
0
0
Totale attività
0
0
0
0
0
1. Passività finanziarie
324
0
0
0
0
2. Portafoglio
Totale passività
Generica
0
324
0
0
0
0
1. Transazioni attese
2. Portafoglio di attività e
passività finanziarie
0
Flussi finanziari
Operazioni /Tipo di copertura
Specifica
1. Attività finanziarie
disponibili per la vendita
0
2. Crediti
0
3. Attività finanziarie detenute
sino alla scadenza
0
4. Portafoglio
5. Altre operazioni
Totale attività
Generica
Investimenti
esteri
0
0
0
0
0
0
xxiii
Pag. 78
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
1. Passività finanziarie
0
2. Portafoglio
Totale passività
0
0
0
1. Transazioni attese
2. Portafoglio di attività e
passività finanziarie
0
0
Nella presente Tabella sono indicati i valori positivi di bilancio dei derivati di copertura, distinti
in relazione alle attività o passività coperte e alla tipologia di copertura realizzata.
Sezione 9 - Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica Voce 90
Alla data di riferimento del bilancio non vi sono attività oggetto di copertura generica.
9.2 Attività oggetto di copertura generica del rischio di tasso di interesse
Alla data di riferimento del bilancio non vi sono attività oggetto di copertura generica.
Sezione 10 - Le partecipazioni - Voce 100
La Banca non detiene partecipazioni in società controllate, controllate in modo congiunto o
sottoposte ad influenza notevole, di cui al principio IAS27 e IAS28.
xxiv
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
Pag. 79
Sezione 11 - Attività materiali - Voce 110
11.1 Attività materiali: composizione delle attività valutate al costo
Attività/Valori
dicembre 2009 dicembre 2008
A. Attività ad uso funzionale
1.1 di proprietà
4.873
5.090
997
997
3.115
3.210
c) mobili
299
357
d) impianti elettronici
100
131
e) altre
362
394
0
0
a) terreni
0
0
b) fabbricati
0
0
c) mobili
0
0
d) impianti elettronici
0
0
e) altre
0
0
4.873
5.090
0
0
a) terreni
0
0
b) fabbricati
0
0
0
0
a) terreni
0
0
b) fabbricati
0
0
0
0
4.873
5.090
a) terreni
b) fabbricati
1.2 acquisite in leasing finanziario
Totale A
B. Attività detenute a scopo di investimento
2.1 di proprietà
2.2 acquisite in leasing finanziario
Totale B
Totale (A+B)
Tutte le attività materiali della Banca sono valutate al costo, come indicato nella Parte A della
Nota.
11.2 Attività materiali: composizione delle attività valutate al fair value o rivalutate
xxv
Pag. 80
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
Non sono presenti attività materiali valutate al fair value o rivalutate; pertanto si omette la
compilazione della relativa tabella
11.3 Attività materiali ad uso funzionale: variazioni annue
Terreni Fabbricati Mobili
A. Esistenze iniziali lorde
Impianti
elettronici
Altri
Totale
997
4.855
2.243
1.376
1.619
11.091
0
1.645
1.886
1.245
1.225
6.001
997
3.210
357
131
394
5.090
B. Aumenti:
0
37
26
21
84
168
B.1 Acquisti
0
37
26
21
84
168
B.2 Spese per migliorie capitalizzate
0
0
0
0
0
0
B.3 Riprese di valore
0
0
0
0
0
0
B.4 Variazioni positive di fair value imputate a
0
0
0
0
0
0
a) patrimonio netto
0
0
0
0
0
0
b) conto economico
0
0
0
0
0
0
B.5 Differenze positive di cambio
0
0
0
0
0
0
B.6 Trasferimenti da immobili detenuti a scopo di
investimento
0
0
0
0
0
0
B.7 Altre variazioni
0
0
0
0
0
0
C. Diminuzioni:
0
133
84
52
117
385
C.1 Vendite
0
0
0
0
0
0
C.2 Ammortamenti
0
133
84
52
117
385
C.3 Rettifiche di valore da deterioramento
imputate a
0
0
0
0
0
0
a) patrimonio netto
0
0
0
0
0
0
b) conto economico
0
0
0
0
0
0
C.4 Variazioni negative di fair value imputate a
0
0
0
0
0
0
a) patrimonio netto
0
0
0
0
0
0
b) conto economico
0
0
0
0
0
0
C.5 Differenze negative di cambio
0
0
0
0
0
0
A.1 Riduzioni di valore totali nette
A.2 Esistenze iniziali nette
xxvi
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
Pag. 81
C.6 Trasferimenti a:
0
0
0
0
0
0
a) attività materiali detenute a scopo di
investimento
0
0
0
0
0
0
b) attività in via di dismissione
0
0
0
0
0
0
C.7 Altre variazioni
0
0
0
0
0
0
997
3.115
299
100
362
4.873
0
1.735
1.970
1.289
1.325
6.319
997
4.850
2.269
1.389
1.687
11.192
0
0
0
0
0
0
D. Rimanenze finali nette
D.1 Riduzioni di valore totali nette
D.2 Rimanenze finali lorde
E. Valutazione al costo
Alle voci A.1 e D.1 "Riduzioni di valore totali nette" è riportato il totale del fondo ammortamento
e delle rettifiche di valore iscritte a seguito di impairment.
La voce E. "Valutazione al costo" non è valorizzata in quanto la sua compilazione è prevista solo
per le attività materiali valutate in bilancio al fair value, non in possesso della Banca.
Con riferimento alle variazioni indicate e relativamente ai terreni e ai fabbricati, si precisa quanto
segue:
la sottovoce B.1 "acquisti" si riferisce alle seguenti unità immobiliari:
Sportello Cavedine: completamento ristrutturazione per 13 mila Euro
Sede Padergnone: progetto ampliamento per 18 mila Euro
Filiale Lasino: ristrutturazione per risparmio energetico per 6 mila Euro
Le "altre variazioni" di cui alle voci B.7 e C.7 si riferiscono, rispettivamente agli utili e alle
perdite derivanti derivanti dalla cessione e/o dismissione di alcuni cespiti ad uso strumentale ed
iscritte alla voce 240 . "utile (perdite) da cessione di investimenti del conto economico.
Tra i mobili sono ricompresi:
- (mobili per 147 mila euro) ………
- (arredi per 155 mila euro) ………
Tra gli impianti elettronici sono ricomprese principalmente attrezzature per l’elaborazione e la
trasmissione dei dati.:
xxvii
Pag. 82
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
Tra le altre attività materiali la parte più rilevante è riferita alle attrezzature bancomat.
Percentuali di ammortamento utilizzate
%
ammortamento
Classe di attività
Terreni e opere d'arte
0%
Fabbricati
3%
Impianti e mezzi di sollevamento, carico e scarico
7,5%
Mobili e macchine ordinarie d'ufficio
12%
Macchinari, apparecchi e attrezzature varie
15%
Arredi
15%
Banconi blindati o cristalli blindati
20%
Impianti interni speciali di comunicazione e telesegnalanti
25%
Macchine elettroniche e computers
20%
Impianti di ripresa fotografica / allarme
30%
Impianti fotovoltaici
9%
11.4 Attività materiali detenute a scopo di investimento: variazioni annue
La Banca non detiene attività materiali a scopo di investimento.
11.5 Impegni per acquisto di attività materiali (IAS 16/74.c)
La Banca non ha contratto impegni di acquisto su attività materiali.
RIVALUTAZIONI
Di seguito viene indicato il Prospetto delle rivalutazioni dei beni ai sensi dell'art. 10 della Legge
19-03-1983 n°72
Prospetto delle
rivalutazioni dei beni ai
sensi dell'art. 10 della
Legge 19-03-1983 n°72
Ubicazione
Immobili strumentali:
Immobile Vezzano
Immobile Terlago
Immobile Sarche
Immobile S.Massenza
Immobile Calavino
Immobile Cavedine
Destinazione
filiale
filiale
filiale
filiale
filiale
filiale
Ammontare della Ammontare della
rivalutazione ex L. rivalutazione ex L.
72/83
576/75
2.743,81
3.841,33
12.850,26
5.140,10
42.599,21
39.482,19
89.509,74
45.013,57
4.989,57
4.530,62
40.593,51
65.209,95
Sezione 12 - Attività immateriali - Voce 120
xxviii
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
Pag. 83
12.1 Attività immateriali: composizione per tipologia di attività
dicembre 2009
Attività/Valori
Durata
definita
dicembre 2008
Durata
indefinita
A.1 Avviamento
Durata
definita
Durata
indefinita
0
0
A.2 Altre attività immateriali
85
0
48
0
A.2.1 Attività valutate al costo:
85
0
48
0
0
0
0
0
85
0
48
0
A.2.2 Attività valutate al fair value:
0
0
0
0
a) Attività immateriali generate
internamente
0
0
0
0
0
0
0
0
85
0
48
0
a) Attività immateriali generate
internamente
b) Altre attività
b) Altre attività
Totale
Tutte le attività immateriali della Banca sono valutate al costo.
La altre attività immateriali di cui alla voce A.2, a durata limitata, sono costituite prevalentemente
da software aziendale in licenza d'uso e sono state ammortizzate, pro rata temporis, con il
metodo delle quote costanti in ragione della loro vita utile, stimata in 3 anni.
Non sono iscritte attività immateriali generate internamente.
xxix
Pag. 84
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
12.2 Attività immateriali: variazioni annue
Altre attività
Altre attività
immateriali:
Totale
immateriali: altre
generate
Avviamento internamente
a
a
a durata
a durata
durata
durata
indefinita
indefinita
definita
definita
A. Esistenze iniziali
0
0
0
191
0
191
A.1 Riduzioni di valore totali nette
0
0
0
143
0
143
A.2 Esistenze iniziali nette
0
0
0
48
0
48
B. Aumenti
0
0
0
97
0
97
B.1 Acquisti
0
0
0
97
0
97
B.2 Incrementi di attività immateriali interne
0
0
0
0
0
B.3 Riprese di valore
0
0
0
0
0
B.4 Variazioni positive di fair value:
0
0
0
0
0
- a patrimonio netto
0
0
0
0
0
- a conto economico
0
0
0
0
0
B.5 Differenze di cambio positive
0
0
0
0
0
0
B.6 Altre variazioni
0
0
0
0
0
0
C. Diminuzioni
0
0
0
60
0
60
C.1 Vendite
0
0
0
0
0
0
C.2 Rettifiche di valore
0
0
0
60
0
60
0
0
60
0
60
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
- a patrimonio netto
0
0
0
0
0
- a conto economico
0
0
0
0
0
- Ammortamenti
- Svalutazioni:
0
+ patrimonio netto
+ conto economico
0
C.3 Variazioni negative di fair value:
C.4 Trasferimenti alle attività non correnti in via di dismissione
0
0
0
0
0
0
C.5 Differenze di cambio negative
0
0
0
0
0
0
C.6 Altre variazioni
0
0
0
0
0
0
D. Rimanenze finali nette
0
0
0
85
0
85
D.1 Rettifiche di valore totali nette
0
0
0
95
0
95
E. Rimanenze finali lorde
0
0
0
180
0
180
F. Valutazione al costo
0
0
0
0
0
0
xxx
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
Pag. 85
Le attività immateriali oggetto di descrizione sono state interamente acquistate all’esterno e sono
valutate al costo.
Tra le esistenze iniziali delle "Altre attività immateriali" non sono comprese quelle che alla data
di chiusura del precedente esercizio risultano completamente ammortizzate.
La sottovoce F. "Valutazione al costo" non è valorizzata in quanto la sua compilazione è prevista
solo per le attività immateriali valutate in bilancio al fair value, non in possesso della Banca.
12.3 Altre informazioni
In base a quanto richiesto dallo IAS 38 paragrafi 122 e 124, si precisa che la Banca non ha:
- costituito attività immateriali a garanzia di propri debiti;
- assunto impegni alla data del bilancio per l'acquisto di attività immateriali;
- acquisito attività immateriali per tramite di contratti di locazione finanziaria od operativa;
- acquisito attività immateriali tramite concessione governativa;
- attività immateriali rivalutate iscritte a fair value.
xxxi
Pag. 86
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
Sezione 13 - Le attività fiscali e le passività fiscali - Voce 130 dell'attivo e Voce 80 del
passivo
13.1 Attività per imposte anticipate: composizione
Le tipologie di differenze temporanee che hanno portato all'iscrizione di "attività per imposte
anticipate" riguardano:
In contropartita del conto economico
IRES IRAP TOTALE
Accantonamenti netti ai fondi rischi e oneri non dedotti
29
0
29
303
0
303
Spese di rappresentanza
3
0
3
Spese pluriennali
0
0
0
Rettifiche di valore di passività finanziarie
0
0
0
Rettifiche di valore su derivati di copertura
0
0
0
Rettifiche di valore di attività finanziarie detenute per la
negoziazione e di attività finanziarie valutate al fair value
0
0
0
Rettifiche di valore di attività materiali
0
0
0
11
0
11
Avviamento
0
0
0
TFR
0
0
0
Altre voci
0
0
0
345
0
346
Rettifiche di valore su crediti
Rettifiche di valore su beni immobili
TOTALE
In contropartita dello stato patrimoniale
IRES IRAP TOTALE
Minusvalenze su attività finanziarie disponibili per la vendita
Altre voci
TOTALE
10
1
12
0
0
0
10
1
12
xxxii
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
Pag. 87
13.2 Passività per imposte differite: composizione
Le tipologie di differenze temporanee che hanno portato all'iscrizione di "passività per imposte
differite" riguardano:
In contropartita del conto economico
IRES IRAP TOTALE
Accantonamenti extracontabili
0
0
0
Rivalutazionie di passività finanziarie
0
0
0
TFR
0
0
0
Rivalutazione derivati di copertura
0
0
0
27
3
30
Plusvalenze rateizzate in quote costanti
0
0
0
Altre voci
0
0
0
27
3
30
Terreni e fabbricati
TOTALE
In contropartita dello stato patrimoniale
IRES IRAP TOTALE
Plusvalenze su attività finanziarie disponibili per la vendita
Altre voci
TOTALE
41
4
45
0
0
0
41
4
45
Imposte differite non rilevate
Non si è dato luogo alla rilevazione di passività per imposte differite:
. sulle riserve di rivalutazione monetaria in sospensione di imposta;
. sulla riserve di utili costituite con accantonamenti non soggetti ad imposte sul reddito ai sensi
dell'art. 12 della L. 904/77.
xxxiii
Pag. 88
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
Tenuto conto della indisponibilità delle riserve prevista dalla normativa di settore e dallo Statuto
sociale, la Banca non ha assunto nè ritiene di assumere comportamenti idonei ad integrare i
presupposti per la loro distribuzione e, di conseguenza, per la rilevazione delle relative passività
per imposte differite.
13.3 Variazioni delle imposte anticipate (in contropartita del conto economico)
dicembre 2009 dicembre 2008
1. Importo iniziale
370
134
2. Aumenti
43
309
2.1 Imposte anticipate rilevate nell'esercizio
43
309
a) relative a precedenti esercizi
0
0
b) dovute al mutamento di criteri contabili
0
0
c) riprese di valore
0
0
43
309
2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali
0
0
2.3 Altri aumenti
0
0
3. Diminuzioni
68
73
3.1 Imposte anticipate annullate nell'esercizio
68
73
68
73
b) svalutazioni per sopravvenuta irrecuperabilità
0
0
c) mutamento di criteri contabili
0
0
d) altre
0
0
3.2 Riduzioni di aliquote fiscali
0
0
3.3 Altre diminuzioni
0
0
346
370
d) altre
a) rigiri
4. Importo finale
-
xxxiv
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
Pag. 89
13.4 Variazioni delle imposte differite (in contropartita del conto economico)
dicembre 2009 dicembre 2008
1. Importo iniziale
167
354
2. Aumenti
30
167
2.1 Imposte differite rilevate nell'esercizio
30
167
a) relative a precedenti esercizi
0
0
b) dovute al mutamento di criteri contabili
0
0
30
167
2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali
0
0
2.3 Altri aumenti
0
0
3. Diminuzioni
167
354
3.1 Imposte differite annullate nell'esercizio
167
354
167
354
b) dovute al mutamento di criteri contabili
0
0
c) altre
0
0
3.2 Riduzioni di aliquote fiscali
0
0
3.3 Altre diminuzioni
0
0
30
167
c) altre
a) rigiri
4. Importo finale
Le imposte anticipate vengono rilevate sulla base della probabilità di realizzazione di sufficienti
redditi imponibili fiscali futuri.
Le imposte differite sono rilevate a fronte delle differenze temporanee tra valore contabile di una
attività o di una passività e il suo valore fiscale, che saranno recuperate sotto forma di benefici
economici che la Banca otterrà negli esercizi successivi. Tale rilevazione è stata effettuata in base
alla legislazione fiscale vigente; le aliquote utilizzate per la rilevazione delle imposte differite ai
fini IRES ed IRAP sono rispettivamente pari al 27,50% e al 2,98%/3,44%.
Lo sbilancio delle imposte anticipate e delle imposte differite è stato iscritto a conto economico
alla voce 260 "imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente", rispettivamente, per
24. mila euro e per 137 mila euro.
xxxv
Pag. 90
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
Le sottovoci 3.1 a) "rigiri" delle tabelle 13.3 e 13.4 comprendono lo scarico delle imposte
differite attive e passive stanziate nei precedenti esercizi, per effetto dell'esercizio da parte della
Banca delle opzioni previste dall'art. 15 del DL 185/2008, nonchè dall'art. L.244/2004; ciò per
quanto attiene, rispettivamente, il riallinemento delle differenze tra i valori di bilancio e quelli
fiscali di talune attività e passività e l'affrancamento delle deduzioni extracontabili operate.
13.5 Variazioni delle imposte anticipate (in contropartita del patrimonio netto)
dicembre 2009 dicembre 2008
1. Importo iniziale
224
0
2. Aumenti
12
224
2.1 Imposte anticipate rilevate nell'esercizio
12
224
a) relative a precedenti esercizi
0
0
b) dovute al mutamento di criteri contabili
0
0
12
224
2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali
0
0
2.3 Altri aumenti
0
0
3. Diminuzioni
224
0
3.1 Imposte anticipate annullate nell'esercizio
224
0
224
0
b) svalutazioni per sopravvenuta irrecuperabilità
0
0
c) dovute al mutamento di criteri contabili
0
0
d) altre
0
0
3.2 Riduzioni di aliquote fiscali
0
0
3.3 Altre diminuzioni
0
0
12
224
c) altre
a) rigiri
4. Importo finale
xxxvi
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
Pag. 91
13.6 Variazioni delle imposte differite (in contropartita del patrimonio netto)
dicembre 2009 dicembre 2008
1. Importo iniziale
5
1
2. Aumenti
45
5
2.1 Imposte differite rilevate nell'esercizio
45
5
45
0
b) dovute al mutamento di criteri contabili
0
0
c) altre
0
5
2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali
0
0
2.3 Altri aumenti
0
0
3. Diminuzioni
5
1
3.1 Imposte differite annullate nell'esercizio
5
1
a) rigiri
5
1
b) dovute al mutamento di criteri contabili
0
0
c) altre
0
0
3.2 Riduzioni di aliquote fiscali
0
0
3.3 Altre diminuzioni
0
0
45
5
a) relative a precedenti esercizi
4. Importo finale
Le imposte anticipate e differite si riferiscono, rispettivamente, a svalutazioni e rivalutazioni di
titoli disponibili per la vendita.
Dette movimentazioni hanno trovato come contropartita la rispettiva riserva di patrimonio netto.
xxxvii
Pag. 92
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
13.7 Altre informazioni
Composizione della fiscalità corrente
IRES / IRPEG IRAP ALTRE TOTALE
Passività fiscali correnti (-) (compreso su debito AFS)
-216
-166
-33
-414
562
202
0
765
Altri crediti di imposta (+)
0
0
0
0
Ritenute d'acconto subite/ Credito agevol. 55% (+)
4
0
0
4
Saldo a debito della voce 80 a) del passivo
0
0
-33
-33
350
37
0
387
Crediti di imposta non compensabili: quota capitale
0
0
38
38
Crediti di imposta non compensabili: quota interessi
0
0
2
2
Saldo dei crediti di imposta non compensabili
0
0
40
40
350
37
40
427
Acconti versati (+)
Saldo a credito della voce 130 a) dell'attivo
Saldo a credito della voce 130 a) dell'attivo
In merito alla posizione fiscale della Banca, per gli esercizi non ancora prescritti 2005-2008, non
è stato ad oggi notificato alcun avviso di accertamento.
Sezione 14 - Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione e passività
associate - Voce 140 dell'attivo e Voce 90 del passivo
14.1 Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione: composizione per tipologia
di attività
Alla data di riferimento del bilancio non sono presenti attività non correnti o gruppi di attività in
via di dismissione e relative passività associate e, pertanto, si omette la relativa Tabella.
14.2 Altre informazioni
Alla data di riferimento del bilancio non sono presenti attività non correnti o gruppi di attività in
via di dismissione e relative passività associate e, pertanto, si omette la relativa Tabella.
14.3 Informazioni sulle partecipazioni in società sottoposte ad influenza notevole non valutate
al patrimonio netto
Alla data di riferimento del bilancio non vi sono partecipazioni in società sottoposte ad influenza
notevole non valutate al patrimonio netto nell’ambito delle attività finanziarie in via di
dismissione.
xxxviii
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
Pag. 93
Sezione 15 - Altre attività
15.1 Altre attività: composizione
dicembre
2009
Crediti verso Erario per acconti su imposte indirette e altre partite fiscali
Valori diversi e valori bollati
Assegni di c/c tratti su terzi
Assegni di c/c tratti sulla banca
Partite in corso di lavorazione
dicembre
2008
1.524
972
0
0
96
0
0
0
377
226
Partite viaggianti
0
Rettifiche per partite illiquide di portafoglio
0
0
Debitori diversi per operazioni in titoli
0
0
Depositi cauzionali infruttiferi
0
0
Anticipi e crediti verso fornitori
1
20
236
248
87
249
Crediti derivanti da cessione di beni e servizi non finanziari
0
0
Altre partite attive
0
0
2.322
1.715
Migliorie e spese incrementative su beni di terzi non separabili
Ratei e risconti attivi non capitalizzati
Totale
xxxix
Pag. 94
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
PARTE B – INFORMAZIONI SULLO STATO PATRIMONIALE
PASSIVO
Sezione
1 - Debiti verso banche - Voce 10
Sezione
2 - Debiti verso clientela - Voce 20
Sezione
3 - Titoli in circolazione - Voce 30
Sezione
4 - Passività finanziarie di negoziazione - Voce 40
Sezione
5 - Passività finanziarie valutate al fair value - Voce 50
Sezione
6 - Derivati di copertura - voce 60
Sezione
7 - Adeguamento di valore delle passività finanziarie oggetto di
copertura generica -Voce 70
Sezione
8 - Passività fiscali - Voce 80
Sezione
9 - Passività associate ad attività in via di dismissione - Voce 90
Sezione
10 - Altre passività - Voce 100
Sezione
11 - Trattamento di fine rapporto del personale - Voce 110
Sezione
12 - Fondi per rischi e oneri - Voce 120
Sezione
13 - Azioni rimborsabili - Voce 140
Sezione
14 - Patrimonio dell'impresa - Voci 130, 150, 160, 170, 180, 190 e 200
Altre informazioni
1. Garanzie rilasciate e impegni
2. Attività costituite a garanzia di proprie passività e impegni
3. Informazioni sul leasing operativo
4. Gestione e intermediazione per conto terzi
5. Incasso di crediti per conto di terzi: rettifiche dare e avere
xl
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
Pag. 95
Sezione 1 - Debiti verso banche - Voce 10
1.1 Debiti verso banche: composizione merceologica
Tipologia operazioni/Valori
dicembre 2009 dicembre 2008
1. Debiti verso banche centrali
0
0
900
870
6
8
893
861
0
0
2.3.1 Pronti contro termine passivi
0
0
2.3.2 Altri
0
0
2.4 Debiti per impegni di riacquisto di propri strumenti patrimoniali
0
0
2.5 Altri debiti
0
0
Totale
900
870
Fair value
900
870
2. Debiti verso banche
2.1 Conti correnti e depositi liberi
2.2 Depositi vincolati
2.3 Finanziamenti
Per quanto riguarda i criteri di determinazione del fair value si rimanda alla Parte A - Politiche
contabili.
Tra i debiti verso banche figurano debiti in valuta estera per un controvalore di 392 mila euro.
1.2 Dettaglio della voce 10 "Debiti verso banche": debiti subordinati
Alla data di riferimento del bilancio, non sono presenti debiti subordinati verso banche.
1.3 Dettaglio della voce 10 "Debiti verso banche": debiti strutturati
Alla data di riferimento del bilancio, non sono presenti debiti strutturati nei confronti di banche.
xli
Pag. 96
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
1.4 Debiti verso banche: debiti oggetto di copertura specifica
Alla data di riferimento del bilancio, non vi sono debiti verso banche oggetto di copertura
specifica.
dicembre 2009 dicembre 2008
1. Debiti oggetto di copertura specifica del fair value:
0
0
a) rischio di tasso di interesse
0
0
b) rischio di cambio
0
0
c) più rischi
0
0
0
0
a) rischio di tasso di interesse
0
0
b) rischio di cambio
0
0
c) altro
0
0
2. Debiti oggetto di copertura specifica dei flussi finanziari:
1.5 Debiti per leasing finanziario
La Banca non ha in essere operazioni della specie.
xlii
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
Pag. 97
Sezione 2 - Debiti verso clientela - Voce 20
2.1 Debiti verso clientela: composizione merceologica
Tipologia operazioni/Valori
1. Conti correnti e depositi liberi
dicembre 2009 dicembre 2008
144.191
123.888
5.548
6.547
10.458
14.648
10.458
14.648
0
0
0
0
14.237
16.746
Totale
174.434
161.829
Fair value
174.411
161.819
2. Depositi vincolati
3. Finanziamenti
3.1 Pronti contro termine passivi
3.2 Altri
4. Debiti per impegni di riacquisto di propri strumenti patrimoniali
5. Altri debiti
Per quanto riguarda i criteri di determinazione del fair value si rimanda alla Parte A - Politiche
contabili.
Tra i debiti verso clienti figurano debiti in valuta estera per un controvalore di 441 mila euro.
Le operazioni “pronti contro termine” passive, di cui alla sottovoce 3.1, riguardano
esclusivamente le operazioni con obbligo di rivendita a termine, da parte del cessionario, delle
attività oggetto della transazione, non avendo la Banca posto in essere operazioni che prevedono
la facoltà per il cessionario di rivendita a termine.
La sottovoce "altri debiti" risulta così composta:
Altre passività, diverse dai PCT passivi, a fronte di attività cedute ma non cancellate per 14.236
mila euro (rappresenta il debito connesso con le operazioni di cessione delle attività finanziarie
che non rispettano i requisiti posti dallo IAS 39 per la loro integrale cancellazione dal bilancio).
Altre passività, per2 mila euro.
2.2 Dettaglio della voce 20 "Debiti verso clientela": debiti subordinati
Alla data di riferimento del bilancio, non sono presenti debiti subordinati verso clientela.
xliii
Pag. 98
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
2.3 Dettaglio della voce 20 "Debiti verso clientela": debiti strutturati
Non sono presenti debiti strutturati verso clientela
2.4 Debiti verso clientela: debiti oggetto di copertura specifica.
Alla data di riferimento del bilancio, la Banca non ha in essere debiti verso clientela oggetto di
copertura specifica.
2.5 Debiti per leasing finanziario
La Banca non ha in essere debiti per leasing finanziario.
xliv
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
Pag. 99
Sezione 3 - Titoli in circolazione - Voce 30
3.1 Titoli in circolazione: composizione merceologica
dicembre 2009
Tipologia titoli/Valori
Fair value
Valore bilancio
Livello 1
Livello 2
Livello 3
A. Titoli
1. Obbligazioni
146791
0
146740
0
1.1 strutturate
0
0
0
0
146791
0
146740
0
0
0
0
0
2.1 strutturati
0
0
0
0
2.2 altri
0
0
0
0
146.791
0
146.740
0
1.2 altre
2. Altri titoli
Totale
dicembre 2008
Tipologia titoli/Valori
Fair value
Valore bilancio
Livello 1 Livello 2 e 3
A. Titoli
1. Obbligazioni
143.490
0
143.978
1.1 strutturate
0
0
0
143.490
0
143.978
2. Altri titoli
53
0
53
2.1 strutturati
0
0
0
53
0
53
143.543
0
144.031
1.2 altre
2.2 altri
Totale
xlv
Pag. 100
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
Con riferimento all'esercizio precedente gli strumenti finanziari di livello 2 e di livello 3 sono
stati convenzionalmente classificati in un’unica colonna “livello 2 e 3”.
Per quanto riguarda i criteri di determinazione del fair value si rimanda alla Parte A - Politiche
contabili.
Il valore delle obbligazioni emesse è al netto di quelle riacquistate.
3.2 Dettaglio della voce 30 "Titoli in circolazione": titoli subordinati
La Banca non ha emesso titoli subordinati.
3.3 Titoli in circolazione oggetto di copertura specifica
dicembre 2009 dicembre 2008
1. Titoli oggetto di copertura specifica del fair value:
19.037
9.460
19.037
9.460
b) rischio di cambio
0
0
c) più rischi
0
0
0
0
a) rischio di tasso di interesse
0
0
b) rischio di cambio
0
0
c) altro
0
0
a) rischio di tasso di interesse
2. Titoli oggetto di copertura specifica dei flussi finanziari:
Più in dettaglio, sono oggetto di copertura specifica, in applicazione delle regole dell'hedge
accounting di cui al principio IAS39:
. prestiti obbligazionari emessi del tipo tasso fisso Step Up per euro 19.037 mila, coperti da
contratti di interest rate swap;
L'importo indicato è costituito dalla quota capitale, dal rateo in corso di maturazione alla data di
riferimento del bilancio e dalla quota di copertura considerata efficace.
xlvi
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
Pag. 101
Sezione 4 - Passività finanziarie di negoziazione - Voce 40
4.1 Passività finanziarie di negoziazione: composizione merceologica
dicembre 2009
FV
Tipologia operazioni/Valori
FV
Livello Livello *
2
3
VN
Livello 1
A. Passività per cassa
1. Debiti verso banche
0
0
0
0
0
2. Debiti verso clientela
0
0
0
0
0
3. Titoli di debito
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
3.1.1 Strutturate
0
0
0
0
3.1.2 Altre obbligazioni
0
0
0
0
0
0
0
0
3.2.1 Strutturati
0
0
0
0
3.2.2 Altri
0
0
0
0
0
0
0
0
0
50
0
1.1 Di negoziazione
0
0
0
1.2 Connessi con la fair value option
0
50
0
1.3 Altri
0
0
0
0
0
0
2.1 Di negoziazione
0
0
0
2.2 Connessi con la fair value option
0
0
0
2.3 Altri
0
0
0
Totale B
0
50
0
Totale (A+B)
0
50
0
3.1 Obbligazioni
3.2 Altri titoli
Totale A
0
0
B. Strumenti derivati
1. Derivati finanziari
2. Derivati creditizi
xlvii
Pag. 102
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
dicembre 2008
FV
Tipologia operazioni/Valori
VN
Livello
2e3
Livello 1
FV *
A. Passività per cassa
1. Debiti verso banche
0
0
0
0
2. Debiti verso clientela
0
0
0
0
3. Titoli di debito
0
0
0
0
0
0
0
0
3.1.1 Strutturate
0
0
0
3.1.2 Altre obbligazioni
0
0
0
0
0
0
3.2.1 Strutturati
0
0
0
3.2.2 Altri
0
0
0
0
0
0
0
62
1.1 Di negoziazione
0
0
1.2 Connessi con la fair value option
0
62
1.3 Altri
0
0
0
0
2.1 Di negoziazione
0
0
2.2 Connessi con la fair value option
0
0
2.3 Altri
0
0
Totale B
0
62
Totale (A+B)
0
62
3.1 Obbligazioni
3.2 Altri titoli
Totale A
0
0
B. Strumenti derivati
1. Derivati finanziari
2. Derivati creditizi
Legenda
FV = fair value
FV* = fair value calcolato escludendo le variazioni di valore dovute al cambiamento del merito creditizio
dell'emittente rispetto alla data di emissione
VN = valore nominale o nozionale
xlviii
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
Pag. 103
Con riferimento all'esercizio precedente gli strumenti finanziari di livello 2 e di livello 3 sono
stati convenzionalmente classificati in un’unica colonna “livello 2 e 3”.
Le passività finanziarie di negoziazione indicate al punto B 1.1.2 della tabella, rappresentano il
valore negativo di strumenti derivati (IRS, opzioni), cui si rende applicabile la fair value option in
quanto gestionalmente connesse (copertura naturale) a poste patrimoniali, in accordo con le
definizioni del principio contabile IAS n. 39 § 9.
4.2 Dettaglio della voce 40 "Passività finanziarie di negoziazione": passività subordinate
Alla data di bilancio non vi sono passività finanziarie di negoziazione subordinate.
4.3 Dettaglio della voce 40 "Passività finanziarie di negoziazione": debiti strutturati
Alla data di bilancio non vi sono passività finanziarie di negoziazione relative a debiti strutturati.
4.4 Passività finanziarie per cassa (esclusi "scoperti tecnici") di negoziazione: variazioni
annue
Non vi sono passività finanziarie per cassa di negoziazione.
xlix
Pag. 104
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
Sezione 5 - Passività finanziarie valutate al fair value - Voce 50
5.1 Passività finanziarie valutate al fair value: composizione merceologica
dicembre 2009
Tipologia operazione / Valori
FV
VN
FV *
Livello 1
1. Debiti verso banche
Livello 2
Livello 3
0
0
0
0
1.1 Strutturati
0
0
0
0
X
1.2 Altri
0
0
0
0
X
0
0
0
0
2.1 Strutturati
0
0
0
0
X
2.2 Altri
0
0
0
0
X
9.942
0
10.298
0
0
0
0
0
X
9.942
0
10.298
0
X
9.942
0
10.298
0
0
2. Debiti verso clientela
3. Titoli di debito
3.1 Strutturati
3.2 Altri
Totale
dicembre 2008
FV
Tipologia operazione / Valori
VN
FV *
Livello 1
1. Debiti verso banche
Livello 2 e 3
0
0
0
1.1 Strutturati
0
0
0
X
1.2 Altri
0
0
0
X
0
0
0
2.1 Strutturati
0
0
0
X
2.2 Altri
0
0
0
X
17.266
0
17.683
0
0
0
X
17.266
0
17.683
X
17.266
0
17.683
0
2. Debiti verso clientela
3. Titoli di debito
3.1 Strutturati
3.2 Altri
Totale
l
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
Pag. 105
Legenda
FV = fair value
FV* = fair value calcolato escludendo le variazioni di valore dovute al cambiamento del merito creditizio
dell'emittente rispetto alla data di emissione
VN = valore nominale
Con riferimento all'esercizio precedente gli strumenti finanziari di livello 2 e di livello 3 sono
stati convenzionalmente classificati in un’unica colonna “livello 2 e 3”.
Nella sottovoce 3. "Titoli di debito" figurano i prestiti obbligazionari di propria emissione
correlati a contratti derivati di copertura del rischio di tasso d'interesse, valutati in base alla c.d.
"fair value option" di cui allo IAS 39 § 9.
L’applicazione della fair value option ha riguardato i prestiti obbligazionari emessi dalla Banca
oggetto di copertura mediante strumenti derivati, solo per quanto attiene emissioni a tasso fisso.
In aggiunta, la Banca ha in essere emissioni di prestiti obbligazionari sui quali si è applicata la
disciplina della fair value hedge accounting, così come meglio descritta nelle Sezioni 3 e 6 del
Passivo.
5.2 Dettaglio della voce 50 "Passività finanziarie valutate al fair value": passività subordinate
Non vi sono passività finanziarie valutate al fair value rappresentate da titoli subordinati.
5.3 Passività finanziarie valutate al fair value: variazioni annue
Debiti verso
banche
Debiti verso
clientela
Titoli in
circolazione
Totale
A. Esistenze iniziali
0
0
17.683
17.683
B. Aumenti
0
0
934
934
B1. Emissioni
0
0
199
199
B2. Vendite
0
0
200
200
B3. Variazioni positive di fair value
0
0
67
67
B4. Altre variazioni
0
0
468
468
C. Diminuzioni
0
0
8.318
8.318
C1. Acquisti
0
0
355
355
C2. Rimborsi
0
0
7.368
7.368
C3. Variazioni negative di fair value
0
0
36
36
C4. Altre variazioni
0
0
559
559
D. Rimanenze finali
0
0
10.298
10.298
li
Pag. 106
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
Fra i titoli in circolazione le variazioni annue sono rappresentate dall’emissione di nuovi titoli di
debito per i quali è stata esercitata la “fair value option” e dal rimborso di titoli ai quali è stata
applicata la fair value option.
Sezione 6 - Derivati di copertura - voce 60
Nella presente voce figurano i derivati finanziari di copertura che, alla data di riferimento del
bilancio, presentano un fair value negativo.
6.1 Derivati di copertura: composizione per tipologia di copertura e per livelli gerarchici
Fair Value dicembre 2009
Livello 1
A) Derivati finanziari:
Livello 2
Valore nozionale
Livello 3
dicembre 2009
0
103
0
16.300
1) Fair value
0
103
0
16.300
2) Flussi finanziari
0
0
0
0
3) Investimenti esteri
0
0
0
0
0
0
0
0
1) Fair value
0
0
0
0
2) Flussi finanziari
0
0
0
0
Totale
0
103
0
16.300
B) Derivati creditizi:
Fair Value dicembre 2008 Valore nozionale
Livello 1
A) Derivati finanziari:
Livello 2 e 3
dicembre 2008
0
34
307
1) Fair value
0
34
307
2) Flussi finanziari
0
0
0
3) Investimenti esteri
0
0
0
0
0
0
1) Fair value
0
0
0
2) Flussi finanziari
0
0
0
Totale
0
34
307
B) Derivati creditizi:
lii
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
Pag. 107
Con riferimento all'esercizio precedente gli strumenti finanziari di livello 2 e di livello 3 sono
stati convenzionalmente classificati in un’unica colonna “livello 2 e 3”.
6.2 Derivati di copertura: composizione per portafogli coperti e per tipologia di copertura
Fair Value
Operazioni/Tipo di copertura
Specifica
rischio di
tasso
1. Attività finanziarie disponibili
per la vendita
rischio di
cambio
rischio di credito
più Generica
rischi
rischio di
prezzo
0
0
0
34
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
Totale attività
34
0
0
0
0
0
1. Passività finanziarie
69
0
0
0
0
0
0
0
0
69
0
0
0
0
0
2. Crediti
3. Attività finanziarie detenute sino
alla scadenza
4. Portafoglio
0
0
5. Altre operazioni
2. Portafoglio
Totale passività
0
1. Transazioni attese
2. Portafoglio di attività e passività
finanziarie
Flussi finanziari
Investimenti
esteri
Operazioni/Tipo di copertura
Specifica
1. Attività finanziarie disponibili
per la vendita
0
2. Crediti
0
3. Attività finanziarie detenute sino
alla scadenza
0
4. Portafoglio
0
Generica
0
5. Altre operazioni
0
Totale attività
0
1. Passività finanziarie
0
2. Portafoglio
0
0
Totale passività
0
0
1. Transazioni attese
0
2. Portafoglio di attività e passività
finanziarie
0
0
0
0
liii
Pag. 108
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
Nella presente Tabella sono indicati i valori negativi di bilancio dei derivati di copertura, distinti
in relazione alla attività o passività coperta e alla tipologia di copertura realizzata.
Sezione 7 - Adeguamento di valore delle passività finanziarie oggetto di copertura generica
- Voce 70
La Banca non ha posto in essere passività oggetto di copertura generica (macrohedging) dal
rischio di tasso di interesse.
7.1 Adeguamento di valore delle passività finanziarie coperte
Adeguamento di valore delle passività coperte/Valori
dicembre 2009 dicembre 2008
1. Adeguamento positivo delle passività finanziarie
0
0
2. Adeguamento negativo delle passività finanziarie
0
0
0
0
Totale
7.2 Passività oggetto di copertura generica del rischio di tasso d'interesse: composizione
Alla data di bilancio non vi sono passività finanziarie oggetto di copertura generica di tasso
d'interesse.
Sezione 8 - Passività fiscali - Voce 80
Per quanto riguarda le informazioni relative alle passività fiscali, si rinvia a quanto esposto nella
Sezione 13 dell'Attivo.
Sezione 9 - Passività associate ad attività in via di dismissione - Voce 90
Per quanto riguarda le informazioni relative alle passività associate in via di dismissione, si rinvia
a quanto esposto nella Sezione 14 dell'Attivo.
Sezione 10 - Altre passività - Voce 100
liv
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
Pag. 109
10.1 Altre passività: composizione
dicembre 2009 dicembre 2008
Debiti verso l'erario e verso altri enti impositori per imposte indirette
Partite in corso di lavorazione
801
1.067
95
2.148
Partite viaggianti
4
Rettifiche per partite illiquide di portafoglio
3.154
3.305
10
25
Depositi cauzionali infruttiferi ricevuti da terzi
0
0
Somme a disposizione della clientela o di terzi
54
1.202
Acconti infruttiferi versati dalla clientela a fronte di crediti a scadere
0
0
Debiti per garanzie rilasciate e impegni
0
0
Debiti verso il personale
0
0
Debiti verso enti previdenziali e fondi pensione esterni
140
121
Ratei e risconti passivi non riconducibili a voce propria
92
78
353
360
0
0
293
570
4.994
8.881
Debiti verso fornitori
Fondo Ferie maturate e non godute
Fondo svalutazione garanzie rilasciate
Altre partite passive
Totale
Le "Rettifiche per partite illiquide di portafoglio" rappresentano lo sbilancio tra le rettifiche
"dare" e le rettifiche "avere" del portafoglio salvo buon fine e al dopo incasso il cui dettaglio è
indicato nell'apposita Tabella delle Altre informazioni della parte B della presente Nota
integrativa.
lv
Pag. 110
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
Sezione 11 - Trattamento di fine rapporto del personale - Voce 110
11.1 Trattamento di fine rapporto del personale: variazioni annue
dicembre 2009 dicembre 2008
A. Esistenze iniziali
1.166
1.233
17
82
17
82
0
0
67
149
66
149
C.2 Altre variazioni
0
0
D. Rimanenze finali
1.117
1.166
Totale
1.117
1.166
B. Aumenti
B.1 Accantonamento dell'esercizio
B.2 Altre variazioni
C. Diminuzioni
C.1 Liquidazioni effettuate
Alla data di bilancio, la Banca si è avvalsa della facoltà di rilevare a Conto Economico (oppure: a
Patrimonio) gli Utili o le Perdite Attuariali che si sono manifestati nell'esercizio, pertanto la Voce
D. “Rimanenze finali” del fondo inscritto coincide con il suo Valore Attuariale (Defined Benefit
Obligation – DBO).
11.2 Altre informazioni
Fermo restando quanto sopra rappresentato, il Fondo di trattamento di fine rapporto, calcolato ai
sensi dell’art. 2120 del Codice Civile, non devoluto ai fondi pensione esterni o al fondo di
tesoreria Inps, ammonta a 1.219 mila euro e nell’esercizio si è movimentato come di seguito:
dicembre 2009 dicembre 2008
Fondo iniziale
1.261
1.375
Variazioni in aumento
25
35
Variazioni in diminuzione
66
149
1.219
1.261
Fondo finale
Nel corso dell'esercizio sono state destinate al fondo di previdenza di categoria quote di
trattamento di fine rapporto per 163 mila euro.
Inoltre, sono state rilevate quote di trattamento di fine rapporto destinate al conto di Tesoreria
INPS pari a 0 mila euro.
lvi
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
Pag. 111
Sezione 12 - Fondi per rischi e oneri - Voce 120
12.1 Fondi per rischi e oneri: composizione
Voci/Valori
dicembre 2009 dicembre 2008
1 Fondi di quiescenza aziendali
0
0
2. Altri fondi per rischi ed oneri
179
98
0
0
31
31
148
68
179
98
2.1 controversie legali
2.2 oneri per il personale
2.3 altri
Totale
12.2 Fondi per rischi e oneri: variazioni annue
Fondi di quiescenza Altri fondi Totale
A. Esistenze iniziali
0
98
98
B. Aumenti
0
229
229
B.1 Accantonamento dell'esercizio
0
77
77
B.2 Variazioni dovute al passare del tempo
0
2
2
B.3 Variazioni dovute a modifiche
del tasso di sconto
0
0
2
B.4 Altre variazioni
0
150
150
C. Diminuzioni
0
148
148
C.1 Utilizzo nell'esercizio
0
3
3
C.2 Variazioni dovute a modifiche
del tasso di sconto
0
0
0
C.3 Altre variazioni
0
145
145
D. Rimanenze finali
0
179
179
lvii
Pag. 112
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
L'accantonamento al Fondo premio di fedeltà è stato pari a: 1,91
Migliaia di Euro.
La sottovoce B.1 - Accantonamento dell'esercizio - accoglie l'incremento del debito futuro
stimato, relativo sia a fondi già esistenti che costituiti nell'esercizio.
La sottovoce B.2 - Variazioni dovute al passare del tempo - accoglie i ripristini di valore connessi
con il trascorrere del tempo corrispondenti ai ratei maturati, calcolati sulla base dei tassi di sconto
utilizzati nell'esercizio precedente per l'attualizzazione dei fondi.
La sottovoce B.3 - Variazioni dovute a modifiche del tasso di sconto - accoglie incrementi di
valore dei fondi determinati dall'applicazione di tassi di sconto inferiori rispetto a quelli utilizzati
nell'esercizio precedente.
La sottovoce B.4 - Altre variazioni in aumento – accoglie:
- gli incrementi del debito generati in caso di pagamento anticipato rispetto ai tempi
precedentemente stimati
- la quota parte dell'utile del precedente esercizio destinata ad accantonamento al fondo per
beneficenza e mutualità per 150 mila Euro
La sottovoce C.1 - Utilizzo nell'esercizio - si riferisce ai pagamenti effettuati.
La sottovoce C.2 - Variazioni dovute a modifiche del tasso di sconto - accoglie decrementi di
valore dei fondi determinati dall'applicazione di tassi di sconto superiori rispetto a quelli utilizzati
nell'esercizio precedente.
La sottovoce C.3 - Altre variazioni in diminuzione - accoglie:
- il decremento dovuto ad una minore stima del debito futuro relativo a fondi già esistenti;
- i decrementi del fondo per beneficenza e mutualità a seguito dell'utilizzo a fronte delle
specifiche destinazioni.
12.3 Fondi di quiescenza aziendali a benefici definiti
La Banca non ha iscritto nel Bilancio fondi della specie.
lviii
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
Pag. 113
12.4 Fondi per rischi ed oneri - altri fondi
La voce “Altri fondi per rischi e oneri” è costituita da:
a) Fondo oneri futuri, per 75 mila euro
Il "Fondo oneri futuri tutela la Banca da probabili esiti negativi derivanti dalle cause passive e dai
reclami in corso; si riferisce principalmente alle revocatorie ed alle controversie legali e più
precisamente accoglie accantonamenti a fronte di:
- perdite presunte sulle cause passive legali per 0. mila euro;
- azioni revocatorie per 75 mila euro;
- perdite presunte sulle vertenze con il personale dipendente per 0 mila euro.
E più specificatamente:
Stanziamenti che fronteggiamo le perdite presunte sulle cause passive legali, per 0 mila euro
La natura delle cause passive legali è ampia e diversificata. Infatti, pur avendo in comune, in
linea di massima, una domanda di tipo risarcitorio nei confronti della Banca, esse traggono
origine da eventi anche molto diversi fra loro. In via semplificativa, le più ricorrenti cause sono
relative alla contestazione sugli interessi (anatocismo, usura, tasso non concordato, ecc.), allo
svolgimento dei servizi di investimento, errata negoziazione assegni. I tempi di svolgimento dei
giudizi sono difficilmente prevedibili; ciò nonostante si possono individuare, sia pure con una
certa approssimazione, in circa 3/5 anni. Riguardo all'ammontare degli esborsi prevedibili,
l'ipotesi formulata per i giudizi con esito di soccombenza probabile si riferisce al complessivo
esborso stimato. Si precisa, anche in relazione a quanto prima specificato, che sia gli importi che
il momento di prevedibile esborso di ogni singola controversia, deve necessariamente
considerarsi indicativo, in quanto, specialmente per i giudizi di natura risarcitoria, è assai ampia
la discrezionalità del giudice nella valutazione del danno.
Azioni Revocatorie, per 75. mila euro
Le cause di revocatoria sono promosse per ottenere, con riferimento ai periodi antecedenti
l'assoggettamento del cliente alla procedura concorsuale, la condanna della Banca alla
restituzione di somme accreditate sul conto corrente ovvero la dichiarazione di inefficacia di
garanzie acquisite. I tempi medi di definizione dei giudizi sono individuabili in circa 1/3 anni
anni. In relazione alle ipotesi di soccombenza si provvede, all'avverarsi di eventi sfavorevoli che
inducano a pronosticare attendibili previsioni di esito negativo, ad effettuare accantonamenti in
misura pari all'ammontare dell'esborso atteso.
Le valutazioni condotte hanno portato a ritenere che la definizione delle passività per cui si è
proceduto all’accantonamento possa realizzarsi nell'arco dei prossimi dodici / diciotto mesi;
conseguentemente non si è proceduto all'attualizzazione dell'onere connesso a dette passività in
quanto ritenuto non significativo.
Non sono previsti indennizzi.
Perdite presunte sulle vertenze con il personale dipendente, per 0. mila euro
lix
Pag. 114
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
Non vi sono cause passive che vedono come controparte i dipendenti e quindi non è stato
costituito alcun un fondo in relazione al rischio di esborso di somme a favore del personale.
Non sono previsti indennizzi.
b) Oneri per il personale, per 31 mila euro
L'importo esposto nella sottovoce 2.2 “oneri per il personale – Altri fondi rischi ed oneri”, della
Tabella 12.1, si riferisce a:
- premi di anzianità/fedeltà relativi all’onere finanziario che la Banca dovrà sostenere, negli anni
futuri, in favore del personale dipendente in relazione all’anzianità di servizio.
Dal punto di vista operativo, l'applicazione del Metodo della Proiezione Unitaria del Credito ha
richiesto anche l'adozione di ipotesi demografiche ed economico-finanziarie definite
analiticamente su ciascun dipendente.
c) Contenzioso tributario, per 0 mila euro
d) Altri - Fondo beneficenza e mutualità, per 73 mila euro
Nell'ambito degli altri fondi è compreso il fondo di beneficenza e mutualità che trae origine dallo
statuto sociale (art. 49). Lo stanziamento viene annualmente determinato, in sede di destinazione
di utili, dall'Assemblea dei soci; il relativo utilizzo viene deciso dal Consiglio di
Amministrazione.
Il fondo non è stato attualizzato in quanto il suo utilizzo è previsto nel corso dell'anno successivo.
Le valutazioni condotte hanno portato a ritenere che la definizione delle passività indicate possa
realizzarsi nell'arco dei prossimi dodici / diciotto mesi; conseguentemente non si è proceduto
all'attualizzazione dell'onere connesso a dette passività in quanto ritenuto non significativo.
Passività potenziali
Non esistono alla data di chiusura dell'esercizio passività potenziali, per le quali non è probabile
un esborso finanziario.
Sezione 13 - Azioni rimborsabili - Voce 140
La Banca non ha emesso azioni rimborsabili.
13.1 Azioni rimborsabili: composizione
lx
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
Pag. 115
Sezione 14 - Patrimonio dell'impresa - Voci 130, 150, 160, 170, 180, 190 e 200
14.1 "Capitale" e "Azioni proprie": composizione
La Banca ha emesso esclusivamente azioni ordinarie in ragione del capitale sociale sottoscritto
pari a 9 mila euro. Non vi sono azioni sottoscritte e non ancora liberate.
Non vi sono azioni proprie riacquistate.
lxi
Pag. 116
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
Capitale - Numero azioni: variazioni annue
Voci/Tipologie
A. Azioni esistenti all'inizio dell'esercizio
Ordinarie Altre
3.819
0
3.819
0
0
0
0
0
3.819
0
B. Aumenti
243
0
B.1 Nuove emissioni
243
0
243
0
- operazioni di aggregazioni di imprese
0
0
- conversione di obbligazioni
0
0
- esercizio di warrant
0
0
243
0
0
0
- a favore dei dipendenti
0
0
- a favore degli amministratori
0
0
- altre
0
0
B.2 Vendita di azioni proprie
0
0
B.3 Altre variazioni
0
0
243
0
C.1 Annullamento
0
0
C.2 Acquisto di azioni proprie
0
0
C.3 Operazioni di cessione di imprese
0
0
243
0
3.819
0
0
0
3.701
0
3.701
0
0
0
- interamente liberate
- non interamente liberate
A.1 Azioni proprie (-)
A.2 Azioni in circolazione: esistenze iniziali
- a pagamento:
- altre
- a titolo gratuito:
C. Diminuzioni
C.4 Altre variazioni
D. Azioni in circolazione: rimanenze finali
D.1 Azioni proprie (+)
D.2 Azioni esistenti alla fine dell'esercizio
- interamente liberate
- non interamente liberate
Le informazioni si riferiscono al numero di azioni movimentate nel corso dell'esercizio.
lxii
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
Pag. 117
14.2 Capitale: altre informazioni
Variazioni della compagine sociale
maschi femmine non persone fisiche Totale
Numero soci al 1/1
2.722
1.020
73
3.815
76
49
0
125
163
66
14
243
2.635
1.003
59
3.697
Numero soci: ingressi
Numero soci: uscite
Numero soci al 31/12
Variazioni del sovrapprezzo di emissione
Sovrapprezzo al dicembre 2008
80
Sovrapprezzo incrementi
6
Sovrapprezzo decrementi
1
Sovrapprezzo al dicembre 2009
85
14.3 Riserve di utili: altre informazioni
La normativa di settore di cui all’art. 37 del D.Lgs. 385/93 e l'art.49 dello Statuto prevedono la
costituzione obbligatoria della riserva legale.
La riserva legale è costituita con accantonamento di almeno il 70% degli utili netti di esercizio.
Alla riserva legale viene inoltre accantonata la quota parte degli utili netti residui dopo le altre
destinazioni previste dalla legge, dalla normativa di settore e dallo Statuto, deliberate
dall'Assemblea.
La riserva legale risulta indivisibile e indisponibile per la Banca, ad eccezione dell'utilizzo per la
copertura di perdite di esercizio, al pari delle altre riserve di utili iscritte nel Patrimonio, in
ragione dei vincoli di legge e di Statuto.
In ottemperanza all'articolo 2427, n. 7-bis, cod.civ., si riporta di seguito il dettaglio della
composizione del patrimonio netto della Banca, escluso l'utile di esercizio, con l'evidenziazione
dell'origine e del grado di disponibilità e distribuibilità delle diverse poste.
lxiii
Pag. 118
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
Descrizione
dicembre
2009
possibilità di
utilizzazione
Utilizzi effettuati nel 2009 e
nei tre periodi precedenti
per
coperture
perdite
per altre
ragioni
10
per copertura perdite e per
rimborso del valore delle
azioni
0
1
85
per copertura perdite e per
rimborso del sovrapprezzo
versato*
0
2
43.089
per copertura perdite
0
Altre riserve (p. es. fusione)
86
per copertura perdite
0
Riserva First time adoption
228
per copertura perdite
0
357
per copertura perdite
0
0
per copertura perdite
0
110
per quanto previsto dallo
IAS 39
0
Riserva per copertura flussi finanziari
0
per quanto previsto dallo
IAS 39
0
Riserva da valutazione al fair value su
immobili (IAS 16)
0
per quanto previsto dallo
IAS 39
0
Riserve di valutazione altre (da specificare)
previste dallo IAS 39
0
per quanto previsto dallo
IAS 39
0
Capitale sociale:
Riserve di capitale:
Riserva da sovrapprezzo azioni
Riserve ( voce 160 passivo Stato
Patrimoniale)
Riserva legale
non ammessa in
quanto
indivisibile
non ammessa in
quanto
indivisibile
non ammessa in
quanto
indivisibile
Riserve di valutazione ( voce 130 passivo Stato
Patrimoniale)
Riserve di rivalutazione monetaria
Riserve di valutazioni in First time adoption
: deemed cost
Riserva da valutazione strum. finanziari
disponibili per la vendita (AFS)
Totale
43.963
non ammessa in
quanto
indivisibile
non ammessa in
quanto
indivisibile
0
3
* Importo riferito ai sovrapprezzi azioni versati dopo le modifiche statutarie intervenute a seguito degli
adeguamenti introdotti dall'art. 9 L. 59/92
lxiv
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
Pag. 119
La "Riserva da valutazione: attività finanziarie disponibili per la vendita" può essere
movimentata esclusivamente secondo le prescrizioni dello IAS 39. Essa trae origine dalla
valutazione di strumenti finanziari e non può essere utilizzata nè per aumenti di capitale sociale,
nè per distribuzione ai soci, nè per coperture di perdite. Le eventuali variazioni negative di tale
riserva possono avvenire solo per riduzioni di fair value, per rigiri a conto economico o per
l'applicazione di imposte correnti o differite.
14.4 Strumenti di capitale: composizione e variazioni annue
Non sussistono strumenti rappresentativi di patrimonio netto diversi dal capitale e dalle riserve.
14.5 Altre informazioni
Non sussistono altre informazioni su strumenti rappresentativi di patrimonio netto diversi dal
capitale e dalle riserve.
Altre informazioni
1. Garanzie rilasciate e impegni
Operazioni
1) Garanzie rilasciate di natura finanziaria
dicembre 2009 dicembre 2008
2.721
1.752
969
0
1.752
1.752
42.623
36.658
8
8
42.616
36.651
4.515
27.914
0
0
i) a utilizzo certo
0
0
ii) a utilizzo incerto
0
0
4.515
27.914
0
9.364
4.515
18.550
4) Impegni sottostanti ai derivati su crediti: vendite di protezione
0
0
5) Attività costituite in garanzia di obblìgazioni di terzi
0
0
6) Altri impegni
0
0
49.859
66.324
a) Banche
b) Clientela
2) Garanzie rilasciate di natura commerciale
a) Banche
b) Clientela
3) Impegni irrevocabili a erogare fondi
a) Banche
b) Clientela
i) a utilizzo certo
ii) a utilizzo incerto
Totale
lxv
Pag. 120
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
Tra le garanzie rilasciate di natura commerciale sono compresi i crediti di firma per garanzie
personali che assistono specifiche transazioni commerciali o la buona esecuzione di contratti.
Tra quelle di natura finanziaria sono comprese le garanzie personali che assistono il regolare
assolvimento del servizio del debito da parte del soggetto ordinante.
Il punto 1.a) "Garanzie rilasciate di natura finanziaria - Banche" comprende:
- impegni verso il Fondo di garanzia dei depositanti del credito cooperativo per 969 mila euro;
- impegni verso il Fondo di garanzia degli obbligazionisti del credito cooperativo per 0 mila euro.
Il punto 3 "Impegni irrevocabili a erogare fondi" comprende:
a) banche - a utilizzo certo
- acquisti (a pronti e a termine) di titoli non ancora regolati, per 0. mila euro;
b) clientela - a utilizzo certo
- acquisti (a pronti e a termine) di titoli non ancora regolati, per 0 mila euro;
- depositi e finanziamenti stipulati da erogare a una data futura predeterminata, per 0 mila euro;
a) banche - a utilizzo incerto
b) clientela - a utilizzo incerto
- margini utilizzabili su linee di credito irrevocabili concesse per 4.515 mila euro;
2. Attività costituite a garanzia di proprie passività e impegni
Portafogli
dicembre 2009 dicembre 2008
1. Attività finanziarie detenute per la negoziazione
0
0
2. Attività finanziarie valutate al fair value
0
0
10.433
14.631
4. Attività finanziarie detenute sino alla scadenza
0
0
5. Crediti verso banche
0
0
6. Crediti verso clientela
0
0
7. Attività materiali
0
0
3. Attività finanziarie disponibili per la vendita
lxvi
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
Pag. 121
In particolare, nelle voci sono stati iscritti i valori dei titoli costituiti a fronte di operazioni di
pronti contro termine passive effettuate con titoli dell’attivo per 10.433 mila euro
3. Informazioni sul leasing operativo
Al fine di soddisfare le previsioni contenute nello IAS 17, si forniscono le seguenti informazioni.
La Banca non detiene beni in leasing.
4. Gestione e intermediazione per conto terzi
Tipologia servizi
1. Esecuzione di ordini per conto della clientela
a) Acquisti
dicembre 2009
0
0
1. regolati
0
2. non regolati
0
b) Vendite
0
1. regolate
0
2. non regolate
0
2. Gestioni portafogli
0
a) individuali
0
b) collettive
0
3. Custodia e amministrazione di titoli
a) titoli di terzi in deposito: connessi con lo svolgimento di banca
depositaria (escluse le gestioni di portafogli)
0
1. titoli emessi dalla banca che redige il bilancio
0
2. altri titoli
0
b) titoli di terzi in deposito (escluse gestioni di portafogli): altri
1. titoli emessi dalla banca che redige il bilancio
2. altri titoli
c) titoli di terzi depositati presso terzi
d) titoli di proprietà depositati presso terzi
4. Altre operazioni
246.201
155.607
90.594
244.273
39.742
50.304
lxvii
Pag. 122
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
La Banca non ha effettuato servizi di intermediazione per conto terzi.
Le altre operazioni di cui al punto 4. comprendono:
dicembre 2009
1. Attività di ricezione e trasmissione di ordini:
a) acquisti
73.581
b) vendite
48.434
(eventuale)
2. Attività di collocamento e offerta di servizi di terzi:
a) gestioni patrimoniali
24.524
b) prodotti assicurativi a contenuto finanziario
3.146
c) prodotti assicurativi a contenuto previdenziale
2.906
d) altre quote di Oicr
19.729
(eventuale)
3. Altre operazioni
(da specificare da parte della Bcc, se di importo rilevante)
0
Gli importi, di cui al punto 1, si riferiscono ai dati di flusso dell'esercizio relativi alle operazioni
di raccolta e trasmissione ordini per conto della clientela.
Gli importi di cui al punto 2, si riferiscono invece alle consistenze di fine esercizio dei prodotti
collocati. Le gestioni patrimoniali e gli OICR sono esposti al valore corrente; i prodotti
assicurativi sono invece esposti al valore di sottoscrizione.
lxviii
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
Pag. 123
5. Incasso di crediti per conto di terzi: rettifiche dare e avere.
dicembre 2009 dicembre 2008
a) Rettifiche 'dare'
13765
0
1. conti correnti
2652
0
11072
0
41
0
0
0
b) Rettifiche 'avere'
16919
0
1. conti correnti
7468
0
2. cedenti effetti e documenti
9451
0
0
0
2. portafoglio centrale
3. cassa
4. altri conti
3. altri conti
La tabella fornisce il dettaglio delle differenze, derivanti dagli scarti fra le valute economiche
applicate nei diversi conti, generate in sede di eliminazione contabile delle partite relative
all'accredito e all'addebito dei portafogli salvo buon fine e al dopo incasso la cui data di
regolamento è successiva alla chiusura del bilancio.
La differenza tra le rettifiche "dare" e le rettifiche "avere", pari a 3.154 mila euro, trova evidenza
tra le "Altre passività" - voce 100 del Passivo.
.
lxix
Pag. 124
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
SOMMARIO
Sezione 1 - Gli interessi - Voci 10 e 20 ........................................................................................ iii
Sezione 2 - Le commissioni - Voci 40 e 50 ................................................................................. vii
Sezione 3 - Dividendi e proventi simili - Voce 70........................................................................ix
Sezione 4 - Il risultato dell'attività di negoziazione - Voce 80 ....................................................x
Sezione 5 - Il risultato netto dell'attività di copertura - Voce 90 ..............................................xi
Sezione 6 - Utili (Perdite) da cessione / riacquisto - Voce 100 ................................................. xii
Sezione 7 - Il risultato netto delle attività e passività finanziarie valutate al fair value -Voce
110................................................................................................................................................ xiii
Sezione 8 - Le rettifiche / riprese di valore nette per deterioramento - Voce 130 .................xiv
Sezione 9 - Le spese amministrative - Voce 150...................................................................... xvii
Sezione 10 - Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri - Vcoe 160 ...............................xx
Sezione 11 - Rettifiche / riprese di valore nette su attività materiali - Voce 170 ...................xxi
Sezione 12 - Rettifiche / riprese di valore nette su attività immateriali - Voce 180...............xxi
Sezione 15 - Risultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali e
immateriali - Voce 220 ..............................................................................................................xxiv
Sezione 16 - Rettifiche di valore dell'avviamento - Voce 230 ................................................xxiv
Sezione 17 - Utili (Perdite) da cessione di investimenti - Voce 240 .......................................xxiv
Sezione 18 - Le imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente - Voce 260 ......xxv
Sezione 19 - Utile (Perdita) dei gruppi di attività di via di dismissione al netto delle imposte
- Voce 280 ................................................................................................................................. xxvii
Sezione 20 - Altre informazioni.............................................................................................. xxvii
Sezione 21 - Utile per azione................................................................................................... xxvii
i
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
Pag. 125
NOTA INTEGRATIVA PARTE C - INFORMAZIONI SUL CONTO ECONOMICO
Sezione 1 -
Gli interessi - Voci 10 e 20
Sezione 2 -
Le commissioni - Voci 40 e 50
Sezione 3 -
Dividendi e proventi simili - Voce 70
Sezione 4 -
Il risultato dell'attività di negoziazione - Voce 80
Sezione 5 -
Il risultato netto dell'attività di copertura - Voce 90
Sezione 6 -
Utili (Perdite) da cessione / riacquisto - Voce 100
Sezione 7 -
Il risultato netto delle attività e passività finanziarie valutate al fair
value -Voce 110
Sezione 8 -
Le rettifiche / riprese di valore nette per deterioramento - Voce 130
Sezione 9 -
Le spese amministrative - Voce 150
Sezione 10 -
Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri - Vcoe 160
Sezione 11 -
Rettifiche / riprese di valore nette su attività materiali - Voce 170
Sezione 12 -
Rettifiche / riprese di valore nette su attività immateriali - Voce 180
Sezione 13 -
Gli altri oneri e proventi di gestione - Voce 190
Sezione 14 -
Utili (Perdite) Delle Partecipazioni - Voce 210
Sezione 15 -
Risultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali e
immateriali - Voce 220
Sezione 16 -
Rettifiche di valore dell'avviamento - Voce 230
Sezione 17 -
Utili (Perdite) da cessione di investimenti - Voce 240
Sezione 18 -
Le imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente - Voce 260
Sezione 19 -
Utile (Perdita) dei gruppi di attività di via di dismissione al netto delle
imposte - Voce 280
Sezione 20 -
Altre informazioni
ii
Pag. 126
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
PARTE C - INFORMAZIONI SUL CONTO ECONOMICO
Sezione 1 - Gli interessi - Voci 10 e 20
1.1 Interessi attivi e proventi assimilati: composizione
Voci/Forme tecniche
Titoli di
debito
1. Attività finanziarie detenute per la
negoziazione
2. Attività finanziarie disponibili per
la vendita
3. Attività finanziarie detenute sino
alla scadenza
4. Crediti verso banche
5. Crediti verso clientela
6. Attività finanziarie valutate al fair
value
Finanziamenti
dicembre
2009
dicembre
2008
0
0
152
152
11
594
0
0
594
1.145
0
0
0
0
0
0
328
0
328
1.053
184
11.827
0
12.011
17.579
0
63
0
63
73
199
199
0
0
0
1
351
13.346
19.863
7. Derivati di copertura
8. Altre attività
Totale
Altre
attività
778
12.218
Dettaglio sottovoce 4 “Crediti verso Banche”, colonna “Finanziamenti”:
- conti correnti e depositi per 328 mila euro
- mutui per 0 mila euro
- altri finanziamenti per 0 mila euro
Dettaglio sottovoce 5 “Crediti verso Clientela”, colonna “Finanziamenti”:
- conti correnti per 5.886 mila euro
- mutui per 5.799 mila euro
-- anticipi Sbf per 273 mila euro
- altri finanziamenti per 53 mila euro
Dettaglio sottovoce 6 “Attività finanziarie valutate al fair value”, colonna “Finanziamenti”:
- mutui ipotecari per 63 mila euro
iii
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
Pag. 127
Nella colonna "finanziamenti" in corrispondenza della sottovoce 5 "crediti verso la clientela"
sono stati ricondotti gli interessi attivi e proventi assimilati maturati nell'esercizio riferiti alle
esposizioni deteriorate alla data di riferimento del bilancio per 752 mila euro.
