BE I _ I N F 0 _ 0 4 _ 1 9 8 1 _ 0 2 BEI Information Année : 1981 Numéro : 027 Langue : IT 7 _ I T L Banca Europea per gli Investimenti 2]SD(ô)DQD BEI EIB Den europaeiske Investeringsbank Europäische Investitionsbank Ευρωπαϊκή Τράπεζα Επενδύσεων European Investment Bank Banque Européenne d'Investissement Europese Investeringsbank N. 27 · Novembre 1981 ISSN 0250-3867 Un miliardo di ECU nella Comunità Finanziamenti della BEI per i settori agricolo e agro-industriale Al 30 giugno scorso il totale dei finanziamenti concessi dalla Banca Europea per gli Investimenti per lo sviluppo agricolo ed agro-industriale nei Paesi membri della Comunità Europea si elevava a circa un miliardo di ECU. Se poi si includono anche i progetti finanziati in Grecia prima della sua adesione alla CEE (1° gennaio 1981) ('), l'ammontare globale è di circa 1,2 miliardi di ECU. La BEI, creata nel 1958 con lo scopo di contribuire principalmente allo sviluppo regionale, ha apportato da allora un notevole contributo alla realizzazione di investimenti in detti settori, finanziando sia alcuni dei più grandi progetti irrigui realizzati in Europa che piccoli investimenti in aziende a conduzione familiare. Nel solo 1980 le operazioni della BEI nei settori agricolo ed agro-industriale sono ammontate a oltre 270 milioni di ECU. I progetti d'irrigazione e di drenaggio che la BEI ha contribuito a finanziare interessano complessivamente circa 700 000 ha; essi avrebbero fatto aumentare i redditi e migliorato il tenore di vita di circa 140 000 famiglie di agricoltori. Gli investimenti nel settore agro-industriale che hanno beneficiato di finanziamenti della BEI avrebbero comportato la creazione diretta ο la salvaguardia di quasi 20 000 posti di lavoro fissi, e l'insieme dei progetti realizzati nei due settori (agricolo ed agro-industriale) rappre sentano nuovi investimenti fissi valutati a circa 3 mi liardi di ECU (ai prezzi del periodo dell'istruttoria dei progetti). Naturalmente l'apporto che può dare la BEI è modesto rispetto al fabbisogno totale di investimenti, ma l'impatto delle sue operazioni risulta più evidente in quanto i progetti finanziati sono concentrati nelle regioni in cui i problemi si presentano con maggiore gravità. In questo numero Finanziamenti della BEI per i settori agricolo e agro-industriale Mutamenti strutturali ed effetti sullo sviluppo regionale P- 2 Linee direttrici dell'atti vità della BEI P· 3 Irrigazione e drenaggio P· 4 Sviluppo forestale P- 8 Investimenti in aziende agricole P- 9 Settore agro-industriale P· 9 Infrastrutture per lo sviluppo agricolo P· 5 Finanziamenti fuori della Comunità P- 11 Tassi di conversione deil'ECU P· 2 Le operazioni della BEI rappresentano d'altra parte solo un aspetto dell'azione comunitaria a favore degli investimenti nei settori agricolo ed agro-industriale. Molti progetti che la BEI ha contribuito a finanziare hanno beneficiato infatti anche di aiuti erogati dal Fondo Europeo Agricolo di Orientamento e Garanzia e dal Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (entrambi gestiti dalla Commissione delle Comunità Europee). In questo numero di BEI-lnformazioni si parlerà dell'attività della Banca in questi settori e si daranno alcuni esempi di progetti finanziati. Si accennerà inoltre alle operazioni della Banca a favore dello sviluppo agricolo ed agro-industriale nei Paesi del Bacino Mediterraneo che hanno firmato accordi di cooperazione con la Comunità nonché nei Paesi d'Africa, dei Caraibi e del Pacifico (ACP) firmatari delle convenzioni di Lomé. Sguardo generale Per incominciare, una definizione: per sviluppo agricolo, almeno per quanto concerne l'attività della BEI, si intendono soprattutto i progetti d'irrigazione e di drenaggio, ma anche i progetti forestali e gli investimenti di piccole e medie dimensioni, ivi compreso l'allevamento del bestiame; Il settore agro-industriale, d'altra parte, comprende non solo la prima fase di lavorazione dei prodotti agricoli — per esempio condizionamento oppure mattatoi e caseifici —, ma anche la trasformazione e la commercializzazione di questi prodotti come derrate alimentari, cioè in pratica l'industria alimentare, e la commercializzazione degli stessi prodotti agricoli. (') Operazioni effettuate nel quadro del Protocollo finanziario allegato all'Accordo di associazione CEEGrecia (1962-1980): in quest'articolo i dati relativi ai finanziamenti nella Comunità comprendono anche le operazioni in Grecia prima della sua adesione alla CEE. In secondo luogo è necessario sottolineare che la BEI non ha alcuna specifica competenza settoriale per quanto riguarda l'agricoltura europea; essa contribuisce a finanziare progetti agricoli e agro-industriali nel quadro più generale della sua attività a favore dello sviluppo regionale, insieme cioè a finanziamenti per investimenti, in altri settori dell'economia, volti a perseguire tale obiettivo. Di conseguenza, i suoi interventi nei settori agricolo e agroindustriale sono fortemente concentrati nelle zone meno prospere della Comunità dove la tradizionale dipendenza dall'agricoltura si accompagna alla sottoccupazione e a bassi redditi, cioè soprattutto nel Mezzogiorno d'Italia, in Grecia, in Irlanda e, in minore misura, nel sud e nell'ovest della Francia. Vi è quindi una certa interazione tra l'attività della Banca a favore dello sviluppo regionale e taluni aspetti della politica agricola della CEE. È evidente che dei risultati soddisfacenti nello sviluppo regionale della Comunità non sono possibili senza un settore agricolo prospero e efficiente, e che nessun tentativo di ristrutturare l'agricoltura per aumentarne l'efficienza e la produttività può avere successo se non si situa nell'ambito di uno sviluppo regionale equilibrato. Alcune zone cercano di ottenere un certo successo combinando i due obiettivi. Vi sono zone del Mezzogiorno d'Italia, per esempio, in cui 20 anni fa la popolazione dipendeva completamente da un'agricoltura arretrata, ad un livello di poco superiore a quello di sussistenza. Oggi, con gli investimenti effettuati nel campo dell'irrigazione e con il miglioramento dei metodi di coltura, i redditi agricoli sono notevolmente aumentati mentre, parallelamente, si è raggiunto un certo grado di industrializzazione, anche nel settore agro-industriale. Il grado di prosperità in campo agricolo è in ogni caso maggiore, e ciò nel contesto di uno sviluppo regionale chiaramente più equilibrato. La necessità di continuare lungo queste linee direttrici è dettata dall'ampliamento della Comunità (in particolare dall'adesione dell'Irlanda e della Grecia) e diventa sempre più impellente nella prospettiva dell'adesione di altri Paesi dell'Europa meridionale, cioè del Portogallo e della Spagna. È da notare, d'altro lato, che se gli investimenti agricoli ed agro-industriali sono finanziati soprattutto nel quadro dello sviluppo regionale, non sono da escludere altri motivi. Ai sensi del Trattato di Roma, l'obiettivo della BEI è di contribuire non solo allo sviluppo regionale ma anche alla soluzione di problemi strutturali e alla realizzazione di progetti d'interesse comune a più Paesi membri ο alla Comunità nel suo insieme. L'ECU Profondi mutamenti Nel maggio scorso il Consiglio del Governatori della BEI ha deciso che questa, con effetto retroattivo al 1° gennaio 1981, avrebbe utilizzato come unità di conto l'ECU, la cui composizione è identica a quella dell'unità di conto utilizzata precedentemente. I controvalori al 30 settembre scorso deil'ECU nelle diverse monete nazionali degli Stati membri e In dollari USA sono indicati in appresso; la Banca applica questi tassi di conversione durante l'ultimo trimestre 1981 per la tenuta dei conti e l'elaborazione del dati statistici relativi alle sue operazioni: DM 2,48117 FLUX 40,6184 £ 0,589653 DKR 7,80098 FF 5,94741 DR 61,2184 LIT 1256,16 £IR 0,681140 HFL 2,76195 $USA 1,06680 FB 40,6184 I dati statistici sull'attività della Banca sono ottenuti a partire dai diversi tassi di conversione dell'unità di conto, e in seguito deil'ECU, applicati dal 1958; sarebbe quindi opportuna, tenuto conto anche degli effetti dell'evoluzione dei prezzi, un'interpretazione prudenziale dei dati relativi a lunghi periodi di attività. L'agricoltura europea è stata ed è ancora soggetta a profondi mutamenti economici sociali, i cui effetti si ripercuotono sullo sviluppo regionale. Quando fu creata la CEE, oltre il 20% della popolazione attiva nei sei Paesi che ne facevano allora parte (Belgio, Francia, Germania, Italia, Lussemburgo e Paesi Bassi) era occupato nel settore agricolo. Oggi detta percentuale è scesa a circa il 9%, con una diminuzione di oltre la metà. Nella Comunità ampliata a dieci Paesi (ivi comprese quindi l'Irlanda e la Grecia, che dipendono fortemente dall'agricoltura) la percentuale della popolazione attiva occupata nel settore agricolo è di circa Γ8%('). Il fenomeno della diminuzione del numero degli addetti all'agricoltura è anteriore alla fondazione della Comunità, ma si è accentuato dopo che la CEE ha accresciuto le possibilità per un maggiore sviluppo del settore industriale e terziario. 