PIANO DI ZONA
DEI COMUNI DI NICHELINO, NONE,
VINOVO E CANDIOLO
SECONDA FASE DI LAVORO
ALLA PROGETTAZIONE DELLE AZIONI
DOCUMENTO CONCLUSIVO DELLA
DEDICATO
TRIENNIO 2006 -2008
Nichelino, Giugno 2005
A cura del gruppo di lavoro composto dai coordinatori dei tavoli tematici del Piano di Zona (Cappello
Giovanni, Novarino Laura, Pastorelli Angela, Preteroti Francesca, Savoldi Susanna) .
1
Indice
Tavolo tematico: Anziani
pag.
3
Tavolo tematico: Dipendenze patologiche
pag. 34
Tavolo tematico: Disabilità
pag. 48
Tavolo tematico: Minori e responsabilità famigliari
pag. 90
Tavolo tematico: Contrasto della povertà e Immigrazione
pag. 129
Allegati: N. 2
-
SINTESI TAVOLI TEMATICI
-
SINTESI RISORSE FINANZIARIE
2
TAVOLO ANZIANI
3
Piano di Zona dei Comuni di Nichelino, None,
Vinovo e Candiolo
INDIRIZZI PER LA PROGETTAZIONE INTEGRATA - SCHEDA PER LA DEFINIZIONE DEGLI OBIETTIVI
PERSEGUIBILI
TAVOLO TEMATICO ANZIANI
Lunghi tempi d’attesa per accedere alle valutazioni necessarie per attivare servizi o altre
agevolazioni previste per la non autosufficienza.
DESCRIZIONE DEL
PROBLEMA
DA
Eventuali integrazioni alla descrizione del problema (dati quantitativi e qualitativi)
AFFRONTARE
I problemi da affrontare sono:
Lunghi tempi d’attesa per la valutazione da parte dell’Unità Valutativa Geriatria. Le nuove domande
presentate sono circa 8 a settimana; numero elevato rispetto al tempo che, ad oggi, può essere
utilizzato dai membri della commissione per effettuare le visite pari a circa 5 ore settimanali.
Lunghi tempi d’attesa per visite specialistiche o trattamenti fisioterapici, da un minimo di 30 giorni ad
oltre 80 giorni.
Lunghi tempi d’attesa per effettuare la visita della Medicina Legale per il riconoscimento
dell’invalidità o per altre agevolazioni. Tempi d’attesa: da 3 a 6 mesi.
ridurre significativamente i tempi d’attesa sia per la valutazione sia per l’accesso ai
servizi.
4
Piano di Zona dei Comuni di Nichelino, None,
Vinovo e Candiolo
INDIRIZZI PER LA PROGETTAZIONE INTEGRATA - SCHEDA PER LA DEFINIZIONE DEGLI OBIETTIVI
PERSEGUIBILI
TAVOLO TEMATICO ANZIANI
Mancanza di un coordinamento e di un’adeguata integrazione tra i servizi operanti sul territorio, in
particolar modo, tra comuni, servizi sociali e sanità con le associazioni di volontariato.
DESCRIZIONE DEL
PROBLEMA
DA
AFFRONTARE
Eventuali integrazioni alla descrizione del problema (dati quantitativi e qualitativi)
I problemi da affrontare:
 Lunghi tempi di attesa presso i presidi sanitari per i volontari che si occupano dei trasporti.
 Saturazione del servizio infermieristico a domicilio per richieste di prelievi per persone che se
accompagnante poterebbe recarsi in ambulatorio
 Mancanza di convenzioni tra gli enti pubblici e il volontariato per la realizzazione di servizi (es.
trasporti, disbrigo pratiche amministrative/bancarie, spesa, faccende domestiche, pasti) rivolti ai
cittadini di tutto il territorio.
 Assenza di coordinamento tra le risorse di volontariato (es. associazioni che si occupano dei
trasporti/acquisto farmaci…)
Razionalizzare le risorse esistenti.
Creare una “rete” di servizi, basati sul confronto e la verifica continua
rispetto all’adeguatezza tra offerta servizi e esigenze locali.
Piano di Zona dei Comuni di Nichelino, None,
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Vinovo e Candiolo
INDIRIZZI PER LA PROGETTAZIONE INTEGRATA - SCHEDA PER LA DEFINIZIONE DEGLI OBIETTIVI
PERSEGUIBILI
TAVOLO TEMATICO ANZIANI
DESCRIZIONE DEL
Insufficienza dei servizi attivabili dopo che la Commissione di Valutazione Geriatria ha espresso
parere favorevole per progetti rivolti alla domiciliarità o alla residenzialità.
L’impossibilità di erogare tempestivamente un servizio deriva dalla mancanza di risorse
finanziarie necessarie per l’apertura di nuovi servizi semiresidenziali e per incrementare il
personale necessario per aumentare le prese in carico al servizio di assistenza domiciliare.
PROBLEMA
DA
AFFRONTARE
Eventuali integrazioni alla descrizione del problema (dati quantitativi e qualitriativi)
I problemi rilevati sono:
Carenza di servizi diversificati rispondenti alle esigenze individuali di ciascun anziano e in grado di
soddisfare le esigenze assistenziali di una fascia di popolazione più ampia, in un’ottica di
prevenzione e promozione delle autonomie residue.
Carenza di personale socio-assistenziale e sanitario (infermieri, adest, fisioterapisti)
Carenza di posti immediatamente disponibili per l’inserimento in:
centri diurni
ricoveri di sollievo
strutture convenzionante
assistenza domiciliare
privilegiare il più possibile i servizi rivolti alla domiciliarità anche come valido
contrasto a istituzionalizzazioni improprie
diversificare i servizi per renderli più corrispondenti ai bisogni emergenti (es.
aumento degli anziani affetti da demenza)
soddisfare i LEA previsti sulla non autosufficienza attraverso accordi di programma
con la Asl
Piano di Zona dei Comuni di Nichelino, None,
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Vinovo e Candiolo
INDIRIZZI PER LA PROGETTAZIONE INTEGRATA - SCHEDA PER LA DEFINIZIONE DEGLI OBIETTIVI
PERSEGUIBILI
TAVOLO TEMATICO ANZIANI
DESCRIZIONE DEL
Aumento degli anziani privi di une rete significativa sia a livello parentale sia a livello amicale o di
vicinato. I primi sintomi di deterioramento fisico e psichico sono spesso fonte di imbarazzo e spingono
l’anziano a rinunciare a molte occasioni di svago o di gestione del quotidiano. La solitudine,è fonte
in molti casi di un più rapido decadimento sicuramente la qualità di vita non è elevata.
PROBLEMA
DA
AFFRONTARE
Eventuali integrazioni alla descrizione del problema (dati quantitativi e qualitativi)
I problemi rilevati sono:
Difficoltà di raggiungere gli anziani che non fanno richiesta di aiuto ma che vivono in condizioni di
isolamento e necessiterebbero per migliorare la loro qualità di vita anche solo di piccoli aiuti
Difficoltà a far emergere i piccoli e grandi soprusi (truffe, scippi…)
Difficoltà di molti anziani di spostarsi per accedere alle attività ricreative o semplicemente di venire a
conoscenza di attività già avviate
Poca diffusione tra gli anziani semiautosufficienti di servizi domiciliari del telesoccorso e consegna dei
pasti a domicilio o dei buoni mensa, inserimento in attività socializzanti (spazi d’incontro, gite
organizzate, soggiorni estivi, università della terza età..) a causa probabilmente di fattori culturali
frenanti legati alla non accettazione della propria involuzione fisica e psichica,
Distribuzione non uniforme dei servizi sul territorio di riferimento
Attivazione spontanea del vicinato con connotazione per lo più occasionale
1.
2.
3.
promuovere progetti sulla prevenzione della non autosufficienza e sul
miglioramento della salute e della qualità di vita
sensibilizzare le realtà locali nel generare azioni volontarie di affiancamento e
sostegno nei confronti degli anziani privi di una rete familiare sufficiente
prevenire situazioni di isolamento anche garantendo una rete capillare di trasporti
che permetta di partecipare alle diverse iniziative o di accedere ai vari servizi
( ospedali, ambulatori..)
Piano di Zona dei Comuni di Nichelino, None,
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Vinovo e Candiolo
INDIRIZZI PER LA PROGETTAZIONE INTEGRATA - SCHEDA PER LA DEFINIZIONE DEGLI OBIETTIVI
PERSEGUIBILI
TAVOLO TEMATICO ANZIANI
DESCRIZIONE DEL
PROBLEMA
Insufficiente informazione:
sui servizi (assistenziali e sanitari e del volontariato locale)
sulle agevolazioni (es. riconoscimento d’invalidità, riconoscimento legge
104/92, ausili, eliminazione barriere architettoniche, …)
sulle forme di tutela (interdizione/curatela, sicurezza a domicilio,…)
sulle attività rivolte a ultrasessantacinquenni
DA
AFFRONTARE
Eventuali integrazioni alla descrizione del problema (dati quantitativi e qualitativi)

Mancanza di una mappatura completa delle risorse pubbliche, private e del terzo settore presenti
sul territorio.

Assenza di conoscenza reciproca e di una collaborazione strutturata tra le risorse presenti.

Ridotto coinvolgimento dei medici di base nel passaggio di informazioni alle famiglie.

Difficoltà nell’individuare efficaci forme di informazione capillare semplici e dirette.
1.
2.
3.
Promuovere la conoscenza dei diritti e gli strumenti per renderli esigibili
Incrementare l’informazione rispetto ai servizi e le risorse esistenti
Incentivare il lavoro di rete e creare sinergie tra i diversi attori sociali, sanitari e
del terzo settore.
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Vinovo e Candiolo
INDIRIZZI PER LA PROGETTAZIONE INTEGRATA - SCHEDA PER LA DEFINIZIONE DEGLI OBIETTIVI
PERSEGUIBILI
TAVOLO TEMATICO ANZIANI
Aumento degli anziani a basso reddito
DESCRIZIONE DEL
PROBLEMA
DA
AFFRONTARE
Eventuali integrazioni alla descrizione del problema (dati quantitativi e qualitativi)
I problemi rilevati sono:
Insufficienza del reddito per molti anziani
Canoni d’affitto molto elevati e riduzione dei contributi alla locazione
Spese elevate per farmaci non mutuabili
Spese elevate per ausili quali protesi dentarie.
garantire il soddisfacimento dei bisogni primari
evitare situazioni di sfratto per morosità incolpevole.
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Vinovo e Candiolo
INDIRIZZI PER LA PROGETTAZIONE INTEGRATA - SCHEDA PER LA DEFINIZIONE DEGLI OBIETTIVI
PERSEGUIBILI
TAVOLO TEMATICO ANZIANI
Carenza di una cultura dell’anziano come risorsa
DESCRIZIONE DEL
PROBLEMA
DA
Eventuali integrazioni alla descrizione del problema (dati quantitativi e qualitativi)
AFFRONTARE
riconoscere all’anziano un ruolo attivo nella quotidianità, promovendo progetti
rivolti al miglioramento della qualità di vita e del benessere generale
valorizzare la cultura dell’anziano come risorsa per le altre generazioni,
mantenendo vive le tradizioni locali e italiane
favorire l’avvicinamento generazionale
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INDIRIZZI PER LA PROGETTAZIONE INTEGRATA - SCHEDA PER LA DEFINIZIONE DEGLI OBIETTIVI
PERSEGUIBILI
TAVOLO TEMATICO ANZIANI
DESCRIZIONE DEL
Necessità di sostenere i nuclei che gestiscono per lungo tempo, spesso senza aiuti esterni,
anziani non autosufficienti. L’accudimento dell’anziano induce talvolta il familiare ad abbondare il
lavoro e a ridefinire la struttura della famiglia allargata, facendo insorgere conflitti familiari tra i
parenti, nonché stanchezza fisica e psichica soprattutto del caregiver.
PROBLEMA
DA
AFFRONTARE
Eventuali integrazioni alla descrizione del problema (dati quantitativi e qualitativi)
I Problemi rilevati sono:
Non sufficiente tempestività nell’avvio di servizi di supporto e sollievo alla famiglia.
Assenza di gruppi di auto mutuo aiuto o sportelli informativi per ricevere supporto, consulenza,
informazioni, consigli pratici sulla gestione del famigliare soprattutto quando affetto da demenza.
Non conoscenza dei diritti e dei servizi presenti
1.
2.
3.
4.
Sostenere le famiglie che hanno la possibilità e scelgono di mantenere a casa il proprio
congiunto, valorizzando l’impegno assunto dalla famiglia come fonte di esperienza per
migliorare la qualità dei servizi offerti.
Incentivare la creazione di reti di auto mutuo aiuto.
Sensibilizzare gli operatori sociali, sanitari e le associazioni locali nell’accompagnare
la famiglia nella scelta dei servizi o degli intereventi più opportuni per la tutela del
proprio congiunto.
Incrementare le risorse finanziare per ampliare i servizi domiciliari e semiresidenziali
riducendo i tempi d’attesa per accedere ad una prestazione.
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Vinovo e Candiolo
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SCHEDA PER LA PER LA PROGETTAZIONE INTEGRATA
TAVOLO TEMATICO ANZIANI
DENOMINAZIONE
DELL’ATTIVITA’ DA
REALIZZARE
DESTINATARI
Ridurre i tempi d'attesa per la VALUTAZIONE della non autosufficienza.
Anziani non autosufficienti in attesa di valutazione per:
riconoscimento di invalidità Medicina Legale
accedere ai servizi erogati da CISA/ASL
Visite specialistiche ambulatoriali o a domicilio
RESPONSABILE
DELL’AZIONE
ASL/CISA
SOGGETTI COINVOLTI
DI CUI ALL’ACCORDO
DI PROGRAMMA
ASL
CISA
LOCALIZZAZIONE
DELL’ATTIVITA’
Domicilio degli anziani
Ambulatori
Sede della Medicina legale
Avvio delle consulenza telefonica per i medici di base da parte della geriatra
2005 (?)
Riunioni con l’equipe dei medici di base per chiarire le funzioni dei medici del
geriatra
TEMPISTICA
Lavoro sinergico tra CISA/ASL e Medicina Legale per elaborazione di vademecum
cartacei da distribuire all’utenza su quando è opportuno presentare domanda di
visita se l’aspettativa è il riconoscimento dell’indennità dell’accompagnamento.
Aumento del personale
2006 (?) Predisposizione sulla modulistica attualmente utilizzata per la richiesta di visita
dell’uvg/triade degli accorgimenti necessari per filtrare le domande improprie e per
selezionare i casi per cui è fattibile una visita ambulatoriale
Verifica sulla riduzione dei tempi
2007 (?)
Riduzione ulteriore del tempo d’attesa
12
RISORSE
NECESSARIE ALLA
REALIZZAZIONE
PERSONALE
Rispetto u.v.g/triage si rende necessario ampliare il monte orario degli operatori già coinvolti:
medico di medicina generale, geriatra, assistente sociale per 8 ore ciascuno settimanali
2 fisioterapisti
FORMAZIONE PERSONALE
 Autoformazione rivolta al lavoro di rete
 Aggiornamento sulle patologie più rilevanti
 Consolidamento della motivazioni professionali nel lavorare con persone affette da patologie
croniche e invalidanti tramite supervisione.
STRUMENTALI E LOGISTICHE
Auto di servizio per gli spostamenti sul territorio del Cisa12 per effettuare le visite domiciliari
previste dal triage
Materiale informatico da distribuire all’utenza rispetto al riconoscimento d’invalidità
FINANZIARIE
Costo personale : 8 ore settimanali per 3 operatori del triage pari a 13.200,00 euro annui
Costo fisioterapisti: all’ora 17,74 +20% iva per 36 ore settimanali per 52 settimane:38.900,00
euro annuali per 2 unità: totale 79.000,00 euro all’anno circa
Opuscoli informativi: 2.000,00 euro
MODALITA' DI
ATTUAZIONE
Criteri/ aspetti
da considerare nella
progettazione
La filosofia di fondo è quello di poter garantire delle risposte tempestive all'emergere di un
bisogno che deve essere, però, congruamente valutato al fine di poter circoscrivere le specificità
delle singole esigenze.
Per ridurre le lunghe liste d'attesa che, ad oggi, arrivano fino a 4/6 mesi si rende necessario
adottare alcune strategie:
rispetto al triage/u.v.g
incrementare le ore settimanali da dedicare alle visite da parte degli operatori che già si
occupano delle valutazioni. Si ritiene auspicabile avere almeno 8 ore settimanali per ciascun
membro della commissione (ass. soc., geriatra, medico distrettuale). Tale quantificazione
deriva dal trend di richieste di valutazione circa 8/10 domande nuove a settimana.
incrementare le sedute della commissione U.V.G. per gli inserimenti al Centro Diurno, Strutture,
Ricoveri di sollievo almeno due volte al mese
Adottare delle procedure che semplificano la decodifica delle richieste, per filtrare le domande di
valutazione improprie (es. pulizie e/o compagnia) e permettano di selezionare gli anziani che
possono essere accompagnati in ambulatori per aumentare le visite effettuate nell'arco della
giornata. Ciò necessita di riimpostare la modulistica attualmente adottata, e formare gli
operatori di base nel circoscrivere l'effettiva domanda presentata dall'anziano quando questo
è in grado di esprimerlo.
Individuare delle priorità nei tempi di valutazione (es. persone sole, in stadio terminale, in attesa
di essere dimessi da strutture ospedaliere…)
Rispetto alla medicina legale
Innanzitutto occorre agire sulla sensibilizzazione dei medici di base nel informare i propri pazienti
su quando sia meglio presentare domanda di invalidità e per quali finalità, senza creare false
aspettative circa il riconoscimento dell'indennità di accompagnamento
Puntare su una maggior informazione circa la possibilità di richiedere contemporaneamente
invalidità e Legge 104
Aggiornare gli operatorii sanitari sugli ausili che possono essere prescritti a carico del S.S.N. in
base all'invalidità riconosciuta e individuando meccanismi distintivi (es carta non intestata)
per gli ausili che sono a carico dei pazienti.
Fornire degli opuscoli informativi sui requisiti e sui diritti (ausili, contributi…) connessi alle diverse
percentuali di invalidità da distribuire insieme alla modulistica per presentare domanda di
invalidità. Ciò dovrebbe evitare che siano presentate, ogni 6 mesi, le domande di
aggravamento per il riconoscimento dell'accompagnamento quando non si hanno,
comunque, i requisiti clinici.
Informare i richiedenti della possibilità di poter usufruire di un certificato sostitutivo al verbale da
richiedere al momento della visita per poter subito richiedere gli ausili senza dover attendere
ulteriori tre mesi per la consegna del verbale originale.
Visite specialistiche (cardiologiche, oculistiche, ortopediche, trattamenti fisioterapici…)
1. La geriatra potrà essere reperibile telefonicamente per un'ora a settimana dai medici di base
per consulenze rispetto a:
• revisione terapia
• certificazioni
13
• prescrizioni e ausili
evitando, quindi, che siano prescritte numerose visite (geriatrica, neurologia, urologica….)
quando in realtà può esserne necessaria una sola o nessuna. Spesso, infatti, accade che il
medico di base prescriva numerose visite specialistiche quando la richiesta del proprio pazienza
è quella di accedere ai servizi socio-sanitari (assistenza dociliare…).
2. aumento del personale fisioterapico: 2 unità a tempo pieno
I vincoli sono:
1.la mancanza di risorse finanziare per aumentare il personale
2.difficoltà di riorganizzare il tempo lavoro degli operatori già coinvolti, che contemporaneamente
oltre alle mansioni toccate da questo progetto svolgono altre attività;dedicare un monte ore
maggiore per le visite domiciliari per il triade significa ridurre il tempo da dedicare ad altri servizi.
MONITORAGGIO E
CONTROLLO
Constatazione dell’effettiva riduzione dei tempi d’attesa per le valutazioni che non dovrebbe
superare il mese d’attesa.
Piano di Zona dei Comuni di Nichelino, None,
Vinovo e Candiolo
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SCHEDA PER LA PER LA PROGETTAZIONE INTEGRATA
TAVOLO TEMATICO ANZIANI
DENOMINAZIONE
DELL’ATTIVITA’ DA
REALIZZARE
DESTINATARI
INTEGRAZIONE
Creare e incentivare una rete tra le diverse risorse del territorio, in particolar modo tra le risorse
del terzo settore che si occupano di trasporto ai luoghi di cura per persone che sono
impossibilitate a spostarsi
I destinatari sono:
Anziani non autosufficienti o semiautosufficienti soli che non possono spostarsi
autonomamente per raggiungere luoghi di cura o attività ricreative. (prioritari)
Anziani non autosufficienti o semiautosufficienti che non vogliono dipendere dai familiari per
raggiungere luoghi di cura o attività ricreative (secondari).
RESPONSABILE
DELL’AZIONE
SOGGETTI COINVOLTI
DI CUI ALL’ACCORDO
DI PROGRAMMA
LOCALIZZAZIONE
DELL’ATTIVITA’
Asl 8
Cisa
Comuni
CISA
COMUNI
ASL
TERZO SETTORE(AUSER, CARITAS, IL SORRISO, TESA, SPAIP)
Il territorio di competenza del CISA12
Sedi ambulatoriali, presidi ospedalieri
2005 (?) Individuazione dei referenti
ELABORAZIONE DEL PROTOCOLLO OPERATIVO tra Cisa 12, ASL 8, associazioni
di volontariato per il trasporto e sostegno alla persona
TEMPISTICA
ATTUAZIONE DEI PROTOCOLLI
2006 (?)
2007 (?) AGGIORNAMENTO DEI PROTOCOLLI
15
RISORSE
NECESSARIE ALLA
REALIZZAZIONE
PERSONALE
1 referente ASL 8
1 referente Cisa 12
1 referente per Comune
1 referente per ogni Associazione coinvolta
Si quantifica per ciascuno, per l'anno 2005, un carico di lavoro pari a 10 ore mensili.
Successivamente, una volta elaborato il protocollo, il tempo richiesto è più esiguo circa 2 ore al
mese.
FORMAZIONE PERSONALE
Non si ipotizza una formazione specifica, ma si rende indispensabile partire da un
"autoformazione" che si ottiene dall'analizzare le esperienze simili già avviate sia a livello locale
(es. tra un comune e una singola associazione) sia ampliando l'ambito di ricerca a livello
regionale e nazionale, per cogliere suggerimenti utili o per evitare aspetti che altrove si sono
dimostrati problematici.
STRUMENTALI E LOGISTICHE
Sede per gli incontri (sale riunioni presso ASL o CISA)
Mezzi di trasporto in possesso dalle singole associazioni
FINANZIARIE
I Costi previsti riguardano l'attuazione delle convenzioni (rimborsi benzina e assicurazioni). Si
può ipotizzare un rimborso di circa 0,22 euro a KM, per circa 75.000 km annui, la spesa prevista
è di 16.500 euro pari a 49.500,00 euro per il triennio.
MODALITA' DI
ATTUAZIONE
Criteri/ aspetti
da considerare nella
progettazione
La filosofia di fondo è "creare una "rete" d'integrazione per la domiciliarità, valorizzando e
razionalizzando le risorse di volontariato già esistenti.
Il cambiamento scaturisce dall’evitare di “sprecare” le risorse per permettere agli anziani di
usufruire delle prestazioni sanitarie o accedere ad attività creative,ampliando il numero di
trasporti effettuarti. Razionalizzando meglio tali risorse si otterranno positive ricadute anche
sull’organizzazione dei servizi sanitari, soprattutto infermieristici, che saranno sollevati da un
cospicuo numero di prestazioni a domicilio richieste solo perché l’anziano non può spostarsi
autonomamente, e se pur trasportabile non ha nessuno che lo accompagni.
Il punto di partenza sarà, quindi, nel 2005 l’elaborazione di un protocollo operativo tra Cisa, ASL,
associazioni di volontariato per il trasporto e sostegno alla persona con i seguenti obiettivi:
•
•
•
•
•
Individuare degli interlocutori rappresentativi di ogni risorsa pubblica e privata per
velocizzare i tempi di passaggio di informazioni.
Creare dei canali preferenziali di accesso per ridurre i tempi di attesa presso i presidi
sanitari degli anziani accompagnati dai volontari per permettere agli stessi di poter
effettuare un maggior numero di trasporti,
Ridurre il numero di prelievi a domicilio di anziani che se accompagnati possono
comunque recarsi al presidio sanitario,
Stipulare una convenzione che riconosca alle associazioni un rimborso per le spese
sostenute per uso di mezzi, benzina, assicurazioni per i trasporti effettuati su
segnalazione del servizio sociale o della ASL
Coordinare le associazioni che si occupano sul territorio del trasporto/sostegno di
persone in difficoltà per garantire una reciproca collaborazione in alcuni momenti più
critici (periodi estivi, festivi e prefestivi…),
Sensibilizzare la cittadinanza per reperire nuovi volontari.
•
Vincoli:
1. Incongruenza tra le risorse attuali messe a disposizione dai volontari e le richieste presentate
MONITORAGGIO E
CONTROLLO
Incontri periodiche per verificare l'efficacia dei protocolli tra i vari referenti del progetto.
Monitoraggio del trend delle richieste di trasporto e del numero di trasporti che per mancanza
di risorse umane o di mezzi non si sono potuto effettuare.
Verifica della congruità dello stanziamento economico previsto rispetto ai trasporti richiesti.
16
Piano di Zona dei Comuni di Nichelino, None,
Vinovo e Candiolo
SCHEDA PER LA PER LA PROGETTAZIONE INTEGRATA
TAVOLO TEMATICO ANZIANI
DENOMINAZIONE
DELL’ATTIVITA’ DA
REALIZZARE
DESTINATARI
DOMICILIARITA’: Potenziamento dei servizi territoriali e semiresidenziali
Anziani semi e non autosufficienti valutati dalla Commissione di Unità di Valutazione Geriatrica
del Distretto Sanitario di Nichelino
RESPONSABILE
DELL’AZIONE
ASL/CISA
ASL/CISA Comuni
Associazioni
Parrocchie
Cooperativa Cemea
SOGGETTI COINVOLTI
DI CUI ALL’ACCORDO
DI PROGRAMMA
LOCALIZZAZIONE
DELL’ATTIVITA’
TEMPISTICA
Domicilio degli anziani – Centri d’incontro
Eliminare la lista d’attesa:
• dell’assistenza domiciliare
2005 (?)
• ricoveri di sollievo nel periodo estivo
avviare nuovi servizi, per raggiungere una fascia più ampia di popolazione che si trova,
anche temporaneamente in difficoltà.
Ampliare i servizi già avviati;
Promuovere l’integrazione CISA/ASL in termini finanziari per i servizi che promuovono
2006 (?) la domiciliarità (A.P.A., Affido)
Avviare un nuovo centro diurno per Alzheimer in vista di una crescente domanda di un
supporto massiccio semiresidenziale per persone affette da demenza.
12007 (?)
234-
Raggiungere una Piena funzionalità della “centrale operativa” distrettuale per la
diagnosi delle diverse forme di demenza,
Mantenimento e potenziamento dei servizi già operanti;
Contenere sempre di più i tempi di attesa della valutazione,
Prevedere la piena continuità assistenziale in riferimento ai bisogni reali
dell’anziano al momento delle dimissioni dall’ospedale (domicilio, Casa di cura,
Riabilitazione, struttura) per evitare inutili “vagabondaggini”;
17
RISORSE
NECESSARIE ALLA
REALIZZAZIONE
PERSONALE
N° 4 Infermieri Professionali (in aggiunta)
N° 2 Fisioterapisti della Riabilitazione
N° 15 ADEST (per ampliare il servizio di assistenza domiciliare e per avviare un nuove centro
diurno)
Sensibilizzazione dei M.M.G., considerato l’aumento degli anziani non autosufficienti in carico
non grado di attivarsi per esigere servizi di cui hanno bisogno o privi di una adeguata conoscenza
delle risorse attivabili.
Raggiungere, in media, il 2% dei posti letto in struttura convenzionata per gli anziani che per loro
scelta preferiscono l’istituzionalizzazione, oppure per situazioni non gestibili a domicilio
FORMAZIONE PERSONALE
Aggiornamento periodico degli operatori coinvolti
STRUMENTALI E LOGISTICHE
Potenziamento delle auto
Reperimento locali per il Centro Diurno Alzheimer
Reperimento risorse per acquisto ausili
FINANZIARIE
Prevedere un aumento consistenze delle risorse finanziarie per:
personale aggiuntivo:
 costo infermieri: all’ora 17,65 euro per 36 ore settimanali per 52 settimane:33.041,00
euro annuali; per 4 unità: totale 132.164,00 euro all’anno.
 costo fisioterapista: all’ora 17,74 per 36 ore settimanali per 52 settimane: totale 79.000
euro all’anno circa
 costo adest: 31.616,00 euro all’anno; per 15 unità 474.240 di cui 7 operatori per
ampliare il servizio di assistenza domiciliare e le altre 8 unità per l’avvio del centro
diurno.
avvio e gestione nuovo centro diurno
MODALITA' DI
ATTUAZIONE
Criteri/ aspetti
da considerare nella
progettazione
La filosofia di fondo è permettere all’anziano e/o ai famigliari di poter scegliere I servizi più
adeguati senza condizionamenti, prevedendo che la popolazione anziana è in aumento e sono in
aumento anche le patologie invalidanti;
Modalità di attuazione:
nel2005 il potenziamento richiede di:
1. Assistenza Domiciliare: esaurire la lista d’attesa 40 Casi per un totale di circa 200 ore
settimanali;
2. Implementare il budget destinato agli assegni di cura per incentivare le famiglie che
regolarizzano l’assunzione della badante (Pari al 5% del contributo che viene ad oggi
erogato);
3. Stesura del Regolamento per l’affido famigliare di anziani semiautosufficienti con capacità
cognitive;
4. Potenziare i posti di ricovero di sollievo, da quattro a sei, per il periodo giugno/settembre;
5. Presa d’atto dell’accordo di programma per le cure domiciliari
Per il 2006
1.
2.
3.
4.
5.
6.
Avviare la centrale operativa sul distretto Sanitario di Nichelino in attuazione dell’accordo
di programma;
Potenziare il servizio di Assistenza Domiciliare
Potenziare il numero delle Infermiere per le prestazioni a domicilio
Prevedere la partecipazione dell’A.S.L. all’erogazione degli assegni di cura ed all’affido
famigliare;
Programmare le visite da parte della Commissione entro 1 mese come massimo dalla
presentazione della domanda
Prevedere l’apertura di un Centro per Alzheimer almeno di 15 posti sul Distretto di
Nichelino
18
7. Prevedere la diminuzione della richieste per l’inserimento in struttura;
nel 2007
1. ottenere una Piena funzionalità della “centrale operativa”
2. Mantenimento e potenziamento dei servizi già operanti;
3. Contenere sempre di più i tempi di attesa della valutazione
4. Prevedere la piena continuità assistenziale in riferimento ai bisogni reali dell’anziano al
momento delle dimissioni dall’ospedale (domicilio, Casa di cura, Riabilitazione,
struttura) per evitare inutili “vagabondaggini”;
VINCOLI:
1 - Carenza di risorse finanziarie e del personale indotte anche dal contenimento della spesa
pubblica
2 –La diminuzione delle figure parentali di supporto (sempre più in aumento delle persone sole,
figli costretti a lavorare)
3- abitazioni non idonee per proporre progetti di domiciliarità (barriere architettoniche, mancanza
di spazi adeguati per la convivenza con una badante…)
MONITORAGGIO E
CONTROLLO
Effettiva riduzione delle liste d’attesa per accedere ai servizi domicliari e residenziali
Avvio di un nuovo centro diurno integrato
Monitoraggio del trend delle richieste di servizi per persone non autosufficienti in proporzione al
personale attivo.
Verifiche semestrali con i diversi referenti
Confronto periodo con il Tavolo anziani
19
Piano di Zona dei Comuni di Nichelino, None,
Vinovo e Candiolo
SCHEDA PER LA PER LA PROGETTAZIONE INTEGRATA
TAVOLO TEMATICO ANZIANI
DENOMINAZIONE
DELL’ATTIVITA’ DA
REALIZZARE
DESTINATARI
RESPONSABILE
DELL’AZIONE
SOGGETTI COINVOLTI
DI CUI ALL’ACCORDO
DI PROGRAMMA
LOCALIZZAZIONE
DELL’ATTIVITA’
AFFIDO
Promozione delle reti naturali del " buon vicinato" e della "Comunità solidale"
Anziani auto e semiautosufficienti soli o privi di una rete parentale in grado di farsene carico
in modo idoneo.
Cisa 12
MEDICI DI BASE
ASSOCIAZIONI/PARROCCHIE
CISA
COOPERATIVE
SINGOLI CITTADINI
Il territorio del Cisa, il domicilio degli anziani e degli affidatari.
20
1.
Elaborazione di un regolamento per la selezione degli affidatari e dei possibili
"affidati" che tenga conto dei diversi livelli di autonomia e, quindi, delle diverse
necessità della persoan
2.
Reperimento e formazione dei volontari: pubblicizzazione del servizio tramite
incontri nelle parrocchie, associazioni già esistenti o locandine da affiggere nei
luoghi ritenuti cruciali per raggiungere i singoli.
3.
Sensibilizzazione dei medici di base come canali prioritari per far emergere
situazioni di solitudine ed emarginazione sociale.
4.





Maggiore pubblicizzazione dei servizi già presenti quali:
Telesoccorso,
consegna pasti a domicilio,
SEA anziani vittime di violenza,
Centri aggregativi comunali, parrocchiali o gestiti dal Cisa
Associazioni di volontariato per il trasporto, soprattutto per gli anziani che vivono
nelle frazioni
2005 (?)
TEMPISTICA
5. Pubblicizzazione del servizio dell’affido
1.
Sperimentazione di un numero limitato di affidamenti
2.
Creazione di un gruppo tra gli affidatari per supporto e confronto delle esperienze
con cadenza bimensile
1.
Ampliamento delle prese in carico
2.



Proseguimento della campagna di:
sensibilizzazione dei medici
reperimento nuovi affidatari
informazione rispetto alla rete di servizi
2006 (?)
2007 (?)
RISORSE
NECESSARIE ALLA
REALIZZAZIONE
PERSONALE
1 volontario per ogni anziano
2 formatori e conduttori dei gruppi
1 referente cisa
Ass. Soc. di distretto di monitoraggio e vigilanza sui singoli casi.
FORMAZIONE PERSONALE
Inizialmente è utile un'autoformazione, ovvero raccogliere le esperienze simili già attive sulle altre
realtà nazionali per cogliere suggerimenti, aspetti problematici che possono emergere…
Rispetto alla formazione dei volontari si ritiene opportuno appoggiarsi ad agenzie formative
specifiche nelle psicologia geriatrica.
STRUMENTALI E LOGISTICHE
Un luogo fisico per gli incontri periodici
FINANZIARIE
 Rimborsi per i volontari da stabilire in base al regolamento, circa 150,00 euro mensili per
affidamento:
per il 2006 si ipotizzano 5 casi pari a 9.000,00 euro
per il 2007 si ipotizza di raddoppiare le prese in carico, costo previsto annuo di 18.000,00 euro.
 Costi per la formazione e conduzione gruppi: 1500,00 euro annui
 Spese per la pubblicizzazione: 500,00 euro annui
MODALITA' DI
ATTUAZIONE
Criteri/ aspetti
da considerare nella
progettazione
La filosofia di fondo è aiutare la persona anziana sola a continuare a vivere nel
proprio contesto socio-ambientale, supportandola adeguatamente nei bisogni
quotidiani di assistenza, di risocializzazione, mantenimento e recupero delle
abilità residue. L'isolamento spesso è causa di un più repentino decadimento
21
psicofisico, si mira quindi a prevenire situazione di emarginazione e di rapida
involuzione.
L’affido familiare è un intervento di carattere non professionale offerto tramite volontari, singoli
o famiglie, che si rendono disponibili a sostenere nella quotidianità soggetti con ridotte
autonomie psico-fisiche in integrazione della rete di servizi per anziani già attivi sul territorio.
L'affido si differenzia, però, da altri servizi a sostegno della domiciliarità per i seguenti motivi:
• Il predominante legame affettivo tra affidato e affidatario
• La promozione della solidarietà locale
• La valorizzazione della rete amicale/di vicinato
• La flessibilità della presenza del volontario
Per tale intervento sono previsti una polizza assicurativa e un rimborso spese al volontario che
saranno stabiliti in base ad un regolamento.
Gli obiettivi primari dell’istituto dell’affido familiare sono i seguenti:
•
•
MONITORAGGIO E
CONTROLLO
sostenere la persona nella quotidianità integrando le sue abilità residue
e favorendo la sua autodeterminazione;
evitare l’isolamento relazionale dell'anziano attraverso il sostegno materiale e
psicologico, promuovendone la partecipazione alla vita relazionale, facendo da
intermediario /accompagantore ad momenti di incontro organizzati;
• consolidare le relazioni interpersonali e di gruppo per favorire l’instaurarsi di nuovi
rapporti e nuovi interessi.
All’avvio dell’affido viene stipulato un “contratto” sottoscritto dalle parti coinvolte (Servizio Sociale,
affidatario e affidato) che rispecchierà il progetto individuale e dove saranno previsti: impegni
reciproci, orari e attività che le parti s'impegnano a fare insieme, nonché la durata
dell’affidamento. Il contratto sarà lo spunto per le verifiche periodiche trimestrali che l’assistente
sociale effettuerà sia singolarmente con l'anziano e con l’affidatario, sia congiuntamente, in
quanto la responsabilità del progetto è comunque sempre del servizio sociale di base.
Ulteriori strumenti di monitoraggio e di controllo:



