Anno V - n. 1 - 6 dicembre 2005
Dialogo fra atenei e imprese
per l’innovazione e lo sviluppo
Quali sono le principali novità, a livello italiano e internazionale, per la
gestione dei rapporti fra mondo della
ricerca e imprese? E come far nascere un dialogo sui diversi modi di perseguire i fini della ricerca? E ancora,
quali sono i processi e le esperienze
che consentono ai risultati della
ricerca di tradursi in fattori di innovazione per il sistema industriale e
quali le criticità di tale sistema?
Esperti, politici e docenti universitari si incontrano in Ateneo, il 12
dicembre, per discutere di questi
importanti temi. L’occasione è il
seminario, dal titolo “Ricerca e
innovazione, qualità e sviluppo”,
che si tiene nell’Aula Magna del
Rettorato dell’Università degli Studi
di Siena.
Ateneo, Conferenza dei Rettori
italiani e Fondazione Monte dei
Paschi insieme per la ricerca
L’evento è organizzato dalla
Conferenza dei rettori delle università
italiane (Crui), di cui è presidente il
rettore Piero Tosi e dalla Fondazione
Monte dei Paschi di Siena, in collaborazione con l’Università degli Studi di
Siena.
Al seminario, una sessione al mattino
e una al pomeriggio, partecipano
numerosi relatori fra i quali: Enrico
Letta,
parlamentare
europeo,
Giuseppe Mussari, presidente della
Fondazione Mps, Fabio Pistella presidente del Cnr, Pasquale Pistorio
della Confindustria, Bruno Tabacci,
presidente della Commissione Attività
produttive della Camera, Germano
Carganico, direttore Toscana Life
Sciences, Mauro Cresti, delegato del
rettore per la ricerca, e il rettore
dell’Università di Siena Piero Tosi.
L’evento si apre alle 10,30 con i saluti
del sindaco di Siena, Maurizio Cenni,
del presidente della Provincia, Fabio
Ceccherini e di Nicola Dimitri, prorettore dell’Università di Siena. “Verso
un governo di sistema della ricerca e
dell’innovazione in Italia” è il titolo
della sessione del mattino; mentre
“Trasferimento di conoscenza università-impresa, da fattore critico ad asse
strategico del Paese” è il tema dei
lavori del pomeriggio. Tutte le informazioni sul programma e sulle modalità
di registrazione al seminario sono sul
sito www.crui.it//link/?ID=2665.
Il Liaison Office
di Ateneo per la ricerca
Questo numero di Le News di Liaison è
interamente dedicato al tema dell’innovazione. Con questa uscita il periodico
del Liaison Office dell’Università di
Siena - la struttura che si occupa dei
rapporti fra Ateneo e mondo delle
imprese - riprende le pubblicazioni e
presenta al mondo imprenditoriale e
alle strutture di ricerca di Ateneo le proprie attività. E proprio l’azione di raccordo che l’Università degli Studi di
Siena, attraverso il suo Liaison Office,
ha intessuto negli anni passati con il
sistema imprenditoriale della Toscana
meridionale sarà la base sulla quale la
struttura di Ateneo poggerà per incrementare proficui canali di comunicazione che permettano di sistematizzare i
rapporti con le realtà produttive del territorio. «L’innovazione è un sistema di
relazioni - ha detto il rettore Piero Tosi
nella sua Relazione sullo stato delle
Università italiane lo scorso settembre
- che parte dalla ricerca scientifica fondamentale e diviene una nuova base di
conoscenza diffusa da cui far sviluppare ricadute produttive anche in comparti fra loro diversi».
Ed è proprio la creazione di un rinnovato sistema di relazioni uno degli obiettivi prioritari dell’attività del Liaison
Office di Ateneo.
SOMMARIO
2
Un nuovo modello
per il sistema della ricerca
4
Spin-off: l’impresa si crea
dall’Ateneo
5
L’attività di brevettazione,
motore per la crescita
2
Un nuovo modello
per il sistema di ricerca in Italia
La completa assenza di un modello complessivo del sistema nazionale di ricerca e
innovazione ha comportato un’articolazione eccessiva di interventi pubblici a livello
nazionale, non coordinati e spesso contraddittori, in ogni caso non adeguatamente mirati a coerenti obiettivi di politica industriale ed economica. Inoltre, con la riforma del titolo V della Costituzione, anche le
Regioni hanno acquisito importanti competenze in materia di innovazione e trasferimento tecnologico, senza che fossero in
alcun modo regolamentate le rispettive
competenze tra Stato e Regioni. Molte
Regioni in questi anni hanno avviato iniziative e impegnato risorse, con ricadute
importanti in settori e aree territoriali.
