Of.'
£^ HV.P,
ELEMENTI
DI ZOOLOGIA/
DELL' ABATE
CAMILLO RANZANI
trofessore di mineralogia
,
e di zoologia
nella pontificia università
di
bologna
,
Tomo Secondo
CONTENENTE
LA STORIA NATURALE
DE'
MAMMIFERI
Parte Prima,
»
OLQG
NA
PER LE STAMPE DI ANNECJO NOBILI
1820.
•
•^
V
•
•
«
.
PREFAZIONE
G
Ihiunque intraprende lo studio della Zoologia deve principalmente rivolger
r animo alF attenta considerazione dei
mammiferi, i quali sono senza dubbio
più perfetti di tutti gli altri animali sì
per le facoltà delF animo , come ancora
Il perchè
per la struttura del corpo
seguendo l'esempio di Linneo*, di Cuvier,
di Blumenbach ec. ne ho trattato in
primo luogo Nella introduzione alla presente classe ho esposto i fondamenti della medesima , toccando però appena le
cose principali , che risguardano la struttura interna del corpo de' mammiferi
Imperocché la separazione della Zoologia
dalla Zootomia è oggimai generalmente
ammessa , ed approvata , ed avendo assunto di trattare in questi miei elementi
soltanto della prima , si avrebbe motivo
di riprendermi, se non mi fossi io qm
.
.
6
astenuto dal tessere anatomiche descrizioni , essendo ciò , come ognun sa , uflicio
deir altra Ho dato le necessarie spiegazioni del linguaggio tecnico , ne ho taciuto affatto di alcune aggiunte che ad
esso fece , non ha guari tempo , il Signor
.
(i)
llliger
La
.
classificazione
poi
dei
che il Signor Giorgio Cu,
ha seguito nelf ultima sua opera su
tutta la Zoologia (2) mi è sembrata
meno imperfetta di quante altre sono state finora proposte , e per ciò stesso V ho
quasi in ogni sua parte abbracciata , ed
allontanandomene alcuna volta ho palesato i motivi , che a ciò mi hanno indotto Non comportando la natura del mio
lavoro, che io dia contezza di tutte le
specie, ho esposto i caratteri delle principali, indicando però le opere , nelle quali
sono descritte le altre
Non ho dato la
compiuta sinonimia di quelle specie di
mammiferi
vier
.
.
(i) Car. Illigeri
vium
lini
,
Prodromus systematls niammalium
addltis terminis zoographicis utriusque classis.
181
1.
,
et a-
Eero-
in 8.
(2) G. Cavier
gani «ation. tom.
Le rècne animai distriLué d'après son
I.
a Paris
iBiJ-
or-
7
.
ho discorso sì perchè ne sarebbe rimasto soverchiamente ingombrato questo
mio libro , come ancora perchè non miche
sembra in verun conto necessario
tutta s' apprenda da chi vuole iniziarcui
,
,
Ho
conservato la linneana nomenclatura ne' casi , in cui lo
stato attuale della Zoologia me lo ha
permesso Allora solamente ho fatto uso
alla
si
Zoologia
.
.
di nuovi
nomi
italiani
^
quando non ne
ho trovato nella nostra lingua alcuno
at-
to a significare le cose , che da me si volevano indicare L' opera poc' anzi citata
del Sig. Giorgio Cuvier mi ha fornito de"*
.
nomi
francesi
logia
del
;
primo volume della ZooTiedemann (i) ho preso
dal
Sig.
de' nomi tedeschi
La
Zoologia generale di Shaw (2) , la traduzione inglese del Sistema della natura
una gran parte
di
.
Linneo recentemente stampata in Lon-
dra (3),
(i)
Frid.
1808. in
(2)
e
gli
elementi
Tiedemann. Zoologie.
Zoologia del
Erster
Band.
Landshut
8.
George Shaw General zoology
1801. in
di
voi. 1.2.
London 1800-
8.
(3) Charl. Linnaens. A genuine and universal system o
naturai history. London i8i6. voi, j. 2. in S.
,,
8
Stewart (i) mi hanno somministrato
i nomi inglesi
Nella scelta degli oggetti
da rappresentarsi nelle ligure , ond' è corredato questo volume , ho avuto principalmente in mira d' indicare in qualche
modo la progressione de' generi delle varie famiglie
Laonde sono stati per lo più
da me preferiti i generi estremi, ed alcuni degf intermedi , e di ognuno di essi
ho fatto efsigiare almeno una speSig.
.
.
cie . Tanto nelle descrizioni , come nelle
notizie sulle maniere di vivere , ne mi
sono esteso in guisa da divenire prolisso
né mi sono contenuto dentro limiti così
ristretti da omettere alcuna cosa rimarchevole , ed ho usato tutta la diligenza
per ottenere lo scopo che mi sono proposto, di dare alla studiosa gioventù esatta contezza delle principali scoperte, che
intorno ai mammiferi sono state fatte in
questi ultimi tempi. Ho quindi messo in
opera quanti mezzi erano in mio potere,
onde procacciarmi i più recenti libri
,
(i) e. Stewart. Elements of the naturai liistory of the
animai kingdom voi. I. Edinbtirg. 1817. in S.
ne' quali è
....
9
trattato di codesti animali ,
e ne ho attinto quelle notizie clie ini sono sembrate più rilevanti, e più sicure.
A fine di appagare il desiderio di quelli,
che intervengono alle mie lezioni ho diviso questo secondo tomo in due parti,
la prima delle quali precede di breve
intervallo la seconda. Se a taluno non
piacesse una tale separazione , potrà in
seguito riunire le due parti, giacche nel-
numerazione delpagine della prima.
la seconda continuerà la
le tavole
5
e delle
INTRODUZIONE
ALLA STORIA NATURALE
DE'
MAMMIFERI
CAPO PRIMO
De
vaiii nomi dati alla storia naturale
de'
Gr]li
mammiferi.
animali vertebrati , che hanno il cuore a due ventricoli, e a due orecchiette, ed
il sangue rosso, e caldo,
e che in oltre sono
vivipari, s'indicano, come dissi già neU' introduzione generale, col nome di mammiferi. Quella parte della Zoologia , la quale tratta de" medesimi si chiama da alcuni moderni Mammalogia , o anche Mastologia , da Raffinesque Mastodologiaj da Blainville Mastozoologia. SI latte denominazioni o sono nuovissime, o quantunque da qualche tempo proposte ^ sono state
finora abbracciate da assai pochi scrittori.
Che se poi di ognuna si ricerchi diligentemente
r etimologia , si troverà poco conforme a ciò.
.
12
die pur vorreLbesì significare (i). Dicasi altrettanto del nome di mastodj che Raffinesque
ha sostituito a quello di manuniferi, e dell'altro di mastozoarj , col quale Blainville indica
Il nome di pi^li animali di cui trattiamo
liferi, dato già da R<ijo ai quadrupedi ovipari ^ e risguardato da Blainville come sinonimo
di mammiferi ^ non si deve come tale considerare , giacché fra i mammiferi annoveransi
anche i cetacei , de' quali la maggior parte
non ha pelo di sorta alcuna
,
.
(i) Maninialogia deriva dal vocabolo latino
jìiainma-mam-
nome £;reco Àoyoi; - discorso/ Mastologla deriva
da IJ.Ctqoi; . mammella, e da AÓ/O?
Mastodologia dall'aggettivo [/.Ci^ujo g
mammelle, e da ÀÓyog ^
eoi; - a grandi
mella, e dal
*,
y}
,
e da ÀÓyog .
[Ji0i<^6? ^ da ^cDov- animale ,
perchè ognuno da se comprenda la verità di
quanto ho asserito intorno ali" etimologia de' nomi , co' quali taluno ha voluto significare
la storia naturale de' mammiferi, e di quelli pure desunti dalla greca lingua , die Raffinesque , e Blainville hanno usato in vece del nome di mam-
Mastozoologia da
E
ciò
basta
miferi . Che se poi a questo
del tutto corrispondente, e
un
altro se ne volesse sostituire
preso dal greco idioma, si po-
trebbe adoperare quello di mastofori derivato da (XW^og , e da
portare , e quindi la storia naturale de' mammiferi potrebbe chiamarsi Mastoforologia , se un tal nome non
avesse il difetto di tsàcre troppo lungo, ed alquanto difficile a pronunziarsi.
,7^^;
^spu)
i3
CAPO
Vegli organi che
II.
mammiferi servono
ne
sensazioni
alle
.
R
-imarchevoli sono senza dubbio
i
carat-
teri distintivi del sistema nervoso de' maniiniferi
Alcuni
.
cervello
ne'
di
tali
altri nella
,
die
nervij
si
risiedono
caratteri
spinale midolla
distribuiscono
nel
ed altri
alle diverse
,
Due
soli ne indicherò appartenenti al
primo de' quali consiste nell'essere gli emisferi dello stesso insigni riuniti mediante una lamina midollare chiamata corpo
calloso: 1^ altro è quella prominenza trasversale chiamata ponte del Varolio, la quale scor-
parti
.
cervello,
il
gesi nella superficie inferiore della midolla al-
lungata
Sono
.
i
bite
.
IJn
di due occhi
denominate or-
mammiferi provveduti
situati nelle cavità del cranio
solo se
ne conosce finora
,
gli
occhi
rimangono affatto ascosi, perchè la
pelle sovr' essi ne è più sottile, ne meno pelosa
di quello sia altrove (i)
Tutti gli altri hanno
e
gli occhi forniti di due palpebre esterne
del quale
.
,
(i) E' il Mus typhlus di Linneo, lo Spalax tjphlu^ di
alcuni moderni zoologisti.
«4
ìlei
.
.^
riicìlmento
più
o
meno manifesto
rli
una
Vengono le palpebre
ionnate dal ripiegamento della pelle , e fornite sono di muscoli
alcuni de' quali hanno
r ufEcio di aprirle j perchè entri negli occhi
la luce, altri servono a chiuderle
e ad impedire che Q la stessa luce, quando fosse soverchia, o estranei corpi recliino offesa a questi organi cotanto dilicati
I movimenti delle
palpebre giovano pure a mantenere puliti gli
occhi. I mammiferi, che menano lor vita sotterra hanno, generalmente parlando, gli occhi
piccoli; i notturni gli hanno per lo più assai
grandi Varia è pure ne' mammiferi la situaterza palpebra interna
«
,
,
.
.
zione degli occhi
innanzi,
;
e sono questi o diretti
fra loro vicini, ovvero
e
all'
rivolti ai
r uno dall'altro distanti ^ o finalmenuna posizione intermedia
Per riguardo poi alla figura sono i medesimi o sferilati, e
in
te
ci
,
o
.
piani
anteriormente
,
convessi, formati però sempre
nache,
che
rinvengonsi
Vi ha quindi
e posteriormente
dalle stesse to-
in quelli dell' uomo..
la congiuntiva,
sclerotica,
la
la cornea trasparente, la coroide,
T
irJde, l'u-
vea , e la retina, la quale non è altro che
un'espansione del nervo ottico, e vuoisi risguardare come la sede principale del sensorio
della vista
Parimente vi sono tre umori di
densità diversa, l'acqueo cioè, il cristallina.
.
i5
eà il vitreo, e passanclo a traverso di essi la
luce in vario modo si rifrange prima di giunQrainli però sono le diiFegere alla relina.
renze trovate da' zootomi negli occhi de' varj
mammiferi, allorché ne hanno esaminate le
anzidette partì. Sogliono
to del colore dell' iride
gialla,
i
zoolosisli tener con-
la quale
in altri cerulescente,
o
ed intorno a ciò vi ha talvolta
in alcuni è
aranciata ec.
diversità fra
gl'individui della specie medesima. La pupilla poi quell'apertura cioè dell' iride che lascia
penetrare negli occhi la luce non è in tutti
i
mammiferi
stessa
della
l'una,© r altra
do
la pupilla
,
secondo
le
circostanze.
Quan-
dilata è generalmente rotonda,
si
si mantiene
rotonda in alcurassemhra un romhoide, talora
ristretto, che poco dista da una linea o
e
ristringendosi
ni
,
così
grandezza, e della
render varia
stessa
figura^ ed alcuni possono
in
altri
verticale, o trasversale: vi ha finalmente
qualche mammifero,
la
cui
pupilla
un
ristretta
somiglia per la figura ad un cuore. Gli animali
de' quali parliamo possono quasi tutti muovere in molte guise i loro occhi , mercè T azione
de" muscoli , che a ciò sono destinati
E' cer.
to finalmente
chi de'
»
le
diverse qualità degli
mammiferi sono addattate
vi bisogni ed
vere
,
che
alle
rispettive
ai
maniere
cc-^
rispetti'
di
vi»
i6
Siccome tutti
stìnti ocelli
tati sono
(li
mammiferi hanno
ì
fra loro somiglianti
due orecchie, Funa
,
così
delle
cine
eli-
pure do(juali né
punto , né poco differisce dall' altra ed amendue hanno un esterno meato uditorio. D'ordii
nario attorno alT ingresso del medesimo scorgesi un espansione cartilaginea, che dicesi orec,
chietta,
varia è la grandezza, la fi-'
gura , la direzione, l'interna siiperficie. In
questa meritano talvolta una particolare considerazione quelle eminenze alle quali furono
imposti i nomi di trago , e di antitrago , di
elice, e di antelice. In che consistano le differenze delle anzidette parti , si vedrà allor
di
cui
quando parleremo
cui
de' diversi
mammiferi
,
in
ora ad
cosa
affatto inutile.
Le principali interne parti,
ond'è ne" mammiferi composto il sensorio, di
cui ora si tratta, sono la memhrana del timpano; gli ossetti situati nella cavità del timpano stesso denominati il martello^ 1' incudine. Tosso lenticolare, la staffa ; la tuha eustachiana; il lahirinto osseo, di cui fanno parte
esse
indicarle
il
s'
vestibolo,
ciola
;
e
incontrano
:
trattenersi
il
ad una ad una a
i
me semhra
canali semicircolari, e la chioc-
finalmente
il
lahirinto
al quale viene distribuito
il
membranoso,
nervo acustico e
Venendo ora a considerare le parti ond' è
formato T organo deli' odorato , avvertirò in
,
17
primo luogo, che
pocliissimi, hanno
i
iiiammiterì
,
eccettuatine
flae
esterne aperture, per
entrano gli effluvj odorosi in due canali divisi da un tramezzo, cui si dà il noAllor quando poi
me di setto delle narici
apertura,
ha
che
i due caun'esterna
non vi
nali verso r estremità si riuniscono a formarne un solo, e là finisce il setto che per lo
lungo li teneva divisi. Nella maggior parte di
questi animali, non però in tutti, vi ha un
Chianaso esterno più o meno prominente
mansi alette, o pinne le parti estreme, inferiori deir esterna parete del naso. Illiger appella Rinario (^ Rhìnariiim^ (i) la parte estrema del naso , qualora sia coperta di una pelle
Servesi Io
sottile, liscia, e per lo più umida
stesso zoologista della denominazione di Chiloma ( Chiloma ) (2) per indicare il lahhro superiore in un colla porzione del naso, che gli
è attaccata, purché tutto questo formi una rimarchevole gonfiezza come vedesi nei cavalli
Il naso è ne' mammiferi asnei carnali ec.
sai vario per la grandezza, e per la figura.
Gli si dà il nome di prohoscide quando sia prolungato al di là delle mascelle, e sia dotato
le
cjuali
.
.
.
,
,
1
(i)
(in
^ivupiov
—
piccolo naso.
(2) da %f7À0^' - labbro.
i8
3i gran mobilità. Dicesi clie il naso di un
manimifero è semplice qualora non abbia appendici di sorta alcuna j se ne abbia sì cbiama composto. Illiger dà il nome di Prostema
(^ Prostluma^
(3} a qualunque appendice, la quasecondo cbe quest'
le sia al naso sovrapposta
appendice è simile per la figura ad una foglia ,
ad un ferro di asta ^ ad un cuore, ad un imbuto, il naso dicesi foglioso, astato, cordiforme,
imbutiforme Se poi sia il naso circondalo da
_,
:
.
un margine
pieglievole
cbiama crestuto. Le
si
parti interne di questo sensorio sono, generalmente parlando , la membrana pituitaria col
nervo olfattorio, ed i così detti turbinati Per
riguardo ai seni mascellari, frontali, e sfenoidali, or P uno or P altro manca a varii geneed alcuno di
ri della classe de' mammiferi
questi non ne ha di veruna sorta.
La lingua in cui ha sede P organo del gusto è in tutti i mammiferi carnosa, e pieghevole ^ d" ordinario attaccata soltanto colla sua
.
,
,
alP osso
radice
una porzione
mercè di
muscoli destinati a muoverla
ioide
,
e
con
della sua base alla mascella inferiore
membrane,
e di
Pochissimi poi sono i mammìne' quali la lingua quasi fin verso l'estre-
in varie guise
feri
,
mità
sia
(5)
da
.
attaccata al palato
npog\}ììi/,Ci
inferiore
.
, aggiunta, o sia appendice.
Soglio-
.
^9
noi
zoologisti
za
la
,
esaminarne
la figura, la lunsliez-
superficie, e la mobilità
alla figura è la
Per riguardo
lingua generalmente negli an.
animali larga, e depressa, o sia piatta,
senza intagli nel contorno; alcuniperò Phanno
depressa, ed intagliata, e pochi F hanno vermiforme La lunghezza della lingua per lo più è
tale, che nello stato di riposo rimane distesa
nel palato inferiore: allorché poi sia vermiforzidetti
.
me,
è anche assai lunga, e ritirata dentro la
tocca vi sta ripiegata. E' la medesima, generalmente parlando, fornita di tre sorta di papille nervose denominate coniche, funi^iformi e
,
caliciformi
:
per la distribuzione, per
lo
nume-
ro, e per la grandezza variano esse ne' diversi
generi, e talora non ve n'ha quasi indizio.
jA.lquanti
mammiferi hanno
nel mezzo della su-
periore superficie della lingua un certo numero di papille coniche, colla punta ripiegata
air indietro, rivestite da una specie di astuccio di sostanza cornea: quindi una tal lingua
è ruvida, sovente al segno, che questi animali lambendo la pelle nuda, possono lacerarla.
Diversa è finalmente la mobilità della lingua de' mammiferi, e mobilissima scorgasi
in que'che l'hanno vermiforme, pressoché im-
mobile
negli altri
,
in cui è per
parte attaccata al palato
la
massima
20
Mi rimane
a olire alcuna cosa del sensorio
dalle estremità eie' nervi che
formato
elei tatto
Per mezzo del tatto prosi diramano nella pelle
,
.
vano
i
mammiferi
sensazioni
di varie sorta,
ed acquistano nozioni diverse, sofirono cioè il
caldo, ed il freddo, e s'accorgono della durezza, o mollezza della figura, e di altre qua,
lità
te di
de' corpi
.
Ma
non tutte
le parti
rivesti-
pelle sono in rodesti anim;iii atte egual-
mente a ricevere, ed a trasmettere
le
sioni necessarie affinchè abbiano luogo
impresle
in-
Una tale differenza non didicale sensazioni
pende soltanto dalla copia de' nervi ma ezian,
e
dio dalla sottigliezza , e nudità della pelle
dalla mobilità, e pieghevolezza delle parti,
cui essa ricopre. I mammiferi, eccettuati po,
chi, hanno
all'
esterior superfìcie del corpo
un
o minor numero di peli ; alcuni
sono in oltre guerniti di scaglie, o di lamine,
o di pungoli coinei e ve n'hanno finalmente di
maggiore
,
;
quelli la cui pelle,
quantunque
affatto
nuda,
pure è dotata quasi da per tutto di un tatto
assai otltìso^ perchè eccessivamente grossa, e
poco pieghevole. Vedremo in seguito, che nel-
mammiferi , or questa or quella
parte per riguardo alla squisitezza del tatto
prevale alle altre, ed avremo motivo di persuaderci, che ciò era necessario, affinchè co-
la serie dei
desti anijnali potessero secondare le
loro ten-
.
21
denze e soddisfare a' loro bisogni E ciò taintorno agli oreani , che ne' mammiferi
Chi ama di ben coservono alle sensazioni
noscerne r intima strattura ricorra alle opere dei zootomi , e sopra tutto alle lezioni di
Anatomia comparata del Sig. Giorgio Cavier
,
.
sti
.
CAPO
Ddle
imrtl
,
III.
che nel mammìferi servono ni
moto locale.
I
mammiferi per
la
maggior parte \'ivono
sul terreno asciutto, pochi
sono acquatici
,
al-
cuni amfibj , e ve n' ha finalmente picciol numero , che mediante un volo più, o meno imperfetto può rimaner sospeso nelP aria , ed aggirarsi per entro alla medesima. Inoltre non
tutti quelli j che muovonsi sul terreno asciutto
ciò fanno alla stessa guisa , e gli uni sono
principalmente atti a passeggiare , altri a correre
ti
,
al
frir
altri a saltare
.
Laonde
le
parti serven-
moto negli animali, di cui si tratta, ofdebbono senza dubbio grandi differenze
.
Sì fatte parti sono principalmente quelle, che
diconsi estremità, e volgarmente anche gambe.
Il numero loro non è mai maggiore di quat-
33
tro, due anteriori, e due posteriori, né mai
minore di due. In questo secondo caso, e talvolta ancora nel primo per la figura ed esteriore apparenza somigliano esse le pinne, o sia
le alette de' pesci , quantunque siano internamente formate da varie, e distinte ossa analoghe a quelle, che si trovano nelle estremità corrispondenti degli altri mammiferi. D'ordinario
gli
organi
,
de' quali ora si
mati in guisa
gono composti
,
tratta sono confordie anche esteriormente si scor^
di diverse parti
;
e
si
dà
il
nome
di
piedi a quelle, che nella traslazione dell'intero
corpo, generalmente parlando, servono di basi,
su cui posino le altre Seguendo 1' esempio di
Aristotile tengono i zoologisti gran conto delle differenze che presentano i piedi dei mammiferi Distinse già lo Stagirita scrivendo de'
.
.
suoi quadrupedi vivipari
i piedi, ne^ quali veggonsi distinte dita da quelli in cui non appa-
una
che gli
altri finiscono d'ordinario con una o più parli di natura cornea , alle quali si dà il nome
di unghie. Aristotile divise queste in unghie
propriamente tali, ed in ungule, e parlando di
que' quadrupedi vivipari , i quali forniti sono
di ungule notò, che alcuni ne aveano una
i?ola , ed indivisa per ogni piede, e li chiamò
solipedi, ed anche solidunguli, e che non pochi
altri aveano l' ungula, bifida , e li nominò birisce
tale distinzione. Sì gli uni
salci
(i). I zoologisti che vennero
Ari-
tiopo
stotile adottarono queste distinzioni
e dissero
digitati i quadrupedi vivipari , ne' piedi de'qua,
Rajo li
chiamò ancora fissipedi ed ai quadrupedi anche forniti sono di unghie dette il
zidetti
nome di unguicolati, agli altri che hanno unli
è
facile
il
disrernere
varie
dita:
,
,
,
gule quello di ungulati ; ed avvertì , che fra
gli ungulati vi sono, oltre i solipedi, ed i hisulci di
Aristotile, anche altri quadrupedi vi-
vipari, che devono chiamarsi quadrisulci. Definì egli poi l'ungula così
un corpo duro di
:
sostanza cornea, concavo, che copre, e riceve
dentro se l'estremità del ditO;, e sul quale an-
cammina P animale;
ed aggiunestremità delnude,
di unghie supele dita
riormente. Sì fatte definizioni sono abbracciate dalla massima parte de' moderni scrittori di
zoologia. Vuoisi però avvertire, che il Signor
cora in parte
hanno
armate però
se, che gli unguicolati
Blumenbach ha
ristretto
il
le
sÌ2;r,ificato
delle
denominazioni di fissipedi
e di digitati; imperocché le dà solamente a que^ mammiferi ,
_,
i
quali
oltre
l'avere
ne' loro
piedi dita di-
stinte, e discernibili, sono ancora affatto senza
membrana che
,
riunisca le stesse dita.
(i) Arist. de anim. ed. Schneider lib. 2. cap. 2.
E
non
«4
è a tacere in questo luogo
die ffeiieralmente
si tlicono palmipedi quegli animali, die hanno e piedi, e dita distinte , riunite però queste da una membrana, come vedesi nelle anitre , e che il Sig. Blumenbach estende una.
tale denominazione ad animali, nelle estremità de' quali non vi ha parte distinta , che
ineriti veraniente il nome di piede ^ ed appella un qualche indizio scorgesi delle dita ascose sotto gì" integumenti. Intorno alle quali discrepanze fra' zoologisti dico, che ragionevo-
mi sembra l'avviso
le
chè vuole chiamare
di
_,
Blumenbach allormammife-
fissipedi que'soli
quali hanno ne' piedi loro dita disliiite ,
non altrimenti riunite da membrana ed è appunto in questo ristretto senso che si adopera
da tutti una tale denominazione, allorché parlasi degli uccelli , ne veggo motivo di darle siuni licazione più estesa , applicandola ai mammiferi. Non sono io poi d' accordo collo stesso
naturalista intorno alla denominazione di digitato , e mi pare, che non debba indicare
ri
j
i
:
altra cosa in fuori di avere le dita palesemente
distinte, siano, o no collegate da una membra-
na. Quindi non considero come Blumenbach,
ed alcuni altri fanno, in modo però diverso, le
anzidette denominazioni quai sinonimi, ed ammetto che un animale possa essere digitato senz"* essere fissipede. Dissento pure da Blumenbach
a5
per riguardo alla denominazione di palmipede,
e sono di parere, che si possa dare a que' soli
manifeanimali le cui estremità hanno piedi
L
sti ,
con dita distinte, e palesi, riunite però
da una membrana
ed anziché chiamare palmipedi gli animali, le estremità de' quali rassembrano alle pinne de' pesci , siano o no algli appell' orlo inferiore munite di unghie ,
lerò piuttosto colla maggior parte de' moderni
zoologisti pinnipedi , confessando per altro, che
questo modo di dire non esprime colla dovuta
accuratezza ciò , che si vuole significare , mentre in sì fatti animali o non vi sono altrimenti veri piedi o ve n' ha soltanto un indizio assai equivoco. INe' mammiferi digitati, e
fissipedi fra tutte le dita degno è di una particolare considerazione quello che si chiama
pollice , ed è il primo , incominciando la numerazione dal Iato interno Ora il pollice nasce talora inferiormente, alle altre dita, e
o con tutte queste, ovvero con alcune sola:
,
.
mente può venire
il
in opposizione
pollice è situato in auisa
stessa linea colle altre dita
,
,
:
tal' altra
clie
volta
trovasi nella
alle quali
non può
veramente opposto. ISel primo caso solamente alla denominazione di piede si sostituisce quella di mano
Tengono conto i zoologisti ancora di altre dillerenze^che trovansi
essere
.
fra
i
piedi
de' diversi
mammiferi
,
e
dicono
.
s6
plaatigradi quelli
j,
i
quali
camminando posano
tutte de' piedi a terra
piante
le
3
digitigradi
che caminin.^no sulle dita , ungologradi
che camniinano sulle unghie. E' a
notare, die fra i mammiferi digitigradi ve
uni, che forniti sono di unghie
n'' hanno certi
aguzze. Ora queste si logorerebhero qualora
quelli
gli
,
altri
_,
camminando non le tenesseche fanno, ed alcuni le ritirano in parte dentro una specie di guaina, e
perciò diconsi ;ul unghie retrattili ^ o sia riOltre le estremità serve in altira bili (1)
cuni mammiferi al moto locale anclie la coda. Hi questa grandissima somiglianza con
una pinna depressa però, ed orizzontale, nei
mammiferi, die stanno sempre nell'acqua. Alcuni altri, che lungamente vi si trattengono
l'hanno parimenti più o meno depressa. Fra
un piccol nui mammiferi terrestri ve n" ha
quali
dicesi
la
coda
prensile,
permero
de'
chè colla medesima possono essi prendere e
teneie stretti altri corpi , e serve anche loro
sovente per passare da un luogo ad un altro.
sì
fatti
animili
ro sollevate:
il
.
,
,
,
(i) Vedi le figure
è indicato
gazione di
i
nn esempio
tali
fi^tiìe,
-
12.
delle
della tavola
prima,
varie sorta di piedi
e d( Ile altre citate
duzione avrà luogo immediatamente
desima
dopo
in
il
colle quali
.
La
spie-
questa introfine della
me
L' un ài essi, a cagion ci' esenipio, volendo (discendere da un ramo superiore di qualche albero ad un inferiore^ stringe colla coda il superiore, indi rimanendo sospeso per la ceda stessa
cerca di afierrare un
di,
scioltala
ramo
sottoposto per in-
coda, a questo trasferire
tero suo corpo. Finalmente
possono volare più o
mammiferi
T
in-
,
clie
meno imperfettamente
gìo*
i
vansi della pelle ^ che su i lati del corpo, ed
alcuni casi anche posteriormente è larga,
ed estensiva , ed è attaccata alle estremità
quasi per tutta la loro lunghezza , e talora
inchiude anehe la coda Serve poi al volo di
in
.
molti di essi, l'eccessiva lunghezza delle dita
delle estremità anteriori , fra le quali vi ha
Vengono questi mamun' ampia membrana
.
miferi indicati generalmente col nome di chiropteri (i) , o coir altro di dermopteri (a).
(i)
(2)
Da
Da
X^V
5
Séfii.ct,
pQ5 -
dTOg
mano,
e da
- pelle, e
TTspbv , ou - ala.
da Trepóvi cv.
CAPO
IV.
Dello scheletro de'
mammlfen
i-Jo sclieletro de' maiiiiiìiferi
dere nella testa
,
nel tronco
,
.
suol divi-
si
e nelle estremi-
Considerano i zoologisti nella testa principalmente il cranio;, la mascella superiore,
e l'inferiore, ed i denti di amendue, qualora
ve n abbiano. Il cranio poi è composto da
tà.
.
varie ossa, e
le temporali,
moide
,
i
sono
T
limiti
il
frontale^
parietali,
le
lo sfenoide , P etquali ossa d'ordinario
occipitale,
delle
Le difsono palesi mercè delle suture (i)
ferenze, che si osservano ne' mammiferi per
•
(i) Il Sig. Spix (Cephalogenesis. Monachii i8j5. infoi,
imp.) rJsguarda H tesriiio degli animali vertebrati come T unione di tre vertebre. L' anteriore è da lui chiamata craniocefalica, o sia frontale; la media toracico-cefalica^ o sia
parietale; la posteriore addominale-cefalica , o sia ocsipitale.
Pretende in oltre questo anatomico , che ognuna di esse abbia altre ossa unite, le quali meritino il nome di estremità. A cagion d'esempio relativamente alla media le ossa nasali ne costituiscono la parte sternale; l'osso jugale co' suoi
processi la parte scapolare, la clavicolare, l'omerale; l'osso
i
mascellare superiore l'ulnare, la radiale, e le falangi
denti poi giusta il di lui avviso corrispondono alle unghie.
Tocca agli anatomici il decidere se il Sig. Spix abbia, co:
me
a
me sembra,
non immaginarie
traveduto, credendo che siano reali, e
codeste analogie.
riguardo a
tali
ossa
non solamente consistono
nella diversa gfanclezza, figura, situazione, e
unione delle medesime, ma in questo
pure, che in alcuni constano palesamente di
più parti^ in altri no; e vuoisi notare, che
riguardo a ciò trovansi talora ne' cranii delia
stessa specie rimarchevoli differenze il più delle volte dipendenti dalPetà. Non mi fermerò
io qui già a noverare, e a dar contezza di
tutte le difterenze, che trovansi nel cranio
de' varii mammiferi, e riserhandomi di accennare le principali ne' trattati particolari, passerò alla considerazione delle mascelle.
La superiore è sempre attaccata al cranio , e
per Io più ha anteriormente un osso, che ne
separa li due rami, e clie dicesi osso intermascellare, o premascellare; l'inferiore non ha
altrimenti alcun distinto osso di tal sorta
In
questo sogliono i zoologisti por mente all'apotisi coronoide. ed al condilo, mediante il quale
si efiPettua l'cirticolazione coli' osso temporale.
Ma più d'ogni altra cosa esaminano essi attentamente le varie sorta di denti. Distingunnsi
modo
di
.
tre
parti
ne' denti
de'
mammiferi, e sono
la
corona, cioè la parte superiore, ed esterna, la
radice, ed un solco più, o meno manifesto, che le
separa, ed al quale si dà il nome di colletto.
Fra i denti de^li animali , di cui ora si tratta,
alcuni sono semplici , altri semi-composti , ed al-
3o
^
unione di
più denti semplici mediante un cemento. 1 denti semi-composti in realtà sono semplici, ma la
loro corona è formata come da una lamina più
volle ripiegata, la quale lascia de' vani , in parte
almeno riempiti da una materia simile al cenieolo, che trovasi ne' denti composti. Ne' denti semplici scorgonsi due sostanze distinte, Posso cioè, e lo smalto; quello forma l'interno
della corona, e d'ordinario tutta la radice,
questo ricopre, ed asconde nella corona la sostanza ossea, né suolsi estendere alla radice.
