SCHEDA PROGETTO PER L’IMPIEGO DI VOLONTARI IN SERVIZIO CIVILE IN ITALIA ENTE 1) Ente proponente il progetto: PROVINCIA DI LECCO 2) Codice di accreditamento: 3) Albo e classe di iscrizione: NZ04654 REGIONALE - LOMBARDIA 2^ CARATTERISTICHE PROGETTO 4) Titolo del progetto: PROMUOVERE PER SOSTENERE: ANZIANI AL CENTRO 5) Settore ed area di intervento del progetto con relativa codifica (vedi allegato 3): ASSISTENZA – ANZIANI cod. A01 6) Descrizione dell’area di intervento e del contesto territoriale entro il quale si realizza il progetto con riferimento a situazioni definite, rappresentate mediante indicatori misurabili; identificazione dei destinatari e dei beneficiari del progetto: Il progetto riguarda l’area anziani e in minor misura l’area disabilità con un’azione sperimentale rivolta agli adulti disabili. Si propone di sviluppare e migliorare le politiche sociali attive dei Comuni con l’innovazione ed il supporto dei giovani volontari di servizio civile. Il progetto si caratterizza per diverse tipologie di interventi: si passa da azioni prettamente preventive e di sostegno alla persona anziana “più fragile” a interventi di promozione di uno stile di vita attivo e autonomo. Le Amministrazioni locali coinvolte ritengono l’“invecchiamento attivo”1 una strategia fondamentale, sia per gli anziani che per la comunità, per rallentare la perdita di autonomia e per garantire agli ultra 65enni un miglioramento complessivo della qualità della vita; questo in linea con quanto previsto dalla D.g.r. 25 luglio 2012 – n. IX/3818 che suggerisce di supportare la popolazione anziana attraverso interventi che hanno in attenzione l’invecchiamento attivo e la solidarietà tra le generazioni. 1 2012: Anno Europeo dell’Invecchiamento Attivo e della Solidarietà tra le generazioni. 1 I destinatari: gli anziani e i disabili I destinatari del progetto sono: Gli anziani over 65 anni, sia in condizione di autosufficienza che in condizione di fragilità (perdita parziale o totale di autonomia) oltre ai disabili frequentanti il CDD di Calolziocorte, con un’attenzione specifica agli adulti disabili. Il contesto di riferimento: la popolazione anziana nel territorio della provincia di Lecco La letteratura demografica individua nelle persone di 65 e più anni la cosiddetta “popolazione anziana”. Negli ultimi cinquant’anni, uno degli elementi più significativi del mutamento sociale è il progressivo aumento di questa parte della popolazione generato sia dalla diminuzione del tasso di natalità sia dall’aumento delle aspettative di vita. Al 31/12/2011 nel territorio della provincia di Lecco risiedevano 69.401 anziani, circa il 20% della popolazione complessiva. Uno sguardo a livello distrettuale consente di rintracciare la maggior concentrazione di componente anziana a Bellano e la minore a Merate (Bellano: 11.614 unità pari al 21,52% dei residenti del distretto; Lecco: 34.809 unità pari al 20,84%; Merate: 22.978 unità pari al 19,10%). Tabella 1: Popolazione anziana residente in provincia di Lecco negli ultimi sei anni Distretto di BELLANO Distretto di LECCO Distretto di MERATE Provincia di Lecco Anno Totale 65 e più M Totale 65 e più F Totale 65 e più Totale residenti 2006 4.419 6.181 10.600 52.025 2007 4.518 6.314 10.832 52.675 2008 4.611 6.395 11.006 53.206 2009 4.738 6.450 11.188 53.503 2010 4.811 6.523 11.334 53.854 2011 4.993 6.621 11.614 53.970 2006 12.907 19.024 31.931 161.067 2007 13.242 19.284 32.526 162.866 2008 13.627 19.545 33.172 164.401 2009 13.922 19.750 33.672 165.497 2010 14.148 19.924 34.072 166.574 2011 14.648 20.161 34.809 167.043 2006 8.462 12.063 20.525 114.418 2007 8.802 12.256 21.058 116.066 2008 9.057 12.470 21.527 117.813 2009 9.320 12.653 21.973 118.912 2010 9.535 12.736 22.271 119.770 2011 9.917 13.061 22.978 120.277 2006 25.788 37.268 63.056 327.510 2007 26.562 37.854 64.416 331.607 2008 27.295 38.410 65.705 335.420 2009 27.980 38.853 66.833 337.912 2010 28.494 39.183 67.677 340.198 2011 29.558 39.843 69.401 341.290 Fonte: elaborazione Osservatorio per le Politiche Sociali della Provincia di Lecco (OPS) su dati ISTAT (dal 2006 al 2009) e anagrafi dei Comuni (2010-2011) 2 Nel territorio della provincia di Lecco gli anziani che vivono soli sono il 26,1% di tutti gli over 65; il distretto con la maggiore incidenza di anziani soli sulla popolazione anziana residente è quello di Bellano (29,4%), seguito da quello di Lecco (26,1%) e da quello di Merate (24,3%). Nel grafico di seguito sono rappresentati i dati sui nuclei familiari composti da un solo individuo suddivisi in tre sottoclassi: 65-74, 75-84, 85 e oltre. Grafico 1: Nuclei familiari costituiti da una persona anziana per classi di età Distretti di Bellano, Lecco, Merate anno 2011 4500 3820 4000 3200 3500 3000 2413 2073 1963 2500 2000 1323 1363 1206 1500 731 1000 500 0 Bellano Lecco Merate 65-74 totale Bellano* Lecco Merate Provincia 75-84 totale 85 e più totale 65-74 75-84 85 e più Totali 1.323 3.200 1.963 6.486 1.363 3.820 2.413 7.596 731 2.073 1.206 4.010 3.417 9.093 5.582 18.092 Fonte: elaborazione Osservatorio per le Politiche Sociali della Provincia di Lecco (OPS) su dati dei Comuni * per il Comune di Bellano sono stati utilizzati i dati al 31/12/2010 I beneficiari: le famiglie degli anziani e dei disabili Il passaggio all’età anziana, nel ciclo di vita familiare, è forse quello più faticoso poichè la cura dell’anziano mette spesso la famiglia a contatto con la perdita, la sofferenza e la decadenza. La rilevanza della condizione anziana è un dato ormai acquisito per l’evidenza che assumono le sopra citate tendenze demografiche in atto. La famiglia, sempre più condizionata da problemi economici, di contesto, di alloggio e sempre più interessata da trasformazioni (single, figli unici, coppie senza figli…) è oggi più fragile e frammentata, e quindi non sempre in grado di proteggere l’anziano che ne ha bisogno e, raramente, è nella possibilità di accoglierlo quando questo si trovi a vivere solo e necessiti di aiuto e assistenza. Le problematiche dei disabili e delle loro famiglie hanno molti punti in comune con quelle degli anziani e le famiglie delle persone disabili si trovano ad avere una gestione della quotidianità molto complessa.2 Il progetto vuole dare maggior sostegno alla famiglia, che si trova molto spesso ad assumere in prima persona la cura dell’anziano, diventando il perno attorno a cui ruota tutta la rete dei servizi, supportandola e valorizzandola nei percorsi di cura ed assistenza. Vuole allo stesso 2 vedi PdZ 2012 - 2014 degli Ambiti Distrettuali di Bellano, Lecco e Merate. 3 tempo sostenere la comunità locale, che potrà considerare l’anziano non più solo dal punto di vista del sostegno ad una difficoltà ma della partecipazione attiva alla “vita” del territorio promuovendo al contempo la solidarietà, la cooperazione e l’inclusione tra le generazioni. I comuni nei quali si realizzerà il progetto sono Montevecchia e Caloziocorte che, nonostante le differenze legate alle specifiche caratteristiche di contesto demografico e sociale, presentano esigenze comuni e risorse simili rispetto ai bisogni prevalenti. COMUNE DI MONTEVECCHIA ALCUNI DATI SULLA POPOLAZIONE ANZIANA RESIDENTE Al 31/12/2011 risiedevano a Montevecchia 478 anziani, circa il 19% della popolazione complessiva. Rispetto al 2006 la popolazione anziana è passata da 400 a 478 unità, con una crescita quindi del 20%, incremento molto elevato se confrontato alla corrispondente crescita del totale della popolazione (+1%). Tabella 2: Popolazione anziana residente nel comune di Montevecchia negli ultimi sei anni Totale 65 Totale 65 Totale 65 Totale Anno e più M e più F e più residenti 2006 186 214 400 2.462 2007 196 218 414 2.434 2008 200 233 433 2.452 2009 207 240 447 2.497 2010 220 240 460 2.494 2011 232 246 478 2.484 Fonte: Osservatorio per le Politiche Sociali della Provincia di Lecco (OPS) su dati ISTAT (dal 2006 al 2009) e anagrafi dei Comuni (2010-2011) Nel territorio del Comune di Montevecchia gli anziani che vivono soli sono il 23,4% di tutti gli over 65. Nella tabella di seguito sono rappresentati i dati sui nuclei familiari composti da un solo individuo suddivisi in tre sottoclassi. Tabella 3: Nuclei familiari costituiti da una persona anziana per classi di età 65-74 75-84 85 e più Totale 45 43 24 112 Fonte: anagrafe del Comune Il numero elevato di anziani soli e, più in generale, la consistente crescita della popolazione anziana sul totale della popolazione residente, ha motivato il comune di Montevecchia ad aderire al progetto provinciale. IL CONTESTO NEL QUALE SI SVOLGONO LE ATTIVITÀ DEL PROGETTO Montevecchia è un paese di circa 2500 abitanti, si estende su una superficie di 5,93 kmq, dista da Lecco 25 km e da Milano 31 km. E’ composto da 51 frazioni, le più importanti sono Ostizza, Ceresè, Spiazzolo, Pertevano, Valfredda. E’ collocato sulle prime colline delle Prealpi e nel cuore della Brianza, i suoi 593 ettari di superficie risultano compresi fra i 240 e i 501 m. sul mare. Il territorio, di rilevante interesse ambientale e ricco di elementi naturali, risulta interamente inserito nel Parco Regionale di Montevecchia e Valle del Curone-costituito dalla L.R. del 16.09.1983 – che ha sede in Montevecchia, località Butto. 4 Il Comune da sempre valorizza il ruolo dell’anziano attraverso le iniziative quali “festa ed il pranzo degli anziani”. E’ attivo il servizio di assistenza domiciliare anziani e la teleassistenza a favore degli anziani più fragili e bisognosi di assistenza. Inoltre sul territorio è presente un centro denominato “La casetta”dove gli anziani ed i giovani si ritrovano per giocare a carte e svolgere delle attività ricreative. COMUNE DI CALOLZIOCORTE ALCUNI DATI SULLA POPOLAZIONE ANZIANA RESIDENTE Al 31/12/2011 risiedevano a Calolziocorte 3.053 anziani, circa il 21% della popolazione complessiva. Rispetto al 2006 la popolazione anziana è passata da 2.707 a 3.053 unità, con una crescita quindi del 13%, incremento molto elevato se confrontato alla corrispondente crescita del totale della popolazione (+2%). Tabella 4: Popolazione anziana residente nel comune di Calolziocorte negli ultimi sei anni Totale 65 e Totale 65 e Totale 65 e Totale Anno più M più F più residenti 2006 1.124 1.583 2.707 14.037 2007 1.163 1.639 2.802 14.226 2008 1.190 1.663 2.853 14.370 2009 1.229 1.683 2.912 14.399 2010 1.262 1.693 2.955 14.315 2011 1.319 1.734 3.053 14.278 Fonte: Osservatorio per le Politiche Sociali della Provincia di Lecco (OPS) su dati ISTAT (dal 2006 al 2009) e anagrafi dei Comuni (2010-2011) Nel territorio del Comune di Calolziocorte gli anziani che vivono soli sono il 25,8% di tutti gli over 65. Nella tabella sono rappresentati i dati sui nuclei familiari composti da un solo individuo suddivisi in tre sottoclassi. Tabella 5: Nuclei familiari costituiti da una persona anziana per classi di età 65-74 75-84 85 e più Totale 263 357 168 788 Fonte: anagrafe del Comune Il numero elevato di anziani soli e, più in generale, la consistente crescita della popolazione anziana sul totale della popolazione residente, ha motivato il comune di Calolziocorte ad aderire al progetto provinciale. IL CONTESTO NEL QUALE SI SVOLGONO LE ATTIVITÀ DEL PROGETTO Servizio Anziani Il Servizio Anziani è l’insieme delle prestazioni rivolte alla popolazione ultra 65enne, volte a ridurre il rischio di isolamento e la perdita di autonomia offrendo aiuti concreti specialmente in caso di problematiche sociali e sanitarie. All’interno del Servizio Anziani si pone il Servizio di Assistenza Domiciliare (SAD), le cui prestazioni però sono dirette ad una fascia di utenza eterogenea che include anche adulti disabili e adulti fragili in particolari situazioni socioeconomiche e familiari, seppur in piccola percentuale rispetto ad un’utenza prevalentemente anziana. Il Servizio Anziani é ubicato nel Settore Servizi alla Persona e alla Famiglia del Comune di Calolziocorte sito in P.zza V.Veneto n. 13; dispone di un ufficio con due postazioni e una 5 saletta riunioni adiacente dove si svolgono gli incontri con le assistenti domiciliari e altri operatori. CDD - Centro Diurno Disabili Il CDD si trova a Calolziocorte in Via De Amicis; è situato accanto alla scuola Primaria “Mondo Giusto” del Pascolo con la quale condivide una parte del giardino. Al suo interno ci sono una cucina, un locale spogliatoio, un magazzino, due bagni per disabili, un bagno per utenti, un bagno per operatori, un locale adibito a palestra, un ufficio per operatori, un laboratorio ceramica, un laboratorio informatica, un laboratorio di falegnameria. La struttura ospita 20 disabili gravi di età compresa tra i 18 e i 65 anni, tutti italiani, inseriti nella struttura alcuni dal 1984 (anno di apertura del servizio). Al CDD si svolgono attività educative, di socializzazione, psicomotorie, espressive e creative, operativo-manuali, riabilitative e terapeutiche; le principali sono ippoterapia, piscina, vasca benessere, cucina, computer, giornalino, giardinaggio, musica, pittura, tandem, ginnastica dolce, palestra, uscite sul territorio, laboratorio video,stimolazione sensoriale, estetica, attività in collaborazione con alcune classi della scuola primaria vicina. Per ogni utente viene predisposto un progetto educativo e un programma individualizzato di attività che periodicamente viene verificato e aggiornato dagli operatori. Il servizio si configura anche come punto di riferimento per le famiglie degli utenti dove possono reperire informazioni e conoscenze, soddisfare esigenze di orientamento e di supporto al loro compito educativo. I famigliari vengono inoltre coinvolti nella condivisione del progetto educativo e degli obiettivi educativi pensati dall’equipe e nell’organizzazione del servizio attraverso incontri periodici . Il CDD è anche una risorsa del territorio che contribuisce a creare una sensibilizzazione culturale verso la disabilità. 6 7) Obiettivi del progetto: 1. Favorire l’integrazione degli anziani e dei disabili nel contesto locale, attivando un maggior raccordo tra la rete formale dell’assistenza socio-sanitaria, già presente sul territorio, e la rete informale composta da famiglie, parenti, vicinato, associazioni di volontariato, parrocchie e società civile Con il progetto si intende ampliare l’inserimento degli anziani e dei disabili in contesti ambientali aperti e stimolanti o creare maggiori contatti e occasioni di dialogo e di scambio con le nuove generazioni, per poter migliorare o mantenere le potenzialità/abilità fisiche, motorie e relazionali. Per raggiungere tale risultato è indispensabile da un lato favorire l’autonomia e l’indipendenza degli anziani e/o disabili, dall’altra stimolare in essi nuovi interessi o sostenere quelli già esistenti e consentire loro di mettere a disposizione della collettività le competenze e l’esperienza acquisiti nel corso degli anni, così da renderli partecipi e attivi e farli sentire ancora utili agli altri. Si pensa di realizzare, ad esempio, attività di laboratorio in cui gli anziani potranno mettere a disposizione le loro abilità, le loro memorie e i loro “saperi” per la conservazione e valorizzazione del patrimonio culturale; iniziative di animazione e aggregative per aumentare le occasioni di socializzazione; attività motorie per favorire uno stile di vita e comportamenti positivi e salutari come ad esempio corsi di ginnastica dolce e passeggiate; pratiche di volontariato nelle quali la persona diventa protagonista attivo, come ad esempio il “Piedibus”. I giovani volontari saranno quindi coinvolti nella realizzazione di questa attività e a loro volta saranno arricchiti dall’esperienza del contatto con persone anziane e/o disabili, così come dalle opportunità di scambio e comunicazione tra le varie fasce d’età nell’ambito di iniziative o manifestazioni locali. I principali risultati attesi dal progetto sono il sostegno alle attività che si svolgono all’interno e all’esterno delle strutture diurne per persone fragili (es.Centri Diurni Disabili) e l’aumento delle attività/iniziative realizzate dai comuni anche in collaborazione con le associazioni locali di volontariato, allo scopo di sensibilizzare la comunità e in particolare le giovani generazioni. 