Comune di VERDERIO SUPERIORE
Provincia di LECCO
GRUPPO CONSILIARE “GIOVANI E FUTURO”
PROGETTO SICUREZZA
TERRITORIALE
mozione n. 8 del 15 febbraio 2011
Documento proposta per il miglioramento della sicurezza territoriale
Mozione n.8
“PROGETTO SICUREZZA TERRITORIALE”
Premessa
Tutti siamo consapevoli di quanto il nostro territorio sia diventato
oggetto di atti criminosi che consistono, nella maggior parte dei
casi, in furti nelle abitazioni e relative pertinenze, negli esercizi
commerciali, nelle industrie, con danni alle proprietà private ma anche psicologici nella
popolazione inerme.
Il fenomeno non si attenua bensì sta peggiorando – i malviventi ormai non si fanno più remore
ad entrare nelle abitazioni anche di giorno e anche quando sono presenti gli abitanti, talvolta li
minacciano e li picchiano senza pietà (è già successo) fino a quando raggiungono il loro
scopo.
Si è potuto verificare quanto sia sentito il problema dalla popolazione, nel corso dell’incontro
organizzato dal nostro Comune con l’intervento dei Comandanti di Compagnia e di Stazione
dei Carabinieri di Merate, incontro che si è svolto in data 28 gennaio 2010. Non si era mai
vista la nostra sala civica così affollata, addirittura con la gente in piedi.
Tutti noi abbiamo potuto constatare il livello d’esasperazione alla quale è arrivata la
cittadinanza.
Abbiamo potuto ascoltare perfino l’espressa intenzione, da parte di alcuni dei presenti che non
si sono fatti remore nemmeno davanti alle Forze dell’Ordine, di farsi giustizia da soli al
momento in cui dovessero trovarsi in condizioni di reagire.
Per fortuna è stato loro spiegato dagli esperti interlocutori, quanto ciò sia da evitare nel modo
più assoluto perché controproducente, ma anche quanto sia rischioso per la propria e l’altrui
incolumità.
Se da una parte è vero che sia il distretto meratese di cui facciamo parte che quello casatese
a noi vicino soffrono dello stesso problema, non riteniamo applicabile, alle conseguenze
derivanti dal fenomeno, il vecchio adagio “mal comune mezzo gaudio”.
Riteniamo che non sia giusto né giustificabile stare a guardare, aspettando che altre istituzioni
si muovano cercando di risolvere il problema – Ognuno deve, in ogni campo, attuare quanto è
nelle sue possibilità assumendosi le responsabilità che gli competono.
Del resto i numerosi e pesanti tagli dell’ultimo decennio ai costi della pubblica
amministrazione, hanno portato a ridurre anche gli investimenti sulla sicurezza, e così nelle
città, ma ancor più nei paesi, assistiamo quasi impotenti ai continui fatti di cronaca che ci
vengono propinati dai TG piuttosto che dalle testate locali, senza vedere un’adeguata risposta
delle istituzioni.
1)
L’analisi delle strutture adibite alla sicurezza del territorio comunale
Il nostro territorio è sorvegliato da un Comando di Compagnia e da un Comando di Stazione
dell’Arma dei Carabinieri che fa del suo meglio per dare una valida risposta alla richiesta di
sicurezza da parte dei cittadini, ma evidentemente non fa e non può fare miracoli – e gli effetti
si vedono.
Qualche anno fa, quando il presidio dei Carabinieri era solo un Comando di Stazione, si
vedevano spesso dei posti di blocco alla Sernovella, ora che abbiamo un Comando di
Compagnia, i posti di blocco sono sempre più rari, si notano però, specialmente in orari
notturni, dei pattugliamenti – vogliamo quindi presumere che siano ritenuti più efficaci questi
ultimi.
[Progetto Sicurezza Territoriale]
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Da alcune amministrazioni comunali è stata richiesta la presenza sul territorio anche di un
commissariato di P.S. ma, proprio a causa dei tagli più sopra accennati, e probabilmente
anche per la scarsa attenzione delle parti politiche rivolta alla nostra area, non se ne farà
nulla.
E ciò, malgrado un Comune a noi vicino (Barzanò) avesse individuato e messo a disposizione
del Ministero dell’Interno un immobile già esistente (ex Casa del Fascio) da adibire a sede di
Commissariato della Polizia di Stato prima, Tenenza dei Carabinieri dopo.
La sede di competenza della Polizia di Stato per il nostro territorio è il capoluogo di Provincia,
Lecco, il nostro comune è però all’estremo sud del territorio provinciale e quindi difficilmente
raggiungibile, dovendo percorrere una viabilità decisamente congestionata – non è quindi
assolutamente possibile fare affidamento sulla Polizia di Stato in caso di interventi d’urgenza
se non in casi eccezionali.
Esiste anche la Polizia Provinciale, anch’essa di stanza a Lecco, ma lo scarso organico e la
lontananza la rendono del tutto inutilizzabile per il nostro Comune – oltretutto tale struttura si
occupa principalmente di reati ambientali e quindi gli interventi sono prevalentemente legati
alle problematiche che interessano il sistema lacuale, fluviale e idrogeologico della Provincia.
Infine non dimentichiamo la Guardia di Finanza che ha una sede operativa a Cernusco
Lombardone – quest’ultima però è adibita quasi esclusivamente alla prevenzione e lotta ai
reati di natura finanziaria. Se dovesse assistere incidentalmente a qualche reato di altra
natura, sicuramente non si tirerebbe indietro, ma non ci si può contare per problemi legati alla
criminalità come quelli che qui stiamo trattando.
Il Comune di Verderio Superiore quale tipologia difensiva ha posto in atto per la sicurezza dei
cittadini contro la criminalità?
Quanto fino ad oggi attuato è costituito da qualche intervento di miglioria nella illuminazione
pubblica e dalla posa di un impianto di videosorveglianza.
Per quanto riguarda l’illuminazione è stata incrementata quella al parco di Nettuno con
l’intento di scoraggiare atti di vandalismo notturno, qualche risultato in tal senso è stato
ottenuto.