E’ dunque necessario che lo Stato delinei
e attivi una “politica sistemica” degli interventi relativi alla Ricerca e Sviluppo e più
in generale alla conoscenza, capace di
guidare processi trasversali e pervasivi e
che si doti di un assetto organizzativo efficace, definendo sedi decisionali, responsabilità, dotazioni finanziarie e strumenti di
coordinamento tra le istituzioni nazionali e
territoriali. Fondamentale potrebbe essere
il superamento dell’attuale redistribuzione
delle competenze tra ben tre ministeri
(Ministero dell’Istruzione, dell’Università e
della Ricerca, Ministero delle Attività produttive, Ministero per l’Innovazione e le
Tecnologie), con un eccesso di direzioni
generali e di competenze parcellizzate,
all’interno delle quali scompare il ruolo
delle politiche di ricerca e innovazione per
l’industria e lo sviluppo economico.
Occorre prevedere un unico centro decisionale strategico, che riunifichi le competenze e integri le strategie. Si potrebbe
inoltre ipotizzare una struttura tecnica
molto autorevole, con natura di agenzia,
simile a quella di cui si è dotata la stessa
Unione Europea, per la predisposizione di
grandi progetti e piattaforme tecnologiche,
da raccordare con i programmi e le iniziative che l’Unione Europea prevede di
potenziare per il rilancio della strategia di
Lisbona, a partire dal prossimo VII
Programma Quadro per la ricerca. Per
quanto riguarda il raccordo e la concertazione tra i diversi livelli istituzionali, dovrebbe
essere meglio e più utilizzata la Conferenza
Unificata Stato – Regioni – Autonomie
Locali, che in questi anni sta assumendo un
ruolo crescente, come ad esempio avviene
in tema di obbligo formativo e di formazione
professionale.
A livello nazionale dovrebbe affermarsi un
processo di programmazione di mediolungo periodo, che definisca con chiarezza
la direzione di marcia, le priorità e le risorse
stanziate, prevedendo pochi grandi progetti
tecnologici incentrati su settori e territori che
si ritiene siano trainanti per l’economia, ed
individuando le modalità per avviare poli di
competenza e reti di sviluppo con elevati
livelli di integrazione esterni e interni, in
diretto raccordo con i programmi e le iniziative tecnologiche dell’Unione Europea. Per
quanto riguarda le risorse, è necessario
stanziare risorse adeguate ai livelli di sviluppo che si intendono perseguire, al tempo
stesso programmandone il riallineamento
alla media dell’UE, entro un periodo definito. In questo quadro, è importante definire
un forte ruolo della domanda pubblica, che,
come in altri paesi ad elevato tasso tecnologico, può trainare intere filiere di mercato,
dall’ICT all’aerospazio, dalle biotecnologie
alla medicina, all’energia, all’ambiente e alla
sicurezza. L’insieme di questi comportamenti consentirebbe di creare un contesto
stabile ed affidabile, che
favorirebbe gli investimenti
privati in R&S e lo sviluppo
dell’economia.
Il ruolo dello Stato e degli
investimenti pubblici in
ricerca, innovazione e formazione è particolarmente
importante per la competitività e la crescita delle economie industrializzate. Lo è
soprattutto per il nostro
paese, la cui industria è
composta da piccole e piccolissime imprese che non
hanno un’autonoma capacità di ricerca. L’università è
la sede elettiva della ricerca – oltre che dell’alta formazione – in quanto l’80% dell’attività di ricerca si svolge negli atenei.
