Economiche e Sociali “Comunicazione di impresa” (corso progredito) Franco Guzzi – Mario Ruotolo 1° gruppo delle slide commentate a lezione (25, 26 e 27 settembre – 2, 3, 4, 9, 10, 11, 16 e 17 ottobre 2013) Corso di laurea magistrale in Comunicazione pubblica e d’impresa – 2° anno – a.a. 2013/2014 Economiche e Sociali Introduzione al corso e modalità d’esame Corso di laurea magistrale in Comunicazione pubblica e d’impresa – 2° anno – a.a. 2013/2014 1 3 Obiettivi e contenuti del corso 1-2 • Comprendere il ruolo della comunicazione d’impresa come leva di management per costruire, sviluppare, gestire e proteggere la reputazione dell’impresa, in quanto elemento essenziale nella gestione delle relazioni con i diversi stakeholder esterni ed interni all’organizzazione; reputazione e relazioni determinanti per il perseguimento degli obiettivi e dei risultati di business. • Conoscere gli elementi fondanti la disciplina, i processi, gli strumenti e le modalità per realizzare comunicazioni efficaci nel rispondere agli scopi dell’organizzazione, mantenendo coerenza con il posizionamento e i valori propri dell’impresa. In questo ambito, l’insegnamento prevede anche di contestualizzare i principi già acquisiti nel corso di altri insegnamenti (quali, ad esempio, marketing, pubblicità, relazioni pubbliche, risorse umane, ricerche sociologiche e di mercato, …) correlandoli all’interno della strategia più complessiva di comunicazione d’impresa. Tutto questo, all’interno di come sono evoluti e stanno evolvendo gli scenari relativi a: le imprese / organizzazioni; il cliente / consumatore / utente / cittadino, …; la distribuzione (negozi e reti); le tecnologie e il mondo digitale. “Comunicazione di impresa” (corso progredito) – 2° anno – Franco Guzzi – Mario Ruotolo 4 Obiettivi e contenuti del corso 2-2 In particolare l’insegnamento si articola attraverso i seguenti macro argomenti: • La comunicazione come leva strategica per affermare i valori e la cultura dell’impresa, in scenari in trasformazione (dalla visione tolemaica a quella individuo centrica). • La comunicazione come vettore delle relazioni interne e con l’esterno dell’impresa, in funzione degli scenari e del ruolo degli interlocutori influenti / della società “allargata”. • Il processo di definizione e affermazione del posizionamento distintivo dell’impresa e della marca: coerenza e integrazione tra le diverse discipline di comunicazione. • Visibilità – immagine – identità – personalità – reputazione d’impresa. • Definizione e trasmissione della missione e dei valori guida dell’impresa. • Le branche della comunicazione d’impresa: istituzionale, di prodotto, finanziaria, interna/organizzativa, public affairs/lobbying, issue management (preparedness planning & crisis communication), business to business. • L’evoluzione della società civile e la responsabilità sociale d’impresa (CSR – CRM). • Word of Mouth Marketing (non solo in ambito digitale). • Criteri di valutazione della comunicazione e della reputazione d’impresa. “Comunicazione di impresa” (corso progredito) – 2° anno – Franco Guzzi – Mario Ruotolo 2 5 Articolazione del corso 1-3 Testi del corso e per l’esame: – Adottato: A. Pastore, M. Vernuccio, Impresa e comunicazione, Apogeo, 2008, (2° ed.) – Letture suggerite: L.Ferrari – M.Ruotolo – R.Vigliani, Da target a Partner, isedi, Torino 2006 B.Cova, A.Giordano, M.Pallera, Il marketing non convenzionale, IlSole24ore, 2007 L.Ferrari – M.Bartoccioli – M.Ruotolo, L’impresa nell’era della convergenza, Unicopli, 2012 – Obbligatorie: le slide presentate nel corso delle lezioni perché integrative dei libri di testo, e che saranno periodicamente rese disponibili sul sito web del corso di laurea – Suggerite: alcune letture integrative (che verranno rese disponibili sul sito) e altri testi richiamati nel corso delle lezioni e relativi a specifiche aree / discipline (i riferimenti sono inseriti nelle slide presentate in aula) L’attiva partecipazione dello studente alle esercitazioni in aula è parte importante della valutazione d'esame. e-mail Franco Guzzi: [email protected] – e-mail Mario Ruotolo: [email protected] “Comunicazione di impresa” (corso progredito) – 2° anno – Franco Guzzi – Mario Ruotolo 6 Articolazione del corso 2-3 Il testo adottato: A.Pastore, M.Vernuccio, Impresa e comunicazione, Apogeo, 2008, (2° ed.) • È un manuale piuttosto ampio e le parti salienti/essenziali per questo corso sono: – parte prima “Management e comunicazione” (pagg. 3 / 50) – parte seconda “Le aree della comunicazione d’impresa” (pagg. 53 / 156) – capitoli 19 “Il codice etico e il bilancio sociale”, 20 “La comunicazione organizzativa: strumenti e tecniche”, 21 “La comunicazione digitale” e 22 “Tendenze emergenti nel communication mix” (pagg. 445 / 533) • Le altre parti/argomenti del testo dovrebbero essere già conosciuti dallo studente • Utili, anche in vista dell’elaborato di tesi di laurea, i casi reali e le bibliografie inserite in ogni segmento La lettura: L.Ferrari – M.Ruotolo – R.Vigliani, Da target a Partner, isedi, Torino 2006 – Utile scorrere almeno le parti relative a: “Verso il nuovo paradigma” (pagg. 3 / 50); della parte seconda il capitolo 4° “Oltre Tolomeo” (pagg. 69 / 79); il capitolo 7° “Comunicare in modo olistico” e il capitolo 8° “Valutare gli effetti” (pagg. 169 / 212) La lettura: L.Ferrari–M.Bartoccioli–M.Ruotolo, L’impresa nell’era della convergenza, Unicopli, 2012 – Interessante il concetto / sottotitolo: Da emittente di messaggi a nodo di conversazioni “Comunicazione di impresa” (corso progredito) – 2° anno – Franco Guzzi – Mario Ruotolo 3 7 Articolazione del corso Sequenza indicativa dei temi di lezione: – Il processo circolare di comunicazione – Le grandi “trasformazioni” – La visione individuo-centrica – Macro aree della comunicazione d’impresa – La comunicazione interna/organizzativa – Comunicazione economico-finanziaria – Communication Audit (+ casi e testimonianza) – Posizionamento, Missione, Valori, Codici – 1° prova intermedia facoltativa 3-3 – Issue Management (+ testimonianza) – Pubblic affairs/Lobbying (+ testimonianza) – Business to business – Word of Mouth Marketing (testimonianza) – Scrittura efficace (per l’esame e la tesi) – Corporate Social Responsibility e Cause Related Marketing – Information Architecture (testimonianza) – Riepilogo parti salienti del corso – 2° prova intermedia facoltativa (con revisione della prova e approccio – Metodi e tecniche di Public speaking metodologico su come sostenere l’esame) – Corporate identity in acquisizioni e fusioni – Presentazioni Communication Audit (+ casi) da parte degli studenti “Comunicazione di impresa” (corso progredito) – 2° anno – Franco Guzzi – Mario Ruotolo 8 Esame 1-4 Scritto – 3 domande (dal libro di testo e dalle slide) – 2 ore • Prerequisiti: è suggerito che lo studente abbia precedentemente già affrontato le tematiche relative a: marketing, risorse umane, comunicazione pubblicitaria, relazioni pubbliche, sociologia dei consumi, organi d’informazione. • Modalità d’esame: scritto obbligatorio (frequentanti e non); orale integrativo solo per gli studenti che hanno conseguito almeno 27/30 allo scritto. Per i soli frequentanti (presenza ad almeno il 75% delle lezioni = 23 su 30): – due prove intermedie scritte facoltative che possono ridurre il carico d’esame; – una prova in itinere scritta facoltativa che integra il voto dello scritto (sino ad un massimo di 3 punti) se consegnata entro il 20 dicembre 2013 (giorno dell’esame). • Argomenti d’esame: Pastore Vernuccio “Impresa e comunicazione” + slide di lezione. Esempi di tipologia di domande: – Un argomento – “Indicare le macro categorie di interlocutori dell’impresa e le tipologie di comunicazione più adatte per mettersi in relazione con loro.” (30–40 righe) – Un approfondimento – “Indicare le diverse branche della comunicazione interna/organizzativa d’impresa, quali strumenti e quali finalità.” (30–40 righe) – Una definizione – “Indicare le differenze tra CSR e CRM.” (20–30 righe) “Comunicazione di impresa” (corso progredito) – 2° anno – Franco Guzzi – Mario Ruotolo 4 9 Esame 2-4 Le due prove intermedie facoltative • Le prove intermedie sono facoltative e aperte ai soli frequentanti (23 lezioni su 30) e si svolgono durante l’orario di lezione (vedi calendario). • La prova consiste nel rispondere ad 1 domanda d’esame, avendo circa un’ora di tempo, su un argomento che certamente sia stato trattato nelle lezioni precedenti. • Può capitare che l’esito della 1° prova intermedia non sia come ve lo attendiate. Ma essa è utile per darvi gli strumenti per capire cosa ci si aspetta in sede di esame e come si valuta. Infatti, viene dedicata una specifica lezione alla revisione della 1° prova. • Conosciuto l’esito delle prove intermedie, starà poi allo studente a decidere se, in sede di "vero" esame, tenerne conto e, quindi, rispondere a 1 o 2 o a tutte e 3 le domande. • Nel giudizio di esame si terrà conto dei voti più alti conseguiti nelle prove intermedie, e si valuterà il percorso tendenziale tra esse e l’esame stesso, prefigurando che siano migliorative volta dopo volta. • La tipologia delle 3 domande d'esame (tra cui scegliere) è del tutto simile a quella della 1° prova intermedia (e della 2°), e viceversa, e a quelle della slide che precede questa. “Comunicazione di impresa” (corso progredito) – 2° anno – Franco Guzzi – Mario Ruotolo 10 Esame 3-4 Prova in itinere facoltativa: Communication Audit • Cosa è una Communication Audit? → Serve a valutare la quantità e la qualità della “comunicazione emessa e gestita” da una impresa. • La Communication Audit è oggetto di una lezione e una seconda lezione è dedicata alla presentazione di casi concreti (e testimonianza di vostri colleghi degli anni scorsi). • Obiettivo della prova in itinere facoltativa per i soli frequentanti (23 su 30): → Individuare, comprendere e valutare la comunicazione emessa e gestita da un’impresa scelta dello studente (e pre-concordata con il docente). • Elaborazione singola o di gruppo (max 3 studenti pre-concordato con il docente); in Power Point, eventualmente integrata da una relazione in Word e da materiali a corredo. • Punteggio integrativo del voto d’esame: da 0 a 3 punti – consegna entro 20 dicembre. • Parametri di valutazione: Accuratezza delle informazioni raccolte; Qualità dell’analisi; Precisione nell’elaborazione e dei commenti espressi. Nota: Sintesi e precisione valgono più che lunghezza di testo non motivata. • Opzione aggiuntiva: presentare la propria Communication Audit in aula – 20 minuti cad. – max 4 candidature – prenotandosi entro la lezione del 14 novembre. “Comunicazione di impresa” (corso progredito) – 2° anno – Franco Guzzi – Mario Ruotolo 5 11 Esame 4-4 Scritto – 3 domande (dal libro di testo e dalle slide) – 2 ore Date: – venerdì 20 dicembre 2013 09:00 aula 5 (termine di consegna della Communication Audit) – venerdì 24 gennaio 2014 09:00 aula 11 – giovedì 27 marzo 2014 08:30 aula 12 – venerdì 27 giugno 2014 09:00 aula 13 – venerdì 12 settembre 2014 09:00 aula 3 Gli esiti degli scritti vengono comunicati per e-mail (Sifa) dopo circa due settimane dalla data d’esame (l’esito dell’appello del 20/12 sarà comunicato entro il 13 gennaio). Con la pubblicazione degli esiti dello scritto viene indicata la data per gli eventuali orali integrativi (indicativamente giovedì o venerdì pomeriggio, entro le due settimane successive). La verbalizzazione finale avviene on-line, dopo la sessione degli orali. “Comunicazione di impresa” (corso progredito) – 2° anno – Franco Guzzi – Mario Ruotolo 12 Ricevimento studenti 2013 / 2014 Martedì 3 settembre Venerdì 20 settembre Venerdì 11 ottobre Venerdì 25 ottobre Venerdì 8 novembre Venerdì 22 novembre Martedì 10 dicembre Venerdì 20 dicembre Venerdì 10 gennaio 2014 ore 09:00 ore 12:00 ore 11:00 ore 11:00 ore 11:00 ore 11:00 ore 09:00 ore 12:00 ore 09:00 Si raccomanda di preavvertire il docente due giorni prima tramite e-mail ([email protected]) In linea di massima il ricevimento si tiene in stanza 306 del Dipartimento Variazioni d’orario o nuove date sono segnalate nella sezione “Avvisi” del sito “Comunicazione di impresa” (corso progredito) – 2° anno – Franco Guzzi – Mario Ruotolo 6 13 Lezioni 08:30/10:15 ► mercoledì: aula 13 ► giovedì: aula 4 1. mercoledì 25 settembre 2. giovedì 26 settembre 3. venerdì 27 settembre 4. mercoledì 2 ottobre 5. giovedì 3 ottobre 6. venerdì 4 ottobre 7. mercoledì 9 ottobre 8. giovedì 10 ottobre (Comm. Audit) 9. venerdì 11 ottobre (casi Comm. Audit) 10. mercoledì 16 ottobre 11. giovedì 17 ottobre 12. venerdì 18 ottobre 13. mercoledì 23 ottobre 14. giovedì 24 ottobre 15. venerdì 25 ottobre ► venerdì: aula 1 (via Livorno) 16. mercoledì 30 ottobre (1° prova intermedia) 17. giovedì 31 ottobre 18. mercoledì 6 novembre 19. giovedì 7 novembre (rev. prova intermedia) 20. venerdì 8 novembre 21. mercoledì 13 novembre 22. giovedì 14 novembre 23. venerdì 15 novembre 24. mercoledì 20 novembre 25. giovedì 21 novembre 26. venerdì 22 novembre (riepilogo corso) 27. mercoledì 27 novembre (2° prova intermedia) 28. giovedì 28 novembre 29. venerdì 29 novembre 30. mercoledì 4 dicembre (Comm. Audit studenti) “Comunicazione di impresa” (corso progredito) – 2° anno – Franco Guzzi – Mario Ruotolo 14 Franco Guzzi • Dottore in Scienze Politiche; oltre dieci anni di esperienza nel marketing operativo di multinazionali del settore consumer quali Kraft-General Foods e Cheseborough Ponds. • Dal 1984 approfondisce la sua competenza in comunicazione nelle agenzie di consulenza Hill & Knowlton e Burson-Marsteller. Nel 1995 fonda Cohn & Wolfe Milano, agenzia internazionale di consulenza in comunicazione e relazioni pubbliche, che ha consolidato il 7° posto nella classifica italiana del settore, e di cui sino al 2013 è Presidente. Ha fatto parte del Worldwide Board di Cohn & Wolfe ed è stato membro dell’Executive Committee di WPP Italia (capogruppo). • Da luglio 2001 a marzo 2006 è stato presidente Assorel (Associazione Agenzie di Relazioni Pubbliche a servizio completo) e ha fatto parte del Board di ICCO (Federazione Internazionale tra le Associazioni di Agenzie di Relazioni Pubbliche). Dal 2004 al 2009 è stato nel Consiglio Direttivo di Confindustria-Servizi Innovativi e Tecnologici, con delega alla comunicazione. • Nel corso della sua carriera ha tenuto numerosi corsi su tematiche di management e comunicazione. Ha partecipato alla messa a punto e allo sviluppo del Master in Relazioni Pubbliche di Burson-Marsteller. Dal 2005 al 2009 è stato docente in “Posizionamento della marca” al corso di laurea specialistica dell’università IULM, dove continua a fare parte del Comitato Scientifico del Master IULM in Relazioni Pubbliche d’impresa, giunto alla sua 11° edizione, nel quale ha trattato il tema della “Comunicazione d’impresa in situazioni di Crisi”. Al Master del Sole 24 Ore si occupa della sessione su “Relazioni con gli organi d’informazione”. “Comunicazione di impresa” (corso progredito) – 2° anno – Franco Guzzi – Mario Ruotolo 7 15 Professionalità • Questo corso consente di acquisire gli strumenti indispensabili per ricoprire la funzione (interna o esterna) di Marketing & Communication Manager per organizzazioni private o pubbliche, industriali o di servizi, Associazioni, Enti, Istituzioni o parti sociali (profit o no profit) che comunicano (mettono in comune) e hanno relazioni con diverse tipologie di interlocutori, esterni e interni all’intrapresa. • In linea con questa finalità, il corso approfondisce i fondamenti della comunicazione d’impresa quale leva essenziale per il governo dell’organizzazione, e nel contempo contestualizza i principi di altre discipline che contribuiscono con diversi ruoli e modalità all’articolazione di una più ampia e complessiva strategia di comunicazione. • Frequentemente il corso prende spunto dagli scenari esterni all’impresa, per analizzare e comprendere quale impatto questi hanno sull’impresa stessa e, soprattutto, come essa deve attrezzarsi (culturalmente e tecnicamente) per interagire con essi a vantaggio della costruzione, mantenimento sviluppo e difesa dei propri valori e della propria reputazione verso gli interlocutori prioritari (stakeholder) dell’organizzazione, interni ed esterni. “Comunicazione di impresa” (corso progredito) – 2° anno – Franco Guzzi – Mario Ruotolo 16 Le qualità per diventare un “professionista” della comunicazione • Caratteriali curiosità (“saper fare le domande giuste”) capacità di mettere in relazione memoria buon senso onestà e trasparenza • Professionali buona cultura di base disciplina – metodo – accuratezza capacità di analisi: cogliere i “micro segnali” capacità di sintesi: focalizzare – semplificare rapidità / reattività “Comunicazione di impresa” (corso progredito) – 2° anno – Franco Guzzi – Mario Ruotolo 8 17 Lavorando “per” la comunicazione dell’impresa è indispensabile ... Avere una chiara strategia (di breve e medio periodo). Predefinire e seguire con attenzione un accurato piano di lavoro. Essere coerenti con gli obiettivi e le strategie dell’impresa. Ma ... essere strategici non basta! Saper ascoltare il mondo circostante, curiosità e creatività sono altrettanto importanti per realizzare un lavoro (studio) di qualità e costruire / sviluppare la reputazione dell’impresa (*) (non solo la sua notorietà). (*) con il termine “impresa” si intende “intrapresa”: organizzazione privata, pubblica, Associazione, Ente, Istituzione o parte sociale che comunica (mette in comune) ed ha relazioni con i suoi diversi interlocutori, esterni e interni. “Comunicazione di impresa” (corso progredito) – 2° anno – Franco Guzzi – Mario Ruotolo Economiche e Sociali Slide commentate a lezione e integrative dei testi adottati (Slide relative alle lezioni del: 25, 26 e 27 settembre – 2, 3, 4, 9, 10, 11, 16 e 17 ottobre 2012) Corso di laurea magistrale in Comunicazione pubblica e d’impresa – 2° anno – a.a. 2013/2014 9 19 Il mondo cambia Gran parte della comunicazione è cambiata e sta cambiando: • L’opinione pubblica è nel suo insieme cambiata e sta continuando a cambiare • Il cliente / consumatore / utente / cittadino è molto evoluto • L’impresa nel suo insieme fatica abbastanza a cambiare, salvo qualche eccezione La comunicazione d’impresa ne deve tenere conto! Cambia il paradigma: da verticale gerarchica a orizzontale simmetrica Si riconfermano i basic della disciplina: “comunicare è mettere in comune” identità vs. immagine /// valori condivisi vs. apparenze • La comunicazione d’impresa si trova all’interno di un ecosistema di comunicazione che integra strumenti classici con quelli digitali, dove avere un approccio direttivo ma capace di ascolto e dialogo, cosciente dell’impatto che hanno coerenza e sinergia • “Occupare spazio sui media” non è più (forse) l’imperativo categorico per le aziende e le marche: l’obiettivo di questi anni è di creare connessioni, scambi, relazioni, discussioni, partecipazioni, narrazioni, … … … “Comunicazione di impresa” (corso progredito) – 2° anno – Franco Guzzi – Mario Ruotolo 20 Il mondo cambia L’impresa e la marca hanno di fronte a loro due potenziali scenari entrambi critici e pericolosi: – sottostimare la portata dell’avvento della rivoluzione digitale che ha rimescolato le carte in tavola nella relazione con gli stakeholder, siano essi consumatori, gruppi di pressione, opinion leader o comunità; anche “creando” nuovi interlocutori (blogger) e nuovi ambiti (Twitter) – dimenticare il reale significato del termine comunicare nel suo senso più profondo di “mettere in comune”. Sta all’impresa attivare un ecosistema in cui tutti gli elementi di comunicazione collaborino verso un comune obiettivo: che sia promuovere una nuova iniziativa, lanciare un nuovo prodotto o servizio o più semplicemente “ingaggiare” i consumatori in un dialogo ricco, interattivo e pieno di significati e narrazioni Il silenzio (inteso come non avere un sito, una pagina Facebook, una piattaforma di scambio con gli stakeholder) non è una semplice non-comunicazione, ma assume il significato allarmante di assenza di impegno dialogico tra impresa e suoi interlocutori “Comunicazione di impresa” (corso progredito) – 2° anno – Franco Guzzi – Mario Ruotolo 10 21 Reload the brand Il fenomeno di «ricaricare la marca» sembra svilupparsi secondo a due chiavi di lettura: • Il bisogno da parte delle aziende che vogliono confrontarsi con il contesto attuale, di superare i meccanismi obsoleti del sistema pubblicitario tradizionale basato su uno strapotere del mezzo televisivo a discapito degli altri media; in questo senso la comunicazione d’impresa assume sempre più frequentemente un’impronta trans mediale, vivificando la marca attraverso un intreccio di stimolazioni e racconti partecipati e polifonici. • L’affermazione di formule di