Territorio Cultura Il fatto Le idee Scuola Rendere conto della gestione Un miracolo avvenuto al Circeo il 21 giugno 1829 Water World Indian summer a San Felice Circeo di Giuseppe Cerasoli di Stefano Pagliaroli di E. Dantes Il progetto stranieri dell’Istituto Comprensivo “L. da Vinci” di Emilio Di Brizzi a pag. 5 a pag. 3 a pag. 7 a pag. 8-9 a pag. 11 CENTRO STORICO ªsotto ASSOCIAZIONE CULTURALE “IL CENTRO STORICO” la notizia GENNAIO SAN FELICE CIRCEO BIMESTRALE GRATUITO - ANNO 4 N. 16 - FEBBRAIO 2006 VUOTI DI MEMORIA Il personaggio Un uomo dal carattere particolarmente estroso Editoriale Errare humanum est, perseverare diabolicum (Errare è umano, perseverare diabolico) di ALESSANDRO CRESTI Il raddoppio del porto L a sentenza n. 1456/2002 del TAR Lazio, confermata nel 2004 dal Consiglio di Stato, aveva annullato l’approvazione del progetto di ampliamento dell’attuale porto. Secondo numerose associazioni ambientaliste, tra cui Legambiente, l’ampliamento avrebbe prodotto effetti devastanti sull’ecosistema su vasta scala, modificato le correnti marine fino a Terracina e amplificato il fenomeno di erosione delle spiagge causato dalla realizzazione del porto esistente. Fino ad oggi tutti gli interventi per contrastare l’erosione, che ancora continua, sono stati finanziati da enti pubblici (Ministeri o Regioni) e quindi, in ultima analisi, rappresentano un onere per tutti i cittadini. Lo scorso 7 novembre 2005 la Soc. Penta ha presentato alla Regione Lazio istanza di valutazione di compatibilità ambientale con un progetto modificato, se possibile, in peggio. Non solo non sono stati risolti i problemi creati col precedente progetto (tanto è vero che era stata prescritta la realizzazione di ulteriori parcheggi) ma anzi si aggrava la situazione, non contemplando nemmeno quelle opere migliorative di cui originariamente la Penta si era fatta carico (edificontinua a pag. 6 Silvio Catuzza Con lui nacque il “Miramare” Lo ricordano la nipote Eleonora Giannini e Nicola Di Prospero N ei miei ricordi mio nonno Silvio Catuzza è un personaggio mitico, di quelli che sanno suscitare meraviglia e sorpresa con episodi clamorosi e trasgressivi, come andare di sera con lui al night “La Cambusa” all’età di quattro anni. Mio nonno era nato il 21 settembre 1912 a Giuliano di Roma, un paesino della Ciociaria, figlio di Antonio e Maria, i quali, quando aveva circa dieci anni, si trasferirono a S. Felice Circeo, dove il mio bisnonno lavorava alla cava di pietra. Silvio imparò presto a lavorare il legno diventando un buon falegname in grado di fare piccoli mobili, ma, avendo un carattere particolarmente estroso ed intraprendente, capì di potersi mettere in gioco con le sue capacità di intrattenitore, suonando la chitarra e bevendo in compagnia un bicchiere di vino. Nel 1937 conobbe la donna della sua vita, mia nonna Firmina, che era in vacanza al Circeo con la cugina e la famiglia. Finita la vacanza, nonna tornò a Roma e nonno la seguì per poterla corteggiare. Si sposarono nell’aprile del 1938. Erano gli anni della guerra, il lavoro non si trovava e vivere a Roma era sempre più difficile, così, con due figli piccoli, mia madre Ornella e mio zio Marco, ritornarono al Circeo, avendo ricevuto un’offerta di lavoro da parte di Italo Gemini. In realtà fu mia nonna ad es- Silvo Catuzza sere convinta al trasferimento dalla moglie di Gemini, sig.ra Argentina Valenti, di cui era la sarta. Ultimata nel 1941 la costruzione di “Villa Argentina” i miei nonni furono assunti come custodi della stessa. Poi nonno fu chiamato sotto le armi per andare a combattere in Russia, ma proprio quando era già in viaggio, con una buona dose di fortuna chiamata “Italo Gemini”, seppe di poter tornare a casa. S Editoriale Vuoti di memoria Bilancio Turismo Cultura Il fatto Durante l’occupazione tedesca (1943-44) Villa Argentina fu occupata dal comando dei tedeschi. Quando se ne andarono, alcuni sanfeliciani presero dei mobili, che Catuzza si occupò di recuperare. Finalmente la guerra finì e mia nonna, attraverso il suo lavoro di sarta presso le grandi famiglie come i Tittoni, gli Aguet e i Gemini, ebbe l’opportunità di avere un prestito per poter trasformare la casetta presa in affitto nel 1946 e avviare un locale tipo bar, “Lo Chalet”, che, nel 1948, fu trasformato in una piccola pensione, con cinque camere da letto. Nacque così il “Miramare”! In precedenza aveva anche acquistato una caldaia e affittato un locale a Fontana Copella e si era messo a fabbricare saponette con il marchio “Circontinua a pag. 2 in questo numero parliamo di Silvio Catuzza, vissuto intorno agli anni ’50 a San Felice Circeo contribuendo con il suo carattere socievole e allegro al lancio turistico del Paese. Costruì il Miramare, prima piccola pensione, poi ingrandita con bar e night, dove le serate erano sempre animate dalla sua presenza con chitarra, sigarette e bicchieri di vino. La generazione di sanfeliciani che lo hanno conosciuto conserva il ricordo piacevole di questo personaggio bizzarro, promotore di iniziative nuove e all’avanguardia. Di lui ci hanno parlato la nipote Eleonora Giannini e l’amico Nicola Di Prospero. o m m a r i o Errare humanum est, perseverare diabolicum 1 Rendere conto della gestione 3 4 Diario di viaggio Silvio Catuzza Un miracolo avvenuto al Circeo il 21 giugno 1829 Water World Per la serie “Vuoti di memoria” personaggi di San Felice Circeo, 5 7 Evento Indian summer Territorio BiCirceo 2005 - Lettere 8-9 10 Scuola Il progetto stranieri 11 Dalla Città Delibere Intrattenimento Personaggi – Oroscopo Sport Calcio-Canoa 12 13 14 Tempo libero Cucina – Racconti – Cinema – Ora legale 15 Editore: Associazione culturale “Il centro storico” di San Felice Circeo (LT). Corso Vittorio Emanuele, 23. Tel. 333 1904459, fax 06 51985217. E-mail: [email protected] - Reg. Trib. di Latina n. 796 del 12/09/2003 - Direttore responsabile: Gloria Gabrielli - Direttore editoriale: Alessandro Cresti . Redazione Carlo Gallone, Stefano Pagliaroli, Tommaso Di Prospero, Maurizio Paolini, Alessia Bravo - Stampato da CSR, via di Pietralata, Roma IL CENTRO STORICO DI SAN FELICE CIRCEO PAG . 2 VUOTI DI MEMORIA Il personaggio ce”, che avevano impresse la testa di un cavallo. Al “Miramare” mia nonna si occupava della cucina, mentre nella conduzione della pensione era aiutata da Iuccio e Osvaldo, che servivano ai tavoli, da Cesarina, Iolanda e sua sorella Gloria per le camere e infine da Nicolino, che faceva il bagnino sulla spiaggia prospiciente l’albergo. Nicolino ha nei confronti di Catuzza un debito di riconoscenza, perché da lui ebbe in concessione per alcune stagioni estive la gestione della darsena, proprio quando, poco più che ventenne, senza più il padre, si trovava con il peso di una famiglia numerosa in cui c’erano molte bocche da sfamare e Catuzza con quello slancio di generosità alleviò non poco le loro difficili condizioni di vita. E proprio Nicolino, Nicola Di Prospero, ancora oggi sostiene che a distanza di molti anni dalla scomparsa di Catuzza, è ancora viva e nitida in lui l’immagine di quest’uomo non molto alto, dal viso rotondo, gli occhi vispi, i capelli corvini, il quale con l’immancabile sigaretta in mano, amava prendere in giro le persone che lo avvicinavano, con quella sua capacità innata e quel gusto per la battuta che non era mai usata per offendere, ma semplicemente per strappare una risata. In fondo, per Catuzza quest’atteggiamento era solo un modo per attirare l’attenzione, un sano ego- “ “ Silvio Catuzza nacque il 21 settembre 1912 a Giuliano di Roma; a dieci anni si trasferì con la famiglia a San Felice Circeo centrismo che si manifestava soprattutto in un bisogno viscerale di fare feste nel suo locale, accampando delle scuse improbabili, una necessità ancestrale di calore umano che lo facesse sentire eternamente giovane, così come, in effetti, sentiva d’essere. Per catalizzare l’attenzione, da vero anfitrione, amava festeggiare il suo compleanno più volte nell’arco di una stagione ed ogni volta che qualcuno gli chiedeva cosa si festeggiava, lui con il suo ghigno, tra il serio ed il faceto, diceva…”festa mia!”. Tra le cose più simpatiche, ancora vive nella mente di Nicola Di Prospero, c’è quella volta in cui, dal fornitore dell’Algida che passava anche al Miramare, con il compianto Ugo Capponi si fecero lasciare una vaschetta di gelato e presero in cucina due cucchiai. Con un cucchiaio ciascuno, cominciarono a divorare quella leccornia, finché all’improvviso non arrivò Ca- “ “ Pensione Miramare “ Silvio Catuzza tuzza, il quale sorpreso dal modo inusuale di mangiare il gelato, tanto per non smentire il suo gusto per lo scherno disse testualmente…”eh, eh, mangiate il gelato come pasta e fagioli!”… Oggi, a distanza di molti anni, il ricordo di Silvio Catuzza è vivo in quella generazione di sanfeliciani, che ha avuto la fortuna di conoscere questo personaggio d’altri tempi, originale in ogni sua esternazione, in ogni trovata azzeccata od insensata che fosse. Catuzza era così, per lui non esistevano le mezze misu- Silvio Catuzza anno 1967 re, era “buio o luna piena”, “acqua o fuoco”, non era avvezzo a canasta mentre i figli ballavano al suono delle canai compromessi, “prendere o lasciare”. zoni del juke-box sulla piattaforma, lì si ballarono i Così decise l’acquisto del traghetto che collegava primi rock and roll. Amalfi a Capri, “Il Maestrale”, che prima sfruttò per L’ambiente era di grande prestigio, per la presenza di collegare il Circeo con Ponza e poi, stanco dell’imstranieri di ogni nazionalità, di attori affermati, o alle presa poco vantaggiosa economicamente, lo trasforprime armi, stelline e astri nascenti, politici e nobili, mò in cabinato, lavorandoci tutto un inverno, con come il giovane Vittorio Gassman, in procinto di parl’aiuto di un falegname. tire per gli Stati Uniti, per sposare l’attrice Sherley Come dimenticare che in quella occasione prese la Winters, Tognazzi, Renato Rascel, Anna Magnani e misura dell’altezza dell’entrata che portava alla cabitanti altri. na di pilotaggio e, poiché non aveva un metro per efIn occasione di una festa, organizzata in una delle fettuare la misurazione, decise che la sua statura non tante serate estive in cui non faceva mai mancare la proprio eccelsa, sarebbe stata quella giusta per l’insua presenza, Catuzza si accorse che una ragazza gresso nella zona comandi dell’imbarcazione, con la giovane e di bell’aspetto stava da sola su un divaconseguenza che chiunque non fosse stato a cononetto del suo locale notturno, “la Cambusa”, rimase scenza dell’arcano segreto, sarebbe andato a sbattesorpreso, anche perché non accettava di buon grado re con la testa contro la parte superiore del telaio! che qualcuno non si divertisse alle sue feste. Con la Il cabinato ebbe vita breve e finì dimenticato a Porto sigaretta, sua eterna compagna di viaggio, tenuta Badino. ben stretta tra l’indice ed il medio della mano si avviIl dispiacere per la fine ingloriosa de “Il Maestrale” cinò alla giovane donna e le chiese…”ma lei non passò rapidamente, perché Catuzza fu subito assorballa?”, la ragazza rispose…”veramente, non ci sobito da un altro progetto: l’ampliamento della penno i cavalieri!”, e lui di rimando, con una battuta a sione. doppio senso le disse…”ma è pieno di cavalli! Ugo, Nicolino, Marco, Aldo, tutti cavalli!”. La moglie con il figlio Marco, che aveva frequentato nel 1941 Catuzza e la moglie furono asall’estero la scuola alberghiera, presero in mano la sunti da Italo Gemini come custodi di conduzione dell’albergo. Tutto procedette tranquilla“Villa Argentina” mente, finché i due non si separarono. Catuzza si trasferì in un altro locale nei pressi della Cona, ma il suo declino era già iniziato e poi, con la morte del figlio Detto fatto. Chiese un prestito alla Cassa del MezzoMarco e dopo tante delusioni e vicissitudini legate al giorno e ottenutolo cominciò aumentando il numero Miramare morì nel 1971 all’età di cinquantanove andelle camere, poi rinnovando il bar e via dicendo fino ni. a costruire il night. Da questo racconto emerge un’idea chiara della Era il 1965, gli anni in cui la gente aveva tanta voglia di divertirsi e di dimenticare tutte le privazioni e le sofferenze che separatosi dalla moglie, dopo la morte aveva portato la del figlio Marco e dopo tante vicissitudini guerra e Catuzza legate al Miramare, Catuzza è morto nel 1971 con la sua mente all’età di 59 anni vulcanica sempre in movimento sapeva rendere la vistraordinarietà del personaggio, di quale forza telluta al “Miramare” rica e di quale impatto può avere avuto per il costumolto piacevole, me degli anni sessanta al Circeo. Quanto detto rapsoprattutto duranpresenta soltanto la punta di un iceberg di una serie te i periodi di vainterminabile d’aneddoti che ci dicono di come Cacanza. tuzza, fosse una mente arguta e brillante, con una Le signore, al po“facondia dialettale” che manifestava, senza esagemeriggio, uscivano rare, un gran talento naturale da caratterista e d’atdalle loro ville per tore navigato dell’avanspettacolo. Sono passati tanti riunirsi nella veanni, ma di quest’uomo rimarrà certamente nella meranda e ai tavolini moria la sua ilarità contagiosa, le sue uscite bizzarre, del bar giocavano il suo essere, volente o nolente, personaggio al di fuori degli schemi, uno spirito libero con una gran voglia di vivere. ■ “ segue dalla pag. 1 IL CENTRO STORICO DI SAN FELICE CIRCEO PAG . 