Anteprima Estratta dall' Appunto di Università : UNICAL Facoltà : Filosofia Indice di questo documento L' Appunto Le Domande d'esame ABCtribe.com e' un sito di knowledge sharing per facilitare lo scambio di materiali ed informazioni per lo studio e la formazione.Centinaia di migliaia di studenti usano ABCtribe quotidianamente per scambiare materiali, consigli e opportunità Più gli utenti ne diffondono l'utilizzo maggiore e' il vantaggio che ne si può trarre : 1. Migliora i tuoi voti ed il tempo di studio gestendo tutti i materiali e le risorse condivise 2. Costruisci un network che ti aiuti nei tuoi studi e nella tua professione 3. Ottimizza con il tuo libretto elettronico il percorso di studi facendo in anticipo le scelte migliori per ogni esame 4. 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I generi letterari: il commento: la forma in cui l’insegnamento si riflette negli scritti filosofici fino agli sviluppi della scuola carolingia: la Lettura e commento (lectio) di un testo autorevole costituisce la forma predominante nella produzione scritta durante i secoli IX-X, che favorirono così l’articolarsi del genere letterario del commento. Alla semplice glossa, ovvero la spiegazione di termini difficili o brevi annotazioni di passi importanti del testo, si sostituisce l’analisi del testo frase per frase. Si possono distinguere due momenti nel lavoro sui testi: 1. Consiste nella lettura commentata, lectio. Questa permette di ripercorrere i vari livelli di interpretazione, al fine di cogliere i differenti significati, fino ai noti “quattro sensi” della Bibbia: allegorico, letterale, morale e anagogico. 2. Nell’enucleazione delle quaestiones. I generi letterari: la Questio. AB Ct rib e.c om Il testo delle lezioni poteva esser redatto dal maestro stesso nella forma di commento, oppure da uno o più discepoli, in tal caso si ha la Reportatio. Frequente nell’ambiente universitario è la reportatio. Il metodo utilizzato può esser definito come questionativo: si ha un’ampia introduzione, accessus ad autores, che spiega fine e modalità del commento. La dimensione orale, che accentua l’importanza della memoria, rimase per tutto il medioevo un aspetto centrale dell’insegnamento ed apprendimento. A partire dal XIII a. C. le università favorirono una forma veloce ed economica della riproduzione dei testi, che costituivano il canone curricolare: le copie venivano eseguite da copisti specializzati, stationarii, a ciascuno dei quali veniva affidato un singolo fascicolo, detto pecia, del manoscritto “ufficiale” detto exemplar, ciò al fine di riprodurlo in una quantità determinata. È all’interno del commento che si sviluppa la quaestio. Punti del testo, di particolare difficoltà o di importanza dottrinale, vengono esaminati mediante una procedura che si sistematizza sempre più fino a raggiungere la propria forma standard all’interno dei testi universitari della seconda metà del XIII sec. Il Magister, presenta l’argomento Pone la domanda, detta Utrum. Sono possibili due risposte contrarie. Il magister o il baccelliere (grado intermedio tra magister e studente) presentano gli argomenti che illustrano le risposte. o Risposta affermativa, quod sic o Risposta negativa, quod non oppure contra Dopo un accurato esame il maestro giunge alla determinatio finale, fornisce ovvero una risposta che illustra la sua posizione sull’argomento detta Respondeo. ABCtribe.com - [Pagina 3] A questa segue in genere la confutazione degli argomenti contrari. Due volte l’anno, Natale e Pasqua, si disputavano le questioni “quodlibetali”, nelle quali il maestro rispondeva a domande su qualsiasi argomento scelto dai suoi interlocutori sul momento, dette de quolibet. Le raccolte di quaestiones, tematiche o quodlibetali, costituiscono a partire dal XIII secolo, uno dei generi più diffusi della letteratura scolastica. La struttura questionativa, in cui si esprime il massimo gradi di “metodo scolastico”, fu utilizzata anche per la stesura delle Summae, trattati sistematici su di un argomento