CONSUMER MEMORANDUM
Newsletter a cura di ASSOCIAZIONE CONSUMATORI PIEMONTE
Anno 6° - Numero 6 – Giugno 2015
SOMMARIO:
- Le news
LE NEWS
Equitalia: una “Guida alle compensazioni” ci spiega come pagare le
cartelle utilizzando i crediti commerciali vantati con la Pubblica
Amministrazione
Riuscire a saldare un debito senza vedere il proprio estratto conto mutare di un centesimo è
il sogno di tutti noi, specie nei periodi in cui anche i centesimi in tasca fanno la differenza!
Ovvio che, quando si deve qualcosa a qualcuno, non ci si può certo sottrarre al proprio dovere ma è
altrettanto vero che, in alcuni casi, si possono trovare degli strumenti alternativi che ci consentano
di saldare quanto dovuto cedendo in cambio altri crediti a nostra volta maturati nei confronti di
terzi. E' il caso della cosiddetta “compensazione”.
Ma come funziona e quando è possibile applicarla?
Un esempio del suo “utilizzo” lo si ha, non a caso, in ambito tributario ovvero quando si ha la
necessità di far fronte al pagamento di una cartella a firma di Equitalia e contestualmente si vanta
un credito commerciale con la Pubblica Amministrazione. Come evidenziato in un brevissimo ma
assai chiaro vademecum dal titolo “Guida alle compensazioni” (facilmente scaricabile in formato
pdf dal sito internet: www.gruppoequitalia.it/equitalia/opencms/it/cittadini/Compensazioni) “la
Legge (DL n. 78/2010, convertito con modificazioni dalla Legge n.122/2010) prevede la
compensazione tra:
• debiti tributari (dello Stato, delle Regioni e degli enti locali), previdenziali e assistenziali oggetto
di cartelle di pagamento di Equitalia, di accertamento esecutivo dell’Agenzia delle Entrate e di
avviso di addebito dell’Inps, notificati entro il 31 marzo 2014;
• crediti non prescritti, certi, liquidi ed esigibili relativi a somministrazioni, forniture e appalti con
lo Stato, gli enti pubblici nazionali, le Regioni, gli enti locali o gli enti del Servizio sanitario
nazionale.”
Cosa occorre dunque fare nel concreto? In sintesi, secondo quanto riassunto da Equitalia, “per
poter compensare debiti e crediti, è necessario acquisire la certificazione del tuo credito
collegandoti alla piattaforma informatica del Ministero dell’Economia e delle Finanze
-Dipartimento della Ragioneria Generale dello Stato – all’indirizzo internet:
http://certificazionecrediti.mef. gov.it/CertificazioneCredito/home.xhtml. All’interno della pagina
troverai tutte le indicazioni per accreditarti alla piattaforma e poter così richiedere la
certificazione del credito”. Portato a termine questo primo fondamentale passaggio, ovvero ottenuta
la certificazione, si potrà finalmente “andare agli sportelli di Equitalia e presentarla in forma
cartacea o, in alternativa, indicare semplicemente il numero di certificazione e il codice di
controllo rilasciato dalla piattaforma informatica”.
Nel vademecum si ricorda infine che nel “caso in cui il pagamento riguardi solo una parte dei
debiti scaduti o in scadenza” è necessario indicare quelli che si ha intenzione di estinguere.
Ecco allora che Equitalia, espletato il dovuto controllo relativo la correttezza di tutti i dati riportati
nella certificazione, procederà alla compensazione oltre che al rilascio dell’attestazione di avvenuto
pagamento.
(fonte: www.gruppoequitalia.it)
Bonus bebè: ecco chi può presentare domanda per l'assegno
I figli sono una benedizione! Non esiste emozione paragonabile a quella che
prova una coppia di genitori nell'assistere alla nascita di un bambino e non esiste responsabilità più
grande del prendersene cura. Nulla sarà identico a prima poiché ogni nuova vita va protetta, amata,
guidata e preservata. E non si tratta solo di un impegno emotivo: i bambini comportano una spesa
che potremmo definire infinita tenuto conto che, ai tempi d'oggi, alcuni di essi restano in casa anche
ben oltre i trent'anni ...e non certo per colpa loro! Costi che alcune famiglie quest'anno potranno
sostenere contando sul “Bonus bebè”.