Il numero di affidi avviati, le relative interruzioni nell’arco dell’anno e i rimandi di affidati e
affidatari potranno essere indicatori dell’efficacia dell’intervento
Incontri periodici con i soggetti promotori (Cisa, agenzie di formazioni)
Realizzazione degli Incontri periodici tra gli affidatari
Alla fine della sperimentazione (dopo circa un anno dall'avvio delle prime esperienze),
dovranno essere previsti incontri con la cittadinanza per presentare l'attività e i risultati.
22
Piano di Zona dei Comuni di Nichelino, None,
Vinovo e Candiolo
SCHEDA PER LA PER LA PROGETTAZIONE INTEGRATA
TAVOLO TEMATICO ANZIANI
DENOMINAZIONE
DELL’ATTIVITA’ DA
REALIZZARE
DESTINATARI
RESPONSABILE
DELL’AZIONE
SOGGETTI COINVOLTI
DI CUI ALL’ACCORDO
DI PROGRAMMA
SPORTELLO UNICO DEL CITTADINO “INFORMA ANZIANI”
luogo fisico e facilmente accessibile per
raccolta di informazione su servizi e risorse per gli anziani
aggiornamento e mappatura delle risorse esistenti
monitoraggio dei problemi più sentiti dalla popolazione e dagli operatori
I destinatari sono individuabili su tre livelli:
1. anziani autosufficienti o semiautosufficienti che possono e/o vogliono attivarsi in
prima persona e che risiedono in uno dei quattro comuni del Consorzio (Prioritari)
2. famigliari e/o conoscenti di persone anziane del territorio (Secondari)
3. “addetti ai lavori” (operatori socio sanitari, volontari, sindacati…) operanti in Enti o
Associazioni del territorio (secondari)
Comune di Nichelino
Assessorati alle politiche sociali
ASL
ASSOCIAZIONI (AUSER, FRIDA MALAN)
CISA 12
COMUNI DI NONE, CANDIOLO, VINOVO, NICHELINO
COOPERATIVE
MEDICI DI BASE
PARROCCHIE (CARITAS)
SINDACATI, PATRONATI
SPORTELLO DI SEGRETARIATO ATTIVATO DALLA PROVINCIA
ALTRI SPORTELLI GIA' ATTIVI
TERZO SETTORE
23
4 Sedi, una per ciascun comune, di facile accesso, senza barriere architettoniche.
LOCALIZZAZIONE
DELL’ATTIVITA’
2005 (?)
TEMPISTICA
2006 (?)
2007 (?)
RISORSE
NECESSARIE ALLA
REALIZZAZIONE
•
Predisposizione del materiale logistico necessario per l'attivazione degli sportelli
•
Formazione del personale
•
Ricerca informazioni e risorse
•
Avvio degli sportelli
•
Pubblicizzazione dell'attività
•
Aggiornamento informazione e risorse
•
Eventuale ampliamento degli orari di apertura
•
Aggiornamento informazioni e risorse
PERSONALE
• Un coordinatore, 6° livello per 10 ore settimanali
• Un centralinista, 6° livello per 10 ore settimanali
• 4 sportellisti, 1 per ogni sede, 6° livello per 5 ore settimanali ciascuno
• "Informatori privilegiati" distaccati a rotazione dalle diverse risorse del territorio come figure di
supporto
FORMAZIONE PERSONALE
la formazione deve riguardare:
• l’uso di strumenti informatizzati per un accesso rapido alle informazioni
• l’aspetto relazionale di approccio all’utenza (uso di un linguaggio semplice e non tecnico…)
STRUMENTALI E LOGISTICHE
4 Sedi idonee senza barriere architettoniche e adeguatamente arreddate
Computer con collegamenti Internet + stampante, uno per sede
Linea telefonica/fax
Fotocopiatrice, una per sede
Opuscoli o brevi guide su servizi e risorse
FINANZIARIE
Costo orario lordo personale di ruolo categoria C1: 18 euro l’ora per 40 ore settimanali per 47
settimane l’anno: 33.840,00 euro annuo,
Costo per materiale strumentali (computer, stampanti, fax…):
 4 stampanti euro 195,00 + 20%iva l’una: 780 euro
 4 fax euro 102+ 20% iva l’una: 488 euro
 4 pc Pentiun IV con Monitor, programmi Window e Office con Access: 3448,00 euro
 assistenza per fax e stampanti 264,00 euro annue, per il triennio 792,00 euro
 arredi (armadi, pareti attrezzate, scrivania, 3 sedie, cestino, portabiti) per 4 ambienti
16.320,00 euro
Utenze per gestione delle sedi (telefoni, luce, riscaldamento…):
 4 linee telefoniche: 500 euro a bimestre: 3.000,00 euro annuo, per il triennio 9.000,00
euro
 enel 720.00 annui, per il triennio 2160,00 euro
 spese ordinarie 3.000,00 euro annui, 9000,00 euro per il triennio
 riscaldamento 4800,00 euro annui, per il triennio 14.400,00
Costo delle produzioni cartacce circa 5.000,00 euro annue, per il triennio 15.000,00
Costo per la formazione: 2.000,00 euro
MODALITA' DI
La filosofia che giuda il progetto è "Dare un’informazione univoca e completa" senza inutili
24
ATTUAZIONE
Criteri/ aspetti
da considerare nella
progettazione
"pellegrinaggi" da un posto all'altro, riducendo i tempi per avere una risposta adeguata e corretta
in base alla propria richiesta e al proprio bisogno.
Come il progetto intende produrre il cambiamento:
la creazione di punti fisici dislocati sul territorio e la creazione di una linea telefonica si prefigge di
mettere in contatto le domande presentate dai cittadini con le risorse esistenti, facendo da
portavoce rispetto alle esigenze che, ad oggi, non trovano una risposta nelle risorse presenti.
Nel 2005
Reperimento personale e di un coordinatore idoneo per la gestione delle risorse e reperimento
nuove iniziative
Reperimento di sedi idonee per un accesso facile dei destinatari
Reperimento di computer e creazione dei collegamenti telematici per la gestione dei dati.
Mappatura delle risorse
Reperimento delle informazioni pertinenti le varie aree tematiche
Organizzazione del materiale per settori:
• Area assistenziale
• Sanitaria
• Ricreativa/tempo libero
• Consulenza fiscale, pensionistica, agevolazioni varie
Coordinamento con gli altri punti informativi previsti per le altre fasce della popolazione
Nel 2006
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
1.
2.
Elaborazione cartacea di opuscoli o altro materiale di facile lettura sulle risorse presenti,
sulle modalità di accesso ai diversi servizi, sulla legislazione… come supporto ed
integrazione alle informazioni date faccia a faccia. Si rende necessario prestare
attenzione alla forma grafica di presentazione (cartelloni, opuscoli, articoli su giornali
locali privilegiando un linguaggio adeguato ai destinatari, l’uso di simboli facilmente
comprensibili…)
Elaborazione di locandine da affiggere nei luoghi di maggior visibilità sull'apertura dello
sportello e sull'attivazione della linea telefonica (uffici postali, studi medici, comuni,
negozi, sedi sindacali, parrocchie, giornali locali…)
Apertura degli sportelli per lo meno per un pomeriggio a settimana
Attivazione di un numero verde per accedere alle informazioni per chi è impossibilitato a
recarsi direttamente
Sensibilizzazione e informazione ai medici di base sull'apertura degli sportelli e maggiore
coinvolgimento degli stessi nel passaggio di informazioni agli anziani e alle loro famiglie
essendo spesso i primi interlocutori contattati in situazione di difficoltà sanitaria ma non
solo.
Aggiornamento continuo dei dati
Nel 2007
Eventuale ampliamento degli orari di apertura
Aggiornamento dati
Vincoli.
Difficoltà a reperire personale sufficientemente motivato ad instaurare un rapporto di relazione
umano/professionale con il soggetto anziano/famiglia.
Difficoltà per i singoli comuni a distaccare un operatore per le ore necessarie per avviare gli
sportelli
MONITORAGGIO E
CONTROLLO
La verifica rispetto al 2005 riguarda il raggiungimento degli obbiettivi prefissati (trovare sedi,
mappatura delle risorse…) al 31.12.05
Rispetto al 2006 si fa riferimento:
• all'avvio degli sportelli
• affluenza ad essi
• adeguatezza delle risposte date a chi si rivolge allo sportello
• rapidità nell'aver a disposizione informazioni aggiornate
Rispetto 2007:
25
•
•
•
affluenza
adeguatezza delle risposte date a chi si rivolge allo sportello
rapidità nell'aver a disposizione informazioni aggiornate
I soggetti da coinvolgere nella verifica sono: il coordinatore, gli operatori coinvolti nello
sportello, e gli utenti.
Rispetto agli utenti può essere utilizzata, ad ogni contatto telefonico o diretto, una scheda
anonima dove riportare relative domande (per aree tematiche, se è stato possibile dare una
risposta, la carenza di risorse specifiche per rispondere a determinate domande
presentate…), in modo da censire le problematiche più ricorrenti e relative risorse a
disposizione.
Piano di Zona dei Comuni di Nichelino, None,
Vinovo e Candiolo
SCHEDA PER LA PER LA PROGETTAZIONE INTEGRATA
TAVOLO TEMATICO ANZIANI
DENOMINAZIONE
DELL’ATTIVITA’ DA
REALIZZARE
UN REDDITO ADEGUATO PER UNA VITA DIGNITOSA
I destinatari sono:
DESTINATARI
1.
2.
RESPONSABILE
DELL’AZIONE
SOGGETTI COINVOLTI
DI CUI ALL’ACCORDO
DI PROGRAMMA
LOCALIZZAZIONE
DELL’ATTIVITA’
ultrasessantacinquenni/settantenni a basso reddito (coloro che percepiscono
solo la pensione minima Inps) privi di altri beni mobili o immobili oltre la prima
abitazione. (prioritari)
ultrasettantenni che pur godendo dell’aggiornamento della pensione (come
previsto dall’ex milione) non sono in grado di affrontare spese per specifiche
esigenze: affitti troppo elevati, riscaldamenti, ristrutturazioni…(prioritari)
Comuni e Cisa12
ASL
CISA
COMUNI
MEDICI DI BASE
REGIONE E PROVINCIA
SINDACATI
SOGGETTI ECONOMICI (ESERCENTI DELLA ZONA)
Il territorio del cisa 12
26

Attivazione dell'assessorato al Commercio, nelle singole realtà locali, per stabilire
convenzioni e collaborazione gratuita da parte degli esercenti

Sensibilizzazione dei medici

Applicazione dell'isee ai diversi servizi per la popolazione anziana (buoni pasto,
soggiorni marini, assistenza domiciliare….) per garantire una pari opportunità di
accesso alle risorse

Attuazione delle prime convenzioni

Aggiornamento dei criteri per accedere ai contributi elargiti dal Cisa

Coinvolgimento dei comuni e del Cisa per stanziare fondi maggiori per
l'integrazione al reddito di anziani in condizioni disagiate, per prevenire sfratti
incolpevoli e garantire il soddisfacimento dei bisogni primari.

Ampliamento delle convenzioni

Aggiornamento dei criteri per accedere ai contributi elargiti dal Cisa in base
all'aumento del costo della vita
2005 (?)
TEMPISTICA
2006 (?)
2007 (?)
RISORSE
NECESSARIE ALLA
REALIZZAZIONE
PERSONALE
Staff (Cisa, Comuni, Asl) di operatori che elaborino i progetti per ottenere finanziamenti pubblici o
elargiti da privati sociali(es. CRT)
Esercenti della zona (supermercati, idraulici, ferramenta, parrucchiere…)
FORMAZIONE PERSONALE
Corsi per l'applicazione degli ISEE
STRUMENTALI E LOGISTICHE
Sedi per la contrattazione
FINANZIARIE
Fondi aggiuntivi per erogazioni dei contributi e servizi:
• per 2006 22.000,00 di cui 12.000,00 euro per contributi di integrazione al minimo vitale o
per specifiche necessità e 10.000,00 euro per usufruire di servizi agevolati: buoni pasti,
soggiorni marini…
• per il 2007 22.000,00 euro.
Corsi di formazione: 1.000,00 euro.
MODALITA' DI
ATTUAZIONE
Criteri/ aspetti
da considerare nella
progettazione
La filosofia di Fondo è "dare agli anziani la possibilità di condurre una vita dignitosa a prescindere
dalle condizioni economiche".
Si ritiene che sia necessaria adottare una politica rivolta al contenimento di alcune spese che, pur
non risolvendo alla radice il problema, possono sollevare almeno parzialmente l'anziano da
alcuni costi:
 Sensibilizzando i supermercati o piccoli esercenti della zona nell'applicare sconti (ad es il
10% sulla spesa) agli ultrassentacinquenni; individuando alcuni giorni settimanali o mensili
che possono coincidere con i momenti di minor affluenza
 Convenzioni con parrucchiera, idraulici, imbianchini che pratichino tariffe agevolate per
incentivare l'incontro tra domanda e offerta
 Convenzioni per protesi dentarie e oculistiche
 Tariffe agevolate per accedere ad iniziative per il tempo libero (cinema, teatro, piscine, sale
da ballo…)
 Sensibilizzazione dei medici di base nel non chiedere compensi per alcuni certificati quali:
domanda per il riconoscimento di invalidità, certificati sportivi…per gli anziani più disagiati
Dall'altro lato è opportuno sensibilizzare l'opinione pubblica affinché possano essere messe in
atto le agevolazioni già previste o individuandone nuove:
ad es.:
 Pubblicizzando gli sgravi fiscali per i privati che decido di affittare abitazioni a prezzi
concordati ad anziani
 Pubblicizzando i contributi regionali alla locazione
27


Abbassamento delle tasse comunali (tarsu, ici…) tramite l’applicazione dell’isee;
Applicazione di tariffe agevolate per bollette di acqua, luce, telefono, riscaldamento.
Si ritiene auspicabile, inoltre, l'apertura di sportelli dell'Ufficio Pio san Paolo nei comuni di
Candiolo, None, Vinovo quale fonte di aiuti concreti laddove le istituzioni non possono intervenire
o in integrazione dei contributi già previsti
Le risorse per applicare misure agevolate si potrebbero reperire aumentando le imposte
territoriali ai soggetti con redditi molto elevati.
MONITORAGGIO E
CONTROLLO
Censimento degli anziani che usufruiscono delle convenzioni
Trend delle richieste di aiuto economico che giungono al servizio sociale
Piano di Zona dei Comuni di Nichelino, None,
Vinovo e Candiolo
SCHEDA PER LA PER LA PROGETTAZIONE INTEGRATA
TAVOLO TEMATICO ANZIANI
DENOMINAZIONE
DELL’ATTIVITA’ DA
REALIZZARE
DESTINATARI
L’anziano come risorsa per una cultura della memoria
I DESTINATARI SONO:
1. Anziani autosufficienti: 2 per ogni scuola (prioritari)
Giovani studenti (secondari)
RESPONSABILE
DELL’AZIONE
SOGGETTI COINVOLTI
DI CUI ALL’ACCORDO
DI PROGRAMMA
LOCALIZZAZIONE
DELL’ATTIVITA’
COMUNI (Uffici scuola e Assessorati alle Politiche Sociali)
Associazioni ANPI ANED e altre associazioni
Parrocchie
Cooperative di animazione,
Rappresentanti degli insegnanti e degli studenti,
Unitre,
Comuni
Scuole e altre sedi idonee
28
2005 (?) Elaborazione e Presentazione del progetto alle scuole
Coinvolgimento delle scuole, selezione delle classi.
2006 (?)
Individuazione e formazione degli anziani da coinvolgere nel progetto.
TEMPISTICA
Fase operativa.
2007 (?)
RISORSE
NECESSARIE ALLA
REALIZZAZIONE
PERSONALE
Politiche sociali: 1 per comune
Ufficio scuola: 1 per comune
Cooperativa/cisa: 1
1 componente per ogni associazione interessata.
2 Anziani per ogni scuola
FORMAZIONE PERSONALE
La formazione agirà su due livelli, da un lato per:
• Acquisire le capacità di comunicazione e di lavoro di rete tra enti comunali e circoli didattici;
Dall'altro per:
• Facilitare l'interazione tra gli anziani e gli studenti;
• Aiutare gli anziani nell’elaborazione ed esposizione degli argomenti o nella preparazione dei
moduli
STRUMENTALI E LOGISTICHE
Spazio idoneo nelle scuole
Materiale per realizzare i laboratori
FINANZIARIE
Si prevede un contributo da elargire agli anziani interessati come rimborso per spostamenti,
tempo dedicato, materiale utilizzato…;1.000,00 per 2007
Un educatore per facilitare l'interazione tra studenti e anziani e per preparare con l'anziano
l'argomento da trattare, le tecniche per coinvolgere gli studenti, l'organizzazione pratica dei
moduli: costo orario dell’educatore 19,50 euro l’ora per 250 ore annue pari 4875,00 euro per
il 2006, stessa spesa per il 2007.
MODALITA' DI
ATTUAZIONE
Criteri/ aspetti
da considerare nella
progettazione
La filosofia di fondo è la Valorizzazione della cultura dell’anziano legata alla vita vissuta, utile
strumento per vivere il presente e per “abbattere” le barriere generazionali
Per individuare gli anziani da coinvolgere si ricorrerà all’ausilio di “figure ponte” (operatori, medici,
associazioni di giovani e anziani, anziani più attivi…) e per facilitare il confronto e l'interazione tra
gli anziani e i giovani si rende necessaria la presenza di un mediatore ( es. educatore) che
sostenga e valorizzi il ruolo dell'anziano.
Modalità di attuazione:
il confronto generazionale può essere concretizzato:
1.
•
•
•
•
•
•
elaborando dei moduli (es. 5 incontri di 2 ore ciascuno) da presentare alle classi individuate
su argomenti quali:
costruzione di giocattoli “poveri” (per materne ed elementari);
le favole, i riti, gli intrattenimenti ludico/sociali del passato (materne ed elementari);
recupero dei dialetti(medie);
la pace e la guerra vissuta sulla propria pelle (medie e superiori),
emigrazione, con parallelismi con il tempo attuale(medie e superiori);
mescolanza fra le diverse culture di ieri e di oggi (medie e superiori)
29
MONITORAGGIO E
CONTROLLO
2.
Allestimenti di mostre/spettacoli/relazioni a cura dei protagonisti (i giovani e gli anziani)
3.
Per gli studenti delle superiori “viaggi della memoria” in luoghi significativi del territorio (es.
luoghi della Resistenza).
Gli indicatori per verificare il raggiungimento degli obbiettivi per il 2005/6 sono:
 collaborazione da parte delle scuole nel ritagliare un monte ore per la realizzazione dei
moduli dal piano didattico;
 individuazione di locali idonei per realizzare i laboratori;
 numero di classi coinvolgibili sul totale degli studenti;
 congruo numero di anziani disponibili a mettersi "in gioco" rispetto al numero di classi
coinvolte;
per il 2006/7saranno:
 rimandi positivi o meno da parte degli studenti e degli anziani da rilevare con questionari alla
fine dei moduli, per far emergere
 richieste da parte della scuola di proseguire l'esperienza anche negli anni successivi
incontri periodici di verifica con i soggetti interessati (Insegnati, anziani educatori,
associazioni…)
Piano di Zona dei Comuni di Nichelino, None,
Vinovo e Candiolo
SCHEDA PER LA PER LA PROGETTAZIONE INTEGRATA
TAVOLO TEMATICO ANZIANI
DENOMINAZIONE
DELL’ATTIVITA’ DA
REALIZZARE
Sostegno ai nuclei che gestiscono per lungo tempo, senza aiuti esterni, anziani non
autosufficienti.
L’accudimento dell’anziano spesso richiede l’abbandono del lavoro, la ridefinizione della struttura
della famiglia allargata, causa l’insorgere di conflitti familiari tra i parenti, stanchezza fisica e
psichica del caregiver.
DESTINATARI
Famiglie di anziani non autosufficienti, in particolare quando si tratta di anziani affetti da demenza
RESPONSABILE
DELL’AZIONE
SOGGETTI COINVOLTI
DI CUI ALL’ACCORDO
DI PROGRAMMA
LOCALIZZAZIONE
DELL’ATTIVITA’
ASL/CISA
CISA 12
ASL
Centro diurno La Tour
Territorio del Cisa 12
30
Incentivare la creazione di reti di auto mutuo aiuto, inizialmente gestiti da uno
psicologo, per i familiari di anziani dementi partire da quelli attualmente inseriti
pressi i centri diurni Alzheimer. La figura dello psicologo è già prevista nella
struttura La Tour dove si trova ubicato il centro diurno.
2005 (?)
TEMPISTICA
Sensibilizzare gli operatori sociali, sanitari e le associazioni locali
nell’accompagnare la famiglia nella scelta dei servizi o degli interventi più
opportuni per la tutela del proprio congiunto.
1.
avvio del Centro U.V.A presso il distretto di Nichelino per la diagnosi e il
sostegno
2.
Incrementare le risorse finanziare per ampliare i servizi domiciliari e
semiresidenziali (centri diurni integrati) riducendo i tempi d’attesa per accedere
ad una prestazione.
3.
Potenziare gli assegni di cura per garantire alle famiglie la possibilità di
assumere assistenti familiari (badanti)
4.
puntare su un’informazione tempestiva rispetto a risorse e servizi esistenti e
sulle modalità di accedervi
2006 (?)
1.
2007 (?)
2.
RISORSE
NECESSARIE ALLA
REALIZZAZIONE
MODALITA' DI
ATTUAZIONE
Criteri/ aspetti
da considerare nella
progettazione
MONITORAGGIO E
CONTROLLO
creazione di servizi specifici per il sollievo delle famiglie, es. il servizio di
Tregua (un pacchetto di 20 ore mensili da utilizzare in base al bisogno della
famiglia in modo programmato o per emergenze) e aumentando i posti per i
ricoveri sollievo.
Estensione Gruppi A.M.A anche per i familiari di pazienti dementi anche se
non sono inseriti in servizi diurni
PERSONALE
Specialisti per la U.V.A.
Psicologo per la conduzione dei gruppi A.M.A.
Infermieri per servizio ADI 4 unità
FORMAZIONE PERSONALE
Per i gruppi A.M.A si ritiene opportuna la consulenza di associazioni
specifiche nel settore come, l’Associazione Alzheimer Piemonte
Formazione continua degli operatori socio-sanitari
STRUMENTALI E LOGISTICHE
Sedi per la conduzione dei gruppi
FINANZIARIE
Costo per la preparazione e conduzione del gruppo 5.000,00 euro annui
Costo per il personale infermieristico aggiuntivo: all’ora 17,65 euro per 36 ore settimanali per 52
settimane:33.041,00 euro annuali; per 4 unità: totale 132.164,00 euro all’anno
La filosofia di Fondo è cercare di supportare tempestivamente la famiglia che si occupa di un
anziano demente, valorizzando gli sforzi dei nuclei che scelgono di mantenere a casa il proprio
congiunto.
Vincoli:
1.
difficoltà dei parenti di esternalizzare con persone sconosciuti i propri problemi
familiari
2. difficoltà ad agganciare i parenti che ricercano risposte più concrete nella gestione
dei parenti sottovalutando il carico psicologico che loro stessi hanno.
3. risorse economiche per il peronale
Verifiche semestrali tra i referenti del progetto
Partecipazione attiva e frequenza costante agli incontri
Rilevazione da parte dei familiari dell’utilità di tali incontri come spazi per affrontare meglio
l’involuzione del proprio congiunto
31
Piano di Zona dei Comuni di Nichelino, None,
Vinovo e Candiolo
SCHEDA PER LA PER LA PROGETTAZIONE INTEGRATA
TAVOLO TEMATICO ANZIANI
DENOMINAZIONE
DELL’ATTIVITA’ DA
REALIZZARE
AUMENTARE LA VIVIBILITA’ DELLA CITTA’ E DIFENDERE I REDDITI DI ANZIANI E
FAMIGLIE ATTRAVERSO UNA POLITICA SULLA CASA E SULL’URBANISTICA.
I destinatari sono:
DESTINATARI
ultrasessantacinquenni a basso reddito
RESPONSABILE
DELL’AZIONE
SOGGETTI COINVOLTI
DI CUI ALL’ACCORDO
DI PROGRAMMA
Comuni
CISA
COMUNI
SINDACATI
ASSOCIAZIONI DELLA CASA
32
LOCALIZZAZIONE
DELL’ATTIVITA’
TEMPISTICA
Il territorio del cisa 12
2005 (?) Censimento degli alloggi ATC rispetto alla grandezza degli immobili rispetto al numero
di residenti
2006/07
(?)

