LIBRO 3.qxd 12/03/2004 18.29 Pagina 1 Le Rievocazioni Storiche nella Terraferma Veneta Analisi, mappatura e proposte sinergiche Progetto grafico Quba di Conegliano Impaginazione e stampa C&D Litografia di Conegliano Coordinamento redazionale DreamLab di Feltre copyright© 2003 Associazione Claudia Augusta 1 LIBRO 3.qxd 12/03/2004 18.29 Pagina 2 a valorizzazione del patrimonio culturale e linguistico della propria comunità si può perseguire anche attraverso la promozione delle “Rievocazioni Storiche”? E’ una domanda che ci porta a riflettere sulla natura di queste manifestazioni, che si tengono in ogni parte del mondo per rappresentare, in forma per lo più spettacolare, eventi che hanno caratterizzato la storia e l’immagine che di essa è stata diffusa entro e fuori dei propri confini. Le rievocazioni storiche sono eventi oscillanti tra storia e fantasia, tra rigore scientifico della ricostruzione e libertà dello spettacolo, tra realtà e sogno; tuttavia esse rappresentano sempre una occasione importante per ogni comunità perché anche attraverso lo studio del proprio passato e la ricerca e rielaborazione di momenti importanti della vita del proprio paese, si può meglio conoscere le proprie radici, trarre importanti lezioni dalla memoria dei luoghi e delle genti, rinverdire le ragioni del proprio esistere come popolo, acquistare coscienza e più profonda conoscenza dei modi del comunicare, dalla lingua ai segni delle tradizioni. A dir il vero tuttavia la gran parte degli eventi rievocativi non presenta sempre quel rigore scientifico nella ricerca di azioni, costumi, armi, suoni, tradizioni gastronomiche e quant’altro è stato realmente vissuto da coloro che nelle rappresentazioni storiche vengono evocati; ma è sufficiente questo per definire solo folcloristico e spettacolare il lavoro di migliaia di addetti ai lavori che rendono possibili questi eventi? Certamente no: esse sono persone straordinarie per impegno di lavoro ed entusiasmo, persone che non si perdono in infinite discussioni per non fare nulla - mestiere che pare invece facile per tanti politici anche dalle nostre parti - ma guardano alle realizzazioni, ai risultati di un lavoro che coinvolge centinaia di migliaia di cittadini, che concorre a produrre ricchezza per i paesi e per la regione tutta. Di ciò siamo consapevoli ma siamo altrettanto convinti che essi possano essere aiutati ad approfondire, a conoscere meglio, a studiare assieme programmi comuni di formazione e progetti di comunicazione che permettano di far crescere la qualità del lavoro. La Regione ha intenzione di essere al loro fianco per L 2 LIBRO 3.qxd 12/03/2004 18.29 Pagina 3 valorizzare il loro impegno, per sostenerli, per stimolarli, per aiutarli a far crescere sempre più la qualità del loro lavoro e le soddisfazioni che da essa sapranno ricavare. L’Associazione Claudia Augusta si sta impegnando da alcuni anni in questa direzione, anche con il determinante sostegno regionale, e di questo lavoro diamo atto: è un impegno che viene salutato con soddisfazione e con l’auspicio che le “Rievocazioni Storiche” del Veneto si possano caratterizzare presto per essere fondate sul rigore scientifico di ricerca ma mantenendo sempre la natura di eventi di grande spettacolarità ed attrazione. On. Dott. Giancarlo Galan Presidente della Giunta Regionale del Veneto 3 LIBRO 3.qxd 12/03/2004 18.29 Pagina 4 a Giunta Regionale ha come principio ispiratore quello di sostenere, in sintonia con le diverse realtà del nostro territorio, l’originale e variegato mondo della cultura veneta favorendo la sua capacità di vivere in un costante processo dialettico con il proprio passato. La centralità del Veneto nel mondo dell’arte e della cultura mondiale è infatti tale da fare della nostra Regione un esempio unico per tutta l’umanità, motivo per cui la Giunta Regionale sta impegnandosi con una crescente incisività nella diffusione della nostra storia e delle nostre tradizioni, nel recupero e nella salvaguardia dell’eredità artistica e architettonica, nel sostenimento di specifici progetti culturali. Il primo incontro generale fra i rappresentanti delle “Rievocazioni Storiche” del Veneto in occasione dell’evento "Una Piazza per la storia veneta. Cultura e tradizioni della Terraferma" realizzato nel settembre 2002 a CastelBrando, in Cison di Valmarino - in collaborazione con l'Associazione Claudia Augusta –, rientra appunto nella concreta volontà di promuovere la conoscenza e la valorizzazione del nostro importante patrimonio culturale. Le numerose “Rievocazioni Storiche” attive nel nostro territorio rappresentano infatti il fondamento insostituibile della nostra identità veneta e allo stesso tempo costituiscono uno degli strumenti più significativi per la valorizzazione e divulgazione del nostro patrimonio culturale fatto di storia, tradizioni, usi e costumi. Dopo il primo incontro di CastelBrando fra i rappresentanti delle “Rievocazioni Storiche” del Veneto, il duplice auspicio della Giunta Regionale, e mio personale, è quello di sostenere la riorganizzazione dell’intero settore, anche attraverso incontri periodici e seminari formativi, al fine di coniugare la spettacolarità degli eventi con i requisiti minimi in termini scientifici, storici e filologici e di destinare delle specifiche risorse finanziarie indirizzate alla ricerca, divulgazione e valorizzazione del nostro grande patrimonio culturale. Un sincero plauso va rivolto al Prof. Massimo Colomban, Presidente dell’Associazione Claudia Augusta, per aver accettato l’incarico esplorativo di ricercare una strategia comune fra tutte le “Rievocazioni Storiche” del Veneto in L 4 LIBRO 3.qxd 12/03/2004 18.29 Pagina 5 sinergia con le più importanti entità regionali, nonché per aver commissionato e pubblicato il presente studio e analisi della realtà rievocativa della nostra Regione. Ermanno Serrajotto Assessore alle Politiche per la Cultura, l'Identità Veneta e l'Istruzione 5 LIBRO 3.qxd 12/03/2004 18.29 Pagina 6 n ogni dove, attraverso un plurimillenario processo storico, la nostra realtà territoriale evidenzia le grandi ricchezze del suo illustre passato: reperti archeologici, città e borghi antichi, ville e castelli, monumenti e cattedrali, un insieme inconfondibile di testimonianze culturali che costituiscono quel patrimonio, unico e irripetibile, da cui deriva la nostra identità veneta. Una identità che evidenzia la valenza culturale delle origini e che si arricchisce ulteriormente con il fiorire di sempre nuovi eventi rievocativi che ogni anno si organizzano nella Terraferma Veneta. Le tante “Rievocazioni Storiche” presenti nel nostro territorio costituiscono uno degli strumenti più significativi per la valorizzazione e divulgazione del nostro patrimonio culturale fatto di storia, tradizioni, usi e costumi. Ecco perché ho accettato dall’Assessore Ermanno Serrajotto – sempre attento a sostenere tutti quei valori che sono formativi della nostra identità e tutte quelle iniziative che concorrono ad approfondire la conoscenza delle nostre radici – l’"incarico esplorativo" di riorganizzare il comparto delle “Rievocazioni Storiche” in collaborazione anche con la Regione Lombardia: non va dimenticato infatti che ampi territori oggi amministrati da questa Regione, per secoli sono stati parte integrante della Serenissima Repubblica di Venezia. Ed il mio impegno sarà rivolto in via prioritaria non solo a riorganizzare il settore, ma a ricercare anche alleanze e sinergie, in collaborazione con i più importanti enti pubblici ed associazioni regionali, individuando le direttrici di crescita più appropriate dove le “Rievocazioni Storiche” dovranno avere una rinnovata attenzione ed essere più compiutamente considerate nella loro duplice funzione: per il valore culturale, sociale a aggregativo che costituiscono e per la forte valenza turistica che comportano. Per questo secondo aspetto, desidero ricordare che il turismo qualitativo e culturale rappresenta il primo fattore di crescita: è infatti l’eccellenza nello sviluppo sostenibile perché valorizza e protegge l’ambiente, incentiva le arti, i mestieri e il commercio, aiuta l’artigianato e tutte le attività dell’accoglienza, amplia le menti e vedute, allarga la cultura e le conoscenze, utilizza l’unica materia prima che abbiamo in quantità gratuita e inesauribile (se sapremo preservarla): il sole, la natura, l’ambiente. Ed è proprio per diffondere la valenza culturale delle nostre origini e promuovere un turismo qualitativo e culturale che è nata l’Associazione Claudia Augusta che ho l’onore e l’onere di presiedere: un’Associazione senza scopo di lucro, aperta a entità pubbliche e private, cui ho messo a disposizione - a mio totale carico personale - i locali e le attrezzature per la sede operativa di CastelBrando, a Cison di I 6 LIBRO 3.qxd 12/03/2004 18.29 Pagina 7 Valmarino. CastelBrando non è infatti solo un grande Castello con 260 stanze e 2.000 anni di storia, ma è anche lungo la via Claudia Augusta, l’antica strada imperiale romana che attraverso le Alpi ha unito per sempre l’area latina con il mondo germanico, è anche l’ambiente dove il 29 settembre 2002 è stata realizzata "Una Piazza per la storia veneta. Cultura e tradizioni della Terraferma", evento rievocativo e spettacolare che già nell’edizione zero ha visto la presenza di oltre 20.000 presenti. Lo studio e ricerca sulle “Rievocazioni Storiche” che viene presentato con questa pubblicazione costituisce dunque, dopo la “Tavola Rotonda” del 29 settembre 2002, il secondo tassello di un lungo percorso che continuerà il prossimo 28 settembre 2003, sempre a CastelBrando, con un seminario dedicato proprio alla formazione di chi opera in questo importante settore della Terraferma Veneta. Massimo Colomban Presidente Associazione Claudia Augusta 7 LIBRO 3.qxd 12/03/2004 18.29 Pagina 8 Verbale dell’incontro fra i rappresentanti delle “Rievocazioni storiche del Veneto” CastelBrando, domenica 29 settembre 2002 Per conoscere più compiutamente le realtà che operano nel settore della “Rievocazione Storica” il Prof. Ermanno Serrajotto, Assessore alle Politiche per la Cultura, l’Identità Veneta e l’Istruzione, ha incaricato l’Associazione Claudia Augusta, di effettuare in collaborazione con il C.E.R.S.Consorzio Europeo Rievocazioni Storiche, una mappatura degli eventi di maggior rilievo storico-culturale presenti sul territorio, nell’intento di tracciare delle linee guida su cui costruire un sistema articolato di manifestazioni rievocative realizzate su precisi itinerari storici e culturali. La rievocazione storica, la ricostruzione degli ambienti, la riproposizione di fatti e avvenimenti negli esatti luoghi dove questi sono accaduti e con la massima cura filologica di abiti, armi e attrezzeria - la cosiddetta Living History che già viene proposta con successo in tutta Europa - costituisce infatti la chiave per diffondere con maggior successo la nostra grande storia e le nostre antiche tradizioni, anche per aprire nuovi orizzonti nella valorizzazione del nostro patrimonio culturale. Partendo da questi brevi presupposti l’Associazione Claudia Augusta ha organizzato per conto dell’Assessorato alle Politiche per la Cultura, l’Identità Veneta e l’Istruzione l’incontro di domenica 29 settembre 2002 in cui erano presenti: Prof. Ermanno Serrajotto Assessore alle Politiche per la Cultura, l’Identità Veneta e l’Istruzione; Dott. Angelo Tabaro Dirigente Responsabile della Direzione Cultura della Regione Veneto; Dott. Maurizio Gasperini Direttore dell’Istituto Regionale per le Ville Venete; Prof. Massimo Colomban Presidente dell’Associazione Claudia Augusta; Dott. Massimo Andreoli Presidente del Consorzio Europeo Rievocazioni Storiche; N. 50 Dirigenti in rappresentanza delle 63 Rievocazioni Storiche Venete 8 LIBRO 3.qxd 12/03/2004 18.29 Pagina 9 invitate; Dirigenti della Regione del Veneto e della Regione Lombardia (come osservatori). La Prof.ssa Anna Paola Zugni-Tauro della Libera Università di Lingue e Comunicazione IULM di Milano/Feltre ha introdotto l’argomento con una illustrazione dei requisiti minimi – filologici, scientifici, storici – a cui le Rievocazioni Storiche dovrebbero sottostare affinché le stesse possano ambire a rappresentare dei fatti storici a un pubblico che sarà sempre più attento ed esigente. Ha ricordato come è nato il Palio di Feltre e come si è sviluppato nel corso degli anni. Il Prof. Ermanno Serrajotto ha sottolineato la volontà della Regione del Veneto di affiancare le Associazioni e Pro-Loco nel loro sforzo quotidiano; con piacere ha evidenziato che le Rievocazioni Storiche si sono moltiplicate negli ultimi anni; ha ricordato anche come le stesse tendano a somigliarsi o a rappresentare le stesse storie o scenografie, per cui c’è un forte bisogno di caratterizzazione ed originalità, come pure di fedeltà storico-scientifica. L’obiettivo che si prefigge la Regione del Veneto, unitamente all’Associazione Claudia Augusta, è quello di aiutare le varie realtà locali a trovare un filo conduttore e a stendere un Calendario per proporsi non solo ad un pubblico locale o provinciale, ma bensì internazionale. Il Prof. Massimo Colomban ha evidenziato che lo studio e analisi dello stato di fatto commissionato dall’Associazione Claudia Augusta al CERS (che viene qui di seguito presentato) costituisce la prima bozza di lavoro da cui partire. Ha anche precisato che in questa fase di creatività e crescita, in questo lavoro di classificazione (o meglio di elencazione) non si è voluto dare i voti a nessuno. Ha ricordato poi che a fianco della Regione Veneto ci sarà anche la Regione Lombardia. Il Prof. Avv. Ettore Albertoni, Assessore Regionale alla Cultura e alle Identità Lombarde, presente ai lavori nella giornata precedente, ha infatti espresso questa volontà e auspica che la Regione Lombardia possa essere coinvolta ed eventualmente collaborare anche nella “Piazza per la Storia Veneta”, la grande manifestazione con Ricerca e Convegno che si è svolta (come numero zero) a CastelBrando il 28 e 29 settembre 2002 e che si ripeterà ogni anno. Il Dott. Massimo Andreoli (Presidente del CERS) ha illustrato la “ricerca-elenco” delle Rievocazioni Storiche del Veneto; ha sottolineato il fatto che si tratta di un primo “stu- 9 LIBRO 3.qxd 12/03/2004 18.29 Pagina 10 dio-indagine” e che quindi può essere soggetto ad integrazioni e/o correzioni: chi avesse note o rilievi da fare può infatti inoltrarli al CERS. Ha sottolineato inoltre l’importanza di creare delle sinergie e delle collaborazione fra tutte le Rievocazioni Storiche al fine di perseguire gli obiettivi che la Regione Veneto vorrà indicare. Il Prof. Massimo Colomban ha indi coordinato tutti i numerosi e validissimi interventi dei rappresentanti in sala, che si possono così riassumere: 1° LE RIEVOCAZIONI COME ISTRUZIONE E CULTURA È stata ribadita da tutti l’importanza della ricerca dei fatti della storia, così come dei costumi, delle arti e dei mestieri, quale fondamento di una politica culturale e turistica volta alla salvaguardia delle peculiarità della nostra cultura: bisogna coinvolgere le scuole, gli studenti e le università, anche con borse di studio, favorendo eventuali tesi di laurea sull’argomento. È poi di fondamentale importanza che gli eventi siano filologicamente, scientificamente e storicamente coerenti con i fatti ed i periodi storici che intendono rappresentare, per cui è stata sollecitata da più parti una politica regionale attiva in grado – pur una sola volta all’anno – di studiare e ricercare scientificamente un particolare settore. Come, ad esempio, è avvenuto in CastelBrando nel 2002 con la ricerca sui metalli (Il Ferro e Fuoco), così la Regione potrebbe favorire la ricerca e lo studio sulle arti della musica antica, sui costumi (abbigliamento e accessori), così come in altri settori antichi (gastronomia, arti marziali, scrittura e pittura, …). 2° LE RIEVOCAZIONI COME VOLONTARIATO E COINVOLGIMENTO EMOTIVO È stata sottolineata l’importanza in tutte le rievocazioni del ruolo determinante del volontariato locale da coinvolgere emotivamente attraverso i giovani e le scuole, con la riscoperta delle gare, tornei e palii, anche con dei premi ai vincitori. 3° IL COINVOLGIMENTO DELLE IMPRESE, SOPRATTUTTO D’ARTE E ARTIGIANATO LOCALE È stata evidenziata l’opportunità di una interazione più incisiva con il mondo delle imprese, non solo per avere degli sponsor, ma altresì per ottenere dei prodotti da esporre, usare o vendere. 10 LIBRO 3.qxd 12/03/2004 18.29 Pagina 11 4° LE RIEVOCAZIONE PER LO SVILUPPO DI UN TURISMO CULTURALE INTERNAZIONALE Oltre il 50% degli arrivi turistici in Veneto è mosso dalla curiosità o necessità di conoscere non solo i nostri monumenti e le nostre città d’arte, ma anche la nostra storia, le nostre culture antiche, i nostri costumi, le nostre arti e mestieri che sempre più velocemente stiamo perdendo. Attraverso le rievocazioni non solo di costume, o di gare e trofei, ma specialmente di fatti d’arme e di eventi storico culturali, si possono recuperare e conservare le nostre tradizioni come l’unire il fatto storico al concerto musicale, così come all’evento celebrativo di arti marziali, o del mercato antico, o dell’evento gastronomico. Se questo potesse avvenire in modo sinergico, cadenzato senza sovrapposizioni lungo le tre stagioni (primavera-estate-autunno), produrrebbe il sicuro incremento di un turismo culturale internazionale. Tutti si sono detti d’accordo sull’operare per questo obiettivo ed è stato sollecitato il CERS ad individuare e/o proporre delle soluzioni. 5° L’IDEA DI “CARTA VENETA” O “CARTA DEL VIAGGIO NELLE VENEZIE” Coinvolgendo i siti storici e i musei, è stata ipotizzata la creazione di un tracciato (una carta) attraverso le Ville Venete, le Dimore Storiche e i Castelli, le Città Murate e i Borghi Medievali, cadenzando lungo questo percorso – come una musica dolce – gli avvenimenti culturali e celebrativi con un calendario delle Rievocazioni Storiche, della Musica in Villa, degli altri avvenimenti storici importanti sulla Gastronomia, gli Antichi Mercati o le Rievocazioni Marziali. È stato dato un mandato esplorativo al Prof. Massimo Colomban per la “Carta del Viaggio nelle Venezie” e al Dott. Massimo Andreoli per il “Calendario” da far coincidere (senza sovrapposizioni e duplicazioni) con le eventuali altre manifestazioni. La Regione dovrebbe ricercare i fondi per il sostegno e la promozione turistico-culturale-produttiva di questi percorsi e avvenimenti. 6° ALTRI PROBLEMI, PROPOSTE, SOLUZIONI Sono stati ricordati una serie di problemi e fatte delle proposte, giudicati però di secondaria importanza, tra i quali: 11 LIBRO 3.qxd 12/03/2004 18.29 Pagina 12 6a) BATTERE MONETA ANTICA Viene praticata allegoricamente da alcuni gruppi solo ed esclusivamente durante le feste rievocative. Potrebbe essere la soluzione per l’autosostentamento del volontariato. Nessuno comunque si è detto informato sulle leggi in materia. La responsabilità rimane comunque a carico di chi esercita tale attività. 6b) CLASSIFICAZIONE DEI GRUPPI E DEGLI ARTISTI Viene ritenuta di vitale importanza. Il CERS si farà parte diligente per stilare una classifica che in parte è di seguito allegata. 6c) ASSICURAZIONE CONTRO PIOGGIA (O MALTEMPO) È stata sottolineata la necessità di trattare con le Compagnie di Assicurazione. Il CERS si farà parte diligente per ricercare una soluzione soddsfacente. 6d) PUBBLICITÀ UNITARIA REGIONALE È stata auspicata attraverso la “Carta del Viaggio delle Venezie” e attraverso il sito internet regionale. 6e) VARIE: coinvolgimento dei musei nel percorso; ricerca sulle musiche e strumenti; ricerca sui costumi e accessori; libri sulle ricerche come aiuto didattico; corsi di formazione e/o convegni educativi (didattica), …calendario cadenzato come una collana di perle. La Regione del Veneto, Assessorato alle Politiche per la Cultura, l’Identità Veneta e l’Istruzione, attraverso l’Associazione Claudia Augusta e con la collaborazione del CERS-Consorzio Europeo Rievocazioni Storiche, presenterà in un prossimo incontro da stabilire quanto sarà stato fatto in ottemperanza alle varie istanze emerse ed eventualmente proporrà una serie di iniziative, programmi o azioni al fine di creare maggiori sinergie e risultati concreti. Verbalizzato in Cison di Valmarino, a CastelBrando, l’anno 2002, il 29 di settembre. Giorgio D’Agostini Segretario e Tesoriere Associazione Claudia Augusta 12 LIBRO 3.qxd 12/03/2004 18.29 Pagina 13 Le Rievocazioni Storiche nella Terraferma Veneta Analisi, mappatura e proposte sinergiche Massimo Andreoli Presidente del Consorzio Europeo Rievocazioni Storiche a molti anni il Veneto, seguendo quella che si può ben definire una “moda” o una “tendenza” del nostro tempo, ha visto la proliferazione sul proprio territorio di numerose Rievocazioni Storiche, o comunque di feste popolari che fanno della sfilata in abito antico il clou del proprio programma artistico. Molti eventi rievocativi affondano le proprie radici sulla storia del territorio in cui la manifestazione si svolge, ricordano un evento, una battaglia, la stipula di un importante trattato, e certo è sintomatico che anche il più piccolo paese cerchi di trovare nella propria memoria storica motivo di orgoglio e, soprattutto, di promozione verso l’esterno. A volte, però, il corteo storico o l’esibizione in costume non hanno in realtà alcun legame storico o culturale con il paese dove questi vengono realizzati, ma sono frutto solamente della voglia di “tingere” di colori sgargianti una festa folcloristica alla ricerca di un significativo rinnovamento. In entrambi i casi, ed è fondamentale sottolinearlo, la forza motore dell’evento, dalla realizzazione di abiti e attrezzerie, alla stesura del programma, all’organizzazione tecnica e logistica è il volontariato, la partecipazione della collettività ad un’iniziativa che, quindi, ha anche una forte valenza sociale. Per questo motivo tale studio non esprimerà in alcun modo una classifica di merito a seconda della maggiore o minore fedeltà storica, o della migliore o peggiore messinscena spettacolare, ma semplicemente cercherà di individuare quale sia la tendenza realizzativa delle rievocazioni venete e quali gli eventuali strumenti mancanti per una loro riqualificazione. Due sono dunque gli obiettivi: 1) Creare una sorta di “mappatura” di quelle che, per tradizione, rigore storico-ricostruttivo, incremento turistico, si possono dichiarare le principali Rievocazioni Storiche del Veneto e suddividerle in due sezioni: la prima in cui si riuniscono quelle che nascono dalla volontà di rievocare un pre- D 13 LIBRO 3.qxd 12/03/2004 18.29 Pagina 14 ciso periodo storico e quindi svolgono anche un lavoro di ricerca e riproposizione filologica del medesimo, la seconda in cui figurano invece quelle che hanno optato per la spettacolarizzazione dell’evento a prescindere dalla propria memoria storica o comunque non nascono con intenti storico-ricostruttivi. In realtà si potrebbe creare una terza sezione, quella “agonistica” che riunisce i Palii delle varie città. Questi infatti, proprio per la loro natura di competizione, spesso devono fare i conti con il XXI secolo in cui viviamo, sia per quanto riguarda la sicurezza dei contendenti (un fantino deve comunque spesso ricorrere a caschi regolamentari, anche per necessità assicurative) che la regolarità delle varie gare (vi sono, come nel caso di Feltre, gare di arcieria in cui gli archi utilizzati devono avere tutti le medesime caratteristiche di precisione e tiraggio e per questo vengono utilizzati archi moderni, più facilmente codificabili). Ma essendo, appunto, quella della competizione una componente a sé stante rispetto alla realizzazione dell’evento storico vero e proprio, volutamente non lo tratteremo in questo studio. 