Of.' £^ HV.P, ELEMENTI DI ZOOLOGIA/ DELL' ABATE CAMILLO RANZANI trofessore di mineralogia , e di zoologia nella pontificia università di bologna , Tomo Secondo CONTENENTE LA STORIA NATURALE DE' MAMMIFERI Parte Prima, » OLQG NA PER LE STAMPE DI ANNECJO NOBILI 1820. • •^ V • • « . PREFAZIONE G Ihiunque intraprende lo studio della Zoologia deve principalmente rivolger r animo alF attenta considerazione dei mammiferi, i quali sono senza dubbio più perfetti di tutti gli altri animali sì per le facoltà delF animo , come ancora Il perchè per la struttura del corpo seguendo l'esempio di Linneo*, di Cuvier, di Blumenbach ec. ne ho trattato in primo luogo Nella introduzione alla presente classe ho esposto i fondamenti della medesima , toccando però appena le cose principali , che risguardano la struttura interna del corpo de' mammiferi Imperocché la separazione della Zoologia dalla Zootomia è oggimai generalmente ammessa , ed approvata , ed avendo assunto di trattare in questi miei elementi soltanto della prima , si avrebbe motivo di riprendermi, se non mi fossi io qm . . 6 astenuto dal tessere anatomiche descrizioni , essendo ciò , come ognun sa , uflicio deir altra Ho dato le necessarie spiegazioni del linguaggio tecnico , ne ho taciuto affatto di alcune aggiunte che ad esso fece , non ha guari tempo , il Signor . (i) llliger La . classificazione poi dei che il Signor Giorgio Cu, ha seguito nelf ultima sua opera su tutta la Zoologia (2) mi è sembrata meno imperfetta di quante altre sono state finora proposte , e per ciò stesso V ho quasi in ogni sua parte abbracciata , ed allontanandomene alcuna volta ho palesato i motivi , che a ciò mi hanno indotto Non comportando la natura del mio lavoro, che io dia contezza di tutte le specie, ho esposto i caratteri delle principali, indicando però le opere , nelle quali sono descritte le altre Non ho dato la compiuta sinonimia di quelle specie di mammiferi vier . . (i) Car. Illigeri vium lini , Prodromus systematls niammalium addltis terminis zoographicis utriusque classis. 181 1. , et a- Eero- in 8. (2) G. Cavier gani «ation. tom. Le rècne animai distriLué d'après son I. a Paris iBiJ- or- 7 . ho discorso sì perchè ne sarebbe rimasto soverchiamente ingombrato questo mio libro , come ancora perchè non miche sembra in verun conto necessario tutta s' apprenda da chi vuole iniziarcui , , Ho conservato la linneana nomenclatura ne' casi , in cui lo stato attuale della Zoologia me lo ha permesso Allora solamente ho fatto uso alla si Zoologia . . di nuovi nomi italiani ^ quando non ne ho trovato nella nostra lingua alcuno at- to a significare le cose , che da me si volevano indicare L' opera poc' anzi citata del Sig. Giorgio Cuvier mi ha fornito de"* . nomi francesi logia del ; primo volume della ZooTiedemann (i) ho preso dal Sig. de' nomi tedeschi La Zoologia generale di Shaw (2) , la traduzione inglese del Sistema della natura una gran parte di . Linneo recentemente stampata in Lon- dra (3), (i) Frid. 1808. in (2) e gli elementi Tiedemann. Zoologie. Zoologia del Erster Band. Landshut 8. George Shaw General zoology 1801. in di voi. 1.2. London 1800- 8. (3) Charl. Linnaens. A genuine and universal system o naturai history. London i8i6. voi, j. 2. in S. ,, 8 Stewart (i) mi hanno somministrato i nomi inglesi Nella scelta degli oggetti da rappresentarsi nelle ligure , ond' è corredato questo volume , ho avuto principalmente in mira d' indicare in qualche modo la progressione de' generi delle varie famiglie Laonde sono stati per lo più da me preferiti i generi estremi, ed alcuni degf intermedi , e di ognuno di essi ho fatto efsigiare almeno una speSig. . . cie . Tanto nelle descrizioni , come nelle notizie sulle maniere di vivere , ne mi sono esteso in guisa da divenire prolisso né mi sono contenuto dentro limiti così ristretti da omettere alcuna cosa rimarchevole , ed ho usato tutta la diligenza per ottenere lo scopo che mi sono proposto, di dare alla studiosa gioventù esatta contezza delle principali scoperte, che intorno ai mammiferi sono state fatte in questi ultimi tempi. Ho quindi messo in opera quanti mezzi erano in mio potere, onde procacciarmi i più recenti libri , (i) e. Stewart. Elements of the naturai liistory of the animai kingdom voi. I. Edinbtirg. 1817. in S. ne' quali è .... 9 trattato di codesti animali , e ne ho attinto quelle notizie clie ini sono sembrate più rilevanti, e più sicure. A fine di appagare il desiderio di quelli, che intervengono alle mie lezioni ho diviso questo secondo tomo in due parti, la prima delle quali precede di breve intervallo la seconda. Se a taluno non piacesse una tale separazione , potrà in seguito riunire le due parti, giacche nel- numerazione delpagine della prima. la seconda continuerà la le tavole 5 e delle INTRODUZIONE ALLA STORIA NATURALE DE' MAMMIFERI CAPO PRIMO De vaiii nomi dati alla storia naturale de' Gr]li mammiferi. animali vertebrati , che hanno il cuore a due ventricoli, e a due orecchiette, ed il sangue rosso, e caldo, e che in oltre sono vivipari, s'indicano, come dissi già neU' introduzione generale, col nome di mammiferi. Quella parte della Zoologia , la quale tratta de" medesimi si chiama da alcuni moderni Mammalogia , o anche Mastologia , da Raffinesque Mastodologiaj da Blainville Mastozoologia. SI latte denominazioni o sono nuovissime, o quantunque da qualche tempo proposte ^ sono state finora abbracciate da assai pochi scrittori. Che se poi di ognuna si ricerchi diligentemente r etimologia , si troverà poco conforme a ciò. . 12 die pur vorreLbesì significare (i). Dicasi altrettanto del nome di mastodj che Raffinesque ha sostituito a quello di manuniferi, e dell'altro di mastozoarj , col quale Blainville indica Il nome di pi^li animali di cui trattiamo liferi, dato già da R<ijo ai quadrupedi ovipari ^ e risguardato da Blainville come sinonimo di mammiferi ^ non si deve come tale considerare , giacché fra i mammiferi annoveransi anche i cetacei , de' quali la maggior parte non ha pelo di sorta alcuna , . (i) Maninialogia deriva dal vocabolo latino jìiainma-mam- nome £;reco Àoyoi; - discorso/ Mastologla deriva da IJ.Ctqoi; . mammella, e da AÓ/O? Mastodologia dall'aggettivo [/.Ci^ujo g mammelle, e da ÀÓyog ^ eoi; - a grandi mella, e dal *, y} , e da ÀÓyog . [Ji0i<^6? ^ da ^cDov- animale , perchè ognuno da se comprenda la verità di quanto ho asserito intorno ali" etimologia de' nomi , co' quali taluno ha voluto significare la storia naturale de' mammiferi, e di quelli pure desunti dalla greca lingua , die Raffinesque , e Blainville hanno usato in vece del nome di mam- Mastozoologia da E ciò basta miferi . Che se poi a questo del tutto corrispondente, e un altro se ne volesse sostituire preso dal greco idioma, si po- trebbe adoperare quello di mastofori derivato da (XW^og , e da portare , e quindi la storia naturale de' mammiferi potrebbe chiamarsi Mastoforologia , se un tal nome non avesse il difetto di tsàcre troppo lungo, ed alquanto difficile a pronunziarsi. ,7^^; ^spu) i3 CAPO Vegli organi che II. mammiferi servono ne sensazioni alle . R -imarchevoli sono senza dubbio i carat- teri distintivi del sistema nervoso de' maniiniferi Alcuni . cervello ne' di tali altri nella , die nervij si risiedono caratteri spinale midolla distribuiscono nel ed altri alle diverse , Due soli ne indicherò appartenenti al primo de' quali consiste nell'essere gli emisferi dello stesso insigni riuniti mediante una lamina midollare chiamata corpo calloso: 1^ altro è quella prominenza trasversale chiamata ponte del Varolio, la quale scor- parti . cervello, il gesi nella superficie inferiore della midolla al- lungata Sono . i bite . IJn di due occhi denominate or- mammiferi provveduti situati nelle cavità del cranio solo se ne conosce finora , gli occhi rimangono affatto ascosi, perchè la pelle sovr' essi ne è più sottile, ne meno pelosa di quello sia altrove (i) Tutti gli altri hanno e gli occhi forniti di due palpebre esterne del quale . , (i) E' il Mus typhlus di Linneo, lo Spalax tjphlu^ di alcuni moderni zoologisti. «4 ìlei . .^ riicìlmento più o meno manifesto rli una Vengono le palpebre ionnate dal ripiegamento della pelle , e fornite sono di muscoli alcuni de' quali hanno r ufEcio di aprirle j perchè entri negli occhi la luce, altri servono a chiuderle e ad impedire che Q la stessa luce, quando fosse soverchia, o estranei corpi recliino offesa a questi organi cotanto dilicati I movimenti delle palpebre giovano pure a mantenere puliti gli occhi. I mammiferi, che menano lor vita sotterra hanno, generalmente parlando, gli occhi piccoli; i notturni gli hanno per lo più assai grandi Varia è pure ne' mammiferi la situaterza palpebra interna « , , . . zione degli occhi innanzi, ; e sono questi o diretti fra loro vicini, ovvero e all' rivolti ai r uno dall'altro distanti ^ o finalmenuna posizione intermedia Per riguardo poi alla figura sono i medesimi o sferilati, e in te ci , o . piani anteriormente , convessi, formati però sempre nache, che rinvengonsi Vi ha quindi e posteriormente dalle stesse to- in quelli dell' uomo.. la congiuntiva, sclerotica, la la cornea trasparente, la coroide, T irJde, l'u- vea , e la retina, la quale non è altro che un'espansione del nervo ottico, e vuoisi risguardare come la sede principale del sensorio della vista Parimente vi sono tre umori di densità diversa, l'acqueo cioè, il cristallina. . i5 eà il vitreo, e passanclo a traverso di essi la luce in vario modo si rifrange prima di giunQrainli però sono le diiFegere alla relina. renze trovate da' zootomi negli occhi de' varj mammiferi, allorché ne hanno esaminate le anzidette partì. Sogliono to del colore dell' iride gialla, i zoolosisli tener con- la quale in altri cerulescente, o ed intorno a ciò vi ha talvolta in alcuni è aranciata ec. diversità fra gl'individui della specie medesima. La pupilla poi quell'apertura cioè dell' iride che lascia penetrare negli occhi la luce non è in tutti i mammiferi stessa della l'una,© r altra do la pupilla , secondo le circostanze. Quan- dilata è generalmente rotonda, si si mantiene rotonda in alcurassemhra un romhoide, talora ristretto, che poco dista da una linea o e ristringendosi ni , così grandezza, e della render varia stessa figura^ ed alcuni possono in altri verticale, o trasversale: vi ha finalmente qualche mammifero, la cui pupilla un ristretta somiglia per la figura ad un cuore. Gli animali de' quali parliamo possono quasi tutti muovere in molte guise i loro occhi , mercè T azione de" muscoli , che a ciò sono destinati E' cer. to finalmente chi de' » le diverse qualità degli mammiferi sono addattate vi bisogni ed vere , che alle rispettive ai maniere cc-^ rispetti' di vi» i6 Siccome tutti stìnti ocelli tati sono (li mammiferi hanno ì fra loro somiglianti due orecchie, Funa , così delle cine eli- pure do(juali né punto , né poco differisce dall' altra ed amendue hanno un esterno meato uditorio. D'ordii nario attorno alT ingresso del medesimo scorgesi un espansione cartilaginea, che dicesi orec, chietta, varia è la grandezza, la fi-' gura , la direzione, l'interna siiperficie. In questa meritano talvolta una particolare considerazione quelle eminenze alle quali furono imposti i nomi di trago , e di antitrago , di elice, e di antelice. In che consistano le differenze delle anzidette parti , si vedrà allor di cui quando parleremo cui de' diversi mammiferi , in ora ad cosa affatto inutile. Le principali interne parti, ond'è ne" mammiferi composto il sensorio, di cui ora si tratta, sono la memhrana del timpano; gli ossetti situati nella cavità del timpano stesso denominati il martello^ 1' incudine. Tosso lenticolare, la staffa ; la tuha eustachiana; il lahirinto osseo, di cui fanno parte esse indicarle il s' vestibolo, ciola ; e incontrano : trattenersi il ad una ad una a i me semhra canali semicircolari, e la chioc- finalmente il lahirinto al quale viene distribuito il membranoso, nervo acustico e Venendo ora a considerare le parti ond' è formato T organo deli' odorato , avvertirò in , 17 primo luogo, che pocliissimi, hanno i iiiammiterì , eccettuatine flae esterne aperture, per entrano gli effluvj odorosi in due canali divisi da un tramezzo, cui si dà il noAllor quando poi me di setto delle narici apertura, ha che i due caun'esterna non vi nali verso r estremità si riuniscono a formarne un solo, e là finisce il setto che per lo lungo li teneva divisi. Nella maggior parte di questi animali, non però in tutti, vi ha un Chianaso esterno più o meno prominente mansi alette, o pinne le parti estreme, inferiori deir esterna parete del naso. Illiger appella Rinario (^ Rhìnariiim^ (i) la parte estrema del naso , qualora sia coperta di una pelle Servesi Io sottile, liscia, e per lo più umida stesso zoologista della denominazione di Chiloma ( Chiloma ) (2) per indicare il lahhro superiore in un colla porzione del naso, che gli è attaccata, purché tutto questo formi una rimarchevole gonfiezza come vedesi nei cavalli Il naso è ne' mammiferi asnei carnali ec. sai vario per la grandezza, e per la figura. Gli si dà il nome di prohoscide quando sia prolungato al di là delle mascelle, e sia dotato le cjuali . . . , , 1 (i) (in ^ivupiov — piccolo naso. (2) da %f7À0^' - labbro. i8 3i gran mobilità. Dicesi clie il naso di un manimifero è semplice qualora non abbia appendici di sorta alcuna j se ne abbia sì cbiama composto. Illiger dà il nome di Prostema (^ Prostluma^ (3} a qualunque appendice, la quasecondo cbe quest' le sia al naso sovrapposta appendice è simile per la figura ad una foglia , ad un ferro di asta ^ ad un cuore, ad un imbuto, il naso dicesi foglioso, astato, cordiforme, imbutiforme Se poi sia il naso circondalo da _, : . un margine pieglievole cbiama crestuto. Le si parti interne di questo sensorio sono, generalmente parlando , la membrana pituitaria col nervo olfattorio, ed i così detti turbinati Per riguardo ai seni mascellari, frontali, e sfenoidali, or P uno or P altro manca a varii geneed alcuno di ri della classe de' mammiferi questi non ne ha di veruna sorta. La lingua in cui ha sede P organo del gusto è in tutti i mammiferi carnosa, e pieghevole ^ d" ordinario attaccata soltanto colla sua . , , alP osso radice una porzione mercè di muscoli destinati a muoverla ioide , e con della sua base alla mascella inferiore membrane, e di Pochissimi poi sono i mammìne' quali la lingua quasi fin verso l'estre- in varie guise feri , mità sia (5) da . attaccata al palato npog\}ììi/,Ci inferiore . , aggiunta, o sia appendice. Soglio- . ^9 noi zoologisti za la , esaminarne la figura, la lunsliez- superficie, e la mobilità alla figura è la Per riguardo lingua generalmente negli an. animali larga, e depressa, o sia piatta, senza intagli nel contorno; alcuniperò Phanno depressa, ed intagliata, e pochi F hanno vermiforme La lunghezza della lingua per lo più è tale, che nello stato di riposo rimane distesa nel palato inferiore: allorché poi sia vermiforzidetti . me, è anche assai lunga, e ritirata dentro la tocca vi sta ripiegata. E' la medesima, generalmente parlando, fornita di tre sorta di papille nervose denominate coniche, funi^iformi e , caliciformi : per la distribuzione, per lo nume- ro, e per la grandezza variano esse ne' diversi generi, e talora non ve n'ha quasi indizio. jA.lquanti mammiferi hanno nel mezzo della su- periore superficie della lingua un certo numero di papille coniche, colla punta ripiegata air indietro, rivestite da una specie di astuccio di sostanza cornea: quindi una tal lingua è ruvida, sovente al segno, che questi animali lambendo la pelle nuda, possono lacerarla. Diversa è finalmente la mobilità della lingua de' mammiferi, e mobilissima scorgasi in que'che l'hanno vermiforme, pressoché im- mobile negli altri , in cui è per parte attaccata al palato la massima 20 Mi rimane a olire alcuna cosa del sensorio dalle estremità eie' nervi che formato elei tatto Per mezzo del tatto prosi diramano nella pelle , . vano i mammiferi sensazioni di varie sorta, ed acquistano nozioni diverse, sofirono cioè il caldo, ed il freddo, e s'accorgono della durezza, o mollezza della figura, e di altre qua, lità te di de' corpi . Ma non tutte le parti rivesti- pelle sono in rodesti anim;iii atte egual- mente a ricevere, ed a trasmettere le sioni necessarie affinchè abbiano luogo impresle in- Una tale differenza non didicale sensazioni pende soltanto dalla copia de' nervi ma ezian, e dio dalla sottigliezza , e nudità della pelle dalla mobilità, e pieghevolezza delle parti, cui essa ricopre. I mammiferi, eccettuati po, chi, hanno all' esterior superfìcie del corpo un o minor numero di peli ; alcuni sono in oltre guerniti di scaglie, o di lamine, o di pungoli coinei e ve n'hanno finalmente di maggiore , ; quelli la cui pelle, quantunque affatto nuda, pure è dotata quasi da per tutto di un tatto assai otltìso^ perchè eccessivamente grossa, e poco pieghevole. Vedremo in seguito, che nel- mammiferi , or questa or quella parte per riguardo alla squisitezza del tatto prevale alle altre, ed avremo motivo di persuaderci, che ciò era necessario, affinchè co- la serie dei desti anijnali potessero secondare le loro ten- . 21 denze e soddisfare a' loro bisogni E ciò taintorno agli oreani , che ne' mammiferi Chi ama di ben coservono alle sensazioni noscerne r intima strattura ricorra alle opere dei zootomi , e sopra tutto alle lezioni di Anatomia comparata del Sig. Giorgio Cavier , . sti . CAPO Ddle imrtl , III. che nel mammìferi servono ni moto locale. I mammiferi per la maggior parte \'ivono sul terreno asciutto, pochi sono acquatici , al- cuni amfibj , e ve n' ha finalmente picciol numero , che mediante un volo più, o meno imperfetto può rimaner sospeso nelP aria , ed aggirarsi per entro alla medesima. Inoltre non tutti quelli j che muovonsi sul terreno asciutto ciò fanno alla stessa guisa , e gli uni sono principalmente atti a passeggiare , altri a correre ti , al frir altri a saltare . Laonde le parti serven- moto negli animali, di cui si tratta, ofdebbono senza dubbio grandi differenze . Sì fatte parti sono principalmente quelle, che diconsi estremità, e volgarmente anche gambe. Il numero loro non è mai maggiore di quat- 33 tro, due anteriori, e due posteriori, né mai minore di due. In questo secondo caso, e talvolta ancora nel primo per la figura ed esteriore apparenza somigliano esse le pinne, o sia le alette de' pesci , quantunque siano internamente formate da varie, e distinte ossa analoghe a quelle, che si trovano nelle estremità corrispondenti degli altri mammiferi. D'ordinario gli organi , de' quali ora si mati in guisa gono composti , tratta sono confordie anche esteriormente si scor^ di diverse parti ; e si dà il nome di piedi a quelle, che nella traslazione dell'intero corpo, generalmente parlando, servono di basi, su cui posino le altre Seguendo 1' esempio di Aristotile tengono i zoologisti gran conto delle differenze che presentano i piedi dei mammiferi Distinse già lo Stagirita scrivendo de' . . suoi quadrupedi vivipari i piedi, ne^ quali veggonsi distinte dita da quelli in cui non appa- una che gli altri finiscono d'ordinario con una o più parli di natura cornea , alle quali si dà il nome di unghie. Aristotile divise queste in unghie propriamente tali, ed in ungule, e parlando di que' quadrupedi vivipari , i quali forniti sono di ungule notò, che alcuni ne aveano una i?ola , ed indivisa per ogni piede, e li chiamò solipedi, ed anche solidunguli, e che non pochi altri aveano l' ungula, bifida , e li nominò birisce tale distinzione. Sì gli uni salci (i). I zoologisti che vennero Ari- tiopo stotile adottarono queste distinzioni e dissero digitati i quadrupedi vivipari , ne' piedi de'qua, Rajo li chiamò ancora fissipedi ed ai quadrupedi anche forniti sono di unghie dette il zidetti nome di unguicolati, agli altri che hanno unli è facile il disrernere varie dita: , , , gule quello di ungulati ; ed avvertì , che fra gli ungulati vi sono, oltre i solipedi, ed i hisulci di Aristotile, anche altri quadrupedi vi- vipari, che devono chiamarsi quadrisulci. Definì egli poi l'ungula così un corpo duro di : sostanza cornea, concavo, che copre, e riceve dentro se l'estremità del ditO;, e sul quale an- cammina P animale; ed aggiunestremità delnude, di unghie supele dita riormente. Sì fatte definizioni sono abbracciate dalla massima parte de' moderni scrittori di zoologia. Vuoisi però avvertire, che il Signor cora in parte hanno armate però se, che gli unguicolati Blumenbach ha ristretto il le sÌ2;r,ificato delle denominazioni di fissipedi e di digitati; imperocché le dà solamente a que^ mammiferi , _, i quali oltre l'avere ne' loro piedi dita di- stinte, e discernibili, sono ancora affatto senza membrana che , riunisca le stesse dita. (i) Arist. de anim. ed. Schneider lib. 2. cap. 2. E non «4 è a tacere in questo luogo die ffeiieralmente si tlicono palmipedi quegli animali, die hanno e piedi, e dita distinte , riunite però queste da una membrana, come vedesi nelle anitre , e che il Sig. Blumenbach estende una. tale denominazione ad animali, nelle estremità de' quali non vi ha parte distinta , che ineriti veraniente il nome di piede ^ ed appella un qualche indizio scorgesi delle dita ascose sotto gì" integumenti. Intorno alle quali discrepanze fra' zoologisti dico, che ragionevo- mi sembra l'avviso le chè vuole chiamare di _, Blumenbach allormammife- fissipedi que'soli quali hanno ne' piedi loro dita disliiite , non altrimenti riunite da membrana ed è appunto in questo ristretto senso che si adopera da tutti una tale denominazione, allorché parlasi degli uccelli , ne veggo motivo di darle siuni licazione più estesa , applicandola ai mammiferi. Non sono io poi d' accordo collo stesso naturalista intorno alla denominazione di digitato , e mi pare, che non debba indicare ri j i : altra cosa in fuori di avere le dita palesemente distinte, siano, o no collegate da una membra- na. Quindi non considero come Blumenbach, ed alcuni altri fanno, in modo però diverso, le anzidette denominazioni quai sinonimi, ed ammetto che un animale possa essere digitato senz"* essere fissipede. Dissento pure da Blumenbach a5 per riguardo alla denominazione di palmipede, e sono di parere, che si possa dare a que' soli manifeanimali le cui estremità hanno piedi L sti , con dita distinte, e palesi, riunite però da una membrana ed anziché chiamare palmipedi gli animali, le estremità de' quali rassembrano alle pinne de' pesci , siano o no algli appell' orlo inferiore munite di unghie , lerò piuttosto colla maggior parte de' moderni zoologisti pinnipedi , confessando per altro, che questo modo di dire non esprime colla dovuta accuratezza ciò , che si vuole significare , mentre in sì fatti animali o non vi sono altrimenti veri piedi o ve n' ha soltanto un indizio assai equivoco. INe' mammiferi digitati, e fissipedi fra tutte le dita degno è di una particolare considerazione quello che si chiama pollice , ed è il primo , incominciando la numerazione dal Iato interno Ora il pollice nasce talora inferiormente, alle altre dita, e o con tutte queste, ovvero con alcune sola: , . mente può venire il in opposizione pollice è situato in auisa stessa linea colle altre dita , , : tal' altra clie volta trovasi nella alle quali non può veramente opposto. ISel primo caso solamente alla denominazione di piede si sostituisce quella di mano Tengono conto i zoologisti ancora di altre dillerenze^che trovansi essere . fra i piedi de' diversi mammiferi , e dicono . s6 plaatigradi quelli j, i quali camminando posano tutte de' piedi a terra piante le 3 digitigradi che caminin.^no sulle dita , ungologradi che camniinano sulle unghie. E' a notare, die fra i mammiferi digitigradi ve uni, che forniti sono di unghie n'' hanno certi aguzze. Ora queste si logorerebhero qualora quelli gli , altri _, camminando non le tenesseche fanno, ed alcuni le ritirano in parte dentro una specie di guaina, e perciò diconsi ;ul unghie retrattili ^ o sia riOltre le estremità serve in altira bili (1) cuni mammiferi al moto locale anclie la coda. Hi questa grandissima somiglianza con una pinna depressa però, ed orizzontale, nei mammiferi, die stanno sempre nell'acqua. Alcuni altri, che lungamente vi si trattengono l'hanno parimenti più o meno depressa. Fra un piccol nui mammiferi terrestri ve n" ha quali dicesi la coda prensile, permero de' chè colla medesima possono essi prendere e teneie stretti altri corpi , e serve anche loro sovente per passare da un luogo ad un altro. sì fatti animili ro sollevate: il . , , , (i) Vedi le figure è indicato gazione di i nn esempio tali fi^tiìe, - 12. delle della tavola prima, varie sorta di piedi e d( Ile altre citate duzione avrà luogo immediatamente desima dopo in il colle quali . La spie- questa introfine della me L' un ài essi, a cagion ci' esenipio, volendo (discendere da un ramo superiore di qualche albero ad un inferiore^ stringe colla coda il superiore, indi rimanendo sospeso per la ceda stessa cerca di afierrare un di, scioltala ramo sottoposto per in- coda, a questo trasferire tero suo corpo. Finalmente possono volare più o mammiferi T in- , clie meno imperfettamente gìo* i vansi della pelle ^ che su i lati del corpo, ed alcuni casi anche posteriormente è larga, ed estensiva , ed è attaccata alle estremità quasi per tutta la loro lunghezza , e talora inchiude anehe la coda Serve poi al volo di in . molti di essi, l'eccessiva lunghezza delle dita delle estremità anteriori , fra le quali vi ha Vengono questi mamun' ampia membrana . miferi indicati generalmente col nome di chiropteri (i) , o coir altro di dermopteri (a). (i) (2) Da Da X^V 5 Séfii.ct, pQ5 - dTOg mano, e da - pelle, e TTspbv , ou - ala. da Trepóvi cv. CAPO IV. Dello scheletro de' mammlfen i-Jo sclieletro de' maiiiiiìiferi dere nella testa , nel tronco , . suol divi- si e nelle estremi- Considerano i zoologisti nella testa principalmente il cranio;, la mascella superiore, e l'inferiore, ed i denti di amendue, qualora ve n abbiano. Il cranio poi è composto da tà. . varie ossa, e le temporali, moide , i sono T limiti il frontale^ parietali, le lo sfenoide , P etquali ossa d'ordinario occipitale, delle Le difsono palesi mercè delle suture (i) ferenze, che si osservano ne' mammiferi per • (i) Il Sig. Spix (Cephalogenesis. Monachii i8j5. infoi, imp.) rJsguarda H tesriiio degli animali vertebrati come T unione di tre vertebre. L' anteriore è da lui chiamata craniocefalica, o sia frontale; la media toracico-cefalica^ o sia parietale; la posteriore addominale-cefalica , o sia ocsipitale. Pretende in oltre questo anatomico , che ognuna di esse abbia altre ossa unite, le quali meritino il nome di estremità. A cagion d'esempio relativamente alla media le ossa nasali ne costituiscono la parte sternale; l'osso jugale co' suoi processi la parte scapolare, la clavicolare, l'omerale; l'osso i mascellare superiore l'ulnare, la radiale, e le falangi denti poi giusta il di lui avviso corrispondono alle unghie. Tocca agli anatomici il decidere se il Sig. Spix abbia, co: me a me sembra, non immaginarie traveduto, credendo che siano reali, e codeste analogie. riguardo a tali ossa non solamente consistono nella diversa gfanclezza, figura, situazione, e unione delle medesime, ma in questo pure, che in alcuni constano palesamente di più parti^ in altri no; e vuoisi notare, che riguardo a ciò trovansi talora ne' cranii delia stessa specie rimarchevoli differenze il più delle volte dipendenti dalPetà. Non mi fermerò io qui già a noverare, e a dar contezza di tutte le difterenze, che trovansi nel cranio de' varii mammiferi, e riserhandomi di accennare le principali ne' trattati particolari, passerò alla considerazione delle mascelle. La superiore è sempre attaccata al cranio , e per Io più ha anteriormente un osso, che ne separa li due rami, e clie dicesi osso intermascellare, o premascellare; l'inferiore non ha altrimenti alcun distinto osso di tal sorta In questo sogliono i zoologisti por mente all'apotisi coronoide. ed al condilo, mediante il quale si efiPettua l'cirticolazione coli' osso temporale. Ma più d'ogni altra cosa esaminano essi attentamente le varie sorta di denti. Distingunnsi modo di . tre parti ne' denti de' mammiferi, e sono la corona, cioè la parte superiore, ed esterna, la radice, ed un solco più, o meno manifesto, che le separa, ed al quale si dà il nome di colletto. Fra i denti de^li animali , di cui ora si tratta, alcuni sono semplici , altri semi-composti , ed al- 3o ^ unione di più denti semplici mediante un cemento. 