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Giugno
2007
Mensile Cattolico d'Informazione fondato nel 1921
Ridare dignità alla politica
Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004) art. 1, comma 2, DCB BR
una copia
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di Stefano Cavallo
qualche tempo si avverte una insufficienza dell’azione politica, un
abbassamento del livello culturale di chi si dedica a tale attività, un diffuso trasformismo che induce anche parlamentari a
passare da un partito all’altro o a costituire
nuovi partiti; un accertato senso di sopravalutazione di molti che ritengono di aspirare a
pieno titolo a questo o a quell’incarico solo
per aver conseguito poche decine di voti. Chi
ha vissuto altra stagione politica, resta esterrefatto non solo del linguaggio, povero e poco educato, usato dai politici, ma dal modo
con cui si fa politica a tutti i livelli.
Naturalmente, il cattivo esempio viene dall’alto e gli stessi dibattiti televisivi dimostrano
come oramai valga solo lo scontro e la maldicenza. Purtroppo anche il Parlamento e i
Consigli degli Enti locali, sono divenuti il luogo dello scontro verbale, delle furbizie per far
cadere il Governo e per far conservare il
mandato parlamentare a chi è stato condannato in via definitiva in sede penale ed interdetto da pubblici uffici. A tutto ciò si aggiunga la recente forte denuncia degli sprechi
della politica che tutti condannano anche
quelli che soprattutto negli ultimi quindici anni hanno governato il Paese, a tutti i livelli.
Solo ora ci si accorge che sono troppi i parlamentari, i consiglieri regionali e comunali,
che le indennità di carica, le pensioni dei
parlamentari e dei consiglieri regionali sono
eccessive.
Ma chi ha consentito tutto ciò, chi ha addirittura introdotto l’indennità di fine carica per i
sindaci, chi nomina assessori in numero esagerato, per non parlare dei sottosegretari?
L’abolizione del controllo di legittimità sugli
Da
atti degli Enti locali ha scatenato la corsa a
provvedimenti di dubbia o di nessuna legittimità, con i quali si instaurano rapporti di convenzione anche per incarichi di normale attività amministrativa.
In questo quadro a fosche tinte si intravede
un processo degenerativo della democrazia
che ci deve indurre a reagire. I cittadini non
possono restare spettatori inerti, nè possono
solo manifestare sia pure per affermare principi importanti (per la famiglia o contro la base americana a Vicenza o contro l’ubicazione di una discarica o il tracciato dell’alta velocità). Non ci si può preoccupare solo di ciò
che ci colpisce direttamente. In questi ultimi
anni ci si è abbandonati alla convinzione che
la politica potesse essere ridotta a semplice
amministrazione e che in economia la soluzione più adeguata fosse che il privato sostituisse il pubblico. Ma non si può semplificare
perchè la realtà è molto più complessa e la
politica non può ridursi alle semplificazioni,
spargendo ottimismo a buon mercato. La costanza, la stabilità, la durata sono elementi
essenziali dell’attività politica che, come diceva don Luigi Sturzo, è un’inesausta lotta
ideale, perchè è la storia la protagonista del
divenire. Ma la politica non è semplificazione, non ci sono i buoni da una parte e i cattivi dall’altra.
La responsabilità dell’agire umano impone il
confronto in tutte le attività della vita, ed in
particolare, come sosteneva Aldo Moro, nella politica che è, nonostante tutto, la forma
più alta di tale agire.
Si sostiene che la caduta delle ideologie sarebbe la causa di quanto abbiamo sinteticamente ricordato.
Non condividiamo tale affermazione. La
scomparsa dell’ideologia comunista e di
quella fascista è stato un fatto positivo per la
libertà e la democrazia, che accresce la responsabilità della politica e che dovrebbe
consentire un più civile e costruttivo confronto tra i partiti. Ci sembra invece che in Italia
ci sia stato solo una rivalutazione di chi ha
ammesso di aver sbagliato, ma non un arricchimento della vita democratica.
Peraltro, anche negli anni dello scontro tra i
partiti democratici e il partito comunista che
raccoglieva elevati consensi e amministrava
con la complicità dei socialisti importanti Comuni, si è sempre svolto un serio confronto
sui problemi del Paese.
Non era l’ideologia che arricchiva l’attività di
Governo e quella amministrativa, ma la conoscenza delle problematiche e la capacità
di affrontarle. Anche in Ostuni, una forte Democrazia Cristiana ha impostato e affrontato
le più importanti problematiche locali, si pensi all’urbanistica, al centro storico e al turismo, con un aperto confronto con l’opposizione e sulle scelte più importanti vi sono
state significative e responsabili convergenze. Nessuno può dire che fossero le ideologie a mantenere elevato il rapporto-scontro
tra i partiti, era il livello di preparazione e il
disinteressato impegno per la città degli amministratori e dei partiti a guidare la politica
locale. Sarebbe ora che tutti i cittadini, amministratori, partiti, associazioni, lo stesso associazionismo cattolico, facessero una seria
ed approfondita riflessione per trarre utili indicazioni per ridare alla politica la funzione e
la dignità che merita e che è necessaria per il bene comune.
Una legge per gli ulivi secolari
di Gianfranco Ciola
La
legge regionale per la tutela degli ulivi è ora realtà,
è stata infatti approvata nei giorni scorsi dal Consiglio regionale. La mobilitazione in questi anni è
stata generale, ci sono voluti tanti appelli lanciati per la salvaguardia dei patriarchi verdi di Puglia. Migliaia le firme raccolte, decine gli incontri, i convegni, le campagne di sensibilizzazione, l'ultima quella del FAI (Fondo Ambientale Italiano) che ha indetto un concorso nazionale per votare i “Luoghi
del Cuore” e che ha visto gli oliveti secolari di Puglia tra i paesaggi più amati dagli italiani.
Notevole è stata l'indignazione della gente di Puglia che
ha posto un freno all'espianto
della nostra identità. Non si
contano le telefonate al Corpo forestale dello Stato per
segnalare camion carichi di
ulivi diretti a Nord, trapiantati o venduti come sculture ornamentali. Non si poteva fare
nulla, anche perché spesso
l'espianto era autorizzato.
Non è possibile quantificare
quanti ulivi pugliesi sono stati spiantati negli ultimi anni.
Si parla di quasi 10-12 mila
piante ogni anno, ma il fenomeno è sicuramente maggiore perché queste cifre sono
solo quelle fornite dagli
Ispettorati Provinciali Agricoli. Sino ad oggi, infatti, era molto
facile riuscire ad ottenere l'autorizzazione allo spiantamento,
bastava dimostrare che la pianta era improduttiva. A tutela degli ulivi vi era solo una vecchia norma (legge n.144 del 15 febbraio 1951). Agli inizi del Duemila la situazione era divenuta
più grave: gli ulivi pugliesi divengono “di moda” e sono in
molti a volerli come piante ornamentali non solo nelle ville del
nord Italia, ma anche in Europa. Il loro prezzo oscilla dai 3 ai
10 mila euro. Così la nostra memoria se ne va, pian piano, ma
in modo inesorabile, senza
che neppure le autorità possano intervenire con efficacia.
Gli espianti oggi sono diminuiti perchè la coscienza civile sul problema è aumentata,
ma alcuni vivai hanno continuato a vendere gli ulivi acquistandoli direttamente dagli
olivicoltori, occupandosi loro
delle pratiche per l'espianto.
Il Consiglio regionale nella
seduta del 29 maggio ha approvato all’unanimità il disegno di legge regionale “Tutela e valorizzazione del paesaggio degli ulivi monumentali della Puglia” (n. 39 del
03/10/2006).
(Continua a pag. 7)
Ostuni, Museo civiltà preclassiche: D. Lattieri - Madonna del Carmine e S. Maria Maddalena
Hobby Foto di S. Valente - Ostuni
"LA FAMIGLIA SIA RADICATA
NEL CUORE E NELLA VITA
DEGLI ITALIANI"
di Domenico Melpignano
N
el mese di maggio si sono svolte due grandi manifestazioni: la prima
sostenuta dalle 54 associazioni, movimenti e nuove realtà ecclesiali
dell'associazionismo cattolico che convergevano sull’iniziativa del
Forum del mondo Cattolico e che si è svolta nella giornata di sabato 12 maggio in Roma, in piazza San Giovanni in Laterano; la seconda, la Conferenza
Nazionale sulla famiglia, organizzata dal Ministro delle Politiche Familiari,
Rosy Bindi, nei giorni 24 - 25 - 26 marzo, a Firenze.
Nonostante “l’orgoglio laico”, al momento i frutti del Convegno sono pochi e
per niente appariscenti.
Nella prima manifestazione che ha registrato una massiccia mobilitazione dei
cattolici (quasi un milione di partecipanti) sono stati affermati i diritti naturali
sanciti anche dalla Costituzione Italiana negli articoli 29, 30 e 31. Il Governo
Prodi, dopo il "Family Day ", deve necessariamente prendere in considerazione le richieste legittime del Forum delle famiglie, mettendo da parte la questione dei "Dico ".
L’ex leader della Cisl, Savino Pezzotta, ha affermato "che quel milione di persone è sceso in piazza per rivendicare l’esigenza di una legge-quadro sulla famiglia. Una sorta di testo unico, che raccolga la normativa sparsa qua e là (dagli assegni familiari ai congedi parentali, dagli asili nido all'assistenza familiare, dai consultori all'educazione), integrandolo con norme fiscali e di politica
abitativa permanenti e graduate secondo reddito e composizione del nucleo familiare".
Pezzotta ha aggiunto: "una delle ipotesi prese in considerazione è quella del
cosiddetto quoziente familiare, che divide il reddito complessivo di una famiglia per il numero dei suoi componenti (ogni figlio vale la metà del genitore),
ottenendo il reddito medio su cui applicare l’aliquota Irpef”.
(Continua a pag. 8)
2
Città
Giugno 2007
Etica e politica
Brevi dal
Palazzo
di Alfredo Tanzarella jr
nato la nuova Giunta Tanzarella: ma
quanto fatica! Dopo tre mesi di “sussurra e
grida”, di alternanza di nomi e facce, dichiarazioni su necessità di far ruotare gli incarichi,
prese di posizione da parte di quasi tutti i partiti
presenti in Giunta, al termine della prima settimana di giugno, il Sindaco Tanzarella ha rotto gli indugi e proceduto alla nomina dei nuovi assessori.
Per la verità, il “tema” dell’ultimo tratto di questa
complessa vicenda amministrativa riguardava la
posizione della Margherita; ormai virtualmente
morto e sepolto il progetto di gruppo consiliare
unitario con i Democratici di Sinistra, il partito di
Sergio Montanaro deve ormai convivere con le
due anime che lo compongono: quella del “gruppo
storico” – l’assessore uscente Mario Monopoli,
Angelo Melpignano e lo stesso Segretario – e
quella che proviene dal disciolto “Rinnovamento
Puglia”, rappresentato da Giovanni Epifani e Vincenzo Pomes. Non a caso, l’ultimo nodo che la
Margherita ha posto – nodo peraltro non sciolto –
riguardava la richiesta di dividere l’Ufficio Tecnico
in due settori, quello dell’Urbanistica e quello dei
Lavori Pubblici, con a capo due differenti Dirigenti:
è un vecchio “pallino” di Rinnovamento Puglia.
La nomina da parte del Sindaco dei nuovi Assessori ha avuto il pregio di costringere i partiti – e soprattutto la Margherita – a cercare una qualche forma di accordo: così, a distanza di un paio di giorni
dalla firma delle nuove deleghe, non accettate dalla Margherita, nuovo giro di valzer e, nel giro di
qualche ora, ecco trovata la soluzione che dovrebbe consentire di portare a termine la legislatura: il
poco desiderato assessorato all’Urbanistica – col
suo carico di problemi e di aspettative, specie legate al nuovo Piano Regolatore – va nelle mani del
Sindaco, e per mantenere inalterato il numero degli assessorati, se ne conia uno di sana pianta,
scorporandolo da uno degli altri assessorati.
Siedono, così in giunta volti nuovi e volti vecchi,
con l’accortezza di non far ruotare le deleghe. Per
cui ogni partito ha mantenuto gli stessi incarichi
tenuti nella vecchia Giunta.
4 gli assessorati attribuiti alla Margherita (nel quale
confluiscono quelli prima in forza a Rinnovamento
Puglia): l’ing. Vincenzo Pomes è il delegato agli
affari generali e personale e sostituisce quale vicesindaco Domenico Tanzarella. Dall’assessorato
agli affari generali sono state scorporate le deleghe alla Pubblica Istruzione, Servizi Cimiteriali e
Servizi alle contrade (assessorato nuovo di zecca),
affidate ad Angelo Lofino. La Margherita mantiene, poi, l’Assessorato alle Finanze e Bilancio, col
prof. Francesco Prudentino e quello allo Sport e
Turismo, con Agostino Buongiorno.
I Democratici di Sinistra perdono il vice-sindaco e
mantengono le deleghe ai Servizi Sociali, con
Franco Francioso, ed alle attività produttive, con
Silvestro Iaia.
Lo SDI sostituisce la prof. Giulia Anglani col dott.
Cosimo Moro, delegato all’Ambiente; alla lista
E’
Ostuni che Lavora resta la delega ai Lavori Pubblici, col dott. Ernesto Camassa.
Intatti i volti (ed i ruoli) di Rocco Colucci (assessore con delega al Patrimonio, per la Democrazia
Cristiana) e Matteo Tanzarella (viabilità e polizia
urbana, per la lista Progetto città).
L’avvicendamento in Giunta ha provocato numerosi movimenti anche in Consiglio Comunale: alcuni nuovi assessori, infatti, saranno costretti a dimettersi dalla carica di consigliere comunale (non
potendo rivestire entrambi i ruoli), alcuni assessori
uscenti, già tra i primi dei non eletti, andranno a
fare i consiglieri, altri assessori, già consiglieri dimissionari, terminano la loro esperienza amministrativa.
Questo il mutato panorama consiliare: l’ing. Antonio Blasi, già assessore ai Lavori Pubblici, torna
nei banchi consiliari in rappresentanza di Ostuni
che Lavora. Il primo dei non eletti è, ora, l’ing. Domenico Sasso. Gli ex assessori Lorenzo Valente
e Andrea Pinto diventano i consiglieri di Rinnovamento Puglia (ora Margherita). Il primo dei non
eletti di quella lista diventa l’ing. Giovanni Cellie.
Nei D.S. la new entry è la dott.ssa Grazia Ostuni.
Alle sue spalle, prima dei non eletti, l’arch. Tiziana Tanzarella. E’ la prof. Giulia Anglani, già assessore all’Ambiente, che rappresenta lo SDI, il
cui primo dei non eletti è il geom. Nicola Roma.
Nella Margherita, il posto del neo assessore Lofino viene preso da Anna Maria Petraroli. Primo
dei non eletti diventa il dott. Paolo Caroli.
Sul versante squisitamente amministrativo, invece,
periodo un po’ fermo in attesa di capire che cosa
sarebbe successo per la nuova Giunta. Da segnalare solo l’eccessivo rumore fatto per la deliberazione con la quale il Consiglio Comunale ha ridotto l’ICI per la prima casa, portandola dal 4 a 3 per
mille. A causa di un banale errore di redazione, la
stesura finale della deliberazione prevedeva sconti
sull’ICI in favore dei più “ricchi”. Immediata la correzione operata dal Consiglio del 31 maggio. Resta ovviamente inalterata – ed è la cosa che più
conta – la riduzione dell’ICI per la prima casa.