2) Individuare e proporre le linee generale per la creazione di una politica culturale/turistica in cui le rievocazioni storiche possano svolgere un ruolo centrale quale proposta per un indotto direttamente legato al patrimonio storico/monumentale presente sul territorio regionale. 14 LIBRO 3.qxd 12/03/2004 18.29 Pagina 15 Della definizione di “Rievocazione Storica” (Art. 2 del Regolamento Nazionale per la Rievocazione Storica) 1. La “Rievocazione Storica” (nota anche con il termine di “Living History” storia vivente) è quella disciplina applicata alla ricostruzione di situazioni ed ambienti - chiusi, all’aperto, in accampamenti o in borghi - con personaggi in abiti storici di qualsiasi periodo, dalla preistoria al secondo conflitto mondiale, che consente, attraverso un corretto modo di proporre la storia, di esercitare un’importante azione didattica e divulgativa in modo qualificato e documentato. 2. Studio, ricerca, approfondimento, sperimentazione pratica e apprendimento di antiche tecniche sono quindi le parole d’ordine di chi si vuol confrontare con la “Rievocazione Storica”. 3. Fare ‘storia vivente’ significa dare ‘volto’, ‘spessore’, ‘realismo’ ed un’anima ai personaggi la cui vita quotidiana si intende ricreare; ciò è possibile soltanto grazie ad una seria e documentata azione di ricostruzione che deve, obbligatoriamente, condurre in primo luogo alla veridicità: veridicità di abbigliamento in ogni suo singolo capo, veridicità negli allestimenti di ambienti o situazioni che si intendono proporre al pubblico, veridicità nel restituire lo spirito di una data epoca. 4. Vestire, agire, sentire e giungere persino, se non a pensare, almeno ad immedesimarsi in un mercante dell’Anno Mille, un cavaliere del Duecento, una contadina del XIV° secolo, una nobildonna del Rinascimento, un fante della Grande Guerra o un partigiano della 2^ Guerra Mondiale: tutto ciò, comunemente, è “Rievocazione Storica”; darsi un nome, costruire attorno a quel nome un personaggio con una ben definita storia vivendola come fosse effettivamente la propria: anche questo è “Rievocazione Storiche”. 5. È così che, desiderosi di percorrere all’indietro le tappe che hanno scandito il cammino dell’umanità, gli appassionati di ‘storia vivente’ si ritrovano a cucire con aghi d’osso i propri abiti, realizzano magari a mano le proprie calzature, dormono in tende su pagliericci di fortuna, mangiano cibi cucinati con strani procedimenti, animano accampamenti, piazze e città, espongono al pubblico il risultato delle loro ricerche e dei loro lavori di ricostruzione, indos15 LIBRO 3.qxd 12/03/2004 18.29 Pagina 16 sano pesanti armature, puliscono le armi prima di uno scontro simulato, giocano ai dadi nel mezzo di un campo militare, ascoltano in un silenzio innaturale (confusi nella massa dei combattenti) il passo cadenzato d’una formazione di fanteria che si appresta alla carica, brandiscono pesanti spade nel bel mezzo d’una mischia furibonda o in duelli cavallereschi, si preparano ad un’azione militare con scontri a fuoco. 6. Se nel concetto di “Rievocazione Storica” la “Living History” è la riscoperta del passato in ogni sua espressione (civile, tecnologica, scientifica, artistica o militare) e nella sua accezione più grande, il “Re-enactment” è la rievocazione di un ben preciso evento storico del quale si mettono in scena i fatti e lo svolgimento; ciò può avvenire per eventi di tipo bellico (la battaglia di Hasting nel 1066 o quella di El-Alamein del 1942), civile (l’elezione a Doge di Jacopo Tiepolo nel 1229 o la Proclamazione dell’Unità d’Italia nel 1861) o religioso (la Concessione della Regola ai Templari nel 1128 o l’indizione del 1° Giubileo nel 1300 da parte di Papa Bonifacio VIII). 7. È quindi chiaro che, di norma, tutti i gruppi, le associazioni o i singoli individui impegnati nella “Rievocazione Storica” fanno comunemente “Living History”, mentre quelli che, facendola, sono chiamati a rievocare un preciso evento storico del tipo di quelli elencati in precedenza, allora in quel momento stanno facendo “Re-enactment”. 8. Chiunque, ed a qualunque titolo, pratichi la “Rievocazione Storica” è tenuto ad osservare scrupolosamente le indicazioni derivanti dal presente regolamento, al fine di perseguire al meglio e con la massima serietà gli scopi prefissi. 16 LIBRO 3.qxd 12/03/2004 18.29 Pagina 17 Dei requisiti generali per la “Rievocazione Storica” (Art. 3 del Regolamento Nazionale per la Rievocazione Storica) Per potersi definire di “Rievocazione Storica” un gruppo, un’associazione od un singolo elemento devono rispettare i seguenti requisiti generali: a) ricostruire rigorosamente attraverso i più svariati aspetti (vita quotidiana, eventi bellici, religiosi o civili, musica, arti da strada, ecc.) un periodo storico ben definito, rappresentandolo al meglio secondo studi, testi, documenti dell’epoca e non - ricerche ed applicazioni di archeologia ricostruttiva validi ed attendibili. Ciò deve avvenire dichiarando in modo evidente ed esplicito il periodo storico rievocato, che dovrà essere contenuto e limitato ad un arco di tempo ben definito in base al quale si dovranno realizzare gli abiti (civili o militari), l’equipaggiamento e tutte le attrezzature; a tal fine di seguito sono indicati gli archi di tempo massimi ritenuti validi per una corretta rievocazione: PERIODO STORICO Antichità EQUIPAGGIAMENTO CIVILE EQUIPAGGIAMENTO MILITARE 100 anni 50 anni 50 anni 50 anni 30 anni 20 anni 30 anni 20 anni (a.c. - V secolo d.c.) Alto Medioevo (VI-XIII secolo) Basso Medioevo (XIV-XV secolo) Rinascimento (XVI secolo) XVII secolo 20 anni XVIII e XIX secolo Storia Contemporanea 30 anni 15 anni 15 anni Rispetto delle fonti Rispetto delle fonti (XX secolo) A titolo di esempio, una volta dichiarato il proprio periodo storico non ci si potrà assolutamente presentare con evidenti anacronismi ‘a posteriori’: se cioè è ritenuto ammissibile - anche se limitatamente - l’uso di armi o accessori di un periodo anteriore (un fante del 1400 potrebbe avere ereditato una lama di famiglia risalente al XIV secolo) non potrà evidentemente essere ammesso l’uso di armi o accessori che risultino successivi; 17 LIBRO 3.qxd 12/03/2004 18.29 Pagina 18 b) perseguire con rigore gli scopi di cui al precedente punto con l’ausilio di strumenti, oggetti, materiali e strutture - mobili e non - inerenti al solo periodo prescelto. Nota dell’Autore: tale regolamento - che è stato da me presentato ai gruppi convenuti sia al campo che prima dell’inizio della tavola rotonda delle “Rievocazioni Storiche Venete” svoltasi a CastelBrando di Cison di Valmarino il 29 settembre 2002 - è rivolto ai gruppi che vogliono svolgere attività di “Rievocazione Storica”. Un simile regolamento dovrà essere redatto anche per chi realizza manifestazioni storiche, al fine di creare delle basi comuni sulle quali realizzare tali iniziative. Ovviamente anche il regolamento per le manifestazioni dovrà stabilire delle regole base di aderenza storica oltre le quali una festa non potrà andare, qualora voglia definirsi “Rievocazione Storica”. 18 LIBRO 3.qxd 12/03/2004 18.29 Pagina 19 Individuazione e analisi delle Rievocazioni Storiche nel Veneto d aprire la sezione dedicata agli eventi del Veneto, poniamo “Una Piazza per la Storia Veneta” evento realizzato a CastelBrando, in Cison di Valmarino, Treviso, dall’Assessorato Regionale alle Politiche per la Cultura, l’Identità Veneta e l’Istruzione in collaborazione con l’Associazione Claudia Augusta che, pur essendo solamente alla sua prima edizione, già si pone come “modello ideale” per una corretta organizzazione e svolgimento di una Rievocazione Storica. Abbiamo già detto, nell’introduzione, che le tendenze realizzative per quanto riguarda le Rievocazioni Storiche sono due: quella che potremo definire filologica, attenta all’aderenza storica di ciò che si propone, e quella spettacolare, più concentrata sulla qualità dell’intrattenimento. L’evento di CastelBrando, alla luce di quanto riscontrato in molte manifestazioni sul territorio regionale e nazionale, ha capito che la linea di gestione ideale sta esattamente nel mezzo: la Rievocazione Storica deve infatti essere il punto d’incontro tra riproposizione corretta del passato ed evento spettacolare. Entrambi gli aspetti sono complementari (se è vero che da un lato si opera nel campo della divulgazione culturale, non si deve dimenticare che comunque ciò che si propone è “entertainment”, intrattenimento e che quindi, pur divulgando, deve divertire e appassionare lo spettatore). Un altro aspetto importante di “Una Piazza per la Storia Veneta” è stata l’attenzione rivolta alla qualità della manifestazione: se non è certo mancata la partecipazione della collettività (ricordiamo il Palio dei Cinque Comuni della Valsana che ha visto coinvolte le rappresentanze dei Comuni di Cison di Valmarino, Follina, Miane, Revine Lago, Tarzo) ci si è rivolti a professionisti del settore sia per quanto riguarda l’aspetto storico-scientifico che quello spettacolare. Relativamente al primo si è tenuto un convegno dal titolo “La Storia e le Tradizioni del Veneto: relazioni e forme della comunicazione tra l’area veneta e il mondo germanico”, che ha visto tra i relatori importanti rappresentanti del mondo accademico. Parallelamente al convegno sono state allestite due mostre: “Il Castello in Armi”, con l’esposizione di armi ed armature venete dal periodo classico al XVII A 19 LIBRO 3.qxd 12/03/2004 18.29 Pagina 20 secolo realizzate dell’armaiolo Fulvio Del Tin, e “Il Ferro e Fuoco”, esposizione degli antichi metodi di fabbricazione delle armi in terra veneta curata dal fabbro veneto Alessandro Ervas, con la partecipazione dei più famosi armaioli in attività (su tutti il tedesco Walter Suckert, ultimo custode dell’antica arte di costruire armature secondo i metodi che furono dei Missaglia e degli Helmschmid). Quest’ultima poneva l’attenzione sul fatto che per secoli il Veneto è stato uno dei luoghi d’estrazione e lavorazione dei metalli tra i più importanti in Europa. Sono stati presentati al pubblico, sotto forma sia di esposizione statica che di dimostrazione dinamica con tanto di ricostruzione di una forgia antica, tutti i passaggi che portano alla creazione di un manufatto, a cominciare dall’estrazione del minerale, al suo trattamento e riduzione a metallo, le varie lavorazioni e gli opifici. Per quanto riguarda invece la parte dell’intrattenimento, questa è stata affidata a gruppi italiani ed esteri del CERS (Consorzio Europeo Rievocazioni Storiche), quindi con la garanzia della massima fedeltà storica, guidati e coordinati dal regista Paolo Trevisi che ha dato quel tocco di indispensabile spettacolarità a tutte le azioni sceniche. La manifestazione rievocativa trova il suo fondamento storico agli inizi del XVI secolo periodo in cui il Castello Brandolini è al centro delle battaglie tra l’esercito della Lega di Cambrai e le truppe della Repubblica Serenissima, in parte guidate proprio da Giovanni Brandolino, Conte di Valmarino, protagonista sul fronte nord nella liberazione delle città di Feltre, Belluno e Serravalle. “…Per tante perdite non restò punto abbattuto il coraggio de’ Veneziani, i quali si applicarono subito a riacquistare il perduto dominio. Ora essendosi esibito loro il conte Giovanni Brandolino di ricuperare Feltre, Belluno e Serravalle, gli risposero con sentimento di vera stima, concedendo la professione di lui a favore della Repubblica, e che per allora si portasse colle sue milizie sotto Serravalle, come si legge nelle seguenti lettere: “Leonardus Loredanus, Dei gratia, dux Venetiarum, etc. …. Spectabili domino Joanni comiti Brandolino de Valle Marini, salutem et dilectonis affectum. Siamo avvisati da’ nostri Commissari in campo, che voi in queste gravi turbolenze, che inquietano questo Stato, vi siete offerto, colla vostra solita generosità e valore, di portarvi alla ricuperazione di Serravalle, Cividale e Feltre; però ve ne ringraziamo col Senato, ed esortiamo, che giacchè le vostre valli sono confinanti col predetto loco di Serravalle, ora occupato dai nostri nemici, che con le amiche genti di Val Marino e con altri, che facessino bisogno ve ne andia20 LIBRO 3.qxd 12/03/2004 18.29 Pagina 21 te. Assicurandovi, che di questa vostra prontezza ve ne saremo grati e tenuti, come in voi e ne’ vostri discendenti ne vedrete gli effetti, oltrechè riporterete appresso tutto il mondo laude et onore. Datum in Nostro Ducali Palatio, die octava mensis Augusti, Indictione XIV, anno MDX.” (da “Storia di Feltre” del P.M. Antonio Cambruzzi, Francescano conventuale, Volume Secondo, pagina 246247; 1510 d.C. Eccidio di Feltre; Feltre 1873 Premiata Tipografia Sociale Panfilo Castaldi Editrice). Il risultato ottenuto dalla manifestazione è stato indubbiamente positivo, con 20.000 presenze di pubblico in due giornate dedicate alla storia e alla sua rievocazione. Oltre a “Una Piazza per la Storia Veneta”, sul territorio regionale sono state censite 67 manifestazioni che si possono definire rievocative. Da tale ricerca sono state escluse: - tutte quelle feste di carattere folkloristico (fiere e/o sagre) che propongano come esibizione, pur non avendo alcuna connotazione o tema storico portante, spettacoli, animazioni o cortei in costume; - quelle realizzate a titolo straordinario (allestite “one shot”, cioè in edizione unica in occasione di particolari celebrazioni). Se andiamo ad analizzare cronologicamente tali manifestazioni noteremo che, eccezion fatta per la Festa di S. Agata di Arzignano che si svolge a febbraio, queste si concentrano fra i mesi di maggio e novembre, quindi su un arco di 30 fine settimana (per lo più queste iniziative si svolgono tra sabato e domenica) per cui abbiamo una media che supera le due feste in contemporanea per week-end. Un dato che quindi sottolinea come la tendenza nella nostra regione sia di fare della propria storia un veicolo preferenziale di promozione culturale e, ad un tempo, turistica, ma anche la mancanza di un vero e proprio coordinamento centrale che tenda a meglio distribuire, sull’arco temporale, le varie manifestazioni. Soffermiamoci ad individuare, per Provincia, quali e quante siano le Rievocazioni Storiche. 21 LIBRO 3.qxd 12/03/2004 18.29 Pagina 22 Le Rievocazioni Storiche del Veneto PROVINCIA LOCALITÁ MANIFESTAZIONE Belluno (3) Feltre Palio di Feltre Valle di Cadore Rievocazione Ottocentesca Zumelle Fiera della Perdonanza Arcella Palio di S. Antonin Arcella Rievocazione del Passaggio di S. Antonio Baone Festa Medievale Borgoricco Terra di Storia Cervarese S. Croce Palio delle Contrade di Trambaque Cittadella Giornate Medievali Due Carrare Una notte al Castello dei Carraresi Este Giornate Medievale alla Corte degli Estensi Monselice Giostra della Rocca Montagnana Palio dei Dieci Comuni Montegrotto Il Tempo di Berta Padova Padova Medievale Trebaseleghe Fiera dei Mussi Arquà Polesine Palio dell’Oco Villadose Rievocazione del Mercato Romano Asolo Palio della Regina Borso del Grappa Rosales et Vindemiales Cappella Maggiore Palio delle Contrade Castelfranco Veneto Gioco del Pallone Castelfranco Veneto Palio del Castel d’Amore Cison di Valmarino Antichi Mestieri Cison di Valmarino CastelBrando: Una Piazza per la Storia Conegliano Dama Castellana Conegliano Conegliano dentro la storia Mogliano Veneto Palio dei Quartieri Montebelluna Palio del Mercato Vecchio Motta di Livenza Palio dee Batee Portobuffolè Portobuffolè XIII Secolo Riese Pio X Palio dei Mussi S. Lucia di Piave Fiera Medievale S. Zenone degli Ezzelini Sulla terra di Ezzelino Padova (13) Rovigo (2) Treviso (21) Veneta 22 LIBRO 3.qxd 12/03/2004 18.29 Pagina 23 Le Rievocazioni Storiche del Veneto PROVINCIA Venezia (11) Verona (9) Vicenza (9) LOCALITÁ MANIFESTAZIONE Selva del Montello Spacaszoc Tezze di Piave Palio di San Gregorio Tezze di Piave Cose dei Tempi Antichi Treviso Omaggio al Da Ponte Vidor Palio dell’Assalto al Castello Caorle Caorlevivistoria Chioggia Palio della Marciliana Eraclea I Dogi di Eraclea Mestre Vivilforte Mestre Palio dei Borghi Mestre La Sortita Mirano Zoco de l’Oca in Piazza Musile di Piave Palio di S. Donato Noale Palio dei Tempesta S. Maria di Sala Feste Cortesi Stra Riviera Fiorita Affi Festa Medievale Bevilacqua Festa Medievale Bovolone Castrum Brodoloni Garda Palio delle Contrade Lazise Privilegio di Ottone Peschiera Rievocazione dell’assedio del 1799 Soave Festa Medievale del Vino Bianco Verona Compleanno di Giulietta Verona Palio del Drappo Verde Arzignano Processione di S. Anna Bassano del Grappa La Ballata del Millennio Camisano Vicentino Palio delle Contrade Marostica Partita a Scacchi vivente Montecchio Maggiore La Faida Ponte di Barbarano Fiera del Redentore Romano d’Ezzelino Ezzelino da Romano Thiene Mercato Franco Valstagna Palio delle Zattere 23 LIBRO 3.qxd 12/03/2004 18.29 Pagina 24 Andremo ora a suddividere le 67 Rievocazioni Storiche (di “Una Piazza per la Storia Veneta” abbiamo già parlato in apertura) in due sottogruppi: 1) Manifestazioni che si contraddistinguono per una attenta ricerca ad una ricostruzione storica fedele e quanto più filologica In questo primo sottogruppo individuiamo le Rievocazioni Storiche propriamente dette, quelle cioè che si basano su di un evento storico e sulla sua ricostruzione quanto più fedele possibile. Ovviamente il “quanto più fedele possibile” lo si deve sempre rapportare con le potenzialità della località che ospita la manifestazione, laddove un piccolo centro urbano, magari di una Comunità Montana, non potrà contare sulla forza lavoro di centinaia di volontari, come invece accade in una grande città. Quindi anche qui non si farà una classifica di merito sul livello storico, assolutamente sterile ed inutile, ma un’indagine sulla volontà di perseguire, al massimo delle proprie possibilità, la tutela della memoria storica e la diffusione della propria identità culturale attraverso l’evento di piazza. Iniziando dalle tre manifestazioni della Provincia di Belluno, vediamo che tutti gli eventi si concentrano principalmente sulla ricostruzione o di preciso evento storico (Il Palio di Feltre) o sulla riproposizione di uno spaccato di vita quotidiana del passato. Nel Castello di Zumelle, durante l’anno è sempre visitabile la torre centrale dove, al suo interno, il gruppo storico Militares Silvarum ha ricostruito nei minimi dettagli gli ambienti del XII secolo: refettorio, camera da letto, armeria, sala della arti applicate (dal cerusico, al cartaio) dove è possibile “toccare con mano la propria storia”. In occasione della Fiera della Perdonanza, ovvero dell’antica “Sagra di San Lorenzo” della quale si è trovata testimonianza negli atti processuali rinvenuti nell’archivio del Comune di Mel (nella trascrizione degli atti datata 1641, si fa esplicito riferimento a questo avvenimento considerato tradizionale dagli abitanti del “contado”, allora governato dai fratelli Zorzi: occasione annuale per chiedere perdono dei propri peccati al protettore S. Lorenzo nella chiesa a lui dedicata posta all’interno del castello) si organizzano una rievocazione, una fiera e una festa che in tre giorni fa rivivere le magiche atmosfere del medioevo con musiche, giocolieri, armigeri, danze, commedia e poi il mercatino e soprattutto le scene di “Storia Vivente” all’interno della torre. Pur essendo Zumelle di dimensioni ridotte, Vi 24 LIBRO 3.qxd 12/03/2004 18.29 Pagina 25 convergono per la Fiera della Perdonanza migliaia di persone, grazie anche al fatto che la struttura offre anche una buona ricettività, potendo usufruire di un ristorante e di una sala attrezzabile a banchetto medievale. Allo stesso modo autentica si può dichiarare il “Viaggio nel Passato” di Valle di Cadore-Borgata Costa, dove si portano in piazza gli antichi mestieri di fine Ottocento, che poi sono quelli che fino a due generazioni or sono animavano le botteghe artigianali e i mercati delle nostre città: l’impagliatore, il materassaio, l’arrotino e così via. Anche questa, non solamente quella più antica, è storia che va preservata e diffusa, ed in questo senso il “Viaggio nel Passato” si pone come preciso punto di riferimento. Infine quella che, certamente, è la più famosa ed importante Rievocazione Storica dell’alto Veneto: il Palio di Feltre. Anche qui si vede che si è operata una precisa ricerca storica: nella prima metà del quattrocento Feltre legò stabilmente la propria sorte a quella di Venezia, consegnando simbolicamente le chiavi della città a Bartolomeo Nani, ambasciatore veneziano. In quella occasione venne comandato che ogni anno fossero messi in Palio 15 ducati d’oro, assegnati al vincitore di una corsa di cavalli come ci tramanda lo storiografo seicentesco Antonio Cambruzzi:“... Anno nativitatis eiusdem millesimo quadrigentesimo quarto, indictione duodecima, die quinto, decimo mensis junii, ora sexta dei…”. Feltre cerca di far calare il più possibile lo spettatore nell’atmosfera dell’epoca chiudendo le due porte d’accesso carrabili alla cittadella e “spogliando” il centro di ogni simbolo di modernità (dalle auto, alle moderne insegne). Da un lato la città diviene palcoscenico per spettacoli ed animazioni estemporanee (e qui l’attendibilità storica viene un po’ tralasciata a favore ovviamente della spettacolarizzazione), dall’altro la popolazione partecipa in massa e con grande impeto a quello che è per loro il momento più importante di tutti i festeggiamenti: il Palio, il confronto agonistico. I contradaioli si impegnano nel tiro alla fune, nel tiro con l’arco e nella staffetta notturna con le fiaccole. Clou delle gare è la corsa dei cavalli, che si tiene la domenica pomeriggio in un anello di sabbia appositamente attrezzato, e che nelle ultime edizioni ha visto protagonisti cavalli e cavalieri del Palio di Siena. A corollario della parte agonistica il corteo che si distingue, in gran parte, per la ricerca iconografica che si nota nelle fogge di abiti e copricapi, tratti da dipinti per lo più veneti della seconda metà del XV secolo. Anche Feltre, durante i giorni del Palio, viene pacificamente invasa da migliaia di spettatori, che in città si trovano a respirare e rivivere un’atmo25 LIBRO 3.qxd 12/03/2004 18.29 Pagina 26 sfera storica dai connotati tipicamente veneti. Proseguendo la nostra disamina entriamo nella Provincia di Padova. Qui si distinguono, per aderenza storica, diverse manifestazioni. Iniziamo da “Il Tempo di Berta”, che ripropone il famoso episodio legato al soggiorno padovano dell’Imperatore Enrico IV (1050-1106) e di sua moglie Berta di Savoia. A questa duchessa una contadina di nome Berta donò una matassa di filo, ottenendo in cambio dall’Imperatore tanta terra quanta ne potesse comprendere la circonferenza formata dal filo della matassa donata. Credo sia doveroso sottolineare il grande sforzo che la ProLoco compie tutti gli anni per portare in Piazza a Montegrotto - che di storico/monumentale non ha mantenuto nulla nel proprio tessuto urbano - un pezzo di storia. Per questo motivo, a fianco degli immancabili cortei con nobili e sbandieratori senza una precisa connotazione storica, viene realizzata una struttura lignea intorno al Palazzo del Turismo, corredata da accampamento e mercato storico, 26 LIBRO 3.qxd 12/03/2004 18.29 Pagina 27 che ricostruisce, a mo’ di quinta teatrale, l’antica torre di Montegrotto innanzi alla quale si svolgono gli spettacoli veri e propri. Certamente interessante è anche la “Notte al Castello dei Carraresi”, proposta all’interno del Museo dell’Aria di San Pelagio. In una struttura che nei secoli ha subito notevoli mutamenti (da torre d’avvistamento nel Trecento a villa nobiliare del