usualmente di carattere generale: come la Summa theologiae di Tommaso d’Aquino, nonché trattati monografici su determinati argomenti. La formalizzazione estrema cui il metodo espositivo scolastico giunse nel XIV e XV sec. Fu uno dei bersagli contro cui si scagliarono le polemiche degli umanisti. Rimase però la metodologia universitaria fino al XVII secolo. Eredi e innovatori: om Boezio, Dionigi pseudo- Areopagita, Giovanni Scoto Eriugena. AB Ct rib e.c Boezio appartiene all’età antica, ma il suo lavoro lo colloca sulla soglia dell’età medievale. Nato verso il 480 da una famiglia della classe senatoriale, attivo nella vita politica del regno gotoromano, si dedicò agli studi in età giovanile secondo l’antica tradizione degli otia filosofici, commentando Isagoge, di Porfirio e componendo dei trattati sulle arti del Quadrivio. Nel 510 venne nominato console. Durante gli anni del suo consolato tradusse e commentò le Categorie e il De interpretazione, sui quali si basò l’insegnamento dello logica fino al XII secolo e altre opere che invece andarono disperse. Se i trattati sul quadrivio e sulla logica rispondevano all’esigenza di trasmettere il sapere nelle scuole in un’età in cui l’organizzazione culturale sembrava sottoposta alle incerte vicende della politica, la traduzione di Aristotele, faceva parte di un programma ambizioso e complesso, che ha permesso di considerarlo sia come un aristotelico sia come un platonico. Questo accade perché i suoi scritti risalgono a momenti che hanno scopi differenti, il ricorso agli strumenti analitici della tradizione aristotelica. All’inizio del secondo libro del De interpretazione espose il suo progetto, ch’è limitato alle opere logiche di Aristotele e alla conciliazione dei due massimi filosofi dell’Antichità. L’intonazione platonica del De consolazione philosophiae ha portato a sottolineare il “platonismo” di Boezio, in cui gran parte della terminologia aristotelica è stata tradotta con vocaboli latini di cui la tradizione filosofica medievale si è costantemente servita: concetti come quello di atto, principio, potenza, universale, contingente. Questo elemento, nonché il suo interesse per gli scritti di logica, mettono in evidenza la componente aristotelica della sua filosofia. Una possibile analogia è fattibile in riferimento alla riflessione di Cicerone. Entrambi dedicano alla filosofia un’attività non strettamente professionale, quella che i latini chiamavano, otium. Mentre per Cicerone la discussione delle scuole filosofiche era fine a ricercare un modello di pensiero utile al civis romano, Boezio tenta di salvare le strutture della romanità a livello culturale. Nel trattato Opuscoli filosofici, diviso in cinque trattatelli più piccoli, egli esamina le differenti accezioni del termine natura, con definizione di derivazione aristotelica e platonica: • Una definizione generalissima • Una che riguarda le sostanze, corporee o incorporee ABCtribe.com - [Pagina 4] • Una che indica la differenza delle cose. La definizione di persona è altrettanto importante, nell’originale elaborazione data da Boezio. Egli traduce il termine greco ypòstasis col latino persona, che dal punto di vista lessicale corrisponde al termine “maschera”. Gli altri Opuscoli concernono questi problemi: • Se padre, figlio e spirito Santo siano predicati sostanzialmente della divinità • Sulla trinità • In che modo le sostanze siano buone in quel che sono, pur non essendo beni sostanziali • Sulla fede cattolica om È nell’opera De hebdomandibus che si trova il fondamentale contributo di Boezio allo sviluppo della Metafisica: la distinzione tra l’Esse, essere in senso astratto o virtuale, e l’id quod est, ciò che è o soggetto esistente, ma l’essere e ciò che è sono diversi. Sulla base di questa distinzione è possibile sviluppare una concezione della partecipazione che permette infine la distinzione tra le creature e creatore. AB Ct rib e.c Il problema principale dell’opera, De consolazione philosohiae, è appunto il Sommo bene, inteso come rapporto