I denti composti^ ed i semi-composti oltre la
parte ossea ^ e lo smalto, hanno, come già
dissi , il cemento. Gli organi destinati alla formazione de' denti denominansi éjermi de' medesimi. Ogni germe consiste in una polpa gelatinosa fornita di una membrana propria ricca di vasi, e di filamenti nervosi. Un involto composto di due membrane, cioè dell' esterna, e dell' interna ^ chiamato capsula racchiude il germe la figura , e la grandezza di
questo è corrispondente alla figura , ed alla grandezza del dente. Nel produrre li denti semplici ,
o semi-compo>ti agisce un sol germe; i denti
composti vengono formati , al dire del Signor
Blaìnville da varii germi quasi affatto distinti ^
e tanti di numero quanti sono ij denti
componenti
La membrana del germe ha per
tri
composti. Provengono questi
:
.
clall'
,
ufficio di separare la
materia ossea
del
Zi
dente
membrana
interna della capsula incombe
Giusta T insegnamento del Sig. Giorgio Ciivier, trattandosi di
denti composti , o semi-composti la stessa membrana interna della capsula dopo di avere servito alla formazione dello smalto, va soggetta
ad un notabile cangiamento, addiviene cioè
grossa, spongiosa , opaca, e rossigna, e così
alla
la secrezione dello smalto.
,
rendesi atta a produrre
il
La
cemento.
coro-
na è formata prima della radice e questa
prende luogo nella cavità della mascella, ebe
conteneva il germe. INella massima parte dei
mammiferi ognuno de' germi stassi in una cavità distinta denominata alveolo, destinata a
contenere la radice del dente in altri m*.m,
:
m-feri le mascelle banno un canale continua-
to, almeno superiormente, senza traniezzi^ ed
i denti spuntati nella parte posteriore del detto canale lo percorrono , e a poco a poco vengono a compiersi nell^ anteriore Alcuni denti
.
cbiamansi
ed altri mobiri,
o sia mascellari
Se ci volessimo attenere alla
significazione, cbe da prima fu data a questi
termini, meriterebbero il nome d'incisivi que"*
canini
soli denti, cbe sono atti a tagliare;
sarebbero soltanto i denti lungbij conici, aguzzi, simili ai più lunglii fra i denti de' cani;
e finalmente non si chiamerebbero molari cbe
incisivi, altri canini
,
.
,
52
denti atti a triturare, ed a macinare, dirò
Tali erano di fatto i denti denocosì , i cibi
i
.
minati a questo modo, che i primi anatomici
considerarono in alcuni mammiferi Appresso
queste denominazioni vennero applicate ai denti di molti altri animali, e ne fu perciò stesso cangiata la significazione. La massima parte de" moderni scrittori di zoologia dà ^reneTalmente il nome di incisivi a que' denti , che
sono piantati nell'osso intermascellare , ed ai
corrispondenti della mascella inferiore; e qualora r intermascellare non ne abbia ^ ai denti
della mascella inferiore, che al medesimo corrispondono Si indicano poi da questi scrittori col nome dì canini qne' denti, che vengono
in seguito a ninna , o almeno a poca distanza
degl' incisivi , porche siano in qualche jnodo di
figura conica, ed a radice semplice. Gli altri
tutti sono denominati mascellari. E' da avvertire , che se per determinare quali siano i denti
.
.
norma dalpremascellare, sarà mestieri F esaminare
incisivi
l''
osso
si
desume
la già indicata
nudi teschi che non sempre si possono avené basterà molte volte l'osservare i mammiferi vivi
o anche impagliati
e ciò è senza dubbio un qualche inconveniente, inevitabile per altro qualora si vogliano con precisione determinare i denti, di cui ora trattiamo.
Per riguardo poi a que" pochissimi mammifei
re
,
,
,
;
55
ri
,
ne' quali in
vano cercasi V
osso premascel-
che situati sono nella linea anteriore delle loro mascelle, eie differenze , che passano fra questi denti , e gli
altri disposti nelle linee laterali bastano per
persuadere chiunque, clie i primi soltanto han(^uantusique siano
no a chiamarsi incisivi
ora generalmente fra loro d' accordo i zoologisti nel dire, che un tal dente si dovrà chiamare canino, quando venga dopo gì' incisivi
a breve, o anche a niun intervallo^ e sia
più, o meno esattamente conico, e ad una
sola punta ,
ed abbia la radice semplice ;
lare
,
la figura de' denti,
.
pur tuttavia in alcuni casi particolari chi la
pensa in un modo, e chi in un altro. Ciò
accad-^r suole quando in ogni lato o di una
scia, o anche di amendue le mascelle ai denti
iiicisii tien dietro più di un dente, che ha
l'aspetto, ed i caratteri di canino, nel qual
ca5o dasli uni si dà il nome di canino soltanto al primo ^ dagli altri con ragione si
ammettono più canini per ogni lato. Vi ha pure diversità di parere fra i zoologisti quando
denti , die vengono immediatamente dopo
i
o
gl'incisivi,
non hanno
a
tutti
poca
i
distanza
de'
medesimi,
caratteri di canini
,
ed al-
lora taluno fra moderni
ciò nulla ostante li
dice canini
mentre altri con ragione gli anHo detto con
novera piuttosto fra i molari
3
,
.
,
.
raofione
:
mentre a che
avere decanini, se con
ijfioverà
1'
accar/ttamente i denti
nome si cliiamino eziandio quelli
ai
quali non convié*ne esattamente una tale deI molari poi
finizione ?
non sono
generalmente parlando, tutti fra loro perfettamente somiglianti, ed alcuni volta osservanti ne'
medesimi rimarchevoli differenze. Oiiindi i moderni zoologisti in non pochi mammiferi distinguono i -molari anteriori da quelli , che stannosi verso il fondo delle mascelle
dando ai
primi massime se siano piccoli compressi ^ e a(k
una sol punta almeno notabile ^ il nome di falsi
molari j chiamando veri molari gli altri più
grandi, e più grossi^ e spesso forniti di più
parti eminenti. E siccome non di rado 1' ultimo dente è assai differente da tutti i precedenti , questo pure si considera separatamente.
Dissi già esservi alcuni mammiferi
i
quali
5ono affatto sprovveduti di denti
ed ora aggiungo trovarsene alcuni altri, che hanno denti di una sola sorta, siano questi molari, o
canini, o anche zanne piantate nell'osso iutermascellare Non pochi poi ne hanno di due
sorta solamente, cioè canini, e molari, ovveIl numero totale de'
ro incisivi , e molari
denti, e quello delle diverse sorta si nota diligentemente da' zoologisti
Oltre a ciò vuoisi
tener conto della direzione de' denti stessi j
Unito
Sì
fitto
,.
,
,
,
,
,
,
.
.
.
,
cioè se siano verticalmente piantati
ne^Ia
ma-
ovvero si dirigano all' innanzi, e sembrino quasi giacenti, o siano inclinati all' uno,o
air altro lato, ovvero all' indietro. La corrispondenza si deve pure considerare dei denti di
una mascella con quelli dell'altra; imperocché
non sempre i denti analoghi s'incontrano colla
scella
,
sommità e talora quelli di una mascella,
chiudendosi la bocca, prendono luogo in alcuni vani lasciati dai denti della mascella opposta , ed in altri casi s' incontrano i denti
analoghi colla sommità loro in parte solamenE' poi utilissima, anzi necessaria cosa l'ete
saminare qual sia la figura de' diversi denti,
quale la grandezza, quale la sommità. Laoni zoologisti distinguono i denti piani
gli acuti
i lobati
i rotondati , i fatti a spatola , o sia
spatolati j i troncati, i cuneati, quelli fatti
a lesina, o sia subulati , i pettiniformi , i tricuspidati, o sia a tre punte, i dentellati ^ i
loro
,
.
,
,
tubercolati
i denti
a collinette, i denti nel
superiore de' quali scorgonsì linee alquanto sporgenti, di una o d'altra figura.
_,
piano
Per Fuso, che i mammiferi forniti di denti
fanno de' medesimi è indispensahile, che se
ne logori la sommità e quindi che la corona vada soggetta a cangiamenti rimarchevoli
Sia per esempio, ne' mascellari di un tal mammifero la sommità della corona fornita di col,
,
.
,
36
lineile: per
T attrito
si
logorano da prima gli
apici di tali prominenze, e ne nascono in vece
superficie o piane^ o concave d'una, o d'al-
tra figura, le quali a
gono maggiori
mento arrivi
;
mano
e finalmente
a
mano addiven-
quando
il
logora-
più superficie si riuniscono insieme a formarne una sola
Di grandissima importanza è senza dubbio il
por mente alle varie alterazioni de' denti, a
line di potere riconoscere quelli di una data
specie, in qualunque stato ne sia la corona.
Non di rado i mammiferi perdono alcuno de'
suoi denti
e specialmente perchè essendone la
corona logorata , viene sospinta fuori dell' alveolo la radice. Ciò accade o per l'urto, che
le dà un nuovo dente, il quale a poco a poco
si
svolge, e crescendo tende a prendere il
posto di quello, che ornai è addivenuto inetto a compiere l'ufficio, cui era destinato, ovvero perchè l'osso mascellare accrescendosi anche dalla parte delP alveolo, e restringendosi
questo, ne viene espulsa la radice del dente,
alla base delle colline,
.
,
che vi era inserito. Nel primo caso vi ha successione di denti, e sembra, che questa in alcuni mammiferi continui per tutta la loro vigeneralmente però cessa ad una certa epota
ca, oltre la quale perdono codesti animali denti d'una, o d^ altra sorta ^ senza acquistarne
altri nuovi.
Singolare è senza dubbio il fé:
nomeno
,
clie
allorquando
si
i
osserva in certi
mammiferi
,
denti incisivi, o molari essendo
stati troncati , se ne riproduce in breve la
porzione perduta (i) (a).
Porrò line al discorso su la prima parte
dello scheletro de' mammiferi coli' accennare
alcune cose risguardanti i modi diversi immaginati da' zootomi, onde determinare, ed indicare esattamente le più rilevanti differenze
fra i Granii degli anzidetti animali. Quantunque varii anatomici avessero gic\ notato alcuni distintivi de' cranii umani, «he da quelli
differiscono , i quali vengono giudicati perfetti,
e quantunque Alberto Durerò nel suo libro
intorno alla simmetria delle parti del corpo
limano avesse già con geometrica precisione indicato le qualità caratteristiche delle varie teste umane; pure si deve allo Spigelio la lode di avere il primo cercato di stabilire le
differenze, che ci presentano i cranii , servendosi di esatte misure lineari.
Trattando
(i) Vedi Mangili'. Osservazioni per servire alla Storia IVaturale de' mammiferi soggetti a letargo, Milano 1807. e Lavagna. Esperienze sopra la riproduzione de' denti degli ani-
mali rossicanti. Nel Giornale di fisica , chimica ec. di Bru1812 pag. 226, 249.
(2) Le figure i3 - 20 della tavola prima servono a dare
un' idea delle varie sorta di denti j la spiegazione di tali figure trovasi immediatamente dopo questa introduzione.
gnatelli an.
38
egli
(leir
uomo (i)
asserì
,
clie
proporziona-
ta non potrà dirsene la testa, se non ne siano uguali le seguenti quattro misure , o sia
quattro linee. La prima è la linea della faccia, condotta dall'orlo inferiore del mento alla parte superiore della fronte; la seconda è
die deve condursi dal
vertice sino alla prima vertebra del collo; la
terza linea riunisce le due tempia, e dicesi
della fronte; la quarta finalmente incominciando dairinferior parte del meato uditivo
(là ove sono i processi mammillari) deve continuare sino alla parte più elevata del sincipite.
Spigelio non si curò punto di applicare questo
modo di misurare le teste ad altri animali in
fuori deiruomo; è certo però, che l'avrebbe
egli potuto fare agevolmente, e che avrebbe
trovato la linea della faccia addivenire in
proporzione più grande a norma , che si prolungano le mascelle, ed al tempo stesso scemare ge-
la linea
neralmente
si
occipite,
dell''
altre tre linee.
le
persuase, cbe non
sure
esatte
(i) Spis:p]li de
(2)
dì
tal
humani
Daubenton sur
si
Daubenton (2)
potessero prendere mi-
sorta
con linee,
le quali
corporis fabrica libr. i. cap. 8.
de la situatlon du grand
les différences
trou occipital dans P homme , et dans les aniuiaux
Nelle
della R. Accad. delle Scienze di Parigi per Tanno
1764.
.
memorie
3<)
non
Unissero a formare
si
clegli
angoli
:
e rìflet-
ten<\o alla diversa situazione del foro occipitale
nell'uomo, e ne' varj mammiferi, ed al corrispondente prolungamento delle mascelle,, avvisò, che si dovesse determinare la relazione,
e l'altra cosa nel seguenelle passa fra T una
te modo. S' immagini un piano il quale sia a
,
contatto coir orlo posteriore del foro occipitale , e colle faccette de"* due condili, e su questo piano si tiri una linea ^ la quale partendosi
punto
dal
mezzo
di
delP orlo
posteriore del
divida in due porzioni uguali
medesimo ; indi dallo stesso punto
la quale si dirigsi conduca un' altra linea
ga alla parte inferiore dell'orbita. La misura
dell' angolo formato da queste
due linee poforo anzidetto
il
trcà
ro
,
piano
servire
ad
occipitale,
indicare
quanto
e
la
posizione
del fo-
sia esso lontano dal
punto centrale della base del cranio
.
angolo fu da Daubenton trovato nelP
Un
tal
uomo
di
tre soli gradi, e ognor più aperto negli altri
mammiferi quanto più
no per
dall'
uomo
si
allontana-
la configurazione della loro testa.
Cam-
per propose una nuova misura per determinare le varietà naturali, che caratterizzano le
differenze de' cranii negli uomini di climi, e
di età diverse.
A me sembra, cl/egli abbia
approfittato e del metodo di Spigelio, e di quello di
Daubenton
.
Si servì
Camper
di
una
li-
4"
,
liea detta della
condusse
le
faccia
del
mento sino
me
fece Spigelio
,
o sia facciale
,
la
qua-
non già dall' orlo inferiore
sommità della fronte, co-
egli
alla
,
ma
dall' orlo inferiore
del
degl'incisivi, o da quello de' loro alveoli sino
alla parte più
prominente
dell' osso
frontale
:
indi imitando in certa guisa Daubenton segnò
una linea orizzontale conducendola talora dal
meato uditivo esterno sino al fondo delle narici, talora dallo stesso
mastoidea
all'
La misura
loro alveoli.
meato, o
dall' apofisi
orlo inferiore degP incisivi
,
o de
dell'angolo così detto
e dalla
,
facciale formato dalla linea facciale
linea orizzontale
,
servi
di
norma a Camper
per determinare le varietà de' cranii (i). Li
Signori Geoffroy de St. Hilaire , e Giorgio
Cuvier in una memoria su gli Orang-outangs
inserita nel tomo terzo del Giornale di fisica di DelametKerie, e ristampata nel primo
volume della storia naturale delle scimie di
liatreille
addottarono la misura di Camper.
A fine però di condurre più accuratamente
,
la linea orizzontale,
che
unisse
(i)
le
si
Camper
mostrò
i
due
immaginarono una linea,
fori
uditivi esterni, e dal
nel condurre le linee del suo angolo facciaindeciso, ed ora le segnò in un modo,
assai
un altro,. Quindi con ragione viene ripreso da Blumentach (De generis humani varietate nativa pag. 2o3.)
ora in
4i
punto
c!i
mezzo della medesima supposero par-
tirne un'altra, la quale all'orlo tagliente de-
per riguardo alla ligP incisivi si dirigesse
nea facciale la tirarono dall' orlo tagliente
:
degl' incisivi sino alla parte sporgente dell' os-
che sta sopra la radice del naso.
che gli anzidetti zoologi,
so frontale
,
Non
tacere
è a
dettero compimento al triangolo, aggiugnendo a queste due linee una terza , condotta dal punto da cui partesi la linea orizzontale sino all'anzidetta prominenza della fronte.
Lo stesso Sig. Giorgio Cuvier nella sua notomia comparata amò meglio di condurre la linea orizzontale dal punto di mezzo della linea
che unisce i fori uditivi esterni non
sti
,
già
all'
orlo tagliente degl' incisivi
,
ma
bensì
apertura esterna delle
narici
Blumenbach con buone ragioni mostrò l'insufficienza delle misure di Camper ad
indicare molte rilevantissime differenze risguardanti sopra tutto la larghezza de' cranii. Miglior consiglio a lui parve quello di disporre
all'
orlo
inferiore
dell'
.
varii cranii uniti alle loro mascelle inferiori su!
medesimo piano in una
situarsi dietro
minarne
così
fila
ad essi
non meno
,
trasversale
e di
e ^guardandoli deterla lunghezza, che la
larghezza, e le altre esterne qualità
(i) Nell'opera già citata.
,
.
Spix (ij
43
ed inesatte inì^ore,
disapprova queste vaglie
ed altre ne sostituisce , proponendosi di misurare separatamente il cranio, e la faccia ,o sia^
coni' egli dice, l'angolo facciale, ed il cerebrale. Per riguardo alia faccia approfitta egli
delP idea di Geoftroy, e di Cuvier compie cioè
,
,
il
triangolo, aggiungendo alla linea orizzontale,
ed
giusta
una terza linea:
facciale
alla
il
metodo
dì Spix
la
facciale,
dall'orlo deolì alveoli
,
degl'incisivi di mezzo ascende al punto ove le
uniscono al frontale; l'orizzon-
ossa
nasali
tale
partesi dal punto infimo del condilo occi-
pitale (i)
si
,
e continua sino alla parte
dell'orlo alveolare
detta
basilare
va a
toccare
punto del condilo
punto medio d^ unione delle
dallo
il
media
degl'incisivi; la terza linea
stesso
ossa nasali col frontale
Un
.
tal triangolo ser-
misura del cranio contribuisce la linea facciale prolungata,
la basilare, ed una linea tangente al vertice,
e paralella alla orizzontale ed un'altra, cbe
toccando la tuberosità dell'occipite sia paralella alla facciale. Per determinare poi l'altezza de' cranii servesi Spix di una linea , che
ve a misurare
la
faccia
:
alla
,
(i) Trattandosi de' nianimiferl,
Gondili all'occipite, parnii , che
dursi dal
punto
di
mezzo
fra
i
i
quali
hanno
tutti
due
debba concondili medesimi 5Ìno alla
una
tal
linea
parte media dell'orlo alveolare dcgl' incisivi
.
,
.
perpenclicolarnieiite cada sull'orizzontale.
Av-
verte lìnalniente questo autore, clie la larghezza delle diverse parti de' craiiii non si può
conoscere esattamente per mezzo di figure
ma soltanto ne' cranii stessi facilissimamente,
conducendo più linee rette, cioè da una mascella air altra, da un jugale all'altro ec.
L' uso , che talvolta si fa da' zoologisti dellaugolo facciale, come carattere distintivo dei
mammiferi
ed il vario modo di misurarlo
sono stati i motivi per li quali ho creduto
,
necessario
fornire
il
lo
studioso
delle
notizie
un tal panlo (i).
mammiferi per mezzo de' due
principali risgaardanti
La
testa
condili
de'
dell'occipite è articolata
all'estremità
anteriore del collo. L' uomo solo ve i' ha in
guisa, che stia in equilibrio. Nel collo gene-
ralmente trovansi sette vertebre, ed una S[Tecie
sola ne ha nove. La prima di esse si appelo sia odontoide
la Atlante, la seconda Axis
Variano poi assai queste vertebre per riguardo
alle apofisi tanto spinose, che transverse, siccome pure per riguardo a quella parte, che dicesi corpo, della quale l'Atlante va senza.
„
^
(i)
re
i
Le
fìgute
diversi
modi
1-6
di
della tav. seconda servono ad indicale niis'ire de' cranii y si vra;;a
prendere
la spiegazione di queste figure
della presente introduzione
immediatamente dopo
il
fine
44
Veogono
,
^
in
seguito
le
vertebre
dorsali,
in-
lombari, poscia una, o più sacre, finalmente quelle del coccige, o sia le caudali. Un qualche mammifero non ba altrimenti
di
il
le
in quelli poi, cui
coccige:
stremiui posteriori non
mancano
hanno
Non
.
il
di rado le
e-
ba luogo un'accurata
distinzione fra le vertebre lombari
guenti
le
,
e le susse-
prime vertebre caudali
foro destinato al passaggio della spinale
giammai
hanno tutte
legamento detto cervicale, che noa trovasi nel!' uomo,
ba negli altri mammiferi V ufficio di sostenere la testa , ed è tanto più robusto
quanto
più il foro occipitale è rÌ5pÌFito alT indietro,
e quanto più pesante è la testa
nella sua
midolla
,
Io
.
Il
,
parte anteriore
viene esso dalle apofisi spinose delle vertebre del dorso, e del collo,
e si attacca all' occipite
rarissime volte è in
parte osseo
Il numero delle indicate vertebre dorsali j lombari ec. è assai vario nelle diverse specie, siccoiiie pure grandi sono
le differenze per riguardo alle apofisi delle
medesime. Le coste sono ossalun£;be, alquanto piatte, incurvate, che si articolano colie vertebre dorsali
cbiamansi vere quelle ,
che niedàante cartilagini si uniscono allo sterno j false diconsi le altre, le quali non vanno direttamente allo sterno, ma si collegano insieme parimenti per mezzo di cartila:
:
.
:
....
^^
In alcuni inammireri sono queste ossa
assai larghe
in altri ristrette, in chi distanti più^ o meno fra loro, in chi sovrapposte le
gini
.
,
une
alle
numero
come
altre,
le
tegole de' tetti.
Il
da dodici a ventitre
per ogni Iato. Lo sterno è un osso generalmente in più parti diviso, talora di una figura,
talora
delle coste varia
di un'altra, rare volte carenato, frap-
posto sempre alle coste anteriormente.
Le estremità anteriori sono
primo luogo
formate dalle omoplate, cui si aggiungono non
(li rado quelle ossa , che si denominano clavicole
Le omoplate non sono altrimenti artiin
.
ma
soltanto attaccatevi per
in esse si dilegamenti
, e di
stingue la spina, e 1' acromion^ l'apofisi co-
colate col tronco
mezzo
,
di muscoli
racoide,
glenoide
.
:
quando vi sia , e la cavità detta
Le clavicole si articolano colle omo-
talora sono piccocarni,
le, e come sospese nelle
e diconsi con
ragione imperfette
L' omoplata è articolata coir omero, nella estremità superiore del
(juale vuoisi notare quella parte più , o me-
plate,
e
collo
sterno,
e
.
no rotonda
cui si dà il nome di testa dell' omero
In alcuni mammiferi un tal osso è
assai breve, e vi ha appena indizio della te,
.
suddetta: inferiormente si articola 1 omero col cubito, e col raggio. Generalmente queste due ossa sono distinte, talora però
sta
il
cLiLito e col
che tutto
una
Ja
al
unito
ras;:2;io
più un
tale unione: ne" i^eneri
serie
degli
ìntimamente*
è<^
solco serve ad avvertirci di
animali,
di
co' quali li a fine
cui trattiamo, sì
,
Funo, che F
altr^ osso è assai piatto. Il carpo, che ne viene in seguito è formato di più
ossetti varii per lo numero, e per la figura
Be' diversi mammiferi. Il metacarpo poi con-
generalmente parlando, in altrettanti
ossetti, quante sono le dita, si danno però
mammiferi a due dita, ne' quali le ossa del
metacarpo sono riunite in un solo. La lunghezza delle ossa del metacarpo sì ossei'va maggiore quanto più Inanimale cammina sull'estremità delle dita e quanto menò sono quesiste,
,
ste
atte
miferi
è
presa
alla
il
volgarmente
:
quindi
metacarpo
nome
in
sollevato
gamba:
alcuni
,
e gli
mamsi
dà
a
cubito, ed a raggio depressi, sono le ossa del
metacarpo saldate le une alle altre, ed assai
piatte. Vengono appresso gli ossetti denominali falangi, e costituenti le dita, delle quali
"Vario è ih numero, non però mai maggiore di
cinque: di alcune non vi ha talora, che un
rudimento. Generalmente parlando il primo
dito
il
di
del lato interno, cioè
il
in
pollice
quelli
ha due
le altre dita ne hanno tre. Sì dà il
nome di falange ungueale all'ultima d'ogni
dito , la figura della quale non di rado cor-
fa la n cri
,
,
47
risponcle in qualche
slessa
modo
a quella ^elP ungfiia
.
Le estremità
posteriori de'
mammiferi sono
in primo luogo formate dalle ossa
della
pelvi
dagl'ilei cioè, dagl'isclij, e dalle ossa del pu-
Qualora manchino le estremitìi posteriori
ha soltanto un rudimento di pelvi consiistenle in due ossa piatte, sottili, sospese nelle
he
.
vi
carni, ed ai lati dell'ano. Talvolta alla pelvi
sono a2,giunte due ossa dette marsupiali , articolate col puhe
INella pelvi esteriormente scor.
gonsi due gran cavità emisferiche dette cotiloidi nelle quali entrano le teste dei femori. Sono
questi assai varii per la sua lunghezza
le sue apofisi
;
te de' bisulci
dà in essi
be; brevissimi sono pure ne'pinnipedi
si
,
e per
massima parsono brevissimi , e volgarmente
il
nome di coscio alle vere gamne' solipedi, e nella
quattro
estremità
Fra 1' articolazione del femore ^ e
della gamba è anteriormente situato quell' osa
.
chiamato rotula
La gamba è
o patella
composta della tibia , cui d' ordinario si aggiunge il peroneo , il quale talvolta è attacso
,
cato o in tutto
,
.
o in parte alla tibia
,
tal altra
no Li bisulci .generalmente parlando non hanno peroneo di sort' alcuna 11 piede è formato
dalle ossa del tarso, e da quelle del metatarso
Nella massima parte de' bisulci , il metalo
tarso consiste in un solo osso assai lungo
,
.
.
.
:
.
43
.
ne
stesso si osserva
solipeclì
,
ne' quali
però
ad ogni lato di detto osso è attaccato uno stiletto pur osseo. Le dita finalmente sono composte dalle falangi. Certi piccoli ossetti d'ordinario situati alle articolazioni del metacar-
po,
e
del metatarso
colle
dita diconsi sesa-
auoidei
CAPO
De^l organi
che
,
alla
o
mammiferi servono
ne''
digestione.
ualunque siano
mammiferi
V.
i
mezzi
,
de' quali
i
servono onde fare entrare i cibi
questi vi si fermano per alcun tempo, durante il quale subiscono una
qualche mutazione, cbe li dispone ad essere
si
nella loro bocca
,
Sembra, che generalmente parbocca de' mammiferi abbia luo-
]K)Scia digeriti.
lando nella
go quella funzione, cbe dicesi insalivazione
consistente nel frammescolarsi ai cibi certi
fluidi o mucosi , o salivali separati da varie
É^landule: in quelli^ cbe hanno denti , si eseguisce in oltre V altra funzione denominata masticazione, mediante la quale il cibo viene diviso in pezzi più, o meno grandi; prendono
parte talora a questa funzione anche le gen-
43
.
gìve
forniti di
.
Alcuni mammiferi
denti non masticano tosto le sostan-
indurite,
e
callose.
che hanno introdotte nella hocca, e le serbano per qualche tempo entro certe
cavità delle mascelle, denominate serhatoj del
cibo. Delle anzidette funzioni compiuta o una
sola, o amendue, il cibo viene rispìnto alla
faringe, principalmente per l'azione della lingua , e del palato
Stassi la faringe sospesa alla base del cranio, e consiste in una specie di sacco membranoso- musculare , che all' estremità inferiore si continua coli' esofago
e
A' ordinario comunica anteriormente colla laringe. Nellii massima parte de' mammiferi è
l'esofago un canale lungo, e ristretto, che
attraversa il petto, e coli' apertura chiamata QOLvdÀas sbocca nello stomaco, in quel sacco membranoso cioè , ove si effettua la conze alimentari
,
.
,
versione de' cibi in chimo
Uno dei principali agenti in questa funzione chimico-ani.
male
sago gastrico, il quale nello stomaco
è versato in gran copia dagli organi che bangio r ufficio di separarlo
Non mi fermerò io
qui a noverare tutte le differente, che i mam3niferi presentano in questa parte del tubo
digerente, ed avvertirò solamente essere lo stomaco spesse volte semplice, talvolta semi-composto, o sia complicato, talora finalmente a
tutto rigore composto Sarà semplice allorquanè
il
,
.
.
'
4
,
5o
abbia una cavità sola , e di struttura uniforme; semi-composto dirassi , se venga diviso
in più cavità mediante alcuni ristringimenti,
non ne addivenga però per questo notabilmente diversa la strattura; si giudicherà finalmente composto quello stomaco a più. cavità distinte , nelle quali si osservino per riguardo alla
struttura rimarcbevoli differenze. Aggiugnerò , che ne' mammiferi a stomaco composto,
cibo solido dopo di avere soggiornato per
Il
qualche tempo nella prima cavità è ricondotto alla bocca , per essere di nuovo masticato
la quale
e poscia rispinto in altra cavità
funzione dicesi ruminazione, e converrà di parlarne alquanto estesamente nel trattato particolare su i mammiferi, in cui ha luogo L' apertura detta piloro mette in comunicazione lo
stomaco col primo intestino tenue, che è quanto
dire col duodeno
in questo è versata la bile separata dal fegato, ed il sugo pancreatico
separato da un viscere glanduloso, che dicesi
])ancreas
Sì fatti fluidi mescolandosi alla pultiglia del chimo contribuiscono a convertirlo in
un fluido denominato chilo, ed a separarne la
parte escrementizia inetta alla nutrizione. Ne'
susseguenti intestini tenui nel digiuno cioè, e
ciò
:
.
:
.
iieir ileo
mente
il
chilo
si
perfeziona
,
e
principal-
dalle boccuccie de' vasi linfatici de'
me-
desimi è assorbito, mentre gli escrementi pas-
.
5i
sando successivamente
ae;!'
intestini
crassi
al
cieco cioè, al colon, ed al retto vengono espul-
per r apertura dell'ano. Varia è poi ne' dimammiferi la lunghezza, ed il diametro
degl' indicati intestini, de' quali in vano se ne
ricerca taluno, in questa, o in quella specie.
Finalmente tali visceri , in un con alquanti
altri contenuti nella cavità dell' addomine standosi involti entro una specie di sacco membranoso chiamato peritoneo, del quale sono
produzioni il mesenterio , e gli omenti
si
versi
CAPO
Vegli organi
,
che ne mammìferi servono
alla
I
.1
VI.
circolazione.
chilo assorbito dai vasi linfatici
,
o sia
ed ognor più elaborato nelle glandule
,
linfatiche, dai vasi medesimi viene trasportato al condotto toracico , e da questo passa alla vena subclavia , ove si frammescola al sangue per acquistarne in seguito l' indole , e la
Il sangue poi ne"" mammiferi circola
natura
entro un sistema di numerosi vasi;, il cui cenlattei
.
tro ò
il
cuore viscere muscoloso
,
come abquattro ca-
e
biamo detto altra volta ,
vità distinte, cioè di due ventricoli, e di due
orecchiette, ed in oltre di un sacco membrafornito di
52
noso,
dio
.
F involge cFogni parte detto pericar-
clie
Il
cuore varia per la sua figura ^ ed ezian-
dio per la sua situazione negli animali di cui
trattiamo sempre però stassi nella cavità toracica
la quale è separata dalT addominale
mediante un setto muscoloso trasversale denominato diaframma. Il tramezzo frapposto alle
:
;,
due orecchiette ha nei
zione fra le medesime,
feti
il
un
comunica-
foro di
quale trovasi chiuso in
tutti gl'individui adulti, ed
in
quelli
pure,
un
ad
che vivono costantemente nelT acqua
tal foro si dà comunemenle il nome di foro
ovale. L'orecchietta destra del cuore riceve
il sangue j che viene dalle parti del corpo ^ e
che si era raccolto nelle vene cave e lo ver:
,
sa nel ventricolo destro,
quale
munita
essa
comunica
di valvole:
sia
anteriore, col
mediante
un' apertura
o
è ufficio di esse l'impedi-
che contraendosi il detto ventricolo il
sangue ritorni alPoreccliietta donde venne, ed
il far sì ,
che esso obbliif-ato sia ad uscire dal
ventricolo , e ad entrare nelF arteria polmonaQuesta lo trasporta al polmone da cui
re
ritorna al cuore per mezzo delle vene polmo-
re,
.
,
nari, e viene versato nell'orecchietta sinistra
da essa passa, mediante un foro pur munito
di valvole al ventricolo delio stesso nome, il
quale contraendosi caccia il sangue nelT arteria aorta^ da cui passa successivamente a niol:
55
te diramazioni arteriose
^
viene cosi distri-
e
Luilo alle parti. Una tale circolazione non
solamente è compiuta , ma eziandio doppia, ed
Ila luogo in tutti
mammiferi ; quantunque
i
le quattro cavità del cuore non abbiano in
tutti le stesse pronorzioni ^ e sianvi non poche
differenze per riguardo alle diramazioni tanto
venose, che arteriose.
li sangue poi, che si distribuisce ai due organi denominati reni vi subisce un cangiamento, il quale consiste nel separarsene V urina, che scorrendo per due canali detti ure-
teri
si
raccoglie nella vescica per essere
espulsa mediante
il
canale
CAPO
dell'
I\-J
.
VIL
Vegli organi della respirazione
"voce
uretra
indi
dei mammìferi
aria introdotta niella
,
e della
.
bocca per meztG
insinua nella laringe E
questa composta di varie cartilagini rivestite da membrane, ed ha un' apertura denominata glottide , non che una valvola detta epiglottide, la quale serve ad impedire,
enche i cibi, allorché veniiono inehioltiti
dell' inspirazione
s'
.
