Sommario
mese di Novembre 2007
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'SOLENNITÀ' DI TUTTI I SANTI
ore 15.00 Preghiera/Process. Camposanto
COMMEMORAZIONE FEDELI DEFUNTI
ore 10.00-14.30 Messa al Camposanto
ore 16.30 Primo Venerdì: adorazione defunti
ore 6.30 Peregrinatio a Stella Maris
ore 14.30 Messa al Camposanto
ore 11.00 S. Messa Caduti al Camposanto
ore 14.30 Messa al Camposanto
ore 20.30 Adorazione per i defunti
ore 14.30 Messa al Camposanto
ore 21.00 Genitori Prima Confessione
ore 14.30 Messa al Camposanto
ore 21.00 Gruppi Caritativi
ore 14.30 Messa al Camposanto
ore 20.30 SCUOLA VICARIALE Catechisti
ore 14.30 Messa al Camposanto
ore 16.30 Catechesi adulti
ore 18.00 Gruppo per Confessioni
ore 21.00 Preparazione Battesimi
Raccolta san Martino oggi e domani
SAN MARTINO DI TOURS
Incontro Dioc. Catechisti a Chiuduno
ore 21.00 Coro Castello e orch. Cantelli
ore 20.30 Adorazione
ore 21.00 Genitori Cresimandi
ore 20.30 Catechisti/catechesi
ore 14.30 Gruppo elementari Confessioni
ore 21.00 Redazione PORTO
ore 16.30 Catechesi Adulti
ore 18.00 Gruppo per Confessioni
ore 20.30 Scuola Preghiera in Seminario
ore 21.00 CPAE
ore 19.30 VESCOVO: S. Messa,
Consegna decreti
ore 11.00 Battesimi Comunitari
ore 20.30 Adorazione
ore 21.00 Genitori Prima Comunione
ore 20.00 Ufficio Comunitario
ore 21.00 Gruppo Missionario
ore 14.30 Gruppo elementari Confessioni
ore 20.30 SCUOLA VICARIALE Catechisti
ore 16.30 Catechesi Adulti
ore 18.00 Gruppo per Confessioni
ore 20.30 Animatori G. familiari preghiera
Cristo Re dell'Universo - Ragazzi in seminario
ore 16.00 Associazione S.Rosario
ore 20.30 Adorazione
ore 20.30 Consiglio Pastorale Parrocchiale
ore 20.30 Catechisti/catechesi
ore 14.30 Gruppo elementari Confessioni
ore 20.30 Consiglio Pastorale Vicariale
ore 16.30 Catechesi Adulti
ore 18.00 Gruppo per Confessioni
ore 21.00 Asemblea parrocchiale
Il prossimo numero sarà in distribuzione dal 30 novembre. La
Redazione raccomanda la consegna degli articoli in formato word e
delle immagini in formato Jpeg, entro e non oltre sabato 10 novembre 2007. Il materiale pervenuto oltre il limite stabilito non potrà
essere pubblicato se non nel mese successivo. Grazie per la collaborazione.
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Calendario parrocchiale
Editoriale: Il Sinodo inizia ora
Assemblea aperta a tutti
Don Salvoldi: Dio ricco di misericordia
Chiesa universale
Chiesa diocesana
Santa Teresa di Lisieux
Un gesto di solidarietà
Le attività di ottobre del Gruppo Missionario
La preghiera in famiglia, scuola di vita
Il Porto in visita alle 180 perle dell’Asilo
Riceviamo e pubblichiamo
Nucleo Protezione Civile A.N.A.