RISORSE
NECESSARIE ALLA
REALIZZAZIONE
avvio progettazione ed interventi su agevolazioni
PERSONALE
Uffici tecnici comunali
FORMAZIONE PERSONALE
Formazione autogestita rispetto alla raccolta dati della situazione anagrafica del territorio, sulle
situazioni di difficoltà abitativa e sui redditi degli anziani
STRUMENTALI E LOGISTICHE
Sedi per la contrattazione
FINANZIARIE
Si rende necessario creare un fondo sulla povertà che può richiedere ai Comuni una spesa
aggiuntiva massima quantificabile in 5 euro per abitante (quindi non solo per gli anziani).
Dai dati demografici del 2003 la popolazione era di
Nichelino 47.791
None 7.761
Candiolo 5.113
Vinovo 13.552
Popolazione totale pari a 74 .217: fondo massimo richiesto 371.085,00 euro per il triennio
MODALITA' DI
ATTUAZIONE
Criteri/ aspetti
da considerare nella
progettazione
Applicazione di quanto previsto dalla Legge Nazionale 431/98, sui contratti agevolati e sulle
ristrutturazioni, delibere regionali…
La filosofia di Fondo è di "garantire agli anziani una casa fatta su misura in termini non solo di
spese ma anche di vivibilità"
Si ritiene che sia necessaria adottare una politica rivolta ad incentivare gli accordi di programma
che tengano conto dell’invecchiamento della popolazione che genera nuovi bisogni di
domiciliarità e dell’aumento degli anziani che vivono da soli o in coppia anche in condizioni di
semiautosufficienza.
Tali tendenze richiedono nuovi interventi sulla casa e sull’urbanistica per:
avere case di dimensioni più piccole per le persone sole, riducendo costi
ordinari
favorire la domiciliarità attraverso il risanamento e l’eliminazione delle barriere
architettoniche per le abitazioni inadeguate ( mancanza di ascensore, maggior
accessibilità per carrozzina, ristrutturazioni di bagni…)
tutelare i redditi bassi degli anziani applicano l’ISEE per ottenere agevolazioni
sull’ICI, sulla raccolta rifiuti e sull’integrazione degli affitti più elevati
Verifiche al tavolo anziani del piano di zona
MONITORAGGIO E
CONTROLLO
33
TAVOLO DIPENDENZE
34
Piano di Zona dei Comuni di Nichelino, None,
Vinovo e Candiolo
INDIRIZZI PER LA PROGETTAZIONE INTEGRATA – SCHEDA PER LA DEFINIZIONE DEGLI OBIETTIVI
PERSEGUIBILI
TAVOLO TEMATICO DELLE DIPENDENZE
PRIORITA’ TRASVERSALE: Doppia Diagnosi
DESCRIZIONE DEL PROBLEMA DA AFFRONTARE
L’aumento di situazioni di disagio psicopatologico tra i consumatori di droghe e l’aumento del ricorso all’abuso di alcol da
parte dei tossicodipendenti, costituiscono fonte di ulteriori difficoltà nel funzionamento dei servizi. In particolare Ser.T. e
Comunità hanno costruito i loro modelli di presa in carico e di trattamento sulla tossicodipendenza da eroina e sono quindi
costretti a rivedere tali modelli. Inoltre si fa più urgente e impegnativa la necessità di collaborare con altri servizi,
soprattutto con Il S.S.M. per le competenze di carattere psichiatrico che emergono sempre più frequentemente tra i
consumatori di sostanze e di alcol.
OBIETTIVI PERSEGUIBILI IN RAPPORTO AL PROBLEMA DA AFFRONTARE
1 Perseguire la possibilità di offrire una risposta specifica al problema dei casi di doppia diagnosi, divenendo un punto di
riferimento più preciso per l’utenza e per coloro che la inviano ai servizi, per evitare inutili e frustranti ‘giri di giostra’ tra
un servizio e l’altro.
2 Razionalizzare le risorse esistenti, sia in termini di operatori che di fondi per inserimenti in comunità.
3 Raccogliere dati sul fenomeno che siano più organizzati e, attraverso l’adozione di una cartella clinica informatizzata e
unica.
35
Piano di Zona dei Comuni di Nichelino, None,
Vinovo e Candiolo
INDIRIZZI PER LA PROGETTAZIONE INTEGRATA – SCHEDA PER LA DEFINIZIONE DEGLI OBIETTIVI
PERSEGUIBILI
TAVOLO TEMATICO DELLE DIPENDENZE PRIORITA’ TRASVERSALE: Doppia Diagnosi
FINALITA’ DEL PROGETTO
Costituire una equipe interservizi che migliori l’intervento di presa in carico e di gestione dei casi di doppia diagnosi.
DENOMINAZIONE DEL PROGETTO DA REALIZZARE
Equipe Interservizi di Doppia Diagnosi
DESTINATARI
Utenti del Ser.T. e del S.S.M. di Nichelino con patologia mista di tossicodipendenza (o alcolismo) e grave disturbo di
personalità o psichiatrico. Servizi pubblici e privati e associazioni che trattano utenti tossicodipendenti o alcolisti (ACAT,
Comunità del territorio, CISA 12)
TERRITORIO DI RIFERIMENTO
CISA12
RISULTATI ATTESI
2005: entro la fine dell’anno, costituzione dell’equipe e individuazione di un budget annuale per il 2006 da destinarsi agli
inserimenti in comunità per doppia diagnosi, a cura del Dipartimento delle Dipendenze Patologiche e del Dipartimento di
Salute Mentale dell’ASL 8.
2006: da gennaio a giugno, organizzazione ed esecuzione di un corso di formazione per operatori, esteso a tutti gli operatori
dei servizi pubblici e privati e delle associazioni interessate (vedi scheda di azione n.2).
A settembre 2006, entrata in funzione dell’equipe.
2007: funzionamento dell’equipe e prima verifica operativa alla fine dell’anno.
MODALITA’ DI ATTUAZIONE
36
Il progetto si avvale della modalità di gestione integrata dei servizi.
Il progetto troverà avvio dalla proposta dei responsabili del Ser.T. e del S.S.M. di Nichelino ai rispettivi Direttori di
Dipartimento.
Individuazione delle modalità di utilizzo dei locali del Ser.T. e del S.S.M. e dei tempi di funzionamento.
Rappresenta un limite oggettivo la progressiva erosione di personale di entrambi i servizi interessati.
RISORSE NECESSARIE ALLA REALIZZAZIONE
15 ore settimanale di psicologo (a carico del Dipartimento di Patologia delle Dipendenze)
15 ore settimanali di educatore professionale (a carico del Dipartimento di Salute Mentale)
2 ore settimanali di medico del Ser.T. d Nichelino
2 ore settimanali di medico psichiatra del S.S.M. di Nichelino
Budget dedicato ai casi di doppia diagnosi
Cartella clinica computerizzata, situata preso il S.S.M. di Nichelino.
SOGGETTI DA COINVOLGERE NELLA PROGETTAZIONE/REALIZZAZIONE
Ser.T. e S.S.M. del’ASL 8 e rispettivi Dipartimenti.
RESPONSABILE DEL PROGETTO
Responsabili del Ser.T. e del S.S.M. di Nichelino
MONITORAGGIO E VALUTAZIONE
2 momenti annuali (luglio e dicembre) di verifica all’interno dell’equipe di lavoro, con i responsabili del Ser.T. e del
S.S.M..
Elaborazione dei dati ricavati dalla cartella clinica computerizzata e dagli interventi attuati nel corso dell’operatività clinica.
Piano di Zona dei Comuni di Nichelino, None,
Vinovo e Candiolo
INDIRIZZI PER LA PROGETTAZIONE INTEGRATA – SCHEDA PER LA DEFINIZIONE DEGLI OBIETTIVI
PERSEGUIBILI
TAVOLO TEMATICO DELLE DIPENDENZE
PRIORITA’ TRASVERSALE: Doppia Diagnosi
DESCRIZIONE DEL PROBLEMA DA AFFRONTARE
L’aumento di situazioni di disagio psicopatologico tra i consumatori di droghe e l’aumento del ricorso all’abuso di alcol da
parte dei tossicodipendenti, costituiscono fonte di ulteriori difficoltà nel funzionamento dei servizi. In particolare Ser.T. e
Comunità hanno costruito i loro modelli di presa in carico e di trattamento sulla tossicodipendenza da eroina e sono quindi
costretti a rivedere tali modelli. Inoltre si fa più urgente e impegnativa la necessità di collaborare con altri servizi,
soprattutto con Il S.S.M. per le competenze di carattere psichiatrico che emergono sempre più frequentemente tra i
consumatori di sostanze e di alcol.
OBIETTIVI PERSEGUIBILI IN RAPPORTO AL PROBLEMA DA AFFRONTARE
1 Perseguire la possibilità di offrire una risposta specifica al problema dei casi di doppia diagnosi, divenendo un punto di
riferimento più preciso per l’utenza e per coloro che la inviano ai servizi, per evitare inutili e frustranti ‘giri di giostra’ tra
un servizio e l’altro.
2 Razionalizzare le risorse esistenti, sia in termini di operatori che di fondi per inserimenti in comunità.
3 Raccogliere dati sul fenomeno che siano più organizzati e, attraverso l’adozione di una cartella clinica informatizzata e
unica.
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Piano di Zona dei Comuni di Nichelino, None,
Vinovo e Candiolo
INDIRIZZI PER LA PROGETTAZIONE INTEGRATA – SCHEDA PER LA DEFINIZIONE DEGLI OBIETTIVI
PERSEGUIBILI
TAVOLO TEMATICO DELLE DIPENDENZE
PRIORITA’ TRASVERSALE: Doppia Diagnosi
FINALITA’ DEL PROGETTO
Costituire una equipe interservizi che migliori l’intervento di presa in carico e di gestione dei casi di doppia diagnosi.
DENOMINAZIONE DEL PROGETTO DA REALIZZARE
Equipe Interservizi di Doppia Diagnosi
DESTINATARI
Utenti del Ser.T. e del S.S.M. di Nichelino con patologia mista di tossicodipendenza (o alcolismo) e grave disturbo di
personalità o psichiatrico. Servizi pubblici e privati e associazioni che trattano utenti tossicodipendenti o alcolisti (ACAT,
Comunità del territorio, CISA 12)
TERRITORIO DI RIFERIMENTO
CISA12
RISULTATI ATTESI
2005: entro la fine dell’anno, costituzione dell’equipe e individuazione di un budget annuale per il 2006 da destinarsi agli
inserimenti in comunità per doppia diagnosi, a cura del Dipartimento delle Dipendenze Patologiche e del Dipartimento di
Salute Mentale dell’ASL 8.
2006: da gennaio a giugno, organizzazione ed esecuzione di un corso di formazione per operatori, esteso a tutti gli operatori
dei servizi pubblici e privati e delle associazioni interessate (vedi scheda di azione n.2).
A settembre 2006, entrata in funzione dell’equipe.
2007: funzionamento dell’equipe e prima verifica operativa alla fine dell’anno.
MODALITA’ DI ATTUAZIONE
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Il progetto si avvale della modalità di gestione integrata dei servizi.
Il progetto troverà avvio dalla proposta dei responsabili del Ser.T. e del S.S.M. di Nichelino ai rispettivi Direttori di
Dipartimento.
Individuazione delle modalità di utilizzo dei locali del Ser.T. e del S.S.M. e dei tempi di funzionamento.
Rappresenta un limite oggettivo la progressiva erosione di personale di entrambi i servizi interessati.
RISORSE NECESSARIE ALLA REALIZZAZIONE
15 ore settimanale di psicologo (a carico del Dipartimento di Patologia delle Dipendenze)
15 ore settimanali di educatore professionale (a carico del Dipartimento di Salute Mentale)
2 ore settimanali di medico del Ser.T. d Nichelino
2 ore settimanali di medico psichiatra del S.S.M. di Nichelino
Budget dedicato ai casi di doppia diagnosi
Cartella clinica computerizzata, situata preso il S.S.M. di Nichelino.
SOGGETTI DA COINVOLGERE NELLA PROGETTAZIONE/REALIZZAZIONE
Ser.T. e S.S.M. del’ASL 8 e rispettivi Dipartimenti.
RESPONSABILE DEL PROGETTO
Responsabili del Ser.T. e del S.S.M. di Nichelino
MONITORAGGIO E VALUTAZIONE
2 momenti annuali (luglio e dicembre) di verifica all’interno dell’equipe di lavoro, con i responsabili del Ser.T. e del
S.S.M..
Elaborazione dei dati ricavati dalla cartella clinica computerizzata e dagli interventi attuati nel corso dell’operatività clinica.
Piano di Zona dei Comuni di Nichelino, None,
Vinovo e Candiolo
INDIRIZZI PER LA PROGETTAZIONE INTEGRATA – SCHEDA PER LA DEFINIZIONE DEGLI OBIETTIVI
PERSEGUIBILI
TAVOLO TEMATICO DELLE DIPENDENZE
PRIORITA’ TRASVERSALE: Riabilitazione sociale e Reinserimento lavorativo
DESCRIZIONE DEL PROBLEMA DA AFFRONTARE
Dall’esperienza dei Ser.T. e dei Servizi pubblici e privati del territorio del Quadrante, A.S.L. 8 e A.S.L. 10, emerge una
situazione di precarietà della condizione lavorativa insita nella condizione personale degli utenti in trattamento presso i
nostri Servizi; oltre il 60% delle persone prive di occupazione stabile sono spesso legate a situazioni di disagio sociale,
hanno una scarsa scolarità e formazione professionale e superano i 30 anni d'età, il mercato del lavoro ha inoltre subito
profondi mutamenti con forti ripercussioni per i soggetti svantaggiati. Ci sono situazioni in cui il processo di reinserimento
risulta essere talmente complesso, a causa di patologie fisiche e/o psichiche invalidanti, da dover modificare a volte
radicalmente l’obiettivo terapeutico; il quadro clinico di tali persone, sempre più numerose nei nostri Servizi, è
normalmente aggravato da situazioni economiche, abitative e familiari, che rendono necessario un più lungo periodo di
accompagnamento e sostegno. Nella fase del reinserimento sociale e lavorativo i Ser.T., le Associazioni e le Comunità
Terapeutiche intendono attuare sinergicamente molteplici e diversificate attività che devono convergere per rendere efficaci
ed efficienti gli interventi riabilitativi. Tali Servizi presenti sul territorio hanno dunque condiviso la necessità di creare una
rete strutturata di interventi di accoglienza residenziale guidata con il compito di accompagnare le persone ospitate ad
occuparsi attivamente delle proprie vicende: dalla acquisizione di abilità professionali, tirocinio lavorativo, lavoro,
autonomia, prospettiva di una soluzione abitativa stabile, costruzione di reti sociali permanenti. Il progetto crea dunque un
ponte che consente l’avviamento di molteplici e diversificate attività che necessariamente devono convergere per rendere
efficaci ed efficienti gli interventi riabilitativi, tenendo conto che le politiche sociali sono sempre più indissolubilmente
legate a quelle del mondo del lavoro.
OBIETTIVI PERSEGUIBILI IN RAPPORTO AL PROBLEMA DA AFFRONTARE
1 Costituzione del Gruppo di Coordinamento, predisposizione di procedure di intervento e di un protocollo di intesa tra i
Ser.T. e i Servizi pubblici e privati coinvolti nel lavoro di rete.
39
2 Attivazione di progetti individuali per sostenere e monitorare il percorso di transizione tra la fase terapeutica e quella di
reinserimento sociale teso anche a ridurre il rischio di ricadute nell’abuso di sostanze dovute alle nuove difficoltà da
affrontare durante il percorso riabilitativo
3 Predisposizione della messa in rete dei laboratori esistenti all’interno delle Comunità Terapeutiche e Case Alloggio del
territorio, al fine di ricostituire il ruolo sociale, professionale e lavorativo dei soggetti in carico ai Ser.T. che svolgono un
percorso ambulatoriale e/o comunitario.
4 Predisposizione di Micro Alloggi di semiautonomia, in grado di fornire un adeguato sostegno psicosociale e sanitario per i
soggetti inseriti nei percorsi di tirocinio lavorativo.
5 Ampliare il bacino di aziende coinvolte nella realizzazione dei tirocini e promuovere presso le stesse la cultura del
sostegno all’inserimento lavorativo dei soggetti svantaggiati.
6 Organizzare momenti di autoformazione tematici aperti agli operatori dei servizi coinvolti nel progetto e a tutti quelli
interessati e operanti nel settore
Piano di Zona dei Comuni di Nichelino, None,
Vinovo e Candiolo
INDIRIZZI PER LA PROGETTAZIONE INTEGRATA – SCHEDA PER LA DEFINIZIONE DEGLI OBIETTIVI
PERSEGUIBILI
TAVOLO TEMATICO DELLE DIPENDENZE
PRIORITA’ TRASVERSALE: Riabilitazione sociale e Reinserimento lavorativo
FINALITA’ DEL PROGETTO
Predisporre un articolato lavoro di rete tra i Ser.T. e i Servizi pubblici e privati operanti sul territorio per affrontare in
concertazione le problematiche sottese alla complessa fase del reinserimento sociale e lavorativo dei soggetti in carico ai
Servizi.
DENOMINAZIONE DEL PROGETTO DA REALIZZARE
La R.I.S.A.I.A.
La Rete Integrata dei Servizi sulle Attività per gli Inserimenti Lavorativi per la Autonomia sociale
DESTINATARI
Persone in carico ai Ser.T. delle A.S.L. 8 e A.S.L. 10, tossicodipendenti o alcooldipendenti, persone con patologia mista di
tossicodipendenza (o alcolismo) e grave disturbo di personalità o psichiatrico, e persone con patologia Hiv e Aids
TERRITORIO DI RIFERIMENTO
A.S.L. 8 e A.S.L. 10
RISULTATI ATTESI
2005 - entro la fine dell’anno:
1 - Formalizzazione del Gruppo di Coordinamento del Progetto La R.I.S.A.I.A.;
2 - Predisposizione di un modello di intervento specifico e condiviso attraverso l’elaborazione di un protocollo di intesa tra i
Servizi coinvolti, e la definizione delle procedure operative di intervento da seguire nelle distinte fasi di inserimento nei
progetti riabilitativi individuali;
3 - Definizione di un calendario annuale e delle possibili tematiche da affrontare attraverso incontri tematici di
autoformazione da promuovere per tutti gli operatori dei Servizi coinvolti, da avviare a partire dal 2006;
40
4 - Avviamento della sensibilizzazione delle aziende sul territorio e delle Agenzie di lavoro pubbliche e private;
5 - Messa in rete dei laboratori professionali interni alle comunità terapeutiche e inserimento nel progetto di almeno 1
persona per ogni Ser.T.;
6 - Allestimento di nuovi micro alloggi per la convivenza guidata.
2006
1 - Costante lavoro di gestione e verifica del Gruppo di Coordinamento Progetto La R.I.S.A.I.A.;
2 - Lavoro di organizzazione dei due incontri tematici previsti per l’anno (primavera e fine anno);
3 - Costante lavoro di sensibilizzazione delle aziende sul territorio e delle Agenzie di lavoro pubbliche e private,
predisposizione di una banca dati delle risorse;
4 - Recupero delle abilità sociali degli assistiti teso alla ricerca del lavoro seguendo due tipologie di percorso:
- Attività di orientamento al lavoro attraverso la collaborazione con l’Ufficio del Lavoro del comune di Pinerolo, il C.F.I.Q.
di Pinerolo e i CPI del Quadrante (per 22 soggetti complessivamente);
- Utilizzo dei laboratori di formazione in comunità (per 22 soggetti complessivamente);
5 - Attivazione di Borse lavoro di tipo riabilitativo per un totale complessivo di 30 soggetti;
6 - Attivazione di Borse Lavoro di tipo assistenziale per un totale complessivo di 8 soggetti (persone che presentano
patologie sanitarie quali Comorbilità Psichiatrica, Hiv, Aids, Inabilità);
7 – Avviamento dei micro alloggi di autonomia con l’inserimento dei soggetti in tirocinio lavorativo (sono previsti 15
soggetti complessivamente).
2007:
Valgono anche per questo anno i punti 1, 2, 3, 4, 5, 7.
6 - Attivazione Borse Lavoro di tipo assistenziale per un totale complessivo di 14 soggetti.
MODALITA’ DI ATTUAZIONE
- Il progetto si articola attraverso la promozione, il confronto e la condivisione tra gli attori della rete per elaborare strategie
e metodologie di intervento comuni e condivise, raccogliere, sistematizzare e diffondere le buone prassi nel settore della
riabilitazione sociale e degli inserimenti lavorativi.
- Il Gruppo di Coordinamento Progetto La R.I.S.A.I.A. è costituito da un rappresentante per ogni Servizio partecipante al
progetto ed è coordinato da Carla Mereu, Educatrice Professionale del Ser.T. di Nichelino; il Gruppo si incontra con
cadenza bimensile, salvo esigenze particolari legate alle fasi specifiche del progetto (es. selezione dei soggetti da inserire
nel progetto di concerto con il Gruppo degli Inserimenti Lavorativi dei Ser.T., organizzazione incontri tematici).
- Il progetto proposto dalla A.S.L. 8 troverà avvio dalla sua approvazione da parte dell’Assessorato alla Sanità della
Regione Piemonte, ai sensi della L. 45/99.
Va specificato che il Gruppo di Coordinamento del progetto si è già costituito e attivato dal mese di gennaio 2005 per la
predisposizione degli interventi relativi alla elaborazione del protocollo di intesa - alle procedure di intervento da seguire
per l’inserimento di almeno 3 soggetti nel progetto entro il 2005 - alla riflessione comune per individuare una tematica che
sarà oggetto di un evento di autoformazione aperto a tutti gli operatori del territorio, prevedibile per la fine del 2005. Tale
lavoro integrato è iniziato e si svilupperà indipendentemente dai finanziamenti, naturalmente nei limiti consentiti dalle
risorse economiche disponibili per quanto riguarda l’erogazione di borse lavoro e rette semiresidenziali per i micro alloggi.
RISORSE NECESSARIE ALLA REALIZZAZIONE
- 10 ore settimanali dell’Educatrice Professionale del Ser.T. di Nichelino (Attività del Gruppo di Coordinamento e
Progettazione Professionale per gli inserimenti lavorativi);
- 10 ore settimanali delle Educatrici Professionali dei Ser.T. della A.S.L. 8 (Gruppo Inserimenti Lavorativi) e le Educatrici
Professionali referenti della A.S.L. 10.
- Laboratori artigianali interni alle comunità terapeutiche (Tipografia, computer, fotografia, restauro mobili, agricoltura
biologica e apicoltura).
- Attività di laboratorio delle A.S.L. per il monitoraggio clinico e strumentale dei percorsi individuali.
- Un ufficio quale sede del Gruppo di Coordinamento e banca dati computerizzata, che sarà situata presso il Ser.T. di
Nichelino.
- Budget richiesto per la prima annualità (€ 408.419,67 da finanziare - € 74.025 di autofinanziamento), per la seconda
annualità (€ 284.077,65 da finanziare - € 60.875 di autofinanziamento).
- individuare una tematica oggetto di un evento di autoformazione aperto a tutti gli operatori del territorio prevedibile per la
fine del 2005.
SOGGETTI DA COINVOLGERE NELLA PROGETTAZIONE/REALIZZAZIONE
Gruppo per gli inserimenti lavorativi dei Ser.T. A.S.L. 8 e A.S.L. 10; Comune di Pinerolo-Ufficio Lavoro; Consorzio per la
Formazione e la Qualità di Pinerolo; Associazione Aliseo; Comunità Emmanuel; Comunità Fermata d'Autobus; Comunità
41
Gruppo Abele; Comunità Il Porto; Comunità Nikodemo; Associazione Opportunanda; Comunità Terra Mia; Cooperativa
Sociale Bio Edil; Cooperativa Sociale Fermata d'Ape.
Si prevede di coinvolgere nella prima fase di attuazione del progetto le risorse pubbliche e private necessarie per
l’ottimizzazione del progetto stesso (ad es. l’Uffico Lavoro dei Comuni, CPI di Moncalieri e Chieri).
RESPONSABILE DEL PROGETTO
Direttore del Dipartimento delle Dipendenze Patologiche A.S.L. 8 – Dott. Paolo Barcucci
MONITORAGGIO E VALUTAZIONE
- Il Gruppo di Coordinamento Progetto La R.I.S.A.I.A. si incontra con cadenza bimensile, salvo esigenze particolari legate
alle fasi specifiche del progetto (es. selezione dei soggetti da inserire nel progetto, di concerto con il Gruppo degli
Inserimenti Lavorativi dei Ser.T. della A.S.L. 8 e gli Educatori referenti della A.S.L. 10, organizzazione incontri tematici).
- 2 momenti annuali di verifica all’interno dell’equipe di lavoro (giugno e dicembre), con i Direttori dei Dipartimenti della
A.S.L. 8 e 10 e i responsabili dei Ser.T..
- Elaborazione report delle attività e degli inserimenti lavorativi effettuati ogni anno, report aziende contattate e risorse
utilizzate, report esito inserimenti presso i micro alloggi e reinserimento sociale, atti degli incontri tematici organizzati nei
due anni.
- Elaborazione dei dati ricavati dalla cartella clinica computerizzata e dagli interventi attuati nel corso dell’operatività
clinica.
Piano di Zona dei Comuni di Nichelino, None,
Vinovo e Candiolo
INDIRIZZI PER LA PROGETTAZIONE INTEGRATA – SCHEDA PER LA DEFINIZIONE DEGLI OBIETTIVI
PERSEGUIBILI
TAVOLO TEMATICO DELLE DIPENDENZE
PRIORITA’ TRASVERSALE: Coordinamento sulle Dipendenze Patologiche
DESCRIZIONE DEL PROBLEMA DA AFFRONTARE
Il lavoro di integrazione tra servizi, indispensabile per un intervento efficace nell’ambito delle dipendenze patologiche, si
trova ad affrontare alcune difficoltà sul territorio del CISA12. In particolare il trasferimento di uno dei medici del Ser.T.,
che si occupava di alcolismo, ha reso più difficile la collaborazione con l’ACAT. Qualche problema si è determinato
rispetto alle donne tossicodipendenti in gravidanza o che hanno partorito: non sempre i servizi sono riusciti a lavorare di
concerto. A questo si aggiunga il fatto che le persone con problemi di tossicodipendenza non possono essere costrette in
nessun modo a farsi curare e che la possibilità di intraprendere un percorso di cura o di riabilitazione è strettamente legata al
grado di motivazione dell’utente. La collaborazione con le comunità presenti sul territorio è resa difficoltosa anche dal fatto
che molto spesso la scelta della comunità in cui iniziare un percorso viene fatta dall’utente, che si presenta al Ser.T. avendo
già preso contatti e che altrettanto spesso viene scelta una comunità extraterritoriale. L’aumento significativo della presenza
di minori, figli di tossicodipendenti, spesso padri, nei nuovi nuclei familiari, pone un problema di gestione che prevede un
aumento delle relazioni fra operatori di servizi diversi. Infine la presenza di un forte aumento di casi di doppia diagnosi o
anche soltanto di sintomatologia psichiatrica in utenti tossicodipendenti o alcolisti, ha creato la necessità di collaborare in
maniera più stretta tra Ser.T. , SSM, CISA 12, ACAT e Comunità presenti sul territorio e ha evidenziato alcune difficoltà in
questo senso.
Inoltre, anche sotto il profilo degli interventi di prevenzione, si evidenzia una mancanza di collaborazione e di integrazione
fra enti diversi. Sono molti gli interventi portati avanti, soprattutto nelle scuole del territorio, ma ogni ente, pubblico, privato
o di volontariato, procede per conto proprio.
OBIETTIVI PERSEGUIBILI IN RAPPORTO AL PROBLEMA DA AFFRONTARE
1 Progettazione e attivazione di un Coordinamento interservizi, pubblici, privati e di volontariato, del settore.
42
2 Condivisione delle informazioni e delle attività che ogni ente possiede e mette in campo.
3 gettare le basi per la costituzione di un futuro Osservatorio sulle Dipendenze Patologiche.
4 Sensibilizzare gli enti pubblici e privati (Carabinieri locali, Scuole medie inferiori e superiori, Parrocchie e Comuni) che
non hanno contribuito al lavoro dei Piani di Zona, così da favorirne la partecipazione anche al Coordinamento.
Piano di Zona dei Comuni di Nichelino, None,
Vinovo e Candiolo
INDIRIZZI PER LA PROGETTAZIONE INTEGRATA – SCHEDA PER LA DEFINIZIONE DEGLI OBIETTIVI
PERSEGUIBILI
TAVOLO TEMATICO DELLE DIPENDENZE
PRIORITA’ TRASVERSALE: Coordinamento sulle Dipendenze Patologiche
FINALITA’ DEL PROGETTO
Creare un coordinamento e favorire la circolazione delle informazioni tra gli ‘addetti ai lavori’.
DENOMINAZIONE DEL PROGETTO DA REALIZZARE
Coordinamento Territoriale sulle Dipendenze Patologiche
DESTINATARI
Enti pubblici e privati, scuole, associazioni del territorio.
TERRITORIO DI RIFERIMENTO
CISA12
RISULTATI ATTESI
2005: fase iniziale di costituzione e sottoscrizione del Coordinamento da parte degli enti.
2006 e 2007: incontri del gruppo di Coordinamento
MODALITA’ DI ATTUAZIONE
Quattro incontri all’anno, a cadenza trimestrale.
43
RISORSE NECESSARIE ALLA REALIZZAZIONE
1 operatore in rappresentanza di ogni ente, all’interno del monte ore previsto. I luoghi degli incontri saranno scelti di volta
in volta, utilizzando le varie strutture dei vari enti.
SOGGETTI DA COINVOLGERE NELLA PROGETTAZIONE/REALIZZAZIONE
Ser.T. e S.S.M. del’ASL8, I.T.I.S. “Maxwell” di Nichelino, Comunità Nikodemo di Nichelino e Comunità La Verbena di
Vinovo, Comune di None, CISA12, Associazione ACAT di Nichelino.
RESPONSABILE DEL PROGETTO
Ser.T. ASL8 di Nichelino
MONITORAGGIO E VALUTAZIONE
Verifica del rispetto del calendario degli incontri e verifica delle eventuali nuove adesioni entro la fine del triennio 20052007
Piano di Zona dei Comuni di Nichelino, None,
Vinovo e Candiolo
INDIRIZZI PER LA PROGETTAZIONE INTEGRATA – SCHEDA PER LA DEFINIZIONE DEGLI OBIETTIVI
PERSEGUIBILI
TAVOLO TEMATICO DELLE DIPENDENZE
PRIORITA’ TRASVERSALE: Publicizzazione servizi pubblici e privati del settore dipendenze patologiche
DESCRIZIONE DEL PROBLEMA DA AFFRONTARE
Nonostante i molti anni di lavoro da parte dei servizi pubblici e privati che si occupano di dipendenze patologiche, persiste
una scarsa conoscenza della loro esistenza e delle loro competenze, sia da parte dei cittadini che delle istituzioni in genere.
OBIETTIVI PERSEGUIBILI IN RAPPORTO AL PROBLEMA DA AFFRONTARE
1 Favorire la conoscenza dei Servizi Pubblici e Privati territoriali e delle loro competenze.
44
Piano di Zona dei Comuni di Nichelino, None,
Vinovo e Candiolo
INDIRIZZI PER LA PROGETTAZIONE INTEGRATA – SCHEDA PER LA DEFINIZIONE DEGLI OBIETTIVI
PERSEGUIBILI
TAVOLO TEMATICO DELLE DIPENDENZE
PRIORITA’ TRASVERSALE: Publicizzazione servizi pubblici e privati del settore dipendenze patologiche
FINALITA’ DEL PROGETTO
Ottimizzazione delle risorse grazie ad un più corretto orientamento delle domande di presa in carico da parte degli utenti.
DENOMINAZIONE DEL PROGETTO DA REALIZZARE
Libretto informativo dei servizi pubblici e privati territoriali sulle dipendenze patologiche
DESTINATARI
Popolazione e Istituzioni del CISA 12
TERRITORIO DI RIFERIMENTO
CISA 12
RISULTATI ATTESI
2005: entro la fine dell’anno costituzione di un gruppo di lavoro e stesura del progetto
2006: entro giugno stampa e distribuzione del libretto
MODALITA’ DI ATTUAZIONE
Lavoro di gruppo
RISORSE NECESSARIE ALLA REALIZZAZIONE
Spesa per la stampa e la distribuzione del libretto (a carico dei Comuni?)
45
SOGGETTI DA COINVOLGERE NELLA PROGETTAZIONE/REALIZZAZIONE
Gruppo di lavoro composto da: 1 operatore per ciascuno dei seguenti servizi (Ser.T. e S.S.M. dell’ASL8, Comunità
Nikodemo di Nichelino e Comunità La Verbena di Vinovo, Associazione ACAT di Nichelino, CISA 12 e Comuni del
territorio).
Composizione a cura della comunità Nikodemo.
Stampa a cura dell’Ufficio Stampa del Comune di Nichelino (?)
RESPONSABILE DEL PROGETTO
Sig. Garabello, Comune di None
MONITORAGGIO E VALUTAZIONE
Realizzazione e distribuzione del libretto.
Piano di Zona dei Comuni di Nichelino, None,
Vinovo e Candiolo
INDIRIZZI PER LA PROGETTAZIONE INTEGRATA – SCHEDA PER LA DEFINIZIONE DEGLI OBIETTIVI
PERSEGUIBILI
TAVOLO TEMATICO DELLE DIPENDENZE
PRIORITA’ TRASVERSALE: Formazione Medici di Base
DESCRIZIONE DEL PROBLEMA DA AFFRONTARE
Molto spesso gli operatori dei servizi pubblici e privati che si occupano di dipendenze patologiche, si trovano di fronte a
invii impropri da parte dei medici di base. Appare inoltre scarsa la collaborazione tra gli stessi operatori e i medici di base, i
quali sembrano avere scarse e incomplete informazioni sia sulle caratteristiche del fenomeno che sul funzionamento dei
servizi.
OBIETTIVI PERSEGUIBILI IN RAPPORTO AL PROBLEMA DA AFFRONTARE
46
1 Razionalizzare gli invii dei medici di base ai servizi competenti, così da evitare “giri di giostra”.
2 Offrire ai medici di base informazioni e favorire un maggiore conoscenza del fenomeno delle dipendenze patologiche.
3 Valorizzare il ruolo del medico di base.
Piano di Zona dei Comuni di Nichelino, None,
Vinovo e Candiolo
INDIRIZZI PER LA PROGETTAZIONE INTEGRATA – SCHEDA PER LA DEFINIZIONE DEGLI OBIETTIVI
PERSEGUIBILI
TAVOLO TEMATICO DELLE DIPENDENZE
PRIORITA’ TRASVERSALE: Formazione dei Medici di Base
FINALITA’ DEL PROGETTO
Favorire una maggiore partecipazione dei medici di base all’interno del lavoro integrato dei servizi pubblici e privati.
DENOMINAZIONE DEL PROGETTO DA REALIZZARE
Corso di Formazione ai Medici di Base sulle Dipendenze Patologiche.
DESTINATARI
Medici di Base del Distretto di Nichelino
TERRITORIO DI RIFERIMENTO
Distretto di Nichelino
RISULTATI ATTESI
2005: da settembre a dicembre, organizzazione del Corso di Formazione
2006: un sabato mattina a marzo (informazioni teoriche ed epidemiologiche sui nuovi orientamenti delle dipendenze
patologiche); un sabato mattina ad aprile (presentazione dei servizi pubblici e privati del territorio e delle loro modalità di
funzionamento)
MODALITA’ DI ATTUAZIONE
47
Corso di formazione autogestito dagli operatori dei servizi pubblici e privati del territorio
RISORSE NECESSARIE ALLA REALIZZAZIONE
Gruppo di lavoro con gli operatori dei servizi coinvolti (Ser.t, S.S.M., ACAT, Comunità Nikodemo e Comunità La
Verbena, Responsabile del Distretto ASL 8 di Nichelino)
SOGGETTI DA COINVOLGERE NELLA PROGETTAZIONE/REALIZZAZIONE
Ser.T. e S.S.M. del’ASL8, Comunità Nikodemo di Nichelino e Comunità La Verbena di Vinovo, Associazione ACAT di
Nichelino, Distretto ASL 8 di Nichelino.
RESPONSABILE DEL PROGETTO
Distretto ASL 8 di Nichelino
MONITORAGGIO E VALUTAZIONE
Grado di partecipazione dei Medici di Base ai due incontri programmati.
TAVOLO DISABILITA’
48
Piano di Zona dei Comuni di Nichelino, None,
Vinovo e Candiolo
INDIRIZZI PER LA PROGETTAZIONE INTEGRATA - SCHEDA PER LA DEFINIZIONE
DEGLI OBIETTIVI PERSEGUIBILI
TAVOLO TEMATICO disabilità
49
PRIORITA' :
Esigenza di una
“regia forte” che
accolga e
accompagni la
famiglia.
Coloro i quali vivono quotidianamente in prima persona i problemi della disabilità sono i
migliori “critici” e i migliori “giudici” rispetto a come funzionino i servizi.
DESCRIZIONE DEL
Non è infatti con la sovrapposizione di interventi fra di loro che si può aiutare il soggetto e
il suo contesto famigliare, ma solo con un lavoro coordinato, all’interno di un unico progetto,
condiviso da tutti i soggetti istituzionali e non, coinvolti.
PROBLEMA
DA
AFFRONTARE
Da tutti i componenti del tavolo è emersa la necessità di quella che è stata definita una
“regia forte” che possa accogliere e accompagnare la famiglia dalla nascita del figlio disabile
(o comunque dal primo momento di contatto con la disabilità) per tutto il ciclo di vita, anche
con spazi di sostegno al nucleo famigliare.
È necessaria la volontà da parte di ognuno di superare le differenze professionali e di
praticare la messa in comune delle proprie specifiche competenze, per poter così
concorrere a determinare l’esito del processo in cui ciascuno è coinvolto.
Per operare in questo modo bisogna avere la volontà e la capacità di pensare ed attuare, per
ciascuno, un progetto di intervento che possa conciliare, a seconda delle necessità, gli
approcci psicoterapeutici, socio-assistenziali, educativi, riabilitativi, ecc.. oltre che
consolidare procedure adeguate nel dialogo inter - istituzionale.
È dunque preliminare che il progetto si fondi sul lavoro di un’équipe mutiprofessionale e sulla
continuità terapeutica, pur nel rispetto delle specifiche competenze professionali dei suoi
componenti.
E’ decisamente deleterio e confusivo per il disabile e per la sua famiglia non avere un
riferimento stabile che possa accompagnare nel corso della vita e in particolare essere un
supporto nei momenti più delicati (es. passaggio da un ordine di scuola ad un altro)
Per poter lavorare correttamente ed essere veramente d’aiuto all’utente è necessario
dunque puntare su un’équipe multiprofessionale che costruisca, in collaborazione con la
famiglia o la persona interessata, un progetto di intervento globale che contenga obiettivi e
modalità condivise.
Il lavoro d’équipe non si realizza semplicemente riunendo un gruppo di operatori con
professionalità diverse, che condividono uno stesso scopo, ma comporta un lavoro di grande
impegno e comprensione reciproca anche da parte delle istituzioni che gli operatori
rappresentano.
Responsabilità dell’équipe multiprofessionale è anche l’attivazione della rete dei servizi
coinvolti nel progetto individuale, per un approccio globale che consideri la persona nella sua
complessità.
Eventuali integrazioni alla descrizione del problema (dati quantitativi e qualitativi)
50
1
OBIETTIVI
PERSEGUIBILI
IN RAPPORTO AL
PROBLEMA DA
AFFRONTARE
2
3
4
Promozione di una rete di servizi che accolga con competenza, professionalità e
sensibilità le persone disabili e le loro famiglie.
Offrire consulenza ed informazioni agli operatori dei differenti servizi, al fine di
diffondere una maggior conoscenza trasversale delle problematiche relative alla
disabilità.
Migliorare la comunicazione e la collaborazione tra professionisti con formazione e
competenze diverse, al fine di evitare la frammentarietà degli interventi, bensì
poter lavorare nel rispetto della persona disabile, portatrice di bisogni complessi
ed articolati.
Promozione di un coordinamento interscolatico al fine di individuare sul territorio
le “buone prassi per l’integrazione scolastica”.
5
Rivalutare l’Unità Multidisciplinare quale équipe di riferimento durante il periodo
scolastico.
6
Intensificare gli incontri dell’UVH promuovendo il diritto di partecipazione
all’incontro di valutazione da parte delle persone interessate.
7
Offrire la consulenza alla famiglia su richieste specifiche.
Piano di Zona dei Comuni di Nichelino, None,
51
Vinovo e Candiolo
SCHEDA PER LA PER LA PROGETTAZIONE INTEGRATA
TAVOLO TEMATICO
Disabilità
Problematica: Esigenza di una “regia forte” che accolga e accompagni la famiglia.
DENOMINAZIONE
DELL’ATTIVITA’
DA REALIZZARE
Breve descrizione
“GUIDAMI”.
Coordinamento disabilità: costruzione di una “regia forte”, di un “team multidisciplinare”
per la promozione della rete di servizi operanti sul territorio al fine di favorire
l’accoglienza delle persone disabili e delle loro famiglie.
RESPONSABILE
DELL’AZIONE
SOGGETTI
COINVOLTI DI CUI
ALL’ACCORDO DI
PROGRAMMA
LOCALIZZAZIONE
DELL’ATTIVITA’
Indicare il nominativo dell’ente rappresentato
CISA 12/ ASL 8
Indicare i soggetti, pubblici e non , coinvolti
CISA 12, ASL 8 , Comuni di Nichelino, None, Vinovo, Candiolo, Scuole di ogni ordine e
grado, Cooperazione Sociale, Associazioni.
Indicare comune/i e indirizzi
Attività rivolta a tutto il territorio del distretto sanitario.
Sede del coordinamento: un locale del distretto sanitario di via Debouchè.
52
2005 (?)
TEMPISTICA
2006 (?)
1.
Costituzione del “team” di coordinamento sulla disabilità e formazione del
personale (Individuazione del referente dell’équipe; presa in consegna
delle infrastrutture; formazione dell’équipe; individuazione della figura di
segreteria; analisi dei bisogni formativi; programmazione calendario;
formazione esecutiva del personale).
2. Elaborazione, in collaborazione con le associazioni (ANFASS, Il Giglio,
UTIM), di una guida il più possibile completa contenente informazioni
relative ai servizi esistenti, modalità di accesso, ecc.
3.
Analisi,
relazione
e
rendicontazione
delle
attività
svolte;
riprogrammazione necessaria rispetto alle criticità sin qui emerse.
1.
2.
3.
4.
2007 (?)
1.
2.
3.
4.
5.
6.
Avvio incontri con i differenti professionisti dei servizi operanti sul
territorio tramite l’organizzazione di conferenze per comunicare la
presenza sul territorio dell’équipe GUIDAMI; diffusione del materiale
informativo prodotto; presentazione dei servizi esistenti sul territorio per
le persone disabili; raccolta delle necessità formative espresse dal
personale della rete; analisi delle situazioni di criticità nel funzionamento
dei servizi di rete e proposta di soluzioni alla parte dirigenziale;
Organizzazione delle opportunità formative del personale.
Analisi, relazione e rendicontazione delle attività svolte.
Riprogrammazione necessaria rispetto alle criticità sin qui emerse.
Continua l’attività di monitoraggio delle criticità dei nodi della rete.
Continua l’attività di formazione personale.
Continua l’attività di promozione dei servizi della rete.
Analisi, relazione e rendicontazione delle attività svolte.
Bilancio del servizio.
Proposta di prosecuzione del progetto o diversificazione dell’offerta in
relazione alle valutazioni emerse.
53
RISORSE
NECESSARIE ALLA
REALIZZAZIONE
PERSONALE
Indicare sinteticamente numero e qualifica
1 Neuropsichiatra; 1 Psicologo; 1 Psichiatra; 1 Fisiatra; 1 Assistente Sociale; 1 educatore; 5
Insegnanti (1 per nido, 1 per materna, 1 per elementare, 1 per media inferiore, 1 per media
superiore).
Il personale sarà impegnato per 9 ore mensili per 11 mesi l’anno.
FORMAZIONE DEL PERSONALE
La formazione del personale (dello staff multidisciplinare) dovrà essere congiunta; i vari
membri dell’unità multidisciplinare dovranno veicolare le conoscenze singole agli altri membri.
Elementi da affrontare: medico legali, legislativi, le fonti del diritto, classificatori (ICD10,
ICF), aspetti sistemici.
Prima fase: autoformazione di circa 16 ore condotta a turno dai diversi professionisti
coinvolti.
Seconda fase: formazione condotta da esperti nell’ambito della disabilità 6/8 ore
Terza fase: formazione permanente con incontri di aggiornamento utilizzando le opportunità
offerte a livello regionale e nazionale (es. Università di Padova, Dipartimento dell’handicap e
della riabilitazione – Congresso nazionale, approfondimenti monotematici)
STRUMENTAZIONI LOGISTICHE
Un ufficio con telefono e fax, una sala riunioni, adeguata dotazione informatica (PC portatile
più connessione internet).
MODALITA' DI
ATTUAZIONE
Criteri/ aspetti
da considerare nella
progettazione
FINANZIARIE
Costo orario insegnanti per docenza € 29
Costo orario insegnanti per sportello o riunione € 15
Costo orario educatore e assistente sociale € 17
Costo orario medio per medici specialisti
Costo annuo per singolo operatore (99 ore annue):
Insegnante
Medico
Educatore
Assistente sociale
Totale costo complessivo annuo: euro
Testo
Si precisa che tale équipe non svolgerà i compiti assegnati all’Unità di Valutazione
Handicap, ma potrà essere una sua diramazione con compiti specifici relativi alla
promozione dei servizi della rete. I professionisti incaricati dall’ASL 8 e dal CISA 12
potrebbero essere gli stessi, compatibilmente con gli attuali carichi di lavoro, mentre
particolarmente significativo è l’ingresso degli insegnanti delle scuole in un équipe
multidisciplinare che lavora per favorire l’accoglienza, da parte dei singoli servizi, delle
famiglie con figli disabili, promuovendo la diffusione di “buone prassi”.
Il progetto dovrà provvedere alla formazione di una équipe di persone in grado di
promuovere e consolidare la formazione delle connessioni tra i nodi della rete dei
servizi. Questo è ovviamente il primo mattone per lo sviluppo del lavoro successivo che si
dovrà articolare sia nella prosecuzione del monitoraggio e manutenzione dei servizi della
rete, sia come spazio per elaborare nuove progettualità di servizi per le persone disabili
e le loro famiglie. Le figure professionali indicate per tale esperienza sono state
individuate all’interno dei servizi, perché ci si è accorti di potere assimilare molte
competenze e professionalità attingendo da risorse e conoscenze già formate, ma non
del tutto condivise tra gli elementi della rete. Naturalmente l’impegno che si richiede a
tali figure è suppletivo rispetto alla normale attività professionale svolta nell’ambito dei
servizi, quindi è inevitabile la richiesta di un riconoscimento economico relativo al
pluslavoro da svolgere o l’eventuale corrispondente dispensa dagli incarichi professionali
normalmente prestati.
54
Di seguito esemplifichiamo operativamente che cosa dovrà offrire come servizio la
nuova équipe di GUIDAMI:
• Organizzazione della formazione del personale inerente: le prassi
amministrative; la comunicazione interpersonale; il diritto e le sue fonti.
• Attività di raccolta di informazione e analisi del sistema di integrazione dei
servizi per individuare le criticità da migliorare.
• Attività di divulgazione dell’offerta dei sevizi sia a livello d’utenza sia a livello di
rete attraverso la produzione e diffusione di materiale informativo specifico.
• Attività di consulenza allo sportello per l’utenza gestito dalle due associazioni
(Il giglio e l’ANFASS).
• Incontro semestrale con i rappresentanti delle associazioni
MONITORAGGIO E
CONTROLLO
Testo
1.
2.
Relazione trimestrale al Direttore del distretto sanitario di Nichelino, al
Direttore del CISA 12, ai Dirigenti scolastici incaricati del monitoraggio del
progetto.
Predisposizione di una griglia per valutare il livello di soddisfazione percepito
dagli utenti (famiglie e persone disabili) rispetto all’adeguatezza delle
informazioni e delle prestazioni ricevute dai singoli servizi (sociali, sanitari,
scolastici, educativi extrascolastici).
Piano di Zona dei Comuni di Nichelino, None,
Vinovo e Candiolo
SCHEDA PER LA PER LA PROGETTAZIONE INTEGRATA
TAVOLO TEMATICO……disabilità……………………….……………………..
DENOMINAZIONE
DELL’ATTIVITA’
DA REALIZZARE
RESPONSABILE
DELL’AZIONE
SOGGETTI
COINVOLTI DI CUI
ALL’ACCORDO DI
PROGRAMMA
Neuropsichiatria: aumento ore di attività specialistica.
Indicare il nominativo dell’ente rappresentato
ASL 8
Indicare i soggetti, pubblici e non , coinvolti
ASL 8
55
LOCALIZZAZIONE
DELL’ATTIVITA’
Indicare comune/i e indirizzi
Distretto di Nichelino, ambulatori di NPI di Nichelio, Vinovo e None.
2005 (?)
1. Acquisizione delle risorse necessarie (finanziarie, strutturali, ecc.)
TEMPISTICA
2006 (?)
1.
2.
Selezione ed individuazione del personale (primo semestre)
Conferimento incarico (secondo semestre) ed inizio attività
2007 (?) 1. Analisi, verifica e monitoraggio indicatori per il conseguimento del risultato
(equilibrio domanda/offerta)
PERSONALE
RISORSE
NECESSARIE ALLA
REALIZZAZIONE
Indicare sinteticamente numero e qualifica
Implementazione di 18 ore di Neuropsichiatria infantile
FORMAZIONE DEL PERSONALE
Non necessaria
STRUMENTAZIONI LOGISTICHE
Nulla
FINANZIARIE
Copertura ore di specialistica convenzionata interna per un totale annuo di euro 38.000,00
(tot. 936 ore annue).
Testo
MODALITA' DI
ATTUAZIONE
1.
Acquisizione della dote di ore specialistiche, predisposizione degli atti formali
56
Criteri/ aspetti
da considerare nella
progettazione
MONITORAGGIO E
CONTROLLO
2.
per il conferimento dell’incarico in accordo con il CCN degli specialisti.
Conferimento dell’incarico.
Testo
1. Misura criticità
2. Misura del livello di raggiungimento dell’obiettivo
Piano di Zona dei Comuni di Nichelino, None,
Vinovo e Candiolo
SCHEDA PER LA PER LA PROGETTAZIONE INTEGRATA
TAVOLO TEMATICO……disabilità………………………….……………………..
DENOMINAZIONE
DELL’ATTIVITA’
DA REALIZZARE
RESPONSABILE
DELL’AZIONE
SOGGETTI
COINVOLTI DI CUI
ALL’ACCORDO DI
PROGRAMMA
LOCALIZZAZIONE
DELL’ATTIVITA’
Neuropsicomotricità:
Nichelino.
attivazione
del
servizio
sul
territorio
del
distretto
Indicare il nominativo dell’ente rappresentato
ASL 8
Indicare i soggetti, pubblici e non , coinvolti
ASL 8
Indicare comune/i e indirizzi
Nichelino, via Debouchè
57
di
2005 (?) Acquisizione delle risorse necessarie e individuazione degli spazi necessari per lo
svolgimento dell’attività.
TEMPISTICA
2006 (?)
1.
2.
Conferimento incarichi a personale specializzato
Inizio attività con presa in carico di tutti gli aventi diritto
1. Analisi, verifica e monitoraggio degli indicatori per il conseguimento del risultato
2007 (?) a garanzia del mantenimento dell’attività.
RISORSE
NECESSARIE ALLA
REALIZZAZIONE
PERSONALE
Indicare sinteticamente numero e qualifica
n. 30 ore settimanali di Terapista della neuropsicomotricità dell’età evolutiva
FORMAZIONE DEL PERSONALE
Specifico piano di formazione a cura del servizio di NPI
STRUMENTAZIONI LOGISTICHE
Palestra attrezzata
FINANZIARIE
Costo di euro 15 orarie nel caso di incarichi libero professionali ex art. 7 per 30 ore
settimanali per 11 mesi l’anno. Totale annuo euro 20.700 annui (1.380 ore annue).
Testo
MODALITA' DI
ATTUAZIONE
Criteri/ aspetti
da considerare nella
progettazione
MONITORAGGIO E
CONTROLLO
L’attività di valutazione e di trattamento neuromotorio, diretto ed indiretto, rivolto alla
presa in carico delle cerebrolesioni in età evolutiva è attività rilevante all’interno della
struttura complessa di Recupero e rieducazione funzionale di Nichelino. Negli ultimi anni
si è assistito ad un incremento di questa attività per la richiesta presente nel Distretto
di Nichelino attraverso l’attribuzione nel 2004 di incarichi straordinari ex art. 7.
Accanto a questa attività è presente una richiesta di valutazione e trattamento
psicomotorio fino ad oggi realizzata presso una struttura privata non accreditata, su
prescrizione dello specialista neuropsichiatria infantile.
L’inserimento di queste prestazioni all’interno del Nomenclatore Regionale tra quelle
garantite dai L.E.A., inducono la necessità di erogare questa tipologia di prestazioni
direttamente all’interno dell’Azienda su prescrizione e monitoraggio da parte della
struttura complessa di Neuropsichiatria infantile.
Testo
Monitoraggio da parte della struttura complessa di Neuropsichiatria infantile.
58
Piano di Zona dei Comuni di Nichelino, None,
Vinovo e Candiolo
TAVOLO TEMATICO disabilità
PRIORITA' : Attività occupazionali
ELEMENTI DI DEFINIZIONE DELL’AZIONE N. 3 DELLE POLITICHE PER LA DISABILITA’
Elementi di definizione dell’azione
DENOMINAZIONE DELL’AZIONE
RESPONSABILE DELL’AZIONE
SOGGETTI COINVOLTI DI CUI ALL’ACCORDO DI
PROGRAMMA
Servizio CENTRO ADDESTRAMENTO DISABILI
REQUISITI STRUTTURALI: Ex DGR 11/1998
REQUISITI GESTIONALI: Ex D.G.R. 230/1997
FASCIA DI APPARTENENZA: Fascia B
CAPIENZA STRUTTURA: N. 10 POSTI FULL TIME
con possibilità di moduli di frequenza part time
CISA 12, ASL 8
CISA 12, ASL 8, Cooperativa
Sociale “La Testarda”
59
LOCALIZZAZIONE DELL’ATTIVITA’
TEMPISTICA
RISORSE NECESSARIE
PERSONALE
FORMAZIONE DEL PERSONALE
STRUMENTI LOGISTICI
Comune di None Via Benedetto
Croce 10
2005: 1. valutazione delle persone da inserire
2. avvio del servizio a partire dal 1° luglio 05
2006/2007: 1. valutazione dell’andamento del
progetto del servizio
2. valutazione della soddisfazione delle persone
inserite e delle loro famiglie
3. prosecuzione del progetto
Il servizio prevede un organico minimo così composto:
 Personale educativo: 2 unità part time 35 ore
settimanali, per un totale di 70 ore settimanali
 Personale assistenziale: 2 ADEST/OSS part
time 25 ore settimanali per un totale di 50 ore
settimanali
 Personale
aggiuntivo:
1
terapista
della
riabilitazione part time 5 ore settimanali
1 consulente attività part time 5 ore settimanali
1 animatore part time 5 ore settimanali
1 consulente per attività di supervisione part
time 1 ora settimanale
Per l’apertura del servizio. Si prevede l’attuazione di
uno specifica formazione di 60 ore per tutti gli
operatori che costituiranno l’équipe. Sarà ripartita in
quattro moduli:
condivisione del modello teorico,
aspetti organizzativi del servizio
integrazione nel contesto territoriale
analisi e considerazioni sui casi ammessi.
Durante il triennio si prevede la partecipazione di
alcuni operatori a corsi di formazione promossi dalla
cooperativa già programmati, da 60 ore, sui seguenti
argomenti:
Valutazione qualitativa interventi educativi
Sistema qualità e sicurezza
Processi informatici applicati ai servizi alla
persona.
Motivazione e responsabilità professionale negli
interventi dei servizi alla persona.
- Immobile composto da:
- al piano terra 4 locali cosi ripartiti:
sala attività 51:6 mq
soggiorno 33,9 mq
cucina 11,36 mq
1 bagno accessibile
1 bagno
2 Wc con disimpegno
- al piano primo : 1 ufficio
- area esterna di pertinenza consistente in cortile
60
FINANZIARIE
MODALITA’ DI ATTUAZIONE
di accesso alla struttura ed area verde di circa
400 mq
arredo
- pulmino 9 posti eventualmente attrezzabile
Il costo annuo del servizio (mensa, trasporto e
soggiorni compresi) è quantificabile in Euro
273.736,20 comprensivi di IVA 4%.
Tipologia di utenza
Il servizio diurno sarà rivolto a persone con disabilità
psicofisica
medio-grave
e
medio-lieve
ultraquattordicenni di entrambi i sessi. Il centro di
attività diurne mira a soddisfare i bisogni e le
esigenze di un'utenza collocabile in una fascia
intermedia non coperta da altri servizi come i CST o
effettivi inserimenti lavorativi.
Procedure di ammissione / dimissione
Il servizio diurno accoglierà utenti proposti dall’Unità
di Valutazione handicap del distretto di Nichelino.
Le ammissioni e le dimissioni degli ospiti del servizio,
devono seguire precisa prassi operativa e
progettuale concordata e stabilita con gli operatori
di riferimento del CISA e dell’ASL 8, i famigliari e i
ragazzi stessi.
Obiettivi
Gli obiettivi del servizio, formulati come risposta a i
bisogni del singolo, vengono elaborati sulla base dei
presupposti teorici e delle caratteristiche del
servizio e vengono resi operativi attraverso
un
ventaglio di strumenti educativi essenzialmente
riconducibili alla seguente classificazione:
• Promozione e mantenimento delle autonomie di
base del singolo individuo
• Rapporto con la sfera relazionale del soggetto
nella realtà territoriale:
• Promozione del benessere e innalzamento dei
livelli di qualità di vita
• acquisizione di abilità tese all'autonomia
individuale nella vita domestica e sociale,
•
coinvolgimento in un'attività laboratoriale di
coltivazione e produzione di ortaggi e fiori con
eventuale consumo o vendita dei prodotti;
• attività sportive e di sviluppo della corporeità
del benessere e dell'igiene personale e di
prevenzione sanitaria;
•
Interventi tesi a significative forme di
socializzazione e integrazione nel contesto
sociale.
Aree di intervento e modalità
Modello di gestione
Il servizio diurno dovrà garantire attività diverse ai
singoli ospiti. In questo senso, l'équipe del servizio
periodicamente realizzerà delle riunioni incentrate
61
sulla programmazione, progettazione e realizzazione
dei progetti educativi individuali.
Le
modalità
operative
del
servizio
diurno
consisteranno in moduli distinti, legati a diverse fasce
orarie di frequenza. In particolare l’organizzazione
del servizio avrà una forma laboratoriale articolata su
tre distinti moduli studiati per rispondere al meglio
alle esigenze dell’utenza:
Laboratori
Il carattere laboratoriale del servizio si strutturerà
in relazione ai tre moduli (come da Organizzazione e
caratteristiche
del
servizio)
e
prevederà
l’attivazione di atelier e laboratori già sperimentati
nel corso della ventennale esperienza maturata dalla
Cooperativa La Testarda nella gestione di servizi per
disabili. Tali attività saranno affiancate da
laboratori sperimentali e di nuova progettazione.
Modelli di laboratorio attivabili:
laboratorio per il riciclo e la produzione della carta
Laboratorio di autonomia
Laboratorio di alfabetizzazione informatica
Laboratorio di Psicomotricità
Laboratorio di comunicazione e linguaggio
Laboratorio di giardinaggio
Laboratorio di decoupage
MONITORAGGIO E CONTROLLO
ORARI DI APERTURA
Dal lunedì al venerdì con orario 9,30 – 16,30 o
alternativamente 9,00 – 16,00 per 12 mesi all’anno.
Sono previsti quali periodi di chiusura:
 Chiusura quindicinale durante il mese di agosto
 Chiusura durante la settimana in cui si svolge il
soggiorno
 Chiusura
in
occasione
delle
festività
infrasettimanali
 Chiusura legata alle due giornate annue di
programmazione
La media annua di apertura è quantificabile in 240
giorni circa
SOGGIORNI 1 settimana per 10 utenti in rapporto
operatori/utenti 1/3.
MENSA: Servizio mensa esternalizzato
TRASPORTI : Il servizio sarà dotato di mezzo a 9
posti.
Si ipotizza l’affidamento del trasporto da e per il
centro a ditta esterna.
Modalità di monitoraggio e verifica di progetti
realizzati
Premessa metodologica
Il modello di funzionamento operativo dei servizi
gestiti dalla Cooperativa presuppone una continua
attenzione al controllo della qualità dei processi e
dei risultati, attraverso una ridefinizione in itinere
62
degli obiettivi e degli strumenti utilizzati. In questo
modo si delinea un modello organizzativo non statico,
ma orientato al criterio della flessibilità, finalizzato
agli obiettivi da perseguire.
La progettazione e la verifica divengono così elementi
concatenati e metodologicamente centrali al processo
di lavoro, articolandosi verso la continua ricerca di
coinvolgimento dei diversi attori organizzativi,
compresa l’utenza che fruisce dei servizi. Tale
coinvolgimento garantisce il superamento di un’ottica
autoreferenziale nella delicata fase di valutazione del
progetto.
E’ ormai sempre più necessario un impegno da parte
dei gestori dei servizi alla persona, con la
collaborazione della Amministrazione Pubblica, per
individuare ambiti e criteri specifici che definiscano
il livello della qualità garantita nella erogazione dei
servizi preposti. La domanda di servizi di assistenza
alla persona, è sempre più complessa, diversificata e
specifica. I diversi servizi, comportano una sequenza
di attività, determinate dalla relazione fra i diversi
attori del processo che si instaura, con
caratteristiche di interdipendenza e di reciprocità,
tra i committenti, il professionista e l’utilizzatore. La
globalità delle caratteristiche di un servizio, che lo
rendono capace di soddisfare esigenze esplicite ed
implicite di un utilizzatore, costituisce la “qualità del
servizio”. Per procedere ad un’attenta valutazione di
efficienza, efficacia e funzionalità del progetto è
quindi
indispensabile
giungere
ad
una
standardizzazione
che,
pur
preservando
e
promuovendo le peculiari caratteristiche di ciascun
servizio, lo renda analizzabile e valutabile sulla base
di criteri e standard il più possibile oggettivi ed
analitici. Il processo di valutazione improntato ai
criteri suddetti consente inoltre di condividere le
buone prassi individuate nel percorso e di trasferire
eventuali caratteristiche sperimentali del progetto
ad altre realtà.
Lo spirito pubblico ormai prevalente nelle comunità
locali, richiede sempre più trasparenza nella possibile
valutazione dei servizi. Per una corretta valutazione
della qualità ed un’ampia verifica dell’andamento
globale del servizio, è quindi necessario individuare
degli indicatori nelle seguenti aree:
 indicatori di struttura: che rispondano alle
esigenze di valutazione degli aspetti strutturali
del servizio, valutazione dello stato dell’immobile,
dell’organizzazione del lavoro, dell’organizzazione
e dell’utilizzazione degli spazi, delle opportunità
interne ed esterne esistenti;
 indicatori di processo: che rispondano alle
esigenze
di
valutazione
delle
procedure
63
assistenziali riabilitative messe in atto nel
rispetto della dignità della persona assistita;
 indicatori di esito: poiché gli obiettivi
dell’assistenza
riguardano
l’aumento
delle
relazioni e l’integrazione sociale, il protagonismo
dell’utente, al fine di ristabilire le capacità
funzionali, ridurre il dolore e la sofferenza del
soggetto, la qualità dell’assistenza dovrebbe
essere misurata nei termini del raggiungimento di
tali obiettivi.
Inoltre è fondamentale che i suddetti indicatori
prevedano il punto di vista, e quindi la valutazione del
grado di soddisfazione, degli utenti, dei famigliari,
degli operatori e del committente.
In questo percorso è indispensabile la condivisione
del lavoro, per la ricerca dei parametri e degli
indicatori più adatti, con l’interlocutore fondamentale
nel processo di erogazione dei servizi, il committente
pubblico. La ricerca della qualità attraverso la messa
a punto di variabili chiave dei servizi alla persona –
contenuti essenziali ed accessori al servizio,
indicatori di qualità individuati in vari punti di vista
dei soggetti che intervengono nel processorappresenta un impegno che comunque deve
accomunare l’ente gestore con la Amministrazione
Pubblica.
Iniziative formative specifiche
La necessità di attivare uno studio interno che
permetta di identificare gli indicatori di qualità e di
verifica, è già stata affrontata dalla Cooperativa La
Testarda nell’anno 1997/98, attraverso un corso di
formazione intitolato “Indicatori di verifica della
qualità dei servizi socio-assistenziali”, in cui gli
operatori dei servizi gestiti dalla Cooperativa stessa,
hanno lavorato, a partire dalla propria esperienza
professionale, per individuare modelli sull’efficacia e
l’efficienza nella gestione delle strutture. Il percorso
volto alla valutazione dei livelli di qualità ha portato la
Cooperativa Sociale La Testarda ad attivare, nel
biennio 2002-2003 un iter formativo finalizzato
all’analisi dei processi ed alla sistematizzazione degli
indicatori ai fini della stesura della documentazione
necessaria in tema di certificazione della qualità. Tale
percorso formativo
risulta tuttora in corso e
consentirà la sistematizzazione, formalizzazione ed
estensione degli strumenti e dei processi di seguito
elencati.
Strumenti e modalità di valutazione
Il monitoraggio dei progetti e la valutazione della
qualità dei servizi gestiti dalla cooperativa viene
garantito attraverso l’impiego di strumenti quali:
64