3 IL TERRITORIO Bilancio Una sana abitudine dell’amministratore della cosa pubblica Rendere conto della gestione Il “Bilancio Sociale” e il “Bilancio Partecipativo” sono strumenti innovativi per le politiche di programmazione e gestione di un Ente Locale di Giuseppe Cerasoli N el corso degli ultimi due numeri il nostro giornale ha fornito alcune riflessioni significative sullo stato dei conti pubblici del Comune di San Felice Circeo, segnalando in maniera accurata alcune criticità sulle quali l’Associazione ritornerà nel corso dei prossimi mesi con alcune iniziative “ad hoc”. Prima di ciò ritengo utile, però, allargare la nostra visuale e cercare di illustrare alcune forme di gestione e rendicontazione evolute che consentano di fornire al cittadino una visibilità piena dell’operato degli Amministratori Pubblici, al fine di poter esprimere un corretto giudizio in sede elettorale. ① IL BILANCIO SOCIALE Uno degli strumenti innovativi più indicato per dare visibilità alle domande ed alla necessità di informazione e trasparenza di tutti i “portatori di interesse” di cui un accorto Ente Locale dovrebbe dotarsi è sicuramente il Bilancio Sociale. Il Bilancio sociale è uno strumento potenzialmente straordinario, che consente di rappresentare, agli occhi della comunità di riferimento, come la gestione della “cosa pubblica" contribuisca a migliorare la qualità della vita dei membri della popolazione. Il bilancio sociale è, dunque: ✓ un mezzo di comunicazione esterna; ✓ un mezzo per migliorare l'organizzazione, la gestione, la comunicazione interna; ✓ un mezzo per elaborare una strategia sociale; ✓ un mezzo per individuare la propria missione sociale. In particolare, tale strumento ha la funzione di descrivere il più analiticamente possibile le ragioni per cui si sostengono o si sono sostenuti determinati costi, esplicitando in maniera compiuta come essi siano stati o meno produttori di vantaggi per alcune categorie portatrici di specifici interessi (stakeholder). Non esiste in tal senso, infatti, una utilità globale ma una serie di utilità, ognuna per ogni pubblico di riferimento. E’ ovvio che il Bilancio Sociale non potrà essere mai totalmente neutrale come può esserlo il bilancio d’esercizio, ma è chiaro che deve essere quanto più possibile verificabile ed oggettivo, in caso contrario assai scarso potrebbe essere l’interesse degli stakeholder più avveduti, che potrebbero considerare tali informazioni incomplete, non significative, o cosa più grave inattendibili. L’obiettivo che si pone è quello di rafforzare la percezione pubblica dell’importanza delle attività poste in essere, di dare maggiore visibilità all’attività svolta, in modo da accrescere quindi la propria legittimazione nella comunità locale di riferimento e il consenso a livello sociale. In particolare poi il Bilancio Sociale dovrebbe: ✓ consentirci di comprendere il ruolo svolto dalle nostre attività nella comunità locale; ✓ essere uno strumento che confrontando quanto realizzato con le esigenze sociali preesistenti, fornisce informazioni sul raggiungimento degli obiettivi sociali prefissati; ✓ dimostrare che il fine dell’Ente Locale è quello di fornire un valore aggiunto per la comunità; ✓ essere considerato come un fattore di cruciale importanza per lo sviluppo della democrazia e della trasparenza nell’ambito delle attività; ✓ rappresentare un momento di riflessione sull’impegno che si ha all’interno dell’Ente per migliorare qualità di servizio, rapporto con i cittadini, sicurezza sul posto di lavoro, rispetto dell’ambiente. ② IL BILANCIO PARTECIPATIVO Uno strumento innovativo per le politiche di programmazione e gestione dell’Ente Locale è, invece, il Bilancio Partecipativo. In termini generali, il Bilancio Partecipativo potrebbe essere definito come un processo decisionale che consiste in un'apertura della macchina statale alla partecipazione diretta ed effettiva della popolazione nell'assunzione di decisioni sugli obiettivi e la distribuzione degli investimenti pubblici. Il Bilancio Partecipativo deve essere considerato, infatti, come uno strumento per garantire la partecipazione degli abitanti alle scelte concernenti i loro territori di vita o di lavoro. In genere si dovrebbe cercare di condividere con i cittadini la gestione delle risorse con carattere maggiormente ‘flessibile', ad esempio quelle destinate ad opere e servizi. Neppure la percentuale delle voci messe sul tavolo della discussione tra abitanti ed amministrazione è indicabile come fissa, seppur sarebbe auspicabile che si avvicinasse alla totalità delle risorse disponibili. Gli strumenti della discussione con i cittadini possono essere ‘informali' (assemblee aperte, sondaggi, questionari distribuiti alle famiglie, piazze tematiche, ecc.) o più ‘formali' (referendum cittadini o circoscrizionali, consulte e commissioni, ecc.). Il Bilancio Partecipativo ha rimesso l'accento sul bilancio (a lungo caricato di un valore quasi ‘politicamente neutro' e puramente tecnico, una mistificazione che celava il suo forte contenu- uelle che servono sono politiche per una crescita sostenibile, giusta e democratica. Questa è la ragione dello sviluppo. Lo sviluppo non è uno strumento per aiutare poche persone ad arricchirsi o per creare una manciata di inutili settori protetti da cui trae vantaggio solo una elite ristretta. Sviluppo significa trasformare le società, migliorare la vita dei poveri, dare a tutti una possibilità di successo e garantire a chiunque l’accesso ai servizi sanitari e all’istruzione. Joseph E. Stiglitz Q to di ‘luogo di scelta politica') come strumento di controllo dei cittadini sui propri eletti che deve farsi ‘trasparente e intelligibile', e soprattutto ne ha recuperato visibilmente il contenuto politico di strumento con cui si decidono i ‘fini' del governo urbano, prima ancora che l'ottimizzazione dei mezzi per il loro raggiungimento. La discussione con i cittadini è ‘effettiva' perché non si tratta di semplice consultazione. Si tratta, al contrario, di una reale apertura - ancorché promossa e sviluppata nella prassi dalle Giunte e non necessariamente codificate in legge - della macchina amministrativa al controllo dei cittadini e al loro coinvolgimento diretto nelle scelte maggiori che riguardano il loro territorio. È quindi un processo partecipativo che ha un forte valore decisionale di tipo ‘strategico', non limitato a orientare le istituzioni su meri dettagli realizzativi o a costruire ‘consenso' su scelte già pre-compiute. La sperimentazione del Bilancio Partecipativo in varie realtà locali non solo ha mostrato importanti contenuti pedagogici e capacità di mobilitare le risorse costituite da una cittadinanza attiva ed impegnata nella co-gestione del territorio, ma – attraverso la ridemocratizzazione e la ‘messa in trasparenza' del governo locale - ha anche facilitato le operazioni di responsabilizzazione nella gestione (accountability) e il raggiungimento di un'elevata ‘efficienza gestionale' coniugata all'efficacia delle politiche intraprese attraverso la costruzione di scelte condivise. ■ Economia partecipata N el quadro del progetto della Regione Lazio “Per una Economia Partecipata”, il 14 novembre 2005 è stato presentato all’Assessorato al Bilancio della Regione Lazio il documento avente come oggetto: Contributo dell’ Associazione Culturale “Il Centro Storico” di San Felice Circeo al Documento di Programmazione Economico-Finanziaria 2006/2008 Tre delle osservazioni presentate dalla nostra Associazione sono entrate a far parte del documento finale redatto dalla Regione Lazio. Esse riguardano gli incentivi per il commercio nei centri storici, la manutenzione delle spiagge in concessione e il rispetto delle previsioni del piano dei porti. Si tratta di un nuovo riconoscimento che ci riempie di orgoglio e ci stimola ad andare avanti nel nostro impegno a favore del nostro paese e di chi a San Felice abita, lavora o viene in vacanza. IL CENTRO STORICO DI SAN FELICE CIRCEO PAG . 4 TERRITORIO Turismo Argentina, agosto 2005 Diario di viaggio Dall’aereo mi appare un panorama di rara bellezza … le montagne si tuffano nel mare di Uz’ Buenos Aires, 13 agosto 2005 L a prima impressione che mi trasmette Buenos Aires è di familiarità. I volti e gli sguardi della gente del quartiere Palermo dove alloggio - mi sembrano cono- sciuti. Il primo giorno un “classico” lungo giro alla Boca, dove mi ritrovavo immerso nella turistica e allo stesso tempo seducente atmosfera di Caminito e del tango. Visito una mostra di pittura contemporanea della fondazione Proia, al porto viejo e poi mi concedo una lunga pausa a Porto Madero. Mi sposto in Plaza de Majo. Strana sensazione.... non trovo le “madres” ma un inspiegabile spiegamento di polizia, cancellate anti-sommossa e solo qualche reduce della guerra delle Malvinas. Ho la sensazione che si voglia cancellare il ricordo della tragedia della dittatura e dei desaparecidos. 17 agosto Buenos Aires continua a stupirmi per il suo essermi familiare anche negli eccessi di lusso e di povertà che si incontrano per la strada. In Plaza de Majo mi imbatto in un picchetto di disoccupati. I colori della manifestazione fanno assumere all’immagiPerito Moreno ne severa della piazza, alla Casa Rosada, alla Cattedrale e al Cabildo un tono diverso... A piedi raggiungo il cuore del quartiere di Sant’Elmo…. Una lunga pausa-pranzo nell’omonimo caffè di Plaza Dorrego dove scopro il piacere del tempo che scorre con un caffè e il mio ormai inseparabile “Commissario Montalbano”. El Calafate, 19 agosto Sono in Patagonia. Incredibile! Il pilota del volo Aerolineas prima di atterrare a El Calafate sorvola a bassa quota il Lago Argentino per mostrarci i ghiacciai perenni. El Calafate è una piccola città turistica di quasi 10.000 abitanti. Nonostante la bassa stagione mi sembra vivace e accogliente … il sole rende più accettabile la temperatura. Si, perché a El Calafate fa freddo! È la prima volta che mi aggiro per un tempo così prolungato in città fondate sulla maglia ortogonale, la “quadricola” che caratterizza le città costruite dagli Spagnoli in America Latina, Buenos Aires, Montevideo, ora anche la piccola El Calafate: devo ancora capirne il perché ma secondo me, dal punto di vista urbanistico, la “griglia” ispanica funziona proprio bene. È geniale. È una struttura urbana apparentemente “piatta”, sempre uguale a se stessa. Eppure all’interno di questa maglia indifferente la città si qualifica, si dota di luoghi centrali, di spazi di relazione, di identità, insomma. E non credo che le nostre periferie recenti siano in grado di esprimere una siffatta energia. Secondo me la città di fondazione spagnola in America latina è geniale! 20 agosto Stamattina, la sveglia ha suonato presto: sono andato al parco dei ghiacciai, con un catamarano veloce che ha percorso tutto il Lago Argentino. Non ho mai visto un ghiacciaio perenne… ma neanche due condor e due picchi al lavoro!!! È da poco trascorsa la mezzanotte. Sto tornando in albergo dopo una piacevole cena. Ma questa volta chiamo un taxi…. E, all’arrivo, una sensazione magica: mi accorgo che sta nevicando! 21 agosto Guardo il ghiacciaio del Perito Moreno. Sarà per la neve che, lentamente, continua a cadere per tutto il giorno, sarà per la fama che lo precede in tutto il mondo ma… rimango a bocca aperta. E penso che nessuna fotografia potrà mai restituire lo spettacolo della luce che attraversa i cristalli di ghiaccio e di volta in volta diviene blu, viola, azzurra. 22 agosto Manca poco più di un’ora al volo per Ushuaia. Lascio questi luoghi incredibili con un ricordo molto piacevole. La gente simpatica e molto rispettosa. E’ chiaro che questa città vive del turismo legato ai ghiacciai, ed è significativa la cordialità e disponibilità con cui trattano i turisti. Allo stesso tempo, però, è evidente la cura e la considerazione che questa gente ha per il territorio, consapevole dell’unicità delle risorse naturali e paesaggistiche che ha in affidamento. La zona del Parque Nacional de los Glaciales è stata nominata Patrimonio mondiale dell’umanità dall’Unesco fin dal 1981. Non si può essere in disaccordo. All’interno del Parco due cose in particolare mi hanno colpito: l’attenzione a non lasciare e a non far lasciare anche il più piccolo dei rifiuti, che vanno raccolti in buste di plastica da portare poi in città e riporre negli appositi contenitori. E poi la modalità costruttiva degli approdi nel lago Argentino per i traghetti ultramoderni (e poco inquinanti) che portano i turisti fin sotto i diversi ghiacciai: strutture mobili in tubolari di acciaio che usano le pietre locali come contrappeso. Mi ritorna alla mente quella cura e quel rispetto che vidi nel parco nazionale dei laghi di Plitvi?ka in Croazia. Credo che questo sia un comportamento tipico di quelle comunità che sanno di fondare la propria economia sulle risorse del paesaggio e solo su quelle... Ushuaia. La tierra del Fuego, fin del mundo. Dall’aereo mi appare un panorama di rara bellezza … le montagne si tuffano nel mare della Tierra del Fuego, mentre la neve si riflette in un mare trasparente azzurro e verde….. sulla costa si sviluppa Ushuaia. L’aeroporto è su una peniBoca sola ….. si atterra sfiorando l’acqua. Faccio subito un giro in auto per la città, vivace, e un po’ retrò e molto accogliente. Ushuaia, 25 agosto Sono ai piedi del Glacial Martial, in mezzo alle montagne e alla neve. Come mi disse una persona cui voglio molto, molto bene , “il silenzio… il silenzio è assordante”. È vero, qui ti senti più vicino a una realtà sovrannaturale, quasi mistica. Da dove sono seduto si vede il mare, il Canal Beagle, e poi la porzione cilena della Terra del Fuego… Che incredibile paesaggio! Buenos Aires, 26 agosto Di nuovo a Buenos Aires. Oggi mi dedicherò agli acquisti. Ho girato un pomeriggio per librerie tra Av. Bollao e Av. Corrientes imbattendomi in una quantità rilevante di volantini pubblicitari di spettacoli porno che distribuiscono per la strada. Incontro i “cartoneros”, i “clasificadores de la vasura” di ogni età... Da queste parti la raccolta differenziata pare si effettui a destinazione: gruppi di persone, tra i più poveri, si occupano di selezionare i rifiuti riciclabili direttamente all’intero delle cataste maleodoranti nelle discariche, o in città, tra cassonetti e cestini. Si muovono tra i rifiuti accumulati per strada, lavorano tra la gente che li evita, indifferente. Buenos Aires è anche questo: convivenza (forse) di diversità. Stridente come i palazzi di trentatre piani accanto alle vecchie costruzioni sette-ottocentesche in chiaro stile europeo che non superano i cinque piani. Roma, 30 agosto Tornare a casa dopo un lungo viaggio ha sempre un sapore particolare: la gioia di ritrovare il proprio ambiente, le proprie cose, quel senso rassicurante che ti avvolge. Ma anche quella tristezza velata che ... “è finito”. Stamattina poi mi sono svegliato alle 8.00.... di Buenos Aires! Porto un ritardo di 5 ore, spero di recuperarlo in fretta. Sto svuotando le valigie, facendo ordine. E mi scorrono davanti le immagini del mio viaggio. A Roma fa caldo… sta per piovere. Bentornato a casa. ■ Lago Argentino IL CENTRO STORICO DI SAN FELICE CIRCEO PAG . 