PREMESSA Abitanti dei Comuni di Casaletto Lodigiano, Caselle Lurani, Salerano sul Lambro e Cerro al Lambro, il progetto “SIBILLA”, che ormai da un anno ha cominciato a muovere i primi passi e che ha esplorato il territorio con l’aiuto di tecnici, amministratori, cittadini e ragazzi delle scuole, giunge, con questa pubblicazione, a segnare un punto importante nella definizione della sua proposta operativa per il futuro di questo territorio. Per chi non lo sapesse, il progetto SIBILLA ha come compito principale quello di trovare modalità di intervento per creare e/o rafforzare la connessioni ecosistemiche che possono essere riconosciute sul territorio di quattro comuni affinché possa partecipare attivamente al più articolato progetto regionale di Rete Ecologica. Cosa si intende per connessione ecosistemica? Si intende in sostanza la creazione di “strade verdi” che colleghino tra loro luoghi che esprimono alti valori di naturalità per la presenza di una grande varietà di specie vegetali e animali. Le “strade verdi” sono ovviamente dedicate alle specie animali che hanno l’esigenza di spostarsi per nutrirsi o riprodursi e che spesso, soprattutto nei contesti agricoli, devono accontentarsi di piccole aree verdi residue che forniscono loro la possibilità di sostare per brevi o lunghi periodi. Oltre a ciò durante il loro cammino trovano spesso ostacoli come strade carrabili o aree urbane che costituiscono minacce talvolta letali. E’ ovvio che quelle che chiamiamo amichevolmente “strade verdi” non si concretizzano come infrastrutture reali, ma piuttosto come percorsi preferenziali che consentano gli spostamenti della fauna con una relativa sicurezza. Lo scopo principale del progetto SIBILLA è proprio quello di creare nuove possibilità di collegamento est-ovest tra il Lambro ed il Lisone che sono entrambi già riconosciuti a livello regionale come potenziali linee di connessione ecosistemica. Una delle linee portanti di questa connessione est-ovest è il Cavo Marocco che attraversa inoltre ben tre dei quattro comuni coinvolti nel progetto, ma Sibilla ha aperto un nuovo orizzonte ampliando lo sguardo anche all’interno dei centri abitati. E’ vero che si è appena affermato che le aree urbane costituiscono una minaccia per le specie animali, tuttavia, approfondendo l’osservazione, si può notare come i centri abitati di questo territorio possano rivestire anche il carattere di risorsa per il progetto. Ci troviamo infatti davanti a contesti nei quali prevale quella che i tecnici definiscono un’edilizia a bassa densità che tradotto in altri termini significa: edifici dalle dimensioni e dalle altezze contenute che presentano attorno porzioni di giardini più o meno estesi. Cosa significa avere tante aree verdi private in questo territorio? Significa che, paradossalmente, esprimono più biodiversità (varietà “naturale”) i centri abitati rispetto alle aree agricole che li circondano. Significa avere “in potenza” una serie di “isole verdi” che, se ben gestite, possono partecipare attivamente al disegno di costruzione delle “strade verdi” per la fauna. Ecco spiegato il nome di questo opuscolo “arcipelago di Sibilla” che vuole proprio sottolineare come ogni piccola area verde può contribuire all’incremento della biodiversità locale e sovralocale. Tra novembre e dicembre del 2013 il progetto SIBILLA è entrato nelle scuole con un’attività mirante non solo a sensibilizzare i ragazzi al tema della rete ecologica, ma anche ad ampliare le conoscenze sul contesto dei 4 comuni. In particolare una delle cose che era stata chiesta agli alunni era di riportare su un questionario le specie vegetali presenti nei giardini privati (fossero di ville o di condomini). Questo ha permesso ai tecnici del progetto, su un campione piuttosto nutrito, di avere un’idea di quali fossero le piante e i fiori ricorrenti e di capire se queste specie potessero essere di aiuto o meno ai fini del progetto. Questo Vademecum non vuole essere un modo di imporre scelte ai privati cittadini nella gestione delle loro proprietà, ma entra piuttosto nella serie di azioni di sensibilizzazione che il progetto SIBILLA ha voluto portare avanti fin dai primi momenti fornendo indicazioni che si spera possano essere utili per rendere le aree verdi urbane “amichevoli” per le specie animali che abitano il territorio e per aumentare la varietà di specie che potenzialmente possono transitarvi. A tal proposito l’opuscolo contiene anche un elenco di alcune specie faunistiche che possono incontrarsi nel contesto dei 4 comuni al fine di incrementare la consapevolezza presso la cittadinanza della biodiversità che già è presente e di cui spesso non ci si rende conto a sufficienza. Il catalogo per ovvi motivi di spazio non sarà esaustivo ma speriamo sia sufficiente a stimolare la vostra curiosità. Con la speranza che le isole dell’arcipelago di Sibilla formino un giorno un piccolo continente di biodiversità, vi auguriamo buona lettura! INDICE CESPUGLI ALBERELLI AUTOCTONI ALBERI AUTOCTONI