L’impianto di videosorveglianza è stato a suo tempo concepito per salvaguardare i beni e le
strutture di proprietà del Comune, da tempo sottoposte a ripetuti vandalismi. Successivamente
ci si è resi conto che poteva essere utilizzato anche per la sicurezza degli utenti dei parchi
pubblici (con particolare riferimento ai più piccoli ed indifesi), certamente l’impianto è carente
per la sicurezza del territorio in senso estensivo, perché limitato nell’ubicazione e nella
tipologia delle telecamere - quelle esistenti riescono a malapena ad individuare, quando ci si
riesce, gli autori di danni più o meno dolosamente provocati alle strutture pubbliche.
Abbiamo un Comando di Polizia Locale che è unica per il nostro e per altri tre comuni, copre
un territorio molto vasto, è adibita a tanti e tali compiti (compreso il controllo della
videosorveglianza di cui sopra) che sulla prevenzione e/o repressione della criminalità può
fare ben poco. Le pattuglie possono coprire un arco temporale giornaliero limitato – In
compenso nel periodo estivo riescono, con sacrificio, a presenziare oltre il normale orario di
lavoro proprio con l’intento di sopperire ad altrui carenze.
Del resto l’organico della Polizia Locale, rispetto alle competenze assegnategli, risulta essere
inadeguato alle effettive esigenze. (Abbiamo addirittura assistito, come apparso sui media
locali, alla rinuncia alle ferie da parte di un Agente, che così ha deciso per non mettere in
difficoltà il Corpo di PL.)
Una certa forma di controllo contro la criminalità viene attuato con il pattugliamento ma, a
nostro modesto avviso, è purtroppo del tutto insufficiente.
Essendo il nostro Comune attraversato dalla trafficata SP 55, non può che essere della PL il
compito di monitorare il traffico e le infrazioni. Non dimentichiamoci poi che l’amministrazione
comunale inserisce nel bilancio di previsione i proventi delle contravvenzioni e una buona
parte del tempo impiegato dalla PL è proprio dedicato alla formazione del flusso di cassa
comunale – anzi, con l’entrata in vigore del nuovo CdS ora deve provvedere anche a formare
[Progetto Sicurezza Territoriale]
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quello dell’amministrazione provinciale…..(rif. Art. 25 L. 29 luglio 2010 n. 120) – ciò favorisce
certamente maggior rispetto delle regole da parte dei cittadini, oltre a rimpinguare le casse
comunali e provinciali, ma la criminalità ha sempre più vita facile.
2)
La conoscenza del fenomeno criminalità
Pur essendo chiaro che la lotta alla criminalità non è tra i compiti dell’amministrazione
comunale, riteniamo non sia giustificabile lavarsene le mani limitandosi a dei semplici lamenti
con le istituzioni o partecipare ogni tanto a qualche riunione con queste ultime per sentirsi dire
che mancano i mezzi per combatterla – anche gli Enti Locali debbono fare la loro parte
stimolando adatte iniziative.
Si deve dare atto che la nostra amministrazione ha iniziato a muoversi promuovendo, come
detto in premessa, un incontro tra popolazione e Carabinieri – ciò sta a significare che quanto
sta accadendo negli ultimi anni, è percepito come un problema da risolvere.
È compito morale del Comune porre in atto tutto ciò che può contribuire, quando non in
contrasto con le leggi nazionali o regionali, a garantire la sicurezza dei cittadini, ma questo si
potrà attuare solo in una fase successiva.
Quali sono i motivi per cui si assiste ad una recrudescenza del fenomeno criminalità? Ci sono
autorevoli studi in proposito, ma per quanto riguarda direttamente il nostro territorio, riteniamo
che principalmente derivi da fenomeni legati all’immigrazione più o meno clandestina, alle
difficoltà d’integrazione, ma non escludiamo, come concausa, comportamenti vendicativi
conseguenti talvolta a discriminazioni razziali.
Del resto, proprio a causa di reati compiuti da alcuni immigrati, si creano stereotipi negativi per
interi gruppi.
Da qualche anno, come succede in molte grandi città, anche Milano, che è a noi più vicina di
quel che sembra, nel cercare di arginare il malcontento dei suoi cittadini e la microcriminalità
derivante dalla presenza di diversi campi nomadi, pone in essere i cosiddetti “sgomberi”, tante
volte riportati con enfasi dai media.
Se è pur vero che almeno per un breve periodo il nostro capoluogo regionale ottiene buoni
risultati, è anche vero che ciò provoca una certa migrazione della criminalità verso paesi e
province limitrofe. La conseguenza è che il problema viene solo spostato sul territorio e
“regalato” ad altri, e noi non ne siamo esenti.
Sempre più spesso, infatti, Le Forze dell’Ordine operanti sul territorio traggono in arresto
minorenni dediti ai furti nelle abitazioni, piuttosto che negli esercizi commerciali.
Se si tiene conto che è caratteristica di questa etnia far delinquere i minori - grazie anche alla
loro pressoché totale impunibilità nel nostro ordinamento - si può capire il motivo per cui molto
spesso si arrivi al fermo di minorenni coinvolti in reati legati al patrimonio.
Altra probabile causa potrebbe essere il protrarsi dello stato di crisi economica che influenza
inevitabilmente le condizioni di convivenza sociale, ma chi pratica la delinquenza ordinaria ed
il bullismo non sempre proviene da condizioni di difficoltà economiche, spesso deriva da
situazioni di disagio culturale e da mancanza di ideali.
In quest’ultimo caso non si può non prendere in considerazione un certo grado di repressione,
ma la si dovrebbe associare a forme di prevenzione da attuarsi fin dall’età scolare,
diffondendo valori e principi che la società ha perso da tempo, e per questo motivo fatica a
trasmetterli alle nuove generazioni.
Abbiamo analizzato solo alcune delle situazioni che potrebbero essere causa del fenomeno
criminalità nel nostro territorio, ma per avere un quadro completo ed esaustivo si dovrebbe
pensare ad impostare una efficace sinergia tra tutti gli organi coinvolti. Da sempre, per sapere
come combattere, bisogna prima conoscere il nemico.