5 CULTURA Archeologia fantastica Ad accorgersi dell’evento fu un signore che svolgeva la sua attività nella Torre dei Templari Un miracolo avvenuto al Circeo il 21 giugno 1829 “l’orologio da sole più grande della piazza avrebbe dato ancora il miracolo con l’ombra che retrocede” di Stefano Pagliaroli A ziona un orologio solare – il Pagliaroli, a mio giudimezzogiorno del 21 giugno zio, faceva riferimento alla meridiana oggi un po’ 1829 al Circeo avvenne un scalcinata, ma ancora ben conservata e visibile promiracolo. Il primo ad accorprio davanti alla Torre dei Templari: si osservino qui gersi che una forza superiore ed innella pagina le foto da me scattate il 5 gennaio 2006; comprensibile stava soggiogando ed altre ipotesi non mi sentirei al momento di formulare, invertendo le ferree leggi della natuanche perché non sono un esperto della materia –, ra fu un signore che svolgeva la sua attività profeschi conosce almeno un po’ le meridiane di quel gesionale in quella stanza della cosiddetta Torre dei nere, dicevo, subito capisce che sulla loro superficie Templari che si affaccia, con una finestrella sotto l’overticale l’ombra dello stilo può retrocedere solo ed rologio, sulla piazza centrale del paese. Trovo la notizia in un taccuino di appunti di Mercurio Pagliaroli, che tra l’altro proprio in quell’anno conduceva alcune sue curiose indagini di fisica sul volo dei corvi, forse anche approfittando, all’occorrenza, dei venti del promontorio. Pochi mesi più tardi egli pubblicava anche un opuscolo, nel quale, alle pp. 8-10, tra i «molti mezzi cooperatori o ausiliari [...] da me immaginati per il moto orizzontale degli aerostati» troviamo cenni generali proprio alla «educazione di uno o più corvi» – l’opuscolo è davvero più unico che raro: conosco soltanto altri due esemplari: Roma, Biblioteca dell’Accademia Nazionale dei Lincei e Corsiniana, e Washington, Library of Congress; il titolo è lunghissimo e occupa quasi tutto il frontespizio: Progetti del Dott. Fisico Mercurio Pagliaroli di Veroli sulla direzione orizzontale degli aerostati per impulso aereo [...]; su alcuni mezzi Meridiana dei più atti per sollevare e dirigere l’uomo in aria e farlo passeggiare nelle acque, cosa utile speesclusivamente a una condizione, e cioè che intercialmente ai cacciatori; su la riforma della nave a varompa il suo corso e torni indietro il sole, dal quale pore per impedire i pericoli e gl’incomodi svolgendo dipende integralmente il corretto funzionamento di questi antichissimi progenitori dei nostri orologi: è di le vele allorché soffia un vento favorevole [...]; su il conseguenza del tutto evidente quale sia l’assurdo – trapano per scavare ne’ letti de’ fiumi e de’ porti, con o, se si preferisce, il meraviglioso o il miracoloso – di uomo che discende nel fondo delle acque con mezzi una simile dichiarazione. D’altra parte delle parole sicuri e da potervi reggere lungamente [...], Roma, del Pagliaroli io non mi sentirei assolutamente di duTipografia Mauri, 1830) –. bitare: è probabile che il giovane scienziato alle priTornando a noi, la breve nota autografa del Pagliarome armi fosse davvero venuto a conoscenza – per li è datata 2 luglio 1829 e recita, in un italiano che ha quale via lo ignoro – del miracolo avvenuto al Circeo, uno strano sapore antico: «Attesi il Dottore nella Tore non sapesse resistere alla tentazione, un po’ ingere per tre ore, e arrivai da Veroli “cum alba nautis nua, di andare subito a rendersi conto lui stesso delstella refulgeret” [si tratta di una citazione, credo a l’accaduto. E a chi altri rivolgersi se non al «Dottore» memoria, dall’amato Orazio, Carmina, 1, 12, 24-25; in persona, che non nomina, e il cui studiolo si affacpare dunque di capire che egli fosse arrivato al Circeo ciava proprio sulla piazzetta, e che era forse stato il che non era ancora giorno]. Alfine venne, stanchissiprimo, se non l’unico, a vedere e poi a raccontare mo e vecchissimo, con occhi acutissimi sotto l’ocquanto era avvenuto a mezzochiali, che credetti essere davero giorno del 21 giugno 1829 sotto una fantasima, ma tutto vestito i suoi occhi stupefatti? Purtropde niro, salendo da un cunicoletpo, per quante ricerche io abbia to tutto buio, pensai dal sotterrafatto, del miracolo non mi è stato neo della Torre stessa. E mi disse finora possibile rinvenire ulteriori che l’orologio da sole più grande riscontri documentari. Anche ridella piazza avrebbe dato ancora guardo alla identità del «Dottore», il miracolo con l’ombra che retropazienti indagini da me condotte cede, non dubitare, al mezzodì, tra i possibili candidati in quello come ai ventuno passati. E m’instretto giro d’anni non mi hanno dicò la finestrella quadra promesso nella condizione di poterspettante la piazza. Poi nell’attene individuare nemmeno uno che sa e ragionando mi invitò a bere rispondesse anche soltanto in un Thè, che ci venne servito da parte alle presumibili caratteristiun camerierino». Torre dei Templari che fisiche e spirituali del nostro. Ora, chiunque sappia come fun- Aggiungo perciò solo un paio di noterelle, per non lasciare del tutto così in sospeso, dopo averla rievocata, questa vicenda. Giambattista Brocchi, discorrendo della leggenda, ancora assai viva ai suoi tempi tra gli abitanti del Circeo, di Circe e dei suoi sortilegi e delle erbe da lei maneggiate, scriveva che appunto «il nome di Circe è colà [cioè al Circeo] generalmente cognito al volgo» (Viaggio al Capo Circeo ed osservazioni naturali in que’ contorni. Lettere del sig. Brocchi al sig. Sebastiani professore di botanica nell’Università di Roma, «Biblioteca Italiana o sia Giornale di letteratura, scienze, lettere ed arti compilato da vari letterati», 7 [1817], p. 261); e più avanti: «Io non so se Circe abitasse colassù [l’alto picco roccioso e aguzzo del promontorio], ma è certo una diabolica montagna quella che vanta il suo nome: ripida, scoscesa, tutta ingombra di grossi macigni e di folte e intricate boscaglie, fra le quali è forza aprirsi il varco per attingere la cima. Ma giunti su quell’altura trovasi un compenso dal faticoso viaggio nella magnifica prospettiva che si padroneggia così dalla parte di mare come da quella di terra» (ibid., p. 262). A parte il panorama però, ecco che, sfogliate poche pagine, il Brocchi viene a discorrere del mitico moly omerico, che alcuni studiosi hanno identificato con la mandragora, e inaspettatamente riferisce: «Io non l’ho rinvenuta: ma siccome si potrebbe incolparne la stagione [il Brocchi scriveva nell’agosto del 1817], dirò che il sig. Jella, medico del paese e studioso di botanica, mi comunicò una lista di 120 piante da lui osservate in quel suolo» (ibid., p. 266). E in seguito precisa: «Ora, io trovo la mandragora registrata in una lista di piante del Capo Circeo, che mi fu comunicata dal sig. Jella, medico del paese [...]: ma non avendo seco lui tenuto alcun ragionamento intorno a tale materia, non posso dire se quell’erba sia ivi spontanea o se l’abbia adocchiata in qualche orto. Assai importerebbe di avverare il fatto, essendo per anche oscuro, a quel che ne giudico, se la mandragora nasca tra noi» (ibid., p. 435). Mi rendo conto però di aver tirato un po’ troppo per le lunghe il mio racconto. Aggiungo soltanto che ci si potrebbe ovviamente chiedere se il dottore, esperto raccoglitore di erbe, in occasione di un eventuale incontro con il Brocchi, che giungeva stanco al Circeo dopo aver attraversato le paludi, gli avrebbe offerto, chissà, un infuso o una tisana. Io personalmente mi domando anche quando esattamente Mercurio Pagliaroli abbia redatto nel suo diario quella nota relativa al suo viaggio al Circeo del 2 luglio 1829. Ritengo probabile, ad ogni modo, che quel giorno egli – bevuto o no il «Thè» – non attendesse il ripetersi del miracolo del 21 e abbandonasse alla svelta lo studiolo all’interno della Torre dei Templari, se intendo bene il senso della frase che aggiunge subito dopo: «Alla mezz’ora dopo il mezzodì, sempre al dì di due di luglio, fermai alla Badia di Fossa Nuova presso Piperno per il grandissimo caldo. Mangiai lì con i Padri e me ne partii alla volta di Veroli prima che facesse la sera». Il che lascia credere che egli avesse lasciato il Circeo, distante quaranta chilometri da Fossanova, almeno tre o quattro ore prima. ■ IL CENTRO STORICO DI SAN FELICE CIRCEO PAG . 6 SOTTO LA NOTIZIA Editoriale segue dalla prima Editoriale Errare humanum est, perseverare diabolicum (Errare è umano, perseverare diabolico) di ALESSANDRO CRESTI ci di servizio che si affacciavano sul piazzale del porto vecchio e sul nuovo porto, oltre ad una nuova strada di collegamento tra il piazzale e Via Bergamini). Da ultimo e con una sorta di colpo di mano, i privati hanno sottoposto al Parco Nazionale del Circeo, che pure doveva essere coinvolto sin dalla fase preliminare della progettazione, un porto “chiavi in mano”, escludendo, per la seconda volta, l’Ente dalla fase decisoria. La disinvoltura con cui sia l’attore privato che il Comune (che ha sempre condiviso ed avallato qualsiasi azione posta in essere dalla società Penta) hanno scelto di stralciare le opere a terra per occuparsi delle sole (più lucrative) opere a mare, lascia quantomeno perplessi. Davanti a tanta “leggerezza” amministrativa bisogna affermare con forza che una corretta valutazione dell’impatto ambientale non può realizzarsi, come in questo caso, proponendo agli Enti e a noi cittadini una raccolta di dati, se non contraddittori, quantomeno vecchi di decenni, mentre si lasciano nuovamente inevase le molte problematiche così ben evidenziate nel “libro bianco sul Circeo” redatto dagli studiosi dell’Università Roma Tre e presentato lo scorso 24 giugno 2004: “…le priorità urbanistiche dell’attuale amministrazione comunale e tra queste quella collegata al progetto di raddoppio del porto e del suo completamento funzionale sollevano gravi perplessità circa la loro compatibilità con gli spazi a disposizione e soprattutto con la presenza di numerose criticità urbanistiche e ambientali”. Perché allora non puntare ad un più razionale completamento dell’attuale porto rendendolo accessibile e fruibile in modo facile? Perché non regolamentare l’uso dissennato dei posti barca, oggi occupati da imbarcazioni che non si spostano mai, fatto questo che impedisce il rinnovarsi del movimento in tutte le stagioni, rendendo impossibile quel flusso turistico necessario per positive ricadute economiche e di immagine sulle attività commerciali dell’intero paese? Si fa un gran parlare del modello di portualità francese, cui ci si vorrebbe ispirare per trasformare la costa laziale in un susseguirsi di porti ed approdi a distanza di pochi chilometri l’uno dall’altro. Ma se rivolgiamo la nostra attenzione a Saint Tropez, ad esempio, vedremo che in quei porti la permanenza massima è di soli quindici giorni, il che consente il frequente avvicendarsi di turisti, con evidenti vantaggi per quella località così rinomata. Perché a San Felice invece si vuole un porto-parcheggio, privo di spazi per i servizi? Il territorio di San Felice Circeo risulta già eccessivamente sfruttato e “gravemente minato da vicende edilizie che, a partire dalla fine degli anni cinquanta, ne hanno trasformato duramente l’aspetto”, tanto da erodere le risorse fin quasi al loro totale esaurimento. Questi dati di fatto, evidenti anche al turista di passaggio, devono d’ora in poi diventare la base per far sì che la programmazione urbanistica (e non la sua frantumazione in varianti, progetti infrastrutturali ed edificazione libera) non aggravi i già esistenti squilibri territoriali; è necessario avviare azioni di recupero sulle tante aree degradate dal mancato rispetto delle regole, ivi incluso quella della vigilanza sul territorio, ed è soprattutto necessario che si smetta di avallare progetti a forte impatto ambientale. Per questi motivi la nostra Associazione ha presentato alle