1 finanziamenti possono essere destinati a investimenti nel settore agricolo, al miglioramento degli impianti di trasformazione ο delle strutture di commercializzazione op pure ad iniziative nel settore agro industriale, anche se non situati nel le zone meno sviluppate, purché i relativi progetti siano ritenuti economicamente validi e tali da contribuire all'ammodernamento ed alla riconversione agricola in conformità della politica agricola comunitaria. Ciò significa che dei finanziamenti possono essere accordati, eccezionalmente, per investimenti nei settori agricolo ed agro-industriale — nel contesto delle «misure comuni» deliberate dal Consiglio dei Ministri — volti a permettere determinati adeguamenti strutturali nel quadro degli obiettivi comunitari. Un settore in cui la BEI interviene con sempre maggiore frequenza è quello del risparmio energetico, al fine di ridurre la dipendenza della Comunità dalle importazioni di petrolio; a titolo di queste operazioni, che rientrano tra quelle d'interesse comune, la BEI può finanziare anche progetti nel settore agricolo ed agroindustriale; finora, per esempio, essa ha contribuito al finanziamento, in Italia, degli impianti di una distilleria — ove si produce alcool a partire dalla melassa — che potrà cosi utilizzare come combustibile i residui del processo di lavorazione con un risparmio di 7.500 t/anno di petrolio. Tale evoluzione era prevista e generalmente accettata come utile in quanto a) avrebbe ridotto la sottoccupazione in un settore piuttosto arretrato, quello agricolo, trasferendo forze di lavoro nel settore industriale, più produttivo e con redditi più elevati, e b) avrebbe spinto ad accelerare il ritmo di ammodernamento dell'agricoltura in vista di una maggiore produttività (meno addetti per la stessa superficie agricola), con un lavoro più gratificante e un reddito più elevato per gli agricoltori rimasti. Tuttavia un esodo di queste proporzioni — 11 milioni di persone hanno lasciato i campi nel periodo 19581980 '2' — non può non avere effetti dirompenti. ο Le differenze tra j vari Paesi sono però notevoli: per esempio nel Regno Unito, dove la rivoluzione Industriale ha avuto inizio circa 200 anni fa, solo il 3% della popolazione attiva è occupato nel settore agricolo, contro il 30% in Grecia. |2> Grecia non compresa. Con le misure prese a livello nazionale e l'azione comunitaria (ivi compresi i finanziamenti della BEI) si è cercato di far fronte a questi mutamenti, incoraggiando l'insediamento di imprese industriali e di servizi nelle zone agricole con massicci investimenti per le opere d'infrastruttura (cioè per i trasporti, l'approvvigionamento d'energia elettrica, di gas, ecc.). Tuttavia, nello stesso tempo, l'esodo rurale ha accelerato lo sviluppo di regioni già prospere e dinamicfie; ne è una prova l'emigrazione dal Mezzogiorno d'Italia verso le città industriali del Nord ο verso la Germania e gli altri paesi della CEE. La rapida deruralizzazione ha fatto anche aumentare, spesso, la disoccupazio ne e la congestione urbana (per esempio a Napoli, a Roma e recente mente a Dublino). Le altre conseguenze dell'emigra zione sono state l'invecchiamento della popolazione agricola, in quan to sono stati soprattutto i giovani a partire, e l'abbandono delle terre meno fertili in alcune zone, princi palmente in quelle interne del Mez zogiorno. È difficile prevedere quale sarà l'evoluzione nei prossimi anni. Recentemente, con la recessione industriale e l'alto tasso di disoccupazione, molti lavoratori agricoli che avevano lasciato la terra per un posto nell'industria, hanno incominciato a ritornare nei loro villaggi. Questo fenomeno sta riequilibrando, e in alcune zone perfino rovesciando, i movimenti di popolazione. Non è ancora chiaro se si tratta solo di un fenomeno temporaneo, ma alcuni fattori stanno ad indicare che il miglioramento delle condizioni di lavoro — grazie ai progetti d'irrigazione, alla meccanizzazione, ecc., nonché alla stabilità dell'occupazione e ai redditi più elevati — inducono una buona percentuale delle persone ritornate a lavorare nelle campagne a restarvi; nello stesso tempo, gli incentivi per una nuova emigrazione vengono notevolmente ridotti. Esaminando l'evoluzione dei redditi agricoli si nota che questi sono in generale aumentati, ma non sempre allo stesso ritmo che negli altri settori economici. Vi sono grandi disparità non solo tra gli agricoltori e gli occupati in altri settori (per esempio il reddito medio di un addetto all'agricoltura nel Mezzogiorno d'Italia corrisponde all'incirca al 40% del reddito medio per occupato su scala nazionale) ma anche tra le stesse regioni agricole (per esempio, in Francia il reddito medio agricolo in alcune zone è superiore di 6 volte rispetto a quello delle aree meno favorite). La Banca tiene a disposizione di quanti si interessano alla sua attività tre opuscoli, ove vengono precisate le modalità di finanziamento, che possono essere richiesti agli indirizzi indicati in ultima pagina; gli opuscoli, che vengono inviati gratuitamente, sono; — Finanziamenti e garanzie nei Paesi membri della Comunità; — Finanziamenti fuori della Comunità; Paesi del Bacino Mediterraneo; — Modalità di finanziamento nel quadro della seconda Convenzione di Lomé. A quanti si interessano più in particolare ai Paesi ACP, si ricorda che una rassegna dettagliata delle operazioni della BEI nel quadro della prima Convenzione di Lomé figura nel Bollettino n. 25, di cui resta un numero limitato di copie. Le pubblicazioni della BEI sono disponibili in tutte le lingue ufficiali della Comunità Europea (danese, francese, greco, inglese, italiano, olandese e tedesco). I problemi regionali e la loro connessione con il settore agricolo della Comunità stanno dunque cambiando, in ampiezza se non nella sostanza, con l'ampliamento della CEE. Le regioni mediterranee non dispongono delle stesse risorse di quelle del nord, il che si traduce in una produttività molto più bassa del lavoro (anche in questo caso si rilevano disparità regionali tra zone collinose e montane e pianure ricche e fertili facilmente irrigabili); l'adesione alla Comunità della Grecia e, in futuro, del Portogallo e della Spagna richiama sempre di più l'attenzione su questi squilibri. Nel rapporto «Considerazioni di carattere generale sui problemi dell'ampliamento», del 20 aprile 1978, la Commissione valutava che con l'adesione dei suddetti tre Paesi alla Comunità, il numero degli addetti all'agricoltura sarebbe aumentato del 55%, le zone agricole del 49% e il numero delle aziende del 57%, mentre la produzione agricola sarebbe cresciuta solo del 24%. Sono questi alcuni degli elementi chiave che formano il contesto in cui si persegue lo sviluppo agricolo nella Comunità e che sono presi in considerazione quando la Banca effettua l'istruttoria dei progetti in questo settore. Il quadro si presenta diversamente per quanto concerne le attività agroindustriali. Il miglioramento del tenore di vita e le mutate condizioni sociali hanno dato luogo a cambiamenti nelle abitudini alimentari, facendo aumentare, per esempio, il consumo di prodotti in scatola ο precotti. Pochi prodotti agricoli passano ora direttamente dall'agri coltore al consumatore; l'agro-industria non è un'appendice dell'agricoltura ma fa parte integrante e costituisce un elemento fondamentale del circuito azienda agricola/tavola del consumatore. Infatti un numero sempre maggiore di agricoltori conclude contratti a lungo termine con le imprese del settore alimentare, ottenendo cosi anche una maggiore stabilità dei propri redditi. Stimolato dall'apertura delle frontiere nella Comunità, il settore agroindustriale europeo ha registrato una forte crescita, e quest'espansione del «mercato interno» ha costituito una solida base per lo sviluppo delle esportazioni. Il settore agro-industriale del resto ha contribuito allo sviluppo regionale offrendo in molti casi fonti alternative di occupazione in zone in cui l'esodo rurale è stato particolarmente rilevante e introducendo attività che apportano all'economia locale un considerevole valore aggiunto. Linee direttrici dell'attività della BEI Come già detto, l'attività della Banca non interessa direttamente lo sviluppo agricolo ma quegli investimenti che — dopo un'istruttoria condotta autonomamente dalla stessa BEI sugli aspetti economici, tecnici e finanziari — sono suscettibili di avere un notevole impatto sullo sviluppo economico, in particolare nelle regioni meno sviluppate. L'istruttoria riguarda le possibilità di commercializzazione, l'inserimento del progetto nella struttura generale comunitaria del commercio agricolo (per evitare la promozione di attività che determinerebbero una sovrabbondanza della capacità produttiva), l'aumento della produttività dei terreni, l'impatto del progetto sulla riduzione della sottoccupazione e, se possibile, sulla creazione di nuovi posti di lavoro nonché l'aumento del valore aggiunto e dei redditi. D'altra parte la possibilità di finanziare investimenti in tutti i settori dell'economia consente in taluni casi d'intervenire, anche se indirettamente, a favore dello sviluppo agricolo, come per esempio nel caso di progetti di infrastruttura (vedasi riquadro a pag. 5). Un altro aspetto di carattere generale è la dimensione degli investimenti. Nel finanziare i progetti d'irrigazione la Banca ha tenuto conto di questo dato di fatto; pur trattandosi spesso di importanti opere pubbliche d'im portanza regionale ο multiregionale, l'obiettivo principale è stato di portare l'azienda familiare ad un più alto livello di produttività e di efficienza. Per intervenire a favore delle piccole e medie aziende la Banca ha una nuova possibilità, quella dei prestiti globali; si tratta, in pratica, di linee di credito che la BEI apre ad istituti di finanziamento che le utilizzano per investimenti di piccola e media dimensione che non sarebbe né pratico né economico, per la Banca, finanziare direttamente. La tecnica dei prestiti globali era stata introdotta per poter contribuire alla realizzazione di iniziative industriali di piccola e media dimensione nelle zone di sviluppo; negli ultimi anni, tuttavia, essa è stata estesa a piccoli e medi investimenti agricoli in Grecia, nel Mezzogiorno d'Italia e in Irlanda. Nella CEE solo un'azienda su cinque ha un'estensione superiore a 20 ha"'; per una buona parte, ed in molte zone quasi esclusivamente, si tratta di aziende a conduzione familiare alle quali i nuovi metodi di coltura e la meccanizzazione consentono di ottenere una produttività per ettaro spesso superiore a quella di grandi aziende che devono fare ricorso a salariati agricoli; gli sforzi per preservare ο accrescere il contri buto del settore agricolo allo svilup Nel settore agro-industriale, la magpo regionale dovrebbero pertanto gior