PIANO DI ZONA DEI COMUNI DI NICHELINO, NONE, VINOVO E CANDIOLO SECONDA FASE DI LAVORO ALLA PROGETTAZIONE DELLE AZIONI DOCUMENTO CONCLUSIVO DELLA DEDICATO TRIENNIO 2006 -2008 Nichelino, Giugno 2005 A cura del gruppo di lavoro composto dai coordinatori dei tavoli tematici del Piano di Zona (Cappello Giovanni, Novarino Laura, Pastorelli Angela, Preteroti Francesca, Savoldi Susanna) . 1 Indice Tavolo tematico: Anziani pag. 3 Tavolo tematico: Dipendenze patologiche pag. 34 Tavolo tematico: Disabilità pag. 48 Tavolo tematico: Minori e responsabilità famigliari pag. 90 Tavolo tematico: Contrasto della povertà e Immigrazione pag. 129 Allegati: N. 2 - SINTESI TAVOLI TEMATICI - SINTESI RISORSE FINANZIARIE 2 TAVOLO ANZIANI 3 Piano di Zona dei Comuni di Nichelino, None, Vinovo e Candiolo INDIRIZZI PER LA PROGETTAZIONE INTEGRATA - SCHEDA PER LA DEFINIZIONE DEGLI OBIETTIVI PERSEGUIBILI TAVOLO TEMATICO ANZIANI Lunghi tempi d’attesa per accedere alle valutazioni necessarie per attivare servizi o altre agevolazioni previste per la non autosufficienza. DESCRIZIONE DEL PROBLEMA DA Eventuali integrazioni alla descrizione del problema (dati quantitativi e qualitativi) AFFRONTARE I problemi da affrontare sono: Lunghi tempi d’attesa per la valutazione da parte dell’Unità Valutativa Geriatria. Le nuove domande presentate sono circa 8 a settimana; numero elevato rispetto al tempo che, ad oggi, può essere utilizzato dai membri della commissione per effettuare le visite pari a circa 5 ore settimanali. Lunghi tempi d’attesa per visite specialistiche o trattamenti fisioterapici, da un minimo di 30 giorni ad oltre 80 giorni. Lunghi tempi d’attesa per effettuare la visita della Medicina Legale per il riconoscimento dell’invalidità o per altre agevolazioni. Tempi d’attesa: da 3 a 6 mesi. ridurre significativamente i tempi d’attesa sia per la valutazione sia per l’accesso ai servizi. 4 Piano di Zona dei Comuni di Nichelino, None, Vinovo e Candiolo INDIRIZZI PER LA PROGETTAZIONE INTEGRATA - SCHEDA PER LA DEFINIZIONE DEGLI OBIETTIVI PERSEGUIBILI TAVOLO TEMATICO ANZIANI Mancanza di un coordinamento e di un’adeguata integrazione tra i servizi operanti sul territorio, in particolar modo, tra comuni, servizi sociali e sanità con le associazioni di volontariato. DESCRIZIONE DEL PROBLEMA DA AFFRONTARE Eventuali integrazioni alla descrizione del problema (dati quantitativi e qualitativi) I problemi da affrontare: Lunghi tempi di attesa presso i presidi sanitari per i volontari che si occupano dei trasporti. Saturazione del servizio infermieristico a domicilio per richieste di prelievi per persone che se accompagnante poterebbe recarsi in ambulatorio Mancanza di convenzioni tra gli enti pubblici e il volontariato per la realizzazione di servizi (es. trasporti, disbrigo pratiche amministrative/bancarie, spesa, faccende domestiche, pasti) rivolti ai cittadini di tutto il territorio. Assenza di coordinamento tra le risorse di volontariato (es. associazioni che si occupano dei trasporti/acquisto farmaci…) Razionalizzare le risorse esistenti. Creare una “rete” di servizi, basati sul confronto e la verifica continua rispetto all’adeguatezza tra offerta servizi e esigenze locali. Piano di Zona dei Comuni di Nichelino, None, 5 Vinovo e Candiolo INDIRIZZI PER LA PROGETTAZIONE INTEGRATA - SCHEDA PER LA DEFINIZIONE DEGLI OBIETTIVI PERSEGUIBILI TAVOLO TEMATICO ANZIANI DESCRIZIONE DEL Insufficienza dei servizi attivabili dopo che la Commissione di Valutazione Geriatria ha espresso parere favorevole per progetti rivolti alla domiciliarità o alla residenzialità. L’impossibilità di erogare tempestivamente un servizio deriva dalla mancanza di risorse finanziarie necessarie per l’apertura di nuovi servizi semiresidenziali e per incrementare il personale necessario per aumentare le prese in carico al servizio di assistenza domiciliare. PROBLEMA DA AFFRONTARE Eventuali integrazioni alla descrizione del problema (dati quantitativi e qualitriativi) I problemi rilevati sono: Carenza di servizi diversificati rispondenti alle esigenze individuali di ciascun anziano e in grado di soddisfare le esigenze assistenziali di una fascia di popolazione più ampia, in un’ottica di prevenzione e promozione delle autonomie residue. Carenza di personale socio-assistenziale e sanitario (infermieri, adest, fisioterapisti) Carenza di posti immediatamente disponibili per l’inserimento in: centri diurni ricoveri di sollievo strutture convenzionante assistenza domiciliare privilegiare il più possibile i servizi rivolti alla domiciliarità anche come valido contrasto a istituzionalizzazioni improprie diversificare i servizi per renderli più corrispondenti ai bisogni emergenti (es. aumento degli anziani affetti da demenza) soddisfare i LEA previsti sulla non autosufficienza attraverso accordi di programma con la Asl Piano di Zona dei Comuni di Nichelino, None, 6 Vinovo e Candiolo INDIRIZZI PER LA PROGETTAZIONE INTEGRATA - SCHEDA PER LA DEFINIZIONE DEGLI OBIETTIVI PERSEGUIBILI TAVOLO TEMATICO ANZIANI DESCRIZIONE DEL Aumento degli anziani privi di une rete significativa sia a livello parentale sia a livello amicale o di vicinato. I primi sintomi di deterioramento fisico e psichico sono spesso fonte di imbarazzo e spingono l’anziano a rinunciare a molte occasioni di svago o di gestione del quotidiano. La solitudine,è fonte in molti casi di un più rapido decadimento sicuramente la qualità di vita non è elevata. PROBLEMA DA AFFRONTARE Eventuali integrazioni alla descrizione del problema (dati quantitativi e qualitativi) I problemi rilevati sono: Difficoltà di raggiungere gli anziani che non fanno richiesta di aiuto ma che vivono in condizioni di isolamento e necessiterebbero per migliorare la loro qualità di vita anche solo di piccoli aiuti Difficoltà a far emergere i piccoli e grandi soprusi (truffe, scippi…) Difficoltà di molti anziani di spostarsi per accedere alle attività ricreative o semplicemente di venire a conoscenza di attività già avviate Poca diffusione tra gli anziani semiautosufficienti di servizi domiciliari del telesoccorso e consegna dei pasti a domicilio o dei buoni mensa, inserimento in attività socializzanti (spazi d’incontro, gite organizzate, soggiorni estivi, università della terza età..) a causa probabilmente di fattori culturali frenanti legati alla non accettazione della propria involuzione fisica e psichica, Distribuzione non uniforme dei servizi sul territorio di riferimento Attivazione spontanea del vicinato con connotazione per lo più occasionale 1. 2. 3. promuovere progetti sulla prevenzione della non autosufficienza e sul miglioramento della salute e della qualità di vita sensibilizzare le realtà locali nel generare azioni volontarie di affiancamento e sostegno nei confronti degli anziani privi di una rete familiare sufficiente prevenire situazioni di isolamento anche garantendo una rete capillare di trasporti che permetta di partecipare alle diverse iniziative o di accedere ai vari servizi ( ospedali, ambulatori..) Piano di Zona dei Comuni di Nichelino, None, 7 Vinovo e Candiolo INDIRIZZI PER LA PROGETTAZIONE INTEGRATA - SCHEDA PER LA DEFINIZIONE DEGLI OBIETTIVI PERSEGUIBILI TAVOLO TEMATICO ANZIANI DESCRIZIONE DEL PROBLEMA Insufficiente informazione: sui servizi (assistenziali e sanitari e del volontariato locale) sulle agevolazioni (es. riconoscimento d’invalidità, riconoscimento legge 104/92, ausili, eliminazione barriere architettoniche, …) sulle forme di tutela (interdizione/curatela, sicurezza a domicilio,…) sulle attività rivolte a ultrasessantacinquenni DA AFFRONTARE Eventuali integrazioni alla descrizione del problema (dati quantitativi e qualitativi) Mancanza di una mappatura completa delle risorse pubbliche, private e del terzo settore presenti sul territorio. Assenza di conoscenza reciproca e di una collaborazione strutturata tra le risorse presenti. Ridotto coinvolgimento dei medici di base nel passaggio di informazioni alle famiglie. Difficoltà nell’individuare efficaci forme di informazione capillare semplici e dirette. 1. 2. 3. Promuovere la conoscenza dei diritti e gli strumenti per renderli esigibili Incrementare l’informazione rispetto ai servizi e le risorse esistenti Incentivare il lavoro di rete e creare sinergie tra i diversi attori sociali, sanitari e del terzo settore. Piano di Zona dei Comuni di Nichelino, None, 8 Vinovo e Candiolo INDIRIZZI PER LA PROGETTAZIONE INTEGRATA - SCHEDA PER LA DEFINIZIONE DEGLI OBIETTIVI PERSEGUIBILI TAVOLO TEMATICO ANZIANI Aumento degli anziani a basso reddito DESCRIZIONE DEL PROBLEMA DA AFFRONTARE Eventuali integrazioni alla descrizione del problema (dati quantitativi e qualitativi) I problemi rilevati sono: Insufficienza del reddito per molti anziani Canoni d’affitto molto elevati e riduzione dei contributi alla locazione Spese elevate per farmaci non mutuabili Spese elevate per ausili quali protesi dentarie. garantire il soddisfacimento dei bisogni primari evitare situazioni di sfratto per morosità incolpevole. Piano di Zona dei Comuni di Nichelino, None, 9 Vinovo e Candiolo INDIRIZZI PER LA PROGETTAZIONE INTEGRATA - SCHEDA PER LA DEFINIZIONE DEGLI OBIETTIVI PERSEGUIBILI TAVOLO TEMATICO ANZIANI Carenza di una cultura dell’anziano come risorsa DESCRIZIONE DEL PROBLEMA DA Eventuali integrazioni alla descrizione del problema (dati quantitativi e qualitativi) AFFRONTARE riconoscere all’anziano un ruolo attivo nella quotidianità, promovendo progetti rivolti al miglioramento della qualità di vita e del benessere generale valorizzare la cultura dell’anziano come risorsa per le altre generazioni, mantenendo vive le tradizioni locali e italiane favorire l’avvicinamento generazionale Piano di Zona dei Comuni di Nichelino, None, Vinovo e Candiolo 10 INDIRIZZI PER LA PROGETTAZIONE INTEGRATA - SCHEDA PER LA DEFINIZIONE DEGLI OBIETTIVI PERSEGUIBILI TAVOLO TEMATICO ANZIANI DESCRIZIONE DEL Necessità di sostenere i nuclei che gestiscono per lungo tempo, spesso senza aiuti esterni, anziani non autosufficienti. L’accudimento dell’anziano induce talvolta il familiare ad abbondare il lavoro e a ridefinire la struttura della famiglia allargata, facendo insorgere conflitti familiari tra i parenti, nonché stanchezza fisica e psichica soprattutto del caregiver. PROBLEMA DA AFFRONTARE Eventuali integrazioni alla descrizione del problema (dati quantitativi e qualitativi) I Problemi rilevati sono: Non sufficiente tempestività nell’avvio di servizi di supporto e sollievo alla famiglia. Assenza di gruppi di auto mutuo aiuto o sportelli informativi per ricevere supporto, consulenza, informazioni, consigli pratici sulla gestione del famigliare soprattutto quando affetto da demenza. Non conoscenza dei diritti e dei servizi presenti 1. 2. 3. 4. Sostenere le famiglie che hanno la possibilità e scelgono di mantenere a casa il proprio congiunto, valorizzando l’impegno assunto dalla famiglia come fonte di esperienza per migliorare la qualità dei servizi offerti. Incentivare la creazione di reti di auto mutuo aiuto. Sensibilizzare gli operatori sociali, sanitari e le associazioni locali nell’accompagnare la famiglia nella scelta dei servizi o degli intereventi più opportuni per la tutela del proprio congiunto. Incrementare le risorse finanziare per ampliare i servizi domiciliari e semiresidenziali riducendo i tempi d’attesa per accedere ad una prestazione. Piano di Zona dei Comuni di Nichelino, None, Vinovo e Candiolo 11 SCHEDA PER LA PER LA PROGETTAZIONE INTEGRATA TAVOLO TEMATICO ANZIANI DENOMINAZIONE DELL’ATTIVITA’ DA REALIZZARE DESTINATARI Ridurre i tempi d'attesa per la VALUTAZIONE della non autosufficienza. Anziani non autosufficienti in attesa di valutazione per: riconoscimento di invalidità Medicina Legale accedere ai servizi erogati da CISA/ASL Visite specialistiche ambulatoriali o a domicilio RESPONSABILE DELL’AZIONE ASL/CISA SOGGETTI COINVOLTI DI CUI ALL’ACCORDO DI PROGRAMMA ASL CISA LOCALIZZAZIONE DELL’ATTIVITA’ Domicilio degli anziani Ambulatori Sede della Medicina legale Avvio delle consulenza telefonica per i medici di base da parte della geriatra 2005 (?) Riunioni con l’equipe dei medici di base per chiarire le funzioni dei medici del geriatra TEMPISTICA Lavoro sinergico tra CISA/ASL e Medicina Legale per elaborazione di vademecum cartacei da distribuire all’utenza su quando è opportuno presentare domanda di visita se l’aspettativa è il riconoscimento dell’indennità dell’accompagnamento. Aumento del personale 2006 (?) Predisposizione sulla modulistica attualmente utilizzata per la richiesta di visita dell’uvg/triade degli accorgimenti necessari per filtrare le domande improprie e per selezionare i casi per cui è fattibile una visita ambulatoriale Verifica sulla riduzione dei tempi 2007 (?) Riduzione ulteriore del tempo d’attesa 12 RISORSE NECESSARIE ALLA REALIZZAZIONE PERSONALE Rispetto u.v.g/triage si rende necessario ampliare il monte orario degli operatori già coinvolti: medico di medicina generale, geriatra, assistente sociale per 8 ore ciascuno settimanali 2 fisioterapisti FORMAZIONE PERSONALE Autoformazione rivolta al lavoro di rete Aggiornamento sulle patologie più rilevanti Consolidamento della motivazioni professionali nel lavorare con persone affette da patologie croniche e invalidanti tramite supervisione. STRUMENTALI E LOGISTICHE Auto di servizio per gli spostamenti sul territorio del Cisa12 per effettuare le visite domiciliari previste dal triage Materiale informatico da distribuire all’utenza rispetto al riconoscimento d’invalidità FINANZIARIE Costo personale : 8 ore settimanali per 3 operatori del triage pari a 13.200,00 euro annui Costo fisioterapisti: all’ora 17,74 +20% iva per 36 ore settimanali per 52 settimane:38.900,00 euro annuali per 2 unità: totale 79.000,00 euro all’anno circa Opuscoli informativi: 2.000,00 euro MODALITA' DI ATTUAZIONE Criteri/ aspetti da considerare nella progettazione La filosofia di fondo è quello di poter garantire delle risposte tempestive all'emergere di un bisogno che deve essere, però, congruamente valutato al fine di poter circoscrivere le specificità delle singole esigenze. Per ridurre le lunghe liste d'attesa che, ad oggi, arrivano fino a 4/6 mesi si rende necessario adottare alcune strategie: rispetto al triage/u.v.g incrementare le ore settimanali da dedicare alle visite da parte degli operatori che già si occupano delle valutazioni. Si ritiene auspicabile avere almeno 8 ore settimanali per ciascun membro della commissione (ass. soc., geriatra, medico distrettuale). Tale quantificazione deriva dal trend di richieste di valutazione circa 8/10 domande nuove a settimana. incrementare le sedute della commissione U.V.G. per gli inserimenti al Centro Diurno, Strutture, Ricoveri di sollievo almeno due volte al mese Adottare delle procedure che semplificano la decodifica delle richieste, per filtrare le domande di valutazione improprie (es. pulizie e/o compagnia) e permettano di selezionare gli anziani che possono essere accompagnati in ambulatori per aumentare le visite effettuate nell'arco della giornata. Ciò necessita di riimpostare la modulistica attualmente adottata, e formare gli operatori di base nel circoscrivere l'effettiva domanda presentata dall'anziano quando questo è in grado di esprimerlo. Individuare delle priorità nei tempi di valutazione (es. persone sole, in stadio terminale, in attesa di essere dimessi da strutture ospedaliere…) Rispetto alla medicina legale Innanzitutto occorre agire sulla sensibilizzazione dei medici di base nel informare i propri pazienti su quando sia meglio presentare domanda di invalidità e per quali finalità, senza creare false aspettative circa il riconoscimento dell'indennità di accompagnamento Puntare su una maggior informazione circa la possibilità di richiedere contemporaneamente invalidità e Legge 104 Aggiornare gli operatorii sanitari sugli ausili che possono essere prescritti a carico del S.S.N. in base all'invalidità riconosciuta e individuando meccanismi distintivi (es carta non intestata) per gli ausili che sono a carico dei pazienti. Fornire degli opuscoli informativi sui requisiti e sui diritti (ausili, contributi…) connessi alle diverse percentuali di invalidità da distribuire insieme alla modulistica per presentare domanda di invalidità. Ciò dovrebbe evitare che siano presentate, ogni 6 mesi, le domande di aggravamento per il riconoscimento dell'accompagnamento quando non si hanno, comunque, i requisiti clinici. Informare i richiedenti della possibilità di poter usufruire di un certificato sostitutivo al verbale da richiedere al momento della visita per poter subito richiedere gli ausili senza dover attendere ulteriori tre mesi per la consegna del verbale originale. Visite specialistiche (cardiologiche, oculistiche, ortopediche, trattamenti fisioterapici…) 1. La geriatra potrà essere reperibile telefonicamente per un'ora a settimana dai medici di base per consulenze rispetto a: • revisione terapia • certificazioni 13 • prescrizioni e ausili evitando, quindi, che siano prescritte numerose visite (geriatrica, neurologia, urologica….) quando in realtà può esserne necessaria una sola o nessuna. Spesso, infatti, accade che il medico di base prescriva numerose visite specialistiche quando la richiesta del proprio pazienza è quella di accedere ai servizi socio-sanitari (assistenza dociliare…). 2. aumento del personale fisioterapico: 2 unità a tempo pieno I vincoli sono: 1.la mancanza di risorse finanziare per aumentare il personale 2.difficoltà di riorganizzare il tempo lavoro degli operatori già coinvolti, che contemporaneamente oltre alle mansioni toccate da questo progetto svolgono altre attività;dedicare un monte ore maggiore per le visite domiciliari per il triade significa ridurre il tempo da dedicare ad altri servizi. MONITORAGGIO E CONTROLLO Constatazione dell’effettiva riduzione dei tempi d’attesa per le valutazioni che non dovrebbe superare il mese d’attesa. Piano di Zona dei Comuni di Nichelino, None, Vinovo e Candiolo 14 SCHEDA PER LA PER LA PROGETTAZIONE INTEGRATA TAVOLO TEMATICO ANZIANI DENOMINAZIONE DELL’ATTIVITA’ DA REALIZZARE DESTINATARI INTEGRAZIONE Creare e incentivare una rete tra le diverse risorse del territorio, in particolar modo tra le risorse del terzo settore che si occupano di trasporto ai luoghi di cura per persone che sono impossibilitate a spostarsi I destinatari sono: Anziani non autosufficienti o semiautosufficienti soli che non possono spostarsi autonomamente per raggiungere luoghi di cura o attività ricreative. (prioritari) Anziani non autosufficienti o semiautosufficienti che non vogliono dipendere dai familiari per raggiungere luoghi di cura o attività ricreative (secondari). RESPONSABILE DELL’AZIONE SOGGETTI COINVOLTI DI CUI ALL’ACCORDO DI PROGRAMMA LOCALIZZAZIONE DELL’ATTIVITA’ Asl 8 Cisa Comuni CISA COMUNI ASL TERZO SETTORE(AUSER, CARITAS, IL SORRISO, TESA, SPAIP) Il territorio di competenza del CISA12 Sedi ambulatoriali, presidi ospedalieri 2005 (?) Individuazione dei referenti ELABORAZIONE DEL PROTOCOLLO OPERATIVO tra Cisa 12, ASL 8, associazioni di volontariato per il trasporto e sostegno alla persona TEMPISTICA ATTUAZIONE DEI PROTOCOLLI 2006 (?) 2007 (?) AGGIORNAMENTO DEI PROTOCOLLI 15 RISORSE NECESSARIE ALLA REALIZZAZIONE PERSONALE 1 referente ASL 8 1 referente Cisa 12 1 referente per Comune 1 referente per ogni Associazione coinvolta Si quantifica per ciascuno, per l'anno 2005, un carico di lavoro pari a 10 ore mensili. Successivamente, una volta elaborato il protocollo, il tempo richiesto è più esiguo circa 2 ore al mese. FORMAZIONE PERSONALE Non si ipotizza una formazione specifica, ma si rende indispensabile partire da un "autoformazione" che si ottiene dall'analizzare le esperienze simili già avviate sia a livello locale (es. tra un comune e una singola associazione) sia ampliando l'ambito di ricerca a livello regionale e nazionale, per cogliere suggerimenti utili o per evitare aspetti che altrove si sono dimostrati problematici. STRUMENTALI E LOGISTICHE Sede per gli incontri (sale riunioni presso ASL o CISA) Mezzi di trasporto in possesso dalle singole associazioni FINANZIARIE I Costi previsti riguardano l'attuazione delle convenzioni (rimborsi benzina e assicurazioni). Si può ipotizzare un rimborso di circa 0,22 euro a KM, per circa 75.000 km annui, la spesa prevista è di 16.500 euro pari a 49.500,00 euro per il triennio. MODALITA' DI ATTUAZIONE Criteri/ aspetti da considerare nella progettazione La filosofia di fondo è "creare una "rete" d'integrazione per la domiciliarità, valorizzando e razionalizzando le risorse di volontariato già esistenti. Il cambiamento scaturisce dall’evitare di “sprecare” le risorse per permettere agli anziani di usufruire delle prestazioni sanitarie o accedere ad attività creative,ampliando il numero di trasporti effettuarti. Razionalizzando meglio tali risorse si otterranno positive ricadute anche sull’organizzazione dei servizi sanitari, soprattutto infermieristici, che saranno sollevati da un cospicuo numero di prestazioni a domicilio richieste solo perché l’anziano non può spostarsi autonomamente, e se pur trasportabile non ha nessuno che lo accompagni. Il punto di partenza sarà, quindi, nel 2005 l’elaborazione di un protocollo operativo tra Cisa, ASL, associazioni di volontariato per il trasporto e sostegno alla persona con i seguenti obiettivi: • • • • • Individuare degli interlocutori rappresentativi di ogni risorsa pubblica e privata per velocizzare i tempi di passaggio di informazioni. Creare dei canali preferenziali di accesso per ridurre i tempi di attesa presso i presidi sanitari degli anziani accompagnati dai volontari per permettere agli stessi di poter effettuare un maggior numero di trasporti, Ridurre il numero di prelievi a domicilio di anziani che se accompagnati possono comunque recarsi al presidio sanitario, Stipulare una convenzione che riconosca alle associazioni un rimborso per le spese sostenute per uso di mezzi, benzina, assicurazioni per i trasporti effettuati su segnalazione del servizio sociale o della ASL Coordinare le associazioni che si occupano sul territorio del trasporto/sostegno di persone in difficoltà per garantire una reciproca collaborazione in alcuni momenti più critici (periodi estivi, festivi e prefestivi…), Sensibilizzare la cittadinanza per reperire nuovi volontari. • Vincoli: 1. Incongruenza tra le risorse attuali messe a disposizione dai volontari e le richieste presentate MONITORAGGIO E CONTROLLO Incontri periodiche per verificare l'efficacia dei protocolli tra i vari referenti del progetto. Monitoraggio del trend delle richieste di trasporto e del numero di trasporti che per mancanza di risorse umane o di mezzi non si sono potuto effettuare. Verifica della congruità dello stanziamento economico previsto rispetto ai trasporti richiesti. 16 Piano di Zona dei Comuni di Nichelino, None, Vinovo e Candiolo SCHEDA PER LA PER LA PROGETTAZIONE INTEGRATA TAVOLO TEMATICO ANZIANI DENOMINAZIONE DELL’ATTIVITA’ DA REALIZZARE DESTINATARI DOMICILIARITA’: Potenziamento dei servizi territoriali e semiresidenziali Anziani semi e non autosufficienti valutati dalla Commissione di Unità di Valutazione Geriatrica del Distretto Sanitario di Nichelino RESPONSABILE DELL’AZIONE ASL/CISA ASL/CISA Comuni Associazioni Parrocchie Cooperativa Cemea SOGGETTI COINVOLTI DI CUI ALL’ACCORDO DI PROGRAMMA LOCALIZZAZIONE DELL’ATTIVITA’ TEMPISTICA Domicilio degli anziani – Centri d’incontro Eliminare la lista d’attesa: • dell’assistenza domiciliare 2005 (?) • ricoveri di sollievo nel periodo estivo avviare nuovi servizi, per raggiungere una fascia più ampia di popolazione che si trova, anche temporaneamente in difficoltà. Ampliare i servizi già avviati; Promuovere l’integrazione CISA/ASL in termini finanziari per i servizi che promuovono 2006 (?) la domiciliarità (A.P.A., Affido) Avviare un nuovo centro diurno per Alzheimer in vista di una crescente domanda di un supporto massiccio semiresidenziale per persone affette da demenza. 12007 (?) 234- Raggiungere una Piena funzionalità della “centrale operativa” distrettuale per la diagnosi delle diverse forme di demenza, Mantenimento e potenziamento dei servizi già operanti; Contenere sempre di più i tempi di attesa della valutazione, Prevedere la piena continuità assistenziale in riferimento ai bisogni reali dell’anziano al momento delle dimissioni dall’ospedale (domicilio, Casa di cura, Riabilitazione, struttura) per evitare inutili “vagabondaggini”; 17 RISORSE NECESSARIE ALLA REALIZZAZIONE PERSONALE N° 4 Infermieri Professionali (in aggiunta) N° 2 Fisioterapisti della Riabilitazione N° 15 ADEST (per ampliare il servizio di assistenza domiciliare e per avviare un nuove centro diurno) Sensibilizzazione dei M.M.G., considerato l’aumento degli anziani non autosufficienti in carico non grado di attivarsi per esigere servizi di cui hanno bisogno o privi di una adeguata conoscenza delle risorse attivabili. Raggiungere, in media, il 2% dei posti letto in struttura convenzionata per gli anziani che per loro scelta preferiscono l’istituzionalizzazione, oppure per situazioni non gestibili a domicilio FORMAZIONE PERSONALE Aggiornamento periodico degli operatori coinvolti STRUMENTALI E LOGISTICHE Potenziamento delle auto Reperimento locali per il Centro Diurno Alzheimer Reperimento risorse per acquisto ausili FINANZIARIE Prevedere un aumento consistenze delle risorse finanziarie per: personale aggiuntivo: costo infermieri: all’ora 17,65 euro per 36 ore settimanali per 52 settimane:33.041,00 euro annuali; per 4 unità: totale 132.164,00 euro all’anno. costo fisioterapista: all’ora 17,74 per 36 ore settimanali per 52 settimane: totale 79.000 euro all’anno circa costo adest: 31.616,00 euro all’anno; per 15 unità 474.240 di cui 7 operatori per ampliare il servizio di assistenza domiciliare e le altre 8 unità per l’avvio del centro diurno. avvio e gestione nuovo centro diurno MODALITA' DI ATTUAZIONE Criteri/ aspetti da considerare nella progettazione La filosofia di fondo è permettere all’anziano e/o ai famigliari di poter scegliere I servizi più adeguati senza condizionamenti, prevedendo che la popolazione anziana è in aumento e sono in aumento anche le patologie invalidanti; Modalità di attuazione: nel2005 il potenziamento richiede di: 1. Assistenza Domiciliare: esaurire la lista d’attesa 40 Casi per un totale di circa 200 ore settimanali; 2. Implementare il budget destinato agli assegni di cura per incentivare le famiglie che regolarizzano l’assunzione della badante (Pari al 5% del contributo che viene ad oggi erogato); 3. Stesura del Regolamento per l’affido famigliare di anziani semiautosufficienti con capacità cognitive; 4. Potenziare i posti di ricovero di sollievo, da quattro a sei, per il periodo giugno/settembre; 5. Presa d’atto dell’accordo di programma per le cure domiciliari Per il 2006 1. 2. 3. 4. 5. 6. Avviare la centrale operativa sul distretto Sanitario di Nichelino in attuazione dell’accordo di programma; Potenziare il servizio di Assistenza Domiciliare Potenziare il numero delle Infermiere per le prestazioni a domicilio Prevedere la partecipazione dell’A.S.L. all’erogazione degli assegni di cura ed all’affido famigliare; Programmare le visite da parte della Commissione entro 1 mese come massimo dalla presentazione della domanda Prevedere l’apertura di un Centro per Alzheimer almeno di 15 posti sul Distretto di Nichelino 18 7. Prevedere la diminuzione della richieste per l’inserimento in struttura; nel 2007 1. ottenere una Piena funzionalità della “centrale operativa” 2. Mantenimento e potenziamento dei servizi già operanti; 3. Contenere sempre di più i tempi di attesa della valutazione 4. Prevedere la piena continuità assistenziale in riferimento ai bisogni reali dell’anziano al momento delle dimissioni dall’ospedale (domicilio, Casa di cura, Riabilitazione, struttura) per evitare inutili “vagabondaggini”; VINCOLI: 1 - Carenza di risorse finanziarie e del personale indotte anche dal contenimento della spesa pubblica 2 –La diminuzione delle figure parentali di supporto (sempre più in aumento delle persone sole, figli costretti a lavorare) 3- abitazioni non idonee per proporre progetti di domiciliarità (barriere architettoniche, mancanza di spazi adeguati per la convivenza con una badante…) MONITORAGGIO E CONTROLLO Effettiva riduzione delle liste d’attesa per accedere ai servizi domicliari e residenziali Avvio di un nuovo centro diurno integrato Monitoraggio del trend delle richieste di servizi per persone non autosufficienti in proporzione al personale attivo. Verifiche semestrali con i diversi referenti Confronto periodo con il Tavolo anziani 19 Piano di Zona dei Comuni di Nichelino, None, Vinovo e Candiolo SCHEDA PER LA PER LA PROGETTAZIONE INTEGRATA TAVOLO TEMATICO ANZIANI DENOMINAZIONE DELL’ATTIVITA’ DA REALIZZARE DESTINATARI RESPONSABILE DELL’AZIONE SOGGETTI COINVOLTI DI CUI ALL’ACCORDO DI PROGRAMMA LOCALIZZAZIONE DELL’ATTIVITA’ AFFIDO Promozione delle reti naturali del " buon vicinato" e della "Comunità solidale" Anziani auto e semiautosufficienti soli o privi di una rete parentale in grado di farsene carico in modo idoneo. Cisa 12 MEDICI DI BASE ASSOCIAZIONI/PARROCCHIE CISA COOPERATIVE SINGOLI CITTADINI Il territorio del Cisa, il domicilio degli anziani e degli affidatari. 20 1. Elaborazione di un regolamento per la selezione degli affidatari e dei possibili "affidati" che tenga conto dei diversi livelli di autonomia e, quindi, delle diverse necessità della persoan 2. Reperimento e formazione dei volontari: pubblicizzazione del servizio tramite incontri nelle parrocchie, associazioni già esistenti o locandine da affiggere nei luoghi ritenuti cruciali per raggiungere i singoli. 3. Sensibilizzazione dei medici di base come canali prioritari per far emergere situazioni di solitudine ed emarginazione sociale. 4. Maggiore pubblicizzazione dei servizi già presenti quali: Telesoccorso, consegna pasti a domicilio, SEA anziani vittime di violenza, Centri aggregativi comunali, parrocchiali o gestiti dal Cisa Associazioni di volontariato per il trasporto, soprattutto per gli anziani che vivono nelle frazioni 2005 (?) TEMPISTICA 5. Pubblicizzazione del servizio dell’affido 1. Sperimentazione di un numero limitato di affidamenti 2. Creazione di un gruppo tra gli affidatari per supporto e confronto delle esperienze con cadenza bimensile 1. Ampliamento delle prese in carico 2. Proseguimento della campagna di: sensibilizzazione dei medici reperimento nuovi affidatari informazione rispetto alla rete di servizi 2006 (?) 2007 (?) RISORSE NECESSARIE ALLA REALIZZAZIONE PERSONALE 1 volontario per ogni anziano 2 formatori e conduttori dei gruppi 1 referente cisa Ass. Soc. di distretto di monitoraggio e vigilanza sui singoli casi. FORMAZIONE PERSONALE Inizialmente è utile un'autoformazione, ovvero raccogliere le esperienze simili già attive sulle altre realtà nazionali per cogliere suggerimenti, aspetti problematici che possono emergere… Rispetto alla formazione dei volontari si ritiene opportuno appoggiarsi ad agenzie formative specifiche nelle psicologia geriatrica. STRUMENTALI E LOGISTICHE Un luogo fisico per gli incontri periodici FINANZIARIE Rimborsi per i volontari da stabilire in base al regolamento, circa 150,00 euro mensili per affidamento: per il 2006 si ipotizzano 5 casi pari a 9.000,00 euro per il 2007 si ipotizza di raddoppiare le prese in carico, costo previsto annuo di 18.000,00 euro. Costi per la formazione e conduzione gruppi: 1500,00 euro annui Spese per la pubblicizzazione: 500,00 euro annui MODALITA' DI ATTUAZIONE Criteri/ aspetti da considerare nella progettazione La filosofia di fondo è aiutare la persona anziana sola a continuare a vivere nel proprio contesto socio-ambientale, supportandola adeguatamente nei bisogni quotidiani di assistenza, di risocializzazione, mantenimento e recupero delle abilità residue. L'isolamento spesso è causa di un più repentino decadimento 21 psicofisico, si mira quindi a prevenire situazione di emarginazione e di rapida involuzione. L’affido familiare è un intervento di carattere non professionale offerto tramite volontari, singoli o famiglie, che si rendono disponibili a sostenere nella quotidianità soggetti con ridotte autonomie psico-fisiche in integrazione della rete di servizi per anziani già attivi sul territorio. L'affido si differenzia, però, da altri servizi a sostegno della domiciliarità per i seguenti motivi: • Il predominante legame affettivo tra affidato e affidatario • La promozione della solidarietà locale • La valorizzazione della rete amicale/di vicinato • La flessibilità della presenza del volontario Per tale intervento sono previsti una polizza assicurativa e un rimborso spese al volontario che saranno stabiliti in base ad un regolamento. Gli obiettivi primari dell’istituto dell’affido familiare sono i seguenti: • • MONITORAGGIO E CONTROLLO sostenere la persona nella quotidianità integrando le sue abilità residue e favorendo la sua autodeterminazione; evitare l’isolamento relazionale dell'anziano attraverso il sostegno materiale e psicologico, promuovendone la partecipazione alla vita relazionale, facendo da intermediario /accompagantore ad momenti di incontro organizzati; • consolidare le relazioni interpersonali e di gruppo per favorire l’instaurarsi di nuovi rapporti e nuovi interessi. All’avvio dell’affido viene stipulato un “contratto” sottoscritto dalle parti coinvolte (Servizio Sociale, affidatario e affidato) che rispecchierà il progetto individuale e dove saranno previsti: impegni reciproci, orari e attività che le parti s'impegnano a fare insieme, nonché la durata dell’affidamento. Il contratto sarà lo spunto per le verifiche periodiche trimestrali che l’assistente sociale effettuerà sia singolarmente con l'anziano e con l’affidatario, sia congiuntamente, in quanto la responsabilità del progetto è comunque sempre del servizio sociale di base. Ulteriori strumenti di monitoraggio e di controllo: Il numero di affidi avviati, le relative interruzioni nell’arco dell’anno e i rimandi di affidati e affidatari potranno essere indicatori dell’efficacia dell’intervento Incontri periodici con i soggetti promotori (Cisa, agenzie di formazioni) Realizzazione degli Incontri periodici tra gli affidatari Alla fine della sperimentazione (dopo circa un anno dall'avvio delle prime esperienze), dovranno essere previsti incontri con la cittadinanza per presentare l'attività e i risultati. 22 Piano di Zona dei Comuni di Nichelino, None, Vinovo e Candiolo SCHEDA PER LA PER LA PROGETTAZIONE INTEGRATA TAVOLO TEMATICO ANZIANI DENOMINAZIONE DELL’ATTIVITA’ DA REALIZZARE DESTINATARI RESPONSABILE DELL’AZIONE SOGGETTI COINVOLTI DI CUI ALL’ACCORDO DI PROGRAMMA SPORTELLO UNICO DEL CITTADINO “INFORMA ANZIANI” luogo fisico e facilmente accessibile per raccolta di informazione su servizi e risorse per gli anziani aggiornamento e mappatura delle risorse esistenti monitoraggio dei problemi più sentiti dalla popolazione e dagli operatori I destinatari sono individuabili su tre livelli: 1. anziani autosufficienti o semiautosufficienti che possono e/o vogliono attivarsi in prima persona e che risiedono in uno dei quattro comuni del Consorzio (Prioritari) 2. famigliari e/o conoscenti di persone anziane del territorio (Secondari) 3. “addetti ai lavori” (operatori socio sanitari, volontari, sindacati…) operanti in Enti o Associazioni del territorio (secondari) Comune di Nichelino Assessorati alle politiche sociali ASL ASSOCIAZIONI (AUSER, FRIDA MALAN) CISA 12 COMUNI DI NONE, CANDIOLO, VINOVO, NICHELINO COOPERATIVE MEDICI DI BASE PARROCCHIE (CARITAS) SINDACATI, PATRONATI SPORTELLO DI SEGRETARIATO ATTIVATO DALLA PROVINCIA ALTRI SPORTELLI GIA' ATTIVI TERZO SETTORE 23 4 Sedi, una per ciascun comune, di facile accesso, senza barriere architettoniche. LOCALIZZAZIONE DELL’ATTIVITA’ 2005 (?) TEMPISTICA 2006 (?) 