6 Giugno 2007 Mensile Cattolico d'Informazione fondato nel 1921 Ridare dignità alla politica Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004) art. 1, comma 2, DCB BR una copia € 1,70 di Stefano Cavallo qualche tempo si avverte una insufficienza dell’azione politica, un abbassamento del livello culturale di chi si dedica a tale attività, un diffuso trasformismo che induce anche parlamentari a passare da un partito all’altro o a costituire nuovi partiti; un accertato senso di sopravalutazione di molti che ritengono di aspirare a pieno titolo a questo o a quell’incarico solo per aver conseguito poche decine di voti. Chi ha vissuto altra stagione politica, resta esterrefatto non solo del linguaggio, povero e poco educato, usato dai politici, ma dal modo con cui si fa politica a tutti i livelli. Naturalmente, il cattivo esempio viene dall’alto e gli stessi dibattiti televisivi dimostrano come oramai valga solo lo scontro e la maldicenza. Purtroppo anche il Parlamento e i Consigli degli Enti locali, sono divenuti il luogo dello scontro verbale, delle furbizie per far cadere il Governo e per far conservare il mandato parlamentare a chi è stato condannato in via definitiva in sede penale ed interdetto da pubblici uffici. A tutto ciò si aggiunga la recente forte denuncia degli sprechi della politica che tutti condannano anche quelli che soprattutto negli ultimi quindici anni hanno governato il Paese, a tutti i livelli. Solo ora ci si accorge che sono troppi i parlamentari, i consiglieri regionali e comunali, che le indennità di carica, le pensioni dei parlamentari e dei consiglieri regionali sono eccessive. Ma chi ha consentito tutto ciò, chi ha addirittura introdotto l’indennità di fine carica per i sindaci, chi nomina assessori in numero esagerato, per non parlare dei sottosegretari? L’abolizione del controllo di legittimità sugli Da atti degli Enti locali ha scatenato la corsa a provvedimenti di dubbia o di nessuna legittimità, con i quali si instaurano rapporti di convenzione anche per incarichi di normale attività amministrativa. In questo quadro a fosche tinte si intravede un processo degenerativo della democrazia che ci deve indurre a reagire. I cittadini non possono restare spettatori inerti, nè possono solo manifestare sia pure per affermare principi importanti (per la famiglia o contro la base americana a Vicenza o contro l’ubicazione di una discarica o il tracciato dell’alta velocità). Non ci si può preoccupare solo di ciò che ci colpisce direttamente. In questi ultimi anni ci si è abbandonati alla convinzione che la politica potesse essere ridotta a semplice amministrazione e che in economia la soluzione più adeguata fosse che il privato sostituisse il pubblico. Ma non si può semplificare perchè la realtà è molto più complessa e la politica non può ridursi alle semplificazioni, spargendo ottimismo a buon mercato. La costanza, la stabilità, la durata sono elementi essenziali dell’attività politica che, come diceva don Luigi Sturzo, è un’inesausta lotta ideale, perchè è la storia la protagonista del divenire. Ma la politica non è semplificazione, non ci sono i buoni da una parte e i cattivi dall’altra. La responsabilità dell’agire umano impone il confronto in tutte le attività della vita, ed in particolare, come sosteneva Aldo Moro, nella politica che è, nonostante tutto, la forma più alta di tale agire. Si sostiene che la caduta delle ideologie sarebbe la causa di quanto abbiamo sinteticamente ricordato. Non condividiamo tale affermazione. La scomparsa dell’ideologia comunista e di quella fascista è stato un fatto positivo per la libertà e la democrazia, che accresce la responsabilità della politica e che dovrebbe consentire un più civile e costruttivo confronto tra i partiti. Ci sembra invece che in Italia ci sia stato solo una rivalutazione di chi ha ammesso di aver sbagliato, ma non un arricchimento della vita democratica. Peraltro, anche negli anni dello scontro tra i partiti democratici e il partito comunista che raccoglieva elevati consensi e amministrava con la complicità dei socialisti importanti Comuni, si è sempre svolto un serio confronto sui problemi del Paese. Non era l’ideologia che arricchiva l’attività di Governo e quella amministrativa, ma la conoscenza delle problematiche e la capacità di affrontarle. Anche in Ostuni, una forte Democrazia Cristiana ha impostato e affrontato le più importanti problematiche locali, si pensi all’urbanistica, al centro storico e al turismo, con un aperto confronto con l’opposizione e sulle scelte più importanti vi sono state significative e responsabili convergenze. Nessuno può dire che fossero le ideologie a mantenere elevato il rapporto-scontro tra i partiti, era il livello di preparazione e il disinteressato impegno per la città degli amministratori e dei partiti a guidare la politica locale. Sarebbe ora che tutti i cittadini, amministratori, partiti, associazioni, lo stesso associazionismo cattolico, facessero una seria ed approfondita riflessione per trarre utili indicazioni per ridare alla politica la funzione e la dignità che merita e che è necessaria per il bene comune. Una legge per gli ulivi secolari di Gianfranco Ciola La legge regionale per la tutela degli ulivi è ora realtà, è stata infatti approvata nei giorni scorsi dal Consiglio regionale. La mobilitazione in questi anni è stata generale, ci sono voluti tanti appelli lanciati per la salvaguardia dei patriarchi verdi di Puglia. Migliaia le firme raccolte, decine gli incontri, i convegni, le campagne di sensibilizzazione, l'ultima quella del FAI (Fondo Ambientale Italiano) che ha indetto un concorso nazionale per votare i “Luoghi del Cuore” e che ha visto gli oliveti secolari di Puglia tra i paesaggi più amati dagli italiani. Notevole è stata l'indignazione della gente di Puglia che ha posto un freno all'espianto della nostra identità. Non si contano le telefonate al Corpo forestale dello Stato per segnalare camion carichi di ulivi diretti a Nord, trapiantati o venduti come sculture ornamentali. Non si poteva fare nulla, anche perché spesso l'espianto era autorizzato. Non è possibile quantificare quanti ulivi pugliesi sono stati spiantati negli ultimi anni. Si parla di quasi 10-12 mila piante ogni anno, ma il fenomeno è sicuramente maggiore perché queste cifre sono solo quelle fornite dagli Ispettorati Provinciali Agricoli. Sino ad oggi, infatti, era molto facile riuscire ad ottenere l'autorizzazione allo spiantamento, bastava dimostrare che la pianta era improduttiva. A tutela degli ulivi vi era solo una vecchia norma (legge n.144 del 15 febbraio 1951). Agli inizi del Duemila la situazione era divenuta più grave: gli ulivi pugliesi divengono “di moda” e sono in molti a volerli come piante ornamentali non solo nelle ville del nord Italia, ma anche in Europa. Il loro prezzo oscilla dai 3 ai 10 mila euro. Così la nostra memoria se ne va, pian piano, ma in modo inesorabile, senza che neppure le autorità possano intervenire con efficacia. Gli espianti oggi sono diminuiti perchè la coscienza civile sul problema è aumentata, ma alcuni vivai hanno continuato a vendere gli ulivi acquistandoli direttamente dagli olivicoltori, occupandosi loro delle pratiche per l'espianto. Il Consiglio regionale nella seduta del 29 maggio ha approvato all’unanimità il disegno di legge regionale “Tutela e valorizzazione del paesaggio degli ulivi monumentali della Puglia” (n. 39 del 03/10/2006). (Continua a pag. 7) Ostuni, Museo civiltà preclassiche: D. Lattieri - Madonna del Carmine e S. Maria Maddalena Hobby Foto di S. Valente - Ostuni "LA FAMIGLIA SIA RADICATA NEL CUORE E NELLA VITA DEGLI ITALIANI" di Domenico Melpignano N el mese di maggio si sono svolte due grandi manifestazioni: la prima sostenuta dalle 54 associazioni, movimenti e nuove realtà ecclesiali dell'associazionismo cattolico che convergevano sull’iniziativa del Forum del mondo Cattolico e che si è svolta nella giornata di sabato 12 maggio in Roma, in piazza San Giovanni in Laterano; la seconda, la Conferenza Nazionale sulla famiglia, organizzata dal Ministro delle Politiche Familiari, Rosy Bindi, nei giorni 24 - 25 - 26 marzo, a Firenze. Nonostante “l’orgoglio laico”, al momento i frutti del Convegno sono pochi e per niente appariscenti. Nella prima manifestazione che ha registrato una massiccia mobilitazione dei cattolici (quasi un milione di partecipanti) sono stati affermati i diritti naturali sanciti anche dalla Costituzione Italiana negli articoli 29, 30 e 31. Il Governo Prodi, dopo il "Family Day ", deve necessariamente prendere in considerazione le richieste legittime del Forum delle famiglie, mettendo da parte la questione dei "Dico ". L’ex leader della Cisl, Savino Pezzotta, ha affermato "che quel milione di persone è sceso in piazza per rivendicare l’esigenza di una legge-quadro sulla famiglia. Una sorta di testo unico, che raccolga la normativa sparsa qua e là (dagli assegni familiari ai congedi parentali, dagli asili nido all'assistenza familiare, dai consultori all'educazione), integrandolo con norme fiscali e di politica abitativa permanenti e graduate secondo reddito e composizione del nucleo familiare". Pezzotta ha aggiunto: "una delle ipotesi prese in considerazione è quella del cosiddetto quoziente familiare, che divide il reddito complessivo di una famiglia per il numero dei suoi componenti (ogni figlio vale la metà del genitore), ottenendo il reddito medio su cui applicare l’aliquota Irpef”. (Continua a pag. 8) 2 Città Giugno 2007 Etica e politica Brevi dal Palazzo di Alfredo Tanzarella jr nato la nuova Giunta Tanzarella: ma quanto fatica! Dopo tre mesi di “sussurra e grida”, di alternanza di nomi e facce, dichiarazioni su necessità di far ruotare gli incarichi, prese di posizione da parte di quasi tutti i partiti presenti in Giunta, al termine della prima settimana di giugno, il Sindaco Tanzarella ha rotto gli indugi e proceduto alla nomina dei nuovi assessori. Per la verità, il “tema” dell’ultimo tratto di questa complessa vicenda amministrativa riguardava la posizione della Margherita; ormai virtualmente morto e sepolto il progetto di gruppo consiliare unitario con i Democratici di Sinistra, il partito di Sergio Montanaro deve ormai convivere con le due anime che lo compongono: quella del “gruppo storico” – l’assessore uscente Mario Monopoli, Angelo Melpignano e lo stesso Segretario – e quella che proviene dal disciolto “Rinnovamento Puglia”, rappresentato da Giovanni Epifani e Vincenzo Pomes. Non a caso, l’ultimo nodo che la Margherita ha posto – nodo peraltro non sciolto – riguardava la richiesta di dividere l’Ufficio Tecnico in due settori, quello dell’Urbanistica e quello dei Lavori Pubblici, con a capo due differenti Dirigenti: è un vecchio “pallino” di Rinnovamento Puglia. La nomina da parte del Sindaco dei nuovi Assessori ha avuto il pregio di costringere i partiti – e soprattutto la Margherita – a cercare una qualche forma di accordo: così, a distanza di un paio di giorni dalla firma delle nuove deleghe, non accettate dalla Margherita, nuovo giro di valzer e, nel giro di qualche ora, ecco trovata la soluzione che dovrebbe consentire di portare a termine la legislatura: il poco desiderato assessorato all’Urbanistica – col suo carico di problemi e di aspettative, specie legate al nuovo Piano Regolatore – va nelle mani del Sindaco, e per mantenere inalterato il numero degli assessorati, se ne conia uno di sana pianta, scorporandolo da uno degli altri assessorati. Siedono, così in giunta volti nuovi e volti vecchi, con l’accortezza di non far ruotare le deleghe. Per cui ogni partito ha mantenuto gli stessi incarichi tenuti nella vecchia Giunta. 4 gli assessorati attribuiti alla Margherita (nel quale confluiscono quelli prima in forza a Rinnovamento Puglia): l’ing. Vincenzo Pomes è il delegato agli affari generali e personale e sostituisce quale vicesindaco Domenico Tanzarella. Dall’assessorato agli affari generali sono state scorporate le deleghe alla Pubblica Istruzione, Servizi Cimiteriali e Servizi alle contrade (assessorato nuovo di zecca), affidate ad Angelo Lofino. La Margherita mantiene, poi, l’Assessorato alle Finanze e Bilancio, col prof. Francesco Prudentino e quello allo Sport e Turismo, con Agostino Buongiorno. I Democratici di Sinistra perdono il vice-sindaco e mantengono le deleghe ai Servizi Sociali, con Franco Francioso, ed alle attività produttive, con Silvestro Iaia. Lo SDI sostituisce la prof. Giulia Anglani col dott. Cosimo Moro, delegato all’Ambiente; alla lista E’ Ostuni che Lavora resta la delega ai Lavori Pubblici, col dott. Ernesto Camassa. Intatti i volti (ed i ruoli) di Rocco Colucci (assessore con delega al Patrimonio, per la Democrazia Cristiana) e Matteo Tanzarella (viabilità e polizia urbana, per la lista Progetto città). L’avvicendamento in Giunta ha provocato numerosi movimenti anche in Consiglio Comunale: alcuni nuovi assessori, infatti, saranno costretti a dimettersi dalla carica di consigliere comunale (non potendo rivestire entrambi i ruoli), alcuni assessori uscenti, già tra i primi dei non eletti, andranno a fare i consiglieri, altri assessori, già consiglieri dimissionari, terminano la loro esperienza amministrativa. Questo il mutato panorama consiliare: l’ing. Antonio Blasi, già assessore ai Lavori Pubblici, torna nei banchi consiliari in rappresentanza di Ostuni che Lavora. Il primo dei non eletti è, ora, l’ing. Domenico Sasso. Gli ex assessori Lorenzo Valente e Andrea Pinto diventano i consiglieri di Rinnovamento Puglia (ora Margherita). Il primo dei non eletti di quella lista diventa l’ing. Giovanni Cellie. Nei D.S. la new entry è la dott.ssa Grazia Ostuni. Alle sue spalle, prima dei non eletti, l’arch. Tiziana Tanzarella. E’ la prof. Giulia Anglani, già assessore all’Ambiente, che rappresenta lo SDI, il cui primo dei non eletti è il geom. Nicola Roma. Nella Margherita, il posto del neo assessore Lofino viene preso da Anna Maria Petraroli. Primo dei non eletti diventa il dott. Paolo Caroli. Sul versante squisitamente amministrativo, invece, periodo un po’ fermo in attesa di capire che cosa sarebbe successo per la nuova Giunta. Da segnalare solo l’eccessivo rumore fatto per la deliberazione