SOMMARIO
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Copertina: (foto Silvano)
Sommario - Orario Sante Messe - Numeri telefonici
Editoriale: Credo: Gesù nasce nelle famiglie
Questione di soldi - Gli auguri del Vescovo
Per celebrare il tempo di Natale
Carta dei servizi del CPAC
Perché no ai Presepi e sì alla "festa delle zucche"
Calendario dell'anno della fede
Chiesa Universale e Chiesa Diocesana
Calendario e numeri utili
Riflettiamo: Dio creatore
Riflettiamo: Gesù Bambino
Associazione Anziani e Pensionati: il Natale
Centro Famiglia e Gat
Messa vicariale con rito Greco-Bizantino
Siamo arrivati al capolinea?
Presentato il libro "il signor Colombo"
Chef di casa nostra: Cristian Marini
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I volti: Alberto Sacella
AVIS: Festa degli auguti 2012
Classe 1942
Fotocronaca
Un arcobaleno di auguri
Neolaureati - Santa Cecilia 2012
Come eravamo
Inno al vino rosso
Concerto del Coro "Effatà"
Lokomat: tecnologia avanzata in medicina riabilitativa
Elezioni scolastiche
Gli auguri dell'AIDO
Le pagine del Comune
Pro loco: Capodanno in piazza
Attività ASD Judo Sarnico
Anagrafe parrocchiale
Famiglia Clotildo Parigi
Dicembre 2012
Il prossimo numero de “il Porto” sarà in distribuzione da
venerdì 25 Gennaio 2013. Si raccomanda l'invio degli articoli
in word e delle immagini in Jpeg ad alta risoluzione, entro e
non oltre lunedì 14 gennaio 2013, a [email protected] o la consegna presso la casa parrocchiale.
Il materiale pervenuto oltre il limite stabilito non potrà essere pubblicato se non nel mese successivo.
Grazie per la collaborazione.
Orario Sante Messe
Festivo
ore 8.00 - 8.45 (Ospedale)
9.30 - 11.00 - 18.00 - 20.00 (Parrocchia)
Feriale
ore 7.00 (Ospedale)
8.00 - 16.00 - 20.00 (Parrocchia)
Vigilia di Festa
ore 18.00 - 20.00 (Parrocchia)
Funerali: ore 15.15
E' Natale!
N. Telefonici ed e-mail utili
Parrocchia
035 910056
don Luciano
348 9049113
Oratorio
035 912 078
don Loris
328 3932361
Sacrista
339 2087660
Centro pr. ascolto 035 910916
Sala Giochi (Meulì) 035 912107
Cine Junior
035 910916
Centro Quader 035 912420
Centro Famiglia 035 911252
Casa di riposo
035 4261453
Il Battello
035 914421
Carabinieri
035 910031
Emergenza sanitaria 118
Guardia medica 035 914553
Ospedale
035 3062111
Farmacia
035 910152
(orari 8.30-12.30 / 15.30-19.30
Sito web: www.parrocchiasarnico.it
E-mail sito web:
[email protected]
Sito C.SI.: www.csioratoriosarnico.it
E-mail C.S.I.:
[email protected]
E-mail de “ilPorto:
[email protected]
E-mail parroco:
[email protected]
E-mail don Loris:
[email protected]
c/c postale Parrocchia:
N. 49089303
Direttore responsabile: GIUSEPPE VALLI
Amministrazione: don LUCIANO RAVASIO - Casa parrocchiale: Tel. 035 910 056
Autorizzazione Tribunale di Bergamo n. 1 del 14.01.1971
Stampa e inserzioni pubblicitarie: Tipografia Sebina Sarnico - Tel. 035 910 292
Redazione: don L. Ravasio, don L. Fumagalli, M. Dometti (CIVIS), R. Gusmini e S. Marini.
Collaboratori: don V. Salvoldi, A. Arcangeli, P.L. Billi, L. Cuni, G. Cadei, C. Casati, G. Dossi, G. F. Gaspari, P. Gusmini, R. Modina, G.
Schivardi e S. Venchiarutti.
Progetto grafico: Studio Példy - Ufficio abbonamenti: Segreteria Casa parrocchiale - Tel. 035 910 056
Credo: Gesù nasce nella
mia famiglia!
E D I T O R I A L E
a cura del parroco Don Luciano
È Natale se ogni giorno “respiriamo” la Sua presenza e la scopriamo vera in chi ci vive accanto
O
ltre i luoghi in cui celebrare l’Anno
della Fede, accanto alle cattedrali
e alle chiese, Benedetto XVI cita anche le case.
Nella Lettera pastorale: Porta fidei, al n° 8
dice: «Avremo l’opportunità di confessare la fede nel Signore Risorto nelle nostre Cattedrali e nelle chiese di tutto il
mondo; nelle nostre case e presso le nostre famiglie, perché
ognuno senta forte l’esigenza di conoscere meglio e di trasmettere alle generazioni future la fede di sempre».
Questa affermazione ci aiuta a dare a questo Natale un respiro più familiare, a esultare per la realtà immensa delle
famiglie, chiamate a dare una vita nuova a Cristo che viene
oggi, come allora, per condividere la vita della famiglia con le
sue gioie e i suoi dolori, con le sue aspettative e le sue speranze. In un periodo faticoso come quello che stiamo vivendo, proprio nella famiglia si rischia di far naufragare l’amore.
L’amore deve essere nutrito e rafforzato perché la crisi chiama tutte le famiglie a stare profondamente unite: solo insieme si può resistere! Non solo, ma la presenza viva di Gesù
può dare un “tocco” divino a tutto ciò che si vive in ogni
rapporto di coppia, meglio se arricchito anche dalla realtà
sacramentale e rende significativo, in modo sempre rinnovato, il rapporto tra genitori e figli.
Credere che la famiglia, come istituzione umana e come luogo in cui passa l’amore e la salvezza di Dio, è una delle sfide
più importanti che nell’Anno della Fede, vogliamo rivivere
per un Natale che non sia fatto solo di ricordi nostalgici o
di stantii panettoni, ma soprattutto di una vita che chiede di
nascere in modo nuovo e rinnovato.
Credo che la famiglia rimanga la prima cellula dell’umana società, il cuore e la garanzia di una nuova civiltà fondata sulla
gratuità dell’amore.
La famiglia ha un compito insostituibile, un ruolo che non
può essere delegato ad altri: essa nasce dall’amore ed è chiamata a comunicare l’amore.
Che triste sarebbe un mondo senza amore o interamente
percorso da un amore conflittuale! Cristo nasce per dare
un nuovo entusiasmo perché la casa sia una festa in cui si
possa ritrovare il meglio di se stessi e in cui uno si senta raggiunto da Dio che ci ama per quello che siamo e condivide
tutta la vita delle nostre famiglie.
Così ciascuno trova nel Natale celebrato in casa l’affetto, la
comprensione, la condivisione e viene strappato a quello
che è il vero dramma dell’uomo d’oggi: la solitudine! La famiglia permette a Dio di esistere ed è per questo che Natale
non è solo una ricorrenza ma è far gustare una presenza
in modo che ciascuno possa affrontare la vita sapendo che
Dic 2012
ilPorto - 3
l’altro c’è sempre e, qualunque cosa capiti, si può
sempre contare sulla sua presenza.
Celebrare il Natale, anche quando è bello e toccante, non ha senso se poi Lui diventa il grande
assente e ci si dimentica di pregare insieme, di leggere di tanto in tanto la sua parola, di fare in modo
che sia Lui il vero sostegno per chi vive periodi
molto difficili per difficoltà economiche o per la
fragilità determinata dalla malattia.
È Natale se ogni giorno “respiriamo” la sua presenza e la scopriamo vera in chi ci vive accanto.
La famiglia deve “custodire, rivelare, comunicare
l’amore” come diceva il Beato Papa Giovanni Paolo II.
Essa è per sua natura il “santuario dell’amore”, il
luogo in cui ciascuno è accolto come persona, indipendentemente dalle sue qualità e dai beni che
possiede.
Per questo è bello augurare il Natale dicendo a
tutti, specialmente ai più bisognosi:
“Non ti lascio solo!”
Gli auguri del Vescovo S.E. Monsignor
Francesco Beschi
4 - ilPorto
Dic 2012
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Questione di soldi
U
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I
a cura del C.P.A.E.
Durante il mese di NOVEBRE 2012 le offerte pervenute alla
parrocchia registrano l’importo di:
che a ggiunte a q uelle pe rvenute d all’inizio d ei l avori d i r estauro d i:
più DEPOSITI FIDUCIARI INFRUTTIFERI (prestiti privati)
ammontano complessivamente al 30 NOVEMBRE 2012 a:
Alla stessa data risultano spesi
SITUAZIONE DEBITORIA AL 3O NOVEBRE 2012
- ancora da pagare ai fornitori
- debito bancario residuo del mutuo
- debito bancario del fido di conto corrente
- debito verso privati per PRESTITI (vedi sopra)
Totale debiti con varie scadenze ammontanti al 30 NOVEMBRE
Grazie di cuore a tutti i benefattori che con generosità hanno partecipato alla raccolta delle offerte del mese di novembre. Degni di
segnalazione:
- Le immancabili offerte degli ammalati
- Le offerte raccolte durante la mostra di quadri, di foto e filmati
d’epoca e relativa lotteria
A
Euro
Euro
Euro
Euro
12.905,00
1.108.780,00
125.000,00
1.246.685,00
Euro
3.320.000,00
"
"
"
"
"
142.660,00
861.011,00
376.478,00
125.000,00
1.505.149,00
- Le offerte della bancarella del libro solidale
- Coloro che hanno voluto far partecipe anche la parrocchia festeggiando il compleanno
- Raccolte dal mercatino di Natale "Gocce di solidarietà"
- E tanti altri anonimi
Buon Natale
dalla redazione
“Buon Natale ma che sia
quello vero…
Non per scartare i regali, ma
per guardare il cielo e per capire che ci si può ancora stupire ed emozionare davanti
alle cose belle; per scovare
il coraggio di accettare ciò
che è impossibile cambiare
e invece cambiare quello che
possiamo correggere; avere
la saggezza di capire la differenza tra una cosa e l’altra; per dire grazie; per manifestare amore anche con
semplici gesti; per accettare
amore ed apprezzare i semplici gesti degli altri; per non
continuare ad autocommiserarsi ma accettarsi per come siamo, anche un po’ brutti, un po’ cattivi e magari anche un po’ sciocchi”.
Buon Natale a tutti dalla redazione de "il Porto"
(Civis)
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ilPorto - 5
Per celebrare il tempo di Natale
a cura del Parroco don Luciano
"Natale, Natale" era, sul finire del Medioevo, un grido di gioia, una delle acclamazioni preferite
della folla esultante.
I
due poli che racchiudono il tempo di Natale costituiscono un segno di comunione fra le Chiese d'Oriente e d'Occidente, perché l'Epifania è una delle
festività che l'Oriente celebra con più solennità: è stata istituita alla fine dell'era
delle persecuzioni per commemorare la manifestazione del Signore nella car
carne (Epifania significa: apparizione, illuminazione, manifestazione, chiarezza, ed è
vicina al termine teofania); la festività è centrata sulle tre manifestazioni di Gesù
nel mondo: l'adorazione dei Magi, la teofania del battesimo e il primo miracolo a
Cana, su sollecitazione della Vergine; la festività del Natale è stata istituita in Occidente più o meno alla stessa epoca, ma per commemorare la nascita nella grotta
a Betlemme. La Chiesa d'Oriente ha ripreso la festività del Natale dall'Occidente;
la Chiesa d'Occidente ha ripreso l'Epifania dall'Oriente, conservandone il nome
greco, ma ciascuna delle due metà della Chiesa conserva le sue preferenze.
Note
• Il colore liturgico di questo tempo è il bianco (o giallo-oro).
• Di conseguenza, per la composizione floreale, il colore bianco è da preferirsi
al rosso (ad esempio, se si sceglie di usare le stelle di Natale). Eventuali piante o
composizioni natalizie rosse si possono collocare al fondo della chiesa o all’ingresso, realizzando un bouquet di accoglienza che, non essendo direttamente legato
alla celebrazione liturgica, offre maggiore libertà di stile.
• Gli atteggiamenti caratteristici sono: l’accoglienza e il dono di sé nelle relazioni
con Dio e con i fratelli; la gioia, la lode e il rendimento di grazie.
• La solennità del tempo si manifesta nella ricchezza dei segni festivi: fiori, canto
(ad esempio, torna il canto del Gloria in forma solenne) e musica, valorizzazione
della dimensione simbolica (movimenti, gesti, segni ecc.).
• Per sottolineare l’unità e la continuità, il repertorio dei canti natalizi viene prolungato per tutto il tempo di Natale, fino alla festa del Battesimo di Gesù.
6 - ilPorto
Dic 2012
Un singolare decalogo per un
Natale diverso
Ecco qualche regola che può dare una
svolta anche al nostro modo di vivere
il Natale. È tempo di frenare il consumismo e le spese pazze, di ritornare al
cuore e al vero significato del Natale.
- Non acquistate regali costosi, ma limitatevi nel donare agli altri cose utili
ed essenziali.
- Non rifornitevi di cibo eccessivo, che
poi buttate via, ma donate ai poveri i
vostri risparmi.
- Non comprate botti di qualsiasi tipo,
ma risparmiate anche qui per donare
a chi non può sorridere alla vita.
- Non rincorrete vacanze costose in
Italia o all'Estero, ma destinate i vostri
risparmi ai disoccupati o cassintegrati
italiani.
- Non spendete troppo in divertimenti, soprattutto nelle discoteche
o nelle balere, ma destinate questi
risparmi ai giovani in difficoltà.
- Non investite troppo in giochi natalizi, ma mettete da parte una buona
somma in denaro per adottare un
bambino a distanza.
- Non consumate il vostro tempo libero solo in divertimenti, ma destinate qualche momento al servizio della
gente.
- Non impegnate il tempo natalizio
solo in attività materiali, ma destinate
un congruo tempo anche alle vostre
esigenze spirituali.
- Non siate superficiali nel curare la
vostra personalità, ma cercate sempre di più, nella vostra profondità
umana, per dare il meglio agli altri.
- Non presentatevi agli altri con falsi sorrisi, ma comunicate agli altri ciò
che portate nel cuore in ogni istante.
C
O
M
Centro Primo Ascolto e
coinvolgimento Vicariale
U
N
I
T
À
A cura del C.P.A.C. Vicariale
La "Carta dei Servizi" del C.P.A.C.
S
i informa la comunità
che nel nostro vicariato sono aperti due
Centri di Primo Ascolto e Coinvolgimento:
vicariale quello di Villongo e
parrocchiale quello di Sarnico.
Qui sotto troverete "la carta"
dei servizi dei rispettivi centri
che non intendono sovrapporsi, ma completarsi lavorando in sinergia tra loro e con il
Centro diocesano.
Questo per rispondere al meglio ai bisogni delle persone in
difficoltà che bussano alle nostre porte.
Illustriamo nel dettaglio i contenuti della "Carta dei
Servizi"
Centro Primo Ascolto e Coinvolgimento vicariale
Servizio di trasporto ammalati (da concordare con anticipo)
Sevizio mobili (ritiro e consegna materiale “usato” ma efficiente,
arredamenti in genere, elettrodomestici, materiale per l’ infanzia, ecc. naturalmente sempre da concordare preventivamente
con un nostro incaricato per un controllo preventivo)
Rapporto con enti del territorio (Comunità Montana, Comune
di Villongo, servizi sociali e assistenti sociali di Villongo e Sarnico)
Servizio di accesso e assistenza per il fondo famiglia Caritas (richieste di aiuto per pagamento bollette o aiuto integrazione Servizio e supporto per inserimento disabili (convenzione con
alimenti, solo come da parametri in linea con le direttive della il comune di Villongo).
Caritas nazionale)
CARTA DEI SERVIZI DEL C.P.A.C. PARROCCHIALE DI
Servizio in prestito di accessori e materiale ospedaliero (letti SARNICO (Bg)
ospedalieri, materassi antidecubito, carrozzine per esterno e in- Centro Primo Ascolto e Coinvolgimento (CPAC) parrocchiale
terno, stampelle, ecc. secondo le disponibilità)
Servizio di accoglienza, ascolto e sostegno alle persone in difficoltà
Aiuto e collaborazione alla ricerca di badanti o collaboratori domestici (la famiglia/persona interessata, ci richiede una collaboratrice o una badante e noi creiamo il contatto tra il richiedente
e la stessa collaboratrice/badante)
Servizio di orientamento delle persone secondo il bisogno riscontrato verso le realtà del territorio
Rapporti con enti territoriali per individuare le possibili risposte ai
bisogni delle persone Incontrate
Servizio vestiario (consiste nella possibilità di avere biancheria
“usata” per la casa, coperte, lenzuola, vestiti, scarpe, ecc. e oc- Azione di sensibilizzazione e stimolo verso la comunità e le istituzioni affinché ci si renda più consapevoli e corresponsabili nei confronti
casionalmente disponiamo di materiale nuovo)
delle nuove povertà.
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ilPorto - 7
R I F L E S S I O N E N ATA L I Z I A
da "Famiglia Cristiana"
Perché no ai Presepi e sì
alla “festa delle zucche?
Come si può parlare di Natale senza menzionare Gesù
Bambino, come vorrebbero
alcuni insegnanti a scuola?
Una vera integrazione con
altre culture e religioni nasce dalla conoscenza e dal
rispetto reciproco.
C
i pare importante segnalare due lettere su questo argomento d'attualità, indirizzate dai lettori al settimanale “Famiglia Cristiana” e la relativa risposta del Direttore.
Ve le proponiamo.
Prima lettera
Può una società sempre più multietnica diventare il pretesto per farci rinunciare
a riti e simboli della nostra religione? Le istituzioni devono mantenere, come è
giusto, una certa laicità. Ma è innegabile che la nostra storia affondi le radici nel
cristianesimo. Così come è un dato inconfutabile che la religione cattolica conti in
Italia il maggior numero di fedeli.
Tra istituzioni pubbliche e Chiesa, da sempre esistono rapporti consolidati. Non
mi riferisco solo ai Patti Lateranensi ma anche a tante consuetudini, cui non è
giusto rinunciare.
Nella società globalizzata, in cui coesistono più religioni, è necessario il rispetto
reciproco. Purtroppo c’è chi tramuta questo rispetto in censura. I casi di cui siamo
testimoni, in questi anni, sono tanti. Dalla distruzione di presepi nelle vie e piazze
delle città, alla rimozione dei crocifissi nei luoghi pubblici. Dall’abbandono di statue e icone sacre, al divieto dei canti natalizi a scuola.