parte degli investimenti finanessere concentrati sugli investimenti ziati dalla BEI — tramite i prestiti che permettono di conseguire buoni . . globali — è costituita da iniziative di risultati a livello di azienda familiare. piccola e media dimensione. Irrigazione e drenaggio Data l'entità dei problemi di sviluppo regionale nell'area mediterranea e la loro connessione con l'agricoltura, era naturale che la maggior parte dei finanziamenti della BEI per lo sviluppo agricolo fosse destinata a progetti d'irrigazione nel Mezzogiorno d'Italia, in Grecia e nel sud della Francia; nell'Europa del nord, d'altro lato, la BEI è intervenuta principalmente nel finanziamento di opere di drenaggio in Irlanda. Complessivamente dette operazioni si elevavano, alla fine del giugno scorso, a 764,1 milioni di ECU. L'irrigazione aumenta la produttività del terreno e permette una più ampia scelta di colture, spesso con più raccolti nello stesso anno, ed un'utilizzazione più intensiva della mano d'opera; gli agricoltori, inoltre, possono conformare meglio la produzione ai fabbisogni del mercato. Al profano l'impatto di un miglioramento fondiario ben pianificato (irrigazione e drenaggio) può apparire sorprendente; i redditi agricoli infatti aumentano in taluni casi anche di tre ο quattro volte, a seconda della qualità del terreno, del clima e del tipo di produzione. Per giungere a questo risultato, però, i progetti non devono solamente essere ben progettati e ben realizzati ma anche correttamente gestiti e be4 neficiarè del supporto di servizi promozionali, di consulenza e tecnici nonché del credito agrario, affinché le possibilità offerte dall'irrigazione — che significano un mutamento radicale rispetto all'aridocoltura — siano pienamente sfruttate. Le tariffe per l'utilizzazione degli impianti irrigui devono essere inoltre fissate a livelli tali da scoraggiare gli sprechi e garantire entrate sufficienti per una sana gestione e per la manutenzione. La forma e l'entità di questo tipo di aiuto sono di competenza delle autorità nazionali e regionali che, nel corso degli anni, hanno mostrato una sempre maggiore consapevolezza di questi problemi. Quanto alla BEI, essa non ha mai pensato che il suo ruolo consista unicamente nel finanziamento degli impianti; nel corso dell'istruttoria dei progetti d'irrigazione essa concorda con le autorità il supporto operativo necessario, e le assicurazioni date in questo senso influenzano la sua decisione sulla concessione del mutuo. Sfortunatamente, i lavori di costruzione procedono talvolta troppo lentamente e non vengono realizzate tutte le opere che sarebbero necessarie. Un problema particolarmente pressante è quello del miglioramento dei circuiti di commercializzazione; in talune regioni questi non hanno raggiunto quell'efficienza organizzativa richiesta dai mutamenti prodottisi nelle aziende, e ciò ha influito negativamente sui potenziali vantaggi dell'ammodernamento agricolo. Alcuni progetti consentono poi una più stretta cooperazione tra gli agricoltori (per esempio uso collettivo degli impianti di condizionamento, dei mezzi di trasporto, degli impianti irrigui, ecc.) e quindi un aumento della produttività. D'altra parte, se i progetti d'irrigazione vengono realizzati unitamente alla ricomposizione fondiaria (cioè ad una razionale suddivisione degli appezzamenti), la produttività cresce mentre diminuiscono i costi di produzione e sono necessari meno investimenti. Nel Mezzogiorno d'Italia, la Banca ha contribuito al finanziamento di progetti d'irrigazione (di solito realizzati insieme a lavori di drenaggio) su oltre 300 000 ha, principalmente in Puglia, in Sardegna, in Basilicata e in Sicilia ma anche nel Molise, in Abruzzo, in Campania e nel Lazio. A fine giugno 1981 erano stati accordati complessivamente 539,5 milioni di ECU. Quest'importo concerne solamente i progetti d'irrigazione veri e propri; non comprende cioè i mutui accordati per importanti opere di approvvigionamento idrico (per esempio l'acquedotto del Pertusillo, di 225 km, per il trasporto dell'acqua dalla Basilicata all'estremo sud della Puglia). Responsabile dell'attuazione di tutti questi progetti d'irrigazione è la Cassa per il Mezzogiorno, che li realizza in collaborazione con i «Consorzi» locali. Si ricorderanno qui solo alcuni dei progetti finanziati; uno tra i più recenti concerne l'irrigazione di 3 800 poderi nella Piana di Oristano, in Sardegna: esso ha comportato la ricostruzione, con irrigatori a pioggia, di una rete d'irrigazione per infiltrazione che risaliva a prima dell'ultima guerra e l'estensione degli impianti a nuovi poderi. Già prima della guerra gli agricoltori avevano proceduto alla ricomposizione fondiaria e quindi i poderi erano regolarmente e geometricamente suddivisi, ciò che ha permesso l'installazione in ciascuno di essi di irrigatori a pioggia fissi. I risultati sono stati una maggiore efficienza e costi, nel complesso, meno elevati (') Con forti discrepanze, tuttavia, da un Paese all'altro: nel Regno Unito il 55% circa delle aziende ha un'estensione di oltre 20 ha, in Grecia il 95% delle aziende meno di 10 ha. La realizzazione di infrastrutture necessarie per lo sviluppo agricolo — approvvigionamento di acqua e di energia elettrica, telecomunicazioni, collegamenti stradali — presenta problemi particolari. Nelle zone a bassa densità di popolazione, l'alto costo delle infrastrutture rispetto al numero di persone che ne beneficeranno può costituire un ostacolo allo sviluppo; in un recente progetto di potenziamento delle telecomunicazioni nelle zone rurali la BEI ha valutato, per esempio, che la posa delle linee telefoniche per collegare le singole aziende avrebbe richiesto un costo dieci volte superiore a quello medio. L'alto costo pro capite delle nuove infrastrutture, pertanto, fa si che queste non vengano considerate prioritarie e la loro realizzazione viene rinviata di anno in anno, accrescendo le difficoltà di quanti abitano nelle campagne. In una certa misura si tratta di un circolo vizioso in quanto la mancanza di infrastrutture adeguate è una delle cause dello spopolamento rurale, il che fa ulteriormente aumentare il costo pro capite delle opere da realizzare. In tali casi una valutazione limitata unicamente alla redditività finanziaria è poco giustificata. Se è vero che taluni progetti sono realizzabili solamente con sovvenzioni ο contributi governativi ο regionali, non va dimenticato che la vera importanza risiede nella validità economica del progetto stesso, cioè negli effetti che esso può avere sullo sviluppo agricolo e/o sulla creazione di nuove attività. La possibilità per la BEI di intervenire a favore di detti investimenti è stata espressamente prevista nel suo Statuto, ove si fa una netta distinzione tra finanziamenti per progetti nei settori produttivi — per i quali il rimborso del mutuo in capitale ed interessi dev'essere assicurato dagli utili di gestione — e finanziamenti per altri progetti, per i quali il rimborso deve essere assicurato da un impegno dello Stato in cui viene attuato il progetto ο da altre garanzie adeguate. La BEI ha sempre cercato di destinare una parte dei suoi finanziamenti allo sviluppo delle infrastrutture nelle zone rurali, e spesso dette operazioni si sono abbinate a sovvenzioni della Comunità nel quadro del Fondo Europeo Agricolo di Orientamento e Garanzia ο del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale. Per dare un esempio del contributo apportato dalla BEI al miglioramento delle condizioni degli agricolto ri, si ricorderanno i finanziamenti concessi in Francia ai quattro dipartimenti della Bretagna (Finistère, Morbihan, ΙΙΙβ-et-Vilaine, Côtes-du-Nord) per l'approvvigionamento di acqua nelle zone rurali. In Bretagna la piovosità è alquanto elevata, ma a causa di fattori geologici (strato di terreno poco profondo su roccia impermeabile) le disponibilità di acqua sotterranea sono limitate e le riserve sono presto esaurite dopo un periodo di siccità. Pertanto gli agricoltori erano spesso obbligati a rifornirsi d'acqua in zone lontane a mezzo di autocisterne, con forte aumento dei costi di esercizio, e la mancanza di acqua era una delle cause dei bassi redditi, in particolare nel settore lattiero-caseario; lo sviluppo del settore agro-industriale ne era quindi frenato. Le opere realizzate dai quattro dipartimenti hanno interessato circa 12 500 utenti, per la maggior parte agricoltori. In Irlanda, d'altra parte, una buona parte delle reti idriche e fognarie costruite negli ultimi anni dalle autorità locali per far fronte ai fabbisogni industriali ed agricoli hanno beneficiato di finanziamenti della BEI. Oltre a queste opere di dimensioni relativamente modeste, la Banca ha contribuito a finanziare taluni grandi progetti d'approvvigionamento idrico nel Mezzogiorno d'Italia, sia per favorire lo sviluppo industriale e permettere di coprire il fabbisogno per usi civili che per porre fine alla carenza di acqua che aveva sempre costituito un ostacolo allo sviluppo dell'agricoltura in vaste zone del Sud. Il più importante di questi progetti è quello comprendente la costruzione dell'acquedotto del Pertusillo, lungo 225 l<m, per il trasporto dell'acqua dall'invaso dello stesso nome sul fiume Agri, in Basilicata, sino all'estremo sud della Puglia, nonché la posa di una rete di condotte di uno sviluppo complessivo di 650 km per l'approvvigionamento idrico di numerose città e villaggi. Detto acquedotto costituisce l'opera principale di un programma di lavori affidato alla Cassa per il Mezzogiorno e destinato a migliorare ii rifornimento idrico di oltre 4 milioni di persone (di cui circa la metà dipende dall'agricoltura) in Puglia e in Basilicata. Per il miglioramento delle condizioni di vita nelle campagne sono necessari anche gli impianti di telecomunicazione; l'affermazione che il telefono è forse necessario più nelle zone scarsamente popolate che altrove può essere messa in discussione, ma in ogni