,
conduce l'aria
inspi-
fatto
canale
nel canale, che
rata all'organo respiratorio:
trino
sì
54
continuo alla laringe ha il nome di aspera
arteria , e prima d' insinuarsi nel polmone si
divide in due rami chiamati bronchi ognuno
de' quali nel polmone stesso molte volte si
,
suddivide: oltre
li
vasi aerei, e le
te, che sono all' estremità
polmone formato da vasi
e venosi
,
de'
san^uieni
e dalla cellulare.
Un
vescichet-
medesimi
è
il
arteriosi,
tal viscere nei
mammiferi
osservasi sempre diviso in due parconsiderano comunemente come due
polmoni distinti sono questi involti in una
membrana denominata pleura , e non mai attaccati alle vertebre, né all' esterior superficie in alcun modo traforati
Sovente ognuno
di essi è diviso più o meno profondamente in
varii lobi, talora lo è un solo, ed in qualche
caso non si osservano in amendue che lievi
scissure. Non solamente i mammiferi inspirano
Paria , ma la espirano ancora, la caccian fuori cioè dopo che ha subito que' cangiamenti ^ i quali dipendono dalla lespirazione
nel
ti
,
che
si
:
.
:
far
poi sortire quest' aria a traverso della
glottide possono, generalmente parlando, pro-
durre suoni i quali vengono modificati dalla
lingua , e dalle altre parti della bocca alcuni
hanno due sacchi comunicanti colla laringe ne'
quali soffermasi per alcun tempo l'aria, resa
per ciò stesso inetta a produr grandi suoni.
Distinguonsi i suoni in articolati, ed in non
:
.
55
primi possono esattamente espri;
mersi da noi mediante le sillabe composte di
vocali, e di consonanti, hon così gli altri.
L* uomo solo possiede la facoltà di altrui comunicare le proprie idee e di esprimere i proprii voleri mediante un linguaggio formato di
suoni articolali Fra tutti gli altri mammiferi non ve n" ha uno capace d'imitare materialmente un tal nostro linguaggio ^ ciò che
pur fanno alquanti uccelli
articolati
i
,
.
CAPO
Della
N.
-pro-pagazìone
VII!
del mammiferi.
ogni individuo lia
soltanto un de' due sessi, e per vero accoppiamento si effettua la fecondazione interna
de' germi contenuti nelle due ovaje. Vengono
in seguito di queste due canali detti tube
ella
presente
classe
falloppiane, i quali comunicano inferiormente
coir utero. Allorquando l'azione dello sperma
maschile si è fatta sentire ai germi quiescenti
già, dirò così, nelle ovaje, si gonfiano essi alquanto, se ne staccano, ed in seguito discendono per le tube anzidette nell'utero. L'utero de' mammiferi varia per la figura, e per la
composizione. E' talora semplice, ed ovale, o
triangolare ec. Sovente è complicato. Distin-
5b
guonsi nell'utero due parli il corpo cioè, ed
il
collo. Ora negli uteri semplici il corpo è
indiviso, e per l'opposto ne' complicati vedesi
$e[)arato in due parli, alle quali si dà il nome di corna Una tale separazione si estende
talvolta per tutta la lunghezza dell'utero, tal
altra volta per una porzione solamente. 11 collo poi è un canale, clie deriva da ristringimento della parte inferiore dell' utero stesso: non
si osserva questo canale
in tutti i mammiferi, ed. in quelli, che lo hanno è or lungo_,
Quando 1' utero
or mediocre , or brevissimo
sia fornito di collo, questo viene come abbracciato dalla vagina. Talora l'utero sprovveduto di collo è nel corpo diviso per tutta la sua
lunghezza in due corna, ognuna delle quali
ha un orificio proprio comunicanle colla vagina; quindi si può dire con verità esservi in
tal caso due matrici, o sia due Uteri distinti: ciò si osserva nelle lepri, e ne' conigli.
In alcuni altri mammiferi sonvi due corna simili alle precedenti aventi ognuna un orificio
separato, che non isbocca immediatamente nella vagina , mentre a questa, ed alle due corna è frapposta un' altra cavità comunicante
per mezzo di due altri distinti canali colla vagina stessa
Il germe disceso per le tube falloppiane nell'utero è involto da mem.
.
.
brane,
l'interiore
delle
quali
dicesi
amnio,
r esterióre cono, ed H
1'
allantoitlej
vescichetta
e
1'
q[neste sono intermeclie
eritroide
del corio addiviene
che costituisce in
,
La
omhilicale.
superficie
esterna
tale occasione coperta
in
da villosità vascolari, e lo stesso accade all' interna superficie dell'utero; le quali due superficie trovandosi a contatto, mediante l^intralciamento di codesti villi si attacca P una
all'altra, e formasi quella, massa spugnosa, e
vascolare, cui si dà il nome di placenta. E'
questa in alcuni mammiferi larga, e circolare,
in altri è una zona, che circonda il corio del
feto, talora finalmente è in più parti divisa,
le quali sono o come altrettante piccole placente comunemente chiamate cotiledoni , ovvero minimi tubercoli, che s' insinuano entro corrispondenti ricettacoli dell' interna superficie dell' utero
Durante la gravidanza a
mano a mano si svolgono, e crescono le parti del
feto , e dopo una dimora più o meno lunga
iieir utero , esso mette in opera i mezzi già.
acquistati per venire alla luce. Lo stato de' feti
de' mammiferi allorché ven^rono partoriti non
è uguale in tutte le specie
e nell' una sono
quasi abbastanza formati^ nell' altra sono dirò così anche immaturi Sempre però abbisognano di essere' per un tempo più o meno
lungo nutriti succhiando il latte, che in taT
«poca si raduna in copia nelle poppe mater.
:
.
.
58
Questi organi eJucatori del feto trovansi
in varia guisa situati nelle diverse specie, e
vario n' è pure il numero, che in qualche
modo corrisponde a quello de' feti , che in
Quindi alcune
ogni parlo sogliono nascere
ne
.
.
specie
le
hanno
al petto^ altre sotto le ascel-
le, altre al ventre, altre in parte al petto, ed
parte al ventre, e chi ne ha due, chi
quattro , chi sei , chi un numero maggiore
in
CAPO
IX.
Delle prime divisioni della classe
de''
mammiferi.
o
uantunque Aristotile non siasi mai prò*
posto di dare una compiuta classificazione de
mammiferi, pure le divisioni, che egli ne fece, e sono fondatissime^ ed hanno servito di
utile norma a" moderni sistematori
Siccome
ho detto nel Capitolo III. divise egli i quadru.
pedi vivipari in quelli ad unghie propriamente tali
do
mo
ai
,
e negli altri
primi assegnò
ad ungule.
il
Per riguar-
posto principale all' uo-
considerò indi le scimie^ e le riconobbe
intermedie fra l'uomo, ed i veri quadrupedi
per essere le medesime fornite di quattro ma:
,
59
s'avvide pure,
die fra i quadrupedi
vivipari meritavano di occupare un posto distinto le fiere,
perchè hanno denti lunsì
ghi , e fatti a sega , come ancora perchè nudronsi di carni. Divise poi gli unguhui in
non ruminanti, ed in ruminanti, e seppe essere carattere distintivo di questi la mancanza
d^ncisivi nella mascella superiore. Separò fiIli
(i):
nalmente Aristotile i cetacei riconosciuti eia
da lui come mammìferi (2^ dagli altri animali di questa classe, perchè a quelli mancano affatto l'estremità posteriori, e perchè le
loro estremità anteriori somigliano le pinne
,
de' pesci
Vuoisi avvertire in questo luogo ,
che ignoti furono allo Stagirita i quadrupedi
vivipari destituiti affatto di denti ; laonde non
è a meravigliare se non ahhia stabilito per essi
.
(i) Inter
liominem
dam media, atque
,
quadrnpedumque genns natura qnae-
comunis est qaales simia , cebus
e poco dopo parlando delle stesse sciniie tnni manus
diqitos, ungiies quasi humanos ( liabent ). Suus quidam
modus pedibus , ac peculiaris etenim quasi manus quaedam
mapnae sunt: quippe et digiti in iis, veluti manuum , et
pianta nianui similis , volam manus referens etc. Lib. 2 cap„
iittiqiie
:
etc.
:
:
5. ed. Sclineider.
Mammas liabent quaecumque et concipiunt animai
pariunt qualia sunt pilis praedita omnia, ut homo , equus
praeterea cete, ut delpliin, vitulus mavinus, balaena : qui"
bus omnibus et maminae sunt, et lac, lib. 3. cap. i5.
(2)
et
:
.
6o
un
Per lungo tempo ì zoocurarono punto di compiere, e
a parte (3)
posto
non
logisti
si
.
di perfezionare questa classificazione di Aristotile
Rajo fu
.
il
primo
,
cine si
accingesse ad
una
tale impresa (4-}7 e gli si deve molta lode
perchè fece servire i denti incisivi alle divi-
degli unguicolati
sioni
le fiere
i
roditori da
,
lui
e perchè separò dal-
chiamati lepri
asse-
_,
gnando ad essi il carattere di andar forniti di
due soli incisivi. ConoLhe in vero questo zoologista i quadrupedi vivipari, che sono senza
denti, ma li mise in un'appendice, dicendoli
anomali
e come tali risguardò pure i pipistrelli
ed alcuni altri mammiferi^ che non
poteano aver luogo nelle divisioni già da lui
,
,
stahilite.
Linneo propose, ed adottò successivamente
varie prime divisioni della presente classe l'ultima di esse è esposta nella seguente tavola
:
sinottica
(3) Animantia, quae pedibus quatuor praedita sunt, modo sanguine concreta animai pariant j dentes haLeut omnia.
lib.
2.
cap. 3.
(4) Synopsis
dini
1693.
methodica animalium quadrupedum
etc.
Len-
6i
"3
Q «
"^
o
---
e
-3
5".
o
~ CQ
O U
5 o
^
R,^i a.
*^
^
^
2^
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a^
S
O
^
^
«a
<
3
o
o
"^
e
~
CU
«
e:
2
&!
"è
tì
O
ci
>
63
Nuove prime
elivisioni clella presente classe
furono in seguito proposte tla Klein (5) da
Brisson (6), da Storr (7), da Boddaert (8),
da Vicq d' Azir (9), da Blumenbach (io)-»
,
(ii}-) da Lacepede (12), da Demada Illiger (14)9 da Blainville (i5)
Gravenhorst (16}.
da Cuvier
rest (i3),
Di tutte
le anzidette divisioni
ho
io istituito
più diligente esame, ed il più esatto confronto, e mi sono persuaso, che sopra le altre merita la preferenza quella, di cui si è servito
lo stesso Cuvier nell'' opera intitolata: Le rógne
animai dlstribué àC aprés son organisation Tom. i/'*"
à Paris tSjY- H perchè l'ho adottata, ed esposta nella seguente tavola.
il
.
(5)
Quadrupedum
dispositio
,
lirevisque historia
uaturalis
Lubecae lySi.
(6) Le règne animai divìse en IX. classes a. Paris lySG.
Tubingae 1780.
(7) Prodromus methodi inanimalium
Roterodami 1785.
(8) Elenchus animalium
(9) Système AnaToniique des animaux.
(io) Handbuch der naturgeschichte. Gottingen i8o3.
(11) Tableau des animaux. Anatomie comparée tom. i.
.
.
Règne animai tom.
i.
Tableau des mammifères à Paris, an. 7. (1796).
(i3) N. dict. d'Hist. Nat. Tom. 24.
(i4) Prodromus sjstematis mammalium , et avium Bcro(12-)
181 1.
(15) Prodrome d'une nouvelle distribution systématique
du règne animai, nel N. Bullettin de la société philomatique An. 1816.
(16) Gruudziige der systematischen naturgeschiclite. Breslaw 1817.
lini
.
65
5"
« o
co
3
60
ti
=1,
-
04
SPIEGAZIONE DELLE FIGURE
CITATE IN QUESTA INTRODUZIONE
TAVOLA
Le prime
ì.
dodici figure servono a dare un" idea delle
sorte di piedi de' mammiferi
ognuna di.
diverse
:
esse rappresenta
un piede destro posteriore, ed o
tutiajO in parte la gamba, ed alcune ancora porzionelle prime undici la lett. a indica
il tallone, la lett. b il metatar80 , la lett. d le dita.
ne della coscia;
Fig
Mammifero
Piede destro posteriore
urìguicolato
Dell'uomo (^Hotno sapiens^
plantigrado
Dell' Uistiti ordinario [Jac
chus vulgaris Geoffr. )
(fuadrumano
3
D(d Leone (Feiis Leo)
digitigrado
4
Dell'Orso marittimo ( tJrsus
marìtimus) _ - _ _
Del Castoro ( Castor Fiber^
-
planrigrado
palmipede
6
Dell'Elefante asiatico
(Ele-
ungulato
.
quadrisulco
7
phas indicus ) - - Del Ri noceronte indiano {Ilìiì-
trisulco
8
Del Porco comune
9
Del
noceros indicus
fa)
lo
-
)
~
(^Sus Scro-
-------
Dromedario
Dromedarius )
Del Daino {^Cen'us
(
"
quadrisulco
Camelus
-
-
Dama)
-
-
bisulco
bisulco con due
ungine spurie
lett. e.
.
J}i«niniitero
Piede destro posteriore
i
11
Del Cavallo
(
.
ungulato
Equus Cahallus ) solidungulo,
o
sia solipede.
12
Estremità posteriori ( lett. « )..
e coda (lett. è) della foca
comune ( Phoca vitulìna )
Le
i3
figure
dare
-
19
un' idea
Mammifero
pinnipcde
.
servono
delle
sorte di denti de'
varie
marami
feri
i3
Dente mascellare
del gran
Ma-
stodonte {^Mastodon gìganteuni
)------
Dente
sempli-
ce a varie col
line
14
Lo
mascellare logoro
che ha perduto le sommità delle colline, e vi sono
quindi nate superficie di
varia figura, alquanto concave
Dente mascellare dell' Elefin
stesso
.
.
i5
te del
ranza
di Buona Spe
Hìephas ccipensis ) Dente composto; lett. a uno
Capo
(
de' denti coni
ponenti lett.è
;
cemento
Dente mascellare
Taurus
di i3ue (
J5o.v
Dente
semicomposto; lei t.
)
a la corona'
formata come!
danna lamina
ripiegata; leLt
cemento
b
17
Porzione di mascella inferiore
d' Istrice ( Histrix cristata)
lett.
.
a incisivo;
lett. Z>5
sc«llari
b
ma
.
Porzione di mascella inferiore
di
Tapiro {^Tapirus ameri
canus
)
-
-
-
-
-
lett.
a incisivi
lett.
b
i
b c^
nini; lett e jC
mascellari.
Serie de' molari del Iato sini
stro della mascella inferio
re del Zibeto ( F^i^ena Zi-
hetha)
------.
lett.
di
a molari
primo or-
dine , o sia falsi molari; lett
molari di
b
second' ordine 5 o sia veri
molari ; lett. e
ultimo molare.
,
TAVOLA
II.
teschio di un uomo delLi razza caucaeica
teschio deir Orang-Utang (Pihecus Sa/y^
rus Geoffr.) In amendue queste tavole. N. l. osso
frontale. N. 2. parietale. N. 3. temporale. N. 4- occipitale
N. 5. ossa nasali N. 6. apofìsi mastoidea .
Fig.
Fig.
1.
2.
.
.
.
.
mascella superiore. N. 8. mascella inferiore,.
'N. 9. constilo di questa stessa mascella.
Nella prima delle anzidette figure le diverse line»
servono ad indicare il modo di misurare la faccia ^
ed il cranio proposto da Spix d f è la linea ficciale: d a la linea della base del cranio; ej^ la linea,
basilare: il triangolo e df esprime la misura della»
faccia
è e è la tangente al vertice paralella alla linea della base; a ^ è la linea dell' occijjite paralella alla facciale; deh la linea facciale prolungata
sino in e; ad è la linea della base prolungata sino
in a: il pentagono irregolare a h cf e serve a misurare il cranio.
Nella seconda figura le linee h e , a d servono nd
indicare il modo tli misurare 1' angolo facciale proposto da Cuvier ne' suoi elementi di notomia comparala a d e in, linea facciale; Z» e la linea della base
del cranio, e l'angolo acb h l'angolo facciale.
La figura 3. rappresenta il teschio dell' Aluatta»
(^Stentai- Seniculus) Le linee ca, cb formano l'angolo facciale secondo uno de'i metodi proposti da.
Camper, tirando cioè la linea della base dall' apofisi
mastoidea all'orlo inferiore degl'incisivi superinri,
N.
7.
:
:
:
e conducendo la linea facciale dallo stesso orlo alla
parte più prominente dell'osso frontale.
La figura 4- rappresenta il teschio del Mandril
(
Papio Mormon)
.
Le
liaee e a^ e b
formano Tan-
,
.
68
golo facciale preso secondo un altro metodo jaroposto dallo stesso Camper: e a è la linea facciale tirata
dall' orlo degli alveoli degl' incisivi sino al punto
più sporgente dell'osso frontale; e ^' è la linea della
fcase condotta dell'orlo anzidetto al meato uditivo
esterno
La
fig.
6.
rappresenta
il
teschio
del
quadrumano
volgarmente detto tardigrado del Coilan {^Nycticehus
'CeylonicusGreoi^r.Y. le linee e a, cb formano l'angolo facciale 5 e servono ad indicare il modo di misua-arlo proposto dalli Signori Geoflroy de St. Hdaire
e Giorgio Cuvier: e a è la linea facciale condotta
dall'orlo inferiore degl'incisivi alla parte
più
pro-
minente dell'osso frontale; e b la. linea della base del
cranio tirata dal punto di mezzo della linea che
unisce i due fori uditivi esterni all'orlo anzidetto:
la linea ba compie il triangolo.
La figura 7- rappresenta il teschio del Mococo.
( Lemur Catta. ^ Le linee b a, b e servono a determinare la situazione del foro occipitale giusta il metodo di Daubenton b e linea condotta dal punto di
dell' orlo superiore del foro occipitale sul piano de' condili
b a linea tirata dallo stesso punto
:
mezzo
:
all'orlo inferiore dell'orbita.
ORDINE PRIMO
B
I
]\I
A N
I
I
BIMANA
,
(^Falmarii Storr
^^
Erecti Illiger)
3
4."
caratteri principali de' bimani sono due;
essi
l'estremità anteriori ^ che fi-
2.°
vere mani, non così le posteriori:
l'essere per la struttura dì tutto il corpo
l'aver
niscono in
adattati a caminare eretti sulle estremità posteriori , non già ad andar carpone sulle quattro
estremità, né tampoco ad arrampicarsi L'uomo solo appartiene a quest"* ordine, ed a lui
.
competono in eminente grado gli anzidetti caDi fatti le mani dell'uomo sono ve-
ratteri
.
re, e perfette; e ciò facilmente si conosce ponendo mente alla giusta lunghezza del pollice,
alla mediocre lunghezza
,
e grossezza delle al-
muovere separatamente, eccettuato T anulare;, alla proporzionata larglìezza delle palme, ed alla figura delle
Quindi 1' uomo può
unghie larghe e piatte
opporre il pollice delle sue mani a tutte le
altre dita facilmente, e separatamente, e può
tre
dita, al potersi
,
tutte
.
prendere i più piccoli corpi, ed eseguire molti, ed assai meravigliosi lavori inventati, e
E poiché a tal
diretti dalla sua intelligenza
.
,
o
uopo
ni,
si
ma
ricliiecleva
le
braccia
clie
,
p'ire
le mamuovere
non solamente
si
potessero
in mìlLe guise, e di certa forza dotate fossero
quando a solleed a sostenere corpi pesanti
quando a
quando
vare
,
a rimuovere
ostacoli
,
,
per ciò l'estremità anteriori, o per meglio dire superiori dell'uomo
e robusti muscoli,
sono fornite di moltiplici
ed hanno un appoggio valido e nelle larghe
fare agire slriimenti
,
,
omoplate, e nelle grandi clavicole. Con ragione adunque Aristotile aflermò che F uomo solo ha mani, clie tali siano veramente (i).
Sì fatte mani però in un colle altre parti
delle superiori estremi ti\ non avrebbero potuto
servire al ime , cui erano per la struttura loro naturalmente dirette, se avessero dovuto
,
dividere coIT estremità posteriori, o sia inferiori l'incarico di sostenere il corpo: laonde
affinchè le mani dell' uomo avessero perfetta
libertà di agire, le altre parti furono disposte
in guisa, che per lui fosse naturale la positura verticale, o sia eretta. Ed è per ciò, che
la testa stassi in equilibrio sull'atlante
le altre vertebre del collo, essendo
il
,
e sul-
foro oc-
a poco ad una ugual distanza
clalla faccia, e dalla nuca. ISè potrebbe cer-
cipitale presso
(i)
De animalibus
liJj,
2. cap.
5.
ed, Sclineid.
ri
tamente Tuomo oainminare sulle quattro estremità senza provare graiulissimi incoiiiocli nella
propria testa
giacché non è egli provveduto
di alcun legamento cervicale a sostenerla
nò
,
,
de' legamenti così
uè
detti sospensorii degli occhi,
in lui la disposizione delle vertebre del collo
è tale da impedire, che la testa stessa s'inchini soverchiamente per lo suo peso, se stia
in
una posizione orizzontale
zione
In una tale posiocchi £Tuarderehhero il suolo, e mal
gli
.
vedrebbero gli oggetti che lor fossero attorno, e la bocca non potrebbe quasi in ni un
modo servire a prendere il cibo In oltre quella porzione della colonna vertebrale, che appartiene al torace, ed all' addomine, e che è ricurva a ff^ggia di S serve a mantenere facilmente
,
.
centro di gravità della testa entro la base
dell'intero corpo. La larghezza poi del petto
poco compresso nei lati , e la lunghezza delle
clavicole, sono cagioni per le quali le braccia ri-
il
mangono
fra loro distanti;,
onde mal potrebbero
servire di sostegno al corpo, e contribuire ai
movimenti
flel
medesimo
.
E
ciò
si
rende pur
manifesto dalla debolezza de' muscoli , che in
tale azione dovrebbero prender parte , quali
sono
i
pettorali
una
,
i
dentati ec.
che
convincenti prove
l'andatura eretta è naturale alTuomO;, si deduce dalla struttura, larghezza, e direzione
]\Ia
delle più.
,
manifestamente
(le>tinata a fornire i visceri del basso ventre
di un opportuno sostegno, ed a mantenere i
femori fra loro lontani ed a ciò pure eontripelvi
(Iella
.
Essa è di fatto
;
Lui-ce l'angolo;, che
mori forma col corpo
il
così detto collo dei fe-
de'
medesimi. S'allarga
su la quale posa il
quindi dirò così la base
tronco, e per una tale cagione, e per la lungliezza degli stessi femori rendesi assai penoso,
,
e difficile
il
camminare
alla
foggia
de'
qua-
E questa verità si fa ognor più palese
allorché da noi si considerano i piedi dell' uomo, i quali e sono larghi, ed hanno un pollice assai grosso, e robusto, capace al p;iri
delle altre dita di pochissimi movimenti, che
drupedi
gli
.
siano proprii
.
Chiunque
poi rivolga
tenzion sua ai numerosi muscoli
l'
destinati
at—
ad
impedire, che nell'andatura eretta la colonna vertebrale vacilli, ed agli altri, che compongono le natiche, e le polpe, ufficio de'quali
è mantenere all'uopo distese le eambe, e le
coscie
chiunque in oltre ponga mente ai mui?coli
che ai movimenti de' piedi stessi servono,
e per riguardo a tali muscoli metta P uomo a
confronto cogli altri mammiferi, si convinceri\
che l'uomo solo è destinalo a camminare di,
,
ritto.
E
ben a ragione
disse Aristotile, che
ver polpe nelle gambe è prerogativa
dell'
l'a-
uomo
.7'
solo (i)
,
e Spigelio affermò, che
niun altro
pelea comoda-
niainmifero in luor dell' uoino
mente sedere, percliè questi solo è fornito di
assai voluminosi glutei formanti le natiche,
che pos<;ono in certo modo risguardarsi qual
guanciale, su cui riposa l'intero tronco dell'uomo, che siede (2). Passo sotto silenzio alqufinti argomenti, che si possono desusoffice
mere
dalla struttura di altre parti
sì
ester-
interne del corpo umano, perchè
le prove addotte fin ora sufficientissime a mostrare l'assurdità dell'asserzione
di alcuni pochi scrittori: che l'uomo dovrehhe naturalmente camminare al pari de' veri
quadrupedi sulle quattro estremità, e che il
se2;uir esso tutt' altro modo di muoversi è ef-
ne,
che
sembranmi
fetto di
una bizzarra,
la quale ha
e nociva abitudine, col-
fatto violenza alla propria orga-
nizzazione. Finalmente sopra tutto per
tura de' piedi
scoli
,
e per la
dell'estremità
la
strut-
distribuzione de'
posteriori
mu-
inetto è l'uo-
mo
ad arrampicarsi su gli alberi. Laonde
senza tema di errare io conchiudo, clie 1" uo-
(i)
De animalibns
lib. 2. rap. 2. ed. Sclmeid.
ex omnibus aniinalibus conimode sedet ,
cui carnosae , et mairnae nates contijx- re , et prò substernaculo , pulvinarique tomento repleto inserviunt , ut citra
molestiam sedendo, cog;jlationibus reumi divinarum aninuiiu
reclius applicare poiìset, Sjjì^. de humani corporii fair ica }).().
(2) Solus Jioiiio
.
74
.
.
un
eminente i due caratteri essenziali dell'ordine de' bimani
quello
cioè di aver dae mani nell' estremità siij3eriori
non che V altro di camminare nalural«10 possiede in
f^rado
,
,
niente eretto sulle inferiori.
FAMIGLIA DEGLI ANTROFT.
vendo trascelto
fra
i
caratteri dell'
uomo
quelli
j
che distinguono l'ordine de'fcimani, farò altrettanto
di alcuni altri caratteri, che servir possono a stabi^
una
lire
fliniiglia
quale do
nome
il
~
Incisivi
,
(2)
;
cui
l'uomo solo appartenga , ed alla
di famiglia degli antropi
(i),
can. § presso a poco uguali in al-
tezza agl'incisivi, ed ai mascellari; questi
^-^
tritu-
ratori, tubercolati.
Poppe
pettorali in
numero
di due.
Genere, Uomo, Homo
Li denti
ma
), in
(
se
una
pur non deviino dalla prescritta nor*
serie continuata,
ne) gl'incisivi veramente
(i) Dal vocabolo
nome
greco da
.
CCl/O
iri-fco
e
senza interruzio-
mediocremente
tali
uvJ'^COTO?
-
nomo:
fleiiva
lar-
questo
guardare, f Etj'mol.
ocj(j£lv - alto
ma-
gìiujn )
cifra posta sopra la lineetta Indica il numero de'
denti della mascella superiore; la cifra, che sia
sotto la lineetta il numero di quelli della inferiore; per ri;jnardo ai canini , ed ai mascellari , essendone indicato il
numero totale, la metà di essi è in nn lato, l'altra nell'
(
2
)
La
rispettivi
altro lato della mascella superiore
,
o inferiore
.
,
.
glii
riori
canini poco aguzzi
i
;
5 per
p'irtc in
ognuna
con due tubercoli,
Angolo
3
né ricurvi;
mascellari
i
delie mascelle;
i
due ante-
3 posteriori eoa
li
f[uattro.
70 - 90 gradi
facciile di
Niuna coda.
Specie unica
.
tfoMO sapiente
(^Horno sapiens Linnaei.)
La maggior
te spaziosa
minenti
;
parte dei corpo poco pelosa
fron-
;
non molto convessa; naso, e mento pro-
,
guance alquanto gonfie; labbro superiore
mediocremente lungo
,
e
poco sporgente
.
Linguag-
gio articolato; ragione; vera libertà di agire.
Varietà* costanti
1.
,
Razza Caucasica
;
capelli lun-
d'ordinario bruni, talora biondi, talora
essa mediocremente distinte;
compresso alquanto
naso
denti incisivi di
amendue
ticalmente; labbra
fronte
quasi piana;
curvo; bocca
piccola;
le mascelle piantati ver-
poco sporgenti;
mento tondo
."
Appartengono a questa razza
tuati
.
testa quasi globosa; faccia ovale; le parti di
neri;
pieno
o sia Razze.
guance rosseggiimti
Color bianco,
ghi, molli
j
i
lapponesi
5
ed
i
gli europei,
finlandesi; gli
l'Asia occidentale sino al fiume Obi,
spio, ed al
trionale
3
Gange;
eccet-
abitanti del'
al
mar Ca-
gli abitanti dell' Africa setten-
ed orientale
.
76
R4ZZA IUOGOLICA
2.
Colore giallo di frumento
o di scorza d'arancio
capelli neri, rari, rigidi;
«ceca;
drata
,
.
quasi qua-
testa
faccia larga, depressa; le parti di essa po-
;
co distinte; naso piccolo rincagnato; guance quasi
globose
pebre
5
sporgenti ai lati esterni; apertura delle pal-
ristretta, obliqua.
Di questa
razza sono gli altri asiatici
qua' di Malacca
fino all'
finlandesi
,
i
lapponesi
gì' indigeni
;
settentrionale dallo stretto di Bering
America
dell'
i
;
eccettuati
,
ultima parte abitata della Groenlandia
Razza ETiOncA.
3.
Color fosco
o nero
3
capelli neri
;
,
per Io più
crespati; testa ristretta, compressa ai lati
quanto gibbosa
5
j
.
e fatta
a volta
;
;
in-
fronte al-
guance anterior-
mente sporgenti occhi grandi prominenti; naso gros;
labbra tumide;
so schiacciato;
riori inclinati alcun
poco
all'
Comprende questa razza
frica
3
tutti
trionale,
i
cia
ma
al
ed
assai
i
del
al-
Razza Americana.
rame
larga,
distinti
setten-
papù dell'Oceanica.
che dal bruno di cannella
rosso
assai
gli altri indigeni dell'A-
come dicemmo, appartengono
quali,
4.
si
innanzi.
cioè fuor di quelli dell' Africa
la razza caucasica;
Color,
denti incisivi supe-
i
i
;
capelli
neri
lineamenti tutti
,
qua-
passa
rigidi
,
fac-
della medesi-
fronte alquanto breve; occhi in-
.
.
77
naso quasi rincagnato; guance sporgenti,
cavati;
A
rica
questa razza appartengono gl'indigeni d'Ame-
3
eccettuati gli Eschimali
Razza Malese
5.
Color
Jjruno
marrone
color di
al
j3ajo
capelli neri, molli, inanellati, e
carico;
testa
folti;
.
che passa dal
j
alquanto compressa; fronte tumidetta
naso grosso un po' largo, colla punta ottusa
grande;
te
Sono
pù
di
.
razza
tal
Malacca ,
di
quelli
caratteri
.i
altri,
quali
lose; la barba al
ramide
te
gì' indigeni
dell'
penisola
della
Oceanica , eccettuati
i
pa--
che appartengono alia razza etiopica.
distintivi
periormente indicati
chi
;
poco prominen-
la mascella superiore alcun
lineamenti tutti del volto ben distinti
i
;
;
bocca,
dell'uomo, che abbiamo su-
non po-
ne possono aggiungere
se
sono:
mento
triangolare
esterne
,
le
mediocremente
rotondato-lunate
sporgenti,
e
pe-
naso
a
pi-
sopraciglia
ne' maschi;
,
nude
il
lungo
,
e
;
quasi
orecchiet-
le
molli
ce depresso anteriormente, e posteriormente;
;
1'
il
tora-
addomine
gibboso; le braccia, allorché siano giù distese, non eccedenti
be
la
metà
de' femori
questi lunghi quanto le
gam-
dell'uomo deve facilmente
per-
;
ec.
La nudità
del corpo
suadere chiunque, che dal supremo autore della natura fu
78
creato in iin clima femperafo, e mite,
egli
che in
e
se-*
guito indotto o dalla necessità, o dal desiderio di miglior
sorte
diffuse egli successivamente
si
che ora non
le
non
La
sia
organi,
degli
cibo,
il
né a divorare
e
egli
le carni
poca robustezza
massetere,
,
Di
.
ed
crotafite
il
ed
mediocre sviluppo
tutti
gli
denti
i
altri
mediocre,
cieco ci convincono, che
fra
veri erbivori
i
E
ed
i
canale inte-
brevità dell'intestino
la
l'uomo tiene un luogo
egli
solamente cibarsi
ciò
fare in quel
che inventate
,
centi
le
mezzo
tempo
.
vegetabili, che ani-
sì
arti necessarie
ed a prepararli in guisa
,
pure non
non aveva per an-
in cni
,
e di se-
Imperocché quantunque
mali provegga l'uomo alla propria sussistenza,
cibi
di
veri carnivori.
presente con molte sorte di cibi
potè
uguali in
corona tu-
ben mi persuado, che da prima di frutti,
mi dovè
al
,
che pren-
,
la
il
,
muscoli
de'
canini
mascellari,
ai
hercolosa di cjuesti, lo stomaco semplice,
lunghezza
a
mostrano
a digerirlo,
e
fatto la brevità delle mascelle
di
e
,
lunghezza agl'incisivi,
di
,
adattato né a pascolar l'erba,
dono parte nella masticazione,
stinale
sì
qua-
nelTuomo servono
che
a masticarlo,
abbastanza, che non è
la
il
dall'uomo abitato.
struttura
prendere
per tutta la terra
abbia quasi angolo della medesima
vi
ed a procacciarsi questi
,
che in certo modo confa-
addivenissero alla di lui natura
.