Chi pone questi veti, purtroppo, si fa scudo della tutela delle minoranze religiose. Così, la tolleranza verso altre fedi diventa intolleranza verso i cristiani. È un falso “buonismo” che va smascherato.
Mi pare che, nel Paese, ci sia un’escalation per mettere all’angolo la nostra religione. Un tempo, gli edifici pubblici venivano inaugurati con una benedizione e lo
stesso avveniva in tante altre manifestazioni.
Ma il livello più basso è negare la benedizione ai presepi a scuola. Una società
che si sgancia dai valori cristiani è destinata a impoverirsi, sia dal punto di vista
spirituale che culturale.
Forse, mai come in questo periodo storico, avremmo bisogno di valori in cui credere.
8 - ilPorto
Dic 2012
Seconda lettera
Voglio raccontare un fatto accaduto al mio paese. Faccio parte di
un’associazione di volontari che
saltuariamente realizza spettacoli,
rappresentazioni teatrali e intrattenimento per grandi e piccini.
Per dicembre ci hanno chiesto
di organizzare una festicciola per
i bambini della scuola materna
comunale, con un racconto sul
Natale.
Avevamo pensato di animare la
poesia “Notte Santa”, ma ci hanno risposto che non era possibile,
nel modo più assoluto. Non bisognava nominare Gesù Bambino
perché la scuola è laica e in classe
ci sono diversi bambini non cristiani.
Ora mi chiedo: come si può parlare di Natale senza menzionare
la nascita di Gesù Bambino?
Se abbandoniamo la nostra
storia e le nostre tradizioni,
non stiamo rinnegando la
fede cristiana? Non ci stiamo adeguando a una società troppo secolarizzata?
Mi fa riflettere, infine, che gli insegnanti che non vogliono il presepe in
classe spesso sono gli stessi che, con
zelo e passione, organizzano “Halloween”: la festa delle zucche vuote che
non ci appartiene!
quanto scrisse Kierkegaard nei suoi diari: «La nave, ormai, è in mano al cuoco di
bordo. E le parole che trasmette il megafono del comandante non riguardano più
la rotta, ma il menu del giorno dopo».
Perfetta metafora dei nostri giorni.
Risposta del direttore
Bisognerebbe fermarsi a riflettere su
tante contraddizioni, spacciate per
conquiste civili. Una società che vuole
fare a meno di Dio, non sarà senz’altro migliore. L’eclissi del sacro va di pari
passo con lo smarrimento dell’uomo
contemporaneo. È quanto mai attuale
Quel che conta non è più lo spirito,
ma il corpo. O meglio la pancia con i
suoi istinti più bassi. Vogliamo fare a
meno di Dio e poi siamo disposti
a credere a tutto. Non più credenti, ma “creduloni”, che regolano la propria vita sugli oroscopi e le
scaramanzie. Lo stesso vale per gli inse-
gnanti che negano il presepe a scuola,
ma sono zelanti nell’organizzare la festa
delle “zucche vuote”. Lungi da me qualsiasi accostamento, ma la tentazione è
fortissima. Si rinuncia a secolari tradizioni religiose per dare spazio a insolite
feste, delle cui origini ben pochi sanno.
L’importante è adeguarsi alle mode, essere al passo con i tempi. Pazienza se
trasformiamo l’esistenza in un perenne
“carnevale”, con maschere che non nascondono il volto, ma la nostra profonda insoddisfazione e povertà spirituale.
Quel che è peggio, poi, sono le motivazioni che giustificano alcuni comportamenti, come vietare il segno della croce
in classe o i presepi a scuola. Non so se
a prevalere sia l’ipocrisia o l’ignoranza.
Rinunciare alle nostre tradizioni
religiose, come segno di rispetto
verso una società oggi multiculturale e multi religiosa, è quanto
di più insensato possa esserci.
Una vera integrazione non chiede a
nessuno di “dissolversi” o di rinunciare
alla propria storia. La nostra tradizione,
volenti o no, è cristiana. Anche chi non
crede, non può prescindere da un contesto cristiano che caratterizza l’Occidente. Sarebbe difficile, altrimenti,
capire la storia, l’arte, la musica, la poesia che, nei secoli, hanno arricchito il
nostro patrimonio culturale. Musulmani ed ebrei, spesso, rispettano i nostri
simboli religiosi più di quanto lo facciamo noi. La reciproca conoscenza aiuta
a crescere e ci arricchisce nella mente
e nello spirito. Guai allora a rinunciare
alle nostre tradizioni, dai presepi ai canti natalizi, ma apriamoci, con fiducia, a
una società multiculturale e multi religiosa. Infine, una domanda maliziosa a chi vorrebbe rinunciare
ai presepi: siamo nel 2012, ma a
partire da quale evento?
Dic 2012
ilPorto - 9
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Dall'Osservatore Romano
Ottobre 2012
S
Calendario dell'Anno della Fede
Anno 2013
i è aperto nel mese di ottobre l’"Anno della fede".
Il calendario dell’Anno che si concluderà il 24 noApertura
vembre 2013 .
"Anno della
Sono previsti alcuni avvenimenti che vedranno
Fede" la presenza di Benedetto XVI ad una serie di incontri,
convegni e iniziative che approfondiranno i diversi temi
religiosi e culturali legati alla celebrazione stessa.
Vi terremo informati sui più importanti e nel frattempo
ecco ciò che la segreteria ha messo a disposizione per
questi mesi.
Sul "Porto" del mese di settembre abbiamo pubblicato
la parte del calendario relativa agli ultimi mesi del 2012.
In questo numero pubblichiamo quello del 2013, anche come sussidio per vivere l’Anno della fede, con la
consapevolezza che viene offerto un tempo particolare
di grazia.
La fede ha bisogno di essere ripensata e vissuta con
sempre maggior convinzione, coraggio ed entusiasmo,
perché a quanti incontriamo sia offerta una parola di
speranza e uno sguardo di amore.
nella basilica di San Paolo fuori le Mura.
Presso la pinacoteca della basilica sarà inoltre visitabile - fino al 24 novembre 2013 - l’esposizione
"Sanctus Paulus extra moenia et Concilium Oecumenicum Vaticanum II".
2 febbraio - Città del Vaticano
Celebrazione presieduta dal Papa nella basilica di San
Pietro in occasione della Giornata mondiale dei religiosi
e delle religiose.
7 febbraio - Roma
Inaugurazione della mostra sull’Anno della fede a Castel Sant’Angelo.
L’esposizione durerà fino al 1° maggio 2013.
25-26 febbraio - Roma
Congresso internazionale sul tema «Santi Cirillo e Metodio fra i popoli slavi: 1150 anni dall’inizio della missione».
I lavori si svolgeranno il giorno 25 presso il Pontificio
Istituto Orientale e il giorno 26 alla Pontificia Università
25 gennaio - Roma
Celebrazione ecumenica alla presenza di Benedetto XVI Gregoriana.
10 - ilPorto
Dic 2012
24 marzo - Roma
Benedetto XVI celebra la Domenica delle
Palme, giornata tradizionalmente dedicata ai
giovani in preparazione alla Giornata mondiale della gioventù.
Confermazione. Il Santo Padre conferirà la
Cresima a un piccolo gruppo di giovani.
5 maggio - Città del Vaticano
Celebrazione papale in occasione della Giornata delle confraternite e pietà popolare.
7 luglio - Città del Vaticano
Alla presenza del Papa, conclusione in
piazza San Pietro del pellegrinaggio dei seminaristi, novizi e novizie.
23-28 luglio - Rio de Janeiro
Giornata mondiale della gioventù.
18-19 settembre
Seminario di studio organizzato dalla
Congregazione per l’Educazione Cattolica
delle università cattoliche, sul valore del
Catechismo della Chiesa Cattolica nell’insegnamento della teologia.
29 settembre - Città del Vaticano
Giornata dei catechisti alla presenza di
Benedetto XVI. La giornata sarà anche
l’occasione per ricordare il ventesimo anniversario della pubblicazione del Catechismo della Chiesa Cattolica.
13 ottobre - Città del Vaticano
Celebrazione di una Giornata mariana alla
presenza di Benedetto XVI e di tutte le
associazioni mariane.
24 novembre -Città del Vaticano
Il Papa presiede la celebrazione conclusiva
dell’Anno della fede.
4-6 aprile - Roma.
Convegno dell’Associazione Cattolica Internazionale Scienze dell’Educazione.
Parteciperà la Congregazione per l’Educazione Cattolica
18 maggio - Città del Vaticano
Vigilia di Pentecoste.
Verrà celebrata da Benedetto XVI e dedicata a tutti i movimenti, con il pellegrinaggio
alla tomba di Pietro e invocazione allo Spirito Santo.
13 aprile - Città del Vaticano.
Concerto dal titolo «Oh My Son», nell’Aula 2 giugno
Paolo VI.
Solenne adorazione eucaristica presieduta
da Papa Benedetto XVI. L’adorazione si svol15-17 aprile
gerà in contemporanea in tutto il mondo in
Giornata dei seminari in occasione del 450° occasione della festa del Corpus Domini.
anniversario della loro istituzione. Giornata
di studio, organizzata dalla Congregazione 16 giugno
per l’Educazione Cattolica, sulla rilevan- Giornata della "Evangelium vitae" alla preza dei documenti del concilio Vaticano II e senza del Papa. La Giornata sarà dedicata
del Catechismo della Chiesa Cattolica, nel- alla testimonianza del Vangelo della vita, a
la formazione dei candidati al sacerdozio e difesa della dignità della persona dal primo
nell’ambito della revisione in corso della "Ra- istante fino al suo ultimo momento naturale.
tio fundamentalis institutionis sacerdotalis".
22 giugno - Città del Vaticano
Grande concerto per l’Anno della fede in
28 aprile - Città del Vaticano
Giornata dedicata a tutti i ragazzi e le ragaz- piazza San Pietro.
ze che hanno ricevuto il sacramento della
Prefazione dell'Arcivescovo
Monsignor Rino Fisichella:
«Papa Benedetto XVI nella Lettera
Apostolica Porta fidei, con la quale indice l’Anno della fede, scrive: «Desideriamo che questo Anno susciti in ogni
credente l’aspirazione a confessare la
fede in pienezza e con rinnovata convinzione, con fiducia e speranza. Sarà
un'occasione propizia anche per intensificare la celebrazione della fede
nella liturgia, e in particolare nell’Eucaristia, che è “il culmine verso cui
tende l’azione della Chiesa e insieme
la fonte da cui promana tutta la sua
energia”. Nel contempo, auspichiamo che la testimonianza di vita dei
credenti cresca nella sua credibilità.
Riscoprire i contenuti della fede professata, celebrata, vissuta e pregata,
e riflettere sullo stesso atto con cui
si crede, è un impegno che ogni credente deve fare proprio, soprattutto
in questo Anno»
Dic 2012
ilPorto - 11
CHIESA UNIVERSALE
«Siete i primi missionari tra
i vostri coetanei»
da “Avvenire"
Benedetto XVI ai giovani: abbiate il coraggio di «partire» da voi stessi per «andare» verso gli altri
Essere i «primi missionari» tra i coetanei, soprattutto sfruttando le
possibilità offerte e dalla facilità con cui oggi si può viaggiare. È questo
in sintesi l’appello che Benedetto XVI rivolge ai giovani nel messaggio
diffuso per la 28a Giornata mondiale della gioventù, che si terrà a Rio
de Janeiro nel luglio 2013 e il cui percorso di preparazione coincide
con l’Anno della Fede. In otto paragrafi il Papa racchiude un piccolo
«compendio» della missione dei giovani, ispirandosi al tema scelto per
questa edizione dell’evento mondiale: «Andate e fate discepoli tutti i
popoli!». «Far conoscere Cristo è il dono più prezioso che potete fare
agli altri», dice in apertura il Papa che invita tutti a Rio. E subito dopo
Bendetto XVI affida alle nuove generazioni un mandato; «Voi siete i
primi missionari tra i vostri coetanei», dice il primo paragrafo. Nel secondo paragrafo nota che «l’impegno missionario è una dimensione
essenziale della fede: non si è veri credenti senza evangelizzare».
E l’essere missionari presuppone la conoscenza di questo patrimonio
ricevuto, che è la fede della Chiesa. Ricorda il Pontefice nel terzo paragrafo, «l’evangelizzazione parte sempre dall’incontro con il Signore
Gesù», dal cui amore è necessario «lasciarsi condurre». «Raggiungete
tutti i popoli» è il titolo del quarto paragrafo: Volgete gli occhi e guardate intorno a voi - dice il Papa - tanti giovani hanno perduto il senso
della loro esistenza. Andate! Cristo ha bisogno anche di voi. Lasciatevi
coinvolgere dal suo amore, siate strumenti di questo amore immenso,
perché giunga a tutti, specialmente ai più “lontani”.
Due i campi privilegiati per giovani nei quali essere missionari: Internet
e mobilità. Inoltre, nota il Papa nel quinto paragrafo «l’annuncio di
Cristo non passa solamente attraverso le parole, ma deve coinvolgere
tuta la vita e tradursi in gesti d’amore».
Se poi il sesto paragrato ricorda gli strumenti fondamentali per vivere
l’annuncio (come la preghiera e i sacramenti) e le situazioni di mancanza di libertà religiosa, il settimo ricorda che l’opera missionaria va
sempre vissuta nella comunione con la Chiesa.
Nell’ultimo paragrafo, Benedetto XVI ringrazia i giovani per il «dinamismo» che portano alla Chiesa.
Il Papa: è bello essere anziani - La vita non perde mai valore
La visita alla casa famiglia della Comunità di Sant’Egidio sul Gianicolo
«La vostra preghiera può proteggere il mondo più dell’affannarsi di tanti»
«…Vengo tra di voi come vescovo di Roma, ma anche come anziano
in visita ai suoi coetanei. Superfluo dire che conosco bene le difficoltà, i problemi e i limiti di questa età, e so che queste difficoltà, per
molti, sono aggravate dalla crisi economica. Talvolta, a una certa età,
capita di volgersi al passato, rimpiangendo quando si era giovani, si
godeva di energie fresche, si facevano progetti per il futuro. Pur nella
consapevolezza delle difficoltà che la nostra età comporta, vorrei
dirvi con profonda convinzione: è bello essere anziani! Nella Bibbia,
la longevità è considerata una benedizione di Dio; oggi questa benedizione si è diffusa e deve essere vista come un dono da apprezzare
e valorizzare. Ognuno di noi, in qualunque tappa dell’esistenza, è
voluto e amato da Dio, ognuno è importante e necessario. L’odierna
visita si colloca nell’anno europeo dell’invecchiamento attivo della
solidarietà tra generazioni. E proprio in questo contesto desidero ribadire che gli anziani sono un valore per la società, soprattutto per i
giovani. Non ci può essere vera crescita umana ed educazione senza
un contatto fecondo con gli anziani, perché lo loro stessa esistenza
è come un libro aperto nel quale le giovani generazioni possono
trovare preziose indicazioni per il cammino della vita... Cari amici,
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Dic 2012
alla nostra età facciamo spesso l’esperienza del bisogno dell’aiuto
degli altri; e questo avviene anche per il Papa. Nel vangelo leggiamo
che Gesù disse all’apostolo Pietro: «Quando eri giovane ti cingevi la
veste da solo, e andavi dove volevi; ma quando sarai vecchio tenderai
le mani, e un altro ti cingerà la veste e ti porterà dove tu non vuoi»
Il Signore si riferiva al modo in cui l’apostolo avrebbe testimoniato
la sua fede fino al martirio, ma questa frase ci fa riflettere sul fatto
che il bisogno di aiuto è una condizione dell’anziano. Vorrei invitarvi
a vedere anche in questo un dono del Signore, perché è una grazia essere sostenuti e accompagnati, sentire l’affetto degli altri! Cari
fratelli e sorelle anziani, talvolta le giornate sembrano lunghe e vuote, con difficoltà, pochi impegni e incontri; non scoraggiatevi mai:
voi siete una ricchezza per la società, anche nella sofferenza e nella
malattia. E questa fase della vita è un dono anche per approfondire
il rapporto con Dio. L’esempio del beato Papa Giovanni Paolo II è
stato ed è tutt’ora illuminante per tutti. Vi affido tutti alla materna
intercessione della Vergine Maria, che accompagna sempre il nostro
cammino con il suo amore materno, e volentieri imparto a tutti gli
anziani l’apostolica benedizione».
Il Papa a Bartolomeo I: «Insieme verso l’unità»
«La piena comunione è un dono che viene da Dio»
Quella tra le Chiese di Roma e di Costantinopoli «è una comunione
profonda e reale, sebbene ancora imperfetta, che si fonda non su ragioni umane di cortesia e di convenienza, ma sulla fede comune nel
Signore Gesù Cristo, il cui Vangelo di salvezza ci è pervenuto grazie alla
predicazione e alla testimonianza degli apostoli, suggellato dal sangue
del martirio». Lo ha ribadito Benedetto XVI nel Messaggio inviato al
patriarca ecumenico Bartolomeo I in occasione della festa liturgica di
sant’Andrea. Nella sua missiva il Pontefice racconta come lo scambio
di delegazioni tra Roma e Costantinopoli, che si rinnova ogni anno in
occasione delle rispettive feste patronali di Sant’Andrea al Fanar e dei
Santi Pietro e Paolo a Roma, «testimonia in modo concreto il legame di vicinanza fraterna che ci unisce». «Potendo contare su questo
solido fondamento - continua il Papa - possiamo procedere insieme
con fiducia nel cammino che conduce verso il ripristino della piena
comunione». E «in questo cammino, grazie anche al sostegno assiduo e attivo di vostra santità abbiamo compiuto tanti progressi, per
i quali le sono molto riconoscente», scrive a Bartolomeo il Pontefice.
E prosegue «Anche se la strada da percorrere può sembrare ancora
lunga e difficile, la nostra intenzione di proseguire in questa direzione
resta immutata, confortati dalla preghiera che nostro Signore Gesù
Cristo ha rivolto al Padre: “siano anch’essi in noi una cosa sola, perché
il mondo creda”». Nella sua lettera Benedetto XVI rinnova la sua «viva
riconoscenza per le parole pronunciate al termine della celebrazione
per il cinquantesimo anniversario dell’apertura del concilio Vaticano II
e per l’apertura dell’Anno della Fede». Nel messaggio il Papa ringrazia
inoltre «di tutto cuore» Bartolomeo I e il Santo Sinodo del Patriarcato «per aver voluto inviare un delegato fraterno affinché partecipasse
all’Assemblea ordinaria e generale del Sinodo dei vescovi sul tema : “La
nuova evangelizzazione per la trasmissione delle fede cristiana”».