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tazionando nei pressi della Chiesa dei
Paolotti o dell’Istituto per anziani “Giosuè
Pinto”, si ha la sensazione che il tempo
non sia passato: il pensiero corre subito a quando a valle del ponte del Poveruomo c’era una discarica permanente, prima che fosse realizzata
la bretella.
Nella piazzetta antistante il vecchio convento dei
Paolotti, il deposito dei rifiuti è continuo: vengono ammassati fuori dei cassonetti e frequentemente si tratta di rifiuti ingombranti (materassi e
scatoloni, ecc.). Perchè non viene eseguita la vigilanza onde accertare chi sono gli artefici di tale
S
abusivo comportamento?
Va ricordato che la zona è frequentata dagli
alunni delle elementari e che con la creazione
del parcheggio e della bretella si è incrementato
notevolmente l’afflusso delle auto.
Anche questo è centro storico! E’ uno dei luoghi
più suggestivi della vecchia Ostuni dove purtroppo si nota l’abbandono in cui versa la chiesa di
San Francesco di Paola, di proprietà del Comune e l’imponente edificio dovuto allo spirito di carità di Suor Fuentes, che per anni è stato il luogo
di lavoro di centinaia di tabacchine.
di Sandro Massari
O
ra che tutti parlano della crisi della politica
italiana e nell’opinione pubblica si accentuano l’insofferenza e il distacco nei confronti di un ceto politico autoreferenziale, invadente, costoso e incapace di dare le risposte giuste ai
problemi del Paese, si corre il rischio che cresca
nella gente la sfiducia verso la politica e le istituzioni democratiche A beneficiarne sarebbe, ancora una volta, il populismo dei demagoghi.
Per uscire da questa situazione politica, involuta e
preoccupante, non bastano le pur necessarie riforme, a cominciare da quella elettorale. Serve un
pensare forte che scuota nel profondo e richiami
tutti alla responsabilità del presente. Bisogna ritrovare una dimensione della ragione che abbiamo
perso, quella che interroga il senso della storia e
del nostro stare insieme. Solo così potremo recuperare la passione politica che ha animato altri momenti drammatici della nostra Repubblica democratica.
Ha cercato di corrispondere a questa esigenza il recente incontro culturale dell’Unitre (venerdì 18
maggio, Auditorium della Biblioteca comunale),
che ha avuto come tema “Fede e politica” e come
relatore il prof. Lino Prenna, docente di Pedagogia
nell’Università di Perugina e uno degli intellettuali
più impegnati nel riproporre i valori del cattolicesimo democratico nella nostra vita civile e politica.
Prenna, con un procedere discorsivo di facile
comprensione, ha affrontato il tema tenendo conto
di alcuni elementi fondamentali, rinviando al dibattito ogni riferimento alla odierna crisi politica
italiana. Il suo discorso ha dato chiare risposte a
queste tre domande basilari: Che cosa è l’etica?
Che cosa è la politica? Etica e politica come devono rapportarsi fra loro? Ecco, in breve sintesi, le
risposte del relatore.
L’etica è un insieme di principi regolativi del comportamento umano che vengono dalla riflessione
che l’uomo e l’umanità nel tempo fa su se stessa,
ponendo le grandi domande relative alla vita umana. Sono le regole, i significati, i comportamenti,
che costituiscono il sapere etico o morale, la scienza etica o morale. “Il livello dell’etica - ha precisato - è il livello dei principi assoluti”, il livello
valoriale, il livello ove si pongono i grandi temi, e
quindi le regole dell’agire umano.
“La politica è l’arte di governare la società perseguendo il bene comune. E’ un’attività umana e,
come tutte le attività umane, si pone sotto il segno
del relativo, del limite, dell’imperfezione”.
Tra il livello assoluto dei principi dell’etica e il livello relativo della politica si pone un potenziale
conflitto che può e deve essere risolto, assumendo,
anzitutto, la consapevolezza della sproporzione
strutturale fra i due livelli, quello assoluto dell’etica e quello relativo della politica. Ma, a risolvere il
conflitto, è soprattutto la tensione morale che deve
accompagnare l’agire politico, come ogni agire
umano. E’ la tensione morale che spinge verso
orizzonti più avanzati, verso spazi nuovi di azione
e di perfezione dello stesso agire umano e politico.
“Quello che possiamo e dobbiamo chiedere alla
politica e ai politici - osserva il relatore - non è la
completa traduzione dei principi, che pur devono
assumere, ma che l’agire politico sia ispirato, sia
sostenuto da una forte tensione morale, E’ questa,
che fa spostare il traguardo da raggiungere sempre in avanti”.
Dopo aver chiarito cosa sono in sé l’etica e la politica e quali sono i loro rapporti fondamentali,
Prenna ha fornito altra materia di riflessione, segnalando alcuni temi, che hanno riferimento a
questo rapporto.
Il primo è il tema morale del potere, di cui la politica ha bisogno per raggiungere le sue finalità, che
sono dettate dall’etica. Quando però il potere da
mezzo per raggiungere finalità, si propone esso
stesso come fine, la politica deborda e si corrompe.
Diventa un’arte spregiudicata per perseguire i propri interessi, i propri affari.
L’altro è il tema del rapporto tra ciò che in politica
è lecito, che viene segnalato dall’etica, e ciò che è
possibile, che è proprio della politica. “E’ compito
della politica fare ciò che è possibile nell’ambito
del lecito. Ma non tutto ciò che è possibile è lecito”. Di questo ci rendiamo conto particolarmente
oggi che il campo delle possibilità, cioè delle cose
che l’uomo può fare, tende a dilatarsi sempre più,
grazie ai progressi della scienza e delle nuove tecnologie. Si tratta allora di “fare il meglio nell’ambito del possibile”, una frase di un filosofo, che il
relatore assume come titolo del tema della coniugazione del rapporto tra etica e politica.
E’ a questo punto che il relatore ha fatto riferimento ad un certo mondo cattolico dal quale viene l’istanza che i principi assoluti dell’etica siano totalmente e immediatamente tradotti nella pratica politica, e magari nelle leggi dello Stato. E, a proposito
di questo, ha citato Lazzati, che ai cattolici che
pensano ed esigono che i valori in cui credono
debbano trovare in sede politica una immediata e
totale applicazione, faceva rilevare che tra i principi e la loro applicazione è necessaria una lunga,
paziente, tenace mediazione.
E’ questo il tema della mediazione politica, caro al
cattolicesimo democratico, tema che ha per Prenna
un sostanziale collegamento col mistero principale
della fede cristiana, quello dell’Incarnazione del
Verbo. “Cristo che nella carne del mondo ha
iscritto la sua divinità, mediando tra cielo e terra,
tra il mondo assoluto e il mondo relativo, il mondo
fragile, dove tutto quello che facciamo, pur sostenuto da grande tensione morale, è sempre imperfetto e limitato”.
D’altra parte, i principi cosiddetti “non negoziabili”, se vengono considerati come “non trattabili”,
diventano politicamente ininfluenti, escludendo la
mediazione politica che non è un’operazione meccanica, ma esige riflessione per cogliere dalla
realtà l’urgenza di domanda e scegliere.
“E’ questa - conclude Prenna - la capacità dell’agire politico alla quale diamo alimento possibilmente, ma della quale vorremmo essere in qualche
modo testimoni con quello che facciamo quotidianamente, perché comunque tutto quello che facciamo ha valenza politica”.
P.S. Alla relazione di Prenna è seguito un ampio e
interessante dibattito che ha avuto molti riferimenti all’attuale crisi politica del nostro Paese.
Sono intervenuti Tonino Marseglia, Stefano Cavallo, Pierino Lacorte, Franco Colizzi, Franco Grande, Giuseppe Tommasi, Maria Longo.
Lino Prenna è nato a Castellaneta e risiede a
Roma. Ha studiato teologia nella Pontificia Università Gregoriana e Filosofia nell’Università di
Genova, ha insegnato Discipine filosofiche e pedagogiche nella Pontificia Università Lateranense
e nell’Università Gregoriana. Attualmente insegna
Pedagogia nell’Università di Perugia.
Studioso del pensiero di Antonio Rosmini fa parte
del Consiglio Scientifico dell’Edizione nazionale
delle Opere di Rosmini. E’ coordinatore nazionale dell’Associazione “Agire politicamente”.
3
CULTURA
Giugno 2007
Vestute mienze scure
e mienze giallu
La spiritualità della Santa in due dipinti inediti
Immagini ostunesi di Santa Maria
Maddalena de Pazzis
di Enza Aurisicchio
M
aria Maddalena dè Pazzis (1566-1607), come
l’altra grande personalità femminile dell’ordine carmelitano, santa Teresa d’Avila, può
ritenersi una delle grandi mistiche del XVI secolo.
L’estasi, la condizione in cui l’anima sperimenta la presenza di Dio al punto da unirsi a Lui, è stata una costante nella breve vita di Maria Maddalena. Questo stato di perdita delle sensazioni fisiche coglieva la santa
all’improvviso “mentre ripiegava il tovagliolo alla
mensa”, “ appoggiata a un palo”, “durante l’ufficio divino tenendo in una mano il breviario e nell’altra una
statua abbastanza pesante della Madonna”; un’altra
volta “rimase ratta con le mani in un catino di panni
che lavava et stette immobile circa un’ora e mezzo,
sempre a quel modo con gli occhi aperti e ferma come
una morta”. Sono queste le testimonianze trascritte “in
diretta” dalle consorelle che assistevano stupefatte a
quegli eventi ineffabili.
Molti artisti hanno cercato di dare forma e visibilità ai
momenti estatici di alcuni santi e tra questi Gian Lorenzo Bernini che nella celeberrima opera scultorea Estasi
di Santa Teresa per la chiesa di S. Maria della Vittoria a
Roma, è quello che con maggiore efficacia rappresentativa ha saputo cogliere una situazione nella quale il limite tra l’umano e il divino è estremamente labile.
Due i dipinti presenti in Ostuni che ritraggono santa
Maria Maddalena. L’intenzione dei pittori era, probabilmente, quella di proporre un divino rapimento della
santa, ma la modestia dei mezzi pittorici ha prodotto
esecuzioni di stretto carattere devozionale.
La tela riprodotta in prima pagina, e oggi in deposito
presso la Biblioteca Comunale, costituiva la pala del secondo altare collocato sul lato destro della chiesa di San
Vito martire. La Madonna con il Bambino, assisa su un
trono di nuvole appare a Maria Maddalena, coronata di
spine. Il gruppo divino può essere meglio identificato
come una Madonna del Carmine in virtù dello scapolare stretto dal Bambino nella mano destra, segno tangibile della particolare protezione accordata all’ordine monastico. Maria Maddalena sembra abbracciare una grande croce, sorretta precariamente e con enorme fatica da
un angioletto in volo. Oltre alla croce, uno dei simboli
iconografici più consueti della santa, compare anche un
cuore fiammeggiante che un angioletto in primo piano
le porge. La croce (o il Crocifisso) e il cuore alludono
alla Passione di Cristo, spesso rivissuta dalla carmelitana nelle sue visioni, elevata a momento di completa
identificazione con Cristo e con le sue sofferenze e
quindi mezzo di elevazione spirituale. Sono documentate, infatti, le visioni del dramma della Passione dell’8
giugno 1584 e del 26 marzo 1592 o lo scambio del cuo-
Ostuni, Monastero delle Carmelitane: Apparizione
di San Giuseppe a Santa Teresa D’Avila
Hobby Foto di S. Valente - Ostuni
Le monache Carmelitane
Vestute miènze scure e miènze giallu
se mòvene li mòneche tra llore
e pàrene farfallu
ca portene lu melu a llu Segnore.
Agnuna a punde fisse pigghja poste
cu totta l'obbediènza a lla Badessa,
e dìchene resarije
e càndene la mèssa
appièrse a llu Vecarije
ca tra nu suene e cande
allumenate da lu Spirde Ssande
li dè pe penetènza
na prèdeca ca dura n'ora e mmènza.
E tutte vu', devote e rassegnate,
assise de rembètte
li uècchje sèmbe 'ndèrra
li mane a croscè 'm biètte
a ssènde cude, a quanda cose sape,
fascite sèmbe sine cu lla cape.
J’ me ne voche e vu' restate quaje;
vu stèsse v'ite fatte preggiuniere
e pe putè chjù mègghje cundemblaje
lasseste a ll'ande tutte li penziere.
Ostuni, Monastero delle Carmelitane: Madonna del
Carmine con San Vito, Santa Maria Maddalena e
Hobby Foto di S. Valente - Ostuni
Sant’Oronzo.
re con Gesù il 10 giugno del 1584 e l’invisibile impressione delle stimmate il 28 giugno dello stesso anno.
La pala d’altare reca la data 1760 e la firma di Domenico Lattieri, un pittore al momento inedito, che può coerentemente rientrare nell’ambito di quella vasta produzione devozionale di metà Settecento ancora tributaria
di formule compositive baroccheggianti, qui dinamicamente arricchite dall’agitarsi di svolazzanti angioletti.
L’altro dipinto, insieme ad un’altra tela rappresentante
San Giuseppe appare a santa Teresa d’Avila della quale tratterò prossimamente, faceva parte del patrimonio
pittorico conservato nel convento carmelitano. Entrambi questi dipinti, dopo il restauro realizzato da Rita Cavaliere nel 2004, sono stati collocati sulle pareti laterali della nuova chiesa conventuale.
La grande pala con santa Maria Maddalena riassume i
culti più significativi della clausura ostunese. Chiaramente riconoscibili risultano san Vito martire, titolare
della chiesa settecentesca annessa al precedente convento delle carmelitane, sant’Oronzo protettore della
città di Ostuni, in secondo piano santa Maria Maddalena e, leggermente nascosta, santa Teresa d’Avila.
Domina questi santi la Madonna del Carmine, sovrastata da due angioletti recanti in volo una corona fiorita, circonfusa da una mistica luce dorata.
Santa Maria Maddalena, di dimensione ridotte rispetto
ai personaggi in primo piano, assume comunque una
posizione centralizzata nel dipinto, collocandosi immediatamente al di sotto della Vergine, verso la quale sembra rivolgere lo sguardo pietoso, incrociando al petto le
mani con le stimmate ben visibili. Alcuni simboli della
Passione, la scala, la lancia e il bastone con la spugna
imbevuta diaceto sono deposti ai suoi piedi, fasciculus
mirrhae (piccoli fasci di mirra) secondo l’espressione
utilizzata da San Bernardo e ripresa dal Cantico dei
Cantici (I, 13, 12), strumenti di tortura, generatori di
sangue e di dolore fisico che Cristo risorto trasforma
in gioia e superamento di tutte le avversità (S. Bernardo, Opera omnia, commento in cena domini, 7-8)
Databile nei decenni successivi alla metà del XVIII secolo, la tela sembra eseguita da un mediocre pittore locale, memore delle luminosità giordanesche ma piuttosto impacciato nella organizzazione di figure “riprese”
da altri dipinti: da san Vito fortemente ispirato al medesimo santo ritratto nella tela dell’altare maggiore
della chiesa di san Vito martire, firmata da Mattia de
Mare nel 1753, a sant’Oronzo che imita l’analogo soggetto di G.A. Coppola del 1656, replicato a più riprese
in molti dipinti ostunesi come in quelli della chiesa di
San Pietro e della Cattedrale.