L'uomo, come ognun sa, nasce nudo,
e trovasi esposto a mille pericoli
,
e
e debolissimo,
morrebbe ben presto
stnza le amorose cure, e le indefesse sollecitudini de' genitori
miferi
Ciò
.
i
gli
è in vero
pur tuttavia un
comune con alquanti
tale
stato
d'
altri
impotenza
,
mame
di
,
19
maggior
è per lui d'assai
debolezza
lunque altro,
puerizia,
alla
ajuti
però
genere
per
a
il
gli
gradi
educazione
la fisica
Conciosiachè
.
ha mestieri
E
ammoniti
solo
di
che è quanto dire del-
,
promuova,
ma
,
1'
,
che hanno
animo eziandìo
adempimento
pj
ne
,
de'
dotti
figliuoli
il
modo
,
e
di
che corro-
,
al«-
non dovè mai
unione sarà
nascenti rivol-
educazio-
poiché all'una, ed all'altra
naturalmente in-
sono nell'umana specie
i
genitori
che l'unione de' coniugi
figliuoli
educare non
se stesso j e verso gli
d' infrenare le
prender parte ambo
a
festo,
fatta
ed
E
passioni.
tose
di
figliuoli
de'
stessa
e di mostrar loro co' precetti, e cogli esem-
necessità
la
ne regoli
e
di que' doveri
no ad ogni uomo e verso Dio, e verso
uomini,
lo di-
provvidissimamente sono dalla natura
avvezzarli all' esatto
tri
Al tempo
.
acquistando egli allora
chi ne
genitori dell'obbligo
i
corpo
il
quegli
di
che principalmente
stingue fra tutti gli altri animali
lo sviluppo.
uomo
dimi-
all'adolescenza,
passa
bisogno, ch'egli ha
l'uso della facoltà,
la ragione,
1'
rende più che mai necessario un nuovo
si
soccorsi
di
poi perviene
Allorcliè
questa
mano
ne' quali consiste
,
stesso
da
e
mano
nuisce a
che per qua-
,
può con tutta ragione
e .l'infanzia di lui
notabilmente lunga.
dirsi
cinrafa
stata
essere
,
fra loro,
passaggiera
quindi
è
mani-
di questi co*
e
Frutto di
.
sì
mai sempre una mutua affezione
genitori con parziali-
ed uno scambievole attaccamento, ed
i
tà di affetto avranno risguardato
figliuoli
i
,
1'
edìicazione
de' quali tanto costò loio di fatica, di pazienza, e d'in-
dustria
ì
,
ed
i
conservatori
loro
mente
,
figliuoli
della
avranno riconosciuto
loro
vita
,
e de' loro costumi
primi
i
,
ì
ne' genitori
istitutori
dt Ila
massimi loro benefat-
J8o
tori
li
e gratifufline vivissima
,
non
genitori
adulti
tori
né avià
;
soggetti
sofferto
alle
e venerazione
,
meno
sarà venuta
animo loro
l'
calami là,
ed
sommessa per
ne' figliuoli
cii
mali
ai
dubbio
che Ben presto
,
premuti da gravi bisogni dovettero rivolger
ricerca de' mezzi di provvedervi
alla vita
.
ranno eglino
stati
e di cooperare incessantemente
è
manifesto,
negarono
uomini
tutte esercitare nel con-
prestarsi
al
meno nu-
mutui
soccorsi,
comune vantaggio. La-
gravissimo errore di coloro
il
alla
anche per questa cagione sa-
,
fine di
al
acerbità.
animo
l'
mossi a collegarsi in più, o
merose società dirette
onde
1'
gli
delle arti cioè necessarie
,
Le quali non potendosi
modo da ognuno
veniente
geni-
i
della vita senza
cercare o di liberameli, o almeno di alleviarne
In oltre è 'fuor di
già fatti
,
vedere
l'uomo
essere naturale per
i
quali
Io stato di durevQle
società.
Ed
senza dubbio più d' ogni al-
al vivere in soc?età è
tro animale adattato
l'uomo per
la
solo è stata conceduta di parlare
ai suoni articolati
può
egli
idee,
ed
.
Imperocché per mezzo del medesimo
non solamente
proprii
i
fare
,
altrui conoscere le proprie
ma
voleri,
uomini può mutare questo
lo al segno
prerogativa, che a lui
un linguaggio composto
accordandosi
stesso
che ad indicare
le
linguaggio
,
cogli
altri
ed arricchir-
più astruse cose addiven-
ga accomodatissimo.
Ma
il
sommo grado
di perfezionamento pose
questa sua prerogativa di parlare
di suoni articolati trovando
T uomo a
un linguaggio composto
prima l'arte della scrittura,
e molto tempo dopo quella della stampa. Imperocché per
tali
mezzi parla egli in certo
modo
ai
lontani non
solo^,
8r
ma
Né
a quelli eziandio, che verranno
ha dubbio, che
vi
issimo a migliorare
utili
arti
,
non
siasi
ed a compiere
,
ed a farne molti
ti ,
di ciò
e le sublimi
egli
discipline sono in
l'animo
somministra
ci
immateriale
dell'uomo,
fat-
e della
le
ultime
queste
un'evidentis-
della mirabile
e
lui.
assa-
per altra cagione
età pervenute a quella grandezza, la quale
sima prova
di
giovato
ritrovamenti già
i
Aè
nuovi.
altri
dopo
nioltof
energia del-
sorprendente
lui perfettibilità. Intorno alla quale giova
di
pure riflettere,
che siccome in virtù della propria ragione l'uomo esercita
un non usurpato dominio
tabile
,
inerme ammansa
ve
le perfeziona
dall'
uomo
dividuo ad
1'
uomo
esso
si
limita
,
ed
il
forti bel-
a'
né punto
,
oggidì quel
,
,
e senza l'anzi-
loro figliuoli cicr,
perfezionamento
si
dell'
estende come
Laonde non
di vivere de' bruti
e per le qualità de' cibi
,
più
e le
,
non sanno insegnare
appresero
maniere
e facciano essi
tazioni
più crudeli
dando loro una educazione non poco
intere generazioni.
alle
gliare se le
e
queste perchè irragionevoli,
j
detto linguaggio
che
fiere
le
fa seggette,
si
ne' tre regni minerale, vege-
animale, e quantunque per natura sua debole, ed
è a
e per la costruzione
persona, e per altre costumanze
e degli
,
gli
maravi-
non cangino mai,
che fecer da prima
e per la foggia de' vestiti
innel-
mentre
,
delle abi-
ornamenti della
uomini
differiscono fra
loro assaissimo.
Non
è paga
1'
umana mente
d'
indagare
il
mo
nelle
vero
create, e finite cose, e sollevandosi a considerare
som-
il
vero, l'essere infinito cioè, della di lui esistenza
irrefragabili
conosce, che
argomenti rimane pienamente convinta,
le ragionevoli
creature gli debbono
6
il
e
per
ben
tributo
§2
ili
una sommesJ'a venerazione,
una fedele ubbidienza,
e di
E
poiché
il
turpe dall'onesto, e di essere dotato di libertà, quindi
r animo
V
nasce per lui
.ypstro sa in oltre di poter
obbligo
un
tendono
bile di quello, in cui
si
rende
morte
manifesto
che
,
adoperarsi
di
azioni al conseguimento di
allor
disciolto da' vincoli
die
,
distinguere
con ben
regolate
fin& di gran lunga più no-
bruti, e quindi pure gli
i
quando rimarrà
corpo
al
per
egli
non
legano,
lo
avrà certamente per questo a finire.
Avendo noi
detto
le
Iodi principali
ne, non ne taceremo ora
le è impossibile
.
trova
stessa
Siccome pure
,
che
essa
scarsi
sovente
eienti
i
generali principj
.
troppo sono
che
essa ci
lumi
i
ed
V umana mente
abbisogna
filosofi
un più
chiaro lume,
il
de'
,
insuffi-
d'illustri
soccorso
del
di
quale le disveli cose non già con-
ma bensì ad essa superiori
uomo non solamente può perfezionare la propria
trarie alla retta ragione
natura,
ma può
,
.
ancora abusando della ragione,
della
e
libertà renderla al maggior segno degenere. E' questa
verità per mille prove di fatto manifestissima.
lignamento è sempre
ristretto
agl'individui,
e
Né
si
il
una
tra-
estende
talvolta alle generazioni, ed alle intere unioni sociali,
di ciò
mini
,
detta per la regola
Laonde per consentimento ancora
antichi
L'
,
che
verità
inesplicabili
quali può essa fornirci intorno alla divinità,
de' costumi
ragio-
avvertiremo,
discoprimento di molte fisiche
il
e che nella natura
misterj
umana
dell'
ed
difetti;
i
un esempio
barbari
,
e
ci
somministrano ^quelle orde
senza
costumi
,
die vivono per
erranti in alcune inospiti contrade di lina
te del nostro globo.
E
simili orde
si
,
di
lo
E
uopiù
o d' altra par-
ragunerebbero talo-
S3
TU,
e
mini
ta
più inciviliti,
i
non
mo
quindi
sì
e
,
la vigilanza
se
fatte
,
V
è
che nella
gl' infelici,
sia lo stato
grave è l'errore di
tenera
piiì
altrui colpa abbandonati
na-
altri scrit-
nero presi
età o per caso
ne' boschi, colà crebbero
sero quasi a foggia di bruti
,
stessi
,
stupidezza
,
messo
il
uomo
dèli'
se
(
.
vengono
colmo
pur
E
«
ben lo
introdotti
alle altre
ca-
una immedicabile
o mania cagionata dallo stato di violenza, e di
desolazione in cui
)
parte
lo stato loro
cosi
,
allorquando
nella civile nostra società; mentre
lamità loro non abbia
mancò una
essi
diametralmente opposto alla natura
essi
pei:
e vis-
,
nulla ebbero della morale, né
e
in mezzo alla società furono allevati
addimostrano
o
,
che da' cacciatori ven-
fin
Imperocché siccome ad
.
della fisica educazione,
trovarono,
si
che
ciò
costumanze
le nostre arti
si
la
non naturale
danno a seguire
si
fierezza
,
è avverato di
una paziente edu-
giovandosi eglino degli ajuti di
cazione, depongono
civili
che
quali pretendono naturale essere lo stato di qiTe-
i
alcuni
mo-
affermare,
di
orde debbiamo apprendere qual
Né men
pron-
errore di certi
non dubitano
quali
i
de' magistrati
ed a distrnggerle. Turpissi-
quasi incredibile
scrittori,
turale dell'uomo.
tori,
in vicinanza delle società d' uo-
accorresse a dissiparle
derni
da
manterreljLero
si
,
e
nostre
le
e le nostre liniiue e
apprendono con non molta
difficoltà
.
Mi rimangono a dire alquante cose delle varietà delTumana specie. Taluna di esse può chiamarsi artificiale, perchè ad
certa
arte
figura
prodotta dagli
del
cranio
allorquando non aveva
stato la
dovuta
uomini
stessi
,
qual sarebbe
cagionala da compressioni fattevi
esso
per anche ne' bambini acqui-
solidità. E' abbastanza
noto, che
vi
sono
,
84
pure alcune varielà Jerlvanll da malattie; e
è a camion d'esempio
gli
uomini
una
di
l'
o di altra razza
,
è bianca, dilicatisiima
]a
barba,
gono
albinagjio^ che
,
ne' quali
,
da una luce alquanto viva
Non
.
samento
di
atteso
grandissimo numero delle njedesime,
il
pelle
la
capelli, e
i
rosseggiano gli occhi così deboli, che riman-
e
offesi
osserva in que-
si
pur sono
bianchi
e
di tal sorta
parlare
qualche idea
di
varietà incostanti:
delle
ognuna, ed
è
mio
divl-
imperocché
il
dare una
farne un'esatta distribuzione
il
anche
sarebbe impresa
d'assai difficile, e fors'
riuscimento
pochissima utilità. Rivolgerò quindi piut-
,
e di
impossibile
tosto Tattenzion mia alle varietà Costanti, o sia alle razze.
Linneo
ti
si
mostrò persuaso
che ognuna delle quattro par-
,
una
della terra fosse abitata da
sa da quelle delle altre parti
varietà, o sia razze
.l'
,
,
europea cioè,
l'americana. Dissentirono da Linneo
iJen(2),
Zimmermap
mostrarono
,
che
norma
uomini diver-
asiatica, l'africana
De
generis
^
Blumenbach (l),Erxle-
nostra specie
non sono
qualunque
di
humani
distri-
divisione
altro
rò ad emendare l'errore di Linneo, e raccolte
(i)
quattro
stabilì
della geografica
Blnmenbach più
medesima.
1'
d'
ciò
(3), e molti altri, e con forti ragioni
le razze nella
buite sulla terra a
razza
per
e
si
le
della
adopepiù e-
'carictuLc nativa, ed. 5.
Got-
tingae 1795.
,
.jl^.?)
S^-stcma regni animalis
.
Classis
1.
inamnialia
Lipsia e 1777.
v
(3j Sjiecimen zoologiae
Lugduni-Hatavorum
l'jj'j.
zoograpìucac nuadrupedmn*
g5
notizie intorno agli abitatori
satte
^lol)0 nostro
cranj
cinqtie razze
so
esaminati
ed
,
che
dell'umana specie,
parti del
insieme molti
parajjonati
e
,
credè,
diverse
genti
di
delle diverse
potessero
si
stabilire
quali, come in appres-
le
diremo, poco differiscono da quelle, che abbiamo supeCuvier (4j
riormente esposte.
distinte,
ca:
e
sono
neir americana
alcun
parte:
a
delle tre
Cuvier
preciso,
sopra indicate
,
non
di
dovessero
si
e de'
papù
ascrivere
Ottentoti
gli
mina
,
nerastra
,
una
lanciando
di razza nera: dà poi
malese,
bruna
e
,
quello
la
nome
il
mogolica
,
americana,
e sostituisce al
Queste
nome
sei
Le règne animai
(5)
NclV articolo homme del N. Dict.
2.,
toni.
,
nome
il
indi
di
alla
chiama
razza cau-
razze apparten-
i.
come yure neW opuscolo
d' Hist.
intitolato:
medico-pili losophiques sur la nature,
homme, e
tii^glo homme,
papri
i
razza bruno-carica
di
all'
mo-
africa-
cui egli deno-
,
(4)
de r
stesso
dai chinesi
dell' etiopica
resto
al
ramea
di
sesta razza
casica quello di razza bianca.
ed.
a quale
ciò
:
Blumenbach
e dalla malese di
riunisce a fermare
li
essi
dubita se siano pre-
e
,
in
Virey (5) per l'opposto separa dalla razza
golici.
indi
trovare
non saprebbe
clie
cisamente distinti dagl'indi-caucasici
na
l'etiopi-
e
onde formarne una
costante,
e
però,
confessa
crede egli de' malesi
mogolica,
la
fra loro
tre
uomini da Blumenbach annoverati
agli
afferma
,
carattere
razza
caucasica,
la
riguardo poi
riconosce
lie
et
sur
JVatur.
Recherches
les
faculte's
nel Dictionaire des Sciences medicales ar-ov
.
sj
h
»
.
j
'^
.... '•••..!
,,
.
86
gono,
nica
dir
al
di
Viiey,
due specie distinte,
a
quali comprende la razza bianca
delle
riconosce principalmente
e si
,
80-90
gradi.
La seconda
gradi
orme
ed
,
za malese
carattere ppiina-
il
75-82
facciale di
segue le
nella sua geografia universale
Blumenbach
di
,
eccetto che estrae
i
papìi dalla raz-
e loro dà luogo nelT etiopica
,
Sembrami questo
il
luogo opportuno
ricordare al-
di
cuni avvertimenti datici da Blumenbach intorno
divisione
i.
,
non sono
che
i
caratteri
già tutti costanti
assegnati
trovansi
2.
al complesso di tali caratteri in
eccezioni
variazioni
tali
,
;
5.
alla sua
diverse razze
alle
e clie debbonsi considerare in
,
complesso, non già ad uno ad uno:
guardo
che anche per
ognuna
ca, ed etiopica,
ma
che in qualunque razza osservansi
razze caucasica
le
che l'americana riunisce, dirò
che
5.
mogolica,
essendo
delle razze
colla
impossibile
umane,
si
caucasica,
di
così
avvertimenti, a parer mio,
divisione
uomini
divisione
che semLi quali
Ho
quindi
nostra
estendesse.
si
sono discostato alquanto da Blumenbach,
e
ad imita-
zione di Malle-Brun ho separato dalla razza malese
e
gli
ho annoverato nell'etiopica.
Non ho
;
della
sono giustissimi.
specie in razze, la quale a tutti gli
Mi
un' esatta
sia arbitraria.
conveniente di fare una
un
coli' etiopica
deve abbracciar quella,
bra meno difettosa, quantunque
creduto
fare
e
^^'^^
mogoli-
,
]a caucasica alla mogolica, e che la malese confina ad
colla
ri-
delle razze
per cui passa ad altre insensibilmente. 4-
fra loro distanti sono in vero
tempo
ta-
all'angolo facciale di
medesima consiste nell'angolo
Malte-Brun
.
la
,
pretesa specie rincliiude la razza
feruno-carica, la nera, la nerasta
rio della
prima
la
bruna
la
,
i
papù
poi altriroen*
^1
seguito l'esempio di Virey formando degli ottentoti, e
ti
papù una
de'
razza
sesta
sufficiente di escluderli
guardo
,
centi allo scopo di dare
per ciò appunto
una
rimarchevoli varietà dell'
che
i
arabi, gii
Europa hanno
capt-lli
ahissinii
la
gli
specie
,
le
tiere dell' Abissinia
quasi
della
,
popolazioni
diverse
le
cofti
i
bruna
sono semi-lanuginosi
Aggiugnerò, che
.
primo luogo,
siccome ptire, gene-
abitanti delle parti piìi meridionali
pelle
gote molto sporgenti,
r altro
son-
ne indicherò ora
razza caucasica noterò in
alla
ralmente parlando,
d'
ri-
sufficiente contezza delle piii
umana
venendo ora a considerare
gli
siccome per
ed aggiugnerò pure alquante notizie condu-
le principali,
appartenenti
E
.
assegnati alle già proposte razze,
ai caratteri
vi alquante eccezioni
LI
mentre non ho trovato motivo
,
dalla etiopica
la
,
che negli
la
,
razza etiopica
,
le
labbra larghe.
le
le quali
pelle
cofti
stessi
occhi poco aperti
bocca grande
popolazioni,
hanno
e
,
gli
abitano
le
fron-
nera, lucente, e nulcui vengono annovera-
te (i). Il modello poi della nostra razza per ciò, che ri-
sguarda
le belle
forme del corpo trovasi ne'
georgiani abitanti delle vicinanze
titolo
del Caiicaso.
di caucasica a codesta razza, la quale
stamente gloriarsi di essere superiore
mente per
la
conformazione
,
eziandio perchè seppe coltivare
in
modo da
Fra
(i)
circassi
li
e
alle
bellezza
le arti
,
Quindi
il
può ora giu-
altre
non
del corpo
utili
e ne'
,
sola,
ma
e le scienze
fare in esse progressi meravigliosi.
diversi popoli della razza mogolica
Denonvoj'a^e en Egj-pte tom.
i.
non
è djffi-
Cile distin^aere
i
romboidale,
faccia è quasi
è
,
quali
i
hanno
ovale,
la faccia
neri, lunghi, ed assai folti: negli siamtsi poi la
capelli
vano
tfJncIiinesi
i
colore de' chinesi
il
coreesi
I
.
mento breve.
al
riconoscono al-
si
buona statura;
ed alla
la fìsonomia piacevole,
alle labbra grosse, ed
labbra sono grosse, e pallide;
le
I
mogoli
i
hanno
tongusi
il
naso ben proporzionato, e non ispiacevole fisonomia. Ros-
orna
sa, e bionda capigliatura
sa è la testa, e schiacciato
sono
de' quali
chie
lapponi abitatori
sono
ropa
.•
che
siano
vi
negli esquiniali
,
testa
la
varietà
nerazione
d'
,
che meritano
esempio
i
1'
il
chinesi
,
nome
fare quasi
.
e
,
di
in tale stato di dege-
selvaggi,
alla razza etiopica,
eccone
Gli abitanti del Senegal sono di
poco lanuti,
il
modo però
e
da
le
principali va-
un
colore rosso-
tumide, ed
i
ben formato.
i
capelli lun-
naso poco schiacciato, e
le
labbra de'
capelli lanuginosi,
Gradevole è
la
le
,
ed
labbra
joloffi
pure negli
neamenti del loro volto scorgesi regolarità
po
a ca-
altri,
hanno da lungo tempo governi
non molto tumide. Quantunque
jiiolto
talora quasi
:ncivilimento è vai io as-
nerastro, e talvolta bruno-giallastri, ed hanno
ghi
piedi
alcun ulterioie progresso nelle medesime.
Per riguardo
riazioni
i
alla istatura
è
regolati, coltivano le scienze, e le arti, in
non
,
Eu-
mento
il
Sembra certo
de' quali
mentre alcuni popoli trovansi
sai, e
grande
riguardo
per
carnagione
Nella razza niogolica
bianca.
gion
la
,
,
Caratteri distintivi de'
ordinariamente bassa.
notabili
gros-
;
le orec-
braccia lunghe, le mani, ed
le
la statura
piccoli, e
degli ostiaci
delle parti più settentrionali d'
bruno
color
il
lungo, ed aguzzo,
la testa
volto ne' samojedi
grandi.
assai
una
di
il
il
siano
altri li-
loro cor-
fisonomia àt" foulhas
«9
del
Cambia, abLencIiè
siano bruni,
ed abbiano
lanuginosi. Gli abitanti del Congo son neri
nomini
resto somiglian piuttosto agli
agli
etiopici.
altri
poco lucente,
in tutto
della nostra razza
,
il
che
mascelle poco prominenti, sono robusti,
le
ben conformati
e
capelli
hanno un colore briino
poi
cafFri
I
ma
,
ì
Grande
.
è la statura degli ottentoti
,
ne'
quali la radice del naso scorgesi alquanto
più
bassa degli
occhi,
,
le
mascelle so-
no
pelle è di color bruno-giallastro
la
prouMnenti
aftcrnia
hanno
clie
,
de' caffri
che
e
,
Quanto
Oceanica, ora
bocca loro è
perfetto,
,
quasi
,
e
,
la
loro tinta
lucente:
licolo, nero-bruni a
la
della
pelle
donia
nella
scabra,
sono
,
varia
gli
ciato assai ne' papìi della
è
al
cagion d'e-
a
Mal-
color di rame in alcune
I
negli abitanti della N. Cale-
,
neri
quasi lanuginosi
,
densi
,
,
e disposti al
aculei dell'Istrice ne' tanne-
La
enormemente
testa è
in alcune tribìi abitanti la N. Galles
lo
uomini
Witt sono senza barba, l'hanno
inannellata quy' di Tanna.
non
ora nell' in-
brunastro
dal
sono
Van Diemen
di
Malte-Brun come
:
,
N. Caledonia l'hanno untuosa.
si. .Quelli della terra di
licolo
del
nella parte
del colore del bronzo a
di
e crespi in que' di Mallicolo ec.
dir di
,
Nella nuova Guinea hanno eglino
lanuginosi
della Lusiade,
,
tutti
nerissimi
Tanna,
N. Galles.
poi
capelli
di quelle
mediocre grandezza.
delle quali abitano
sulle coste
sempio nell' interno di Mindana
parti
di
in questa, o in quell' isola
razza malese
della
meno tumide
labbra
le
essi
Sparmaun
piedi piccoli;
i
quale viene denominata da Malte-Brna
la
soli
terno delle isole
nero
la
ed
papù viventi
ai
globo,
nostro
mani,
le
,
N. Guinea
,
.
Il
raso
è
grossa
schiac-
ed in quelli di Mal-
molto negl'indigeni
della
N. Olanda.
Le labbra sono
grosse
assai
inallicolesi
co negli adulti
Van-Diemtn
di
della Lusiade,
tanti
medesimi.
Il
e le mascelle sporgenti tìei
,
pure ne' fanciulli
Io sono
anche adulti;
Hanno
.
labbra
appena sporgono
ed
ma
,
sottili gli
poabi-
mascelle
le
de'
corpo è grande, e ben formato in alcuni indi-
geni della N.Galles; grande, e sottile in quelli della terra
di
Witt; piccolo
parti
le
braccia, e
mità
sentano
quelli
Onesti
gambe
le
i
papù
interne
le
Sumatra hanno
di
abitanti
i
Troppo mi estenderei
.
differenze, che ci pre-
le
diversi
paesi
e
,
talora anche
che vivono in diverse parti del paese medesimo.
,
Ouel che ne ho detto
idea di
neri
piccole; sono per l'opposto l'estre-
qui tutte noverare
io
che abitano
,
stessi
lunghe ne' mallicolcsi
assai
se volessi
ne' papii
assai
Sumatra.
di
sì
fatte variazioni
mente parlando
Nella razza etiopica
.
molta rozzezza
osserva
si
,
una qualche
per dare
è sufficiente
general-
,
costumi
di
,
e
talvolta vera barbarie: alcune popolazioni però vivono in
una
società regolata, ed esercitano
non poche
arti utili, e
coltivano una qualche scienza.
Quantunque gl'indigeni dell'America
quarta
abbiano generalmente
razza
mente indicati
no
,
non
questi
americani
lorché nasce;
tengono
,
Guiana
vi
se
i
di
essi
ha un colore bruno-rossigno
nascono biancJii
abbiano cura di non esporsi
ha una tribù
bianchi durante tutta
d' indigeni
la vita.
neri
;
osserva-
si
momento. La massima
lieve
chilesi però
sono generalmente
superior-
caratteri
i
pur tuttavia in alcuni
differenze di
compresi nella
ma
i
I
sani
capelli
,
gli
si
al-
man-
e nella
e robusti quasi
in
questa
bora indigeni del
hanno biondi. Grandi poi sono
anche
e tali
al sole;
,
parte di
razza
Cliili
gli
occhi de' brasiliani/
,
.
,
le
palpebre sono
Spagna, ed
91
poco aperte negl'indigeni della N.
assai
canto esterno n'è ripiegato Verso
il
Varia pure in questa razza
la figura del
naso
le
tempia
che
,
d' or-
dinario è alquanto schiacciato, e non molto prominente;
negli altiponi però è prominente, ed aquilino.
è or mediocre,
or
qual
j:,'igantesca,
ne' patagoni alti quasi sei piedi
noto, che
no
gli
e talvolta
,
La statura
ne' povas
vedesi
anche più
e
,
.
E'
europei conquistatori dell' America trovaro-
primarie popolazioni della medesima regolate da in-
le
qualche modo istrutte nelle
stituzioni sociali, ed in
art/
e nelle scienze.
Non
minori sono
perocché
di
il
biancastro
to
colore
rame, come
Santo.
I
generalmente
ze
si
gli
parte
mentre da
,
per
.
rosso
o è
lira
gradi
altre parti
si
di
neri
gli
ai
hanno
line«-
corpo molte differen-
codesta razza
,
la
viene a
coli' etiopica
alla
5
Per riguardo poi
ed alle fattezze del
vero all'americana
mogolica, o
quale da
contatto,
alla caucasica
,
ov-
congiunge.
brevi cenni, che appoggiato all'autorità de' piii ac-
I
creditati viaggiatori, ed istorici
cipali variazioni,
l'umana
avere
che
si
avuto tutta
esatti
assegnar loro caratteri
che
la
fatto intorno alle prin-
devono per persuadere a cliicchesia
specie bastar
Blumenbach
ho
osservano nelle cinque razze del-
impossibil era stabilire
Per
al
questi sono rossi
malesi
altri
veggono negli uomini
una
im-
in alcuni abitanti della terra dello Spiri'-
capelli di
menti del volto
,
,
e ne' timoresi,
dall' olivastro
talvolta
osserva ne' taitesi
si
come
nella razza malese
variazioni
le
,
la
limiti
ragione
fra
le
di dire
,
medesime,
cfie
ed,
non ammettessero eccezione
qual cosa rendesi manifesto l'errore di quegli scrii-
9«
quali pretendono
tori
i
non
già ad
una
sola
die
,
ma
,
si
fatte varietà
appartengano
bensì a due vere specie fra loro d«l
non
tutto distinte. Di fatto se
possono rinvenire caratteri
si
bastevoli a stabilire varietà costanti, o sia razze, quale spe-
ranza può rimanere
udiamo
il
quale quantunque non
il
osi talvolta
di apertamente diciiiararsi partigiano di questo errore
non
lascia
di mettere
in opera
tutte
ad abbracciarlo. Vorrebbe egli,
bianco,
ma
fosse di specie distinto
nero; e per provar
per
permanenti, come
come
dall'
che l'uomo
dissi,
uomo,
,
il
figura
bianco, ed
e
il
pure
,
per indurci
arti
eli' egli
:
o due quadrupedi
l'esterna
sono
lo
le
suo assunto discorre cosi
il
naturalisti vedessero due insetti
stantemente diversi
Ma
trovarne per due vere specie?
di
Virey,
Sig.
per
li
chia,, se
sì
i
co-
colori
nero, malgra-
do gl'ibridi^ che nascono dall'unione loro, non esiterebbero certatnente a stabilire due specie distinte. Molte spesono fondate sopra caratteri meno rile,
" Al quale argomento rispondo in primo luogo, che
profondi naturalisti sanno bene non tutte le loro specie
cie
prosegue egli
,
vanti
ì
.
naturali
essere
siano
chè non hanno
i
1'
uomo h, non
li
quello, che da noi
né
soltanto
ra
del
corpo
v'
conosce
si
sembianze,
e
ma
operazioni
e
le
richiedono. Ora
tutti
,
l'interna
le
una
,
anima-
mediante
1'
struttu-
facoltà pure del-
animo ne conosciamo, mediante l'intimo
guardo a noi medesimi
gli
meno imperfettamente;
l'esterne
,
si
dubbio, infra
ha
che alcune
intorno a questo puntò, per-
che all'uopo
dati,
,
sovente con sicu-
possono però
alcuna cosa
rezza decidere
l'
persuadono facilmente
e si
,
mere varietà/ non
senso per ri-
argome>nto tratto da
perfetta analogia per riguardo agli altri
uomini.
La-
g5
qual meraviglia se trattandosi delle piante
oticie
sono
animali
ti
il
nome
Liliscano
le
compagno
ov' è
dell'
si
uomo
penetrato,
egli
Sanno
.
che
essi
ha seguito
lo
lo trovino al pari
quantunque nelP ardente clima
e
,
ta da quella delle altre razze
le
non
una specie
non varia
mascelle,
bianco.
matra
,
in
la
un
esso
ec. ?
In oltre
e nel
simile
dica se
si
fra
,
e fino
un uomo nero,
le
ossa
sul
dorso
crebbero
lievi
,
ad
,
cute
de' bovi
senza corna
mentre
in
ed
a
è
un
Su-
ne hanno provato
hanno acquistato un colodegli
,
e
,
che vivo-
dall'uomo
a di-
de' quali, sono addive-
con una gobba pinguedinosa
altri
sì
il
una enorme giandezza
sono le differenze, die
uomini
obbligali
morare in un paese non suo, alcuni
ntiti piccoli
,
non
loro bargiglioni, e le loro creste,
i
della
no colà. Che dirò poi
un can ma-
distanza
la
del-
gros-
e
trasportate dall'uomo
le galline
quello
a
mi
che passa
clima ardente del Senegal
e tutta la pelle
larghezza
la
e
paragoni di grazia
si
lepriere, e
quella,
di
lunghezza,
la
l'efficace influenza, ed
re
quante altre differen-
del cranio, la lung'hezza,
figura
gambe
sezza delle
stino con
E
.
distin-
osservano in questo anim^aJe domestico? quan-
si
maggiore
esem-
dell'uomo con pelle nera, untuosa, e
quasi senza pelo, noi giudicano però di
,
da per tutto
quasi
che questo bruto ha sovente nel-
e
pio nella Groenlandia
to
cane fede-
il
Len diverso colore da quello, che ha per
l'ufi ica
ze
naturalisti sta-
i
alquanto somiglianti a
ne' casi
tratta
mol-
lo stesso per le diver-
E' poi falso, che
distinte
specie
quello di cui ora
,
a concedere,
naturalisti facili
i
non fanno
e se
,
d'uomini?
razze
se
talora
di specie
e di
si
corpo
?
e
,
che
le
certamente
corna
non
osservano nt'cranii,, e nel-
9i
Lo
le altre patti de' mptlcsìml.
hanno tante
vi
cjuali
e
ghiale da cui deriva,
e
non
E
?
sa
quello
quali
si
ed opposti climi ove l'uo-
,
e
,
esse
i
estremi
gli
di quella degli uccelli, e ri-
non
naturalisti
non
istabilire
specie
vea tener per fermo
sola
E
.
nel vero
E
.
mentre
fra gli
prima specie
vi
si
che
,
poiché
ciò
danno
vi
fra gli
de'
fosse
avvera pure dalle
si
uomini
potremmo noi
uomini
,
nerissimi
,
Diremo
valere
?
hanno generazioni, che in
a
non
forse, che
distinguere
no certamente
,
aversi
nuntre,, abbiam
quali
i
ben
si
do-
Dtl colore non
che Virey annovera nella sua
prominenza della faccia potrà
specifico,
,
medesimi una specie
ciò
scono punto da altre generazioni della seconda
tere
hanno
alcuna per
di sorta
pur volessimo distinguerne due specie
se
di qual carattere ci
già
che per mezzo degli
fondamento
esservi
tante varietà, le quali
no
sono lascia-
si
quelli a congiungersi iiTsicme,
riconosciuto
pii^i
anzi
riflettendo
e
,
vengono
intermedi
7a.
le
della classe
si
imporre, dirò così, dalle grandi distanze, che separa-
no
la
divi-
rimarchevolissime varietà,
osservano in altri animali domestici
che intorno ad
,
de' principali suoi
V unghia anteriore
di avere
mammiferi, come ancora
de'
fletto,
ti
cioè
delle molte
Taccio
.
dal crn-
deve senza dubbio recar meraviglia
che in alcuni paesi perda sovente uno
distintivi
differisce
quante varietà singolarissime non
presenta questa specie ne' varii
seco la condusse
de' cavalli de'
diverse razze.
si
porco domestico poi quanto
Il
mo
stesso dicasi
la
i
.
differi-
Nò anche
in conto di carat-
osservato
hanno una
non
sì
esservi
fatta
uomini
prominen-
capelli lanuginosi, e corti servo-
pretesa
sapendosi da
specie
nc»i
,
degli
che
se
uomini neri
ì
ne danno tribà
,
95
corpo
di
akun
in
a' capelli
di
fatti
si
Né
moclo lanuginosi.