Rappresenta dunque, insieme ai maggiori
Enti pubblici di ricerca, come il CNR e
l’ENEA, la maggior parte del nostro patrimonio di cultura e di scienza, da sostenere e
qualificare in quanto motore vivo di un’ulteriore possibile fase di sviluppo del paese. La
collaborazione tra atenei, centri di ricerca,
imprese e servizi incontra molte barriere, di
tipo culturale, organizzativo, finanziario. Le
università debbono darsi delle “interfacce”,
organizzarsi per consentire alle Pmi, come
alle grandi, di dialogare. Affondare le radici
nel territorio per poi arrivare al globale; reinterpretare il processo di programmazioneautonomia-valutazione, anche in relazione
alle positive esperienze di partecipazione
delle forze sociali nei progetti universitari
Campus e CampusOne; aprirsi alla domanda di innovazione e di alte competenze
espresse dai luoghi di lavoro per raccordare
l’offerta didattica e di ricerca; offrire ai giovani, agli imprenditori e ai lavoratori percorsi di
formazione permanente. Sono processi
complessi che richiedono strategie e risorse, pubbliche e private, ma anche un nuovo
impegno e una maggiore consapevolezza
del ruolo sociale del sistema universitario.
Dino Angelaccio
Coordinatore dei rapporti
con il territorio - Università di Siena
3
Il Liaison Office di Ateneo per le aziende del territorio
I servizi di consulenza e la mappatura della ricerca
L’Università di Siena, fin dal 1998, si è
dotata del Liaison Office di Ateneo,
una struttura nata con il duplice scopo
di agevolare la diffusione dei risultati
dell’attività di ricerca condotta all’interno dei dipartimenti universitari e di
sostenere la competitività del tessuto
di piccole e medie imprese. Il Liaison
Office gestisce il trasferimento tecnologico e la fornitura di servizi avanzati e
funge da interfaccia con enti esterni
(imprese, enti statali ed altri organismi
di ricerca), essendo un tramite tra le
richieste delle imprese e le specifiche
competenze scientifiche e tecnologiche esistenti nell’ambito universitario.
Per favorire le azioni di trasferimento
tecnologico il Liaison Office d’Ateneo
ha messo a punto una serie di servizi
promozionali, informativi e di consulenza. Qui di seguito riassumiamo, in
breve, i servizi offerti. Nelle pagine
seguenti gli approfondimenti.
• Mappatura dell’offerta
di ricerca dell’Ateneo
Per agevolare la diffusione delle
competenze dell’Ateneo, il Liaison
Office porta avanti un costante monitoraggio dell’offerta di ricerca sviluppata all’interno dei centri di ricerca
dell’Università di Siena. È stato realizzato un opuscolo (e un sito
Internet) che riporta tutte le competenze, le esperienze pregresse e l’applicabilità della ricerca sviluppata.
• Consulenza tecnologica
Il Servizio di Informazione Tecnologica
(SIT) realizzato dal Liaison Office è
uno strumento che consente alle
aziende un costante aggiornamento
sulle innovazioni tecnologiche (nuovi
prodotti, processi e metodi di lavorazione) sviluppate in campo nazionale
ed internazionale nei propri settori di
attività. Le numerose fonti informative
a disposizione vengono interrogate e le
informazioni filtrate e canalizzate verso
le aziende in base al loro settore di attività e/o alle specifiche esigenze da
esse stesse segnalate.
Università degli Studi di Siena
Via Banchi di Sotto, 55
53100 - Siena
• Costituzione di aziende
Spin-Off
La costituzione di questa particolare
tipologia di aziende all’interno del
mondo accademico è un importante
strumento di trasferimento tecnologico
che consente di diffondere sul mercato le conoscenze specifiche sviluppate nelle strutture di ricerca. Il percorso
evolutivo che conduce il team di ricercatori a costituire uno spin off di ricerca presenta alcuni bisogni specifici,
per rispondere ai quali il Liaison Office
ha attivato una pluralità di servizi consulenziali volti a facilitarne l’avvio e la
fase di start-up.
• Consulenza per le attività
di brevettazione
In questo ambito il Liaison Office si pone
al servizio dei ricercatori e delle aziende
per organizzare e velocizzare le proce-
Come contattare il Liaison Office
Liaison Office
di Ateneo
dure di brevettazione. Alle funzioni tipiche di un ufficio brevetti universitario, il
Liaison Office affianca anche una serie di
competenze legate al marketing del trasferimento tecnologico. Tale approccio
risulta fondamentale affinché le innovazioni sviluppate possano trovare applicazione industriale in breve tempo ed attraverso i canali più efficienti.