2007 (?) RISORSE NECESSARIE ALLA REALIZZAZIONE • Predisposizione del materiale logistico necessario per l'attivazione degli sportelli • Formazione del personale • Ricerca informazioni e risorse • Avvio degli sportelli • Pubblicizzazione dell'attività • Aggiornamento informazione e risorse • Eventuale ampliamento degli orari di apertura • Aggiornamento informazioni e risorse PERSONALE • Un coordinatore, 6° livello per 10 ore settimanali • Un centralinista, 6° livello per 10 ore settimanali • 4 sportellisti, 1 per ogni sede, 6° livello per 5 ore settimanali ciascuno • "Informatori privilegiati" distaccati a rotazione dalle diverse risorse del territorio come figure di supporto FORMAZIONE PERSONALE la formazione deve riguardare: • l’uso di strumenti informatizzati per un accesso rapido alle informazioni • l’aspetto relazionale di approccio all’utenza (uso di un linguaggio semplice e non tecnico…) STRUMENTALI E LOGISTICHE 4 Sedi idonee senza barriere architettoniche e adeguatamente arreddate Computer con collegamenti Internet + stampante, uno per sede Linea telefonica/fax Fotocopiatrice, una per sede Opuscoli o brevi guide su servizi e risorse FINANZIARIE Costo orario lordo personale di ruolo categoria C1: 18 euro l’ora per 40 ore settimanali per 47 settimane l’anno: 33.840,00 euro annuo, Costo per materiale strumentali (computer, stampanti, fax…): 4 stampanti euro 195,00 + 20%iva l’una: 780 euro 4 fax euro 102+ 20% iva l’una: 488 euro 4 pc Pentiun IV con Monitor, programmi Window e Office con Access: 3448,00 euro assistenza per fax e stampanti 264,00 euro annue, per il triennio 792,00 euro arredi (armadi, pareti attrezzate, scrivania, 3 sedie, cestino, portabiti) per 4 ambienti 16.320,00 euro Utenze per gestione delle sedi (telefoni, luce, riscaldamento…): 4 linee telefoniche: 500 euro a bimestre: 3.000,00 euro annuo, per il triennio 9.000,00 euro enel 720.00 annui, per il triennio 2160,00 euro spese ordinarie 3.000,00 euro annui, 9000,00 euro per il triennio riscaldamento 4800,00 euro annui, per il triennio 14.400,00 Costo delle produzioni cartacce circa 5.000,00 euro annue, per il triennio 15.000,00 Costo per la formazione: 2.000,00 euro MODALITA' DI La filosofia che giuda il progetto è "Dare un’informazione univoca e completa" senza inutili 24 ATTUAZIONE Criteri/ aspetti da considerare nella progettazione "pellegrinaggi" da un posto all'altro, riducendo i tempi per avere una risposta adeguata e corretta in base alla propria richiesta e al proprio bisogno. Come il progetto intende produrre il cambiamento: la creazione di punti fisici dislocati sul territorio e la creazione di una linea telefonica si prefigge di mettere in contatto le domande presentate dai cittadini con le risorse esistenti, facendo da portavoce rispetto alle esigenze che, ad oggi, non trovano una risposta nelle risorse presenti. Nel 2005 Reperimento personale e di un coordinatore idoneo per la gestione delle risorse e reperimento nuove iniziative Reperimento di sedi idonee per un accesso facile dei destinatari Reperimento di computer e creazione dei collegamenti telematici per la gestione dei dati. Mappatura delle risorse Reperimento delle informazioni pertinenti le varie aree tematiche Organizzazione del materiale per settori: • Area assistenziale • Sanitaria • Ricreativa/tempo libero • Consulenza fiscale, pensionistica, agevolazioni varie Coordinamento con gli altri punti informativi previsti per le altre fasce della popolazione Nel 2006 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 1. 2. Elaborazione cartacea di opuscoli o altro materiale di facile lettura sulle risorse presenti, sulle modalità di accesso ai diversi servizi, sulla legislazione… come supporto ed integrazione alle informazioni date faccia a faccia. Si rende necessario prestare attenzione alla forma grafica di presentazione (cartelloni, opuscoli, articoli su giornali locali privilegiando un linguaggio adeguato ai destinatari, l’uso di simboli facilmente comprensibili…) Elaborazione di locandine da affiggere nei luoghi di maggior visibilità sull'apertura dello sportello e sull'attivazione della linea telefonica (uffici postali, studi medici, comuni, negozi, sedi sindacali, parrocchie, giornali locali…) Apertura degli sportelli per lo meno per un pomeriggio a settimana Attivazione di un numero verde per accedere alle informazioni per chi è impossibilitato a recarsi direttamente Sensibilizzazione e informazione ai medici di base sull'apertura degli sportelli e maggiore coinvolgimento degli stessi nel passaggio di informazioni agli anziani e alle loro famiglie essendo spesso i primi interlocutori contattati in situazione di difficoltà sanitaria ma non solo. Aggiornamento continuo dei dati Nel 2007 Eventuale ampliamento degli orari di apertura Aggiornamento dati Vincoli. Difficoltà a reperire personale sufficientemente motivato ad instaurare un rapporto di relazione umano/professionale con il soggetto anziano/famiglia. Difficoltà per i singoli comuni a distaccare un operatore per le ore necessarie per avviare gli sportelli MONITORAGGIO E CONTROLLO La verifica rispetto al 2005 riguarda il raggiungimento degli obbiettivi prefissati (trovare sedi, mappatura delle risorse…) al 31.12.05 Rispetto al 2006 si fa riferimento: • all'avvio degli sportelli • affluenza ad essi • adeguatezza delle risposte date a chi si rivolge allo sportello • rapidità nell'aver a disposizione informazioni aggiornate Rispetto 2007: 25 • • • affluenza adeguatezza delle risposte date a chi si rivolge allo sportello rapidità nell'aver a disposizione informazioni aggiornate I soggetti da coinvolgere nella verifica sono: il coordinatore, gli operatori coinvolti nello sportello, e gli utenti. Rispetto agli utenti può essere utilizzata, ad ogni contatto telefonico o diretto, una scheda anonima dove riportare relative domande (per aree tematiche, se è stato possibile dare una risposta, la carenza di risorse specifiche per rispondere a determinate domande presentate…), in modo da censire le problematiche più ricorrenti e relative risorse a disposizione. Piano di Zona dei Comuni di Nichelino, None, Vinovo e Candiolo SCHEDA PER LA PER LA PROGETTAZIONE INTEGRATA TAVOLO TEMATICO ANZIANI DENOMINAZIONE DELL’ATTIVITA’ DA REALIZZARE UN REDDITO ADEGUATO PER UNA VITA DIGNITOSA I destinatari sono: DESTINATARI 1. 2. RESPONSABILE DELL’AZIONE SOGGETTI COINVOLTI DI CUI ALL’ACCORDO DI PROGRAMMA LOCALIZZAZIONE DELL’ATTIVITA’ ultrasessantacinquenni/settantenni a basso reddito (coloro che percepiscono solo la pensione minima Inps) privi di altri beni mobili o immobili oltre la prima abitazione. (prioritari) ultrasettantenni che pur godendo dell’aggiornamento della pensione (come previsto dall’ex milione) non sono in grado di affrontare spese per specifiche esigenze: affitti troppo elevati, riscaldamenti, ristrutturazioni…(prioritari) Comuni e Cisa12 ASL CISA COMUNI MEDICI DI BASE REGIONE E PROVINCIA SINDACATI SOGGETTI ECONOMICI (ESERCENTI DELLA ZONA) Il territorio del cisa 12 26 Attivazione dell'assessorato al Commercio, nelle singole realtà locali, per stabilire convenzioni e collaborazione gratuita da parte degli esercenti Sensibilizzazione dei medici Applicazione dell'isee ai diversi servizi per la popolazione anziana (buoni pasto, soggiorni marini, assistenza domiciliare….) per garantire una pari opportunità di accesso alle risorse Attuazione delle prime convenzioni Aggiornamento dei criteri per accedere ai contributi elargiti dal Cisa Coinvolgimento dei comuni e del Cisa per stanziare fondi maggiori per l'integrazione al reddito di anziani in condizioni disagiate, per prevenire sfratti incolpevoli e garantire il soddisfacimento dei bisogni primari. Ampliamento delle convenzioni Aggiornamento dei criteri per accedere ai contributi elargiti dal Cisa in base all'aumento del costo della vita 2005 (?) TEMPISTICA 2006 (?) 2007 (?) RISORSE NECESSARIE ALLA REALIZZAZIONE PERSONALE Staff (Cisa, Comuni, Asl) di operatori che elaborino i progetti per ottenere finanziamenti pubblici o elargiti da privati sociali(es. CRT) Esercenti della zona (supermercati, idraulici, ferramenta, parrucchiere…) FORMAZIONE PERSONALE Corsi per l'applicazione degli ISEE STRUMENTALI E LOGISTICHE Sedi per la contrattazione FINANZIARIE Fondi aggiuntivi per erogazioni dei contributi e servizi: • per 2006 22.000,00 di cui 12.000,00 euro per contributi di integrazione al minimo vitale o per specifiche necessità e 10.000,00 euro per usufruire di servizi agevolati: buoni pasti, soggiorni marini… • per il 2007 22.000,00 euro. Corsi di formazione: 1.000,00 euro. MODALITA' DI ATTUAZIONE Criteri/ aspetti da considerare nella progettazione La filosofia di Fondo è "dare agli anziani la possibilità di condurre una vita dignitosa a prescindere dalle condizioni economiche". Si ritiene che sia necessaria adottare una politica rivolta al contenimento di alcune spese che, pur non risolvendo alla radice il problema, possono sollevare almeno parzialmente l'anziano da alcuni costi: Sensibilizzando i supermercati o piccoli esercenti della zona nell'applicare sconti (ad es il 10% sulla spesa) agli ultrassentacinquenni; individuando alcuni giorni settimanali o mensili che possono coincidere con i momenti di minor affluenza Convenzioni con parrucchiera, idraulici, imbianchini che pratichino tariffe agevolate per incentivare l'incontro tra domanda e offerta Convenzioni per protesi dentarie e oculistiche Tariffe agevolate per accedere ad iniziative per il tempo libero (cinema, teatro, piscine, sale da ballo…) Sensibilizzazione dei medici di base nel non chiedere compensi per alcuni certificati quali: domanda per il riconoscimento di invalidità, certificati sportivi…per gli anziani più disagiati Dall'altro lato è opportuno sensibilizzare l'opinione pubblica affinché possano essere messe in atto le agevolazioni già previste o individuandone nuove: ad es.: Pubblicizzando gli sgravi fiscali per i privati che decido di affittare abitazioni a prezzi concordati ad anziani Pubblicizzando i contributi regionali alla locazione 27 Abbassamento delle tasse comunali (tarsu, ici…) tramite l’applicazione dell’isee; Applicazione di tariffe agevolate per bollette di acqua, luce, telefono, riscaldamento. Si ritiene auspicabile, inoltre, l'apertura di sportelli dell'Ufficio Pio san Paolo nei comuni di Candiolo, None, Vinovo quale fonte di aiuti concreti laddove le istituzioni non possono intervenire o in integrazione dei contributi già previsti Le risorse per applicare misure agevolate si potrebbero reperire aumentando le imposte territoriali ai soggetti con redditi molto elevati. MONITORAGGIO E CONTROLLO Censimento degli anziani che usufruiscono delle convenzioni Trend delle richieste di aiuto economico che giungono al servizio sociale Piano di Zona dei Comuni di Nichelino, None, Vinovo e Candiolo SCHEDA PER LA PER LA PROGETTAZIONE INTEGRATA TAVOLO TEMATICO ANZIANI DENOMINAZIONE DELL’ATTIVITA’ DA REALIZZARE DESTINATARI L’anziano come risorsa per una cultura della memoria I DESTINATARI SONO: 1. Anziani autosufficienti: 2 per ogni scuola (prioritari) Giovani studenti (secondari) RESPONSABILE DELL’AZIONE SOGGETTI COINVOLTI DI CUI ALL’ACCORDO DI PROGRAMMA LOCALIZZAZIONE DELL’ATTIVITA’ COMUNI (Uffici scuola e Assessorati alle Politiche Sociali) Associazioni ANPI ANED e altre associazioni Parrocchie Cooperative di animazione, Rappresentanti degli insegnanti e degli studenti, Unitre, Comuni Scuole e altre sedi idonee 28 2005 (?) Elaborazione e Presentazione del progetto alle scuole Coinvolgimento delle scuole, selezione delle classi. 2006 (?) Individuazione e formazione degli anziani da coinvolgere nel progetto. TEMPISTICA Fase operativa. 2007 (?) RISORSE NECESSARIE ALLA REALIZZAZIONE PERSONALE Politiche sociali: 1 per comune Ufficio scuola: 1 per comune Cooperativa/cisa: 1 1 componente per ogni associazione interessata. 2 Anziani per ogni scuola FORMAZIONE PERSONALE La formazione agirà su due livelli, da un lato per: • Acquisire le capacità di comunicazione e di lavoro di rete tra enti comunali e circoli didattici; Dall'altro per: • Facilitare l'interazione tra gli anziani e gli studenti; • Aiutare gli anziani nell’elaborazione ed esposizione degli argomenti o nella preparazione dei moduli STRUMENTALI E LOGISTICHE Spazio idoneo nelle scuole Materiale per realizzare i laboratori FINANZIARIE Si prevede un contributo da elargire agli anziani interessati come rimborso per spostamenti, tempo dedicato, materiale utilizzato…;1.000,00 per 2007 Un educatore per facilitare l'interazione tra studenti e anziani e per preparare con l'anziano l'argomento da trattare, le tecniche per coinvolgere gli studenti, l'organizzazione pratica dei moduli: costo orario dell’educatore 19,50 euro l’ora per 250 ore annue pari 4875,00 euro per il 2006, stessa spesa per il 2007. MODALITA' DI ATTUAZIONE Criteri/ aspetti da considerare nella progettazione La filosofia di fondo è la Valorizzazione della cultura dell’anziano legata alla vita vissuta, utile strumento per vivere il presente e per “abbattere” le barriere generazionali Per individuare gli anziani da coinvolgere si ricorrerà all’ausilio di “figure ponte” (operatori, medici, associazioni di giovani e anziani, anziani più attivi…) e per facilitare il confronto e l'interazione tra gli anziani e i giovani si rende necessaria la presenza di un mediatore ( es. educatore) che sostenga e valorizzi il ruolo dell'anziano. Modalità di attuazione: il confronto generazionale può essere concretizzato: 1. • • • • • • elaborando dei moduli (es. 5 incontri di 2 ore ciascuno) da presentare alle classi individuate su argomenti quali: costruzione di giocattoli “poveri” (per materne ed elementari); le favole, i riti, gli intrattenimenti ludico/sociali del passato (materne ed elementari); recupero dei dialetti(medie); la pace e la guerra vissuta sulla propria pelle (medie e superiori), emigrazione, con parallelismi con il tempo attuale(medie e superiori); mescolanza fra le diverse culture di ieri e di oggi (medie e superiori) 29 MONITORAGGIO E CONTROLLO 2. Allestimenti di mostre/spettacoli/relazioni a cura dei protagonisti (i giovani e gli anziani) 3. Per gli studenti delle superiori “viaggi della memoria” in luoghi significativi del territorio (es. luoghi della Resistenza). Gli indicatori per verificare il raggiungimento degli obbiettivi per il 2005/6 sono: collaborazione da parte delle scuole nel ritagliare un monte ore per la realizzazione dei moduli dal piano didattico; individuazione di locali idonei per realizzare i laboratori; numero di classi coinvolgibili sul totale degli studenti; congruo numero di anziani disponibili a mettersi "in gioco" rispetto al numero di classi coinvolte; per il 2006/7saranno: rimandi positivi o meno da parte degli studenti e degli anziani da rilevare con questionari alla fine dei moduli, per far emergere richieste da parte della scuola di proseguire l'esperienza anche negli anni successivi incontri periodici di verifica con i soggetti interessati (Insegnati, anziani educatori, associazioni…) Piano di Zona dei Comuni di Nichelino, None, Vinovo e Candiolo SCHEDA PER LA PER LA PROGETTAZIONE INTEGRATA TAVOLO TEMATICO ANZIANI DENOMINAZIONE DELL’ATTIVITA’ DA REALIZZARE Sostegno ai nuclei che gestiscono per lungo tempo, senza aiuti esterni, anziani non autosufficienti. L’accudimento dell’anziano spesso richiede l’abbandono del lavoro, la ridefinizione della struttura della famiglia allargata, causa l’insorgere di conflitti familiari tra i parenti, stanchezza fisica e psichica del caregiver. DESTINATARI Famiglie di anziani non autosufficienti, in particolare quando si tratta di anziani affetti da demenza RESPONSABILE DELL’AZIONE SOGGETTI COINVOLTI DI CUI ALL’ACCORDO DI PROGRAMMA LOCALIZZAZIONE DELL’ATTIVITA’ ASL/CISA CISA 12 ASL Centro diurno La Tour Territorio del Cisa 12 30 Incentivare la creazione di reti di auto mutuo aiuto, inizialmente gestiti da uno psicologo, per i familiari di anziani dementi partire da quelli attualmente inseriti pressi i centri diurni Alzheimer. La figura dello psicologo è già prevista nella struttura La Tour dove si trova ubicato il centro diurno. 2005 (?) TEMPISTICA Sensibilizzare gli operatori sociali, sanitari e le associazioni locali nell’accompagnare la famiglia nella scelta dei servizi o degli interventi più opportuni per la tutela del proprio congiunto. 1. avvio del Centro U.V.A presso il distretto di Nichelino per la diagnosi e il sostegno 2. Incrementare le risorse finanziare per ampliare i servizi domiciliari e semiresidenziali (centri diurni integrati) riducendo i tempi d’attesa per accedere ad una prestazione. 3. Potenziare gli assegni di cura per garantire alle famiglie la possibilità di assumere assistenti familiari (badanti) 4. puntare su un’informazione tempestiva rispetto a risorse e servizi esistenti e sulle modalità di accedervi 2006 (?) 1. 2007 (?) 2. RISORSE NECESSARIE ALLA REALIZZAZIONE MODALITA' DI ATTUAZIONE Criteri/ aspetti da considerare nella progettazione MONITORAGGIO E CONTROLLO creazione di servizi specifici per il sollievo delle famiglie, es. il servizio di Tregua (un pacchetto di 20 ore mensili da utilizzare in base al bisogno della famiglia in modo programmato o per emergenze) e aumentando i posti per i ricoveri sollievo. Estensione Gruppi A.M.A anche per i familiari di pazienti dementi anche se non sono inseriti in servizi diurni PERSONALE Specialisti per la U.V.A. Psicologo per la conduzione dei gruppi A.M.A. Infermieri per servizio ADI 4 unità FORMAZIONE PERSONALE Per i gruppi A.M.A si ritiene opportuna la consulenza di associazioni specifiche nel settore come, l’Associazione Alzheimer Piemonte Formazione continua degli operatori socio-sanitari STRUMENTALI E LOGISTICHE Sedi per la conduzione dei gruppi FINANZIARIE Costo per la preparazione e conduzione del gruppo 5.000,00 euro annui Costo per il personale infermieristico aggiuntivo: all’ora 17,65 euro per 36 ore settimanali per 52 settimane:33.041,00 euro annuali; per 4 unità: totale 132.164,00 euro all’anno La filosofia di Fondo è cercare di supportare tempestivamente la famiglia che si occupa di un anziano demente, valorizzando gli sforzi dei nuclei che scelgono di mantenere a casa il proprio congiunto. Vincoli: 1. difficoltà dei parenti di esternalizzare con persone sconosciuti i propri problemi familiari 2. difficoltà ad agganciare i parenti che ricercano risposte più concrete nella gestione dei parenti sottovalutando il carico psicologico che loro stessi hanno. 3. risorse economiche per il peronale Verifiche semestrali tra i referenti del progetto Partecipazione attiva e frequenza costante agli incontri Rilevazione da parte dei familiari dell’utilità di tali incontri come spazi per affrontare meglio l’involuzione del proprio congiunto 31 Piano di Zona dei Comuni di Nichelino, None, Vinovo e Candiolo SCHEDA PER LA PER LA PROGETTAZIONE INTEGRATA TAVOLO TEMATICO ANZIANI DENOMINAZIONE DELL’ATTIVITA’ DA REALIZZARE AUMENTARE LA VIVIBILITA’ DELLA CITTA’ E DIFENDERE I REDDITI DI ANZIANI E FAMIGLIE ATTRAVERSO UNA POLITICA SULLA CASA E SULL’URBANISTICA. I destinatari sono: DESTINATARI ultrasessantacinquenni a basso reddito RESPONSABILE DELL’AZIONE SOGGETTI COINVOLTI DI CUI ALL’ACCORDO DI PROGRAMMA Comuni CISA COMUNI SINDACATI ASSOCIAZIONI DELLA CASA 32 LOCALIZZAZIONE DELL’ATTIVITA’ TEMPISTICA Il territorio del cisa 12 2005 (?) Censimento degli alloggi ATC rispetto alla grandezza degli immobili rispetto al numero di residenti 2006/07 (?) RISORSE NECESSARIE ALLA REALIZZAZIONE avvio progettazione ed interventi su agevolazioni PERSONALE Uffici tecnici comunali FORMAZIONE PERSONALE Formazione autogestita rispetto alla raccolta dati della situazione anagrafica del territorio, sulle situazioni di difficoltà abitativa e sui redditi degli anziani STRUMENTALI E LOGISTICHE Sedi per la contrattazione FINANZIARIE Si rende necessario creare un fondo sulla povertà che può richiedere ai Comuni una spesa aggiuntiva massima quantificabile in 5 euro per abitante (quindi non solo per gli anziani). Dai dati demografici del 2003 la popolazione era di Nichelino 47.791 None 7.761 Candiolo 5.113 Vinovo 13.552 Popolazione totale pari a 74 .217: fondo massimo richiesto 371.085,00 euro per il triennio MODALITA' DI ATTUAZIONE Criteri/ aspetti da considerare nella progettazione Applicazione di quanto previsto dalla Legge Nazionale 431/98, sui contratti agevolati e sulle ristrutturazioni, delibere regionali… La filosofia di Fondo è di "garantire agli anziani una casa fatta su misura in termini non solo di spese ma anche di vivibilità" Si ritiene che sia necessaria adottare una politica rivolta ad incentivare gli accordi di programma che tengano conto dell’invecchiamento della popolazione che genera nuovi bisogni di domiciliarità e dell’aumento degli anziani che vivono da soli o in coppia anche in condizioni di semiautosufficienza. Tali tendenze richiedono nuovi interventi sulla casa e sull’urbanistica per: avere case di dimensioni più piccole per le persone sole, riducendo costi ordinari favorire la domiciliarità attraverso il risanamento e l’eliminazione delle barriere architettoniche per le abitazioni inadeguate ( mancanza di ascensore, maggior accessibilità per carrozzina, ristrutturazioni di bagni…) tutelare i redditi bassi degli anziani applicano l’ISEE per ottenere agevolazioni sull’ICI, sulla raccolta rifiuti e sull’integrazione degli affitti più elevati Verifiche al tavolo anziani del piano di zona MONITORAGGIO E CONTROLLO 33 TAVOLO DIPENDENZE 34 Piano di Zona dei Comuni di Nichelino, None, Vinovo e Candiolo INDIRIZZI PER LA PROGETTAZIONE INTEGRATA – SCHEDA PER LA DEFINIZIONE DEGLI OBIETTIVI PERSEGUIBILI TAVOLO TEMATICO DELLE DIPENDENZE PRIORITA’ TRASVERSALE: Doppia Diagnosi DESCRIZIONE DEL PROBLEMA DA AFFRONTARE L’aumento di situazioni di disagio psicopatologico tra i consumatori di droghe e l’aumento del ricorso all’abuso di alcol da parte dei tossicodipendenti, costituiscono fonte di ulteriori difficoltà nel funzionamento dei servizi. In particolare Ser.T. e Comunità hanno costruito i loro modelli di presa in carico e di trattamento sulla tossicodipendenza da eroina e sono quindi costretti a rivedere tali modelli. Inoltre si fa più urgente e impegnativa la necessità di collaborare con altri servizi, soprattutto con Il S.S.M. per le competenze di carattere psichiatrico che emergono sempre più frequentemente tra i consumatori di sostanze e di alcol. OBIETTIVI PERSEGUIBILI IN RAPPORTO AL PROBLEMA DA AFFRONTARE 1 Perseguire la possibilità di offrire una risposta specifica al problema dei casi di doppia diagnosi, divenendo un punto di riferimento più preciso per l’utenza e per coloro che la inviano ai servizi, per evitare inutili e frustranti ‘giri di giostra’ tra un servizio e l’altro. 2 Razionalizzare le risorse esistenti, sia in termini di operatori che di fondi per inserimenti in comunità. 3 Raccogliere dati sul fenomeno che siano più organizzati e, attraverso l’adozione di una cartella clinica informatizzata e unica. 35 Piano di Zona dei Comuni di Nichelino, None, Vinovo e Candiolo INDIRIZZI PER LA PROGETTAZIONE INTEGRATA – SCHEDA PER LA DEFINIZIONE DEGLI OBIETTIVI PERSEGUIBILI TAVOLO TEMATICO DELLE DIPENDENZE PRIORITA’ TRASVERSALE: Doppia Diagnosi FINALITA’ DEL PROGETTO Costituire una equipe interservizi che migliori l’intervento di presa in carico e di gestione dei casi di doppia diagnosi. DENOMINAZIONE DEL PROGETTO DA REALIZZARE Equipe Interservizi di Doppia Diagnosi DESTINATARI Utenti del Ser.T. e del S.S.M. di Nichelino con patologia mista di tossicodipendenza (o alcolismo) e grave disturbo di personalità o psichiatrico. Servizi pubblici e privati e associazioni che trattano utenti tossicodipendenti o alcolisti (ACAT, Comunità del territorio, CISA 12) TERRITORIO DI RIFERIMENTO CISA12 RISULTATI ATTESI 2005: entro la fine dell’anno, costituzione dell’equipe e individuazione di un budget annuale per il 2006 da destinarsi agli inserimenti in comunità per doppia diagnosi, a cura del Dipartimento delle Dipendenze Patologiche e del Dipartimento di Salute Mentale dell’ASL 8. 2006: da gennaio a giugno, organizzazione ed esecuzione di un corso di formazione per operatori, esteso a tutti gli operatori dei servizi pubblici e privati e delle associazioni interessate (vedi scheda di azione n.2). A settembre 2006, entrata in funzione dell’equipe. 2007: funzionamento dell’equipe e prima verifica operativa alla fine dell’anno. MODALITA’ DI ATTUAZIONE 36 Il progetto si avvale della modalità di gestione integrata dei servizi. Il progetto troverà avvio dalla proposta dei responsabili del Ser.T. e del S.S.M. di Nichelino ai rispettivi Direttori di Dipartimento. Individuazione delle modalità di utilizzo dei locali del Ser.T. e del S.S.M. e dei tempi di funzionamento. Rappresenta un limite oggettivo la progressiva erosione di personale di entrambi i servizi interessati. RISORSE NECESSARIE ALLA REALIZZAZIONE 15 ore settimanale di psicologo (a carico del Dipartimento di Patologia delle Dipendenze) 15 ore settimanali di educatore professionale (a carico del Dipartimento di Salute Mentale) 2 ore settimanali di medico del Ser.T. d Nichelino 2 ore settimanali di medico psichiatra del S.S.M. di Nichelino Budget dedicato ai casi di doppia diagnosi Cartella clinica computerizzata, situata preso il S.S.M. di Nichelino. SOGGETTI DA COINVOLGERE NELLA PROGETTAZIONE/REALIZZAZIONE Ser.T. e S.S.M. del’ASL 8 e rispettivi Dipartimenti. RESPONSABILE DEL PROGETTO Responsabili del Ser.T. e del S.S.M. di Nichelino MONITORAGGIO E VALUTAZIONE 2 momenti annuali (luglio e dicembre) di verifica all’interno dell’equipe di lavoro, con i responsabili del Ser.T. e del S.S.M.. Elaborazione dei dati ricavati dalla cartella clinica computerizzata e dagli interventi attuati nel corso dell’operatività clinica. Piano di Zona dei Comuni di Nichelino, None, Vinovo e Candiolo INDIRIZZI PER LA PROGETTAZIONE INTEGRATA – SCHEDA PER LA DEFINIZIONE DEGLI OBIETTIVI PERSEGUIBILI TAVOLO TEMATICO DELLE DIPENDENZE PRIORITA’ TRASVERSALE: Doppia Diagnosi DESCRIZIONE DEL PROBLEMA DA AFFRONTARE L’aumento di situazioni di disagio psicopatologico tra i consumatori di droghe e l’aumento del ricorso all’abuso di alcol da parte dei tossicodipendenti, costituiscono fonte di ulteriori difficoltà nel funzionamento dei servizi. In particolare Ser.T. e Comunità hanno costruito i loro modelli di presa in carico e di trattamento sulla tossicodipendenza da eroina e sono quindi costretti a rivedere tali modelli. Inoltre si fa più urgente e impegnativa la necessità di collaborare con altri servizi, soprattutto con Il S.S.M. per le competenze di carattere psichiatrico che emergono sempre più frequentemente tra i consumatori di sostanze e di alcol. OBIETTIVI PERSEGUIBILI IN RAPPORTO AL PROBLEMA DA AFFRONTARE 1 Perseguire la possibilità di offrire una risposta specifica al problema dei casi di doppia diagnosi, divenendo un punto di riferimento più preciso per l’utenza e per coloro che la inviano ai servizi, per evitare inutili e frustranti ‘giri di giostra’ tra un servizio e l’altro. 2 Razionalizzare le risorse esistenti, sia in termini di operatori che di fondi per inserimenti in comunità. 3 Raccogliere dati sul fenomeno che siano più organizzati e, attraverso l’adozione di una cartella clinica informatizzata e unica. 37 Piano di Zona dei Comuni di Nichelino, None, Vinovo e Candiolo INDIRIZZI PER LA PROGETTAZIONE INTEGRATA – SCHEDA PER LA DEFINIZIONE DEGLI OBIETTIVI PERSEGUIBILI TAVOLO TEMATICO DELLE DIPENDENZE PRIORITA’ TRASVERSALE: Doppia Diagnosi FINALITA’ DEL PROGETTO Costituire una equipe interservizi che migliori l’intervento di presa in carico e di gestione dei casi di doppia diagnosi. DENOMINAZIONE DEL PROGETTO DA REALIZZARE Equipe Interservizi di Doppia Diagnosi DESTINATARI Utenti del Ser.T. e del S.S.M. di Nichelino con patologia mista di tossicodipendenza (o alcolismo) e grave disturbo di personalità o psichiatrico. Servizi pubblici e privati e associazioni che trattano utenti tossicodipendenti o alcolisti (ACAT, Comunità del territorio, CISA 12) TERRITORIO DI RIFERIMENTO CISA12 RISULTATI ATTESI 2005: entro la fine dell’anno, costituzione dell’equipe e individuazione di un budget annuale per il 2006 da destinarsi agli inserimenti in comunità per doppia diagnosi, a cura del Dipartimento delle Dipendenze Patologiche e del Dipartimento di Salute Mentale dell’ASL 8. 2006: da gennaio a giugno, organizzazione ed esecuzione di un corso di formazione per operatori, esteso a tutti gli operatori dei servizi pubblici e privati e delle associazioni interessate (vedi scheda di azione n.2). A settembre 2006, entrata in funzione dell’equipe. 2007: funzionamento dell’equipe e prima verifica operativa alla fine dell’anno. MODALITA’ DI ATTUAZIONE 38 Il progetto si avvale della modalità di gestione integrata dei servizi. Il progetto troverà avvio dalla proposta dei responsabili del Ser.T. e del S.S.M. di Nichelino ai rispettivi Direttori di Dipartimento. Individuazione delle modalità di utilizzo dei locali del Ser.T. e del S.S.M. e dei tempi di funzionamento. Rappresenta un limite oggettivo la progressiva erosione di personale di entrambi i servizi interessati. RISORSE NECESSARIE ALLA REALIZZAZIONE 15 ore settimanale di psicologo (a carico del Dipartimento di Patologia delle Dipendenze) 15 ore settimanali di educatore professionale (a carico del Dipartimento di Salute Mentale) 2 ore settimanali di medico del Ser.T. d Nichelino 2 ore settimanali di medico psichiatra del S.S.M. di Nichelino Budget dedicato ai casi di doppia diagnosi Cartella clinica computerizzata, situata preso il S.S.M. di Nichelino. SOGGETTI DA COINVOLGERE NELLA PROGETTAZIONE/REALIZZAZIONE Ser.T. e S.S.M. del’ASL 8 e rispettivi Dipartimenti. RESPONSABILE DEL PROGETTO Responsabili del Ser.T. e del S.S.M. di Nichelino MONITORAGGIO E VALUTAZIONE 2 momenti annuali (luglio e dicembre) di verifica all’interno dell’equipe di lavoro, con i responsabili del Ser.T. e del S.S.M.. Elaborazione dei dati ricavati dalla cartella clinica computerizzata e dagli interventi attuati nel corso dell’operatività clinica. Piano di Zona dei Comuni di Nichelino, None, Vinovo e Candiolo INDIRIZZI PER LA PROGETTAZIONE INTEGRATA – SCHEDA PER LA DEFINIZIONE DEGLI OBIETTIVI PERSEGUIBILI TAVOLO TEMATICO DELLE DIPENDENZE PRIORITA’ TRASVERSALE: Riabilitazione sociale e Reinserimento lavorativo DESCRIZIONE DEL PROBLEMA DA AFFRONTARE Dall’esperienza dei Ser.T. e dei Servizi pubblici e privati del territorio del Quadrante, A.S.L. 8 e A.S.L. 10, emerge una situazione di precarietà della condizione lavorativa insita nella condizione personale degli utenti in trattamento presso i nostri Servizi; oltre il 60% delle persone prive di occupazione stabile sono spesso legate a situazioni di disagio sociale, hanno una scarsa scolarità e formazione professionale e superano i 30 anni d'età, il mercato del lavoro ha inoltre subito profondi mutamenti con forti ripercussioni per i soggetti svantaggiati. Ci sono situazioni in cui il processo di reinserimento risulta essere talmente complesso, a causa di patologie fisiche e/o psichiche invalidanti, da dover modificare a volte radicalmente l’obiettivo terapeutico; il quadro clinico di tali persone, sempre più numerose nei nostri Servizi, è normalmente aggravato da situazioni economiche, abitative e familiari, che rendono necessario un più lungo periodo di accompagnamento e sostegno. Nella fase del reinserimento sociale e lavorativo i Ser.T., le Associazioni e le Comunità Terapeutiche intendono attuare sinergicamente molteplici e diversificate attività che devono convergere per rendere efficaci ed efficienti gli interventi riabilitativi. Tali Servizi presenti sul territorio hanno dunque condiviso la necessità di creare una rete strutturata di interventi di accoglienza residenziale guidata con il compito di accompagnare le persone ospitate ad occuparsi attivamente delle proprie vicende: dalla acquisizione di abilità professionali, tirocinio lavorativo, lavoro, autonomia, prospettiva di una soluzione abitativa stabile, costruzione di reti sociali permanenti. Il progetto crea dunque un ponte che consente l’avviamento di molteplici e diversificate attività che necessariamente devono convergere per rendere efficaci ed efficienti gli interventi riabilitativi, tenendo conto che le politiche sociali sono sempre più indissolubilmente legate a quelle del mondo del lavoro. OBIETTIVI PERSEGUIBILI IN RAPPORTO AL PROBLEMA DA AFFRONTARE 1 Costituzione del Gruppo di Coordinamento, predisposizione di procedure di intervento e di un protocollo di intesa tra i Ser.T. e i Servizi pubblici e privati coinvolti nel lavoro di rete. 39 2 Attivazione di progetti individuali per sostenere e monitorare il percorso di transizione tra la fase terapeutica e quella di reinserimento sociale teso anche a ridurre il rischio di ricadute nell’abuso di sostanze dovute alle nuove difficoltà da affrontare durante il percorso riabilitativo 3 Predisposizione della messa in rete dei laboratori esistenti all’interno delle Comunità Terapeutiche e Case Alloggio del territorio, al fine di ricostituire il ruolo sociale, professionale e lavorativo dei soggetti in carico ai Ser.T. che svolgono un percorso ambulatoriale e/o comunitario. 4 Predisposizione di Micro Alloggi di semiautonomia, in grado di fornire un adeguato sostegno psicosociale e sanitario per i soggetti inseriti nei percorsi di tirocinio lavorativo. 5 Ampliare il bacino di aziende coinvolte nella realizzazione dei tirocini e promuovere presso le stesse la cultura del sostegno all’inserimento lavorativo dei soggetti svantaggiati. 6 Organizzare momenti di autoformazione tematici aperti agli operatori dei servizi coinvolti nel progetto e a tutti quelli interessati e operanti nel settore Piano di Zona dei Comuni di Nichelino, None, Vinovo e Candiolo INDIRIZZI PER LA PROGETTAZIONE INTEGRATA – SCHEDA PER LA DEFINIZIONE DEGLI OBIETTIVI PERSEGUIBILI TAVOLO TEMATICO DELLE DIPENDENZE PRIORITA’ TRASVERSALE: Riabilitazione sociale e Reinserimento lavorativo FINALITA’ DEL PROGETTO Predisporre un articolato lavoro di rete tra i Ser.T. e i Servizi pubblici e privati operanti sul territorio per affrontare in concertazione le problematiche sottese alla complessa fase del reinserimento sociale e lavorativo dei soggetti in carico ai Servizi. DENOMINAZIONE DEL PROGETTO DA REALIZZARE La R.I.S.A.I.A. La Rete Integrata dei Servizi sulle Attività per gli Inserimenti Lavorativi per la Autonomia sociale DESTINATARI Persone in carico ai Ser.T. delle A.S.L. 8 e A.S.L. 10, tossicodipendenti o alcooldipendenti, persone con patologia mista di tossicodipendenza (o alcolismo) e grave disturbo di personalità o psichiatrico, e persone con patologia Hiv e Aids TERRITORIO DI RIFERIMENTO A.S.L. 8 e A.S.L. 10 RISULTATI ATTESI 2005 - entro la fine dell’anno: 1 - Formalizzazione del Gruppo di Coordinamento del Progetto La R.I.S.A.I.A.; 2 - Predisposizione di un modello di intervento specifico e condiviso attraverso l’elaborazione di un protocollo di intesa tra i Servizi coinvolti, e la definizione delle procedure operative di intervento da seguire nelle distinte fasi di inserimento nei progetti riabilitativi individuali; 3 - Definizione di un calendario annuale e delle possibili tematiche da affrontare attraverso incontri tematici di autoformazione da promuovere per tutti gli operatori dei Servizi coinvolti, da avviare a partire dal 2006; 40 4 - Avviamento della sensibilizzazione delle aziende sul territorio e delle Agenzie di lavoro pubbliche e private; 5 - Messa in rete dei laboratori professionali interni alle comunità terapeutiche e inserimento nel progetto di almeno 1 persona per ogni Ser.T.; 6 - Allestimento di nuovi micro alloggi per la convivenza guidata. 2006 1 - Costante lavoro di gestione e verifica del Gruppo di Coordinamento Progetto La R.I.S.A.I.A.; 2 - Lavoro di organizzazione dei due incontri tematici previsti per l’anno (primavera e fine anno); 3 - Costante lavoro di sensibilizzazione delle aziende sul territorio e delle Agenzie di lavoro pubbliche e private, predisposizione di una banca dati delle risorse; 4 - Recupero delle abilità sociali degli assistiti teso alla ricerca del lavoro seguendo due tipologie di percorso: - Attività di orientamento al lavoro attraverso la collaborazione con l’Ufficio del Lavoro del comune di Pinerolo, il C.F.I.Q. di Pinerolo e i CPI del Quadrante (per 22 soggetti complessivamente); - Utilizzo dei laboratori di formazione in comunità (per 22 soggetti complessivamente); 5 - Attivazione di Borse lavoro di tipo riabilitativo per un totale complessivo di 30 soggetti; 6 - Attivazione di Borse Lavoro di tipo assistenziale per un totale complessivo di 8 soggetti (persone che presentano patologie sanitarie quali Comorbilità Psichiatrica, Hiv, Aids, Inabilità); 7 – Avviamento dei micro alloggi di autonomia con l’inserimento dei soggetti in tirocinio lavorativo (sono previsti 15 soggetti complessivamente). 2007: Valgono anche per questo anno i punti 1, 2, 3, 4, 5, 7. 