con la quale il Consiglio Comunale ha ridotto l’ICI per la prima casa, portandola dal 4 a 3 per mille. A causa di un banale errore di redazione, la stesura finale della deliberazione prevedeva sconti sull’ICI in favore dei più “ricchi”. Immediata la correzione operata dal Consiglio del 31 maggio. Resta ovviamente inalterata – ed è la cosa che più conta – la riduzione dell’ICI per la prima casa. Quante occasioni durante l’anno! Natale, Pasqua, Matrimoni, Cresime, Onomastici, Prime Comunioni, Compleanni, riconoscenza, amicizia! Che cosa regalare che sia, al tempo stesso, utile ed originale? Perché non regalare a parenti ed amici l’abbonamento a «Lo Scudo»? C.so G. Garibaldi, 129 Tel. 333.9063735 martedì e venerdì ore 18.00/20.00 IMMONDIZIE: CHE DISPERAZIONE! IIlll cccrrrooon I n iis s tta a h a n o tta a tto o ni st a h ha a n no ot at o tazionando nei pressi della Chiesa dei Paolotti o dell’Istituto per anziani “Giosuè Pinto”, si ha la sensazione che il tempo non sia passato: il pensiero corre subito a quando a valle del ponte del Poveruomo c’era una discarica permanente, prima che fosse realizzata la bretella. Nella piazzetta antistante il vecchio convento dei Paolotti, il deposito dei rifiuti è continuo: vengono ammassati fuori dei cassonetti e frequentemente si tratta di rifiuti ingombranti (materassi e scatoloni, ecc.). Perchè non viene eseguita la vigilanza onde accertare chi sono gli artefici di tale S abusivo comportamento? Va ricordato che la zona è frequentata dagli alunni delle elementari e che con la creazione del parcheggio e della bretella si è incrementato notevolmente l’afflusso delle auto. Anche questo è centro storico! E’ uno dei luoghi più suggestivi della vecchia Ostuni dove purtroppo si nota l’abbandono in cui versa la chiesa di San Francesco di Paola, di proprietà del Comune e l’imponente edificio dovuto allo spirito di carità di Suor Fuentes, che per anni è stato il luogo di lavoro di centinaia di tabacchine. di Sandro Massari O ra che tutti parlano della crisi della politica italiana e nell’opinione pubblica si accentuano l’insofferenza e il distacco nei confronti di un ceto politico autoreferenziale, invadente, costoso e incapace di dare le risposte giuste ai problemi del Paese, si corre il rischio che cresca nella gente la sfiducia verso la politica e le istituzioni democratiche A beneficiarne sarebbe, ancora una volta, il populismo dei demagoghi. Per uscire da questa situazione politica, involuta e preoccupante, non bastano le pur necessarie riforme, a cominciare da quella elettorale. Serve un pensare forte che scuota nel profondo e richiami tutti alla responsabilità del presente. Bisogna ritrovare una dimensione della ragione che abbiamo perso, quella che interroga il senso della storia e del nostro stare insieme. Solo così potremo recuperare la passione politica che ha animato altri momenti drammatici della nostra Repubblica democratica. Ha cercato di corrispondere a questa esigenza il recente incontro culturale dell’Unitre (venerdì 18 maggio, Auditorium della Biblioteca comunale), che ha avuto come tema “Fede e politica” e come relatore il prof. Lino Prenna, docente di Pedagogia nell’Università di Perugina e uno degli intellettuali più impegnati nel riproporre i valori del cattolicesimo democratico nella nostra vita civile e politica. Prenna, con un procedere discorsivo di facile comprensione, ha affrontato il tema tenendo conto di alcuni elementi fondamentali, rinviando al dibattito ogni riferimento alla odierna crisi politica italiana. Il suo discorso ha dato chiare risposte a queste tre domande basilari: Che cosa è l’etica? Che cosa è la politica? Etica e politica come devono rapportarsi fra loro? Ecco, in breve sintesi, le risposte del relatore. L’etica è un insieme di principi regolativi del comportamento umano che vengono dalla riflessione che l’uomo e l’umanità nel tempo fa su se stessa, ponendo le grandi domande relative alla vita umana. Sono le regole, i significati, i comportamenti, che costituiscono il sapere etico o morale, la scienza etica o morale. “Il livello dell’etica - ha precisato - è il livello dei principi assoluti”, il livello valoriale, il livello ove si pongono i grandi temi, e quindi le regole dell’agire umano. “La politica è l’arte di governare la società perseguendo il bene comune. E’ un’attività umana e, come tutte le attività umane, si pone sotto il segno del relativo, del limite, dell’imperfezione”. Tra il livello assoluto dei principi dell’etica e il livello relativo della politica si pone un potenziale conflitto che può e deve essere risolto, assumendo, anzitutto, la consapevolezza della sproporzione strutturale fra i due livelli, quello assoluto dell’etica e quello relativo della politica. Ma, a risolvere il conflitto, è soprattutto la tensione morale che deve accompagnare l’agire politico, come ogni agire umano. E’ la tensione morale che spinge verso orizzonti più avanzati, verso spazi nuovi di azione e di perfezione dello stesso agire umano e politico. “Quello che possiamo e dobbiamo chiedere alla politica e ai politici - osserva il relatore - non è la completa traduzione dei principi, che pur devono assumere, ma che l’agire politico sia ispirato, sia sostenuto da una forte tensione morale, E’ questa, che fa spostare il traguardo da raggiungere sempre in avanti”. Dopo aver chiarito cosa sono in sé l’etica e la politica e quali sono i loro rapporti fondamentali, Prenna ha fornito altra materia di riflessione, segnalando alcuni temi, che hanno riferimento a questo rapporto. Il primo è il tema morale del potere, di cui la politica ha bisogno per raggiungere le sue finalità, che sono dettate dall’etica. Quando però il potere da mezzo per raggiungere finalità, si propone esso stesso come fine, la politica deborda e si corrompe. Diventa un’arte spregiudicata per perseguire i propri interessi, i propri affari. L’altro è il tema del rapporto tra ciò che in politica è lecito, che viene segnalato dall’etica, e ciò che è possibile, che è proprio della politica. “E’ compito della politica fare ciò che è possibile nell’ambito del lecito. Ma non tutto ciò che è possibile è lecito”. Di questo ci rendiamo conto particolarmente oggi che il campo delle possibilità, cioè delle cose che l’uomo può fare, tende a dilatarsi sempre più, grazie ai progressi della scienza e delle nuove tecnologie. Si tratta allora di “fare il meglio nell’ambito del possibile”, una frase di un filosofo, che il relatore assume come titolo del tema della coniugazione del rapporto tra etica e politica. E’ a questo punto che il relatore ha fatto riferimento ad un certo mondo cattolico dal quale viene l’istanza che i principi assoluti dell’etica siano totalmente e immediatamente tradotti nella pratica politica, e magari nelle leggi dello Stato. E, a proposito di questo, ha citato Lazzati, che ai cattolici che pensano ed esigono che i valori in cui credono debbano trovare in sede politica una immediata e totale applicazione, faceva rilevare che tra i principi e la loro applicazione è necessaria una lunga, paziente, tenace mediazione. E’ questo il tema della mediazione politica, caro al cattolicesimo democratico, tema che ha per Prenna un sostanziale collegamento col mistero principale della fede cristiana, quello dell’Incarnazione del Verbo. “Cristo che nella carne del mondo ha iscritto la sua divinità, mediando tra cielo e terra, tra il mondo assoluto e il mondo relativo, il mondo fragile, dove tutto quello che facciamo, pur sostenuto da grande tensione morale, è sempre imperfetto e limitato”. D’altra parte, i principi cosiddetti “non negoziabili”, se vengono considerati come “non trattabili”, diventano politicamente ininfluenti, escludendo la mediazione politica che non è un’operazione meccanica, ma esige riflessione per cogliere dalla realtà l’urgenza di domanda e scegliere. “E’ questa - conclude Prenna - la capacità dell’agire politico alla quale diamo alimento possibilmente, ma della quale vorremmo essere in qualche modo testimoni con quello che facciamo quotidianamente, perché comunque tutto quello che facciamo ha valenza politica”. P.S. Alla relazione di Prenna è seguito un ampio e interessante dibattito che ha avuto molti riferimenti all’attuale crisi politica del nostro Paese. Sono intervenuti Tonino Marseglia, Stefano Cavallo, Pierino Lacorte, Franco Colizzi, Franco Grande, Giuseppe Tommasi, Maria Longo. Lino Prenna è nato a Castellaneta e risiede a Roma. Ha studiato teologia nella Pontificia Università Gregoriana e Filosofia nell’Università di Genova, ha insegnato Discipine filosofiche e pedagogiche nella Pontificia Università Lateranense e nell’Università Gregoriana. Attualmente insegna Pedagogia nell’Università di Perugia. Studioso del pensiero di Antonio Rosmini fa parte del Consiglio Scientifico dell’Edizione nazionale delle Opere di Rosmini. E’ coordinatore nazionale dell’Associazione “Agire politicamente”. 3 CULTURA Giugno 2007 Vestute mienze scure e mienze giallu La spiritualità della Santa in due dipinti inediti Immagini ostunesi di Santa Maria Maddalena de Pazzis di Enza Aurisicchio M aria Maddalena dè Pazzis (1566-1607), come l’altra grande personalità femminile dell’ordine carmelitano, santa Teresa d’Avila, può ritenersi una delle grandi mistiche del XVI secolo. L’estasi, la condizione in cui l’anima sperimenta la presenza di Dio al punto da unirsi a Lui, è stata una costante nella breve vita di Maria Maddalena. Questo stato di perdita delle sensazioni fisiche coglieva la santa all’improvviso “mentre ripiegava il tovagliolo alla mensa”, “ appoggiata a un palo”, “durante l’ufficio divino tenendo in una mano il breviario e nell’altra una statua abbastanza pesante della Madonna”; un’altra volta “rimase ratta con le mani in un catino di panni che lavava et stette immobile circa un’ora e mezzo, sempre a quel modo con gli occhi aperti e ferma come una morta”. Sono queste le testimonianze trascritte “in diretta” dalle consorelle che assistevano stupefatte a quegli eventi ineffabili. Molti artisti hanno cercato di dare forma e visibilità ai momenti estatici di alcuni santi e tra questi Gian Lorenzo Bernini che nella celeberrima opera scultorea Estasi di Santa Teresa per la chiesa di S. Maria della Vittoria a Roma, è quello che con maggiore efficacia rappresentativa ha saputo cogliere una situazione nella quale il limite tra l’umano e il divino è estremamente labile. Due i dipinti presenti in Ostuni che ritraggono santa Maria Maddalena. L’intenzione dei pittori era, probabilmente, quella di proporre un divino rapimento della santa, ma la modestia dei mezzi pittorici ha prodotto esecuzioni di stretto carattere devozionale. La tela riprodotta in prima pagina, e oggi in deposito presso la Biblioteca Comunale, costituiva la pala del secondo altare collocato sul lato destro della chiesa di San Vito martire. La Madonna con il Bambino, assisa su un trono di nuvole appare a Maria Maddalena, coronata di spine. Il gruppo divino può essere meglio identificato come una Madonna del Carmine in virtù dello scapolare stretto dal Bambino nella mano destra, segno tangibile della particolare protezione accordata all’ordine monastico. Maria Maddalena sembra abbracciare una grande croce, sorretta precariamente e con enorme fatica da un angioletto in volo. Oltre alla croce, uno dei simboli iconografici più consueti della santa, compare anche un cuore fiammeggiante che un angioletto in primo piano le porge. La croce (o il Crocifisso) e il cuore alludono alla Passione di Cristo, spesso rivissuta dalla carmelitana nelle sue visioni, elevata a momento di completa identificazione con Cristo e con le sue sofferenze e quindi mezzo di elevazione spirituale. Sono documentate, infatti, le visioni del dramma della Passione dell’8 giugno 1584 e del 26 marzo 1592 o lo scambio del cuo- Ostuni, Monastero delle Carmelitane: Apparizione di San Giuseppe a Santa Teresa D’Avila Hobby Foto di S. Valente - Ostuni Le monache Carmelitane Vestute miènze scure e miènze giallu se mòvene li mòneche tra llore e pàrene farfallu ca portene lu melu a llu Segnore. Agnuna a punde fisse pigghja poste cu totta l'obbediènza a lla Badessa, e dìchene resarije e càndene la mèssa appièrse a llu Vecarije ca tra nu suene e cande allumenate da lu Spirde Ssande li dè pe penetènza na prèdeca ca dura n'ora e mmènza. E tutte vu', devote e rassegnate, assise de rembètte li uècchje sèmbe 'ndèrra li mane a croscè 'm biètte a ssènde cude, a quanda cose sape, fascite sèmbe sine cu lla cape. J’ me ne voche e vu' restate quaje; vu stèsse v'ite fatte preggiuniere e pe putè chjù mègghje cundemblaje lasseste a ll'ande tutte li penziere. Ostuni, Monastero delle Carmelitane: Madonna del Carmine con San Vito, Santa Maria Maddalena e Hobby Foto di S. Valente - Ostuni Sant’Oronzo. re con Gesù il 10 giugno del 1584 e l’invisibile impressione delle stimmate il 28 giugno dello stesso anno. La pala d’altare reca la data 1760 e la firma di Domenico Lattieri, un pittore al momento inedito, che può coerentemente rientrare nell’ambito di quella vasta produzione devozionale di metà Settecento ancora tributaria di formule compositive baroccheggianti, qui dinamicamente arricchite dall’agitarsi di svolazzanti angioletti. L’altro dipinto, insieme ad un’altra tela rappresentante San Giuseppe appare a santa Teresa d’Avila della quale tratterò prossimamente, faceva parte del patrimonio pittorico conservato nel convento carmelitano. Entrambi questi dipinti, dopo il restauro realizzato da Rita Cavaliere nel 2004, sono stati collocati sulle pareti laterali della nuova chiesa conventuale. La grande pala con santa Maria Maddalena riassume i culti più significativi della clausura ostunese. Chiaramente riconoscibili risultano san Vito martire, titolare della chiesa settecentesca annessa al precedente convento delle carmelitane, sant’Oronzo protettore della città di Ostuni, in secondo piano santa Maria Maddalena e, leggermente nascosta, santa Teresa d’Avila. Domina questi santi la Madonna del Carmine, sovrastata da due angioletti recanti in volo una corona fiorita, circonfusa da una mistica luce dorata. Santa Maria Maddalena, di dimensione ridotte rispetto ai personaggi in primo piano, assume comunque