Benedetto XVI chiude il messaggio unendosi alla preghiera del Patriarcato ecumenico «per la pace nel mondo intero, per la prosperità delle
sante Chiese di Dio e per l’unione di tutti».
«A Natale siate semplici come i pastori»
Il cardinale Bagnasco scrive ai bambini: la vita si realizza quando si ama molto
«Siate semplici come i pastori e la vostra fede
in Dio sia la sorgente della vostra gioia». È
l’invito, e l’augurio che il cardinale Angelo Bagnasco, arcivescovo di Genova e presidente
della Cei, ha rivolto ai bambini e ai ragazzi del
catechismo nella lettera che ha scritto in occasione delle imminenti festività Natalizie. «Il
Santo Natale 2012 - si legge nella lettera - è
come sempre un evento specialissimo, che ci
stupisce e ci meraviglia: Dio stesso si è fatto
come noi, per manifestarsi e comunicarci
il suo amore infinito, la sua stessa vita». Ma
quest’anno - spiega l’arcivescovo - è ancora
più speciale. È un anno di grazia, che per una
bella intuizione del papa Benedetto XVI, è dedicato alla fede. «Possiamo scoprire insieme
quanto è bello essere amici di Gesù, fidarci
di Lui, affidarci a Lui, sentirci presi per mano e
ascoltare la sua voce e la Sua Parola. Vivere la
pienezza della gioia!».
La Lettera dell’Arcivescovo per il Natale, è
ormai una tradizione per l’arcidiocesi. Nel testo di quest’anno il cardinale ricorda inoltre ai
più piccoli che la testimonianza della propria
fede non riguarda solo gli adulti ma tutti i battezzati. «Non pensate - ammonisce il porporato - che testimoniare la fede sia un compito
solo da grandi; è di tutti, bambini e ragazzi,
giovani e adulti. Affacciati alla porta della vita,
siamo passati, quando eravamo piccolissimi,
da un’altra porta, quella del Battesimo, che
ci ha permesso di entrare nella vita di Dio».
Questo, ha proseguito, «è stato possibile perché Gesù, il Figlio di Dio, si è fatto uomo
e ci ha aperto la “porta della vita” ci ha condotto alla comunione con il Padre, il Figlio
e lo Spirito Santo». «Questo - ha spiegato ancora il pastore - è il mistero del Natale
che vorrei narrarvi con l’aiuto e il ricordo dei pastori. Essi sono stati i primi ad essere
chiamati dagli Angeli a contemplare e ad adorare la nascita del Figlio di Dio». I pastori,
ha detto ancora il cardinale, «hanno adorato il Divin Bambino e hanno iniziato un altro
“viaggio”; sono diventati testimoni della fede, mandati ad annunciare a tutti la gioia della
salvezza, la vita nuova con Gesù e la liberazione dal peccato». E «se ne tornarono glorificando e lodando Dio per tutto quello che avevano visto e udito». Ed è per questo
che il cardinale esorta tutti noi, i più piccoli, ma anche gli adulti, a «lodare e glorificare
Dio». Infatti , «siamo chiamati a vedere e a riconoscere la presenza del Signore e ad
annunciare le cose belle che fa nella vita degli uomini». «La vera vita - ha concluso - non
si realizza quando si possiede tanto, ma quando si ama molto».
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CHIESA DIOCESANA
Monsignor Bellini - Addio al teologo
dell’ecumenismo
da “L’Eco di Bergamo”
Lo studioso morto in casa di riposo a 93 anni. Dagli studi su Barth all’impegno nel Concilio
Fu nel Segretariato per l’unità dei cristiani
Una vita sacerdotale lunga 67 anni, scandita da insegnamento, studio della
teologia protestante ed esperienze intense come perito conciliare e nel
Segretariato per l’unità dei cristiani. È stato anche rettore della basilica di
Santa Maria Maggiore. È morto monsignor Alberto Bellini. Aveva 93 anni e
da alcuni mesi era ospite nella casa di riposo-Fondazione Piccinelli di Scanzorosciate.
Monsignor Bellini nasce a Viadanica il 24 ottobre 1919. Entrato in Seminario, nel 1941 viene inviato a Roma come alunno del collegio Ceresoli per
perfezionare gli studi teologici. La permanenza dura due anni. Conclusi gli
studi in Seminario, è ordinato sacerdote il 26 maggio 1945. Si laurea poi in
Filosofia alla Cattolica di Milano con una tesi sul teologo protestante Kark
Barth. Don Bellini viene subito incaricato dell’insegnamento nel Seminario
minore di Clusone, poi a Romano come vicerettore del collegio, e nel
Seminario diocesano come docente di Teologia fondamentale, in particolare Cristologia ed Ecclesiologia. Fra gli anni Ottanta-Novanta, docente di
Ecclesiologia all’Istituto superiore di Scienze religiose.
Il suo grande merito è di aver saputo tradurre ai seminaristi le riforme e le
problematiche del Vaticano II, compito non facile soprattutto nell’immediato post-Concilio. In una intervista alle nostre testate, monsignor Bellini
aveva ricordato il suo impegno di perito conciliare al Vaticano II. «Diedi il
mio apporto nel far risaltare che gli atti della Chiesa sono gli atti di Cristo.
La gerarchia è uno strumento. Inoltre, occorreva riconoscere un valore di
ecclesiologia anche alle chiese protestanti, non tanto come parallele alla
Chiesa cattolica, ma come partecipazione imperfetta alla Chiesa una e perfetta.». Siamo in questa chiesa del seminario - ha sottolineato il vescovo
Francesco Beschi che ha presieduto i funerali - luogo che è stato la casa della
sua vita, dove ha accompagnato, con il suo sacerdozio, insegnamento e vita,
il cammino di tanti, diventati sacerdoti nella Chiesa di Bergamo e a servizio
della Chiesa Universale.
Ha servito il Signore nella parola, nella vivacità del sapere, nella predicazione
e nelle esperienze vissute nel Consiglio e nell’ecumenismo. «I libri gli hanno
aperto mente e cuore - ha detto monsignor Pezzoli - e lui li ha aperti a chi
incontrava ed educava, nello stile della frase scritta sull’immaginetta ricordo:
“La sapienza è un tesoro inesauribile, chi lo possiede ottiene
l’amicizia con Dio”».
La salma di monsignor Bellini sarà portata nella chiesa parrocchiale di Viadanica, suo paese natale.
Dopo la celebrazione della Santa Messa sarà sepolta nel cimitero locale.
Una lunga attesa da vivere insieme tra crisi e solidarietà
Gli itinerari della diocesi per famiglie e ragazzi per scoprire che cosa significa essere fratelli
Gesù nasce, si fa uomo: il Natale è il momento in cui si ricorda questo,
e perciò questo periodo di attesa, l’Avvento, diventa anche il momento
ideale per riflettere su cosa significa «essere corpo». È il tema scelto
quest’anno per gli itinerari pastorali della diocesi, e in particolare per
quelli rivolti alle famiglie e ai ragazzi.
La fraternità è il modo in cui «siamo chiamati a testimoniare e a vivere
il Vangelo non da soli ma insieme» dice il vescovo monsignor Francesco
Beschi nella sua lettera pastorale «La fraternità cristiana». Il cammino
verso il Natale parte da qui, e si declina in molti modi. Ci sono la lettura
e la riflessione: è stato rivolto a tutti (alle famiglie, agli adolescenti, ai
preadolescenti) l’invito a riflettere la «Lumen Gentium», la costituzione
conciliare sulla Chiesa, e alcuni brani della Novo Millennio inuente» di
Giovanni Paolo II, che invita a «fare della Chiesa la casa e la scuola della
comunione». Essere fratelli, essere corpo, vuol dire anche essere at-
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tenti alle necessità di chi ha più bisogno: è questo il senso del progetto
Caritas «Crescere chiese sorelle». La diocesi di Bergamo si è gemellata
con l’unità pastorale di Poggio Rusco, nel mantovano, colpita dal terremoto, per sostenere in particolare la ricostruzione delle chiese. Viene
quindi esteso a tutti, in particolare ora, l’invito a contribuire a questo
progetto.
Come si può vivere l’Avvento insieme, in famiglia? L’idea di base è che
nella famiglia, piccola comunità, si possono compiere insieme gesti
semplici che uniscono e aiutano a vivere e a riempire di senso l’attesa
del Natale. Bella l’iniziativa dei gruppi di preghiera nell’Avvento per le
famiglie.
C’è anche un accenno particolare alla solidarietà, così importante in
tempo di crisi, che si può attuare con gesti concreti, ognuno secondo la
propria coscienza e sensibilità.
Il nome di don Spada nella geografia della città
La dedicazione della piazzetta fra L’Eco e la Spm
Il vescovo: «Riconoscere la grandezza di chi ci ha preceduto»
Aria grigia e fredda nella pìazzetta gremita di gente. Autorità, curiosi,
giornalisti, gli amici della sua Schilpario, ma soprattutto i pensionati, i
tanti uomini che con don Andrea Spada hanno condiviso anni, lavoro, tante fatiche, ma anche soddisfazioni, tra la redazione, gli uffici, la
tipografia de «L’Eco di Bergamo». Il vescovo Francesco Beschi, prima
di benedire la piazzetta dedicata a don Spada, ha detto che «abbiamo
bisogno di nomi che ci ricordino delle storie. Da oggi qualcuno passerà di qui e magari si chiederà chi fosse don Andrea Spada al quale la
piazzetta è dedicata. Abbiamo bisogno di nomi, di storia, di conoscenza
affinché conosciamo la grandezza di chi ci ha preceduto e che questa
consapevolezza ci faccia sentire responsabili». La mattinata dedicata a
don Andrea Spada era cominciata con la Messa nella chiesa delle Grazie, la chiesa che rappresenta la parrocchia nella quale si trova la sede
de «L’Eco di Bergamo» e alla quale don Spada era molto legato. La
Messa è stata presieduta dal vescovo Beschi e concelebrata da alcuni
sacerdoti che hanno condiviso con don Spada un tratto di vita. E il
vescovo durante l’omelia ha richiamato la testimonianza di don Spada
con la sua vita di sacerdote e giornalista.
Ha spiegato il vescovo richiamando la lettera di San Paolo ai Romani:
«La fede parte sempre dal cuore. E dal cuore la fede deve salire alla
bocca affinché la dica, la racconti.
Don Spada anche attraverso il giornale ha raccontato la sua fede, è
stato un apostolo della fede, ha detto il Vescovo Beschi». Monsignor
Arturo Bellini, presidente della Fondazione Andrea Spada, ha ringraziato il vescovo per le sue parole, per la partecipazione e ha ringraziato
tutti i presenti. Il secondo omaggio a don Spada si è celebrato nella
piazzetta a Lui dedicata. Il sindaco Franco Tentorio ha ricordato don
Spada. «Don Spada aveva sottolineato l’importanza dei valori, la ricchezza interiore dell’animo». Infine l’inaugurazione: il sindaco Tentorio,
Mafalda Mai (nipote di don Spada), Giorgio Gandola hanno strappato
il drappo tricolore che copriva la semplice lapide: «Piazzetta / Don
Andrea Spada / sacerdote e giornalista / 1908-2004».
Il vescovo: «Vicini alla scuola per costruire il futuro d’Europa»
Alla Casa del Giovane l’incontro con i dirigenti scolastici per lo scambio degli auguri
Sottolineato il significato culturale dell’insegnamento della religione cattolica
«Il senso della fede è dopo aver meditato, alzarsi un mattino e dire, “Si
fa”. Cinquant’anni fa Giovanni XXIII, per fede fece partire il Concilio
che contribuì a cambiare non solo la vita dei cattolici, ma il mondo
contemporaneo. La scuola oggi ha bisogno di fede: in se stessa, prima di
tutto. Perché i ragazzi hanno bisogno della scuola». Lo ha detto il vescovo Francesco Beschi parlando ai dirigenti scolastici riuniti alla Casa del
Giovane per lo scambio di auguri natalizi. «La scuola deve riottenere
riconoscimento sociale - ha continuato il vescovo - e la Chiesa appoggia
la scuola, tutta intera, perché è un frutto pubblico, che appartiene alla
coscienza comune di un Paese e resta il mezzo essenziale per offrire
un futuro». E, nella scuola, il senso dell’insegnamento della religione
cattolica è «offrire un criterio interpretativo della cultura europea. Si
è discusso sul tema dell’esclusività delle radici cristiane dell’Europa - ha
sottolineato il Vescovo - ma non possiamo disconoscere che il 90%
dell’arte, dell’architettura, della cultura europea si è materialmente fat-
ta a partire da un impulso di fede». L’Europa è stata molto presente nel
discorso del vescovo, che ha sottolineato come siamo di fronte a una
generazione cresciuta europea nei fatti.
L’incontro natalizio, ormai una tradizione, si è nel tempo trasformato
in un’occasione per fare il punto sul senso educativo. Il provveditore ha
ricordato come la scuola chieda competenze crescenti, ma anche nuova organizzazione. «In questi tempi incerti - ha continuato Graziani - la
scuola deve essere per gli studenti un luogo di sicurezza e speranza».
Ai presidi è stato letto in anteprima da monsignor Bonati il documento
che la Consulta regionale per la scuola della Cei lombarda presenterà,
intitolato «Per una scuola della società civile», uno strumento di lavoro
e dibattito che parte dall’idea di una scuola dell’autonomia fortemente
raccordata al territorio, di qualità verificabile, con docenti reclutati dalla
scuola pur nel rispetto di un quadro nazionale di riferimento e autonomia anche finanziria.
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ilPorto - 15
NUMERI UTILI
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MAR 1
DOM 6
LUN
MAR
MER
GIO
DOM
7
8
9
10
13
MAR 15
MER 16
GIO 17
VEN 18
DOM 20
LUN 21
MAR 22
SS. Madre di Dio - Giornata della pace
ore 17.00 Esposizione, preghiera per la pace e
benedizione
Giornata infanzia missionaria CMD
ore 11.00 Messa solenne
ore 17.00 Vespri e benedizione
ore 20.45 Consiglio Pastorale Parrocchiale
La Casa - separati e divorziati a Villongo
ore 20.45 Incontro catechisti col Parroco
ore 20.45 Consiglio Pastorale Vicariale a Paratico
TRIDUO DI SAN MAURO
ore 17.00 Vespri e Benedizione
SAN MAURO
ore 8.00 Santa Messa
ore 10.30 Santa Messa Solenne
ore 16.00 Santa Messa e benedizione della reliquia
ore 18.00 Santa Messa
ore 21.00 Concerto del Corpo musicale cittadino
al Cine Teatro Junior
ore 20.00 Ufficio Comunitario
ore 16.45 Redazione de il Porto
ore 21.00 Incontro con i genitori dei battezzandi
Scuola Vicariale a Villongo
Scuola di preghiera in Seminario
ore 14.30 Incontro a Paratico dei chierichetti
del Vicariato
ore 16.00 Battesimi comunitari
ore 20.30 Incontro giovani coppie
ore 16.30 Catechesi adulti
ore 20.30 Catechesi adulti
Catechisti con don Loris
Foto Bruno Faglia
Gennaio 2013
MER
GIO
DOM
MAR
23 ore 20.45 Preparazione anniversari matrimoniali
24
Scuola Vicariale a Villongo
27 ore 15.00 Associazione Santo Rosario
29 ore 16.30 Catechesi adulti
ore 20.30 Catechesi adulti
MER 30 ore 21.00 Incontro genitori per i Battesimi
GIO 31 ore 15.00 Confessioni classi quinte elementari
Scuola Vicariale a Villongo
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ilPorto - 17
R I F L E T T I A M O
Riflettiamo: Dio creatore
a cura di Pier Luigi Billi
«Egli parlò e le cose furono fatte, comandò e vennero create».
Dio creò il mondo in sei giorni e il settimo cessò dal creare nuove cose
Michelangelo
Buonarroti:
La Genesi
nella Cappella
Sistina (1511)
Creazione del
sole, della luna
e delle piante
La creazione
di Eva
La creazione
di Adamo
18 - ilPorto
U
na volta nulla esisteva: non il cielo con
gli astri, non la terra con le sue bellezze, non gli uomini e gli animali. Esisteva soltanto Dio, il quale non ebbe
mai principio. Egli era infinitamente felice. Egli
però volle spandere fuori di Sé la propria felicità
e qualche cosa delle sue inesauribili perfezioni: creò il cielo, la terra, gli Angeli e gli uomini.
“Bonum est diffusivum sui” - il bene ha la
necessità in sé, di comunicarsi, di darsi, non può
stare in se stesso; la cosa buona, la bontà stessa
è essenzialmente comunicazione e partecipazione.
Questo già appare nel mistero Trinitario all’interno di Dio, nella storia della salvezza, nella nostra necessità di dare agli altri il bene che abbiamo ricevuto, questo è la verità. Se io sto bene,
devo dare questa mia forza interiore all’esterno,
agli altri.
Il salmo 32,9, afferma: «Egli parlò e le cose furono fatte, comandò e vennero create».
Giovanni 1,3 dice: «Tutto fu fatto da Lui e senza
di Lui nulla fu fatto di ciò che esiste».
Il verbo “creare” vuol dire fare dal nulla e con
nulla, cioè senza mezzi; vuol dire far esistere una
cosa che prima non era. Questa operazione
esige una potenza infinita, propria di Dio, dunque soltanto Dio può creare. L’uomo non può
creare, può soltanto trasformare la materia che
già esiste. Il muratore per costruire una casa
ha bisogno dei mattoni, della calce, dell’acqua,
Dic 2012
degli attrezzi. Tutte le nostre lodi a Dio nulla
aggiungono all’infinita felicità di Dio, gli procurano soltanto una gloria esterna. Noi invece, nel
glorificare il creatore, troviamo la nostra perfezione, la nostra beatitudine. Noi, nella preghiera,
proviamo e troviamo una grande pace interiore,
perché riconosciamo i nostri limiti di povere creature. Quando e come Dio ha creato? Soltanto
Lui avrebbe potuto dircelo e rivelò la creazione
del mondo materiale a Mosè, vissuto circa 1.300
anni avanti Cristo, il quale ce l’ha descritta nel
primo libro della Sacra Bibbia, chiamato Genesi,
usando un linguaggio non rigorosamente scientifico, ma popolare, per essere meglio compreso
da tutti.
Secondo la descrizione Mosaica, Dio creò il
mondo in sei giorni e il settimo cessò dal creare
nuove cose. Bendisse tale giorno, lo consacrò e
volle che fosse considerato giorno di riposo e
Santo.