competenti autorità regionali un lungo elenco di osservazioni alla documentazione presentata dai proponenti l’iniziativa il raddoppio del porto, invitando la Regione a respingere il progetto. Noi lo vorremmo annullato definitivamente, almeno fino a quando il porto esistente non verrà completato, apportando così il suo reale contributo all’intera comunità e non solo a vantaggio di quanti, pur legittimamente e con impegno, hanno in questi ultimi 30 anni potuto usufruirne, a leggere il bilancio comunale, gratuitamente. Temiamo però che questa strada risulti impraticabile per questa amministrazione, troppo compromessa per aver sostenuto non la portualità in genere – il che potrebbe anche essere comprensibile – ma solo alcuni progetti, lasciando abbandonato per dieci anni (la prima elezione di Giuseppe Schiboni a sindaco risale infatti al 1996) il porto esistente, le cui condizioni di degrado sono sotto gli occhi di tutti. Confidiamo che le prossime amministrazioni sappiano divincolarsi dai sostenitori di questo progetto di portualità “parassitaria” e che, nel frattempo, la Regione Lazio esplichi, nel rispetto delle proprie competenze, la funzione di garante delle normative vigenti, comprese quelle in materia di valutazione dell’impatto ambientale. Stamë ancóra a carissëmë amichë. (Siamo ancora a carissimo amico, cioè all’inizio dell’opera) ■ Colandrea Restauro Palazzo Baronale Con lettera dell’11 ottobre e successivo sollecito del 5 dicembre 2005 al Comune di San Felice Circeo sono state rappresentate dall’Associazione “Centro Storico” alcune perplessità e chiesti chiarimenti in merito al restauro del Palazzo Baronale. Nessuna risposta. Tutela del territorio Nei mesi di novembre e dicembre 2005 l’Associazione “Il Centro Storico” ha chiesto ed ottenuto incontri con gli Assessori ai Lavori Pubblici, all’Urbanistica e alla Tutela dei cittadini della Regione Lazio per rappresentare agli stessi la situazione urbanistica del territorio di San Felice Circeo con particolare riferimento alle problematiche connesse all’ipotesi del raddoppio del porto. Si è in attesa di incontrare l’Assessore all’Ambiente, on.le Angelo Bonelli. Raddoppio del porto Il 16 dicembre 2005, a norma di legge, sono state presentate agli Assessorati competenti della Regione Lazio le osservazioni dell’Associazione “Il Centro Storico” in merito all’ipotesi del raddoppio del porto di San Felice Circeo. Convegno Raddoppio del porto A primavera, l’Associazione “Il Centro Storico”, su richiesta dell’Associazione Regionale per la lotta contro le illegalità e le mafie nel Lazio “Antonino Caponnetto”, organizzerà un convegno a San Felice Circeo, al quale parteciperà il Procuratore Nazionale Antimafia, dott. Piero Grasso. IL CENTRO STORICO DI SAN FELICE CIRCEO PAG . 7 DALLA CITTÀ Il Fatto È pura fantascienza? Water World La costa del Circeo nel mirino di speculatori cresciuti e pasciuti di E. Dantes È l’anno 2099. L’ultimo baluardo della resistenza ponzese, arretrato da circa due mesi sull’isola di Palmarola, è caduto eroicamente. Si trattava di una fortezza ormai simbolica, eppure i feroci Gommonauti, come loro costume, non hanno fatto prigionieri. La storia aveva avuto inizio circa cinquanta anni prima, quando la Provincia Pontina Dei Porti si era proclamata indipendente anche grazie allo strapotere economico che le veniva dal fatto di aver trasformato in approdo turistico fino all’ultimo metro dei suoi centoventi chilometri di costa. Già agli inizi del XXI secolo si era capito quale sarebbe stato il destino di quest’area posta al centro del Mediterraneo, vale a dire da quando, nel giro di pochissimi anni si erano visti comparire, nell’ordine: il raddoppio del porto del Circeo, la costruzione della sontuosa Marina di Torre Olevola, la realizzazione della Mega Darsena di Golfo Sereno, il nuovo porto di Terracina, l’ampliamento di quello di Sperlonga per non parlare delle strutture ciclopiche di Gaeta e Formia; inoltre era stato completato il porto di Latina a Foce Verde che si univa idealmente (e non solo) al Circeo grazie al porto-canale di Rio Martino e alla Darsena Interna che, di fatto, aveva trasformato i Laghi Costieri – resi comunicanti tra loro – in una baia esclusiva. Lo sfruttamento intensivo del fiume Sisto e dei canali di Badino e Borgo Sant’Antonio era stato portato a termine e perfino il Canale Mussolini era stato reso navigabile. La provincia nata dalla Bonifica divenne oggetto dei desideri di tutti i marinai della domenica che cominciarono a prenderla d’assalto in numero sempre maggiore; e sempre di più furono le barche che solcarono quello che era stato uno dei tratti di mare più belli del mondo, un mare che, alla fine si arrese e si trasformò in una cloaca a cielo aperto: nessuna forma di vita, con fondale pieno zeppo di rifiuti organici ed inorganici e sulla cui superficie ormai galleggiava, e galleggia tuttora, uno strato di alcuni centimetri di benzina e gasolio. Ma la cosa non sembrò impressionare chi era stato causa di questo desolante scenario perché ormai quello che rimaneva del mare era diventato il loro mondo, il loro WaterWorld, la loro droga; ed anzi si organizzarono in Bande e partirono alla conquista di altri Territori a cominciare dalle Isole Pontine. Ora, dopo averle distrutte, si stanno dirigendo oltre, verso il Sud dove, dico- no, la gente del posto si prepara alla difesa sotto le insegne gloriose degli Amalfitani... Fantascienza? Credete che lo scenario descritto sia così improbabile? E allora sappiate che tutti i progetti elencati sono in massima parte assolutamente veri (e chissà quanti, che vanno oltre la nostra immaginazione, giacciono in qualche cassetto in attesa di tempi opportuni); e sappiate che molti sono i politici di questa provincia che, più o meno apertamente, non vedrebbero male la loro realizzazione. Come pure, naturalmente, non mancano gli imprenditori che, da bravi speculatori cresciuti e pasciuti, non esiterebbero a fare carne da macello del Circeo e del suo mare, salvo poi andarsi a godere il ricavato della speculazione su qualche atollo incontaminato. Il tutto con la benedizione del sindaco di San Felice, Giuseppe Schiboni, il quale aiuta a tacitare le coscienze sostenendo che il sistema delle nostre coste è ormai “sclerotizzato”e che può, quindi, subire qualsiasi ulteriore violenza. Ed in questo verso rema anche qualche aspirante nostrano al Premio Pulitzer che scrive su certa stampa a proposito del raddoppio del Porto del Circeo; infatti, dalle colonne di una testata provinciale (Il Territorio del 31/12/05 e del 04/01/06) sono stati esternati alcuni concetti a sostegno delle imprese private che vogliono realizzare nuove strutture portuali, che, diciamo la verità, ci lasciano un po’ perplessi. Ve ne sottopongo uno che è una vera chicca “Gli armatori e gli imprenditori sono in fermento ma tutto viene bloccato. E’ come se la regina di Spagna avesse detto a Colombo che le barche (sic!) non si potevano costruire perché tagliare gli alberi per il legno era un attacco alla natura e all’ambiente. A quest’ora non avremmo scoperto l’America”. Ma non meno efficace è la seguente carrellata: “Fare il porto al Circeo? E' brutto come lo è stato fare Ninfa, Pompei, la Lanterna di Genova. Ma la costa si erode? Anche il Vesuvio si è arrabbiato contro Ercolano e Pompei, tra il Circeo e i Monti Ausoni e Lepini c'era il mare, e nessuno allora aveva costruito porti perché gli uomini non c'erano. Facciamo le strade, realizziamo i porti, sogniamo di cambiare il mondo perché senza il nostro mondo cambiato l'uomo nudo e debole verrebbe sbranato dalle fiere. La differenza tra l'uomo e gli altri esseri viventi sta nel pollice opponibile, nella possibilità di fare. Se non fa, se non costruisce non è semplicemente più uomo.” Cari signori, abbiate pazienza, ma un paio di modeste osservazioni le vorremmo fare. Siamo certamente tra quelli cui vengono i brividi al pensiero di una vita senza pomodoro e senza cioccolato anche se, quando si parla della scoperta delle Americhe, il pensiero corre prima ai 32 (trentadue) milioni di nordamericani e sudamericani massacrati in una maniera o nell’altra sia dagli intraprendenti conquistadores cui non venne lesinato il legno per fare le barche, che dai loro discendenti. Per quanto riguarda le avventate sortite filosofico-antropologiche, facciamo notare che il pollice opponibile lo hanno anche molti altri esseri viventi; ad esempio, è tipico della quasi totalità dei Primati (scimmie, tanto per capirci) e non ci risulta che scimpanzé, oranghi, gorilla ecc. abbiano costruito strade o porti. E, aggiungeremmo, per fortuna; dal momento che loro, oltre al pollice, hanno anche l’alluce opponibile! La verità è che quello che distingue la specie homo sapiens sapiens dalle altre non è tanto la capacità di costruire ma bensì quella di distruggere, il che è proprio quello che si otterrebbe con l’attuazione dei programmi degli “imprenditori” pontini o ciociari che siano. Lo scrittore e filosofo americano Elbert Hubbard, noto per i suoi aforismi, sosteneva che il giornalista è una persona il cui lavoro consiste soprattutto nel separare il grano dalla pula; e, naturalmente, nel provvedere che la pula sia stampata. Si tratta di una opinione forse esageratamente ricca di acredine ma ogni volta che si leggono cose prive di senso come quelle di cui abbiamo voluto farvi partecipi, ci viene da pensare che il suo giudizio sia fin troppo generoso. ■ Borgo Montenero SAI Lucci Francesco Consulente Assicurativo e Finanziario Via Montenero, 50/b - 04017 San Felice Circeo (LT) Tel./Fax 0773/545555 Cell. 333.2690119 e-mail: [email protected] IL CENTRO STORICO DI SAN FELICE CIRCEO PAG . 8 TERRITORIO Evento 29 ottobre 2005 - Hotel Maga Circe Indian summer a San Felice Circeo Riflessioni sulla presentazione dei risultati dello studio della LUISS di Emilio Di Brizzi S abato 29 ottobre, un luminoso pomeriggio di sole al Circeo, con il mare fermo e placido come l’olio, una sorta di Indian Summer (quel periodo di stabilità meteorologica e temperature più alte della media, che sovente ricorre alle latitudini nordamericane tra la fine di ottobre e gli inizi di novembre) o se volete, per rimaner legati alle nostre ben più antiche tradizioni, un bell’anticipo dell’estate di San Martino, a segnare l’inizio di un lungo ponte di vacanza. I notiziari sciorinano, solerti e zelanti, i dati sulla situazione meteo e sulle code di vacanzieri e migranti del ponte in marcia su strade, come al solito, ingorgate (cosa c’è di più rilassante da raccontare, con la finanziaria che incombe?)… E San Lungomare inizio anni ’40 Felice? Sonnecchia, placido come sempre, a godersi il sole che illumina il promontorio e dirada a fatica la foschia sul mare. Si stiracchia un po’ a rilento, nel sole del mattino e scruta, incuriosito, la spiaggia, i marciapiedi di La Cona o i tavolini della piazza per scorgere un po’ di quel “movimento”, solo un po’ e senza esagerare, perché della folla e del traffico ferragostano proprio non si sente la mancanza. E poi, si sa, il troppo stroppia. E invece niente, le mezze misure sembrano aver fatto la stessa fine delle mezze stagioni: non ci sono più!.. Tra i negozi, le gelaterie ed i ristoranti (quelli “storici” aperti anche in questo periodo, si intende) si notano di più le facce rilassate dei cittadini e degli addetti (a ranghi ridotti) agli esercizi commerciali, che al Circeo ci vivono, che non quelle incantate o incuriosite dei gitanti o dei viandanti, sia pure occasionali. Ma le spiagge? Magari è lì che sono andati i turisti di cui si parla, a godersi il bel sole autunnale. Qualcuno lì c’è, ed ostenta, fiero, la propria indifferenza all’essere una sparuta minoranza rispetto ai tanti bambini di San Felice, agli habituè del footing, ed ai molti cani che frugano e scorazzano, felici, tra i cumuli di rami secchi e di altri articoli di modernariato (uno addirittura sonnecchia sulla carcassa di una lavatrice) che una recente mareggiata ha depositato sulla spiaggia, davanti agli stabilimenti chiusi come tabaccai quando hai finito le sigarette. Un’anziana coppia in sgargianti costumi, trova anche il coraggio di immergersi in mare, proprio davanti ad una signora che acutamente fa osservare al proprio compagno: “…sono senz’altro stranieri; a loro sembra caldo perché vengono dal freddo; ma per noi non è così, perché veniamo dal caldo. E’ tutto un fatto psicologico…”. Già, un fatto psicologico, come lo è il fatto che l’aritmia di cui soffre questo luogo - che fibrilla nelle poche settimane estive per offrire ai molti turisti che passano in quel periodo ciò che sembrava già poco ai pochi (e sono sempre di meno) che al Circeo sono “di casa” (anzi, di seconda casa) o disposti a trattenersi di più, e che boccheggia il resto dell’an- ma o la sola a farlo a giudicare dalle tante persone che sono state presenti per ascoltare le relazioni ed hanno fatto sentire la propria voce. Una voce talvolta critica verso le Autorità presenti, talvolta volenterosa ma un po’ fuori tema, talvolta infastidita per l’”esternalità” dell’iniziativa (a cosa poi ci serviranno questi dotti studi che vengono a spiegarci i nostri miracoli o dirci come e cosa fare, avranno pensato i presenti…) ma, e ben venga anche la critica se serve alla discussione, hanno avuto l’occasione di farlo. Soprattutto, grazie alla generosa sensibilità dimostrata dalle due prestigiose Università verso l’impegno profuso da una piccola (ma neanche tanto) associazione culturale, hanno avuto un’occasione di riflessione su problemi di San Felice e su prospettive economiche e di qualità della vita di tutti i Sanfeliciani, senza distinzioni di professione, di censo o di appartenenza. Potrà non sembrare molto, è vero, ma è comunque un’opportunità non data a tutte le comunità; ove no ad inseguire e gli uni e gli altri che è riuscito entrambe a scontentare (miracolo!) - è considerata soltanto un banale acciacco, non poi così grave da far rischiare l’infarto o il collasso del paese. Si può pensare che, in fondo, l’antico blasone (sep- Paesaggio anni ’50 pure un po’ appannato), il sole (quando c’è), il mare (quando è pulito) e il promontorio (se resta verde) conti- poi fosse stata anche solo percepita come un nueranno a fare l’altro annuale miracolo del modo alternativo alle sagre o alle riffe ferragomangia due mesi e dormine pure dieci, alla fac- stane, ormai dilaganti, (senza volerne sminuire cia delle tante cassandre, sempre pronte a vati- la funzione che, in certi contesti, esse pure hancinare sciagure, oscurando così il futuro del ca- no) per impiegare risorse, in questo caso repesato. E finora è stato, forse, proprio così. Ma rite senza costo per la collettività che ne benedomani? Basteranno il sole e il mare o non sarà ficia (altro miracolo!), per finalità utili, non semnecessario cambiare rotta per evitare gli scogli? brerà affatto poco. La nostra associazione se lo è chiesto ed ha promosso la discussio“IL SISTEMA TURISTICO DI ne del tema nel corso della presentazione del SAN FELICE CIRCEO” libro “Il sistema turistie co di San Felice Circeo – Caratteristiche e temi “LIBRO BIANCO SUL CIRCEO” cruciali” avvenuta il 29 Coloro che fossero interessati ad avere gratuitamente una copia ottobre 2005. E non delle pubblicazioni, possono telefonare al n. 328.6110379 dev’essere stata la pri- IL CENTRO STORICO DI SAN FELICE CIRCEO PAG . 