1.
2.
3.
4.
le griglie di valutazione che raccolgono indicatori
significativi relativi ad aspetti di qualità della
struttura, dei processi ed indicatori di esito.
Predisposte per ogni singolo servizio e
strettamente correlate alla redazione del
progetto consentono una puntuale valutazione di
efficienza dei servizi, a partire da standard di
qualità dettagliati per ogni aspetto significativo.
L’esame di congruità ha luogo con cadenza annuale
e prevede una specifica procedura di verifica:
la raccolta dei dati relativi agli indicatori presi in
esame ed elencati nella griglia dei requisiti di
qualità, da effettuarsi a cura del referente di
servizio;
la valutazione dell’aderenza fra standard
progettuali ed indicatori di verifica, effettuata
dal referente di servizio supervisionato dal
Coordinatore dei servizi;
la segnalazione al gruppo di lavoro di eventuali
difformità relativamente agli standard prefissati
e la conseguente predisposizione di strumenti
finalizzati al superamento delle criticità rilevate;
la valutazione relativa ad eventuali incrementi dei
livelli di qualità e la conseguente modifica degli
standard prefissati, esclusivamente in termini
migliorativi, avviene nel corso della riunione
annuale di programmazione del servizio, a cui
partecipa l’intera équipe educativa.
La valutazione dei livelli di qualità vede coinvolta
la committenza nella figura del referente
territoriale del servizio (Coordinatore Socio
Educativo) nella fase di valutazione di congruità e
nell’ipotesi di modifica degli standard in termini
migliorativi.

il bilancio sociale della cooperativa, qui inteso non
solo quale strumento di rendicontazione sociale,
ma implementato secondo i “Principi di redazione
del bilancio sociale” predisposti dal “Gruppo di
studio per la statuizione dei principi di redazione
del bilancio sociale”, che lo rendono efficace
strumento di raccolta e sistematizzazione dei
dati inerenti i servizi gestiti. Il Bilancio Sociale
della Cooperativa assume in questo caso la
connotazione di strumento di verifica in itinere,
che
a
partire
da
una
necessaria
standardizzazione degli ambiti di qualità dei
diversi progetti avviati, permette la valutazione
65
di elementi di qualità e nodi critici legati
all’organizzazione nel complesso.
La riunione dei referenti di servizio viene convocata
con cadenza quindicinale e vede la partecipazione dei
referenti di ogni singolo servizio, supervisionati dal
Coordinatore dei servizi. E’ la sede in cui vengono
raccolte
proposte
relative
a
percorsi
di
miglioramento della qualità e condivise le buone prassi
sperimentate.
Piano di Zona dei Comuni di Nichelino, None,
Vinovo e Candiolo
INDIRIZZI PER LA PROGETTAZIONE INTEGRATA - SCHEDA PER LA DEFINIZIONE
DEGLI OBIETTIVI PERSEGUIBILI
TAVOLO TEMATICO disabilità
PRIORITA' : Carenza di servizi educativi/assistenziali/sanitari
66
DESCRIZIONE DEL
PROBLEMA
DA
AFFRONTARE
Il numero delle persone disabili che risiedono sul territorio dei comuni di Nichelino, None,
Vinovo, Candiolo è particolarmente elevato: i soggetti disabili in carico ai servizi educativi ed
assistenziali erogati dal C.I.S.A. in integrazione con la sanità sono 214 (dato aggiornato a
settembre 2004, ad oggi superiore di qualche unità).
Negli ultimi anni c’è stato un potenziamento dei servizi con la creazione di nuove risposte sia
diurne che residenziali. Nonostante gli sforzi fatti si rileva:
la mancanza di 1-2 posti di pronto intervento per inserimenti residenziali
temporanei sia urgenti che programmati (es. periodi di sollievo per la
famiglia).
insufficienza dei servizi educativi/assistenziali di varia tipologia: servizi diurni,
residenziali, di assistenza domiciliare, di educativa territoriale, di educativa
scolastica, attività di psicomotricità.
Tra le persone già in carico ai servizi del C.I.S.A. emergono carenze riguardanti
il monte ore erogato rispetto alle esigenze reali espresse dalla famiglia del
disabile.
Necessità di un periodo di soggiorno estivo più lungo. A tal proposito si precisa
che al momento per i servizi semiresidenziali è previsto un soggiorno di 7
giorni e, per particolari situazioni, potrà essere di 15 giorni previa
approvazione da parte dell’U.V.H.
Carenza delle ore relative al sostegno nelle scuole.
Esigenza di adeguare l’organico (operatori cessanti il servizio non sostituiti)
per far fronte alle esigenze del territorio, rispetto ai servizi di
Neuropsichiatria infantile, Psicologia, Riabilitazione, Salute Mentale.
Si ricorda che la nuova legge sull’assistenza regionale (n. 1/2004) riconosce a ciascun
cittadino (ed in particolare ai soggetti “con incapacità totale o parziale di provvedere alle
proprie esigenze per inabilità di ordine fisico e psichico” (art. 22, c. 3) il diritto di esigere le
prestazioni sociali di livello essenziale, e cioè in particolare (cfr. art. 18):
-
servizio di assistenza domiciliare territoriale e di inserimento sociale;
-
servizi residenziali e semiresidenziali;
-
pronto intervento sociale per le situazioni di emergenza personali e familiari.
67
Eventuali integrazioni alla descrizione del problema (dati quantitativi e qualitativi)
OBIETTIVI
PERSEGUIBILI
IN RAPPORTO AL
PROBLEMA DA
AFFRONTARE
1
Garantire i livelli essenziali di assistenza come previsto dalla normativa.
2
Garantire la realizzazione del servizio di “Pronto intervento” per le richieste
urgenti di residenzialità e del Servizio di “sollievo” per periodi di riposo dei
famigliari
3
4
Garantire la realizzazione di Progetti Terapeutici Individualizzati nella fase di
attesa di inserimento in strutture semiresidenziali e residenziali.
Realizzare una “convivenza guidata” (ovvero Progetti individuali alternativi alla
residenzialità) per persone disabili con autonomie sufficienti da potersi
autogestire in alcuni momenti della giornata.
5
Prevedere l’erogazione della psicomotricità e della neuropsicomotricità.
6
Potenziare il servizio di neuropsichiatria infantile con l’inserimento di n. 1 posto di
neuropsichiatra in aggiunta agli operatori attuali
7
Realizzare due nuovi centri diurni (10 + 10), integrati con il territorio, con
caratteristiche innovative, rispondenti
ai nuovi bisogni emergenti
(ultraquattordicenni con ritardo mentale e problemi relazionali, ultraquattordicenni
con disabilità motorie)
8
Realizzare un Gruppo Appartamento per persone disabili medio-lievi
9
Prevedere un breve periodo di soggiorno (3notti/ 4 gg.) per le persone che
usufruiscono del servizio di assistenza domiciliare e del servizio di educativa
territoriale.
10
Ampliare e uniformare il servizio di educativa scolastica (prevedendo il servizio
anche nel biennio della scuola superiore e garantendo un servizio uniforme sul
territorio dei 4 comuni)
11
Garantire la sostituzione degli operatori in caso di pensionamento.
Piano di Zona dei Comuni di Nichelino, None,
68
Vinovo e Candiolo
SCHEDA PER LA PER LA PROGETTAZIONE INTEGRATA
TAVOLO TEMATICO DISABILITA’
PRIORITA’: Incremento di servizi assistenziali, educativi, sanitari.
DENOMINAZIONE
DELL’ATTIVITA’
DA REALIZZARE
RESPONSABILE
DELL’AZIONE
SOGGETTI
COINVOLTI DI CUI
ALL’ACCORDO DI
PROGRAMMA
LOCALIZZAZIONE
DELL’ATTIVITA’
Breve descrizione
Progetto “Pronto intervento”: creazione di n. 2 posti di pronto intervento.
Progetto “Sollievo”: creazione di n. 1 posto di inserimento di sollievo
Indicare il nominativo dell’ente rappresentato
CISA 12/ASL 8
Indicare i soggetti, pubblici e non, coinvolti
CISA 12, ASL 8, cooperazione sociale
Indicare comune/i e indirizzi
• Comunità alloggio “La Crisalide”, via Amendola 1, Nichelino: n. 1 posto di pronto
intervento
• R.A.F., via Sestriere, Vinovo fraz. Garino: n. 1 posto di pronto intervento + n. 1
posto di inserimento di sollievo
Nella seconda metà del 2005 saranno disponibili i posti di pronto intervento e il
2005 (?) posto di sollievo.
TEMPISTICA
2006 (?) Ipotesi di regolamento per la fruizione del servizio di pronto intervento e del
posto di sollievo e sua sperimentazione.
Consolidamento del servizio di pronto intervento e di sollievo e del regolamento di
2007 (?) accesso.
PERSONALE
RISORSE
NECESSARIE ALLA
REALIZZAZIONE
Indicare sinteticamente numero e qualifica
Personale previsto dalla D.G.R. 230/97 per le rispettive tipologie di struttura (Comunità
alloggio di tipo B, R.A.F. di tipo A)
STRUMENTAZIONI LOGISTICHE
Nulla in particolare, in quanto il progetto è collegato al funzionamento dei servizi
residenziali.
FINANZIARIE
Retta giornaliera:
euro 145 circa per la comunità alloggio “La Crisalide”
euro 155 circa per la RAF di Vinovo
Testo
69
MODALITA' DI
ATTUAZIONE
Criteri/ aspetti
da considerare nella
progettazione
MONITORAGGIO E
CONTROLLO
L’attivazione del servizio di pronto intervento è una necessità impellente sul territorio.
La sua realizzazione è prevista per l’estate 2005, non appena sarà aperta la nuova
struttura di Vinovo.
Il posto di pronto intervento sarà dedicato alle richieste urgenti, non programmabili.
Il posto per il “sollievo” sarà programmato a rotazione tra le persone che avanzeranno
tale richiesta. La durata dell’inserimento sarà flessibile, anche tenendo conto dei periodi
di maggiori richiesta (es. periodo estivo) per garantire un’equità nell’erogazione del
servizio.
Testo
•
•
Rilevazione del numero di richieste pervenute e del numero di richieste
soddisfatte.
Questionari di rilevazione della soddisfazione del cliente, al fine di migliorare le
modalità di presa in carico, anche in considerazione della delicatezza dei
progetti sia per l’ospite sia per la famiglia.
Piano di Zona dei Comuni di Nichelino, None,
70
Vinovo e Candiolo
SCHEDA PER LA PER LA PROGETTAZIONE INTEGRATA
TAVOLO TEMATICO DISABILITA’
PRIORITA’: Incremento di servizi assistenziali, educativi, sanitari.
DENOMINAZIONE
DELL’ATTIVITA’
DA REALIZZARE
RESPONSABILE
DELL’AZIONE
SOGGETTI
COINVOLTI DI CUI
ALL’ACCORDO DI
PROGRAMMA
LOCALIZZAZIONE
DELL’ATTIVITA’
Breve descrizione
“Progetti terapeutici individualizzati”.
Si propone di consolidare l’erogazione di un servizio individualizzato con l’intervento
articolato sia sul piano assistenziale sia sul piano educativo al fine di:
1. fornire una prima risposta strutturata al bisogno di inserimento in una struttura
residenziale o semiresidenziale
2. accompagnare la persona e il nucleo nella fase di passaggio dalla vita famigliare
alla vita comunitaria (diurna o residenziale)
Indicare il nominativo dell’ente rappresentato
CISA 12/ASL 8
Indicare i soggetti, pubblici e non, coinvolti
CISA 12, ASL 8, cooperazione sociale
Indicare comune/i e indirizzi
Non è necessario un locale specifico in quanto il progetto si realizzerà nei luoghi di vita
della persona e appoggiandosi ai servizi esistenti.
2005 (?)
1.
Valutazione delle singole richieste e analisi dei bisogni, elaborazione del
progetto individuale, realizzazione dell’intervento
1.
Valutazione delle singole richieste e analisi dei bisogni, elaborazione del
progetto individuale, realizzazione dell’intervento
1.
Valutazione delle singole richieste e analisi dei bisogni, elaborazione del
progetto individuale, realizzazione dell’intervento
TEMPISTICA
2006 (?)
2007 (?)
71
RISORSE
NECESSARIE ALLA
REALIZZAZIONE
PERSONALE
Indicare sinteticamente numero e qualifica
• Educatore professionale
• Adest/OSS
FORMAZIONE DEL PERSONALE
A carico della cooperativa affidataria del servizio
STRUMENTAZIONI LOGISTICHE
Nulla in particolare
FINANZIARIE
MODALITA' DI
ATTUAZIONE
Criteri/ aspetti
da considerare nella
progettazione
MONITORAGGIO E
CONTROLLO
• Educatore professionale costo orario euro 19,00
• Adest/OSS costo orario euro 17,00
Si possono di massima prevedere settimanalmente, per ogni Progetto terapeutico
individuale, 5 ore di intervento assistenziale (euro 85,00) e 2 di educatore (euro 38,00),
per un totale di euro 123,00 settimanali.
Testo
Il progetto terapeutico individualizzato è un ottimo strumento per approfondire i
bisogni e i desideri della persona disabile e della sua famiglia, costruire una relazione di
fiducia, avvicinarsi gradualmente ai servizi (diurni o residenziali) con modalità
personalizzate, rispettose dei tempi e dell’individualità della persona.
Articolare un progetto terapeutico avvalendosi di personale sia educativo sa
assistenziale consente di rispondere adeguatamente alle esigenze legate sia al progetto
di vita della persona a cui ci si rivolge sia ai bisogni legati alla quotidianità (igiene
personale, alimentazione, ecc.).
Il monteore ore da dedicare varia a seconda delle situazioni.
La cooperativa a cui affidare il servizio viene individuata tra quelle operanti sul
territorio in relazione al progetto definitivo elaborato.
Testo
• Rilevazione del numero di richieste pervenute e del numero di richieste
soddisfatte.
• Rilevazione della durata del progetto:
1. previsto in sede di approvazione
2. di realizzazione dell’intervento in relazione ai tempi di attesa per il servizio
definitivo
• Questionari di rilevazione della soddisfazione del cliente
72
Piano di Zona dei Comuni di Nichelino, None,
Vinovo e Candiolo
SCHEDA PER LA PER LA PROGETTAZIONE INTEGRATA
TAVOLO TEMATICO DISABILITA’
PROBLEMATICA: Incremento di servizi assistenziali, educativi, sanitari.
Elementi di definizione dell’azione
DENOMINAZIONE DELL’AZIONE
RESPONSABILE DELL’AZIONE
SOGGETTI COINVOLTI DI CUI ALL’ACCORDO DI
PROGRAMMA
LOCALIZZAZIONE DELL’ATTIVITA’
TEMPISTICA
Servizio “Convivenza guidata”.
Progetti individuali alternativi alla residenzialità per
persone disabili con autonomie sufficienti da potersi
autogestire in alcuni momenti della giornata.
FASCIA DI APPARTENENZA: Fascia c
CAPIENZA STRUTTURA: N. 4
CISA 12/ASL 8
CISA 12 ASL 8 Cooperazione
Sociale
Nichelino
2005:
1. Reperimento dell’alloggio
2. Lavori di adeguamento per la realizzazione del
servizio
3. Affidamento a cooperativa sociale della gestione
del servizio
4. Avvio del servizio indicativamente da novembre
2005
2006:
1. Consolidamento del servizio
2. Valutazione del servizio offerto con:
• Ospiti
• Famigliari
• Operatori sociali e sanitari coinvolti
2007: Valutazione del servizio offerto con:
• Ospiti
• Famigliari
73
•
RISORSE NECESSARIE
PERSONALE
FORMAZIONE DEL PERSONALE
STRUMENTI LOGISTICI
FINANZIARIE
MODALITA’ DI ATTUAZIONE
Operatori sociali e sanitari coinvolti
Il servizio prevede un organico minimo così composto:
 Personale educativo: 2 unità part time 28 ore
settimanali, per un totale di 40 ore settimanali
 Personale assistenziale: 1 ADEST/OSS part time
20 ore settimanali per un totale di 28 ore
settimanali
- Personale aggiuntivo: supervisione part time 1
ora settimanale
A carico della cooperativa affidataria.
Per l’apertura del servizio si può prevedere
l’attuazione di uno specifica formazione di 50 ore
per tutti gli operatori che avviano il servizio. Sarà
ripartita in tre moduli:
Condivisione del modello teorico ed aspetti
organizzativi del servizio
Interventi educativi a supporto della rete
dell’ospite e dell’integrazione sociale nel
territorio
Interventi educativi a supporto degli inserimenti
lavorativi e attività di risocializzazione.
Alloggio composto da:
- entrata
- 1 stanza pranzo/soggiorno con lato cucina
- 1 bagno accessibile
- 1 bagno
- 2 camere da letto di 18 mq ciascuna
- ripostiglio
Arredo
auto 5 posti
Il costo annuo del servizio è quantificabile in Euro
109.000,00 comprensivi di IVA 4%.
Specificità e senso del progetto
La convivenza guidata si caratterizza come servizio
residenziale funzionale alla
soddisfazione dei bisogni
della
persona,
al
mantenimento delle capacità
e dei livelli di autonomia
acquisiti, al percorso di
crescita
personale
e
all’inserimento sociale.
Il progetto si rivolge a persone, con disabilità con
sufficiente autonomia, ma
necessità
di
supporti,
provenienti dalla famiglia o da
realtà
comunitarie
come
gruppo appartamento o casa
famiglia.
Il servizio si pone il fine di realizzare un percorso di
-
74
vita diversificato ed equilibrato comprendente: una
casa in cui abitare, un lavoro e del tempo libero, una
rete d’interazioni sociali.
Gli obbiettivi educativi mirano a raggiungere una buona
capacità di svolgere attività diversificate ed
un’effettiva assunzione di responsabilità.
La convivenza guidata mira ad elevare l’effettiva
qualità della vita che può essere la misura
fondamentale dell’efficacia dei progetti educativi.
Strumenti per la realizzazione dei percorsi sono
l’operare in sinergia, e la co-progettazione.
Il progetto, pensato, costruito e attivato in rete con
le strutture ed i servizi
Per ogni ospite è redatto un progetto individuale.
L’intervento educativo assume valenza di appoggio, di
consiglio di indirizzo. Attiva
la presenza ogni volta che è
necessario,
ma
non
si
sostituisce mai a realizzare
ciò che l’ospite può o deve
fare.
Il
progetto
segue
l’evoluzione
dell’ospite,
modificandosi e verificandosi
in itinere. Si qualifica quindi
per la sua flessibilità, e per
la capacità di osservare e
intervenire tempestivamente
potenziando i cambiamenti
positivi
prodotti
o
correggendo
gli
effetti
negativi che eventualmente
emergono.
Metodologia
I presupposti di base del lavoro di rete costituiscono
un punto di partenza imprescindibile, affinché la
complessità delle problematiche connesse alla
disabilità non vengano affrontate in modo riduttivo o
isolato. Ciò consente di integrare diversi livelli
descrittivi per maturare la consapevolezza che
ciascuna
visione
del
problema
e
ciascuna
professionalità che vi è coinvolta svolge un ruolo
"parziale", indispensabile ma non sufficiente a cogliere
e a modificare la complessità del problema stesso.
Il progetto è definito in termini di spazi di
esperienza
personale,
esperienza
di
autonomie
concrete e quotidiane da
mettere alla prova ( da soli ),
e poi rielaborare e verificare
(con gli educatori).
Ciò determina spazi di assenza e di rischio da parte
degli educatori con le relative
75
responsabilità.
Diventa necessario modulare la distanza e la presenza
educativa
per
garantire
quegli spazi di “messa alla
prova” in proprio. Nello
specifico per la disabilità
lieve questo procedere per
tentativi è importante anzi
fondamentale. Nel frattempo
è necessario anche offrire
momenti di rielaborazione e
correzione
rendendo
il
contesto
educativo
e
progettuale
aderente
e
rispondente agli imprevisti
effettivi
della
vita
quotidiana.
Procedure di ammissione / dimissione
Il servizio di Convivenza Guidata accoglierà utenti
proposti dall’Unità di Valutazione Handicap del
Distretto di Nichelino.
Le ammissioni e le dimissioni degli ospiti del servizio,
devono seguire precisa prassi operativa e
progettuale concordata e stabilita con gli operatori
di riferimento, i famigliari e i ragazzi stessi.
Criteri d’inserimento
Il progetto prevede un percorso di autonomia per le
persone con disabilità medio
lieve che sono già in possesso
di caratteristiche
e di
specifiche capacità quali:
- consensualità nel condividere il progetto.
- predisposizione a convivere.
- condizioni
di
salute non particolarmente
compromesse.
- consolidate autonomie personali (specificate nel
paragrafo:
le
autonomie
d’ingresso).
Questi prerequisiti sono considerati necessari
relativamente al percorso di
acquisizione di autonomie
ulteriori e più complete.
In convivenza guidata tali processi possono
continuare, moltiplicarsi o
concludersi.
E
dovranno
essere previste nel Progetto
Educativo
Individuale
le
necessarie verifiche al fine
di
stabilire
quali
esiti
potranno essere raggiunti in
quel percorso.
Questo servizio, infatti, si connota anche come
offerta di formazione alla
76
massima autonomia oltre che
come
opportunità
residenziale meno protetta.
Nella
sua
particolare
declinazione sperimentale poi
rappresenta
il
naturale
passaggio verso esperienze di
convivenza ed autonomia per
persone che non hanno ancora
sperimentato la vita in
comune o fuori del contesto
famigliare.
Il progetto sarà condiviso e negoziato attraverso un
contratto
stipulato
con
l’ospite.
Il servizio sociale
inviante come parte terza lo
approva
e
garantisce
i
necessari
interventi
di
verifica.
Autonomie d’ingresso
E’ richiesta un’autonomia medio alta in termini di:
- cura della persona dei propri spazi e tempi
- inserimento lavorativo e gestione dei rapporti ad
esso collegati
- capacità di muoversi attraverso l’uso dei mezzi
pubblici
- uso del denaro ed eseguire piccoli acquisti
- minima abilità domestica e routine di cura del
proprio luogo di vita
- uso dei servizi della comunità: bar, negozi, ecc.
La definizione di tali requisiti deriva naturalmente dal
modello di servizi residenziali
(e della loro integrazione) a
cui si fa riferimento. I prerequisiti
richiesti,
sono
spesso gli obbiettivi raggiunti
nell’ambito dei servizi dei
Gruppi Appartamento.
Tipologia d’utenza
Il progetto si rivolge a persone, con disabilità
intellettive lievi e medio
lievi ultraquattordicenni di
sesso maschile provenienti
dalla famiglia o da realtà
comunitarie
(
gruppo
appartamento
o
casa
famiglia ) per le quali l’UVH
ha richiesto la collocazione in
ambiti residenziali d’ampia
autonomia.
77
Arredamento
L'appartamento sarà completamente arredato con
mobili,
elettrodomestici,
stoviglie, tende, biancheria e
quant'altro necessita alla vita
domestica. Sarà dotato anche
di
un
telefono
che
permetterà agli ospiti di
telefonare a famigliari e
amici e di contattare gli
educatori quando non sono
presenti.
Organizzazione del servizio
La Convivenza Guidata è organizzata con la massima
flessibilità. Gli ospiti avranno
le chiavi dell'appartamento e
la possibilità di abitare come
in una casa normale.
Gli operatori saranno presenti durante alcune parti
della giornata fornendo una
presenza finalizzata. Gli
interventi saranno quindi
mirati a garantire: presenza,
supporto
e
normatività,
contenimento, cura, tutela,
sviluppo e mantenimento delle
autonomie e delle capacità
acquisite.
Gli interventi si focalizzeranno nelle aree specifiche
di: vita domestica, inserimento sociale, territoriale
e lavorativo.
Le attività che coinvolgono le persone ospitate sono
parte integrante e qualificante del progetto di
convivenza guidata e si configurano come strumenti
per il conseguimento degli obbiettivi della
progettualità individualizzata.
Sono organizzate direttamente dagli operatori del
servizio o individuate tra quelle presenti sul territorio
e sono preventivamente concordate con le persone
ospitate.
Saranno strutturate nell’ambito delle seguenti aree di
intervento:
- Area della cura della persona
- Area della cura dello spazio abitativo
- Area del tempo libero
- Area della socializzazione
Orario
E’ ipotizzato su due fasce quotidiane:
10 ore il giorno per sette giorni la settimana,
presumibilmente 8,30-14,00
78
17,30-22,00.
Si prevede una prestazione flessibile che terrà
dei bisogni degli ospiti
loro ritmi definiti
impegni
lavorativi,
integrazione sociale e
sequenzialità
della
domestica.
conto
e dei
dagli
di
dalle
vita
Strumenti
Il personale operante si avvale dei seguenti strumenti
di lavoro:
Riunione d’équipe. Ha frequenza settimanale.
Supervisione. Si svolge ogni quindici giorni con la
presenza di un tecnico
specializzato. Incontri con i
famigliari.
Sono
previsti
incontri
periodici
fra
educatore
referente
dell’ospite e le famiglie.
Incontri con l’Assistente Sociale. Permettono di
condividere la progettazione.
Condividere e finalizzare
risorse.
Sono
un
fondamentale momento di
verifica delle tappe previste.
La Riunione con gli ospiti. Si svolge ogni settimana.
Regole della Convivenza guidata. Costituiscono
sostegni, riferimenti, aiuti, al
fine di …” dare attuazione al
processo
di
crescita
individuale e differenziato”.
La Referenza. E’ lo strumento attraverso il quale
l’educatore diventa punto di
riferimento particolare di un
ospite,
permette
la
costruzione di un legame
professionale che costruisce
autorevolezza.
Il
Colloquio
individuale
(colloquio
d’aiuto)
rappresenta
uno
spazio
formale ed esclusivo tra
ospite ed educatore.
Il diario giornaliero sul quale sono annotati gli
accadimenti principali della
giornata.
La rete relazionale.
Il progetto educativo si fa scrupolo di conservare
l’intera
rete
relazionale
preesistente.
Essa
costituisce
un
bagaglio
fondamentale che definisce
79
l’identità del soggetto e le
influenza
carattere
e
comportamenti.
La
permanenza nella convivenza
guidata
deve
altresì
permettere
e
favorire
l’estensione
della
rete
relazionale
dell’ospite
promuovendo altre occasioni
di incontro, socializzazione
e crescita individuale.
Soggiorni e tempo libero
Sono previsti 7 giorni di vacanza in massima
autonomia. Si attiveranno
risorse per programmare
attività da svolgersi nel
tempo
libero,
anche
attraverso
il
costante
monitoraggio delle risorse
presenti
in
ambito
territoriale.
Criteri di uscita
Sono previste verifiche intermedie dei livelli di
autonomia
raggiunti.
Le
verifiche
potranno
confermare
i
livelli
di
autonomia e di protezione
offerti, garantendo però
capacità di evoluzione con la
ridefinizione del PEI o
indirizzare
l’ospite
per
progetti di uscita diversi
(massima autonomia).
Obiettivi educativi e risultati attesi
La progettualità educativa si fonda sull’osservazione
e quindi sull’individuazione dei bisogni delle persone
ospitate; affronta i problemi concreti per migliorare
la loro qualità di vita, si pone degli obbiettivi operativi
che favoriscano benessere e socialità.
Essi mirano ad:
• Operare affinché lo spazio della convivenza sia
percepito e vissuto come proprio;
• Accompagnare alla scoperta delle proprie abilità e
autonomie, mantenendo nel tempo quelle già
raggiunte;
• Favorire relazioni di solidarietà, stima e di autoaiuto, capaci di consolidare rapporti di rispetto,
amicizia e affettività;
• connotare il contesto di convivenza come
dimensione inserita in un’ampia rete che favorisca
80
•
•
•
•
•
•
MONITORAGGIO E CONTROLLO
l’integrazione e lo scambio socio-ambientale;
mantenere ogni possibilità concreta di inserimento
lavorativo;
co-progettare con le persone ospitate per
restituire loro identità e responsabilità del
proprio percorso nel contesto di convivenza
guidata;
rafforzare la rete di relazioni in cui sono già
inseriti, fornendo loro strumenti e modelli di
presenza partecipativa in essa;
accompagnare e sostenere nella ricerca di spazi
abitativi diversi da quello della convivenza guidata;
valorizzare e incrementare con continuità
l’apprendimento professionale degli educatori per
offrire risposte adeguate ai bisogni degli ospiti;
definire gli standard qualitativi dei servizi erogati.
Modalità di monitoraggio e verifica di progetti
realizzati
Premessa metodologica
Il funzionamento operativo dei servizi presuppone
una continua attenzione al controllo della qualità dei
processi e dei risultati, attraverso una ridefinizione
in itinere degli obiettivi e degli strumenti utilizzati.
In questo modo si delinea un modello organizzativo
non statico, ma orientato al criterio della flessibilità,
finalizzato agli obiettivi da perseguire.
La progettazione e la verifica divengono così elementi
concatenati e metodologicamente centrali al processo
di lavoro, articolandosi verso la continua ricerca di
coinvolgimento dei diversi attori organizzativi,
compresa l’utenza che fruisce dei servizi. Tale
coinvolgimento garantisce il superamento di un’ottica
autoreferenziale nella delicata fase di valutazione del
progetto.
E’ ormai sempre più necessario un impegno da parte
dei gestori dei servizi alla persona, con la
collaborazione della Amministrazione Pubblica, per
individuare
ambiti
e
criteri
specifici
che
definiscano il livello della qualità garantita nella
erogazione dei servizi preposti. La domanda di
servizi di assistenza alla persona, è sempre più
complessa, diversificata e specifica. I diversi servizi,
comportano una sequenza di attività, determinate
dalla relazione fra i diversi attori del processo che si
instaura, con caratteristiche di interdipendenza e di
reciprocità, tra i committenti, il professionista e
l’utilizzatore. La globalità delle caratteristiche di un
servizio, che lo rendono capace di soddisfare
esigenze esplicite ed implicite di un utilizzatore,
costituisce la “qualità del servizio”. Per procedere ad
un’attenta valutazione di efficienza, efficacia e
81
funzionalità del progetto è quindi indispensabile
giungere ad una standardizzazione che, pur
preservando
e
promuovendo
le
peculiari
caratteristiche di ciascun servizio, lo renda
analizzabile e valutabile sulla base di criteri e
standard il più possibile oggettivi ed analitici. Il
processo di valutazione improntato ai criteri suddetti
consente inoltre di condividere le buone prassi
individuate nel percorso e di trasferire eventuali
caratteristiche sperimentali del progetto ad altre
realtà.
Lo spirito pubblico ormai prevalente nelle comunità
locali, richiede sempre più trasparenza nella
possibile valutazione dei servizi. Per una corretta
valutazione della qualità ed un’ampia verifica
dell’andamento globale del servizio, è quindi
necessario individuare degli indicatori nelle seguenti
aree:
 indicatori di struttura che rispondano alle
esigenze di valutazione degli aspetti strutturali
del servizio, valutazione dello stato dell’immobile,
dell’organizzazione del lavoro, dell’organizzazione
e dell’utilizzazione degli spazi, delle opportunità
interne ed esterne esistenti;
 indicatori di processo che rispondano alle
esigenze
di
valutazione
delle
procedure
assistenziali riabilitative messe in atto nel
rispetto della dignità della persona assistita;
 indicatori di esito: poiché gli obiettivi
dell’assistenza
riguardano
l’aumento
delle
relazioni e l’integrazione sociale, il protagonismo
dell’utente, al fine di ristabilire le capacità
funzionali, ridurre il dolore e la sofferenza del
soggetto, la qualità dell’assistenza dovrebbe
essere misurata nei termini del raggiungimento di
tali obiettivi.
Inoltre è fondamentale che i suddetti indicatori
prevedano il punto di vista, e quindi la valutazione del
grado di soddisfazione, degli utenti, dei famigliari,
degli operatori e del committente.
In questo percorso, è indispensabile la condivisione
del lavoro, per la ricerca dei parametri e degli
indicatori più adatti, con l’interlocutore fondamentale
nel processo di erogazione dei servizi, il committente
pubblico. La ricerca della qualità attraverso la messa
a punto di variabili chiave dei servizi alla persona –
contenuti essenziali ed accessori al servizio,
indicatori di qualità individuati in vari punti di vista
dei soggetti che intervengono nel processorappresenta un impegno che comunque deve
accomunare l’ente gestore con la Amministrazione
Pubblica.
82
Strumenti e modalità di valutazione
Il monitoraggio del progetto e la valutazione della
qualità dei servizio viene garantito attraverso
l’impiego di strumenti quali:

le griglie di valutazione che raccolgono
indicatori significativi relativi ad aspetti di
qualità della struttura, dei processi ed indicatori
di esito. Predisposte per ogni singolo servizio e
strettamente correlate alla redazione del
progetto consentono una puntuale valutazione di
efficienza dei servizi, a partire da standard di
qualità dettagliati per ogni aspetto significativo.
L’esame di congruità ha luogo con cadenza annuale
e prevede una specifica procedura di verifica:
5.
la raccolta dei dati relativi agli indicatori presi in
esame ed elencati nella griglia dei requisiti di
qualità, da effettuarsi a cura del referente di
servizio;
la valutazione dell’aderenza fra standard
progettuali ed indicatori di verifica.
6.
7.
La
segnalazione
di
eventuali
difformità
relativamente agli standard prefissati e la
conseguente
predisposizione
di
strumenti
finalizzati al superamento delle criticità rilevate;
La valutazione relativa ad eventuali incrementi
dei livelli di qualità e la conseguente modifica
degli standard prefissati, esclusivamente in
termini migliorativi, avviene nel corso della
riunione annuale di programmazione del servizio,
a cui partecipa l’intera équipe educativa.
La valutazione dei livelli di qualità vede coinvolto
il Cisa nella fase di valutazione di congruità e
nell’ipotesi di modifica degli standard in termini
migliorativi.
83
Piano di Zona dei Comuni di Nichelino, None,
Vinovo e Candiolo
SCHEDA PER LA PER LA PROGETTAZIONE INTEGRATA
TAVOLO TEMATICO DISABILITA’
PRIORITA’: Incremento di servizi assistenziali, educativi, sanitari.
DENOMINAZIONE
DELL’ATTIVITA’
DA REALIZZARE
RESPONSABILE
DELL’AZIONE
SOGGETTI
COINVOLTI DI CUI
ALL’ACCORDO DI
PROGRAMMA
LOCALIZZAZIONE
DELL’ATTIVITA’
Breve descrizione
Progetto “Centro diurno”.
Si propone di realizzare un nuovo centro diurno suddiviso in due nuclei da 10 posti
(10+10)
Indicare il nominativo dell’ente rappresentato
CISA 12/ASL 8
Indicare i soggetti, pubblici e non, coinvolti
CISA 12, ASL 8, cooperazione sociale
Indicare comune/i e indirizzi
Il locale è ancora da reperire. Dovranno essere rispettate la normativa di riferimento
per quanto riguarda la metratura dei locali (D.G.R. 11/98, D.G.R. 38/92) e le
caratteristiche per ospitare utenza disabile.
2005 (?)
2.
3.
Reperimento della struttura da destinare a centro diurno
Incarico ad un professionista per la progettazione dell’adeguamento dei
locali secondo la normativa vigente
1.
2.
3.
4.
Incarico ad una ditta per i lavori di adeguamento della struttura
Individuazione degli ospiti e analisi dei bisogni
Appalto concorso per l’affidamento della gestione del servizio
Avvio del nuovo servizio ipotizzabile per la seconda metà del 2006
2.
Consolidamento del servizio e presa in carico fino al raggiungimento dei
posti previsti.
TEMPISTICA
2006 (?)
2007 (?)
84
RISORSE
NECESSARIE ALLA
REALIZZAZIONE
PERSONALE
Indicare sinteticamente numero e qualifica
Personale previsto dalla D.G.R. 230/97 per la tipologia del servizio.
Per ogni nucleo da 10 sono previsti:
• 2 educatori professionali a 38 ore settimanali
• 2 adest/oss a 38 ore settimanali
• infermiere professionale 5 ore settimanali
• consulente per attività 9 ore settimanali
FORMAZIONE DEL PERSONALE
A carico della cooperativa affidataria del servizio
STRUMENTAZIONI LOGISTICHE
FINANZIARIE
Costi per l’adeguamento dei locali non preventivabili fino a quando non sarà
identificata la struttura
2. Costi per arredamento: euro 70.000 di massima
3. Canone annuo complessivo per la gestione del servizio - 20 posti - euro 470.000 di
massima, da ripartirsi al 70% (pari ad euro 329.000) a carico dell’ASL 8, al 30%
(pari a euro 141.000) a carico del CISA 12.
Testo
Il presente progetto vuole conciliare sia la qualità e la valenza educativa della frequenza
ad un centro diurno per persone ultraquattordicenni, sia la necessità di utilizzare le
risorse presenti sul territorio quali occasioni di integrazione e di valorizzazione delle
capacità delle persone disabili.
I locali dovranno essere organizzati pensando alla gestione di due nuclei operativi da 10
posti, prevedendo per es. spazi comuni per i laboratori (in tal modo da ottimizzare anche
i costi per l’allestimento), spazi distinti per il consumo dei pasti e il soggiorno.
1.
MODALITA' DI
ATTUAZIONE
Criteri/ aspetti
da considerare nella
progettazione
MONITORAGGIO E
CONTROLLO
Testo
•
•
Rilevazione del numero di richieste pervenute e del numero di richieste
soddisfatte.
Questionari di rilevazione della soddisfazione del cliente
85
Piano di Zona dei Comuni di Nichelino, None,
Vinovo e Candiolo
SCHEDA PER LA PER LA PROGETTAZIONE INTEGRATA
TAVOLO TEMATICO DISABILITA’
PRIORITA’: Incremento di servizi assistenziali, educativi, sanitari.
DENOMINAZIONE
DELL’ATTIVITA’
DA REALIZZARE
RESPONSABILE
DELL’AZIONE
SOGGETTI
COINVOLTI DI CUI
ALL’ACCORDO DI
PROGRAMMA
LOCALIZZAZIONE
DELL’ATTIVITA’
Breve descrizione
Progetto “Gruppo appartamento”.
Si propone di realizzare un servizio residenziale da 5/6 posti per persone disabili mediolievi.
Indicare il nominativo dell’ente rappresentato
CISA 12/ASL 8
Indicare i soggetti, pubblici e non, coinvolti
CISA 12, ASL 8, cooperazione sociale
Indicare comune/i e indirizzi
Il locale è ancora da reperire. Dovranno essere rispettate la normativa di riferimento
per quanto riguarda la metratura dei locali (D.G.R. 34/97) e le caratteristiche per
ospitare utenza disabile.
86
2005 (?)
4.
Reperimento della struttura da destinare a gruppo appartamento
5.
6.
7.
8.
9.
Incarico ad un professionista per la progettazione dell’adeguamento dei
locali secondo la normativa vigente
Incarico ad una ditta per i lavori di adeguamento della struttura
Individuazione degli ospiti e analisi dei bisogni
Appalto concorso per l’affidamento della gestione del servizio
Avvio del nuovo servizio ipotizzabile per la fine del 2006
3.
Consolidamento del servizio e verifica dell’andamento del progetto.
TEMPISTICA
2006 (?)
2007 (?)
RISORSE
NECESSARIE ALLA
REALIZZAZIONE
PERSONALE
Indicare sinteticamente numero e qualifica
Personale previsto dalla D.G.R. 230/97 per la tipologia del servizio.
• 4 educatori professionali a 38 ore settimanali
• 2 adest/oss a 38 ore settimanali
FORMAZIONE DEL PERSONALE
A carico della cooperativa affidataria del servizio
STRUMENTAZIONI LOGISTICHE
-
-
Alloggio composto da:
- entrata
- 1 stanza pranzo/soggiorno con lato cucina
- 1 bagno accessibile
- 1 bagno
- 3 camere da letto di 18 mq ciascuna
- ripostiglio
Arredo
auto 5 posti
FINANZIARIE
Costi per l’adeguamento dei locali non preventivabili fino a quando non sarà
identificata la struttura
5. Costi per arredamento: euro
di massima
6. Canone annuo complessivo per la gestione del servizio - 6 posti - euro .000 di
massima, da ripartirsi al 60% (pari ad euro
.000) a carico dell’ASL 8, al 30%
(pari a euro
) a carico del CISA 12.
Testo
Gli ospiti di un gruppo appartamento vivono in un contesto famigliare che valorizza le
loro potenzialità, sviluppa le capacità di scelta, consentendo alle persone di acquistare
maggior dignità, rispetto e stima di sé.
Il progetto ha come obiettivo quello di sviluppare una capacità di comprensione e di
azione il più autonoma possibile nel contesto sociale.
Nel gruppo appartamento gli ospiti impareranno a suddividersi equamente le
4.
MODALITA' DI
ATTUAZIONE
Criteri/ aspetti
da considerare nella
progettazione
87
responsabilità, a darsi delle regole comuni, ad occuparsi e a proteggere i loro spazi
individuali, a rispettare quelli degli altri. La convivenza permetterà loro lo sviluppo di
capacità relazionali, con modalità non solo di tipo richiedente, ma sostanzialmente di
scambio.
Si precisa che in tale tipologia di servizio si prevede la copertura degli operatori 24 ore
su 24.
Soggiorni e tempo libero
Sono previsti 7 giorni di vacanza. Si attiveranno risorse per programmare attività da
svolgersi nel tempo libero, anche attraverso il costante monitoraggio
delle risorse presenti in ambito territoriale.
MONITORAGGIO E
CONTROLLO
Testo
•
•
Rilevazione del numero di richieste pervenute e del numero di richieste
soddisfatte.
Questionari di rilevazione della soddisfazione del cliente
Piano di Zona dei Comuni di Nichelino, None,
Vinovo e Candiolo
SCHEDA PER LA PER LA PROGETTAZIONE INTEGRATA
TAVOLO TEMATICO DISABILITA’
PRIORITA’: Incremento di servizi assistenziali, educativi, sanitari.
DENOMINAZIONE
DELL’ATTIVITA’
DA REALIZZARE
RESPONSABILE
DELL’AZIONE
SOGGETTI
COINVOLTI DI CUI
ALL’ACCORDO DI
PROGRAMMA
Breve descrizione
Progetto “Mini soggiorni”.
3. Si propone di offrire l’opportunità di un breve soggiorno (3 notti/ 4 giorni) in
località di interesse turistico alle persone seguite sia dal servizio di assistenza
domiciliare sia dal servizio di educativa territoriale.
Indicare il nominativo dell’ente rappresentato
CISA 12
Indicare i soggetti, pubblici e non, coinvolti
CISA 12, ASL 8, cooperazione sociale
88
LOCALIZZAZIONE
DELL’ATTIVITA’
Indicare comune/i e indirizzi
A seconda dei bisogni e degli interessi delle persone partecipanti, verranno annualmente
reperite strutture recettive attrezzate per ospitare persone disabili in località poco
distanti, raggiungibili con un breve viaggio (es. agriturismi in campagna, ecc.).
2005 (?)
Valutazione delle singole richieste e analisi dei bisogni.
TEMPISTICA
2006 (?)
2.
3.
4.
5.
Valutazione delle singole richieste e analisi dei bisogni.
Elaborazione del progetto individuale per ogni partecipante e di alcuni
progetti per piccoli gruppi.
6. Reperimento delle strutture per il mini soggiorno.
7. Realizzazione dell’intervento.
8. Verifica dell’esperienza con le persone interessate e con gli operatori
coinvolti.
PERSONALE
Indicare sinteticamente numero e qualifica
• Educatore professionale
• Adest/OSS
FORMAZIONE DEL PERSONALE
A carico della cooperativa affidataria del servizio
2007 (?)
RISORSE
NECESSARIE ALLA
REALIZZAZIONE
Elaborazione del progetto individuale per ogni partecipante e di alcuni
progetti per piccoli gruppi.
Reperimento delle strutture per il mini soggiorno.
Realizzazione dell’intervento.
Verifica dell’esperienza con le persone interessate e con gli operatori
coinvolti.
4.
5.
STRUMENTAZIONI LOGISTICHE
Strutture attrezzate per ospitare utenza disabile, reperibili in località poco distanti, con
opportunità di svago e tempo libero.
FINANZIARIE
MODALITA' DI
ATTUAZIONE
Criteri/ aspetti
da considerare nella
progettazione
MONITORAGGIO E
7. Costo orario di un educatore professionale euro 19,00
8. Costo orario di un adest/oss euro 17,00
9. Costo del vitto e dell’alloggio come da regolamento del CISA
Totale costo giornaliero complessivo per utente: euro 150,00 circa X 3 notti= 450,00
per ospite.
Testo
Trascorrere un breve periodo di soggiorno fuori dal proprio ambiente famigliare
rappresenta, per le persone seguite sia dal servizio di assistenza domiciliare sia dal
servizio di educativa territoriale, un’occasione per:
4. sperimentare un’esperienza relazionale diversa;
5. consolidare autonomie legate alla vita quotidiana;
6. conoscere e vivere qualche giorno fuori casa, sperimentando il distacco dalle
proprie figure di riferimento famigliari .
La cooperativa a cui affidare il servizio viene individuata tra quelle operanti sul
territorio in relazione alla tipologia di servizio richiesto.
Testo
• Rilevazione del numero di richieste pervenute e del numero di richieste
89
CONTROLLO
•
soddisfatte.
Questionari di rilevazione della soddisfazione del cliente
Piano di Zona dei Comuni di Nichelino, None,
Vinovo e Candiolo
SCHEDA PER LA PROGETTAZIONE INTEGRATA
TAVOLO TEMATICO disabilità
Problematica: mancanza di informazioni alle famiglie e alla cittadinanza.
DENOMINAZIONE
DELL’ATTIVITA’
DA REALIZZARE
RESPONSABILE
DELL’AZIONE
Breve descrizione
“Sportello disabilità”. Spazio di informazione rivolto ai cittadini che necessitano di
informazioni relative alla disabilità, gestito da due associazioni presenti sul territorio
(ANFASS e Il giglio), in collaborazione con il CISA 12 e i 4 comuni.
Nota: Trattandosi una problematica trasversale anche ad altri tavoli tematici, è
auspicabile un confronto al fine di integrare le progettualità e realizzare uno
sportello unico.
Indicare il nominativo dell’ente rappresentato
CISA 12
90
SOGGETTI
COINVOLTI DI CUI
ALL’ACCORDO DI
PROGRAMMA
LOCALIZZAZIONE
DELL’ATTIVITA’
Indicare i soggetti, pubblici e non , coinvolti
Associazione “Il giglio”, ANFASS, CISA 12, ASL 8
Indicare comune/i e indirizzi
Un ufficio comunale (es. sede dello sportello unico dove già attivo) disponibile 1 volta al
mese per 4 ore per 11 mesi l’anno
2005 (?)
1.
2.
Individuare un locale all’interno di ogni comune atto ad ospitare lo
sportello
Formazione dei volontari (min. 2 per ogni associazione partecipante) al fine
di creare un bagaglio comune di informazioni
TEMPISTICA
2006 (?)
2007 (?)
1.
2.
3.
Attivazione dello sportello
Distribuzione del materiale informativo prodotto o raccolto da fonti
diverse
Verifica dell’andamento dello sportello
1.
Prosecuzione e incremento dell’attività qualora sia risultata efficace
91
RISORSE
NECESSARIE ALLA
REALIZZAZIONE
PERSONALE
Indicare sinteticamente numero e qualifica
• N. 4 volontari (Due dell’ANFASS e due dell’associazione Il giglio) disponibilità
richiesta: circa 7 ore mensili pro capite (di cui 4 per la gestione dello sportello, 3
per la riunione mensile con gli operatori)
• 1 assistente sociale per n. 3 ore mensili
• 1 educatore professionale per n. 3 ore mensili
FORMAZIONE DEL PERSONALE
N. 4 ore pro capite autogestite dal personale coinvolto
STRUMENTAZIONI LOGISTICHE
• 1 locale messo a disposizione da ogni comune per 4 ore al mese
• 1 linea telefonica con segreteria telefonica
• 1 computer con relativa stampante
• Materiale di cancelleria
FINANZIARIE
Costo orario euro 17
• 1 assistente sociale per n. 3 ore mensili X 11 mesi Tot. Ore annue 33
• 1 educatore professionale per n. 3 ore mensili X 11 mesi Tot. Ore annue 33
Tot. Costo complessivo euro 1.122,00
MODALITA' DI
ATTUAZIONE
Criteri/ aspetti
da considerare nella
progettazione
Testo
I volontari allo sportello avranno il compito di raccogliere le domande/richieste dei
cittadini/utenti e in base alla loro esperienza/formazione dare una prima informazione e
annotare le richieste su un apposito modulo.
Le richieste verranno poi vagliate in una riunione che si terrà una volta al mese della durata
di 3 ore nella quale saranno presenti un Rappresentante per Associazione, un Educatore
Professionale e un Assistente Sociale.
Testo
MONITORAGGIO E
CONTROLLO
1.
2.
Rilevazione del numero delle richieste pervenute
Rilevazione del numero delle richieste soddisfatte
92
TAVOLO MINORI E FAMIGLIE
93
Piano di Zona dei Comuni di Nichelino, None,
Vinovo e Candiolo
INDIRIZZI PER LA PROGETTAZIONE INTEGRATA - SCHEDA PER LA DEFINIZIONE DEGLI OBIETTIVI
PERSEGUIBILI
TAVOLO TEMATICO
DESCRIZIONE DEL
MINORI E FAMIGLIE
1) CARENZA DI SERVIZI EDUCATIVI E SCOLASTICI A SOSTEGNO DELLE
FAMIGLIE CON FIGLI MINORI
PROBLEMA
DA
AFFRONTARE
Eventuali integrazioni alla descrizione del problema (dati quantitativi e qualitativi)
Dati liste attesa:
Nido di Nichelino
n. 108 al 07.02.05
Materne Nichelino n. 141 bambini di cui n. 47 di fuori zone e 12 nati nel 2003
(di anni 2 e mezzo)
Materne Vinovo
n. 15
Materne None
n. 46
Materne Candiolo
n. 4
Aumento di nuclei monoparentali, soprattutto femminili, con figli minori senza reti
familiari di supporto che svolgo attività lavorative in orari che non sono “coperti”
da servizi.
OBIETTIVI
1
PERSEGUIBILI
IN RAPPORTO AL
PROBLEMA DA
AFFRONTARE
2
- eliminare o ridurre le liste d’attesa (nido, materne) potenziando ciò che
esiste o individuando soluzioni alternative alle strutture (es. micronidi,
aiuto economico per inserimenti fuori zona, ecc….)
-
offrire servizi o attività diversificate (3/13 anni) per venire
incontro alle diverse esigenze familiari (accudimento) e dei
minori (svago):
1. orari più elastici durante la settimana e nel periodo estivo
coordinando le proposte sul territorio
2. unificare sul territorio i giorni di chiusura delle diverse
scuole al fine di evitare problemi alle famiglie che hanno
più figli che frequentano scuole diverse.
94
Piano di Zona dei Comuni di Nichelino, None,
Vinovo e Candiolo
INDIRIZZI PER LA PROGETTAZIONE INTEGRATA - SCHEDA PER LA DEFINIZIONE DEGLI OBIETTIVI
PERSEGUIBILI
TAVOLO TEMATICO
MINORI E FAMIGLIE
2) INSUFFICIENTE RISPOSTA ALLE RICHIESTE DI SUPPORTO
PSICOLOGICO DI MINORI E DI GENITORI IN DIFFICOLTA’
DESCRIZIONE DEL
PROBLEMA
DA
AFFRONTARE
Eventuali integrazioni alla descrizione del problema (dati quantitativi e qualitativi)
Dalla rilevazione sono emersi i seguenti aspetti:
1) prolungamento dei tempi di attesa per la presa in carico
2) sospensione dei trattamenti al primo inquadramento
3) difficoltà a mantenere i trattamenti nei tempi concordati con
gli altri servizi coinvolti
1
OBIETTIVI
- potenziare interventi di carattere preventivo offrendo maggiore
spazi di supporto ai genitori
1. es. Spazi Ascolto per genitori:individuali, di coppia, di gruppo
2. “Scuola per genitori” (incontri a tema)
PERSEGUIBILI
- “accompagnare” le famiglie nei passaggi scolastici tra i vari ordini
di scuole attraverso l’integrazione Scuola/servizi Socio Sanitari
IN RAPPORTO AL
PROBLEMA DA
AFFRONTARE
2
Potenziare la presa in carico psicologica degli adulti con figli per
problematiche individuali
3
Potenziare presa in carico psicologica dei minori e delle loro famiglie al
fine di garantire la progettualità terapeutica secondo le esigenze di ogni
singola situazione
4
- potenziare i servizi amministrativi e la strumentazione per la messa in
rete con gli altri enti del territorio
95
Piano di Zona dei Comuni di Nichelino, None,
Vinovo e Candiolo
INDIRIZZI PER LA PROGETTAZIONE INTEGRATA - SCHEDA PER LA DEFINIZIONE DEGLI OBIETTIVI
PERSEGUIBILI
TAVOLO TEMATICO
MINORI E FAMIGLIE
3) CARENZA DEL TRASPORTO PUBBLICO SU TUTTO IL TERRITORIO E
SOPRATTUTTO DEI COLLEGAMENTI CON NICHELINO sede dell’ASL
DESCRIZIONE DEL
PROBLEMA
DA
AFFRONTARE
Eventuali integrazioni alla descrizione del problema (dati quantitativi e qualitativi)
Collegamenti con Nichelino e tra i 4 comuni del Consorzio (sede ASL, piscine,
Centro Tumori)
Nichelino - Centro Tumori di Candiolo (auto o linea intercomunale che si
prende in C.so Unione Sovietica e non transita per i comuni del terriotorio)
Vinovo- Nichelino (Sadem della linea Torino Carignano e navetta 35 solo per
Garino
Vinovo- Centro Tumori auto propria
Vinovo e Frazioni in studio Circolare il giorno del mercato settimanale
None- Nichelino auto o treno
None con frazioni Circolare il giorno del mercato.
None- Centro Tumori auto. Fase di studio navetta
None- Vinovo auto
Candiolo- Nichelino 35 navetta - treno
Candiolo- Centro Tumori auto
Candiolo- None Treno
Candiolo- Vinovo auto
1
OBIETTIVI
PERSEGUIBILI
IN RAPPORTO AL
PROBLEMA DA
AFFRONTARE
Potenziare il collegamento tra i comuni del Consorzio ed adeguare gli
orari delle tratte alle esigenze primarie della popolazione (orari di
lavoro, orari scolastici, apertura ambulatori sanitari e dei luoghi di
svago)
Si rimanda la progettazione la Tavolo che si occuperà delle
“Trasversalità”.
96
Piano di Zona dei Comuni di Nichelino, None,
Vinovo e Candiolo
INDIRIZZI PER LA PROGETTAZIONE INTEGRATA - SCHEDA PER LA DEFINIZIONE DEGLI OBIETTIVI
PERSEGUIBILI
TAVOLO TEMATICO
DESCRIZIONE DEL
MINORI E FAMIGLIE
4) CARENZA, IN TUTTI I COMUNI, DI ATTIVITA’ RIVOLTE AI GIOVANI PER
FAVORIRE L’AGGREGAZIONE E L’INTEGRAZIONE anche attraverso
nuove strategie di coinvolgimento degli stessi
PROBLEMA
DA
Eventuali integrazioni alla descrizione del problema (dati quantitativi e qualitativi)
AFFRONTARE
1
Coinvolgere i giovani
Coordinamento Giovani).
nella
progettazione
delle
attività
(Es.
2
Mettere in rete le attività e le iniziative dei vari Comuni e ove possibile
creare sinergie.
OBIETTIVI
PERSEGUIBILI
IN RAPPORTO AL
PROBLEMA DA
AFFRONTARE
3
Coinvolgere nelle future iniziative gli altri attori del territorio che si
occupano di minori e famiglie che non hanno partecipato al tavolo
(Parrocchie, associazionismo, Forze dell’ordine, ecc. )
4
Creare spazi o riconvertire strutture già esistenti (es. Centro d’incontro
di Candiolo e vecchia scuola materna di None), opportunamente
collegate da mezzi pubblici, per destinarle a luoghi di aggregazione e
socializzazione tra giovani affidandone la gestione a personale
competente.
97
Piano di Zona dei Comuni di Nichelino, None,
Vinovo e Candiolo
INDIRIZZI PER LA PROGETTAZIONE INTEGRATA - SCHEDA PER LA DEFINIZIONE DEGLI OBIETTIVI
PERSEGUIBILI
TAVOLO TEMATICO
DESCRIZIONE DEL
MINORI E FAMIGLIE
5) INSUFFICIENTE INTEGRAZIONE TRA SERVIZI SOCIALI, SANITARI E
SCUOLE SIA SUL FRONTE DELLA PREVENZIONE DEL DISAGIO CHE
DELLA PROMOZIONE DELL’AGIO
PROBLEMA
DA
Eventuali integrazioni alla descrizione del problema (dati quantitativi e qualitativi)
AFFRONTARE
1
Definire protocollo tra Enti sui minori a rischio con il coinvolgimento
delle scuole attraverso la figura della Funzione Strumentale (es.
Referenti alla Salute)
OBIETTIVI
PERSEGUIBILI
IN RAPPORTO AL
PROBLEMA DA
AFFRONTARE
2
Creare un Tavolo permanente sulla tematica minori per:
1. condividere le informazioni
2. coordinare le iniziative
3. promuovere nuovi progetti integrati
4. pubblicizzare le attività
98
Piano di Zona dei Comuni di Nichelino, None,
Vinovo e Candiolo
SCHEDA PER LA PROGETTAZIONE INTEGRATA
TAVOLO TEMATICO MINORI E FAMIGLIE
DENOMINAZIONE
DELL’ATTIVITA’ DA
REALIZZARE
DESTINATARI
Punto 1 Obiettivo 1)
Baby parking
Destinatari primari: bambini di Nichelino nella fascia d’età 13 mesi 3 anni (con
possibilità ampliamento a 6 anni)
Destinatari secondari: genitori lavoratori, genitori con situazioni problematiche.
Lista d’attesa al 07.02.05: n. 108 bambini
RESPONSABILE
DELL’AZIONE
Comune di Nichelino
SOGGETTI
COINVOLTI DI CUI
ALL’ACCORDO DI
PROGRAMMA
Comune di Nichelino (eventuali altri comuni del Consorzio)
LOCALIZZAZIONE
DELL’ATTIVITA’
Comune di Nichelino: sede da ricercare
99
-
progettazione dettagliata
ricerca locali
reperimento risorse
predisposizione regolamento
2006 (?)
-
allestimento spazi
pubblicizzazione del servizio
apertura settembre/dicembre
2007 (?)
-
proseguimento delle attività
monitoraggio in itinere
verifiche ed eventuali modifiche all’organizzazione, possibilità di
ampliamento ai bambini fino ai 6 anni, ecc….
entro 31.12.07 ri-programmazione dell’attività in relazione a
quanto emerge dalle verifiche
2005 (?)
TEMPISTICA
PERSONALE
RISORSE
NECESSARIE ALLA
REALIZZAZIONE
-
n. 3 educatori prima infanzia o servizi territoriali (con qualifica regionale)
n. 1 operatore
FORMAZIONE PERSONALE
- partecipazione alla formazione
permanente del personale del nido
STRUMENTALI E LOGISTICHE
-
locali idonei con un minimo di mq. 175 totali
arredi gioco (contenitori, materassi a terra, tavolini, armadietti, sedie,
fasciatoi)
altre attrezzature idonee al funzionamento
FINANZIARIE
Costo iniziale
- costo allestimento struttura
- costo arredi
Totale
€ 80.000,00
€ 40.000,00
€ 120.000,00
Costi Fissi annuali
- costo personale
- costo gestione (utenze, materiale di consumo)
- costo materiale didattico
Totale
€
€
€
€
85.000,00
6.000,00
1.000,00
92.000,00
N.B.: possibilità di accedere a finanziamenti regionali
Favorire la creazione di servizi in risposta alle molteplici e crescenti esigenze
delle famiglie, con disponibilità di spazi organizzati e attrezzati, consentendo ai
bambini opportunità educative, di socialità e di comunicazione. Questo servizio
dovrà inserire le proprie attività in rete con gli altri servizi educativi, sociali e
Criteri/ aspetti
da considerare nella sanitari del territorio.
MODALITA' DI
ATTUAZIONE
progettazione
Le necessità emergenti sono:
- ridurre la lista d’attesa
100
-
-
offrire un servizio ai genitori in cerca di lavoro che, in assenza di rete
familiare, richiedono l’accudimento dei figli anche solo per alcune ore
della giornata ( es. colloqui di lavoro) o per periodi limitati (es. contratti di
lavoro a tempo determinato, periodi di prova, malattie di familiari, ecc…)
flessibilità alle richieste di genitori con orari di lavoro che prevedono una
lunga interruzione a metà giornata (pausa pranzo 12,30/15,00) con la
possibilità di ricongiungimento del bambino con la mamma o il papà.
Il Servizio offre:
- massima capienza contestuale 25 bambini
- frequenza per non più di 5 ore consecutive al giorno senza il pranzo e
flessibile in base alle necessità
- orario di apertura: dalle ore 8,00/8,30 alle 18,30/19 per tutto l’anno
- possibilità di iscrizione in qualsiasi momento dell’anno
- pagamento in proporzione al reddito ISEE ed all’effettiva frequenza
- non vincolo di continuità (possibilità di frequenza occasionale)
MONITORAGGIO E
CONTROLLO
Verifiche:
2005 avvio progettazione
2006 apertura servizio
2007 valutazione attività, frequenza, rispondenza agli obiettivi fissati
Verifica a cura del Comune di Nichelino
101
Piano di Zona dei Comuni di Nichelino, None,
Vinovo e Candiolo
SCHEDA PER LA PROGETTAZIONE INTEGRATA
TAVOLO TEMATICO MINORI E FAMIGLIE – Punto 1) Obiettivo 1)
DENOMINAZIONE
DELL’ATTIVITA’ DA
REALIZZARE
DESTINATARI
NUOVA SCUOLA MATERNA NICHELINO con n. 5 sezioni – n. 28 posti per
sezione Tot. 140 bambini
Destinatari primari: bambini di Nichelino nella fascia d’età 2 anni e mezzo e 5
anni e mezzo.
Destinatari secondari: genitori lavoratori, genitori con situazioni problematiche.
Lista d’attesa al 30.03.05: n. 141 bambini di cui n. 47 di fuori zone e 12 nati nel
2003 (di anni 2 e mezzo)
Scuola Materna “A.Negri” n. dom. 118
Scuola Materna “Mirò”
52 lista attesa n. 31
posti disp. N. 87 lista attesa n. 31
n. dom. 83 (di cui 6 del 2003 e 35 f.z.)
posti disp. N.
Scuola Materna “Andersen” n. dom. 72 (di cui 6 del 2003 e 12 f.z.) posti disp. N.
49 lista attesa n. 23
Scuola Materna “Piaget” n. dom. 87
.
Scuola Materna “Collodi” n. dom. 47
Scuola Materna “Frank” n. dom. 91
RESPONSABILE
DELL’AZIONE
posti disp. N. 64 lista attesa n. 23
posti disp. N. 35 lista attesa n. 12
posti disp. N. 70 lista attesa n. 21
Comune di Nichelino
102
SOGGETTI
COINVOLTI DI CUI
ALL’ACCORDO DI
PROGRAMMA
Comune di Nichelino e Direzione Didattica I Circolo
LOCALIZZAZIONE
DELL’ATTIVITA’
Comune di Nichelino: Via Trento
2005 (?)
TEMPISTICA
2006 (?)
- richiesta
mutuo per costruzione edificio
- costruzione edificio
-
2007 (?)
-
autorizzazione al funzionamento per n. 1 sezioni
acquisto arredi
adempimenti di legge comunali per l’utilizzo della struttura
adempimenti con il C. S. A. da parte dell’ente locale e da parte
della Direzione Didattica per la gestione della scuola
avvio attività settembre 2007
PERSONALE
RISORSE
NECESSARIE ALLA
REALIZZAZIONE
-
insegnanti scuola materna designante dallo stato in base alle sezioni
autorizzate (n. 2 insegnati per n. 1 sezioni)
personale ausiliario designato dalla direzione didattica in base alle
sezioni autorizzate
personale addetto alla ristorazione scolastica ed eventuale personale
educativo di assistenza all’handicap a carico del comune di Nichelino
FORMAZIONE PERSONALE
STRUMENTALI E LOGISTICHE
Costruzione dei locali, allestimento, impiantistica, arredi: Comune di Nichelino
FINANZIARIE
Costi iniziali 2006/2007
- costi dell’opera
- arredi e allestimento
Totale
€ 800.000,00
€ 27.000,00
€ 827.000,00
Costi fissi di gestione dal 2007
- utenze e manutenzione
- personale addetto ristorazione
Totale
- insegnati a carico stato
MODALITA' DI
ATTUAZIONE
Criteri/ aspetti
da considerare nella
progettazione
€ 6.500,00
€ 20.300,00
€ 26.800,00
Necessità di rispondere alle esigenze espresse dalla cittadinanza riducendo lista
d’attesa, proponendo un ambiente ludico ed educativo stimolante per la crescita
psico-fisica dei bambini compresa tra i tre ed i sei anni
La scuola offrirà a regime il funzionamento di n. 5 sezioni. Si precisa che il
C.S.A. consente l’attivazione di una sezione per anno scolastico e quindi per
103
l’anno scolastico 2007 è prevista l’apertura di una sola
Successivamente si provvederà alla richiesta delle ulteriori classi
MONITORAGGIO E
CONTROLLO
sezione.
2005: - verifica iter burocratico per acquisizione mutuo
2006: - verifica stato di avanzamento lavori
2007: - verifica autorizzazioni richieste, predisposizione bandi di gara per
allestimenti e acquisto arredi
- inaugurazione scuola materna
Piano di Zona dei Comuni di Nichelino, None,
Vinovo e Candiolo
SCHEDA PER LA PROGETTAZIONE INTEGRATA
TAVOLO TEMATICO MINORI E FAMIGLIE – Punto 1) Obiettivo 1)
DENOMINAZIONE
DELL’ATTIVITA’ DA
REALIZZARE
DESTINATARI
APERTURA N. 2 SEZIONI DI SCUOLA MATERNA NICHELINO presso
Scuola elementare Papa Giovanni XXIII – n. 28 posti per sezione Tot. N. 56
bambini
Destinatari primari: bambini di Nichelino nella fascia d’età 2 anni e mezzo e 5
anni e mezzo.
Destinatari secondari: genitori lavoratori, genitori con situazioni problematiche.
Lista d’attesa al 30.03.05: n. 141 bambini di cui n. 47 di fuori zone e 12 nati nel
2003 (di anni 2 e mezzo)
Scuola Materna “A.Negri” n. dom. 118
Scuola Materna “Mirò”
52 lista attesa n. 31
posti disp. N. 87 lista attesa n. 31
n. dom. 83 (di cui 6 del 2003 e 35 f.z.)
posti disp. N.
Scuola Materna “Andersen” n. dom. 72 (di cui 6 del 2003 e 12 f.z.) posti disp. N.
49 lista attesa n. 23
Scuola Materna “Piaget” n. dom. 87
.
Scuola Materna “Collodi” n. dom. 47
Scuola Materna “Frank” n. dom. 91
RESPONSABILE
DELL’AZIONE
posti disp. N. 64 lista attesa n. 23
posti disp. N. 35 lista attesa n. 12
posti disp. N. 70 lista attesa n. 21
Comune di Nichelino
104
SOGGETTI
COINVOLTI DI CUI
ALL’ACCORDO DI
PROGRAMMA
Comune di Nichelino e Direzione Didattica III Circolo
LOCALIZZAZIONE
DELL’ATTIVITA’
Comune di Nichelino: Via Boccaccio, 25
2005 (?)
TEMPISTICA
2006 (?)
-
stesura progetto preliminare
ricerca finanziamenti
-
lavori di adeguamento aule e servizi destinati attualmente a
scuola elementare
acquisto arredi
adempimenti di legge comunali per l’utilizzo della struttura
adempimenti con il C. S. A. da parte dell’ente locale e da parte
della Direzione Didattica per la gestione della scuola
autorizzazione al funzionamento per n. 1 sezioni
avvio attività settembre 2006
-
2007 (?)
-
proseguimento attività ed ipotesi richiesta apertura ulteriore
nuova sezione
105
PERSONALE
RISORSE
NECESSARIE ALLA
REALIZZAZIONE
-
insegnanti scuola materna designante dallo stato in base alle sezioni
autorizzate (n. 2 insegnati per n. 1 sezione)
personale ausiliario designato dalla direzione didattica in base alle
sezioni autorizzate
personale addetto alla ristorazione scolastica ed eventuale personale
educativo di assistenza all’handicap a carico del comune di Nichelino
FORMAZIONE PERSONALE
STRUMENTALI E LOGISTICHE
Ristrutturazione dei locali, allestimento, impiantistica, arredi: Comune di
Nichelino
FINANZIARIE
Costi iniziali 2006
- ristrutturazione dei locali
- arredi e allestimento
Totale
€ 250.000,00
€ 10.600,00
€ 260.600,00
Costi fissi di gestione da settembre 2006
2006
- utenze e manutenzione
- personale addetto ristorazione
Totale
€
€
€
2.500,00
6.700,00
9.200.00
insegnati a carico stato
2007
- utenze e manutenzione
- personale addetto ristorazione
Totale
€ 3.000,00
€ 7.000,00
€ 10.000,00
insegnati a carico stato
MODALITA' DI
ATTUAZIONE
Criteri/ aspetti
da considerare nella
progettazione
MONITORAGGIO E
CONTROLLO
Necessità di ridurre la graduatoria dei bambini in attesa della costruzione della
nuova scuola materna prevista per settembre 2007 che dovrebbe nell’arco di
alcuni anni assorbire le richieste.
E’ previsto che nell’anno 2007 verrà richiesta l’autorizzazione di una ulteriore
sezione consentendo ai bambini residenti nella zona industriale e nel popoloso
quartiere di Viale Kennedy di frequentare una scuola di zona.
In attesa dell’erigenda nuova scuola materna di Via Trento verrà data
l’opportunità a tutte le famiglie della città di iscrivere i propri bambini in tale
plesso superando l’attuale zonizzazione.
2005: - verifica stesura progetto preliminare
- iscrizione a bilancio della spesa per la ristrutturazione
2006: - verifica stato di avanzamento lavori
- verifica autorizzazioni richieste, predisposizione bandi di gara per
106
allestimenti e acquisto arredi
- inaugurazione della sezione
2007 – verifica lista d’attesa
- verifica stato iscrizioni e provenienza territoriale
Piano di Zona dei Comuni di Nichelino, None,
Vinovo e Candiolo
SCHEDA PER LA PROGETTAZIONE INTEGRATA
TAVOLO TEMATICO MINORI E FAMIGLIE – Punto 1) Obiettivo 1)
DENOMINAZIONE
DELL’ATTIVITA’ DA
REALIZZARE
DESTINATARI
NUOVA SCUOLA MATERNA NONE
Destinatari primari: bambini di None nella fascia d’età 2 anni e mezzo e 5 anni e
mezzo.
Destinatari secondari: genitori lavoratori, genitori con situazioni problematiche.
107
Vi è la necessità di una struttura idonea ad ospitare le sezioni che attualmente
sono divise su 2 plessi (“Rubiano” di P.zza Cavour e di Via Saluzzo).
RESPONSABILE
DELL’AZIONE
Comune di None
SOGGETTI
COINVOLTI DI CUI
ALL’ACCORDO DI
PROGRAMMA
Comune di None e Direzione Didattica
LOCALIZZAZIONE
DELL’ATTIVITA’
Comune di None: area di Via Brignone
2005 (?)
Inizio iter per:
- acquisizione totale dell’area
- ricerca finanziamenti
- approvazione progetto definitivo
TEMPISTICA
2006 (?)
2007 (?)
-
acquisizione totale dell’area
ricerca finanziamenti
approvazione progetto definitivo
-
acquisizione totale dell’area
ricerca finanziamenti
completamento iter burocratico per la costruzione della struttura
108
PERSONALE
RISORSE
NECESSARIE ALLA
REALIZZAZIONE
FORMAZIONE PERSONALE
STRUMENTALI E LOGISTICHE
Progettazione, costruzione dei locali, allestimento, impiantistica, arredi: Comune
di None
FINANZIARIE
Costi iniziali dal 2006
- costi progettazione dell’opera
€
Costi fissi di gestione dalla realizzazione della struttura
- utenze e manutenzione
- personale addetto ristorazione
€
€
- insegnati a carico stato
MODALITA' DI
ATTUAZIONE
Necessità di rispondere all’ottimizzazione delle attuali strutture esistenti ed
all’esaurimento della lista d’attesa che a settembre 2006 viene indicata in circa
n. 46 bambini.
Criteri/ aspetti
da considerare nella La scuola offrirà a regime il funzionamento di n. 8 sezioni.
progettazione
MONITORAGGIO E
CONTROLLO
2005: - verifica iter burocratico per acquisizione area
- verifica ottenimento finanziamenti
- verifica approvazione progetto definitivo
2006/2007 - verifica stato di avanzamento iter burocratico
Piano di Zona dei Comuni di Nichelino, None,
Vinovo e Candiolo
SCHEDA PER LA PROGETTAZIONE INTEGRATA
109
TAVOLO TEMATICO MINORI E FAMIGLIE – Punto 1) Obiettivo 1)
DENOMINAZIONE
DELL’ATTIVITA’ DA
REALIZZARE
DESTINATARI
APERTURA N. 2 SEZIONI DI SCUOLA MATERNA a NONE presso
Struttura sul territorio da acquisire e ristrutturare
Destinatari primari: bambini di None nella fascia d’età 2 anni e mezzo e 5 anni e
mezzo.
Destinatari secondari: genitori lavoratori, genitori con situazioni problematiche.
Lista d’attesa anno scolastico 2005/2006 n. 46 bambini
RESPONSABILE
DELL’AZIONE
Comune di None
SOGGETTI
COINVOLTI DI CUI
ALL’ACCORDO DI
PROGRAMMA
Comune di None e Direzione Didattica
LOCALIZZAZIONE
DELL’ATTIVITA’
Comune di None: da individuare
110
-
stesura progetto preliminare
ricerca finanziamenti
atti di acquisizione struttura
lavori di ristrutturazione
acquisto arredi
adempimenti di legge comunali per l’utilizzo della struttura
adempimenti con il C. S. A. da parte dell’ente locale e da parte
della Direzione Didattica per la gestione della scuola
autorizzazione al funzionamento per n. 2 sezioni
avvio attività settembre 2005
-
proseguimento attività ed ipotesi
-
proseguimento attività ed ipotesi
-
2005 (?)
TEMPISTICA
-
2006 (?)
2007 (?)
PERSONALE
-
insegnanti scuola materna designante dallo stato in base alle sezioni
autorizzate (n. 4 insegnati per n. 2 sezione)
personale ausiliario designato dalla direzione didattica in base alle
sezioni autorizzate
personale addetto alla ristorazione scolastica ed eventuale personale
educativo di assistenza all’handicap a carico del comune di None
FORMAZIONE PERSONALE
RISORSE
NECESSARIE ALLA
REALIZZAZIONE
STRUMENTALI E LOGISTICHE
Ristrutturazione dei locali, allestimento, impiantistica, arredi: Comune di None
FINANZIARIE
Costi iniziali 2005
- costi acquisto locali
- ristrutturazione dei locali
- arredi e allestimento
€ da definire
€ da definire
€ da definire
Costi fissi di gestione da settembre 2005/ 2006/2007
- utenze e manutenzione
- personale addetto ristorazione
insegnati a carico stato
€ da definire
€ da definire
MODALITA' DI
ATTUAZIONE
Vi è la necessità di ridurre la graduatoria per l’anno scolastico 2006/2006 in
attesa della costruzione della nuova scuola materna prevista dopo il 2007.
Criteri/ aspetti
da considerare nella
In attesa dell’erigenda nuova scuola materna si ritiene opportuno sopperire
111
progettazione
MONITORAGGIO E
CONTROLLO
individuando idonea ad ospitare temporaneamente n. 2 sezioni di scuola
materna.
2005: - verifica apertura delle due sezioni
2006: - verifica lista d’attesa
2007 – verifica lista d’attesa
- verifica stato iscrizioni
Piano di Zona dei Comuni di Nichelino, None,
Vinovo e Candiolo
SCHEDA PER LA PROGETTAZIONE INTEGRATA
TAVOLO TEMATICO MINORI E FAMIGLIE - Punto 1) Obiettivo 1)
DENOMINAZIONE
DELL’ATTIVITA’ DA
REALIZZARE
DESTINATARI
MICRO NIDO DA 24 POSTI A VINOVO
Destinatari primari: bambini di Nichelino nella fascia d’età 12 mesi/ 36 mesi
Destinatari secondari: genitori lavoratori, genitori con situazioni problematiche.
Non esiste lista di attesa, ma numerose richieste da parte delle famiglie. Minori
frequentanti gli asili nido di Torino n. 8.
RESPONSABILE
DELL’AZIONE
SOGGETTI
COINVOLTI DI CUI
ALL’ACCORDO DI
PROGRAMMA
LOCALIZZAZIONE
DELL’ATTIVITA’
Comune di Vinovo
Comune di Vinovo
L’organizzazione sarà interamente a carico dell’Amministrazione, in forma
diretta o indiretta
Comune di Vinovo: Via Roma n. 8- 10
112
2005 (?)
TEMPISTICA
Tempistica non determinabile. Approvato il progetto preliminare.
Approvato il progetto da parte della Regione Piemonte, in attesa di
ulteriori stanziamenti per il finanziamento.
Si stimano 700 giorni consecutivi decorrenti dalla data di assegnazione
del contributo da parte della Regione per la realizzazione ed il collaudo
delle opere.
2006 (?)
2007 (?)
PERSONALE
RISORSE
NECESSARIE ALLA
REALIZZAZIONE
Il rapporto numerico tra le figure educative ed i bambini garantirà l’assistenza
per tutto l’arco di apertura del servizio.
- 4 educatori
- 2 o 3 operatori ausiliari
FORMAZIONE PERSONALE
- partecipazione alla formazione
permanente del personale del nido
STRUMENTALI E LOGISTICHE
-
locali idonei
arredi
arredi gioco (contenitori, materassi a terra, tavolini, armadietti, sedie,
fasciatoi)
altre attrezzature idonee al funzionamento
FINANZIARIE
Il costo sommario dell’intervento, comprensivo degli arredi e attrezzature, è
stato quantificato in € 481.879,20.
Favorire la creazione di servizi in risposta alle molteplici e crescenti esigenze
delle famiglie, con disponibilità di spazi organizzati e attrezzati, consentendo ai
bambini opportunità educative, di socialità e di comunicazione. Questo servizio
dovrà inserire le proprie attività in rete con gli altri servizi educativi, sociali e
Criteri/ aspetti
da considerare nella sanitari del territorio.
progettazione
Le necessità emergenti sono:
- offrire un servizio ai genitori che lavorano e in assenza di rete familiare;
- offrire ai minori uno spazio creato appositamente per loro, in grado di
offrire momenti educativi all’interno di una struttura che rispetta le loro
esigenze e i loro tempi
Il Servizio offre:
- massima capienza contestuale 24 bambini
- orario di apertura: minimo sei ore giornaliere
- pagamento in proporzione al reddito ISEE ed all’effettiva frequenza
MODALITA' DI
ATTUAZIONE
113
MONITORAGGIO E
CONTROLLO
Piano di Zona dei Comuni di Nichelino, None,
Vinovo e Candiolo
SCHEDA PER LA PROGETTAZIONE INTEGRATA
TAVOLO TEMATICO MINORI E FAMIGLIE - Punto 1) Obiettivo 1)
DENOMINAZIONE
DELL’ATTIVITA’ DA
REALIZZARE
DESTINATARI
NUOVA SCUOLA MATERNA VINOVO
Destinatari primari: bambini di Vinovo nella fascia d’età 2 anni e mezzo e 6 anni.
Destinatari secondari: genitori lavoratori, genitori con situazioni problematiche.
Lista d’attesa al 30.03.05: n. 15 bambini
RESPONSABILE
DELL’AZIONE
Comune di Vinovo
SOGGETTI
COINVOLTI DI CUI
ALL’ACCORDO DI
PROGRAMMA
Comune di Vinovo e Direzione della Scuola.
LOCALIZZAZIONE
DELL’ATTIVITA’
Comune di Vinovo: località da destinarsi
114
2005 (?)
Tempistica non determinabile.
Opera inserita nel piano triennale delle opere pubbliche
Anno 2005 : Stesura progetto definitivo
TEMPISTICA
2006 (?)
2007 (?)
PERSONALE
RISORSE
NECESSARIE ALLA
REALIZZAZIONE
-
insegnanti scuola materna nominate dallo stato in base alle sezioni
autorizzate
personale ausiliario designato dalla direzione didattica in base alle
sezioni autorizzate
personale addetto alla ristorazione scolastica ed eventuale personale
educativo per l’assistenza ai minori disabili
FORMAZIONE PERSONALE
A carico della Direzione della scuola
STRUMENTALI E LOGISTICHE
Costruzione dei locali, allestimento, impiantistica, arredi: Comune di Vinovo
FINANZIARIE
Lavori € 1.200.000, 00
Somme a disposizione dell’Amministrazione € 300.000,00
Totale spese € 1.500.000,00
- Insegnanti e personale ausiliario a carico stato
MODALITA' DI
ATTUAZIONE
Criteri/ aspetti
da considerare nella
progettazione
MONITORAGGIO E
CONTROLLO
Necessità di rispondere alle esigenze espresse dalla cittadinanza riducendo lista
d’attesa, proponendo un ambiente ludico ed educativo stimolante per la crescita
psico-fisica dei bambini compresa tra i tre ed i sei anni
L’obiettivo è creare nuove sezioni di scuola materna, al fine di eliminare a lista di
attesa, ma soprattutto ampliare gli spazi a disposizione dell’attuale scuola
materna di Vinovo centro e scorporala dalla scuola elementare.
Durante la realizzazione del progetto confronti con la direzione della scuola
materna per una realizzazione il più vicina possibile alle esigenze dei minori.
115
Piano di Zona dei Comuni di Nichelino, None,
Vinovo e Candiolo
SCHEDA PER LA PROGETTAZIONE INTEGRATA
TAVOLO TEMATICO MINORI E FAMIGLIE – punto 1) obiettivo 2)
DENOMINAZIONE
DELL’ATTIVITA’ DA
REALIZZARE
DESTINATARI
RESPONSABILE
DELL’AZIONE
SOGGETTI
COINVOLTI DI CUI
ALL’ACCORDO DI
PROGRAMMA
Centro di aggregazione
Destinatari primari: ragazzi da 11 a 15 anni
Destinatari secondari: loro famiglie
Comuni di Nichelino, Vinovo, None, Candiolo
Comuni di Nichelino, Vinovo, None, Candiolo, CISA 12
116
LOCALIZZAZIONE
DELL’ATTIVITA’
Comune di Nichelino: Ludoteca
Comune di Vinovo: presso nuova sede educativa territoriale del CISA 12
Comune di None: presso sede educativa territoriale del CISA 12 “Parte-none)
Comune di Candiolo: sede da individuare
Si ipotizza l’utilizzo, in orari diversi, dei locali ove vengono già effettuate altre
attività per minori al fine di sfruttare al massimo le strutture già messe a
disposizione (vedi scheda altre attività)
2005
(?)
TEMPISTICA
2006
(?)
2007
(?)
RISORSE
NECESSARIE ALLA
REALIZZAZIONE
-
progettazione dettagliata
individuazione sedi
procedura amministrativa relativa all’affidamento del servizio
allestimento sedi
definizione regolamento
-
avvio attività
entro 31.12.06 verifica frequenza e gradimento attività in ogni
sede attivata ed introduzione di eventuali correttivi
-
proseguimento attività
valutazione potenziamento in base alle richieste ed alle risorse e
progettazione per altro triennio
PERSONALE
n. 2 educatori professionali
FORMAZIONE PERSONALE
A carico cooperativa affidataria
STRUMENTALI E LOGISTICHE
Sedi: vedi localizzazione dell’attività
Materiali e arredi: da definirsi ove necessario
FINANZIARIE
Personale:
- n. 2 educatori (costo orario € 16,59 - CCNL delle Coop. Soc.-, compresi oneri
riflessi e rimborsi chilometrici)
€ 35.000,00
- materiale per attività, generi vari (mostre, uscite, gite)
€ 3.000,00
Totale
€ 38.000,00
Consulenti per eventuali laboratori specifici (teatrale, graffiti, d.j., ecc…)
- 3 laboratori annui x 8 incontri x 3 ore x 25,00 costo cons. € 2.000,00
Nichelino: € 9.500,00
Vinovo: € 9.500,00
None:
€ 9.500,00
Candiolo: € 9.500,00
Totale
€ 38.000,00 annuo
Costo biennio € 76.000,00
MODALITA' DI
Scopi dell’attività sono:
- offrire uno spazio di aggregazione e svago a libero accesso per i minori
117
ATTUAZIONE
Criteri/ aspetti
da considerare nella
progettazione
-
nella fascia 11-15 anni
rispondere alle esigenze familiari di “accudimento” in luogo protetto e con
personale qualificato
L’attività si svolgerà su 4 pomeriggi settimanali da distribuirsi nei 4 comuni per
un monte ore complessivo annuale di n. 1920 (n. 2 educatori x 20 ore
settimanali x 48 settimane)
Apertura per ogni comune una volta alla settimana: dalle ore 14,00 alle ore
19,00 con accesso libero
MONITORAGGIO E
CONTROLLO
Attività tipo offerte: spazio gioco libero, laboratori di manualità e creatività,
visione di films, gite, uscite mirate.
Verifiche:
2005 avvio progettazione ed affidamento del servizio
2006 - 31.12.2006 monitoraggio dell’attività:
- numero dei ragazzi frequentanti il centro nei diversi territori
- caratteristiche dei “frequentatori”
- numero “invii” pervenuti dal Ludobus (se attivato)
Bilancio annuale dell’attività ed introduzione eventuali correttivi per l’anno 2007.
2007 bilancio dei due anni di attività ed eventuale progettazione per altro
triennio
Soggetti coinvolti nella valutazione:
- Comuni del territorio
- C.I.S.A.12
118
Piano di Zona dei Comuni di Nichelino, None,
Vinovo e Candiolo
SCHEDA PER LA PROGETTAZIONE INTEGRATA
TAVOLO TEMATICO MINORI E FAMIGLIE – punto 1) obiettivo 2)
DENOMINAZIONE
DELL’ATTIVITA’ DA
REALIZZARE
DESTINATARI
LUDOBUS
Destinatari
primari:
ragazzi
periferiche/decentrate/disgregate
da
11
a
15
anni
di
zone
Destinatari secondari: loro famiglie
RESPONSABILE
DELL’AZIONE
SOGGETTI
COINVOLTI DI CUI
ALL’ACCORDO DI
PROGRAMMA
Cisa 12
Comuni di Nichelino, Vinovo, None, Candiolo, CISA 12
119
LOCALIZZAZIONE
DELL’ATTIVITA’
Zone periferiche del consorzio a rischio di marginalità
Nichelino: quartiere boschetto
Vinovo: Garino
None: Anfiteatro (P.za Cavour)
Candiolo: Via Roma
- progettazione dettagliata
- individuazione delle zone ove operare
2005
- procedura amministrativa relativa all’affidamento del servizio
(?)
TEMPISTICA
2006
(?)
2007
(?)
RISORSE
NECESSARIE ALLA
REALIZZAZIONE
-
avvio attività
entro 31.12.06 verifica attività ed introduzione di eventuali
correttivi
-
proseguimento attività
valutazione potenziamento in base alle richieste ed alle risorse e
progettazione per altro triennio
PERSONALE
n. 1 animatori qualificati
n. 2 educatori professionali
FORMAZIONE PERSONALE
- a carico della cooperativa affidataria
STRUMENTALI E LOGISTICHE
Ludobus: n. 1 fornito dalla Cooperativa affidataria del servizio
Materiali: fornito dalla Cooperativa affidataria del servizio
FINANZIARIE
4 ore di intervento animativo di 2/3 operatori in orario pomeridiano o preserale
Totale a intervento € 312,00(comprensivo di quota materiali, quota carburante
IVA 4% compresa)
Si ipotizza un intervento settimanale nel periodo aprile/settembre in una zona
per ogni comune individuata ad hoc:
Nichelino: n. 20 interventi
Vinovo: n. 20 interventi
None:
n. 20 interventi
Candiolo: n. 20 interventi
Totale
€
€
€
€
€
6.240,00
6.240,00
6.240,00
6.240,00
24.960,00 annuo
Biennio 2006/2007 € 49.920,00
Scopo dell’attività:
- offrire opportunità aggregative e di svago avvicinando i servizi
educativo/ricreativo ai minori abitanti in zone del territorio isolate o
socialmente svantaggiate
Criteri/ aspetti
da considerare nella
- raggiungere i minori a rischio di isolamento sociale nel tentativo di
progettazione
conoscerli ed “accompagnarli” all’utilizzo delle attività strutturate del
MODALITA' DI
ATTUAZIONE
120
-
territorio
conoscenza delle esigenze dei pre-adolescenti delle aree problematiche
del territorio oggetto dell’intervento per programmare interventi mirati
L’attività si svolgerà nel periodo compreso tra aprile e settembre in orario
pomeridiano o pre-serale in base alle caratteristiche di ogni singola realtà.
MONITORAGGIO E
CONTROLLO
Attività tipo offerte:
- laboratori di manualità, teatralità, D.J., giochi cooperativistici o di ruolo, ecc…
Verifiche:
2005 avvio progettazione ed affidamento del servizio
entro 31.12.2006 monitoraggio dell’attività:
- numero dei ragazzi coinvolti nelle attività nei diversi territori
- caratteristiche dei “frequentatori”
- numero “invii” nei centri di aggregazione esistenti sul territorio
Bilancio annuale dell’attività ed introduzione eventuali correttivi per l’anno 2007.
2007 bilancio dei due anni di attività ed eventuale progettazione per altro
triennio
Soggetti coinvolti nella valutazione:
- Comuni del territorio
- C.I.S.A.12
- Scuole della zona
Piano di Zona dei Comuni di Nichelino, None,
Vinovo e Candiolo
SCHEDA PER LA PROGETTAZIONE INTEGRATA
TAVOLO TEMATICO MINORI E FAMIGLIE – punto 2 obiettivo 1)
DENOMINAZIONE
DELL’ATTIVITA’ DA
REALIZZARE
DESTINATARI
RESPONSABILE
DELL’AZIONE
SOGGETTI
COINVOLTI DI CUI
ALL’ACCORDO DI
PROGRAMMA
SPAZIO ASCOLTO GENITORI
Genitori dei comuni di Nichelino, Vinovo, None e Candiolo
Struttura Complessa di Psicologia dell’ASL 8 Distretto di Nichelino
ASL 8 Distretto di Nichelino, C.I.S.A. 12, Comuni del consorzio
121
LOCALIZZAZIONE
DELL’ATTIVITA’
Sedi Spazio Ascolto:
Nichelino: sede ASL 8 Via Vespucci 4
Vinovo: sede ASL 8 da definirisi
None: sede ASL 8 Via Beccaria, 3
Candiolo: sede ASL 8 Via Godetti, 6
Serate a tema: presso locali messi a disposizione dei comuni
2005 (?)
-
proseguimento apertura Sportello a Nichelino, None e Candiolo
e valutazione ampliamento a Vinovo
organizzazione serate a tema
TEMPISTICA
2006 (?)
-
2007 (?)
-
proseguimento apertura Sportello a Nichelino, None e Candiolo
e valutazione ampliamento a Vinovo
organizzazione serate a tema
proseguimento apertura Sportello a Nichelino, None e Candiolo
e valutazione ampliamento a Vinovo
organizzazione serate a tema
122
PERSONALE
RISORSE
NECESSARIE ALLA
REALIZZAZIONE
- n. 2 psicologi in convenzione a 10 ore la settimana x 48 settimane = 960 ore
annue x € 38,50 = € 36.960,00 annue a carico dell’ ASL8
- n. 1 educatore professionale (2 ore sett. X 48= 96 x 17,40 = € 1.670,40 a
carico del C.I.S.A. 12
- n. 1 assistente sociale a richiesta a carico del C.I.S.A. 12
FORMAZIONE PERSONALE
STRUMENTALI E LOGISTICHE
A carico comuni:
A carico ASL8:
Materiale Informativo, Sedi per le serate
sedi spazio di Ascolto
FINANZIARIE
Personale:
ASL
psicologi
CISA12 educatore professionale
Spesa annuale
€ 36.960,00
€ 1.670,40
€ 38.630,40
Comuni:
Costo pubblicizzazione: da definirsi valutando eventuale convenzionamento con
il Comune di Nichelino per utilizzo del “Centro stampa”
Utilizzo locali per serate a tema
MODALITA' DI
ATTUAZIONE
Finalità del servizio è offrire ai genitori un luogo di ascolto e riflessione nel quale
affrontare questioni e delineare possibili soluzioni rispetto a comportamenti
problematici, regole educative, difficoltà di comunicazione nel percorso di
Criteri/ aspetti
da considerare nella crescita di un figlio.
progettazione
Che cosa offre
- uno spazio d’ascolto psicologico individuale per genitori, a libero
accesso, finalizzato a fornire consulenza;
- cicli di incontri di gruppo tra genitori con la presenza dello Psicologo e/o
dell’Assistente Sociale e/o dell’Educatore Professionale su problematiche
evolutive;
- serate a tema di approfondimento di alcuni aspetti condotti
congiuntamente da Psicologo, Assistente Sociale, Educatore
Professionale eventualmente integrati anche da altre figure professionali.
MONITORAGGIO E
CONTROLLO
Verifiche:
Anno 2005
- n. serate a tema e affluenza
- n. consulenze
Anno 2006
- n. serate a tema e affluenza
- n. consulenze
123
Anno 2007 bilancio dei tre anni di attività ed eventuale progettazione per altro
triennio
Soggetti coinvolti nella valutazione:
- Comune di Nichelino
- ASL 8
- C.I.S.A.12
Piano di Zona dei Comuni di Nichelino, None,
Vinovo e Candiolo
SCHEDA PER LA PROGETTAZIONE INTEGRATA
124
TAVOLO TEMATICO MINORI E FAMIGLIE – Punto 2 Obiettivi 2) e 3)
DENOMINAZIONE
DELL’ATTIVITA’ DA
REALIZZARE
DESTINATARI
RESPONSABILE
DELL’AZIONE
SOGGETTI
COINVOLTI DI CUI
ALL’ACCORDO DI
PROGRAMMA
LOCALIZZAZIONE
DELL’ATTIVITA’
Ampliamento attività psicologiche e di neuropsichiatria Infantile a
bambini e genitori in difficoltà per diagnosi e cura
Minori e genitori in difficoltà
ASL 8- DISTRETTO DI NICHELINO
ASL 8
ASL 8 DISTRETTO DI NICHELINO
2005 (?)
-
TEMPISTICA
2006 (?)
-
-
2007 (?)
Aumento di 30 ore di NPI e convenzionamento per 30 ore di
psicologo
Avvio delle attività degli specialisti in convenzione
Fornitura di attrezzature di supporto: specchio unidirezionale,
telecamera, televisiore.
Raccordo tra servizi sociosanitari ( la presa in carico dei nuclei
familiari può svolgersi come progetto trasversale tra servizi
sanitari e sociali)per la presa in carico dei nuclei familiari
problematici sia per rischio psicosociale, che per difficoltà
connesse al ciclo di vita.
Avvio delle attività con diversificazione secondo i bisogni
Mantenimento degli obiettivi e messa a punto del progetto
125
RISORSE
NECESSARIE ALLA
REALIZZAZIONE
PERSONALE
-
n. 30 ore settimanali NPI in convenzione
n. 30 ore settimanali psicologo in convenzione
FORMAZIONE PERSONALE
STRUMENTALI E LOGISTICHE
-
stanza per colloqui
Stanza con specchio unidirezionale
stanza per gruppi
PC, telecamera,ecc
FINANZIARIE
Personale in convenzione:
NPI:
- 30 ore sett. X 48 = 1.440 ore annue X € 38,50 circa all’ora = € 55.440,00
Psicologo:
- n. 30 ore x 48 = 1.440 ore annue € x € 38,50 circa all’ora = € 55.440,00
Impegno totale annuo € 110.880,00
Attrezzature strumentali di supporto
€ da quantificare
Computer con collegamento internet
€ 1.500,00
La finalità dell’intervento è di ridurre lo scostamento tra la richiesta emergente e
le risorse di personale dell’ASL attraverso:
- presa in carico per diagnosi in tempi e modalità adeguate
- Offerta di cicli di colloqui per singoli
Criteri/ aspetti
da considerare nella
- gruppi psicoterapetutici a termine
progettazione
- presa in carico dei nuclei attraverso metodologie relazionali (Terapia
familiare).
L’obiettivo è di fornire interventi di cura che si sintonizzano con i progetti di
intervento coordinati con il CISA 12. Lo scopo mira al recupero del contesto
affettivo primario in un ottica non sostitutiva della famiglia e qualora ciò fosse
necessario, favorire il più possibile interventi riabilitativi della famiglia di origine.
Inoltre il raccordo con interventi preventivi (vedi spazio di ascolto) dovrebbe
ridurre le prese in carico cliniche a lungo termine e la cronicizzazione del disagio
in età evolutiva.
MODALITA' DI
ATTUAZIONE
MONITORAGGIO E
CONTROLLO
- Verifica e controllo realizzazione obiettivi attraverso l’aumento delle prese in
carico e del numero di prestazioni erogate per ogni presa in carico
126
Piano di Zona dei Comuni di Nichelino, None,
Vinovo e Candiolo
SCHEDA PER LA PROGETTAZIONE INTEGRATA
TAVOLO TEMATICO MINORI E FAMIGLIE – punto 4) obiettivo 4)
DENOMINAZIONE
DELL’ATTIVITA’ DA
REALIZZARE
DESTINATARI
RESPONSABILE
DELL’AZIONE
Centro di aggregazione giovanile
Destinatari primari: ragazzi da 15 anni ai 20 anni
Destinatari secondari: loro famiglie
Comuni di Nichelino, Vinovo, None, Candiolo
SOGGETTI
COINVOLTI DI CUI
ALL’ACCORDO DI
PROGRAMMA
Comuni di Nichelino, Vinovo, None, Candiolo, CISA 12
LOCALIZZAZIONE
DELL’ATTIVITA’
Comune di Nichelino: da individuarsi
Comune di Vinovo: presso nuova sede educativa territoriale del CISA 12
Comune di None: presso sede educativa territoriale del CISA 12 “Parte-none)
Comune di Candiolo: da individuarsi
Si ipotizza l’utilizzo, in orari diversi, dei locali ove vengono già effettuate altre
attività per minori al fine di sfruttare al massimo le strutture già messe a
disposizione (vedi schede altre attività)
127
2005
(?)
TEMPISTICA
2006
(?)
2007
(?)
RISORSE
NECESSARIE ALLA
REALIZZAZIONE
-
progettazione dettagliata
individuazione sedi per Nichelino e Candiolo
procedura amministrativa relativa all’affidamento del servizio
allestimento sedi ove necessario
definizione regolamento
-
avvio attività
entro 31.12.06 verifica frequenza e gradimento attività in ogni
sede attivata ed introduzione di eventuali correttivi
-
proseguimento attività
valutazione potenziamento in base alle richieste ed alle risorse e
progettazione per altro triennio
PERSONALE
n. 2 operatori (1 educatore e 1 animatore)
FORMAZIONE PERSONALE
A carico cooperativa affidataria
STRUMENTALI E LOGISTICHE
Sedi: vedi localizzazione dell’attività
Materiali e arredi: da definirsi ove necessario
FINANZIARIE
Personale:
-
-
n. 2 operatori (costo orario € 16,59 - CCNL delle Coop. Soc.-, compresi oneri
riflessi e rimborsi chilometrici)
€ 35.000,00
materiale per attività, generi vari (mostre, uscite, gite)
€ 3.000,00
consulenti per laboratori specifici (teatrale, graffiti, d.j., ecc - 3 laboratori annui x
8 incontri x 3 ore x 25,00 costo cons.
€ 2.000,00
Totale
€ 40.000,00
Riparto della spesa:
Nichelino: € 10.000,00
Vinovo: € 10.000,00
None:
€ 10.000,00
Candiolo: € 10.000,00
Totale
€ 40.000,00 annuo
Costo biennio 2006/2007 € 80.000,00
I costi potrebbero essere ridotti nel caso i comuni si accordino e creino delle
sinergie per l’apertura dell’attività in sole due sedi.
Scopi dell’attività sono:
- offrire uno spazio di aggregazione e svago a libero accesso per i giovani
nella fascia 15 – 20 anni
L’attività si svolgerà su 4 pomeriggi/serate settimanali da distribuirsi nei 4
Criteri/ aspetti
da considerare nella comuni per un monte ore complessivo annuale di n. 1920 (n. 2 operatori x 20
progettazione
ore settimanali x 48 settimane).
MODALITA' DI
ATTUAZIONE
Apertura per ogni comune una volta alla settimana: in orario da definirsi alle
128
esigenze dei fruitori con accesso libero
Attività tipo offerte: spazio gioco libero, giochi di ruolo, visione di films, ascolto
musica, laboratori ecc…
MONITORAGGIO E
CONTROLLO
Verifiche:
2005 avvio progettazione ed affidamento del servizio
2006 - 31.12.2006 monitoraggio dell’attività:
- numero dei ragazzi frequentanti il centro nei diversi territori
- caratteristiche dei “frequentatori”
- Bilancio annuale dell’attività ed introduzione eventuali correttivi per l’anno
2007.
2007 bilancio dei due anni di attività ed eventuale progettazione per altro
triennio
Soggetti coinvolti nella valutazione:
- Comuni del territorio
- C.I.S.A.12
129
Piano di Zona dei Comuni di Nichelino, None,
Vinovo e Candiolo
SCHEDA PER LA PROGETTAZIONE INTEGRATA
TAVOLO TEMATICO MINORI E FAMIGLIE – punto 4) obiettivi 2 e 3
punto 5) obiettivo 2
DENOMINAZIONE
DELL’ATTIVITA’ DA
REALIZZARE
DESTINATARI
RESPONSABILE
DELL’AZIONE
SOGGETTI
COINVOLTI DI CUI
ALL’ACCORDO DI
PROGRAMMA
LOCALIZZAZIONE
DELL’ATTIVITA’
TAVOLO PERMANENTE MINORI E FAMIGLIE e MESSA IN RETE ATTIVITA’
Destinatari principali: rappresentanti di tutti i soggetti coinvolti.
Destinatari secondari: i minori e le loro famiglie.
Comuni, CISA 12, Scuole del territorio.
Comuni di Candiolo, Nichelino, None e Vinovo; CISA 12; ASL 8; Terzo Settore
(Cooperazione sociale, Associazionismo e volontariato); Parrocchie.
Territorio dei quattro Comuni consorziati (Candiolo, Nichelino, None e Vinovo).
130
2005
(?)
-
TEMPISTICA
2006
(?)
Costituzione del Tavolo permanente e sua formalizzazione
Condivisione delle informazioni relative alle attività svolte da ogni
soggetto partecipante
Raccolta delle iniziative e pubblicizzazione valutando
l’opportunità di utilizzare l’operatore dello “Sportello Sociale”
della Provincia
Attivazione operativa del Tavolo permanente per:
- coordinare le iniziative eventualmente assunte da ogni
soggetto coinvolto;
- promuovere nuovi progetti integrati (=progetto di
prevenzione del disagio nelle Scuole e di integrazione dei
minori stranieri, reperimento famiglie affidatarie e misure
alternative all’inserimento in comunità);
- pubblicizzare le attività intraprese.
Prosecuzione dell’attività del Tavolo.
2007
(?)
RISORSE
NECESSARIE ALLA
REALIZZAZIONE
PERSONALE
1 Rappresentante per ogni soggetto coinvolto
1 Coordinatore Tecnico espresso dal Tavolo
1 operatore dello “Sportello Sociale” avente funzione di segreteria (raccolta delle
iniziative, inserimento iniziative e pubblicizzazione sul sito della provincia e del
CISA12)
FORMAZIONE PERSONALE
STRUMENTALI E LOGISTICHE
Sede degli incontri: messe a disposizioni dagli enti firmatari dell’accordo
(semestrali).
Strumenti: CISA 12 (PC, Internet, ecc)
FINANZIARIE
Costo personale: a carico degli enti di appartenenza. Si prevedono n. 2/3
incontri all’anno
MODALITA' DI
ATTUAZIONE
Il presente progetto ha come “filosofia di fondo” il miglioramento delle forme di
integrazione e partecipazione dei vari soggetti presenti sul territorio per poter
attivare iniziative sul fronte dell’agio e a sostegno della genitorialità in una logica
Criteri/ aspetti
da considerare nella di condivisione e di non sovrapposizione degli interventi.
progettazione
Attraverso incontri periodici (semestrali) in momenti strategici dell’anno (= legati
alla programmazione) si intende diffondere la reciproca conoscenza sulle
singole attività istituzionali, nonchè attivare iniziative comuni su tematiche
131
specifiche (es. progetto di prevenzione del disagio nelle Scuole e di integrazione
dei minori stranieri, sensibilizzazione all’affidamento familiare, ecc.).
MONITORAGGIO E
CONTROLLO
Attuazione degli incontri previsti e verifica della partecipazione di tutti i soggetti
coinvolti agli incontri del Tavolo permanente.
Piano di Zona dei Comuni di Nichelino, None,
Vinovo e Candiolo
SCHEDA PER LA PROGETTAZIONE INTEGRATA
TAVOLO TEMATICO MINORI E FAMIGLIE – punto 5) obiettivo 1
DENOMINAZIONE
DELL’ATTIVITA’ DA
REALIZZARE
DESTINATARI
RESPONSABILE
DELL’AZIONE
GRUPPO COORDINAMENTO MINORI A RISCHIO
Destinatari principali: Operatori dei servizi socio-assistenziali, sanitari, educativi
e scolastici che hanno a che fare nell’ambito della loro operatività con minori e
famiglie a rischio.
CISA 12/ASL8
SOGGETTI
COINVOLTI DI CUI
ALL’ACCORDO DI
PROGRAMMA
CISA 12 (Assistenti Sociali, Educatori professionali)
ASL 8 (Servizio di Psicologia, Servizio di Neuropsichiatria Infantile, Ser.T.,
Servizio Salute Mentale, Consultorio Familiare e Pediatrico)
SCUOLE del territorio in relazione alla trattazione di casi specifici e o tematiche
emergenti (Funzioni strumentali)
LOCALIZZAZIONE
DELL’ATTIVITA’
Utilizzo locali del CISA 12 Sede Centrale Via Cacciatori 21/12 o ASL8
132
2005
(?)
TEMPISTICA
2006
(?)
2007
(?)
RISORSE
NECESSARIE ALLA
REALIZZAZIONE
1. definizione del nuovo protocollo d’intesa (= obiettivi e finalità del
coordinamento, metodologia operativa per la gestione delle
situazioni di grave pregiudizio, forme di integrazione tra i diversi
soggetti);
2. costituzione del gruppo (= individuazione dei componenti)
Avvio e funzionamento del coordinamento:
- attività formative e/o di aggiornamento professionale su
tematiche inerenti il disagio dei minori e il sostegno alla
genitorialità;
- incontri periodici del coordinamento;
- elaborazione integrata di progetti di intervento
- Prosecuzione dell’attività del coordinamento
- Verifica efficacia nuovo assetto organizzativo del coordinamento
PERSONALE
Rappresentanti dei vari soggetti coinvolti:
CISA 12: Assistenti Sociali, Referente Area minori, Responsabile Area Minori
ASL 8: Psicologi, Neuropsichiatri Infantili, Pediatri, Medici di Base, Psichiatri,
Assistenti Sociali, Educatori Professionali, Ginecologi, Ostetriche, Infermieri
COOPERAZIONE SOCIALE: Educatori Professionali
SCUOLE: Insegnanti
FORMAZIONE PERSONALE
Percorsi formativi ad hoc su tematiche individuate dal coordinamento: es.
definizione di rischio per il minore, integrazione tra i servizi nel rispetto della
normativa sulla privacy, consulenza giuridica sulla tutela giudiziaria dei minori,
ecc…
STRUMENTALI E LOGISTICHE
Sede degli incontri: locali del CISA 12 o ASL 8 Distretto di Nichelino
Coordinamento e Segreteria: da definire
FINANZIARIE
Il Costo del Personale che partecipa ai coordinamenti è a carico dei singoli enti
di appartenenza.
Formazione
Si ipotizza l’organizzazione di percorsi di formazione e/o aggiornamento
professionale su tematiche specifiche come sopra esemplificate:
- anno 2006 da un minimo di n. 2 e max. n. 4 incontri €
2.000,00/3.000,00
- anno 2007 da un minimo di n. 2 e max. n. 4 incontri €
2.000,00/3.000,00
L’impegno economico sarà diviso tra CISA 12 e ASL 8, fatta salva la possibilità
di accedere a finanziamenti ad hoc della Provincia/Regione.
MODALITA' DI
ATTUAZIONE
Criteri/ aspetti
Il Coordinamento minori a rischio è attivo nel territorio da diversi anni ed ha
come “filosofia di fondo” il convincimento che il lavoro integrato e la formazione
comune tra Operatori siano gli strumenti più efficaci nella prevenzione e nel
trattamento del disagio minorile.
133
da considerare nella
progettazione
MONITORAGGIO E
CONTROLLO
Si pone come luogo di condivisione e scambio, nonché di approfondimento delle
tematiche minorili intendendo produrre un miglioramento dell’integrazione tra
servizi che si occupano dei minori e delle loro famiglie e una cultura di
attenzione alle manifestazioni del disagio dei minori.
L’evoluzione di questa esperienza rende necessaria la ridefinizione
dell’organizzazione e l’ampliamento dei soggetti coinvolti e la sottoscrizione del
Protocollo operativo.
Verifiche:
2005 effettiva stipula Protocollo e costituzione gruppo di Coordinamento
2006 – attivazione percorsi formativi, monitoraggio dell’attività dell’anno
2007 – attivazione percorsi formativi, monitoraggio dell’attività dell’anno e
bilancio dei due anni di attività
TAVOLO POVERTA’ E IMMIGRAZIONE
134
Piano di Zona dei Comuni di Nichelino, None,
Vinovo e Candiolo
INDIRIZZI PER LA PROGETTAZIONE INTEGRATA - SCHEDA PER LA DEFINIZIONE
DEGLI OBIETTIVI PERSEGUIBILI
TAVOLO TEMATICO
CONTRASTO DELLE POVERTA’ E IMMIGRAZIONE
PRIORITA’ TRASVERSALE
Promuovere politiche del lavoro che contrastino con
il lavoro nero e favoriscano inserimenti in percorsi
formativi.
DESCRIZIONE DEL
PROBLEMA
DA
AFFRONTARE
Nell’ambito del contrasto alle povertà è emerso che l’assenza o insufficienza di reddito,
pur non essendo l’unico elemento che determina lo stato di povertà, rappresenta un
denominatore comune a molte situazioni.
In specifico le persone individuate come “povere” ed in età da lavoro (fascia 18/60-65
anni) spesso presentano caratteristiche formative, sociali e motivazionali che
ostacolano il loro ingresso nel mondo del lavoro.
A ciò si aggiunge il ricorso al lavoro “nero” che, se da un lato assicura un reddito,
dall’altro impedisce alla persona di aderire a iniziative formative o di promozione
dell’inserimento lavorativo poiché ciò determinerebbe un’assenza di reddito e, quindi,
un problema di sussistenza economica.
Eventuali integrazioni alla descrizione del problema (dati quantitativi e qualitativi)
Dati su disoccupati del CPI
Sperimentazione RMI –SAL
Utenti in assistenza economica da parte del CISA 12
135
1
OBIETTIVI
PERSEGUIBILI
IN RAPPORTO AL
PROBLEMA DA
AFFRONTARE
2
3
Progettazione e attivazione di una metodologia congiunta tra CPI e istituzioni
aderenti al PdZ per la realizzazione di progetti di accompagnamento al lavoro
a favore di persone (sia italiane che straniere) in situazione di povertà con
forme di sostegno al reddito.
Costituzione di Impresa o Società, esercente servizi alle amministrazioni locali
a prevalenza di capitale pubblico operante con l’affidamento lavori nella fase di
avviamento dell’impresa come da legge……..del…
Inserimento, nel costruire e redigere i capitolati di appalto ed i relativi bandi, di
una “Clausola Sociale” tale da garantire l’assunzione di soggetti deboli del
mercato del lavoro e cittadini extracomunitari in possesso di regolare
permesso di soggiorno, creando un sistema di “punteggio premiante“ per le
imprese che nella manifestazione di interesse e nei fatti assumano ad appalto
affidato lavoratrici e lavoratori di cui sopra.
Piano di Zona dei Comuni di Nichelino, None,
Vinovo e Candiolo
SCHEDA PER LA PER LA PROGETTAZIONE INTEGRATA
TAVOLO TEMATICO CONTRASTO ALLE POVERTA’ E IMMIGRAZIONE
DENOMINAZIONE
DELL’ATTIVITA’ DA
REALIZZARE
DESTINATARI
Progettazione e attivazione di una metodologia congiunta tra CPI e istituzioni
aderenti al PdZ per la realizzazione di progetti di accompagnamento al lavoro a
favore di persone (sia italiane che straniere) in situazione di povertà con forme di
sostegno al reddito.
n. 10 disoccupati in situazione di mancanza di lavoro e/o lavoro “nero” che:
-
abbiano dato la disponibilità all’occupazione al CPI;
abbiano una presa in carico attiva presso una delle istituzioni aderenti al PdZ
che siano presenti elementi positivi di valutazione circa la motivazione al lavoro
e alla volontà di attivarsi per uscire dal circuito assistenziale o, in alternativa,
che siano presenti elementi prognostici positivi.
si ritiene di dover escludere in questa prima triennalità persone in situazione di
estrema cronicità relativamente alle problematiche occupazionali, sociali,
sanitarie, motivazionali ostacolanti la realizzazione del progetto
136
RESPONSABILE
DELL’AZIONE
CPI – Comuni Assessorati al Lavoro
SOGGETTI
COINVOLTI DI CUI
ALL’ACCORDO DI
PROGRAMMA
-
LOCALIZZAZIONE
DELL’ATTIVITA’
Ambito territoriale: territorio del CISA 12
Localizzazione delle attività: CPI Moncalieri e CPI Pinerolo
-
Centro per l’Impiego di Moncalieri (in riferimento al territorio dei comuni di
Nichelino, Vinovo e Candiolo) e Pinerolo (in riferimento al territorio del comune
di None)
Comuni – Assessorati al Lavoro
CISA 12
Associazione Abraham
2005
-
TEMPISTICA
-
Definizione della metodologia congiunta tra CPI e istituzioni aderenti al
PdZ
Valutazione circa la possibilità di usufruire e collegarsi a progetti già
esistenti (es. corsi di formazione professionale, POR, tirocini formativi
e di orientamento, pre-sel, assistenza economica)
Definizione delle modalità di individuazione dei destinatari delle azioni
Realizzazione degli interventi sui destinatari: nell’ambito delle tre
annualità verranno coinvolti rispettivamente 3 – 3 – 4 soggetti e
saranno realizzate le seguenti azioni:
o individuazione dei destinatari
o formalizzazione del contratto di progetto con le persone coinvolte
o elaborazione del progetto individuale per ogni destinatario
o attivazione degli interventi
o valutazione degli esiti
Definizione degli interventi di sostegno al reddito, modalità di
erogazione, verifica della permanenza dei requisiti per il sostegno al
reddito
Istruttoria e attivazione degli interventi a favore dei destinatari del
progetto per la prima annualità
Verifica congiunta dei risultati
2006
Interventi sui destinatari
Verifica congiunta dei risultati
2007
Interventi sui destinatari
Valutazione complessiva del progetto e progettazione per le successive
annualità.
137
RISORSE
NECESSARIE ALLA
REALIZZAZIONE
PERSONALE
Si utilizzerà personale già esistente presso le organizzazioni aderenti
1 risorsa del CPI
Risorse aggiuntive – CISA ampliamento della operatività del SIL per eventuali azioni di
supporto nei confronti dei destinatari o di parte dei destinatari.
Quota parte di n. 1 impiegato amministrativo (Ufficio lavoro dei comuni di residenza dei
destinatari ) per la liquidazione degli interventi di sostegno al reddito ai soggetti, sulla
scorta di pertinente relazione di inserimento nel percorso attivato dal parte del CPI
Territoriale o CISA 12
FORMAZIONE PERSONALE
Non necessaria, le competenze richieste sono già presenti nella rete dei servizi
STRUMENTALI E LOGISTICHE
Non necessarie le risorse necessarie sono già presenti nella rete dei servizi
FINANZIARIE
Il progetto di accompagnamento al lavoro può essere realizzato facendo ricorso alle
risorse già presenti presso le organizzazioni aderenti all’accordo di programma.
Per l’attivazione delle azioni di sostegno al reddito, per annualità: € 450,00 per sei
mensilità per ogni intervento di sostegno al reddito per ogni destinatario per un totale di
€ 27.000,00.
Si tratta di un targhet di utenza molto difficile che spesso presenta situazioni di
multiproblematicità: la disoccupazione (cioè la povertà da mancanza di reddito) non è il
solo problema. Peraltro la povertà materiale, a volte, non è l’unico tipo di povertà
presente.
MODALITA' DI
ATTUAZIONE
Criteri/ aspetti
da considerare nella
progettazione
Necessità di attivare una rete specifica tra gli operatori del territorio che, a vario titolo e
per specifici aspetti, si occupano di persone in situazione di povertà da un punto di vista
specifico e, spesso, escludente gli altri aspetti.
-
Valutazione delle caratteristiche del mercato del lavoro attuale.
Per le azioni di sostegno al reddito è necessario:
- raccordo con interventi di natura economica erogati dagli altri partner del
progetto (es. assistenza economica del CISA 12)
- le risorse finanziarie indicate ed il periodo di sostegno al reddito è stato
parametrato con altri progetti esistenti sul territorio (cfr. progetto COR “Un euro
per abitante” ) in modo da non creare situazioni di “concorrenza” tra progetti,
tale periodo di sostegno potrebbe rivelarsi insufficiente per le caratteristiche dei
destinatari e la durata prevista del progetto di ogni singolo aderente.
- individuazione di parametri chiari e definiti che determinano la perdita dei
requisiti per ottenere le misure di sostegno al reddito.
MONITORAGGIO E
CONTROLLO
I risultati attesi sono:
- aumento del grado di “occupabilità” dei destinatari
- diminuzione dei periodi di disoccupazione da parte dei destinatari il progetto
- disponibilità a lasciare impegni di lavoro “nero” per aderire al progetto
- sussistenza economica della persona o del nucleo se monoparentale con figli a
carico
138
Piano di Zona dei Comuni di Nichelino, None,
Vinovo e Candiolo
SCHEDA PER LA PER LA PROGETTAZIONE INTEGRATA
TAVOLO TEMATICO Contrasto alla povertà - Immigrazione
DENOMINAZIONE
DELL’ATTIVITA’ DA
REALIZZARE

