PANATHLON COMO
Club n. 015 (I) Como – Fondazione 13.10.1954 ‐ Area Lombardia c/o CONI Provincia Como – Viale Masia, 42 – 22100 COMO LUDIS IUNGIT Notiziario n. 4 – maggio 2010 – www.panathloncomo.it
LE OLIMPIADI ANTICHE Prossima conviviale Giovedi 13 maggio 2010 – Relatore Rodolfo Pozzi Rodolfo Pozzi, appassionato da sempre di antichità e di sport, si è interessato 25 anni fa all'argomento e ha realizzato questa conferenza, tutta illustrata da diapositive, raccogliendo gli studi in un opuscolo edito per il 35° del nostro club. A tale scopo ha letto o riletto testi classici e moderni e ha visitato gli impianti sportivi dell'antica Grecia e dell'Asia Minore. Ha inoltre fotografato, in mostre tematiche e in musei archeologici d'Europa e d'America, i reperti del passato che documentano le prime scene sportive: lapidi, affreschi, bassorilievi, statue, mosaici, monete e soprattutto pitture vascolari. Giovedì 13 maggio, sullo schermo del Panathlon, rivivranno le antiche gare di atletica, il pugilato, il pancrazio, la lotta, il pentathlon, le corse dei cavalli e molte altre discipline, commentate dalle voci alternate del nostro consocio e della moglie Milly Pozzi Brunelli, Past‐President del Soroptimist Club di Como.
Rodolfo Pozzi di fronte al Bassorilievo di pugile al Museo Archeologico Giovio
Il viaggio inizierà con un'anteprima omerica: nel 23° canto dell'Iliade sono descritti in modo affascinante i ludi funebri in onore di Patroclo, mentre è nell'Odissea che compare per la prima volta il termine "atleta". Secondo la tradizione, la prima olimpiade ha avuto luogo nel 776 a. C.: è un anno importante, perché costituisce la prima data certa di tutta la storia ellenica. Da allora i giochi olimpici si sono svolti ogni quattro anni per più di un millennio, fino al 393 d. C., quando l'imperatore Teodosio 1° li ha soppressi con l'accusa di professionismo degli atleti e di paganesimo. Fino al 19° secolo Olimpia è rimasta sepolta per le piene del Cladeo e dell'Alfeo (che hanno contribuito a conservarla) e a causa di terremoti. E' stata riportata alla luce dagli archeologi francesi e tedeschi, e nel 1896 Pierre De Coubertin l'ha fatta rivivere con la prima olimpiade moderna La corsa nello stadio (pittura vascolare)
La relazione cui assisteremo ha visto il suo "battesimo" al Panathlon di Como nel 1987. In seguito, continuamente migliorata, è stata ripresentata in numerosi Panathlon del nostro distretto e in altri club di servizio, enti culturali e musei.
LE OLIMPIADI ANTICHE
Hotel Palace di Como, Lungo Lario Trieste 16 (Tel. 031/30.33.30) 19:45 Aperitivo (tempo permettendo all’aperto) Prenotazioni entro martedì 11 maggio 2010
20:15 Cena Quota ospiti 35 euro per aperitivo e cena 21:15 Trasferimento sala Meeting per inizio relazione tel. 031/5001089 fax 031/5000154 21:30 Relazione di Rodolfo Pozzi “Le Olimpiadi Antiche” [email protected] INGRESSO LIBERO DALLE 21:30
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MEDICI DELLO SPORT: ESPERIENZA DI VANCOUVER Giovedì 15 aprile 2010 conviviale svolta all’Hotel Palace di Como Relatori: Marco Freschi, Andrea Panzeri e Rodolfo Tavana Presentati da Claudio Pecci, Presidente della Federazione Provinciale Medici dello Sport e accolti con calore e simpatia dai panathleti comaschi, i tre medici Marco Freschi, Andrea Panzeri e Rodolfo Tavana, hanno raccontato la loro indimenticabile esperienza ai Giochi Olimpici di Vancouver 2010. Rodolfo Tavana, panathleta comasco e medico di squadra della nazionale di snowboard oltre che riferimento per la medicina dello sport nell’ambito di diverse squadre nazionali della F.I.S.I, partendo dall’escursus storico del pionierismo della specialità di Medicina dello Sport, ha ricordato l’impegno a 360° che ciascuno di loro vive nella gestione dell’atleta offrendo non solo cure ma essendo punti di riferimento importanti che tranquillizzano in momenti di difficoltà fisica per malattie o infortuni. Si è soffermato su alcuni confronti con le sue due esperienze precedenti alle olimpiadi invernali di Sarajevo e Calgary e ha definito quello di Vancouver un modello ideale per tutti i giochi, per infrastrutture e organizzazione, ricordando che all’interno del Villaggio Olimpico vi era un policlinico altamente qualificato che permetteva di lavorare in tranquillità e con immediatezza nei casi di bisogno. La vita nel villaggio olimpico a stretto contatto con tutti gli atleti, ha rappresentato una novità senza dover sostenere troppi spostamenti, anche se i tempi risentivano delle esigenze della sicurezza del villaggio. Il villaggio ha favorito la nascita di amicizie e collaborazioni si è avvertita, rispetto a Torino 2006, una “solidarietà” fra atleti europei che la precedente, per le dislocazioni degli stessi in posti diversi, non aveva Da sinistra: Freschi, Pecci, Spallino, Tavana, Panzeri, Guarneri