una posizione centralizzata nel dipinto, collocandosi immediatamente al di sotto della Vergine, verso la quale sembra rivolgere lo sguardo pietoso, incrociando al petto le mani con le stimmate ben visibili. Alcuni simboli della Passione, la scala, la lancia e il bastone con la spugna imbevuta diaceto sono deposti ai suoi piedi, fasciculus mirrhae (piccoli fasci di mirra) secondo l’espressione utilizzata da San Bernardo e ripresa dal Cantico dei Cantici (I, 13, 12), strumenti di tortura, generatori di sangue e di dolore fisico che Cristo risorto trasforma in gioia e superamento di tutte le avversità (S. Bernardo, Opera omnia, commento in cena domini, 7-8) Databile nei decenni successivi alla metà del XVIII secolo, la tela sembra eseguita da un mediocre pittore locale, memore delle luminosità giordanesche ma piuttosto impacciato nella organizzazione di figure “riprese” da altri dipinti: da san Vito fortemente ispirato al medesimo santo ritratto nella tela dell’altare maggiore della chiesa di san Vito martire, firmata da Mattia de Mare nel 1753, a sant’Oronzo che imita l’analogo soggetto di G.A. Coppola del 1656, replicato a più riprese in molti dipinti ostunesi come in quelli della chiesa di San Pietro e della Cattedrale. Opere modeste negli esiti stilistici, da analizzare più accuratamente e per la fattura e per la committenza, da ricercare sicuramente nell’ambito dell’ordine claustrale ostunese, significative testimonianze, comunque, della profonda spiritualità carmelitana. Chjù prima angora de spendà lu giume la cambanedda avverte li vecine ca vu sta sciàte tutte a matetine; li tocche a menzadia e chide de la sera avvìsene la ggende a lla preghiera. Ma nu ca stame 'mmiènze a cusse munne na 'nge abbadame, sciame cu lla frètta e quande chjù fuscime chjù stanghe e senza fede ne sendime. Vu none. Achjiuse jinda a llu cummende e sembe chjiù vecine a llu Segnore prijàtelu pe nuje, a vu ve sènde e specia jinda a chidd'ore quanne ve vede tutte 'ngenecchjate a fa la sendenèlla a cheda lamba, jinda a lla cappèlla. A ll'aria quieta, ‘mmiènze allu chjarore cu cude ianza e chjca de veste scure e de mandellu giallu, nu pisse pisse appena de remore, parite veramende li farfallu ca pòrtene lu melu a llu Segnore. A Bagnardi, maggio 1979 DOMENICO COLUCCI Le suore Carmelitane sono molto popolari in Ostuni. Per circa 2 secoli e mezzo hanno avuto dimora nel Monastero annesso alla Chiesa di San Vito martire, nota come chiesa della Monacelle, lungo la salita per la Cattedrale. Dal 1975 si sono trasferite in una nuova sede all’inizio della via per Cisternino. Il loro cappellano è Mons. Antonio Monopoli che qui è ricordato come vicario diocesano. Egli cura la celebrazione dei riti religiosi ai quali partecipano anche i fedeli del vicinato. Vi ha assistito anche l’autore che dal comportamento delle suore, dalla purezza della loro fede e dal loro modo di vivere la vita consacrata, ha colto l’ispirazione per il presente quadretto poetico. LI SCRUTE OGNI SERA IL TUTTO ESAURITO lla fine della indimenticabile serata Unitre del 15 dicembre 2006 "Da Carlo Goldoni a Tommaso Nobile", a cura del Prof. Bartolo Anglani della Università di Bari i giovani rappresentanti della Associazione Culturale “T. Nobile” annunciarono che, per celebrare il tricentenario della nascita di Carlo Goldoni (1707), ci avrebbero fatto assistere alla messa in scena di una loro commedia. E ne anticiparono anche il nome : LI SCRUTE. La promessa è stata mantenuta e la commedia, tre atti in vernacolo ostunese liberamente tratti da I RUSTEGHI di Carlo Goldoni, è stata replicata al Teatro SS. Medici, tra marzo e aprile, per ben undici volte. La sua novità è rappresentata dal fatto, davvero inusuale e interessante, che regia e traduzione del testo goldoniano sono opera collettiva, lavoro a più mani. Degno di lode e indice di sensibilità culturale è l’aver pensato di tornare a Goldoni e di celebrarlo riportandolo tra il popolo di Ostuni. Che questa operazione ha evidentemente gradito e apprezzato affollando ogni sera il teatro. Una piccola ma riuscita operazione di acculturazione di massa. Ridare fiato e sangue ai dialetti, che con la globalizzazione rischiano di morire, è sempre un atto di nobiltà intellettuale. Tradurre un’opera letteraria straniera in italiano non sempre è facile. Assai più difficile è tradurre da un dialetto in un altro dialetto, specie se il primo è del Nord, il secondo del Sud. Gli attori della Compagnia Teatrale “Sipario Ostunese” sono riusciti a tradurre il veneto nel nostro vernacolo e a modificare il testo in maniera personale e autonoma, senza però alterare le caratteristiche fondamentali del capolavoro di Goldoni. La trama, riportata dal pieghevole distribuito in città, racconta la storia di 4 “scrute”, Lanarde, Giuanne, Andonie e Venardine. Uomini autoritari, orsi e poco sociali, ancorati alla più antica e austera tradizione. I 4 amici vorrebbero che le loro mogli non uscissero mai di casa e pensassero solo alle faccende domestiche. Ma tutto ha un limite... La decisione di Lanarde di combinare le nozze della figlia Lucietta senza tener conto del volere degli sposi, è la molla che fa scattare la ribellione delle donne che si coalizzano per mandare all’aria i suoi piani. Gli attori hanno impresso alla loro azione il “movimento corale” tipico de I Rusteghi, e tutti insieme hanno contribuito a dare vita a un “crescendo” che ha suscitato applausi e risate a non finire. Antonella Greco e Giorgio Specchia sono stati due autentici “candidi sposi”, la cui innocenza e credulità, proprie dei semplici e dei puri di cuore, hanno divertito, commosso e conquistato il pubblico. Convincenti, incisivi e perfettamente calati nei rispettivi personaggi sono apparsi Andrea Bagnardi (Don Andrea), Maria Brescia (Stellina), Piero Pacifico (Venardine), Pamela Flore (Andonietta), Francesco Turco (Giuanne). Godibilissimo il contrasto fra la irremovibile pacatezza di Tonino Minna nei panni di Andonie e la graffiante e scoppiettante loquacità di Silvia Massari nel ruolo di Teresa. La figura di Lanarde, simbolo del vecchio mondo ligio alla tradizione e timoroso del nuovo, sembrava tagliata e cucita addosso a Giuseppe Aportone che l’ha interpretata, direi quasi incarnata, con una naturalezza ammirevole. Mi è piaciuto anche il finale della commedia, con l’avvocatessa femminista Donna Teresa che, come da una barricata, si rivolge direttamente al pubblico per ribadire che solo la saggezza femminile può condurre gli uomini alla ragione. VINCENZO PAMISANO A 4 Avvenimenti Giugno 2007 Auguri all’Istituto “Monnet” Il prof. Silvio Carrino, appassionato cantore in vernacolo della nostra città e degli avvenimenti più importanti della sua storia, ci ha proposto di pubblicare periodicamente “Frammenti di vita ostunese”, e cioè alcune sue poesie che scandiscono eventi significativi di Ostuni. Dopo “Lu marcate” , “La prima demeneca” , “One sgarrate la monda”, “N’ì, remaste lu jaluttòne”, “Sande Ronze e la televisione a Stune”, pubblichiamo: Lu ponde de Veddanova Nel mese di giugno del 1974 fu finalmente realizzato il cavalcavia sulla strada per il mare. Un antico sogno degli ostunesi. Il ponte, però, non fu mai ufficialmente inaugurato dalle Autorità locali…invece! Doppe… ciendecinguand’anne - lu Segnore sia lodate – finalmende a Veddanova, cude ponde one nzeppate! Don Vettorie e l’Assessore quanda vonde so’ partite e, p’avvé stu muèsse ponde, fign’a Roma one piatìte. ell’anno scolastico 1982/’83, viene istituita in Ostuni una Sezione Staccata dell’Istituto Tecnico Commerciale “G. Marconi” di Brindisi, passata, poi, all’I.T.C. “L. Flacco” sempre di Brindisi. Dal 1° settembre 1987 da Sede Staccata diviene autonoma e viene nominato Preside il Prof. Silvano Marseglia. Attualmente si chiama Istituto Tecnico Commerciale Statale Turistico e per Geometri, essendo stata istituita nell’anno scolastico 1992/’93 la sezione Geometri e, successivamente, si formano classi ad indirizzo turistico. Con Decreto del Provveditore agli Studi del 9 aprile 1993, l’Istituto è intitolato a “Jean Monnet”, uno dei padri fondatori dell’Europa. Quest’anno, quindi, ricorre il 25° anno di autonomia e la ricorrenza è stata ricordata lunedì 22 maggio 2007, nel corso di una manifestazione ufficiale tenuta nel moderno ed attrezzato auditorium della nuova N L’intervento della Dott.ssa Maria Elisa Basile, dirigente dell’Ufficio Scolastico Provinciale (ex Provveditore) è servito ad augurare all’Istituto affinché continui a mantenere le caratteristiche peculiari che si distinguono sull’intero territorio provinciale e che costituiscono una buona base per il futuro di tanti giovani. Le conclusioni dei lavori sono state tratte dal Senatore Prof. Giovanni Procacci che, con appassionata e profonda conoscenza, ha fatto riferimento all’attuale situazione di stallo in cui si trova l’intera Europa Unita per l’azione non sempre costruttiva di pochi governi, come quello Inglese, che impediscono uno sviluppo armonico e proiettato nel futuro di tanti uomini, specialmente di milioni di giovani che devono vedere, nello sviluppo europeo, un sicuro e provvido avvenire. ARMANDO SAPONARO S’èrne propia ngapunite! Dacchessìca, na demmane s’arretròrene qqua, a Stune, cu lu ponde… nd’a lli mane. No, na jèrne l’Elezzione… quande site scustumate, cumme state pronde a ddisce, oh, ce lègne desgrazziate! Mu, lu ponde sté nzeppate, quase quase puè passà ma ngunune ava decìte c’ì ca l’ava nnaugurà. Vu capìte ce ssto ddiche : l’asperande sonde assà, ava jèsse qqua se Stune, o da fore av’arrevà? Cusse ponde ì cosa nosta e n’attocca cuss’onore, però, a Bare e dopp’ a Roma, sté ngun’ande superiore ca na vvete lu mumènde, ca stè spetta l’occasione de passà sobb’a lu ponde nnanz’a tutte a pregessiòne. La puliteca, se sape, ma’ na mmanga de respette: cc’ì cchjù gruèsse o sté cchjù ssuse, sede dell’Istituto, alla presenza degli oltre 800 alunni, degli 80 docenti, del personale non docente e di numerose personalità. Ha aperto i lavori il Preside Prof. Silvano Marseglia che con una breve introduzione ha ricordato lo sviluppo che ha avuto la scuola nei venticinque anni di vita e che da scuola pura e semplice è diventata sempre più “La Scuola per il futuro”, inserendosi, con i numerosi progetti, articolati ed estesi, in un contesto internazionale europeo, offrendo ai giovani, anche con numerosi stages aziendali presso prestigiose strutture ricettive, esperienze lavorative di elevata capacità imprenditoriale. Su un grande schermo viene proiettata dapprima un’ampia ed approfondita visione degli articoli di numerosi giornali che, nel corso degli anni si sono occupati del “Monnet” e presentato una rassegna di filmati che hanno seguito passo passo il cammino della Scuola. Il Sindaco Avv. Domenico Tanzarella, nel prendere la parola e pergere il suo augurio, si dichiara orgoglioso di aver propugnato, nel corso della sua attività politica alla Provincia ed al Comune, lo sviluppo del “Monnet” ed è anche grazie al suo contributo, oltre che alla tenacia del preside Marseglia, se attualmente la Scuola dispone di un edificio all’avanguardia che dispone dei più moderni strumenti didattici che consentono una esemplare preparazione degli studenti. Subito dopo ci sono state le testimonianze di alunni di ieri e di oggi. Hanno parlato Anna Santoro, Maria Teresa Sbano, Federica Russo, Sabrina Amati e Luca Epifani. Anche il prof. Armando Saponaro, ex docente della Scuola, ha ricordato i non facili anni trascorsi nella sede condominiale del pfrimo periodo di vita della Scuola. L’Assessore Provinciale On. Prof. Lorenzo Cirasino, nel porgere il saluto dell’intera Provincia ha sottolineato che è compito della Scuola, e il “Monnet” lo fa egregiamente, “pensare localmente ed agire globalmente”, ossia l’importanza della preparazione locale dei giovani, per essere inseriti nell’ampio raggio europeo con “capacità di aderire sempre ad una società in continuo mutamento”. GIORNATE MONDIALI DELLA PACE - 2007 Lions Club di Ostuni anche quest'anno ha partecipato con una numerosa delegazione, guidata dal Presidente dott. Giuseppe Francavilla e dal segretario dott. Fernando Rizzello, alla celebrazione delle "Giornate mondiali della Pace" che si sono svolte a Cormòns (Gorizia) dall’11 al 13 Maggio. Alla manifestazione giunta all’XI edizione, oltre ai soci del club ospitante di Gradisca d’IsonzoCormòns, erano presenti le delegazioni dell’Austria, Ungheria, Slovenia e Croazia che, ormai da anni sono coinvolte in questa nobile iniziativa, volta a promuovere la cultura della Pace. La presenza di rappresentanti di 5 Nazioni, il coinvolgimento delle autorità cittadine, di tutta la comu- II nità civile del Friuli e la partecipazione del coro del Collegio del Mondo Unito di Duino (TS), che raggruppa studenti provenienti da tutto il mondo, hanno reso particolarmente solenne la manifestazione e contribuito a creare un’atmosfera di vera internazionalità. La visita al sacrario militare di Re di Puglia, la deposizione di corone di alloro sull’ARA PACIS di Medea e al cimitero austro-ungarico di Fogliano, dove sono sepolte migliaia di vittime del primo conflitto mondiale, hanno fornito un'importante occasione di raccoglimento e di riflessione, ma anche un monito affinchè non si ripetano gli errori del passato. Durante i vari incontri, i Lions delle 5 Nazioni hanno nnanz’a ll’ande s’ava mmette. Pe tagghjà, po, la fettuccia nge vo pure na Segnura, la megghière, a st’occasione, fasce fa bella figura. Mu c’a Stune s’ì sapute, de sta sorta d’occasione, Assessure e Cunzegliere cumm’a ttanda pacce vone. Li megghjere, na vve diche, cu cappiedde e veste nove, da la sera a lla matina, da lu specchje ce li move? E fenzìgna Ziffe Ziffe, pe na pperde l’occasione, a llu poste nzegnalate s’à sscì mmise ’mposizzione. Ma, vedìte, certe vonde, cumme sonde li crestiane, pe ll’onore e lu prestigge so’ cchjù pésce de li cane. E li cane, propiamende, n’one date na lezione e pe Stune ì stata propia la cchjù brutta seggezzione: l’anda sera, cu lla luna, tanda cane, a precessione, one fatte de lu ponde la cchjù bbella nnagurazzione. Tutte nzèmela, vecine, …propia cumm’a lli crestiane, senza lòtene, scecanne e penzà ca jèrne…cane! Silvio Carrino ribadito le finalità