Tioniini,nè l'andar
alcune
perchè
di
tre, ciò
si
all'
quand'anche
e
uopo
servire,
dall' essere costanti
esse lungi
no molte eccezioni,
abitualmente nu-
es^i
ne altre simili differenze possono
,
debolezza del
la
si
ammetto-
lo fossero alcj^ine al-
dovrebbe attribuire alle circostanze, ed alle in-
veterate abitudini
non
,
già alla fisica costituzione di co-
loro in cui le osàiervianio
Ma un
carattere di ben altra sorta
Virey, onde
ce, degli
uomini
stessi.
stro zoologista, noi
uno
anzidette due spe-
Nella prima specie, prosegue
troviamo
un' industria superiore
ed
,
intelligenza
tin'
Per
è
nore
l'opposto
il
nella specie
l'incivilimento
scarsa,
coraggio,
più estesa,
a quella dell' altra
ed ordinariamente molto coraggio
,
gloria.
di-
no-
il
più o meno perfetto, una capa-
stato d'incivilimento
cità
za
le
Signor
il
E' questo carattere preso dal morale, com'egli
cie.
cie
ammettere
ad
indurci
propone
,
e
spe-
grande amore di
de' neri
l'intelligen-
mai sempre imperfetto, mi-
tenue l'industria,
e la
capacità
di col-
tivare le arti, e le scienze,
E
la
qui parmi che sia d'uopo parlare separatamente delcapacità degli uomini ad
rispettiva
nere di azioni
L'uomo
allorcliè nasce
ed a mano a
narsi
ra
mano
ma non
ne,
ad una
essere
intellettuali
l'
modificare
ha
,
mente nuda
la sua
le acquista: la
o
istinto dell'
de vedendo noi
uomo
in mille
uà uomo
od altro ge-
si
,
affatto d'idee,
si
al be-
esser libera nel determi-
ad altra azione
se stesso
,
volontà poi tende
lascia per questo di
,
uno
o morali dalle azioni medesime.
.
E
si
scarso, che
aggiunga anco-
può
egli
quindi
ed assai variate guise. Laon-
in tal determinato stato^
non
ci
96
permesso
è altrimenti
d' inferire,
uno
re se Jiiccksinio in
stato
che non potesse
Non
ben diverso.
nego icgià
ehe
la fisica costituzione contribuisca a far sì,
mo
più o meno facilmente possa scoprire
bia
una memoria più
pure per riguardo
ancora dipendono.
uomini
l'
non
facoltà
nelle
,
meno pronta
Tutte
bastano
ad
inferire
medesime:
né
per
un
ed
profondo
altro
,
siccome
;
che dal
del-
delle facoltà
differenza
grad^
di
un uomo
questo che
gran pensatore
e
fisico
che negli
però
differenze
le
ed ab-
la verità,
,
,
che un uo-
e tenace
,
concedo
passioni
danno per riguardo all'uso
si
animo,
stupido
o
,
alle
mette-
egli
si
sia
può
stabilire, che la virtù intellettiva sia negli animi diversa,
avvegnacliè attesi
da noi sconosciuti vincoli
li
rada disgiunta da' movimenti
non
mini
tia
prova
ci
forniti di singolare
lo, che sapevano.
La
anche negli uomini
fra
differenza
di
neri
i
,
ed
ingegno,
e
i
,
stesso
una
casi
al cor-
lui, che
quali se difet-
l'animo
ciò
che
di
,
soffre
convincen-
ne' quali
e dottrina,
uo-
per malat-
dimentichi affatto di tutto quel-
diversità poi d' ingegno è grandissima
della stessa razza, e
risguardare
due diverse specie.
La
mini neri abilissimi nelle
ra, e nelle scienze sublimi
(i) Fedi Gregoire
non
trovasi altri-
bianchi per riguardo a ciò una tale
i
da potersi
Paris 1808.
,
di
somministrano que'
addivengono stupidi,
menti
E
impedimento.
vincibile
tissima
de' nervi
ed all'uopo poco adattati
tosi siano,
,
nostro, non vi ha azione
po legano l'animo
.
De
come
carattere distintivo
storia (i) ci dà contezza
arti
.
della pace,
Ed
i
fanciulli
e della
neri
d'uoguer-
ritrag-
la Uttératura des nègres
.
A
97
gono
ora
gran
profitto
scuole
dalle
per
Né
in Inghilterra, nell'America!, e nell'Africa.
te
i
dizj
solamen-
neri educati dai Lianchi danno colle loro azioni
sicuri di
non
a
esser
questi
gno quanto pretende Virey,
anche senza un
si
fatto
giatori nell'Africa ne
che
istituite
essi
vi
lo
mezzo
fanno
hanno trovato governi
tanto inferiori
mostrano
essi
ed affermano,
fede,
sicura
,
inge-
d'
pure talora
moderni viag-
d'istruirsi. I
regolati
in-
molte
arti utili assai
bene esercitate, ed alcune scienze coltivate, quantunque
imperfettamente.
Per ciò che
solenne impostura
il
chi capaci di vera,
risguarda
dire, che sieno
e
i
costumi
i
meno
neri
maschia virtù, né
si
può rivocare
in dubbio che questa pervenga talora anche in
sublime grado.
di barbarie
che
fra gli
lica ?
5
ma
Sonvi in vero tribù
e
uomini
non
osserva forse
neri in
un
della razza americana
Si conchiuda
sola specie
si
di
,
essi al piii
uno
sono in qualche
stato
tal disordine
e della
an-
mogo-
adunque, che per ogni ragione una
d'uomini devesi ammettere, nella quale
modo
periormente esposte.
una
è
de' Lian-
si
pos-
distinguere le cinque razze già su-
ORDINE SECONDO
QUADRUMANI, QUADRU3IANA
(^
I
Palmoplantaiii Storr).
quaclrumani imposto a^mamUìiferi di quest'ordine indica abbastanza, che
il principale loro carattere consiste nelT andar essi forniti di mani non solamente nell
nome
di
estremità anteriori , ma eziandio nelle poCodeste mani però sono assai imperfette in confronto di quelle dell' uomo sì
per la brevità de' pollici, se pur non manchino affatto , (e ciò si osserva nelle anteriori di alquante specie), come per la lunghezza delle altre dita , le quali non sono
altrimenti atte a muoversi separatamente.
In oltre la palma è, generalmente parlando , lunga , e ristretta E ben si vede , che
sì fatte mani quantunque abbiano alcuni usi
comuni colle nostre , pure sono in ispecial
modo destinate a servire di mezzo facile per
arrampicarsi sopra gli alberi, ove d'ordinario stannosi i quadrumani. Altri caratteri distinguono questi mammiferi da' bimani:
tali sono la ristrettezza della pelvi, la quale non somministra altrimenti al tronco una
r
steriori
.
.
base aLLa?tanza larga;
sai
il
99
foro occipitale as-
più vicino alia nuca, che alla faccia
;
la
V impossibilità di didebolezza de' glutei
stendere compiutaniente F estremità posteriori
il non finir queste in veri
e larghi piey
,
',
di , che
In oltre
servano di
base a tutto
il
corpo.
compiute; i denti
di tre sorta, incisivi, canini, e molari; le
clavicole intere; lo sterno non largo; lo stomaco semplice; gì' intestini di mediocre grandezza ec.
sono caratteri de' quadrumani ed
or degì' uni , or degl' altri si valgono i zoologisti a viemmeglio stabilire la separazione
che non
di codesti mammiferi , da quelli
le
fosse orbitali
,
,
,
hanno mani
nell"
Linneo riunì
chiropteri
ai
estremità anteriori.
i
in
quadrumani all' uomo ed
un ordine chiamato dei
,
primati, cui assegnò due caratteri principali
e sono 4. quattro incisivi nella mascella
,
Vedremo
superiore j 2. due poppe al petto
in seguito quanto poco solide fossero queste
basi , su le quali Linneo eresse 1' anzidetto
ordine
Si dividono 2 quadrumani in due famiglie; in quella cioè delle Scimie ^ e nell'al.
.
tra de'
Lem urini.
JOO
FAMIGLIA PRIMA
DfiLLE SciMlC.
'enti incipivi^; canini
f
;
mascellari ^f
~if
trituratorij tubercolati.
Le mani rare volte sono senza pollice
è
sto
ordinario
d"
,
e queunghia piatta, e
la figura delle ungine delle
fornito
larga, qualunque sia
altre dita
.
Poppe
Xn
numero
pettorali in
di due.
questa famiglia vendono compresi
somiglianti
corpo
di
all'
uomo
per
ne sono però
,
più distanti
assai
ì
mammiferi
pia.
generale conformazione del
la
di
quello che
si
era da molti credulo, e nell' affermar ciò s'accordano ora
i
più celebri zoologisti
quadrupedi
Di
,
fatto osserveremo
miglia
Alcune scimie
.
accostano
non pochi generi
in
canini assai grandi
i
s'
e sopra tutto a quelli dell'ordine
,
e
quindi
ai
veri
delle fiere
*
di questa fa-
la serie de' denti inter-
rotta, e noteremo, che mentre la massima parte delle sci-
mie
setti
nutresi soltanto di frutti
,
ed
altri
animali
do otliquamrnte
co più
Non
il
più
dell'orlo
potendo
le
sulle
o
camminano
scimie distendere
erette
.
gli
sì ,
tocchi
interamente
sempre colla tibia
la
,
posan-
che posuolo.
il
gamba,
un angolo anteriore
La maggior parte cammina malamente
estremità
rampicano sopra
stento
esterno delle medesime
meno acuto
quattro
A
alcune mangiano ancJie in-
palma delle mani posteriori
la
femore forma
,
.
,
:
tutte
alberi
.
poi
agilissimamente
L' istinto
induce
1^
s'
ar-
scimie
lor
i
nostri
movimenti
o
nuno
facile,
ad imitare
loro più
,
una
:
tale imitazione
norma
a
ruscc
risptlliva somi-
citila
glianza di struttura, che lianno con noi. Gli organi
non sono
la voce
ma non
posto
per questo imitano esse
di
suoni
articolati
del cibo.
lo,
,
ca]lo>e
o no;
la
Locca
di
Le natiche sono
in
,
scimie vivono in torme
bievolmente nel raccogliere
contro
i
L'uomo
nemici.
i
1*
Jianno o breve,
e
,
niie
,
di
come
ajiitano
si
difi
scamadersi
,
Sì nello sta-
.
limitata,
assai
danno indizio
e
giammai
di essere fornite
di ve-
e di potare perfezionare la propria specie.
Linneo riunì
tutte,
to in varie sezioni
,
le
scimie in
desumendo
coda. Quindi separò
egli
le
i
un
divise in più generi
,
e
sol
genere, distin-
caratteri di
queste dalla
scimie senza coda, da quelle a
coda mediocre, e dalle altre a coda
.
non picn-
in quello di schiaviti^ mostrano le srl-
colle azioni loro ci
sti
e
facilmente se ne rende padrone
avere un'intelligenza
ra ragione,
,
cibi, e talora nel
e cerca di dar loro una qualche educazione
to di libertà
Vi hanno
coperte di pelo.
altre
o lunira, e prensile, ovvero lunga
Non poche
sile.
alcune è fornita-
in molte senza pe-
scimie affatto sprovvedute di coda., altre
o mediocre
,
com-
noitro lini;ua£:£;io
il
giammai hanno imparato a
e
,
pronunziare una sola parola:
di serbatoj
citi-
tutte notabilmente diversi da' nostri
in
lunga.
ciò fanno pure
i
Erxleben
le
moderni zoologi-
Cuvier, e (ij GeoiFroj de St. Hiìaire lianno cercato
(i)
Gcoffroy ^ e Cuvier sur
de Plìjsique
Quadtumanes
ctc.
.
toni. 5.
Aiinal.
Ics
pae. i85.
da Mas.
Orangi-Outangs.
-
.Tour.
Geoffr. Tableau dcs
d' Slist.Nat.
de Paris
t.
19.
.
j
.
I02
di stabilire
si
generi sopra
fatti
come aveva
essi,
Distinguono
solide basi.
già fatìo BufTon,
continente da quelle del nuovo:
le
dell'antico
scìmie
prime sono da Gcof-
le
froy denominate catarrine, catarrhinae {i) ^\t narici del-
hanno
le quali
ed
tramezzo
sottile
ed
,
i
fori inferiori
:
le
vengono dette dal medesimo platirrine, platyrrhi"
altre
nae
il
(2)
e le narici loro
,
fori
i
hanno
tramezzo
il
assai
largo
^
laterali
Sez.
1.
SciMiE dell' antico continente
Catarrìiinàe
Gen.
<.
Troglodite. Troglodites (3) Geofir.
corto; angolo facciale di 5o, gr. (^Geof!)
fronte sporgente su le ciglia, indi assai inclina-»
la air indietro; serie de' denti quasi continuata!
canini appena più lunghi degl' incisivi , mascellari [%\ senza serbato] dei cibo. Braccia non lunghis1.
Muso
sime, e che non arrivano
ghe,
le posteriori; tutte le dita fornite di
e jjiatte
.
Questo
genere
unghie larghe
Gtoffrov non è stato adot-
stabilito da
Demarest
ec.
(2)
Da y^ark
Da T^.Cirli;
(3)
Dal vocabolo r^c^yÀO^uTìjc
(i)
(4)
lar-
Ninna coda.
tato da Cavier, da
verne
mani
al ginoccliio;
e corte tanto nell'estremità anteriori, che nel-
~
sotto, e
-
largo
,
Leach
(4) che ha avuto
da ^h-pr/o?
e
da
-
^'iv - 'frJoQ
,
-
abitatore
.
Journal de Phfsiquc
etc.
narici.
-
Aoiit.
1819.
narici
delle ca-
,
.
recentemente oceasione
vente in Londra, e morta che fa
non
afferma che
se
si
una
osservare
di
esaminarne
di
,
trovò alcuna sutura
vi
di tali sclniie vi-
la
,
il
cranio,
quale indicas-
l'osso prtniastellare essere distinto dal mascellare (i), e
,
mostra persuaso
che
,
il
presente genere sia per rilevanti
caratteri diverso dal seguente
\'iso
principalmente
,
braccia,
perchè
mancanza
la
Io pure sono di questo av*
.
mediocre lunghezza delle
la
dell'osso premascellare,
ghezza, e brevità delle mani rendono
mente
diversi
questa
specie,
ratteri
,
,
i
avrà
si
.
la
lar-
poco parleremo
de' quali fra
motivo di riformarne
forse
quelli del genere
canini più grandi
Specie unica
ger
,
e
trogloditi notabil.
potranno esaminare individui adulti di
si
non che
più lungo
pitechi
da'
Allorquando
i
.
,
muso
il
;
la serie de'
Troglodite nero
.
si
i
ca-
troverà forse
denti interrotta.
Troglodites ni-
GeofFr.
Chimpansé frane. Black Oran-Otan. Jngl. Afrikanischer Drang, ted,
Oreccliie assai grandi, simili per la figura a
pelo nero , o hruno
quelle dell' uomo
;
Audebert
(r)
Cuvier
Le squelètte,
assez
qui séparé
d''
l'ani.
1.
Questa stessa cosa
:
quoique
^ons
(2)
jeune
les os
aìiatom.
..
sect.
1.
era già
die''
v»iire
egli
^
stata
.
point de trace
tom.
2.
du Musdum
les
de
la
suture
,
maxillaires. L&-
pag. 61.
(i) HisCoire nat. des singes.^et dcs
fogl. imp.
osservata da
du Jocko
intermaxillaires d'avec
comparée
1.
fig.
makiSfà
Paris in
.
Buffon Sonnin.
Jacob
La bocca
cuni
è
tav
l.
Vive nell'Africa
prominente;
35.
toni.
(2) Gias.
grande;
assai
viaggiatori
ad Angola
al Can^^Oj
peli rigidi,
i
che
,
pelle
la
per
etc.
appena
ed
corto,
naso
il
lunghi;
e
asseriscono
(i)
2.
pi.
1.
bruna. Alsupera
statura
la
talvolta
riiomo,
Ha una
vertebra dorsale, ed una costa di più dell'uomo,
e
che perviene all'altezza
Tyson Bell'anatomica descrizione, che ne
parla
comunicanti
sacchi
di
difFt'renza
organo
1'
fra
quello dell'uomo;
non
zio
dorme
,
negare
su
gli
abbia
né
di
altra
scimia
questa
,
e
che un tale silenessa
gli
anzidetti
nat.
e
vi
si
costruisce
generale^
Sonni/ii
,
una
rozza
particulier
etc.
à Paris chez Dufarù
117.
et
117. in 8vo.
voi.
Milano i8r2.
in
mi duole ^ che per riguardo a non poche
fi-
(2) Storia
fogl. Assai
naturale
gure di quest" opera
Signor Jacob
le
sibile
(3)
rapprocher de
^
;=:
l'
scìmie
delle
si
ciò
segnatore di Buffon
de
che
alberi,
(i) Buffon Hist.
Ouvrage redige par
al
voce di
non
dette (3)
,
Nello stato di libertà vive questa scimia in bran-
sacchi.
chi
della
laringe
Cuvier però opina
per
basti
colla
di sette piedi.
possa
che
M
con
Camper
Seve a
homme
.
,
fait
ragione
disse
di
applicare
Seve
di-
au Jocko l'honneur
autant qu'
il
lui a été pos-
i::;
Thè anatomy of a Tjgmy, Land. i75r.
.
io5
capanna con rami,
uomini
gli
elefanti
gli
,
con foglie.
e
,
ed altri animali
ro nuocerle servesi di bastoni
inclinata ad imitare
sai
sempio allorché
ti
appena
;
,
tenere
usanze
,
di
camminare
seduta
ad
alcuni
più d'uno
,
A
si
2.
succedono
,
senza
secondo
le
stennostre
Leona viene pure
qual
sarebbe
quello
di terra; afferma
essa alla casa dei
se
non
le
viene aperta
porta, lascia cader per terra
la
Piteco
e
onde man-
,
impara que-
però
Sierra
tro-
i
che tornando
mette a gridare
G^n.
,
acqua in un vaso
storico,
ben sollecitamente
non
servili
padrone col vaso pieno d'acqua,
so, e
lor
,
tavola,
a
uffici
andare a prender
però
diritta
a coricarsi in letto ec.
addestrata
essi
d'e-
accendono di
stanno attorno schiera-
vi
e
a cagion
Nello stato di schiaviti!
.
mangiare
a
,
a
mostrasi poi as-
non sanno aggiugner legna
fuoco
il
,
ne allontanano
se
:
lontani
che potrebbe-
neri viaggiano pe' boschi
i
quali
scimia
sta
to
i
e di sassi
,
se
<3a
,
nostre azioni:
le
notte tempo grandi fuochi
gloditi
Per tener
il
va-
.
Pithecus (l) GeofFr.
fronte mediocremente
.
Muso non molto lungo;
alta, sporgente j serie de' denti quasi cofitinuata ;
canini poco più Junglii degl' incisivi j mascellari \°\ senza serbato] del cibo.
Braccia lunghissime, che arrivano ai malleoli;
mani lunghe j e strette, pollici distanti assai; un-
ghie larghe 5 e piatte; talora ne va senza
ce delle mani posteriori. Niuna coda.
(i)
Da
TTi^y^KOg
<
$cimia
il
polli-
.
io6
Lcach
r
V
(i) aggiunge a questi caratteri
premascellare
osso
distinto:!
altro
omette peiò
l'individuo da lui osservato fosse adulto, o no.
nel!' esporre
caratteri
i
golo facciale:
non
il
alcune specie
giovani
una
Per queste ragioni
tare, che allorquando
ta
contezza,
ri
indicati,
zoologisti
Specie
,
1.
sarà
ed
oy
detto angolo in
il
individui assai
si
deve pure sospet-
abbia di tutte le specie un'esat-
farlo
mostrano
si
poco vedremo
fra
se
a quel ch'io credo,
d'uopo riformare in
a
come
si
Gfr-ff.
ne' quali è stata presa
altre specie,
di
misura.
tale
fu,
V avere appartenuto ad
e
,
Granii
i
ciò
di
anche misurato
per
aver«
questo genere tacque dell'an-
di
motivo
stato
essere
<3i
dirci
di
parte
i
caratte-
già disposti illustri
.
Piteco satiro» Pythecus satyrus Geoffr.
frane. Orari Otan. ingl. Ostin-
OrangOutang.
discher Orang. ted.
Orecchie mediocri /simili per la figura a queldeir uomo naso schiacciato alla b )se , sporgente alquanto verso l'estremità; natiche nude, noa
callose. Pelo rosso. Tav. 2. fig. 2. Tav. 3. fìg. l.
N. Dict. d'Hist. Nat. ed. 2. pag. 599. pi. M. 6.
le
;
flg.
2.
^
Vosmaer
descript, de
Vive
Malacaj nella Cochinchina
in
l'Orang-Outang.
pi. i4- ^^'
5
e nell'i-
sola di Boriieo
L'altezza
l'altezza
(i)
del
della
fronte
rimanente
è uguale alla
della
Journal de Fhjsique
faccia.
etc.
metà circa delL'iride
Aout. ^819.
decli oc-
,
107
cnl
Bruna, aniLe
è
ed
ui bili,
giovani
gP
;
doppio
più
incisivi
larghi
ha,
dir di
al
mezzo
di
de' laterali
differiscono fra loro
incisivi
il
5
ferma, che in quattro individui da
non avevano unghia
femmine
di
,
Vosmaer
indizio.
xin
lui osservati
ciò
mano
posteriore
asserisce
dui
da
lange
de' pollici
dita
le
Camper,
teriori
to
co
ve
n'
ha
nel
contorno
me
delle
pelle
è
cettuate
le
posteriori
pari
delle
Federico
specie
vide
erano
tutte
forni-
delle
dita
mani ancubi-
sulla
testa,
sul
sulle
altre
parti;
niente
ventre;
al
degli
occhi
,
nelle
quasi
colore
della
che dicemmo
,
nelle
lavagna
nelle
poppe
mani: questo pelo
parti
fatto di pelo,
.
questa
rosso carico
è
quattro
del
posteriori
di
gambe, più chiaro
pelo
sulle
al
sola
più quella dell'ultima fa-
certo
al
qua-
il
una
ncn solamente
Leach
mani
stesse
mani
delle
Il
.
e
,
delle
di
di
unghie in due indivi-
fatte
sì
ma
femmina
unghie nere,
di
te
di
esaminati,
lui
Cuvier in una
che
un maschio.
di
mancanza
la
af-
pollici
i
avverò pure delle
si
questa specie vedute da
pelò trovò una piccola nngliia nel pollice
le
ha.
doppio più
il
gonfio; delle nati-
veiitre è assai
ha appena
e delle polpe vi
sette
canini poi sono
i
corona de' molari
la
;
L'estremità anteriori sono
lunghe delle posteriori
posteriori
canini superiori
i
Vosmaer ,iin qualche vanoj
tubercoli ottusi.
,
ed
il
non
inferiori
gl'incisivi
,
assai
sono
superiore
della
j
fra gì' incisivi
j
appena più lunglii degl'
che
esten-
Le mascelle
lungo.
superiore notabilmente
il
sporgono manifestamente anche negP individui
poi
vi
laLbra sono molto sottili,
ìe
è
,
e
pal-
sulle
lanuginoso.
in tutto
il
sprovvedute
po-
orecchie,
La
,
ec-
quasi
af-
corpo
quali ha essa una tinta bruno-rossi*
,
To8
gna
Camper
.
scoprì
,
che
organo
1'
piteco differisce assai
voce ài questa
^ella
uomo
del T
da quello
Imperocché
.
sonvi due sacchi membranosi, comunicanti colla glottide
P
ne' quali
locità
.
cre di
aria espirata entra
Ha questa scimia una
meno dell'uomo. La
direzione
quella
somiglia
quadrupedi
veri
narrano
viaggiatori
intorno
che un
giugnerò
fa
le
che
,
ben
cane
1'
se
,
somigliante
,
quale
si
non
le
curatamente
,
fa
talvolta sentire
rumore
,
distinguerle
uomini
una
impose
cui
sul-
ordinaria-
un grido più
una
produce
che
,
Anzi
.
cosi
il
e
,
for-
siga
,
la
di
riunì
albini
uomo
di notte,
che risguardi
,
perchè Lin-
non potè ac-
quindi
egli
detti
nome
fermandone che vede in tempo
un
.
nome linneano
abbastanza
sté descritta agli
specie,
Ha
gli alberi.
o quella del genere precedente
conobbe
tanto
e gutturale simile a quello di
indicato alcun
questa specie
neo
sovra
adoperi a recider legno
Non ho
si
che su tutte quattro; è abi-
posteriori,
al
ag-
io
quello
di
Cammina malamente
per arrampicarsi
cagnolino, che nrlay
ed
fare,
più
forse
perfettamente uguale fosse in am-
mente un grido acuto,
te
me-
della
niente di più di quel-
potesse
farebbe
organizzazione.
due estremità
lissima
individui
vivere
di
fa
istruito
cane
il
da questa scimia
mendue
e
assai
Poco, o nulla sappia-
maniere naturali
alle
Buffon afferma, che non
lo,
,
sa,
Resa schiava dell'uomo ne imita alquante azio-
desima.
ni.
due
ed
veduto
aver
di
Ai questa specie alti quattro piedi.
mo
e
per la sua f.gura
pelvi
de'
sua ve-
di
vertebra lombare,
umana.
differisce dalla
Alcuni
molto perde
e
,
,
la
scimia te-
e
ne
formò
troglodite
,
af-
che nel giorno
log
è cieco
che parla sibilando
,
riguardo
a
zoologisti
.
ciò
specie
denominata Simia satjrrus
piteco anzidetto
il
da specie
linne ana
Simia una
con
quello
Sp,
2.
come varietà
e
di
uomo
fa
hanno
il
troglodite
la secon-
nel genere
Simia troglodiles
la
i
\
^
eduna
caratteri però,
dovuta precisione,
la
i
nella quale
stabilì
;
Simia satjrus
di
pochi errori commise nel darne
le figure
e per
,
primo luo-
il
,
Gmelin non ammise
nome
specie col
,
genere
del
che ne assegnò non
ne
che ragiona
,
trovato quasi alcun seguace
lia
superiormente descritto.
seconda
che pensa
Nel genere Simia poi dette Linneo
go ad una
annoverò
non
,
e
non
sinonimia, e nel citar-
.
Piteco Lar
.
Pithecus Lar. GeofFr.
Simia Lar Lin.
Gibhon
frane.
Loììgarmed Ape ingL Arni Ajfe
tea.
Braccia lunghe al segno, che rimanendo il cor^
pò quasi eretto l'estremità delle mani anteriori tocchino il suolo ; naticlie nude, e con piccolo
callo. Pelo nero, eccettuato quello, che è attorno
alla faccia, e sulle mani, il quale è grigio.
BufFdn Son. tom. 35, pi. 8.
Auclebert. fam. 1. srct. 2. ^^.
Jaciib clas,
1.
Abita a Pondicherì,
Il viso è
tro;
le
alle Isole
bruno quasi senza pelo;
la fronte bassa,
ed
1.
tav. 5.
il
Molucche
gli
cranio rispinto,
ec.
occhi incavati,
diiò così,
indie-
orecchie nere, atre, rotondate, senza pelo. E' que-
sto nelle altre parti
lungo ,
e grosso
,
né altrimenti molle
.
no
Dicci! che la statura degli adulti sia dì 4* piedi
sono in proporzione
ha due vertebre
ài più d( ir
uomo.
pìteco
vuol
si
prestar
da
osservato
do, mangiava pane,
l'umidità.
cui dà
re
mente
non
ad alcuni
estremità."
l'in-
Buffon era di temperamento placi«
temeva molto
e fratti,
di
Hiluhatcs:
il
freddo, e
distingue egli dal gene-
lo
specie precedenti
ie
principal-
ma un tal carattere
istabiiire un nuovo genere
per le callosità delle natiche:
è al certo sntficiente per
.
Linneo risgnardò come varietà
Gihbon
Buffon
di
.
questa specie
di
{Buffon Son.
terzo ])iù piccolo del grande
pelo
che non
di grigio,
variato
vi
sta scimia
hanno
una
e di
bruno.
,
per esserne
Cuvier afferma,
dati sufficienti per decidere se sia
me
pcLÌt
Geoffroy ne formò una spe-
varietà del Piteco Lar., ovvero
distinta, e ciò a
il
tom. 35. pi. 9.) d'un
cie distinta noiuinandola Pithecus uar/e^atus
il
questo
viaggiatori
quattro
sulle
in cui ba annoverato
,
ed una vertebra sacra
ba formato per questa specie un genere,
11 liger
nome
il
,
d'ingresso della pelvi è nellai
fede
cammina sovente
dividuo
meno
piano
Il
colonna vertebrale.
stessa linea della
Se
assai
lombari di
,
taninj
I
.
più grandi di quelli dell' uomo."
una
quespecie
pure sembra verissimo.
Sp. 3. Pitpco cinereo. Pithecus leuciscus Geof,
Simicv leiicisca Schreber.
Gihbon cendrè , Moloch , Wouwou frane. Grey^
Gihbon
ingl.
Asckgrave Drang,
ted.
Braccia lunghe presso a poco come nella spenatiche nude con grandi callosità;
precedente;
cie
faccia nera 3 e senza pelo; il rimanente del corpo
.
.
.
.
iir
coperto da pelo lanuginoso, molle , di color grigio,
Audcbert. fam. i. sect. 2. fìgv 2,
IjufTon Son. tom. 35. pi. 10.
Jacob, clas. i. tav. 7.
Abita nelle Isole Molluche
Adulto ha quattro
di altezza/
piedi
sembra
,
die ta-
lora sia macchiato di nero nelle orecchie, e nelle
mani
S'arrampica facilmente sopra
servesl
delle sue braccia
come
cammina
quilibrioj
Gea.
di contrappesi
alti
alberi}
per conservare
1"
.
e-
talvolta sull'estremità posteriori.
Pongo
3,
più
i
(l)
Muso lunghissimo
.
Pongo Lacepede
fronte assai rispinta indietro j angolo facciale di 3o. gradi j incisivi assai grandi; canini enormi; mascellari |^; serie
de' denti interrotta
Braccia lungliissime ; unghie larghe 3 e piatte j
-,
niuna coda
Onesto genere, è adottato daGeoffroy, daCuvier, da
Demarest, da Tiedemann
eie
,
di cui
si
nocephalus ,
annovera l'unica spe*
abbia contezza fra quelle del suo genere Cjdi
cui parleremo fra poco. Lacepede agli al-
caratteri di questo genere aggiunse
tri
bo
Illiger
ec.
e
,
le
delle natiche.
callosità
dubitano
se vi
serbato]
tace delle callosità
(i)
,
Questo
siano questi caratteri
nome
dì quello di Boggo
nero
f
,
ed al Mandrill.
si
Geoffroy
.
del ci-
serbato]
,
e
Demarest
Cuvier ammette
li
'
.
è al dir
che
li
dà
di Cuvier
in
una corruzione
Africa al
trv^lodite
,,
,
.
112
Ponga
Pongo di Wurmbs
Specie unica.
fFurmbsii GeofFr.
Le singe de TVurmbs frane, the Pongo ingl.
der Pongo tecì.
Braccia, che arrivano ai malleoli Pelo bruno,
.
.
faccia
e
,
mani nero-giallastre
Abita a Borneo
tana
Faccia
senza
piccola
barba
brevissimo/
collo
lo
raro
j
pure
è
lunghe;
sai
e pili ristrette
Leone
del
di
quelli
non nicn
di
delle
;
dirigousi
ai
divide
si
siiperiori delle orbite.
dalla faccia
Il
foro
Le vertebre
.
nel
fìsi
suddette
si
si
dirigono
attaccano
tare la testa nella
tuberosità
positura
de' calcagni.
taccate alla
laringe
,
e
Due
si
,
lati
ai
Leone:
va
la terza
la fronte
esterni degli orli
occipitale è distante oltredel collo
:
hanno
alle
muscoli validissimi
i
creste ossee
Leone sopra
creste occipitali
alle
tre
di quelle del
spinose più lunghe di quelle del dorso
che
grandezza
in
delle orecchie
come
j
corte
ha una protuberanza
donde nascono
fori
più
più grandi di quel-
Incisivi
uguagliano quasi
che vanno
,
anteriori as-
posteriori
né meno solide
in due rami laterali
modo
,
,
pe-
proporzione corte
All'occipite
assai
grandi,
esse
Mani
grosse
poco
con
ha
che
,
labbra
e
in
de' pollici
altre.
j
astiai,
posteriori
canini
i
larga
al vertice, indi
largo
mento
il
piccole
pelo sul ventre.
il
detta fiera.
quadrilatera
due
j
petto
quelle
,
eccettuato
orecchie
estremila
unghie nere
li
pelo
verticale
.