Nella tabella sono ricompresi interessi di mora riscossi per 17 mila euro.
Nella sottovoce 7 "Derivati di copertura" è ricompreso lo sbilancio positivo tra differenziali
positivi e negativi realizzati su contratti derivati classificati di copertura secondo lo IAS 39.
Nel caso delle "esposizioni scadute/sconfinanti deteriorate", l’importo degli interessi maturati
prima della classificazione dei crediti in tale categoria è stato indicato nella colonna
“Finanziamenti”.
L’importo ricompreso nella colonna “Altre Operazioni” in corrispondenza della sottovoce 8
“Altre Attività” è riferito agli interessi attivi maturati sui crediti d’imposta.
Nella colonna "Altre Operazioni" della voce 1. "Attività finanziarie detenute per la negoziazione"
sono iscritti gli interessi rilevati su contratti derivati connessi gestionalmente con attività
classificate nel portafoglio crediti, per 0 mila euro, e su derivati connessi con la fair value option,
per 152 mila euro.
1.2 Interessi attivi e proventi assimilati: differenziali relativi alle operazioni di copertura
Voci/Valori
dicembre 2009 dicembre 2008
A. Differenziali positivi relativi a operazioni di copertura
206
0
B. Differenziali negativi relativi a operazioni di copertura
7
0
199
0
C. Saldo (A-B)
1.3 Interessi attivi e proventi assimilati: altre informazioni
1.3.1 Interessi attivi su attività finanziarie in valuta
Voci/Valori
Interessi attivi e proventi assimilati su attività finanziarie in valuta
dicembre 2009 dicembre 2008
15
29
Gli interessi attivi e proventi assimilati in valuta sono pari a 15. mila euro
iv
Pag. 128
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
(eventualmente, se significativi)
Essi sono così suddivisi:
- su crediti verso banche per 3. mila euro
- su crediti verso clientela per12 mila euro
- su titoli di debito per 0 mila euro
1.3.2 Interessi attivi su operazioni di leasing finanziario
La Banca non ha posto in essere operazioni attive di leasing finanziario.
1.4 Interessi passivi e oneri assimilati: composizione
Voci / Forme tecniche
Debiti
1. Debiti verso banche centrali
Altre
operazioni
Titoli
dicembre
2009
dicembre
2008
0
0
0
0
(10)
0
(10)
(17)
(1.730)
0
(1.730)
(4.842)
(3.680)
0
(3.680)
(5.477)
0
0
0
0
(275)
0
(467)
0
(467)
(667)
7. Altre passività e fondi
0
0
(1)
8. Derivati di copertura
0
0
(54)
0
(5.887)
(11.333)
2. Debiti verso banche
3. Debiti verso clientela
4. Titoli in circolazione
5. Passività finanziarie di
negoziazione
6. Passività finanziarie valutate al
fair value
Totale
(1.740)
(4.147)
Nella sottovoce 2 “Debiti verso Banche”, colonna “Debiti” sono compresi interessi su:
- conti correnti e depositi per 10 mila euro
- riserva obbligatoria per 0 mila euro
- mutui per .0 mila euro
Nella sottovoce 3 “Debiti verso Clientela”, colonna “Debiti” sono compresi interessi su:
- conti correnti per 830 mila euro
- depositi per 164 mila euro
- interessi a SPV per operazioni di cartolarizzazione per 368 mila euro
- pronti contro termine per 369 mila euro
v
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
Pag. 129
Nella sottovoce 4 “Titoli in circolazione”, colonna “Titoli” sono compresi interessi su:
- obbligazioni emesse per 3.680mila euro
- certificati di deposito per 0 mila euro
Nella sottovoce 6 “Passività finanziarie valutate al fair value”, colonna “Titoli” sono compresi
interessi su:
- obbligazioni emesse per .467 mila euro
1.5 Interessi passivi e oneri assimilati: differenziali relativi alle operazioni di copertura
Voci
dicembre 2009 dicembre 2008
A. Differenziali positivi relativi a operazioni di copertura
206
0
B. Differenziali negativi relativi a operazioni di copertura
(8)
(54)
197
(54)
C. Saldo (A-B)
1.6 Interessi passivi e oneri assimilati: altre informazioni
1.6.1 Interessi passivi su passività in valuta
Voci/Valori
dicembre 2009 dicembre 2008
Interessi passivi e oneri assimilati su passività in valuta
(4)
(17)
Gli interessi passivi e oneri assimilati in valuta sono pari a 4 mila euro
Essi sono così suddivisi:
- su debiti verso banche per3 mila euro
- su debiti verso clientela per 1 mila euro
- su certificati di deposito per0 mila euro
1.6.2 Interessi passivi su passività per operazioni di leasing finanziario
dicembre 2009 dicembre 2008
Interessi passivi su passività per operazioni di leasing finanziario
0
0
La Banca non ha posto in essere operazioni della specie.
vi
Pag. 130
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
Sezione 2 - Le commissioni - Voci 40 e 50
2.1 Commissioni attive: composizione
Tipologia servizi/Valori
dicembre 2009 dicembre 2008
a) garanzie rilasciate
169
156
b) derivati su crediti
0
0
619
443
0
0
10
10
0
0
3.1. individuali
0
0
3.2. collettive
0
0
15
17
0
0
6. collocamento di titoli
153
164
7. raccolta di attività di ricezione e trasmissione ordini
255
104
0
0
8.1. in materia di investimenti
0
0
8.2. in materia di struttura finanziaria
0
0
9. distribuzione di servizi di terzi
185
148
9.1. gestioni di portafogli
101
112
101
112
0
0
84
36
0
0
364
487
e) servizi di servicing per operazioni di cartolarizzazione
0
0
f) servizi per operazioni di factoring
0
0
g) esercizio di esattorie e ricevitorie
0
0
h) attività di gestione di sistemi multilaterali di scambio
0
0
i) tenuta di gestione dei conti correnti
566
574
j) altri servizi
159
97
1.877
1.757
c) servizi di gestione, intermediazione e consulenza:
1. negoziazione di strumenti finanziari
2. negoziazione di valute
3. gestioni di portafogli
4. custodia e amministrazione di titoli
5. banca depositaria
8. attività di consulenza
9.1.1. individuali
9.1.2. collettive
9.2. prodotti assicurativi
9.3. altri prodotti
d) servizi di incasso e pagamento
Totale
vii
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
Pag. 131
L'importo di cui alla sottovoce j) "altri servizi" è così composto da commissioni su:
- crediti a clientela ordinaria – commissioni da SPV per gestione mutui cartolarizzati per 69 mila
euro;
- crediti a clientela ordinaria – altre commissioni per 31 mila euro;
- canoni relativi alle cassette di sicurezza, per 2 mila euro;
altri servizi bancari, per57 mila euro.
2.2 Commissioni attive: canali distributivi dei prodotti e servizi
Canali/Valori
a) presso propri sportelli:
dicembre 2009 dicembre 2008
338
312
0
0
2. collocamento di titoli
153
164
3. servizi e prodotti di terzi
185
148
0
0
1. gestioni portafogli
0
0
2. collocamento di titoli
0
0
3. servizi e prodotti di terzi
0
0
0
0
1. gestioni portafogli
0
0
2. collocamento di titoli
0
0
3. servizi e prodotti di terzi
0
0
1. gestioni portafogli
b) offerta fuori sede:
c) altri canali distributivi:
viii
Pag. 132
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
2.3 Commissioni passive: composizione
Servizi/Valori
dicembre 2009 dicembre 2008
a) garanzie ricevute
0
0
b) derivati su crediti
0
0
(23)
(17)
0
0
(6)
(5)
0
0
3.1. proprie
0
0
3.2. delegate da terzi
0
0
0
0
(16)
(12)
0
0
(154)
(190)
(1)
(1)
(178)
(208)
c) servizi di gestione e intermediazione:
1. negoziazione di strumenti finanziari
2. negoziazione di valute
3. gestioni di portafogli:
4. custodia e amministrazione di titoli
5. collocamento di strumenti finanziari
6. offerta fuori sede di strumenti finanziari, prodotti e servizi
d) servizi di incasso e pagamento
e) altri servizi
Totale
Sezione 3 - Dividendi e proventi simili - Voce 70
3.1 Dividendi e proventi simili: composizione
dicembre 2009
Voci/Proventi
A.
B.
C.
D.
Attività
finanziarie
detenute per la
negoziazione
Attività
finanziarie
disponibili per la
vendita
Attività
finanziarie
valutate al fair
value
Partecipazioni
Totale
Dividendi
dicembre 2008
Proventi da quote di O.I.C.R.
Dividendi
Proventi da quote di O.I.C.R.
0
0
0
0
86
0
40
0
0
0
0
0
0
86
0
0
40
0
ix
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
Pag. 133
Sezione 4 - Il risultato dell'attività di negoziazione - Voce 80
4.1 Risultato netto dell’attività di negoziazione
Operazioni / Componenti
reddituali
Plusvalenze
(A)
Utili da
negoziazione
(B)
Minusvalenze
Perdite da
(C)
negoziazione (D)
Risultato netto
[(A+B) (C+D)]
1. Attività finanziarie di
negoziazione
0
10
0
0
10
1.1 Titoli di debito
0
0
0
0
0
1.2 Titoli di capitale
0
0
0
0
0
1.3 Quote di O.I.C.R.
0
0
0
0
0
1.4 Finanziamenti
0
0
0
0
0
1.5 Altre
0
10
0
0
10
0
0
0
0
0
2.1 Titoli di debito
0
0
0
0
0
2.2 Debiti
0
0
0
0
0
2.2 Altre
0
0
0
0
0
2. Passività finanziarie di
negoziazione
3. Altre attività e passivitÃ
finanziarie: differenze di
cambio
4. Strumenti derivati
4.1 Derivati finanziari:
- Su titoli di debito e tassi di
interesse
- Su titoli di capitale e indici
azionari
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
- Su valute e oro
0
- Altri
0
0
0
0
0
4.2 Derivati su crediti
0
0
0
0
0
0
10
0
0
10
Totale
Gli utili (perdite) da negoziazione e le plusvalenze (minusvalenze) da valutazione sono esposti a
saldi aperti per tipologie di strumenti finanziari.
Nel "risultato netto" delle “altre attività e passività finanziarie: differenze di cambio” è riportato il
saldo, positivo o negativo, delle variazioni di valore delle attività e delle passività finanziarie
x
Pag. 134
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
denominate in valuta; in esso sono compresi gli utili e le perdite derivanti dalla negoziazione di
valute.
Nelle "plusvalenze", nelle "minusvalenze", negli "utili e perdite da negoziazione" degli strumenti
derivati figurano anche le eventuali differenze di cambio.
Sezione 5 - Il risultato netto dell'attività di copertura - Voce 90
5.1 Risultato netto dell'attività di copertura: composizione
Componenti reddituali/Valori
dicembre 2009 dicembre 2008
A. Proventi relativi a:
A.1 Derivati di copertura del fair value
35
275
A.2 Attività finanziarie coperte (fair value)
0
29
A.3 Passività finanziarie coperte (fair value)
5
0
A.4 Derivati finanziari di copertura dei flussi finanziari
0
0
A.5 Attività e passività in valuta
0
0
40
305
(82)
(34)
B.2 Attività finanziarie coperte (fair value)
(2)
0
B.3 Passività finanziarie coperte (fair value)
(24)
(319)
B.4 Derivati finanziari di copertura dei flussi finanziari
0
0
B.5 Attività e passività in valuta
0
0
(108)
(353)
(67)
(48)
Totale proventi dell'attività di copertura (A)
B. Oneri relativi a:
B.1 Derivati di copertura del fair value
Totale oneri dell'attività di copertura (B)
C. Risultato netto dell'attività di copertura (A - B)
xi
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
Pag. 135
Sezione 6 - Utili (Perdite) da cessione / riacquisto - Voce 100
6.1 Utili (Perdite) da cessione/riacquisto: composizione
dicembre 2009
Utili Perdite
dicembre 2008
Risultato netto
Utili Perdite
Risultato netto
Attività finanziarie
1. Crediti verso banche
0
0
0
0
0
0
2. Crediti verso clientela
0
0
0
0
0
0
27
0
27
19
0
19
27
0
27
19
0
19
3.2 Titoli di capitale
0
0
0
0
0
0
3.3 Quote di O.I.C.R.
0
0
0
0
0
0
3.4 Finanziamenti
0
0
0
0
0
0
4. Attività finanziarie detenute sino alla scadenza
0
0
0
0
0
0
Totale attività
27
0
27
19
0
19
1. Debiti verso banche
0
0
0
0
0
0
2. Debiti verso clientela
0
0
0
0
0
0
3. Titoli in circolazione
15
(16)
0
27
0
26
15
(16)
0
27
0
26
3. Attività finanziarie disponibili per la vendita
3.1 Titoli di debito
Passività finanziarie
Totale passività
Con riferimento alla sottovoce 3. "Attività finanziarie disponibili per la vendita" l'utile/perdita è
rappresentato dal saldo di due componenti:
- "rigiro" nel conto economico della riserva di rivalutazione.
- differenza fra prezzi di cessione e valore di libro delle attività cedute.
Alla sottovoce 3. delle Passività finanziarie "Titoli in circolazione" sono iscritti utili / perdite da
riacquisto di titoli obbligazionari di propria emissione collocati presso la clientela, diversi da
quelli oggetto di copertura in applicazione della fair value option.
xii
Pag. 136
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
Sezione 7 - Il risultato netto delle attività e passività finanziarie valutate al fair value -Voce
110
7.1 Variazione netta di valore delle attività/passività finanziarie valutate al fair value:
composizione
Plusvalenze
(A)
Utili da
realizzo
(B)
Minusvalenze
(C)
Perdite da
realizzo (D)
Risultato netto
[(A+B) (C+D)]
1. Attività finanziarie
76
0
0
0
76
1.1 Titoli di debito
0
0
0
0
0
1.2 Titoli di capitale
0
0
0
0
0
1.3 Quote di O.I.C.R.
0
0
0
0
0
76
0
0
0
76
36
0
(67)
(1)
(31)
36
0
(67)
(1)
(31)
2.2 Debiti verso banche
0
0
0
0
0
2.3 Debiti verso clientela
0
0
0
0
0
1.4 Finanziamenti
2. Passività finanziarie
2.1 Titoli di debito
3. Attività e passività
finanziarie in valuta:
differenze di cambio
4. Derivati creditizi e
finanziari
Totale
0
88
0
(30)
0
57
200
0
(97)
(1)
102
Gli utili (perdite) da negoziazione e le plusvalenze (minusvalenze) da valutazione sono esposti a
saldi aperti per tipologie di strumenti finanziari.
Nel "risultato netto" delle “altre attività e passività finanziarie: differenze di cambio” è riportato il
saldo, positivo o negativo, delle variazioni di valore delle attività e delle passività finanziarie
denominate in valuta; in esso sono compresi gli utili e le perdite derivanti dalla negoziazione di
valute.
xiii
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
Pag. 137
Sezione 8 - Le rettifiche / riprese di valore nette per deterioramento - Voce 130
8.1 Rettifiche di valore nette per deterioramento di crediti: composizione
Rettifiche di valore
(1)
Operazioni/ Componenti reddituali
Specifiche
Cancellazioni
A. Crediti verso banche
Di
portafoglio
Altre
0
0
0
- finanziamenti
0
0
0
- titoli di debito
0
0
0
(125)
(1.314)
0
- finanziamenti
(125)
(1.314)
0
- titoli di debito
0
0
0
(125)
(1.314)
0
B. Crediti verso clientela
C. Totale
Riprese di valore
(2)
Operazioni/ Componenti reddituali
Specifiche
A. Crediti verso banche
(3) = (1)(2)
Di portafoglio
Altre
riprese
Interessi
dicembre dicembre
2009
2008
Altre
riprese
Interessi
0
0
0
0
0
0
- finanziamenti
0
0
0
0
0
0
- titoli di debito
0
0
0
0
0
0
100
617
0
6
(717)
(1.701)
- finanziamenti
100
617
0
6
(717)
(1.701)
- titoli di debito
0
0
0
0
0
0
100
617
0
6
(717)
(1.701)
B. Crediti verso clientela
C. Totale
Tra le riprese di valore figurano riprese da incasso pari a
412
mila euro
xiv
Pag. 138
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
Le rettifiche di valore, in corrispondenza della colonna “Specifiche – Altre”, si riferiscono alle
svalutazioni analitiche dei crediti, mentre quelle riportate nella colonna “ Specifiche –
Cancellazioni”, derivano da eventi estintivi.
Le rettifiche di valore, in corrispondenza della colonna “Di portafoglio” corrispondono alla
svalutazioni collettive.
Tra le svalutazioni analitiche dei crediti sono ricomprese anche quelle prodotte, in sede di
iscrizione, dall’effetto di attualizzazione, a tassi di interesse di mercato, dei flussi di cassa futuri
di crediti erogati a tassi inferiori a quelli di mercato, per 11 mila euro.
Le riprese di valore, in corrispondenza della colonna “ Specifiche – A”, si riferiscono ai ripristini
di valore corrispondenti agli interessi maturati nell’esercizio sulla base dell’originario tasso di
interesse effettivo precedentemente utilizzato per calcolare le rettifiche di valore.
8.2 Rettifiche di valore nette per deterioramento di attività finanziarie disponibili per la
vendita: composizione
Rettifiche di valore
(1)
Riprese di valore (2)
dicembre
2009
dicembre
2008
Specifiche
Specifiche
(3) = (1)-(2)
(3) = (1)-(2)
Cancellazioni Altre Interessi
A. Titoli di debito
0
0
B. Titoli di capitale
0
0
C. Quote di O.I.C.R.
0
0
0
0
0
0
D. Finanziamenti a
banche
E. Finanziamenti a
clientela
F. Totale
0
Altre
riprese
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
xv
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
Pag. 139
8.3 Rettifiche di valore nette per deterioramento di attività finanziarie detenute sino alla
scadenza: composizione
Alla data di riferimento del bilancio la Banca non ha classificato alcuno strumento finanziario tra
le attività finanziarie detenute sino a scadenza.
Rettifiche di valore
(1)
Specifiche
Cancellazioni
A. Titoli di debito
B. Finanziamenti a
banche
C. Finanziamenti a
clientela
D. Totale
Di
Portafoglio
Altre
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
Riprese di valore
(2)
Specifiche
Altre
riprese
Interessi
A. Titoli di debito
B. Finanziamenti a
banche
C. Finanziamenti a
clientela
D. Totale
Di portafoglio
dicembre
2009
dicembre
2008
(3) = (1)-(2)
(3) = (1)-(2)
Altre
riprese
Interessi
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
8.4 Rettifiche di valore nette per deterioramento di altre operazioni finanziarie: composizione
Alla data di riferimento del bilancio la Banca non ha rilevato alcuna rettifica o ripresa di valore
per deterioramento di garanzie rilasciate, impegni ad erogare fondi od altre operazioni.
xvi
Pag. 140
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
Sezione 9 - Le spese amministrative - Voce 150
9.1 Spese per il personale: composizione
Tipologia di spese/Valori
dicembre
2009
dicembre
2008
1) Personale dipendente
( 3.612)
( 3.618)
a) salari e stipendi
( 2.566)
( 2.553)
b) oneri sociali
( 666)
( 615)
c) indennità di fine rapporto
( 164)
( 2)
0
0
( 32)
( 92)
f) accantonamento al fondo trattamento di quiescenza e obblighi
simili:
0
0
- a contribuzione definita
0
0
- a benefici definiti
0
0
g) versamenti ai fondi di previdenza complementare esterni:
( 145)
( 319)
- a contribuzione definita
( 145)
( 319)
- a benefici definiti
0
0
h) costi derivanti da accordi di pagamento basati su propri
strumenti patrimoniali
0
0
i) altri benefici a favore dei dipendenti
( 39)
( 38)
2) Altro personale in attività
( 77)
( 62)
3) Amministratori e Sindaci
( 102)
( 93)
0
0
19
0
0
0
( 3.772)
( 3.774)
d) spese previdenziali
e) accantonamento al trattamento di fine rapporto del personale
4) Spese per il personale collocato a riposo
5) Recuperi di spese per dipendenti distaccati presso altre aziende
6) Rimborsi di spese per dipendenti di terzi distaccati presso la società
Totale
Nella sottovoce c) sono ricomprese le quote relative al trattamento di fine rapporto maturato
nell'esercizio e destinate al Fondo di previdenza di categoria, per 163 mila euro.
xvii
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
Pag. 141
La sottovoce “e) accantonamento al trattamento di fine rapporto – Personale dipendente” è così
composta:
- valore attuariale (Service Cost – CSC) pari a 0 mila euro;
- onere finanziario figurativo (Interest Cost – IC) pari a (52) mila euro.
- utile attuariale (Actuarial Gains/Losses – A G/L) pari a + 35 mila euro
- imposta sostitutiva e trattenuta 0,50% pari a (15) mila Euro
Nella voce 2) “altro personale in attività” sono riferiti alle spese relative ai contratti di lavoro
atipici, quali contratti di "lavoro interinale" per 46mila euro e di quelli “a progetto (co.pro.)”, per
31 mila euro.
Nella voce 3) "Amministratori e sindaci" sono compresi i compensi degli amministratori, ivi
inclusi gli oneri previdenziali a carico dell'azienda, i relativi rimborsi spese e gli oneri sostenuti
per la stipula di polizze assicurative per responsabilità civile, degli amministratori per 71 mila
euro e del Collegio Sindacale per 31 mila euro.
9.2 Numero medio dei dipendenti per categoria
dicembre 2009 dicembre 2008
57
55
1
1
b) totale quadri direttivi
17
17
c) restante personale dipendente
39
37
2
2
Personale dipendente:
a) dirigenti
Altro personale
Il numero medio è calcolato come media ponderata dei dipendenti dove il peso è dato dal numero
di mesi lavorati sull'anno.
9.3 Fondi di quiescenza aziendali a prestazione definita: totale costi
La Banca non ha inscritto alla data di bilancio fondi della specie, in quanto i contributi dovuti in
forza di accordi aziendali vengono versati a un Fondo esterno.
9.4 Altri benefici a favore dei dipendenti
La sottovoce “i) altri benefici a favore dei dipendenti – Personale dipendente” è così composta:
1) premi di anzianità, cosi suddivisi:
Valore Attuariale (Current Service Cost – CSC) pari a pari a (2) mila euro
Onere finanziario figurativo (Interest Cost – IC) pari a(1) mila euro
Utile/Perdita Attuariale (Actuarial Gains/Losses – A G/L) pari a (1) mila euro
Benefits paid pari a 3 mila euro.
2) rimborsi spese viaggio per (28) mila euro
3) altre spese (10) mila euro
9.5 Altre spese amministrative: composizione
xviii
Pag. 142
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
dicembre 2009 dicembre 2008
(2.641)
(2.428)
(227)
(159)
servizio internal audit esternalizzato
(14)
(16)
certificazione di bilancio e controllo contabile
(15)
(20)
contributi associativi
(188)
(141)
pubblicità e promozione
(176)
(194)
rappresentanza
(145)
(167)
(20)
(44)
(100)
(94)
(40)
(23)
elaborazione e trasmissione dati
(661)
(467)
manutenzioni
(244)
(273)
(128)
(153)
(6)
(6)
(174)
(180)
0
0
(62)
(66)
stampati, cancelleria, pubblicazioni
(148)
(178)
spese telefoniche, postali e di trasporto
(163)
(152)
(75)
(87)
(184)
(162)
(652)
(663)
(521)
(512)
imposta comunale sugli immobili (ICI)
(17)
(17)
imposta sostitutiva DPR 601/73
(91)
(110)
altre imposte
(23)
(25)
(3.293)
(3.091)
Spese di amministrazione
prestazioni professionali
spese di formazione
canoni per locazione di immobili
altri fitti e canoni passivi
di cui per CED (Sw e Hw)
premi diassicurazione incendi e furti
altri premi di assicurazione
spese di vigilanza
spese di pulizia
utenze e riscaldamento
altre spese di amministrazione
Imposte indirette e tasse
imposta di bollo
Totale altre spese amministrative
xix
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
Pag. 143
Sezione 10 - Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri - Vcoe 160
10.1 Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri: composizione
Controversie
Revocatorie
legali
dicembre dicembre
2009
2008
A. Aumenti
0
-75
0
0
-75
0
A.1 Accantonamento dell'esercizio
0
-75
0
0
-75
0
A.2 Variazioni dovute al passare del tempo
0
0
0
0
0
0
A.3 Variazioni dovute a modifiche del tasso di sconto
0
0
0
0
0
0
A.4 Altre variazioni in aumento
0
0
0
0
0
0
B. Diminuzioni
0
0
0
0
0
0
B.1 Variazioni dovute a modifiche del tasso di sconto
0
0
0
0
0
0
B.2 Altre variazioni in diminuzione
0
0
0
0
0
0
0
-75
0
0
-75
0
Accantonamento netto
xx
Pag. 144
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
Sezione 11 - Rettifiche / riprese di valore nette su attività materiali - Voce 170
11.1 Rettifiche di valore nette su attività materiali: composizione
Attività/Componente reddituale
Ammortamento
(a)
Rettifiche di valore per
deterioramento (b)
Riprese di
valore (c)
Risultato
netto
(a + b - c)
A. Attività materiali
A.1 Di proprietà
(385)
0
0
(385)
(385)
0
0
(385)
0
0
0
0
0
0
0
0
- Ad uso funzionale
0
0
0
0
- Per investimento
0
0
0
0
Totale
(385)
0
0
(385)
- Ad uso funzionale
- Per investimento
A.2 Acquisite in leasing finanziario
Alla data di riferimento del bilancio non risultano attività in via di dismissione ai sensi dell'IFRS
5.
Sezione 12 - Rettifiche / riprese di valore nette su attività immateriali - Voce 180
12.1 Rettifiche di valore nette su attività immateriali: composizione
Attività/Componente reddituale
Ammortamento
(a)
Rettifiche di valore per
deterioramento (b)
Risultato
netto
(a + b - c)
Riprese di
valore (c)
A. Attività immateriali
A.1 Di proprietà
- Generate internamente dall'azienda
- Altre
A.2 Acquisite in leasing finanziario
Totale
(60)
0
0
(60)
0
0
0
0
(60)
0
0
(60)
0
0
0
0
(60)
0
0
(60)
Le rettifiche di valore, interamente riferibili ad ammortamenti, riguardano attività immateriali
con vita utile definita ed acquisite all’esterno.
Le attività immateriali sono meglio descritte nella sezione 12 della Nota.
xxi
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
Pag. 145
Sezione 13 - Gli altri oneri e proventi di gestione - Voce 190
13.1 Altri oneri di gestione: composizione
Componente reddituale/ Valori
Rimborso debiti prescritti
dicembre 2009 dicembre 2008
0
0
(3)
(35)
Transazioni per cause passive
0
0
Oneri per malversazioni e rapine
0
0
(23)
(25)
Canoni potenziali di leasing finanaziario rilevati come spesa dell'esercizio
0
0
Spese sostenute per immobili di investimento locati
0
0
Spese sostenute per immobili di investimento non locati
0
0
Ires 2008 - variazioni su Unico
(91)
0
Irap 2008 - variazioni su Unico
(11)
0
Fondo nazionale di garanzia dei dep. del. cred. cooperativo
(12)
0
(1)
0
(17)
0
(157)
(60)
Insussistenze e sopravvenienze non riconducibili a voce propria
Ammortamento delle spese per migliorie su beni di terzi non separabili
Fondo nazionale di garanzia
Altri oneri di gestione
Totale
xxii
Pag. 146
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
13.2 Altri proventi di gestione: composizione
dicembre
2009
Recupero imposte e tasse indirette
dicembre
2008
586
602
Rimborso spese legali per recupero crediti
3
1
Addebiti a carico di terzi su depositi e c/c
2
3
Recupero di spese su crediti erogati con fondi di terzi in
amministrazione
0
0
Recupero premi di assicurazione
0
0
10
2
0
0
13
16
Ricavi su operazioni di cartolarizzazione
0
114
Insussistenze e sopravvenienze non riconducibili a voce propria
0
1
Cancellazione debiti per intervenuta prescrizione
0
0
17
0
0
14
Rimborsi Gestore servizi elettrici
2
0
Royalities su programmi
6
0
74
1
712
755
Risarcimenti assicurativi
Affitti attivi su immobili da investimento
Altri affitti attivi
Proventi organizzazione corsi per clientela
Altri proventi di gestione
Totale
Sezione 14 - Utili (Perdite) Delle Partecipazioni - Voce 210
Alla data di riferimento del bilancio, la Banca non detiene partecipazioni in società controllate,
controllate congiuntamente e sottoposte a influenza notevole.
14.1 Utili (perdite) delle partecipazioni: composizione
Alla data di riferimento del bilancio, la Banca non detiene partecipazioni in società controllate,
controllate congiuntamente e sottoposte a influenza notevole. Non si inserisce quindi la relativa
tabella.
xxiii
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
Pag. 147
Sezione 15 - Risultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali e
immateriali - Voce 220
Nel corso dell'esercizio non sono state effettuate valutazioni al fair value su attività materiali o
immateriali. Non si inserisce qundi la tabella relativa.
Sezione 16 - Rettifiche di valore dell'avviamento - Voce 230
La Banca non ha iscritto tra le sue attività alcuna voce a titolo di avviamento.
Sezione 17 - Utili (Perdite) da cessione di investimenti - Voce 240
17.1 Utili (perdite) da cessione di investimenti: composizione
dicembre 2009 dicembre 2008
0
0
- Utili da cessione
0
0
- Perdite da cessione
0
0
0
(1)
- Utili da cessione
0
1
- Perdite da cessione
0
(2)
0
(1)
A. Immobili
B. Altre attività
Risultato netto
xxiv
Pag. 148
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
Sezione 18 - Le imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente - Voce 260
Nella presente voce figura l’onere fiscale – pari al saldo fra la fiscalità corrente e quella differita
– relativo al reddito dell’esercizio.
18.1 Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente: composizione
Componente/Valori
1. Imposte correnti (-)
dicembre 2009 dicembre 2008
(381)
(783)
2. Variazioni delle imposte correnti dei precedenti esercizi (+/-)
0
0
3. Riduzione delle imposte correnti dell'esercizio (+)
0
0
4. Variazione delle imposte anticipate (+/-)
(24)
236
5. Variazione delle imposte differite (+/-)
137
188
(269)
(360)
6. Imposte di competenza dell'esercizio (-) (-1+/-2+3+/-4+/-5)
Le imposte correnti sono state rilevate in base alla legislazione fiscale vigente, anche per quanto
previsto dalle disposizioni del D.Lgs. n. 38/2005.
Ai fini IRES, le imposte correnti sono determinate tenendo conto delle disposizioni previste per
le società cooperative a mutualità prevalente, introdotte dalla L. 311/2004.
Riepilogo delle imposte sul reddito di competenza dell’esercizio, per tipologia d’imposta .
Ires : 117 mila Euro
Irap 152 mila Euro
xxv
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
Pag. 149
18.2 Riconciliazione tra onere fiscale teorico e onere fiscale effettivo di bilancio
Componente/Valori
Imposta Aliquote
Utile dell'operatività corrente al lordo delle imposte
(voce 250 del conto economico)
1.571
Imposte sul reddito IRES - onere fiscale teorico:
-390
0.275
309
0.275
Effetti sull'IRES di variazioni in aumento dell'imponibile
-135
0.275
A. Onere fiscale effettivo - imposta IRES corrente
-216
Effetti sull'IRES di variazioni in diminuzione dell'imponibile
Aumenti imposte differite attive
43
0.275
Diminuzioni imposte differite attive
-65
0.275
Aumenti imposte differite passive
-27
0.275
Diminuzioni imposte differite passive
148
0.275
B. Totale effetti fiscalità differita IRES
99
C. Totale IRES di competenza (A+B)
-117
IRAP onere fiscale teorico con applicazione aliquota nominale (differenza tra margine
di intermediazione e costi ammessi in deduzione):
-176
0,0298
35
0,0298
-24
0,0298
Effetto variazioni in diminuzione del valore della produzione
Effetto variazioni in aumento del valore della produzione
Effetto maggiori aliquote per valore produzione in altre Province / Regioni
E. Onere fiscale effettivo - imposta IRAP corrente
Aumenti imposte differite attive
0
-166
0
0,0344
Diminuzioni imposte differite attive
-3
0,0344
Aumenti imposte differite passive
-3
0,0344
Diminuzioni imposte differite passive
19
0,0344
F. Totale effetti fiscalità differita IRAP
13
G. Totale IRAP di competenza (E+F)
H. Imposta sostitutiva IRES/IRAP per affrancamento disallineamenti
-152
0
Totale imposte IRES - IRAP correnti - voce 260 CE (A+E+H)
-381
Totale imposte IRES - IRAP di competenza - voce 260 CE (C+G+H)
-269
L’aliquota IRAP applicata al valore della produzione è pari al 2,98%, come previsto dall’art. 3
comma 1 della Legge Provinciale 28 marzo 2009 n.2.
xxvi
Pag. 150
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
Sezione 19 - Utile (Perdita) dei gruppi di attività di via di dismissione al netto delle imposte
- Voce 280
Nel corso dell'esercizio, la Banca non ha proceduto a cessioni di gruppi di attività.
Sezione 20 - Altre informazioni
Mutualità prevalente
Per quanto previsto dall'art. 5, comma 2, del D.M. 23 giugno 2004, si attesta che sussistono e
permangono le condizioni di mutualità prevalente.
A tal fine, ai sensi del disposto dell'art. 2512 del Codice Civile e dell'art. 35 del D.Lgs. n. 385 del
1993 e delle correlate Istruzioni di Vigilanza, nel corso dell'esercizio la Banca ha rispettato i
requisiti previsti in tema di operatività prevalente con i Soci.
In particolare, per quanto richiesto dall'art. 35 citato, e così come risultante dalle segnalazioni
periodiche inviate all'Organo di Vigilanza, si documenta che le attività di rischio destinate ai Soci
o ad attività a ponderazione zero sono state superiori al 50 % del totale delle stesse nel corso
dell'anno; alla data di bilancio, a fronte di attività di rischio complessive per 413.123 mila euro,
256.189 mila euro, pari al 62 % del totale, erano destinate ai soci o ad attività a ponderazione
zero.
Si attesta inoltre che lo Statuto della Banca contiene le clausole richieste dall'art. 2514 Codice
Civile e che tali clausole sono state rispettate nell'esercizio.
Sezione 21 - Utile per azione
I nuovi standard internazionali (IAS 33) danno rilevanza all’indicatore di rendimento - “utile per
azione” – comunemente noto come “EPS – earning per share”, rendendone obbligatoria la
pubblicazione, nelle due formulazioni:
- “EPS Base”, calcolato dividendo l’utile netto per la media ponderata delle azioni ordinarie in
circolazione;
- “EPS Diluito”, calcolato dividendo l’utile netto per la media ponderata delle azioni in
circolazione, tenuto anche conto delle classi di strumenti aventi effetti diluitivi.
La Banca è una società cooperativa a mutualità prevalente. Si ritengono di conseguenza non
significative dette informazioni, tenuto conto della natura della Società.
21.1 Numero medio delle azioni ordinarie a capitale diluito
Non esistono azioni a capitale diluito
xxvii
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
Pag. 151
21.2 Altre informazioni
xxviii
Pag. 152
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
NOTA INTEGRATIVA PARTE D – REDDITIVITA’ COMPLESSIVA
PROSPETTO ANALITICO DELLA REDDITIVITA’ COMPLESSIVA
PARTE D – REDDITIVITA’ COMPLESSIVA
PROSPETTO ANALITICO DELLA REDDITIVITA’ COMPLESSIVA
Voci
Importo
Lordo
Imposta sul
reddito
Importo
netto
1.302
Utile (Perdita) d'esercizio
Altre componenti reddituali
20. Attività finanziarie disponibili per la vendita:
822
257
a) variazioni di fair value
843
257
b) rigiro a conto economico
(27)
0
0
0
(27)
0
c) altre variazioni
5
0
30. Attività materiali
0
0
0
40. Attività immateriali
0
0
0
50. Copertura di investimenti esteri:
0
0
0
a) variazioni di fair value
0
0
b) rigiro a conto economico
0
0
c) altre variazioni
0
0
60. Copertura dei flussi finanziari:
0
0
a) variazioni di fair value
0
0
b) rigiro a conto economico
0
0
c) altre variazioni
0
0
- rettifiche da deterioramento
- utili/perdite da realizzo
565
0
xxix
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
Pag. 153
70. Differenze di cambio:
0
0
a) variazioni di valore
0
0
b) rigiro a conto economico
0
0
c) altre variazioni
0
0
80. Attività non correnti in via di dismissione:
0
0
a) variazioni di fair value
0
0
b) rigiro a conto economico
0
0
c) altre variazioni
0
0
90. Utili (Perdite) attuariali su piani a benefici definiti
0
0
0
100. Quota delle riserve da valutazione delle partecipazioni valutate a
patrimonio netto:
0
0
0
a) variazioni di fair value
0
0
b) rigiro a conto economico
0
0
- rettifiche da deterioramento
0
0
- utili/perdite da realizzo
0
0
c) altre variazioni
0
0
822
257
110. Totale altre componenti reddituali al netto delle imposte
120. Redditività complessiva (Voce 10+110)
0
0
565
1.866
Nella sottovoce "altre variazioni" relative alle Attività finanziarie disponibili per la vendita
figurano le variazioni della Riserva AFS con la relativa fiscalità.
xxx
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Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
PARTE E - INFORMAZIONI SUI RISCHI E SULLE RELATIVE POLITICHE DI
COPERTURA
SISTEMA DEI CONTROLLI INTERNI ....................................................................................v
SEZIONE 1 - RISCHIO DI CREDITO ......................................................................................vi
Informazioni di natura qualitativa ..........................................................................................vi
Garanzie reali ......................................................................................................................... xiii
Garanzie personali ...................................................................................................................xv
Informazioni di natura quantitativa......................................................................................xvi
A. Qualità del credito ..................................................................................................................xvi
A.1 Esposizioni creditizie deteriorate e in bonis: consistenze, rettifiche di valore, dinamica,
distribuzione economica e territoriale ................................................................................... xvii
A.2 Classificazione delle esposizioni in base ai rating esterni e interni................................xxv
A.3 Distribuzione delle esposizioni gratuite per tipologia di garanzia .................................xxvi
B. Distribuzione e concentrazione delle esposizioni creditizie ...............................................xxx
B.1 Distribuzione settoriale delle esposizioni creditizie per cassa e "fuori bilancio" verso
clientela (valore di bilancio)....................................................................................................xxx
B.2 Distribuzione territoriale delle esposizioni creditizie per cassa e "fuori bilancio" verso
clientela (valore di bilancio)................................................................................................. xxxii
B.3 Distribuzione territoriale delle esposizioni creditizie per cassa e "fuori bilancio" verso
banche (valore di bilancio).................................................................................................. xxxiii
B.4 Grandi rischi ...................................................................................................................xxxv
C. Operazioni di cartolarizzazione e di cessione delle attività ............................................xxxvi
C.1 Operazioni di cartolarizzazione.....................................................................................xxxvi
Informazioni di natura quantitativa ..................................................................................... xlix
C.2 Operazioni di cessione ..................................................................................................... lviii
C.3 Operazioni di covered bond .................................................................................................lx
D. Modelli per la misurazione del rischio di credito ................................................................ lxi
SEZIONE 2 – RISCHI DI MERCATO..................................................................................... lxi
Informazioni di natura quantitativa..................................................................................... lxii
2.2 RISCHIO DI TASSO DI INTERESSE E RISCHIO DI PREZZO – PORTAFOGLIO
BANCARIO ............................................................................................................................... lxiii
Informazioni di natura qualitativa ...................................................................................... lxiii
Informazioni di natura quantitativa.................................................................................... lxix
2.3 Rischio di cambio .......................................................................................................... lxxxiv
Informazioni di natura qualitativa ................................................................................ lxxxvi
Informazioni di natura quantitativa............................................................................... lxxxvii
2.4 Gli strumenti derivati...................................................................................................... lxxxix
A. Derivati finanziari ........................................................................................................ lxxxix
A.1 Portafoglio di negoziazione di vigilanza: valori nozionali di fine periodo e medi .. lxxxix
A.2 Portafoglio bancario: valori nozionali di fine periodo e medi.........................................xc
i
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
Pag. 155
A.3 Derivati finanziari: fair value positivo - ripartizione per prodotti.................................xcii
A.4 Derivati finanziari: fair value negativo - ripartizione per prodotti ...............................xciii
A.5 Derivati finanziari OTC: portafoglio di negoziazione di vigilanza: valori nozionali, fair
value lordi positivi e negativi per controparti - contratti non rientranti in accordi di
compensazione ....................................................................................................................xciv
A.6 Derivati finanziari OTC: portafoglio di negoziazione di vigilanza: valori nozionali, fair
value lordi positivi e negativi per controparti - contratti rientranti in accordi di
compensazione .....................................................................................................................xcv
A.7 Derivati finanziari OTC: portafoglio bancario: valori nozionali, fair value lordi positivi
e negativi per controparti - contratti non rientranti in accordi di compensazione................xcv
A.8 Derivati finanziari OTC: portafoglio bancario: valori nozionali, fair value lordi positivi
e negativi per controparti - contratti rientranti in accordi di compensazione......................xcvi
A.9 Vita residua dei derivati finanziari OTC: valori nozionali..........................................xcvii
A.10 Derivati finanziari "over the counter": rischio di controparte/rischio finanziario –..xcvii
Modelli interni....................................................................................................................xcvii
B. Derivati Creditizi ............................................................................................................xcviii
B.1 Derivati su crediti: valori nozionali di fine periodo e medi........................................xcviii
B.2 Derivati creditizi OTC : fair value lordo positivo - ripartizione per prodotti.............xcviii
B.3 Derivati creditizi OTC : fair value lordo negativo - ripartizione per prodotti..............xcix
B.4 Derivati creditizi OTC: fair value lordi (positivi e negativi) per controparti - contratti
non rientranti in accordi di compensazione.........................................................................xcix
B.5 Derivati creditizi OTC: fair value lordi (positivi e negativi) per controparti - contratti
rientranti in accordi di compensazione..................................................................................... c
B.6 Vita residua dei derivati creditizi: valori nozionali ........................................................... c
B.7 Derivati creditizi: rischio di controparte e finanziario - Modelli interni ..........................ci
C. Derivati finanziari e creditizi...................................................................................................ci
C.1. Derivati finanziari e creditizi OTC: fair value netti ed esposizione futura per
controparti ...............................................................................................................................ci
SEZIONE 3 – RISCHIO DI LIQUIDITÀ..................................................................................cii
Informazioni di natura qualitativa ......................................................................................cii
Informazioni di natura quantitativa.................................. Errore. Il segnalibro non è definito.
- TABELLA A7E00301002 -................................................... Errore. Il segnalibro non è definito.
- TABELLA A7E00301003 -................................................... Errore. Il segnalibro non è definito.
- TABELLA A7E00301007 -................................................... Errore. Il segnalibro non è definito.
SEZIONE 4 – RISCHI OPERATIVI ......................................................................................cxxi
Informazioni di natura qualitativa ......................................................................................cxxi
Informazioni di natura quantitativa...................................................................................cxxii
ii
Pag. 156
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
SEZIONE 1 - RISCHIO DI CREDITO
Informazioni di natura qualitativa
Informazioni di natura quantitativa
A. Qualità del credito
A.1 Esposizioni creditizie deteriorate e in bonis: consistenze, rettifiche di valore, dinamica,
distribuzione economica e territoriale
A.2 Classificazione delle esposizioni in base ai rating esterni e interni
A.3 Distribuzione delle esposizioni gratuite per tipologia di garanzia
B. Distribuzione e concentrazione delle esposizioni creditizie
B.1 Distribuzione settoriale delle esposizioni creditizie per cassa e "fuori bilancio" verso clientela
(valore di bilancio)
B.2 Distribuzione territoriale delle esposizioni creditizie per cassa e "fuori bilancio" verso
clientela (valore di bilancio)
B.3 Distribuzione territoriale delle esposizioni creditizie per cassa e "fuori bilancio" verso banche
(valore di bilancio)
B.4 Grandi rischi
C. Operazioni di cartolarizzazione e di cessione delle attività
C.1 Operazioni di cartolarizzazione
C.2 Operazioni di cessione
C.3 Operazioni di covered bond
D. Modelli per la misurazione del rischio di credito
SEZIONE 2 - RISCHI DI MERCATO
2.1 Rischio di tasso di interesse e rischio di prezzo – Portafoglio di negoziazione di vigilanza
Informazioni di natura qualitativa
Informazioni di natura quantitativa
2.2 Rischio di tasso di interesse e rischio di prezzo – Portafoglio bancario
Informazioni di natura qualitativa
Informazioni di natura quantitativa
2.3 Rischio di cambio
Informazioni di natura qualitativa
iii
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
Pag. 157
Informazioni di natura quantitativa
2.4 Gli strumenti derivati
A. Derivati finanziari
A.1 Portafoglio di negoziazione di vigilanza: valori nozionali di fine periodo e medi
A.2 Portafoglio bancario: valori nozionali di fine periodo e medi
A.3 Derivati finanziari: fair value positivo - ripartizione per prodotti
A.4 Derivati finanziari: fair value negativo - ripartizione per prodotti
A.5 Derivati finanziari OTC: portafoglio di negoziazione di vigilanza: valori nozionali,
fair value lordi positivi e negativi per controparti - contratti non rientranti in accordi di
compensazione
A.6 Derivati finanziari OTC: portafoglio di negoziazione di vigilanza: valori nozionali,
fair value lordi positivi e negativi per controparti - contratti rientranti in accordi di
compensazione
A.7 Derivati finanziari OTC: portafoglio bancario: valori nozionali, fair value lordi
positivi e negativi per controparti - contratti non rientranti in accordi di
compensazione
A.8 Derivati finanziari OTC: portafoglio bancario: valori nozionali, fair value lordi
positivi e negativi per controparti - contratti rientranti in accordi di compensazione
A.9 Vita residua dei derivati finanziari OTC: valori nozionali
A.10 Derivati finanziari "over the counter": rischio di controparte/rischio finanziario –
Modelli interni
B. Derivati creditizi
B.1 Derivati su crediti: valori nozionali di fine periodo e medi
B.2 Derivati creditizi OTC : fair value lordo positivo - ripartizione per prodotti
B.3 Derivati creditizi OTC : fair value lordo negativo - ripartizione per prodotti
B.4 Derivati creditizi OTC: fair value lordi (positivi e negativi) per controparti - contratti
non rientranti in accordi di compensazione
B.5 Derivati creditizi OTC: fair value lordi (positivi e negativi) per controparti - contratti
rientranti in accordi di compensazione
B.6 Vita residua dei contratti derivati su crediti: valori nozionali
B.7 Derivati creditizi: rischio di controparte e finanziario - Modelli interni
C. Derivati finanziari e creditizi
C.1. Derivati finanziari e creditizi OTC: fair value netti ed esposizione futura
controparti
per
SEZIONE 3 – RISCHIO DI LIQUIDITÀ
Informazioni di natura qualitativa
Informazioni di natura quantitativa
iv
Pag. 158
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
SEZIONE 4 – RISCHI OPERATIVI
Informazioni di natura qualitativa
Informazioni di natura quantitativa
PARTE E - INFORMAZIONI SUI RISCHI E SULLE RELATIVE POLITICHE DI
COPERTURA
SISTEMA DEI CONTROLLI INTERNI1
SISTEMA DEI CONTROLLI INTERNI
La normativa di vigilanza impone alle banche di dotarsi di adeguati sistemi di rilevazione,
misurazione e controllo dei rischi, ovvero di un adeguato sistema dei controlli interni.
Tale sistema è costituito dall’insieme delle regole, delle procedure e delle strutture organizzative
che mirano ad assicurare il rispetto delle strategie aziendali, l’efficacia e l’efficienza dei processi
aziendali, la salvaguardia del valore delle attività e la protezione dalle perdite, l’affidabilità e
l’integrità delle informazioni contabili e gestionali, nonché la conformità delle operazioni con la
legge, la normativa di vigilanza, le politiche, i piani, i regolamenti e le procedure interne.
I controlli coinvolgono tutta la struttura a partire dagli organi sociali e dalla direzione per poi
articolarsi in:
-controlli di linea, il cui obiettivo principale è la verifica della correttezza dell’operatività rispetto
a norme di etero/auto regolamentazione;
-verifiche di secondo livello, volte ad attuare controlli sulla gestione dei rischi (in capo al risk
controller) e sulla corretta applicazione della normativa (in capo al responsabile della
compliance);
-controlli di terzo livello (attribuiti alla funzione di Internal Auditing), volti a individuare
andamenti anomali delle procedure e della regolamentazione nonché a valutare la funzionalità del
complessivo sistema dei controlli interni.
v
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
Pag. 159
La funzione di Internal Audit, che presidia il terzo livello di controllo, svolge la “verifica degli
altri sistemi di controllo”, attivando periodiche sessioni finalizzate al monitoraggio delle variabili
di rischio.
Per quanto concerne quest’ultimo livello di controlli, la normativa secondaria prevede che tale
attività debba essere svolta da una struttura indipendente da quelle produttive con caratteristiche
qualitative e quantitative adeguate alla complessità aziendale e che tale funzione, nelle banche di
ridotte dimensioni, possa essere affidata a soggetti terzi.
Tale funzione è assegnata in outsourcing al servizio di Internal Audit prestato dalla Federazione
Trentina della Cooperazione, il quale – anche sulla base di un più generale progetto nazionale di
categoria – periodicamente esamina la funzionalità del sistema dei controlli nell’ambito dei vari
processi aziendali:
Nell’esercizio in esame il Servizio Internal Audit ha sviluppato il piano dei controlli tenendo
conto delle risultanze dei precedenti interventi e delle indicazioni fornite dalla direzione generale
in fase di avvio di intervento.
Gli interventi di audit, nel corso del 2009, hanno riguardato i seguenti processi aziendali:
governo
credito
information technology presso IBT
SEZIONE 1 - RISCHIO DI CREDITO2
Informazioni di natura qualitativa
1. Aspetti generali3
Gli obiettivi e le strategie dell’attività creditizia della Banca riflettono in primis le specificità
normative che l’ordinamento bancario riserva alle Casse rurali (“mutualità” e “localismo”) e
sono indirizzati:
– ad un’efficiente selezione delle singole controparti, attraverso una completa ed accurata
analisi della capacità delle stesse di onorare gli impegni contrattualmente assunti, finalizzata
a contenere il rischio di credito;
– alla diversificazione del rischio di credito, individuando nei crediti di importo limitato ((fino
a 200/300 mila euro), il naturale bacino operativo della Banca, nonché circoscrivendo la
concentrazione delle esposizioni su gruppi di clienti connessi o su singoli rami di attività
economica;
– alla verifica della persistenza del merito creditizio dei clienti finanziati nonché al controllo
andamentale dei singoli rapporti effettuato, con l’ausilio del sistema informativo, sia sulle
vi
Pag. 160
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
posizioni regolari come anche e specialmente sulle posizioni che presentano delle
irregolarità.
La politica commerciale che contraddistingue l’attività creditizia della Banca è orientata al
sostegno finanziario dell’economia locale e si caratterizza per un’elevata propensione ad
intrattenere rapporti di natura fiduciaria e personale con tutte le componenti (famiglie, artigiani e
imprese) del proprio territorio di riferimento, nonché per una particolare vocazione operativa a
favore dei clienti-soci anche mediante scambi non esclusivamente di natura patrimoniale.
Peraltro, non meno rilevante è la funzione etica svolta dalla Banca a favore di determinate
categorie di operatori economici (ad esempio, giovani e immigrati), anche tramite l’applicazione
di condizioni economiche più vantaggiose.
L’importante quota degli impieghi rappresentata dai mutui residenziali, offerti secondo diverse
tipologie di prodotti, testimonia l’attenzione particolare della Banca nei confronti del comparto
delle famiglie.
Il segmento delle micro e piccole imprese e quello degli artigiani rappresenta un altro settore di
particolare importanza per la Banca. In tale ambito, le strategie della Banca sono volte a
instaurare relazioni creditizie e di servizio di medio-lungo periodo attraverso l’offerta di prodotti
e servizi mirati e rapporti personali e collaborativi con la stessa clientela.
In tale ottica si inseriscono anche le convenzioni ovvero gli accordi di partnership raggiunti ed
in via di definizione con i confidi provinciali.
L’attività creditizia verso tali enti si sostanzia nell’offerta di forme particolari di finanziamento
finalizzate alla realizzazione di specifici progetti oppure al soddisfacimento di fabbisogni
finanziari particolari.
Sotto il profilo merceologico, la concessione del credito è prevalentemente indirizzata verso i
seguenti rami di attività economica che sono anche quelli predominanti nella comunità di
riferimento della Cassa Rurale della Valle dei laghi (edilizia, agricoltura, artigianato, servizi e
famiglie )
La Banca è altresì uno dei partner finanziari di riferimento di enti territoriali, nonché di altri enti
locali e di strutture alle stesse riconducibili nonché dei confidi provinciali.
L’attività creditizia verso tali enti si sostanzia nell’offerta di forme particolari di finanziamento
finalizzate alla realizzazione di specifici progetti oppure al soddisfacimento di fabbisogni
finanziari particolari.
Oltre all’attività creditizia tradizionale, la Banca è esposta ai rischi di posizione e di controparte
con riferimento, rispettivamente, all’operatività in titoli ed in derivati OTC non speculativa.
L’operatività in titoli comporta una limitata esposizione della Banca al rischio di posizione in
quanto gli investimenti in strumenti finanziari sono orientati verso emittenti (governi centrali,
intermediari finanziari e imprese non finanziarie) di elevato standing creditizio.
L’esposizione al rischio di controparte dell’operatività in derivati OTC non speculativa è molto
contenuta poiché assunta esclusivamente nei confronti delle strutture specializzate del
Movimento Cooperativo (Cassa Centrale Banca; Iccrea Banca).
2. Politiche di gestione del rischio di credito
vii
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
Pag. 161
2.1 Aspetti organizzativi4
Nello svolgimento della sua attività la Cassa Rurale é esposta al rischio che i crediti, a qualsiasi
titolo vantati, non siano onorati dai terzi debitori alla scadenza e, pertanto, debbano essere
registrate delle perdite in bilancio.
Tale rischio è riscontrabile eminentemente nell’attività tradizionale di erogazione di crediti,
garantiti o non garantiti, iscritti in bilancio, nonché in analoghe operazioni non iscritte in
bilancio (ad esempio crediti di firma) e le potenziali cause di inadempienza risiedono in larga
parte nella mancanza di disponibilità della controparte e in misura marginale o minore in ragioni
indipendenti dalla condizione finanziaria della controparte, quali il rischio Paese o i rischi
operativi. Anche le attività diverse da quella tradizionale di prestito espongono ulteriormente la
Banca al rischio di credito.
In questo caso il rischio di credito può, per esempio, derivare da:
- compravendite di titoli;
- sottoscrizione di contratti derivati OTC non speculativi;
Le controparti di tali transazioni potrebbero risultare inadempienti a causa di mancanza di
liquidità, deficienza operativa, eventi economici o per altre ragioni.
Alla luce delle disposizioni previste nel Titolo IV, capitolo 11 delle Istruzioni di Vigilanza della
Banca d’Italia in materia di controlli interni, e del rilievo attribuito all’efficienza ed efficacia del
processo del credito e del relativo sistema dei controlli, la Banca si è dotata di una struttura
organizzativa funzionale al raggiungimento degli obiettivi di gestione e controllo dei rischi
creditizi indicati dall’Organo di Vigilanza nel rispetto del principio di prudenza.
In aggiunta ai controlli di linea, quali attività di primo livello, le funzioni incaricate di seguire la
gestione delle posizioni e quelle incaricate del controllo di secondo livello e terzo livello si
occupano del monitoraggio dell’andamento dei rischi nonché della correttezza/adeguatezza dei
processi gestionali e operativi.
L’intero processo di gestione e controllo del credito è disciplinato da un Regolamento interno
che in particolare:
-
definisce i criteri e le metodologie per la valutazione del merito creditizio;
definisce i criteri e le metodologie per la revisione degli affidamenti;
definisce i criteri e le metodologie di controllo andamentale, nonché le iniziative da
adottare in caso di rilevazione di anomalie.
Ci sono, poi, le deleghe in materia di erogazione del credito, in altri ambiti gestionali (spese,
commissioni, ecc..) e di firma.
Attualmente la Banca è strutturata in 14 agenzie di rete, raggruppate in 6 zone territoriali ognuna
diretta e controllata da un responsabile.
viii
Pag. 162
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
L’Area Crediti è l’organismo centrale delegato al governo dell’intero processo del credito
(concessione e revisione; monitoraggio e gestione del contenzioso), nonché al coordinamento e
supporto alla rete nello sviluppo degli affari creditizi e degli impieghi sul territorio.
La ripartizione dei compiti e responsabilità all’interno di tale area è, quanto più possibile, volta a
realizzare la segregazione di attività in conflitto di interesse, in special modo attraverso
un’opportuna graduazione dei profili abilitativi in ambito informatico.
In particolare, all’interno dell’Area Crediti, viene garantita la supervisione sistematica della
gestione e della rilevazione delle posizioni “problematiche”, anche attraverso il coordinamento e
la verifica dell’azione svolta dai preposti di filiale.
L’ufficio risk controller, in staff alla direzione generale, svolge l’attività di controllo sulla
gestione dei rischi, attraverso un’articolazione dei compiti derivanti dalle tre principali
responsabilità declinate nelle Istruzioni di Vigilanza della Banca d’Italia (concorrere alla
definizione delle metodologie di misurazione dei rischi; verificare il rispetto dei limiti assegnati
alle varie funzioni operative; e controllare la coerenza dell’operatività delle singole aree
produttive con gli obiettivi di rischio/rendimento assegnati).
2.2 Sistemi di gestione, misurazione e controllo5
Con riferimento all’attività creditizia del portafoglio bancario, l’area crediti, come già detto,
assicura la supervisione ed il coordinamento delle fasi operative del processo del credito,
delibera nell’ambito delle proprie deleghe ed esegue i controlli di propria competenza.
A supporto delle attività di governo del processo del credito, la Banca ha attivato procedure
specifiche per le fasi di istruttoria/delibera, di revisione delle linee di credito e di monitoraggio
del rischio di credito. In tutte le citate fasi la Banca utilizza metodologie quali-quantitative di
valutazione del merito creditizio della controparte, basate o supportate, da procedure
informatiche sottoposte a periodica verifica e manutenzione.
I momenti di istruttoria/delibera e di revisione delle linee di credito sono regolamentati da un iter
deliberativo in cui intervengono i diversi organi competenti, appartenenti sia alle strutture
centrali che alla rete, in ossequio ai livelli di deleghe previsti. Tali fasi sono supportate, anche al
fine di utilizzare i dati rivenienti da banche dati esterne, dalla procedura Gesbank (ed Analisi di
Bilancio) che consente, in ogni momento, la verifica (da parte di tutte le funzioni preposte alla
gestione del credito) dello stato di ogni posizione già affidata o in fase di affidamento, nonché di
ricostruire il processo che ha condotto alla definizione del merito creditizio dell’affidato
(attraverso la rilevazione e l’archiviazione del percorso deliberativo e delle tipologie di analisi
effettuate).
In sede di istruttoria, per le richieste di affidamenti di rilevante entità, la valutazione, anche
prospettica, si struttura su più livelli e si basa prevalentemente su dati tecnici, oltre che - come
abitualmente avviene - sulla conoscenza personale e sull’approfondimento della specifica
situazione economico-patrimoniale della controparte e dei suoi garanti. Analogamente, per dare
snellezza alle procedure, sono state previste tipologie di istruttoria/revisione diversificate;
alcune, di tipo semplificato con formalità ridotte all’essenziale, riservate alla istruttoria
/revisione dei fidi di importo limitato riferite a soggetti che hanno un andamento regolare.
ix
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
Pag. 163
La definizione delle metodologie per il controllo andamentale del rischio di credito ha come
obiettivo l’attivazione di una sistematica attività di monitoraggio delle posizioni affidate ai
referenti di rete, coordinate dall’Area crediti .
In particolare, gli addetti delegati alla fase di controllo andamentale hanno a disposizione una
molteplicità di elementi informativi che permettono di verificare le movimentazioni dalle quali
emergono situazioni di tensione o di immobilizzo dei conti affidati.
La procedura informatica Gesbank, adottata dalla Banca, consente di estrapolare periodicamente
tutti i rapporti che possono presentare sintomi di anomalia andamentale. Il costante
monitoraggio delle segnalazioni fornite dalla procedura consente, quindi, di intervenire
tempestivamente all’insorgere di posizioni anomale e di prendere gli opportuni provvedimenti
nei casi di crediti problematici.
Le posizioni affidate, come già accennato, vengono controllate anche utilizzando le
informazioni fornite dalle Centrali dei Rischi.
Tutte le posizioni fiduciarie sono inoltre oggetto di riesame periodico, svolto per ogni singola
controparte/gruppo economico di appartenenza dalle strutture competenti per limite di fido.
Le valutazioni periodiche del comparto crediti sono confrontate con i benchmark, le statistiche e
le rilevazioni prodotti dalla competente struttura della Federazione Trentina della Cooperazione.
Il controllo delle attività svolte dall’area crediti è assicurato dall’ufficio Risk Controlling in staff
alla direzione generale.
La normativa interna sul processo di gestione e controllo del credito è oggetto di aggiornamento
costante.
Negli ultimi anni, la revisione della regolamentazione prudenziale internazionale (cd. Basilea 2,
recepita a livello nazionale con la Circolare della Banca d’Italia n. 263 del 27 dicembre 2006) –
che, come noto, impone alle banche di dotarsi di una efficiente struttura in grado di misurare e
monitorare tutte le fattispecie di rischio e di produrre delle autovalutazioni periodiche
sull’adeguatezza del capitale di vigilanza rispetto alla propria posizione di rischio, attuale e
prospettica –, nonché l’evoluzione nell’operatività delle Casse Rurali hanno ulteriormente spinto
il Credito Cooperativo a sviluppare metodi e sistemi di controllo del rischio di credito. In tale
ottica, un forte impegno è stato mantenuto nel progressivo sviluppo della strumentazione
informatica per il presidio del rischio di credito che ha portato alla realizzazione di un sistema
evoluto di valutazione del merito creditizio delle imprese nonché del profilo rischio/rendimento.
Coerentemente con le specificità operative e di governance del processo del credito delle Casse
Rurali, il sistema è stato disegnato nell’ottica di realizzare un’adeguata integrazione tra le
informazioni quantitative (Bilancio; Centrale dei Rischi; Andamento Rapporto e Settore
merceologico) e quelle qualitative accumulate in virtù del peculiare rapporto di clientela e del
radicamento sul territorio. Pertanto, tale sistema, risponde all’esigenza di conferire maggiore
efficacia ed efficienza al processo di gestione del credito, soprattutto attraverso una più
oggettiva selezione della clientela e un più strutturato processo di monitoraggio delle posizioni.
L’utilizzo del sistema evoluto di valutazione del merito creditizio e controllo dei clienti affidati e
da affidare, ha notevoli implicazioni di tipo organizzativo che devono essere attentamente
esaminate e affrontate, nel quadro di un complessivo riesame del sistema dei controlli interni
della banca e dei relativi assetti organizzativi e regolamentari.
x
Pag. 164
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
Nel contempo sono state attivate le funzionalità per la valutazione di particolari tipologie di
clienti (imprese in contabilità semplificata; imprese a ciclo pluriennale).
A tale riguardo assumerà carattere permanente l’attività di sensibilizzazione, di formazione e di
addestramento sia per il personale che per la Direzione della Banca.
Per quanto concerne l’adeguamento alla nuova regolamentazione prudenziale (che ha trovato
applicazione a partire dal 1° gennaio 2008), la Banca fa riferimento e si attiene alle indicazioni
fornite dalla Federazione Trentina della Cooperazione che ha partecipato alle iniziative
promosse a livello nazionale da Federcasse.
A seguito dell’entrata in vigore della nuova disciplina prudenziale e degli approfondimenti e delle
considerazioni sviluppate nell’ambito delle citate iniziative, il CdA della Banca con apposita
delibera ha adottato le relative scelte metodologiche e operative aventi rilevanza strategica.
In particolare, il CdA della Banca ha deliberato di:
adottare la metodologia standardizzata per il calcolo dei requisiti patrimoniali per il rischio di
credito (I Pilastro);
utilizzare le valutazioni del merito di credito rilasciate dall’ ECAI Moody’s Investors Service, per
la determinazione dei fattori di ponderazione delle esposizioni ricomprese nel portafoglio
“Amministrazioni centrali e banche centrali” nonché indirettamente di quelle ricomprese nei
portafogli “Intermediari vigilati”, “Enti del settore pubblico” ed “Enti territoriali”. Per le
esposizioni che rientrano in tutti gli altri portafogli si applicano i coefficienti di ponderazione
diversificati previsti dalla disciplina nell’ambito della metodologia standardizzata (cfr. Circ.