della iniziativa e l'impegno comune per accrescere la pacifica convivenza tra i popoli nella convinzione che la collaborazione e il confronto sono più fruttuosi della competizione. Infatti uno degli scopi del Lionismo internazionale, che da 90 anni è presente in tutto il mondo, è quello di “Creare e stimolare uno spirito di comprensione tra i popoli" ed è ciò che abbiamo voluto testimoniare, accomunati da una profonda fede nei valori della pace, della tolleranza e della solidarietà. A conclusione degli incontri, l’Amministrazione Comunale di Gradisca d’Isonzo ha intitolato un parco cittadino alla memoria del prof. Max Cellie, cittadino di origine ostunese distintosi per l’impegno civile e sociale profuso in tante attività. Europeista convinto, insignito della "Melvin Jones” la più importante onorificenza lionistica, è stato il promotore di questa iniziativa comune sulla Pace ed è a lui che si deve l’inserimento, in questa manifestazione, del nostro club e della nostra città alla quale era profondamente legato e dove soleva trascorrere periodi di vacanza in compagnia di parenti ed amici. Alla cerimonia erano presenti numerose autorità civili e lionistiche che hanno ricordato la nobile figura di Max Cellie e anche il Sindaco di Ostuni, avv. Domenico Tanzarella, ha fatto pervenire un messaggio di stima e di apprezzamento alla sig.ra Grazia Bagat-Cellie. La manifestazione che il prossimo anno si svolgerà a Friesach (Austria), nel 2009 tornerà ad essere ospitata ad Ostuni. GEPY FRANCAVILLA Presidente dei Lions Club di Ostuni C M G N Speciale Il Parco archeologico di Agnano Negli anni scorsi l’Amministrazione Comunale ha dedicato particolare cura per la valorizzazione del sito archeologico di Agnano, dopo la straordinaria scoperta del prof. Donato Coppola. Il sito è diventato meta di visite guidate e luogo di manifestazioni teatrali. Recentemente è stato possibile inserire nell’ambito P.O.R. Puglia 2000/2006 il finanziamento di Euro 510.204,00 per la realizzazione di un articolato progetto predisposto dagli architetti: Domenico Sasso, Pasqua Capriglia, Stefania Suma e ing. Mirna Francesca Pignatelli, sotto la guida scientifica del prof. Donato Coppola. Pubblichiamo quasi per intero la relazione tecnica-illustrativa del progetto e un articolo del prof. Coppola. OBIETTIVI DELL'INTERVENTO L'intervento ha per obiettivo il completamento del Parco Archeologico e Naturale di Santa Maria D’Agnano attraverso la realizzazione di un sistema integrato "territorio-museo". L'intervento è distinto in fasi operative complementari, costituite da; - completamento delle strutture per il recupero e la valorizzazione del sito; - realizzazione di un modello di itinerario culturale archeologico, riproponibile successivamente su altri territori, che colleghi, in prospettiva temporale, le grotte preistoriche nell'ambito antico alla città medioevale, dove è ubicata la sede fìsica istituzionale del museo. Più in dettaglio l’intervento si articola in: a) individuazione dei beni archeologici in aree di importanza scientifica già accertata e loro studio; b) esposizione al pubblico di una parte selezionata dei reperti e archiviazione della parte rimanente, attraverso la realizzazione di un allestimento che preveda l'utilizzo di avanzate tecniche di comunicazione audio-visiva; c) fornitura al Parco di tutte le attrezzature indispensabili al suo funzionamento, con ricorso a tecnologie informatiche; d) apertura al pubblico di percorsi museali all'aperto (Parco) attrezzati, nell'ambito delle aree archeologiche ritenute idonee e compatibili con una fruizione diretta; e) divulgazione di materiale documentativo, sulle aree archeologiche e sul Museo. PROPOSTA PROGETTUALE Con l'intervento coofinanziato dal Comune di Ostuni - G.A.L Alto Salento programma Leader II, veniva realizzato il parco archeologico e naturalistico di Santa Maria D'Agnano, e nonostante le limitate risorse a disposizione sono state realizzate le opere di recinzione, l’impianto di illuminazione, le passerelle, il recupero degli affreschi presenti nella grotta ed altre opere minori. Inoltre sono affidate e in corso di realizzazione alcune opere specialistiche quali la realizzazione dei calchi da alloggiare in grotta. Il progetto complessivo tende a recuperare e a valorizzare l’intera area di proprietà del Comune di Ostuni attraverso la realizzazione di un nuovo ingresso lievemente arretrato rispetto all’attuale, con un piccolo edificio da adibire a biglietteria, la realizzazione di due percorsi naturalistici, la valorizzazione della grotta e delle pertinenze esteme, la realizzazione di un edificio contenitore delle diverse attività culturali ed economiche. Inoltre si è pensato alla realizzazione di un laboratorio didattico all'aperto da destinare anche a manifestazioni culturali. A) INGRESSO II progetto prevede un nuovo ingresso arretrato rispetto a quello esistente in modo da realizzare un'area antistante di dimensioni tali da garantire diverse funzioni: l'accesso al parcheggio, lo spazio necessario alla sosta e l’inversione di marcia a piccolo automezzi, la sosta di gruppi per la visita,.... E' previsto un muro con una serie di accessi di cui il primo carrabile che conduce ad un parcheggio al termine del quale, un secondo cancello consente esclusivamente agli addetti ai lavori di raggiungere l'area sepolcrale. Il corpo di fabbrica è composto da: biglietteria; book shop; vano per le guide; deposito; servizi igienici. Adiacente al corpo di fabbrica è presente l'ingresso pedonale di accesso al parco. B) PERCORSO II percorso si articola (come meglio evidenziato negli elaborati grafici allegati) con una prima visita ad un primo percorso naturalistico, impegnativo in quanto si snoda lungo il costone del colle. Sono previsti dei piccoli spazi di sosta per ammirare, oltre alle essenze autoctone, il bellissimo paesaggio della vallata. Successivamente si raggiunge la grotta, l'area sepolcrale e le pertinenze esterne da cui riparte un secondo percorso naturalistico posto a valle della zona sepolcrale, meno impegnativo in quanto le pendenze sono inferiori al primo percorso. Successivamente i percorsi raggiungono l'edificio polivalente, il laboratorio didattico all'aperto con i campi di coltivazione sperimentale (tipica neolitica). I percorsi saranno realizzati in brecciolino e i dislivelli saranno superati con conci di pietra disposti in modo da formare delle pedate. Per l’area sepolcrale i percorsi saranno realizzati mediante pedane in modo da non interferire in alcun modo con il terreno sottostante e saranno del tutto. simili a quelle già realizzate. C) GROTTA - AREA SEPOLCRALE E PERTINENZE ESTERNE Sistemazione definitiva per la fruizione pubblica delle emergenze archeologiche. D) TEATRO L’andamento orografico rende possibile la realizzazione di una struttura perfettamente integrata con il terreno circostante e con il paesaggio infatti, sia la forma che l'utilizzo della pietra consente un dialogo con gli elementi ambientali circostanti. La realizzazione del laboratorio didattico all'aperto renderà possibile manifestazioni, poiché forte è la vocazione di quest'area a prestarsi a manifestazioni collettive e in particolare a manifestazioni teatrali. E) IMPIANTI TECNOLOGICI In sintesi sono previsti: 1. Impianto idrico per l'alimentazione degli apparecchi sanitari, attraverso la realizzazione di un pozzo artesiano e di un serbatoio d'accumulo per lo sfruttamento dell’acqua piovana, ai fini dell'irrigazione dell'arredo verde; 2. Impianto fognario, a servizio dei bagni, dotato di fossa biologica a norma, che nel caso in questione saranno più che sufficienti a garantire l'efficienza dello smaltimento; 3. Impianto elettrico, per l'illuminazione artificiale dell'intera area del parco; 4. Impianto antifurto con protezione ambientale perimetrale e degli ambienti interni. 5. Cablaggio dell'edificio ingresso. INTERVENTI CONNESSI POSSIBILI a) Arredamento ed allestimento del Parco. Nella sistemazione del Parco e delle aree di scavo aperte al pubblico sarà data frequenza all'utilizzo di materiale e tecnologie tradizionali, sia pure aggiornandole rispetto alle moderne necessità funzionali; b) Ingegneria del sistema: relativamente al cablaggio di cui sopra, verranno individuate le risorse 5 Giugno 2007 L’ecomuseo archeologico delle Murge meridionali G ià in passato abbiamo delineato delle linee di sviluppo per la valorizzazione dell'area di Agnano: D. Coppola,Santa Maria di Agnano o della sua riproducibilità (1999), Parco di Agnano, ricostruzione di una capanna neolitica con coltivi Fonti di Informazione e Contesto Archeologico, Atti del Ciclo Seminariale, Lecce 1998, Galatina Museo con un diorama); ipotesi di ricostruzione di una capanna del periodo (Lecce). Una prima fase prevedeva lo scavo di buona par- degli agricoltori neolitici di VI millennio: esistono te del giacimento al fine di evidenziarne le testi- dati paletnologici e testimonianze di ricostruzioni monianze più significative, anche monumentali; la sperimentali che ci permetteranno di riproporre viseconda, finalizzata alla fruizione culturale dei re- sivamente, oltre che le capanne, anche le princisti rinvenuti ed in una più ampia visione di Museo pali attività degli agricoltori neolitici come la triterritoriale, si sviluppava intorno ad un'idea pro- turazione dei cereali, la lavorazione della selce, la gettuale di " Ecomuseo archeologico delle Murge produzione di vasi..; ipotesi di ricostruzione scemeridionali"; nell'ecomuseo il sito ed il paesaggio nografica, in determinati periodi dell'anno, dei sono interconnessi e direttamente collegati al Mu- pellegrinaggi e delle cerimonie che si svolgevano seo di "Civiltà preclassiche della Murgia meridio- in età ellenistica nel santuario, secondo ritualità nale" in una visione unitaria della realtà storica at- tramandateci dalle fonti storiche per quanto riguarda in particolare i culti demetriaci (tali rappretraverso i diversi livelli di rappresentazione. Sulla base di tali considerazioni sono state previ- sentazioni potranno essere realizzate nell'anfiteatro che è in corso di realizzazione all'esterno del ste le seguenti realizzazioni: ipotesi di ricostruzione paleoambientale della vita santuario). Tutto ciò sta per diventare realtà, graall'epoca della sepoltura Ostuni 1 : attraverso gli zie all'indirizzo metodologico proposto, alla costudi effettuati, palinologici e paleobotanici si è stante attività dell'Istituzione Museo e attraverso i in grado di ricostruire la vegetazione di 24.500 an- progetti messi in opera dai numerosi tecnici coorni fa, peraltro non molto dissimile dalle coperture dinati attivamente dall'Amministrazione Comunavegetali attuali del versante collinare di Agnano. le. Il Museo di Ostuni ed il suo Parco di Agnano, La ricostruzione prevede inoltre, in un'area recin- grazie agli sforzi comuni, stanno per diventare tata assistita, l'introduzione di specie animali (ad realtà operative che apporteranno sicuramente esempio cavallo, bue=uro) e la realizzazione di notevoli benefici all'economia ostunese e dell'in"laboratori didattici" all'aperto, dove in determina- tera area murgiana. DONATO COPPOLA te occasioni si potranno svolgere attività di costruzione di utensili in selce, in osso.... secondo le tec- La Redazione ringrazia il prof. Coppola per la niche tipiche già in uso nell'archeologia sperimen- sua collaborazione e per la foto dell’affresco ritale (parte di questo progetto verrà sviluppato al prodotta in prima pagina. Parco di Agnano: resti scheletrici medievali in corso di scavo (2006) hard-ware (calcolatore e numero/tipo di terminali), di trasmissione dati, l'organizzazione delle informazioni, la struttura in cui aggregarle, nonché la definizione degli aspetti organizzativi inerenti le diverse fasi del progetto; c) Organizzazione delle attività dei "fornitori di informazioni" e del centro redazionale, con particolare attenzione alle problematiche d linguaggio, di grafica e di adattamento delle informazioni per la presentazione all'utenza; d) Trattamento dati e loro normalizzazione (aspetti tecnici ed organizzativi); e) Produzione delle matrici da cui verranno prodotte le copie di video disco nel numero richiesto; f) Formazione degli utenti all'utilizzo dei terminali previsti; g) Stazioni audiovisive. Le stazioni saranno costituite da monitor televisivi a colori collegati ad un’apparecchiatura video-disco, interfacciata con micro-processione. Sarà possibile scegliere il livello culturale del programma a seconda della capacità del fruitore, nonché l'argomento e la durata della comunicazione. Ogni programma sarà realizzato adottando linguaggi che consentano la massima comprensione e in modo da coinvolgere il più possibile il fruitore, attraverso una esposizione particolarmente incisiva ed avvincente, facendo ricorso a tecniche di comunicazione quali: diagrammi, istogrammi, tabelle, carte tematiche, fotomontaggi, disegni animati, prospettive, assonometrie, simulazioni, immagini fisse e dal vivo, colonne musicali, commenti orali, didascalie, ecc. Qualora il fruitore lo riterrà opportuno, potrà dialogare " attraverso una strumentazione interattiva di facile uso; h) Materiale divulgativo. Esso sarà costituito da: calchi e riproduzioni tridimensionali di reperti; video dischi; cassette audiovisive magnetiche; diapositive a colori; - stampe fotografiche a colori, anche sotto forma di cartoline postali illustrate; manifesti; opuscoli; cataloghi; guide ad itinerari consigliati; saggi scientifici; opere divulgative e didattiche. I materiali divulgativi saranno realizzati a partire dal materiale prodotto dal Parco ed in particolare nel corso della realizzazione del presente progetto. Una troupe di documentazione e riprese sarà impegnata sulle aree di scavo e all'interno dei laboratori del Parco per documentare tutte le fasi della valorizzazione del bene archeologico, dalla sua ricerca, al rinvenimento, al restauro, allo studio e catalogaziene, all'esposizione e alla sua divulgazione. C M G N 6 SPECIALE Giugno 2007 Maria Fanny Tanzarella Panese Maria Tanzarella Panese è una delle figure femminili più importanti del panorama cattolico ostunese del secolo scorso. La ricordiamo con l’articolo della dott.ssa Katiuscia Di Rocco, Direttrice della Biblioteca Arcivescovile De Leo di Brindisi che ringraziamo per la sua collaborazione e per averci fornito un articolo che Maria Tanzarella aveva scritto per il nostro giornale nel luglio del 1957 e che come la stessa annota “non pubblicato per... mancanza di spazio(?!...)”