DI PRIMA GRANDEZZA ALBERI ALLOCTONI DI PRIMA GRANDEZZA ANIMALI ABACO DELLE ALBERATURE Bibliografia e Fonti L'ARCIPELAGO DI S.I.BI.L.LA. - VADEMECUM a cura di Davide Bassi e Fabrizio Calloni Contributi specialistici: Dott. Giovanni Molina (Agronomo) Dott. Michele Sorrenti (Biologo) In copertina: Logo Progetto S.I.BI.L.LA. (Ideatore - Chiara Panigatta) Prima Edizione: Aprile 2014 Pubblicazione stampata con il contributo di Fondazione CARIPLO La presente pubblicazione ha finalità divulgativa ed è redatta in linguaggio non tecnico. I contenuti della presente pubblicazione, così come dell'intero Studio di Fattibilità “Progetto S.I.BI.L.LA.” non possono essere utilizzati senza che venga cita la Fonte. In caso l'utilizzo avvenga per finalità differenti da quella divulgativa e/o a scopo di lucro, il suddetto utilizzo dovrà essere preventivamente autorizzato dai Proprietari. Gli elementi grafici ideati per il Progetto non potranno essere utilizzati senza preventiva ed esplicita autorizzazione dell'ideatore. IL GIARDINO In letteratura sono presenti molti esempi di come il nostro giardino possa diventare maggiormente piacevole sia per noi che accogliente per le specie autoctone comprese in questa pubblicazione. L’esempio di seguito riportato è assimilabile alla realizzazione pratica di schemi progettuali presenti in letteratura come, ad esempio, quelli contenuti nel fascicolo LA NATURA VIVA – BIRWATCHING ALLA FINESTRA E IN GIARDINO – Scritto da Elisabetta Gismondi e pubblicato da De Vecchi. La tipologia edilizia sulla quale è stata costruita questa esperienza per il progetto Sibilla è quella della villetta a schiera unifamiliare, con abitazioni che sono dotate di parti a giardino sia sul fronte che sul retro della abitazione. Il Giardino esistente preso ad esempio ha un orientamento nord/ovest – sud/est, con l’area di maggiore dimensione orientata a sud. Lato Nord Presenza di 3 alberature a portamento verticale (in questo caso specifico cipressi), un alberello alloctono di prima grandezza (acero canadese) ed un albero di media grandezza autoctono (faggio pendulo). Lungo il percorso di ingresso si possono prevedere aiuole fiorite, con essenze stagionali o per l’insediamento di bulbi, con tolleranza di ombra. Lato Est Presenza di un albero alloctono di prima grandezza (magnolia grandiflora) alternata con cespugli alloctoni (ortensie) e autoctoni (more, lamponi, ecc). Lato Sud Presenza di arbusti lungo la recinzione (varie essenze di Rosacee) oltre che arbusti di forsizia. E’ presente un albero di prima grandezza con funzione di ombreggiatura della casa ed un nuovo impianto a lento aggrescimento (Quercia farnia) che sostituirà in futuro l’esemplare esistente. Sono presenti due alberature di media grandezza che favoriscono l’ombreggiamento dell’edificio durante la stagione estiva una Ginkgo biloba. Il prato occupa la maggior parte della zona sud, garantendo così la massima sfruttabilità della stessa soprattutto nei periodi primaverili ed estivi sia da parte dei proprietari che da parte delle fioriture stagionali spontanee che vanno dalle margherite, camomilla, salvaguardate con una minima attenzione alla frequenza degli sfalci del manto erboso. CESPUGLI Nome comune: Fusaggine o Berretta da prete Nome scientifico: Euonimus aeropeus Alta dai 3 agli 8 metri, durante la primavera forma dei piccoli fiori bianchi ermafroditi che, in autunno, danno origine ai caratteristici frutti rossi dalla curiosa forma simile al cappello usato dai sacerdoti cattolici (da cui il nome). Cresce nei boschi misti di latifoglie. È una pianta velenosa. L'ingestione di corteccia, foglie e soprattutto dei semi provoca diarrea e convulsioni e può risultare mortale. Adatto a giardino di piccole dimensioni: SI Livello di manutenzione richiesto: Basso Altezza massima raggiungibile:3m-8m Richiesta luce: Ombra/mezzombra Sempreverde: NO Specie faunistiche favorite per la nidificazione o la tana: Merlo, Pettirosso, Cinciallegra, Verdone, Verzellino,Capinera. Specie faunistiche favorite per l’alimentazione: Piccoli passeriformi come Merlo, Regolo, Pettirosso, Cinciallegra Nome comune: Corniolo Nome scientifico: Cornus mas I cornioli sono arbusti o piccoli alberi alti fino a 5 m. con foglie ovate ed opposte, ricoperte parzialmente da peluria su entrambe le pagine. I fiori gialli si aprono ad ombrello. I frutti, sia di un bel colore rosso corallo che anche gialli, assomigliano a piccole ciliegie oblunghe. I rami sono di colore rosso-bruno e rametti brevi, la corteccia è screpolata. Adatto a giardino di piccole dimensioni: SI Livello di manutenzione richiesto: Medio Altezza massima raggiungibile:5m Richiesta luce: mezzombra Sempreverde: NO Specie faunistiche favorite per la nidificazione o la tana: Merlo, Capinera, Cinciallegra, ed altri piccoli passeriformi. Specie faunistiche favorite per l’alimentazione: Piccoli passeriformi e piccoli mammiferi si nutrono dei frutti ricchi di vitamina C Nome comune: Biancospino comune Nome scientifico: Crataegus monogyna