1 denti semi-composti in realtà sono semplici, ma la loro corona è formata come da una lamina più volle ripiegata, la quale lascia de' vani , in parte almeno riempiti da una materia simile al cenieolo, che trovasi ne' denti composti. Ne' denti semplici scorgonsi due sostanze distinte, Posso cioè, e lo smalto; quello forma l'interno della corona, e d'ordinario tutta la radice, questo ricopre, ed asconde nella corona la sostanza ossea, né suolsi estendere alla radice. I denti composti^ ed i semi-composti oltre la parte ossea ^ e lo smalto, hanno, come già dissi , il cemento. Gli organi destinati alla formazione de' denti denominansi éjermi de' medesimi. Ogni germe consiste in una polpa gelatinosa fornita di una membrana propria ricca di vasi, e di filamenti nervosi. Un involto composto di due membrane, cioè dell' esterna, e dell' interna ^ chiamato capsula racchiude il germe la figura , e la grandezza di questo è corrispondente alla figura , ed alla grandezza del dente. Nel produrre li denti semplici , o semi-compo>ti agisce un sol germe; i denti composti vengono formati , al dire del Signor Blaìnville da varii germi quasi affatto distinti ^ e tanti di numero quanti sono ij denti componenti La membrana del germe ha per tri composti. Provengono questi : . clall' , ufficio di separare la materia ossea del Zi dente membrana interna della capsula incombe Giusta T insegnamento del Sig. Giorgio Ciivier, trattandosi di denti composti , o semi-composti la stessa membrana interna della capsula dopo di avere servito alla formazione dello smalto, va soggetta ad un notabile cangiamento, addiviene cioè grossa, spongiosa , opaca, e rossigna, e così alla la secrezione dello smalto. , rendesi atta a produrre il La cemento. coro- na è formata prima della radice e questa prende luogo nella cavità della mascella, ebe conteneva il germe. INella massima parte dei mammiferi ognuno de' germi stassi in una cavità distinta denominata alveolo, destinata a contenere la radice del dente in altri m*.m, : m-feri le mascelle banno un canale continua- to, almeno superiormente, senza traniezzi^ ed i denti spuntati nella parte posteriore del detto canale lo percorrono , e a poco a poco vengono a compiersi nell^ anteriore Alcuni denti . cbiamansi ed altri mobiri, o sia mascellari Se ci volessimo attenere alla significazione, cbe da prima fu data a questi termini, meriterebbero il nome d'incisivi que"* canini soli denti, cbe sono atti a tagliare; sarebbero soltanto i denti lungbij conici, aguzzi, simili ai più lunglii fra i denti de' cani; e finalmente non si chiamerebbero molari cbe incisivi, altri canini , . , 52 denti atti a triturare, ed a macinare, dirò Tali erano di fatto i denti denocosì , i cibi i . minati a questo modo, che i primi anatomici considerarono in alcuni mammiferi Appresso queste denominazioni vennero applicate ai denti di molti altri animali, e ne fu perciò stesso cangiata la significazione. La massima parte de" moderni scrittori di zoologia dà ^reneTalmente il nome di incisivi a que' denti , che sono piantati nell'osso intermascellare , ed ai corrispondenti della mascella inferiore; e qualora r intermascellare non ne abbia ^ ai denti della mascella inferiore, che al medesimo corrispondono Si indicano poi da questi scrittori col nome dì canini qne' denti, che vengono in seguito a ninna , o almeno a poca distanza degl' incisivi , porche siano in qualche jnodo di figura conica, ed a radice semplice. Gli altri tutti sono denominati mascellari. E' da avvertire , che se per determinare quali siano i denti . . norma dalpremascellare, sarà mestieri F esaminare incisivi l'' osso si desume la già indicata nudi teschi che non sempre si possono avené basterà molte volte l'osservare i mammiferi vivi o anche impagliati e ciò è senza dubbio un qualche inconveniente, inevitabile per altro qualora si vogliano con precisione determinare i denti, di cui ora trattiamo. Per riguardo poi a que" pochissimi mammifei re , , , ; 55 ri , ne' quali in vano cercasi V osso premascel- che situati sono nella linea anteriore delle loro mascelle, eie differenze , che passano fra questi denti , e gli altri disposti nelle linee laterali bastano per persuadere chiunque, clie i primi soltanto han(^uantusique siano no a chiamarsi incisivi ora generalmente fra loro d' accordo i zoologisti nel dire, che un tal dente si dovrà chiamare canino, quando venga dopo gì' incisivi a breve, o anche a niun intervallo^ e sia più, o meno esattamente conico, e ad una sola punta , ed abbia la radice semplice ; lare , la figura de' denti, . pur tuttavia in alcuni casi particolari chi la pensa in un modo, e chi in un altro. Ciò accad-^r suole quando in ogni lato o di una scia, o anche di amendue le mascelle ai denti iiicisii tien dietro più di un dente, che ha l'aspetto, ed i caratteri di canino, nel qual ca5o dasli uni si dà il nome di canino soltanto al primo ^ dagli altri con ragione si ammettono più canini per ogni lato. Vi ha pure diversità di parere fra i zoologisti quando denti , die vengono immediatamente dopo i o gl'incisivi, non hanno a tutti poca i distanza de' medesimi, caratteri di canini , ed al- lora taluno fra moderni ciò nulla ostante li dice canini mentre altri con ragione gli anHo detto con novera piuttosto fra i molari 3 , . , . raofione : mentre a che avere decanini, se con ijfioverà 1' accar/ttamente i denti nome si cliiamino eziandio quelli ai quali non convié*ne esattamente una tale deI molari poi finizione ? non sono generalmente parlando, tutti fra loro perfettamente somiglianti, ed alcuni volta osservanti ne' medesimi rimarchevoli differenze. Oiiindi i moderni zoologisti in non pochi mammiferi distinguono i -molari anteriori da quelli , che stannosi verso il fondo delle mascelle dando ai primi massime se siano piccoli compressi ^ e a(k una sol punta almeno notabile ^ il nome di falsi molari j chiamando veri molari gli altri più grandi, e più grossi^ e spesso forniti di più parti eminenti. E siccome non di rado 1' ultimo dente è assai differente da tutti i precedenti , questo pure si considera separatamente. Dissi già esservi alcuni mammiferi i quali 5ono affatto sprovveduti di denti ed ora aggiungo trovarsene alcuni altri, che hanno denti di una sola sorta, siano questi molari, o canini, o anche zanne piantate nell'osso iutermascellare Non pochi poi ne hanno di due sorta solamente, cioè canini, e molari, ovveIl numero totale de' ro incisivi , e molari denti, e quello delle diverse sorta si nota diligentemente da' zoologisti Oltre a ciò vuoisi tener conto della direzione de' denti stessi j Unito Sì fitto ,. , , , , , , . . . , cioè se siano verticalmente piantati ne^Ia ma- ovvero si dirigano all' innanzi, e sembrino quasi giacenti, o siano inclinati all' uno,o air altro lato, ovvero all' indietro. La corrispondenza si deve pure considerare dei denti di una mascella con quelli dell'altra; imperocché non sempre i denti analoghi s'incontrano colla scella , sommità e talora quelli di una mascella, chiudendosi la bocca, prendono luogo in alcuni vani lasciati dai denti della mascella opposta , ed in altri casi s' incontrano i denti analoghi colla sommità loro in parte solamenE' poi utilissima, anzi necessaria cosa l'ete saminare qual sia la figura de' diversi denti, quale la grandezza, quale la sommità. Laoni zoologisti distinguono i denti piani gli acuti i lobati i rotondati , i fatti a spatola , o sia spatolati j i troncati, i cuneati, quelli fatti a lesina, o sia subulati , i pettiniformi , i tricuspidati, o sia a tre punte, i dentellati ^ i loro , . , , tubercolati i denti a collinette, i denti nel superiore de' quali scorgonsì linee alquanto sporgenti, di una o d'altra figura. _, piano Per Fuso, che i mammiferi forniti di denti fanno de' medesimi è indispensahile, che se ne logori la sommità e quindi che la corona vada soggetta a cangiamenti rimarchevoli Sia per esempio, ne' mascellari di un tal mammifero la sommità della corona fornita di col, , . , 36 lineile: per T attrito si logorano da prima gli apici di tali prominenze, e ne nascono in vece superficie o piane^ o concave d'una, o d'al- tra figura, le quali a gono maggiori mento arrivi ; mano e finalmente a mano addiven- quando il logora- più superficie si riuniscono insieme a formarne una sola Di grandissima importanza è senza dubbio il por mente alle varie alterazioni de' denti, a line di potere riconoscere quelli di una data specie, in qualunque stato ne sia la corona. Non di rado i mammiferi perdono alcuno de' suoi denti e specialmente perchè essendone la corona logorata , viene sospinta fuori dell' alveolo la radice. Ciò accade o per l'urto, che le dà un nuovo dente, il quale a poco a poco si svolge, e crescendo tende a prendere il posto di quello, che ornai è addivenuto inetto a compiere l'ufficio, cui era destinato, ovvero perchè l'osso mascellare accrescendosi anche dalla parte delP alveolo, e restringendosi questo, ne viene espulsa la radice del dente, alla base delle colline, . , che vi era inserito. Nel primo caso vi ha successione di denti, e sembra, che questa in alcuni mammiferi continui per tutta la loro vigeneralmente però cessa ad una certa epota ca, oltre la quale perdono codesti animali denti d'una, o d^ altra sorta ^ senza acquistarne altri nuovi. Singolare è senza dubbio il fé: nomeno , clie allorquando si i osserva in certi mammiferi , denti incisivi, o molari essendo stati troncati , se ne riproduce in breve la porzione perduta (i) (a). Porrò line al discorso su la prima parte dello scheletro de' mammiferi coli' accennare alcune cose risguardanti i modi diversi immaginati da' zootomi, onde determinare, ed indicare esattamente le più rilevanti differenze fra i Granii degli anzidetti animali. Quantunque varii anatomici avessero gic\ notato alcuni distintivi de' cranii umani, «he da quelli differiscono , i quali vengono giudicati perfetti, e quantunque Alberto Durerò nel suo libro intorno alla simmetria delle parti del corpo limano avesse già con geometrica precisione indicato le qualità caratteristiche delle varie teste umane; pure si deve allo Spigelio la lode di avere il primo cercato di stabilire le differenze, che ci presentano i cranii , servendosi di esatte misure lineari. Trattando (i) Vedi Mangili'. Osservazioni per servire alla Storia IVaturale de' mammiferi soggetti a letargo, Milano 1807. e Lavagna. Esperienze sopra la riproduzione de' denti degli ani- mali rossicanti. Nel Giornale di fisica , chimica ec. di Bru1812 pag. 226, 249. (2) Le figure i3 - 20 della tavola prima servono a dare un' idea delle varie sorta di denti j la spiegazione di tali figure trovasi immediatamente dopo questa introduzione. gnatelli an. 38 egli (leir uomo (i) asserì , clie proporziona- ta non potrà dirsene la testa, se non ne siano uguali le seguenti quattro misure , o sia quattro linee. La prima è la linea della faccia, condotta dall'orlo inferiore del mento alla parte superiore della fronte; la seconda è die deve condursi dal vertice sino alla prima vertebra del collo; la terza linea riunisce le due tempia, e dicesi della fronte; la quarta finalmente incominciando dairinferior parte del meato uditivo (là ove sono i processi mammillari) deve continuare sino alla parte più elevata del sincipite. Spigelio non si curò punto di applicare questo modo di misurare le teste ad altri animali in fuori deiruomo; è certo però, che l'avrebbe egli potuto fare agevolmente, e che avrebbe trovato la linea della faccia addivenire in proporzione più grande a norma , che si prolungano le mascelle, ed al tempo stesso scemare ge- la linea neralmente si occipite, dell'' altre tre linee. le persuase, cbe non sure esatte (i) Spis:p]li de (2) dì tal humani Daubenton sur si Daubenton (2) potessero prendere mi- sorta con linee, le quali corporis fabrica libr. i. cap. 8. de la situatlon du grand les différences trou occipital dans P homme , et dans les aniuiaux Nelle della R. Accad. delle Scienze di Parigi per Tanno 1764. . memorie 3<) non Unissero a formare si clegli angoli : e rìflet- ten<\o alla diversa situazione del foro occipitale nell'uomo, e ne' varj mammiferi, ed al corrispondente prolungamento delle mascelle,, avvisò, che si dovesse determinare la relazione, e l'altra cosa nel seguenelle passa fra T una te modo. S' immagini un piano il quale sia a , contatto coir orlo posteriore del foro occipitale , e colle faccette de"* due condili, e su questo piano si tiri una linea ^ la quale partendosi punto dal mezzo di delP orlo posteriore del divida in due porzioni uguali medesimo ; indi dallo stesso punto la quale si dirigsi conduca un' altra linea ga alla parte inferiore dell'orbita. La misura dell' angolo formato da queste due linee poforo anzidetto il trcà ro , piano servire ad occipitale, indicare quanto e la posizione del fo- sia esso lontano dal punto centrale della base del cranio . angolo fu da Daubenton trovato nelP Un tal uomo di tre soli gradi, e ognor più aperto negli altri mammiferi quanto più no per dall' uomo si allontana- la configurazione della loro testa. Cam- per propose una nuova misura per determinare le varietà naturali, che caratterizzano le differenze de' cranii negli uomini di climi, e di età diverse. A me sembra, cl/egli abbia approfittato e del metodo di Spigelio, e di quello di Daubenton . Si servì Camper di una li- 4" , liea detta della condusse le faccia del mento sino me fece Spigelio , o sia facciale , la qua- non già dall' orlo inferiore sommità della fronte, co- egli alla , ma dall' orlo inferiore del degl'incisivi, o da quello de' loro alveoli sino alla parte più prominente dell' osso frontale : indi imitando in certa guisa Daubenton segnò una linea orizzontale conducendola talora dal meato uditivo esterno sino al fondo delle narici, talora dallo stesso mastoidea all' La misura loro alveoli. meato, o dall' apofisi orlo inferiore degP incisivi , o de dell'angolo così detto e dalla , facciale formato dalla linea facciale linea orizzontale , servi di norma a Camper per determinare le varietà de' cranii (i). Li Signori Geoffroy de St. Hilaire , e Giorgio Cuvier in una memoria su gli Orang-outangs inserita nel tomo terzo del Giornale di fisica di DelametKerie, e ristampata nel primo volume della storia naturale delle scimie di liatreille addottarono la misura di Camper. A fine però di condurre più accuratamente , la linea orizzontale, che unisse (i) le si Camper mostrò i due immaginarono una linea, fori uditivi esterni, e dal nel condurre le linee del suo angolo facciaindeciso, ed ora le segnò in un modo, assai un altro,. Quindi con ragione viene ripreso da Blumentach (De generis humani varietate nativa pag. 2o3.) ora in 4i punto c!i mezzo della medesima supposero par- tirne un'altra, la quale all'orlo tagliente de- per riguardo alla ligP incisivi si dirigesse nea facciale la tirarono dall' orlo tagliente : degl' incisivi sino alla parte sporgente dell' os- che sta sopra la radice del naso. che gli anzidetti zoologi, so frontale , Non tacere è a dettero compimento al triangolo, aggiugnendo a queste due linee una terza , condotta dal punto da cui partesi la linea orizzontale sino all'anzidetta prominenza della fronte. Lo stesso Sig. Giorgio Cuvier nella sua notomia comparata amò meglio di condurre la linea orizzontale dal punto di mezzo della linea che unisce i fori uditivi esterni non sti , già all' orlo tagliente degl' incisivi , ma bensì apertura esterna delle narici Blumenbach con buone ragioni mostrò l'insufficienza delle misure di Camper ad indicare molte rilevantissime differenze risguardanti sopra tutto la larghezza de' cranii. Miglior consiglio a lui parve quello di disporre all' orlo inferiore dell' . varii cranii uniti alle loro mascelle inferiori su! medesimo piano in una situarsi dietro minarne così fila ad essi non meno , trasversale e di e ^guardandoli deterla lunghezza, che la larghezza, e le altre esterne qualità (i) Nell'opera già citata. , . Spix (ij 43 ed inesatte inì^ore, disapprova queste vaglie ed altre ne sostituisce , proponendosi di misurare separatamente il cranio, e la faccia ,o sia^ coni' egli dice, l'angolo facciale, ed il cerebrale. Per riguardo alia faccia approfitta egli delP idea di Geoftroy, e di Cuvier compie cioè , , il triangolo, aggiungendo alla linea orizzontale, ed giusta una terza linea: facciale alla il metodo dì Spix la facciale, dall'orlo deolì alveoli , degl'incisivi di mezzo ascende al punto ove le uniscono al frontale; l'orizzon- ossa nasali tale partesi dal punto infimo del condilo occi- pitale (i) si , e continua sino alla parte dell'orlo alveolare detta basilare va a toccare punto del condilo punto medio d^ unione delle dallo il media degl'incisivi; la terza linea stesso ossa nasali col frontale Un . tal triangolo ser- misura del cranio contribuisce la linea facciale prolungata, la basilare, ed una linea tangente al vertice, e paralella alla orizzontale ed un'altra, cbe toccando la tuberosità dell'occipite sia paralella alla facciale. Per determinare poi l'altezza de' cranii servesi Spix di una linea , che ve a misurare la faccia : alla , (i) Trattandosi de' nianimiferl, Gondili all'occipite, parnii , che dursi dal punto di mezzo fra i i quali hanno tutti due debba concondili medesimi 5Ìno alla una tal linea parte media dell'orlo alveolare dcgl' incisivi . , . perpenclicolarnieiite cada sull'orizzontale. Av- verte lìnalniente questo autore, clie la larghezza delle diverse parti de' craiiii non si può conoscere esattamente per mezzo di figure ma soltanto ne' cranii stessi facilissimamente, conducendo più linee rette, cioè da una mascella air altra, da un jugale all'altro ec. L' uso , che talvolta si fa da' zoologisti dellaugolo facciale, come carattere distintivo dei mammiferi ed il vario modo di misurarlo sono stati i motivi per li quali ho creduto , necessario fornire il lo studioso delle notizie un tal panlo (i). mammiferi per mezzo de' due principali risgaardanti La testa condili de' dell'occipite è articolata all'estremità anteriore del collo. L' uomo solo ve i' ha in guisa, che stia in equilibrio. Nel collo gene- ralmente trovansi sette vertebre, ed una S[Tecie sola ne ha nove. La prima di esse si appelo sia odontoide la Atlante, la seconda Axis Variano poi assai queste vertebre per riguardo alle apofisi tanto spinose, che transverse, siccome pure per riguardo a quella parte, che dicesi corpo, della quale l'Atlante va senza. „ ^ (i) re i Le fìgute diversi modi 1-6 di della tav. seconda servono ad indicale niis'ire de' cranii y si vra;;a prendere la spiegazione di queste figure della presente introduzione immediatamente dopo il fine 44 Veogono , ^ in seguito le vertebre dorsali, in- lombari, poscia una, o più sacre, finalmente quelle del coccige, o sia le caudali. Un qualche mammifero non ba altrimenti di il le in quelli poi, cui coccige: stremiui posteriori non mancano hanno Non . il di rado le e- ba luogo un'accurata distinzione fra le vertebre lombari guenti le , e le susse- prime vertebre caudali foro destinato al passaggio della spinale giammai hanno tutte legamento detto cervicale, che noa trovasi nel!' uomo, ba negli altri mammiferi V ufficio di sostenere la testa , ed è tanto più robusto quanto più il foro occipitale è rÌ5pÌFito alT indietro, e quanto più pesante è la testa nella sua midolla , Io . Il , parte anteriore viene esso dalle apofisi spinose delle vertebre del dorso, e del collo, e si attacca all' occipite rarissime volte è in parte osseo Il numero delle indicate vertebre dorsali j lombari ec. è assai vario nelle diverse specie, siccoiiie pure grandi sono le differenze per riguardo alle apofisi delle medesime. Le coste sono ossalun£;be, alquanto piatte, incurvate, che si articolano colie vertebre dorsali cbiamansi vere quelle , che niedàante cartilagini si uniscono allo sterno j false diconsi le altre, le quali non vanno direttamente allo sterno, ma si collegano insieme parimenti per mezzo di cartila: : . : .... ^^ In alcuni inammireri sono queste ossa assai larghe in altri ristrette, in chi distanti più^ o meno fra loro, in chi sovrapposte le gini . , une alle numero come altre, le tegole de' tetti. Il da dodici a ventitre per ogni Iato. Lo sterno è un osso generalmente in più parti diviso, talora di una figura, talora delle coste varia di un'altra, rare volte carenato, frap- posto sempre alle coste anteriormente. Le estremità anteriori sono primo luogo formate dalle omoplate, cui si aggiungono non (li rado quelle ossa , che si denominano clavicole Le omoplate non sono altrimenti artiin . ma soltanto attaccatevi per in esse si dilegamenti , e di stingue la spina, e 1' acromion^ l'apofisi co- colate col tronco mezzo , di muscoli racoide, glenoide . : quando vi sia , e la cavità detta Le clavicole si articolano colle omo- talora sono piccocarni, le, e come sospese nelle e diconsi con ragione imperfette L' omoplata è articolata coir omero, nella estremità superiore del (juale vuoisi notare quella parte più , o me- plate, e collo sterno, e . no rotonda cui si dà il nome di testa dell' omero In alcuni mammiferi un tal osso è assai breve, e vi ha appena indizio della te, . suddetta: inferiormente si articola 1 omero col cubito, e col raggio. Generalmente queste due ossa sono distinte, talora però sta il cLiLito e col che tutto una Ja al unito ras;:2;io più un tale unione: ne" i^eneri serie degli ìntimamente* è<^ solco serve ad avvertirci di animali, di co' quali li a fine cui trattiamo, sì , Funo, che F altr^ osso è assai piatto. Il carpo, che ne viene in seguito è formato di più ossetti varii per lo numero, e per la figura Be' diversi mammiferi. Il metacarpo poi con- generalmente parlando, in altrettanti ossetti, quante sono le dita, si danno però mammiferi a due dita, ne' quali le ossa del metacarpo sono riunite in un solo. La lunghezza delle ossa del metacarpo sì ossei'va maggiore quanto più Inanimale cammina sull'estremità delle dita e quanto menò sono quesiste, , ste atte miferi è presa alla il volgarmente : quindi metacarpo nome in sollevato gamba: alcuni , e gli mamsi dà a cubito, ed a raggio depressi, sono le ossa del metacarpo saldate le une alle altre, ed assai piatte. Vengono appresso gli ossetti denominali falangi, e costituenti le dita, delle quali "Vario è ih numero, non però mai maggiore di cinque: di alcune non vi ha talora, che un rudimento. Generalmente parlando il primo dito il di del lato interno, cioè il in pollice quelli ha due le altre dita ne hanno tre. Sì dà il nome di falange ungueale all'ultima d'ogni dito , la figura della quale non di rado cor- fa la n cri , , 47 risponcle in qualche slessa modo a quella ^elP ungfiia . Le estremità posteriori de' mammiferi sono in primo luogo formate dalle ossa della pelvi dagl'ilei cioè, dagl'isclij, e dalle ossa del pu- Qualora manchino le estremitìi posteriori ha soltanto un rudimento di pelvi consiistenle in due ossa piatte, sottili, sospese nelle he . vi carni, ed ai lati dell'ano. Talvolta alla pelvi sono a2,giunte due ossa dette marsupiali , articolate col puhe INella pelvi esteriormente scor. gonsi due gran cavità emisferiche dette cotiloidi nelle quali entrano le teste dei femori. Sono questi assai varii per la sua lunghezza le sue apofisi ; te de' bisulci dà in essi be; brevissimi sono pure ne'pinnipedi si , e per massima parsono brevissimi , e volgarmente il nome di coscio alle vere gamne' solipedi, e nella quattro estremità Fra 1' articolazione del femore ^ e della gamba è anteriormente situato quell' osa . chiamato rotula La gamba è o patella composta della tibia , cui d' ordinario si aggiunge il peroneo , il quale talvolta è attacso , cato o in tutto , . o in parte alla tibia , tal altra no Li bisulci .generalmente parlando non hanno peroneo di sort' alcuna 11 piede è formato dalle ossa del tarso, e da quelle del metatarso Nella massima parte de' bisulci , il metalo tarso consiste in un solo osso assai lungo , . . . : . 