• E-mail: [email protected]
• Web: http://www.unisi.it/liaison
• Tel. 0577 232187
• Fax 0577 232188
• Numero verde 800 653163
• Stage e tirocini formativi
Il Liaison Office, struttura di raccordo tra
il mondo accademico ed il mondo
imprenditoriale, pone particolare attenzione alla promozione degli stage in
modo da creare un network di aziende
in grado di fornire opportunità formative
sul campo per i laureati/laureandi
dell’Università degli Studi di Siena.
4
Spin-off: l’impresa che si crea dall’Ateneo
Un legame fra la ricerca accademica e il mercato
Un modo di creare impresa, che lega
la ricerca accademica alla capacità di
conquistare il mercato, facendo innovazione: è il sistema degli spin-off,
cioè aziende che nascono da un ateneo e con esso mantengono rapporti
di ricerca e di imprenditorialità.
In altre parole, quando crea uno spinoff, un’università favorisce la costituzione di organismi di diritto privato,
sotto forma di società di capitale, che
hanno lo scopo di utilizzare a livello
imprenditoriale, in contesti innovativi, i
risultati della ricerca e lo sviluppo di
nuovi prodotti e servizi. L’ateneo stesso rende poi disponibili agli spin-off
una serie di servizi per facilitarne l’avvio e il primo sviluppo. L’attività di queste aziende spin-off rappresenta un’ot-
tive mira a promuovere l’imprenditoria,
soprattutto giovanile, creando al tempo
stesso nuovi sbocchi per la ricerca universitaria in veri e propri progetti concreti.
In Italia il fenomeno spin-off, relativamente recente, assume dimensioni non
certo paragonabili alla realtà statunitense. Infatti, la nascita di nuove imprese
originate da laboratori di ricerca è un
fenomeno che in quel Paese ha giocato
un ruolo chiave nello sviluppo dei cosiddetti “cluster tecnologici”– i nostri distretti - aree cioè dove più aziende ad alta
tecnologia si integrano per la loro tipologia e specializzazione produttiva, intenzionate a migliorare la loro posizione nei
confronti della concorrenza a livello internazionale.
tima occasione non solo per gli imprenditori, ma anche per tutti coloro che gravitano intorno al sistema università. Dal
canto suo, un ateneo con queste inizia-
Gli spin-off dell’Università di Siena
L'Università di Siena, che nel 2002 ha
varato un apposito regolamento interno, ha attivato ad oggi, grazie alla collaborazione del Liaison Office
d'Ateneo, 7 aziende spin off: la
WaveComm si occupa di modellistica
elettromagnetica e progettazione di
sistemi e dispositivi a radiofrequenza,
microonde e onde millimetriche; la
Flecta, che si occupa di soluzioni per il
web; la Green Time, che fornisce consulenza nel settore ambientale; la
Content, agenzia di comunicazione; la
CO.GE.P, che fornisce consulenza nel
settore agro alimentare; l’Agorà ICT,
che si occupa di progettazione e svilup-
po di prodotti e servizi telematici;
SienaBiografix, che si occupa di strutturare prodotti multimediali per l’ambito
biologico, medico, farmacologico e diagnostico.
Altre due aziende hanno hanno ottenuto il via libera e saranno presto sul mercato.
Spin-off e finanziamenti
In Italia un ostacolo alla creazione e al successivo sviluppo di spin-off accademici è
rappresentato certamente dalla scarsità di forme di finanziamento dedicate a questa
tipologia di imprese caratterizzate dai bassi rendimenti economico-finanziari a breve
termine. Ma come reperire i finanziamenti per uno spin off? In teoria ci sono diverse
forme di finanziamento privato che potrebbero essere utilizzate fin dal momento in
cui inizia a delinearsi l’idea di business. Di fatto, però, in Italia le possibilità di trovare i necessari mezzi finanziari si restringe quasi sempre al solo circuito bancario,
attraverso l’utilizzo di capitale di debito preso in prestito da un intermediario finanziario e che dovrà essere ripagato secondo un preciso piano di ammortamento. La
soluzione ideale è fornita dagli strumenti cosiddetti di “private equity”, che consistono nell’acquisizione temporanea da parte di un investitore finanziario specializzato,
di una quota di partecipazione al capitale di una determinata società, generalmente
non quotata, finalizzata alla realizzazione di un guadagno in conto capitale in un
arco temporale medio/lungo. Nella creazione degli spin off generalmente accade
che le prime fasi dell’impresa sono finanziate dagli stessi promotori dell’idea, successivamente possono intervenire anche venture capitalist. Tra i primi finanziatori
intervengono sempre di più i “business angels”.