Zainetti stracolmi
Troneo di Bridge
Associazione Anziani e Pensionati
Marinai: Estate a gonfie vele
Attività dellA.S.D. Judo Sarnico
Rassegna teatrale Sarnék che grégna
Kiwanis del Sebino
Gruppo Scout
Dal Comune
Fotocronaca
Anagrafe parrocchiale
Orario Sante Messe
Festivo
8.00-9.30-11.00-18.00-20.00
Feriale
8.00-16.00-20.00-7.00 (Ospedale)
Vigilia di Festa
16 (Casa di Riposo) - 20 (Parrocchia)
Numeri utili
NUMERI DI TELEFONO
Parrocchia
035 910056
don Luciano
348 9049113
Oratorio
035 912078
don Loris
328 3932361
Bellini don Gianni 035 913672
Centro Pr. Ascolto 035 910916
Sacristia
035 914041
Sala Giochi-Meulì 035 912107
Sala Junior
035 910916
Sala Junior(Picco) 380 7240316
Centro Quader
035 912420
Centro Famiglia
035 911252
Casa di Riposo
035 911385
Il Battello
035 914421
Carabinieri Sarnico 035 910031
Emergenza sanitaria118
Guardia Medica
035 914553
Ospedale Sarnico 035 306 2111
Sito Parrocchiale:
www.parrocchiasarnico.it
E-mail Redazione IL PORTO:
[email protected]
E-mail Parroco:
[email protected]
E-mail don Loris:
[email protected]
Conto Corrente Postale Parrocchia:
N. 49089303
Direttore responsabile: GIUSEPPE VALLI - Redazione e amministrazione: don LUCIANO RAVASIO
Casa parrocchiale: Tel. 035 910 056 - Autorizzazione Tribunale di Bergamo n. 1 del 14.01.1971
Stampa: Tipografia Sebina Sarnico - Hanno collaborato: don Luciano Ravasio, don Loris Fumagalli, don G.
Bellini, A. Belussi, L. Cuni, M. Dometti (CIVIS), G. Franco Gaspari, D. Giudici, P. Gusmini, S. Marini, R. Modina, G.
Schivardi - Progetto grafico: Studio Példy - Ufficio abbonamenti: Segreteria Casa parrocchiale - Tel. 035 910
056 - Inserzioni pubblicitarie: Tipografia Sebina Sarnico - Tel. 035 910 292 - Foto di copertina: Silvano Marini
Comunità
Editoriale
a cura di don LUCIANO RAVASIO
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Il Sinodo inizia ora
Splende il sole di nuovo e ogni mattino mi apre allo stupore di una
giornata speciale. È un anno eccezionale questo, continuo a dire,
ma in cosa consiste questa specialità? È un anno in cui riceviamo
i decreti del Sinodo che è come il nuovo sole della nostra giornata; ci fa vedere le stesse cose con una luce e un calore diverso.
Attorno al campanile la nostra vita scorre ancora come prima, ma
siamo chiamati a dare una luce e un calore rinnovati, per gustare questa giornata come fosse unica e irripetibile.
Mi ha sempre turbato la domanda che Gesù pose ai suoi contemporanei: “Ma il Figlio dell’Uomo, quando verrà, troverà ancora la
fede sulla terra?”. Forse troverà una serie di pratiche religiose
impegnati come siamo a diffondere sacramenti e Messe a tutti gli
orari e in tutti i posti, ma la fede è un atteggiamento interiore con
cui noi affrontiamo insieme a Gesù Cristo ogni momento, ogni
scelta, ogni sentimento di vita. Allora sento, respiro, parlo con uno
stile che solo Dio ci può dare. Allora amo la mia famiglia e i miei
fratelli, non semplicemente con criteri terreni, ma perché ho
incontrato un amore più grande in Gesù Cristo: urge “conoscere,
amare, servire” come diceva già il vecchio Catechismo di San Pio
X. Aprirci in modo nuovo a Lui è dovere sacrosanto di ogni genitore ed educatore. La mancanza di questo può essere segno di
miopia e di grave omissione (lo dice anche il Card. Tettamanzi)
Allora ciascuno deve interrogarsi.
Cosa chiedo alla Chiesa?
Dalla chiesa mi aspetto che mi aiuti a essere e a comportarmi da
cristiano o semplicemente che mi offra dei servizi? Questa è la
domanda fondamentale attorno alla quale ruota ogni decreto del
Sinodo, che si è concluso a Bergamo con una solenne concelebrazione presieduta dal nostro Vescovo Mons. Roberto Amadei, lo
scorso 27 ottobre, nella Chiesa Ipogea del Seminario. Ma a ben
pensarci è la responsabilità che è affidata a ciascuno il giorno del
proprio Battesimo. Cosa è il Battesimo? E’ il sacramento che ci
inserisce nella vita della Chiesa e ci fa cristiani. Ottima risposta!
Allora è chiaro che questa comunità non ha il compito di elargire
servizi come fosse una “indulgentia s.p.a.” che assicura all’occorrenza anche il benestare di Dio, ma che sviluppa una responsabilità condivisa con chi vive la stessa fede e crede nella stessa
proposta che si dice, appunto, cristiana. Questa è la Parrocchia.