Costituzione di Impresa o Società, esercente servizi alle amministrazioni
locali a prevalenza di capitale pubblico operante con l’affidamento lavori nella
fase di avviamento dell’impresa come da legge …….. del …..
DESTINATARI

Soggetti deboli del mercato del lavoro e cittadini extracomunitari in possesso di
regolare permesso di soggiorno nel rispetto della legge sulle pari opportunità.
RESPONSABILE
DELL’AZIONE

Amministrazioni Comunali di concerto con:
1. Cisa 12
2. OO:SS
3. Italia Lavoro
In sinergia e collaborazione con consorzi e amministrazioni dell’area di Patto
Territoriale che condividono l’azione
139
SOGGETTI
COINVOLTI DI CUI
ALL’ACCORDO DI
PROGRAMMA

Tutti i soggetti che si occupano di mercato del lavoro e di formazione
professionale
LOCALIZZAZIONE
DELL’ATTIVITA’

Area del Patto Territoriale con prevalenza al territorio ove insiste il Cisa 12
2005
STUDIO DI FATTIBILITA’ COMMISSIONATO DALLE AMMINISTRAZIONI
COMUNALI FACENTI CAPO AL CISA 12
2006
COSTITUZIONE DELLA SOCIETA’ IN TUTTE LE SUE ARTICOLAZIONI E
DOTAZIONI DI ORGANICI E DI STRUMENTI PER L’OPERATIVITA’
TEMPISTICA
2007
OPERATIVITA’DELLA SOCIETA’ E PREDISPOSIZIONE AD UN NUOVO
ASSETTO SOCIETARIO CHE NE MANTENGA LE CARATTERISTICHE DI
SOCIETA’ A PREVALENZA DI CAPITALE PUBBLICO
PERSONALE
DA DEFINIRE
RISORSE
NECESSARIE ALLA
REALIZZAZIONE
FORMAZIONE PERSONALE
NON NECESSARIE
STRUMENTALI E LOGISTICHE
SEDE OPERATIVA - MAGAZZINO
FINANZIARIE
DA DEFINIRE
MODALITA' DI
ATTUAZIONE
La filosofia di fondo che muove tale progetto è quella di offrire una opportunità di lavoro
stabile nel tempo a soggetti di difficile collocazione nel MDL in una logica di politiche
140
Criteri/ aspetti
da considerare nella
progettazione
MONITORAGGIO E
CONTROLLO
attive del lavoro innovative.
In una logica di crescita sia pur contenuta e non di sostituzione dell’occupazione
nell’ambito del territorio.