Settecento, ad attuale sede di un Museo che presenta all’interno e all’esterno velivoli della I e II Guerra Mondiale) si è pensato di utilizzare un’area a ridosso della mura antiche ma fuori dal percorso museale per far conoscere la storia locale nella seconda metà del XIV secolo, contraddistinta dal conflitto tra Carraresi e Scaligeri. Alla base della manifestazione, anche qui un’attenta ricerca storica e una riproposizione quanto più veritiera di un preciso periodo. È al momento in fase di studio l’utilizzo degli ambienti interni all’unica torre rimasta, quali stanze per una visita storica animata da “Re-enactors”. Sufficiente, da un punto di vista ricostruttivo, anche la “Giostra della Rocca” di Monselice che, pur dimostrando un notevole sforzo realizzativo, non trova ancora la forza necessaria per divenire motore trainante di un sistema di promozione turistico/culturale della magnifica cittadina e della sua Rocca. Proprio un sistema ragionato in tale senso potrebbe fungere anche da “serbatoio” economico per il restauro e la manutenzione della Rocca, o di altri edifici componenti il grande patrimonio storico monumentale della città. La Giostra si basa principalmente su un avvenimento del 1239: l’Imperatore Federico II, diretto a Padova, che passa per Monselice dove fa erigere il mastio della rocca. E questo è, se vogliamo, l’”inghippo” sul quale inciampa la manifestazione che ripropone, in modo certamente fedele, alcune competizioni antiche (tiro con l’arco, prova di forza alle macine, gare di corsa in velocità, torneo di scacchi, giostra con la lancia e torneo a cavallo) ma di un periodo più tardo. Come sono in un periodo più tardo i costumi indossati dalle nove Contrade. Da sottolineare, invece, la minuziosa ricostruzione delle grandi macchine da guerra: torri, balestre, catapulte, caldaia della pece, arieti ed altri minori strumenti bellici. Passiamo a “Terra di Storia” di Borgoricco, rievocazione storica del periodo romano. Qui l’operazione è estremamente interessante perché, prima che sulla manifestazione di piazza, ci si concentra sull’aspetto didattico-divulgativo del periodo romano nella zona, in cui era presente una centuriazione romana. A fianco, quindi, di riproposizioni di scene di vita romana (per le quali è davvero un’impresa la 27 LIBRO 3.qxd 12/03/2004 18.29 Pagina 28 fedeltà ricostruttiva, specie per quanto riguarda gli abiti civili e le acconciature di cui abbiamo pochissimi reperti) si realizzano laboratori didattici e visite guidate ai siti archeologici e si propongono danze e musiche antiche. Molto suggestivo, e storicamente abbastanza ben ricostruito, è “Il Palio delle Contrade di Trambaque”, che si svolge a Cervarese S. Croce, nel bellissimo castello. Già il fatto che questo si erga in una zona boscosa, lontana da forti “contaminazioni edili” del XX secolo, aiuta molto in fase di rievocazione di una certa atmosfera antica. Intorno al castello, infatti, il gruppo storico organizzatore (Voci dal Medioevo) costruisce un intero villaggio contadino medievale, con tanto di capanne in legno ed un forno - funzionante - con il quale si realizzano pane e focacce secondo le ricette dell’epoca. Punto centrale della rievocazione è la figura del giullare/trampoliere, per la quale vengono coinvolti professionisti di fama nazionale. Buone sono anche, a livello ricostruttivo, le “Giornate medievali” che Cittadella dedica all’Evo di Mezzo. Il gran numero di figuranti e volontari coinvolti non ha forse permesso fin qui alla manifestazione di “decollare” da un punto di vista storico-ricostruttivo, anche se comunque è evidente la ricerca a monte della realizzazione di abiti e attrezzerie. Anche le Giornate Medievali hanno le potenzialità per migliorarsi in tal senso e divenire in questo modo un veicolo promozionale per la città (al momento può apparire troppo simile alla media delle feste storiche che tutt’intorno già si svolgono). E quindi veniamo alla Provincia di Rovigo, dove si tiene una delle manifestazioni più interessanti a livello di “Rievocazione Storica” e archeologia sperimentale : il “Mercato della Centuriazione Romana” di Villadose. Eccellente è infatti l’opera di ricostruzione filologica che il Gruppo Archeologico locale sta portando avanti, facendo di Villadose un centro fra i più apprezzati in Italia di Archeologia sperimentale. Se il mercato lascia un po’ a desiderare da un punto di vista ricostruttivo (vale lo stesso discorso fatto per Borgoricco di Padova) laddove viene concesso, giustamente, ampio spazio ad artigiani e mercanti locali che non possono certamente proporsi come ricostruttori storici, di altissimo interesse è invece la riproposizione di due riti romani legati al periodo imperiale (I Secolo d.C): l’Assegnazione delle Terre ai Legionari e il Matrimonio Romano. Entrambi sono realizzati secondo i più rigidi canoni della ricostruzione archeologica. La Rievocazione è nata nel 1996 per ricordare alla gente la scoperta di una grande centuriazione, avvenuta negli anni ‘80 e sottoposta 28 LIBRO 3.qxd 12/03/2004 18.29 Pagina 29 ad una metodica ricerca di superficie da parte del Gruppo Archeologico di Villadose. In sette anni di ricerche sono stati individuati 347 siti archeologici e con gli oggetti raccolti è stata allestito il Museo della Centuriazione presso l’antica villa Patella che ospita il municipio. Così Villadose, piccolo centro veneto di 5.000 abitanti, ha assunto al ruolo di centro internazionale di ricostruzione e divulgazione storica. Per l’occasione Villadose si trasforma in un vicus romano cambiando i nomi delle sue strade e piazze (che diventano il foro romano, la piazza della centuriazione, l’ager dell’Athesis parvus) e attrezzando un’area verde per i ludi del circus. Centinaia di personaggi in costume animano il mercato impegnati nelle più varie attività: l’allenamento dei lottatori, la vita del Legionario all’accampamento, gli acquisti delle matrone sulle lettighe, i riti propiziatori dei sacerdoti, e così via. Davvero di alta qualità la ricostruzione del termopolium che dispensa cibi tipici romani. A latere della manifestazione di Piazza si svolgono: • un Convegno di Archeologia Sperimentale, • visite guidate al Museo della centuriazione, • presentazione dei lavori delle scuole sulla vita quotidiana dei romani. Si può quindi affermare che quella di Villadose è forse, nel Veneto, la manifestazione che meglio incarna lo spirito della “Rievocazione Storica” e lo mette in pratica in maniera eccellente. Siamo quindi alla Provincia di Treviso. Qui dobbiamo, prima di affrontare le singole manifestazioni, sottolineare la sensibilità e l’attenzione che l’Amministrazione Provinciale, ed in particolare l’Assessorato alla Cultura, ha rivolto alle manifestazioni storiche presenti sul proprio territorio andando ad istituire una sorta di “Marchio”, denominato “MarcaStorica”, sotto il quale si raggruppano quasi tutte, se non tutte, le rievocazioni trevigiane. È innegabile che questo tipo di iniziativa ha aiutato molto a crescere da un punto di vista della “visibilità”, grazie alla creazione di una serie di veicoli promozionali comuni, diffusi su tutto il territorio provinciale. È altresì vero che da parte dell’Assessorato forse è mancato il momento propositivo, laddove - grazie al proprio ruolo di fulcro programmatico - avrebbe potuto delineare le caratteristiche principali, di attendibilità storica o spettacolarizzazione a cui ciascuna manifestazione avrebbe dovuto attenersi. Onore comunque ad una Amministrazione che, prima nel Nord Italia, ha cercato comunque di ordinare un gran numero di rievocazioni storiche e di farle diventare un reale veicolo di promozione del territorio. Iniziando la disamina delle manifestazioni, incontriamo 29 LIBRO 3.qxd 12/03/2004 18.29 Pagina 30 la “Rievocazione Storica di Portobuffolé”. Qui si rievoca il XIII secolo ed il periodo in cui a Portobuffolè viveva Gaia da Camino. La festa presenta tutte le caratteristiche di molte altre rievocazioni, il corteo, gli sbandieratori (figura che nel XIII secolo sappiamo non esisteva), il torneo a cavallo, che forse inizialmente potrebbero lasciar intendere una non grande attenzione ricostruttiva. Questo invece viene sfatato dal Mercato di Portobuffolè, estremamente ben realizzato, e dal banchetto medievale del sabato sera durante i quale vengono servite soltanto pietanze dell’epoca. Da sottolineare comunque il grande sforzo organizzativo del Paese, che durante la festa medievale stacca l’illuminazione pubblica e copre o addirittura asporta la segnaletica stradale. A Castelfranco Veneto si tengono invece due eventi tra loro legati perché l’uno è una sorta di anticipazione dell’altro: “Il Gioco del Pallone” e il “Palio del Castel d’Amore”. Il primo trae ispirazione dal calcio fiorentino, giocato con squadre da sei elementi in campo da 30x11 sotto le mura del castello, in cui le regole sono quasi inesistenti. Il compito di ogni squadra sta nel collocare la palla nella porta avversaria, facendo un “sacco” (goal). Chi commette fallo, quale punizione, finisce di solito in una gabbia apposita. Il torneo è giocato dalle formazioni dei borghi castellani e di alcuni comuni limitrofi; il tutto per contendersi un drappo passato di anno in anno tra le formazioni vincenti. La competizione è un gioco rude, maschio e spettacolare in cui il contatto fisico ed i corpo a corpo non mancano, ben accompagnati dalla tifoseria degli abitanti dei diversi borghi. Qui, l’attenzione rivolta alla ricostruzione di un gioco antico, purtroppo non viene rivolta - per necessità di sicu- 30 LIBRO 3.qxd 12/03/2004 18.29 Pagina 31 rezza o agonistiche - anche alla vestizione degli atleti. Il “Palio”, invece, ripropone al pubblico le antiche memorie di Castelfranco ed il suo glorioso passato: dall’arrivo dei Consoli eletti dal libero comune di Treviso (seconda metà del XIII secolo) al momento in cui, nel 1339, l’ingresso del primo Podestà di Venezia segna il passaggio di Castelfranco sotto l’ala protettrice alla Serenissima Repubblica. Anche qui è innegabile lo sforzo di cercare di esser il più fedele possibile al periodo storico proposto (XIV secolo), soprattutto negli abiti e nelle calzature dei popolani, anche se a volte il livello qualitativo cade a causa di improbabili figure di armigeri che al posto della maglia di ferro indossano un lamé più vicino ad un abito “chic” del XX secolo. Il Palio del Castel d’Amore rimane comunque una tra le manifestazioni che cerca di anno in anno di migliorare il proprio livello ricostruttivo, nonostante la giovane età (è giunto solamente alla sua VI edizione). Interessante è anche il Palio del Mercato Vecchio di Montebelluna che rievoca la contesa dei mercanti che, una volta alla settimana, salivano sul colle con la propria mercanzia in una sorta di “gara” per accapparrarsi le posizioni migliori. Ovviamente questa manifestazione non punta a una ricostruzione storica di un determinato periodo, ma davvero singolare è la competizione vera e propria (le 11 contrade devono spingere carretti in legno con 380 kg di merce su un percorso in salita di 1990 metri), mentre scrupolosa è la scelta delle pietanze che vengono servite nelle varie piazze di Montebelluna durante la festa. In questo caso, aldilà della fedeltà degli abiti, vi è un’indubbia volontà di promuovere e mantenere la cultura enogastronomica 31 LIBRO 3.qxd 12/03/2004 18.29 Pagina 32 veneta, di non certo secondaria importanza. Proseguendo la disamina delle rievocazioni storiche del trevigiano, arriviamo a San Zenone degli Ezzelini, dove ogni anno si tiene “Sulla Terra di Ezzelino”, rievocazione del famoso eccidio. Qui è davvero ottima la cura nella ricostruzione di abiti e attrezzerie civili e militari (vedasi solamente gli armati che vestono cotte di maglia in ferro, così come forgiati sono gli elmi e le armi d’asta). Si cerca di coinvolgere tutto il paese in una vera e propria trasformazione di una parte del tessuto urbano in antico borgo medievale, con il mercato, le taverne e quant’altro. A parte qualche “sbavatura” derivata dalle necessità logistiche del centro cittadino (ad esempio la grande taverna aperta al pubblico è realizzata all’interno di un tendone moderno su un campo appositamente concesso) “Sulla terra di Ezzelino” si può certamente proporre come modello di realizzazione di un evento rievocativo di buon livello filologico, dove, alla non certo grande dimensione della cittadina, fa da contraltare la partecipazione della collettività. “Rosales et Vindemiales” (rievocazione tardo-romana di Borso del Grappa) trova le difficoltà già riscontrate da Borgoricco e Villadose nel ricostruire fedelmente gli abiti della Roma del II/III secolo d.C.; eppure riesce ad allestire una manifestazione suggestiva e per certi versi didattica, laddove si rifà ad un importante reperto storico presente nella cittadina. Nella Chiesa di S. Eulalia è infatti custodito il sarcofago di Gaio Vettonio Fabio Massimo, veterano che alla fine del proprio servizio militare ebbe assegnate le terre dove è attualmente ubicata la località di S. Eulalia. Dato che Vettonio lasciò ai suoi concittadini un lascito di 32 LIBRO 3.qxd 12/03/2004 18.29 Pagina 33 800 sesterzi, dei quali almeno 16 per l’acquisto di rose, ecco perché si è scelto il tema “Rosales”, laddove con tale termine si indica la Primavera, convivio tra corone di rose. Un modo certamente efficace di promuovere la propria storia, così come lo è la Fiera degli Antichi Mestieri di Cison di Valmarino che, nell’ambito di “Artigianato Vivo” riporta in piazza la manualità dei nostri antenati più prossimi, tanto più autentici quanto realizzati da veri artigiani, custodi di un’antica tradizione. Questo è l’esempio di come, con il termine “Rievocazione Storica”, non si debba per forza indicare una festa in abiti medievali o rinascimentali. Un posto di rilievo nel panorama trevigiano delle Rievocazioni storiche spetta all’Antica Fiera di S. Lucia di Piave, che riesce nel felice connubio “ricostruzione storica/promozione enogastronomica” grazie al fatto che, oltre alla cura evidente nella realizzazione di abiti, accessori e strutture del mercato, si pone particolare attenzione ad alcuni prodotti tipici dell’enogastronomia nostrana (ad esempio il formaggio) a rischio di “estinzione”. Davvero notevole la possibilità di veder preparare e servire in un contesto quanto più storico possibile pietanze del nostro vivere quotidiano ma antiche di secoli. E chiudiamo la pagina dedicata alla “Marca” con l’ultima 33 LIBRO 3.qxd 12/03/2004 18.29 Pagina 34 nata delle Rievocazioni Storiche: “Conegliano dentro la Storia”. Ideata come iniziativa della Schola Tamburi Storici di Conegliano Veneto per i bambini delle scuole elementari - con tanto di laboratori artigianali per la realizzazione di abiti, scarpe, accessori e giochi medievali - la manifestazione, che si svolge ai piedi del castello, è riuscita nella sua prima edizione ad attirare (nonostante le avversità atmosferiche) diverse migliaia di spettatori. A garantire il livello ricostruttivo vi è la partecipazione all’evento di professionisti del settore sia per quanto riguarda la gestione dei laboratori didattici che delle animazioni di piazza. Il fatto di legare l’evento alla visita del Museo Civico della Torre e di coinvolgere nell’organizzazione e nella realizzazione molti bambini (e conseguenti famiglie) della città ha fatto entrare immediatamente “Conegliano dentro la Storia” nel novero delle abitudini dei coneglianesi. Arriviamo ora alla Provincia di Venezia, della quale abbiamo preso in esame solamente le rievocazioni della Terraferma, eccezion fatta per quella che si tiene ad Eraclea. La prima manifestazione che si presenta come fedele ricostruzione del passato è “Vivilforte”, ciclo di iniziative che si tengono all’interno dei Forti del Campo Trincerato di Mestre. Il presupposto da cui è nata la manifestazione, è quello di favorire l’acquisizione, da parte del Comune di Venezia, dei vari forti Sette/Ottocenteschi presenti sul territorio al fine di farli divenire contenitori per diverse attività storico/culturali/ricreative. Tra le varie iniziative spicca “Vivilforte” che coinvolge due Forti: Gazzera e Carpendo. In entrambi si propongono una giornata tipica del 1848, a Gazzera in ambito civile (con la ricostruzione di antiche botteghe artigianali) a Carpendo in ambito militare (con la riproposizione di un’intera guarnigione di fanteria italiana di fine secolo). Nato come una scommessa, “Vivilforte” è divenuto, nel breve volgere di due anni, un appuntamento fra i più attesi che convoglia nei forti, tra sabato e domenica, diverse migliaia di spettatori. Altrettanto buona, come ricostruzione, è il “Zogo de l’Oca in Piazza”, che si svolge a Mirano nel mese di novembre. L’iniziativa è nata nel 1998 un po’ come scommessa del Presidente della Pro Loco Roberto Gallorini, dato che, in mezzo a tante rievocazioni di “stampo medievale”, ha voluto riportare in piazza l’atmosfera di una festa del 1800. Così è stato riproposto il gioco di Carlo Preti su 63 grandi tavole (di 2 metri per 2), rialzate 80 cm. da terra, che disposte attorno all’ovale della piazza formano una grande passerella colorata di circa 130 metri. E l’operazione è riuscita a 34 LIBRO 3.qxd 12/03/2004 18.29 Pagina 35 pieno, dato che sono migliaia gli spettatori che convergono da varie parti d’Italia per assistere al “Zogo de l’Oca”, al quale il Comune ha dedicato un vero e proprio museo. A tal proposito è interessante riportare, citando proprio il sito del Gioco di Mirano, che “Il nuovo e molto dilettevole giuoco dell’oca” risale all’Epoca dei Medici (1580 circa), e che la sua più antica stampa conosciuta è stata pubblicata a Venezia nel 1640. Due sono, però, le manifestazioni trainanti fra le Rievocazioni Storiche della Terraferma veneziana, quelle più famose e che riescono a convogliare un alto numero di spettatori (ciascuna può contare su diverse decine di migliaia di visitatori in due giorni). Una è il “Palio della Marciliana” di Chioggia. La manifestazione trae ispirazione dalla storia clugiense del XIV° secolo, culminante con la guerra di Chioggia. Nel 1290 i padovani costruirono in laguna a Petta di Bò una fortificazione per costruirci attorno delle saline, contravvenendo ai trattati che lo impedivano. Il forte venne assalito e distrutto dai clugiensi, i padovani furono in parte uccisi, in parte catturati. La prontezza alle armi fu decisiva per la salvezza del Dogado nel 1310. Nel mese di giugno i chioggiotti con a capo il loro podestà accorsero a Venezia in soccorso del Doge contro Baiamonte Tiepolo e i suoi congiurati, dando un aiuto determinante tenendo la piazza e salvando la Repubblica dalla dittatura. Nel 1336 alla conclusione della guerra contro il veronese Mastino della Scala, che vide Chioggia quartier generale della coalizione antiscaligera, venne statuito che il giorno di Santa Cecilia, giorno in cui fu recuperato il castello delle saline che era stato preso dagli scaligeri con grave pericolo per la città, fosse deguamente celebrato e aggregato all’elenco delle feste solenni. Le due Clugie seppero sempre risollevarsi dalle varie vicende belliche, grazie alla salda economia basata sui fiorenti commerci, ma era alle porte quell’evento devastante che tanto avrebbe influito sul futuro della città: la Guerra di Chioggia. Nel 1378 iniziano tutta una serie di episodi bellici tra le repubbliche marinare di Genova e Venezia per l’egemonia degli scali commerciali d’oriente. Nell’agosto del 1379, vinta la flotta veneziana a Pola, i genovesi incrociarono con la flotta lungo la costa veneziana in cerca di un punto debole. Grazie all’aiuto di un esercito padovano alleato, i genovesi dopo vari tentativi con un assalto combinato da terra e da mare dopo alcuni giorni di feroci combattimenti conquistarono Chioggia e vi si asserragliano. La città rimase in mano nemica sino al 24 giugno 1380, quando dopo 10 mesi di assedio le armate veneziane risollevatesi dalla disfatta la 35 LIBRO 3.qxd 12/03/2004 18.29 Pagina 36 liberarono. Così, ogni anno, alla terza domenica di giugno, si celebra il Palio della Marciliana, a ricordo delle gesta dei Chioggiotti e dell’ingresso trionfale del Doge nella città liberata. La cosa che salta subito all’occhio quando si assiste alla Marciliana è la praticamente totale partecipazione dei chioggiotti alla festa, vero e proprio motore trainante del tutto. Il Corso è pieno di botteghe artigianali, taverne, angoli ricostruiti in cui si vedono donne al lavaggio dei panni o contadini al lavoro, il tutto davvero suggestivo soprattutto al calar della sera. Ultimamente il Palio della Marciliana ha ripreso anche la tradizione del tiro con la balestra (effettuato però con Balestre da panca del XVIII secolo), presente in città come da deliberazione del Maggior Consiglio del 29 maggio 1414, in cui si legge “Poiché, come appare chiaramente dalle ordinanze di Chioggia che furono fatte riguardo ai palii che ogni anno si fanno dal Comune di Chioggia per il tiro con le balestre, poiché fu ordinato che soltanto gli uomini di Chioggia divengano più abili nel tiro e si esercitino con le loro balestre, senza che sia fatta alcuna menzione su altre persone forestiere se debbano o meno cioè partecipare ai detti palii, viene messo a votazione che, per rimuovere ogni erronea interpretazione e discordia che possano sorgere al riguardo, che in un futuro possano partecipare a detti palii i cittadini e gli abitanti di Venezia e di Chioggia soltanto e nessun altro in nessun altro modo e per nessuna ragione. Ma se qualcuno oltre le sunnominate persone partecipasse a detto palio e ottenesse buoni tiri, in nessun modo debba conseguire qualche premio riguardo ai predetti palii, tenendo per ferme le altre disposizione emanate sugli stessi palii.”. 