Allora noi alla Parrocchia non chiediamo dei servizi, ma con la
Chiesa celebriamo un amore che continuamente rinnova la nostra
vita. Che fortunati i genitori che accompagnano i propri figli per
ricevere qualche sacramento perché hanno un’occasione preziosa: grazie ai lori figli possono sperimentare se davvero vogliono
trasmettere loro solo degli atti sacramentali (si farebbe in fretta a
dare i sacramenti) oppure se a loro interessa educare i propri figli
alla vita cristiana. Ogni genitore dovrebbe interrogarsi su come è
la fede che vuole trasmettere ai propri figli. Se diventa un problema partecipare alla propria formazione, almeno una volta al mese,
cosa si pretende di trasmettere ai propri figli? È un atteggiamento veramente educativo soddisfare prima i propri interessi e caricare i propri figli con sports e hobby tra i più stravaganti? Oggi i
ragazzi rischiano solo di ingolfarsi, non giocano più per liberare il
loro ego con libertà e fantasia; oggi devono avere sempre sul collo
regolamenti, allenatori e adulti con il risultato che chi non ha vere
capacità finisce per essere mortificato. Che belli i campi dell’oratorio sui quali io ho vissuto momenti bellissimi senza grosse organizzazioni! La più bella organizzazione eravamo noi ragazzi che le
inventavamo tutte.
Incominciamo tutti a interrogarci e a parlare non solo degli ultimi
acquisti del calcio-mercato. In fondo amare i ragazzi vuol dire
essere degli adulti ben formati che sanno vivere con molta
responsabilità anche la dimensione formativa della propria vita cristiana. Il Sinodo ci aiuti a vivere in profondità il nostro essere la
Chiesa di Gesù Cristo nell’oggi della storia; è un piccolo oggi, ma
il sole continua a sorgere per dare a tutti luce e speranza.
Comunità
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EVENTO
Un Assemblea
per presentare il progetto di
Un assemblea per illustrare, informare, presentare a tutta la comunità il progetto di restauro per la nostra chiesa parrocchiale.
Da tempo ormai è sotto gli occhi di tutti il degrado costante strutturale e artistico. Ciò comporta una scelta obbligata di intervenire
con estrema urgenza. Tale situazione consente anche una valutazione maturata nel tempo, con la collaborazione di esperti, sia per
quanto riguarda il riscaldamento che l’illuminazione e l’amplifica-
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aperta a tutti
restauro della parrocchiale
zione. Purtroppo dovremo sopportare alcuni disagi dati dall’impossibilità di accedere alla chiesa per le funzioni religiose per un
tempo lungo e sufficiente per tutta la durata dei lavori. Si sta
studiando la soluzione di un ambiente alternativo che possa
ospitare i fedeli per le liturgie.
Certo non sarà possibile ricostruire in toto l’atmosfera tipica di
luogo di culto, ma sappiamo che ciò è in funzione di un grosso
e ideale intervento che porterà a nuovo la nostra prestigiosa
chiesa parrocchiale. Così per informare meglio tutti circa il progetto e le modalità di intervento abbiamo pensato di invitare la
comunità intera
Venerdì 30 novembre
alle ore 21.00
in chiesa parrocchiale
alla presenza di tecnici ed esperti che risponderanno a
qualsiasi dubbio o quesito in merito.
Contiamo sulla massiccia presenza di tutti per poter
essere espressione globale e sentirci uniti di fronte a un
progetto che riguarda la casa in cui ci incontriamo per
essere Chiesa viva! Il Consiglio Parrocchiale Affari Economici
Comunità
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donSALVOLDI
VALENTINO SALVOLDI intervistato da LUCA RE
Dio, ricco di
misericordia
Richard Meier,
Chiesa del Dio Padre Misericordioso,
Tor Tre Teste, Roma,
Luca. Dopo aver analizzato durante questo anno le opere di misericordia corporale, vorrei concludere le
nostre conversazioni rivolgendo lo sguardo a colui che riassume tutte le opere di misericordia, sia quelle corporali come quelle spirituali: Cristo. Egli è venuto al mondo per rivelarci che “Dio è ricco di misericordia, lento
all’ira e grande nell’amore”. Vale la pena parlare di ciò in preparazione al Natale.