263/06, Titolo II, Capitolo 1, Parte prima, sezione III).
Inoltre, con riferimento al processo interno di valutazione dell’adeguatezza patrimoniale
(ICAAP) previsto dal II Pilastro della nuova regolamentazione prudenziale si rammenta che,
dopo aver predisposto il primo resoconto semplificato, la Banca ha inviato alla Banca d’Italia il
primo resoconto Icaap a regime, distribuito su un arco temporale di 12 mesi e riferito al 31
dicembre 2008.
Si ricorda in proposito che, in attuazione dei principi di proporzionalità e gradualità e per avviare
il processo interno di auto-valutazione dell’adeguatezza patrimoniale il CdA della Banca, con
apposita delibera ha optato per l’adozione delle metodologie semplificate che l’Organo di
Vigilanza ha previsto per gli intermediari appartenenti alla classe 3.
In particolare, il CdA della Banca ha deliberato di adottare le seguenti impostazioni
metodologiche:
-al fine di determinare il capitale interno a fronte del rischio di concentrazione per singole
controparti o gruppi di clienti connessi utilizzare l’algoritmo semplificato per la determinazione
del Granularity Adjustement attraverso l’indice di Herfindahl (cfr. Allegato B, Titolo III,
Capitolo 1, Circ. 263/2006);
-al fine di determinare il capitale interno a fronte del rischio di tasso di interesse sul portafoglio
bancario utilizzare l’algoritmo semplificato per la determinazione della variazione del valore
economico del portafoglio bancario a fronte di uno shock di tasso pari a 200 punti base (cfr.
Allegato C, Titolo III, Capitolo 1, Circ. 263/2006);
-al fine di definire le procedure di misurazione e controllo del rischio di liquidità seguire le linee
guida dettate dalla Vigilanza relative alla sorveglianza della posizione finanziaria netta e fare
xi
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
Pag. 165
riferimento, in misura proporzionale alla rilevanza del rischio, ai possibili strumenti di
attenuazione del rischio (cfr. Allegato D, titolo III, Capitolo 1, Circ. 263/2006).
Inoltre, per quanto riguarda l’effettuazione delle prove di stress (stress test), il CdA ha
individuato le relative metodologie di conduzione e dato incarico alla direzione generale della
loro esecuzione.
-
-
-
per quanto riguarda il rischio di credito, lo stress test avviene attraverso la valutazione
dell’impatto patrimoniale ovvero determinazione del capitale interno determinato
nell’ipotesi in cui il rapporto tra l’ammontare delle esposizioni deteriorate e gli impieghi
aziendali si attestassero su livelli comparabili a quelli verificatisi nella peggior
congiuntura creditizia sperimentata dalla Banca nel corso degli ultimi 10 anni.
per quanto riguarda il rischio di concentrazione per singole controparti o gruppi di clienti
connessi, lo stress test è eseguito maggiorando i valori del coefficiente di Herfindahl e
ipotizzando una incremento del tasso di ingresso a sofferenza rettificata caratteristico
della Banca come dettagliatamente illustrato nella relazione ICAAP 2009;
per quanto riguarda il rischio di tasso di interesse sul portafoglio bancario, lo stress test è
effettuato attraverso un incremento dello shock di tasso ipotizzato nella matrice di
ponderazione ( 300 punti base);
Con riferimento all’operatività sui mercati mobiliari, sono attive presso l’Area Finanza della
Banca momenti di valutazione e controllo sia in fase di acquisto degli strumenti finanziari, sia in
momenti successivi nei quali periodicamente viene analizzata la composizione del comparto per
asset class/portafoglio Ias/Ifrs, identificato, determinato il livello di rischio specifico oppure di
controparte e verificato il rispetto dei limiti e delle deleghe assegnate.
2.3 Tecniche di mitigazione del rischio di credito6
Conformemente agli obiettivi ed alle politiche creditizie definite dal CdA, la tecnica di
mitigazione del rischio di credito maggiormente utilizzata dalla Banca si sostanzia
nell’acquisizione di differenti fattispecie di garanzie reali, personali e finanziarie.
Tali forme di garanzia sono richieste in funzione dei risultati della valutazione del merito di
credito della clientela e della tipologia di affidamento domandata dalla stessa.
Le esposizioni a medio e lungo termine della banca sono assistite da garanzia ipotecaria
(normalmente di primo grado) in misura superiore all’ammontare nominale del debito.
Peraltro, una parte delle esposizioni è assistita da garanzie personali, normalmente fideiussioni.
A dicembre 2009 le esposizioni assistite da garanzie, reali e personali, valide ai fini della
mitigazione del rischio di credito ovvero dotate dei requisiti richiesti da Basilea 2, rappresentano
il 4,40% del totale dei crediti per cassa verso la clientela, e sono coperti da garanzie ipotecarie.
Infatti tutti i criteri stabiliti da Basilea 2 per la mitigazione del rischio sono stati applicati solo a
partire dalle nuove erogazioni ( si è così deciso considerando che la Cassa Rurale ha un discreto
xii
Pag. 166
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
margine sul patrimonio di vigilanza e inoltre valutando che operare sulle posizioni già in essere,
notevolmente parcellizzate, avrebbe comportato dei notevoli costi amministrativi) .
Con riferimento all’attività sui mercati mobiliari, considerato che la composizione del portafoglio
é orientata verso primari emittenti con elevato merito creditizio, non sono richieste al momento
particolari forme di mitigazione del rischio di credito.
La principale concentrazione di garanzie reali (principalmente ipotecarie) è legata a finanziamenti
a clientela retail (a medio e lungo termine). Tuttavia, allo stato attuale, la Banca non valuta e
gestisce il rischio di concentrazione con riferimento alle garanzie.
E’ tuttora in corso di definizione l’insieme degli interventi di adeguamento che dovranno
garantire la realizzazione di configurazioni strutturali e di processo efficaci ed adeguate ad
assicurare la piena conformità ai requisiti organizzativi, economici e legali richiesti dalla nuova
regolamentazione in materia di attenuazione del rischio di credito.
La Cassa rurale, nella prima fase di applicazione della nuova normativa, ha stabilito di utilizzare
i seguenti strumenti di CRM
-le garanzie reali finanziarie aventi ad oggetto contante e strumenti finanziari, prestate attraverso
contratti di pegno, di trasferimento della proprietà e di pronti contro termine;
-le ipoteche immobiliari residenziali e non residenziali;
Garanzie reali
Con riferimento all’acquisizione, valutazione e gestione delle principali forme di garanzia reale,
la Cassa rurale ha intenzione di definire ed implementare specifiche politiche e procedure, tali da
assicurare il soddisfacimento dei requisiti previsti dalla normativa per il loro riconoscimento ai
fini prudenziali attive dal momento della costituzione della protezione e per tutta la durata della
stessa.
Fra l’altro:
-
è in definizione un accordo con una primaria società specializzata per la stesura degli
accertamenti e delle perizie sugli immobili residenziali e non residenziali.
sono stati sviluppati e posti in uso standard della contrattualistica utilizzata;
le diverse tipologie di garanzie accettate e le connesse politiche creditizie sono state
chiaramente documentate e divulgate;
è stata inoltre assicurata la presenza di un sistema informativo a supporto delle fasi del
ciclo di vita della garanzia (acquisizione, valutazione, gestione, rivalutazione, realizzo);
le misure di controllo cui è soggetta la concessione del credito con acquisizione di
garanzie reali sono differenziate per tipologia di garanzia.
Relativamente alle garanzie ipotecarie su immobili, le politiche e le procedure aziendali
assicurano che siano sempre acquisite e gestite con modalità atte a garantirne l’opponibilità in
tutte le giurisdizioni pertinenti e l’escutibilità in tempi ragionevoli.
xiii
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
Pag. 167
In tale ambito, la Banca rispetta i seguenti principi normativi inerenti:
- alla non dipendenza del valore dell’immobile in misura rilevante dal merito di credito del
debitore;
- alla indipendenza del soggetto incaricato dell’esecuzione della stima dell’immobile ad un
valore non superiore al valore di mercato;
- alla presenza di un’assicurazione contro il rischio danni sul bene oggetto di garanzia;
- alla messa in opera di un’adeguata sorveglianza sul valore dell’immobile, al fine di
verificare la sussistenza nel tempo dei requisiti che permettono di beneficiare di un minor
assorbimento patrimoniale sulle esposizioni garantite;
- al rispetto del rapporto massimo tra fido richiesto e valore dell’immobile posto a garanzia
(loan-to-value): 80% per gli immobili residenziali e 50% per quelli non residenziali alla
destinazione d’uso dell’immobile e alla capacità di rimborso del debitore.
Il processo di sorveglianza sul valore dell’immobile oggetto di garanzia è svolto attraverso
l’utilizzo di metodi statistici. Al riguardo, l’attività di valutazione è effettuata:
- almeno ogni 3 anni per gli immobili residenziali;
- annualmente per gli immobili di natura non residenziale.
Per le esposizioni rilevanti (ossia di importo superiore a 3 milioni di euro o al 5 per cento del
patrimonio di vigilanza della Banca) la valutazione è in ogni caso rivista da un perito
indipendente almeno ogni 3 anni.
Con riguardo alle garanzie reali finanziarie, la Banca, sulla base delle politiche e processi per la
gestione dei rischio di credito e dei limiti e deleghe operative definite, indirizza l’acquisizione
delle stesse esclusivamente a quelle aventi ad oggetto attività finanziarie delle quali l’azienda è in
grado di calcolare il fair value con cadenza almeno semestrale (ovvero ogni qualvolta esistano
elementi che presuppongano che si sia verificata una diminuzione significativa del fair value
stesso).
La Banca ha, inoltre, posto in essere specifici presidi e procedure atte a garantire i seguenti
aspetti rilevanti per l’ammissibilità a fini prudenziali delle garanzie in argomento:
- assenza di una rilevante correlazione positiva tra il valore della garanzia finanziaria e il
merito creditizio del debitore;
- specifici presidi a garanzia della separatezza esterna (tra patrimonio del depositario e bene
oggetto di garanzia) e della separatezza interna (tra i beni appartenenti a soggetti diversi e
depositati presso i terzi); qualora l’attività oggetto di garanzia sia detenuta presso terzi;
- durata residua della garanzia non inferiore a quella dell’esposizione.
Nell’ambito delle politiche di rischio aziendali, inoltre, viene ritenuto adeguato un valore della
garanzia pari al 130 % del fido concesso alla controparte. Nei casi in cui il valore del bene in
garanzia sia soggetto a rischi di mercato o di cambio, la Banca utilizza il concetto di scarto di
garanzia, misura espressa in percentuale sul valore della garanzia offerta, determinata in funzione
della volatilità del valore del titolo. In fase di delibera viene considerata come garantita la sola
parte del finanziamento coperta dal valore del bene al netto dello scarto.
xiv
Pag. 168
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
La sorveglianza delle garanzie reali finanziarie, nel caso di pegno su titoli, avviene attraverso il
monitoraggio del rating dell’emittente/emissione con periodicità semestrale e la valutazione del
fair value dello strumento finanziario a garanzia con periodicità semestrale. Viene richiesto
l’adeguamento delle garanzie per le quali il valore di mercato risulta inferiore al valore di
delibera al netto dello scarto.
Garanzie personali
Con riferimento alle garanzie personali, le principali tipologie di garanti sono rappresentate da
imprenditori e partner societari correlati al debitore nonché, nel caso di finanziamenti concessi a
favore di imprese individuali e/o persone fisiche (consumatori e non), anche da congiunti del
debitore stesso. Meno frequentemente il rischio di insolvenza è coperto da garanzie personali
fornite da altre società (generalmente società appartenenti allo stesso gruppo economico del
debitore), oppure prestate da istituzioni finanziarie e compagnie assicurative.
Nel caso di finanziamenti a soggetti appartenenti a determinate categorie economiche (artigiani,
commercianti, etc.) la Banca acquisisce talvolta specifiche garanzie (a prima richiesta o
sussidiarie) prestate da parte dei consorzi fidi di appartenenza.
Le suddette forme di garanzia, nella generalità dei casi, non consentono un’attenuazione del
rischio di credito in quanto prestate da soggetti “non ammessi” ai fini della nuova normativa
prudenziale.
Nel caso in cui una proposta di finanziamento preveda garanzie personali di terzi l’istruttoria si
estende anche a questi ultimi. In particolare, in relazione alla tipologia di fido garantito ed
all’importo, si sottopone a verifica e analisi:
• la situazione patrimoniale e reddituale del garante, anche tramite la consultazione delle
apposite banche dati;
• l’esposizione verso il sistema bancario;
• le informazioni presenti nel sistema informativo della banca;
• l’eventuale appartenenza ad un gruppo e la relativa esposizione complessiva.
Eventualmente, a discrezione dell’istruttore in relazione all’importo della garanzia, l’indagine
sarà estesa alle Centrale dei Rischi.
Se il garante è rappresentato da una società, e comunque quando ritenuto necessario in
considerazione del rischio e dell’importo del finanziamento, oltre al riscontro delle informazioni
prodotte dalle rete nell’apposito modulo riservato al garante, si procede allo sviluppo del merito
creditizio del soggetto garante, con le stesse modalità previste per il richiedente.
2.4 Attività finanziarie deteriorate
La Banca è organizzata con strutture e procedure normativo/informatiche per la gestione, la
classificazione e il controllo dei crediti.
Coerentemente con quanto dettato dalla normativa IAS/IFRS, ad ogni data di bilancio viene
verificata la presenza di elementi oggettivi di perdita di valore (impairment) su ogni strumento o
gruppo di strumenti finanziari.
Le posizioni che presentano un andamento anomalo sono classificate in differenti categorie di
xv
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
Pag. 169
rischio. Sono classificate tra le sofferenze le esposizioni nei confronti di soggetti in stato di
insolvenza o in situazioni sostanzialmente equiparabili; tra le partite incagliate le posizioni in una
situazione di temporanea difficoltà che si prevede possa essere rimossa in un congruo periodo di
tempo; come crediti ristrutturati le posizioni per la quali la banca acconsente, a causa del
deterioramento delle condizioni economico-finanziarie del debitore, ad una modifica delle
condizioni contrattuali di remunerazione originarie.
In seguito alla modifica delle disposizioni di vigilanza prudenziale e dell’introduzione dei
principi contabili internazionali, sono state incluse tra le esposizioni deteriorate anche le posizioni
scadute e/o sconfinanti da oltre 90/180 giorni
Questa modifica ha comportato l’introduzione di una nuova categoria contabile nella quale
vengono classificate le posizioni con tali caratteristiche e l’inclusione dello sconfinamento
continuativo tra gli elementi da considerare ai fini del monitoraggio e della rilevazione dei crediti
problematici per favorire la sistemazione dell’anomalia anteriormente al raggiungimento dei
giorni di sconfinamento previsti per la classificazione del nuovo stato.
La responsabilità e la gestione complessiva dei crediti deteriorati, non classificati a “sofferenza”,
è affidata all’Area Crediti. Detta attività si estrinseca principalmente nel:
– monitorare le citate posizioni in supporto alle agenzie di rete alle quali competono i controlli
di primo livello;
– concordare con il gestore della relazione gli interventi volti a ripristinare la regolarità
andamentale o il rientro delle esposizioni oppure piani di ristrutturazione;
– determinare le previsioni di perdite sulle posizioni; e
– proporre agli organi superiori competenti il passaggio a “sofferenza” di quelle posizioni che
a causa di sopraggiunte difficoltà non lasciano prevedere alcuna possibilità di
normalizzazione.
La metodologia di valutazione delle posizioni segue un approccio analitico, commisurato
all’intensità degli approfondimenti ed alle risultanze che emergono dal continuo processo di
monitoraggio.
La attività di recupero relative alle posizioni classificate a sofferenza sono gestite dall’Area
Crediti sentito il parere della direzione generale.
Anche in questo caso la metodologia di valutazione delle posizioni segue un approccio analitico.
Informazioni di natura quantitativa.
A. Qualità del credito
xvi
Pag. 170
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
A.1 Esposizioni creditizie deteriorate e in bonis: consistenze, rettifiche di valore, dinamica,
distribuzione economica e territoriale
A.1.1 Distribuzione delle esposizioni creditizie per portafogli di appartenenza e per qualità
creditizia (valori di bilancio)*
Sofferenze Incagli
Portafogli/qualità
Esposizioni
ristrutturate
Esposizioni
scadute
Altre
attività
Totale
1. Attività finanziarie detenute
per la negoziazione
0
0
0
0
340
340
2. Attività finanziarie
disponibili per la vendita
0
0
0
0
35.929
35.929
3. Attività finanziarie detenute
sino alla scadenza
0
0
0
0
0
0
4. Crediti verso banche
0
0
0
0
19.771
19.771
1.893
22.350
0
116
288.333
312.692
6. Attività finanziarie valutate
al fair value
0
0
0
0
1.110
1.110
7. Attività finanziarie in corso
di dismissione
0
0
0
0
0
0
8. Derivati di copertura
0
0
0
0
324
324
dicembre 2009
1.893
22.350
0
116
345.807
370.166
dicembre 2008
2.823
18.150
0
0
347.029
368.002
5. Crediti verso clientela
xvii
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
Pag. 171
A.1.2 Distribuzione delle esposizioni creditizie per portafogli di appartenenza e per qualità
creditizia (valori lordi e netti)
Attività deteriorate
In bonis
Totale
Portafogli/qualità Esposizione Rettifiche Esposizione Esposizione Rettifiche Esposizione (esposizione
di
netta)
lorda
specifiche
netta
lorda
netta
portafoglio
1. Attività finanziarie
0
0
0
340
340
detenute per la
negoziazione
2. Attività finanziarie
disponibili per la vendita
0
0
0
35929
0
35929
35929
3. Attività finanziarie
detenute sino alla
scadenza
0
0
0
0
0
0
0
4. Crediti verso banche
0
0
0
19771
0
19771
19771
27825
3467
24359
288564
231
288333
312692
6. Attività finanziarie
valutate al fair value
0
0
0
1110
1110
7. Attività finanziarie in
corso di dismissione
0
0
0
0
0
8. Derivati di copertura
0
0
0
324
324
dicembre 2009
27825
3467
24359
344264
231
345807
370166
dicembre 2008
24.516
2.924
21.592
345.043
237
346.410
368.002
5. Crediti verso clientela
0
0
xviii
Pag. 172
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
A.1.3 Esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio verso banche: valori lordi e netti
Tipologie esposizioni/valori
Esposizione
lorda
Rettifiche di
valore
specifiche
Rettifiche di
valore di
portafoglio
Esposizione
netta
A. ESPOSIZIONI PER CASSA
a) Sofferenze
0
0
0
b) Incagli
0
0
0
c) Esposizioni ristrutturate
0
0
0
d) Esposizioni scadute
0
0
0
e) Altre attività
21776
TOTALE A
0
21776
21776
0
0
21776
0
0
0
0
0
1641
B. ESPOSIZIONI FUORI
BILANCIO
a) Deteriorate
b) Altre
1641
TOTALE B
TOTALE A+B
1641
0
0
1641
23417
0
0
23417
xix
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
Pag. 173
A.1.4 Esposizioni creditizie per cassa verso banche: dinamica delle esposizioni deteriorate
lorde
Sofferenze Incagli
Causali/Categorie
Esposizioni
ristrutturate
Esposizioni
scadute
A. Esposizione lorda iniziale
0
0
0
0
- di cui: esposizioni cedute non cancellate
0
0
0
0
B. Variazioni in aumento
0
0
0
0
B.1 ingressi da esposizioni in bonis
0
0
0
0
B.2 trasferimenti da altre categorie di esposizioni
deteriorate
0
0
0
0
B.3 altre variazioni in aumento
0
0
0
0
C. Variazioni in diminuzione
0
0
0
0
C.1 uscite verso esposizioni in bonis
0
0
0
0
C.2 cancellazioni
0
0
0
0
C.3 incassi
0
0
0
0
C.4 realizzi per cessioni
0
0
0
0
C.5 trasferimenti ad altre categorie di esposizioni
deteriorate
0
0
0
0
C.6 altre variazioni in diminuzione
0
0
0
0
D. Esposizione lorda finale
0
0
0
0
- di cui: esposizioni cedute non cancellate
0
0
0
0
xx
Pag. 174
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
A.1.5 Esposizioni creditizie per cassa verso banche: dinamica delle rettifiche di valore
complessive
A.1.5 Esposizioni creditizieper cassa verso banche: dinamica delle rettifiche di valore complessive
Causali/Categorie
Sofferenze
Esposizioni
ristrutturate
Incagli
Esposizioni scadute
A. Rettifiche complessive
iniziali
0
0
0
0
- di cui: esposizioni cedute non
cancellate
0
0
0
0
B. Variazioni in aumento
0
0
0
0
B.1 rettifiche di valore
B.2 trasferimenti da altre
categorie di esposizioni
deteriorate
B.3 altre variazioni in
aumento
C. Variazioni in
diminuzione
C.1 riprese di valore da
valutazione
C. 2 riprese di valore da
incasso
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
C.3 cancellazioni
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
C.4 trasferimenti ad altre
categorie di esposizioni
deteriorate
C.5 altre variazioni in
diminuzione
D. Rettifiche complessive
finali
- di cui: esposizioni cedute non
cancellate
xxi
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
Pag. 175
A.1.6 Esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio verso clientela: valori lordi e netti*
Tipologie esposizioni/valori
Esposizione
lorda
Rettifiche di
valore
specifiche
Rettifiche di
valore di
portafoglio
Esposizione
netta
A. ESPOSIZIONI PER CASSA
a) Sofferenze
b) Incagli
c) Esposizioni ristrutturate
d) Esposizioni scadute
e) Altre attività
4.463
2.570
1.893
23.241
890
22.350
0
0
0
122
6
116
323.598
TOTALE A
351.423
3.467
2.994
0
231
323.367
231
347.726
B. ESPOSIZIONI FUORI
BILANCIO
a) Deteriorate
b) Altre
45.888
TOTALE B
48.882
0
2.994
0
45.888
0
48.882
xxii
Pag. 176
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
A.1.7 Esposizioni creditizie per cassa verso clientela: dinamica delle esposizioni deteriorate
lorde
Causali/Categorie
A. Esposizione lorda iniziale
Sofferenze Incagli Esposizioni ristrutturate
Esposizioni
scadute
5.027
19.489
0
0
0
635
0
0
B. Variazioni in aumento
576
14.872
0
127
B.1 ingressi da crediti in bonis
291
13.377
0
127
B.2 trasferimenti da altre categorie
di esposizioni deteriorate
241
0
0
0
B.3 altre variazioni in aumento
44
1.495
0
0
C. Variazioni in diminuzione
1.141
11.121
0
5
C.1 uscite verso crediti in bonis
41
6.430
0
0
C.2 cancellazioni
45
117
0
0
931
4.324
0
5
C.4 realizzi per cessioni
0
0
0
0
C.5 trasferimenti ad altre categorie
di esposizioni deteriorate
0
241
0
0
C.6 altre variazioni in diminuzione
125
9
0
0
4.463
23.241
0
122
0
343
0
0
- di cui: esposizioni cedute non cancellate
C.3 incassi
D. Esposizione lorda finale
- di cui: esposizioni cedute non cancellate
xxiii
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
Pag. 177
A.1.8 Esposizioni creditizie per cassa verso clientela: dinamica delle rettifiche di valore
complessive
Causali/Categorie
A. Rettifiche complessive iniziali
Sofferenze Incagli
Esposizioni
ristrutturate
Esposizioni
scadute
2.204
721
0
0
16
0
0
0
B. Variazioni in aumento
597
701
0
6
B.1 rettifiche di valore
597
701
0
6
B.2 trasferimenti da altre categorie di
esposizioni deteriorate
0
0
0
0
B.3 altre variazioni in aumento
0
0
0
0
C. Variazioni in diminuzione
231
532
0
0
C.1 riprese di valore da valutazione
86
209
0
0
C. 2 riprese di valore da incasso
57
322
0
0
C.3 cancellazioni
39
1
0
0
0
0
0
0
50
0
0
0
2.570
890
0
6
0
0
0
0
- di cui: esposizioni cedute non cancellate
C.4 trasferimenti ad altre categorie di
esposizioni deteriorate
C.5 altre variazioni in diminuzione
D. Rettifiche complessive finali
- di cui: esposizioni cedute non cancellate
xxiv
Pag. 178
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
A.2 Classificazione delle esposizioni in base ai rating esterni e interni
A.2.1 Distribuzione delle esposizioni creditizie per cassa e "fuori bilancio" per classi di rating
esterni
Classi di rating esterni
Esposizioni
Classe
1
A. Esposizioni creditizie per cassa
Classe Classe Classe Classe Classe
2
3
4
5
6
Senza
rating
Totale
33.924
1.099
5
0
0
0
334.474
369.502
0
0
0
0
0
0
664
664
B.1 Derivati finanziari
0
0
0
0
0
0
664
664
B.2 Derivati creditizi
0
0
0
0
0
0
0
0
C. Garanzie rilasciate
0
0
0
0
0
0
45.344
45.344
D. Impegni a erogare fondi
0
0
0
0
0
0
4.525
4.525
33.924
1.099
5
0
0
0
385.007
420.035
B. Derivati
Totale
A.2.2 Distribuzione delle esposizioni per cassa e "fuori bilancio" per classi di rating interni
Classi di rating interni
Esposizioni
Totale
A. Esposizioni per cassa
0
0
0
0
0
0
0
B. Derivati
0
0
0
0
0
0
0
B.1 Derivati finanziari
0
0
0
0
0
0
0
B.2 Derivati su crediti
0
0
0
0
0
0
0
C. Garanzie rilasciate
0
0
0
0
0
0
0
D. Impegni a erogare fondi
0
0
0
0
0
0
0
Totale
0
0
0
0
0
0
0
xxv
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
Pag. 179
A.3 Distribuzione delle esposizioni gratuite per tipologia di garanzia
A.3.1 Esposizioni creditizie verso banche garantite
Garanzie personali (2)
Garanzie reali (1)
Derivati su crediti
Valore
esposizione
Immobili
1.
Esposizioni
creditizie
per cassa
garantite:
1.1
totalmente
garantite
- di cui
deteriorate
1.2
parzialmente
garantite
- di cui
deteriorate
2.
Esposizioni
creditizie
fuori
bilancio
garantite:
2.1
totalmente
garantite
- di cui
deteriorate
2.2
parzialmente
garantite
- di cui
deteriorate
Titoli
Altri derivati
Altre Credit Governi
Altri
garanzie Linked
Altri
e
enti
Banche
relai
Notes banche
soggetti
pubblici
centrali
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
1564604
0
0
0
0
0
0
0
0
0
1564606
0
0
0
0
0
0
0
0
0
1564608
0
0
0
0
0
0
0
0
0
1564610
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
1564624
0
0
0
0
0
0
0
0
0
1564626
0
0
0
0
0
0
0
0
0
1564628
0
0
0
0
0
0
0
0
0
1564630
Garanzie personali (2)
Crediti di firma
Totale
(1+2)
Governi e Altri enti
Altri
Banche
banche
pubblici
soggetti
xxvi
Pag. 180
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
centrali
1.
Esposizioni
creditizie
per cassa
garantite:
1.1
totalmente
garantite
- di cui
deteriorate
1.2
parzialmente
garantite
- di cui
deteriorate
2.
Esposizioni
creditizie
fuori
bilancio
garantite:
2.1
totalmente
garantite
- di cui
deteriorate
2.2
parzialmente
garantite
- di cui
deteriorate
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
1564604
0
0
0
0
0
1564606
0
0
0
0
0
1564608
0
0
0
0
0
1564610
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
1564624
0
0
0
0
0
1564626
0
0
0
0
0
1564628
0
0
0
0
0
1564630
xxvii
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
Pag. 181
A.3.2 Esposizioni creditizie verso clientela garantite
Garanzie personali (2)
Garanzie reali (1)
Derivati su crediti
Valore
esposizione
Altri derivati
Immobili
1.
Esposizioni
creditizie per
cassa
garantite:
1.1
totalmente
garantite
- di cui
deteriorate
1.2
parzialmente
garantite
- di cui
deteriorate
2.
Esposizioni
creditizie
fuori
bilancio
garantite:
2.1
totalmente
garantite
- di cui
deteriorate
2.2
parzialmente
garantite
- di cui
deteriorate
Titoli
Altre
garanzie
relai
Credit
linked
notes
Governi
Altri
Altri
e
enti
Banche
banche
soggetti
pubblici
centrali
271.230
144.791
698
0
0
0
0
0
0
260.209
138.871
418
0
0
0
0
0
0
20.209
12.462
21
0
0
0
0
0
0
11.021
5.919
280
0
0
0
0
0
0
2.912
1.605
280
0
0
0
0
0
0
25.045
3.952
0
1
0
0
0
0
0
24.391
3.757
0
1
0
0
0
0
0
2.814
583
0
0
0
0
0
0
0
655
195
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
Garanzie personali (2)
Crediti di firma
Governi e
banche
centrali
Totale
(1+2)
Altri enti
Altri
Banche
pubblici
soggetti
xxviii
Pag. 182
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
1.
Esposizioni
creditizie per
cassa
garantite:
1.1
totalmente
garantite
- di cui
deteriorate
1.2
parzialmente
garantite
- di cui
deteriorate
2.
Esposizioni
creditizie
fuori
bilancio
garantite:
2.1
totalmente
garantite
- di cui
deteriorate
2.2
parzialmente
garantite
- di cui
deteriorate
0
0
145
122.143
267.776
0
0
145
120.775
260.209
0
0
0
7.726
20.209
0
0
0
1.368
7.568
0
0
0
123
2.008
0
0
0
20.762
24.716
0
0
0
20.686
24.444
0
0
0
2.231
2.814
0
0
0
76
272
0
0
0
0
0
xxix
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
Pag. 183
B. Distribuzione e concentrazione delle esposizioni creditizie
B.1 Distribuzione settoriale delle esposizioni creditizie per cassa e "fuori bilancio" verso
clientela (valore di bilancio)
Governi
Esposizioni/Controparti Esposizione Rettifiche
valore
specifiche
netta
Altri enti pubblici
Rettifiche
valore di
portafoglio
Esposizione
netta
Rettifiche
valore
specifiche
Rettifiche
valore di
portafoglio
A. Esposizioni per cassa
A.1 Sofferenze
0
0
0
0
A.2 Incagli
0
0
0
0
A.3 Esposizioni ristrutturate
0
0
0
0
A.4 Esposizioni scadute
0
0
0
0
A.5 Altre esposizioni
33924
Totale A
33924
0
B.1 Sofferenze
0
B.2 Incagli
0
1
0
0
1
0
0
0
0
0
0
0
0
B.3 Altre attività deteriorate
0
0
0
0
B.4 Altre esposizioni
0
Totale B
0
Totale (A+B) dicembre 2009
Totale (A+B) dicembre 2008
0
B. Esposizioni fuori bilancio
0
112
0
0
112
0
0
33.924
0
0
113
0
0
27.641
0
0
225
0
0
Società finanziarie
Esposizioni/Controparti
Esposizione
netta
Rettifiche
valore
specifiche
A.1 Sofferenze
0
A.2 Incagli
A.3 Esposizioni ristrutturate
Rettifiche
valore di
portafoglio
0
Società di assicurazione
Esposizione
netta
Rettifiche
valore
specifiche
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
Rettifiche
valore di
portafoglio
A. Esposizioni per cassa
xxx
Pag. 184
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
A.4 Esposizioni scadute
0
0
A.5 Altre esposizioni
555
Totale A
555
0
B.1 Sofferenze
0
B.2 Incagli
B.3 Altre attività deteriorate
0
0
1
0
0
1
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
B. Esposizioni fuori bilancio
B.4 Altre esposizioni
1600
Totale B
1.600
Totale (A+B) dicembre 2009
Totale (A+B) dicembre 2008
0
0
0
0
0
0
0
2.155
0
1
0
0
0
3.919
14
0
0
0
0
Imprese non finanziarie
Esposizioni/Controparti
Esposizione
netta
Rettifiche
valore
specifiche
1514
0
Altri soggetti
Rettifiche
valore di
portafoglio
Esposizione
netta
Rettifiche
valore
specifiche
2173
379
397
18820
836
3530
54
A.3 Esposizioni ristrutturate
0
0
0
0
A.4 Esposizioni scadute
0
0
116
6
Rettifiche
valore di
portafoglio
A. Esposizioni per cassa
A.1 Sofferenze
A.2 Incagli
A.5 Altre esposizioni
166072
Totale A
186407
3009
174
91
122814
139
91
126838
458
0
0
0
2799
0
20
0
0
0
0
0
139
B. Esposizioni fuori bilancio
B.1 Sofferenze
B.2 Incagli
B.3 Altre attività deteriorate
B.4 Altre esposizioni
34420
Totale B
37.394
Totale (A+B) dicembre 2009
Totale (A+B) dicembre 2008
0
9766
0
0
0
9.786
0
0
223.801
3.009
91
136.624
458
139
221.916
2.746
108
145.750
164
129
xxxi
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
Pag. 185
B.2 Distribuzione territoriale delle esposizioni creditizie per cassa e "fuori bilancio" verso
clientela (valore di bilancio)
Italia
Esposizioni/Aree
Rettifiche
geografiche
Esposizione
Altri Paesi europei
valore
complessive
netta
Esposizione
netta
Rettifiche
valore
complessive
A. Esposizioni per cassa
A.1 Sofferenze
1.893
2.570
0
0
22.350
890
0
0
0
0
0
0
116
6
0
0
A.5 Altre esposizioni
323.367
231
0
0
Totale A
347.726
3.698
0
0
174
0
0
0
2.819
0
0
0
0
0
0
0
B.4 Altre esposizioni
45.898
0
0
0
Totale B
48.892
0
0
0
dicembre 2009
396.618
3.698
0
0
dicembre 2008
399.450
3.161
0
0
A.2 Incagli
A.3 Esposizioni
ristrutturate
A.4 Esposizioni scadute
B. Esposizioni fuori
bilancio
B.1 Sofferenze
B.2 Incagli
B.3 Altre attività
deteriorate
America
Esposizioni/Aree
geografiche
Esposizione
netta
Asia
Rettifiche
valore
complessive
Esposizione
netta
Resto del mondo
Rettifiche
valore
complessive
Esposizione
netta
Rettifiche
valore
complessive
A. Esposizioni per cassa
A.1 Sofferenze
0
0
0
0
0
0
A.2 Incagli
0
0
0
0
0
0
xxxii
Pag. 186
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
A.3 Esposizioni
ristrutturate
0
0
0
0
0
0
A.4 Esposizioni scadute
0
0
0
0
0
0
A.5 Altre esposizioni
0
0
0
0
0
0
Totale A
0
0
0
0
0
0
B.1 Sofferenze
0
0
0
0
0
0
B.2 Incagli
0
0
0
0
0
0
B.3 Altre attività
deteriorate
0
0
0
0
0
0
B.4 Altre esposizioni
0
0
0
0
0
0
Totale B
0
0
0
0
0
0
dicembre 2009
0
0
0
0
0
0
dicembre 2008
0
0
0
0
1
0
B. Esposizioni fuori
bilancio
B.3 Distribuzione territoriale delle esposizioni creditizie per cassa e "fuori bilancio" verso
banche (valore di bilancio)
Italia
Esposizioni/Aree
Rettifiche
Esposizione
geografiche
valore
netta
Altri Paesi europei
complessive
Esposizione
netta
Rettifiche
valore
complessive
A. Esposizioni per cassa
A.1 Sofferenze
0
0
0
0
A.2 Incagli
0
0
0
0
A.3 Esposizioni
ristrutturate
0
0
0
0
A.4 Esposizioni scadute
0
0
0
0
A.5 Altre esposizioni
21.776
0
0
0
Totale A
21.776
0
0
0
xxxiii
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
Pag. 187
B. Esposizioni fuori
bilancio
B.1 Sofferenze
0
0
0
0
B.2 Incagli
0
0
0
0
B.3 Altre attività
deteriorate
0
0
0
0
B.4 Altre esposizioni
1.641
0
0
0
Totale B
1.641
0
0
0
dicembre 2009
23.417
0
0
0
dicembre 2008
34.875
0
0
0
America
Esposizioni/Aree
geografiche
Esposizione
netta
Asia
Rettifiche
valore
complessive
Esposizione
netta
Resto del mondo
Rettifiche
valore
complessive
Esposizione
netta
Rettifiche
valore
complessive
A. Esposizioni per cassa
A.1 Sofferenze
0
0
0
0
0
0
A.2 Incagli
0
0
0
0
0
0
A.3 Esposizioni
ristrutturate
0
0
0
0
0
0
A.4 Esposizioni scadute
0
0
0
0
0
0
A.5 Altre esposizioni
0
0
0
0
0
0
Totale A
0
0
0
0
0
0
B.1 Sofferenze
0
0
0
0
0
0
B.2 Incagli
0
0
0
0
0
0
B.3 Altre attività
deteriorate
0
0
0
0
0
0
B.4 Altre esposizioni
0
0
0
0
0
0
Totale B
0
0
0
0
0
0
dicembre 2009
0
0
0
0
0
0
dicembre 2008
0
0
0
0
0
0
B. Esposizioni fuori
bilancio
xxxiv
Pag. 188
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
B.4 Grandi rischi
dicembre 2009 dicembre 2008
a) Ammontare
b) Numero
36.322
40.023
6
7
xxxv
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
Pag. 189
C. Operazioni di cartolarizzazione e di cessione delle attività
C.1 Operazioni di cartolarizzazione
Informazioni di natura qualitativa
C.1.a
CARTOLARIZZAZIONE EFFETTUATA NELL’ESERCIZIO
DENOMINATA CASSA CENTRALE FINANCE
2006
E
Nell’anno 2006 la banca ha partecipato ad un’operazione di cartolarizzazione denominata Cassa
Centrale Finance, chiusasi l’1 giugno 2006 a Londra. L’operazione, ai sensi della L.130/199, ha
avuto per oggetto la cessione pro-soluto, ad una Società Veicolo appositamente costituita, di
portafogli di crediti nascenti da mutui ipotecari “in bonis”, assistiti da ipoteca di 1° grado,
erogati, dalla banca e da altre 17 Casse Rurali e Banche di Credito Cooperativo, a clienti
residenti nel territorio nazionale.
Il valore nominale complessivo lordo della cessione è stato pari a 459.643.792 euro di cui
12.669.619 euro relativi alla Banca.
Schema dei portafogli ceduti nell’ambito della cartolarizzazione Cassa Centrale Finance.
Cassa Centrale Finance srl
Banca
Pag. 190
Ragione Sociale
Crediti Ceduti
Numero
posizioni
8016
Cassa Rurale Alto Garda
41.489.160,52
340
8024
Cassa Rurale Adamello Brenta
15.475.199,70
149
8078
Cassa Rurale Giudicarie Paganella
23.844.084,47
172
8081
Cassa Rurale di Bolzano
36.773.409,77
384
8091
Cassa Rurale Folgaria
14.248.472,09
119
8120
Cassa Rurale di Lavis Valle di Cembra
30.269.856,17
236
8132
Cassa Rurale della Valle dei Laghi
12.669.618,98
137
8138
Cassa Rurale di Mezzocorona
15.822.782,55
163
8139
Cassa Rurale di Mezzolombardo
18.390.092,72
218
8140
Cassa Rurale Valle di Fassa Agordino
16.453.402,55
154
8178
Cassa Rurale di Pergine
36.673.589,82
331
xxxvi
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
8210
Cassa Rurale di Rovereto
25.727.786,44
211
8316
Cassa Rurale Pinetana Fornace Seregnano
17.956.432,03
173
8407
Banca del Veneziano
32.339.329,57
326
8623
Banca di Cavola e Sassuolo
16.285.818,35
134
8669
21.584.677,81
186
8689
Banca Alto Vicentino Credito Cooperativo
Banca di Credito Cooperativo di Marcon
Venezia
25.690.966,27
322
8904
Banca delle Prealpi
57.949.112,22
561
459.643.792,03
4316
La Società Veicolo Cassa Centrale Finance Srl, per poter acquisire gli asset ceduti dalle banche
partecipanti, si è finanziata emettendo obbligazioni, con differente grado di subordinazione, per
lo stesso ammontare.Obbligazioni emesse dalla SPV .
Cassa Centrale Finance srl
ABI
Ragione Sociale
Classe A
Classe B
Classe C
8016
Cassa Rurale Alto Garda
39.000.000
1.674.000
815.161
8024
Cassa Rurale Adamello Brenta
14.547.000
620.000
308.200
8078
Cassa Rurale Giudicarie Paganella
22.413.000
951.000
480.084
8081
Cassa Rurale di Bolzano
34.567.000
1.482.000
724.410
8091
Cassa Rurale Folgaria
13.394.000
560.000
294.472
8120
Cassa Rurale di Lavis Valle di Cembra
28.454.000
1.201.000
614.856
8132
Cassa Rurale della Valle dei Laghi
11.909.000
507.000
253.619
8138
Cassa Rurale di Mezzocorona
14.873.000
623.000
326.783
8139
Cassa Rurale di Mezzolombardo
17.287.000
726.000
377.093
8140
Cassa Rurale Valle di Fassa Agordino
15.466.000
656.000
331.403
8178
Cassa Rurale di Pergine
34.473.000
1.461.000
739.590
8210
Cassa Rurale di Rovereto
24.184.000
1.051.000
492.786
8316
Cassa Rurale Pinetana Fornace Seregnano
16.879.000
719.000
358.432
8407
Banca del Veneziano
30.399.000
1.312.000
628.330
8623
Banca di Cavola e Sassuolo
15.309.000
641.000
335.818
xxxvii
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
Pag. 191
8669
20.290.000
870.000
424.678
8689
Banca Alto Vicentino Credito Cooperativo
Banca di Credito Cooperativo di Marcon
Venezia
24.150.000
1.028.000
512.966
8904
Banca delle Prealpi
54.471.000 2.318.000
432.065.00
0 18.400.000
1.160.112
9.178.792
Prezzo del portafoglio ed emissione delle Notes
Il prezzo di acquisto del portafoglio dei crediti ceduti è stato definito in 459.643.792,03 euro e
corrisponde al valore contabile dei crediti alla data del 2 maggio 2006. Non c’è stata
overcollateralisation: l’outstanding value dei crediti é uguale all’ammontare dell’emissione.
L’operazione di cessione non ha comportato conseguentemente la rilevazione né di utili né di
perdite.
Come accennato, la Società veicolo ha finanziato l’acquisto di crediti mediante emissione di
titoli obbligazionari suddivisi in tre classi.
Cassa Centrale Finance srl
Notes
Denom.
Classe A Senior
Classe B
Data
Scad.
Codice Isin
AAA
IT0004073885 8/6/2006
12/03-12/06 marzo
12/09-12/12 2038
3 mesi Euribor
+ 0,16
IT0004073893 8/6/2006
12/03-12/06 marzo
12/09-12/12 2038
3 mesi Euribor
+ 0,46
No Rating IT0004074065 8/6/2006
12/03-12/06 marzo
12/09-12/12 2038
Variabile
Mezzanin
A
e
Classe C
(Cassa
Rurale
Junior
della
Valle
dei
Laghi)
Data
Stacco
Emissione Cedole
Rating
Tasso
I titoli di classe A e B, sono stati tutti ceduti ad una società veicolo irlandese denominata BCC
Mortgages Plc costituita assieme ad ICCREA Banca. Questa società ha acquistato i titoli di
Cassa Centrale Finance Srl e di Credico Finance 6 Srl emettendo Euro 996,050,000 Class A
Secured Floating Rate Investor Notes (Isin code: XS0256813048) e Euro 42,400,000 Class B
Secured Floating Rate Investor Notes (Isin code: XS0256815688). Questi titoli sono stati quotati
xxxviii
Pag. 192
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
presso la Borsa Valori irlandese e sono stati interamente collocati presso primari investitori
istituzionali.
I titoli di classe C sono stati suddivisi in 18 serie ciascuna di importo proporzionale
all’ammontare dei crediti rispettivamente ceduti dalle singole banche. Le banche cedenti hanno
sottoscritto interamente i titoli di classe C. Ognuna di queste ha sottoscritto esclusivamente la
serie di titoli subordinati di pertinenza, con pagamento del relativo prezzo alla “pari”.
Alle diverse tipologie di titoli è stato attribuito un diverso grado di subordinazione nella
definizione delle priorità nei pagamenti sia per il capitale che per gli interessi.
Il rimborso dei titoli è previsto con la modalità “pass through” nella quale, per ogni periodo di
incasso, ciascun flusso in entrata sul portafoglio collaterale della Società Veicolo, è destinato a
fronteggiare gli esborsi in linea interesse e capitale che si manifesteranno alla data di pagamento
immediatamente successiva.
Ad ogni scadenza sopraindicata, le somme ricevute dagli attivi, dopo il pagamento delle spese e
delle cedole sui titoli di classe A e B, vengono integralmente destinate al rimborso dei titoli
prioritari. In particolare i titoli di classe A hanno priorità nel pagamento rispetto ai titoli di classe
B. La terza tranche di titoli (cosiddetta emissione Junior o tranche C) é sprovvista di rating e
subordinata nel rimborso alle precedenti. Questa tipologia di titoli non ha una cedola
predeterminata ed è remunerata solo in presenza di fondi residuali, dopo aver coperto tutte le
spese di periodo (Senior cost, Interessi Classe A, Interessi Classe B, etc.).
Il rimborso del capitale dei titoli di classe C è ultimo nella gerarchia dei pagamenti sia in caso di
rimborso anticipato che in caso di estinzione naturale dei titoli.
A dicembre 2009, trascorsi tre anni e mezzo dal closing, sono state rimborsate obbligazioni
AAA emesse per un importo pari a 203.446.196,62 euro.
La situazione delle obbligazioni emesse da ogni singola banca partecipante a fine 2009 era la
seguente.
xxxix
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
Pag. 193
Banca
8016
8024
8078
8081
8091
8120
8132
8138
8139
8140
8178
8210
8316
8407
8623
8669
8689
8904
Ragione Sociale
Cassa Rurale Alto Garda
Cassa Rurale Adamello Brenta
Cassa Rurale Giudicarie Paganella
Cassa Rurale di Bolzano
Cassa Rurale Folgaria
Cassa Rurale di Lavis Valle di Cembra
Cassa Rurale della Valle dei Laghi
Cassa Rurale di Mezzocorona
Cassa Rurale di Mezzolombardo
Cassa Rurale Valle di Fassa Agordino
Cassa Rurale di Pergine
Cassa Rurale di Rovereto
Cassa Rurale Pinetana Fornace Seregnano
Banca del Veneziano
Banca di Cavola e Sassuolo
Banca Alto Vicentino Credito Cooperativo
Banca di Credito Cooperativo di Marcon Venezia
Banca delle Prealpi
Totali
Classe
A
22.128.438
7.676.674
13.804.759
17.032.081
6.664.646
17.379.037
6.600.217
8.052.816
10.042.777
7.853.854
19.338.860
13.323.887
9.112.936
12.292.567
7.105.104
9.518.891
13.078.447
27.612.815
228.618.803
Classe
B
Classe
C
1.674.000
620.000
951.000
1.482.000
560.000
1.201.000
507.000
623.000
726.000
656.000
1.461.000
1.051.000
719.000
1.312.000
641.000
870.000
1.028.000
2.318.000
18.400.000
815.161
308.200
480.084
724.410
294.472
614.856
253.619
326.783
377.093
331.403
739.590
492.786
358.432
628.330
335.818
424.678
512.966
1.160.112
9.178.793
Valutazione dell’operazione
Per quanto riguarda l’economicità complessiva dell’operazione, questa dipende sia dai
differenziali economici strettamente connessi alle operazioni medesime (costo della provvista,
rendimento della nuova liquidità ottenuta, costi operativi) sia dai mutamenti indotti nel profilo
tecnico della Banca (riequilibrio del portafoglio impieghi, allineamento delle scadenze delle
poste dello stato patrimoniale, ecc.) che incidono sul suo standing.
In particolare, dall’operazione di cartolarizzazione la banca ha ottenuto (contestualmente alla
cessione) il regolamento del prezzo dei mutui ceduti in misura pari alla somma algebrica tra il
corrispettivo per i mutui cartolarizzati e la sottoscrizione della tranche del titolo C di propria
competenza al netto degli oneri iniziali di costituzione del Veicolo e di collocamento dei Titoli.
Beneficerà inoltre delle commissioni percepite per l’attività di servicing svolta per conto
dell’emittente, del rendimento sotto forma di excess spread del titolo junior sottoscritto (in
funzione della performance dei crediti ceduti) nonché di un risultato connesso con il reimpiego
della liquidità generata dall’operazione.
Andamento dell’operazione nel corso dell’anno.
Nel corso del 2009 il portafoglio dei mutui ceduti ha avuto un’ottima performance nonostante la
forte crisi economica internazionale che ha colpito duramente anche l’Italia. Le sofferenze nel
corso del 2009 sono aumentate dello 0,09 % ed al 31/12/2009 queste erano pari allo 0,237 % del
portafoglio residuo. Il Default Ratio (valore mutui passati a Default / valore dei mutui alla data di
cessione) si attesta invece sullo 0,128 %. Le obbligazioni emesse a fronte di questi mutui andati
in default, come previsto dalla contrattualistica, sono state rimborsate agli investitori utilizzando
l’excess spread prodotto delle BCC titolari delle sofferenze. Nell’ultimo Payment Report del
xl
Pag. 194
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
2009, datato 10 dicembre, i mutui con ritardi da più di 30 giorni erano pari al 3,11 % del
portafoglio residuo.
A fine anno per quello che riguarda la nostra banca, i mutui inseriti fra le posizioni deteriorate
ammontano a 146 mila Euro.
Al 31/12/2009 il Veicolo utilizzava lo 0,61 % della linea di cassa fornita dalle banche cedenti e
prevista dal contratto denominato “linea di liquidità”.
L’importo complessivo della Linea di Liquidità concessa al Veicolo è pari ad Euro 18.846.000,
mentre la quota di competenza della Cassa Rurale/BCC è di Euro 520 mila pari al 2,76% del
portafoglio ceduto
Poiché prive di rating, le banche cedenti hanno dovuto garantire questa linea di cassa con un
deposito in titoli di stato (CCT). Al 31/12/2009 i titoli risultano tutti depositati sulle polizze
intestate al Veicolo presso Deutsche Bank Milano e avevano un controvalore di 20.752.767,55
euro (nominali 20.731.000,00 euro).
A copertura del rischio di interesse, il Veicolo ha sottoscritto con Société Générale due contratti
Basis Swap a copertura del portafoglio a tasso indicizzato i cui nozionali stanno correttamente
seguendo l’andamento dei debiti residui dei mutui ceduti.
Nel corso del 2009 il debito residuo totale dei mutui ceduti è diminuito del 16 % arrivando ad
essere pari a 248.114.515,23 euro. Dall’inizio dell’operazione, quindi, sono stati rimborsati il
46% dei crediti cartolarizzati.
Situazione al 31/12/2009 dei portafogli ceduti da ogni singola Banca partecipante.
Banca
8016
8024
8078
8081
8091
8120
8132
8138
8139
8140
8178
8210
8316
8407
8623
8669
8689
8904
Ragione Sociale
Debito Ceduto
Cassa Rurale Alto Garda
41.489.161
Cassa Rurale Adamello Brenta
15.475.200
Cassa Rurale Giudicarie Paganella
23.844.084
Cassa Rurale di Bolzano
36.773.410
Cassa Rurale Folgaria
14.248.472
Cassa Rurale di Lavis Valle di Cembra
30.269.856
Cassa Rurale della Valle dei Laghi
12.669.619
Cassa Rurale di Mezzocorona
15.822.783
Cassa Rurale di Mezzolombardo
18.390.093
Cassa Rurale Valle di Fassa Agordino
16.453.403
Cassa Rurale di Pergine
36.673.590
Cassa Rurale di Rovereto
25.727.786
Cassa Rurale Pinetana Fornace Seregnano
17.956.432
Banca del Veneziano
32.339.330
Banca di Cavola e Sassuolo
16.285.818
Banca Alto Vicentino Credito Cooperativo
21.584.678
Banca di Credito Cooperativo di Marcon Ven
25.690.966
Banca delle Prealpi
57.949.112
Totale
459.643.792
Debito 31/12/2009
23.940.373
7.985.279
14.912.981
18.045.393
7.400.965
18.870.117
7.164.734
8.652.548
10.843.557
8.701.858
21.098.541
14.567.333
9.837.518
13.806.276
7.757.212
10.512.732
14.073.085
29.944.012
248.114.515
xli
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
Pag. 195
Descrizione dei sistemi interni di misurazione e controllo dei rischi connessi con l’operatività in
cartolarizzazioni.
Il processo di gestione delle cartolarizzazioni è assistito da specifica procedura interna che
assegna compiti e responsabilità alle strutture organizzative coinvolte nelle diverse fasi del
processo stesso.
Ciascuna delle banche cedenti esercita le attività di servicing in relazione allo specifico
portafoglio dalla stessa ceduto, curando la gestione, l'amministrazione e l'incasso dei crediti
nonché la gestione dei procedimenti, in conformità ai criteri individuati nel contratto di servicing.
Per tale attività, disciplinata da una procedura che permette il coordinamento di tutte le attività
inerenti avvalendosi delle competenti strutture aziendali, la Banca riceve una commissione pari al
0,40% annuo sull’outstanding e al 6% annuo sugli incassi relativi a posizioni in default;
In base a quanto previsto dal Contratto di Servicing il portafoglio di ciascuna cartolarizzazione è
sottoposto a monitoraggio continuo sulla base del quale sono predisposti report mensili e
trimestrali verso la Società Veicolo e le controparti dell’operazione, con evidenze dello status dei
crediti e dell’andamento degli incassi. Tale informativa costituisce anche la rendicontazione
periodica sull’andamento dell’operazione effettuata all’Alta Direzione e al CdA.
C.1.b
CARTOLARIZZAZIONE EFFETTUATA NELL’ESERCIZIO
DENOMINATA CASSA CENTRALE SECURITISATION
2007
E
Nel 2007 la Banca ha partecipato ad un’operazione di cartolarizzazione di crediti ai sensi della
L. 130/199, avente per oggetto crediti performing costituiti da mutui ipotecari concessi a
clientela residente in Italia. Il progetto, realizzato con l’assistenza di Cassa Centrale Banca –
Credito Cooperativo del Nor Est Spa, ha visto la cessione pro-soluto di portafogli di crediti
nascenti da mutui ipotecari “in bonis” assistiti da ipoteca economicamente di 1° grado, erogati
dalla banca e da altre 25 Casse Rurali e Banche di Credito Cooperativo a clienti residenti nel
territorio nazionale, per un valore nominale complessivo lordo di 461.933.320,46 euro di cui
11.402.399 euro relativi alla Banca. L’operazione era tata chiusa il 3 luglio del 2007 a Londra.
Gli Originators, Casse Rurali e Banche di Credito Cooperativo che hanno partecipato
all’operazione erano i seguenti:
xlii
Pag. 196
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
Banca
8016
8035
8057
8120
8132
8133
8139
8145
8163
8178
8179
8210
8252
8279
8282
8304
8307
8407
8448
8622
8623
8669
8689
8904
8916
8973
Ragione Sociale
Cassa Rurale Alto Garda
Cassa Raiffeisen Brunico
Cassa Rurale Centrofiemme
Cassa Rurale Lavis
Cassa Rurale Valle dei Laghi
Cassa Raiffeisen Merano
Cassa Rurale Mezzolombardo
Cassa Rurale Mori
Cassa Rurale Alta Valdisole
Cassa Rurale Pergine
Cassa Rurale Pinzolo
Cassa Rurale Rovereto
Cassa Rurale Centrovalsugana
Cassa Rurale Primiero
Cassa Rurale Tuenno
Cassa Rurale Trento
Cassa Raiffeisen Val d'Isarco
Banca del Veneziano
BCC Basso Veronese
CRA Lucinico Farra Capriva
Banca di Cavola e Sassuolo
Banca Alto Vicentino
BCC Marcon
Banca delle Prealpi
Banca di Ancona
CRA Camerano
Totale
Debito Ceduto
Numero di
posizioni
16.304.063
19.578.972
11.119.778
28.159.713
11.402.389
17.308.809
8.736.469
21.971.981
9.590.782
15.909.262
11.355.696
18.583.690
16.142.497
12.553.580
18.966.872
14.235.188
11.930.034
31.409.200
17.157.524
10.460.858
13.215.419
25.635.220
23.561.179
45.102.721
10.349.497
21.191.929
461.933.320
144
160
113
246
123
156
52
227
91
151
93
194
157
100
142
160
154
347
175
113
105
313
215
345
104
173
4.353
Prezzo del portafoglio ed emissione delle Notes
Il prezzo di acquisto del portafoglio dei crediti ceduti era stato definito in 461.933.320,46 euro e
corrisponde al valore contabile dei crediti alla data del 2 maggio 2007. Non c’è stata
overcollateralisation: l’outstanding value dei crediti é uguale all’ammontare dell’emissione,
l’operazione di cessione non ha comportato conseguentemente la rilevazione né di utili né di
perdite.
Come accennato, la Società veicolo ha finanziato l’acquisto di crediti mediante emissione di
titoli obbligazionari suddivisi in quattro classi.
xliii
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
Pag. 197
BCC
Classi
A1 + A2
Classe B
CR Alto Garda
15.376.000
619.000
Cassa Raiffeisen di Brunico
18.465.000
743.000
CR Centrofiemme
10.487.000
428.000
CR Lavis
26.557.000
1.056.000
CR della Valle dei Laghi
10.753.000
434.000
Cassa Raiffeisen Merano
16.324.000
664.000
CR Mezzolombardo e S. M.
8.239.000
321.000
CR Mori val di Gresta
20.722.000
823.000
CR Alta Valdisole e Pejo
9.045.000
368.000
CR di Pergine
15.004.000
581.000
CR Pinzolo
10.710.000
440.000
CR di Rovereto
17.527.000
687.000
CR Centro Valsugana
15.224.000
612.000
CR Valli di Primiero e Vanoi
11.839.000
472.000
CR di Tuenno val di Non
17.888.000
714.000
CR di Trento
13.425.000
546.000
Cassa Raiffeisen Valle Isarco
11.251.000
455.000
BCC del Veneziano
29.622.000
1.206.000
Banca Veneta 1896
16.182.000
661.000
CRA Lucinico Farra e Capriva
9.866.000
392.000
Banca di Cavola e Sassuolo
12.463.000
494.000
Banca Altovicentino
24.177.000
979.000
BCC di Marcon
22.221.000
909.000
BCC delle Prealpi
42.536.000
1.687.000
Banca di Ancona
9.761.000
401.000
CRA S. Giuseppe Camerano
19.986.000
808.000
Totale
435.650.000 17.500.000
Le caratteristiche delle tre tipologie di titoli emessi sono le seguenti:
Notes
Denominazi Ratin
Codice ISIN
one
g
Class A1
Senior
Class A2
Senior
Class B
Mezzanine
Class C
(Cassa
Rurale della
Valle dei
Laghi)
Junior
Classe C
309.000
371.000
205.000
546.000
215.000
321.000
176.000
427.000
178.000
324.000
206.000
370.000
306.000
242.000
365.000
264.000
224.000
581.000
315.000
203.000
258.000
479.000
433.000
880.000
188.000
398.000
8.784.000
Data
Data
Stacco cedole
Emiss.
Scadenza
04.03-04.0604.06.2043
04.09-04.12
04.03-04.06AAA IT0004247695 06.07.2007
04.06.2043
04.09-04.12
04.03-04.06A
IT0004247703 06.07.2007
04.06.2043
04.09-04.12
AAA IT0004247687 06.07.2007
No
04.03-04.0604.06.2043
IT0004247919 06.07.2007
04.09-04.12
rating
Tasso
3ME+11
3ME+16
3ME+45
Var.
xliv
Pag. 198
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
I titoli di classe A1, A2 e B, quotati presso la Borsa Valori di Lussemburgo, sono stati
interamente collocati presso primari investitori istituzionali.
I titoli di classe C sono stati suddivisi in 26 serie, ciascuna di importo proporzionale
all’ammontare dei crediti rispettivamente ceduti dalle singole banche. Le banche cedenti hanno
sottoscritto interamente i titoli di classe C. Ognuna di queste ha sottoscritto esclusivamente la
serie di titoli subordinati di pertinenza, con pagamento del relativo prezzo alla “pari”.
Alle diverse tipologie di titoli è stato attribuito un diverso grado di subordinazione nella
definizione delle priorità nei pagamenti sia per il capitale che per gli interessi.
Il rimborso dei titoli è previsto con la modalità “pass through” nella quale, per ogni periodo di
incasso, ciascun flusso in entrata sul portafoglio collaterale della Società Veicolo, è destinato a
fronteggiare gli esborsi in linea interesse e capitale che si manifesteranno alla data di pagamento
immediatamente successiva.
Ad ogni scadenza sopraindicata, le somme ricevute dagli attivi, dopo il pagamento delle spese e
delle cedole sui titoli di classe A1, A2 e B, vengono integralmente destinate al rimborso dei titoli
prioritari. In particolare i titoli di classe A1 e A2 hanno priorità nel pagamento rispetto ai titoli di
classe B. La terza tranche di titoli (cosiddetta emissione Junior o tranche C) é sprovvista di
rating e subordinata nel rimborso alle precedenti. Questa tipologia di titoli non ha una cedola
predeterminata ed è remunerata solo in presenza di fondi residuali, dopo aver coperto tutte le
spese di periodo (Senior cost, Interessi Classe A1 e A2, Interessi Classe B, etc.).
Il rimborso del capitale dei titoli di classe C è ultimo nella gerarchia dei pagamenti sia in caso di
rimborso anticipato che in caso di estinzione naturale dei titoli.
A dicembre 2009, trascorsi trenta mesi dal closing, sono state rimborsate obbligazioni AAA
emesse per un importo pari a 162.741.089,30 euro.
La situazione a fine 2009 delle obbligazioni emesse da ogni singola banca partecipante è la
seguente.
ABI
8016
8035
8057
8120
8132
8133
8139
8145
8163
8178
8179
8210
8252
Banca
CR Alto Garda
Cassa Raiffeisen di Brunico
CR Centrofiemme
CR Lavis
CR della Valle dei Laghi
Cassa Raiffeisen Merano
CR Mezzolombardo e S. M.
CR Mori val di Gresta
CR Alta Valdisole e Pejo
CR di Pergine
CR Pinzolo
CR di Rovereto
CR Centro Valsugana
AAA (A1+A2)
A
Junior
9.639.915,09 619.000,00 309.000,00
13.142.025,81 743.000,00 371.000,00
7.120.412,38 428.000,00 205.000,00
17.819.395,48 1.056.000,00 546.000,00
7.001.305,31 434.000,00 215.000,00
10.823.981,64 664.000,00 321.000,00
5.372.191,19 321.000,00 176.000,00
12.227.745,87 823.000,00 427.000,00
6.145.241,32 368.000,00 178.000,00
10.289.282,34 581.000,00 324.000,00
6.117.702,15 440.000,00 206.000,00
11.477.567,87 687.000,00 370.000,00
10.195.399,15 612.000,00 306.000,00
xlv
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
Pag. 199
8279
8282
8304
8307
8407
8448
8622
8623
8669
8689
8904
8916
8973
CR Valli di Primiero e Vanoi
CR di Tuenno val di Non
CR di Trento
Cassa Raiffeisen Valle Isarco
BCC del Veneziano
Banca Veneta 1896
CRA Lucinico Farra e Capriva
Banca di Cavola e Sassuolo
Banca Altovicentino
BCC di Marcon
BCC delle Prealpi
Banca di Ancona
CRA S. Giuseppe Camerano
5.021.888,07 472.000,00 242.000,00
11.997.616,33 714.000,00 365.000,00
8.578.324,78 546.000,00 264.000,00
7.203.333,80 455.000,00 224.000,00
13.548.599,82 1.206.000,00 581.000,00
10.246.779,36 661.000,00 315.000,00
5.100.750,27 392.000,00 203.000,00
8.393.075,01 494.000,00 258.000,00
13.539.068,48 979.000,00 479.000,00
13.753.146,34 909.000,00 433.000,00
29.892.376,20 1.687.000,00 880.000,00
4.652.468,18 401.000,00 188.000,00
13.609.318,46 808.000,00 398.000,00
Per quanto riguarda l’economicità complessiva dell’operazione, questa dipende sia dai
differenziali economici strettamente connessi alle operazioni medesime (costo della provvista,
rendimento della nuova liquidità ottenuta, costi operativi) sia dai mutamenti indotti nel profilo
tecnico della Banca (riequilibrio del portafoglio impieghi, allineamento delle scadenze delle
poste dello stato patrimoniale, ecc.) che incidono sul suo standing.
In particolare, dall’operazione di cartolarizzazione la banca ha ottenuto (contestualmente alla
cessione) il regolamento del prezzo dei mutui ceduti in misura pari alla somma algebrica tra il
corrispettivo per i mutui cartolarizzati e la sottoscrizione della tranche del titolo C di propria
competenza al netto degli oneri iniziali di costituzione dei Veicolo e di collocamento dei Titoli.
Beneficerà inoltre delle commissioni percepite per l’attività di servicing svolta per conto
dell’emittente, del rendimento sotto forma di excess spread del titolo junior sottoscritto (in
funzione della performance dei crediti ceduti) nonché di un risultato connesso con il reimpiego
della liquidità generata dall’operazione.
Andamento dell’operazione nel corso dell’anno.
Nel corso del 2009 il portafoglio dei mutui ceduti ha avuto un’ottima performance nonostante la
forte crisi economica internazionale che ha colpito duramente anche l’Italia. Le sofferenze nel
corso del 2009 sono aumentate dello 0,05 % ed al 31/12/2009 queste erano pari allo 0,087 %
del portafoglio residuo. Il Default Ratio (valore mutui passati a Default / valore dei mutui alla
data di cessione) si attesta invece a 0,055 %. Le obbligazioni emesse a fronte di questi mutui
andati in default, come previsto dalla contrattualistica, sono state rimborsate agli investitori
utilizzando l’excess spread prodotto delle BCC titolari delle sofferenze.
Nell’ultimo Payment Report del 2009, datato 4 dicembre, i mutui con ritardi da più di 30 giorni
erano pari al 4,03 % del portafoglio residuo.
A fine anno per quello che riguarda la nostra banca, i mutui inseriti fra le posizioni deteriorate
ammontano invece a 197 mila Euro.
Al 31/12/2009 il Veicolo non sta facendo uso della linea di cassa garantita dalle banche cedenti
a fronte del contratto di “linea di liquidità”. Questo significa che i flussi generati dai portafogli
xlvi
Pag. 200
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
ceduti hanno permesso di pagare tutte le spese inserite nella cascata dei pagamenti all’ultima
Payment Date. L’importo complessivo della Linea di Liquidità concessa al Veicolo è pari ad
Euro 18.708.000,00, mentre la quota di competenza della Cassa Rurale/BCC è di Euro 459.000
pari al 2,45% del portafoglio ceduto.