9 TERRITORIO Evento In piazza: barbiere Occorre però chiedersi se quanti hanno deciso di assistere alla presentazione possano ritenere di aver dedicato un pomeriggio al proprio vivere futuro a San Felice o di avere, masochisticamente, sottratto le proprie membra al sole d’autunno. E qui onestà intellettuale vuole che, al di là delle caratteristiche della domanda e dell’offerta turistica locale evidenziate nello studio, ci si domandi soprattutto se i punti di debolezza emersi corrispondono alla realtà e se le possibili soluzioni prospettate siano concretamente praticabili. Ciò perchè il valore e l’importanza dell’ambiente, della bellezza del posto, della tradizione e dei tanti altri valori positivi, pure emersi, noi, miracolati Sanfeliciani, li conosciamo bene. “Bisogna trovare il modo di vendere, anche all’estero, una giornata di sole così….”, ha osservato il Professor Caroli. Ci ha poi spiegato, però, che per farlo occorre avere strutture e servizi, non solo adeguati per numero, ma anche sempre fruibili (e ci vengono in mente i negozi, i ristoranti, gli alberghi, gli stabilimenti pieni come uova in agosto e serrati come carceri ad ottobre), operatori che cooperano tra loro o con operatori di aree limitrofe e chiedano od organizzino eventi di interesse turistico di qualità (improvvisamente ci ricordiamo che a San Felice lo straccio si chiama “targinese” e che per la prossima riffa dovremo aspettare l’estate), che occorre darsi un posizionamento strategico e scegliere un tipo omogeneo di turisti verso cui orientare la propria offerta (e ci viene in mente la solitaria coppia di stranieri che abbiamo incontrato sulla spiaggia la mattina e la variopinta folla di frequentatori che incontreremo al Circeo l’estate prossima), la fruibilità delle proprie risorse di valore (e qui ci viene in mente, malinconicamente, il cane sulla lavatrice della mattina ed il verde promontorio del Circeo, inaccessibile come uno scrigno). Ci dice, infine, che fatto tutto questo, si potrebbe e dovrebbe rilanciare l’immagine del Circeo. E qui ci sembra che abbia proprio ragione: farlo prima sarebbe come pub- blicizzare una nuova cura mostrando il paziente in piedi, sì, ma con le flebo ancora attaccate al braccio. E il Sindaco cosa ne pensa? Annuisce ed illustra alcuni problemi del paese, avvertiti nei due mesi di pienone estivo, come il traffico, la viabilità, i parcheggi, l’assenza di adeguate infrastrutture turistiche e, soprattutto, ricettive: i posti letto sono davvero pochi. Quest’ultima sembra la carenza più grave su cui intende intervenire, favorendo la costruzione di nuovi alberghi (verso il lungomare), ma anche campi da golf e centri sportivi (verso Montenero); e cita, ad Ma, banditi gli scherzi, ora che abbiamo letto e discusso gli studi, che si fa? Semplicemente, si inizia. Si inizia ad operare, nei limiti delle forze e della possibilità che questa associazione ed i suoi associati avranno, per realizzare nuove iniziative e progetti, coerenti con quanto abbiamo appreso e già ben chiari nella nostra mente, che i Sanfeliciani, tutti e nessuno escluso, potranno giudicare e, se lo riterranno, contribuire a realizzare. La partecipazione e la discussione, con quanti di Voi disponibili, delle idee che abbiamo già e di quelle che ci verranno ascoltando le Vostre, vuole e deve essere il costume e l’essenza della nostra associazione. Già, perché se c’è una cosa che per noi è già certezza è il bisogno dei cittadini di parlare dei propri problemi e di parlarsi ricevendo, però, proposte per una loro soluzione. Abbiamo, perciò, intenzione di rispondere anche a questo bisogno, procedendo per singole tematiche ed organizzando appositi incontri, che porteremo pubblicamente all’attenzione di chi può o deve agire, senza però trasformarci, è bene dirlo subito e con chiarezza, da “promotori” civici, quali intendiaSpiaggia e lungomare primi anni ’50. Stabilimento “da Mario” oggi “la Bussola” mo essere nell’ambito delle regole esempio, il fatto che ove mai il Comune “impazzisse” e disponesse di risorse per effettuare una campagna promozionale, in Italia o all’estero, che procurasse l’afflusso di nuovi turisti, non si saprebbe dove sistemarli (ci chiediamo, incuriositi in che periodo arriverebbero e cosa potremmo offrirgli, mare a parte ed esclusa la spiaggia. Idea: una riffa con i biglietti in inglese…). Illustra quindi altri progetti relativi all’apertura di nuove strade sul promontorio (verso il faro), un nuovo assetto della viabilità già sperimentato, la creazione di nuovi parcheggi (sul promontorio e non solo), la creazione di un collegamento pedonale tra il porto ed il centro storico, lungo le pendici del promontorio, la creazione, in quest’ultima area, di un parco archeologico (ci chiediamo di che resti archeologici si tratti) insieme all’esproprio e l’apertura al pubblico della Villa di Lepido, a San Rocco. Storditi dall’elenco, pensiamo immediatamente a come potremo, in tranquillità, pagare i parcheggi a luglio ed agosto, senza doverci litigare il posto con Romani e Napoletani, e che avremo un’infinità di spazi (anche nel verde, all’ombra delle querce del promontorio) e strutture vuote, da settembre a giugno, per poter organizzare sagre, riffe e spettacoli di majorettes (non ci hanno, in fondo, appena spiegato che bisogna destagionalizzarsi?…) Associazione Culturale “Il Centro Storico” Coloro che fossero interessati alle nostre iniziative possono telefonare al n. 328.6110379, inviare un fax al n. 06.5198 5217 o inviare una e-mail a: [email protected] Via Cristoforo Colombo inizi 1900 e degli scopi della nostra associazione, in meri difensori civici: San Felice è vivo e combattivo e non ha bisogno di altri tutori. Siamo tuttavia consapevoli che le idee e le intenzioni, anche le migliori, hanno spesso bisogno di diventare tangibili e concrete, di trasformarsi in azioni e dare risultati. Ed è ciò che ci si accinge a fare, con convinzione ed abnegazione, nei prossimi mesi. All’associazione, dunque, il compito di fare quello che saprà e potrà, ai cittadini tutti la facoltà di partecipare al suo futuro e giudicarla per ciò che, ci auguriamo, riuscirà ancora a realizzare per questo Paese. ■ Gioielleria Rinomata Macelleria Luigina Bartelloni COCCIA Piazza Vittorio Veneto S. FELICE CIRCEO Centro Storico S. Felice Circeo - Centro storico tel. 0773.548292 tel. 0773.546454 Via XX Settembre, 13 IL CENTRO STORICO DI SAN FELICE CIRCEO PAG . 10 TERRITORIO Piste ciclabili - Lettere Si è conclusa la seconda edizione della raccolta firme per le piste ciclabili BiCirceo 2005: dei conti…la resa? Un risultato non convincente che fa riflettere di Carlo Saverio Zanni F orse ci siamo fatti trasportare questo mezzo di trasporto; di dare sollievo al traffico, di questa Amministrazione nella speranza che abbia dal dato estremamente positial problema dei parcheggi e, in parte, all’inquinamencapito ed accolga le istanze della sua popolazione. Rivo dello scorso anno quando to nei periodi più caldi dell’estate. mane sempre aperta la nostra disponibilità a prendere in neanche due mesi erano state racSecondo altri, invece, visto che a seguito della precein considerazione quanto singoli ed associazioni vorcolte oltre 2500 firme. Forse eravamo dente edizione nulla era stato ancora fatto, firmare o ranno proporre in futuro per cercare di riqualificare San convinti che residenti e turisti avrebfar firmare non sarebbe serFelice Circeo. bero capito i motivi di tale iniziativa e che ci avrebbevito alla causa “piste ciclaper qualcuno è stato sufficiente aver Tornando a BiCirceo 2005, ro seguito con costanza ed entusiasmo nel corso dei le firme raccolte, come accabili”. Ma non è possibile firmato l’anno scorso prossimi anni fino al raggiungimento dell’obiettivo fiduto in precedenza, saranpensare di veder realizzata nale, una rete sufficientemente estesa, fruibile e sicuno consegnate presso l’Uffianche solo una pista ciclara di piste ciclabili. Così non è stato ed a fronte di tancio Protocollo del Comune e di ciò sarà data comunicabile nel giro di pochi mesi. Questo perché su buona to impegno ci ritroviamo con un risultato che è ugualzione sul prossimo numero de “Il Centro Storico”. In parte del territorio di San Felice ricadono numerosi vinmente importante ma che lascia un pò di amaro in quell’occasione faremo anche il punto della situazione coli legati all’esistenza del Parco Nazionale del Circeo, bocca: 1603 firme raccolte in più di quattro mesi. sullo stato delle opere in programma, in particolare le paesaggistici ed ambientali ed ottenere i necessari fiAnche questa volta, quello che fa più riflettere non è piste ciclabili e/o marciapiedi che dovrebbero portare nanziamenti dalla Provincia di Latina così come dalla il dato prettamente numerico, anche perché più di verso Mezzomonte (con la possibile estensione fino a Regione Lazio comporta comunque dei tempi media1500 firme non sono mai poche, ma i commenti che torre Paola), Terracina e Borgo Montenero. mente lunghi. Quello che si può osservare è come mai hanno accompagnato questa iniziativa ed il fatto che Non ci rimane, a questo punto, che ringraziare tutti i suddetti vincoli vengano presi in considerazione nel una parte importante di persone non ha ritenuto necoloro che caso di opere di pubblica utilità, come ad cessario impegnarsi nuovamente nella raccolta delle hanno contriesempio le piste ciclabili, ed ignorati invesecondo altri, visto che nulla era stato buito alla firme. Cerchiamo, allora, di dare risposta ad alcune ce quando si tratta di realizzare interventi delle osservazioni che sono state mosse nei confronedilizi e/o infrastrutturali più o meno dis- ancora fatto, firmare o far firmare non sa- realizzazione ti di BiCirceo 2005. rebbe servito ed al succescutibili. Ma questa è tutta un’altra storia. Per qualcuno è stato sufficiente aver firmato l’anno so di quest’iQueste motivazioni sono comunque valide scorso. Ma l’idea di riproporre ogni anno la raccolta firniziativa, e ci sentiamo in dovere di rispettarle ma me, cercando di arricchirla nella passata così come nell’attuale edizione. Così fanno riflettere sulla possidi contenuti e di estenderla quest’anno la raccolta di firme per le bilità, nei prossimi anni, di tante persone che ci è impossibile nominarle tutte. anche ai territori di SabauCome lo scorso anno, allora, salutiamo il nostro Luca proporre iniziative che abpiste ciclabili lascia un po’ di amaro biano come obiettivo un in- Giordani di 11 anni, che anche questa volta si è condia e di Terracina, porta con sé l’obiettivo primario di fa- in bocca traddistinto per generosità ed impegno. Un esempio teresse collettivo, cosa che re costante pressione alla/e per tutti! ■ non sembra essere molto Amministrazione/i locali per frequente da riuscire ad avere in futuro una rete tale da coprire le queste parti, principali vie di comunicazione ed estendersi fino al e che sono Lettere al Direttore lungomare di Sabaudia ed al suo centro, a Terracina ed un impegno alla pista ciclabile che porta verso la località Campo Sonon indifferiano, al Parco Nazionale del Circeo ed ai suoi sentieri. La carica dei Centocelle rente per chi Con la possibilità, quindi, di poter girare in bicicletta Caro Direttore, le organizza. senza rischiare di essere investiti e, come purtroppo vorrei condividere anche con lei il disappunto che ho provato nell’apprendere la notizia di Lasceremo continua ad accadere, di vedere delle vite spezzate in un ulteriore esborso, da parte del mio comune, di 20.000,00 €, destinati a finanziare la allora le sormodo così violentemente stupido; di dare ulteriore ormai famosa semifinale