Dio avrebbe potuto creare in un solo istante
tutte le cose, ha voluto impiegarvi sei giorni,
che però non sono giorni solari, ossia spazi di 24
ore, ma epoche indeterminate, cioè lunghissimi
intervalli di tempo.
Creò l’universo in uno stato informe, confuso,
deponendo però in esso meravigliose forze che,
secondo leggi ben precise, avrebbero dovuto
svilupparsi e preparare la terra agli esseri viventi,
dai meno perfetti ai più perfetti, come l’uomo
che è stato creato a somiglianza di Dio. Quindi Dio è
Signore e padrone del cielo e della terra, ossia di tutte
le cose visibili e invisibili. Egli infatti non ha dato ad esse
soltanto una forma, ma le ha create traendole dal nulla.
Gli uomini hanno una padronanza relativa nel mondo,
non sono padroni, sono degli amministratori, dovendo
rendere conto del proprio operato ad altri superiori e a
Dio. Dovranno poi certamente morire e lasciare tutto.
Soltanto Dio è padrone assoluto, Egli è l’Essere supremo,
La Sacra scrittura dice: «Tuoi sono i cieli e Tua è la terra,
Tu hai creato il mondo e tutto ciò che è in esso». (Salmo
88,12) «Dio è il Re dei re e il Signore dei dominanti». (I
Tim, 6,15).
Stando così le cose, che cosa può fare l’uomo? È semplice,
riconoscere la propria sudditanza e la propria debolezza
e affidarsi, come creatura, a Lui creatore provvidente e
custode fedele delle sue creature.
Scrivendo queste parole, cari amici, mi sento rinforzato
assolutamente indipendente e nessuno può sottrarsi o
resistere alla sua infinita potenza.
Egli è l’Eterno ed il suo dominio non avrà mai fine. È paziente, permette, ma alla fine
Egli arriva, distrugge ogni funesta tirannìa e pian piano
ristabilisce l’ordine.
ed a proseguire nel bene con la lettera maiuscola.
È la verità.
Auguro da parte mia a voi tutti, lettori e non lettori, un
Santo e felice Buon Natale.
R I F L E T T I A M O
a cura di don Valentino Salvoldi
Gesù Bambino
Due riflessioni ed una poesia
per augurare che la grazia
del Natale dia spazio a Cristo
d'incarnarsi in noi
M
arzo 1945. Sbarcano i soldati, venuti da lontano per portare la libertà. Ma con
essa portano anche alcuni problemi. Lui, bello, parla una lingua straniera, ma è
esperto in quella lingua che tutti comprendono e che dà vita alla vita, nell’età
dell’amore. E una sedicenne da lui concepisce un figlio, prima che egli parta per
la battaglia, dalla quale non farà più ritorno.
Sola, nella sua stanza sul porto, vede il suo vestito diventare sempre più corto, mentre lievita
il ventre. Lei se ne sta tutta assorta nel mistero, nell’attesa del dono d’amore.
E verso Natale nasce quel bimbo che stringe al petto e, giovane com’è, la fa sentire grande,
mentre gioca a fare la donna col bimbo da fasciare. Così conclude la sua storia Lucio Dalla:
“E forse fu per gioco / o forse per amore / che mi volle chiamare /
come nostro Signore.
Della sua breve vita, il ricordo, / il ricordo più grosso / è tutto questo nome /
che io mi porto addosso.
E ancora adesso che gioco a carte / e bevo vino / per la gente del porto /
mi chiamo Gesù Bambino”.
“Gesù”: nome grosso che tutti noi ci portiamo addosso. Gesù: Dio è la salvezza.
Questo il mistero proclamato dal Natale: siamo Gesù, salvezza di Dio. La notte santa grida
la nostra identità: non siamo cristiani, ma Cristo. Siamo consacrati, unti di Spirito Santo.
Siamo Dio.
Ecco verificarsi la profezia di Isaia: “Il popolo che camminava nelle tenebre vide una grande
luce: su coloro che abitavano in terra tenebrosa una luce rifulse … perché un bimbo è nato
per noi”.
Ecco l’apparizione della grazia di cui parla S.Paolo: grazia che porta la salvezza per tutti.
Grazia che ha un nome: il salvatore Gesù Cristo.
Ecco la gloria proclamata dagli angeli ai pastori: “Non temete. Oggi vi è nato nella città di
Davide, un salvatore”.
Natale: venuta di Dio nella carne. Dio si fa uomo. Dio assume questa mia carne mortale. La
20 - ilPorto
Dic 2012
mia carne diventa la carne di Dio.
Il Natale va vissuto con i sentimenti di
Maria che, guardando suo Figlio, forse così
gli diceva: “ Sei figlio di Dio, ma anche figlio
mio. Sei Dio e sei come me. Il mio latte
nutre il sangue di Dio. Stringendo al petto
il frutto del mio grembo, abbraccio il mio
Creatore, il mio Signore, il mio Amore”.
Cristo non viene in mezzo a noi per farci
sognare d’essere buoni almeno un giorno,
per invitarci ad una tregua per i nostri
conflitti, né per dirci che oggi dobbiamo
tutti salutarci ed essere buoni anche solo
con un povero del nostro quartiere. Non
è la bontà di un giorno che può salvare
l’umanità, bensì la presa di coscienza che, da
quella prima notte santa, ogni giorno deve
essere Natale, ogni giorno devo portare
Cristo al mondo, portando me stesso, la
mia fede, il mio entusiasmo nel proclamare
che rinunciare a Gesù vuol dire rinunciare
al meglio di me stesso, alla possibilità di
realizzarmi, di crescere nell’amore, di
divinizzarmi. Se questa nostra umanità si
presenta con tanti problemi, noi credenti
abbiamo una risoluzione: la sola bellezza
che salverà il mondo è Cristo. Il Cristo
storico di duemila anni fa e il Cristo totale.
Il Cristo che è ciascuno di noi. Il Cristo che
sono io, venuto al mondo con un nome più grande di me stesso:
Gesù Bambino.
- Rinnegare l’empietà, consistente, secondo S.Paolo, nell’ignorare
Dio, nel vivere semplicemente rivolti al presente senza sentire tutto
il soave peso dell’eternità, vivere da “adulteri”, cioè da persone che
non pongono Dio al primo posto nella loro vita.
- Rinascere in virtù di nuove certezze. Tra queste va messo il fatto
che Dio non ci salva togliendoci la fatica del vivere, ma garantendo
che egli cammina con noi, come con i due discepoli di Emmaus. Ci
salva stando accanto a noi e dandoci la gioia di credere nelle sue
promesse, che in noi creano vigilanza, attesa, apertura, speranza…
tutte virtù che sfociano nell’amore.
- Pensare come pensa Dio. E da Lui prendere la forza di essere
vigilanti, scommettendo su quell’eternità nelle quale c’immerge la
notte di Natale.
Notte santa nella quale Dio si fa uomo perché l’uomo si faccia Dio,
purché accolga la sua invocazione: “Oggi, se ascolterai la mia voce,
non indurire il cuore”.
IL SUO, IL NOSTRO NATALE
La notte santa ci immerga in quel silenzio che preserva l’anima
dal caduco rumore di un nome, presto ricoperto dalla terra.
Terra che è fango, senza il cielo. Terra che, con il cielo, è un giardino.
E, nell’affascinate silenzio, il più bello tra i figli dell’uomo
ci innamori della vita di ogni vivente, illumini le nostre tenebre,
ci sussurri che la morte non è l’ultima parola:
per chi ha fede l’ultima parola è sempre “vita”.
Vita nuova, nel suo, nel nostro Natale.
Valentino Salvoldi
Dal suo Natale cerco immagini per rinascere con Lui
N
el presepe ci sono il bue e l’asino:
secondo la profezia di Isaia (1,3)
il bue e l’asino riconoscono il
loro padrone, gli Israeliti non
riconoscono il loro Signore.
Solo accettando di essere umili e semplici
scopriremo la grandezza della misericordia
di un Dio “che abbatte i potenti ed innalza
gli umili”.
Nella mangiatoia, in Betlemme, città del
pane, è deposto il futuro pane eucaristico,
mistero nel quale ogni aspetto della vita
cristiana è riassunto: la messa è l’apice e
la sintesi della misericordia di Dio verso
l’umanità.
La stella è simbolo della fede che ci attrae
verso colui che è mite e umile di cuore.
Maria è l’espressione più bella dell’umanità
che genera il Salvatore e dà vita alla vita:
allatta il Figlio dell’Uomo pensando: “Il mio
latte si converte nel sangue di Dio”.
Giuseppe assurge a prototipo della paternità:
rende genitore non tanto lo sperma, quanto
quella Parola che i Padri della Chiesa
accostavano sempre alla qualifica di forma
vitale: “Logos spermaticos”.
Il pastore - per gli Israeliti - è immagine del
peccatore, maledetto dal fatto di non avere
una fissa dimora, di dover vivere come le
bestie, di essere povero, privo cioè di quella
benedizione che stoltamente Israele faceva
consistere nella ricchezza. Lui, il pastore, è
il primo beneficiario della misericordia del
Signore.
Queste immagini sono per noi uno stimolo
a rinascere in questo Natale percorrendo
sette tappe, riassumibile in una: cogliere
l’attimo figgente.
- Fare memoria. Vivere come attuale il fatto
che Gesù torna a nascere per noi. Il Natale
non è solo un fatto storico, ma un dono
messo a nostra disposizione , un tesoro, una
grazia: oggi posso accogliere la misericordia
di Dio. Oggi, se voglio, posso diventare
santo.
- Immergere il tempo nell’eternità. Per il
credente ieri è un ricordo. Domani è un
sogno. Oggi è un dono: per questo si chiama
anche “presente”.
- Operare il miracolo di nascere uomo
nuovo: per chi ha tanta fede, il passato è
un sacramento e un memoriale. Il futuro
è da costruire assieme a Dio e dipende
totalmente da Lui e totalmente da noi. E il
presente è il tempo di grazia, da vivere nello
stupore, tipico dell’eterna infanzia.
- Far crescere il corpo di Cristo.
Aumentare la grazia del Natale: se do spazio
a Cristo d’incarnarsi in me, non solo rinasco
come uomo nuovo, ma divento come
Cristo. Divento Dio.
Dic 2012
ilPorto - 21
A S S O C I A Z I O N I
Rubrica Associazione Anziani
e Pensionati: il Natale
a cura di Gian Franco Gaspari
N
on ci sono avvenimenti brutti o belli che tengano: il tempo continua il
suo cammino inesorabile, totalmente libero da ogni vincolo e così arriva
anche il Natale di quest’anno 2012.
Atteso sempre comunque: profuso di gioia per tanti, di immensa mestizia per coloro
che sono stati investiti dal dolore fisico e morale, insignificante, seppur presente, per
i non credenti.
Il loro Natale quest’anno noi vogliamo ricordare, assieme al Natale di tanti fratelli e
sorelle che la miseria ha assalito, che la prigionia ha incatenato, che la schiavitù tiene
oppressi. Ecco: teniamoli presenti in questi giorni per noi di letizia, doniamo loro ed
ai tanti che soffrono un pensiero, una preghiera, un accorato appello a Gesù nella
mangiatoia perché doni loro un momento, sì solo un momento, della Sua benedizione.
A noi rimanga quello che c’è di grande nel
Natale: la Pace!
Sì, la pace: in noi, fra noi e fra tutti i fratelli; in attesa di quel Natale che Lui dia e
dica per sempre al mondo degli umani: La
Pace sia con Voi!
E chiudo con le stesse parole che Papa
Benedetto XVI ha utilizzato per la sua catechesi nell’aula Paolo VI il 12 novembre
2008:
«Vieni Signore! Vieni nel tuo modo, nei
modi che tu conosci. Vieni dove c’è ingiustizia e violenza. Vieni nei campi dei profughi, nel Darfur, nel Nord Kivu, in tante
parti del Mondo. Vieni dove domina la
droga. Vieni anche tra quei ricchi che ti
hanno dimenticato, che vivono solo per
se stessi. Vieni dove Tu sei sconosciuto.
Vieni nel modo tuo e rinnova il mondo
d’oggi. Vieni anche nei nostri cuori, vieni
e rinnova il nostro vivere, vieni nel nostro cuore perché noi possiamo divenire
luce di Dio, presenza tua. In questo senso preghiamo con San Paolo: Maranà,thà!
”Vieni, Signore Gesù e preghiamo perché
Cristo sia realmente presente oggi nel
nostro mondo e lo rinnovi!»
Abbiamo parlato di questo Natale 2012 con particolare riguardo alla gente che soffre. Tra le tante sofferenze al limite della sopportazione ed oltre, vogliamo ricordare le vittime assieme agli Eroi della Missione
Belém. Ecco in proposito una nostra composizione che speriamo tocchi il cuore di tanti nostri lettori.
Missione Belem...
di Gian Franco Gaspari
Gente che passa, gente che calpesta, gente che fugge;
lì una umanità ai limiti, degradata, che ride di sofferenze,
che guazza nel marciume accumulato,
che nasce, che vive, che muore in solitudine affollata.
Haiti: terra di miserie, terra d’inferno.
Pure terra di donazione, di miracoli;
gente senza nome, in attese brucianti
di umanità tremendamente esplosiva.
Tra loro: una condivisione cercata
Uno spirito che esplode solo dal divino interiore.
Che conquista anche solo per una mano tesa o solo in attesa,
che canta solo beata appena lasciata la strada,
Stracci di umanità, virgulti di fango
Sete di distruzione, convivenze laceranti;
piccoli, grandi, uomini e donne: impasti d’orrore,
votati alla strada, immersi in marciumi.
Che vive solo per l’interiore che esplode
In una fraternità che solo dall’Alto è donata!
Correte, correte innumeri, ma sempre troppo soli!
A noi chiedete: anche solo una vita da là strappata è benedizione!
22 - ilPorto
Dic 2012
Cantoa curadidi Vincenzo
Natale
Sciacca
La nuova proposta teatrale e musicale della “Bottega dei sogni”, per una
spettacolare riflessione
sul Natale.
I
l 12 e 13 gennaio, alle ore
21, presso il “Cinema Junior”, per iniziativa della
solita “Bottega dei Sogni”, il
vecchio Scrooge, l’immortale
personaggio di Dickens gelido come un vento di bufera e
accanito come la pioggia battente, ci attenderà sogghignando. Attenti: quel vecchio misantropo, quella iena famelica
mirerà, facendosi beffe della
mielosa atmosfera natalizia, al
nostro portafoglio. Noi invece ci serviremo di lui, grazie a
questo adattamento teatrale e
musicale che si annuncia coinvolgente e spettacolare come
tutto quello che la “Bottega dei
sogni” mette in scena, per una
riflessione laica sul Natale, sulle
inutili carabattole che affollano
le nostre giornate, sul gelo che
spandiamo attorno a noi perché troppo occupati nelle nostre faccende, e su come quelle
faccende ci avvolgano in una
spessa coltre di egoismo.
Dickens, scrivendo il suo “Canto”, aveva davanti una società,
quella inglese del 1840, dilaniata dalla miseria, dall’analfabetismo e dal lavoro minorile;
e sottolineando la patologica
avarizia di Scrooge intendeva
additare le responsabilità della
borghesia vittoriana, grassa, appagata, e totalmente insensibile
al grido di dolore che veniva dai
ceti sociali più bassi.
In epoca di crisi economica galoppante, di esodati e precari,
di continuo aggravio delle tasse,
di cronica disoccupazione, di scialacquamento del denaro pubblico ad opera dei vari Fiorito, il messaggio di Dickens ha una sua drammatica attualità ed è ancora, probabilmente,
in grado di indicare le origini del problema: la ricchezza dei ceti dominanti si fonda sullo
sfruttamento e sul malessere dei ceti dominati. Dickens non proponeva rivolte e non
metteva in discussione il sistema: semplicemente, invitava la borghesia danarosa a scoprire la funzione sociale della ricchezza. È un messaggio che mi sento, con tutto il cuore,
di girare ai Tanzi, ai Geronzi e ai Riva (quelli dell’Ilva di Taranto, s’intende) della nostra
epoca, che invece considerano come un patrimonio puramente personale le enormi
ricchezze accumulate e, come il vecchio Scrooge, passano la loro vita aggrappati ad una
cassaforte.
La magia del Natale ha operato, nel cuore di Scrooge, un miracolo. E nel cuore della
nostra classe dirigente?
In attesa del miracolo, vi aspettiamo al “Cinema Junior”.
Dic 2012
ilPorto - 23
C
O
M
U
N
I
T
À
a cura del Centro Famiglia - Gat
Centro Famiglia e G.A.T.
Continuare si può, continuare si deve!
Mille sorgenti fanno un fiume. Se Padre Volpi era, da sé, “un fiume”, con la siccità che incombe cerchiamo nuove sorgenti.
tà in corso e sulle figure professionali disponibili si può consultare
il nostro sito www.centrofamigliasarnico.it, che viene costantemente aggiornato e per il quale è in corso un restyling per renderlo di più immediata fruizione.
L’onere di farsi referente per il coordinamento dell’attività degli
psicologi, sia per il Centro Famiglia sia per il GAT, è stato assunto
dalla Dottoressa Laura Pernice, contattabile con le seguenti modalità:
Telefonicamente:
• lasciando negli orari sopra specificati un proprio recapito telefonico e, a tutela della privacy, uno pseudonimo, alla segretaria
di turno che riferirà alla Dr.ssa Pernice la quale, compatibilmente
con i propri impegni, richiamerà personalmente prima possibile
per fissare un appuntamento.
Direttamente:
•recandosi presso il Centro Famiglia tra le 20.00 e le 21.00 di
ogni venerdì. Oppure tramite mail indirizzata al Centro Famiglia, cui farà seguito lo stesso iter previsto per il contatto telefonico.
CENTRO FAMIGLIA
a centralità della figura di Don Giuliano Volpi per il Centro L’attività del Centro Famiglia, è bene ricordarlo, si esplica in due
Famiglia, e per il GAT nato successivamente per sua iniziati- direzioni: sostegno al disagio personale e/o familiare (non corva, è indubitabile e la sua improvvisa scomparsa ha lasciato relato a situazioni di tossicodipendenza o alcoolismo, per quelle
c’è il GAT) e percorsi di formazione/informazione avvalendosi di
un grande vuoto.
Quello che però ha seminato nei suoi quarant’anni di attività volontari.
presso la nostra comunità non è rimasto senza frutto; e non par- Infine un appello rivolto a professionisti di buona volontà, con
lo solo della moltitudine di persone che a lui si sono rivolte per competenze negli ambiti psicologico e pedagogico, disponibili a
trovare conforto e una via d’uscita alle situazioni di sofferenza e offrire un po’ del loro tempo.