Le informazioni relative la possibilità di presentare la domanda per poter usufruire dell'assegno
sono reperibili sul sito internet del Governo Italiano – Presidenza del Consiglio dei Ministri,
www.governo.it, dove si legge che, per i bambini nati o adottati dal 1 gennaio 2015 al 31 dicembre
2017, “la domanda può essere presentata da uno dei genitori che siano cittadini italiani o
comunitari oppure cittadini di Stati extracomunitari con permesso di soggiorno UE per
soggiornanti di lungo periodo”. Ovviamente “al momento della domanda il richiedente deve essere
residente in Italia e convivente con il figlio per il quale si richiede l’assegno. Condizione essenziale
per accedere all’assegno è il possesso di un ISEE, in corso di validità con un valore non
superiore 25.000 euro annui”.
Per quanto riguarda l'assegno, esso “è corrisposto dall'Inps e decorre dalla data di nascita o di
ingresso in famiglia. L’importo annuo è pari a:
• 960 euro (80 euro al mese per 12 mesi), nel caso in cui il valore dell’ISEE non sia superiore
a 25.000 euro annui;
• 1.920 euro (160 euro al mese per 12 mesi), nel caso in cui il valore dell’ISEE non sia
superiore a 7.000 euro annui.
L’assegno è riconosciuto per ogni figlio nato o adottato o in affido preadottivo tra il 1° gennaio
2015 e il 31 dicembre 2017, a decorrere dal giorno di nascita o di ingresso nel nucleo familiare.
Spetta, persistendo i requisiti di legge, fino al compimento del terzo anno di età del bambino
oppure fino al terzo anno di ingresso del minore nel nucleo familiare a seguito dell’adozione o
dell’affidamento preadottivo. L’assegno è erogato per massimo 36 mensilità che si computano a
partire dal mese di nascita o di ingresso in famiglia”.
Sul sito del Governo si spiega inoltre come fare la domanda ovvero:
“La domanda deve essere presentata all’INPS esclusivamente in via telematica, mediante uno dei
seguenti canali:
• sito dell'INPS, servizi per il cittadino, tramite PIN dispositivo
• Contact Center Integrato - numero verde 803.164 o numero 06 164.164
• Patronati, attraverso i servizi offerti dagli stessi.
Il servizio d'invio delle domande è disponibile sul sito INPS attraverso il seguente percorso:
->Servizi per il cittadino -> Autenticazione con PIN ->Invio domande di prestazioni a sostegno del
reddito-> Assegno di natalità – Bonus bebè.
La domanda deve essere presentata entro 90 giorni dalla nascita del bambino o dall’ingresso in
famiglia a seguito di adozione o affidamento preadottivo. In via transitoria, per le nascite o
adozioni avvenute tra il 1° gennaio 2015 e il 27 aprile 2015, il termine di 90 giorni per la
presentazione della domanda decorre dal 27 aprile (scadenza 27 luglio 2015)”.
Infine, è bene ricordare che i genitori interessati al Bonus possono trovare ulteriori chiarimenti nella
“circolare Inps dell'8 maggio 2015”.
(fonti: www.governo.it - www.inps.it)
Viaggio tutto compreso:
sul sito internet dell'Unione Europea le informazioni per comprendere quali
sono i nostri diritti all'atto della prenotazione e nel corso della vacanza
Con l'approssimarsi delle vacanze estive molti di noi stanno già cominciando a sfogliare
cataloghi e riviste alla ricerca di offerte vantaggiose che consentano un po' di relax e divertimento a
prezzi accessibili. C'è chi prende in considerazione l'idea di andare in appartamento, chi non
rinuncia all'opzione del villaggio turistico e chi invece punta al pernottamento nella classica camera
in hotel con prima colazione e cena inclusi perché si sa che, se al mare si in mangiano panino e
gelato in spiaggia, in montagna prima si fanno lunghe passeggiate in mezzo al verde e poi ci si
ferma in una malga per un tagliere di speck e formaggio di latte appena munto.
E tra chi già sogna a occhi aperte le proprie ferie c'è anche chi ha deciso di adottare l'alternativa del
cosiddetto “viaggio tutto compreso”, ossia un “pacchetto” della durata superiore alle ventiquattrore
(o con almeno un pernottamento) comprensivo di tutta una serie di servizi.
Per comprendere meglio cosa si acquista quando si opta per un viaggio del genere si può, ad
esempio, consultare una specifica sezione del sito internet dell'Unione Europea, www.europa.eu
(www.europa.eu/youreurope/citizens/travel/holidays/package-travel/index_it.htm), nella quale
viene innanzitutto ricordato che:
Un pacchetto vacanze è una combinazione di servizi per una vacanza o un viaggio che
• dura più di 24 ore o
• comprende un pernottamento.