Ecco quindi l’importanza di aver anzitutto un’esatta visione del fenomeno “criminalità”.
[Progetto Sicurezza Territoriale]
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Carabinieri e Polizia di Stato possono venire a conoscenza di atti criminosi sulla base di
denunce presentate volontariamente dalle vittime, oppure da segnalazioni provenienti per atto
dovuto, oppure ancora ottenute in forma anonima.
Purtroppo molti reati non vengono nemmeno denunciati, principalmente per sfiducia dei
cittadini nei confronti di chi dovrebbe proteggerli – Questa è purtroppo molte volte la
convinzione: Ormai il danno è fatto e ricorrere alla giustizia diventa solo un calvario ed una
perdita di tempo con la quasi certezza della mancanza di risultato.
Nella maggior parte dei casi si provvede ormai alla denuncia solo quando si verificano danni
alle persone, oppure perché vi si è costretti essendo indispensabile per chiedere copia di un
documento rubato, o per farsi riconoscere un minimo di ristoro dei danni in caso di bene
assicurato.
3)
Le possibili soluzioni
La cittadinanza, specialmente in un paese piccolo come il nostro, viene facilmente a
conoscenza dei fatti criminosi che subiscono i cittadini.
Sarebbe estremamente utile rendere possibile, per l’amministrazione comunale, la raccolta e
la registrazione di tutti i dati riconducibili al fenomeno criminalità.
Lo scopo primario vorrebbe essere quello di mettere in grado le istituzioni preposte alla nostra
sicurezza, di valutarne l’effettiva portata e di prevedere di conseguenza i migliori
provvedimenti possibili.
Si ha infatti la percezione, confrontandosi con la popolazione, che questi eventi siano
sottovalutati, o che comunque non si faccia abbastanza per contenerne gli esiti.
Poiché il grado di percezione di ciascun individuo è soggettivo in quanto influenzato da fatti
direttamente subiti, ma anche da eventi che hanno coinvolto amici e/o parenti, si ritiene
indispensabile ottenere un quadro il più oggettivo possibile che permetta una successiva
analisi distaccata da condizionamenti di sorta.
Il primo e più importante elemento che parte dalla nostra proposta, è il reperimento di ogni
notizia ritenuta utile per valutare quantità ed entità di atti contro il patrimonio o la persona,
indipendentemente che ciò derivi da atti criminosi, da vandalismo, bullismo, abusi,
prevaricazioni.
Ciò dev’essere attuato con la dovuta urgenza ma anche con la necessaria chiarezza e
precisione, si dovrà nel contempo procedere con una opportuna suddivisione degli
accadimenti, in modo da riuscire ad ottenere un’incidenza percentuale dei fatti in pari unità di
tempo.
La raccolta dati e la successiva analisi serviranno ad avere una più completa visione del
fenomeno criminalità sul nostro territorio, ad avere delle basi certe di partenza per analizzare
con le competenti autorità possibili soluzioni, a dare più fiducia al cittadino che sentirà più
vicino ed attivo chi lo rappresenta.
Le fonti alle quali attingere i dati necessari saranno molteplici e si indicano di seguito
sottolineando che l’elenco potrà essere implementato qualora se ne ravvisi la necessità e/o se
ne presenti la possibilità.




Carabinieri (Comando di Stazione e di Compagnia - Merate)
Polizia di Stato (Questura/Prefettura – Lecco)
Polizia Locale (Comando – Robbiate)
Guardia di Finanza (Tenenza – Cernusco L.)
Carabinieri, Polizia di Stato e Guardia di Finanza hanno tutti il loro data-base ma, per quanto
espresso in precedenza al termine del punto 2), per una causa o per l’altra non possono
essere completi in quanto condizionati dalla presenza di una vera e propria denuncia oppure
al verificarsi dell’ipotesi di flagranza di reato rilevata direttamente dalle Forze dell’Ordine.
[Progetto Sicurezza Territoriale]
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Per questo motivo abbiamo valutato e verificato la possibilità di ricorrere all’uso della casella
elettronica della nostra Polizia Locale, nella quale potranno confluire tutte quelle segnalazioni
che qualsiasi cittadino riterrà degne di rilievo per i fini che nel progetto ci prefiggiamo.
Tutti i dati raccolti saranno elaborati, al termine del periodo di osservazione, in una tabella
riassuntiva propedeutica allo sviluppo di grafici che chiariranno, anche visivamente, il risultato
al quale i cittadini avranno attivamente partecipato.
Si otterrà una più completa visione del fenomeno criminalità sul nostro territorio, si avranno
delle basi certe di partenza per analizzare con le competenti autorità possibili soluzioni che,
contenendo gli effetti della criminalità, permetteranno di restituire al cittadino la fiducia verso
chi lo rappresenta e non si lasci andare alla pericolosa tentazione di farsi giustizia da solo.
La raccolta dati dovrà essere intesa come una sorta di “prima nota”. Non potrà nel modo più
assoluto sostituire una denuncia vera e propria e di ciò dovrà essere ben informato il cittadino.
Si rileva infatti che chiunque venga a conoscenza di un fatto penalmente rilevante è tenuto per
legge ad informarne le autorità preposte (Procura della Repubblica e Forze dell’Ordine) in
quanto il nostro ordinamento ne prevede la procedura d’ufficio quale atto dovuto.
Per doverosa chiarezza si sottolinea che per fatti penalmente rilevanti, tra quelli che
verosimilmente possono accadere sul nostro territorio, s’intendono ad esempio la rapina a
mano armata, con minacce e/o danni alla persona, oppure furto d’arma legalmente detenuta –
altre tipologie di reato che prevedono la procedura d’ufficio potranno essere indicate in modo
esaustivo nel corso di attuazione del presente progetto, coinvolgendo le figure più adatte allo
scopo (Carabinieri, Polizia di Stato, ecc.).
Si ritiene importante salvaguardare i dati sensibili delle persone danneggiate.