Chi sono i business angels
Figure nuove, i business angels sono
investitori privati informali che apportano capitale di rischio a piccole imprese, e che investono una somma compresa tra i 150 e i 200 mila euro.
Generalmente tali investitori sono dei
singoli soggetti, con elevate competenze nel campo dell’high-tech (spesso ex imprenditori). I business angels
nelle regioni più sviluppate hanno
creato la rete IBAN (Italian Business
Angel Network) con lo scopo di supportare meglio finanziariamente le
imprese spin-off innovative.
5
Il Liaison Office e l’attività di brevettazione
dell’Università di Siena
L'Università di Siena, per le invenzioni
di cui risulta essere titolare, ha implementato una serie di attività volte alla
tutela della proprietà intellettuale e
al trasferimento delle innovazioni tutelate. Tutta la materia è disciplinata
internamente da un apposito regolamento. Prima di passare alla brevettazione, c’è la fase di valutazione dell’innovazione
da
parte
della
Commissione Brevetti di Ateneo. La
documentazione richiesta viene consegnata al Liaison Office, che compie
le analisi di anteriorità sulle banche
dati brevettuali, gli studi di fattibilità e
le procedure di indagine volte a valutare le potenzialità di trasferimento tecnologico. Lo stesso ufficio provvede a
compilare la domanda di brevetto da
inoltrare agli uffici competenti del ministero dell’Industria e della Camera di
commercio.
La normativa
Il nuovo “Codice della proprietà industriale”, entrato in vigore il 19 marzo
2005, compie un’operazione di riassetto organico della materia.
Il Codice provvede a un razionale
riassetto della disciplina della proprietà industriale, alla semplificazione normativa e al coordinamento
delle fonti nazionali e comunitarie,
nonché all’ampliamento della tutela
riservata alla proprietà industriale,
alla ridefinizione delle competenze
dell’Ufficio italiano brevetti e marchi,
ed in particolare alla tutela delle
invenzioni realizzate dai ricercatori
delle università e degli enti pubblici
di ricerca.
L’articolo 65 del codice norma esplicitamente le “Invenzioni dei ricercatori delle università e degli enti pubblici di ricerca”, stabilendo le competenze e le rispettive titolarità delle
invenzioni.
I brevetti depositati
in Ateneo
I brevetti depositati dall’Università
degli Studi di Siena sono 39 e riguardano soprattutto gli ambiti della ricerca
genetica, della biologia, dell’immunologia e della diagnostica.
I ricercatori per effettuare la brevettazione si sono rivolti al Liaison Office
che ha attivato la procedura con la
Commissione brevetti di Ateneo. Lo
stesso ufficio si è occupato di tutti gli
aspetti burocratici.
Il brevetto: uno dei motori
per la crescita e il benessere
Il brevetto rappresenta un importante mezzo per proteggere le attività di ricerca svolte dall’Università e una potenziale fonte di finanziamento per la ricerca stessa.