Il monitoraggio ed il controllo saranno parte integrante del progetto e dovranno
permettere di intervenire in tempi rapidi per correggere eventuali criticità che si
presentano.
Piano di Zona dei Comuni di Nichelino, None,
Vinovo e Candiolo
SCHEDA PER LA PER LA PROGETTAZIONE INTEGRATA
TAVOLO TEMATICO Contrasto alla povertà - Immigrazione
DENOMINAZIONE
DELL’ATTIVITA’ DA
REALIZZARE
DESTINATARI
RESPONSABILE
DELL’AZIONE
SOGGETTI
COINVOLTI DI CUI
ALL’ACCORDO DI
PROGRAMMA
LOCALIZZAZIONE
DELL’ATTIVITA’
Nel costruire e redigere i capitolati di appalto ed i relativi bandi, inserire una
“Clausola Sociale” tale da garantire l’assunzione di soggetti deboli del mercato del
lavoro e cittadini extracomunitari in possesso di regolare permesso di soggiorno,
creando un sistema di “ punteggio premiante “ per le imprese che nella
manifestazione di interesse e nei fatti assumano ad appalto affidato lavoratrici e
lavoratori di cui sopra.
Soggetti deboli sul mercato del lavoro residenti nel territorio del CISA
Amministrazioni Comunali
OO.SS – CPI – CISA 12
sul piano gestionale
sul piano consultativo
Amministrazioni Comunali - OO.SS – CPI – CISA 12
Comuni del territorio
141
2005
Costituzione di un gruppo operativo composto da rappresentanti delle
amministrazioni comunali, del CPI, delle OO.SS. del CISA che si occupi di
elaborare:
- le clausole da inserire nelle gare d’appalto, il tipo di progettualità
richiesta alle imprese partecipanti alle gare relativamente agli
inserimenti e le modalità di valutazione delle proposte;
- la possibilità di attivare assunzioni immediate o, in casi particolari,
tirocini formativi finalizzati all’assunzione;
- i requisiti che devono essere posseduti dai soggetti per essere
segnalati nell’ambito degli inserimenti previsti dalla “clausola sociale”;
- l’individuazione degli elementi che definiscono situazioni di “svantaggio
sociale” quali prioritarie nelle segnalazioni.
2006
- attuazione immediata e modulata a seconda delle tipologie, della durata, e
delle scadenze dei capitolati di appalto operativi o in fase di progettazione;
- attivazione delle “segnalazioni” finalizzate all’assunzione e dei tirocini
finalizzati all’assunzione;
- verifica degli inserimenti e della metodologia.
2007
idem
TEMPISTICA
RISORSE
NECESSARIE ALLA
REALIZZAZIONE
PERSONALE
Non sono necessarie risorse aggiuntive.
FORMAZIONE PERSONALE
Non necessarie
STRUMENTALI E LOGISTICHE
Nessuna
FINANZIARIE
Nessuna
MODALITA' DI
ATTUAZIONE
Criteri/ aspetti
da considerare nella
progettazione
MONITORAGGIO E
CONTROLLO
Metodologia e modalità di rapporto tra le imprese e le amministrazioni comunali.
Costante ed attuando un sistema di informazione per i partners del progetto.
142
Piano di Zona dei Comuni di Nichelino, None,
Vinovo e Candiolo
INDIRIZZI PER LA PROGETTAZIONE INTEGRATA - SCHEDA PER LA DEFINIZIONE DEGLI OBIETTIVI
PERSEGUIBILI
TAVOLO TEMATICO:
PRIORITA' TRASVERSALE:
DESCRIZIONE DEL
PROBLEMA
DA
AFFRONTARE
Contrasto alla povertà – Immigrazione.
Riduzione dell’imposizione fiscale a livello comunale.
1. Riduzione imposta comunale sugli immobili e tariffa rifiuti;
2. Tariffe agevolate per servizi comunali (scolastici, a domanda
individuale per i minori e per gli anziani).
Scarsa azione programmatoria per gli interventi volti a contrastare la povertà tramite la riduzione
dell’imposizione fiscale per favorire l’integrazione socio-economica delle persone disagiate.
Potenziamento degli interventi mirai alla riduzione dell’imposizione fiscale a livello comunale per
nuclei familiari in situazione di bisogno.
DESTINATARI
RESPONSABILE
DELL’AZIONE
Destinatari principali: persone in situazione di bisogno residenti sul territorio dei
Comuni di Nichelino, None, Vinovo e Candiolo (CISA 12)
Assessorati alle politiche sociali e Assessorati alle finanze dei Comuni di Nichelino,
None, Vinovo e Candiolo
143
SOGGETTI
COINVOLTI DI CUI
ALL’ACCORDO DI
PROGRAMMA
Comuni di Nichelino, None, Vinovo e Candiolo
LOCALIZZAZIONE
DELL’ATTIVITA’
Preso le sedi istituzionali dei Comuni di Nichelino, None, Vinovo e Candiolo
2005
TEMPISTICA
Sulla base della definizione comune di povertà realizzata con il precdente
obiettivo e quale contrasto tangibile alle povertà attive sul territorio, si
dovranno prevedere integrazioni ai regolamenti comunali relativi alle entrate
comunali ed ai servizi resi ai cittadini.
Relativamente alle entrate ed in particolare per l’imposta sugli immobili e la
tariffa rifiuti si prevede:
- aliquota agevolata per famiglie con ISEE pari o inferiore all’indicatore
di povertà stabilito;
- aliquota agevolata per associazioni di volontariato che operano sul
territorio per far fronte alle necessità di nuclei familiari in situazione di
estremo bisogno.
Relativamente ai servizi resi ai dai Comuni si prevede:
- tariffe agevolate per i servizi scolastici (scuolabus e buoni pasto)
- tariffe agevolate per tutti i servizi a domanda individuale per minori ed
anziani.
RISORSE
NECESSARIE ALLA
REALIZZAZIONE
2006
Applicazione e verifica regolamento
2007
idem
PERSONALE
Non sono necessarie risorse aggiuntive.
FORMAZIONE PERSONALE
Non necessarie
STRUMENTALI E LOGISTICHE
Nessuna
FINANZIARIE
Previsione di spesa nei bilanci delle risorse necessarie
MODALITA' DI
ATTUAZIONE
Criteri/ aspetti
da considerare nella
progettazione
MONITORAGGIO E
CONTROLLO
Individuazione chiara di parametri e modalità che danno accesso ai benefici previsti dal
regolamento.
Da parte delle amministrazioni comunali con la consultazione del CISA 12 e delle
organizzazioni di volontariato che oprano sul territorio.
144
Piano di Zona dei Comuni di Nichelino, None,
Vinovo e Candiolo
INDIRIZZI PER LA PROGETTAZIONE INTEGRATA - SCHEDA PER LA DEFINIZIONE
DEGLI OBIETTIVI PERSEGUIBILI
TAVOLO TEMATICO:
PRIORITA' TRASVERSALE:
DESCRIZIONE DEL
PROBLEMA
DA
AFFRONTARE
Contrasto alla povertà – Immigrazione.
Accoglienza degli stranieri temporaneamente senza dimora
e privi di sufficienti mezzi di sostentamento. Priorità di
natura assistenziale e di ordine assolutamente urgente.
1. Centro femminile di prima accoglienza;
2. Mensa;
3. Potenziamento e sostegno al Terzo Settore.
A) Presenza sul territorio di numerosi stranieri temporaneamente senza dimora
(ovvero con situazioni abitative assolutamente inadeguate) e senza reddito, in quanto
in fase di ricerca di occupazione.
Il fenomeno, certamente connesso al problema della casa, grave sul territorio,
riguarda principalmente :
immigrazione recente in cerca di prima occupazione;
badanti licenziate per morte o ricovero della persona assistita;
- lavoratori stagionali domiciliati, nel solo periodo di lavoro, presso l’azienda datrice
di lavoro;
disoccupati; ecc.
Il fenomeno riguarda gli immigrati attivi non solamente nel nostro territorio, ma in tutta
la Provincia: si deve pertanto prevedere una quota di senza dimora provenienti da
Torino, dove le strutture di accoglienza, benché presenti, non sono sufficientemente
capienti .
B) Totale assenza sul territorio di strutture di accoglienza, pubbliche o private.
Eventuali integrazioni alla descrizione del problema (dati quantitativi e qualitativi)
145
OBIETTIVI
PERSEGUIBILI IN
RAPPORTO AL
PROBLEMA DA
AFFRONTARE
1
2
3
Creazione di un centro di prima accoglienza, prioritariamente femminile ed
in seconda istanza maschile (i posti letto per donne nelle varie strutture nella
provincia sono decisamente esigui rispetto a quelli per uomini). [Vedasi in tal
proposito il progetto “Casa Amica” presentato dall’Associazione Abraham al
Comune di Nichelino nell’aprile 2003, con richiesta di utilizzo, a tale scopo,
della Cascina Nikodemo, tuttora inutilizzata].
Progetto e gestione del centro di prima accoglienza a cura dell’Ass. Abraham
in collaborazione con altre Associazioni del terzo settore che, nel territorio e
nella provincia, sono specializzate nell’assistenza materiale agli stranieri.
Creazione di una mensa, convenzionata con i vari servizi socio-assistenziali
del territorio e con le associazioni caritative, per persone gravemente
disagiate italiane e straniere.
Progetto e gestione della mensa a cura di: Comuni del consorzio, Ass.
Abraham, Caritas, Banco Alimentare.
Potenziamento delle risorse dell’Associazione Abraham e delle altre
Associazioni caritative del territorio (Terzo Settore), unici soggetti capaci
ed autorizzati (in quanto non istituzionali) a fronteggiare il disagio degli
stranieri temporaneamente non regolari.
Il potenziamento consiste in azioni da parte delle Amministrazioni comunali
finalizzate a :
1) incremento quantitativo del flusso di beni di prima necessità alle
Associazioni, tramite il reperimento di fonti di approvvigionamento nuove
(accordi con centri di grande distribuzione, con produttori, ecc.);
2) finanziamento diretto da parte delle medesime Amministrazioni, con
stanziamenti mirati;
3) aiuto nel reperimento di finanziamenti da Istituti di credito, mediante
accordi e/o progetti patrocinati dal Comune;
4) aiuto nel reperimento di sponsor diversi.
146
Piano di Zona dei Comuni di Nichelino, None,
Vinovo e Candiolo
SCHEDA PER LA PER LA PROGETTAZIONE INTEGRATA
TAVOLO TEMATICO POVERTA’ E IMMIGRAZIONE
DENOMINAZIONE
DELL’ATTIVITA’
DA REALIZZARE
Centro di Prima Accoglienza per stranieri.
Fase 1: Centro di accoglienza per donne.
Donne straniere temporaneamente senza dimora e prive di reti parentali/amicali di
DESTINATARI
soccorso, presenti sul territorio per svariati motivi, fra cui: cessazione del rapporto di
lavoro residenziale (es. badanti), percorsi di uscita da situazioni di disagio (abbandono
coniugale, ragazze madri, uscita dalla prostituzione), avvicinamento al luogo di lavoro in
attesa del reperimento della casa, ecc.
Si intende che l’accoglienza è estesa agli eventuali figli minori.
RESPONSABILE
DELL’AZIONE
Associazione Abraham ; C.I.S.A.12.
•
•
SOGGETTI
COINVOLTI DI CUI •
ALL’ACCORDO DI •
PROGRAMMA
Soggetti appartenenti al territorio :
Comuni di Nichelino, None, Vinovo e Candiolo – C.I.S.A. 12 - A.S.L. 8 –
Carabinieri di Nichelino;
Associazione Abraham – Parrocchie – Ass. caritative dei vari Comuni – Centro di
Aiuto alla Vita – C.R.I. – Banco Alimentare – Ufficio Pio “S. Paolo”.
Soggetti esterni :
Questura, Diocesi di Torino;
Pastorale dei Migranti della Caritas – SER.MI.G. – Comunità religiose di stranieri.
Tale elenco individua tutti i soggetti che parrebbe necessario coinvolgere nell’accordo di
programma. Si segnala, tuttavia, che solo una parte dei suddetti soggetti è territoriale; di
questi ultimi, inoltre, alcuni non hanno partecipato ai lavori dei piani di zona e pertanto
non si conosce la reale disponibilità all’inclusione in fase realizzativa da parte degli
assenti.
147
LOCALIZZAZIONE Struttura da individuare sul territorio del consorzio, idonea funzionalmente e facilmente
DELL’ATTIVITA’ raggiungibile con i mezzi pubblici; possibilmente vicina all’attuale sede dell’Associazione
Abraham.
148
2005
TEMPISTICA
2006
2007
♦ Individuazione della struttura idonea, formalizzazione del comodato d’uso
gratuito al soggetto gestore;
♦ Progetto dei lavori di adeguamento, adempimenti burocratici;
♦ Definizione del Piano finanziario per la copertura dei costi relativi ai lavori
di adeguamento; reperimento di finanziamenti da parte di Istituti di credito,
Fondazioni bancarie, interventi pubblici, ecc.
♦ Avvio dei lavori di adeguamento, che verranno realizzati anche con l’aiuto
di volontari delle associazioni;
♦ Progetto del Centro di Prima Accoglienza e definizione del regolamento
interno, sulla base dell’esperienza diretta e dell’esame di analoghe
strutture nella Provincia;
♦ Individuazione del personale addetto alla gestione e sua formazione;
♦ Attività di “public relations” con il quartiere circostante il Centro di
accoglienza, per ottenere consenso e collaborazione ed evitare scontri,
disagi e marginalizzazioni (delle ospiti verso il quartiere e del quartiere
verso la città);
♦ Accordi con la Questura e con i Carabinieri per i necessari adempimenti
(modalità di segnalazione delle ospiti, ecc.);
♦ Acquisto degli arredi principali;
♦ Individuazione dei partner di supporto (specifici servizi del CISA12 e
dell’ASL 8, Banco Alimentare, ecc.) ed accordi con essi;
♦ Preparazione di liste di prenotazione delle ospiti;
♦ Completamento dei lavori principali per la messa in funzione della struttura
entro dicembre 2005 (per consentirne l’uso già nell’inverno);
♦ Inaugurazione del Centro di Prima Accoglienza, con parti ancora
provvisorie.
♦ Completamento definitivo della struttura; allestimento/completamento del
servizio cucina e della lavanderia; allestimento dell’infermeria;
♦ Creazione di spazi laboratorio per attività varie da definire;
♦ Creazione di modelli occupazionali specifici per soggetti femminili deboli
stranieri e italiani;
♦ Progettazione di corsi brevi di formazione, finalizzati all’inserimento
lavorativo delle ospiti; avvio dei corsi; inserimento delle ospiti in programmi
formativi avviati negli Enti di Istruzione e Formazione del territorio.
♦ Funzionamento a regime dei servizi del Centro;
♦ In collaborazione con i servizi socio-assistenziali, analisi dei problemi delle
ospiti ed avvio di percorsi individuali di miglioramento;
♦ Verifica dell’adeguatezza della struttura ai fabbisogni delle ospiti e del
territorio; eventuale piano di potenziamento;
♦ Promozione della buona immagine del Centro di Accoglienza, per un
mantenimento di rapporti pacifici e collaborativi con il quartiere ed il
territorio.
♦ Potenziamento del Centro di Prima Accoglienza, per poter ospitare un
numero maggiore di donne e per migliorare l’efficacia dei servizi;
♦ Valutazione della fattibilità di duplicare il Centro, creando, in altra sede, un
analogo servizio per uomini;
♦ Riesame dei servizi, nell’ottica del miglioramento continuo sia dei risultati
che dell’impiego delle risorse.
149
PERSONALE



n. 1 responsabile del Centro;
n. 2 operatrici per le diverse attività;
n. 2 sorveglianti notturne, che si alternano.;
Parte del personale sarà costituito da volontarie dell’Associazione Abraham; salva
verifica potrà essere disponibile la presenza di una suora.
Le attività di n. 1 operatrice diurna e n. 1 sorvegliante notturna saranno appaltate ad
una cooperativa di servizi, di modo che il servizio minimo sufficiente sia comunque
sempre garantito, anche in caso di eventuali temporanei problemi di indisponibilità dei
volontari.
Parte delle attività potranno essere svolte dalle ospiti a turno (per recuperare risorse e
nel contempo per responsabilizzare le utenti).
Si prevedono collaborazioni di medici e di psicologi volontari.
RISORSE
NECESSARIE
ALLA
REALIZZAZIONE
FORMAZIONE PERSONALE
- Addestramento generale presso Centri di Accoglienza analoghi;
- Addestramento relativamente alle procedure di rilevazione delle presenze e
segnalazione alle forze dell’ordine (Carabinieri e Questura);
- Addestramento relativamente al rispetto delle normative in materia di igiene e
sicurezza nonché alla corretta gestione dei vari servizi del Centro (cucina, mensa,
magazzino alimentare, servizi igienici, ecc.);
- Corso base di intermediazione culturale, per l’apprendimento dei principali elementi
culturali differenziali degli immigrati del territorio (rumeni, magrebini, sudamericani).
STRUMENTALI E LOGISTICHE
Struttura abitativa idonea ad ospitare almeno 15 persone (oltre al personale di servizio);
conseguente arredamento ed attrezzatura per uso dormitorio (letti, armadietti), servizi
igienici e docce, cucina, refettorio, lavanderia, spazio di incontro, infermeria.
Materassi, biancheria, stoviglie.
Ufficio con telefono, fax e almeno n. 1 postazione PC completa con collegamento
internet.
Uso di n. 1 automezzo per il trasporto di persone e cose (eventualmente condiviso con
altri servizi o enti).
FINANZIARIE
Adeguamento della struttura;
acquisto degli arredi e delle attrezzature varie;
linea telefonica e attrezzatura da ufficio;
parziale costo degli addetti (da valutare in funzione della disponibilità di volontari e
suore).
-
“Filosofia di fondo” :
solidarietà nei confronti delle donne straniere senza dimora, soggetti cioè altamente
disagiati, emarginati ed a forte rischio di incolumità e sicurezza personale;
150
-
sostegno a donne in difficoltà, finalizzato al recupero della dignità personale quale
elemento indispensabile per avviare concreti ed efficaci percorsi di inserimento.
Modalità di attuazione :
- Accoglienza delle donne straniere temporaneamente senza dimora presso il Centro
di Prima Accoglienza per periodi definiti (da 15 giorni a 2 mesi), durante i quali
possono usufruire dei vari servizi al “costo” della loro collaborazione allo
svolgimento dei lavori quotidiani;
MODALITA' DI
- Ascolto e aiuto alle ospiti nell’affrontare i diversi problemi di inserimento ed
ATTUAZIONE
integrazione (in collaborazione con i servizi socio-assistenziali)
- Formazione finalizzata all’inserimento lavorativo (in collaborazione con gli Enti di
Criteri/ aspetti
istruzione e Formazione e con il Centro per l’Impiego)
da considerare
- Aiuto per il reperimento di soluzioni abitative stabili (in collaborazione con l’Ufficio
nella progettazione
Casa dei Comuni).
Risorse presenti sul territorio:
- Associazione Abraham;
- Volontariato Caritas di None;
- Istituti Maxwell e IAL, attivi nell’istruzione linguistica per stranieri e nella formazione
di mediatori culturali; Istituto E.G.I.M. per la formazione professionale;
- Centro per l’Impiego;
- Ufficio Casa dei Comuni del Consorzio;
- Sportello InformaStranieri;
- Rete costituitasi (fra l’Ufficio cultura del Comune di Nichelino, alcuni operatori del
CISA12, il Consultorio femminile dell’ASL, le associazioni culturali AlmaTerra ed
AmericaLatina) a seguito dei Progetti “www.prodonna” e “Nascere”;
- CISA 12 , soggetto erogatore dei servizi sociali per il territorio, attualmente privo di
servizi specifici dedicati a stranieri, ma con competenza per quanto riguarda disagi
femminili;
- ASL 8, soggetto erogatore dei servizi sanitari, attualmente dotato di un servizio
dedicato a donne straniere in gravidanza (limitatamente allo spazio del progetto
“Nascere”).
Tempi e modi di realizzazione della valutazione e del monitoraggio del progetto:
Creazione di un modello di pianificazione del progetto, con esatta definizione di:
MONITORAGGIO E • tempi di realizzazione delle diverse fasi del progetto;
• indicatori di risultato, in riferimento agli obiettivi prestabiliti;
CONTROLLO
• momenti di verifica dei risultati attesi di cui sopra, in termini di realizzazione e di
efficacia.
Saranno coinvolti nella valutazione e nel monitoraggio del progetto tutti i soggetti attivi
nella progettazione e nella realizzazione del medesimo, attraverso riunioni periodiche
(con cadenza da definire), ed eventuale supervisione da parte di un soggetto super
partes esterno al territorio (Pastorale dei Migranti, SER.MI.G.).
151
Piano di Zona dei Comuni di Nichelino, None,
Vinovo e Candiolo
SCHEDA PER LA PER LA PROGETTAZIONE INTEGRATA
TAVOLO TEMATICO POVERTA’ E IMMIGRAZIONE
152
DENOMINAZIONE
DELL’ATTIVITA’
DA REALIZZARE
La Buona Tavola.
Mensa agevolata per persone disagiate, italiane e
straniere, del territorio.
DESTINATARI
RESPONSABILE
DELL’AZIONE
Cittadini italiani e stranieri residenti nel territorio, stranieri in transito sul territorio,
persone senza fissa dimora, aventi la comune condizione di forte disagio economico.
Amministrazioni comunali dei 4 Comuni del consorzio.
•
SOGGETTI
•
COINVOLTI DI CUI
ALL’ACCORDO DI
PROGRAMMA
Assessorati alle Politiche Sociali dei Comuni di Nichelino, None, Vinovo e Candiolo
– C.I.S.A. 12 - A.S.L.8;
Caritas interparrocchiale di Nichelino – Gruppi Caritas e San Vincenzo dei 4 Comuni
- Associazione Abraham – Parrocchie – Altre eventuali Associazioni caritative dei
vari comuni – Centro di Aiuto alla Vita – C.R.I. – Banco Alimentare.
Tale elenco individua tutti i soggetti che parrebbe necessario coinvolgere nell’accordo di
programma. Si segnala, tuttavia, che alcuni di questi non hanno partecipato ai lavori dei
piani di zona e pertanto non si conosce la reale disponibilità all’inclusione in fase
realizzativa da parte degli assenti.
LOCALIZZAZIONE Più strutture, da individuare sul territorio del consorzio, idonee funzionalmente e
DELL’ATTIVITA’ facilmente raggiungibili con i mezzi pubblici.
153
♦
♦
♦
♦
2005
♦
♦
♦

♦
TEMPISTICA
2006
2007
Individuazione di n. 2 strutture idonee ad uso refettorio, in posizione utile
per gli utenti dei 4 Comuni e dimensionalmente sufficienti per il servizio di
circa 50 pasti, possibilmente due volte al giorno per 7 giorni alla settimana
(dimensionamento minimo necessario per l’efficacia dell’azione);
Eventuali lavori di adeguamento, messa a norme di sicurezza ed igiene,
adempimenti amministrativi;
Definizione della fornitura dei pasti da parte delle cucine centralizzate dei
Comuni e/o in convenzione per il pasto serale;
Eventuale coinvolgimento del Banco Alimentare, per la fornitura gratuita di
parte degli alimenti (frutta, pane, ecc. provenienti dal progetto del Banco
relativo al recupero delle eccedenze alimentari) per un abbattimento dei
costi o per incrementare il numero di pasti in distribuzione;
Organizzazione dell’attività logistica del servizio (consegna dei pasti e ritiro
dei vassoi);
Individuazione del personale per il servizio ai tavoli;
Definizione di orari e condizioni di fruizione del servizio;
Studio attento delle condizioni da mettere in atto per evitare fenomeni di
ghettizzazione e marginalizzazione della mensa e dei suoi utenti;
Inaugurazione delle mense “La Buona Tavola”, possibilmente entro
settembre 2005 (si sottolinea l’urgenza dell’intervento).
♦ Funzionamento a regime della mensa;
♦ Verifica del servizio (efficienza e costi) per un miglioramento continuo;
♦ Verifica dell’adeguatezza del servizio al numero di utenti potenziali del
territorio (creazione di sistema di prenotazione e liste di attesa);
♦ Verifica dell’effettivo utilizzo della mensa da parte dei soggetti ivi indirizzati
dai
diversi
servizi
ed
associazioni
caritative,
per
evitare
commercializzazioni dei buoni pasto e/o spreco di agevolazioni mal
indirizzate;
♦ Ideazione di servizi aggiuntivi che sfruttino l’organizzazione messa in atto e
la struttura disponibile;
♦ Presenza periodica di un operatore sociale, come occasione di contatto
con le persone disagiate, onde creare le condizioni iniziali per percorsi di
uscita dal disagio.
♦ Potenziamento della mensa agevolata, per poter servire un maggior
numero di utenti;
♦ Realizzazione dei servizi aggiuntivi ideati nell’anno precedente;
♦ Riesame dei servizi, nell’ottica del miglioramento continuo sia dei risultati
che dell’impiego delle risorse.
154
PERSONALE
Personale addetto al servizio ai tavoli (da definirsi in base al numero di sedi della mensa
ed all’eventuale innesto della medesima su strutture già attive), gestito in appalto.
FORMAZIONE PERSONALE
RISORSE
NECESSARIE
ALLA
REALIZZAZIONE
-
Formazione dal punto di vista psicologico, per creare una sensibilità nei confronti
delle persone disagiate;
-
Elementi di intercultura, per agevolare il rapporto con persone di diverse nazionalità;
Elementi di conoscenza delle prescrizioni alimentari, per poter rispettare le diverse
esigenze religiose/culturali legate al cibo.
STRUMENTALI E LOGISTICHE
- Locali uso refettorio, da reperire cercando di utilizzare strutture già in funzione con il
medesimo uso;
- Servizio di consegna pasti, come già organizzato per le mense scolastiche;
- Utilizzo delle cucine centralizzate comunali.
FINANZIARIE
50 pasti al costo del pasto servito nelle mense scolastiche (100 se pranzo e cena).
“Filosofia di fondo” :
Intervenire concretamente con urgenza per alleviare il disagio delle persone
indigenti o emarginate, soddisfacendo almeno il bisogno primario del pasto caldo;
- Attraverso la consumazione del pasto caldo in una mensa dignitosa, consentire alle
persone disagiate di raggiungere una minima condizione basilare di benessere
fisico e di dignità umana;
- fornire un aiuto per recuperare la fiducia nella possibilità di uscita dalla disperazione
e dalla solitudine; a questo scopo sarebbe utile ed auspicabile la presenza saltuaria
di un operatore sociale durante i pasti.
-
MODALITA' DI
ATTUAZIONE
Criteri/ aspetti
Modalità di attuazione :
da considerare
- Sulla base di stime incrociate, si stabilisce che inizialmente il servizio territoriale di
nella progettazione
mensa agevolata sarà destinato a n. 50 utenti;
- Verranno predisposti 50 buoni pasto settimanali, e questi saranno suddivisi, in
quantità predefinita nella fase iniziale del progetto, fra i seguenti soggetti,
responsabili dell’assegnazione dei medesimi a propri assistiti :
 Caritas interparrocchiale Nichelino (10)
 Associazione Abraham (15)
 Associazioni caritative di None, Vinovo, Candiolo ( )
 Comuni ( )
 CISA12 ( )
Risorse presenti sul territorio:
- Cucine centralizzate dei comuni;
- Banco Alimentare.
Tempi e modi di realizzazione della valutazione e del monitoraggio del progetto:
Creazione di un modello di pianificazione del progetto, con esatta definizione di:
• tempi di realizzazione delle diverse fasi del progetto;
155
MONITORAGGIO E •
CONTROLLO
•
indicatori di risultato, in riferimento agli obiettivi prestabiliti;
momenti di verifica dei risultati attesi di cui sopra, in termini di realizzazione e di
efficacia.
Saranno coinvolti nella valutazione e nel monitoraggio del progetto tutti i soggetti attivi
nella progettazione e nella realizzazione del medesimo, attraverso riunioni periodiche
(con cadenza da definire), ed eventuale supervisione da parte di un soggetto super
partes esterno al territorio.
Piano di Zona dei Comuni di Nichelino, None,
Vinovo e Candiolo
SCHEDA PER LA PER LA PROGETTAZIONE INTEGRATA
TAVOLO TEMATICO POVERTA’ E IMMIGRAZIONE
DENOMINAZIONE
DELL’ATTIVITA’
DA REALIZZARE
DESTINATARI
RESPONSABILE
DELL’AZIONE
Potenziamento e sostegno pubblico al Terzo Settore,
attivo sul territorio in tema di immigrazione.
Associazioni di volontariato esistenti sul territorio del Distretto 12 e attive in campo di
sostegno materiale agli stranieri disagiati temporaneamente presenti, per i quali non è
prevedibile un intervento diretto dei servizi socio-assistenziali istituzionali.
Amministrazioni comunali dei 4 Comuni del consorzio; CISA 12.
156
SOGGETTI
•
COINVOLTI DI CUI
ALL’ACCORDO DI
PROGRAMMA
•
Soggetti erogatori :
Assessorati alle Politiche Sociali ed all’Immigrazione dei Comuni di
None, Vinovo e Candiolo – C.I.S.A. 12
Nichelino,
Soggetti beneficiari :
Associazione Abraham - Gruppi Caritas e San Vincenzo dei 4 Comuni – Centro di
Aiuto alla Vita.
LOCALIZZAZIONE Le sedi attuali dei soggetti beneficiari.
DELL’ATTIVITA’
157



2005
TEMPISTICA
Analisi delle attività svolte dalle associazioni di volontariato e delle risorse
da queste impiegate, per una comune valutazione dell’utilità del servizio,
dell’efficacia delle azioni e dell’adeguatezza dei mezzi.
Definizione dei fabbisogni in termini di :
- risorse strumentali delle associazioni,
- quantità e qualità dei materiali destinati alla distribuzione (generi
alimentari, farmaceutici, abbigliamento, ecc.),
- risorse finanziarie.
Quantificazione e pianificazione dell’intervento pubblico di sostegno. In
particolare si delineano qui di seguito interventi fin d’ora stimabili come
necessari e facilmente realizzabili in riferimento all’Associazione Abraham :
 Aiuto nel reperimento di una sede più adeguata rispetto agli attuali
locali in uso (spazi sottostanti la chiesa + containers);
 Accordi, patrocinati dai Comuni, con esercizi commerciali del territorio
e con produttori del settore alimentare per la fornitura gratuita di beni di
prima necessità;
 Patrocinio di campagne di informazione sui servizi dell’Associazione,
finalizzate a : 1) creare un’immagine forte con valenza socialmente
positiva delle attività volte all’aiuto degli extracomunitari del territorio,
per evitare l’insorgere di possibili tensioni con i disagiati italiani; 2)
promuovere raccolte di mezzi di sostegno alle attività
dell’Associazione;
 Studio di accordi e/o progetti finalizzati al reperimento di finanziamenti
da Istituti di Credito per interventi mirati, concertati fra Comuni ed Ass.
Abraham; prestazione di eventuali garanzie fideiussorie richieste dagli
istituti di Credito;
 Aiuto nella formulazione e presentazione di progetti provinciali,
regionali, comunitari;
 Definizione di stanziamenti comunali annuali all’Ass. Abraham, per la
creazione di un fondo di sostegno ai casi urgenti (l’utilizzo dei fondi
verrà rendicontato alle Amministrazioni a fine periodo); erogazione
della prima annualità.
Come anno precedente.
2006
Come anno precedente.
2007
158
PERSONALE e FORMAZIONE PERSONALE
Non si rende necessario l’impiego di personale specifico. Le attività verranno svolte
dagli Assessorati di competenza a mezzo del personale ivi operante.
RISORSE
NECESSARIE
ALLA
REALIZZAZIONE
STRUMENTALI E LOGISTICHE
Vedi sopra.
FINANZIARIE
In funzione delle azioni che verranno decise.
“Filosofia di fondo” :
Consapevolezza che, per quanto riguarda il fenomeno immigrazione, anche nel nostro
MODALITA' DI
territorio esistono delle situazioni “border-line” di grave disagio, non gestibili
ATTUAZIONE
direttamente dai servizi sociali a causa del ruolo istituzionale che questi sono tenuti a
ricoprire e rispettare; tali casi devono comunque essere affrontati ed in qualche misura
Criteri/ aspetti
risolti, sia per senso di solidarietà nei confronti di soggetti assolutamente deboli e non
da considerare
tutelati, sia per senso di responsabilità nei confronti dei rischi di compromissione
nella progettazione dell’ordine pubblico sociale inevitabilmente correlati alle marginalità nascoste in stato di
forte disagio. Gli unici soggetti “abilitati” all’intervento in tali situazioni risultano essere le
Associazioni di volontariato con finalità benefiche presenti sul territorio, che tuttavia non
sono sufficientemente strutturate e forti per sostenere da sole tutto il carico del servizio
che rendono sì agli stranieri ma anche alla società in cui operano.
Tempi e modi di realizzazione della valutazione e del monitoraggio del progetto:
Creazione di un modello di pianificazione del progetto, con esatta definizione di:
• tempi di realizzazione delle diverse fasi del progetto;
MONITORAGGIO E • indicatori di risultato, in riferimento agli obiettivi prestabiliti;
• momenti di verifica dei risultati attesi di cui sopra, in termini di realizzazione e di
CONTROLLO
efficacia.
Saranno coinvolti nella valutazione e nel monitoraggio del progetto tutti i soggetti attivi
nella progettazione e nella realizzazione del medesimo, attraverso riunioni periodiche
(con cadenza da definire), ed eventuale supervisione da parte di un soggetto super
partes esterno al territorio.
159
Piano di Zona dei Comuni di Nichelino, None,
Vinovo e Candiolo
INDIRIZZI PER LA PROGETTAZIONE INTEGRATA - SCHEDA PER LA DEFINIZIONE DEGLI OBIETTIVI
PERSEGUIBILI
TAVOLO TEMATICO:
PRIORITA' TRASVERSALE:
territorio.
Contrasto alla povertà – Immigrazione.
Definizione condivisa e misurazione della povertà nel
1. Osservatorio permanente sulla povertà;
2. Sportello di segretariato sociale.
Difficoltà di definire la povertà e assenza di un metro comune per individuare
e valutare la condizione di povertà (tipologie dei disagi e dati quantitativi):
•
DESCRIZIONE DEL
PROBLEMA
DA
AFFRONTARE
per un’indagine conoscitiva sulla povertà a livello nazionale e locale, che metta in
evidenza sia i dati quantitativi relativi ai poveri del territorio, sia i fattori che causano e
determinano il fenomeno povertà nelle sue diverse tipologie;
• per una definizione comune di povertà, condivisa dai diversi soggetti che operano nel
settore;
per un censimento dei poveri del territorio.
Eventuali integrazioni alla descrizione del problema (dati quantitativi e qualitativi):
Basso livello di integrazione tra i diversi operatori territoriali interessati, istituzionali e non,
nella definizione delle condizioni di accesso alle forme di contrasto alla povertà attive sul
territorio, e nella conseguente operatività dei servizi.
Da ciò deriva disorientamento nell’utenza, in quanto le informazioni accessibili per
potersi orientare in modo adeguato nella rete di risorse che il territorio offre, oltre ad
essere scarse, sono non sempre coerenti ed integrate.
160
Costituzione di un Osservatorio permanente sulla povertà e sulle risorse di
contrasto ad essa attive sul territorio, strumento indispensabile a svolgere le
funzioni definite nei punti successivi, che rappresentano gli obiettivi stessi della
priorità in oggetto.
OBIETTIVI
PERSEGUIBILI
IN RAPPORTO AL
PROBLEMA DA
AFFRONTARE
1
A. Lavoro di ricognizione e di sintesi dei problemi legati alla povertà:
• indagine conoscitiva a livello nazionale e locale, che metta in evidenza
sia i dati quantitativi relativi ai poveri del territorio, sia i fattori che
causano e determinano il fenomeno povertà nelle sue diverse tipologie;
• definizione di povertà, in connessione con il reale costo della vita del
territorio;
• definizione, condivisa dai diversi operatori di settore, delle fasce di
reddito con diritto di accesso ai servizi;
• analisi dell’attuale utenza dei servizi;
• censimento dei poveri del territorio, sulla base della definizione di
povertà di cui sopra, per l’emersione, oltre che della povertà manifesta
(rilevata dall’analisi dell’utenza), anche di quella nascosta.
B.
Collegamento e coordinamento fra tutti gli operatori e le istituzioni, con
creazione di una rete estesa fra tutti i servizi. Monitoraggio permanente
della situazione (povertà e risposte) con l’obiettivo di individuare, all’interno
della rete, le soluzioni più idonee.
C. Fornitura ai vari servizi di indicazioni tecniche di programmazione e di
verifica.
D. Progettazione di nuovi interventi.
Creazione di uno Sportello di segretariato sociale per la prima informazione
alle persone in situazione di bisogno afferenti al territorio del C.I.S.A. 12, con le
seguenti finalità:
•
OBIETTIVI
PERSEGUIBILI
IN RAPPORTO AL
PROBLEMA DA
AFFRONTARE
•
•
2
•
•
•
essere punto di riferimento visibile ed accessibile sul territorio per coloro
che necessitano di prima informazione circa problematiche di tipo sociale
(accoglienza e orientamento dei cittadini e degli operatori interessati);
raccogliere (banca dati informatica) le informazioni sull’esistenza e
sull’attività di tutti i servizi sociali e assistenziali presenti sul territorio e in
provincia;
migliorare qualitativamente e quantitativamente l’informazione alle persone
in situazione di bisogno circa i servizi esistenti sul territorio, le loro
caratteristiche e le modalità di accesso;
realizzare una guida ai servizi sociali, sia pubblici che privati o di
volontariato, presenti nel territorio;
essere attività di raccordo fra i diversi servizi.
diminuire i tempi di “latenza” delle situazioni di povertà (povertà sommersa)
e abbreviare i tempi per l’accesso alla rete dei servizi da parte delle persone
che si trovano in una situazione di bisogno sociale.
Tale sportello potrebbe innestarsi sull’attività di filtro attualmente svolta dalle
Assistenti Sociali, che forniscono, una volta alla settimana, un servizio di
accoglienza e orientamento presso tutte le sedi di Nichelino, None, Vinovo e
Candiolo, parallelamente al progetto di Sportello sociale avviato dalla Provincia
per l’anno in corso e gestito dalla Federcasalinghe. Tuttavia entrambi i servizi
ad oggi erogati risultano ancora incompleti rispetto agli obiettivi sopra delineati
e quindi andrebbero ampliati e naturalmente resi permanenti.
161
Piano di Zona dei Comuni di Nichelino, None,
Vinovo e Candiolo
SCHEDA PER LA PER LA PROGETTAZIONE INTEGRATA
TAVOLO TEMATICO POVERTA’ E IMMIGRAZIONE
DENOMINAZIONE
DELL’ATTIVITA’
DA REALIZZARE
DESTINATARI
RESPONSABILE
DELL’AZIONE
Osservatorio permanente sulla povertà - Distretto 12.
1. Le Amministrazioni comunali che, attraverso gli assessorati di competenza,
definiscono le proprie politiche sociali;
2. gli operatori dei diversi servizi, pubblici, privati e no-profit, che intervengono nelle
situazioni di povertà del territorio.
3. I cittadini in situazione di disagio economico.
Assessorati alle Politiche Sociali dei quattro Comuni di Nichelino, None, Vinovo e
Candiolo, e C.I.S.A. 12.
Amministrazioni comunali (Nichelino, None, Vinovo e Candiolo), C.I.S.A.12, A.S.L. 8,
Centri per l’impiego, Associazioni caritative no-profit (Caritas, Abraham, Ufficio Pio “S.
SOGGETTI
Paolo”, Gruppi “S. Vincenzo”, Banco alimentare, Centro di Aiuto alla Vita, C.R.I., Tesa
COINVOLTI DI CUI Soms, S.P.A.I.P.), Parrocchie, Enti di Istruzione e Formazione, Patronati e Sindacati.
ALL’ACCORDO DI
PROGRAMMA
Tale elenco individua tutti i soggetti che attualmente forniscono servizi in tema di
povertà e che parrebbe necessario coinvolgere nell’accordo di programma. Si segnala,
tuttavia, che solo una parte dei suddetti soggetti ha partecipato ai lavori dei piani di
zona e pertanto non si conosce la reale disponibilità all’inclusione in fase realizzativa
da parte degli assenti.
LOCALIZZAZIONE
DELL’ATTIVITA’ I quattro Comuni del Distretto 12 (Nichelino, None, Vinovo e Candiolo).
162
1) Creazione della struttura “Osservatorio permanente sulla povertà”; avvio, da
parte di questo, dell’azione di coordinamento fra i diversi operatori sociali
per la costituzione di una rete strutturata e permanente di tutti i servizi
(seppure aperta ad eventuali nuovi partner);
2005
2) individuazione della soglia di povertà reale, in relazione al costo della vita
del territorio, in modo che:
• tutti gli operatori sociali possano utilizzare il medesimo metro per
erogare i diversi servizi, eventualmente apportandovi dei correttivi
specifici dichiarati;
• gli utenti possano essere meglio orientati sui servizi accessibili;
3) individuazione delle diverse tipologie di povertà sulla base dei fattori che
causano e determinano il fenomeno; progettazione di linee di intervento
mirate e conseguente ridefinizione delle politiche sociali territoriali;
4) definizione della metodologia di indagine per attuare il censimento dei
poveri del territorio e avvio dei lavori preparatori.
TEMPISTICA
1) Funzionamento a regime dell’Osservatorio;
2)
2006
censimento dei poveri del territorio, analisi dei risultati e rilevazione della
“povertà nascosta”;
3) segnalazione agli operatori sociali delle nuove realtà di indigenza emerse,
di cui al punto precedente; analisi dei problemi e avvio dei servizi di
risposta;
4)
progettazione di nuovi interventi.
1) Realizzazione e/o completamento delle nuove linee di intervento
progettate ai punti 3) e 4) dell’anno 2006;
2007
2) Verifica e controllo del buon funzionamento del sistema complesso dei
servizi definito in questo progetto; attività di miglioramento continuo.
163
PERSONALE
n. 1 Responsabile dell’Osservatorio permanente sulla povertà;
n. 1 Addetto alla segreteria.
RISORSE
NECESSARIE
ALLA
REALIZZAZIONE
Tali funzioni potranno essere assunte da personale già operante in qualcuno dei diversi
servizi già attivi. Risulta fondamentale, in ogni caso, la definizione puntuale e formale
delle funzioni dell’addetto all’Osservatorio e del tempo-lavoro da dedicare,
indipendentemente dal suo innesto su strutture o incarichi preesistenti.
FORMAZIONE PERSONALE
Completamento delle competenze del personale mediante auto-formazione presso
Dipartimenti Universitari e Presidenza del Consiglio dei Ministri, I.S.TA.T., Regione,
Provincia e Comune di Torino, Associazioni di categoria.
In casi particolarmente complessi si può prevedere la necessità di interpellare
consulenti specializzati o tutor provenienti da progetti specialistici già avviati.
STRUMENTALI E LOGISTICHE
Individuazione di una sede attrezzata uso ufficio (computer, telefono, fax) per n. 2
postazioni di lavoro.
La scelta della sede avverrà in funzione dell’ottimizzazione delle risorse strutturali già
esistenti.
FINANZIARIE
RISORSE
NECESSARIE
ALLA
REALIZZAZIONE
Costo del personale, dell’attrezzatura e dei materiali di consumo.
Reperimento di finanziamenti tramite contributi pubblici locali (regionali, provinciali e
comunali) ed eventuali finanziamenti comunitari.
“Filosofia di fondo”:
• Sensibilità e solidarietà nei confronti dei poveri del territorio;
• previsione di aggravamento della situazione di disagio economico in connessione
con diversi fattori, fra cui la pesante crisi industriale della provincia e l’aumento del
costo della vita;
• necessità di prevenire la degenerazione degli stati di disagio con eventuale
conseguente compromissione della convivenza civile;
• necessità di creare condizioni di vita che consentano l’uscita dalla povertà.
MODALITA’ DI
ATTUAZIONE
Criteri/aspetti da
considerare nella
progettazione
Modalità di attuazione:
Definizione di Politiche sociali
a) realmente condivise all’interno della rete stabile dei servizi;
b) concretamente praticabili ed efficaci nel raggiungimento degli obiettivi;
c) facilmente accessibili da parte dell’utenza.
Risorse presenti sul territorio:
• Servizi specifici strutturati già operanti (C.I.S.A.12, Sportello sociale della Provincia,
Uffici sociali comunali, A.S.L. 8), Enti di istruzione e Formazione, Patronati e
Sindacati;
• efficienti associazioni caritative no-profit (Caritas, Parrocchie, Pastorale del Lavoro,
Ass. “Abraham”, Ufficio Pio “S. Paolo”, Gruppi “S. Vincenzo”, Banco alimentare,
Centro di Aiuto alla Vita, C.R.I., Tesa Soms e S.P.A.I.P.).
164
Tempi e modi di realizzazione della valutazione e del monitoraggio del progetto.
Creazione di un modello di pianificazione del progetto, con esatta definizione di:
• tempi di realizzazione delle diverse fasi del progetto;
• indicatori di risultato, in riferimento agli obiettivi pre-stabiliti;
MONITORAGGIO E • momenti di verifica dei risultati attesi di cui sopra, in termini di realizzazione e di
efficacia.
CONTROLLO
Saranno coinvolti nella valutazione e nel monitoraggio del progetto tutti i soggetti attivi
nella progettazione e nella realizzazione del medesimo, attraverso riunioni periodiche
(con cadenza da definire), ed eventuale supervisione da parte di un soggetto super
partes esterno al territorio (Regione, Provincia).
Piano di Zona dei Comuni di Nichelino, None,
Vinovo e Candiolo
SCHEDA PER LA PER LA PROGETTAZIONE INTEGRATA
TAVOLO TEMATICO POVERTA’ E IMMIGRAZIONE
DENOMINAZIONE
DELL’ATTIVITA’
DA REALIZZARE
DESTINATARI
Sportello unico di segretariato sociale – Distretto 12
Prima informazione di orientamento alle persone in situazione di bisogno afferenti al
territorio del C.I.S.A. 12.
Destinatari principali:
persone in situazione di bisogno residenti sul territorio dei Comuni di Nichelino, None,
Vinovo e Candiolo (C.I.S.A. 12). E’ da tenere presente che le persone che
accederanno a questo tipo di servizio potranno presentare, in molti casi, situazioni di
multiproblematicità.
Destinatari secondari:
operatori istituzionali e non, operanti sul territorio.
RESPONSABILE
DELL’AZIONE
C.I.S.A.12 e Assessorati alle Politiche Sociali dei quattro Comuni (Nichelino, None,
Vinovo e Candiolo).
.
165
•
Comuni di Nichelino, None, Vinovo e Candiolo – C.I.S.A. 12 - A.S.L. 8 – Provincia
di Torino - Centri per l’impiego - Enti di Istruzione e Formazione - Patronati e
Sindacati.
Associazione Abraham – A.C.L.I. - Gruppi “S. Vincenzo” - Banco alimentare –
Caritas – Parrocchie - Ufficio Pio “S. Paolo” - Centro di Aiuto alla Vita - C.R.I. –
Tesa Soms – S.P.A.I.P.
SOGGETTI
•
COINVOLTI DI CUI
ALL’ACCORDO DI
PROGRAMMA
Tale elenco individua tutti i soggetti che attualmente forniscono servizi in tema di
povertà e che parrebbe necessario coinvolgere nell’accordo di programma. Si segnala,
tuttavia, che solo una parte dei suddetti soggetti ha partecipato ai lavori dei piani di
zona e pertanto non si conosce la reale disponibilità all’inclusione in fase realizzativa
da parte degli assenti.
LOCALIZZAZIONE
DELL’ATTIVITA’ Presso le sedi distrettuali del C.I.S.A. 12 (2 sedi a Nichelino, 1 a None, 1 a Vinovo e 1
a Candiolo).
166
•
•
•
2005
•
•
•
TEMPISTICA
•
•
•
•
•
2006
•
•
•
2007
•
•
•
•
Progettazione delle modalità di gestione e funzionamento dello Sportello
(recupero dell’esperienza di sperimentazione dello sportello sociale della
Provincia, attività di filtro delle assistenti sociali e di segretariato sociale del
C.I.S.A. 12);
raccolta delle informazioni (di tipo elettronico e/o tramite siti web) circa le
attività realizzate da parte dei soggetti partner coinvolti nell’accordo di
programma allo Sportello di segretariato sociale;
raccolta delle informazioni (di tipo elettronico e/o tramite siti web) circa le
attività realizzate da parte di organizzazioni pubbliche, private e del
volontariato nel territorio limitrofo, in riferimento a servizi non presenti sul
territorio.
inserimento dei dati all’interno della banca dati informatizzata. A tal fine si
utilizzerebbe, estendendola a tutto il territorio, la banca dati dello Sportello
sociale in sperimentazione con il progetto della Provincia;
realizzazione della Guida ai servizi sociali, sia pubblici che privati o di
volontariato, presenti nel territorio;
definizione degli orari di apertura dello sportello, delle modalità di gestione
e raccolta dati sull’utenza e la tipologia delle richieste;
formazione aggiuntiva agli operatori dello sportello sociale attraverso
contatti con le realtà che sul territorio collaborano al progetto al fine di
conoscere i servizi che questi erogano;
predisposizione di moduli formativi per la gestione delle attività di
segretariato sociale;
promozione dello sportello; diffusione dell’informazione circa la sua
esistenza e funzione.
Formazione agli operatori che gestiranno lo Sportello e a coloro che vi
potranno collaborare su tematiche specifiche;
attivazione dello Sportello nelle sedi del C.I.S.A. utilizzando l’operatore di
segretariato sociale già presente;
valutazione dell’andamento dell’attività, messa a punto della metodologia
di lavoro e valutazione dei dati emersi;
trasmissione dei dati all’osservatorio sulla povertà e all’osservatorio
sull’immigrazione;
attivazione della collaborazione con altri partner.
Ampliamento orario dell’apertura dello sportello;
valutazione dell’andamento dell’attività dei dati emersi;
trasmissione dei dati all’Osservatorio sulla povertà e all’Osservatorio
sull’immigrazione;
attivazione della collaborazione con altri partner.
167
PERSONALE
N. 4 operatori di segretariato sociale presso le sedi del servizio sociale del C.I.S.A. 12
(2 a Nichelino, 1 a Vinovo, 1 a None e a Candiolo).
RISORSE
NECESSARIE
ALLA
REALIZZAZIONE
FORMAZIONE PERSONALE
Formazione attraverso:
• la presa di contatto con le realtà partner del progetto per la conoscenza delle attività
da loro svolte;
l’utilizzo della professionalità dei partner del progetto su: modalità di rapporto con
l’utenza, normativa, organizzazione dei servizi e degli enti.
STRUMENTALI E LOGISTICHE
Strumentali:
1 PC e collegamento internet per ogni operatore di segretariato sociale (risorse già
presenti presso le sedi distrettuali del C.I.S.A.). Attualmente mancano 2 PC.
Costo PC: €. 1.105,00 ognuno.
Logistiche:
sala per ricevimento del pubblico presso ogni sede distrettuale del C.I.S.A. 12 (da
affrontare problematiche logistiche delle sedi di Vinovo, Candiolo e None).
FINANZIARIE
RISORSE
NECESSARIE
ALLA
REALIZZAZIONE
•
•
•
•
MODALITA’ DI
ATTUAZIONE
Criteri/aspetti da
considerare nella
progettazione
•
•
Assunzione di n. 1 operatore di segretariato sociale da parte del C.I.S.A. 12 in
aggiunta ai n. 3 operatori già presenti nell’attuale dotazione organica;
acquisto dei n. 2 computer di cui sopra;
costi per la produzione della guida e di altro materiale informativo (a cura dei Centri
Stampa comunali).
La “filosofia di fondo” che ispira il progetto si articola sul modello di lavoro di rete,
della collaborazione tra enti pubblici, volontariato e no profit. In tal senso lo Sportello
sociale potrà prevedere la partecipazione, in alcuni momenti, di “esperti” su
specifiche problematiche;
il progetto intende raggiungere a livello informativo le persone in situazione di
povertà con informazioni semplici e chiare circa la rete dei servizi e delle opportunità
presenti sul territorio;
impegno da parte dei soggetti partner al progetto a trasmettere ogni informazione
circa le attività realizzate.
I soggetti coinvolti nella valutazione e nel monitoraggio del progetto saranno tutti i
soggetti partner del progetto, che costituiranno un gruppo di lavoro formalizzato,
MONITORAGGIO E composto dai rappresentanti delle organizzazioni coinvolte nel progetto.
CONTROLLO
Può essere anche ipotizzata un’eventuale supervisione da parte di un soggetto super
partes esterno al territorio (Regione, Provincia).
168
Piano di Zona dei Comuni di Nichelino, None,
Vinovo e Candiolo
INDIRIZZI PER LA PROGETTAZIONE INTEGRATA - SCHEDA PER LA DEFINIZIONE
DEGLI OBIETTIVI PERSEGUIBILI
TAVOLO TEMATICO:
PRIORITA' TRASVERSALE:
Contrasto alla povertà – Immigrazione.
Indagine e conoscenza del fenomeno “Immigrazione
straniera” a livello sia nazionale che territoriale, per
avviare politiche locali per l’immigrazione complete,
coerenti e coordinate.
1. Ufficio Immigrati;
2. Osservatorio territoriale sull’Immigrazione;
3. Sportello InformaStranieri.
169
Assenza, a livello istituzionale territoriale, di un Dipartimento dedicato agli stranieri, che,
possedendo la conoscenza di tutte le normative specifiche nazionali relative
all’immigrazione, nonché delle informazioni statistiche, sociologiche, economiche
relative ai flussi migratori che interessano il territorio, rappresenti
• un riferimento certo per informare stranieri e italiani;
• un osservatorio capace di individuare le problematiche del territorio connesse
all’immigrazione ed a progettare efficaci soluzioni;
• il luogo deputato alla produzione, in collegamento con gli Assessorati alle Politiche
Sociali ed al Lavoro, di azioni di intervento mirate, implementando i servizi esistenti
o creandone di nuovi.
Assenza di politiche per l’immigrazione complete, coerenti e coordinate, atte a :
 migliorare le condizioni di vita degli stranieri, spesso disagiate;
 prevenire situazioni di marginalizzazione e conflittualità con i nativi;
 promuovere l’integrazione culturale per una comune crescita individuale e sociale di
stranieri e nativi.
DESCRIZIONE DEL
PROBLEMA
Eventuali integrazioni alla descrizione del problema (dati quantitativi e qualitativi).
DA
 Stranieri residenti al 31.12.2004 a
AFFRONTARE
- Nichelino: n. 1321, di cui n. 56 comunitari e n. 1265 extracomunitari;
- None:
n. 192, di cui n. 12 comunitari e n. 180 extracomunitari;
- Vinovo:
n. 280, di cui n. 24 comunitari e n. 256 extracomunitari;
- Candiolo: n. 83, di cui n. 7 comunitari e n. 76 extracomunitari;
 Strutture/servizi pubblici dedicati agli stranieri al 31/12/04 : n. 0 (zero). A partire da
febbraio 2005, e per la durata di un anno, è attivo lo Sportello Informastranieri,
aperto in relazione ad un progetto finanziato dalla Provincia. Lo Sportello è gestito
da tre Associazioni no profit (Abraham, Almaterra e America Latina) e fa capo al
Comune di Nichelino – Assessorato alla Cultura/Pace. A partire da gennaio 2005, in
relazione al medesimo progetto sopra indicato, sono stati avviati presso l’Istituto
Maxwell di Nichelino : n. 1 corso di lingua italiana per adulti stranieri (80 ore) e n. 1
corso di avvicinamento alla intermediazione culturale per giovani stranieri (60 ore).
 Strutture/servizi no profit dedicati agli stranieri al 31/12/04 : n. 1 (Associazione
Abraham – Assistenza materiale agli stranieri indigenti), esistente da oltre 10 anni.
170
Creazione dell’Ufficio Immigrati, dipendente dall’eventuale Assessorato
all’Immigrazione (o da altro Assessorato delegato, ad es. Politiche Sociali), per
:
1
OBIETTIVI
PERSEGUIBILI
IN RAPPORTO AL
PROBLEMA DA
AFFRONTARE
 raccolta di tutta la documentazione normativa relativa all’immigrazione, in
rete con il Ministero, l’Ufficio Immigrazione della Provincia e l’Ufficio
Stranieri del Comune di Torino;
 informazione amministrativa ed espletamento delle pratiche di
competenza;
 analisi dei dati elaborati dall’Osservatorio Territoriale sull’Immigrazione (v.
Obiettivo 2), per la formulazione di progetti mirati integrati, che
costituiscano per il territorio le “politiche per l’immigrazione” attualmente
inesistenti;
 erogazione dei servizi specifici.
Creazione dell’Osservatorio territoriale sull’Immigrazione, per :
2
 la raccolta di informazioni e dati di ordine statistico, sociologico, economico
relativamente alla popolazione straniera residente ed ai flussi migratori che
interessano il Paese, la Regione e la Provincia di Torino, in rete con
l’Osservatorio Regionale sull’Immigrazione e con l’Osservatorio Provinciale
sulla Immigrazione /Progetto Atlante;
 la creazione di una banca dati sull’immigrazione nel nostro territorio, sulla
base di indagini che verranno condotte sul campo in collaborazione con
l’Associazione Abraham, l’anagrafe, le scuole ed i servizi socioassistenziali, per un’analisi approfondita della situazione esistente e delle
problematiche connesse.
Integrazione dello Sportello InformaStranieri nella rete dei servizi comunali
strutturali permanenti, potenziando e dando continuità al progetto “Culture del
Mondo – Un Mondo di Culture” finanziato dalla Provincia per l’anno 2005. Lo
sportello esplica la funzione di :
servizio di informazione diretta a stranieri (e ad italiani in merito a
questioni in rapporto con stranieri) relativamente a normative
sull’immigrazione, organizzazione sociale nazionale, servizi del territorio,
in rete con l’Ufficio Immigrati del Comune e con lo Sportello unico di
segretariato sociale;
 rilevamento delle richieste/esigenze dell’utenza, che, trasmesse
all’Osservatorio di cui all’Obiettivo 2 e da quest’ultimo elaborate,
contribuiranno
all’arricchimento
continuo
della
banca
dati
sull’immigrazione nel territorio.