43 . ne stesso si osserva solipeclì , ne' quali però ad ogni lato di detto osso è attaccato uno stiletto pur osseo. Le dita finalmente sono composte dalle falangi. Certi piccoli ossetti d'ordinario situati alle articolazioni del metacar- po, e del metatarso colle dita diconsi sesa- auoidei CAPO De^l organi che , alla o mammiferi servono ne'' digestione. ualunque siano mammiferi V. i mezzi , de' quali i servono onde fare entrare i cibi questi vi si fermano per alcun tempo, durante il quale subiscono una qualche mutazione, cbe li dispone ad essere si nella loro bocca , Sembra, che generalmente parbocca de' mammiferi abbia luo- ]K)Scia digeriti. lando nella go quella funzione, cbe dicesi insalivazione consistente nel frammescolarsi ai cibi certi fluidi o mucosi , o salivali separati da varie É^landule: in quelli^ cbe hanno denti , si eseguisce in oltre V altra funzione denominata masticazione, mediante la quale il cibo viene diviso in pezzi più, o meno grandi; prendono parte talora a questa funzione anche le gen- 43 . gìve forniti di . Alcuni mammiferi denti non masticano tosto le sostan- indurite, e callose. che hanno introdotte nella hocca, e le serbano per qualche tempo entro certe cavità delle mascelle, denominate serhatoj del cibo. Delle anzidette funzioni compiuta o una sola, o amendue, il cibo viene rispìnto alla faringe, principalmente per l'azione della lingua , e del palato Stassi la faringe sospesa alla base del cranio, e consiste in una specie di sacco membranoso- musculare , che all' estremità inferiore si continua coli' esofago e A' ordinario comunica anteriormente colla laringe. Nellii massima parte de' mammiferi è l'esofago un canale lungo, e ristretto, che attraversa il petto, e coli' apertura chiamata QOLvdÀas sbocca nello stomaco, in quel sacco membranoso cioè , ove si effettua la conze alimentari , . , versione de' cibi in chimo Uno dei principali agenti in questa funzione chimico-ani. male sago gastrico, il quale nello stomaco è versato in gran copia dagli organi che bangio r ufficio di separarlo Non mi fermerò io qui a noverare tutte le differente, che i mam3niferi presentano in questa parte del tubo digerente, ed avvertirò solamente essere lo stomaco spesse volte semplice, talvolta semi-composto, o sia complicato, talora finalmente a tutto rigore composto Sarà semplice allorquanè il , . . ' 4 , 5o abbia una cavità sola , e di struttura uniforme; semi-composto dirassi , se venga diviso in più cavità mediante alcuni ristringimenti, non ne addivenga però per questo notabilmente diversa la strattura; si giudicherà finalmente composto quello stomaco a più. cavità distinte , nelle quali si osservino per riguardo alla struttura rimarcbevoli differenze. Aggiugnerò , che ne' mammiferi a stomaco composto, cibo solido dopo di avere soggiornato per Il qualche tempo nella prima cavità è ricondotto alla bocca , per essere di nuovo masticato la quale e poscia rispinto in altra cavità funzione dicesi ruminazione, e converrà di parlarne alquanto estesamente nel trattato particolare su i mammiferi, in cui ha luogo L' apertura detta piloro mette in comunicazione lo stomaco col primo intestino tenue, che è quanto dire col duodeno in questo è versata la bile separata dal fegato, ed il sugo pancreatico separato da un viscere glanduloso, che dicesi ])ancreas Sì fatti fluidi mescolandosi alla pultiglia del chimo contribuiscono a convertirlo in un fluido denominato chilo, ed a separarne la parte escrementizia inetta alla nutrizione. Ne' susseguenti intestini tenui nel digiuno cioè, e ciò : . : . iieir ileo mente il chilo si perfeziona , e principal- dalle boccuccie de' vasi linfatici de' me- desimi è assorbito, mentre gli escrementi pas- . 5i sando successivamente ae;!' intestini crassi al cieco cioè, al colon, ed al retto vengono espul- per r apertura dell'ano. Varia è poi ne' dimammiferi la lunghezza, ed il diametro degl' indicati intestini, de' quali in vano se ne ricerca taluno, in questa, o in quella specie. Finalmente tali visceri , in un con alquanti altri contenuti nella cavità dell' addomine standosi involti entro una specie di sacco membranoso chiamato peritoneo, del quale sono produzioni il mesenterio , e gli omenti si versi CAPO Vegli organi , che ne mammìferi servono alla I .1 VI. circolazione. chilo assorbito dai vasi linfatici , o sia ed ognor più elaborato nelle glandule , linfatiche, dai vasi medesimi viene trasportato al condotto toracico , e da questo passa alla vena subclavia , ove si frammescola al sangue per acquistarne in seguito l' indole , e la Il sangue poi ne"" mammiferi circola natura entro un sistema di numerosi vasi;, il cui cenlattei . tro ò il cuore viscere muscoloso , come abquattro ca- e biamo detto altra volta , vità distinte, cioè di due ventricoli, e di due orecchiette, ed in oltre di un sacco membrafornito di 52 noso, dio . F involge cFogni parte detto pericar- clie Il cuore varia per la sua figura ^ ed ezian- dio per la sua situazione negli animali di cui trattiamo sempre però stassi nella cavità toracica la quale è separata dalT addominale mediante un setto muscoloso trasversale denominato diaframma. Il tramezzo frapposto alle : ;, due orecchiette ha nei zione fra le medesime, feti il un comunica- foro di quale trovasi chiuso in tutti gl'individui adulti, ed in quelli pure, un ad che vivono costantemente nelT acqua tal foro si dà comunemenle il nome di foro ovale. L'orecchietta destra del cuore riceve il sangue j che viene dalle parti del corpo ^ e che si era raccolto nelle vene cave e lo ver: , sa nel ventricolo destro, quale munita essa comunica di valvole: sia anteriore, col mediante un' apertura o è ufficio di esse l'impedi- che contraendosi il detto ventricolo il sangue ritorni alPoreccliietta donde venne, ed il far sì , che esso obbliif-ato sia ad uscire dal ventricolo , e ad entrare nelF arteria polmonaQuesta lo trasporta al polmone da cui re ritorna al cuore per mezzo delle vene polmo- re, . , nari, e viene versato nell'orecchietta sinistra da essa passa, mediante un foro pur munito di valvole al ventricolo delio stesso nome, il quale contraendosi caccia il sangue nelT arteria aorta^ da cui passa successivamente a niol: 55 te diramazioni arteriose ^ viene cosi distri- e Luilo alle parti. Una tale circolazione non solamente è compiuta , ma eziandio doppia, ed Ila luogo in tutti mammiferi ; quantunque i le quattro cavità del cuore non abbiano in tutti le stesse pronorzioni ^ e sianvi non poche differenze per riguardo alle diramazioni tanto venose, che arteriose. li sangue poi, che si distribuisce ai due organi denominati reni vi subisce un cangiamento, il quale consiste nel separarsene V urina, che scorrendo per due canali detti ure- teri si raccoglie nella vescica per essere espulsa mediante il canale CAPO dell' I\-J . VIL Vegli organi della respirazione "voce uretra indi dei mammìferi aria introdotta niella , e della . bocca per meztG insinua nella laringe E questa composta di varie cartilagini rivestite da membrane, ed ha un' apertura denominata glottide , non che una valvola detta epiglottide, la quale serve ad impedire, enche i cibi, allorché veniiono inehioltiti dell' inspirazione s' . , conduce l'aria inspi- fatto canale nel canale, che rata all'organo respiratorio: trino sì 54 continuo alla laringe ha il nome di aspera arteria , e prima d' insinuarsi nel polmone si divide in due rami chiamati bronchi ognuno de' quali nel polmone stesso molte volte si , suddivide: oltre li vasi aerei, e le te, che sono all' estremità polmone formato da vasi e venosi , de' san^uieni e dalla cellulare. Un vescichet- medesimi è il arteriosi, tal viscere nei mammiferi osservasi sempre diviso in due parconsiderano comunemente come due polmoni distinti sono questi involti in una membrana denominata pleura , e non mai attaccati alle vertebre, né all' esterior superficie in alcun modo traforati Sovente ognuno di essi è diviso più o meno profondamente in varii lobi, talora lo è un solo, ed in qualche caso non si osservano in amendue che lievi scissure. Non solamente i mammiferi inspirano Paria , ma la espirano ancora, la caccian fuori cioè dopo che ha subito que' cangiamenti ^ i quali dipendono dalla lespirazione nel ti , che si : . : far poi sortire quest' aria a traverso della glottide possono, generalmente parlando, pro- durre suoni i quali vengono modificati dalla lingua , e dalle altre parti della bocca alcuni hanno due sacchi comunicanti colla laringe ne' quali soffermasi per alcun tempo l'aria, resa per ciò stesso inetta a produr grandi suoni. Distinguonsi i suoni in articolati, ed in non : . 55 primi possono esattamente espri; mersi da noi mediante le sillabe composte di vocali, e di consonanti, hon così gli altri. L* uomo solo possiede la facoltà di altrui comunicare le proprie idee e di esprimere i proprii voleri mediante un linguaggio formato di suoni articolali Fra tutti gli altri mammiferi non ve n" ha uno capace d'imitare materialmente un tal nostro linguaggio ^ ciò che pur fanno alquanti uccelli articolati i , . CAPO Della N. -pro-pagazìone VII! del mammiferi. ogni individuo lia soltanto un de' due sessi, e per vero accoppiamento si effettua la fecondazione interna de' germi contenuti nelle due ovaje. Vengono in seguito di queste due canali detti tube ella presente classe falloppiane, i quali comunicano inferiormente coir utero. Allorquando l'azione dello sperma maschile si è fatta sentire ai germi quiescenti già, dirò così, nelle ovaje, si gonfiano essi alquanto, se ne staccano, ed in seguito discendono per le tube anzidette nell'utero. L'utero de' mammiferi varia per la figura, e per la composizione. E' talora semplice, ed ovale, o triangolare ec. Sovente è complicato. Distin- 5b guonsi nell'utero due parli il corpo cioè, ed il collo. Ora negli uteri semplici il corpo è indiviso, e per l'opposto ne' complicati vedesi $e[)arato in due parli, alle quali si dà il nome di corna Una tale separazione si estende talvolta per tutta la lunghezza dell'utero, tal altra volta per una porzione solamente. 11 collo poi è un canale, clie deriva da ristringimento della parte inferiore dell' utero stesso: non si osserva questo canale in tutti i mammiferi, ed. in quelli, che lo hanno è or lungo_, Quando 1' utero or mediocre , or brevissimo sia fornito di collo, questo viene come abbracciato dalla vagina. Talora l'utero sprovveduto di collo è nel corpo diviso per tutta la sua lunghezza in due corna, ognuna delle quali ha un orificio proprio comunicanle colla vagina; quindi si può dire con verità esservi in tal caso due matrici, o sia due Uteri distinti: ciò si osserva nelle lepri, e ne' conigli. In alcuni altri mammiferi sonvi due corna simili alle precedenti aventi ognuna un orificio separato, che non isbocca immediatamente nella vagina , mentre a questa, ed alle due corna è frapposta un' altra cavità comunicante per mezzo di due altri distinti canali colla vagina stessa Il germe disceso per le tube falloppiane nell'utero è involto da mem. . . brane, l'interiore delle quali dicesi amnio, r esterióre cono, ed H 1' allantoitlej vescichetta e 1' q[neste sono intermeclie eritroide del corio addiviene che costituisce in , La omhilicale. superficie esterna tale occasione coperta in da villosità vascolari, e lo stesso accade all' interna superficie dell'utero; le quali due superficie trovandosi a contatto, mediante l^intralciamento di codesti villi si attacca P una all'altra, e formasi quella, massa spugnosa, e vascolare, cui si dà il nome di placenta. E' questa in alcuni mammiferi larga, e circolare, in altri è una zona, che circonda il corio del feto, talora finalmente è in più parti divisa, le quali sono o come altrettante piccole placente comunemente chiamate cotiledoni , ovvero minimi tubercoli, che s' insinuano entro corrispondenti ricettacoli dell' interna superficie dell' utero Durante la gravidanza a mano a mano si svolgono, e crescono le parti del feto , e dopo una dimora più o meno lunga iieir utero , esso mette in opera i mezzi già. acquistati per venire alla luce. Lo stato de' feti de' mammiferi allorché ven^rono partoriti non è uguale in tutte le specie e nell' una sono quasi abbastanza formati^ nell' altra sono dirò così anche immaturi Sempre però abbisognano di essere' per un tempo più o meno lungo nutriti succhiando il latte, che in taT «poca si raduna in copia nelle poppe mater. : . . 58 Questi organi eJucatori del feto trovansi in varia guisa situati nelle diverse specie, e vario n' è pure il numero, che in qualche modo corrisponde a quello de' feti , che in Quindi alcune ogni parlo sogliono nascere ne . . specie le hanno al petto^ altre sotto le ascel- le, altre al ventre, altre in parte al petto, ed parte al ventre, e chi ne ha due, chi quattro , chi sei , chi un numero maggiore in CAPO IX. Delle prime divisioni della classe de'' mammiferi. o uantunque Aristotile non siasi mai prò* posto di dare una compiuta classificazione de mammiferi, pure le divisioni, che egli ne fece, e sono fondatissime^ ed hanno servito di utile norma a" moderni sistematori Siccome ho detto nel Capitolo III. divise egli i quadru. pedi vivipari in quelli ad unghie propriamente tali do mo ai , e negli altri primi assegnò ad ungule. il Per riguar- posto principale all' uo- considerò indi le scimie^ e le riconobbe intermedie fra l'uomo, ed i veri quadrupedi per essere le medesime fornite di quattro ma: , 59 s'avvide pure, die fra i quadrupedi vivipari meritavano di occupare un posto distinto le fiere, perchè hanno denti lunsì ghi , e fatti a sega , come ancora perchè nudronsi di carni. Divise poi gli unguhui in non ruminanti, ed in ruminanti, e seppe essere carattere distintivo di questi la mancanza d^ncisivi nella mascella superiore. Separò fiIli (i): nalmente Aristotile i cetacei riconosciuti eia da lui come mammìferi (2^ dagli altri animali di questa classe, perchè a quelli mancano affatto l'estremità posteriori, e perchè le loro estremità anteriori somigliano le pinne , de' pesci Vuoisi avvertire in questo luogo , che ignoti furono allo Stagirita i quadrupedi vivipari destituiti affatto di denti ; laonde non è a meravigliare se non ahhia stabilito per essi . (i) Inter liominem dam media, atque , quadrnpedumque genns natura qnae- comunis est qaales simia , cebus e poco dopo parlando delle stesse sciniie tnni manus diqitos, ungiies quasi humanos ( liabent ). Suus quidam modus pedibus , ac peculiaris etenim quasi manus quaedam mapnae sunt: quippe et digiti in iis, veluti manuum , et pianta nianui similis , volam manus referens etc. Lib. 2 cap„ iittiqiie : etc. : : 5. ed. Sclineider. Mammas liabent quaecumque et concipiunt animai pariunt qualia sunt pilis praedita omnia, ut homo , equus praeterea cete, ut delpliin, vitulus mavinus, balaena : qui" bus omnibus et maminae sunt, et lac, lib. 3. cap. i5. (2) et : . 6o un Per lungo tempo ì zoocurarono punto di compiere, e a parte (3) posto non logisti si . di perfezionare questa classificazione di Aristotile Rajo fu . il primo , cine si accingesse ad una tale impresa (4-}7 e gli si deve molta lode perchè fece servire i denti incisivi alle divi- degli unguicolati sioni le fiere i roditori da , lui e perchè separò dal- chiamati lepri asse- _, gnando ad essi il carattere di andar forniti di due soli incisivi. ConoLhe in vero questo zoologista i quadrupedi vivipari, che sono senza denti, ma li mise in un'appendice, dicendoli anomali e come tali risguardò pure i pipistrelli ed alcuni altri mammiferi^ che non poteano aver luogo nelle divisioni già da lui , , stahilite. Linneo propose, ed adottò successivamente varie prime divisioni della presente classe l'ultima di esse è esposta nella seguente tavola : sinottica (3) Animantia, quae pedibus quatuor praedita sunt, modo sanguine concreta animai pariant j dentes haLeut omnia. lib. 2. cap. 3. (4) Synopsis dini 1693. methodica animalium quadrupedum etc. Len- 6i "3 Q « "^ o --- e -3 5". o ~ CQ O U 5 o ^ R,^i a. *^ ^ ^ 2^ !=: a^ S O ^ ^ «a < 3 o o "^ e ~ CU « e: 2 &! "è tì O ci > 63 Nuove prime elivisioni clella presente classe furono in seguito proposte tla Klein (5) da Brisson (6), da Storr (7), da Boddaert (8), da Vicq d' Azir (9), da Blumenbach (io)-» , (ii}-) da Lacepede (12), da Demada Illiger (14)9 da Blainville (i5) Gravenhorst (16}. da Cuvier rest (i3), Di tutte le anzidette divisioni ho io istituito più diligente esame, ed il più esatto confronto, e mi sono persuaso, che sopra le altre merita la preferenza quella, di cui si è servito lo stesso Cuvier nell'' opera intitolata: Le rógne animai dlstribué àC aprés son organisation Tom. i/'*" à Paris tSjY- H perchè l'ho adottata, ed esposta nella seguente tavola. il . (5) Quadrupedum dispositio , lirevisque historia uaturalis Lubecae lySi. (6) Le règne animai divìse en IX. classes a. Paris lySG. Tubingae 1780. (7) Prodromus methodi inanimalium Roterodami 1785. (8) Elenchus animalium (9) Système AnaToniique des animaux. (io) Handbuch der naturgeschichte. Gottingen i8o3. (11) Tableau des animaux. Anatomie comparée tom. i. . . Règne animai tom. i. Tableau des mammifères à Paris, an. 7. (1796). (i3) N. dict. d'Hist. Nat. Tom. 24. (i4) Prodromus sjstematis mammalium , et avium Bcro(12-) 181 1. (15) Prodrome d'une nouvelle distribution systématique du règne animai, nel N. Bullettin de la société philomatique An. 1816. (16) Gruudziige der systematischen naturgeschiclite. Breslaw 1817. lini . 65 5" « o co 3 60 ti =1, - 04 SPIEGAZIONE DELLE FIGURE CITATE IN QUESTA INTRODUZIONE TAVOLA Le prime ì. dodici figure servono a dare un" idea delle sorte di piedi de' mammiferi ognuna di. diverse : esse rappresenta un piede destro posteriore, ed o tutiajO in parte la gamba, ed alcune ancora porzionelle prime undici la lett. a indica il tallone, la lett. b il metatar80 , la lett. d le dita. ne della coscia; Fig Mammifero Piede destro posteriore urìguicolato Dell'uomo (^Hotno sapiens^ plantigrado Dell' Uistiti ordinario [Jac chus vulgaris Geoffr. ) (fuadrumano 3 D(d Leone (Feiis Leo) digitigrado 4 Dell'Orso marittimo ( tJrsus marìtimus) _ - _ _ Del Castoro ( Castor Fiber^ - planrigrado palmipede 6 Dell'Elefante asiatico (Ele- ungulato . quadrisulco 7 phas indicus ) - - Del Ri noceronte indiano {Ilìiì- trisulco 8 Del Porco comune 9 Del noceros indicus fa) lo - ) ~ (^Sus Scro- ------- Dromedario Dromedarius ) Del Daino {^Cen'us ( " quadrisulco Camelus - - Dama) - - bisulco bisulco con due ungine spurie lett. e. . J}i«niniitero Piede destro posteriore i 11 Del Cavallo ( . ungulato Equus Cahallus ) solidungulo, o sia solipede. 12 Estremità posteriori ( lett. « ).. e coda (lett. è) della foca comune ( Phoca vitulìna ) Le i3 figure dare - 19 un' idea Mammifero pinnipcde . servono delle sorte di denti de' varie marami feri i3 Dente mascellare del gran Ma- stodonte {^Mastodon gìganteuni )------ Dente sempli- ce a varie col line 14 Lo mascellare logoro che ha perduto le sommità delle colline, e vi sono quindi nate superficie di varia figura, alquanto concave Dente mascellare dell' Elefin stesso . . i5 te del ranza di Buona Spe Hìephas ccipensis ) Dente composto; lett. a uno Capo ( de' denti coni ponenti lett.è ; cemento Dente mascellare Taurus di i3ue ( J5o.v Dente semicomposto; lei t. ) a la corona' formata come! danna lamina ripiegata; leLt cemento b 17 Porzione di mascella inferiore d' Istrice ( Histrix cristata) lett. . a incisivo; lett. Z>5 sc«llari b ma . Porzione di mascella inferiore di Tapiro {^Tapirus ameri canus ) - - - - - lett. a incisivi lett. b i b c^ nini; lett e jC mascellari. Serie de' molari del Iato sini stro della mascella inferio re del Zibeto ( F^i^ena Zi- hetha) ------. lett. di a molari primo or- dine , o sia falsi molari; lett molari di b second' ordine 5 o sia veri molari ; lett. e ultimo molare. , TAVOLA II. teschio di un uomo delLi razza caucaeica teschio deir Orang-Utang (Pihecus Sa/y^ rus Geoffr.) In amendue queste tavole. N. l. osso frontale. N. 2. parietale. N. 3. temporale. N. 4- occipitale N. 5. ossa nasali N. 6. apofìsi mastoidea . Fig. Fig. 1. 2. . . . . mascella superiore. N. 8. mascella inferiore,. 'N. 9. constilo di questa stessa mascella. Nella prima delle anzidette figure le diverse line» servono ad indicare il modo di misurare la faccia ^ ed il cranio proposto da Spix d f è la linea ficciale: d a la linea della base del cranio; ej^ la linea, basilare: il triangolo e df esprime la misura della» faccia è e è la tangente al vertice paralella alla linea della base; a ^ è la linea dell' occijjite paralella alla facciale; deh la linea facciale prolungata sino in e; ad è la linea della base prolungata sino in a: il pentagono irregolare a h cf e serve a misurare il cranio. Nella seconda figura le linee h e , a d servono nd indicare il modo tli misurare 1' angolo facciale proposto da Cuvier ne' suoi elementi di notomia comparala a d e in, linea facciale; Z» e la linea della base del cranio, e l'angolo acb h l'angolo facciale. La figura 3. rappresenta il teschio dell' Aluatta» (^Stentai- Seniculus) Le linee ca, cb formano l'angolo facciale secondo uno de'i metodi proposti da. Camper, tirando cioè la linea della base dall' apofisi mastoidea all'orlo inferiore degl'incisivi superinri, N. 7. : : : e conducendo la linea facciale dallo stesso orlo alla parte più prominente dell'osso frontale. La figura 4- rappresenta il teschio del Mandril ( Papio Mormon) . Le liaee e a^ e b formano Tan- , . 68 golo facciale preso secondo un altro metodo jaroposto dallo stesso Camper: e a è la linea facciale tirata dall' orlo degli alveoli degl' incisivi sino al punto più sporgente dell'osso frontale; e ^' è la linea della fcase condotta dell'orlo anzidetto al meato uditivo esterno La fig. 6. rappresenta il teschio del quadrumano volgarmente detto tardigrado del Coilan {^Nycticehus 'CeylonicusGreoi^r.Y. le linee e a, cb formano l'angolo facciale 5 e servono ad indicare il modo di misua-arlo proposto dalli Signori Geoflroy de St. Hdaire e Giorgio Cuvier: e a è la linea facciale condotta dall'orlo inferiore degl'incisivi alla parte più pro- minente dell'osso frontale; e b la. linea della base del cranio tirata dal punto di mezzo della linea che unisce i due fori uditivi esterni all'orlo anzidetto: la linea ba compie il triangolo. La figura 7- rappresenta il teschio del Mococo. ( Lemur Catta. ^ Le linee b a, b e servono a determinare la situazione del foro occipitale giusta il metodo di Daubenton b e linea condotta dal punto di dell' orlo superiore del foro occipitale sul piano de' condili b a linea tirata dallo stesso punto : mezzo : all'orlo inferiore dell'orbita. ORDINE PRIMO B I ]\I A N I I BIMANA , (^Falmarii Storr ^^ Erecti Illiger) 3 4." caratteri principali de' bimani sono due; essi l'estremità anteriori ^ che fi- 2.° vere mani, non così le posteriori: l'essere per la struttura dì tutto il corpo l'aver niscono in adattati a caminare eretti sulle estremità posteriori , non già ad andar carpone sulle quattro estremità, né tampoco ad arrampicarsi L'uomo solo appartiene a quest"* ordine, ed a lui . competono in eminente grado gli anzidetti caDi fatti le mani dell'uomo sono ve- ratteri . re, e perfette; e ciò facilmente si conosce ponendo mente alla giusta lunghezza del pollice, alla mediocre lunghezza , e grossezza delle al- muovere separatamente, eccettuato T anulare;, alla proporzionata larglìezza delle palme, ed alla figura delle Quindi 1' uomo può unghie larghe e piatte opporre il pollice delle sue mani a tutte le altre dita facilmente, e separatamente, e può tre dita, al potersi , tutte . prendere i più piccoli corpi, ed eseguire molti, ed assai meravigliosi lavori inventati, e E poiché a tal diretti dalla sua intelligenza . , o uopo ni, si ma ricliiecleva le braccia clie , p'ire le mamuovere non solamente si potessero in mìlLe guise, e di certa forza dotate fossero quando a solleed a sostenere corpi pesanti quando a quando vare , a rimuovere ostacoli , , per ciò l'estremità anteriori, o per meglio dire superiori dell'uomo e robusti muscoli, sono fornite di moltiplici ed hanno un appoggio valido e nelle larghe fare agire slriimenti , , omoplate, e nelle grandi clavicole. Con ragione adunque Aristotile aflermò che F uomo solo ha mani, clie tali siano veramente (i). Sì fatte mani però in un colle altre parti delle superiori estremi ti\ non avrebbero potuto servire al ime , cui erano per la struttura loro naturalmente dirette, se avessero dovuto , dividere coIT estremità posteriori, o sia inferiori l'incarico di sostenere il corpo: laonde affinchè le mani dell' uomo avessero perfetta libertà di agire, le altre parti furono disposte in guisa, che per lui fosse naturale la positura verticale, o sia eretta. Ed è per ciò, che la testa stassi in equilibrio sull'atlante le altre vertebre del collo, essendo il , e sul- foro oc- a poco ad una ugual distanza clalla faccia, e dalla nuca. ISè potrebbe cer- cipitale presso (i) De animalibus liJj, 2. cap. 5. ed, Sclineid. ri tamente Tuomo oainminare sulle quattro estremità senza provare graiulissimi incoiiiocli nella propria testa giacché non è egli provveduto di alcun legamento cervicale a sostenerla nò , , de' legamenti così uè detti sospensorii degli occhi, in lui la disposizione delle vertebre del collo è tale da impedire, che la testa stessa s'inchini soverchiamente per lo suo peso, se stia in una posizione orizzontale zione In una tale posiocchi £Tuarderehhero il suolo, e mal gli . vedrebbero gli oggetti che lor fossero attorno, e la bocca non potrebbe quasi in ni un modo servire a prendere il cibo In oltre quella porzione della colonna vertebrale, che appartiene al torace, ed all' addomine, e che è ricurva a ff^ggia di S serve a mantenere facilmente , . centro di gravità della testa entro la base dell'intero corpo. La larghezza poi del petto poco compresso nei lati , e la lunghezza delle clavicole, sono cagioni per le quali le braccia ri- il mangono fra loro distanti;, onde mal potrebbero servire di sostegno al corpo, e contribuire ai movimenti flel medesimo . E ciò si rende pur manifesto dalla debolezza de' muscoli , che in tale azione dovrebbero prender parte , quali sono i pettorali una , i dentati ec. che convincenti prove l'andatura eretta è naturale alTuomO;, si deduce dalla struttura, larghezza, e direzione ]\Ia delle più. , manifestamente (le>tinata a fornire i visceri del basso ventre di un opportuno sostegno, ed a mantenere i femori fra loro lontani ed a ciò pure eontripelvi (Iella . Essa è di fatto ; Lui-ce l'angolo;, che mori forma col corpo il così detto collo dei fe- de' medesimi. S'allarga su la quale posa il quindi dirò così la base tronco, e per una tale cagione, e per la lungliezza degli stessi femori rendesi assai penoso, , e difficile il camminare alla foggia de' qua- E questa verità si fa ognor più palese allorché da noi si considerano i piedi dell' uomo, i quali e sono larghi, ed hanno un pollice assai grosso, e robusto, capace al p;iri delle altre dita di pochissimi movimenti, che drupedi gli . siano proprii . Chiunque poi rivolga tenzion sua ai numerosi muscoli l' destinati at— ad impedire, che nell'andatura eretta la colonna vertebrale vacilli, ed agli altri, che compongono le natiche, e le polpe, ufficio de'quali è mantenere all'uopo distese le eambe, e le coscie chiunque in oltre ponga mente ai mui?coli che ai movimenti de' piedi stessi servono, e per riguardo a tali muscoli metta P uomo a confronto cogli altri mammiferi, si convinceri\ che l'uomo solo è destinalo a camminare di, , ritto. E ben a ragione disse Aristotile, che ver polpe nelle gambe è prerogativa dell' l'a- uomo .7' solo (i) , e Spigelio affermò, che niun altro pelea comoda- niainmifero in luor dell' uoino mente sedere, percliè questi solo è fornito di assai voluminosi glutei formanti le natiche, che pos<;ono in certo modo risguardarsi qual guanciale, su cui riposa l'intero tronco dell'uomo, che siede (2). Passo sotto silenzio alqufinti argomenti, che si possono desusoffice mere dalla struttura di altre parti sì ester- interne del corpo umano, perchè le prove addotte fin ora sufficientissime a mostrare l'assurdità dell'asserzione di alcuni pochi scrittori: che l'uomo dovrehhe naturalmente camminare al pari de' veri quadrupedi sulle quattro estremità, e che il se2;uir esso tutt' altro modo di muoversi è ef- ne, che sembranmi fetto di una bizzarra, la quale ha e nociva abitudine, col- fatto violenza alla propria orga- nizzazione. Finalmente sopra tutto per tura de' piedi scoli , e per la dell'estremità la strut- distribuzione de' posteriori mu- inetto è l'uo- mo ad arrampicarsi su gli alberi. Laonde senza tema di errare io conchiudo, clie 1" uo- (i) De animalibns lib. 2. rap. 2. ed. Sclmeid. ex omnibus aniinalibus conimode sedet , cui carnosae , et mairnae nates contijx- re , et prò substernaculo , pulvinarique tomento repleto inserviunt , ut citra molestiam sedendo, cog;jlationibus reumi divinarum aninuiiu reclius applicare poiìset, Sjjì^. de humani corporii fair ica }).