sviluppato. Sui risultati agonistici deludenti delle nostre squadre, ha lamentato l’esagerata aspettativa che i media avevano sui nostri atleti (interviste durante gli allenamenti e prima delle gare, risultati che dovevano essere raggiunti perché certi “numeri” dovevano essere confermati) togliendo alle gare il sapore del confronto, le emozioni dei piazzamenti nei primi dieci, la giusta valutazione di risultati che comunque erano di altissimo livello. Non si può creare aspettative nei confronti di atleti o di risultati sportivi allo stesso modo che si creano nel marketing di prodotti. Tutta questa tensione da un lato deconcentra e dall’altro fa perdere la necessaria umiltà agli atleti. Gli altri due medici, responsabili della squadra maschile (Panzeri) e femminile (Freschi) di Sci alpino, avevano entrambi già vissuto l’esperienza di Torino 2006. Andrea ha ribadito il vantaggio di essere, con tutti gli atleti dello sci alpino, riuniti in un villaggio unico. Non era stato così a Torino. Ha ricordato la difficoltà che l’aspetto meteorologico ha creato a tutti gli atleti, compresi i canadesi, che si aspettavano neve con caratteristiche completamente diverse. La squadra maschile, che si era preparata su piste “barrate”, ghiacciate, aveva nomi fra i favoriti, ma non è riuscita ad esprimersi al meglio. La pioggia che ha imperversato per lunghi giorni, la vicinanza dell’oceano che si spinge fino a 12 Km dalle piste, hanno stravolto le condizioni della neve e il lavoro degli organizzatori. Le piste avevano almeno tre tipi di neve, naturale per un tratto, barrata per un altro e trattata con sale nella parte finale. Questa situazione ha certamente condizionato i nostri atleti. Solo Razzoli ha avuto la soddisfazione di veder premiato il suo impegno. La sua vittoria ha regalato a tutti il sapore meraviglioso dell’euforia olimpica. Marco Freschi ha vissuto quel magico momento da “Casa Italia” in città. Là ha potuto respirare un clima assolutamente gradevole: tanti giovani canadesi e di altre nazionalità riconoscendolo come “italiano”, si complimentavano per l’oro conquistato. Un aspetto che aveva sempre caratterizzato i contatti con la gente è sempre stato di tifo uguale per tutti. Il solo fatto di vestire una divisa ufficiale e di esser riconosciuti come addetti ai lavori induceva tanti giovani ma anche tanti altri a fermarli, a complimentarsi per i propri atleti, a incoraggiare per dare il meglio di sé nella competizione. Si è vissuta veramente l’amicizia olimpica, la solidarietà. La serata è stata veramente “speciale” e ha evidenziato come la provincia di Como sappia esprimere eccellenze in un campo delicato come la medicina dello sport. Le responsabilità dei protagonisti e le competenze che dimostrano nella loro professione è il risultato – come ha sottolineato Pecci – della loro preparazione e della capacità di interpretare al meglio il loro ruolo. Renata Soliani
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www.panathloncomo.it MEDICI DELLO SPORT: ESPERIENZA DI VANCOUVER Introduzione di Claudio Pecci nel corso della conviviale del 15 aprile 2010 Gentili ospiti, amici panathleti. Con piacere e soddisfazione ho accettato l’incarico da parte del presidente Guarneri di introdurre i relatori della conviviale di questo mese. Essenzialmente per due motivi: in primis perché i personaggi invitati ci coinvolgeranno direttamente nell’atmosfera di un evento, quello olimpico, che resta per ogni sportivo, e quindi per ogni panathleta, la massima rappresentazione, tecnica, etica e sociale, che lo sport è in grado di proporci. E credo che questa serata sia un ulteriore momento di arricchimento culturale per tutti i panateti