Proprio alla luce di questo viene considerato il principale mezzo per mettere in pratica le strategie di trasferimento tecnologico che faticosamente si sta cercando di
sviluppare in Italia nell’ambito accademico. La stretta collaborazione tra centri universitari ed imprese private nel complesso di attività finalizzate alla ricerca e sviluppo di nuovi prodotti e processi produttivi costituisce uno dei principali motori in grado
di sostenere la crescita e il benessere collettivo di un sistema economico nel lungo
periodo. Non vi è alcun dubbio che il maggior sviluppo industriale realizzato da parte
di alcuni Paesi in epoca recente, come gli Stati Uniti, debba ascriversi in buona
misura alla superiore capacità che essi hanno dimostrato nel trasferire i ritrovati dell’attività di ricerca accademica al sistema produttivo e, in ultima istanza, alla collettività dei consumatori finali. A tal proposito, precondizione indispensabile affinché si
realizzi un’efficace divisione del lavoro innovativo è la chiara ed efficace definizione
dei diritti di proprietà intellettuale, tra i quali il sistema brevettuale costituisce l’elemento portante. Il conflitto di interesse tra la diffusione pubblica dell’innovazione e
la tutela del diritto di proprietà dell’inventore, atto a garantirne il sistema di incentivi
economico indispensabile affinché esso intraprenda la necessaria attività di ricerca
e sviluppo, è noto come problema dell’appropriazione. L’esposizione dei centri pubblici di ricerca agli stimoli del sistema produttivo e agli interessi della domanda, attraverso una simbiosi di fatto con i principali operatori privati interessati sia a forme di
collaborazione nello svolgimento dell’attività di ricerca che all’applicazione dei risultati della ricerca universitaria ai propri processi produttivi, induce meccanismi essenziali di definizione delle sfere di interesse e predispone canali di diffusione della
conoscenza complementari all’attività di formazione individuale tipicamente svolta
nell’ambito degli atenei. La combinazione di un sistema di tutela della proprietà intellettuale e di un sistema di ricerca pubblico orientato al trasferimento delle conoscenze alle imprese, consente di ottenere un delicato equilibrio tra bisogni pubblici e
incentivi privati nella definizione e attuazione dell’attività di ricerca e sviluppo.
Andrea Paolini
Liaison Office dell’Università di Siena
6
SIT, il servizio di informazione tecnologica
del Liaison Office dell’Università degli Studi di Siena
Nei sistemi economici occidentali l’innovazione tecnologica è la forza delle
imprese. Proprio sull’innovazione tecnologica si gioca la sfida sui mercati
mondiali per le imprese italiane. E l’accesso alle tecnologie è tanto più importante per le Pmi, le quali, non potendo
disporre delle necessarie risorse
umane e finanziarie per sviluppare
autonomamente processi d’innovazione, hanno necessità di costante interazione con soggetti esterni attivi a vario
titolo nell’esplorazione di nuove soluzioni tecnologiche e imprenditoriali.
Proprio con l’obiettivo di fornire in questo senso un supporto valido agli
imprenditori è nato presso il Liaison
Office dell’Università di Siena il Sit,
Servizio di informazione tecnologica. In
pratica, le imprese che vi si rivolgono
possono avere un costante aggiornamento sulle innovazioni tecnologiche:
nuovi prodotti, processi e metodi di
lavorazione sviluppati in campo nazionale ed internazionale nei propri settori
di attività.
Come funziona
questo servizio
Perché è utlile il SIT
Il Servizio di Informazione Tecnologica
è particolarmente vantaggioso per le
aziende che possono così tenersi
informate sugli sviluppi industriali realizzati da centri di ricerca, università,
imprese concorrenti, singoli innovatori,
mantenendosi all’avanguardia sul
mercato ed evitando la graduale obsolescenza delle tecnologie possedute.
Tutto questo senza dover sostenere i
costi elevati di un investimento interno
in ricerca e sviluppo.
Le aziende che hanno necessità di innovare processi produttivi o prodotti possono rivolgersi al Sit, che attraverso la
consultazione di banche dati su base
mondiale, può indicare la giusta soluzione alla domanda dell’impresa, secondo
esigenze specifiche segnalate, trovandola negli elenchi internazionali dei brevetti (patent library).
Il servizio è infatti erogato avvalendosi
delle banche dati brevettuali PATLIB
dell’European Patent Office, di cui il
Liaison Office è uno dei due centri di
riferimento in Toscana, insieme alla
Camera di commercio di Firenze.
In Italia sono solo due le università riferimento per l’European Patent Office:
oltre a quella di Siena, quella di Lecce.
L’impresa, una volta ottenuta l’informazione sull’innovazione più adeguata alla
propria situazione, decide se attivarsi
per introdurla o meno.
Dall’informazione all’implementazione
Il servizio consente di raccogliere importanti informazioni sulle caratteristiche
tecniche di singole innovazioni d’interesse e di valutarne le potenzialità economiche e di mercato. Successivamente, viene offerta all’impresa la possibilità di
individuare all’interno dell’Ateneo i consulenti accademici per lo sviluppo e l’implementazione delle tecnologie individuate. A questo punto avviene l’incontro tra
l’impresa e le strutture di ricerca coinvolte su temi di reciproco interesse.