espressione brevi, che enfatizzino la rapidità: tale fenomeno prende il nome di media snacking, un vero e proprio stile di vita per i cosiddetti transumer, consumatori che vivono in una condizione di divenire, transitorio, nell’hic et nunc, alla ricerca di gratificazioni veloci e facili ai propri desideri, più che il possesso del bene/prodotto. Patrizia Musso, Brand Reloading, Franco Angeli, 2011 “Comunicazione di impresa” (corso progredito) – 2° anno – Franco Guzzi – Mario Ruotolo 22 La comunicazione è multitasking “Comunicazione di impresa” (corso progredito) – 2° anno – Franco Guzzi – Mario Ruotolo 11 In 60 secondi, su internet: “Comunicazione di impresa” (corso progredito) – 2° anno – Franco Guzzi – Mario Ruotolo 24 I numeri dei Social Network in Italia Fonte: NetConsulting 2012 “Comunicazione di impresa” (corso progredito) – 2° anno – Franco Guzzi – Mario Ruotolo 12 25 La comunicazione d’impresa (da Corvi-Fiocca) • Non è una disciplina “funzionale” o “specialistica” volta solo al raggiungimento di obiettivi / risultati, ma è un elemento permeante l’intera impresa, il suo essere, il suo vivere e divenire. • Apparentemente l’impresa interagisce e comunica solo con quelle parti dell’ambiente che le sono più prossime: i mercati di vendita, finanziari, di produzione, del lavoro... • La realtà di estrema articolazione e numerosità dei pubblici / interlocutori di riferimento per l’impresa richiede, invece, che si progettino e si attuino processi di comunicazione mirati e differenziati. • I diversi interlocutori/pubblici dell’impresa hanno esperienze, sistemi di decodifica e di risposta estremamente differenziati e, quindi, è indispensabile articolare in coerenza criteri, canali e massaggi di comunicazione. • Di ogni interlocutore/pubblico va individuato il differente livello di interesse che ha verso l’impresa, così come va valutato il diverso potere d’influenza che egli è grado di esercitare nei confronti dell’impresa. “Comunicazione di impresa” (corso progredito) – 2° anno – Franco Guzzi – Mario Ruotolo 26 L’“agire comunicativo” dell’impresa (da Pastore-Vernuccio) Realizzazioni materiali (cosa l’impresa mostra) Comunicazione “verbale” (cosa l’impresa dice) AGIRE COMUNICATIVO D’IMPRESA deliberato e non deliberato Prodotti / servizi (cosa l’impresa produce / fornisce) Comportamenti (cosa l’impresa fa) “Comunicazione di impresa” (corso progredito) – 2° anno – Franco Guzzi – Mario Ruotolo 13 27 Processo circolare di comunicazione (da Corvi-Fiocca) Feed-back Emittente Codifica Codice Decodifica Messaggio Canale Messaggio Ricevente Contesto Rumori di fondo Atteggiamenti Valori Attese Status sociale Posizione Gerarchia Conoscenze ... ... ... “Comunicazione di impresa” (corso progredito) – 2° anno – Franco Guzzi – Mario Ruotolo 28 Il processo di comunicazione (da Pastore-Vernuccio) Due “territori” Campo d’esperienza Campo d’esperienza dell’emittente del ricevente Messaggio Fonte Decodifica Destinatario emittente Codifica ricevente Canale Obiettivi Motivazione Rumori di fondo Feedback Risposta “Comunicazione di impresa” (corso progredito) – 2° anno – Franco Guzzi – Mario Ruotolo 14 29 Comunicazione a 4 vie (adattamento da Ferrari-Ruotolo-Vigliani) messaggio – codice – canale ascolto Impresa (emittente) Interlocutore (ricevente) feedback ricerca informazioni Non è detto che vi sia un feedback spontaneo … … così come vi può essere una ricerca di informazioni che non tiene conto dei messaggi inviati … “Comunicazione di impresa” (corso progredito) – 2° anno – Franco Guzzi – Mario Ruotolo 30 Audience dirette e indirette (da Pastore-Vernuccio) Emittente (impresa) Audience diretta Mezzo (evento) Mass Media e internet Audiences indirette Passaparola (dalle fonti più disparate, controllate o meno) “Comunicazione di impresa” (corso progredito) – 2° anno – Franco Guzzi – Mario Ruotolo 15 31 Barriere alla comunicazione (da Corvi-Fiocca) • Sociali e culturali – sesso – età – razza – istruzione – aspetto • Economiche – posizione – reddito – potere • Ideologiche – politiche – religiose – sociali – economiche • Aziendali – struttura – procedure – norme – regolamenti – politiche – status Ciascun individuo presenta barriere alla comunicazione che “filtrano” ogni messaggio; barriere che sono realtà oggettive e non neutrali. “Comunicazione di impresa” (corso progredito) – 2° anno – Franco Guzzi – Mario Ruotolo 32 Come si formano le opinioni Personalità e credo dell’individuo Informazioni & comunicazioni Opinione / reputazione Ambiente e contesto “Comunicazione di impresa” (corso progredito) – 2° anno – Franco Guzzi – Mario Ruotolo 16 33 Come si formano gli atteggiamenti degli individui B Personalità e autostima Altre credenze e atteggiamenti A Esperienza diretta Gruppi di appartenenza e di riferimento C Percezione delle informazioni sul prodotto e sull’impresa Mass media D Credenze sul prodotto e sull’impresa Importanza delle credenze sugli attributi di prodotto e d’impresa E Atteggiamento generale verso il prodotto e l’impresa Opinion leader Struttura dei bisogni Sistema dei valori Loudon & Della Bitta, Consumer Behaviour, New York, McGraw Hill, 1979 “Comunicazione di impresa” (corso progredito) – 2° anno – Franco Guzzi – Mario Ruotolo 34 Tra Impresa e Consumatore ieri 1-2 oggi ... impresa “Comunicazione di impresa” (corso progredito) – 2° anno – Franco Guzzi – Mario Ruotolo 17 35 Tra Impresa e Consumatore 2-2 (da Ferrari-Ruotolo-Vigliani) “Le aziende si confrontano con un consumatore divenuto più esigente, informato, selettivo, pragmatico. Dalle aziende si attende affidabilità e trasparenza, responsabilità e dialogo. In una fase di passaggio dall’economia dell’immagine all’economia della credibilità, la responsabilità è un valore e al contempo una sfida.” Giulio Malgara, Presidente U.P.A., Relazione all’assemblea U.P.A., giugno 2006 Target Pubblici Stakeholder Constituencies Un individuo (al singolare) non più soltanto consumatore, ma sempre più attore sociale; consapevole dei propri diritti e del proprio potere di scelta: – un protagonista più attento, informato, dotato di capacità critica, di nuove sensibilità e convinzioni individuali e collettive; – non solo più “attrezzato” mentalmente, ma anche più “armato” fisicamente. “Ogni azienda nasce con il permesso del pubblico e vive con il suo consenso.” Arthur Page, USA 1883-1960 “Comunicazione di impresa” (corso progredito) – 2° anno – Franco Guzzi – Mario Ruotolo 36 L’impresa vive con e attraverso i suoi interlocutori Giornalisti Gruppi di interesse Società “allargata” Dipendenti Clienti Istituzioni Stakeholders / Impresa potential ambassadors Investitori Concorrenti Opinion Leader Comunità locali Pubblica Amministrazione Opinione pubblica “Comunicazione di impresa” (corso progredito) – 2° anno – Franco Guzzi – Mario Ruotolo 18 37 L’azienda e gli interlocutori di riferimento (da Corvi-Fiocca) Pubblico Concorrenti e Partner • Concorrenti attuali • Concorrenti potenziali • Partner • Opinione pubblica • Movimenti e gruppi di pressione • Opinion leader Istituzioni • Amministrazione pubblica • Enti locali • Parlamento • Governo • Magistratura • Partiti politici • Organizzazioni sindacali nazionali • Associazioni di categoria Impresa • • • • • • Finanza Azionisti attuali Azionisti potenziali Istituti di credito Società finanziarie Creditori Investitori istituzionali Interno • • • • • Mercato Acquirenti / consumatori finali Acquirenti / consumatori potenziali Clienti / intermediari attuali e potenziali Influenzatori di mercato Fornitori • Management • Quadri e impiegati • Forza di vendita diretta e indiretta • Operai • Organizzazioni sindacali aziendali • Dipendenti potenziali “Comunicazione di impresa” (corso progredito) – 2° anno – Franco Guzzi – Mario Ruotolo 38 La comunicazione d’impresa (da Corvi-Fiocca) • Per un’impresa “è impossibile non comunicare”: comunicazione è tutto ciò che, esplicitamente o implicitamente, volutamente o no, incide (modificandoli o rinforzandoli) sugli atteggiamenti e comportamenti delle persone. • Indipendentemente dalla volontà dell'impresa, comunque nel mercato (ambiente) si crea una sua percezione, un suo giudizio, un suo posizionamento; la domanda è: tutto questo lo gestisce attivamente l'impresa stessa o a chi lo lascia gestire ? (concorrenti, antagonisti, ...). • La comunicazione assume quindi la valenza strategica a cui viene demandato il compito di costruire una percezione forte e attrattiva dell’impresa, che le permetta di ottenere il consenso necessario ad attrarre le risorse interne ed esterne per lo svolgimento della propria attività: consenso non fine a se stesso, ma indispensabile per ottenere il vantaggio competitivo. Comunicare = mettere in comune = essere in relazione (dal latino: cum-munire = legare, costruire / cummunicare = mettere in comune, far partecipe) “Comunicazione di impresa” (corso progredito) – 2° anno – Franco Guzzi – Mario Ruotolo 19 Paul Watzlawick Watzlawick, Beavin, Jackson, Pragmatica della comunicazione umana, (1967) Astrolabio 1° assioma: non si può non comunicare, poiché ogni comportamento ha valore di messaggio, anche il silenzio costituisce un messaggio che influenza gli altri. 2° assioma: ogni comunicazione ha un aspetto di contenuto e un aspetto di relazione, di modo che il secondo classifica il primo ed è quindi meta comunicazione, perché ogni comunicazione non solo trasmette informazioni ma si esprime anche attraverso comportamenti. 3° assioma: la natura di una relazione dipende dalla punteggiatura delle sequenze di comunicazione tra i comunicanti, perché è importante l’organizzazione degli eventi di comunicazione e la lettura che ne dà ciascun componente del sistema. 4° assioma: gli esseri umani comunicano sia con il modello numerico che con quello analogico. 5° assioma: tutti gli scambi di comunicazione sono simmetrici o complementari, a seconda che siano basati sull’uguaglianza o sulla differenza, dove nella relazione di primo tipo vi è una minimizzazione della differenza, nel secondo tipo la differenza viene enfatizzata. “Comunicazione di impresa” (corso progredito) – 2° anno – Franco Guzzi – Mario Ruotolo 40 Modalità di relazione (da Ferrari-Ruotolo-Vigliani) Seduzione Relazione egoistica ► Impresa Consumatore Acquisto Trasparenza Relazione paritaria ► Impresa Individuo Fedeltà Valore sociale Relazione istituzionale ► Impresa Cittadino Necessità / Utilità “Comunicazione di impresa” (corso progredito) – 2° anno – Franco Guzzi – Mario Ruotolo 20 41 Il marchio dell’impresa (o di prodotto) La Marca distingue il prodotto o il servizio da altri uguali. La marca è qualche cosa di sovrapposto al prodotto, senza alcun legame organico con il prodotto stesso: è una sovrastruttura inutile e costosa? I prodotti sono tutti uguali, è solo la pubblicità che li rende “apparentemente” diversi? La marca si afferma con la società dei consumi, prima non ve ne era necessità? Il consumatore è sprovveduto e passivo, mentre il produttore è astuto e maligno? Naomi Klein, NO LOGO, Macmillan, 2009 La Marca è la “memoria del prodotto”. Il sistema Marca consente al singolo individuo di esprimere anche socialmente la sua specificità individuale ... sino a non sceglierla. La Marca riduce l’incertezza al momento della scelta. La Marca è consapevole di mettersi in gioco ogni giorno. “Comunicazione di impresa” (corso progredito) – 2° anno – Franco Guzzi – Mario Ruotolo 42 Le relazioni tra Impresa e Marca (da G.Fabris) • L’impresa è il complesso organismo (finanziario, tecnologico, produttivo, gestionale) che rappresenta la figura istituzionale entro cui sono iscritti uomini e mezzi, cultura industriale e sapere produttivo, biografia commerciale e forza finanziaria. (il “corpo”) • La Corporate può essere visibile o meno visibile; rispetto alla Brand può essere “plusvalore” o “disvalore”, arroganza o rassicurazione. • Le relazioni tra Corporate e Brand sono complesse ed eterogenee: – Corporate e Brand coincidono e formano un unico nello stesso settore merceologico. – Corporate e Brand coincidono e si declinano in diversi settori merceologici. – Corporate e Brand non coincidono e le marche abbracciano diversi settori merceologici oppure un unico comparto di consumo. – Corporate e Brand coincidono soltanto in parte; la Corporate è Brand e svolge un ruolo istituzionale di Corporate rispetto alle altre Brand del Gruppo. “Comunicazione di impresa” (corso progredito) – 2° anno – Franco Guzzi – Mario Ruotolo 21 43 Le relazioni tra Corporate e Brand (da G.Fabris) • Corporate e Brand coincidono e formano un unico nello stesso settore merceologico illy – Lavazza – McDonald’s – Nike – … • Corporate e Brand coincidono e si declinano in diversi settori merceologici Virgin: marca/cultura = dischi, aerei, libri, treni, bibite, ... Yamaha – Mazda – Sony – ... • Corporate e Brand non coincidono e le marche abbracciano diversi settori merceologici oppure un unico comparto di consumo Procter & Gamble – Unilever – Henkel – General Electric – ... • Corporate e Brand coincidono soltanto in parte; la Corporate è Brand e svolge un ruolo istituzionale di Corporate rispetto alle altre Brand Barilla – Coca-Cola – Nestlé – ... “Comunicazione di impresa” (corso progredito) – 2° anno – Franco Guzzi – Mario Ruotolo 44 Il senso della marca ... oltre il prodotto • • • • • • Coca-Cola simbolo dell’american way of life Apple sinonimo di innovazione e design Levi’s emblema di libertà Volvo rassicurazione di sicurezza Servizio eccellente: Avis, Hertz, McDonald’s Stile di vita e filosofia: Virgin, Lifegate, Body Shop La marca può assumere una dimensione ideologica? La marca può diventare un modello? Madonna – Pavarotti – Naomi Cambell – Jennifer Lopez – Lady Gaga La nuova relazione tra impresa e consumatore è anche frutto di una domanda crescente di esperienze simboliche, emozionali, sensoriali Nokia: connecting people – Wikipedia: the free enciclopedia – DHL: excellence simply delivered – P&G: touching lives, improving live – Barilla: the italian food company “Comunicazione di impresa” (corso progredito) – 2° anno – Franco Guzzi – Mario Ruotolo 22 45 Il valore del marchio dell’impresa (www.interbrand.com – Best Global Brands 2012) Top Ten Brands in 2012 1. Coca-Cola 77.839 ($m) 2. Apple 76.568 ($m) 3. IBM 75.532 ($m) 4. Google 69.726 ($m) 5. Microsoft 57.853 ($m) 6. GE 43.682 ($m) 7. McDonald's 40.062 ($m) 8. Intel 39.385 ($m) 9. Samsung 32.893 ($m) 10. Toyota 30.280 ($m) 01 02 03 04 05 06 07 08 09 10 Per l’ennesimo anno consecutivo Coca-Cola si conferma al 1° posto. Apple balza dal 17° posto (2010) all’8° (2011) al 2°. IBM e Google scendono di una posizione. Samsung sale dal 17° al 9° posto. Nel 2011 solo Coca-Cola aveva un valore superiore a 70 miliardi di $. Interbrand 2012 “Comunicazione di impresa” (corso progredito) – 2° anno – Franco Guzzi – Mario Ruotolo 46 Best Global Brands 2013 www.interbrand.com Dopo 13 anni Coca-Cola perde il primato. È l'era Apple Per anni è stato il marchio più potente al mondo, ma oggi Coca-Cola cede il primato ad Apple. Secondo lo studio "Best Global Brand" – che ogni anno stila la classifica dei 100 marchi a maggior valore economico del mondo – il brand della mela, insieme all'altro colosso dell'hitech Google, può vantare oggi un valore superiore al brand leader del beverage. Apple vale 98,31 miliardi di dollari (in rialzo del 28%) e la CocaCola, comunque cresciuta del 2% a 79,21 miliardi di dollari, è stata superata anche da Google, che oggi vale 93,29 miliardi di dollari (+34%). “Comunicazione di impresa” (corso progredito) – 2° anno – Franco Guzzi – Mario Ruotolo 23 47 Il valore del marchio dell’impresa (www.interbrand.com – Best Global Brands 2013) “Comunicazione di impresa” (corso progredito) – 2° anno – Franco Guzzi – Mario Ruotolo 48 Best Global Green Brands 2013 “Comunicazione di impresa” (corso progredito) – 2° anno – Franco Guzzi – Mario Ruotolo 24 49 The score of Green Brands (www.interbrand.com – Best Global Green Brands 2013) “Comunicazione di impresa” (corso progredito) – 2° anno – Franco Guzzi – Mario Ruotolo 50 BrandZ: Top 100 Most Valuable Global Brands 2013 (www.millwardbrown.com) “Comunicazione di impresa” (corso progredito) – 2° anno – Franco Guzzi – Mario Ruotolo 25 51 Brand Social “Comunicazione di impresa” (corso progredito) – 2° anno – Franco Guzzi – Mario Ruotolo 52 Il marchio dell’impresa (o di prodotto) come narrazione “Comunicazione di impresa” (corso progredito) – 2° anno – Franco Guzzi – Mario Ruotolo 26 53 Lo scambio (da Ferrari, Ruotolo, Vigliani) L’incontro tra e OFFERTA DOMANDA avviene in un sistema complesso. VARIABILI SOGGETTIVE VARIABILI OGGETTIVE (situazione personale, fase della vita, aspettative generali, motivazioni, …) (prodotto, prezzo, distribuzione, concorrenza, …) VARIABILI MACROECONOMICHE SISTEMI DI VALORI “Comunicazione di impresa” (corso progredito) – 2° anno – Franco Guzzi – Mario Ruotolo 54 La comunicazione per lo “scambio” (da Ferrari, Ruotolo, Vigliani) Perché l’incontro abbia successo, perché vi sia la scelta occorre che le variabili soggettive entrino in relazione positiva con le variabili oggettive, all’interno del quadro delle variabili macroeconomiche e dei sistemi di valori. Compito della comunicazione dell’impresa è mettere in relazione tutte queste variabili, creando le condizioni per il passaggio dalla fase di non conoscenza a quella della scelta, passando attraverso l’interesse e la motivazione dei suoi interlocutori / pubblici. “Comunicazione di impresa” (corso progredito) – 2° anno – Franco Guzzi – Mario Ruotolo 27 55 Comunicazione d’impresa 1/2 (da Pastore, Vernuccio) • L’impresa che crea valore è un “soggetto comunicante”, artefice insieme ai propri stakeholder di un processo interativo di creazione di significati economico-finanziari, etico-sociali, commerciali, simbolici. Gli stakeholder, infatti, non sono meri destinatari dei messaggi aziendali poiché, come influenzatori ed interpreti di tali messaggi, a loro volta producono valori immateriali ovvero messaggi. • Una consapevole attività di governo della comunicazione agisce quale forza trainante dello sviluppo dell’impresa, protesa a costruire un’immagine forte e attrattiva, un clima di consenso e di fiducia, nonché una solida reputazione presso i pubblici rilevanti o semplicemente influenti. “Comunicazione di impresa” (corso progredito) – 2° anno – Franco Guzzi – Mario Ruotolo 56 Comunicazione d’impresa 2/2 (da Pastore, Vernuccio) • Le imprese sono alla continua ricerca di consenso e di legittimazione competitiva, sociale, istituzionale, dove la comunicazione costituisce un fattore chiave per il governo delle relazioni con tutti i portatori d’interessi: i clienti, i business partner, le risorse umane, gli investitori, le istituzioni, le comunità sociali. Attraverso la comunicazione, l’impresa attiva e gestisce le relazioni, crea e consolida la fiducia, esercita condizionamenti, promuove la coevoluzione. • L’agire comunicativo dell’impresa va molto al di là della pubblicità o delle relazioni pubbliche: nel perseguimento delle proprie finalità di comunicazione, l’impresa moderna può utilizzare un mix di strumenti ampio e composito, che si è notevolmente evoluto nel tempo. Ma l’impresa comunica anche con le proprie azioni e persino con il proprio silenzio. “Comunicazione di impresa” (corso progredito) – 2° anno – Franco Guzzi – Mario Ruotolo 28 57 Gli stakeholder dell’impresa Istituzioni Comunità locale Proprietà Finanziatori Concorrenti IMPRESA Dirigenti Opinione pubblica Dipendenti Clienti Fornitori Business partner Gruppi di rappresentanza Gruppi di pressione Fonte: Dominici, 2008 “Comunicazione di impresa” (corso progredito) – 2° anno – Franco Guzzi – Mario Ruotolo 58 La reputazione dell’impresa Una buona reputazione, solida e condivisa, rappresenta per l’impresa un asset importante dal punto di vista strategico perché focalizza l’attenzione sulle sue caratteristiche positive, ed è una fonte di vantaggio competitivo perché: – influisce nelle decisioni di scelta del cittadino / d’acquisto dei consumatori e aiuta a mantenerne la fedeltà; – permette di stabilire un premium price un valore aggiunto; – incide su coesione interna, spirito d’appartenenza, condivisione dei valori; – attrae nuovi talenti; – attrae e fedelizza i business partner; – è determinante per le scelte d’investimento e permette di ottenere un valore più alto dell’azione; – aiuta ad acquisire maggiore visibilità e copertura sui media; – contribuisce ad affrontare con maggior fiducia eventuali momenti di crisi. La costruzione di una buona reputazione è alla base di un posizionamento strategico rilevante e differenziante per l’impresa (da economia dell’immagine a economia della credibilità). “Comunicazione di impresa” (corso progredito) – 2° anno – Franco Guzzi – Mario Ruotolo 29 59 Visibilità – Immagine – Identità – Reputazione • La comunicazione “mette in comune” e produce valore per l’impresa, dando visibilità a ciò che si comunica (tangibile e intangibile) ... ma non solo. La visibilità si compra. • Molto spesso, anche nell’uso comune, si utilizza il termine immagine: “l’identità percepita dell’impresa, ovvero ciò che i soggetti ritengono, sentono, percepiscono circa <<l’essere>> dell’impresa: le sue capacità, le competenze, il suo modo di interpretare le sfide, di rispondere alle aspettative dei suoi interlocutori, la sua unicità rispetto ad altre imprese; tutti elementi che riflettono la sua cultura.” (Corvi-Fiocca) Ma quanto e come l’immagine corrisponde e si sovrappone alla vera identità dell’impresa? In questo sta la sfida della comunicazione e del comunicatore! “Comunicazione di impresa” (corso progredito) – 2° anno – Franco Guzzi – Mario Ruotolo 60 Visibilità – Immagine – Identità – Reputazione • La consonanza o dissonanza tra immagine e identità dell’impresa è data solo in parte dalle capacità e qualità della comunicazione (e del comunicatore), perché è soprattutto insita nel contenuto dei comportamenti e delle relazioni (simmetriche o asimmetriche) che l’impresa persegue con i suoi interlocutori (diretti e indiretti). In sintesi, la “chiave” è in come l’impresa è governata, a quali valori si ispira, quali regole applica al suo interno e con l’esterno, ... e in quanto le rispetta ogni giorno. • L’identità di un’impresa è l’insieme delle caratteristiche concrete e misurabili che la contraddistinguono (nome/logo; prodotti; politiche commerciali; relazioni con dipendenti, fornitori, partner, comunità, ...). • L’immagine dell’impresa è un riflesso, spesso generato prevalentemente dalla visibilità che si può ottenere anche in breve tempo attraverso la comunicazione (ma non sempre è la sua vera identità). • La reputazione è un fattore più solido e sostanziale, più duraturo nel tempo, frutto di coerenza e costanza, di correttezza nei comportamenti, costruito non solo grazie ad un’efficace campagna di comunicazione. “Comunicazione di impresa” (corso progredito) – 2° anno – Franco Guzzi – Mario Ruotolo 30 61 Identità – Immagine – Reputazione (Argenti-Forman, “The Power of Corporate Reputation”) Corporate Identity Names Brands Symbols Self-presentations Is perceived by… Customer Image Community Image Investor Image Employee Image Sum of their perceptions equals… Corporate Reputation “Comunicazione di impresa” (corso progredito) – 2° anno – Franco Guzzi – Mario Ruotolo 62 Le quattro “grandi trasformazioni” (da Ferrari, Ruotolo, Vigliani) “Comunicazione di impresa” (corso progredito) – 2° anno – Franco Guzzi – Mario Ruotolo 31 63 Le grandi “trasformazioni” (da Ferrari-Ruotolo-Vigliani) • Le imprese (globali, importanti risorse economiche, competizione). • L’individuo (si è emancipato e continua ad emanciparsi: non più solo consumatore, ma anche attore sociale, consapevole dei propri diritti e del proprio potere di scelta, sempre più protagonista nella vita dell’impresa e della marca). • L’esplosione della tecnologia, una rivoluzione nella relazione tra individuo e impresa: a costi minimi, 24 ore su 24, si accede a una sterminata quantità di informazioni, anche diventandone autore (es. Kryptonite). Nel contempo, la tecnologia aumenta esponenzialmente le capacità di relazione dell’impresa (es. call centre, tv digitale, blog, twitter, interattività, use generated content, ecc. ecc. ecc.). • La trasformazione della distribuzione (concept store; centri commerciali dove “passare il tempo”; le grandi librerie aperte la domenica, con bar, dibattiti, vendita biglietti di teatro, ecc. ecc. ecc.). In sintesi, la distribuzione è un interlocutore primario e diretto del consumatore finale (es. “la Coop sei tu”; Wall-Mart fa produrre prodotti altrimenti non reperibili a prezzi che lei definisce; Esselunga interviene sulla viabilità; ecc. ecc. ecc.). “Comunicazione di impresa” (corso progredito) – 2° anno – Franco Guzzi – Mario Ruotolo 64 Orientamento delle imprese nel tempo (da L.Hinna) Responsabilità sociale / Etica Qualità Controllo Dimensione Globalità Finanza Mercato Prodotto Autoreferenzialità Imprese: da locali, a nazionali, a internazionali, a globali; con importanti risorse e scadenze economiche coinvolte; passando dai “mari blu”, agli “oceani rossi”. (www.blueoceanstrategy.com – Vincere senza competere) tempo “Comunicazione di impresa” (corso progredito) – 2° anno – Franco Guzzi – Mario Ruotolo 32 65 L’impatto delle tecnologie media “Power to the people!” DVD VCR TV SAT remote control I Social Network degli “ascoltautori” User generated content DTT VHS Download PVR RSS Podcasting consumer advertiser advertiser ……… consumer Oggi il consumatore racconta ad altri consumatori la propria esperienza con un grande “amplificatore”: la rete: da “word of mouth” a ”word of mouse”! “Comunicazione di impresa” (corso progredito) – 2° anno – Franco Guzzi – Mario Ruotolo 66 Una “nuova” forza: il network Fare leva su un nuovo concetto di comunicazione tra l’impresa e i suoi interlocutori Mass Communication Targeted Communication Network Communication Company / Brand Company / Brand Group A Group G Target Target Group F Company / Brand Target Group B Group C Target Group H Transmission Dialogue Group I Interconnection “Comunicazione di impresa” (corso progredito) – 2° anno – Franco Guzzi – Mario Ruotolo 33 67 Introducing the human network • Benvenuti! Benvenuti in un nuovo giorno. • In un nuovo modo di fare le cose. • Benvenuti in un luogo dove si riscrivono le carte geografiche e si includono anche i villaggi più remoti. Un luogo dove il linguaggio del corpo diventa il linguaggio del business. • Dove la gente si abbona alla gente; non alle riviste. • E non sei tu a seguire la tua squadra, ma è la tua squadra a seguire te. • Benvenuti in un luogo dove i libri si riscrivono da soli. • Dove potete caricare e scaricare le persone per portarle ovunque vogliono andare. E un telefono diventa un biglietto del treno, dell’aereo, della seggiovia. • Benvenuti in un luogo dove un matrimonio può essere vissuto e rivissuto infinite volte. • Dove un video amatoriale può essere condiviso ovunque nello stesso attimo. Dove una biblioteca può viaggiare in tutto il mondo. • Dove nascono le imprese e i paesi si trasformano. • E dove siamo più forti insieme di quanto lo saremmo mai da soli. Cisco. Welcome in the human network. “Comunicazione di impresa” (corso progredito) – 2° anno – Franco Guzzi – Mario Ruotolo 68 Cluetrain Manifesto • Scritto nel 1999 da Rick Levine, Christopher Locke, Doc Searls e David Weinberger, si tratta di 95 tesi organizzate e presentate come un manifesto -o invito all'azione- rivolto alle imprese che operano in un nuovo mercato interconnesso. Cluetrain Manifesto ha l'obiettivo esplicito di esaminare l'impatto di Internet sia sui mercati (i consumatori) sia sulle organizzazioni e suggerisce i cambiamenti che sono richiesti per rispondere all'ambiente del nuovo mercato. • Gli autori affermano che Internet è diversa dai media tradizionali utilizzati per il marketing di massa in quanto consente alle persone di avere conversazioni "uomo a uomo", e queste trasformano radicalmente le pratiche commerciali tradizionali. • Alla luce della nascita del Web, il libro Cluetrain Manifesto e il sito dedicato definiscono "fuori moda” il pensiero di business del XX° secolo ed elenca "95 tesi", analogamente al manifesto di Martin Lutero che segnò l'inizio della Riforma protestante. • Il termine "Cluetrain" deriva dalla citazione: "The clue train stopped there four times a day for ten years and they never took delivery". “Comunicazione di impresa” (corso progredito) – 2° anno – Franco Guzzi – Mario Ruotolo 34 69 Cluetrain Manifesto Sintesi (arbitraria) delle 95 tesi: • Tesi 1-6: i mercati sono conversazioni • Tesi 7: i link ipertestuali sovvertono la gerarchia • Tesi 8-13: i collegamenti tra i nuovi mercati e le imprese [La stessa tecnologia che collega le persone nei mercati al di fuori delle organizzazioni, sta connettendo anche i lavoratori all'interno delle organizzazioni stesse (tesi 8). Gli autori suggeriscono che queste reti, attraverso le conversazioni in atto, creano un mercato ed un consumatore più informati (tesi 9). L'informazione disponibile sul mercato è superiore a quella a disposizione delle organizzazioni stesse (tesi 10-12).] • Tesi 14-25: le organizzazioni entrano nel mercato [Con l'emergere del mercato virtuale, le aziende avranno l'onere di partecipare alla conversazione del mercato (tesi 25) e di farlo in un modo che si collega con la 'voce' del nuovo mercato (tesi 14-16) o rischieranno di diventare insignificanti (tesi 16).] • Tesi 26-40: Marketing & Organizational Response [L'approccio che le organizzazioni dovranno adottare per poter entrare con successo nel nuovo mercato (tesi 26), poiché chi è all'interno del nuovo mercato non risponderà più alla comunicazione sui mass-media dato che tale comunicazione non è 'autentica' (tesi 33).] • Tesi 41-52: le Intranet e l'impatto sul controllo e sulla struttura organizzativa [Dalla 41 alla 52 forniscono dettagli sul sovvertimento della gerarchia inizialmente indicato come tesi 7. Quando implementate correttamente (tesi 44-46), le intranet ristabiliscono la vera comunicazione tra i dipendenti in parallelo con l'impatto di Internet sul mercato (tesi 48) e questo porterà a una 'struttura organizzativa ipertestuale' all'interno dell'organizzazione, che prenderà il posto (o sarà utilizzato in sostituzione) dell'organigramma formale (tesi 50).] • Tesi 53-71: collegare il mercato Internet con le Intranet aziendali [L'ideale è che il mercato in rete sia collegato alla rete intranet per permettere la più completa comunicazione tra coloro che vivono nel mercato e coloro che stanno all'interno dell'azienda stessa (tesi 53). L'ottenimento di questo livello di comunicazione viene ostacolato dalla imposizione delle 'strutture di comando e controllo' (tesi 54-58), ma le organizzazioni dovranno consentire questo livello di comunicazione per continuare ad esistere quando il nuovo mercato non risponderà più alla 'voce da mass-media' dell'organizzazione (tesi 59-71)] • Tesi 72-95: aspettative del nuovo mercato [Hanno lo scopo di individuare le aspettative (tesi 76, 77, 78, 95) e i cambiamenti (tesi 72) all'interno del nuovo mercato e come tali aspettative e cambiamenti richiederanno un corrispondente cambiamento da parte delle organizzazioni (tesi 79, 84, 91, 92, 94).] “Comunicazione di impresa” (corso progredito) – 2° anno – Franco Guzzi – Mario Ruotolo 70 Emancipazione Sino agli anni ’50/’60 un’alta percentuale di popolazione abbandonava gli studi ai primi gradini del processo educativo; ora siamo già al centro degli effetti della scolarizzazione di massa; nei prossimi dieci anni raggiungerà la quasi totalità dei cittadini attivi. 100% 0% 0 500 1000 1500 2000 ... “Comunicazione di impresa” (corso progredito) – 2° anno – Franco Guzzi – Mario Ruotolo 35 71 Il cliente/consumatore “Il cliente dell’imitazione inconsapevole degli anni ’60 evolve negli anni ’70 e ’80 in quello dei consumi voluttuari, sensibile alla pressione dei grandi marchi, e negli anni ’90 si scopre consumatore con propri e specifici valori da affermare.” L.Pilotti, A. Ganzaroli, Rileggere il marketing,strategie informative e gestione della conoscenza, CEDAM 2006 Piramide dei bisogni umani di A. Maslow (anni ’70): cinque livelli, dove il passaggio ad un livello superiore è possibile solo dopo il soddisfacimento delle esigenze di ordine inferiore: 1. Bisogni fisiologici quali cibo, sonno e acqua. 2. Bisogni di sicurezza, quali protezione da malattie o infortuni, sicurezza del posto di lavoro e quindi stabilità economica. 3. Bisogni sociali, come amicizia, appartenenza ad un gruppo, accettazione da parte degli altri. 4. Bisogni di stima: successo, prestigio e autostima. 5. Bisogni di autorealizzazione personale. “Comunicazione di impresa” (corso progredito) – 2° anno – Franco Guzzi – Mario Ruotolo 72 Persone e ambiti di comunicazione (rivisitazione della piramide di Maslow) “Comunicazione di impresa” (corso progredito) – 2° anno – Franco Guzzi – Mario Ruotolo 36 73 Distribuzione La trasformazione da semplice “negozio” a centri commerciali dove “passare il tempo”; concept e flagship store; grandi librerie aperte anche la domenica, con bar, dibattiti, vendita biglietti di teatro, ecc. ecc.;). Per sintesi, la distribuzione come interlocutore primario e diretto del consumatore finale, luogo di “esperienza” e di relazione...sino all’ideologia? Video di lezione\COOP.avi “Comunicazione di impresa” (corso progredito) – 2° anno – Franco Guzzi – Mario Ruotolo 74 “La Coop sei tu” • Sono i prodotti più controllati, e da noi soci sono stati approvati. • Dai conservanti liberi siamo. • Sulla salute, i prezzi che amiamo. • Per la natura, grandi attenzioni: noi ricicliamo le confezioni. • Questo vuol dire più qualità, più convenienza, più libertà. • Tutti insieme si può. • Basta andare alla Coop. • In sei milioni si può. • Insieme si può. “Comunicazione di impresa” (corso progredito) – 2° anno – Franco Guzzi – Mario Ruotolo 37 75 Si passa dalla visione “Tolemaica” dell’impresa e dei suoi stakeholder… Investitori Concorrenti Clienti potenziali/ Ex clienti Opinion leaders Gruppi di pressione Impresa Clienti attuali Identità Valori Visione / Missione Comunità scientifica Azionisti Dipendenti Pubblica Amministrazione Opinione pubblica (da L.Ferrari) SISTEMA DEI MEDIA “Comunicazione di impresa” (corso progredito) – 2° anno – Franco Guzzi – Mario Ruotolo 76 … alla visione individuo-centrica rispetto al sistema impresa B G OPINION LEADER C CLIENTE D INDIVIDUO AZIONISTA ATTIVISTA E DIPENDENTE H CONCORRENTE I L F PUBBLICA AMMINISTRAZIONE A A, B, C, D, E, F ecc. = imprese, associazioni, gruppi di pressione, ecc. M SISTEMA DEI MEDIA (da L.Ferrari) “Comunicazione di impresa” (corso progredito) – 2° anno – Franco Guzzi – Mario Ruotolo 38 77 Economia e comunicazione nell’età postindustriale Nell’età industriale Nell’età postindustriale: ■ Relazione ad una via e asimmetrica; ■ Relazioni “a rete” ■ Quantitativa ■ Qualità competitiva dell’offerta ■ In serie ■ Personalizzazione ■ Orientamento deciso dal produttore ■ Orientamento al cliente-cittadino “Comunicazione di impresa” (corso progredito) – 2° anno – Franco Guzzi – Mario Ruotolo 78 ... e, quindi, i modelli comunicativi Nell’età industriale: Nell’età postindustriale: ■ Da pochi a molti ■ Da molti a molti ■ Modello push (attivato dal produttore) ■ Modello pull (attivato dal consumatore) ■ Modello che seleziona i media verso un target definito ■ Modello ad accesso individuale verso tutte le destinazioni ■ Modello inizialmente universale, poi a segmenti ■ Tendenzialmente one to one “Comunicazione di impresa” (corso progredito) – 2° anno – Franco Guzzi – Mario Ruotolo 39 79 Evoluzione della comunicazione: da “push” a “pull” DA A Dal modello tradizionale Al dialogo/conversazione PUSH PULL la comunicazione in cui l’emittente spinge il messaggio verso il ricevente, disinteressandosi del feedback e senza un rapporto “simmetrico” quella comunicazione in cui il ricevente decide se, come, quando e quanto relazionarsi con l’emittente, “tirando a sé” il messaggio che lo riguarda / interessa Comunicare “a” Comunicare “con” “Comunicazione di impresa” (corso progredito) – 2° anno – Franco Guzzi – Mario Ruotolo 80 I media tradizionali come i dinosauri? Philip Meyer, in “The vanishing newspaper”, proiettando le linee di tendenza del mercato pubblicitario, sempre meno florido (vale il 45% dei ricavi dei quotidiani), la crescita di internet e del suo utilizzo, il calo delle diffusioni e delle vendite edicola (tra il 40-45% del totale ricavi), ha individuato nel 1° trimestre del 2043 il momento in cui “l’ultimo lettore, getterà l’ultimo quotidiano”. Trend e previsione della diffusione dei quotidiani a pagamento in Italia 1980: nasce Canale 5 7.000.000 6.000.000 1924: prima trasmissione radiofonica in Italia 5.000.000 Si diffonde anche la lettura dei quotidiani on line Boom di internet 4.000.000 3.000.000 1954: Cominciano le prime trasmissioni tv della Rai 2.000.000 1900: sviluppo industriale 1.000.000 2040 2030 2020 2010 2000 1993 1985 1975 1965 1955 1945 1935 1925 1915 1910 1900 1890 0 “Comunicazione di impresa” (corso progredito) – 2° anno – Franco Guzzi – Mario Ruotolo 40 81 Cosa ci insegna la biologia evoluzionistica? I pensatori del 19° secolo vedevano l’evoluzione come un mondo dove gli animali più forti uccidevano i più deboli. Non tenevano però in considerazione che i più deboli avrebbero cercato inevitabilmente di diventare più forti o di combattere in qualche altro modo. Cosa che puntualmente accade. “Non è la più forte delle specie che sopravvive, né la più intelligente, ma quella più reattiva ai cambiamenti". Charles Darwin La nuova idea di evoluzione evidenzia l’interazione tra specie in continua evoluzione (coevolution), nella quale due o più forme di vita evolvono simultaneamente in situazioni di tolleranza reciproca. “Comunicazione di impresa” (corso progredito) – 2° anno – Franco Guzzi – Mario Ruotolo 82 Il ruolo del posizionamento dell’impresa e della marca “Comunicazione di impresa” (corso progredito) – 2° anno – Franco Guzzi – Mario Ruotolo 41 83 Chi comunica in Azienda? • Nell’impresa – di solito – ci sono funzioni e persone dedicate e specializzate in comunicazione, ma è altrettanto vero che... ... tutte le funzioni aziendali e tutti i dipendenti comunicano qualcosa dell’azienda. • Questo avviene perché l’azienda è un sistema complesso di relazioni in costante comunicazione con l’ambiente che la circonda e tutte le funzioni che costituiscono l’impresa comunicano quotidianamente con l’esterno (non solo in senso proprio ma anche in quello etimologico di “mettere in comune”). • Questo porta a dire che non esiste “la” comunicazione d’azienda (ma “le” comunicazioni dell’azienda). • Non c’è (e non ci può essere) una funzione aziendale che realmente organizzi, guidi, sovrintenda tutti – ma proprio tutti – i flussi ed i messaggi che escono nell’azienda (o che circolano al suo interno). “Comunicazione di impresa” (corso progredito) – 2° anno – Franco Guzzi – Mario Ruotolo 84 Tutte le funzioni devono comunicare Vertici Affari istituzionali e Regolamentari Relazioni esterne Marketing & Pubblicità Finance & Investor relations Risorse umane AZIENDA Forza di vendita Ricerca & Sviluppo Acquisti Direzione Vendite Customer relations Logistica Talvolta i loro interlocutori sono diversi, ma spesso sono gli stessi. “Comunicazione di impresa” (corso progredito) – 2° anno – Franco Guzzi – Mario Ruotolo 42 85 I rischi Efficienza Consumatore Produzione Marketing Impresa Finanza Vendite Azionista Cliente “Comunicazione di impresa” (corso progredito) – 2° anno – Franco Guzzi – Mario Ruotolo 86 La necessità di una sola visione Valori Produzione Marketing Impresa Finanza Vendite Posizionamento “Comunicazione di impresa” (corso progredito) – 2° anno – Franco Guzzi – Mario Ruotolo 43 87 La Total Business Communication (E.T. Brioschi) “Una cultura della comunicazione (Total Business Communication) si basa su tre elementi fondamentali: ● la convinzione da parte del top management circa il carattere strategico della comunicazione d’azienda. ● l’inserimento della comunicazione tra i valori dell’azienda (al pari dell’innovazione tecnologica o dello sviluppo delle risorse economico-finanziarie o della preservazione dell’ambiente). ● l’uso permanente della comunicazione e il conseguente presentarsi di un’ottica di comunicazione in quanto indirizzo di governo dell’azienda in generale, alla luce del fatto che ciascun elemento, aspetto o attività dell’azienda produce un suo riflesso, offre un suo contributo …” “Comunicazione di impresa” (corso progredito) – 2° anno – Franco Guzzi – Mario Ruotolo 88 Una comunicazione coerente Perché i flussi ed i messaggi della comunicazione d’impresa siano coerenti fra loro (ossia affinché tutti comunichino, al di là delle proprie specificità, nella stessa direzione) occorre che siano conosciuti, chiari e condivisi da tutte le funzioni e da tutti i dipendenti: La missione dell’impresa L’identità dell’impresa I valori dell’impresa Il suo posizionamento “Comunicazione di impresa” (corso progredito) – 2° anno – Franco Guzzi – Mario Ruotolo 44 89 Il posizionamento 1-10 Il termine posizionamento (positioning) è divenuto di uso comune dopo che due pubblicitari, Al Ries e Jack Trout, lo utilizzarono in una serie di articoli comparsi su Advertising Age con il titolo “The positioning Era”. In seguito gli stessi autori hanno pubblicato un libro sull’argomento, Positioning: The Battle for Your Mind, considerando il posizionamento come un