COMUNE DI AVERSA PROVINCIA DI CASERTA OGGETTO: PROGETTO PER OPERAZIONE COFINANZIATA DAL PORFESR CAMPANIA 2007/2013 - ASSE VI OBIETTIVO OPERATIVO 6.1- CITTÀ MEDIE LAVORI DI COMPLETAMENTO STATICO, RECUPERO E RESTAURO CASA CIMAROSA PIANO DI GESTIONE DELL’OPERA INDICE PREMESSA 1. OPERA 1.1. DESCRIZIONE DELL’OPERA 1.2. TIPOLOGIA DELL’OPERA 1.3. FUNZIONE DELL’OPERA 1.4. DEFINIZIONE DELLA VITA DELL’OPERA 1.5. COSTI DI MANUTENZIONE DELL’OPERA 1.6. EVENTUALI RICAVI 2. PRESTAZIONI 2.1. OBIETTIVI PRESTAZIONALI 2.2. INDIVIDUAZIONE DEGLI INDICATORI DI PRESTAZIONE 2.3. DEFINIZIONE DEI RISULTATI ATTESI 3. MODELLO DI GESTIONE 3.1. DESCRIZIONE DEL MODELLO DI GESTIONE 3.2. POSSIBILI ALTERNATIVE GESTIONALI 3.3. SOGGETTO GESTORE DELL’OPERA IN FASE DI REALIZZAZIONE 3.4. SOGGETTO GESTORE IN FASE DI ESERCIZIO 3.5. PIANO DI RIENTRO FINANZIARIO PREMESSA Su incarico ricevuto dall’Amministrazione Comunale di Aversa (CE), il sottoscritto dott. arch. R. Pizzi, residente alla Via Gallo, 39 – 81031 Aversa (CE), C.F.: PZZ RFL 73C09 F799I, iscritto all’Ordine degli Architetti della Provincia di Caserta al n. 1405, in qualità di capogruppo della RTP, ha elaborato il progetto definitivo per i lavori di completamento statico recupero e restauro di Casa Cimarosa, nell’ambito del progetto P.I.U. Europa operazione cofinanziata dal POR FESR Campania 2007/2013 – Asse VI obiettivo 6.1 – Città Medie. Il presente elaborato mira a chiarificare ed a proiettare tale intervento nell’ottica di dover definire un intervento capace di autogestirsi e di produrre servizi idonei alla città di Aversa e non solo. 1. OPERA 1.1. DESCRIZIONE DELL’OPERA Lo stabile in oggetto afferisce ad un complesso delimitato sui lati esterni, da via D. Cimarosa e da p.zza Principe Amedeo, e sui lati interni da finitimi fabbricati di proprietà aliena. In particolare, di tale complesso, il corpo di maggiore pregio ed interesse è quello prospiciente via D. Cimarosa, articolato su piano terra, piano primo, sottotetto e copertura a falde in legno lamellare. Tale corpo di fabbrica, di impianto rettangolare sul fronte della via D. Cimarosa, presenta una corte interna delimitata dai due corpi di fabbrica principali. Il corpo di fabbrica sul fronte di via Cimarosa è costituito da 3 piani, al piano terra saranno sistemati i servizi e un deposito, il piano primo caratterizzato da quattro ambienti contigui ospiterà lo spazio museale vero e proprio dal quale si accederà, tramite la riconfigurazione di una scala lignea, al piano superiore occupato dalla biblioteca, con copertura a falde in legno lamellare. La composizione e l’organizzazione planimetrica di quanto sopra descritto può meglio desumersi nei grafici del rilievo dello stato di fatto e di progetto. Le membrature verticali sono tutte costituite da paramenti murari tufacei di idoneo spessore. Gli orizzontamenti sono costituiti da solai piani in legno, talvolta rivestiti all’intradosso con carta decorata, in seguito ad una primo intervento di consolidamento estradossalmente e tali solai sono stati svuotati posizionata ivi, nello spessore ricavato, una nuova struttura, debitamente ancorata alle pareti, costituita da profilati metallici, con interposti blocchi di polistirolo, sovrastati da lamiera grecata portante una soletta in cls di 2 cm di spessore. Il nuovo orizzontamento metallico presenta un distacco di 2 cm rispetto alle vecchie travi lignee rimaste in sede, onde rendere del tutto indipendenti fra loro la vecchia e la nuova struttura . La copertura è a falde spioventi, realizzata con capriate in legno ed elementi secondari in legno rivestiti con coppi in laterizio. Le fondazioni sono di tipo diretto in muratura, senza allargamento della sezione al piede. 1.2. TIPOLOGIA DELL’OPERA A seguito delle analisi precedentemente effettuate, circa la conformazione soprattutto dell’edificio, riguardo le caratteristiche l’importantissima strutturali, connotazione ma storica, essendo appunto identificato come dimora di Domenico Cimarosa illustre compositore aversano, si sono venuti a delineare degli scenari caratterizzati da una genesi comune ovvero “la musica” la scelta per cui è ricaduta sul Museo della musica, inoltre la vicinanza con il Teatro Cimarosa ha contribuito a fortificare ed enfatizzare tale scelta. L’immobile è attualmente di proprietà del comune di Aversa, la realizzazione del museo offre quindi la possibilità di apertura ad una gestione privata da parte di enti preposti all’amministrazione dei beni museali, dovendo appunto ospitare collezioni private, installazioni di giovani artisti dell’agro aversano, cimeli rari ed accogliere incontri e laboratori musicali con la partecipazione di personalità di spicco nell’ambiente musicale la cui presenza contribuirà a “sponsorizzare” e a far conoscere le finalità dell’ impianto e incentivare la fruizione da parte dei visitatori. 