IL SERVIZIO DI INFORMAZIONE TECNOLOGICA: LE TRE FASI
La ricerca di tecnologie per le PMI viene effettuato in
maniera assolutamente personalizzata. Le tre fasi sono così
strutturate:
• Prima fase: seguendo quelle che sono le specifiche richieste dell’impresa, si effettua una ricerca sulle banche dati
brevettuali secondo alcuni criteri prestabiliti, in modo da limitare ad un numero accettabile le innovazioni in quel settore;
il risultato conterrà il titolo e l’abstract del brevetto. Da questo primo sondaggio, l’impresa potrà valutare il riscontro con
le proprie necessità di informazione.
• Seconda fase: dopo aver individuato all’interno delle tec-
nologie presentate nella prima fase una tecnologia di particolare interesse per l’impresa, viene fornito un approfondimento di tutte le sue parti (testo e disegni) in modo tale da
consentire ai tecnici un’esatta valutazione del trovato, sia
dal punto di vista dell’applicabilità nel contesto aziendale,
sia dal punto di vista delle possibili ricadute produttive e
commerciali.
• Terza fase: qualora l’impresa si dimostrasse interessata
ad una particolare tecnologia, il Liaison Office offrirà la sua
consulenza svolgendo un ruolo di intermediazione tra le due
parti coinvolte nel processo innovativo.
Pagina a cura di Alberto D’Amico - Liaison Office dell’Università di Siena
7
Mappatura della ricerca in Ateneo:
il censimento del 2005
Viene presentata in occasione del seminario
“Ricerca e innovazione, qualità e sviluppo” la seconda edizione della mappatura
dell’offerta di ricerca dell’Università di
Siena.
I dati sono raccolti in una pubblicazione
strutturata in quattro aree, dedicate rispettivamente alle Scienze sperimentali, alle
Scienze biomediche e mediche, alle
Lettere, storia, filosofia e arti e
all’Economia, giurisprudenza e scienze
politiche. Per ognuna di queste aree
vengono elencati i dipartimenti universitari, cioè le strutture primarie di riferimento per la ricerca accademica; di
ognuno di essi vengono descritte le
strutture coinvolte nell’attività di ricerca,
le competenze delle strutture stesse, i
progetti e le attività rilevanti sviluppate, i
brevetti e i copyright detenuti dai ricercatori, le attrezzature scientifiche di potenziale rilievo per le imprese e l’applicabilità
della ricerca sviluppata nel dipartimento,
ossia quali sono i progetti, i prodotti e i risultati di ricerche ritenute di interesse per le
imprese.
Come richiedere il volume
sulla “Mappatura
dell’offerta di ricerca”
Il volume con la nuova mappatura
dell’offerta di ricerca può essere
richiesto direttamente al Liaison
Office di Ateneo.
L’ufficio può essere contattato
telefonicamente al numero verde
800 653163, oppure scrivendo
all’indirizzo: Liaison Office di
Ateneo, via Banchi di Sotto, 55 53100, Siena.
Il volume può essere richiesto
anche inviando una e-mail all’indirizzo: [email protected].
Formazione, il contributo fondamentale dello stage in azienda
Lo stage, cioè il tirocinio in azienda, rappresenta per laureandi e laureati un’opportunità di grande valore formativo.
Non solo serve per far acquisire ai giovani un’esperienza sul campo, ma è
spesso il tramite fondamentale tra il
mondo della formazione universitaria e
quello dell’impresa.
Lo stage è regolamentato da un apposito decreto ministeriale, il 142 del
25/03/98, in applicazione dell’articolo 18
della legge 196 del 1997; queste norme
hanno rilanciato in modo adeguato al
mondo attuale dell’università e dell’impresa questa forma di apprendimento
che ha nel mondo del lavoro origini
assai antiche.
Spesso lo stage si traduce in un’occasione di scambio equo di saperi: il giovane acquisisce diretta esperienza del
mondo dell’impresa, mentre quest’ultima si giova di conoscenze specifiche
preziose per il ciclo della produzione. Il
Liaison Office dell’Università di Siena
svolge un ruolo di tramite tra ateneo e
aziende per aprire nuovi contatti. Le
imprese e gli enti che intendono aprire
una convenzione con l’Università di
Siena per accogliere stagisti nelle proprie strutture, possono rivolgersi direttamente al Placement Office, telefonando
al numero 0577 232 259, oppure possono contattare il Liaison Office, al numero 0577 232 187. Durante il corso del
2004 gli stage attivati dal Placement
Office per gli studenti e i laureati
dell’Università di Siena sono stati 1716,
distribuiti in 929 tra aziende ed enti.