36 LIBRO 3.qxd 12/03/2004 18.29 Pagina 37 Un’altra manifestazione molto prestigiosa è senz’altro il “Palio dei Tempesta” di Noale, forse una fra le prime che ha fatto della cura ricostruttiva la base del proprio lavoro. Nell’anno 1374, come documentano gli storici, si teneva una corsa a piedi, indetta dai signori Tempesta. Il vincitore conseguiva il premio, ossia un drappo detto appunto “palio”, mentre l’ultimo arrivato doveva lasciarsi dipingere la faccia con color nero o con carbone, secondo l’usanza. Il ripristino dell’antica competizione rappresenta indubbiamente un richiamo storico e folcloristico di notevole interesse. La festa è contraddistinta da una ricca programmazione di eventi, animazioni e veri e propri spettacoli che coinvolgono Noale per tre giorni. Se vi sono alcuni elementi di forzatura (troppo alta, forse, la percentuale di nobili su un totale di 700 figuranti) e anacronismi (anche qui sono presenti gli Sbandieratori, figura assolutamente inesistente in ambito medievale), indubbiamente profonda è la ricerca alla base della realizzazione degli abiti civili che fanno di Noale una delle manifestazioni più apprezzate. Di altissimo livello il mercato, che ripropone numerosi mestieri tipici del XIV secolo veneto (dal falegname al mugnaio, dall’arrotino al fabbricante di candele, dal battimoneta all’impagliatore), spesso chiamato a partecipare a importanti eventi in tutta Italia, divenendo forse il veicolo di promozione turistica di Noale più famoso ed efficace. A chiudere la festa, l’incendio della Torre che rievoca quello provocato dalle truppe dei lanzichenecchi appartenenti alla Lega di Cambrai, nel 1509: quasi una provocazione, se pur dall’indubbio impatto emotivo, per un’ambientazione fin lì il più fedele possibile alla seconda metà del 1300. Da non più di tre anni ad Eraclea si è inteso rievocare, con “I Dogi ad Eraclea”, il periodo forse più florido della cittadina: nel 697, a causa delle continue scorrerie dei pirati dalmati, venne indetta l’adunanza generale dei cittadini nella cattedrale di S. Pietro Apostolo. Patriarca, nobiltà, “popolo” decisero che, di fronte ad un momento così grave per le sorti future della città, era indispensabile affidare le redini del governo ad un uomo solo, eletto da tutti i cittadini, qualunque fosse il loro ceto. Paoluccio Anafesto fu così nominato primo Doge. Sotto il governo illuminato dei Dogi, Eraclea visse un’epoca di splendore, passando di vittoria in vittoria, sempre strettamente legata all’alleato bizantino. Memorabile, in questi anni, fu la riconquista della città di Ravenna, caduta in mano longobarda. È encomiabile come il comitato organizzatore abbia pensato in primis a effettuare una ricerca storico-iconografica sugli abiti e ne abbia fatto curare la realizzazione da un professionista del setto37 LIBRO 3.qxd 12/03/2004 18.29 Pagina 38 re. In questo modo la manifestazione è potuta partire già con un’immagine credibile che l’ha fatta diventare un’abitudine apprezzata da tutti i cittadini di Eraclea. In Provincia di Verona, si segnala certamente l’assoluto livello ricostruttivo delle celebrazioni che Peschiera del Garda dedica all’epoca Napoleonica. Ciò è favorito sia dalla presenza delle strutture difensive militari dell’epoca, che già aiutano molto a ricostruire l’atmosfera di fine ‘700, che il rigore storico/ricostruttivo di tutte le compagnie invitate a parteciparVi, per lo più affiliate all’ Associazione Nazionale “Storia Vivente”. L’evento comprende solitamente un ciclo preparatorio di 4 conferenze con cadenza settimanale in “Sala Radetzky”, l’allestimento per due giorni di una mostra di “militaria”, l’allestimento di tre campi militari che per due giorni rimangono aperti all’accesso del pubblico appassionato ed interessato alla vita del re-enactor. Tali accampamenti sono parte integrante della rievocazione vera e propria che generalmente si suddivide in tre avvenimenti principali: - una battaglia campale pomeridiana - una battaglia in notturna per le vie e piazze del centro storico - una successiva battaglia conclusiva il mattino dopo con la cerimonia pomeridiana della “resa” Migliaia di persone presenziano alle varie fasi rievocative messe in atto da circa 400 re-enactors provenienti da Polonia, Repubblica Ceca, Inghilterra, Germania, Lussemburgo, Svizzera, Repubblica Slovacca e Italia. Caratteristica di quest’evento è il proporre ogni anno la ricostruzione di un diverso avvenimento storico: nel 2003, ad esempio, si celebrerà il 207° anniversario della doppia conquista della “Fortezza veneziana” di Peschiera. Per trattato tra gli Imperiali e il Serenissimo governo di Venezia le truppe austriache avevano il diritto di transito sulla cosiddetta “Via dei Tedeschi” per avvicendare le guarnigioni di Mantova e di Milano già da molto tempo governate. Violando la neutralità della Serenissima Repubblica, prima le truppe austriache del Gen. Liptay, poi le truppe francesi del Gen. Augerau, entrarono in Fortezza dove il 31 maggio 1796 lo stesso Napoleone pose il suo quartier generale. E, con l’incontro avvenuto presso il suo comando con il Provveditore Veneto Nicolò Foscarini, inizia il declino della millenaria Repubblica che Napoleone venderà all’Austria con la pace di Campoformio del 17 ottobre 1797. Passando alla Provincia di Vicenza, invece abbiamo 38 LIBRO 3.qxd 12/03/2004 18.29 Pagina 39 diverse Rievocazioni Storiche che denotano un alto livello ricostruttivo. In primis la processione di S. Anna di Arzignano, che rievoca i festeggiamenti seguiti alla fine dell’assedio che Pippo Spano nel 1413 portò alla cittadina. Storia e devozione religiosa si fondono per una celebrazione molto curata in abiti e armature e che vede la partecipazione di tutta la cittadinanza. Per la bellezza del Castello di Arzignano e la fedeltà ricostruttiva è una delle rievocazioni più significative del vicentino che forse soffre della volontà dei cittadini che la festa rimanga loro, senza quindi preoccuparsi di un’adeguata promozione turistica all’esterno. Sullo stesso livello ricostruttivo si pone “La Faida” di Montecchio Maggiore. Qui, ogni anno, il 30 aprile e il 1 maggio si rivive la storica disfida tra le casate dei Montecchi e dei Capuleti in una fedele ricostruzione di un borgo trecentesco. La manifestazione si basa sulla continua sfida tre le due nobili famiglie attraverso una serie di giochi cortesi di origine medievale. Al termine di ogni gara, il capitano sconfitto subisce l’“onta” della gogna. Il premio finale per chi si aggiudica più prove è il palio, custodito dalla squadra vincitrice fino all’edizione seguente. A corollario delle sfide agonistiche si pongono una serie di animazioni e una davvero suggestiva e curata ricostruzione delle guarnigioni dei due castelli. La Manifestazione è forse un po’ “svilita” dall’elezione di Giulietta e Romeo, scelti tra “baldi giovani e gentili fanciulle” che si candidano a rivestire i panni dei due innamorati, frutto della fantasia di uno scrittore, non della storia. Particolare appare invece la “Ballata del Millennio”, una sorta di museo vivente della storia di Bassano del Grappa, laddove la cittadina viene suddivisa in diverse “isole”, ciascuna dedicata ad un preciso periodo storico. Il fatto di essere una festa “multi-periodo” fa della “Ballata del Millennio” una sorta di piacevole eccezione alla regola delle rievocazioni storiche, solitamente concentrate su di un preciso avvenimento o periodo. Se nel suo insieme appare discreto il livello ricostruttivo del mercato e degli abiti antichi, è davvero di altissimo livello l’area dedicata alla Iª Guerra Mondiale, dove ci si può aggirare fra soldati del Regio Esercito e Crocerossine, davvero molto emozionanti per quanto sono aderenti alla realtà storica. Anche l’Antica “Fiera Franca di Thiene”, fra le principali attrattive turistiche della città, è realizzata con una discreta cura nella ricostruzione di abiti ed allestimenti. I costumi sono ideati ed eseguiti dal Gruppo costumiste e sarte “volontarie” del Laboratorio della Rievocazione Storica 39 LIBRO 3.qxd 12/03/2004 18.29 Pagina 40 coordinato dalla Pro Thiene. In primis è da sottolineare il buon lavoro svolto dal laboratorio sartoriale avviato nel 1997, che si ispira a numerosi esempi di pittura veneta, emiliana e toscana del Quattrocento. Particolare cura viene prestata al reperimento dei tessuti e degli ornamenti per renderli autenticamente simili a quelli dell’epoca per colore, trama e tipologia usando damaschi, velluti, sete, fustagni, panni e tele. La Fiera ricorda la Concessione, ottenuta dal Doge Agostino Barbarigo nel 1492, di tenere ogni lunedì un Mercato Franco esente da dazi, rinnovata nel 1640 da un altro Doge della Serenissima, Francesco Erizzo, che autorizzò i Thienesi a gestire una “Fiera Franca” per il bestiame in occasione della festa di San Giovanni, allora Patrono della Città. La Fiera, con i suoi antichi mestieri (pittori, scultori, creatori di meridiane, il marangon, il fabbro, el moleta, el caregheta, el sestaro, el batirame, el scarparo, el veraro, el vasaro, el botaro, el saonaro, el sarto, el cordaro, le parrucchiere e le fioriste, i bozzoli e tutta la filiera della seta) e i suoi giochi popolari (dal tiro ai bussolotti, al lancio dei ferri da cavallo, dallo “spaccanose” alla porcola) realizzati e gestiti dagli oltre 500 fra figuranti e volontari thienesi, convogliano in città diverse migliaia di spettatori provenienti da tutto il Triveneto, questo grazie anche alla promozione derivata dalla partecipazione della Pro Thiene ad eventi storici in altre regioni, tra i quali spicca “Rovereto Veneziana”, dove si ricorda l’apporto che i Thienesi diedero alla Repubblica Serenissima di Venezia durante la guerra al Vescovo di Trento. Un’ultima rievocazione che merita di essere annoverata fra quelle che fanno della fedeltà storica la base sulla quale costruire un evento culturale e/o turistico è quella realizzata dalla Pro Romano d’Ezzelino per festeggiare il proprio 40 LIBRO 3.qxd 12/03/2004 18.29 Pagina 41 35° anniversario. Si tratta di un’opera teatrale che rievoca storicamente alcuni fatti salienti della vita di Ezzelino III detto il Tiranno e della sua famiglia, i Da Romano, la dinastia più importante del comune romanese. Ezzelino III, nato nel 1194 sul Col Bastia dell’attuale Romano, seppe creare una sorta di signoria Ezzeliniana che andava da Trento a Padova e da Belluno a Brescia. Alleato dell’imperatore Federico II, ne sposò la figlia Selvaggia divenendo vicario imperiale. Abile stratega ed inventore di armi d’assalto, fu uno dei personaggi più ostici ai guelfi tanto da ricevere due scomuniche dai pontefici e addirittura una crociata contro indetta da Papa Alessandro IV. Le sue mire espansionistiche lo portarono alla conquista di Milano, ma durante un assalto a Cassano d’Adda fu ferito e condotto alle prigioni del castello di Soncino dove vi morì nel 1259. Una ad una le città sottomesse ai Da Romano vennero riprese dai guelfi fino ad arrivare all’eccidio di San Zenone: era il 1260 e i guelfi trucidarono tutta la stirpe dei Da Romano ad eccezione della sorella del Tiranno, Cunizza, che riuscì a scappare rifugiandosi a Firenze, città della madre Adelaide. Dante Alighieri immortalò poi nella Divina Commedia Cunizza e il Col Bastia (Paradiso) ed anche Ezzelino III (Inferno). Tutti questi eventi sono stati pensati come una sorta di spettacolo suddiviso in dodici scene con una voce narrante a far da guida, a cui partecipano una cinquantina di attori in costume d’epoca duecentesco. Sebbene qui si parli di spettacolo, grande cura è stata riposta negli abiti, così come nella ricostruzione degli ambienti ai quali hanno partecipato gli artigiani artistici del Bassanese, che hanno allestito una serie di botteghe lungo il porticato di Cà Cornaro curate direttamente dalla categoria Artigiani Artistici CNA 41 LIBRO 3.qxd 12/03/2004 18.29 Pagina 42 Bassano. Un esempio di come sia assolutamente possibile il connubio tra “Spettacolo” e “Rievocazione Storica”. 2) Manifestazioni che si concentrano maggiormente sulla messinscena spettacolare a scapito dell’aderenza storica In questo secondo sottogruppo individuiamo quelle manifestazione che, spesso sotto comunque il nome di Rievocazione Storica, in realtà danno vita a delle rappresentazioni sceniche in costume a volte anche di alto livello, ma senza che queste abbiano un reale collegamento con la propria storia. Un primo sottoinsieme è composto da quelle feste paesane che, da qualche anno hanno inteso realizzare un proprio evento in abito antico, nella speranza forse di cavalcare l’onda del successo di cui attualmente gode tutto ciò che “fa Medio Evo”. Feste come quella di Baone, Monte Gemola Villa Beatrice, il Palio di Mogliano Veneto, “Castrum Bodoloni” di Bovolone, il “Privilegio di Ottone” di Lazise, la “Festa Medievale del Vino Bianco” di Soave, nascono proprio, aldilà del “pretesto storico”, forse più per poter annoverare nella propria programmazione stagionale una festa in costume che non per creare un evento che, attraverso la divulgazione della propria storia, divenga veicolo turistico almeno extra-comunale. Esaminiamo le due ultime manifestazioni citate. Il “Privilegio di Ottone” nasce da un preciso evento storico che è il privilegio concesso nel 983 da Ottone II ai cittadini di Lazise di imporre diritti di transito e di pesca e di chiudere il borgo con mura torriate. Se guardiamo quanto viene proposto durante la Rievocazione Storica, del IX secolo c’è ben poco: abiti nobili che già nelle fogge (e quindi senza nemmeno esaminarne il tessuto) dei copricapo, delle spalle “imbottite” da salsicciotti tardo medievali, delle mantelline portate corte e a volte su una sola spalla, ci riconducono ad un’epoca più tarda di almeno sette secoli. Lo stesso possiamo dire della “Festa Medievale del Vino Bianco” di Soave che almeno non intende ricostruire un preciso avvenimento storico ma si riconduce ad un Medio Evo generico, collocabile tra il X e il XII secolo (anche se il personaggio che chiude le spettacolazioni è Cangrande della Scala che visse la prima metà del 1300). Anche qui l’abbondanza di copricapi femminili rotondi (a mo’ di “salsicciotto”), passamanerie e perle fanno più pensare ad una corte rinascimentale. Un aspetto è invece davvero encomiabile della festa. È la cura della proposizione di 42 LIBRO 3.qxd 12/03/2004 18.29 Pagina 43 menù medievali legati al territorio, preparati e serviti secondo le usanze dell’epoca. Poi invece ci sono eventi, anche di grossa portata a livello di indotto turistico, che pur muovendo da basi storiche hanno inteso concentrarsi maggiormente sull’aspetto dello spettacolo vero e proprio: la prima è senz’altro la “Dama Castellana” di Conegliano. La manifestazione rievoca la vittoria, nella prima metà del 1200, dei Coneglianesi sui Trevigiani. In realtà la Dama Castellana vuole riproporre una Festa Rinascimentale a memoria di tale evento. A fronte, probabilmente, della mancanza di una fonte storica relativa ad una partita di Dama in piazza, si è pensato di concentrare la propria attenzione sulla realizzazione di uno spettacolo vero e proprio, affidato di anno in anno a valenti registi che cercano di portare in città un vero e proprio evento vestito di panni d’epoca. Non è quindi importante la presenza di evidenti anacronismi (dall’utilizzo di sbandieratori, a quello di armigeri armati di alabarde in legno e materiale plastico) in quanto elementi ideati e collocati in funzione della resa spettacolare. Un altro aspetto che denota l’attenzione rivolta alla buona riuscita dell’evento come spettacolo, è il fatto che la partecipazione non è aperta a tutta la cittadinanza: per poter sfilare in costume si deve affrontare un vero e proprio casting. La riflessione che si può a questo punto fare riguarda solamente se lo sforzo economico 43 LIBRO 3.qxd 12/03/2004 18.29 Pagina 44 ed umano che ogni anno viene riposto nella Dama (fra le più grosse nel Veneto per quanto riguarda l’aspetto puramente organizzativo) venga ricambiato da un adeguato indotto turistico. Certamente sono molte le migliaia di persone che si riversano a Conegliano per assistere alla Dama ma, di fronte ai dati di praticamente pari affluenza di pubblico di eventi dalle connotazioni storiche più definite (si pensi al Palio di Noale o a quello della Marciliana), forse non sono tali da giustificare il grande investimento di partenza. Forse la mancanza proprio di una forte connotazione storico/territoriale ha impedito fin qui a Conegliano di godere di un evento rievocativo di respiro internazionale a cui può invece potenzialmente aspirare partendo proprio dalla base della Dama Castellana. Un discorso simile si potrebbe inizialmente fare anche per la “Partita a Scacchi vivente” di Marostica. Anche qui si parte da un pretesto storico (la partita giocata nel 1454 da Rinaldo Angarano e Vieri Vallonata) ma per dar vita ad una sfida che è di grandissimo richiamo per gli appassionati del gioco degli scacchi, non del costume d’epoca. Infatti la contesa della “Bella Lionora” si gioca riproponendo ogni anno una partita realmente giocata in un passato più prossimo: dopo la sfida “immortale” tra Anderssen e Kiseritsky, quest’anno è toccato alla sfida tra Morphy e Brunswich del 1858. Quindi l’elemento di maggior richiamo è proprio il fatto di rivedere giocate, su una delle scacchiere più grandi mai realizzate, le 17 mosse vincenti con cui i “Bianchi” diedero allora matto ai “Neri”. Una rievocazione che ha la fortuna di svolgersi all’interno di una delle più belle cinte murarie del mondo è sicuramente il “Palio dei Dieci Comuni” di Montagnana. Tradizione vuole che il palio nasca nel XIII secolo, a suggello della ribellione che seguì l’incendio appiccato dalle truppe di Ezzelino. In realtà, però, nulla si riconduce a quel periodo storico, né gli abiti, né gli accessori. A Montagnana possiamo dire che assistiamo ad un fenomeno strano, rovesciato rispetto a quanto avviene per altre manifestazioni storiche: qui non è l’evento che fa da veicolo di promozione per la città, ma, al contrario, è piuttosto la splendida città che porta spettatori al Palio. Un discorso simile vale anche per la bellissima città di Este, dove in giugno si tengono le Giornate Medievali “Alla Corte degli Estensi”. Anche qui l’utilizzo e l’accostamento di abiti più o meno filologicamente realizzati ma evidentemente ispirati a diverse epoche storiche non fungono da reale ed efficace veicolo promozionale (anche qui è la città che funge da fonte di attrazione del pubblico delle Giornate 44 LIBRO 3.qxd 12/03/2004 18.29 Pagina 45 Medievali e non viceversa). Infine ci sono una gran numero di manifestazioni che non hanno saputo o voluto darsi un’impronta storica credibile. Partendo dalla Provincia di Padova, individuiamo tra queste “Padova Medievale”, che porta in Piazza diverse animazioni e un mercato storico, ma senza una precisa connotazione o “attenzione” storica (si affiancano tranquillamente armigeri in ferro, con nobili con i mocassini del XX secolo o l’orologio bello evidente al polso). E ancora la tradizionale “Fiera del Millennio” o Fiera dei Mussi di Trebaseleghe che si riapre con l’arrivo della famiglia Tempesta (XIV secolo) e la lettura dell’editto che da allora dà il via alla Fiera. Anche qui si assiste a un corteo e a una serie di animazioni che oltre a figuranti in abito più o meno aderente al periodo rievocato, propongono majorettes e trampolieri della tradizione circense contemporanea. E ancora, ad Arcella, il “Palio di S. Antonin” e la “Rievocazione Storica” ispirata al passaggio in città e alla morte di S. Antonio da Padova. Se esaminiamo la presentazione che tali iniziative arcellesi fanno di se stesse, quanto dichiarato fin qui viene abbondantemente confermato dal sito web dei due eventi: “Avrebbe potuto chiamarsi più comunemente “palio delle contrade” o “palio delle galline”, secondo la vecchia tradizione padovana, o in qualsiasi altro modo, ma si è voluto rendere omaggio al personaggio più illustre che, con il suo passaggio, nonchè con la sua morte, ha reso onore alla città di Padova, facendola conoscere in tutto il mondo: il “Santo” per eccellenza, Sant’Antonio”. Ecco quindi che qui si intende rendere omaggio ad un’importantissima figura della storia e della Fede Cristiana, dando vita ad un palio che, in realtà, con il Santo non ha nulla a che vedere. Anche l’uso di abiti dalle fogge per lo più fantasiose e di calzature moderne danno all’iniziativa un aspetto più che altro di grande festa di quartiere che non di vera e propria rievocazione storica. Nella Provincia di Rovigo troviamo il Palio di Arquà Polesine, inserito nel “Maggio Arquatese”. Anche qui troviamo diverse competizioni (lancio del cerchio, tiro alla fune, corsa coi sacchi, corsa delle botti, etc…), esibizioni di sbandieratori, cortei, figuranti, musici anche di buon livello, ma uniti insieme senza alcuna logica ricostruttiva (qual’è il periodo rievocato?) e che quindi non possono, per quanto numerosi, divenire motivo di indotto turistico da chi viene da fuori (perché fare cento chilometri per vedere un gruppo di sbandieratori o di nobili che si possono ammirare nella 45 LIBRO 3.qxd 12/03/2004 18.29 Pagina 46 piazza sotto casa?). Passando alla Provincia di Treviso ci sono l’“Omaggio al Da Ponte”, vera e propria giustificazione storica dell’ormai celebre Ombralonga di Treviso. Si rievoca la corte bandita realizzata in onore della posa della Fontana delle Tette voluta dal Podestà Da Ponte nel 1559. Anche qui la rigorosità storica lascia parecchio spazio all’aspetto spettacolare, dato che il tutto si svolge in Piazza dei Signori (giullarate, danze, duelli, etc…) al termine del Corteo d’Apertura. Non ha alcuna velleità di diventare una manifestazione storicamente rappresentativa di Treviso. Ci sono il “Palio della Regina” di Asolo, che rievoca l’ingresso in città di Caterina Cornaro nel 1489; il “Palio di San Gregorio” e “Cose dei Tempi Antichi” entrambe di Tezze di Piave ed entrambe senza alcuna precisa collocazione temporale (tranne forse “Cose dei Tempi Antichi” che cerca più o meno di rianimare l’antico Borgo Melanotte con mestieri che lo riconducano al XVII secolo); il “Palio delle Contrade” di Cappella Maggiore; il “Palio dell’Assalto al Castello“ di Vidor; il “Palio delle Batee” di Motta di Livenza che mescolano insieme costumi storici, bande cittadine, improbabili giochi d’assedio antichi in scarpe da ginnastica, majorettes e chi più ne ha più ne metta. La caratteristica comune di questi eventi, che meritano sempre enorme rispetto perché realizzati per lo più da volontariato locale, è che non hanno alcuna precisa “connotazione”: vedendo una foto di una di queste “rievocazioni” nessuno riuscirebbe a capire di quale evento si tratta, tanto risultano simili nei propri svolgimenti. Almeno, per restare nella Provincia trevigiana, due eventi quali il “Palio dei Mussi” di Riese Pio X, e lo “Spacaszoc” (“Spaccar legna”) di Selva del Montello, pur affondando le proprie radici in tradizioni antiche, si limitano a svolgere il ruolo di grande momento aggregativo del paese senza vestirlo di panni non certo suoi. Passando alla Provincia di Venezia, troviamo sei manifestazioni che si allineano perfettamente con le ultime sopraccitate dell’area trevigiana. Il “Palio dei Borghi” di Mestre nasce dalla volontà di un insegnante di un Istituto Tecnico Superiore di Mestre che ha pensato di coinvolgere i propri studenti in un’iniziativa che ad un tempo li divertisse e insegnasse loro un pezzo della propria storia. Tutto estremamente encomiabile. La rievocazione intende ricordare l’incendio che subì il castello di Mestre nel 1513 da parte delle truppe della Lega di Cambrai. Purtroppo, nonostante i nobili intenti e l’indubbio sforzo degli organizzatori, la Rievocazione Storica ha perso 46 LIBRO 3.qxd 12/03/2004 18.29 Pagina 47 molta della sua potenzialità laddove, per ricordare un tale evento, si è pensato bene di realizzare un Torneo a Cavallo, un Corteo di Nobili e un’esibizione di sbandieratori (tutte e tre situazioni non molto avvicinabili, nell’immaginario collettivo, ad un incendio di un castello). Sempre a Mestre si tiene la “Sortita”, che rievoca quella che le truppe veneziane fecero ai danni dell’esercito austriaco nel 1848: anche qui si è cercato di coinvolgere le scuole nell’evento - cosa senz’altro importante - ma è mancata la volontà di farne un vero e proprio evento, o rievocativo o spettacolare, che in qualche modo facesse da cassa di risonanza per una città (Mestre) che soffre molto la mancanza di una propria identità storico-culturale. Solamente a titolo d’esempio: i soldati di ambo le parti si affrontano con fucili di legno facendo “bum” con la bocca o lanciando petardi per simulare gli spari…. Fatto che porta a vedere la “Sortita” non più di 3/400 spettatori. A Caorle invece si tiene ogni settembre “Caorlevivistoria”, nata dalla volontà di rievocare la liberazione delle “Marie” veneziane rapite nel VII secolo dai pirati dalmati. Su questa iniziativa l’amministrazione locale puntava molto, così da allungare la stagione balneare di una settimana grazie ad un evento storico fortemente veneziano e di grande impatto sul turista straniero. Purtroppo ben presto la cosa ha perso molto del suo valore: al corteo medievale partecipa praticamente chi vuole (compresi nobili veneziani con Tricorno del XVIII secolo), mentre i terribili pirati dalmati sono impersonati dai giovani del luogo con tanto di occhio bendato, cicatrice disegnata a matita sulla guancia, uncino e spada di plastica. Anche qui, quindi, assistono allo “spettacolo” i