(). (2) Solus Jioiiio . 74 . . un eminente i due caratteri essenziali dell'ordine de' bimani quello cioè di aver dae mani nell' estremità siij3eriori non che V altro di camminare nalural«10 possiede in f^rado , , niente eretto sulle inferiori. FAMIGLIA DEGLI ANTROFT. vendo trascelto fra i caratteri dell' uomo quelli j che distinguono l'ordine de'fcimani, farò altrettanto di alcuni altri caratteri, che servir possono a stabi^ una lire fliniiglia quale do nome il ~ Incisivi , (2) ; cui l'uomo solo appartenga , ed alla di famiglia degli antropi (i), can. § presso a poco uguali in al- tezza agl'incisivi, ed ai mascellari; questi ^-^ tritu- ratori, tubercolati. Poppe pettorali in numero di due. Genere, Uomo, Homo Li denti ma ), in ( se una pur non deviino dalla prescritta nor* serie continuata, ne) gl'incisivi veramente (i) Dal vocabolo nome greco da . CCl/O iri-fco e senza interruzio- mediocremente tali uvJ'^COTO? - nomo: fleiiva lar- questo guardare, f Etj'mol. ocj(j£lv - alto ma- gìiujn ) cifra posta sopra la lineetta Indica il numero de' denti della mascella superiore; la cifra, che sia sotto la lineetta il numero di quelli della inferiore; per ri;jnardo ai canini , ed ai mascellari , essendone indicato il numero totale, la metà di essi è in nn lato, l'altra nell' ( 2 ) La rispettivi altro lato della mascella superiore , o inferiore . , . glii riori canini poco aguzzi i ; 5 per p'irtc in ognuna con due tubercoli, Angolo 3 né ricurvi; mascellari i delie mascelle; i due ante- 3 posteriori eoa li f[uattro. 70 - 90 gradi facciile di Niuna coda. Specie unica . tfoMO sapiente (^Horno sapiens Linnaei.) La maggior te spaziosa minenti ; parte dei corpo poco pelosa fron- ; non molto convessa; naso, e mento pro- , guance alquanto gonfie; labbro superiore mediocremente lungo , e poco sporgente . Linguag- gio articolato; ragione; vera libertà di agire. Varietà* costanti 1. , Razza Caucasica ; capelli lun- d'ordinario bruni, talora biondi, talora essa mediocremente distinte; compresso alquanto naso denti incisivi di amendue ticalmente; labbra fronte quasi piana; curvo; bocca piccola; le mascelle piantati ver- poco sporgenti; mento tondo ." Appartengono a questa razza tuati . testa quasi globosa; faccia ovale; le parti di neri; pieno o sia Razze. guance rosseggiimti Color bianco, ghi, molli j i lapponesi 5 ed i gli europei, finlandesi; gli l'Asia occidentale sino al fiume Obi, spio, ed al trionale 3 Gange; eccet- abitanti del' al mar Ca- gli abitanti dell' Africa setten- ed orientale . 76 R4ZZA IUOGOLICA 2. Colore giallo di frumento o di scorza d'arancio capelli neri, rari, rigidi; «ceca; drata , . quasi qua- testa faccia larga, depressa; le parti di essa po- ; co distinte; naso piccolo rincagnato; guance quasi globose pebre 5 sporgenti ai lati esterni; apertura delle pal- ristretta, obliqua. Di questa razza sono gli altri asiatici qua' di Malacca fino all' finlandesi , i lapponesi gì' indigeni ; settentrionale dallo stretto di Bering America dell' i ; eccettuati , ultima parte abitata della Groenlandia Razza ETiOncA. 3. Color fosco o nero 3 capelli neri ; , per Io più crespati; testa ristretta, compressa ai lati quanto gibbosa 5 j . e fatta a volta ; ; in- fronte al- guance anterior- mente sporgenti occhi grandi prominenti; naso gros; labbra tumide; so schiacciato; riori inclinati alcun poco all' Comprende questa razza frica 3 tutti trionale, i cia ma al ed assai i del al- Razza Americana. rame larga, distinti setten- papù dell'Oceanica. che dal bruno di cannella rosso assai gli altri indigeni dell'A- come dicemmo, appartengono quali, 4. si innanzi. cioè fuor di quelli dell' Africa la razza caucasica; Color, denti incisivi supe- i i ; capelli neri lineamenti tutti , qua- passa rigidi , fac- della medesi- fronte alquanto breve; occhi in- . . 77 naso quasi rincagnato; guance sporgenti, cavati; A rica questa razza appartengono gl'indigeni d'Ame- 3 eccettuati gli Eschimali Razza Malese 5. Color Jjruno marrone color di al j3ajo capelli neri, molli, inanellati, e carico; testa folti; . che passa dal j alquanto compressa; fronte tumidetta naso grosso un po' largo, colla punta ottusa grande; te Sono pù di . razza tal Malacca , di quelli caratteri .i altri, quali lose; la barba al ramide te gì' indigeni dell' penisola della Oceanica , eccettuati i pa-- che appartengono alia razza etiopica. distintivi periormente indicati chi ; poco prominen- la mascella superiore alcun lineamenti tutti del volto ben distinti i ; ; bocca, dell'uomo, che abbiamo su- non po- ne possono aggiungere se sono: mento triangolare esterne , le mediocremente rotondato-lunate sporgenti, e pe- naso a pi- sopraciglia ne' maschi; , nude il lungo , e ; quasi orecchiet- le molli ce depresso anteriormente, e posteriormente; ; 1' il tora- addomine gibboso; le braccia, allorché siano giù distese, non eccedenti be la metà de' femori questi lunghi quanto le gam- dell'uomo deve facilmente per- ; ec. La nudità del corpo suadere chiunque, che dal supremo autore della natura fu 78 creato in iin clima femperafo, e mite, egli che in e se-* guito indotto o dalla necessità, o dal desiderio di miglior sorte diffuse egli successivamente si che ora non le non La sia organi, degli cibo, il né a divorare e egli le carni poca robustezza massetere, , Di . ed crotafite il ed mediocre sviluppo tutti gli denti i altri mediocre, cieco ci convincono, che fra veri erbivori i E ed i canale inte- brevità dell'intestino la l'uomo tiene un luogo egli solamente cibarsi ciò fare in quel che inventate , centi le mezzo tempo . vegetabili, che ani- sì arti necessarie ed a prepararli in guisa , pure non non aveva per an- in cni , e di se- Imperocché quantunque mali provegga l'uomo alla propria sussistenza, cibi di veri carnivori. presente con molte sorte di cibi potè uguali in corona tu- ben mi persuado, che da prima di frutti, mi dovè al , che pren- , la il , muscoli de' canini mascellari, ai hercolosa di cjuesti, lo stomaco semplice, lunghezza a mostrano a digerirlo, e fatto la brevità delle mascelle di e , lunghezza agl'incisivi, di , adattato né a pascolar l'erba, dono parte nella masticazione, stinale sì qua- nelTuomo servono che a masticarlo, abbastanza, che non è la il dall'uomo abitato. struttura prendere per tutta la terra abbia quasi angolo della medesima vi ed a procacciarsi questi , che in certo modo confa- addivenissero alla di lui natura . L'uomo, come ognun sa, nasce nudo, e trovasi esposto a mille pericoli , e e debolissimo, morrebbe ben presto stnza le amorose cure, e le indefesse sollecitudini de' genitori miferi Ciò . i gli è in vero pur tuttavia un comune con alquanti tale stato d' altri impotenza , mame di , 19 maggior è per lui d'assai debolezza lunque altro, puerizia, alla ajuti però genere per a il gli gradi educazione la fisica Conciosiachè . ha mestieri E ammoniti solo di che è quanto dire del- , promuova, ma , 1' , che hanno animo eziandìo adempimento pj ne , de' dotti figliuoli il modo , e di che corro- , al«- non dovè mai unione sarà nascenti rivol- educazio- poiché all'una, ed all'altra naturalmente in- sono nell'umana specie i genitori che l'unione de' coniugi figliuoli educare non se stesso j e verso gli d' infrenare le prender parte ambo a festo, fatta ed E passioni. tose di figliuoli de' stessa e di mostrar loro co' precetti, e cogli esem- necessità la ne regoli e di que' doveri no ad ogni uomo e verso Dio, e verso uomini, lo di- provvidissimamente sono dalla natura avvezzarli all' esatto tri Al tempo . acquistando egli allora chi ne genitori dell'obbligo i corpo il quegli di che principalmente stingue fra tutti gli altri animali lo sviluppo. uomo dimi- all'adolescenza, passa bisogno, ch'egli ha l'uso della facoltà, la ragione, 1' rende più che mai necessario un nuovo si soccorsi di poi perviene Allorcliè questa mano ne' quali consiste , stesso da e mano nuisce a che per qua- , può con tutta ragione e .l'infanzia di lui notabilmente lunga. dirsi cinrafa stata essere , fra loro, passaggiera quindi è mani- di questi co* e Frutto di . sì mai sempre una mutua affezione genitori con parziali- ed uno scambievole attaccamento, ed i tà di affetto avranno risguardato figliuoli i , 1' edìicazione de' quali tanto costò loio di fatica, di pazienza, e d'in- dustria ì , ed i conservatori loro mente , figliuoli della avranno riconosciuto loro vita , e de' loro costumi primi i , ì ne' genitori istitutori dt Ila massimi loro benefat- J8o tori li e gratifufline vivissima , non genitori adulti tori né avià ; soggetti sofferto alle e venerazione , meno sarà venuta animo loro l' calami là, ed sommessa per ne' figliuoli cii mali ai dubbio che Ben presto , premuti da gravi bisogni dovettero rivolger ricerca de' mezzi di provvedervi alla vita . ranno eglino stati e di cooperare incessantemente è manifesto, negarono uomini tutte esercitare nel con- prestarsi al meno nu- mutui soccorsi, comune vantaggio. La- gravissimo errore di coloro il alla anche per questa cagione sa- , fine di al acerbità. animo l' mossi a collegarsi in più, o merose società dirette onde 1' gli delle arti cioè necessarie , Le quali non potendosi modo da ognuno veniente geni- i della vita senza cercare o di liberameli, o almeno di alleviarne In oltre è 'fuor di già fatti , vedere l'uomo essere naturale per i quali Io stato di durevQle società. Ed senza dubbio più d' ogni al- al vivere in soc?età è tro animale adattato l'uomo per la solo è stata conceduta di parlare ai suoni articolati può egli idee, ed . Imperocché per mezzo del medesimo non solamente proprii i fare , altrui conoscere le proprie ma voleri, uomini può mutare questo lo al segno prerogativa, che a lui un linguaggio composto accordandosi stesso che ad indicare le linguaggio , cogli altri ed arricchir- più astruse cose addiven- ga accomodatissimo. Ma il sommo grado di perfezionamento pose questa sua prerogativa di parlare di suoni articolati trovando T uomo a un linguaggio composto prima l'arte della scrittura, e molto tempo dopo quella della stampa. Imperocché per tali mezzi parla egli in certo modo ai lontani non solo^, 8r ma Né a quelli eziandio, che verranno ha dubbio, che vi issimo a migliorare utili arti , non siasi ed a compiere , ed a farne molti ti , di ciò e le sublimi egli discipline sono in l'animo somministra ci immateriale dell'uomo, fat- e della le ultime queste un'evidentis- della mirabile e lui. assa- per altra cagione età pervenute a quella grandezza, la quale sima prova di giovato ritrovamenti già i Aè nuovi. altri dopo nioltof energia del- sorprendente lui perfettibilità. Intorno alla quale giova di pure riflettere, che siccome in virtù della propria ragione l'uomo esercita un non usurpato dominio tabile , inerme ammansa ve le perfeziona dall' uomo dividuo ad 1' uomo esso si limita , ed il forti bel- a' né punto , oggidì quel , , e senza l'anzi- loro figliuoli cicr, perfezionamento si dell' estende come Laonde non di vivere de' bruti e per le qualità de' cibi , più e le , non sanno insegnare appresero maniere e facciano essi tazioni più crudeli dando loro una educazione non poco intere generazioni. alle gliare se le e queste perchè irragionevoli, j detto linguaggio che fiere le fa seggette, si ne' tre regni minerale, vege- animale, e quantunque per natura sua debole, ed è a e per la costruzione persona, e per altre costumanze e degli , gli maravi- non cangino mai, che fecer da prima e per la foggia de' vestiti innel- mentre , delle abi- ornamenti della uomini differiscono fra loro assaissimo. Non è paga 1' umana mente d' indagare il mo nelle vero create, e finite cose, e sollevandosi a considerare som- il vero, l'essere infinito cioè, della di lui esistenza irrefragabili conosce, che argomenti rimane pienamente convinta, le ragionevoli creature gli debbono 6 il e per ben tributo §2 ili una sommesJ'a venerazione, una fedele ubbidienza, e di E poiché il turpe dall'onesto, e di essere dotato di libertà, quindi r animo V nasce per lui .ypstro sa in oltre di poter obbligo un tendono bile di quello, in cui si rende morte manifesto che , adoperarsi di azioni al conseguimento di allor disciolto da' vincoli die , distinguere con ben regolate fin& di gran lunga più no- bruti, e quindi pure gli i quando rimarrà corpo al per egli non legano, lo avrà certamente per questo a finire. Avendo noi detto le Iodi principali ne, non ne taceremo ora le è impossibile . trova stessa Siccome pure , che essa scarsi sovente eienti i generali principj . troppo sono che essa ci lumi i ed V umana mente abbisogna filosofi un più chiaro lume, il de' , insuffi- d'illustri soccorso del di quale le disveli cose non già con- ma bensì ad essa superiori uomo non solamente può perfezionare la propria trarie alla retta ragione natura, ma può , . ancora abusando della ragione, della e libertà renderla al maggior segno degenere. E' questa verità per mille prove di fatto manifestissima. lignamento è sempre ristretto agl'individui, e Né si il una tra- estende talvolta alle generazioni, ed alle intere unioni sociali, di ciò mini , detta per la regola Laonde per consentimento ancora antichi L' , che verità inesplicabili quali può essa fornirci intorno alla divinità, de' costumi ragio- avvertiremo, discoprimento di molte fisiche il e che nella natura misterj umana dell' ed difetti; i un esempio barbari , e ci somministrano ^quelle orde senza costumi , die vivono per erranti in alcune inospiti contrade di lina te del nostro globo. E simili orde si , di lo E uopiù o d' altra par- ragunerebbero talo- S3 TU, e mini ta più inciviliti, i non mo quindi sì e , la vigilanza se fatte , V è che nella gl' infelici, sia lo stato grave è l'errore di tenera piiì altrui colpa abbandonati na- altri scrit- nero presi età o per caso ne' boschi, colà crebbero sero quasi a foggia di bruti , stessi , stupidezza , messo il uomo dèli' se ( . vengono colmo pur E « ben lo introdotti alle altre ca- una immedicabile o mania cagionata dallo stato di violenza, e di desolazione in cui ) parte lo stato loro cosi , allorquando nella civile nostra società; mentre lamità loro non abbia mancò una essi diametralmente opposto alla natura essi pei: e vis- , nulla ebbero della morale, né e in mezzo alla società furono allevati addimostrano o , che da' cacciatori ven- fin Imperocché siccome ad . della fisica educazione, trovarono, si che ciò costumanze le nostre arti si la non naturale danno a seguire si fierezza , è avverato di una paziente edu- giovandosi eglino degli ajuti di cazione, depongono civili che quali pretendono naturale essere lo stato di qiTe- i alcuni mo- affermare, di orde debbiamo apprendere qual Né men pron- errore di certi non dubitano quali i de' magistrati ed a distrnggerle. Turpissi- quasi incredibile scrittori, turale dell'uomo. tori, in vicinanza delle società d' uo- accorresse a dissiparle derni da manterreljLero si , e nostre le e le nostre liniiue e apprendono con non molta difficoltà . Mi rimangono a dire alquante cose delle varietà delTumana specie. Taluna di esse può chiamarsi artificiale, perchè ad certa arte figura prodotta dagli del cranio allorquando non aveva stato la dovuta uomini stessi , qual sarebbe cagionala da compressioni fattevi esso per anche ne' bambini acqui- solidità. E' abbastanza noto, che vi sono , 84 pure alcune varielà Jerlvanll da malattie; e è a camion d'esempio gli uomini una di l' o di altra razza , è bianca, dilicatisiima ]a barba, gono albinagjio^ che , ne' quali , da una luce alquanto viva Non . samento di atteso grandissimo numero delle njedesime, il pelle la capelli, e i rosseggiano gli occhi così deboli, che riman- e offesi osserva in que- si pur sono bianchi e di tal sorta parlare qualche idea di varietà incostanti: delle ognuna, ed è mio divl- imperocché il dare una farne un'esatta distribuzione il anche sarebbe impresa d'assai difficile, e fors' riuscimento pochissima utilità. Rivolgerò quindi piut- , e di impossibile tosto Tattenzion mia alle varietà Costanti, o sia alle razze. Linneo ti si mostrò persuaso che ognuna delle quattro par- , una della terra fosse abitata da sa da quelle delle altre parti varietà, o sia razze .l' , , europea cioè, l'americana. Dissentirono da Linneo iJen(2), Zimmermap mostrarono , che norma uomini diver- asiatica, l'africana De generis ^ Blumenbach (l),Erxle- nostra specie non sono qualunque di humani distri- divisione altro rò ad emendare l'errore di Linneo, e raccolte (i) quattro stabilì della geografica Blnmenbach più medesima. 1' d' ciò (3), e molti altri, e con forti ragioni le razze nella buite sulla terra a razza per e si le della adopepiù e- 'carictuLc nativa, ed. 5. Got- tingae 1795. , .jl^.?) S^-stcma regni animalis . Classis 1. inamnialia Lipsia e 1777. v (3j Sjiecimen zoologiae Lugduni-Hatavorum l'jj'j. zoograpìucac nuadrupedmn* g5 notizie intorno agli abitatori satte ^lol)0 nostro cranj cinqtie razze so esaminati ed , che dell'umana specie, parti del insieme molti parajjonati e , credè, diverse genti di delle diverse potessero si stabilire quali, come in appres- le diremo, poco differiscono da quelle, che abbiamo supeCuvier (4j riormente esposte. distinte, ca: e sono neir americana alcun parte: a delle tre Cuvier preciso, sopra indicate , non di dovessero si e de' papù ascrivere Ottentoti gli mina , nerastra , una lanciando di razza nera: dà poi malese, bruna e , quello la nome il mogolica , americana, e sostituisce al Queste nome sei Le règne animai (5) NclV articolo homme del N. Dict. 2., toni. , nome il indi di alla chiama razza cau- razze apparten- i. come yure neW opuscolo d' Hist. intitolato: medico-pili losophiques sur la nature, homme, e tii^glo homme, papri i razza bruno-carica di all' mo- africa- cui egli deno- , (4) de r stesso dai chinesi dell' etiopica resto al ramea di sesta razza casica quello di razza bianca. ed. a quale ciò : Blumenbach e dalla malese di riunisce a fermare li essi dubita se siano pre- e , in Virey (5) per l'opposto separa dalla razza golici. indi trovare non saprebbe clie cisamente distinti dagl'indi-caucasici na l'etiopi- e onde formarne una costante, e però, confessa crede egli de' malesi mogolica, la fra loro tre uomini da Blumenbach annoverati agli afferma , carattere razza caucasica, la riguardo poi riconosce lie et sur JVatur. Recherches les faculte's nel Dictionaire des Sciences medicales ar-ov . sj h » . j '^ .... '•••..! ,, . 86 gono, nica dir al di Viiey, due specie distinte, a quali comprende la razza bianca delle riconosce principalmente e si , 80-90 gradi. La seconda gradi orme ed , za malese carattere ppiina- il 75-82 facciale di segue le nella sua geografia universale Blumenbach di , eccetto che estrae i papìi dalla raz- e loro dà luogo nelT etiopica , Sembrami questo il luogo opportuno ricordare al- di cuni avvertimenti datici da Blumenbach intorno divisione i. , non sono che i caratteri già tutti costanti assegnati trovansi 2. al complesso di tali caratteri in eccezioni variazioni tali , ; 5. alla sua diverse razze alle e clie debbonsi considerare in , complesso, non già ad uno ad uno: guardo che anche per ognuna ca, ed etiopica, ma che in qualunque razza osservansi razze caucasica le che l'americana riunisce, dirò che 5. mogolica, essendo delle razze colla impossibile umane, si caucasica, di così avvertimenti, a parer mio, divisione uomini divisione che semLi quali Ho quindi nostra estendesse. si sono discostato alquanto da Blumenbach, e ad imita- zione di Malle-Brun ho separato dalla razza malese e gli ho annoverato nell'etiopica. Non ho ; della sono giustissimi. specie in razze, la quale a tutti gli Mi un' esatta sia arbitraria. conveniente di fare una un coli' etiopica deve abbracciar quella, bra meno difettosa, quantunque creduto fare e ^^'^^ mogoli- , ]a caucasica alla mogolica, e che la malese confina ad colla ri- delle razze per cui passa ad altre insensibilmente. 4- fra loro distanti sono in vero tempo ta- all'angolo facciale di medesima consiste nell'angolo Malte-Brun . la , pretesa specie rincliiude la razza feruno-carica, la nera, la nerasta rio della prima la bruna la , i papù poi altriroen* ^1 seguito l'esempio di Virey formando degli ottentoti, e ti papù una de' razza sesta sufficiente di escluderli guardo , centi allo scopo di dare per ciò appunto una rimarchevoli varietà dell' che i arabi, gii Europa hanno capt-lli ahissinii la gli specie , le tiere dell' Abissinia quasi della , popolazioni diverse le cofti i bruna sono semi-lanuginosi Aggiugnerò, che . primo luogo, siccome ptire, gene- abitanti delle parti piìi meridionali pelle gote molto sporgenti, r altro son- ne indicherò ora razza caucasica noterò in alla ralmente parlando, d' ri- sufficiente contezza delle piii umana venendo ora a considerare gli siccome per ed aggiugnerò pure alquante notizie condu- le principali, appartenenti E . assegnati alle già proposte razze, ai caratteri vi alquante eccezioni LI mentre non ho trovato motivo , dalla etiopica la , che negli la , razza etiopica , le labbra larghe. le le quali pelle cofti stessi occhi poco aperti bocca grande popolazioni, hanno e , gli abitano le fron- nera, lucente, e nulcui vengono annovera- te (i). Il modello poi della nostra razza per ciò, che ri- sguarda le belle forme del corpo trovasi ne' georgiani abitanti delle vicinanze titolo del Caiicaso. di caucasica a codesta razza, la quale stamente gloriarsi di essere superiore mente per la conformazione , eziandio perchè seppe coltivare in modo da Fra (i) circassi li e alle bellezza le arti , Quindi il può ora giu- altre non del corpo utili e ne' , sola, ma e le scienze fare in esse progressi meravigliosi. diversi popoli della razza mogolica Denonvoj'a^e en Egj-pte tom. i. non è djffi- Cile distin^aere i romboidale, faccia è quasi è , quali i hanno ovale, la faccia neri, lunghi, ed assai folti: negli siamtsi poi la capelli vano tfJncIiinesi i colore de' chinesi il coreesi I . mento breve. al riconoscono al- si buona statura; ed alla la fìsonomia piacevole, alle labbra grosse, ed labbra sono grosse, e pallide; le I mogoli i hanno tongusi il naso ben proporzionato, e non ispiacevole fisonomia. Ros- orna sa, e bionda capigliatura sa è la testa, e schiacciato sono de' quali chie lapponi abitatori sono ropa .• che siano vi negli esquiniali , testa la varietà nerazione d' , che meritano esempio i 1' il chinesi , nome fare quasi . e , di in tale stato di dege- selvaggi, alla razza etiopica, eccone Gli abitanti del Senegal sono di poco lanuti, il modo però e da le principali va- un colore rosso- tumide, ed i ben formato. i capelli lun- naso poco schiacciato, e le labbra de' capelli lanuginosi, Gradevole è la le , ed labbra joloffi pure negli neamenti del loro volto scorgesi regolarità po a ca- altri, hanno da lungo tempo governi non molto tumide. Quantunque jiiolto talora quasi :ncivilimento è vai io as- nerastro, e talvolta bruno-giallastri, ed hanno ghi piedi alcun ulterioie progresso nelle medesime. Per riguardo riazioni i alla istatura è regolati, coltivano le scienze, e le arti, in non , Eu- mento il Sembra certo de' quali mentre alcuni popoli trovansi sai, e grande riguardo per carnagione Nella razza niogolica bianca. gion la , , Caratteri distintivi de' ordinariamente bassa. notabili gros- ; le orec- braccia lunghe, le mani, ed le la statura piccoli, e degli ostiaci delle parti più settentrionali d' bruno color il lungo, ed aguzzo, la testa volto ne' samojedi grandi. assai una di il il siano altri li- loro cor- fisonomia àt" foulhas «9 del Cambia, abLencIiè siano bruni, ed abbiano lanuginosi. Gli abitanti del Congo son neri nomini resto somiglian piuttosto agli agli etiopici. altri poco lucente, in tutto della nostra razza , il che mascelle poco prominenti, sono robusti, le ben conformati e capelli hanno un colore briino poi cafFri I ma , ì Grande . è la statura degli ottentoti , ne' quali la radice del naso scorgesi alquanto più bassa degli occhi, , le mascelle so- no pelle è di color bruno-giallastro la prouMnenti aftcrnia hanno clie , de' caffri che e , Quanto Oceanica, ora bocca loro è perfetto, , quasi , e , la loro tinta lucente: licolo, nero-bruni a la della pelle donia nella scabra, sono , varia gli ciato assai ne' papìi della è al cagion d'e- a Mal- color di rame in alcune I negli abitanti della N. Cale- , neri quasi lanuginosi , densi , , e disposti al aculei dell'Istrice ne' tanne- La enormemente testa è in alcune tribìi abitanti la N. Galles lo uomini Witt sono senza barba, l'hanno inannellata quy' di Tanna. non ora nell' in- brunastro dal sono Van Diemen di Malte-Brun come : , N. Caledonia l'hanno untuosa. si. .Quelli della terra di licolo del nella parte del colore del bronzo a di e crespi in que' di Mallicolo ec. dir di , Nella nuova Guinea hanno eglino lanuginosi della Lusiade, , tutti nerissimi Tanna, N. Galles. poi capelli di quelle mediocre grandezza. delle quali abitano sulle coste sempio nell' interno di Mindana parti di in questa, o in quell' isola razza malese della meno tumide labbra le essi Sparmaun piedi piccoli; i quale viene denominata da Malte-Brna la soli terno delle isole nero la ed papù viventi ai globo, nostro mani, le , N. Guinea , . Il raso è grossa schiac- ed in quelli di Mal- molto negl'indigeni della N. Olanda. Le labbra sono grosse assai inallicolesi co negli adulti Van-Diemtn di della Lusiade, tanti medesimi. Il e le mascelle sporgenti tìei , pure ne' fanciulli Io sono anche adulti; Hanno . labbra appena sporgono ed ma , sottili gli poabi- mascelle le de' corpo è grande, e ben formato in alcuni indi- geni della N.Galles; grande, e sottile in quelli della terra di Witt; piccolo parti le braccia, e mità sentano quelli Onesti gambe le i papù interne le Sumatra hanno di abitanti i Troppo mi estenderei . differenze, che ci pre- le diversi paesi e , talora anche che vivono in diverse parti del paese medesimo. , Ouel che ne ho detto idea di neri piccole; sono per l'opposto l'estre- qui tutte noverare io che abitano , stessi lunghe ne' mallicolcsi assai se volessi ne' papii assai Sumatra. di sì fatte variazioni mente parlando Nella razza etiopica . molta rozzezza osserva si , una qualche per dare è sufficiente general- , costumi di , e talvolta vera barbarie: alcune popolazioni però vivono in una società regolata, ed esercitano non poche arti utili, e coltivano una qualche scienza. Quantunque gl'indigeni dell'America quarta abbiano generalmente razza mente indicati no , non questi americani lorché nasce; tengono , Guiana vi se i di essi ha un colore bruno-rossigno nascono biancJii abbiano cura di non esporsi ha una tribù bianchi durante tutta d' indigeni la vita. neri ; osserva- si momento. La massima