6 - Attivazione Borse Lavoro di tipo assistenziale per un totale complessivo di 14 soggetti. MODALITA’ DI ATTUAZIONE - Il progetto si articola attraverso la promozione, il confronto e la condivisione tra gli attori della rete per elaborare strategie e metodologie di intervento comuni e condivise, raccogliere, sistematizzare e diffondere le buone prassi nel settore della riabilitazione sociale e degli inserimenti lavorativi. - Il Gruppo di Coordinamento Progetto La R.I.S.A.I.A. è costituito da un rappresentante per ogni Servizio partecipante al progetto ed è coordinato da Carla Mereu, Educatrice Professionale del Ser.T. di Nichelino; il Gruppo si incontra con cadenza bimensile, salvo esigenze particolari legate alle fasi specifiche del progetto (es. selezione dei soggetti da inserire nel progetto di concerto con il Gruppo degli Inserimenti Lavorativi dei Ser.T., organizzazione incontri tematici). - Il progetto proposto dalla A.S.L. 8 troverà avvio dalla sua approvazione da parte dell’Assessorato alla Sanità della Regione Piemonte, ai sensi della L. 45/99. Va specificato che il Gruppo di Coordinamento del progetto si è già costituito e attivato dal mese di gennaio 2005 per la predisposizione degli interventi relativi alla elaborazione del protocollo di intesa - alle procedure di intervento da seguire per l’inserimento di almeno 3 soggetti nel progetto entro il 2005 - alla riflessione comune per individuare una tematica che sarà oggetto di un evento di autoformazione aperto a tutti gli operatori del territorio, prevedibile per la fine del 2005. Tale lavoro integrato è iniziato e si svilupperà indipendentemente dai finanziamenti, naturalmente nei limiti consentiti dalle risorse economiche disponibili per quanto riguarda l’erogazione di borse lavoro e rette semiresidenziali per i micro alloggi. RISORSE NECESSARIE ALLA REALIZZAZIONE - 10 ore settimanali dell’Educatrice Professionale del Ser.T. di Nichelino (Attività del Gruppo di Coordinamento e Progettazione Professionale per gli inserimenti lavorativi); - 10 ore settimanali delle Educatrici Professionali dei Ser.T. della A.S.L. 8 (Gruppo Inserimenti Lavorativi) e le Educatrici Professionali referenti della A.S.L. 10. - Laboratori artigianali interni alle comunità terapeutiche (Tipografia, computer, fotografia, restauro mobili, agricoltura biologica e apicoltura). - Attività di laboratorio delle A.S.L. per il monitoraggio clinico e strumentale dei percorsi individuali. - Un ufficio quale sede del Gruppo di Coordinamento e banca dati computerizzata, che sarà situata presso il Ser.T. di Nichelino. - Budget richiesto per la prima annualità (€ 408.419,67 da finanziare - € 74.025 di autofinanziamento), per la seconda annualità (€ 284.077,65 da finanziare - € 60.875 di autofinanziamento). - individuare una tematica oggetto di un evento di autoformazione aperto a tutti gli operatori del territorio prevedibile per la fine del 2005. SOGGETTI DA COINVOLGERE NELLA PROGETTAZIONE/REALIZZAZIONE Gruppo per gli inserimenti lavorativi dei Ser.T. A.S.L. 8 e A.S.L. 10; Comune di Pinerolo-Ufficio Lavoro; Consorzio per la Formazione e la Qualità di Pinerolo; Associazione Aliseo; Comunità Emmanuel; Comunità Fermata d'Autobus; Comunità 41 Gruppo Abele; Comunità Il Porto; Comunità Nikodemo; Associazione Opportunanda; Comunità Terra Mia; Cooperativa Sociale Bio Edil; Cooperativa Sociale Fermata d'Ape. Si prevede di coinvolgere nella prima fase di attuazione del progetto le risorse pubbliche e private necessarie per l’ottimizzazione del progetto stesso (ad es. l’Uffico Lavoro dei Comuni, CPI di Moncalieri e Chieri). RESPONSABILE DEL PROGETTO Direttore del Dipartimento delle Dipendenze Patologiche A.S.L. 8 – Dott. Paolo Barcucci MONITORAGGIO E VALUTAZIONE - Il Gruppo di Coordinamento Progetto La R.I.S.A.I.A. si incontra con cadenza bimensile, salvo esigenze particolari legate alle fasi specifiche del progetto (es. selezione dei soggetti da inserire nel progetto, di concerto con il Gruppo degli Inserimenti Lavorativi dei Ser.T. della A.S.L. 8 e gli Educatori referenti della A.S.L. 10, organizzazione incontri tematici). - 2 momenti annuali di verifica all’interno dell’equipe di lavoro (giugno e dicembre), con i Direttori dei Dipartimenti della A.S.L. 8 e 10 e i responsabili dei Ser.T.. - Elaborazione report delle attività e degli inserimenti lavorativi effettuati ogni anno, report aziende contattate e risorse utilizzate, report esito inserimenti presso i micro alloggi e reinserimento sociale, atti degli incontri tematici organizzati nei due anni. - Elaborazione dei dati ricavati dalla cartella clinica computerizzata e dagli interventi attuati nel corso dell’operatività clinica. Piano di Zona dei Comuni di Nichelino, None, Vinovo e Candiolo INDIRIZZI PER LA PROGETTAZIONE INTEGRATA – SCHEDA PER LA DEFINIZIONE DEGLI OBIETTIVI PERSEGUIBILI TAVOLO TEMATICO DELLE DIPENDENZE PRIORITA’ TRASVERSALE: Coordinamento sulle Dipendenze Patologiche DESCRIZIONE DEL PROBLEMA DA AFFRONTARE Il lavoro di integrazione tra servizi, indispensabile per un intervento efficace nell’ambito delle dipendenze patologiche, si trova ad affrontare alcune difficoltà sul territorio del CISA12. In particolare il trasferimento di uno dei medici del Ser.T., che si occupava di alcolismo, ha reso più difficile la collaborazione con l’ACAT. Qualche problema si è determinato rispetto alle donne tossicodipendenti in gravidanza o che hanno partorito: non sempre i servizi sono riusciti a lavorare di concerto. A questo si aggiunga il fatto che le persone con problemi di tossicodipendenza non possono essere costrette in nessun modo a farsi curare e che la possibilità di intraprendere un percorso di cura o di riabilitazione è strettamente legata al grado di motivazione dell’utente. La collaborazione con le comunità presenti sul territorio è resa difficoltosa anche dal fatto che molto spesso la scelta della comunità in cui iniziare un percorso viene fatta dall’utente, che si presenta al Ser.T. avendo già preso contatti e che altrettanto spesso viene scelta una comunità extraterritoriale. L’aumento significativo della presenza di minori, figli di tossicodipendenti, spesso padri, nei nuovi nuclei familiari, pone un problema di gestione che prevede un aumento delle relazioni fra operatori di servizi diversi. Infine la presenza di un forte aumento di casi di doppia diagnosi o anche soltanto di sintomatologia psichiatrica in utenti tossicodipendenti o alcolisti, ha creato la necessità di collaborare in maniera più stretta tra Ser.T. , SSM, CISA 12, ACAT e Comunità presenti sul territorio e ha evidenziato alcune difficoltà in questo senso. Inoltre, anche sotto il profilo degli interventi di prevenzione, si evidenzia una mancanza di collaborazione e di integrazione fra enti diversi. Sono molti gli interventi portati avanti, soprattutto nelle scuole del territorio, ma ogni ente, pubblico, privato o di volontariato, procede per conto proprio. OBIETTIVI PERSEGUIBILI IN RAPPORTO AL PROBLEMA DA AFFRONTARE 1 Progettazione e attivazione di un Coordinamento interservizi, pubblici, privati e di volontariato, del settore. 42 2 Condivisione delle informazioni e delle attività che ogni ente possiede e mette in campo. 3 gettare le basi per la costituzione di un futuro Osservatorio sulle Dipendenze Patologiche. 4 Sensibilizzare gli enti pubblici e privati (Carabinieri locali, Scuole medie inferiori e superiori, Parrocchie e Comuni) che non hanno contribuito al lavoro dei Piani di Zona, così da favorirne la partecipazione anche al Coordinamento. Piano di Zona dei Comuni di Nichelino, None, Vinovo e Candiolo INDIRIZZI PER LA PROGETTAZIONE INTEGRATA – SCHEDA PER LA DEFINIZIONE DEGLI OBIETTIVI PERSEGUIBILI TAVOLO TEMATICO DELLE DIPENDENZE PRIORITA’ TRASVERSALE: Coordinamento sulle Dipendenze Patologiche FINALITA’ DEL PROGETTO Creare un coordinamento e favorire la circolazione delle informazioni tra gli ‘addetti ai lavori’. DENOMINAZIONE DEL PROGETTO DA REALIZZARE Coordinamento Territoriale sulle Dipendenze Patologiche DESTINATARI Enti pubblici e privati, scuole, associazioni del territorio. TERRITORIO DI RIFERIMENTO CISA12 RISULTATI ATTESI 2005: fase iniziale di costituzione e sottoscrizione del Coordinamento da parte degli enti. 2006 e 2007: incontri del gruppo di Coordinamento MODALITA’ DI ATTUAZIONE Quattro incontri all’anno, a cadenza trimestrale. 43 RISORSE NECESSARIE ALLA REALIZZAZIONE 1 operatore in rappresentanza di ogni ente, all’interno del monte ore previsto. I luoghi degli incontri saranno scelti di volta in volta, utilizzando le varie strutture dei vari enti. SOGGETTI DA COINVOLGERE NELLA PROGETTAZIONE/REALIZZAZIONE Ser.T. e S.S.M. del’ASL8, I.T.I.S. “Maxwell” di Nichelino, Comunità Nikodemo di Nichelino e Comunità La Verbena di Vinovo, Comune di None, CISA12, Associazione ACAT di Nichelino. RESPONSABILE DEL PROGETTO Ser.T. ASL8 di Nichelino MONITORAGGIO E VALUTAZIONE Verifica del rispetto del calendario degli incontri e verifica delle eventuali nuove adesioni entro la fine del triennio 20052007 Piano di Zona dei Comuni di Nichelino, None, Vinovo e Candiolo INDIRIZZI PER LA PROGETTAZIONE INTEGRATA – SCHEDA PER LA DEFINIZIONE DEGLI OBIETTIVI PERSEGUIBILI TAVOLO TEMATICO DELLE DIPENDENZE PRIORITA’ TRASVERSALE: Publicizzazione servizi pubblici e privati del settore dipendenze patologiche DESCRIZIONE DEL PROBLEMA DA AFFRONTARE Nonostante i molti anni di lavoro da parte dei servizi pubblici e privati che si occupano di dipendenze patologiche, persiste una scarsa conoscenza della loro esistenza e delle loro competenze, sia da parte dei cittadini che delle istituzioni in genere. OBIETTIVI PERSEGUIBILI IN RAPPORTO AL PROBLEMA DA AFFRONTARE 1 Favorire la conoscenza dei Servizi Pubblici e Privati territoriali e delle loro competenze. 44 Piano di Zona dei Comuni di Nichelino, None, Vinovo e Candiolo INDIRIZZI PER LA PROGETTAZIONE INTEGRATA – SCHEDA PER LA DEFINIZIONE DEGLI OBIETTIVI PERSEGUIBILI TAVOLO TEMATICO DELLE DIPENDENZE PRIORITA’ TRASVERSALE: Publicizzazione servizi pubblici e privati del settore dipendenze patologiche FINALITA’ DEL PROGETTO Ottimizzazione delle risorse grazie ad un più corretto orientamento delle domande di presa in carico da parte degli utenti. DENOMINAZIONE DEL PROGETTO DA REALIZZARE Libretto informativo dei servizi pubblici e privati territoriali sulle dipendenze patologiche DESTINATARI Popolazione e Istituzioni del CISA 12 TERRITORIO DI RIFERIMENTO CISA 12 RISULTATI ATTESI 2005: entro la fine dell’anno costituzione di un gruppo di lavoro e stesura del progetto 2006: entro giugno stampa e distribuzione del libretto MODALITA’ DI ATTUAZIONE Lavoro di gruppo RISORSE NECESSARIE ALLA REALIZZAZIONE Spesa per la stampa e la distribuzione del libretto (a carico dei Comuni?) 45 SOGGETTI DA COINVOLGERE NELLA PROGETTAZIONE/REALIZZAZIONE Gruppo di lavoro composto da: 1 operatore per ciascuno dei seguenti servizi (Ser.T. e S.S.M. dell’ASL8, Comunità Nikodemo di Nichelino e Comunità La Verbena di Vinovo, Associazione ACAT di Nichelino, CISA 12 e Comuni del territorio). Composizione a cura della comunità Nikodemo. Stampa a cura dell’Ufficio Stampa del Comune di Nichelino (?) RESPONSABILE DEL PROGETTO Sig. Garabello, Comune di None MONITORAGGIO E VALUTAZIONE Realizzazione e distribuzione del libretto. Piano di Zona dei Comuni di Nichelino, None, Vinovo e Candiolo INDIRIZZI PER LA PROGETTAZIONE INTEGRATA – SCHEDA PER LA DEFINIZIONE DEGLI OBIETTIVI PERSEGUIBILI TAVOLO TEMATICO DELLE DIPENDENZE PRIORITA’ TRASVERSALE: Formazione Medici di Base DESCRIZIONE DEL PROBLEMA DA AFFRONTARE Molto spesso gli operatori dei servizi pubblici e privati che si occupano di dipendenze patologiche, si trovano di fronte a invii impropri da parte dei medici di base. Appare inoltre scarsa la collaborazione tra gli stessi operatori e i medici di base, i quali sembrano avere scarse e incomplete informazioni sia sulle caratteristiche del fenomeno che sul funzionamento dei servizi. OBIETTIVI PERSEGUIBILI IN RAPPORTO AL PROBLEMA DA AFFRONTARE 46 1 Razionalizzare gli invii dei medici di base ai servizi competenti, così da evitare “giri di giostra”. 2 Offrire ai medici di base informazioni e favorire un maggiore conoscenza del fenomeno delle dipendenze patologiche. 3 Valorizzare il ruolo del medico di base. Piano di Zona dei Comuni di Nichelino, None, Vinovo e Candiolo INDIRIZZI PER LA PROGETTAZIONE INTEGRATA – SCHEDA PER LA DEFINIZIONE DEGLI OBIETTIVI PERSEGUIBILI TAVOLO TEMATICO DELLE DIPENDENZE PRIORITA’ TRASVERSALE: Formazione dei Medici di Base FINALITA’ DEL PROGETTO Favorire una maggiore partecipazione dei medici di base all’interno del lavoro integrato dei servizi pubblici e privati. DENOMINAZIONE DEL PROGETTO DA REALIZZARE Corso di Formazione ai Medici di Base sulle Dipendenze Patologiche. DESTINATARI Medici di Base del Distretto di Nichelino TERRITORIO DI RIFERIMENTO Distretto di Nichelino RISULTATI ATTESI 2005: da settembre a dicembre, organizzazione del Corso di Formazione 2006: un sabato mattina a marzo (informazioni teoriche ed epidemiologiche sui nuovi orientamenti delle dipendenze patologiche); un sabato mattina ad aprile (presentazione dei servizi pubblici e privati del territorio e delle loro modalità di funzionamento) MODALITA’ DI ATTUAZIONE 47 Corso di formazione autogestito dagli operatori dei servizi pubblici e privati del territorio RISORSE NECESSARIE ALLA REALIZZAZIONE Gruppo di lavoro con gli operatori dei servizi coinvolti (Ser.t, S.S.M., ACAT, Comunità Nikodemo e Comunità La Verbena, Responsabile del Distretto ASL 8 di Nichelino) SOGGETTI DA COINVOLGERE NELLA PROGETTAZIONE/REALIZZAZIONE Ser.T. e S.S.M. del’ASL8, Comunità Nikodemo di Nichelino e Comunità La Verbena di Vinovo, Associazione ACAT di Nichelino, Distretto ASL 8 di Nichelino. RESPONSABILE DEL PROGETTO Distretto ASL 8 di Nichelino MONITORAGGIO E VALUTAZIONE Grado di partecipazione dei Medici di Base ai due incontri programmati. TAVOLO DISABILITA’ 48 Piano di Zona dei Comuni di Nichelino, None, Vinovo e Candiolo INDIRIZZI PER LA PROGETTAZIONE INTEGRATA - SCHEDA PER LA DEFINIZIONE DEGLI OBIETTIVI PERSEGUIBILI TAVOLO TEMATICO disabilità 49 PRIORITA' : Esigenza di una “regia forte” che accolga e accompagni la famiglia. Coloro i quali vivono quotidianamente in prima persona i problemi della disabilità sono i migliori “critici” e i migliori “giudici” rispetto a come funzionino i servizi. DESCRIZIONE DEL Non è infatti con la sovrapposizione di interventi fra di loro che si può aiutare il soggetto e il suo contesto famigliare, ma solo con un lavoro coordinato, all’interno di un unico progetto, condiviso da tutti i soggetti istituzionali e non, coinvolti. PROBLEMA DA AFFRONTARE Da tutti i componenti del tavolo è emersa la necessità di quella che è stata definita una “regia forte” che possa accogliere e accompagnare la famiglia dalla nascita del figlio disabile (o comunque dal primo momento di contatto con la disabilità) per tutto il ciclo di vita, anche con spazi di sostegno al nucleo famigliare. È necessaria la volontà da parte di ognuno di superare le differenze professionali e di praticare la messa in comune delle proprie specifiche competenze, per poter così concorrere a determinare l’esito del processo in cui ciascuno è coinvolto. Per operare in questo modo bisogna avere la volontà e la capacità di pensare ed attuare, per ciascuno, un progetto di intervento che possa conciliare, a seconda delle necessità, gli approcci psicoterapeutici, socio-assistenziali, educativi, riabilitativi, ecc.. oltre che consolidare procedure adeguate nel dialogo inter - istituzionale. È dunque preliminare che il progetto si fondi sul lavoro di un’équipe mutiprofessionale e sulla continuità terapeutica, pur nel rispetto delle specifiche competenze professionali dei suoi componenti. E’ decisamente deleterio e confusivo per il disabile e per la sua famiglia non avere un riferimento stabile che possa accompagnare nel corso della vita e in particolare essere un supporto nei momenti più delicati (es. passaggio da un ordine di scuola ad un altro) Per poter lavorare correttamente ed essere veramente d’aiuto all’utente è necessario dunque puntare su un’équipe multiprofessionale che costruisca, in collaborazione con la famiglia o la persona interessata, un progetto di intervento globale che contenga obiettivi e modalità condivise. Il lavoro d’équipe non si realizza semplicemente riunendo un gruppo di operatori con professionalità diverse, che condividono uno stesso scopo, ma comporta un lavoro di grande impegno e comprensione reciproca anche da parte delle istituzioni che gli operatori rappresentano. Responsabilità dell’équipe multiprofessionale è anche l’attivazione della rete dei servizi coinvolti nel progetto individuale, per un approccio globale che consideri la persona nella sua complessità. Eventuali integrazioni alla descrizione del problema (dati quantitativi e qualitativi) 50 1 OBIETTIVI PERSEGUIBILI IN RAPPORTO AL PROBLEMA DA AFFRONTARE 2 3 4 Promozione di una rete di servizi che accolga con competenza, professionalità e sensibilità le persone disabili e le loro famiglie. Offrire consulenza ed informazioni agli operatori dei differenti servizi, al fine di diffondere una maggior conoscenza trasversale delle problematiche relative alla disabilità. Migliorare la comunicazione e la collaborazione tra professionisti con formazione e competenze diverse, al fine di evitare la frammentarietà degli interventi, bensì poter lavorare nel rispetto della persona disabile, portatrice di bisogni complessi ed articolati. Promozione di un coordinamento interscolatico al fine di individuare sul territorio le “buone prassi per l’integrazione scolastica”. 5 Rivalutare l’Unità Multidisciplinare quale équipe di riferimento durante il periodo scolastico. 6 Intensificare gli incontri dell’UVH promuovendo il diritto di partecipazione all’incontro di valutazione da parte delle persone interessate. 7 Offrire la consulenza alla famiglia su richieste specifiche. Piano di Zona dei Comuni di Nichelino, None, 51 Vinovo e Candiolo SCHEDA PER LA PER LA PROGETTAZIONE INTEGRATA TAVOLO TEMATICO Disabilità Problematica: Esigenza di una “regia forte” che accolga e accompagni la famiglia. DENOMINAZIONE DELL’ATTIVITA’ DA REALIZZARE Breve descrizione “GUIDAMI”. Coordinamento disabilità: costruzione di una “regia forte”, di un “team multidisciplinare” per la promozione della rete di servizi operanti sul territorio al fine di favorire l’accoglienza delle persone disabili e delle loro famiglie. RESPONSABILE DELL’AZIONE SOGGETTI COINVOLTI DI CUI ALL’ACCORDO DI PROGRAMMA LOCALIZZAZIONE DELL’ATTIVITA’ Indicare il nominativo dell’ente rappresentato CISA 12/ ASL 8 Indicare i soggetti, pubblici e non , coinvolti CISA 12, ASL 8 , Comuni di Nichelino, None, Vinovo, Candiolo, Scuole di ogni ordine e grado, Cooperazione Sociale, Associazioni. Indicare comune/i e indirizzi Attività rivolta a tutto il territorio del distretto sanitario. Sede del coordinamento: un locale del distretto sanitario di via Debouchè. 52 2005 (?) TEMPISTICA 2006 (?) 1. Costituzione del “team” di coordinamento sulla disabilità e formazione del personale (Individuazione del referente dell’équipe; presa in consegna delle infrastrutture; formazione dell’équipe; individuazione della figura di segreteria; analisi dei bisogni formativi; programmazione calendario; formazione esecutiva del personale). 2. Elaborazione, in collaborazione con le associazioni (ANFASS, Il Giglio, UTIM), di una guida il più possibile completa contenente informazioni relative ai servizi esistenti, modalità di accesso, ecc. 3. Analisi, relazione e rendicontazione delle attività svolte; riprogrammazione necessaria rispetto alle criticità sin qui emerse. 1. 2. 3. 4. 2007 (?) 1. 2. 3. 4. 5. 6. Avvio incontri con i differenti professionisti dei servizi operanti sul territorio tramite l’organizzazione di conferenze per comunicare la presenza sul territorio dell’équipe GUIDAMI; diffusione del materiale informativo prodotto; presentazione dei servizi esistenti sul territorio per le persone disabili; raccolta delle necessità formative espresse dal personale della rete; analisi delle situazioni di criticità nel funzionamento dei servizi di rete e proposta di soluzioni alla parte dirigenziale; Organizzazione delle opportunità formative del personale. Analisi, relazione e rendicontazione delle attività svolte. Riprogrammazione necessaria rispetto alle criticità sin qui emerse. Continua l’attività di monitoraggio delle criticità dei nodi della rete. Continua l’attività di formazione personale. Continua l’attività di promozione dei servizi della rete. Analisi, relazione e rendicontazione delle attività svolte. Bilancio del servizio. Proposta di prosecuzione del progetto o diversificazione dell’offerta in relazione alle valutazioni emerse. 53 RISORSE NECESSARIE ALLA REALIZZAZIONE PERSONALE Indicare sinteticamente numero e qualifica 1 Neuropsichiatra; 1 Psicologo; 1 Psichiatra; 1 Fisiatra; 1 Assistente Sociale; 1 educatore; 5 Insegnanti (1 per nido, 1 per materna, 1 per elementare, 1 per media inferiore, 1 per media superiore). Il personale sarà impegnato per 9 ore mensili per 11 mesi l’anno. FORMAZIONE DEL PERSONALE La formazione del personale (dello staff multidisciplinare) dovrà essere congiunta; i vari membri dell’unità multidisciplinare dovranno veicolare le conoscenze singole agli altri membri. Elementi da affrontare: medico legali, legislativi, le fonti del diritto, classificatori (ICD10, ICF), aspetti sistemici. Prima fase: autoformazione di circa 16 ore condotta a turno dai diversi professionisti coinvolti. Seconda fase: formazione condotta da esperti nell’ambito della disabilità 6/8 ore Terza fase: formazione permanente con incontri di aggiornamento utilizzando le opportunità offerte a livello regionale e nazionale (es. Università di Padova, Dipartimento dell’handicap e della riabilitazione – Congresso nazionale, approfondimenti monotematici) STRUMENTAZIONI LOGISTICHE Un ufficio con telefono e fax, una sala riunioni, adeguata dotazione informatica (PC portatile più connessione internet). MODALITA' DI ATTUAZIONE Criteri/ aspetti da considerare nella progettazione FINANZIARIE Costo orario insegnanti per docenza € 29 Costo orario insegnanti per sportello o riunione € 15 Costo orario educatore e assistente sociale € 17 Costo orario medio per medici specialisti Costo annuo per singolo operatore (99 ore annue): Insegnante Medico Educatore Assistente sociale Totale costo complessivo annuo: euro Testo Si precisa che tale équipe non svolgerà i compiti assegnati all’Unità di Valutazione Handicap, ma potrà essere una sua diramazione con compiti specifici relativi alla promozione dei servizi della rete. I professionisti incaricati dall’ASL 8 e dal CISA 12 potrebbero essere gli stessi, compatibilmente con gli attuali carichi di lavoro, mentre particolarmente significativo è l’ingresso degli insegnanti delle scuole in un équipe multidisciplinare che lavora per favorire l’accoglienza, da parte dei singoli servizi, delle famiglie con figli disabili, promuovendo la diffusione di “buone prassi”. Il progetto dovrà provvedere alla formazione di una équipe di persone in grado di promuovere e consolidare la formazione delle connessioni tra i nodi della rete dei servizi. Questo è ovviamente il primo mattone per lo sviluppo del lavoro successivo che si dovrà articolare sia nella prosecuzione del monitoraggio e manutenzione dei servizi della rete, sia come spazio per elaborare nuove progettualità di servizi per le persone disabili e le loro famiglie. Le figure professionali indicate per tale esperienza sono state individuate all’interno dei servizi, perché ci si è accorti di potere assimilare molte competenze e professionalità attingendo da risorse e conoscenze già formate, ma non del tutto condivise tra gli elementi della rete. Naturalmente l’impegno che si richiede a tali figure è suppletivo rispetto alla normale attività professionale svolta nell’ambito dei servizi, quindi è inevitabile la richiesta di un riconoscimento economico relativo al pluslavoro da svolgere o l’eventuale corrispondente dispensa dagli incarichi professionali normalmente prestati. 54 Di seguito esemplifichiamo operativamente che cosa dovrà offrire come servizio la nuova équipe di GUIDAMI: • Organizzazione della formazione del personale inerente: le prassi amministrative; la comunicazione interpersonale; il diritto e le sue fonti. • Attività di raccolta di informazione e analisi del sistema di integrazione dei servizi per individuare le criticità da migliorare. • Attività di divulgazione dell’offerta dei sevizi sia a livello d’utenza sia a livello di rete attraverso la produzione e diffusione di materiale informativo specifico. • Attività di consulenza allo sportello per l’utenza gestito dalle due associazioni (Il giglio e l’ANFASS). • Incontro semestrale con i rappresentanti delle associazioni MONITORAGGIO E CONTROLLO Testo 1. 2. Relazione trimestrale al Direttore del distretto sanitario di Nichelino, al Direttore del CISA 12, ai Dirigenti scolastici incaricati del monitoraggio del progetto. Predisposizione di una griglia per valutare il livello di soddisfazione percepito dagli utenti (famiglie e persone disabili) rispetto all’adeguatezza delle informazioni e delle prestazioni ricevute dai singoli servizi (sociali, sanitari, scolastici, educativi extrascolastici). Piano di Zona dei Comuni di Nichelino, None, Vinovo e Candiolo SCHEDA PER LA PER LA PROGETTAZIONE INTEGRATA TAVOLO TEMATICO……disabilità……………………….…………………….. DENOMINAZIONE DELL’ATTIVITA’ DA REALIZZARE RESPONSABILE DELL’AZIONE SOGGETTI COINVOLTI DI CUI ALL’ACCORDO DI PROGRAMMA Neuropsichiatria: aumento ore di attività specialistica. Indicare il nominativo dell’ente rappresentato ASL 8 Indicare i soggetti, pubblici e non , coinvolti ASL 8 55 LOCALIZZAZIONE DELL’ATTIVITA’ Indicare comune/i e indirizzi Distretto di Nichelino, ambulatori di NPI di Nichelio, Vinovo e None. 2005 (?) 1. Acquisizione delle risorse necessarie (finanziarie, strutturali, ecc.) TEMPISTICA 2006 (?) 1. 2. Selezione ed individuazione del personale (primo semestre) Conferimento incarico (secondo semestre) ed inizio attività 2007 (?) 1. Analisi, verifica e monitoraggio indicatori per il conseguimento del risultato (equilibrio domanda/offerta) PERSONALE RISORSE NECESSARIE ALLA REALIZZAZIONE Indicare sinteticamente numero e qualifica Implementazione di 18 ore di Neuropsichiatria infantile FORMAZIONE DEL PERSONALE Non necessaria STRUMENTAZIONI LOGISTICHE Nulla FINANZIARIE Copertura ore di specialistica convenzionata interna per un totale annuo di euro 38.000,00 (tot. 936 ore annue). Testo MODALITA' DI ATTUAZIONE 1. Acquisizione della dote di ore specialistiche, predisposizione degli atti formali 56 Criteri/ aspetti da considerare nella progettazione MONITORAGGIO E CONTROLLO 2. per il conferimento dell’incarico in accordo con il CCN degli specialisti. Conferimento dell’incarico. Testo 1. Misura criticità 2. Misura del livello di raggiungimento dell’obiettivo Piano di Zona dei Comuni di Nichelino, None, Vinovo e Candiolo SCHEDA PER LA PER LA PROGETTAZIONE INTEGRATA TAVOLO TEMATICO……disabilità………………………….…………………….. DENOMINAZIONE DELL’ATTIVITA’ DA REALIZZARE RESPONSABILE DELL’AZIONE SOGGETTI COINVOLTI DI CUI ALL’ACCORDO DI PROGRAMMA LOCALIZZAZIONE DELL’ATTIVITA’ Neuropsicomotricità: Nichelino. attivazione del servizio sul territorio del distretto Indicare il nominativo dell’ente rappresentato ASL 8 Indicare i soggetti, pubblici e non , coinvolti ASL 8 Indicare comune/i e indirizzi Nichelino, via Debouchè 57 di 2005 (?) Acquisizione delle risorse necessarie e individuazione degli spazi necessari per lo svolgimento dell’attività. TEMPISTICA 2006 (?) 1. 2. Conferimento incarichi a personale specializzato Inizio attività con presa in carico di tutti gli aventi diritto 1. Analisi, verifica e monitoraggio degli indicatori per il conseguimento del risultato 2007 (?) a garanzia del mantenimento dell’attività. RISORSE NECESSARIE ALLA REALIZZAZIONE PERSONALE Indicare sinteticamente numero e qualifica n. 30 ore settimanali di Terapista della neuropsicomotricità dell’età evolutiva FORMAZIONE DEL PERSONALE Specifico piano di formazione a cura del servizio di NPI STRUMENTAZIONI LOGISTICHE Palestra attrezzata FINANZIARIE Costo di euro 15 orarie nel caso di incarichi libero professionali ex art. 7 per 30 ore settimanali per 11 mesi l’anno. Totale annuo euro 20.700 annui (1.380 ore annue). Testo MODALITA' DI ATTUAZIONE Criteri/ aspetti da considerare nella progettazione MONITORAGGIO E CONTROLLO L’attività di valutazione e di trattamento neuromotorio, diretto ed indiretto, rivolto alla presa in carico delle cerebrolesioni in età evolutiva è attività rilevante all’interno della struttura complessa di Recupero e rieducazione funzionale di Nichelino. Negli ultimi anni si è assistito ad un incremento di questa attività per la richiesta presente nel Distretto di Nichelino attraverso l’attribuzione nel 2004 di incarichi straordinari ex art. 7. Accanto a questa attività è presente una richiesta di valutazione e trattamento psicomotorio fino ad oggi realizzata presso una struttura privata non accreditata, su prescrizione dello specialista neuropsichiatria infantile. L’inserimento di queste prestazioni all’interno del Nomenclatore Regionale tra quelle garantite dai L.E.A., inducono la necessità di erogare questa tipologia di prestazioni direttamente all’interno dell’Azienda su prescrizione e monitoraggio da parte della struttura complessa di Neuropsichiatria infantile. Testo Monitoraggio da parte della struttura complessa di Neuropsichiatria infantile. 58 Piano di Zona dei Comuni di Nichelino, None, Vinovo e Candiolo TAVOLO TEMATICO disabilità PRIORITA' : Attività occupazionali ELEMENTI DI DEFINIZIONE DELL’AZIONE N. 3 DELLE POLITICHE PER LA DISABILITA’ Elementi di definizione dell’azione DENOMINAZIONE DELL’AZIONE RESPONSABILE DELL’AZIONE SOGGETTI COINVOLTI DI CUI ALL’ACCORDO DI PROGRAMMA Servizio CENTRO ADDESTRAMENTO DISABILI REQUISITI STRUTTURALI: Ex DGR 11/1998 REQUISITI GESTIONALI: Ex D.G.R. 230/1997 FASCIA DI APPARTENENZA: Fascia B CAPIENZA STRUTTURA: N. 10 POSTI FULL TIME con possibilità di moduli di frequenza part time CISA 12, ASL 8 CISA 12, ASL 8, Cooperativa Sociale “La Testarda” 59 LOCALIZZAZIONE DELL’ATTIVITA’ TEMPISTICA RISORSE NECESSARIE PERSONALE FORMAZIONE DEL PERSONALE STRUMENTI LOGISTICI Comune di None Via Benedetto Croce 10 2005: 1. valutazione delle persone da inserire 2. avvio del servizio a partire dal 1° luglio 05 2006/2007: 1. valutazione dell’andamento del progetto del servizio 2. valutazione della soddisfazione delle persone inserite e delle loro famiglie 3. prosecuzione del progetto Il servizio prevede un organico minimo così composto: Personale educativo: 2 unità part time 35 ore settimanali, per un totale di 70 ore settimanali Personale assistenziale: 2 ADEST/OSS part time 25 ore settimanali per un totale di 50 ore settimanali Personale aggiuntivo: 1 terapista della riabilitazione part time 5 ore settimanali 1 consulente attività part time 5 ore settimanali 1 animatore part time 5 ore settimanali 1 consulente per attività di supervisione part time 1 ora settimanale Per l’apertura del servizio. Si prevede l’attuazione di uno specifica formazione di 60 ore per tutti gli operatori che costituiranno l’équipe. Sarà ripartita in quattro moduli: condivisione del modello teorico, aspetti organizzativi del servizio integrazione nel contesto territoriale analisi e considerazioni sui casi ammessi. Durante il triennio si prevede la partecipazione di alcuni operatori a corsi di formazione promossi dalla cooperativa già programmati, da 60 ore, sui seguenti argomenti: Valutazione qualitativa interventi educativi Sistema qualità e sicurezza Processi informatici applicati ai servizi alla persona. Motivazione e responsabilità professionale negli interventi dei servizi alla persona. - Immobile composto da: - al piano terra 4 locali cosi ripartiti: sala attività 51:6 mq soggiorno 33,9 mq cucina 11,36 mq 1 bagno accessibile 1 bagno 2 Wc con disimpegno - al piano primo : 1 ufficio - area esterna di pertinenza consistente in cortile 60 FINANZIARIE MODALITA’ DI ATTUAZIONE di accesso alla struttura ed area verde di circa 400 mq arredo - pulmino 9 posti eventualmente attrezzabile Il costo annuo del servizio (mensa, trasporto e soggiorni compresi) è quantificabile in Euro 273.736,20 comprensivi di IVA 4%. Tipologia di utenza Il servizio diurno sarà rivolto a persone con disabilità psicofisica medio-grave e medio-lieve ultraquattordicenni di entrambi i sessi. Il centro di attività diurne mira a soddisfare i bisogni e le esigenze di un'utenza collocabile in una fascia intermedia non coperta da altri servizi come i CST o effettivi inserimenti lavorativi. Procedure di ammissione / dimissione Il servizio diurno accoglierà utenti proposti dall’Unità di Valutazione handicap del distretto di Nichelino. Le ammissioni e le dimissioni degli ospiti del servizio, devono seguire precisa prassi operativa e progettuale concordata e stabilita con gli operatori di riferimento del CISA e dell’ASL 8, i famigliari e i ragazzi stessi. Obiettivi Gli obiettivi del servizio, formulati come risposta a i bisogni del singolo, vengono elaborati sulla base dei presupposti teorici e delle caratteristiche del servizio e vengono resi operativi attraverso un ventaglio di strumenti educativi essenzialmente riconducibili alla seguente classificazione: • Promozione e mantenimento delle autonomie di base del singolo individuo • Rapporto con la sfera relazionale del soggetto nella realtà territoriale: • Promozione del benessere e innalzamento dei livelli di qualità di vita • acquisizione di abilità tese all'autonomia individuale nella vita domestica e sociale, • coinvolgimento in un'attività laboratoriale di coltivazione e produzione di ortaggi e fiori con eventuale consumo o vendita dei prodotti; • attività sportive e di sviluppo della corporeità del benessere e dell'igiene personale e di prevenzione sanitaria; • Interventi tesi a significative forme di socializzazione e integrazione nel contesto sociale. Aree di intervento e modalità Modello di gestione Il servizio diurno dovrà garantire attività diverse ai singoli ospiti. In questo senso, l'équipe del servizio periodicamente realizzerà delle riunioni incentrate 61 sulla programmazione, progettazione e realizzazione dei progetti educativi individuali. Le modalità operative del servizio diurno consisteranno in moduli distinti, legati a diverse fasce orarie di frequenza. In particolare l’organizzazione del servizio avrà una forma laboratoriale articolata su tre distinti moduli studiati per rispondere al meglio alle esigenze dell’utenza: Laboratori Il carattere laboratoriale del servizio si strutturerà in relazione ai tre moduli (come da Organizzazione e caratteristiche del servizio) e prevederà l’attivazione di atelier e laboratori già sperimentati nel corso della ventennale esperienza maturata dalla Cooperativa La Testarda nella gestione di servizi per disabili. Tali attività saranno affiancate da laboratori sperimentali e di nuova progettazione. Modelli di laboratorio attivabili: laboratorio per il riciclo e la produzione della carta Laboratorio di autonomia Laboratorio di alfabetizzazione informatica Laboratorio di Psicomotricità Laboratorio di comunicazione e linguaggio Laboratorio di giardinaggio Laboratorio di decoupage MONITORAGGIO E CONTROLLO ORARI DI APERTURA Dal lunedì al venerdì con orario 9,30 – 16,30 o alternativamente 9,00 – 16,00 per 12 mesi all’anno. Sono previsti quali periodi di chiusura: Chiusura quindicinale durante il mese di agosto Chiusura durante la settimana in cui si svolge il soggiorno Chiusura in occasione delle festività infrasettimanali Chiusura legata alle due giornate annue di programmazione La media annua di apertura è quantificabile in 240 giorni circa SOGGIORNI 1 settimana per 10 utenti in rapporto operatori/utenti 1/3. MENSA: Servizio mensa esternalizzato TRASPORTI : Il servizio sarà dotato di mezzo a 9 posti. Si ipotizza l’affidamento del trasporto da e per il centro a ditta esterna. Modalità di monitoraggio e verifica di progetti realizzati Premessa metodologica Il modello di funzionamento operativo dei servizi gestiti dalla Cooperativa presuppone una continua attenzione al controllo della qualità dei processi e dei risultati, attraverso una ridefinizione in itinere 62 degli obiettivi e degli strumenti utilizzati. In questo modo si delinea un modello organizzativo non statico, ma orientato al criterio della flessibilità, finalizzato agli obiettivi da perseguire. La progettazione e la verifica divengono così elementi concatenati e metodologicamente centrali al processo di lavoro, articolandosi verso la continua ricerca di coinvolgimento dei diversi attori organizzativi, compresa l’utenza che fruisce dei servizi. Tale coinvolgimento garantisce il superamento di un’ottica autoreferenziale nella delicata fase di valutazione del progetto. E’ ormai sempre più necessario un impegno da parte dei gestori dei servizi alla persona, con la collaborazione della Amministrazione Pubblica, per individuare ambiti e criteri specifici che definiscano il livello della qualità garantita nella erogazione dei servizi preposti. La domanda di servizi di assistenza alla persona, è sempre più complessa, diversificata e specifica. I diversi servizi, comportano una sequenza di attività, determinate dalla relazione fra i diversi attori del processo che si instaura, con caratteristiche di interdipendenza e di reciprocità, tra i committenti, il professionista e l’utilizzatore. La globalità delle caratteristiche di un servizio, che lo rendono capace di soddisfare esigenze esplicite ed implicite di un utilizzatore, costituisce la “qualità del servizio”. Per procedere ad un’attenta valutazione di efficienza, efficacia e funzionalità del progetto è quindi indispensabile giungere ad una standardizzazione che, pur preservando e promuovendo le peculiari caratteristiche di ciascun servizio, lo renda analizzabile e valutabile sulla base di criteri e standard il più possibile oggettivi ed analitici. Il processo di valutazione improntato ai criteri suddetti consente inoltre di condividere le buone prassi individuate nel percorso e di trasferire eventuali caratteristiche sperimentali del progetto ad altre realtà. Lo spirito pubblico ormai prevalente nelle comunità locali, richiede sempre più trasparenza nella possibile valutazione dei servizi. Per una corretta valutazione della qualità ed un’ampia verifica dell’andamento globale del servizio, è quindi necessario individuare degli indicatori nelle seguenti aree: indicatori di struttura: che rispondano alle esigenze di valutazione degli aspetti strutturali del servizio, valutazione dello stato dell’immobile, dell’organizzazione del lavoro, dell’organizzazione e dell’utilizzazione degli spazi, delle opportunità interne ed esterne esistenti; indicatori di processo: che rispondano alle esigenze di valutazione delle procedure 63 assistenziali riabilitative messe in atto nel rispetto della dignità della persona assistita; indicatori di esito: poiché gli obiettivi dell’assistenza riguardano l’aumento delle relazioni e l’integrazione sociale, il protagonismo dell’utente, al fine di ristabilire le capacità funzionali, ridurre il dolore e la sofferenza del soggetto, la qualità dell’assistenza dovrebbe essere misurata nei termini del raggiungimento di tali obiettivi. Inoltre è fondamentale che i suddetti indicatori prevedano il punto di vista, e quindi la valutazione del grado di soddisfazione, degli utenti, dei famigliari, degli operatori e del committente. In questo percorso è indispensabile la condivisione del lavoro, per la ricerca dei parametri e degli indicatori più adatti, con l’interlocutore fondamentale nel processo di erogazione dei servizi, il committente pubblico. La ricerca della qualità attraverso la messa a punto di variabili chiave dei servizi alla persona – contenuti essenziali ed accessori al servizio, indicatori di qualità individuati in vari punti di vista dei soggetti che intervengono nel processorappresenta un impegno che comunque deve accomunare l’ente gestore con la Amministrazione Pubblica. Iniziative formative specifiche La necessità di attivare uno studio interno che permetta di identificare gli indicatori di qualità e di verifica, è già stata affrontata dalla Cooperativa La Testarda nell’anno 1997/98, attraverso un corso di formazione intitolato “Indicatori di verifica della qualità dei servizi socio-assistenziali”, in cui gli operatori dei servizi gestiti dalla Cooperativa stessa, hanno lavorato, a partire dalla propria esperienza professionale, per individuare modelli sull’efficacia e l’efficienza nella gestione delle strutture. Il percorso volto alla valutazione dei livelli di qualità ha portato la Cooperativa Sociale La Testarda ad attivare, nel biennio 2002-2003 un iter formativo finalizzato all’analisi dei processi ed alla sistematizzazione degli indicatori ai fini della stesura della documentazione necessaria in tema di certificazione della qualità. Tale percorso formativo risulta tuttora in corso e consentirà la sistematizzazione, formalizzazione ed estensione degli strumenti e dei processi di seguito elencati. Strumenti e modalità di valutazione Il monitoraggio dei progetti e la valutazione della qualità dei servizi gestiti dalla cooperativa viene garantito attraverso l’impiego di strumenti quali: 64 1. 