Mentre per i dati ottenuti dalle istituzioni non municipali il problema non sussiste, si dovranno
omettere, visto che lo scopo non è quello di individuare delle persone bensì dei fatti, i
nominativi dei danneggiati per tutti gli eventi analizzati, legando ad esempio l’evento
all’indirizzo del luogo dove si è verificato, apponendo delle sigle che si riferiscano ad una
specifica nomenclatura atta ad individuarne le caratteristiche.
E così avremmo:
Dati loco-temporali
data dell’evento (nella forma aaaammgg per catalogare facilmente in ordine di data)
ora dell’evento (almeno presunta se trattasi di furti in abitazioni)
Indirizzo del luogo dell’evento (via, n. civico, piano, int. n. – S.I. se per strada);7
Categorizzazione
SI
NO
DFO
(denuncia alle Forze dell’Ordine):
⃞
⃞
SCP
(scippo):
⃞
⃞
BRS
(borseggio):
⃞
⃞
TRF
(truffa):
⃞
⃞
RPA
(rapina all’aperto):
⃞
⃞
RPC
(rapina all’interno):
⃞
⃞
FRT
(furto):
⃞
⃞
VPR
(sola violazione della proprietà):
⃞
⃞
DNP
(danni alla proprietà e/o furto):
⃞
⃞
ABT
(abitazione privata):
⃞
⃞
ECM (esercizio commerciale):
⃞
⃞
ART
⃞
⃞
(laboratorio artigianale):
[Progetto Sicurezza Territoriale]
Pagina 6
IND
(industria):
⃞
⃞
DPR
(danni alla persona):
⃞
⃞
PAL
(presenza impianto allarme):
⃞
⃞
ALF
(impianto allarme in funzione):
⃞
⃞
CFO
(collegamento con FDO):
⃞
⃞
CVP
(collegamento con vigilanza privata):
⃞
⃞
A seguire eventuali ulteriori dati che si ritenessero importanti.
L’elenco di cui sopra prevede delle sigle più o meno attinenti con le voci descrittive, ma si può
studiare un’eventuale semplificazione.
Non si prenderà in considerazione la valutazione del danno in quanto non è determinante per
lo scopo del progetto, infatti l’intenzione finale è quella di contenere i fenomeni
indipendentemente dal costo venale degli stessi.
Naturalmente tutti questi dati si ottengono se le persone danneggiate offrono la loro
collaborazione, ma tali elementi, se non tutti almeno in buona parte, si possono ricevere da
parte di altre persone a conoscenza dei fatti.
Difficilmente infatti una persona anziana, magari sola, si attiva per sporgere denuncia: Se non
sollecitata, o dovutamente sensibilizzata, subirà in silenzio e magari vergognandosi per
essersi fatta raggirare avendo semplicemente lasciata aperta la porta d’ingresso, oppure
avendo lasciato dei soldi in bella mostra sopra ad un mobile….
L’analisi proposta potrà anche servire, successivamente, quale utile riferimento per poter
usufruire di eventuali finanziamenti regionali o provinciali appositamente istituiti ai fini della
sicurezza, come ad esempio quello ultimamente previsto dalla provincia di Lecco e dal quale
siamo stati esclusi (contrariamente ai nostri vicini di Verderio Inferiore) quasi a voler certificare
che il nostro comune non ha problemi…..
Una volta impostata l’analisi, e completata anche la fase di informazione e sensibilizzazione di
cui al paragrafo che segue, si avvia immediatamente il monitoraggio del territorio e dei fatti
che si verificheranno, si stabilisce un periodo di sperimentazione che potrebbe limitarsi ad un
anno.
Dopo tale periodo si tracceranno dei grafici dai quali potranno essere desunti tutti i dati
necessari a valutare l’effettiva portata del fenomeno criminalità.
Non saremo più nel campo delle ipotesi, si potranno studiare e concordare, meglio se con altri
comuni del territorio in modo da avere più voce verso le istituzioni, gli interventi necessari a
contrastare ciò che allo stato possono ormai definirsi veri e propri assalti alla comunità.
Ma nel frattempo non si può stare solo a guardare o registrare ciò che accade sul territorio,
qualcosa bisogna pur fare per difendersi cercando di arginare il fenomeno, quindi
esamineremo di seguito ciò che nel frattempo si prevede di attuare.
4)
Informazione, sensibilizzazione, coinvolgimento
Durante il percorso di studio e stesura di questo progetto, si è svolto l’incontro di cui in
premessa, organizzato dal Comune in collaborazione con il locale Comando dei Carabinieri di
Merate, che si è rivelato molto utile prima di tutto per apprendere utili comportamenti, ma
anche per capire meglio come si senta e quali siano le aspettative della nostra comunità.
È doveroso precisare che molti dei presenti erano stati vittime di atti criminosi oppure
conoscevano alcuni cittadini che lo erano stati. Chiaramente vi erano dei buoni motivi per
dimostrare il loro risentimento nei confronti di chi mette a dura prova la fiducia nel prossimo e
la loro pazienza.
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Un buon 30% della durata dell’incontro, è stato utilizzato da questi per capire cosa poteva
succedere in caso di reazione della vittima (armarsi si oppure no, reagire più o meno
violentemente, come immobilizzare un malvivente, di quali mezzi di offesa avvalersi, eventuali
conseguenze penali, ecc.) e ciò è sintomatico dello stato d’animo in cui la cittadinanza suo
malgrado si trova.
Detto questo però, abbiamo potuto rilevare, da dichiarazioni dirette, che circa il 50% ha
installato nella propria abitazione un impianto d’allarme - traguardo che solo qualche anno fa
era impensabile - ma che solo il 4% c.ca dei presenti l’aveva collegato con le Forze
dell’Ordine.
Poiché questa è una possibilità che viene data gratuitamente a tutti i cittadini, pensiamo che
sia utile pubblicizzarla – è doveroso però ricorrere ad alcuni accorgimenti di carattere tecnico
utilizzando anche una certa dose di buon senso.