Le banche cedenti, poiché prive di Rating pubblico, hanno dovuto garantire questa linea di
cassa con un deposito in titoli di stato (CCT) stipulando un contratto denominato “Mutuo a
ricorso limitato”. Al 31/12/2009 questi titoli risultano tutti depositati sulle polizze intestate al
Veicolo presso Deutsche Bank Milano e avevano un controvalore di 20.610.842,45 euro
(nominali 20.581.000,00 euro).
A copertura del rischio di interesse, il Veicolo ha sottoscritto con IXIS CORPORATE &
INVESTMENT BANK due contratti Basis Swap a copertura del portafoglio a tasso indicizzato i
cui nozionali stanno correttamente seguendo l’andamento dei debiti residui dei mutui ceduti.
Nel corso del 2009 il debito residuo totale dei mutui ceduti è diminuito del 16 % arrivando ad
essere pari a 290.879.005,38 euro. Dall’inizio dell’operazione, quindi, sono stati rimborsati il
37% dei crediti cartolarizzati.
Situazione al 31/12/2009 dei portafogli ceduti da ogni singola Banca partecipante.
xlvii
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
Pag. 201
Banca
8016
8035
8057
8120
8132
8133
8139
8145
8163
8178
8179
8210
8252
8279
8282
8304
8307
8407
8448
8622
8623
8669
8689
8904
8916
8973
Ragione Sociale
Cassa Rurale Alto Garda
Cassa Raiffeisen Brunico
Cassa Rurale Centrofiemme
Cassa Rurale Lavis
Cassa Rurale Valle dei Laghi
Cassa Raiffeisen Merano
Cassa Rurale Mezzolombardo
Cassa Rurale Mori
Cassa Rurale Alta Valdisole
Cassa Rurale Pergine
Cassa Rurale Pinzolo
Cassa Rurale Rovereto
Cassa Rurale Centrovalsugana
Cassa Rurale Primiero
Cassa Rurale Tuenno
Cassa Rurale Trento
Cassa Raiffeisen Val d'Isarco
Banca del Veneziano
BCC Basso Veronese
CRA Lucinico Farra Capriva
Banca di Cavola e Sassuolo
Banca Alto Vicentino
BCC Marcon
Banca delle Prealpi
Banca di Ancona
CRA Camerano
Totale
Debito Ceduto
16.304.062,76
19.578.971,77
11.119.778,39
28.159.712,91
11.402.389,31
17.308.808,68
8.736.468,86
21.971.980,74
9.590.782,19
15.909.261,56
11.355.695,81
18.583.689,89
16.142.496,75
12.553.579,88
18.966.871,74
14.235.187,73
11.930.033,59
31.409.200,42
17.157.524,27
10.460.858,34
13.215.418,96
25.635.220,07
23.561.178,97
45.102.720,89
10.349.497,40
21.191.928,58
461.933.320,46
Debito residuo al
31/12/2009
10.319.846
13.977.997
7.448.735
18.428.817
7.532.145
11.604.617
5.778.469
13.162.822
6.570.407
11.042.241
6.591.739
11.828.178
10.946.109
5.619.015
12.932.819
9.204.953
7.694.985
14.652.462
10.697.449
5.644.655
8.939.378
14.709.902
14.648.580
31.657.326
5.077.512
14.167.848
290.879.005
Descrizione dei sistemi interni di misurazione e controllo dei rischi connessi con
l’operatività in cartolarizzazioni.
Il processo di gestione delle cartolarizzazioni è assistito da specifica procedura interna che
assegna compiti e responsabilità alle strutture organizzative coinvolte nelle diverse fasi del
processo stesso.
Ciascuna delle banche cedenti esercita le attività di servicing in relazione allo specifico
portafoglio dalla stessa ceduto, curando la gestione, l'amministrazione e l'incasso dei crediti
nonché la gestione dei procedimenti, in conformità ai criteri individuati nel contratto di
servicing. Per tale attività, disciplinata da una procedura che permette il coordinamento di tutte
le attività inerenti avvalendosi delle competenti strutture aziendali, la Banca riceve una
commissione pagata trimestralmente pari al 0,40% dell’outstanding calcolato alla Data di
xlviii
Pag. 202
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
Riferimento immediatamente precedente al trimestre di Riferimento e al 6% annuo sugli incassi
relativi a posizioni in default;
In base a quanto previsto dal Contratto di Servicing il portafoglio di ciascuna cartolarizzazione
è sottoposto a monitoraggio continuo sulla base del quale sono predisposti report mensili e
trimestrali verso la Società Veicolo e le controparti dell’operazione, con evidenze dello status
dei crediti e dell’andamento degli incassi. Tale informativa costituisce anche la rendicontazione
periodica sull’andamento dell’operazione effettuata all’Alta direzione e al CdA.
Informazioni di natura quantitativa
C.1.1 Esposizioni derivanti da operazioni di cartolarizzazione distinte per qualità delle attività
sottostanti
Esposizioni per cassa
Qualità attività
sottostanti/Esposizioni
Senior
Mezzanine
Junior
Esposizione
lorda
Esposizione
netta
Esposizione
lorda
Esposizione
netta
Esposizione
lorda
Esposizione
netta
A. Con attività sottostanti
proprie :
0
0
0
0
12
13
a) Deteriorate
0
0
0
0
0
0
b) Altre
0
0
0
0
12
13
B. Con attività sottostanti
di terzi :
0
0
0
0
456
456
a) Deteriorate
0
0
0
0
0
0
b) Altre
0
0
0
0
456
456
Garanzie rilasciate
Qualità attività
sottostanti/Esposizioni
Senior
Mezzanine
Junior
Esposizione
lorda
Esposizione
netta
Esposizione
lorda
Esposizione
netta
Esposizione
lorda
Esposizione
netta
0
0
0
0
0
0
a) Deteriorate
0
0
0
0
0
0
b) Altre
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
A. Con attività sottostanti
proprie :
B. Con attività sottostanti
di terzi :
xlix
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
Pag. 203
a) Deteriorate
0
0
0
0
0
0
b) Altre
0
0
0
0
0
0
Linee di credito
Qualità attività
sottostanti/Esposizioni
Senior
Mezzanine
Junior
Esposizione
lorda
Esposizione
netta
Esposizione
lorda
Esposizione
netta
Esposizione
lorda
Esposizione
netta
0
0
0
0
26
26
a) Deteriorate
0
0
0
0
0
0
b) Altre
0
0
0
0
26
26
0
0
0
0
953
953
a) Deteriorate
0
0
0
0
0
0
b) Altre
0
0
0
0
953
953
A. Con attività sottostanti
proprie :
B. Con attività sottostanti
di terzi :
C.1.2 Esposizioni derivanti dalle principali operazioni di cartolarizzazione "proprie" ripartite
per tipologia di attività cartolarizzate e per tipologia di esposizioni
Esposizioni per cassa
Tipologia attività
cartolarizzate/
Esposizioni
Senior
Mezzanine
Junior
Valore
Valore
Valore
Rettif./ripr.
Rettif./ripr.
Rettif./ripr.
di
di
di
di valore
di valore
di valore
bilancio
bilancio
bilancio
A. Oggetto di
integrale
cancellazione dal
bilancio
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
l
Pag. 204
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
B. Oggetto di
parziale
cancellazione dal
bilancio
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
C.C.FINANCE
0
0
0
0
7
0
C.C.SECURISATION
0
0
0
0
5
0
0
0
0
0
0
0
C. Non cancellate dal
bilancio
Garanzie rilasciate
Tipologia attività
cartolarizzate/
Esposizioni
Senior
Mezzanine
Junior
Esposiz. Rettif./ripr. Esposiz. Rettif./ripr. Esposiz. Rettif./ripr.
netta
di valore
netta
di valore
netta
di valore
A. Oggetto di
integrale
cancellazione dal
bilancio
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
li
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
Pag. 205
B. Oggetto di
parziale
cancellazione dal
bilancio
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
C.C.FINANCE
0
0
0
0
0
0
C.C.SECURISATION
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
C. Non cancellate dal
bilancio
Linee di credito
Tipologia attività
cartolarizzate/
Esposizioni
Senior
Mezzanine
Junior
Esposiz. Rettif./ripr. Esposiz. Rettif./ripr. Esposiz. Rettif./ripr.
netta
di valore
netta
di valore
netta
di valore
A. Oggetto di
integrale
cancellazione dal
bilancio
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
lii
Pag. 206
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
B. Oggetto di
parziale
cancellazione dal
bilancio
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
C.C.FINANCE
0
0
0
0
15
0
C.C.SECURISATION
0
0
0
0
11
0
0
0
0
0
0
0
C. Non cancellate dal
bilancio
C.1.3 Esposizioni derivanti dalle principali operazioni di cartolarizzazione "di terzi" ripartite
per tipologia di attività cartolarizzate e per tipo di esposizione
Esposizioni per cassa
Tipologia attività
sottostanti/Esposizioni
Senior
Mezzanine
Junior
Valore
Valore
Valore
Rettif./ripr.
Rettif./ripr.
Rettif./ripr.
di
di
di
di valore
di valore
di valore
bilancio
bilancio
bilancio
C.C.FINANCE
0
0
0
0
246
0
C.C.SECURISATION
0
0
0
0
210
0
liii
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
Pag. 207
0
0
0
0
0
0
Garanzie rilasciate
Tipologia attività
sottostanti/Esposizioni
Senior
Mezzanine
Junior
Esposiz. Rettif./ripr. Esposiz. Rettif./ripr. Esposiz. Rettif./ripr.
netta
di valore
netta
di valore
netta
di valore
C.C.FINANCE
0
0
0
0
0
0
C.C.SECURISATION
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
Linee di credito
Tipologia attività
sottostanti/Esposizioni
Senior
Mezzanine
Junior
Esposiz. Rettif./ripr. Esposiz. Rettif./ripr. Esposiz. Rettif./ripr.
netta
di valore
netta
di valore
netta
di valore
C.C.FINANCE
0
0
0
0
505
0
C.C.SECURISATION
0
0
0
0
448
0
0
0
0
0
0
0
C.1.4 Esposizioni derivanti da operazioni di cartolarizzazione ripartite per portafoglio e per
tipologia
liv
Pag. 208
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
Attività
Attività
Attività
Attività
finanziarie finanziarie
finanziarie finanziarie
Totaledicembre Totaledicembre
Esposizione/portafoglio detenute per fair value disponibili detenute Crediti
2009
2008
per la
sino alla
negoziazione
option
vendita
scadenza
1. Esposizioni per cassa
0
0
0
0
0
0
0
- senior
0
0
0
0
0
0
0
- mezzanine
0
0
0
0
0
0
0
- junior
0
0
0
0
0
0
0
2. Esposizioni fuori bilancio
0
0
0
0
0
0
0
- senior
0
0
0
0
0
0
0
- mezzanine
0
0
0
0
0
0
0
- junior
0
0
0
0
0
0
0
C.1.5 Ammontare complessivo delle attività cartolarizzate sottostanti ai titoli junior o ad altre
forme di sostegno creditizio
Attività/Valori
Cartolarizzazioni tradizionali Cartolarizzazioni sintetiche
A. Attività sottostanti proprie:
A.1 Oggetto di integrale cancellazione
405
0
1. Sofferenze
0
2. Incagli
0
3. Esposizioni ristrutturate
0
4. Esposizioni scadute
0
5. Altre attività
0
A.2 Oggetto di parziale cancellazione
0
0
1. Sofferenze
0
2. Incagli
0
3. Esposizioni ristrutturate
0
4. Esposizioni scadute
0
5. Altre attività
0
lv
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
Pag. 209
A.3 Non cancellate
405
0
1. Sofferenze
0
0
2. Incagli
0
0
3. Esposizioni ristrutturate
0
0
4. Esposizioni scadute
0
0
405
0
14898
0
B.1 Sofferenze
0
0
B.2 Incagli
0
0
B.3 Esposizioni ristrutturate
0
0
B.4 Esposizioni scadute
0
0
14898
0
5. Altre attività
B. Attività sottostanti di terzi:
B.5 Altre attività
C.1.6 Interessenze in società veicolo
Denominazione
Sede legale Interessenza %
0,00%
0,00%
0,00%
0,00%
0,00%
lvi
Pag. 210
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
C.1.7 Attività di servicer - incassi dei crediti cartolarizzati e rimborsi dei titoli emessi dalla
società veicolo
Società veicolo
Attività cartolarizzate
(dato di fine periodo)
Deteriorate
Incassi crediti realizzati
nell'anno
In bonis
Deteriorate
In bonis
C.C.FINANCE
146
7.019
7
1.507
C.C.SECURISATION
197
8.295
13
1.837
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
Quota percentuale dei titoli rimborsati (dato di fine periodo)
Società veicolo
Senior
Attività
deteriorate
Mezzanine
Attività in
bonis
Attività
deteriorate
Junior
Attività
in bonis
Attività
deteriorate
Attività
in bonis
C.C.FINANCE
0
0
0
0
0
0
C.C.SECURISATION
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
lvii
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
Pag. 211
C.2 Operazioni di cessione
C.2.1 Attività finanziarie cedute non cancellate
Forme
tecniche/Portafoglio
Attività
finanziarie
valutate al fair
value
Attività finanziarie detenute
per la negoziazione
A
B
C
A
B
C
A. Attività per cassa
0
0
0
0
0
0
1. Titoli di debito
0
0
0
0
0
0
2. Titoli di capitale
0
0
0
0
0
0
3. O.I.C.R.
0
0
0
0
0
0
4. Finanziamenti
0
0
0
0
0
0
B. Strumenti derivati
0
0
0
dicembre 2009
0
0
0
0
0
0
di cui deteriorate
0
0
0
0
0
0
dicembre 2008
0
0
0
0
0
0
di cui deteriorate
0
0
0
0
0
0
Forme tecniche/Portafoglio
Attività finanziarie disponibili
per la vendita
A
B
C
Attività
finanziarie
detenute sino
alla scadenza
A
B
C
A. Attività per cassa
10.467
0
0
0
0
0
1. Titoli di debito
10.467
0
0
0
0
0
2. Titoli di capitale
0
0
0
3. O.I.C.R.
0
0
0
4. Finanziamenti
0
0
0
0
0
0
10.467
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
B. Strumenti derivati
dicembre 2009
di cui deteriorate
lviii
Pag. 212
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
dicembre 2008
di cui deteriorate
14.631
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
Crediti verso
clientela
Crediti verso banche
Forme tecniche/Portafoglio
A
B
C
A
B
Totale
C
dicembre dicembre
2009
2008
A. Attività per cassa
0
0
0
14.696
0
0
25.163
31.818
1. Titoli di debito
0
0
0
0
0
0
10.467
14.631
2. Titoli di capitale
0
0
3. O.I.C.R.
0
0
14.696
17.187
0
0
4. Finanziamenti
0
0
0
14.696
0
0
B. Strumenti derivati
dicembre 2009
0
0
0
14.696
0
0
25.163
31.818
di cui deteriorate
0
0
0
343
0
0
343
619
dicembre 2008
0
0
0
17.187
0
0
31.818
di cui deteriorate
0
0
0
619
0
0
619
Legenda:
A = attività finanziarie cedute rilevate per intero (valore di bilancio)
B = attività finanziarie cedute rilevate parzialmente (valore di bilancio)
C = attività finanziarie cedute rilevate parzialmente (intero valore)
lix
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
Pag. 213
C.2.2 Passività finanziarie a fronte di attività finanziarie cedute non cancellate*
Attività
Attività
Attività
Attività
finanziarie
finanziarie finanziarie Crediti Crediti
Passività/Portafoglio detenute per finanziarie disponibili detenute
verso
verso
valutate al
attività
la
per la
sino alla banche clientela
fair value
negoziazione
vendita
scadenza
Totale
1. Debiti verso clientela
0
0
10.458
0
0
14.236
24.694
a) a fronte di attività rilevate
per intero
0
0
10.458
0
0
14.236
24.694
b) a fronte di attività rilevate
parzialmente
0
0
0
0
0
0
0
2. Debiti verso banche
0
0
0
0
0
0
0
a) a fronte di attività rilevate
per intero
0
0
0
0
0
0
0
b) a fronte di attività rilevate
parzialmente
0
0
0
0
0
0
0
dicembre 2009
0
0
10.458
0
0
14.236
24.694
dicembre 2008
0
0
14.648
0
0
16.746
31.394
C.3 Operazioni di covered bond
lx
Pag. 214
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
D. Modelli per la misurazione del rischio di credito
SEZIONE 2 – RISCHI DI MERCATO
2.1 RISCHIO DI TASSO DI INTERESSE E RISCHIO DI PREZZO – PORTAFOGLIO DI
NEGOZIAZIONE DI VIGILANZA
Informazioni di natura qualitativa
A. Aspetti generali
La Banca non ha detenuto nel corso dell’anno 2009, come del resto nell’anno precedente,
strumenti finanziari allocati nel portafoglio di negoziazione di Vigilanza.
lxi
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
Pag. 215
Informazioni di natura quantitativa
1. Portafoglio di negoziazione di vigilanza: distribuzione per durata residua (data di
riprezzamento) delle attività e delle passività finanziarie per cassa e derivati finanziari
Tipologia/Durata
residua
da oltre 3 da oltre 6 da oltre 1 da oltre 5
a
fino a
mesi fino mesi fino anno fino anni fino
vista 3 mesi
a 6 mesi a 1 anno
a 5 anni a 10 anni
oltre
10
anni
durata
indetermin.
1. Attività per
cassa
0
0
0
0
0
0
0
0
1.1 Titoli di debito
0
0
0
0
0
0
0
0
- con opzione di
rimborso
anticipato
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
1.2 Altre attività
0
0
0
0
0
0
0
0
2. Passività per
cassa
0
0
0
0
0
0
0
0
2.1 P.C.T. passivi
0
0
0
0
0
0
0
0
2.2 Altre passività
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
- Opzioni
0
0
0
0
0
0
0
0
+ posizioni lunghe
0
0
0
0
0
0
0
0
+ posizioni corte
0
0
0
0
0
0
0
0
- Altri derivati
0
0
0
0
0
0
0
0
+ posizioni lunghe
0
0
0
0
0
0
0
0
+ posizioni corte
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
- Opzioni
0
0
0
0
0
0
0
0
+ posizioni lunghe
0
0
0
0
0
0
0
0
+ posizioni corte
0
0
0
0
0
0
0
0
- Altri derivati
0
0
0
0
0
0
0
0
+ posizioni lunghe
0
0
0
0
0
0
0
0
+ posizioni corte
0
0
0
0
0
0
0
0
- altri
3. Derivati
finanziari
3.1 Con titolo
sottostante
3.2 Senza titolo
sottostante
lxii
Pag. 216
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
2.2 RISCHIO DI TASSO DI INTERESSE E RISCHIO DI PREZZO – PORTAFOGLIO
BANCARIO
Informazioni di natura qualitativa
A. Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio di tasso di Interesse e del
rischio di prezzo
Rischio di tasso di interesse – Portafoglio Bancario
Principali fonti del rischio di tasso di interesse
Le fonti del rischio di tasso di interesse a cui è esposta la Banca sono individuabili
principalmente nei processi del credito, della raccolta e della finanza, essendo il portafoglio
bancario costituito prevalentemente da crediti e dalle varie forme di raccolta dalla clientela.
In particolare, il rischio di tasso di interesse da “fair value” trae origine dalle poste a tasso fisso,
mentre il rischio di tasso di interesse da “flussi finanziari” trae origine dalle poste a tasso
variabile.
Tuttavia, nell’ambito delle poste a vista sono normalmente ravvisabili comportamenti
asimmetrici a seconda che si considerino le voci del passivo o quelle dell’attivo; mentre le
prime, essendo caratterizzate da una maggiore vischiosità, afferiscono principalmente al rischio
da “fair value”, le seconde, più sensibili ai mutamenti del mercato, sono riconducibili al rischio
da “flussi finanziari”.
Processi interni di gestione e metodi di misurazione del rischio di tasso
La Banca ha posto in essere opportune misure di attenuazione e controllo finalizzate a evitare la
possibilità che vengano assunte posizioni eccedenti un determinato livello di rischio obiettivo.
Tali misure di attenuazione e controllo trovano codificazione nell’ambito delle normative
aziendali volte a disegnare processi di monitoraggio fondati su limiti di posizione e sistemi di
soglie di attenzione in termini di capitale interno al superamento delle quali scatta l’attivazione
di opportune azioni correttive.
A tale proposito sono state definite:
politiche e procedure di gestione del rischio di tasso d'interesse coerenti con la natura e la
complessità dell'attività svolta;
limiti operativi e disposizioni procedurali interne volti al mantenimento dell'esposizione entro
livelli coerenti con la politica gestionale e con la soglia di attenzione (v. infra) prevista dalla
normativa prudenziale.
Dal punta di vista organizzativo la Banca ha individuato nell’Area Finanza la struttura deputata
a presidiare tale processo di gestione del rischio di tasso di interesse sul portafoglio bancario.
Il monitoraggio all’esposizione al rischio di tasso di interesse sul portafoglio bancario avviene
su base trimestrale.
Per quanto concerne la metodologia di misurazione del rischio e di quantificazione del
corrispondente capitale interno, il CdA della Banca con apposita delibera ha deciso di utilizzare
l’algoritmo semplificato descritto nell’Allegato C, Titolo III, Cap. 1 della Circolare n. 263/06
della Banca d’Italia.
lxiii
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
Pag. 217
Attraverso tale metodologia viene stimata la variazione del valore economico del portafoglio
bancario a fronte di una variazione ipotetica dei tassi di interesse pari a 200 punti base.
L’applicazione della citata metodologia semplificata si basa sui seguenti passaggi logici.
Definizione del portafoglio bancario: costituito dal complesso delle attività e passività non
rientranti nel portafoglio di negoziazione ai fini di vigilanza.
Determinazione delle “valute rilevanti”, le valute cioè il cui peso misurato come quota sul totale
attivo oppure sul passivo del portafoglio bancario risulta superiore al 5%. Ciascuna valuta
rilevante definisce un aggregato di posizioni. Le valute il cui peso è inferiore al 5% sono
aggregate fra loro.
Classificazione delle attività e passività in fasce temporali: sono definite 14 fasce temporali. Le
attività e passività a tasso fisso sono classificate in base alla loro vita residua, quelle a tasso
variabile sulla base della data di rinegoziazione del tasso di interesse. Specifiche regole di
classificazione sono previste per alcune attività e passività.
Ponderazione delle esposizioni nette di ciascuna fascia: in ciascuna fascia le posizioni attive e
passive sono compensate, ottenendo una posizione netta. La posizione netta per fascia è
moltiplicata per il corrispondente fattore di ponderazione. I fattori di ponderazione per fascia
sono calcolati come prodotto tra una approssimazione della duration modificata relativa alla
fascia e una variazione ipotetica dei tassi (pari a 200 punti base per tutte le fasce).
Somma delle esposizioni nette ponderate delle diverse fasce: l’esposizione ponderata netta dei
singoli aggregati approssima la variazione di valore attuale delle poste denominate nella valuta
dell’aggregato nell’eventualità dello shock di tasso ipotizzato.
Aggregazione nelle diverse valute attraverso la somma dei valori assoluti delle esposizioni
ponderate nette per aggregato. Il valore ottenuto rappresenta la variazione di valore economico
aziendale a fronte dello scenario ipotizzato.
Determinazione dell’indicatore di rischiosità rappresentato dal rapporto tra il valore somma
ottenuto e il valore del Patrimonio di Vigilanza.
Le disposizioni della citata normativa prudenziale che disciplinano il processo di autovalutazione dell’adeguatezza patrimoniale (ICAAP – Internal Capital Adequacy Assessment
Process) definiscono una soglia di attenzione del cennato indicatore di rischiosità ad un valore
pari al 20%. Nel caso in cui tale indicatore assuma valori superiori alla soglia di attenzione, la
Banca d’Italia approfondisce con la banca i risultati e si riserva di adottare opportuni interventi.
La Banca effettua, inoltre, prove di stress, attraverso la citata metodologia e considerando un
incremento di 300 b.p. dello shock di tasso.
La misurazione, la gestione ed il controllo del rischio tasso di interesse avviene anche attraverso
l’impiego di specifici modelli interni, che integrano le determinazioni rivenienti dall’impiego del
cennato algoritmo semplificato.
Accanto all’attività di monitoraggio del rischio tasso mediante la metodologia sopra esposta, la
Banca effettua l’attività di gestione operativa avvalendosi del supporto offerto dalle
reportistiche ALM mensili disponibili nell’ambito del Servizio Consulenza Direzionale nato in
seno agli organismi centrali del movimento cooperativo (Phoenix, Cassa Centrale Banca e
Informatica Bancaria Trentina).
Nell’ambito dell’analisi di ALM Statico la valutazione dell’impatto sul patrimonio conseguente
a diverse ipotesi di shock di tasso viene evidenziata dal Report di Sensitività, nel quale viene
lxiv
Pag. 218
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
stimato l’impatto sul valore attuale delle poste di attivo, passivo e derivati conseguente alle
ipotesi di spostamento parallelo della curva dei rendimenti di +/- 100 e +/- 200 punti base.
Tale impatto è ulteriormente scomposto per singole forme tecniche di attivo e passivo al fine di
evidenziarne il contributo alla sensitività complessiva e di cogliere la diversa reattività delle
poste a tasso fisso, variabile e misto; inoltre la sua incidenza sul patrimonio della banca viene
rappresentata nella sua evoluzione temporale per favorirne il monitoraggio sistematico.
Un’attività di controllo e gestione più sofisticata dell’esposizione complessiva al rischio tasso
dell’Istituto avviene mediante le misurazioni offerte nell’ambito dei Reports di ALM Dinamico.
In particolare si procede ad analizzare la variabilità sia del margine di interesse che del
patrimonio netto in diversi scenari di cambiamento dei tassi di interesse e di evoluzione della
banca su un orizzonte temporale di 12 mesi. La simulazione impiega un’ipotesi di costanza delle
masse della banca all’interno dell’orizzonte di analisi dei 12 mesi, in contesti di spostamento
graduale del livello di tassi pari a +/-100 punti base, andando a isolare la variabilità di margine e
patrimonio nei diversi contesti. La possibilità di mettere a fuoco il contributo al risultato
complessivo fornito dalle poste a tasso fisso, indicizzato ed amministrato dalla Banca consente
di apprezzare il grado di rigidità del margine in contesto di movimento dei tassi di mercato e di
ipotizzare per tempo possibili correttivi.
Le analisi di ALM vengono presentate dal Responsabile ALM al Comitato ALM, il quale valuta
periodicamente l’andamento dell’esposizione al rischio tasso dell’Istituto, con riferimento al
rischio sul margine e rischio sul patrimonio, avvalendosi del servizio di consulenza promosso da
Cassa Centrale Banca. Ad esso partecipano, tra gli altri, la Direzione Generale, l’Area Finanza,
l’Area Crediti, Area Risk Controller e l’Area Contabilità e Controllo di Gestione.
Il modello di misurazione del rischio di tasso interesse fornito dal Servizio Consulenza
Direzionale di Cassa Centrale Banca non è utilizzato per la determinazione dei requisiti
patrimoniali, ma rappresenta uno strumento interno a supporto della gestione e del controllo
interno del rischio.
Rischio di prezzo – Portafoglio Bancario
Il portafoglio bancario accoglie particolari tipologie di investimenti in titoli di capitale, aventi la
finalità di perseguire determinati obiettivi strategici di medio/lungo periodo. In particolare, nel
portafoglio bancario sono presenti per lo più partecipazioni che costituiscono cointeressenze in
società appartenenti al sistema del Credito Cooperativo e/o in società e/o enti strumentali allo
sviluppo dell’attività della Banca.
Per quanto riguarda il portafoglio relativo ai titoli di debito la Banca svolge, principalmente,
attività di negoziazione in proprio di strumenti finanziari esposti al rischio di prezzo.
Tale attività riguarda esclusivamente titoli obbligazionari a basso livello di rischio, rappresentati
principalmente da titoli di stato a tasso variabile.
La strategia sottostante alla negoziazione di questi strumenti finanziari si pone l’obiettivo di
ottimizzare la gestione della liquidità aziendale e sostenere le operazioni di pronti contro termine
lxv
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
Pag. 219
con la clientela e ove possibile di beneficiare, nel breve termine, di differenze tra prezzi di
acquisto e di vendita.
Il rischio di prezzo bancario è gestito dall’Area Finanza sulla base di deleghe che ne
circoscrivono l’esposizione in termini di partecipazioni strumentali all’attività bancaria, di
ammontare massimo investito e di valore percentuale massimo di minusvalenze (soglia di
attenzione).
La gestione e la misurazione del rischio di tasso di interesse del portafoglio bancario di
investimento ( titoli di debito ) viene supportata anche da tecniche e modelli di Value at Risk,
Modified Duration e di Massima Perdita Accettabile (Stop Loss) che consentono di determinare,
con frequenza giornaliera, gli impatti prodotti dalle variazioni della struttura dei tassi di interesse
sul valore del portafoglio bancario.
In particolare, il limite di Value at Risk è definito con intervallo di confidenza pari al 99% e
periodo di detenzione (holding period) di dieci giorni lavorativi, il limite di Modified Duration,
calcolato in base ad un’ipotesi di variazione della curva di +/-100 bp, è definito in relazione alla
tipologia di emittente, mentre il limite di “Stop Loss” è calcolato come somma degli utili e delle
perdite, delle plusvalenze e delle minusvalenze relativi alle posizioni residenti nel portafoglio
bancario maturate durante l’esercizio in corso ovvero rispetto al prezzo di carico delle posizioni
stesse.
Il modello di misurazione del rischio di tasso interesse è stato fornito nel corso del 2009
giornalmente dal Servizio Consulenza Direzionale di Cassa Centrale Banca e non è utilizzato
per la determinazione dei requisiti patrimoniali, ma rappresenta uno strumento interno a
supporto della gestione e del controllo interno del rischio.
A partire dal 2010 il VaR è calcolato direttamente dalla Banca con le procedure software
presenti nel sistema informatico Gesbank.
Ad oggi, vista l’attuale operatività, non sono poste in essere operazioni di copertura del rischio
di prezzo.
lxvi
Pag. 220
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
Cassa Rurale Valle dei Laghi
30/12/2009
Value at risk portafoglio non immobilizzato
Intervallo di confidenza del 99%
Orizzonte temporale 10 giorni lavorativi
Rischio
VaR (1)
Rischio tasso
VaR Max (2)
3.626
3.626
VaR Corr 1 (3)
4.700
4.700
VaR Corr zero (4)
4.700
4.700
Equivalente a rischio (EAR)
% VaR su EAR
3.626
3.626
27.000.084,00
0,01%
Note
(1) Calcolo del VaR a mezzo della matrice di correlazione presente nel database riskmetrics.
(2) Calcolo del VaR nell'ipotesi in cui i fattori di rischio sono perfettamente correlati, positivamente o negativamente a
seconda del segno delle posizioni sui singoli fattori.
(3) Calcolo del VaR nell'ipotesi che vi sia perfetta correlazione positiva tra i fattori di rischio, e considerando che il segno
delle posizioni sia il medesimo. La matrice di correlazione è unitaria.
(4) Calcolo del VaR sulla base dell'ipotesi di correlazione nulla tra i fattori di rischio.
Value at Risk
CR Valle dei Laghi
VaR - Nota Integrativa Parte E - Bilancio 2009
Valore Medio
Valore Massimo
Valore Minimo
Valore Inizio
Valore Fine
Anno
Data
2009
2009
2009
2009
2009
07/01/2009
28/12/2009
02/01/2009
31/12/2009
Valore
12.777
38.719
3.473
37.971
3.580
Calcolo del VaR a mezzo della matrice di correlazione presente nel database riskmetrics.
B. Attività di copertura del fair value
Obiettivi e strategie sottostanti alle operazioni di copertura del fair value, tipologie di contratti
derivati utilizzati per la copertura e natura del rischio coperto
Fair value hedge accounting
lxvii
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
Pag. 221
L’attività di copertura del fair value ha l’obiettivo di immunizzare le variazioni di fair value di
raccolta e impieghi causate dai movimenti della curva dei tassi d’interesse. Le uniche tipologie di
derivati utilizzati sono rappresentate da interest rate swap (IRS) Le attività e le passività coperte,
identificate in modo puntuale (coperture specifiche), sono principalmente rappresentate da prestiti
obbligazionari emessi dalla banca e da impieghi a clientela.
Coperture gestionali con FVO
La Banca pone in essere operazioni di copertura gestionale da variazioni del fair value, per la cui
rappresentazione contabile si avvale di quanto disposto dalla c.d. Fair Value Option. La strategia
adottata nel corso dell’anno dalla Banca mira a contenere il rischio tasso e a stabilizzare il
margine di interesse. Le uniche tipologie di derivati utilizzati sono rappresentate da interest rate
swap (IRS). Le attività e le passività coperte, sono principalmente rappresentate da prestiti
obbligazionari emessi dalla banca e da impieghi a clientela.
La Banca si è dotata di presidi di carattere organizzativo e strumentale in coerenza con quanto
statuito dalla disciplina in tema di fair value option.
La banca sta valutando se adottare i necessari presidi organizzativi per una gestione consapevole
delle operazioni di copertura e dei rischi connessi mediante l’adozione di una specifica politica di
applicazione del modello di Hedge Accounting.
C. Attività di copertura dei flussi finanziari
Obiettivi e strategie sottostanti alle operazioni di copertura dei flussi finanziari, tipologia dei
contratti derivati utilizzati e natura del rischio coperto
La Banca non pone in essere operazioni di copertura di cash flow, ossia coperture
dell’esposizione alla variabilità dei flussi finanziari associati a strumenti finanziari a tasso
variabile.
D) Attività di copertura di investimenti esteri
La Banca non svolge attività di copertura di investimenti esteri.
lxviii
Pag. 222
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
Informazioni di natura quantitativa
1. Portafoglio bancario: distribuzione per durata residua (per data di riprezzamento) delle
attività e delle passività finanziarie
242 Euro
Tipologia/Durata
residua
1. Attività per
cassa
a vista
fino a 3
mesi
da oltre
3 mesi
fino a 6
mesi
da oltre
6 mesi
fino a 1
anno
da oltre
1 anno
fino a 5
anni
da oltre
5 anni
fino a
10 anni
oltre
10
anni
Durata
indetermin.
321.220
22.392
16.811
282
2.245
1.192
2.563
1.893
1.1 Titoli di debito
0
19.249
16.575
0
0
105
0
0
- con opzione di
rimborso
anticipato
0
0
0
0
0
0
0
0
0
19.249
16.575
0
0
105
0
0
16.659
2.675
0
0
0
0
0
0
304.561
468
236
282
2.245
1.087
2.563
1.893
125.709
0
0
0
2
0
0
0
178.852
468
236
282
2.243
1.087
2.563
1.893
0
0
0
0
0
0
0
0
178.852
468
236
282
2.243
1.087
2.563
1.893
164.019
100.313
39.929
9.425
17.904
0
0
0
163.511
6.049
4.433
0
0
0
0
0
133.577
0
0
0
0
0
0
0
29.933
6.049
4.433
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
29.933
6.049
4.433
0
0
0
0
0
508
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
508
0
0
0
0
0
0
0
0
94.264
35.496
9.425
17.904
0
0
0
- altri
1.2 Finanziamenti a
banche
1.3 Finanziamenti a
clientela
- c/c
- altri
finanziamenti
- con opzione di
rimborso anticipato
- altri
2. Passività per
cassa
2.1 Debiti verso
clientela
- c/c
- altri debiti
- con opzione di
rimborso anticipato
- altri
2.2 Debiti verso
banche
- c/c
- altri debiti
2.3 Titoli di debito
lxix
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
Pag. 223
- con opzione di
rimborso
anticipato
0
0
0
0
0
0
0
0
0
94.264
35.496
9.425
17.904
0
0
0
2.4 Altre passività
0
0
0
0
0
0
0
0
- con opzione di
rimborso
anticipato
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
16.589
16.575
19.619
29.056
131
202
0
0
0
0
0
0
0
0
0
- Opzioni
0
0
0
0
0
0
0
0
+ posizioni
lunghe
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
- Altri derivati
0
0
0
0
0
0
0
0
+ posizioni
lunghe
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
3.2 Senza titolo
sottostante
0
16.589
16.575
19.619
29.056
131
202
0
- Opzioni
0
0
0
0
0
0
0
0
+ posizioni
lunghe
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
- Altri derivati
0
16.589
16.575
19.619
29.056
131
202
0
+ posizioni
lunghe
0
2.001
922
9.276
28.553
131
202
0
0
14.588
15.653
10.343
502
0
0
0
- altri
- altri
3. Derivati
finanziari
3.1 Con titolo
sottostante
+ posizioni corte
+ posizioni corte
+ posizioni corte
+ posizioni corte
001 Usd
fino a da oltre 3 da oltre 6 da oltre 1 da oltre 5
3
mesi fino mesi fino anno fino anni fino
mesi a 6 mesi a 1 anno a 5 anni a 10 anni
oltre
10
anni
Tipologia/Durata
residua
a
vista
Durata
indetermin.
1. Attività per cassa
437
0
0
0
0
0
0
0
1.1 Titoli di debito
0
0
0
0
0
0
0
0
- con opzione di
rimborso
0
0
0
0
0
0
0
0
lxx
Pag. 224
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
anticipato
- altri
0
0
0
0
0
0
0
0
437
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
- c/c
0
0
0
0
0
0
0
0
- altri finanziamenti
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
2. Passività per cassa
441
0
0
0
0
0
0
0
2.1 Debiti verso
clientela
441
0
0
0
0
0
0
0
12
0
0
0
0
0
0
0
429
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
429
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
- c/c
0
0
0
0
0
0
0
0
- altri debiti
0
0
0
0
0
0
0
0
2.3 Titoli di debito
0
0
0
0
0
0
0
0
- con opzione di
rimborso
anticipato
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
2.4 Altre passività
0
0
0
0
0
0
0
0
- con opzione di
rimborso
anticipato
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
3. Derivati finanziari
0
0
0
0
0
0
0
0
3.1 Con titolo
sottostante
0
0
0
0
0
0
0
0
- Opzioni
0
0
0
0
0
0
0
0
+ posizioni lunghe
0
0
0
0
0
0
0
0
+ posizioni corte
0
0
0
0
0
0
0
0
1.2 Finanziamenti a
banche
1.3 Finanziamenti a
clientela
- con opzione di
rimborso anticipato
- altri
- c/c
- altri debiti
- con opzione di
rimborso anticipato
- altri
2.2 Debiti verso
banche
- altri
- altri
lxxi
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
Pag. 225
- Altri derivati
0
0
0
0
0
0
0
0
+ posizioni lunghe
0
0
0
0
0
0
0
0
+ posizioni corte
0
0
0
0
0
0
0
0
3.2 Senza titolo
sottostante
0
0
0
0
0
0
0
0
- Opzioni
0
0
0
0
0
0
0
0
+ posizioni lunghe
0
0
0
0
0
0
0
0
+ posizioni corte
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
+ posizioni lunghe
0
0
0
0
0
0
0
0
+ posizioni corte
0
0
0
0
0
0
0
0
- Altri derivati
071 Jpy
Tipologia/Durata
residua
1. Attività per cassa
da oltre 3 da oltre 6 da oltre 1 da oltre 5
a
fino a
mesi fino mesi fino anno fino anni fino
vista 3 mesi
a 6 mesi a 1 anno a 5 anni a 10 anni
oltre
10
anni
Durata
indetermin.
26
318
0
0
0
0
0
0
1.1 Titoli di debito
0
0
0
0
0
0
0
0
- con opzione di
rimborso
anticipato
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
26
318
0
0
0
0
0
0
26
0
0
0
0
0
0
0
0
318
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
318
0
0
0
0
0
0
2. Passività per cassa
1
345
0
0
0
0
0
0
2.1 Debiti verso
clientela
0
0
0
0
0
0
0
0
- c/c
0
0
0
0
0
0
0
0
- altri debiti
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
- altri
1.2 Finanziamenti a
banche
1.3 Finanziamenti a
clientela
- c/c
- altri finanziamenti
- con opzione di
rimborso anticipato
- altri
- con opzione di
rimborso anticipato
lxxii
Pag. 226
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
- altri
0
0
0
0
0
0
0
0
1
345
0
0
0
0
0
0
- c/c
1
0
0
0
0
0
0
0
- altri debiti
0
345
0
0
0
0
0
0
2.3 Titoli di debito
0
0
0
0
0
0
0
0
- con opzione di
rimborso
anticipato
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
2.4 Altre passività
0
0
0
0
0
0
0
0
- con opzione di
rimborso
anticipato
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
3. Derivati finanziari
0
0
0
0
0
0
0
0
3.1 Con titolo
sottostante
0
0
0
0
0
0
0
0
- Opzioni
0
0
0
0
0
0
0
0
+ posizioni lunghe
0
0
0
0
0
0
0
0
+ posizioni corte
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
+ posizioni lunghe
0
0
0
0
0
0
0
0
+ posizioni corte
0
0
0
0
0
0
0
0
3.2 Senza titolo
sottostante
0
0
0
0
0
0
0
0
- Opzioni
0
0
0
0
0
0
0
0
+ posizioni lunghe
0
0
0
0
0
0
0
0
+ posizioni corte
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
+ posizioni lunghe
0
0
0
0
0
0
0
0
+ posizioni corte
0
0
0
0
0
0
0
0
2.2 Debiti verso
banche
- altri
- altri
- Altri derivati
- Altri derivati
003 Chf
Tipologia/Durata
residua
a
vista
fino a da oltre 3 da oltre 6 da oltre 1 da oltre 5
3
mesi fino mesi fino anno fino anni fino
mesi a 6 mesi a 1 anno a 5 anni a 10 anni
oltre
10
anni
Durata
indetermin.
lxxiii
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
Pag. 227
1. Attività per cassa
0
40
0
0
0
0
0
0
1.1 Titoli di debito
0
0
0
0
0
0
0
0
- con opzione di
rimborso
anticipato
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
40
0
0
0
0
0
0
- c/c
0
0
0
0
0
0
0
0
- altri finanziamenti
0
40
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
40
0
0
0
0
0
0
2. Passività per cassa
4
41
0
0
0
0
0
0
2.1 Debiti verso
clientela
0
0
0
0
0
0
0
0
- c/c
0
0
0
0
0
0
0
0
- altri debiti
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
4
41
0
0
0
0
0
0
- c/c
4
0
0
0
0
0
0
0
- altri debiti
0
41
0
0
0
0
0
0
2.3 Titoli di debito
0
0
0
0
0
0
0
0
- con opzione di
rimborso
anticipato
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
2.4 Altre passività
0
0
0
0
0
0
0
0
- con opzione di
rimborso
anticipato
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
3. Derivati finanziari
0
0
0
0
0
0
0
0
3.1 Con titolo
sottostante
0
0
0
0
0
0
0
0
- altri
1.2 Finanziamenti a
banche
1.3 Finanziamenti a
clientela
- con opzione di
rimborso anticipato
- altri
- con opzione di
rimborso anticipato
- altri
2.2 Debiti verso
banche
- altri
- altri
lxxiv
Pag. 228
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
- Opzioni
0
0
0
0
0
0
0
0
+ posizioni lunghe
0
0
0
0
0
0
0
0
+ posizioni corte
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
+ posizioni lunghe
0
0
0
0
0
0
0
0
+ posizioni corte
0
0
0
0
0
0
0
0
3.2 Senza titolo
sottostante
0
0
0
0
0
0
0
0
- Opzioni
0
0
0
0
0
0
0
0
+ posizioni lunghe
0
0
0
0
0
0
0
0
+ posizioni corte
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
+ posizioni lunghe
0
0
0
0
0
0
0
0
+ posizioni corte
0
0
0
0
0
0
0
0
- Altri derivati
- Altri derivati
007 Dkk
fino a da oltre 3 da oltre 6 da oltre 1 da oltre 5
3
mesi fino mesi fino anno fino anni fino
mesi a 6 mesi a 1 anno a 5 anni a 10 anni
oltre
10
anni
Tipologia/Durata
residua
a
vista
1. Attività per cassa
0
0
0
0
0
0
0
0
1.1 Titoli di debito
0
0
0
0
0
0
0
0
- con opzione di
rimborso
anticipato
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
- c/c
0
0
0
0
0
0
0
0
- altri finanziamenti
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
2. Passività per cassa
1
0
0
0
0
0
0
0
2.1 Debiti verso
clientela
0
0
0
0
0
0
0
0
- altri
1.2 Finanziamenti a
banche
1.3 Finanziamenti a
clientela
- con opzione di
rimborso anticipato
- altri
Durata
indetermin.
lxxv
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
Pag. 229
- c/c
0
0
0
0
0
0
0
0
- altri debiti
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
1
0
0
0
0
0
0
0
- c/c
1
0
0
0
0
0
0
0
- altri debiti
0
0
0
0
0
0
0
0
2.3 Titoli di debito
0
0
0
0
0
0
0
0
- con opzione di
rimborso
anticipato
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
2.4 Altre passività
0
0
0
0
0
0
0
0
- con opzione di
rimborso
anticipato
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
3. Derivati finanziari
0
0
0
0
0
0
0
0
3.1 Con titolo
sottostante
0
0
0
0
0
0
0
0
- Opzioni
0
0
0
0
0
0
0
0
+ posizioni lunghe
0
0
0
0
0
0
0
0
+ posizioni corte
0
0
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0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
+ posizioni lunghe
0
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0
0
0
0
0
0
+ posizioni corte
0
0
0
0
0
0
0
0
3.2 Senza titolo
sottostante
0
0
0
0
0
0
0
0
- Opzioni
0
0
0
0
0
0
0
0
+ posizioni lunghe
0
0
0
0
0
0
0
0
+ posizioni corte
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
+ posizioni lunghe
0
0
0
0
0
0
0
0
+ posizioni corte
0
0
0
0
0
0
0
0
- con opzione di
rimborso anticipato
- altri
2.2 Debiti verso
banche
- altri
- altri
- Altri derivati
- Altri derivati
lxxvi
Pag. 230
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
012 Cad
fino a da oltre 3 da oltre 6 da oltre 1 da oltre 5
3
mesi fino mesi fino anno fino anni fino
mesi a 6 mesi a 1 anno a 5 anni a 10 anni
oltre
10
anni
Tipologia/Durata
residua
a
vista
1. Attività per cassa
0
0
0
0
0
0
0
0
1.1 Titoli di debito
0
0
0
0
0
0
0
0
- con opzione di
rimborso
anticipato
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
- c/c
0
0
0
0
0
0
0
0
- altri finanziamenti
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
2. Passività per cassa
0
0
0
0
0
0
0
0
2.1 Debiti verso
clientela
0
0
0
0
0
0
0
0
- c/c
0
0
0
0
0
0
0
0
- altri debiti
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
- c/c
0
0
0
0
0
0
0
0
- altri debiti
0
0
0
0
0
0
0
0
2.3 Titoli di debito
0
0
0
0
0
0
0
0
- con opzione di
rimborso
anticipato
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
2.4 Altre passività
0
0
0
0
0
0
0
0
- con opzione di
rimborso
anticipato
0
0
0
0
0
0
0
0
- altri
1.2 Finanziamenti a
banche
1.3 Finanziamenti a
clientela
- con opzione di
rimborso anticipato
- altri
- con opzione di
rimborso anticipato
- altri
2.2 Debiti verso
banche
- altri
Durata
indetermin.
lxxvii
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
Pag. 231
- altri
0
0
0
0
0
0
0
0
3. Derivati finanziari
0
0
0
0
0
0
0
0
3.1 Con titolo
sottostante
0
0
0
0
0
0
0
0
- Opzioni
0
0
0
0
0
0
0
0
+ posizioni lunghe
0
0
0
0
0
0
0
0
+ posizioni corte
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
+ posizioni lunghe
0
0
0
0
0
0
0
0
+ posizioni corte
0
0
0
0
0
0
0
0
3.2 Senza titolo
sottostante
0
0
0
0
0
0
0
0
- Opzioni
0
0
0
0
0
0
0
0
+ posizioni lunghe
0
0
0
0
0
0
0
0
+ posizioni corte
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
+ posizioni lunghe
0
0
0
0
0
0
0
0
+ posizioni corte
0
0
0
0
0
0
0
0
- Altri derivati
- Altri derivati
Altre valute
fino a da oltre 3 da oltre 6 da oltre 1 da oltre 5
3
mesi fino mesi fino anno fino anni fino
mesi a 6 mesi a 1 anno a 5 anni a 10 anni
oltre
10
anni
Tipologia/Durata
residua
a
vista
1. Attività per cassa
0
0
0
0
0
0
0
0
1.1 Titoli di debito
0
0
0
0
0
0
0
0
- con opzione di
rimborso
anticipato
0
0
0
0
0
0
0
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0
0
0
0
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0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
- c/c
0
0
0
0
0
0
0
0
- altri finanziamenti
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
- altri
1.2 Finanziamenti a
banche
1.3 Finanziamenti a
clientela
- con opzione di
rimborso anticipato
- altri
Durata
indetermin.
lxxviii
Pag. 232
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
2. Passività per cassa
1
0
0
0
0
0
0
0
2.1 Debiti verso
clientela
0
0
0
0
0
0
0
0
- c/c
0
0
0
0
0
0
0
0
- altri debiti
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
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0
0
0
0
1
0
0
0
0
0
0
0
- c/c
1
0
0
0
0
0
0
0
- altri debiti
0
0
0
0
0
0
0
0
2.3 Titoli di debito
0
0
0
0
0
0
0
0
- con opzione di
rimborso
anticipato
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
2.4 Altre passività
0
0
0
0
0
0
0
0
- con opzione di
rimborso
anticipato
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
3. Derivati finanziari
0
0
0
0
0
0
0
0
3.1 Con titolo
sottostante
0
0
0
0
0
0
0
0
- Opzioni
0
0
0
0
0
0
0
0
+ posizioni lunghe
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+ posizioni corte
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0
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+ posizioni lunghe
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0
0
0
0
0
0
+ posizioni corte
0
0
0
0
0
0
0
0
3.2 Senza titolo
sottostante
0
0
0
0
0
0
0
0
- Opzioni
0
0
0
0
0
0
0
0
+ posizioni lunghe
0
0
0
0
0
0
0
0
+ posizioni corte
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
- con opzione di
rimborso anticipato
- altri
2.2 Debiti verso
banche
- altri
- altri
- Altri derivati
- Altri derivati
+ posizioni lunghe
lxxix
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
Pag. 233
+ posizioni corte
0
0
0
0
0
0
0
0
2. Portafoglio bancario: modelli interni e altre metodologie per l'analisi di sensitività
Ai fini gestionali la Banca utilizza le risultanze quantitative contenute nella reportistica ALM
resa disponibile nell’ambito nel servizio di Consulenza Direzionale di Cassa Centrale Banca.
Sulla base delle analisi al 31 dicembre 2009, emerge che ipotizzando una variazione istantanea di
+/- 100 punti base l’impatto patrimoniale ammonta rispettivamente ad Euro -1455731 / +
2.040.414, mentre quello sul margine di interesse ad un anno ammonta ad Euro -42.737/+44.067
In termini prospettici i report di ALM Dinamico evidenziano che l’impatto di un rialzo graduale e
parallelo di complessivi 100 punti base in 12 mesi ammonta ad Euro -18.367 sul margine di
interesse e di Euro -447.237 sul patrimonio. Al contrario un ribasso graduale e parallelo di
complessivi 100 punti base in 12 mesi comporta un effetto su margine di interesse e patrimonio
rispettivamente pari a Euro +115.977 ed Euro +1.745.203, in ipotesi di volumi costanti.
Nei prospetti che seguono è riportata anche un’ipotesi con evoluzione dei volumi intermediati.
Si riproducono alcuni prospetti ricavati dalla procedura sopra menzionata.
Ove menzionato il Patrimonio di Vigilanza è quello prima del riparto utile del 31 dicembre 2009.
lxxx
Pag. 234
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
lxxxi
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
Pag. 235
lxxxii
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Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
lxxxiii
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
Pag. 237
lxxxiv
Pag. 238
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
lxxxv
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
Pag. 239
2.3 Rischio di cambio
Informazioni di natura qualitativa
A. Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio di cambio
Sulla base di quanto previsto dalle Istruzioni di Vigilanza della Banca d’Italia, le BCC
nell'esercizio dell'attività in cambi non possono assumere posizioni speculative e devono
contenere l’eventuale posizione netta aperta in cambi entro il 2% del patrimonio di vigilanza (Cfr.
Circ. 229/99 Titolo VII, Cap. 1). Inoltre, per effetto di tale ultimo vincolo normativo sono escluse
- anche secondo la nuova regolamentazione prudenziale - dalla disciplina relativa al calcolo dei
requisiti patrimoniali per tale tipologia di rischio.
La Banca è marginalmente esposta al rischio di cambio per effetto dell’attività di servizio alla
clientela seppur nei limiti richiamati sopra.
L’esposizione al rischio di cambio è determinata attraverso una metodologia che ricalca quanto
previsto dalla normativa di Vigilanza in materia.
La sua misurazione si fonda, quindi, sul calcolo della “posizione netta in cambi”, cioè del saldo di
tutte le attività e le passività (in bilancio e “fuori bilancio”) relative a ciascuna valuta, ivi incluse
le operazioni in euro indicizzate all’andamento dei tassi di cambio di valute.
B. Attività di copertura del rischio di cambio
La Banca, non assumendo esposizioni in divisa, non pone in essere operazioni di copertura.
lxxxvi
Pag. 240
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
Informazioni di natura quantitativa
1. Distribuzione per valuta di denominazione delle attività, delle passività e dei derivati
Valute
Voci
A. Attività finanziarie
Dollari
USA
Sterline Yen
Dollari
canadesi
Franchi
svizzeri
Altre
valute
437
0
344
0
40
0
A.1 Titoli di debito
0
0
0
0
0
0
A.2 Titoli di capitale
0
0
0
0
0
0
437
0
0
0
0
0
A.4 Finanziamenti a
clientela
0
0
344
0
40
0
A.5 Altre attività finanziarie
0
0
0
0
0
0
B. Altre attività
0
0
0
0
0
10
C. Passività finanziarie
441
0
345
0
45
1
C.1 Debiti verso banche
0
0
345
0
45
1
441
0
0
0
0
0
C.3 Titoli di debito
0
0
0
0
0
0
C.4 Altre passività
finanziarie
0
0
0
0
0
0
D. Altre passività
0
0
0
0
0
0
E. Derivati finanziari
0
0
0
0
0
0
- Opzioni
0
0
0
0
0
0
+ posizioni lunghe
0
0
0
0
0
0
+ posizioni corte
0
0
0
0
0
0
- Altri derivati
0
0
0
0
0
0
+ posizioni lunghe
0
0
0
0
0
0
+ posizioni corte
0
0
0
0
0
0
Totale attività
437
0
344
0
40
11
Totale passività
441
0
345
0
45
1
-4
0
-1
0
-4
10
A.3 Finanziamenti a banche
C.2 Debiti verso clientela
Sbilancio (+/-)
lxxxvii
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
Pag. 241
Come detto sopra la Cassa Rurale non si espone direttamente al rischio di cambio, ma solo
marginalmente per effetto della attività di servizio alla clientela: Questa esposizione nell’anno
2009 è stata sempre minima e comunque nettamente inferiore al 2% del Patrimonio di vigilanza .
Al 31 dicembre 2009 la posizione netta aperta in cambi, monitorabile in ogni momento tramite la
procedura bancaria Gesbank, ammontava a 2 mila Euro rispetto agli 898 mila Euro consentiti
dalla normativa di Vigilanza.
2. Modelli interni e altre metodologie per l'analisi di sensitività
lxxxviii
Pag. 242
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
2.4 Gli strumenti derivati
A. Derivati finanziari
A.1 Portafoglio di negoziazione di vigilanza: valori nozionali di fine periodo e medi
dicembre 2009
Attività
sottostanti/Tipologia derivati
1. Titoli di debito e tassi d'interese
Over the
counter
dicembre 2008
Controparti
Centrali
Over the
counter
Controparti
Centrali
0
0
0
0
a) Opzioni
0
0
0
0
b) Swap
0
0
0
0
c) Forward
0
0
0
0
d) Futures
0
0
0
0
e) Altri
0
0
0
0
0
0
0
0
a) Opzioni
0
0
0
0
b) Swap
0
0
0
0
c) Forward
0
0
0
0
d) Futures
0
0
0
0
e) Altri
0
0
0
0
3. Valute e oro
0
0
0
0
a) Opzioni
0
0
0
0
b) Swap
0
0
0
0
c) Forward
0
0
0
0
d) Futures
0
0
0
0
e) Altri
0
0
0
0
4. Merci
0
0
0
0
5. Altri sottostanti
0
0
0
0
Totale
0
0
0
0
Valori medi
0
0
0
0
2. Titoli di capitale e indici azionari
lxxxix
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
Pag. 243
A.2 Portafoglio bancario: valori nozionali di fine periodo e medi
A.2.1 Di copertura
Attività sottostanti/Tipologia
derivati
1. Titoli di debito e tassi d'interese
dicembre 2009
Over the
counter
dicembre 2008
Controparti
Centrali
Over the
counter
Controparti
Centrali
29.467
0
9.474
0
0
0
0
0
29.467
0
9.474
0
c) Forward
0
0
0
0
d) Futures
0
0
0
0
e) Altri
0
0
0
0
0
0
0
0
a) Opzioni
0
0
0
0
b) Swap
0
0
0
0
c) Forward
0
0
0
0
d) Futures
0
0
0
0
e) Altri
0
0
0
0
3. Valute e oro
0
0
0
0
a) Opzioni
0
0
0
0
b) Forward
0
0
0
0
c) Futures
0
0
0
0
d) Cross currency swap
0
0
0
0
e) Altri
0
0
0
0
4. Merci
0
0
0
0
5. Altri sottostanti
0
0
0
0
Totale
29.467
0
9.474
0
Valori medi
13.633
0
6.567
0
a) Opzioni
b) Interest rate swap
2. Titoli di capitale e indici azionari
xc
Pag. 244
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
A.2.2 Altri derivati
Attività
sottostanti/Tipologia derivati
dicembre 2009
Over the
counter
1. Titoli di debito e tassi d'interese
dicembre 2008
Controparti
Centrali
Over the
counter
Controparti
Centrali
11.620
0
17.611
0
0
0
0
0
11.620
0
17.611
0
c) Forward
0
0
0
0
d) Futures
0
0
0
0
e) Altri
0
0
0
0
0
0
0
0
a) Opzioni
0
0
0
0
b) Swap
0
0
0
0
c) Forward
0
0
0
0
d) Futures
0
0
0
0
e) Altri
0
0
0
0
3. Valute e oro
0
0
0
0
a) Opzioni
0
0
0
0
b) Swap
0
0
0
0
c) Forward
0
0
0
0
d) Futures
0
0
0
0
e) Altri
0
0
0
0
4. Merci
0
0
0
0
5. Altri sottostanti
0
0
0
0
Totale
11.620
0
17.611
0
Valori medi
11.620
0
24.342
0
a) Opzioni
b) Swap
2. Titoli di capitale e indici azionari
xci
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
Pag. 245
A.3 Derivati finanziari: fair value positivo - ripartizione per prodotti
dicembre 2009
Attività sottostanti/Tipologia
derivati
A. Portafoglio di negoziazione di
vigilanza
Over the
counter
dicembre 2008
Controparti
centrali
Over the
counter
Controparti
centrali
0
0
0
0
a) Opzioni
0
0
0
0
b) Interest rate swap
0
0
0
0
c) Cross currency swap
0
0
0
0
d) equity swap
0
0
0
0
e) Forward
0
0
0
0
f) Futures
0
0
0
0
g) Altri
0
0
0
0
324
0
266
0
0
0
0
0
324
0
266
0
c) Cross currency swap
0
0
0
0
d) equity swap
0
0
0
0
e) Forward
0
0
0
0
f) Futures
0
0
0
0
g) Altri
0
0
0
0
340
0
130
0
0
0
0
0
340
0
130
0
c) Cross currency swap
0
0
0
0
d) equity swap
0
0
0
0
e) Forward
0
0
0
0
f) Futures
0
0
0
0
g) Altri
0
0
0
0
664
0
396
0
B. Portafoglio bancario - di copertura
a) Opzioni
b) Interest rate swap
C. Portafoglio bancario - altri derivati
a) Opzioni
b) Interest rate swap
Totale
xcii
Pag. 246
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
A.4 Derivati finanziari: fair value negativo - ripartizione per prodotti
dicembre 2009
Attività sottostanti/Tipologia
derivati
A. Portafoglio di negoziazione di
vigilanza
Over the
counter
dicembre 2008
Controparti
centrali
Over the
counter
Controparti
centrali
0
0
0
0
a) Opzioni
0
0
0
0
b) Interest rate swap
0
0
0
0
c) Cross currency swap
0
0
0
0
d) Equity swap
0
0
0
0
e) Forward
0
0
0
0
f) Futures
0
0
0
0
g) Altri
0
0
0
0
103
0
34
0
0
0
0
0
103
0
34
0
c) Cross currency swap
0
0
0
0
d) Equity swap
0
0
0
0
e) Forward
0
0
0
0
f) Futures
0
0
0
0
g) Altri
0
0
0
0
50
0
62
0
0
0
0
0
50
0
62
0
c) Cross currency swap
0
0
0
0
d) Equity swap
0
0
0
0
f) Futures
0
0
0
0
g) Altri
0
0
0
0
152
0
95
0
B. Portafoglio bancario - di copertura
a) Opzioni
b) Interest rate swap
C. Portafoglio bancario - altri derivati
a) Opzioni
b) Interest rate swap
Totale
xciii
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
Pag. 247
A.5 Derivati finanziari OTC: portafoglio di negoziazione di vigilanza: valori nozionali, fair
value lordi positivi e negativi per controparti - contratti non rientranti in accordi di
compensazione
Contratti non
rientranti in accordi di
compensazione
1) Titoli di debito e tassi
d'interesse
Governi e
Banche
Centrali
Altri
Società
Banche
Enti
finanziarie
pubblici
Società di
assicurazione
Imprese
non
finanziarie
Altri
soggetti
- valore nozionale
0
0
0
0
0
0
0
- fair value positivo
0
0
0
0
0
0
0
- fair value negativo
0
0
0
0
0
0
0
- esposizione futura
0
0
0
0
0
0
0
- valore nozionale
0
0
0
0
0
0
0
- fair value positivo
0
0
0
0
0
0
0
- fair value negativo
0
0
0
0
0
0
0
- esposizione futura
0
0
0
0
0
0
0
- valore nozionale
0
0
0
0
0
0
0
- fair value positivo
0
0
0
0
0
0
0
- fair value negativo
0
0
0
0
0
0
0
- esposizione futura
0
0
0
0
0
0
0
- valore nozionale
0
0
0
0
0
0
0
- fair value positivo
0
0
0
0
0
0
0
- fair value negativo
0
0
0
0
0
0
0
- esposizione futura
0
0
0
0
0
0
0
2) Titoli di capitale e
indici azionari
3) Valute e oro
4) Altri valori
xciv
Pag. 248
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
A.6 Derivati finanziari OTC: portafoglio di negoziazione di vigilanza: valori nozionali, fair
value lordi positivi e negativi per controparti - contratti rientranti in accordi di compensazione
Contratti
reintratni in accordi di
compensazione
1) Titoli di debito e tassi
d'interesse
Governi e
Banche
Centrali
Altri
Società
Enti
Banche
finanziarie
pubblici
Società di
Imprese non Altri
assicurazione finanziarie soggetti
- valore nozionale
0
0
0
0
0
0
0
- fair value positivo
0
0
0
0
0
0
0
- fair value negativo
0
0
0
0
0
0
0
- valore nozionale
0
0
0
0
0
0
0
- fair value positivo
0
0
0
0
0
0
0
- fair value negativo
0
0
0
0
0
0
0
- valore nozionale
0
0
0
0
0
0
0
- fair value positivo
0
0
0
0
0
0
0
- fair value negativo
0
0
0
0
0
0
0
- valore nozionale
0
0
0
0
0
0
0
- fair value positivo
0
0
0
0
0
0
0
- fair value negativo
0
0
0
0
0
0
0
2) Titoli di capitale e
indici azionari
3) Valute e oro
4) Altri valori
A.7 Derivati finanziari OTC: portafoglio bancario: valori nozionali, fair value lordi positivi e
negativi per controparti - contratti non rientranti in accordi di compensazione
Imprese
Contratti non Governi e Altri
Società
Società di
Altri
Enti
Banche
non
reintratni in accordi di Bamche
finanziarie assicurazione
soggetti
Centrali pubblici
finanziarie
compensazione
1) Titoli di debito e tassi
0
0 42.053
0
0
0
0
d'interesse
- valore nozionale
0
0
41.086
0
0
0
0
- fair value positivo
0
0
664
0
0
0
0
- fair value negativo
0
0
152
0
0
0
0
- esposizione futura
0
0
150
0
0
0
0
xcv
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
Pag. 249
2) Titoli di capitale e
indici azionari
0
0
0
0
0
0
0
- valore nozionale
0
0
0
0
0
0
0
- fair value positivo
0
0
0
0
0
0
0
- fair value negativo
0
0
0
0
0
0
0
- esposizione futura
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
- valore nozionale
0
0
0
0
0
0
0
- fair value positivo
0
0
0
0
0
0
0
- fair value negativo
0
0
0
0
0
0
0
- esposizione futura
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
- valore nozionale
0
0
0
0
0
0
0
- fair value positivo
0
0
0
0
0
0
0
- fair value negativo
0
0
0
0
0
0
0
- esposizione futura
0
0
0
0
0
0
0
3) Valute e oro
4) Altri valori
��
��
��
A.8 Derivati finanziari OTC: portafoglio bancario: valori nozionali, fair value lordi positivi e
negativi per controparti - contratti rientranti in accordi di compensazione
Contratti
reintranti in accordi di
compensazione
1) Titoli di debito e tassi
d'interesse
Governi e
Banche
Centrali
Altri
Società
Enti
Banche
finanziarie
pubblici
Società di
Imprese non Altri
assicurazione finanziarie soggetti
0
0
0
0
0
0
0
- valore nozionale
0
0
0
0
0
0
0
- fair value positivo
0
0
0
0
0
0
0
- fair value negativo
0
0
0
0
0
0
0
2) Titoli di capitale e
indici azionari
0
0
0
0
0
0
0
- valore nozionale
0
0
0
0
0
0
0
- fair value positivo
0
0
0
0
0
0
0
- fair value negativo
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
- valore nozionale
0
0
0
0
0
0
0
- fair value positivo
0
0
0
0
0
0
0
- fair value negativo
0
0
0
0
0
0
0
3) Valute e oro
xcvi
Pag. 250
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
4) Altri valori
0
0
0
0
0
0
0
- valore nozionale
0
0
0
0
0
0
0
- fair value positivo
0
0
0
0
0
0
0
- fair value negativo
0
0
0
0
0
0
0
Oltre 5
anni
Totale
A.9 Vita residua dei derivati finanziari OTC: valori nozionali
Sottostanti/Vita residua
Fino a 1
anno
Oltre 1 anno e
fino a 5 anni
A. Portafoglio di negoziazione ai fini di vigilanza
0
0
0
0
A.1 Derivati finanziari su titoli di debito e tassi d'interesse
0
0
0
0
A.2 Derivati finanziari su titoli di capitale e indici azionari
0
0
0
0
A.3 Derivati finanziari su tassi di cambio e oro
0
0
0
0
A.4 Derivati finanziari su altri valori
0
0
0
0
B. Portafoglio bancario
11.697
29.056
333
41.086
B.1 Derivati finanziari su titoli di debito e tassi d'interesse
11.697
29.056
333
41.086
B.2 Derivati finanziari su titoli di capitale e indici azionari
0
0
0
0
B.3 Derivati finanziari su tassi di cambio e oro
0
0
0
0
B.4 Derivati finanziari su altri valori
0
0
0
0
dicembre 2009
11.697
29.056
333
41.086
dicembre 2008
5.998
20.671
415
27.084
A.10 Derivati finanziari "over the counter": rischio di controparte/rischio finanziario –
Modelli interni
xcvii
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
Pag. 251
B. Derivati Creditizi
La Casse Rurali non detiene derivati creditizi
B.1 Derivati su crediti: valori nozionali di fine periodo e medi
Categorie di
operazioni
Portafoglio di negoziazione di
vigilanza*
su un singolo
soggetto
Altre operazioni
su più soggetti
(basket)
su un singolo
soggetto
su più soggetti
(basket)
1. Acquisti di protezione
a) Credit default swap
0
0
0
0
b) Credit spread option
0
0
0
0
c) Total return swap
0
0
0
0
d) Altri
0
0
0
0
dicembre 2009
0
0
0
0
Valori medi
0
0
0
0
dicembre 2008
0
0
0
0
a) Credit default swap
0
0
0
0
b) Credit spread option
0
0
0
0
c) Total return swap
0
0
0
0
d) Altri
0
0
0
0
dicembre 2009
0
0
0
0
Valori medi
0
0
0
0
2. Vendite di protezione
B.2 Derivati creditizi OTC : fair value lordo positivo - ripartizione per prodotti
Fair value positivo
Attività sottostanti/Tipologie derivati
dicembre 2009 dicembre 2008
A. Portafoglio di negoziazione di vigilanza
0
0
a) Credit default products
0
0
b) Credit spread products
0
0
c) Total rate of return swap
0
0
d) Altri
0
0
0
0
a) Credit default products
0
0
b) Credit spread products
0
0
c) Total rate of return swap
0
0
B. Portafoglio bancario
xcviii
Pag. 252
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
d) Altri
Totale
0
0
0
0
B.3 Derivati creditizi OTC : fair value lordo negativo - ripartizione per prodotti
Fair value negativo
Portafogli/Tipologie derivati
dicembre 2009 dicembre 2008
A. Portafoglio di negoziazione di vigilanza
0
0
a) Credit default products
0
0
b) Credit spread products
0
0
c) Total rate of return swap
0
0
d) Altri
0
0
0
0
a) Credit default products
0
0
b) Credit spread products
0
0
c) Total rate of return swap
0
0
d) Altri
0
0
0
0
B. Portafoglio bancario
Totale
B.4 Derivati creditizi OTC: fair value lordi (positivi e negativi) per controparti - contratti non
rientranti in accordi di compensazione
Contratti non
reintranti in accordi di
compensazione
Governi e
Banche
Centrali
Altri
Società
Banche
Enti
finanziarie
pubblici
Società di
assicurazione
Imprese
non
finanziarie
Altri
soggetti
Negoziazione di vigilanza
1) Acquisto di protezione
0
0
0
0
0
0
0
- valore nozionale
0
0
0
0
0
0
0
- fair value positivo
0
0
0
0
0
0
0
- fair value negativo
0
0
0
0
0
0
0
- esposizione futura
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
- valore nozionale
0
0
0
0
0
0
0
- fair value positivo
0
0
0
0
0
0
0
- fair value negativo
0
0
0
0
0
0
0
- esposizione futura
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
- valore nozionale
0
0
0
0
0
0
0
- fair value positivo
0
0
0
0
0
0
0
2) Vendita di protezione
Portafogli bancari
1) Acquisto di protezione
xcix
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
Pag. 253
- fair value negativo
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
- valore nozionale
0
0
0
0
0
0
0
- fair value positivo
0
0
0
0
0
0
0
- fair value negativo
0
0
0
0
0
0
0
2) Vendita di protezione
B.5 Derivati creditizi OTC: fair value lordi (positivi e negativi) per controparti - contratti
rientranti in accordi di compensazione
Contratti
reintratni in accordi di
compensazione
Governi e
Banche
Centrali
Altri
Società
Banche
Enti
finanziarie
pubblici
Società di
Imprese non Altri
assicurazione finanziarie soggetti
Negoziazione di vigilanza
1) Acquisto di protezione
0
0
0
0
0
0
0
- valore nozionale
0
0
0
0
0
0
0
- fair value positivo
0
0
0
0
0
0
0
- fair value negativo
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
- valore nozionale
0
0
0
0
0
0
0
- fair value positivo
0
0
0
0
0
0
0
- fair value negativo
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
- valore nozionale
0
0
0
0
0
0
0
- fair value positivo
0
0
0
0
0
0
0
- fair value negativo
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
- valore nozionale
0
0
0
0
0
0
0
- fair value positivo
0
0
0
0
0
0
0
- fair value negativo
0
0
0
0
0
0
0
2) Vendita di protezione
Portafogli bancari
1) Acquisto di protezione
2) Vendita di protezione
B.6 Vita residua dei derivati creditizi: valori nozionali
Sottostanti/Vita residua
A. Portafoglio di negoziazione di vigilanza
Fino a 1
anno
Oltre 1 anno
Oltre 5
Totale
e fino a 5
anni
anni
0
0
0
0
A.1 Derivati su crediti con 'reference obligation' 'qualificata'
0
0
0
0
A.2 Derivati su crediti con 'reference obligation' 'non qualificata'
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
B. Portafoglio bancario
B.1 Derivati su crediti con 'reference obligation' 'qualificata'
c
Pag. 254
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
B.2 Derivati su crediti con 'reference obligation' 'non qualificata'
0
0
0
0
dicembre 2009
0
0
0
0
dicembre 2008
0
0
0
0
B.7 Derivati creditizi: rischio di controparte e finanziario - Modelli interni
C. Derivati finanziari e creditizi
C.1. Derivati finanziari e creditizi OTC: fair value netti ed esposizione futura per controparti
Sottostanti/Vita
residua
1) Accordi bilaterali derivati
finanziari
- fair value positivo
Governi
Altri
Imprese
Società
Società di
Altri
e Banche
enti
Banche
non
finanziarie assicurazione
soggetti
Centrali pubblici
finanziarie
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
- fair value negativo
0
0
0
0
0
0
0
- esposizione futura
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
- fair value negativo
0
0
0
0
0
0
0
- esposizione futura
0
0
0
0
0
0
0
- rischio di controparte netto
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
- fair value positivo
0
0
0
0
0
0
0
- fair value negativo
0
0
0
0
0
0
0
- esposizione futura
0
0
0
0
0
0
0
- rischio di controparte netto
0
0
0
0
0
0
0
dicembre 2009
0
0
0
0
0
0
0
- rischio di controparte netto
2) Accordi bilaterali derivati
creditizi
- fair value positivo
3) Accordi 'cross product'
ci
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
Pag. 255
SEZIONE 3 – RISCHIO DI LIQUIDITÀ
Informazioni di natura qualitativa
Prima parte
A. Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio di liquidità,
nonché i sistemi interni di misurazione e controllo del rischio di liquidità.