2. Rispondere ai bisogni delle persone più fragili attraverso la realizzazione di attività e l’erogazioni di prestazioni di sostegno e di supporto alle funzioni della vita quotidiana, in una prospettiva di maggior relazione e vicinanza Per favorire questo risultato si prevede di migliorare e potenziare i servizi di accompagnamento agli anziani non autosufficienti presso strutture sanitarie e/o sociali, provvedendo anche allo svolgimento di piccole commissioni (spesa, pagamento bollette, ecc.) e al disbrigo di pratiche. I risultati attesi dal progetto sono la rilevazione di informazioni più puntuali (problematiche, bisogni…) sugli anziani e sui disabili che vivono nella propria abitazione rispetto alla gestione della vita quotidiana, l’incremento del numero delle prestazioni effettuate e del numero degli anziani e disabili accompagnati o aiutati. 3. Promuovere il miglioramento dei servizi sociali comunali del territorio per offrire risposte più attente e qualificate agli anziani e ai disabili Per raggiungere questo obiettivo, i giovani volontari potranno incrementare e supportare le attività dei Servizi di Assistenza Domiciliare, comprese le attività di segretariato sociale che si effettuano per gli anziani, per rispondere in modo più efficace e mirato alle richieste e ai bisogni dell’utenza. I risultati attesi dal progetto sono il miglioramento dell’organizzazione dei servizi sociali esistenti e la qualità delle prestazioni rese. Un altro importante risultato da 7 raggiungere è quello dell’ampliamento della conoscenza dei servizi per gli anziani e per i disabili presenti sul territorio. Gli obiettivi specifici delle singole sedi nelle quali si intende attuare il progetto (MONTEVECCHIA, CALOLZIOCORTE ) ed i relativi risultati attesi, vengono qui di seguito indicati: MONTEVECCHIA Promuovere stili di vita salutari nella popolazione anziana; coinvolgere gli anziani in attività di volontariato; acquisire informazioni sulle problematiche degli anziani non autosufficienti; valorizzare il patrimonio culturale degli anziani. CALOZIOCORTE Servizio Anziani Supportare il SAD (Servizio di Assistenza Domiciliare), incrementando il numero dei casi seguiti e diversificando la tipologia di utenza rispetto a quella attualmente in carico; supportare le attività di animazione già strutturate per migliorarne la qualità e sperimentarne di nuove; supportare alle attività di segretariato sociale dell’ufficio servizi sociali. CALOLZIOCORTE CDD - Centro Diurno Disabili Implementare il numero di utenti seguiti durante le attività, con particolare attenzione ai disabili adulti, rispetto ai quali saranno sperimentate nuove attività (laboratori e momenti di aggregazione dedicati) anche in base alle risorse e alle competenze del volontario; favorire un raccordo stabile tra Comune e servizio CDD attraverso il volontario; promuovere la conoscenza del servizio e della realtà della disabilità; supportare lo staff educativo nella gestione dell’utenza e nell’organizzazione giornaliera; supportare la famiglia del disabile attraverso progetti di sollievo attivati, in accordo col servizio CDD, al domicilio e sul territorio dell’utente anche in momenti di chiusura del servizio; supportare la famiglia dell’utente del CDD, se richiesto, nel disbrigo di pratiche varie. 8) Descrizione del progetto e tipologia dell’intervento che definisca in modo puntuale le attività previste dal progetto con particolare riferimento a quelle dei volontari in servizio civile nazionale, nonché le risorse umane dal punto di vista sia qualitativo che quantitativo: 8.1 Complesso delle attività previste per il raggiungimento degli obiettivi Si prevedono i seguenti piani di attuazione per il raggiungimento degli obiettivi: • • • • • accoglienza formazione generale e specifica realizzazione delle attività previste monitoraggio valutazione in itinere e valutazione finale L’intero percorso verrà monitorato durante tutte le fasi e sarà supportato dagli OLP al fine del conseguimento dell’autonomia operativa dei volontari. Per il raggiungimento degli obiettivi sopra indicati sono previste le seguenti fasi temporali: 8 Le attività da attuare nelle diverse sedi per il raggiungimento degli obiettivi sono riportate di seguito: MONTEVECCHIA • potenziare i corsi di “ginnastica dolce” a favore degli anziani; • incontri nei quali verranno invitate le persone ultra 65enni alle quali verranno esposte le attività comunali che necessitano di un supporto volontario alla loro portata, ad esempio il piedibus; • somministrazione di un questionario agli anziani per sondare le loro problematiche; • realizzazione di una mostra con oggetti e foto che raccontino il contesto sociopolitico-culturale nel quale sono vissuti gli anziani; • raccolta di materiale relativo all’infanzia degli anziani, come ad esempio le ricette, i “rimedi della nonna” per curare i “malanni”, i giochi e la scuola che frequentavano. CALOZIOCORTE Servizio Anziani • assistenza economica, domande di buoni sociali e voucher per anziani e disabili; • assistenza domiciliare; trasporto dei pasti a domicilio; lavanderia; trasporto degli utenti per pratiche varie, visite mediche, terapie e dialisi; stesura e somministrazione del questionario di gradimento del servizio di assistenza domiciliare e del servizio pasti; ricoveri in RSA o CDI; tessera di libera circolazione, fondo sostegno affitto, pratiche ISEE, consulenza per domande di invalidità/accompagnamento, ecc; • attività animative saltuarie quali: Festa dell’anziano, festa dei nonni, camminate della salute, ecc. CALOLZIOCORTE CDD - Centro Diurno Disabili • uscite sul territorio con “tandem” allo scopo di vivere il territorio circostante, di consolidarne la conoscenza e, per gli utenti che salgono su biciclette speciali, di percorrerlo in una modalità stimolante; • attività di “vivendo il bosco”: con altri CDD della provincia gli utenti sperimentano nel bosco esercizi aventi la finalità di acquisire la coordinazione di vari parti del corpo ed il loro utilizzo differenziato; • uscite sul territorio affinchè gli utenti possano conoscere ambienti nuovi, sperimentare situazioni di vita “normali”(ordinarie), socializzare e sperimentare le proprie autonomie nello svolgere anche piccole commissioni; • uscite in piscina, in strutture adeguate nelle quali gli utenti possano acquisire maggiore fiducia nelle proprie capacità stimolati dal contatto con l’acqua; 9 • • laboratorio di ceramica: gli utenti vengono stimolati ad esprimersi tramite il colore e l’utilizzo di diverse forme (piane, concave e convesse), all’attività partecipano anche i bambini della scuola primaria del Pascolo; attività di ippoterapia, con l’obiettivo di stimolare gli utenti nel contatto col mondo animale, conoscendo il cavallo e le sue abitudini, acquistando maggior fiducia nel rapporto con se stessi e con l’animale; Attività dedicate ai disabili adulti: • • • stesura di un giornalino nel quale gli utenti si confrontano su argomenti suggeriti dagli educatori, per rielaborare i vissuti e stimolare la memoria degli ospiti; attività di ginnastica dolce in palestra dedicata agli ospiti più anziani, che comporta benefici a livello muscolare, nella coordinazione ed equilibrio attraverso servizi indicati dalla fisioterapista; uscite sul territorio con utenti del CDD nei momenti di chiusura del servizio. 