2. 3. 4. le griglie di valutazione che raccolgono indicatori significativi relativi ad aspetti di qualità della struttura, dei processi ed indicatori di esito. Predisposte per ogni singolo servizio e strettamente correlate alla redazione del progetto consentono una puntuale valutazione di efficienza dei servizi, a partire da standard di qualità dettagliati per ogni aspetto significativo. L’esame di congruità ha luogo con cadenza annuale e prevede una specifica procedura di verifica: la raccolta dei dati relativi agli indicatori presi in esame ed elencati nella griglia dei requisiti di qualità, da effettuarsi a cura del referente di servizio; la valutazione dell’aderenza fra standard progettuali ed indicatori di verifica, effettuata dal referente di servizio supervisionato dal Coordinatore dei servizi; la segnalazione al gruppo di lavoro di eventuali difformità relativamente agli standard prefissati e la conseguente predisposizione di strumenti finalizzati al superamento delle criticità rilevate; la valutazione relativa ad eventuali incrementi dei livelli di qualità e la conseguente modifica degli standard prefissati, esclusivamente in termini migliorativi, avviene nel corso della riunione annuale di programmazione del servizio, a cui partecipa l’intera équipe educativa. La valutazione dei livelli di qualità vede coinvolta la committenza nella figura del referente territoriale del servizio (Coordinatore Socio Educativo) nella fase di valutazione di congruità e nell’ipotesi di modifica degli standard in termini migliorativi. il bilancio sociale della cooperativa, qui inteso non solo quale strumento di rendicontazione sociale, ma implementato secondo i “Principi di redazione del bilancio sociale” predisposti dal “Gruppo di studio per la statuizione dei principi di redazione del bilancio sociale”, che lo rendono efficace strumento di raccolta e sistematizzazione dei dati inerenti i servizi gestiti. Il Bilancio Sociale della Cooperativa assume in questo caso la connotazione di strumento di verifica in itinere, che a partire da una necessaria standardizzazione degli ambiti di qualità dei diversi progetti avviati, permette la valutazione 65 di elementi di qualità e nodi critici legati all’organizzazione nel complesso. La riunione dei referenti di servizio viene convocata con cadenza quindicinale e vede la partecipazione dei referenti di ogni singolo servizio, supervisionati dal Coordinatore dei servizi. E’ la sede in cui vengono raccolte proposte relative a percorsi di miglioramento della qualità e condivise le buone prassi sperimentate. Piano di Zona dei Comuni di Nichelino, None, Vinovo e Candiolo INDIRIZZI PER LA PROGETTAZIONE INTEGRATA - SCHEDA PER LA DEFINIZIONE DEGLI OBIETTIVI PERSEGUIBILI TAVOLO TEMATICO disabilità PRIORITA' : Carenza di servizi educativi/assistenziali/sanitari 66 DESCRIZIONE DEL PROBLEMA DA AFFRONTARE Il numero delle persone disabili che risiedono sul territorio dei comuni di Nichelino, None, Vinovo, Candiolo è particolarmente elevato: i soggetti disabili in carico ai servizi educativi ed assistenziali erogati dal C.I.S.A. in integrazione con la sanità sono 214 (dato aggiornato a settembre 2004, ad oggi superiore di qualche unità). Negli ultimi anni c’è stato un potenziamento dei servizi con la creazione di nuove risposte sia diurne che residenziali. Nonostante gli sforzi fatti si rileva: la mancanza di 1-2 posti di pronto intervento per inserimenti residenziali temporanei sia urgenti che programmati (es. periodi di sollievo per la famiglia). insufficienza dei servizi educativi/assistenziali di varia tipologia: servizi diurni, residenziali, di assistenza domiciliare, di educativa territoriale, di educativa scolastica, attività di psicomotricità. Tra le persone già in carico ai servizi del C.I.S.A. emergono carenze riguardanti il monte ore erogato rispetto alle esigenze reali espresse dalla famiglia del disabile. Necessità di un periodo di soggiorno estivo più lungo. A tal proposito si precisa che al momento per i servizi semiresidenziali è previsto un soggiorno di 7 giorni e, per particolari situazioni, potrà essere di 15 giorni previa approvazione da parte dell’U.V.H. Carenza delle ore relative al sostegno nelle scuole. Esigenza di adeguare l’organico (operatori cessanti il servizio non sostituiti) per far fronte alle esigenze del territorio, rispetto ai servizi di Neuropsichiatria infantile, Psicologia, Riabilitazione, Salute Mentale. Si ricorda che la nuova legge sull’assistenza regionale (n. 1/2004) riconosce a ciascun cittadino (ed in particolare ai soggetti “con incapacità totale o parziale di provvedere alle proprie esigenze per inabilità di ordine fisico e psichico” (art. 22, c. 3) il diritto di esigere le prestazioni sociali di livello essenziale, e cioè in particolare (cfr. art. 18): - servizio di assistenza domiciliare territoriale e di inserimento sociale; - servizi residenziali e semiresidenziali; - pronto intervento sociale per le situazioni di emergenza personali e familiari. 67 Eventuali integrazioni alla descrizione del problema (dati quantitativi e qualitativi) OBIETTIVI PERSEGUIBILI IN RAPPORTO AL PROBLEMA DA AFFRONTARE 1 Garantire i livelli essenziali di assistenza come previsto dalla normativa. 2 Garantire la realizzazione del servizio di “Pronto intervento” per le richieste urgenti di residenzialità e del Servizio di “sollievo” per periodi di riposo dei famigliari 3 4 Garantire la realizzazione di Progetti Terapeutici Individualizzati nella fase di attesa di inserimento in strutture semiresidenziali e residenziali. Realizzare una “convivenza guidata” (ovvero Progetti individuali alternativi alla residenzialità) per persone disabili con autonomie sufficienti da potersi autogestire in alcuni momenti della giornata. 5 Prevedere l’erogazione della psicomotricità e della neuropsicomotricità. 6 Potenziare il servizio di neuropsichiatria infantile con l’inserimento di n. 1 posto di neuropsichiatra in aggiunta agli operatori attuali 7 Realizzare due nuovi centri diurni (10 + 10), integrati con il territorio, con caratteristiche innovative, rispondenti ai nuovi bisogni emergenti (ultraquattordicenni con ritardo mentale e problemi relazionali, ultraquattordicenni con disabilità motorie) 8 Realizzare un Gruppo Appartamento per persone disabili medio-lievi 9 Prevedere un breve periodo di soggiorno (3notti/ 4 gg.) per le persone che usufruiscono del servizio di assistenza domiciliare e del servizio di educativa territoriale. 10 Ampliare e uniformare il servizio di educativa scolastica (prevedendo il servizio anche nel biennio della scuola superiore e garantendo un servizio uniforme sul territorio dei 4 comuni) 11 Garantire la sostituzione degli operatori in caso di pensionamento. Piano di Zona dei Comuni di Nichelino, None, 68 Vinovo e Candiolo SCHEDA PER LA PER LA PROGETTAZIONE INTEGRATA TAVOLO TEMATICO DISABILITA’ PRIORITA’: Incremento di servizi assistenziali, educativi, sanitari. DENOMINAZIONE DELL’ATTIVITA’ DA REALIZZARE RESPONSABILE DELL’AZIONE SOGGETTI COINVOLTI DI CUI ALL’ACCORDO DI PROGRAMMA LOCALIZZAZIONE DELL’ATTIVITA’ Breve descrizione Progetto “Pronto intervento”: creazione di n. 2 posti di pronto intervento. Progetto “Sollievo”: creazione di n. 1 posto di inserimento di sollievo Indicare il nominativo dell’ente rappresentato CISA 12/ASL 8 Indicare i soggetti, pubblici e non, coinvolti CISA 12, ASL 8, cooperazione sociale Indicare comune/i e indirizzi • Comunità alloggio “La Crisalide”, via Amendola 1, Nichelino: n. 1 posto di pronto intervento • R.A.F., via Sestriere, Vinovo fraz. Garino: n. 1 posto di pronto intervento + n. 1 posto di inserimento di sollievo Nella seconda metà del 2005 saranno disponibili i posti di pronto intervento e il 2005 (?) posto di sollievo. TEMPISTICA 2006 (?) Ipotesi di regolamento per la fruizione del servizio di pronto intervento e del posto di sollievo e sua sperimentazione. Consolidamento del servizio di pronto intervento e di sollievo e del regolamento di 2007 (?) accesso. PERSONALE RISORSE NECESSARIE ALLA REALIZZAZIONE Indicare sinteticamente numero e qualifica Personale previsto dalla D.G.R. 230/97 per le rispettive tipologie di struttura (Comunità alloggio di tipo B, R.A.F. di tipo A) STRUMENTAZIONI LOGISTICHE Nulla in particolare, in quanto il progetto è collegato al funzionamento dei servizi residenziali. FINANZIARIE Retta giornaliera: euro 145 circa per la comunità alloggio “La Crisalide” euro 155 circa per la RAF di Vinovo Testo 69 MODALITA' DI ATTUAZIONE Criteri/ aspetti da considerare nella progettazione MONITORAGGIO E CONTROLLO L’attivazione del servizio di pronto intervento è una necessità impellente sul territorio. La sua realizzazione è prevista per l’estate 2005, non appena sarà aperta la nuova struttura di Vinovo. Il posto di pronto intervento sarà dedicato alle richieste urgenti, non programmabili. Il posto per il “sollievo” sarà programmato a rotazione tra le persone che avanzeranno tale richiesta. La durata dell’inserimento sarà flessibile, anche tenendo conto dei periodi di maggiori richiesta (es. periodo estivo) per garantire un’equità nell’erogazione del servizio. Testo • • Rilevazione del numero di richieste pervenute e del numero di richieste soddisfatte. Questionari di rilevazione della soddisfazione del cliente, al fine di migliorare le modalità di presa in carico, anche in considerazione della delicatezza dei progetti sia per l’ospite sia per la famiglia. Piano di Zona dei Comuni di Nichelino, None, 70 Vinovo e Candiolo SCHEDA PER LA PER LA PROGETTAZIONE INTEGRATA TAVOLO TEMATICO DISABILITA’ PRIORITA’: Incremento di servizi assistenziali, educativi, sanitari. DENOMINAZIONE DELL’ATTIVITA’ DA REALIZZARE RESPONSABILE DELL’AZIONE SOGGETTI COINVOLTI DI CUI ALL’ACCORDO DI PROGRAMMA LOCALIZZAZIONE DELL’ATTIVITA’ Breve descrizione “Progetti terapeutici individualizzati”. Si propone di consolidare l’erogazione di un servizio individualizzato con l’intervento articolato sia sul piano assistenziale sia sul piano educativo al fine di: 1. fornire una prima risposta strutturata al bisogno di inserimento in una struttura residenziale o semiresidenziale 2. accompagnare la persona e il nucleo nella fase di passaggio dalla vita famigliare alla vita comunitaria (diurna o residenziale) Indicare il nominativo dell’ente rappresentato CISA 12/ASL 8 Indicare i soggetti, pubblici e non, coinvolti CISA 12, ASL 8, cooperazione sociale Indicare comune/i e indirizzi Non è necessario un locale specifico in quanto il progetto si realizzerà nei luoghi di vita della persona e appoggiandosi ai servizi esistenti. 2005 (?) 1. Valutazione delle singole richieste e analisi dei bisogni, elaborazione del progetto individuale, realizzazione dell’intervento 1. Valutazione delle singole richieste e analisi dei bisogni, elaborazione del progetto individuale, realizzazione dell’intervento 1. Valutazione delle singole richieste e analisi dei bisogni, elaborazione del progetto individuale, realizzazione dell’intervento TEMPISTICA 2006 (?) 2007 (?) 71 RISORSE NECESSARIE ALLA REALIZZAZIONE PERSONALE Indicare sinteticamente numero e qualifica • Educatore professionale • Adest/OSS FORMAZIONE DEL PERSONALE A carico della cooperativa affidataria del servizio STRUMENTAZIONI LOGISTICHE Nulla in particolare FINANZIARIE MODALITA' DI ATTUAZIONE Criteri/ aspetti da considerare nella progettazione MONITORAGGIO E CONTROLLO • Educatore professionale costo orario euro 19,00 • Adest/OSS costo orario euro 17,00 Si possono di massima prevedere settimanalmente, per ogni Progetto terapeutico individuale, 5 ore di intervento assistenziale (euro 85,00) e 2 di educatore (euro 38,00), per un totale di euro 123,00 settimanali. Testo Il progetto terapeutico individualizzato è un ottimo strumento per approfondire i bisogni e i desideri della persona disabile e della sua famiglia, costruire una relazione di fiducia, avvicinarsi gradualmente ai servizi (diurni o residenziali) con modalità personalizzate, rispettose dei tempi e dell’individualità della persona. Articolare un progetto terapeutico avvalendosi di personale sia educativo sa assistenziale consente di rispondere adeguatamente alle esigenze legate sia al progetto di vita della persona a cui ci si rivolge sia ai bisogni legati alla quotidianità (igiene personale, alimentazione, ecc.). Il monteore ore da dedicare varia a seconda delle situazioni. La cooperativa a cui affidare il servizio viene individuata tra quelle operanti sul territorio in relazione al progetto definitivo elaborato. Testo • Rilevazione del numero di richieste pervenute e del numero di richieste soddisfatte. • Rilevazione della durata del progetto: 1. previsto in sede di approvazione 2. di realizzazione dell’intervento in relazione ai tempi di attesa per il servizio definitivo • Questionari di rilevazione della soddisfazione del cliente 72 Piano di Zona dei Comuni di Nichelino, None, Vinovo e Candiolo SCHEDA PER LA PER LA PROGETTAZIONE INTEGRATA TAVOLO TEMATICO DISABILITA’ PROBLEMATICA: Incremento di servizi assistenziali, educativi, sanitari. Elementi di definizione dell’azione DENOMINAZIONE DELL’AZIONE RESPONSABILE DELL’AZIONE SOGGETTI COINVOLTI DI CUI ALL’ACCORDO DI PROGRAMMA LOCALIZZAZIONE DELL’ATTIVITA’ TEMPISTICA Servizio “Convivenza guidata”. Progetti individuali alternativi alla residenzialità per persone disabili con autonomie sufficienti da potersi autogestire in alcuni momenti della giornata. FASCIA DI APPARTENENZA: Fascia c CAPIENZA STRUTTURA: N. 4 CISA 12/ASL 8 CISA 12 ASL 8 Cooperazione Sociale Nichelino 2005: 1. Reperimento dell’alloggio 2. Lavori di adeguamento per la realizzazione del servizio 3. Affidamento a cooperativa sociale della gestione del servizio 4. Avvio del servizio indicativamente da novembre 2005 2006: 1. Consolidamento del servizio 2. Valutazione del servizio offerto con: • Ospiti • Famigliari • Operatori sociali e sanitari coinvolti 2007: Valutazione del servizio offerto con: • Ospiti • Famigliari 73 • RISORSE NECESSARIE PERSONALE FORMAZIONE DEL PERSONALE STRUMENTI LOGISTICI FINANZIARIE MODALITA’ DI ATTUAZIONE Operatori sociali e sanitari coinvolti Il servizio prevede un organico minimo così composto: Personale educativo: 2 unità part time 28 ore settimanali, per un totale di 40 ore settimanali Personale assistenziale: 1 ADEST/OSS part time 20 ore settimanali per un totale di 28 ore settimanali - Personale aggiuntivo: supervisione part time 1 ora settimanale A carico della cooperativa affidataria. Per l’apertura del servizio si può prevedere l’attuazione di uno specifica formazione di 50 ore per tutti gli operatori che avviano il servizio. Sarà ripartita in tre moduli: Condivisione del modello teorico ed aspetti organizzativi del servizio Interventi educativi a supporto della rete dell’ospite e dell’integrazione sociale nel territorio Interventi educativi a supporto degli inserimenti lavorativi e attività di risocializzazione. Alloggio composto da: - entrata - 1 stanza pranzo/soggiorno con lato cucina - 1 bagno accessibile - 1 bagno - 2 camere da letto di 18 mq ciascuna - ripostiglio Arredo auto 5 posti Il costo annuo del servizio è quantificabile in Euro 109.000,00 comprensivi di IVA 4%. Specificità e senso del progetto La convivenza guidata si caratterizza come servizio residenziale funzionale alla soddisfazione dei bisogni della persona, al mantenimento delle capacità e dei livelli di autonomia acquisiti, al percorso di crescita personale e all’inserimento sociale. Il progetto si rivolge a persone, con disabilità con sufficiente autonomia, ma necessità di supporti, provenienti dalla famiglia o da realtà comunitarie come gruppo appartamento o casa famiglia. Il servizio si pone il fine di realizzare un percorso di - 74 vita diversificato ed equilibrato comprendente: una casa in cui abitare, un lavoro e del tempo libero, una rete d’interazioni sociali. Gli obbiettivi educativi mirano a raggiungere una buona capacità di svolgere attività diversificate ed un’effettiva assunzione di responsabilità. La convivenza guidata mira ad elevare l’effettiva qualità della vita che può essere la misura fondamentale dell’efficacia dei progetti educativi. Strumenti per la realizzazione dei percorsi sono l’operare in sinergia, e la co-progettazione. Il progetto, pensato, costruito e attivato in rete con le strutture ed i servizi Per ogni ospite è redatto un progetto individuale. L’intervento educativo assume valenza di appoggio, di consiglio di indirizzo. Attiva la presenza ogni volta che è necessario, ma non si sostituisce mai a realizzare ciò che l’ospite può o deve fare. Il progetto segue l’evoluzione dell’ospite, modificandosi e verificandosi in itinere. Si qualifica quindi per la sua flessibilità, e per la capacità di osservare e intervenire tempestivamente potenziando i cambiamenti positivi prodotti o correggendo gli effetti negativi che eventualmente emergono. Metodologia I presupposti di base del lavoro di rete costituiscono un punto di partenza imprescindibile, affinché la complessità delle problematiche connesse alla disabilità non vengano affrontate in modo riduttivo o isolato. Ciò consente di integrare diversi livelli descrittivi per maturare la consapevolezza che ciascuna visione del problema e ciascuna professionalità che vi è coinvolta svolge un ruolo "parziale", indispensabile ma non sufficiente a cogliere e a modificare la complessità del problema stesso. Il progetto è definito in termini di spazi di esperienza personale, esperienza di autonomie concrete e quotidiane da mettere alla prova ( da soli ), e poi rielaborare e verificare (con gli educatori). Ciò determina spazi di assenza e di rischio da parte degli educatori con le relative 75 responsabilità. Diventa necessario modulare la distanza e la presenza educativa per garantire quegli spazi di “messa alla prova” in proprio. Nello specifico per la disabilità lieve questo procedere per tentativi è importante anzi fondamentale. Nel frattempo è necessario anche offrire momenti di rielaborazione e correzione rendendo il contesto educativo e progettuale aderente e rispondente agli imprevisti effettivi della vita quotidiana. Procedure di ammissione / dimissione Il servizio di Convivenza Guidata accoglierà utenti proposti dall’Unità di Valutazione Handicap del Distretto di Nichelino. Le ammissioni e le dimissioni degli ospiti del servizio, devono seguire precisa prassi operativa e progettuale concordata e stabilita con gli operatori di riferimento, i famigliari e i ragazzi stessi. Criteri d’inserimento Il progetto prevede un percorso di autonomia per le persone con disabilità medio lieve che sono già in possesso di caratteristiche e di specifiche capacità quali: - consensualità nel condividere il progetto. - predisposizione a convivere. - condizioni di salute non particolarmente compromesse. - consolidate autonomie personali (specificate nel paragrafo: le autonomie d’ingresso). Questi prerequisiti sono considerati necessari relativamente al percorso di acquisizione di autonomie ulteriori e più complete. In convivenza guidata tali processi possono continuare, moltiplicarsi o concludersi. E dovranno essere previste nel Progetto Educativo Individuale le necessarie verifiche al fine di stabilire quali esiti potranno essere raggiunti in quel percorso. Questo servizio, infatti, si connota anche come offerta di formazione alla 76 massima autonomia oltre che come opportunità residenziale meno protetta. Nella sua particolare declinazione sperimentale poi rappresenta il naturale passaggio verso esperienze di convivenza ed autonomia per persone che non hanno ancora sperimentato la vita in comune o fuori del contesto famigliare. Il progetto sarà condiviso e negoziato attraverso un contratto stipulato con l’ospite. Il servizio sociale inviante come parte terza lo approva e garantisce i necessari interventi di verifica. Autonomie d’ingresso E’ richiesta un’autonomia medio alta in termini di: - cura della persona dei propri spazi e tempi - inserimento lavorativo e gestione dei rapporti ad esso collegati - capacità di muoversi attraverso l’uso dei mezzi pubblici - uso del denaro ed eseguire piccoli acquisti - minima abilità domestica e routine di cura del proprio luogo di vita - uso dei servizi della comunità: bar, negozi, ecc. La definizione di tali requisiti deriva naturalmente dal modello di servizi residenziali (e della loro integrazione) a cui si fa riferimento. I prerequisiti richiesti, sono spesso gli obbiettivi raggiunti nell’ambito dei servizi dei Gruppi Appartamento. Tipologia d’utenza Il progetto si rivolge a persone, con disabilità intellettive lievi e medio lievi ultraquattordicenni di sesso maschile provenienti dalla famiglia o da realtà comunitarie ( gruppo appartamento o casa famiglia ) per le quali l’UVH ha richiesto la collocazione in ambiti residenziali d’ampia autonomia. 77 Arredamento L'appartamento sarà completamente arredato con mobili, elettrodomestici, stoviglie, tende, biancheria e quant'altro necessita alla vita domestica. Sarà dotato anche di un telefono che permetterà agli ospiti di telefonare a famigliari e amici e di contattare gli educatori quando non sono presenti. Organizzazione del servizio La Convivenza Guidata è organizzata con la massima flessibilità. Gli ospiti avranno le chiavi dell'appartamento e la possibilità di abitare come in una casa normale. Gli operatori saranno presenti durante alcune parti della giornata fornendo una presenza finalizzata. Gli interventi saranno quindi mirati a garantire: presenza, supporto e normatività, contenimento, cura, tutela, sviluppo e mantenimento delle autonomie e delle capacità acquisite. Gli interventi si focalizzeranno nelle aree specifiche di: vita domestica, inserimento sociale, territoriale e lavorativo. Le attività che coinvolgono le persone ospitate sono parte integrante e qualificante del progetto di convivenza guidata e si configurano come strumenti per il conseguimento degli obbiettivi della progettualità individualizzata. Sono organizzate direttamente dagli operatori del servizio o individuate tra quelle presenti sul territorio e sono preventivamente concordate con le persone ospitate. Saranno strutturate nell’ambito delle seguenti aree di intervento: - Area della cura della persona - Area della cura dello spazio abitativo - Area del tempo libero - Area della socializzazione Orario E’ ipotizzato su due fasce quotidiane: 10 ore il giorno per sette giorni la settimana, presumibilmente 8,30-14,00 78 17,30-22,00. Si prevede una prestazione flessibile che terrà dei bisogni degli ospiti loro ritmi definiti impegni lavorativi, integrazione sociale e sequenzialità della domestica. conto e dei dagli di dalle vita Strumenti Il personale operante si avvale dei seguenti strumenti di lavoro: Riunione d’équipe. Ha frequenza settimanale. Supervisione. Si svolge ogni quindici giorni con la presenza di un tecnico specializzato. Incontri con i famigliari. Sono previsti incontri periodici fra educatore referente dell’ospite e le famiglie. Incontri con l’Assistente Sociale. Permettono di condividere la progettazione. Condividere e finalizzare risorse. Sono un fondamentale momento di verifica delle tappe previste. La Riunione con gli ospiti. Si svolge ogni settimana. Regole della Convivenza guidata. Costituiscono sostegni, riferimenti, aiuti, al fine di …” dare attuazione al processo di crescita individuale e differenziato”. La Referenza. E’ lo strumento attraverso il quale l’educatore diventa punto di riferimento particolare di un ospite, permette la costruzione di un legame professionale che costruisce autorevolezza. Il Colloquio individuale (colloquio d’aiuto) rappresenta uno spazio formale ed esclusivo tra ospite ed educatore. Il diario giornaliero sul quale sono annotati gli accadimenti principali della giornata. La rete relazionale. Il progetto educativo si fa scrupolo di conservare l’intera rete relazionale preesistente. Essa costituisce un bagaglio fondamentale che definisce 79 l’identità del soggetto e le influenza carattere e comportamenti. La permanenza nella convivenza guidata deve altresì permettere e favorire l’estensione della rete relazionale dell’ospite promuovendo altre occasioni di incontro, socializzazione e crescita individuale. Soggiorni e tempo libero Sono previsti 7 giorni di vacanza in massima autonomia. Si attiveranno risorse per programmare attività da svolgersi nel tempo libero, anche attraverso il costante monitoraggio delle risorse presenti in ambito territoriale. Criteri di uscita Sono previste verifiche intermedie dei livelli di autonomia raggiunti. Le verifiche potranno confermare i livelli di autonomia e di protezione offerti, garantendo però capacità di evoluzione con la ridefinizione del PEI o indirizzare l’ospite per progetti di uscita diversi (massima autonomia). Obiettivi educativi e risultati attesi La progettualità educativa si fonda sull’osservazione e quindi sull’individuazione dei bisogni delle persone ospitate; affronta i problemi concreti per migliorare la loro qualità di vita, si pone degli obbiettivi operativi che favoriscano benessere e socialità. Essi mirano ad: • Operare affinché lo spazio della convivenza sia percepito e vissuto come proprio; • Accompagnare alla scoperta delle proprie abilità e autonomie, mantenendo nel tempo quelle già raggiunte; • Favorire relazioni di solidarietà, stima e di autoaiuto, capaci di consolidare rapporti di rispetto, amicizia e affettività; • connotare il contesto di convivenza come dimensione inserita in un’ampia rete che favorisca 80 • • • • • • MONITORAGGIO E CONTROLLO l’integrazione e lo scambio socio-ambientale; mantenere ogni possibilità concreta di inserimento lavorativo; co-progettare con le persone ospitate per restituire loro identità e responsabilità del proprio percorso nel contesto di convivenza guidata; rafforzare la rete di relazioni in cui sono già inseriti, fornendo loro strumenti e modelli di presenza partecipativa in essa; accompagnare e sostenere nella ricerca di spazi abitativi diversi da quello della convivenza guidata; valorizzare e incrementare con continuità l’apprendimento professionale degli educatori per offrire risposte adeguate ai bisogni degli ospiti; definire gli standard qualitativi dei servizi erogati. Modalità di monitoraggio e verifica di progetti realizzati Premessa metodologica Il funzionamento operativo dei servizi presuppone una continua attenzione al controllo della qualità dei processi e dei risultati, attraverso una ridefinizione in itinere degli obiettivi e degli strumenti utilizzati. In questo modo si delinea un modello organizzativo non statico, ma orientato al criterio della flessibilità, finalizzato agli obiettivi da perseguire. La progettazione e la verifica divengono così elementi concatenati e metodologicamente centrali al processo di lavoro, articolandosi verso la continua ricerca di coinvolgimento dei diversi attori organizzativi, compresa l’utenza che fruisce dei servizi. Tale coinvolgimento garantisce il superamento di un’ottica autoreferenziale nella delicata fase di valutazione del progetto. E’ ormai sempre più necessario un impegno da parte dei gestori dei servizi alla persona, con la collaborazione della Amministrazione Pubblica, per individuare ambiti e criteri specifici che definiscano il livello della qualità garantita nella erogazione dei servizi preposti. La domanda di servizi di assistenza alla persona, è sempre più complessa, diversificata e specifica. I diversi servizi, comportano una sequenza di attività, determinate dalla relazione fra i diversi attori del processo che si instaura, con caratteristiche di interdipendenza e di reciprocità, tra i committenti, il professionista e l’utilizzatore. La globalità delle caratteristiche di un servizio, che lo rendono capace di soddisfare esigenze esplicite ed implicite di un utilizzatore, costituisce la “qualità del servizio”. Per procedere ad un’attenta valutazione di efficienza, efficacia e 81 funzionalità del progetto è quindi indispensabile giungere ad una standardizzazione che, pur preservando e promuovendo le peculiari caratteristiche di ciascun servizio, lo renda analizzabile e valutabile sulla base di criteri e standard il più possibile oggettivi ed analitici. Il processo di valutazione improntato ai criteri suddetti consente inoltre di condividere le buone prassi individuate nel percorso e di trasferire eventuali caratteristiche sperimentali del progetto ad altre realtà. Lo spirito pubblico ormai prevalente nelle comunità locali, richiede sempre più trasparenza nella possibile valutazione dei servizi. Per una corretta valutazione della qualità ed un’ampia verifica dell’andamento globale del servizio, è quindi necessario individuare degli indicatori nelle seguenti aree: indicatori di struttura che rispondano alle esigenze di valutazione degli aspetti strutturali del servizio, valutazione dello stato dell’immobile, dell’organizzazione del lavoro, dell’organizzazione e dell’utilizzazione degli spazi, delle opportunità interne ed esterne esistenti; indicatori di processo che rispondano alle esigenze di valutazione delle procedure assistenziali riabilitative messe in atto nel rispetto della dignità della persona assistita; indicatori di esito: poiché gli obiettivi dell’assistenza riguardano l’aumento delle relazioni e l’integrazione sociale, il protagonismo dell’utente, al fine di ristabilire le capacità funzionali, ridurre il dolore e la sofferenza del soggetto, la qualità dell’assistenza dovrebbe essere misurata nei termini del raggiungimento di tali obiettivi. Inoltre è fondamentale che i suddetti indicatori prevedano il punto di vista, e quindi la valutazione del grado di soddisfazione, degli utenti, dei famigliari, degli operatori e del committente. In questo percorso, è indispensabile la condivisione del lavoro, per la ricerca dei parametri e degli indicatori più adatti, con l’interlocutore fondamentale nel processo di erogazione dei servizi, il committente pubblico. La ricerca della qualità attraverso la messa a punto di variabili chiave dei servizi alla persona – contenuti essenziali ed accessori al servizio, indicatori di qualità individuati in vari punti di vista dei soggetti che intervengono nel processorappresenta un impegno che comunque deve accomunare l’ente gestore con la Amministrazione Pubblica. 82 Strumenti e modalità di valutazione Il monitoraggio del progetto e la valutazione della qualità dei servizio viene garantito attraverso l’impiego di strumenti quali: le griglie di valutazione che raccolgono indicatori significativi relativi ad aspetti di qualità della struttura, dei processi ed indicatori di esito. Predisposte per ogni singolo servizio e strettamente correlate alla redazione del progetto consentono una puntuale valutazione di efficienza dei servizi, a partire da standard di qualità dettagliati per ogni aspetto significativo. L’esame di congruità ha luogo con cadenza annuale e prevede una specifica procedura di verifica: 5. la raccolta dei dati relativi agli indicatori presi in esame ed elencati nella griglia dei requisiti di qualità, da effettuarsi a cura del referente di servizio; la valutazione dell’aderenza fra standard progettuali ed indicatori di verifica. 6. 7. La segnalazione di eventuali difformità relativamente agli standard prefissati e la conseguente predisposizione di strumenti finalizzati al superamento delle criticità rilevate; La valutazione relativa ad eventuali incrementi dei livelli di qualità e la conseguente modifica degli standard prefissati, esclusivamente in termini migliorativi, avviene nel corso della riunione annuale di programmazione del servizio, a cui partecipa l’intera équipe educativa. La valutazione dei livelli di qualità vede coinvolto il Cisa nella fase di valutazione di congruità e nell’ipotesi di modifica degli standard in termini migliorativi. 83 Piano di Zona dei Comuni di Nichelino, None, Vinovo e Candiolo SCHEDA PER LA PER LA PROGETTAZIONE INTEGRATA TAVOLO TEMATICO DISABILITA’ PRIORITA’: Incremento di servizi assistenziali, educativi, sanitari. DENOMINAZIONE DELL’ATTIVITA’ DA REALIZZARE RESPONSABILE DELL’AZIONE SOGGETTI COINVOLTI DI CUI ALL’ACCORDO DI PROGRAMMA LOCALIZZAZIONE DELL’ATTIVITA’ Breve descrizione Progetto “Centro diurno”. Si propone di realizzare un nuovo centro diurno suddiviso in due nuclei da 10 posti (10+10) Indicare il nominativo dell’ente rappresentato CISA 12/ASL 8 Indicare i soggetti, pubblici e non, coinvolti CISA 12, ASL 8, cooperazione sociale Indicare comune/i e indirizzi Il locale è ancora da reperire. Dovranno essere rispettate la normativa di riferimento per quanto riguarda la metratura dei locali (D.G.R. 11/98, D.G.R. 38/92) e le caratteristiche per ospitare utenza disabile. 2005 (?) 2. 3. Reperimento della struttura da destinare a centro diurno Incarico ad un professionista per la progettazione dell’adeguamento dei locali secondo la normativa vigente 1. 2. 3. 4. Incarico ad una ditta per i lavori di adeguamento della struttura Individuazione degli ospiti e analisi dei bisogni Appalto concorso per l’affidamento della gestione del servizio Avvio del nuovo servizio ipotizzabile per la seconda metà del 2006 2. Consolidamento del servizio e presa in carico fino al raggiungimento dei posti previsti. TEMPISTICA 2006 (?) 2007 (?) 84 RISORSE NECESSARIE ALLA REALIZZAZIONE PERSONALE Indicare sinteticamente numero e qualifica Personale previsto dalla D.G.R. 230/97 per la tipologia del servizio. Per ogni nucleo da 10 sono previsti: • 2 educatori professionali a 38 ore settimanali • 2 adest/oss a 38 ore settimanali • infermiere professionale 5 ore settimanali • consulente per attività 9 ore settimanali FORMAZIONE DEL PERSONALE A carico della cooperativa affidataria del servizio STRUMENTAZIONI LOGISTICHE FINANZIARIE Costi per l’adeguamento dei locali non preventivabili fino a quando non sarà identificata la struttura 2. Costi per arredamento: euro 70.000 di massima 3. Canone annuo complessivo per la gestione del servizio - 20 posti - euro 470.000 di massima, da ripartirsi al 70% (pari ad euro 329.000) a carico dell’ASL 8, al 30% (pari a euro 141.000) a carico del CISA 12. Testo Il presente progetto vuole conciliare sia la qualità e la valenza educativa della frequenza ad un centro diurno per persone ultraquattordicenni, sia la necessità di utilizzare le risorse presenti sul territorio quali occasioni di integrazione e di valorizzazione delle capacità delle persone disabili. I locali dovranno essere organizzati pensando alla gestione di due nuclei operativi da 10 posti, prevedendo per es. spazi comuni per i laboratori (in tal modo da ottimizzare anche i costi per l’allestimento), spazi distinti per il consumo dei pasti e il soggiorno. 1. MODALITA' DI ATTUAZIONE Criteri/ aspetti da considerare nella progettazione MONITORAGGIO E CONTROLLO Testo • • Rilevazione del numero di richieste pervenute e del numero di richieste soddisfatte. Questionari di rilevazione della soddisfazione del cliente 85 Piano di Zona dei Comuni di Nichelino, None, Vinovo e Candiolo SCHEDA PER LA PER LA PROGETTAZIONE INTEGRATA TAVOLO TEMATICO DISABILITA’ PRIORITA’: Incremento di servizi assistenziali, educativi, sanitari. DENOMINAZIONE DELL’ATTIVITA’ DA REALIZZARE RESPONSABILE DELL’AZIONE SOGGETTI COINVOLTI DI CUI ALL’ACCORDO DI PROGRAMMA LOCALIZZAZIONE DELL’ATTIVITA’ Breve descrizione Progetto “Gruppo appartamento”. Si propone di realizzare un servizio residenziale da 5/6 posti per persone disabili mediolievi. Indicare il nominativo dell’ente rappresentato CISA 12/ASL 8 Indicare i soggetti, pubblici e non, coinvolti CISA 12, ASL 8, cooperazione sociale Indicare comune/i e indirizzi Il locale è ancora da reperire. Dovranno essere rispettate la normativa di riferimento per quanto riguarda la metratura dei locali (D.G.R. 34/97) e le caratteristiche per ospitare utenza disabile. 