caso esso serve come mezzo di lavoro all'agricoltore moderno non meno che all'industriale. Come già per l'approvvigionamento di energia elettrica, la BEI è intervenuta nel finanziamento sia di progetti realizzati esclusivamente per le zone rurali che di opere di grandi dimensioni comportanti miglioramenti per queste stesse zone nel quadro di un investimento globale, talvolta d'importanza multiregionale, concernente tanto il settore industriale quanto quello agricolo. Sono stati inoltre finanziati degli investimenti nel campo del trasporto e della distribuzione: si ricorderanno i miglioramenti alla linea ferroviaria tirrenica per consentire, tra l'altro, agli agricoltori del Mezzogiorno d'Italia un migliore accesso ai mercati del Nord e degli altri Paesi della Comunità e la costruzione del grande mercato di generi alimentari di Rungis (Parigi), che facilita considerevolmente lo smercio di prodotti agricoli provenienti dalle varie regioni francesi. Da pochi anni la BEI contribuisce a finanziare le opere di infrastruttura anche con i prestiti globali. In altre parole, come per il finanziamento di piccole e medie iniziative nei settori "produttivi e dei servizi, detti prestiti sono accordati per piccoli e medi progetti concernenti l'elettrificazione ο l'approvvigiona mento idrico nelle campagne, i miglioramenti strada li, ecc. Questa possibilità è stata finora utilizzata con grande successo soprattutto in Francia, dove la Caisse d'Aide à l'Equipement des Collectivités Locales (CAECL) ha contribuito a finanziare, con i prestiti globali della BEI, diverse opere d'infrastruttura realizzate da dipartimenti, camere di commercio e consorzi intercomunali. Di diversa natura ma, a lungo termine, forse altrettanto importante per gli effetti sullo sviluppo agricolo è la disponibilità di adeguati centri di formazione per gli addetti all'agricoltura. Un finanziamento della BEI è stato destinato recentemente al Consiglio per lo Sviluppo Agricolo, in Irlanda, per la costruzione di oltre 20 nuovi centri di formazione, l'ampliamento e il miglioramento di quelli esistenti e l'ammodernamento di « aziende modello » gestite da tre istituti agrari. Dai sondaggi effettuati risulta che, nonostante l'importanza dell'agricoltura nell'economia irlandese, meno di un quarto degli agricoltori del Paese hanno ricevuto una formazione professionale. Un migliore livello di specializzazione per far fronte all'evoluzione dei metodi di produzione e delle tecniche di gestione contribuirà direttamente all'incremento della produttività agricola. Per la gestione di questi centri di formazione, rilevanti contributi vengono accordati dal Fondo Europeo Agricolo di Orientamento e Garanzia. rispetto a quelli di una rete irrigua su terreni che non siano stati oggetto di ricomposizione fondiaria e implicante quindi l'acquisto di numerosi impianti mobili. Oltre a permettere un aumento dei redditi agricoli, questo progetto dovrebbe creare circa 300 nuovi posti di lavoro fissi. Le colture principali saranno il frumento, i prodotti ortofrutticoli e le piante industriali. In Sicilia, e precisamente nella Piana • di Gela (Caltanissetta), viene realizzato un progetto d'irrigazione che permetterà, con la ristrutturazione della produzione, colture più redditizie; attualmente esso interessa circa I 200 ha, ma l'obiettivo finale è di estendere l'irrigazione su circa 8.000 ettari. Su oltre il 60% dei terreni interessati, contro l'8% attuale, si passerà alla coltura in serra (principalmente carciofi e primizie e prodotti tardivi, in particolare legumi, che potranno essere venduti a prezzi più alti) ο a quella di vivai, mentre diminuirà ia superficie destinata ai cereali (generalmente a basso reddito) ο ai maggesi. La coltura intensiva richiederà d'altra parte un aumento della mano d'opera, la cui utilizzazione nel corso dell'anno risulterà anche meglio ripartita. L'approccio è stato diverso per una zona interna della Sardegna, nell'Agro di Chilivani, dove la rigidità del clima non permette le colture tipicamente mediterranee come nelle zone costiere. L'allevamento del bestiame è una delle poche attività possibili e più della metà del terreno è costituita da pascoli per bovini ed ovini; il rendimento è perciò piuttosto basso. Un progetto d'irrigazione dovrebbe permettere l'aumento della produzione di foraggio, cosicché il numero dei capi di bestiame potrà essere in alcuni casi anche quadruplicato ed il reddito delle 2 300 persone che vivono nei 380 poderi interessati potrà considerevolmente aumentare. Per una migliore riuscita del progetto le autorità regionali faranno costruire un mattatoio. II progetto di maggiori dimensioni — si tratta, per essere più precisi, di una serie di opere — che la BEI ha contribuito a finanziare ha interessato le piane di Metaponto e della Stornara, nel Sud dell'Italia (lungo la costa ionica). in questa zona, con finanziamenti concessi tra il 1966 e il 1980, la BEI è intervenuta nel finanziamento di progetti che, una volta ultimati, permetteranno di irrigare 12 500 poderi su circa 75 000 ha. Anticamente questa zona era molto fertile e prospera; la continua erosione del suolo ed il ristagno delle acque trattenute dalle dune litorali l'avevano trasformata in una zona paludosa, infestata dalla malaria, che la popolazione agricola ha dovuto progressavemente abbandonare. Si erano costituiti, alla fine, dei latifondi che non venivano adeguatamente sfruttati. La bonifica di questa zona ha avuto inizio prima della seconda guerra mondiale, ma le trasformazioni più profonde hanno avuto luogo solo dopo la riforma agraria del 1950 e la costruzione di opere di drenaggio. L'irrigazione ha permesso di estendere le superf ici coltivabili e di modificare radicalmente le colture e le tecniche agricole. Nelle zone già irrigate le colture di ortofrutticoli, di agrumi, di barbabietole si stanno progressivamente sostituendo alla tradizionale coltura di cereali; il valore della produzione media per ettaro ha potuto essere triplicato, in alcuni casi anche quadruplicato, ed il numero di giornate lavorative per ettaro è aumentato suppergiù nella stessa misura. Le nuove possibilità di lavoro ed il miglioramento dei redditi e delle condizioni di vita hanno contribuito a frenare l'esodo rurale, anzi sono stati creati nuovi villaggi. Tutto induce perciò a pensare che il Metapontino e la zona della Stornara potranno tornare ad essere le zone agricole prospere ed ad alta produttività che erano in passato. In Grecia — Paese membro della Comunità dal 1° gennaio scorso, ma già, sin dal 1962, associato alla Comunità — la BEI aveva accordato sino alla fine del giugno scorso, per progetti d'irrigazione, 128,8 milioni di ECU. Detti progetti hanno interessato circa 150 000 ha nella Grecia continentale (Tracia, Macedonia orientale, Peloponneso, Tessaglia) e a Creta. Più di un terzo di tutti i finanziamenti concessi dalla Banca in Grecia nel periodo di associazione è andato a favore di progetti d'irrigazione. I motivi per i quali le autorità greche hanno sempre dato un'alta priorità a queste opere sono evidenti: — l'agricoltura occupa il 30% della popolazione attiva (circa il 50% se si esclude la zona industriale di AtenePireo); essa è in ogni caso l'attività di gran lunga predominante e un maggiore sviluppo regionale dipende tanto dal miglioramento dei redditi agricoli quanto dalla creazione di nuove attività in altri settori. — dato il frazionamento eccessivo delle terre, tra l'altro spesso poco produttive, la produzione per addetto all'agricoltura è solo di circa il 40% rispetto alla media degli altri nove Paesi della Comunità. In questo sforzo per aumentare la produttività si è dovuto anche tenere conto della necessità di strutturare l'agricoltura in modo da raggiungere una migliore complementarità delle produzioni con gli altri Paesi della Comunità, in particolare Italia e Francia. Per questo motivo, per esempio, è stata incoraggiata in talune zone irrigue la coltura del cotone, che permette buoni redditi e viene esportato senza che vi sia alcuna competitività con gli altri Paesi comunitari. In altre zone la coltura del foraggio è stata intensificata per aumentare la produttività dell'allevamento del tiestiame, in quanto la Grecia è strutturalmente deficitaria per quanto concerne le produzioni zootecniche. Inoltre le condizioni climatiche offrono, in Grecia, la possibilità di produrre primizie ο prodotti tardivi (in particolare ortofrutticoli) che gli altri Paesi della CEE devono gene ralmente importare, in gran parte da Paesi extracomunitari. Tutti i progetti d'irrigazione che la BEI ha contribuito a finanziare sono stati realizzati parallelamente alla ri composizione fondiaria. Preceden temente i terreni èrano suddivisi in piccoli appezzamenti irregolari che rendevano difficile, se non impossibile, utilizzare impianti moderni ο nuovi metodi di produzione. Si ricorderanno due progetti: l'e stensione dell'irrigazione nella Pia na di Serres, nella Macedonia orien tale (i finanziamenti sono stati con cessi nel 1975 ed il progetto, per la maggior parte già realizzato, dovrebbe essere completamente ultimato nel 1982) e l'irrigazione delle piane de N'Ardas e del l'Evros in Tracia (i finanziamenti sono stati concessi nel 1979 e nel 1980 ed il progetto è in corso di realizzazione). Le opere suddette interessano circa 13 000 famiglie che vivono nella zona e che, oltre all'agricoltura, praticano l'allevamento del bestiame (in media ogni appezzamento di terreno ha una superficie inferiore a 4 ha). Precedentemente la sottoccupazione era tale che il lavoro dei campi occupava solo un terzo circa della mano d'opera disponibile. L'esodo rurale era stato pertanto piuttosto elevato, tanto che la popolazione locale era diminuita del 20% in dieci anni; con l'irrigazione il fabbisogno di mano d'opera dovrebbe più che raddoppiare e si valuta che la produttività dovrebbe aumentare di circa 2,5 volte. L'altro progetto, quello di Evros, interessa