Opere modeste negli esiti stilistici, da analizzare più
accuratamente e per la fattura e per la committenza, da
ricercare sicuramente nell’ambito dell’ordine claustrale
ostunese, significative testimonianze, comunque, della
profonda spiritualità carmelitana.
Chjù prima angora de spendà lu giume
la cambanedda avverte li vecine
ca vu sta sciàte tutte a matetine;
li tocche a menzadia
e chide de la sera
avvìsene la ggende a lla preghiera.
Ma nu ca stame 'mmiènze a cusse munne
na 'nge abbadame, sciame cu lla frètta
e quande chjù fuscime
chjù stanghe e senza fede ne sendime.
Vu none. Achjiuse jinda a llu cummende
e sembe chjiù vecine a llu Segnore
prijàtelu pe nuje,
a vu ve sènde
e specia jinda a chidd'ore
quanne ve vede tutte 'ngenecchjate
a fa la sendenèlla
a cheda lamba, jinda a lla cappèlla.
A ll'aria quieta, ‘mmiènze allu chjarore
cu cude ianza e chjca
de veste scure e de mandellu giallu,
nu pisse pisse appena de remore,
parite veramende li farfallu
ca pòrtene lu melu a llu Segnore.
A Bagnardi, maggio 1979
DOMENICO COLUCCI
Le suore Carmelitane sono molto popolari
in Ostuni. Per circa 2 secoli e mezzo hanno avuto dimora nel Monastero annesso
alla Chiesa di San Vito martire, nota come
chiesa della Monacelle, lungo la salita per
la Cattedrale. Dal 1975 si sono trasferite
in una nuova sede all’inizio della via per
Cisternino. Il loro cappellano è Mons. Antonio Monopoli che qui è ricordato come
vicario diocesano. Egli cura la celebrazione dei riti religiosi ai quali partecipano anche i fedeli del vicinato. Vi ha assistito anche l’autore che dal comportamento delle
suore, dalla purezza della loro fede e dal
loro modo di vivere la vita consacrata, ha
colto l’ispirazione per il presente quadretto poetico.
LI SCRUTE
OGNI SERA IL TUTTO ESAURITO
lla fine della indimenticabile serata Unitre del 15 dicembre 2006 "Da Carlo Goldoni a
Tommaso Nobile", a cura del Prof. Bartolo Anglani della Università di Bari i giovani
rappresentanti della Associazione Culturale “T. Nobile” annunciarono che, per celebrare il tricentenario della nascita di Carlo Goldoni (1707), ci avrebbero fatto assistere alla
messa in scena di una loro commedia. E ne anticiparono anche il nome : LI SCRUTE.
La promessa è stata mantenuta e la commedia, tre atti in vernacolo ostunese liberamente
tratti da I RUSTEGHI di Carlo Goldoni, è stata replicata al Teatro SS. Medici, tra marzo e
aprile, per ben undici volte.
La sua novità è rappresentata dal fatto, davvero inusuale e interessante, che regia e traduzione del testo goldoniano sono opera collettiva, lavoro a più mani.
Degno di lode e indice di sensibilità culturale è l’aver pensato di tornare a Goldoni e di celebrarlo riportandolo tra il popolo di Ostuni. Che questa operazione ha evidentemente gradito
e apprezzato affollando ogni sera il teatro.
Una piccola ma riuscita operazione di acculturazione di massa. Ridare fiato e sangue ai
dialetti, che con la globalizzazione rischiano di morire, è sempre un atto di nobiltà intellettuale.
Tradurre un’opera letteraria straniera in italiano non sempre è facile. Assai più difficile è tradurre da un dialetto in un altro dialetto, specie se il primo è del Nord, il secondo del Sud.
Gli attori della Compagnia Teatrale “Sipario Ostunese” sono riusciti a tradurre il veneto nel
nostro vernacolo e a modificare il testo in maniera personale e autonoma, senza però alterare le caratteristiche fondamentali del capolavoro di Goldoni.
La trama, riportata dal pieghevole distribuito in città, racconta la storia di 4 “scrute”, Lanarde,
Giuanne, Andonie e Venardine. Uomini autoritari, orsi e poco sociali, ancorati alla più antica
e austera tradizione. I 4 amici vorrebbero che le loro mogli non uscissero mai di casa e pensassero solo alle faccende domestiche. Ma tutto ha un limite... La decisione di Lanarde di
combinare le nozze della figlia Lucietta senza tener conto del volere degli sposi, è la molla
che fa scattare la ribellione delle donne che si coalizzano per mandare all’aria i suoi piani.
Gli attori hanno impresso alla loro azione il “movimento corale” tipico de I Rusteghi, e tutti
insieme hanno contribuito a dare vita a un “crescendo” che ha suscitato applausi e risate a
non finire.
Antonella Greco e Giorgio Specchia sono stati due autentici “candidi sposi”, la cui innocenza e credulità, proprie dei semplici e dei puri di cuore, hanno divertito, commosso e conquistato il pubblico.
Convincenti, incisivi e perfettamente calati nei rispettivi personaggi sono apparsi Andrea
Bagnardi (Don Andrea), Maria Brescia (Stellina), Piero Pacifico (Venardine), Pamela Flore
(Andonietta), Francesco Turco (Giuanne).
Godibilissimo il contrasto fra la irremovibile pacatezza di Tonino Minna nei panni di Andonie e la graffiante e scoppiettante loquacità di Silvia Massari nel ruolo di Teresa.
La figura di Lanarde, simbolo del vecchio mondo ligio alla tradizione e timoroso del nuovo,
sembrava tagliata e cucita addosso a Giuseppe Aportone che l’ha interpretata, direi quasi
incarnata, con una naturalezza ammirevole.
Mi è piaciuto anche il finale della commedia, con l’avvocatessa femminista Donna Teresa
che, come da una barricata, si rivolge direttamente al pubblico per ribadire che solo la saggezza femminile può condurre gli uomini alla ragione.
VINCENZO PAMISANO
A
4
Avvenimenti
Giugno 2007
Auguri all’Istituto “Monnet”
Il prof. Silvio Carrino, appassionato cantore in vernacolo della nostra città e degli avvenimenti più
importanti della sua storia, ci ha proposto di pubblicare periodicamente “Frammenti di vita ostunese”, e cioè alcune sue poesie che scandiscono eventi significativi di Ostuni.
Dopo “Lu marcate” , “La prima demeneca” , “One sgarrate la monda”, “N’ì, remaste lu jaluttòne”,
“Sande Ronze e la televisione a Stune”, pubblichiamo:
Lu ponde de Veddanova
Nel mese di giugno del 1974 fu finalmente realizzato il cavalcavia sulla strada per il mare. Un antico sogno degli ostunesi. Il ponte, però, non fu mai ufficialmente inaugurato dalle Autorità
locali…invece!
Doppe… ciendecinguand’anne
- lu Segnore sia lodate –
finalmende a Veddanova,
cude ponde one nzeppate!
Don Vettorie e l’Assessore
quanda vonde so’ partite
e, p’avvé stu muèsse ponde,
fign’a Roma one piatìte.
ell’anno scolastico 1982/’83, viene istituita in
Ostuni una Sezione Staccata dell’Istituto Tecnico Commerciale “G. Marconi” di Brindisi,
passata, poi, all’I.T.C. “L. Flacco” sempre di Brindisi.
Dal 1° settembre 1987 da Sede Staccata diviene autonoma e viene nominato Preside il Prof. Silvano
Marseglia. Attualmente si chiama Istituto Tecnico
Commerciale Statale Turistico e per Geometri, essendo stata istituita nell’anno scolastico 1992/’93 la
sezione Geometri e, successivamente, si formano
classi ad indirizzo turistico. Con Decreto del Provveditore agli Studi del 9 aprile 1993, l’Istituto è intitolato
a “Jean Monnet”, uno dei padri fondatori dell’Europa.
Quest’anno, quindi, ricorre il 25° anno di autonomia
e la ricorrenza è stata ricordata lunedì 22 maggio
2007, nel corso di una manifestazione ufficiale tenuta nel moderno ed attrezzato auditorium della nuova
N
L’intervento della Dott.ssa Maria Elisa Basile, dirigente dell’Ufficio Scolastico Provinciale (ex Provveditore)
è servito ad augurare all’Istituto affinché continui a
mantenere le caratteristiche peculiari che si distinguono sull’intero territorio provinciale e che costituiscono
una buona base per il futuro di tanti giovani.
Le conclusioni dei lavori sono state tratte dal Senatore Prof. Giovanni Procacci che, con appassionata
e profonda conoscenza, ha fatto riferimento all’attuale situazione di stallo in cui si trova l’intera Europa Unita per l’azione non sempre costruttiva di pochi
governi, come quello Inglese, che impediscono uno
sviluppo armonico e proiettato nel futuro di tanti uomini, specialmente di milioni di giovani che devono
vedere, nello sviluppo europeo, un sicuro e provvido
avvenire.
ARMANDO SAPONARO
S’èrne propia ngapunite!
Dacchessìca, na demmane
s’arretròrene qqua, a Stune,
cu lu ponde… nd’a lli mane.
No, na jèrne l’Elezzione…
quande site scustumate,
cumme state pronde a ddisce,
oh, ce lègne desgrazziate!
Mu, lu ponde sté nzeppate,
quase quase puè passà
ma ngunune ava decìte
c’ì ca l’ava nnaugurà.
Vu capìte ce ssto ddiche :
l’asperande sonde assà,
ava jèsse qqua se Stune,
o da fore av’arrevà?
Cusse ponde ì cosa nosta
e n’attocca cuss’onore,
però, a Bare e dopp’ a Roma,
sté ngun’ande superiore
ca na vvete lu mumènde,
ca stè spetta l’occasione
de passà sobb’a lu ponde
nnanz’a tutte a pregessiòne.
La puliteca, se sape,
ma’ na mmanga de respette:
cc’ì cchjù gruèsse o sté cchjù ssuse,
sede dell’Istituto, alla presenza degli oltre 800 alunni, degli 80 docenti, del personale non docente e di
numerose personalità.
Ha aperto i lavori il Preside Prof. Silvano Marseglia
che con una breve introduzione ha ricordato lo sviluppo che ha avuto la scuola nei venticinque anni di
vita e che da scuola pura e semplice è diventata
sempre più “La Scuola per il futuro”, inserendosi,
con i numerosi progetti, articolati ed estesi, in un
contesto internazionale europeo, offrendo ai giovani,
anche con numerosi stages aziendali presso prestigiose strutture ricettive, esperienze lavorative di elevata capacità imprenditoriale.
Su un grande schermo viene proiettata dapprima
un’ampia ed approfondita visione degli articoli di numerosi giornali che, nel corso degli anni si sono occupati del “Monnet” e presentato una rassegna di filmati che hanno seguito passo passo il cammino della Scuola.
Il Sindaco Avv. Domenico Tanzarella, nel prendere
la parola e pergere il suo augurio, si dichiara orgoglioso di aver propugnato, nel corso della sua attività politica alla Provincia ed al Comune, lo sviluppo
del “Monnet” ed è anche grazie al suo contributo, oltre che alla tenacia del preside Marseglia, se attualmente la Scuola dispone di un edificio all’avanguardia che dispone dei più moderni strumenti didattici
che consentono una esemplare preparazione degli
studenti. Subito dopo ci sono state le testimonianze
di alunni di ieri e di oggi. Hanno parlato Anna Santoro, Maria Teresa Sbano, Federica Russo, Sabrina
Amati e Luca Epifani.
Anche il prof. Armando Saponaro, ex docente della
Scuola, ha ricordato i non facili anni trascorsi nella
sede condominiale del pfrimo periodo di vita della
Scuola.
L’Assessore Provinciale On. Prof. Lorenzo Cirasino,
nel porgere il saluto dell’intera Provincia ha sottolineato che è compito della Scuola, e il “Monnet” lo fa
egregiamente, “pensare localmente ed agire globalmente”, ossia l’importanza della preparazione locale
dei giovani, per essere inseriti nell’ampio raggio europeo con “capacità di aderire sempre ad una società in continuo mutamento”.
GIORNATE MONDIALI
DELLA PACE - 2007
Lions Club di Ostuni anche quest'anno ha partecipato con una numerosa delegazione, guidata dal Presidente dott. Giuseppe Francavilla e
dal segretario dott. Fernando Rizzello, alla celebrazione delle "Giornate mondiali della Pace" che si sono svolte a Cormòns (Gorizia) dall’11 al 13 Maggio.
Alla manifestazione giunta all’XI edizione, oltre ai
soci del club ospitante di Gradisca d’IsonzoCormòns, erano presenti le delegazioni dell’Austria,
Ungheria, Slovenia e Croazia che, ormai da anni
sono coinvolte in questa nobile iniziativa, volta a
promuovere la cultura della Pace.
La presenza di rappresentanti di 5 Nazioni, il coinvolgimento delle autorità cittadine, di tutta la comu-
II
nità civile del Friuli e la partecipazione del coro del
Collegio del Mondo Unito di Duino (TS), che raggruppa studenti provenienti da tutto il mondo, hanno reso particolarmente solenne la manifestazione
e contribuito a creare un’atmosfera di vera internazionalità.
La visita al sacrario militare di Re di Puglia, la deposizione di corone di alloro sull’ARA PACIS di Medea e al cimitero austro-ungarico di Fogliano, dove
sono sepolte migliaia di vittime del primo conflitto
mondiale, hanno fornito un'importante occasione di
raccoglimento e di riflessione, ma anche un monito
affinchè non si ripetano gli errori del passato.
Durante i vari incontri, i Lions delle 5 Nazioni hanno
nnanz’a ll’ande s’ava mmette.
Pe tagghjà, po, la fettuccia
nge vo pure na Segnura,
la megghière, a st’occasione,
fasce fa bella figura.
Mu c’a Stune s’ì sapute,
de sta sorta d’occasione,
Assessure e Cunzegliere
cumm’a ttanda pacce vone.
Li megghjere, na vve diche,
cu cappiedde e veste nove,
da la sera a lla matina,
da lu specchje ce li move?
E fenzìgna Ziffe Ziffe,
pe na pperde l’occasione,
a llu poste nzegnalate
s’à sscì mmise ’mposizzione.
Ma, vedìte, certe vonde,
cumme sonde li crestiane,
pe ll’onore e lu prestigge
so’ cchjù pésce de li cane.
E li cane, propiamende,
n’one date na lezione
e pe Stune ì stata propia
la cchjù brutta seggezzione:
l’anda sera, cu lla luna,
tanda cane, a precessione,
one fatte de lu ponde
la cchjù bbella nnagurazzione.
Tutte nzèmela, vecine,
…propia cumm’a lli crestiane,
senza lòtene, scecanne
e penzà ca jèrne…cane!