di Como. In secondo luogo perché, da presidente dei medici dello sport della Provincia di Como, ho l’occasione di esprimere tutta la gratitudine e i ringraziamenti della FMSI comasca a Freschi, Panzeri, Tavana per aver ancora una volta confermato Claudio Pecci come il nostro territorio sia in grado di esprimere in ambito sportivo eccellenze in ogni settore atletico, tecnico, dirigenziale e medico. Gli incarichi che i colleghi ricoprono all’interno della organizzazione sanitaria e della assistenza alle squadre nazionali della Federazione Sport Invernali sono di assoluto rilievo, richiedono professionalità, capacità, disponibilità, condizioni sicuramente necessarie ma che oserei dire NON sufficienti : per svolgere al meglio il ruolo di medici di squadra nazionale è necessario essere “uomini di sport”, “avere lo sport nel proprio DNA“, “essere medici dello sport a 360 gradi, nella testa, nel cuore, nella morale“. E i curricula che poi vi illustrerò sottolineano a pieno titolo come i relatori di questa sera rispettino appieno questa condizione. Per essere medici dello sport non è sufficiente essere dei medici che, nell’ambito del proprio settore professionale, si occupano di atleti: un medico dello sport è altro …. deve essere profondo conoscitore delle dinamiche sociali, organizzative, educative presenti nelle singole discipline sportive, deve far parte “della famiglia sportiva “ deve conoscere i regolamenti tecnici, deve sapere di organizzazione agonistica, deve seguire i cambiamenti comportamentali che la società civile in continuo mutamento induce a livello familiare, scolastico, comunicativo e altro ancora. Io e Tavana ancora ci ricordiamo quando, agli inizi della nostra scelta professionale fondata sulla convinzione che la medicina dello sport, seria, sarebbe diventato un settore importante della medicina, ci sentivamo commiserati dai colleghi e in un certo senso presi per pazzi sognatori. Oggi che, con soddisfazione, vediamo essersi affermata la bontà della nostra previsione notiamo però una sorta di opportunistico “assalto alla diligenza “ in cui colleghi delle più svariate discipline mediche, anche a gomitate, si inseriscono Da sinistra: Tavana, Freschi e Panzeri nel mondo dello sport NON con atteggiamento collaborativo e di approfondimento scientifico, ma quasi con altezzosa affermazione della loro investitura specialistica. Ma oggi lo sport “tira”, dà visibilità quindi…Questa situazione non fa bene al sistema sport e il messaggio che tutti i medici sportivi cercano di diffondere, che è rivolto a tutte le componenti del variegato mondo dello sport, dirigenti, organizzatori, media, tecnici, atleti, genitori è proprio questo: fate attenzione che gli aspetti medici che ricadono sullo sport sono variegati, complessi, delicati, in questo campo è richiesta una profonda conoscenza delle dinamiche proprie del settore sportivo, e pertanto quando si parla di medicina sportiva occorre sapere scegliere referenti e interlocutori all’altezza. Soprattutto questo messaggio dovrebbe essere recepito dai politici, che tanto (dicono !! ?) puntano sullo sport come prevenzione della salute, e dai dirigenti sportivi… La medicina dello sport, che vede come obiettivo primario della propria missione l’attenzione all’individuo ‐ persona‐ atleta nella sua globalità, deve avere anche profondi radicamenti etici e morali … i medici sportivi ne sono ben consci e, visto che al Panathlon sono universalmente riconosciute finalità etico‐culturali ed impegno civico di assoluta chiarezza intellettuale, il fatto che a Como ben tre di loro siano panathleti (Pecci, Santoro, Tavana) è garanzia di assoluta onestà e integrità intellettuale del settore medico sportivo locale. E considerando gli scenari futuri che la società moderna pare proporci questo elemento, il binomio Medicina dello Sport ‐ Panathlon, non appare proprio di secondo piano, anzi. È quindi con gratitudine che ringrazio i colleghi Freschi, Panzeri, Tavana per aver portato prestigio alla medicina dello sport del nostro territorio e quindi aver contribuito a focalizzare, se ne fosse necessario, l’attenzione di tutti gli operatori sportivi sulla capacità e la competenza del movimento medico sportivo comasco. Ringrazio altresì il presidente Guarneri