Si deve anzitutto far eseguire l’impianto d’allarme da specialisti del ramo e non da improvvisati
installatori – si debbono utilizzare apparecchiature di ottima qualità e certificate – si dovranno
prevedere periodiche manutenzioni e test di prova dell’impianto – si dovrà usare l’accortezza
di avvertire tempestivamente le Forze dell’Ordine in caso di falso allarme in modo da evitare
inutili interventi o, in caso di recidiva, una denuncia per procurato allarme.
Allegati al progetto, per ogni necessità, i fac-simile dei moduli di richiesta per l’allacciamento di
un impianto d’allarme alle Forze dell’Ordine. (allegato A per Carabinieri, allegato B per Polizia
di Stato)
Tutto quanto sopra riportato, potrà essere meglio evidenziato e spiegato nel documento che
segue.
Nel Progetto Sicurezza Territoriale si prevede la distribuzione alla cittadinanza di una
comunicazione, informandola su ciò che si sta attuando ai fini della sicurezza, sollecitando
inoltre la collaborazione di tutti nell’interesse dell’intera comunità.
Il documento dovrà essere semplice nelle sue linee, ma chiaro nell’esposizione, completo di
recapiti telefonici utili, indirizzi mail per i contatti tramite posta elettronica, indicazione dei
responsabili, criteri da seguire quando si subisce o si viene a conoscenza di un atto criminoso.
Alla comunicazione di cui sopra si allegherà l’opuscolo edito dalla Polizia di Stato – Questura
di Lecco del 2007 - che è tuttora di pressante attualità (allegato D).
Prevediamo anche la redazione e distribuzione di un questionario, nel quale ciascun cittadino,
anche in forma anonima, potrà indicare il proprio grado di percezione sulla sicurezza del
territorio, e potrà esprimere il proprio punto di vista su ciò che riterrebbe necessario attuare in
tema di sicurezza territoriale. Detto questionario, che potrà anche essere riproposto dopo il
periodo di osservazione dianzi citato al paragrafo 3), potrà essere consegnato in occasione
dell’incontro che segue.
Previa indizione di un’assemblea pubblica, si procederà alla presentazione ufficiale del
progetto alla popolazione, con l’aiuto di una grafica su schermo accompagnata da chiare e
concise esposizioni.
Alla riunione pubblica saranno invitati a partecipare rappresentanti delle Forze dell’Ordine che
potranno rispondere in maniera autorevole ad eventuali domande dei presenti, potranno
attivamente contribuire a sensibilizzare le persone ad un più attento controllo da parte di tutti,
perché qualsiasi anomalia e/o fatto sospetto vengano tempestivamente segnalati, perché la
fascia di popolazione più debole abbia un minimo di discreta sorveglianza da parte di vicini e
conoscenti.
Va tenacemente combattuto l’individualismo che caratterizza la popolazione, si deve cercare
insomma di risvegliare quello spirito di solidarietà che animava una volta tutti gli abitanti dei
piccoli paesi.
Si reputa sia di estrema importanza, e l’hanno sottolineato anche i rappresentanti dei
Carabinieri nel più volte citato incontro con la popolazione, sensibilizzare il cittadino a
rivolgersi tempestivamente alle Forze dell’Ordine perché è l’unico modo efficace per l’avvio di
[Progetto Sicurezza Territoriale]
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qualsiasi procedura intesa a raggiungere dei risultati. Per il nostro territorio, lontano dalle sedi
provinciali, sarebbe opportuno far giungere qualsiasi segnalazione all’Arma, che è ben
presente sul territorio, ben conosce la sua conformazione, è vicina alla gente, vive la stessa
realtà delle nostre comunità, ha da tempo individuato persone e situazioni a rischio.
È indispensabile incoraggiare la cultura della convivenza, assecondare l’aggregazione
popolare, sostenere le iniziative dei giovani, convincersi che non sono un costo, bensì una
risorsa per l’intera comunità, motivarli facendoli uscire dalla noia esistenziale, evitare così di
farli cadere nella trappola dell’illegalità.
Si reputa della massima importanza prevedere, all’interno del progetto, una breve serie di
incontri, che potrebbero poi ripetersi nel tempo, tra i genitori di ragazzi nella fase preadolescenziale e una struttura di supporto psicologico operante nel nostro territorio.
L’idea è quella di sviluppare una componente interna del progetto più vasto, che nel
complesso si prefigge di migliorare il senso collettivo di sicurezza – pensato per sviluppare un
sistema preventivo in modo da ridurre prepotenze e prevaricazioni conseguenti allo sviluppo
adolescenziale, laddove alcuni elementi sono negativamente carismatici nei confronti dei loro
coetanei – ridurre il rischio conseguente a fenomeni di vandalismo, bullismo, microcriminalità.
Aiutare i genitori a capire come sia meglio comportarsi, almeno nelle linee generali, e ad
avere successivamente una figura di riferimento cui rivolgersi in caso di dubbi e di difficoltà a
confrontarsi con la nuova generazione.
Del resto i velocissimi cambiamenti che stiamo vivendo, dove tutto succede troppo in fretta
grazie anche alle nuove tecnologie, ci colgono tutti impreparati – è necessario un costante e
continuo aggiornamento delle regole e dei comportamenti – non possiamo rimanere ingessati
a modi e sistemi educativi che andavano bene anche solo vent’anni fa – oggi sono già
superati e fatichiamo a capire anche solo di cosa parlano i nostri figli o, peggio ancora, i nostri
nipoti.
Per sopperire alle necessità sopra descritte, abbiamo interpellato una struttura specializzata
che opera nella zona da anni, che ha un serio bagaglio di esperienze, che si confronta
quotidianamente con i giovani ed i loro problemi, che ha in organico esperti del settore.
Ne è scaturito un progetto, che si allega (allegato C), nel quale si descrive il tipo di intervento,
completo di tempi e costi, che riteniamo possa essere un valido strumento dedicato a chi ha
l’oneroso compito di trasmettere principi morali ed importanti valori alle nuove generazioni.