8.2 Risorse umane complessive necessarie per l’espletamento delle attività previste, con la specifica delle professionalità impegnate e la loro attinenza con le predette attività Il personale coinvolto nella realizzazione del progetto è formato da operatori sociali e amministrativi che hanno maturato adeguate esperienze presso gli enti locali. Per le varie attività previste nel progetto gli operatori forniranno le proprie conoscenze e la propria esperienza, acquisite sia nell’attività lavorativa svolta all’interno dell’ente sia con la partecipazione a corsi di formazione e aggiornamento, in modo tale che i giovani siano motivati alla conoscenza e all’apprendimento, imparando che l’acquisizione delle competenze avviene “sul campo” ed è anche frutto dell’esperienza diretta e concreta. MONTEVECCHIA n. 1 assistente sociale n. 1 assessore ai servizi sociali n. 2 impiegate comunali (protocollo, anagrafe) n. 5 volontari delle associazioni locali Gli operatori seguiranno il volontario nella formazione specifica, nel fornire istruzioni ed indirizzi nell’attività ordinaria ed coordinamento delle attività assegnate. CALOZIOCORTE Servizio Anziani Nel servizio anziani lavorano n. 3 dipendenti comunali, tutti gli altri operatori sono esterni: gli addetti al servizio di assistenza domiciliare e al trasporto dei pasti, appartengono ad una cooperativa sociale di tipo A; gli addetti al servizio trasporti per visite mediche, terapie e dialisi, appartengono all’associazione dei volontari del soccorso e gli addetti alla preparazione dei pasti ad un’azienda di ristorazione collettiva. n.1 Responsabile dei Servizi Sociali (36 ore settimanali):organizza il servizio e ne controlla il funzionamento, si occupa della gestione economica, stipula convenzioni e raccoglie i reclami; n. 1 assistente sociale (n. 36 ore settimanali) coordina il servizio mantiene i contatti con gli utenti e /o famigliari, definisce i piani di intervento individuali, effettua visite domiciliari, custodisce la documentazione degli utenti, è il punto di raccordo di tutti i servizi; n. 1 referente del sad/servizi per gli anziani (25 ore settimanali): collabora con l’assistente sociale nel curare i rapporti con l’utenza in ordine a tutti gli aspetti organizzativi ed amministrativi, effettua un segretariato sociale per anziani professionalizzato, emette le rette dei servizi; 10 n. 1 coordinatrice del sad (8 ore settimanali): provvede alla gestione del personale del sad, predispone la programmazione settimanale del piano di lavoro delle ASA, mantiene i contatti con l’assistente sociale per la verifica costante dei programmi in atto, collabora con i servizi sociali nella predisposizione di progetti/interventi sull’utenza anziana; n. 10 assistenti domiciliari (totale n. 235 ore settimanali): garantiscono l’assistenza al domicilio dell’utente, supportano le famiglie nell’attività di cura della persona, collaborano col servizio sociale nell’individuare le modalità migliori per garantire l’aiuto al domicilio e la stesura del piano assistenziale personalizzato n. 2 operatori: per il trasporto dei pasti caldi a domicilio n. 2 operatori addetti alla ristorazione: n. 1 cuoca e n. 1 aiuto cuoca Inoltre il Comune di Calolziocorte ha stipulato con l’Associazione Anziani di Calolziocorte detta AVAC una convenzione per la gestione del centro sociale polivalente per anziani e per la realizzazione di attività ed iniziative sociali, culturali, sportive e ricreative. CALOLZIOCORTE CDD - Centro Diurno Disabili n. 1 coordinatore (10 ore settimanali): figura di raccordo tra CDD e Comune, pianifica il lavoro del personale, cura il rapporto con gli utenti e i famigliari, è garante del buon funzionamento del centro, promuove e coordina, in collaborazione con l’Amministrazione Comunale, le iniziative e gli interventi per l’organizzazione del servizio; sarà il riferimento del volontario nella sede di servizio. n. 6 educatori (207 ore settimanali): sono il riferimento per gli utenti e le loro famiglie, sono responsabili dei progetti educativi individuali e delle attività; n. 3 asa (100 ore settimanali ) si occupano dell’igiene degli utenti, della cura della persona, della pulizia e del riordino dei locali, del servizio mensa e lavanderia e supportano le attività; n. 1 autista e n. 1 accompagnatore: provvedono al trasporto degli utenti da casa al CDD e viceversa; n. 1 psicologo (60 ore annuali ca): promuove momenti di ascolto, incontro e approfondimento con le famiglie e rende possibile una condivisione di problematiche e di modalità di affrontarle; segue e sostiene il lavoro del gruppo degli educatori; n. 1 fisiatra (30 ore annuali); n. 1 fisioterapista (n. 10 ore settimanali): segue il percorso di mantenimento degli utenti con problematiche motorie; n. 2 operatori addetti alla ristorazione: n. 1 cuoca e n. 1 aiuto cuoca n. 13 volontari operano in raccordo con gli educatori nell’organizzazione delle attività Il raccordo tra il Comune e il CDD viene tenuto, per quanto di competenza, dall’Assistente Sociale comunale – Area Disabili e dal Responsabile dei Servizio Sociali. 8.3 Ruolo ed attività previste per i volontari nell’ambito del progetto Le azioni che il volontario dovrà svolgere al fine di contribuire al raggiungimento degli obiettivi sono così individuate: MONTEVECCHIA • Supportare gli insegnanti di ginnastica; • Raccogliere le disponibilità degli anziani a svolgere attività di volontariato e collaborare a stendere dei programmi settimanali ed a prevedere le sostituzioni; • Sottoporre dei questionari agli anziani per verificare la loro situazione personale, familiare, sociale e sanitaria; • Raccogliere i materiali per la mostra direttamente presso le abitazioni degli anziani, che saranno preavvisati da una comunicazione scritta del comune; 11 • Raccogliere le storie di vita degli anziani che saranno trascritte in un opuscolo che verrà regalato agli anziani stessi. CALOLZIOCORTE Servizio Anziani • • • • Supportare l’attività di segretariato sociale dell’ufficio servizi sociali, svolgendo compiti amministrativi e rapportandosi con l’utenza; Supportare il servizio di assistenza domiciliare nelle seguenti attività: trasporto/accompagnamento per il disbrigo di pratiche varie e per svolgere piccole commissioni, per la spesa, per l’accompagnamento a visite e terapie; compagnia alla persona anziana sia al domicilio sia accompagnandola in passeggiate, centri ricreativi…; piccole pulizie domestiche e consegna dei pasti a domicilio. Collaborare con l’assistente sociale alla stesura del questionario di gradimento del servizio di assistenza domiciliare e sua somministrazione agli utenti; Supportare le attività culturali, sportive, ricreative, promozionali e sociali organizzate dall’associazione Anziani Calolziesi (anche soggiorni marini). CALOLZIOCORTE CDD - Centro Diurno Disabili • • • • • • • 9) Supportare le attività, come descritte nel punto 8.1, che si svolgono all’interno e all’esterno del Centro, in stretto contatto con gli educatori e col personale sociosanitario operante in struttura (il volontario sarà seguito da un educatore di riferimento); Partecipare, dopo una prima conoscenza del servizio, alle riunioni d’equipe che settimanalmente si svolgono tra gli operatori del centro e alle riunioni organizzative che si tengono due volte alla settimana; Partecipare alle riunioni bimestrali che si svolgono tra operatori del centro e i referenti comunali; Partecipare ai momenti di verifica e programmazione delle attività del centro, contribuendo alla progettazione delle attività; Supportare le famiglie del centro nel disbrigo delle pratiche amministrative e partecipando a progetti di sollievo al domicilio o sul territorio, anche in momenti di chiusura del centro; Accompagnare gli utenti del centro, in accordo col servizio CDD, a visite mediche, attività ricreative e culturali; Supportare il personale nell’istruttoria delle pratiche amministrative afferenti al centro. Numero dei volontari da impiegare nel progetto: 3 10) Numero posti con vitto e alloggio: 1 11) Numero posti senza vitto e alloggio: 2 12) Numero posti con solo vitto: 0 13) Monte ore annuo dei volontari: 1400 14) Giorni di servizio a settimana dei volontari (minimo 5, massimo 6) 12 15) Eventuali particolari obblighi dei volontari durante il periodo di servizio: • • • • Flessibilità oraria; Rispetto della privacy e del segreto d’ufficio; Disponibilità a brevi spostamenti dalla sede di impiego ad altri luoghi previsti dal progetto stesso (per motivi di servizio); Utilizzo dei mezzi di trasporto comunali. Oltre agli obblighi sopra indicati il CDD – Centro Diurni Disabili di Calolziocorte chiede di garantire la presenza per 30 ore settimanali e la disponibilità per alcune attività extra (soggiorni marini, gite varie, uscite nei week end). 