3
171
Piano di Zona dei Comuni di Nichelino, None,
Vinovo e Candiolo
SCHEDA PER LA PER LA PROGETTAZIONE INTEGRATA
TAVOLO TEMATICO POVERTA’ E IMMIGRAZIONE
DENOMINAZIONE
DELL’ATTIVITA’
DA REALIZZARE
Ufficio Immigrati – Distretto 12
-
DESTINATARI
-
RESPONSABILE
DELL’AZIONE
Le istituzioni, in particolare gli assessorati alle Politiche Sociali, all’Immigrazione, al
Lavoro ed alla Cultura, in sede di formulazione di specifiche politiche attive;
i cittadini stranieri residenti, attivi o in transito sul territorio del distretto;
i cittadini italiani residenti o attivi nel territorio del distretto, che debbano chiarire
questioni, quesiti o problemi in rapporto con immigrati stranieri;
tutti i servizi (pubblici, privati e no-profit) operanti sul territorio;
le aziende e gli esercizi commerciali del territorio.
Le Amministrazioni dei 4 Comuni del Consorzio (Nichelino, None, Vinovo e Candiolo),
che decideranno nello specifico se optare per un Ufficio Immigrati unico per il distretto
ovvero per 4 Uffici Immigrati comunali; all’interno delle Amministrazioni comunali
saranno responsabili gli Assessorati all’Immigrazione, dove presenti, oppure, in
assenza, gli Assessorati alle Politiche Sociali.
•
•
SOGGETTI
COINVOLTI DI CUI •
ALL’ACCORDO DI
•
PROGRAMMA
Soggetti appartenenti al territorio :
Comuni di Nichelino, None, Vinovo e Candiolo – C.I.S.A. 12 - A.S.L. 8 - Carabinieri
di Nichelino - Enti di Istruzione e Formazione - Centri per l’Impiego - Patronati e
Sindacati.
Associazione Abraham – Parrocchie – Ass. caritative dei vari Comuni – Centro di
Aiuto alla Vita.
Soggetti esterni :
Ufficio Immigrazione della Provincia di Torino – Ufficio Stranieri del Comune di
Torino – Questura.
Pastorale dei Migranti della Caritas – SER.MI.G. – Associazioni AlmaTerra ed
AmericaLatina – Comunità religiose di stranieri.
Tale elenco individua tutti i soggetti che attualmente forniscono servizi in tema di
immigrazione e che parrebbe necessario coinvolgere nell’accordo di programma. Si
segnala, tuttavia, che solo una parte dei suddetti soggetti è territoriale; di questi ultimi,
inoltre, alcuni non hanno partecipato ai lavori dei piani di zona e pertanto non si
conosce la reale disponibilità all’inclusione in fase realizzativa da parte degli assenti.
LOCALIZZAZIONE Presso la sede del Comune di Nichelino, definito rappresentativo del Consorzio per le
DELL’ATTIVITA’ Politiche per l’Immigrazione.
172
2005
TEMPISTICA
2006
2007
♦ Definizione delle relazioni specifiche in tema di immigrazione fra i 4
Comuni e fra gli Assessorati di competenza;
♦ Individuazione della sede ed avvio delle attività preparatorie per la
creazione delle competenze specifiche;
♦ Individuazione e formazione degli addetti;
♦ Raccolta di tutta la documentazione normativa relativa all’Immigrazione, in
rete con il Ministero, l’Ufficio Immigrazione della Provincia, l’Ufficio
Stranieri del Comune di Torino e la Questura; creazione di una banca dati
informatizzata;
♦ Creazione di collegamenti telematici con i suddetti soggetti, in modo da
rendere stabile e costante l’aggiornamento delle informazioni;
♦ Individuazione di tutti gli ambiti amministrativi che comportano azioni
specifiche in relazione allo status di cittadino straniero (cittadinanza,
residenza, conversione documenti, titoli di studio esteri, gestione di
rapporti famigliari transnazionali e relativi problemi di diritto, ecc.); raccolta
di documentazione e modulistica;
♦ Creazione della rete territoriale dei servizi agli immigrati, che vedrà attivi i
servizi sociali pubblici ed il terzo settore (associazioni del territorio e di
Torino); creazione di rete telematica per la trasmissione delle informazioni
ai vari servizi;
♦ Avvio della collaborazione con il nascente Osservatorio territoriale
sull’Immigrazione, di cui alla scheda successiva, e con lo Sportello
Informastranieri.
♦ Apertura al pubblico dell’Ufficio Immigrati (definizione di orari e modalità di
servizio);
♦ Informazione e promozione del servizio;
♦ Preparazione di una Guida alla Cittadinanza ed ai Servizi del territorio per
Stranieri;
♦ Avvio dell’attività di analisi dei dati elaborati dall’Osservatorio territoriale
sull’Immigrazione;
♦ Avvio dell’attività di produzione di Politiche per l’Immigrazione, mediante la
progettazione di interventi mirati integrati in risposta alle problematiche
emerse dall’analisi dei dati di cui al punto precedente ed in collaborazione
con i diversi soggetti coinvolti;
♦ Avvio della realizzazione degli interventi più urgenti, da parte delle
Amministrazione comunali in collaborazione con la rete di soggetti dedicati;
Valutazione dell’andamento dell’attività, messa a punto delle metodologie di
lavoro, verifica con gli altri soggetti coinvolti.
♦ Adeguamento del servizio al pubblico dell’Ufficio Immigrati, in funzione di
affluenza, tipologia di utenza e di richieste verificate nell’anno precedente;
♦ Periodica regolare analisi dei dati dell’Osservatorio sull’Immigrazione, per
monitorare costantemente le situazioni problematiche e verificare l’efficacia
degli interventi;
♦ Prosecuzione dell’attività di progettazione di interventi mirati; assistenza
alla messa in opera dei progetti da parte di istituzioni e/o altri soggetti;
♦ Aggiornamento continuo della documentazione normativa generale e
specifica (nazionale e territoriale).
173
PERSONALE

n. 1 responsabile dell’Ufficio Immigrati, per coordinare sia le attività interne che
quelle dedicate al pubblico, e per progettare, insieme ai vari soggetti coinvolti, gli
interventi mirati;
n. 1 operatore, adeguatamente formato, per la raccolta delle informazioni relative
alla normativa sull’immigrazione e per l’elaborazione dei dati dell’Osservatorio
territoriale sull’Immigrazione;
 n. 1 addetto amministrativo per la gestione e il presidio dello sportello aperto al
pubblico (per l’orario di apertura del medesimo);
 supporto di n. 1 mediatore culturale, per l’attività con il pubblico.

RISORSE
NECESSARIE
ALLA
REALIZZAZIONE
Le risorse potranno essere individuate all’interno di strutture/servizi esistenti in relazione
a una loro riorganizzazione.
FORMAZIONE PERSONALE
Completamento delle competenze del personale mediante auto-formazione presso
Dipartimenti Universitari e Presidenza del Consiglio dei Ministri, I.S.TA.T., Regione,
Provincia e Comune di Torino.
In casi particolarmente complessi si può prevedere la necessità di interpellare
consulenti specializzati o tutor provenienti da progetti specialistici già avviati.
STRUMENTALI E LOGISTICHE
Individuazione di una sede attrezzata uso ufficio (computer, telefono, fax) per n. 3
postazioni di lavoro, di cui 1 adibita al ricevimento del pubblico.
La scelta della sede avverrà in funzione dell’ottimizzazione delle risorse strutturali già
esistenti.
FINANZIARIE
Costo del personale, dell’attrezzatura e dei materiali di consumo.
Reperimento di finanziamenti tramite contributi pubblici locali (regionali, provinciali e
comunali) ed eventuali finanziamenti comunitari.
“Filosofia di fondo” :
♦ presa di coscienza della necessità di conoscere e gestire a livello istituzionale ed in
ambito territoriale il fenomeno dell’immigrazione, fino ad ora trascurato, nelle sue
varie implicazioni (legali, sociali, culturali);
♦ creare condizioni che, nel pieno rispetto della dignità di ogni persona (nativa come
straniera), consentano una reale integrazione degli immigrati nel tessuto sociale del
territorio, con l’obiettivo primario di un miglioramento delle condizioni di vita degli
stranieri disagiati e della prevenzione di situazioni di marginalizzazione e di
scontro, possibili cause di compromissione della convivenza civile.
Modalità di attuazione :
a) possesso di informazione chiara, certa e tempestiva su tutti gli aspetti normativi
legati all’immigrazione straniera, così come della realtà territoriale, in modo che
l’istituzione pubblica, con piena consapevolezza dell’argomento, possa essere un
riferimento certo per i cittadini e per gli operatori dei servizi;
MODALITA' DI
ATTUAZIONE
b) definizione di Politiche per l’Immigrazione che, tenendo conto delle situazioni
concrete di disagio e di problematicità, producano azioni praticabili ed efficaci nel
raggiungimento degli obiettivi.
Criteri/ aspetti
da considerare
Risorse presenti sul territorio:
nella progettazione - Associazione Abraham, come soggetto attivo nell’assistenza a stranieri e come
tramite con la Pastorale dei Migranti della Caritas e con il SER.MI.G.;
- Istituti Maxwell e IAL, attivi nell’istruzione linguistica per stranieri e nella formazione
di mediatori culturali;
- Sportello InformaStranieri (per il quale vedi alla scheda seguente), presso cui
174
-
operano mediatori culturali, in possesso di primi elementi di informazione
sull’immigrazione (non ancora completi e strutturati);
Ufficio Anagrafe del Comune di Nichelino, collegato in rete con la Questura;
Rete costituitasi (fra l’Ufficio cultura del Comune di Nichelino, alcuni operatori del
CISA12, il Consultorio femminile dell’ASL, le associazioni culturali AlmaTerra ed
AmericaLatina) a seguito dei Progetti “www.prodonna” e “Nascere”;
CISA 12, soggetto erogatore dei servizi sociali per il territorio, attualmente privo di
servizi specifici dedicati a stranieri;
ASL 8, soggetto erogatore dei servizi sanitari, attualmente dotato di un servizio
dedicato a donne straniere in gravidanza (limitatamente allo spazio del progetto
“Nascere”).
Tempi e modi di realizzazione della valutazione e del monitoraggio del progetto:
Creazione di un modello di pianificazione del progetto, con esatta definizione di:
MONITORAGGIO E • tempi di realizzazione delle diverse fasi del progetto;
• indicatori di risultato, in riferimento agli obiettivi prestabiliti;
CONTROLLO
• momenti di verifica dei risultati attesi di cui sopra, in termini di realizzazione e di
efficacia.
Saranno coinvolti nella valutazione e nel monitoraggio del progetto tutti i soggetti attivi
nella progettazione e nella realizzazione del medesimo, attraverso riunioni periodiche
(con cadenza da definire), ed eventuale supervisione da parte di un soggetto super
partes esterno al territorio (Regione, Provincia).
175
Piano di Zona dei Comuni di Nichelino, None,
Vinovo e Candiolo
SCHEDA PER LA PER LA PROGETTAZIONE INTEGRATA
TAVOLO TEMATICO POVERTA’ E IMMIGRAZIONE
DENOMINAZIONE
DELL’ATTIVITA’
DA REALIZZARE
Osservatorio territoriale sull’Immigrazione - Distretto 12.
DESTINATARI
RESPONSABILE
DELL’AZIONE
SOGGETTI
COINVOLTI DI CUI
ALL’ACCORDO DI
PROGRAMMA
-
Le istituzioni, in particolare gli Assessorati alle Politiche Sociali, all’Immigrazione, al
Lavoro ed alla Cultura, in sede di formulazione di specifiche politiche attive;
L’Ufficio Immigrati – Distretto 12;
Tutti i servizi (pubblici, privati e no-profit) operanti sul territorio.
Assessorati all’Immigrazione, Ufficio immigrati; Associazione Abraham.
Soggetti appartenenti al territorio:
 Comuni di Nichelino, None, Vinovo e Candiolo – C.I.S.A. 12 - A.S.L. 8 Carabinieri di Nichelino - Enti di Istruzione e Formazione;
 Associazione Abraham – Parrocchie – Associazioni caritative dei vari Comuni.
Soggetti esterni:
 Ufficio Immigrazione della Provincia di Torino – Ufficio Stranieri del Comune di
Torino – Questura – Osservatori regionale e provinciale sull’immigrazione –
Università degli Studi, Dipartimenti di Sociologia e Antropologia.
 Pastorale dei Migranti della Caritas.
Tale elenco individua tutti i soggetti che parrebbe necessario coinvolgere nell’accordo di
programma. Si segnala, tuttavia, che solo una parte dei suddetti soggetti ha partecipato
ai lavori dei piani di zona e pertanto non si conosce la reale disponibilità all’inclusione
in fase realizzativa da parte degli assenti.
LOCALIZZAZIONE Presso la sede del Comune di Nichelino, definito rappresentativo del Consorzio per le
DELL’ATTIVITA’ Politiche per l’Immigrazione nel Distretto 12, possibilmente in struttura adiacente o
condivisa con l’Ufficio immigrati.
176


Creazione della struttura “Osservatorio territoriale sull’Immigrazione”,
con un’azione di coordinamento fra i diversi operatori sociali per la
costituzione di una rete strutturata e permanente di tutti i servizi che si
occupano degli immigrati (seppure aperta ad eventuali nuovi partner);
Raccolta, da parte dell’Osservatorio, di informazioni e dati di ordine
statistico, sociologico, economico relativamente alla popolazione straniera
residente ed ai flussi migratori che interessano il Paese, la Regione e la
Provincia di Torino, in rete con l’Osservatorio Regionale sull’Immigrazione
e con l’Osservatorio Provinciale sulla Immigrazione/ Progetto Atlante;
indagine conoscitiva, dunque, che metta in evidenza sia i dati quantitativi
relativi agli immigrati del territorio, sia i fattori che causano e determinano il
fenomeno dell’immigrazione relativamente alle sue diverse cause;
Elaborazione e sistematizzazione dei dati dei Comuni aderenti, in accordo
con la Prefettura;
Creazione di una banca dati sull’immigrazione nel nostro territorio, sulla
base di indagini che verranno condotte sul campo in collaborazione con
l’Associazione Abraham, l’anagrafe, le scuole ed i servizi socioassistenziali, per un’analisi approfondita della situazione esistente e delle
problematiche connesse;
Monitoraggio di rilevazione delle politiche regionali e locali, in particolare
degli interventi a favore di persone immigrate nel campo della formazione
professionale e dell’inserimento lavorativo, della presenza di stranieri nel
sistema scolastico, del ricorso degli stranieri alle prestazioni sanitarie;
Monitoraggio dei livelli di integrazione sociale degli immigrati e della
sostenibilità sociale dei flussi di immigrazione;
Analisi dell’attuale utenza dei servizi del territorio;
Rapporto annuale.


Funzionamento a regime dell’Osservatorio;
Rapporto annuale.



Verifica e controllo del buon funzionamento del sistema di rilevazione dati;
Attività di miglioramento continuo;
Rapporto annuale.


2005


TEMPISTICA


2006
2007
177
PERSONALE
n. 1 Responsabile dell’Osservatorio territoriale sull’immigrazione;
n. 1 Addetto alla segreteria.
Le risorse potranno essere individuate all’interno di strutture/servizi esistenti in relazione
a una loro riorganizzazione. Risulta fondamentale, in ogni caso, la definizione puntuale
e formale delle funzioni dell’addetto all’Osservatorio e del tempo-lavoro da dedicare,
indipendentemente dal suo innesto su strutture o incarichi preesistenti.
FORMAZIONE PERSONALE
RISORSE
NECESSARIE
ALLA
REALIZZAZIONE
Completamento delle competenze del personale mediante auto-formazione presso
Dipartimenti Universitari e Presidenza del Consiglio dei Ministri, I.S.TA.T., Regione,
Provincia e Comune di Torino.
In casi particolarmente complessi si può prevedere la necessità di interpellare
consulenti specializzati o tutor provenienti da progetti specialistici già avviati.
STRUMENTALI E LOGISTICHE
Individuazione di una sede attrezzata uso ufficio (computer, telefono, fax) per n. 2
postazioni di lavoro.
La scelta della sede avverrà in funzione dell’ottimizzazione delle risorse strutturali già
esistenti.
FINANZIARIE
Costo del personale, dell’attrezzatura e dei materiali di consumo.
Reperimento di finanziamenti tramite contributi pubblici locali (regionali, provinciali e
comunali) ed eventuali finanziamenti comunitari.
Filosofia di fondo:


MODALITA’ DI
ATTUAZIONE
Criteri/aspetti da
considerare nella
progettazione
L’Osservatorio è un importante strumento per studiare da vicino, con l’elaborazione
minuziosa di dati e statistiche, il complesso fenomeno dell’immigrazione. Per
conseguire risultati ottimali dovrà stringere ed attuare forme esplicite di raccordo
con tutti i servizi del territorio.
Presa di coscienza della necessità di conoscere e gestire a livello istituzionale ed in
ambito territoriale il fenomeno dell’immigrazione, fino ad ora trascurato, nelle sue
varie implicazioni (legali, sociali, culturali);
Modalità di attuazione:

Possesso di informazione chiara, certa e tempestiva sulla realtà territoriale
relativamente agli stranieri, in modo che l’istituzione pubblica possa avere piena
consapevolezza dell’argomento e quindi diventare un riferimento certo per gli
stranieri, per i cittadini e per gli operatori dei servizi;
Risorse presenti sul territorio:
-
Ufficio Anagrafe del Comune di Nichelino, collegato in rete con la Questura;
Sportello InformaStranieri (per il quale vedi alla scheda seguente), presso cui
operano mediatori culturali, in possesso di primi elementi di informazione
sull’immigrazione (non ancora completi e strutturati);
Associazione Abraham, come soggetto attivo nell’assistenza a stranieri e come
178
-
-
tramite con la Pastorale dei Migranti della Caritas e con il SER.MI.G.;
Istituti Maxwell e IAL, attivi nell’istruzione linguistica per stranieri e nella formazione
di mediatori culturali; altri Enti di istruzione e Formazione;
Rete costituitasi (fra l’Ufficio cultura del Comune di Nichelino, alcuni operatori del
CISA12, il Consultorio femminile dell’ASL, le associazioni culturali AlmaTerra ed
AmericaLatina) a seguito dei Progetti “www.prodonna” e “Nascere”;
CISA 12, soggetto erogatore dei servizi sociali per il territorio, attualmente privo di
servizi specifici dedicati a stranieri;
ASL 8, soggetto erogatore dei servizi sanitari, attualmente dotato di un servizio
dedicato a donne straniere in gravidanza (limitatamente allo spazio del progetto
“Nascere”);
Patronati e Sindacati.
Tempi e modi di realizzazione della valutazione e del monitoraggio del progetto.
MONITORAGGIO E
Creazione di un modello di pianificazione del progetto, con esatta definizione di:
CONTROLLO
• tempi di realizzazione delle diverse fasi del progetto;
• indicatori di risultato, in riferimento agli obiettivi pre-stabiliti;
• momenti di verifica dei risultati attesi di cui sopra, in termini di realizzazione e di
efficacia.
Saranno coinvolti nella valutazione e nel monitoraggio del progetto tutti i soggetti attivi
nella progettazione e nella realizzazione del medesimo, attraverso riunioni periodiche
(con cadenza da definire), ed eventuale supervisione da parte di un soggetto super
partes esterno al territorio (Regione, Provincia).
179
Piano di Zona dei Comuni di Nichelino, None,
Vinovo e Candiolo
SCHEDA PER LA PER LA PROGETTAZIONE INTEGRATA
TAVOLO TEMATICO POVERTA’ E IMMIGRAZIONE
DENOMINAZIONE
DELL’ATTIVITA’
DA REALIZZARE
DESTINATARI
RESPONSABILE
DELL’AZIONE
Sportello InformaStranieri – Distretto 12
-
Stranieri residenti, attivi o in transito nel territorio del Distretto 12;
Cittadini italiani, residenti nei 4 comuni del territorio, in rapporto con stranieri;
Aziende ed operatori commerciali del territorio in rapporto con stranieri;
Servizi del territorio.
Ufficio Immigrati del Consorzio dei 4 Comuni.
180
•
SOGGETTI
COINVOLTI DI CUI
ALL’ACCORDO DI •
PROGRAMMA
Assessorati all’Immigrazione ed alla Cultura dei Comuni di Nichelino, None, Vinovo
e Candiolo – C.I.S.A. 12 - Enti di Istruzione e Formazione
Associazioni Abraham, AmericaLatina ed AlmaTerra
LOCALIZZAZIONE L’attuale sede dello Sportello, presso l’InformaGiovani di Nichelino.
DELL’ATTIVITA’
181
2005
-
-
TEMPISTICA
-
2006
-
Verifica del funzionamento dell’attività e della sua efficacia;
Progettazione e realizzazione di dibattiti/incontri/spettacoli finalizzati
all’integrazione culturale fra stranieri e nativi;
-
Ampliamento ulteriore dell’orario di apertura al pubblico, in funzione
dell’utenza;
Prosecuzione delle attività di cui all’anno precedente.
2007
Trasformazione dello status attuale dello sportello, da linea d’azione del
progetto annuale “Culture del Mondo – Un Mondo di Culture” in servizio
strutturale istituzionale permanente;
Definizione degli incarichi/responsabilità, nell’ottica della strutturazione
definitiva dello sportello;
Definizione delle procedure di lavoro, attualmente in fase di
sperimentazione;
Creazione della banca-dati informatizzata con le informazioni complete
relative alle varie tematiche sull’immigrazione, in collaborazione con
l’Ufficio Immigrati e con le Associazioni AlmaTerra e AmericaLatina;
Collegamento in rete con i servizi del territorio (in particolare con lo
Sportello unico di Segretariato Sociale; poi con : CISA12, ASL8, Anagrafe
di Nichelino, Enti di Istruzione e Formazione, CPI, Carabinieri, Abraham,
CAV, altre Associazioni di volontariato del territorio ecc.) e della
Provincia (Questura, Servizi ISI, ambulatori medici dedicati a stranieri Ospedale Amedeo di Savoia, SER.MI.G.), luoghi di culto, centri di prima
accoglienza, Caritas Migranti, SER.MI.G., ecc.);
Produzione di materiali informativi e loro distribuzione sia agli utenti dello
sportello che agli altri servizi del territorio;
Ampliamento dell’orario di apertura al pubblico (attualmente limitato a 6
ore alla settimana);
Gestione delle schede rilevamento dati sull’utenza e trasmissione dei
relativi dati elaborati all’Osservatorio territoriale sull’Immigrazione;
Promozione di corsi di alfabetizzazione e di formazione, in collaborazione
con gli Enti di Istruzione e Formazione del territorio;
Progettazione e realizzazione di incontri specialistici su tematiche di
particolare interesse (salute, lavoro, famiglia, ecc.).
-
Incremento dell’attività di progettazione e realizzazione di incontri
specialistici e di dibattiti/incontri/spettacoli;
Allargamento della rete di servizi e associazioni specifici dedicati a
stranieri.
Verifica.
182
RISORSE
NECESSARIE
ALLA
REALIZZAZIONE
PERSONALE
n. 1 responsabile dello sportello;
n. 2 mediatrici/mediatori culturali di area differente, adeguatamente addestrate/i sui
servizi del territorio.
FORMAZIONE PERSONALE
RISORSE
NECESSARIE
ALLA
REALIZZAZIONE
Il responsabile dello sportello dovrà essere in possesso sia di capacità organizzative
che di conoscenze specifiche del fenomeno immigrazione.
I mediatori culturali dovranno essere in possesso di adeguato titolo conseguito in
strutture riconosciute; dovranno ricevere inoltre l’addestramento specifico per quanto
riguarda la realtà territoriale del distretto (ad opera di : CISA12, Sportello unico di
Segretariato Sociale, ASL8, CPI, Istituti di Istruzione e Formazione, InformaGiovani,
Abraham , ecc.).
Si prevedono periodici incontri formativi con specialisti per tematiche particolari.
STRUMENTALI E LOGISTICHE
Adeguamento dell’attuale sistemazione, con dotazione di n. 1 postazione PC specifica
e arredo per archiviazione riservata della documentazione (mobile chiuso per rispetto
norme privacy), riutilizzando risorse già esistenti.
FINANZIARIE
Costo del personale;
n. 1 PC.
-
MODALITA' DI
ATTUAZIONE
Criteri/ aspetti
da considerare
nella progettazione
“Filosofia di fondo” :
fornire un servizio efficiente ed aggiornato di prima informazione, per agevolare
l’integrazione degli stranieri nel tessuto sociale del territorio, offrendo loro un
orientamento sia nella complessa normativa sull’immigrazione sia nell’utilizzo dei
servizi;
fornire agli stranieri percorsi corretti ed il più possibile agevoli per affrontare disagi e
difficoltà legati all’immigrazione;
fornire agli italiani informazioni e supporto, sia normativo che culturale, nella
gestione di rapporti con stranieri, in modo da abbattere il più possibile le differenze
e le diffidenze.
Tempi e modi di realizzazione della valutazione e del monitoraggio del progetto:
Creazione di un modello di pianificazione del progetto, con esatta definizione di:
• tempi di realizzazione delle diverse fasi del progetto;
MONITORAGGIO E • indicatori di risultato, in riferimento agli obiettivi prestabiliti;
• momenti di verifica dei risultati attesi di cui sopra, in termini di realizzazione e di
CONTROLLO
efficacia.
Saranno coinvolti nella valutazione e nel monitoraggio del progetto tutti i soggetti attivi
nella progettazione e nella realizzazione del medesimo, attraverso riunioni periodiche
(con cadenza da definire), ed eventuale supervisione da parte di un soggetto super
partes esterno al territorio.
183
Piano di Zona dei Comuni di Nichelino, None,
Vinovo e Candiolo
INDIRIZZI PER LA PROGETTAZIONE INTEGRATA - SCHEDA PER LA DEFINIZIONE DEGLI OBIETTIVI
PERSEGUIBILI
TAVOLO TEMATICO:
Contrasto alla povertà – Immigrazione.
PRIORITA' TRASVERSALE:
Promozione di politiche che agevolino l’accesso a
indigenti e immigrati ad abitazioni ad affitti contenuti.
1. Attuare una politica strutturale sulla casa, abbandonando
quella dell’emergenza/assistenza.
2. Agevolare fiscalmente i proprietari che sono disposti ad
affittare a canone concordato.
3. Aumentare il fondo per il sostegno alla locazione.
4. Concedere a cooperative edilizie, da parte dei comuni, di aree
per la costruzione di alloggi ad affitto convenzionato.
5. Destinazione di alloggi per affitti agevolati da parte di società
in convenzione.
Condurre una politica che agevoli l’accesso a indigenti e immigrati ad abitazioni ad affitti
contenuti.
DESCRIZIONE DEL
PROBLEMA
DA
AFFRONTARE
1.
Scarsa disponibilità di alloggi a canoni accessibili sul libero mercato.
2.
Difficoltà di reperimento di alloggi da parte di nuclei extracomunitari per diffidenza, anche se
hanno un reddito da lavoro dipendente.
3.
Diminuisce di anno in anno il fondo per il sostegno alla locazione.
4.
L’edilizia residenziale pubblica copre una percentuale minima.
5.
Gli affitti a canone concordato sono una percentuale minima. Gli affitti a canone libero
superano il 40% del reddito degli inquilini.
6.
Aumentano di conseguenza gli sfratti per morosità.
1
OBIETTIVI
Attuare
una
politica
dell’emergenza/assistenza.
strutturale
sulla
casa,
abbandonando
quella
Agevolare fiscalmente i proprietari che sono disposti ad affittare a canone concordato.
PERSEGUIBILI
2
IN RAPPORTO AL
PROBLEMA DA
AFFRONTARE
3
Aumentare il fondo per il sostegno alla locazione.
4
Concedere a cooperative edilizie, da parte dei comuni, aree per la costruzione di
alloggi ad affitto convenzionato.
5
Destinazione di alloggi per affitti agevolati da parte di società in convenzione.
184
Scarica

Piano di Zona