Al fine di avviare un serio programma di prevenzione contro il disagio giovanile, è molto
importante il diretto coinvolgimento dei giovani, dall’adolescenza in poi ma anche di quelli più
piccoli, nella vita attiva della comunità, promuovendo il loro inserimento in associazioni
territoriali. È essenziale sostenerne economicamente le attività fino a condurli
all’autofinanziamento, coinvolgerli nella partecipazione attiva, responsabilizzando magari gli
elementi più problematici, favorire l’aggregazione e sviluppare lo spirito di appartenenza alla
comunità. Potrebbe essere un valido metodo preventivo per distogliere l’attenzione da
pericolose derive quali il bullismo, l’alcool, la droga, la microcriminalità e via via fino alla
criminalità vera e propria.
Tutte le informazioni previste nel progetto, dovrebbero essere sviluppate ed illustrate
all’interno del sito web del nostro comune in uno spazio appositamente dedicato dal titolo
“Progetto Sicurezza Territoriale”.
Il personale degli uffici, quello naturalmente più vicino al cittadino (anagrafe/protocollo),
dovrebbe essere compiutamente istruito in modo da poter fornire le informazioni di prima
necessità al cittadino interessato, indirizzandolo alla struttura più idonea, già preparato a
fornire la propria collaborazione.
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5)
Responsabili e mezzi
Si ritiene doveroso premettere che la Polizia Locale, direttamente dipendente dai Comuni, ha
un ruolo molto importante sul territorio di competenza – senza per questo nulla togliere ai
compiti e ai meriti di tutte le altre Forze deputate alla nostra sicurezza.
Come spiegato al paragrafo 3), la casella di posta elettronica della nostra Polizia Locale potrà
essere utilizzata da chiunque abbia l’intenzione di esporre una segnalazione, o da chiunque
sia venuto a conoscenza di un atto criminoso, quale che ne sia la gravità, e intenda contribuire
attivamente alla raccolta dati.
Naturalmente a quest’ultima iniziativa si dovrà dare ampio rilievo, opportunamente
sensibilizzando la nostra comunità ad utilizzarla con criterio, cercando nel contempo di evitare
eventuali abusi.
Per ottenere una conoscenza completa del fenomeno criminalità nel territorio comunale, la
Polizia Locale dovrebbe poter implementare l’interfaccia attuale con le forze dell’ordine
presenti sul territorio, acquisendo e scambiando da/con queste i dati raccolti direttamente. Si
completerebbe così l’acquisizione dei dati inerenti l’attività criminosa e si avrebbe veramente
una visione esaustiva della situazione.
Per ottenere questo risultato è necessario che il rappresentante dei Cittadini, quindi il nostro
Sindaco, solleciti chi di competenza (Prefetto) perché ciò possa avvenire nella massima
legalità ma anche senza impedimenti – a sostegno della richiesta si rappresenteranno
motivazioni e modalità esecutive previste dal progetto.
La Polizia Locale, qualora venisse a conoscenza di atti criminosi del tipo perseguibile d’ufficio,
potrebbe fornire le necessarie indicazioni al denunciante e/o le conferme all’Arma dei
Carabinieri per l’immediata attivazione delle procedure di legge previste per tali circostanze.
Sarebbe importante, anche se non indispensabile, attivare un numero verde, meglio se dotato
di trasferimento di chiamata e di segreteria telefonica, in modo che in assenza del personale
sia possibile rintracciare successivamente il chiamante per non perdere l’informazione.
Tale numero dovrebbe attivare alla risposta un messaggio che invita a rivolgersi, per i casi più
urgenti, ai numeri 112 o 113, lasciando in ogni caso un recapito telefonico per essere
successivamente richiamati per poter verificare assieme l’evolversi degli eventi.
Con questi compiti la Polizia Locale sarebbe, con tutti i suoi componenti, ancora più vicina al
cittadino che percepirebbe peraltro un maggior senso di sicurezza.
È fuori dubbio che la presenza visibile di mezzi ed Agenti sulle nostre strade, condizionerebbe
le intenzioni dei malviventi, ma è vero anche che la microcriminalità locale si adeguerebbe in
fretta imparando a delinquere senza incorrere in rischi che in tal caso sarebbero solo un po’
meglio calcolati.
Per questo si prevede, a completamento del “Progetto Sicurezza Territoriale”, l’utilizzo
(preventivamente e adeguatamente pubblicizzato) di una vettura “civetta” con Agenti di Polizia
Locale in abiti borghesi - questi potrebbero controllare più discretamente il territorio ed
intervenire specialmente nelle aree a verde dove si verificano con maggior frequenza gli atti
vandalici, purtroppo soventemente con responsabilità attribuibili a giovani poco più che
bambini - Anche il solo essere a conoscenza che potrebbero essere presenti delle pattuglie
“invisibili” scoraggerebbe, ad esempio, molti dei frequentatori dei parchi pubblici, dediti solo a
provocare danni per dimostrare la loro (immatura) superiorità.
Si ritiene importante eseguire dei test alle ottiche di ripresa delle telecamere dedicate alla
videosorveglianza, per verificare che siano effettivamente adatte a riprendere immagini
sufficientemente nitide anche in condizioni di scarsa luminosità – qualora non lo fossero, si
dovrebbe intervenire per renderle utili allo scopo.
[Progetto Sicurezza Territoriale]
Pagina 10
Si deve prevedere un programma di manutenzione e di pulizia delle ottiche da eseguirsi ad
intervalli prestabiliti, in modo che sia assicurata la perfetta efficacia delle attrezzature.
Si dovranno valutare, come del resto emerso nel corso dell’incontro con la popolazione del
28/01/2011, ulteriori zone ad elevato rischio (ad esempio la periferia est verso Cornate) da
coprire con la videosorveglianza, quali infine da prendere in considerazione per un
implemento della pubblica illuminazione.
Per finire si dovrebbe dare il massimo rilievo ai risultati quando, grazie al pattugliamento
“invisibile” ed al sistema di videosorveglianza, si riesce a risalire ai responsabili di atti vandalici
e/o fatti criminosi. Anche questo potrebbe essere un efficace deterrente.
6)
Conclusione
Per facilitare a tutti, ma in particolar modo al cittadino, la lettura del progetto, alla pagina che
segue è riportato il “diagramma di flusso” che riassume in blocchi quanto fin qui illustrato.