86 2005 (?) 4. Reperimento della struttura da destinare a gruppo appartamento 5. 6. 7. 8. 9. Incarico ad un professionista per la progettazione dell’adeguamento dei locali secondo la normativa vigente Incarico ad una ditta per i lavori di adeguamento della struttura Individuazione degli ospiti e analisi dei bisogni Appalto concorso per l’affidamento della gestione del servizio Avvio del nuovo servizio ipotizzabile per la fine del 2006 3. Consolidamento del servizio e verifica dell’andamento del progetto. TEMPISTICA 2006 (?) 2007 (?) RISORSE NECESSARIE ALLA REALIZZAZIONE PERSONALE Indicare sinteticamente numero e qualifica Personale previsto dalla D.G.R. 230/97 per la tipologia del servizio. • 4 educatori professionali a 38 ore settimanali • 2 adest/oss a 38 ore settimanali FORMAZIONE DEL PERSONALE A carico della cooperativa affidataria del servizio STRUMENTAZIONI LOGISTICHE - - Alloggio composto da: - entrata - 1 stanza pranzo/soggiorno con lato cucina - 1 bagno accessibile - 1 bagno - 3 camere da letto di 18 mq ciascuna - ripostiglio Arredo auto 5 posti FINANZIARIE Costi per l’adeguamento dei locali non preventivabili fino a quando non sarà identificata la struttura 5. Costi per arredamento: euro di massima 6. Canone annuo complessivo per la gestione del servizio - 6 posti - euro .000 di massima, da ripartirsi al 60% (pari ad euro .000) a carico dell’ASL 8, al 30% (pari a euro ) a carico del CISA 12. Testo Gli ospiti di un gruppo appartamento vivono in un contesto famigliare che valorizza le loro potenzialità, sviluppa le capacità di scelta, consentendo alle persone di acquistare maggior dignità, rispetto e stima di sé. Il progetto ha come obiettivo quello di sviluppare una capacità di comprensione e di azione il più autonoma possibile nel contesto sociale. Nel gruppo appartamento gli ospiti impareranno a suddividersi equamente le 4. MODALITA' DI ATTUAZIONE Criteri/ aspetti da considerare nella progettazione 87 responsabilità, a darsi delle regole comuni, ad occuparsi e a proteggere i loro spazi individuali, a rispettare quelli degli altri. La convivenza permetterà loro lo sviluppo di capacità relazionali, con modalità non solo di tipo richiedente, ma sostanzialmente di scambio. Si precisa che in tale tipologia di servizio si prevede la copertura degli operatori 24 ore su 24. Soggiorni e tempo libero Sono previsti 7 giorni di vacanza. Si attiveranno risorse per programmare attività da svolgersi nel tempo libero, anche attraverso il costante monitoraggio delle risorse presenti in ambito territoriale. MONITORAGGIO E CONTROLLO Testo • • Rilevazione del numero di richieste pervenute e del numero di richieste soddisfatte. Questionari di rilevazione della soddisfazione del cliente Piano di Zona dei Comuni di Nichelino, None, Vinovo e Candiolo SCHEDA PER LA PER LA PROGETTAZIONE INTEGRATA TAVOLO TEMATICO DISABILITA’ PRIORITA’: Incremento di servizi assistenziali, educativi, sanitari. DENOMINAZIONE DELL’ATTIVITA’ DA REALIZZARE RESPONSABILE DELL’AZIONE SOGGETTI COINVOLTI DI CUI ALL’ACCORDO DI PROGRAMMA Breve descrizione Progetto “Mini soggiorni”. 3. Si propone di offrire l’opportunità di un breve soggiorno (3 notti/ 4 giorni) in località di interesse turistico alle persone seguite sia dal servizio di assistenza domiciliare sia dal servizio di educativa territoriale. Indicare il nominativo dell’ente rappresentato CISA 12 Indicare i soggetti, pubblici e non, coinvolti CISA 12, ASL 8, cooperazione sociale 88 LOCALIZZAZIONE DELL’ATTIVITA’ Indicare comune/i e indirizzi A seconda dei bisogni e degli interessi delle persone partecipanti, verranno annualmente reperite strutture recettive attrezzate per ospitare persone disabili in località poco distanti, raggiungibili con un breve viaggio (es. agriturismi in campagna, ecc.). 2005 (?) Valutazione delle singole richieste e analisi dei bisogni. TEMPISTICA 2006 (?) 2. 3. 4. 5. Valutazione delle singole richieste e analisi dei bisogni. Elaborazione del progetto individuale per ogni partecipante e di alcuni progetti per piccoli gruppi. 6. Reperimento delle strutture per il mini soggiorno. 7. Realizzazione dell’intervento. 8. Verifica dell’esperienza con le persone interessate e con gli operatori coinvolti. PERSONALE Indicare sinteticamente numero e qualifica • Educatore professionale • Adest/OSS FORMAZIONE DEL PERSONALE A carico della cooperativa affidataria del servizio 2007 (?) RISORSE NECESSARIE ALLA REALIZZAZIONE Elaborazione del progetto individuale per ogni partecipante e di alcuni progetti per piccoli gruppi. Reperimento delle strutture per il mini soggiorno. Realizzazione dell’intervento. Verifica dell’esperienza con le persone interessate e con gli operatori coinvolti. 4. 5. STRUMENTAZIONI LOGISTICHE Strutture attrezzate per ospitare utenza disabile, reperibili in località poco distanti, con opportunità di svago e tempo libero. FINANZIARIE MODALITA' DI ATTUAZIONE Criteri/ aspetti da considerare nella progettazione MONITORAGGIO E 7. Costo orario di un educatore professionale euro 19,00 8. Costo orario di un adest/oss euro 17,00 9. Costo del vitto e dell’alloggio come da regolamento del CISA Totale costo giornaliero complessivo per utente: euro 150,00 circa X 3 notti= 450,00 per ospite. Testo Trascorrere un breve periodo di soggiorno fuori dal proprio ambiente famigliare rappresenta, per le persone seguite sia dal servizio di assistenza domiciliare sia dal servizio di educativa territoriale, un’occasione per: 4. sperimentare un’esperienza relazionale diversa; 5. consolidare autonomie legate alla vita quotidiana; 6. conoscere e vivere qualche giorno fuori casa, sperimentando il distacco dalle proprie figure di riferimento famigliari . La cooperativa a cui affidare il servizio viene individuata tra quelle operanti sul territorio in relazione alla tipologia di servizio richiesto. Testo • Rilevazione del numero di richieste pervenute e del numero di richieste 89 CONTROLLO • soddisfatte. Questionari di rilevazione della soddisfazione del cliente Piano di Zona dei Comuni di Nichelino, None, Vinovo e Candiolo SCHEDA PER LA PROGETTAZIONE INTEGRATA TAVOLO TEMATICO disabilità Problematica: mancanza di informazioni alle famiglie e alla cittadinanza. DENOMINAZIONE DELL’ATTIVITA’ DA REALIZZARE RESPONSABILE DELL’AZIONE Breve descrizione “Sportello disabilità”. Spazio di informazione rivolto ai cittadini che necessitano di informazioni relative alla disabilità, gestito da due associazioni presenti sul territorio (ANFASS e Il giglio), in collaborazione con il CISA 12 e i 4 comuni. Nota: Trattandosi una problematica trasversale anche ad altri tavoli tematici, è auspicabile un confronto al fine di integrare le progettualità e realizzare uno sportello unico. Indicare il nominativo dell’ente rappresentato CISA 12 90 SOGGETTI COINVOLTI DI CUI ALL’ACCORDO DI PROGRAMMA LOCALIZZAZIONE DELL’ATTIVITA’ Indicare i soggetti, pubblici e non , coinvolti Associazione “Il giglio”, ANFASS, CISA 12, ASL 8 Indicare comune/i e indirizzi Un ufficio comunale (es. sede dello sportello unico dove già attivo) disponibile 1 volta al mese per 4 ore per 11 mesi l’anno 2005 (?) 1. 2. Individuare un locale all’interno di ogni comune atto ad ospitare lo sportello Formazione dei volontari (min. 2 per ogni associazione partecipante) al fine di creare un bagaglio comune di informazioni TEMPISTICA 2006 (?) 2007 (?) 1. 2. 3. Attivazione dello sportello Distribuzione del materiale informativo prodotto o raccolto da fonti diverse Verifica dell’andamento dello sportello 1. Prosecuzione e incremento dell’attività qualora sia risultata efficace 91 RISORSE NECESSARIE ALLA REALIZZAZIONE PERSONALE Indicare sinteticamente numero e qualifica • N. 4 volontari (Due dell’ANFASS e due dell’associazione Il giglio) disponibilità richiesta: circa 7 ore mensili pro capite (di cui 4 per la gestione dello sportello, 3 per la riunione mensile con gli operatori) • 1 assistente sociale per n. 3 ore mensili • 1 educatore professionale per n. 3 ore mensili FORMAZIONE DEL PERSONALE N. 4 ore pro capite autogestite dal personale coinvolto STRUMENTAZIONI LOGISTICHE • 1 locale messo a disposizione da ogni comune per 4 ore al mese • 1 linea telefonica con segreteria telefonica • 1 computer con relativa stampante • Materiale di cancelleria FINANZIARIE Costo orario euro 17 • 1 assistente sociale per n. 3 ore mensili X 11 mesi Tot. Ore annue 33 • 1 educatore professionale per n. 3 ore mensili X 11 mesi Tot. Ore annue 33 Tot. Costo complessivo euro 1.122,00 MODALITA' DI ATTUAZIONE Criteri/ aspetti da considerare nella progettazione Testo I volontari allo sportello avranno il compito di raccogliere le domande/richieste dei cittadini/utenti e in base alla loro esperienza/formazione dare una prima informazione e annotare le richieste su un apposito modulo. Le richieste verranno poi vagliate in una riunione che si terrà una volta al mese della durata di 3 ore nella quale saranno presenti un Rappresentante per Associazione, un Educatore Professionale e un Assistente Sociale. Testo MONITORAGGIO E CONTROLLO 1. 2. Rilevazione del numero delle richieste pervenute Rilevazione del numero delle richieste soddisfatte 92 TAVOLO MINORI E FAMIGLIE 93 Piano di Zona dei Comuni di Nichelino, None, Vinovo e Candiolo INDIRIZZI PER LA PROGETTAZIONE INTEGRATA - SCHEDA PER LA DEFINIZIONE DEGLI OBIETTIVI PERSEGUIBILI TAVOLO TEMATICO DESCRIZIONE DEL MINORI E FAMIGLIE 1) CARENZA DI SERVIZI EDUCATIVI E SCOLASTICI A SOSTEGNO DELLE FAMIGLIE CON FIGLI MINORI PROBLEMA DA AFFRONTARE Eventuali integrazioni alla descrizione del problema (dati quantitativi e qualitativi) Dati liste attesa: Nido di Nichelino n. 108 al 07.02.05 Materne Nichelino n. 141 bambini di cui n. 47 di fuori zone e 12 nati nel 2003 (di anni 2 e mezzo) Materne Vinovo n. 15 Materne None n. 46 Materne Candiolo n. 4 Aumento di nuclei monoparentali, soprattutto femminili, con figli minori senza reti familiari di supporto che svolgo attività lavorative in orari che non sono “coperti” da servizi. OBIETTIVI 1 PERSEGUIBILI IN RAPPORTO AL PROBLEMA DA AFFRONTARE 2 - eliminare o ridurre le liste d’attesa (nido, materne) potenziando ciò che esiste o individuando soluzioni alternative alle strutture (es. micronidi, aiuto economico per inserimenti fuori zona, ecc….) - offrire servizi o attività diversificate (3/13 anni) per venire incontro alle diverse esigenze familiari (accudimento) e dei minori (svago): 1. orari più elastici durante la settimana e nel periodo estivo coordinando le proposte sul territorio 2. unificare sul territorio i giorni di chiusura delle diverse scuole al fine di evitare problemi alle famiglie che hanno più figli che frequentano scuole diverse. 94 Piano di Zona dei Comuni di Nichelino, None, Vinovo e Candiolo INDIRIZZI PER LA PROGETTAZIONE INTEGRATA - SCHEDA PER LA DEFINIZIONE DEGLI OBIETTIVI PERSEGUIBILI TAVOLO TEMATICO MINORI E FAMIGLIE 2) INSUFFICIENTE RISPOSTA ALLE RICHIESTE DI SUPPORTO PSICOLOGICO DI MINORI E DI GENITORI IN DIFFICOLTA’ DESCRIZIONE DEL PROBLEMA DA AFFRONTARE Eventuali integrazioni alla descrizione del problema (dati quantitativi e qualitativi) Dalla rilevazione sono emersi i seguenti aspetti: 1) prolungamento dei tempi di attesa per la presa in carico 2) sospensione dei trattamenti al primo inquadramento 3) difficoltà a mantenere i trattamenti nei tempi concordati con gli altri servizi coinvolti 1 OBIETTIVI - potenziare interventi di carattere preventivo offrendo maggiore spazi di supporto ai genitori 1. es. Spazi Ascolto per genitori:individuali, di coppia, di gruppo 2. “Scuola per genitori” (incontri a tema) PERSEGUIBILI - “accompagnare” le famiglie nei passaggi scolastici tra i vari ordini di scuole attraverso l’integrazione Scuola/servizi Socio Sanitari IN RAPPORTO AL PROBLEMA DA AFFRONTARE 2 Potenziare la presa in carico psicologica degli adulti con figli per problematiche individuali 3 Potenziare presa in carico psicologica dei minori e delle loro famiglie al fine di garantire la progettualità terapeutica secondo le esigenze di ogni singola situazione 4 - potenziare i servizi amministrativi e la strumentazione per la messa in rete con gli altri enti del territorio 95 Piano di Zona dei Comuni di Nichelino, None, Vinovo e Candiolo INDIRIZZI PER LA PROGETTAZIONE INTEGRATA - SCHEDA PER LA DEFINIZIONE DEGLI OBIETTIVI PERSEGUIBILI TAVOLO TEMATICO MINORI E FAMIGLIE 3) CARENZA DEL TRASPORTO PUBBLICO SU TUTTO IL TERRITORIO E SOPRATTUTTO DEI COLLEGAMENTI CON NICHELINO sede dell’ASL DESCRIZIONE DEL PROBLEMA DA AFFRONTARE Eventuali integrazioni alla descrizione del problema (dati quantitativi e qualitativi) Collegamenti con Nichelino e tra i 4 comuni del Consorzio (sede ASL, piscine, Centro Tumori) Nichelino - Centro Tumori di Candiolo (auto o linea intercomunale che si prende in C.so Unione Sovietica e non transita per i comuni del terriotorio) Vinovo- Nichelino (Sadem della linea Torino Carignano e navetta 35 solo per Garino Vinovo- Centro Tumori auto propria Vinovo e Frazioni in studio Circolare il giorno del mercato settimanale None- Nichelino auto o treno None con frazioni Circolare il giorno del mercato. None- Centro Tumori auto. Fase di studio navetta None- Vinovo auto Candiolo- Nichelino 35 navetta - treno Candiolo- Centro Tumori auto Candiolo- None Treno Candiolo- Vinovo auto 1 OBIETTIVI PERSEGUIBILI IN RAPPORTO AL PROBLEMA DA AFFRONTARE Potenziare il collegamento tra i comuni del Consorzio ed adeguare gli orari delle tratte alle esigenze primarie della popolazione (orari di lavoro, orari scolastici, apertura ambulatori sanitari e dei luoghi di svago) Si rimanda la progettazione la Tavolo che si occuperà delle “Trasversalità”. 96 Piano di Zona dei Comuni di Nichelino, None, Vinovo e Candiolo INDIRIZZI PER LA PROGETTAZIONE INTEGRATA - SCHEDA PER LA DEFINIZIONE DEGLI OBIETTIVI PERSEGUIBILI TAVOLO TEMATICO DESCRIZIONE DEL MINORI E FAMIGLIE 4) CARENZA, IN TUTTI I COMUNI, DI ATTIVITA’ RIVOLTE AI GIOVANI PER FAVORIRE L’AGGREGAZIONE E L’INTEGRAZIONE anche attraverso nuove strategie di coinvolgimento degli stessi PROBLEMA DA Eventuali integrazioni alla descrizione del problema (dati quantitativi e qualitativi) AFFRONTARE 1 Coinvolgere i giovani Coordinamento Giovani). nella progettazione delle attività (Es. 2 Mettere in rete le attività e le iniziative dei vari Comuni e ove possibile creare sinergie. OBIETTIVI PERSEGUIBILI IN RAPPORTO AL PROBLEMA DA AFFRONTARE 3 Coinvolgere nelle future iniziative gli altri attori del territorio che si occupano di minori e famiglie che non hanno partecipato al tavolo (Parrocchie, associazionismo, Forze dell’ordine, ecc. ) 4 Creare spazi o riconvertire strutture già esistenti (es. Centro d’incontro di Candiolo e vecchia scuola materna di None), opportunamente collegate da mezzi pubblici, per destinarle a luoghi di aggregazione e socializzazione tra giovani affidandone la gestione a personale competente. 97 Piano di Zona dei Comuni di Nichelino, None, Vinovo e Candiolo INDIRIZZI PER LA PROGETTAZIONE INTEGRATA - SCHEDA PER LA DEFINIZIONE DEGLI OBIETTIVI PERSEGUIBILI TAVOLO TEMATICO DESCRIZIONE DEL MINORI E FAMIGLIE 5) INSUFFICIENTE INTEGRAZIONE TRA SERVIZI SOCIALI, SANITARI E SCUOLE SIA SUL FRONTE DELLA PREVENZIONE DEL DISAGIO CHE DELLA PROMOZIONE DELL’AGIO PROBLEMA DA Eventuali integrazioni alla descrizione del problema (dati quantitativi e qualitativi) AFFRONTARE 1 Definire protocollo tra Enti sui minori a rischio con il coinvolgimento delle scuole attraverso la figura della Funzione Strumentale (es. Referenti alla Salute) OBIETTIVI PERSEGUIBILI IN RAPPORTO AL PROBLEMA DA AFFRONTARE 2 Creare un Tavolo permanente sulla tematica minori per: 1. condividere le informazioni 2. coordinare le iniziative 3. promuovere nuovi progetti integrati 4. pubblicizzare le attività 98 Piano di Zona dei Comuni di Nichelino, None, Vinovo e Candiolo SCHEDA PER LA PROGETTAZIONE INTEGRATA TAVOLO TEMATICO MINORI E FAMIGLIE DENOMINAZIONE DELL’ATTIVITA’ DA REALIZZARE DESTINATARI Punto 1 Obiettivo 1) Baby parking Destinatari primari: bambini di Nichelino nella fascia d’età 13 mesi 3 anni (con possibilità ampliamento a 6 anni) Destinatari secondari: genitori lavoratori, genitori con situazioni problematiche. Lista d’attesa al 07.02.05: n. 108 bambini RESPONSABILE DELL’AZIONE Comune di Nichelino SOGGETTI COINVOLTI DI CUI ALL’ACCORDO DI PROGRAMMA Comune di Nichelino (eventuali altri comuni del Consorzio) LOCALIZZAZIONE DELL’ATTIVITA’ Comune di Nichelino: sede da ricercare 99 - progettazione dettagliata ricerca locali reperimento risorse predisposizione regolamento 2006 (?) - allestimento spazi pubblicizzazione del servizio apertura settembre/dicembre 2007 (?) - proseguimento delle attività monitoraggio in itinere verifiche ed eventuali modifiche all’organizzazione, possibilità di ampliamento ai bambini fino ai 6 anni, ecc…. entro 31.12.07 ri-programmazione dell’attività in relazione a quanto emerge dalle verifiche 2005 (?) TEMPISTICA PERSONALE RISORSE NECESSARIE ALLA REALIZZAZIONE - n. 3 educatori prima infanzia o servizi territoriali (con qualifica regionale) n. 1 operatore FORMAZIONE PERSONALE - partecipazione alla formazione permanente del personale del nido STRUMENTALI E LOGISTICHE - locali idonei con un minimo di mq. 175 totali arredi gioco (contenitori, materassi a terra, tavolini, armadietti, sedie, fasciatoi) altre attrezzature idonee al funzionamento FINANZIARIE Costo iniziale - costo allestimento struttura - costo arredi Totale € 80.000,00 € 40.000,00 € 120.000,00 Costi Fissi annuali - costo personale - costo gestione (utenze, materiale di consumo) - costo materiale didattico Totale € € € € 85.000,00 6.000,00 1.000,00 92.000,00 N.B.: possibilità di accedere a finanziamenti regionali Favorire la creazione di servizi in risposta alle molteplici e crescenti esigenze delle famiglie, con disponibilità di spazi organizzati e attrezzati, consentendo ai bambini opportunità educative, di socialità e di comunicazione. Questo servizio dovrà inserire le proprie attività in rete con gli altri servizi educativi, sociali e Criteri/ aspetti da considerare nella sanitari del territorio. MODALITA' DI ATTUAZIONE progettazione Le necessità emergenti sono: - ridurre la lista d’attesa 100 - - offrire un servizio ai genitori in cerca di lavoro che, in assenza di rete familiare, richiedono l’accudimento dei figli anche solo per alcune ore della giornata ( es. colloqui di lavoro) o per periodi limitati (es. contratti di lavoro a tempo determinato, periodi di prova, malattie di familiari, ecc…) flessibilità alle richieste di genitori con orari di lavoro che prevedono una lunga interruzione a metà giornata (pausa pranzo 12,30/15,00) con la possibilità di ricongiungimento del bambino con la mamma o il papà. Il Servizio offre: - massima capienza contestuale 25 bambini - frequenza per non più di 5 ore consecutive al giorno senza il pranzo e flessibile in base alle necessità - orario di apertura: dalle ore 8,00/8,30 alle 18,30/19 per tutto l’anno - possibilità di iscrizione in qualsiasi momento dell’anno - pagamento in proporzione al reddito ISEE ed all’effettiva frequenza - non vincolo di continuità (possibilità di frequenza occasionale) MONITORAGGIO E CONTROLLO Verifiche: 2005 avvio progettazione 2006 apertura servizio 2007 valutazione attività, frequenza, rispondenza agli obiettivi fissati Verifica a cura del Comune di Nichelino 101 Piano di Zona dei Comuni di Nichelino, None, Vinovo e Candiolo SCHEDA PER LA PROGETTAZIONE INTEGRATA TAVOLO TEMATICO MINORI E FAMIGLIE – Punto 1) Obiettivo 1) DENOMINAZIONE DELL’ATTIVITA’ DA REALIZZARE DESTINATARI NUOVA SCUOLA MATERNA NICHELINO con n. 5 sezioni – n. 28 posti per sezione Tot. 140 bambini Destinatari primari: bambini di Nichelino nella fascia d’età 2 anni e mezzo e 5 anni e mezzo. Destinatari secondari: genitori lavoratori, genitori con situazioni problematiche. Lista d’attesa al 30.03.05: n. 141 bambini di cui n. 47 di fuori zone e 12 nati nel 2003 (di anni 2 e mezzo) Scuola Materna “A.Negri” n. dom. 118 Scuola Materna “Mirò” 52 lista attesa n. 31 posti disp. N. 87 lista attesa n. 31 n. dom. 83 (di cui 6 del 2003 e 35 f.z.) posti disp. N. Scuola Materna “Andersen” n. dom. 72 (di cui 6 del 2003 e 12 f.z.) posti disp. N. 49 lista attesa n. 23 Scuola Materna “Piaget” n. dom. 87 . Scuola Materna “Collodi” n. dom. 47 Scuola Materna “Frank” n. dom. 91 RESPONSABILE DELL’AZIONE posti disp. N. 64 lista attesa n. 23 posti disp. N. 35 lista attesa n. 12 posti disp. N. 70 lista attesa n. 21 Comune di Nichelino 102 SOGGETTI COINVOLTI DI CUI ALL’ACCORDO DI PROGRAMMA Comune di Nichelino e Direzione Didattica I Circolo LOCALIZZAZIONE DELL’ATTIVITA’ Comune di Nichelino: Via Trento 2005 (?) TEMPISTICA 2006 (?) - richiesta mutuo per costruzione edificio - costruzione edificio - 2007 (?) - autorizzazione al funzionamento per n. 1 sezioni acquisto arredi adempimenti di legge comunali per l’utilizzo della struttura adempimenti con il C. S. A. da parte dell’ente locale e da parte della Direzione Didattica per la gestione della scuola avvio attività settembre 2007 PERSONALE RISORSE NECESSARIE ALLA REALIZZAZIONE - insegnanti scuola materna designante dallo stato in base alle sezioni autorizzate (n. 2 insegnati per n. 1 sezioni) personale ausiliario designato dalla direzione didattica in base alle sezioni autorizzate personale addetto alla ristorazione scolastica ed eventuale personale educativo di assistenza all’handicap a carico del comune di Nichelino FORMAZIONE PERSONALE STRUMENTALI E LOGISTICHE Costruzione dei locali, allestimento, impiantistica, arredi: Comune di Nichelino FINANZIARIE Costi iniziali 2006/2007 - costi dell’opera - arredi e allestimento Totale € 800.000,00 € 27.000,00 € 827.000,00 Costi fissi di gestione dal 2007 - utenze e manutenzione - personale addetto ristorazione Totale - insegnati a carico stato MODALITA' DI ATTUAZIONE Criteri/ aspetti da considerare nella progettazione € 6.500,00 € 20.300,00 € 26.800,00 Necessità di rispondere alle esigenze espresse dalla cittadinanza riducendo lista d’attesa, proponendo un ambiente ludico ed educativo stimolante per la crescita psico-fisica dei bambini compresa tra i tre ed i sei anni La scuola offrirà a regime il funzionamento di n. 5 sezioni. Si precisa che il C.S.A. consente l’attivazione di una sezione per anno scolastico e quindi per 103 l’anno scolastico 2007 è prevista l’apertura di una sola Successivamente si provvederà alla richiesta delle ulteriori classi MONITORAGGIO E CONTROLLO sezione. 2005: - verifica iter burocratico per acquisizione mutuo 2006: - verifica stato di avanzamento lavori 2007: - verifica autorizzazioni richieste, predisposizione bandi di gara per allestimenti e acquisto arredi - inaugurazione scuola materna Piano di Zona dei Comuni di Nichelino, None, Vinovo e Candiolo SCHEDA PER LA PROGETTAZIONE INTEGRATA TAVOLO TEMATICO MINORI E FAMIGLIE – Punto 1) Obiettivo 1) DENOMINAZIONE DELL’ATTIVITA’ DA REALIZZARE DESTINATARI APERTURA N. 2 SEZIONI DI SCUOLA MATERNA NICHELINO presso Scuola elementare Papa Giovanni XXIII – n. 28 posti per sezione Tot. N. 56 bambini Destinatari primari: bambini di Nichelino nella fascia d’età 2 anni e mezzo e 5 anni e mezzo. Destinatari secondari: genitori lavoratori, genitori con situazioni problematiche. Lista d’attesa al 30.03.05: n. 141 bambini di cui n. 47 di fuori zone e 12 nati nel 2003 (di anni 2 e mezzo) Scuola Materna “A.Negri” n. dom. 118 Scuola Materna “Mirò” 52 lista attesa n. 31 posti disp. N. 87 lista attesa n. 31 n. dom. 83 (di cui 6 del 2003 e 35 f.z.) posti disp. N. Scuola Materna “Andersen” n. dom. 72 (di cui 6 del 2003 e 12 f.z.) posti disp. N. 49 lista attesa n. 23 Scuola Materna “Piaget” n. dom. 87 . Scuola Materna “Collodi” n. dom. 47 Scuola Materna “Frank” n. dom. 91 RESPONSABILE DELL’AZIONE posti disp. N. 64 lista attesa n. 23 posti disp. N. 35 lista attesa n. 12 posti disp. N. 70 lista attesa n. 21 Comune di Nichelino 104 SOGGETTI COINVOLTI DI CUI ALL’ACCORDO DI PROGRAMMA Comune di Nichelino e Direzione Didattica III Circolo LOCALIZZAZIONE DELL’ATTIVITA’ Comune di Nichelino: Via Boccaccio, 25 2005 (?) TEMPISTICA 2006 (?) - stesura progetto preliminare ricerca finanziamenti - lavori di adeguamento aule e servizi destinati attualmente a scuola elementare acquisto arredi adempimenti di legge comunali per l’utilizzo della struttura adempimenti con il C. S. A. da parte dell’ente locale e da parte della Direzione Didattica per la gestione della scuola autorizzazione al funzionamento per n. 1 sezioni avvio attività settembre 2006 - 2007 (?) - proseguimento attività ed ipotesi richiesta apertura ulteriore nuova sezione 105 PERSONALE RISORSE NECESSARIE ALLA REALIZZAZIONE - insegnanti scuola materna designante dallo stato in base alle sezioni autorizzate (n. 2 insegnati per n. 1 sezione) personale ausiliario designato dalla direzione didattica in base alle sezioni autorizzate personale addetto alla ristorazione scolastica ed eventuale personale educativo di assistenza all’handicap a carico del comune di Nichelino FORMAZIONE PERSONALE STRUMENTALI E LOGISTICHE Ristrutturazione dei locali, allestimento, impiantistica, arredi: Comune di Nichelino FINANZIARIE Costi iniziali 2006 - ristrutturazione dei locali - arredi e allestimento Totale € 250.000,00 € 10.600,00 € 260.600,00 Costi fissi di gestione da settembre 2006 2006 - utenze e manutenzione - personale addetto ristorazione Totale € € € 2.500,00 6.700,00 9.200.00 insegnati a carico stato 2007 - utenze e manutenzione - personale addetto ristorazione Totale € 3.000,00 € 7.000,00 € 10.000,00 insegnati a carico stato MODALITA' DI ATTUAZIONE Criteri/ aspetti da considerare nella progettazione MONITORAGGIO E CONTROLLO Necessità di ridurre la graduatoria dei bambini in attesa della costruzione della nuova scuola materna prevista per settembre 2007 che dovrebbe nell’arco di alcuni anni assorbire le richieste. E’ previsto che nell’anno 2007 verrà richiesta l’autorizzazione di una ulteriore sezione consentendo ai bambini residenti nella zona industriale e nel popoloso quartiere di Viale Kennedy di frequentare una scuola di zona. In attesa dell’erigenda nuova scuola materna di Via Trento verrà data l’opportunità a tutte le famiglie della città di iscrivere i propri bambini in tale plesso superando l’attuale zonizzazione. 2005: - verifica stesura progetto preliminare - iscrizione a bilancio della spesa per la ristrutturazione 2006: - verifica stato di avanzamento lavori - verifica autorizzazioni richieste, predisposizione bandi di gara per 106 allestimenti e acquisto arredi - inaugurazione della sezione 2007 – verifica lista d’attesa - verifica stato iscrizioni e provenienza territoriale Piano di Zona dei Comuni di Nichelino, None, Vinovo e Candiolo SCHEDA PER LA PROGETTAZIONE INTEGRATA TAVOLO TEMATICO MINORI E FAMIGLIE – Punto 1) Obiettivo 1) DENOMINAZIONE DELL’ATTIVITA’ DA REALIZZARE DESTINATARI NUOVA SCUOLA MATERNA NONE Destinatari primari: bambini di None nella fascia d’età 2 anni e mezzo e 5 anni e mezzo. Destinatari secondari: genitori lavoratori, genitori con situazioni problematiche. 107 Vi è la necessità di una struttura idonea ad ospitare le sezioni che attualmente sono divise su 2 plessi (“Rubiano” di P.zza Cavour e di Via Saluzzo). RESPONSABILE DELL’AZIONE Comune di None SOGGETTI COINVOLTI DI CUI ALL’ACCORDO DI PROGRAMMA Comune di None e Direzione Didattica LOCALIZZAZIONE DELL’ATTIVITA’ Comune di None: area di Via Brignone 2005 (?) Inizio iter per: - acquisizione totale dell’area - ricerca finanziamenti - approvazione progetto definitivo TEMPISTICA 2006 (?) 2007 (?) - acquisizione totale dell’area ricerca finanziamenti approvazione progetto definitivo - acquisizione totale dell’area ricerca finanziamenti completamento iter burocratico per la costruzione della struttura 108 PERSONALE RISORSE NECESSARIE ALLA REALIZZAZIONE FORMAZIONE PERSONALE STRUMENTALI E LOGISTICHE Progettazione, costruzione dei locali, allestimento, impiantistica, arredi: Comune di None FINANZIARIE Costi iniziali dal 2006 - costi progettazione dell’opera € Costi fissi di gestione dalla realizzazione della struttura - utenze e manutenzione - personale addetto ristorazione € € - insegnati a carico stato MODALITA' DI ATTUAZIONE Necessità di rispondere all’ottimizzazione delle attuali strutture esistenti ed all’esaurimento della lista d’attesa che a settembre 2006 viene indicata in circa n. 46 bambini. Criteri/ aspetti da considerare nella La scuola offrirà a regime il funzionamento di n. 8 sezioni. progettazione MONITORAGGIO E CONTROLLO 2005: - verifica iter burocratico per acquisizione area - verifica ottenimento finanziamenti - verifica approvazione progetto definitivo 2006/2007 - verifica stato di avanzamento iter burocratico Piano di Zona dei Comuni di Nichelino, None, Vinovo e Candiolo SCHEDA PER LA PROGETTAZIONE INTEGRATA 109 TAVOLO TEMATICO MINORI E FAMIGLIE – Punto 1) Obiettivo 1) DENOMINAZIONE DELL’ATTIVITA’ DA REALIZZARE DESTINATARI APERTURA N. 2 SEZIONI DI SCUOLA MATERNA a NONE presso Struttura sul territorio da acquisire e ristrutturare Destinatari primari: bambini di None nella fascia d’età 2 anni e mezzo e 5 anni e mezzo. Destinatari secondari: genitori lavoratori, genitori con situazioni problematiche. Lista d’attesa anno scolastico 2005/2006 n. 46 bambini RESPONSABILE DELL’AZIONE Comune di None SOGGETTI COINVOLTI DI CUI ALL’ACCORDO DI PROGRAMMA Comune di None e Direzione Didattica LOCALIZZAZIONE DELL’ATTIVITA’ Comune di None: da individuare 110 - stesura progetto preliminare ricerca finanziamenti atti di acquisizione struttura lavori di ristrutturazione acquisto arredi adempimenti di legge comunali per l’utilizzo della struttura adempimenti con il C. S. A. da parte dell’ente locale e da parte della Direzione Didattica per la gestione della scuola autorizzazione al funzionamento per n. 2 sezioni avvio attività settembre 2005 - proseguimento attività ed ipotesi - proseguimento attività ed ipotesi - 2005 (?) TEMPISTICA - 2006 (?) 2007 (?) PERSONALE - insegnanti scuola materna designante dallo stato in base alle sezioni autorizzate (n. 4 insegnati per n. 2 sezione) personale ausiliario designato dalla direzione didattica in base alle sezioni autorizzate personale addetto alla ristorazione scolastica ed eventuale personale educativo di assistenza all’handicap a carico del comune di None FORMAZIONE PERSONALE RISORSE NECESSARIE ALLA REALIZZAZIONE STRUMENTALI E LOGISTICHE Ristrutturazione dei locali, allestimento, impiantistica, arredi: Comune di None FINANZIARIE Costi iniziali 2005 - costi acquisto locali - ristrutturazione dei locali - arredi e allestimento € da definire € da definire € da definire Costi fissi di gestione da settembre 2005/ 2006/2007 - utenze e manutenzione - personale addetto ristorazione insegnati a carico stato € da definire € da definire MODALITA' DI ATTUAZIONE Vi è la necessità di ridurre la graduatoria per l’anno scolastico 2006/2006 in attesa della costruzione della nuova scuola materna prevista dopo il 2007. Criteri/ aspetti da considerare nella In attesa dell’erigenda nuova scuola materna si ritiene opportuno sopperire 111 progettazione MONITORAGGIO E CONTROLLO individuando idonea ad ospitare temporaneamente n. 2 sezioni di scuola materna. 2005: - verifica apertura delle due sezioni 2006: - verifica lista d’attesa 2007 – verifica lista d’attesa - verifica stato iscrizioni Piano di Zona dei Comuni di Nichelino, None, Vinovo e Candiolo SCHEDA PER LA PROGETTAZIONE INTEGRATA TAVOLO TEMATICO MINORI E FAMIGLIE - Punto 1) Obiettivo 1) DENOMINAZIONE DELL’ATTIVITA’ DA REALIZZARE DESTINATARI MICRO NIDO DA 24 POSTI A VINOVO Destinatari primari: bambini di Nichelino nella fascia d’età 12 mesi/ 36 mesi Destinatari secondari: genitori lavoratori, genitori con situazioni problematiche. Non esiste lista di attesa, ma numerose richieste da parte delle famiglie. Minori frequentanti gli asili nido di Torino n. 8. RESPONSABILE DELL’AZIONE SOGGETTI COINVOLTI DI CUI ALL’ACCORDO DI PROGRAMMA LOCALIZZAZIONE DELL’ATTIVITA’ Comune di Vinovo Comune di Vinovo L’organizzazione sarà interamente a carico dell’Amministrazione, in forma diretta o indiretta Comune di Vinovo: Via Roma n. 8- 10 112 2005 (?) TEMPISTICA Tempistica non determinabile. Approvato il progetto preliminare. Approvato il progetto da parte della Regione Piemonte, in attesa di ulteriori stanziamenti per il finanziamento. Si stimano 700 giorni consecutivi decorrenti dalla data di assegnazione del contributo da parte della Regione per la realizzazione ed il collaudo delle opere. 2006 (?) 2007 (?) PERSONALE RISORSE NECESSARIE ALLA REALIZZAZIONE Il rapporto numerico tra le figure educative ed i bambini garantirà l’assistenza per tutto l’arco di apertura del servizio. - 4 educatori - 2 o 3 operatori ausiliari FORMAZIONE PERSONALE - partecipazione alla formazione permanente del personale del nido STRUMENTALI E LOGISTICHE - locali idonei arredi arredi gioco (contenitori, materassi a terra, tavolini, armadietti, sedie, fasciatoi) altre attrezzature idonee al funzionamento FINANZIARIE Il costo sommario dell’intervento, comprensivo degli arredi e attrezzature, è stato quantificato in € 481.879,20. Favorire la creazione di servizi in risposta alle molteplici e crescenti esigenze delle famiglie, con disponibilità di spazi organizzati e attrezzati, consentendo ai bambini opportunità educative, di socialità e di comunicazione. Questo servizio dovrà inserire le proprie attività in rete con gli altri servizi educativi, sociali e Criteri/ aspetti da considerare nella sanitari del territorio. progettazione Le necessità emergenti sono: - offrire un servizio ai genitori che lavorano e in assenza di rete familiare; - offrire ai minori uno spazio creato appositamente per loro, in grado di offrire momenti educativi all’interno di una struttura che rispetta le loro esigenze e i loro tempi Il Servizio offre: - massima capienza contestuale 24 bambini - orario di apertura: minimo sei ore giornaliere - pagamento in proporzione al reddito ISEE ed all’effettiva frequenza MODALITA' DI ATTUAZIONE 113 MONITORAGGIO E CONTROLLO Piano di Zona dei Comuni di Nichelino, None, Vinovo e Candiolo SCHEDA PER LA PROGETTAZIONE INTEGRATA TAVOLO TEMATICO MINORI E FAMIGLIE - Punto 1) Obiettivo 1) DENOMINAZIONE DELL’ATTIVITA’ DA REALIZZARE DESTINATARI NUOVA SCUOLA MATERNA VINOVO Destinatari primari: bambini di Vinovo nella fascia d’età 2 anni e mezzo e 6 anni. Destinatari secondari: genitori lavoratori, genitori con situazioni problematiche. Lista d’attesa al 30.03.05: n. 15 bambini RESPONSABILE DELL’AZIONE Comune di Vinovo SOGGETTI COINVOLTI DI CUI ALL’ACCORDO DI PROGRAMMA Comune di Vinovo e Direzione della Scuola. LOCALIZZAZIONE DELL’ATTIVITA’ Comune di Vinovo: località da destinarsi 114 2005 (?) Tempistica non determinabile. Opera inserita nel piano triennale delle opere pubbliche Anno 2005 : Stesura progetto definitivo TEMPISTICA 2006 (?) 2007 (?) PERSONALE RISORSE NECESSARIE ALLA REALIZZAZIONE - insegnanti scuola materna nominate dallo stato in base alle sezioni autorizzate personale ausiliario designato dalla direzione didattica in base alle sezioni autorizzate personale addetto alla ristorazione scolastica ed eventuale personale educativo per l’assistenza ai minori disabili FORMAZIONE PERSONALE A carico della Direzione della scuola STRUMENTALI E LOGISTICHE Costruzione dei locali, allestimento, impiantistica, arredi: Comune di Vinovo FINANZIARIE Lavori € 1.200.000, 00 Somme a disposizione dell’Amministrazione € 300.000,00 Totale spese € 1.500.000,00 - Insegnanti e personale ausiliario a carico stato MODALITA' DI ATTUAZIONE Criteri/ aspetti da considerare nella progettazione MONITORAGGIO E CONTROLLO Necessità di rispondere alle esigenze espresse dalla cittadinanza riducendo lista d’attesa, proponendo un ambiente ludico ed educativo stimolante per la crescita psico-fisica dei bambini compresa tra i tre ed i sei anni L’obiettivo è creare nuove sezioni di scuola materna, al fine di eliminare a lista di attesa, ma soprattutto ampliare gli spazi a disposizione dell’attuale scuola materna di Vinovo centro e scorporala dalla scuola elementare. Durante la realizzazione del progetto confronti con la direzione della scuola materna per una realizzazione il più vicina possibile alle esigenze dei minori. 115 Piano di Zona dei Comuni di Nichelino, None, Vinovo e Candiolo SCHEDA PER LA PROGETTAZIONE INTEGRATA TAVOLO TEMATICO MINORI E FAMIGLIE – punto 1) obiettivo 2) DENOMINAZIONE DELL’ATTIVITA’ DA REALIZZARE DESTINATARI RESPONSABILE DELL’AZIONE SOGGETTI COINVOLTI DI CUI ALL’ACCORDO DI PROGRAMMA Centro di aggregazione Destinatari primari: ragazzi da 11 a 15 anni Destinatari secondari: loro famiglie Comuni di Nichelino, Vinovo, None, Candiolo Comuni di Nichelino, Vinovo, None, Candiolo, CISA 12 116 LOCALIZZAZIONE DELL’ATTIVITA’ Comune di Nichelino: Ludoteca Comune di Vinovo: presso nuova sede educativa territoriale del CISA 12 Comune di None: presso sede educativa territoriale del CISA 12 “Parte-none) Comune di Candiolo: sede da individuare Si ipotizza l’utilizzo, in orari diversi, dei locali ove vengono già effettuate altre attività per minori al fine di sfruttare al massimo le strutture già messe a disposizione (vedi scheda altre attività) 2005 (?) TEMPISTICA 2006 (?) 