. Ripariamo dopo 50 anni e nella occasione migliore rappresentata dalle iniziative per ricordare la consacrazione a Vescovo di Mons. Orazio Semeraro. Infatti l’articolo è dedicato a lui all’indomani della partenza per la Diocesi di Cariati. E’ uno scritto ricco di sentimento che esprime la grande stima e il suo profondo attaccamento a Don Orazio. In esso ella si riferisce tra l’altro alla prima lettera pastorale indirizzata alla Diocesi di Cariati. Ne pubblichiamo il “saluto” conclusivo rivolto anche ad Ostuni. Maria Tanzarella operò attivamente anche nel dopoguerra nell’Azione Cattolica e in politica a sostegno del partito dei cattolici italiani. Ha collaborato con il nostro mensile e ha fatto parte della redazione. ATTIVISTA CATTOLICA NELL’ITALIA FASCISTA di Katiuscia Di Rocco M aria Fanny Tanzarella Panese è una figura a cavallo di due secoli o meglio due ere della storia delle donne: l’era della sottomissione e delle dimensioni ristrette e l’epoca dell’autonomia economica e giuridica, l’era del positivismo e dell’anticlerialismo e l’era in cui grandi esponenti della cultura cattolica cercano di ricostruire una nuova Italia. Nasce ad Ostuni il 22 dicembre 1888 da una delle famiglie più in vista della cittadina del brindisino, la madre è Filomena Panese ed il padre è Gaetano Tanzarella, medico, eminente esponente politico. La famiglia ha una grande importanza nella formazione religiosa e culturale di Maria. Il padre nasce ad Ostuni e dopo essersi laureato in medicina all’Università di Napoli, vince una borsa di studio a Parigi e a Londra. Tornato nella cittadina brindisina per problemi familiari, la sua vastissima cultura medico-scientifica lo induce a studiare e approfondire continuamente nella sua preziosa biblioteca oggi in gran parte confluita nel patrimonio librario della Biblioteca Provinciale “N. Bernardini” di Lecce. Un suo valente collaboratore è Ludovico Pepe con il quale pubblica una rivista letteraria, “L’Osservatore Ostunese”, dove divulga i suoi principi di onestà, libertà e cultura rigeneratrice. E’ sindaco di Ostuni dal 1869 al 1873 e per trent’anni membro della Deputazione di Terra d’Otranto, diventandone anche il Presidente (1873-1907). Iscritto alla Giovane Italia, si schiera nel partito della destra, per la quale è stato anche candidato al Parlamento nel 1897, adoperandosi per la diffusione delle sue idee con grande forza e abnegazione. Segni tangibili di tale impegno sono la realizzazione di scuole, opere pubbliche e biblioteche. Nelle lettere di Funny si parla molto della madre Filomena, del padre Gaetano e di uno dei suoi fratelli, il minore, Errico, mentre di Vittorio, che muore molto giovane, Edoardo, Gustavo, Emilio e Caterina non si trova traccia probabilmente per la grande differenza di età. Nei suoi discorsi i riferimenti alla famiglia di origine sono forti e marcati anche attraverso la sua esperienza di vita e la sua formazione. E’ il caso del discorso tenuto per il venticinquesimo di badessato di suor Di Benedetti nell’orfanotrofio Pinto di Ostuni diretto dalla Compagnia delle Dame di Carità che nel primo consiglio direttivo annovera come vicepresidente la nobildonna Filomena Tanzarella Panese, madre di Maria. Nell’incipit del discorso sono riprese proprio le parole del sindaco Tanzarella, pronunciate il 22 ottobre 1870 alla ripresa dell’Orfanotrofio. Nell’Italia tra le due guerre, periodo di trasformazione, tanto più difficile quanto più radicale, Maria Tanzarella è dirigente dell’Azione Cattolica e soprattutto segretaria di propaganda per l’arcidiocesi di Brindisi. E’ collaboratrice de “L’Osservatorio” sul quale pubblica articoli caratterizzati da un tipo di dialettica che ricorda molto quella paterna e fin dagli anni venti pubblica per “Lo Scudo”, storico periodico cattolico ostunese nato nel 1921, per il quale scrive fino a qualche mese prima della morte, avvenuta il 22 aprile 1981. Già nel 1924 il dibattito sul “problema femminile” trova spazio nelle pagine dello “Lo Scudo” dove particolare risalto è dato alla “formazione morale della donna” che “biologicamente, psicologicamente, storicamente, sociolo- gicamente, filosoficamente è ordinata alla famiglia nella quale ha una funzione specifica: la maternità per l’allevamento e l’educazione dei figli”. Nel 1929 Maria Tanzarella partecipa al Congresso Eucaristico della Diocesi di Brindisi-Ostuni, nel 1930 alle giornate mariane organizzate dalle Figlie di Maria sulla missione delle apostole di bene vero, di vita pura ed intemerata da affrontare con coraggio cristiano e verità profonda; nel 1937 alla Settimana della Gioventù a San Vito dei Normanni e nel 1941 è tra le attiviste delle giornate sociali promosse dal consigliere diocesano delle Donne di Azione Cattolica e nel 1953 assolve agli impegni dell’anno mariano con la convinzione che la sofferenza dell’uomo moderno sia dovuta ad un materialismo sfrenato. Il sincero affetto che ha legato Maria Tanzarella a mons. Tommaso Valeri, arcivescovo di Brindisi, è palpabile dalle lettere da lei conservate e donate alla Biblioteca De Leo. C’è una profonda stima e filiale incoraggiamento di mons. Valeri verso l’operato di Maria Tanzarella soprattutto nei tempi difficili e disagevoli della seconda Guerra Mondiale in generale, e del passaggio di pastorale tra mons. Valeri e mons. De Filippis nel particolare, vissuto dal primo con grande disagio: Molti hanno avuto di Donna Maria stima profonda riuscendo a costruire rapporti solidamente basati sulla lealtà e coerenza. E’ il caso del prof. Antonio Calamo, archeologo, storico e letterato, e Alfredo Macchitella, compositore e direttore di banda che le ha dedicato alcune opere. Eppure molte sono ancora le critiche di coloro che, senza una acuta analisi della storia e della mentalità e della cultura dell’epoca, pensano alla Gioventù Femminile di Azione Cattolica e alle opere della Tanzarella, come a un movimento di massa, che ha inciso superficialmente nella realtà storica del tempo e della Chiesa. “Essere per agire”, “istruirsi per istruire”, “santificarsi per santificare” erano le parole d’ordine che vengono proposte alle giovani donne di tutta Italia e che si concretizzano in iniziative altrettanto significative. Il primo “corso di propaganda” (allora si nominano così le scuole di formazione) che chiamano a raccolta le giovani donne cattoliche di Milano nel lontano 1919 e che ha visto tra le partecipanti Maria Tanzarella, è impostato sulla “questione sociale”. E’ una novità assoluta, un cambiamento di rotta nella formazione delle giovani. Sull’esempio della Barelli, la Tanzarella come molte altre donne del Nord e soprattutto quelle del Sud, non abituate ad uscire di casa, si buttano nell’azione, rompendo schemi rigidi a cui la cultura le ha assoggettate. La Barelli insegna loro a stare davanti alle autorità civili e religiose con dignità, vincendo timidezze e paure. Tra tutte Donna Maria capisce e abbraccia con slancio la novità di vita proposta: sapeva leggere e scrivere (occorre tener presente il grande tasso di analfabetismo soprattutto riferito alle donne) per seguire quanto la Barelli le insegna e per studiare sui testi che l’associazione propone. “Niente leggere, niente imparare a memoria”, dirà la Barelli, che per Maria Tanzarella è diventata la “Sorella Maggiore” (titolo che la qualificherà per tutta la vita), ma parlare “convinte per convincere”. DON ORAZIO Il suo nome: una istituzione cui tutti ci si appoggiava per trarne conforto e luce!... Ancora in piena efficienza si è sgretolata. Non vi rimane che il ricordo per... alimentare il rimpianto! Lo vedemmo giungere fra noi: piccola crisalide appena staccata dal semenzaio. Ma l’evoluzione fu rapida! Subito apparvero le ali, e i voli si succedettero, fino a raggiungere le più alte vette del sacerdozio. E lo seguimmo sempre! Lo ammirammo! Lo amammo con quella amicizia che Egli sapeva così signorilmente dimostrare! Oggi la Provvidenza ha voluto affidarGli un altro Solco, ove la sua opera di seminatore saggio ed alacre saprà spargere tesori di Verità e di Bene. Ed è partito, si è allontanato da noi, lasciandoci l’animo colmo di tanta nostalgia! Nostalgia che ci rende miopi e quasi ci impedisce di vedere e di accettare la Volontà di Dio! Gli omaggi, le feste in suo onore, non hanno appagato il nostro cuore, cui ogni “addio” sembrava una mutilazione! Ma a mitigare tanta pena è apparsa la “Prima Maria Tanzarella Panese lettera Pastorale si S.E. Mons. Semeraro alla Diocesi di Cariati”. Letta con passione di figli ne abbiamo ammirato la eleganza dello stile e la sostanziosa ricchezza di contenuto, che - in un lineare programma di lavoro - racchiude una risoluta volontà di dedizione... Non saremmo, però, stati paghi, se, nella chiusa, non avessimo riscontrato vibrazioni di sentimento del suo caldo sentimento - in un “saluto” che rivela quanto ci ha amato e quanto Gli sia costato staccarsi dalla “sua” Ostuni. Ventotto anni vissuti in un tormentoso, costante assillo di attività apostolica - che tanti frutti ha dato può ben dare diritto ad un rimpianto - di cui gli siamo grati - e di un ricordo prezioso, caro, che ci auguriamo di non dovere mai mendicare. luglio 1957 Breve saluto Dalla 1ª Lettera Pastorale alla Diocesi del Vescovo Mons. Semeraro II mio pensiero vola innanzi tutto ad una cella silenziosa di Manduria, dove veglia in preghiera il mio venerato predecessore, Mons. Eugenio Faggiano. Egli ha salvato la Diocesi e vi ha profuso per venti anni i tesori della sua virtù e della sua santità. Lo ringrazio e lo prego di continuare ad assisterci con la sua silenziosa immolazione. Saluto e ringrazio gli amati miei Arcivescovi Mons. Margiotta e Mons. De Filippis, che sono stati tanto larghi di affetto, di fiducia e di protezione: il loro esempio mi sarà di viatico nel nuovo camino, che oggi intraprendo. Saluto con affetto i Capitoli Cattedrali, i Parroci ed i Sacerdoti delle Diocesi di Brindisi e di Ostuni, assicurandoli che conserverò un lieto ricordo del loro zelo e della loro disciplina. Un deferente omaggio rivolgo a tutte le autorità dei Comuni delle due Diocesi, della Provincia e del Parlamento, ringraziandole della stima e della comprensione, che mi hanno sempre dimostrate. Infine rivolgo la mia parola di commiato agli Istituti religiosi, all'Azione Cattolica, alle altre associazioni e organizzazioni religiose e sociali, a tutti i fedeli, supplicandoli di volermi di tanto in tanto ricordare nelle loro preghiere. Ma una parola particolare di affetto io debbo alle città di Veglie e di Ostuni. Veglie mi ha dato i natali, il Battesimo e la Prima Comunione, ed i suoi laboriosi abitanti mi han sempre dimostrato una devozione che io giudico superiore ai miei meriti. Ostuni è stata la mia seconda patria, e non potrò mai dimenticarla. E chi potrebbe dimenticare i suoi panorami, il dinamismo e la fede dei suoi abitanti, la bontà del Clero, la gamma meravigliosa delle sue istituzioni assistenziali, i suoi Monasteri di clausura, la sua Cattedrale? Chi potrebbe dimenticare l’Azione Cattolica di Ostuni? Le ho dato il meglio delle mie energie sacerdotali; ma ha corrisposto con tale commovente generosità che debbo rassegnarmi a partire con un debito insolubile di riconcscenza. Non vi dispiaccia, fratelli e figli di Cariati, questa mia calda espressione di sentimento, sapendo bene che l'affetto non si divide, ma si moltiplica. Non dubitate, verrò a voi con tutto lo slancio della mia anima, senza riserve e senza malinconia; vi amerò sinceramente con tutto il cuore come con tutto il cuore in questo primo incontro vi dò la mia prima Pastorale Benedizione nel nome del Padre, del Figliolo e dello Spirito Santo. Ostuni, Pentecoste del 1957 + ORAZIO SEMERARO VESCOVO C M G N 7 ATTUALITà Ostuni capitale mondiale del gioco di VINCENZO PALMISANO el lontano 1968, in un libro intitolato "Uomo o automobile?", Giulio Carlo Argan, Gillo Dorfles, Luigi Piccinato, Emilio Servadio e altri, scrissero quanto segue: "L' automobilismo di massa, con i drammatici problemi attuali che propone e le allarmanti prospettive che apre, è uno dei fenomeni sociologicamente più rilevanti della civiltà moderna. Il decisivo contributo di progresso recato dall’automobile potrebbe, infatti, essere irrimediabilmente annullato dalla paralisi progressiva dei centri urbani e dall'enorme spreco di produttività che essa determina, dall' incessante logorio del sistema nervoso dei cittadini automobilisti o pedoni ed infine dal crescente numero degli incidenti". Se oggi quelle prestigiose personalità tornassero sullo stesso argomento, è facile immaginare cosa scriverebbero. Primo, perché nel frattempo la situazione si è aggravata; secondo, perché i bambini pedoni, spazzati via dalla prepotenza delle auto e delle moto (e dalla violenza della vita moderna) sono già una razza estinta. Questo essendo il presente che viviamo, "cosa - ci si chiede spesso - si può fare per dare una sterzata all’andazzo e cambiare rotta ?" E' una domanda alla quale pochi sanno rispondere in modo concreto e convincente. Tra i pochi che si preoccupano e che alle parole fanno seguire fatti e progetti, spicca l’Associazione GIONA “Città in Gioco”. Lo slogan-statuto di questa associazione si potrebbe così sintetizzare: visto che le città non sono più a misura di uomo, facciamo sì che, almeno in parte, esse tornino ad essere a misura di bambino. Come? Destinando ai bambini spazi sempre più ampi e attrezzati per la loro creatività, la loro socializzazione, il loro divertimento. La presidenza nazionale di GIONA è affidata alll’ostunese Prof. Lorenzo Valente. Il quale ha voluto che quest'anno la GIORNATA MONDIALE DEL GIOGO si svolgesse nella nostra città. Così, grazie al suo interessamento e al patrocinio del Presidente della Repubblica, del Comune, della Provincia e N Dalla prima pagina Una legge.... Il provvedimento sottopone a tutela gli oltre 4 milioni di ulivi secolari monumentali (ovvero quelli