Dobbiamo trasmettere il messaggio che il Comune di Verderio Superiore lavora perché la
sicurezza urbana possa essere rafforzata anche tramite l’integrazione tra politiche di controllo
e politiche partecipative. Ci dobbiamo impegnare tutti per migliorare i meccanismi di relazione
sociale, civile e politica sia tra i cittadini che tra questi e le istituzioni, con la consapevolezza
che buoni risultati sulla sicurezza si possono ottenere se c’è il contributo attivo della
popolazione.
Il progetto proposto non pretende di essere individuato come risolutore del problema
sicurezza del nostro territorio, ma vuole semplicemente essere il punto di partenza di un
complesso di regole e comuni comportamenti che permettano alla nostra amministrazione di
essere più vicina al cittadino, in particolar modo quando questi è violentato nella sua sfera
privata e, possibilmente, di ridurre il rischio che ciò possa ulteriormente verificarsi, tentando
almeno di attenuare i devastanti effetti provocati dalla mancanza di sicurezza.
Si tiene a sottolineare che accogliere la presente mozione non significa sostenere che
l'Amministrazione non si sta impegnando in questo campo, SIGNIFICA SOLO IMPEGNARSI
A FARE DI PIU’.
Per questo, e per tutto quanto sopra esposto, si impegnano, per quanto di loro rispettiva
competenza, il Sindaco, la Giunta ed il Consiglio Comunale:
1. A riconoscere la propria solidarietà alle Forze dell’Ordine che sono costrette ad
operare addossandosi rischi sempre maggiori, vedendo molte volte vanificato il
loro impegno a causa dell’incertezza della pena, forzate ad intervenire malgrado
le sempre minori risorse grazie solo al loro spirito di abnegazione ed alto senso
del dovere;
2. A prendere in seria considerazione l’ipotesi progettuale proposta nella presente
mozione, lavorando per raggiungere lo scopo con l’urgenza dettata dai tempi
approvativi ed esecutivi, ma anche dall’incrementata percezione di pericolo per
la comunità;
3. A farsi promotori presso le autorità governative regionali e nazionali, perché sia
riconosciuta la precaria sicurezza del nostro territorio e si pretendano di
conseguenza tutte le iniziative atte a ripristinare legalità e senso di sicurezza dei
cittadini. Chiedendo altresì fermamente l’avvio delle procedure per attivare un
commissariato di P.S. in zona, e ciò anche concordando un’azione comune con
le altre amministrazioni locali distrettuali.
Verderio Superiore, 15 febbraio 2011
Alfredo G. Sacilotto, Consigliere
[Progetto Sicurezza Territoriale]
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Comune di VERDERIO SUPERIORE - Provincia di LECCO
PROGETTO SICUREZZA TERRITORIALE - DIAGRAMMA DI FLUSSO
CITTADINO
COMUNE
POLIZIA LOCALE
FORZE
DELL’ORDINE
INFORMAZIONE E
SENSIBILIZZAZIONE
PATTUGLIAMENTI
SCAMBIO DATI
atti criminosi sul territorio comunale
QUESTIONARIO DEL CITTADINO
Esposizione dati percettivi e propositivi
sul territorio con
auto civetta (per
vandalismi-bullismo)
COMUNE
Elaborazione dati percettivi e propositivi
ILLUSTRAZIONE PROGETTO
Sul sito web del Comune
ELABORAZIONE DATI
OPUSCOLO A STAMPA
Distribuzione alle famiglie
Tabelle comparative
Restituzione grafica
ASSEMBLEA PUBBLICA
Illustrativa del progetto
COMUNICATI STAMPA
RELAZIONE PROGETTUALE
Al termine del periodo di osservazione
Ai media locali
INCONTRI DIBATTITO
Prevenzione al disagio giovanile
PERCORSI FORMATIVI PER
GENITORI
Relazione interpersonale e
comunicazione in famiglia, capacità
di ascolto e di comunicazione,
gestione efficace dei problemi e dei
conflitti, apprendimento attivo.
[Progetto Sicurezza Territoriale]
FORMALIZZAZIONE DELLA
RICHIESTA DI INTERVENTI
ATTUATIVI ALLE
ISTITUZIONI
(Prefettura – Questura – Comando
Provinciale e Comando Regionale
Carabinieri – Amministrazione
Provinciale – Amministrazione
Regionale
Pagina 12
Allegato “A” – Modulo richiesta allacciamento impianto d’allarme all’Arma dei Carabinieri.
[Progetto Sicurezza Territoriale]
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Allegato “B” – Modulo richiesta allacciamento impianto d’allarme alla Polizia di Stato.
Comunicazioni e richieste
Teleallarme
Cognome Nome Data di nascita
Comune di nascita Provincia o Nazione Comune di residenza
Via /Piazza e numero civico Recapito telefonico Tipo di documento
Numero del documento Autorità che ha rilasciato il documento Data di rilascio
chiede di poter attivare un dispositivo ausiliario di collegamento con il Pronto Intervento della Questura
tramite
l’utenza telefonica ________________ presso (1):
la propria abitazione ubicata in via (2)
______________________________________________________
il proprio esercizio commerciale denominato
_________________________________________________
ubicato in _______________________ via/piazza e n°
____________________________________________
Premesso quanto sopra, dichiara (1):
Di voler attivare, ai sensi dell’art. 5 del D.M. 23.5.1992, n° 314, un dispositivo di allarme che preveda la
diretta installazione di apparecchiature terminali con non più di due linee urbane, il cui allacciamento
richieda solo inserimento della spina. A tal proposito allega la documentazione attestante la
omologazione e le caratteristiche tecniche richieste dal Decreto Ministeriale sopra indicato.
Di voler attivare un teleallarme non avente le caratteristiche tecniche di cui al punto A. Pertanto si
allega la seguente documentazione, prevista dalla Legge 5.3.1990 n° 46 e dal D.M. del 23.5.1992 n°
314:
Dichiarazione di conformità degli impianti, rilasciata dalla ditta installatrice all’uopo abilitata;
Copia del certificato di riconoscimento dei requisiti tecnico professionali rilasciato all’impresa
installatrice dalla Commissione Provinciale per l’Artigianato o dalla Camera di Commercio competente;
Copia conforme dell’autorizzazione, per la prevista classe installatori, rilasciata dal Ministero delle
Poste e Telecomunicazioni, con riferimento agli impianti collegati alla rete telefonica pubblica.