Fino al 1° dicembre 2005 gli stage sono
stati 1996 distribuiti in 1073 aziende.
8
La Fondazione Toscana Life Sciences
per il Parco scientifico delle scienze della vita
Nel dicembre 2004 è stata istituita a Siena la Fondazione
Toscana Life Sciences, ente
non profit che ha tra i propri
scopi istituzionali quello di realizzare un Parco scientifico tecnologico nel settore delle
scienze della vita. Toscana Life
Sciences (TLS) trae origine e
s’innesta da un lato su una
realtà già densa di strutture e di servizi
finanziari alle imprese, caratterizzata
dalla presenza attiva del gruppo bancario Monte dei Paschi di Siena, dall’altro su di una struttura industriale che,
oltre a realtà di assoluta rilevanza sul
piano nazionale come Chiron Vaccines
e Siena Biotech, annovera l’esistenza
di soggetti qualificati di piccola e media
dimensione, che concorrono alla costituzione di un patrimonio di competenze.
Sul versante pubblico, le Università
toscane dispongono di competenze di
ricerca di alto livello e si sono dotate,
da ormai alcuni anni, di strutture centralizzate per il trasferimento tecnologico
(Liaison Office di Ateneo), avviando un
processo di integrazione e comunicazione tra sistema pubblico di ricerca e attori industriali.
Deve essere menzionata, infine, la lunga
tradizione dell’Azienda Ospedaliera
Universitaria Senese nel coordinamento
di servizi ad alto valore aggiunto in
campo clinico e sanitario.
La Fondazione Toscana Life Sciences
ha avviato un progetto integrato e organico, articolato in una serie di iniziative
che nel loro insieme concorrono alla rea-
lizzazione di un cluster tecnologico orientato al settore biomedico, con particolare attenzione al processo di drug
discovery.
In particolare si propone:
• la realizzazione di un
BioIncubatore attraverso la
riallocazione immobiliare di
parte del sito produttivo di
Torre Fiorentina a Siena;
• il coordinamento di iniziative per il
finanziamento delle imprese;
• la creazione di un Centro di coordinamento per le malattie rare;
• il consolidamento di strutture e competenze nel settore della sperimentazione
clinica;
• l’implementazione di piattaforme tecnologiche.
Il BioIncubatore, che costituisce il cuore
del progetto, copre prevalentemente la
fase di transizione tra ricerca di base
(“discovery”) e ricerca applicata (ricerca
pre-clinica/fase I).
COME RAGGIUNGERE IL LIAISON OFFICE DELL’UNIVERSITÀ DI SIENA
La sede del Liaison Office
dell’Università di Siena si trova nel
palazzo del Rettorato, in via Banchi di
Sotto a Siena. L’ufficio è aperto al pubblico lunedì, mercoledì e venerdì dalle
ore 10 alle ore 13; e il martedì e il giovedì dalle 15 alle 17.
E’ inoltre disponibile il sito internet:
www.unisi.it/liaison.
Liaison Office
di Ateneo
Università degli Studi di Siena
Via Banchi di Sotto, 55
53100 - Siena
E-mail: [email protected]
Tel. 0577 232187
Fax 0577 232188
Numero verde 800 653163
Le News di Liaison
è un supplemento a
l’UNIVERSITÀ DI SIENA
lettera d’informazione
Registrazione presso il tribunale di Siena
n. 448 del 12 novembre 1984
Direttore responsabile: Maurizio Boldrini
Redazione: Patrizia Caroni, Anna Gorini
Impaginazione: Patrizia Caroni
Hanno collaborato: Dino Angelaccio,
Alberto D’Amico, , Andrea Paolini
Stampa: Centro Stampa di Ateneo
Liaison Office
e-mail: [email protected]
web: http://www.unisi.it/liaison
tel. 0577 232187 - Fax 0577 232188
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n. 1 dicembre 2005 - Unisi.it - Università degli Studi di Siena