1.3. FUNZIONE DELL’OPERA Il “museo della Musica Domenico Cimarosa” del comune di Aversa (CE) sarà una struttura musicale-culturale che offrirà iniziative varie, la cui finalità principale sarà quella della socializzazione e dell’aggregazione giovanile intesi come valori primari da perseguire. Si attribuisce così il massimo dell’importanza al valore dello stare insieme fine a se stesso, non quello dello stare insieme per fare qualcosa. Tale impostazione consente di aggregare un cospicuo numero di adolescenti verso i quali possibile attuare interventi più o meno strutturati di animazione, educazione e prevenzione. Le attività che si svolgeranno nel centro sono suddivisi in quattro gruppi: 1) sala ascolto musica 2) sala esposizioni 3) esibizioni musicali 4) sala lettura ATTIVITÀ CULTURALI L’Unesco definisce la Cultura “come un insieme dei distinti aspetti presenti nella società o in gruppo sociale quali quelli spirituali, materiali, intellettuali ed emotivi, e che include sistemi di valori, tradizioni e credenze, insieme all’arte, alla letteratura e ai vari modi di vita”. • CONCERTI , SPETTACOLI TEATRALI, CABARET: a tal proposito si sottolinea l’iniziativa del comune di Aversa(CE) nell’ambito del programma comunale per le politiche giovanili. Sulla scia di quanto sopra scritto “il Museo della musica”” infatti più volte a settimana ospiterà eventi per ascoltare della buona musica, dei versi di poesia. • CICLO DI MOSTRE DI GIOVANI ARTISTI: possibilità di esporre piccole mostre di fotografia, video arte, installazione all’aperto; • PRESENTAZIONE DI LIBRI DA PARTE DI GIOVANI AUTORI: proprio in questa direzione si è già mosso il Comune di Aversa (CE), Iniziativa che ha lo scopo di far esprimere i giovani e la loro creatività sul tema della città e del territorio attraverso la realizzazione di una pubblicazione che raccoglierà in un unico testo tutti gli scritti proposti. • LABORATORI-CORSI i laboratori del centro Musicale sono la realizzazione pratica degli stimoli, delle proposte e delle idee che nascono dallo stare insieme. Sono iniziative gratuite ed a libera frequentazione che mirano a valorizzare gli interessi che i ragazzi stessi manifestano, consentendo loro di sperimentare nuove esperienze. I laboratori sono attività facoltative che non limitano il libero accesso al servizio. Laboratori: - laboratori musicali - laboratori informatici Questi laboratori nascono per creare un angolo dove poter esprimere la propria creatività e fantasia, dove poter entrare in contatto col proprio sé, e permettere di credere ancora che un rapporto autentico con le proprie emozioni e la propria fantasia aiuti a crescere più liberi ed autonomi. E’ un laboratorio dove si sperimenta e si vive l’arte. Attraverso la sperimentazione di diversi materiali, tecniche e modalità di espressione, inteso come metodo che permette di imparare divertendosi, si raggiunge un rapporto autentico con le proprie emozioni, la libertà dagli schemi, un senso della vita più intenso e il piacere di esprimersi e di dare creativamente. I laboratori artistici principali che si attiveranno sono: • Laboratori musicali: Attraverso attività laboratoriali si vuole dare particolare rilievo e alla didattica dell’ascolto musicale nell’educazione linguistica, scientifica e storico filosofica e alla valenza formativa della pratica musicale nell’ educazione del cittadino. Nato per corrispondere ad una cultura musicale già diffusa e curata nel nostro territorio, il Laboratorio Musicale intende favorire e sviluppare attitudini, potenzialità ed inclinazioni musicali dei fruitori, creare un centro di raccolta per esperienze musicali eterogenee ed essere un punto di riferimento per fare, ascoltare, creare musica, per gli, amanti della musica. • Laboratori informatici: Risulta determinante, per una incisiva presenza nel mercato del lavoro, una adeguata preparazione, che consenta autonomia nella soluzione di problemi di automazione di contenuta complessità informatica quali redazione di documenti, calcolo, archiviazione dati, statistica, amministrazione, ottenuta con corsi formativi all'utilizzo dei relativi programmi a misura, pratici, flessibili, orientati all'obiettivo perseguito, qualificati dal punto di vista strumentazione. della didattica, della documentazione, della ATTIVITÀ SOCIALI PUNTO DI ASCOLTO Il Centro Musicale rappresenta un centro di aggregazione una risorsa importante per costruire relazioni significative con gli adolescenti, pur senza avere una vocazione dichiaratamente educativa e che facciano parte di un percorso di affiancamento all’adolescente nello sviluppo della propria personalità. GLI SPAZI ATTREZZATI I LABORATORI • laboratorio produzioni musicali SALA PROVE/INCISIONE PER GRUPPI MUSICALI: Una sala fornita di attrezzature per effettuare sessioni di prove e registrazioni musicali oltre alla presentazione di pezzi in anteprima. 1.4. DEFINIZIONE DELLA VITA DELL’OPERA A seguito delle analisi precedentemente effettuate, circa la conformazione dell’edificio, le caratteristiche. Le previsioni future di vita dell’opera sono da riferirsi alla capacità di gestione dell’impianto amministrazione sia da sia parte da di enti parte della privati pubblica preposti alla valorizzazione dei beni museali, alla capacità di quest’ultimo in parte di autosostenersi dal punto di vista energetico attraverso l’installazione di pannelli fotovoltaici, di rispondere in maniera pronta alle esigenze del pubblico al quale si interfaccia, come prime indicazioni di vita dell’opera per far si che questa venga conosciuta e vissuta appieno è necessaria un piano di animazione territoriale i cui obiettivi sono: • avvicinare il cittadino alle istituzioni offrendogli servizi e informazioni adeguati; • ricomporre il tessuto sociale di territori difficili attraverso varie iniziative; • attivare un processo di sensibilizzazione e comunicazione costante e continuo; • ridurre la perifericità del territorio costruendo reti che diminuiscano la distanza tra cittadino e istituzioni; • far conoscere le opportunità offerte dalle istituzioni. E’ possibile individuare un’azione di comunicazione integrata al centro musicale, ed un’azione di sostegno da concordare con il Comune di Aversa (CE). Il progetto precede l’attivazione di alcuni strumenti che il coordinamento utilizzerà per garantire un costante coinvolgimento di imprese, giovani e cittadini. Gli strumenti individuati sono: • conferenza stampa di presentazione del servizio