esercizio di creatività applicato al prodotto : “Il posizionamento nasce assieme al prodotto, sia esso un bene, un servizio, un’impresa, un’istituzione o anche un individuo … ma il posizionamento non ha nulla a che vedere con l’intervento sul prodotto, bensì riguarda l’intervento da effettuarsi sulla mente del possibile acquirente. Il posizionamento, cioè, riguarda il modo in cui un prodotto (impresa) trova collocazione nella mente del potenziale consumatore”. Ries A., Trout J., La conquista della posizione vincente, MvGraw-Hill, Milano, 1988 “Comunicazione di impresa” (corso progredito) – 2° anno – Franco Guzzi – Mario Ruotolo 90 Il posizionamento 2-10 “A product is something made in a factory. A brand is something made in the mind. To be successful today, you have to build brands, not products.” Ries A., Trout J., La conquista della posizione vincente, MvGraw-Hill, Milano, 1988 “Posizionare non rappresenta un’opzione, un’operazione discrezionale da parte dell’impresa, ma un vero e proprio must. Il mercato altrimenti provvederà da solo.” Lo spazio rimanente sarà l’unico territorio possibile per la marca che ha sottovalutato la necessità di posizionarsi. G. Fabris, La pubblicità teoria e prassi, Milano, F. Angeli, 2002 “Comunicazione di impresa” (corso progredito) – 2° anno – Franco Guzzi – Mario Ruotolo 45 91 Il posizionamento 3-10 Per Philip Kotler ogni impresa, ogni prodotto, ogni marca può essere differenziata. Non esiste infatti un prodotto definibile come commodity, cioè privo di qualsiasi elemento di differenziazione. L’applicazione di una logica di differenziazione inizia con il prendere atto che gli acquirenti hanno bisogni diversi o che, pur avendo lo stesso bisogno, possono avere la necessità o il desiderio di soddisfarlo in modo diverso e, quindi, sono attratti da offerte diverse. Nello stesso tempo, occorre tener conto che non tutte le differenze sono rilevanti. Ogni differenza deve costituire un incremento di valore per il cliente, ma può rappresentare un incremento di costo per l’impresa. Occorre pertanto scegliere con estrema attenzione quelle caratteristiche differenziali che consentano di stabilire un vantaggio competitivo nei confronti dei concorrenti e che sia apprezzato dal mercato obiettivo. Kotler P., Marketing Management, Mondadori, 2007 “Comunicazione di impresa” (corso progredito) – 2° anno – Franco Guzzi – Mario Ruotolo 92 Il posizionamento 4-10 Vale la pena di differenziare un prodotto o un servizio quando la differenza: – è importante, cioè determina un’utilità altamente apprezzata per un numero consistente di acquirenti; – ha un proprio carattere distintivo, sia perché non viene offerta da altre imprese, sia perché viene presentata in modo diverso; – ha un’efficacia superiore rispetto ad altre modalità di realizzazione della stessa utilità; – è comunicabile e visibile per gli acquirenti; – non è facilmente imitabile da parte dei concorrenti; – determina un aumento di prezzo accessibile per l’acquirente; – la sua introduzione è profittevole per l’impresa. Kotler P., Marketing Management, Mondadori, 2007 “Comunicazione di impresa” (corso progredito) – 2° anno – Franco Guzzi – Mario Ruotolo 46 93 Il posizionamento 5-10 Kotler fa una distinzione tra differenziazione e posizionamento, includendo in quest’ultimo uno sguardo al consumatore: – Differenziazione: è la definizione di un insieme di differenze significative (caratteristiche) in grado di rendere distinguibile per l’acquirente l’offerta dell’impresa rispetto a quelle dei concorrenti. – Posizionamento: consiste nel definire l’offerta dell’impresa in modo tale da consentirle di occupare una posizione distinta e apprezzata nella mente dei clienti obiettivo. È infatti opportuno che la differenziazione insista in modo particolare su quegli elementi/fattori/valori che sono ritenuti rilevanti dal mercato obiettivo, in tal modo, l’impresa sviluppa una strategia di posizionamento. Kotler P., Marketing Management, Mondadori, 2007 “Comunicazione di impresa” (corso progredito) – 2° anno – Franco Guzzi – Mario Ruotolo 94 Il posizionamento 6-10 Per K. L Keller, B. Busacca e M. C. Ostillo la strategia di differenziazione e di posizionamento sono vitali per l’impresa, per il prodotto e per il brand. Posizionare una marca significa determinare le strutture cognitive desiderate per il brand trovando una collocazione adeguata nella mente dei consumatori obiettivo, per massimizzare i potenziali vantaggi per l’impresa. Un corretto posizionamento aiuta a indirizzare la strategia di marketing chiarendo il significato del brand, l’unicità e le analogie con i concorrenti, le ragioni per acquistarlo. È quindi necessario identificare con chiarezza: – i consumatori/cittadini obiettivo (target); – i principali concorrenti; – gli elementi di comunanza con le marche concorrenti; – gli elementi di differenziazione alla base del vantaggio competitivo. Keller K. L., Busacca B., Ostillo M. C., La gestione del brand, Egea, Milano, 2005 “Comunicazione di impresa” (corso progredito) – 2° anno – Franco Guzzi – Mario Ruotolo 47 95 Il posizionamento 7-10 Secondo Semprini il posizionamento è il meccanismo per il quale una marca investe una porzione di contenuto, un’idea, un concetto e, appropriandosene, ne fa un territorio proprio, qualifica il proprio discorso. Una proposizione di valore, un tratto dell’identità di marca che deve essere comunicato nel miglior modo possibile al target di riferimento. Semprini A., La marca. Dal prodotto al mercato, dal mercato alla società, Lupetti, Milano, 1996 Comunicare in modo efficace se stessa, il proprio posizionamento e la propria identità significa evitare di essere un’impresa (una marca, un prodotto) inesistente. Baccarani C., Golinelli G.M., L’impresa inesistente: relazioni tra immagine e strategia, Sinergie n° 29, sett-dic 1992 “Comunicazione di impresa” (corso progredito) – 2° anno – Franco Guzzi – Mario Ruotolo 96 Il posizionamento 8-10 “Il posizionamento non è l’intervento sul prodotto, è l’intervento sulla mente del potenziale destinatario della comunicazione. Non è quindi esatto definire il posizionamento del prodotto come intervento sul prodotto stesso. Non che il posizionamento non implichi un cambiamento, anzi. Ma i cambiamenti effettuati sul nome, sul prezzo e sulla confezione, non sono assolutamente cambiamenti effettuati sul prodotto. […] L’impostazione fondamentale del posizionamento non consiste nel creare qualcosa di nuovo e di diverso, bensì nel manipolare quello che già c’è nella mente del potenziale cliente e ricollegare i nessi che già esistono.” Ries A., Trout J., La conquista della posizione vincente, MvGraw-Hill, Milano, 1988 “Comunicazione di impresa” (corso progredito) – 2° anno – Franco Guzzi – Mario Ruotolo 48 97 Il posizionamento 9-10 Il Quadrilatero del posizionamento di Kapferer • La marca perché? (la dimensione della promessa, cioè del vantaggio esclusivo che possiede) • La marca per chi? (il riferimento al destinatario per il quale la marca è pensata) • La marca quando? (l’occasione di consumo a livello temporale e spaziale) • La marca contro chi? (la dimensione della concorrenza) Perché? Quando? Per chi? Contro chi? Kapferer J. N., Thoenig J. C., La marca: motore della competitività delle imprese e crescita dell’economia, Guerini e Associati, Milano, 1991 Kapferer J. N., Reinventare la marca, Franco Angeli, Milano, 2002 “Comunicazione di impresa” (corso progredito) – 2° anno – Franco Guzzi – Mario Ruotolo 98 Il posizionamento 10-10 ● L’associazione ad un valore importante per il target di riferimento (es. l’avventura di Marlboro Country o Connecting people di Nokia); ● Una particolare modalità di consumo o di utilizzazione del prodotto (es. un prodotto il cui brand name già suggerisce la modalità di utilizzo: Perlana); ● Una caratteristica specifica del prodotto (es. la morbidezza del tonno in scatola Riomare); ● Un particolare beneficio per il consumatore (l’alito profumato, capacità sbiancante, denti sensibili per una marca di dentifricio); ● Un particolare target (es. una marca dedita alla cura dei bambini come Johnson baby); ● Il consumo da parte di una particolare tipologia di consumatori (es. un prodotto fortemente delineato dalla caratterizzazione di chi lo utilizza: Denim, “per l’uomo che non deve chiedere mai”) Il prezzo è una possibile leva di differenziazione anche se pericolosa da gestire: per il consumatore il fatto di essere “differenti” implica un costo diverso, più elevato. Posizionarsi come conveniente non sempre paga, occorre gestire una strategia con un forte insight. (un ottimo esempio è Ikea) “Comunicazione di impresa” (corso progredito) – 2° anno – Franco Guzzi – Mario Ruotolo 49 99 Ruoli ed esistenze di marca e d’impresa (da G.Fabris) Trade mark / Marchio Notorietà Garante della qualità Benemerenza Depositaria di uno o più benefici esclusivi e qualificanti Posizionamento Immagine (personalità) Connotazione (identità) Emotivo Affettivo Strutturale Performativo Coerente con i valori Attualità culturale Capace di creare relazione e comunità Attualità psicologica Etica e responsabilità (sociale) Missione Visione Reputazione Denotazione “Comunicazione di impresa” (corso progredito) – 2° anno – Franco Guzzi – Mario Ruotolo 100 La piramide del COBE Costumer Oriented Brand Equity (da G.Fabris) Relazione Fedeltà – Empatia Commitment – Identificazione Comunicazione a due vie Soddisfazione Valutazione Preferenze Attributi Esperienze tangibili Performances Brand Essence Sentimenti Emozioni Affettività Immagine Patrimonio simbolico e valoriale Salienza (visibilità + competenza + fiducia) “Comunicazione di impresa” (corso progredito) – 2° anno – Franco Guzzi – Mario Ruotolo 50 101 Evoluzione di consumi e Marketing “Comunicazione di impresa” (corso progredito) – 2° anno – Franco Guzzi – Mario Ruotolo 102 Il consumo ... come era letto ... • Il consumo, soprattutto nelle sue manifestazioni più vistose, si lega a meccanismi di emulazione e ostentazione. In una società fortemente stratificata, in cui ogni classe sociale è caratterizzata da beni e servizi diversi, i modelli di consumo delle classi agiate diventano punti di riferimento e imitazione per lo strato sottostante. T. Veblen, La teoria della classe agiata, Torino, Einaudi, 1981 • Il consumo si diffonde dal vertice della piramide sociale fino agli strati più bassi. Una volta che le scelte di consumo sono state adottate dai livelli inferiori, esse sono abbandonate da quelli superiori perché hanno perso la loro distintività sociale. La classe agiata ricopre dunque il ruolo di promotrice dei consumi. I prodotti tradizionalmente più legati alla connotazione di status sono stati i gioielli, le auto, la casa, la dotazione di elettrodomestici, i luoghi di vacanza, ecc. ma anche beni legati alle microscelte quotidiane come alimenti, abbigliamento e alcolici. G. Fabris, Sociologia dei consumi, Milano, Hoepli, 1971 “Comunicazione di impresa” (corso progredito) – 2° anno – Franco Guzzi – Mario Ruotolo 51 103 La ex “piramide” degli influenti O.L. O.M. Opinion leader Opinion maker DIFFUSORI (prescrittori) Ieri: influenza chi ha i “titoli” per farlo Oggi: … e oggi: influenza ??? chi ha “contenuti rilevanti” per farlo CONSUMATORI “Comunicazione di impresa” (corso progredito) – 2° anno – Franco Guzzi – Mario Ruotolo 104 Il “nuovo” processo di diffusione (B. Ryan – N. Gross) Maggioranza Anticipatrice (34%) Maggioranza Tardiva (34%) Adottatori Precoci (13,5%) Ritardatari (16%) Innovatori (2,5%) “Comunicazione di impresa” (corso progredito) – 2° anno – Franco Guzzi – Mario Ruotolo 52 105 L’epoca della post-modernità • Il consumatore postmoderno impiega il consumo come segno e comunicazione della propria identità ed esprime la propria autonomia ricorrendo anche alla creatività ed all’immaginazione negli acquisti. Essendo gli oggetti una forma di linguaggio, l’apparire ed i contenuti simbolici dei beni diventano sempre più importanti: il prodotto diventa metafora poiché solo significando altro da sé può superare i suoi contenuti hard e stimolare la fantasia degli acquirenti. • Una nuova fase che vede il protagonismo di un consumatore eclettico, pragmatico, orientato nelle sue scelte dal case by case approach che genera modelli di consumo più simili ad un patchwork costantemente cangiante, che alla trama lineare cui eravamo abituati. Fabris, G., Il nuovo consumatore: verso il postmoderno, Milano, FrancoAngeli, 2003. “Comunicazione di impresa” (corso progredito) – 2° anno – Franco Guzzi – Mario Ruotolo 106 Società dei consumi e post-modernità: le differenze tra le due epoche 1/5 • L’emergere di una società della simulazione in cui sfuma la differenza tra reale e immaginario, realtà fisica e virtuale, vero e falso. Una simulazione che non va intesa come copia esatta dell’artefatto, ma come un mondo in cui ai modelli del passato si sostituiscono modelli di simulazione. Nei nuovi luoghi di consumo l’immaginario diventa modello per costruire il reale, come accade per Disney World che diventa un paradigma architettonico per la costruzione di molte città americane. J. Baudrillard, Simulacres et simulations, Paris, Galilée, 1991. • Mentre nella modernità i prodotti si caratterizzavano per la loro fisicità, ossia per le caratteristiche strutturali e il loro valore d’uso, nella postmodernità i prodotti si dematerializzano. I prodotti si trasformano in segni, simboli e comunicazione. Dunque nella società postmoderna i prodotti diventano una forma di linguaggio, con le proprie regole e convenzioni, con cui comunicare agli altri. G. Fabris, Il nuovo consumatore: verso il postmoderno, Milano, FrancoAngeli, 2003 “Comunicazione di impresa” (corso progredito) – 2° anno – Franco Guzzi – Mario Ruotolo 53 107 Società dei consumi e post-modernità: le differenze tra le due epoche 2/5 • Cresce l’interesse per l’apparenza, intesa come preferenza per la superficie e l’esterno, che non esclude un’attenzione per l’interno, l’essere e la verità, ma semplicemente suscita una tensione maggiore verso la scoperta di cosa c’è di significante nell’imprecisione delle apparenze. M. Maffesoli, Nel vuoto delle apparenze, Milano, Garzanti, 1993 • La concezione del consumo è profondamente cambiata: alla visione del consumo propria del marketing tradizionale, che legava il consumo al concetto di utilità, si contrappone l’idea del consumo come esperienza, che implica l’inerzia, la fantasia, lo spreco del tempo, il ludico, ma anche l’amore. L’indifferenziazione diventa uno dei tratti fondamentali della nuova società: se prima il giornalaio vendeva solo giornali, ora diventa un emporio indifferenziato che vende più cose diverse tra loro. G. Fabris, Il nuovo consumatore: verso il postmoderno, Milano, Franco Angeli, 2003 “Comunicazione di impresa” (corso progredito) – 2° anno – Franco Guzzi – Mario Ruotolo 108 Società dei consumi e post-modernità: le differenze tra le due epoche 3/5 • I bisogni cedono il passo ai desideri. Nella società postmoderna i bisogni sono stati in larga parte soddisfatti e pertanto sono i desideri a indirizzare una buona parte delle scelte di consumo. Il rapporto che il consumatore ha oggi con gli oggetti è comprensibile sulla base di una logica del desiderio poiché all’urgenza pratica del bisogno ha sostituito una ricerca: il bisogno, in genere legato alla materialità, deve essere soddisfatto, mentre il desiderio, legato all’immaterialità e al sogno, può anche non esserlo. All’impellenza di soddisfare un bisogno subentra la differibilità dei desideri. Inoltre, non essendo legati a nessun bisogno specifico, i desideri possono essere appagati in molti modi. In quest’ottica la competizione tra prodotti va oltre lo specifico ambito merceologico: ad esempio, se il desiderio è quello di concedersi un piccolo premio, allora una scatola di cioccolatini può competere non solo con le altre marche di cioccolatini in commercio, ma anche con una cravatta, con un CD, con un massaggio o una vacanza. G. Fabris, Il nuovo consumatore: verso il postmoderno, Milano, FrancoAngeli, 2003 “Comunicazione di impresa” (corso progredito) – 2° anno – Franco Guzzi – Mario Ruotolo 54 109 Società dei consumi e post-modernità: le differenze tra le due epoche 4/5 • Il declino del primato della mente e della vista. Il consumo diventa polisensuale perché il nuovo consumatore è alla ricerca di sensazioni e valuta i prodotti attraverso la globalità dei sensi. La vista, organo di senso da sempre dominante per le scelte di consumo, gradualmente perde centralità rispetto agli altri sensi. • Le molteplici identità dell’individuo. In epoca moderna l’individuo costruiva e manteneva la propria identità su parametri economico-occupazionali, ovvero la professione e il reddito. Nella società postmoderna l’identità diventa più sfuggente, flessibile e indeterminata. La condizione umana nel postmoderno è dunque un trascorrere da un’identificazione all’altra, da un sistema di riferimento all’altro, senza mai farsi ingabbiare in un mondo dato. Il principio di coerenza dei comportamenti sfuma e lascia spazio ad un individuo che può scegliere diversi modelli di condotta ed è caratterizzato da tante identità che coesistono al suo interno: è polimorfo e proteiforme, agisce più sotto la pressione delle circostanze che seguendo valori o convinzioni. P. Dell’Aquila, Verso un’ecologia del consumo, Milano, FrancoAngeli, 1997 “Comunicazione di impresa” (corso progredito) – 2° anno – Franco Guzzi – Mario Ruotolo 110 Società dei consumi e post-modernità: le differenze tra le due epoche 5/5 • Riassumendo: la postmodernità vede l’individualismo contrapporsi all’universalità, la pluralità al consenso, il dissenso al conformismo, l’eterogeneità all’omogeneità, la differenza alla somiglianza. In altre parole, la razionalità lascia il posto al paradosso, all’incertezza e alla mutabilità. Dunque, sta prendendo vigore l’etica polimorfa della fluidità, ambiguità, camaleontismo, pragmatismo, flessibilità, localismo, fusività, multidimensionalità, olismo, interesse per la vita banale di tutti i giorni. Potremmo dire che il collage è la forma principale del linguaggio contemporaneo. G. Fabris, Il nuovo consumatore: verso il postmoderno, Milano, FrancoAngeli, 2003 “Comunicazione di impresa” (corso progredito) – 2° anno – Franco Guzzi – Mario Ruotolo 55 111 I valori della marca • Il valore dello scambio ha compenetrato il prodotto (l’oggetto/il bene), e si è trasformato in scambio sociale e di significati. • Il valore sta nella capacità dell’oggetto / del bene di veicolare messaggi attraverso un sistema di codici condiviso. • La marca esprime il sistema dei valori che il consumatore/utente sceglie di adottare. • In questo mercato maturo, che si avvia alla saturazione in gran parte dei suoi comparti, i bisogni lasciano gradatamente il passo ai desideri. • Le emozioni diventano le responsabili delle scelte di consumo (a discapito della razionalità degli economisti). Ciò che si scambia oggi nel mercato sono immagini, sogni, messaggi. “Comunicazione di impresa” (corso progredito) – 2° anno – Franco Guzzi – Mario Ruotolo 112 Marketing esperienziale vs. marketing tradizionale Approccio tradizionale Le marche come identificatori Nomi, loghi e slogan Consapevolezza e immagine Approccio esperienziale Le marche come di esperienza Nomi, loghi, slogan, eventi e altri contatti con il cittadino/consumatore Relazioni sensoriali, affettive, creative con la Marca e gli stili di vita “Comunicazione di impresa” (corso progredito) – 2° anno – Franco Guzzi – Mario Ruotolo 56 113 Le differenze tra comunicazione integrata e olistica Comunicazione olistica Comunicazione integrata 1. Si usano tutti i canali possibili in relazione all’entità del budget 2. Il messaggio resta lo stesso su tutti i canali 3. La Communication idea viene applicata su tutti i mezzi 1. I canali vengono scelti in base alle abitudini di vita e di comportamento dell’interlocutore 2. il messaggio è adattato agli atteggiamenti ed ai comportamenti del destinatario 3. La Brand idea viene applicata ai canali rilevanti per il destinatario “Comunicazione di impresa” (corso progredito) – 2° anno – Franco Guzzi – Mario Ruotolo 114 Le “tribù” 1-2 In un era consacrata all’individualismo e alla frammentazione si ritrovano dei tentativi di ricomposizione sociale: l’individuo cerca di riallacciare i legami interpersonali e ricostruire una comunità che possa trasmettere senso di vicinanza. Per questo nascono le cosiddette “tribù”: gruppi, non necessariamente omogenei, di persone accomunate da una stessa soggettività, che condividono emozioni, sensazioni nel tentativo di ricostruire e riappropriarsi dei valori legati al consumo. Sono gruppi effimeri, i cui confini sono solamente concettuali e ogni individuo può appartenere a più tribù