Si definisce rischio di liquidità la possibilità che la Banca non riesca a mantenere i propri impegni
di pagamento a causa dell’incapacità di reperire nuovi fondi (funding liquidity risk),
dell’incapacità di vendere attività sul mercato (asset liquidity risk) per far fronte allo sbilancio da
finanziare ovvero del fatto di essere costretta a sostenere costi molto alti per far fronte ai propri
impegni.
Le fonti del rischio di liquidità a cui è esposta la Banca sono individuabili principalmente nei
processi della Finanza/Tesoreria, della Raccolta e del Credito.
L’obiettivo del controllo della posizione di liquidità, di breve e medio lungo periodo, è di
garantire il mantenimento di riserve di liquidità sufficienti ad assicurare la solvibilità nel breve
termine ed, al tempo stesso, il mantenimento di un sostanziale equilibrio fra le scadenze medie di
impieghi e raccolta.
L’Area Finanza analizza il fabbisogno di liquidità della Banca, si coordina con i responsabili di
area e su autorizzazione del Direttore generale effettua le opportune operazioni per disporre delle
risorse necessarie.
Il Direttore generale (con il comitato ALM) definisce gli scenari di stress da realizzare e le
relative modalità di esecuzione.
L’area Finanza analizza, inoltre, la posizione di liquidità strutturale della Banca con l’obiettivo di
assicurarsi che sussista la capacità di finanziare l’attivo e di far fronte agli impegni di pagamento
di medio e lungo termine.
A partire dalla seconda metà del 2008 la Banca misura, monitora e controlla la propria posizione
di liquidità di breve periodo (fino a 12 mesi) sulla base del calcolo degli sbilanci (gap) periodali e
cumulati della maturity ladder elaborata nell’ambito delle nuove disposizioni di vigilanza
prudenziale.
Inoltre, la Banca assume a riferimento le ex-regole sulla trasformazione delle scadenze della
Banca d’Italia per il controllo della liquidità strutturale (oltre i 12 mesi).
Per la sorveglianza della posizione finanziaria netta la Cassa rurale utilizza inoltre un programma
di propria produzione che estraendo i dati dal programma Gesbank ( applicativo bancario
utilizzato dalla Cassa Rurale ) e prendendo in input i flussi finanziari futuri previsti è in grado di
evidenziare le esigenze di liquidità della banca.per poter agire di conseguenza.
cii
Pag. 256
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
Nell’ambito del Secondo pilastro di Basilea 2, è stato adottato nel corso del 2009 un regolamento
interno per la gestione e controllo della liquidità, e si stanno tuttora completando e definendo gli
strumenti tecnico – informatici per la completa applicazione del regolamento.
In particolare la Banca sta definendo e successivamente implementando una regolamentazione
interna per la gestione ed il controllo della liquidità sotto forma di Disposizioni della direzione
per le funzioni coinvolte nella gestione e nel controllo della liquidità.
La Banca, attraverso queste Disposizioni intende perseguire un duplice obiettivo:
1. la gestione della liquidità operativa finalizzata a garantire la capacità della Banca di
far fronte agli impegni di pagamento per cassa, previsti e imprevisti, di breve termine
(fino a 12 mesi);
2. la gestione della liquidità strutturale volte a mantenere un adeguato rapporto tra
passività complessive e attività a medio/lungo termine.
Con riferimento alla liquidità operativa la Banca monitora e controlla la propria posizione di
liquidità verificando sia gli sbilanci periodali (gap periodali) sia gli sbilanci cumulati (gap
cumulati) sulle diverse fasce temporali della maturity ladder mediante i report prodotti
mensilmente nell’ambito del Servizio Consulenza Direzionale di Cassa Centrale Banca cui la
Banca aderisce.
In particolare il Report di liquidità Statico consente di sintetizzare la capacità di copertura dei
fabbisogni di liquidità a 1 mese e a 12 mesi, quantificati in base agli elementi metodologici sopra
esposti relativi ad uno scenario di moderata tensione, tramite l’utilizzo delle APM della Banca,
nonché di analizzare il posizionamento relativo della stessa nei confronti di diversi sistemi di
riferimento relativi al movimento di credito cooperativo.
La maturity ladder utilizzata impiega i dati estratti dal dipartimentale della banca con frequenza
mensile alla data di fine mese quale principale fonte alimentante. In particolare, la maturity
ladder è stata costruita sulla base del cd. “metodo ibrido”, intermedio tra l’”approccio degli
stock” e quello dei “flussi di cassa”; tale metodo, oltre ad allocare i flussi di cassa delle poste
attive e passive sulla base della loro vita residua, prevede la categoria rappresentata dallo stock di
attività finanziarie prontamente monetizzabili (APM), ossia le disponibilità di base monetaria e le
attività rapidamente convertibili in base monetaria attraverso la liquidazione delle relative
posizioni e/o l’ottenimento di linee di credito concedendole in garanzia.
L’allocazione nelle varie fasce temporali dei flussi di cassa generati dalle diverse tipologie di
poste attive (diverse da quelle ricomprese nelle APM) e passive è effettuata sulla base dei
seguenti criteri:
collocazione in base alle rispettive date di regolamento e/o esigibilità dei flussi certi originati da
poste patrimoniali con scadenze contrattualmente determinate. Le poste attive relative ad
operazioni creditizie nei confronti della clientela ordinaria sono considerate al netto di uno scarto
determinato in funzione delle rettifiche di valore mediamente operate dalla Banca;
ciii
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
Pag. 257
posizionamento nella fascia “a vista” dei flussi relativi ai rapporti interbancari a vista e alle poste
patrimoniali ad utilizzo incerto (poste a vista, linee di credito, garanzie) per una quota parte
determinata mediante l’applicazione di coefficienti di tiraggio delle poste stesse definiti sulla
base di valutazioni judgement.
posizionamento dei flussi stimati relativi ad operazioni future nelle presumibili date di
scadenza/realizzazione degli eventi che li genera (imposte, dividendi, ecc.).
Tale allocazione dei flussi di cassa delle poste attive e passive sulle fasce temporali della maturity
ladder è volta a riflettere le aspettative della Banca ed è, quindi, relativa ad un quadro di
operatività ordinaria o moderatamente teso sotto il profilo della liquidità.
La quantificazione della liquidità generata dalla monetizzazione delle APM avviene applicando
scarti differenziati a seconda che si tratti di titoli APM di alta qualità (titoli di stato area euro)
piuttosto che di titoli APM di secondo livello (titoli stanziabili ai fini del rifinanziamento BCE
con i relativi haircut applicati dalla stessa).
La Banca è supportata nel monitoraggio della propria posizione di liquidità anche attraverso il
Report Analisi Liquidità che espone l’andamento temporale della dinamica delle APM e
dell’evoluzione del fabbisogno a 12 mesi distinto nei vari flussi che lo costituiscono.
Per quanto riguarda l’attività di programmazione e verifica periodica dello sviluppo di impieghi e
raccolta, la banca simula mediante il Report di Liquidità Gestionale l’andamento prospettico della
liquidità aziendale in funzione delle proprie aspettative di crescita nei successivi 12 mesi in modo
da assicurare costante coerenza tra le politiche di raccolta, di impiego e lo sviluppo del piano
operativo annuale.
Con riferimento alla gestione della liquidità strutturale la Banca utilizza il Report di
Trasformazione delle Scadenze disponibile mensilmente nell’ambito del Servizio Consulenza
Direzionale di Cassa Centrale Banca.
Il report in oggetto misura la durata e la consistenza di impieghi a clientela, raccolta da clientela a
scadenza e mezzi patrimoniali disponibili al fine di proporre degli indicatori sintetici utili per
giudicare la coerenza e la sostenibilità nel tempo della struttura finanziaria della Banca. Anche in
questo ambito la Banca può verificare sia la propria posizione relativa nell’ambito di diversi
sistemi di confronto aventi ad oggetto Banche di credito cooperativo aderenti al Servizio
Consulenza Direzionale, sia l’evoluzione temporale mese per mese degli indicatori sintetici
proposti.
Le risultanze delle analisi sopra esposte vengono presentate trimestralmente dal responsabile del
Comitato ALM al Comitato ALM, il quale analizza l’andamento degli indicatori statici di
liquidità a 1 mese e a 12 mesi, l’andamento degli indicatori di trasformazione delle scadenze e
giudica la liquidità aziendale prospettica in relazione allo sviluppo del piano operativo annuale
civ
Pag. 258
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
valutando la consistenza e distribuzione dei fabbisogni da finanziare o disponibilità da impiegare
e provvedendo a fornire indirizzi generali di coerenza alle unità direttamente coinvolte.
La Banca, sulla base degli approfondimenti condotti nel corso dell’esercizio, intende adattare la
regolamentazione interna sulla gestione e controllo della liquidità allo standard di liquidity policy
in conformità delle linee guida in materia fornite dalla Circolare n. 263/06 della Banca d’Italia,
nell’ambito del citato progetto di Categoria “Basilea 2”.
Di seguito sono descritti sinteticamente i principali contenuti di tale normativa interna.
Modello organizzativo di gestione e controllo della liquidità in condizioni di normale operatività
articolato in due parti fondamentali:
assegnazione di ruoli e responsabilità agli organi di governo ed alle funzioni aziendali coinvolte
nel processo;
disegno di tre distinti processi operativi: (i) definizione degli indirizzi strategici; (ii) gestione e
controllo della liquidità operativa o di breve termine (fino a 12 mesi); (iii) gestione e controllo
della liquidità strutturale (oltre 12 mesi).
Modello di gestione della liquidità operativa che prevede:
la misurazione e il monitoraggio della posizione di liquidità della banca attraverso l’utilizzo dei
report ALM di Cassa Centrale Banca (Report Liquidità Statico e Report di Liquidità Gestionale).
l’esecuzione di prove di stress che contemplano due “scenari” di crisi di liquidità, di
mercato/sistemica e specifica della singola banca;
l’analisi di indicatori sulla concentrazione della raccolta.
Modello di gestione della liquidità strutturale basato sul report ALM di Trasformazione delle
Scadenze di Cassa Centrale Banca.
Attuazione del piano di emergenza (Contingency Funding Plan) attraverso la definizione degli
stati (di ordinaria operatività, allerta, allarme) e degli strumenti (indicatori di preallarme,
procedure di monitoraggio, procedure di gestione degli stati di non ordinaria operatività, ruoli e
responsabilità degli organi di governo e delle unità organizzative coinvolte) operativi di
riferimento.
Ai fini di valutare la propria vulnerabilità alle situazioni di tensione di liquidità eccezionali ma
plausibili, periodicamente sono condotte delle prove di stress che contemplano due “scenari” di
crisi di liquidità, di mercato/sistemica e specifica della singola banca. I relativi risultati
forniscono altresì un supporto per la: (i) valutazione dell’adeguatezza dei limiti operativi, (ii)
pianificazione e l’avvio di transazioni compensative di eventuali sbilanci; (iii) revisione periodica
del Contingency Funding Plan.
Con riferimento invece alla liquidità strutturale, la Banca ha a disposizione il Report ALM –
Report di Trasformazione delle Scadenze.
Il report in oggetto consente di monitorare durate e masse di impieghi a clientela, raccolta da
clientela a scadenza e mezzi patrimoniali disponibili, al fine di poter giudicare la coerenza e la
sostenibilità nel tempo della struttura finanziaria della Banca.
cv
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
Pag. 259
Informazioni di natura quantitativa
1. Distribuzione temporale per durata residua contrattuale delle attività e passività finanziarie 242-EUR
Voci/Scaglioni
A vista
temporali
Attività per
cassa
A.1 Titoli di
Stato
A.2 Altri titoli
di debito
A.3 Quote
O.I.C.R.
A.4
Finanziamenti
da
da
da
Da
da
da
da
oltre oltre
oltre 1
oltre 1 oltre 3 oltre 6 oltre 1
7
15
Oltre 5
durata
giorno
mese
mesi
mesi
anno
giorni giorni
anni indeterminata
a7
fino a 3 fino a 6 fino a 1 fino a 5
a 15
a1
giorni
mesi
mesi
anno
anni
giorni mese
132.199
492
0
6.506
11.556
9.672
13.892
91.796
107.563
1.893
53
0
0
0
752
122
222
27.933
5.008
0
0
0
0
0
3
16
18
2.000
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
132.146
492
0
6.506
10.802
9.535
13.652
61.863
102.554
1.893
15.945
0
0
0
2.675
0
0
0
0
0
- clientela
116.201
492
0
6.506
8.127
9.535
13.652
61.863
102.554
1.893
Passività per
cassa
144.259
10.182
317
1.624
18.871
16.379
52.370
74.618
14.236
0
B.1 Depositi
144.257
161
317
814
1.580
1.555
1.478
104
14.236
0
508
0
0
0
0
0
0
0
0
0
143.750
161
317
814
1.580
1.555
1.478
104
14.236
0
0
10.021
0
45
12.021
10.418
50.892
74.514
0
0
2
0
0
765
5.270
4.405
0
0
0
0
2.597
0
0
0
0
0
0
0
835
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
- banche
- banche
- clientela
B.2 Titoli di
debito
B.3 Altre
passività
Operazioni
'fuori
bilancio'
C.1 Derivati
finanziari con
scambio di
capitale
- posizioni
lunghe
- posizioni
corte
C.2 Derivati
finanziari
senza scambio
di capitale
cvi
Pag. 260
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
- posizioni
lunghe
- posizioni
corte
C.3 Depositi e
finanziamenti
da ricevere
- posizioni
lunghe
- posizioni
corte
C.4 Impegni
irrevocabili a
erogare fondi
- posizioni
lunghe
- posizioni
corte
C.5 Garanzie
finanziarie
rilasciate
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
845
0
0
0
0
0
0
0
835
0
0
0
0
0
0
0
0
0
835
0
845
0
0
0
0
0
0
0
0
0
1.752
0
0
0
0
0
0
0
0
0
001 - USD
Voci/Scaglioni
temporali
Attività per
cassa
A.1 Titoli di
Stato
A.2 Altri titoli di
debito
A.3 Quote
O.I.C.R.
A.4
Finanziamenti
- banche
- clientela
Passività per
cassa
B.1 Depositi
- banche
- clientela
B.2 Titoli di
debito
B.3 Altre
da oltre
da
1
oltre 7
A
giorno giorni
vista
a7
a 15
giorni giorni
da
Da
da
da
da
oltre
oltre 1 oltre 3 oltre 6 oltre 1 Oltre
durata
15
5
mese mesi mesi anno
giorni
indetrminata
fino a fino a fino a fino a anni
a1
3 mesi 6 mesi 1 anno 5 anni
mese
437
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
437
0
0
0
0
0
0
0
0
0
437
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
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0
0
0
cvii
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
Pag. 261
passività
Operazioni
'fuori bilancio'
C.1 Derivati
finanziari con
scambio di
capitale
- posizioni
lunghe
- posizioni corte
C.2 Derivati
finanziari senza
scambio di
capitale
- posizioni
lunghe
- posizioni corte
C.3 Depositi e
finanziamenti da
ricevere
- posizioni
lunghe
- posizioni corte
C.4 Impegni
irrevocabili a
erogare fondi
- posizioni
lunghe
- posizioni corte
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debito
A.3 Quote
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da
1
oltre 7
A
giorno giorni
vista
a7
a 15
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da
da
da
Da
da
oltre
oltre
oltre 6
oltre 1
3
oltre 1 Oltre
15
mesi
durata
mese mesi
anno
5
giorni
fino a
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fino a fino a
fino a anni
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anno
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0
cviii
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Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
O.I.C.R.
A.4
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irrevocabili a
erogare fondi
- posizioni
lunghe
003 CHF
cix
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
Pag. 263
Voci/Scaglioni
temporali
Attività per
cassa
A.1 Titoli di
Stato
A.2 Altri titoli di
debito
A.3 Quote
O.I.C.R.
A.4
Finanziamenti
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da
1
oltre 7
A
giorno giorni
vista
a7
a 15
giorni giorni
da
da
da
Da
da
oltre
oltre
oltre 6
oltre 1
3
oltre 1 Oltre
15
mesi
durata
mese mesi
anno
5
giorni
fino a
indetrminata
fino a fino a
fino a anni
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- posizioni corte
C.2 Derivati
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- posizioni
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cx
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Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
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cassa
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Stato
A.2 Altri titoli di
debito
A.3 Quote
O.I.C.R.
A.4
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A
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a7
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da
da
da
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da
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oltre 1
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anno
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cxi
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
Pag. 265
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- posizioni
lunghe
- posizioni corte
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finanziamenti da
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- posizioni
lunghe
- posizioni corte
C.4 Impegni
irrevocabili a
erogare fondi
- posizioni
lunghe
012 CAD
Voci/Scaglioni
temporali
Attività per
cassa
A.1 Titoli di
Stato
A.2 Altri titoli di
debito
A.3 Quote
O.I.C.R.
A.4
Finanziamenti
- banche
da oltre
da
1
oltre 7
A
giorno giorni
vista
a7
a 15
giorni giorni
da
da
da
Da
da
oltre
oltre
oltre 6
oltre 1
3
oltre 1 Oltre
15
mesi
durata
mese mesi
anno
5
giorni
fino a
indetrminata
fino a fino a
fino a anni
a1
1
3 mesi
6
5 anni
mese
anno
mesi
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cxii
Pag. 266
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
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lunghe
- posizioni corte
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- posizioni
lunghe
- posizioni corte
C.3 Depositi e
finanziamenti da
ricevere
- posizioni
lunghe
- posizioni corte
C.4 Impegni
irrevocabili a
erogare fondi
- posizioni
lunghe
Altre valute
Voci/Scaglioni
temporali
da oltre
da
1
oltre 7
A
giorno giorni
vista
a7
a 15
giorni giorni
da
Da
da
da
da
oltre oltre 1 oltre oltre 6 oltre 1 Oltre
durata
5
15
mese
3
mesi anno
indetrminata
giorni fino a mesi fino a fino a anni
a1
3 mesi fino a
1
5 anni
cxiii
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
Pag. 267
mese
Attività per
cassa
A.1 Titoli di
Stato
A.2 Altri titoli di
debito
A.3 Quote
O.I.C.R.
A.4
Finanziamenti
- banche
6
mesi
anno
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1
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- clientela
B.2 Titoli di
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B.3 Altre
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0
0
0
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0
0
0
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0
0
0
0
Operazioni
'fuori bilancio'
C.1 Derivati
finanziari con
scambio di
capitale
- posizioni
lunghe
- posizioni corte
C.2 Derivati
finanziari senza
scambio di
capitale
- posizioni
lunghe
- posizioni corte
C.3 Depositi e
finanziamenti da
ricevere
- posizioni
lunghe
- posizioni corte
cxiv
Pag. 268
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
C.4 Impegni
irrevocabili a
erogare fondi
- posizioni
lunghe
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
- posizioni corte
0
0
0
0
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0
0
0
0
C.5 Garanzie
finanziarie
rilasciate
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
cxv
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
Pag. 269
Di seguito si espongono alcune tavole prodotte dalla procedura ALM sopra menzionata
relativamente al rischio di liquidità.
cxvi
Pag. 270
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cxvii
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cxviii
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cxix
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Pag. 273
cxx
Pag. 274
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
SEZIONE 4 – RISCHI OPERATIVI
Informazioni di natura qualitativa
A. Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio operativo
dell’evento
Il rischio operativo, così come definito dalla nuova regolamentazione prudenziale, è il rischio di
subire perdite derivanti dall'inadeguatezza o dalla disfunzione di procedure, risorse umane e
sistemi interni, oppure da eventi esogeni.
Tale definizione include il rischio legale (ovvero il rischio di subire perdite derivanti da
violazioni di leggi o regolamenti, da responsabilità contrattuale o extra-contrattuale ovvero da
altre controversie), ma non considera quello di reputazione e quello strategico.
Il rischio operativo si riferisce, dunque, a diverse tipologie di eventi che non sono singolarmente
rilevanti e che vengono quantificati congiuntamente per l’intera categoria di rischio.
Il rischio operativo, connaturato nell’esercizio dell’attività bancaria, è generato trasversalmente
da tutti i processi aziendali. In generale, le principali fonti di manifestazione del rischio operativo
sono riconducibili alle frodi interne, alle frodi esterne, ai rapporti di impiego e sicurezza sul
lavoro, agli obblighi professionali verso i clienti ovvero alla natura o caratteristiche dei prodotti,
ai danni da eventi esterni e alla disfunzione dei sistemi informatici.
In quanto rischio trasversale rispetto ai processi, il rischio operativo trova i presidi di controllo e
di attenuazione nella disciplina in vigore (regolamenti, disposizioni attuative, deleghe), che opera
soprattutto in ottica preventiva. Sulla base di tale disciplina sono poi impostati specifici controlli
di linea a verifica ed ulteriore presidio di tale tipologia di rischio.
La disciplina in vigore è trasferita anche nelle procedure informatiche con l’obiettivo di
presidiare, nel continuo, la corretta attribuzione delle abilitazioni ed il rispetto delle segregazioni
funzionali in coerenza con i ruoli.
Rientra tra i presidi a mitigazione di tali rischi anche l’adozione, con apposita delibera, di un
“Piano di Continuità Operativa”, volto a cautelare la Banca a fronte di eventi critici che possono
inficiarne la piena operatività.
Disciplina e controlli di linea sono regolamentati dal CdA, attuati dalla direzione e aggiornati,
ordinariamente, dai responsabili specialistici.
Con riferimento ai presidi organizzativi, poi, assume rilevanza l’istituzione della funzione di
conformità (compliance), deputata al presidio ed al controllo del rispetto delle norme e che
fornisce un supporto nella prevenzione e gestione del rischio di incorrere in sanzioni giudiziarie o
amministrative, di riportare perdite rilevanti conseguenti alla violazione di normativa esterna
(leggi o regolamenti) o interna (statuto, codici di condotta, codici di autodisciplina).
In tal senso, la compliance è collocata in funzione di indipendenza rispetto alla struttura operativa
e può avvalersi, secondo le disposizioni della direzione, anche delle seguenti risorse: funzione
credito, finanza, contabilità e controllo di gestione.
cxxi
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
Pag. 275
Sono, inoltre, previsti controlli di secondo livello inerenti alle verifiche sui rischi connessi alla
gestione del sistema informativo, all’operatività dei dipendenti e all’operatività presso le filiali.
Tali verifiche sono attribuite alla funzione di risk controller che nella nostra Banca coincide
funzionalmente con la funzione di compliance.
Vi sono infine i controlli di terzo livello assegnati in outsourcing al servizio di Internal Audit
prestato dalla Federazione Trentina della Cooperazione, il quale periodicamente esamina la
funzionalità del sistema dei controlli nell’ambito dei vari processi aziendali.
A seguito dell’entrata in vigore della nuova disciplina prudenziale (1 gennaio 2008), il CdA della
Banca, con delibera del 18 febbraio 2008 ha effettuato le relative scelte metodologiche.
In particolare, con riferimento alla misurazione regolamentare del requisito prudenziale a fronte
dei rischi operativi, la Banca, non raggiungendo le specifiche soglie di accesso alle metodologie
avanzate individuate dalla Vigilanza e in considerazione dei propri profili organizzativi, operativi
e dimensionali, ha deliberato l’applicazione del metodo base (Basic Indicator Approach – BIA).
Sulla base di tale metodologia, il requisito patrimoniale a fronte dei rischi operativi viene
misurato applicando il coefficiente regolamentare del 15% alla media delle ultime tre
osservazioni su base annuale di un indicatore del volume di operatività aziendale, individuato nel
margine di intermediazione.
Il requisito è calcolato utilizzando esclusivamente i valori dell’indicatore rilevante determinato in
base ai principi contabili IAS e si basa sulle osservazioni disponibili aventi valore positivo.
Informazioni di natura quantitativa
Il margine d’intermediazione medio degli ultime tre anni ( migliaia di Euro ).
Anno
Importo
dicembre 2009
9.316
dicembre 2008
10.021
dicembre 2007
11.269
Media margine intermediazione ultimi 3 esercizi
10.202
cxxii
Pag. 276
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
I margini d’intermediazione e il rischio operativo al 31 dicembre 2009 (all’unità di Euro)
12.000.000 11.268.940
10.021.246
10.000.000
9.315.899
8.000.000
6.000.000
4.000.000
1.516.766
Rischio
operativo
Margine
2009
Margine
2008
0
Margine
2007
2.000.000
PUBBLICAZIONE DELL’INFORMATIVA AL PUBBLICO
In maniera conforme a quanto richiesto dalle “Nuove disposizioni di vigilanza prudenziale per le
banche” (cfr. Circolare 263/2006, titolo IV, Capitolo 1, Sezione II, Punto 5), si rende noto che, la
Cassa rurale della Valle dei Laghi, con riferimento all’Informativa al pubblico introdotta dal cd.
Terzo Pilastro di Basilea 2:
-
pubblica le informazioni richieste sul proprio sito internet al link
http://www.cr-vallelaghi.net/IT/4081/area-soci/il-bilancio-terzo-pilastro-di-basilea2.htm
cxxiii
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
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PARTE F – INFORMAZIONI SUL PATRIMONIO
Sezione 1 – Il patrimonio dell’impresa
Sezione 2 – Il patrimonio e i coefficienti di vigilanza
2.1 Patrimonio di Vigilanza
2.2 Adeguatezza patrimoniale
i
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Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
PARTE F – INFORMAZIONI SUL PATRIMONIO
SEZIONE 1 – IL PATRIMONIO DELL’IMPRESA
Informazioni di natura qualitativa
Una delle consolidate priorità strategiche della banca è rappresentata dalla consistenza e dalla
dinamica dei mezzi patrimoniali. Viene pienamente condivisa la rappresentazione del patrimonio
riportata nelle “Istruzioni di Vigilanza per le banche” della Banca d’Italia, per cui tale aggregato
costituisce “il primo presidio a fronte dei rischi connessi con la complessiva attività bancaria”.
L'evoluzione del patrimonio aziendale non solo accompagna puntualmente la crescita
dimensionale, ma rappresenta un elemento decisivo nelle fasi di sviluppo. Per assicurare una
corretta dinamica patrimoniale in condizioni di ordinaria operatività, la banca ricorre soprattutto
all'autofinanziamento, ovvero al rafforzamento delle riserve attraverso la destinazione degli utili
netti. La banca destina infatti alla riserva indivisibile la quasi totalità degli utili netti di esercizio.
Il patrimonio netto della banca è determinato dalla somma del capitale sociale, della riserva
sovrapprezzo azioni, delle riserve di utili, delle riserve da valutazione e dall'utile di esercizio, per
la quota da destinare a riserva, così come indicato nella Parte B della presente Sezione.
La nozione di patrimonio che la banca utilizza nelle sue valutazioni è sostanzialmente
riconducibile al Patrimonio di Vigilanza, nelle due componenti “di base” (Tier 1) e
“supplementare” (Tier 2). Il patrimonio così definito rappresenta infatti, a giudizio della banca, il
miglior riferimento per una efficace gestione in chiave sia strategica che di corrente operatività.
Esso costituisce il presidio di riferimento delle disposizioni di vigilanza prudenziale, in quanto
risorsa finanziaria in grado di assorbire le possibili perdite prodotte dall'esposizione della banca
ai rischi tipici della propria attività, assumendo un ruolo di garanzia nei confronti di depositanti e
creditori.
Le dinamiche patrimoniali sono costantemente monitorate dal management. Gli aspetti oggetto di
verifica sono principalmente i ratios rispetto alla struttura finanziaria della banca (impieghi,
crediti anomali, immobilizzazioni, totale attivo) e il grado di copertura dei rischi.
Per i requisiti patrimoniali minimi si fa riferimento ai parametri obbligatori stabiliti dalle
Istruzioni di Vigilanza, in base alle quali il patrimonio della banca deve rappresentare almeno
l'8% del totale delle attività ponderate (total capital ratio) in relazione al profilo di rischio
creditizio, valutato in base alla categoria delle controparti debitrici, alla durata, al rischio paese ed
alle garanzie ricevute. Le banche sono inoltre tenute a rispettare i requisiti patrimoniali connessi
all'attività di intermediazione, oltre a quelli a fronte del c.d. “rischio operativo”.
Per le banche di credito cooperativo sono inoltre previste differenti forme di limitazione
all'operatività aziendale quali:
- il vincolo dell'attività prevalente nei confronti dei soci, secondo il quale più del 50% delle
attività di rischio deve essere destinato a soci o ad attività prive di rischio;
- il vincolo del localismo, secondo il quale non è possibile destinare più del 5% delle proprie
attività al di fuori della zona di competenza territoriale, identificata generalmente nei comuni ove
la banca ha le proprie succursali ed in quelli limitrofi.
L'attuale consistenza patrimoniale consente il rispetto delle regole di vigilanza prudenziale
previste per tutte le banche, nonché quelle specifiche dettate per le banche di credito cooperativo.
Obiettivo della banca è comunque quello di mantenere un’adeguata copertura patrimoniale a
fronte dei requisiti richiesti dalle norme di vigilanza; la loro evoluzione viene pertanto stimata in
ii
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
Pag. 279
sede di attività di pianificazione sulla base degli obiettivi stabiliti dal Consiglio di
Amministrazione. Egualmente attenta è la fase di verifica ex-post.
Informazioni di natura quantitativa
Nella Sezione è illustrata la composizione dei conti relativi al patrimonio della banca.
B.1 Patrimonio dell’impresa: composizione
B.1 Patrimonio dell'impresa: composizione
Voci/Valori
dicembre 2009 dicembre 2008
1. Capitale
10
10
2. Sovrapprezzi di emissione
85
80
3. Riserve
43.402
42.247
- di utili
43.317
42.162
a) legale
43.089
41.934
b) statutaria
0
0
c) azioni proprie
0
0
d) altre
228
228
- altre
86
86
4. Strumenti di capitale
0
0
5. (Azioni proprie)
0
0
433
-132
76
-488
- Attività materiali
0
0
- Attività immateriali
0
0
- Copertura di investimenti esteri
0
0
- Copertura dei flussi finanziari
0
0
- Differenze di cambio
0
0
- Attività non correnti in via di dismissione
0
0
- Utili (perdite) attuariali relativi a piani previdenziali a benefici definiti
0
- Quote delle riserve da valutazione relative alle partecipate valutate
al patrimonio netto
0
6. Riserve da valutazione
- Attività finanziarie disponibili per la vendita
- Leggi speciali di rivalutazione
7. Utile (perdita) d'esercizio
Totale
357
357
1.302
1.345
45.231
43.551
iii
Pag. 280
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
Il capitale della Banca è costituito da azioni ordinarie del valore nominale di 2,58 euro cadauna.
Ulteriori informazioni sono fornite nella precedente Sezione 14 - Parte B del passivo del presente
documento.
Le riserve di cui al punto 3 includono le riserve di utili già esistenti (riserva legale), nonché le
riserve positive e negative connesse agli effetti della transizione ai principi contabili
internazionali Ias/Ifrs non rilevate nelle altre voci di patrimonio netto.
Le riserve da valutazione delle attività finanziarie disponibili èper vendita, comprese nel punto 6,
sono dettagliate nella successiva tabella B.2.
B.2 Riserve da valutazione delle attività finanziarie disponibili per la vendita: composizione
B.2 Riserve da valutazione delle attività finanziarie disponibili per la vendita: composizione
Totale dicembre 2009
Totale dicembre 2008
Attività/Valori
Riserva positiva
Riserva negativa
Riserva
negativa
Riserva positiva
103
(26)
11
(500)
2. Titoli di capitale
0
0
0
0
3. Quote di O.I.C.R.
0
0
0
0
4. Finanziamenti
0
0
0
0
103
(26)
11
(500)
1. Titoli di debito
Totale
Nella colonna “riserva positiva” è indicato l’importo cumulato delle riserve da valutazione
relative agli strumenti finanziari, che nell’ambito della categoria considerata, presentano alla data
di riferimento del bilancio un fair value superiore al costo ammortizzato (attività finanziarie
plusvalenti).
Nella colonna “riserva negativa” è indicato, per converso, l’importo cumulato delle riserve da
valutazione relative agli strumenti finanziari, che nell’ambito della categoria considerata,
presentano alla data di riferimento del bilancio un fair value inferiore al costo ammortizzato
(attività finanziarie minusvalenti).
Gli importi indicati sono riportati al nettodel relativo effetto fiscale.
iv
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
Pag. 281
B.3 Riserve da valutazione delle attività finanziarie disponibili per la vendita: variazioni
Quote
Titoli Titoli
Finanziamenti
di
di
di
debito capitale O.I.C.R.
1. Esistenze iniziali
(488)
0
0
0
2. Variazioni positive
879
0
0
0
2.1 Incrementi di fair value
862
0
0
0
2.2 Rigiro a conto economico di riserve negative
0
0
0
0
- da deterioramento
0
0
0
0
- da realizzo
0
0
0
0
17
0
0
0
314
0
0
0
19
0
0
0
0
0
0
0
27
0
0
0
3.4 Altre variazioni
269
0
0
0
4. Rimanenze finali
76
0
0
0
2.3 Altre variazioni
3. Variazioni negative
3.1 Riduzioni di fair value
3.2 Rettifiche da deterioramento
3.3 Rigiro a conto economico da riserve positive: da realizzo
La sottovoce 2.3 "Altre variazioni" include:
- aumenti di imposte differite attive
per 12mila euro;
- diminuzioni di imposte differite passive per 5. mila euro;
La sottovoce 3.4 "Altre variazioni" include:
- aumenti di imposte differite passive per 45 mila euro;
- diminuzioni di imposte differite attive per 224. mila euro;
v
Pag. 282
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
SEZIONE 2 – IL PATRIMONIO E I COEFFICIENTI DI VIGILANZA
2.1 Patrimonio di Vigilanza
A. Informazioni di natura qualitativa
Il patrimonio di vigilanza ed i coefficienti patrimoniali sono stati calcolati sulla base dei valori
patrimoniali e del risultato economico determinati con l'applicazione della normativa di bilancio
prevista dai principi contabili internazionali IAS/IFRS e tenendo conto della disciplina della
Banca d'Italia sul patrimonio di vigilanza e sui coefficienti prudenziali.
Il patrimonio di vigilanza viene calcolato come somma delle componenti positive e negative, in
base alla loro qualità patrimoniale; le componenti positive devono essere nella piena disponibilità
della banca, al fine di poterle utilizzare nel calcolo degli assorbimenti patrimoniali.
Esso, che costituisce il presidio di riferimento delle disposizioni di vigilanza prudenziale, è
costituito dal patrimonio di base e dal patrimonio supplementare al netto di alcune deduzioni; in
particolare:
Patrimonio di base (Tier 1)
Il capitale sociale, i sovrapprezzi di emissione, le riserve di utili e di capitale, costituiscono gli
elementi patrimoniali di primaria qualità. Il totale dei suddetti elementi, previa deduzione delle
azioni o quote proprie, delle attività immateriali, nonché delle eventuali perdite registrate negli
esercizi precedenti ed in quello in corso costituisce il patrimonio di base.
Patrimonio supplementare (Tier 2)
Le riserve di valutazione, gli strumenti ibridi di patrimonializzazione e le passività subordinate
costituiscono gli elementi positivi del patrimonio supplementare, ammesso nel calcolo del
patrimonio di vigilanza entro un ammontare massimo pari al patrimonio di base; le passività
subordinate non possono superare il 50% del Tier 1. (eventualmente integrare con quanto
riportato sotto la voce "Eventuale")
Da tali aggregati vanno dedotte le partecipazioni, gli strumenti innovativi di capitale, gli
strumenti ibridi di patrimonializzazione e le attività subordinate detenuti in altre banche e società
finanziarie.
Patrimonio di terzo livello
Gli elementi rientranti nel patrimonio di 3° livello possono essere utilizzati soltanto a copertura
dei requisiti patrimoniali sui rischi di mercato – esclusi i requisiti sui rischi di controparte e di
regolamento relativi al “portafoglio di negoziazione di vigilanza” – ed entro il limite del 71,4% di
detti requisiti. Possono concorrere al patrimonio di 3° livello:
- le passività subordinate di 2° livello non computabili nel patrimonio supplementare perché
eccedenti il limite del 50% del patrimonio di base al lordo degli elementi da dedurre;
- le passività subordinate di 3° livello.
Al momento la banca non fa ricorso a strumenti computabili in tale tipologia di patrimonio.
vi
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
Pag. 283
B. Informazioni di natura quantitativa
B. Informazioni di natura quantitativa
dicembre 2009 dicembre 2008
A. Patrimonio di base prima dell'applicazione dei filtri prudenziali
44.525
43.492
(26)
(707)
B.1 Filtri prudenziali Ias/Ifrs positivi
0
0
B.2 Filtri prudenziali Ias/Ifrs negativi
26
707
44.498
42.785
0
48
44.498
42.737
F. Patrimonio supplementare prima dell'applicazione dei filtri
prudenziali
459
357
G. Filtri prudenziali del patrimonio supplementare:
(51)
0
G.1 - filtri prudenziali Ias/Ifrs positivi (+)
0
0
G.2 - filtri prudenziali Ias/Ifrs negativi (-)
51
0
408
357
0
0
408
357
0
0
N. Patrimonio di vigilanza (E + L - M)
44.906
43.093
O. Parimonio di terzo livello (TIER 3)
0
0
44.906
43.093
B. Filtri prudenziali del patrimonio di base:
C. Patrimonio di base al lordo degli elementi da dedurre (A+B)
D. Elementi da dedurre del patrimonio di base
E. Totale patrimonio di base (TIER 1) (C-D)
H. Patrimonio supplementare al lordo degli elementi da dedurre (F +
G)
I. Elementi da dedurre del patrimonio supplementare
L. Totale patrimonio supplementare (TIER 2) (H-I)
M. Elementi da dedurre dal totale patrimonio di base e supplementare
P. Patrimonio di vigilanza incluso TIER 3 (N + O)
vii
Pag. 284
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
2.2 Adeguatezza patrimoniale
A. Informazioni di natura qualitativa
La Banca d’Italia con l’emanazione della Circolare n. 263 del 27 dicembre 2006 (“Nuove
disposizioni di vigilanza prudenziale per le banche”) e successivi aggiornamenti, ha ridisegnato la
normativa prudenziale delle banche e dei gruppi bancari recependo le direttive comunitarie in
materia di adeguatezza patrimoniale degli intermediari finanziari: Nuovo Accordo di Basilea sul
Capitale (cd.”Basilea 2”).
La nuova struttura della regolamentazione prudenziale si basa su tre Pilastri:
- il Primo attribuisce rilevanza alla misurazione dei rischi e del patrimonio, prevedendo il rispetto
di requisiti patrimoniali per fronteggiare alcune principali tipologie di rischi dell’attività bancaria
e finanziaria (di credito, di controparte, di mercato e operativi); a tal fine sono previste
metodologie alternative di calcolo dei requisiti patrimoniali caratterizzate da diversi livelli di
complessità nella misurazione dei rischi e nei requisiti organizzativi di controllo;
- il Secondo richiede agli intermediari finanziari di dotarsi di una strategia e di un processo di
controllo dell’adeguatezza patrimoniale, attuale e prospettica, evidenziando l’importanza della
governance quale elemento di fondamentale significatività anche nell’ottica dell’Organo di
Vigilanza, a cui è rimessa la verifica dell’attendibilità e della correttezza di questa valutazione
interna;
- il Terzo introduce specifici obblighi di informativa al pubblico riguardanti l’adeguatezza
patrimoniale, l’esposizione ai rischi e le caratteristiche generali dei relativi sistemi di gestione e
controllo.
I coefficienti prudenziali al 31 dicembre 2009 sono determinati secondo la metodologia prevista
dall’Accordo sul Capitale – Basilea 2, adottando il metodo Standardizzato per il calcolo dei
requisiti patrimoniali a fronte del rischio di credito e controparte e quello Base per il calcolo dei
rischi operativi.
In base alle istruzioni di Vigilanza, le banche devono mantenere costantemente, quale requisito
patrimoniale in relazione ai rischi di perdita per inadempimento dei debitori (rischio di credito),
un ammontare del patrimonio di vigilanza pari ad almeno l’8 per cento delle esposizioni
ponderate per il rischio (total capital ratio).
Le banche sono tenute inoltre a rispettare in via continuativa i requisiti patrimoniali per i rischi
generati dalla operatività sui mercati riguardanti gli strumenti finanziari, le valute e le merci. Con
riferimento ai rischi di mercato calcolati sull’intero portafoglio di negoziazione la normativa
identifica e disciplina il trattamento dei diversi tipi di rischio: rischio di posizione su titoli di
debito e di capitale, rischio di regolamento e rischio di concentrazione. Con riferimento all’intero
bilancio occorre inoltre determinare il rischio di cambio ed il rischio di posizione su merci.
Per la valutazione della solidità patrimoniale assume notevole rilevanza anche il c.d. Tier 1
capital ratio, rappresentato dal rapporto tra patrimonio di base e le complessive attività di rischio
ponderate.
viii
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
Pag. 285
Come già indicato nella Sezione 1, la banca ritiene che l’adeguatezza patrimoniale rappresenti
uno dei principali obiettivi strategici. Conseguentemente, il mantenimento di un’adeguata
eccedenza patrimoniale rispetto ai requisiti minimi costituisce oggetto di costanti analisi e
verifiche, in termini sia consuntivi che prospettici. Le risultanza delle analisi consentono di
individuare gli interventi più appropriati per salvaguardare i livelli di patrimonializzazione.
Come risulta dalla composizione del patrimonio di vigilanza e dal seguente dettaglio dei requisiti
prudenziali, la Banca presenta un rapporto tra patrimonio di base ed attività di rischio ponderate
(Tier 1 capital ratio) pari al 13,00% (12,57% al 31.12.2008) ed un rapporto tra patrimonio di
vigilanza ed attività di rischio ponderate (total capital ratio) pari al 13,12% (12,68% al
31.12.2008) superiore rispetto al requisito minimo dell’8%.
I requisiti ponderati per il rischio di credito e controparte risultano cresciuti dello 0,7% quindi in
misura minore dell’aumento dell’attività di rischio. Questa è una conseguenza della dinamica
delle esposizioni al dettaglio e garantite da immobili, che godono di una ponderazione migliore,
le quali sono passate da un valore nominale di 1,5 miloni di Euro del 31 dicembre 2008 a un
valore nominale di 16,3 milioni di Euro del 31 dicembre 2009..
Il miglioramento dei ratios patrimoniali (in particolare del Total Capital Ratio) è da attribuirsi
principalmente all’incremento del patrimonio di vigilanza a seguito della destinazione di una
percentuale pari al 85,5% dell’utile di esercizio e alla variazione del saldo della Riserva Afs che
ha fatto registrare dinamiche positive per quasi 565 mila Euro..
Al netto della quota assorbita dai rischi di credito, dai rischi di mercato e dai rischi operativi,
l’eccedenza patrimoniale si attesta a 17.518 migliaia di Euro.
ix
Pag. 286
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
B. Informazioni di natura quantitativa
Categorie/Valori
Importi non ponderati
Importi ponderati / requisiti
dicembre 2009 dicembre 2008 dicembre 2009 dicembre 2008
A. ATTIVITA' DI RISCHIO
A.1 Rischio di credito e di controparte
611.530
631.170
323.222
321.007
1. Metodologia standardizzata
592.210
611.850
303.902
301.687
2. Metodologia basata su rating interni
0
0
0
0
2.1 Base
0
0
0
0
2.2 Avanzata
0
0
0
0
19.320
19.320
19.320
19.320
25.858
25.681
B.2 Rischio di mercato
0
0
1. Metodologia standard
0
0
2. Modelli interni
0
0
3. Rischio di concentrazione
0
0
B.3 Rischio operativo
1.530
1.517
1. Metodo base
1.530
1.517
2. Metodo standardizzato
0
0
3. Metodo avanzato
0
0
B.4 Altri requisiti prudenziali
0
0
B.5 Altri elementi del calcolo
0
0
27.388
27.197
342.351
339.967
13,00
12,57
13,12
12,68
3. Cartolarizzazioni
B. REQUISITI PATRIMONIALI DI
VIGILANZA
B.1 Rischio di credito e di controparte
B.6 Totale requisiti prudenziali
(B1+B2+B3+B4+B5)
C. ATTIVITA' DI RISCHIO E
COEFFICIENTI DI VIGILANZA
C.1 Attività di rischio ponderate
C.2 Patrimonio di base/Attività di rischio
ponderate
(Tier 1 capital ratio)
C.3 Patrimonio di vigilanza/Attività di
rischio
ponderate (Total capital ratio)
x
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
Pag. 287
NOTA
INTEGRATIVA
PARTE
G
–
OPERAZIONI DI AGGREGAZIONE
RIGUARDANTI IMPRESE O RAMI
D’AZIENDA
SEZIONE 1 – OPERAZIONI REALIZZATE DURANTE L’ESERCIZIO
SEZIONE 2 – OPERAZIONI REALIZZATE DOPO LA CHIUSURA DELL’ESERCIZIO
SEZIONE 3 – RETTIFICHE RETROSPETTIVE
PARTE G – OPERAZIONI DI AGGREGAZIONE RIGUARDANTI IMPRESE O RAMI
D’AZIENDA
SEZIONE 1 – OPERAZIONI REALIZZATE DURANTE L’ESERCIZIO
Nel corso dell’esercizio la Banca non ha effettuato operazioni di aggregazioni di imprese o rami
d’azienda.
SEZIONE 2 – OPERAZIONI REALIZZATE DOPO LA CHIUSURA DELL’ESERCIZIO
Dopo la chiusura dell’esercizio e fino alla data di approvazione del progetto di bilancio da parte
del Consiglio di Amministrazione la Banca non ha perfezionato operazioni di aggregazioni di
imprese o rami d’azienda.
SEZIONE 3 – RETTIFICHE RETROSPETTIVE
xi
Pag. 288
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
NOTA INTEGRATIVA PARTE H – OPERAZIONI CON PARTI CORRELATE
1. Informazioni sui compensi dei dirigenti con responsabilità strategiche
2. Informazioni sulle transazioni con parti correlate
PARTE H – OPERAZIONI CON PARTI CORRELATE
1. Informazioni sui compensi dei dirigenti con responsabilità strategiche
Si indicano di seguito i dati richiesti dallo IAS 24 par. 16 sui dirigenti con responsabilità
strategiche, intendendosi come tali coloro che hanno il potere e la responsabilità della
pianificazione, della direzione e controllo, nonchè le informazioni sui compensi riconosciuti agli
amministratori e ai sindaci della Banca.
Compensi complessivamente corrisposti ad Amministratori
- Salari e altri benefici a breve termine
- Benefici successivi al rapporto di lavoro (previdenziali, assicurazioni, ecc.)
Compensi complessivamente corrisposti a Sindaci
- Salari e altri benefici a breve termine
- Benefici successivi al rapporto di lavoro (previdenziali, assicurazioni, ecc.)
Compensi complessivamente corrisposti a Dirigenti
- Salari e altri benefici a breve termine
dicembre 2009
71
0
dicembre 2009
31
0
dicembre 2009
206
- Benefici successivi al rapporto di lavoro (previdenziali, assicurazioni, ecc.)
0
- Indennità per la cessazione del rapporto di lavoro
0
- Altri benefici a lungo termine
0
xii
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
Pag. 289
I compensi agli amministratori ed ai sindaci sono stati determinati con delibera dell'Assemblea
del 8 maggio 2009.
Tali compensi comprendono i gettoni di presenza e le indennità di carica loro spettanti.
2. Informazioni sulle transazioni con parti correlate
2. Informazioni sulle transazioni con parti correlate
Denominazione entità
Natura della
correlazione
Valore nominale
partecipazione
Percentuale
sul capitale
0
0,00
0
0,00
0
0,00
0
0,00
0
Totale
Rapporti con parti correlate
Attivo
Garanzie
rilasciate
Passivo
Garanzie
Ricavi Costi
ricevute
Controllate
0
0
0
0
0
0
Collegate
0
0
0
0
0
0
Amministratori e Dirigenti
5.635
1.118
6.590
1.105
228
18
Altre parti correlate
2.552
104
3.830
293
103
2
Totale
8.187
1.221
10.420
1.397
331
20
Le altre parti correlate sono rappresentate da entità soggette al controllo o all'influenza notevole
di amministratori o dirigenti, ovvero dai soggetti che possono avere influenza o essere influenzati
dai medesimi.
xiii
Pag. 290
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
I rapporti e le operazioni intercorse con parti correlate non presentano elementi di criticità, in
quanto sono riconducibili all'ordinaria attività di credito e di servizio.
Durante l'esercizio non sono state poste in essere operazioni di natura atipica o inusuale con parti
correlate che, per significativià o rilevanza di importo, possano aver dato luogo a dubbi in ordine
alla salvaguardia del patrimonio aziendale.
L'iter istruttorio relativo alle richieste di affidamento avanzate dalle parti correlate segue il
medesimo processo di concessione creditizia riservato ad altre controparti non correlate con
analogo merito creditizio. Per quanto riguarda le operazioni con i soggetti che esercitano funzioni
di amministrazione, direzione e controllo della Banca trova applicazione l'art. 136 del D.Lgs.
385/1993 e l'art. 2391 del codice civile.
Le operazioni con parti correlate sono regolarmente poste in essere a condizioni di mercato e
comunque sulla base di valutazioni di convenienza economica e sempre nel rispetto della
normativa vigente, dando adeguata motivazione delle ragioni e della convenienza per la
conclusione delle stesse.
In particolare:
- ai dirigenti con responsabilità strategiche vengono applicate le condizioni riservate a tutto il
personale o previste dal contratto di lavoro;
- agli amministratori e sindaci vengono praticate / le condizioni della clientela di analogo profilo
professionale e standing / le medesime condizioni dei soci / le medesime condizioni della
migliore clientela.
Le operazioni con parti correlate non hanno incidenza significativa sulla situazione patrimoniale
e finanziaria, sul risultato economico e sui flussi finanziari della Banca.
Nel bilancio non risultano accantonamenti o perdite per crediti dubbi verso parti correlate.
Sugli stessi viene pertanto applicata solo la svalutazione collettiva.
xiv
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
Pag. 291
PARTE I – ACCORDI DI PAGAMENTO BASATI SU PROPRI STRUMENTI
PATRIMONIALI
A. Informazioni di natura qualitativa
B. Informazioni di natura quantitativa
PARTE I – ACCORDI DI PAGAMENTO BASATI SU PROPRI STRUMENTI
PATRIMONIALI
A. Informazioni di natura qualitativa
La Banca non ha posto in essere accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali.
1. Descrizione degli accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali
B. Informazioni di natura quantitativa
1. Variazioni annue
2. Altre informazioni
xv
Pag. 292
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
PARTE L - INFORMATIVA DI SETTORE
La Banca non è tenuta a compilare la parte in quanto intermediario non quotato.
xvi
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
Pag. 293
RELAZIONE SULLA GESTIONE DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE
Signori Soci,
la presente relazione è redatta, ai sensi delle vigenti disposizioni, al fine di illustrare la situazione
economica, patrimoniale e finanziaria dell'impresa e di descrivere l'andamento della gestione nel
suo complesso e nei vari settori in cui la stessa opera.
Si reputa opportuno esporre in premessa le linee evolutive delle più importanti variabili d'ambiente,
di settore e di mercato, nonché la situazione economica generale e quella del mercato di riferimento.
1
CENNI SULLO SCENARIO MACROECONOMICO, SUL SISTEMA CREDITIZIO
ITALIANO, SULL’ANDAMENTO DEL SISTEMA BCC E SULL’ECONOMIA
DELLE AREE TERRITORIALI IN CUI OPERA LA CASSA RURALE
LO SCENARIO INTERNAZIONALE
Lo scenario macroeconomico di riferimento
Negli Stati Uniti la crescita economica si è intensificata nel quarto trimestre, dopo la coda
della recessione nella prima parte dell’anno. Le stime del Bureau of Economic Analysis segnalano
un aumento annuo del prodotto interno lordo (PIL) degli USA in termini reali del 5,7 per cento,
contro una riduzione annua del 2,4 per cento dell’anno precedente. Si tratta del tasso più alto degli
ultimi sei anni. La ripresa dell’attività è stata alimentata dalla riduzione del decumulo delle scorte e
in misura minore dai consumi privati. Gli investimenti in edilizia residenziale hanno continuato ad
aumentare. Un ulteriore impulso è stato indotto dalle esportazioni nette, cresciute più delle
importazioni.
Con riferimento ai prezzi, l’inflazione annua al consumo è salita al 2,7 per cento in
dicembre, contro una media annua di –0,4 per cento per tutto il 2009.
In prospettiva, la Federal Reserve (Fed) ha recentemente rivisto al rialzo le aspettative di
crescita per i prossimi anni (crescita compresa tra +2,8 e +3,5 per cento nel 2010 e tra +3,4% e
+4,5% nel 2011). Contestualmente, alcuni indicatori congiunturali (leading indicators e indice Fed
di Philadelphia), ad inizio del 2010 sono stati migliori delle attese. Le misure di stimolo adottate dal
governo continuano a fornire un sostegno determinante, anche se il recente aumento del tasso
ufficiale di sconto da 0,50 a 0,75 per cento da parte della Banca Centrale americana è stato
interpretato da molti operatori come un segnale di rientro anticipato dalla strategia di politica
monetaria espansiva.
Nell’area Euro, gli ultimi dati confermano che l’espansione dell’attività economica è
proseguita nell’ultimo trimestre dell’anno. L’area ha beneficiato dell’inversione del ciclo delle
scorte e della ripresa delle esportazioni, nonché dei significativi interventi di stimolo
macroeconomico in atto e delle misure adottate per ripristinare il funzionamento del sistema
finanziario.
Allo stesso tempo, l’attività risentirà di probabili effetti avversi derivanti dal processo di
aggiustamento dei bilanci in corso nei settori finanziario e non finanziario, sia all’interno che
all’esterno dell’area. Di conseguenza, ci si attende che l’economia dell’area cresca a un ritmo
moderato nel 2010 e il processo di ripresa possa risultare discontinuo. A questo si uniscono le già
citate incertezze riguardanti la crisi di Grecia, Spagna, Irlanda e Portogallo. I costi del possibile
Pag. 294
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
intervento europeo o le conseguenze sui mercati dei titoli di stato e dei cambi possono
determinare una revisione al ribasso delle previsioni di crescita per il 2010.
Il tasso di inflazione annuo al consumo è ulteriormente aumentato nell’area euro, portandosi
all’1,0 per cento, dallo 0,9 di dicembre. Fra i principali paesi, la crescita in Germania e in Francia
(0,7 e 0,3 per cento, rispettivamente) ha fatto seguito a quella già rilevata nel secondo trimestre.
In Giappone l’economia ha sofferto fino a luglio per risalire leggermente negli ultimi mesi
del 2009. Le stime di crescita del PIL in termini reali nel terzo trimestre del 2009 sono state
recentemente riviste al ribasso. Ciononostante, anche gli indicatori congiunturali sono migliorati
verso fine d’anno. La produzione industriale è aumentata ripetutamente su base mensile, mentre i
consumi privati sono cresciuti soprattutto nel segmento della spesa per beni durevoli. Il clima di
fiducia dei consumatori è peggiorato, probabilmente anche a causa dei livelli persistentemente alti
del tasso di disoccupazione. L’inflazione annua al consumo è scesa dell’1,7 per cento in chiusura
d’anno (-1,9 in novembre).
Nella riunione del 26 gennaio la Banca del Giappone ha deciso di mantenere invariato allo
0,1 per cento l’obiettivo per il call rate sui depositi overnight non garantiti da collaterale. La
previsione mediana da parte dei membri del Policy Board della Banca del Giappone per la crescita
del PIL reale nel 2010 e 2011 è rispettivamente di 1,3 e 2,1 per cento.
In Cina l’attività economica ha accelerato in chiusura d’anno. Il PIL in termini reali è
aumentato nel quarto trimestre del 10,7 per cento su base annua, contro l’8,7 per cento nell’insieme
dell’anno. Le azioni di stimolo fiscale hanno continuato a rappresentare una determinante
fondamentale dei risultati economici della Cina. Le esportazioni nette, invece, hanno contribuito
negativamente per 3,7 punti percentuali alla crescita del PIL nel 2009.
Il rapido aumento dell’inflazione annua al consumo (da -1,8 a 1,9 per cento tra luglio e
dicembre) ha determinato un graduale restringimento della politica monetaria. In particolare, a metà
gennaio 2010 l’obbligo di riserva delle banche commerciali è stato aumentato di 0,5 punti
percentuali.
La ripresa dalla recessione mondiale è proseguita nelle economie emergenti dell’Asia. Vi
hanno contribuito le azioni di stimolo macroeconomico, il calo del tasso di disoccupazione e gli
effetti ricchezza positivi derivanti dall’aumento dei corsi delle attività. In diversi paesi il recupero
delle esportazioni si è ulteriormente intensificato e ciò ha trovato riflesso anche in una più rapida
crescita della produzione manifatturiera. L’inflazione al consumo è tornata in territorio positivo in
gran parte della regione.
In America latina l’attività economica continua a evidenziare segnali di rafforzamento,
mentre gli andamenti dell’inflazione presentano differenze tra paesi. Per quanto concerne ad
esempio il Brasile, la produzione industriale in dicembre è aumentata di quasi il 19 per cento su
base annua dopo la ripresa di novembre e l’inflazione al consumo sui 12 mesi è salita lievemente a
circa il 4 per cento. In Argentina la produzione industriale ha registrato una crescita del 10,3 per
cento. Allo stesso tempo l’inflazione al consumo sui 12 mesi ha continuato a salire e in dicembre è
stata pari al 7,7 per cento. In Messico l’attività economica ha continuato a evidenziare alcuni
segnali di stabilizzazione e in novembre il calo della produzione industriale è stato dell’1,7 per
cento, notevolmente inferiore rispetto al mese precedente. Nel contempo le spinte inflazionistiche si
sono lievemente attenuate (3,6 per cento in chiusura d’anno).
LA CONGIUNTURA IN ITALIA
Nel 2009 il valore del Pil, espresso ai prezzi dell’anno precedente, è diminuito del 5,0 per
cento, rispetto a -1,3% registrato nel 2008.
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
Pag. 295
Dal lato degli impieghi si evidenzia una contrazione in termini reali dell’1,2 per cento dei
consumi finali nazionali (meno 1,8 per cento per la spesa delle famiglie residenti, più 0,6 per cento
per la spesa delle Amministrazioni pubbliche, più 1,1 per cento per le Istituzioni sociali private Isp). La flessione dei consumi privati interni è stata pari all’1,9 per cento. Gli acquisti all’estero dei
residenti sono diminuiti del 3,9 per cento, mentre le spese sul territorio italiano effettuate da non
residenti sono diminuite del 7,4 per cento.
Gli investimenti fissi lordi hanno mostrato una contrazione del 12,1 per cento, risultato che riflette
flessioni che hanno riguardato tutte le tipologie di beni capitali: i macchinari e attrezzature (meno
18,4 per cento), le costruzioni (meno 7,9 per cento), i mezzi di trasporto (meno 15,2 per cento) e i
beni immateriali (meno 5,4 per cento).