Originario delle regioni europee, compresa la Gran Bretagna. E’ alto fino a 10m. I fiori, profumati, sbocciano a metà maggio. I frutti maturano in settembre e ciascuno contiene un solo seme. Questa è una delle differenze principali tra c.monogyna e c. laevigata. Le foglie presentano da 5 a 7 lobi. La corteccia è di colore bruno scuro e fessurata in sottili scaglie rettangolari. Adatto a giardino di piccole dimensioni: SI Livello di manutenzione richiesto: Basso Altezza massima raggiungibile:50cm-10m Richiesta luce: mezzombra Sempreverde: NO Specie faunistiche favorite per la nidificazione o la tana: Merlo, Cinciallegra, Capinera, Verzellino, Lucherino Picchi. Specie faunistiche favorite per l’alimentazione: Turdidi, Picidi, Silvidi e Fringillidi Nome comune: Rosa selvatica Nome scientifico: Rosa gallica Non si sviluppa particolarmente, ha un portamento appena eretto e compatto che si modifica, arcuandosi, quando la fioritura è al massimo della sua crescita ed è ricoperto di foglioline verde chiaro che sfumano al grigio. Non è molto spinosa ma i rami, rametti e peduncoli sono ricoperti da una fitta trama di setole Adatto a giardino di piccole dimensioni: SI Livello di manutenzione richiesto: Medio Altezza massima raggiungibile: 50cm-2m Richiesta luce: sole/mezzombra Sempreverde: NO Specie faunistiche favorite per la nidificazione o la tana: L’Averla piccola utilizza le spine per infilzare le prede e può nidificare. Piccoli passeriformi della famiglia dei Fringillidi e dei Silvidi. Specie faunistiche favorite per l’alimentazione: I frutti sono ricercati da moltissime specie di piccoli uccelli, tra cui Verdone, Cardellino, Lucherino, Merlo, Tordo bottaccio, Cesena, Cinciarella, Capinera, Balia nera. Nome comune: Pallon di Maggio Nome scientifico: Viburnum opulus Arbusti che possono raggiungere i 5 m di altezza, a fogliame caduco o persistente, hanno il fogliame molto decorativo e una caratteristica e abbondante fioritura, con fiori solitamente di colore bianco, profumati e riuniti in corimbi o cime ombrelliformi, cui segue in autunno una vistosa fruttificazione. Adatto a giardino di piccole dimensioni: SI Livello di manutenzione richiesto: Basso Altezza massima raggiungibile:5m Richiesta luce: sole/mezzombra Sempreverde: NO Specie faunistiche favorite per la nidificazione o la tana: Merlo, Cinciallegra ed altri piccoli passeriformi. Specie faunistiche favorite per l’alimentazione: Merlo, Cesena, Fringuello, Pettirosso, Cince, Capinera. I frutti caduti sono consumati anche dal Riccio. Nome comune: Albero di Giuda Nome scientifico: Cercis syliguastrum E’ un albero appartenente alla famiglia delle Fabaceae (leguminose), utilizzato come pianta ornamentale nei giardini e per le alberature stradali. Le foglie hanno colore verde carico e aspetto liscio e lucido; in autunno assumono un bel colore giallo e cadono a novembre inoltrato. I fiori con corolla papilionacea e di colore rosa-lilla o bianchi sono riuniti in racemi che compaiono prima delle foglie, in marzo e aprile; caratteristica di questa specie è la culifloria, fiori spuntano direttamente dalla corteccia. Adatto a giardino di piccole dimensioni: SI Livello di manutenzione richiesto: Medio Altezza massima raggiungibile:5m Richiesta luce: sole Sempreverde: NO Specie faunistiche favorite per la nidificazione o la tana: Per le dimensioni che può raggiungere (fino a 10 metri) può ospitare nidi di varie specie di uccelli, dai piccoli passeriformi ai columbidi e picidi (Colombaccio, Tortora, Picchi rossi) Specie faunistiche favorite per l’alimentazione: I frutti, in forma di semi di leguminosa, sono consumati da passeriformi granivori come Fringuello, Verdone, Cardellino, Passera d’Italia. Nome comune: Albero delle Farfalle Nome scientifico: Budleia davidii Dimensioni medie : dai 2 ai 5 m. a seconda delle varietà. Pianta originaria della Cina è stata importata in Europa nel 1893. Le foglie sono verde scuro, lanceolate e talvolta coperte da una peluria biancastra nella parte inferiore. La buddleja fiorisce da fine giugno a fine ottobre/novembre. I fiori ermafroditi, attinomorfi, profumati, molto numerosi, sono riuniti in pannocchie apicali cilindriche lunghe 20-50 cm. Adatto a giardino di piccole dimensioni: SI Livello di manutenzione richiesto: Basso Altezza massima raggiungibile:2-5m Richiesta luce: sole Sempreverde: NO Specie faunistiche favorite per la nidificazione o la tana: Merlo, Silvidi. Specie faunistiche favorite per l’alimentazione: Per la capacità di attirare insetti nel periodo della fioritura richiama molti uccelli insettivori ed il Riccio. Tra le specie vi sono tutti i Silvidi, Capinera, Balia nera, Merlo. Nome comune: Camelia Nome scientifico: Camelia sasanqua japonica Questo arbusto, originario della Cina e del Giappone, dal quale deriva la maggior parte delle varietà coltivate, può raggiungere l’altezza di 2-6 m. e presenta foglie acuminate in punta, di forma ovale e dalla lamina coriacea, lucida e di colore verde scuro. Da febbraio a maggio si