Gli effetti della crisi finanziaria sulle imprese toscane dell’agricoltura, commercio e turismo Firenze, 27 febbraio 2009 Andrea Cardosi Unioncamere Toscana - Ufficio Studi Quadro congiunturale in rapido deterioramento Variazioni % 2008 2009 2010 PIL MONDO +3,0 -0,4 +3,1 - Stati Uniti +0,8 -2,3 +1,5 - Giappone -0,7 -4,1 +0,8 - Area euro +0,7 -2,5 +0,7 - Asia escluso Giappone +6,7 +3,2 +7,0 - Medio Oriente +6,4 +3,5 +4,6 - America Latina +4,6 -0,4 +2,7 - Europa centro orientale +5,1 -1,5 +2,2 Commercio mondiale +2,9 -4,9 +3,9 Il PIL dell’Italia secondo le stime ISTAT più recenti (13/2) dovrebbe subire una contrazione del -0,9% nel 2008, con un forte picco negativo nel 2009 (-2,6%) ed un leggero recupero nel 2010 (+0,4%) Fonte: ISAE Agricoltura: la congiuntura italiana in sintesi Variazioni % Tendenze e congiuntura agricola Produzione agricola totale Coltivazioni vegetali Produzione zootecnica Valore aggiunto branca agricoltura Unità di lavoro agricole Var. % 08/07 IV trim. -0,2 +0,1 -0,8 -0,3 -1,9 Tendenze annuali delle coltivazioni vegetali Coltivazioni vegetali Cereali Patate e ortaggi Frutta e agrumi Colture industriali Vino Olio Var. % 08/07 +0,1 +9,4 +0,0 -7,2 -18,7 +7,0 +10,0 08/IV trim. 07 +0,6 +1,9 -1,4 +7,7 -1,6 Var. % 07/06 -3,1 +0,4 -3,0 -7,4 -41,9 -16,7 -13,6 Nel 2008 l’agricoltura italiana, secondo le stime Ismea, ha mostrato una sostanziale tenuta. I prezzi alla produzione sono aumentati ma i prezzi dei mezzi correnti di produzione hanno subito un aumento più che proporzionale con un calo della redditività degli agricoltori….. Fonte: ISMEA Commercio: la congiuntura toscana e nazionale in sintesi Italia Toscana Centro Andamento delle vendite nel complesso Variazioni tendenziali 2,0 1,0 0,0 -1,0 -2,0 -3,0 -4,0 IV-2008 III-2008 II-2008 I-2008 IV-2007 III-2007 II-2007 I-2007 IV-2006 III-2006 II-2006 I-2006 IV-2005 III-2005 II-2005 I-2005 IV-2004 III-2004 II-2004 I-2004 IV-2003 III-2003 II-2003 I-2003 IV-2002 III-2002 II-2002 I-2002 IV-2001 -5,0 Da primo trimestre 2007 le vendite al dettaglio della Toscana non crescono. Nel 2007 le dinamiche sono state flebili, comprese nella forbice 0-0,5%; nel 2008 le perdite trimestrali sono passate dal minimo del -1,1% al -2,4%.... Fonte: Unioncamere Toscana-Regione Toscana Turismo: tendenze congiunturali Il 2008 chiude con una perdita complessiva di fatturato a livello nazionale per le imprese ricettive pari a 927 milioni di euro Da gennaio a dicembre 2008 gli italiani hanno effettuato 146,5 milioni di presenze (-5,2% rispetto ai 155,2 milioni registrati del 2007). Secondo le previsioni 2009, si attendono circa 2 milioni in meno di viaggiatori italiani rispetto a quanto rilevato nell’anno precedente. (Fonte: ISNART – UNIONCAMERE) Secondo le prime stime, per la Toscana il 2008 è stato caratterizzato da una perdita di presenze di circa l’1% con un calo nell’alberghiero (-5,7%) ed un aumento nell’extralberghiero (+4,8%) L’indagine rapida sulle imprese dell’agricoltura, commercio e turismo Obiettivi: comprendere performance aziendali, comportamenti e percezioni imprenditoriali rispetto alla crisi in corso Campione regionale di circa 1800 imprese Agricoltura, caccia e relativi servizi Commercio Esercizi non spec. Esercizi spec. alimentari Esercizi spec. non alimentari Abbigliamento e moda Mobilie ed elettrodomestici Altro spec. non alimentare Commercio di autoveicoli Turismo Alberghi, hotel, pensioni e simili Ristorazione Universo Campione 46.108 