Le esportazioni di beni e servizi hanno registrato una diminuzione del 19,1 per cento.
Dal punto di vista della formazione del prodotto (Tavola 9), il valore aggiunto è diminuito,
ancorché a tassi differenziati, in tutti i settori dell’economia: agricoltura, silvicoltura e pesca (meno
3,1 per cento), industria in senso stretto (meno 15,1 per cento), costruzioni (meno 6,7 per cento) e
servizi (meno 2,6 per cento).
Tavola 9. Valore aggiunto ai prezzi base e prodotto interno lordo ai prezzi di mercato - Valori concatenati - anno di riferimento 2000
(variazioni percentuali sull'anno precedente)
ATTIVITA' ECONOMICHE
2005 (a)
2006 (a)
2007 (a)
2008 (b)
2009 (c)
Agricoltura, silvicoltura e pesca
-4,5
-1,1
0,2
1,0
-3,1
Industria
0,3
2,8
1,6
-3,3
-13,2
- industria in senso stretto
-0,2
3,1
1,9
-3,6
-15,1
- costruzioni
2,1
1,8
0,5
-2,4
-6,7
Servizi
Valore aggiunto ai prezzi base
1,1
1,8
1,7
-0,4
-2,6
0,7
2,0
1,6
-1,2
-5,5
IVA, imposte indirette nette sui prodotti e imposte sulle
importazioni
-0,2
2,3
0,4
-2,5
-1,3
Prodotto interno lordo ai prezzi di mercato
0,7
2,0
1,5
-1,3
-5,0
(a) dati definitivi
(b) dati semidefinitivi
(c) dati provvisori
Le unità di lavoro (ULA) hanno registrato un calo significativo, pari a 2,6 per cento.. Tale
fenomeno è riconducibile, in primo luogo, alla riduzione del numero degli occupati (meno 1,7 per
cento), sia residenti sia lavoratori stranieri irregolari non residenti. Inoltre, il volume di lavoro
impiegato si è ridotto anche a causa del maggior ricorso da parte delle imprese alla cassa
integrazione guadagni, sia ordinaria sia straordinaria, della riduzione delle seconde attività
lavorative e della contrazione del lavoro atipico.
La diminuzione delle unità di lavoro ha investito tutti i settori di attività economica, in particolare il
settore dell’industria in senso stretto (meno 8,1 per cento), e ha interessato sia l’occupazione
dipendente (meno 2,7 per cento) sia quella indipendente (meno 2,6 per cento).
I redditi da lavoro dipendente e le retribuzioni lorde sono diminuiti nell’intera economia dello
0,6 per cento. Queste ultime hanno registrato un aumento dell’1,7 per cento nel settore agricolo,
dell’1,2 per cento nelle costruzioni, dello 0,9 per cento nei servizi e una riduzione del 5,7
nell’industria in senso stretto.
Sulla base delle informazioni disponibili, nella media del 2009 l’inflazione al consumo,
misurata dall’indice per l’intera collettività nazionale, è scesa allo 0,8 per cento, dal 3,3 del 2008.
Dopo aver toccato un punto di minimo in luglio, la dinamica dei prezzi su base annua è tornata
gradualmente a crescere. A dicembre 2009 la variazione dei prezzi era pari all’1% rispetto al 2% di
fine 2008.
Pag. 296
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
La finanza pubblica
Sulla base delle informazioni provvisorie, l'Istat ha elaborato le stime del conto consolidato delle
Amministrazioni pubbliche relativo all’anno 2009, da cui si evince che indebitamento netto delle
Amministrazioni pubbliche in rapporto al Pil è stato pari al 5,3 per cento, superiore a quello
registrato nell’anno precedente, pari al 2,7 per cento.
Il saldo primario (indebitamento netto al netto della spesa per interessi) è risultato negativo e pari
allo 0,6 per cento del Pil, inferiore di oltre 3 punti rispetto al livello positivo raggiunto nel 2008 (2,5
per cento).
Le entrate totali, pari al 47,2 per cento del Pil, sono diminuite dell’1,9 per cento rispetto all’anno
precedente (erano cresciute dell’1,1 per cento nel 2008). La più contenuta riduzione delle entrate
complessive rispetto alle entrate correnti è da ascrivere all’aumento di introiti di carattere
straordinario registrati in conto capitale. In particolare, fra le imposte in conto capitale sono
classificati i prelievi operati in base al c.d. scudo fiscale (legge 3 agosto 2009, n. 102) per la
regolarizzazione o rimpatrio di attività finanziarie e patrimoniali detenute all’estero da soggetti
residenti, per un importo di circa 5 miliardi di euro. Nella stessa categoria economica, inoltre, sono
inclusi i versamenti una tantum dell’imposta sostitutiva di tributi che hanno interessato alcuni
settori dell’economia, in particolare quello bancario (art. 15 D.L. n. 185/2008 concernente il
“Riallineamento e rivalutazione volontaria di valori contabili”).
La pressione fiscale complessiva (ammontare delle imposte dirette, indirette, in conto capitale e dei
contributi sociali in rapporto al Pil) è risultata pari al 43,2 per cento, superiore di tre decimi di punto
rispetto al valore del 2008 (42,9 per cento). Tale risultato è l’effetto di una riduzione del Pil
superiore a quella complessivamente registrata dal gettito fiscale e parafiscale, la cui dinamica
negativa (meno 2,3 per cento) è stata attenuata da quella, in forte aumento, delle imposte in conto
capitale (cresciute in valore assoluto di quasi 12 miliardi di euro). Le imposte dirette sono diminuite
del 7,1 per cento, quelle indirette del 4,2 e i contributi sociali effettivi dello 0,5 per cento.
L’andamento di questi ultimi riflette la tenuta delle retribuzioni lorde, dovuta alla lieve crescita
dell’importo medio pro-capite, che ha parzialmente compensato la flessione dell’occupazione.
Le uscite totali sono risultate pari al 52,5 per cento del Pil (49,4 per cento nel 2008), con una
variazione del più 3,1 per cento rispetto all’anno precedente.
Le uscite di parte corrente, pari al 48,2 per cento del Pil, sono cresciute complessivamente del 2,3
per cento. In particolare, i redditi da lavoro dipendente sono aumentati dell’1,0 per cento, dopo la
dinamica più sostenuta osservata nel 2008 (più 3,6 per cento) sulla quale avevano influito i rinnovi
contrattuali siglati nei comparti della Sanità e degli Enti locali.
Per il 2009 è previsto invece un notevole peggioramento del rapporto debito/PIL che è stimato
attestarsi al 115,8%, rispetto al 105,8 del 2008 con un ulteriore aggravamento nel 2010 e 2011
quando potrebbe superare il 120% del PIL.
La politica monetaria della BCE e l’andamento del sistema bancario dell’area Euro.
Nel corso del 2009, il Consiglio direttivo della BCE ha ridotto ripetutamente il tasso di
interesse sulle operazioni di rifinanziamento principali (di 150 punti base), i tassi di interesse sulle
operazioni di rifinanziamento marginale (di 125 punti base) e sui depositi presso la banca centrale
(di 75 punti base), i cui valori di fine anno sono rispettivamente dell’1,00, dell’1,75 e dello 0,25 per
cento.
Il tasso di crescita annuo dell’aggregato monetario ampio (M3)1 nel 2009 è stato negativo, al
-0,2 per cento, mentre quello dei prestiti al settore privato è stato nullo. Tenuto conto del tipico
ritardo temporale tra le inversioni di tendenza dell’attività economica e quelli della domanda di
prestiti bancari, ci si può attendere che l’espansione di questi ultimi resti debole nei prossimi mesi.
1
L’aggregato M3 è composto dall’insieme di: banconote e monete in circolazione, depositi overnight,
depositi con durata fino a due anni e rimborsabili con preavviso fino a tre mesi, pronti contro termine, quote e
partecipazioni in fondi comuni monetari e i titoli di debito con scadenza fino a due anni.
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
Pag. 297
Nel frattempo è ulteriormente diminuito il costo in termini reali del finanziamento esterno
per le società non finanziarie, mentre ha continuato a ridursi l’inasprimento netto dei criteri
applicati dalle banche per la concessione dei prestiti, come emerge dall’indagine sul credito
bancario relativa all’ultimo trimestre del 2009.
Cenni sull’evoluzione dell’intermediazione creditizia nel sistema bancario italiano
Nel corso del 2009 è proseguita l’attenuazione del tasso di espansione degli impieghi
bancari in Italia già rilevata nel precedente esercizio.
La variazione annua si è attestata a dicembre 2009 al +2,2 per cento, contro il 4,9 per cento di
dodici mesi. Perdurano le differenze tra le diverse categorie dimensionali di banche: prosegue la
flessione del credito erogato dai primi cinque gruppi bancari italiani (-3,5 per cento sui dodici mesi
a novembre), mentre i finanziamenti concessi dagli altri intermediari, pur in rapida decelerazione,
hanno continuato a espandersi (+3,0 per cento a novembre).
Dal lato dell’offerta di credito, tra le banche italiane partecipanti all’indagine sul credito bancario
nell’area dell’euro (Bank Lending Survey), il saldo tra quelle che dichiarano di avere operato un
irrigidimento dei criteri adottati per la concessione di prestiti alle imprese e quelle che riportano un
allentamento ha continuato a ridursi rispetto al picco registrato alla fine del 2008. Gli analoghi
indicatori desunti dai sondaggi condotti presso le imprese (l’inchiesta mensile dell’ISAE e
l’indagine trimestrale svolta congiuntamente dalla Banca d’Italia e da Il Sole 24 Ore), pur
registrando un forte calo rispetto ai valori massimi raggiunti a fine 2008, si attestavano a dicembre
2009 su livelli ancora positivi, segnalando il persistere delle difficoltà di accesso al credito.
È proseguita la graduale riduzione dei tassi praticati sui finanziamenti bancari: nel corso
dell’anno il tasso medio sui prestiti a famiglie è diminuito di circa 2 punti percentuali al 4,71 per
cento, quello sui prestiti a società non finanziarie di oltre 2 punti e ½, al 3,21 per cento.
Nel corso dell’anno è proseguito il deterioramento della qualità degli attivi bancari. Il flusso
di nuove sofferenze rettificate (che tengono cioè conto della posizione del debitore nei confronti
dell’intero sistema bancario e non soltanto di un singolo intermediario) in rapporto ai prestiti
complessivi, ha raggiunto, alla fine del III trimestre del 2009, il 2,2 per cento, il valore più alto dal
1998. L’aumento del tasso di ingresso in sofferenza è stato particolarmente marcato per i prestiti
alle imprese (3,1 per cento a settembre 2009) e tra queste per le imprese del Mezzogiorno (4,3 per
cento, contro il 2,8 per le imprese del Centro Nord). Le imprese manifatturiere e quelle delle
costruzioni hanno mostrano, nel corso dell’anno il deterioramento più marcato.
Anche la qualità del credito concesso alle famiglie consumatrici, stabile nel corso del 2008,
ha fatto registrare un progressivo deterioramento nel corso del 2009.
Nel corso del 2009, la raccolta complessiva da residenti delle banche italiane è cresciuta del
9,3 per cento; il basso livello dei tassi di interesse continua ad associarsi a una rapida espansione dei
conti correnti (+11,7 per cento) e a una forte contrazione dei pronti contro termine (-23,9 per cento).
Le emissioni obbligazionarie sono cresciute ad un tasso significativo (+11,2 per cento), seppur
quasi dimezzato rispetto a quello registrato a fine 2008 (+20,4 per cento).
Con riguardo all’andamento reddituale, le relazioni consolidate dei cinque maggiori gruppi
bancari indicano che nei primi nove mesi del 2009 gli utili netti sono risultati inferiori del 50 per
cento circa rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, riflettendo il forte aumento delle
perdite su crediti; il rendimento del capitale e delle riserve (ROE) è pertanto calato (4,2 per cento, in
termini annualizzati, contro il 9,0 per cento dello stesso periodo del 2008). Tutti i principali
intermediari hanno registrato un calo del margine di interesse (-5,5 per cento) e delle commissioni
nette (-16,1 per cento) che ha compensato il contributo positivo alla crescita degli utili delle attività
di trading e della riduzione dei costi operativi (-5,9 per cento). A fronte di un risultato di gestione
sostanzialmente stabile, la diminuzione degli utili è stata determinata dall’aumento delle
svalutazioni su crediti, che hanno assorbito oltre la metà del risultato di gestione (11 miliardi in
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Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
valore assoluto), contro circa un quarto nei primi nove mesi del 2008 (5 miliardi). Dal confronto fra
i tre trimestri del 2009 si evidenzia, infine, una tendenza alla stabilizzazione dei risultati reddituali.
I coefficienti patrimoniali sono migliorati nel corso del 2009: il coefficiente complessivo (total
capital ratio) dei cinque maggiori gruppi e quello relativo al patrimonio di base (tier 1 ratio) sono
pari a settembre 2009 rispettivamente all’11,5 e al 7,9 per cento.
L’andamento delle BCC-CR nel contesto del sistema bancario
Nel corso del 2009 le BCC-CR hanno continuato a sostenere l’economia reale con
significativi flussi d finanziamento e favorevoli condizioni di accesso al credito.
Si è parallelamente incrementato sensibilmente il numero dei dipendenti e dei soci.
Gli assetti strutturali
E’ proseguita, nel corso dei dodici mesi terminati a settembre, la crescita degli sportelli delle
BCC-CR: alla fine del III trimestre 2009 si registrano 426 banche (pari al 53,4 per cento del totale
delle banche operanti in Italia), con 4.192 sportelli (pari al 12.3 per cento del sistema bancario). Gli
sportelli sono ora diffusi in 98 province e 2.647 comuni.
Gli sportelli delle BCC-CR sono aumentati del 3,7 per cento, a fronte della sostanziale
stazionarietà registrata per il resto del sistema bancario (+0,3 per cento).
A settembre 2009 le BCC-CR rappresentavano ancora l’unica presenza bancaria in 549
comuni italiani, mentre in altri 516 comuni avevano un solo concorrente.
Il numero dei soci delle BCC-CR era pari a dicembre 2009 a 1.010.805 unità, con un
incremento annuo del 5,1 per cento. Il numero complessivo dei clienti delle BCC-CR superava, a
settembre, i 5.600.000, con un incremento annuo del 4,2 per cento rispetto allo stesso periodo
dell’anno precedente.
E’ proseguita, infine, la crescita dei dipendenti all’interno della categoria: il numero dei
dipendenti approssimava a dicembre le 31.150 unità; ad essi vanno aggiunti i circa 3.700 dipendenti
di Federazioni Locali, società del Gruppo Bancario Iccrea, Casse Centrali e organismi consortili.
Lo sviluppo dell’intermediazione
Con riguardo all’attività di intermediazione, nel corso del 2009 si è assistito ad uno
sviluppo significativo dell’attività di impiego delle BCC-CR e ad una crescita della raccolta in linea
con la media del sistema bancario.
Con particolare riguardo all’attività di finanziamento, in un periodo in cui l’inasprirsi della
crisi finanziaria e il sostanziale blocco del mercato interbancario hanno determinato un forte
rallentamento dei finanziamenti al tessuto economico del paese, le BCC-CR, interpretando a pieno
il peculiare modello “differente” di fare banca, si sono mosse con pro-attività e flessibilità,
mantenendosi vicine alle esigenze delle famiglie e delle imprese.
Le BCC-CR, infatti, hanno continuato ad erogare credito quando le altre banche lo
restringevano ed hanno promosso una serie di interventi originali a favore dell’economia del
territorio di insediamento per venire incontro alle esigenze dei loro soci e clienti in un momento di
difficoltà generalizzata.
Gli impieghi economici delle BCC-CR sono cresciuti nel corso dell’anno del 6,3 per cento,
tasso di sviluppo superiore di quasi tre volte a quello registrato per il sistema bancario complessivo
(+2,2 per cento), arrivando ad superare a dicembre 2009 i 125,6 miliardi di euro.
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
Pag. 299
I mutui delle BCC-CR hanno superato a dicembre 2009 i 77,5 miliardi di euro, con una
crescita annua di oltre il 13 per cento annuo.
Il positivo differenziale di crescita degli impieghi delle BCC-CR rispetto alle altre banche ,
soprattutto quelle di maggiori dimensioni, testimonia la peculiare propensione delle banche della
categoria a continuare ad erogare credito anche nelle fasi congiunturali avverse, svolgendo, di fatto,
una funzione anticiclica riconosciuta anche dall’Organo di Vigilanza.
Con riguardo ai settori di destinazione del credito, nel corso dell’anno è stata
particolarmente significativa la crescita dei finanziamenti erogati alle famiglie consumatrici (+8,9
per cento), alle imprese artigiane ed alle altre imprese minori con più di 20 dipendenti
(rispettivamente +6,7 e +11,7 per cento) ed alle istituzioni senza scopo di lucro (+12,9 per cento).
Con particolare riferimento ai finanziamenti alla clientela imprese, pari a fine 2009 a oltre
85,5 miliardi di euro, con una crescita annua del 5,6 per cento, si rileva una forte crescita dei crediti
erogati ai rami di attività economica “agricoltura, silvicoltura e pesca” (+12 per cento), “mezzi di
trasporto” (+11,5 per cento) e “servizi (+6,6 per cento)”. Lo stock di finanziamenti erogati al ramo
“servizi” ammontava a dicembre 2009 a quasi 44 miliardi di euro, oltre la metà dei finanziamenti
complessivamente erogati dalle BCC alle imprese.
I finanziamenti all’edilizia sono cresciti mediamente del 5,3 per cento nel corso dell’anno.
A fronte dell’intensa attività di finanziamento descritta, l’analisi della rischiosità del credito
delle banche della Categoria nel corso degli ultimi dodici mesi ha evidenziato l’acuirsi del
progressivo deterioramento già evidenziato nel corso del precedente esercizio: i crediti in sofferenza
sono cresciuti notevolmente in tutte le aree del Paese e le partite incagliate, storicamente
sovradimensionate nella Categoria, hanno segnato un ulteriore significativo incremento.
Nel dettaglio, i crediti in sofferenza risultano incrementati ad un ritmo superiore di cinque
volte a quello degli impieghi economici (+36,4 per cento).
Va nondimeno rilevato come, a fronte di un’attività di finanziamento assai meno significativa,
nel sistema bancario complessivo la crescita dei crediti in sofferenza è stata ancora maggiore, pari a
+42,8 per cento negli ultimi dodici mesi.
A dicembre 2009 il rapporto sofferenze/impieghi era pari per le BCC-CR al 3,6 per cento, in
crescita di 8 decimi di punti percentuali rispetto allo stesso periodo del 2008 (2,8 per cento a dicembre
2008). Nel sistema bancario complessivo,
nonostante le ingenti operazioni di
cessione/cartolarizzazione di crediti, in parte deteriorati, realizzate nel corso dell’intero esercizio, il
rapporto sofferenze/impieghi è cresciuto in misura superiore, di 1 punto percentuale nel corso
dell’anno, raggiungendo a dicembre quota 3,3 per cento.
La crescita dei crediti in sofferenza delle BCC-CR è stata particolarmente rilevante con
riguardo ai prenditori di maggiore dimensione, imprese non finanziarie (+56,9 per cento) e imprese
minori con più di 20 addetti (+46,4 per cento), più contenuta con riguardo alle famiglie produttrici e
consumatrici (rispettivamente +18,3 per cento e +21,5 per cento). Il rapporto sofferenze/impieghi è
risultato particolarmente elevato per le imprese artigiane e le altre imprese minori con più di 20
addetti per le quali superava a fine 2009 rispettivamente l’8,4 ed il 6,4 per cento.
Con specifico riguardo alla clientela imprese, il rapporto sofferenze/impieghi è cresciuto nel
corso dell’anno di 1 punto percentuale, dal 3,1 al 4,1 per cento. L’indice di rischio a fine 2009
risulta particolarmente elevato nel comparto dei macchinari (6,5 per cento, in crescita di 2 punti
percentuali e ½ rispetto a fine 2008), della manifattura tradizionale e dell’edilizia (rispettivamente
5,7 e 4,7 per cento, in crescita di 1,2 punti percentuali nell’anno)
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Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
Le partite incagliate risultano in crescita del 20,1 per cento nel corso del 2009. Il rapporto
incagli/impieghi era pari nella media della categoria al 3,8 per cento a dicembre 2009 (3,4 a fine
2008), ma la situazione appariva assai differenziata a livello di federazione e di singola banca.
Il tasso di decadimento delle BCC, infine, dopo una progressiva riduzione nel corso del
triennio 2000-2003 ed una successiva fase di stabilizzazione, è tornato a crescere a partire dalla
metà del 2007. A giugno 2009 era pari all’1,4 per cento, in linea con il resto del sistema.
La raccolta complessiva delle BCC-CR (al netto della componente obbligazionaria) si è
sviluppata negli ultimi dodici mesi ad un tasso estremamente significativo (+9,7 per cento),
superiore alla media rilevata nel sistema bancario (+8 per cento).
Particolarmente rilevante è stata la crescita dei conti correnti (+17,9 per cento) e dei depositi
con durata prestabilita (+18,4 per cento).
Le emissioni obbligazionarie delle BCC-CR hanno fatto registrare, invece, una crescita
modesta (+5,4 per cento), inferiore a quanto rilevato nella media di sistema (+11,2 per cento).
La raccolta complessiva delle BCC-CR era pari alla fine di dicembre 2009 a 147,4 miliardi
di euro, composta per il 45 per cento da conti correnti e depositi a vista.
Le obbligazioni emesse dalle banche della categoria ammontavano alla fine del 2009 a quasi
59 miliardi di euro, pari al 40 per cento della raccolta complessiva (41 per cento nella media di
sistema).
Per quanto concerne la dotazione patrimoniale, a dicembre 2009 l’aggregato “capitale e
riserve” ammontava per le BCC a 18,6 miliardi di euro, con un tasso di crescita annuo del 6,1 per
cento a fronte del +6,4 per cento rilevato nella media di sistema.
Il tier 1 ratio e il coefficiente di solvibilità, in crescita rispetto alla fine del 2008, erano pari
per le BCC/CR rispettivamente al 14,2 ed al 14,9 per cento (13,8 e 14,6 per cento a fine 2008). Alla
fine del III trimestre del 2009 il tier 1 ratio e il coefficiente di solvibilità dei cinque principali
gruppi bancari, migliorati rispetto alla fine del 2008 anche a seguito del perfezionamento di
un’operazione di ricapitalizzazione pubblica, erano pari rispettivamente al 7,9 ed all’11,5 per cento.
Con riguardo, infine, agli aspetti reddituali, dall’analisi delle risultanze alla fine del I
semestre del 2009 emerge una significativa riduzione del margine di interesse delle BCC-CR (-15
per cento), superiore a quella rilevata mediamente nel sistema bancario (-5,3 per cento).
La crescita significativa delle commissioni nette (+12.6 per cento contro il -9.8 per cento
della media di sistema) ha controbilanciato parzialmente la performance negativa della “gestione
denaro” determinando una diminuzione contenuta del margine di intermediazione (-3.4 per cento
contro il -3.7 per cento del sistema bancario nel suo complesso).
Sul fronte dei costi, si rileva una crescita significativa dei costi operativi delle BCC-CR
(+6.3 per cento) a fronte di una riduzione rilevata in media nel sistema bancario (-4,8 per cento).
Le spese per il personale sono cresciute del 3,1 per cento, contro una diminuzione
significativa registrata nel sistema bancario complessivo (-8,6 per cento).
Il cost income ratio delle BCC-CR risulta in crescita rispetto alla fine del 2008 (dal 62,8 per
cento al 67,6 per cento), in controtendenza con la riduzione rilevata nella media di sistema (dal 63,5
per cento al 55,6 per cento).
L’utile d’esercizio, in calo sia per le BCC-CR (-38,6 per cento) che per il sistema bancario
complessivo (-36,8 per cento), era pari a giugno 2009 a 419 milioni di euro per le banche della
categoria.
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
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Informazioni preliminari indicano una prosecuzione, nel secondo semestre, del trend
rilevato nei primi sei mesi. Si stima, conseguentemente, una flessione dell’utile di esercizio intorno
al 40 per cento nel corso dell’intero esercizio 2009.
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Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
L’ECONOMIA PROVINCIALE NEL 2009
Il contesto economico generale.
Anche per il Trentino permangono previsioni negative di crescita del PIL per il 2009. Le
prime stime parlano di un calo del 3,5% rispetto a -5% a livello nazionale, mentre la crescita per il
triennio 2010-2012 non sarà superiore all'1,7% annuo massimo.
L’economia trentina sembra aver retto meglio alla crisi come risulta dalla dinamica di diversi
indicatori. In particolare l’andamento del gettito tributario, registra un aumento degli incassi del
5,0% nel periodo gennaio-agosto 2009, a fronte di una contrazione a livello nazionale pari al 2,5%.
Segnali positivi si evidenziano in alcuni settori, come ad esempio i lavori pubblici e le
ristrutturazioni residenziali anche grazie alle misure anticrisi adottate dall’Amministrazione
provinciale.
In particolare le aggiudicazioni di lavori pubblici crescono del 18,8% nel periodo gennaiosettembre 2009 rispetto allo stesso periodo del 2008.
I permessi di costruire per il residenziale ristrutturato hanno visto, per i mesi di marzo, aprile e
maggio 2009, incrementi che variano tra il 50% e l’80% rispetto agli stessi mesi del 2008,
registrando incrementi nel periodo gennaio-agosto 2009 pari al 17,6% rispetto allo stesso periodo
del 2008. Gli interventi anticrisi adottati dalla Provincia hanno sicuramente permesso di
compensare la contrazione dei nuovi volumi residenziali.
In generale, però, i dati di produzione, fatturato ed ordinativi relativi al terzo trimestre 2009,
come rilevati dalla Camera di commercio, non registrano ancora l’effetto delle misure anticrisi e
mostrano andamenti tendenziali (variazione rispetto al terzo trimestre 2008) negativi in quasi tutti i
settori interessati dall’indagine camerale.
Se le stime tendenziali ancora non hanno invertito il segno, i dati congiunturali (variazioni
rispetto al periodo immediatamente precedente) mostrano, invece, segnali più incoraggianti. Sia i
dati di produzione, fatturato e ordinativi, sia l’export presentano, già nel secondo trimestre 2009,
variazioni positive rispetto al primo trimestre 2009.
La manovra anticrisi della Provincia Autonoma di Trento 2009-2010
La Provincia Autonoma di Trento fin dall'autunno del 2008 si è attivata sia per contenere gli effetti
della crisi economica, sia per preparare il Trentino a sfruttare nel migliore dei modi la fase della
ripresa.
Due i tipi di misure adottate dalla Provincia autonoma di Trento:
- Misure di emergenza (nei mesi di ottobre-dicembre 2008)
- Misure anticongiunturali (o Piano Anticrisi, adottato con la manovra di Bilancio 2009)
Misure di emergenza: dopo un ampio confronto con gli attori del sistema locale (realtà
economiche, sindacati, enti locali ecc.) la Provincia autonoma di Trento ha realizzato fin
dall'ottobre 2008 iniziative per:
a) il sostegno delle famiglie: aiuto per il pagamento dei mutui a tasso variabile e per far fronte alle
spese energetiche; contenimento delle rette di asili e case di riposo ecc.
b) il sostegno alle imprese: è stato assicurato un corretto accesso al credito, garantendo la regolare
provvista di liquidità e il finanziamento dei programmi di investimento, con costi fortemente
attenuati rispetto ai livelli proibitivi praticati dal mercato.
Piano anticrisi di sostegno all'occupazione e per la ripresa economica:
su un totale di circa 4.465 milioni di euro - a tanto ammonta il Bilancio provinciale 2009 - la
Provincia autonoma di Trento ha deciso di destinare al Piano anticrisi una somma definita
inizialmente in 850 milioni di euro e che, nella sua versione definitiva, ha raggiunto un importo pari
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
Pag. 303
a 1.198 milioni di euro riferito, in parte, anche all'anno 2010. Si tratta di uno sforzo notevolissimo,
pari complessivamente a oltre il 7% del Pil del Trentino.
Il piano poggia su quattro “pilastri”:
a) interventi di sostegno al reddito, misure di contrasto alla povertà e per promuovere
l'occupazione;
b) interventi a sostegno delle imprese;
c) azioni strutturali per la produttività e la competitività del sistema;
d) una manovra straordinaria sugli investimenti a sostegno della domanda interna con elevate
ricadute sul territorio.
La cifra complessiva finalizzata al Piano è di 1.198 milioni di euro, di cui 935 nel 2009.
Di questi, nel biennio 2009-2010:
135 milioni (di cui 92 nel 2009) vanno alle fasce sociali in difficoltà (cittadini, famiglie, lavoratori);
331 milioni (di cui 237 nel 2009) ad interventi per il sostegno delle imprese;
78 milioni (di cui 52 nel 2009) ad azioni strutturali per la produttività e competitività del sistema;
654 milioni (di cui 554 nel 2009) alla manovra straordinaria per gli investimenti.
Le misure a sostegno delle imprese, previste dal piano anticrisi ammontano a 331 milioni di euro.
Gli obiettivi generali sono quelli di assicurare adeguate condizioni di liquidità al sistema delle
imprese, accompagnare i processi di ristrutturazione aziendale, sostenere i programmi di sviluppo e
innovazione, favorire il consolidamento e il radicamento locale anche delle imprese di dimensioni
maggiori; favorire il rafforzamento patrimoniale delle imprese.
Fra le voci più importanti:
• l'accesso al credito, tramite gli enti di garanzia (Confidi), con un incremento delle risorse
messe a disposizione dalla Provincia per un totale di 33 milioni di euro nel 2009 (per un
volume di finanziamenti che supera i 450 milioni di euro che sono stati erogati per oltre
l’80% dalle Casse Rurali trentine);
• le agevolazioni per progetti di riorganizzazione aziendale e sostegno della ricerca
applicata, con ulteriori finanziamenti per 115 milioni di euro;
• Trentino sviluppo: cresce di 100 milioni di euro il piano degli investimenti in strutture
produttive e partecipazioni azionarie, per il triennio 2008-2010, portandone il totale ad oltre
340 milioni di euro;
• si conferma la politica di sostegno all'agricoltura con interventi anticrisi per le aziende e le
infrastrutture, pari a 47 milioni di euro nel triennio 2009-2011, di cui 36 milioni di euro per
il 2009.
Il movimento anagrafico delle imprese
Nel corso dei primi tre trimestri le iscrizioni di nuove imprese alla Camera di Commercio di
Trento ammontano a 2.188 unità con una flessione dell’8% rispetto all’analogo periodo 2008.
Nello stesso periodo le cancellazioni con 2.431 unità presentano un aumento dell’1,1% sul
2008; pertanto, superando le iscrizioni, portano ad un saldo negativo per 243 unità che se pur
limitato nelle proporzioni conferma l’attuale stato di incertezza del sistema imprenditoriale.
Le imprese attive presentano una diminuzione rispetto a settembre 2008 (- 0,6%) e un
aumento rispetto al trimestre precedente (+ 0,1%).
I comparti in cui è presente il maggior numero di imprese attive (pari complessivamente a
48.813), sono il settore agricolo (13.253 operatori), il commercio (8.952), le costruzioni (7.651), le
attività manifatturiere (4.605), le attività immobiliari, informatica e ricerca (5.279) e gli alberghi e
ristoranti (4.136).
La situazione occupazionale e le ore lavorate
Anche l’occupazione nel 2009 ha risentito della flessione congiunturale.
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Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
Su base annua si conferma un generalizzato calo dei livelli occupazionali, pari nell’insieme
all’1,2% con una dinamica positiva solo nei servizi alle imprese.
L’indagine continua sulle forze di lavoro del terzo trimestre del 2009 rileva per la prima volta
un netto ripiegamento del mercato del lavoro.
Rispetto al terzo trimestre del 2008 si rileva infatti un calo di circa 2.600 occupati ed un
aumento di 2.200 unità delle persone in cerca di lavoro. Conseguentemente si registra un calo del
tasso di occupazione che scende dal 68,0% del terzo trimestre 2008 al 66,7% del 2009 e soprattutto
una crescita di quello di disoccupazione che passa dal 2,3% al 3,2%. Dal confronto con gli altri
ambiti territoriali, si rileva un calo del tasso di occupazione di 2,3 punti percentuali in media nelle
regioni del Nord-Est e -1,5 in Italia (in Trentino -1,3 punti) mentre la crescita di quello di
disoccupazione è stata addirittura pari ad un +1,8 sempre nel Nord-Est e ad un + 1,2 a livello
nazionale (+0,9 in Trentino). Nel terzo trimestre 2009, dopo una dinamica espansiva continuata fino
ai primi sei mesi dell’anno in corso, a calare è anche l’occupazione femminile (-1.200 unità).
Continua, ma questo non rappresenta invece un elemento di novità, il calo dell’occupazione
maschile (-1.500 unità). Sostanzialmente simile appare la sofferenza anche per quanto concerne la
disoccupazione, con una crescita di circa 1.200 unità per i maschi e di 1.000 per le donne.
Dinamiche diverse si registrano analizzando i vari settori economici.
Il settore secondario, nel terzo trimestre del 2009, conoscerebbe una forte inversione di
tendenza (+1.500 unità), con un’occupazione in crescita seppur nel solo manifatturiero (+4.500
unità), mentre permane in forte declino l’occupazione delle costruzioni (-3.100 unità). La crescita
dell’occupazione del secondario a livello locale - che peraltro tutte le altre fonti di dati utilizzate ci
dicono ancora in sofferenza - non trova tuttavia riscontro neanche per quanto riguarda gli altri
ambiti territoriali, con una flessione in termini percentuali pari addirittura al -6,2% nel Nord-Est e al
-5,5% in Italia (in Trentino sarebbe invece cresciuta di circa il +2,3%). Non solo, ma il terziario,
che fino al secondo trimestre 2009, aveva rilevato una dinamica occupazionale molto favorevole
fungendo da argine alle perdite di lavoro rilevate nel secondario, arriva nel terzo trimestre 2009 a
perdere circa 3.100 lavoratori. Anche nel Nord-Est ed in Italia si osserva una flessione
dell’occupazione nel terziario, seppur, in termini di variazione percentuale, ben più contenuta
rispetto al calo rilevato per l’ambito locale (-0,9% e -0,6%, contro un valore del -2,0% in provincia
di Trento).
Per quanto riguarda le altre fonti di dati, i primi nove mesi del 2009 continuano a confermare
lo stato di recessione in atto dalla fine del 2008 e per certi versi vedono peggiorare alcuni importanti
parametri, come ad esempio la dinamica delle assunzioni.
Gli avviamenti al lavoro registrati in questa parte del 2009 subiscono infatti una forte
riduzione rispetto allo stesso periodo del 2008: dalle 103.233 assunzioni conteggiate nel 2008 si
passa alle 96.633 del 2009, con una perdita di 6.597 posizioni lavorative, corrispondente a una
diminuzione del 6,4%. In termini percentuali è il secondario che continua a mostrare la posizione
più critica, con un calo di avviamenti del 27,7%. All’interno del settore è il manifatturiero a influire
maggiormente sull’andamento al ribasso, se si considera che il comparto passa dalle 10.290
assunzioni dei primi nove mesi del 2008 alle 6.721 dello stesso periodo del 2009, con una
contrazione del 34,7%. Anche il terziario (al contrario del 2008, quando aveva sostanzialmente
mantenuto le posizioni dell’anno precedente) vede perdere il 5,9% delle assunzioni rispetto allo
stesso periodo dell’anno precedente. Anche se la quota può apparire marginale, si tratta di 4.195
assunzioni perse. In questo caso a risentire maggiormente della recessione è il comparto dei servizi
domestici, che – pur non rappresentando una quota significativa di avviamenti all’interno del settore
– dimezza praticamente il numero di assunzioni (da 1.784 a 931, per un decremento del 47,8%). I
pubblici esercizi, che invece sono uno dei comparti di riferimento del terziario, cedono il 4,5% di
avviamenti.
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
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Si registra un aumento, peraltro significativo, soltanto in agricoltura (+18,4%), che di per sé è
comunque legato alle dinamiche della raccolta stagionale della frutta, che nel 2009 ha visto
anticipare la grande maggioranza delle assunzioni a settembre.
In merito alla tipologia degli avviamenti, va sottolineato che la diminuzione investe ora
soprattutto le assunzioni che danno maggiore garanzia di stabilità, cioè quelle stipulate con contratto
a tempo indeterminato (- 25,6%). Di conseguenza in questo periodo l’incidenza degli avviamenti a
tempo indeterminato scende dall’11,7% dello scorso anno al 9,3%. Anche le assunzioni a tempo
determinato scendono, ma in misura decisamente meno importante: rispetto ai primi nove mesi del
2008 calano infatti del 2,1%.
Cassa integrazione
Nel terzo trimestre 2009 le ore autorizzate dalla Cassa Integrazione Guadagni, con esclusione
della gestione edilizia, sono state 1.058.721contro le 114.955 del terzo trimestre 2008 (+ 821%).
Alle aziende trentine sono state concesse 896.842 ore per gli interventi ordinari (+ 1.566%
rispetto al terzo trimestre 2008), di cui 779.462 ore a favore degli operai e 117.380 a favore degli
impiegati.
Gli interventi straordinari sono ammontati a 161.879 ore (+ 164,8% rispetto al terzo trimestre
2008), di cui 140.889 ore per gli operai e 20.990 per gli impiegati.
Le ore complessivamente autorizzate nel trimestre sono quindi costituite per l’84,7% da
interventi di tipo ordinario e per il 15,3% da interventi di tipo straordinario.
L’andamento della cassa integrazione costituisce tuttavia un indicatore congiunturale
ritardato, nel senso che registra avvenimenti successi in mesi precedenti e riguarda le ore
autorizzate, non quelle effettivamente utilizzate.
Le ore complessivamente autorizzate per il comparto meccanico hanno pesato sul monte ore
globale per il 68,4% seguito dalle metallurgiche con l’8,8%.
E’ evidente l’impatto della crisi che però non assume la veste della crisi aziendale, ma quella
della crisi congiunturale.
Andamento della produzione e del fatturato
La fase di ripiegamento della dinamica del fatturato iniziata ancora nel secondo semestre 2007
è diventata recessiva a partire dal 2° trimestre 2008, quindi in anticipo rispetto allo scoppio della
crisi dell’autunno 2008, e ha raggiunto un punto di minima nel 1° trimestre 2009 per poi attenuarsi
nel corso dell’anno.
Il valore della produzione nel 3° trimestre 2009 è calato del 15% su base annua. La crisi si è
fatta sentire in modo generalizzato, ma la situazione appare più preoccupante nel commercio al
dettaglio (ma il calo delle vendite ha interessato soprattutto i mezzi pesanti), nell’artigianato e
nell’industria manifatturiera, settore che ha evidenziato il calo più consistente rispetto al trimestre
precedente. La crisi nelle costruzioni e nei trasporti conosce invece, come nel secondo trimestre,
una certa attenuazione.
Le microimprese presentano una contrazione produttiva su base annuale più contenuta, mentre
sono invece le medie e le grandi imprese ad evidenziare la flessione più sostenuta. Il fatturato
registra quindi una flessione su base annua, per il complesso dei settori, pari ad al 14,1%, mentre
presenta una situazione sostanzialmente costante su base trimestrale (- 0,7%).
Su base trimestrale, scendendo nel dettaglio dei comparti produttivi, si riscontra una forte
contrazione soprattutto nell’estrattivo e nei servizi alle imprese.
Più significativa, perché basata sul confronto di periodi più omogenei, risulta però la dinamica
su base annua, dove si segnala un trend negativo superiore al 14% per l’artigianato, il commercio al
dettaglio e le manifatturiere mentre registrano un andamento positivo (+ 12,9%) solo i servizi alle
imprese.
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Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
La distribuzione delle vendite per tipologia di mercato (provinciale, nazionale, estero)
evidenzia nel corso del terzo trimestre 2009 l’incidenza in misura più cospicua, come al solito, per il
territorio provinciale (53% del totale delle vendite realizzate contro il 50,6% del 3° trimestre 2008),
mentre i mercati nazionali hanno avuto un’incidenza del 28,6% (31,1% nel 2008) e quelli esteri del
18,3% (18,3% anche nel 2008). Per quanto riguarda le esportazioni, complessivamente viene
confermata una caduta rispetto al terzo trimestre 2008 (- 13,8%), mentre si recuperano posizioni
rispetto al trimestre precedente (+ 2%). In particolare l’industria manifatturiera, settore che realizza
circa il 77% delle esportazioni trentine, accusa una flessione su base annua pari al 15,8%.
Un segnale di ripresa viene anche dagli ordinativi che evidenziano una crescita su base
trimestrale del 9,9%, mentre accusano ancora una contrazione su base annua (- 6% contro il - 14%
del secondo trimestre).
Sono soprattutto le manifatturiere ad evidenziare una buona ripresa degli ordinativi rispetto al
trimestre precedente.
I risultati della rilevazione campionaria relativi all’analisi di clima, evidenziano una quota
elevata di imprenditori che ritiene ancora soddisfacenti la redditività e la situazione economica
della propria azienda, pari mediamente al 59,4%. Un 11,7%, con un “buona”, si colloca su un
versante ancora più positivo a fronte di un 28,9% che la giudica insoddisfacente. Ne deriva quindi
un saldo tra le due posizioni contrapposte negativo pari al –17,2% rispetto al – 21,7% di giugno
2009, ad indicare un miglioramento del clima di fiducia. Spetta in particolare ai servizi alle imprese
l’unico saldo positivo, ricavato come saldo tra “buona” ed “insoddisfacente”, ed invece al trasporto
merci ed estrattive la maggiore preoccupazione.
In termini prospettici (arco temporale di un anno), il 15,1% delle imprese teme un
peggioramento della propria situazione economica, mentre il 23,5% prevede un miglioramento.
L’analisi per settori
Agricoltura
Per le mele il 2009 è stato caratterizzato da un anticipo del periodo vegetativo mentre le
piogge estive non hanno prodotto particolari problemi dal punto di vista fitosanitario. La stima
produttiva ha previsto un leggero calo rispetto al 2008 pari al 6-7%.
Anche per le viti l’annata è stata caratterizzata da un anticipo vegetativo. Le piogge estive,
come per il melo, non hanno prodotto particolari problemi fitosanitari per cui la vendemmia è stata
caratterizzata da uve sane e gradazioni zuccherine elevate. La stima produttiva prevede un
incremento della produzione pari a circa il 5-6% rispetto al 2008.
Le preoccupazioni vengono dal mercato, soprattutto per il vino.
Il settore vitivinicolo ha visto una riduzione del prezzo delle uve riconosciute ai produttori:
mediamente i viticoltori hanno ricevuto circa 83 euro al quintale per l’uva vendemmiata nel 2008.
I prezzi per l’uva raccolta nel 2009 sono destinati a calare di un ulteriore 15%
Si deve purtroppo registrare che in questo in comparto agricolo alcune Cantine Sociali stanno
affrontando una grave situazione di crisi economica dovuta ad investimenti sostenuti con
indebitamenti bancari, che i cali di fatturato hanno reso molto pesanti da sostenere.
I prezzi riconosciuti ai frutticoltori di mele nel 2008 sono stati mediamente di euro 0,390 al
Kg: Anche per questo comparto si prevede una discesa dei prezzi per i frutti raccolti nel 2009.
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
Pag. 307
Sulla base del Bilancio di previsione 2009-2010 del Consorzio Melinda, il prezzo medio finale
di liquidazione delle mele ai produttori dovrebbe essere di circa il 15% inferiore a quello della
precedente campagna.
Il comparto lattiero caseario nel 2008 ha riconosciuto mediamente euro 0,477 al Kg di latte
conferito dagli allevatori ai caseifici destinati alla produzione di grana e si ritiene che tale prezzo
rimanga possa subire un lieve incremento per il 2009
L’industria
Le imprese attive a fine settembre contavano 12.486 unità, ovvero lo 0,9% in meno rispetto a
settembre 2008.
Per quanto riguarda la ripartizione delle imprese industriali attive tra i vari comparti
economici, un peso decisamente rilevante è assunto dalle imprese manifatturiere (36,9% delle
imprese attive del settore secondario) e da quelle delle costruzioni (61,3%).
Complessivamente, le esportazioni trentine sono risultate in flessione del 3,5% rispetto al
trimestre precedente e del 19,8% rispetto al terzo trimestre 2008.
Risulta in particolare che il 21,6% delle esportazioni ha riguardato macchine ed apparecchi, il
20,9% prodotti alimentari, bevande e tabacco e il 10,9% sostanze e prodotti chimici.
Rispetto al terzo trimestre 2008 e considerando le voci più significative per l’entità dei flussi,
in aumento si sono presentati i coke e i prodotti petroliferi raffinati (+ 32,1%), i minerali energetici
e non energetici (+ 13,9%), gli apparecchi elettrici (+ 12,2%) e i prodotti tessili, abbigliamento,
pelli e accessori (+ 11,4%).
Sempre su base annua risulta una forte flessione delle esportazioni di mezzi di trasporto (47,7%), metalli di base e prodotti in metallo (- 47,6%), macchine ed apparecchi (- 36,3%) e articoli
in gomma e materie plastiche (- 26,6%).
Per paese di destinazione, il 65,5% delle merci si è rivolto nel terzo trimestre al mercato
dell’Unione Europea a 27 membri (in particolare il 17,2% alla Germania ed il 9,2% alla Francia), il
10,5% a quello statunitense e il 9,5% a quello asiatico.
Rispetto al terzo trimestre 2008 solo le esportazioni verso l’Asia registrano una leggera
crescita (+ 5%), mentre diminuiscono sensibilmente quelle verso l’Europa (- 21,8%), l’Africa (21,2%), l’America (- 22%) e l’Oceania e gli altri territori (- 16,8%).
L’artigianato
Il saldo dei movimenti di iscrizione e cancellazione è risultato positivo nel terzo trimestre del
2009 e ha dato luogo ad un incremento delle imprese registrate assestatesi a quota 13.867 unità a
fine settembre 2009 (+ 0,4% su base trimestrale e - 1,1% su base annua).
Il 45,7% delle imprese artigiane attive opera nel settore delle costruzioni ed un altro 21,9%
nelle attività manifatturiere. Rilevante risulta anche la quota degli altri servizi pubblici, sociali e
personali con circa un 11,1%.
Il Turismo
I dati relativi al movimento turistico in Trentino per il complesso dell’anno 2009, evidenziano
risultati positivi sia per quanto riguarda gli arrivi, in crescita del 3,3% (pari a 4.773.553 arrivi) sia
per quanto riguarda i giorni di presenza anch’essi in crescita dell’1,3%, con una presenza media di
6,3 giorni.
Al primo posto sempre la Val di Fassa (784.000 arrivi), seguita dal Garda Trentino (637.000),
Valle di Sole, Pejo e Rabbi (566.000), Madonna di Campiglio-Pinzolo-Val Rendena (472.000), Val
di Fiemme (348.000).
Pag. 308
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
La stagione invernale 2009-2010 ormai conclusa viene considerata positiva per le maggiori
società funiviarie trentine, negativa invece per le piccole, almeno nel confronto con l'inverno 20082009, considerato eccezionale, mentre tutte le aziende presentano incassi superiori al 2007-2008.
Per quanto riguarda i risultati, il migliore risulta quello della Carosello Tonale, che ha visto i ricavi
crescere tra il 7 e l'8% rispetto ad un anno fa, nell'ambito di un incremento del 3% del Consorzio
Adamello Ski. Funivie Madonna di Campiglio segna un incremento degli incassi del 5%, superando
i 20 milioni di euro, mentre i passaggi sono aumentati del 2-3%. Buono anche il dato di Funivie
Folgarida Marilleva, con ricavi che sono saliti del 2% a oltre 24 milioni. I passaggi, invece, sono
stati sostanzialmente pari all'inverno precedente. Più contenuti gli aumenti di Funivie Pinzolo,
cresciuta dell'1% con un dicembre negativo, del consorzio Fiemme, salito dell'1% con incrementi
negli italiani e decrementi negli stranieri, eccetto i polacchi, del consorzio Fassa (+1,5%) e di Tre
Valli, Moena, San Pellegrino (+1,5%). Male invece le piccole, a partire da Panarotta, con i ricavi
scesi del 15% soprattutto per la perdita pressoché totale degli incassi di dicembre, causa maltempo.
Pejo Funivie vede un calo del 6%, recuperando qualcosa rispetto alla fase iniziale della stagione.
Per il consorzio San Martino-Passo Rolle la diminuzione del fatturato si colloca tra il 6 e il 7%. Gli
impianti hanno sofferto a Natale e hanno visto un calo di vendite degli skipass giornalieri. Passo
Rolle risulta in ripresa nella seconda metà della stagione, San Martino, invece, resta in difficoltà.
Carosello Ski Folgaria Lavarone ha perso tra il 4 e il 5% degli incassi, sempre rispetto alla stagione
record 2009. Giù anche Trento Funivie, cioè gli impianti sul Bondone, del 7%, in recupero su un
pessimo dicembre. Il consorzio Paganella, infine, cala del 3% e di un 5% nei passaggi ma le
presenze alberghiere in zona sono in crescita.
In generale per quanto riguarda i dati di arrivi e presenze nella stagione invernale 2009-2010
c’è una sostanziale tenuta. Il Bondone segna una crescita particolarmente buona negli arrivi
(+23%); nelle altre zone non ci sono aumenti significativi rispetto al 2008, che comunque era stato
un anno molto positivo.
Protesti e fallimenti
I titoli di credito (cambiali, tratte ed assegni bancari) protestati nel terzo trimestre 2009 sono
stati 694 per un ammontare complessivo di 2.622.393 euro. Rispetto all’analogo periodo del 2008 si
è riscontrato un aumento del 27,6% nella numerosità e dell’8,2% nell’ammontare del valore
complessivamente protestato.
In particolare le cambiali hanno segnalato un aumento del valore pari al 36,9% mentre per le
tratte accettate e non accettate l’aumento è stato pari al 239,6%. Gli assegni bancari hanno invece
presentato una flessione del 33%.
Nel corso del terzo trimestre 2009 si sono registrati presso i Tribunali di Trento e Rovereto 39
fallimenti (+44% rispetto all’anno precedente), 33 relativi a società e 6 a ditte individuali. Per
settori economici, 20 dichiarazioni di fallimento hanno interessato l’industria, 9 il commercio e 10
le altre attività del settore terziario.
Nello stesso periodo del 2008 i fallimenti erano stati 27 di cui 24 relativi a società e 3 a ditte
individuali. Per settori economici, 15 dichiarazioni di fallimento hanno interessato l’industria, 4 il
commercio e 8 le altre attività del settore terziario.
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
Pag. 309
LA SITUAZIONE SOCIALE IN TRENTINO
(Estratto dal Rapporto sulla situazione sociale ed economica in Trentino nel 2009)
Il quadro generale della società trentina, a dispetto della sfavorevole congiuntura economica,
appare essere rassicurante e, spesso, risulta più vicino agli standard europei che alla situazione
italiana. Fino ad oggi, il contesto provinciale si è rivelato capace di garantire adeguate condizioni di
benessere materiale, buoni livelli di mobilità e di fluidità sociale, notevoli gradi di coesione sociale
e una crescita costante della partecipazione scolastica. Analoghi giudizi positivi possono essere
espressi relativamente al mercato del lavoro, anche se i dati qui esaminati fanno riferimento alle
prime fasi della crisi economica e le conseguenze della stessa non si sono ancora pienamente
manifestate nella sfera occupazionale, si deve riconoscere che la provincia di Trento si è trovata ad
affrontare la crisi attuale con una struttura occupazionale più solida rispetto a molte altre aree della
penisola.
Ad una buona capacità del mercato del lavoro Trentino, che sembra aver reagito positivamente alla
crisi in atto, si affiancano alcune criticità del panorama sociale che investono svariati settori quali la
demografia, la famiglia, il benessere, l’istruzione, la mobilità sociale e le disparità di genere.
L’occupazione
Nonostante la congiuntura economica e finanziaria sfavorevole abbia avuto e stia avendo
ripercussioni negative sugli assetti dei mercati del lavoro di tutte le economie avanzate, non sembra,
al momento, che i suoi effetti si siano fatti sentire in modo drammaticamente incisivo in Trentino.
Ciò anche grazie agli interventi messi in atto dalla Provincia autonoma di Trento e volti a
contrastare le conseguenze della crisi (si veda a tal proposito la sezione sulla situazione economica
nel presente rapporto). Sulla base degli indicatori strutturali riguardanti lo stato dell’occupazione
trentina sembra, infatti, delinearsi una situazione pressoché simile a quella degli anni precedenti,
con variazioni minime e, in ogni caso, circoscritte a determinate categorie sociali. Va, tuttavia,
tenuto presente che nel 2009 l’incidenza dei ricorsi alla Cassa Integrazione Guadagni complessiva
sembra essere aumentata di sei volte rispetto all’anno precedente e che, allo stato attuale, è assai
difficile prevedere quanti dei lavoratori in CIG saranno collocati formalmente e sostanzialmente in
disoccupazione.
Si ha un segno molto positivo qualora si guardi ai tassi di disoccupazione: il loro andamento nel
tempo e la loro consistenza risultano decisamente migliori nei confronti sia dell’Italia, sia
dell’Europa. Nello specifico, al 2009, le persone in cerca di occupazione sul totale delle forze
lavoro sono il 3,1% in Trentino, il 7,1% in Italia e l’8,0% in Europa2.
La demografia
Il Trentino si contraddistingue per un tasso di crescita demografica positivo (differenza tra i nati
vivi e i morti rispetto al totale della popolazione residente), che lo pone in terza posizione (dopo
Alto Adige e Campania) nella graduatoria nazionale del saldo naturale della popolazione. Si rivela,
nel 2009 (1,37‰), superiore sia a quella del Nord-Est (-0,41‰), sia a quella dell’Italia (-0,26‰) e
lievemente inferiore alla media europea (1,47‰)3.
2
Nota: il valore del 2009 costituisce la media tra i primi due trimestri 2009 e gli ultimi due trimestri del 2008.
Fonte: elaborazioni dell’Osservatorio Permanente per l’economia, il lavoro e la valutazione della domanda sociale,
Sistema di
indicatori strutturali e congiunturali sulla situazione economica e sociale del Trentino. Confronti Nazionali ed Europei,
2010; dati del Servizio Statistica della Provincia autonoma di Trento.
3
Fonte: elaborazioni dell’Osservatorio Permanente per l’economia, il lavoro e la valutazione della domanda sociale, Sistema di
indicatori strutturali e congiunturali sulla situazione economica e sociale del Trentino. Confronti Nazionali ed Europei, 2010; dati del
Servizio Statistica della Provincia autonoma di Trento.
Pag. 310
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
Si deve osservare che la distribuzione per fasce d’età della popolazione non accenna a riequilibrarsi,
cosicché la proporzione dei più anziani continua a rimanere più elevata di quella dei giovani. Tant’è
vero che, nel 2009, il16,4% dei trentini ha un’età compresa tra gli 0 e i 15 anni, mentre il 19,4% ha
oltre i 64 anni di età.
In altre parole il numero di nati è sì maggiore al numero dei morti nell’arco di un anno solare, ma le
nuove leve non sono sufficienti a bilanciare la quota degli over 65enni.
La famiglia
Benché il sistema di welfare del Trentino si caratterizzi per le notevoli attenzioni riservate alle
famiglie, allontanandosi sempre più dai modelli dell’Europa meridionale e avvicinandosi a quelli
dell’Europa centrale e settentrionale dove, l’assetto familiare rappresenta uno dei punti deboli della
compagine provinciale. I punti critici si dipanano su più fronti e si sviluppano in più settori della
vita sociale: in particolare si va dagli aspetti strutturali delle famiglie, ovvero dal costante aumento
della proporzione di coppie senza figli e il rimanere su valori non trascurabili della quota di nuclei
monogenitoriali4 per arrivare a toccare la lentezza e difficoltà con cui i giovani lasciano la propria
famiglia d’origine e ne formano di nuove, quella (più tipicamente femminile) di conciliare i tempi
della cura domestica con quelli della carriera professionale.
Risulta, pertanto, difficile sfuggire dall’esigenza di attuare politiche sociali in grado di far fronte
alla cura e all’assistenza della popolazione anziana, ma anche di innalzarne, ove possibile, la
propensione al lavoro, e, infine, di facilitare la formazione di nuove famiglie e la nascita di figli
nella popolazione autoctona5.
Il benessere6
Spostando, ora, lo sguardo ai livelli di benessere, si può sostenere che i trentini godono di buoni
livelli di benessere (relativo) e di una (relativamente) elevata omogeneità sociale nelle condizioni di
vita delle persone. In particolare, la provincia appare contraddistinta da una limitato disuguaglianza
della distribuzione dei redditi individuali e familiari7, da una contenuta incidenza della povertà
monetaria e dei fenomeni di deprivazione materiale, oltre che da una diffusa convinzione di vivere
in condizioni di ragionevole agiatezza.
Se, come appena scritto, il fenomeno della povertà non assume dimensioni allarmanti, è bene
precisare che vi sono singole categorie di individui e di famiglie particolarmente deboli che
sperimentano una maggiore esposizione agli stati di indigenza. Il rischio di cadere in povertà è
maggiore tra i minori e gli anziani (nel 2008 l’incidenza nei due gruppi era rispettivamente pari a
11,0% e 10,0%); Allorché si considera il tipo di famiglia in cui vivono gli individui, l’incidenza
della povertà è particolarmente diffusa tra i singoli (14,2%), specie se anziani e donne, i
monogenitori (10,1%) e le coppie con figli (7,8%). Le coppie senza figli sono, invece, più al riparo
da situazioni di marginalità economica (4,5%).
4
5
Per maggiori approfondimenti si rimanda al Rapporto sulla situazione economica e sociale del Trentino.
Uno dei fattori che contribuiscono al valore positivo del saldo naturale della popolazione è dato dai tassi di natalità fatti registrare dalla
componente immigrata straniera, la cui incidenza sui residenti,misurata in base ai soggetti stranieri annualmente iscritti all’anagrafe, ha
fatto registrare un aumento di circa sei punti percentuali negli ultimi dieci anni, attestandosi all’8,8%. Fonte: elaborazioni
dell’Osservatorio Permanente per l’economia, il lavoro e la valutazione della domanda sociale, Sistema di indicatori strutturali e
congiunturali sulla situazione economica e sociale del Trentino. Confronti Nazionali ed Europei, 2010; dati del Servizio Statistica della
Provincia autonoma di Trento.
6
Ove non diversamente segnalato i dati presentati in questo capitoletto provengono da elaborazioni
dell’Osservatorio Permanente per l’Economia, il Lavoro e per la Valutazione della domanda sociale su dati
Indagine sulle condizioni di vita delle famiglie trentine (ondata 2008).
7
Per maggiori approfondimenti si rimanda al Rapporto sulla situazione economica e sociale del Trentino
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
Pag. 311
Se il rischio di cadere in condizioni di povertà dipende da caratteristiche individuali, la
composizione sociale dei soggetti poveri è, invece, strettamente legata anche alla struttura
occupazionale, demografica e sociale della comunità locale. Non a caso più del 60% dei poveri
dispone anche di un lavoro o di una pensione che si rivelano, però, insufficienti a garantire uno
standard di vita accettabile.
Nel 2008 la quota dei trentini materialmente deprivati (ossia il rischio di vivere in condizioni di
disagio8) era pari al 36,3%, un valore che risulta sensibilmente cresciuto nel corso degli anni (si
ricorda che nel 2005 il tasso era pari al 32,1% e nel 2007 al 34,1%).
Nel corso degli ultimi anni è aumentato il numero di coloro che dichiarano di andare incontro a una
qualche difficoltà materiale. In complesso si tratta di quasi i due terzi (64,2%) delle persone
intervistate. Di queste, quasi 7 su 10 sostengono di dover affrontare problemi di poco conto, 2 su 10
affermano di dover far fronte a difficoltà più consistenti e 1 su 10 dichiara che la propria famiglia è
afflitta da difficoltà economiche particolarmente incisive.
Un altro importante indicatore del grado di benessere e di equità che caratterizza la complessiva
situazione sociale del Trentino riguarda il fatto che il peso dei condizionamenti esercitati dalle
origini sociali sui destini occupazionali delle persone risulta meno consistente di quanto non
accadesse in passato e di quanto non si verifichi nel resto del Paese.
Solidarietà
Questo stato di ragionevole benessere collettivo è ulteriormente confermato e rafforzato dalla
presenza di un elevato grado di solidarietà interpersonale e da un consistente capitale sociale di
stampo comunitario. E’ utile, a tale proposito, ricordare che, secondo una recente ricerca9 basata su
analisi secondarie dei dati dell’Indagine Multiscopo, la provincia di Trento si colloca al primo posto
nella graduatoria, per regioni, della dotazione di capitale sociale misurata attraverso un indicatore
sintetico che combina diverse dimensioni del fenomeno quali: l’intensità dei legami familiari, la
qualità e la forza dei rapporti amicali, il grado di fiducia interpersonale, la densità associativa, la
partecipazione e l’impegno sociale. In Trentino, inoltre, l’adesione ad associazioni e lo svolgimento
di attività di volontariato risultava essere, nel 2007, superiore al valore nazionale di quasi 14 punti
percentuali. Ma la posizione del Trentino, oltre a mantenersi costantemente al di sopra della media
italiana, negli anni si è progressivamente rafforzata.
L’istruzione
Venendo all’istruzione si osserva il costante sviluppo, nell’ultimo decennio, della partecipazione
scolastica post-obbligatoria e, dunque, dal progressivo innalzamento dei livelli medi di istruzione.
8
La deprivazione viene, come al solito, calcolata sulla base di un indice additivo che somma i punteggi di alcuni
indicatori relativi alla possibilità di acquistare certi beni (auto, TV, videoregistratore, microonde, lavastoviglie, telefono,
pc), alle difficoltà finanziarie per sostenere determinate attività ritenute desiderabili (possibilità di fare una settimana di
ferie all’anno lontano da casa, di mangiare carne, pollo, pesce o equivalente vegetariano almeno una volta ogni due
giorni, di riscaldare adeguatamente l’abitazione, di invitare amici a cena almeno una volta al mese) e all’incapacità
mostrata, nell’ultimo anno, nel far fronte a certe spese necessarie (vestiti, mutuo, affitto, bollette). Per tenere conto della
diversa importanza associata ad ogni bene o spesa si è scelto di attribuire ad ogni indicatore un peso direttamente
proporzionale alla loro diffusione nella popolazione. In effetti, è sensato sostenere che il grado di deprivazione relativa
aumenti quanto più ampia è la proporzione di coloro che possiedono quel bene o che sono in grado di
sostenere quelle spese rispetto a cui la famiglia appare deprivata. Il dato va considerato con una certa
cautela posto che fa riferimento ad indicatori di carattere soggettivo.
9
Borzaga, C. (a cura di), “Relazioni di qualità: il capitale sociale in provincia di Trento – Cosa è. Dove è e quanto è”,
2008.
Pag. 312
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
Tant’è vero che la quota di laureati ha raggiunto il 21,0% dei nati negli anni settanta, mentre era
pari al 9,3% tra i nati negli anni quaranta.
Anche i livelli di efficacia del sistema scolastico trentino risultano essere positivi10. Considerando
gli apprendimenti degli studenti delle secondarie superiori in età di 15 anni e, più esattamente, i
risultati da essi ottenuti nella rilevazione 2006 dell’indagine OCSE/Pisa. In termini generali, sembra
di poter affermare che si tratti di esiti confortanti Gli studenti della provincia si collocano, infatti, in
tutte le tre aree di alfabetizzazione funzionale (matematica, comprensione di testi e scienze fisiche e
naturali), su valori medi più elevati non solo del nostro Paese, ma anche di svariate altre nazioni
europee.
La validità delle affermazioni che precedono può essere confermata, a contrariis, ponendo
attenzione alla proporzione di soggetti che ottengono, nelle prove somministrate, punteggi collocati
sotto il livello minimo, convenzionalmente fissato, di apprendimento. La contenuta percentuale di
soggetti trentini che si ritrova in tale posizione indica una buona qualità degli apprendimenti e una
soddisfacente capacità di trasmissione di capitale umano da parte delle istituzioni scolastiche
presenti sul territorio locale.
Venendo ai problemi legati all’istruzione segnaliamo che sebbene lo scenario locale sia migliore
rispetto a quello nazionale, la quota di trentini coinvolti in iniziative di formazione permanente
appare ancora contenuta e ben al di sotto dell’obiettivo europeo fissato al 12,5% da raggiungere
entro il 2010. Il Trentino nel 2007 registrava, infatti, una partecipazione pari al 9,6% della
popolazione attiva in età 25-64 anni. Se l’investimento in capitale umano costituisce un efficace
strumento di protezione contro il pericolo di non trovare lavoro, la formazione permanente ne
rappresenta in molti casi uno strumento di particolare rilievo soprattutto per i soggetti a rischio di
marginalità occupazionale. È, dunque, preoccupante che la formazione permanente sia, in Trentino,
ancora così poco sviluppata. Né pare che il pur importante programma di servizi formativi e
orientativi riservato alle persone sospese dal lavoro, in mobilità o licenziate sia in grado, da solo, di
porre riparo alla lacuna di cui stiamo discutendo. Sembra, dunque, auspicabile che la formazione
ricorrente diventi oggetto di più generali misure di quelle fin qui adottate.
Altro aspetto negativo della collettività trentina è legato al fatto che nello studio permangono
disparità di stampo orizzontale, tra uomini e donne.
L’analisi delle scelte formative post-obbligo evidenzia, ad esempio, fenomeni di segregazione sulla
base del genere di appartenenza anche tra i soggetti più giovani. Tra gli individui di età compresa
tra i 20 e i 30 anni e in possesso di un diploma di maturità le donne risultano, infatti, avere
frequentato più spesso degli uomini l’istruzione magistrale e liceale, mentre l’opposto si verifica per
l’istruzione tecnica e professionale. Da notare che, la segregazione educativa su base di genere si
traduce in disuguaglianza nelle chances occupazionali, a svantaggio delle donne. In effetti, gli
indirizzi formativi maggiormente seguiti dalla componente femminile sono quelli a cui si associano
tempi maggiori di reperimento di un posto di lavoro e livelli remunerativi minori.
10
Fonte: elaborazioni dell’Osservatorio Permanente per l’Economia, il Lavoro e per la Valutazione della
domanda sociale su dati Indagine OCSE-Pisa, 2006, http://pisa.oecd.org.
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
Pag. 313
IL MERCATO CREDITIZIO LOCALE NEL 2009
A settembre 2009 le banche con sede amministrativa in provincia di Trento erano 52 (come
l’anno precedente). Il numero degli sportelli bancari ammontava a 551 unità, 3 in più rispetto ad un
anno prima e 227 erano gli sportelli postali attivi. I comuni serviti da banche sono 190. Il numero
di abitanti per sportello bancario è pari a 955, contro una media italiana che è di 1.773 abitanti per
sportello.