2007 (?) RISORSE NECESSARIE ALLA REALIZZAZIONE - progettazione dettagliata individuazione sedi procedura amministrativa relativa all’affidamento del servizio allestimento sedi definizione regolamento - avvio attività entro 31.12.06 verifica frequenza e gradimento attività in ogni sede attivata ed introduzione di eventuali correttivi - proseguimento attività valutazione potenziamento in base alle richieste ed alle risorse e progettazione per altro triennio PERSONALE n. 2 educatori professionali FORMAZIONE PERSONALE A carico cooperativa affidataria STRUMENTALI E LOGISTICHE Sedi: vedi localizzazione dell’attività Materiali e arredi: da definirsi ove necessario FINANZIARIE Personale: - n. 2 educatori (costo orario € 16,59 - CCNL delle Coop. Soc.-, compresi oneri riflessi e rimborsi chilometrici) € 35.000,00 - materiale per attività, generi vari (mostre, uscite, gite) € 3.000,00 Totale € 38.000,00 Consulenti per eventuali laboratori specifici (teatrale, graffiti, d.j., ecc…) - 3 laboratori annui x 8 incontri x 3 ore x 25,00 costo cons. € 2.000,00 Nichelino: € 9.500,00 Vinovo: € 9.500,00 None: € 9.500,00 Candiolo: € 9.500,00 Totale € 38.000,00 annuo Costo biennio € 76.000,00 MODALITA' DI Scopi dell’attività sono: - offrire uno spazio di aggregazione e svago a libero accesso per i minori 117 ATTUAZIONE Criteri/ aspetti da considerare nella progettazione - nella fascia 11-15 anni rispondere alle esigenze familiari di “accudimento” in luogo protetto e con personale qualificato L’attività si svolgerà su 4 pomeriggi settimanali da distribuirsi nei 4 comuni per un monte ore complessivo annuale di n. 1920 (n. 2 educatori x 20 ore settimanali x 48 settimane) Apertura per ogni comune una volta alla settimana: dalle ore 14,00 alle ore 19,00 con accesso libero MONITORAGGIO E CONTROLLO Attività tipo offerte: spazio gioco libero, laboratori di manualità e creatività, visione di films, gite, uscite mirate. Verifiche: 2005 avvio progettazione ed affidamento del servizio 2006 - 31.12.2006 monitoraggio dell’attività: - numero dei ragazzi frequentanti il centro nei diversi territori - caratteristiche dei “frequentatori” - numero “invii” pervenuti dal Ludobus (se attivato) Bilancio annuale dell’attività ed introduzione eventuali correttivi per l’anno 2007. 2007 bilancio dei due anni di attività ed eventuale progettazione per altro triennio Soggetti coinvolti nella valutazione: - Comuni del territorio - C.I.S.A.12 118 Piano di Zona dei Comuni di Nichelino, None, Vinovo e Candiolo SCHEDA PER LA PROGETTAZIONE INTEGRATA TAVOLO TEMATICO MINORI E FAMIGLIE – punto 1) obiettivo 2) DENOMINAZIONE DELL’ATTIVITA’ DA REALIZZARE DESTINATARI LUDOBUS Destinatari primari: ragazzi periferiche/decentrate/disgregate da 11 a 15 anni di zone Destinatari secondari: loro famiglie RESPONSABILE DELL’AZIONE SOGGETTI COINVOLTI DI CUI ALL’ACCORDO DI PROGRAMMA Cisa 12 Comuni di Nichelino, Vinovo, None, Candiolo, CISA 12 119 LOCALIZZAZIONE DELL’ATTIVITA’ Zone periferiche del consorzio a rischio di marginalità Nichelino: quartiere boschetto Vinovo: Garino None: Anfiteatro (P.za Cavour) Candiolo: Via Roma - progettazione dettagliata - individuazione delle zone ove operare 2005 - procedura amministrativa relativa all’affidamento del servizio (?) TEMPISTICA 2006 (?) 2007 (?) RISORSE NECESSARIE ALLA REALIZZAZIONE - avvio attività entro 31.12.06 verifica attività ed introduzione di eventuali correttivi - proseguimento attività valutazione potenziamento in base alle richieste ed alle risorse e progettazione per altro triennio PERSONALE n. 1 animatori qualificati n. 2 educatori professionali FORMAZIONE PERSONALE - a carico della cooperativa affidataria STRUMENTALI E LOGISTICHE Ludobus: n. 1 fornito dalla Cooperativa affidataria del servizio Materiali: fornito dalla Cooperativa affidataria del servizio FINANZIARIE 4 ore di intervento animativo di 2/3 operatori in orario pomeridiano o preserale Totale a intervento € 312,00(comprensivo di quota materiali, quota carburante IVA 4% compresa) Si ipotizza un intervento settimanale nel periodo aprile/settembre in una zona per ogni comune individuata ad hoc: Nichelino: n. 20 interventi Vinovo: n. 20 interventi None: n. 20 interventi Candiolo: n. 20 interventi Totale € € € € € 6.240,00 6.240,00 6.240,00 6.240,00 24.960,00 annuo Biennio 2006/2007 € 49.920,00 Scopo dell’attività: - offrire opportunità aggregative e di svago avvicinando i servizi educativo/ricreativo ai minori abitanti in zone del territorio isolate o socialmente svantaggiate Criteri/ aspetti da considerare nella - raggiungere i minori a rischio di isolamento sociale nel tentativo di progettazione conoscerli ed “accompagnarli” all’utilizzo delle attività strutturate del MODALITA' DI ATTUAZIONE 120 - territorio conoscenza delle esigenze dei pre-adolescenti delle aree problematiche del territorio oggetto dell’intervento per programmare interventi mirati L’attività si svolgerà nel periodo compreso tra aprile e settembre in orario pomeridiano o pre-serale in base alle caratteristiche di ogni singola realtà. MONITORAGGIO E CONTROLLO Attività tipo offerte: - laboratori di manualità, teatralità, D.J., giochi cooperativistici o di ruolo, ecc… Verifiche: 2005 avvio progettazione ed affidamento del servizio entro 31.12.2006 monitoraggio dell’attività: - numero dei ragazzi coinvolti nelle attività nei diversi territori - caratteristiche dei “frequentatori” - numero “invii” nei centri di aggregazione esistenti sul territorio Bilancio annuale dell’attività ed introduzione eventuali correttivi per l’anno 2007. 2007 bilancio dei due anni di attività ed eventuale progettazione per altro triennio Soggetti coinvolti nella valutazione: - Comuni del territorio - C.I.S.A.12 - Scuole della zona Piano di Zona dei Comuni di Nichelino, None, Vinovo e Candiolo SCHEDA PER LA PROGETTAZIONE INTEGRATA TAVOLO TEMATICO MINORI E FAMIGLIE – punto 2 obiettivo 1) DENOMINAZIONE DELL’ATTIVITA’ DA REALIZZARE DESTINATARI RESPONSABILE DELL’AZIONE SOGGETTI COINVOLTI DI CUI ALL’ACCORDO DI PROGRAMMA SPAZIO ASCOLTO GENITORI Genitori dei comuni di Nichelino, Vinovo, None e Candiolo Struttura Complessa di Psicologia dell’ASL 8 Distretto di Nichelino ASL 8 Distretto di Nichelino, C.I.S.A. 12, Comuni del consorzio 121 LOCALIZZAZIONE DELL’ATTIVITA’ Sedi Spazio Ascolto: Nichelino: sede ASL 8 Via Vespucci 4 Vinovo: sede ASL 8 da definirisi None: sede ASL 8 Via Beccaria, 3 Candiolo: sede ASL 8 Via Godetti, 6 Serate a tema: presso locali messi a disposizione dei comuni 2005 (?) - proseguimento apertura Sportello a Nichelino, None e Candiolo e valutazione ampliamento a Vinovo organizzazione serate a tema TEMPISTICA 2006 (?) - 2007 (?) - proseguimento apertura Sportello a Nichelino, None e Candiolo e valutazione ampliamento a Vinovo organizzazione serate a tema proseguimento apertura Sportello a Nichelino, None e Candiolo e valutazione ampliamento a Vinovo organizzazione serate a tema 122 PERSONALE RISORSE NECESSARIE ALLA REALIZZAZIONE - n. 2 psicologi in convenzione a 10 ore la settimana x 48 settimane = 960 ore annue x € 38,50 = € 36.960,00 annue a carico dell’ ASL8 - n. 1 educatore professionale (2 ore sett. X 48= 96 x 17,40 = € 1.670,40 a carico del C.I.S.A. 12 - n. 1 assistente sociale a richiesta a carico del C.I.S.A. 12 FORMAZIONE PERSONALE STRUMENTALI E LOGISTICHE A carico comuni: A carico ASL8: Materiale Informativo, Sedi per le serate sedi spazio di Ascolto FINANZIARIE Personale: ASL psicologi CISA12 educatore professionale Spesa annuale € 36.960,00 € 1.670,40 € 38.630,40 Comuni: Costo pubblicizzazione: da definirsi valutando eventuale convenzionamento con il Comune di Nichelino per utilizzo del “Centro stampa” Utilizzo locali per serate a tema MODALITA' DI ATTUAZIONE Finalità del servizio è offrire ai genitori un luogo di ascolto e riflessione nel quale affrontare questioni e delineare possibili soluzioni rispetto a comportamenti problematici, regole educative, difficoltà di comunicazione nel percorso di Criteri/ aspetti da considerare nella crescita di un figlio. progettazione Che cosa offre - uno spazio d’ascolto psicologico individuale per genitori, a libero accesso, finalizzato a fornire consulenza; - cicli di incontri di gruppo tra genitori con la presenza dello Psicologo e/o dell’Assistente Sociale e/o dell’Educatore Professionale su problematiche evolutive; - serate a tema di approfondimento di alcuni aspetti condotti congiuntamente da Psicologo, Assistente Sociale, Educatore Professionale eventualmente integrati anche da altre figure professionali. MONITORAGGIO E CONTROLLO Verifiche: Anno 2005 - n. serate a tema e affluenza - n. consulenze Anno 2006 - n. serate a tema e affluenza - n. consulenze 123 Anno 2007 bilancio dei tre anni di attività ed eventuale progettazione per altro triennio Soggetti coinvolti nella valutazione: - Comune di Nichelino - ASL 8 - C.I.S.A.12 Piano di Zona dei Comuni di Nichelino, None, Vinovo e Candiolo SCHEDA PER LA PROGETTAZIONE INTEGRATA 124 TAVOLO TEMATICO MINORI E FAMIGLIE – Punto 2 Obiettivi 2) e 3) DENOMINAZIONE DELL’ATTIVITA’ DA REALIZZARE DESTINATARI RESPONSABILE DELL’AZIONE SOGGETTI COINVOLTI DI CUI ALL’ACCORDO DI PROGRAMMA LOCALIZZAZIONE DELL’ATTIVITA’ Ampliamento attività psicologiche e di neuropsichiatria Infantile a bambini e genitori in difficoltà per diagnosi e cura Minori e genitori in difficoltà ASL 8- DISTRETTO DI NICHELINO ASL 8 ASL 8 DISTRETTO DI NICHELINO 2005 (?) - TEMPISTICA 2006 (?) - - 2007 (?) Aumento di 30 ore di NPI e convenzionamento per 30 ore di psicologo Avvio delle attività degli specialisti in convenzione Fornitura di attrezzature di supporto: specchio unidirezionale, telecamera, televisiore. Raccordo tra servizi sociosanitari ( la presa in carico dei nuclei familiari può svolgersi come progetto trasversale tra servizi sanitari e sociali)per la presa in carico dei nuclei familiari problematici sia per rischio psicosociale, che per difficoltà connesse al ciclo di vita. Avvio delle attività con diversificazione secondo i bisogni Mantenimento degli obiettivi e messa a punto del progetto 125 RISORSE NECESSARIE ALLA REALIZZAZIONE PERSONALE - n. 30 ore settimanali NPI in convenzione n. 30 ore settimanali psicologo in convenzione FORMAZIONE PERSONALE STRUMENTALI E LOGISTICHE - stanza per colloqui Stanza con specchio unidirezionale stanza per gruppi PC, telecamera,ecc FINANZIARIE Personale in convenzione: NPI: - 30 ore sett. X 48 = 1.440 ore annue X € 38,50 circa all’ora = € 55.440,00 Psicologo: - n. 30 ore x 48 = 1.440 ore annue € x € 38,50 circa all’ora = € 55.440,00 Impegno totale annuo € 110.880,00 Attrezzature strumentali di supporto € da quantificare Computer con collegamento internet € 1.500,00 La finalità dell’intervento è di ridurre lo scostamento tra la richiesta emergente e le risorse di personale dell’ASL attraverso: - presa in carico per diagnosi in tempi e modalità adeguate - Offerta di cicli di colloqui per singoli Criteri/ aspetti da considerare nella - gruppi psicoterapetutici a termine progettazione - presa in carico dei nuclei attraverso metodologie relazionali (Terapia familiare). L’obiettivo è di fornire interventi di cura che si sintonizzano con i progetti di intervento coordinati con il CISA 12. Lo scopo mira al recupero del contesto affettivo primario in un ottica non sostitutiva della famiglia e qualora ciò fosse necessario, favorire il più possibile interventi riabilitativi della famiglia di origine. Inoltre il raccordo con interventi preventivi (vedi spazio di ascolto) dovrebbe ridurre le prese in carico cliniche a lungo termine e la cronicizzazione del disagio in età evolutiva. MODALITA' DI ATTUAZIONE MONITORAGGIO E CONTROLLO - Verifica e controllo realizzazione obiettivi attraverso l’aumento delle prese in carico e del numero di prestazioni erogate per ogni presa in carico 126 Piano di Zona dei Comuni di Nichelino, None, Vinovo e Candiolo SCHEDA PER LA PROGETTAZIONE INTEGRATA TAVOLO TEMATICO MINORI E FAMIGLIE – punto 4) obiettivo 4) DENOMINAZIONE DELL’ATTIVITA’ DA REALIZZARE DESTINATARI RESPONSABILE DELL’AZIONE Centro di aggregazione giovanile Destinatari primari: ragazzi da 15 anni ai 20 anni Destinatari secondari: loro famiglie Comuni di Nichelino, Vinovo, None, Candiolo SOGGETTI COINVOLTI DI CUI ALL’ACCORDO DI PROGRAMMA Comuni di Nichelino, Vinovo, None, Candiolo, CISA 12 LOCALIZZAZIONE DELL’ATTIVITA’ Comune di Nichelino: da individuarsi Comune di Vinovo: presso nuova sede educativa territoriale del CISA 12 Comune di None: presso sede educativa territoriale del CISA 12 “Parte-none) Comune di Candiolo: da individuarsi Si ipotizza l’utilizzo, in orari diversi, dei locali ove vengono già effettuate altre attività per minori al fine di sfruttare al massimo le strutture già messe a disposizione (vedi schede altre attività) 127 2005 (?) TEMPISTICA 2006 (?) 2007 (?) RISORSE NECESSARIE ALLA REALIZZAZIONE - progettazione dettagliata individuazione sedi per Nichelino e Candiolo procedura amministrativa relativa all’affidamento del servizio allestimento sedi ove necessario definizione regolamento - avvio attività entro 31.12.06 verifica frequenza e gradimento attività in ogni sede attivata ed introduzione di eventuali correttivi - proseguimento attività valutazione potenziamento in base alle richieste ed alle risorse e progettazione per altro triennio PERSONALE n. 2 operatori (1 educatore e 1 animatore) FORMAZIONE PERSONALE A carico cooperativa affidataria STRUMENTALI E LOGISTICHE Sedi: vedi localizzazione dell’attività Materiali e arredi: da definirsi ove necessario FINANZIARIE Personale: - - n. 2 operatori (costo orario € 16,59 - CCNL delle Coop. Soc.-, compresi oneri riflessi e rimborsi chilometrici) € 35.000,00 materiale per attività, generi vari (mostre, uscite, gite) € 3.000,00 consulenti per laboratori specifici (teatrale, graffiti, d.j., ecc - 3 laboratori annui x 8 incontri x 3 ore x 25,00 costo cons. € 2.000,00 Totale € 40.000,00 Riparto della spesa: Nichelino: € 10.000,00 Vinovo: € 10.000,00 None: € 10.000,00 Candiolo: € 10.000,00 Totale € 40.000,00 annuo Costo biennio 2006/2007 € 80.000,00 I costi potrebbero essere ridotti nel caso i comuni si accordino e creino delle sinergie per l’apertura dell’attività in sole due sedi. Scopi dell’attività sono: - offrire uno spazio di aggregazione e svago a libero accesso per i giovani nella fascia 15 – 20 anni L’attività si svolgerà su 4 pomeriggi/serate settimanali da distribuirsi nei 4 Criteri/ aspetti da considerare nella comuni per un monte ore complessivo annuale di n. 1920 (n. 2 operatori x 20 progettazione ore settimanali x 48 settimane). MODALITA' DI ATTUAZIONE Apertura per ogni comune una volta alla settimana: in orario da definirsi alle 128 esigenze dei fruitori con accesso libero Attività tipo offerte: spazio gioco libero, giochi di ruolo, visione di films, ascolto musica, laboratori ecc… MONITORAGGIO E CONTROLLO Verifiche: 2005 avvio progettazione ed affidamento del servizio 2006 - 31.12.2006 monitoraggio dell’attività: - numero dei ragazzi frequentanti il centro nei diversi territori - caratteristiche dei “frequentatori” - Bilancio annuale dell’attività ed introduzione eventuali correttivi per l’anno 2007. 2007 bilancio dei due anni di attività ed eventuale progettazione per altro triennio Soggetti coinvolti nella valutazione: - Comuni del territorio - C.I.S.A.12 129 Piano di Zona dei Comuni di Nichelino, None, Vinovo e Candiolo SCHEDA PER LA PROGETTAZIONE INTEGRATA TAVOLO TEMATICO MINORI E FAMIGLIE – punto 4) obiettivi 2 e 3 punto 5) obiettivo 2 DENOMINAZIONE DELL’ATTIVITA’ DA REALIZZARE DESTINATARI RESPONSABILE DELL’AZIONE SOGGETTI COINVOLTI DI CUI ALL’ACCORDO DI PROGRAMMA LOCALIZZAZIONE DELL’ATTIVITA’ TAVOLO PERMANENTE MINORI E FAMIGLIE e MESSA IN RETE ATTIVITA’ Destinatari principali: rappresentanti di tutti i soggetti coinvolti. Destinatari secondari: i minori e le loro famiglie. Comuni, CISA 12, Scuole del territorio. Comuni di Candiolo, Nichelino, None e Vinovo; CISA 12; ASL 8; Terzo Settore (Cooperazione sociale, Associazionismo e volontariato); Parrocchie. Territorio dei quattro Comuni consorziati (Candiolo, Nichelino, None e Vinovo). 130 2005 (?) - TEMPISTICA 2006 (?) Costituzione del Tavolo permanente e sua formalizzazione Condivisione delle informazioni relative alle attività svolte da ogni soggetto partecipante Raccolta delle iniziative e pubblicizzazione valutando l’opportunità di utilizzare l’operatore dello “Sportello Sociale” della Provincia Attivazione operativa del Tavolo permanente per: - coordinare le iniziative eventualmente assunte da ogni soggetto coinvolto; - promuovere nuovi progetti integrati (=progetto di prevenzione del disagio nelle Scuole e di integrazione dei minori stranieri, reperimento famiglie affidatarie e misure alternative all’inserimento in comunità); - pubblicizzare le attività intraprese. Prosecuzione dell’attività del Tavolo. 2007 (?) RISORSE NECESSARIE ALLA REALIZZAZIONE PERSONALE 1 Rappresentante per ogni soggetto coinvolto 1 Coordinatore Tecnico espresso dal Tavolo 1 operatore dello “Sportello Sociale” avente funzione di segreteria (raccolta delle iniziative, inserimento iniziative e pubblicizzazione sul sito della provincia e del CISA12) FORMAZIONE PERSONALE STRUMENTALI E LOGISTICHE Sede degli incontri: messe a disposizioni dagli enti firmatari dell’accordo (semestrali). Strumenti: CISA 12 (PC, Internet, ecc) FINANZIARIE Costo personale: a carico degli enti di appartenenza. Si prevedono n. 2/3 incontri all’anno MODALITA' DI ATTUAZIONE Il presente progetto ha come “filosofia di fondo” il miglioramento delle forme di integrazione e partecipazione dei vari soggetti presenti sul territorio per poter attivare iniziative sul fronte dell’agio e a sostegno della genitorialità in una logica Criteri/ aspetti da considerare nella di condivisione e di non sovrapposizione degli interventi. progettazione Attraverso incontri periodici (semestrali) in momenti strategici dell’anno (= legati alla programmazione) si intende diffondere la reciproca conoscenza sulle singole attività istituzionali, nonchè attivare iniziative comuni su tematiche 131 specifiche (es. progetto di prevenzione del disagio nelle Scuole e di integrazione dei minori stranieri, sensibilizzazione all’affidamento familiare, ecc.). MONITORAGGIO E CONTROLLO Attuazione degli incontri previsti e verifica della partecipazione di tutti i soggetti coinvolti agli incontri del Tavolo permanente. Piano di Zona dei Comuni di Nichelino, None, Vinovo e Candiolo SCHEDA PER LA PROGETTAZIONE INTEGRATA TAVOLO TEMATICO MINORI E FAMIGLIE – punto 5) obiettivo 1 DENOMINAZIONE DELL’ATTIVITA’ DA REALIZZARE DESTINATARI RESPONSABILE DELL’AZIONE GRUPPO COORDINAMENTO MINORI A RISCHIO Destinatari principali: Operatori dei servizi socio-assistenziali, sanitari, educativi e scolastici che hanno a che fare nell’ambito della loro operatività con minori e famiglie a rischio. CISA 12/ASL8 SOGGETTI COINVOLTI DI CUI ALL’ACCORDO DI PROGRAMMA CISA 12 (Assistenti Sociali, Educatori professionali) ASL 8 (Servizio di Psicologia, Servizio di Neuropsichiatria Infantile, Ser.T., Servizio Salute Mentale, Consultorio Familiare e Pediatrico) SCUOLE del territorio in relazione alla trattazione di casi specifici e o tematiche emergenti (Funzioni strumentali) LOCALIZZAZIONE DELL’ATTIVITA’ Utilizzo locali del CISA 12 Sede Centrale Via Cacciatori 21/12 o ASL8 132 2005 (?) TEMPISTICA 2006 (?) 2007 (?) RISORSE NECESSARIE ALLA REALIZZAZIONE 1. definizione del nuovo protocollo d’intesa (= obiettivi e finalità del coordinamento, metodologia operativa per la gestione delle situazioni di grave pregiudizio, forme di integrazione tra i diversi soggetti); 2. costituzione del gruppo (= individuazione dei componenti) Avvio e funzionamento del coordinamento: - attività formative e/o di aggiornamento professionale su tematiche inerenti il disagio dei minori e il sostegno alla genitorialità; - incontri periodici del coordinamento; - elaborazione integrata di progetti di intervento - Prosecuzione dell’attività del coordinamento - Verifica efficacia nuovo assetto organizzativo del coordinamento PERSONALE Rappresentanti dei vari soggetti coinvolti: CISA 12: Assistenti Sociali, Referente Area minori, Responsabile Area Minori ASL 8: Psicologi, Neuropsichiatri Infantili, Pediatri, Medici di Base, Psichiatri, Assistenti Sociali, Educatori Professionali, Ginecologi, Ostetriche, Infermieri COOPERAZIONE SOCIALE: Educatori Professionali SCUOLE: Insegnanti FORMAZIONE PERSONALE Percorsi formativi ad hoc su tematiche individuate dal coordinamento: es. definizione di rischio per il minore, integrazione tra i servizi nel rispetto della normativa sulla privacy, consulenza giuridica sulla tutela giudiziaria dei minori, ecc… STRUMENTALI E LOGISTICHE Sede degli incontri: locali del CISA 12 o ASL 8 Distretto di Nichelino Coordinamento e Segreteria: da definire FINANZIARIE Il Costo del Personale che partecipa ai coordinamenti è a carico dei singoli enti di appartenenza. Formazione Si ipotizza l’organizzazione di percorsi di formazione e/o aggiornamento professionale su tematiche specifiche come sopra esemplificate: - anno 2006 da un minimo di n. 2 e max. n. 4 incontri € 2.000,00/3.000,00 - anno 2007 da un minimo di n. 2 e max. n. 4 incontri € 2.000,00/3.000,00 L’impegno economico sarà diviso tra CISA 12 e ASL 8, fatta salva la possibilità di accedere a finanziamenti ad hoc della Provincia/Regione. MODALITA' DI ATTUAZIONE Criteri/ aspetti Il Coordinamento minori a rischio è attivo nel territorio da diversi anni ed ha come “filosofia di fondo” il convincimento che il lavoro integrato e la formazione comune tra Operatori siano gli strumenti più efficaci nella prevenzione e nel trattamento del disagio minorile. 133 da considerare nella progettazione MONITORAGGIO E CONTROLLO Si pone come luogo di condivisione e scambio, nonché di approfondimento delle tematiche minorili intendendo produrre un miglioramento dell’integrazione tra servizi che si occupano dei minori e delle loro famiglie e una cultura di attenzione alle manifestazioni del disagio dei minori. L’evoluzione di questa esperienza rende necessaria la ridefinizione dell’organizzazione e l’ampliamento dei soggetti coinvolti e la sottoscrizione del Protocollo operativo. Verifiche: 2005 effettiva stipula Protocollo e costituzione gruppo di Coordinamento 2006 – attivazione percorsi formativi, monitoraggio dell’attività dell’anno 2007 – attivazione percorsi formativi, monitoraggio dell’attività dell’anno e bilancio dei due anni di attività TAVOLO POVERTA’ E IMMIGRAZIONE 134 Piano di Zona dei Comuni di Nichelino, None, Vinovo e Candiolo INDIRIZZI PER LA PROGETTAZIONE INTEGRATA - SCHEDA PER LA DEFINIZIONE DEGLI OBIETTIVI PERSEGUIBILI TAVOLO TEMATICO CONTRASTO DELLE POVERTA’ E IMMIGRAZIONE PRIORITA’ TRASVERSALE Promuovere politiche del lavoro che contrastino con il lavoro nero e favoriscano inserimenti in percorsi formativi. DESCRIZIONE DEL PROBLEMA DA AFFRONTARE Nell’ambito del contrasto alle povertà è emerso che l’assenza o insufficienza di reddito, pur non essendo l’unico elemento che determina lo stato di povertà, rappresenta un denominatore comune a molte situazioni. In specifico le persone individuate come “povere” ed in età da lavoro (fascia 18/60-65 anni) spesso presentano caratteristiche formative, sociali e motivazionali che ostacolano il loro ingresso nel mondo del lavoro. A ciò si aggiunge il ricorso al lavoro “nero” che, se da un lato assicura un reddito, dall’altro impedisce alla persona di aderire a iniziative formative o di promozione dell’inserimento lavorativo poiché ciò determinerebbe un’assenza di reddito e, quindi, un problema di sussistenza economica. Eventuali integrazioni alla descrizione del problema (dati quantitativi e qualitativi) Dati su disoccupati del CPI Sperimentazione RMI –SAL Utenti in assistenza economica da parte del CISA 12 135 1 OBIETTIVI PERSEGUIBILI IN RAPPORTO AL PROBLEMA DA AFFRONTARE 2 3 Progettazione e attivazione di una metodologia congiunta tra CPI e istituzioni aderenti al PdZ per la realizzazione di progetti di accompagnamento al lavoro a favore di persone (sia italiane che straniere) in situazione di povertà con forme di sostegno al reddito. Costituzione di Impresa o Società, esercente servizi alle amministrazioni locali a prevalenza di capitale pubblico operante con l’affidamento lavori nella fase di avviamento dell’impresa come da legge……..del… Inserimento, nel costruire e redigere i capitolati di appalto ed i relativi bandi, di una “Clausola Sociale” tale da garantire l’assunzione di soggetti deboli del mercato del lavoro e cittadini extracomunitari in possesso di regolare permesso di soggiorno, creando un sistema di “punteggio premiante“ per le imprese che nella manifestazione di interesse e nei fatti assumano ad appalto affidato lavoratrici e lavoratori di cui sopra. Piano di Zona dei Comuni di Nichelino, None, Vinovo e Candiolo SCHEDA PER LA PER LA PROGETTAZIONE INTEGRATA TAVOLO TEMATICO CONTRASTO ALLE POVERTA’ E IMMIGRAZIONE DENOMINAZIONE DELL’ATTIVITA’ DA REALIZZARE DESTINATARI Progettazione e attivazione di una metodologia congiunta tra CPI e istituzioni aderenti al PdZ per la realizzazione di progetti di accompagnamento al lavoro a favore di persone (sia italiane che straniere) in situazione di povertà con forme di sostegno al reddito. n. 10 disoccupati in situazione di mancanza di lavoro e/o lavoro “nero” che: - abbiano dato la disponibilità all’occupazione al CPI; abbiano una presa in carico attiva presso una delle istituzioni aderenti al PdZ che siano presenti elementi positivi di valutazione circa la motivazione al lavoro e alla volontà di attivarsi per uscire dal circuito assistenziale o, in alternativa, che siano presenti elementi prognostici positivi. si ritiene di dover escludere in questa prima triennalità persone in situazione di estrema cronicità relativamente alle problematiche occupazionali, sociali, sanitarie, motivazionali ostacolanti la realizzazione del progetto 136 RESPONSABILE DELL’AZIONE CPI – Comuni Assessorati al Lavoro SOGGETTI COINVOLTI DI CUI ALL’ACCORDO DI PROGRAMMA - LOCALIZZAZIONE DELL’ATTIVITA’ Ambito territoriale: territorio del CISA 12 Localizzazione delle attività: CPI Moncalieri e CPI Pinerolo - Centro per l’Impiego di Moncalieri (in riferimento al territorio dei comuni di Nichelino, Vinovo e Candiolo) e Pinerolo (in riferimento al territorio del comune di None) Comuni – Assessorati al Lavoro CISA 12 Associazione Abraham 2005 - TEMPISTICA - Definizione della metodologia congiunta tra CPI e istituzioni aderenti al PdZ Valutazione circa la possibilità di usufruire e collegarsi a progetti già esistenti (es. corsi di formazione professionale, POR, tirocini formativi e di orientamento, pre-sel, assistenza economica) Definizione delle modalità di individuazione dei destinatari delle azioni Realizzazione degli interventi sui destinatari: nell’ambito delle tre annualità verranno coinvolti rispettivamente 3 – 3 – 4 soggetti e saranno realizzate le seguenti azioni: o individuazione dei destinatari o formalizzazione del contratto di progetto con le persone coinvolte o elaborazione del progetto individuale per ogni destinatario o attivazione degli interventi o valutazione degli esiti Definizione degli interventi di sostegno al reddito, modalità di erogazione, verifica della permanenza dei requisiti per il sostegno al reddito Istruttoria e attivazione degli interventi a favore dei destinatari del progetto per la prima annualità Verifica congiunta dei risultati 2006 Interventi sui destinatari Verifica congiunta dei risultati 2007 Interventi sui destinatari Valutazione complessiva del progetto e progettazione per le successive annualità. 137 RISORSE NECESSARIE ALLA REALIZZAZIONE PERSONALE Si utilizzerà personale già esistente presso le organizzazioni aderenti 1 risorsa del CPI Risorse aggiuntive – CISA ampliamento della operatività del SIL per eventuali azioni di supporto nei confronti dei destinatari o di parte dei destinatari. Quota parte di n. 1 impiegato amministrativo (Ufficio lavoro dei comuni di residenza dei destinatari ) per la liquidazione degli interventi di sostegno al reddito ai soggetti, sulla scorta di pertinente relazione di inserimento nel percorso attivato dal parte del CPI Territoriale o CISA 12 FORMAZIONE PERSONALE Non necessaria, le competenze richieste sono già presenti nella rete dei servizi STRUMENTALI E LOGISTICHE Non necessarie le risorse necessarie sono già presenti nella rete dei servizi FINANZIARIE Il progetto di accompagnamento al lavoro può essere realizzato facendo ricorso alle risorse già presenti presso le organizzazioni aderenti all’accordo di programma. Per l’attivazione delle azioni di sostegno al reddito, per annualità: € 450,00 per sei mensilità per ogni intervento di sostegno al reddito per ogni destinatario per un totale di € 27.000,00. Si tratta di un targhet di utenza molto difficile che spesso presenta situazioni di multiproblematicità: la disoccupazione (cioè la povertà da mancanza di reddito) non è il solo problema. Peraltro la povertà materiale, a volte, non è l’unico tipo di povertà presente. MODALITA' DI ATTUAZIONE Criteri/ aspetti da considerare nella progettazione Necessità di attivare una rete specifica tra gli operatori del territorio che, a vario titolo e per specifici aspetti, si occupano di persone in situazione di povertà da un punto di vista specifico e, spesso, escludente gli altri aspetti. - Valutazione delle caratteristiche del mercato del lavoro attuale. Per le azioni di sostegno al reddito è necessario: - raccordo con interventi di natura economica erogati dagli altri partner del progetto (es. assistenza economica del CISA 12) - le risorse finanziarie indicate ed il periodo di sostegno al reddito è stato parametrato con altri progetti esistenti sul territorio (cfr. progetto COR “Un euro per abitante” ) in modo da non creare situazioni di “concorrenza” tra progetti, tale periodo di sostegno potrebbe rivelarsi insufficiente per le caratteristiche dei destinatari e la durata prevista del progetto di ogni singolo aderente. - individuazione di parametri chiari e definiti che determinano la perdita dei requisiti per ottenere le misure di sostegno al reddito. MONITORAGGIO E CONTROLLO I risultati attesi sono: - aumento del grado di “occupabilità” dei destinatari - diminuzione dei periodi di disoccupazione da parte dei destinatari il progetto - disponibilità a lasciare impegni di lavoro “nero” per aderire al progetto - sussistenza economica della persona o del nucleo se monoparentale con figli a carico 138 Piano di Zona dei Comuni di Nichelino, None, Vinovo e Candiolo SCHEDA PER LA PER LA PROGETTAZIONE INTEGRATA TAVOLO TEMATICO Contrasto alla povertà - Immigrazione DENOMINAZIONE DELL’ATTIVITA’ DA REALIZZARE Costituzione di Impresa o Società, esercente servizi alle amministrazioni locali a prevalenza di capitale pubblico operante con l’affidamento lavori nella fase di avviamento dell’impresa come da legge …….. del ….. DESTINATARI Soggetti deboli del mercato del lavoro e cittadini extracomunitari in possesso di regolare permesso di soggiorno nel rispetto della legge sulle pari opportunità. RESPONSABILE DELL’AZIONE Amministrazioni Comunali di concerto con: 1. Cisa 12 2. OO:SS 3. Italia Lavoro In sinergia e collaborazione con consorzi e amministrazioni dell’area di Patto Territoriale che condividono l’azione 139 SOGGETTI COINVOLTI DI CUI ALL’ACCORDO DI PROGRAMMA Tutti i soggetti che si occupano di mercato del lavoro e di formazione professionale LOCALIZZAZIONE DELL’ATTIVITA’ Area del Patto Territoriale con prevalenza al territorio ove insiste il Cisa 12 2005 STUDIO DI FATTIBILITA’ COMMISSIONATO DALLE AMMINISTRAZIONI COMUNALI FACENTI CAPO AL CISA 12 2006 COSTITUZIONE DELLA SOCIETA’ IN TUTTE LE SUE ARTICOLAZIONI E DOTAZIONI DI ORGANICI E DI STRUMENTI PER L’OPERATIVITA’ TEMPISTICA 2007 OPERATIVITA’DELLA SOCIETA’ E PREDISPOSIZIONE AD UN NUOVO ASSETTO SOCIETARIO CHE NE MANTENGA LE CARATTERISTICHE DI SOCIETA’ A PREVALENZA DI CAPITALE PUBBLICO PERSONALE DA DEFINIRE RISORSE NECESSARIE ALLA REALIZZAZIONE FORMAZIONE PERSONALE NON NECESSARIE STRUMENTALI E LOGISTICHE SEDE OPERATIVA - MAGAZZINO FINANZIARIE DA DEFINIRE MODALITA' DI ATTUAZIONE La filosofia di fondo che muove tale progetto è quella di offrire una opportunità di lavoro stabile nel tempo a soggetti di difficile collocazione nel MDL in una logica di politiche 140 Criteri/ aspetti da considerare nella progettazione MONITORAGGIO E CONTROLLO attive del lavoro innovative. In una logica di crescita sia pur contenuta e non di sostituzione dell’occupazione nell’ambito del territorio. Il monitoraggio ed il controllo saranno parte integrante del progetto e dovranno permettere di intervenire in tempi rapidi per correggere eventuali criticità che si presentano. Piano di Zona dei Comuni di Nichelino, None, Vinovo e Candiolo SCHEDA PER LA PER LA PROGETTAZIONE INTEGRATA TAVOLO TEMATICO Contrasto alla povertà - Immigrazione DENOMINAZIONE DELL’ATTIVITA’ DA REALIZZARE DESTINATARI RESPONSABILE DELL’AZIONE SOGGETTI COINVOLTI DI CUI ALL’ACCORDO DI PROGRAMMA LOCALIZZAZIONE DELL’ATTIVITA’ Nel costruire e redigere i capitolati di appalto ed i relativi bandi, inserire una “Clausola Sociale” tale da garantire l’assunzione di soggetti deboli del mercato del lavoro e cittadini extracomunitari in possesso di regolare permesso di soggiorno, creando un sistema di “ punteggio premiante “ per le imprese che nella manifestazione di interesse e nei fatti assumano ad appalto affidato lavoratrici e lavoratori di cui sopra. Soggetti deboli sul mercato del lavoro residenti nel territorio del CISA Amministrazioni Comunali OO.SS – CPI – CISA 12 sul piano gestionale sul piano consultativo Amministrazioni Comunali - OO.SS – CPI – CISA 12 Comuni del territorio 141 2005 Costituzione di un gruppo operativo composto da rappresentanti delle amministrazioni comunali, del CPI, delle OO.SS. del CISA che si occupi di elaborare: - le clausole da inserire nelle gare d’appalto, il tipo di progettualità richiesta alle imprese partecipanti alle gare relativamente agli inserimenti e le modalità di valutazione delle proposte; - la possibilità di attivare assunzioni immediate o, in casi particolari, tirocini formativi finalizzati all’assunzione; - i requisiti che devono essere posseduti dai soggetti per essere segnalati nell’ambito degli inserimenti previsti dalla “clausola sociale”; - l’individuazione degli elementi che definiscono situazioni di “svantaggio sociale” quali prioritarie nelle segnalazioni. 2006 - attuazione immediata e modulata a seconda delle tipologie, della durata, e delle scadenze dei capitolati di appalto operativi o in fase di progettazione; - attivazione delle “segnalazioni” finalizzate all’assunzione e dei tirocini finalizzati all’assunzione; - verifica degli inserimenti e della metodologia. 2007 idem TEMPISTICA RISORSE NECESSARIE ALLA REALIZZAZIONE PERSONALE Non sono necessarie risorse aggiuntive. FORMAZIONE PERSONALE Non necessarie STRUMENTALI E LOGISTICHE Nessuna FINANZIARIE Nessuna MODALITA' DI ATTUAZIONE Criteri/ aspetti da considerare nella progettazione MONITORAGGIO E CONTROLLO Metodologia e modalità di rapporto tra le imprese e le amministrazioni comunali. Costante ed attuando un sistema di informazione per i partners del progetto. 142 Piano di Zona dei Comuni di Nichelino, None, Vinovo e Candiolo INDIRIZZI PER LA PROGETTAZIONE INTEGRATA - SCHEDA PER LA DEFINIZIONE DEGLI OBIETTIVI PERSEGUIBILI TAVOLO TEMATICO: PRIORITA' TRASVERSALE: DESCRIZIONE DEL PROBLEMA DA AFFRONTARE Contrasto alla povertà – Immigrazione. Riduzione dell’imposizione fiscale a livello comunale. 1. Riduzione imposta comunale sugli immobili e tariffa rifiuti; 2. Tariffe agevolate per servizi comunali (scolastici, a domanda individuale per i minori e per gli anziani). Scarsa azione programmatoria per gli interventi volti a contrastare la povertà tramite la riduzione dell’imposizione fiscale per favorire l’integrazione socio-economica delle persone disagiate. Potenziamento degli interventi mirai alla riduzione dell’imposizione fiscale a livello comunale per nuclei familiari in situazione di bisogno. DESTINATARI RESPONSABILE DELL’AZIONE Destinatari principali: persone in situazione di bisogno residenti sul territorio dei Comuni di Nichelino, None, Vinovo e Candiolo (CISA 12) Assessorati alle politiche sociali e Assessorati alle finanze dei Comuni di Nichelino, None, Vinovo e Candiolo 143 SOGGETTI COINVOLTI DI CUI ALL’ACCORDO DI PROGRAMMA Comuni di Nichelino, None, Vinovo e Candiolo LOCALIZZAZIONE DELL’ATTIVITA’ Preso le sedi istituzionali dei Comuni di Nichelino, None, Vinovo e Candiolo 2005 TEMPISTICA Sulla base della definizione comune di povertà realizzata con il precdente obiettivo e quale contrasto tangibile alle povertà attive sul territorio, si dovranno prevedere integrazioni ai regolamenti comunali relativi alle entrate comunali ed ai servizi resi ai cittadini. Relativamente alle entrate ed in particolare per l’imposta sugli immobili e la tariffa rifiuti si prevede: - aliquota agevolata per famiglie con ISEE pari o inferiore all’indicatore di povertà stabilito; - aliquota agevolata per associazioni di volontariato che operano sul territorio per far fronte alle necessità di nuclei familiari in situazione di estremo bisogno. Relativamente ai servizi resi ai dai Comuni si prevede: - tariffe agevolate per i servizi scolastici (scuolabus e buoni pasto) - tariffe agevolate per tutti i servizi a domanda individuale per minori ed anziani. RISORSE NECESSARIE ALLA REALIZZAZIONE 2006 Applicazione e verifica regolamento 2007 idem PERSONALE Non sono necessarie risorse aggiuntive. FORMAZIONE PERSONALE Non necessarie STRUMENTALI E LOGISTICHE Nessuna FINANZIARIE Previsione di spesa nei bilanci delle risorse necessarie MODALITA' DI ATTUAZIONE Criteri/ aspetti da considerare nella progettazione MONITORAGGIO E CONTROLLO Individuazione chiara di parametri e modalità che danno accesso ai benefici previsti dal regolamento. Da parte delle amministrazioni comunali con la consultazione del CISA 12 e delle organizzazioni di volontariato che oprano sul territorio. 