Verbale del Consiglio Pastorale Unitario.
14 gennaio 2016
Presenti: Don Angelo, Roberto Borelli, Suor Laura, Alfredo Di Silvestro, Stefano Catellani, Sante Iotti, Suor Clara,
Anna Bizzarri, Valeria Marino, Chiara Panizzi, Elena Caiti, Lucio Rotteglia, Francesco Gallo, Andrea Marino,
Marino Gallo
PUNTO 1. AVVISI DOMENICALI
Don Angelo fa un breve cenno a questioni emerse nel precedente incontro del CPU, come ad esempio la
comunicazione degli avvisi alla fine della messa domenicale. Se ne è discusso in commissione liturgica e si è
pensato di nominare una persona del consiglio (una per parrocchia) che parli in vece del sacerdote per mettere
in evidenza gli appuntamenti più importanti della settimana. Non andrebbero solo letti dal foglio a stampa ma
spiegati e motivati a voce. Ciò non toglie che gli avvisi relativi a particolari attività o iniziative possano essere
dati, come avviene anche adesso, dagli organizzatori di tali attività (vendita torte, fiori o manufatti ad esempio).
Ogni mese tali annunciatori potrebbero cambiare.
Stefano sostiene che gli avvisi relativi ad appuntamenti fissi potrebbero essere dati dal parroco, mentre quelli
relativi ad eventi o appuntamenti particolari potrebbero essere dati dall’incaricato del consiglio (ritiri, la fede va
a scuola, appuntamenti diocesani ecc).
Roberto chiede se deve trattarsi proprio di un consigliere e don Angelo risponde di no, ma che deve comunque
essere qualcuno ben informato e presente, così da poter motivare e contestualizzare l’iniziativa che viene
proposta. Potrebbero essere anche dei giovani, dei volti meno noti all’assemblea e in ogni caso è preferibile che
siano due, così da garantire un sostituto.
Conclusione: Don Angelo attende a breve una risposta.
PUNTO 2. LA FEDE VA A SCUOLA
Gli appuntamenti settimanali de “La fede va a scuola” presso il salone della Parrocchia del Sacro Cuore,
quest’anno ci portano a riflettere sul significato e sul percorso delle nostre Unità Pastorali, attraverso la lettura
della Prima Lettera di S. Paolo ai Corinzi. Si ricordano in particolare i prossimi tre incontri del
26 gennaio
(dove i tre parroci esprimeranno le loro valutazioni sul cammino fatto finora e sulle loro
riflessioni in merito)
1 febbraio
(dove verrà analizzata la questione dal punto di vista dei giovani, con l’aiuto di Don Davide)
9 febbraio
(in cui ci sarà un libero confronto tra tutti i partecipanti senza pretese di soluzioni ma con
l’obiettivo di sentirci chiamati in causa a realizzare questo che, più che un progetto, dovrebbe
diventare un quotidiano stile cristiano di vita comunitaria)
PUNTO 3. RIELEZIONE DEL CONSIGLIO PASTORALE UNITARIO SECONDO I CRITERI PROPOSTI DAL
“Regolamento del Consiglio di Unità Pastorale”, pubblicato a pag. 27 dell’opuscolo: Orientamenti diocesani
per le Unità Pastorali
Ci si chiede se, per corrispondere a tali criteri di composizione del Consiglio, che prevedono la presenza di un
rappresentante di tutte le categorie, le realtà, i servizi presenti in parrocchia, più due o tre consiglieri da far
eleggere direttamente dall’assemblea, non si debba pensare se integrare quello esistente o se ricomporlo
nuovamente.
Marino propone di mantenere lo status quo fintanto che non siano chiari i tempi nei quali andremo ad unirci alle
altre due parrocchie di San Pellegrino e del Buon Pastore. Tali cambiamenti sono vicini e non consigliano di
creare confusione.
Conclusione: attendiamo un attimo (ad esempio la Pasqua) per vedere se si chiarisce lo scenario.
PUNTO 4. INDICAZIONI PASTORALI IN OCCASIONE DEL GIUBILEO DELLA MISERICORDIA
Don Angelo elenca le cose già fatte e ricorda gli appuntamenti futuri, tra cui due incontri per i genitori dei bimbi
che stanno facendo il cammino della Iniziazione Cristiana; il tema sarà quello della Riconciliazione in famiglia, da
farsi nelle due parrocchie al sabato pomeriggio dalle 15.00 alle 16.00 a cura di Mario Gazzotti (all’Immacolata il
23 gennaio e il 20 febbraio mentre in S. Giuseppe il 30 gennaio e il 5 marzo).