con il coinvolgimento dei media locali e di tutti gli organi di stampa. Conferenza presieduta dal Sindaco, Assessore ai Lavori pubblici, Assessore alle Politiche giovanili e il coordinatore del centro. • Inaugurazione del museo con l’intervento di esponenti politici locali e regionali; • Diffusione di comunicati stampa, a supporto della realizzazione dei vari laboratori attivati nel centro; • Implementare il sito ufficiale del Comune di Aversa (CE) con una sezione aggiornata dedicata Al museo della Musica “ Domenico Cimarosa”; • News letters e/o mailinglist mirate alle imprese e ai giovani per informare sulle attività del centro musicale; • Volantini e broucheres di presentazione del centro da distribuire nei luoghi maggiormente frequentati dai giovani (parrocchie, bar, piazze, palestre, ecc.) Inoltre l’attività di comunicazione potrà arricchirsi di ulteriori mezzi di comunicazione, come opuscoli, manifesti, ecc. previa autorizzazione del comune di Aversa. 1.5. In via COSTI DI MANUTENZIONE DELL’OPERA definitiva si procede all’elaborazione dei costi di manutenzione definitiva di “CASA CIMAROSA”. Analisi di tali costi di manutenzione possono essere suddivisi in tre tipologie: a) Oneri relativi alla manutenzione dell’edificio, legati alla realizzazione del progetto; b) Oneri relativi alla manutenzione delle attrezzature, per la determinazione dei quali dovranno in via preliminare essere individuati analiticamente gli investimenti in attrezzature; Per poter definire quindi tali costi se pur in via preliminare si procede con lo schema su descritti: a) Per la realizzazione del progetto architettonico di “CASA Cimarosa”, tale investimento è stato coperto e finanziato, come dall’Accordo di programma del PIU Europa “AVERSA Verso il Futuro” tra Regione Campania e l’Amministrazione Comunale di Aversa, quest’ultima ha assunto lo status di “Organismo Intermedio” ai sensi del Regolamento (CE) n. 1083/2006 del Consiglio dell’11 luglio 2006. L’investimento che riguarda immobile viene riproposto in sintesi qui sotto riproposto: Quadro Economico Riepilogativo A LAVORI A MISURA, A CORPO, € 573'741.67 IN ECONOMIA E RELATIVI ONERI DI SICUREZZA B SOMME A DISPOSIZIONE DELLA € 176'258.33 STAZIONE APPALTANTE C FORNITURA DI BENI E SERVIZI €0 D ESPROPRI €0 A+B+C+D TOTALE INVESTIMENTO € 750'000,00 Il sopradescritto quadro economico riassuntivo, meglio specificato nell’elaborato predefinito e denominato QE, è stato formulato nel rispetto delle ammissibilità di spesa consentiti, secondo quanto stabilito dalle normative vigenti. b) Altro categoria all’investimento di sulle manutenzione attrezzature di sarà arredo relativa per gli allestimenti temporanei e permanenti. Tali costi sono molto variabili nel tempo ed hanno una difficoltà di previsione, anche perché sono molto legati a tipo di richiesta ed al tipo di gestione. In ogni caso gli stessi costi, possono variare a seconda del personale addetto ed al tipo di investimento iniziale da dover produrre, soprattutto dal tipo di reperti storici da dover conservare e valorizzare. In riferimento ai due punti iniziali può comunque essere stipulata una tabella di costi di manutenzione di tipo straordinaria ed ordinaria iniziale: MANUTENZIONE STRAORDINARIA TIPO STIMA DEL COSTO Impianti tecnologici in genere € 6'000.00 Opere Strutturali € 7'000.00 Totale € 12'000.00 Tale stima viene eseguita su base annua; inoltre per tale tipo di manutenzione, viene definita una quota parziale detratta da i possibili costi di trasformazione dell’opera e di durabilità della stessa su 15 anni di vita, dove si può prevedere un possibile investimento di miglioramento e di rinnovamento pari a € 200'000.00 circa. MANUTENZIONE ORDINARIA TIPO STIMA DEL COSTO Impianti tecnologici in genere Opere di sostituzione € 12'000.00 e € 10'000.00 Opere di pulizia e manutenzione € 5'000.00 innovamento edilizio opera a verde Totale € 27'000.00 Tale stima viene eseguita su base annua e sono i possibili costi di manutenzione annua da affrontare per poter gestire al meglio l’opera architettonica. Inoltre esistono altri costi di gestione da dover prevedere: • Costi del personale; • Costi di marketing; • Costi di gestione operativa. Per semplicità, e data la non disponibilità di una analitica valorizzazione degli elementi patrimoniali attivi, si assume quale ipotesi la coincidenza tra aspetto finanziario ed economico delle vari operazioni di gestione. Pertanto, si attribuisce valenza finanziaria sia ai costi che ai ricavi della gestione. • Costi del personale: La determinazione dell’organico complessivo appare questione rilevante in quanto risulta generatore di una notevole parte dei costi di gestione complessivi. Normalmente, il personale, nella sua componente principale, dal numero di visitatori annuo, per cui si tende a determinare l’organico in base a tale previsione. L’organico possibile da poter stimare sono: Personale Numero Costo unitario annuo Dirigente 1 € 55'000.00 Funzionari 1 € 40'000.00 Tecnici ed impiegati 2 Totale € 6 50'000.00 € 145'000.00 Peraltro, in merito alle stime per il relativo fabbisogno si specifica quanto segue: Allo stato attuale si è proceduto valorizzando gli apporti lavorativi secondo parametri medi di mercato. Per l’esatta individuazione dei costi puntali dovrà preliminarmente essere definita la tipologia di contratto applicabile. Tale decisione appare collegata alla forme giuridica di estione; Questa voce di costo può variare in funzione della tipologia (dipendente, agevolazioni lavoro, di relazione collaboratore), fiscali categorie (contratto protette, contrattuale di eventuali di formazione etc.) e della possibilità di utilizzare, in