Se aggiungiamo anche gli sportelli postali, il numero di abitanti per sportello bancario e
postale in Provincia di Trento scende a 676.
RISULTANZE DELLE CASSE RURALI TRENTINE AL 31/12/2009
VOLUMI DI INTERMEDIAZIONE ESERCIZI 2008-2009
(in milioni di euro)
CASSE RURALI TRENTINE
2008
2009
var. assoluta
var. % 2008-2009
N. casse
47
46
-1
-2,1%
Sportelli
380
381
1
0,3%
11.931
12.655
724
6,1%
3.381
3.349
-32
-1,0%
916
2.447
1.086
2.263
170
-184
18,6%
-7,5%
15.312
16.004
692
4,5%
28,3%
27,1%
26,5%
32,4%
Crediti alla clientela Casse Rurali - compresi cartolarizzati Crediti alla clientela - Cassa centrale
Crediti alla clientela - gruppo
11.331
683
12.015
11.752
697
12.449
421
14
434
3,7%
2,0%
3,6%
Masse intermediate (raccolta complessiva + impieghi)
26.626
27.756
1.130
4,2%
Patrimonio
1.572
1.623
52
3,3%
Sofferenze
157
245
88
56,1%
94,97%
92,86%
Raccolta diretta
Raccolta indiretta (titoli in ammin. e risparmio gestito)
di cui risparmio gestito
di cui titoli in amministrazione
Raccolta complessiva
raccolta indiretta/raccolta diretta
risparmio gestito/raccolta indiretta
Impieghi/Raccolta diretta
sofferenze/impieghi
1,4%
2,1%
Dipendenti Casse Rurali
2.307
2.314
7
0,3%
Dipendenti Enti Centrali
410
426
16
3,9%
2.719
2.740
21
0,8%
113.603
117.219
3.616
3,2%
Totale dipendenti credito cooperativo
Soci
Quota mercato crediti
55,9%
Quota mercato raccolta diretta con obblig
67,9%
* Fonte: Matrice vigilanza
LA GESTIONE DEL RISPARMIO: raccolta diretta ed indiretta
Il risparmio complessivamente intermediato dalle Casse Rurali trentine a fine 2009 secondo i primi dati provvisori – ha superato i 16.000 milioni di euro, di cui 12.655 milioni di
Pag. 314
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
raccolta diretta e 3.349 milioni raccolta indiretta comprensiva dei titoli in amministrazione e del
risparmio gestito.
Nel corso del 2009 la raccolta complessiva a valori di mercato delle Casse Rurali trentine ha
avuto un trend di crescita media pari a +3,8% in linea con quello registrato nel 2008 (+3,9%),
chiudendo a dicembre 2009 con +4,5% (contro + 3% di fine 2008).
Andamento della raccolta diretta, indiretta e complessiva
delle Casse Rurali Trentine nel 2008-2009
20,0%
12,4%
15,0%
10,7%
10,9%
8,9%
10,0%
5,0%
7,9%
6,5%
6,7%
6,1%
4,5%
3,6%
4,2%
3,3%
4,1%
3,9%
3,2%
3,0%
0,0%
4,8%
-0,9%
-2,8% -4,1%
-4,7%
-5,0%
-8,2%
-10,0%
-8,5%
-13,9%
-13,3%
-15,0%
RACCOLTA DIRETTA
-13,6%
RACCOLTA INDIRETTA
RACCOLTA COMPLESSIVA
-20,0%
-19,2%
-25,0%
lug-08 ago-08 set-08
ott-08 nov-08 dic-08 gen-09 feb-09 mar-09 apr-09 mag-09 giu-09 lug-09 ago-09 set-09
ott-09 nov-09 dic-09
L’incremento della raccolta complessiva è stato sostenuto anche nel 2009 dal buon
andamento della raccolta diretta; la raccolta indiretta infatti, pur se in recupero, chiude
l’esercizio 2009 ancora con valori di mercato in decremento rispetto al 2008.
ANDAMENTO DELLA RACCOLTA DIRETTA negli esercizi 2007-2009
CASSE RURALI TRENTINE
2007
2008
2009
flusso 2008
flusso 2009
var. 2007-2008
c/c pass. e dep. risp
CD
pct
obbligazioni e altre forme
Totale
in milioni di euro
Fonte: Matrice puma
2008
2009
var. 2008-2009
comp. %
comp. %
5.017
5.300
6.008
284
708
5,7%
13,3%
44,4%
47,5%
364
272
236
-92
-36
-25,2%
-13,1%
2,3%
1,9%
609
640
470
31
-170
5,2%
-26,6%
5,4%
3,7%
4.765
5.719
5.941
954
222
20,0%
3,9%
47,9%
46,9%
11,0%
6,1%
100,0%
100,0%
10.754
11.932
12.655
1.178
724
La raccolta diretta nel corso del 2009 ha mostrato un rallentamento nei ritmi di crescita
molto vivaci registrati nel 2008, che in media superavano il 10%. L’aumento della raccolta diretta
è stato sostenuto soprattutto dai conti correnti, mentre le obbligazioni se pur in crescita hanno
rallentato la corsa che aveva caratterizzato gli ultimi anni. La forte riduzione dei tassi nel corso
del 2009 ha indotto i risparmiatori a preferire la liquidità dei conti correnti che segnano infatti
+13,3% a fine anno. Le obbligazioni si attestano invece a +3,9% (rispetto a +20% fine 2008).
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
Pag. 315
A dicembre 2009 la raccolta diretta era pari a 12.655 milioni di euro, con un flusso di
nuovo risparmio di 724 milioni di euro (pari a +6,1%), rispetto ai 1.178 registrati nel 2008.
Quanto alla composizione della raccolta diretta, i conti correnti e depositi a risparmio con il
47,5% per la prima volta superano il valore delle obbligazioni che pesano per il 46,9% della
raccolta.
La raccolta indiretta a valori di mercato ammonta a dicembre 2009 a 3.349 milioni di euro
con una diminuzione annua dello 0,9% (rispetto a –17,4% del 2008) che risente del nuovo calo dei
titoli in amministrazione ed una ripresa del gestito soprattutto nell’ultimo trimestre dell’anno.
ANDAMENTO DELLA RACCOLTA INDIRETTA negli esercizi 2007-2009
CASSE RURALI TRENTINE
2007
2008
2009
flusso 2008
3.349
flusso 2009
var. % 2007-2008
var. % 2008-2009
Raccolta indiretta
4.093
3.381
-712
-32
-17,4%
-0,9%
di cui titoli in amministrazione
2.693
2.447
2.263
-246
-184
-9,1%
-7,5%
di cui Gespa
618
407
443
-210
36
-34,1%
8,7%
di cui fondi comuni e sicav
626
393
481
-233
88
-37,2%
22,5%
di cui prodotti assicurativi
156
134
Totale risparmio gestito
1.399
934
1.086
162
risparmio gestito /indiretta
34,2%
27,6%
32,4%
-22
28
-14,2%
21,1%
-465
152
-33,2%
16,3%
in milioni di euro
Il risparmio gestito, a dicembre 2009 ammonta a 1.086 milioni in crescita rispetto ad un
anno prima del 16,3% (-33% il calo nel 2008); il risparmio gestito nel 2009 ha evidenziato un
primo semestre con valori ancora in forte calo e un buon recupero nell’ultimo trimestre dell’anno.
I titoli in amministrazione pari a 2.263 milioni risultano in calo a fine 2009, con –7,5%,
risentendo soprattutto del mancato rinnovo dei Bot che nel 2009 hanno avuto rendimenti prossimi
allo zero (-72% il valore dei Bot detenuti dai clienti a fine 2009 rispetto al 2008).
L’incidenza del risparmio gestito sull’indiretta evidenzia un recupero dal 27,6% del 2008 al 32,4%
del 2009.
La diversa dinamica delle componenti della raccolta complessiva ha portato ad un ulteriore
ridimensionamento del rapporto indiretta sulla diretta, sceso dal 28,3% del 2008 al 26,5% del
2009.
Pag. 316
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
Andamento della raccolta indiretta e sue componenti nel 2009
20,0%
Raccolta indiretta
Titoli di terzi in amministrazione
Risparmio gestito
10,0%
16,3%
7,3%
-1,1%
-2,5%
0,0%
-6,2%
-9,1%
-6,8%
-9,5%
-9,8%
-4,1%
-0,9%
-7,5%
-4,7%
-10,0%
-8,4%
-15,5%
-17,8%
-20,0%
-25,5%
-30,0%
-34,5%
-40,0%
dic-08
gen-09
feb-09
mar-09
apr-09
mag-09
giu-09
lug-09
ago-09
set-09
ott-09
nov-09
dic-09
ANDAMENTO DEI CREDITI ALLA CLIENTELA
I crediti per cassa hanno raggiunto a dicembre 2009 quota 11.752 milioni di euro, con una
crescita annua del 3,7%, comprendendo anche la quota dei mutui cartolarizzati. Se aggiungiamo
anche quelli erogati da Cassa centrale, il complesso dei crediti erogati dal credito cooperativo
trentino sale a 12.449 milioni di euro.
Nel corso del 2009 è proseguito il rallentamento nella crescita dei crediti già evidenziato nel
2008 che ha risentito della debolezza del ciclo economico. A fine 2009 la crescita si è attestata
infatti al 3,7% contro l’8% dell’anno precedente.
Mentre i crediti a medio-lungo termine registrano un incremento positivo pari a +10% a
dicembre 2009, quelli a breve termine sono in calo dell’8,6%. I crediti a medio-lungo
rappresentano il 69,3% del totale, contro il 65,2% dell’anno precedente.
La crescita dei prestiti alle famiglie consumatrici con +4,4% risulta leggermente superiore a
quella registrata dai crediti alle imprese con +3,4%.
Per quanto riguarda le famiglie, queste hanno visto crescere gli impieghi a medio/lungo
termine (+7% fine 2009 rispetto +8% del 2008), mentre quelli a breve sono risultati per il
secondo anno consecutivo in calo (-14,2% fine 2009 contro -4,7% del 2008).
Nel settore delle imprese, nel 2009 sono cresciuti in misura maggiore i crediti agli artigiani
(+4,7%) rispetto a quelli alle imprese di capitali (+2,6%) che hanno risentito in maniera più
pesante della crisi economica.
Tutti i settori hanno visto rallentare il flusso dei crediti nel 2009: i settori più penalizzati
l’industria e l’artigianato ed il commercio che per la prima volta segna variazioni negative. Il
settore economico più vivace si è dimostrato nuovamente quello dei servizi con +8,2% (+15,6%
nel 2008), seguito dall’agricoltura con +7,2 % (+12,4% nel 2008). Seguono alberghi (+4,7%
contro +9,2% del 2008), edilizia (+2,7% contro + 8,4% del 2008), industria e artigianato (+0,1%
contro + 5,2% del 2008) e commercio (-1,8% contro +4,2% del 2008). In termini di composizione,
i servizi rappresentano il primo settore con il 24,8% seguiti dall’edilizia con il 21,9%; segue
l’industria e artigianato con un 18,9%, alberghi con il 14,1%, commercio con il 13,5%; infine
l’agricoltura il cui peso è pari al 6,8% del totale.
Il numero dei clienti affidati dal sistema del credito cooperativo è salito a dicembre 2009 a
119.021, con un saldo positivo annuo di 2.655 unità. Le famiglie consumatrici affidate sono
79.789 (+1.706 unità la crescita annua), mentre le imprese ammontano a 38.185 (+887 unità).
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
Pag. 317
Andamento della raccolta diretta e dei crediti delle Casse
Rurali Trentine nel 2008-2009
14,0%
RACCOLTA DIRETTA
CREDITI
12,9%
12,0%
11,2%
10,0%
10,7%
11,1%
10,9%
10,2%
9,8%
9,5%
9,4%
9,1%
7,9%
7,9%
7,6%
8,0%
6,7%
7,0%
6,3%
6,0%
6,1%
7,0%
5,5%
5,3%
4,7%
4,8%
4,0%
3,7%
2,0%
mag-08 giu-08
lug-08
ago-08
set-08
ott-08
nov-08
dic-08 gen-09 feb-09 mar-09 apr-09 mag-09 giu-09
lug-09
ago-09
set-09
ott-09
nov-09
dic-09
La dinamica più moderata dei prestiti rispetto alla raccolta diretta ha portato ad una diminuzione del rapporto impieghi/raccolta diretta, che dal
94,9% del 2008 è passato al 92,8% di fine 2009.
SETTORI E RAMI DI ATTIVITA' ECONOMICA
Finanziamenti a clientela (al lordo dei crediti cartolarizzati)
( dicembre-2008 - dicembre-2009 )
CASSE RURALI TRENTINE
dic-2008
dic-2009
Var. %
dic-08
dic-09
importi
importi
annua
Comp. %
Comp. %
SETTORI DI ATTIVITA'
Ammistrazioni pubbliche
Società finanziarie
23.255
65.884
25.658
62.687
10,3%
0,2%
0,2%
-4,9%
0,6%
0,5%
Istituzioni sociali private e altre unità non cl.
65.553
64.058
-2,3%
0,6%
0,5%
3.842.550
4.010.417
4,4%
33,9%
34,1%
Famiglie consumatrici
22.549
21.608
-4,2%
0,2%
0,2%
4.019.791
4.184.428
4,1%
35,5%
35,6%
Società non finanziarie
4.283.740
4.394.374
2,6%
37,8%
37,4%
Artigiani e altre famiglie produttrici
3.031.954
3.173.045
4,7%
26,7%
27,0%
7.315.694
7.567.419
3,4%
64,5%
64,4%
11.335.485
11.751.847
3,7%
100,0%
100,0%
Resto del mondo
Totale settori non produttori
Totale imprese
TOTALE IMPIEGHI
RAMI DI ATTIVITA' ECONOMICA
(aggregazione per macro settori)
Agricoltura
Industria e artigianato
Edilizia
Commercio
Alberghi e pubblici esercizi
Servizi
TOTALE RAMI ATTIVITA' ECONOMICA
479.876
514.503
7,2%
6,6%
6,8%
1.428.083
1.429.924
0,1%
19,5%
18,9%
1.614.314
1.658.457
2,7%
22,1%
21,9%
1.043.295
1.024.746
-1,8%
14,3%
13,5%
1.016.449
1.063.913
4,7%
13,9%
14,1%
1.733.675
1.875.876
8,2%
23,7%
24,8%
7.315.692
7.567.419
3,4%
100,0%
100,0%
Le sofferenze pari a 245 milioni di euro a dicembre 2009 sono in crescita del 56% rispetto
al 2008, e pari al 2,1% degli impieghi complessivi (contro 1,4% del dicembre 2008). La crescita
risulta più intensa per le famiglie (+63%) rispetto alle imprese (+55%). L’incidenza delle
sofferenze sul portafoglio crediti è invece più elevata per le imprese (con +2,46% a fine 2009
rispetto a + 1,64% a fine 2008) rispetto alle famiglie (con + 1,44% a fine 2009 contro + 0,92% a
fine 2008).
Pag. 318
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
SETTORI E RAMI DI ATTIVITA' ECONOMICA
SOFFERENZE/FINANZIAMENTI (al lordo dei crediti cartolarizzati)
( dicembre-2008 - dicembre-2009 )
CASSE RURALI
TRENTINE
dic-2008
dic-2009
importi
importi
SETTORI DI ATTIVITA'
Ammistrazioni pubbliche
0,00%
0,00%
Società finanziarie
1,52%
1,44%
Istituzioni sociali private e altre unità non cl.
0,02%
0,08%
Famiglie consumatrici
0,92%
1,44%
Resto del mondo
1,42%
1,31%
0,92%
1,41%
Società non finanziarie
1,48%
2,49%
Artigiani e altre famiglie produttrici
1,87%
2,41%
Totale imprese
1,64%
2,46%
TOTALE
1,39%
2,09%
Agricoltura
Industria e artigianato
Edilizia
Commercio
Alberghi e pubblici esercizi
Servizi
0,96%
0,80%
2,38%
3,53%
1,99%
3,15%
1,57%
2,32%
1,04%
1,74%
1,30%
1,97%
TOTALE RAMI ATTIVITA' ECONOMICA
1,64%
2,46%
Totale settori non produttori
RAMI DI ATTIVITA' ECONOMICA
(aggregazione per macro settori)
Le partite incagliate pari a 695 milioni di euro, in crescita del 13% rispetto al 2008,
costituiscono il 6,06% dei crediti complessivi (5,6% a dicembre 2008).
COMPAGINE SOCIALE
A fine anno i soci risultano saliti a 117.219 con una crescita netta di 3.616 unità rispetto al
2008. Di questi 7.376 sono residenti fuori dalla provincia di Trento. L’incidenza dei soci sulle
famiglie residenti in Trentino (considerando che normalmente è presente un socio per famiglia) è
passata dal 48,6% del 2008 al 49,1% del 2009.
I crediti erogati a favore dei soci rappresentano il 50% del totale di crediti erogati dalle
Casse Rurali Trentine, mentre la raccolta diretta da soci costituisce il 40% del totale.
CONFRONTI COMPRENSORIALI
A livello comprensoriale le Casse Rurali che hanno mostrato la dinamica migliore nella
crescita della raccolta complessiva sono state quelle della Valle di Sole (+7,3%) e delle Valle di
Fiemme e Fassa (+6,7%). Le crescite più contenute sono state registrate nel Basso Sarca e Bassa
Valsugana.
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
Pag. 319
Nel comparto dei crediti le punte più elevate si registrano nel Primiero (+8,5%). Le crescite
più contenute, sono registrate nella Valle dell’Adige (+1,5%).
Risultanze delle Casse Rurali Trentine al 31/12/2009
dic-2009
var.08-09
raccolta diretta
dic-2009
var.08-09
raccolta indiretta
dic-2009
var.08-09
raccolta complessiva
dic-2009
var.08-09
Impieghi alla clientela
C1+ C11 VALLI DI FIEMME E FASSA
932.077
8,8%
186.633
-2,6%
1.118.710
6,7%
919.287
4,1%
C2 PRIMIERO
328.175
4,9%
63.137
12,3%
391.312
6,1%
311.674
8,5%
C3 BASSA VALSUGANA
653.901
4,3%
177.037
-1,9%
830.938
2,9%
580.310
4,2%
C4 ALTA VALSUGANA
1.222.496
7,1%
410.682
-0,8%
1.633.178
5,0%
1.180.319
3,9%
C5 VALLE DELL'ADIGE
3.393.997
6,0%
881.210
-3,8%
4.275.207
3,8%
3.044.091
1,5%
C6 VALLE DI NON
1.027.896
5,3%
399.471
3,9%
1.427.367
4,9%
904.123
4,1%
434.539
6,5%
94.207
11,2%
528.746
7,3%
416.396
6,8%
C8 VALLI GIUDICARIE
1.440.319
5,6%
314.704
0,4%
1.755.023
4,7%
1.371.015
5,0%
C9 BASSO SARCA E LEDRO
1.025.836
7,8%
248.298
-15,5%
1.274.134
2,3%
942.805
4,2%
C10 VALLAGARINA
2.195.861
5,0%
573.935
4,9%
2.769.796
5,0%
2.081.865
4,1%
12.655.097
6,06%
3.349.313
-0,95%
16.004.410
4,52%
11.751.885
3,71%
C7 VALLE DI SOLE
TOTALE PROVINCIA
in migliaia di euro
Fonte: Matrice vigilanza
I TASSI DELLA RACCOLTA E DEGLI IMPIEGHI E SPREAD
Nel corso del 2009 i tassi ufficiali della BCE sono stati variati quattro volte da gennaio a
maggio, passando dal 2,5% di dicembre 2008 al 2% del 21 gennaio 2009, all’ 1,5% dell’11 marzo,
1,25% dell’8 di aprile e 1% del 13 maggio, con una diminuzione complessiva di 150 punti base.
L’analisi dei tassi del mercato bancario evidenzia come l’euribor ovvero il tasso medio a cui
avvengono le transazioni finanziarie in Euro tra le grandi banche europee, nel corso del 2009 si è
ridotto di 188 pb, passando dal 2,56% di gennaio 2009 a 0,69% di gennaio 2010.
L’andamento dell’euribor ha comportato un analogo andamento dei tassi del mercato
bancario e di quelli praticati dalle Casse Rurali.
Nella media del 2009 il tasso sugli impieghi alla clientela delle Casse Rurali Trentine è
risultato in forte calo, portandosi dal 6,19% della media 2008 al 3,91% della media 2009. In
termini medi annui il tasso relativo agli impieghi è diminuito di 228 punti.
Anche i tassi passivi si sono adeguati al ribasso dei tassi di mercato. Nella media dell’anno
il tasso sulla raccolta è stato pari all’1,69% contro il 3,44% del 2008 (-176 punti base).
L’intensità diversa con cui i tassi attivi e passivi sono variati, ha portato ad una riduzione
della forbice. In termini medi annui lo spread clientela, ovvero la differenza tra tasso sugli
impieghi e tasso sulla raccolta, è sceso di 52 punti (da 2,74 a 2,22).
Pag. 320
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
Andamento euribor tre mesi e tasso di riferimento da gen.2007 a gen. 2010
6,00%
Euribor 3 mesi
5,00%
Tasso riferimento
4,00%
3,00%
2,00%
1,00%
0,00%
ge
n07
f
eb07
ma
r07
a
pr07
ma
g07
g
iu07
l
ug07
ag
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s
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ott07
no
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d
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ge
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f
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eb- r08 08
a
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g
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l
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ott08
no
v08
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g
iu09
l
ug09
ag
o09
s
et09
ott09
no
v09
d
ic09
ge
n10
LA REDDITIVITA’ ED IL PATRIMONIO
Il margine di interesse dell’insieme delle Casse Rurali Trentine nel corso del 2009 ha subito
una drastica riduzione rispetto all’anno precedente a seguito del calo dello spread dei tassi. A
dicembre 2009 il margine di interesse registra un calo del 19,4% rispetto all’anno precedente.
L’area servizi mostra invece una buona ripresa, con una crescita del 14% delle commissioni
nette. Anche il risultato netto dell’attività finanziaria evidenzia una ripresa consistente.
Il margine di intermediazione come sintesi della gestione denaro e della gestione servizi, a
fine 2009 è in calo del 9,7% rispetto al 2008.
I costi operativi complessivamente registrano un aumento del 2,2% (rispetto a +5,6 del 2008)
, l’incremento dei costi del personale è stato del 0,9% mentre gli altri costi sono aumentati del
3,7%.
L’incidenza dei costi operativi sul margine di intermediazione (cost/income) dal 67% del
2008 è salito al 75,7% nel 2009 a causa del forte ridimensionamento del margine di
intermediazione.
In sintesi il risultato lordo di gestione delle Casse Rurali Trentine con 90 milioni di euro,
mostra a fine 2009 un calo del 33,6% rispetto all’anno precedente, pari a 0,61% sul totale
dell’attivo contro lo 0,98% del 2008.
Infine il patrimonio di vigilanza delle Casse Rurali si è attestato a settembre 2009 a 1.623
milioni di euro, con una crescita annua del 3,2%.
Il coefficiente di solvibilità ovvero il rapporto tra il patrimonio di vigilanza e le attività di
rischio ponderate a settembre 2009 era pari al 13,07% sostanzialmente invariato rispetto a quello di
dicembre 2008 con il 13,05%.
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
Pag. 321
FONTI BIBLIOGRAFICHE
•
Banca d'Italia: Bollettino Economico n. 59, gennaio 2010
•
Banca d’Italia: Nota congiunturale sul Trentino-Alto Adige, giugno, novembre 2009;
•
Banca Centrale Europea, Bollettino mensile, numeri vari
•
Federasse: spunti per le assemblee, marzo 2010
•
Prometeia: Rapporto di Previsione, gennaio 2010 e aggiornamenti successivi;
•
PAT, Osservatorio del lavoro, Offerta di lavoro 4° trimestre 2009;
•
PAT, Agenzia del Lavoro, Rapporto sull’occupazione settembre 2009;
•
PAT, Comunicazione prezzi, gennaio 2010
•
Bancaria: Economia reale, monetaria e finanziaria, gennaio 2010
• ABI: Finacial Outlook, Rapporto di previsione dell’ABI, dicembre 2009
• ABI: Evoluzione dei mercati finanziari e creditizi, numeri gennaio e febbraio 2010
• CCIAA Trento: Relazione del Presidente sull’economia trentina, dicembre 2009
• CCIAA Trento: Pubblicazioni trimestrali dicembre 2009
• Congiuntura ref., periodico di analisi e previsioni, dicembre 2009, gennaio, febbraio
2010.
• ISTAT, sito web, aggiornamenti a marzo 2010
Pag. 322
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
2
LA GESTIONE DELLA BANCA: ANDAMENTO DELLA GESTIONE E DINAMICHE
DEI PRINCIPALI AGGREGATI DI STATO PATRIMONIALE E DI CONTO
ECONOMICO
Si premette che il bilancio al 31 dicembre 2009 è redatto in conformità ai criteri di valutazione e di
misurazione stabiliti dagli International Financial Reporting Standard (IFRS) e dagli International
Accounting Standard (IAS) – emanati dall’International Accounting Standard Board (IASB) ed
adottati dalla Comunità Europea secondo la procedura di cui all’articolo 6 del Regolamento (CE) n.
1606/2002 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 19 luglio 2002 – e secondo le disposizioni
della Circolare della Banca d’Italia n. 262 del 22 dicembre 2005 “Il bilancio bancario: schemi e
regole di compilazione”.
Il Regolamento comunitario ha trovato applicazione in Italia per mezzo del D. Lgs. n. 38 del 28
febbraio 2005, entrato in vigore il 22 marzo 2005, il quale ha – tra l’altro – previsto l’applicazione
obbligatoria dei suddetti principi internazionali ai bilanci individuali delle banche a partire dal 2006.
Nell’ambito di tale contesto normativo, la Cassa rurale ha redatto il bilancio al 31 dicembre 2009 –
così come avvenuto per il bilancio relativo al bilancio 2008 – in ossequio ai nominati standard
internazionali IAS/IFRS e nel rispetto delle citate disposizioni della Banca d’Italia.
Premessa
Anche quest'anno ci troviamo come ogni anno a presentare il bilancio con i suoi schemi le sue
relazioni, i suoi grafici, ma quello appena concluso non è stato un anno come tutti gli altri ed è
proprio per questo che presentare questi dati ci dà fiducia sulla capacità della nostra casa di
affrontare anche momenti di difficoltà economica come quelli che abbiamo vissuto nel 2009. La
cultura del risparmio, della prudenza e dell'attenzione alla patrimonializzazione che ha guidato le
politiche di gestione sin dalle origini ormai ultra centenarie della nostra Cassa, ci ha permesso di
affrontare i momenti di difficoltà con la dovuta attenzione ma anche con sufficiente serenità.
L'anno che si è appena concluso è iniziato con un carico di preoccupazioni molto significativo.
Ricordiamo che c'era la fondata preoccupazione di capire se il sistema bancario finanziario
mondiale sarebbe stato in grado di superare il momento di crisi a cui le politiche sconsiderate ed
eccessivamente speculative di qualche colosso bancario, americano in particolare, ci aveva portato.
All'assemblea dello scorso anno abbiamo spiegato che la Cassa Rurale, pur essendo parte del
sistema finanziario e quindi soggetta ai rischi di sistema, ha una struttura di bilancio più
controllata di altre banche, in quanto la raccolta diretta e gli impieghi sono localizzati nella nostra
zona di competenza territoriale e pertanto il rischio è più controllato. Con questo clima di
preoccupazione e di fiducia contemporaneamente, abbiamo iniziato il 2009. Un anno che ha visto
il mondo bancario continuamente sollecitato ed al centro dell'attenzione dei mezzi di
comunicazione di massa, con le accuse di chiudere i cordoni della borsa, rischio di credit crunch,
moratorie ecc... In questo contesto la Provincia Autonoma di Trento ha emanato il famoso
pacchetto di sostegno all'economia, con contributi in conto interessi per la ristrutturazione del
debito delle imprese, che abbiamo imparato a conoscere con il nome dei c.d. Mutui riassetto. La
nostra Cassa Rurale unitamente al sistema delle Casse Trentine ha erogato oltre il 90% di questi
mutui, dimostrando ancora una volta un'attenzione sostanziale al territorio ed alle sue imprese. (La
nostra Cassa Rurale ha deliberato ed erogato oltre 11 milioni di € per oltre 80 pratiche).
Abbiamo inoltre aderito all'accordo con le associazioni dei consumatori ed Abi in tema di moratoria
sui mutui prima casa ed anche ad analogo accordo che riguarda la moratoria sui mutui alle imprese.
E possiamo pertanto dire, fatte queste premesse, che il bilancio che andiamo a presentare è un
bilancio positivo. Positivo perchè in questo contesto di preoccupazione abbiamo comunque potuto
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
Pag. 323
essere accanto alle imprese ed alle famiglie del nostro territorio e mantenere un
economico finanziario che una prudente gestione richiede.
equilibrio
Raccolta
Le masse amministrate sono cresciute, come viene meglio specificato nel seguito di questa
relazione, sia per la raccolta diretta, quanto per l’indiretta. La crescita è stata assai significativa e
superiore alla media del sistema delle Casse Rurali Trentine. In un anno di preoccupazione e di crisi
è emersa ancora una volta la cultura del risparmio, quale mezzo per raggiungere gli obiettivi
personali a medio lungo termine. Molti soci e clienti, nell’attesa di valutare l’opportunità di
effettuare interventi di ristrutturazione sugli immobili o di acquistare la propria prima casa, hanno
cercato di accantonare i risparmi che serviranno per i futuri investimenti.
E’ stata mantenuta la consueta attenzione, in un ottica di diversificazione dei portafogli, a
mantenere un costante equilibrio delle voci che vanno a comporre i portafogli dei clienti. Non si è
voluto favorire la fuga totale dalle gestioni e dalla raccolta indiretta verso la diretta, pur in ottica
di assoluta prudenza che ha sempre caratterizzato la nostra proposta. Si è voluto inoltre continuare
a mantenere viva l’attenzione alla previdenza integrativa, favorendo lo sviluppo della cultura alla
previdenza, continuando a sollecitare la fascia di clientela giovane a pensare e ad attivare un piano
di previdenza integrativa.
Credito
Anche il comparto dei prestiti si è ulteriormente sviluppato. Per questi ultimi in particolare il dato
è da ritenersi positivo in quanto significa che le imprese e le famiglie non sono state lasciate sole in
questo momento di crisi. Anche in quest’anno la nostra Cassa ha posto particolare attenzione alla
gestione del credito, monitorando costantemente le varie posizioni, rendendoci disponibili ad
analizzare e gestire eventuali situazioni di difficoltà, sospendendo il pagamento di qualche rata,
rivedendo il piano di ammortamento, valutando le richieste di moratoria, rivedendo talvolta la
posizione complessiva del cliente, con accorpamento di più posizioni in un unico piano di rientro
alla portata del cliente, con particolare attenzione alle esigenze ed alle difficoltà manifestate dal
singolo cliente o socio. E’ stata posta particolare attenzione anche al settore immobiliare, forse il
più provato in questo primo periodo della crisi. Nella seconda metà del 2009 si è notata una
seppur lieve ripresa del mercato immobiliare, e la ripresa dei prestiti prima casa ne è un indice
significativo.
Il comparto agricolo, verso la fine dell’anno presenta qualche segno di difficoltà a causa della
riduzione dei prezzi di alcuni prodotti agricoli, uva e mele in particolare per la nostra zona. Il
comparto vivaistico, produzione di barbatelle (piante di vite), pur coinvolgendo solo una parte del
mondo agricolo del nostro territorio, rappresenta in questo momento motivo di preoccupazione per
la riduzione del mercato e la caduta verticale dei prezzi. Anche per queste posizioni sono state
attivate talune azioni di sostegno, quali mutui riassetto ecc..
Servizi
E’ stata mantenuta costante l’attenzione non tanto alla vendita di prodotti e servizi, ma piuttosto a
spiegarne la funzionalità e sollecitarne l’utilizzo, in particolare per i servizi self service, e di
internet banking. L’obiettivo infatti della nostra cassa è di favorire la capacità dei clienti di rendersi
autonomi nelle operazioni elementari, quali prelievi, versamenti, pagamenti di bollettini e bonifici
tramite in bank, utilizzo delle carte di pagamento ecc.. al fine di indirizzare l’attività degli
operatori e dei consulenti di sportello alla cura del rapporto consulenziale con il cliente.
Conto Economico
Come indicato in premessa, nonostante il particolare momento di crisi economico finanziaria, il
2009 si è chiuso con un conto economico in linea con le previsioni di inizio anno.
Pag. 324
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
La caduta verticale degli indici Euribor verificatasi nel primo trimestre del 2009 ha creato qualche
disallineamento, in particolare per la diversa tempistica di adeguamento dei tassi variabili agli
indici di mercato, trimestrale per i prestiti e semestrale per le nostre obbligazioni. Questo non ci ha
frenati comunque nella disponibilità a sostenere le imprese che hanno voluto cogliere l’opportunità,
con il sostegno attraverso i contributi in conto interessi della Provincia Autonoma di Trento, di
ristrutturare il proprio debito, anche se ha richiesto una penalizzazione del conto economico
annuale. Nonostante questi elementi di criticità, grazie anche ad un attento controllo dei costi, il
conto economico annuale si è chiuso con un utile in linea con quello registrato nel 2008 ed alle
previsioni di budget.
2.1 GLI AGGREGATI PATRIMONIALI
LA RACCOLTA TOTALE
Anni
2008
2009
Var.% su 2008
Var. assoluta
(dati in migliaia di
Euro)
di cui:
risparmio
gestito
Raccolta diretta
Raccolta indiretta
di cui:
risparmio
amministrato
323.054
112.124
67.196
44.928
331.523
124.156
73.172
50.983
2,62%
10,73%
8,89%
13,48%
8.469
12.032
5.976
6.055
Al fine di avere la percezione della variazione effettiva della raccolta nell’anno 2009 nel prospetto
che segue la raccolta diretta è riclassificata senza la raccolta da società veicolo cioè delle passività a
fronte di attività cedute e non cancellate. Le stesse sono relative alle due operazioni di
cartolarizzazione effettuate nel 2006 e 2007 che, come illustrato nella sezione dedicata agli
impieghi, sono state oggetto di “ripresa” nel passivo in quanto non soddisfaceva i requisiti dello
IAS 39 per procedere alla c.d. “derecognition”. Allo stesso scopo la raccolta a mezzo prestiti
obbligazionari è inserita al lordo degli effetti IAS relativi alla valutazione per le obbligazioni
valutate al fair value e degli effetti delle coperture a mezzo derivati per le poste gestite in hedge
accounting. Nei diagrammi di seguito allegati, di raffronto con il sistema delle casse rurali trentine,
saranno questi i dati presi in considerazione.
Anni
2008
2009
Var.% su 2008
Var. assoluta
(dati in migliaia di
Euro)
Raccolta diretta
Raccolta indiretta
di cui:
risparmio
amministrato
303.418
112.124
67.196
44.928
315.761
124.156
73.172
50.983
4,07%
10,73%
8,89%
13,48%
12.032
5.976
6.055
12.343
di cui:
risparmio
gestito
al netto raccolta relativa a operazioni di
cartolarizzazione
Il positivo andamento della raccolta complessiva deriva dalla dinamica positiva della raccolta
diretta, aumentata del 4,07%, e dall’ancor più intenso aumento della raccolta indiretta che ha fatto
segnare un + 10,73%. L’incremento della raccolta diretta è dovuta totalmente all’aumento della
raccolta a breve termine. Il forte incremento della raccolta indiretta è in parte causato dal venir
meno delle politiche pregresse della Cassa Rurale perseguite fino all’anno 2008 che miravano a
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
Pag. 325
sostenere la raccolta diretta oltre il breve termine per coprire il forte trend di richiesta di nuovi
prestiti da parte della clientela. Come si vedrà più avanti, questo trend nel corso del 2009 si è
notevolmente ridimensionato. Le masse in uscita della raccolta diretta oltre il breve termine hanno
trovato così naturale allocazione nella raccolta indiretta che ancora una volta si è dimostrata
polmone di grande utilità nella gestione dei trend di crescita molto spesso diversificati fra raccolta e
prestiti alla clientela.
Raccolta totale al netto raccolta da società veicolo: variazione % anno 2009
5,87%
6,00%
4,11%
2,98%
3,00%
0,00%
Cassa Rurale Casse Rurali
Trentine
Pag. 326
C5
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
LA RACCOLTA DIRETTA
La raccolta diretta
31/12/2009
Conti correnti e depositi liberi
31/12/2008
Variazione
Variazione
Assoluta
%
20.303.044
16,39%
144.190.637
123.887.593
5.548.275
6.546.708
-998.433
-15,25%
10.457.880
14.648.072
-4.190.192
-28,61%
157.089.002
161.172.940
-4.083.938
-2,53%
10.298.082
17.682.790
-7.384.708
-41,76%
Certificati di deposito
0
52.809
-52.809
-100,00%
Altre forme tecniche
0
0
317.285.794
306.308.122
10.977.672
3,58%
14.237.478
16.746.258
-2.508.780
-14,98%
331.523.272
323.054.380
8.468.892
2,62%
Depositi vincolati
Pronti contro termine
Obbligazioni
di cui
- valutate al fair value*
Sub totale
Passività a fronte di attività
cedute
non
cancellate
dal
bilancio**
Totale raccolta diretta
* Valori inclusi nel passivo dello stato patrimoniale alla voce “passività finanziarie valutate al fair
value”.
** L’importo indicato tra le passività a fronte di attività cedute e non cancellate è relativo alla/e
operazione/i di cartolarizzazione di mutui ipotecari.
Composizione percentuale della raccolta diretta al netto della raccolta da società veicolo cioè delle
passività a fronte di attività cedute e non cancellate.
Cassa Rurale della Valle dei Laghi anno 2009
Dep.liberi; Dep.vinc. +
3,36%
C/d; 1,74%
C/c; 42,31%
Obbligazioni;
49,28%
Pronti
contro
termine;
3,31%
Cassa Rurale della Valle dei Laghi anno 2008
Dep.liberi;
Dep.vinc. +
3,68%
C/d; 2,14%
Obbligazioni;
52,57%
C/c;
36,86%
Pct; 4,75%
Sistema della casse Rurali Trentine anno 2009
Dep.liberi;
4,60%
Obbligazioni;
Dep.vinc. +
C/d;
1,87%
C/c;
42,88%
46,94%
Pronti
contro
termine;
3,71%
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
Pag. 327
Alla data di stesura di questa relazione la raccolta diretta fa registrare, rispetto al 31 dicembre 2009,
un decremento dello 0,1 ed al suo interno la raccolta a mezzo prestiti obbligazionari emessi fa
registrare un decremento vicino al 2%.
LA RACCOLTA INDIRETTA DA CLIENTELA
31/12/2009
31/12/2008
Variazione Assoluta Variazione
%
66.080.799
62.298.110
3.782.689
6,07%
7.091.582
4.898.044
2.193.538
44,78%
73.172.381
67.196.154
5.976.227
8,89%
20.408.068
16.998.417
3.409.651
20,06%
24.523.808
23.354.193
1.169.615
5,01%
6.051.488
4.575.129
1.476.359
32,27%
Totale risparmio gestito
50.983.364
44.927.739
6.055.625
13,48%
Totale raccolta indiretta
124.155.745
112.123.893
12.031.852
10,73%
41,06%
40,07%
58,94%
59,93%
Raccolta amministrata: obbligazioni
Raccolta amministrata: azioni
Totale risparmio amministrato
Fondi comuni di investimento
Gestioni patrimoniali
Raccolta previdenziale ed assicurativa
Risparmio_gestito/
totale raccolta indiretta
Risparmio_amministrato/
totale raccolta indiretta
Nell’anno 2009 la raccolta indiretta ha fatto registrare performance di incremento più ampie di
quelle della raccolta diretta per le ragioni menzionate prima. Questo risultato è ancor più eclatante
se confrontato con l’andamento delle Casse rurali trentine come si può evincere dai diagrammi di
seguito esposti.
La raccolta gestita con un incremento del 13,48% ha fatto registrare un incremento di tutto rispetto
se si considera che a livello di Sistema l’incremento è del 10,22% e a livello di Comprensorio C5
l’aumento è solo del 2,60%.
Questo è dovuto al fatto che una fetta importante della nostra raccolta gestita è costituita da piani di
accumulo di importo mensile limitato, intestati a clientela in prevalenza giovane, con previsioni di
disinvestimento a lungo termine e quindi meno colpita dai frequenti cambiamenti del sentiment
della clientela nei confronti di questo tipo di raccolta.
La raccolta previdenziale ed assicurativa ha fatto registrare un incremento del 32,27%. Visto
l’impegno organizzativo ed informativo profuso dalla Cassa Rurale nel settore previdenziale si è
fiduciosi che la stessa darà notevoli soddisfazioni nei prossimi anni in termini di masse e di
redditività.
Alla data di stesura di questa relazione la raccolta indiretta fa registrare, rispetto al 31 dicembre
2009, un incremento superiore al 2%, la raccolta gestita del 5% ed al suo interno la raccolta
previdenziale ed assicurativa si è incrementata del 28%.
Pag. 328
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
Andamento percentuale raccolta indiretta e raffronto con il Sistema
12,00%
8,00%
10,73%
4,00%
0,00%
-7,49%
-2,78%
-4,00%
-8,00%
Cassa Rurale Casse Rurali
Trentine
C5
Andamento percentuale raccolta gestita e raffronto con il Sistema
16,00%
13,48%
12,00%
10,22%
8,00%
4,00%
2,60%
0,00%
Cassa Rurale Casse Rurali
Trentine
C5
GLI IMPIEGHI CON LA CLIENTELA
31/12/2009
Conti correnti
Mutui
Finanziamenti per anticipi sbf
Altri finanziamenti
Crediti non performing
Sub totale
Attività cedute non cancellate*
Totale impieghi con clientela
Impieghi alla clientela classificati
fra le attività finanziarie valutate al
fair value
Totale crediti con clientela
31/12/2008
115.555.080
151.085.968
5.403.770
1.592.177
24.358.829
297.995.824
14.696.010
312.691.834
131.966.523
123.519.332
5.945.984
1.625.807
20.972.923
284.030.568
17.187.014
301.217.582
Variazione
Assoluta
-16.411.443
27.566.637
-542.214
-33.630
3.385.906
13.965.256
-2.491.004
11.474.252
Variazione %
1.109.859
1.207.237
-97.378
-8,07%
313.801.693
302.424.819
11.376.874
3,76%
-12,44%
22,32%
-9,12%
-2,07%
16,14%
4,92%
-14,49%
3,81%
*le attività cedute e non cancellate si riferiscono a mutui ipotecari ceduti a seguito di operazioni di
cartolarizzazione negli anni 2006 e 2007 e “ripresi” nell’attivo in quanto non soddisfacevano i requisiti
dello IAS 39 per procedere alla c.d. “derecognition”. Conseguentemente si è proceduto all’iscrizione delle
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
Pag. 329
attività cartolarizzate residue, all’impairment analitico e collettivo delle suddette attività cedute e allo
storno della tranche dei titoli junior sottoscritta per la parte relativa alle attività cedute.
ANDAMENTO PERCENTUALE CREDITI ALLA CLIENTELA E RAFFRONTO CON IL SISTEMA
( i dati sono riclassificati per consentirne il raffronto con il Sistema )
6,00%
4,17%
3,71%
3,00%
1,48%
0,00%
Cassa Rurale Casse Rurali
Trentine
C5
Prestiti: suddivisione per settori di attività
50,00%
40,30%
40,00%
28,10%
31,60%
30,00%
20,00%
10,00%
0,00%
Famiglie
Piccole
imprese
Società
Come si può intuire dal grafico sopra riportato il bacino d’utenza privilegiato della nostra banca
sono le famiglie e i piccoli artigiani e commercianti. Invece a livello di sistema delle Casse rurali
trentine i prestiti alle famiglie rappresentano il 35,5% dei crediti, mentre i prestiti alle piccole e
grandi imprese pesano rispettivamente per il 26,7% e il 37,8%. Questa situazione è correlata alla
composizione del territorio di competenza dove, salvo che per l’operatività sul Comune di Trento
ove sono aperti due sportelli, non vi sono grandi imprese e per quanto riguarda i settori di attività
economica predominano l’agricoltura, l’edilizia e i servizi. All’interno di quest’ ultimo emergono i
prestiti verso società immobiliari visto il rilevante sviluppo immobiliare della Valle dei Laghi di
questi ultimi anni, favorito fra il resto anche dal completamento del collegamento con Trento con
strade veloci e di facile percorrenza che stanno trasformando alcuni quartieri dei paesi della valle in
“quartieri residenziali” per quanti lavorano nella città di Trento.
Pag. 330
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
RAMI DI ATTIVITA' ECONOMICA
Imprese (aggregazione per macro settori)
Cassa Rurale
Cassa Rurale
(Migliaia di
Euro)
Composizione Composizione
percentuale
percentuale
Agricoltura
Industria e artigianato
Edilizia
Commercio
Alberghi e pubblici esercizi
Servizi
TOTALE RAMI ATTIVITA' ECONOMICA
Sistema
27.661
15.154
37.085
15.686
18.254
75.544
14,6%
8,0%
19,6%
8,3%
9,6%
39,9%
6,8%
18,9%
21,9%
13,5%
14,1%
24,8%
189.384
100,0%
100,0%
I crediti a clientela ordinaria, compresi i crediti cartolarizzati ed al lordo delle svalutazioni di
bilancio, assommano a quasi 134 milioni di Euro relativamente al breve termine, mentre quelli con
durata oltre i 18 mesi si avvicinano ai 184 milioni di Euro con una netta ricomposizione a favore dei
crediti a medio/lungo termine rispetto all’anno prima. A fronte degli stessi si evidenzia raccolta da
clientela vincolato per durata residua contrattuale oltre l’anno e fino a 5 anni per quasi 89 milioni di
Euro.
Le regole relative alla trasformazione delle scadenze, non più obbligatorie da normativa di vigilanza
ma verificate comunque trimestralmente dalla Cassa Rurale, evidenziano un consistente avanzo
finale.
Crediti alla clientela lordi
a breve termine
a medio/lungo termine
(migliaia di Euro)
CASSA RURALE
CASSA RURALE
dic-2008
dic-2009
Var. %
dic-08
dic-09
dic-09
peso %
dic-2008
dic-2009
Var. %
dic-08
dic-09
importi
importi
annua
Comp. %
Comp. %
su tot.
importi
importi
annua
Comp. %
Comp. %
SETTORI DI ATTIVITA'
0
325
654
27.743
1
28.723
1
2
458
24.232
0
24.693
0,0%
-99,4%
-29,9%
-12,7%
-69,5%
-14,0%
0,0%
0,2%
0,4%
18,5%
0,0%
19,1%
0,0%
0,0%
0,3%
18,1%
0,0%
18,5%
100,0%
0,4%
74,4%
19,1%
1,2%
19,3%
0
605
118
93.892
0
94.615
0
555
158
102.329
13
103.055
0,0%
-8,3%
33,7%
9,0%
0,0%
8,9%
0,0%
0,4%
0,1%
61,0%
0,0%
61,4%
0,0%
0,3%
0,1%
55,8%
0,0%
56,1%
Totale imprese
69.479
52.029
121.508
67.462
41.432
108.895
-2,9%
-20,4%
-10,4%
46,2%
34,6%
80,9%
50,5%
31,0%
81,5%
67,2%
46,5%
57,5%
21.285
38.080
59.365
32.908
47.581
80.489
54,6%
25,0%
35,6%
13,8%
24,7%
38,6%
17,9%
25,9%
43,9%
TOTALE IMPIEGHI
150.231
133.587
-11,1%
100,0%
100,0%
42,1%
153.979
183.544
19,2% 100,0%
100,0%
Ammistrazioni pubbliche
Società finanziarie
Istituzioni sociali private e altre unità non cl.
Famiglie consumatrici
Resto del mondo
Totale settori non produttori
Società non finanziarie
Artigiani e altre famiglie produttrici
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
Pag. 331
La qualità del credito verso la clientela
Si riportano due tabelle che evidenziano la qualità del credito e le dinamiche nella stessa.
Nelle due tabelle che seguono sono presi in considerazione solo i crediti esposti nella voce 70.
dell’Attivo di Bilancio.
Esposizione lorda
31/12/2009
Sofferenze
31/12/2008
4.462.827
Incagli
5.027.079 -11,22%
23.240.650
Esposizioni ristrutturate
Esposizioni scadute/sconfinanti da oltre 180 giorni
Variazione %
19.489.172 19,25%
0
0
121.990
0
Totale crediti non performing
27.825.467
24.516.251 13,50%
Crediti in bonis
288.564.066
279.862.518 3,11%
316.389.533
304.378.769 3,95%
Totale crediti verso clientela
Peso rettifiche di valore su totale crediti
Peso rett.valore sofferenze su sofferenze
1,17%
57,59%
1,04%
43,84%
Esposizione netta
31/12/2009
Sofferenze
31/12/2008
1.892.874
Incagli
22.350.407
Esposizioni ristrutturate
Esposizioni scadute/sconfinanti da oltre 180 giorni
Variazione %
2.823.312 -32,96%
18.768.580 19,08%
0
0
115.548
0
Totale crediti non performing
24.358.829
21.591.892 12,81%
Crediti in bonis
288.333.005
279.625.691 3,11%
312.691.834
301.217.583 3,81%
Totale crediti verso clientela
Peso sofferenze nette su crediti alla clientela
Peso crediti non performing su crediti alla clientela
0,61%
7,79%
0,94%
7,17%
Qui di seguito si rappresentano le rettifiche di valore su crediti contabilizzate nel bilancio
d’esercizio e in quello precedente rimandando anche alle relative considerazioni svolte in sede di
analisi delle componenti economiche.
Scostamento annuo
Voci
130. Rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento di:
a) crediti
Valore
assoluto
Valore
percentuale
31-dic-09
31-dic-08
( 716.960)
( 1.700.714)
983.754
-57,84%
( 716.960)
( 1.700.714)
983.754
-57,84%
Grande attenzione è stata posta nel mantenere alta la qualità del credito erogato, sia attraverso il
continuo affinamento degli strumenti informatici di supporto quali la procedura di analisi di
bilancio e il database di controllo del credito ma, soprattutto, attraverso il continuo supporto
consulenziale alle filiali ed alle aziende nostre clienti, sia in fase di erogazione che di gestione del
credito stesso. Nonostante questo, le vicissitudini finanziarie ed economiche mondiali dell’anno
2009, hanno portato anche nella nostra zona di competenza qualche elemento di criticità che ci ha
Pag. 332
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
portato a classificare nuove posizioni fra i crediti non performing portandone il saldo lordo di
bilancio a 27,8 milioni di Euro in aumento del 13,50% rispetto al Bilancio 2008.
Per quanto riguarda l’operatività con soci si evidenzia come le attività di rischio destinate
prevalentemente a soci o a ponderazione nulla siano pari al 62% del totale delle attività di rischio
nel pieno rispetto della normativa di Vigilanza.
Le masse complessivamente gestite con la clientela ( prestiti, raccolta diretta ed indiretta ) –
Variazione percentuale anno 2009
6,00%
5,15%
3,94%
2,35%
3,00%
0,00%
Cassa Rurale Casse Rurali
Trentine
C5
Prendendo in esame le masse gestite con la clientela si può notare la buona performance delle stesse
che ha consentito il mantenimento di un buon margine d’interesse a conto economico nonostante
il continuo contrarsi della forbice dei tassi.
LE ATTIVITÀ FINANZIARIE
A seguito della rallentata dinamica nell’erogazione del credito la liquidità detenuta dalla Cassa
Rurale si è progressivamente espansa rispetto all’anno precedente in cui si erano avuti anche alcuni
periodi di rigidità nella gestione dei flussi di cassa .
I crediti verso le banche sono così passati da 33 a 20 milioni di Euro con una diminuzione di quasi il
23%, mentre le attività finanziarie disponibili per la vendita hanno oltrepassato i 39,5 milioni di
Euro con un aumento di oltre 7 milioni di Euro. Considerato però che le attività finanziarie
vincolate alle operazioni di pronti contro termine con la clientela sono diminuite di 4 milioni di
Euro le disponibilità prontamente liquidabili sono risultate in calo di soli 2 milioni di Euro.
Nella riserva del patrimonio relativa ai titoli disponibili per la vendita ( AFS ) sono state azzerate le
riserve negative lorde di fiscalità differita contabilizzate nell’anno 2008 (488 mila Euro ). Il nuovo
saldo netto positivo della riserva AFS è di 76 mila Euro. Le Riserve AFS hanno dato così un buon
contributo ( 564 mila Euro ) all’aumento del Patrimonio di Bilancio e di Vigilanza nell’anno 2009 .
I DERIVATI DI COPERTURA
L’operatività in strumenti derivati di copertura ha riguardato principalmente la copertura specifica
di prestiti obbligazionari emessi a tasso fisso e marginalmente i crediti a tasso fisso alla clientela. Le
coperture sono state poste in essere al fine di ridurre l’esposizione a variazioni avverse di fair value
dovute al rischio di tasso di interesse. I contratti derivati utilizzati sono stati prevalentemente del
tipo “interest rate swap”.
I derivati a copertura di prestiti obbligazionari emessi e di mutui a tasso fisso alla clientela hanno
portato ad un onere di 47 mila Euro, contro oneri relativi alle passività coperte di 19 mila Euro e a
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
Pag. 333
un onere di circa 2 mila Euro relativo alle attività coperte con un risultato finale
dell’attività di copertura di 67 mila Euro.
negativo
Le immobilizzazioni materiali ed immateriali
Nell’anno appena trascorso non vi sono stati investimenti di entità considerevole come negli anni
passati. Nel complesso della banca gli acquisti relativi ad immobili sono ammontati nell’anno a 37
mila Euro mentre gli acquisti di mobili, arredi ed impianti elettronici sono assommati a 131 mila
Euro. Sono stati contabilizzati ammortamenti relativi ad immobili per 133 mila Euro e
ammortamenti relativi a mobili per 252 mila Euro.
Per quanto riguarda le attività immateriali si sono acquisiti nuovi programmi per un costo di 97 mila
Euro. Gli ammortamenti sono invece stati 60 mila Euro.
Pag. 334
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
I FONDI A DESTINAZIONE SPECIFICA: FONDI PER RISCHI ED ONERI
I fondi per rischi ed oneri sono costituiti dal fondo beneficenza ammontante a 73 mila Euro, dal
fondo oneri relativi al personale ( premio di fedeltà ) che presenta un saldo di 31 mila Euro e da un
fondo di 75 mila Euro costituito nell’anno 2009 per una possibile revocatoria fallimentare.
Il Patrimonio netto e di Vigilanza
Al 31 dicembre 2009, il patrimonio netto ammontava a 45,23 milioni di Euro che confrontato col
dato al 31 dicembre 2008, evidenzia un incremento del 3,86% ed è così suddiviso:
(dati all'unità di Euro)
Capitale sociale
Sovrapprezzi di emissione
Riserve da valutazione
Riserve
Utile di esercizio
Totale patrimonio netto
31/12/2009
31/12/2008
Variazione
Assoluta
Variazione %
9.549
9.853
-304
-3,09%
85.064
79.910
5.154
6,45%
432.745
-131.850
564.595
43.402.311
42.247.442
1.154.869
2,73%
1.301.639
1.345.226
-43.587
-3,24%
45.231.308
43.550.581
1.680.727
3,86%
-428,21%
L’utile del presente anno corrisponde ad una remunerazione del patrimonio della banca del 3%.
Tra le “Riserve da valutazione” figurano le riserve relative alle attività finanziarie disponibili per la
vendita con un saldo positivo di 76 mila Euro, nonché le riserve iscritte in applicazione di leggi
speciali di rivalutazione pari ad Euro 357 mila.
Le “Riserve” includono le Riserve di utili già esistenti (riserva legale) nonché le riserve positive e
negative connesse agli effetti di transizione ai principi contabili internazionali IAS/IFRS non
rilevate nelle “riserve da valutazione”.
Il patrimonio di vigilanza risulta cosi composto:
(dati all'unità di Euro)
Patrimonio di base
Patrimonio supplementare
Elementi da dedurre dal patrimonio
di base e supplementare
Patrimonio di vigilanza
31/12/2009
01/01/2009
44.498.082
407.872
42.736.894
356.504
Variazione
Assoluta
1.761.188
51.368
0
0
0
44.905.954
43.093.398
1.812.556
Variazione %
4,12%
14,41%
4,21%
Il Patrimonio di Vigilanza ammonta a quasi 45 milioni di Euro con un incremento rispetto all’anno
scorso del 4,21%. Questo patrimonio copre le attività di rischio della banca per oltre il 13%, rispetto
al minimo richiesto dalle normative di Vigilanza dell’8%.
Tale patrimonio pesa sul totale dei crediti a clientela per il 14,36% (14,31% comprendendo nei
crediti quelli classificati a voce 30 dell’Attivo ) e sul totale della raccolta da clientela per il 13,54%.
Con riferimento ai requisiti prudenziali di vigilanza, il coefficiente di capitale complessivo (total
capital ratio) si attesta al 13,12% rispetto al 12,68 % dell’anno 2008, mentre il rapporto tra
patrimonio di vigilanza di base ed il totale delle attività di rischio ponderate (tier 1 capital ratio)
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
Pag. 335
risulta pari al 13,00% (rispetto al 12,57% del 31/12/2008 ). Quindi si evidenziano indici in
miglioramento nonostante il buon incremento di attività di rischio e di raccolta da clientela.
Per ulteriori approfondimenti si rimanda alla parte F della nota integrativa.
2.2 I RISULTATI ECONOMICI DEL PERIODO
IL MARGINE DI INTERESSE
La struttura dei tassi della Cassa Rurale è ancorata all’andamento del tasso Euribor, essendo
principalmente orientata su forme sia di impiego che di raccolta a tasso variabile e/o comunque
ricoperte. La diminuzione del tasso di riferimento avvenuto nel corso dell’anno, controbilanciata
solo in minima parte dall’aumento delle masse, ha fatto diminuire notevolmente la partita degli
interessi, sia attivi che passivi. I primi sono calati di oltre 6,5 milioni di euro con un decremento
rispetto all’anno precedente del 32,81%. Gli interessi passivi sono diminuiti di 5,4 milioni di Euro (
- 48,05% ), Questa dinamica ha portato ad un margine di interesse in calo a 7,5 milioni di Euro
nonostante il sostegno dato dalle masse amministrate che sono risultate in continuo aumento
nell’arco dell’anno 2009.
La tensione dei tassi ha portato ad una netta diminuzione dei tassi applicati alle operazioni di
prestito non completamente bilanciata dalla diminuzione dei tassi sulla raccolta diretta. La forbice
dei tassi applicati alla clientela è così passata dal 2,35% al 2,22% medio annuo.
Scostamento annuo
31-dic-09
31-dic-08
Valore
assoluto
10. Interessi attivi e proventi assimilati
13.346.461
19.862.589
( 6.516.128)
-32,81%
20. Interessi passivi e oneri assimilati
( 5.887.458)
( 11.333.095)
5.445.637
-48,05%
7.459.003
8.529.494
( 1.070.491)
-12,55%
Voci
30. Margine di interesse
Valore
percentuale
Andamento del tasso sui prestiti alla clientela.
Cassa Rurale
8,00%
Sistema Casse Rurali
6,16% 6,48%
5,83%
5,68%
6,00%
4,91%
4,66%
4,04%
3,91%
4,00%
2,00%
0,00%
Anno
2006
Pag. 336
Anno
2007
Anno
2008
Anno
2009
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
Andamento del tasso sulla raccolta da clientela.
Cassa Rurale
4,00%
Sistema Casse Rurali 3,53% 3,66%
2,87%
2,79%
2,04%
1,84%
2,00%
1,69%
1,69%
0,00%
Anno
2006
Anno
2007
Anno
2008
Anno
2009
La forbice dei tassi sui rapporti con la clientela.
Cassa Rurale
4,00%
Sistema Casse Rurali
2,95% 2,82%
2,87%
2,89%
2,82%
2,63%
2,35%
2,22%
2,00%
0,00%
Anno
2006
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
Anno
2007
Anno
2008
Anno
2009
Pag. 337
Il margine d’intermediazione
Scostamento annuo
Voci
31-dic-09
31-dic-08
Valore
assoluto
Valore
percentuale
30. Margine di interesse
7.459.003
8.529.494
( 1.070.491)
-12,55%
40. Commissioni attive
1.877.244
1.756.620
120.624
6,87%
50. Commissioni passive
( 177.792)
( 208.017)
30.225
-14,53%
60. Commissioni nette
1.699.452
1.548.603
150.849
9,74%
70. Dividendi e proventi simili
85.885
39.956
45.929
114,95%
80. Risultato netto dell'attività di negoziazione
10.497
7.282
3.215
44,15%
( 67.452)
( 47.968)
( 19.484)
40,62%
26.330
45.032
( 18.702)
-41,53%
0
0
0
0,00%
26.581
18.578
8.003
43,08%
0
0
0
0,00%
( 251)
26.454
( 26.705)
-100,95%
102.184
( 101.153)
203.337
-201,02%
9.315.899
10.021.246
( 705.347)
-7,04%
90. Risultato netto dell'attività di copertura
100. Utili (perdite) da cessione o riacquisto di:
a) crediti
b) attività finanziarie disponibili per la vendita
c) attività finanziarie detenute sino alla scadenza
d) passività finanziarie
110.
Risultato netto delle attività e passività finanziarie
valutate al fair value
120. Margine di intermediazione
Il margine d’intermediazione è in flessione dell’7%. E’ da considerare positivo il risultato delle
commissioni attive, in aumento del 9,74% rispetto all’anno scorso. Hanno dato un notevole
contributo a questo aumento le commissioni dall’attività di raccolta ordine. Infatti il passaggio, che
abbiamo già menzionato, di fondi dalla raccolta a medio lungo termine della Cassa Rurale alla
raccolta indiretta amministrata ha dato impulso a questo settore, con un aumento del risultato
economico dello stesso di oltre 150 mila Euro rispetto all’anno precedente.
Le commissioni su conti correnti (+1,3%) e sugli affidamenti hanno avuto un buon andamento. Si è
inoltre avuto un incremento dell’8,8% delle commissioni sui crediti di firma mentre le commissioni
su valute sono rimaste stabili rispetto all’anno scorso.
Le nuove linee di conto corrente che sono state proposte ai soci a partire dall’anno 2008 hanno
avuto successo e continuano a dare positivi impulsi alle commissioni sulla tenuta dei conti correnti.
Le commissioni sui servizi di incasso e pagamento sono risultate in calo soprattutto a causa del forte
calo delle commissioni unitarie riconosciute dalle banche corrispondenti sui servizi di incasso e
pagamento. Nel prospetto di bilancio appaiono in ulteriore calo a causa della riclassificazione, a
partire dall’anno corrente, di alcune commissioni ( commissioni Pos, Remote Banking, ecc. ) fra le
commissioni da altri servizi
Il rapporto fra commissioni e margine d’intermediazione è passato dal 18,5% dell’anno 2006,
attraverso il 13,57% dell’anno 2007 e il 15,45% dell’anno 2008, fino al 18,24% dell’anno corrente..
Questa dinamica è peraltro in linea con quella del sistema delle Casse Rurali Trentine in cui il
rapporto è passato dal 17,5% dell’anno 2006 al 15,5% dell’anno 2007, al 14,5% dell’anno 2008. e
infine al 18,4% dell’anno 2009.
Pag. 338
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
Il basso impatto delle commissioni attive è una caratteristica tipica delle nostre Casse Rurali
Trentine in cui in molti casi i servizi vengono forniti alla clientela a prezzi molto vicini al costo.
E’ probabile che nel corso dei prossimi anni queste commissioni avranno un buon incremento
dovuto alla rimodulazione verso l’alto del costo applicato ai clienti sui servizi che attualmente
vengono proposti a tariffe incentivanti e il passaggio della clientela su linee di conto più
remunerative per noi dal punto di vista delle commissioni.
I dividendi sono passati da 40 mila a 86 mila e sono ormai una voce secondaria del nostro bilancio
rispetto agli anni ante 2007.
La negoziazione di valute ha portato un utile di 11 mila Euro in crescita del 44% rispetto all’anno
precedente. L’utile da cessione o riacquisto di attività e passività finanziarie risulta in contrazione
da 45 a 26 mila Euro.
Il risultato netto delle attività e passività finanziarie valutate al fair value è passato dai -101 mila
Euro dell’anno 2008 ai +102 mila Euro dell’anno corrente. In particolare dalla valutazione dei
mutui e dei prestiti obbligazionari coperti da derivati per evitare il rischio da variazione dei tassi è
risultata una plusvalenza di 76 mila Euro per i primi ed una minusvalenza di 31 mila Euro per i
secondi. I derivati stipulati a copertura di mutui e di passività finanziarie hanno generato una
plusvalenza di 57 mila Euro. Tale dinamica è stata naturalmente determinata dall’andamento
calante dei tassi nell’anno 2009.
Il margine d’intermediazione è così passato dai 10 milioni di Euro dell’anno 2008 ai 9,3 milioni di
Euro del 2009 con un decremento dell’7%.
Il rapporto fra margine d’interesse e margine d’intermediazione è così passato dall’85,11%
dell’anno 2008, all’80,06% dell’anno 2009.
Il risultato netto della gestione finanziaria
Scostamento annuo
Voci
31-dic-09
31-dic-08
Valore
assoluto
Valore
percentuale
30. Margine di interesse
7.459.003
8.529.494
( 1.070.491)
-12,55%
120. Margine di intermediazione
9.315.899
10.021.246
( 705.347)
-7,04%
130. Rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento di:
( 716.960)
( 1.700.714)
983.754
-57,84%
( 716.960)
( 1.700.714)
983.754
-57,84%
b) attività finanziarie disponibili per la vendita
0
0
0
0,00%
c) attività finanziarie detenute sino alla scadenza
0
0
0
0,00%
d) altre operazioni finanziarie
0
0
0
0,00%
8.598.939
8.320.532
278.407
3,35%
a) crediti
140. Risultato netto della gestione finanziaria
I riflessi del cattivo andamento finanziario ed economico mondiale si sono sentiti anche sulla
qualità del credito nel nostro territorio di riferimento (nonostante il drastico calo dei tassi a livello
mondiale pilotato dalle autorità monetarie per mitigare la più grave crisi finanziaria di questo
secolo) soprattutto per quel che riguarda il settore immobiliare e quelli che ne subiscono l’influsso
in maniera significativa. Naturalmente si è posto il massimo impegno e diligenza nell’erogazione e
nella gestione dei prestiti in modo da mantenere alta la qualità del credito erogato, sia attraverso
sempre più valide procedure di analisi di bilancio e di controllo del rischio creditizio, sia a mezzo
del supporto consulenziale alle aziende nostre clienti. Nonostante questo, le ragioni in premessa
hanno comportato una prosecuzione del deterioramento della qualità del credito, seppur meno
evidente di quella dell’anno 2008 in cui gli alti tassi di interesse avevano creato ulteriori difficoltà.