Silvio Carrino
ribadito le finalità
della iniziativa e
l'impegno comune
per accrescere la
pacifica convivenza
tra i popoli nella
convinzione che la
collaborazione e il
confronto sono più
fruttuosi della competizione. Infatti
uno degli scopi del
Lionismo internazionale, che da 90
anni è presente in
tutto il mondo, è quello di “Creare e stimolare uno
spirito di comprensione tra i popoli" ed è ciò che
abbiamo voluto testimoniare, accomunati da una
profonda fede nei valori della pace, della tolleranza
e della solidarietà.
A conclusione degli incontri, l’Amministrazione Comunale di Gradisca d’Isonzo ha intitolato un parco
cittadino alla memoria del prof. Max Cellie, cittadino
di origine ostunese distintosi per l’impegno civile e
sociale profuso in tante attività.
Europeista convinto, insignito della "Melvin Jones”
la più importante onorificenza lionistica, è stato il
promotore di questa iniziativa comune sulla Pace ed
è a lui che si deve l’inserimento, in questa manifestazione, del nostro club e della nostra città alla
quale era profondamente legato e dove soleva trascorrere periodi di vacanza in compagnia di parenti
ed amici.
Alla cerimonia erano presenti numerose autorità civili e lionistiche che hanno ricordato la nobile figura
di Max Cellie e anche il Sindaco di Ostuni, avv. Domenico Tanzarella, ha fatto pervenire un messaggio di stima e di apprezzamento alla sig.ra Grazia
Bagat-Cellie.
La manifestazione che il prossimo anno si svolgerà
a Friesach (Austria), nel 2009 tornerà ad essere
ospitata ad Ostuni.
GEPY FRANCAVILLA
Presidente dei Lions Club di Ostuni
C M G N
Speciale
Il Parco archeologico di Agnano
Negli anni scorsi l’Amministrazione Comunale ha dedicato particolare cura per la valorizzazione del sito archeologico di Agnano, dopo la straordinaria scoperta del prof. Donato Coppola. Il sito è diventato
meta di visite guidate e luogo di manifestazioni teatrali.
Recentemente è stato possibile inserire nell’ambito P.O.R. Puglia 2000/2006 il finanziamento di Euro
510.204,00 per la realizzazione di un articolato progetto predisposto dagli architetti: Domenico Sasso,
Pasqua Capriglia, Stefania Suma e ing. Mirna Francesca Pignatelli, sotto la guida scientifica del prof.
Donato Coppola. Pubblichiamo quasi per intero la relazione tecnica-illustrativa del progetto e un articolo del prof. Coppola.
OBIETTIVI DELL'INTERVENTO
L'intervento ha per obiettivo il completamento del
Parco Archeologico e Naturale di Santa Maria
D’Agnano attraverso la realizzazione di un sistema
integrato "territorio-museo".
L'intervento è distinto in fasi operative complementari, costituite
da;
- completamento
delle strutture per il
recupero e la valorizzazione del sito;
- realizzazione di un
modello di itinerario culturale archeologico, riproponibile successivamente su altri
territori, che colleghi, in prospettiva
temporale, le grotte
preistoriche nell'ambito antico alla
città medioevale,
dove è ubicata la
sede fìsica istituzionale del museo.
Più in dettaglio l’intervento si articola in:
a) individuazione dei beni archeologici in aree di
importanza scientifica già accertata e loro studio;
b) esposizione al pubblico di una parte selezionata
dei reperti e archiviazione della parte rimanente,
attraverso la realizzazione di un allestimento
che preveda l'utilizzo di avanzate tecniche di
comunicazione audio-visiva;
c) fornitura al Parco di tutte le attrezzature indispensabili al suo funzionamento, con ricorso a
tecnologie informatiche;
d) apertura al pubblico di percorsi museali all'aperto (Parco) attrezzati, nell'ambito delle aree archeologiche ritenute idonee e compatibili con
una fruizione diretta;
e) divulgazione di materiale documentativo, sulle
aree archeologiche e sul Museo.
PROPOSTA PROGETTUALE
Con l'intervento coofinanziato dal Comune di
Ostuni - G.A.L Alto Salento programma Leader II,
veniva realizzato il parco archeologico e naturalistico di Santa Maria D'Agnano, e nonostante le limitate risorse a disposizione sono state realizzate
le opere di recinzione, l’impianto di illuminazione,
le passerelle, il recupero degli affreschi presenti
nella grotta ed altre opere minori. Inoltre sono affidate e in corso di realizzazione alcune opere specialistiche quali la realizzazione dei calchi da alloggiare in grotta.
Il progetto complessivo tende a recuperare e a valorizzare l’intera area di proprietà del Comune di
Ostuni attraverso la realizzazione di un nuovo ingresso lievemente arretrato rispetto all’attuale, con
un piccolo edificio da adibire a biglietteria, la realizzazione di due percorsi naturalistici, la valorizzazione della grotta e delle pertinenze esteme, la
realizzazione di un edificio contenitore delle diverse attività culturali ed economiche.
Inoltre si è pensato alla realizzazione di un laboratorio didattico all'aperto da destinare anche a manifestazioni culturali.
A) INGRESSO
II progetto prevede un nuovo ingresso arretrato rispetto a quello esistente in modo da realizzare
un'area antistante di dimensioni tali da garantire diverse funzioni: l'accesso al parcheggio, lo spazio
necessario alla sosta e l’inversione di marcia a piccolo automezzi, la sosta di gruppi per la visita,....
E' previsto un muro con una serie di accessi di cui
il primo carrabile che conduce ad un parcheggio al
termine del quale, un secondo cancello consente
esclusivamente agli addetti ai lavori di raggiungere
l'area sepolcrale.
Il corpo di fabbrica è composto da: biglietteria;
book shop; vano per le guide; deposito; servizi
igienici.
Adiacente al corpo di fabbrica è presente l'ingresso
pedonale di accesso al parco.
B) PERCORSO
II percorso si articola (come meglio
evidenziato negli
elaborati grafici allegati) con una prima visita ad un primo percorso naturalistico, impegnativo
in quanto si snoda
lungo il costone del
colle.
Sono previsti dei
piccoli spazi di sosta per ammirare,
oltre alle essenze
autoctone, il bellissimo paesaggio della vallata.
Successivamente si
raggiunge la grotta,
l'area sepolcrale e le
pertinenze esterne da cui riparte un secondo percorso naturalistico posto a valle della zona sepolcrale, meno impegnativo in quanto le pendenze sono inferiori al primo percorso. Successivamente i
percorsi raggiungono l'edificio polivalente, il laboratorio didattico all'aperto con i campi di coltivazione sperimentale (tipica neolitica).
I percorsi saranno realizzati in brecciolino e i dislivelli saranno superati con conci di pietra disposti in
modo da formare delle pedate.
Per l’area sepolcrale i percorsi saranno realizzati
mediante pedane in modo da non interferire in alcun modo con il terreno sottostante e saranno del
tutto. simili a quelle già realizzate.
C) GROTTA - AREA SEPOLCRALE E PERTINENZE ESTERNE
Sistemazione definitiva per la fruizione pubblica
delle emergenze archeologiche.
D) TEATRO
L’andamento orografico rende possibile la realizzazione di una struttura perfettamente integrata con
il terreno circostante e con il paesaggio infatti, sia
la forma che l'utilizzo della pietra consente un dialogo con gli elementi ambientali circostanti.
La realizzazione del laboratorio didattico all'aperto
renderà possibile manifestazioni, poiché forte è la
vocazione di quest'area a prestarsi a manifestazioni
collettive e in particolare a manifestazioni teatrali.
E) IMPIANTI TECNOLOGICI
In sintesi sono previsti:
1. Impianto idrico per l'alimentazione degli apparecchi sanitari, attraverso la realizzazione di un
pozzo artesiano e di un serbatoio d'accumulo
per lo sfruttamento dell’acqua piovana, ai fini
dell'irrigazione dell'arredo verde;
2. Impianto fognario, a servizio dei bagni, dotato di
fossa biologica a norma, che nel caso in questione saranno più che sufficienti a garantire l'efficienza dello smaltimento;
3. Impianto elettrico, per l'illuminazione artificiale
dell'intera area del parco;
4. Impianto antifurto con protezione ambientale
perimetrale e degli ambienti interni.
5. Cablaggio dell'edificio ingresso.
INTERVENTI CONNESSI POSSIBILI
a) Arredamento ed allestimento del Parco.
Nella sistemazione del Parco e delle aree di scavo
aperte al pubblico sarà data frequenza all'utilizzo di
materiale e tecnologie tradizionali, sia pure aggiornandole rispetto alle moderne necessità funzionali;
b) Ingegneria del sistema: relativamente al cablaggio di cui sopra, verranno individuate le risorse
5
Giugno 2007
L’ecomuseo archeologico
delle Murge meridionali
G
ià in passato abbiamo delineato
delle linee di sviluppo per la valorizzazione dell'area di Agnano:
D. Coppola,Santa Maria
di Agnano o della sua riproducibilità (1999),
Parco di Agnano, ricostruzione di una capanna neolitica con coltivi
Fonti di Informazione e
Contesto Archeologico,
Atti del Ciclo Seminariale, Lecce 1998, Galatina Museo con un diorama);
ipotesi di ricostruzione di una capanna del periodo
(Lecce).
Una prima fase prevedeva lo scavo di buona par- degli agricoltori neolitici di VI millennio: esistono
te del giacimento al fine di evidenziarne le testi- dati paletnologici e testimonianze di ricostruzioni
monianze più significative, anche monumentali; la sperimentali che ci permetteranno di riproporre viseconda, finalizzata alla fruizione culturale dei re- sivamente, oltre che le capanne, anche le princisti rinvenuti ed in una più ampia visione di Museo pali attività degli agricoltori neolitici come la triterritoriale, si sviluppava intorno ad un'idea pro- turazione dei cereali, la lavorazione della selce, la
gettuale di " Ecomuseo archeologico delle Murge produzione di vasi..; ipotesi di ricostruzione scemeridionali"; nell'ecomuseo il sito ed il paesaggio nografica, in determinati periodi dell'anno, dei
sono interconnessi e direttamente collegati al Mu- pellegrinaggi e delle cerimonie che si svolgevano
seo di "Civiltà preclassiche della Murgia meridio- in età ellenistica nel santuario, secondo ritualità
nale" in una visione unitaria della realtà storica at- tramandateci dalle fonti storiche per quanto riguarda in particolare i culti demetriaci (tali rappretraverso i diversi livelli di rappresentazione.
Sulla base di tali considerazioni sono state previ- sentazioni potranno essere realizzate nell'anfiteatro che è in corso di realizzazione all'esterno del
ste le seguenti realizzazioni:
ipotesi di ricostruzione paleoambientale della vita santuario). Tutto ciò sta per diventare realtà, graall'epoca della sepoltura Ostuni 1 : attraverso gli zie all'indirizzo metodologico proposto, alla costudi effettuati, palinologici e paleobotanici si è stante attività dell'Istituzione Museo e attraverso i
in grado di ricostruire la vegetazione di 24.500 an- progetti messi in opera dai numerosi tecnici coorni fa, peraltro non molto dissimile dalle coperture dinati attivamente dall'Amministrazione Comunavegetali attuali del versante collinare di Agnano. le. Il Museo di Ostuni ed il suo Parco di Agnano,
La ricostruzione prevede inoltre, in un'area recin- grazie agli sforzi comuni, stanno per diventare
tata assistita, l'introduzione di specie animali (ad realtà operative che apporteranno sicuramente
esempio cavallo, bue=uro) e la realizzazione di notevoli benefici all'economia ostunese e dell'in"laboratori didattici" all'aperto, dove in determina- tera area murgiana.
DONATO COPPOLA
te occasioni si potranno svolgere attività di costruzione di utensili in selce, in osso.... secondo le tec- La Redazione ringrazia il prof. Coppola per la
niche tipiche già in uso nell'archeologia sperimen- sua collaborazione e per la foto dell’affresco ritale (parte di questo progetto verrà sviluppato al prodotta in prima pagina.
Parco di Agnano:
resti scheletrici medievali
in corso di scavo (2006)
hard-ware (calcolatore e numero/tipo di terminali),
di trasmissione dati, l'organizzazione delle informazioni, la struttura in cui aggregarle, nonché la
definizione degli aspetti organizzativi inerenti le
diverse fasi del progetto;
c) Organizzazione delle attività dei "fornitori di
informazioni" e del centro redazionale, con particolare attenzione alle problematiche d linguaggio,
di grafica e di adattamento delle informazioni per
la presentazione all'utenza;
d) Trattamento dati e loro normalizzazione
(aspetti tecnici ed organizzativi);
e) Produzione delle matrici da cui verranno prodotte le copie di video disco nel numero richiesto;
f) Formazione degli utenti all'utilizzo dei terminali
previsti;
g) Stazioni audiovisive.
Le stazioni saranno costituite da monitor televisivi
a colori collegati ad un’apparecchiatura video-disco, interfacciata con micro-processione.
Sarà possibile scegliere il livello culturale del programma a seconda della capacità del fruitore, nonché l'argomento e la durata della comunicazione.
Ogni programma sarà realizzato adottando linguaggi che consentano la massima comprensione e
in modo da coinvolgere il più possibile il fruitore,
attraverso una esposizione particolarmente incisiva
ed avvincente, facendo ricorso a tecniche di comunicazione quali: diagrammi, istogrammi, tabelle,
carte tematiche, fotomontaggi, disegni animati,
prospettive, assonometrie, simulazioni, immagini
fisse e dal vivo, colonne musicali, commenti orali,
didascalie, ecc. Qualora il fruitore lo riterrà opportuno, potrà dialogare " attraverso una strumentazione interattiva di facile uso;
h) Materiale divulgativo.
Esso sarà costituito da: calchi e riproduzioni tridimensionali di reperti; video dischi; cassette audiovisive magnetiche; diapositive a colori; - stampe
fotografiche a colori, anche sotto forma di cartoline
postali illustrate; manifesti; opuscoli; cataloghi;
guide ad itinerari consigliati; saggi scientifici; opere divulgative e didattiche.
I materiali divulgativi saranno realizzati a partire
dal materiale prodotto dal Parco ed in particolare
nel corso della realizzazione del presente progetto.
Una troupe di documentazione e riprese sarà impegnata sulle aree di scavo e all'interno dei laboratori
del Parco per documentare tutte le fasi della valorizzazione del bene archeologico, dalla sua ricerca,
al rinvenimento, al restauro, allo studio e catalogaziene, all'esposizione e alla sua divulgazione.
C M G N
6
SPECIALE
Giugno 2007
Maria Fanny Tanzarella Panese
Maria Tanzarella Panese è una delle figure femminili più importanti del panorama cattolico ostunese
del secolo scorso. La ricordiamo con l’articolo della dott.ssa Katiuscia Di Rocco, Direttrice della Biblioteca Arcivescovile De Leo di Brindisi che ringraziamo per la sua collaborazione e per averci fornito
un articolo che Maria Tanzarella aveva scritto per il nostro giornale nel luglio del 1957 e che come la
stessa annota “non pubblicato per... mancanza di spazio(?!...)”.
Ripariamo dopo 50 anni e nella occasione migliore rappresentata dalle iniziative per ricordare la consacrazione a Vescovo di Mons. Orazio Semeraro. Infatti l’articolo è dedicato a lui all’indomani della
partenza per la Diocesi di Cariati. E’ uno scritto ricco di sentimento che esprime la grande stima e il
suo profondo attaccamento a Don Orazio. In esso ella si riferisce tra l’altro alla prima lettera pastorale
indirizzata alla Diocesi di Cariati. Ne pubblichiamo il “saluto” conclusivo rivolto anche ad Ostuni.