ricopre di fiori, formatisi all’estremità dei germogli, che possono essere semplici, semidoppi, doppi o a forma di peonia e di colore variabile dal bianco al rosso. Le loro dimensioni possono variare da 7 a 14 cm. Adatto a giardino di piccole dimensioni: SI Livello di manutenzione richiesto: Medio Altezza massima raggiungibile:2-6m Richiesta luce: sole/mezzombra Sempreverde: Sì Specie faunistiche favorite per la nidificazione o la tana: Possibile nidificazione di Merlo, e Silvidi. Specie faunistiche favorite per l’alimentazione: Possibile sede di alimentazione per presenza di acari e insetti, per le specie di piccoli passeriformi. ALBERELLI AUTOCTONI Nome comune: Melo selvatico Nome scientifico: Malus sylvatica Originario dell’Europa (compresa la Gran Bretagna), lo si trova lungo le siepi e nei boschetti. Può essere alto fino a 9 metri. I fiori sbocciano a fine maggio e sono grandi circa da 2.5 a 3.7cm. I frutti misurano 2.5cm di diametro e maturano in settembre o ottobre assumendo spesso sfumature di colore rosso-arancione. I frutti hanno sapore piuttosto aspro e allappante, ma comunque adatti per conserve. La corteccia è di colore bruno e fessurata in squame quadrangolari. Adatto a giardino di piccole dimensioni: SI Livello di manutenzione richiesto: Medio Altezza massima raggiungibile:9m Richiesta luce: sole/mezzombra Sempreverde: NO Specie faunistiche favorite per la nidificazione o la tana: Columbidi, Merlo, Storno, Fringillidi, Silividi. Specie faunistiche favorite per l’alimentazione: Importante fonte alimentare autunno invernale, per molti uccelli, dai Turdidi ai Fringillidi, ai Silvidi. Anche mammiferi di varie specie si nutrono dei frutti caduti, come il Riccio ma anche Mustelidi come la Donnola ed il Tasso. Anche la Volpe può occasionalmente nutrirsi dei frutti. Nome comune: Ciliegio selvatico Nome scientifico: Prunus avium Originario dell’Europa. I frutti delle piante selvatiche hanno sapore piuttosto amarognolo. Il legno è bruno rosastro chiaro, con fibre dritte, molto adatto alla fabbricazione di mobili. Può raggiungere e superare i 18m di altezza. I fiori, grandi circa 2,5 cm, sono posti sui ramoscelli dell’anno precedente. I frutti sono drupe molto succose che misurano circa 2cm. Le foglie in autunno, divengono di colore arancione e rosse. La corteccia è di colore bruno rossastro e presenta strisce orizzontali ricche di lenticelle. Adatto a giardino di piccole dimensioni: SI Livello di manutenzione richiesto: Medio Altezza massima raggiungibile:18m Richiesta luce: sole Sempreverde: NO Specie faunistiche favorite per la nidificazione o la tana: Possono nidificare varie specie di uccelli, fra cui il Colombaccio, la Tortora, il Merlo, Storno Picchi, e Corvidi. ma anche rapaci diurni es. Gheppio e Lodolaio. Possibili nidificazioni anche di Allocco e Gufo comune. Specie faunistiche favorite per l’alimentazione: Turdidi, Fringillidi,Silvidi. Molti mammiferi si nutrono dei frutti caduti, tra cui il Riccio, il Tasso, la Donnola la Faina e la Volpe. Nome comune: Pero selvatico Nome scientifico: Pyrus sylvatica Originario dell’Europa. E’ alto circa fino a 12m, talvolta anche più. I fiori, grandi circa 2.5-3.7cm, sbocciano a fine aprile o all’inizio di maggio formando corimbi. I frutti sono pressoché globosi o appena piriformi e possono misurare fino a 10cm di lunghezza. Le foglie di forma variabile, ovali o quasi tondeggianti, sono glabre o lo diventano. La corteccia è di colore bruno scuro, fessurata in piccole scaglie spesse e pressoché quadrate. Adatto a giardino di piccole dimensioni: SI Livello di manutenzione richiesto: Basso Altezza massima raggiungibile:12m Richiesta luce: sole Sempreverde: NO Specie faunistiche favorite per la nidificazione o la tana: Colombaccio, Tortora, Storno, Corvidi, Silvidi, Fringillidi. Specie faunistiche favorite per l’alimentazione: Moltissime specie si nutrono dei frutti in inverno, dai Turdidi ai Fringillidi ai Silvidi, ed anche mammiferi utilizzano la fonte di zuccheri presente nei frutti. Nome comune: Acero campestre Nome scientifico: Acer campestre Originario dell’Europa (compresa la Gran Bretagna), è spesso reperibile come arbusto o come siepe; il suo legname non risulta in lunghi tronchi e viene impiegato per lavori di tornitura e intaglio. Raggiunge una altezza di circa 5-9m. I fiori son ermafroditi, raggruppati in infiorescenze erette lunghe circa 10cm, e sbocciano da fine aprile all’inizio di maggio, sviluppandosi poi in frutti alati (samare) penduli. Le foglie in autunno assumono una colorazione giallo dorata, poi volgono al rosso. Adatto a giardino di piccole dimensioni: SI Livello di manutenzione richiesto: Basso Altezza massima raggiungibile:5-9m Richiesta luce: sole/mezzombra Sempreverde: NO Specie faunistiche favorite per la nidificazione o la tana: Può ospitare varie specie di uccelli, in particolare gli esemplari più alti possono favorire la nidificazione di Columbidi, oltre a piccoli passeriformi. Specie faunistiche favorite per l’alimentazione: Offre alimentazione per la capacità di attirare gli insetti da parre delle infiorescenze melliflue, quindi sono gli uccelli insettivori a beneficiare, ad esempio Capinera, Balia nera, Cince e Silvidi in genere. ALBERI AUTOCTONI DI PRIMA GRANDEZZA Nome comune: Quercia farnia Nome scientifico: Quercus robur Originario dell’Europa (compresa la Gran Bretagna). Quercia fra le più comuni, la farnia è molto longeva e può infatti vivere oltre 800anni. Raggiunge e supera i 30 metri di altezza. Fiorisce in maggio: i fiori femminili sono visibili all’estremità dei nuovi getti. Le ghiande, lunghe da 1.8cm a 3 cm, sono portate su lunghi peduncoli e cadono in ottobre. Le foglie lunghe 10-12.5cm, sono sessili. Adatto a giardino di piccole dimensioni: NO Livello di manutenzione richiesto: Basso Altezza massima raggiungibile:30m Richiesta luce: sole (adulta)/ombra (primi anni) Sempreverde: NO Specie faunistiche favorite per la nidificazione o la tana: Colombaccio, Tortora selvatica, Cornacchia grigia, Gazza, Ghiandaia, Picchio Verde, Picchi rossi, Silvidi, Fringillidi, Gheppio, Lodolaio, Gufo comune, Allocco. Scoiattolo, Riccio. Specie faunistiche favorite per l’alimentazione: Colombaccio, Corvidi. Le ghiande sono consumate da mammiferi quali lo Scoiattolo, il Riccio e Roditori. Nome comune: Rovere Nome scientifico: Quercus petraea Originario dell’Europa e dell’Asia occidentale. L’albero è alto circa 30m ma può anche avere dimensioni maggiori, è molto longevo. Fiorisce in maggio: i fiori femminili sono situati all’ascella delle foglie, all’estremità dei nuovi getti. Le ghiande sono sessili e in ciò consiste la maggiore differenza col Q. robur, le cui ghiande sono peduncolate. Dette ghiande raggiungono i 3cm e presentano più evidenti scaglie sulla cupola. Le fogli lunghe da 7.5 a 12.5cm, spicciolate. Adatto a giardino di piccole dimensioni: NO Livello di manutenzione richiesto: Basso Altezza massima raggiungibile:30m Richiesta luce: sole/mezzombra Sempreverde: NO Specie faunistiche favorite per la nidificazione o la tana: una grande varietà di uccelli trova rifugio idoneo per nidificare in questo maestoso albero, dai passeriformi, ai columbidi, ai corvidi e rapaci diurni e notturni. Anche varie specie di picchi trovano rifugio nei buchi del fusto e dei rami più grandi. Mammiferi quali il Riccio, lo Scoiattolo, la Donnola possono trovare idonee tane nelle cavità del fusto anche in vicinanza del terreno. Specie faunistiche favorite per l’alimentazione: Colombaccio, Corvidi, Scoiattolo, Silvidi, Fringillidi Nome comune: Pioppo nero piramidale Nome scientifico: Popilus nigra pyramidalis Clone maschile, riprodotto mediante talee tratte da un albero nativo della Lombardia, all’inizio del XVIII secolo; viene coltivato in Europea e nell’America settentrionale, lungo le strade, come frangivento e come albero ornamentale. E’ alto circa 30m; ha forma affusolata, stretta e piramidale. Fiorisce in marzo e aprile e i fiori sono riuniti in amenti lunghi circa 5cm. Le foglie sono simili a quelle del pioppo nero o un po’ più piccole, ma le loro gemme e i piccioli sono glabri. La corteccia è di colore grigiastro, in genere rugoso-scanalata. Adatto a giardino di piccole dimensioni: NO Livello di manutenzione richiesto: Basso Altezza massima raggiungibile:30m Richiesta luce: sole Sempreverde: NO Specie faunistiche favorite per la nidificazione o la tana: Corvidi, Colombaccio, Gheppio, Lodolaio, Rigogolo, Passeriformi. Specie faunistiche favorite per l’alimentazione: Specie insettivore di uccelli e mammiferi (Silvidi, Riccio). Nome comune: Salice bianco Nome scientifico: Quercus robur Originario dell’Europa, dell’Asia settentrionale e dell’Africa boreale, è selvatico lungo i corsi d’acqua ed è alto 25m. Gli amenti sono sviluppati in aprile-maggio: quelli maschili, lunghi circa 3.7-5.5cm, sono gialli; quelli femminili sono verdi:maturano in amenti fruttiferi le cui capsule si aprono per liberare in giugno, semi forniti di peli. Le foglie sono dapprima verde chiaro, poi divengono verde scuro, con peli argentei sulla pagina superiore; quella inferiore è ricoperta da peluria bianca sericea. Adatto a giardino di piccole dimensioni: Si Livello di manutenzione richiesto: Basso Altezza massima raggiungibile:25m Richiesta luce: sole Sempreverde: NO Specie faunistiche favorite per la nidificazione o la tana: Poco idoneo ad ospitare nidificazioni, rari piccoli passeriformi. Specie faunistiche favorite per l’alimentazione: Specie legate alla presenza di insetti, Silvidi, Pettirosso. Nome comune: Carpino bianco Nome scientifico: Carpinus betulus Originario dell’Asia Minore e dell’Europa, viene coltivato in Europa e nell’America Settentrionale come arbusto da siepe, nei parchi e per alberature stradali. Il suo legno è duro, a grana fine. Può raggiungere una altezza di 19m. Fiorisce in Marzo: gli amenti maschili sono lunghi 3.7cm, quelli femminili sono più piccoli e spuntano all’estremità dei nuovi rametti. Gli amenti fruttiferi possono misurare 7.5cm