,
le apolìsi
grandi apodel collo
Ciò serve a sostencui
giova
pure
la
membranose stanno
at-
gonfiano allorquando questa
sci-
sacclie
,
ii5
Addiviene
mia grida.
essa
più grande dell'uomo, è fero-
ce, ed assalita difendei! con accanimento,
e
con ostina-
zione servendosi di rami d'alberi.
Un
cranio di
Orang recentemente mandato
dal Sig. Wallich
,
è
intermedio
trovato
stato
quello
ed
esaminato
dtW Orang-Outang
fra
rosso
cranio
il
o
^
dalle indie
dal Sig. Giorgio Cuvier
dti
Pongo, e
Piteco satiro per
sia del
riguardo alla lunghezza del muso, alla grandezza de' denti,
ed alle creste occipitali
Questa osservazione ba indotto
.
lo di
Wallich, ed
il
Pongo
una medesima specie,
cioè dell'
il
Orang
rosso
appartengano
muso
di
una
tale specie sia corto
cranio non abbia cresta di sort' alcuna,
quasi uguali in lunght zza agi' incisivi
non abbia quasi interruzione;
e
i
canini siano
la serie de'
,
Wallich
dispongano a trasmutarsi
si
to opposti negl' individui
mente
il
adulta
di tlà
Un
.
sì
peso dal riflettere
fatto sospetto di
i,
che. nell'
in altri del tut-
,
quale era certa-
rang
do
al
rosso
norma dell'età:
non
numero
del coccige,
il
(0 Questo
della tav.
2.
differisce
2.
di
stesso, e nelle scimie
pure l'ango-
che lo scheletro delTO-
da quello del Pongo per riguar-
delle
vertebre
qual
numero
scheletro
musco
Cuvier acquista non lieve
uomo
varia d'assai la figura della testa, e quindi
lo facciale a
Orang
,
Pongo^ di cui lo scheletro conservasi nel
Parigi (i)
denti
che questi caratteri poi
negl'individui di età mezzana, qual sembra fosse V
di
ad.
che nella prima età, nello stato
e
il
Wurms
di
il
Y Drang ro^so, quel-
Sig. Cuvier a credere possibile^ che
è
dorsali,
è
sì
lombari, sacre, e
vario nelle altre specie
rappresentato nella fig.
del presente volume.
8
5.
"4
del genere de' Pitechl
famiglia
codesta
di
dell'estremità,
è
in
come
nel
posteriori
rosso,
no più
delle
la
e
amendne
Pongo
che in
,
al
quale
vide
li
che tanto
5.
il
Pongo
ed
,
amendue
Orang
all'
uno , quan-
figura simile
russo
ne potè fare
e
,
posteriori so-
nell'
,
il
che
Orang-Outang piccolo; cheTilesias,
il
Wurmbs
confronto
esaminato un
ed
il
Orang
Pongo varietà
di
rosso
una
siderazioni sono tali, che
i
^
Wallich
al
Pongo, pure
stesso
cie
,
Orang
una
il
gloLo
di
se ciò
ntl credere, che
stessa
specie
.
Sì
si
(i)
[2)
aW Orang
si
sia piuttosto varietà
V Orang
avvererà,
ci
,
DeOrang
e
rosso, ed
rosso,
la
una spe-
quanto
distanza, che separa g\i
in oltre
di
il
Pon-
confermeremo ognor più
non solamente per riguardo
alle
facoltà
Orang
dal-
anche per riguardo all'organiz-
zazione del corpo non sono
me
che
con-
fatte
Signori Blainville (i)
specie intermedia
Wallich
dell'animo grand' è
l'uomo, ma che
e
,
d'avviso, essere questo,
è
mostrano proclivi ad ammettere, che lo
si
cui appartenga tanto
Che
go.
sia
il
e l'altro
marest (2), quantunque confessino possibile, che V
di
,
soltan-
,
quale ha accompa-
gnato Kriisensterne nel suo viaggio attorno
Ila
patria è
la
chiamare V nno Orang- Outang
distinse col
Si ag-
.
prima età
che
adulti /
Orang
nell'
si
pelo rosso della
ncgl' individui
che
anteriori,
sì
che
4'
sproporzione
la
de' pollici
tiroidei di
altre specie
hruno
comune
li
mani
ristrette delle altre,
addiviene
to
delle
unghie
di altri geners
che
3.
la stessa,
le
pure
scimie:
figura
to nell'altro sonvi sacchi
giunga
in qnelle
ed
,
essi
cosi vicini
all'uomo, co-
pretende da taluni.
Journal de Physique tom. 86. pag. 5 12. e seg.
N. Dict. d' HiiC, Nat. ed.
2.
tom. 2^. arlic. Pongo.
Cercopiteco
G-fin. 4-
Muso
5
Cercopithetus
(^i)
Cu\ìec
.
fronte rispinta iao meno corto
,
dietro; angolo facciale di /^.ò - 5o gradi (Geoffr. )
ninna cresta sopracigliar*"; serbato] del cibo; capiù
-,
mediocremente lunghi; molari jz'i orecchie
mediocri; mani posteriori con pollice largo, e di-
nini
stante dall'altre dita; natiche callose nella massima j)arte delle specie.
Le
chi
scimie appartenenti
nell'Africa,
dar
e
guasto agli orti.
il
a questo g:encre
nell'Asia,
Si addomesticano facilmente, né
sono lubriche. GeoiFroy non già ad
ascritti
i
cercopitechi
di
vivono in bran-
vanno sovente a
riunite
e
Cuvier
,
un
ma
solo genere volle
bensì gli ha distri-
buiti in tre generi diversi. Sull'esempio di Demarest faccio tre partizioni del genere presente,
ognuna
o
uno
di
in tutto, o in parte corrisponde ad
GtofFroy
*
be;
delle quali
de' tre generi
.
più lunghe del cubito, e delie gamanteriore brevissimo, ed assai sotnatiche pelose, circondate da lunghi peli;
Mani
pollice
tile;
coda alquanto più breve del corpo
Gen. Fjgatrix Geofìr. Lasiopjga THig.
Sp. 1. Cercopiteco nemeo, Cercopithecus nemac"
.
US Desinar.
Simìa Nemaeus Lin. Gm.
Le Due
frane. Cochinchina
JDuA Meerkatze ted.
(i)
Nome
Monkey
ingl.
Dcr
dato dagli antichi scrittori greci , e latini
ad alcune scimie forse di questo genere.
,
ii6
Corpo,
e braccia grigio-giallastre; un collaro
ambo i lati della testa una ciocca di
nerastro; ad
peli gialli; fascia nerastra sulla fronte; gran
chia triangolare sul groppione, coda bianca.
hm.
Audtbert
l\.
sect.
i.
't^^.
mac-
1.
BuiT. Son. tom. 36. pi. 5i. 52.
Jacob.
Glas. 3, tav.
ù^ò.
Abita nella Cochinchina.
Il
contorno degli ocelli bruno,
faccia,
e
così
pure
le
labbra
gambe superiormente nere, inferiormente bianche,
tro mani nere
unghie de'
le
;
pollici
piatte
di
due piedi
Cuvier sospetta
tiche, e che
se
non
binetto di Parigi
to
.
di
che
,
,
scorgono
sto cercopiteco.
ad
La mancanza
Illiger, ed
cipale di stabilire
esse
alle
questa sclmia
la
coda.
na-
nelP individuo del ga-
maniere
mal preparavivere di que-
di
delle anzidette callosità
a GeofF;oy
le
qnat-
le callosità alle
ciò derivi dall' essere stato
Nulla sappiamo intorno
ministrò
abbia
essa
le
1^
quelle delle
lunghezza senza computare
anch'
si
,
Ha
altre dita piegate a foggia di grondaja.
più
j
con una lanugine rossa;
le orecchie rossigne
il
som-
fondamento prin-
per questa sola specie
il
già
indicato
genere.
* Angolo facciale di 5o, gradi, naso eccessivamente lungo; oreccliie piccole, e rotonde; corpo
grosso; mani anteriori con quattro dita lunghe,
e col pollice corto; mani posteriori larghe, e con
dita grosse ; grandi callosità alle natiche; coda più
lunga del corpo. Gen. Nasalìs Geoffr,
Sp. 2, Cercopiteco nasuto , Cercopith'ecus nasi'
cus Desmarets
"*
1
Simìa nasica Lin. Gm.
Nasique , o Kahau. frane. Proboscis
Meerkoùze mit der langen nase
Naso
17
Monkei ingì.
ted.
coin(jresso3 e puntuto all'estremità
pelo
}
carico sul dorso ^ più chiaro sul
v^Mitre, giallastro nel petto; peli assai lunghi attorno al colio j che formano una specie di criniera.
giallo- grigiastro
Audebert
4- sect,
firn.
BufF. Soa. tom. 35.
Jacob
clas. 5.
pi,
2. iìg,
tav. 24-
Abita nella Gochinehina
Fronte bassa,
quale
è
.
grandi;
ocelli
pure
così
armata di canini lunghi. La faccia
bruna con un miscuglio
dì bleu
chie rimangono ascose fra
co con molta agilità
dendo
i.
29. 3o.
le
da
il
un
e di
,
pelo
.
bocca
la
:
il
di
la
rossigno
;
le
orec-
Salta questo cercopite-
ad
albero
un
altro disten-
braccia. Addiviene assai grande, e feroce
fendesi ostinatamente
^
è senza pelo ,
lui grido è
caò
,
caò
,
e di-
.
^ * *
Angolo facciale di 5o. gradi ; naso piatto ;
orecchie mediocri; callosità alle natiche; coda più
lunga del corpo Gen. Cercopithecus Geoffr.
Sp. 3. Cercopiteco Mona, Cercopithecus Mona,
GeoflV.
Simìa j\Iona Lin.
,
La Mone frane.
Die Mone ted.
TJie
Mona
,
Varied Monkey
ingl.
Corpo bruno superiormente, membra nere esteriormente; petto, ventre, e superfìcie interna delle membra, e contorno della testa biancastro; faacia nera sulla fronte; una macchia bianca d'ogni
lato della base della coda.
.
Audeberfc firn. 4- sect.
BufF. Soanin. toni. 36.
Abita neir Africa
Faccia bruna
lo,
,
e corto
feriori;
palme
grosso
bocca,
ra in cerca di ragni
se
Asia meridionale
e
mascelle
mosche
di
,
di gial-
e
ne incontrano branchi
j
muso
lunghi degl' in-
piìi
sottile, e
Nutrcsi d'ogni
,
,
rosso- pallide
mani nere; coda
delle^
ovvero grigio-nerastra.
l'Abissinia
e uell'
canini superiori assai
;
7'.
4^-
con barba variata di nerastro
bianco:
di
e
,
2, fig.
pi,
bruna,
sorta d'alimenti,
mangia
le
assai
.
Nel-
numerosi.
Il
corpo misurato dalla punta del muso sino alla base della
coda ha un piede
,
mezzo
e
di lunpliezza
,•
la
coda è lunga
due piedi circa. Si addomestica facilmente.
Sp. 4- Cercopiteco Cinosuro iCercopithecus Cy^
nosurus Geoftr.
Simìa Faunus Simìa Cynosurus Lin. Gm.
Malbrouch frane. The Malhrouck ingl. Der
Lowenschwnz Waldgist ted.
Corpo verdastro superiormente, inferiormente
,
Ije
,
cinereo 5 così pure la coda; membra cineree, fascia bianca sulla fronte vicino alle sopracciglia,
AudeberC fam. 4 s^ct. 3. fig, 6.
Bufion Son. tom. 36. pi. 39.
Geoffr. et F. Cuvier (i) Mammif. livr. 2. pi. 6.
Abita a Bengala
(i)
Geoffroy de
Nat, dcs
St.
MammifQres
^
(
Buffon
Hilaire,
)
et
»
Frédéric Cuvier Hist,
à Paris 1819.
in fol.
"9
Muso nero
contorno degli
j
occhi di color di carne
palpebre rossignc; occhi grandi; orecchie 2:randi
nere
alcuni peli lunghi sulle gote, e sulle labbra
5
mità posteriori
callosità delle natiche rosse
5
coda
j
alla base verdastra,
Le
rimanente cinerea, sollevata ad arco.
nel
questa
molto
specie sono
raccogliere
piante
un
su la cima di
albero
che qualcuno venga a
stra,
,
o le piante
e
agili,
fa la
vanno
e
zuccJiero,
di
acuto hup , hup, ^'^P
frutti
estre-
5
anteriori, palme
delle
mani nere, unghie nere, alquanto compres-
delle quattro
se
più lunghe
assai
;
sottili,
,
Una
sentinella
,
e
e
che
tostamente
un
teneano
strette
grido assai
mano
colla
gambe:
sole
per
di loro
gettano via
le altre
fuggono camminando con tre
di
quando scopra,
quella volta mette
•>
branchi
a
frutti.
e
sciniie
i
sini-
se
poi
siano incalzate da vicino gettano anche quelle che aveano
nella
mano
destra, e s'affrettano di salire sopra gli albe-
ri.
Sanno rompere
che
vi sta
pure
alle
insetti
rive
irritabili,
cune parti
tà
,
mare
del
noci di cocco per bere
le
mangiarne
e
diccsi
e
,
,
,
Nello stato
granchi.
te
dentro
ne
si
e
di
che
fiumi
schiavitù
credere
^
notare^ che
i
.
vadano
,
e di
gli^
I
ardite
e
nelle cit-
nudrite abbon-
nemici più
infesti
a co-
molti popoli delT Asia im-
errore della
che morendo
ad informare
frutti
di
mostrano sommamen-
ove sono bene accolte,
deW
liquore,
Mangiano
possono del tutto addomesticare. In al-
dantemente dagli abitanti (2)
(i) Vuoisi
il
.
in cerca di pesci
si
delle Indie orientali entrano
e ne' castelli
bevuti sono
mancanza
in
de'
mandorle
le
inctempsicoii al segno di
uomini,
corpi delle scimie
,
le loro anÌ7ne
passino
ovvero delle tigri ec.
120
deste sciinie sono
la guerra sì
i
camminano per
terra.
specie misurata da
all'ano
La coda
era
serpenti,
i
quali ad ogn' ora lor fanno
,
come quando
Una femmina adulta
della presente
quando sono sopra
Daubenton
gli
alberi
dalla punta
lunga un^piede, cinque
del
pollici
era presso a poco lunga quanto
,
muso
sino
e sei linee.
corpo.
il
'*'***
Muso assai lungo; angolo facciale di ^5.
gradi, orlo superiore dell'orbita alquanto sporgente
ed incavato internamente; naso piatto, e si,
tuato in alto; mani anteriori a pollice sottile, ed
assai vicino alle altre dita; mani posteriori a pollice grosso, e distante; grandi callosità alle natiche, coda più lunga del corpo.
Sp. 5. Cercopiteco etiopico ^ Cercopithecus aethiops Degniar.
Cercocebus aethiops Geoffr.
Simia aethiops Lin, Gm.
^angahey à collier Mane frane. White-eyelid
Monhèy ingl. Der weissiiugìge Affé ted.
Pelo rossigno nella sommità della testa, brunorossigno nel dorso; palpebre bianche; attorno alle
guancie, e sotto il collo un collaro bianco; petto,
e ventre biancastro.
Audebert fam. 4- sect. 3. fig. lo.
Buffon Son. tom. 36. pi. 4^.
Non
cie
5
Il
si sa precisamente dove viva
Hasselquist la disse d' Abissinia
questa spe-
.
muso
è grosso, nerastro, ed ha nelT orlo' delle lab-
bra peli rigidi
;
le
orecchie sono nere
,
e quasi senza pelo.
L' individuo veduto da Buffon era lungo un piede
zo circa.
,
e
mez-
f2I
Sp. 6. Cercopiteco Sabeo, Cercopithecus
US Desinar.
Cercocehus Sahaeus Geoflfr.
Sirnia Sahaea Lin.
Le singe vert CalUtnclie frane.
Green Mon-
,
key
ingl.
Der grane
Sabas'
Aff'e ted.
Corpo superiormente verde-giallastro, inferiormente bianco-giallastro; striscia gialla nella parte
più bassa della fronte;
peli lunghi
e gialli sulle
,
tempia 5 diretti air indietro ; fiocco giallo all'estremità della coda.
Ménagerie du Muséum d' Hist. Nat. de Paris
tom. 3. pag. 9,
Buffon Son. tom. 36.
12.
ira
pi. 4^Aud.'-bert firn. 4- sez. 2. iìg. 4GeofFr. Cuv. Mammif. livr. 4« P^* 2-
Abita nell'Africa.
La Faccia
ghe;
per
il
pelo
gambe
medesime
del dorso
tira al
,
,
e
orecchie
le
grigio;
;
la
;
è acuto
incontrò Adanson numerosi
quali dagli alberi
,
te
,
interna
Ha
questa scimia
il
grugnire del
.
Ne' boschi
branchi
di
si
su cui d'ordinario stanno
anche allorquando sono
schiave sono di cattivo
delle
coda sottile è superiormente
addosso agli uomini, che vi passano sotto,
perfetto silenzio
esterna
superficie
la
superficie
la
qualche modo somiglia
che talvolta
bislun-
anellato di giallo, e di nero; e
ed inferiormente grigia.
grido, che in
porco
è
pure
cosi
,
è bianco-giallastra
verde- giallastra
tm
nera
apparisce verde-giallastro
ciò
delle
è
umore, ed
del
Senegal
fatte scimie le
,
gettano rami
e serbano
ferite.
un
Addivenu-
è cosa assai difEcile
124
r addomesticarle. Un maschio
adulto accuratamente descrif«
to ne] r opera sopracitata di Geoffroy, e di F. Cuvier avea
un
piede
,
e
nove
del
muso
due
pollici (i).
Gen,
sino all'ano^
5.
circa di
pollici
lunghezza dalla punta
coda era lunga due piedi,
la
e
Inuo, Inuus (2),
Muso mediocremente lungo,
e grosso, angolo
creste ossee sopraccigliari; incisivi intermedj superiori più larghi de' laterali; canini grandi; mascellari y-| ; l'ultimo d'ogni
facciale di l^o-òo gradi
lato
in
ambe
;
con cinque tubercoli;
mascelle
le
serbato] del cibo; natiche callose.
Le
creste ossee sono formate dalla parte superiore
le orbite, la
quale
ripiegasi all' infuori
ternamente. Le orecchie sono piatte
Queste
esterno, e superiore.
tiroidea
tilagine
un gran
nica colla laringe,
gridano
i
campi
come
;
mente
(ì)
clie
si
.
che comu-
d'aria, quando esse
,
ed alcune devastano
Differiscono fra loro per riguardo alla coda,
poco vedremo
.
Questo genere corrisponde esatta-
Non mi
sono ser-
Le altre specie ài questo genere sono
descritte
al
genere Pithecus di Desmarest.
d' Hist. nat. ed. 2.
tom.
air articolo Guénon.
(i)
dio
sotto la car-
membranoso,
riempie
dal Sig. Desmarest nel N. Dict.
i3.
hanno
sciniie
sacco
ed è scavata in-
ed angolose all'orlo
,
vivono in branchi ne' boschi
coltivati
fra
e
,
del-
Nome
dato talvolta
de"* pastori.
da'' scrittori
latini
a Pane
.
.
,
125
un
Vito dì
nome, perchè spgaendo Geoffroy
tal
(2)
dato già al secondo genere della presente famiglia.
nere,
di
caques
la
del
solo
cui ora
si
Cuvier
di
:
tratta
cercocebi
,
gì'
inui
ed
una
ge-
magots , ed ima"
i
ha poi una maggiore estensione di quel-
genere Inuus
tutti
comprende
l'ho
Il
Geoffroy, mentre racchiude non
di
di
lui
,
ma una
specie del genere
porzione ancora de'
Papio
medesimo
del
zoologista.
Coda più 5 o meno lunga, non però
della testa 5 e del corpo presi insieme,
Sp. 1. Inuo Sileno, Inuus Silenus
mai più
"^
Simìa Silenus Simia Leonina Lin. Gm.
Papio Silenus Geoffr.
Ouandérou frane. Liion-tailed JBahoon leonine
HHonhcf inpfl. Schwarze Meerkatze ted.
,
,
Muso grosso,
sulla fronte;
assai lungo, e nero; fascia nera
criniera grigia; Larba biancastra at-
torno alla faccia
Pelo nero sul corpo , eccettuato quello del ventre, che è grigio; coda nera, e corta.
Buffon Son. tom. 35. pi. 23.
Audebert fam. 2. sect. 1. iig. 8.
lacob Glas. 3, tav. 18.
.
Abita neir
isola di
Ceilan , e ne* paesi vicini
Risguardano alcuni moderni zoologisti come varietà di
questa
(2)
specie
il
Luwando
di
Buffon
(
Simia Feter Lin.
Tabi des quadrum, An, du Mus. tom.
19.
.
124
Gm.
)
nel quale
Larba neraj
pelo di tutto
i!
ciò
se
corpo è grigio
il
si
rattere specifico preso dal colore. Allorché
adulto
sta ritto
lunga
sette,
g?.mbej
ha
o
mangia
ficilmente
tre piedi
otto
,
pollici.
mezzo
e
di
Cammina
e la
,
addotti converrà riformare,
il
ca-
presente inuo
il
altezza
j
la
coda è
sovente a quattro
foglie d'alberi; è fiero, e robusto, e dif-
addomestica.
si
2, Inno Macaco, Inuus Cynomolgus
Simìa Cjnomoìgus , et A.ygula J-iin.
Ccrcocebus Cjnomoìgus et Aygula GeofFr.
Macaque aigrette frane. Hair-Apped Ape
Sp.
,
Die Mahako maerkatze
ingl.
terì.
Pelo bruno verdastro- pallido nelle parti supecorpo: grigio-biancastro nelle inferiori,
macchia
e nella superfìcie interna deli' estremità
biancastra fra gli occhi ; coda nerastra
La femmina si distingue dal maschio perchè ha la faccia
circondata da' peli grigi e perchè sulla testa i peli
riori del
;
.
,
formano una specie di
Buf/on Son,
ciuffo
toni. 35. pi.
GeoiTr. et F, Guvier
.
32. 33.
Mammif.
livr. 3. pi. 2. 3.
Abita nell'Africa meridionale.
Testa depressa, grande in proporzione del corpo, faccia livida;
assai
grandi
fino
alla
to
muso ottuso
naso piatto
j
orecchie nerastre j
j
seconda falange.
osservato
dal
Sig.
F.
creste
sopracigliari
neri,
dita riunite
Quest' ultimo
Cuvier
,
messo fuor
di
dubbio
r Aigrette
di
Buffon non è che
,
j
piedi
che
la
S.
il
quale ha
Aygula
la
carattere
di
femmina
in
è sta-
oltre
Lin. o
sia
di questa
.
125
specie.
Siamo pur debitori
osservazioni
del
mercè delle quali sappiamo
,
genere
presente
un maschio
e
dopo
le
dare
si
accoppiarono;
sette mesi partorì
so in pioporzione
cresta
s'è
,
o
reso certo,
era
Un
.
ne' quali
la
braccia
il
Sp.
3.
Sig. Cuvier
il
e
il
mu-
Lo
.
stesso
zoologista
cresta anzidetta è distintivo degli
dell'età di
tre
anni ne anda-
pollici
.
Cuvier
stesso
Vivono queste
gli
orti, ed
ad una diligentemente
,
parte in bocca via le portano,
e miti
,
quale non vol-
i
sci-
campi
miglio, ne schiantano molte piante
camminando
,
femmina rimase gravida
figlia, alla
vanno a devastare
e
esaminano ad una
assai docili
una femmina,
maschio adulto misurato dallo
coltiva
si
no alquante,
le
che
poco
canini
i
corto, la fronte verticale, e ninna
lungo un piede, ed otto
mie in branchi,
le
pii^i
un individuo
adulti, e che
va senza
la
una
sporgenza sopracigliare
sia
altre
che nelle specie
di Parigi
In questa osservò
latte.
di
ed in ciò differiscono dai ina-
Nel parco Reale
schi notabilmente.
ed
j
,
hanno
fennnine
le
più lunglii degli anteriori
il
alio stesso zoologista
a salti.
,
ne scelgoparte fra
Si addomesticano, e sono
.
Inuo Nemestrino,
Inuus Neviestrinus
Geoffr.
Simia Nemestrina Lin. Gm.
MaimoTi frane. The pig-tailed Monhey ingl.
Her Waldgott tecl.
Pelo Lruno rossigno sulla testa , e sul dorso ;
nel mezzo di questo una striscia bruno-nerastra
;
gola, e parti interne delle membra grigiogiallastre; coda Sottile, bruna , pendente, che non
va al di là della metà delle coscie
colio
5
126
Buffon Son, tona. 35, pi. Si,
Audebert fam, 2, sect. 1. pi.
Abita a Java
creste soosser-
si
specie congeneri; canini piccoli in con-
altre
quelli
di
mani quasi senza peloj
e
,
ed occipitali, minori di quelle, che
,
vano nelle
fronto
8.
ed a Sumatra.
5
Faccia, oreccliie
pracigliari
*"
gambe lunghe
altre specie;
delle
assai.
Dalla punta del mnso sino all'ano ha talvolta un piede,
e mezzo circa di lunghezza.
Sembra che
alquanto la
varii
lunghezza della coda. Nel 1807. una ftnimlna di questa specie partorì
lungo
corpo
il
Parigi
a
otto
figlio era
testa del
la
;
pollici
,
rotonda
,
ed
coda avea due pollici di
la
lunghezza, mentre quella della madre era lunga soltanto un
Nel
pollice, e mezzo.
guari
R.
un maschio adulto
dietro le orecchie;
olivastri,
le
,
le spalle
orecchie
di Parigi
visse
non ha
in cui vedevansi
peli
bianchi
parco
erano in esso coperte
nude, ed aguzze,
e
la
di
peli
coda lunga
quattro pollici, e mezzo.
* ^
Un
tubercolo in vece di coda
.
Sp. 4. limo Bertuccia j Inuus ecaudatus Geof.
Simia Sylvanus , et Inuus Lin. Gr\n.
Pìiifjlìéque
ape
ingl. lìer
Muso
,
Magot
frane. Pjgftiy
gemeine Hundskopf
assai i^rosso
,
e
lungo
;
the harhary
?
ted.
pelo bruno alriuan-"
olivastro sulla testa, sul dorso, e nella superficie esterna delle membra, grigio biancastro nella
to
gola , nel petto , nel ventre
terna delle membra.
Buffon Son. tora. Zj. pi.
,
6.
e nella superficie in-
7.
il.
12.
127
4^udebert. fam. 1. gect, 3. pi. l.
GeofFf. et F. Guvier Mammif. livr.
Abita nella Barberia
Faccia quasi senza pelo
natiche
assai
larghe;
il
mi
mascellari inferiori
ed estendibili;
tubercolo,
,
e
che scorgesi nel
muso
il
fa
si
facciale maggiore.
è agile
,
ed ardita,
falsi
molari di
in questa scimia al crescere del-
notabilmente più lungo,
Vive
sito
pri-
i
senza indizio di tuberco-
e quasi
Anche
fiere.
delle
linee. Negli adulti
fanno in certo modo risovvenire dei
non poche
l'età
sei
naso
;
callosità
sono compressi, quasi triangolari,
con una punta aguzza,
li
carne livida
color di
di
della coda lungo tutt' al più
4-
in Egitto ec.
,
labbra sottili,
schiacciato;
pi.
2.
essa in
1'
e
angolo
branchi talvolta numerosi;
ma non molto
a temersi dagli
uomini;
nutresi di erbe, di semi, e di frutti. Sì addomestica facilmen-
te, ed impara a fare molti giuochi, e buffonerie. Gl'individui adulti sono talvolta lunghi tre piedi
accurate hanno mostrato, che
i
il
Osservazioni
S.
Syl~
muso
cor-
Fithéques di Buffon
vanus lAn. Gm. sono individui giovani aventi
to, ed
.
pelo giallo verdastro, e che
S.Inuush. G. sono individui adulti
i
il
/J^ag^ofi di
della
,
Buffon
medesima
Ga-
Blainville ha mostrato che la scimia, della quale
leno descrisse
e jPnon già
Jmrie
l'
organo
V Orang
(r) crede
della
rosso,
voce è
il
presente
come avea sospettato
inuo
;
e
Camper.
che a questa specie appartenessero
(i) Trans, of the R. Soc, of.
,
specie.
le sci-
Edinburg. an. 1798.
.
128
mie,
di
tiovansi
CUI
ossa
fossili
nelle
montagne
di
Gi-
bilterra (i).
Babbuino , o sia Papione , Papìo GeofFrlargo 5 e lungo , angolo facciale di 3o 35.
gradi; naso rilevato, e prolungato almeno fino alle labbra; canini grandi; soprattutto i superiori;
molari j-» F ultimo de' quali d'ogni lato in ambe
le mascelle lia 5-7 tubercoli; grandi serbato] delcibo ; callosità assai larghe alle natiche.
Gen.
4«
Muso
corpo dì queste scimie è grosso/
Il
il
muso
fori delle narici.
quello
a
te
le
membra
è per così dire troncato all'estremità
il
i
Ciò rende l'aspetto de' Papioni somiglian-
de' cani
per cui passa
corte/
ove sono
;
il
contorno orbitale ha uno scavo
nervo frontale
.
Vivono
tutti nell'Africa
,
eccettuata una specie, che incontrasi nell'Arabia; nutronsi
di
frutti,
di
semi,
d'insetti;
sono feroci, lascivi, e
voraci
1. Babbuino Sfìnge, Papio Sphinx Geof.
Si mìa Spìiìnx Lin. Gm,
Simia cjnocephalus Brogniart, Schreber.
JLe ^rand Papìon frane. Common Baboon iugl.
Der braune Pavian ted.
Faccia nera; corpo bruno verdastro superior-
Sp.
mente dello
,
te
;
stesso colore,
coda assai lunga
(i)
ma
più chiaro inferior-
.
Vedi per le altre specie di questo genere V
colo Macaque del N. Dict.
d' Hist.
Nat. eJ
2.
tom.
artì18.
129
Buffon Son. tom, 3f>, pi. i/^.
Brogniart Journal d' Hist. nat. tom.
Audebert lam. 3. sect. 1. fig. 2.
1.
pi.
21.
Abita nell'Africa.
Gli occhi sono fra loro vicini
il
musoj
tramezzo,
cole,
cartilagini
le
sono lunghe
e
senza
lo grosso,
bruno,
peli, nere
breve;
e
e
gli
biondi,
peli
di
e
ogni
babbuino
inseguito
de
co' denti
1'
Al dir
all'
di
mato Bahian
e del corpo
,
,
le
;
hanno
vi
e sulle labbra
,
variate
e
unghie lunghe
alquanto adunche
,
che sono larghe
e piatte
,
eccettua-
,
.
EI'
que-
agile, e corre velocemente allorché viene
fa
la caccia co' cani
ardire
ferocia
e
,
Thunberg
e
li
,
,
dai quali
,
cercando
onde
agitarli
difen-
si
di afferrarne
,
finché siano
mette in brani.
(i) dagli abitanti del capo é chia-
e vive quasi
sempre sulle montagne
asconde nelle grandi fessure delle roccie
to
gote
sulle
col-
il
nero, e di
di
rosso; l'estremità posteriori sono brevi in
uccide indi,
,
orecchie pic-
sono setolose,
sopracciglia
le
estremità posteriori
storditi; gli
aneliate
è
;
Se ne
.
le
j
indietro
assai
con molto
di esso
lunghi, diretti
te quelle de' pollici
sto
pelo
e fatte a doccia
,
la direzione del
una punta all'apice;
con
confronto delle anteriori
compresse
al pari
oltrepassano
seguono
anelli sono ristretti
mustacchi neri;
di nero,
laterali
narici
le
j
non bastan due cani;
talvolta
;
,
e
si
a prenderlo adul-
assale
gli
uomini get-
9
(i)
tom,
5.
Memoires de V Jcademie hnp, de
i8ii. pag. 3oi.
St.
Pèterslourg
.
.
i5o
fando
sassi
ed allora solamente
,
vede armati di fucili
sacco agli orti
de' monti
nato
,
Non
.
si
zi, che
rimangono
bertà.
Mangiasi
il
li
branchi va a dar
il
in
bottino
nellfc
più alle cime
può addomesticare; preso, ed imprigio-
rompere
cerca di
,
Di
.
e trasporta
dà alla fuga quando
si
notte
in
la
le
catene, ed impiaga lutti
suo potere
,
coda
,
propria
i
mez-
onde ricuperare
la li-
ed è per ciò,
che la
figura di Buffo» testé citata la mostra breve.
Babbuiao Ginocefuloj Papio Cfnocepha-
Sp. 2.
lus G-^ofFr.
JBabouin frane.
Faccia di color di carne livida , corpo superiormente olivastro carico, inferiormente jjiù chiaro coda j che distesa all' ingiù non oltrepassa le
;
coscie
Mem. du
pi
Miis.
de Paris tom.
d' Hist. nat.