del concorso “La carica dei Centocelle”. Già questa estate mi nacti di San Feliprestigio a San Felice Circeo poiché sono molti i turisti quero molte perplessità sul fatto che danaro pubblico dovesse essere utilizzato per eventi ce Circeo, che amano girare in bicicletta ed una destinazione tudi dubbia utilità, ma pensai che le motivazioni addotte dal Sindaco e dall’Assessore al Tuper quel che ristica che ne risulta priva perde inevitabilmente “clienrismo andassero verificate. Cosa sostenevano, infatti, i nostri eminenti politici? Che l’immariguarda le ti” a favore di quelle località che possono vantare algine del Circeo avrebbe tratto benefici incredibili da quella manifestazione anche grazie al piste ciclabicune decine di chilometri riservati esclusivamente a fatto che le riprese effettuate dietro le quinte avrebbero costituito il materiale per un reali, nelle mani lity show da distribuire sul circuito Sky. Ebbene, ho voluto controllare ed ecco cosa ho potuto vedere: in tarda serata, sul canale Leonardo di Sky (quanti lo seguono?) sono sfilati i ragazzi del concorso dei quali ci veniva detto più o meno tutto della loro vita e delle loro aspirazioni; il tutto intervallato dalle riprese di un cortile nel quale tutti i concorrenti ballavano mentre, solo sporadicamente, veniva mostrato uno scorcio di un lungomare che solo una persona del luogo o un villeggiante abituale potevano identificare con quello del Circeo. Insomma, il nulla mischiato col niente! Nonostante ciò, i nostri amministratori hanno voluto accogliere la richiesta di un ulteriore finanziamento da parte degli organizzatori dello spettacolo sostenendo, come si legge nel relativo atto deliberativo che “il ritorno di immagine per questo comune è stato superiore alle aspettative per gli interventi mediatici televisivi e delle testate giornalistiche nazionali ed internazionali”. Non mi voglio lasciare andare a commenti ingiuriosi e non voglio neppure gridare “Vergogna!” all’indirizzo di chi evidentemente non è più capace di provare questo stato d’animo; ma una cosa vorrei evidenziare e cioè i pareri tecnici che accompagnano la deliberazione della Giunta: il primo della Responsabile del Settore Turismo che dice: “Favorevole, in considerazione di esplicita direttiva dell’Ente” (traduzione: non sarei d’accordo, ma se il Capo vuole “ “ “ “ “ “ ✉ segue a pag. 12 IL CENTRO STORICO DI SAN FELICE CIRCEO PAG . 11 SCUOLA Un progetto Il progetto stranieri dell’Istituto Comprensivo “L. da Vinci “ di San Felice Circeo (LT) L’ Istituto Leonardo da Vinci di San Felice Circeo nell’anno scolastico 2005/06 annovera 849 alunni iscritti, di cui 70 sono stranieri. Essi rappresentano l’8,2% dell’intera popolazione scolastica e, se allarghiamo la prospettiva, in un paese come San Felice Circeo che conta circa 8000 abitanti residenti, la presenza di extra comunitari regolarmente registrati e residenti è di 478, circa il 6% della popolazione residente (2 punti percentuale più del dato italiano che è del 4,1% -dati ISTAT). Sempre secondo le analisi dell’ISTAT per il prossimo anno si prevede un incremento della popolazione straniera (stimato del 1,4% - 1,8% circa). Tale incremento della popolazione straniera residente nel nostro paese è dovuto anche, in misura non trascurabile, al continuo aumento dei nati di cittadinanza straniera (figli di genitori residenti in Italia, entrambi stranieri) che si traduce in un saldo naturale (differenza tra nascite e decessi) in attivo. L’apporto della popolazione straniera alla crescita demografica è decisamente rilevante, soprattutto se contrapposto al bilancio naturale della popolazione residente di cittadinanza italiana che risulta negativo nella maggior parte delle regioni. Dati significativi che disegnano un quadro dai colori sempre più vari e raccontano storie di popoli provenienti da paesi sempre più lontani. La realtà scolastica dunque sta cambiando; alunni indiani, polacchi, russi, rumeni, arrivano nelle nostre classi, spesso senza nemmeno conoscere il vocabolario minimo per lo scambio di un saluto. Con la loro silenziosa determinazione, ascoltano la nuova lingua, i nuovi gesti, i nuovi usi. Questi bambini e questi ragazzi rappresentano, per le loro famiglie, la speranza di una integrazione; essi sono spesso l’unico tratto d’unione con l’esterno, l’unico contatto linguistico con la gente del posto. La scuola più di ogni altra Istituzione vive direttamente la dimensione antropologica del paese e meglio di ogni altra Istituzione è sensibile ai bisogni del territorio. Per loro, per i ragazzi stranieri che frequentano la no- stra scuola, è già in atto un progetto di alfabetizzaDa questo numero inizia una zione e di integrazione, previsto dal POF (Piano delcollaborazione con la scuola e l’Offerta Formativa), articolato e strutturato, che preprecisamente l’Istituto vede interventi sia in aula che fuori dall’aula. I docenti coinvolti nell’insegnamento dell’Italiano agli Comprensivo “L. da Vinci” al stranieri sono stati formati preventivamente, con un quale verrà d’ora in poi corso interno all’Istituto, e hanno acquisito gli struriservato un apposito spazio sul menti didattici per effettuare un intervento linguistico nostro giornale da gestire in sugli studenti non italofoni. In tutti e tre gli ordini di modo del tutto autonomo. scuola (infanzia, primaria e secondaria), presenti nell’Istituto Comprensivo L. da Vinci, lavorano dunque insegnanti che oltre ad avere disponibilità, verLa scuola inoltre promuove l’integrazione sociale e satilità ed entusiasmo per un tipo di attività “diversa” linguistica, il rispetto per l’individuo e i suoi diritti. La da quella tradizionale, hanno anche maturato alcune vita in un paese straniero non è sempre facile. L’urcompetenze specifiche come la conoscenza di tecnigenza della quotidianità, non supportata dal lessico che glottodidattiche. L’insegnamento dell’Italiano cominimo della sopravvivenza, potrebbe essere verame lingua seconda (L2), così infatti viene definita mente difficile. una lingua straniera che si apprende direttamente nel La conoscenza di base della lingua italiana risolve i luogo in cui si parla, può essere poco efficace se problemi di chi necessita di cure mediche, di chi demancano le conoscenze minime per un “approccio ve provvedere ai bisogni alimentari propri e dei famimirato” e i risultati potrebbero non arrivare mai. L’imliari, di chi vuole raggiungere stazioni ferroviarie, call portanza fondamentale per l’acquisizione della lincenter, aeroporti e così via. gua è data dalla motivazione. L’intervento sarà più L’acquisizione di un codice linguistico, seppure iniefficace se toccherà argomenti di interesse rilevante zialmente caratterizzato da un bagaglio lessicale miper il destinatario. nimo, che esprima i bisogni del “qui ed ora”, conLa scuola oggi è il microcosmo di una società mulsente a queste famiglie di sentirsi meno isolate, più tietnica e multirazziale. Prendere atto di una trasforintegrate almeno inizialmente attraverso l’integraziomazione, che coinvolge a vari livelli tutto il territorio ne dei figli. nazionale, significa razionalizzare l’entità del fenoMa operare solo su un fronte non basta, non è suffimeno e gestire come risorsa la presenza degli straciente coinvolgere i giovani che vivono all’interno nieri nel nostro paese. della comunità scolastica. E’ necessario che il lavoro Lo scambio culturale, il reciproco rispetto dell’indivisi compia anche all’esterno, che lo sforzo sia conduo in quanto tale, la solidarietà, sono tutti valori la giunto. cui giusta considerazione non può che giovare ad una Per questo il “Progetto stranieri” oltre ad attuare un società democratica. intervento diretto agli alunni stranieri iscritti presso Il primo passo va in direzione dell’accettazione dell’all’Istituto rivolge la sua attenzione alle famiglie dei ratro, in quanto “diverso” per cogazzi e si occupa concretamente lore, per lingua, per religione; anche degli adulti, attraverso un nei confronti di chi è distante progetto di alfabetizzazione pridalla cosiddetta “normalità”. maria della lingua italiana. L’impegno della scuola consiÈ stata concepita l’idea di un’alste nel generare spiriti consafabetizzazione primaria, come pevoli e aperti, nel maturare diritto che ogni uomo possiede convinzioni per scambi solidadi giungere, attraverso l’educali e reciproci nei confronti di zione permanente, ad una dignichi, in un dato momento stori- Extracomunitari al lavoro nei campi tosa esistenza. La conoscenza co, è più debole. della lingua potrebbe consentire un’integrazione delle famiglie che spesso si chiudono all’interno delle loro etnie senza tentare un minimo rapporto con la gente del posto. L’ Istituto Comprensivo “L. da Vinci “ si sta adoperando per attivare un corso di lingua italiana per stranieri, contando soltanto sulle proprie risorse umane ed economiche. Una considerazione finale: In un mondo in cui tutto si muove all’insegna della superficialità e dell’interesse economico, per i pochi superstiti di ideologie anacronistiche veterotestamentarie, come siamo noi insegnanti, la scuola rimane una delle poche istituzioni che investe ancora in valori come il rispetto, la fiducia e l’attenzione verso il prossimo di qualsiasi razza, colore o religione esso sia. n.b.: Non sono azioni quotate in borsa. ■ L’Istituto Comprensivo “Leonardo da Vinci” IL CENTRO STORICO DI SAN FELICE CIRCEO TERRITORIO Lettere - Delibere n.d.r.: Che dire? Personalmente ho sentito solo commenti negativi sulla manifestazione di quest’estate e non posso che condividere e unirmi alla sua protesta per la nuova iniziativa. ✉ Borgo Montenero Caro Direttore, sono una mamma di Borgo Montenero e desidero sapere per quanto tempo ancora i miei figli dovranno aspettare la famosa palestra tanto promessa e inserita nel programma elettorale dell’Amministrazione Schiboni. Anni ormai sono passati e si sente ancora solo parlare di piscina, campi da golf ed altro! Quello cui noi genitori teniamo di più è la palestra. Le promesse per la sua realizzazione che fine hanno fatto? Come possono poi pretendere questi signori di riconquistare il nostro voto dopo questa incapacità di risolvere un problema così urgente e necessario? (lettera firmata) 12 Delibere di Giunta Comunale N così, obbedisco); il secondo della Responsabile del Settore Ragioneria che recita: “Favorevole ma subordinato alla efficacia della deliberazione di Consiglio di assestamento di Bilancio” (traduzione: i soldi non sono ancora disponibili ma se il Capo ha bisogno di dimostrare che pagherà per un impegno già preso, obbedisco). Caro Direttore, vuole anche la ciliegina sulla torta? Eccola: né l’Assessore al Turismo né l’Assessore al Bilancio hanno firmato la deliberazione in questione. Il Circeo è proprio misterioso! (lettera firmata) PAG . Data Oggetto 190 del 02/11/05 Rideterminazione delegazione trattante di parte pubblica. Annullamento atto G.C. n. 87/04 191 del “ Costituzione in giudizio ricorso c/o TAR Lazio – De Marzi Claudio contro Comune. Nomina legale. Prelievo dal fondo di riserva. (avv. C. De 192 del “ Angelis – 3683,26 €) Revoca incarico professionale arch. Del Duca F.A. conferito con del. di G.C. n. 29/04 per progettazione e redazione completamento P.P.E. Centro Storico 193 del 07/11/05 Variazione N. 1 al PEG settore AA.GG. 194 del “ Atto di prelazione per acquisto immobile vincolato di Torre Olevola 195 del “ 196 del 16/11/05 Variazione N. 2 al PEG settore AA.GG. Adesione al progetto di servizio territoriale per lE Government 197 del “ Patrocinio morale alla Coldiretti per giornata del ringraziamento 198 del “ Patrocinio morale alla locale Biblioteca per presentazione libro 199 del “ 200 del 23/11/05 201 del “ Patrocinio terza edizione Master in agenti di sviluppo locale anno accademico 2005/06 presso sede di Latina Facoltà di Economia (7.000,00 €) Nomina esperti esterni in tecniche di valutazione per realizzare il controllo di gestione (importo non definito) Modifica art. 3 del Regolamento per il funzionamento nucleo di valutazione 202 del 24/11/05 Revoca atto di Giunta del 16/11/05 203 del “ Partecipazione al Bando CNIPA per la costituzione del CST 204 del “ Patrocinio morale alla soc. See Level Entertaiment per cortometraggio 205 del “ Variazione PEG settore Amministrazione Generale 206 del 29/11/05 Lavori completamento bonifica dissesti in località Quarto Caldo e Vigna La Corte. Approvazione nuovo quadro economico. 207 del “ L.R. n. 60 del 27/09/91. Richiesta contributo per interventi a sostegno della promozione turistica di San Felice Circeo 208 del “ Mostra Simultaneart verso l’isola di Circe. Richiesta contributo Regione Lazio e Provincia di Latina 209 del “ Evento di Moda e Spettacolo Agosto 2006. Richiesta contributo economico Regione Lazio 210 del “ Prelievo dal fondo di riserva per luminarie natalizie e calendario manifestazioni (30.000,00 €) 211 del “ Prelievo fondo di riserva per contributo a 3 Centri Sociali Anziani (6.000,00 €) 212 del “ Costituzione in giudizio Guerra Alberto. Nomina legale (avv. C. DeAngelis – 4.646,77 €) 213 del “ Patrocinio associazione C.A.L.T. Lotta ai tumori 214 del “ Costituzione in giudizio ricorso al TAR Lazio Soc Coop. Il Cormorano contro Comune . Nomina legale (avv. C. De Angelis – 4.646,77 €) 215 del “ Costituzione in giudizio atto di citazione avanti Giudice di Pace Terracina promossa da Catone Antonio. Nomina legale (avv. F. Altieri - 216 del “ 217 del “ Ulteriore finanziamento allaM.P. Film per manifestazione “La Carica dei Centocelle” (20.000,00 €) 218 del “ Costituzione in giudizio ricorso innanzi C.d.S. promosso dal sig. De Marzi Claudio / Comune – Nomina legale (avv. C. De angelis – 219 del “ 612,00 €) Prelievo dal fondo di riserva per tumulazione salma (1.200,00 €) 6.102,01 €) Costituzione in giudizio avanti al Tribunale di Latina contro Angellotti per rilascio terreno località Borgo Montenero di proprietà del Comune di San Felice Circeo . Nomina legale. (avv. C. De Angelis – 5.089,39) 220 del 16/12/05 Lavori completamento marciapiedi Borgo Montenero. Approvazione progetto preliminare e definitivo. Estensione incarico professionale. 