parte, il volontario e stage di formazione per studenti universitari come supporto (ma, ovviamente, non in sostituzione) al personale; Come servizio (pulizie, sorveglianza, etc.) verrà effettuata i outsouring attraverso appositi contratti e quindi collocata tra i costi di gestione operativa. • Costi di marketing: Per tale costo dovrà essere previsto un consistente investimento in costi di marketing/pubblicità. Successivamente, tale voce assumerà un peso inferiore nella sua componete generale, all’interno dei costi complessivi del Museo. Quindi si può stimare un costo annuo di: Marketing Costo annuo Marketing/pubblicità € 35'000.00 Creazione e aggiornamento sito web € 15'000.00 Totale € 50'000.00 • Costi di gestione operativa: per la stima dei costi di gestione operativa si considerano le seguenti tipologie di onere: • Amministrazione, • Utenze; • Pulizie; • Vigilanza esterna; • Altro. Per la determinazione di tali oneri si procede analizzando quanto previsto da iniziative analoghe ed integrando tali risultanze con le testimonianze direttamente legate alla conduzione del Museo dell’Universo. In relazione a ciò, si specifica quanto segue: • I costi amministrativi, comprensivi dei servizi professionali di natura commerciale e legale, si stimano in 15'000 euro annui; • I costi per utenze, comprensivi di telefono, energia elettrica, gas ed acqua si stimano, tenendo presente iniziative analoghe, in 50'000 euro annui; • I costi e pulizia, articolata per pulizia locali e pulizia servizi igienici, vengono correlati ai metri quadri. A tal fine si stimano: o Due ore giornaliere per pulizia servizi igienici per sei giorni alla settimana; o Due ore giornaliere per controllo pre-apertura e a metà giornata per sei giorni la settimana; o Ventiquattro ore settimanali per due passaggi di pulizia completa; per un totale di 48 ore settimanali, valutate al prezzo medio di offerta da parte del mercato della cooperazione sociale a 15 euro orarie e considerando un periodo di apertura di 48 settimane annue. Conseguentemente, i costi per pulizie si stimano pari a circa 34'000 euro annui. • I costi per la vigilanza notturna si stimano in euro 12'000 annui; • Si ritiene prudenzialmente di quantificare in 10'000 euro annui il costo per eventuali spese impreviste. Tabella costi di gestione operativa: Causale Costo Costo Complessivo Amministrazione € 15'000.00 Utenze € 50'000.00 Pulizie € 34'000.00 Vigilanza esterna € 12'000.00 Altro € 10'000.00 Totale € 121'000.00 1.6. EVENTUALI RICAVI Nell’analisi dei ricavi si introduce la distinzione tra ricavi propri (composti da entrate da bigliettazione e da servizi aggiuntivi) e contributi. In merito ai secondi, rappresentati da contributi, membership e sponsorizzazioni in genere non si può, allo stato attuale, ipotizzare l’entità. Tali fonti dipenderanno: • Dalla capacità dell’attività di attrarre contribuzioni esterne e di instaurare procedure di membership sulla falsariga di quanto avviene a livello di tradizione museale anglosassone. • Dagli interventi normativi volti a rendere deducibili le donazioni agli enti culturali. In merito ai ricavi propri, come accennato, ci troviamo di fronte a due fonti: • Ricavi di vendita dei biglietti di ingresso; • Servizi aggiuntivi. In merito ai primi, per determinare il flusso di entrate derivanti dalla vendita dei biglietti si procede in primis alla determinazione della politica tariffaria. Esemplificando, un primo benchmark di riferimento è dato dalla disponibilità del costo medio per ingresso nei musei statali italiani, fornito dall’Ufficio di statistica del Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Dai dati pubblicitari sul sito del Ministero si elabora un ricavo medio per visitatore pagante pari a 5,61 euro circa. Pertanto, sentito il gruppo di lavoro, viste le caratteristiche dell’offerta museale in questione, si ritiene congruo un prezzo di ingresso composto pari a 3.00 euro. In merito ai visitatori, in base alle indagini svolte si ritiene di stimare un numero oscillante tra le 8000 e le 25000 persone. Pertanto si prevede un ammontare di ricavi propri variabili tra i 24'000/00 e i 75'000/00 euro. Tabella riassuntiva, ricavi da biglietteria al lordo di eventuali oggi: Prezzo medio € 3'.00 Ricavi totali Numero di visitatori stimati 8000 16500 25000 € 24'000/00 € 49'500/00 € 75'000/00 Per i servizi aggiuntivi, preme sottolineare che i cosiddetti servizi danno luogo ad un flusso di ricavi che, lungi dal riuscire a coprire autonomamente il fabbisogno finanziario generato dalla gestione, rappresenta Inoltre, lo comunque sviluppo di una tali significativa servizi risorsa costituisce integrativa. un indubbio miglioramento dell’offerta complessiva al visitatore, traducendosi in innalzamento della qualità dell’accoglienza e nella fornitura di una gamma di servizi aggiuntivi ed integrativi della semplice opportunità di visita. La previsione del flusso di ricavi ottenibile dalla istituzione di servizi aggiuntivi passa attraverso la determinazione del consumo medio di tale offerta da parte dei visitatori. A tal fine si è fatto ricorso alle risultanze di studi già eseguiti in precedenza, dove viene fatta una stima di spesa media di acquisto e per visitatore (vedi tabella) Tabella di spesa media per acquisto e per visitatore Servizio Offerto Spesa media per Spesa media per acquisto visitatore Shop € 8,50 € 1,05 Prenotazioni € 0,85 € 0,15 Visite Guidate € 2,80 € 0,08 Audioguide € 3,00 € 0,15 Tabella riassuntiva, ricavi da servizi aggiuntivi: Servizio aggiuntivo Numero di visitatori stimati 8000 16500 25000 Shop € 8'400/00 € 17'325/00 € 26'250/00 Audioguide € 1'200/00 € € Visite guidate € 9'600/00 € 19'800/00 2'475/00 3'750/00 € 30'000/00 2. PRESTAZIONI 2.1. OBIETTIVI PRESTAZIONALI Il progetto ha per oggetto la realizzazione di un centro Culturale presso il complesso edilizio sito in Via Domenico Cimarosa ubicata nel centro storico del Comune di Aversa (CE), inutilizzato fino ad oggi e rappresentativo della residenza del Musicista Domenico Cimarosa. 