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
Pag. 339
La stessa professionalità sopra menzionata ha portato ad analizzare con cura la qualità del nostro
credito erogato e in sede di bilancio si sono quindi effettuate ulteriori rettifiche di valore per
deterioramento degli stessi per 0,7 milioni di Euro dopo gli 1,7 milioni dell’anno 2008 e gli 1,1
milioni di Euro dell’anno 2007. Complessivamente figurano a Bilancio 3,7 milioni di Euro di
svalutazioni su crediti analitiche e collettive. Anche nel budget per l’anno 2010 si sono previste
notevoli rettifiche per il deterioramento della qualità del credito ( 0,5 milioni di Euro )
I costi operativi
Scostamento annuo
Voci
31-dic-09
31-dic-08
Valore
assoluto
Valore
percentuale
30. Margine di interesse
7.459.003
8.529.494
( 1.070.491)
-12,55%
120. Margine di intermediazione
9.315.899
10.021.246
( 705.347)
-7,04%
140. Risultato netto della gestione finanziaria
8.598.939
8.320.532
278.407
3,35%
( 7.063.628)
( 6.865.012)
( 198.616)
2,89%
a) spese per il personale
( 3.771.938)
( 3.773.777)
1.839
-0,05%
b) altre spese amministrative
( 3.291.690)
( 3.091.235)
( 200.455)
6,48%
( 75.000)
0
( 75.000)
0,00%
( 384.573)
( 381.302)
( 3.271)
0,86%
( 59.970)
( 63.312)
3.342
-5,28%
555.139
694.878
( 139.739)
-20,11%
( 7.028.031)
( 6.614.748)
( 413.283)
6,25%
0
0
0
0,00%
0
0
0
0,00%
0
0
0
0,00%
68
( 758)
826
-108,97%
1.570.976
1.705.026
( 134.050)
-7,86%
150. Spese amministrative:
160. Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri
170. Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali
180. Rettifiche/riprese di valore nette su attività immateriali
190. Altri oneri/proventi di gestione
200. Costi operativi
210. Utili (Perdite) delle partecipazioni
220.
Risultato netto della valutazione al fair value delle
attività materiali e immateriali
230. Rettifiche di valore dell'avviamento
240. Utili (Perdite) da cessione di investimenti
250.
Utile (Perdita) della operatività corrente al lordo
delle imposte
Le spese amministrative risultano in crescita dell’2,89%. Al loro interno il costo del personale
risulta stabile Le altre spese amministrative sono in crescita del 6,48%. Hanno pesato su queste
spese il passaggio alla gestione del centro elaborazione dati in outsourcing a partire da luglio 2009
(naturalmente si avranno vantaggi economici nei prossimi anni relativamente alle voci di costo
degli ammortamenti, oltre agli indubbi vantaggi organizzativi, derivanti dal prestito di personale
attuato per una risorsa e per 3 giorni settimanali, oltre che procedurali ), il forte aumento delle spese
d’associazione alla Federazione Trentine delle Cooperative causato dall’applicazione dell’Iva al
20% sulle stesse a seguito di una circolare interpretativa ministeriale e l’incremento delle spese per
elaborazione e trasmissione dati.
Si rileva inoltre come tenda a contenersi l’aumento delle spese di gestione tradizionali della Cassa
(stampati, postali, riscaldamento, telefono, giornali, ecc.), mentre tende ad aumentare il trend delle
spese relative ai servizi tecnologici e le spese attinenti ai servizi innovativi (self aree, internet,
Pag. 340
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
remote banking, servizi innovativi relativi all’intermediazione finanziaria, servizi usufruibili tramite
telefoni cellulari, E-Commerce, ecc.) destinate come è ovvio ad incrementarsi anche nei prossimi
anni.
Gli ammortamenti di attività materiali risultano in incremento di 3 mila Euro mentre gli
ammortamenti di attività immateriali ( sostanzialmente programmi software ) risultano in calo per
lo stesso importo.
Gli altri oneri/proventi di gestione fanno registrare un saldo positivo di 555 migliaia di Euro in calo
rispetto alle 695 migliaia di Euro dell’anno 2008. Ricordiamo che questa voce contiene in massima
parte i recuperi di imposte indirette a carico della clientela che trova contropartita nella voce
relativa alle imposte indirette dell’esercizio che fa registrare a sua volta un saldo di 651 migliaia di
Euro. Con quest’anno questa voce non contiene più i proventi sui titoli Junior relativi alle
cartolarizzazione che sono stati invece portati in diminuzione diretta degli interessi passivi su debiti
verso Società veicolo.
L’utile di periodo
Scostamento annuo
Voci
31-dic-09
31-dic-08
Valore
assoluto
Valore
percentuale
30. Margine di interesse
7.459.003
8.529.494
( 1.070.491)
-12,55%
120. Margine di intermediazione
9.315.899
10.021.246
( 705.347)
-7,04%
140. Risultato netto della gestione finanziaria
8.598.939
8.320.532
278.407
3,35%
( 7.028.031)
( 6.614.748)
( 413.283)
6,25%
200. Costi operativi
Utile (Perdita) della operatività corrente al lordo
delle imposte
Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività
260.
corrente
Utile (Perdita) della operatività corrente al netto
270.
delle imposte
1.570.976
1.705.026
( 134.050)
-7,86%
( 269.338)
( 359.800)
90.462
-25,14%
1.301.639
1.345.226
( 43.587)
-3,24%
290. Utile (Perdita) d'esercizio
1.301.639
1.345.226
( 43.587)
-3,24%
250.
..
L’utile dell’operatività corrente al lordo delle imposte si è quindi collocato a 1.571 migliaia di Euro
in calo del 7,86% rispetto all’anno 2008. Tolte imposte dirette per 269 migliaia di Euro l’utile netto
d’esercizio si è posizionato a 1.301 migliaia di Euro in contenuta diminuzione (-3,24%) rispetto
all’anno precedente .
Un risultato che si può considerare senz’altro positivo viste anche tutte le considerazione più sopra
esposte. Questo diviene ancor più evidente se consideriamo che a livello di sistema delle Casse
Rurali Trentine l’utile operativo risulta in calo del 34% rispetto al calo del 7,86% evidenziato nel
nostro conto economico.
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
Pag. 341
L’andamento dell’utile netto (migliaia di Euro )
5.000
4.500
4.000
3.500
3.000
2.500
2.000
1.500
1.000
500
0
4.313
3.755
2.941
1.658
1.627
1.745
1.665
1.059
1.242
2002
2003
1.345
1.302
2008
2009
362
1998
1999
2000
2001
2004
2005
2006
2007
Nb: nell’anno 2005 si è passati alla normativa I.A.S. coi relativi disallineamenti di prima
applicazione
L’andamento del Patrimonio dopo il riparto dell’utile ( migliaia di Euro )
50.000
45.000
40.000
35.000
30.000
25.000
20.000
15.000
10.000
5.000
0
28.220
29.657
1999
2000
32.350
33.401
34.590
31.352
2001
2002
2003
2004
36.281
2005
42.680
43.360
2007
2008
45.043
39.225
2006
2009
Andamento R.O.E. ( Utile netto d’esercizio su Patrimonio esclusa quota utile dell’anno )
16,00%
13,41%
14,00%
12,00%
9,58%
10,00%
8,05%
8,00%
5,79%
6,00%
5,88%
4,00%
2,00%
5,04%
3,37%
3,83%
2002
2003
3,19%
2,96%
2008
2009
1,30%
0,00%
1999
Pag. 342
2000
2001
2004
2005
2006
2007
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
I PRINCIPALI INDICATORI DELL’OPERATIVITÁ
Indici di bilancio (%)
Impieghi su clientela / totale attivo
Raccolta diretta con clientela / totale attivo
Impieghi su clientela/raccolta diretta clientela
(Impieghi verso clientela = Voci 30 e 70 di Bilancio)
31.12.2009
31.12.2008
31.12.2007
31.12.2006
81,68%
86,29%
97,90%
79,98%
85,43%
93,61%
81,82%
84,96%
96,30%
82,96%
84,74%
97,90%
2,96%
0,34%
80,07%
1,94%
75,44%
18,24%
40,49%
35,33%
3,19%
0,36%
85,11%
2,26%
66,01%
15,45%
37,66%
30,85%
9,58%
1,12%
75,69%
2,55%
53,58%
13,58%
30,97%
24,57%
8,05%
0,97%
78,17%
2,34%
62,77%
18,58%
36,58%
27,57%
0,61%
4,18%
57,59%
3,83%
5,28%
0,08%
0,94%
6,48%
43,84%
3,70%
0,00%
0,08%
0,19%
1,22%
32,90%
6,05%
1,20%
0,07%
0,16%
1,02%
39,52%
0,04%
0,03%
0,06%
Indici di efficienza (%)
Spese amministrative/margine di intermediazione
Costi/ricavi (cost/income)*
75,82%
76,06%
68,50%
68,21%
55,55%
56,15%
64,15%
64,72%
Indici di produttività (migliaia di Euro ) - dati da masse operative effettive
Raccolta totale per dipendente
Impieghi su clientela per dipendente
Margine di intermediazione per dipendente
Costo medio del personale
Totale costi operativi per dipendente
Aumento produttività del personale (masse operative)
Variazione costo per dipendente
7.718
5.564
163
63
123
1,08%
-7,71%
7.600
5.539
182
69
120
8,42%
8,69%
7.150
4.969
204
63
109
0,08%
-0,72%
7.290
4.819
174
64
109
Indici di redditività (%)
Utile netto / (patrimonio netto – utile netto) (ROE)
Utile netto / totale attivo (ROA)
Margine di interesse/margine di intermediazione
Margine di interesse/totale attivo
Costi operativi / margine di intermediazione
Commissioni nette/margine di intermediazione
Costo del personale/margine di intermediazione
Altre spese amministrativi/margine di intermediazione
Indici di rischiosità (%)
Sofferenze nette / Crediti verso clientela netti
Sofferenze nette / Patrimonio netto
Rettifiche di valore accumulate su sofferenza / crediti in sofferenza lordi
Rettifiche su crediti incagliati/incagli lordi
Rettifiche su crediti scaduti/crediti scaduti
Svalutazioni collettive su crediti in bonis
(crediti verso clientela = Voce 70 di Bilancio)
* Il Cost/Income è calcolato rapportando le spese amministrative (voce 150 CE) e le
rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali e immateriali (voce 170 e 180 CE) al margine di
intermediazione (voce 120 CE) e agli altri oneri/ proventi di gestione (voce 190 CE).
3
LA STRUTTURA OPERATIVA
3.1 LA RETE TERRITORIALE
La rete degli sportelli non ha subito modifiche nel corso del 2009. La dislocazione dei vari uffici
c.d centrali, quali finanza, Ced, controllo di gestione, tesoreria enti è ancora ubicata in varie filiali
della cassa, con inevitabili problemi di integrazione. La cassa ha già programmato l’ampliamento
dell’attuale sede per poter conglobare in un’unica localizzazione i vari uffici. E’ già stato affidato
l’incarico di predisposizione del progetto, sono stati effettuati gli studi sulla valutazione delle
necessità organizzative, ed ora sono stati predisposti gli elaborati per iniziare l’iter autorizzativo.
Nel corso del 2010 od al più tardi nella primavera 2011 si conta di poter dare il via ai lavori.
In tale progetto di riorganizzazione della struttura immobiliare della Cassa, sarà valutato anche
l’eventuale cessione di talune unità immobiliari, ormai marginali o non strategiche per l’operatività
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
Pag. 343
bancaria, e la ristrutturazione di altre. L’obiettivo strategico, per la nostra Cassa, rimane quello
di mantenere la capillarità di servizio sul territorio, perseguendo una razionalizzazione e
riorganizzazione degli orari, per venire incontro alle esigenze della clientela di poter utilizzare i
nostri servizi di consulenza anche nel tardo pomeriggio.
3.2 LE RISORSE UMANE
I dipendenti collaboratori della Cassa Rurale al 31/12/2009 sono costituiti da 57 unità.
Alcuni dati di sintesi:
Tavola 1
2008
2009
22
36
58
Femmine
Maschi
Totale
Var.
20082009
22
35
57
Valore
%
Comp.
2009
38,6%
61,4%
100,0%
0,0%
-2,8%
-1,7%
Qualifica
Dipendenti per qualifica e età al 31/12/2009
Età
2°|313°|414°|511°|<=30|
40|
50|
55|
5°|>55|
Totale
Dirigenti
-
1 -
1
-
-
Quadri dir. -
5
7
3 2
17
Imp. e aus. 5
19
10
4 1
39
Totale
24
17
8 3
57
5
Dipendenti per età e sesso al 31/12/2009
Sesso
Femmine Maschi
Totale
Età
1°|<=30|
3
2
5
2°|31-40|
12
12
24
3°|41-50|
6
11
17
4°|51-55|
1
7
8
5°|>55|
3
3
Totale
22
35
57
Come evidenziato anche nei prospetti allegati, la composizione dei collaboratori non ha subito
sostanziali modifiche nel corso del 2009. Si è mantenuta la consueta attenzione alla formazione,
sia con percorsi interni che con la partecipazione ad appositi percorsi formativi organizzati dalla
società di formazione della cooperazione trentina, Formazione Lavoro.
Si è mantenuta una continua attenzione, in particolare nella formazione interna, all’aggiornamento
in tema di normative e disposizioni di legge. In particolare nel corso del 2009 si è privilegiato la
formazione sulla normativa antiriciclaggio e trasparenza. Si è continuato a portare l’attenzione
nello sviluppo del processo valoriale. La nostra cassa già dal 2005 ha iniziato un percorso di
sensibilizzazione e di coinvolgimento di tutta la struttura, su quello che abbiamo definito il sistema
dei valori della Cassa Rurale della Valle dei Laghi, con lo scopo di far crescere una continua
Pag. 344
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
attenzione, espressa attraverso i comportamenti, ai valori fondamentali della cooperazione e
dell’attenzione verso i bisogni dei soci e clienti.
Nella formazione interaziendale invece sono stati privilegiati i percorsi ad alta specializzazione e/o
manageriali, quali i master ed i middle manager.
4
ATTIVITÁ ORGANIZZATIVE
Nel corso del 2009 si sono realizzati molteplici interventi sulla struttura organizzativa della Cassa
Rurale, sia di tipo informatico che regolamentare.
L’attività di maggior rilevanza, alla quale si è fatto cenno anche nel corso della precedente
relazione, è stata la scelta strategica di appoggiarci per la gestione del sistema informatico alla
società consortile SIBT, attraverso un servizio di outsourcing. SIBT è una società partecipata
principalmente dalle Casse Rurali Trentine che utilizzano per la gestione bancaria il sistema
informatico Gesbank, e che hanno deciso di costituirsi in consorzio per gestire la struttura
hardware, server, rete di collegamento, siti di disaster recovery e business continuity e per gestire
in maniera accentrata parte delle attività di elaborazione elettroniche. In particolare gestisce
l’elaborazione dei flussi rete interbancaria in arrivo ed in partenza, le chiusure e riaperture
giornaliere e periodiche, caricamento delle revisioni ai programmi informatici, gestione
dell’impianto tabellare della struttura gesbank. E’ in previsione inoltre l’organizzazione accentrata
di ulteriori servizi di back office, con riferimento a titoli e puma in particolare.
Il passaggio effettivo dalla gestione in casa alla gestione in outsourcing è stato effettuato nel fine
settimana del 04 luglio 2009. L’attività di migrazione ha comportato un intenso lavoro di
adeguamento delle tabelle gestionali, dei formati di stampa dei contratti e della trasparenza. Ora il
passaggio è stato completato ed i vantaggi, anche in tema di sicurezza, sono sicuramente molto
importanti.
Durante il 2009 sono stati rivisti, anche se in maniera non radicale, alcuni regolamenti dei processi
operativi. In particolare è stato modificato il regolamento del processo del credito, per rendere più
efficaci e meno impattanti alcune attività ritenute di minor rischio (per esempio l’emissione delle
carte di credito), per portare l’attenzione invece sulle attività di maggior qualità ed efficacia nel
controllo del rischio. Si è continuata l’attività di monitoraggio e di evidenza delle posizioni
ritenute di maggior rischio, per le quali è stata di volta in volta definita una strategia di intervento
in accordo con le filiali, per monitorarne poi gli esiti.
Altre modifiche sono state apportate al processo finanza retail ed incassi e pagamenti, con
particolare attenzione alla normativa antiriciclaggio e trasparenza.
Le funzioni di risk controller e compliance, che sono svolte dalla stessa figura professionale, hanno
raggiunto nel corso del 2009 un livello di integrazione nei processi assai significativa e
soddisfacente. La partecipazione a specifici corsi di formazione, ma anche a gruppi di lavoro tra le
casse, ha contribuito ad una crescita professionale sicuramente molto significativa.
La cassa ha aderito nel corso del 2009 anche al progetto ALM (Asset & Liability
Management) di Cassa Centrale Banca. La capacità di delineare gli scenari futuri delle variabili
economiche stimandone gli impatti sulle alternative di finanziamento ed investimento risulta infatti
determinante tanto a fini reddituali quanto per la realizzazione di una gestione equilibrata e coerente
con il profilo di rischio ritenuto adeguato per la banca.
Il processo di gestione dell’ attivo e del passivo, meglio noto come ALM (Asset & Liability
Management), è un insieme di metodologie, strumenti, regole e procedure organizzative finalizzate
alla misurazione ed al monitoraggio delle posizioni attive e passive per l'ottimizzazione del profilo
rischio - rendimento della banca. Il servizio così come formulato da Cassa Centra Banca prevede
la predisposizione della reportistica sulla base dei dati forniti tramite appositi flussi inviati a fine
mese direttamente dalla società di outsourcing, ed un servizio di consulenza attraverso la figura di
un funzionario di riferimento di CCB che ben conosce la procedura ed i report di analisi.
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
Pag. 345
5
ATTIVITÁ DI RICERCA E DI SVILUPPO
La Cassa è da molto tempo impegnata nello sviluppo della cultura della consulenza e della cura
del rapporto con il cliente. Accanto ad un'attività di formazione nei confronti dei collaboratori per
sviluppare metodi di lavoro improntati alla soddisfazione dei bisogni dei clienti e non alla vendita
di prodotti e servizi, forte è l'impegno profuso dalla cassa nella creazione degli strumenti e degli
ausili informativi che supportano i consulenti nel lavoro, che possiamo suddividere in strumenti di
consulenza e strumenti di comunicazione.
Fra gli strumenti di consulenza possiamo mettere in evidenza lo strumento di analisi globale dei
portafogli dei clienti, che chiamiamo Ge.di.po, sviluppato in collaborazione con fornitori esterni di
servizi ed il nostro personale, che permette di portare in un unico documento di riepilogo tutti gli
investimenti finanziari che il cliente ha in essere e che ha sottoscritto tramite la nostra Cassa.
Parliamo di posizione globale del cliente, che comprende dalla liquidità dei c/c ai prodotti del
risparmio gestito, quanto ai prodotti previdenziali ed assicurativi. Questa visione di insieme
permette di analizzare con maggior consapevolezza i reali profili di rischio degli investimenti dei
clienti, e quindi favorire scelte maggiormente consapevoli ed informate sui propri investimenti.
Accanto a questo primo strumento si è sviluppato e si continua a sviluppare, con collaboratori
interni alla banca, uno strumento di archiviazione sistematica delle informazioni raccolte durante i
momenti di contatto consulenziale con il cliente, attraverso la redazione di appositi rapportini,
archiviati elettronicamente e pertanto facilmente consultabili nel tempo.
Particolare attenzione è stata posta anche per mettere a disposizione dei collaboratori efficienti
strumenti di consultazione e di informazione interna. Per questo è stato sviluppato sulle nostre
specifiche esigenze un database interno, che abbiamo chiamato Gesform, attraverso il quale
vengono messi a disposizione della struttura i processi operativi, le disposizioni, il materiale
formativo, le schede prodotto oltre alla possibilità di stampare una serie di documentazione
contrattuale. Lo stesso strumento viene anche utilizzato per la comunicazione e la richiesta di
servizi tra gli uffici della Cassa.
Accanto a questi strumenti di comunicazione interna si continua nello sviluppo e nella promozione
dell'uso delle caselle di posta elettronica per tutte le comunicazioni dalla banca al cliente. Nel corso
del 2009, per completare la comunicazione banca / cliente, è stato acquisito, testato e sviluppato un
programma per la gestione del fermo posta del cliente direttamente dai totem informativi
posizionati nelle aree self, utilizzabili 24 ore su 24. Questo permetterà, attraverso l'utilizzo della
scheda bancomat, di potersi stampare in qualsiasi momento la propria documentazione che per
scelta non si vuole venga spedita tramite il canale postale.
6
SISTEMA DEI CONTROLLI INTERNI E GESTIONE DEI RISCHI
6.1 IL SISTEMA DEI CONTROLLI INTERNI
Con riferimento al sistema dei controlli interni della Banca, si rinvia a quanto riportato nella parte E
della nota integrativa.
6.2 LA GESTIONE DEI RISCHI
La Banca nell’espletamento delle proprie attività si trova ad essere esposta a diverse
tipologie di rischio.
Pag. 346
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
Sulla base di quanto previsto dalle vigenti disposizioni in materia, specifiche informazioni
di carattere qualitativo e quantitativo sui rischi, sono fornite nell’ambito della “Parte E”
della Nota integrativa, dedicata alle “informazioni sui rischi e sulle relative politiche di
copertura” e alla quale si rimanda per una più compiuta trattazione.
Come anticipato, nel corso del 2009, è stato ulteriormente implementato il processo di autovalutazione dell’adeguatezza patrimoniale (ICAAP – Internal Capital Adequacy Assessment
Process) che persegue la finalità di misurare la capacità della dotazione patrimoniale di supportare
l’operatività corrente e le strategie aziendali in rapporto ai rischi assunti.
La Banca determina il capitale interno complessivo mediante un approccio basato sull’utilizzo di
metodologie semplificate per la misurazione dei rischi quantificabili e si avvale di linee guida per la
gestione ed il monitoraggio degli altri rischi non quantificabili.
I rischi identificati dalla normativa sono, dunque, classificati in due tipologie:
- rischi quantificabili, in relazione ai quali la Banca si avvale di apposite metodologie di
determinazione del capitale interno: rischio di credito e controparte, rischio di mercato, rischio
operativo, rischio di concentrazione e rischio di tasso di interesse del portafoglio bancario;
- rischi non quantificabili, per i quali, non essendosi ancora affermate metodologie robuste e
condivise di determinazione del relativo capitale interno, non viene determinato un
assorbimento patrimoniale, bensì vengono predisposti adeguati sistemi di controllo ed
attenuazione: rischio di liquidità, rischio residuo, rischio derivante da cartolarizzazioni, rischio
strategico, rischio di reputazione,
Ai fini della determinazione del capitale interno a fronte dei rischi quantificabili, la Banca utilizza le
metodologie di calcolo dei requisiti patrimoniali regolamentari per i rischi compresi nel I Pilastro
(di credito, controparte, di mercato e operativo) e gli algoritmi semplificati indicati dalla normativa
per i rischi quantificabili rilevanti e diversi dai precedenti (concentrazione e tasso di interesse del
portafoglio bancario).
Per quanto riguarda invece i rischi non quantificabili, come già detto, coerentemente con le
indicazioni fornite dalla Banca d’Italia nella citata normativa, la Banca ha predisposto adeguati
presidi interni di controllo e attenuazione. Nell’ambito delle attività di misurazione, sono altresì
definite ed eseguite prove di stress in termini di analisi semplificate di sensibilità riguardo ai
principali rischi assunti. La Banca effettua analisi semplificate di sensibilità relativamente al rischio
di credito, al rischio di concentrazione sul portafoglio crediti ed al rischio di tasso di interesse sul
portafoglio bancario, sulla base delle indicazioni fornite nella stessa normativa e mediante l’utilizzo
delle suddette metodologie semplificate di misurazione dei rispettivi rischi.
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
Pag. 347
7
LE ALTRE INFORMAZIONI
7.1 CRITERI SEGUITI NELLA GESTIONE SOCIALE PER IL CONSEGUIMENTO
DELLO SCOPO MUTUALISTICO DELLA SOCIETà COOPERATIVA AI SENSI
DELL’ART. 2 L. 59/92 E DELL’ART. 2545 C.C.
La Cassa Rurale della Valle dei Laghi ha da sempre posto al centro della propria operatività una
particolare attenzione verso i propri soci, principalmente col dare un servizio bancario facilmente
accessibile da parte di tutta la base sociale, sia per la facilità di contatto con le filiali, dislocate
praticamente in ogni paese della Valle dei Laghi, ma anche alle migliori condizioni di mercato. Da
sempre la vicinanza con il nostro territorio ed una modalità operativa che punta molto sulla sostanza
e cerca di non appesantire la forma e la burocrazia, consentono anche alla clientela meno evoluta di
usufruire agevolmente di servizi bancari altamente professionali.
L’attività della Cassa Rurale è soggetta ad alcuni vincoli operativi e di vigilanza che impongono
alla Cassa Rurale che almeno il 50% dell’attività di credito sia effettuata a favore dei soci e che le
attività svolte fuori dalla zona di competenza territoriale non superino il 5% del totale. Questi
parametri sono ampiamente rispettati dalla Cassa Rurale, l’operatività a favore di soci supera
ampiamente il 50% mentre l’operatività fuori della zona di competenza territoriale non supera il
3%, a conferma del radicamento della cassa con il proprio territorio ed i suoi abitanti.
Molte sono inoltre le attività e le attenzioni organizzative verso i soci.
Collegamento con la base sociale e con i membri delle comunità locali
La Cassa Rurale mantiene un atteggiamento di accoglienza verso i soci, favorendone in ogni modo
l'entrata nella compagine sociale, mantenendo la quota di sovraprezzo azioni su limiti
assolutamente contenuti ed esclusa completamente per i nuovi soci di età inferiore ai 25 anni.
Numerose sono inoltre le iniziative a favore dei soci, a partire dalla manifestazione annuale
riservata ai nuovi soci, che oltre a dare loro il benvenuto nella compagine sociale, è l'occasione per
spiegare loro i diritti ed i doveri dei soci, lo scopo sociale, la storia ed il contesto socio economico
in cui è nata e si è sviluppata la Cassa Rurale. Viene inoltre stampato un periodico di
comunicazione a favore dei soci, che oltre a portare alla conoscenza del socio l'attività ed i servizi
bancari, le novità normative e fiscali, è diventato uno strumento di educazione finanziaria.
Da ormai tre anni è stato creato un conto riservato ai soci che in cambio dell'impegno del socio a
lavorare esclusivamente con la propria cassa rurale per tutti i servizi bancari, riconosce delle
condizioni di tasso e spese di gestione assolutamente convenienti.
Numerose sono inoltre le attività svolte dalla Cassa Rurale a favore dei soci e del territorio, sia di
tipo culturale informativo che ricreativo. Solo per ricordare le principali, un corso di formazione
per l’utilizzo e la conoscenza di base del PC, a cui hanno partecipato oltre 400 soci e clienti, il cui
costo è stato sostenuto in parte dalla Cassa Rurale. Sono state inoltre organizzate una serie di
giornate informative su temi di interesse comune, ricordiamo in particolare la serata su normative
ed opportunità di risparmio fiscale sulle ristrutturazioni edilizie e sugli interventi per il risparmio
energetico, serate informative sulle agevolazioni previste dalla PAT a sostegno delle famiglie e
delle imprese. Particolare attenzione inoltre è stata posta verso la previdenza integrativa, sia con la
consulenza individuale presso gli sportelli che attraverso un pubblico incontro, al quale è stato
invitato il presidente di PensPlan, per sensibilizzare i soci e clienti, in particolare quelli più
giovani, alla necessità opportunità di pensare ad un piano individuale di previdenza integrativa.
Quando infatti il sistema pensionistico passerà dal retributivo al contributivo l’esigenza di un
piano pensionistico sarà evidente a tutti, ma nel frattempo qualcuno potrebbe aver peso anche una
decina di anni di contribuzione.
Accanto a queste iniziative di tipo formativo / culturale si è voluto anche creare delle occasioni di
incontro con e tra i soci, per creare quelle situazioni di conoscenza e condivisione di
Pag. 348
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
preoccupazioni e speranze e per questo sono stati organizzati alcuni viaggi con i soci, riscuotendo
ampio consenso.
Numerose sono state infine le iniziative che la Cassa ha sostenuto con un proprio contributo o
sponsorizzazione diretta, per un importo che supera i 220 mila euro, ripartite sulle varie fasce
sociali o associazioni, dagli anziani allo sport, dalle attività culturali a quelle ricreative, dalla scuola
alle associazioni. Il grafico allegato dà una sintesi delle quote percentuali:
Area intervento
Anziani
Attività ricreative
Chiesa
Cultura
Giovani
Manifestazioni
Protezione civile
Pubblicità
Scuola
Sociale
Sport
Volontariato
Collegamento con l'economia locale e impegno per il suo sviluppo
Nel piano strategico triennale 2008/2011 abbiamo scritto “…...in questo periodo lo sviluppo della
Cassa Rurale è legato non solo alla sua capacità di fornire carburante ma soprattutto a quella di
diventare motore dello sviluppo stesso del territorio, facendosi carico di conoscere tendenze e
prospettive potenziali dei mercati e di far crescere……” e pertanto l’impegno della Cassa per il
sostegno al territorio ed alla sua economia è il centro del proprio operare. L’impegno del nostro
operare è improntato a far valorizzare la cultura del risparmio come mezzo per il raggiungimento
degli obiettivi di lungo periodo. Nella raccolta del risparmio cerchiamo di indirizzare la clientela
verso scelte di prudenza ed obiettivi di medio lungo periodo, evitando gli obiettivi a breve con
formule che tendono a massimizzare i risultati immediati ma moltiplicando i rischi. Il risparmio
raccolto viene investito nelle varie attività economiche della Valle dei Laghi, permettendo così
l’incontro tra la domanda e l’offerta di risorse finanziarie del nostro territorio, sviluppando così
l’economia assai diversificata della valle. Molti sono anche i finanziamenti alle famiglie per
l’acquisto della prima casa, i finanziamenti alle attività agricole, artigianali e commerciali.
La conoscenza diretta del territorio e delle sue iniziative imprenditoriali, ci permette di avere un
controllo più consapevole degli investimenti con un contenimento del livello di rischio.
I c.d. mutui prima casa vengono proposti a condizioni economiche molto vantaggiose rispetto alla
concorrenza, nella consapevolezza del ruolo che riveste la casa nella nostra cultura e lo stimolo
verso l’attività edilizia che è comunque settore di traino per l’economia.
Anche verso le imprese l’attenzione è sempre molto elevata, offrendo i servizi bancari a costi e
tassi assolutamente convenienti, e durante il 2009 sono stati inoltre erogati i mutui riassetto, mutui
che hanno permesso alle imprese di consolidare la posizione debitoria anche con il contributo della
Provincia Autonoma di Trento. L’analisi del bilancio delle imprese, effettuato anche con l’ausilio
di uno specifico programma informatico che ne sviluppa indici e report, è l’occasione per affiancare
l’impresa ed aiutarla ad individuare i propri punti di forza e di debolezza ed individuare le
eventuali correzioni.
La nostra cassa gestisce inoltre la tesoreria per tutti i comuni della Valle dei Laghi, offrendo agli
enti anche una serie di servizi di incasso per le utenze e le entrate patrimoniali. Durante il 2009 è
stato implementato e portato a termine lo sviluppo del mandato informatico e la firma digitale degli
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
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stessi, che permette una gestione finanziaria tra il comune ed il tesoriere in maniera assolutamente
più efficiente.
Oltre a quanto indicato si sono sostenute una serie di piccole iniziative minori, quali i prestiti a
tasso zero per l’acquisto di libri di testo o per l’acquisto di personal computer, per il sostegno di
master universitari ecc..
Sviluppo sull'idea cooperativa e collegamento con le altre componenti del movimento
La Cooperazione tra i vari soggetti economici che compongono il territorio, al di là della forma
giuridica, è considerata dalla nostra Cassa la vera nuova via dello sviluppo economico e della
partecipazione di ogni soggetto alla costruzione del proprio futuro. Con questa convinzione, nel
2009 si è cercato di coinvolgere le varie cooperative operanti nella Valle dei Laghi, per organizzare
la “settimana della Cooperazione”, un occasione di confronto e di riflessione sulle potenzialità e
sulle opportunità che il sistema cooperativo ha portato e potrà ancora portare per soddisfare i
bisogni delle nostre comunità. Abbiamo trovato la disponibilità del Prof. Stefano Zamagni,
profondo conoscitore del mondo cooperativo, che in un pubblico incontro ha saputo portare e
trasmettere la convinzione della potenzialità che il sistema cooperativo ha all’interno del nostro
sistema economico, ma ha saputo anche stimolare e richiamare tutti alla responsabilità della
partecipazione individuale.
La nostra cassa ha inoltre elaborato e messo a disposizione dei soci e dei clienti, attraverso un
piccolo opuscolo, il proprio sistema valoriale, con l’obiettivo di mantenere vivi i valori che hanno
permesso la nascita del movimento cooperativo Trentino, ma soprattutto di capire come gli stessi
valori universali possono contribuire al soddisfacimento dei bisogni del nostro tempo.
In quest’ottica viene mantenuto sempre vivo il collegamento tra le varie realtà cooperative presenti
sul territorio, dalle cooperative agricole, alle cooperative di consumo ed alla cooperativa sociale.
La cassa sostiene l’attività di queste cooperative con servizi bancari e condizioni di assoluto favore,
sapendo che il beneficio viene portato a vantaggio di tutti i soci e quindi di una molteplicità di
soggetti. La cooperativa sociale inoltre è stata sostenuta anche con una significativa
partecipazione diretta al capitale di rischio, perché l’attività di tale cooperativa, di recupero verso le
persone che presentano del disagio di inserimento nel mondo del lavoro, è ritenuta di vitale
importanza per il nostro territorio.
La nostra cassa inoltre mantiene uno stretto collegamento con le istituzioni del mondo cooperativo
Trentino, utilizzandone i servizi e sostenendone l’attività. Prima fra tutte la Federazione Trentina
della Cooperazione, alla quale va il nostro ringraziamento, per l’attività di consulenza che
costantemente svolge nei nostri confronti, ma anche per i servizi di Internal Audit, certificazione di
bilancio e controllo contabile, revisione cooperativa. La nostra cassa utilizza inoltre i servizi
altamente qualificati di Cassa Centrale Banca, della società di Formazione Obiettivo – Lavoro e del
consorzio SIBT che gestisce in outsourcing il sistema informatico della cassa.
7.2 INFORMAZIONI SULLE RAGIONI DELLE DETERMINAZIONI ASSUNTE CON
RIGUARDO ALL’AMMISSIONE DEI NUOVI SOCI AI SENSI DELL’ART. 2528 DEL C.C.
La situazione dei soci al 31/12/2009 risulta essere la seguente:
SOCI AL 31/12/2008
NUOVI
118
DECEDUTI/RECESSI
SUBENTRI
TOTALE
Pag. 350
3.815
-243
7
SOCI - 31/12/2009 -
3.697
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
Il dato dei soci usciti per recesso o deceduti deve però essere chiarito. Durante il 2009 la Cassa ha
voluto dare esecuzione a quanto stabilito dall’art. 13 dello statuto in cui si recita:
“…….. Il consiglio di amministrazione, con deliberazione presa a maggioranza dei suoi
componenti, può altresì escludere dalla società il socio:
omissis….
c) che abbia mostrato, nonostante specifico richiamo del consiglio di amministrazione, palese e
ripetuto disinteresse per l'attività della Società, omettendo di operare in modo significativo con
essa;”.
Da molti anni infatti non è stata fatta questa verifica, ed il Consiglio di Amministrazione ha
deliberato di dar corso a questa disposizione, anche perché molti di questi nominativi hanno
trasferito la loro residenza, magari fuori provincia, e pertanto risulta impossibile continuare ad
operare con la nostra Cassa. Vista l’importanza che la Cassa attribuisce al socio effettivo e non
tanto al numero statistico, si è preferito dar corso a questa disposizione dello statuto, in tal modo il
numero dei soci attualmente espresso è più rispondente alla realtà dei fatti. Per effetto di questa
iniziativa i soci esclusi sono stati ben 185 e pertanto il saldo dei soci entrati ed usciti nel 2009,
esclusi questi, risulta positivo per ben 67 unità. La volontà del Consiglio di Amministrazione è
quella di favorire l’ampliamento della base sociale cercando di favorire in particolare i giovani,
anche attraverso l’eliminazione della quota di ingresso per i soci sotto i 25 anni, e mantenendo
comunque il sovrapprezzo ad un livello puramente simbolico.
I soci risultano così suddivisi sui comuni della Valle dei Laghi, il 17% nel comune di Vezzano,
l’11% nel comune di Terlago, il 5% nel comune di Padergnone, il 12% nel comune di Calavino,
l’11% nel comune di Lasino, il 21% nel comune di Cavedine, il 15% nel comune di Trento ed
infine il 4 % nel comune di Drena. Se consideriamo la popolazione dei vari comuni, vediamo che
la distribuzione territoriale dei soci è molto uniforme sulla Valle dei Laghi ed anche il Comune di
Trento rappresenta per noi un bacino significativo di soci e clienti, supportato dalla presenza di due
filiali. In Valle, considerato il numero dei soci e delle famiglie, possiamo dire che in ogni famiglia
c’è un socio della cassa rurale, e questo per noi è un dato molto positivo che si vuole confermare
anche per il futuro, per rinsaldare sempre più il legame cassa e territorio.
Il socio rimane la base della nostra operatività, ed in effetti ben oltre il 62% degli impieghi è
effettuato a favore dei soci.
La Cassa ha sostenuto nel 2009 e sosterrà anche per il 2010 l’attività dell’istituto Euricse (European
Research Institute on Cooperative and Social Enterprises) costituito con la partecipazione della
Federazione Trentina della Cooperazione e dell’università di Trento, che all’articolo 3 – Attività,
del proprio statuto recita:
− attività di ricerca, di tipo teorico ed empirico, a carattere nazionale, internazionale e comparato,
sui temi dell'impresa cooperativa, dell'impresa sociale e delle organizzazioni senza scopo di
lucro, favorendo in particolare il coinvolgimento di giovani ricercatori;
− attività formative rivolte sia a giovani che a dirigenti e amministratori delle organizzazioni
cooperative, sociali e senza scopo di lucro, realizzate in proprio o in collaborazione con
istituzioni universitarie e non, italiane e internazionali;
Riteniamo infatti che la diffusione della cultura della cooperazione e della partecipazione sia un
patrimonio dei nostri territori che va sostenuto ed alimentato.
7.3 INFORMAZIONI SULLA AVVENUTA COMPILAZIONE O AGGIORNAMENTO
DEL DOCUMENTO PROGRAMMATICO SULLA SICUREZZA AI SENSI DEL D. LGS N.
196 DEL 30 GIUGNO 2003, ALL. B, PUNTO 19
Le Banca, in ossequio a quanto previsto dal D. Lgs. 30 giugno 2003, n. 196, Codice per la
protezione dei dati personali, ha provveduto, nel corso dell'esercizio 2009 all’aggiornamento del
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
Pag. 351
documento programmatico sulla sicurezza entro i termini di legge. Tale documento, in ossequio alla
regola 19 dell’allegato B del citato decreto legislativo n. 196/2003 contiene, tra l’altro, l'analisi dei
rischi, le disposizioni sulla sicurezza dei dati e sulla distribuzione dei compiti e delle responsabilità
nell'ambito delle strutture preposte al trattamento dei dati stessi, etc..
Inoltre, per quanto riguarda l’esercizio in corso, la Banca ha provveduto in data 11/03/2010
all’aggiornamento ed approvazione del predetto documento nei termini previsti dal menzionato
Codice.
8 FATTI DI RILIEVO INTERVENUTI DOPO LA CHIUSURA DELL’ESERCIZIO
Non si sono verificati dopo la chiusura dell’esercizio fatti di rilievo che non abbiano avuto evidenza
nel bilancio stesso, quali perdite su crediti, contenziosi contrattuali o legali, che abbiano potuto
modificare significativamente le risultanze patrimoniali ed economiche esposte in bilancio.
Rispetto a quanto evidenziato nella relazione dello scorso anno, non si sono concluse positivamente
le trattative per la possibile fusione con la Cassa Rurale di Sopramonte e pertanto il progetto è
definitivamente abbandonato.
.
9 EVOLUZIONE PREVEDIBILE DELLA GESTIONE
Il bilancio della Cassa è redatto con il presupposto della continuità aziendale, il Consiglio di
Amministrazione attesta che non sussistono dubbi sulla sussistenza del predetto requisito della
continuità aziendale.
Il bilancio di previsione predisposto per il 2010 considera un lieve aumento dei tassi verso la fine
dell’anno, e quindi il perdurare per tutto il 2010 di una forbice dei tassi piuttosto ridotta. Un lieve
aumento degli indici Euribor, considerato che per una parte dei mutui e per i C/C attivi abbiamo
definito il tasso soglia, potrebbe penalizzare ulteriormente la forbice dei tassi, con inevitabili
appesantimenti anche sul conto economico.
Ci sono segnali di miglioramento del quadro economico generale, ed una sensazione di maggior
fiducia nel futuro (vedi anche ricerca di Associazione industriali pubblicata su Trentino industriale
di 02/2010) evidenziata anche dagli operatori della Valle dei Laghi, anche se con una certa diversità
tra i vari settori. Se il comparto immobiliare sembra aver superato la crisi peggiore, il settore
agricolo segnala qualche punto di preoccupazione per il forte calo dei prezzi di vino / uva e mele.
In un contesto economico così definito, le previsioni di sviluppo delle masse per il 2010 sono
rivolte più ad un mantenimento che ad uno sviluppo delle stesse, sia per quanto riguarda la raccolta,
sia diretta che indiretta, che per gli impieghi.
Si cercherà di mantenere il rapporto raccolta diretta impieghi sui livelli definiti nel 2008, con
l’obiettivo di ridurlo almeno di un punto percentuale nella prospettiva di creare la liquidità
necessaria per chiudere anticipatamente le operazioni di cartolarizzazione.
Le previsioni di conto economico effettuate per il 2010 fanno ipotizzare un utile di gestione in lieve
ripresa rispetto al corrente anno, e quindi un conseguente incremento del patrimonio di vigilanza.
Significative rimangono le previsioni di dubbi esiti sui crediti, visto il contesto economico in cui ci
si trova ad agire, anche se le posizioni che evidenziavano rischi specifici sono già state svalutate.
Il Consiglio di Amministrazione ha valutato la possibilità di contribuire ad un piano di
ricapitalizzazione di contenuto ammontare della Cooperativa L’Oasi vista la valenza sociale
dell’attività da questa intrapresa.
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Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
10 PROGETTO DI DESTINAZIONE DEGLI UTILI DI ESERCIZIO
L'utile di esercizio ammonta a € 1.301.638,79. Si propone all'Assemblea di procedere alla seguente
ripartizione:
Alle riserve indivisibili di cui all'art. 12 della L.
16.12.1977 n. 904, per le quali si conferma l’esclusione
della possibilità di distribuzione tra i soci, sotto qualsiasi
forma, sia durante la vita della società che all'atto del suo
scioglimento, e specificatamente:
- alla riserva legale di cui al comma 1 art. 37 D. Lgs.
1.9.1993 n. 385 (pari al 85,47% degli utili netti annuali)
Ai fondi mutualistici per la promozione e lo sviluppo
della cooperazione
€
(pari al 3% degli utili netti annuali)
Ai fini di beneficenza e mutualità
Eventuale: Assegnazione di ristorni ai soci secondo le
previsioni statutarie
Alla distribuzione di dividendi ai soci, (in misura non
superiore all’interesse massimo dei buoni postali
fruttiferi aumentato di 2,5% ragguagliata al capitale
effettivamente versato)
Ad aumento del valore nominale delle azioni, secondo le
disposizioni previste dall'art. 7 della L. n. 59/92 (misura
massima 3,2% del valore nominale delle azioni)
Euro 1.112.589,63
Euro
39.049,16
Euro 150.000,00
Euro
0,00
Euro
0,00
Euro
0,00
Ciò premesso proponiamo al Vostro esame ed alla Vostra approvazione il bilancio dell'esercizio
chiuso in data 31 dicembre 2009, come esposto nella documentazione di stato patrimoniale e di
conto economico, nonché nella nota integrativa.
Il Consiglio di Amministrazione
Data
25/03/2010
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C AS S A R U R AL E D E L L A V AL L E D E I L AG H I B .C .C .
CASSA RURALE DELLA VALLE DEI LAGHI
B a n c a d i c r e d i t o C o o p e r a t i vo – S o c i e t à c o o p e r a t i va
S e d e l e g a l e P a d e r g n o n e (T N ) – Vi a N a z i o n a l e , 7
C o d i c e f i s c a l e e n u me r o d i i s c r i z i o n e a l R e g i s t r o I m p r e s e d i Tr e n t o :
001205310228
C o d i c e A. B .I . 8 1 3 2 3
BIL A N CI O C HI U SO AL 3 1 D IC EM BR E 2 0 0 9
REL AZ IO N E D EL COL L EG IO S I N D AC AL E
ai s ens i de ll ’ar t ic ol o 2 4 2 9 d el C odi c e Ci vi le
Si gn o ri s oci ,
a i s en si d el l ’ a rt . 24 2 9 , se co n d o c o mm a , del C o di c e Ci vi l e , vi
rel a zi on i a m o ci rca l ’a t t i vi t à da n oi sv ol t a dura n t e l ’e s erci zi o
ch i u s o
al
3 1 .12 .2 0 09 .
C om e
n ot o ,
l ’a t t i vi t à
di
c o n t rol l o
con t a b i l e è de ma n da t a - i n c on f or mi t à a q ua n t o di sp o st o
da l l ’ a rt i c ol o 3 8 d el l a L egg e r egi on a l e 9 l ugl i o 20 08 n . 5 - , a l l a
Fe de ra zi o n e T ren t i n a del l a C o op era zi on e .
I l Col l e gi o si n da c a l e h a q ui n di c on ce n t r a t o l a p r op ri a a t t i vi t à
s ugl i a l t ri c o mp i t i di con t r ol l o p re vi st i da l l a l eg ge , d a l l o St a t ut o
e d a l l e vi g en t i i st r u zi on i di vi gi l a n z a .
In
gen era l e ,
l ’a t t i v i t à
del
C ol l egi o
Si n da ca l e
si
è
s v ol t a
a t t ra ver s o :
-
l e p e ri odi ch e vi si t e p re ss o l e se di d el l a s oci et à , n el c or s o
del l e q ua l i h a n n o a v ut o l u og o a n ch e i n con t ri e sca mb i di
i n f orm a z i o n i c on i r e vi s o ri i n ca ri ca t i d el con t r ol l o c on t a b i l e
e del l a cert i fi ca zi on e del b i l a n ci o e c on i resp on sa b i l i del l e
a l t re
st r ut t ur e
o rg a n i z za t i v e
ch e
a ss ol v o n o
f u n zi oni
di
con t r ol l o . I n p a rt i col a re , c ost a n t i so n o s t a t i i rap p o rt i con
l ’i n t ern a l a u di t , i l ri sk c on t r ol l e r e l a f un zi on e di c om p l i a n ce ,
R e l a zi o n e d e l C o l l e g i o Si n d a c a l e
Pag. 356
1
Bi l a n ci o a l 3 1 d i c e m b r e 2 0 0 9
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
C AS S A R U R AL E D E L L A V AL L E D E I L AG H I B .C .C .
a se g ui t o dei q u a l i s on o st a t e reg ol a r men t e a cq ui sit e e
vi si on a t e l e ri sp et t i ve r el a zi on i ;
-
la
p a rt eci p a zi o n e
alle
ri un i on i
del
C on si gl i o
di
Am m i n i st ra zi on e e d a q u el l e d el C om i t a t o E s ec ut i v o , n el
co rs o
del l e
q ua l i
abbiamo
a cq u i si t o
i n f or ma zi on i
s ul l ’ a t t i vi t à sv ol t a d a l l a C a s sa r u ra l e e s ul l e op era zi on i di
ma g gi ore ri l eva n z a p a t ri m on i a l e , fi n a n zi a ri a , ec on omi ca e d
or ga n i z za t i va ;
-
l e p eri o di ch e ve ri fi c h e si n da c a l i , n el co r s o del l e q ua l i s on o
st a t e
ri ep i l oga t e
con t i n ua t i v a
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le
a t t i vi t à
sa l t ua ri a
da i
di
c on t r ol l o
c omp on en t i
sv ol t e
d el
in
vi a
C ol l egi o ,
a n ch e i n di vi d u a l m en t e.
Pa rt i c ol a re
a t t en zi o n e
è
st a t a
ri se rv a t a
alla
v eri fi ca
d el
ri sp et t o del l a l e gg e e d el l o st a t ut o s oci a l e .
Al ri g ua r d o , si c o m u n i ca ch e , n el c or s o del l ’e se rci zi o n on s o n o
p er ven ut e a l C ol l e gi o d en un c e di f a t t i cen s ura b i l i a i s e n si
del l ’a rt . 2 40 8 d el C odi ce Ci vi l e , n é s o n o e me rs e i rr eg ol a ri t à
n el l a g e st i on e o vi o l a zi on i del l e n or me di sci p l i n a n t i l ’ a t t i vi t à
b a n ca ri a , t a l i da ri c h i ed ere l a s eg n a l a zi on e a l l a B a n ca d’I t a l i a
a i s en si del l ’a rt . 5 2 d el D . Lg s . 1 s et t emb r e 1 99 3 , n . 3 85 .
S ot t o i l p r ofi l o del l a gest i on e dei r a p p o rt i con l a cl i en t el a , i l
C ol l egi o
p er ven ut i
ha
a cc ert a t o
r ecl a mi
ch e
n el
a l l ’a p p o si t o
c o rs o
uf fi ci o
del
20 09
i n t ern o
n on
d el l a
s on o
Ca s sa
ru ra l e .
Pe r q u a n t o c on c ern e i recl a mi del l a cl i en t el a a t t i n en t i a l l a
p re st a zi on e dei s er vi zi di i n ve st i men t o , i l C ol l egi o h a p re s o a t t o
R e l a zi o n e d e l C o l l e g i o Si n d a c a l e
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
2
Bi l a n ci o a l 3 1 d i c e m b r e 2 0 0 9
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C AS S A R U R AL E D E L L A V AL L E D E I L AG H I B .C .C .
del l a
t ra smi s si on e
alla
C O N S OB
del l e
p res cri t t e
rel a zi on i
se me st ra l i .
N on
ri s ul t a n o
p en den t i
den un ce
o
esp ost i
i n n a n zi
a ll e
co mp et e n t i a ut o ri t à di vi gi l a n za .
I n ol t re , i l C ol l egi o h a vi gi l a t o s ul l ’ o s se rv a n za d el l e n or me i n
ma t eri a
di
a n t i ri ci cl a ggi o ,
n on
ri l e v a n d o
vi ol a zi oni
da
se gn a l a re a i se n si d e l l ’a rt . 5 2 del D . L g s . 2 31 /2 00 7 .
I n si n t esi , n ul l a di si gn i fi c a t i v o è st a t o ri sc on t ra t o i n c on t ra s t o
con n or me di l eg ge o di st a t ut o . L e o s ser va zi o n i del C ol l e gi o a i
re sp on sa b i l i d el l e fu n zi on i i n t er e ss a t e h a n n o t r ov at o di reg ol a
p ro n t o a cc o gl i m en t o .
Pe r
quanto
ri g ua r da
il
ri sp et t o
d ei
p ri n ci p i
di
c or ret t a
a mmi n i st ra zi on e , l a p a rt eci p a zi on e a l l e ri un i on i d egl i o rga n i
a mmi n i st ra t i vi
ha
p er me ss o
di
a cc ert a r e
ch e
gl i
atti
del i b era t i vi e p r og ra mma t i ci e ra n o c on f or mi a l l a l e gg e e a l l o
st a t ut o , i n si n t on i a c on i p ri n ci p i di sa n a e p r ud en t e g est i on e e
di t ut el a d el l ’i n t egri t à del p a t ri m on i o d el l a Ca ssa , e c on l e
scel t e st ra t egi ch e a dot t a t e .
At t i e p r o vv edi men t i son o st a t i di r et t i a l p ot en zi am en t o del l a
st r ut t ura
a zi en da l e ,
al
mi gl i o ra m en t o
del l ’a t t i vi t à
n ei
v a ri
set t o ri o p e ra t i vi e a l con se g ui m en t o de gl i ob i et t i vi da t e m p o
p er se g ui t i .
N on
s on o
e me r se
a n o ma l i e
si n t o m a t i ch e
di
di sf un zi oni
n el l ’ a m mi n i st r a zi o n e o n el l a di re zi on e d el l a s o ci et à .
In
t ema
or ga n i z za t i v o ,
di
c on t r ol l o
a mm i n i st ra t i v o
s ul l ’a d eg ua t e z za
e
c on t a b i l e
del l ’a s set t o
a d ot t a t o
da l l a
s oci et à , s on o st a t i og get t o di v eri fi ca – a n ch e a t t ra ve r so l a
R e l a zi o n e d e l C o l l e g i o Si n d a c a l e
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3
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Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
C AS S A R U R AL E D E L L A V AL L E D E I L AG H I B .C .C .
co st a n t e c ol l a b ora zi on e c on l e a l t re f u n zi on i di c on t r ol l o – i l
reg ol a re f u n zi on a m e n t o del l e p ri n ci p a l i a re e o rga n i z za t i v e e
l ’e ffi ci en za d ei va ri p ro ce s si , c on st a t a n do l ’i mp e gn o d el l a
Ca s sa n el p er s eg ui r e l a ra zi on a l e ge st i on e del l e ri s or se u ma n e
e i l c ost a n t e a f fi n a m en t o del l e p r oc ed ur e .
Si è p ot ut o c on st a t a re , i n p a rt i col a r e , ch e i l si st e ma d ei
con t r ol l i i n t ern i r i s ul t a ef fi ci en t e e a de g u a t o , e ch e l o st e s s o si
a vv a l e a n ch e di i do n ee p r oc ed u re i n f o r ma t i ch e .
I l si st em a i n f o rm a t i v o , i n ol t re , ga ra n t i s c e un el e va t o st a n da rd
di si c ure z za , a n c h e s ot t o i l p r ofi l o del l a p r ot e zi on e dei d a t i
p er s on a l i
t ra t t a t i ,
c om e
ri s ul t a
d a l l ’ es a me
del
D oc um en t o
Pr og ra mma t i c o s ul l a Si c ur e zz a , r eda t t o e a ggi o rn a t o a i s en si
del l a n or ma t i va vi ge n t e .
In
con cl usi o n e ,
mo di fi ch e
n on
s ost a n zi a l i
è
em er sa
l ’ e s i gen za
a l l ’a ss et t o d ei
si s t emi
di
e
a p p ort a re
d ei
p r oc es s i
s ot t op ost i a ve ri fi c a .
I n ot t emp era n za a l l e di sp o si zi on i di cu i a l l 'a rt . 2 del l a L . 5 9 / 92
e a rt . 25 4 5 d el C odi ce Ci vi l e , si c on di vi d on o i crit eri s eg ui t i d a l
C on si gl i o
di
a mmi n i st ra zi on e
con se g ui m en t o
ca ra t t er e
de g l i
sc op i
co op er a t i vo
n el l a
g es t i on e
m ut ua l i st i c i
d el l a
s o ci et à ,
in
so ci a l e
p er
con f or mi t à
cri t eri
i l l u st ra t i
il
co l
in
det t a gl i o n el l a r el a zi on e s ul l a ge st i on e p re sen t a t a da gl i st e ss i
a mmi n i st ra t ori .
Di a mo
a l t r esì
atto
che
le
p a rt e ci p a zi o n i
det en ut e da l l a s oci et à so n o st r um en t a l i ri sp et t o a gl i sc o p i
s op ra i n di ca t i .
Pe r
q ua n t o
r i g ua r da
il
b i l a n ci o
di
es er ci zi o ,
c op i a
dei
do c um en t i con t a b i l i e del l a r el a zi on e s ul l a g e st i on e è st a t a
R e l a zi o n e d e l C o l l e g i o Si n d a c a l e
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C AS S A R U R AL E D E L L A V AL L E D E I L AG H I B .C .C .
me ss a
a
di sp o si z i on e
d el
C ol l egi o
si n da ca l e
da g l i
a mmi n i st ra t ori n ei t er mi n i di l e gg e .
N on es s en d o de ma n da t o a l C ol l e gi o Si n d a ca l e i l c on t r ol l o
con t a b i l e di m eri t o s ul c on t en ut o del b i l a n ci o , e s so h a vi gi l a t o
s ul l ’i mp o st a zi on e
g en e ra l e
da t a
allo
st es s o
e
s ul l a
s ua
con f or mi t à a l l a l e gg e p er q ua n t o ri g ua rd a l a s ua f orma zi on e e
st r ut t ura .
I l b i l a n ci o di e ser ci zi o è st a t o r ed a t t o i n a p p l i cazi on e d ei
p ri n ci p i c on t a b i l i i n t ern a zi on a l i I AS /I FR S ema n a t i da l l o I AS B ,
om ol o ga t i
reg ol a me n t o
da l l a
C om mi ssi on e
c o m un i t a ri o
n.
E ur o p ea
ai
1 60 6 /2 00 2 ,
se n si
e
d el
r ece p i t i
n el l ’ o rdi n a me n t o i t a l i a n o c on i l D . Lg s . 28 feb b r a i o 20 05 , n . 3 8 ,
n on c h é i n c on f o rmi t à a l l e “I st r u zi on i p er l a re da zi on e de l
b i l a n ci o del l ’i m p re s a e d el b i l a n ci o co n s ol i da t o d el l e b a n c h e
e d el l e s oci et à f i n an zi ari e ca p og r up p o di gru p p i b an cari ” di
cui
al
d’I t a l i a
p r o vv edi men t o del
del
22
Di r et t or e
di cemb re
2 00 5
–
G en e ra l e
I
del l a
Ba n c a
a ggi orn a me n t o
d el
18 .11 .2 00 9 .
Pe r
q ua n t o
a
n o st ra
c on o sce n z a ,
ri t en i a m o
ch e
gl i
Am m i n i st ra t ori , n el l a re da zi on e d el b i l a n ci o , a b b i an o o p er a t o
n el p i en o ri sp et t o d el l e n o rm e di ri fe ri m en t o . Ab b i a m o i n ol t r e
veri fi ca t o l a ri sp o n d en z a del b i l a n ci o a i fa t t i e al l e i n f o rma zi on i
di cui a b b i a mo c on o scen za a se g ui t o del l ’e sp l et a ment o d ei
n o st ri do ve ri , e n on a b b i a m o os se rv a zi o n i a l ri g ua rd o .
La n ot a i n t eg ra t i v a e l a re l a zi o n e s ul l a ge st i on e c on t en g on o
t ut t e l e i n f orm a z i o n i ri ch i e st e da l l e di sp o si zi o n i i n m a t eri a , c o n
p a rt i c ol a r e
ri g ua r d o
ad
un a
R e l a zi o n e d e l C o l l e g i o Si n d a c a l e
Pag. 360
d et t a gl i a t a
5
i n f or ma t i va
c i r ca
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Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
C AS S A R U R AL E D E L L A V AL L E D E I L AG H I B .C .C .
l ’a n d a m en t o del c on t o ec on o mi c o , e a l l ’i l l ust r a zi on e d el l e
si n g ol e v oci del l o s t a t o p a t ri m on i a l e e dei r el a t i vi c ri t eri di
va l ut a zi on e . Ne ri s ul t a un ’ e sp osi zi on e v eri t i era e c or ret t a del l a
si t u a zi on e p a t ri m on i a l e e fi n a n zi a ri a d el l a C a s sa r ura l e e d el
ri s ul t a t o e co n omi c o del l ’e se rci zi o .
V i di a m o a l t re sì a t t o ch e n el l a n ot a i n t e gra t i va a l b i l a n ci o g l i
a mmi n i st ra t ori h a n n o re s o , c osì c om e p re vi st o d a l l ’ a rt . 24 27 , n .
22- b i s , l e i n f o rma zi on i s ul l e op era zi on i rea l i z za t e c on p a rt i
co rrel a t e - p re ci sa n don e i mp ort o , n a t u r a del ra p p ort o e o g n i
a l t ra i n f o rma zi on e n ece s sa ri a p e r l a c om p ren si on e d el b i l a n ci o
rel a t i v a a t a l i o p er a z i on i - , e , a i s en si del l ’a rt . 24 27 , n . 22- t e r , l e
i n f orm a z i o n i s ul l a n a t ura e l ’ ob i et t i vo ec on omi c o d egl i a cc o r di
n on ri s ul t a n t i da l l o st a t o p a t ri m on i a l e .
Un i t a m en t e a l b i l a n ci o 2 00 9 s on o ri p ort a t i i da t i p a t ri m on i a l i e
di
c on t o
ec on omi co
al
31
di c em b r e
2 00 8 ,
d et er mi n a t i
a p p l i ca n d o i m ede si mi p ri n ci p i c on t a b i l i i n t ern a zi on a l i I AS /I F R S .
La
c on t a b i l i t à
s oc i a l e
è
st a t a
s ot t o p o st a
alle
veri fi ch e
p eri odi ch e e a i c on t rol l i p r evi st i da l l a l e gge e de ma n d a t i a l l a
Fe de ra zi o n e
Tre n t i n a
del l a
C o op e ra zi on e ;
p r en di a m o
atto
del l ’a t t i vi t à da q u e st a s v ol t a e d el l e con cl usi on i ra g gi un t e ,
ri l ev a n d o
ch e ,
a l l ’ esi t o
d ei
c on t r ol l i
ef fet t ua t i ,
è
st a t o
esp re s s o , c on a p p o si t a rel a zi on e di da t a odi e rn a (1 3 a p ri l e
20 10 ) , un gi u di zi o p o si t i v o sen za ri l i e vi s ul b i l a n ci o n el s u o
co mp l e s s o .
Le ri s ul t a n ze del b i l a n ci o si p o ss on o si n t et i zza re n ei s eg u en t i
t ermi n i :
R e l a zi o n e d e l C o l l e g i o Si n d a c a l e
Bilancio anno 2009 - Cassa Rurale della Valle dei Laghi
6
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C AS S A R U R AL E D E L L A V AL L E D E I L AG H I B .C .C .
ST AT O P A TR IM O NI AL E
At ti v o
3 8 4 . 2 0 5. 3 2 5
Pa ssi v o
33 8 .9 7 4 .0 1 7
Ca p i t a l e s oci a l e
9 . 5 48
Ri se rv e
43 .92 0 .12 1
Ut i l e d 'e se rci zi o
1 .3 01 .6 39
Tot al e a par egg io
3 7 8 . 1 3 7. 9 1 1
GA R A NZ IE E IM P EG N I
Ga ra n zi e ri l a sci a t e
45 .34 3 .89 9
I mp egn i
4 .5 14 .9 10
Tot al e Gar a nz ie e I m peg ni
4 9 . 8 5 8. 8 0 9
CO NTO ECO N OM ICO
a ) I n t ere ssi a t t i vi
13 .34 6 .46 1
b ) I n t ere ssi p a s si vi
- 5 .8 87 .4 58
c) M ar g in e di in ter es s e ( a-b)
7 . 4 5 9. 0 0 3
d ) C om mi ssi on i a t t i v e
1 .8 77 .2 44
e ) C om mi ssi on i p a s si ve
- 17 7 .7 9 2
f) Co m mis s i on i ne tt e ( d-e)
1 . 6 9 9. 4 5 2
g ) Di vi d en di e a l t ri p ro ven t i
85 .88 5
h ) Ri s ul t a t o n et t o del l ’a t t i vi t à di n e g ozi a zi on e
10 .49 7
i ) Ri s ul t a t o n et t o d el l ’a t t i vi t à di c op e rt u ra
- 67 .45 2
l ) Ut i l e n et t o d a c e ssi on e di a t t i vi t à / p a ssi v i t à
fi n a n zi a ri e
26 .33 0
m ) Ri s ul t a t o n et t o de l l e a t t i vi t à e p a s si vi t à
fi n a n zi a ri e va l ut a t e a l fa i r va l u e
10 2 .1 8 4
n) M ar gi ne d i int er m edi az io ne ( c+ f+g +h+ i +l+ m)
o ) R et t i fi ch e di va l o r e
- 71 6 .9 6 0
p) Ris u lta to d el la g es tio ne fin an ziar ia ( n+ o)
R e l a zi o n e d e l C o l l e g i o Si n d a c a l e
Pag. 362
9 . 3 1 5. 8 9 9
7
8 . 5 9 8. 9 3 9
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C AS S A R U R AL E D E L L A V AL L E D E I L AG H I B .C .C .
q ) C ost i op er a t i vi
- 7 .0 28 .0 3 1
r) Ut i l e (P e rdi t e ) d a ces si on e di i n ve st i me n t i
69
1 . 5 7 0. 9 7 7
s ) R is ul tat o pr i ma d el le i mp os t e ( p+q +r )
t ) I mp o st e s ul red di t o del l ' es erci zi o
- 26 9 .3 3 8
Uti le d el l' es er c iz io ( s +t)
1 . 3 0 1. 6 3 9
Dop o a ve r e sa mi n a t o i doc u me n t i con t a b i l i mes si a n o st r a
di sp o si zi on e , ri t en i a mo ch e i ri s ul t a t i ec on omi ci co n s eg ui t i n el
co rs o
d el l ’ es er ci zi o
c on f er mi n o
l ’ o rdi n a t o
e
re g ol a re
sv ol gi m en t o d el l a ge st i on e a zi en d a l e .
In
con si de ra zi on e
di
q ua n t o
s op r a ,
e sp ri mi a m o
p a rer e
fa v o re v ol e a l l ’ a p p r o va zi o n e del b i l a n ci o rel a t i v o al l ’e s erci zi o
20 09 , c o sì c om e re da t t o da l C on s i gl i o di a mmi n i st ra zi on e , e
del l a c on se g uen t e p rop o st a di ri p a rt o de l l ’ ut i l e .
Ca l a vi n o , 13 a p ri l e 2 01 0
I L CO L LE GI O SI N D AC AL E
dot t . R o mi n a Pa i s sa n
i n g . Pa t ri zi a P ed r ot t i
dot t . G a b ri el e Ri cci
R e l a zi o n e d e l C o l l e g i o Si n d a c a l e
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