contemporaneamente. Ciò che tiene insieme queste tribù è l’esistenza di un forte legame emozionale, ma sono al contempo estremamente volatili perché non legate ad alcun regolamento. “L’esistenza di tribù unite ed esperte può far vacillare il potere che è nelle mani dell’azienda, e trasferirlo in quelle dei consumatori associati, non mediante l’interesse, come accade nei modelli del e-business, ma grazie alla passione. Se l’azienda non fa niente, se non intende riconoscere la competenza di quegli appassionati, deve riflettere su questo nuovo adagio: se non vi occuperete delle tribù, saranno le tribù ad occuparsi di voi.” Bernard e Veronique Cova, Tribal marketing: the tribalisation of the society and its impact on the conduct of marketing, 2002 Michel Maffesoli, Il tempo delle tribù. Il declino dell'individualismo nelle società postmoderne, Guerini e Associati, 2004 “Comunicazione di impresa” (corso progredito) – 2° anno – Franco Guzzi – Mario Ruotolo 57 115 Le “tribù” 2-2 Le brand community sono composte da diversi membri che condividono risorse cognitive, emozionali, materiali, ma soprattutto che costruiscono e negoziano significati. Le relazioni che si instaurano tra questi soggetti si basano principalmente sull’identificazione di marche e attività di consumo. La community è consumatore-centrica e il suo significato appoggia sull’esperienza di ogni singolo membro. James McAlexander e Harold Koening (Building Brand Community, Journal of Marketing, 2002) I consumatori/cittadini oggi non sono più in cerca solo di semplici oggetti, ma ricercano esperienze, eventi che li coinvolgano sul piano personale in modo memorabile. Un’esperienza che deriva dall’interazione tra l’evento inscenato dall’impresa e la condizione mentale dell’individuo che, in questo caso, attribuisce valore al fatto di essere coinvolto in una narrazione che l’impresa ha creato per lui. Non si tratta quindi di beni o prodotti (quelli semmai arriveranno in seguito) ma solo l’immersione degli individui in una situazione che manca di tangibilità. Joseph B. Pine, James H. Gilmore, L'economia delle esperienze. Oltre il servizio, ETAS, 2000 “Comunicazione di impresa” (corso progredito) – 2° anno – Franco Guzzi – Mario Ruotolo 116 I 10 comandamenti dell’Emotional Branding Il decalogo del cambiamento secondo Marc Gobé: 1. From consumers to people 2. From product to experience 3. From honesty to trust 4. From quality to preference 5. From notoriety to aspiration 6. From identity to personality 7. From function to feel 8. From ubiquity to presence 9. From communication to dialogue 10. From service to relationship “Comunicazione di impresa” (corso progredito) – 2° anno – Franco Guzzi – Mario Ruotolo 58 117 Emotional Branding Il decalogo di Mark Gobé illustra la differenza tra i concetti del marketing tradizionale e le nuove opportunità del marketing emozionale. – Da consumatori a persone (i consumatori comprano, le persone vivono) – Da prodotto a esperienza (i prodotti appagano i bisogni, le esperienze appagano i desideri) – Da onestà a fiducia (l’onestà è attesa, mentre la fiducia è coinvolgente e intima) – Da qualità a preferenza (il rapporto qualità-prezzo è oggi un fatto acquisito, mentre la preferenza crea nuovi acquisti) – Da notorietà ad aspirazione (essere conosciuti non vuol dire essere amati) – Da identità a personalità (l’identità vuol dire riconoscimento, la personalità implica carattere e carisma) – Da funzione a sentimento (la funzionalità di un prodotto riguarda solo le qualità pratiche o superficiali; l’approccio emozionale si occupa delle esperienze) – Da ubiquità a presenza (l’ubiquità è visibile, mentre l’emozionalità è avvertita come presenza) – Da comunicazione a dialogo (comunicazione vuol dire narrazione, il dialogo implica invece interazione) – Da servizio a relazione (il servizio si basa sulla vendita, la relazione sul riconoscimento) M. Gobé, Emotional Branding, Allworth Press, 2001 – www.emotionalbranding.com “Comunicazione di impresa” (corso progredito) – 2° anno – Franco Guzzi – Mario Ruotolo 118 Experiential marketing (XM) La marca come “experience provider”: creare esperienze, possibilmente multisensoriali (non solo “intrattenere”), ma – educare, coinvolgere, estasiare il cliente/consumatore, sfruttando ogni momento di contatto: prima, durante e dopo la vendita; attraverso il prodotto, il servizio, il personale dell’azienda, la comunicazione, … L’obiettivo finale del “marketing esperienziale” è creare una esperienza olistica, integrando: – esperienze sensoriali (sense) – affettive (feel) – cognitive (think) – comportamentali (act) – sociali (relate) [Bernd Schmitt – Columbia University – 1999, 2003] “Comunicazione di impresa” (corso progredito) – 2° anno – Franco Guzzi – Mario Ruotolo 59 119 Rispetto e amore: i “Lovemarks” Brands Lovemaks Low Love High Respect High Love High Respect Products Low Love Low Respect RESPECT LOVE Fads High Love Low Respect Roberts K., Effetto Lovemarks, Saatchi&Saatchi, New York, 2006 “Comunicazione di impresa” (corso progredito) – 2° anno – Franco Guzzi – Mario Ruotolo 120 Le macro aree della comunicazione d’impresa “Comunicazione di impresa” (corso progredito) – 2° anno – Franco Guzzi – Mario Ruotolo 60 121 Il governo delle relazioni (da Pastore, Vernuccio) Relazioni sociali e istituzionali Relazioni di mercato Governo dell’impresa Relazioni interne Relazioni di business “Comunicazione di impresa” (corso progredito) – 2° anno – Franco Guzzi – Mario Ruotolo 122 Le macro aree della comunicazione d’impresa 1/4 • Comunicazione istituzionale diffonde i caratteri distintivi dell’organizzazione (identità, valori guida, missione) alla molteplicità delle categorie di suoi interlocutori prioritari (stakeholder) attraverso comportamenti (anche comunicativi) diversificati e responsabili, per rafforzare il posizionamento e potenziare il patrimonio di reputazione dell’organizzazione stessa • Comunicazione finanziaria veicola informazioni economico-finanziarie complete e tempestive (due modalità: obbligatoria o volontaria) per acquisire consenso verso l’organizzazione nella business community ed attrarre le risorse necessarie al suo sviluppo • Comunicazione di marketing è lo strumento di governo delle relazioni dell’organizzazione con il mercato per diffondere la percezione del valore dell’offerta prevalentemente (ma non solo) ai clienti intermedi e finali e per migliorare le sue capacità di soddisfare le loro esigenze e acquisire vantaggio competitivo • Comunicazione organizzativa è rivolta alle risorse umane dell’organizzazione per mantenere coerenza e equilibrio culturale / valoriale all’interno della struttura, oltre che informazione, motivazione ed orientamento dei comportamenti, in conformità con le procedure ed i valori dell’organizzazione stessa “Comunicazione di impresa” (corso progredito) – 2° anno – Franco Guzzi – Mario Ruotolo 61 123 Le macro aree della comunicazione d’impresa 2/4 È trasversale ad ogni area della comunicazione d’impresa l’importanza ed il valore delle relazioni che l’organizzazione deve essere capace di costruire e mantenere con ognuno dei diversi interlocutori coinvolti attraverso i suoi comportamenti e le sue comunicazioni Scopo “ultimo” di ogni area della comunicazione d’impresa è di costruire, sviluppare, mantenere, difendere nel tempo la reputazione dell’organizzazione, stimolando nei suoi interlocutori comportamenti coerenti con i suoi obiettivi di business “Comunicazione di impresa” (corso progredito) – 2° anno – Franco Guzzi – Mario Ruotolo 124 Le macro aree della comunicazione d’impresa 3/4 • Comunicazione istituzionale – Public Affairs / Lobbying – Issue Management – Corporate Social Responsibility • Comunicazione finanziaria – volontaria – obbligatoria • Comunicazione di marketing Ma non solo! – Customer Relationship Management – Cause Related Marketing – Marketing Relazionale, Esperienziale, …new Marketing • Comunicazione organizzativa – Knowledge Management – Learning organization “Comunicazione di impresa” (corso progredito) – 2° anno – Franco Guzzi – Mario Ruotolo 62 125 Le macro aree della comunicazione d’impresa Discipline / strumenti / canali / … • Pubblicità (advertising) • Promozioni • Direct Marketing • Relazioni Pubbliche • Digitale / Social network • • • • • 4/4 Word of mouth • Viral Marketing • Buzz Marketing • Community Marketing • Grassroots Marketing • Evangelist Marketing • Product Seeding • Influencer Marketing • Cause Marketing • Brand Blogging • Referral Programs • Guerrilla Marketing • Tribal Marketing Packaging Forza di vendite Punto vendita Fiere Bilancio / Report “Comunicazione di impresa” (corso progredito) – 2° anno – Franco Guzzi – Mario Ruotolo 126 Aree e strumenti di comunicazione AREE Marketing Gestionale Econ-finanziaria Istituzionale ##### ##### ##### ##### ##### ##### ##### ##### ##### #### ## # ##### ## # ## ### # ## ##### ## ##### #### STRUMENTI • • • • • • • • • • • • • Brand identification syst. Packaging Pubblicità (advertising) Promozioni Direct Marketing Relazioni Pubbliche Digitale Forza di vendite Punto vendita Fiere Bilancio / Report Comun. Organizzativa Word of mouth # ## ### ##### ## ### # ##### ### #### # # ##### #### # ### ### ##### ## ## “Comunicazione di impresa” (corso progredito) – 2° anno – Franco Guzzi – Mario Ruotolo 63 127 Alcuni tra i principali strumenti di comunicazione disponibili Promozioni Direct Sponsorizzazioni puntano a migliorare le performance di vendita, incidendo sul comportamento dei clienti attraverso l’offerta di vantaggi concreti e da loro immediatamente misurabili. rispondono direttamente, attraverso un contatto individuale col referente finale, di cui sia poi l’impresa possa misurare la risposta. si affiancano / promuovono eventi di diversa natura (sportivi, culturali, sociali, ...), finalizzati ad una maggiore notorietà ed al miglioramento della percezione del marchio. Relazioni Pubbliche Advertising consente di entrare esplicitamente in contatto con il mercato, per incidere sull’atteggiamento, la motivazione e il comportamento d’acquisto dei clienti. Propone una offerta e chiede una risposta Propone una prova e premia Propone un acquisto, un valore creano relazioni volte a generare verso il marchio un clima di consenso e favore, presso i pubblici che possono incidere direttamente o indirettamente sul business. Propone una associazione positiva d’immagine MERCATO interlocutori Generano conoscenza, consenso e favore presso pubblici influenti “Comunicazione di impresa” (corso progredito) – 2° anno – Franco Guzzi – Mario Ruotolo 128 Le discipline della comunicazione ● la Pubblicità incide sull’atteggiamento ● le Promozioni incidono sul comportamento ● gli Eventi incidono sul coinvolgimento ● le Relazioni Pubbliche incidono sull’opinione Con diverse modalità, questi strumenti di comunicazione: – informano – educano – emozionano – persuadono Interlocutori e messaggi ... sono simili Strumenti e risultati ... sono diversi “Comunicazione di impresa” (corso progredito) – 2° anno – Franco Guzzi – Mario Ruotolo 64 129 Comunicazione: iceberg o canotto? “ La comunicazione assomiglia a qualcosa che si muove sull'acqua, che emerge e che noi vediamo. Sono tante e diverse le ‘cose’ che galleggiano sull’acqua: c'è il canotto, sotto al quale non c'è nulla, ed è paragonabile alle campagne 'mordi e fuggi‘; e c'è l'iceberg, i cui 4/5 sono immersi nell'acqua, invisibili, ma rappresentano il fondamento del suo equilibrio e la condizione per il suo emergere in superficie. Questo secondo è il caso di iniziative di comunicazione efficaci e che durano nel tempo. Creare un iceberg richiede tempo ed energie. Purtroppo, capita di vedere campagne che si accontentano di essere canotti: una comunicazione mediocre e, spesso, pagata poco. ” “Comunicazione di impresa” (corso progredito) – 2° anno – Franco Guzzi – Mario Ruotolo 130 L’iceberg della comunicazione Nome Logo Pubblicità Comunicazione esterna Benemerenze Qualità Personalità Ambienti “materiali” in cui Attualità culturale “vive” Rapporti con i clienti Comunicazione Valori della marca interna Coerenza e Gestione delle rispetto Gestione delle risorse umane conoscenze Processi e Formazione sistemi Motivazione Relazioni con gli aziendali del personale stakeholder Etica nel Responsabilità Qualità business sociale “immateriali” “Comunicazione di impresa” (corso progredito) – 2° anno – Franco Guzzi – Mario Ruotolo 65 131 Le domande della comunicazione WHO: chi è la fonte della comunicazione? WHAT: quale messaggio comunicare? WHOM: a chi comunicare? WHY: quali sono le ragioni della comunicazione? WHO / WHAT: chi / cosa li influenza? WHEN: quali sono i tempi della comunicazione? WHERE: in quale contesto avviene la comunicazione? WHAT: cosa “misurare” e come valutarne l’efficacia? “Comunicazione di impresa” (corso progredito) – 2° anno – Franco Guzzi – Mario Ruotolo 132 Verso la creatività Cosa occorre? Obiettivi di business Cosa si frappone? Istanze critiche Chi si deve raggiungere? Interlocutori di riferimento Cosa essi pensano? Attuale orientamento Cosa dovrebbero pensare? Percezione desiderata Chi/cosa li influenza? Leve di comunicazione Cosa li fa muovere? Concetti creativi / istanze condivise Cosa fare? Piano di comunicazione Come sapremo se funziona? Misurando i risultati ottenuti /attesi “Comunicazione di impresa” (corso progredito) – 2° anno – Franco Guzzi – Mario Ruotolo 66 133 Ciclo completo della comunicazione L’impresa come realtà: Feedback identità, prodotti, missione, obiettivi Ascolto organizzato Visione personalità, valori, codici Piano strategico Ricezione Msg. A Msg. B Clienti Comunità Msg. C Msg. D Investitori (coordinati dal top) Direz. Comm. Mark. Direz. R.U. – Fin. – St. Funzioni aziendali + Consulenti esterni Costruzione messaggi Canali di diffusione Top Management Funzioni aziendali + Media Dipendenti Interlocutori EFFETTI Immagine – Reazioni – Reputazione “Comunicazione di impresa” (corso progredito) – 2° anno – Franco Guzzi – Mario Ruotolo 134 Posizionamento Missione Valori Guida “Comunicazione di impresa” (corso progredito) – 2° anno – Franco Guzzi – Mario Ruotolo 67 135 Una comunicazione coerente Perché i flussi ed i messaggi della comunicazione d’impresa siano coerenti fra loro (ossia affinché tutti comunichino, al di là delle proprie specificità, nella stessa direzione) occorre che siano conosciuti, chiari e condivisi da tutte le funzioni e da tutti i dipendenti: La missione dell’impresa L’identità dell’impresa I valori dell’impresa Il suo posizionamento “Comunicazione di impresa” (corso progredito) – 2° anno – Franco Guzzi – Mario Ruotolo 136 Il Posizionamento Aziendale CHE COSA È? È la definizione della posizione distintiva rispetto alla concorrenza (o "vantaggio competitivo") che l'azienda vuole assumere a 2/3 anni nella mente dei propri interlocutori chiave. … semplificando: la ragione per cui il cliente / consumatore / utente / cittadino deve voler scegliere quell’azienda/marca/prodotto/servizio! “Comunicazione di impresa” (corso progredito) – 2° anno – Franco Guzzi – Mario Ruotolo 68 137 Il posizionamento va definito QUANDO • Non sia ben chiaro in azienda • Necessiti di essere ridefinito in relazione a: – fusioni, acquisizioni, disinvestimenti – importanti modifiche nel mix dei prodotti / dei servizi – programmi di internazionalizzazione – cambiamenti rilevanti del quadro competitivo – quotazioni in borsa –……… “Comunicazione di impresa” (corso progredito) – 2° anno – Franco Guzzi – Mario Ruotolo 138 Perché va definito il posizionamento PERCHÉ indipendentemente dalla volontà dell'impresa, comunque un posizionamento si crea sul mercato LA DOMANDA È: lo gestisce l'impresa stessa o, se no, a chi lo lascia gestire (ai concorrenti, agli antagonisti, ...) ? “Comunicazione di impresa” (corso progredito) – 2° anno – Franco Guzzi – Mario Ruotolo 69 139 A che cosa serve il posizionamento A chiarire al consumatore / al cliente / all'utente la ragione per la quale deve sceglierla fra le altre aziende del settore. Ad esempio: – è leader del mercato – è quella che dispone della ricerca più avanzata – i suoi prodotti hanno il miglior rapporto qualità/prezzo – è la più attenta ad anticipare/cogliere le esigenze del cliente – ecc. ecc. “Comunicazione di impresa” (corso progredito) – 2° anno – Franco Guzzi – Mario Ruotolo 140 I dieci comandamenti 1. La mente è simile ad una spugna: si possono aggiungere nuove informazioni solo a scapito di quelle già esistenti 2. La vostra azienda ha già un preciso posizionamento presso i vostri clienti attuali e potenziali. Il punto è: controllate voi il vostro posizionamento? e se non voi, chi? 3. Il posizionamento consiste nel prendere ciò che voi già avete e costruirci sopra. 4. Il vostro posizionamento è un riflesso del vostro comportamento: per cambiare il vostro posizionamento dovete prima cambiare il vostro comportamento. 5. Potete pervenire al vostro posizionamento ideale, capendo innanzitutto la vostra essenza come organizzazione: – cosa portate di distintivo al mercato? – cosa rende la vostra azienda migliore e diversa? – come tutto ciò si rapporta al mercato? “Comunicazione di impresa” (corso progredito) – 2° anno – Franco Guzzi – Mario Ruotolo 70 141 I dieci comandamenti 6. Il posizionamento è una gara a chi è primo: – chi fu il primo uomo a sorvolare l'atlantico da solo? – quale è il libro più venduto nel mondo? Solo eccezionalmente secondo: – qual è la seconda società di autonoleggio? Non è mai una gara per il 3° o 4° posto! 7. Potete individuare il vostro posizionamento nel fatto di essere n°1 del mercato, ma solo se, in Italia: – nell'auto vi chiamate FIAT – nella pasta vi chiamate Barilla 8. Potete individuare un forte posizionamento creando una nuova categoria e nominandovi n°1. Ma solo se questa nuova categoria (nicchia) è interessante per il consumatore / cliente / utente. “Comunicazione di impresa” (corso progredito) – 2° anno – Franco Guzzi – Mario Ruotolo 142 I dieci comandamenti 9. 