circa 7 500 piccoli agricoltori, su circa 37 000 ha, in zone vicine ai confini con la Turchia e con la Bulgaria. Grazie all'irrigazione la produzione di ortofrutticoli (principalmente meloni e patate, destinati ai mercati di Atene e Salonicco) dovrebbe aumentare considerevolmente, cosi come quella dei prodotti animali, che farà diminuire le importazioni. È stato valutato che potranno essere creati circa 5 000 nuovi posti di lavoro e che il reddito degli agricoltori dovrebbe raddoppiare ο anche tripli care a seconda della zona e dell'atti vità svolta. Un altro punto importante che merita di essere menzionato è quello della salvaguardia dell'ambiente, alla quale, nel quadro dell'istruttoria dei progetti svolta dalla BEI, viene data grande importanza (erosione, smaltimento dei residui di fertilizzanti e pesticidi, incrostazione di sali, ecc.). Per quanto concerne il progetto Evros, il governo greco — assistito dal World Wildlife Fund — ha creato un parco naturale a valle del delta del fiume; un centro di ricerca studia, d'altra parte, gli effetti della regolazione del corso dell'Evros e come evitare i pericoli che potrebbe presentare per la flora e la fauna del fiume la concentrazione di prodotti chimici. Per progetti d'irrigazione e di miglioramento fondiario in Francia la BEI ha accordato complessivamente 72,7 milioni di ECU. La maggior parte di detto importo (57,5 milioni di ECU) è stata oggetto di tre finanziamenti, di cui l'ultimo accordato nel 1977, per la realizzazione di opere rientranti nel quadro del programma di valorizzazione delle risorse idriche della Provenza (in particolare delle acque del fiume Verdon). Il progetto ha comportato una rete di canali e condotte di distribuzione per uno sviluppo complessivo di circa 3 000 km, di cui 210 km di canali principali (più della metà in gallerie attraverso le montagne). I finanziamenti delia BEI hanno interessato progetti d'irrigazione su quasi 33 500 ettari nei dipartimenti «Bouches-du-Rhône» e «Var», migliorando le condizioni di circa 3 000 agricoltori. I redditi che gli agricoltori della Provenza ricavano dai prodotti dell'aridocoltura (principalmente cereali, vino e alcuni legumi) sono relativamente bassi. Tuttavia le buone condizioni climatiche e la fertilità del suolo, insieme a moderni impianti d'irrigazione, permettono anche la produzione di una vasta gamma di prodotti per i quali questa regione è nota (per esempio, primizie di legumi, meloni, aglio e cipolle), e gli agricoltori sono in grado di meglio conformarsi alla domanda del mercato. Sempre in Francia, negli anni '60 la Banca aveva anche contribuito a finanziare altri progetti nel «Midi». L'Irlanda è il Paese della CEE con il più alto tasso di piovosità e col maggior volume di risorse idriche; qui pertanto non è l'irrigazione a presentare problemi, bensì l'inadeguatezza delle reti di drenaggio. Le autorità irlandesi sono attualmente impegnate nella realizzazione di grandi opere in quest'ultimo settore e la BEI ha contribuito a finanziare investimenti che interessano circa 60 000 ettari nelle contee di Mayo (ovest), Limerick (sud-ovest) e Meath (est), zone nelle quali l'agricoltura è la principale attività e i redditi sono bassi. I lavori di drenaggio sono in generale a lungo termine — saranno necessari 10 ο 12 anni per realizzarli com pletamente — e il loro impatto si farà Il problema dello smaltimento degli scarichi (siero di latte) di venti caseifici, che incominciavano a creare anche problemi ambientali, è stato risolto in Danimarca utilizzando lo stesso siero di latte per ricavarne additivi per l'industria alimentare e prodotti impiegati nel settore chimico, che vengono venduti anche a industrie del Giappone e degli USA; il trattamento del siero di latte viene effettuato in due stabilimenti, finanziati in parte dalla BEI, che offrono un interessante esempio dei vantaggi dell'introduzione della tecnologia nel settore agro-industriale. Detti stabilimenti sono situati nella stessa zona — a North Vium, nella contea di Ringkebing (Jutland occidentale) — e i loro processi di lavorazione sono strettamente integrati. La Danmark Proteins A/S — il cui capitale è detenuto per metà da organizzazioni agricole danesi, ivi compresa la più grande associazione di produttori di latte del Paese, e per metà dalla Kali-Chemie AG, la società tedesca che fa capo al gruppo belga Solvay — dalla lavorazione del siero di latte ottiene concentrati proteici in polvere; le proteine vengono separate dalla parte liquida per mezzo di speciali membrane porose, ed il prodotto finale è di una tale purezza da risultare particolarmente idoneo per gli alimenti per lattanti ed i prodotti dietetici. L'altra società — la Diogena A/S, il cui capitale è detenuto interamente dalla Kali Chemie AG — procede alla lavorazione dei residui dei trattamento effettuato nel primo stabilimento. Le principali operazioni, in questa seconda fase, sono l'evaporazione e l'essiccazione del liquido nebulizzato, che permettono di ottenere un prodotto (permeato in polvere) costituito principalmente di lattosio e proteine non ricuperate nella prima fase. Detto prodotto viene poi utilizzato nell'industria alimentare (panifici, alimenti congelati e prodotti dietetici), come additivo nell'alimentazione animale nonché nell'industria chimica (produzione di enzimi, colture antibiotiche). Vi sono poi altre applicazioni commerciali possibili: il permeato può essere utilizzato per la produzione di polioli, uno dei due principali costituenti del poliuretano espanso (il mercato dipende dai prezzi del petrolio, l'altra materia prima), nonché per la produzione di alcool industriale. Per la costruzione di questi due stabilimenti la BEI ha accordato 3,1 milioni di ECU (circa il 30% del costo totale degli investimenti fissi); finora essi hanno permesso di creare oltre 50 posti di lavoro, favorendo lo sviluppo in una zona in cui, se si esclude l'agricoltura, l'attività principale è costituita dall'industria tessile attualmente in difficoltà. Nel finanziamento di questi progetti si è tenuto conto, tra l'altro, dei loro effetti sulla protezione dell'ambiente. Con l'aumento della produzione di formaggio, il problema dello smaltimento del siero di latte era divenuto più impellente; come effluente, esso avrebbe inquinato corsi d'acqua e fiumi, mentre la sua depurazione avrebbe richiesto costi tanto elevati da far diminuire la competitività della società. D'altra parte, la possibilità di destinare il siero di latte all'allevamento di suini era stata scartata a causa dell'alto costo dei trasporti. La costruzione dei due stabilimenti ha cosi permesso non solo di risolvere il problema dello smaltimento di questo sottoprodotto, ma di trasformarlo in alimenti nutritivi e in sostanza utilizzabile in altri processi di produzione. Sviluppo forestale I progetti forestali possono apportare un notevole contributo allo sviluppo regionale, permettendo non solo di creare posti di lavoro per la piantagione ο l'abbattimento degli alberi ma anche di stimolare, a valle, l'atti vità delle imprese della lavorazione del legno e dell'industria della cellulosa. Gli ultimi finanziamenti I dati figuranti negli articoli precedenti sono quelli relativi al 30 giugno 1981 ; dal 1° luglio al 20 novembre (data alla quale il bollettino è andato in stampa) la BEI ha ancora accordato finanziamenti per sistemazioni agricole (45,3 milioni di ECU), per investimenti agro-industriali (9,3 milioni di ECU) e per iniziative agricole ed agro-industriali di piccola e media dimensione (9,4 milioni di ECU). I 64 milioni di ECU complessivamente accordati interessano più in particolare i seguenti progetti (di cui alcuni avevano già beneficiato di finanziamenti della BEI): milioni di ECU Irrigazione - Drenaggio 45,3 Essi presentano inoltre un interesse più generale in quanto attualmente la CEE importa circa i due terzi del fabbisogno di legname da costruzione, metà di quello di cellulosa e un quarto di quello di carta e cartone; inoltre il mercato mondiale del legno è soggetto a tensioni sempre maggiori. UT Italia (miliardi) Irrigazione di 23 600 ha (con le acque del fiume Ofanto) e lavori di drenaggio nella provincia di Foggia 15,0 Irrigazione di 12 500 ha nel comprensorio «Agro Pontino», nella provincia di Latina 12,0 Sistemazione della Piana di Campidano (Cagliari), comportante l'irrigazione ed il drenaggio, rispettivamente, di 12 000 e 18 000 ha 11,1 Grecia Irrigazione di 12 000 ha nella Piana di Drama (Macedonia), con le acque del fiume Kylos ed altre fonti idriche Irrigazione di 2 600 ha nella Piana di Boida-Mavri (con le acque di un lago naturale e fonti idriche locali) e materiale per la manutenzione delle reti di drenaggio nella Piana di Arta (Epiro) Irrigazione di 1 500 ha nella Piana di Nestos (con le acque del fiume omonimo) e materiale per la manutenzione delle reti di drenaggio nella zona di Kavala, in Macedonia Ammodernamento ed estensione di una rete irrigua nella Piana di Konitsa (Epiro), con le acque del fiume Aoos Dracme (milioni) 9,5 All'interno della Comunità, la BEI ha contribuito a finanziare lo sviluppo forestale in Irlanda e in Grecia; nuovi finanziamenti saranno sicuramente accordati in questo settore se saranno presentati progetti economicamente validi (per esempio, si sta discutendo in Italia il problema del rimboschimento di zone appenniniche; ai tempi dei Romani dette zone erano fitte di boschi ma successivamente gli alberi sono stati abbattuti e, non essendo seguito un adeguato rimboschimento, che anzi talvolta è mancato del tutto, nel corso dei secoli esse si sono trasforma^te in terreni sterili ο poco produttivi). (Vedasi a pag. 11 per il finanziamen to-delio sviluppo forestale in Porto gallo e in Turchia). 