cittadini di Caorle e dintorni, più qualche sparuto turista rimasto in città non certo per Caorlevivistoria. Lungo la Riviera del Brenta si svolge la Riviera Fiorita, manifestazione che intende ricordare l’incontro tra il Re di Francia Enrico III e il Doge Alvise Mocenigo nel 1574. La manifestazione segna circa 100.000 presenze di pubblico lungo il percorso, dato certamente significativo. Questo nonostante il corteo in realtà di Cinquecentesco abbia ben poco, se guardiamo le fogge degli abiti vestiti dai figuranti (molto fantasiose e colorate) e il tipo di imbarcazioni utilizzate (le Ottocentesche Bissone della Regata Storica). Ma l’obiettivo degli organizzatori di riqualificare la Riviera del Brenta può dirsi raggiunto a fronte delle suddette 100.000 presenze? Quante ne fa la Riviera del Brenta normalmente grazie alle varie Ville Venete ? Queste 100.000 persone, che per lo più poi sono gli abitanti dei paesi toccati dalla 47 LIBRO 3.qxd 12/03/2004 18.29 Pagina 48 manifestazione, sarebbero state comunque sulla riva del fiume se invece di un improbabile Doge dalla barba bianca ci fossero state altre imbarcazioni, magari con della musica o dei costumi tratti da un’opera lirica, o uno spettacolo teatrale? A queste domande cercheremo di dare una risposta nel capitolo conclusivo di tale studio. E arriviamo alle “Feste Cortesi” di S. Maria di Sala. Anche qui trae spunto da un preciso avvenimento storico: la nomina di Paganino Sala a Priore di Padova avvenuta nel 1365. Anche qui, però, troviamo troppi abiti che di trecentesco non hanno molto. E anche qui torniamo, provocatoriamente, con una considerazione: vista la presenza di meravigliose Ville Settecentesche, perché non puntare ad una valorizzazione di tale patrimonio storico, invece di calarvi a forza una Festa Medievale? Da sottolineare, però, la capacità delle Feste Cortesi di coinvolgere i giovani della cittadina in suggestivi spettacoli di danza e trampoli, così bene realizzati da venir richiesti in diverse località italiane. Infine il “Palio di San Donato” di Musile di Piave, per il quale vale il discorso più volte fatto in precedenza che il voler calare a forza in un tessuto storico/urbano una festa di qualsivoglia periodo, alla fine non produce alcun effetto positivo: non coinvolge la popolazione e non porta maggiore indotto turistico. Anche la Provincia di Verona non fa eccezione in tal senso: il “Palio delle Contrade” di Garda, il “Compleanno di Gulietta” (se pur spettacolo teatrale di buon richiamo turistico, visto il tema trattato) e il “Palio del Drappo Verde” di Verona non possono di certo definirsi manifestazioni con una precisa aderenza storica (per lo più si tratta di eventi di piazza colorati con costumi storici). C’è poi la “Festa Medievale” di Affi, cittadina ricca di storia dalla quale però non riesce a trarre un evento sul quale poi costruire la Rievocazione Storica. Anche qui, citando la promozione della festa, “Musica antica, trampolieri e sbandieratori in costume d’epoca; La volta tonda, spettacolo di danze storiche; La sfilata delle torce e lanterne per le vie del Borgo antico”… Tutto come lo si potrebbe trovare in mille altri paesi d’Italia, eccezion fatta per l’angolo dedicato alla fabbricazione della carta a mano, davvero interessante. Così come per la Festa medievale al Castello di Bevilacqua, esempio di fortezza scaligera, in cui si possono ammirare, una volta all’anno, “Giullari, musici, arcieri, ed artigiani che si cimenteranno negli antichi mestieri; il tutto allietato da profumi e sapori della cucina del tempo; la sera infatti si potrà parte48 LIBRO 3.qxd 12/03/2004 18.29 Pagina 49 cipare alla cena medievale”. Per lo meno, a favore della Rievocazione Storica di Bevilacqua depone la selezione che i responsabili della festa operano al momento di invitare gruppi o artigiani. Se non originale, la festa al Castello è senz’altro spettacolare e di buon livello ricostruttivo. Arriviamo infine alla Provincia di Vicenza, dove troviamo la Sagra del “Redentore” di Ponte di Barbarano (in cui si rievoca l’arrivo della famiglia veneziana Sangiantofetti nel XVIII secolo), il “Palio delle Contrade” di Camisano Vicentino (in cui si ripete l’ennesimo rito della disfida senza una precisa connotazione storica) ed il “Palio delle Zattere” di Valstagna. Quest’ultimo, invero, merita particolare attenzione: la competizione rievoca l’antico mestiere degli zatterieri che trasportavano così il legname, e nasce per ricordare il cosiddetto ‘’Brentanon’’, ovvero una piena seguita ad un nubifragio nel 1851. Le imbarcazioni coinvolte originariamente erano le ‘’menade’’, poi sostituite dalle zattere. Il centro della vallata era diventato la stazione principale per il deposito ed il commercio del legname che giungeva da più parti e veniva trasportato a Bassano del Grappa, poi fino al porto di Bassanello a Padova e quindi all’Arsenale di Venezia. Il tutto è stato studiato e realizzato dalla Pro Loco locale che, anche se tuttora fa un po’ di confusione affiancando gruppi medievali a zatterieri del XIX secolo, sta cercando di anno in anno di migliorare e di darsi un’impronta definitivamente Ottocentesca, così da divenire evento davvero originale da proporre come uno dei pochi in Italia realizzato sull’acqua con imbarcazioni fedelmente ricostruite. 49 LIBRO 3.qxd 12/03/2004 18.29 Pagina 50 Il ruolo strategico delle Rievocazioni Storiche l tema della disamina della grande offerta culturale rappresentata dalle manifestazioni storiche presenti sul territorio regionale, e la proiezione di queste in un sistema progettuale che le ponga al centro di una precisa politica turistica che faccia dell’identità culturale e della memoria storica il proprio veicolo tematico, è estremamente complesso e delicato. Complesso perché, come abbiamo visto, estremamente variegato è il panorama delle Rievocazioni Storiche del Veneto, sparse uniformemente fra le varie Province, e quindi fra loro diverse per nascita, organizzazione e evoluzione. Delicato perché la stragrande maggioranza di questi eventi non è realizzata seguendo un metodo scientifico, non si basa cioè su una precisa identità culturale così forte da divenire attrazione turistica aldilà dei propri confini provinciali. Esaminate quindi le singole manifestazioni, cercando di verificare se queste possano aspirare ad un ruolo di veicolo promozionale per la nostra Regione, andiamo ora a capire se nella Rievocazione Storica vi siano i presupposti affinchè il grande patrimonio storico-culturale-monumentale veneto possa costituire il “motore” della “Politica Turistica” del Veneto. Per troppi anni in Italia è rimasto in piedi una sorta di muro, eretto tra cultura e turismo quasi a voler tenere ben distinti due settori spesso, se non sempre, in conflitto fra loro per questioni di „competenza”: quante volte ci si è imbattuti in solerti funzionari che di fronte ad una domanda di contributo o patrocinio non sapevano se collocare la Rievocazione Storica fra gli eventi culturali o quelli turistici. E già qua ci troviamo di fronte al primo scoglio. Da qualche tempo finalmente, anche sotto la spinta delle direttive della Comunitá Europea, turismo e cultura hanno iniziato ad operare di concerto, dando vita a quella che indiscutibilmente diventerà la “Politica Turistica” del nostro Paese per il prossimo futuro. Definiamo quindi il concetto di “Politica Turistica”, laddove il termine “politica” si deve intendere come un insieme organico e coordinato di interventi, ispirato dalla stessa logica, e finalizzato ad un obiettivo dichiarato e ben identificabile. Per meglio definire tale concetto, mi rifaccio ad un interessante articolo firmato da Umberto Curi e pubblicato il 30 maggio 2001 sul “Mattino” di Padova: “Il Patrimonio più I 50 LIBRO 3.qxd 12/03/2004 18.29 Pagina 51 prezioso anche dal punto di vista strettamente economico del nostro Paese è di gran lunga quello artistico, monumentale e culturale (come sapete l’Italia detiene circa i due terzi dell’intero patrimonio mondiale). È quindi inevitabile che a questo patrimonio sia legata una gran parte dell’indotto turistico, che predilige da sempre itinerari legati alle città d’arte ed ai grandi Musei”. Ecco quindi che il patrimonio può, anzi deve divenire risorsa, con lo sviluppo attorno ad esso e per mezzo di esso di una molteplicità organica di attività, capaci di valorizzarne pienamente le potenzialità. È questo insieme di attività che andrà quindi a costituire le basi su cui costruire e definire la “Politica Turistica” di cui parlavo prima. Ora dobbiamo domandarci: può la Rievocazione Storica diventare mezzo promozionale all’interno di questa politica? Certamente si, anzi può e deve diventare lo strumento principale di promozione, dato che rappresenta uno dei mezzi più immediati per la trasformazione in risorsa del patrimonio storico-culturale. La Ricostruzione di ambienti storici, la loro rivitalizzazione, la riproposta di avvenimenti storici negli esatti luoghi dove questi sono accaduti e con la massima cura filologica di abiti, armi e attrezzeria - la cosiddetta Living History che il CERS sta già portando avanti con successo, ad esempio al Palazzo Ducale di Venezia o alla Torre di Londra - diventano il mezzo per il riavvicinamento dei cittadini al proprio patrimonio culturale e, contestualmente, il veicolo di promozione del territorio. Definite quindi una serie di iniziative all’interno dei siti, che dovranno essere regolate e coordinate da preposti enti locali vista la diversità di carattere storico, architettonico e ambientale che una tale risorsa presenta nelle singole province venete, rimane da capire come anche la manifestazione storica di Piazza - che nel Veneto rappresenta al momento una grande percentuale del panorama generale rievocativo - possa divenire a sua volta veicolo di promozione e rientrare in tale Politica. La Festa di Piazza, storica o folkloristica, è un’ottima cassa di risonanza se rivolta ad un bacino d´utenza limitato (un Paese, con il suo Palio, il più delle volte riesce ad attirare i cittadini dei paesi vicini, senza poter aspirare ad avere comunque un carattere almeno interregionale). Credo di poter affermare senza rischio di smentita che a parte rarissimi casi, l’indotto raccolto da una manifestazione di questo tipo non è certamente rapportabile allo sforzo economico ed organizzativo profuso (non dimentichiamoci il ruolo fondamentale del volontariato in tal senso). Quindi innanzitutto la manifestazione storica di piazza - e per storica intendo una manifestazione in cui 51 LIBRO 3.qxd 12/03/2004 18.29 Pagina 52 siano stati svolti un’opera approfondita di ricerca sull’avvenimento che viene rappresentato ed in cui abiti ed accessori siano realizzati seguendo fedelmente modelli originali deve, per poter crescere e divenire anch´essa un veicolo preferenziale per la promozione di una determinata località, perdere la sua caratteristica di evento straordinario ben delimitato in un arco di tempo troppo breve (tra promozione e comunicazione un qualsiasi Palio trova spazio sui mass media locali e nazionali al massimo per un mese) ed assumere una dimensione più confacente anche a quelle che sono le direttive in materia dettate dalla Comunità Europea, laddove risulta chiaro che qualsiasi evento culturale debba perdere la connotazione di ornamento o semplice intrattenimento, ed allargarsi a quello di formazione, indispensabile dunque per lo sviluppo economico, non meno per quello civile. Come fare per evolversi in tale direzione? Ad esempio coinvolgendo nell’evento gli artigiani locali, sia per la realizzazione e l’allestimento di strutture, abiti, armi, etc... ma anche per dimostrazioni in piazza di antiche Arti e Mestieri. In questo modo si verrebbe a creare un circuito di attività formative in ambito artigianale durante tutto l’arco dell’anno (pensiamo ad esempio a seminari o laboratori di sartoria, falegnameria artistica, ecc...). Inoltre, associando il Palio o la festa o ancor meglio ambientandolo all’interno di un sito di rilevanza storicoambientale, verrà a crearsi automaticamente la necessità della formazione di una nuova tipologia di operatore turistico-museale. Portiamo ad esempio di quanto fin qui affermato il villaggio francese di Guedelon: nel cuore della Francia, più esattamente in Borgogna, circa 50 km. a sud-ovest di Auxerre fra i piccoli paesi di St. Sauveur en Puisaye e Treigny, un gruppo di appassionati di Medioevo, sta letteralmente vivendo una esperienza unica fuori dal tempo: la costruzione di un castello comitale con mezzi e tecniche del 1300. Il cantiere (raggiungibile dal capoluogo seguendo la strada N151 fino all’intersezione con la D85, questa fino al 52 LIBRO 3.qxd 12/03/2004 18.29 Pagina 53 cuore della Puisaye e da St. Sauveur percorrendo la D66 in direzione Treigny) è aperto dal 1998 e da allora una trentina di operai e ‘Mastri Muratori’ stanno dando vita ad un possente castello, con Mastio (Donjon), mura merlate, torri... Si tratta di un opera di fantasia il cui progetto è nato dalle ricerche e con la consulenza di alcuni fra i più grandi esperti francesi in materia. Anche tutti gli utensili e materiali usati nella costruzione vengono fabbricati in loco seguendo le tecniche antiche. Infatti, sul sito si trovano: forni per la cottura della calce, cave dove armati di mazze gli scalpellini estraggono e squadrano le pietre, boscaioli che raccolgono il legname nei boschi circostanti, la fucina per l’estrazione del ferro e addirittura un piccolo allevamento di animali per il vettovagliamento. Tutto ciò è stato reso possibile dalla volontà del proprietario del terreno, Monsieur Guyot, e da sovvenzioni regionali che hanno raggiunto il duplice scopo di creare posti di lavoro e dar vita ad un luogo unico, fra lo sperimentale e il pedagogico, di forte attrazione per studiosi, appassionati e turisti. Certo molte cose non sono come nel medioevo, si lavora otto ore al giorno e se le condizioni metereologiche lo consentono (da dicembre ad aprile si ferma il cantiere), soprattutto non ci sono prigionieri di guerra, indesiderati politici o galeotti da torchiare! Il completamento dell’opera è previsto per il 2023 e questo fa capire quali erano i ritmi e le condizioni di lavoro di una vera ‘fabbrica’ medievale: alcuni fra i più grandi capolavori dell’architettura fortificata di dimensioni ben maggiori di Guédelon furono completati in 4/5 anni... Per chiunque abbia interesse a cimentarsi in un week-end di lavoro è possibile associarsi alla ‘Association des Compagnons Bâtisseur de Puisaye’. Se invece qualcuno vuole avere un’idea di come sarà il maniero nel 2023 può proseguire verso Treigny, dopo circa 5 km sarà a Ratilly, la cui fortez53 LIBRO 3.qxd 12/03/2004 18.29 Pagina 54 za è autentica e risalente al periodo storico nel quale collocare Guédelon! Alcuni dati estremamente interessanti per capire le potenzialità di un sito sperimentale archeologico qual è Guedelon: 1) i lavori, grazie alla sempre più numerosa partecipazione di volontari o all’assunzione di manodopera altrimenti disoccupata e quindi in parte sovvenzionata dallo Stato Francese che ha visto nel progetto un reale mezzo per il recupero di giovani altrimenti “a rischio”, risultano in anticipo rispetto a quelle che erano le previsioni ed il castello già ora comincia a prendere forma. L’opera muraria è a buon punto: si distinguono già le due torri d’ingresso fra le quali si sta preparando lo spazio per il ponte levatoio. 2) Con 200.000 ingressi a pagamento nel 2001, il sito di Guedelon avvicina sensibilmente, nella classifica del patrimonio-spettacolo borgognone, gli antichi Ospedali di Bearne (sec. XV) a tutt’oggi attestati a una media di 450.000 visitatori. 3) Il Sito di Guedelon solo dopo quattro anni di attività ha già largamente superato le previsioni di un business plan che ha visto il proprio giro d’affari aumentare come da seguente tabella: - nel 1998: 2.000.000 di franchi - nel 1999: 2.000.000 di franchi - nel 2000: 5.000.000 di franchi - nel 2001: oltre 10.000.000 di franchi (circa 1.500.000 di Euro) Questo tasso di crescita si deve ai seguenti fattori: a) capacità di comprendere le grandi potenzialità del patrimonio storico/monumentale della Borgogna in sede di indotto turistico. In questo caso, la ricostruzione di un esempio di patrimonio storico/monumentale diviene vera e propria risorsa per tutto il territorio circostante che deve realizzare le strutture e le infrastrutture necessarie per accogliere le migliaia di visitatori; b) potenzialità enormi per quanto riguarda l’occupazione. Molti posti di lavoro, nonché nuove figure occupazionali, hanno la propria ragion d’essere all’interno di un progetto di questo tipo, laddove sono molti i settori in cui si necessita di una numerosa “manodopera” (dalla costruzione edile, alla realizzazione dell’attrezzeria), nonché di guide turistiche con una profonda preparazione storica e didattica; c) attenta e vincente operazione di marketing e comunicazione, tale da convincere due fra le maggiori realtà economico/culturali francesi (“Fondazione Canal+” e “EDF 54 LIBRO 3.qxd 12/03/2004 18.29 Pagina 55 Electricité de France”) a sostenere economicamente l’impresa; d) credibilità storico/architettonica del progetto, garantita dal curriculum universitario e lavorativo dell’architetto responsabile del progetto, membro dell’Associazione Rempoarts, da oltre trent’anni impegnata nella salvaguardia e nella difesa del patrimonio monumentale francese; e) alto valore didattico del sito, in quanto ricostruzione autentica della vita francese del XIV secolo; f) reale opera di tutela delle arti minori e dei mestieri artigianali laddove si intende ricostruire l’intera catena di un cantiere medievale: il ciclo di lavorazione della pietra (estrazione, taglio, posa, fabbricazione della calce), quello del legno (taglio, trasporto, costruzione delle impalcature e dell’ossatura) e del ferro (basso forno, forgiatura, fabbricazione degli utensili); g) sistema di utilizzo “alternativo” del sito, ad esempio come set per produzioni cinematografiche e documentari storici. 55 LIBRO 3.qxd 12/03/2004 18.29 Pagina 56 Il valore culturale e la promozione turistica gni singola Rievocazione Storica ha, al suo interno, uno o più gruppi che, sia in fase di realizzazione dell’evento che di promozione verso l’esterno, rivestono un ruolo fondamentale. Compagnie d’arme, gruppi di musici e ballerini, nobili e popolani, mercanti molto spesso sono realtà aggregative che possono – se filologicamente realizzate e soprattutto se legate profondamente alla propria area territoriale – divenire il veicolo principale di diffusione e promozione, in quanto realtà facilmente “esportabili” al di fuori dei confini regionali. In questa breve sezione abbiamo inteso raccogliere quei gruppi che, nel Veneto, non sono collegati da una specifica Rievocazione Storica e soprattutto rimangono fedeli ai principi di rigorosità ricostruttiva espressi dal Regolamento Nazionale sulla Rievocazione Storica parzialmente riportato nella premessa del presente studio. Tali gruppi rappresentano ad un tempo una reale opportunità di crescita qualitativa per le Rievocazioni Storiche venete (che possono rivolgersi a loro per consulenze o partecipazioni dirette) e di promozione in Italia e all’estero di autentici spaccati della storia e dell’identità della nostra regione. Ci teniamo a precisare che di gruppi ed associazioni nel Veneto ce ne sono molte di più e che, se nella presente indagine queste non vengono citate, è solamente perché non rientrano nei canoni espressi dal regolamento nazionale di Rievocazione Storica. Abbiamo suddiviso i gruppi per epoca storica: O ANTICA ROMA I Legio Italica - Villadose È stata fondata nel 1996 su un’idea di Sandro Maragno, per ricordare la legione reclutata dall’imperatore Nerone nel 79 d.C. La legione è costituita da un gruppo di persone interessate a studiare, ricostruire e presentare al pubblico il modo di vivere e di combattere dei legionari romani. L’iscrizione è aperta ad appassionati di storia romana, artigiani che intendono proporsi nelle varie ricostruzioni e a chi si vuole cimentare in prima persona nella vita legionaria. Per essere ammessi alla Legio I Italica occorre fare domanda al Presidente e al Centurione in comando e tesserarsi. Chi viene accettato nella legione deve assumere il suo nome romano e partecipare al rito di ingresso durante il quale deve dimostrare di avere un minimo di conoscenza 56 LIBRO 3.qxd 12/03/2004 18.29 Pagina 57 della storia delle legioni romane e sul loro armamento. Al termine del rito avviene una simbolica consegna delle armi e rilasciata una speciale tessera. La legione si riunisce almeno una volta al mese per: - approfondire le conoscenze sulla storia dell’esercito romano - fare esercitazioni di marcie e combattimento - progettare e costruire l’equipaggiamento Durante la rievocazione è possibile ammirare nel foro romano di Villadose, l’accampamento dei legionari dotato di tutto l’equipaggiamento per il combattimento e la vita quotidiana. Dormono in tenda e mangiano il pulsum, il tipico minestrone dei legionari romani. Sono disponibili per spiegazioni didattiche al pubblico e per esibizioni di marcia e di combattimento. Per contatti: Gruppo Archeologico Villadose (Piazza Aldo Moro 1, 45010 Villadose RO, Tel. 0425 31263, e-mail: [email protected]) MEDIO EVO (XI - XIV secolo) Compagnia de’ Peon - Conegliano Veneto La Compagnia de’ Peon si costituisce nel 1995 dalla comune passione dei suoi fondatori per la storia medievale, in particolare per le figure, poco note e considerate, dei fanti comunali del XIII secolo. Da subito la Compagnia ha modo di farsi apprezzare nei vari eventi a carattere medievale per la particolare cura dei propri abiti ed accessori e per la sua struttura espositivodidattica; infatti lo scopo del gruppo è la divulgazione di notizie e curiosità su usi e costumi, civili e militari, del 1200 cercando di sfatare quei luoghi comuni sul Medioevo che fanno ormai parte dell’immaginario collettivo. Il pubblico si avvicina al campo del Peon per “entrare” nella vita quotidiana di un attendamento di fanti duecenteschi: può vedere le molte armi offensive e difensive ricostruite dopo attente ricerche e ricevere brevi spiegazioni sul loro utilizzo; la cucina dove le donne preparano pietanze sulla base di ricette originali dando vita ad un desco “povero” adattato al ceto sociale che rappresentano: le tende con semplici giacigli sistemati sulla paglia ove soldati e donne dormono e custodiscono i loro pochi averi; l’abbigliamento civile dell’epoca. In questi anni di attività la Compagnia non ha mai smesso di crescere dal punto di vista della ricerca storica e del miglioramento costante delle proprie attrezzature e dotazioni (abiti, accessori, materiale da campo, armi, suppellettili, 57 LIBRO 3.qxd 12/03/2004 18.29 Pagina 58 ecc.) ed ora il campo può allestire 2 tende di 5x6 mt. ove dormono i membri della compagnia, 1 tenda di 5x6 mt. che funge da punto d’incontro/mensa, 1 tenda di 2,5x2,5 mt. dedicata alle necessità della cucina da campo, composta di bracieri, griglia, tavoli da lavoro ed accessori vari; infine l’esposizione delle armi. Per contatti: Compagnia de’ Peon (via Benvenuti 20, 31015 Conegliano TV, Tel. 0438.35731, e-mail: [email protected]) Cavalieri del Drago - Castelfranco Veneto La Compagnia d’arme è nata per la passione verso il Medio Evo e, in special modo, per l’arte del combattimento nel XII e XIII secolo. Ben presto l’attenzione del gruppo si è spostata verso la living history, cioè la riproposizione fedele della vita civile e militare del 1200 in Veneto. La compagnia è equipaggiata quindi sia per la ricostruzione di battaglie, duelli