che hanno più di 300 anni), esemplari di pregio tra gli oltre 60 milioni di piante che caratterizzano il paesaggio pugliese. Dal momento della pubblicazione della legge scatterà il regime transitorio che recita: “è vietato su tutto il territorio regionale il danneggiamento, l’abbattimento, l’espianto ed il commercio degli ulivi plurisecolari”. Come si evince dal titolo della legge, tutela e valorizzazione vanno di pari passo e sono componenti della stessa strategia. Sarà istituito un albo degli “ulivi monumentali”, i quali verranno censiti dal lavoro di un’apposita Commissione. Le aree olivetate di pregio saranno inserire nei Piani regolatori comunali e sottoposte a tutela. La nuova legge oltre all’olivo, si applicherà anche ad altre specie di valore come il carrubo, e per entrambe sarà vietato l'uso ornamentale. Non sarà più possibile vedere questi monumenti naturali tristemente inseriti nel traffico cittadino ad abbellire giardini e rotatorie fuori dal proprio contesto ameno e silenzioso. Gli ulivi secolari potranno essere spiantati solo nel caso in cui siano presenti irrinunciabili ragioni di pubblica utilità. Dovranno comunque essere reimpiantati a spese del proprietario del suolo oppure sul demanio se il suolo è pubblico. Dal punto di vista della valorizzazione, i proprietari di uliveti secolari avranno priorità nell'ottenere finanziamenti regionali, nazionali e comunitari. Il loro pro- della Regione, Ostuni dalle ore 8 alle 20 di sabato 24 maggio, è stata la sede di una festa grandiosa che ha coinvolto le realtà scolastiche della Città Bianca, di San Vito, Latiano, Ceglie e Carovigno. Nella mattinata, più di 400 alunni hanno invaso il borgo antico e lo hanno animato con acrobazie, giocolerie, clownerie e danze varie, catturando l’attenzione partecipe e divertita dei residenti e dei turisti. II clou della manifestazione si è avuto nel pomeriggio. Verso le 18, un fiume variopinto di bambini e ragazzi, in splendidi costumi, dopo avere sfilato per le vie cittadine, è sfociato in piazza della Libertà, meta della esibizione finale. I primi a salire sul palco, scatenando applausi, consensi e fiammate di entusiasmo, sono stati i Tambores del Tocantis, un gruppo di fama internazionale formato di giovanissimi percussionisti brasiliani, che il Dott. Franco Colizzi, presidente nazionale Aifo, è riuscito a far venire nella Città Bianca (e a San Vito). Subito dopo, gli alunni delle Scuole Materne ed Elementari del 1° e del 3° Circolo Didattico hanno mostrato al numerosissimo pubblico la loro bravura, frutto di un anno di intenso lavoro svolto sotto la guida sapiente e paziente dei loro insegnanti, e hanno dimostrato che anche giocando, divertendosi e cooperando è possibile raggiungere il traguardo della formazione, dell’autodisciplina e dell’autostima. Due spettacoli tra i più suggestivi ed originali sono andati in scena (con le coreografie di Fiorella e Cariulo) come in un teatro all’aperto, sulla scalinata intitolata all’indimenticabile Don Elio Antelmi. Prima della conclusione, il Sindaco Tanzarella, l’Assessore provinciale ai Servizi Sociali Ada Spina, il Presidente nazionale di GIONA Lorenzo Valente, il Provveditore agli Studi Dott.ssa Elisa Basile e i Dirigenti scolastici Nicola Cavallo e Raffaela Roma hanno preso la parola per sottolineare l’importanza dell’evento e per ringraziare tutti coloro che per la sua riuscita si sono spesi e prodigati, Presentatrice ufficiale, ed efficace, è stata Chiara Moro. dotto potrà fregiarsi del marchio «Olio extravergine degli ulivi secolari di Puglia» promosso mediante adeguate campagne di marketing. Nello stesso modo è prevista la valorizzazione delle Strade dell'Olio e dei percorsi turistici mirati alla promozione del paesaggio olivetato, tra queste la nascente Strada del Parco Agrario degli Ulivi secolari dell’Alto Salento, nata attraverso un progetto di cooperazione trasnazionale con la regione dell’Ibled in Siria. Questa legge non è un punto d'arrivo, ma l'inizio di un percorso più importante: il riconoscimento degli ulivi pugliesi come “patrimonio dell'umanità” da parte dell'UNESCO. L'iniziativa regionale rappresenta un tassello indispensabile per tale riconoscimento. Alcuni olivi infatti rivestono valore archeologico perché risultano tra i più antichi del Mediterraneo. Recenti studi su piante della varietà Ogliarola salentina reperite in agro di Egnazia a Fasano, fanno supporre un'età di duemila anni. La Puglia sarebbe stata, quindi, il principale centro di diffusione delle varietà coltivate già dall'epoca messapica. Queste ricerche dimostrano ancor più la necessità di una tutela efficace e celere degli uliveti monumentali, rafforzando la richiesta all’UNESCO. Ma a salvare i “patriarchi verdi” dovrà essere ancora una volta la cura e la passione degli agricoltori, la solerzia degli amministratori pubblici, l'abnegazione delle forze dell'ordine, l'occhio dei cittadini attento e pronto a denunciare gli abusi e il commercio illegale, insomma: “l'amore dei pugliesi”. Gli ulivi secolari, oggi più che mai, hanno bisogno di noi. GIANFRANCO CIOLA RACCONTO Giugno 2007 DI UN VIAGGIO La sezione di Ostuni dell’Unione Cattolica Italiana Insegnanti Medi, con la collaborazione di Don Franco Blasi, guida spirituale dell’associazione, ha organizzato un viaggio in Cina dal 20 aprile al 1° maggio scorso. Prima meta Pechino, bellissima città dalle tante sfaccettature. Una grande emozione ha pervaso tutti quando ci siamo trovati sulla tristemente famosa “Piazza Tien An-Men”. Qui abbiamo sostato in silenzio ricordando gli avvenimenti assurdi di cui la piazza è stata spettatrice impotente. Continuando il nostro giro abbiamo visitato “la città proibita” molto particolare e caratteristica; “la città vecchia” con l’ immancabile passeggiata in risciò tra gli stretti vicoli che si intrecciano in un labirinto ornato di vecchie casette e negozietti; la tomba di Matteo Ricci, un Padre Gesuita che riuscì a portare il cristianesimo in Cina. Nella Cattedrale cattolica dell’ Immacolata Concezione della beata Vergine Maria, sita a Nang Tang (Pechino) ci ha accolti con grande gioia Don Saverio, il parroco. Abbiamo reso omaggio alla salma del Vescovo della diocesi Rev. Michael Fu Tie Shan, deceduto la sera precedente. Il viaggio è proseguito per Xi’An – Gui-Lin – Shanghai. Abbiamo ammirato monumenti ricchi di storia, di fascino, di cultura: l’ imponente Grande Muraglia, l’ Esercito di terracotta, le Pagode, i Templi Buddisti, le Residenze degli Imperatori. L’ incontro con questa civiltà millenaria è stato affascinante, una civiltà tanto diversa dalla nostra, ma ugualmente molto interessante Durante la visita di varie fabbriche abbiamo assistito alla lavorazione del cloisonnè, della giada in mille forme, delle perle di fiume e di mare, della seta. Poca meccanizzazione, ma tanta manualità e laboriosità. Abbiamo anche constatato che la Cina sta progredendo a un ritmo vertiginoso. Si afferma una nuova classe di commercianti molto ricchi, ma resta ancora tanta, troppa povertà. A teatro abbiamo gustato: la leggenda di Kungfu, uno spettacolo acrobatico mozzafiato, danza e mu- sica classica della dinastia Tang e Song. E stato un susseguirsi di costumi, colori, danze, coreografie, musiche dolcissime. Le città cinesi sono ricche di molto verde, sono ornate da tanti fiori multicolori opportunamente combinati. Di notte, soprattutto Shanghai, è uno scintillio di mille luci che si diramano dai tantissimi grattacieli dalle forme più ardite e strane. I paesaggi naturali sono pittoreschi e infondono una grande tranquillità.La mini-crociera sul fiume Li ci ha dato l’opportunità di ammirare le montagne arrotondate emerse dal mare, una vegetazione fitta e lussureggiante, bufali, anatre e semplici e povere capanne di pescatori. La visita alla grotta “ delle canne da flauto” ci ha immersi in un mondo fiabesco di stalattiti e stalagmiti. Per finire la cucina cinese, molto particolare, aromatica, ma buona: anatra laccata, zuppa di tartaruga, verdure varie, il tutto sempre accompagnato dal riso e da un bicchiere di grappa al serpente.Ci siamo anche cimentati con le famose bacchette, ma i risultati sono stati molto deludenti. E stata una bellissima vacanza e noi tutti, che abbiamo partecipato, vogliamo porgere un grazie riconoscente e sentito a coloro che lo hanno organizzato con tanta cura e attenzione, soprattutto a Don Franco. Abbiamo trascorso giornate serene, molto intense, ricche di tutto quanto può offrire un simile viaggio. Grazie a Michele Rizzo, il nostro accompagnatore della Boscolo Tours, che pazientemente ha soddisfatto ogni nostra esigenza; grazie infine ai partecipanti. Se l’esperienza è stata così positiva lo si deve anche alla comitiva che ha saputo gestirsi bene, nel rispetto di tutti. Ora si sta organizzando un viaggio estivo, dal 22 al 29 luglio in Polonia e Ungheria. Oltre le due capitali Praga e Budapest e luoghi significativi e caratteristici, si visiterà la città natale Wadowice del grande Papa Giovanni Paolo II e Czestochova, centro di culto del mondo cristiano, con la sua famosa Madonna nera tanto amata e venerata dallo stesso Papa. MARIA ANTONIETTA LEGGIERO Vice Presidente UCIIM - Sezione di Ostuni Il gruppo della sezione UCIIM di Ostuni ai piedi della storica Grande Muraglia LL A AU UR RE EE E Il 14 maggio 2007, nel Politecnico di Bari, 1ª Facoltà di Ingegneria, Dipartimento di Vie e Trasporti, PIERANGELO LONGO ha conseguito la laurea discutendo la tesi in Pianificazione dei Trasporti: «Modelli di progettazione dell’offerta di trasporto». Relatore il Ch.mo prof. Mario G. Binetti; correlatore l’ing. Paola Amoruso. Lieti partecipano i genitori, la sorella, la fidanzata e i parenti tutti. Il 26 marzo 2007, nell’Università degli Studi di Lecce, Facoltà di Scienze della Formazione, si è brillantemente laureata in Educazione Professionale LILLY AMATI che ha discusso la tesi: «Servizi telematici per il disabile», che ha voluto dedicare ai nonni i quali sono guida esemplare e punto di riferimento del suo percorso educativo. Relatrice la Ch.ma prof.ssa Stefania Pinnelli. I genitori Giovanni e Caterina, il fratello Ignazio, le nonne e la zia, fieri di lei, le augurano un luminoso avvenire. 8 Chiesa Giugno 2007 Missione sorriso L’Istituto di scienze religiose de, tuttavia, di guardare all’Istichiude in queste settituto con maggiore consapevomane l’anno accadelezza. Come indica il manifesto mico dell’Istituto “S. diffuso in queste settimane nelLorenzo da Brindisi”, il primo le parrocchie l’Istituto ha quali Istituto Superiore di Scienze sue finalità Religiose. Il 25 novembre scor- l’approfondimento delle conoso, infatti, la Congregazione per scenze biblico-teologiche; l’Educazione Cattolica ha pub- la formazione alla vita cristiablicato il decreto d’erezione na, in generale, e specialmente nell’ambito della Facoltà Teoai ministeri e servizi della vita e logica Pugliese. missione della Chiesa; È stata questa una tappa signifi- la preparazione dei catechisti e cativa di un cammino più che degli insegnanti. ventennale. L’Istituto di ScienL’Istituto non ha come compito ze Religiose di Brindisi nasce, primario sfornare insegnanti di infatti, per volontà di mons. San Lorenzo da Brindisi religione, ma aiutare i laici – e Settimio Todisco, nel 1984 per fra questi, senza dubbio, tutti gli dare una risposta qualificata a livello accademico alla domanda di formazione bi- insegnanti cattolici – ad inserirsi con consapevoblica e teologica dei laici, già viva da tempo nella lezza e chiarezza nelle questioni poste dal dibattito Chiesa locale. I successivi riconoscimenti della culturale in atto nella società in cui viviamo. TropConferenza Episcopale Italiana e del Ministero po spesso, infatti, si notano, anche in persone ecdella Pubblica Istruzione confermavano negli anni clesialmente impegnate, incertezze derivanti non da poca fede, ma ad inadeguata formazione biblica questa scelta. Per circa un ventennio è stata assicurata così ai lai- e teologica: ci sono cattolici pronti a ripetere come ci e alle religiose della diocesi (e non solo) una “vangelo” le opinioni di questo o quell’opinionista preparazione teologica alta, che al termine di un famoso; ci ritroviamo in liturgie domenicali fondaquadriennio si concludeva con il Diploma in te su criteri presentati in buona fede come “pedaScienze Religiose. Mons. Rocco Talucci subito ha gogici”, ma non “mistagogici”, per cui oscurano stimolato a cercare anche la possibilità di conferire anziché introdurre al mistero celebrato; ci si entuil Magistero in Scienze Religiose. Questa è stata siasma per esegesi “incarnate nella storia” o si acofferta da un’intesa con l’Ateneo Pontificio “Regi- cettano presunte novità, senza porsi alcun problena Apostolorum”: il suo Istituto Superiore di ma critico. Scienze Religiose recepiva gli studi fatti a Brindisi La grande sfida di un’evangelizzazione nuova, rie conferiva il Magistero con solo qualche piccola chiesta dal mondo d’oggi, si può vincere solo con integrazione. Nel riordino di queste istituzioni in una più ampia e consapevole preparazione biblica Italia, i vescovi pugliesi hanno voluto che a Brindi- e teologica. L’Istituto di Scienze Religiose “san si ci fosse un Istituto Superiore con la possibilità di Lorenzo da Brindisi” è il primo supporto che la nostra Chiesa locale offre a chi vuole raccoglierla. conferire sia il Diploma sia il Magistero. È una grande possibilità offerta alla nostra Chiesa LUCA DE FEO locale e al suo territorio e ai paesi limitrofi. Richie- Si Dalla prima pagina La famiglia.... La portavoce nazionale del Family Day, Eugenia Roccella, a proposito della Festa della Famiglia celebrata in piazza San Giovanni, con soddisfazione, ha notato che non c'erano solo cattolici, ma anche tanti laici. C'era lo spaccato della società italiana. Questo popolo in difesa della famiglia naturale, ha sfilato prima per le strade di Roma, per dire basta a decenni di indifferenza e ostilità verso la famiglia e per riaffermare la sua unicità. Se c'è, infatti, un'esperienza che accomuna tutti gli esseri umani, oltre le differenze di religione, di appartenenza etnica e culturale, è proprio quella di essere figli tutti nati da un atto di amore tra un uomo e una