Il pacchetto deve essere preconfezionato e comprendere almeno due dei seguenti servizi:
• trasporto
• alloggio
• altri servizi che costituiscono una parte significativa del viaggio (ad esempio lo skipass per
l'intera durata della vacanza o le visite turistiche).
Deve inoltre essere venduto a un prezzo forfettario (comprendente tutti i servizi).
Le norme sui viaggi "tutto compreso" si applicano anche quando le varie componenti del pacchetto
sono fatturate separatamente.
Per quanto concerne i diritti che ognuno di noi ha nel momento in cui prenota ed effettua la propria
vacanza, essi sono disciplinati da una normativa dell'UE.
Il sito appena citato ci ricorda i più importanti:
• hai diritto a ricevere informazioni chiare e precise su tutti gli aspetti della vacanza prima
di firmare il contratto (comprese le informazioni su: assicurazione di viaggio facoltativa,
passaporti, visti e formalità in campo sanitario)
• almeno una parte è responsabile dell'intero pacchetto, anche se i singoli servizi sono forniti
da imprese diverse. A seconda del tuo paese di appartenenza, il responsabile può essere
l’organizzatore (tour operator), il rivenditore (agenzia di viaggio) o entrambi. Hai diritto a
ricevere i recapiti del responsabile qualora tu debba inviare un reclamo durante la vacanza
o chiedere un risarcimento al tuo rientro
• hai inoltre diritto all'assistenza se incontri delle difficoltà. Ti dovranno dunque fornire un
numero d’emergenza per contattare l’operatore turistico o l'agente di viaggio
• se l'organizzatore/rivenditore fallisce hai la garanzia che ti vengano restituiti i soldi e, se
già sei in vacanza, che si provveda al tuo rimpatrio. I dettagli pratici dipendono dalle
norme nazionali e dall’organismo attraverso il quale l’organizzatore/rivenditore ha
predisposto tali misure di protezione
• puoi cedere il pacchetto ad altri se non puoi più partire. Questa operazione potrebbe
tuttavia comportare un costo supplementare
• il prezzo indicato nel contratto può essere aumentato solo a determinate condizioni
specifiche (ad esempio aumento del costo dei trasporti, tasse/tariffe applicate da terzi o
tassi di cambio) e al più tardi a 20 giorni dall'inizio del viaggio
• se l’organizzatore/rivenditore modifica in maniera significativa il contenuto (compreso il
prezzo) del pacchetto e tu decidi di disdire la vacanza, puoi esigere il rimborso della somma
versata o scegliere un pacchetto alternativo. Lo stesso vale nei casi in cui la vacanza viene
annullata dall’organizzatore. In alcuni casi hai anche diritto a un risarcimento.
Queste norme NON si applicano se hai creato il pacchetto vacanze per conto tuo acquistando le
varie componenti da rivenditori o siti Internet non collegati tra di loro.
Infine, visto che non tutte le ciambelle riescono col buco, l'Unione Europea sottolinea che, nel caso
in cui “qualcosa dovesse andare storto durante la vacanza e non è colpa tua (ad esempio, viene
annullata un'escursione turistica o l'albergo non è come descritto nell’opuscolo), contatta al più
presto:
• l'organizzatore o, eventualmente
• il suo rappresentante locale.
Sta a loro intervenire immediatamente per risolvere il problema.
Se il problema persiste, raccogli tutte le prove possibili (ad esempio mediante foto) e invia un
reclamo una volta tornato a casa.
A seconda del paese in cui vivi, puoi anche rivolgerti direttamente all’agenzia di viaggi che ti ha
venduto il pacchetto. In alcuni paesi esiste un termine entro il quale devi presentare il reclamo.
Se non ottieni alcun risultato, prova a rivolgerti alla rete dei centri europei dei consumatori (ECCNet), soprattutto se l’organizzatore in questione ha sede in un altro paese dell’UE.”
(fonte e sezione specifica: www.europa.eu www.europa.eu/youreurope/citizens/travel/holidays/package-travel/index_it.htm)
Dalla catena del freddo alla sicurezza degli alimenti: in una guida del Ministero
della Salute tutto quello che c'è da sapere quando si va a fare la spesa
Fare la spesa per riempire frigorifero e dispensa è un compito che molti di noi
svolgono di routine almeno un paio di volte la settimana. Dalla frutta alla verdura, dalla carne al
pesce, tra mercati, supermercati, panettieri e salumieri la lista è lunga. E se chi guida l'automobile
preferisce concentrare tutti i propri acquisti nei grandi centri commerciali dove, seppur lontani dalla
propria abitazione, si trova praticamente di tutto, molti altri consumatori prediligono invece i negozi
e i minimarket di quartiere facilmente raggiungibili a piedi, specie quando ci si avvale dell'ausilio
del caro, vecchio, carrello a due ruote per riportare indietro quanto acquistato!