300 37.905 901 4.775 128 6.687 165 26.443 608 8.261 194 2.904 113 13.986 226 1.292 75 19.962 599 4.512 132 15.450 467 Indagine telefonica realizzata fra la fine di gennaio e l’inizio di febbraio Questionario performance aziendali (2007, 2008, previsioni 2009) percezione del grado di incidenza della crisi sui risultati aziendali del 2008 principali conseguenze avvertite dalle imprese la reazione delle imprese alle difficoltà incontrate le richieste delle imprese al mondo istituzionale Grado di incidenza della crisi finanziaria sui risultati del 2008 Valori % (molto o abbastanza) Commercio al dettaglio Esercizi non specializzati Esercizi specializzati alimentari Esercizi specializzati non alimentari - Abbigliamento e moda - Mobili ed elettrodomestici - Altro specializzato non alimentare - Commercio di autoveicoli Turismo (alberghi e ristorazione) Alberghi, hotel, pensioni e simili Ristorazione e pubblici esercizi Agricoltura Industria 71,9 78,1 61,8 73,3 76,1 74,1 71,3 76,4 72,2 74,4 71,5 67,1 64,5 I fatturati Consuntivi e previsioni Andamento del fatturato: dettagli per settore di attività Saldi % aumenti-diminuzioni (al netto delle mancate risposte) 2007 2008 2009 consuntivo consuntivo previsioni Commercio al dettaglio -32,7 -55,1 -48,2 Esercizi non specializzati -48,0 -56,2 -61,2 Esercizi specializzati alimentari -22,3 -38,8 -36,3 Esercizi specializzati non alimentari -32,6 -59,1 -49,5 - Abbigliamento e moda -41,0 -61,8 -44,5 - Mobili ed elettrodomestici -25,1 -60,9 -24,6 - Altro specializzato non alimentare -30,8 -57,5 -56,4 - Commercio di autoveicoli -15,3 -55,1 -54,8 Turismo (alberghi e ristorazione) -25,2 -47,2 -36,4 Alberghi, hotel, pensioni e simili -39,8 -50,6 -32,8 Ristorazione e pubblici esercizi -21,0 -46,2 -37,4 Agricoltura -24,5 -35,2 -47,5 Industria -22,3 -46,3 -55,5 Fonte: Unioncamere Toscana e Camere di Commercio toscane I fatturati Alcuni dettagli • Agricoltura. L’annata è stata giudicata particolarmente negativa dagli imprenditori cerealicoli (saldo -55,9%); gli operatori vinicoli (-43,0%) peggiorano il risultato medio di settore, mentre tra i produttori di olio il saldo è contenuto (-20,9%) e comunque migliore rispetto al 2007 (-30,2) anche in considerazione del pessimo andamento del 2007 a consuntivo. • Commercio. I saldi rilevati all’interno del commercio al dettaglio tra chi ha dichiarato un aumento e chi una diminuzione del fatturato 2008, rispetto al 2007, confermano differenti andamenti tra le varie tipologie di esercizi: pesa particolarmente il -59,1% degli esercizi specializzati non alimentari, con segnali molto forti che provengono da abbigliamento e moda (-61,8%) e mobili ed elettrodomestici (-60,9%). Si riscontrano meno malcontenti, invece, tra i commercianti degli alimentari specializzati (-38,8%). E’ da segnalare il peggioramento di ben 40 punti per il commercio di autoveicoli con un saldo che passa in un anno dal -15,3% del 2007 al -55,1% del 2008! • Turismo. C’è una differenza di 4 punti tra alberghi, hotel, pensioni, ecc. e ristorazione e pubblici esercizi: il saldo delle prime strutture è pari a -50,6% delle seconde -46,2%. Soltanto il 9,7% degli albergatori ed il 7,5% dei ristoratori ha rilevato un aumento di fatturato nel 2008. Fonte: Unioncamere Toscana e Camere di Commercio toscane Commercio al dettaglio Vendite nel periodo natalizio e nei saldi Commercio al dettaglio: andamento delle vendite nel periodo natalizio e nei saldi invernali Valori % Molto Buono Sufficiente Scarso Totale di cui: molto o buono Andamento delle vendite nel periodo natalizio Esercizi non specializzati 1,1 15,4 31,1 52,3 100,0 16,6 Esercizi specializzati alimentari 4,8 27,8 38,6 28,8 100,0 32,6 Esercizi specializzati non alimentari 0,5 18,7 39,9 40,9 100,0 19,2 - Abbigliamento e moda 0,3 22,6 33,7 43,4 100,0 22,9 - Mobili ed elettrodomestici 1,5 23,3 37,0 38,2 100,0 24,9 - Altro specializzato non alimentare 0,3 15,8 45,3 38,5 100,0 16,2 - Commercio di autoveicoli 1,2 14,1 28,4 56,3 100,0 15,3 Totale 1,3 19,9 38,6 40,2 100,0 21,2 Andamento delle vendite nelle prime settimane dei saldi invernali - Abbigliamento e moda 0,7 18,3 35,8 45,1 100,0 19,0 In particolare, sono le strutture più piccole (1-2 addetti) ad esprimere maggiori criticità tanto che un imprenditore su due di queste tipologie di imprese si è collocato nella fascia più alta di insoddisfazione (scarso 49,8%) in cui rientrano, invece, soltanto il 34,9% delle imprese immediatamente superiori come dimensioni (3-5 addetti). Fonte: Unioncamere Toscana e Camere di Commercio toscane Turismo: andamento del periodo natalizio Turismo (alberghi e ristorazione): andamento delle presenze turistiche nel periodo natalizio Valori % Molto buono Alberghi, hotel, pensioni e simili Ristorazione e pubblici esercizi Totale 0,7 0,7 0,7 Buono Sufficiente 11,9 10,4 10,7 18,8 27,7 25,7 Scarso 49,9 54,4 53,4 Struttura chiusa nel periodo 18,8 6,8 9,5 Totale di cui: molto o buono 100,0 100,0 100,0 12,5 11,1 11,4 Le festività natalizie si sono chiuse male anche per il turismo, il 53,4% degli imprenditori ha ritenuto le presenze scarse, soltanto il 25,7% le ha valutate sufficienti. In particolare, hanno lavorato su ritmi insoddisfacenti i ristoranti e pubblici esercizi (scarso 54,4%) mentre un po’ più contenuta è la proporzione di insoddisfatti tra gli alberghi, hotel e pensioni (scarso 49,9%). Fonte: Unioncamere Toscana e Camere di Commercio toscane Conseguenze con cui si sta materializzando la crisi Conseguenze con cui si sta manifestando la crisi Valori % (possibilità di risposta multipla) Commercio al dettaglio Turismo (alberghi e ristoranti) Agricoltura Industria 1) Maggiore dilazione/rateizzazione dei pagamenti da parte dei clienti 18,6 10,1 24,5 54,6 2) Vi sono maggiori difficoltà nell’accesso al credito 16,6 20,5 19,2 28,3 di cui: - Minori concessioni di credito/scoperto 73,1 73,6 73,1 72,0 - Richiesta di maggiori garanzie 74,3 71,5 64,4 70,6 - Aumento dei tassi di interesse passivi 61,4 67,9 67,6 68,8 Fonte: Unioncamere Toscana e Camere di Commercio toscane Il credito In conseguenza della crisi, circa un imprenditore su cinque ha lamentato maggiori difficoltà nell'accesso al credito, con un sostanziale equilibrio delle risposte tra agricoltura, commercio e turismo; la stessa domanda posta alle imprese del manifatturiero nel mese di dicembre aveva avuto nel 28% dei casi una risposta affermativa. Le turbolenze dei rispettivi mercati di riferimento generano particolari difficoltà nell’accesso al credito per gli imprenditori di alcuni sottosettori: in particolare, nel commercio, per i rivenditori di autoveicoli (52%), nel turismo per gli albergatori ed affini (35%). Le caratteristiche dimensionali delle imprese generano problematicità differenti a seconda di quale sia il settore di riferimento, per cui nel turismo quelle più piccole (1-2 addetti) hanno evidenziato maggiori difficoltà nell’accesso al credito (25%) rispetto