lieve chilesi però sono generalmente superior- caratteri i pur tuttavia in alcuni differenze di compresi nella ma i I sani capelli , gli si al- man- e nella e robusti quasi in questa bora indigeni del hanno biondi. Grandi poi sono anche e tali al sole; , parte di razza Cliili gli occhi de' brasiliani/ , . , le palpebre sono Spagna, ed 91 poco aperte negl'indigeni della N. assai canto esterno n'è ripiegato Verso il Varia pure in questa razza la figura del naso le tempia che , d' or- dinario è alquanto schiacciato, e non molto prominente; negli altiponi però è prominente, ed aquilino. è or mediocre, or qual j:,'igantesca, ne' patagoni alti quasi sei piedi noto, che no gli e talvolta , La statura ne' povas vedesi anche più e , . E' europei conquistatori dell' America trovaro- primarie popolazioni della medesima regolate da in- le qualche modo istrutte nelle stituzioni sociali, ed in art/ e nelle scienze. Non minori sono perocché di il biancastro to colore rame, come Santo. I generalmente ze si gli parte mentre da , per . rosso o è lira gradi altre parti si di neri gli ai hanno line«- corpo molte differen- codesta razza , la viene a coli' etiopica alla 5 Per riguardo poi ed alle fattezze del vero all'americana mogolica, o quale da contatto, alla caucasica , ov- congiunge. brevi cenni, che appoggiato all'autorità de' piii ac- I creditati viaggiatori, ed istorici cipali variazioni, l'umana avere che si avuto tutta esatti assegnar loro caratteri che la fatto intorno alle prin- devono per persuadere a cliicchesia specie bastar Blumenbach ho osservano nelle cinque razze del- impossibil era stabilire Per al questi sono rossi malesi altri veggono negli uomini una im- in alcuni abitanti della terra dello Spiri'- capelli di menti del volto , , e ne' timoresi, dall' olivastro talvolta osserva ne' taitesi si come nella razza malese variazioni le , la limiti ragione fra le di dire , medesime, cfie ed, non ammettessero eccezione qual cosa rendesi manifesto l'errore di quegli scrii- 9« quali pretendono tori i non già ad una sola die , ma , si fatte varietà appartengano bensì a due vere specie fra loro d«l non tutto distinte. Di fatto se possono rinvenire caratteri si bastevoli a stabilire varietà costanti, o sia razze, quale spe- ranza può rimanere udiamo il quale quantunque non il osi talvolta di apertamente diciiiararsi partigiano di questo errore non lascia di mettere in opera tutte ad abbracciarlo. Vorrebbe egli, bianco, ma fosse di specie distinto nero; e per provar per permanenti, come come dall' che l'uomo dissi, uomo, , il figura bianco, ed e il pure , per indurci arti eli' egli : o due quadrupedi l'esterna sono lo le suo assunto discorre cosi il naturalisti vedessero due insetti stantemente diversi Ma trovarne per due vere specie? di Virey, Sig. per li chia,, se sì i co- colori nero, malgra- do gl'ibridi^ che nascono dall'unione loro, non esiterebbero certatnente a stabilire due specie distinte. Molte spesono fondate sopra caratteri meno rile, " Al quale argomento rispondo in primo luogo, che profondi naturalisti sanno bene non tutte le loro specie cie prosegue egli , vanti ì . naturali essere siano chè non hanno i 1' uomo h, non li quello, che da noi né soltanto ra del corpo v' conosce si sembianze, e ma operazioni e le richiedono. Ora tutti , l'interna le una , anima- mediante 1' struttu- facoltà pure del- animo ne conosciamo, mediante l'intimo guardo a noi medesimi gli meno imperfettamente; l'esterne , si dubbio, infra ha che alcune intorno a questo puntò, per- che all'uopo dati, , sovente con sicu- possono però alcuna cosa rezza decidere l' persuadono facilmente e si , mere varietà/ non senso per ri- argome>nto tratto da perfetta analogia per riguardo agli altri uomini. La- g5 qual meraviglia se trattandosi delle piante oticie sono animali ti il nome Liliscano le compagno ov' è dell' si uomo penetrato, egli Sanno . che essi ha seguito lo lo trovino al pari quantunque nelP ardente clima e , ta da quella delle altre razze le non una specie non varia mascelle, bianco. matra , in la un esso ec. ? In oltre e nel simile dica se si fra , e fino un uomo nero, le ossa sul dorso crebbero lievi , ad , cute de' bovi senza corna mentre in ed a è un Su- ne hanno provato hanno acquistato un colodegli , e , che vivo- dall'uomo a di- de' quali, sono addive- con una gobba pinguedinosa altri sì il una enorme giandezza sono le differenze, die uomini obbligali morare in un paese non suo, alcuni ntiti piccoli , non loro bargiglioni, e le loro creste, i della no colà. Che dirò poi un can ma- distanza la del- gros- e trasportate dall'uomo le galline quello a mi che passa clima ardente del Senegal e tutta la pelle larghezza la e paragoni di grazia si lepriere, e quella, di lunghezza, la l'efficace influenza, ed re quante altre differen- del cranio, la lung'hezza, figura gambe sezza delle stino con E . distin- osservano in questo anim^aJe domestico? quan- si maggiore esem- dell'uomo con pelle nera, untuosa, e quasi senza pelo, noi giudicano però di , da per tutto quasi che questo bruto ha sovente nel- e pio nella Groenlandia to cane fede- il Len diverso colore da quello, che ha per l'ufi ica ze naturalisti sta- i alquanto somiglianti a ne' casi tratta mol- lo stesso per le diver- E' poi falso, che distinte specie quello di cui ora , a concedere, naturalisti facili i non fanno e se , d'uomini? razze se talora di specie e di si corpo ? e , che le certamente corna non osservano nt'cranii,, e nel- 9i Lo le altre patti de' mptlcsìml. hanno tante vi cjuali e ghiale da cui deriva, e non E ? sa quello quali si ed opposti climi ove l'uo- , e , esse i estremi gli di quella degli uccelli, e ri- non naturalisti non istabilire specie vea tener per fermo sola E . nel vero E . mentre fra gli prima specie vi si che , poiché ciò danno vi fra gli de' fosse avvera pure dalle si uomini potremmo noi uomini , nerissimi , Diremo valere ? hanno generazioni, che in a non forse, che distinguere no certamente , aversi nuntre,, abbiam quali i ben si do- Dtl colore non che Virey annovera nella sua prominenza della faccia potrà specifico, , medesimi una specie ciò scono punto da altre generazioni della seconda tere hanno alcuna per di sorta pur volessimo distinguerne due specie se di qual carattere ci già che per mezzo degli fondamento esservi tante varietà, le quali no sono lascia- si quelli a congiungersi iiTsicme, riconosciuto pii^i anzi riflettendo e , vengono intermedi 7a. le della classe si imporre, dirò così, dalle grandi distanze, che separa- no la divi- rimarchevolissime varietà, osservano in altri animali domestici che intorno ad , de' principali suoi V unghia anteriore di avere mammiferi, come ancora de' fletto, ti cioè delle molte Taccio . dal crn- deve senza dubbio recar meraviglia che in alcuni paesi perda sovente uno distintivi differisce quante varietà singolarissime non presenta questa specie ne' varii seco la condusse de' cavalli de' diverse razze. si porco domestico poi quanto Il mo stesso dicasi la i . differi- Nò anche in conto di carat- osservato hanno una non sì esservi fatta uomini prominen- capelli lanuginosi, e corti servo- pretesa sapendosi da specie nc»i , degli che se uomini neri ì ne danno tribà , 95 corpo di akun in a' capelli di fatti si Né moclo lanuginosi. Tioniini,nè l'andar alcune perchè di tre, ciò si all' quand'anche e uopo servire, dall' essere costanti esse lungi no molte eccezioni, abitualmente nu- es^i ne altre simili differenze possono , debolezza del la si ammetto- lo fossero alcj^ine al- dovrebbe attribuire alle circostanze, ed alle in- veterate abitudini non , già alla fisica costituzione di co- loro in cui le osàiervianio Ma un carattere di ben altra sorta Virey, onde ce, degli uomini stessi. stro zoologista, noi uno anzidette due spe- Nella prima specie, prosegue troviamo un' industria superiore ed , intelligenza tin' Per è nore l'opposto il nella specie l'incivilimento scarsa, coraggio, più estesa, a quella dell' altra ed ordinariamente molto coraggio , gloria. di- no- il più o meno perfetto, una capa- stato d'incivilimento cità za le Signor il E' questo carattere preso dal morale, com'egli cie. cie ammettere ad indurci propone , e spe- grande amore di de' neri l'intelligen- mai sempre imperfetto, mi- tenue l'industria, e la capacità di col- tivare le arti, e le scienze, E la qui parmi che sia d'uopo parlare separatamente delcapacità degli uomini ad rispettiva nere di azioni L'uomo allorcliè nasce ed a mano a narsi ra mano ma non ne, ad una essere intellettuali l' modificare ha , mente nuda la sua le acquista: la o istinto dell' de vedendo noi uomo in mille uà uomo od altro ge- si , affatto d'idee, si al be- esser libera nel determi- ad altra azione se stesso , volontà poi tende lascia per questo di , uno o morali dalle azioni medesime. . E si scarso, che aggiunga anco- può egli quindi ed assai variate guise. Laon- in tal determinato stato^ non ci 96 permesso è altrimenti d' inferire, uno re se Jiiccksinio in stato che non potesse Non ben diverso. nego icgià ehe la fisica costituzione contribuisca a far sì, mo più o meno facilmente possa scoprire bia una memoria più pure per riguardo ancora dipendono. uomini l' non facoltà nelle , meno pronta Tutte bastano ad inferire medesime: né per un ed profondo altro , siccome ; che dal del- delle facoltà differenza grad^ di un uomo questo che gran pensatore e fisico che negli però differenze le ed ab- la verità, , , che un uo- e tenace , concedo passioni danno per riguardo all'uso si animo, stupido o , alle mette- egli si sia può stabilire, che la virtù intellettiva sia negli animi diversa, avvegnacliè attesi da noi sconosciuti vincoli li rada disgiunta da' movimenti non mini tia prova ci forniti di singolare lo, che sapevano. La anche negli uomini fra differenza di neri i , ed ingegno, e i , stesso una casi al cor- lui, che quali se difet- l'animo ciò che di , soffre convincen- ne' quali e dottrina, uo- per malat- dimentichi affatto di tutto quel- diversità poi d' ingegno è grandissima della stessa razza, e risguardare due diverse specie. La mini neri abilissimi nelle ra, e nelle scienze sublimi (i) Fedi Gregoire non trovasi altri- bianchi per riguardo a ciò una tale i da potersi Paris 1808. , di somministrano que' addivengono stupidi, menti E impedimento. vincibile tissima de' nervi ed all'uopo poco adattati tosi siano, , nostro, non vi ha azione po legano l'animo . De come carattere distintivo storia (i) ci dà contezza arti . della pace, Ed i fanciulli e della neri d'uoguer- ritrag- la Uttératura des nègres . A 97 gono ora gran profitto scuole dalle per Né in Inghilterra, nell'America!, e nell'Africa. te i dizj solamen- neri educati dai Lianchi danno colle loro azioni sicuri di non a esser questi gno quanto pretende Virey, anche senza un si fatto giatori nell'Africa ne che istituite essi vi lo mezzo fanno hanno trovato governi tanto inferiori mostrano essi ed affermano, fede, sicura , inge- d' pure talora moderni viag- d'istruirsi. I regolati in- molte arti utili assai bene esercitate, ed alcune scienze coltivate, quantunque imperfettamente. Per ciò che solenne impostura il chi capaci di vera, risguarda dire, che sieno e i costumi i meno neri maschia virtù, né si può rivocare in dubbio che questa pervenga talora anche in sublime grado. di barbarie che fra gli lica ? 5 ma Sonvi in vero tribù e uomini non osserva forse neri in un della razza americana Si conchiuda sola specie si di , essi al piii uno sono in qualche stato tal disordine e della an- mogo- adunque, che per ogni ragione una d'uomini devesi ammettere, nella quale modo periormente esposte. una è de' Lian- si pos- distinguere le cinque razze già su- ORDINE SECONDO QUADRUMANI, QUADRU3IANA (^ I Palmoplantaiii Storr). quaclrumani imposto a^mamUìiferi di quest'ordine indica abbastanza, che il principale loro carattere consiste nelT andar essi forniti di mani non solamente nell nome di estremità anteriori , ma eziandio nelle poCodeste mani però sono assai imperfette in confronto di quelle dell' uomo sì per la brevità de' pollici, se pur non manchino affatto , (e ciò si osserva nelle anteriori di alquante specie), come per la lunghezza delle altre dita , le quali non sono altrimenti atte a muoversi separatamente. In oltre la palma è, generalmente parlando , lunga , e ristretta E ben si vede , che sì fatte mani quantunque abbiano alcuni usi comuni colle nostre , pure sono in ispecial modo destinate a servire di mezzo facile per arrampicarsi sopra gli alberi, ove d'ordinario stannosi i quadrumani. Altri caratteri distinguono questi mammiferi da' bimani: tali sono la ristrettezza della pelvi, la quale non somministra altrimenti al tronco una r steriori . . base aLLa?tanza larga; sai il 99 foro occipitale as- più vicino alia nuca, che alla faccia ; la V impossibilità di didebolezza de' glutei stendere compiutaniente F estremità posteriori il non finir queste in veri e larghi piey , ', di , che In oltre servano di base a tutto il corpo. compiute; i denti di tre sorta, incisivi, canini, e molari; le clavicole intere; lo sterno non largo; lo stomaco semplice; gì' intestini di mediocre grandezza ec. sono caratteri de' quadrumani ed or degì' uni , or degl' altri si valgono i zoologisti a viemmeglio stabilire la separazione che non di codesti mammiferi , da quelli le fosse orbitali , , , hanno mani nell" Linneo riunì chiropteri ai estremità anteriori. i in quadrumani all' uomo ed un ordine chiamato dei , primati, cui assegnò due caratteri principali e sono 4. quattro incisivi nella mascella , Vedremo superiore j 2. due poppe al petto in seguito quanto poco solide fossero queste basi , su le quali Linneo eresse 1' anzidetto ordine Si dividono 2 quadrumani in due famiglie; in quella cioè delle Scimie ^ e nell'al. . tra de' Lem urini. JOO FAMIGLIA PRIMA DfiLLE SciMlC. 'enti incipivi^; canini f ; mascellari ^f ~if trituratorij tubercolati. Le mani rare volte sono senza pollice è sto ordinario d" , e queunghia piatta, e la figura delle ungine delle fornito larga, qualunque sia altre dita . Poppe Xn numero pettorali in di due. questa famiglia vendono compresi somiglianti corpo di all' uomo per ne sono però , più distanti assai ì mammiferi pia. generale conformazione del la di quello che si era da molti credulo, e nell' affermar ciò s'accordano ora i più celebri zoologisti quadrupedi Di , fatto osserveremo miglia Alcune scimie . accostano non pochi generi in canini assai grandi i s' e sopra tutto a quelli dell'ordine , e quindi ai veri delle fiere * di questa fa- la serie de' denti inter- rotta, e noteremo, che mentre la massima parte delle sci- mie setti nutresi soltanto di frutti , ed altri animali do otliquamrnte co più Non il più dell'orlo potendo le sulle o camminano scimie distendere erette . gli sì , tocchi interamente sempre colla tibia la , posan- che posuolo. il gamba, un angolo anteriore La maggior parte cammina malamente estremità rampicano sopra stento esterno delle medesime meno acuto quattro A alcune mangiano ancJie in- palma delle mani posteriori la femore forma , . , : tutte alberi . poi agilissimamente L' istinto induce 1^ s' ar- scimie lor i nostri movimenti o nuno facile, ad imitare loro più , una : tale imitazione norma a ruscc risptlliva somi- citila glianza di struttura, che lianno con noi. Gli organi non sono la voce ma non posto per questo imitano esse di suoni articolati del cibo. lo, , ca]lo>e o no; la Locca di Le natiche sono in , scimie vivono in torme bievolmente nel raccogliere contro i L'uomo nemici. i 1* Jianno o breve, e , niie , di come ajiitano si difi scamadersi , Sì nello sta- . limitata, assai danno indizio e giammai di essere fornite di ve- e di potare perfezionare la propria specie. Linneo riunì tutte, to in varie sezioni , le scimie in desumendo coda. Quindi separò egli le i un divise in più generi , e sol genere, distin- caratteri di queste dalla scimie senza coda, da quelle a coda mediocre, e dalle altre a coda . non picn- in quello di schiaviti^ mostrano le srl- colle azioni loro ci sti e facilmente se ne rende padrone avere un'intelligenza ra ragione, , cibi, e talora nel e cerca di dar loro una qualche educazione to di libertà Vi hanno coperte di pelo. altre o lunira, e prensile, ovvero lunga Non poche sile. alcune è fornita- in molte senza pe- scimie affatto sprovvedute di coda., altre o mediocre , com- noitro lini;ua£:£;io il giammai hanno imparato a e , pronunziare una sola parola: di serbatoj citi- tutte notabilmente diversi da' nostri in lunga. ciò fanno pure i Erxleben le moderni zoologi- Cuvier, e (ij GeoiFroj de St. Hiìaire lianno cercato (i) Gcoffroy ^ e Cuvier sur de Plìjsique Quadtumanes ctc. . toni. 5. Aiinal. Ics pae. i85. da Mas. Orangi-Outangs. - .Tour. Geoffr. Tableau dcs d' Slist.Nat. de Paris t. 19. . j . I02 di stabilire si generi sopra fatti come aveva essi, Distinguono solide basi. già fatìo BufTon, continente da quelle del nuovo: le dell'antico scìmie prime sono da Gcof- le froy denominate catarrine, catarrhinae {i) ^\t narici del- hanno le quali ed tramezzo sottile ed , i fori inferiori : le vengono dette dal medesimo platirrine, platyrrhi" altre nae il (2) e le narici loro , fori i hanno tramezzo il assai largo ^ laterali Sez. 1. SciMiE dell' antico continente Catarrìiinàe Gen. <. Troglodite. Troglodites (3) Geofir. corto; angolo facciale di 5o, gr. (^Geof!) fronte sporgente su le ciglia, indi assai inclina-» la air indietro; serie de' denti quasi continuata! canini appena più lunghi degl' incisivi , mascellari [%\ senza serbato] dei cibo. Braccia non lunghis1. Muso sime, e che non arrivano ghe, le posteriori; tutte le dita fornite di e jjiatte . Questo genere unghie larghe Gtoffrov non è stato adot- stabilito da Demarest ec. (2) Da y^ark Da T^.Cirli; (3) Dal vocabolo r^c^yÀO^uTìjc (i) (4) lar- Ninna coda. tato da Cavier, da verne mani al ginoccliio; e corte tanto nell'estremità anteriori, che nel- ~ sotto, e - largo , Leach (4) che ha avuto da ^h-pr/o? e da - ^'iv - 'frJoQ , - abitatore . Journal de Phfsiquc etc. narici. - Aoiit. 1819. narici delle ca- , . recentemente oceasione vente in Londra, e morta che fa non afferma che se si una osservare di esaminarne di , trovò alcuna sutura vi di tali sclniie vi- la , il cranio, quale indicas- l'osso prtniastellare essere distinto dal mascellare (i), e , mostra persuaso che , il presente genere sia per rilevanti caratteri diverso dal seguente \'iso principalmente , braccia, perchè mancanza la Io pure sono di questo av* . mediocre lunghezza delle la dell'osso premascellare, ghezza, e brevità delle mani rendono mente diversi questa specie, ratteri , , i avrà si . la lar- poco parleremo de' quali fra motivo di riformarne forse quelli del genere canini più grandi Specie unica ger , e trogloditi notabil. potranno esaminare individui adulti di si non che più lungo pitechi da' Allorquando i . , muso il ; la serie de' Troglodite nero . si i ca- troverà forse denti interrotta. Troglodites ni- GeofFr. Chimpansé frane. Black Oran-Otan. Jngl. Afrikanischer Drang, ted, Oreccliie assai grandi, simili per la figura a pelo nero , o hruno quelle dell' uomo ; Audebert (r) Cuvier Le squelètte, assez qui séparé d'' l'ani. 1. Questa stessa cosa : quoique ^ons (2) jeune les os aìiatom. .. sect. 1. era già die'' v»iire egli ^ stata . point de trace tom. 2. du Musdum les de la suture , maxillaires. L&- pag. 61. (i) HisCoire nat. des singes.^et dcs fogl. imp. osservata da du Jocko intermaxillaires d'avec comparée 1. fig. makiSfà Paris in . Buffon Sonnin. Jacob La bocca cuni è tav l. Vive nell'Africa prominente; 35. toni. (2) Gias. grande; assai viaggiatori ad Angola al Can^^Oj peli rigidi, i che , pelle la per etc. appena ed corto, naso il lunghi; e asseriscono (i) 2. pi. 1. bruna. Alsupera statura la talvolta riiomo, Ha una vertebra dorsale, ed una costa di più dell'uomo, e che perviene all'altezza Tyson Bell'anatomica descrizione, che ne parla comunicanti sacchi di difFt'renza organo 1' fra quello dell'uomo; non zio dorme , negare su gli abbia né di altra scimia questa , e che un tale silenessa gli anzidetti nat. e vi si costruisce generale^ Sonni/ii , una rozza particulier etc. à Paris chez Dufarù 117. et 117. in 8vo. voi. Milano i8r2. in mi duole ^ che per riguardo a non poche fi- (2) Storia fogl. Assai naturale gure di quest" opera Signor Jacob le sibile (3) rapprocher de ^ ;=: l' scìmie delle si ciò segnatore di Buffon de che alberi, (i) Buffon Hist. Ouvrage redige par al voce di non dette (3) , Nello stato di libertà vive questa scimia in bran- sacchi. chi della laringe Cuvier però opina per basti colla di sette piedi. possa che M con Camper Seve a homme . , fait ragione disse di applicare Seve di- au Jocko l'honneur autant qu' il lui a été pos- i::; Thè anatomy of a Tjgmy, Land. i75r. . io5 capanna con rami, uomini gli elefanti gli , con foglie. e , ed altri animali ro nuocerle servesi di bastoni inclinata ad imitare sai sempio allorché ti appena ; , tenere usanze , di camminare seduta ad alcuni più d'uno , A si 2. succedono , senza secondo le stennostre Leona viene pure qual sarebbe quello di terra; afferma essa alla casa dei se non le viene aperta porta, lascia cader per terra la Piteco e onde man- , impara que- però Sierra tro- i che tornando mette a gridare G^n. , acqua in un vaso storico, ben sollecitamente non servili padrone col vaso pieno d'acqua, so, e lor , tavola, a uffici andare a prender però diritta a coricarsi in letto ec. addestrata essi d'e- accendono di stanno attorno schiera- vi e a cagion Nello stato di schiaviti! . mangiare a , a mostrasi poi as- non sanno aggiugner legna fuoco il , ne allontanano se : lontani che potrebbe- neri viaggiano pe' boschi i quali scimia sta to i e di sassi , se <3a , nostre azioni: le notte tempo grandi fuochi gloditi Per tener il va- . Pithecus (l) GeofFr. fronte mediocremente . Muso non molto lungo; alta, sporgente j serie de' denti quasi cofitinuata ; canini poco più Junglii degl' incisivi j mascellari \°\ senza serbato] del cibo. Braccia lunghissime, che arrivano ai malleoli; mani lunghe j e strette, pollici distanti assai; un- ghie larghe 5 e piatte; talora ne va senza ce delle mani posteriori. Niuna coda. (i) Da TTi^y^KOg < $cimia il polli- . io6 Lcach r V (i) aggiunge a questi caratteri premascellare osso distinto:! altro omette peiò l'individuo da lui osservato fosse adulto, o no. nel!' esporre caratteri i golo facciale: non il alcune specie giovani una Per queste ragioni tare, che allorquando ta contezza, ri indicati, zoologisti Specie , 1. sarà ed oy detto angolo in il individui assai si deve pure sospet- abbia di tutte le specie un'esat- farlo mostrano si poco vedremo fra se a quel ch'io credo, d'uopo riformare in a come si Gfr-ff. ne' quali è stata presa altre specie, di misura. tale fu, V avere appartenuto ad e , Granii i ciò di anche misurato per aver« questo genere tacque dell'an- di motivo stato essere <3i dirci di parte i caratte- già disposti illustri . Piteco satiro» Pythecus satyrus Geoffr. frane. Orari Otan. ingl. Ostin- OrangOutang. discher Orang. ted. Orecchie mediocri /simili per la figura a queldeir uomo naso schiacciato alla b )se , sporgente alquanto verso l'estremità; natiche nude, noa callose. Pelo rosso. Tav. 2. fig. 2. Tav. 3. fìg. l. N. Dict. d'Hist. Nat. ed. 2. pag. 599. pi. M. 6. le ; flg. 2. ^ Vosmaer descript, de Vive Malacaj nella Cochinchina in l'Orang-Outang. pi. i4- ^^' 5 e nell'i- sola di Boriieo L'altezza l'altezza (i) del della fronte rimanente è uguale alla della Journal de Fhjsique faccia. etc. metà circa delL'iride Aout. ^819. decli oc- , 107 cnl Bruna, aniLe è ed ui bili, giovani gP ; doppio più incisivi larghi ha, dir di al mezzo di de' laterali differiscono fra loro incisivi il 5 ferma, che in quattro individui da non avevano unghia femmine di , Vosmaer indizio. xin lui osservati ciò mano posteriore asserisce dui da lange de' pollici dita le Camper, teriori to co ve n' ha nel contorno me delle pelle è cettuate le posteriori pari delle Federico specie vide erano tutte forni- delle dita mani ancubi- sulla testa, sul sulle altre parti; niente ventre; al degli occhi , nelle quasi colore della che dicemmo , nelle lavagna nelle poppe mani: questo pelo parti fatto di pelo, . questa rosso carico è quattro del posteriori di gambe, più chiaro pelo sulle al sola più quella dell'ultima fa- certo al qua- il una ncn solamente Leach mani stesse mani delle Il . e , delle di di unghie in due indivi- fatte sì ma femmina unghie nere, di te di esaminati, lui Cuvier in una che un maschio. di mancanza la af- pollici i avverò pure delle si questa specie vedute da pelò trovò una piccola nngliia nel pollice le ha. doppio più il gonfio; delle nati- veiitre è assai ha appena e delle polpe vi sette canini poi sono i corona de' molari la ; L'estremità anteriori sono lunghe delle posteriori posteriori canini superiori i Vosmaer ,iin qualche vanoj tubercoli ottusi. , ed il non inferiori gl'incisivi , assai sono superiore della j fra gì' incisivi j appena più lunglii degl' che esten- Le mascelle lungo. superiore notabilmente il sporgono manifestamente anche negP individui poi vi laLbra sono molto sottili, ìe è , e pal- sulle lanuginoso. in tutto il sprovvedute po- orecchie, La , ec- quasi af- corpo quali ha essa una tinta bruno-rossi* , To8 gna Camper . scoprì , che organo 1' piteco differisce assai voce ài questa ^ella uomo del T da quello Imperocché . sonvi due sacchi membranosi, comunicanti colla glottide P ne' quali locità . cre di aria espirata entra Ha questa scimia una meno dell'uomo. La direzione quella somiglia quadrupedi veri narrano viaggiatori intorno che un giugnerò fa le che , ben cane 1' se , somigliante , quale si non le curatamente , fa talvolta sentire rumore , distinguerle uomini una impose cui sul- ordinaria- un grido più una produce che , Anzi . cosi il e , for- siga , la di riunì albini uomo di notte, che risguardi , perchè Lin- non potè ac- quindi egli detti nome fermandone che vede in tempo un . nome linneano abbastanza sté descritta agli specie, Ha gli alberi. o quella del genere precedente conobbe tanto e gutturale simile a quello di indicato alcun questa specie neo sovra adoperi a recider legno Non ho si che su tutte quattro; è abi- posteriori, al ag- io quello di Cammina malamente per arrampicarsi cagnolino, che nrlay ed fare, più forse perfettamente uguale fosse in am- mente un grido acuto, te me- della niente di più di quel- potesse farebbe organizzazione. due estremità lissima individui vivere di fa istruito cane il da questa scimia mendue e assai Poco, o nulla sappia- maniere naturali alle Buffon afferma, che non lo, , sa, Resa schiava dell'uomo ne imita alquante azio- desima. ni. due ed veduto aver di Ai questa specie alti quattro piedi. mo e per la sua f.gura pelvi de' sua ve- di vertebra lombare, umana. differisce dalla Alcuni molto perde e , , la scimia te- e ne formò troglodite , af- che nel giorno log è cieco che parla sibilando , riguardo a