con spade, spade e scudi, mazze, fruste, asce e pugnali ma anche per l’allestimento di un museo vivente della storia veneta in pieno XIII secolo. Fra le tende dei Cavalieri del Drago si possono ammirare l’armeria, la cucina, i pagliericci... Interessante anche la collaborazione che la compagnia ha con istituti scolastici, enti ed associazioni culturali. Cura dei particolari, cura dei combattimenti, ricostruzioni di esemplari di armi realmente esistite sottolineano la serietà dei componenti del gruppo. Proprio per questi motivi dal 2000 i Cavalieri del Drago fanno parte del C.E.R.S. (Consorzio Europeo Rievocazioni Storiche). Inoltre i Cavalieri del Drago sono stati scelti da S.A.I.R. il Principe Wilhelm Hohenzollern von Preussen come III compagnia della sua Guardia Personale, e per questo motivo la compagnia si muove in alcune occasioni con il Principe stesso nelle sue numerose uscite ufficiale (Egli è infatti il Presidente del Corpo Diplomatico Europeo). Per contatti: Cavalieri del Drago (Mauro Guidolin, Tel. 338.7863767, e-mail: [email protected]) Militares Silvarum - Castello di Zumelle, Mel La Milizia della Selva pone la propria massima coerenza storica, non solo nella autenticità artigianale dei costumi e delle armi che ogni miliziano ha come bagaglio, ma anche nella riproposizione di modi e stili di vita dell’epoca. Pertanto è in grado di offrire vari tipi di spettacoli, dalle lotte per le investiture alla rievocazione del periodo delle crociate, alle battaglie tra guelfi e ghibellini, per giungere ai più spettacolari duelli d’onore o persecuzioni all’eresia. Per una maggiore partecipazione del pubblico offre l’allestimento 58 LIBRO 3.qxd 12/03/2004 18.29 Pagina 59 del campo militare con relativi banchi delle armi e dei mestieri. Da sottolineare che Militares Silvarum è il gruppo che ha curato l’allestimento e l’animazione a scopo didattico del Castello di Zumelle. Per contatti: Militares Silvarum (Max, Tel. 0347.9825532 o Marco, Tel. 0347.1225529 - Fax 0422.269000) Asinaria Festa - Venezia Ensemble di Musica Medievale che comprende tre musicisti, un cantore/giullare ed una ballerina. Il gruppo affonda le radici nella tradizione Medievale tipica del musico da festa popolare, che animava mercati e taverne con musiche, danze e irriverenti giullarate nei confronti dei potenti. Il nome stesso dell’ensemble prende il nome dalla graffiante parodia liturgica di uno dei più sconcertanti rituali della Chiesa medioevale, occasione ideale per cogliere la complessità simbolica di una festa cristiana. Il repertorio svaria dalle canzoni dei trovatori (sec. XII - XIII), a brani dal Codex “Carmina Burana” (sec. XIII) alle Cantigas de Santa Maria (sec. XIII) all’“Ars Nova” italiana e francese (F. Landini, G. de Machaut, Ph. De Vitry, ecc.); balli francesi ed italiani medievali del sec. XIII - XIV. Per contatti: Asinaria Festa (Flavio “Nirjan” Corvisieri, Cell. 349.7875683, e-mail: [email protected]) 59 LIBRO 3.qxd 12/03/2004 18.29 Pagina 60 BASSO MEDIO EVO / RINASCIMENTO (XV – XVI secolo) Serenisimo Tribunal de l’Inqusithion Il Serenisimo Tribunal de l’Inquisithion è un’associazione culturale in costume d’epoca, fondata nel 1993 dal Doxe de li Nicoloti, Mario Andreoli, per la tutela e la divugazione della memoria storica di Venezia. Finalità del Serenisimo Tribunal de l’Inquisithion è la realizzazione di spettacoli e rievocazioni storiche in onore dei grandi personaggi e degli avvenimenti che hanno concorso alla storia e alla grandezza della Repubblica Serenissima di Venezia. Tra gli spettacoli di maggior successo realizzati dal Tribunal, c’è sicuramente il “Processo a San Francesco”, tentativo per portare all’attenzione dell’opinione pubblica la tematica del rispetto dell’ambiente e la salvaguardia dell’ecosistema universale attraverso un fantomatico dibattito tra le autorità veneziane ed il Santo Patrono d’Italia, ambientato attorno al 1220, epoca nella quale si presume San Francesco d’Assisi fosse approdato nella laguna veneta. Tale dibattito verte sull’enunciazione dei princípi che in seguito avrebbero portato alla stesura del “Cantico delle Creature”: tra questi sicuramente non manca un messaggio “ambientalistico”, l’esortazione al rispetto della natura Creato Divino - e la considerazione di come, senza tale rispetto, l’uomo metta a repentaglio la propria esistenza. A seconda dello spazio scenico disponibile, il Serenisimo Tribunal de l’Inquisithion è in grado di offrire diverse tipolo- 60 LIBRO 3.qxd 12/03/2004 18.29 Pagina 61 gie di spettacolo storico, legate comunque sempre alla Repubblica Serenissima di Venezia fra il XIII e il XVIII secolo. Questo è possibile grazie alla varietà dei suoi vari componenti. Il Tribunal annovera infatti personaggi in abito civile o militare, musici, artigiani e combattenti. Per contatti: Serenisimo Tribunal de l’Inquisithion (San Polo 2322, 30125 Venezia, Tel. 041.5241243, e-mail: [email protected]) Associazione Storica “Città del Grifo” L’Associazione rappresenta un accampamento medievale vicentino della Repubblica Serenissima di Venezia (1440 -1420) ed è sorta nel 1996 dalla passione di alcuni amanti del Medio Evo. Al campo viene proposto uno spaccato di vita dell’epoca con l’allestimento di tende ed esposizione di armi, scudi e attrezzerie, nonché la presenza di fanti, balestrieri e cavalieri. Le donne contribuiscono alla vita quotidiana con mansioni più umili, quali la preparazione del desco o il confezionamento di maglie di ferro o quadrelle da balestra. La specialità della compagnia è il Tiro con balestra gotica, detta “manesca”, che consiste in tiri singoli o di bordata da una distanza che può variare dai 20 ai 50 metri. L’Associazione, che non è a scopo di lucro, ha la sede nella rocca scaligera del Castello di Arzignano. Le riunioni si svolgono ogni primo mercoledi del mese, l’iscrizione al gruppo è aperta a tutti. Per contatti: Associazione Storica “Città del Grifo” (Piazzale della Vittoria 23, 36071 Castello di Arzignano VI, Cell. 335.7043.222, e-mail: [email protected]) EPOCA NAPOLEONICA 9 Régiment Demi-Brigade d’Infanterie Légère Verona Il gruppo ricostruisce il Reggimento fondato nel 1788 dal Col. Joseph de Baroussel. La compagnia, che ha sede a Verona e si addestra generalmente presso il Forte Ardietti di Peschiera del Garda, raccoglie elementi provenienti da tutta Italia e fa capo alla Compagnia internazionale con sede in Inghilterra. La Novieme abbraccia in pieno le regole della Rievocazione Storica più rigorosa, che richiede la massima cura anche nel più piccolo dettaglio (il re-enactor più appassionato rifiuta persino di bere se servito in un bicchiere di plastica). Fin dal primo momento dell’addestramento si è trascinati indietro nel tempo, fra soldati, vivandiere, ordini in francese, pasti in comune nella stessa pentola, vivendo un’esperienza unica e irripetibile. 61 LIBRO 3.qxd 12/03/2004 18.29 Pagina 62 All’addestramento formale seguono esercitazioni con marce, simulazioni di battaglie, rastrellamenti e scaramucce. Infine la Novieme partecipa a numerose manifestazioni in tutta Europa ove, generalmente, è ospitata dalle Amministrazioni locali in splendide fortezze o in accampamenti filologicamente realizzati. Per contatti: 9 Régiment Demi-Brigade d’Infanterie Légère (via Scuole 26, 37026 Settimo di Pescantina VR, Tel. 347.5213523 e-mail: [email protected]) Iª GUERRA MONDIALE Sentinelle del Lagazuoi Questo è un gruppo eterogeneo e spontaneo di collezionisti di militaria, di appassionati di montagna, di appassionati di storia. L’avventura delle Sentinelle del Lagazuoi inizia nel Luglio del 1998 quando in occasione dell’inaugurazione del Museo all’aperto del Monte Lagazuoi, teatro di eventi bellici dal 1915 al 1917, venne chiesto ad alcuni collezionisti di militaria se fossero disponibili a presenziare alle varie cerimonie indossando uniformi d’epoca italiane ed austriache. Cominciò così il “reclutamento” di amici collezionisti e non, conoscenti, colleghi di lavoro con un qualche interesse nella cosa, e dopo averli ben rivestiti di uniformi ed armi, quella fatidica ultima domenica di Luglio il gruppo si insediò nelle postazioni e nelle baracche ai piedi del Lagazuoi, ottimamente ricostruite per l’occasione dagli Alpini italiani e dai Gebirgsjäeger tedeschi e “arredate” con materiale d’epoca come scudi da trincea, telefoni, lanterne, barelle, ecc. Il pubblico rispose con entusiasmo all’iniziativa, e così è nata l’idea di riproporre, una volta all’anno, sul Lagazuoi od in altre zone alpine che furono coinvolte nei fatti della Grande Guerra, questo tipo di presenza in modo minore o maggiore. Il gruppo non è un’associazione riconosciuta e non è a fini di lucro, il numero dei partecipanti è variabile visto che tutti lo fanno spontaneamente e compatibilmente con i propri impegni personali. Per contatti: Sentinelle del Lagazuoi (via Benvenuti 20, 31015 Cone-gliano TV, Tel. 0438.35731, e-mail: [email protected]) SPETTACOLO E ANIMAZIONE Cavallo & Company Cavallo & Company nasce nel 1992 da un gruppo di amici accomunati dalla passione per l’equitazione ed è ormai diventata un punto di riferimento ogni qual volta si 62 LIBRO 3.qxd 12/03/2004 18.29 Pagina 63 parli di spettacoli equestri di pregio. Attualmente l’organico conta una trentina di persone tra cavalieri, costumisti, addetti all’organizzazione e alla gestione delle manifestazioni. Cavalli preparatissimi, splendidi costumi reperiti nei paesi d’origine o riprodotti fedelmente, colonne sonore con musiche ed effetti che seguono passo a passo le esibizioni, rendono gli spettacoli delle originali opere teatrali a carattere equestre. Cavallo & Company può vantare la partecipazione ai maggiori appuntamenti di settore degli ultimi anni, quali il Galà d’Oro del Centenario della Fieracavalli di Verona 1998, lo spettacolo equestre al Medicavalli di Palermo 2001 e, sempre nel 2001, la partecipazione al Galà serale di Fieracavalli, con la regia di Flavio Togni ed Antonio Giarola. Il Torneo di “Cavallo & Company” comprende una serie di prove fra i cavalieri medievali che si sfidano nella Giostra del Saracino, alla presa degli anelli, al lancio del giavellotto. Per contatti: Cavallo & Company (via G. Verdi 63, 31046 Oderzo TV, Tel. 0422.815388, e-mail: [email protected]) Hocus Pocus - S. Maria di Sala Hocus Pocus di S. Maria di Sala è il classico duo di giullari della tradizione medievale tipica soprattutto dell’area veneto-padana. Giochi di magia, animazione sui trampoli, numeri di giocoleria con coltelli, clave o palle, esibizioni con il fuoco, tutto quanto era nel “bagaglio” spettacolare di un giullare da piazza del XII o XIV secolo lo si ritrova negli spettacoli di Hocus Pocus. Se l’attività del duo è poliedrica e si sposta anche in altri campi, quali l’attività circense, quando si tratta di esibizioni in ambito storico tutto viene riprodotto seguendo precise ricerche iconografiche. Dagli abiti alle calzature, dagli strumenti agli attrezzi, tutto viene realizzato ed utilizzato con grande aderenza alla realtà storica di un tempo. Per contatti: Hocus Pocus (Alessandro Martello, via Vittorio Emanuele II 155, Legnaro PD, Tel. 349.6353947, e-mail: [email protected]) Gruppo Sbandieratori “Città di Feltre” Una cosiderazione a parte riguarda il mondo degli sbandieratori, che qui viene rappresentato dal Gruppo Sbandieratori “Città di Feltre”, attivo fin dal 1983. Nonostante la figura dello sbandieratore non abbia una matrice storica antica, almeno per come la vediamo oggi (l’abilissimo ”atleta giocoliere” che si esibisce con numeri di alta acrobazia, magari facendo piroettare più bandiere alla 63 LIBRO 3.qxd 12/03/2004 18.29 Pagina 64 volta, nasce nel XIX secolo e nulla a che vedere con l’Alfiere Bandierante, Ufficiale Militare del tardo Medio Evo), si può comunque affermare che tale figura ha acquisito un proprio importante ruolo all’interno delle manifestazioni in costume. Gli Sbandieratori feltrini, pur se scevri da precise connotazioni storico/ricostruttive, si fanno comunque accompagnare nelle proprie esibizioni da un corteo di figuranti in abito quattrocentesco, che li lega indissolubilmente all’evento che rappresentano: il “Palio di Feltre”. Ulteriore richiamo di tale manifestazione sono le bandiere recanti gli stemmi dei quattro quartieri che ad agosto gareggiano per lo storico Palio: Santo Stefano, Port’Oria, Castello e Duomo. Il Gruppo Sbandieratori “Città di Feltre” ha partecipato a rievocazioni storiche, cerimonie ufficiali, inaugurazioni ed eventi importanti in Italia, Francia, Belgio, Cecoslovacchia, Austria e Svizzera. È formato da una cinquantina di elementi che propongono al pubblico l’intero repertorio di bandiera: “singolo”, “coppia”, “piccola squadra” (da 4 a 6 elementi) e “grande squadra” (anche oltre 10 elementi insieme). Tutti gli spettacoli sono accompagnati da musiche appositamente composte, il cui repertorio ne conta oltre una ventina. Per Contatti: Gruppo Sbandieratori “Città di Feltre”(Michele De Carli, Tel. 328.1645749, Fax 0439.840311) Consorzio Europeo Rievocazioni Storiche - Venezia Il CERS nasce nel 1997 come libera associazione di gruppi operanti nella Rievocazione Storica in tutta Europa. Annovera al momento circa 90 soci provenienti da tutto il continente. Il CERS è sorto in primis con due scopi: 1) ottenere il riconoscimento della Rievocazione Storica come precisa espressione culturale e didattica da parte del Governo Italiano e della Comunità Europea. Per questo motivo ha svolto un’attenta e scrupolosa selezione fra i gruppi e le associazioni operanti nel settore al fine di evidenziare quanto più possibile la differenza tra “Archeologia ricostruttiva” e “Festa paesana in costume”; 2) sensibilizzare l’opinione pubblica e le Amministrazioni preposte verso la tutela del patrimonio storico/ambientale e la trasformazione di tale patrimonio in risorsa turistico/culturale. Il CERS opera in due diversi settori strettamente collegati fra loro: l’esibizione di piazza, laddove è in grado di realizzare qualsivoglia spettacolo storico, e la gestione di laboratori o animazioni di didattica museale e/o extrascolastica, con allestimento di mostre, organizzazione di conve64 LIBRO 3.qxd 12/03/2004 18.30 Pagina 65 gni, seminari, pubblicazione di cataloghi e saggi storici. L’attestato di gran lunga più prestigioso del CERS, è rappresentato senz’altro dalle parole con cui il Presidente della Repubblica Italiana, Carlo Azeglio Ciampi, ha espresso il proprio “…vivo apprezzamento per l’importante opera di studio che il Consorzio Europeo Rievocazioni Storiche svolge a favore della ricerca storicoarcheologica…” (da lettera inviata il 3 maggio 2002 dalla Segreteria Generale della Presidenza della Repubblica) e sottolineato altresì come l’iniziativa del CERS “…rappresenta un’occasione per riflettere sulla necessità di rafforzare la consapevolezza delle nostre radici storiche. Il dovere della memoria consente di riannodare i legami fra il passato, il presente e l’Europa che stiamo costruendo, una unione che nella Carta dei Diritti rilancia e rafforza la garanzia della dignità, della libertà, dell’uguaglianza, della solidarietà, della cittadinanza, della giustizia. Dalla consapevolezza degli avvenimenti del passato deve crescere l’impegno degli Stati e dei Popoli nella ricerca comune delle vie dello sviluppo e della pace nel confronto, nel dialogo e nella cooperazione….” (da telegramma inviato al Presidente del CERS dal Capo dello Stato in persona, l’11 maggio 2002). Per contatti: CERS (San Polo 2322, 30125 Venezia, Tel. 041.5241243, e-mail: [email protected]) 65 LIBRO 3.qxd 12/03/2004 18.30 Pagina 66 Proposte sinergiche ’ultima sezione di questo studio è quella “propositiva”, dove si cerca di fornire uno strumento ideale per la crescita qualitativa delle Rievocazioni Storiche nel Veneto, riassumendo alcune considerazioni fondamentali intorno alle quali si dovrebbe realizzare un’evento rievocativo. L 1) Credibilità storico-ricostruttiva. Si deve operare una seria ricerca storico/iconografica sulla base della quale realizzare abiti, attrezzerie ed accessori della Rievocazione Storica. Una presentazione, anche sotto forma di opuscolo, delle caratteristiche principali dell’epoca che viene rievocata diviene certificato di serietà ricostruttiva e, ad un tempo, strumento per una migliore comprensione del pubblico di ciò che è chiamato ad assistere. Facendo un esempio pratico, riportiamo di seguito quanto il CERS ha evidenziato sulla guida della Battaglia di Tassera, manifestazione realizzata con il Contributo della Regione Lombardia ad Alserio. Con l’ausilio di alcune immagini fotografiche di re-.enactors filologicamente attrezzati, si è potuto far vedere agli spettatori gli elementi tipici dell’abbigliamento maschile, femminile, civile e militare del XII secolo. Il soldato del XII secolo Nell’immagine viene mostrato com’era equipaggiato un cavaliere italiano del XII secolo. L’usbergo (osbergum), cioè la difesa realizzata in maglia di ferro, protegge praticamente tutto il busto e la testa, fino alle ginocchia. Particolare dell’abbigliamento militare del 1100, l’usbergo spesso si portava sopra la “cotta d’armi”, 66 LIBRO 3.qxd 12/03/2004 18.30 Pagina 67 cioè la veste in stoffa che, portata successivamente all’esterno, serviva ad identificare “araldicamente” il combattente. Come armi, il cavaliere porta una spada (spatam) con elsa a croce (tutto nel Medio Evo aveva una propria precisa connotazione etica, filosofica o religiosa: una spada rovesciata, infatti, offerta al proprio signore o, in caso di sconfitta, all’avversario assume l’aspetto della croce). È equipaggiato anche con una particolare arma in asta, un “alighiero da guerra”, terribile arma dalla doppia valenza che, grazie alla presenza di un uncino, può sia perforare che strappare oppure disarcionare un uomo a cavallo. A proteggere il capo, sopra l’usbergo, porta l’elmo e come difesa uno scudo che per le regioni italiane del nord aveva la parte superiore tagliata orizzontalmente. La maglia di ferro L’usbergo era formato da circa 20.000 anelli chiusi ad uno ad uno da un ribattino. Ogni anello veniva intrecciato, mentre era ancora aperto, con altri quattro anelli. Poi veniva ribattuto così da chiudersi. Il peso di una tale “armatura” si aggirava intorno ai 10/15 chilogrammi. Oggi non conosciamo con esattezza il processo di lavorazione della maglia di ferro. Per questo motivo, e anche perché è estremamente difficile trovare un artigiano che possa dedicare il tempo necessario a tale processo di fabbricazione, la maggior parte degli usberghi utilizzati nelle rievocazioni storiche, pur riproducendo con una certa fedeltà pesi e dimensioni, non presentano più anelli “ribattuti”, ma più semplicemente “aperti” (richiusi, cioè, con una pinza senza alcun perno di fissaggio). 67 LIBRO 3.qxd 12/03/2004 18.30 Pagina 68 L’abbigliamento civile maschile L’immagine mostra come si poteva presentare un uomo del XII secolo, di medio lignaggio, in una stagione “di mezzo”. In questo caso, laddove non ci si doveva proteggere dall’eccessivo caldo o freddo, sopra la “biancheria intima”, costituita da camicia e mutande di lino o cotone, un uomo era solito portare le calze-brache (lunghe calze, in questo caso di lana, allacciate alla fettuccia con cui si chiudevano sul davanti le mutande), la tunica e una mantellina con cappuccio. Appeso alla cintura portava con sé, racchiuso nella “scarsella”, tutto l’occorrente per la vita quotidiana: soldi, un cucchiaio di legno od osso, qualche piccolo utensile. Immancabile anche il coltello, che l’uomo utilizzava per tagliare il cibo e portarlo alla bocca (la forchetta infatti, ritratta già in alcune miniature dell’XI secolo, entrerà a far parte con sicurezza delle posate “personali” dei commensali solamente a partire dalla fine del XIV secolo). L’abbigliamento femminile Una donna di ceto medio indossava sul capo un velo, chiamato “sciugatoio”, abbastanza ampio da coprire il capo e le spalle. All’epoca, a seconda della stoffa con cui lo sciugatoio era realizzato o se questo presentava o meno ricami decorativi, questo capo d’abbigliamento poteva fornire immediatamente il ceto della donna che ci si trovava di fronte. Sulla camicia in lino veste una particolare tunica, la 68 LIBRO 3.qxd 12/03/2004 18.30 Pagina 69 “gonnella”, stretta in vita da una cintura in tessuto. La donna, evidentemente per il gran caldo, indossa le “pianelle” (zoccoli in legno e cuoio) a piedi nudi, senza quindi indossare le calze (che arrivavano circa al ginocchio, dove venivano fissate con un laccetto) né le scarpe (o “calighe”) di pelle. Questo tipo di presentazione, valida ovviamente per tutti i periodi storici, da un lato rende più partecipe il pubblico e dall’altro lo spinge, una volta, tornato a casa, ad approfondire ancora di più lo studio della propria storia. 2) Spettacolarizzazione dell’evento rievocativo L’enorme potenziale di alcune Rievocazioni Storiche, filologicamente realizzate anche con grande dispendio di energie e risorse, viene spesso vanificato da evidenti gravi lacune dei protagonisti - per lo più, è bene ricordarlo, volontari e non professionisti - per quanto riguarda l’aspetto recitativo/spettacolare. Quante volte un magnifico cavaliere ha fatto sorridere gli spettatori non appena ha aperto bocca per proclamare un editto o lanciare i propri uomini in battaglia? Due soluzioni a tale problema sono - l’affidarsi a professionisti sia per quanto riguarda la Direzione Artistica, che la Regia e la recitazione dei ruoli principali; - organizzare dei veri e propri work-shop, dei corsi di formazione su recitazione, mimica e movimento a cui far partecipare i principali protagonisti della manifestazione. 