di lunghezza. Le foglie in autunno assumono una vivace colorazione gialla. Adatto a giardino di piccole dimensioni: Si Livello di manutenzione richiesto: Medio Altezza massima raggiungibile:19m Richiesta luce: mezzombra Sempreverde: NO Specie faunistiche favorite per la nidificazione o la tana: Colombaccio, Tortora, Corvidi, Passeriformi. Specie faunistiche favorite per l’alimentazione: Capinera. Merlo, Tordo bottaccio, Cesena, Cince. Nome comune: Tiglio selvatico Nome scientifico: Tilia cordata Originario dell’Europa, delle regioni caucasiche e della Siberia, viene piantato nei parchi e nei giardini, lungo le strade ed è particolarmente utile nelle città e nei centri urbani: questo impiego è ampiamente realizzato in Italia. E’ alto fino a 30m. Fiorisce all’inizio di Luglio: i fiori misurano circa 1.2cm di diametro e sono generalmente riuniti in infiorescenze di 5-10 fiori dal profumo, intenso e piacevole. I frutti sono nucule che misurano circa 0.6cm di diametro. La corteccia è liscia e grigia. Adatto a giardino di piccole dimensioni: SI Livello di manutenzione richiesto: Medio Altezza massima raggiungibile:30m Richiesta luce: sole/mezzombra Sempreverde: NO Specie faunistiche favorite per la nidificazione o la tana: Molte specie possono nidificare in particolare negli esemplari più alti,non troppo vicini alle strade, dal Colombaccio ai Corvidi e Passeriformi oltre a rapaci diurni e notturni. Specie faunistiche favorite per l’alimentazione: Specie insettivore che beneficiano della presenza di insetti attratti dal miele che si sviluppa sulle infiorescenze. ALBERI ALLOCTONI DI PRIMA GRANDEZZA Nome comune: Acero canadese Nome scientifico: Liquidambar styraciflua È un albero di origine nordamericana. Le foglie sono caduche, lungamente picciolate di colore verde e forma per lo più pentalobata; divengono gialle, rosse e arancio in autunno. Può raggiungere un'altezza di oltre 25-35 m e la sua chioma un diametro di m 10. I fiori sono unisessuali riuniti in infiorescenze maschili e femminili separate, la pianta è monoica. Il frutto è una infruttescenza globosa legnosa, grande fino a 4cm, che contiene diverse decine di capsule. Adatto a giardino di piccole dimensioni: Si Livello di manutenzione richiesto: Basso Altezza massima raggiungibile:25-35m Richiesta luce: sole/mezzombra Sempreverde: NO Specie faunistiche favorite per la nidificazione o la tana: Colombaccio, Corvidi, Passeriformi, Picidi. Specie faunistiche favorite per l’alimentazione: Come per l’Acero campestre le fonti alimentari sono gli insetti attirati dai frutti e dalle infiorescenze zuccherine. Silvidi, Turdidi. A terra anche mammiferi come il Riccio possono ricercare insetti attratti dalla presenza dell’Acero. Nome comune: Bagolaro Nome scientifico: Celtis australis Originario dell’Europa (compresa la Gran Bretagna). Quercia fra le più comuni, la farnia è molto longeva e può infatti vivere oltre 800anni. Raggiunge e supera i 30 metri di altezza. Fiorisce in maggio: i fiori femminili sono visibili all’estremità dei nuovi getti. Le ghiande, lunghe da 1.8cm a 3 cm, sono portate su lunghi peduncoli e cadono in ottobre. Le foglie lunghe 10-12.5cm, sono sessili. Adatto a giardino di piccole dimensioni: Si Livello di manutenzione richiesto: Basso Altezza massima raggiungibile:15-21m Richiesta luce: sole/mezzombra Sempreverde: NO Specie faunistiche favorite per la nidificazione o la tana: Date le dimensioni può ospitare nidi sia di specie arbustive (es. Merlo, Pettirosso) che di alto fusto come Colombaccio, Tortora, Gheppio, Corvidi e Silvidi. Specie faunistiche favorite per l’alimentazione: il frutto è ricercato da varie specie di uccelli, quali Turdidi (Merlo, Cesena Tordo bottaccio) Fringillidi, e Columbidi. I frutti caduti a terra possono essere consumati da mammiferi e migro mammiferi (es. Riccio e Toporagno) Nome comune: Liriodendro o Albero dei Nome scientifico: Liriodendron tulipifera tulipani Albero deciduo dell’America Settentrionale, coltivato per ornamento. In natura è alto fino a 48-52m. I fiori, dai petali lunghi da 3 a 7cm sbocciano in giugno e luglio. Il frutto è lungo circa 5cm e maturando in settembre, volge dal verde al bruno. Le foglie presentano 4 lobi e in autunno assumono un colore giallo-arancione. Adatto a giardino di piccole dimensioni: Sì Livello di manutenzione richiesto: Medio Altezza massima raggiungibile:48-52m Richiesta luce: sole/mezzombra Sempreverde: NO Specie faunistiche favorite per la nidificazione o la tana: Date le dimensioni può ospitare molte specie di uccelli nidificanti, quali Columbidi, Corvidi, Turdidi, Fringillidi, Silvidi, Rapaci diurni e notturni. Specie faunistiche favorite per l’alimentazione: I frutti ed i fiori attraggono insetti, favorendo quindi la presenza di uccelli insettivori, quali Silvidi, Turdidi. ANIMALI Nome comune: Merlo Nome scientifico: Turdus merula Peso 70-100gr, dimensioni medio piccole. Maschio di colore nero uniforme con becco giallo; femmina grigio scuro maculata nelle parti