alla media di settore (21%), al tempo stesso hanno riscontrato più diffusamente aumento dei tassi di interesse passivi, richieste di maggiori garanzie e minori concessioni di credito - scoperto. Nel commercio, invece, accade il contrario e sono le imprese al di sopra della dimensione strettamente famigliare (3-5 addetti) dichiarano più frequentemente difficoltà specifiche per gli aspetti suddetti rispetto alle piccole imprese. Le risposte delle imprese alla crisi Le risposte delle imprese alla crisi Valori % (risposta multipla) Commercio al dettaglio Turismo (alberghi e ristoranti) Agricoltura Industria 68,1 - Razionalizzazione dei costi di approvvigionamento e di produzione - Razionalizzazione dei costi di approvvigionamento e logistica 53,9 62,2 47,2 - Razionalizzazione costi per più efficiciente fornitura di prodotti/servizi 55,5 62,1 56,3 - Compressione dei margini 60,8 64,3 57,3 64,8 - Riduzione degli ordini ai fornitori 66,2 59,6 39,3 53,1 - Miglioramento della qualità dei prodotti/servizi offerti 34,6 46,9 49,4 45,0 - Ricorso all’indebitamento bancario 24,4 33,2 16,0 29,3 - Ricapitalizzazione dell’azienda con mezzi propri 23,1 29,8 39,8 28,3 8,5 21,3 11,7 25,6 29,3 25,4 18,6 25,4 - Riduzione della dotazione organica e/o chiusura dell’attività - Maggior dilazione nei tempi di pagamento ai fornitori 24,4 - Ricerca di nuovi sbocchi commerciali - Modificazione della gamma dei prodotti/servizi offerti 29,8 21,8 14,2 22,7 - Realizzazione di programmi di investimento 13,0 23,3 21,6 19,4 - Ricerca di nuovi canali/forme distributive/promozionali 25,3 35,4 31,0 - Adesione ad iniziative di rete attivate da associazioni/consorzi/enti pubblici 16,4 31,9 37,4 - Abbandono di alcuni dei mercati fin qui presidiati 15,8 Fonte: Unioncamere Toscana e Camere di Commercio toscane Le richieste delle imprese Le richieste delle imprese Valori % (risposta multipla) Commercio al dettaglio Turismo (alberghi e ristoranti) Agricoltura Industria - Riduzione della tassazione sul reddito delle imprese 95,3 94,9 90,8 91,3 - Sostegno ai redditi ed ai consumi delle famiglie 85,4 86,0 88,5 87,9 - Semplificazione burocratico-amministrativa 90,9 94,6 90,1 87,8 87,8 91,9 83,3 87,4 81,8 87,2 75,7 80,7 76,7 86,8 91,1 79,8 89,2 90,0 58,5 68,7 76,3 51,4 64,1 - Provvedimenti volti alla riduzione dei tassi di interesse passivi praticati dalle banche - Predisposizione di strumenti per la facilitazione nell’accesso al credito da parte delle imprese - Sostegno e promozione del territorio e delle tipicità toscane - Riqualificazione/tutela del patrimonio urbanistico-paesaggisticoambientale - Progetti di interesse per i vostri settori, per l’integrazione fra filiere e per lo sviluppo locale - Innovazione dei processi organizzativi e gestionali aziendali - Supporto agli investimenti in ricerca e sviluppo delle imprese e/o allo sviluppo/acquisizione di marchi e brevetti - Sostegno all’export e/o ai processi di internazionalizzazione delle imprese 69,0 64,5 - Investimenti in infrastrutture - Investimenti in infrastrutture per la mobilità - Accorciamento dei tempi e snellimento delle procedure per la realizzazione degli investimenti - Rafforzamento ed accelerazione dell’erogazione dei sostegni comunitari, nazionali e regionali - Intervento pubblico nel capitale delle banche in difficoltà 62,1 72,2 78,8 62,8 80,9 83,1 33,6 41,2 35,7 32,6 Fonte: Unioncamere Toscana e Camere di Commercio toscane Consumi delle famiglie a livello nazionale CONSUMI DELLE FAMIGLIE IN ITALIA 194.000 191.400 1,5 188.800 1,1 186.200 183.600 -0,5 -0,8 0,4 0,9 0,7 181.000 2004 2005 2006 2007 2008* 2009* 2010* Fonte: ISAE Il clima di fiducia dei consumatori sembra in recupero…. Fonte: ISAE Aspettative dall’inflazione…. 