3) Comunicazione e promozione Anche in questo campo entra in gioco il professionismo. Laddove non arriva la buona volontà dell’organizzatore (spesso parte di un Amministrazione Comunale e/o di una 69 LIBRO 3.qxd 12/03/2004 18.30 Pagina 70 Pro Loco) può invece arrivare la competenza di un Addetto Stampa e Pubbliche Relazioni professionista, in grado di creare intorno alla manifestazione – una volta, chiaramente, che questa offra le dovute garanzie di qualità – il giusto clima di aspettativa che porta al conseguente interessamento degli organi di stampa. In pratica, le Rievocazioni Storiche non possono prescindere dalle regole elementari di qualsiasi evento mediatico culturale: devono garantire un prodotto di qualità, dalle caratteristiche specifiche ben delineate (in questo caso l’aderenza storica), e dalla solida macchina promozionale. Questo comporta ovviamente un investimento economico, in parte assorbito dalla presenza del volontariato (se accuratamente guidato da un professionista) e in parte copribile dall’indotto che si verrebbe a creare se i singoli eventi si potessero configurare all’interno di una politica di coordinamento a regia regionale. Una proposta di struttura gestionale: il G.E.I.E. Si deve ora esaminare quale tipo di struttura riesca, riordinando questo “mosaico” di rievocazioni storiche, a creare un vero e proprio “sistema” di itinerari tematici storico/culturali che, attraverso il raggruppamento di Rievocazioni Storiche e di visite guidate a siti di rilevanza storico/ambientale, divenga (così come per la “Romantische Strasse”, o “I Castelli della Loira” o “I Castelli del Reno”) meta di uno specifico indotto turistico di medio/alto livello. In tal senso si propone in questa sede una particolare struttura a partecipazione pubblica e privata, un G.E.I.E. (Gruppo Europeo di Interesse Economico, società no-profit di Diritto Comunitario) che organizzi e gestisca tale sistema in sintonia con gli indirizzi della Regione. A tale proposito si rimanda al supplemento allegato in cui viene meglio descritto cos’è il G.E.I.E. 70 LIBRO 3.qxd 12/03/2004 18.30 Pagina 71 Massimo Andreoli Nato a Venezia il 9 aprile 1966, ha lavorato come giornalista per diverse testate locali, ideatore e conduttore di programmi radiofonici e televisivi locali e nazionali, responsabile dell’Ufficio Stampa e Pubbliche Relazioni di Festival Musicali, Mostre Internazionali e Istituzioni Culturali veneziane. Si è avvicinato fin da ragazzino al mondo della Rievocazione Storica, comprendendone ben presto l’enorme potenziale culturale e promozionale. Dal 1997 è Presidente del Consorzio Europeo Rievocazioni Storiche con il quale opera, oltre che negli eventi di piazza, nell’allestimento di Mostre storiche in Italia e all’estero, nella realizzazione di laboratori didattici per scuole e musei, nonché di saggi e documentari sulla storia d’Europa per diversi network televisivi. Nel 1999 ha ricevuto dalla Città di Abano Terme il premio “Nino Bolgan” per aver ideato e diretto il Festival Europeo di Rievocazioni Storiche “Città di Venezia” e nel 2001 è stato insignito, con pubblica cerimonia svoltasi a Palazzo Vendramin Calergi di Venezia, il titolo di Cavaliere di Gran Croce del Sovrano Militare Ordine della Corona di Prussia per l’impegno profuso nella tutela della memoria storica europea. Il 12 aprile 2003, la Constatiniam University Rhode Island (USA) gli ha conferito la laurea Honoris Causa in “Scienze dello Spettacolo” 71 LIBRO 3.qxd 12/03/2004 18.30 Pagina 72 Rievocazioni Storiche del Veneto - Anno 2002 (2003) PROV. LOCALITÁ NOME DATA EVENTO RIEVOCATO RECAPITO BL Feltre Palio di Feltre 28 luglio 4 agosto 2002 (27 luglio 3 agosto 2003) Rievocazione del XI°sec. (consegna delle chiavi della città al podestà veneziano) A.T.F. – Palio di Feltre Via Mezzaterra, 39 32032 Feltre Tel. / Fax 0439.2320 BL Valle di Cadore Borgata Costa Viaggio nel Passato 20-21 luglio 2002 (19-20 luglio 2003) Rievocazione di fine ‘800 Zumelle (Mel) Fiera della Perdonanza 10-12 agosto 2002 (12-13 luglio 2003) Rievocazione dell’antica Fiera del XIII secolo BL PD PD PD PD Arcella Arcella Rievocazione Storica Palio di S. Antonin Baone Monte Gemola Villa Beatrice Festa Medievale Borgoricco Terra di Storia 12 giugno 2002 (giugno 2003) 7 settembre 2002 (settembre 2003) 19-26 maggio 2002 (data da definirsi) 20-31 maggio 2002 (16-18 maggio 2003) Rievocazione passaggio e morte di S. Antonio Palio dedicato a S. Antonio Ufficio Turistico Valle di Cadore Via XX Settembre, 78 32040 Valle di Cadore Tel. 0435.501527 Castello di Zumelle Via S. Donà, 4 32026 Mel (BL) Tel. / Fax 0437.747049 Ass. Palio Arcella c/o Donato Zanetti Via Ottorino Respighi, 9 35100 Padova Tel. 049.606018 Fax 02.700416665 Ass. Palio Arcella c/o Donato Zanetti Via Ottorino Respighi, 9 35100 Padova Tel. 049.606018 Fax 02.700416665 Antichi mestieri, manifestazioni folcloristiche, rievocazioni storiche Comune di Baone Piazza XXV Aprile, 1 35030 Baone (PD) Tel. 0429.2931 Fax 0429.602273 Rievocazione storica d’epoca romana – Nel 2003 il tema è: “Profumi e sapori dell’epoca romana” Pro Loco c/o Gianfranco Codogno Via Roma, 91/bis 35010 Borgoricco (PD) Tel. 049.5798701 Fax 049.9335726 PD Cervarese Santa Croce Palio delle Contrade di Trambaque 26-28 maggio 2002 (31 maggio 1 giugno 2003) Gruppo Voci dal Medio Evo c/o Comune Cevarese S. C. Via Montemerlo 35030 Cervarese S. Croce Tel. 049.9903302 PD Cittadella Voci dall’Evo di Mezzo 21-22 settembre 2002 (27-28 settembre 2003) Pro Cittadella Via Guglielmo Marconi, 3 35013 Cittadella Tel. 049.5970627 PD Due Carrare Una Notte al Castello dei Carraresi Cent’anni di Volitudine 9 agosto 2002 (ogni secondo sabato di giugno, luglio e agosto) Vita al Castello di San Pelagio nel XIV Secolo Nel 2003: eventi celebrativi per il Centenario del I Volo documentato PD Este Giornate Medievali “Alla Corte degli Estensi” e “l’Edizione dell’Elezione del Doge Contarini“ 9-23 giugno 2002 (elezione del Doge: 27 aprile 2003 giornate medievali: giugno 2003) Comune di Este Elezione a Doge di Alvise Contarini il 26 agosto del 1676 Assessorato al Turismo Piazza Maggiore, 6 - 35042 Este Per giornate medievali: Tel. 0429.600462 Per elezione del Doge: Tel 0429.617529 PD Monselice Giostra della Rocca 8-15 settembre 2002 (7-14 settembre 2003) Passaggio a Monselice di Federico II nel 1239 PD Montagnana Palio dei 10 Comuni 1 settembre 2002 (7 settembre 2003) PD Montegrotto Il Tempo di Berta 6-8 settembre 2002 (da definirsi) PD Padova Padova Medievale 21-22 settembre 2002 (20-21 settembre 2003) Museo dell’Aria di San Pelagio Via San Pelagio, 34 35020 Due Carrare (PD) Tel. / Fax 049.9125008 Ente Palio Via Ghiacciaia, 2/b 35043 Monselice Tel. 0429.73478 Comitato Palio 10 Comuni C.P. 16 35044 Montagnana (PD) Tel 0429.80048 / 807161 Soggiorno padovano dell’Imperatore Enrico IV (1050-1106) Pro Loco c/o Palazzo Turismo (Salvatore Negro) Via Scavi 35036 Montegrotto Terme Tel. 347.1968070 Comune di Padova Assessorato al Turismo Via VIII Febbraio 35122 Padova Tel. 049.8758378 (dati gentilmente forniti dal CERS-Consorzio Europeo Rievocazioni Storiche – Tel. 041.5241243 – E-mail: [email protected]) 72 LIBRO 3.qxd 12/03/2004 18.30 Pagina 73 Rievocazioni Storiche del Veneto - Anno 2002 (2003) PROV. LOCALITÁ NOME DATA EVENTO RIEVOCATO RECAPITO PD Trebaseleghe Fiera dei Mussi Rievocazione apertura della Fiera 7 settembre 2002 (7 settembre 2003) Apertura Fiera da parte della Famiglia Tempesta nel XIV secolo Comune di Trebaselghe Assessorato alla Cultura P. Principi di Piemonte, 12 35010 Trebaseleghe (PD) Tel. 049.9385032 RO Arquà Polesine Palio del Saracino 30 maggio 2 giugno 2002 (maggio 2003) Rievocazione storica dell'ingresso in città di Lucrezia Borgia Maggio Arquatese c/o Comune Arquà Polesine Via Castello, 2 45031 Arquà Polesine (RO) Tel. 0425.91051 Fax 0425.91766 RO Villadose Mercato della Centuriazione Romana 31 agosto 1 settembre 2002 (30-31 agosto 2003) Ricostruzione di un mercato d’epoca romana Gruppo Archeologico Villadose Piazza Aldo Moro, 1 45010 Villadose (RO) Tel. 0425.31263 TV Asolo Palio della Regina 15 settembre 2002 (settembre 2003) Rievocazione dell’ingresso in città di Caterina Cornaro nel 1489 Comune di Asolo Assessorato al Turismo 31030 Asolo (TV) Tel. 0423.524637 Fax 0423.950130 TV Borso del Grappa Rosales et Vindemiales 7 aprile 2002 (settembre 2003) Rievocazione tardo-romana Cons. Promozione Turistica Via Turazza, 7 31100 Treviso Tel. 0422.541052 Fax 0422.540366 TV Cappella Maggiore Palio delle Contrade 21 luglio 2002 (settembre 2003) Palio con cavalli Comune Cappella Maggiore Assessorato al Turismo 31012 Cappella Maggiore Tel. 0438.9321 / 580333 TV Castelfranco Veneto Gioco del Pallone 31 agosto 1 settembre 2002 (6-7 settembre 2003) Partita a Calcio Storico Comitato Palio di Castelfranco Via G. Bonifacio, 15 31033 Castelfranco Veneto Tel. 0423.493774 TV Castelfranco Veneto Palio del Castel d’Amore 7-8 settembre 2002 (13-14 settembre 2003) Palio ispirato al periodo di autonomia di Castelfranco (tra il XII e XIV Secolo) Comitato Palio di Castelfranco Via G. Bonifacio, 15 31033 Castelfranco Veneto Tel. 0423.493774 TV Cison di Valmarino Una Piazza per la Storia Veneta 28-29 settembre 2002 (27-28 settembre 2003) Manifestazione rievocativa: tornei in armi, a cavallo e a piedi, attendamento degli armigeri, villaggio medievale, mostra storica Associaz. Claudia Augusta Via Brandolini, 29 31030 Cison di Valmarino Tel. 0438.976091 [email protected] TV Cison di Valmarino Antichi Mestieri 7-15 agosto 2002 (6-14 agosto 2003) Spazio storico all’interno della manifestazione “Artigianato Vivo” Comune Cison di Valmarino Assessorato al Turismo 31030 Cison di Valmarino Tel. 0438.85449 Fax 0438.975504 Dama Castellana 28-29 giugno 2002 (27-28 giugno 2003) Vittoria nella I metà del 1220 dei Coneglianesi sui Trevigiani Associaz. Dama Castellana Casella Postale 206 31015 Conegliano Veneto Tel. 0438.455600 Conegliano Dentro la Storia 7 aprile 2002 (10 maggio 2003) Laboratorio per le Scuole/Rievocazione Schola Tamburi Storici Via A. Barrilla, 6 31015 Conegliano (TV) Tel. 0438.23522 Palio dei Quartieri 26 settembre 7 ottobre 2002 (settembre 2003) Palio con giochi vari Palio del Mercato Vecchio 31 agosto 1 settembre 2002 (settembre 2003) Antica ricostruzione del mercato cittadino Palio dee Batee 6 ottobre 2002 (5 ottobre 2003) TV TV TV TV TV Conegliano Conegliano Mogliano Veneto Montebelluna Motta di Livenza Comune Mogliano Veneto Assessorato al Turismo 31021 Mogliano Veneto Tel. 041.5930111 Fax 041.5930299 Cons. Promozione Turistica via Turazza, 7 31100 Treviso Tel. 0422.541052 Fax 0422.540366 Comune Motta di Livenza Assessorato al Turismo 31045 Motta di Livenza (TV) Tel. 0422.7614 Fax 0422.861409 (dati gentilmente forniti dal CERS-Consorzio Europeo Rievocazioni Storiche – Tel. 041.5241243 – E-mail: [email protected]) 73 LIBRO 3.qxd 12/03/2004 18.30 Pagina 74 Rievocazioni Storiche del Veneto - Anno 2002 (2003) PROV. LOCALITÁ NOME DATA EVENTO RIEVOCATO RECAPITO TV Portobuffolè Portobuffolè XIII Secolo 31 maggio 2 giugno 2002 (giugno 2003) Rievocazione del periodo in cui Gruppo Storico “Gaia da visse Gaia da Camino Camino” c/o Bertagna Via Luciani, 2 31019 Portobuffolè (TV) Tel. 0422.850155 Fax 0422.850079 TV Riese Pio X Palio dei Mussi 15 settembre 2002 (settembre 2003) Rievocazione di inizi ‘900 TV S. Lucia di Piave Rievocazione Medievale della Fiera 24 novembre 2002 (23 novembre 2003) TV S. Zenone degli Ezzelini Nella Terra di Ezzelino 12-14 luglio 2002 (6-7 luglio 2003) TV Selva del Montello Spacaszoc 19-20 e 26-27 ottobre 2002 (ottobre 2003) Cons. Promozione Turistica Via Turazza, 7 31100 Treviso Tel. 0422.541052 Fax 0422.540366 TV Tezze di Piave Palio di San Gregorio 19-26 maggio 2002 Palio e corteo (15-25 maggio 2003) Pro Loco S. Gregorio Piazza dei Tigli 31020 Vazzola Tezze (TV) Tel. 0438.488151 TV Tezze di Piave Cose dei tempi antichi 2 giugno 2002 (giugno 2003) Fiera degli antichi mestieri Pro Loco S. Gregorio Piazza dei Tigli 31020 Vazzola Tezze (TV) Tel. 0438.488151 TV Treviso Omaggio al Da Ponte 20 ottobre 2002 (19 ottobre 2003) Rievocazione della posa della fontana nel 1559 Associazione Ombralonga Viale Montegrappa, 18 31100 Treviso TV Vidor Palio dell’Assalto al Castello 8 settembre 2002 (settembre 2003) Gara con trasporto di “ariete” e “scala” Comune di Vidor Assessorato al Turismo 31020 Vidor (TV) Tel. 0423.987105 Fax 0423.987991 VE Caorle Caorlevivistoria 15 settembre 2002 (14 settembre 2003) Ratto delle “Marie” nel 999 A.P.T. Calle delle Liburniche, 11 30021Caorle (VE) Tel. 0421.81860 Fax 0421.84251 VE Chioggia Palio della Marciliana 14-16 giugno 2002 (13-15 giugno 2003) Rievocazione della Guerra di Chioggia del XIV secolo Ente Palio della Marciliana c/o A.P.T. Via Lungomare Adriatico, 101 30019 Chioggia (VE) Tel. 041.5540466 Fax 041.5548175 VE Eraclea I Dogi ad Eraclea 8-9 giugno 2002 (giugno 2003) Rievocazione dell’epoca dei primi Dogi Veneziani Associazione Culturale “Il Carro” Tel. 0421.232172 Fax 0421.232444 VE Mestre Palio dei Borghi 6 aprile 2002 (da definirsi) Incendio del Castello da parte delle truppe della Lega di Cambrai nel 1513 Associazione 1513 Via Parolai, 64 30174 Mestre/Zelarino Tel. 041.5461857 VE Mestre La Sortita 27 ottobre 2002 (26 ottobre 2003) Rievocazione della sortita contro gli Austriaci del 1848 Comune di Venezia Assessorato alla Cultura Via Palazzo, 1 30174 Mestre Tel. 041.2748111 VE Mestre - Forti del Campo Vivilforte 4-5 maggio 2002 (ottobre 2003) I moti del 1848 a Mestre Nel 2003 una parte sarà dedicata anche alla Iª Guerra Mondiale Coordinamento per il Recupero del Campo Trincerato di Mestre Via Vallon, 101 30174 Mestre Tel. 041.5387751 Comune Riese Pio X Assessorato al Turismo 31039 Riese Pio X (TV) Tel. 0423.483841 Fax 0423.454303 Comitato Antica Fiera Via Caldevie, 25 31025 S. Lucia di Piave (TV) Tel. / Fax 0438.701350 Eccidio degli Ezzelini Academia Sodalitas Ecelinorum (Elio De Bon) Via Gobba, 27 31020 San Zenone Ezzelini Tel. 368.7326157 (dati gentilmente forniti dal CERS-Consorzio Europeo Rievocazioni Storiche – Tel. 041.5241243 – E-mail: [email protected]) 74 LIBRO 3.qxd 12/03/2004 18.30 Pagina 75 Rievocazioni Storiche del Veneto - Anno 2002 (2003) PROV. LOCALITÁ NOME DATA EVENTO RIEVOCATO RECAPITO VE Mirano Zogo de l’Oca in Piazza 9-10 novembre 2002 (8-9 novembre 2003) Gioco di piazza ambientato nel 1880 Pro Loco c/o Roberto Gallorini srl Via Gramsci, 80 30035 Mirano (VE) Tel. 041.432433 Fax 041.5702138 VE Musile di Piave Palio di S. Donato Serate di cultura, rappresentazioni storiche, incontri sportivi Ass. San Donato Municipio di Musile di Piave Piazza 18 Giugno, 1 30024 Musile di Piave (VE) Tel. 0421.5921 Fax 0421.52385 Rievocazione del Palio a piedi indetto nel 1374 Pro Loco – Ente Palio c/o Palazzo A.P.T. Piazza del Castello 30033 Noale (VE) Tel. 041.440805 Fax 041.5801755 Festeggiamenti per la nomina di Paganino Sala a Priore di Padova (1365) Pro Loco – Villa Farsetti Via Roma, 1 30036 S. Maria di Sala (VE) Tel. / Fax 041.487560 Incontro tra Enrico II e il Doge Mocenigo nel 1574 Pro Loco Via Lanza, 20 30034 Mira Tel. 041.423401 1 maggio 30 giugno 2002 (maggio/giugno 2003) VE Noale Palio dei Tempesta 14-16 giugno 2002 (13-15 giugno 2003) VE S. Maria di Sala Feste Cortesi 1-2 giugno 2002 (31 maggio 1 giugno 2003) VE Stra / Mira Riviera Fiorita 8 settembre 2002 (7 settembre 2003) VR Affi Comune di Affi Assessorato al Turismo Sede Municipale 37010 Affi (VR) Tel. 045.7235042 Fax 045.6260473 Festa Medievale 8 giugno 2002 (giugno 2003) VR Bevilacqua Castello di Bevilacqua Srl Via Roma, 2 37040 Bevilacqua (VR) Tel. 0442.93655 Fax 0442.649420 Festa Medievale 21 aprile 2002 (21 aprile 2003) VR VR VR Bovolone Garda Lazise 7-8 settembre 2002 (5-7 settembre 2003) Comune di Bovolone Assessorato al Turismo 37051 Bovolone (VR) Tel. 045.6901489 15 agosto 2002 (agosto 2003) Comune di Garda Assessorato al Turismo 37016 Garda (VR) Tel. 045.6208428 Palio cittadino trecentesco Castrum Brodoloni Palio delle Contrade Comune di Lazise Assessorato al Turismo 37017 Lazise (VR) Tel. 045.6445111 Fax 045.7580722 Privilegio di Ottone 5 maggio 2002 (4 maggio 2003) VR Peschiera Rievocazione Storica Rievocazione dell’assedio austriaco del 1799 6-7 luglio 2002 (5-6 luglio 2003) VR Soave Pro Loco c/o Municipio di Soave Via XXv Aprile, 8 37038 Soave (VR) Tel. 045.7680648 Festa Medievale del Vino Bianco 17-19 maggio 2002 (16-18 maggio 2003) VR Verona Compagnia del Sipario Medievale Via Chinotto, 16 37138 Verona Tel. / Fax 045.562084 Compleanno di Giulietta 15 settembre 2002 (15 settembre 2003) VR Verona Palio del Drappo Verde Cavalcata storica Comune di Verona Unità sport e tempo libero P.le Atleti Azzurri d’Italia, 1 37100 Verona Tel. 045.567786 Rievocazione della liberazione dall’assedio del 1413 Associazione Città del Grifo Piazzale Vittoria, 23 36071 Arzignano (VI) Tel. 0444.450126 giugno 2002 (giugno 2003) VI Arzignano Processione di S. Anna 10 febbraio 2002 (9 febbraio 2003) Comune di Peschiera Assessorato al Turismo 37019 Peschiera del Garda Tel. 045.6400600 Fax 045.7552901 (dati gentilmente forniti dal CERS-Consorzio Europeo Rievocazioni Storiche – Tel. 041.5241243 – E-mail: [email protected]) 75 LIBRO 3.qxd 12/03/2004 18.30 Pagina 76 Rievocazioni Storiche del Veneto - Anno 2002 (2003) PROV. LACALITÁ NOME DATA EVENTO RIEVOCATO RECAPITO VI Bassano del Grappa La Ballata del Millennio 7-8 settembre 2002 (settembre 2003) Storia della Città dal Medio Evo alla I Guerra Mondiale Pro Bassano Largo Corona d’Italia, 35 36061 Bassano del Grappa Tel. 0424.227580 Fax 0424.505162 VI Camisano Vicentino Palio delle Contrade 30 giugno 2002 (giugno 2003) VI Marostica Partita a scacchi vivente Castello che Rivive 6-8 settembre 2002 (aprile 2003) VI Montecchio Maggiore La Faida 30 aprile 1 maggio 2002 (1 maggio 2003) VI Ponte di Barbarano Sagra del Redentore 19-23 luglio 2002 (18-22 luglio 2003) VI Romano d’Ezzelino Ezzelino da Romano 12-14 ottobre 2002 (da definirsi) VI Thiene Mercato Franco 6-7 ottobre 2002 (4-5 ottobre 2003) VI Valstagna Palio delle Zattere luglio 2002 (luglio 2003) Pro Loco c/o Municipio di Camisano Piazza Libertà 36043 Camisano Vicentino Tel. 0444.611299 Fax 0444.419960 Partita che Rinaldo Angarano e Vieri Vallonata giocarono nel 1454 Sfida fra Montecchi e Capuleti Pro Marostica Piazza Castello 36063 Marostica (VI) Tel. 0424.72127 Fax 0424.72800 Comune di Montecchio M. Assessorato al Turismo Via Roma, 5 36075 Montecchio Maggiore Tel. 0444.705737 Fax 0444.694888 Pro Loco Ponte Arrivo della famiglia venezia- Via Francesco Crispi, 13 36021 Barbarano Vicentino na Sangiantofetti nel 1700 Tel. 0444.795351 Pro Loco Via Colombara, 9 36060 Romano d’Ezzelino Tel. 0424.36427 Ricostruzione del mercato franco del 1492 Comune di Thiene Piazza Ferrarin, 1 36016 Thiene Tel. 0445.804812 Fax 0445.804906 Rievocazione del “Brentanon” del 1851 Pro Loco Via Garibaldi, 24/D 36020 Valstagna (VI) Tel. 0424.99093 (dati gentilmente forniti dal CERS-Consorzio Europeo Rievocazioni Storiche – Tel. 041.5241243 – E-mail: [email protected]) 76 LIBRO 3.qxd 12/03/2004 18.30 Pagina 77 Giro d’Italia in 40 Rievocazioni - Anno 2003 LOCALITÀ EVENTO RIEVOCATO 22 - 23 febbraio Venezia V Festival Europeo di Rievocazioni Storiche "Città di Venezia" Musiche, danze e scene di vita dal XII al XVIII Secolo Massimo Andreoli - C.E.R.S. - San Polo 2322 30125 Venezia - Tel/Fax +39 041.5241243 e-mail: [email protected] 23 marzo Novara Rievocazione della Battaglia di Novara Re-enactment della battaglia del 23 marzo 1849 tra truppe italiane e austriache Paolo Cirri - Gruppo Risorgimentale “23 marzo 1849” - Tel/Fax +39 0321.453889 e-mail: [email protected] 7 aprile Ferrara Gara di Tiro con Arco e Balestra Antica Torneo Nazionale di Arco Storico e Balestra manesca Carlo Natati - Arcieri e Balestrieri del Trigabolo Cell +39 347.2722752 Fax +39 053.292601 12 - 13 aprile Bologna History Show Raduno di veicoli e militaria della I e II Guerra Mondiale. Presenza di re-enactors dal XVIII Secolo al XX Secolo Museo Memoriale della Libertà - Bologna Tel +39 051.461100 - Fax +39 051.462172 e-mail: info@museomemoriale www.museomemoriale.com 19 - 21 aprile Bardi (Parma) Gilde et Speziali Meeting con mercato per re-enactors Roberta Boccacci - Coop. Diaspro Rosso Piazza Marconi, 5 - 43032 Bardi (Parma) e-mail: [email protected] www.diasprorosso.com 1 - 4 maggio Tolentino (Macerata) Tolentino 1815 Ricostruzione della famosa battaglia napoleonica Associazione Tolentino 815 Via Nazionele, 2 - 62029 Tolentino (MC) Tel/Fax +39 0733.960778 e-mail: [email protected] www.tolentino815.it 1 - 11 Maggio Oglianico (Torino) Calendimaggio Mercato, spettacolo e animazioni del XIV Secolo Celestino Remogna - La Cia del Rosset Centro Storico Tel +39 0124.349480 - Fax +39 0124.349480 e-mail: [email protected] 4 - 9 - 10 - 11 maggio Jesi (Ancona) Festa Medievale Animazione, mercato, Living History, alla fine del XIII Secolo Gianfranco Frelli - Coop. Culturale Jesina Tel. +39 0731.202842 - Fax +39 0731.56761 e-mail: [email protected] www.teatrotello.it 10 - 11 maggio Livorno Rievocazione Risorgimentale 1849 - Ricostruzione della insurrezione civile contro l’esercito austriaco 17 - 18 Maggio Cisliano (Milano) Storitalia Raduno Nazionale di Re-enactment dall’antichità alla II Guerra Mondiale Massimo Andreoli - C.E.R.S. - San Polo 2322 30125 Venezia - Tel/Fax +39 041.5241243 e-mail: [email protected] www.livinghistory.co.uk/homepages/cers 3 - 25 Maggio Ferrara Palio di Ferrara Cortei, esibizioni di bandiera, corse e gare varie Ente Palio “Città di Ferrara” Tel +39 0532.751263 - Fax +39 0532.752207 e-mail: [email protected] www.paliodiferrara.it 24 - 25 maggio Prato Prato nella Storia, Eserciti di Pace Raduno multiperiodo Gianni Mercatanti - Ass. Terra di Prato Tel +39 338.9320662 e-mail: [email protected] e-mail: [email protected] 31 maggio - 1 giugno Fenestrelle (Torino) Raduno Raduno multiepoca al castello di gruppi e veicoli storici I.M.V.C.C. - Via Mantova, 13 - 10100 Torino Tel. +39 011.859526 e-mail: [email protected] Brescia Brescia Romana Rievocazione Storica ambientata nel periodo Imperiale Romano (I Secolo d.C.) Carlo Zani - Comune di Brescia Tel +39 338.6111241 e-mail: [email protected] Rimini The 'Yellow Line' Rimini-San Marino 1944 Meeting di re-enactors e veicoli della II Guerra Mondiale Museo dell’Aviazione di Rimini Via Sant'Aquilina, 52 I - 47900 Rimini Tel +39 0541.756696 Fax +39 0541.905148 www.museoaviazione.com Ferrara Gara di Tiro con Arco e Balestra Antica Torneo Nazionale di Arco Storico e Balestra manesca Carlo Natati Arcieri e Balestrieri del Trigabolo Cell +39 347.2722752 Fax +39 0532.92601 Canelli (Asti) Assedio di Canelli 21 - 22 giugno Assedio alla città del XVII secolo Ufficio Manifestazioni del Comune di Canelli Via Roma, 37 - 14053 Canelli (Asti) Tel +39 0121.823431 Fax +39 0121.820207 Argenta di Ferrara Trigallia Celtic Festival 21 - 29 giugno Stefano Trentini-Edizioni 3ntini&C. Via P.L. Nervi, 1/b - 44011 Argenta di Ferrara Tel +39 0532.852085 Fax +39 0532.852692 e-mail: [email protected] Castel del Rio (Bologna) Feste Rinascimentali 21 - 22 giugno Festa storica tra XV e XVI secolo con diversi spettacoli di strada Brunello Morara - Ass.Culturale Alidosiana Piazza della Repubblica, 96 - 40022 Castel del Rio Cell +39 338.4896720 +39 335.6980557 12 - 13 luglio Palmanova (Udine) Rievocazione della fondazio- 1602: rievocazione della costru- Rinaldo Fantino - Gruppo Storico della Cittá zione dell’ultima porta d’ingres- 33057 Palmanova ne della Fortezza Tel +39 0432.920356 - Fax +39 0432.928415 so alla città murata veneziana Bardi (Parma) Gilde et Speziali 7 - 8 giugno 7 - 8 giugno 15 giugno EPOCA STORICA RECAPITO DATA Meeting con mercato per re-enactors Marzino Macchi - Com. Livornese per la promozione e divulgazione dei valori risorgimentali Tel +39 0586.428078 Fax +39 0586.449406 Roberta Boccacci - Coop. Diaspro Rosso Piazza Marconi, 5 - 45032 Bardi e-mail: [email protected] - www.diasprorosso.com (dati gentilmente forniti dal CERS-Consorzio Europeo Rievocazioni Storiche – Tel. 041.5241243 – E-mail: [email protected]) 77 LIBRO 3.qxd 12/03/2004 18.30 Pagina 78 Giro d’Italia in 40 Rievocazioni - Anno 2003 DATA CITTÀ EVENTO RIEVOCATO EPOCA STORICA RECAPITO 19 - 20 luglio Pozzo della Chiana (Arezzo) Battaglia di Scannagallo 19 - 20 luglio Ricostruzione della battaglia del 1554 Alessio Bandini - Ass. Culturale Scannagallo Cell +39 333.3223987 e-mail: [email protected] www.scanagallo.com 19 - 26 luglio Offagna (Ancona) Feste Medievali “Paese di…” Festival Medievale con animazioni e spettacoli di strada Pro-Loco Offagna Tel +39 071.7107552 - Fax +39 071.7107578 e-mail: [email protected] Altopascio (Lucca) Altopascio Medievale 26 - 27 luglio Living History: vita alla Magione del Tau nel 1200 Andrea Guerzoni - Cavalieri del Tau c/o Comune di Altopascio - Tel +39 0583.216455 e-mail: [email protected] Sermide (Mantova) Palio e Festa Matildica 26 - 27 luglio Mercato, campo militare, animazione e palio Massimiliano Righini - La Cinquedea Via dei Salesiani, 56/4 - 1034 Finale Emilia Tel +39 0535.91926 - Fax +39 0535.764042 e-mail: [email protected] Gemona (Udine) Tempus est Jocundum 3 - 4 agosto Festa Trecentesca in notturna della città. Gianfranco Urbani - Pro Loco Gemona Via C. Caneva, 21 - 33013 Gemona Tel/Fax +39 0432.981441 e-mail: [email protected] www.gemonahomepage.it 8 - 10 agosto Teggiano (Salerno) Alla tavola della Principessa Costanza Rievocazione del passaggio in città del Duca di Urbino - 1481 Elio Cantelmi - Pro Loco Teggiano Piazza Municipio Ufficio Turistico 84039 Teggiano Tel +39 0975.79600 - Fax +39 0975.79600 Castel Beseno a Calliano (Trento) All’Armi All’Armi 8 - 10 agosto