1) valorizzare miglioramento e riqualificazione della vivibilità e urbana: interventi conservazione volti al dell’assetto urbanistico storicamente conformato e dei caratteri architettonici degli edifici e degli spazi pubblici, nonché il miglioramento dei loro requisiti igienico - funzionali, di sicurezza, di flessibilità, di qualità ambientali, nel rispetto delle tecnologie e dei materiali tradizionali; 2) rivitalizzazione socio-economica e culturale: interventi volti alla riduzione dei fenomeni di emarginazione e difficile vivibilità, al superamento di un livello di servizi qualitativamente non idoneo e all’adozione di soluzioni per l’abbandono e per il depauperamento del tessuto economico; Il Museo della Musica “Domenico Cimarosa” del comune di Aversa (CE) sarà una struttura musicale – culturale che offrirà iniziative varie, la cui finalità principale sarà quella della socializzazione e dell’aggregazione giovanile intesi come valori primari da perseguire. Si attribuisce così il massimo dell’importanza al valore dello stare insieme fine a se stesso, non quello dello stare insieme per fare qualcosa. Tale impostazione consente di aggregare un cospicuo numero di adolescenti verso i quali è possibile attuare interventi più o meno strutturati di educazione alla sensibilità artistica musicale. Il Servizio offerto da questo centro, avrà un’implicita funzione di sensibilizzazione giovanile verso la musica. che viene sviluppata a diversi livelli così come illustrato in seguito. CASA CIMAROSA si integra con altre iniziative presenti sul territorio del Comune di Aversa (CE), a cominciare dallo Teatro Cimarosa , che annualmente conta migliaia di utenti che sono alla ricerca delle più svariate informazioni, e iniziative culturali. 2.2. INDIVIDUAZIONE DEGLI INDICATORI DI PRESTAZIONE Per i musei gli indicatori di efficienza e di prestazione sono molto più complessi e difficili da precisare che per ogni altra entità soggetta alle leggi dell'economia di mercato. Le parti misurabili dell'attività di un museo sono generalmente : quanti visitatori, quanti incassi, quanti comprano un catalogo, quanti si fermano al bar, ma il momento centrale della visita a un museo, il dialogo tra il visitatore e l'opera d'arte, non è misurabile. Il museo esiste per rendere questo dialogo possibile, ricco e profondo. Questa è la vera missione del museo, comunque resta di fatto che i massimi “indicatori di performance” sono da considerarsi: numero di visitatori, media contributi-visitatori, numero di mostre organizzate o ospitate, metri quadrati di gallerie riallestite. alcuni indicatori potrebbero rendere misurabili almeno i servizi di un museo. I principali indicatori da considerare per ottenere un quadro completo delle “performance” del museo sono suddivisi in: • indicatori “operativi”, cioè quelli che possono monitorare l'attività corrente; per segnalare se è stata svolta regolarmente e nei tempi previsti. Misurare una attività culturale può risultare impossibile; vanno comunque calcolati tempi e costi per la realizzazione di obiettivi che andranno sempre più chiariti a se stessi e agli altri (amministratori ai quali il museo risponde). • Indicatore “descrittivo”: descrizione (dati grezzi) sulle risorse (quantità-consistenza delle collezioni, attività, mq spazi gestiti o disponibili, personale-dotazione organica, pubblicazioni, risorse finanziarie); serve per la leggibilità del servizio. • Indicatore di “risultato”: quantificazione degli obiettivi da raggiungere nella gestione: dati numerici controllabili, relativi a numero di utenti (n. di biglietti venduti), tipo di utenti che si vogliono ottenere (giovani, anziani, italiani, residenti, turisti, ecc.), numero di incrementi, numero di mostre, numero di pubblicazioni, numero di restauri, numero di schede di catalogo redatte, numero di convegni, elenco progetti in essere, con scadenze e obiettivi per progetto; ma anche semplificazione delle procedure burocratiche. • Indicatori di efficienza e di efficacia: sono gli indicatori veri e propri per i quali bisognerà dare parametri di riferimento (per esempio agli standard Icom internazionali e nazionali; dedotti per esempio dal Codice deontologico del l'Icom) in base ai quali si dà il giudizio sugli obiettivi specifici più o meno raggiunti nel rapporto risorse-risultati. Questi obiettivi sono quelli che danno conto dell'andamento del servizio nei economicità confronti del dell'utenza, processo della produttivo e qualità della ed relativa erogazione: a) afflusso di pubblico b) numero visite guidate, numero incontri e conferenze forniti dai curatori e direttori. c) novità e importanza delle segnalazioni sulla stampa: ma anche incontri, contatti (lettere, telefonate, e-mail) con studiosi. d) gradimento e soddisfazione degli utenti-visitatori e) capacità editoriale (produzione sussidi didattici, cataloghi scientifici, ecc.) f) costo unitario in rapporto al numero di utenti 2.3. DEFINIZIONE DEI RISULTATI ATTESI Il progetto, grazie all’ampia panoramica dei contributi offerti, riesce ad abbracciare un’ampissima fascia della popolazione, i risultati attesi si riferiscono alla qualità del servizio offerto e alla sua capacità di convogliare l’interesse del pubblico oltre ad una più ampia azione a livello riqualificazione urbana