4-
19-
Geoffr. et F. Cuvier Mamraif. liv. 4- pi. 1»
Abita neirAfrica
Il
colore della faccia è più chiaro attorno agli occhi;
le narici
dtlle
non oltrepassano
il
muso
,
cartilagini laterali
le
medesime sono più brevi del tramezzo
.
Nelle tem-
pia ha questo babbuino peli lunghi diretti all'occipite, bianco-giallastri
;
questo colore
pelo delle altre parti
si
L'individuo
vier, dalla punta del muso
,
Cuvier che
e tre
il
.
Ogni
è aneliate di giallo, e di nero, gli
anelli sono assai larghi.
due piedi
estende anche alla gola
pollici di lungliezza
petit papioii
descritto da F.
Cu-
sino alla base della coda avea
di
.
Buffon
Sospetta Federico
(
Buff. Son. tom.
.
r3i
35. pi. i5. appartenga a questa specie
stata indicata da Biisson
col
che
nome
(
e elie fosse essa cih
,
Regnum Animale,
cercopitecus cjrnocephalus
di
Linneo abLia
stabilito
cynocephala appoggiato principalmente
cazione
di
Bris?on
quindi
;
Simia cynocephala
Essendo però
noscere
la
l'
di
sia
giunte come sinonimi indicazioni
al suddetto
Jjrami
,
tali
cJie la
presente babbuino.
insufficiente
Linneo
ed avendo
d'avviso
è
il
indicazione di Brisson
specie,
alla suddetta indi-
F. Cavier
Linneo
pag. 21 3.)
Crede in oltre
.
denominata Simia
specie
la
)
a
rico-
medesima
alla
di altri autori
ag,
babbuino non possono appartenere , quindi
che l'avviso di Cuvier
sia
che
sein-
almeno dubbio.
BaLbuiuo Drillo Papzo leucophaeus
Sirnm leucophaea F. Cuvier.
Sp. 3.
IDrill
,
frane.
Faccia nera; d'ogni lato del naso un rialto largo, assai sporgente 5 raggrinzato, ma genza pieghe} corpo superiormente verdastro, inferiormente
Biancastro, coda brevissima con peli grigj.
Annales du Mus, J Hisfc. nat. de Paris tom. 9.
pi.
37.
GeofFr. et F. Cuvier Maramif. livr.
Abita probabilmente
nel!'
Africa
Pelo finissimo, sulle tempia assai lungo
d'un
retto all'occipite, ed alle spalle;
glia sotto la mascella inferiore
,
ve; mani quasi affatto senza pelo
le le orecchie.
Il
colore
è
pi. 3,
.
,
e giallastro di-
bel giallo di pa-
ove forma
,
1.
una barba
grigio-rossigne
,
così
bre-
pu-
più chiaro nelle femmine,
negl'individui non adulti. In questi
il
muso
è iu
e
propor-
.^
l52
sono poco spor-
zione più corto, e le creste sopraccigliari
genti
Un
.
maschio adulto
sì,
Dalla punta del muso sino
lungo due piedi
di
,
mezzo
e
ma né anche
sopraccitata opera
nella
descritto
Cuvier
vecchio da F.
era
alle callosità delle
circa
j
la
assai
mite
natiche era
coda avea tre pollici
lunghezza.
Babbuino Mandrillo j P«/7fo Mormoni Geoifr,
Tav. 2, fig. 4- tav. 3. fig. 3.
Cynocephalus Mormori Desrn. (l)
Siììiia Maimon , et Simia Morm.on Lin. Gin.
Le Mandrill le Choras frane. 3IandriL , TuJ'ted
Dahoon ingl. Der Choras , der Maimon-Fm'ian ted.
Faccia con pieghe oblique di color bleu cano-iante in violetto sulle guance; corpo superiorSp.4.
•>
,
jnente grigio-bruno-olivastro , inferiormente biancastro; coda brevissima.
Buffon Son. toni. 35. pi. 18. 19. 20.
Audebert fam. 2. sez. 2. fig. 1,
Jacob,
clas.
2.
fig.
14. l5.
lo.
Abita neir Africa merid.
(i) llUger
ed
aW
ed
il
seguendo Erxlehen riunì alV inno Sileno
inuo Bertuccia
Pongo di Wurins
phalus. Desmarest
i
^
dette
babbuini
e
questo
cui hanno luogo iolamcnte
V unione fatta
ria
.
il
il
,
e
Mandrillo
,
suo genere Cynoce-
nome ad un genere
Drillo^ ed
da Illiger mi sembra del
Non ho poi
r indicata
formò
Sfinge
il
in
Mandrillo.
tutto arbitra^
trovato motivo sufficiente di addottare
separazione eseguita da Desmarest
.
^
.
i33
hanno una
I inaschj adulti
ristretta,
color di sangue
strìscia di
longitudinale nel mezzo del naso,
e
all'estremità rosso carico. Le orecchie sono senza pelo
ìe
mani nero-azzurrastre j
al
mento
,
quale è
il
,
e
cvvi una piccola barba
massime degli adulti
pelo
riu-
gialla
,
e sul vertice
nisce
a
formare una specie di ciuffo, o cresta che voglia
dirsi;
callosità
le
delle
hanno un
natiche
variato di violetto, e di bleu.
Il
muso
femmine è in proporzione più corto
tutte
fra
scimie
le
per
talvolta
essa
piccol
,
gni maniera
non
si
alquanto
,
.
E' feroce
,
e
specie entrati giovani
rietà
(5imm Mormori
crescendo
in
ed
il
,
ù
si
ripe-
,
i
di
,
d' o-
neri
Parigi
che
.•
questa
il
col
Man-
Choras pari-
Lin.j non sono che va-
dipendenti dall' età
età
ù
temono
la
chiaramente
)
un
spesso sentire
Museo
nel parco del
stessa specie
della
Mandrill
uguaglia
Nutresi di frutti
.
(Simia Maimon Lin.
mente d il^B uffon
bku. E' questa
Alquanti individui di
divenire adulti hanno mostrato
drill di Buff.
fa
con ragione
può addomesticare.
color di rosa
lasciva:
gutturale
e
meno frequentemente
o
più
la
si
de' giovani ,e delle
e tutto
,
Tuomo;
la statura
suono aspro
tuto più
conosciute
il
trasforma,
,
cioè che
il
dirò così, nel
Choras (i).
(i)
Le
altre specie di questo
accuratamente nel N. Dict.
houiu
genere sono descrìtte
d' Hist.
tom.
3.
articolo Ba-?
.
.
i34
SeZ.
II.
SCIMIE DEE NUOVO CONTINENTE
PlatyrrJlinae
Fra queste scimie non
se
.
n'è trovata una so-
la, che sia fornita di serjjfitoj dei cibo: tutte hanno le natiche coperte di pelo, e senza cillosità.
* Coda lun^a prensile verso 1' estremità, ed
inferiormente senza pelo
Gon, 1. Stentore, Stentar (i) GeofTr.
Testa piramidale; faccia obliqua; nngolo ficciaie di 3a, gradi ; incisivi superiori obliqui, in-»
feriori verticali; canini grandi; molari \^\ rurgenza visibile alla gola prodotta dal gouiiamento
dell' osso ioide ; tutte le mani a cinque dita
ivi
In tutte
questo genere la mascella inferio-
le specie di
un tam-
re è nella parte posteriore assai alta^ e racchiude
Luro
e
formato
osseo
da un rigonfiamento delTosso
comunicante colla laringe: quindi
laringe
entra
stessa
nel
tamburo,
1'
il
quale
ripercosso viene da codest'aria in guisa,
sca forte
,
e tale da sentirsi
sogliono
scimie
vivere
a grande
in branchi
che
,
Codeste
.
;
rami
che anche uccise per non breve tempo
Mjcetcs
(i)
stret-
medeil
nome
.
Nome
uguagliava
saltano
sì
ai
simi rimangono sospese. Illiger dà a questo genere
di
e
voce rie-
su gli alberi
ai
dalla
percosso,
la
distanza
agilissimamente; s'avviticchiano colla coda
tamente
ioide,
aria uscendo
dì un greco
lo strepito
^
la cui voce al dir di
Omero
prodotto da cinquanta uomini
che gridassero al tempo stesso.
,
i55
Sp.
Aluatta
Stentore
1.
Stentar
j
Seniculus
Geo/Tr.
Sì mia Seniculus Lin. Gm.
ovvero Alouate frane. B.oyal Moni
Alouatte
kei
iiìgl.
JDer ruthe làruìlaife ted.
al mento una
Faccia tutta senza pelo , nera
barba corta di colore rosso carico; pelo delle altre parti rosso-bruno.
Tav. 2. fig. 3. j e Tav. 3. fìg. 3.
Buffon Sonn. tom. 36. pi. 59.
Audtb. fam. 3. sect. 1. fig. 1.
;
lacob.
cla.«.
'5^-
t^'^"-
4-
Abita neir America merid.
Il
corpo ha superiormente un pelo folto
spalle è
anche lungo
chissimo,
e
vi
si
il
j
vede
petto ed
la
il
hanno po-
ventre ne
nera.
pelle
quello delle
,
In branchi
assai
numerosi queste scimìe vivono nei boschi massime di Cajennaj nutronsi di frutti
;
uilano di concerto
e la sera, e di tanto in tanto fra
notte
j
assalite
dagli
addofso rami secchi
,
uomini
ha molta cura,
anche
un
mangiarne
le
mattina,
il
proprio sterco
Se ne
carni
la
gettando loro
solo figlio^ la
e lo porta sulle spalle.
cia principalmente per
la
giorno, rare volte
difendono
si
e talora
ogni parto nasce d'ordinario
il
.
.
In
madre ne
fa
la
cac-
Si addomesti-
cano difficilmente.
Sp.
2.
Stentore orsino
,
Stentar ursinus Geoffr.
Simia ursina Humboldt.
Faccia in
ro-cerulescente
to
parte senza peloj e di colore nepelo rosso dorato , che al mea-
;
forma una barba
.
.,
i56
Humboldt.
Voyage. Observ.
Zool. (i)
pi.
3o.
Abita i boschi della Nuova Aadaluzia nell'A*
merica merid.
La
la
,
più piramidale, in proporzione più picco-
è
testa
ed
pelo più lungo, che nella specie precedente}
il
petto, ed
il
ventre sono
s'incontrano
coperti
frequentemente in
più individui su
gli
alberi situati vicino
punta del muso sino
piede, e dieci pollici circa;
di
quaranta, e
ai
fiumi
La lunghezza
tronsi principalmente di foglie.
dalla
Queste scimie
pelo.
di
branchi
alla base della
la
il
Nu-
.
degli adulti
coda è
di
un
un poco più lunga (2).
coda è
Gen. 2. Atele, Ateles (3) Geoffr.
Testa rotonda; faccia verticale; fronte assai
sporgente; angolo facciale di 60, gradi circa. Un
indizio piò, o meno palese di gonfiezza alla gola
Incisivi superiori poco inclinati all' innanzi
inter;
medj
assai più larghi de' laterali
;
incisivi inferio-
riori quasi uguali fra loro, verticali; canini grossi, corti
j
rivolti all' in fuori; mascellari -}§
Voyage de Humboldt^
(i)
Ohservatìons de zoologie,
mier volume
Le
(2)
neW
tom.
.
A
et
Paris 181
altre specie di
1.
et
d''
Eompland
.
.
2.
Estre-
parile
anatomie comparée. Pre-
in fot.
questo genere
sono descritte
articolo Alouate del Nouv. Dict. d'Hist. Nat. ed. 2.
I.
Dair « privativo,
(3)
mento
.
e
da TèÀog
.
fine, compi-
mità anteriori lungliissimr ; le mani eli esse senza»
ovvero con un rudimento del medesimo;
3
pollice
unghie compresse,
che
jrtCj eccettuate «juelle de' pol-
ono larghe alquanto, e piatte.
lici posteriori,
cranio non ha quasi creste sopraccigliari
Il
tali
per
j
occhi sono
gli
figura alle
la
gi-andij
umane.
orecchie
le
corpo è sottile,
Il
eccessivamente magre, e lunghe, massime
mani
ristrette, e
lunghe:
no
,
,
e servonsi
La madre
vìticchiino
porta sul dorso
le
essi
altro
Nutronsi
.
re,
quando
,
il
,
La voce
loro è
e
di radici
,
che lor viene alle
ferite
una
salta da
,
dicesi,
ricoprano
specie
di
la
fischio.
su
che av~
,
onde
un ramo ad
mordono
;
pu-
ajutlno scambie-
si
piaga
Si
colla
mano.
addomesticano
ne fa la caccia principalmente per mangiarne le carni
Se
,
le
quali dagl'indigeni sono riputate buonissime.
Sp.
1.
Atele pentadattilo,
Ateles pèntadacty-
lus Geoffr.
Chamek frane.
Mani anteriori con un
brevissimo pollice senz'
e lungo.
raro,
grossolano,
unghia; pelo
Abita nel
Perià, e nella
:
gli assali-
Vivono tutte nelT America meridionale.
facilmente.
le
32
ed anche d' insetti
mani
che
,
madre
difendono, gettando su
possano;
che
volmente
si
-
branchi
dicesi
;
della
medesima
la
di frutti
allorché sono assalite
tori tutto quel
figliuoli
i
3o
di
una quinta ma-
di
loro code a quella
mantenersi saldi quando
nn
come
della coda
simili
estremità
le
vertebre. Stanno per Io piià queste scimie in
gli alberi
né occipi-
le anteriori;
coda è composta
la
,
piccole,
Guiana.
.
.
i5S
Faccia senza pelo con prllé
chie Lrune, e senza pelo.
pollici
una falange
sotto
sì
ma
,
pelle
la
esterno indizio.
ancora per
per essere
2-3
,
non
coda è lunga poco
un piede
men
al
genere
come
inferiore,
punta
Dalla
dell'osso ioi<ie.
lia
che
anteriori
n'abbia alcun
se
per l'altezza della mascella
la struttura
la
notare,
mani
brevissima rimane
essa
in guisa, che
lungo due
è
Questa specie s'accosta d'assai
sino alla base della coda
lunghezza
anteriori
sola falange. Vuoici
del pollice trovasi pure nelle
delle altre specie
precedente
mani
pollice delle
linee, formato da una
muso
orec-
granulosa;
,
e quello delle parti superiori della testa è diretto
,
alla fronte. Il
ascosa
Lriina
ptlo del corpo è lungo
Il
di
,
e
del
mezzo di
due piedi
Sp. 2. Atele PaniscOj Ateles Panìscus Geoffr.
Simìa Panìscus Lin. Gin.
Coaita frane. Coaita , or Four-fingerèd Man"
key
ìn>^\.
Maui
Coaita Sapoja ted.
anteriori senza rudimento di pollice
ruvido
Buffon Son. tom. 36.
J^udeb. fam. 5. sect.
lo nero
;
pe-
,
GeofFr. et F. Guvier
pi.
l.
62.
2.
fig.
Mammif.
livr^ 5.
pi.
3.
Abita nella Guiana.
La
faccia
ha
diretto alla fronte
e
per
dagli
la
il
.
struttura
stentori
più
color di
Per
del
e le piccole
rame
ioide
precedente.
i
j
il
pelo
della testa è
altezza della mascella inferiore
dell'osso
raccogliere, e prendere
pagliuzze,
1'
differisce
Colla
coda può
esso
più minuti corpi, quali sono
monete. E' ardito,
e
,
questo atele
le
non teme.
.
che
il
fragore delle scariche
tristezza
sovente
tien
e
,
Domestico
de' fucili.
la
mostra
piegata sul petto
testa
,
La
lnn,^hezza del corpo, e della coda è presso a poco uguale
a quella della specie precedente.
Sp. 3.
Geoffr.
Atele
aracnoide
Ateles
,
arachnoìdes
Mani anteriori senza rndimento di pollice pemolle, corto, giallo-bruno iiellfì parti superiori del corpo, bianco giallastro nelle inferiori, eccettuato il basso ventre, che è di un rosso vivace.
Anaal. du Mus. d'Hist. NaC. de Paris toni. i3,
:
lo
pi-
9-
Abita nel Brasile
La
peli
dell'orlo
testa
le
pelo,
faccia è senza
bruni
non
;
la
nerastra
;
fronte gli ha biancastri
inferiore,
i
quali
sono
è diretto verso la fronte
orecchie
hanno
eccettuati
quelli
le
,
nerastri.
,
ma
Il
pflo
della
bensì all' indietro;
natiche, l'interna superfìcie delle coscie
disotto della coda sono
,
e delle
gam-
del colore
del
be posteriori ed
il
basso ventre
corpo dalla punta del muso sino alla co-
.
Il
da ha un piede, e sette pollici e mezzo di lunghezza j la
coda è lunga un piede, e nove pollici (i).
(2)
Due
altre specie del predente genere sono
maestrevolmente descritte
d' Hist.
Nat. tom.
feottom
i3. ). Vuoisi
7.
zoologista ris^uardò
da Pennant
da Geoffroy
pure
(
(
state
An. du Mus.
avvertire che lo stesso
la scimia africana detta Full-
Simia polycomos SchreiUr
)
come
3, Lagotrice, Lagothrix (i) Geoffr.
Testa rotonda 5 muso sporgente angolo Cicciale di 5o. gradi circa; molari jf gonfiezza cagionata dall'osso ioide poco visibile esteriormente
mani tutte a cinque dita; ungiiie corte.
Gen.
;
*,
f,
Le
specie
nò
ramidale,
il
loro
Non
si
osso
sti
la
E
è dilatato in
ioide
siccome
nuda
eziandio
motivi
il
annoverarsi,
è altrimenti
pi-
loro mascella inferiore è molto alta, nò
hanno cinque
unghie.
possono
non
percliè la loro testa
devono poi confondere
anteriori
ma
genere non
questo
di
fra gli stentori
tamburo.
specie di
ateli
compiute,
dita
giacché
,
le
mani
e tutte fornite di
coda è non solamente prensile,
la loro
al di
una
cogli
per que-
sotto verso l'estremità,
ha
Sig. GeofFroy
stabilito
un
nuovo
tal
ge-
apparienente a questo genere degli atcli\ principal-
mente perchè Pennant afferma- che una
ha pollice nelle mani anteriori
Illiger
scimia non
tal
non fu di pa~
rere che potesse essa annoverarsi fra gli ateli
nitala al
rnginea
mo3
,
Bav Monkpy dello
Shaw ) ne formò
Fennant
(
e riu-
Simia fe-
genere denominato Polvco-
il
Del qual
parlato trattando della prima sezione
adottato in seguito dallo stesso Geoffroy.
genere non ho
io
della presente famiglia
tà
stesso
,
del
Sig. G. Cuvier
queste due
^
perchè appoggialo
ho dubitato
aW autori-
dell' autenticità
specie., e quindi dell intero
dì
genere Poljco-
mos
(\)
Da
^^OLyjjùoq
-
lepre
^
e da J^J^
-
capello, pelo.
.
.
.
hanno
nere. Le àne spene che vi sono comprese
pelo
il
molle, ed increspato.
Sp.
Lagotrice canuto hagothrix cànus Geoffr.
1.
j
Grison frane.
La testa, le mani,
coda rossigna il re,
e la coda grigio-
la
e
;
sto del corpo, e dell' estremità
olivastra
j
tutto
pelo corto.
il
Abita nel Brasile
Sp. 1. Lagotrice di
Humboldt, hagothrix Hum-
holdtii G-^ofFr.
Caparro frane.
Faccia atra; pelo lungo, grigio-nerastro.
Abita
viano
La
chiamato Rio GuaOrenoco
sulle rive del fiume
quale sbocca
bocca
alla
neli'
grande in proporzione del corpo
testa è assai
torno
nero
il
5
ha
all'estremità,
setole
quello
o sia mustacchi
^
petto è più
del
folto, e di color più carico di quello del
ghie sono tutte piatte
sai
numerosi
dorso;
,
e sovente sta
ritta
due piedi, due pollici,
at-
pelo è
lungo, più
le
Vive questa scimia in branchi
sembra mite
,
che è alta
afferma,
.
il
j
;
.
unas-
Humbolt
e sette
li-
nee: la descrisse egli per la prima volta nell'opera già più
volte citata.
Caparro
è
il
nome, che
le
danno gl'Indiani
Caridaquerù
*
5f
Coda
Gtn.
(i)
4-
prensile, tutta pelosa.
Cebo, Cebus
Da K0p35 nome
(i) Geoifr.
dato
da''
greci
ad una scimia
senza dubbio dell' antico continente, e perciò non ap-
partenente al presente genere
.
.
l42
Testa rofconda; muso corto; fronte aìquinto
sporgente; angolo facciale tli 60. gradi; incisivi
assai larghi, gì' interraedj su{3eriori più grandi notabilmente de' laterali; minore differenza si osserva fra gl'incisivi inferiori; canini grandi almeno
ne' mascljj adulti; raxscellari yf ; niuna gonfiezza
nella gola; unghie gemiconvesse.
Le scimie
centro
nel
di
a
Fosso ioide scavato
questo genere lianno
guisa
di calotta; gli
vicini; la faccia vellutata, eccettuato
no
degli occhi
Lrevi
le
.
,
le sopracciglia,
Le braccia
mani loro sono
pollice è
meno
naso,
il
palpebre;
e le
,
contor-
il
le
fra loro
orecchie
anteriori sono mediocremente lunghe;
tutte pentadattili
meno magro
di
lunga. Vivono in branchi,
e
,
distante dall'indice,
posteriori. Per riguardo al corpo
parlando,
grandi
ocelli
nelle anteriori
di quello
questo,
è
nutronsi di
il
nelle
generalmente
quello degli ateli;
e
lo è
la
frutti,
coda è
di
ra-
gni, d'insetti; sono agili, e contorcousi in mille variate
guise
.
Si
addomesticano facilmente
saporita, e per ciò gl'indiani ne
.
La carne
vanno
loro dicesi
a caccia.
Sp. 1 Cebo Apella , Cehus Apella OeofTr.
Sanila Apella^ et (Japucina etc. Lin. G-m.
Sài, Sajou frane. Capua'i Monkejr , ÌVeeper
Ulonhey ingl. JDer Capuzìne , der Sajii ted.
Vertice nerastro ; estremità o in tutto, o iin
parte nere; pelo del rimanente del corpo, e quello
pure della coda il più delle volte bruno-nerastro
Buffon Son. tom. ^6. pi. 63. 64. 67.
.
Aadebert fam
ò. sect. 2. fìg.
Abita neir America merid.
2-4.
.
i43
E'
assai
determinare
difficile il
ni di questa specie.
Il Sis.
limiti delle variazio-
i
G. Cuvier
affcrnia, che
il
colo-
re del pelo varia dal bruno-nerastro al giallo, al biancastro
contorno della faccia
Il
.
le
il
ptlo delle spal=
petto è piti pallido di quello delle altre parti
e del
,
alcuni individui nera-
è in
D'ordinario
stro, in altri biancastro.
Alcuna volta F estremità sono tutte nerastre;
sono
nerastri
soltanto
cubiti,
i
quattro mani; in qualche caso
e
le
le
altra
volta
un
colle
tibie, in
mani sono biancastre; e
finalmente trovansi individui albini cogli occhi rossi, col
pelo
giallo-biancastro,
Quindi non
Linneo,
e da Ge( fFroy
una
varietà di
grida in vai io
lamenti
,
e
e
complessione
di
poche specie di
delicatissima.
questo genere stabilite da
non sono
forse al dir di Cuvier,
che
sola. Azzara (2) afferma, che questo cebo
modo, che
talora par che rida, talor che
che irritato metta
non
mestica facilmente,
se gli
urli
insopportabili
può per
.
si
Si addo-
altro lasciare un' in-
tera libertà di andare per la casa, giacche è inquieto, e rovescia
scompiglia
,
che trova.
Un
luni;o tre piedi
ghezza
,
e cerca
di
roder quasi tutto quello
,
maschio adulto misurato da Azzara era
;
la
coda avea diciannove pollici
di
lun-
.
Cebo CornutOj Cehus fatuellus Geoffr,
Sìmia fatuellus Lin. Gm.
Sajou comic frane. lìorned Monkey ingl. Hor-
Sp. 2.
naffe ted.
(2) Essai sur
Paraguai. Tom,
V Histoìre
2,
natur.
à Paris j8ox.
des quadrupedes du
,
e
44
Pelo bruno nel dorso, piìf chiaro su i fianchi,
nel ventre; braccia, gambe, e coda Jjruno-
rosso
ijerastra
un fascio di
;
goli della fronte
peli neri eretti ne'
due an-
,
Buflon Son. tom. 36.
66.
pi.
Audebert fain. 5. sect.
Jacob clas. 4- tav. òf.
pi, l.
2.
Abita nella Guiana
La
eli,
testa è bislunga;
il
muso
grosso: le orecchie gran-
e senza pelo; la coda coperta di peli neri, e
ristretta verso
muso
sino
T estremità.
alla
base
La lunghezza
della
coda
è
non poco
dalla punta del
un piede,
di
sa
e
due
Nulla
pollici; la coda è più lunga dì qualclie linea.
si
intorno alle maniere di vivere di questo cebo (i).
*
Coda non
prensile; mascellari 4f
CalUthrix ('3) Geoffr.
Testa rotonda; muso corto; angolo facciale di
circa 6o. gradi; occhi grandi fra loro vicini; setto delle narici men largo della fila degT incisivi
Gen.
•
5. Callitrice,
superiori; incisivi inferiori verticali, e contigui;
orecchie grandi, e deformi; coda con peli corti,
più lunga del corpo; unghie de' pollici piatte,
delle altre dita piegate a grondaja, corte,
ffuelle
diritte
,
ed alquanto sollevate
{i) Il Sig. Geoffroy
Mas. di
nel
Stor. Nat. in Parigi
tom.
.
ig.
degli annali del
ha esposto
i
caratteri delle
altre specie di questo genere.
(2)
Da
KoiÀÀÌJ^i^
-
che ha bei crini.
"'
.
i45
Le
comprese in questo genere
sciniic
mità piuttosto brevi;
sile
non può
cioè
,
cun corpo; pure
servire a prendere
prima specie
la
un ramo,
si
la
per esempio attorno ad
movimenti
una
ed è per ciò, che
j
coda era sub
tal
Sp.
-
e
estre-
le
ed a stringere al-
,
ravvolge alquanto,
ajuta cosi ne'
suoi
che
dissero,
sistematori
i
prensile.
Callitrice Saimiri
1.
lifinno
coda loro non è altrijiunti pren-
la
,
Scìureus,
Callithrix
Geoffr.
Simia Sciurea Lin. Gm.
Saimiri frane. The oraiige Monkey ingl. Das
Todtenkopchen ted.
Estremità del muso atro-cerulea pelo grigiogambe, e le quattro mani di
olivastro; braccia
color giallo-aranciato coda nera verso T estremità.
',
j
i
Var. A. col dorso variato di giallo rossigno
nero
di
Buffon Son. tom. 36. pi. 6g.
Audeb. fam. 5. sect. 2. fìg. 7.
3
e
Abita nell'America meridionale.
La
faccia
bianchi
peli
,
;
eccettuato
la
grande,
del naso
muso,
il
fronte
e schiacciata;
ad essa setole nere;
le
pii^i
,
V
;
la
estremità
bocca piccola; attorno
orecchie pelose bianche
breve punta all'orlo superiore;
del corpo
la
con
di colore di carne,
cordiforme
quasi
gola
e la superficie interna delle
,
la
,
e con
una
parte inferiore
estremità
per
lo
bianca, o bianco- giallastra. La palma delle quattro
mani
grazia
di
.
color di carne. Muovesi questa scimia con molta
Domeitica non
ista
quasi
mai
io
ferma
,
va in cer-
.
.
i46
dMnsettl
ca
3e' quali
,
che erano preparati per
gliendone prima
eli agili
d' insetti dipinti
pe
li
,
otto
mo
,
,
o
,
dieci
di lui:
trattata
e
,
la
per
Sp. 3.
,
mano
non
naturalisti
;
to-
,
vista
alla
per
prenderli; teme
sentirlo
ad
unita
.
Allorquando trovasi presente ad
continuo tien
di
gli
fisi
il
altri
,
dirò
un uo-
occhi alla Locca
bene corrisponde con carezze; irritata, e
disgustata piange. E' lunga
tarne la coda
dei
ond' erano infilzati
,
individui della propria specie forma
un gruppo
che parli,
mangia pur quelli
ed anche soltanto rappresentati dalle stam-
riconosce, e stende
freddo assaissimo
così
è avidissima;
le collezioni
la
lo-ii
compu-
senza
pollici
quale è alquanto più lunga del corpo
Gallitric3 piangente
Callithrix lugens
j
GeofiV.
Simìa lugens Humboldt.
Lia V^eui'e frane.
1 accia bianco- hleuastra , circondata da una zona di un bianco più schietto ; pelo nero ; gola , e
mani anteriori bianche; coda appena più lunga
del corpo.
Abita nell'America meridionale a S. Fernando
di Atabazo, e nelle montagne graniticliej che si
elevano sulla riva destra
Due
striscie
deli'
bianche dagli
Orenoco
tempia
occhi dirette alle
;
setole nere attorno alla bocca; orecchie quasi senza pelo;
zona bianca
al
collo anteriormente.
è molle, lucente, e sulla testa ha
le
mani anteriori sono nere soltanto
estremità delle dita
,
11
un
le posteriori lo
nella
del corpo
p'-Io
rifltsso
porporino;
palma
,
ed
sono interamente
all'
;
le
.
unghjr pur nere
coda con Ittico
]a
;
pelo
è
tutta nrra,.
Questa scimia è lunjra dalla punta del nniso sino
un piede, due
da
polliri
,
<e
tre linfpj
le
gambe
alla co-
in pro-
porzione del corpo sono corte. E' mite, e timida in
parenza, vivace ed
ardita
divlen furiosa alla vista di
so
ca
lo
,
e
,
fatto.
un
uccellttlo
uccide; le piace mollo
cammina con molta
Lasciata
di
,
in
gli salta
carne fresca;
la
Humboldt
prestezza.
ap-
libertà
addos-
s'arrampiè
il
primo,
che ne abbia parlato nell'opera già più volte citata (i).
Gen.
Aoto, Actus (2) G^offr.
ed assai larga; muso breve;
5
6.
Testa rotonda
ordii graudissirni , e vicinissimi ira loro; orecchie
piccdiissime; coda più lunga del corpo, e ricoperta di peli corti; unghie Lrevi poco coavesse.
Questo genere
alottato
guardato
tivo
come
rotondità,
guardo
ai
da Hliger
,
d' incerta sede dal
che ignoti
del cranio,
Humboldt
da
stabilito
da GeofFroy,
sono
i
caratteri
,
(i) Vedi
(2)
della
ce
lìrivativo
,
seguito
i
ri-
mo-
figura
la
testa, e per ri-
che erano
veramente
di
canini erano continella
ma-
delle altre specie nel tom. 19.
dei Mas. di Stor. Nat. di Parigi.
degli Annali
DaW
,
che poco distanti ne erano
V indicazione
in
ITumboldt affermò
larghezza drlla
e la singolare
denti disse soltanto
ed
Desmarets, è
dei denti
e dell'angolo facciale.
agi' incidivi, e
,
G. Cuvler, a
Sig.
scimia, che nella mascella inferiore
gui
da
e
e da wtcc
-
vricchia
.
i48
scella superiore.
Supposto poi
tenente a questo genere
^
che
abbiavi luogo a dubitarne), giacrliè
le
e
,
vere,
di
mità anteriori,
e
quadrumano apparr
il
una scimia, (e mi sembra non
sia
compiute
mani
coda non ò prensi-
la
vanno Testre-
fornite
un
potià intanto lasciare
si
tal
genere nel
posto, ove lo collocò GeofFioy.
Aoto trivergato
Sp. unica.
Aotus
,
trh'irgatus
Geoffr.
Aotus Humboldt Illifrer.
o
JDouroucoulì frane,
Pelo cinereo; ventre giallo- rosso; tre linee brune
e paralelle, dalla fronte dirette all'occipite,
etc. Observ. zool. fig. a8.
j
Humb. V^oyage
Abita
La
sulle rive dell'
di
nerastri;
peli
pebre bianche y
gitudinale
:
un
testa somiglia quella di
perta
ti
Orenoco
;
la
il
gatto;
occhi
gli
sono
nea
fosca
un
i
va
pollici
coda
alla
,
n' è ricoperta, essa
ha
Il
.
Durante
il
giorno
memli-
mani
pelo è molle, la
,
eccettuata
configurazione del corpo
dorme,
non morde; per l'opposto
e cor-
mani sono bian-
color del dorso
la
questa scimia ha molta somiglianza ad
mune
pal-
dorso una
quelli soprattutto delle
il
l'estremità, che è nera. Per
ritata
piccolo orlo
le
;
posteriori, distanti assai dagl'indici.
coda
colle
mustacchi bianchi,
i
rimane coperto dal pelo; sul
dall' occipite
che internamente;
faccia è co»
naso atro con una striscia bianca lon-
bocca grande;
l'orecchietta esterna consiste in
branoso, che
la
gialli
al
è
uno
scojattolo co-
malinconica, ed ir-
sopravvenir della not=
.
morde
te
insetti
i
,
muri,
persone, dà la caccia agli uccelletti, ed a^Iì
le
e
gran rumore
fa
5
DitH-^ilmente
po
di
notte
mah;
fa
non
del
e
mezzo,
corpo
nei boschi, sono
entro
è
no per averne
un
come
coda 14. pollici
di
4- pcdlici.
mosche.
drlle
satti; in
i
tem-
forte grido, jnuh,
lungo
e tre linee:
Oneste
rat-
abitano
scimie
monogame; ed appajate stanno
la pf=lle,
contro
salta
gatti. Il corpo è
1
la
tronchi cavi degli alberi
i
come
Soffia
rado sentire
di
talora miagola quasi
pollici
tezza
addomestica.
si
,
beve pochissimo; mangia frut-
uccelletti, ed insetti, ed è avidissima
ti ,
g.
una camera
e se rinchiusa sia entro
il
giorno
GÌ' indiani le uccido-
.
far sacchetti^da tabacco.
che serve a
Plthecia (l) GeolTr.