8,8 460,0 7,5 190,0 3,1 130,0 2,1 150,0 2,4 Settore agro-industriale 9,3 Italia Ammodernamento e ampliamento di una fabbrica di alimenti surgelati a Cisterna di Latina Ammodernamento e ampliamento di una fabbrica di acqua minerale e altre bevande analcoliche a Riardo (Caserta) Prestiti globali 11,9 LIT (miliardi) 7,0 5,6 4,7 3,7 In Irlanda le caratteristiche del terre no, dovute alla piovosità, e il clima mite sono molto favorevoli allo sviluppo forestale, permettendo una rapida crescita degli alberi e quindi più frequenti abbattimenti. 9,4 Irlanda Sterline irlandesi (milioni) Prestito globale all'ACC-Agricultural Credit Corporation Ltd. per il finanziamento di piccole e medie iniziative concernenti l'agricoltura intensiva e l'industria alimentare 5,7 4,0 Prestito globale all'ACC per il finanziamento di piccoli e medi investimenti (fabbricati, macchinari agricoli, ecc.) nel quadro di un piano di sviluppo agricolo a medio termine 2,5 3,7 Inoltre 20 milioni di sterline irlandesi (28,9 milioni di ECU) sono stati accordati per la costruzione ο l'ampliamento di centri di formazione professionale per l'industria e l'agricoltura; gli investimenti concerno no in particolare 30 centri agricoli e 3 aziende modello. sentire in misura sempre maggiore sulla popolazione agricola locale (circa 6 000 famiglie). La trasforma zione di terreni marginali ο ab bandonati in terreni da pascolo dov rebbe permettere d'altro lato un ul teriore aumento dei redditi. Nel Regno Unito, la BEI ha contri buito a finanziare opere di drenag8 J gio ο di difesa idraulica su circa 9 000 ha nel North Lincolnshire; il relativo importo non è compreso nel totale dei finanziamenti per l'irrigazione ed il drenaggio in quanto esse costituivano solo una piccola parte di un progetto che comportava principalmente la costruzione di reti idriche e fognarie per l'industria. II progetto che la BEI ha contribuito a finanziare ha comportato il rimboschimento di circa 45 000 ha di terreni marginali, situati in diverse regioni del Paese. Anche se lo scopo principale è la produzione di legno, le autorità stanno cercando nello stesso tempo di migliorare il quadro ambientale con l'installazione di impianti per attività ricreative e col controllo dell'erosione del suolo. I finanziamenti della BEI hanno anche permesso la costruzione e la manutenzione di circa 750 km di strade di accesso e l'acquisizione di impianti per l'abbattimento di alberi piantati negli anni '50 e '60. Nell'insieme, queste opere dovrebbero permettere di creare almeno 1 200 posti di lavoro fissi, di cui la maggior parte per mano d'opera non specializzata in zone rurali per lo più periferiche con scarse possibilità di lavoro. Il progetto finanziato in Grecia interessa la Tracia e la Macedonia orientale, ed in particolare circa 90 000 ha in zone periferiche e montagnose vicino ai confini con la Bulgaria; esso comprende la costruzione e ia manutenzione di strade forestali (circa 640 km), la pavimentazione delle strade esistenti (altri 650 km) e la costruzione di alloggi per i lavoratori stagionali in sei distretti (la città più vicina alle foreste si trova a 60 km). Il piano di sistemazione forestale delio Stato, nel cui quadro si inseriscono i lavori suddetti, prevede anche il rimboschimento di terreni per impedirne la degradazione, la messa in atto di misure per la prevenzione degli incendi e corsi di addestramento per i lavoratori del settore. L'aumento dell'attività di taglio degli alberi dovrebbe permettere la creazione di 1.300 posti di lavoro stagionali; nella zona interessata i redditi degli addetti a questo settore dovrebbero in generale migliorare a seguito della maggiore produttività resa possibile dalla più fitta rete stradale. Inoltre questo progetto, situato in una delle regioni meno sviluppate della Grecia, dovrebbe contribuire a dare un nuovo impulso all'industria della lavorazione del legno, la cui capacità è sottoutilizzata. Piccoli e medi investimenti agricoli Si è parlato finora di progetti di grandi dimensioni che hanno comportato la concessione di finanziamenti per importi alquanto cospicui e che rientravano nei programmi di sviluppo agricolo dei singoli Stati. Non vanno però dimenticati i piccoli e medi investimenti, per il cui finanziamento la BEI accorda prestiti globali (in pratica linee di credito) a banche ο ad altri istituti di finanzia mento che hanno una profonda co noscenza del settore, soprattutto a livello locale, ed utilizzano i fondi per finanziare una vasta gamma di iniziative scelte d'intesa con la stes sa BEI. Il contratto di prestito viene stipulato con l'istituto intermediario, respon sabile dell'istruttoria degli investi menti, ma la BEI deve dare il suo accordo su ciascun credito, che può essere accordato sia a favore di una singola azienda che di una cooperativa. Nel settore agricolo, la tecnica dei prestiti globali è stata utilizzata in Grecia, in Irlanda ed in Italia dove a fine giugno erano stati accordati complessivamente crediti per 21 milioni di ECU. In Grecia la BEI interviene tramite la Banca Agricola Greca (BAG), che ha uffici ed agenzie in quasi tutte le località; oltre ad offrire facilitazioni di credito, la BAG svolge un ruolo fondamentale fornendo consulenza tecnica e commerciale agli agricoltori e gestendo contributi governativi di diverso tipo. Una linea di credito di 2,5 milioni di ECU, aperta dalla BEI nel dicembre 1979,.ha consentito di finanziare investimenti, che interessavano tutti lo sviluppo dell'allevamento del bestiame, effettuati da 950 piccoli agricoltori in diverse zone (NB: detti crediti sono stati erogati nel quadro di un prestito globale di 15 milioni di ECU, di cui 12,5 destinati ad iniziative agro-industriali — vedasi in appresso). Un prestito globale di 10 milioni di ECU, accordato nel dicembre 1979, viene attualmente utilizzato, sempre dalla BAG, per finanziare progetti d'irrigazione; al 30 giugno scorso erano state già finanziate reti irrigue su 3 600 ha. In Irlanda l'Agricultural Credit Corporation (ACC) ha ottenuto dalla BEI vari prestiti globali; anche in questo caso si tratta di un organismo con filiali in tutto il Paese che operano a stretto contatto con le comunità agricole. I prestiti globali concessi all'ACC (11,1 milioni di ECU tra il 1978 e la fine del giugno scorso) sono stati destinati per la maggior parte al finanziamento di iniziative agro-industriali (vedasi in appresso), ma anche ad investimenti nel campo della coltura intensiva, dell'allevamento del bestiame nonché alla costruzione ο all'ampliamento di sili per lo stoccaggio di cereali. A fine giugno erano stati accordati, com plessivamente, 4,7 milioni di ECU per 20 iniziative. In Italia la Cassa per il Mezzogiorno ha utilizzato un prestito globale per accordare 11,3 milioni di ECU a fa vore di investimenti concernenti l'al levamento del bestiame nel Sud; l'importo è servito a finanziare oltre 70 iniziative volte ad aumentare la produttività nel settore zootecnico. Finanziamenti per il settore agro-industriale Nella CEE, per ogni cinque persone occupate nel settore agricolo un'altra è occupata nel settore agro-industriale. Molte imprese del settore della trasformazione dei prodotti agricoli sono localizzate nelle stesse zone di produzione ο nelle immediate vici nanze, per cui svolgono un ruolo importante nel favorire la crescita economica delle aree rurali meno sviluppate. È soprattutto per quest'ultima ragione che la BEI ha cercato di dare un valido apporto allo sviluppo agroindustriale. Sino a fine giugno di quest'anno erano stati accordati finanziamenti per complessivi 331,7 milioni di ECU, utilizzati per la creazione G l'espansione di 379 imprese; essi hanno permesso la realizzazione di nuovi investimenti fissi per 870 milioni di ECU (ai prezzi del periodo dell'istruttoria dei progetti) e la creazione diretta ο la salvaguardia di circa 20 000 posti di lavoro. Le piccole e medie imprese, finan ziate tramite prestiti globali, hanno beneficiato di oltre il 40% dell'im porto (137,7 milioni di ECU), con più del 90% del numero di crediti e quasi il 60% dei posti di lavoro creati ο salvaguardati. Dal punto di vista geografico, le operazioni sono state concentrate soprattutto in Italia, in Irlanda e nel Regno Unito, ma cospicui importi sono stati concessi anche in Fran cia, in Grecia, in Danimarca e, in minore misura, in Germania e in Belgio. In Italia sono stati accordati com plessivamente 131,7 milioni di ECU, ivi compresi 116 crediti per piccole e medie iniziative finanziate tramite prestiti globali concessi all'lMI-lstituto Mobiliare Italiano, all' ISVEIMER-lstituto per lo Sviluppo Economico dell'Italia Meridionale, all'IRFIS-lstituto Regionale per il Fi nanziamento alle Industrie in Sicilia, al ClS-Credito Industriale Sardo, all'ICIPU-lstituto di Credito per le Im prese di Pubblica Utilità, alla Banca Nazionale del Lavoro ed al Mediocredito Centrale. Gli investimenti, grandi e piccoli, sono stati realizzati praticamente quasi tutti nel Sud, apportando un notevole contributo allo sviluppo di alcune regioni. La Campania, per esempio, è una regione che dipende ancora fortemente dall'agricoltura, e alcune delle sue attività tradizionali (tessili, siderurgiche nella zona di Napoli, ecc.) sono in difficoltà; la BEI ha contribuito a finanziare alcuni progetti di dimensioni relativamente grandi — una fabbrica di gelati e uno stabilimento per l'imbottigliamento di acqua minerale — nonché circa 20 piccole iniziative che hanno permesso di creare quasi 2 000 posti di lavoro. In Puglia, dei finanziamenti sono stati accordati per la costruzione e/o l'ampliamento di una birreria, di due pastifici, di un conservificio e di un oleificio, men9 tre i crediti su prestiti globali hanno interessato 23 piccole e medie iniziative (per un totale di oltre 2 000 posti di lavoro). Quanto alle altre regioni, in Lazio sono stati accordati 9 finanziamenti diretti e 14 crediti su prestiti globali a favore di piccole e medie iniziative, in Sicilia 3 finanziamenti diretti e 18 crediti per piccole e medie iniziative, ... In Irlanda, il settore agro-industriale occupa una posizione particolarmente importante nell'economia nazionale in quanto occupa direttamente