Maria Tanzarella operò attivamente anche nel dopoguerra nell’Azione Cattolica e in politica a sostegno
del partito dei cattolici italiani. Ha collaborato con il nostro mensile e ha fatto parte della redazione.
ATTIVISTA CATTOLICA
NELL’ITALIA FASCISTA
di Katiuscia Di Rocco
M
aria Fanny Tanzarella Panese è una figura a cavallo di due secoli o meglio due
ere della storia delle donne: l’era della
sottomissione e delle dimensioni ristrette e l’epoca
dell’autonomia economica e giuridica, l’era del positivismo e dell’anticlerialismo e l’era in cui grandi
esponenti della cultura cattolica cercano di ricostruire una nuova Italia. Nasce ad Ostuni il 22 dicembre 1888 da una delle famiglie più in vista della cittadina del brindisino, la madre è Filomena Panese ed il padre è Gaetano Tanzarella, medico,
eminente esponente politico. La famiglia ha una
grande importanza nella formazione religiosa e culturale di Maria. Il padre nasce ad Ostuni e dopo essersi laureato in medicina all’Università di Napoli,
vince una borsa di studio a Parigi e a Londra. Tornato nella cittadina brindisina per problemi familiari, la sua vastissima cultura medico-scientifica lo
induce a studiare e approfondire continuamente
nella sua preziosa biblioteca oggi in gran parte confluita nel patrimonio librario della Biblioteca Provinciale “N. Bernardini” di Lecce. Un suo valente
collaboratore è Ludovico Pepe con il quale pubblica una rivista letteraria, “L’Osservatore Ostunese”,
dove divulga i suoi principi di onestà, libertà e cultura rigeneratrice. E’ sindaco di Ostuni dal 1869 al
1873 e per trent’anni membro della Deputazione di
Terra d’Otranto, diventandone anche il Presidente
(1873-1907). Iscritto alla Giovane Italia, si schiera
nel partito della destra, per la quale è stato anche
candidato al Parlamento nel 1897, adoperandosi
per la diffusione delle sue idee con grande forza e
abnegazione. Segni tangibili di tale impegno sono
la realizzazione di scuole, opere pubbliche e biblioteche.
Nelle lettere di Funny si parla molto della madre
Filomena, del padre Gaetano e di uno dei suoi fratelli, il minore, Errico, mentre di Vittorio, che muore molto giovane, Edoardo, Gustavo, Emilio e Caterina non si trova traccia probabilmente per la
grande differenza di età. Nei suoi discorsi i riferimenti alla famiglia di origine sono forti e marcati
anche attraverso la sua esperienza di vita e la sua
formazione. E’ il caso del discorso tenuto per il
venticinquesimo di badessato di suor Di Benedetti
nell’orfanotrofio Pinto di Ostuni diretto dalla Compagnia delle Dame di Carità che nel primo consiglio direttivo annovera come vicepresidente la nobildonna Filomena Tanzarella Panese, madre di
Maria. Nell’incipit del discorso sono riprese proprio le parole del sindaco Tanzarella, pronunciate il
22 ottobre 1870 alla ripresa dell’Orfanotrofio.
Nell’Italia tra le due guerre, periodo di trasformazione, tanto più difficile quanto più radicale, Maria
Tanzarella è dirigente dell’Azione Cattolica e soprattutto segretaria di propaganda per l’arcidiocesi
di Brindisi. E’ collaboratrice de “L’Osservatorio”
sul quale pubblica articoli caratterizzati da un tipo
di dialettica che ricorda molto quella paterna e fin
dagli anni venti pubblica per “Lo Scudo”, storico
periodico cattolico ostunese nato nel 1921, per il
quale scrive fino a qualche mese prima della morte,
avvenuta il 22 aprile 1981. Già nel 1924 il dibattito
sul “problema femminile” trova spazio nelle pagine
dello “Lo Scudo” dove particolare risalto è dato alla “formazione morale della donna” che “biologicamente, psicologicamente, storicamente, sociolo-
gicamente, filosoficamente è ordinata alla famiglia
nella quale ha una funzione specifica: la maternità
per l’allevamento e l’educazione dei figli”.
Nel 1929 Maria Tanzarella partecipa al Congresso
Eucaristico della Diocesi di Brindisi-Ostuni, nel
1930 alle giornate mariane organizzate dalle Figlie
di Maria sulla missione delle apostole di bene vero,
di vita pura ed intemerata da affrontare con coraggio cristiano e verità profonda; nel 1937 alla Settimana della Gioventù a San Vito dei Normanni e
nel 1941 è tra le attiviste delle giornate sociali promosse dal consigliere diocesano delle Donne di
Azione Cattolica e nel 1953 assolve agli impegni
dell’anno mariano con la convinzione che la sofferenza dell’uomo moderno sia dovuta ad un materialismo sfrenato.
Il sincero affetto che ha legato Maria Tanzarella a
mons. Tommaso Valeri, arcivescovo di Brindisi, è
palpabile dalle lettere da lei conservate e donate alla Biblioteca De Leo. C’è una profonda stima e filiale incoraggiamento di mons. Valeri verso l’operato di Maria Tanzarella soprattutto nei tempi difficili e disagevoli della seconda Guerra Mondiale in
generale, e del passaggio di pastorale tra mons. Valeri e mons. De Filippis nel particolare, vissuto dal
primo con grande disagio:
Molti hanno avuto di Donna Maria stima profonda
riuscendo a costruire rapporti solidamente basati
sulla lealtà e coerenza. E’ il caso del prof. Antonio
Calamo, archeologo, storico e letterato, e Alfredo
Macchitella, compositore e direttore di banda che
le ha dedicato alcune opere. Eppure molte sono ancora le critiche di coloro che, senza una acuta analisi della storia e della mentalità e della cultura dell’epoca, pensano alla Gioventù Femminile di Azione Cattolica e alle opere della Tanzarella, come a
un movimento di massa, che ha inciso superficialmente nella realtà storica del tempo e della Chiesa.
“Essere per agire”, “istruirsi per istruire”, “santificarsi per santificare” erano le parole d’ordine che
vengono proposte alle giovani donne di tutta Italia
e che si concretizzano in iniziative altrettanto significative.
Il primo “corso di propaganda” (allora si nominano
così le scuole di formazione) che chiamano a raccolta le giovani donne cattoliche di Milano nel lontano 1919 e che ha visto tra le partecipanti Maria
Tanzarella, è impostato sulla “questione sociale”.
E’ una novità assoluta, un cambiamento di rotta
nella formazione delle giovani.
Sull’esempio della Barelli, la Tanzarella come
molte altre donne del Nord e soprattutto quelle del
Sud, non abituate ad uscire di casa, si buttano nell’azione, rompendo schemi rigidi a cui la cultura le
ha assoggettate. La Barelli insegna loro a stare davanti alle autorità civili e religiose con dignità, vincendo timidezze e paure. Tra tutte Donna Maria capisce e abbraccia con slancio la novità di vita proposta: sapeva leggere e scrivere (occorre tener presente il grande tasso di analfabetismo soprattutto
riferito alle donne) per seguire quanto la Barelli le
insegna e per studiare sui testi che l’associazione
propone. “Niente leggere, niente imparare a memoria”, dirà la Barelli, che per Maria Tanzarella è diventata la “Sorella Maggiore” (titolo che la qualificherà per tutta la vita), ma parlare “convinte per
convincere”.
DON ORAZIO
Il
suo nome: una istituzione cui tutti ci si
appoggiava per trarne conforto e luce!...
Ancora in piena efficienza si è sgretolata. Non vi rimane che il ricordo per... alimentare il rimpianto!
Lo vedemmo giungere fra noi: piccola crisalide
appena staccata dal semenzaio. Ma l’evoluzione fu rapida! Subito apparvero le ali, e i voli si
succedettero, fino a raggiungere le più alte vette del sacerdozio. E lo seguimmo sempre!
Lo ammirammo! Lo amammo con quella amicizia che Egli sapeva così signorilmente dimostrare!
Oggi la Provvidenza ha voluto affidarGli un altro Solco, ove la sua opera di seminatore saggio ed alacre saprà spargere tesori di Verità e
di Bene.
Ed è partito, si è allontanato da noi, lasciandoci l’animo colmo di tanta nostalgia! Nostalgia
che ci rende miopi e quasi ci impedisce di vedere e di accettare la Volontà di Dio!
Gli omaggi, le feste in suo onore, non hanno
appagato il nostro cuore, cui ogni “addio”
sembrava una mutilazione!
Ma a mitigare tanta pena è apparsa la “Prima
Maria Tanzarella Panese
lettera Pastorale si S.E. Mons. Semeraro alla
Diocesi di Cariati”. Letta con passione di figli
ne abbiamo ammirato la eleganza dello stile e la sostanziosa ricchezza di contenuto, che - in un lineare
programma di lavoro - racchiude una risoluta volontà di dedizione...
Non saremmo, però, stati paghi, se, nella chiusa, non avessimo riscontrato vibrazioni di sentimento del suo caldo sentimento - in un “saluto” che rivela quanto ci ha amato e quanto Gli sia costato staccarsi dalla “sua” Ostuni.
Ventotto anni vissuti in un tormentoso, costante assillo di attività apostolica - che tanti frutti ha dato può ben dare diritto ad un rimpianto - di cui gli siamo grati - e di un ricordo prezioso, caro, che ci auguriamo di non dovere mai mendicare.
luglio 1957
Breve saluto
Dalla 1ª Lettera Pastorale alla Diocesi del Vescovo Mons. Semeraro
II
mio pensiero vola innanzi tutto ad una cella
silenziosa di Manduria, dove veglia in preghiera il mio venerato predecessore, Mons.
Eugenio Faggiano. Egli ha salvato la Diocesi e vi
ha profuso per venti anni i tesori della sua virtù e
della sua santità. Lo ringrazio e lo prego di continuare ad assisterci con la sua silenziosa immolazione.
Saluto e ringrazio gli amati miei Arcivescovi
Mons. Margiotta e Mons. De Filippis, che sono stati tanto larghi di affetto, di fiducia e di protezione:
il loro esempio mi sarà di viatico nel nuovo camino, che oggi intraprendo.
Saluto con affetto i Capitoli Cattedrali, i Parroci ed
i Sacerdoti delle Diocesi di Brindisi e di Ostuni, assicurandoli che conserverò un lieto ricordo del loro
zelo e della loro disciplina.
Un deferente omaggio rivolgo a tutte le autorità dei
Comuni delle due Diocesi, della Provincia e del
Parlamento, ringraziandole della stima e della comprensione, che mi hanno sempre dimostrate.
Infine rivolgo la mia parola di commiato agli Istituti religiosi, all'Azione Cattolica, alle altre associazioni e organizzazioni religiose e sociali, a tutti i
fedeli, supplicandoli di volermi di tanto in tanto ricordare nelle loro preghiere.
Ma una parola particolare di affetto io debbo alle
città di Veglie e di Ostuni.
Veglie mi ha dato i natali, il Battesimo e la
Prima Comunione, ed i suoi laboriosi abitanti
mi han sempre dimostrato una devozione che
io giudico superiore ai miei meriti.
Ostuni è stata la mia seconda patria, e non potrò mai dimenticarla. E chi potrebbe dimenticare i suoi panorami, il dinamismo e la fede
dei suoi abitanti, la bontà del Clero, la gamma
meravigliosa delle sue istituzioni assistenziali,
i suoi Monasteri di clausura, la sua Cattedrale?
Chi potrebbe dimenticare l’Azione Cattolica
di Ostuni? Le ho dato il meglio delle mie energie sacerdotali; ma ha corrisposto con tale
commovente generosità che debbo rassegnarmi a partire con un debito insolubile di riconcscenza.
Non vi dispiaccia, fratelli e figli di Cariati,
questa mia calda espressione di sentimento,
sapendo bene che l'affetto non si divide, ma si
moltiplica.
Non dubitate, verrò a voi con tutto lo slancio
della mia anima, senza riserve e senza malinconia; vi amerò sinceramente con tutto il cuore come con tutto il cuore in questo primo incontro vi dò la mia prima Pastorale Benedizione nel nome del Padre, del Figliolo e dello
Spirito Santo.
Ostuni, Pentecoste del 1957
+ ORAZIO SEMERARO
VESCOVO
C M G N
7
ATTUALITà
Ostuni capitale
mondiale del gioco
di VINCENZO PALMISANO
el lontano 1968, in un libro intitolato "Uomo o
automobile?", Giulio Carlo Argan, Gillo Dorfles, Luigi Piccinato, Emilio Servadio e altri,
scrissero quanto segue:
"L' automobilismo di massa, con i drammatici problemi attuali che propone e le allarmanti prospettive
che apre, è uno dei fenomeni sociologicamente più
rilevanti della civiltà moderna. Il decisivo contributo
di progresso recato dall’automobile potrebbe, infatti,
essere irrimediabilmente annullato dalla paralisi
progressiva dei centri urbani e dall'enorme spreco
di produttività che essa determina, dall' incessante
logorio del sistema nervoso dei cittadini automobilisti o pedoni ed infine dal crescente numero degli incidenti".
Se oggi quelle prestigiose personalità tornassero
sullo stesso argomento, è facile immaginare cosa
scriverebbero. Primo, perché nel frattempo la situazione si è aggravata; secondo, perché i bambini pedoni, spazzati via dalla prepotenza delle auto e delle moto (e dalla violenza della vita moderna) sono
già una razza estinta.
Questo essendo il presente che viviamo, "cosa - ci
si chiede spesso - si può fare per dare una sterzata
all’andazzo e cambiare rotta ?" E' una domanda alla
quale pochi sanno rispondere in modo concreto e
convincente. Tra i pochi che si preoccupano e che
alle parole fanno seguire fatti e progetti, spicca l’Associazione GIONA “Città in Gioco”.
Lo slogan-statuto di questa associazione si potrebbe così sintetizzare: visto che le città non sono più a
misura di uomo, facciamo sì che, almeno in parte,
esse tornino ad essere a misura di bambino.
Come? Destinando ai bambini spazi sempre più
ampi e attrezzati per la loro creatività, la loro socializzazione, il loro divertimento.
La presidenza nazionale di GIONA è affidata alll’ostunese Prof. Lorenzo Valente. Il quale ha voluto
che quest'anno la GIORNATA MONDIALE DEL
GIOGO si svolgesse nella nostra città. Così, grazie
al suo interessamento e al patrocinio del Presidente
della Repubblica, del Comune, della Provincia e
N
Dalla prima pagina
Una legge....
Il provvedimento sottopone a tutela gli oltre 4 milioni di ulivi secolari monumentali (ovvero quelli che
hanno più di 300 anni), esemplari di pregio tra gli
oltre 60 milioni di piante che caratterizzano il paesaggio pugliese. Dal momento della pubblicazione
della legge scatterà il regime transitorio che recita:
“è vietato su tutto il territorio regionale il danneggiamento, l’abbattimento, l’espianto ed il commercio
degli ulivi plurisecolari”.