inferiori, mento e gola grigiastri. La specie presenta due mute annuali. Specie arboricola, monogama e territoriale. Il periodo riproduttivo va da febbraio a maggio. L'alimentazione del merlo varia da piccoli semi ad insetti; la ricerca del cibo viene effettuata scavando con il becco sotto terra. Periodo prevalente di attività: DIURNO Il volo migratorio è notturno. Motivo di possibile frequentazione delle aree verdi: ALIMENTAZIONE Grado di interferenza con i manufatti antropici: BASSO Grado di conflitto con gli animali domestici: BASSO Nota: mangia nei prati e su alberi e arbusti che producono bacche, nidifica nelle arbustive, frequentemente nei giardini urbani o privati. Nome comune: Colombaccio siepi Nome scientifico: Columba palumbus Il peso varia da 420-580g, ha forme pesanti e massicce, becco appuntito, ricurvo all’apice con base carnosa, ali lunghe, coda quadrata, tarsi brevi e rivestite di penne per metà della loro lunghezza. Caratteri distintivi per eccellenza sono, il collarino bianco presente sul collo e l’ala che è attraversata a metà da una striscia bianca verticale. Monogamo, il periodo della riproduzione inizia in marzo-aprile con parate nuziali. Il colombaccio si nutre in prevalenza di semi. Specie ancora comune e numerosa sia in campagna che in aree urbane e peri urbane Periodo prevalente di attività: DIURNO Motivo di possibile frequentazione delle aree verdi: ALIMENTAZIONE Grado di interferenza con i manufatti antropici: BASSO Grado di conflitto con gli animali domestici: BASSO Nota: è presente in alcune città e si avvicina alle abitazioni, può sostare su alberi di media altezza ed alimentarsi su questi ed a terra in aree prative o con stoppie. Da non confondere con il Piccione torraiolo, che presenta una maggior diffusione presso i centri abitati ed interazioni spesso invasive (anche verso gli edifici, con particolare riferimento a cornicioni, coperture e grondaie). Nome comune: Pettirosso Nome scientifico: Erithacus rubecola Gli adulti hanno il petto e la fronte colorati di arancio. Il resto del piumaggio è di colore bruno oliva. Ai giovani manca la colorazione arancione e sono fortemente macchiettati. Non ci sono differenze tra maschio e femmina. E' animale solitario e di indole aggressiva. Il periodo della riproduzione inizia in aprilemaggio. Il pettirosso si ciba soprattutto di insetti e le loro larve, lombrichi, semi e piccoli molluschi, ma integra questa dieta con una grande quantità piccoli frutti e bacche. Periodo prevalente di attività: DIURNO Motivo di possibile frequentazione delle aree verdi: ALIMENTAZIONE Grado di interferenza con i manufatti antropici: BASSO Grado di conflitto con gli animali domestici: BASSO Nota: frequenta le siepi arbustive fitte dove può nidificare. E’ tuttavia più comune in inverno ed in questo periodo si avvicina alle abitazioni, cercando cibo sia nelle siepi e sugli alberi che a terra, anche nei giardini. Nome comune: Storno Nome scientifico: Sturnus vulgaris Durante il periodo estivo gli adulti hanno il piumaggio di colore nero con riflessi verdi e violetti, visibili soprattutto sulla testa e il petto. Il becco è aguzzo, giallo e leggermente incurvato. Il piumaggio invernale è nero con le punte delle piume di colore chiaro, che danno un aspetto punteggiato di bianco; il becco è marrone scuro. I giovani invece hanno le piume di colore grigio - marrone, la gola biancastra e il becco scuro. Ama nidificare il luoghi elevati, sulle case, tra gli alberi, si adatta a fare il nido al suolo se non trova cavità. La stagione della riproduzione inizia generalmente in primavera e termina all'inizio dell'estate. Uccello onnivoro, si nutre di insetti, semi, invertebrati, vertebrati, piante, frutti. Periodo prevalente di attività: DIURNO Motivo di possibile frequentazione delle aree verdi: ALIMENTAZIONE Grado di interferenza con i manufatti antropici: BASSO Grado di conflitto con gli animali domestici: BASSO Nota: Si nutre nei prati, anche dei giardini privati, e sosta su alberi in ambiente urbano e periurbano. Nome comune: Regolo Il Regolo raggiunge a fatica i 10 centimetri e i 5 grammi di peso. Si riconosce dai caratteristici disegni della sommità del capo, ornata da una crestina bordata di nero, arancione nei maschi e gialla nelle femmine, di cui i giovani sono privi. Il piumaggio ha le parti superiori grigio-verdi e quelle inferiori biancastre sfumate di bruno-giallo. Il maschio si distingue dalla femmina per la colorazione arancione della striatura del capo. Migra nei periodi invernali dai siti di nidificazione tra i 900 e 1900 metri nelle aree di pianura e prealpine. Nome scientifico: Regulus regulus Periodo prevalente di attività: DIURNO Motivo di possibile frequentazione delle aree verdi: ALIMENTAZIONE Grado di interferenza con i manufatti antropici: BASSO Grado di conflitto con gli animali domestici: BASSO Nota: invernale ricerca larve, ragni, negli arbusti e alberi con fitta ramificazione, un uccellino piccolissimo ma dai colori sgargianti con una particolare