Lo scrivente, inoltre, sia nell’ipotesi A che B, fornisce i seguenti recapiti telefonici (almeno 3) dei
soggetti che potrebbero intervenire per la disattivazione dell’allarme in caso di necessità.
Infine l’istante dichiara di essere a conoscenza che, a causa di falsi allarmi dovuti a cattivo
funzionamento dell’apparecchiatura ovvero a propria negligenza, potrà incorrere nella denuncia per
procurato allarme, ai sensi dell’art. 658 del Codice Penale e che, secondo la vigente normativa, il
proprio impianto dovrà risultare collegato con un solo organo o ufficio di Polizia.
Richiesta di attivazione di teleallarme
Il sottoscritto / La sottoscritta
QUESTURA DI . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Alla Questura di ..................................
Data il dichiarante
(1) Barrare la casella d’interesse. (2) Specificare l’ubicazione solo se diversa dalla residenza dichiarata.
A
B
1
2
3
Teleallarme
Dalla dichiarazione di conformità degli impianti di cui al punto B, rilasciata dalla ditta installatrice all’uopo abilitata,
dovrà risultare che l’impianto è stato realizzato nel rispetto delle norme di cui alla Legge 5.3.1990, n° 46 e
successivo regolamento di attuazione di cui al D.M. 23.5.1992, n° 314, con riferimento all’autorizzazione,
all’installazione ed agli ampliamenti degli impianti collegati alla rete telefonica pubblica.
La predetta dichiarazione di conformità dovrà inoltre contenere i numeri di partita IVA e di iscrizione alla Camera di
Commercio, Industria ed Artigianato e Agricoltura della ditta installatrice e la relazione tecnica descrivente la
tipologia dei materiali e delle apparecchiature impiegate, nonché, ove previsto, il progetto di cui all’art. 6 della
Legge 5.3.1990, n° 46.
[Progetto Sicurezza Territoriale]
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Allegato “C” – Proposta formativa.
Oggetto: proposta formativa per i genitori
Area tematica : la comunicazione
Periodo di realizzazione: mesi di marzo, aprile e maggio
Il percorso proposto si articolerà in 5 incontri.
Il primo sarà una serata di presentazione del percorso e tematiche trattate dedicata a tutti i genitori;
durante la serata verrà definito il gruppo di genitori che parteciperà al percorso formativo. Il gruppo
ristretto è da intendersi di un numero non superiore a 25.
STRUTTURAZIONE DEL PERCORSO
 Serata di presentazione del percorso formativo per genitori – durata 2 ore
Visione di un video stimolo per introdurre l’argomento “comunicazione”
Riferimenti teorici sulla comunicazione e difficoltà comunicative
Condivisione del mandato, obiettivi e modalità di conduzione delle serate successive
 Prima serata per gruppo ristretto
Spiegazione del percorso formativo
Introduzione teorica ai concetti di “comunicazione efficace”
Simulazione di situazioni reali in cui sperimentare le indicazioni teoriche acquisite
 Seconda serata per gruppo ristretto
Introduzione teorica ai concetti di “comunicazione assertiva”
Simulazione di situazioni reali in cui sperimentare le indicazioni teoriche acquisite
 Terza serata per gruppo ristretto
Introduzione teorica alla “risoluzione efficace del conflitto” attraverso il problem solving
Simulazione di situazioni reali in cui sperimentare le indicazioni teoriche acquisite
 Quarta serata per gruppo ristretto
Analisi del percorso e sintesi dei passaggi precedenti.
Al termine dell’incontro verrà somministrato un questionario di gradimento.
INCONTRO DI VERIFICA E RESTITUZIONE DEI RISULTATI
Al termine degli incontri verranno elaborati i dati rilevati attraverso il questionario e restituiti al gruppo
promotore.
RIFERIMENTI
TEORICI
CLIMA INTERPERSONALE
POSITIVO
SPERIMENTAZIONE ATTIVA
ELABORAZIONE
CONSAPEVOLEZZA
NUOVE
ACQUISIZIONI
[Progetto Sicurezza Territoriale]
CAMBIAMENTO
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METODOLOGIA
Si propone una metodologia partecipativa volta a facilitare il gruppo nella discussione dei temi
proposti in un clima di fiducia.
Si utilizzano tecniche quali: il lavoro di gruppo, esercizi di simulazione, il role-playng, la
discussione in cerchio, ecc.
Il quadro dei riferimenti teorici:
“autoefficacia percepita ed all’apprendimento sociale per una visione di comunità educante”
(Bandura)
“metodologie delle pedagogie attive per un’azione educativa più empatica ed efficace”
(Maslow)
“metodo per una comunicazione efficace” (Gordon) ed a quello per “la comunicazione socio
affettiva” (Francescato).
RISORSE UMANE
Coordinatrice
Psicologi
Educatrice professionale con un’esperienza lavorative con incarichi di
responsabilità di oltre quattro anni in servizi aggregativi o progetti
giovani e di prevenzione.
Psicologo con esperienza lavorativa pluriennale documentata
nell’ambito formativo e nei servizi aggregativi o progetti giovani e
psicologa con esperienza in comunicazione assertiva.
COSTI DI REALIZZAZIONE
Il costo per l'intervento è di 1.394,00 euro oltre IVA al 4% comprensivo di materiali.
Verranno realizzati 4 incontri di circa 3 ore ciascuno e una serata pubblica di presentazione.
VOCI DI SPESA
Formatori
1094,00 €
psicologi
Materiali
300,00 €
Volantini di promozione e materiale didattico
(dispense, cartelloni, ecc.)
Imponibile
1394,00 €
4% di IVA
55,76 €
Totale costi
1.449,76 €
Allegato “C” – Fine.
[Progetto Sicurezza Territoriale]
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