Come si evince dal titolo della legge, tutela e valorizzazione vanno di pari passo e sono componenti
della stessa strategia.
Sarà istituito un albo degli “ulivi monumentali”, i
quali verranno censiti dal lavoro di un’apposita
Commissione. Le aree olivetate di pregio saranno
inserire nei Piani regolatori comunali e sottoposte a
tutela. La nuova legge oltre all’olivo, si applicherà
anche ad altre specie di valore come il carrubo, e
per entrambe sarà vietato l'uso ornamentale. Non
sarà più possibile vedere questi monumenti naturali
tristemente inseriti nel traffico cittadino ad abbellire
giardini e rotatorie fuori dal proprio contesto ameno
e silenzioso. Gli ulivi secolari potranno essere
spiantati solo nel caso in cui siano presenti irrinunciabili ragioni di pubblica utilità. Dovranno comunque essere reimpiantati a spese del proprietario del
suolo oppure sul demanio se il suolo è pubblico.
Dal punto di vista della valorizzazione, i proprietari
di uliveti secolari avranno priorità nell'ottenere finanziamenti regionali, nazionali e comunitari. Il loro pro-
della Regione, Ostuni dalle ore 8 alle 20 di sabato
24 maggio, è stata la sede di una festa grandiosa
che ha coinvolto le realtà scolastiche della Città
Bianca, di San Vito, Latiano, Ceglie e Carovigno.
Nella mattinata, più di 400 alunni hanno invaso il
borgo antico e lo hanno animato con acrobazie, giocolerie, clownerie e danze varie, catturando l’attenzione partecipe e divertita dei residenti e dei turisti.
II clou della manifestazione si è avuto nel pomeriggio. Verso le 18, un fiume variopinto di bambini e
ragazzi, in splendidi costumi, dopo avere sfilato per
le vie cittadine, è sfociato in piazza della Libertà,
meta della esibizione finale.
I primi a salire sul palco, scatenando applausi, consensi e fiammate di entusiasmo, sono stati i Tambores del Tocantis, un gruppo di fama internazionale
formato di giovanissimi percussionisti brasiliani, che
il Dott. Franco Colizzi, presidente nazionale Aifo, è
riuscito a far venire nella Città Bianca (e a San Vito).
Subito dopo, gli alunni delle Scuole Materne ed Elementari del 1° e del 3° Circolo Didattico hanno mostrato al numerosissimo pubblico la loro bravura,
frutto di un anno di intenso lavoro svolto sotto la guida sapiente e paziente dei loro insegnanti, e hanno
dimostrato che anche giocando, divertendosi e cooperando è possibile raggiungere il traguardo della
formazione, dell’autodisciplina e dell’autostima.
Due spettacoli tra i più suggestivi ed originali sono
andati in scena (con le coreografie di Fiorella e Cariulo) come in un teatro all’aperto, sulla scalinata intitolata all’indimenticabile Don Elio Antelmi.
Prima della conclusione, il Sindaco Tanzarella, l’Assessore provinciale ai Servizi Sociali Ada Spina, il
Presidente nazionale di GIONA Lorenzo Valente, il
Provveditore agli Studi Dott.ssa Elisa Basile e i Dirigenti scolastici Nicola Cavallo e Raffaela Roma
hanno preso la parola per sottolineare l’importanza
dell’evento e per ringraziare tutti coloro che per la
sua riuscita si sono spesi e prodigati,
Presentatrice ufficiale, ed efficace, è stata Chiara
Moro.
dotto potrà fregiarsi del marchio «Olio extravergine
degli ulivi secolari di Puglia» promosso mediante
adeguate campagne di marketing. Nello stesso modo è prevista la valorizzazione delle Strade dell'Olio
e dei percorsi turistici mirati alla promozione del
paesaggio olivetato, tra queste la nascente Strada
del Parco Agrario degli Ulivi secolari dell’Alto Salento, nata attraverso un progetto di cooperazione trasnazionale con la regione dell’Ibled in Siria.
Questa legge non è un punto d'arrivo, ma l'inizio di
un percorso più importante: il riconoscimento degli
ulivi pugliesi come “patrimonio dell'umanità” da parte dell'UNESCO. L'iniziativa regionale rappresenta
un tassello indispensabile per tale riconoscimento.
Alcuni olivi infatti rivestono valore archeologico perché risultano tra i più antichi del Mediterraneo. Recenti studi su piante della varietà Ogliarola salentina reperite in agro di Egnazia a Fasano, fanno supporre un'età di duemila anni. La Puglia sarebbe stata, quindi, il principale centro di diffusione delle varietà coltivate già dall'epoca messapica. Queste ricerche dimostrano ancor più la necessità di una tutela efficace e celere degli uliveti monumentali,
rafforzando la richiesta all’UNESCO. Ma a salvare i
“patriarchi verdi” dovrà essere ancora una volta la
cura e la passione degli agricoltori, la solerzia degli
amministratori pubblici, l'abnegazione delle forze
dell'ordine, l'occhio dei cittadini attento e pronto a
denunciare gli abusi e il commercio illegale, insomma: “l'amore dei pugliesi”. Gli ulivi secolari, oggi più
che mai, hanno bisogno di noi.
GIANFRANCO CIOLA
RACCONTO
Giugno 2007
DI UN VIAGGIO
La
sezione di Ostuni dell’Unione Cattolica
Italiana Insegnanti Medi, con la collaborazione di Don Franco Blasi, guida
spirituale dell’associazione, ha organizzato un viaggio in Cina dal 20 aprile al 1° maggio scorso.
Prima meta Pechino, bellissima città dalle tante
sfaccettature.
Una grande emozione ha pervaso tutti quando ci
siamo trovati sulla tristemente famosa “Piazza Tien
An-Men”. Qui abbiamo sostato in silenzio ricordando gli avvenimenti assurdi di cui la piazza è stata spettatrice impotente.
Continuando il nostro giro abbiamo visitato “la
città proibita” molto particolare e caratteristica; “la
città vecchia” con l’ immancabile passeggiata in risciò tra gli stretti vicoli che si intrecciano in un labirinto ornato di vecchie casette e negozietti; la
tomba di Matteo Ricci, un Padre Gesuita che riuscì
a portare il cristianesimo in Cina.
Nella Cattedrale cattolica dell’ Immacolata Concezione della beata Vergine Maria, sita a Nang Tang
(Pechino) ci ha accolti con grande gioia Don Saverio, il parroco. Abbiamo reso omaggio alla salma
del Vescovo della diocesi Rev. Michael Fu Tie
Shan, deceduto la sera precedente.
Il viaggio è proseguito per Xi’An – Gui-Lin –
Shanghai. Abbiamo ammirato monumenti ricchi di
storia, di fascino, di cultura: l’ imponente Grande
Muraglia, l’ Esercito di terracotta, le Pagode, i
Templi Buddisti, le Residenze degli Imperatori.
L’ incontro con questa civiltà millenaria è stato affascinante, una civiltà tanto diversa dalla nostra, ma
ugualmente molto interessante
Durante la visita di varie fabbriche abbiamo assistito alla lavorazione del cloisonnè, della giada in mille forme, delle perle di fiume e di mare, della seta.
Poca meccanizzazione, ma tanta manualità e laboriosità.
Abbiamo anche constatato che la Cina sta progredendo a un ritmo vertiginoso. Si afferma una nuova
classe di commercianti molto ricchi, ma resta ancora tanta, troppa povertà.
A teatro abbiamo gustato: la leggenda di Kungfu,
uno spettacolo acrobatico mozzafiato, danza e mu-
sica classica della dinastia Tang e Song. E stato un
susseguirsi di costumi, colori, danze, coreografie,
musiche dolcissime.
Le città cinesi sono ricche di molto verde, sono ornate da tanti fiori multicolori opportunamente combinati. Di notte, soprattutto Shanghai, è uno scintillio di mille luci che si diramano dai tantissimi grattacieli dalle forme più ardite e strane.
I paesaggi naturali sono pittoreschi e infondono una
grande tranquillità.La mini-crociera sul fiume Li ci
ha dato l’opportunità di ammirare le montagne arrotondate emerse dal mare, una vegetazione fitta e
lussureggiante, bufali, anatre e semplici e povere
capanne di pescatori.
La visita alla grotta “ delle canne da flauto” ci ha
immersi in un mondo fiabesco di stalattiti e stalagmiti.
Per finire la cucina cinese, molto particolare, aromatica, ma buona: anatra laccata, zuppa di tartaruga, verdure varie, il tutto sempre accompagnato dal
riso e da un bicchiere di grappa al serpente.Ci siamo anche cimentati con le famose bacchette, ma i
risultati sono stati molto deludenti.
E stata una bellissima vacanza e noi tutti, che abbiamo partecipato, vogliamo porgere un grazie riconoscente e sentito a coloro che lo hanno organizzato con tanta cura e attenzione, soprattutto a Don
Franco. Abbiamo trascorso giornate serene, molto
intense, ricche di tutto quanto può offrire un simile
viaggio. Grazie a Michele Rizzo, il nostro accompagnatore della Boscolo Tours, che pazientemente
ha soddisfatto ogni nostra esigenza; grazie infine ai
partecipanti. Se l’esperienza è stata così positiva lo
si deve anche alla comitiva che ha saputo gestirsi
bene, nel rispetto di tutti.
Ora si sta organizzando un viaggio estivo, dal 22 al
29 luglio in Polonia e Ungheria. Oltre le due capitali
Praga e Budapest e luoghi significativi e caratteristici, si visiterà la città natale Wadowice del grande
Papa Giovanni Paolo II e Czestochova, centro di
culto del mondo cristiano, con la sua famosa Madonna nera tanto amata e venerata dallo stesso Papa.
MARIA ANTONIETTA LEGGIERO
Vice Presidente UCIIM - Sezione di Ostuni
Il gruppo della sezione UCIIM di Ostuni ai piedi della storica Grande Muraglia
LL A
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Il 14 maggio 2007, nel Politecnico di Bari, 1ª
Facoltà di Ingegneria, Dipartimento di Vie e
Trasporti,
PIERANGELO
LONGO
ha conseguito la laurea discutendo la tesi in
Pianificazione dei Trasporti: «Modelli di progettazione dell’offerta di trasporto».
Relatore il Ch.mo prof. Mario G. Binetti; correlatore l’ing. Paola Amoruso.
Lieti partecipano i genitori, la sorella, la fidanzata e i parenti tutti.
Il 26 marzo 2007, nell’Università degli Studi
di Lecce, Facoltà di Scienze della Formazione, si è brillantemente laureata in Educazione
Professionale
LILLY
AMATI
che ha discusso la tesi: «Servizi telematici per
il disabile», che ha voluto dedicare ai nonni i
quali sono guida esemplare e punto di riferimento del suo percorso educativo.
Relatrice la Ch.ma prof.ssa Stefania Pinnelli.
I genitori Giovanni e Caterina, il fratello
Ignazio, le nonne e la zia, fieri di lei, le augurano un luminoso avvenire.
8
Chiesa
Giugno 2007
Missione
sorriso
L’Istituto di scienze religiose
de, tuttavia, di guardare all’Istichiude in queste settituto con maggiore consapevomane l’anno accadelezza. Come indica il manifesto
mico dell’Istituto “S.
diffuso in queste settimane nelLorenzo da Brindisi”, il primo
le parrocchie l’Istituto ha quali
Istituto Superiore di Scienze
sue finalità
Religiose. Il 25 novembre scor- l’approfondimento delle conoso, infatti, la Congregazione per
scenze biblico-teologiche;
l’Educazione Cattolica ha pub- la formazione alla vita cristiablicato il decreto d’erezione
na, in generale, e specialmente
nell’ambito della Facoltà Teoai ministeri e servizi della vita e
logica Pugliese.
missione della Chiesa;
È stata questa una tappa signifi- la preparazione dei catechisti e
cativa di un cammino più che
degli insegnanti.
ventennale. L’Istituto di ScienL’Istituto non ha come compito
ze Religiose di Brindisi nasce,
primario sfornare insegnanti di
infatti, per volontà di mons.
San Lorenzo da Brindisi
religione, ma aiutare i laici – e
Settimio Todisco, nel 1984 per
fra questi, senza dubbio, tutti gli
dare una risposta qualificata a
livello accademico alla domanda di formazione bi- insegnanti cattolici – ad inserirsi con consapevoblica e teologica dei laici, già viva da tempo nella lezza e chiarezza nelle questioni poste dal dibattito
Chiesa locale. I successivi riconoscimenti della culturale in atto nella società in cui viviamo. TropConferenza Episcopale Italiana e del Ministero po spesso, infatti, si notano, anche in persone ecdella Pubblica Istruzione confermavano negli anni clesialmente impegnate, incertezze derivanti non
da poca fede, ma ad inadeguata formazione biblica
questa scelta.
Per circa un ventennio è stata assicurata così ai lai- e teologica: ci sono cattolici pronti a ripetere come
ci e alle religiose della diocesi (e non solo) una “vangelo” le opinioni di questo o quell’opinionista
preparazione teologica alta, che al termine di un famoso; ci ritroviamo in liturgie domenicali fondaquadriennio si concludeva con il Diploma in te su criteri presentati in buona fede come “pedaScienze Religiose. Mons. Rocco Talucci subito ha gogici”, ma non “mistagogici”, per cui oscurano
stimolato a cercare anche la possibilità di conferire anziché introdurre al mistero celebrato; ci si entuil Magistero in Scienze Religiose. Questa è stata siasma per esegesi “incarnate nella storia” o si acofferta da un’intesa con l’Ateneo Pontificio “Regi- cettano presunte novità, senza porsi alcun problena Apostolorum”: il suo Istituto Superiore di ma critico.
Scienze Religiose recepiva gli studi fatti a Brindisi La grande sfida di un’evangelizzazione nuova, rie conferiva il Magistero con solo qualche piccola chiesta dal mondo d’oggi, si può vincere solo con
integrazione. Nel riordino di queste istituzioni in una più ampia e consapevole preparazione biblica
Italia, i vescovi pugliesi hanno voluto che a Brindi- e teologica. L’Istituto di Scienze Religiose “san
si ci fosse un Istituto Superiore con la possibilità di Lorenzo da Brindisi” è il primo supporto che la nostra Chiesa locale offre a chi vuole raccoglierla.
conferire sia il Diploma sia il Magistero.
È una grande possibilità offerta alla nostra Chiesa
LUCA DE FEO
locale e al suo territorio e ai paesi limitrofi. Richie-
Si
Dalla prima pagina
La famiglia....
La portavoce nazionale del Family Day, Eugenia
Roccella, a proposito della Festa della Famiglia celebrata in piazza San Giovanni, con soddisfazione,
ha notato che non c'erano solo cattolici, ma anche
tanti laici. C'era lo spaccato della società italiana.
Questo popolo in difesa della famiglia naturale, ha
sfilato prima per le strade di Roma, per dire basta a
decenni di indifferenza e ostilità verso la famiglia e
per riaffermare la sua unicità. Se c'è, infatti, un'esperienza che accomuna tutti gli esseri umani, oltre le
differenze di religione, di appartenenza etnica e culturale, è proprio quella di essere figli tutti nati da un
atto di amore tra un uomo e una donna. E' su questo
che si fonda l'unicità della famiglia capace di tessere
un filo di continuità solidale tra le generazioni.