7. Pitccia
Testa rotonda muso breve ; angolo tacciale di
5c 60 gradi; incisivi superiori quasi ovnli, contigui, inclinati ali' innanzi, i laterali ahjuanto più
Gen.
,
-,
ristretti,
e più brevi degi' interniedj
feriori ristretti assai
riuniti in certo
(ij
Da
,
modo
Y[t^Viif.O(;
—
non
si
,
se imi a
.
K
Pithecia perchè a
al
genere
tta
presente genere
quello troppo
denominato
da Linneo,
nome
il
somigliante
.
però amendue questi nomi sono adoperati da
sti di
gV
sommo
merito, e di molta autorità ad
anzidetti due generi
,
in-
da notarsi^ che ^5-
a norma della regola prescri
dovrebbe dare
inci^-ivi
,
sendovi già in questa famiglia un
Pithecus
;
lunghi
quasi verticali , e
a piramide; canini grandi
con
non
ho
di
Siccome
zoologi-
indicare
creduto conve-
niente di fare intorno a ciò alcuna inutaziune
.
I30
assai, triffuefcrij aguzzi all'estremità, i «uppriorj
inclinati all'in fuori; unghie ristrette, convesse
aJfjnanto , eccettuate quelle de"* pollici , che sono
larghe, e quasi piatte; coda coperta di pelo lun-
go.
cie annoverata n«l
essere ascritta
una
n' ha pure
da
Tlli-
Una qaalcbe spe,
medesimo è poco conosciuta , ma non
a vernn altro cmere prà s^abll'^o. Ve
le cui
,
da Geoffioy,
da Desmarets.
e
ger, da Ptaffinesqae
può
è adottato
genere
presente
Il
mani anteriori
quelle delle specie dfl genere Seguente
son)l<:liano d' assai
:
perchè
il
le
con-
vidic r ultimo luogo n^l presente cenere. In oltre Hnni-
holdt ne ha descritto una, la quale difi^/lTce da tutte le
altre
scimìp
coda
assai
Sp.
americane finora
conosciate
,
perchè ha la
breve
1.
Pitecia melanocefala
PUhecia melano"
5
cephala Geolfr.
(hcaj'ao frane.
Testa, mani anteriori, e posteriori nerastre;
pelo del rimanente del corpo , e delle estremità
loruno-giallastro ; coda assai Lreve , bruno- giallastra, nerastra verso l'apice.
Ilunib. Voyage
Ohserv. zpol. pi. 29.
.
Abita lungo
La
ra
,
i
Orenoco.
alquanto compressa nei
testa è
liscia;
le rive dell'
peli d»l
alla fronte; gli
occhi
dtlle sopracciglia
,
lati
;
faccia ne-
la
vertice
sono folti, brevi,
grandi
bruno
- nerastri
attorno alla bocca
,
e sotto
;
diretti
nel
il
sito
mento
i5i
spnntan fuori setole nere
pelo
quello
d(
I
dorso
ghezza del corpo
E' <fue3ta
ti
;
,
p!tecii4
2.
appena
il
dì
della
lun-
coda
il
quale è lnn£;o diciotto pollici circa
lia
sesto
pc^o aqile; vive in branchi
,
i
.
frut-
limoni più acidi.
,
Ccbus Sotanas Hofìmanrì-'^gg: (i).
r'-c<,/o frane. Tier Waaìjjfe Satan
teil.
diretto in parto sulla fronff^,'
del vertice
in parte sullr tempia, e sulla nuca ;
to; pelo dei corpo Jjruno di marrono
rastro; coda bruno nerastra
de] corpo.
,
mento barbao bruno ne-
alquanto più lunga,
,
Hundiolck Voyage. Observ. zool.
Abita lungo
mangia
;
Pilhecia rniropotes G^eofTr.
et ScUaiias IlumJjolrlt.
Pi^pcii Cassio
Sì tuia cliìropotes
l\'li>
5
chiaro
la
d'ogni sorta, tu anche
Sp.
nn
grandi
più
color
ventre è di
petto, e del
del
sono
orecchie
le
;
le rive dell'
pi.
27.
Orenoco, e nelle
vi-
cinanze di Para nel BrasilQ.
Faccia nerastra; angolo facciale di 52 gradì circa; occhi grandi
,
foschi
pelo della testa
biti
,
,
;
barba bruno-nerastra
quanto delle estremità
con pollice poco distane*
te nelle posteriori; dita
nerastre
(i)
Berlin.
.
Una femmina
Magazìn
I.
lahr^.
fler
2.
posteriori
dall' indice
;
;
pure
il
cu-
tanto
dei
niarù
anteriori
pollice assai distan-
lunghe,
gracili
di questa
specie
GeseUschaft
così
,
e della superficie esterna
unghie bruno-
;
da
me
misurata
Naturforschender za
Quart. 1807 jjag. 95.
.
-
l52
ha un piede,
due
e
sino alla base della coda,
muso
e due pollici,
mezzo;
e
quale è lunjja un piede,
la
maschi
i
delle
mani per
to
nome
il
p'
facilmen-
e
un grugnir rauco;
essa è
servesi
ender acqua da bere, quindi l'è venu-
Chiropoles da ^f</3
di
alquanto
sono
adulti
più grandi. Codesta pitecia è robusta, agile,
te s'irrita; la voce di
punta de!
Iun2;ìiezza dalla
di
pollici
— mano
bevitore. Se ne incontrano d'ordinario
e
da TÓtvjq
due
soli
dui riuniti, r un de' quali è maschio, l'altro
—
indivi-
femmina.
Si addomestica diificilmente. (i)
* *
5f
Coda non
«p
prensile; mascellari if
jacco, Jacchus (^) Desmar.
Muso corto; naso rilevato; angolo fficciale di 60
gr. ; mani anteriori imperfettissime, porche i pollici
pocltissimo disiano dagl'indici' unghie ristrette, compresse, adunche, eccettuate quelle dei pollici posteriori, le quali sono quasi piatte; coda lunga.
G-en. 8.
Le scimie comprese
assai
piccola
,
I
.
movimenti
grazia, né è difficile,
sticarle sino
il
I
Geoffroy
:
i
la^if'-i
statura
del
hanno molta
loro corpo
l'addome-
cui dà
il
nome
altre
.
Illiger
GeofFroj
.
sono indicati da
specie
Tableaux des Quadrumanes
ha adottato
Hapale
di
.
An.
Mus. de
du
ig.
(2) XccKy^o;
ed
,
caratteri delle
Paris toni.
di
generalmente parlando,
un mediocre segno
ad
presente genere
(ì)
sono
genere
più facilmente delle altre camminano sulle
e
quattro gambe
in questo
,
lacchus è uno dei
dettero a Bacco.
nomi
,
che
i
greci
^
r!i5
poi lo divide in due chiamati laccJms^ e M/VZaj. Seguen-
do Dcsniareti
indiviso
lascio
lo
,
ne distinguo
sezioni esattamente corrispondenti ai
due generi
però
due
di Geoffroy.
Fronte poco apparente, incisivi inferiori rilunghi, quasi verticali; canini inferiori piccolissimi
Gen, Jacchiis Geoffr,
1.
Sp.
Jacco comune 3 Jacchus vulgaris GeoiTr.
Simia jacchus Lin. Gm.
'**
stretti
,
.
Monkei
Scriated
Ouistitì frane.
Sanguin
Uìstitì-
ingl.
ted.
Pelo cinereo giallastro 5 ovvero rossigno
dorso,
con fascio alternativamente grigio-brune e
cineree, ovvero rossigne, e cineree; macchia Lianca
sulla fronte; peli lunghi, e bianchi disposti a pennaccliio dietro le orecchie. Tav. 3, ^\'^. 4.
BufF. Son. toni. 36. pi. 76.
Audeb. fam, 6, sect. 2. fig. 4.
;
e coda
,
JacoJi. clas. 5. tav. (SS.
Geoffr. F. Cuvier
Mam.
livr.
8,
pi.
1.
2.
Abita nell'America meridionale.
Faccia,
e
palme delle mani
al pelo del
è
,
e
occhi
tu-»
Per riguardo
.
pennacchi delle orecchie sono distintivo
ne vanno senza
grigio-nerastro
adulti
gli
;
pollici, e la coda quasi
mette un grido acuto
luschi, pesci
del
gli
corpo sembra che talvolta vada soggetto a non
lievi variazioni. I
degli adulti
un
di color dì carne,
bercelo sporgente sulla fronte fra
ec.
;
si
,
un
i
giovani
hanno
il
,
corpo lungo
piede. Questa
talvolta fischia
,*
pelo de'quali
il
scimia
mangia
addomestica difficilmente.
1819 vma di queste
frutti
INkll'
sciniie partorì tre figli nel
'-"
«a.
%:^
8-9
irritata
,
mol-
Aprile
R. par-
.
I
co di Pàridi
e
verso
poco dopo marpiic)
;
fu
altri
gli
cosi
Ben presto, quantunque
aA nno dì
essi
padre ne avesse molta cura
il
cercasse di provvedere per
la testa
,
poco amorevole, che moriiOjio
quanto era in puler suo
ai
e
,
loro
bisogni
**
Fronte manifesta; incìsivi inTeriori
brevi,
.
imnnzi; canini trjnto superiori j che
inferiori e:randi
Gen. M/das G'^^offr.
.Sp. 2, J«rco 31idai, Jacchus Midas Dcsmar.
inclinati
ali'
.
JUidas riiflmanus Oeoftr.
Si mi a Midas
Liti.
Tar?tarin fVanc.
Der Langohr
i
The great eared 3Ionkey
Der Tamari
ingl,
ted.
Dorso variato di nero, e di grigio; mani di
un giillo aranciato, il rimanente del corpo , e del-»
le estremità nero-, roda sottile, e nera.
Bu(F. Son. tom. 36.
Andeb.
6.
favjì.
Jacob. CI.
5.
pi.
2.
S'^cl:.
74.
fig.
5.
lav. 65.
Abita nella Guiana.
Labbro superiore
e dolce al tatto
12 -
fesso; oreccliie quasi quadrate
,
e sen-
bruni; pelo alquanto arricciato, molle però,
za pelo; occhi
.
Il
corpo è lungo
7-8
pollici
;
la
coda,
14 pollici. E' questo J.icco molto vivace, ardito, e
colerico, vive in branchi
grido di
l'uomo
lui
,
e
S'
è
un
fischio
nei
boschi
acuto
;
de' siti
elevati;
il
non fugge altrimenti
addomestica con molta facilità; mangia frutta
,
pane, ed anche carne cruda, (i)
(ij
stili
L^
altre specie sono descrìtte
neW
Articolo Oui"<
del tom, 24. del N. Dict. d' Hist. Nat.
,
SECONDA
FA BUG LIA
JDe
Lemcuìni.
T.
1 nurnoro degl'incisivi o non
è di quaftro
in anifìndue le mascelle, ovvero se talvolta lo sia
n'Ha superiore
e
fra gT interinedj rimane un vuoto,
inferiore i laterali sono più larghi degl' in-
Ofelia
termedj.
Norici all'estremità del muso, e smuoUnghia dell'Indice, ed in pochi casi anche quella dfd dito medio delle mani posteriori
se (l).
sollevata, più lunga e più ristretta delle altre
a punta assai aguzza .
9 ed
^
in-
curvata
Oltre
kmurlni
,
non
tali
che loro siano comuni,
e cioè:
del tutto compiute nel fondo;
il
hanno
ne
caratteri testé esposti pochi altri
ì
le
i
fosse orbi-
foro occipitale
situato molto in alto; clavicole perfette; le estremità po-
più lunj:;he delle anteriori
steriori
no in
dita
;
sa
e
,
tutti
il
pollice
coda o manca affatto
la
non
prensile.
,
o
La fisonomla
prolungamento del muso
,
e
distante
se vi
ha
di questi
sclmle
assai diversa da quella delle
del
Le quattro mani han-
.
notabilmente
nome
il
piego
da
^
e
^tv
di Strepsirrhini
— naso
^
altre
pelo-
quadrumani è
soprattutto a cagione
Geojjroj per questo carature dà
famiglia
dalle
tutta
dell' asse della visione
quale nella maggior parte de'lemurini non
(ì)
è
narici.
,
il
à già anterio-
alla presente
da «T^S^W
—
volto
,
.
re
lua alquanto laterale.
,
Abitano
essi
i
paesi piìi caìJi
dell'antico continente, e sopratutto a Madagascar.
Lemur
Linneo riunì nel suo gen.
gnendovi un galeopiteco
non
ert
e
,
Gmelin
dine d(dle
Tanier
fiere
.
che come
pure
quadrumani
a
i
luogo
suo
Erxleben
fra
del-
aggiu-
did^lfi
Bodda-
,
nell'or-
quadrumane da Daubenton chiamato
il
lemurini
vedrà
si
fecero
Quest'ultimo mise
GeofFroy
.
dei
rali
,
quadruniano. Così
è
i
famiglia, de' quali tLbe egli contezza,
la presente
studiò
e
,
attentamente
ne propose
una
i
natu-
rapporti
classi firazione
,
la
quale è ora generalmente adottata da' zoologisti, (i)
Gen.
1.
ìndrij Indrìs
,
(2) Gooffr.
Faccia lunga, o triangolare; incisivi ^; li sugì'
periori piccoli, con un vuoto fra gì' infcermedj
inferiori ristretti, quasi orizzontalmente rlistesi,i
laterali piij larghi degl'intermedj canini ^ piccoli
li due primi d'ogni
lato al(3); mascellari x~^
quanto compressi quasi triangolari; gli altri a tubercoli ottusi; unghie dei pollici piatte , e larghe,
,
;
,
,
fi)
Vedi
.
sur
Geoffr.
Ics
rapports natureh des
kìs. Magasi n. Encyclopediqne tom.
drumaiies
tom.
Annales
du Mus.
r.
d' Hist.
Ma-
Tableau des QuaNatur.
de
Paris
ip.
(2) Indri
è
il
nome, che
gli abitanti di
Madagascar
danno alla specie di cui or ora parleremo
(3) Elainville
si
mostra incerto se questi
abbiano a consid^erare come canini
mi molari
.
^
denti
ovvero come
i
si
pri"
,
,
167
meno
èono
quelle delle altre dita
jjosteriori lianuo l'unghia aguzza già
lo
La
mascella inferiore èpii^i
corta
della
oreccliie
cortese rotondate; fino ad ora
bastanza
la
sola specie seguente
tra
dette
il
gP indri
nome
di
Jndri
Sp.
Iliiger adottò
.
superiore
j
le
ne conosce ab-
se
chiama-
non deve met-
to da GeofFroy Iiidris longìcaudatus forse
tersi
indicata.
quadrumano
il
:
gì' indici
;
genere
questo
e
,
gli
Lichanotus
brevicodato
Indrìs brey^icaudatus
3
Geoffr.
Lemur Indri Lin. Gm.
Indri frane, ingl. ted.
Pelo nerastro*; coda brevissima, tav. 3.
lo. tav. 4-
fife-
Audebert Hist. iiat. des Makis
Abita a Madagascar.
La
testa somiglia quella di
no molta
è poi lungo
altez/:a
:
ta del
muso
tre
un
,
le braccia
e sul
:
vi
9.
gli
occhi han-
,
che
base
le
ha
scorgesi
nei
,
coda
:
sono attorno
;
della
pelo delle parti,
peli
fianchi
giallo-paglia
increspato, e lanugino.so,
tre piedi
lun-
circa
di
ed otto pollici dalla pun-
hanno alquanti
ed una macchia
il
una volpe;
parte posteriore delle coscie
muso;
cagni;
1.
sta ritto
un piede
sino alla
colle parti
e la
pi.
vivacità. L'estremità posteriori sono assai
ghe; allorché quest' indri
in
fìg.
^*
,
1'
ven-
inferiore deltesta
,
una macchia rossigna
sono
esterno
vicine
come quello
altre parti è sericeo, e copioso. Il
e
bianca
il
grigiastri sulla
nell' orlo
che
questa è
grigio è
dei
alla
delle pecore
cal-
coda è
,
nelle
grido è quasi di faa-
.
i58
ciullo
vane
che piange
,
addomestica
si
i
,
3i
frutti
indigeni
dagl'
e
Pipso
.
di
da
si
addestrano alla
cani. Sonnerat ne parlò
il
primo nella
na del suo viaggio
Gen.
2.
,
Lemure
si
nv —
rela/.io-
Indie, ed alla China.
alle
Testa lùsiunga
gio-
Madasascar
come da noi
avvezza alla caccia
desima
nnfresi
;
Levnir (i). GeofFr.
j
muso aguzzo,
;
incisivi
li
^,
superiori piccolissimi, con un vano nel mezzo, cioè
fra li due intermedj; gì* inf.^riori quasi orizzontali, assdi lunghi, e stretti, gì' iiitprmedj più degli
altri; canini §, i superiori grandi, alr^uanto curvi j taglienti nella parte posteriore; gì' inferiori
più corti (2); mascellari |~, gli anteriori compressi , ed a una sola punta, gii altri a corona larga
mammellata nel centro, tubercolosa agli angoli',
tibia, e femore ugualmente lunghi; così pure il
tarso 3 ed il metatarso; coda più lunga del corpo
Testa molto somigliante a quella delle volpi
mediocri a pupilla rotonda
due poppe
pelose;
mani
petto;
al
lungo degli
più
;
orecchie
altri,-
brevi,
chi assai numerosi al Madagascar
fij
di
frutti
,
e
Lemures vennero
occhi
quarto dito delle quattro
unghie piatte,
eccettuate
quelle degl'indici posteriori. Vivono per lo più
Nutronsi
;
rotonde, e
,
e nelle isolette vicine.
probabilmente
detti dai
in bran-
anche
latini
gli
d' insetti
spettri
,
;
e
le fantaiiine.
(2)
dificati
Geoffroy chiama questi denti primi molari mom
,
e
dà agf
canini modificati .
incisivi inferiori laterali
il
nome
di
i5()
camminano obliquamente
a quattro
rampicano agilissimamente
,
gambe
saltano, e s'ar-
,
addomesticano con molta
e si
facilità.
Sp.
Lemure Mococo
].
,
Lemur
catta
Lin. et
Geoffr.
Mococo frane. Rìng-tailed Lemur
Mococo Moki tetL
Der
ingl.
Testa con inf»cchie bianche; dorso cinereo, rosi-oóti cinta di aii»^iii alternativamente bianj
e neri. Tav. 3. fìg-. 7. e Tav. 4- %• ^•
5
Aud' n, Makis. M^. 4.
sigao
clii
Sliaw.
G
Geoltr.
5
zoolog.
a.
pi,
35.
inf.
fig-.
e F. Cuvier. Mani.
pi.
5.
liv.
3.
Abita a 3iadagascar.
La
lati
niujo
del
[)'iut>»
del collo ed
il
del corpo
gri,^i
petto
;
delle estremila bianca-'tra
li
e
.
j
,
pollici
Vive in branchi
quieto
è un
ritato
,
,
,
;
di
;
superficie
e
coda
il
,
i
lati
bruna
j
interna
un
rado
lungo un piede,
corpo è
piede
3o - 4^ individui
di
mite però
grido acuto
la
,
ventre
testa
iride
coda d'ordinario con 3o anel-
Dal muso sino alla coda
quattro
sommità della
la
,
contorno degli occhi nero
e
:
fa sentire la
allora specialmente
sette
pollici
.
domestico è irresua
voce
,
quando venga
che
ir-
.
Sp, 2. Lemure rosso
Maki rouge frane.
.
Lemur
ruher Geoffr.
Testa, mani, coda, superfìcie interna delle estremità j e ventre nero, una macchia, bianco-giallastra alla nuca; le altre j^arti di color cannella.
Abita nel jKadagascar,
,
Il
ha un colore
vertice
alle orecchie
r
dorso;
piti carico del
attorno
pelo è più lungo, che nelle parti vicine
il
orlo dell' orbita è sporgente
nella
superiore
parte
:
la
i
coda è più lunga del corpo, (r)
3. Loricle , Loris (2) Geoffr.
Testa rotonda; narici rilevate, e prolungate al
di là del muso; occhi assai grandi, diretti all' innanzi j vicinissimi fra loro; incisivi ^, li superiori
gì' inferiori
piccolissimi con un vano nel mezzo
proclivi, piccolissimi; canini | di mediocre grandezza; mascellari y^ simili a quelli dei lemuri, ma
con punte più aguzze; quattro poppe al petto; titarso , e metatarso di
l)ie più lunghe dei femore
ugual lunghezza; ninna coda.
Gen.
;
;
Il
corpo
mascellari
e
5
le
grandi
quattro poppe
si
giacche di fatto
,
membra sono
e
sporgenti
potrebbero
sonvi
quali ha due capezzoli
due
.
di
sole
L' osso
le
;
del
là
considerare
quello del raggio, e quello della
le
gracili
al
glandule
unghie quella soltanto degl'indici
muso
come due
ognuna
,
del cubito è
tibia
inter-
ossa
dal
le
;
sole
delle
da
distinto
peroneoj
fra
posteriori è aguzza,
ed adunca.
( i)
Le
altre specie di questo genere sono
da Geoffr. Annales du Mus. toni.
Desmarets. Dict, d' Hist. Nat. tom.
(2)
Da
Loeris
ig.
,
indicate
e descritte
j8. articolo
da
Maki
.
noìne dato dagli Ollandesi alVunica
specie di questo genere.
,
.
j6x
Loride gracile, Loris grocìlìs
Sp. unica
Qi:of\'r.
Leìnur tùrdìgradus Lin. Gm.
Dcr
Zie Loris frane. Loris iugl.
schlanke Lori
ted.
Faccia bruna, massime sopra gli occhi; linea
hianca, stretta, dalla base del naso diretta alla fronte; pelo grigio -rossigno 3 più carico sui dorso j che
nelle altre parti
Seba thesaur. toni. l. tab. 3.5.
Audeb. Makis. pag.
Shaw
24. pi. 2.
gener. zool. tom.
Abita al Geilan.
1.
pi. Zi.
Faccia pelosa; orecchie larghe,
tebre lombari
bercolo
dorme
;
frutta
tresl di
il
,
la
sua voce, è
giorno
uova
di
Gen.
rotonde/ nove verha nn
nel sito della coda vi
5
Questo quadrumane sembra
.
poche volte sentire
menti
e
lento
svegliato rimane
,
d' insetti
,
;
piccolo
di tristo
ne' suoi
la
è lungo
tu-
umore,
notte
8-9
fa
movi;
nu-
pollici.
Njcticehus (i) GeoiFr.
4' Nitticebo
Testa rotonda; muso corto; naso non prolungato; occhi come nel genere precedente; incisivi -^j—
tra gì' intermedi superiori un vano, i laterali,
,
quando
vi siano, più piccoli; canini § Ji superiori
più grandi; mascellari yf gli anteriori a una sol
punta j e coHipressi, gli altri a corona larga , scaI r
(i^
Da
vÌj^
—
-
notte
^reci ad una scimia.
^
oda
yy/j^Oi
— nome dato da'
5
.
l62
vata nel centro, tubercolosa negli angoli (7)^ tibia
più lunga del femore; tarso , e metatarso uguali
ira loro per la lunghezza
.
tibia, è anche in
La
roneo
,
ed
mani
dice delle
moderni
loridi
genere
posteriori è aguzza
distìnta
,
adunca
ed
nitticebi
,
e
li
Cosi pure avea da prima pensato
to riflettendo alla gracilità
prominenza
,
ì
nitticebi,
me
si
,
Alcuni
.
separare
dai
che pur
del
delle
vi
Stenops.
Tlliger
G eoffroy
somma
e lungliezza
e ad altre difft^renze
pe-
riuniscono nel medesimo genere,
che da taluni viene chiamato Loris ^ da
alla
dal
unghia dell'in-
non vogliono altrimenti
zoologisti
li
questo
cubito dal raggio. La sola
il
,
ma
in segui-
corpo dei
narici
sono fra
dei
i
loridi
,
medesimi
medesimi, eJ
peruase, che non potevano rimanersi insie-
uniti
Sp. Nitticebo bengalese, Nyctìcehus hengalensis
Groffr.
Muso
largo;
4
incisivi superiori; pelo
grigio
giallastro, una fascia longitudinale bruna sul dorso
eocJa brevissima
.
Tav.
4-
fig'
4-
Vosmaer. Descr. du Paresseux pentadactyle
etc,
tab. 6.
Audeb. Makis pag. 21. pi. 1.
Shav/ gen. zool. tom. l. pi. 29. 3o,
.
Abita a Benscala,
(\)
Vedi nella tav.
yresenta
il
2. la
figura 6,
la
teschio del uiuieèho del Ccilan.
quale
rap*
i63
Occhi orbicolari
pelo è più
colore del
occhi, ed
alle
ascose sotto
ga 2
-
,
naso
dilatabile;
assai
grandi,
e
carico
viduo osservato
su
,
fianchi
i
sono
queste
pelo lanuginoso
il
da Vosmaer dormiva
un
il
;
ovali
,
giorno
,
mangiava pane, frutta, uova
grido
lento,
è
Un
che uccelletti;
era
,
coda
la
piede.
svegliato la notte,
il
a pupilla
Il
attorno
,
sottili
ruvido
e
corpo poco più di
il
,
piccolo, piatto anteriormente.
orecchie;
3 linee,
bruno
di colnr
aj^li
quasi
lunindi-
rimaneva
,
ed an-
tremulo, monotono
ai ai. (r)
Gen.
5.
Galago, Galago
(2) Geoffr.
Testa rotonda; muso corto; occhi grandi, fra
loro vicinissimi, diretti all' innanzi; orecchie lunghe, senza pelo, e membranose; incisivi -^- i
superiori con un vano nel mezzo, piccolissimi, vergì' inferiori rjuasi orizzontali; canini
ticali
f gran,
;
di in
amendue
le mascelle
,
i
superiori taglienti,
conici; molari
^^, nella mascella sutre primi compressi
e taglienti, gli al-
gl'inferiori
periore i
,
a tubercoli aguzzi, nella inferiore il primo'
d' ogni lato somigliante al canino 3 gli altri tuberi
tri
(i^
te
Due
altre specie
da Des/nar, N. Dict.
di questo genere
d' Hist.
Nat.
sono indica-
toni.
23.
artia.
Kycticèbe.
(2J JS' questo
nome che
il
Galurn alla specie
^
si
dà dasli
che fra poco indicherò.
abitanti
di
.
.
i64
•
la lil)i,\ più lunga del femore; il tarso triplo in iuu^liezza del metatarso; ung'Uie piatte, eccettuate quelle degl'indici posteriori.
colosi (i);
Questo
lo
genere
ha nominato
è
adottato
stato
Ololicnus
.
Le
da
prese fornite essendo di lunghissimi tarsi,
nere dallo stesso zoolos;ista venne
glia di
quadrumani detta
Sp.
GeofTr.
dei
il
quale
sono
com-
Il!ip:er,
specie che vi
ascritto
1'
anzidetto
o;e-
ad una fami-
Macrotarsi
Galago senegalese
Galago stnegalensis
,
Lemur Galago
Schreber.
Gftlago chi Senegal frane. Whitish Lemur ingl.
òer scnegalische Galago ted.
Due soli incisivi superiori; orecchie lunghe al
pari della testa; corpo bianco-giallastro superiormente, grigio-giallastro inferiormente; coda lunga,
bruno ros-^igna , fioccosa all'estremità.
Menag.
toni.
2.
da
Mus. de Paris, ed.
Abita
12.
1817'.
al Senegal.
La figura
(ij
in
pag. 261. (2).
20 della tav.
scella inferiore del
luno risguarda
i
i.
rappresenta la
Galago senegalese
primi molari
leti,
;
e, e
si
noti
^
ma-
che ta-
come secondi
taniiii
{2) Cito questa sola
jroj
è la sola esatta'
figura
,
perchè al dire di Geofi-
165
La
lastra
mani
testa è grigia
naso;
sili
è brevissimo
lungo quanto
piii
con una
,
nella
;
s'
faìcia
coda addiviene per gradi
corpo dalla punta del muso sino
è
lungo
pollici circa
,
base
alla
coda otto
la
zo circa. Sono questi quadrumani miti,
beri
,
I
negri di
coda
della
pollici
e
,
mez-
vivono sugl'al-
nidificano nei tronchi cavi dei medesimi
trono d'insetti.
piii
accosta all'estremità della medesima.
Il
sette
longitudinale gial-
corpo è lungo, e molle; sulle,
pelo del
il
Galam ne'vanno
,
e
si
nu-
a caccia per
mangiarli, (i)
Gen.
Tarsìus (2) Geoffr.
6. Tarsio
Testa rotonda, quasi sferoiil.'ilo muso brevissiocchi assai grandi; orecchie lunghe, senza
5
;
mo
;
pelo,
gì'
membranose;
^,i superiori contigui
incisivi
intermedi assai grandi,
i
;
laterali piccolissimi;
gl'inferiori piccoli, conici, verticali; canini § i
superiori più piccoli degl'incisivi intermedj
e dei
canini inferiori; mascellari \^ gli anteriori ad una
,
sola punta, gli altri a piii puntp; tibia più lunga
del femore; tarso tre volte più lungo del metatarso; unghie piatte, eccettuate (juelle dell'indice, e
del dito medio delle mani posteriori, le quali so-
no aguzze, ed adunche.
La descrizione delle
(i)
più volte
citato
dizionario
altre
di
St.
specie
Nat.
trovasi
aW
nel
articolo
Galago.
(?j
La lunghezza eccessiva dei
nelle specie di questo genere
di chiamarti
il
,
tarsi
,
e che osservasi
ha forse suggerito Videa
medesimo Tarsiai.
.
i66
GeofFroy aggiunge agli esposti
gambe
di avere le ossa delie
anche
caratteri
saldate
insit
me
qiirit»
mentre
,
cubito è distinto dal raggio: in questi quadrumani
so è
composto come negli
altri
di
varie
ossa
notturni, nutronsi di insetti, e fanno grandi
Sp. Tarsio di I3aubentori
,
;
il
il
tar-
sono
essi
salti.
Tarsius Dauhentonii
Aucìeb.
Didelphìs macrotarsus Lin. Gm.
Tarsier frane Tarsiar maucauco Tngl., JJer Tarser JDaubentons tetl.
Grigio-ferrugineo superiormente, più chiaro inferiormente ; coda lungliissima j fioccosa all' apice.
Tav. 4- %• 2.
Audeb. Maia pag. 29. pi. l.
Buff. Son. tom. 32. pi.
12.
Abita le isole dei mar paciiìco
mente Macassar.
e
,
principal-
Misurato questo tarsio dalla punta del muso sino alla
base della coda ha
lunga.
(i)
rigi
il
Il
6
pollici di
lunghezza
;
la
coda è più
pelo è lungo, e lanuginoso, (i)
Nel tomo 19 degli Annuali del Museo di Pa^
ha indicato alcuni altri tarsi i non
Sig. Gcoffrojr
però abbastanza conosciuii
,
ed ha trattato di un nuovo
genere di quadrumani denominato Cheirogalens
/e
appartengono
tre
figure fatte già
non sono
esse
al
animali
^
di cui vide
da Commerson
eseguire
certo sufficienti
,
egli
.
Ma
a/
le
i^'^a-
sole
poiché
a farci conoscere
i
principati caratteri generici di questi quadrumani , per
ciò
,
seguondo f esempio del Si^. G. Cuvier ometto di
trattare di
un
tal
genere
.
CORREZIONI
ERRORI
Pag.
Ij'n.
2 inferiormente
25
,
alle
altre
inferiormente
29 T9 In questo
3
9 spongiosa
I
4o
62
c)5
2
r
addottarono
7 Gravenhorst
23 dalle azioni medesime
96 nella nota
lo3
8 diversi
al-
alle
tre dita
dita
,
littèratura
da pitechi de' quali
In questa mascella
spugnosa
adottarono
da Gravenhorst
,
e delle azioni
medesime
ìittérature
diversi
da' pitechi
,
de'
quali
io5 27 (i) Hist. nat. des Singcs
1
15
4 sopracigliare
118 18 Lòwenschwnz
1
19 25 (2)
129
2
si
(2) Hist. Nat. des Singes
sopraccigliare
Lowenschwanz
(0
addotti
143 i6 metta urli
si
adotti
mette urli
il
Die
Dticembrls 1S19.
50.
VIDTT
Pro Eminentiss.
,
et Keverendiss.
D. D.
CAROLO CARD. OPPIZZONIO
Aichiep. BoiionJE
Joachimus Can. Ambrosi
Sacrae Theol. Pub. Prof, et
Die
30.
Exam.
SynoJalij.
Decembris 1819.
VIDIT
Pro Excelso Gubeinio
Domiiiicus MaiKiini
et
Die
S.
Exam.
jo.
T. D. Parrochils
Sj'iiod.
Decembris 1819.
IMPRIMATUR
Camilliis Ceronetti Prov. Ccii»
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Tom.Il.
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Elementi di zoologia V2