10. Se decidete di collocarvi in un posizionamento già saldamente occupato da altri, potete riuscirci. Valutate, però, l’investimento necessario (spesso molto rilevante) per scalzare il vostro concorrente. Il posizionamento è come la salute: preoccupatevi di come state "dentro” e ciò si rifletterà "fuori“. “Comunicazione di impresa” (corso progredito) – 2° anno – Franco Guzzi – Mario Ruotolo 71 143 Elementi del posizionamento CHE COSA Settore di attività dell'azienda A CHI A chi si rivolge (non solo clienti) PERCHÉ Caratteristica che la rende migliore e diversa rispetto alla concorrenza (vantaggio competitivo) IN QUANTO Ragioni che sostanziano questa caratteristica “Comunicazione di impresa” (corso progredito) – 2° anno – Franco Guzzi – Mario Ruotolo 144 Il percorso metodologico RICERCHE PRELIMINARI Audit Interna Audit Esterna Sessione di POSIZIONAMENTO Definizione della MISSIONE COMUNICAZIONE ESTERNA COMUNICAZIONE INTERNA “Comunicazione di impresa” (corso progredito) – 2° anno – Franco Guzzi – Mario Ruotolo 72 145 Esempio di Posizionamento (1/2) CIBA - POSIZIONAMENTO A 5 ANNI (1990) Attività CIBA è l'azienda leader in Italia nella chimica fine. La sua attività è finalizzata al miglioramento della salute di uomini, animali e piante, nonché della qualità dei prodotti dell’industria. Vantaggio competitivo I suoi clienti la preferiscono perché CIBA si pone nei loro confronti come PARTNER Ragioni che sostengono il vantaggio competitivo per l’attenzione che pone nell’individuare / anticipare i bisogni reali del cliente e nel rispondere efficacemente alle sue attese per la ricerca di successo comune con i suoi clienti, ai quali rende disponibile la propria conoscenza tecnicoscientifica e manageriale per l’orientamento al cliente di tutta la sua organizzazione per lo spirito imprenditoriale e la capacità di relazione dei suoi uomini “Comunicazione di impresa” (corso progredito) – 2° anno – Franco Guzzi – Mario Ruotolo 146 Esempio di Posizionamento (2/2) CIBA - POSIZIONAMENTO A 5 ANNI (1990) Impegno Sociale CIBA intende ispirarsi ai principi di partnership anche con altri suoi interlocutori: i fornitori, le istituzioni finanziarie, il mondo scientifico, la pubblica amministrazione, le comunità locali, i gruppi di opinione, la stampa, che le riconoscono affidabilità, trasparenza ed etica nella gestione delle sue relazioni, rispettose degli interessi della collettività. “Comunicazione di impresa” (corso progredito) – 2° anno – Franco Guzzi – Mario Ruotolo 73 147 La Missione Aziendale Perché definirla e trasmetterla all’interno e all’esterno dell’impresa? “Comunicazione di impresa” (corso progredito) – 2° anno – Franco Guzzi – Mario Ruotolo 148 Oggi, tutti i vantaggi competitivi tradizionali sono accessibili • • • • • • • Materie prime Risorse finanziarie Tecnologie Know how Prodotti Canali distributivi Risorse umane “Comunicazione di impresa” (corso progredito) – 2° anno – Franco Guzzi – Mario Ruotolo 74 149 Come costruire il differenziale competitivo dell'impresa? Sulla base del progetto d'impresa ⇓ mix dei fattori di vantaggio competitivo, loro organizzazione e relative performance. Quale è l’elemento chiave per aggregare e ottimizzare tutti i fattori di successo? Le risorse umane “Comunicazione di impresa” (corso progredito) – 2° anno – Franco Guzzi – Mario Ruotolo 150 Come aggregare ed ottimizzare le migliori risorse umane? Definendo un forte piano strategico dell’impresa La Missione Liberando il massimo potenziale di ciascuno Il Clima “Comunicazione di impresa” (corso progredito) – 2° anno – Franco Guzzi – Mario Ruotolo 75 151 Provocare dinamismo Trovare il giusto equilibrio tra: Missione Aziendale Leadership dei singoli “Comunicazione di impresa” (corso progredito) – 2° anno – Franco Guzzi – Mario Ruotolo 152 … il giusto equilibrio per avere un dinamismo positivo tra: Missione Aziendale • • • • • • • Leadership dei singoli + Unità d’intenti Unità d’azione Strategia aziendale Sinergie Redditività Gioco di squadra Integrazione - Burocrazia + • • • • • • • + Spirito d’iniziativa Creatività Responsabilità individuali Innovazione Miglioramento continuo Libertà di gioco Autonomia - Caos “Comunicazione di impresa” (corso progredito) – 2° anno – Franco Guzzi – Mario Ruotolo 76 153 Dove risiede la vera garanzia di sinergia tra componenti aziendali? • Solo ed esclusivamente nella volontà dei singoli di sviluppare integrazione e sinergie, se e quando utili al raggiungimento della Missione, della sfida, del successo... • Perché ogni componente aziendale è fortemente orientata al “suo” mercato ed è a sua volta cliente e fornitore delle altre componenti dell’impresa... “Comunicazione di impresa” (corso progredito) – 2° anno – Franco Guzzi – Mario Ruotolo 154 Il cambiamento può generare incertezza nelle persone … ? • Fusioni ed Acquisizioni • Innovazioni tecnologiche • Ristrutturazioni • Tagli occupazionali • Evoluzione della domanda • Disinvestimenti • Internazionalizzazione • Cambiamenti normativi ! ... ma anche motivazione “Comunicazione di impresa” (corso progredito) – 2° anno – Franco Guzzi – Mario Ruotolo 77 155 Come gestire in questi casi le risorse umane? • • • • • Come tenersi quelle migliori? Come garantirne la produttività? Come superare i conflitti? Come evitare l'ostilità? Come creare motivazione? Rendendo i singoli partecipi della Missione Aziendale. Gestendo la comunicazione interna. “Comunicazione di impresa” (corso progredito) – 2° anno – Franco Guzzi – Mario Ruotolo 156 La Missione Aziendale È l'obiettivo strategico che l'azienda si pone a 2-3 anni e le linee guida per raggiungerlo. “Comunicazione di impresa” (corso progredito) – 2° anno – Franco Guzzi – Mario Ruotolo 78 157 La Missione Aziendale contiene • Il Posizionamento • Le attività e il ruolo sociale • I destinatari preferenziali • Il vantaggio competitivo • Le credenziali • Gli obiettivi per dare vita al posizionamento nelle aree dell’offerta, del mercato, dell’organizzazione • Le strategie per raggiungere questi obiettivi • I Valori e le Linee Guida che devono caratterizzare i comportamenti di ognuno che opera all’interno della struttura “Comunicazione di impresa” (corso progredito) – 2° anno – Franco Guzzi – Mario Ruotolo 158 Dove si colloca la Missione Audit interna Audit esterna Posizionamento Missione Piano di comunicazione esterna Trasmissione della Missione Esecuzione Action plan Comunicazione interna Misurazione dei risultati “Comunicazione di impresa” (corso progredito) – 2° anno – Franco Guzzi – Mario Ruotolo 79 159 Come si elabora la Missione • È sviluppata collegialmente dal top management • Segue un processo strutturato (mercato, competitor, azienda) • Viene facilitata da un consulente esterno • “Appartiene” a tutti i singoli che la sviluppano • Richiede azioni e orienta il business plan • Riguarda il core business e i processi dell'azienda per realizzarlo • Indirizza tutti i comportamenti della struttura, delle funzioni, delle singole persone “Comunicazione di impresa” (corso progredito) – 2° anno – Franco Guzzi – Mario Ruotolo 160 Come si utilizza la Missione • • • • • Non si comunica Non si annuncia Non si distribuisce Non si “appende” Non si spedisce La Missione deve essere trasmessa per creare: comprensione comune condivisione partecipazione attiva entusiasmo “Comunicazione di impresa” (corso progredito) – 2° anno – Franco Guzzi – Mario Ruotolo 80 161 Come si trasmette la Missione Secondo un processo top-down: Sul principio del massimo coinvolgimento In gruppi di lavoro interattivi (max 10 persone) Con un facilitatore esterno Ogni livello deve essere protagonista del trasferimento al livello successivo “Comunicazione di impresa” (corso progredito) – 2° anno – Franco Guzzi – Mario Ruotolo 162 Agenda tipo di un gruppo di lavoro del primo livello (dirigenti) • Presentazione del processo e della metodologia • Presentazione della Missione da parte del Top Manager • Analisi collegiale del testo • Identificazione degli ostacoli nel “dare vita alla Missione” • Aggregazione degli ostacoli per aree operative • Definizione delle aree operative prioritarie • Lavoro per aree operative: redazione di proposte di Piani d’Azione per “dare vita alla Missione” “Comunicazione di impresa” (corso progredito) – 2° anno – Franco Guzzi – Mario Ruotolo 81 163 Armonizzazione • Selezione, da parte del Top Management, dei Piani d’Azione proposti • Approvazione dei Piani d’Azione scelti e verifica del budget per realizzarli • Conferma delle responsabilità e delle scadenze per la realizzazione dei Piani d’Azione • Definizione delle attività di monitoraggio in corso d’opera • Identificazione delle modalità di misurazione dei risultati raggiunti “Comunicazione di impresa” (corso progredito) – 2° anno – Franco Guzzi – Mario Ruotolo 164 Ulteriori fasi di trasmissione alla struttura • Ogni dirigente è responsabilizzato a trasmettere la Missione attraverso le riunioni della propria unità, secondo un processo "a cascata" • La realizzazione dei Piani d’Azione avviene con il coinvolgimento dei livelli successivi • L’avanzamento ed i risultati dai Piani d’Azione sono oggetto di comunicazione interna • Vengono adeguati i messaggi di recruiting • La comunicazione interna si orienta in funzione della Missione “Comunicazione di impresa” (corso progredito) – 2° anno – Franco Guzzi – Mario Ruotolo 82 165 Il processo di pianificazione della comunicazione interna • Analisi dei flussi di comunicazione istituzionale, professionale, individuale • Analisi di clima (fase qualitativa e quantitativa) • Mappatura della situazione attuale, in rapporto agli obiettivi fissati dalla Missione • Elaborazione del piano di comunicazione interna per colmare le differenze tra situazione attuale e desiderata • Revisione degli strumenti di comunicazione interna “Comunicazione di impresa” (corso progredito) – 2° anno – Franco Guzzi – Mario Ruotolo 166 La misurazione dei risultati • Il livello di raggiungimento degli obiettivi fissati dalla Missione (e dai Piani d’Azione) • La conoscenza e condivisione della Missione nella struttura • Il successo dell'azienda nel mercato • La velocità di cambiamento dell'azienda “Comunicazione di impresa” (corso progredito) – 2° anno – Franco Guzzi – Mario Ruotolo 83 Communication Audit Prova in itinere volontaria per frequentanti Corso di laurea magistrale in Comunicazione pubblica e d’impresa – 2° anno – a.a. 2013/2014 168 Laboratorio di “Comunicazione di impresa” Obiettivo della prova: Individuare, comprendere e valutare la comunicazione emessa e gestita da un’impresa scelta dello studente (la scelta dell’impresa in esame va pre-concordata con il docente) “Comunicazione di impresa” (corso progredito) – 2° anno – Franco Guzzi – Mario Ruotolo 84 169 La valutazione La prova è riservata ai soli frequentanti = presenza ad almeno il 75% delle lezioni (23 su 30) Parametri di valutazione: Accuratezza nelle modalità di organizzazione delle informazioni raccolte. Qualità dell’analisi delle informazioni raccolte. Precisione dell’elaborazione e dei commenti espressi. Nota: Sintesi e precisione valgono più che lunghezza di testo non motivata. Punteggio: da 0 a 3 punti e solo se l’elaborato viene consegnato al più tardi entro la data del 1° appello d’esame: 20 dicembre 2013 Il punteggio acquisito con questa prova in itinere facoltativa viene sommato al voto d’esame. È raccomandato svolgere il lavoro in tempi stretti, anche per poterlo consegnare e commentare già nel corso delle lezioni. Comunque deve essere consegnato su cd e cartaceo entro e non oltre il 20 dicembre 2013 (il ritardo fa decadere il valore della prova). Attenzione: sul foglio d’esame indicare “Communication Audit” (come promemoria) “Comunicazione di impresa” (corso progredito) – 2° anno – Franco Guzzi – Mario Ruotolo 170 Le modalità di partecipazione • Essere frequentanti: presenza ad almeno 23 lezioni su 30 (75%) • Concordare con il docente l’impresa scelta per l’analisi entro giovedì 14 novembre anche via e-mail, necessario per avere la formale approvazione • L’elaborato deve essere realizzato da uno studente o, concordandolo preventivamente con il docente, da un massimo di 3 studenti che operano in gruppo, laddove l’impresa scelta o le caratteristiche dell’analisi siano tali da rendere necessario che l’analisi del caso sia distribuito su più studenti ma con un’unica articolazione del lavoro • Opzione aggiuntiva: presentare in aula la propria Communication Audit – data di presentazione: mercoledì 4 dicembre – 20 minuti cad. – massimo 4 candidature – prenotarsi entro la lezione di giovedì 14 novembre N.B. La votazione di chi sceglierà questa opzione terrà conto dei tempi più stretti di completamento del lavoro, sia dell’impegno di presentazione “Comunicazione di impresa” (corso progredito) – 2° anno – Franco Guzzi – Mario Ruotolo 85 171 Laboratorio di “Comunicazione di impresa” Strumenti e indicazioni utili per effettuare la prova e realizzare una efficace Communication Audit (e da conoscere per la materia e per l’esame) “Comunicazione di impresa” (corso progredito) – 2° anno – Franco Guzzi – Mario Ruotolo 172 Le fasi operative 1. Individuare e raccogliere tutti i materiali reperibili che danno informazioni sull’impresa: sito web, riviste aziendali, depliant, articoli, cataloghi, bilanci, pubblicità, …. 2. Distinguere i materiali alla luce degli indicatori che consentono di verificare quantità e qualità della comunicazione. 3. Valutare la comunicazione in modo critico e proattivo È raccomandato che il lavoro sia prodotto in Power Point, con un numero limitato di slide. Può anche essere accompagnato / integrato: – da una relazione in Word che approfondisca quanto esposto; – da materiali a corredo dell’ascolto effettuato. “Comunicazione di impresa” (corso progredito) – 2° anno – Franco Guzzi – Mario Ruotolo 86 173 Le domande “guida” Quale comunicazione? (attiene alle tipologie di comunicazione: istituzionale, economico-finanziaria, interna, di marketing) Che cosa comunica? (contenuti specifici: identità, missione, strategie,…) Come comunica? (quali sono i mezzi che adotta) Verso chi/cosa? (quali sono le tipologie di pubblico) Dove comunica? (quali divisioni / uffici nell’organigramma sono deputati alla comunicazione) Quando comunica? (sempre, in quali situazioni) Quanto comunica? (qual è la misura della comunicazione, quanto è effettivamente misurabile) Perché comunica? (quale importanza viene attribuita alla comunicazione) “Comunicazione di impresa” (corso progredito) – 2° anno – Franco Guzzi – Mario Ruotolo 174 Personalità dell’impresa Costituisce il nucleo più immateriale e intangibile dell’impresa, in quanto attiene agli aspetti psicologici e di atteggiamento che determinano una specifica “visione del mondo”, espressa come modalità di concepire la realtà propria ed esterna. La personalità produce valori-guida che definiscono la base dell’identità e generano le finalità dell’essere impresa, che potranno essere di volta in volta tradotte in diversi obiettivi, dando vita a una precisa “filosofia” d’impresa. “Comunicazione di impresa” (corso progredito) – 2° anno – Franco Guzzi – Mario Ruotolo 87 175 Identità dell’impresa 1/2 L’essenza dell’impresa, che coincide con la sua personalità, si manifesta attraverso mezzi e strumenti ritenuti più idonei a renderla visibile e attraverso modalità operative, competenze ed abilità che mettano in luce quella unicità che rappresenta l’elemento centrale dell’identità. Essa deve quindi essere unica, riconoscibile, coerente. Risponde alle domande: – Chi è / com’è l’impresa? – Quali sono i suoi elementi distintivi? “Comunicazione di impresa” (corso progredito) – 2° anno – Franco Guzzi – Mario Ruotolo 176 Identità dell’impresa 2/2 ... e deve essere in grado di descrivere l’impresa rispondendo alle seguenti domande: – Quali sono le sue origini? – Qual è la sua storia? – Com’è strutturata l’organizzazione? – Qual è il suo modello di sviluppo? – Quali sono i suoi prodotti? – Quali sono i suoi servizi? – Com’è il rendimento rispetto alla media delle imprese nel suo settore? – Quali sono i pubblici cui si rivolge preferenzialmente? – Quali sono gli strumenti di comunicazione che le sono più congeniali? – In che cosa consiste la sua eticità? “Comunicazione di impresa” (corso progredito) – 2° anno – Franco Guzzi – Mario Ruotolo 88 177 Missione È lo scopo dell’azienda, che, mosso dalla personalità e dall’identità, focalizza l’attenzione sui bisogni del cittadino / consumatore e sulla proclamazione di specifiche qualità aziendali, che vogliono essere rese visibili. La missione si relaziona alla “coltivazione di un immaginario”, poiché porta con sé motivazioni ideologiche, etiche, estetiche “Comunicazione di impresa” (corso progredito) – 2° anno – Franco Guzzi – Mario Ruotolo 178 Immagine L’immagine globale dell’impresa è la percezione, l’idea, la rappresentazione che i diversi pubblici hanno dell’impresa stessa nella sua totalità, ricevuta, interpretata e assimilata attraverso tutti i segnali, volontari e involontari, che l’impresa trasmette. Possiamo distinguerla in : Corporate Image, relativa all’impresa Brand Image, relativa al marchio Product Image, relativa al prodotto Tutto ciò che compone l’identità dell’impresa può essere tradotto in un documento che prende il nome di Mission Statement o Profilo Identitario. “Comunicazione di impresa” (corso progredito) – 2° anno – Franco Guzzi – Mario Ruotolo 89 179 Il percorso suggerito In una prima fase di ricerca si può essere più stimolati dal prodotto e dalla missione. L’attenzione-stimolo posto sulla comunicazione marketing, come elemento più visibile, deve portare a comprendere e valutare soprattutto la comunicazione corporate e quella interna. Nella ricerca complessiva, tutti gli aspetti della comunicazione devono essere interrelati e unificati da un “sovrasenso” che dia sostanza, motivazioni e finalità alle azioni aziendali. “Comunicazione di impresa” (corso progredito) – 2° anno – Franco Guzzi – Mario Ruotolo 180 Le domande 1/5 È opportuno rispondere inizialmente a domande tipo: Qual è l’obiettivo dell’azienda? Si propone finalità: razionali/funzionali (punta sull’uso) emotive (punta sullo spostamento di significato, favorisce emozioni, sensazioni, …) affettivo-relazionali (comporta maggiore forza di coesione fra gruppi) cognitive (aumenta / consolida il livello di conoscenze) “Comunicazione di impresa” (corso progredito) – 2° anno – Franco Guzzi – Mario Ruotolo 90 181 Le domande 2/5 È opportuno rispondere inizialmente a domande tipo: Qual è il pubblico privilegiato cui si rivolge l’impresa? Generalista Diviso per appartenenza a gruppi sociali e professionali specifici Diviso per sotto-target (bambini, adolescenti, giovani-adulti, adulti-giovani, …) Diviso per sesso Diviso per età anagrafica Pubblico peculiare, di “nicchia”, per sottocultura, stile di vita, status Qual è l’ideale destinatario del prodotto dell’impresa? Descrivere il personaggio sulla base dello stile di vita, degli oggetti cui si circonda, dei suoi gusti e dei suoi comportamenti “Comunicazione di impresa” (corso progredito) – 2° anno – Franco Guzzi – Mario Ruotolo 182 Le domande 3/5 È opportuno rispondere inizialmente a domande tipo: Quali sono i principali valori – guida da comunicare? famiglia amicizia (coesione gruppale) libertà e democrazia divertimento e svago solidarietà e integrazione socio-culturale vita agiata e confortevole successo e carriera impegno sociale valori religiosi cultura e conoscenza valori della tradizione valori dell’innovazione … … … … … … … …. “Comunicazione di impresa” (corso progredito) – 2° anno – Franco Guzzi – Mario Ruotolo 91 183 Le domande 4/5 È opportuno rispondere inizialmente a domande tipo: Quali sono gli ambienti e gli scenari che si vogliono suggerire? In base all’estrazione sociale (Upper class, middle class, high e low, working class, unemployed, ….) In base alle modalità proiettive (oniriche, simboliche, affettivorelazionali, pragmatico-funzionali, …) In base a luoghi fisici: mare, montagna, campagna, città (centroperiferia) “Comunicazione di impresa” (corso progredito) – 2° anno – Franco Guzzi – Mario Ruotolo 184 Le domande 5/5 È opportuno rispondere inizialmente a domande tipo: Quali sono i trend del momento che ispirano la missione dell’impresa? New Age Multiculturalismo Paura del “diverso” Globalizzazione Localismo Ecologismo “Ritorno al passato”/Genuinità Velocità e dinamismo Sportività Bellezza Velinismo Spettacolarizzazione esistenziale Recupero della memoria storica Metamorfismo (del corpo e dell’identità) Neo-spiritualismo Neo-positivismo “On the road” (stile urbano) …………………… Quali sono i comportamenti che si propone di favorire? Socialità/Confronto Individualismo ……………… “Comunicazione di impresa” (corso progredito) – 2° anno – Franco Guzzi – Mario Ruotolo 92 185 La comunicazione istituzionale (Corporate) Tipi di pubblico con cui l’impresa deve comunicare: Stakeholders (Portatori di interesse) Stakepartners (Portatori di interesse condiviso) – Pubblico interno – Comunità locale – Gruppi di influenza – Settore commerciale – Governo (organi di governo) – Organi d’informazione (media) – Settore finanziario – Clienti – Grande pubblico “Comunicazione di impresa” (corso progredito) – 2° anno – Franco Guzzi – Mario Ruotolo 186 Comunicazione Corporate: quali mezzi? 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. Prodotto Corrispondenza Relazioni Pubbliche Presentazione personale (“faccia a faccia”) Presentazione impersonale (videotape, film, diapositive, cassette) Letteratura (bilanci annuali, brochure, monografie aziendali) Promozione e Punto vendita Media permanenti (insegne; carta intestata; lay out; design dell’ambiente; brand, …) 9. Pubblicità (non di prodotto ma Corporate advertising) “Comunicazione di impresa” (corso progredito) – 2° anno – Franco Guzzi – Mario Ruotolo 93 187 La comunicazione interna Per comunicazione interna si intende la comunicazione rivolta ai dipendenti, tesa a creare un rapporto di : – alto grado di informazione – trasparenza comunicativa – fidelizzazione dell’impresa – gratificazione per il ruolo svolto – soddisfazione dei servizi erogati dall’impresa rivolti ai dipendenti Oggi la comunicazione interna di tradizionale tipo gerarchicofunzionale sta evolvendo in “comunicazione a rete”, che pone il suo centro focale non su gerarchie ma su processi, capaci di coinvolgere tutto il personale interno e di disporlo consapevolmente a un ruolo di efficienza ed efficacia. “Comunicazione di impresa” (corso progredito) – 2° anno – Franco Guzzi – Mario Ruotolo 188 Quali mezzi per la comunicazione interna • • • • • • • Rete Intranet Sistema di messaggistica su cellulare Palmari Newsletter e circolari Video-conferenze Video-filmati Forum on-line • • • • • • • e-mail Fax Lettere postali Risorsa telefonica Pubblicazioni Conferenze dibattiti Colloqui “Comunicazione di impresa” (corso progredito) – 2° anno – Franco Guzzi – Mario Ruotolo 94 189 Communication Auditing 1/4 Serve a valutare la quantità e la qualità di “comunicazione emessa e gestita” dall’impresa. Il vissuto della comunicazione: organizzazione interna, strategie e strumenti attivati 1. Come viene vissuta la comunicazione all’interno dell’impresa? 2. Quali strutture/funzioni sono state attivate con particolare riferimento alle attività di informazione/comunicazione dell’impresa? 3. In generale, come viene gestita la comunicazione all’interno dell’impresa? 4. È presente nell’impresa un ruolo/una funzione/una figura che si occupa espressamente di coordinare, supervisionare o gestire i diversi progetti di comunicazione? 5. Da quanto tempo esiste? 