Ma che si debba fare i chilometri o bastino pochi passi e minuti di strada, certo è che, una volta
saldato il conto in cassa, occorre prestare la massima attenzione a far si che la merce arrivi in cucina
ben fresca e soprattutto perfettamente integra. Ecco allora che, nel caso in cui qualcuno non sapesse
come rispettare la cosiddetta “catena del freddo”, potrà sfogliare un'apposita Guida, reperibile sul
nuovo portale del Ministero della Salute: www.salute.gov.it/portale/expo2015/homeExpo2015.jsp.
La Guida, a cura del Ministero della Salute (Direzione Generale per l’igiene e la sicurezza degli
alimenti e la nutrizione - Direzione Generale della comunicazione e dei rapporti europei e
internazionali) si intitola “Sicurezza degli alimenti dall’acquisto a casa” e contiene utili e
importanti consigli:
“Non spezzare la catena porta subito a casa la tua spesa
Il trasporto dei cibi acquistati dal negozio a casa deve avvenire il più velocemente possibile. Evita
di fare lunghe fermate intermedie e di lasciare le borse della spesa in macchina. Se ciò non è
possibile e sei hai acquistato alimenti facilmente deperibili procurati contenitori termici in cui
conservarli.
UN CONSIGLIO:
Per evitare il più possibile nocivi sbalzi di temperatura, acquista i cibi refrigerati, surgelati e
congelati al termine del tuo giro di spesa e riponili tutti insieme negli appositi sacchetti termici.
La “catena del freddo” e la sicurezza dei tuoi alimenti
La nostra salute dipende anche dall‘integrità a e dal buono stato di conservazione degli alimenti
che mangiamo. Gli alimenti deperibili, infatti, se non conservati in modo corretto, possono essere
nocivi. Per mantenere inalterate le caratteristiche nutrizionali degli alimenti e, soprattutto, per
garantirne la sicurezza e è necessario che non si interrompa la cosiddetta “catena del freddo” .
Tale catena assicura la giusta temperatura di conservazione dei prodotti in tutte le fasi dalla
produzione fino al consumo. La catena inizia dal produttore, passa attraverso la fase di stoccaggio
in piattaforme refrigerate, continua nel trasporto, arriva nei magazzini di vendita e prosegue fino
ai congelatori e ai frigoriferi dei consumatori
Quando fai la spesa ...
Fai attenzione a selezionare i cibi refrigerati, surgelati e congelati le cui confezioni non siano
coperte di brina, di ghiaccio o siano bagnate. Controlla che il freezer del negozio abbia un
termometro che indichi la temperatura e che il riempimento del banco non superi la linea di carico
indicata come linea colorata. Verifica che gli alimenti siano conservati negli idonei banchi di
vendita secondo le necessarie e opportune temperature:
 Prodotti refrigerati da +0 a +4 gradi (latticini, ecc.)
 Surgelati temperatura pari o inferiori a -18 gradi
 Congelati da –7 a –12 gradi
E per una spesa sicura...
FAI ATTENZIONE AI VENDITORI IMPROVVISAT I
Diffida dei canali di distribuzione non convenzionali. L’origine e le modalità di preparazione degli
alimenti venduti al di fuori dei rivenditori autorizzati possono non garantire la sicurezza del
prodotto.
CONTROLLA LE CONFEZIONI
Verifica lo stato delle confezioni e assicurati che siano integre. Evita l’acquisto di confezioni rotte o
non intatte, scatole o barattoli ammaccati o gonfi, uova con gusci incrinati, prodotti con colori
alterati o confezioni di prodotti congelati con brina. Evita qualsiasi prodotto che presenti anche
quantità minime di muffa. Verifica che le bottiglie di acqua minerale e altre bevande non siano
esposte a fonti di calore.
LEGGI LE ETICHETTE
Controlla con attenzione ciò che è scritto sulle etichette. In particolare, leggi la data di scadenza
dei prodotti confezionati e l’elenco degli ingredienti contenuti.”
(fonte: www.salute.gov.it/portale/expo2015/homeExpo2015.jsp)
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