La famiglia è, infatti, una cellula economica fondamentale perché ridistribuisce il reddito non secondo le capacità, ma secondo bisogni e affetti, ed è il
nucleo primario della società, attraverso i compiti
di sussidiarietà che si assume. Le famiglie italiane
sono scese in piazza perché attendono dai legislatori e dai governanti, aldilà degli schieramenti, un
disegno organico di sostegno alla famiglia, intesa
come società naturale fondata sul matrimonio, cioè
su un impegno preso davanti alla collettività, basato sui doveri reciproci e sulle garanzie per i più deboli, i figli in primo luogo.
Per quanto concerne le unioni di fatto, le convivenze, la portavoce parla di storie di individui da regolare col riconoscimento di diritti individuali: per
questo basterebbe qualche correzione alle leggi vigenti. Per il problema degli omosessuali, bisognerebbe sforzarsi di costruire una cultura dell’accoglienza, capace di rispettare la dignità di ciascuno
per quello che è.
La grande manifestazione popolare non deve scadere nel nulla, necessita di attenzione, di sensibilità
e di leggi che salvaguardino il bene grandioso della
famiglia, architrave della società, cellula fondamentale della Chiesa e del vivere civile e sociale.
Lo slogan della festa: "Ciò che è bene per la famiglia è bene per il Paese" fa capire quanto i cattolici
veri abbiano a cuore anche il bene del Paese.
Vogliamo infine richiamare il recentissimo insegnamento dell'instancabile Benedetto XVI e del
nuovo Presidente della Conferenza Episcopale Italiana, Mons. Angelo Bagnasco. Quest'ultimo, il 21
maggio scorso, nella prolusione rivolta ai componenti della Conferenza Episcopatale Italiana, ha
espresso la sua preoccupazione per il rischio di una
contrapposizione strumentale tra laici e cattolici.
Questa contrapposizione in realtà non trova riscontro nel sentire della Chiesa e della stragrande maggioranza del popolo Italiano. "Guardo - ha aggiunto - al nostro amato Paese e ripeto a tutti che i Vescovi rinnovano il gesto semplice e vero dell'amicizia. Non parliamo dall’alto, né vogliamo fare da
padroni. Ci preme Cristo e il suo Vangelo, null’altro. Se come Vescovi rileviamo, magari più spesso
di quanto sarebbe gradito, i fondamenti etici e spirituali radicati nella grande tradizione del nostro
Paese, non è perché vogliamo attentare alla laicità
della vita pubblica sfigurandola, ma per innervare
in questa delle inquietudini che possono garantire
il futuro”.
Benedetto XVI all’assemblea della CEI, ha invitato i Vescovi ha sentirsi tutti "radicati in Cristo ed a
tenere sempre viva l’idea che è una nostra precisa
responsabilità preoccuparci di ciò che è buono per
l’uomo".
Il Pontefice ha anche affermato che i Presuli hanno
dimostrato con la Nota sulla Famiglia e le note legislative in materia di unioni di fatto, approvata
dalla CEI, "di essere in piena consonanza con il
costante insegnamento della Sede Apostolica". Ha,
anche, parlato della grande manifestazione romana
del Family Day: "è stata una grande e straordinaria
festa di popolo, che ha confermato come la famiglia stessa sia profondamente radicata nel cuore e
nella vita degli Italiani. E' stata un evento che ha
contribuito a rendere visibile quel significato e
quel ruolo della famiglia nella società che ha particolarmente bisogno di essere compreso e riconosciuto oggi, di fronte ad una cultura che si illude di
favorire la felicità delle persone insistendo unilateralmente sulla libertà dei singoli individui”.
Benedetto XVI a questo proposito ha concluso:
"Ogni iniziativa dello Stato a favore della famiglia
come tale non può che essere apprezzata ed incoraggiata”.
Vogliamo augurarci che la famiglia, alla luce dell’alto magistero della Chiesa, venga tenuta nella
giusta considerazione ed aiutata nella sua crescita,
con tutta la passione possibile in vista del bene comune.
DOMENICO MELPIGNANO
Ho
sempre sentito forte nella
mia vita, anche nella scelta
del mio percorso di studi, il
desiderio di “fare qualcosa per qualcuno”.
Non si trattava semplicemente o soltanto
di un puro atto di bontà, ma, egoisticamente, ritenevo che donando o strappando
un sorriso a qualcun altro avrei reso più
bella, più piena la mia vita. Tante volte, però, per pigrizia, nonostante i bei propositi, è stato più facile rimanere ancorata alle mie belle certezze quotidiane. Poi nella vita succede sempre qualcosa che ti fa
comprendere che… se puoi sognarlo puoi farlo!... Quel “Qualcosa”, quel “Qualcuno” ti fa capire che devi lasciar decollare i tuoi sogni e che noi… viviamo per amare!
Così mi sono messa a “navigare” e ho preso contatti con il giovane sacerdote cappellano dell’ospedale
“Vito Fazzi” di Lecce, don Gianni Mattia (“Pillolo” per gli amici!). Nel giro di pochi mesi, mi sono ritrovata a partecipare ad un corso, nel quale, al di là di ogni istruzione tecnica, siamo stati chiamati a
metterci a nudo: abbiamo abbattuto ogni barriera, messo da parte le nostre paure e le nostre inibizioni,
condiviso il dolore e tirato fuori il nostro lato comico, ma soprattutto la nostra immensa voglia di vivere!
E così è cominciata la mia avventura da “missionario clown”. Siamo stati subito catapultati in corsia…
e l’impatto è stato più tragico di ogni previsione!
Conosciamo tutti quanti gli ambienti ospedalieri, l’atmosfera “pesante” che si respira soprattutto in alcuni reparti… Sappiamo tutti quanto sia difficile avvicinare un ammalato, anche soltanto per un abbraccio… A distanza di tempo ho imparato che non devo avere la pretesa di salvare, con un semplice naso
rosso e il vestito da clown, quanti incontro, ma se necessario, devo imparare a mettermi da parte. E se i
bambini si divertono un mondo con le magie o con le bolle di sapone o muoiono dalla voglia di provare
i miei magici occhialoni rossi, le persone più adulte mi chiedono, oltre alla scultura di palloncini per il
nipotino, di fermarmi a pregare con loro.
L’Amore…una briciola del mio Amore, una carezza, un semplice gesto è un’ala di riserva pronta a volare con gli altri, abbracciati.
Il Sorriso, mia Forza, racconta storie di Speranza.
E poi la missione del clown non è rivolta solo a chi soffre: diventa uno stile di vita, segno della Sua
gioia, che porta sempre con sé, anche quando non veste il naso rosso!
Perché mi ritrovo a fare queste riflessioni?... Quest’esperienza è un dono grande nella mia vita e mi piace condividerlo con chi magari, come me, ha un sogno nel cassetto, ma sta aspettando l’incontro giusto… il segnale giusto per decollare! L’Associazione “Cuori e mani aperte” a breve organizzerà nuovi
corsi, per i quali continueremo sicuramente a parlare in queste pagine.
RAFFAELLA LOFINO
Il Movimento per la Vita
e il concorso europeo - Ed. 2007
nostro Movimento, che da non meno di sei lustri opera in Ostuni a difesa della cultura della
Vita, anche quest'anno ha diffuso nelle varie
scuole superiori il XX Concorso "Strasburgo" - detto, per maggior semplità, Europeo. Esso consiste in
un viaggio di una settimana in quella Città, sede del
Parlamento Europeo.
Tanti sono i giovani che si sono impegnati in questo
"certamen" e tanti sono stati i nostri ragazzi che in
questi anni trascorsi hanno fatto onore alla scuola
italiana; tra i quattrocento e i cinquecento da tutta
Italia ci sono stati sempre alcuni nostri ostunesi.
L’edizione dell’anno corrente, la XX, ha interessato
in particolare dieci giovani tra l’Istituto tecnico commerciale, il Liceo Classico e quello Scientifico che
hanno affrontato il tema proposto a livello nazionale: “Io, giovane e la famiglia”. Un tema suggestivo
ed ampio, quanto attuale sul piano sociale, politico
e culturale.
Ebbene, due di essi, la studentessa Maria Marse-
II
glia della IIIª D dell' Istituto Commerciale e Graziana
Rosella D'Adamo del Liceo Classico, hanno superato brillantemente la prova vincendo il sospirato viaggio di una settimana in quella Città che sarà effettuato nel prossimo mese di ottobre.
I loro lavori sono stati selezionati tra altre migliaia
della nostra Regione e così, insieme agli atri 10/11
fortunati potranno realizzare un sogno.
Un bel traguardo grazie alla collaborazione attiva
dei due Capi d'Istituto professori Silvano Marseglia
e Giuseppe Cecere e dei professori Isabella Zizza,
Anna Valentini e Maria Graziella De Milito, rispettivamente insegnanti dell’Istituto tecnico, del Liceo
Scientifico e del Liceo Classico.
A noi del Movimento non rimane che la soddisfazione per non aver seminato invano tra le decine di famiglie e i tanti giovani che, per un verso o per l'altro
hanno potuto, almeno, sentir parlare di un argomento diverso.
DINO MONTANARO
La RAI a Nairobi
nel ricordo di
MARCELLO
PALMISANO
Il
18 maggio 2007 si è inaugurato a Nairobi, nel
Kenia, la sede di corrispondenza della RAI per
l’Africa sub sahariana, intitolata a tre operatori
dell’informazione uccisi nel 1994 e 1995: Ilaria Alpi,
Miran Hrovatin e Marcello Palmisano. La sede è diretta
dal giornalista Enzo Nucci, inviato speciale proveniente
dal Tg 3, che è stato inviato nella ex Jugoslavia, in Kossovo, Afghanistan, Iraq, Somalia, Congo, Sudafrica e
Iran. La prima produzione della sede di Nairobi è un
servizio di Enzo Nucci, realizzato sui Monti Nuba, con
la partecipazione di padre Renato Kirito Sesana, missionario comboniano che da anni opera in Kenia e nel Sudan.
Marcello Palmisano riposa da qualche settimana nel Cimitero del suo paese natale, San Michele Salentino, per volontà dell’Amministrazione comunale che la moglie e i figli hanno assecondato, sicuri che questo sarebbe stato il desiderio del loro congiunto.
9
RICORDI
Giugno 2007
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LA SCOMPARSA DELL’AVV. FRANCESCO
6 dicembre 1975
ANGLANI
Il nostro mensile era già composto quando abbiamo appreso la triste notizia dell’improvvisa
scomparsa dell’avvocato Francesco Anglani avvenuta nel tardo pomeriggio del 7 giugno, mentre
era nel suo studio.
All’attività professionale ha dedicato tutta la sua vita, fin dal 1955, inziando il praticantato nello
studio dell’avvocato Guglielmo Tamburini. Ricoprì le funzioni di vice pretore onorario della
Pretura di Ostuni, diretta dal giudice Giuseppe De Peppo e successivamente dal giudice Raffaele
Maggiore, distinguendosi per il suo impegno e l’obiettività delle decisioni. Per la stima di cui
godeva, nel 1963 fu chiamato alla presidenza del Consiglio di amministrazione dell’Ospedale civile di Ostuni, succedendo al generale Guglielmo Anglani. Durante il suo mandato, venne completata la costruzione della nuova sede dell’ospedale che, nel 1967 lasciò l’edificio in cui era ubicato in Corso Vittorio Emanuele. Successivamente è stato assessore comunale e sindaco di Ostuni (1973-1977), incarichi che ha ricoperto con dignità e
prestigio. In effetti egli è stato un valoroso professionista prestato alla politica; godeva larga considerazione non solo tra i cittadini, ma anche tra i magistrati e i colleghi che per due volte l’elessero nel Consiglio dell’Ordine di Brindisi. Stima e simpatia ha riscosso nell’attività sociale fino a ricoprire il prestigioso incarico di Governatore del Distretto 2120 del Rotary Internazionale. E’ stato per molti anni presidente del Circolo Tennis e ha fondato il Circolo Nautico Villanova di cui era presidente.
Alla moglie Fiorella, ai figli avvocati Angelo e Fabrizio, alla nuora e al piccolo Francesco, ai fratelli, alle sorelle e a tutti i
parenti, la Redazione de Lo Scudo porge le più sincere condoglianze.
10 agosto 1929 19 marzo 2007
GIUSEPPE
CISTERNINO
Una tragica fatalità ha messo alla fine alla giovane vita della signora
PALMA CORDELLA EPIFANI
in Sarracino
E’ vissuta in amorevole armonia con la famiglia,
amando profondamente il marito che, solennemente, ha promesso alla sua adorata Mina che
“da ora in avanti farò di tutto per crescere nostro
figlio come volevi tu”.
Giuseppe Sarracino insieme al giovanissimo figlio Dylan la piangono incosolabili con i genitori Oronzo e Pasqua, i suoi Gaetano
e Concetta, i fratelli Domenico, Stefano ed Angelo. la sorella Emilia, la cognata
Maria Grazia e tutti i parenti.
Gli amici Antonietta, Mario e Mariangela Flore, con viva commozione, partecipanoall’immenso dolore della famiglia Sarracino-Epifani.
«L’assenza non è assenza,
abbiate fede, colui che non vedete è con voi»
(S. Agostino)
Domenica 27 maggio
2007 nell’Ospedale
“A. Perrino” di Brindisi, dopo una breve
malattia, ha cessato di
vivere
È venuto a mancare dopo una
lunga malattia ed assistito amorevolmente dai propri cari
5 giugno 2007
Martedì 5 giugno, circondato dall’affetto dei suoi cari, si è
spento, all’età di 85 anni
MARINO BUONGIORNO
GIUSEPPE
GIANNOTTI
In vita si è contraddistinto per
la sua umiltà, sincerità, semplicità e tanto affetto verso la famiglia e coloro che gli stavano accanto.
lasciando nel dolore e
nello sconforto i familiari.
Profondamente religioso, legato alla famiglia da un immenso
amore, di carattere buono e mite, stimato per la sua schiettezza
e spontaneità. Era ormai uno degli ultimi abitanti straordinari
del Centro Storico di Ostuni, ove risiedeva sin dalla nascita.
Rimarrà per sempre nel cuore della moglie Maria Zurlo,
dei figli Silvestro e Pasqualina, del genero Aldo, dei nipoti e
di tutti i parenti.
La moglie Caterina Saponaro, i figli Vito, Angelo e
Carmela, le nuore Dora e Maria Domenica e i diletti nipoti, lo ricordano a parenti ed amici.
Lo piangono la moglie Caterina Cavallo, i figli Maria, Luca,
Pasqua ed Agostino, i generi Angelo e Lillino, le nuore Lucia
e Filomena, la sorella Luchetta e gli adorati nipoti.
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Nel 1° anniversario della sua scomparsa
all’amico
1° luglio 2005
PEPPINELLA DANESE
vedova Cariulo
PAOLO D’AMICO
Te ne sei andato in punta di piedi, senza dire nulla.
Con te, se n’è andato un Amico di quelli
che, quando eravamo “piccoli” si ritrovavano per condividere le ansie e le paure
dell’esistenza di quegli anni. Pensavamo,
pensavamo fino a sentirci bruciare il cervello. Tu parlavi poco, ma soffrivi tanto.