circa il 7% della popolazione attiva, con un quarto di tutti i posti di lavoro industriali (dati a fine 1979). La maggior parte dell'attività in questo settore è svolta da piccole e medie imprese e quindi sono esse che hanno ottenuto la maggior parte dei finanziamenti della BEI: circa 100 piccole e medie iniziative hanno beneficiato infatti di crediti su prestiti globali accordati all'ICC-Industrial Credit Company Ltd. e all'ACC-Agricultural Credit Corporation Ltd., con la creazione ο la salvaguardia di circa 2150 posti di lavoro. La Banca ha anche accordato mutui diretti per pochi progetti di grandi dimensioni (per esempio, per l'ammodernamen to di un caseificio). Il totale dei finanziamenti BEI in detto settore ammontava, a fine giugno, a 44,8 milioni di ECU. Il quadro si presenta quasi identico per quanto concerne la Grecia: gli sforzi per aumentare la produttività agricola sono strettamente connessi con quelli volti a sviluppare il settore agro-industriale e renderlo più efficiente e competitivo soprattutto perché adesso le prospettive, nel quadro del mercato comune, sono migliori. Anche qui sono state le piccole e medie imprese a beneficiare della maggior parte dei finanziamenti: crediti per 21,4 milioni di ECU, su prestiti globali concessi alla Banca Agricola Greca, hanno contribuito a finanziare 26 iniziative. Nel Regno Unito agli investimenti agro-industriali sono stati destinati 81,8 milioni di ECU, ivi compresi 19 crediti per piccole e medie iniziative su prestiti globali accordati all'ICFCIndustrial and Commercial Finance Corporation Ltd. ο gestiti da orga nizzazioni governative (Department of Industry in Inghilterra, Scottish Economie Planning Department, Welsh Office Industry Department, Northern Ireland Department of Commerce). Le operazioni si sono maggiormente concentrate in Scozia, dove quattro finanziamenti per un totale di 53,9 milioni di ECU hanno interessato investimenti in un settore che vanta una lunga tradizione, quello del whi10 sky; l'importo è stato destinato all'installazione di nuovi impianti per l'imbottigliamento ο la miscelatura a Glasgow, Dumberton e Kilmalid, con la creazione ο la salvaguardia di oltre 600 posti di lavoro. Negli ultimi anni si è sentita sempre più la necessità di aumentare la produttività dell'industria del whisky non solo a causa delle tensioni nel settore delle vendite, ma anche per i mutamenti strutturali: alcuni importanti mercati di esportazione sembrano infatti avere raggiunto il punto di saturazione, mentre aumenta la competitività di altre bevande alcoliche (ivi compresi i «whiskies» provenienti da nuovi Paesi produttori, come il Giappone). Un progetto di grande interesse per molti agricoltori scozzesi è la costruzione di un mattatoio e di un complesso per la lavorazione della carne vicino a Edimburgo. Questo nuovo complesso sostituisce fabbricati obsoleti che erano stati costruiti anteriormente alla prima guerra mondiale e non rispondevano più alle norme relative all'igiene e alla protezione ambientale previste dalla Comunità. Circa 300 posti di lavoro vengono cosi mantenuti in una zona con un alto tasso di disoccupazione. Le piccole e medie iniziative finanziate tramite prestiti globali sono localizzate nelle zone cosiddette «assistite» ed hanno interessato i settori più diversi, dalla lavorazione della carne alla produzione di coloranti per prodotti alimentari e di patatine parzialmente fritte. In relazione alla dimensione degli investimenti, l'impatto sull'occupazione è notevole: circa 1 200 posti di lavoro creati ο salvaguardati. In Francia allo sviluppo agro-indu striale sono stati destinati finanzia menti per complessivi 38,2 milioni di ECU, ivi compresi 30 crediti su pre stiti globali concessi al Crédit National, alla Caisse Centrale de Crédit Hôtelier, Commercial et Industriel (CCCHCI) e alla Société Alsacienne de Développement et d'Expansion (SADE). Più della metà di detto importo — 2 finanziamenti per complessivi 22,2 milioni di ECU — è andata all'industria lattiero-casearia nella Francia occidentale, e precisamente ad un'associazione comprendente 14 cooperative (40 000 produttori di latte) con un totale di 6 500 addetti, e quindi di grande importanza per l'economia della regione. Sono stati realizzati investimenti per la razionalizzazione e l'ammodernamento della raccolta del latte nella Bassa Normandia, in Bretagna e nel- la Regione della Loira, nonché per l'installazione di nuovi impianti in diversi caseifici e aziende agricole per aumentarne la competitività, anche con il lancio sul mercato di nuovi prodotti, e facilitare l'adeguamento della produzione all'evoluzione del mercato (in particolare allargando la gamma delle varietà di formaggio e di altri prodotti per l'esportazione verso Paesi extracomunitari, con una diminuzione della produzione lattiero-casearia tradizionale di cui vi è sovrabbondanza nella Comunità). Per l'ammodernamento di caseifici sono stati erogati diversi crediti su prestiti globali, di cui hanno beneficiato, d'altra parte, anche fabbriche di mangimi per animali, di concentrati proteici, di succhi di frutta e di prodotti congelati nonché panifici e mattatoi. In Danimarca al settore agro-industriale sono andati 18,2 milioni di ECU, ivi compresi 25 crediti per piccole e medie iniziative su prestiti globali concessi al Consiglio per lo Sviluppo Regionale, tramite lo Stato, e al Finansieringsinstituttet for Industri og Handvaerk. La maggior parte dell'importo è stata destinata ad investimenti nello Jutland, la principale regione agricola della Danimarca; i finanziamenti della BEI sono andati soprattutto a due cooperative, rispettivamente per la costruzione di un mattatoio per la macellazione di suini e per un progetto di ristrutturazione della produzione lattiero-casearia. Vedasi a pag. 7 per ulteriori dettagli sul contributo della BEI alla creazione in Danimarca di nuove attività industriaii che consentono di utilizzare i residui della produzione lattiero-casearia. Tra le altre operazioni nel settore agro-industriale si ricordano la concessione di 5,5 milioni di ECU in Belgio a favore di 7 piccole e medie iniziative industriali (crediti su prestiti globali concessi alla SNCI-Société Nationale de Crédit à l'Industrie/NMKN-Nationale Maatschappij voor Krediet aan de Nijverheid), e di 4,8 milioni di ECU in Germania per 8 piccole e medie iniziative (crediti su prestiti globali concessi all'lKBIndustriekreditbank e alla Landesbank und Girozentrale Schleswig Holstein) e, tramite un mutuo concesso direttamente, per uno stabilimento per la lavorazione della carne a Saarbrücken, che offre nuove possibilità di lavoro in una zona in cui l'industria siderurgica ha dovuto diminuire il numero degli addetti. Finanziamenti fuori della Comunità di sviluppo agricolo, nelle zone di Izmir e Mersin, che hanno comportaLo scopo principale di questo numero del Bollettino è quello di passare in to l'installazione di impianti irrigui rassegna le operazioni della Banca a favore dello sviluppo agricolo e del su oltre 120 000 ettari, lavori di ricomposizione fondiaria e livellasettore agro-industriale all'interno della Comunità Europea. mento dei terreni, opere contro l'eÈ opportuno tuttavia ricordare che la BEI ha anche accordato cospicui rosione e di difesa idraulica; l'obietfinanziamenti per investimenti similari in altri Paesi, nel quadro di accordi tivo principale è di aumentare sensiche prevedono diverse forme di aiuto allo sviluppo da parte della bilmente la produttività ed i redditi Comunità. Queste operazioni (ivi compresi i crediti sui prestiti globali concessi a banche di sviluppo nazionali) ammontavano complessivamen- agricoli e di migliorare le condizioni te, a fine giugno 1981, a 287,5 milioni di ECU (quest'importo non di lavoro per le 20 000 persone che comprende 1 finanziamenti della BEI in Grecia prima della sua adesione vivono nelle aree irrigue. alla Comunità, intervenuta il 1° gennaio 1981, in quanto di essi si è già 13,4 milioni di ECU sono stati accorparlato nell'articolo che precede). dati per un progetto di sviluppo foreCirca il 40% di detti finanziamenti ha interessato il Portogallo, col quale stale — nella Turchia meridionale, sono attualmente in corso i negoziati per l'adesione alla CEE, e la Turchia, e precisamente nelle zone di Antalegata alla Comunità da un accordo di associazione che risale al 1964. In lya, Mersin, Adana e Kahramanmaquesti due Paesi, i mutui della BEI sono stati utilizzati principalmente per ras — che dovrebbe permettere la grandi progetti d'irrigazione e per lo sviluppo forestale ma anche per creazione di circa 5 000 posti di finanziare iniziative agro-industriali. lavoro. Questo progetto è strettaL'importo restante è stato destinato soprattutto al settore agro-industriale mente collegato all'investimento innei Paesi d'Africa, dei Caraibi e del Pacifico (ACP) firmatari delle dustriale diretto ad aumentare la convenzioni di Lomé e in alcuni Paesi del Mediterraneo meridionale produzione di legname, cellulosa e carta — finanziato in parte dalla e orientale firmatari di accordi dj cooperazione con la CEE. BEI con 37,6 milioni di ECU — e che Nella maggior parte di questi Paesi Banca concentra le sue operazioni dovrebbe permettere di creare 2 700 l'agricoltura e le attività connesse sugli aiuti rimborsabili, mentre la nuovi posti di lavoro. rivestonp, sul piano economico, Commissione concede soprattutto un'importanza molto maggiore che contributi a fondo perduto, senza Infine, 6,8 milioni di ECU sono stati nella Comunità per quanto riguarda che ciò escluda tuttavia una «combi- destinati a 10 piccole e medie iniziasia il numero degli occupati che la nazione» di queste due diverse for- tive agro-industriali; l'importo è staquota nel prodotto interno lordo ο le me d'intervento. to erogato sotto forma di crediti esportazioni. In Turchia, per esem a valere sui prestiti globali concessi I finanziamenti della BEI sono accorpio, la produzione agricola