zoologisti . ciò specie denominata Simia satjrrus piteco anzidetto il da specie linne ana Simia una con quello Sp, 2. come varietà e di uomo fa hanno il troglodite la secon- nel genere Simia troglodiles la i \ ^ eduna caratteri però, dovuta precisione, la i nella quale stabilì ; Simia satjrus di pochi errori commise nel darne le figure e per , primo luo- il , Gmelin non ammise nome specie col , genere del che ne assegnò non ne che ragiona , trovato quasi alcun seguace lia superiormente descritto. seconda che pensa Nel genere Simia poi dette Linneo go ad una annoverò non , e non sinonimia, e nel citar- . Piteco Lar . Pithecus Lar. GeofFr. Simia Lar Lin. Gibhon frane. Loììgarmed Ape ingL Arni Ajfe tea. Braccia lunghe al segno, che rimanendo il cor^ pò quasi eretto l'estremità delle mani anteriori tocchino il suolo ; naticlie nude, e con piccolo callo. Pelo nero, eccettuato quello, che è attorno alla faccia, e sulle mani, il quale è grigio. BufFdn Son. tom. 35, pi. 8. Auclebert. fam. 1. srct. 2. ^^. Jaciib clas, 1. Abita a Pondicherì, Il viso è tro; le alle Isole bruno quasi senza pelo; la fronte bassa, ed 1. tav. 5. il Molucche gli cranio rispinto, ec. occhi incavati, diiò così, indie- orecchie nere, atre, rotondate, senza pelo. E' que- sto nelle altre parti lungo , e grosso , né altrimenti molle . no Dicci! che la statura degli adulti sia dì 4* piedi sono in proporzione ha due vertebre ài più d( ir uomo. pìteco vuol si prestar da osservato do, mangiava pane, l'umidità. cui dà re mente non ad alcuni estremità." l'in- Buffon era di temperamento placi« temeva molto e fratti, di Hiluhatcs: il freddo, e distingue egli dal gene- lo specie precedenti ie principal- ma un tal carattere istabiiire un nuovo genere per le callosità delle natiche: è al certo sntficiente per . Linneo risgnardò come varietà Gihbon Buffon di . questa specie di {Buffon Son. terzo ])iù piccolo del grande pelo che non di grigio, variato vi sta scimia hanno una e di bruno. , per esserne Cuvier afferma, dati sufficienti per decidere se sia me pcLÌt Geoffroy ne formò una spe- varietà del Piteco Lar., ovvero distinta, e ciò a il tom. 35. pi. 9.) d'un cie distinta noiuinandola Pithecus uar/e^atus il questo viaggiatori quattro sulle in cui ba annoverato , ed una vertebra sacra ba formato per questa specie un genere, 11 liger nome il , d'ingresso della pelvi è nellai fede cammina sovente dividuo meno piano Il colonna vertebrale. stessa linea della Se assai lombari di , taninj I . più grandi di quelli dell' uomo." una quespecie pure sembra verissimo. Sp. 3. Pitpco cinereo. Pithecus leuciscus Geof, Simicv leiicisca Schreber. Gihbon cendrè , Moloch , Wouwou frane. Grey^ Gihbon ingl. Asckgrave Drang, ted. Braccia lunghe presso a poco come nella spenatiche nude con grandi callosità; precedente; cie faccia nera 3 e senza pelo; il rimanente del corpo . . . . iir coperto da pelo lanuginoso, molle , di color grigio, Audcbert. fam. i. sect. 2. fìgv 2, IjufTon Son. tom. 35. pi. 10. Jacob, clas. i. tav. 7. Abita nelle Isole Molluche Adulto ha quattro di altezza/ piedi sembra , die ta- lora sia macchiato di nero nelle orecchie, e nelle mani S'arrampica facilmente sopra servesl delle sue braccia come cammina quilibrioj Gea. di contrappesi alti alberi} per conservare 1" . e- talvolta sull'estremità posteriori. Pongo 3, più i (l) Muso lunghissimo . Pongo Lacepede fronte assai rispinta indietro j angolo facciale di 3o. gradi j incisivi assai grandi; canini enormi; mascellari |^; serie de' denti interrotta Braccia lungliissime ; unghie larghe 3 e piatte j -, niuna coda Onesto genere, è adottato daGeoffroy, daCuvier, da Demarest, da Tiedemann eie , di cui si nocephalus , annovera l'unica spe* abbia contezza fra quelle del suo genere Cjdi cui parleremo fra poco. Lacepede agli al- caratteri di questo genere aggiunse tri bo Illiger ec. e , le delle natiche. callosità dubitano se vi serbato] tace delle callosità (i) , Questo siano questi caratteri nome dì quello di Boggo nero f , ed al Mandrill. si Geoffroy . del ci- serbato] , e Demarest Cuvier ammette li ' . è al dir che li dà di Cuvier in una corruzione Africa al trv^lodite ,, , . 112 Ponga Pongo di Wurmbs Specie unica. fFurmbsii GeofFr. Le singe de TVurmbs frane, the Pongo ingl. der Pongo tecì. Braccia, che arrivano ai malleoli Pelo bruno, . . faccia e , mani nero-giallastre Abita a Borneo tana Faccia senza piccola barba brevissimo/ collo lo raro j pure è lunghe; sai e pili ristrette Leone del di quelli non nicn di delle ; dirigousi ai divide si siiperiori delle orbite. dalla faccia Il foro Le vertebre . nel fìsi suddette si si dirigono attaccano tare la testa nella tuberosità positura de' calcagni. taccate alla laringe , e Due si , lati ai Leone: va la terza la fronte esterni degli orli occipitale è distante oltredel collo : hanno alle muscoli validissimi i creste ossee Leone sopra creste occipitali alle tre di quelle del spinose più lunghe di quelle del dorso che grandezza in delle orecchie come j corte ha una protuberanza donde nascono fori più più grandi di quel- Incisivi uguagliano quasi che vanno , anteriori as- posteriori né meno solide in due rami laterali modo , , pe- proporzione corte All'occipite assai grandi, esse Mani grosse poco con ha che , labbra e in de' pollici altre. j astiai, posteriori canini i larga al vertice, indi largo mento il piccole pelo sul ventre. il detta fiera. quadrilatera due j petto quelle , eccettuato orecchie estremila unghie nere li pelo verticale . , le apolìsi grandi apodel collo Ciò serve a sostencui giova pure la membranose stanno at- gonfiano allorquando questa sci- sacclie , ii5 Addiviene mia grida. essa più grande dell'uomo, è fero- ce, ed assalita difendei! con accanimento, e con ostina- zione servendosi di rami d'alberi. Un cranio di Orang recentemente mandato dal Sig. Wallich , è intermedio trovato stato quello ed esaminato dtW Orang-Outang fra rosso cranio il o ^ dalle indie dal Sig. Giorgio Cuvier dti Pongo, e Piteco satiro per sia del riguardo alla lunghezza del muso, alla grandezza de' denti, ed alle creste occipitali Questa osservazione ba indotto . lo di Wallich, ed il Pongo una medesima specie, cioè dell' il Orang rosso appartengano muso di una tale specie sia corto cranio non abbia cresta di sort' alcuna, quasi uguali in lunght zza agi' incisivi non abbia quasi interruzione; e i canini siano la serie de' , Wallich dispongano a trasmutarsi si to opposti negl' individui mente il adulta di tlà Un . sì peso dal riflettere fatto sospetto di i, che. nell' in altri del tut- , quale era certa- rang do al rosso norma dell'età: non numero del coccige, il (0 Questo della tav. 2. differisce 2. di stesso, e nelle scimie pure l'ango- che lo scheletro delTO- da quello del Pongo per riguar- delle vertebre qual numero scheletro musco Cuvier acquista non lieve uomo varia d'assai la figura della testa, e quindi lo facciale a Orang , Pongo^ di cui lo scheletro conservasi nel Parigi (i) denti che questi caratteri poi negl'individui di età mezzana, qual sembra fosse V di ad. che nella prima età, nello stato e il Wurms di il Y Drang ro^so, quel- Sig. Cuvier a credere possibile^ che è dorsali, è sì lombari, sacre, e vario nelle altre specie rappresentato nella fig. del presente volume. 8 5. "4 del genere de' Pitechl famiglia codesta di dell'estremità, è in come nel posteriori rosso, no più delle la e amendne Pongo che in , al quale vide li che tanto 5. il Pongo ed , amendue Orang all' uno , quan- figura simile russo ne potè fare e , posteriori so- nell' , il che Orang-Outang piccolo; cheTilesias, il Wurmbs confronto esaminato un ed il Orang Pongo varietà di rosso una siderazioni sono tali, che i ^ Wallich al Pongo, pure stesso cie , Orang una il gloLo di se ciò ntl credere, che stessa specie . Sì si (i) [2) aW Orang si sia piuttosto varietà V Orang avvererà, ci , DeOrang e rosso, ed rosso, la una spe- quanto distanza, che separa g\i in oltre di il Pon- confermeremo ognor più non solamente per riguardo alle facoltà Orang dal- anche per riguardo all'organiz- zazione del corpo non sono me che con- fatte Signori Blainville (i) specie intermedia Wallich dell'animo grand' è l'uomo, ma che e , d'avviso, essere questo, è mostrano proclivi ad ammettere, che lo si cui appartenga tanto Che go. sia il e l'altro marest (2), quantunque confessino possibile, che V di , soltan- , quale ha accompa- gnato Kriisensterne nel suo viaggio attorno Ila patria è la chiamare V nno Orang- Outang distinse col Si ag- . prima età che adulti / Orang nell' si pelo rosso della ncgl' individui che anteriori, sì che 4' sproporzione la de' pollici tiroidei di altre specie hruno comune li mani ristrette delle altre, addiviene to delle unghie di altri geners che 3. la stessa, le pure scimie: figura to nell'altro sonvi sacchi giunga in qnelle ed , essi cosi vicini all'uomo, co- pretende da taluni. Journal de Physique tom. 86. pag. 5 12. e seg. N. Dict. d' HiiC, Nat. ed. 2. tom. 2^. arlic. Pongo. Cercopiteco G-fin. 4- Muso 5 Cercopithetus (^i) Cu\ìec . fronte rispinta iao meno corto , dietro; angolo facciale di /^.ò - 5o gradi (Geoffr. ) ninna cresta sopracigliar*"; serbato] del cibo; capiù -, mediocremente lunghi; molari jz'i orecchie mediocri; mani posteriori con pollice largo, e di- nini stante dall'altre dita; natiche callose nella massima j)arte delle specie. Le chi scimie appartenenti nell'Africa, dar e guasto agli orti. il a questo g:encre nell'Asia, Si addomesticano facilmente, né sono lubriche. GeoiFroy non già ad ascritti i cercopitechi di vivono in bran- vanno sovente a riunite e Cuvier , un ma solo genere volle bensì gli ha distri- buiti in tre generi diversi. Sull'esempio di Demarest faccio tre partizioni del genere presente, ognuna o uno di in tutto, o in parte corrisponde ad GtofFroy * be; delle quali de' tre generi . più lunghe del cubito, e delie gamanteriore brevissimo, ed assai sotnatiche pelose, circondate da lunghi peli; Mani pollice tile; coda alquanto più breve del corpo Gen. Fjgatrix Geofìr. Lasiopjga THig. Sp. 1. Cercopiteco nemeo, Cercopithecus nemac" . US Desinar. Simìa Nemaeus Lin. Gm. Le Due frane. Cochinchina JDuA Meerkatze ted. (i) Nome Monkey ingl. Dcr dato dagli antichi scrittori greci , e latini ad alcune scimie forse di questo genere. , ii6 Corpo, e braccia grigio-giallastre; un collaro ambo i lati della testa una ciocca di nerastro; ad peli gialli; fascia nerastra sulla fronte; gran chia triangolare sul groppione, coda bianca. hm. Audtbert l\. sect. i. 't^^. mac- 1. BuiT. Son. tom. 36. pi. 5i. 52. Jacob. Glas. 3, tav. ù^ò. Abita nella Cochinchina. Il contorno degli ocelli bruno, faccia, e così pure le labbra gambe superiormente nere, inferiormente bianche, tro mani nere unghie de' le ; pollici piatte di due piedi Cuvier sospetta tiche, e che se non binetto di Parigi to . di che , , scorgono sto cercopiteco. ad La mancanza Illiger, ed cipale di stabilire esse alle questa sclmia la coda. na- nelP individuo del ga- maniere mal preparavivere di que- di delle anzidette callosità a GeofF;oy le qnat- le callosità alle ciò derivi dall' essere stato Nulla sappiamo intorno ministrò abbia essa le 1^ quelle delle lunghezza senza computare anch' si , Ha altre dita piegate a foggia di grondaja. più j con una lanugine rossa; le orecchie rossigne il som- fondamento prin- per questa sola specie il già indicato genere. * Angolo facciale di 5o, gradi, naso eccessivamente lungo; oreccliie piccole, e rotonde; corpo grosso; mani anteriori con quattro dita lunghe, e col pollice corto; mani posteriori larghe, e con dita grosse ; grandi callosità alle natiche; coda più lunga del corpo. Gen. Nasalìs Geoffr, Sp. 2, Cercopiteco nasuto , Cercopith'ecus nasi' cus Desmarets "* 1 Simìa nasica Lin. Gm. Nasique , o Kahau. frane. Proboscis Meerkoùze mit der langen nase Naso 17 Monkei ingì. ted. coin(jresso3 e puntuto all'estremità pelo } carico sul dorso ^ più chiaro sul v^Mitre, giallastro nel petto; peli assai lunghi attorno al colio j che formano una specie di criniera. giallo- grigiastro Audebert 4- sect, firn. BufF. Soa. tom. 35. Jacob clas. 5. pi, 2. iìg, tav. 24- Abita nella Gochinehina Fronte bassa, quale è . grandi; ocelli pure così armata di canini lunghi. La faccia bruna con un miscuglio dì bleu chie rimangono ascose fra co con molta agilità dendo i. 29. 3o. le da il un e di , pelo . bocca la : il di la rossigno ; le orec- Salta questo cercopite- ad albero un altro disten- braccia. Addiviene assai grande, e feroce fendesi ostinatamente ^ è senza pelo , lui grido è caò , caò , e di- . ^ * * Angolo facciale di 5o. gradi ; naso piatto ; orecchie mediocri; callosità alle natiche; coda più lunga del corpo Gen. Cercopithecus Geoffr. Sp. 3. Cercopiteco Mona, Cercopithecus Mona, GeoflV. Simìa j\Iona Lin. , La Mone frane. Die Mone ted. TJie Mona , Varied Monkey ingl. Corpo bruno superiormente, membra nere esteriormente; petto, ventre, e superfìcie interna delle membra, e contorno della testa biancastro; faacia nera sulla fronte; una macchia bianca d'ogni lato della base della coda. . Audeberfc firn. 4- sect. BufF. Soanin. toni. 36. Abita neir Africa Faccia bruna lo, , e corto feriori; palme grosso bocca, ra in cerca di ragni se Asia meridionale e mascelle mosche di , di gial- e ne incontrano branchi j muso lunghi degl' in- piìi sottile, e Nutrcsi d'ogni , , rosso- pallide mani nere; coda delle^ ovvero grigio-nerastra. l'Abissinia e uell' canini superiori assai ; 7'. 4^- con barba variata di nerastro bianco: di e , 2, fig. pi, bruna, sorta d'alimenti, mangia le assai . Nel- numerosi. Il corpo misurato dalla punta del muso sino alla base della coda ha un piede , mezzo e di lunpliezza ,• la coda è lunga due piedi circa. Si addomestica facilmente. Sp. 4- Cercopiteco Cinosuro iCercopithecus Cy^ nosurus Geoftr. Simìa Faunus Simìa Cynosurus Lin. Gm. Malbrouch frane. The Malhrouck ingl. Der Lowenschwnz Waldgist ted. Corpo verdastro superiormente, inferiormente , Ije , cinereo 5 così pure la coda; membra cineree, fascia bianca sulla fronte vicino alle sopracciglia, AudeberC fam. 4 s^ct. 3. fig, 6. Bufion Son. tom. 36. pi. 39. Geoffr. et F. Cuvier (i) Mammif. livr. 2. pi. 6. Abita a Bengala (i) Geoffroy de Nat, dcs St. MammifQres ^ ( Buffon Hilaire, ) et » Frédéric Cuvier Hist, à Paris 1819. in fol. "9 Muso nero contorno degli j occhi di color di carne palpebre rossignc; occhi grandi; orecchie 2:randi nere alcuni peli lunghi sulle gote, e sulle labbra 5 mità posteriori callosità delle natiche rosse 5 coda j alla base verdastra, Le rimanente cinerea, sollevata ad arco. nel questa molto specie sono raccogliere piante un su la cima di albero che qualcuno venga a stra, , o le piante e agili, fa la vanno e zuccJiero, di acuto hup , hup, ^'^P frutti estre- 5 anteriori, palme delle mani nere, unghie nere, alquanto compres- delle quattro se più lunghe assai ; sottili, , Una sentinella , e e che tostamente un teneano strette grido assai mano colla gambe: sole per di loro gettano via le altre fuggono camminando con tre di quando scopra, quella volta mette •> branchi a frutti. e sciniie i sini- se poi siano incalzate da vicino gettano anche quelle che aveano nella mano destra, e s'affrettano di salire sopra gli albe- ri. Sanno rompere che vi sta pure alle insetti rive irritabili, cune parti tà , mare del noci di cocco per bere le mangiarne e diccsi e , , , Nello stato granchi. te dentro ne si e di che fiumi schiavitù credere ^ notare^ che i . vadano , e di gli^ I ardite e nelle cit- nudrite abbon- nemici più infesti a co- molti popoli delT Asia im- errore della che morendo ad informare frutti di mostrano sommamen- ove sono bene accolte, deW liquore, Mangiano possono del tutto addomesticare. In al- dantemente dagli abitanti (2) (i) Vuoisi il . in cerca di pesci si delle Indie orientali entrano e ne' castelli bevuti sono mancanza in de' mandorle le inctempsicoii al segno di uomini, corpi delle scimie , le loro anÌ7ne passino ovvero delle tigri ec. 120 deste sciinie sono la guerra sì i camminano per terra. specie misurata da all'ano La coda era serpenti, i quali ad ogn' ora lor fanno , come quando Una femmina adulta della presente quando sono sopra Daubenton gli alberi dalla punta lunga un^piede, cinque del pollici era presso a poco lunga quanto , muso sino e sei linee. corpo. il '*'*** Muso assai lungo; angolo facciale di ^5. gradi, orlo superiore dell'orbita alquanto sporgente ed incavato internamente; naso piatto, e si, tuato in alto; mani anteriori a pollice sottile, ed assai vicino alle altre dita; mani posteriori a pollice grosso, e distante; grandi callosità alle natiche, coda più lunga del corpo. Sp. 5. Cercopiteco etiopico ^ Cercopithecus aethiops Degniar. Cercocebus aethiops Geoffr. Simia aethiops Lin, Gm. ^angahey à collier Mane frane. White-eyelid Monhèy ingl. Der weissiiugìge Affé ted. Pelo rossigno nella sommità della testa, brunorossigno nel dorso; palpebre bianche; attorno alle guancie, e sotto il collo un collaro bianco; petto, e ventre biancastro. Audebert fam. 4- sect. 3. fig. lo. Buffon Son. tom. 36. pi. 4^. Non cie 5 Il si sa precisamente dove viva Hasselquist la disse d' Abissinia questa spe- . muso è grosso, nerastro, ed ha nelT orlo' delle lab- bra peli rigidi ; le orecchie sono nere , e quasi senza pelo. L' individuo veduto da Buffon era lungo un piede zo circa. , e mez- f2I Sp. 6. Cercopiteco Sabeo, Cercopithecus US Desinar. Cercocehus Sahaeus Geoflfr. Sirnia Sahaea Lin. Le singe vert CalUtnclie frane. Green Mon- , key ingl. Der grane Sabas' Aff'e ted. Corpo superiormente verde-giallastro, inferiormente bianco-giallastro; striscia gialla nella parte più bassa della fronte; peli lunghi e gialli sulle , tempia 5 diretti air indietro ; fiocco giallo all'estremità della coda. Ménagerie du Muséum d' Hist. Nat. de Paris tom. 3. pag. 9, Buffon Son. tom. 36. 12. ira pi. 4^Aud.'-bert firn. 4- sez. 2. iìg. 4GeofFr. Cuv. Mammif. livr. 4« P^* 2- Abita nell'Africa. La Faccia ghe; per il pelo gambe medesime del dorso tira al , , e orecchie le grigio; ; la ; è acuto incontrò Adanson numerosi quali dagli alberi , te , interna Ha questa scimia il grugnire del . Ne' boschi branchi di si su cui d'ordinario stanno anche allorquando sono schiave sono di cattivo delle coda sottile è superiormente addosso agli uomini, che vi passano sotto, perfetto silenzio esterna superficie la superficie la qualche modo somiglia che talvolta bislun- anellato di giallo, e di nero; e ed inferiormente grigia. grido, che in porco è pure cosi , è bianco-giallastra verde- giallastra tm nera apparisce verde-giallastro ciò delle è umore, ed del Senegal fatte scimie le , gettano rami e serbano ferite. un Addivenu- è cosa assai difEcile 124 r addomesticarle. Un maschio adulto accuratamente descrif« to ne] r opera sopracitata di Geoffroy, e di F. Cuvier avea un piede , e nove del muso due pollici (i). Gen, sino all'ano^ 5. circa di pollici lunghezza dalla punta coda era lunga due piedi, la e Inuo, Inuus (2), Muso mediocremente lungo, e grosso, angolo creste ossee sopraccigliari; incisivi intermedj superiori più larghi de' laterali; canini grandi; mascellari y-| ; l'ultimo d'ogni facciale di l^o-òo gradi lato in ambe ; con cinque tubercoli; mascelle le serbato] del cibo; natiche callose. Le creste ossee sono formate dalla parte superiore le orbite, la quale ripiegasi all' infuori ternamente. Le orecchie sono piatte Queste esterno, e superiore. tiroidea tilagine un gran nica colla laringe, gridano i campi come ; mente (ì) clie si . che comu- d'aria, quando esse , ed alcune devastano Differiscono fra loro per riguardo alla coda, poco vedremo . Questo genere corrisponde esatta- Non mi sono ser- Le altre specie ài questo genere sono descritte al genere Pithecus di Desmarest. d' Hist. nat. ed. 2. tom. air articolo Guénon. (i) dio sotto la car- membranoso, riempie dal Sig. Desmarest nel N. Dict. i3. hanno sciniie sacco ed è scavata in- ed angolose all'orlo , vivono in branchi ne' boschi coltivati fra e , del- Nome dato talvolta de"* pastori. da'' scrittori latini a Pane . . , 125 un Vito dì nome, perchè spgaendo Geoffroy tal (2) dato già al secondo genere della presente famiglia. nere, di caques la del solo cui ora si Cuvier di : tratta cercocebi , gì' inui ed una ge- magots , ed ima" i ha poi una maggiore estensione di quel- genere Inuus tutti comprende l'ho Il Geoffroy, mentre racchiude non di di lui , ma una specie del genere porzione ancora de' Papio medesimo del zoologista. Coda più 5 o meno lunga, non però della testa 5 e del corpo presi insieme, Sp. 1. Inuo Sileno, Inuus Silenus mai più "^ Simìa Silenus Simia Leonina Lin. Gm. Papio Silenus Geoffr. Ouandérou frane. Liion-tailed JBahoon leonine HHonhcf inpfl. Schwarze Meerkatze ted. , , Muso grosso, sulla fronte; assai lungo, e nero; fascia nera criniera grigia; Larba biancastra at- torno alla faccia Pelo nero sul corpo , eccettuato quello del ventre, che è grigio; coda nera, e corta. Buffon Son. tom. 35. pi. 23. Audebert fam. 2. sect. 1. iig. 8. lacob Glas. 3, tav. 18. . Abita neir isola di Ceilan , e ne* paesi vicini Risguardano alcuni moderni zoologisti come varietà di questa (2) specie il Luwando di Buffon ( Simia Feter Lin. Tabi des quadrum, An, du Mus. tom. 19. . 124 Gm. ) nel quale Larba neraj pelo di tutto i! ciò se corpo è grigio il si rattere specifico preso dal colore. Allorché adulto sta ritto lunga sette, g?.mbej ha o mangia ficilmente tre piedi otto , pollici. mezzo e di Cammina e la , addotti converrà riformare, il ca- presente inuo il altezza j la coda è sovente a quattro foglie d'alberi; è fiero, e robusto, e dif- addomestica. si 2, Inno Macaco, Inuus Cynomolgus Simìa Cjnomoìgus , et A.ygula J-iin. Ccrcocebus Cjnomoìgus et Aygula GeofFr. Macaque aigrette frane. Hair-Apped Ape Sp. , Die Mahako maerkatze ingl. terì. Pelo bruno verdastro- pallido nelle parti supecorpo: grigio-biancastro nelle inferiori, macchia e nella superfìcie interna deli' estremità biancastra fra gli occhi ; coda nerastra La femmina si distingue dal maschio perchè ha la faccia circondata da' peli grigi e perchè sulla testa i peli riori del ; . , formano una specie di Buf/on Son, ciuffo toni. 35. pi. GeoiTr. et F, Guvier . 32. 33. Mammif. livr. 3. pi. 2. 3. Abita nell'Africa meridionale. Testa depressa, grande in proporzione del corpo, faccia livida; assai grandi fino alla to muso ottuso naso piatto j orecchie nerastre j j seconda falange. osservato dal Sig. F. creste sopracigliari neri, dita riunite Quest' ultimo Cuvier , messo fuor di dubbio r Aigrette di Buffon non è che , j piedi che la S. il quale ha Aygula la carattere di femmina in è sta- oltre Lin. o sia di questa . 125 specie. Siamo pur debitori osservazioni del mercè delle quali sappiamo , genere presente un maschio e dopo le dare si accoppiarono; sette mesi partorì so in pioporzione cresta s'è , o reso certo, era Un . ne' quali la braccia il Sp. 3. Sig. Cuvier il e il mu- Lo . stesso zoologista cresta anzidetta è distintivo degli dell'età di tre anni ne anda- pollici . Cuvier stesso Vivono queste gli orti, ed ad una diligentemente , parte in bocca via le portano, e miti , quale non vol- i sci- campi miglio, ne schiantano molte piante camminando , femmina rimase gravida figlia, alla vanno a devastare e esaminano ad una assai docili una femmina, maschio adulto misurato dallo coltiva si no alquante, le che poco canini i corto, la fronte verticale, e ninna lungo un piede, ed otto mie in branchi, le pii^i un individuo adulti, e che va senza la una sporgenza sopracigliare sia altre che nelle specie di Parigi In questa osservò latte. di ed in ciò differiscono dai ina- Nel parco Reale schi notabilmente. ed j , hanno fennnine le più lunglii degli anteriori il alio stesso zoologista a salti. , ne scelgoparte fra Si addomesticano, e sono . Inuo Nemestrino, Inuus Neviestrinus Geoffr. Simia Nemestrina Lin. Gm. MaimoTi frane. The pig-tailed Monhey ingl. Her Waldgott tecl. Pelo Lruno rossigno sulla testa , e sul dorso ; nel mezzo di questo una striscia bruno-nerastra ; gola, e parti interne delle membra grigiogiallastre; coda Sottile, bruna , pendente, che non va al di là della metà delle coscie colio 5 126 Buffon Son, tona. 35, pi. Si, Audebert fam, 2, sect. 1. pi. Abita a Java creste soosser- si specie congeneri; canini piccoli in con- altre quelli di mani quasi senza peloj e , ed occipitali, minori di quelle, che , vano nelle fronto 8. ed a Sumatra. 5 Faccia, oreccliie pracigliari *" gambe lunghe altre specie; delle assai. Dalla punta del mnso sino all'ano ha talvolta un piede, e mezzo circa di lunghezza. Sembra che alquanto la varii lunghezza della coda. Nel 1807. una ftnimlna di questa specie partorì lungo corpo il Parigi a otto figlio era testa del la ; pollici , rotonda , ed coda avea due pollici di la lunghezza, mentre quella della madre era lunga soltanto un Nel pollice, e mezzo. guari R. un maschio adulto dietro le orecchie; olivastri, le , le spalle orecchie di Parigi visse non ha in cui vedevansi peli bianchi parco erano in esso coperte nude, ed aguzze, e la di peli coda lunga quattro pollici, e mezzo. * ^ Un tubercolo in vece di coda . Sp. 4. limo Bertuccia j Inuus ecaudatus Geof. Simia Sylvanus , et Inuus Lin. Gr\n. Pìiifjlìéque ape ingl. lìer Muso , Magot frane. Pjgftiy gemeine Hundskopf assai i^rosso , e lungo ; the harhary ? ted. pelo bruno alriuan-" olivastro sulla testa, sul dorso, e nella superficie esterna delle membra, grigio biancastro nella to gola , nel petto , nel ventre terna delle membra. Buffon Son. tora. Zj. pi. , 6. e nella superficie in- 7. il. 12. 127 4^udebert. fam. 1. gect, 3. pi. l. GeofFf. et F. Guvier Mammif. livr. Abita nella Barberia Faccia quasi senza pelo natiche assai larghe; il mi mascellari inferiori ed estendibili; tubercolo, , e che scorgesi nel muso il fa si facciale maggiore. è agile , ed ardita, falsi molari di in questa scimia al crescere del- notabilmente più lungo, Vive sito pri- i senza indizio di tuberco- e quasi Anche fiere. delle linee. Negli adulti fanno in certo modo risovvenire dei non poche l'età sei naso ; callosità sono compressi, quasi triangolari, con una punta aguzza, li carne livida color di di della coda lungo tutt' al più 4- in Egitto ec. , labbra sottili, schiacciato; pi. 2. essa in 1' e angolo branchi talvolta numerosi; ma non molto a temersi dagli uomini; nutresi di erbe, di semi, e di frutti. Sì addomestica facilmen- te, ed impara a fare molti giuochi, e buffonerie. Gl'individui adulti sono talvolta lunghi tre piedi accurate hanno mostrato, che i il Osservazioni S. Syl~ muso cor- Fithéques di Buffon vanus lAn. Gm. sono individui giovani aventi to, ed . pelo giallo verdastro, e che S.Inuush. G. sono individui adulti i il /J^ag^ofi di della , Buffon medesima Ga- Blainville ha mostrato che la scimia, della quale leno descrisse e jPnon già Jmrie l' organo V Orang (r) crede della rosso, voce è il presente come avea sospettato inuo ; e Camper. che a questa specie appartenessero (i) Trans, of the R. Soc, of. , specie. le sci- Edinburg. an. 1798. . 