donna. E' su questo che si fonda l'unicità della famiglia capace di tessere un filo di continuità solidale tra le generazioni. La famiglia è, infatti, una cellula economica fondamentale perché ridistribuisce il reddito non secondo le capacità, ma secondo bisogni e affetti, ed è il nucleo primario della società, attraverso i compiti di sussidiarietà che si assume. Le famiglie italiane sono scese in piazza perché attendono dai legislatori e dai governanti, aldilà degli schieramenti, un disegno organico di sostegno alla famiglia, intesa come società naturale fondata sul matrimonio, cioè su un impegno preso davanti alla collettività, basato sui doveri reciproci e sulle garanzie per i più deboli, i figli in primo luogo. Per quanto concerne le unioni di fatto, le convivenze, la portavoce parla di storie di individui da regolare col riconoscimento di diritti individuali: per questo basterebbe qualche correzione alle leggi vigenti. Per il problema degli omosessuali, bisognerebbe sforzarsi di costruire una cultura dell’accoglienza, capace di rispettare la dignità di ciascuno per quello che è. La grande manifestazione popolare non deve scadere nel nulla, necessita di attenzione, di sensibilità e di leggi che salvaguardino il bene grandioso della famiglia, architrave della società, cellula fondamentale della Chiesa e del vivere civile e sociale. Lo slogan della festa: "Ciò che è bene per la famiglia è bene per il Paese" fa capire quanto i cattolici veri abbiano a cuore anche il bene del Paese. Vogliamo infine richiamare il recentissimo insegnamento dell'instancabile Benedetto XVI e del nuovo Presidente della Conferenza Episcopale Italiana, Mons. Angelo Bagnasco. Quest'ultimo, il 21 maggio scorso, nella prolusione rivolta ai componenti della Conferenza Episcopatale Italiana, ha espresso la sua preoccupazione per il rischio di una contrapposizione strumentale tra laici e cattolici. Questa contrapposizione in realtà non trova riscontro nel sentire della Chiesa e della stragrande maggioranza del popolo Italiano. "Guardo - ha aggiunto - al nostro amato Paese e ripeto a tutti che i Vescovi rinnovano il gesto semplice e vero dell'amicizia. Non parliamo dall’alto, né vogliamo fare da padroni. Ci preme Cristo e il suo Vangelo, null’altro. Se come Vescovi rileviamo, magari più spesso di quanto sarebbe gradito, i fondamenti etici e spirituali radicati nella grande tradizione del nostro Paese, non è perché vogliamo attentare alla laicità della vita pubblica sfigurandola, ma per innervare in questa delle inquietudini che possono garantire il futuro”. Benedetto XVI all’assemblea della CEI, ha invitato i Vescovi ha sentirsi tutti "radicati in Cristo ed a tenere sempre viva l’idea che è una nostra precisa responsabilità preoccuparci di ciò che è buono per l’uomo". Il Pontefice ha anche affermato che i Presuli hanno dimostrato con la Nota sulla Famiglia e le note legislative in materia di unioni di fatto, approvata dalla CEI, "di essere in piena consonanza con il costante insegnamento della Sede Apostolica". Ha, anche, parlato della grande manifestazione romana del Family Day: "è stata una grande e straordinaria festa di popolo, che ha confermato come la famiglia stessa sia profondamente radicata nel cuore e nella vita degli Italiani. E' stata un evento che ha contribuito a rendere visibile quel significato e quel ruolo della famiglia nella società che ha particolarmente bisogno di essere compreso e riconosciuto oggi, di fronte ad una cultura che si illude di favorire la felicità delle persone insistendo unilateralmente sulla libertà dei singoli individui”. Benedetto XVI a questo proposito ha concluso: "Ogni iniziativa dello Stato a favore della famiglia come tale non può che essere apprezzata ed incoraggiata”. Vogliamo augurarci che la famiglia, alla luce dell’alto magistero della Chiesa, venga tenuta nella giusta considerazione ed aiutata nella sua crescita, con tutta la passione possibile in vista del bene comune. DOMENICO MELPIGNANO Ho sempre sentito forte nella mia vita, anche nella scelta del mio percorso di studi, il desiderio di “fare qualcosa per qualcuno”. Non si trattava semplicemente o soltanto di un puro atto di bontà, ma, egoisticamente, ritenevo che donando o strappando un sorriso a qualcun altro avrei reso più bella, più piena la mia vita. Tante volte, però, per pigrizia, nonostante i bei propositi, è stato più facile rimanere ancorata alle mie belle certezze quotidiane. Poi nella vita succede sempre qualcosa che ti fa comprendere che… se puoi sognarlo puoi farlo!... Quel “Qualcosa”, quel “Qualcuno” ti fa capire che devi lasciar decollare i tuoi sogni e che noi… viviamo per amare! Così mi sono messa a “navigare” e ho preso contatti con il giovane sacerdote cappellano dell’ospedale “Vito Fazzi” di Lecce, don Gianni Mattia (“Pillolo” per gli amici!). Nel giro di pochi mesi, mi sono ritrovata a partecipare ad un corso, nel quale, al di là di ogni istruzione tecnica, siamo stati chiamati a metterci a nudo: abbiamo abbattuto ogni barriera, messo da parte le nostre paure e le nostre inibizioni, condiviso il dolore e tirato fuori il nostro lato comico, ma soprattutto la nostra immensa voglia di vivere! E così è cominciata la mia avventura da “missionario clown”. Siamo stati subito catapultati in corsia… e l’impatto è stato più tragico di ogni previsione! Conosciamo tutti quanti gli ambienti ospedalieri, l’atmosfera “pesante” che si respira soprattutto in alcuni reparti… Sappiamo tutti quanto sia difficile avvicinare un ammalato, anche soltanto per un abbraccio… A distanza di tempo ho imparato che non devo avere la pretesa di salvare, con un semplice naso rosso e il vestito da clown, quanti incontro, ma se necessario, devo imparare a mettermi da parte. E se i bambini si divertono un mondo con le magie o con le bolle di sapone o muoiono dalla voglia di provare i miei magici occhialoni rossi, le persone più adulte mi chiedono, oltre alla scultura di palloncini per il nipotino, di fermarmi a pregare con loro. L’Amore…una briciola del mio Amore, una carezza, un semplice gesto è un’ala di riserva pronta a volare con gli altri, abbracciati. Il Sorriso, mia Forza, racconta storie di Speranza. E poi la missione del clown non è rivolta solo a chi soffre: diventa uno stile di vita, segno della Sua gioia, che porta sempre con sé, anche quando non veste il naso rosso! Perché mi ritrovo a fare queste riflessioni?... Quest’esperienza è un dono grande nella mia vita e mi piace condividerlo con chi magari, come me, ha un sogno nel cassetto, ma sta aspettando l’incontro giusto… il segnale giusto per decollare! L’Associazione “Cuori e mani aperte” a breve organizzerà nuovi corsi, per i quali continueremo sicuramente a parlare in queste pagine. RAFFAELLA LOFINO Il Movimento per la Vita e il concorso europeo - Ed. 2007 nostro Movimento, che da non meno di sei lustri opera in Ostuni a difesa della cultura della Vita, anche quest'anno ha diffuso nelle varie scuole superiori il XX Concorso "Strasburgo" - detto, per maggior semplità, Europeo. Esso consiste in un viaggio di una settimana in quella Città, sede del Parlamento Europeo. Tanti sono i giovani che si sono impegnati in questo "certamen" e tanti sono stati i nostri ragazzi che in questi anni trascorsi hanno fatto onore alla scuola italiana; tra i quattrocento e i cinquecento da tutta Italia ci sono stati sempre alcuni nostri ostunesi. L’edizione dell’anno corrente, la XX, ha interessato in particolare dieci giovani tra l’Istituto tecnico commerciale, il Liceo Classico e quello Scientifico che hanno affrontato il tema proposto a livello nazionale: “Io, giovane e la famiglia”. Un tema suggestivo ed ampio, quanto attuale sul piano sociale, politico e culturale. Ebbene, due di essi, la studentessa Maria Marse- II glia della IIIª D dell' Istituto Commerciale e Graziana Rosella D'Adamo del Liceo Classico, hanno superato brillantemente la prova vincendo il sospirato viaggio di una settimana in quella Città che sarà effettuato nel prossimo mese di ottobre. I loro lavori sono stati selezionati tra altre migliaia della nostra Regione e così, insieme agli atri 10/11 fortunati potranno realizzare un sogno. Un bel traguardo grazie alla collaborazione attiva dei due Capi d'Istituto professori Silvano Marseglia e Giuseppe Cecere e dei professori Isabella Zizza, Anna Valentini e Maria Graziella De Milito, rispettivamente insegnanti dell’Istituto tecnico, del Liceo Scientifico e del Liceo Classico. A noi del Movimento non rimane che la soddisfazione per non aver seminato invano tra le decine di famiglie e i tanti giovani che, per un verso o per l'altro hanno potuto, almeno, sentir parlare di un argomento diverso. DINO MONTANARO La RAI a Nairobi nel ricordo di MARCELLO PALMISANO Il 18 maggio 2007 si è inaugurato a Nairobi, nel Kenia, la sede di corrispondenza della RAI per l’Africa sub sahariana, intitolata a tre operatori dell’informazione uccisi nel 1994 e 1995: Ilaria Alpi, Miran Hrovatin e Marcello Palmisano. La sede è diretta dal giornalista Enzo Nucci, inviato speciale proveniente dal Tg 3, che è stato inviato nella ex Jugoslavia, in Kossovo, Afghanistan, Iraq, Somalia, Congo, Sudafrica e Iran. La prima produzione della sede di Nairobi è un servizio di Enzo Nucci, realizzato sui Monti Nuba, con la partecipazione di padre Renato Kirito Sesana, missionario comboniano che da anni opera in Kenia e nel Sudan. Marcello Palmisano riposa da qualche settimana nel Cimitero del suo paese natale, San Michele Salentino, per volontà dell’Amministrazione comunale che la moglie e i figli hanno assecondato, sicuri che questo sarebbe stato il desiderio del loro congiunto. 9 RICORDI Giugno 2007 D E FF U UN N TT II DE LA SCOMPARSA DELL’AVV. FRANCESCO 6 dicembre 1975 ANGLANI Il nostro mensile era già composto quando abbiamo appreso la triste notizia dell’improvvisa scomparsa dell’avvocato Francesco Anglani avvenuta nel tardo pomeriggio del 7 giugno, mentre era nel suo studio. All’attività professionale ha dedicato tutta la sua vita, fin dal 1955, inziando il praticantato nello studio dell’avvocato Guglielmo Tamburini. Ricoprì le funzioni di vice pretore onorario della Pretura di Ostuni, diretta dal giudice Giuseppe De Peppo e successivamente dal giudice Raffaele Maggiore, distinguendosi per il suo impegno e l’obiettività delle decisioni. Per la stima di cui godeva, nel 1963 fu chiamato alla presidenza del Consiglio di amministrazione dell’Ospedale civile di Ostuni, succedendo al generale Guglielmo Anglani. Durante il suo mandato, venne completata la costruzione della nuova sede dell’ospedale che, nel 1967 lasciò l’edificio in cui era ubicato in Corso Vittorio Emanuele. Successivamente è stato assessore comunale e sindaco di Ostuni (1973-1977), incarichi che ha ricoperto con dignità e prestigio. In effetti egli è stato un valoroso professionista prestato alla politica; godeva larga considerazione non solo tra i cittadini, ma anche tra i magistrati e i colleghi che per due volte l’elessero nel Consiglio dell’Ordine di Brindisi. Stima e simpatia ha riscosso nell’attività sociale fino a ricoprire il prestigioso incarico di Governatore del Distretto 2120 del Rotary Internazionale. E’ stato per molti anni presidente del Circolo Tennis e ha fondato il Circolo Nautico Villanova di cui era presidente. Alla moglie Fiorella, ai figli avvocati Angelo e Fabrizio, alla nuora e al piccolo Francesco, ai fratelli, alle sorelle e a tutti i parenti, la Redazione de Lo Scudo porge le più sincere condoglianze. 10 agosto 1929 19 marzo 2007 GIUSEPPE CISTERNINO Una tragica fatalità ha messo alla fine alla giovane vita della signora PALMA CORDELLA EPIFANI in Sarracino E’ vissuta in amorevole armonia con la famiglia, amando profondamente il marito che, solennemente, ha promesso alla sua adorata Mina che “da ora in avanti farò di tutto per crescere nostro figlio come volevi tu”. Giuseppe Sarracino insieme al giovanissimo figlio Dylan la piangono incosolabili con i genitori Oronzo e Pasqua, i suoi Gaetano e Concetta, i fratelli Domenico, Stefano ed Angelo. la sorella Emilia, la cognata Maria Grazia e tutti i parenti. Gli amici Antonietta, Mario e Mariangela Flore, con viva commozione, partecipanoall’immenso dolore della famiglia Sarracino-Epifani. «L’assenza non è assenza, abbiate fede, colui che non vedete è con voi» (S. Agostino) Domenica 27 maggio 2007 nell’Ospedale “A. Perrino” di Brindisi, dopo una breve malattia, ha cessato di vivere È venuto a mancare dopo una lunga malattia ed assistito amorevolmente dai propri cari 5 giugno 2007 Martedì 5 giugno, circondato dall’affetto dei suoi cari, si è spento, all’età di 85 anni MARINO BUONGIORNO GIUSEPPE GIANNOTTI In vita si è contraddistinto per la sua umiltà, sincerità, semplicità e tanto affetto verso la famiglia e coloro che gli stavano accanto. lasciando nel dolore e nello sconforto i familiari. Profondamente religioso, legato alla famiglia da un immenso amore, di carattere buono e mite, stimato per la sua schiettezza e spontaneità. Era ormai uno degli ultimi abitanti straordinari del Centro Storico di Ostuni, ove risiedeva sin dalla nascita. Rimarrà per sempre nel cuore della moglie Maria Zurlo, dei figli Silvestro e Pasqualina, del genero Aldo, dei nipoti e di tutti i parenti. La moglie Caterina Saponaro, i figli Vito, Angelo e Carmela, le nuore Dora e Maria Domenica e i diletti nipoti, lo ricordano a parenti ed amici. Lo piangono la moglie Caterina Cavallo, i figli Maria, Luca, Pasqua ed Agostino, i generi Angelo e Lillino, le nuore Lucia e Filomena, la sorella Luchetta e gli adorati nipoti. AA N NN N II VV E E RR SS A AR R II Nel 1° anniversario della sua scomparsa all’amico 1° luglio 2005 PEPPINELLA DANESE vedova Cariulo PAOLO D’AMICO Te ne sei andato in punta di piedi, senza dire nulla. Con te, se n’è andato un Amico di quelli che, quando eravamo “piccoli” si ritrovavano per condividere le ansie e le paure dell’esistenza di quegli anni. Pensavamo, pensavamo fino a sentirci bruciare il cervello. Tu parlavi poco, ma soffrivi tanto. Condividevamo i nostri silenzi che gridavano, nell’aria piena di angoscia alle note di “Auschwitz”. Nei tuoi grandi occhi leggevo la paura per una vita che sognavi diversa, quella paura era anche la mia. Abbiamo condiviso la nostra adolescenza; poi, siamo cresciuti, un po’, quel tanto per trasformare quella paura in “coraggio di vivere”. Ma tu ora te ne sei andato e non mi hai nemmeno lasciato il tempo di dirti “ciao”. Lo faccio ora con gli occhi pieni di lacrime e, ovunque tu sia, ti mando un abbraccio e ti dico “ti voglio bene e mi manchi tanto”. Elena 2000 28 giugno 2007 1999 3 giugno 2007 MADDALENA (Lenuccia) ORLANDINO 1942 13 luglio 2007 ANTONIO (Nuccio) ZACCARIA Mamma sono passati otto anni dalla tua scomparsa e 65 da quella di Papà. Siamo felici di sapervi insieme per l’eternità, vi vogliamo bene e sarete sempre nei nostri cuori. Il figlio Pinuccio, la nuora Anna, i nipoti Antonio e Carlo. 