I boschi del
Monte Pisano
Legislazione e Incentivi
Provincia di Pisa
Servizio Produzioni Agricole
La gestione dei cedui di castagno viene
disciplinata dalla Legge forestale della Toscana
n. 39 del 21/03/2000 e dal regolamento
Pinete
forestale di attuazione.
E’ liberamente esercitabile il taglio ceduo di
Formazioni miste con castagno
castagno di soprassuoli da 8 a 36 anni di età e di
Boschi di castagno
superficie inferiore a mq. 1.000. Altri interventi
Boschi di sclerofille sempreverdi
sono soggetti a dichiarazione o ad
autorizzazione.
Animazione e Sviluppo rurale
del Territorio agricolo del
Monte Pisano a supporto
della valorizzazione dei
Il Piano di sviluppo rurale della Regione
Toscana prevede incentivi sia a privati che ad
enti pubblici per il miglioramento dei castagneti
da frutto e da legno.
Per i castagneti da LEGNO sono ammesse le
Boschi di
castagno
operazioni di avviamento all’alto fusto. Inoltre,
ai fini dello sviluppo dei cedui di castagno sono
previsti incentivi per il diradamento delle
conifere. La superficie minima accorpata su cui
realizzare gli interventi è di 10.000 mq. O 5.000
mq in caso di diradamento di pino marittimo.
I beneficiari sono gli Imprenditori agricoli ai
sensi del Codice Civile singoli ed associati. Viene
corrisposto un contributo in conto capitale che
varia dal 40 al 55 %.
La L.R. 34/2001 disciplina i servizi di sviluppo
agricolo e rurale. L’Amministrazione Provinciale di
Pisa, per le annualità 2003 e 2004, ha individuato
la necessità di attivare il presente progetto di
animazione rurale a supporto della valorizzazione
del ceduo di castagno sul Monte Pisano con
l’obiettivo di favorire la promozione dei prodotti
locali e il miglioramento dell’ambiente e del
paesaggio.
Per informazioni:
DATA scarl Tel 0565-773099 e-mail: [email protected]
Dott. Agr. Alessia Giuntini e-mail: [email protected]
Dott. For. Claudio Lorenzoni e-mail: [email protected]
Progetto e realizzazione a cura di:
DATA scarl – DOTTORI AGRONOMI TOSCANI ASSOCIATI
L.R. 34/2001
Piano Provinciale dei servizi di sviluppo
Agricolo e rurale anno 2003
Il Monte Pisano e
i boschi di castagno
I PRODOTTI del ceduo di
castagno
La vegetazione del Monte Pisano è costituita
prevalentemente da boschi di castagno, boschi
misti di latifoglie, spesso a prevalenza sempre di
castagno e da pinete di pino marittimo. Una parte
del territorio è interessato inoltre, sia
Paleria
-Usi agricoli
-Recinzioni
- Palizzate
- bioingegneria
permanentemente per ragioni edefiche (suoli
superficiali) e sia temporaneamente per il
susseguirsi di incendi, da vegetazione arbustiva di
macchia mediterranea.
La presenza delle pinete costituisce un elevato
pericolo per gli incendi. Inoltre la presenza di un
insetto patogeno minaccia la morte di interi
soprassuoli della specie con conseguenti danni
-Mobili
- Infissi
- travature
-Arredi parchi
e giardini
Legno da opera
I TURNI del ceduo di
castagno
Per “TURNO” di un bosco si intende l’età minima
che gli alberi devono avere per poter essere
tagliati.
Dobbiamo distinguere il turno di legge dal turno
colturale.
Il primo è quello stabilito dalla normativa vigente, è
ben definito e il non rispetto dello stesso causa una
sanzione amministrativa.
Il secondo è l’età da rispettare per avere dal bosco
un determinato risultato colturale e dipende dai
prodotti che si vogliono ottenere dal bosco e dalla
fertilità del bosco stesso. Non è un valore definito
ma deriva da valutazioni tecniche ed economiche
che variano caso per caso.
Turno di legge per i boschi
di castagno
anche dal punto di vista idrogeologico.
Anche per questo da una parte è inderogabile
programmare la sostituzione graduale delle pinete
con boschi di latifoglie, dall’altra è importante
riattivare una selvicoltura redditizia dei boschi di
latifoglie. Il castagno, che da sempre costituisce
Vecchi
mestieri
Produzione di
Cesti
una risorsa importante e diversificata può essere il
Alcuni dei vecchi prodotti ricavati dal bosco di
castagno, come le strisce per fare i cesti, il legno
da opera per le travi, gli infissi e i mobili, la legna
-Pellets
- Briquets
- legna da
ardere
Biomasse
da ardere, la paleria per l’utilizzo in agricoltura,
potranno essere recuperati e valorizzati.
A questi si aggiungono nuovi prodotti, conseguenza
di nuove tecnologie e di una ritrovata attenzione
all’ambiente, come le biomasse, la paleria per
recinzioni e per bioingegneria, materiali e arredi
per giardini e, non per ultimo, la funzione didattica
e turistica del bosco.
8 anni
FUSTAIE
50 anni
Turno colturale
protagonista di questa ripresa dell’attività in bosco
sul Monte Pisano.
CEDUI
Altri usi e
funzioni
-Tannino
-Prodotti del
sottobosco
-Fruizione
Turistica
A parità di condizioni ambientali (fertilità,
pendenza etc.) il turno colturale varia a seconda
dei prodotti che si vogliono ottenere e quindi dalle
dimensioni che devono raggiungere i tronchi di
castagno.
Di seguito si riportano a titolo indicativo i turni
colturali consigliati per i vari tipi di prodotti:
-Paleria per usi agricoli: 8-20 anni
-Paleria per cesti (gerle): 8-12 anni
-Paleria per recinzioni: 20-30 anni
-Palo da bioingegneria: 25-36 anni
-Legno da opera: > 40 anni
-Tannino e biomasse: > 8 anni
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