Mille sorgenti fanno un fiume. Se Padre Volpi era, da sè, "un fiudisagio.
Mi riferisco altresì ai professionisti (psicologi, legali, medici) che me", con la siccità che incombe cerchiamo nuove sorgenti.
strada facendo hanno condiviso e affiancato la sua missione, ora
ben decisi a dare continuità alla sua opera ovviamente con le for- GRUPPO ACCOGLIENZA TOSSICODIPENDENTI
ze e con i tempi di cui possono disporre perché tutti sono, siamo, (G.A.T.) con sede a Sarnico presso il Centro Famiglia, comunica
consapevoli della mole di “lavoro” di cui “Padre Volpi” si faceva ufficialmente che darà CONTINUITÀ al PROGETTO e all'OPEcarico.
RA di don GIULIANO VOLPI, scomparso improvvisamente lo
Una prima esigenza è quella di dare un assetto funzionale all’at- scorso 13 novembre.
tività di segreteria che, limitatamente al Centro Famiglia (il GAT
attiva una suo servizio di segreteria), viene concentrata nelle gior- Il GAT nasce nel 1982 per volere di Padre Volpi che ne è stato
nate di lunedì e mercoledì nel tradizionale orario dalle 17,30 alle per tutti questi lunghi 30 anni, guida pilastro e fondamentale
18,30 (la presenza costante di Don Giuliano assicurava un interlo- punto di riferimento sia sul territorio bergamasco e bresciano
cutore presso il Centro Famiglia in orari che, per forza maggiore, che in tante altre regioni italiane. La sua capacità di ascolto, di
non saranno più coperti).
accoglienza di esperto conoscitore della natura umana l'hanno
È inoltre sempre a disposizione il canale della posta elettronica reso sempre più convinto delle potenzialità insite in ognuno di noi
[email protected] mentre per informazioni sulle attivi- al cambiamento. Così nasce il Gat con un preciso programma di
L
24 - ilPorto
Dic 2012
recupero rivolto al soggetto portatore del
disagio e a tutta la sua famiglia.
Il Gruppo d'accoglienza si avvale della collaborazione di professionisti nel campo
della psicologia e del diritto e di un gran
numero di volontari che, in stretto contatto con le ineguagliabili doti e talenti di
Don Giuliano, hanno acquisito una profonda capacità d'accoglienza, d'ascolto del disagio e della sofferenza causata dall'abuso
delle sostanze stupefacenti.
Se nel lontano 1982, l'accoglienza era in-
che oggi, colui o coloro che si rivolgono
al centro, come domanda d'aiuto non
hanno solo quella della difficoltà nell'uso,
nell'abuso e nella dipendenza dalle sostanze stupefacenti ma, anche, problematiche
legate all'alcolismo.
Il GAT accoglie tutti coloro che intendono
intraprendere un PROGETTO di RECUPERO in alternativa alla Comunità Terapeutica.
Un cammino sicuramente impegnativo
I primi incontri, gestiti da esperti volontari, sono improntati all'Accoglienza: hanno
scopo conoscitivo, quindi una raccolta di
informazioni utili a comprendere anche
l'aspetto motivazionale della domanda;
una richiesta d'aiuto che spesso nasce
dalla e nella famiglia. Il percorso ha inizio
nel momento in cui tutti sono d'accordo
nell'intraprendere il cammino di recupero
fatto di regole precise, accompagnamento costante, con verifiche settimanali per
accertare che il progetto individualizzato
risulti efficace.
CONTATTI:
G.A.T. - via Libertà, 21/A - 24067 Sarnico
(BG) Referente psicologa dott.ssa Laura
Pernice
tel. 035 911252 email. [email protected]
ORARI:
Segreteria aperta al pubblico: tutti i vernerdì
dalle 20.00 alle 21.00
Gruppo accoglienza: tutti i vernerdì dalle 21.00 alle 23.00
Per appuntamenti telefonate tutti i giorni
dirizzata prevalentemente al tossicodipen- che vede la persona e la sua famiglia gui- dalle 17.30 alle 18.30 al n. 035 911252.
dente e a tutta la sua famiglia, negli anni data, supportata e seguita da almeno due A breve verrà attivato un numero di cell'attenzione si è rivolta a tutti quei disturbi volontari oltre a colloqui individuali con gli lulare per garantire una maggiore assigenerati dalle droghe in generale tanto psicologi del GAT.
stenza.
Santa Messa vicariale in rito Greco-Bizantino
Animata dal coro di "Russia Cristiana"
Chiesa parrocchiale di Gandosso
Domenica 20 gennaio 2013 - ore 18.00 in occasione della "GIORNATA MONDIALE DEL MIGRANTE E
DEL RIFUGIATO 2013 “Migrazioni: pellegrinaggio di fede e di speranza”.
Dic 2012
ilPorto - 25
Siamo arrivati al capolinea?
lettera dell'ing. Antonio Paris
«Se l'uomo è un problema, Cristo è la soluzione»
C
redo che la copertina del vostro numero di ottobre abbia
voluto richiamare l'attenzione sugli anziani e gli ammalati
in vista del mese di novembre, mese dei ricordi. Essi infatti
possono solo sognare, pregare e ricordare. Una volta (diciamo ottant'anni fa) s'usava citare detti e comportamenti di “ol mé
ecio" o "ol mé nono"; oggi, con i continui e rapidi mutamenti sociali,
sembra inutile evocare il passato; eppure gli anziani avrebbero tante
cose da dire; un capo-tribù africano diceva: «Quando muore un vecchio scompare una biblioteca».
Ma oggi è tutto cambiato: pare che l'homo sapiens alla sapienza
preferisca il denaro, il potere, la bella vita, senza preoccuparsi che,
così facendo si "arricchisce qualcuno e si immiserisce molti". È vero
che tale comportamento non è una novità, anzi, è una caratteristica
umana. Ma oggi, grazie al progresso tutto è stato moltiplicato e ingigantito e tutto il mondo viene coinvolto.
Meno di un secolo fa giravano per Sarnico i "bròs" tirati dai buoi,
esattamente come ai tempi dei Longobardi; le donne andavano a
prendere l'acqua alla fontana come a Pompei prima dell'eruzione; in
casa si usava la "löm", la lampada a olio, come quella delle vergini sagge e stolte dei tempi di Gesù Cristo; l'uva veniva pigiata con i piedi
da giovanotti coi calzoni rimboccati fino alle cosce, come facevano
Ulisse e compagni nella grotta di Polifemo; i contadini andavano al
mercato con un paio di polli (un pollo valeva una giornata di operaio) per barattarli con un "peröl" o una "podèta" come ai tempi di
Romolo e Remo; per tenere freschi gli alimentari d’estate c’era la
“nivera”, scantinato del negozio del grossista che veniva riempito
di neve d'inverno, come gli Etruschi; d'estate si udiva sino al "Terài"
il picchiettìo degli scalpellini "söl mut" e i bambini scalzi ('n pè nüt)
giocavano a "cichì" sul terreno del "port" (piazza XX settembre).
Tutto questo per secoli e secoli; ora, in cinquant'anni, è sparito tutto:
bròs, löm, ciche e picaprede.
Ma l’organismo umano non può adattarsi alle brusche variazioni:
"Natura non facit saltus" diceva Linneo, l’evoluzione naturale non usa
i decenni, coma la tecnica, ma i milioni di anni. È logico che l'umanità
ne risenta; il disagio pian piano diventa paranoia; i giovani sono più
vulnerabili, vogliono evadere, sono attratti dal "nuovo", dallo strano
e ripiegano sull'alcol, sulla droga e sul sesso. Nel malcontento gene-
26 - ilPorto
Dic 2012
rale spunta e si propaga la violenza, i valori morali sono declassati
o addirittura azzerati, il diritto diventa arroganza e la libertà diventa
fanatismo e sfrenatezza.
Nel 1860, Mazzini (quello di Dio, Patria, Famiglia) dedicava "Agli
operai italiani" un opuscolo composto negli anni precedenti, intitolato "Doveri dell’uomo", per contrastare la crescente ansia di rivoluzione, in nome dei "Diritti dell'uomo” e l'abuso della libertà. Ma
si può risalire anche a Platone che in "La repubblica" denuncia la
pericolosità di una ubriacatura di libertà. Queste considerazioni, mi
pare, valgono anche oggi.
Sta di fatto che molta gente, anche autorevole, stima molto grave l’odierna situazione sociale. Cito due personaggi, recentemente
scomparsi; il cardinale Martini e il giornalista Montanelli. Il primo,
trent'anni or sono, stante la decadenza della religiosità, indicava
come sogni le tante cose da fare; pochi anni or sono riconosceva
che i sogni erano ancora sogni.
Il secondo, a novant'anni, chiudeva la sua carriera dichiarandosi
disgustato di questa società composta da una massa di scontenti
sfruttati da pochi ricchi e tanti (onorevoli) cialtroni.
Se poi si nota che tutto il mondo è in crisi, molta gente si domanda:
«Siamo arrivati al capolinea?». E non è pessimo l'invito a meditane.
Per fortuna esiste il cristianesimo (quello di Gesù Cristo, senza altre
specializzazioni) che da duemila anni si propone, invano, all'umanità.
Il cristiano sa che "Gesù Cristo è lo stesso ieri, oggi e nei secoli" (Ebr
13,8). Ecco il punto di riferimento, il faro che dà sicurezza e serenità.
La Sua Parola da 2000 anni è disponibile per la salvezza degli uomini: sociologi, statisti, tecnocrati, come comete sono apparsi, hanno
brillato e si sono spenti; anche solo a fil di logica si dovrebbe dire:
"Proviamo anche il cristianesimo". Tutto sommato non richiede capitali, impianti, amministrazione, basta che ognuno faccia il cristiano,
cioè affronti la Parola di Cristo con buona volontà.
Ma è qui che casca l'asino: la buona volontà.
La buona volontà gli uomini la impiegano soltanto nel curare i propri
interessi, i propri programmi, la propria potenza, quindi si fa sempre
più netta la differenza tra cristiani e pagani, proprio come alle origini.
E allora? Allora bisogna decidersi: o cristiano o pagano, con Cristo
o senza Cristo, con Dio o con Mammona e senza compromessi, ci
siamo intesi?
Confortiamoci anzitutto leggendo, rileggendo, meditando cosa ha
detto, cosa ha fatto Gesù Cristo e cioè vangeli, Atti e Lettere.
Lui è il maestro, Lui solo.
Parliamogli e ascoltiamolo. Egli è presente, è con noi, anzi dentro di
noi, è il Modello; Papini diceva: «Se l'uomo è un problema, Cristo è la
soluzione».
Beh! Gli anziani hanno mandato il messaggio… Auguri!
E
V
Il signor Colombo
E
N
T
I
a cura di Civis
Nel 30° della morte, un libro sul "Mecenate discreto" di Sarnico
Un libro biografico che andrà ad arricchire i "Quaderni della Biblioteca"
P
Nella foto
sopra:
Romj Gusmini,
Gian Franco
Gaspari e l'ing.
Iginio Ferrini
Sotto:
La dott.ssa
Laura Pedersoli
Presidente del
Consiglio degli
Universitari di
Bergamo:
«Il signor
Gaspari riesce
sempre a
commuovermi»
resentato sabato 15 dicembre presso il "Centro culturale
Sebinia", alla presenza del sindaco Franco Dometti e del
suo vice Romj Gusmini, il nuovo libro di Gian Franco Gaspari, edito dalla Tipografia Sebina e «...dedicato - come lo
stesso autore scrive nella prefazione - ad una figura non apparsa
mai in cronaca esclusiva, ma che nella nostra cittadina ha lasciato
un segno determinante nelle varie istituzioni locali e nella comunità. Ci riferiamo al "signor Colombo"...». Una biografia ben curata e realizzata con la collaborazione dell'ing. Iginio Ferrini che,
mettendo a disposizione dell'autore le sue memorie, ha consentito di pubblicare questo "quaderno" e fermare per sempre nella
storia di Sarnico la figura di questo "mecenate discreto", che tanto ha fatto per la nostra cittadina.
Al di là del libro che invito tutti a leggere, vorrei spendere due
parole sull'autore che non finisce mai di stupirci. Novantun anni è
un’età alla quale, normalmente, si vedono ridurre entusiasmo ed
ideali, si tende a fermare il tempo e le continue difficoltà della vita
rendono sempre più scettici coloro che hanno avuto la fortuna
di arrivarci. Gian Franco Gaspari, il nostro poeta, l’uomo che per
anni è stato e continua ad essere un punto di forza della nostra
comunità, ama invece guardare al futuro e ancor prima di mettere la parola fine al suo ultimo libro, sta già pensando al tema per
il prossimo e l’anno delle fede è stato lo stimolo che gli ha ridato
ulteriore slancio ed entusiasmo.
Gian Franco Gaspari è un esempio per tutti, con caparbietà e
passione è stato in grado di trasformare la cultura del territorio
in ricchezza, per chi sul territorio vive e di questo dobbiamo essergli grati.
Ad multos annos, signor Gaspari!
Serving the children of the world
Si dice che a Natale ci si senta un po' più buoni. Non deve essere solo questo ma anche il periodo
in cui muovere il nostro cuore a compassione e a nutrire sentimenti di bontà e di pace. A Natale
ricordiamo la nascita dell'Emmanuele, il Dio-con-noi, "Principe della Pace»".
È un dono grande quello della pace, affidato alle nostre mani e se ci impegneremo a collaborare
con Cristo, nel cui cuore germina la pace, essa non sarà più desiderio che dura un sol giorno, ma
una fedele "fatica" quotidiana. Auguri a tutti: e che in questo Natale sentiate forte il bisogno di dare
il primato ai valori dello spirito e che possiate sperimentare la beatitudine di coloro che si fanno
operatori di pace secondo la promessa di Gesù: «Beati gli operatori di pace». Il Signore che si è fatto
nostro fratello vi dia la Pace e il Bene!
Il Presidente del Kiwanis Club del Sebino Mario Dometti
Dic 2012
ilPorto - 27
Chef di casa nostra: Cristian Marini
a cura di Civis
Nel suo locale "il Poggio" in Corso Europa a Sarnico c'è cordialità e buona cucina della tradizione
S
ono passati esattamente trent’anni da quando il mitico “Corrado” due sarnicesi
D.o.c.:
cominciò a condurre su Canale 5 ”Il pranzo è servito”, l'irresistibile
Il
giovane
chef
quiz di mezzogiorno che diventò poi uno dei “format” di successo
Cristian
Marini
della televisione.
e il padre
Da allora di acqua …nelle pentole ne è passata molta e oggi, complice la
Filippo
proliferazione dei canali sul digitale terrestre, sono più di 20 le trasmissioni - una addirittura dedicata ai bambini - che parlano di fornelli e padelle.
La “cucina tv” si è impossessata dei palinsesti: onnipresente, trasversale
e seguitissima perché, come la materia richiede, è creata per tutti i gusti.
Quindi se volete diventare provetti “chef”, guardate la tv...
Fosse così facile, moltissimi di noi invece che stare dietro ad una scrivania,
su un’impalcatura o davanti a una pressa, sarebbero alle prese con piatti
di alta cucina proponendo ricette dai nomi altisonanti, quali il “Pasticcio di
mais con pesce veloce del Baltico” - che poi è polenta e baccalà - oppure
il “Rustìn negàa” che non è un piatto orientale ma è una semplice braciola
di vitello col rosmarino. I piatti sono semplici, sono gli chef che a volte sono
complicati.
Arrivo al dunque di questo articolo con un'espressione grammaticalmente
sbagliata ma molto usata: "Metti, una sera a cena…" nel piccolo ma accogliente ristorante “il Poggio” in corso Europa, ti accorgi che, oltre ad aver
mangiato bene, hai anche speso meno del giusto, cosa di non poco conto
considerando i tempi e …metti anche che ti dicano che lo chef e proprietario è il concittadino Cristian Marini 39 anni e nipote dell’indimenticabile
bidello Giuseppe Marini (vedi la rubrica “Come eravamo”).
Non per chiedere uno sconto ma per congratulami con lui, il padre Filippo
e la mamma Luisa Zanni lo fanno salire dalla cucina. Lo rivedo volentieri,
l’ultima volta che ho parlato con lui è stato all’esame di terza media 25
anni fa.
«Diventare chef non è solo una professione - mi confessa Cristian - ma
una vera e propria passione». Mi racconta poi la sua carriera iniziata dopo
28 - ilPorto
Dic 2012
aver completato la scuola alberghiera di Iseo. «Ho fatto la mia prima
stagione alla mitica “Pergolina” dal
Pino Morotti e da lui ho imparato le
prime nozioni dell'arte culinaria. Ho
quindi attraversato il ponte ed ho
lavorato per due anni al “Golf Hotel Franciacorta” di Paratico, prima
del grande salto come aiuto chef al
Park Hotel di Siena (5 stelle). Sono
poi tornato in zona e ho lavorato al
ristorante “Vecchio pozzo” di Grumello del Monte e quindi, per 17
anni, all’hotel “Leone d’Oro” a Telgate dove ho maturato le conoscenze necessarie per avviare, da solo, un
locale. In questo campo l’esperienza
è fondamentale. Le scuole di cucina
insegnano le tecniche per realizzare
le ricette, ma sta alla curiosità e all'estrosità del cuoco collaudare nuovi
sapori e sposare gusti alternativi».
Per questa nuova esperienza iniziata oltretutto “coraggiosamente”
in un momento di crisi economica
generale, ha trovato un supporto
nel fratello Alberto che si occupa
del servizio in sala ed un aiuto dalla
mamma Luisa alla cassa e dal papà
Filippo, giustamente orgoglioso del
suo Cristian, in cucina.
Un consiglio: fermatevi al “Poggio” per
un pranzo o per una cena, trascorrerete momenti veramente piacevoli,
da lui niente “nouvelle cuisine”, ma
piatti di carne e di pesce sani, tipici, in
porzioni adeguate, senza eccessi nella
sperimentazione, cercando invece di
semplificare le tecniche, gli ingredienti
e le preparazioni, per ottenere piatti
saldamente appoggiati alla cultura gastronomica italiana e con un invidiabile rapporto qualità-prezzo. Auguro a
Cristian di proseguire con caparbietà
la strada che ha scelto.
A livello umano è immediata la sua
semplicità e umiltà, in piena linea con
la filosofia della sua famiglia.
a cura di
don Loris
Family Day
Qualcuno ha addirittura scorto un po’ di commozione nel vedermi parlare dei
Family Day di questo ultimo mese. È vero perché con soddisfazione, non solo mia,
posso dire che sono stati momenti molto significativi.