128 mie, di tiovansi CUI ossa fossili nelle montagne di Gi- bilterra (i). Babbuino , o sia Papione , Papìo GeofFrlargo 5 e lungo , angolo facciale di 3o 35. gradi; naso rilevato, e prolungato almeno fino alle labbra; canini grandi; soprattutto i superiori; molari j-» F ultimo de' quali d'ogni lato in ambe le mascelle lia 5-7 tubercoli; grandi serbato] delcibo ; callosità assai larghe alle natiche. Gen. 4« Muso corpo dì queste scimie è grosso/ Il il muso fori delle narici. quello a te le membra è per così dire troncato all'estremità il i Ciò rende l'aspetto de' Papioni somiglian- de' cani per cui passa corte/ ove sono ; il contorno orbitale ha uno scavo nervo frontale . Vivono tutti nell'Africa , eccettuata una specie, che incontrasi nell'Arabia; nutronsi di frutti, di semi, d'insetti; sono feroci, lascivi, e voraci 1. Babbuino Sfìnge, Papio Sphinx Geof. Si mìa Spìiìnx Lin. Gm, Simia cjnocephalus Brogniart, Schreber. JLe ^rand Papìon frane. Common Baboon iugl. Der braune Pavian ted. Faccia nera; corpo bruno verdastro superior- Sp. mente dello , te ; stesso colore, coda assai lunga (i) ma più chiaro inferior- . Vedi per le altre specie di questo genere V colo Macaque del N. Dict. d' Hist. Nat. eJ 2. tom. artì18. 129 Buffon Son. tom, 3f>, pi. i/^. Brogniart Journal d' Hist. nat. tom. Audebert lam. 3. sect. 1. fig. 2. 1. pi. 21. Abita nell'Africa. Gli occhi sono fra loro vicini il musoj tramezzo, cole, cartilagini le sono lunghe e senza lo grosso, bruno, peli, nere breve; e e gli biondi, peli di e ogni babbuino inseguito de co' denti 1' Al dir all' di mato Bahian e del corpo , , le ; hanno vi e sulle labbra , variate e unghie lunghe alquanto adunche , che sono larghe e piatte , eccettua- , . EI' que- agile, e corre velocemente allorché viene fa la caccia co' cani ardire ferocia e , Thunberg e li , , dai quali , cercando onde agitarli difen- si di afferrarne , finché siano mette in brani. (i) dagli abitanti del capo é chia- e vive quasi sempre sulle montagne asconde nelle grandi fessure delle roccie to gote sulle col- il nero, e di di rosso; l'estremità posteriori sono brevi in uccide indi, , orecchie pic- sono setolose, sopracciglia le estremità posteriori storditi; gli aneliate è ; Se ne . le j indietro assai con molto di esso lunghi, diretti te quelle de' pollici sto pelo e fatte a doccia , la direzione del una punta all'apice; con confronto delle anteriori compresse al pari oltrepassano seguono anelli sono ristretti mustacchi neri; di nero, laterali narici le j non bastan due cani; talvolta ; , e si a prenderlo adul- assale gli uomini get- 9 (i) tom, 5. Memoires de V Jcademie hnp, de i8ii. pag. 3oi. St. Pèterslourg . . i5o fando sassi ed allora solamente , vede armati di fucili sacco agli orti de' monti nato , Non . si zi, che rimangono bertà. Mangiasi il li branchi va a dar il in bottino nellfc più alle cime può addomesticare; preso, ed imprigio- rompere cerca di , Di . e trasporta dà alla fuga quando si notte in la le catene, ed impiaga lutti suo potere , coda , propria i mez- onde ricuperare la li- ed è per ciò, che la figura di Buffo» testé citata la mostra breve. Babbuiao Ginocefuloj Papio Cfnocepha- Sp. 2. lus G-^ofFr. JBabouin frane. Faccia di color di carne livida , corpo superiormente olivastro carico, inferiormente jjiù chiaro coda j che distesa all' ingiù non oltrepassa le ; coscie Mem. du pi Miis. de Paris tom. d' Hist. nat. 4- 19- Geoffr. et F. Cuvier Mamraif. liv. 4- pi. 1» Abita neirAfrica Il colore della faccia è più chiaro attorno agli occhi; le narici dtlle non oltrepassano il muso , cartilagini laterali le medesime sono più brevi del tramezzo . Nelle tem- pia ha questo babbuino peli lunghi diretti all'occipite, bianco-giallastri ; questo colore pelo delle altre parti si L'individuo vier, dalla punta del muso , Cuvier che e tre il . Ogni è aneliate di giallo, e di nero, gli anelli sono assai larghi. due piedi estende anche alla gola pollici di lungliezza petit papioii descritto da F. Cu- sino alla base della coda avea di . Buffon Sospetta Federico ( Buff. Son. tom. . r3i 35. pi. i5. appartenga a questa specie stata indicata da Biisson col che nome ( e elie fosse essa cih , Regnum Animale, cercopitecus cjrnocephalus di Linneo abLia stabilito cynocephala appoggiato principalmente cazione di Bris?on quindi ; Simia cynocephala Essendo però noscere la l' di sia giunte come sinonimi indicazioni al suddetto Jjrami , tali cJie la presente babbuino. insufficiente Linneo ed avendo d'avviso è il indicazione di Brisson specie, alla suddetta indi- F. Cavier Linneo pag. 21 3.) Crede in oltre . denominata Simia specie la ) a rico- medesima alla di altri autori ag, babbuino non possono appartenere , quindi che l'avviso di Cuvier sia che sein- almeno dubbio. BaLbuiuo Drillo Papzo leucophaeus Sirnm leucophaea F. Cuvier. Sp. 3. IDrill , frane. Faccia nera; d'ogni lato del naso un rialto largo, assai sporgente 5 raggrinzato, ma genza pieghe} corpo superiormente verdastro, inferiormente Biancastro, coda brevissima con peli grigj. Annales du Mus, J Hisfc. nat. de Paris tom. 9. pi. 37. GeofFr. et F. Cuvier Maramif. livr. Abita probabilmente nel!' Africa Pelo finissimo, sulle tempia assai lungo d'un retto all'occipite, ed alle spalle; glia sotto la mascella inferiore , ve; mani quasi affatto senza pelo le le orecchie. Il colore è pi. 3, . , e giallastro di- bel giallo di pa- ove forma , 1. una barba grigio-rossigne , così bre- pu- più chiaro nelle femmine, negl'individui non adulti. In questi il muso è iu e propor- .^ l52 sono poco spor- zione più corto, e le creste sopraccigliari genti Un . maschio adulto sì, Dalla punta del muso sino lungo due piedi di , mezzo e ma né anche sopraccitata opera nella descritto Cuvier vecchio da F. era alle callosità delle circa j la assai mite natiche era coda avea tre pollici lunghezza. Babbuino Mandrillo j P«/7fo Mormoni Geoifr, Tav. 2, fig. 4- tav. 3. fig. 3. Cynocephalus Mormori Desrn. (l) Siììiia Maimon , et Simia Morm.on Lin. Gin. Le Mandrill le Choras frane. 3IandriL , TuJ'ted Dahoon ingl. Der Choras , der Maimon-Fm'ian ted. Faccia con pieghe oblique di color bleu cano-iante in violetto sulle guance; corpo superiorSp.4. •> , jnente grigio-bruno-olivastro , inferiormente biancastro; coda brevissima. Buffon Son. toni. 35. pi. 18. 19. 20. Audebert fam. 2. sez. 2. fig. 1, Jacob, clas. 2. fig. 14. l5. lo. Abita neir Africa merid. (i) llUger ed aW ed il seguendo Erxlehen riunì alV inno Sileno inuo Bertuccia Pongo di Wurins phalus. Desmarest i ^ dette babbuini e questo cui hanno luogo iolamcnte V unione fatta ria . il il , e Mandrillo , suo genere Cynoce- nome ad un genere Drillo^ ed da Illiger mi sembra del Non ho poi r indicata formò Sfinge il in Mandrillo. tutto arbitra^ trovato motivo sufficiente di addottare separazione eseguita da Desmarest . ^ . i33 hanno una I inaschj adulti ristretta, color di sangue strìscia di longitudinale nel mezzo del naso, e all'estremità rosso carico. Le orecchie sono senza pelo ìe mani nero-azzurrastre j al mento , quale è il , e cvvi una piccola barba massime degli adulti pelo riu- gialla , e sul vertice nisce a formare una specie di ciuffo, o cresta che voglia dirsi; callosità le delle hanno un natiche variato di violetto, e di bleu. Il muso femmine è in proporzione più corto tutte fra scimie le per talvolta essa piccol , gni maniera non si alquanto , . E' feroce , e specie entrati giovani rietà (5imm Mormori crescendo in ed il , ù si ripe- , i di , d' o- neri Parigi che .• questa il col Man- Choras pari- Lin.j non sono che va- dipendenti dall' età età ù temono la chiaramente ) un spesso sentire Museo nel parco del stessa specie della Mandrill uguaglia Nutresi di frutti . (Simia Maimon Lin. mente d il^B uffon bku. E' questa Alquanti individui di divenire adulti hanno mostrato drill di Buff. fa con ragione può addomesticare. color di rosa lasciva: gutturale e meno frequentemente o più la si de' giovani ,e delle e tutto , Tuomo; la statura suono aspro tuto più conosciute il trasforma, , cioè che il dirò così, nel Choras (i). (i) Le altre specie di questo accuratamente nel N. Dict. houiu genere sono descrìtte d' Hist. tom. 3. articolo Ba-? . . i34 SeZ. II. SCIMIE DEE NUOVO CONTINENTE PlatyrrJlinae Fra queste scimie non se . n'è trovata una so- la, che sia fornita di serjjfitoj dei cibo: tutte hanno le natiche coperte di pelo, e senza cillosità. * Coda lun^a prensile verso 1' estremità, ed inferiormente senza pelo Gon, 1. Stentore, Stentar (i) GeofTr. Testa piramidale; faccia obliqua; nngolo ficciaie di 3a, gradi ; incisivi superiori obliqui, in-» feriori verticali; canini grandi; molari \^\ rurgenza visibile alla gola prodotta dal gouiiamento dell' osso ioide ; tutte le mani a cinque dita ivi In tutte questo genere la mascella inferio- le specie di un tam- re è nella parte posteriore assai alta^ e racchiude Luro e formato osseo da un rigonfiamento delTosso comunicante colla laringe: quindi laringe entra stessa nel tamburo, 1' il quale ripercosso viene da codest'aria in guisa, sca forte , e tale da sentirsi sogliono scimie vivere a grande in branchi che , Codeste . ; rami che anche uccise per non breve tempo Mjcetcs (i) stret- medeil nome . Nome uguagliava saltano sì ai simi rimangono sospese. Illiger dà a questo genere di e voce rie- su gli alberi ai dalla percosso, la distanza agilissimamente; s'avviticchiano colla coda tamente ioide, aria uscendo dì un greco lo strepito ^ la cui voce al dir di Omero prodotto da cinquanta uomini che gridassero al tempo stesso. , i55 Sp. Aluatta Stentore 1. Stentar j Seniculus Geo/Tr. Sì mia Seniculus Lin. Gm. ovvero Alouate frane. B.oyal Moni Alouatte kei iiìgl. JDer ruthe làruìlaife ted. al mento una Faccia tutta senza pelo , nera barba corta di colore rosso carico; pelo delle altre parti rosso-bruno. Tav. 2. fig. 3. j e Tav. 3. fìg. 3. Buffon Sonn. tom. 36. pi. 59. Audtb. fam. 3. sect. 1. fig. 1. ; lacob. cla.«. '5^- t^'^"- 4- Abita neir America merid. Il corpo ha superiormente un pelo folto spalle è anche lungo chissimo, e vi si il j vede petto ed la il hanno po- ventre ne nera. pelle quello delle , In branchi assai numerosi queste scimìe vivono nei boschi massime di Cajennaj nutronsi di frutti ; uilano di concerto e la sera, e di tanto in tanto fra notte j assalite dagli addofso rami secchi , uomini ha molta cura, anche un mangiarne le mattina, il proprio sterco Se ne carni la gettando loro solo figlio^ la e lo porta sulle spalle. cia principalmente per la giorno, rare volte difendono si e talora ogni parto nasce d'ordinario il . . In madre ne fa la cac- Si addomesti- cano difficilmente. Sp. 2. Stentore orsino , Stentar ursinus Geoffr. Simia ursina Humboldt. Faccia in ro-cerulescente to parte senza peloj e di colore nepelo rosso dorato , che al mea- ; forma una barba . ., i56 Humboldt. Voyage. Observ. Zool. (i) pi. 3o. Abita i boschi della Nuova Aadaluzia nell'A* merica merid. La la , più piramidale, in proporzione più picco- è testa ed pelo più lungo, che nella specie precedente} il petto, ed il ventre sono s'incontrano coperti frequentemente in più individui su gli alberi situati vicino punta del muso sino piede, e dieci pollici circa; di quaranta, e ai fiumi La lunghezza tronsi principalmente di foglie. dalla Queste scimie pelo. di branchi alla base della la il Nu- . degli adulti coda è di un un poco più lunga (2). coda è Gen. 2. Atele, Ateles (3) Geoffr. Testa rotonda; faccia verticale; fronte assai sporgente; angolo facciale di 60, gradi circa. Un indizio piò, o meno palese di gonfiezza alla gola Incisivi superiori poco inclinati all' innanzi inter; medj assai più larghi de' laterali ; incisivi inferio- riori quasi uguali fra loro, verticali; canini grossi, corti j rivolti all' in fuori; mascellari -}§ Voyage de Humboldt^ (i) Ohservatìons de zoologie, mier volume Le (2) neW tom. . A et Paris 181 altre specie di 1. et d'' Eompland . . 2. Estre- parile anatomie comparée. Pre- in fot. questo genere sono descritte articolo Alouate del Nouv. Dict. d'Hist. Nat. ed. 2. I. Dair « privativo, (3) mento . e da TèÀog . fine, compi- mità anteriori lungliissimr ; le mani eli esse senza» ovvero con un rudimento del medesimo; 3 pollice unghie compresse, che jrtCj eccettuate «juelle de' pol- ono larghe alquanto, e piatte. lici posteriori, cranio non ha quasi creste sopraccigliari Il tali per j occhi sono gli figura alle la gi-andij umane. orecchie le corpo è sottile, Il eccessivamente magre, e lunghe, massime mani ristrette, e lunghe: no , , e servonsi La madre vìticchiino porta sul dorso le essi altro Nutronsi . re, quando , il , La voce loro è e di radici , che lor viene alle ferite una salta da , dicesi, ricoprano specie di la fischio. su che av~ , onde un ramo ad mordono ; pu- ajutlno scambie- si piaga Si colla mano. addomesticano ne fa la caccia principalmente per mangiarne le carni Se , le quali dagl'indigeni sono riputate buonissime. Sp. 1. Atele pentadattilo, Ateles pèntadacty- lus Geoffr. Chamek frane. Mani anteriori con un brevissimo pollice senz' e lungo. raro, grossolano, unghia; pelo Abita nel Perià, e nella : gli assali- Vivono tutte nelT America meridionale. facilmente. le 32 ed anche d' insetti mani che , madre difendono, gettando su possano; che volmente si - branchi dicesi ; della medesima la di frutti allorché sono assalite tori tutto quel figliuoli i 3o di una quinta ma- di loro code a quella mantenersi saldi quando nn come della coda simili estremità le vertebre. Stanno per Io piià queste scimie in gli alberi né occipi- le anteriori; coda è composta la , piccole, Guiana. . . i5S Faccia senza pelo con prllé chie Lrune, e senza pelo. pollici una falange sotto sì ma , pelle la esterno indizio. ancora per per essere 2-3 , non coda è lunga poco un piede men al genere come inferiore, punta Dalla dell'osso ioi<ie. lia che anteriori n'abbia alcun se per l'altezza della mascella la struttura la notare, mani brevissima rimane essa in guisa, che lungo due è Questa specie s'accosta d'assai sino alla base della coda lunghezza anteriori sola falange. Vuoici del pollice trovasi pure nelle delle altre specie precedente mani pollice delle linee, formato da una muso orec- granulosa; , e quello delle parti superiori della testa è diretto , alla fronte. Il ascosa Lriina ptlo del corpo è lungo Il di , e del mezzo di due piedi Sp. 2. Atele PaniscOj Ateles Panìscus Geoffr. Simìa Panìscus Lin. Gin. Coaita frane. Coaita , or Four-fingerèd Man" key ìn>^\. Maui Coaita Sapoja ted. anteriori senza rudimento di pollice ruvido Buffon Son. tom. 36. J^udeb. fam. 5. sect. lo nero ; pe- , GeofFr. et F. Guvier pi. l. 62. 2. fig. Mammif. livr^ 5. pi. 3. Abita nella Guiana. La faccia ha diretto alla fronte e per dagli la il . struttura stentori più color di Per del e le piccole rame ioide precedente. i j il pelo della testa è altezza della mascella inferiore dell'osso raccogliere, e prendere pagliuzze, 1' differisce Colla coda può esso più minuti corpi, quali sono monete. E' ardito, e , questo atele le non teme. . che il fragore delle scariche tristezza sovente tien e , Domestico de' fucili. la mostra piegata sul petto testa , La lnn,^hezza del corpo, e della coda è presso a poco uguale a quella della specie precedente. Sp. 3. Geoffr. Atele aracnoide Ateles , arachnoìdes Mani anteriori senza rndimento di pollice pemolle, corto, giallo-bruno iiellfì parti superiori del corpo, bianco giallastro nelle inferiori, eccettuato il basso ventre, che è di un rosso vivace. Anaal. du Mus. d'Hist. NaC. de Paris toni. i3, : lo pi- 9- Abita nel Brasile La peli dell'orlo testa le pelo, faccia è senza bruni non ; la nerastra ; fronte gli ha biancastri inferiore, i quali sono è diretto verso la fronte orecchie hanno eccettuati quelli le , nerastri. , ma Il pflo della bensì all' indietro; natiche, l'interna superfìcie delle coscie disotto della coda sono , e delle gam- del colore del be posteriori ed il basso ventre corpo dalla punta del muso sino alla co- . Il da ha un piede, e sette pollici e mezzo di lunghezza j la coda è lunga un piede, e nove pollici (i). (2) Due altre specie del predente genere sono maestrevolmente descritte d' Hist. Nat. tom. feottom i3. ). Vuoisi 7. zoologista ris^uardò da Pennant da Geoffroy pure ( ( state An. du Mus. avvertire che lo stesso la scimia africana detta Full- Simia polycomos SchreiUr ) come 3, Lagotrice, Lagothrix (i) Geoffr. Testa rotonda 5 muso sporgente angolo Cicciale di 5o. gradi circa; molari jf gonfiezza cagionata dall'osso ioide poco visibile esteriormente mani tutte a cinque dita; ungiiie corte. Gen. ; *, f, Le specie nò ramidale, il loro Non si osso sti la E è dilatato in ioide siccome nuda eziandio motivi il annoverarsi, è altrimenti pi- loro mascella inferiore è molto alta, nò hanno cinque unghie. possono non percliè la loro testa devono poi confondere anteriori ma genere non questo di fra gli stentori tamburo. specie di ateli compiute, dita giacché , le mani e tutte fornite di coda è non solamente prensile, la loro al di una cogli per que- sotto verso l'estremità, ha Sig. GeofFroy stabilito un nuovo tal ge- apparienente a questo genere degli atcli\ principal- mente perchè Pennant afferma- che una ha pollice nelle mani anteriori Illiger scimia non tal non fu di pa~ rere che potesse essa annoverarsi fra gli ateli nitala al rnginea mo3 , Bav Monkpy dello Shaw ) ne formò Fennant ( e riu- Simia fe- genere denominato Polvco- il Del qual parlato trattando della prima sezione adottato in seguito dallo stesso Geoffroy. genere non ho io della presente famiglia tà stesso , del Sig. G. Cuvier queste due ^ perchè appoggialo ho dubitato aW autori- dell' autenticità specie., e quindi dell intero dì genere Poljco- mos (\) Da ^^OLyjjùoq - lepre ^ e da J^J^ - capello, pelo. . . . hanno nere. Le àne spene che vi sono comprese pelo il molle, ed increspato. Sp. Lagotrice canuto hagothrix cànus Geoffr. 1. j Grison frane. La testa, le mani, coda rossigna il re, e la coda grigio- la e ; sto del corpo, e dell' estremità olivastra j tutto pelo corto. il Abita nel Brasile Sp. 1. Lagotrice di Humboldt, hagothrix Hum- holdtii G-^ofFr. Caparro frane. Faccia atra; pelo lungo, grigio-nerastro. Abita viano La chiamato Rio GuaOrenoco sulle rive del fiume quale sbocca bocca alla neli' grande in proporzione del corpo testa è assai torno nero il 5 ha all'estremità, setole quello o sia mustacchi ^ petto è più del folto, e di color più carico di quello del ghie sono tutte piatte sai numerosi dorso; , e sovente sta ritta due piedi, due pollici, at- pelo è lungo, più le Vive questa scimia in branchi sembra mite , che è alta afferma, . il j ; . unas- Humbolt e sette li- nee: la descrisse egli per la prima volta nell'opera già più volte citata. Caparro è il nome, che le danno gl'Indiani Caridaquerù * 5f Coda Gtn. (i) 4- prensile, tutta pelosa. Cebo, Cebus Da K0p35 nome (i) Geoifr. dato da'' greci ad una scimia senza dubbio dell' antico continente, e perciò non ap- partenente al presente genere . . l42 Testa rofconda; muso corto; fronte aìquinto sporgente; angolo facciale tli 60. gradi; incisivi assai larghi, gì' interraedj su{3eriori più grandi notabilmente de' laterali; minore differenza si osserva fra gl'incisivi inferiori; canini grandi almeno ne' mascljj adulti; raxscellari yf ; niuna gonfiezza nella gola; unghie gemiconvesse. Le scimie centro nel di a Fosso ioide scavato questo genere lianno guisa di calotta; gli vicini; la faccia vellutata, eccettuato no degli occhi Lrevi le . , le sopracciglia, Le braccia mani loro sono pollice è meno naso, il palpebre; e le , contor- il le fra loro orecchie anteriori sono mediocremente lunghe; tutte pentadattili meno magro di lunga. Vivono in branchi, e , distante dall'indice, posteriori. Per riguardo al corpo parlando, grandi ocelli nelle anteriori di quello questo, è nutronsi di il nelle generalmente quello degli ateli; e lo è la frutti, coda è di ra- gni, d'insetti; sono agili, e contorcousi in mille variate guise . Si addomesticano facilmente saporita, e per ciò gl'indiani ne . La carne vanno loro dicesi a caccia. Sp. 1 Cebo Apella , Cehus Apella OeofTr. Sanila Apella^ et (Japucina etc. Lin. G-m. Sài, Sajou frane. Capua'i Monkejr , ÌVeeper Ulonhey ingl. JDer Capuzìne , der Sajii ted. Vertice nerastro ; estremità o in tutto, o iin parte nere; pelo del rimanente del corpo, e quello pure della coda il più delle volte bruno-nerastro Buffon Son. tom. ^6. pi. 63. 64. 67. . Aadebert fam ò. sect. 2. fìg. Abita neir America merid. 2-4. . i43 E' assai determinare difficile il ni di questa specie. Il Sis. limiti delle variazio- i G. Cuvier affcrnia, che il colo- re del pelo varia dal bruno-nerastro al giallo, al biancastro contorno della faccia Il . le il ptlo delle spal= petto è piti pallido di quello delle altre parti e del , alcuni individui nera- è in D'ordinario stro, in altri biancastro. Alcuna volta F estremità sono tutte nerastre; sono nerastri soltanto cubiti, i quattro mani; in qualche caso e le le altra volta un colle tibie, in mani sono biancastre; e finalmente trovansi individui albini cogli occhi rossi, col pelo giallo-biancastro, Quindi non Linneo, e da Ge( fFroy una varietà di grida in vai io lamenti , e e complessione di poche specie di delicatissima. questo genere stabilite da non sono forse al dir di Cuvier, che sola. Azzara (2) afferma, che questo cebo modo, che talora par che rida, talor che che irritato metta non mestica facilmente, se gli urli insopportabili può per . si Si addo- altro lasciare un' in- tera libertà di andare per la casa, giacche è inquieto, e rovescia scompiglia , che trova. Un luni;o tre piedi ghezza , e cerca di roder quasi tutto quello , maschio adulto misurato da Azzara era ; la coda avea diciannove pollici di lun- . Cebo CornutOj Cehus fatuellus Geoffr, Sìmia fatuellus Lin. Gm. Sajou comic frane. lìorned Monkey ingl. Hor- Sp. 2. naffe ted. (2) Essai sur Paraguai. Tom, V Histoìre 2, natur. à Paris j8ox. des quadrupedes du , e 44 Pelo bruno nel dorso, piìf chiaro su i fianchi, nel ventre; braccia, gambe, e coda Jjruno- rosso ijerastra un fascio di ; goli della fronte peli neri eretti ne' due an- , Buflon Son. tom. 36. 66. pi. Audebert fain. 5. sect. Jacob clas. 4- tav. òf. pi, l. 2. Abita nella Guiana La eli, testa è bislunga; il muso grosso: le orecchie gran- e senza pelo; la coda coperta di peli neri, e ristretta verso muso sino T estremità. alla base La lunghezza della coda è non poco dalla punta del un piede, di sa e due Nulla pollici; la coda è più lunga dì qualclie linea. si intorno alle maniere di vivere di questo cebo (i). * Coda non prensile; mascellari 4f CalUthrix ('3) Geoffr. Testa rotonda; muso corto; angolo facciale di circa 6o. gradi; occhi grandi fra loro vicini; setto delle narici men largo della fila degT incisivi Gen. • 5. Callitrice, superiori; incisivi inferiori verticali, e contigui; orecchie grandi, e deformi; coda con peli corti, più lunga del corpo; unghie de' pollici piatte, delle altre dita piegate a grondaja, corte, ffuelle diritte , ed alquanto sollevate {i) Il Sig. Geoffroy Mas. di nel Stor. Nat. in Parigi tom. . ig. degli annali del ha esposto i caratteri delle altre specie di questo genere. (2) Da KoiÀÀÌJ^i^ - che ha bei crini. "' . i45 Le comprese in questo genere sciniic mità piuttosto brevi; sile non può cioè , cun corpo; pure servire a prendere prima specie la un ramo, si la per esempio attorno ad movimenti una ed è per ciò, che j coda era sub tal Sp. - e estre- le ed a stringere al- , ravvolge alquanto, ajuta cosi ne' suoi che dissero, sistematori i prensile. Callitrice Saimiri 1. lifinno coda loro non è altrijiunti pren- la , Scìureus, Callithrix Geoffr. Simia Sciurea Lin. Gm. Saimiri frane. The oraiige Monkey ingl. Das Todtenkopchen ted. Estremità del muso atro-cerulea pelo grigiogambe, e le quattro mani di olivastro; braccia color giallo-aranciato coda nera verso T estremità. ', j i Var. A. col dorso variato di giallo rossigno nero di Buffon Son. tom. 36. pi. 6g. Audeb. fam. 5. sect. 2. fìg. 7. 3 e Abita nell'America meridionale. La faccia bianchi peli , ; eccettuato la grande, del naso muso, il fronte e schiacciata; ad essa setole nere; le pii^i , V ; la estremità bocca piccola; attorno orecchie pelose bianche breve punta all'orlo superiore; del corpo la con di colore di carne, cordiforme quasi gola e la superficie interna delle , la , e con una parte inferiore estremità per lo bianca, o bianco- giallastra. La palma delle quattro mani grazia di . color di carne. Muovesi questa scimia con molta Domeitica non ista quasi mai io ferma , va in cer- . . i46 dMnsettl ca 3e' quali , che erano preparati per gliendone prima eli agili d' insetti dipinti pe li , otto mo , , o , dieci di lui: trattata e , la per Sp. 3. , mano non naturalisti ; to- , vista alla per prenderli; teme sentirlo ad unita . Allorquando trovasi presente ad continuo tien di gli fisi il altri , dirò un uo- occhi alla Locca bene corrisponde con carezze; irritata, e disgustata piange. E' lunga tarne la coda dei ond' erano infilzati , individui della propria specie forma un gruppo che parli, mangia pur quelli ed anche soltanto rappresentati dalle stam- riconosce, e stende freddo assaissimo così è avidissima; le collezioni la lo-ii compu- senza pollici quale è alquanto più lunga del corpo Gallitric3 piangente Callithrix lugens j GeofiV. Simìa lugens Humboldt. Lia V^eui'e frane. 