miglioramento della urbano che vivibilità intesa comprende e come valorizzare interventi conservazione volti e al dell’assetto urbanistico storicamente conformato e dei caratteri architettonici degli edifici e degli spazi pubblici, nonché il miglioramento dei loro requisiti igienico - funzionali, di sicurezza, di flessibilità, di qualità ambientali, nel rispetto delle tecnologie e dei materiali tradizionali; rivitalizzazione socio-economica e culturale quali interventi volti alla riduzione dei fenomeni di emarginazione e difficile vivibilità, al superamento di un livello di servizi qualitativamente non idoneo e all’adozione di soluzioni per l’abbandono e per il depauperamento del tessuto economico; miglioramento dal punto di vista sociale e della valorizzazione dei giovani artisti presenti nel territorio e una conseguente pubblicizzazione dei lavori realizzati. 3. INDICAZIONI PRELIMINARI DEL MODELLO DI GESTIONE 3.1. DESCRIZIONE DEL MODELLO DI GESTIONE Da tempo ormai è emersa la necessità della costruzione di nuovi modelli di gestione museale atti a migliorare la qualità di fruizione, puntando sull’integrazione tra pubblica amministrazione e soggetti privati. In un momento in cui le risorse economiche statali sono molto limitate e l’idea che lo stesso Stato possa continuare a essere l’unico gestore e titolare dei beni culturali è stata già da tempo messa in crisi, ripensare a una gestione sostenibile dei musei significa “svecchiare” le odierne strutture organizzative museali e offrire loro una valida alternativa. Questi nuovi modelli museali dovranno mirare a un elevato radicamento nel territorio, a una forte interazione verticale tra i vari enti pubblici e a una sempre più stretta collaborazione con i soggetti privati. Lo scheletro della gestione sostenibile dei musei dovrà essere costituito da queste tre specialità: territorialità, interazione tra le istituzioni e collaborazione con i privati, grazie alle quali i musei potranno tornare a essere, catalizzatori e produttori della vita culturale, cioè non solamente snodi della vita turistica, ma laboratori di iniziative aperte a tutte le energie e le intelligenze di coloro che sono in grado di esprimerle. Il primo punto da considerare è che la struttura essere ricondotta alla propria specificità museale deve e considerare il museo come ente senza fini di lucro e azienda di servizi, in quanto azienda dei servizi il museo offre dei pacchetti costituiti da servizi diversi, si possono individuare due servizi centrali: la gestione delle collezioni e i servizi al pubblico. E’ dunque necessario che venga reso esplicito il fine del museo, così come indicato in precedenza nel paragrafo 1.3, una volta chiarita la sua ragion d’essere si può procedere alla realizzazione di un modello di gestione. Dunque la fase preliminare consta di tre passaggi fondamentali : La Missione - gli Obiettivi – le Funzioni. Come ogni istituzione, anche il museo ha funzioni di governo e funzioni ausiliarie- amministrative e tecniche legate al funzionamento della “macchina”. Ciò che caratterizza la specificità del museo sono i due ambiti gestione delle collezioni e servizi al pubblico che corrispondono alle due funzioni essenziali da esso svolte: • la patrimonializzazione dei beni • la loro pubblica esposizione e fruizione Nell’ambito della patrimonializzazione è compreso l’insieme delle funzioni e delle attività dirette a ricercare e acquisire i beni destinati a costituire le collezioni del museo, la loro conservazione in via permanente, le eventuali opere di restauro e il complesso di procedure di ordinamento, documentazione ricerca e comunicazione scientifica delle collezioni. Per pubblica esposizione si intende l’insieme delle funzioni e attività attinenti all’interpretazione e alla presentazione al pubblico delle collezioni consistenti nelle esposizioni stesse, nelle attività educative e in tutti i servizi al pubblico destinati a completare e potenziare queste attività , così come esposto nel paragrafo 1.3 riguardante le funzioni dell’opera. Dal riconoscimento dell’autonomia degli obiettivi consegue la necessità di impiegare professionalità specifiche, e pertanto più adeguate, che instaurino nel contempo un rapporto di reciproca collaborazione. Una volta identificate le funzioni che il museo si propone di svolgere, diventa possibile individuare le risorse necessarie alla loro implementazione, tali risorse possono distinguersi in: o risorse che danno luogo a costi nulli o trascurabili o risorse che danno luogo a costi rilevanti In conclusione lo schema proposto si articola in diversi ambiti ed in particolare pone l’attenzione sui seguenti punti: • É necessario adottare una definizione di museo condivisa a livello nazionale. • Uno statuto e/o un regolamento con chiare indicazioni circa la missione, scopi, finalità del museo, le forme di governo e di gestione, la struttura finanziaria e la gestione contabile, personale e patrimonio deve essere obbligatorio. • Nell'ambito finanziario devono essere garantite dotazioni adeguate alle dimensioni e alle caratteristiche del museo, inoltre le norme di carattere finanziario e contabile devono essere stabilite in conformità con la normativa nazionale, regionale, ecc. • Gli spazi devono essere adeguati e sicuri in relazione alle caratteristiche e dimensioni delle collezioni, dei servizi, delle attività. • Il personale deve essere in quantità sufficiente e avere un'adeguata qualificazione. • Deve essere garantita la sicurezza delle persone, dei beni e delle strutture. • In linea con la definizione dell'ICOM, a proposito dei due servizi centrali, lo schema inoltre prevede che: • Per quanto riguarda la gestione delle collezioni, vengano definiti i principi e le regole da osservare, in particolare nei seguenti ambiti: acquisizione, prevenzione, conservazione, documentazione, comunicazione ed esposizione. • Nell’ambito dei servizi al pubblico, vengano identificati gli standard minimi in termini non solo di apertura degli spazi espositivi ma anche di accessibilità delle intere collezioni(consultazione dei depositi e degli archivi), che vengano realizzate attività scientifiche e culturali, didattiche, di informazione e comunicazione, e che sia garantita l'accessibilità a tutte le categorie di utenti. 