144 Piano di Zona dei Comuni di Nichelino, None, Vinovo e Candiolo INDIRIZZI PER LA PROGETTAZIONE INTEGRATA - SCHEDA PER LA DEFINIZIONE DEGLI OBIETTIVI PERSEGUIBILI TAVOLO TEMATICO: PRIORITA' TRASVERSALE: DESCRIZIONE DEL PROBLEMA DA AFFRONTARE Contrasto alla povertà – Immigrazione. Accoglienza degli stranieri temporaneamente senza dimora e privi di sufficienti mezzi di sostentamento. Priorità di natura assistenziale e di ordine assolutamente urgente. 1. Centro femminile di prima accoglienza; 2. Mensa; 3. Potenziamento e sostegno al Terzo Settore. A) Presenza sul territorio di numerosi stranieri temporaneamente senza dimora (ovvero con situazioni abitative assolutamente inadeguate) e senza reddito, in quanto in fase di ricerca di occupazione. Il fenomeno, certamente connesso al problema della casa, grave sul territorio, riguarda principalmente : immigrazione recente in cerca di prima occupazione; badanti licenziate per morte o ricovero della persona assistita; - lavoratori stagionali domiciliati, nel solo periodo di lavoro, presso l’azienda datrice di lavoro; disoccupati; ecc. Il fenomeno riguarda gli immigrati attivi non solamente nel nostro territorio, ma in tutta la Provincia: si deve pertanto prevedere una quota di senza dimora provenienti da Torino, dove le strutture di accoglienza, benché presenti, non sono sufficientemente capienti . B) Totale assenza sul territorio di strutture di accoglienza, pubbliche o private. Eventuali integrazioni alla descrizione del problema (dati quantitativi e qualitativi) 145 OBIETTIVI PERSEGUIBILI IN RAPPORTO AL PROBLEMA DA AFFRONTARE 1 2 3 Creazione di un centro di prima accoglienza, prioritariamente femminile ed in seconda istanza maschile (i posti letto per donne nelle varie strutture nella provincia sono decisamente esigui rispetto a quelli per uomini). [Vedasi in tal proposito il progetto “Casa Amica” presentato dall’Associazione Abraham al Comune di Nichelino nell’aprile 2003, con richiesta di utilizzo, a tale scopo, della Cascina Nikodemo, tuttora inutilizzata]. Progetto e gestione del centro di prima accoglienza a cura dell’Ass. Abraham in collaborazione con altre Associazioni del terzo settore che, nel territorio e nella provincia, sono specializzate nell’assistenza materiale agli stranieri. Creazione di una mensa, convenzionata con i vari servizi socio-assistenziali del territorio e con le associazioni caritative, per persone gravemente disagiate italiane e straniere. Progetto e gestione della mensa a cura di: Comuni del consorzio, Ass. Abraham, Caritas, Banco Alimentare. Potenziamento delle risorse dell’Associazione Abraham e delle altre Associazioni caritative del territorio (Terzo Settore), unici soggetti capaci ed autorizzati (in quanto non istituzionali) a fronteggiare il disagio degli stranieri temporaneamente non regolari. Il potenziamento consiste in azioni da parte delle Amministrazioni comunali finalizzate a : 1) incremento quantitativo del flusso di beni di prima necessità alle Associazioni, tramite il reperimento di fonti di approvvigionamento nuove (accordi con centri di grande distribuzione, con produttori, ecc.); 2) finanziamento diretto da parte delle medesime Amministrazioni, con stanziamenti mirati; 3) aiuto nel reperimento di finanziamenti da Istituti di credito, mediante accordi e/o progetti patrocinati dal Comune; 4) aiuto nel reperimento di sponsor diversi. 146 Piano di Zona dei Comuni di Nichelino, None, Vinovo e Candiolo SCHEDA PER LA PER LA PROGETTAZIONE INTEGRATA TAVOLO TEMATICO POVERTA’ E IMMIGRAZIONE DENOMINAZIONE DELL’ATTIVITA’ DA REALIZZARE Centro di Prima Accoglienza per stranieri. Fase 1: Centro di accoglienza per donne. Donne straniere temporaneamente senza dimora e prive di reti parentali/amicali di DESTINATARI soccorso, presenti sul territorio per svariati motivi, fra cui: cessazione del rapporto di lavoro residenziale (es. badanti), percorsi di uscita da situazioni di disagio (abbandono coniugale, ragazze madri, uscita dalla prostituzione), avvicinamento al luogo di lavoro in attesa del reperimento della casa, ecc. Si intende che l’accoglienza è estesa agli eventuali figli minori. RESPONSABILE DELL’AZIONE Associazione Abraham ; C.I.S.A.12. • • SOGGETTI COINVOLTI DI CUI • ALL’ACCORDO DI • PROGRAMMA Soggetti appartenenti al territorio : Comuni di Nichelino, None, Vinovo e Candiolo – C.I.S.A. 12 - A.S.L. 8 – Carabinieri di Nichelino; Associazione Abraham – Parrocchie – Ass. caritative dei vari Comuni – Centro di Aiuto alla Vita – C.R.I. – Banco Alimentare – Ufficio Pio “S. Paolo”. Soggetti esterni : Questura, Diocesi di Torino; Pastorale dei Migranti della Caritas – SER.MI.G. – Comunità religiose di stranieri. Tale elenco individua tutti i soggetti che parrebbe necessario coinvolgere nell’accordo di programma. Si segnala, tuttavia, che solo una parte dei suddetti soggetti è territoriale; di questi ultimi, inoltre, alcuni non hanno partecipato ai lavori dei piani di zona e pertanto non si conosce la reale disponibilità all’inclusione in fase realizzativa da parte degli assenti. 147 LOCALIZZAZIONE Struttura da individuare sul territorio del consorzio, idonea funzionalmente e facilmente DELL’ATTIVITA’ raggiungibile con i mezzi pubblici; possibilmente vicina all’attuale sede dell’Associazione Abraham. 148 2005 TEMPISTICA 2006 2007 ♦ Individuazione della struttura idonea, formalizzazione del comodato d’uso gratuito al soggetto gestore; ♦ Progetto dei lavori di adeguamento, adempimenti burocratici; ♦ Definizione del Piano finanziario per la copertura dei costi relativi ai lavori di adeguamento; reperimento di finanziamenti da parte di Istituti di credito, Fondazioni bancarie, interventi pubblici, ecc. ♦ Avvio dei lavori di adeguamento, che verranno realizzati anche con l’aiuto di volontari delle associazioni; ♦ Progetto del Centro di Prima Accoglienza e definizione del regolamento interno, sulla base dell’esperienza diretta e dell’esame di analoghe strutture nella Provincia; ♦ Individuazione del personale addetto alla gestione e sua formazione; ♦ Attività di “public relations” con il quartiere circostante il Centro di accoglienza, per ottenere consenso e collaborazione ed evitare scontri, disagi e marginalizzazioni (delle ospiti verso il quartiere e del quartiere verso la città); ♦ Accordi con la Questura e con i Carabinieri per i necessari adempimenti (modalità di segnalazione delle ospiti, ecc.); ♦ Acquisto degli arredi principali; ♦ Individuazione dei partner di supporto (specifici servizi del CISA12 e dell’ASL 8, Banco Alimentare, ecc.) ed accordi con essi; ♦ Preparazione di liste di prenotazione delle ospiti; ♦ Completamento dei lavori principali per la messa in funzione della struttura entro dicembre 2005 (per consentirne l’uso già nell’inverno); ♦ Inaugurazione del Centro di Prima Accoglienza, con parti ancora provvisorie. ♦ Completamento definitivo della struttura; allestimento/completamento del servizio cucina e della lavanderia; allestimento dell’infermeria; ♦ Creazione di spazi laboratorio per attività varie da definire; ♦ Creazione di modelli occupazionali specifici per soggetti femminili deboli stranieri e italiani; ♦ Progettazione di corsi brevi di formazione, finalizzati all’inserimento lavorativo delle ospiti; avvio dei corsi; inserimento delle ospiti in programmi formativi avviati negli Enti di Istruzione e Formazione del territorio. ♦ Funzionamento a regime dei servizi del Centro; ♦ In collaborazione con i servizi socio-assistenziali, analisi dei problemi delle ospiti ed avvio di percorsi individuali di miglioramento; ♦ Verifica dell’adeguatezza della struttura ai fabbisogni delle ospiti e del territorio; eventuale piano di potenziamento; ♦ Promozione della buona immagine del Centro di Accoglienza, per un mantenimento di rapporti pacifici e collaborativi con il quartiere ed il territorio. ♦ Potenziamento del Centro di Prima Accoglienza, per poter ospitare un numero maggiore di donne e per migliorare l’efficacia dei servizi; ♦ Valutazione della fattibilità di duplicare il Centro, creando, in altra sede, un analogo servizio per uomini; ♦ Riesame dei servizi, nell’ottica del miglioramento continuo sia dei risultati che dell’impiego delle risorse. 149 PERSONALE n. 1 responsabile del Centro; n. 2 operatrici per le diverse attività; n. 2 sorveglianti notturne, che si alternano.; Parte del personale sarà costituito da volontarie dell’Associazione Abraham; salva verifica potrà essere disponibile la presenza di una suora. Le attività di n. 1 operatrice diurna e n. 1 sorvegliante notturna saranno appaltate ad una cooperativa di servizi, di modo che il servizio minimo sufficiente sia comunque sempre garantito, anche in caso di eventuali temporanei problemi di indisponibilità dei volontari. Parte delle attività potranno essere svolte dalle ospiti a turno (per recuperare risorse e nel contempo per responsabilizzare le utenti). Si prevedono collaborazioni di medici e di psicologi volontari. RISORSE NECESSARIE ALLA REALIZZAZIONE FORMAZIONE PERSONALE - Addestramento generale presso Centri di Accoglienza analoghi; - Addestramento relativamente alle procedure di rilevazione delle presenze e segnalazione alle forze dell’ordine (Carabinieri e Questura); - Addestramento relativamente al rispetto delle normative in materia di igiene e sicurezza nonché alla corretta gestione dei vari servizi del Centro (cucina, mensa, magazzino alimentare, servizi igienici, ecc.); - Corso base di intermediazione culturale, per l’apprendimento dei principali elementi culturali differenziali degli immigrati del territorio (rumeni, magrebini, sudamericani). STRUMENTALI E LOGISTICHE Struttura abitativa idonea ad ospitare almeno 15 persone (oltre al personale di servizio); conseguente arredamento ed attrezzatura per uso dormitorio (letti, armadietti), servizi igienici e docce, cucina, refettorio, lavanderia, spazio di incontro, infermeria. Materassi, biancheria, stoviglie. Ufficio con telefono, fax e almeno n. 1 postazione PC completa con collegamento internet. Uso di n. 1 automezzo per il trasporto di persone e cose (eventualmente condiviso con altri servizi o enti). FINANZIARIE Adeguamento della struttura; acquisto degli arredi e delle attrezzature varie; linea telefonica e attrezzatura da ufficio; parziale costo degli addetti (da valutare in funzione della disponibilità di volontari e suore). - “Filosofia di fondo” : solidarietà nei confronti delle donne straniere senza dimora, soggetti cioè altamente disagiati, emarginati ed a forte rischio di incolumità e sicurezza personale; 150 - sostegno a donne in difficoltà, finalizzato al recupero della dignità personale quale elemento indispensabile per avviare concreti ed efficaci percorsi di inserimento. Modalità di attuazione : - Accoglienza delle donne straniere temporaneamente senza dimora presso il Centro di Prima Accoglienza per periodi definiti (da 15 giorni a 2 mesi), durante i quali possono usufruire dei vari servizi al “costo” della loro collaborazione allo svolgimento dei lavori quotidiani; MODALITA' DI - Ascolto e aiuto alle ospiti nell’affrontare i diversi problemi di inserimento ed ATTUAZIONE integrazione (in collaborazione con i servizi socio-assistenziali) - Formazione finalizzata all’inserimento lavorativo (in collaborazione con gli Enti di Criteri/ aspetti istruzione e Formazione e con il Centro per l’Impiego) da considerare - Aiuto per il reperimento di soluzioni abitative stabili (in collaborazione con l’Ufficio nella progettazione Casa dei Comuni). Risorse presenti sul territorio: - Associazione Abraham; - Volontariato Caritas di None; - Istituti Maxwell e IAL, attivi nell’istruzione linguistica per stranieri e nella formazione di mediatori culturali; Istituto E.G.I.M. per la formazione professionale; - Centro per l’Impiego; - Ufficio Casa dei Comuni del Consorzio; - Sportello InformaStranieri; - Rete costituitasi (fra l’Ufficio cultura del Comune di Nichelino, alcuni operatori del CISA12, il Consultorio femminile dell’ASL, le associazioni culturali AlmaTerra ed AmericaLatina) a seguito dei Progetti “www.prodonna” e “Nascere”; - CISA 12 , soggetto erogatore dei servizi sociali per il territorio, attualmente privo di servizi specifici dedicati a stranieri, ma con competenza per quanto riguarda disagi femminili; - ASL 8, soggetto erogatore dei servizi sanitari, attualmente dotato di un servizio dedicato a donne straniere in gravidanza (limitatamente allo spazio del progetto “Nascere”). Tempi e modi di realizzazione della valutazione e del monitoraggio del progetto: Creazione di un modello di pianificazione del progetto, con esatta definizione di: MONITORAGGIO E • tempi di realizzazione delle diverse fasi del progetto; • indicatori di risultato, in riferimento agli obiettivi prestabiliti; CONTROLLO • momenti di verifica dei risultati attesi di cui sopra, in termini di realizzazione e di efficacia. Saranno coinvolti nella valutazione e nel monitoraggio del progetto tutti i soggetti attivi nella progettazione e nella realizzazione del medesimo, attraverso riunioni periodiche (con cadenza da definire), ed eventuale supervisione da parte di un soggetto super partes esterno al territorio (Pastorale dei Migranti, SER.MI.G.). 151 Piano di Zona dei Comuni di Nichelino, None, Vinovo e Candiolo SCHEDA PER LA PER LA PROGETTAZIONE INTEGRATA TAVOLO TEMATICO POVERTA’ E IMMIGRAZIONE 152 DENOMINAZIONE DELL’ATTIVITA’ DA REALIZZARE La Buona Tavola. Mensa agevolata per persone disagiate, italiane e straniere, del territorio. DESTINATARI RESPONSABILE DELL’AZIONE Cittadini italiani e stranieri residenti nel territorio, stranieri in transito sul territorio, persone senza fissa dimora, aventi la comune condizione di forte disagio economico. Amministrazioni comunali dei 4 Comuni del consorzio. • SOGGETTI • COINVOLTI DI CUI ALL’ACCORDO DI PROGRAMMA Assessorati alle Politiche Sociali dei Comuni di Nichelino, None, Vinovo e Candiolo – C.I.S.A. 12 - A.S.L.8; Caritas interparrocchiale di Nichelino – Gruppi Caritas e San Vincenzo dei 4 Comuni - Associazione Abraham – Parrocchie – Altre eventuali Associazioni caritative dei vari comuni – Centro di Aiuto alla Vita – C.R.I. – Banco Alimentare. Tale elenco individua tutti i soggetti che parrebbe necessario coinvolgere nell’accordo di programma. Si segnala, tuttavia, che alcuni di questi non hanno partecipato ai lavori dei piani di zona e pertanto non si conosce la reale disponibilità all’inclusione in fase realizzativa da parte degli assenti. LOCALIZZAZIONE Più strutture, da individuare sul territorio del consorzio, idonee funzionalmente e DELL’ATTIVITA’ facilmente raggiungibili con i mezzi pubblici. 153 ♦ ♦ ♦ ♦ 2005 ♦ ♦ ♦ ♦ TEMPISTICA 2006 2007 Individuazione di n. 2 strutture idonee ad uso refettorio, in posizione utile per gli utenti dei 4 Comuni e dimensionalmente sufficienti per il servizio di circa 50 pasti, possibilmente due volte al giorno per 7 giorni alla settimana (dimensionamento minimo necessario per l’efficacia dell’azione); Eventuali lavori di adeguamento, messa a norme di sicurezza ed igiene, adempimenti amministrativi; Definizione della fornitura dei pasti da parte delle cucine centralizzate dei Comuni e/o in convenzione per il pasto serale; Eventuale coinvolgimento del Banco Alimentare, per la fornitura gratuita di parte degli alimenti (frutta, pane, ecc. provenienti dal progetto del Banco relativo al recupero delle eccedenze alimentari) per un abbattimento dei costi o per incrementare il numero di pasti in distribuzione; Organizzazione dell’attività logistica del servizio (consegna dei pasti e ritiro dei vassoi); Individuazione del personale per il servizio ai tavoli; Definizione di orari e condizioni di fruizione del servizio; Studio attento delle condizioni da mettere in atto per evitare fenomeni di ghettizzazione e marginalizzazione della mensa e dei suoi utenti; Inaugurazione delle mense “La Buona Tavola”, possibilmente entro settembre 2005 (si sottolinea l’urgenza dell’intervento). ♦ Funzionamento a regime della mensa; ♦ Verifica del servizio (efficienza e costi) per un miglioramento continuo; ♦ Verifica dell’adeguatezza del servizio al numero di utenti potenziali del territorio (creazione di sistema di prenotazione e liste di attesa); ♦ Verifica dell’effettivo utilizzo della mensa da parte dei soggetti ivi indirizzati dai diversi servizi ed associazioni caritative, per evitare commercializzazioni dei buoni pasto e/o spreco di agevolazioni mal indirizzate; ♦ Ideazione di servizi aggiuntivi che sfruttino l’organizzazione messa in atto e la struttura disponibile; ♦ Presenza periodica di un operatore sociale, come occasione di contatto con le persone disagiate, onde creare le condizioni iniziali per percorsi di uscita dal disagio. ♦ Potenziamento della mensa agevolata, per poter servire un maggior numero di utenti; ♦ Realizzazione dei servizi aggiuntivi ideati nell’anno precedente; ♦ Riesame dei servizi, nell’ottica del miglioramento continuo sia dei risultati che dell’impiego delle risorse. 154 PERSONALE Personale addetto al servizio ai tavoli (da definirsi in base al numero di sedi della mensa ed all’eventuale innesto della medesima su strutture già attive), gestito in appalto. FORMAZIONE PERSONALE RISORSE NECESSARIE ALLA REALIZZAZIONE - Formazione dal punto di vista psicologico, per creare una sensibilità nei confronti delle persone disagiate; - Elementi di intercultura, per agevolare il rapporto con persone di diverse nazionalità; Elementi di conoscenza delle prescrizioni alimentari, per poter rispettare le diverse esigenze religiose/culturali legate al cibo. STRUMENTALI E LOGISTICHE - Locali uso refettorio, da reperire cercando di utilizzare strutture già in funzione con il medesimo uso; - Servizio di consegna pasti, come già organizzato per le mense scolastiche; - Utilizzo delle cucine centralizzate comunali. FINANZIARIE 50 pasti al costo del pasto servito nelle mense scolastiche (100 se pranzo e cena). “Filosofia di fondo” : Intervenire concretamente con urgenza per alleviare il disagio delle persone indigenti o emarginate, soddisfacendo almeno il bisogno primario del pasto caldo; - Attraverso la consumazione del pasto caldo in una mensa dignitosa, consentire alle persone disagiate di raggiungere una minima condizione basilare di benessere fisico e di dignità umana; - fornire un aiuto per recuperare la fiducia nella possibilità di uscita dalla disperazione e dalla solitudine; a questo scopo sarebbe utile ed auspicabile la presenza saltuaria di un operatore sociale durante i pasti. - MODALITA' DI ATTUAZIONE Criteri/ aspetti Modalità di attuazione : da considerare - Sulla base di stime incrociate, si stabilisce che inizialmente il servizio territoriale di nella progettazione mensa agevolata sarà destinato a n. 50 utenti; - Verranno predisposti 50 buoni pasto settimanali, e questi saranno suddivisi, in quantità predefinita nella fase iniziale del progetto, fra i seguenti soggetti, responsabili dell’assegnazione dei medesimi a propri assistiti : Caritas interparrocchiale Nichelino (10) Associazione Abraham (15) Associazioni caritative di None, Vinovo, Candiolo ( ) Comuni ( ) CISA12 ( ) Risorse presenti sul territorio: - Cucine centralizzate dei comuni; - Banco Alimentare. Tempi e modi di realizzazione della valutazione e del monitoraggio del progetto: Creazione di un modello di pianificazione del progetto, con esatta definizione di: • tempi di realizzazione delle diverse fasi del progetto; 155 MONITORAGGIO E • CONTROLLO • indicatori di risultato, in riferimento agli obiettivi prestabiliti; momenti di verifica dei risultati attesi di cui sopra, in termini di realizzazione e di efficacia. Saranno coinvolti nella valutazione e nel monitoraggio del progetto tutti i soggetti attivi nella progettazione e nella realizzazione del medesimo, attraverso riunioni periodiche (con cadenza da definire), ed eventuale supervisione da parte di un soggetto super partes esterno al territorio. Piano di Zona dei Comuni di Nichelino, None, Vinovo e Candiolo SCHEDA PER LA PER LA PROGETTAZIONE INTEGRATA TAVOLO TEMATICO POVERTA’ E IMMIGRAZIONE DENOMINAZIONE DELL’ATTIVITA’ DA REALIZZARE DESTINATARI RESPONSABILE DELL’AZIONE Potenziamento e sostegno pubblico al Terzo Settore, attivo sul territorio in tema di immigrazione. Associazioni di volontariato esistenti sul territorio del Distretto 12 e attive in campo di sostegno materiale agli stranieri disagiati temporaneamente presenti, per i quali non è prevedibile un intervento diretto dei servizi socio-assistenziali istituzionali. Amministrazioni comunali dei 4 Comuni del consorzio; CISA 12. 156 SOGGETTI • COINVOLTI DI CUI ALL’ACCORDO DI PROGRAMMA • Soggetti erogatori : Assessorati alle Politiche Sociali ed all’Immigrazione dei Comuni di None, Vinovo e Candiolo – C.I.S.A. 12 Nichelino, Soggetti beneficiari : Associazione Abraham - Gruppi Caritas e San Vincenzo dei 4 Comuni – Centro di Aiuto alla Vita. LOCALIZZAZIONE Le sedi attuali dei soggetti beneficiari. DELL’ATTIVITA’ 157 2005 TEMPISTICA Analisi delle attività svolte dalle associazioni di volontariato e delle risorse da queste impiegate, per una comune valutazione dell’utilità del servizio, dell’efficacia delle azioni e dell’adeguatezza dei mezzi. Definizione dei fabbisogni in termini di : - risorse strumentali delle associazioni, - quantità e qualità dei materiali destinati alla distribuzione (generi alimentari, farmaceutici, abbigliamento, ecc.), - risorse finanziarie. Quantificazione e pianificazione dell’intervento pubblico di sostegno. In particolare si delineano qui di seguito interventi fin d’ora stimabili come necessari e facilmente realizzabili in riferimento all’Associazione Abraham : Aiuto nel reperimento di una sede più adeguata rispetto agli attuali locali in uso (spazi sottostanti la chiesa + containers); Accordi, patrocinati dai Comuni, con esercizi commerciali del territorio e con produttori del settore alimentare per la fornitura gratuita di beni di prima necessità; Patrocinio di campagne di informazione sui servizi dell’Associazione, finalizzate a : 1) creare un’immagine forte con valenza socialmente positiva delle attività volte all’aiuto degli extracomunitari del territorio, per evitare l’insorgere di possibili tensioni con i disagiati italiani; 2) promuovere raccolte di mezzi di sostegno alle attività dell’Associazione; Studio di accordi e/o progetti finalizzati al reperimento di finanziamenti da Istituti di Credito per interventi mirati, concertati fra Comuni ed Ass. Abraham; prestazione di eventuali garanzie fideiussorie richieste dagli istituti di Credito; Aiuto nella formulazione e presentazione di progetti provinciali, regionali, comunitari; Definizione di stanziamenti comunali annuali all’Ass. Abraham, per la creazione di un fondo di sostegno ai casi urgenti (l’utilizzo dei fondi verrà rendicontato alle Amministrazioni a fine periodo); erogazione della prima annualità. Come anno precedente. 2006 Come anno precedente. 2007 158 PERSONALE e FORMAZIONE PERSONALE Non si rende necessario l’impiego di personale specifico. Le attività verranno svolte dagli Assessorati di competenza a mezzo del personale ivi operante. RISORSE NECESSARIE ALLA REALIZZAZIONE STRUMENTALI E LOGISTICHE Vedi sopra. FINANZIARIE In funzione delle azioni che verranno decise. “Filosofia di fondo” : Consapevolezza che, per quanto riguarda il fenomeno immigrazione, anche nel nostro MODALITA' DI territorio esistono delle situazioni “border-line” di grave disagio, non gestibili ATTUAZIONE direttamente dai servizi sociali a causa del ruolo istituzionale che questi sono tenuti a ricoprire e rispettare; tali casi devono comunque essere affrontati ed in qualche misura Criteri/ aspetti risolti, sia per senso di solidarietà nei confronti di soggetti assolutamente deboli e non da considerare tutelati, sia per senso di responsabilità nei confronti dei rischi di compromissione nella progettazione dell’ordine pubblico sociale inevitabilmente correlati alle marginalità nascoste in stato di forte disagio. Gli unici soggetti “abilitati” all’intervento in tali situazioni risultano essere le Associazioni di volontariato con finalità benefiche presenti sul territorio, che tuttavia non sono sufficientemente strutturate e forti per sostenere da sole tutto il carico del servizio che rendono sì agli stranieri ma anche alla società in cui operano. Tempi e modi di realizzazione della valutazione e del monitoraggio del progetto: Creazione di un modello di pianificazione del progetto, con esatta definizione di: • tempi di realizzazione delle diverse fasi del progetto; MONITORAGGIO E • indicatori di risultato, in riferimento agli obiettivi prestabiliti; • momenti di verifica dei risultati attesi di cui sopra, in termini di realizzazione e di CONTROLLO efficacia. Saranno coinvolti nella valutazione e nel monitoraggio del progetto tutti i soggetti attivi nella progettazione e nella realizzazione del medesimo, attraverso riunioni periodiche (con cadenza da definire), ed eventuale supervisione da parte di un soggetto super partes esterno al territorio. 159 Piano di Zona dei Comuni di Nichelino, None, Vinovo e Candiolo INDIRIZZI PER LA PROGETTAZIONE INTEGRATA - SCHEDA PER LA DEFINIZIONE DEGLI OBIETTIVI PERSEGUIBILI TAVOLO TEMATICO: PRIORITA' TRASVERSALE: territorio. Contrasto alla povertà – Immigrazione. Definizione condivisa e misurazione della povertà nel 1. Osservatorio permanente sulla povertà; 2. Sportello di segretariato sociale. Difficoltà di definire la povertà e assenza di un metro comune per individuare e valutare la condizione di povertà (tipologie dei disagi e dati quantitativi): • DESCRIZIONE DEL PROBLEMA DA AFFRONTARE per un’indagine conoscitiva sulla povertà a livello nazionale e locale, che metta in evidenza sia i dati quantitativi relativi ai poveri del territorio, sia i fattori che causano e determinano il fenomeno povertà nelle sue diverse tipologie; • per una definizione comune di povertà, condivisa dai diversi soggetti che operano nel settore; per un censimento dei poveri del territorio. Eventuali integrazioni alla descrizione del problema (dati quantitativi e qualitativi): Basso livello di integrazione tra i diversi operatori territoriali interessati, istituzionali e non, nella definizione delle condizioni di accesso alle forme di contrasto alla povertà attive sul territorio, e nella conseguente operatività dei servizi. Da ciò deriva disorientamento nell’utenza, in quanto le informazioni accessibili per potersi orientare in modo adeguato nella rete di risorse che il territorio offre, oltre ad essere scarse, sono non sempre coerenti ed integrate. 160 Costituzione di un Osservatorio permanente sulla povertà e sulle risorse di contrasto ad essa attive sul territorio, strumento indispensabile a svolgere le funzioni definite nei punti successivi, che rappresentano gli obiettivi stessi della priorità in oggetto. OBIETTIVI PERSEGUIBILI IN RAPPORTO AL PROBLEMA DA AFFRONTARE 1 A. Lavoro di ricognizione e di sintesi dei problemi legati alla povertà: • indagine conoscitiva a livello nazionale e locale, che metta in evidenza sia i dati quantitativi relativi ai poveri del territorio, sia i fattori che causano e determinano il fenomeno povertà nelle sue diverse tipologie; • definizione di povertà, in connessione con il reale costo della vita del territorio; • definizione, condivisa dai diversi operatori di settore, delle fasce di reddito con diritto di accesso ai servizi; • analisi dell’attuale utenza dei servizi; • censimento dei poveri del territorio, sulla base della definizione di povertà di cui sopra, per l’emersione, oltre che della povertà manifesta (rilevata dall’analisi dell’utenza), anche di quella nascosta. B. Collegamento e coordinamento fra tutti gli operatori e le istituzioni, con creazione di una rete estesa fra tutti i servizi. Monitoraggio permanente della situazione (povertà e risposte) con l’obiettivo di individuare, all’interno della rete, le soluzioni più idonee. C. Fornitura ai vari servizi di indicazioni tecniche di programmazione e di verifica. D. Progettazione di nuovi interventi. Creazione di uno Sportello di segretariato sociale per la prima informazione alle persone in situazione di bisogno afferenti al territorio del C.I.S.A. 12, con le seguenti finalità: • OBIETTIVI PERSEGUIBILI IN RAPPORTO AL PROBLEMA DA AFFRONTARE • • 2 • • • essere punto di riferimento visibile ed accessibile sul territorio per coloro che necessitano di prima informazione circa problematiche di tipo sociale (accoglienza e orientamento dei cittadini e degli operatori interessati); raccogliere (banca dati informatica) le informazioni sull’esistenza e sull’attività di tutti i servizi sociali e assistenziali presenti sul territorio e in provincia; migliorare qualitativamente e quantitativamente l’informazione alle persone in situazione di bisogno circa i servizi esistenti sul territorio, le loro caratteristiche e le modalità di accesso; realizzare una guida ai servizi sociali, sia pubblici che privati o di volontariato, presenti nel territorio; essere attività di raccordo fra i diversi servizi. diminuire i tempi di “latenza” delle situazioni di povertà (povertà sommersa) e abbreviare i tempi per l’accesso alla rete dei servizi da parte delle persone che si trovano in una situazione di bisogno sociale. Tale sportello potrebbe innestarsi sull’attività di filtro attualmente svolta dalle Assistenti Sociali, che forniscono, una volta alla settimana, un servizio di accoglienza e orientamento presso tutte le sedi di Nichelino, None, Vinovo e Candiolo, parallelamente al progetto di Sportello sociale avviato dalla Provincia per l’anno in corso e gestito dalla Federcasalinghe. Tuttavia entrambi i servizi ad oggi erogati risultano ancora incompleti rispetto agli obiettivi sopra delineati e quindi andrebbero ampliati e naturalmente resi permanenti. 161 Piano di Zona dei Comuni di Nichelino, None, Vinovo e Candiolo SCHEDA PER LA PER LA PROGETTAZIONE INTEGRATA TAVOLO TEMATICO POVERTA’ E IMMIGRAZIONE DENOMINAZIONE DELL’ATTIVITA’ DA REALIZZARE DESTINATARI RESPONSABILE DELL’AZIONE Osservatorio permanente sulla povertà - Distretto 12. 1. Le Amministrazioni comunali che, attraverso gli assessorati di competenza, definiscono le proprie politiche sociali; 2. gli operatori dei diversi servizi, pubblici, privati e no-profit, che intervengono nelle situazioni di povertà del territorio. 3. I cittadini in situazione di disagio economico. Assessorati alle Politiche Sociali dei quattro Comuni di Nichelino, None, Vinovo e Candiolo, e C.I.S.A. 12. Amministrazioni comunali (Nichelino, None, Vinovo e Candiolo), C.I.S.A.12, A.S.L. 8, Centri per l’impiego, Associazioni caritative no-profit (Caritas, Abraham, Ufficio Pio “S. SOGGETTI Paolo”, Gruppi “S. Vincenzo”, Banco alimentare, Centro di Aiuto alla Vita, C.R.I., Tesa COINVOLTI DI CUI Soms, S.P.A.I.P.), Parrocchie, Enti di Istruzione e Formazione, Patronati e Sindacati. ALL’ACCORDO DI PROGRAMMA Tale elenco individua tutti i soggetti che attualmente forniscono servizi in tema di povertà e che parrebbe necessario coinvolgere nell’accordo di programma. Si segnala, tuttavia, che solo una parte dei suddetti soggetti ha partecipato ai lavori dei piani di zona e pertanto non si conosce la reale disponibilità all’inclusione in fase realizzativa da parte degli assenti. LOCALIZZAZIONE DELL’ATTIVITA’ I quattro Comuni del Distretto 12 (Nichelino, None, Vinovo e Candiolo). 162 1) Creazione della struttura “Osservatorio permanente sulla povertà”; avvio, da parte di questo, dell’azione di coordinamento fra i diversi operatori sociali per la costituzione di una rete strutturata e permanente di tutti i servizi (seppure aperta ad eventuali nuovi partner); 2005 2) individuazione della soglia di povertà reale, in relazione al costo della vita del territorio, in modo che: • tutti gli operatori sociali possano utilizzare il medesimo metro per erogare i diversi servizi, eventualmente apportandovi dei correttivi specifici dichiarati; • gli utenti possano essere meglio orientati sui servizi accessibili; 3) individuazione delle diverse tipologie di povertà sulla base dei fattori che causano e determinano il fenomeno; progettazione di linee di intervento mirate e conseguente ridefinizione delle politiche sociali territoriali; 4) definizione della metodologia di indagine per attuare il censimento dei poveri del territorio e avvio dei lavori preparatori. TEMPISTICA 1) Funzionamento a regime dell’Osservatorio; 2) 2006 censimento dei poveri del territorio, analisi dei risultati e rilevazione della “povertà nascosta”; 3) segnalazione agli operatori sociali delle nuove realtà di indigenza emerse, di cui al punto precedente; analisi dei problemi e avvio dei servizi di risposta; 4) progettazione di nuovi interventi. 1) Realizzazione e/o completamento delle nuove linee di intervento progettate ai punti 3) e 4) dell’anno 2006; 2007 2) Verifica e controllo del buon funzionamento del sistema complesso dei servizi definito in questo progetto; attività di miglioramento continuo. 163 PERSONALE n. 1 Responsabile dell’Osservatorio permanente sulla povertà; n. 1 Addetto alla segreteria. RISORSE NECESSARIE ALLA REALIZZAZIONE Tali funzioni potranno essere assunte da personale già operante in qualcuno dei diversi servizi già attivi. Risulta fondamentale, in ogni caso, la definizione puntuale e formale delle funzioni dell’addetto all’Osservatorio e del tempo-lavoro da dedicare, indipendentemente dal suo innesto su strutture o incarichi preesistenti. FORMAZIONE PERSONALE Completamento delle competenze del personale mediante auto-formazione presso Dipartimenti Universitari e Presidenza del Consiglio dei Ministri, I.S.TA.T., Regione, Provincia e Comune di Torino, Associazioni di categoria. In casi particolarmente complessi si può prevedere la necessità di interpellare consulenti specializzati o tutor provenienti da progetti specialistici già avviati. STRUMENTALI E LOGISTICHE Individuazione di una sede attrezzata uso ufficio (computer, telefono, fax) per n. 2 postazioni di lavoro. La scelta della sede avverrà in funzione dell’ottimizzazione delle risorse strutturali già esistenti. FINANZIARIE RISORSE NECESSARIE ALLA REALIZZAZIONE Costo del personale, dell’attrezzatura e dei materiali di consumo. Reperimento di finanziamenti tramite contributi pubblici locali (regionali, provinciali e comunali) ed eventuali finanziamenti comunitari. “Filosofia di fondo”: • Sensibilità e solidarietà nei confronti dei poveri del territorio; • previsione di aggravamento della situazione di disagio economico in connessione con diversi fattori, fra cui la pesante crisi industriale della provincia e l’aumento del costo della vita; • necessità di prevenire la degenerazione degli stati di disagio con eventuale conseguente compromissione della convivenza civile; • necessità di creare condizioni di vita che consentano l’uscita dalla povertà. MODALITA’ DI ATTUAZIONE Criteri/aspetti da considerare nella progettazione Modalità di attuazione: Definizione di Politiche sociali a) realmente condivise all’interno della rete stabile dei servizi; b) concretamente praticabili ed efficaci nel raggiungimento degli obiettivi; c) facilmente accessibili da parte dell’utenza. Risorse presenti sul territorio: • Servizi specifici strutturati già operanti (C.I.S.A.12, Sportello sociale della Provincia, Uffici sociali comunali, A.S.L. 8), Enti di istruzione e Formazione, Patronati e Sindacati; • efficienti associazioni caritative no-profit (Caritas, Parrocchie, Pastorale del Lavoro, Ass. “Abraham”, Ufficio Pio “S. Paolo”, Gruppi “S. Vincenzo”, Banco alimentare, Centro di Aiuto alla Vita, C.R.I., Tesa Soms e S.P.A.I.P.). 