striscia gialla sulla testa. Nome comune: Passero d'Italia Nome scientifico: Passer italiae Lunga in media 15 centimetri, per un’apertura alare di 24-26 centimetri e peso fino a 30 grammi, la Passera d’Italia presenta, nell’aspetto, grandi differenze tra i due sessi: il maschio sfoggia una livrea appariscente, con dorso e ali marroni, screziati di nero, guance bianche, nuca e testa bruno-nocciola, gola nera e petto grigio; la femmina, come i giovani, si presenta nei colori molto più sbiadita con il dorso bruno-chiaro striato di nero, la nuca beige, petto e gola grigi. Può nidificare anche in piena stagione fredda e la si ritrova praticamente in tutti gli ambienti, dalle aree urbane ai villaggi, fino all’aperta campagna. Periodo prevalente di attività: DIURNO Motivo di possibile frequentazione delle aree verdi: ALIMENTAZIONE Grado di interferenza con i manufatti antropici: BASSO Grado di conflitto con gli animali domestici: BASSO Nota: A tutti noto per la particolare vicinanza con l’uomo. La diminuzione drastica delle presenze in campagna rende importante incrementare la ricettività delle aree urbane e periurbane. Nidifica nei sottotetti, sui pali della luce sempre nei pressi di insediamenti umani. E’ onnivoro. Nome comune: Riccio Tutto il riccio, tranne il muso, le zampe e le parti inferiori, è ricoperto da aculei lunghi circa 2 cm, di colore grigio con l'apice biancastro. Il tronco è grosso e tozzo con capo non ben distinto dal corpo; le zampe sono forti con dita provviste di unghie robuste; il muso è appuntito; la coda corta e spessa. La femmina è più grande del maschio. E’ onnivoro. Si nutre di insetti e di alcuni invertebrati (lombrichi e molluschi), ma anche di ghiande, bacche, uccelli, rettili e anche giovani topi. Va in letargo da ottobre ad aprile; la temperatura corporea cade da 34° a 4°C. In natura può vivere dai 7 a 10 anni. Nome scientifico: Riccio Erinaceus Periodo prevalente di attività: NOTTURNO Motivo di possibile frequentazione delle aree verdi: ALIMENTAZIONE Grado di interferenza con i manufatti antropici: BASSO Grado di conflitto con gli animali domestici: BASSO Nota: notturno, frequenta molto spesso giardini e aree urbane dove ci siano parti di terreno erboso. Va in letargo in autunno-inverno. Nome comune: Pipistrello nano Nome scientifico: Pipistrellus pipistrellus Famosi per gli ultrasuoni, i pipistrelli nani emettono anche degli squittii acuti, che possono essere sentiti anche dall'uomo. Ha abitudini crepuscolari e notturne e di giorno si rifugia in cavità naturali o artificiali come dei buchi nei muri o sotto le tegole. Gli spostamenti fra quartieri invernali ed estivi raramente superano i 50km. Caccia fra i 5 e i 10 metri dal suolo, anche più volte in una stessa sera/notte. Essendo insettivoro ha un ruolo importante nella riduzione delle zanzare e per questo la sua presenza in ambiente urbano può essere incrementata con il posizionamento delle Periodo prevalente di attività: NOTTURNO BAT-BOX (cassette rifugio). Motivo di possibile frequentazione delle aree verdi: ALIMENTAZIONE Grado di interferenza con i manufatti antropici: BASSO Grado di conflitto con gli animali domestici: BASSO Nota: come tutti i pipistrelli è utile all’uomo perché si nutre di zanzare ed insetti volanti. Nome comune: Rospo smeraldino Nome scientifico: Pseudepidalea viridis Il rospo smeraldino ha corpo robusto, capo arrotondato, muso corto; occhi grandi e prominenti con pupilla orizzontale ellittica. Sul ventre la pelle è di colore biancastro uniforme o con macchie scure, leggermente rugosa; dorsalmente il colore di sfondo è bianco, grigio o verde chiaro, con macchie verdastre chiaramente definite, spesso bordate di scuro. Durante la stagione riproduttiva lo si trova spesso nelle zone di confluenza al mare di piccoli rigagnoli e torrenti, anche in acque con elevato grado di salinità. E’ una specie opportunista e colonizzatrice di pozze di recente formazione con vegetazione acquatica scarsa o assente. Si nutre di invertebrati, principalmente anellidi, insetti e Periodo prevalente di attività: NOTTURNO molluschi (lumache) Motivo di possibile frequentazione delle aree verdi: ALIMENTAZIONE Grado di interferenza con i manufatti antropici: BASSO Grado di conflitto con gli animali domestici: BASSO Nota: abita i luoghi antropizzati come giardini e orti, sopporta un buon grado di aridità. Ha un’attività crepuscolare o notturna mentre di giorno si nasconde in tane di roditori o anfratti rocciosi o di costruzioni. ABACO DELLE ALBERATURE Di seguito viene riportato un abaco delle forme delle alberature proposte una volta raggiunto lo sviluppo adulto. Quercia farnia Salice bianco Tiglio selvatico Rovere Carpino bianco Liriodendro o Albero dei Tulipani Pioppo nero piramidale Bagolaro Acero canadese BIBLIOGRAFIA e FONTI Roger Phillips - Riconoscere gli alberi – Istituto Geografico De Agostani, Novara 2012 Elisabetta Gismondi – Alla finestra e in giardino – Giovanni De Vecchi Editore S.p.a, Milano Sito internet www.agraria.org