3.2. POSSIBILI ALTERNATIVE GESTIONALE L’immobile oggetto di intervento è attualmente proprietà del Comune di Aversa, e rappresenta uno dei più brillanti interventi sul quale l’amministrazione comunale può investire, in primo luogo per la forte connotazione storica del sito ed in secondo luogo per la sua capacità di elevare culturalmente la città enfatizzando una sua eccellenza , quella aver dato i natali ad un grandissimo musicista quale Domenico Cimarosa, per raggiungere questo risultato si avvarrà del programma PIU Europa della Città di Aversa “Verso il futuro” che rappresenta la traduzione a livello di programmazione locale di quanto definito in ambito europeo e regionale in riferimento alle strategie di coesione e rigenerazione urbana. Approvato dalla Regione Campania di il 15.03.10, è l’esito di un percorso che ha visto coinvolgere dapprima gli attori locali e le istituzioni, attraverso il meccanismo delle manifestazioni di interesse (Parco Progetti) e successivamente il Comune e la Regione in un dialogo serrato, al fine di costruire un programma di interventi articolato territorialmente e tematicamente in modo coerente con gli obiettivi del POR FESR 2007-2013. La mission del Programma si concretizza in quattro indirizzi: Aversa città Sostenibile, città dei Saperi, città del Benessere e città Aperta. Il PIU Europa della Città di Aversa, all’interno della strategia di recupero, individua a monte due macroobiettivi, riferiti all’analisi delle potenzialità di riuso, riqualificazione e recupero delle aree dismesse e all’individuazione l’Amministrazione può investire, dei progetti in sintonia sui con quali la Programmazione individuata nel PTR della Regione Campania per l’STS 4 “Sistema Aversano” a dominante urbana industriale – sviluppo sistema stradale a supporto dell’Area – e con i relativi indirizzi strategici B4 e B5, rispettivamente “Valorizzazione del patrimonio culturale e del paesaggio” e “Recupero delle aree dismesse e/o in via di dismissione”. 3.3. SOGGETTO GESTORE DELL’OPERA IN FASE DI REALIZZAZIONE In fase di esercizio il complesso museale “Domenico Cimarosa” potrà diventare la sede ufficiale del “Centro studi Domenico Cimarosa” istituito dall’Associazione Mediterraneo Arte e Musica, oltre ad un Museo pubblico cimarosiano, con una mostra permanente di cimeli dell’autore, una fonoteca, un archivio di musiche e manoscritti dell’autore ed una biblioteca dedicata al compositore, il centro studi, inoltre, avrà la possibilità di coordinare in un’unica regia tutte le iniziative di studio e ricerca, in maniera da garantire un costante ed efficace sforzo teso alla valorizzazione ed al recupero completo del musicista in un’ottica più ampia, di portata internazionale. Compiti del “Centro Studi Domenico Cimarosa” sono: - Promuovere a livello italiano ed internazionale gli studi e la ricerca musicologica su Domenico Cimarosa e sulla sua opera. - Promuovere collaborazioni di ricerca e studio con centri di eccellenza (Università, Conservatori, Fondazioni musicali, etc.), coinvolgendo studiosi e ricercatori di chiara fama. - Promuovere la realizzazione di pubblicazioni editoriali (a stampa, discografiche, su supporti multimediali e quant’altro) riguardanti Cimarosa. - Promuovere la realizzazione di spettacoli teatrali e concertistici riguardanti le musiche di Cimarosa, con una particolare attenzione alla presentazione di musiche inedite o di recente riscoperta. - Promuovere la diffusione delle musiche cimarosiane tra artisti e musicisti, anche attraverso attività di formazione professionale e perfezionamento riguardanti il repertorio del compositore. - Promuovere l’organizzazione di eventi e manifestazioni pubbliche (Festivals musicali, convegni internazionali, conferenze, dibattiti, lezioni-concerto, etc.) riguardanti Cimarosa. - Promuovere gemellaggi artistico-culturali con altre città legate al musicista (in particolare con le città di Venezia, Vienna e San Pietroburgo, più strettamente legate alle vicende biografiche del musicista). - Promuovere un’opera di sensibilizzazione sulla figura e l’opera di Cimarosa nelle istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado presenti sul territorio cittadino e provinciale, nonché in quello dell’intera regione, attraverso apposite iniziative di approfondimento aperte a docenti e studenti. - Promuovere l’istituzione di un Sito Internet dedicato a Cimarosa gestito dal Centro Studi, che favorisca attraverso i più moderni mezzi di comunicazione la promozione della figura del compositore. Altri possibili fonti di pubblicità e finanziamento del museo sono rappresentate dalle numerose iniziative dedicate al compositore come il “Premio Internazionale Domenico Cimarosa” giunto alla sua terza edizione lo scorso Dicembre 2011, dedicato a interpreti, direttori orchestra, cantanti, strumentisti, studiosi, ricercatori, editori, registi e artisti che nel corso della propria attività si siano distinti nel campo della promozione e valorizzazione della figura del celebre musicista aversano, l’ “International Flute Competition Domenico Cimarosa” giunta alla sua settima edizione nel dicembre 2011 che vede coinvolti giovani artisti provenienti da tutto il mondo, o ancora una nota cioccolateria aversana che ha dedicato al compositore un cioccolatino raffigurante la sua effige chiamato appunto “Il Cimarosa”. 