13 16) Sede/i di attuazione del progetto, Operatori Locali di Progetto e Responsabili Locali di Ente Accreditato: Nominativi degli Operatori Locali di Progetto Sede di attuazione del progetto Comune 1 Assistenza e Servizi Sociali Montevecchia 2 Servizio Anziani Calolziocorte 3 Centro Diurni Disabili Calolziocorte N. Indirizzo Via Donzelli, 9 Piazza Vittorio Veneto, 13 Via De Amicis, 12 Cod. N. vol. per ident. sede sede Cognome e Data di nome nascita C.F. 80553 1 Gerthoux Giovanni 31/10/ 1950 GRTGNN50R31G837Y 80516 1 Suraci Caterina 06/10/ 1960 SRCCRN60R46H224S 80511 1 Cariboni Cristina 05/04/ 1974 CRBCST74D45A745E Nominativi dei Responsabili Locali di Ente Accreditato Cognome e nome Data di nascita C.F. 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 14 17) Eventuali attività di promozione e sensibilizzazione del servizio civile nazionale: Le attività di promozione e sensibilizzazione del SCN verranno rese note attraverso il piano di comunicazione annuale della Provincia di Lecco che comprenderà sia azioni riferite a tutti i progetti di servizio civile dell’Ente sia quelle specifiche per la singola sede di progetto. Le attività di promozione saranno così articolate: Comunicazione. Pubblicizzazione del bando UNSC e del progetto attraverso comunicati stampa e appositi depliant e locandine, diffusi rispettivamente agli organi di informazione locale e alle sedi interne ed esterne degli Enti di progetto. Sarà dedicata particolare attenzione alla comunicazione del progetto direttamente ai giovani, mediante siti internet della Provincia (www.provincia.lecco.it), il portale dell’Osservatorio per le Politiche Sociali della Provincia di Lecco, newsletter istituzionali, mailing list, avvisi personalizzati ai giovani interessati al Servizio civile. In particolare saranno coinvolti nella mediazione comunicativa con i giovani i Servizi Informagiovani e i Centri di Aggregazione Giovanile della provincia di Lecco, le Biblioteche comunali, l’Ufficio d’informazione e accoglienza turistica della Provincia, le Parrocchie. Gli Operatori Locali di Progetto inoltre parteciperanno a uno o più incontri di presentazione del Progetto organizzati direttamente dalla Provincia o in collaborazione con gli enti del Tavolo Territoriale di Coordinamento del Servizio Civile Nazionale. Sensibilizzazione. Le principali iniziative riguardano le modalità di promozione del Servizio Civile nelle Scuole superiori del territorio attraverso la valorizzazione delle testimonianze dei giovani che hanno già svolto l’anno di servizio civile, la produzione di strumenti informativi mirati, l’impiego di canali comunicativi vicini al linguaggio giovanile (video sul Servizio civile, trasmissioni radiofoniche, blog, ecc.). Ore dedicate alla promozione e sensibilizzazione: 30 ore ca. Per quanto riguarda le attività generali di promozione e sensibilizzazione dell’ente Provincia si rinvia al documento sul Sistema di comunicazione e coordinamento del Servizio civile prodotto in sede di accreditamento. Inoltre ciascuna sede del progetto utilizzerà per la promozione e sensibilizzazione i propri canali informativi. Si segnalano inoltre per le seguenti sedi: MONTEVECCHIA Pubblicizzazione sul sito del Comune e sull’opuscolo MontevecchiaInforma. CALOLZIOCORTE • Pubblicizzazione del servizio civile attraverso il sito internet del Comune; • Calolzioinforma, trasmissione radiofonica di attività e comunicazione del territorio calolziese; • Volantini e manifesti da diffondere alla cittadinanza; • Comunicati stampa alle testate locali. 18) Criteri e modalità di selezione dei volontari: L’ufficio Servizio Civile della Provincia di Lecco effettuerà l’istruttoria in merito all’ammissibilità dei vari candidati. Si procederà quindi a costituire un’apposita Commissione che avrà il compito di esaminare e valutare tutti i candidati ammessi. 15 PUNTEGGI DA ATTRIBUIRE AL CURRICULUM Tot. Max punti 30 – periodo max. valutabile 12 mesi PRECEDENTI ESPERIENZE PRESSO ENTI CHE REALIZZANO IL PROGETTO: coefficiente 1,00 (mese o fraz. mese sup. o uguale a 15 gg.) PRECEDENTI ESPERIENZE NELLO STESSO SETTORE DEL PROGETTO PRESSO ENTI DIVERSI DA QUELLO CHE REALIZZA IL PROGETTO: coefficiente 0,75 (mese o fraz. mese sup. o uguale a 15 gg.) PRECEDENTI ESPERIENZE IN UN SETTORE DIVERSO PRESSO ENTE CHE REALIZZA IL PROGETTO: coefficiente 0,50 (mese o fraz. mese sup. o uguale a 15 gg.) PRECEDENTI ESPERIENZE IN SETTORI ANALOGHI PRESSO ENTI DIVERSI DA QUELLO CHE REALIZZA IL PROGETTO Coefficiente 0,25 (mese o fraz. mese sup. o uguale a 15 gg.) TITOLO DI STUDIO (valutare solo il titolo più elevato) Laurea attinente progetto = punti 8 Laurea non attinente a progetto = punti 7 Laurea di primo livello (triennale) attinente al progetto= punti 7 Laurea di primo livello (triennale) non attinente al progetto= punti 6 Diploma attinente progetto = punti 6 Diploma non attinente progetto = punti 5 Frequenza scuola media Superiore = fino a 4 punti (per ogni anno concluso punti 1,00) TITOLI PROFESSIONALI (valutare solo il titolo più elevato) Attinenti al progetto = fino a punti 4 Non attinenti al progetto = fino a punti 2 Non terminato = fino a punti 1 ESPERIENZE AGGIUNTIVE A QUELLE VALUTATE = fino a 4 punti Così meglio definiti e precisati: - coefficiente 0,10 (mese o fraz. mese sup. o uguale a 15 giorni) per esperienza non attinente al progetto; - coefficiente 0,20 (mese o fraz. mese sup. o uguale a 15 giorni) per esperienza attinente al progetto. ALTRE CONOSCENZE = fino a punti 4 PUNTEGGI RIFERITI AGLI ELEMENTI DI VALUTAZIONE PUNTEGGI DA ATTRIBUIRE ALLA SCHEDA DI VALUTAZIONE SCHEDA GIUDIZIO FINALE: fino a un massimo di 60 punti (Per superare la selezione occorre un punteggio minimo di 36/60) FATTORI DI VALUTAZIONE APPROFONDITI DURANTE IL COLLOQUIO E LORO INTENSITA’ - Pregressa esperienza presso l’Ente: giudizio (max 60 punti) 60 punti a chi ha avuto più di 12 mesi di esperienza; 50 punti a chi ha avuto 6 mesi di esperienza pregressa; 45 punti a chi ha avuto da 3 a 5 mesi di esperienza pregressa; 40 punti a chi ha avuto meno di 3 mesi di esperienza; 30 punti a chi non ha avuto esperienza. - Pregressa esperienza nello stesso o in analogo settore d’impiego: giudizio (max 60 punti) 60 punti a chi ha avuto più di 12 mesi di esperienza; 50 punti a chi ha avuto 6 mesi di esperienza pregressa; 45 punti a chi ha avuto da 3 a 5 mesi di esperienza pregressa; 40 punti a chi ha avuto meno di 3 mesi di esperienza; 30 punti a chi non ha avuto esperienza. 