per aver organizzato questa serata. Notiziario n. 4 – maggio 2010 www.panathloncomo.it PANATHLON Club di COMO Presenti alla conviviale del 15 aprile 2010 ALBERTI GIANCARLO BOCCHIETTI CLAUDIO BOTTA ALBERTO BRUNO GIACOMO CANEPA MARIANTONIETTA DOSI GIUSEPPE GATTISILO FABIO GERLI TOMMASO GUARNERI CARLO MASPES MARINO MOLTENI ENZO NESSI PIERLUIGI NOBILI ALESSANDRO NOSEDA SUSANNA PECCI CLAUDIO PINTUS PATRIZIO POZZI RODOLFO PRADA LUIGI RATTI ARNALDO RONCORONI TIZIANO SALA SERGIO SANTORO BIAGIO SOLDANI ANGELO SOLIANI RENATA SPALLINO ANTONIO TAVANA RODOLFO TONGHINI GIOVANNI VAILATI FERDINANDO ZANONI CLAUDIO ZANONI ROBERTA OSPITI CLUB: 6 OSPITI SOCI: 18 TOTALE PRESENTI: 56 3
SAPORI “SICURI” E SOLIDARIETA’ Si è svolta allo stadio Sinigaglia di Como il 19 aprile alle ore 17 la manifestazione SAPORI “SICURI” E SOLIDARIETA’. Clou della giornata l’incontro di calcio tra la polizia di Stato e la nazionale italiana ristoratori. Tra gli organizzatori e protagonista in campo il panathleta Claudio Zanoni. Al termine dell’incontro il Presidente Guarneri ed il Questore di Como dottor Mazza hanno assegnato la Coppa Fair Play del Panathlon club di Como alla compagine della rappresentativa nazionale dei ristoratori. PANATHLON Club di COMO Presidente Carlo Guarneri Past President Claudio Pecci Presidente Onorario Antonio Spallino Vice Presidente Fabio Gatti Silo I SOCI DEL PANATHLON DOCENTI AL CORSO CONI PER DIRIGENTI SPORTIVI I soci C. Bocchietti e P. Pintus, insieme al socio A. Botta ‐ Presidente del CONI di Como, stanno partecipando in qualità di docenti al corso per dirigenti sportivi di 2^ livello “Dirigere lo Sport”. IL SOCIO R. TAVANA RELATORE AL CONVEGNO DEL PANATHLON CLUB DI MONZA E BRIANZA DEL 24 APRILE 2010 Segretaria Tesoriere Roberta Zanoni Consiglieri Giancarlo Alberti Claudio Bocchietti Susanna Noseda Patrizio Pintus Tiziano Roncoroni Sergio Sala Giovanni Tonghini Il panathleta comasco Dr. Rodolfo Tavana è stato uno dei relatori al convegno “Il ruolo delle agenzie educative nell’avviamento allo sport” del 24 aprile 2010 organizzato dal Panathlon Club di Monza e Brianza. Nel suo intervento ha focalizzato l’attenzione sull’attività motoria dei bambini e proposto alcune riflessioni sul rapporto uomo – ambiente legato all’evoluzione dei tempi (ampia documentazione in “visibilità” www.panathloncomo.it) Cerimoniere Susanna Noseda Collegio Arbitrale Componenti: Alberto Botta (presidente) Giuseppe Dosi Tomaso Gerli Collegio Controllo Amministrativo e Contabile Rodolfo Pozzi(presidente) Marino Maspes Angelo Soldani Supplenti: Giampiero Mauri Erio Molteni RIPARTITA LA COLLABORAZIONE CON L’ISTITUTO COMPRENSIVO “CARLO PORTA” DI LURAGO D’ERBA Nel Novembre 2009 La Dirigente Armanda Selva ha sottoscritto la dichiarazione del Panathlon sull’etica nello sport giovanile. Le insegnanti della primaria di Alzate, in forma autonoma, hanno codificato il loro progetto “Io gioco con fair play” che si è concluso nella prima fase martedì 13 aprile 2010 con la presentazione della mostra dei disegni e degli slogan presentati dai ragazzi. Il Club di Como era presente con Susanna Noseda e Renata Soliani (delegata Fair Play del P.I. ). A tutti i bambini è stato consegnato il “cartellino giallo” del Club di Como (carta fair play e carta dei diritti del ragazzo nello sport). Presente anche l’assessore allo sport e all’istruzione del Comune di Alzate Brianza Lorenzo Benzoni. (foto e descrizione in www.panathloncomo.it Progetto “Fair Play”). Supplenti: Pierantonio Frigerio Pierluigi Nessi PRESIDENTI COMMISSIONI Cultura Claudio Bocchietti Disabili Patrizio Pintus Etica e Fair Play Claudio Pecci Eventi Sergio Sala “Panathlon il Primato dell’Etica” Stresa 14 ‐16 Maggio 2010 Ultimi giorni per iscriversi. Info su www.panathloncomo.it o telefonando al 0185/65295‐6. Giovani Scuola Educazione Giancarlo Alberti Informazione Patrizio Pintus Recapiti Club
Carlo Guarneri Via Palma 12, 22100 Como Tel. 031‐5001089 ‐ Fax 031‐5000154 Mail [email protected] Notiziario n. 4 – maggio2010 Roberta Zanoni Via Mentana, 32, 22100 Como Tel. 031 240170 ‐ Fax 031 240170 Mail [email protected] www.panathloncomo.it Nuovi Soci Pierantonio Frigerio Premio Panathlon Intesa SanPaolo Mino Bruno 4
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4 Maggio