3.7.2001 3.7.2007 La nostra gioia è saperti in cielo accanto al tuo adorato Peppino ed all’amata Carmelina: siamo sicuri che supplicate la Vergine, così come sapevi pregare tu, affinché ci protegga. Vincenzo con Laura e Gianni con Anna, i nipoti Carmela con Alessandro, Peppe e Rosa, Giuseppe, Carmela con Mario e Giampiero. 2005 29 giugno 2007 NINETTA VERMIGLIO Cara mamma, a due anni dalla tua scomparsa, la tua presenza è sempre viva per noi e continua ad essere insegnamento di vita. I figli Marilena e Sandro Cavallo con le sorelle Rosa, Stella e Pina. ACCENSIONE CROCE LUMINOSA Una S. Messa di suffragio sarà celebrata domenica 1° luglio 2007, alle ore 9,00, nella Chiesa della Confraternita del Purgatorio. 13.7.2006 13.7.2007 Ad un anno dalla scomparsa della cara ed indimenticabile GINA SEMERARO maritata Palmisano NINY TABELLINI CIRASINO Resti sempre la donna più dolce ed amorevole; hai portato nel cielo quel dolce sorriso che donavi a tutti noi che ti stavamo accanto e che mai ti scorderemo. Ti ricordiamo a parenti ed amici con immutato affetto. Tuo marito Iudde (Grazio), tuo figlio Giuseppe con la moglie Teresa ed i figli Gloriana e Davide. 1° luglio 2007 LUCA PASTORE I tuoi cari conservano, incancellabile, il tuo ricordo e con immutato dolore pregano, incessantemente, per la tua anima. i familiari, con grande rimpianto, la ricordano a quanti la stimarono e le vollero bene. Sabato 21 luglio 2007, alle ore 19,00, sarà celebrata in suo suffragio una Santa Messa nella Chiesa di Santa Maria delle Grazie. Per fare accendere la Croce Luminosa sul Monte Sarago, rivolgersi agli Uffici dell’Arciconfraternita dell’Immacolata, presso la Chiesa di San Francesco, in Piazza della Libertà, la domenica dalle ore 11,00 alle ore 12,00 oppure telefonare al numero: 335.7734981 dalle ore 9,00 alle ore 10,00 e dalle ore 20,00 alle ore 21,00 C M G N CRONACA BREVE 10 Giugno 2007 2ª edizione del «Torneo di calcetto» SANTA MARIA MADRE DELLA CHIESA S Gli allievi dell’OSTUNI SPORT al Piceno Football Cup è svolto nei giorni 31 maggio e 1 e 2 giugno 2007, ad Ascoli Piceno, il Torneo Internazionale Piceno Football Cup, giunto alla 4ª edizione, al quale ha partecipato la squadra allievi dell’Ostuni Sport. Nel girone nel quale era inserita la squadra dell’Ostuni, figuravano altre sette squadre provenienti da Roma, Taranto, Pesaro, Cosenza, Teramo e Ascoli P. I nostri giovani hanno incontrato la squadra “Marcellina” di Roma, conseguendo il risultato di 0 a 0; successivamente hanno sconfitto per 1 a 0 la Fermignanese e hanno pareggiato 1 a 1 con la Pro Calcio Ascoli. In semifinale hanno battuto l’altra squadra ascolana “Porta Romana” per 3 a 0 e in finale purtroppo hanno perso per 3 a 1 contro la Fermignanese. Un ottimo piazzamento per i nostri giovani allievi che hanno ben figurato, migliorando quello dello scorso anno. Una particolare segnalazione merita la prova di Gabriele Epifani, classe 1992, mentre hanno favorevolmente impressionato i fratelli Manuel e Mattia Miccoli (classe 1990). La squadra è stata accompagnata e guidata dai tecnici Titino Marzio e Vincenzo Tagliente che da tempo si dedicano con passione al calcio giovanile. Si D opo il sucesso degli altri anni, Ostuni ha ospitato il 4° Torneo di calcio giovanile “Primavera professionisti” che ha visto impegnate le rappresentative di: Juventus, Fiorentina, Roma, Lecce, Messina, Napoli, Taranto e Bari. Le partite si sono giocate, oltre che in Ostuni, sui campi di Fasano, Manduria, Francavilla Fontana e Grottaglie. Il torneo è stato vinto dalla Fiorentina che ha sconfitto per 2 a 1 la Roma; al 3° posto la Juventus che ha inflitto un sonoro 5 a 0 al Messina. ulla scia del successo ottenuto con il 1° Torneo, svoltosi nel 2006, anche quest’anno, grazie aall’entusiasmo evidenziato dai ragazzi delle diverse parrocchie, il 16 marzo 2007 ha avuto inizio il «2° Torneo di Calcetto interparrocchiale» che ha visto coinvolte ben sette squadre così denominate: S. Maria Madre della Chiesa, Madonna del Pozzo, S. Maria delle Grazie, 167, Libertas, Masseriola e Cooperativa “Prisma”, che comprendevano ragazzi di età compresa tra i 15 e i 17 anni con un solo fuori quota per ogni squadra. Domenica 3 giugno 2007 si è disputata la finalissi- Squadre della parrocchia della Madonna del Pozzo ma, al termine della quale è stata celebrata da don e di Santa Maria Madre della Chiesa Lillino Ciraci, parroco di Santa Maria Madre della Chiesa, una S. Messa di ringraziamento. La serata si è conclusa con la premiazione che ha visto il coinvolgimento di alcune autorità locali, numerosi sponsor che hanno assicurato una notevole quantità di premi, il tutto in un clima di fratellanza e amicizia, rallegrato anche da un rinfresco offerto nel piazzale della parrocchia. Un augurio di cuore è stato rivolto ai ragazzi della Madonna del Pozzo che, per il 2° anno, sono riusciti a “portare a casa” il trofeo con il risultato di 5 a 2 sulla squadra della parrocchia di S. Maria Madre della Chiesa. Al terzo posto si è classificata la Squadre della parrocchia di Santa Maria delle Grazie e della Cooperativa «Prisma» squadra della parrocchia di S. Maria delle Grazie. Doveroso è ricordare Marco Pacifico e Danilo Rosati, capo cannonieri pari merito, avendo segnato ben 24 goal ciascuno. Tutte le partite del torneo sono state arbitrate, con serietà e spirito sportivo, da due giovani promesse dell’arbitraggio ufficiale: Adriano Moro e Giuseppe Palmisano. L’Associazione sportiva S. Maria Madre della Chiesa ringrazia quanti hanno contribuito, con la loro presenza e la loro collaborazione, alla buona riuscita dell’evento sportivo che, sin dall’inizio, ha avuto come obiettivo quello di “aiutare i ragazzi alla socializzazione, alla sana competizione, al rispetto reciproco e alla frequenza della casa del Signore”. Le famiglie dei ragazzi coinvolti nel torneo hanno espresso il loro compiacimento ai mister e responsabili delle squadre (Paolo Buongiorno, Domenico Clarizia, Angelo Marseglia, Antonio Marzio, Lorenzo Roma, Salvatore Santarpia, Alberto Tanzarella, Angelo Turco, Angelo Zurlo) che, con pazienza, costanza e tenacia, hanno permesso lo svolgersi, presso gli ambienti della parrocchia, di attività sportive e ricreative. Hanno collaborato alla realizzazione dell’evento Grazia Buongiorno e Pina Capriglia. Una sola parola: “GRANDI” uesto è quanto si è letto sullo striscione del Basket Club Ostuni al Palasport Vito Gentile la sera del 31 maggio quando l’Ital Green Energy Basket ha ringraziato i suoi tifosi, festeggiando tutti insieme la conclusione di una stagione ricca di emozioni e soddisfazioni. Nonostante il sogno si sia interrotto in gara tre contro il Ruvo con una sconfitta per 89-83, la soddisfazione per il risultato ottenuto è stata grande. Questo si è ben capito dalle dichiarazioni rilasciate dal presidente Tonio Tanzarella, il quale ha tributato un plauso ai giocatori per l’impegno profuso fino alla fine, a tutti gli sponsor ed ai tifosi, per la loro costante presenza al fianco della squadra, nei momenti belli ed in quelli brutti. Anche coach Putignano si è dichiarato soddisfatto della stagione appena conclusa, con due piccole recriminazioni, per non aver saputo gestire gara 1 play off in casa con il Ruvo e per la successiva gara tre, dove non si è mantenuta lucidità e possesso palla. Riguardo al suo futuro ad Ostuni non si è sbilanciato, ma ha affermato che presto l’intero staff avrà modo di riunirsi per decidere a tavolino dei progetti da portare avanti, e che l’unica condizione che lui porrà sarà quella di allestire una squadra di vertice, come quella della stagione appena finita. Q Il saluto dell’I.G.E. ai tifosi ostunesi è stato un gesto molto apprezzato da tutti. La manifestazione è incominciata con la presentazione del futuro del basket ostunese, con i più piccoli del mini-basket - seguiti ed allenati da Angelo Milone e Giuseppe Bagnardi, responsabile Piero Palma - con gli under 14 e 16 - responsabile Maurizio Santoro e Salvatore Tateo- finendo con l’ingresso in campo della prima squadra. Successivamente si sono disputate: un’amichevole a ranghi misti tra la prima quadra e gli under 14/16, una gara di tiri da tre punti ed una gara di schiacciate, tutto all’insegna dell’allegria ed armonia. Adesso i giocatori sono tutti a riposo ed in vacanza, come previsto da contratto. Chi di loro rivedremo nella prossima stagione? E’ ancora prematuro dirlo, ci sono tante condizioni che andranno verificare, ma la principale sarà la riconferma dell’impegno profuso fino a questo momento dagli sponsor e perché no, vedere l’ingresso di qualche altro imprenditore che voglia incominciare a credere in un sogno chiamato basket, ma basket dai colori gialloblù. Sugli sviluppi vi terrò aggiornati. Notizie flash di Ferdinando Sallustio isteriosa morte di una giovane ostunese: la signora Palma C.E., il 5 giugno scorso, è morta colpita alla testa da un proiettile della pistola del marito Carabiniere, Giuseppe S., in una villetta in Contrada Acquarella. Il marito, in stato di choc, ha chiamato i soccorsi dicendo che la moglie si era tolta la vita. Proseguono gli accertamenti da parte degli inquirenti. *** egistriamo purtroppo ancora numerosi incidenti stradali sulle strade provinciali che uniscono Ostuni ai centri limitrofi: tra i più gravi quello in cui è rimasto coinvolto un giovane medico, il dottor Sion, che si è scontrato frontalmente con un camion della SLIA sulla strada per Francavilla Fontana. Un altro impatto si è verificato in prossimità dell’incrocio sulla Ostuni-Villanova-Rosa Marina, già in passato teatro di tragedie della strada. Altro luogo di molteplici incidenti, la curva in prossimità di Ostuni, provenendo da Montalbano: qui un’auto è uscita fuori strada ed ha preso fuoco; sono stati alcuni valorosi automobilisti di passaggio a tirare fuori, dall’auto in fiamme, il conducente svenuto. *** entidue clandestini di nazionalità afgana sono stati bloccati dai Carabinieri nel territorio di Ostuni il 6 maggio scorso. I profughi vagavano nelle nostre campagne, e probabilmente avevano viaggiato per vari Paesi d’Europa nascosti in un TIR che avevano poi abbandonato nella zona del porto di Brindisi. M R V adro con la passione dei pannelli fotovoltaici: un marocchino con precedenti specifici è stato bloccato dalla Guardia di Finanza dopo un folle inseguimento sulla S.S. 379. Già denunciato in passato per il furto di 30 pannelli, ne aveva pazientemente smontati altri 72, che naturalmente gli sono stati sequestrati. *** talia 2061” è il titolo del film che il famoso regista Carlo Vanzina sta girando in queste settimane. Alcune scene del lungometraggio, che immagina come sarà l’Italia tra più di cinquant’anni, sono state girate nel Centro storico di Ostuni, proseguendo una felice tradizione che vede la nostra città fare sfondo a film di successo, da “Anni ruggenti” del 1961 a “Casanova 70” del 1965 fino a opere più recenti di cinema e Tv. *** on la tredicesima edizione della “Notte di San Giovanni”, sabato 23 giugno, partirà ufficialmente il calendario dell’estate ostunese per il 2007. Dalle 18 alle 24 sono previsti spettacoli di musica jazz e balcanica, manifestazioni teatrali, artistiche e gastronomiche. Confermate anche quest’anno tutte le manifestazioni più note (“Sagra Vecchi tempi”, “Festival degli artisti di strada”, “Marinando”, la “Settimana dei bambini del Mediterraneo”). Il 20 luglio partono gli otto incontri di “Un’emozione chiamata libro”. Attesa anche per la 50ª edizione della “Fiera Mostra del Ferragosto Ostunese”, che si terrà dal 3 al 12 agosto presso l’edificio “Vitale”. L “I C MARIA ROSARIA PALMISANO 99 00 A AN NN N II Giornata da non dimenticare il 22 maggio. Nella splendida scenografia del Ristorante Acquasale di Ostuni, è stato festeggiato il 90° compleanno di nonna MARGHERITA LABATE Facevano corona i figli Grazia, Peppino e Paolo, il genero Raffaele, le nuore Filomena e Leda, i nipoti Donato e Paolo, Alma e Ciccio, Annarita, Margherita e Igor, Patrizia, Angelo e Patrizia, Umberto e Francesca, i pronipoti Lucio e Raffaele, parenti ed amici. Con gli auguri per i novant’anni, sono vivi la speranza e l’auspicio perché la nonna possa giungere a festeggiare i cento anni. C M G N Mensile Cattolico d'Informazione Anno LXXXVI - Numero 6 - Giugno 2007 Corso G. Garibaldi, 129 - 72017 Ostuni (Br) Tel. 333.9063735 Part. IVA 00242540748 Iscritto alla Abbonamento annuo: € 18,00 Estero: € 36 - C.C.P. n. 12356721 Aut. Trib. Br n. 38 del 21.7.1956 - Iscriz. R O C n° 5673 Sped. in a.p. - 45% - Art. 2 comma 20/b L. 662/'96 Filiale di Brindisi Aut. Filiale Poste Brindisi - Pubbl. inf. 40% FEDERAZIONE ITALIANA SETTIMANALI CATTOLICI Direttore Responsabile: Domenico Melpignano Direttore di Redazione: Stefano Cavallo Redazione Enza Aurisicchio - Gianfranco Ciola Domenico Colucci - Sandro Massari Vincenzo Palmisano - Ferdinando Sallustio Hanno collaborato a questo numero Silvio Carrino - Donato Coppola - Luca De Feo Katiuscia Di Rocco - Gepy Francavilla Maria Antonietta Leggiero - Raffaella Lofino Dino Montanaro - Maria R. Palmisano Alfredo Tanzarella jr. Direttore Amministrativo: Armando Saponaro Foto della testata Fotolandia di Giuseppe Cisaria - Ostuni Impaginazione: Roberta Iaia Realizzazione e Stampa Nuova GA srl Tel./Fax 0831.339017 - 340.5261309 Via Stazione (z.i.) - Ostuni - [email protected] Riservato agli abbonati Informativa ai sensi dell’art. 13 D.Lgs. 196/2003 e dell’art. 10 Legge 31.12.1996, n. 675. 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