16 - Idoneità del candidato a svolgere le mansioni previste dalle attività del progetto: giudizio (max 60 punti) - Condivisione da parte del candidato degli obiettivi perseguiti dal progetto: giudizio (max 80 punti) - Disponibilità alla continuazione delle attività al termine del servizio: giudizio (max 60 punti) - Motivazioni generali del candidato per la prestazione del servizio civile volontario: giudizio (max 60 punti) - Interesse del candidato per l’acquisizione di particolari abilità e professionalità previste del progetto: giudizio (max 60 punti) - Disponibilità del candidato nei confronti di condizioni richieste per l’espletamento del servizio (es. missioni, trasferimenti, flessibilità oraria…): giu dizio (max 60 punti) - Particolari doti e abilità umane possedute dal candidato: giudizio (max 60 punti). Verranno presi in considerazione i seguenti elementi: - attenzione alle problematiche proprie del servizio civile (es. cittadinanza attiva); - capacità relazionale ed espositiva; - proprietà di linguaggio; - capacità di sintesi. Altri elementi di valutazione: Durante il colloquio verrà effettuata una prova pratica mediante l’utilizzo di un PC al fine di accertare la conoscenza base, da parte dei candidati, degli applicativi Word e/o Excel. giudizio (max 40 punti) Valutazione finale: giudizio (max 60 punti) 19) Ricorso a sistemi di selezione verificati in sede di accreditamento (eventuale indicazione dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio): NO 20) Piano di monitoraggio interno per la valutazione dell’andamento delle attività del progetto: Il monitoraggio e la valutazione saranno processi complementari: si prenderanno in considerazione sia l’iter del progetto (rapporto obiettivi- risultati, stato di avanzamento delle attività, rispetto dei tempi di lavoro), sia gli aspetti di crescita dei volontari. Saranno rilevati, con misurazione quali-quantitativa, i seguenti fattori, per valutare aspettative, capacità, competenze, comportamenti organizzativi e livello di soddisfazione, in fase iniziale, in itinere e alla fine del periodo di servizio: - motivazione - coinvolgimento / responsabilizzazione nei processi lavorativi - flessibilità - autonomia nello svolgimento dei compiti assegnati - comunicazione ed attenzione al cittadino utente - qualità e precisione del lavoro svolto Si avrà cura di coinvolgere fin dall’inizio del servizio gli stessi volontari nei processi valutativi, onde favorirne la condivisione dei significati e la motivazione personale. Saranno utilizzati i seguenti strumenti e metodologie: - questionario quadrimestrale di autovalutazione (in ingresso, intermedio uno, intermedio due e finale) - colloqui individuali quadrimestrali (in ingresso, intermedio uno, intermedio due e finale) - incontri di verifica individuali mensili con OLP - incontri periodici di monitoraggio con gli OLP (quadrimestrali) 17 - scheda di monitoraggio e verifica del progetto per valutare sia il raggiungimento degli obiettivi sia il ruolo e i compiti dei volontari - report di valutazione del progetto (in ingresso, intermedio uno, intermedio due e finale) 21) Ricorso a sistemi di monitoraggio verificati in sede di accreditamento (eventuale indicazione dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio): NO 22) Eventuali requisiti richiesti ai canditati per la partecipazione al progetto oltre quelli richiesti dalla legge 6 marzo 2001, n. 64: Diploma di scuola media superiore Patente di guida cat. B Competenze informatiche di base 23) Eventuali risorse finanziarie aggiuntive destinate in modo specifico alla realizzazione del progetto: Si prevede di destinare la somma complessiva di € 3.000,00 per spese di: • attività di promozione del Servizio civile • buoni pasto per i volontari SCN • rimborso spese per la partecipazione a convegni, seminari, incontri formativi MONTEVECCHIA • Alloggio presso struttura di proprietà 24) Eventuali reti a sostegno del progetto (copromotori e/o partners): I partner che si impegnano a supportare le attività previste per il raggiungimento degli obiettivi descritti sono i seguenti: MONTEVECCHIA Associazioni sportive del territorio come “Sport e Servizio Montevecchia”. CALOLZIOCORTE • AVAC - Associazione anziani di Calolziocorte, per quanto attiene le attività ricreative, la ricerca e promozione sociale, culturale e civile, la tutela e valorizzazione del patrimonio storico, turistico e ambientale. • Cooperativa Ancora di Bologna (soggetto che gestisce le attività del CDD). 25) Risorse tecniche e strumentali necessarie per l’attuazione del progetto: Le postazioni di lavoro specifiche dei volontari o in affiancamento agli operatori delle sedi di progetto, comprendono: personal computer con connessione internet, stampanti, fotocopiatrici, telefono, fax, scrivanie con cassetti, materiale di consumo, carta, cartelloni e materiale vario di cancelleria. Le sedi sono inoltre dotate di materiali specifici per le attività di animazione, che prevedono anche libri e riviste delle biblioteche comunali. 18 Sono inoltre a disposizione automezzi dei Comuni laddove previsto il trasporto. In particolare per le sedi di: MONTEVECCHIA n. 1 computer, n. 1 fax, n. 1 fotocopiatrice, n. 1 telefono, n. 1 automezzo CALOLZIOCORTE Servizio Anziani Attrezzatura completa: n. 4 computer, n. 4 telefoni, n. 1 fax, n. 2 fotocopiatrici, n. 1 automezzo. Tutto il materiale/attrezzature in dotazione al Settore Servizi alla Persona e alla Famiglia. CALOLZIOCORTE CDD Centro Diurno Disabili Computer, fax, stampante, telefono, tutte le attrezzature e i materiale in dotazione all’ente e al Servizio CDD. Al volontario sarà destinata una specifica postazione e l’uso degli strumenti comuni. CARATTERISTICHE DELLE CONOSCENZE ACQUISIBILI 26) Eventuali crediti formativi riconosciuti: NO 27) Eventuali tirocini riconosciuti : NO 28) Competenze e professionalità acquisibili dai volontari durante l’espletamento del servizio, certificabili e validi ai fini del curriculum vitae: La Provincia attraverso la formazione generale e specifica, l’esperienza sul campo, il confronto con gli operatori professionali e le attività di monitoraggio e verifica, favorirà l’acquisizione delle seguenti competenze: • conoscenza del funzionamento dei servizi sociali comunali • capacità relazionali nei confronti di soggetti fragili • competenze animative • lavoro di equipe • lavoro di rete, in particolare con il volontariato • capacità di progettazione, monitoraggio e valutazione delle attività svolte • capacità di relazioni e accoglienza del pubblico • capacità di seguire attività di promozione e comunicazione sociale • capacità di raccogliere statistiche • uso del personal computer e di internet In particolare per le sedi di: 19 MONTEVECCHIA • Capacità di lavorare in rete; • Capacità di relazionarsi con le persone fragili; • Capacità di stendere un questionario di rielaborazione dei dati. CALOLZIOCORTE • Competenze relazionali e di approccio all’utenza anziana; • Conoscenza dei servizi sociali di base e in particolare del servizio anziani; • Capacità di lavorare in rete; • Utilizzo di PC e internet. Le competenze acquisite saranno certificate mediante procedura di valutazione a cura di APAF, Agenzia Provinciale Attività Formative, iscritta all’Albo regionale degli operatori accreditati per i servizi di istruzione e formazione professionale con il n. 600. (dichiarazione allegata). Formazione generale dei volontari 29) Sede di realizzazione: Sale riunioni della Provincia di Lecco – C.so Matteotti, 3 e Piazza Lega Lombarda, 4 LECCO (proprietà della Provincia di Lecco) 30) Modalità di attuazione: In proprio presso l’Ente con formatore accreditato 31) Ricorso a sistemi di formazione verificati in sede di accreditamento ed eventuale indicazione dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio: NO 32) Tecniche e metodologie di realizzazione previste: L’Ufficio Nazionale per il Servizio Civile con la pubblicazione delle “Linee guida per la formazione generale” (Aprile 2006) ha voluto indicare “una sorta di principi che, pur non potendo prefigurarsi come sistema formativo completo, indicano un modello che tutti gli Enti dovranno impegnarsi a rispettare nella loro attività di formazione”. Il presente percorso formativo è stato progettato in base all’esperienza maturata in questi anni nell’ambito della formazione e partire dalle Linee Guida dell’Ufficio Nazionale. É in questa prospettiva che si pone il percorso formativo di 43 ore, suddiviso in 8 incontri, nei quali gli itinerari, differenziati e strutturati con modalità di ascolto, di partecipazione, di interattività e di confronto, aiuteranno i giovani a prendere coscienza del valore e a riflettere sul significato di questo tempo, dedicato alla “difesa (con mezzi ed attività non militari) della Patria”. Filo conduttore sono e saranno alcuni passi della Costituzione repubblicana, testo e patto fondamentale di autoriconoscimento e di appartenenza dei cittadini del nostro Paese: luogo ove si ricomprendono e si ricompongono, in unitarietà di intenti, di reciprocità tra doveri e diritti, in un rinnovato consenso etico e civile, responsabilità, solidarietà, sussidiarietà, diritti di cittadinanza e cittadinanza dei diritti. 