3.4. SOGGETTO GESTORE IN FASE DI ESERCIZIO La gestione di un museo da parte di un’amministrazione locale determina la necessità di adottare la scelta migliore per poter coniugare le esigenze prioritarie della tutela con una visione moderna del bene culturale. complesso museale I possibili scenari di gestione del “Domenico Cimarosa” scaturiscono dai suindicati possibili soggetti gestori, in primo luogo bisogna ribadire che l’immobile è di proprietà del comune di Aversa, ma ciò non esclude la possibilità di essere sovvenzionato oltre che da finanziamenti pubblici ( quali appunto il PIU Europa) da enti privati che congiunti possono garantire un’efficace mantenimento dell’opera e il corretto svolgimento delle attività e delle iniziative al suo interno, premettendo che l’amministrazione comunale continui ad esercitare un peso rilevante sulla gestione dell’immobile questo può essere affidato alla gestione di enti associazioni private quali appunto il “Centro studi Domenico Cimarosa “ o altri enti interessati bando di gara attraverso l’indizione di un oppure affidamento istituzionale ad organismi associativi di tipo pubblico o, viceversa, quale espressione di partenariato pubblico – privato. 3.5. PIANO DI RIENTRO Dall’analisi eseguita nei capitoli e paragrafi precedenti, per poter gestire al meglio senza problemi economici, c’è bisogno di un vero e proprio piano di finanziamento e di possibilità di gestione, non solo facendo riferimento all’Ente Pubblico, ma ricorrendo a investimenti privati. Per poter dare una copertura ai costi di manutenzione e gestione, analizzati nel paragrafo 1.5, si riportano i costi ed i ricavi, riassunti nelle tabelle seguenti: Tabella riassuntiva delle prime stime dei costi di manutenzione e gestione: Tipologia di costi di gestione e manutenzione Costi annui di gestione e % manutenzione Manutenzione Straordinaria € 12'000,00 3% Manutenzione Ordinaria € 27'000,00 8% Costi del Personale € 145'000,00 41% Costi di Marketing € 50'000,00 14% Costi di Gestione Operativa € 121'000,00 34% Totale € 355'000,00 100% Tabella riassuntiva delle prime stime dei ricavi: Costi Tipologia di ricavi annui gestione di e manutenzione Biglietteria (affluenza media prevista) € 49'500,00 Shop (affluenza media prevista) € 17'325,00 Audioguide(affluenza media prevista) € 2'475,00 media € 19'800,00 Visite guidate (affluenza prevista) Totale € 89'100,00 Da quanto su descritto si evince facilmente, di dover escogitare di sistemi di recupero che permettano la copertura dei costi di gestione e manutenzione. Le ipotesi di copertura possibili sono: 1. ENERGIA ELETTRICA: istallazione di impianto fotovoltaico da 4 KW con una produzione annua di 5920 KW/h annuo, che permette di coprire il 41% delle spese di gestione operativa, cioè 50'000 euro all’anno; tale investimento sarà quello di investire una somma di 20'000 euro iniziali per istallazione di impianto, che in 15 anni coprirà le spese di investimento e porterà ad un recupero energetico; 2. RECUPERO ACQUE METEORICHE: istallazione di impianto di recupero, già previsto nelle lavorazioni e nel finanziamento della realizzazione dell’opera, che porterà un recupero della risorsa acqua fino al 70% e le spese di energia elettrica saranno coperte dal fotovoltaico; il tutto migliorerà del 20% le spese di gestione operativa, quindi pari a 24'200 euro; 3. PUBBLICITA’: la possibilità di sfruttare, per la promozione del museo e di eventi, può portare la facilità di vendita di spazi pubblicitari di società private che vogliono sfruttare Casa Cimarosa ed il suo sito WEB come trampolino di lancio, per farsi conoscere sul mercato, tale possibilità può permettere di coprire, da una prima stima sommaria, le spesse annue di pubblicità di Casa Cimarosa e un ulteriore percentuale di guadagno da impiegare per la copertura di altre risorse. Tale ricavi si aggirano intorno al 20%, quindi 71'000 euro circa. 4. COSTI AGGIUNTIVI SU BIGLIETTO: per poter sfruttare al meglio la realizzazione, al piano mansarda, della biblioteca si può facilitare l’accesso ad alcuni testi storici, per poterne usufruire, a costi che possono abbattere la manutenzione degli stessi, ad un prezzo accessibile sul mercato che va a seconda del tipo di consultazione. Questo può permettere un ricavato annuo intorno al 3% che sono circa 10'650 euro. 5. INVESTIMENTI DA PARTE DI FONDAZIONI SOCIETA’ CHE SFRUTTANO GIA’ IL MARCHIO CIMAROSA: per voce, si può facilitare tale rapporto dandone la possibilità agli investitori di poter gestire l’opera o attraverso eventi singoli, oppure attraverso la investimento gestione porterà un di periodi aumento più di lunghi. Tale affluenza, una percentuale sulle vendite, dei gadget. Il tutto può essere stimato intorno al 23% di ricavi, cioè circa 81'650 euro annui. Da una prima disamina dei possibili investimenti, anche se in modo preliminare, si evince che c’è la forte possibilità di poter investire su tale complesso e sfruttarne le sue potenzialità intrinseche e di poterne valorizzare quelle storiche e di crescita sociale. Di seguito si riporta un bilancio finale tra costi e ricavi: Tabella riepilogativa di bilancio tra costi e ricavi: Totale Costi manutenzione di Ricavi e intrinsechi gestione dell’opera estrinsechi € € 355'000,00 355'000,00 ed Totale € 0,00 Aversa, I tecnici arch. R. Pizzi arch. V. Erario arch. M. Di Martino