In fondo è da tempo che cerchiamo il modo migliore per incontrare i genitori
in incontri che siano di formazione e crescita nella fede. Siamo convinti di aver
compiuto il passo giusto.
La scelta, apparentemente pesante, di impegnare tutta una giornata delle famiglie
per stare in oratorio ha ottenuto dei risultati lodevoli, e un apprezzamento generale.
Per chi fosse all’oscuro di tutto questo movimento, ci pare il caso di spiegare: il Family Day è un
incontro indirizzato alle famiglie dei bambini e ragazzi che nell’anno ricevono un sacramento. Si
comincia con la partecipazione alla messa nella quale ogni classe viene presentata alla comunità;
poi alle 11.00 circa parte il primo momento di riflessione per i genitori: il suggerimento è dato
da alcune domande e da un filmato, e poi si dà spazio alla riflessione personale. In gruppi liberamente ci si scambia il frutto della propria riflessione e si prepara il momento del pomeriggio
leggendo il brano biblico proposto. Il pranzo che segue è un vero momento comunitario, dove
famiglie, don, bambini, adolescenti dimostrano quanto e come si possa fare bene alla comunità.
Il tempo delle chiacchere non è tempo sprecato in questo caso. Alle 14.30 si riprende con il
tempo dell’ascolto della Parola, aiutati da don Luciano, mentre i ragazzi, si godono un momento
di gioco, guidati dagli animatori. Prima delle 16.00 tutto si conclude con una preghiera insieme,
genitori e figli.
Certo, non abbiamo scoperto l’acqua calda, forse l’abbiamo anche solo ritrovata. Questo modo
di proporre degli incontri di formazione per i genitori ci permette di valutare tante aspetti positivi: la bellezza di prendersi un po’ ti tempo per se stessi, la condivisione della propria fede, l’occasione di pregare insieme, il vivere una giornata a contatto con altre famiglie, godere e ringraziare
del servizio di adulti e adolescenti, vivere lo spazio dell’oratorio come propria casa, immaginare
altri momenti di questo genere che ci facciano riconoscere come effettiva comunità.
Con piacere mi permetto di dire che questa è la strada che intendiamo percorrere ancora,
dando vita ad altri momenti come questi. La nostra comunità, per vivere quella fraternità di cui
parlavo nel mese scorso, deve cercare momenti semplici ma fortemente condivisi. E forse siamo
sulla buona strada…
Felice Natale!
USCITA ADOLESCENTI
di Rebecca Campigli
Le previsioni meteo danno neve, ma questo non ci spaventa! Venerdì 7 dicembre un sostanzioso
gruppo di adolescenti dalla 3° media alla 5° superiore si è recato a Barzesto, frazione di Schilpario,
per vivere insieme momenti di riflessione, condivisione e divertimento.
Divertimento e gioco sempre tutti insieme, hanno accompagnato tutto il ritiro ma non sono di certo
mancati tempi di riflessione e di preghiera. Ancora una volta ci ha accompagnato un tema particolare: partendo dalle prime pagine dei giornali abbiamo riflettuto su quali temi, sentimenti, emozioni,
contenuti, sia importante “mettere in prima pagina”, cioè mostrare agli altri, sottolineando quali sono
le cose che contano veramente nella vita!
La prima serata insieme, subito dopo l’arrivo e la cena, è stata vissuta all’insegna di balli e canzoni
cantate a squarciagola al karaoke, è stato molto divertente! Dopo una lunga (e fredda) nottata, è
arrivato finalmente al mattino il tempo della discussione e dei lavori a gruppi.
Subito dopo un abbondante pranzo, come sempre preparato dai nostri magnifici cuochi Pino e
Graziella, c’è stato il momento del gioco. Anche se la neve era poca, quasi inesistente, pronti come
fossimo giocatori di hockey sul ghiaccio, ci siamo recati in un prato vicino alla casa per dare inizio al
gioco che ormai accompagna tutti i nostri ritiri: l’intramontabile roverino.
Doccia, cena e di nuovo pronti per un’altra serata insieme, anche questa passata velocemente, organizzata dai ragazzi del ’94. Perchè come si dice: quando si sta bene insieme il tempo vola!
La domenica mattina ci ha visti ancora impegnati nella riflessione che si è conclusa nella messa, poi il
pranzo e il momento di gioco. Eravamo già pronti per ripartire e tornare a casa.
Ed ecco, è cosi che sono volati quasi tre giorni vissuti insieme!! Ringrazio tutte quelle persone che
hanno permesso che questa uscita andasse a buon fine, gli animado e il don. Pino e Graziella che ci
hanno “sfamato”, tutti coloro che hanno donato qualcosa, ma soprattutto tutti i ragazzi che con il
loro carattere e con la loro voglia di divertirsi hanno reso ogni momento speciale e unico!
uscita a Schilpario
Gli auguri del C.S.I. Oratorio
Sarnico
Il C.S.I. Oratorio Sarnico nell’imminenza delle festività, augura ad atleti, dirigenti, allenatori,
collaboratori e alle loro famiglie, un buon Natale ed un felice Anno nuovo.
Analogo augurio anche a tutti gli Sponsor che con il loro sotegno permettono continuità e
crescita dell’attività sportiva all’interno del sodalizio.
Programmazione cinema
Dicembre2012- Gennaio 2013
22-26
dicembre
Sammy 2
La grande fuga
29-30
dicembre
Il peggior
Natale
della mia vita
5-6
gennaio
Ralph
spaccatutto
19-20
gennaio
Hobbit
un viaggio
inaspettato
Alberto Sacella: l'orgoglio di essere se stessi
Classe 1939 ma in perfetta forma. Alberto in questa foto spezza una lancia a favore di un valore che va assolutamente recuperato: portare in modo naturale la propria età.
(Civis)
Dic 2012
ilPorto - 29
A S S O C I A Z I O N I
a cura del Presidente Vittorio Marconi
Festa degli Auguri
Una festa targata "BG" aperta a tutti
Un momento della festa
dello scorso anno
Foto Vezzoli
S
i ripeterà anche quest'anno il 27 dicembre, presso il Teatro Junior di Sarnico, la tradizionale “Festa
degli Auguri”, con uno spettacolo di cabaret alla
bergamasca dal titolo "Auguri bràa zét", dove la
brava gente sono ovviamente i tanti donatori che, fortunatamente, sono in continuo aumento.
Il Presidente Vittorio Marconi porgerà il suo saluto ricordando le diverse e importanti manifestazioni svoltesi nel
corso dell’anno: dagli interventi nelle scuole con la consegna delle Borse di studio, alla partecipazione al torneo di
calcio di Villongo, dall’anguriata all’Olimpic Sport Village di
Villongo alla castagnata di settembre.
Alla fine rinnoverà l’invito già espresso in altra circostanza:
“C’è bisogno di giovani che ci seguano, che entrino nel
Consiglio direttivo, che ci diano una mano a mantenere i
risultati che hanno caratterizzato questo mezzo secolo di
vita dell’Avis Sarnico e Basso Sebino e di cui siamo molto
orgogliosi”. Un 2012 che si avvia a stabilire ancora una volta un record, con la quota già superata di 1.100 donazioni.
quando si sono esibiti bravi attori con una brillante commedia.
Al termine della serata, il gruppo giovani dell’Avis, cui va un
plauso per l’impegno crescente nell’associazione, offrirà ai
presenti panettoni, pandori e vin brulé.
Ci si aspetta una bella serata all’insegna del divertimento
e dell’allegria e a sostegno del grande valore solidaristico
insito nella donazione di sangue, cui tutti siamo chiamati,
per realizzare lo splendido obiettivo di salvare vite umane.
Nella parte cabarettistica dello spettacolo, il dialetto bergamasco, ovviamente, la farà da padrone con le compagnie
i CÖntastorie" di Viadanica e la "Crazy Company for don
John", ormai gemellate da una solida amicizia.
Da seguire anche l’esibizione dei “Canterini del Sebino”
che allieteranno la serata con la loro simpatia.
Confermata anche la partecipazione straordinaria del cantante bergamasco Luciano Ravasio accompagnato dal figlio
e di Federica Mussinelli di “Star Accademy”.
Crediamo sia una serata da non perdere.
L’augurio è che il pubblico si diverta come l’anno scorso, Buon Natale e felice anno nuovo a tutti!
30 - ilPorto
Dic 2012
C
O
M
U
N
I
T
À
a cura di Civis
Classe 1942
Nasicc in tép dè Guèra
tempi passati e lo è ancor di più se oggi la
realtà non è delle migliori. Ed è proprio in
questi momenti che i ricordi piacevoli del
tempo passato offrono quella gioia che ci
manca.
Una classe quella del 1942 nata in piena
seconda guerra mondiale. Tempi duri, vite
lontane da quelle di oggi, fatte di comodità
impensabili negli anni '40.
Forse queste differenze e le difficoltà pasa classe 1942 in festa per il 70°. Un traguardo importante e degno di essere segnalato sate, sono state la chiave per temprare il
su "il Porto". Un grazie dei settantenni al parroco don Luciano e all'organista maestro carattere di queste persone e offrire loro
la capacità di pensare positivo.
Giancarlo Corna per la bella cerimonia nella nostra parrocchiale.
Auguri amici settantenni, "chèi nasicc in
Festa poi al ristorante "Al Poggio".
Anche se gli anni si ammucchiano sulle spalle, è bello ritrovarsi insieme e insieme ricordare i tép dè guèra".
L
Dic 2012
ilPorto - 31
Fotocronaca
a cura di Silvano Marini
«Calma scècc: pÖde mia fa tÖt me!»
Buon Natale assessore!
Santa Messa dell'Immacolata.
Il maestro Corna accompagna all'organo il tenore Massimiliano Di Fino
Sarnico: La giornata degli sconti
Alpini e Protezione Civile: raccolta per il banco alimentare
Festa di Santa Barbara protettrice dei Marinai
Mercatino Pro Asilo
32 - ilPorto
Dic 2012
Festa di Santa Cecilia. Il Corpo musicale esegue un brano nel corso della Santa Messa
L'esibizione del coro "Pineta"
Prima domenica di Avvento
Il Bandino festeggia la giornata dei saldi
"Gocce di Solidarietà"
L'esibizione del coro di Pejo
Dic 2012
ilPorto - 33
C
O
M
U
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I
T
À
Un arcobaleno di auguri
a cura della Redazione
Auguri dal Gruppo Marinai
L’Associazione Marinai di Sarnico augura a tutti i Soci e Simpatizzanti, alle Autorità Militari, Civili, Religiose, alla Redazione
de “il Porto” ed ai suoi lettori, buon Natale e felice Anno 2013.
Un augurio speciale ai due Marò Pio Latorre e Massimiliano Girone,
prigionieri in India, perché possano tornare presto alle loro famiglie e dai loro Marinai
Adriano Paltenghi
Associazione Arma Aeronautica Sarnico
Che il seme del Natale possa affondare radici, mettere foglie e frutti e che gioia, speranza e letizia possano circondare la terra e porre fine a povertà e sofferenza.
Il Presidente e il consiglio dell’"Associazione Arma Aeronautica Aviatori d’Italia sezione G. Moleri"
augurano ai lettori de "il Porto" un buon Natale e un felice Anno nuovo.
Il Presidente Enrico Polini
Grazie per la vostra generosità
Il gruppo "Gocce di solidarietà" nell'augurare buone feste a tutti i lettori de
"il Porto" e a tutta la popolazione, coglie l'occasione per ringraziare le tante
persone che, con la loro presenza e la loro generosità, hanno contributo attraverso gesti di solidarietà alla buona riuscita del consueto mercatino natalizio a
favore della ristrutturazione della nostra chiesa parrocchiale.
Il Natale porta nell'aria un profumo di pace e serenità. Possa questo profumo
coinvolgere i cuori di tutte le persone del mondo affinchè la vita possa essere
migliore. Buon Natale!
La bancarella del libro solidale
Natale ci concede qualche ora anche per noi stessi, perché
non approfittarne per leggere un libro. Un libro è una finestra
spalancata su un mondo che si impara a conoscere pian piano:
regala emozioni, ti rapisce, offre scenari sempre nuovi e alla
fine trovi che è un amico complice e silenzioso, che ti legge
nel profondo.
Danilo e la "Bancarella del libro solidale" nell'augurare a
tutti Buone Feste vi aspettano in Contrada.
Ricordati che se non ti piace leggere è perché non hai ancora
trovato il libro giusto. Qui lo trovi!
34 - ilPorto
Dic 2012
Gli auguri dei "Canterini del Sebino"
Mezzanotte… L'anno che muore
ci saluta.… mesto sen va…
Sorge l'alba:… spera ogni cuore
che il nuovo anno… lieto sarà.
Che l'aurora… splenda divina
col sorriso del sole d’or…
Che ogni rosa… sia senza spina
e nel cuore regni l'amor…
Buon anno a chi è infelice nella vita…
Buon anno alla spigliata gioventù…
Un'altra primavera è già sfiorita…
Buon anno a chi vent’anni non ha più…
Buon anno a chi è felice nella vita…
Buon anno a chi la casa più non ha…
Per ogni cuore e ogni anima smarrita
domani il più bel sole splenderà…
A chi, sognando, insegue una chimera
a chi, nel cuor, non ha speranza alcuna…
La vita è bella e ancor ti dice "Spera
buon anno…buona fortuna".
Buon anno ai bimbi che non han nessuno
li bacerà dal ciel la "Mamma Luna"
noi li stringiamo al cuore ad uno ad uno.
Buon anno…buona fortuna.
Buon anno al mondo inter…buona fortuna.
Giorgio ...la speranza di un sorriso
Si è svolta il 30 novembre al Cine Teatro Junior la lettura “Le
donne di Malamore” con Lucrezia Lante della Rovere, organizzata da IL SORRISO DI MONICA ONLUS a favore
del progetto “Giorgio ....la speranza in un sorriso”.
Un grazie di cuore da parte dell’Associazione a tutti i sostenitori ed a coloro che hanno partecipato alla serata: le offerte raccolte consentiranno di aiutare Giorgio, un bambino
di 6 anni in sofferenza cerebrale a seguito di un problema
asmatico accaduto nel settembre 2011, con terapie e ausili
medici necessari alla sua riabilitazione fisica.
Un ringraziamento speciale ai Comuni di Sarnico e Paratico
per il Patrocinio, alla Parrocchia di Sarnico per la grande ospitalità, al Porto per il sostegno nel diffondere l’evento ed a
Lucrezia Lante della Rovere
tutti gli sponsor, in particolare gli esercizi di Sarnico che hanno aderito all’iniziativa (Tipografia Sebina, Marchetti Stampe
Digitali, Bohem, Bohem Bonbon, Cocca Hotel, Gastronomia
il Golosone, Veterinzoo, Parrucchiere Avino, Stebar, Sunset).
Pubblicati sul sito www.ilsorrisodimonica.com trovate tutti i
numeri vincenti dell’estrazione a premi.
Grazie mille ancora ed un arrivederci per le prossime iniziative... Nel sorriso di tanti bambini …. il sorriso di Monica
L'Associzione "Il sorriso di Monica" nell'imminenza delle festività, augura un sereno Natale a tutti i lettori de "il Porto". .
Gruppo Alpini e Protezione Civile
I gesti di amicizia, vicinanza e solidarietà nello spirito che da sempre le penne nere sanno
esprimere nei confronti della comunità e del territorio, acquistano significati nuovi e più
intensi, proprio in occasione del Santo Natale.
Il ricorrere dell'umile nascita ci faccia comprendere il vero senso di essere...
Buon Natale a tutti i lettori de "il Porto" dal Gruppo Alpini e protezione Civile di Sarnico
Il Capogruppo Paolo Ravelli
Dic 2012
ilPorto - 35
L
A
U
R
E
A
a cura della Redazione
Neolaureati: Mara Marini
e Riccardo Maltese
M
ara Marini
si è laureata il
12 Novembre
2012 in "Psicologia Clinica" presso
l'Università degli Studi di
Bergamo, presentando la
tesi dal titolo: "SIBLINGS:
un'indagine sulla relazione fraterna di adolescenti
Asperger".
La famiglia e gli amici si
congratulano per il traguardo raggiunto.
Felicitazioni anche da parte della redazione de "il Porto" con
una frase di Paulo Coelho: «Quando si arriva alla meta, è importante prestare attenzione al cammino. Questo cammino vi
ha condotti verso una méta tanto desiderata che vi ha arricchiti,
fate tesoro di ogni insegnamento e siate soddisfatti e felici!».
Complimenti a Mara e Riccardo
Santa Cecilia 2012
La nostra Banda ha festeggiato anche quest'anno la sua
patrona Santa Cecilia con la classica sfilata per le vie
del paese e a seguire la Celebrazione Eucaristica officiata dal parrocco don Luciano.
Il momento "ludico" si è ...consumato poi presso il ristorante "Le terrazze" di Clusane dove il presidente
Sandro Bellini, alla presenza del Sindaco, ha premiato
Valeria Falconi e Barbara Cadei, due allieve ma ormai
stabili all'interno del Corpo Musicale Cittadino di Sarnico, che si sono particolarmente distinte quest'anno.
Il Presidente e tutti i componenti della nostra Banda
augurano ai lettori de "il Porto" e ai cittadini un buon
Natale e felice Anno nuovo.
A cura di Civis
36 - ilPorto
Dic 2012
I
l giorno13/11/2012 presso l’Università degli Studi di Brescia, Facoltà di Medicina e
Chirurgia, Riccardo Maltese ha conseguito
a pieni voti la Laurea in Tecniche di Radiologia per l’immagine e per la radioterapia con la
tesi: “Evoluzione della Scintigrafia Polmonare
protocolli d’acquisizione a confronto: studio
planare vs spect-tc”. Al neo dottore i migliori
auguri e felicitazioni per il risultato ottenuto
da genitori, nonni e amici.
F O T O
Come eravamo
Oggi sposi
Era il 12 gennaio 1929
Q
uesta vecchia fotografia riprende
quella pubblicata sul retro di copertina di questo numero.
Sono ritratti i coniugi Clotildo Parigi
con la moglie Pierina Fiumi - originaria
di Villongo -.
Dal matrimonio nacquero 4 figli: Antonietta e Giuseppina - oggi residenti a
Bergamo - Lino - residente in Valtellina a
Grosotto (Sondrio) e Sergio.
A tutti loro la nostra Maria Vaini, che ci ha
fornito queste fotografie e che ringraziamo, consegnerà una copia de “il Porto”.