tra creatore e creature, opera in prosa e versi. Successivamente tra il 522 e 523, egli si ritrovò coinvolto in una crisi che, dopo anni di convivenza relativamente pacifica tra Teodorico, il papato romano e l’impero d’Oriente, oscurava il panorama politico; nel 523 egli venne imprigionato a Pavia. Il De consolazione, venne composto in carcere, dunque è l’opera del periodo finale, oscuro e doloroso, della vita del filosofo: risulta essere una meditazione dei sommi problemi che riguardano la vita dell’uomo. I temi di tal opera riguardano il Sommo bene, il rapporto tra fato e libertà umana e la ricerca della felicità. L’immagine iniziale della Filosofia richiama quella di una donna “vestita di candida veste”, allegoria che sottolinea l’antichità della filosofia. Il pensiero con cui Boezio aveva aperto il suo scritto, basata sull’instabilità della fortuna, dà modo a Filosofia di rammentare al discepolo, che la felicità va ricercata dentro noi stessi, poiché i beni esteriori non sono mai veramente posseduti dall’uomo. Il discorso del Sommo bene, culmina nel IX carme del terzo libro, un’esaltazione del principio creatore e ordinatore dell’universo. Ma la definizione del creatore come Sommo bene rende problematica la presenza del male nel mondo, che egli riduce a incapacità dovuta ai limiti della condizione umana, ovvero l’illusione. Nell’ottica divina tutto è bene. È poi la contraddizione tra libertà umana e necessità dell’ordine divino si risolve sottolineando la radicale diversità del conoscere umano rispetto a quello divino: è errato parlare della prescienza divina come conoscenza del futuro; in Dio non vi è futuro ma un eterno presente. La sorte mutevole dell’uomo si rivela allora come limite del conoscere, mentre ogni evento è in realtà una sfaccettatura dell’infinita pienezza dell’essere. Dionigi pseudo-Areopagita. Il nome è contenuto in una delle Epistole (dieci in tutte), che assieme ai quattro trattati compongono quello che la storiografia chiama abitualmente il corpus dionisano. I trattati ebbero diffusione nel mondo bizantino e giunsero in Occidente nel 827, pochi decenni dopo i ABCtribe.com - [Pagina 5] Questo documento e' un frammento dell'intero appunto utile come anteprima. Se desideri l'appunto completo clicca questo link. ABCtribe.com - [Pagina 6] Preparati con le domande di ABCtribe su . 1. la corte d Risposta: La corte (o, in alcuni paesi, tribunale) dei conti è un organo dello Stato, presente in vari ordinamenti, con funzioni giurisdizionali e amministrative di controllo in materia di entrate e spese pubbliche.La corte dei conti è solitamente prevista dalla costituzione ed appartiene al potere giudiziario, anche se, come si è detto, è investita tanto di funzioni giurisdizionali (giurisdizione contabile), in relazione alle quali è giudice speciale, quanto di funzioni amministrative di controllo. È un organo collegiale o un organo complesso costituito da una pluralità di organi collegiali (sezioni, camere ecc.), composto da magistrati contabili con uno status differenziato rispetto ai magistrati che compongono gli organi della giurisdizione ordinaria. In certi ordinamenti ha un pubblico ministero, che può essere interno alla corte stessa (come i [Clicca qui >> per continuare a leggere]. 2. perchè H3O+ è pi Risposta: H3O+ è l'acido coniugato di H2O mentre NH4+ è la base coniugata di NH3 sappiamo che tanto più forte è una base tanto più debole è il suo acido coniugato, per cui se è vero che H3O+ è più acido di NH4+, allora deve esser [Clicca qui >> per continuare a leggere]. * Carica Appunti,Domande,Suggerimenti su : e guadagna punti >> * Lezioni Private per >> Avvertenze: La maggior parte del materiale di ABCtribe.com è offerto/prodotto direttamente dagli studenti (appunti, riassunti, dispense, esercitazioni, domande ecc.) ed è quindi da intendersi ad integrazione dei tradizionali metodi di studio e non vuole sostituire o prevaricare le indicazioni istituzionali fornite dai docenti. 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