20 Il percorso formativo si pone come obiettivo una formazione generale senza entrare nel particolare dei progetti o degli enti proponenti. Pertanto presuppone che venga integrato dalla formazione specifica che ogni ente è tenuto a fare. FINALITÁ E OBIETTIVI FORMATIVI Le finalità sono riassumibili nel: 1) prendere coscienza, in maniera riflessa e confrontata, del proprio servizio di difesa alla Patria, nella forma che rifiuta mezzi ed attività militari; 2) prendere coscienza che il servizio civile contribuisce alla realizzazione dei principi costituzionali della solidarietà; 3) prendere coscienza che il servizio civile contribuisce al consolidamento dei diritti sociali, alla costruzione dei servizi alla persona, alla maturazione della pace tra i popoli; 4) prendere coscienza delle motivazioni etico-antropologiche, che fanno della solidarietà elemento costitutivo del patto sociale di cittadinanza; 5) prendere coscienza delle dimensioni istitutive e costitutive della relazione interpersonale, nelle situazioni di confine, laddove transitano e talora abitano le differenziate forme di fragilità; 6) prendere coscienza che un impegno civile e sociale, maturato e implementato nel periodo del servizio civile, può aprire itinerari e percorsi di possibile impegno sociale, sia sul piano di prospettive professionali che di possibili scelte di volontariato, ad esempio nelle molteplici espressioni del terzo settore; Gli obiettivi sono riassumibili nel: 1. favorire conoscenza e confronto con altri giovani che operano in servizi omologhi e/o analoghi e/o differenziati, per la crescita di una corretta e matura coscienza civica; 2. favorire conoscenza e confronto sull’evoluzione del concetto di difesa della Patria (art. 11 e 52 Cost.), nell’ottica della promozione sociale e della protezione civile; 3. favorire conoscenza e confronto sui temi della pace, del ripudio della guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali (art. 11 cost.), della promozione della giustizia, della difesa dei diritti umani; 4. favorire conoscenza e confronto delle prospettive di politica sociale, di organizzazione dei servizi alla persona, di protezione civile, di politiche culturali e ambientali, a partire dalle singole e personali esperienze di servizio civile; 5. favorire conoscenza e confronto sulla globalizzazione e sulle implicanze, dentro l’orizzonte economico e finanziario, per i percorsi della solidarietà, che pure evoca e invoca globalizzazione; 6. favorire conoscenza e confronto sulle prospettive di costruzione e costituzione di una propria identità, a partire dall’incontro con le differenziate fragilità esistenziali; 7. favorire conoscenza e confronto sulle dimensioni istitutive e costitutive della condizione giovanile, anche in ordine ai rischi del moltiplicarsi delle forme di disagio personale, sociale e spesso esistenziale; 8. favorire conoscenza e confronto sui principi fondamentali del patto costituzionale, con particolare riferimento ai rapporti civili, ai rapporti etico-sociali, ai rapporti economici, ai rapporti politici; 9. favorire conoscenza e confronto sulla virtuosa crescita di un buon rapporto con se stessi (identità), con la realtà (esperienza), con gli altri (relazione interpersonale), proprio a partire dall’esperienza del servizio civile; 10. favorire conoscenza e confronto di possibili ambiti di sviluppo e di continuazione (professionale e/o volontaria) dell’esperienza del servizio civile, come testimonianza e implementazione personale e personalizzata dell’inderogabile dovere di solidarietà. 21 Il percorso formativo è progettato e coordinato da un formatore accreditato. Con i partecipanti verrà definito un “Patto Formativo” per cui la frequenza è obbligatoria a tutto il percorso. Saranno realizzate attività interattive e coinvolgenti, brainstorming, lavori di gruppo, simulazioni, giochi di ruolo, testimonianze, che favoriranno la circolarità delle esperienze, la comunicazione e l’ascolto. Saranno distribuite brevi dispense, riferimenti bibliografici, sitografie e testimonianze scritte per approfondimenti. 33) Contenuti della formazione: STEP 1: Servizio civile: io, persona e cittadino. Cittadinanza delle solidarietà I fondamenti giuridici e le regole del Servizio Civile Obiettivo: durante questo modulo vengono indicati ai/lle giovani i principi giuridici e costituzionali (art. 11 e 52 cost. e simili) da cui discende il servizio civile e i riferimenti normativi da cui dipende il loro servizio (legge 64/01, decreto legislativo 77/02, circolare applicative) Riferimenti ai moduli formativi UNSC: 1-2-3-8 Metodo: Lezione frontale con distribuzione dispense, Durata: 4 ore e mezza STEP 2: Servizio civile: io con l’ente Dove e con chi farò il mio servizio Obiettivo: fornire ai volontari gli elementi di conoscenza del contesto in cui si troveranno a prestare l’anno di servizio civile, verranno presentate la storia, le caratteristiche specifiche e le modalità organizzative ed operative dell’Ente accreditato. Riferimenti ai moduli formativi UNSC: 10 Metodo: Lezione frontale con distribuzione dispense Durata: 4 ore e mezza STEP 3: Servizio civile: io con (gli) altri. Perché? Le mie aspettative dal servizio Obiettivo: attraverso animazione e dinamiche di gruppo i/le giovani vengono stimolati a interrogarsi sulle loro motivazioni, a esplicitare aspettative e desideri inerenti il servizio, all’acquisizione soggettiva dell’esperienza che hanno iniziato a vivere. Diventa occasione anche per lavorare sulla identità del gruppo e su come lavorare in gruppo. Riferimenti ai moduli formativi UNSC: 1-10 Metodo: Lavori di gruppo, role playing Durata: 8 ore STEP 4: Servizio civile: io con (gli) altri. Dove? Gli attori del servizio civile e la Carta Etica del Servizio Civile Obiettivo: accompagnare i giovani ad entrare nel sistema servizio civile presentato i diversi attori che a questo sistema partecipano: le istituzioni (Stato UNSC, Regioni), gli enti, i giovani. Andando a definire le relazioni che si istaurano tra essi. Approfondimento della Carta Etica del Servizio Civile. Riferimenti ai moduli formativi UNSC: 7-8-9 Metodo: Lavori di gruppo, role playing Durata: 4 ore e mezza STEP 5: Servizio civile: gli altri con me. Come? Il Servizio Civile in rapporto alla progettazione 22 Obiettivo: in questo modulo si affronteranno tematiche ed aspetti relativi al progettare (caratteristiche, fasi, tecniche). Partendo dalla definizione di “progetto”, i volontari saranno chiamati ad una lettura critica del proprio progetto di servizio civile e successivamente ad una simulazione vera e propria di progettazione. Riferimenti ai moduli formativi UNSC: 11 Metodo: Lezione frontale con distribuzione dispense Durata: 8 ore STEP 6: Servizio civile: dalla globalizzazione alle globalizzazioni La pace e la non violenza Obiettivo: partendo dall’analisi di alcune dinamiche del tempo presente, essenzialmente la globalizzazione, e da alcuni eventi significativi del nostro tempo, i/le giovani vengono aiutati a cogliere le ricadute nella collettività del proprio agire, in termini di solidarietà e condivisione. Attenzione viene posta anche ad un’attenta riflessione sul valore della non violenza, sulla difesa dei diritti umani, sulla promozione della giustizia e sulla pace. Riferimenti ai moduli formativi UNSC: 2-4 Metodo: Lezione frontale con distribuzione dispense, utilizzo strumentazione multimediale Durata: 4 ore e mezza STEP 