S T O R I C H E
a cura della Redazione
Le atmosfere degli anni ’20, i cosiddetti
“anni ruggenti”, sono tornate di moda anche oggi e non è raro vedere i futuri sposi
scegliere matrimoni “vintage”, anche per
l’idea di ottimismo e benessere di cui erano
pervasi quegli anni dopo le privazioni della
guerra. I complici di questa nuova tendenza sono stati: “The Artist”, il piacevole film
vincitore lo scorso anno di cinque Premi
Oscar, e l’intrigante e atteso “il Grande
Gatsby”. Forse però, prima di scegliere il
tipo di cerimonia nuziale, sarebbe auspicabile valutare che tipo di partner si desideri
avere al proprio fianco. Solo una risposta
chiara a quest'interrogativo può allontanare il rischio di un matrimonio che arrivi al
capolinea dopo il primo temporale.
Classe 1936 e ...'35
U
na foto degli anni '40.
A sinistra il mitico bidello Giuseppe Marini e a destra il maestro
Guido Fasani e poi, in alto da sinistra:
Fabrizio Pagnoni, Fausto Parigi, Pietro
Bonardi, Luigi Passoni, Tino Rolli e Aldo
Belussi (Cifola). Fila in mezzo: Luigina
Giudici, Emy Ruggeri, Carolina Scaburri,
Elisa Girelli, Maria Mongodi, Flora VIgani,
Olga Fenaroli e Gina Cappelletti. Seduti:
Bortolo Mussinelli, Adriano Bonardi, Sebastiano Tiraboschi (Padre Sebastiano)
Luisa Arcangeli e Mari Rolli.
La famiglia Polini
sette figli
F
amiglia conosciutissima e stimata
quella dei Polini. Eccola schierata
per una foto di gruppo.
Da sinstra in alto: Imelda, il papà Alessandro, Gian Paolo, la mamma Caterina
Mutti, Domenico e Giuseppe. In basso
da sinistra Mercedes, Luisa e Lorenzo.
Dic 2012
ilPorto - 37
T R A D I Z I O N I
Inno al vino ...rosso
a cura dI Sandro Arcangeli
A
mo talmente il vino che… odio chi
mangia l’uva.
Dico anche: «a chi non beve il vino, Iddio neghi anche l’acqua».
glia su un pezzo di terra ereditato dai padri. Dopo il buon
raccolto c’era serenità.
La vite è cultura oltre che coltura! È un patrimonio saldamente radicato nelle nostre zone. È espressione di identità dei territori. È anche scienza che migliora il modo
Negli anni ’50 a Sarnico le case erano scarse, tenute insie- di produrre. È condivisione del piacere che deriva dallo
me da filari di vigneti convogliati verso il cuore del paese stare insieme di fronte ad un buon vino e dal condividere
(che era la splendida chiesa parrocchiale).
una buona bottiglia da consumare in giusta quantità.
Non voglio ricordare il passato con il rischio della nostal- Insomma… consumo responsabile.
gia. Non era un periodo idilliaco…
Oggi c’è, purtroppo, una tendenza all’abuso tra i giovaAnzi! Però, talvolta, il pane di ieri, se ben conservato, dà ni, con gravi ripercussioni sul piano sanitario, giudiziario,
sapori anche migliori di quello fresco appena sfornato.
economico e sociale. Invece tra gli adulti si beve sempre
Da scolaro andavo a casa dell’amico Angelo Fusini, ospite meno: cambio di costume ed effetto dell’etilometro e
della famiglia “Ol Quindes”.
della patente a punti, ma… cresce la qualità. Oggi non si
Non c’era la fame né la miseria. Ma la vita era dura per tracanna, si sorseggia. È diventato un rito. Però il vino è
il lavoro della vigna, della terra, della stalla. C’era una cul- un grande compagno della nostra tavola!!!
tura intransigente in fatto di morale. Parole poche. Padre Evviva il progresso. Però… che bello ricordare i filari di
e madre si davano del “Voi”. Tanti figli e tante preghiere. vite visti dalla croce della Rocca!!
Niente radio. Quando parlava il padre, i figli chinavano il E poi tornare in Contrada, dove aleggiava il profumo del
capo.
pane fresco (sette fornai in duecento metri) e l’aroma
La vita era dura, ma buona e sana.
del vino delle osterie in “tép de l’ura“ cioè tra le dodici
Ricordo una bellissima vendemmiata. Era l’evento che e le tredici ...Poi tutti al lavoro e l’osteria restava vuota di
condensava in pochi giorni il successo o il fallimento del parolacce e rumori corporali.
paziente lavoro di un anno intero.
Era un brulicante intrecciarsi dell’attività di tutta la fami- Buon Natale e …vino sempre rosso!.
38 - ilPorto
Dic 2012
Dic 2012
ilPorto - 39
40 - ilPorto
Dic 2012
S
A
Lokomat: tecnologia avanzata
in medicina riabilitativa
N
I
T
À
a cura di Elena Raspini
L'utilizzo della tecnologia nella riabilitazione neuromotoria presenta innumerevoli vantaggi
L
a medicina riabilitativa è definitivamente uscita dalla fase
pionieristica in cui si vedeva la tecnologia come estranea
ad un corretto inquadramento del paziente e per la gestione - previsione di un corretto approccio riabilitativo.
Molte tecnologie sono ormai prodotte a basso costo e l’impiego delle risorse tecnologiche in neuroriabilitaizone presenta diversi obiettivi e vantaggi, come ad esempio la possibilità
di impostare la riabilitazione sin dalle prime fasi successive ad
un evento acuto, l’elevata flessibilità, l’alta standardizzazione e
ripetibilità del protocollo riabilitativo impostabile; la possibilità
di garantire una continuità assistenziale, considerando le possibili applicazioni “in remoto” della strumentazione, dove la terapia puo’ proseguire presso il domicilio del paziente che non
smette di essere monitorato una volta rientrato nell’ambiente
domestico; non ultima la possibililtà di compiere valutazioni
quantitative, quindi oggettive, delle condizioni cliniche e funzionali del paziente al momento della presa in carico e della
predisposizione del progetto riabilitativo, nonché durante lo
svolgimento ed al termine dello stesso, quale verifica degli
obiettivi raggiunti.
Il disposivo
integrato "Lokomat
utilizzato presso il
nsotro Ospedale
A questo proposito, specializzandosi
nella riabilitazione di pazienti mielolesi o
traumattizzati cranici o colpiti da stroke,
le strutture del gruppo Habilita si sono
dotate di dispositivi tecnologici specifici
atti alla riabilitazione, come l’esoscheletro adulto e pediatrico Lokomat. Il dispositivo integrato Lokomat è costituito
da un sistema che comprende un treadmill con barre laterali, un sistema computerizzato di sgravio del peso corporeo
ed un esoscheletro robotizzato composto da quattro ortesi meccanizzate per
anche e ginocchia, che riproducono uno
schema motorio assimilabile alla normale deambulazione. Insieme ad un sistema
di "biofeedback", il soggetto trattato può
intervenire attivamente nella corretta
costruzione dello schema del passo.
Oltre al recupero funzionale, il training
con Lokomat puo’ influire anche sul miglioramento delle funzioni cardiovascolari e respiratorie, sulla riduzione della
spasticità, sul mantenimento dell’elasticità muscolare, sulla prevenzione di rigidità articolari. Mantenere una postura
eretta, prolungata con un’intensa stimolazione funzionale, può apportare benefici anche sul sistema gastro-intestinale e
sfinterico.
L’introduzione in riabilitazione di tecnologie robotizzate rappresenta una via insostituibile per aumentare l’intensità del
trattamento e migliorare i risultati.
La presenza dei robot in riabilitazione
non ha il fine di sostituire il lavoro del terapista, ma rappresenta uno strumento
aggiuntivo per incrementare l’intensità
delle terapie, in linea con i moderni principi di riabilitazione neuromotoria.
Fiduciosi nel futuro, cogliamo l’occasione per augurare a tutti i lettori un buon
Natale
Dic 2012
ilPorto - 41
Elezioni scolastiche
Istituto Comprensivo Scuola
primaria e secondaria di 1°
grado “Eugenio Donadoni”
Sarnico
a cura della Redazione
A
seguito delle elezioni per la nomina dei rappresentanti del Consiglio d’Istituto per il triennio 2012/2015, pubblichiamo i
risultati e i nominativi degli eletti (dal sito www.donadonisarnico.it).
Al di là dei risultati che non è nostro compito commentare, un dato più significativo è evidente: i genitori di Sarnico che
hanno votato sono stati il 35,9% (la percentuale più bassa dei 5 paesi dell’Istituto Comprensivo E. Donadoni).
Delle due liste dei genitori presentate ha prevalso "Partecipazione costruttiva" che ha ottenuto 6 degli 8 seggi disponibili.
Valori aggregati per componente
componente
elettori
votanti
Genitori
1611
759
Docenti
86
67
Person. Ata
23
20
percentuale
47,11 %
77,91 %
86,96 %
Valori per seggio elettorale
Sarnico:
primaria + secondaria
Adrara S. Martino:
secondaria
Credaro:
primaria
35,92%
61,11 %
49,07 %
Adrara S. Martino: primaria
Adrara S. Rocco: primaria
Viadanica: primaria
Elenco dei rappresentanti eletti nel consiglio di istituto
Genitori
Lavore Valceschini Concetta (Ketty) lista "Partecipazione costruttiva" preferenze
Capoferri Zanotti Rosa
lista "Partecipazione costruttiva" preferenze
Motta Meroli Alessandra
lista "Partecipazione costruttiva" preferenze
Valetti Bellini Anna Maria
lista "Partecipazione costruttiva" preferenze
Longheu Russo Elena
lista "Partecipazione costruttiva" preferenze
Minzera Zanini Neila
lista "Partecipazione costruttiva" preferenze
Apuzzo Francesco
lista “Costruiamo il Futuro”
preferenze
Giudici Daniele
lista “Costruiamo il Futuro”
preferenze
186
176
148
130
123
98
85
67
Docenti
Lazzari Ornella
Bacchini Monica
Muiesan Maria Giulia
Russo Alfio
preferenze
preferenze
preferenze
preferenze
preferenze
preferenze
preferenze
preferenze
Personale ATA
Fenaroli Nicoletta
42 - ilPorto
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29
13
10
8
Lanzini Stefania
Belometti Cristina
Gervasoni Bianca Maria
Belussi Sergio
preferenze 10
58,12 %
85,23 %
63,64 %
21
13
8
7
Alari Vilma pre ferenze 4
A S S O C I A Z I O N I
Gli auguri dell'AIDO
C
arissimi Soci A.I.D.O.
Nell'imminenza delle festività di fine anno, il Consiglio Direttivo porge di vero cuore a tutti voi e alle vostre famiglie
il più cordiale e sincero augurio di buon Natale e che l'anno nuovo sia ricco di felicità, serenità e prosperità.
Nel contempo, come ogni anno, richiamiamo tutti gli iscritti alla
necessità di partecipare alla quota associativa, anche quest'anno
assolutamente libera, allo scopo di sostenere tutte le iniziative indispensabili per poter sensibilizzare ed estendere il messaggio di
a cura del presidente Leandro Mora
solidarietà e cultura civica alla donazione.
Rinnovando di cuore i migliori Auguri e certo di incontrarvi, cordialmente saluto.
Per informazioni e versamento quote, rivolgersi alla sede AIDO-AVIS
presso l'ospedale di Sarnico, la domenica mattina dalle ore 10.00 alle
12.00 ed il venerdì dalle ore 9.00 alle ore 11.00, oppure contattando
i componenti del Consiglio Direttivo AIDO.
Dic 2012
ilPorto - 43
D A L
C O M U N E
a cura di Sara Venchiarutti
Ufficio Stampa del Comune
Inaugurati i nuovi alloggi per
gli anziani, ad un passo dal lago
17 mini alloggi destinati alla terza età realizzati grazie alla collaborazione fra Comune e Aler Bergamo
Nella foto in alto
da sinistra:
La nuova
palazzina in Via
Montegrappa
Il discorso del
Sindaco
Foto San Marco
44 - ilPorto
È
stata Serenella Cadei, Vice Presidente di Aler
Bergamo oltre che cittadina sarnicese, a tagliare
il nastro dei nuovi alloggi per gli anziani inaugurati, in una splendida giornata di sole, lo scorso
23 Novembre.
I 17 mini alloggi destinati alla terza età rientrano nelle
case di edilizia residenziale pubblica realizzate grazie alla
stretta collaborazione fra Comune e Aler Bergamo e
al cofinanziamento di Regione Lombardia, che ha contribuito all’opera con 1,19 milioni di euro (su un costo
totale di 1,7 milioni).
«In un momento di difficoltà come quello che stiamo
vivendo - ha fatto sapere l’Assessore regionale alla Casa
Nazzareno Giovannelli - Regione Lombardia contribuisce a rispondere alla crescente e differenziata domanda
di case, con azioni concrete, strumenti innovativi, procedure trasparenti e attivando sinergie con le Aziende
Lombarde per l’Edilizia Residenziale, le Amministrazioni comunali e la Regione. Negli ultimi cinque anni
in provincia di Bergamo, con il contributo regionale di
18 milioni di euro, sono stati realizzati circa 350 alloggi.
Uno sforzo rilevante dal punto di vista economico, che
si inserisce in un piano di lavoro più ampio per la riqualificazione dei quartieri e delle abitazioni pubbliche, a
servizio delle fasce di popolazione più deboli della nostra società».
Il nuovo residence, situato a 80 metri dal lago con una
Dic 2012
vista stupenda sul Sebino, è composto da 17 bilocali (di
ampiezza variabile fra i 38 e i 40 mq) distribuiti su tre
piani e composti da soggiorno-spazio cottura, bagno,
disimpegno, camera da letto e balcone di pertinenza.
La palazzina è stata pensata proprio per i bisogni dell’utenza: infatti, gli appartamenti (tutti dotati di doppio
affaccio) sono distribuiti a ballatoio, così da facilitare la
socializzazione. Tutte le zone dell’edificio inoltre sono
visitabili da persone con handicap motorio: l’organismo
abitativo è privo di barriere architettoniche, tanto che i
percorsi pedonali esterni per l’accesso agli edifici sono
raccordati con pendenze pari al 7%, perfetti quindi per
chi ha difficoltà a muoversi o è costretto in carrozzina.
Il complesso, oltre a godere di un invidiabile panorama,
di un bel giardino attrezzato e di una grande terrazza,
è stato pensato secondo criteri di accessibilità e di risparmio energetico.
La qualità di intervento traspare infatti anche dalla scelta dei materiali ecocompatibili e, allo stesso tempo caldi
e accoglienti. C’è tanto legno, in linea con un rinnovato
gusto per la natura e, soprattutto, con le esigenze di
risparmio energetico. L’edificio soddisfa almeno il 50%
del proprio fabbisogno annuo di energia per riscaldare l’acqua attraverso l’impiego di impianti solari termici
presenti sul tetto. Inoltre, è protetto da un “cappotto”
fatto di materiale isolante onde ridurre la dispersione
di calore e quindi consentire un minore utilizzo degli
impianti di riscaldamento. Rispetto dell’ambiente, quindi, ma al
contempo risparmio sul portafoglio dei pensionati.
«La nostra amministrazione - ha sottolineato il nostro Sindaco
Franco Dometti - si ritiene molto soddisfatta per questo bellissimo
lavoro compiuto a favore degli anziani di Sarnico: nel 2010, attraverso
un accordo con l’Aler, si è dato il via a questo importante progetto per
offrire nuove e moderne soluzioni abitative ai cittadini della cosiddetta
“terza età” del nostro Comune. La palazzina di Via Monte Grappa
che dagli anni ’80 ospitava i nostri anziani versava ormai in condizioni
non idonee: si trattava di una struttura obsoleta tanto che l’Amministrazione ha ritenuto opportuno, oltre che conveniente, ricostruirla da nuovo anziché riqualificarla. Grazie alla nuova soluzione, sono
aumentati significativamente anche gli spazi: il tutto senza costi, se
non la cessione dell’area, per il Comune. I lavori sono stati eseguiti rispettando i tempi previsti, anche alla luce di alcune difficoltà tecniche
rilevate in corso d’opera ed egregiamente superate. Ringraziamo Aler
per l’intervento e la professionalità dimostrata nel corso dell’esecuzione dell’opera e specialmente la nostra concittadina Serenella Cadei
per il suo grande impegno. Siamo davvero felici di vedere oggi i nostri
anziani con le chiavi di questi appartamenti: auguriamo loro di vivere
in serenità in questi bellissimi ambienti moderni, accoglienti, sicuri».
«In questo progetto abbiamo investito non solo denaro, ma anche
tante competenze tecniche – ha spiegato Narno Poli, Presidente di
Aler Bergamo – Si tratta infatti di un’opera a cui teniamo moltissimo,
sia per la qualità della realizzazione, rifinita in ogni dettaglio, sia per
la particolare destinazione, che implica accorgimenti tali da rendere
questi minialloggi delle case veramente accoglienti per gli anziani».
«Essendo di Sarnico sono venuta a conoscenza della necessità di
sostituire la struttura esistente, ormai fatiscente - ha aggiunto Serenella Cadei, Vice Presidente di Aler Bergamo e fautrice del pro-
getto – Nel confronto con l’Amministrazione ci siamo resi conto
che poteva essere un buon investimento per Aler, che in passato
già possedeva alloggi nel Comune, poi alienati agli inquilini. Il ritorno di Aler a Sarnico risponde quindi a un’effettiva emergenza
casa, che normalmente non appartiene al territorio ma che in
questo caso si è manifestata chiaramente. Per me inoltre è stato
davvero un piacere potermi occupare concretamente di questi
alloggi che sono stati destinati ai miei concittadini».
Nella foto a sinistra:
la consegna delle chiavi
A destra dall'alto:
il saluto del presidente di Aler Bergamo Narno Poli
la benedizione del parroco don Luciano Ravasio
il taglio del nastro
Foto San Marco
Dic 2012
ilPorto - 45
Il Distretto del Commercio
aiuta comuni e commercianti
Foto Gian Attilio Valli
A
mmonta a più di 420.000 Euro il contributo che il distretto del commercio “Dal Sebino all’Oglio” è riuscito ad ottenere a favore dei commercianti e dei Comuni partecipanti, ovvero Sarnico, Villongo, Credaro
e Predore, a partire dal 2009.
Oltre 250.000 Euro sono andati ai commercianti del distretto
per sostenere opere di restyling dell’esterno del proprio esercizio oppure per acquistare strumenti e attrezzature necessarie
per migliorare la propria immagine. I restanti 170.000 Euro sono
invece andati alle amministrazioni comunali per intervenire proprio sulla riqualificazione dell’ambito commerciale del territorio.