rappre dati su fondi propri (cioè principal- alla TSKB-Banca per lo Sviluppo senta, in valore, oltre il 50% del mente sui fondi che essa raccoglie Industriale della Turchia e alla totale delle esportazioni del Paese sui mercati dei capitali), ma i tassi SYKB-Banca di Credito e d'Investie l'agricoltura occupa circa il 60% d'interesse, che sono già quelli di un mento Industriale. della popolazione attiva; per i Paesi istituto senza fini di lucro, sono riACP, nell'insieme, il contributo del dotti, nella maggior parte del casi, Quasi lo stesso importo — 51,4 mil'agricoltura alla formazione del pro grazie ad abbuoni d'interesse finan- lioni di ECU — è stato concesso in dotto interno lordo è del 30%. ziati a valere sui contributi a fondo Portogallo. Gli ultimi mutui, del conperduto della Comunità. La Banca, trovalore di 18 milioni di ECU, hanno I problemi posti dall'arretratezza del- inoltre, accorda finanziamenti a con- contribuito a finanziare la piantagiol'agricoltura in alcune regioni della dizioni particolarmente agevolate ne di eucalipti su 17 000 ettari di Comunità — sottoccupazione, scar- — per una durata molto lunga con terreni marginali ο soggetti a degra sa produttività e bassi redditi — ap- diversi anni di preammortamento dazione; il progetto permetterà di paiono qui ancora più gravi, e l'eso- e a tassi d'interesse molto bassi aumentare soprattutto la produzio--do rurale non fa che accrescere in — nonché diverse forme di contribu- ne di cellulosa, un'importante voce molti Paesi in via di sviluppo la ti su capitali di rischio; queste ope- d'esportazione per il Portogallo (i povertà nelle città e i fermenti so- razioni, che la Banca gestisce su prodotti forestali rappresentano olciali. mandato, vengono effettuate a vale- tre il 1 2% del totale delle esportaziore sulle risorse di bilancio della Co- ni del Paese). Gli interventi della Comunità Euro- munità ο degli Stati membri. pea a favore dello sviluppo agricolo I mutui accordati precedentemente, ed agro-industriale vengono effet- La « combinazione » di queste diver per 27 milioni di ECU, avevano Intetuati sotto diverse forme (per esem- se forme di aiuto dipende da un ressato progetti d'irrigazione nella pio cooperazione tecnica ed indu- certo numero di fattori; le condizioni provincia di Tras-os-Montes (nordstriale, accordi commerciali prefe- previste nella convenzione ο nell'ac est) e nell'Alentejo (sud); l'aumento renziali). Nei Paesi ACP la CEE ac- cordo nel cui quadro vengono effet e la diversificazione della produziocorda aiuti finanziari per la promo- tuate le operazioni, la natura dell'in ne dovrebbero contribuire all'increzione delle esportazioni nonché per vestimento finanziato e la situazione mento dei redditi ed al miglioramenla stabilizzazione dei proventi di economica generale del Paese in cui to del tenore di vita della popolazioesportazione, al fine di aiutare i Pae- l'investimento deve essere realiz ne agricola in zone che offrono scarsi la cui economia dipende dall'e- zato. se possibilità di lavoro in altri settori sportazione di pochi prodotti ο beni e, nello stesso tempo, favorire la a far fronte alle fluttuazioni dei prez Nei Paesi dell'area mediterranea politica governativa volta a limitare zi di mercato. le importazioni di beni alimentari. La Comunità accorda anche finan- In Turchia a fine giugno 1981 la BEI Tredici piccole e medie iniziative ziamenti per investimenti, ma in aveva accordato, per investimenti agro-industriali hanno beneficiato questo campo vi è una ripartizione nel settore agricolo ed agro-indu d'altro lato, di crediti per un totale di 6,4 milioni di ECU a valere sui prestidelle competenze tra la Banca Euro- striale, 56,2 milioni di ECU. pea per gli Investimenti e la Commis- Di detto importo, 36 milioni di ECU ti globali concessi al Banco de Fosione delle Comunità Europee: la sono stati destinati a grandi progetti mento Nacional. 11 Nella maggior parte degli altri Paesi del Bacino Mediterraneo è la Commissione della Comunità Europee che, in pratica, interviene per lo sviluppo agricolo, mentre la BEI concentra maggiormente le sue operazioni nei settori industriale, energetico, minerario, turistico e delle infrastrutture (principalmente dei trasporti). Una buona parte dei finanziamenti della Banca all'industria è stata accordata sotto forma di prestiti globali a banche di sviluppo nazionali; a fine giugno 1981 erano stati erogati crediti per 9 milioni di ECU a favore di 15 iniziative agro-industriali in Egitto, Giordania, Tunisia, Marocco e Israele. Alcuni progetti d'infrastruttura che la BEI ha contribuito a finanziare nei Paesi del Mediterraneo hanno interessato direttamente il settore agricolo. Per esempio, un finanziamento è stato accordato per lo spostamento di un tratto della linea ferroviaria Tunisi-Algeri (nella Tunisia settentrionale) in modo da consentire la costruzione di u n ^ diga (la linea attraversa appunto la zona dove sorgerà un invaso, la cui acqua sarà utilizzata principalmente per scopi irrigui). In Siria è stata finanziata la costruzione di una strada di circa 150 km che collegherà le regioni agricole situate nell'est del Paese con i principali centri commerciali situati nella parte occidentale. Nei Paesi ACP La seconda Convenzione di Lomé, come già la prima, prevede la concessione di cospicui aiuti finanziari nei Paesi d'Africa, dei Caraibi e del Pacifico (attualmente più di 60). che incide pesantemente sulla bilancia dei pagamenti. Per quanto concerne l'agricoltura vi è anche qui una suddivisione delle competenze tra la Commissione e la BEI; in generale la Commissione, con i contributi a fondo perduto ed i finanziamenti a condizioni speciali, interviene a favore dei progetti agricoli di base (irrigazione, drenaggio, sistemazione di piantagioni, ecc.) mentre la BEI, con i mutui a tasso agevolato e le operazioni su capitali di rischio, contribuisce soprattutto al finanziamento di progetti nel set- ' tore agro-industriale. Alto Volta: ampliamento di uno zuccherificio per coprire la domanda locale Costa d'Avorio: uno stabilimento per la lavorazione delle noci di cocco, un oleificio (olio di copra e di palma) e nuovi impianti per il trattamento del latice; i tre investimenti sono orientati principalmente verso l'esportazione; I finanziamenti della Banca per il settore agro-industriale nel quadro delle convenzioni di Lomé ammontavano complessivamente — a fine giugno 1981 — a 108,9 milioni di ECU, di cui 12,9 milioni sotto forma di crediti per piccole e medie iniziative a valere sui prestiti globali concessi a banche di sviluppo nazionali. Detto importo ha contribuito alla realizzazione di investimenti in 19 Paesi: Alto Volta, Camerun, Ciad, Costa d'Avorio, Gambia, Kenia, Liberia, Malawi, Mali, Maurizio, Nigeria, Papua-Nuova Guinea, Senegal, Swaziland, Tanzania, Togo, Trinidad e Tobago, Zaire e Zambia. Circa la metà è stata destinata ad attività orientate verso l'esportazione (per esempio tè, lavorazione delle arachidi) che dovrebbero comportare, in alcuni casi, un forte incremento delle entrate in valuta estera; l'altra metà è andata ad imprese che producono soprattutto per far fronte alla domanda interna (per esempio riso, olio di palma), contribuendo cosi a ridurre il disavanzo alimentare 12 Si ricordano in appresso alcuni progetti che la BEI ha contribuito a finanziare: Gambia: ammodernamento di impianti per la lavorazione delle arachidi, le quali rappresentano una quota di oltre il 90% nel totale dei proventi di esportazione del Paese; Kenia: costruzione di dieci nuovi stabilimenti per la trasformazione del tè prodotto da piccoli coltivatori (il tè è al secondo posto tra i prodotti di esportazione del Paese); Liberia: costruzione di due piccoli oleifici (olio di palma) per i fabbisogni locali Mali: costruzione di uno stabilimento per la lavorazione del riso (precendentemente il Mali esportava riso non lavorato ed importava riso Pilato, con evidenti impatti negativi sulla sua bilancia dei pagamenti); Papua-Nuova Guinea: costruzione di un oleificio (olio di palma) ed installazioni per lo stoccaggio; questo progetto è collegato con quello di una piantagione che permetterà di creare 1 ODO posti di lavoro e 1 400 piccole aziende a conduzione familiare; Senegal: ammodernamento e potenziamento degli impianti per la lavorazione dei semi di arachide e di cotone, destinati principalmente all'esportazione; Togo: costruzione di un oleificio (olio di palma) ed installazioni per lo stoccaggio; l'olio sarà esportato per la maggior parte verso i Paesi limitrofi; Nel quadro delle convenzioni di Yaounde (1964-1975), di cui erano firmatari un piccolo gruppo di Paesi africani, la BEI aveva accordato complessivamente 62 milioni di ECU per progetti agro-industriali ο agri coli; i finanziamenti erano stati con cessi in parte sotto forma di mutui su risorse proprie della Banca ed in parte sotto forma di mutui a condi zioni speciali su mandato della Co munità. Oltre ai progetti agro-industriali, la BEI ha contribuito a finanziare alcune infrastrutture necessarie per lo sviluppo agricolo, per esempio l'ammodernamento della linea ferroviaria trànscamerunese per facilitare soprattutto il trasporto delle principali produzioni del Paese — legno, cacao, caffé e zucchero — verso le città e i porti. La BEI ha anche contribuito alla realizzazione nell'Africa meridionale di un progetto industriale d'importanza regionale che interessa gli allevatori di bestiame: la costruzione, nel Botswana, di un laboratorio per la produzione di vaccini contro l'afta epizootica. BEI-INFORMAZIONI è una pubblicazione periodica della Banca Europea per gli Investimenti che esce contemporaneamente in 7 lingue (danese, francese, greco, inglese, italiano, olandese e tedesco). La riproduzione degli scritti apparsi su BEI-INFORMAZIONI è consentita; si gradirebbero però la citazione della fonte e l'invio del ritaglio dell'articolo publicato. 100, Bd. 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