2008 2009 2010 Prezzi al consumo 3,3 0,9 2,0 --alimentari 5,3 1,7 1,8 --energetici 10,5 -7,3 6,4 --core inflation 2,0 1,5 1,5 Prezzi al consumo (armonizzato) 3,5 0,9 2,0 Prezzi al consumo area euro 3,3 0,6 1,7 Fonte: ISAE SPUNTI DI SINTESI E QUESTIONI APERTE AGRICOLTURA 1/2 Gli imprenditori del settore agricolo hanno risentito meno della crisi sul 2008, anche perché la periodicità delle produzioni ha anticipato i primi forti effetti della tempesta economico-finanziaria Il quadro congiunturale, che determina comunque gli umori degli imprenditori, e le relative risposte, è particolare perché il 2008 è stato comunque un anno di ripresa dopo il pessimo andamento del 2007, soprattutto per alcune produzioni L'impressione è confermata dal fatto che quando si parla di interventi per fronteggiare la crisi, al di là delle peculiarità strutturali del settore, si coglie una minore "emotività" legata al momento. In concreto, rispetto a quelle di altri settori sono numericamente di meno le imprese agricole che hanno fatto ricorso alla compressione dei margini, alla riduzione di ordini ai fornitori, alla dilazione nei tempi di pagamento dei fornitori, ma sono di più quelle che puntano su strategie di intervento di medio periodo, siano queste attivate da loro sia che vengano richieste alle istituzioni SPUNTI DI SINTESI E QUESTIONI APERTE AGRICOLTURA 2/2 Le imprese agricole hanno espresso una loro particolarità nei rapporti col sistema creditizio, in particolare in riferimento ad una strategia che a differenza di altri settori punta direttamente alla ricapitalizzazione dell'azienda con mezzi propri rispetto all'indebitamento bancario. E' un'opportunità strategica, dettata dalle contingenze, oppure è una necessità per difficoltà esogene che magari sfuggono alla rilevazione? Riguardo alle previsioni sul 2009 in agricoltura c'è meno ottimismo che negli altri settori. Visto che tale dinamica si concentra in particolare sulla cerealicoltura, ritenete che a monte ci sia qualche ragione legata agli andamenti climatici che incideranno sulle produzioni di queste tipologie di prodotti? Ci saranno ricadute sui prezzi al consumo dei prodotti di filiera e, in generale, effetti sull'inflazione? SPUNTI DI SINTESI E QUESTIONI APERTE COMMERCIO 1/2 Il campione è composto per la quasi totalità da imprese di piccolissime dimensioni, le problematiche espresse devono necessariamente essere assimilate a quelle del commercio di vicinato. Il settore ha risentito della crisi in linea con quanto accaduto nel turismo, ma il commercio attraversa una fase di difficoltà congiunturali di più lungo corso, con perdite trimestrali ininterrotte dal 2005 per le piccole strutture, nell'ultimo anno comprese tra 4 e 5 punti percentuali L'impressione è che gli operatori abbiano semplicemente visto peggiorare le condizioni in cui si trovano da tempo, senza grossi scossoni di discontinuità con gli umori del recente passato. Questo è da tener presente sulle aspettative per il 2009, perché l'ottimismo che in numerosi casi si genera può essere dettato dal fatto che si sia già pensato di aver “toccato il fondo” Alcuni sottosettori sono in crisi evidente, tra tutti commercio specializzato non