A partire dai primi giorni del 2013 il distretto inizierà proprio a
erogare i contributi ottenuti partecipando al IV bando indetto
dalla Regione Lombardia.
Un risultato davvero soddisfacente, che non si descrive solo in
termini economici, ma anche in termini di supporto concreto
alle attività del commercio e di promozione del distretto stesso.
A maggio infatti l’organizzazione ha ottenuto il marchio di qualità TOCEMA, indispensabile per poter accedere ad ulteriori
bandi e finanziamenti europei.
Ma il distretto è continuamente al lavoro con nuovi obiettivi per
i prossimi mesi: in primis è in fase di preparazione la fidelity card,
ovvero un’unica tessera che i clienti potranno utilizzare per godere di sconti e promozioni in tutti i negozi aderenti al distretto
del commercio. Si tratta di un numero piuttosto alto, visto che
aderiscono al distretto ben 528 negozi! Una bella comodità per
evitare di affollare il portafoglio con moltissime tessere differenti.
Ma non solo. Il distretto del commercio ha promosso anche
alcuni eventi per allietare le feste natalizie e massimizzare il potenziale commerciale dei 4 Comuni durante le vacanze invernali.
Dalla pista di pattinaggio sul ghiaccio nella nostra cittadina, pro-
46 - ilPorto
Dic 2012
mossa dall’associazione commercianti, al mercatino degli hobbisti a Credaro, arrivando al concerto di Natale del 22 Dicembre
a Predore.
Per il 2013 potrebbe anche esserci un’ulteriore novità significativa: l’area del distretto potrebbe infatti allargarsi visto che anche il comune di Castelli Calepio ha richiesto di poter entrare
a farne parte.
Sempre dal prossimo anno inoltre sarà operativo un nuovo portale internet www.distrettosebino.com (che al momento è consultabile solo nella sua versione sperimentale) dove chiunque
potrà consultare l’elenco completo dei negozi inclusi nell’ambito
territoriale e trovare anche informazioni utili proprio in merito agli esercizi commerciali. Ci si potrà inoltre iscrivere ad una
newsletter che informerà sugli eventi e le novità in corso nel
distretto, per rimanere sempre aggiornati. Inoltre il portale funzionerà anche come bacheca per tutti i commercianti, dove si
potranno reperire le novità in termini di agevolazioni.
Come già fatto negli anni precedenti, il distretto promuoverà incontri di formazione per i commercianti e incontri mensili per la
cabina di regia che unisce i referenti politici, i manager di distretto e le associazioni di categoria per fare il punto sulla situazione
e aggiornare gli obiettivi da raggiungere.
«Siamo davvero soddisfatti per il lavoro che il nostro distretto sta
compiendo - ha sottolineato il nostro assessore al commercio
Lauretta Cadei. Abbiamo ottenuto finanziamenti cospicui e anche
altri tipi di sostegno concreto a favore del commercio e delle attività commerciali del nostro territorio. Traguardi importanti, ottenuti
anche grazie ad una buona sinergia di intenti che si è creata tra i
comuni appartenenti al distretto, di cui la nostra cittadina è ente capofila. Speriamo che il lavoro continui in questa direzione, alla ricerca
di nuove opportunità e nuove risorse per sostenere questo settore
fondamentale per l’economia della nostra zona».
La Cooperativa il Battello al lavoro per il Natale
L’associazione produce meravigliosi oggetti natalizi in vendita a tutto il pubblico
nati all’interno della struttura. E così come le amministrazioni anche
ditte ed imprese della nostra zona si rivolgono al Battello proprio
per l’acquisto di biglietti personalizzati.
Un’attività interessante, che si avvale del lavoro di una decina di volontari, e che soprattutto aiuta a sostenere i costi della cooperativa,
dovuti in gran parte alla copertura degli stipendi dei dieci educatori
che vi lavorano, in alcuni casi a tempo pieno in altri part time.
Oltre alla produzione all’interno della Bottega del vetro e all’attività lavorativa che si svolge all’interno del centro diurno (e che ha
portato ad oltre 20 inserimenti lavorativi di ragazzi disabili in cinque
anni), la cooperativa può contare anche su un bellissimo spazio che
oggi funge da casa vacanze ma che nel prossimo futuro farà da casa
famiglia.
«Siamo davvero contenti di avere a disposizione questo grande spazio
accogliente - ha fatto sapere la Presidente Carmen Vigani. Abbiamo
curato con attenzione e con l’aiuto preziosissimo di molti imprenditori
della nostra zona l’arredo di questo piano. E il risultato è davvero bellissimo: la conferma arriva dalle prenotazioni, da parte di turisti e visitatori
fuori porta, che addirittura ci hanno già fatto registrare il tutto esaurito
per la serata di Capodanno.
Abbiamo 10 posti letto, suddivisi in 4 camere curate con gli arredi realizzati all’interno della nostra bottega del vetro, dotati di tre bagni, una
grande cucina attrezzata e un salotto davvero accogliente.
Il salone viene affittato anche per i compleanni e per la celebrazione di
d un anno di distanza dal trasferimento nella nuova sede, varie feste, come quella di laurea.
la cooperativa sociale Il Battello continua a crescere, con il Per ora questo spazio funge da casa vacanze, anche per aiutarci a recutradizionale spirito di solidarietà che la caratterizza.
perare risorse economiche per la copertura del mutuo. Ma fra qualche
In particolare, le oltre 50 persone affette da disabilità anno ospiterà un’importante casa famiglia per dare un luogo in cui vivere
medio-lievi che ogni giorno frequentano la struttura sono ora alle ai ragazzi con disabilità rimasti soli.
prese con lavori in tema natalizio.
Inutile negarlo: chi soggiorna nella nostra struttura, o ci passa anche
Più che di lavori, grazie all’aiuto del mastro vetraio Mariano Carrara solo qualche ora, respira l’aria di grande solidarietà che c’è alla base del
e di decine di preziosi volontari, si tratta di capolavori del vetro: pre- nostro progetto».
sepi coloratissimi, orologi nascosti da caratteristiche figure natalizie, Nella foto i volontari de "il Battello" e i lavori in vetro
vasi e ciotole variopinte, soprammobili davvero originali come abeti,
angioletti, pupazzi di neve, Babbi Natale e molto molto altro ancora.
Tutta questa produzione, che occupa le giornate di tutto l’anno, avviene all’interno della Bottega del vetro dove gli ospiti della cooperativa, insieme alle mani esperte dei volontari, producono una miriade
di oggetti in vendita a tutto il pubblico interessato.
Oltre alla serie in tema natalizio, si possono acquistare anche bomboniere, articoli regalo, lampade, specchi, gioielli in bigiotteria, biglietti di auguri e tanti altri prodotti che contribuiscono, con la loro
vendita, a sostenere le spese di una struttura all’avanguardia, indispensabile ma anche onerosa.
Tutti coloro che fossero alle prese con l’acquisto di regali natalizi
possono quindi rivolgersi al Battello: anche le amministrazioni comunali lo fanno, in particolare molte si sono rivolte proprio all’associazione sarnicese per acquistare biglietti di auguri natalizi confezio-
A
Dic 2012
ilPorto - 47
Consigli utili per evitare truffe e raggiri
In una lettera, la Polizia Municipale del nostro Comune vuole sintetizzare alcuni consigli utili
per evitare truffe e raggiri.
vi assale per strada entrate in un negozio
o cercate un carabiniere, un agente o una
compagnia sicura.
N
elle scorse settimane abbiamo ricevuto alcune segnalazioni di anziani, residenti a
Sarnico, che sono stati truffati da sconosciuti che sono riusciti ad entrare nelle loro
abitazioni con pretesti vari.
Con questa breve lettera vorremmo informare i nostri concittadini sui rischi e
pericoli connessi a queste persone.
Elenchiamo quindi di seguito alcuni consigli utili per prevenire questo tipo di reati e soprattutto vorremmo ricordare a tutti i cittadini che in caso di dubbio è importante contattare
immediatamente la stazione carabinieri di Sarnico allo 035-910031 oppure la Polizia Locale di Sarnico al 335-5454846.
Non aprite la porta di casa a sconosciuti anche se vestono un'uniforme o dichiarano di
essere dipendenti di aziende di pubblica utilità.
Verificate sempre con una telefonata da quale servizio sono stati mandati gli operai che
bussano alla vostra porta e per quali motivi. Se non ricevete rassicurazioni non aprite per
nessun motivo. Ricordate che nessun ente manda personale a casa per il pagamento delle
bollette, per rimborsi o per sostituire banconote false date erroneamente.
Per qualunque problema e per chiarirvi qualsiasi dubbio non esitate a contattare la Polizia
Municipale o i Carabinieri.
Quando fate operazioni di prelievo o versamento in banca o in un ufficio postale, possibilmente fatevi accompagnare, soprattutto nei giorni in cui vengono pagate le pensioni o in
quelli di scadenze generalizzate.
Non fermatevi mai per strada per dare ascolto a chi vi offre facili guadagni o a chi vi chiede
di poter controllare i vostri soldi o il vostro libretto della pensione, anche se chi vi ferma e vi
vuole parlare è una persona distinta e dai modi affabili.
Se avete il dubbio di essere osservati fermatevi all'interno della banca o dell'ufficio postale
e parlatene con gli impiegati o con chi effettua il servizio di vigilanza. Se questo dubbio
48 - ilPorto
Dic 2012
Durante il tragitto di andata e ritorno dalla banca o dall'ufficio postale, con i soldi in
tasca, non fermatevi con sconosciuti e non
fatevi distrarre. Ricordatevi che nessun cassiere di banca o di ufficio postale vi insegue
per strada per rilevare un errore nel conteggio del denaro che vi ha consegnato.
Quando utilizzate il bancomat usate prudenza: evitate di operare se vi sentite osservati.
E ricordate anche che i truffatori, di norma,
agiscono in coppia, cercando di entrare nel
vostro appartamento con un pretesto. Uno
dei due vi parla con insistenza, mentre l'altro, inosservato, perlustra le stanze dell'appartamento. I truffatori usano dei modi e
toni gentili e affabili, ma decisi.
Ringraziamo anticipatamente per la preziosa collaborazione
Cordiali saluti
Il Comandante Marco Zerbini
Prevenzione
incidenti stradali
Una giornata per sensibilizzare tutta la
comunità attorno al tema della prevenzione degli incidenti stradali.
È quello che ha organizzato l’Associazione Amici di Samuel lo scorso 18
Novembre nel Palasport della nostra
cittadina, con la collaborazione dell’amministrazione comunale e della federazione nazionale traumi cranici: un
pomeriggio scandito da dibattiti, giochi,
concorsi e molto altro ancora per riflettere, conoscere e prevenire.
L’associazione Amici di Samuel, in prima
linea per la promozione di manifestazioni come quella sarnicese, nasce dall’incidente che nel 1996 causò la caduta dalla motocicletta di Samuel
Pelliccioli, un giovane ragazzo con la passione per le due ruote. In stato di coma vegetale per diversi
mesi, Samuel ha combattuto a lungo tra la vita e la morte nei letti di vari ospedali, assistito dall’infinito
coraggio e dall’ammirevole forza del papà Stefano. Ora che per Samuel è arrivato il "lieto fine", la sua
tragica ma allo stesso tempo incredibile esperienza fa da motore all’associazione per sensibilizzare tutta la popolazione al tema della prevenzione degli incidenti. E lo fa con serietà, coraggio ma anche con
il supporto di volti noti, campioni sportivi in primis (tra cui Valentino Rossi, Stoner, Lorenzo e Checa)
che hanno accettato con entusiasmo di prestarsi per una causa così importante.
Per chi volesse ulteriori informazioni: www.amicidisamuel.it
Nella foto:
I Volontari
Autoambulaza
Basso Sebino,
Samuel Pelliccioli,
il padre
Stefano, Romi
Gusmini e il
sindaco Franco
Dometti
Adulti a scuola per educare
Ci sono due appuntamenti interessanti in programma nei prossimi mesi presso l’Istituto Antonietti
di Iseo: si tratta infatti di un progetto di formazione
per genitori, educatori e figure significative dei minori per prevenire, saper riconoscere e soprattutto
affrontare i disagi dei ragazzi in età adolescenziale e
non solo.
Venerdì 18 gennaio dalle ore 20.45 in calendario un
incontro sul tema “Disturbi del comportamento alimentare: anoressia, bulimia e disturbi atipici
dell’alimentazione”. La relatrice, psicologa ed esperta in disturbi alimentari, sarà la dottoressa Annalisa
Nitti,
Il secondo appuntamento invece è fissato per venerdì 22 febbraio alle ore 20.45: il bullismo tra aspetti
psicologici e giuridici. Oltre alla Dottoressa Nitti al
tavolo dei relatori ci sarà anche la Dottoressa Gloria
Marella. Entrambi gli incontri, organizzati dal comitato genitori dell’istituto con il patrocinio del Comune
di Iseo, si terranno presso l’aula magna dell’Istituto
Antonietti di Iseo con ingresso libero e gratuito.
Dic 2012
ilPorto - 49
Capodanno in
piazza
La Pro-Loco Sarnico Vi aspetta
numerosi LUNEDI' 31 DICEMBRE in P.zza XX Settembre dalle ore 22.00 per festeggiare insieme l'arrivo del nuovo anno
in compagnia dell'orchestra spettacolo Mister Domenico.
Grande pista da ballo, panettone,
vin brulé e...brindisi di mezzanotte!!!
Ingresso libero
50 - ilPorto
Dic 2012
A S S O C I A Z I O N I
Attività dell'A.S.D. Judo Sarnico
a cura di Giovanni Cadei
Giulio Panza, cat. Esordienti B fino a 60 kg, ha raggiunto il terzo gradino del podio.
Francesco Cadei, cat. Cadetti Maschile fino a 81 kg,
terzo posto.
L’accompagnatore Giuseppe Tengattini ci ha segnalato anche Lorenzo Cancelli e Stefano Mihalache che,
sebbene non siano arrivati in zona medaglia, si sono
comportati molto bene.
Nella foto
da sinistra:
Lorenzo Poli,
Braian Morandi,
Giulio Panza,
Lorenzo Cancelli e
Stefano Mihalache
al 41° Trofeo del
Torrazzo-Cremona
52 - ilPorto
Come già anticipato nello scorso numero, al termine
del quadriennio olimpico è prevista l’assemblea elettiva per il rinnovo delle cariche societarie. Vorremmo
approfittare dell’ospitalità offerta dalle pagine de “Il
Porto” per ringraziare pubblicamente tutti coloro
che si sono prodigati per sostenere le attività della
nostra associazione, partendo dal presidente Enrico
Cancelli, al direttore tecnico e anima del Dojo, Mario
n queste ultime settimane dell’anno solare l’attività Galimberti, a tutti i suoi collaboratori, agli atleti e ai
loro genitori. Il ringraziamento è anche un invito a
agonistica ha avuto un lieve rallentamento.
Da segnalare solo la partecipazione al tradizionale mantenere vivo questo impegno anche per il futuro.
Trofeo del Torrazzo di Cremona, gara giunta alla L’assemblea si terrà il girono 13 Dicembre; nel prossua 40° edizione, sempre magistralmente organizzata simo numero relazioneremo circa i nuovi eletti alle
cariche sociali.
dal locale Judo Saigo.
La Gara, svoltasi domenica 9 dicembre, ha visto la
Approfittiamo ulteriormente dell’ospitalità di queste
partecipazione di diversi atleti sarnicesi:
Lorenzo Poli, categoria Esordienti A fino a 60 Kg, si è pagine per augurare a tutti i Sarnicesi, sportivi e non,
i migliori auguri per un Natale pieno di gioia e per un
qualificato al 2° posto.
Anche Braian Morandi, categoria Esordienti B fino a nuovo anno, lo speriamo sinceramente, più sereno
per tutti
55 kg, ha conquistato l’argento.
I
Dic 2012
A
N
Sposi all'altare
A
G
R
A
F
E
a cura di Rosalia Modina
8 - Facchinetti Federico via Prati 4
con Ciobanu Peruta via Prati 4
Data del matrimonio: 9 settembre 2012
Testimoni : Facchinetti Dario, Ciobanu Mihaela
13 - Dalla Torre Antonio Fabrizio da Albino
con Maffeis Simona da Albino
Matrimonio già pubblicato nel mese di ottobre. La foto di Federico e
Peruta ci è pervenuta in ritardo. La pubblichiamo in questo numero
Data del matrimonio: 24 novembre 2012
Testimoni: Stella Angela, Maffeis Stefania
Informazioni sulle fotograie: Informiamo che le fotografie cartacee inviate alla redazione potranno essere ritirate il mese successivo presso la
Segreteria di Redazione in casa Parrocchiale nelle ore pomeridiane. Grazie
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Dic 2012
ilPorto - 53
Nella casa del Padre
Ressico Giovanni
di anni 86
Deceduto il 03.11.2012
57) Volpi don Giuliano
di anni 82
Deceduto il 13.11.2012
don Giuliano
Giovanni
UN DOVEROSO RICORDO
di Laura Pernice (psicologa del GAT e del Centro famiglia)
IN TE, CON TE E PER TE DON GIULIANO
NOTRO PADRE BUONO
Una preghiera di gratitudine del Dono di Te ricevuto
una preghiera all’amore del nostro Creatore per noi, che
siamo qui ora lontani ma ancor più a Te uniti, una preghiera
di ringraziamento a quel Dio che ha programmato il nostro
incontro.
58) Scattini Aldo
di anni 75
Deceduto il 29 .11.2012
Aldo
Con la Tua voce nella mente
e la Tua bontà accanto
continuiamo qui il Tuo cammino insieme.
Così mi unisco al coro con una voce sola
che sale ad incontrarti accanto a Cristo.
Aggiungi ora Tu, Don Giuliano,
quel che più Ti riempie il cuore,
perché sicuramente corrisponde al mio e nostro sentire.
Così è e così sarà nell’Eterna Armonia.
Insegnami
ad ascoltare sempre
ad accogliere sempre
ad annoiarmi mai
per aiutare tutti
54 - ilPorto
Dic 2012
Anno 1935: Foto di famiglia inviata a Clotildo Parigi, in Africa per lavoro. Da sinistra in alto: la moglie Pierina
Fiumi e la cognata Teresina Parigi (moglie di Egidio Vaini). In basso da sinistra i tre figli: Antonietta, Giuseppina e Lino con la nonna Giuseppa Besenzoni. Manca il quarto figlio Sergio, nato 15 anni dopo.
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Dicembre - Parrocchia di Sarnico Bergamo