Raduno Internazionale multi-epoca di gruppi storico militari tra XII e XVI secolo Massimiliano Righini - La Cinquedea Via dei Salesiani, 56/4 - 1034 Finale Emilia Tel +39 0535.91926 - Fax +39 0535.764042 e-mail: [email protected] Mondaino (Rimini) Palio del Daino 14 - 17 Agosto Festa Medievale con mercato, Living History e numerose animazioni di strada Massimiliano Righini - La Cinquedea Via dei Salesiani, 56/4 - 1034 Finale Emilia Tel +39 0535.91926 - Fax +39 0535.764042 e-mail: [email protected] 23 - 24 agosto Bel Gioioso (Pavia) Medioevo in Mostra al Castello Fiera Mercato internazionale per re-enactors e appassionati Massimo Stassano - Associazione Culturale Excalibur - C.P. 205 - Pavia Tel +39 0131.898744 - Fax +39 0131.441496 30 - 31 agosto Bondeno (Ferrara) Assedio alla Rocca Possente Rievocazione dell’assedio di Ficarolo durante la Guerra del Sale tra Venezia e Ferrara (1480) Massimiliano Righini - La Cinquedea Via dei Salesiani, 56/4 - 1034 Finale Emilia (MO) Tel +39 0535.91926 - Fax +39 0535.764042 e-mail: [email protected] Carpineto Romano (Roma) Pallio della Carriera Vita in Città nel 1600 7 settembre Italo Campagna - Ente Pallio della Carriera Piazzale della Vittoria, 1 00032 Carpineto Romano Tel +39 06.97189001 - Fax +39 06.97189067 Cassine (Alessandria) Festa Medievale 6 - 7 settembre Festa Medievale di tutta la città ambientata nel 1300 Gianfranco Cuttica (Assessore alla Cultura di Alessandria) - Tel +39 0131.202340 e-mail: [email protected] Piovera (Alessandria) Rievocazione nel Castello 13 - 14 settembre Assedio al Castello e accampamenti militari tra il XII e il XVII Secolo Valter Siccardi - Confr. dell'Arco e della Spada Via Amendola, 9 - 15011 Acqui Terme Tel/Fax +39 0144.324492 Valvasone (Pordenone) Festa medievale Festa Cittadina del XIV Secolo 13 - 14 settembre Artistic Furlan - Mauro Biasutto Via Muratte, 5 - 33098 Valvasone Tel/Fax +39 0434.89015 Ghemme (Novara) Pace di Ghemme 13 - 14 settembre Living History, accampamento, cortei Massimiliano Righini - La Cinquedea Via dei Salesiani, 56/4 - 1034 Finale Emilia Tel +39 0535.91926 - Fax +39 0535.764042 e-mail: [email protected] Finale Emilia (Modena) Finalestense 19 - 21 settembre Festival internazionale multi-epoca dal XIII al XVII Secolo Massimo Andreoli - C.E.R.S - San Polo 2322 30125 Venezia Tel/Fax +39 041.5241243 e-mail: [email protected] Trieste Tornei delle Tredici Casade Torneo in Campo Chiuso e “Sotto il segno dei Petazzi” internazionale del XIV secolo Soncino (Mantova) Castrum Sonici 100 anni di Vita del Borgo e della Magnifica Rocca tra 1300 e 1400 Massimiliano Righini -La Cinquedea Via dei Salesiani, 56/4 - 1034 Finale Emilia Tel +39 0535.91926 - Fax +39 0535.764042 e-mail: [email protected] Trieste Tergeste alla IV Crociata Rievocazione del passaggio in città della flotta veneziana, diretta alla IV Crociata (1202) Edda Vidiz - Ass. Tredici Casade Via Martiri della Libertá, 8 - 34134 Trieste Cell +39 335.7431214 - Fax +39 040.774954 e-mail:[email protected] 6 - 7 settembre 4 - 5 ottobre 4 - 5 ottobre Edda Vidiz - Ass. Tredici Casade Via Martiri della Libertá, 8 - 34134 Trieste Cell +39 335.7431214 - Fax +39 040.774954 e-mail:[email protected] (dati gentilmente forniti dal CERS-Consorzio Europeo Rievocazioni Storiche – Tel. 041.5241243 – E-mail: [email protected]) 78 LIBRO 3.qxd 12/03/2004 18.30 Pagina 79 UNA PIAZZA PER LA STORIA VENETA CULTURA E TRADIZIONI DELLA TERRAFERMA Iniziativa Culturale promossa e sostenuta dalla Giunta Regionale del Veneto Assessorato alle Politiche per la Cultura, l’Identità Veneta e l’Istruzione Ente Realizzatore: Associazione Claudia Augusta CastelBrando - Cison di Valmarino - Treviso 28-29 settembre 2002 EDIZIONE ZERO Festa in Armi con tornei a piedi e a cavallo Accampamento e Mercato Medievale Dimostrazione degli antichi metodi di fabbricazione delle armi in terra veneta Palio dei Cinque Comuni 79 LIBRO 3.qxd 12/03/2004 18.30 Pagina 80 Essendo stato più volte ricordato nelle pagine che precedono l’evento “Una Piazza per la Storia Veneta. Cultura e Tradizioni della Terraferma” ho ritenuto doveroso aggiungere al presente studio qualche pagina in più per fornire, pur sinteticamente, una più ampia illustrazione dell’evento stesso accompagnata da alcune immagini tra le più spettacolari e significative. L‘edizione zero del 28-29 settembre 2002 si è svolta in due intense giornate di forte valenza culturale dedicate allo studio, a mostre e spettacoli rievocativi sugli aspetti storici e sociali riguardanti la Terraferma Veneta, con una serie di momenti diversi ma strettamente correlati: un Convegno, una Mostra e una Festa in Armi cui si sono indi aggiunti la Tavola Rotonda sulle “Rievocazioni Storiche” e il Palio dei Cinque Comuni. IL CONVEGNO Obiettivo del Convegno dal titolo “La Storia e le Tradizioni del Veneto. Le relazioni e le forme della comunicazione tra l’area veneta e il mondo germanico” è stato la disamina degli aspetti della storia e delle tradizioni del Veneto, mettendo in luce i rapporti e le forme di trasmissione dei modelli culturali, soprattutto verso i paesi di area germanica, dall’età antica a quella contemporanea, con particolare attenzione sia alle forme di comunicazione di tipo materiale (viabilità, modalità di viaggio, …) che a quelle di tipo politico e culturale. La partecipazione di qualificati studiosi e illustri cattedratici provenienti da università italiane e transalpine ha consentito di spaziare all’interno del tema proposto con argomenti anche inediti: Kelly Cerchiaro Università di Padova Viabilità e vie di comunicazione in età antica verso l’area germanica. Mirta Faleschini Università di Padova Rapporti e influssi reciproci tra aerea veneta e area transalpina nell’antichità. Anna Paola Zugni-Tauro Libera Università di Lingue e Comunicazione IULM di Milano/Feltre Valori d’integrazione artistica fra il mondo umanistico rinascimentale veneto e il mondo tardo gotico tedesco. Mirella Agorni Università di Bologna Lo sguardo dell'Altro: l'itinerario di una viaggiatrice inglese in territorio veneto e germanico nel Settecento. Antonio Trampus Università di Venezia 80 LIBRO 3.qxd 12/03/2004 18.30 Pagina 81 I rapporti politici e istituzionali tra il Veneto e l’area centroeuropea nell’Ottocento. Andreas Gottsmann Accademia austriaca delle Scienze di Vienna I rapporti politici e istituzionali tra il Veneto e l’area germanofono in età contemporanea. Claudia Schittek RheinlandPfalz di Coblenza Rapporti bilaterali di cooperazione e scambi culturali tra il Veneto e la Germania Reimar Klein Università di Trieste Thomas Mann. La morte a Venezia. Titus Heydenreich Università di Norimberga Il ferro, il fuoco, l'amor costante: una microstoria ai tempi della Lega di Cambrai nel romanzo - cronaca "Der Ring des Frangipani" di Henry Thode. Gli interessanti e dotti contributi – che ben si inseriscono nelle varie iniziative attualmente in corso con i partner austriaci e germanici nella valorizzazione culturale e nel rilancio socio economico degli ambiti territoriali situati lungo il percorso dell’antica strada imperiale romana via Claudia Augusta – sono stati raccolti nel volume 2 dal titolo “La Storia e le Tradizioni del Veneto. Le relazioni e le forme della comunicazione tra l’area veneta e il mondo germanico” della “Collana di Studi” distribuita in CastelBrando. LA MOSTRA Il Veneto è stato uno dei luoghi d'estrazione e lavorazione dei metalli tra i più importanti in Europa e sebbene oggi l'attività estrattiva sia venuta meno a causa dell'esaurimento dei filoni metalliferi, i segni di una secolare attività legata alla metallurgia sono rimasti in molti luoghi. La ricchezza del territorio ha dato materia prima in quantità tali da poter essere commerciata tal quale, oppure trasformata in manufatti in una miriade di opifici, permettendo alla Repubblica Veneta di prosperare e difendersi. Scarse e frammentate sono purtroppo le notizie su queste attività del passato e gli studi in materia non sono ancora sufficienti per avere una visione più puntuale del percorso storico e delle tecniche adottate. E proprio su questo scenario – su questa antica attività del nostro territorio, incredibilmente dimenticata e sottovalutata sebbene sia stata di fondamentale importanza – è andata a inserirsi la Mostra “Il Ferro e Fuoco” (coordinata dal maestro Alessandro Ervas) ossia l’esposizione d’armi e armature illustrante le tecniche costruttive dal periodo celti81 LIBRO 3.qxd 12/03/2004 18.30 Pagina 82 co al Medioevo con dimostrazione degli antichi metodi di fabbricazione in questo settore cui la metallurgia è stata da sempre inesorabilmente legata. L'obiettivo è stato quello di raccogliere queste conoscenze e di presentarle al pubblico in una cornice di sicuro effetto con allestimenti d’impatto visivo immediato, evidenziando tutti i passaggi che portavano alla creazione di un manufatto, a cominciare dall'estrazione del minerale, al suo trattamento e riduzione a metallo, alle varie lavorazioni e agli opifici. Per la parte mineralogica e fusione dei metalli l’inquadramento storico ha illustrato le vie di comunicazione transalpine e il loro contributo per lo sviluppo della pianura padana, i primi insediamenti metallurgici nell’area veneta, l’utilizzo della forza motrice idraulica e il conseguente sviluppo delle conoscenze, l’acquisizione delle miniere da parte della Serenissima, l’inizio del periodo d’oro per la lavorazione del ferro. Attraverso schemi didattici mirati è stata ricostruita l’evoluzione delle tecniche d’estrazione e di lavorazione, il funzionamento delle principali macchine ad acqua, la commercializzazione del materiale. Per la parte forgiatura e costruzione d’armi e armature sono stati realizzati dei pannelli esplicativi sulle tecniche conosciute con impiego ed utilizzo, a titolo dimostrativo, di parti di lavorazioni a fasi distinte con esposizione di disegni e quant’altro necessario per illustrare il processo di lavorazione. Per la parte armi e armature di ricostruzione storica e per film d’epoca sono state esposte corazze, elmi, spade, archi, attrezzature sceniche e foto di scena provenienti da film di recente produzione. Per la parte artigianale dimostrativa e attuale sono state esposte fedeli riproduzioni storiche (circa 200 pezzi). La Mostra è stata allestita in sei sezioni: cinque espositive e una dimostrativa: 1) Miniere e minatori È stata evidenziata l’ubicazione delle miniere metallifere nel territorio delle montagne venete con il tipo di minerali estratti. Per dare un chiaro esempio dei metodi usati dagli antichi minatori è stata allestita una ricostruzione sui Canopi, animata dai "Bergknappen", attivo gruppo storico di Fiera di Primiero dedicato alla valorizzazione dei siti minerari e alla ricerca sulla loro storia. 2) Forni ed opifici È stata evidenziata l’ubicazione dei siti di riduzione del minerale, i metodi usati per le fusioni del bronzo e del rame, la produzione del ferro, cercando di integrare le descrizioni "a stampa" con manufatti o comunque immagini provenienti 82 LIBRO 3.qxd 12/03/2004 18.30 Pagina 83 da esperienze di archeologia sperimentale, descrivendo l'organizzazione tipo di una antica fucina e le evoluzioni tecnologiche nel tempo. 3) Produzioni e tipologie Sono state illustrate con immagini e disegni accompagnati da pannelli esplicativi le varie fasi, di lavorazione di alcuni manufatti riguardanti gli eserciti e la tipologia delle armi: manesche, da botta, da lancio, in asta, da fuoco, ... Sono stati usati a questo proposito dei semilavorati rappresentativi delle varie fasi montati in sequenza e creati appositamente. 4) Armature e tecniche di realizzazione Accanto a illustrazioni storiche delle armature nel tempo, sono state esposte opere del maestro Walter Suckert (armaiolo tedesco abile ricercatore sulle tecniche antiche e tra gli ultimi depositari di secolari capacità) e attrezzature utilizzate per la loro realizzazione, allestendo degli "angoli" di fucina con mantice e incudini per la lavorazione di elmi e corazze. Sono state esposte opere del maestro Alessandro Ervas e della sua fucina: armi in asta e armature. 5) Gli armaioli ed il cinema Sono state esposte opere dei maestri Albano Torasso e Flavio Dal Tin arricchite da immagini di effetto con proiezione di scene tratte dai migliori film storici, mettendo in luce il rapporto tra l'oplologia e il cinema ed illustrando le metodologie di approccio a questo tipo di lavori. La collezione del Maestro Flavio Dal Tin (creata in più generazioni) ha trovato indi collocazione in modo permanente nel prezioso spazio museale di epoca longobarda denominato “Col Ferro e col Fuoco. Eroi di ieri e di oggi”, dove quelli odierni sono quei coraggiosi e valenti maestri artigiani-artisti che con sapienza e maestria, unita a creatività, cultura e fatica ricostruiscono in assoluta fedeltà le armi e armature così come 500-1000 o 2000 anni fa le costruivano i Celti, i Romani, i Longobardi e i Veneti. Il museo ricostruisce così un percorso storico di evoluzione delle armi ed armature dal Celtico (IV secolo a.C.) al Rinascimento (XVI secolo). La collezione, unica nel suo genere, è arricchita da oltre cento pezzi di armi e armature, originali ed antiche, esposte lungo lo scalone regale e nelle varie sale: sono quelle usate dalle armate che hanno stanziato in CastelBrando dai tempi romani dell’Imperatore Claudio Augusto agli ultimi condottieri, i Brando-Brandolini. Negli oltre duemila anni di storia tutti i proprietari del castello che si sono succeduti hanno sempre praticato il “mestiere delle armi” ed è per questo motivo che la prima delle 83 LIBRO 3.qxd 12/03/2004 18.30 Pagina 84 quattro aree museali stabili, è stata dedicata proprio alle armi. 6) La fucina Per meglio far comprendere al pubblico il significato della lavorazione tradizionale del metallo – inteso non solo come didattica, ma anche come manualità e fatica – nello spazio antistante le sezioni espositive è stata allestita una vera e propria fucina con due forge a mantice e dimostrazioni pratiche di forgiatura. Inoltre, per migliorare la comprensione del lavoro e coinvolgere maggiormente il pubblico, è stato adottato un sistema di "lezioni" a tema distribuite nell'arco della giornata e ad orari prefissati. LA RIEVOCAZIONE STORICA L’evento trova il suo fondamento storico nel XVI secolo con Giovanni Brandolino, Conte di Valmarino, protagonista sul fronte nord nella liberazione delle città di Feltre, Belluno e Serravalle – all’epoca in cui la Serenissima Repubblica di Venezia, accusata di voler affermare il suo predominio sull’Italia, entra in guerra contro tutti i potenti del tempo – che rientra trionfante nella sua dimora dopo aver liberato i domini settentrionali della Terraferma dall’occupazione dei Collegati di Cambrai. Una grande festa di corte (con coordinamento generale di Massimo Andreoli, regia di Paolo Trevisi, scenografia di Marcello D’Ellena, musiche di Andrea Trevisi, spettacolo equestre di Dario Milanese) che, idealmente, ci ha riportato alle celebrazioni che sicuramente animarono CastelBrando dopo la vittoria sulle truppe dell’Imperatore Massimiliano d’Austria che, dopo l’eccidio di Feltre del 1510, pericolosamente si avvicinavano alla Marca Trevigiana. ... Per tante perdite non restò punto abbattuto il coraggio de’ Veneziani, i quali si applicarono subito a riacquistare il perduto dominio. Ora essendosi esibito loro il conte Giovanni Brandolino di ricuperare Feltre, Belluno e Serravalle, gli risposero con sentimento di vera stima, concedendo la professione di lui a favore della Repubblica, e che per allora si portasse colle sue milizie sotto Serravalle, come si legge nelle seguenti lettere: “Leonardus Loredanus, Dei gratia, dux Venetiarum, etc. …. Spectabili domino Joanni comiti Brandolino de Valle Marini, salutem et dilectonis affectum. Siamo avvisati da’ nostri Commissari in campo, che voi in queste gravi turbolenze, che inquietano questo Stato, vi siete offerto, colla vostra solita generosità e valore, di portarvi alla ricuperazione di Serravalle, Cividale (ndr Belluno) e Feltre; però ve ne ringraziamo col Senato, ed esortiamo, che giacchè le vostre valli sono confinanti col predetto loco di Serravalle, ora occupato dai nostri nemici, che con le ami- 84 LIBRO 3.qxd 12/03/2004 18.30 Pagina 85 che genti di Val Marino e con altri, che facessino bisogno ve ne andiate. Assicurandovi, che di questa vostra prontezza ve ne saremo grati e tenuti, come in voi e ne’ vostri discendenti ne vedrete gli effetti, oltrechè riporterete appresso tutto il mondo laude et onore. Datum in Nostro Ducali Palatio, die octava mensis Augusti, Indictione XIV, anno MDX.” … Fonte: Storia di Feltre del P.M. Antonio Cambruzzi, Francescano conventuale Volume Secondo, pagina 246-247 (1510 d.C. Eccidio di Feltre) Feltre 1873, Premiata Tipografia Sociale Panfilo Castaldi Editrice L’ambientazione è stata fatta a CastelBrando, nello stesso castello che è stato protagonista della storia e che – recentemente ristrutturato e riportato agli antichi splendori – ha fatto da splendida cornice all’evento rievocativo che ha trovato svolgimento sia all’interno che all’esterno della roccaforte, nella parte a valle. Nella Piazza Grande, nella parte alta all’interno del Castello, si è svolta “La Storia in Piazza”: nelle aree adibite a spettacolo, nei teatri e negli angoli più suggestivi, appositamente allestiti, si sono ricreate le atmosfere ed i suoni delle feste antiche con musiche scelte. Giullari e saltimbanchi, musici e chiromanti, trampolieri e fabbricanti di strumenti, signori e popolani, dame e cavalieri, hanno fatto rivivere agli ospiti le emozioni di una grande festa cortese del 1500. La “Festa in Armi” si è svolta invece nell’area pianeggiante, alle pendici orientali del Castello, al “Campo di Marte”, dove è stato allestito l’“Attendamento del Brandolino” con postazioni di artiglieria da campo realizzato filologicamente seguendo l’iconografia militare del XV° secolo. Il “Mercato Medievale” ha trovato collocazione nell’adiacente area pianeggiante. Il “Circo Massimo” ha fatto da arena naturale ad una serie di “Spettacoli in Armi” con combattimenti a piedi e tornei a cavallo, che si sono svolti di fronte alla tribuna centrale. Un momento di particolare suggestione e di grande impatto emotivo ha riguardato l’arrivo di Giovanni Brandolino e la sua scorta a cavallo, splendidamente abbigliati nelle loro armature. Per realizzare “La Storia in Piazza” sono state coinvolte 6 Compagnie Storiche con la presenza di circa 40 persone: - Asinaria Festa, Ensemble di Musica Medievale di Venezia, gruppo storico composto da 6 elementi (4 musicisti, 1 giullare, 1 85 LIBRO 3.qxd 12/03/2004 18.30 Pagina 86 ballerina) - I Commedianti di Urbino, gruppo storico composto da 8 persone (giullari, mangiafuoco, trampolieri) - Voci dal Medio Evo, gruppo storico di Trambacche, Padova, com posto da 6 persone (giullari, attori di strada) - Clamor et Gaudium, gruppo storico di Gemona del Friuli composto da 4 persone (musici medievali) - Ricercardanzando, gruppo storico di Venezia composto da 18 persone (danzatori medievali) - Infabula di Gorizia, composto da 2 persone (musica medievale, fabbricante di strumenti) Per realizzare la “Festa in Armi” sono state coinvolte 4 Compagnie Storiche, con oltre cinquanta persone e una decina di tende: tutti i gruppi erano attrezzati filologicamente per il periodo che va tra il 1490 e il 1520: - La Cinquedea, gruppo storico di Finale Emilia composto da 15 persone, sei tende, due pezzi di artiglieria (uno a ruota e uno fisso) - Cavallo&Company, gruppo equestre di Cessalto di Piave composto da 10 cavalieri specializzati in tornei a cavallo e da 9 palafrenieri - La Compagnia dè Malipiero, gruppo medievale di Udine composto da 10 spadaccini, con attendamento - I Rekruti della Cekia, gruppo storico-spettacolare composto da 8 lottatori all’arma bianca, tre tende, un’armeria Per realizzare il “Mercato Medievale” è stato coinvolto l’“Antico Mercato di Santa Lucia di Piave” con circa 50 persone che hanno allestito banchi da mercanti di tessuti, granaglie ed erbe, con figuranti quali frati, mendicanti, bambini, donzelle, artigiani, popolani, vinari, servi. Per realizzare infine la “Coreografia generale” sono stati coinvolti 6 gruppi con oltre 100 persone: - Schola Tamburi Storici di Conegliano - Nuova Accademia (gli Araldi di Venezia) di Venezia - Tribunal de l’Inquisithion di Venezia - La Pia Confraternita di Feltre - La Dama Castellana di Conegliano - Il Palio di Feltre 86 LIBRO 3.qxd 12/03/2004 18.30 Pagina 87 Circa 20.000 persone hanno assistito alle varie fasi in cui si sono articolate le due intense giornate. Il convegno transnazionale ha consentito a illustri cattedratici e profondi conoscitori di spaziare sugli aspetti della storia e delle tradizioni del Veneto rapportati alle forme comunicative con l’area germanica. La Mostra il “Ferro e Fuoco”, allestita nei criptoportici del Castello ha letteralmente catalizzato l’attenzione dei visitatori che hanno meglio potuto comprendere i sacrifici e la fatica nel trasformare il minerale in metallo, nonché l’abilità creativa degli ultimi maestri artigiani nel realizzare armi e armature secondo gli antichi metodi. Il mercato medievale e gli attendamenti degli armigeri hanno fatto da magnifica cornice all’evento rievocativo riguardante il rientro a CastelBrando di Giovanni Brandolino all’epoca della guerra di Cambrai. È stata una manifestazione rievocativa spettacolare con scontri in armi, a piedi e a cavallo, in un turbinio di luci, musiche e sensazioni storiche, all’interno di uno scenario che ci parla della Repubblica Veneta, delle sue glorie e della sua storia millenaria. Quale manifestazione collaterale invece, la domenica pomeriggio – nel Circo Massimo, nell’area appositamente creata a valle di CastelBrando per eventi ludici – ha avuto luogo il Palio dei Cinque Comuni della Valsana: Cison di Valmarino, Follina, Miane, Revine Lago e Tarzo. Un’ulteriore occasione di aggregazione sportiva dove le Pro-Loco coinvolte hanno offerto momenti di forte agonismo e grande spettacolarità. Due giorni quindi di “full-immersion” nel passato e al tempo un serio esperimento di Living History che intende dare impulso, a partire dal Veneto, alla creazione di un circuito di veri e propri musei viventi di storia locale che mantengano viva, e promuovano, la variegata ed inestimabile storia italiana attraverso la valorizzazione delle diverse identità culturali che la compongono. Considerato il grande successo dell’evento rievocativo auspico che CastelBrando, l’“Antico Castello dei Veneti” che testimonia inequivocabilmente la valenza del nostro grande patrimonio culturale, possa diventare presto il punto d’incontro per nuove aggregazioni e collaborazioni interregionali nell’intento di favorire il recupero della nostra storia e delle nostre tradizioni, di amplificare la valenza culturale delle nostre origini e di favorire lo sviluppo di un turismo internazionale di qualità. Non va infatti dimenticato che una grande consistenza del turismo internazionale culturale e qualificato, quello più promettente per il nostro futuro, si indirizza verso quelle regioni che hanno saputo preservare 87 LIBRO 3.qxd 12/03/2004 18.30 Pagina 88 e valorizzare la propria antica cultura, le proprie originalità e peculiarità, i propri costumi, prodotti e tradizioni, oltreché il loro ambiente e paesaggio. Concludo ringraziando la Regione del Veneto e in particolare l’Assessorato alla Cultura, all’Identità Veneta e all’Istruzione per aver dedicato attenzione a questi nostri valori di vitale importanza per lo sviluppo futuro della nostra comunità. Massimo Colomban Presidente Associazione Claudia Augusta 88