6. Quali le figure presenti in staff / quali le competenze specifiche? 7. Come sono state scelte queste figure? “Comunicazione di impresa” (corso progredito) – 2° anno – Franco Guzzi – Mario Ruotolo 190 Communication Auditing 2/4 Il cambiamento rispetto al passato 8. 9. Rispetto agli scorsi anni l’importanza strategica della comunicazione dell’impresa è: cresciuta rimasta uguale diminuita In che termini è cresciuta? importanza di budget assegnati partecipazione ad eventi all’estero partecipazione, promozione, sponsorizzazione di eventi e iniziative di solidarietà e culturali Budget 10. Come si definiscono i budget da destinare ad attività di comunicazione? “Comunicazione di impresa” (corso progredito) – 2° anno – Franco Guzzi – Mario Ruotolo 95 191 Communication Auditing 3/4 Il ruolo dei fornitori esterni per servizi di comunicazione 11. Come viene realizzata la comunicazione che utilizza mezzi e strumenti di divulgazione (radio, tv, affissione, stampa) piuttosto che la comunicazione integrata (brochure, direct mail…)? 12. Come si procede in genere per la selezione/scelta dei fornitori? 13. Quali sono le tipologie fornitori esterni che intervengono generalmente nelle attività di comunicazione? I fornitori esterni 14. In generale, per la realizzazione dei vari prodotti di comunicazione, si tende a scegliere/preferire …? 15. Quali sono gli aspetti positivi relativi al coinvolgimento di fornitori esterni? 16. Quali sono i principali aspetti negativi relativi al coinvolgimento di fornitori esterni? 17. Viene effettuata una attività di controllo sui risultati ottenuti con la comunicazione in termini di efficienza/efficacia? 18. Per chi prevede sistemi di monitoraggio occasionali, in che cosa consistono? 19. Considerando più in generale il panorama delle imprese italiane, come si posiziona la vostra impresa in termini di quantità di attività-iniziative promosse avvalendosi degli strumenti di comunicazione integrata? “Comunicazione di impresa” (corso progredito) – 2° anno – Franco Guzzi – Mario Ruotolo 192 Communication Auditing 4/4 Finalità e strumenti 20. Generalmente quali sono le finalità per le quali vengono promosse iniziative di comunicazione da parte dell’impresa? 21. In particolare le scelte strategiche e di budget hanno consentito all’impresa l’utilizzo dei seguenti strumenti del mix di comunicazione? Il ruolo delle nuove tecnologie nelle attività di comunicazione 22. Quanto pesano le nuove tecnologie interattive e on-line nelle attività di comunicazione dell’impresa? 23. Nell’impresa sono previsti i seguenti strumenti interattivi di informazione e comunicazione Il futuro della comunicazione 24. 25. 26. 27. In generale i budget dedicati alla comunicazione sono destinati per il prossimo futuro a….. Se si prevede una crescita, per quali motivi? In quale area in prospettiva saranno concessi spazi per investimenti in comunicazione? Quali limiti/ostacoli possono frenare l’utilizzo della comunicazione? “Comunicazione di impresa” (corso progredito) – 2° anno – Franco Guzzi – Mario Ruotolo 96 193 Schema analisi colloqui sulla comunicazione Focalizzare l’attenzione su: – Cambiamenti nell’individuo/consumatore/atteggiamenti verso la società/l’impresa – Cambiamenti nell’impresa: nel modo di operare/nei fattori di successo – Come l’impresa reagisce/si adegua/prevede/precede i cambiamenti esterni Pervenire a una definizione di comunicazione d’impresa nei significati generali. Toccare questi punti-chiave della comunicazione di impresa: – – – – – – – – Definizioni, importanza, funzioni Finalità, classificazioni, tipologie (es. corporate vs marketing) Forme e metodi, generalistici o specialistici Responsabilità: alta direzione; direzioni sottostanti; posizione; reporting Coordinamenti, integrazione delle varie forme, delle varie direzioni Tendenze future Budget, allocazione, spesa o investimento? Valutazione dei risultati e dell’efficacia Definire l’intervistato in base a: – Età/generazione – Funzione – Formazione “Comunicazione di impresa” (corso progredito) – 2° anno – Franco Guzzi – Mario Ruotolo 194 Schema di Boston S.W.O.T. Analysis Obiettivi S.M.A.R.T. “Comunicazione di impresa” (corso progredito) – 2° anno – Franco Guzzi – Mario Ruotolo 97 195 Schema di Boston + Question mark quota di mercato Star 0 - + Dog Cash cow mercato “Comunicazione di impresa” (corso progredito) – 2° anno – Franco Guzzi – Mario Ruotolo 196 Schema di Boston • Dilemmi [question mark]: prodotti caratterizzati da bassa quota, in una mercato con un alto tasso di sviluppo • Stelle [star]: prodotti con alta quota relativa, in un mercato in fase di pieno sviluppo • Mucche da mungere [cash-cow]: prodotti consolidati, cioè con alta quota relativa, in una mercato che offre limitate opportunità di ingresso alla concorrenza, a causa del suo modesto tasso di sviluppo (o in declino) • Zavorre [dog]: prodotti che hanno una bassa quota relativa, in un mercato maturo o in declino “Comunicazione di impresa” (corso progredito) – 2° anno – Franco Guzzi – Mario Ruotolo 98 197 S.W.O.T. Analysis “Comunicazione di impresa” (corso progredito) – 2° anno – Franco Guzzi – Mario Ruotolo 198 Esempio di S.W.O.T. Analysis STRENGTHS • • • • • • • Valori di marca e/o di prodotto Competenze uniche / distintive Fedeltà Costanza Solidità Capacità innovative ... ... • • • • Cogliere tendenze del mercato Applicare capacità distintive / uniche Sviluppi / evoluzioni / ampliamenti Sinergie (riduzione costi / aumento ricavi) • ... ... OPPORTUNITIES WEAKNESSES • Affollamento di marchi concorrenti nelle stesse aree • Carenze nel servizio • Politiche commerciali inadeguate • Spazi lasciati alla competizione • Inefficienze organizzative • ... ... • • • • • Gravi difetti (prodotto / organizzazione) Consistenti modifiche normative Concorrenti più veloci / efficaci Contrazioni strutturali del mercato ... ... THREATS “Comunicazione di impresa” (corso progredito) – 2° anno – Franco Guzzi – Mario Ruotolo 99 199 Obiettivi S.M.A.R.T. S = Specific M = Measurable A = Agreed R = Reachable T = Traceable (Obiettivi all’infinito e strategie con il gerundio) “Comunicazione di impresa” (corso progredito) – 2° anno – Franco Guzzi – Mario Ruotolo 200 Comunicazione organizzativa (interna) “Comunicazione di impresa” (corso progredito) – 2° anno – Franco Guzzi – Mario Ruotolo 100 201 Da Comunicazione interna a Comunicazione organizzativa 1/2 • Definizione: la Comunicazione Interna è quella forma di comunicazione rivolta alle risorse dell’organizzazione e finalizzata al mantenimento della coerenza e dell’equilibrio culturale e valoriale all’interno della struttura, nonché all’informazione e alla motivazione del personale e all’orientamento dei comportamenti in conformità alle norme e alle procedure aziendali • Ma le relazioni che si realizzano all’interno del contesto lavorativo incidono sull’intera organizzazione aziendale, che oggi non è più solo interna alla struttura. • Con l’aumentare delle complessità nel rapporto tra l’organizzazione, i suoi partner e le risorse umane, diventa obsoleto parlare di comunicazione “interna” ma si deve considerare la comunicazione organizzativa, che supera i confini dell’impresa e coinvolge tutti i soggetti che operano in modo integrato e strategicamente rilevanti per lo sviluppo dell’impresa stessa “Comunicazione di impresa” (corso progredito) – 2° anno – Franco Guzzi – Mario Ruotolo 202 Da Comunicazione interna a Comunicazione organizzativa 2/2 • Definizione: La Comunicazione Organizzativa è l’insieme dei processi strategici e operativi, di creazione, di scambio e di condivisione di messaggi informativi e valoriali all’interno delle diverse reti di relazioni che costituiscono l’essenza dell’organizzazione e della sua collocazione nell’ambiente (Emanuele Invernizzi) • La Comunicazione Organizzativa è quell’insieme di attività poste in essere per: – Realizzare una base comune di conoscenza (interna e di partnership) – Sviluppare tutte le potenzialità dell’organizzazione nel suo complesso • La Comunicazione Organizzativa viene articolata in: – Funzionale (ambito operativo) – Strategica (missione aziendale) “Comunicazione di impresa” (corso progredito) – 2° anno – Franco Guzzi – Mario Ruotolo 101 203 Le 3 dimensioni della Comunicazione Organizzativa • Comunicazione rivolta all’interno dell’impresa • Comunicazione rivolta alla struttura ampliata (verso l’insieme delle organizzazioni legate da vincoli strategici con l’impresa; ad esempio, per migliorare le relazioni tra funzioni e unità interne con fornitori e distributori) • Comunicazione rivolta al mercato del lavoro (per l’acquisizione ed il mantenimento in organico delle migliori risorse disponibili, in quanto queste sono l’anello fondamentale della catena del valore dell’impresa; ad esempio, l’Employer Branding; Best Place to Work) “Comunicazione di impresa” (corso progredito) – 2° anno – Franco Guzzi – Mario Ruotolo 204 Ambiente interno ed esterno • I confini tra i due territori diventano sempre più labili • Le tecniche di comunicazione esterna si integrano con quelle tipiche della comunicazione interna Comunicazione Interna Comunicazione Esterna “Comunicazione di impresa” (corso progredito) – 2° anno – Franco Guzzi – Mario Ruotolo 102 205 Le relazioni interne come parte delle relazioni esterne • Occorre coerenza e correlazione tra le due discipline. • L’interlocutore interno deve essere visto come soggetto e come oggetto della comunicazione dell’organizzazione: – da un lato, condiziona fortemente la percezione della reputazione dell’organizzazione; – dall’altro, può essere un primo test di efficacia per valutare le relazioni coi pubblici esterni. • L’interlocutore interno (anche per la sua diversificazione) è un terminale / ricettore attraverso il quale prevedere, monitorare e valutare le reazioni dei pubblici esterno. • La fiducia e l’identificazione degli interlocutori interni con i fini aziendali è parte del posizionamento e della percezione che l’organizzazione vuole affermare nel contesto in cui opera. • Nella pianificazione delle iniziative di comunicazione esterna è importante tenere conto se, quando e come coinvolgere gli interlocutori interni (tempistica e gerarchia). “Comunicazione di impresa” (corso progredito) – 2° anno – Franco Guzzi – Mario Ruotolo 206 La comunicazione interna ... ... esiste anche se non è gestita dall’impresa: le voci di corridoio i ‘bene informati’ le fughe di notizie Questi ‘rumori’ non sono eliminabili perché l’informazione è un bisogno fondamentale delle persone che vivono in una collettività (l’impresa). “Comunicazione di impresa” (corso progredito) – 2° anno – Franco Guzzi – Mario Ruotolo 103 207 Le aree d’influenza La comunicazione interna agisce sui comportamenti, influenzando: lo spirito di appartenenza l’assunzione di rischi ragionevoli l’emulazione Ma, soprattutto, contribuisce a definire / chiarire al collaboratore lo scenario all’interno cui opera. “Comunicazione di impresa” (corso progredito) – 2° anno – Franco Guzzi – Mario Ruotolo 208 La motivazione … … è influenzata dalla comunicazione interna, ma: il riconoscimento dei meriti il compenso / salario il clima interno sono i veri fattori chiave per motivare. “Comunicazione di impresa” (corso progredito) – 2° anno – Franco Guzzi – Mario Ruotolo 104 209 La leadership … … è influenzata dalla comunicazione interna, ma: il carisma la coerenza la correttezza sono i fattori chiave perché sia riconosciuta. “Comunicazione di impresa” (corso progredito) – 2° anno – Franco Guzzi – Mario Ruotolo 210 Organizzazione e comunicazione Le persone che compongono l’organizzazione sono influenzate da una solida chiarezza e coerenza di chi la dirige. La comunicazione interna/organizzativa contribuisce ad enfatizzare chiarezza e coerenza, ma … … non può sopperire alla loro mancanza. “Comunicazione di impresa” (corso progredito) – 2° anno – Franco Guzzi – Mario Ruotolo 105 211 La comunicazione interna Il successo di una impresa è fatto dalla somma dei micro successi di ogni componente della sua organizzazione. La comunicazione interna/organizzativa è la leva strategica di management per orientare l’organizzazione a dare vita al posizionamento dell’impresa, affermare i suoi valori nel tempo, perseguire la sua missione. Come? Procedendo: per gradi successivi di coinvolgimento. con chiarezza nelle comunicazioni. con coerenza nelle decisioni. “Comunicazione di impresa” (corso progredito) – 2° anno – Franco Guzzi – Mario Ruotolo 212 Le aree d’intervento La comunicazione interna/organizzativa è utile per: l’informazione - struttura organizzativa - migliori performance - linee guida / attese dell’azienda l’orientamento al risultato - compiti e ruoli - obiettivi personali, di area, generali - posizionamento dell’azienda, del prodotto la condivisione dei valori - missione aziendale - etica di business e sociale - rispetto della persona “Comunicazione di impresa” (corso progredito) – 2° anno – Franco Guzzi – Mario Ruotolo 106 213 L’informazione interna Assicura: la necessaria conoscenza della struttura organizzativa. la condivisione delle migliori capacità professionali presenti o da acquisire. la diffusione delle linee guida che il vertice ha deciso di dare all’organizzazione. • È l’indicazione della volontà e delle attese del vertice. • È una comunicazione a una via e richiede all’organizzazione di applicare le indicazioni in essa contenute. • È più efficace se tiene conto delle attese di conoscenza che l’organizzazione richiede. “Comunicazione di impresa” (corso progredito) – 2° anno – Franco Guzzi – Mario Ruotolo 214 L’orientamento ai risultati Assicura: la chiara conoscenza di compiti e ruoli. la compartecipazione al raggiungimento degli obiettivi personali, di area d’affari, generali. la maggiore coerenza dei comportamenti individuali o di gruppo con il posizionamento scelto dall’azienda, e per il prodotto. • È una comunicazione a due vie che richiede la spiegazione / discussione degli obiettivi • È la conferma che il processo di delega di responsabilità è in atto • È più efficace se è fortemente legata a meccanismi certi di riconoscimento (compenso / bonus / carriera) “Comunicazione di impresa” (corso progredito) – 2° anno – Franco Guzzi – Mario Ruotolo 107 215 La condivisione dei valori Assicura: la comprensione della missione aziendale. la coerenza dei comportamenti dei singoli con l’etica di business e sociale che l’azienda ha scelto di darsi. il coinvolgimento diretto delle persone nel professare ed applicare i valori dell’impresa come se fossero propri. • È una comunicazione a due vie che richiede compartecipazione anche nell’individuazione dei valori. • È un processo che mette in discussione i valori, anche se dovessero essere riconfermati. • È più efficace se la condivisione avviene per scelta e non se è ‘calata dall’alto’. “Comunicazione di impresa” (corso progredito) – 2° anno – Franco Guzzi – Mario Ruotolo 216 La comunicazione interna … … è una ‘perdita’ di libertà di azione, perché: comporta che, primo tra tutti, il vertice sia coerente con le linee guida ed i valori che l’impresa promuove. richiede che ogni azione / decisione che viene presa ai differenti livelli dell’organizzazione abbia un chiaro senso e riferimento con quanto comunicato. necessita che il vertice ‘comprenda’ e ascolti le necessità dell’organizzazione e dei singoli … e ne tenga conto. “Comunicazione di impresa” (corso progredito) – 2° anno – Franco Guzzi – Mario Ruotolo 108 217 Logiche di comunicazione interna e di consenso (da Di Raco-Santoro) condivisione coinvolgimento partecipazione differenziazione assimilazione manipolazione regolamentazione imposizione “Comunicazione di impresa” (corso progredito) – 2° anno – Franco Guzzi – Mario Ruotolo 218 I 4 livelli della comunicazione organizzativa (da E. Invernizzi) • Comunicazione funzionale: informazioni di tipo operativo necessarie a supportare i diversi processi produttivi e decisionali interni. Gli strumenti sono: colloqui, riunioni, lettere, circolari, bacheche, opuscoli, house organ, manuali. • Comunicazione strategica: informazioni necessarie per far conoscere l’identità e la missione dell’impresa. Strumenti: riviste aziendali, interviste, comunicazioni interne, bacheche, lettere personalizzate. • Comunicazione formativa: attività formativa, generale e specialistica, effettuata da esperti interni e/o esterni. • Comunicazione creativa: occasioni di scambio e di dialogo, sia verticale sia orizzontale, dove il sapere si trasferisce e si crea, spesso in modo informale. “Comunicazione di impresa” (corso progredito) – 2° anno – Franco Guzzi – Mario Ruotolo 109 219 Attività di comunicazione interna (da Di Raco-Santoro) • Comunicazioni interne (elevata codifica / prevalenza manageriale) – Dare notorietà ai fatti aziendali (coinvolgimento / appartenenza) – Operare meglio (integra e corregge la comunicazione gerarchica) – Comprendere la collocazione organizzativa (competenza e ruoli) – Cogliere le logiche di azione aziendali (facilita l’interpretazione) – Orientarsi nel cambiamento (motivazione per agire in nuovi scenari) – Affrontare le emergenze (prontezza di risposta in linea con i principi) • Comunicazione organizzativa (pluralità di emittenti; alternanza di ruolo emittente – ricevente; conoscenza esplicita e tacita; regolazione e negoziazione di management) – Ampliare il know-how aziendale (facilitare l’apprendimento e creare valore) – Collaborare attivamente (comunanza di conoscenze / confronto di opinioni) – Costruire e realizzare progetti / ottenere risultati organizzativi comuni “Comunicazione di impresa” (corso progredito) – 2° anno – Franco Guzzi – Mario Ruotolo 220 Fasi di gestione di un sistema di comunicazione interna (organizzativa) (da Di Raco-Santoro) Piano di comunicazione interna Analisi delle esigenze di comunicazione Realizzazione delle azioni Controllo degli effetti e dei risultati “Comunicazione di impresa” (corso progredito) – 2° anno – Franco Guzzi – Mario Ruotolo 110 221 Fasi di gestione di un sistema di comunicazione interna (organizzativa) 1. Analisi delle esigenze di comunicazione interna (da Di Raco-Santoro) Rilevazione dei bisogni e delle attese Analisi delle fonti, dei modi e dei flussi attuali Valutazione dell’efficacia e del gradimento della comunicazione in atto Individuazione dei punti di forza e di debolezza delle pratiche comunicative Definizione della funzionalità del sistema comunicativo aziendale 2. Pianificazione della comunicazione interna Elaborata considerando l’interdipendenza tra risorse, competenze attuali e potenziali, obiettivi concreti perseguibili Diverse combinazioni di media e azioni Effetti probabili diretti o indotti Reali possibilità tecniche ed economicità / efficienza del sistema Metodiche più efficaci di regia (es. ruolo delle linee gerarchiche) Sviluppo delle competenze comunicative Mantenimento / rinnovamento delle logiche e degli apparati comunicativi “Comunicazione di impresa” (corso progredito) – 2° anno – Franco Guzzi – Mario Ruotolo 222 Tecniche di analisi delle esigenze RILEVAZIONE specialistica naif (da Di Raco-Santoro) • Colloqui di inserimento, mobilità, elogio, contestazione, ecc. • Incontri di problem solving • Valutazione delle prestazioni • Training • Informazioni da altri soggetti (capi, colleghi, ecc.) • Analisi dei ruoli • Redazione di flow-chart e procedure • Interviste • Coaching e counseling individuale • • • • • • Gruppi di lavoro e comitati Rapporti sindacali Sistema di valutazione del personale Reclami, incidenti Training Informazione dalla linea e da altri • • • • • • • Analisi degli orientamenti comunicativi Analisi semiotiche / linguistiche Ricerche sociologiche Analisi organizzative Analisi culturali Analisi di clima Sondaggi di opinione ESIGENZA collettiva “Comunicazione di impresa” (corso progredito) – 2° anno – Franco Guzzi – Mario Ruotolo 111 223 Fasi di gestione di un sistema di comunicazione interna (organizzativa) 3. Realizzazione delle azioni di comunicazione interna (da Di Raco-Santoro) Calendarizzazione / sequenze / parallelismi Modalità di “regia” in funzione degli obiettivi dell’azienda / dipartimento / reparto Verifiche in progress (l’organizzazione è un “corpo vivo”) Comunicazioni dirette / mediate / indirette / emulative Formazione Relazioni interne Relazioni sindacali 4. Controllo degli effetti e dei risultati della comunicazione interna Misurazione della qualità e quantità del know-how prodotto Dare risposte sull’adeguatezza dei singoli contributi alla produzione di know-how necessario Consolidare / aumentare la consapevolezza degli attori della comunicazione interna sui modi d’interazione più produttivi “Comunicazione di impresa” (corso progredito) – 2° anno – Franco Guzzi – Mario Ruotolo 224 La comunicazione nelle relazioni sindacali • Normalmente