Le stazioni quaresimali di quest’anno saranno tutte dedicate alla riflessione sul tema della Misericordia.
Il 28 febbraio, nel pomeriggio, è previsto un pellegrinaggio vicariale che, partendo dalla propria parrocchia,
terminerà in Cattedrale per celebrare il Giubileo assieme al vescovo.
Dal 23 al 25 aprile ci sarà il pellegrinaggio dei ragazzi a Roma
Ci sarà un appuntamento Domenica 19 giugno per le famiglie, che è ancora da definire nei dettagli.
A fine luglio la partecipazione dei ragazzi più grandi alla GMG di Cracovia.
Ci si chiede se possa essere opportuna la proposta di un pellegrinaggio a Roma (la parrocchia di S. Pellegrino ci
va il 12 e 13 marzo ma coincide con la sagra di S. Giuseppe; la parrocchia di Rivalta ci va dal 23 al 25 aprile, ma le
date coincidono col pellegrinaggio a Roma dei ragazzi). Ci si chiede se debba essere accessibile a tutti. Don
Angelo risponde che, essendo senz’altro da programmare in due giorni e prevedendo file e tragitti a piedi, sarà
più difficilmente accessibile agli anziani, per i quali però sono previste altre proposte da realizzarsi in città, come
ad esempio un pellegrinaggio alla Madonna della Ghiara. La proposta è insomma da valutare, ma se il consiglio
la ritiene pastoralmente valida la organizza e la propone alla comunità senza bisogno di sondaggi preliminari.
Abbiamo tempo fino al 13 novembre, ma se decidiamo di farlo, qualcuno deve organizzarlo e la cosa va fatta con
una certa sollecitudine, proponendo alla svelta un programma e accogliendo iscrizioni e quote di partecipazione.
Suor Laura propone di trattare assieme tutte le proposte relative al Giubileo, per fare una riflessione più ampia.
Il pellegrinaggio infatti ha senso se è il momento forte di un cammino più ampio di tutta la comunità e non come
episodio isolato.
PUNTO 5: CRESCITA DELLA COMUNITA’ NELL’AMBITO CARITATIVO
Don Angelo affronta a questo punto il tema della crescita della comunità nell’ambito caritativo. Si è notato che
ci sono ampi spazi di miglioramento e in particolare della parrocchia dell’Immacolata per ciò che riguarda la CdC
e della parrocchia di S. Giuseppe per ciò che riguarda il Centro di Ascolto delle povertà. Proporrebbe a riguardo
di incontrare le persone dell’Immacolata interessate a sondare le modalità per una crescita nella frequentazione
della CdC e quelle di S. Giuseppe col compito di far crescere la partecipazione ai Centri di Ascolto.
Inoltre riporta all’attenzione del Consiglio il progetto caritativo della nostra Unità Pastorale, di cui si è parlato in
tante occasioni, ma che non è mai decollato: ci si era infatti proposti di trovare il modo di essere più attenti
nell’ascolto dei bisogni e delle povertà del nostro territorio così da segnalarli, attraverso le sentinelle di
quartiere, del parroco, di Suor Clara, del diacono ecc. alle comunità parrocchiali o direttamente alla Caritas,
organo che dovrebbe essere il nostro riferimento per aiutarci ad individuare le soluzioni e coordinare gli aiuti.
Interventi:
Marino sostiene che se pur percepita come una fatica in più, soprattutto per chi ha già tanti impegni in
parrocchia, la carità è una parte fondante del nostro vivere il Vangelo e dev’essere il collante per tutto il resto.
Francesco Ansaloni dice che non si può pensare alla parrocchia come ad un’entità separata dal territorio in cui si
trova a vivere. Vanno attivate delle soluzioni semplici per iniziare a mettere in dialogo queste due realtà.
Anna Bizzarri sostiene che andrebbe anche approfondito il tema della conversione personale, per avere le
motivazioni e l’approccio giusto al tema della carità. Dice anche che forse basterebbe distribuire un modulo sul
quale ogni persona presente alla Messa può segnalare la sua disponibilità a dare un contributo in qualche
ambito particolare.