1 accia bianco- hleuastra , circondata da una zona di un bianco più schietto ; pelo nero ; gola , e mani anteriori bianche; coda appena più lunga del corpo. Abita nell'America meridionale a S. Fernando di Atabazo, e nelle montagne graniticliej che si elevano sulla riva destra Due striscie deli' bianche dagli Orenoco tempia occhi dirette alle ; setole nere attorno alla bocca; orecchie quasi senza pelo; zona bianca al collo anteriormente. è molle, lucente, e sulla testa ha le mani anteriori sono nere soltanto estremità delle dita , 11 un le posteriori lo nella del corpo p'-Io rifltsso porporino; palma , ed sono interamente all' ; le . unghjr pur nere coda con Ittico ]a ; pelo è tutta nrra,. Questa scimia è lunjra dalla punta del nniso sino un piede, due da polliri , <e tre linfpj le gambe alla co- in pro- porzione del corpo sono corte. E' mite, e timida in parenza, vivace ed ardita divlen furiosa alla vista di so ca lo , e , fatto. un uccellttlo uccide; le piace mollo cammina con molta Lasciata di , in gli salta carne fresca; la Humboldt prestezza. ap- libertà addos- s'arrampiè il primo, che ne abbia parlato nell'opera già più volte citata (i). Gen. Aoto, Actus (2) G^offr. ed assai larga; muso breve; 5 6. Testa rotonda ordii graudissirni , e vicinissimi ira loro; orecchie piccdiissime; coda più lunga del corpo, e ricoperta di peli corti; unghie Lrevi poco coavesse. Questo genere alottato guardato tivo come rotondità, guardo ai da Hliger , d' incerta sede dal che ignoti del cranio, Humboldt da stabilito da GeofFroy, sono i caratteri , (i) Vedi (2) della ce lìrivativo , seguito i ri- mo- figura la testa, e per ri- che erano veramente di canini erano continella ma- delle altre specie nel tom. 19. dei Mas. di Stor. Nat. di Parigi. degli Annali DaW , che poco distanti ne erano V indicazione in ITumboldt affermò larghezza drlla e la singolare denti disse soltanto ed Desmarets, è dei denti e dell'angolo facciale. agi' incidivi, e , G. Cuvler, a Sig. scimia, che nella mascella inferiore gui da e e da wtcc - vricchia . i48 scella superiore. Supposto poi tenente a questo genere ^ che abbiavi luogo a dubitarne), giacrliè le e , vere, di mità anteriori, e quadrumano apparr il una scimia, (e mi sembra non sia compiute mani coda non ò prensi- la vanno Testre- fornite un potià intanto lasciare si tal genere nel posto, ove lo collocò GeofFioy. Aoto trivergato Sp. unica. Aotus , trh'irgatus Geoffr. Aotus Humboldt Illifrer. o JDouroucoulì frane, Pelo cinereo; ventre giallo- rosso; tre linee brune e paralelle, dalla fronte dirette all'occipite, etc. Observ. zool. fig. a8. j Humb. V^oyage Abita La sulle rive dell' di nerastri; peli pebre bianche y gitudinale : un testa somiglia quella di perta ti Orenoco ; la il gatto; occhi gli sono nea fosca un i va pollici coda alla , n' è ricoperta, essa ha Il . Durante il giorno memli- mani pelo è molle, la , eccettuata configurazione del corpo dorme, non morde; per l'opposto e cor- mani sono bian- color del dorso la questa scimia ha molta somiglianza ad mune pal- dorso una quelli soprattutto delle il l'estremità, che è nera. Per ritata piccolo orlo le ; posteriori, distanti assai dagl'indici. coda colle mustacchi bianchi, i rimane coperto dal pelo; sul dall' occipite che internamente; faccia è co» naso atro con una striscia bianca lon- bocca grande; l'orecchietta esterna consiste in branoso, che la gialli al è uno scojattolo co- malinconica, ed ir- sopravvenir della not= . morde te insetti i , muri, persone, dà la caccia agli uccelletti, ed a^Iì le e gran rumore fa 5 DitH-^ilmente po di notte mah; fa non del e mezzo, corpo nei boschi, sono entro è no per averne un come coda 14. pollici di 4- pcdlici. mosche. drlle satti; in i tem- forte grido, jnuh, lungo e tre linee: Oneste rat- abitano scimie monogame; ed appajate stanno la pf=lle, contro salta gatti. Il corpo è 1 la tronchi cavi degli alberi i come Soffia rado sentire di talora miagola quasi pollici tezza addomestica. si , beve pochissimo; mangia frut- uccelletti, ed insetti, ed è avidissima ti , g. una camera e se rinchiusa sia entro il giorno GÌ' indiani le uccido- . far sacchetti^da tabacco. che serve a Plthecia (l) GeolTr. 7. Pitccia Testa rotonda muso breve ; angolo tacciale di 5c 60 gradi; incisivi superiori quasi ovnli, contigui, inclinati ali' innanzi, i laterali ahjuanto più Gen. , -, ristretti, e più brevi degi' interniedj feriori ristretti assai riuniti in certo (ij Da , modo Y[t^Viif.O(; — non si , se imi a . K Pithecia perchè a al genere tta presente genere quello troppo denominato da Linneo, nome il somigliante . però amendue questi nomi sono adoperati da sti di gV sommo merito, e di molta autorità ad anzidetti due generi , in- da notarsi^ che ^5- a norma della regola prescri dovrebbe dare inci^-ivi , sendovi già in questa famiglia un Pithecus ; lunghi quasi verticali , e a piramide; canini grandi con non ho di Siccome zoologi- indicare creduto conve- niente di fare intorno a ciò alcuna inutaziune . I30 assai, triffuefcrij aguzzi all'estremità, i «uppriorj inclinati all'in fuori; unghie ristrette, convesse aJfjnanto , eccettuate quelle de"* pollici , che sono larghe, e quasi piatte; coda coperta di pelo lun- go. cie annoverata n«l essere ascritta una n' ha pure da Tlli- Una qaalcbe spe, medesimo è poco conosciuta , ma non a vernn altro cmere prà s^abll'^o. Ve le cui , da Geoffioy, da Desmarets. e ger, da Ptaffinesqae può è adottato genere presente Il mani anteriori quelle delle specie dfl genere Seguente son)l<:liano d' assai : perchè il le con- vidic r ultimo luogo n^l presente cenere. In oltre Hnni- holdt ne ha descritto una, la quale difi^/lTce da tutte le altre scimìp coda assai Sp. americane finora conosciate , perchè ha la breve 1. Pitecia melanocefala PUhecia melano" 5 cephala Geolfr. (hcaj'ao frane. Testa, mani anteriori, e posteriori nerastre; pelo del rimanente del corpo , e delle estremità loruno-giallastro ; coda assai Lreve , bruno- giallastra, nerastra verso l'apice. Ilunib. Voyage Ohserv. zpol. pi. 29. . Abita lungo La ra , i Orenoco. alquanto compressa nei testa è liscia; le rive dell' peli d»l alla fronte; gli occhi dtlle sopracciglia , lati ; faccia ne- la vertice sono folti, brevi, grandi bruno - nerastri attorno alla bocca , e sotto ; diretti nel il sito mento i5i spnntan fuori setole nere pelo quello d( I dorso ghezza del corpo E' <fue3ta ti ; , p!tecii4 2. appena il dì della lun- coda il quale è lnn£;o diciotto pollici circa lia sesto pc^o aqile; vive in branchi , i . frut- limoni più acidi. , Ccbus Sotanas Hofìmanrì-'^gg: (i). r'-c<,/o frane. Tier Waaìjjfe Satan teil. diretto in parto sulla fronff^,' del vertice in parte sullr tempia, e sulla nuca ; to; pelo dei corpo Jjruno di marrono rastro; coda bruno nerastra de] corpo. , mento barbao bruno ne- alquanto più lunga, , Hundiolck Voyage. Observ. zool. Abita lungo mangia ; Pilhecia rniropotes G^eofTr. et ScUaiias IlumJjolrlt. Pi^pcii Cassio Sì tuia cliìropotes l\'li> 5 chiaro la d'ogni sorta, tu anche Sp. nn grandi più color ventre è di petto, e del del sono orecchie le ; le rive dell' pi. 27. Orenoco, e nelle vi- cinanze di Para nel BrasilQ. Faccia nerastra; angolo facciale di 52 gradì circa; occhi grandi , foschi pelo della testa biti , , ; barba bruno-nerastra quanto delle estremità con pollice poco distane* te nelle posteriori; dita nerastre (i) Berlin. . Una femmina Magazìn I. lahr^. fler 2. posteriori dall' indice ; ; pure il cu- tanto dei niarù anteriori pollice assai distan- lunghe, gracili di questa specie GeseUschaft così , e della superficie esterna unghie bruno- ; da me misurata Naturforschender za Quart. 1807 jjag. 95. . - l52 ha un piede, due e sino alla base della coda, muso e due pollici, mezzo; e quale è lunjja un piede, la maschi i delle mani per to nome il p' facilmen- e un grugnir rauco; essa è servesi ender acqua da bere, quindi l'è venu- Chiropoles da ^f</3 di alquanto sono adulti più grandi. Codesta pitecia è robusta, agile, te s'irrita; la voce di punta de! Iun2;ìiezza dalla di pollici — mano bevitore. Se ne incontrano d'ordinario e da TÓtvjq due soli dui riuniti, r un de' quali è maschio, l'altro — indivi- femmina. Si addomestica diificilmente. (i) * * 5f Coda non «p prensile; mascellari if jacco, Jacchus (^) Desmar. Muso corto; naso rilevato; angolo fficciale di 60 gr. ; mani anteriori imperfettissime, porche i pollici pocltissimo disiano dagl'indici' unghie ristrette, compresse, adunche, eccettuate quelle dei pollici posteriori, le quali sono quasi piatte; coda lunga. G-en. 8. Le scimie comprese assai piccola , I . movimenti grazia, né è difficile, sticarle sino il I Geoffroy : i la^if'-i statura del hanno molta loro corpo l'addome- cui dà il nome altre . Illiger GeofFroj . sono indicati da specie Tableaux des Quadrumanes ha adottato Hapale di . An. Mus. de du ig. (2) XccKy^o; ed , caratteri delle Paris toni. di generalmente parlando, un mediocre segno ad presente genere (ì) sono genere più facilmente delle altre camminano sulle e quattro gambe in questo , lacchus è uno dei dettero a Bacco. nomi , che i greci ^ r!i5 poi lo divide in due chiamati laccJms^ e M/VZaj. Seguen- do Dcsniareti indiviso lascio lo , ne distinguo sezioni esattamente corrispondenti ai due generi però due di Geoffroy. Fronte poco apparente, incisivi inferiori rilunghi, quasi verticali; canini inferiori piccolissimi Gen, Jacchiis Geoffr, 1. Sp. Jacco comune 3 Jacchus vulgaris GeoiTr. Simia jacchus Lin. Gm. '** stretti , . Monkei Scriated Ouistitì frane. Sanguin Uìstitì- ingl. ted. Pelo cinereo giallastro 5 ovvero rossigno dorso, con fascio alternativamente grigio-brune e cineree, ovvero rossigne, e cineree; macchia Lianca sulla fronte; peli lunghi, e bianchi disposti a pennaccliio dietro le orecchie. Tav. 3, ^\'^. 4. BufF. Son. toni. 36. pi. 76. Audeb. fam, 6, sect. 2. fig. 4. ; e coda , JacoJi. clas. 5. tav. (SS. Geoffr. F. Cuvier Mam. livr. 8, pi. 1. 2. Abita nell'America meridionale. Faccia, e palme delle mani al pelo del è , e occhi tu-» Per riguardo . pennacchi delle orecchie sono distintivo ne vanno senza grigio-nerastro adulti gli ; pollici, e la coda quasi mette un grido acuto luschi, pesci del gli corpo sembra che talvolta vada soggetto a non lievi variazioni. I degli adulti un di color dì carne, bercelo sporgente sulla fronte fra ec. ; si , un i giovani hanno il , corpo lungo piede. Questa talvolta fischia ,* pelo de'quali il scimia mangia addomestica difficilmente. 1819 vma di queste frutti INkll' sciniie partorì tre figli nel '-" «a. %:^ 8-9 irritata , mol- Aprile R. par- . I co di Pàridi e verso poco dopo marpiic) ; fu altri gli cosi Ben presto, quantunque aA nno dì essi padre ne avesse molta cura il cercasse di provvedere per la testa , poco amorevole, che moriiOjio quanto era in puler suo ai e , loro bisogni ** Fronte manifesta; incìsivi inTeriori brevi, . imnnzi; canini trjnto superiori j che inferiori e:randi Gen. M/das G'^^offr. .Sp. 2, J«rco 31idai, Jacchus Midas Dcsmar. inclinati ali' . JUidas riiflmanus Oeoftr. Si mi a Midas Liti. Tar?tarin fVanc. Der Langohr i The great eared 3Ionkey Der Tamari ingl, ted. Dorso variato di nero, e di grigio; mani di un giillo aranciato, il rimanente del corpo , e del-» le estremità nero-, roda sottile, e nera. Bu(F. Son. tom. 36. Andeb. 6. favjì. Jacob. CI. 5. pi. 2. S'^cl:. 74. fig. 5. lav. 65. Abita nella Guiana. Labbro superiore e dolce al tatto 12 - fesso; oreccliie quasi quadrate , e sen- bruni; pelo alquanto arricciato, molle però, za pelo; occhi . Il corpo è lungo 7-8 pollici ; la coda, 14 pollici. E' questo J.icco molto vivace, ardito, e colerico, vive in branchi grido di l'uomo lui , e S' è un fischio nei boschi acuto ; de' siti elevati; il non fugge altrimenti addomestica con molta facilità; mangia frutta , pane, ed anche carne cruda, (i) (ij stili L^ altre specie sono descrìtte neW Articolo Oui"< del tom, 24. del N. Dict. d' Hist. Nat. , SECONDA FA BUG LIA JDe Lemcuìni. T. 1 nurnoro degl'incisivi o non è di quaftro in anifìndue le mascelle, ovvero se talvolta lo sia n'Ha superiore e fra gT interinedj rimane un vuoto, inferiore i laterali sono più larghi degl' in- Ofelia termedj. Norici all'estremità del muso, e smuoUnghia dell'Indice, ed in pochi casi anche quella dfd dito medio delle mani posteriori se (l). sollevata, più lunga e più ristretta delle altre a punta assai aguzza . 9 ed ^ in- curvata Oltre kmurlni , non tali che loro siano comuni, e cioè: del tutto compiute nel fondo; il hanno ne caratteri testé esposti pochi altri ì le i fosse orbi- foro occipitale situato molto in alto; clavicole perfette; le estremità po- più lunj:;he delle anteriori steriori no in dita ; sa e , tutti il pollice coda o manca affatto la non prensile. , o La fisonomla prolungamento del muso , e distante se vi ha di questi sclmle assai diversa da quella delle del Le quattro mani han- . notabilmente nome il piego da ^ e ^tv di Strepsirrhini — naso ^ altre pelo- quadrumani è soprattutto a cagione Geojjroj per questo carature dà famiglia dalle tutta dell' asse della visione quale nella maggior parte de'lemurini non (ì) è narici. , il à già anterio- alla presente da «T^S^W — volto , . re lua alquanto laterale. , Abitano essi i paesi piìi caìJi dell'antico continente, e sopratutto a Madagascar. Lemur Linneo riunì nel suo gen. gnendovi un galeopiteco non ert e , Gmelin dine d(dle Tanier fiere . che come pure quadrumani a i luogo suo Erxleben fra del- aggiu- did^lfi Bodda- , nell'or- quadrumane da Daubenton chiamato il lemurini vedrà si fecero Quest'ultimo mise GeofFroy . dei rali , quadruniano. Così è i famiglia, de' quali tLbe egli contezza, la presente studiò e , attentamente ne propose una i natu- rapporti classi firazione , la quale è ora generalmente adottata da' zoologisti, (i) Gen. 1. ìndrij Indrìs , (2) Gooffr. Faccia lunga, o triangolare; incisivi ^; li sugì' periori piccoli, con un vuoto fra gì' infcermedj inferiori ristretti, quasi orizzontalmente rlistesi,i laterali piij larghi degl'intermedj canini ^ piccoli li due primi d'ogni lato al(3); mascellari x~^ quanto compressi quasi triangolari; gli altri a tubercoli ottusi; unghie dei pollici piatte , e larghe, , ; , , fi) Vedi . sur Geoffr. Ics rapports natureh des kìs. Magasi n. Encyclopediqne tom. drumaiies tom. Annales du Mus. r. d' Hist. Ma- Tableau des QuaNatur. de Paris ip. (2) Indri è il nome, che gli abitanti di Madagascar danno alla specie di cui or ora parleremo (3) Elainville si mostra incerto se questi abbiano a consid^erare come canini mi molari . ^ denti ovvero come i si pri" , , 167 meno èono quelle delle altre dita jjosteriori lianuo l'unghia aguzza già lo La mascella inferiore èpii^i corta della oreccliie cortese rotondate; fino ad ora bastanza la sola specie seguente tra dette il gP indri nome di Jndri Sp. Iliiger adottò . superiore j le ne conosce ab- se chiama- non deve met- to da GeofFroy Iiidris longìcaudatus forse tersi indicata. quadrumano il : gì' indici ; genere questo e , gli Lichanotus brevicodato Indrìs brey^icaudatus 3 Geoffr. Lemur Indri Lin. Gm. Indri frane, ingl. ted. Pelo nerastro*; coda brevissima, tav. 3. lo. tav. 4- fife- Audebert Hist. iiat. des Makis Abita a Madagascar. La testa somiglia quella di no molta è poi lungo altez/:a : ta del muso tre un , le braccia e sul : vi 9. gli occhi han- , che base le ha scorgesi nei , coda : sono attorno ; della pelo delle parti, peli fianchi giallo-paglia increspato, e lanugino.so, tre piedi lun- circa di ed otto pollici dalla pun- hanno alquanti ed una macchia il una volpe; parte posteriore delle coscie muso; cagni; 1. sta ritto un piede sino alla colle parti e la pi. vivacità. L'estremità posteriori sono assai ghe; allorché quest' indri in fìg. ^* , 1' ven- inferiore deltesta , una macchia rossigna sono esterno vicine come quello altre parti è sericeo, e copioso. Il e bianca il grigiastri sulla nell' orlo che questa è grigio è dei alla delle pecore cal- coda è , nelle grido è quasi di faa- . i58 ciullo vane che piange , addomestica si i , 3i frutti indigeni dagl' e Pipso . di da si addestrano alla cani. Sonnerat ne parlò il primo nella na del suo viaggio Gen. 2. , Lemure si nv — rela/.io- Indie, ed alla China. alle Testa lùsiunga gio- Madasascar come da noi avvezza alla caccia desima nnfresi ; Levnir (i). GeofFr. j muso aguzzo, ; incisivi li ^, superiori piccolissimi, con un vano nel mezzo, cioè fra li due intermedj; gì* inf.^riori quasi orizzontali, assdi lunghi, e stretti, gì' iiitprmedj più degli altri; canini §, i superiori grandi, alr^uanto curvi j taglienti nella parte posteriore; gì' inferiori più corti (2); mascellari |~, gli anteriori compressi , ed a una sola punta, gii altri a corona larga mammellata nel centro, tubercolosa agli angoli', tibia, e femore ugualmente lunghi; così pure il tarso 3 ed il metatarso; coda più lunga del corpo Testa molto somigliante a quella delle volpi mediocri a pupilla rotonda due poppe pelose; mani petto; al lungo degli più ; orecchie altri,- brevi, chi assai numerosi al Madagascar fij di frutti , e Lemures vennero occhi quarto dito delle quattro unghie piatte, eccettuate quelle degl'indici posteriori. Vivono per lo più Nutronsi ; rotonde, e , e nelle isolette vicine. probabilmente detti dai in bran- anche latini gli d' insetti spettri , ; e le fantaiiine. (2) dificati Geoffroy chiama questi denti primi molari mom , e dà agf canini modificati . incisivi inferiori laterali il nome di i5() camminano obliquamente a quattro rampicano agilissimamente , gambe saltano, e s'ar- , addomesticano con molta e si facilità. Sp. Lemure Mococo ]. , Lemur catta Lin. et Geoffr. Mococo frane. Rìng-tailed Lemur Mococo Moki tetL Der ingl. Testa con inf»cchie bianche; dorso cinereo, rosi-oóti cinta di aii»^iii alternativamente bianj e neri. Tav. 3. fìg-. 7. e Tav. 4- %• ^• 5 Aud' n, Makis. M^. 4. sigao clii Sliaw. G Geoltr. 5 zoolog. a. pi, 35. inf. fig-. e F. Cuvier. Mani. pi. 5. liv. 3. Abita a 3iadagascar. La lati niujo del [)'iut>» del collo ed il del corpo gri,^i petto ; delle estremila bianca-'tra li e . j , pollici Vive in branchi quieto è un ritato , , , ; di ; superficie e coda il , i lati bruna j interna un rado lungo un piede, corpo è piede 3o - 4^ individui di mite però grido acuto la , ventre testa iride coda d'ordinario con 3o anel- Dal muso sino alla coda quattro sommità della la , contorno degli occhi nero e : fa sentire la allora specialmente sette pollici . domestico è irresua voce , quando venga che ir- . Sp, 2. Lemure rosso Maki rouge frane. . Lemur ruher Geoffr. Testa, mani, coda, superfìcie interna delle estremità j e ventre nero, una macchia, bianco-giallastra alla nuca; le altre j^arti di color cannella. Abita nel jKadagascar, , Il ha un colore vertice alle orecchie r dorso; piti carico del attorno pelo è più lungo, che nelle parti vicine il orlo dell' orbita è sporgente nella superiore parte : la i coda è più lunga del corpo, (r) 3. Loricle , Loris (2) Geoffr. Testa rotonda; narici rilevate, e prolungate al di là del muso; occhi assai grandi, diretti all' innanzi j vicinissimi fra loro; incisivi ^, li superiori gì' inferiori piccolissimi con un vano nel mezzo proclivi, piccolissimi; canini | di mediocre grandezza; mascellari y^ simili a quelli dei lemuri, ma con punte più aguzze; quattro poppe al petto; titarso , e metatarso di l)ie più lunghe dei femore ugual lunghezza; ninna coda. Gen. ; ; Il corpo mascellari e 5 le grandi quattro poppe si giacche di fatto , membra sono e sporgenti potrebbero sonvi quali ha due capezzoli due . di sole L' osso le ; del là considerare quello del raggio, e quello della le gracili al glandule unghie quella soltanto degl'indici muso come due ognuna , del cubito è tibia inter- ossa dal le ; sole delle da distinto peroneoj fra posteriori è aguzza, ed adunca. ( i) Le altre specie di questo genere sono da Geoffr. Annales du Mus. toni. Desmarets. Dict, d' Hist. Nat. tom. (2) Da Loeris ig. , indicate e descritte j8. articolo da Maki . noìne dato dagli Ollandesi alVunica specie di questo genere. , . j6x Loride gracile, Loris grocìlìs Sp. unica Qi:of\'r. Leìnur tùrdìgradus Lin. Gm. Dcr Zie Loris frane. Loris iugl. schlanke Lori ted. Faccia bruna, massime sopra gli occhi; linea hianca, stretta, dalla base del naso diretta alla fronte; pelo grigio -rossigno 3 più carico sui dorso j che nelle altre parti Seba thesaur. toni. l. tab. 3.5. Audeb. Makis. pag. Shaw 24. pi. 2. gener. zool. tom. Abita al Geilan. 1. pi. Zi. Faccia pelosa; orecchie larghe, tebre lombari bercolo dorme ; frutta tresl di il , la sua voce, è giorno uova di Gen. rotonde/ nove verha nn nel sito della coda vi 5 Questo quadrumane sembra . poche volte sentire menti e lento svegliato rimane , d' insetti , ; piccolo di tristo ne' suoi la è lungo tu- umore, notte 8-9 fa movi; nu- pollici. Njcticehus (i) GeoiFr. 4' Nitticebo Testa rotonda; muso corto; naso non prolungato; occhi come nel genere precedente; incisivi -^j— tra gì' intermedi superiori un vano, i laterali, , quando vi siano, più piccoli; canini § Ji superiori più grandi; mascellari yf gli anteriori a una sol punta j e coHipressi, gli altri a corona larga , scaI r (i^ Da vÌj^ — - notte ^reci ad una scimia. ^ oda yy/j^Oi — nome dato da' 5 . l62 vata nel centro, tubercolosa negli angoli (7)^ tibia più lunga del femore; tarso , e metatarso uguali ira loro per la lunghezza . tibia, è anche in La roneo , ed mani dice delle moderni loridi genere posteriori è aguzza distìnta , adunca ed nitticebi , e li Cosi pure avea da prima pensato to riflettendo alla gracilità prominenza , ì nitticebi, me si , Alcuni . separare dai che pur del delle vi Stenops. Tlliger G eoffroy somma e lungliezza e ad altre difft^renze pe- riuniscono nel medesimo genere, che da taluni viene chiamato Loris ^ da alla dal unghia dell'in- non vogliono altrimenti zoologisti li questo cubito dal raggio. La sola il , ma in segui- corpo dei narici sono fra dei i loridi , medesimi medesimi, eJ peruase, che non potevano rimanersi insie- uniti Sp. Nitticebo bengalese, Nyctìcehus hengalensis Groffr. Muso largo; 4 incisivi superiori; pelo grigio giallastro, una fascia longitudinale bruna sul dorso eocJa brevissima . Tav. 4- fig' 4- Vosmaer. Descr. du Paresseux pentadactyle etc, tab. 6. Audeb. Makis pag. 21. pi. 1. Shav/ gen. zool. tom. l. pi. 29. 3o, . Abita a Benscala, (\) Vedi nella tav. yresenta il 2. la figura 6, la teschio del uiuieèho del Ccilan. quale rap* i63 Occhi orbicolari pelo è più colore del occhi, ed alle ascose sotto ga 2 - , naso dilatabile; assai grandi, e carico viduo osservato su , fianchi i sono queste pelo lanuginoso il da Vosmaer dormiva un il ; ovali , giorno , mangiava pane, frutta, uova grido lento, è Un che uccelletti; era , coda la piede. svegliato la notte, il a pupilla Il attorno , sottili ruvido e corpo poco più di il , piccolo, piatto anteriormente. orecchie; 3 linee, bruno di colnr aj^li quasi lunindi- rimaneva , ed an- tremulo, monotono ai ai. (r) Gen. 5. Galago, Galago (2) Geoffr. Testa rotonda; muso corto; occhi grandi, fra loro vicinissimi, diretti all' innanzi; orecchie lunghe, senza pelo, e membranose; incisivi -^- i superiori con un vano nel mezzo, piccolissimi, vergì' inferiori rjuasi orizzontali; canini ticali f gran, ; di in amendue le mascelle , i superiori taglienti, conici; molari ^^, nella mascella sutre primi compressi e taglienti, gli al- gl'inferiori periore i , a tubercoli aguzzi, nella inferiore il primo' d' ogni lato somigliante al canino 3 gli altri tuberi tri (i^ te Due altre specie da Des/nar, N. Dict. di questo genere d' Hist. Nat. sono indica- toni. 23. artia. Kycticèbe. (2J JS' questo nome che il Galurn alla specie ^ si dà dasli che fra poco indicherò. abitanti di . . i64 • la lil)i,\ più lunga del femore; il tarso triplo in iuu^liezza del metatarso; ung'Uie piatte, eccettuate quelle degl'indici posteriori. colosi (i); Questo lo genere ha nominato è adottato stato Ololicnus . Le da prese fornite essendo di lunghissimi tarsi, nere dallo stesso zoolos;ista venne glia di quadrumani detta Sp. GeofTr. dei il quale sono com- Il!ip:er, specie che vi ascritto 1' anzidetto o;e- ad una fami- Macrotarsi Galago senegalese Galago stnegalensis , Lemur Galago Schreber. Gftlago chi Senegal frane. Whitish Lemur ingl. òer scnegalische Galago ted. Due soli incisivi superiori; orecchie lunghe al pari della testa; corpo bianco-giallastro superiormente, grigio-giallastro inferiormente; coda lunga, bruno ros-^igna , fioccosa all'estremità. Menag. toni. 2. da Mus. de Paris, ed. Abita 12. 1817'. al Senegal. La figura (ij in pag. 261. (2). 20 della tav. scella inferiore del luno risguarda i i. rappresenta la Galago senegalese primi molari leti, ; e, e si noti ^ ma- che ta- come secondi taniiii {2) Cito questa sola jroj è la sola esatta' figura , perchè al dire di Geofi- 165 La lastra mani testa è grigia naso; sili è brevissimo lungo quanto piii con una , nella ; s' faìcia coda addiviene per gradi corpo dalla punta del muso sino è lungo pollici circa , base alla coda otto la zo circa. Sono questi quadrumani miti, beri , I negri di coda della pollici e , mez- vivono sugl'al- nidificano nei tronchi cavi dei medesimi trono d'insetti. piii accosta all'estremità della medesima. Il sette longitudinale gial- corpo è lungo, e molle; sulle, pelo del il Galam ne'vanno , e si nu- a caccia per mangiarli, (i) Gen. Tarsìus (2) Geoffr. 6. Tarsio Testa rotonda, quasi sferoiil.'ilo muso brevissiocchi assai grandi; orecchie lunghe, senza 5 ; mo ; pelo, gì' membranose; ^,i superiori contigui incisivi intermedi assai grandi, i ; laterali piccolissimi; gl'inferiori piccoli, conici, verticali; canini § i superiori più piccoli degl'incisivi intermedj e dei canini inferiori; mascellari \^ gli anteriori ad una , sola punta, gli altri a piii puntp; tibia più lunga del femore; tarso tre volte più lungo del metatarso; unghie piatte, eccettuate (juelle dell'indice, e del dito medio delle mani posteriori, le quali so- no aguzze, ed adunche. La descrizione delle (i) più volte citato dizionario altre di St. specie Nat. trovasi aW nel articolo Galago. (?j La lunghezza eccessiva dei nelle specie di questo genere di chiamarti il , tarsi , e che osservasi ha forse suggerito Videa medesimo Tarsiai. . i66 GeofFroy aggiunge agli esposti gambe di avere le ossa delie anche caratteri saldate insit me qiirit» mentre , cubito è distinto dal raggio: in questi quadrumani so è composto come negli altri di varie ossa notturni, nutronsi di insetti, e fanno grandi Sp. Tarsio di I3aubentori , ; il il tar- sono essi salti. Tarsius Dauhentonii Aucìeb. Didelphìs macrotarsus Lin. Gm. Tarsier frane Tarsiar maucauco Tngl., JJer Tarser JDaubentons tetl. Grigio-ferrugineo superiormente, più chiaro inferiormente ; coda lungliissima j fioccosa all' apice. Tav. 4- %• 2. Audeb. Maia pag. 29. pi. l. Buff. Son. tom. 32. pi. 12. Abita le isole dei mar paciiìco mente Macassar. e , principal- Misurato questo tarsio dalla punta del muso sino alla base della coda ha lunga. (i) rigi il Il 6 pollici di lunghezza ; la coda è più pelo è lungo, e lanuginoso, (i) Nel tomo 19 degli Annuali del Museo di Pa^ ha indicato alcuni altri tarsi i non Sig. Gcoffrojr però abbastanza conosciuii , ed ha trattato di un nuovo genere di quadrumani denominato Cheirogalens /e appartengono tre figure fatte già non sono esse al animali ^ di cui vide da Commerson eseguire certo sufficienti , egli . Ma a/ le i^'^a- sole poiché a farci conoscere i principati caratteri generici di questi quadrumani , per ciò , seguondo f esempio del Si^. G. Cuvier ometto di trattare di un tal genere . CORREZIONI ERRORI Pag. Ij'n. 2 inferiormente 25 , alle altre inferiormente 29 T9 In questo 3 9 spongiosa I 4o 62 c)5 2 r addottarono 7 Gravenhorst 23 dalle azioni medesime 96 nella nota lo3 8 diversi al- alle tre dita dita , littèratura da pitechi de' quali In questa mascella spugnosa adottarono da Gravenhorst , e delle azioni medesime ìittérature diversi da' pitechi , de' quali io5 27 (i) Hist. nat. des Singcs 1 15 4 sopracigliare 118 18 Lòwenschwnz 1 19 25 (2) 129 2 si (2) Hist. Nat. des Singes sopraccigliare Lowenschwanz (0 addotti 143 i6 metta urli si adotti mette urli il Die Dticembrls 1S19. 50. VIDTT Pro Eminentiss. , et Keverendiss. D. D. CAROLO CARD. OPPIZZONIO Aichiep. BoiionJE Joachimus Can. Ambrosi Sacrae Theol. Pub. Prof, et Die 30. Exam. SynoJalij. Decembris 1819. VIDIT Pro Excelso Gubeinio Domiiiicus MaiKiini et Die S. Exam. jo. T. D. Parrochils Sj'iiod. Decembris 1819. IMPRIMATUR Camilliis Ceronetti Prov. Ccii» n .. ' Tom.Il. Ta,.I. (^) /éf-*-- ^OT^^. C . /améfit/Xfii . Jc e -/oni/.JI 7^.///. '^fa. ^. Torn li T.r,J\