Condividevamo i nostri silenzi che gridavano, nell’aria piena di angoscia alle note di
“Auschwitz”. Nei tuoi grandi occhi leggevo
la paura per una vita che sognavi diversa,
quella paura era anche la mia. Abbiamo
condiviso la nostra adolescenza; poi, siamo
cresciuti, un po’, quel tanto per trasformare
quella paura in “coraggio di vivere”. Ma tu
ora te ne sei andato e non mi hai nemmeno
lasciato il tempo di dirti “ciao”.
Lo faccio ora con gli occhi pieni di lacrime
e, ovunque tu sia, ti mando un abbraccio e
ti dico “ti voglio bene e mi manchi tanto”.
Elena
2000
28 giugno
2007
1999
3 giugno
2007
MADDALENA
(Lenuccia)
ORLANDINO
1942 13 luglio 2007
ANTONIO
(Nuccio)
ZACCARIA
Mamma sono passati otto anni dalla tua scomparsa
e 65 da quella di Papà. Siamo felici di sapervi insieme per l’eternità, vi vogliamo bene e sarete sempre
nei nostri cuori.
Il figlio Pinuccio, la nuora Anna, i nipoti Antonio e
Carlo.
3.7.2001
3.7.2007
La nostra gioia
è saperti in
cielo accanto
al tuo adorato
Peppino ed all’amata Carmelina: siamo
sicuri che supplicate la Vergine, così come sapevi pregare tu, affinché ci protegga.
Vincenzo con Laura e Gianni con Anna, i
nipoti Carmela con Alessandro, Peppe e
Rosa, Giuseppe, Carmela con Mario e
Giampiero.
2005
29 giugno
2007
NINETTA
VERMIGLIO
Cara mamma,
a due anni dalla tua scomparsa,
la tua presenza è sempre viva
per noi e continua ad essere insegnamento di vita.
I figli Marilena e Sandro Cavallo con le sorelle Rosa, Stella
e Pina.
ACCENSIONE CROCE LUMINOSA
Una S. Messa di suffragio sarà celebrata
domenica 1° luglio 2007, alle ore 9,00,
nella Chiesa della Confraternita del Purgatorio.
13.7.2006
13.7.2007
Ad un anno dalla
scomparsa della
cara ed indimenticabile
GINA
SEMERARO
maritata
Palmisano
NINY
TABELLINI
CIRASINO
Resti sempre la
donna più dolce
ed amorevole; hai
portato nel cielo
quel dolce sorriso che donavi a tutti noi che ti
stavamo accanto e che mai ti scorderemo.
Ti ricordiamo a parenti ed amici con immutato
affetto.
Tuo marito Iudde (Grazio), tuo figlio Giuseppe
con la moglie Teresa ed i figli Gloriana e Davide.
1° luglio 2007
LUCA PASTORE
I tuoi cari conservano, incancellabile, il
tuo ricordo e con immutato dolore pregano, incessantemente, per la tua anima.
i familiari, con
grande rimpianto,
la ricordano a
quanti la stimarono e le vollero bene.
Sabato 21 luglio 2007, alle ore 19,00, sarà celebrata in suo suffragio una Santa Messa nella
Chiesa di Santa Maria delle Grazie.
Per fare accendere la Croce Luminosa sul
Monte Sarago, rivolgersi agli Uffici dell’Arciconfraternita dell’Immacolata, presso la Chiesa di San Francesco, in Piazza della Libertà, la
domenica
dalle ore 11,00 alle ore 12,00
oppure telefonare al numero:
335.7734981
dalle ore 9,00 alle ore 10,00
e dalle ore 20,00 alle ore 21,00
C M G N
CRONACA
BREVE
10
Giugno 2007
2ª edizione del «Torneo di calcetto»
SANTA MARIA MADRE DELLA CHIESA
S
Gli allievi dell’OSTUNI SPORT al
Piceno Football Cup
è svolto nei giorni 31 maggio e 1 e 2 giugno 2007, ad Ascoli Piceno, il Torneo Internazionale Piceno Football Cup, giunto alla 4ª edizione, al quale ha partecipato la squadra allievi dell’Ostuni Sport.
Nel girone nel quale era inserita la squadra dell’Ostuni, figuravano altre sette squadre
provenienti da Roma, Taranto, Pesaro, Cosenza, Teramo e Ascoli P.
I nostri giovani hanno incontrato la squadra “Marcellina” di Roma, conseguendo il risultato di 0 a 0; successivamente hanno sconfitto per 1 a 0 la Fermignanese e hanno pareggiato 1 a 1 con la Pro Calcio Ascoli. In semifinale hanno battuto l’altra squadra ascolana
“Porta Romana” per 3 a 0 e in finale purtroppo hanno perso per 3 a 1 contro la Fermignanese.
Un ottimo piazzamento per i nostri giovani allievi che hanno ben figurato, migliorando
quello dello scorso anno.
Una particolare segnalazione merita la prova di Gabriele Epifani, classe 1992, mentre
hanno favorevolmente impressionato i fratelli Manuel e Mattia Miccoli (classe 1990).
La squadra è stata accompagnata e guidata dai tecnici Titino Marzio e Vincenzo Tagliente che da tempo si dedicano con passione al calcio giovanile.
Si
D
opo il sucesso degli altri anni,
Ostuni ha ospitato il 4° Torneo
di calcio giovanile “Primavera
professionisti” che ha visto impegnate
le rappresentative di: Juventus, Fiorentina, Roma, Lecce, Messina, Napoli, Taranto e Bari.
Le partite si sono giocate, oltre che in
Ostuni, sui campi di Fasano, Manduria, Francavilla Fontana e Grottaglie.
Il torneo è stato vinto dalla Fiorentina che ha sconfitto per 2 a 1 la Roma; al 3° posto la
Juventus che ha inflitto un sonoro 5 a 0 al Messina.
ulla scia del successo ottenuto con il 1° Torneo, svoltosi nel 2006, anche quest’anno,
grazie aall’entusiasmo evidenziato dai ragazzi delle diverse parrocchie, il 16 marzo 2007 ha
avuto inizio il «2° Torneo di Calcetto interparrocchiale» che ha visto coinvolte ben sette squadre
così denominate: S. Maria Madre della Chiesa,
Madonna del Pozzo, S. Maria delle Grazie, 167,
Libertas, Masseriola e Cooperativa “Prisma”, che
comprendevano ragazzi di età compresa tra i 15 e i
17 anni con un solo fuori quota per ogni squadra.
Domenica 3 giugno 2007 si è disputata la finalissi- Squadre della parrocchia della Madonna del Pozzo
ma, al termine della quale è stata celebrata da don e di Santa Maria Madre della Chiesa
Lillino Ciraci, parroco di Santa Maria Madre della Chiesa, una S. Messa di ringraziamento. La serata si è conclusa con la premiazione che ha visto il
coinvolgimento di alcune autorità locali, numerosi
sponsor che hanno assicurato una notevole quantità
di premi, il tutto in un clima di fratellanza e amicizia, rallegrato anche da un rinfresco offerto nel
piazzale della parrocchia.
Un augurio di cuore è stato rivolto ai ragazzi della
Madonna del Pozzo che, per il 2° anno, sono riusciti a “portare a casa” il trofeo con il risultato di 5
a 2 sulla squadra della parrocchia di S. Maria Madre della Chiesa. Al terzo posto si è classificata la
Squadre della parrocchia di Santa Maria delle Grazie
e della Cooperativa «Prisma»
squadra della parrocchia di S. Maria delle Grazie.
Doveroso è ricordare Marco Pacifico e Danilo Rosati, capo cannonieri pari merito, avendo segnato ben 24 goal ciascuno. Tutte le partite del torneo sono state arbitrate, con
serietà e spirito sportivo, da due giovani promesse dell’arbitraggio ufficiale: Adriano Moro e Giuseppe Palmisano.
L’Associazione sportiva S. Maria Madre della Chiesa ringrazia quanti hanno contribuito, con la loro presenza e la loro
collaborazione, alla buona riuscita dell’evento sportivo che, sin dall’inizio, ha avuto come obiettivo quello di “aiutare i
ragazzi alla socializzazione, alla sana competizione, al rispetto reciproco e alla frequenza della casa del Signore”. Le famiglie dei ragazzi coinvolti nel torneo hanno espresso il loro compiacimento ai mister e responsabili delle squadre (Paolo
Buongiorno, Domenico Clarizia, Angelo Marseglia, Antonio Marzio, Lorenzo Roma, Salvatore Santarpia, Alberto Tanzarella, Angelo Turco, Angelo Zurlo) che, con pazienza, costanza e tenacia, hanno permesso lo svolgersi, presso gli ambienti
della parrocchia, di attività sportive e ricreative.
Hanno collaborato alla realizzazione dell’evento Grazia Buongiorno e Pina Capriglia.
Una sola parola: “GRANDI”
uesto è quanto si è letto sullo striscione del Basket Club Ostuni al Palasport
Vito Gentile la sera del 31 maggio quando l’Ital Green Energy Basket ha ringraziato i suoi tifosi, festeggiando tutti insieme la conclusione di una stagione
ricca di emozioni e soddisfazioni. Nonostante il sogno si sia interrotto in gara tre contro il Ruvo con una sconfitta per 89-83, la soddisfazione per il risultato ottenuto è stata grande. Questo si è ben capito dalle dichiarazioni rilasciate dal presidente Tonio
Tanzarella, il quale ha tributato un plauso ai giocatori per l’impegno profuso fino alla
fine, a tutti gli sponsor ed ai tifosi, per la loro costante presenza al fianco della squadra, nei momenti belli ed in quelli brutti.
Anche coach Putignano si è dichiarato soddisfatto della stagione appena conclusa, con due piccole recriminazioni, per
non aver saputo gestire gara 1 play off in casa con il Ruvo e
per la successiva gara tre, dove non si è mantenuta lucidità e
possesso palla. Riguardo al suo futuro ad Ostuni non si è
sbilanciato, ma ha affermato che presto l’intero staff avrà modo di riunirsi per decidere a tavolino dei progetti da portare
avanti, e che l’unica condizione che lui porrà sarà quella di
allestire una squadra di vertice, come quella della stagione
appena finita.
Q
Il saluto dell’I.G.E. ai tifosi ostunesi è stato un gesto molto apprezzato da tutti. La
manifestazione è incominciata con la presentazione del futuro del basket ostunese,
con i più piccoli del mini-basket - seguiti ed allenati da Angelo Milone e Giuseppe
Bagnardi, responsabile Piero Palma - con gli under 14 e 16 - responsabile Maurizio
Santoro e Salvatore Tateo- finendo con l’ingresso in campo della prima squadra.
Successivamente si sono disputate: un’amichevole a ranghi misti tra la prima quadra
e gli under 14/16, una gara di tiri da tre punti ed una gara di schiacciate, tutto all’insegna dell’allegria ed armonia.
Adesso i giocatori sono tutti a riposo ed in vacanza, come
previsto da contratto. Chi di loro rivedremo nella prossima
stagione? E’ ancora prematuro dirlo, ci sono tante condizioni
che andranno verificare, ma la principale sarà la riconferma
dell’impegno profuso fino a questo momento dagli sponsor e
perché no, vedere l’ingresso di qualche altro imprenditore
che voglia incominciare a credere in un sogno chiamato basket, ma basket dai colori gialloblù. Sugli sviluppi vi terrò aggiornati.
Notizie flash di Ferdinando Sallustio
isteriosa morte di una giovane ostunese: la signora Palma C.E., il 5 giugno scorso, è morta colpita
alla testa da un proiettile della pistola del marito Carabiniere, Giuseppe S., in una villetta in Contrada Acquarella. Il marito, in stato di choc, ha chiamato i soccorsi
dicendo che la moglie si era tolta la vita. Proseguono
gli accertamenti da parte degli inquirenti.
***
egistriamo purtroppo ancora numerosi incidenti
stradali sulle strade provinciali che uniscono Ostuni
ai centri limitrofi: tra i più gravi quello in cui è rimasto
coinvolto un giovane medico, il dottor Sion, che si è
scontrato frontalmente con un camion della SLIA sulla
strada per Francavilla Fontana. Un altro impatto si è
verificato in prossimità dell’incrocio sulla Ostuni-Villanova-Rosa Marina, già in passato teatro di tragedie della
strada. Altro luogo di molteplici incidenti, la curva in
prossimità di Ostuni, provenendo da Montalbano: qui
un’auto è uscita fuori strada ed ha preso fuoco; sono
stati alcuni valorosi automobilisti di passaggio a tirare
fuori, dall’auto in fiamme, il conducente svenuto.
***
entidue clandestini di nazionalità afgana sono stati
bloccati dai Carabinieri nel territorio di Ostuni il 6
maggio scorso. I profughi vagavano nelle nostre campagne, e probabilmente avevano viaggiato per vari
Paesi d’Europa nascosti in un TIR che avevano poi abbandonato nella zona del porto di Brindisi.
M
R
V
adro con la passione dei pannelli fotovoltaici: un marocchino con precedenti specifici è stato bloccato
dalla Guardia di Finanza dopo un folle inseguimento
sulla S.S. 379. Già denunciato in passato per il furto di
30 pannelli, ne aveva pazientemente smontati altri 72,
che naturalmente gli sono stati sequestrati.
***
talia 2061” è il titolo del film che il famoso regista
Carlo Vanzina sta girando in queste settimane. Alcune scene del lungometraggio, che immagina come
sarà l’Italia tra più di cinquant’anni, sono state girate
nel Centro storico di Ostuni, proseguendo una felice
tradizione che vede la nostra città fare sfondo a film di
successo, da “Anni ruggenti” del 1961 a “Casanova 70”
del 1965 fino a opere più recenti di cinema e Tv.
***
on la tredicesima edizione della “Notte di San Giovanni”, sabato 23 giugno, partirà ufficialmente il calendario dell’estate ostunese per il 2007. Dalle 18 alle
24 sono previsti spettacoli di musica jazz e balcanica,
manifestazioni teatrali, artistiche e gastronomiche.
Confermate anche quest’anno tutte le manifestazioni
più note (“Sagra Vecchi tempi”, “Festival degli artisti di
strada”, “Marinando”, la “Settimana dei bambini del Mediterraneo”). Il 20 luglio partono gli otto incontri di
“Un’emozione chiamata libro”. Attesa anche per la 50ª
edizione della “Fiera Mostra del Ferragosto Ostunese”,
che si terrà dal 3 al 12 agosto presso l’edificio “Vitale”.
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MARIA ROSARIA PALMISANO
99 00 A
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Giornata da non dimenticare il 22 maggio.
Nella splendida scenografia del Ristorante Acquasale di Ostuni, è stato festeggiato il 90° compleanno di
nonna
MARGHERITA LABATE
Facevano corona i figli Grazia,
Peppino e Paolo, il genero
Raffaele,
le
nuore Filomena
e Leda, i nipoti
Donato e Paolo,
Alma e Ciccio,
Annarita, Margherita e Igor,
Patrizia, Angelo
e Patrizia, Umberto e Francesca, i pronipoti
Lucio e Raffaele, parenti ed
amici.
Con gli auguri per i novant’anni, sono vivi la speranza e l’auspicio perché la nonna possa giungere a festeggiare i cento anni.
C M G N
Mensile Cattolico d'Informazione
Anno LXXXVI - Numero 6 - Giugno 2007
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