164 Tempi e modi di realizzazione della valutazione e del monitoraggio del progetto. Creazione di un modello di pianificazione del progetto, con esatta definizione di: • tempi di realizzazione delle diverse fasi del progetto; • indicatori di risultato, in riferimento agli obiettivi pre-stabiliti; MONITORAGGIO E • momenti di verifica dei risultati attesi di cui sopra, in termini di realizzazione e di efficacia. CONTROLLO Saranno coinvolti nella valutazione e nel monitoraggio del progetto tutti i soggetti attivi nella progettazione e nella realizzazione del medesimo, attraverso riunioni periodiche (con cadenza da definire), ed eventuale supervisione da parte di un soggetto super partes esterno al territorio (Regione, Provincia). Piano di Zona dei Comuni di Nichelino, None, Vinovo e Candiolo SCHEDA PER LA PER LA PROGETTAZIONE INTEGRATA TAVOLO TEMATICO POVERTA’ E IMMIGRAZIONE DENOMINAZIONE DELL’ATTIVITA’ DA REALIZZARE DESTINATARI Sportello unico di segretariato sociale – Distretto 12 Prima informazione di orientamento alle persone in situazione di bisogno afferenti al territorio del C.I.S.A. 12. Destinatari principali: persone in situazione di bisogno residenti sul territorio dei Comuni di Nichelino, None, Vinovo e Candiolo (C.I.S.A. 12). E’ da tenere presente che le persone che accederanno a questo tipo di servizio potranno presentare, in molti casi, situazioni di multiproblematicità. Destinatari secondari: operatori istituzionali e non, operanti sul territorio. RESPONSABILE DELL’AZIONE C.I.S.A.12 e Assessorati alle Politiche Sociali dei quattro Comuni (Nichelino, None, Vinovo e Candiolo). . 165 • Comuni di Nichelino, None, Vinovo e Candiolo – C.I.S.A. 12 - A.S.L. 8 – Provincia di Torino - Centri per l’impiego - Enti di Istruzione e Formazione - Patronati e Sindacati. Associazione Abraham – A.C.L.I. - Gruppi “S. Vincenzo” - Banco alimentare – Caritas – Parrocchie - Ufficio Pio “S. Paolo” - Centro di Aiuto alla Vita - C.R.I. – Tesa Soms – S.P.A.I.P. SOGGETTI • COINVOLTI DI CUI ALL’ACCORDO DI PROGRAMMA Tale elenco individua tutti i soggetti che attualmente forniscono servizi in tema di povertà e che parrebbe necessario coinvolgere nell’accordo di programma. Si segnala, tuttavia, che solo una parte dei suddetti soggetti ha partecipato ai lavori dei piani di zona e pertanto non si conosce la reale disponibilità all’inclusione in fase realizzativa da parte degli assenti. LOCALIZZAZIONE DELL’ATTIVITA’ Presso le sedi distrettuali del C.I.S.A. 12 (2 sedi a Nichelino, 1 a None, 1 a Vinovo e 1 a Candiolo). 166 • • • 2005 • • • TEMPISTICA • • • • • 2006 • • • 2007 • • • • Progettazione delle modalità di gestione e funzionamento dello Sportello (recupero dell’esperienza di sperimentazione dello sportello sociale della Provincia, attività di filtro delle assistenti sociali e di segretariato sociale del C.I.S.A. 12); raccolta delle informazioni (di tipo elettronico e/o tramite siti web) circa le attività realizzate da parte dei soggetti partner coinvolti nell’accordo di programma allo Sportello di segretariato sociale; raccolta delle informazioni (di tipo elettronico e/o tramite siti web) circa le attività realizzate da parte di organizzazioni pubbliche, private e del volontariato nel territorio limitrofo, in riferimento a servizi non presenti sul territorio. inserimento dei dati all’interno della banca dati informatizzata. A tal fine si utilizzerebbe, estendendola a tutto il territorio, la banca dati dello Sportello sociale in sperimentazione con il progetto della Provincia; realizzazione della Guida ai servizi sociali, sia pubblici che privati o di volontariato, presenti nel territorio; definizione degli orari di apertura dello sportello, delle modalità di gestione e raccolta dati sull’utenza e la tipologia delle richieste; formazione aggiuntiva agli operatori dello sportello sociale attraverso contatti con le realtà che sul territorio collaborano al progetto al fine di conoscere i servizi che questi erogano; predisposizione di moduli formativi per la gestione delle attività di segretariato sociale; promozione dello sportello; diffusione dell’informazione circa la sua esistenza e funzione. Formazione agli operatori che gestiranno lo Sportello e a coloro che vi potranno collaborare su tematiche specifiche; attivazione dello Sportello nelle sedi del C.I.S.A. utilizzando l’operatore di segretariato sociale già presente; valutazione dell’andamento dell’attività, messa a punto della metodologia di lavoro e valutazione dei dati emersi; trasmissione dei dati all’osservatorio sulla povertà e all’osservatorio sull’immigrazione; attivazione della collaborazione con altri partner. Ampliamento orario dell’apertura dello sportello; valutazione dell’andamento dell’attività dei dati emersi; trasmissione dei dati all’Osservatorio sulla povertà e all’Osservatorio sull’immigrazione; attivazione della collaborazione con altri partner. 167 PERSONALE N. 4 operatori di segretariato sociale presso le sedi del servizio sociale del C.I.S.A. 12 (2 a Nichelino, 1 a Vinovo, 1 a None e a Candiolo). RISORSE NECESSARIE ALLA REALIZZAZIONE FORMAZIONE PERSONALE Formazione attraverso: • la presa di contatto con le realtà partner del progetto per la conoscenza delle attività da loro svolte; l’utilizzo della professionalità dei partner del progetto su: modalità di rapporto con l’utenza, normativa, organizzazione dei servizi e degli enti. STRUMENTALI E LOGISTICHE Strumentali: 1 PC e collegamento internet per ogni operatore di segretariato sociale (risorse già presenti presso le sedi distrettuali del C.I.S.A.). Attualmente mancano 2 PC. Costo PC: €. 1.105,00 ognuno. Logistiche: sala per ricevimento del pubblico presso ogni sede distrettuale del C.I.S.A. 12 (da affrontare problematiche logistiche delle sedi di Vinovo, Candiolo e None). FINANZIARIE RISORSE NECESSARIE ALLA REALIZZAZIONE • • • • MODALITA’ DI ATTUAZIONE Criteri/aspetti da considerare nella progettazione • • Assunzione di n. 1 operatore di segretariato sociale da parte del C.I.S.A. 12 in aggiunta ai n. 3 operatori già presenti nell’attuale dotazione organica; acquisto dei n. 2 computer di cui sopra; costi per la produzione della guida e di altro materiale informativo (a cura dei Centri Stampa comunali). La “filosofia di fondo” che ispira il progetto si articola sul modello di lavoro di rete, della collaborazione tra enti pubblici, volontariato e no profit. In tal senso lo Sportello sociale potrà prevedere la partecipazione, in alcuni momenti, di “esperti” su specifiche problematiche; il progetto intende raggiungere a livello informativo le persone in situazione di povertà con informazioni semplici e chiare circa la rete dei servizi e delle opportunità presenti sul territorio; impegno da parte dei soggetti partner al progetto a trasmettere ogni informazione circa le attività realizzate. I soggetti coinvolti nella valutazione e nel monitoraggio del progetto saranno tutti i soggetti partner del progetto, che costituiranno un gruppo di lavoro formalizzato, MONITORAGGIO E composto dai rappresentanti delle organizzazioni coinvolte nel progetto. CONTROLLO Può essere anche ipotizzata un’eventuale supervisione da parte di un soggetto super partes esterno al territorio (Regione, Provincia). 168 Piano di Zona dei Comuni di Nichelino, None, Vinovo e Candiolo INDIRIZZI PER LA PROGETTAZIONE INTEGRATA - SCHEDA PER LA DEFINIZIONE DEGLI OBIETTIVI PERSEGUIBILI TAVOLO TEMATICO: PRIORITA' TRASVERSALE: Contrasto alla povertà – Immigrazione. Indagine e conoscenza del fenomeno “Immigrazione straniera” a livello sia nazionale che territoriale, per avviare politiche locali per l’immigrazione complete, coerenti e coordinate. 1. Ufficio Immigrati; 2. Osservatorio territoriale sull’Immigrazione; 3. Sportello InformaStranieri. 169 Assenza, a livello istituzionale territoriale, di un Dipartimento dedicato agli stranieri, che, possedendo la conoscenza di tutte le normative specifiche nazionali relative all’immigrazione, nonché delle informazioni statistiche, sociologiche, economiche relative ai flussi migratori che interessano il territorio, rappresenti • un riferimento certo per informare stranieri e italiani; • un osservatorio capace di individuare le problematiche del territorio connesse all’immigrazione ed a progettare efficaci soluzioni; • il luogo deputato alla produzione, in collegamento con gli Assessorati alle Politiche Sociali ed al Lavoro, di azioni di intervento mirate, implementando i servizi esistenti o creandone di nuovi. Assenza di politiche per l’immigrazione complete, coerenti e coordinate, atte a : migliorare le condizioni di vita degli stranieri, spesso disagiate; prevenire situazioni di marginalizzazione e conflittualità con i nativi; promuovere l’integrazione culturale per una comune crescita individuale e sociale di stranieri e nativi. DESCRIZIONE DEL PROBLEMA Eventuali integrazioni alla descrizione del problema (dati quantitativi e qualitativi). DA Stranieri residenti al 31.12.2004 a AFFRONTARE - Nichelino: n. 1321, di cui n. 56 comunitari e n. 1265 extracomunitari; - None: n. 192, di cui n. 12 comunitari e n. 180 extracomunitari; - Vinovo: n. 280, di cui n. 24 comunitari e n. 256 extracomunitari; - Candiolo: n. 83, di cui n. 7 comunitari e n. 76 extracomunitari; Strutture/servizi pubblici dedicati agli stranieri al 31/12/04 : n. 0 (zero). A partire da febbraio 2005, e per la durata di un anno, è attivo lo Sportello Informastranieri, aperto in relazione ad un progetto finanziato dalla Provincia. Lo Sportello è gestito da tre Associazioni no profit (Abraham, Almaterra e America Latina) e fa capo al Comune di Nichelino – Assessorato alla Cultura/Pace. A partire da gennaio 2005, in relazione al medesimo progetto sopra indicato, sono stati avviati presso l’Istituto Maxwell di Nichelino : n. 1 corso di lingua italiana per adulti stranieri (80 ore) e n. 1 corso di avvicinamento alla intermediazione culturale per giovani stranieri (60 ore). Strutture/servizi no profit dedicati agli stranieri al 31/12/04 : n. 1 (Associazione Abraham – Assistenza materiale agli stranieri indigenti), esistente da oltre 10 anni. 170 Creazione dell’Ufficio Immigrati, dipendente dall’eventuale Assessorato all’Immigrazione (o da altro Assessorato delegato, ad es. Politiche Sociali), per : 1 OBIETTIVI PERSEGUIBILI IN RAPPORTO AL PROBLEMA DA AFFRONTARE raccolta di tutta la documentazione normativa relativa all’immigrazione, in rete con il Ministero, l’Ufficio Immigrazione della Provincia e l’Ufficio Stranieri del Comune di Torino; informazione amministrativa ed espletamento delle pratiche di competenza; analisi dei dati elaborati dall’Osservatorio Territoriale sull’Immigrazione (v. Obiettivo 2), per la formulazione di progetti mirati integrati, che costituiscano per il territorio le “politiche per l’immigrazione” attualmente inesistenti; erogazione dei servizi specifici. Creazione dell’Osservatorio territoriale sull’Immigrazione, per : 2 la raccolta di informazioni e dati di ordine statistico, sociologico, economico relativamente alla popolazione straniera residente ed ai flussi migratori che interessano il Paese, la Regione e la Provincia di Torino, in rete con l’Osservatorio Regionale sull’Immigrazione e con l’Osservatorio Provinciale sulla Immigrazione /Progetto Atlante; la creazione di una banca dati sull’immigrazione nel nostro territorio, sulla base di indagini che verranno condotte sul campo in collaborazione con l’Associazione Abraham, l’anagrafe, le scuole ed i servizi socioassistenziali, per un’analisi approfondita della situazione esistente e delle problematiche connesse. Integrazione dello Sportello InformaStranieri nella rete dei servizi comunali strutturali permanenti, potenziando e dando continuità al progetto “Culture del Mondo – Un Mondo di Culture” finanziato dalla Provincia per l’anno 2005. Lo sportello esplica la funzione di : servizio di informazione diretta a stranieri (e ad italiani in merito a questioni in rapporto con stranieri) relativamente a normative sull’immigrazione, organizzazione sociale nazionale, servizi del territorio, in rete con l’Ufficio Immigrati del Comune e con lo Sportello unico di segretariato sociale; rilevamento delle richieste/esigenze dell’utenza, che, trasmesse all’Osservatorio di cui all’Obiettivo 2 e da quest’ultimo elaborate, contribuiranno all’arricchimento continuo della banca dati sull’immigrazione nel territorio. 3 171 Piano di Zona dei Comuni di Nichelino, None, Vinovo e Candiolo SCHEDA PER LA PER LA PROGETTAZIONE INTEGRATA TAVOLO TEMATICO POVERTA’ E IMMIGRAZIONE DENOMINAZIONE DELL’ATTIVITA’ DA REALIZZARE Ufficio Immigrati – Distretto 12 - DESTINATARI - RESPONSABILE DELL’AZIONE Le istituzioni, in particolare gli assessorati alle Politiche Sociali, all’Immigrazione, al Lavoro ed alla Cultura, in sede di formulazione di specifiche politiche attive; i cittadini stranieri residenti, attivi o in transito sul territorio del distretto; i cittadini italiani residenti o attivi nel territorio del distretto, che debbano chiarire questioni, quesiti o problemi in rapporto con immigrati stranieri; tutti i servizi (pubblici, privati e no-profit) operanti sul territorio; le aziende e gli esercizi commerciali del territorio. Le Amministrazioni dei 4 Comuni del Consorzio (Nichelino, None, Vinovo e Candiolo), che decideranno nello specifico se optare per un Ufficio Immigrati unico per il distretto ovvero per 4 Uffici Immigrati comunali; all’interno delle Amministrazioni comunali saranno responsabili gli Assessorati all’Immigrazione, dove presenti, oppure, in assenza, gli Assessorati alle Politiche Sociali. • • SOGGETTI COINVOLTI DI CUI • ALL’ACCORDO DI • PROGRAMMA Soggetti appartenenti al territorio : Comuni di Nichelino, None, Vinovo e Candiolo – C.I.S.A. 12 - A.S.L. 8 - Carabinieri di Nichelino - Enti di Istruzione e Formazione - Centri per l’Impiego - Patronati e Sindacati. Associazione Abraham – Parrocchie – Ass. caritative dei vari Comuni – Centro di Aiuto alla Vita. Soggetti esterni : Ufficio Immigrazione della Provincia di Torino – Ufficio Stranieri del Comune di Torino – Questura. Pastorale dei Migranti della Caritas – SER.MI.G. – Associazioni AlmaTerra ed AmericaLatina – Comunità religiose di stranieri. Tale elenco individua tutti i soggetti che attualmente forniscono servizi in tema di immigrazione e che parrebbe necessario coinvolgere nell’accordo di programma. Si segnala, tuttavia, che solo una parte dei suddetti soggetti è territoriale; di questi ultimi, inoltre, alcuni non hanno partecipato ai lavori dei piani di zona e pertanto non si conosce la reale disponibilità all’inclusione in fase realizzativa da parte degli assenti. LOCALIZZAZIONE Presso la sede del Comune di Nichelino, definito rappresentativo del Consorzio per le DELL’ATTIVITA’ Politiche per l’Immigrazione. 172 2005 TEMPISTICA 2006 2007 ♦ Definizione delle relazioni specifiche in tema di immigrazione fra i 4 Comuni e fra gli Assessorati di competenza; ♦ Individuazione della sede ed avvio delle attività preparatorie per la creazione delle competenze specifiche; ♦ Individuazione e formazione degli addetti; ♦ Raccolta di tutta la documentazione normativa relativa all’Immigrazione, in rete con il Ministero, l’Ufficio Immigrazione della Provincia, l’Ufficio Stranieri del Comune di Torino e la Questura; creazione di una banca dati informatizzata; ♦ Creazione di collegamenti telematici con i suddetti soggetti, in modo da rendere stabile e costante l’aggiornamento delle informazioni; ♦ Individuazione di tutti gli ambiti amministrativi che comportano azioni specifiche in relazione allo status di cittadino straniero (cittadinanza, residenza, conversione documenti, titoli di studio esteri, gestione di rapporti famigliari transnazionali e relativi problemi di diritto, ecc.); raccolta di documentazione e modulistica; ♦ Creazione della rete territoriale dei servizi agli immigrati, che vedrà attivi i servizi sociali pubblici ed il terzo settore (associazioni del territorio e di Torino); creazione di rete telematica per la trasmissione delle informazioni ai vari servizi; ♦ Avvio della collaborazione con il nascente Osservatorio territoriale sull’Immigrazione, di cui alla scheda successiva, e con lo Sportello Informastranieri. ♦ Apertura al pubblico dell’Ufficio Immigrati (definizione di orari e modalità di servizio); ♦ Informazione e promozione del servizio; ♦ Preparazione di una Guida alla Cittadinanza ed ai Servizi del territorio per Stranieri; ♦ Avvio dell’attività di analisi dei dati elaborati dall’Osservatorio territoriale sull’Immigrazione; ♦ Avvio dell’attività di produzione di Politiche per l’Immigrazione, mediante la progettazione di interventi mirati integrati in risposta alle problematiche emerse dall’analisi dei dati di cui al punto precedente ed in collaborazione con i diversi soggetti coinvolti; ♦ Avvio della realizzazione degli interventi più urgenti, da parte delle Amministrazione comunali in collaborazione con la rete di soggetti dedicati; Valutazione dell’andamento dell’attività, messa a punto delle metodologie di lavoro, verifica con gli altri soggetti coinvolti. ♦ Adeguamento del servizio al pubblico dell’Ufficio Immigrati, in funzione di affluenza, tipologia di utenza e di richieste verificate nell’anno precedente; ♦ Periodica regolare analisi dei dati dell’Osservatorio sull’Immigrazione, per monitorare costantemente le situazioni problematiche e verificare l’efficacia degli interventi; ♦ Prosecuzione dell’attività di progettazione di interventi mirati; assistenza alla messa in opera dei progetti da parte di istituzioni e/o altri soggetti; ♦ Aggiornamento continuo della documentazione normativa generale e specifica (nazionale e territoriale). 173 PERSONALE n. 1 responsabile dell’Ufficio Immigrati, per coordinare sia le attività interne che quelle dedicate al pubblico, e per progettare, insieme ai vari soggetti coinvolti, gli interventi mirati; n. 1 operatore, adeguatamente formato, per la raccolta delle informazioni relative alla normativa sull’immigrazione e per l’elaborazione dei dati dell’Osservatorio territoriale sull’Immigrazione; n. 1 addetto amministrativo per la gestione e il presidio dello sportello aperto al pubblico (per l’orario di apertura del medesimo); supporto di n. 1 mediatore culturale, per l’attività con il pubblico. RISORSE NECESSARIE ALLA REALIZZAZIONE Le risorse potranno essere individuate all’interno di strutture/servizi esistenti in relazione a una loro riorganizzazione. FORMAZIONE PERSONALE Completamento delle competenze del personale mediante auto-formazione presso Dipartimenti Universitari e Presidenza del Consiglio dei Ministri, I.S.TA.T., Regione, Provincia e Comune di Torino. In casi particolarmente complessi si può prevedere la necessità di interpellare consulenti specializzati o tutor provenienti da progetti specialistici già avviati. STRUMENTALI E LOGISTICHE Individuazione di una sede attrezzata uso ufficio (computer, telefono, fax) per n. 3 postazioni di lavoro, di cui 1 adibita al ricevimento del pubblico. La scelta della sede avverrà in funzione dell’ottimizzazione delle risorse strutturali già esistenti. FINANZIARIE Costo del personale, dell’attrezzatura e dei materiali di consumo. Reperimento di finanziamenti tramite contributi pubblici locali (regionali, provinciali e comunali) ed eventuali finanziamenti comunitari. “Filosofia di fondo” : ♦ presa di coscienza della necessità di conoscere e gestire a livello istituzionale ed in ambito territoriale il fenomeno dell’immigrazione, fino ad ora trascurato, nelle sue varie implicazioni (legali, sociali, culturali); ♦ creare condizioni che, nel pieno rispetto della dignità di ogni persona (nativa come straniera), consentano una reale integrazione degli immigrati nel tessuto sociale del territorio, con l’obiettivo primario di un miglioramento delle condizioni di vita degli stranieri disagiati e della prevenzione di situazioni di marginalizzazione e di scontro, possibili cause di compromissione della convivenza civile. Modalità di attuazione : a) possesso di informazione chiara, certa e tempestiva su tutti gli aspetti normativi legati all’immigrazione straniera, così come della realtà territoriale, in modo che l’istituzione pubblica, con piena consapevolezza dell’argomento, possa essere un riferimento certo per i cittadini e per gli operatori dei servizi; MODALITA' DI ATTUAZIONE b) definizione di Politiche per l’Immigrazione che, tenendo conto delle situazioni concrete di disagio e di problematicità, producano azioni praticabili ed efficaci nel raggiungimento degli obiettivi. Criteri/ aspetti da considerare Risorse presenti sul territorio: nella progettazione - Associazione Abraham, come soggetto attivo nell’assistenza a stranieri e come tramite con la Pastorale dei Migranti della Caritas e con il SER.MI.G.; - Istituti Maxwell e IAL, attivi nell’istruzione linguistica per stranieri e nella formazione di mediatori culturali; - Sportello InformaStranieri (per il quale vedi alla scheda seguente), presso cui 174 - operano mediatori culturali, in possesso di primi elementi di informazione sull’immigrazione (non ancora completi e strutturati); Ufficio Anagrafe del Comune di Nichelino, collegato in rete con la Questura; Rete costituitasi (fra l’Ufficio cultura del Comune di Nichelino, alcuni operatori del CISA12, il Consultorio femminile dell’ASL, le associazioni culturali AlmaTerra ed AmericaLatina) a seguito dei Progetti “www.prodonna” e “Nascere”; CISA 12, soggetto erogatore dei servizi sociali per il territorio, attualmente privo di servizi specifici dedicati a stranieri; ASL 8, soggetto erogatore dei servizi sanitari, attualmente dotato di un servizio dedicato a donne straniere in gravidanza (limitatamente allo spazio del progetto “Nascere”). Tempi e modi di realizzazione della valutazione e del monitoraggio del progetto: Creazione di un modello di pianificazione del progetto, con esatta definizione di: MONITORAGGIO E • tempi di realizzazione delle diverse fasi del progetto; • indicatori di risultato, in riferimento agli obiettivi prestabiliti; CONTROLLO • momenti di verifica dei risultati attesi di cui sopra, in termini di realizzazione e di efficacia. Saranno coinvolti nella valutazione e nel monitoraggio del progetto tutti i soggetti attivi nella progettazione e nella realizzazione del medesimo, attraverso riunioni periodiche (con cadenza da definire), ed eventuale supervisione da parte di un soggetto super partes esterno al territorio (Regione, Provincia). 175 Piano di Zona dei Comuni di Nichelino, None, Vinovo e Candiolo SCHEDA PER LA PER LA PROGETTAZIONE INTEGRATA TAVOLO TEMATICO POVERTA’ E IMMIGRAZIONE DENOMINAZIONE DELL’ATTIVITA’ DA REALIZZARE Osservatorio territoriale sull’Immigrazione - Distretto 12. DESTINATARI RESPONSABILE DELL’AZIONE SOGGETTI COINVOLTI DI CUI ALL’ACCORDO DI PROGRAMMA - Le istituzioni, in particolare gli Assessorati alle Politiche Sociali, all’Immigrazione, al Lavoro ed alla Cultura, in sede di formulazione di specifiche politiche attive; L’Ufficio Immigrati – Distretto 12; Tutti i servizi (pubblici, privati e no-profit) operanti sul territorio. Assessorati all’Immigrazione, Ufficio immigrati; Associazione Abraham. Soggetti appartenenti al territorio: Comuni di Nichelino, None, Vinovo e Candiolo – C.I.S.A. 12 - A.S.L. 8 Carabinieri di Nichelino - Enti di Istruzione e Formazione; Associazione Abraham – Parrocchie – Associazioni caritative dei vari Comuni. Soggetti esterni: Ufficio Immigrazione della Provincia di Torino – Ufficio Stranieri del Comune di Torino – Questura – Osservatori regionale e provinciale sull’immigrazione – Università degli Studi, Dipartimenti di Sociologia e Antropologia. Pastorale dei Migranti della Caritas. Tale elenco individua tutti i soggetti che parrebbe necessario coinvolgere nell’accordo di programma. Si segnala, tuttavia, che solo una parte dei suddetti soggetti ha partecipato ai lavori dei piani di zona e pertanto non si conosce la reale disponibilità all’inclusione in fase realizzativa da parte degli assenti. LOCALIZZAZIONE Presso la sede del Comune di Nichelino, definito rappresentativo del Consorzio per le DELL’ATTIVITA’ Politiche per l’Immigrazione nel Distretto 12, possibilmente in struttura adiacente o condivisa con l’Ufficio immigrati. 176 Creazione della struttura “Osservatorio territoriale sull’Immigrazione”, con un’azione di coordinamento fra i diversi operatori sociali per la costituzione di una rete strutturata e permanente di tutti i servizi che si occupano degli immigrati (seppure aperta ad eventuali nuovi partner); Raccolta, da parte dell’Osservatorio, di informazioni e dati di ordine statistico, sociologico, economico relativamente alla popolazione straniera residente ed ai flussi migratori che interessano il Paese, la Regione e la Provincia di Torino, in rete con l’Osservatorio Regionale sull’Immigrazione e con l’Osservatorio Provinciale sulla Immigrazione/ Progetto Atlante; indagine conoscitiva, dunque, che metta in evidenza sia i dati quantitativi relativi agli immigrati del territorio, sia i fattori che causano e determinano il fenomeno dell’immigrazione relativamente alle sue diverse cause; Elaborazione e sistematizzazione dei dati dei Comuni aderenti, in accordo con la Prefettura; Creazione di una banca dati sull’immigrazione nel nostro territorio, sulla base di indagini che verranno condotte sul campo in collaborazione con l’Associazione Abraham, l’anagrafe, le scuole ed i servizi socioassistenziali, per un’analisi approfondita della situazione esistente e delle problematiche connesse; Monitoraggio di rilevazione delle politiche regionali e locali, in particolare degli interventi a favore di persone immigrate nel campo della formazione professionale e dell’inserimento lavorativo, della presenza di stranieri nel sistema scolastico, del ricorso degli stranieri alle prestazioni sanitarie; Monitoraggio dei livelli di integrazione sociale degli immigrati e della sostenibilità sociale dei flussi di immigrazione; Analisi dell’attuale utenza dei servizi del territorio; Rapporto annuale. Funzionamento a regime dell’Osservatorio; Rapporto annuale. Verifica e controllo del buon funzionamento del sistema di rilevazione dati; Attività di miglioramento continuo; Rapporto annuale. 2005 TEMPISTICA 2006 2007 177 PERSONALE n. 1 Responsabile dell’Osservatorio territoriale sull’immigrazione; n. 1 Addetto alla segreteria. Le risorse potranno essere individuate all’interno di strutture/servizi esistenti in relazione a una loro riorganizzazione. Risulta fondamentale, in ogni caso, la definizione puntuale e formale delle funzioni dell’addetto all’Osservatorio e del tempo-lavoro da dedicare, indipendentemente dal suo innesto su strutture o incarichi preesistenti. FORMAZIONE PERSONALE RISORSE NECESSARIE ALLA REALIZZAZIONE Completamento delle competenze del personale mediante auto-formazione presso Dipartimenti Universitari e Presidenza del Consiglio dei Ministri, I.S.TA.T., Regione, Provincia e Comune di Torino. In casi particolarmente complessi si può prevedere la necessità di interpellare consulenti specializzati o tutor provenienti da progetti specialistici già avviati. STRUMENTALI E LOGISTICHE Individuazione di una sede attrezzata uso ufficio (computer, telefono, fax) per n. 2 postazioni di lavoro. La scelta della sede avverrà in funzione dell’ottimizzazione delle risorse strutturali già esistenti. FINANZIARIE Costo del personale, dell’attrezzatura e dei materiali di consumo. Reperimento di finanziamenti tramite contributi pubblici locali (regionali, provinciali e comunali) ed eventuali finanziamenti comunitari. Filosofia di fondo: MODALITA’ DI ATTUAZIONE Criteri/aspetti da considerare nella progettazione L’Osservatorio è un importante strumento per studiare da vicino, con l’elaborazione minuziosa di dati e statistiche, il complesso fenomeno dell’immigrazione. Per conseguire risultati ottimali dovrà stringere ed attuare forme esplicite di raccordo con tutti i servizi del territorio. Presa di coscienza della necessità di conoscere e gestire a livello istituzionale ed in ambito territoriale il fenomeno dell’immigrazione, fino ad ora trascurato, nelle sue varie implicazioni (legali, sociali, culturali); Modalità di attuazione: Possesso di informazione chiara, certa e tempestiva sulla realtà territoriale relativamente agli stranieri, in modo che l’istituzione pubblica possa avere piena consapevolezza dell’argomento e quindi diventare un riferimento certo per gli stranieri, per i cittadini e per gli operatori dei servizi; Risorse presenti sul territorio: - Ufficio Anagrafe del Comune di Nichelino, collegato in rete con la Questura; Sportello InformaStranieri (per il quale vedi alla scheda seguente), presso cui operano mediatori culturali, in possesso di primi elementi di informazione sull’immigrazione (non ancora completi e strutturati); Associazione Abraham, come soggetto attivo nell’assistenza a stranieri e come 178 - - tramite con la Pastorale dei Migranti della Caritas e con il SER.MI.G.; Istituti Maxwell e IAL, attivi nell’istruzione linguistica per stranieri e nella formazione di mediatori culturali; altri Enti di istruzione e Formazione; Rete costituitasi (fra l’Ufficio cultura del Comune di Nichelino, alcuni operatori del CISA12, il Consultorio femminile dell’ASL, le associazioni culturali AlmaTerra ed AmericaLatina) a seguito dei Progetti “www.prodonna” e “Nascere”; CISA 12, soggetto erogatore dei servizi sociali per il territorio, attualmente privo di servizi specifici dedicati a stranieri; ASL 8, soggetto erogatore dei servizi sanitari, attualmente dotato di un servizio dedicato a donne straniere in gravidanza (limitatamente allo spazio del progetto “Nascere”); Patronati e Sindacati. Tempi e modi di realizzazione della valutazione e del monitoraggio del progetto. MONITORAGGIO E Creazione di un modello di pianificazione del progetto, con esatta definizione di: CONTROLLO • tempi di realizzazione delle diverse fasi del progetto; • indicatori di risultato, in riferimento agli obiettivi pre-stabiliti; • momenti di verifica dei risultati attesi di cui sopra, in termini di realizzazione e di efficacia. Saranno coinvolti nella valutazione e nel monitoraggio del progetto tutti i soggetti attivi nella progettazione e nella realizzazione del medesimo, attraverso riunioni periodiche (con cadenza da definire), ed eventuale supervisione da parte di un soggetto super partes esterno al territorio (Regione, Provincia). 179 Piano di Zona dei Comuni di Nichelino, None, Vinovo e Candiolo SCHEDA PER LA PER LA PROGETTAZIONE INTEGRATA TAVOLO TEMATICO POVERTA’ E IMMIGRAZIONE DENOMINAZIONE DELL’ATTIVITA’ DA REALIZZARE DESTINATARI RESPONSABILE DELL’AZIONE Sportello InformaStranieri – Distretto 12 - Stranieri residenti, attivi o in transito nel territorio del Distretto 12; Cittadini italiani, residenti nei 4 comuni del territorio, in rapporto con stranieri; Aziende ed operatori commerciali del territorio in rapporto con stranieri; Servizi del territorio. Ufficio Immigrati del Consorzio dei 4 Comuni. 180 • SOGGETTI COINVOLTI DI CUI ALL’ACCORDO DI • PROGRAMMA Assessorati all’Immigrazione ed alla Cultura dei Comuni di Nichelino, None, Vinovo e Candiolo – C.I.S.A. 12 - Enti di Istruzione e Formazione Associazioni Abraham, AmericaLatina ed AlmaTerra LOCALIZZAZIONE L’attuale sede dello Sportello, presso l’InformaGiovani di Nichelino. DELL’ATTIVITA’ 181 2005 - - TEMPISTICA - 2006 - Verifica del funzionamento dell’attività e della sua efficacia; Progettazione e realizzazione di dibattiti/incontri/spettacoli finalizzati all’integrazione culturale fra stranieri e nativi; - Ampliamento ulteriore dell’orario di apertura al pubblico, in funzione dell’utenza; Prosecuzione delle attività di cui all’anno precedente. 2007 Trasformazione dello status attuale dello sportello, da linea d’azione del progetto annuale “Culture del Mondo – Un Mondo di Culture” in servizio strutturale istituzionale permanente; Definizione degli incarichi/responsabilità, nell’ottica della strutturazione definitiva dello sportello; Definizione delle procedure di lavoro, attualmente in fase di sperimentazione; Creazione della banca-dati informatizzata con le informazioni complete relative alle varie tematiche sull’immigrazione, in collaborazione con l’Ufficio Immigrati e con le Associazioni AlmaTerra e AmericaLatina; Collegamento in rete con i servizi del territorio (in particolare con lo Sportello unico di Segretariato Sociale; poi con : CISA12, ASL8, Anagrafe di Nichelino, Enti di Istruzione e Formazione, CPI, Carabinieri, Abraham, CAV, altre Associazioni di volontariato del territorio ecc.) e della Provincia (Questura, Servizi ISI, ambulatori medici dedicati a stranieri Ospedale Amedeo di Savoia, SER.MI.G.), luoghi di culto, centri di prima accoglienza, Caritas Migranti, SER.MI.G., ecc.); Produzione di materiali informativi e loro distribuzione sia agli utenti dello sportello che agli altri servizi del territorio; Ampliamento dell’orario di apertura al pubblico (attualmente limitato a 6 ore alla settimana); Gestione delle schede rilevamento dati sull’utenza e trasmissione dei relativi dati elaborati all’Osservatorio territoriale sull’Immigrazione; Promozione di corsi di alfabetizzazione e di formazione, in collaborazione con gli Enti di Istruzione e Formazione del territorio; Progettazione e realizzazione di incontri specialistici su tematiche di particolare interesse (salute, lavoro, famiglia, ecc.). - Incremento dell’attività di progettazione e realizzazione di incontri specialistici e di dibattiti/incontri/spettacoli; Allargamento della rete di servizi e associazioni specifici dedicati a stranieri. Verifica. 182 RISORSE NECESSARIE ALLA REALIZZAZIONE PERSONALE n. 1 responsabile dello sportello; n. 2 mediatrici/mediatori culturali di area differente, adeguatamente addestrate/i sui servizi del territorio. FORMAZIONE PERSONALE RISORSE NECESSARIE ALLA REALIZZAZIONE Il responsabile dello sportello dovrà essere in possesso sia di capacità organizzative che di conoscenze specifiche del fenomeno immigrazione. I mediatori culturali dovranno essere in possesso di adeguato titolo conseguito in strutture riconosciute; dovranno ricevere inoltre l’addestramento specifico per quanto riguarda la realtà territoriale del distretto (ad opera di : CISA12, Sportello unico di Segretariato Sociale, ASL8, CPI, Istituti di Istruzione e Formazione, InformaGiovani, Abraham , ecc.). Si prevedono periodici incontri formativi con specialisti per tematiche particolari. STRUMENTALI E LOGISTICHE Adeguamento dell’attuale sistemazione, con dotazione di n. 1 postazione PC specifica e arredo per archiviazione riservata della documentazione (mobile chiuso per rispetto norme privacy), riutilizzando risorse già esistenti. FINANZIARIE Costo del personale; n. 1 PC. - MODALITA' DI ATTUAZIONE Criteri/ aspetti da considerare nella progettazione “Filosofia di fondo” : fornire un servizio efficiente ed aggiornato di prima informazione, per agevolare l’integrazione degli stranieri nel tessuto sociale del territorio, offrendo loro un orientamento sia nella complessa normativa sull’immigrazione sia nell’utilizzo dei servizi; fornire agli stranieri percorsi corretti ed il più possibile agevoli per affrontare disagi e difficoltà legati all’immigrazione; fornire agli italiani informazioni e supporto, sia normativo che culturale, nella gestione di rapporti con stranieri, in modo da abbattere il più possibile le differenze e le diffidenze. Tempi e modi di realizzazione della valutazione e del monitoraggio del progetto: Creazione di un modello di pianificazione del progetto, con esatta definizione di: • tempi di realizzazione delle diverse fasi del progetto; MONITORAGGIO E • indicatori di risultato, in riferimento agli obiettivi prestabiliti; • momenti di verifica dei risultati attesi di cui sopra, in termini di realizzazione e di CONTROLLO efficacia. Saranno coinvolti nella valutazione e nel monitoraggio del progetto tutti i soggetti attivi nella progettazione e nella realizzazione del medesimo, attraverso riunioni periodiche (con cadenza da definire), ed eventuale supervisione da parte di un soggetto super partes esterno al territorio. 183 Piano di Zona dei Comuni di Nichelino, None, Vinovo e Candiolo INDIRIZZI PER LA PROGETTAZIONE INTEGRATA - SCHEDA PER LA DEFINIZIONE DEGLI OBIETTIVI PERSEGUIBILI TAVOLO TEMATICO: Contrasto alla povertà – Immigrazione. PRIORITA' TRASVERSALE: Promozione di politiche che agevolino l’accesso a indigenti e immigrati ad abitazioni ad affitti contenuti. 1. Attuare una politica strutturale sulla casa, abbandonando quella dell’emergenza/assistenza. 2. Agevolare fiscalmente i proprietari che sono disposti ad affittare a canone concordato. 3. Aumentare il fondo per il sostegno alla locazione. 4. Concedere a cooperative edilizie, da parte dei comuni, di aree per la costruzione di alloggi ad affitto convenzionato. 5. Destinazione di alloggi per affitti agevolati da parte di società in convenzione. Condurre una politica che agevoli l’accesso a indigenti e immigrati ad abitazioni ad affitti contenuti. DESCRIZIONE DEL PROBLEMA DA AFFRONTARE 1. Scarsa disponibilità di alloggi a canoni accessibili sul libero mercato. 2. Difficoltà di reperimento di alloggi da parte di nuclei extracomunitari per diffidenza, anche se hanno un reddito da lavoro dipendente. 3. Diminuisce di anno in anno il fondo per il sostegno alla locazione. 4. L’edilizia residenziale pubblica copre una percentuale minima. 5. Gli affitti a canone concordato sono una percentuale minima. Gli affitti a canone libero superano il 40% del reddito degli inquilini. 6. Aumentano di conseguenza gli sfratti per morosità. 1 OBIETTIVI Attuare una politica dell’emergenza/assistenza. strutturale sulla casa, abbandonando quella Agevolare fiscalmente i proprietari che sono disposti ad affittare a canone concordato. PERSEGUIBILI 2 IN RAPPORTO AL PROBLEMA DA AFFRONTARE 3 Aumentare il fondo per il sostegno alla locazione. 4 Concedere a cooperative edilizie, da parte dei comuni, aree per la costruzione di alloggi ad affitto convenzionato. 5 Destinazione di alloggi per affitti agevolati da parte di società in convenzione. 184