alimentare, in particolare mobili ed elettrodomestici e automobili. I prezzi in forte ribasso da tempo per gli elettrodomestici nel primo caso, gli incentivi nel secondo, possono effettivamente rilanciare i due sottosettori? SPUNTI DI SINTESI E QUESTIONI APERTE COMMERCIO 2/2 Le imprese dei settori più in crisi lamentano problemi col sistema creditizio più elevati rispetto alla media di settore. I gap tra risultati specifici dei sottosettori e media del commercio arrivano, ad esempio, a circa venti punti percentuali per la voce aumento di interessi passivi (abbigliamento e moda), per la richiesta di maggiori garanzie (mobili ed elettrodomestici); ad una decina per minori concessioni di credito scoperto (mobili ed elettrodomestici). Anche sul fronte della richiesta di interventi istituzionali, in particolare per abbigliamento e moda e commercio di autoveicoli, la riduzione dei tassi di interesse passivi e la facilitazione dell'accesso al credito sono due esigenze mediamente più condivise che per altri settori Due terzi delle imprese hanno ridotto gli ordini ai fornitori per fronteggiare la crisi (60% turismo, 39% agricoltura), soltanto il 13% ha attivato programmi di investimento rispetto al 23% del turismo ed al 22% dell'agricoltura: si tratta di sintomi del "fiato corto" del settore negli affanni di una crisi di medio periodo, oppure sono altre le interpretazioni da dare? SPUNTI DI SINTESI E QUESTIONI APERTE TURISMO 1/2 Il turismo è l'unico dei tre settori che veniva da un 2007 di crescita in continuità con le due annualità precedenti. Il turismo è il settore su cui hanno inciso più tempestivamente gli effetti della crisi: i tracolli internazionali hanno portato via visitatori stranieri alle città d'arte fin dalle vacanze natalizie e già sul dato complessivo del 2008 si avvertono queste sofferenze. In particolare, a sentire la crisi sono soprattutto le province legate a questa tipologia di risorsa (Siena, Firenze e Lucca) Il settore è composto da due componenti ben distinte: le strutture ricettive e ristoranti e pubblici esercizi. In generale, i percorsi individuati per uscire dalla crisi sono distinti, la forbice si allarga, in particolare per alcune risposte. Tra i ristoratori c'è una maggiore prevalenza, rispetto agli alberghi, per razionalizzare i costi di approvvigionamento e logistica, per la riduzione degli ordini ai fornitori, per una dilazione dei tempi di pagamento agli stessi; le strutture ricettive si rivelano più dinamiche sulle altre voci PUNTI DI SINTESI E QUESTIONI APERTE TURISMO 2/2 Le difficoltà di accesso al credito sono doppie tra gli albergatori (35%) rispetto a quelle rilevate tra ristoranti e pubblici esercizi (17%), in particolare questi ultimi sono quantitativamente meno toccati dall'aumento dei tassi di interesse (strutture ricettive 86%, pubblici esercizi 65%), dalla richiesta di maggiori garanzie (strutture ricettive 91%, pubblici esercizi 66%), dai minori concessioni di credito/ scoperto (strutture ricettive 92%, pubblici esercizi 70%) Paesaggio, ambiente, arredi urbani e tipicità, su questi fattori endogeni secondo le imprese del turismo si deve investire per mantenere elevata la competitività di sistema. Si crede nel prodotto Toscana, si punta, più di altri settori, sulle infrastrutture per migliorare la mobilità. In sostanza, si investono aspettative sul miglioramento delle condizioni esterne per rilanciare il sistema a fronte delle difficoltà congiunturale.