non sono comprese nell’ambito della comunicazione d’impresa (spesso le funzioni deputate non gradiscono l’intervento della comunicazione: a ragione e a torto). • Però, sono forti le correlazioni tra forze sindacali – politica – organi d’informazione e la comunicazione può venire chiamata in causa quando le relazioni sindacali assumono complessità. • La comunicazione (ed i suoi esperti) possono fornire alle direzioni aziendali deputate ai rapporti sindacali: – un contributo alla configurazione di possibili scenari e come i diversi interlocutori si potrebbero “muovere”; – un punto di vista / conoscenza di possibili interrelazioni utili; – l’impiego, per tempo, dello strumento delle relazioni con i media. “Comunicazione di impresa” (corso progredito) – 2° anno – Franco Guzzi – Mario Ruotolo 112 225 20 Best Companies for Leadership (studio di Hay Group su oltre 2.200 aziende) Promuovere l’innovazione presso i dipendenti, formare talenti, incoraggiare la leadership a tutti i livelli, avere una visione articolata del mercato e dei propri obiettivi e trasmetterli in maniera strutturata, dando ai dipendenti uno scopo condiviso e strumenti di crescita professionale per perseguirlo. • Il 73% delle prime 20 aziende dichiara di dare a tutti, e a ogni livello, l’opportunità di sviluppare e mettere in pratica le capacità necessarie per guidare gli altri, rispetto a solo il 47% delle altre; • corsi di leadership (lo fa l’80% delle top 20 contro il 55% delle altre); • mentoring da parte di un manager senior o un dirigente (68% contro il 39%); • Il 76% delle prime 20 stimola la collaborazione tra le varie divisioni per sviluppare nuove linee di business, rispetto a solo il 54% di tutte le altre aziende; • Il 70% incoraggia i dipendenti ad acquisire conoscenze in aree fuori da quelle di loro competenza (contro il 48%); • Il 77% premia i dipendenti per idee di business veramente nuove (contro il 58%); • 3 aziende su 4 incoraggiano i dipendenti a confrontarsi sulle future esigenze dei clienti, rispetto a solo il 55% delle altre; • queste aziende non sono anche quelle che offrono le maggiori opportunità strutturate ai giovani, assumono dipendenti appartenenti a minoranza culturali o etniche, richiedono una conoscenza dell’attualità e dei problemi globali come requisito sul lavoro, hanno un’elevata percentuale di donne che occupa posizioni direttive senior e promuovono l’adozione di politiche sostenibili e di responsabilità sociale. “Comunicazione di impresa” (corso progredito) – 2° anno – Franco Guzzi – Mario Ruotolo 226 www.haygroup.com/bestcompaniesforleadership/researchand-findings/global-top-20.aspx “Comunicazione di impresa” (corso progredito) – 2° anno – Franco Guzzi – Mario Ruotolo 113 227 Come si organizzano le funzioni specializzate “in” comunicazione? Generalmente in funzione dei destinatari a cui si rivolgono Comunicazione commerciale Comunicazione a clienti attuali e potenziali / intermediari commerciali Rapporti con giornalisti / Comunicazione a comunità finanziarie, istituzioni, politici, lobbies, collettività, … Relazioni esterne Ufficio stampa Comunicazione interna Comunicazione ai dipendenti “Comunicazione di impresa” (corso progredito) – 2° anno – Franco Guzzi – Mario Ruotolo 228 Alcuni esempi di organigrammi ‘tipo’ Amministratore Delegato Human Resources Comunicazione istituzionale Finance / Investor relations Affari istituzionali e Regolamentari Rete IT Direzione Generale Operazioni Customer operations Marketing Vendite Comunicazione commerciale 1/5 “Comunicazione di impresa” (corso progredito) – 2° anno – Franco Guzzi – Mario Ruotolo 114 229 Alcuni esempi di organigrammi ‘tipo’ Amministratore Delegato Human Resources Comunicazione istituzionale Relazioni esterne e ufficio stampa Comunicazione interna Finance / Investor relations Affari istituzionali e Regolamentari Rete IT Direzione Generale Operazioni Customer operations Marketing Vendite Comunicazione Comunicazione commerciale commerciale 2/5 “Comunicazione di impresa” (corso progredito) – 2° anno – Franco Guzzi – Mario Ruotolo 230 Alcuni esempi di organigrammi ‘tipo’ Direzione Human Resources Amministratore Delegato Comunicazione interna Divisione 1 Direzione Marketing Direzione Comunicazione Divisione 1 Comunicazione istituzionale Relazioni Esterne Ufficio Stampa Coordinamento Comunicazione Commerciale Divisione 2 Direzione Marketing Direzione Comunicazione Divisione 2 Divisione 3 Direzione Marketing Direzione Comunicazione Divisione 3 Comunicazione Commerciale 3/5 “Comunicazione di impresa” (corso progredito) – 2° anno – Franco Guzzi – Mario Ruotolo 115 231 Alcuni esempi di organigrammi ‘tipo’ Amministratore Delegato Direzione Human Resources Comunicazione istituzionale Comunicazione interna Relazioni esterne e ufficio stampa Direzione Commerciale Direzione Vendite Direzione Marketing Brand manager A Comunicazione commerciale brand A Brand manager B Brand manager C Comunicazione Commerciale brand B Comunicazione Commerciale brand C 4/5 “Comunicazione di impresa” (corso progredito) – 2° anno – Franco Guzzi – Mario Ruotolo 232 Alcuni esempi di organigrammi ‘tipo’ Amministratore Delegato Human Resources Direzione Comunicazione Relazioni esterne e Ufficio stampa Finance / Investor relations Affari istituzionali e Regolamentari Comunicazione commerciale Comunicazione interna IT Rete Direzione Generale delle Operazioni Customer operations Marketing Vendite 5/5 “Comunicazione di impresa” (corso progredito) – 2° anno – Franco Guzzi – Mario Ruotolo 116 233 La comunicazione nelle strutture aziendali • La comunicazione acquista maggiore peso nella definizione delle strategie e delle politiche dell’impresa ma anche nelle diverse fasi / funzioni gestionali; dalla Direzione comunicazione dipenderanno diverse funzioni specialistiche • Emerge quindi contemporaneamente un bisogno di specializzazione e integrazione delle diverse funzioni a livello organizzativo – per specializzazione si intende la capacità di rispondere alle diverse istanze comunicative in modo efficace ed efficiente, avvalendosi di competenze, canali e messaggi specifici, e dovrebbe riflettersi sul sistema organizzativo aziendale attraverso la creazione di unità specifiche, dedicate alle diverse aree della comunicazione d’impresa – per integrazione si intende la necessità di stabilire un coordinamento tra le diverse funzioni specialistiche della comunicazione, allo scopo di mantenere coerenza e creare sinergia tra le funzioni e un insieme di valori univoco (Pastore, Vernuccio, 2008 e Invernizzi, 2006) “Comunicazione di impresa” (corso progredito) – 2° anno – Franco Guzzi – Mario Ruotolo 234 La comunicazione nelle strutture aziendali • Il bisogno di specializzazione e integrazione scaturisce dal riconoscimento del ruolo strategico della comunicazione e si ripercuote sulla struttura organizzativa aziendale • Emerge la necessità delle imprese di coordinare e non solamente di specializzare, frammentandola, la funzione comunicazione. A questo scopo è spesso vista come necessaria una struttura orizzontale che copra quella verticale, istituendo un dipartimento centrale atto a coordinare le diverse funzioni e le attività della comunicazione • Quindi, la comunicazione deve essere di tipo cross funzionale e cross disciplinare. • Le attività e il contributo della comunicazione si riflettono su tre livelli: corporate level, market level e organizational level. “Comunicazione di impresa” (corso progredito) – 2° anno – Franco Guzzi – Mario Ruotolo 117 235 La comunicazione nelle strutture aziendali • A livello corporate, la comunicazione viene coinvolta dal management nella costruzione della strategia aziendale e dei rapporti di integrazione con l’ambiente esterno, attraverso anche attività di monitoraggio. Il contributo della comunicazione a questo livello si amplia comunicando le intenzioni strategiche dell’azienda agli stakeholder, aiutando così il management anche nello sviluppo e realizzazione della strategia dell’impresa • Il market level è quello relativo al mercato di riferimento ed ai competitor • Il livello operational riguarda la gestione delle risorse umane interne ed esterne, oltre che dei processi di comunicazione a supporto del raggiungimento degli obiettivi aziendali (orientamento al risultato, spirito di appartenenza, attrazione talenti, ecc.) “Comunicazione di impresa” (corso progredito) – 2° anno – Franco Guzzi – Mario Ruotolo 236 Organigramma Direzione Comunicazione Commerciale Direttore Comunicazione Commerciale Mercato Aziende Pubblicità Promozioni Comunicazione diretta on-line / off-line Partecipazione a fiere Sponsorizzazioni Materiali informativi Supporti alle vendite Mercato Residenziale Pubblicità Comunicazione diretta on-line / off-line Materiali informativi di servizio Sponsorizzazioni Eventi Controllo Budget Media (Pian.+Acq.) Ricerche /Audit Customer Base Pubblicità Promozioni Supporti alle vendite Comunicazione diretta on-line / off-line Materiali informativi / educativi per il consumatore Focalizzazione su esigenze specifiche di mercato Coordinamento e coerenza tra i piani di comunicazione elaborati dai responsabili Eterogeneità delle figure professionali Duplicazione di figure (utile per competizione interna e in caso di dimissioni) 1/2 “Comunicazione di impresa” (corso progredito) – 2° anno – Franco Guzzi – Mario Ruotolo 118 237 Organigramma Direzione Comunicazione Commerciale Direttore Comunicazione Commerciale Pubblicità Pianificazione & Acquisto Media Below the line Comunicazione diretta Parteciapzione a fiere Sponsorizzazioni Materiali informativi Controllo Budget Ricerche / Audit Promozioni Supporti alle vendite Off line On-line per tutti i prodotti e i servizi Elaborazione del piano di comunicazione a livello strategico (ciascun responsabile si occupa solo di un “pezzo”) Focalizzazione sulla coerenza fra le attività di comunicazione Specializzazione delle figure professionali 2/2 “Comunicazione di impresa” (corso progredito) – 2° anno – Franco Guzzi – Mario Ruotolo 238 Organigramma Direzione Relazioni Esterne Direttore Relazioni Esterne Relazioni istituzionali • • • • Centrali Territoriali Associative Locali Relazioni con terze parti Relazioni con gli organi d’informazione Eventi e partnership • Accademia • Opinion maker • Gruppi di pressione • Istituzionali • Finanziarie • di prodotto • Istituzionali • di prodotto Elaborazione del piano di comunicazione a livello strategico (l’attività di ciascun responsabile può interagire / influire con quella degli altri) Focalizzazione sulla coerenza fra le varie attività di comunicazione (tempi e contenuti) Specializzazione delle figure professionali “Comunicazione di impresa” (corso progredito) – 2° anno – Franco Guzzi – Mario Ruotolo 119 239 Comunicazione economico-finanziaria “Comunicazione di impresa” (corso progredito) – 2° anno – Franco Guzzi – Mario Ruotolo 240 La comunicazione economico-finanziaria In Italia iniziano – di fatto – alla metà degli anni settanta con l’istituzione per legge della Consob. Fino ad allora, la sola attività di rilievo era costituita dalla diffusione periodica dei risultati economici da parte delle imprese quotate in Borsa. Raccoglie le attività di comunicazione e gestione dei sistemi di relazione che l’impresa intrattiene con gli interlocutori influenti capaci – con opinioni, atteggiamenti, comportamenti e decisioni – di influenzare il suo andamento economico-finanziario ed i valore del suo titolo (se quotata o in via di quotazione) sui mercati finanziari. La comunicazione economico-finanziaria si articola su “territori paralleli” e distinti: – informazione ufficiale sulle performance collegate o collegabili al titolo quotato in Borsa (di cui parte preponderante è la comunicazione obbligatoria, rigidamente definita per legge) – informazione ufficiale obbligatoria, almeno una volta l’anno, sull’andamento dell’impresa nell’anno precedente (Bilancio di esercizio), normato per dimensione d’affari e per contenuti da fornire – l’informazione ufficiale delle performance dell’impresa attraverso canali più o meno formali (praticabile solo se non quotata) “Comunicazione di impresa” (corso progredito) – 2° anno – Franco Guzzi – Mario Ruotolo 120 241 Gli interlocutori Per interlocutori influenti nella comunicazione economico-finanziaria solitamente si intendono: – le autorità di regolazione del mercato finanziario (in Italia, la Consob) e, se esiste, del mercato in cui l'organizzazione opera (es. Banca d’Italia, Autorità garante, …); – gli investitori istituzionali (gestori di fondi, analisti, operatori, sim, banche, …); – i giornalisti e commentatori finanziari che operano sugli organi d’informazione, sia tradizionali (agenzie di stampa, quotidiani, periodici, radio e tv) che nuovi (internet); – gli azionisti individuali; – i creditori; – i propri dipendenti, se azionisti (ma non solo); – i partner di business (clienti, fornitori, soci temporanei, …) – i manager che determinano le performance dell'organizzazione sui mercati (in diversi casi interessati da stock option); – …… – le istituzioni e governi esteri (es. fondi sovrani) “Comunicazione di impresa” (corso progredito) – 2° anno – Franco Guzzi – Mario Ruotolo 242 Le Autorità di Vigilanza Sono individuate dalla legge 28 dicembre 2005, n. 262 “Disposizioni a tutela del risparmio e disciplina dei mercati finanziari” c.d. “legge sul risparmio” • Banca d’Italia – vigila su: banche, società di gestione del risparmio, società d'investimento a capitale variabile, società d'intermediazione mobiliare, Istituti di moneta elettronica, … riguardo la sana e prudente gestione dei soggetti vigilati, la stabilità del sistema finanziario, la trasparenza delle condizioni contrattuali delle operazioni bancarie, … ... • Consob (Commissione Nazionale per le Società e la Borsa) – svolge funzioni di controllo sui mercati mobiliari: banche, SIM, SGR e altri soggetti abilitati; è competente per quanto riguarda la trasparenza e la correttezza dei comportamenti. • ISVAP (Istituto di Vigilanza sulle Assicurazioni Private) – opera per garantire la stabilità del mercato e delle imprese di assicurazione nell'interesse degli assicurati e degli utenti in generale • COVIP (Commissione di Vigilanza sui fondi Pensione) – ha il compito di vigilare sul funzionamento dei fondi pensione complementari • AGCM (Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato) – detta “Autorità Antitrust”, ha competenze in materia di tutela della concorrenza: concentrazioni, intese e abusi di posizione dominate; ha competenza in materia di pubblicità ingannevole e comparativa; … Ma non solo: Autorità Vigilanza Contratti Pubblici; Autorità Controllo Certificazioni Prodotto; … … … “Comunicazione di impresa” (corso progredito) – 2° anno – Franco Guzzi – Mario Ruotolo 121 243 I bisogni Proprio per la valenza strategica della comunicazione finanziaria per la “vita” dell’impresa, è importante conoscere ed analizzare l’articolazione dei bisogni informativi dei diversi stakeholder, per raggiungerli con efficacia ed efficienza (tempestivamente ed uniformemente) – Bisogni di natura legislativa, derivanti da obblighi di legge e soddisfatti tipicamente dall’informativa obbligatoria – Bisogni di natura “esterna”, volti a soddisfare le esigenze di informazione provenienti da interlocutori di mercato (analisti, gestori, risparmiatori, …) – Bisogni di natura “interna”, ovvero di carattere aziendale che inducono l’impresa a trasmettere informazioni premianti per la sua attività e che si desidera far conoscere a tutti gli stakeholder interessati “Comunicazione di impresa” (corso progredito) – 2° anno – Franco Guzzi – Mario Ruotolo 244 Gli strumenti • Gli strumenti principali della “normale” attività di comunicazione economico-finanziaria sono: – informazione dovuta (relazioni di bilancio, semestrali, comunicati obbligatori per legge) – informazione volontaria / integrativa (trimestrali, comunicati stampa su andamenti o risultati, lettere agli azionisti, prospetti, newsletter, sezione dedicata del sito , …, campagne pubblicitarie) – investor relations (road shows, incontri mirati, presentazioni, invio di report periodici o meno, eventi, …) • Tra le situazioni “straordinarie” vi sono: – quelle proattive legate a: quotazione, OPA, OPS (sottoscrizione), IPO (Initial Public Offering), acquisizioni, fusioni, cessioni di rami d’attività, aumenti di capitale, … – quelle reattive dovute per difendere l’impresa da: scalate più o meno ostili, diffusione di informazioni sbagliate o tendenziose, limitazioni al credito, … • Le relazioni con i giornalisti italiani ed internazionali sono una delle chiavi importanti “Comunicazione di impresa” (corso progredito) – 2° anno – Franco Guzzi – Mario Ruotolo 122 245 Normative per le aziende quotate • Decreto legislativo 24 febbraio 1998, n° 58 “Testo unico delle disposizioni in materia di intermediazione finanziaria, ai sensi degli articoli 8 e 21 della legge 6 febbraio 1996, n°52” (noto come TUF) • Regolamento di attuazione del decreto legislativo 24 febbraio 1998, n°58, concernente la disciplina degli emittenti, adottato dalla Consob con delibera n°11971 del 14 maggio 1999 e successivamente modificato con varie delibere, di cui l’ultima è la 15960 del 30 maggio 2007 (noto come Regolamento Emittenti) • Regolamento dei mercati organizzati e gestiti da Borsa Italiana S.p.A., deliberato dall’Assemblea di Borsa Italiana S.p.A. del 26 aprile 2007 e approvato da Consob con delibera 15996 del 26 giugno 2007 “Comunicazione di impresa” (corso progredito) – 2° anno – Franco Guzzi – Mario Ruotolo 246 Modalità di comunicazione per l’impresa quotata • Eccezionale – prodotta nel momento di ammissione a quotazione, che viene veicolata attraverso il prospetto informativo • Periodica – prodotta dopo la quotazione con cadenza trimestrale, che si concretizza nella relazione trimestrale, nella relazione semestrale, nel bilancio annuale, nelle relazioni degli amministratori, dei sindaci, delle società di revisione • Episodica – prodotta quando l’impresa si trova ad effettuare operazioni straordinarie, che definisce i contenuti dei prospetti di OPA/OPS, dei progetti di acquisizione, fusione e scissione, delle relazioni degli amministratori per aumenti o riduzione di capitale, prestiti obbligazionari, acquisto o vendita di azioni proprie • Continua – è prodotta tutte le volte che vi siano fatti che possano modificare sensibilmente i corsi azionari, che si sostanzia nei su eventi “price sensitive” Insider trading: compravendita di titoli (azioni, obbligazioni, derivati) di una determinata società da parte di soggetti che, per la loro posizione all'interno della stessa o per la loro attività professionale, sono venuti in possesso di informazioni riservate non di pubblico dominio ("informazioni privilegiate") che consentono loro di poterne fare uso, posizionarsi su un piano privilegiato rispetto ad altri investitori del medesimo mercato. In questo senso si parla anche di asimmetria informativa. “Comunicazione di impresa” (corso progredito) – 2° anno – Franco Guzzi – Mario Ruotolo 123 247 Sistema di riferimento Media Relation Consensus Rumor Sentiment Web Stampa Financial TV MEDIA Sistema circolare ANALISTI INVESTITORI ►Morning note ►Report ►… … Consensus Rumor Sentiment Investor Relation “Comunicazione di impresa” (corso progredito) – 2° anno – Franco Guzzi – Mario Ruotolo 248 Bibliografia (testi richiamati in aula durante questo gruppo di lezioni) Testo adottato: A.Pastore, M.Vernuccio, Impresa e comunicazione, Apogeo, 2008, 2° ed. Alcuni tra i testi citati in questa parte di lezioni: • E.Corvi, R.Fiocca, Comunicazione e valore nelle relazioni d'impresa, EGEA, 1996 • G.Fabris, Valore e valori della marca, Franco Angeli, 2004 • G.Fabris, Societing. Il marketing nella società postmoderna , EGEA, 2009 • T.M.Falconi, GOREL, Governo delle relazioni, Il Sole 24 Ore, edizione 2005 • L.Ferrari, M.Ruotolo, R.Vigliani, Da target a Partner, isedi, 2006 • M. Gobé, Emotional Branding, Allworth Press, 2001 – www.emotionalbranding.com • E.Invernizzi, Manuale di relazioni pubbliche vol. 1 e 2, McGraw-Hill, 2002/2006 • J.N.Kapferer, J.Thoenig, La marca: motore della competitività, Guerini Associati, 1991 • J.N.Kapferer, Reinventare la marca, Franco Angeli, Milano, 2002 • K.L.Keller, B.Busacca, M.C.Ostillo, La gestione del brand, Egea, Milano, 2005 • P.Kotler, Marketing Management, Mondadori, 2007 • L.Hinna, Come gestire la responsabilità sociale d’impresa, Il Sole 24 Ore, 2005 • M.Maffesoli, Il tempo delle tribù, Guerini e Associati, 2004 • A.Ries, J.Trout, La conquista della posizione vincente, McGraw-Hill, 1988 • K.Roberts, Effetto Lovemarks, Saatchi&Saatchi, New York, 2006 “Comunicazione di impresa” (corso progredito) – 2° anno – Franco Guzzi – Mario Ruotolo 124