Suor Laura: dobbiamo imparare ad accogliere il dono di un Dio che si è fatto misericordia chinandosi sull’uomo.
Abbiamo bisogno di convertirci chinandoci sull’uomo, accogliendo le miserie, le povertà, le situazioni difficili,
come pagine del Vangelo, vedendo in esse l’incarnazione di Gesù. E abbiamo la fortuna di averla in casa questa
possibilità di chinarci sull’uomo. Per ciò che riguarda il territorio, sono tante le situazioni di bisogno che abbiamo
individuato andando a benedire le case o che quotidianamente arrivano alla CdC. Il problema è che non si sa a
chi chiedere aiuto tra le persone delle nostre due comunità. A chi si chiede? Dobbiamo iniziare a sporcarci le
mani chinandoci sull’uomo. Gesù pregava e predicava, ma incontrava anche i bisognosi e li guariva. Sono
presenti sul territorio tante famiglie con bimbi disabili. Ci sono bimbi che cercano una famiglia affidataria …
Siamo chiamati a impastare la nostra vita con la vita dei poveri. Poi ci sta anche tutto il resto, il pellegrinaggio, gli
incontri ecc. Ma questo aspetto deve entrare nella nostra vita. Inoltre suor Laura sostiene che non debba esserci
una spartizione dei compiti nel cammino di crescita delle due parrocchie, ma che, pur necessitando un maggior
impegno dell’Immacolata per la CdC e di S. Giuseppe per i Centri di Ascolto, entrambe le comunità debbano fare
un cammino in entrambi i sensi. Chiede anche se non si può domandare qualcosa in più ai giovani dell’Immacolata che, durante il periodo dell’Avvento, avevano ‘sfondato’ le porte della Casa per andare a pregare al
mattino.
E’ vero, come sostiene Stefano, che forse non è così fondamentale che tutti facciano tutto e che forse esiste una
vocazione diversa delle due comunità riguardo alla carità, che va rispettata. L’importante è che si continui a
crescere. Don Angelo risponde che comunque bisogna che cresciamo tutti nella carità, coltivando di più gli
aspetti nei quali siamo difettosi.
Marino fa un’esortazione spirituale e sostiene che potremmo decidere che sia il parroco ad armonizzare i
carismi e noi, invece di organizzarci personalmente nel fare questo o quello,potremmo rimettere a lui
l’indicazione del nostro impegno in un servizio piuttosto che in un altro, a seconda dei bisogni della comunità e
del bene comune. Questo ci eviterebbe l’errore di credere che il nostro cammino spirituale e caritativo sia una
questione personale, mentre riguarda anche gli altri se è vero che ci vogliamo bene.
Lucio propone di sfruttare la messa della domenica per proclamare pubblicamente i bisogni che emergono, così
che sia possibile a tutti farsi avanti, anche a chi normalmente frequenta meno i nostri incontri e le nostre
riunioni. Aggiunge anche che potrebbero essere distribuiti alla domenica dei fogli con i testi delle omelie del
Papa in ‘Santa Marta’, oppure le riflessioni che da ieri mercoledì 13 gennaio ha iniziato sulla misericordia. Anche
in CdC, c’è un cesto, a cui tutti possono attingere, con testi tratti da riflessioni e omelie oltre che del papa, di
altri profeti del nostro tempo vicini e lontani.
Ci vuole però qualcuno che ci si dedichi e individuare in san
Giuseppe un luogo più appropriato per offrirlo alla gente.
PUNTO 6. SAGRA DI S. GIUSEPPE (13 marzo 2016)
Don Angelo chiede se dopo il pranzo condiviso si può pensare a qualcosa legato al Giubileo della Misericordia,
ad esempio un pellegrinaggio al carcere dove potremmo accedere al cortile per avere in incontro con un
detenuto che potrebbe offrirci una testimonianza di misericordia e di perdono ricevuto.
Se si decide che una cosa del genere possa andar bene ed essere possibile (suor Laura chiederà a Don Matteo
Mioni), va organizzata subito, perché i permessi vanno chiesti per tempo.
PUNTO 7. BENEDIZIONI PASQUALI
Inizieranno con la Quaresima e per quest’anno si era pensato di coinvolgere qualche laico in più, a partire
probabilmente dai Ministri della S. Comunione. La cosa migliore sembra comunque quella di andare in due
persone.
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