221 del 23/12/05 Bando per la progettazione, realizzaione e gestione delle infrastrutture per il collegamento ad Internet 222 del “ Festa della madonna della Mercede. Erogazione contributo anno 2005 (3.500,00 €) 223 del “ Circeo Comix Show – seconda edizione. Concessione Patrocinio e contributo (23.000,00 €) 224 del “ Prelievo dal fondo di riserva per riparazione vettura di servizio (1.592,00 €) n.d.r.: Gentile Signora, ho imparato ha diffidare delle promesse di questa Amministrazione ma, volendo essere sempre positivo, la invito a non disperare che prima o poi la palestra da voi tanto desiderata venga realizzata. 225 del “ Costituzione in giudizio ricorso TAR Lazio Capponi Nando/Comune. Nomina legale. Prel. fondo di riserva (avv. V. Macari – 3.913,46 €) 226 del “ Gentile Direttore, in seguito alla lettera di richiesta di delucidazioni sull’operato poco trasparente dell’Associazione “La Torre” desidero unirmi a coloro che aspettano chiarimenti riguardo la mancata convocazione dell’Assemblea Generale e conseguente nomina del nuovo Direttivo. Non credano coloro che continuano a firmarsi “La Torre” che le persone non abbiano la capacità di riflettere e trarre le dovute considerazioni. (lettera firmata) 231 del 29/12/05 Integrazione capitolo 56/4 – Autorizz. prelievo fondo di riserva (600,00 €) 232 del “ Dizionario del dialetto circeiense. Acquisto copie (1.080,00 € ) 233 del “ Ricorso forma lavoro interinale per reperimento n. 5 istruttori contabili per mesi 6 (importo non indicato) 234 del “ Indirizzi inerenti la riscossione delle entrate comunali ICI e TArsu anno 2006 235 del “ Affidamento incarico per progettazione e redazione variante urbanistica zona di La Cona – Pantano Marino (arch. A Montuori – arch. M 236 del “ Contributo Associazione “La Voce delle Donne” .Prelievo dal fondo di riserva. (3.000,00) 237 del “ Affidamento incarico per programmazione e redazione P.P.E. in variante di P.R.G. di La Cona e via Sabaudia (104.040,00 €) 238 del “ Servizio di segretariato sociale anno 2006 n.d.r.: Come Lei sa ho già chiesto un chiarimento. Approfitto per sollecitarlo. Patrocinio morale realizzazione giochi gonfiabili per bambini 227 del 27/12/05 Anticipazione di tesoreria per anno 2006-01-11 228 del “ Prelievo fondo riserva – Insufficienza intervento di bilancio 1.01.02.03 (2.000,00 €) 229 del “ Somme non soggette a pignoramento 1° semestre 2006 230 del “ Pagamento somme al sig, Fabrizi Pietro per restituzione capitale di affranco terreno Pantano Marino- Prelievo dal fondo di riserva (5.503,17 €) Mastroianni. 79.240,00 €) Delibere di Consiglio Comunale 83 del 12/12/05 Riconoscimento debiti fuori bilancio decreto ingiuntivo avv. Marcelli 84 del 22/12/05 Richiesta di giudizio di compatibilità ambientale relativa a “Progetto di completamento funzionale del porto turistico nel comune di San Felice Circeo” depositato in data 07/11/05 dalla PENTA s.r.l. RESPINTA (la proposta di delibera era stata presentata dai consiglieri di mino- ranza) 85 del “ Adeguamento e compendio della tavola n. 5 di zonizzazione del vigente P.R.G. alle disposizioni della d.g.r n. 5736/79 86 del “ Approvazione progettazione preliminare ai sensi della L. 109794 impianto polisportivo con piscine e servizi Borgo Montenero IL CENTRO STORICO DI SAN FELICE CIRCEO PAG . 13 INTRATTENIMENTO Personaggi Tipici - Oroscopo Felicetto e Romoletto F elicetto e Umberto, condannati a sei mesi di reclusione, per aver disarmato e malmenato un brig. Di finanza, scontarono la pena nel carcere di Viterbo. Per la verità i due non si sentivano colpevoli e ritenevano la condanna ingiusta, perché il giudice non aveva tenuto conto della provocazione da parte del brigadiere. Comunque, per il loro temperamento socievole e anche per passare il tempo, fecero amicizia con tutti i detenuti. In particolare, Felicetto legò con Romoletto, capo di una piccola banda di ladruncoli, che nell’immediato dopoguerra operava nei mercati generali di Roma. Romoletto non si considerava un delinquente e tantomeno un ladro. Per lui i ladri erano quelli che rubavano ai poveri o svaligiavano le case degli anziani. Lui, assieme alla sua combriccola, si arrangiava per vivere, senza danneggiare seriamente qualcuno. Infatti prelevavano da ogni autocarro uno, massimo due colli, cioè cesti o platò. Gli autocarri, carichi di merce varia, arrivavano alle prime ore del mattino e stazionavano incolonnati nel piazzale antistante il mercato. In attesa che la sirena ne annunciasse l’apertura, gli autisti, stanchi, schiacciavano un pisolino. La zona era scarsamente illuminata e la vigilanza quasi inesistente. Romoletto operava con quattro collaboratori, mentre un quinto, proprietario di un autofurgone, attendeva la merce in un angolo nascosto nelle vicinanze. La merce era destinata, secondo le ordinazioni, a dei ri- venditori periferici, i quali facevano un taglio del 2030% ai prezzi correnti. Quando l’autofurgone aveva fatto il pieno, o meglio raggiunto il quantitativo ordinato, partiva per la consegna e Romoletto e i quattro se ne andavano alle rispettive case. Romoletto, saltuariamente, per arrotondare gli introiti, faceva il facchino; anzi, ufficialmente, questo era il suo mestiere. Il ricavato della merce veniva diviso in sei parti uguali. La banda aveva delle regole precise da osservare: 1) Come già riferito, si poteva prelevare da ogni autocarro uno, massimo due colli, in modo da non apportare danni e, nel contempo, farla franca. Infatti, quasi mai si accorgevano dell’ammanco. 2)Qualora fosse stato beccato qualunque di loro, non doveva assolutamente rivelare i nomi degli altri. 3)Nel caso che uno della banda finisse in prigione, la sua quota doveva essere corrisposta ai familiari. Per questo motivo, Romoletto si sentiva tranquillo, poiché alla moglie e ai suoi due bambini, non mancava il minimo da vivere. Felicetto possedeva un florido vigneto di moscato in contrada Mezzomonte. L’uva di quella zona, come quella del Brecciaio e della Giuncarella era la più prelibata e commerciabile, perché conservava il suo colore giallo-oro e la sua freschezza anche per diversi giorni. Per tale motivo era molto ricercata e alcuni commercianti l’acquistavano, per fare la “ncuppatura” al moscato di Terracina. Felicetto, ogni tanto accompagnava la sua merce, per assistere alla vendita. Una volta l’autocarro arrivò dopo la mezzanotte e mentre l’autista faceva la pennichella, Felicetto scese fuori e si accese una sigaretta. All’improvviso si sentì chiamare per nome; si voltò e riconobbe Romoletto. Dopo abbracci e baci, ecco il dialogo intercorso:”Ma tu! Cosa fai qua? Non dovevi scontare ancora qualche mese?!” – “Sono uscito a seguito dell’ultima amnistia e ho ripreso la mia attività. Ma tu! Felicetto, come mai da queste parti?” – “Sono venuto con questo autocarro, che trasporta anche l’uva della mia vigna, per assistere alla vendita – continuando Oh! Mò stai attento a non fregare proprio me!” “Ma Felicetto! Ti pare?!” e Felicetto: “Tutta questa fila di autocarri viene dal mio paese e trasporta l’uva di San Felice” e Romoletto: “Stai tranquillo! Adesso passo parola e vedrai che nessuno si permetterà di toccare un grappolo né della tua uva, né di quella dei tuoi compaesani”. ■ da O’KEA’MUS di Andrea De Sisti Gioielleria Oreficeria Maria Grazia Colambrosi C.so V. Emanuele, 20 S. Felice Circeo - Centro storico tel. 0773.548580 Oroscopo di Febbraio 2006 di Aldebaran Ariete Per tutto il mese, in amore, potrebbero verificarsi alcune incomprensioni; bisogna dialogare di più e agire con più dolcezza. Saturno vi sostiene anche nella salute e nei rapporti di lavoro. Siate sereni e fiduciosi. (dal 21/3 al 20/4) Toro Marte ancora nel tuo segno, fino a metà mese, stimola le tue più nascoste qualità: capacità organizzative, valutazione prudente della tua economia ed una certa grinta che ti incoraggia ad osare. Anche in amore sei in gran forma. (dal 21/4 al 20/5) Gemelli Il mese inizia con un bel Mercurio e questo vuol dire che t’invita a superare piccoli contrattempi quotidiani di lavoro e di studio. Un Saturno dinamico ti aiuta se ti impegni con buona volontà e perseveranza e … queste ultime non ti sono proprio congeniali. (dal 21/5 al 21/6) Cancro Dato il favore di Marte, Urano e Giove puoi scegliere se privilegiare l’amore o il lavoro. Se preferisci l’amore dimostrati più tenero ed espansivo. Nel lavoro invece ti si presentano proposte per migliorare la tua carriera. (dal 22/6 al 22/7) Leone Saturno starà nel tuo segno per molto tempo, non solo per questo mese. Il freddo pianeta ridimensiona la tua tendenza a comandare. Puoi riassettare ragionevolmente la tua vita amorosa. Potrai anche far valere la tua capacità organizzativa nel lavoro con i fatti, senza tante parole. (dal 23/7 al 23/8) Vergine Splendido mese con Venere e Marte favorevoli che ti stimolano a fare scelte impegnative e forse rivoluzionarie. L’amore sarà una boccata d’aria fresca che ti risveglierà dal torpore delle abitudini. Nel lavoro: nuove indicazioni da seguire senza ripensamenti. (dal 24/8 al 22/9) Bilancia Saturno ti sostiene positivamente, mentre venere disarmonica potrebbe regalarti momenti eccitanti, ma effimeri, da vivere serenamente senza però puntare all’eternità. Nel lavoro un po’ di fatica e qualche tensione. (dal 23/9 al 22/10) Scorpione L’opposizione di Marte (ancora per pochi giorni) va gestita senza farsi prendere dalla voglia di “fare” a tutti i costi. Giove favorisce l’espansione in tutti i settori della vita: amore, lavoro, studio. Non trascurate l’aspetto fisico … potreste mettere su qualche chilo! (dal 23/10 al 22/11) Sagittario Ë il momento giusto per una ripresa in campo professionale ed economico. L’amore può darti più di quanto pensi, ma non proprio tutto. Le energie sono al massimo: occorre concentrarsi. (dal 23/11 al 21/12) Capricorno In amore vi attende un progetto ambizioso, con Venere e Giove favorevoli; potrebbe riuscire se avrete la costanza di portarlo avanti. Intensi momenti di tenerezza. Non nascondete il vostro lato romantico. (dal 22/12 al 20/1) Acquario Non è più tempo di tentennamenti o di compromessi. Saturno v’invita ad essere più seri ed affidabili. Novità in amore e nuove possibilità di lavoro. (dal 21/1 al 19/2) Pesci Cresce il desiderio di cambiamenti e fidatevi, in questo momento, delle vostre intuizioni. Seguite gli impulsi del cuore otterrete più di quanto desiderate. Bene il lavoro e i rapporti sociali. (dal 20/2 al 20/3) IL CENTRO STORICO DI SAN FELICE CIRCEO PAG . 14 SPORT Calcio/Canoa Abbiamo rischiato le dimissioni del Presidente Ciampa “Franchi tiratori” sulla Nuova Circe Nonostante la squadra abbia raggiunto la categoria della “promozione” di Tommaso Di Prospero N on è mia intenzione fare una requisitoria, però ritengo doveroso commentare un evento che ha rischiato seriamente di “gettare alle ortiche” il lavoro di una stagione agonistica. Arrivo subito al punto; di ritorno in autobus, dopo l’esaltante vittoria di Torrice in terra ciociara, in un clima d’esaltazione e gioia collettiva per il risultato acquisito, con in bocca il gradevole sapore del successo, che rende meno snervante e più gradevole il viaggio che ci riporta a casa, il presidente Ciampa si è rivolto ai ragazzi ringraziandoli per l’entusiasmante giornata di sport che gli hanno regalato, poi tra lo stupore generale, visibilmente corrucciato ha espresso la volontà di lasciare la carica di massimo dirigente per questioni personali. Non mi c’è voluto molto per capire che il presidente si è sentito ferito nella sua dignità da “un qualcuno” che usando degli "escamotage" da “falso delatore”, l’ha accusato d’usare la Nuova Circe come uno “specchietto per le allodole” per coprire degli interessi meramente personali. Ora, senza cercare aiuto e copertura sotto “l’ala protettrice” di un’autorevolezza che volente o nolente, in ogni caso mi appartiene, poiché ricopro in seno alla formazione sanfeliciana il ruolo d’addetto stampa e quello di redattore sportivo di questo giornale, ma tenendo fede ad un patto con il lettore che come ha detto Pier Paolo Pasolini “ considero degno d’ogni più scandalosa ricerca”, ci tengo a far presente che in queste due stagioni vissute a stretto contatto con l’ambiente della Nuova Circe, ho trovato sol- S A N I T A ARTICOLI ORTOPEDICI - SANITARI - ELETTROMEDICALI PRODOTTI PER L’INFANZIA IL NEONATO E LA MAMMA 12 - TEL. 0773540839 Pasta all’uovo di Federico Fedeli V.le T. Tittoni, 113 - S. Felice Circeo - La Cona TUTTI I TIPI DI PASTA DELLA MIGLIORE QUALITÀ Tel. 0773.540608 2005. UN ANNO “PIENO” D’AGONISMO Progetti ancora più ambiziosi per il 2006 di Eleonora Di Matteo tanto l’amore viscerale ed a volte istintivo di un uomo che ha visto in questa squadra una propaggine di se stesso, una persona che ha investito molto, tanto denaro speso in cinque anni, un “vuoto a perdere” che trova giustificazione soltanto in una passione