7: Servizio civile: io e tutti gli altri: dalla difesa alla promozione dell’aiuto e delle tutele La relazione d’aiuto Obiettivo: a partire dalle esperienze concrete dei servizi ai giovani vengono forniti spunti di riflessione e indicazioni circa la relazione d’aiuto. Riferimenti ai moduli formativi UNSC: 6 Metodo: Lezione frontale con distribuzione dispense, lavori di gruppo Durata: 4 ore e mezza STEP 8: Servizio civile: gli altri con me nella città Il Servizio Civile scuola di cittadinanza Obiettivo: Si approfondiranno i concetti di cittadinanza attiva e di responsabilità sociale, a partire dal possibile incontro con testimoni che operano nella società. Essendo anche il modulo conclusivo si vuole verificare il percorso formativo compiuto, per cogliere le acquisizioni e le consapevolezze assunte dai giovani rispetto alla loro esperienza di servizio civile. Riferimenti ai moduli formativi UNSC: 5-6-7-9 Metodo: Lavori di gruppo, questionario d’uscita e di valutazione Durata: 4 ore e mezza 34) Durata: 43 ore Formazione specifica (relativa al singolo progetto) dei volontari 35) Sede di realizzazione: Comune di Montevecchia – Servizi Sociali, Via Donzelli 9 – 23874 Montevecchia Comune di Calolziocorte - Servizio Anziani, Piazza V. Veneto 13 – 23801 Calolziocorte Comune di Calolziocorte - Centro Diurno Disabili, Via De Amicis 12 – 23801 Calolziocorte 36) Modalità di attuazione: In proprio presso le sedi e con formatori dell’Ente 23 La fase iniziale comporterà l’esposizione teorica e pratica dei contenuti formativi attraverso lezioni introduttive e riunioni, ma soprattutto mediante una guida alla conoscenza diretta dei servizi sociali comunali. Dopo questa fase di formazione con apprendimento teorico-pratico, in base ai risultati raggiunti, alle conoscenze e alle attitudini dei partecipanti, verranno sperimentati gli ambiti di carattere operativo dei volontari in servizio civile con l’affiancamento degli operatori: questa fase di addestramento implica una modalità di apprendimento sul campo, che peraltro ricorrerà più volte nel corso dell’anno di servizio civile, in particolare in occasione dei momenti di valutazione. In particolare per le sedi di : MONTEVECCHIA • Incontri con il formatore (assistente sociale); • Partecipazione a seminari. CALOLZIOCORTE Servizio Anziani • Incontri con il formatore; • Partecipazione ai corsi di formazione previsti dalla cooperativa appaltatrice del SAD per il personale ausiliario (n 15 ore all’anno); • Partecipazione alle equipe del servizio anziani; • Partecipazione alla formazione del personale organizzata dal Comune e dalla Provincia. CALOLZIOCORTE CDD Centro Diurno Disabili • Incontri con il formatore; • Riunioni di servizio; • Lezioni teoriche di gruppo; • Lezioni pratiche individuali; • Lezioni pratiche di gruppo. 37) Nominativo/i e dati anagrafici del/i formatore/i: Arrigoni Alessandra, nata a Besana Brianza il 26.06.1973 Caterina Suraci, nata a Reggio Calabria il 06.10.1960 Cristina Carboni, nata a Bellano il 05.04.1974 38) Competenze specifiche del/i formatore/i: MONTEVECCHIA Arrigoni Alessandra, assistente sociale CALOLZIOCORTE Suraci Caterina, assistente sociale, referente dell’area anziani. Cariboni Cristina, responsabile dei Servizi Sociali e del Centro Diurno Disabili. 39) Tecniche e metodologie di realizzazione previste: 24 L’OLP, con i formatori, utilizzerà una metodologia di accompagnamento formativo e di attivazione delle potenzialità dei volontari. Verranno utilizzate le seguenti metodologie: lezioni, laboratori, equipe, esercitazioni, simulazioni, osservazione, visite guidate ai servizi. Inoltre, i volontari potranno usufruire delle opportunità formative (corsi, convegni e seminari) promosse gratuitamente dalla Provincia di Lecco e dai partner del Piano Formativo provinciale. CALOLZIOCORTE Servizio Anziani • possibilità di partecipare alla formazione prevista dalla cooperativa che gestisce il SAD per il personale ausiliario ( n 15 ore all’anno); • possibilità di partecipare alla formazione del personale organizzata dal Comune di Calolziocorte; • partecipazione alle equipe del servizio anziani. CALOLZIOCORTE CDD - Centro Diurno Disabili • Partecipazione alla formazione specifica prevista dalla cooperativa per tutto il personale del CDD Partecipazione alla formazione specifica organizzata dall’ente. 40) Contenuti della formazione: La formazione specifica tratterà i seguenti argomenti: • Assetto organizzativo della sede che accoglie il volontario; • Il sistema dei servizi sociali, con particolare riferimento all’area delle fragilità; • Il lavoro di gruppo e l’équipe di lavoro; • La relazione di supporto e aiuto con la persona fragile (anziano, disabile…); • Il lavoro di rete con enti, associazioni di volontariato, organizzazioni del territorio; • Animazione sociale, ludica, promozione e comunicazione sociale; • Elementi di progettazione e monitoraggio dei progetti e dei servizi; • Segreto professionale e legge della privacy; • Relazione operatore/utente: elementi di comunicazione efficace; • Nozioni fondamentali e comportamenti adeguati in materia di sicurezza in ambiente di lavoro (D.Lgs. 81/2008), a cura del Servizio di Prevenzione e Protezione dell’ente; • Documentazione professionale; In particolare: MONTEVECCHIA Tutte le tematiche relative alla popolazione anziana (problemi sanitari, servizi sul territorio) CALOLZIOCORTE CDD Centro Diurno Disabili • Assetto organizzativo dell’ente e le sue specificità • Storia e organizzazione del Servizio CDD • Disabilità • Lavoro d’equipe • Nozioni sul volontariato 25 41) Durata: 72 ore Altri elementi della formazione 42) Modalità di monitoraggio del piano di formazione (generale e specifica) predisposto: All’avvio del progetto, saranno comunicati all’UNSC dati e modalità di svolgimento della formazione generale dei volontari (secondo le indicazioni della Circolare 24/05/2007 prot. UNSC/21346/II.5). Entro cinque mesi dall'inizio del progetto, sarà trasmessa all’UNSC e all’ufficio Regionale di Servizio Civile la verifica della certificazione della formazione generale svolta (“Modulo F”). Tale certificazione conterrà anche l'elenco nominativo dei volontari formati. Entro sei mesi dall’avvio del progetto sarà trasmesso in via informatica e all’Ufficio Regionale di servizio Civile il Questionario (All. 3 della Circolare 24/05/2007) Per tutta l’attività formativa sarà predisposto il Registro generale della formazione, che conterrà tutti gli elementi fondamentali sulla formazione svolta, compresa quella specifica. Saranno fornite tutte le informazioni richiesti dall’UNSC per il monitoraggio interno dei progetti di servizio civile, ai sensi del D.M. 3/08/2006 (”Approvazione del prontuario …”) Sarà effettuata una valutazione periodica dell'apprendimento di nuove conoscenze e competenze, nonché della crescita individuale dei volontari. Laddove dovesse emergere dai volontari qualche esigenza di approfondimento rispetto alle attività formative già realizzate si valuterà se integrare i contenuti o ridefinire alcuni aspetti metodologici e se è necessario organizzare nuovi momenti di formazione. Dopo aver raccolto i dati con i volontari, il responsabile del Servizio civile nazionale dell’ente Provincia di Lecco si incontrerà con il formatore generale per condividere quanto rilevato e di utilizzare le diverse osservazioni e i dati raccolti per una più attenta progettazione e programmazione degli interventi. Quanto alla formazione specifica, si effettueranno incontri periodici fra formatori e operatori locali di progetto per verificare l’andamento del percorso formativo, monitorando così sia il raggiungimento di conoscenze e competenze professionali sia la crescita individuale dei volontari. Comunque tale verifica convergerà nel monitoraggio complessivo del progetto di cui al punto 20. Data 29/10/2012 Il Responsabile del Servizio civile nazionale dell’ente Dott.ssa Clotilde Zucchetti 26