sconfinata. Il presidente ha sempre adempiuto i pagamenti dei rimborsi spese, e quel qualcuno che ha fatto delle illazioni così denigranti ed ingiuriose dovrebbe sapere, se conosce la storia della Nuova Circe, che la Promozione, categoria nella quale milita la formazione sanfeliciana, qualche hanno fa era un’utopia, e se oggi è un vanto per questo paese si deve soprattutto all’attuale gruppo dirigente, con il presidente Ciampa in testa. Posso garantire che nella Nuova Circe c’è soltanto gente che lavora seriamente, persone che “regalano” tempo e denaro, ed alle quali certi “colpi bassi”, certi “chiacchiericci” da bar, partoriti evidentemente da chi prova un’invidia strisciante, fanno cadere le braccia. Fortunatamente, il presidente Ciampa, è tornato sui propri passi e ci auguriamo che la prossima volta il “mistificatore” parli con cognizione di causa anziché infangare il lavoro di un gruppo dirigente, che in questi anni ha fatto i salti mortali per mantenere la squadra ad un certo livello. Tornando a parlare di calcio giocato, la Circe dopo la vittoria sul Sant’Apollinare, è stata sconfitta per 1-0 sul campo del Boville, la squadra favorita al salto di categoria ed ha pareggiato in casa contro La Lucca per 0-0. Dopo questi due passi falsi, la formazione di mister Lauretti ha reagito con orgoglio vincendo con un largo 3-0 a Torrice, grazie a Di Emma e ad una doppietta del redivivo Mancini. In casa, contro la Terra di San Bela Circe R I A nedetto, s’imponeva per M E D I TA L I A VIA MONTE CIRCEO, Molte vittorie per le sorelle Eleonora e Denise Di Matteo 2-0 con reti di Mancini e Farinella, e sfiorava a più riprese la terza rete con un irresistibile Pecchia e con Palmieri che coglievano i legni della porta. Era una Circe che lamentava diverse defezioni quella che perdeva pesantemente contro il Formia 1905 per 3-0. Dopo un primo tempo equilibrato, la squadra sanfeliciana si disuniva ad inizio ripresa, appena dopo l’espulsione di Palmieri che fino allora aveva tenuto uniti i reparti. Con il riposo natalizio, arrivato giusto a tempo per recuperare gli infortu- Eleonora e Denise Di Matteo nati, c’è stato il gradito ritorno di De Liguoro, l’attaccante che aveva già vestito la maglia della Nuova Circe, nella precedente esperienza di mister Lauretti. A Scauri, su un campo sempre difficile per tutti, la Nuova Circe portava a casa un meritato pareggio per 1-1, grazie a Mancini che a metà della ripresa riequilibrava la partita con la trasformazione di un calcio di rigore sacrosanto, per un fallo su Pecchia. Nella partita interna con il Prossedi, una Nuova Circe con i soliti problemi di formazione e con tanti giovani, teneva testa con orgoglio alla blasonata formazione dei monti Lepini, ma era costretta a lasciare i tre punti per una rete subita in circostanze fortuite verso la fine del primo tempo. ■ ASSOCIAZIONE CULTURALE “IL CENTRO STORICO” Se vuoi aderire alla nostra Associazione telefona ai n. 328 6110379/333 1904459 oppure invia una e-mail a: [email protected] P er me e mia sorella Denise, il 2005 è stato un anno corredato di successi anche se ci siamo contraddistinte in due specialità leggermente diverse. Io, Eleonora, mi sono tolta molte soddisfazioni nel Dragon Boat, sport emergente in Italia, mentre mia sorella Denise si è contraddistinta in ambito canoistico. In effetti, per Denise è stato un anno indimenticabile poiché oltre alle soddisfazioni ottenute per le vittorie negli svariati Campionati Italiani nella categoria ragazzi (sulle distanze di 500 – 1000 – 5000 – 12000 metri), ha conquistato le medaglie nella categoria juniores, accedendo in questo modo nella squadra Nazionale e partecipando a gare di notevole rilevanza. In particolare, voglio ricordare la gara internazionale di velocità che si è svolta in Germania, il Campionato Europeo di velocità in Bulgaria nella categoria juniores, il Campionato Mondiale in Ungheria, le Olimpiadi per ragazzi a Lignano ed una finale mondiale raggiunta con il k4, nella categoria juniores sulla distanza di 500 metri. Io mi sono cimentata nel Dragon Boat, partecipando a varie competizioni e ottenendo sempre buoni risultati. La mia preparazione è cominciata ad Aprile quando ha partecipato alle selezioni per i Campionati Mondiali di Firenze, nelle quali ho vinto, mentre a Luglio con Martina Celebrin, una ragazza di Borgo Vodice, ho preso parte hai Campionati Italiani Seniores (anche se sono ancora junior) riuscendo a conquistare un sudatissimo quarto posto. Dopo questi risultati, sono partita per Venezia dove mi sono allenata in vista dei Mondiali tenutisi a Berlino in agosto, nei quali ho fatto parte dell’equipaggio junior della Nazionale Italiana. Sfortunatamente, abbiamo soltanto accarezzato il sogno di portare a casa delle medaglie, poiché nei 1000 metri siamo arrivati quinti, mentre nei 200 e 500 metri abbiamo sfiorato il bronzo. Dopo due settimane dai Mondiali, sono partita per Caldonazzo, vicino Trento per partecipare al “Palio dei Draghi dei Comuni d’Europa”, mentre nel mese di settembre ho dato priorità alla canoa, poiché c’erano gli assoluti a Milano. La “mia stagione”, si è conclusa il 15 ottobre con i Campionati Italiani juniores di canoa, nei quali con l’equipaggio di Sabaudia ho potuto vincere l’oro sia nei 200 sia nei 500 metri. Per il 2006 l’obiettivo di mia sorella Denise sarà di raggiungere delle finali nel k1 nelle gare all’estero, per me invece quello di entrare di nuovo a far parte della Nazionale Italiana di Dragon Boat. ■ EDILIMMOBILIARE Via Terracina Km 11.700 n. 126 tel. 0773.542053 – fax 0773.542053 cell. 338.9586023 04010 Borgo Montenero – Circeo (LT) www.edilimmobiliare - [email protected] Vendite-Affitti-Valutazioni-Manutenzioni IL CENTRO STORICO DI SAN FELICE CIRCEO PAG . 15 TEMPO LIBERO Lo spazio della città I libri più letti Panzanella aceto e mentuccia La figlia prediletta di Mary Higgins Clark Ingredienti: pane raffermo aceto mentuccia olio sale di Alessia Bravo E P onete su un piatto delle fette di pane leggermente bagnate. Condite con una spruzzata d’aceto, sale, mentuccia e abbondante olio. R I S T O R A N T E Al Convento di Lolita Capponi Piazza Mazzini, 4 (Centro Storico) 04017 San Felice Circeo (LT) Tel. 0773/546167 - 348.9185443 llie ha da poco compiuto sette anni quando sua sorella maggiore Andrea viene brutalmente uccisa. Tre sono i sospettati dell'omicidio: il rampollo della più ricca famiglia del paese, un timidissimo compagno di scuola, e un operaio quarantenne. È stata Ellie a trovare il cadavere ed è stata la sua testimonianza a inchiodare quello che lei ritiene il colpevole. Sono passati ventidue anni da quel terribile delitto e l'uomo che aveva accusato da bambina sta per essere rilasciato: Ellie non può fare a meno di impegnarsi per inchiodare, una seconda volta, il colpevole... Un libro scorrevole, che si legge facilmente ma… con un finale estremamente deludente; stavolta la Clark non riesce a soddisfare l’accanito pubblico di lettori che la segue fedelmente. Dopo tanti successi come “La culla vuota” e “Dove sono finiti i bambini” questo testo lascia un tantino insoddisfatti, forse per la mancanza di suspence e di colpi di scena, fatto sta che non è uno dei migliori. Sarà perchè non ha saputo creare l'atmosfera della provincia, o forse perchè cade leggermente nello scontato sia nella trama che nel finale, cosicché è una lettura che non piace all’unanimità come invece è accaduto per i precedenti. ■ ORA LEGALE di Antonio Di Salvo Le Azioni a difesa del possesso /2: Si fa seguito all’articolo pubblicato nel numeroso ultimo scorso del ns. giornale, per proseguire l’analisi delle azioni a difesa del possesso. La azione che succintamente analizziamo in questo numero è l’azione di reintegrazione (o di spoglio) di cui agli artt. 1168 e 1169 cod. civ.. L’art. 1168 c.c. prevede che: «… Chi è stato violentemente o occultamente spogliato del possesso può, entro l’anno dal sofferto spoglio, chiedere contro l’autore di esso la reintegrazione del possesso medesimo. L’azione è concessa altresì a chi ha la detenzione della cosa, tranne il caso che l’abbia per ragioni di servizio o di ospitalità. Se lo spoglio è clandestino, il termine per chiedere la reintegrazione decorre dal giorno della scoperta dello spoglio. La reintegrazione deve ordinarsi dal Giudice sulla semplice notorietà del fatto senza dilazione.» (cfr. art. ult. rich.) Attraverso l’esperimento di questa azione, colui che è stato violentemente o clandestinamente spogliato del suo possesso chiede, contro l’autore dello spoglio, il recupero del possesso medesimo. Il temine per l’esercizio dell’azione è di un anno dallo spoglio o, nel caso questo fosse clandestino, dalla scoperta dello spoglio. Il codice prevede che il Giudice dovrà ordinare la restituzione della cosa in base alla semplice notorietà del fatto operando con la massima celerità procedurale. L’azione potrà essere avviata sia dal possessore sia dal detentore della cosa figure, queste, ben distinte nell’ordinamento vigente. Infatti il detentore è colui che ha la disponibilità della cosa potendola utilizzare tutte le volte che crede senza difficoltà alcuna pur riconoscendo che la proprietà della cosa è di altri (es.: il conduttore, il comodatario); invece, il possessore è colui che non ha la detenzione del bene (es.: il locatore). Nel prossimo numero verrà trattata l’azione di manutenzione di cui all’art. 1170 c.c.. ■ ANGOLO DELLA POESIA Introspezione di Tommaso Di Prospero La notte è calata, con lei il buio che copre i colori del paese della mia spensierata fanciullezza, e complice Morfeo, chiude gli occhi al tempo che c’è ma non a quello andato… riflessioni aspettano la coscienza e l’anima. Si libra la mente, evadono pensieri e ricordi nella quiete e nella cecità di cui l’oscurità è pregna…introspezione attende all’orizzonte. Accanto al promontorio che supino riposa; su, all’antico borgo, nel dedalo di piccole ed anguste viuzze illuminate da bagliori appena accennati, davanti al mare, con le onde che si vanno a spiaggiare, trovando in questa dipartita la loro sublime essenza, riposa l’acredine…che virulenta scorre nelle viscere, facendo di me un uomo solo che affranto vaga… Le stagioni mutano, la natura rinnova e cambia le sue tonalità, ed io…lì a contemplare…l’andirivieni ed il fluire del tempo. Febbraio 2005 IL CENTRO STORICO DI SAN FELICE CIRCEO PAG . 16 VARIE Annunci • ANNUNCI GRATUITI ANNUNCI GRATUITI ANNUNCI GRATUITI ANNUNCI GRATUITI • Anniversario A Tonino e Graziella, gli eterni innamorati … auguroni il 12 Febbraio. ❁❁❁ Il 24 Febbraio è l’anniversario di Milvia e Gianfranco. Anche se in ammollo da 27 anni il vostro matrimonio non è ancora ammuffito…..continuate così. Tanti auguri dagli amici. Compleanni Il 4 Febbraio è il compleanno di Tatiana Neri. Tanti Auguri per i suoi 12 anni da mamma papà, Giorgia e dalla famiglia Aquino. 4 Febbraio. Dai Valerio! Sono 19! È ora che vai a prendere la patente? Auguri da chi ti vuol bene. Buon compleanno il 7 Febbraio a Fiorella Barbisan dalla mamma e dalle sorelline. Un mondo di auguri l’8 Febbraio a Giancarlo che compie 38 anni, con amore Gianna. PAOLA Parrucchiera Via XXIV Maggio, 18 - S. Felice Circeo tel. 0773.549010 riceve per appuntamento 8 Febbraio. Tatiana e Giorgia Neri fanno tanti auguri al loro papà di Buon Compleanno con un messaggio “Sei fantastico, non cambiare mai…ti vogliamo bene così come sei.” Auguri a Giancarlo Neri l’8 Febbraio dai tanti amici che con simpatia e disponibilità ha saputo conquistare. Il 12 Febbraio compie gli anni il centrocampista Andrea, tanti auguri da mamma e papà. 14 Febbraio. Innamorato come sei non potevi nascere in un giorno diverso….a Danilo Menegatti tanti Auguri di Buon Compleanno dalla moglie e dalle figlie. Buon Compleanno il 16 Febbraio a Gianna Del Vecchio da amiche e amici. Supermarket 20 Febbraio. Tanti Auguri ad Anna Del Vecchio per il suo compleanno da Gianna, Giancarlo, Tatiana, Giorgia, Giovanni, Nunzia e Nico. CARLETTO 20 Febbraio. A Lorenzo “Primula Rossa” tanti auguri di Buon Compleanno dalle zie di Lucci Evasio & C. s.a.s. V.le T. Tittoni, 70/72 S. Felice Circeo - La Cona Tel. 0773.540497 Buon Compleanno a Giuliana Marin il 2 Marzo dalla mamma. 2 marzo. Tanti auguri di buon onomastico a Nico Aquino da chi gli vuole un mondo di bene. La famiglia Neri. Il giorno 14 Marzo di 10 anni fa, in casa Marin, è sbocciato un bellissimo e piccolissimo fiore di nome Giordana. Con la stessa intensità di quei momenti viene vissuto ogni anno. Tanti Auguri da mamma e papà. Antigua Galleria Mobili D’Arte Pasciuti Viale Tommaso Tittoni, 87 - 89 - 91 04017 San Felice Circeo (LT) Tel. 338.1397267 SUPERALIMENTARI FRUTTA E VERDURA Simona Capponi Via M.E. Lepido, 28 Tel. 0773546394 San Felice Circeo (LT) Loc. San Rocco Auguri il 14 e 15 Marzo a Serena e Marco Coppi dalla nonna Dora e dalle zie. 21 marzo. La famiglia Aquino fa i migliori auguri a Cristiana Attanasio per il suo compleanno. Buon Compleanno a Marilena Barbisan dalla mamma e sorelline il 23 Marzo. 25 marzo. Giancarlo, Gianna, Tatiana e Giorgia. Tanti auguri alla loro amica Nunzia. Il 27 Marzo la nostra carissima Mena compie i suoi meravigliosi 50 anni e noi amici desideriamo esprimerle tutto il nostro affetto, la nostra gratitudine e l’immensa stima che abbiamo nei suoi confronti. Auguri di cuore dagli amici. Alla porta bandiera più pazza del Borgo, non solo in occasione del Carnevale… tanti auguri per i suoi primi 50 anni il 27 Marzo, dai numerosi amici sparsi per il Lazio.