Valentino. “Dio ricco di misericordia” è il titolo di una grande enciclica di Giovanni Paolo II, della quale dico solo
due parole, per invitare alla lettura di questo stupendo testo. Il documento pontificio, firmato il 30 novembre 1980,
inizia con queste parole: “Dio ricco di misericordia è colui che Gesù Cristo ci ha rivelato come Padre: proprio il suo
Figlio, in se stesso, ce l’ha manifestato e fatto conoscere”. L’amore misericordioso di Dio, cominciato già “nel
mistero stesso della creazione” e continuato nell’esperienza di tradimento e perdono del popolo ebraico, viene pienamente svelato nel Figlio, Gesù Cristo, nella sua morte e resurrezione. Il figlio della parabola del “padre prodigo”
è visto come immagine dell’ “uomo di tutti i tempi”, cosciente di avere “sciupato” la sua figliolanza, di avere perso
la sua dignità e la verità di sé; i beni perduti vengono restituiti dal Padre al di là di ogni giustizia in un abbraccio
amoroso. “Nella parabola del figlio prodigo non è usato neanche una sola volta il termine giustizia, così come nel
testo originale, non è usato quello di misericordia; tuttavia il rapporto della giustizia con l’amore, che si manifesta
come misericordia, viene con grande precisione inscritto nel contenuto della parabola evangelica. Diviene più palese che l’amore si trasforma in misericordia, quando occorre oltrepassare la precisa norma della giustizia: precisa
e spesso troppo stretta”. Giovanni
Paolo II non si ferma ad una interpretazione dei testi biblici e a una riflessione teologica, ma presenta i risvolti
sociali di questo rapporto fra amore
misericordioso e giustizia. In una
società in cui l’uomo è pieno di paura
e inquietudine per il male sia fisico
che morale, che minaccia direttamente la libertà umana, la coscienza
e la religione, la “giustizia da sola non
basta” a costruire la nuova civiltà dell’amore; occorre permettere a quella
forza più profonda che è l’amore di
plasmare la vita umana nelle sue
varie dimensioni.
Già gli antichi Romani dicevano che
“la giustizia, portata alle sue estreme conseguenze, diventa estremamente ingiusta”. Che cosa ha fatto
Cristo per temperare la giustizia con
l’amore?
Cristo, con un metodo non violento,
è venuto a rivoluzionare la storia del
suo tempo e quella delle future
generazioni. Mi limito ad alcuni
esempi:
- Ha ribaltato il concetto tradizionale
dell’economia: elogiando il fattore
disonesto, che ha dimezzato i beni
che i servi dovevano al loro padrone,
ci ha insegnato che “la disonesta
ricchezza” va usata per creare relazioni giuste e amicali . E’ valida
quell’economia di riconciliazione e
di condivisione proposta ed attuata
da chi si serve del denaro con un’ottica diversa da quella usata dai ricchi (coloro che accumulano beni per
se stessi).
- E’ andato oltre le relazioni parentali: “Chi è mia madre? Chi sono i
miei fratelli?”. “La carne e il sangue
non giovano a nulla”. Formano una
nuova famiglia coloro che ascoltano
la Parola di Dio e si sforzano di metterla in pratica.
- Ha rivoluzionato la morale: dalla
legge all’amore: dal monte Sinai al
monte delle beatitudini.
- Ha rovesciato i criteri di grandezza:
“Gli ultimi saranno i primi”.
- Ha dato un nuovo criterio d’essere
autorità: “Servire è regnare”.
- E’ andato contro corrente dichiarando beati i poveri, i miti (docili
all’ascolto), quelli che piangono perché tarda a manifestarsi il Regno di
Dio sulla terra, quelli che offrono l’altra guancia, quelli che credono nella nonviolenza e
creano la pace accettando la persecuzione.
- Ha parlato dell’illogicità dell’amore: la follia
evangelica basata sulla misericordia, sulla
gratuità, e non sul merito: l’amore si accetta,
non si merita.
- Non ha esitato a mostrare la maledizione
insita nell’uso scorretto della ricchezza: il
ricco epulone ( persona che non ha un nome,
perché nel Vangelo solo i poveri sono chiamati per nome) è sepolto nell’inferno, mentre il
povero Lazzaro è accolto “nel seno di
Abramo”, cioè nella gloria del cielo.
La seconda lettura della messa di mezzanotte a Natale propone una lettera di S.Paolo in
cui si dice che è apparsa sulla terra la grazia,
la bontà e la misericordia del nostro
Salvatore. Come commenteresti questa frase
guardando al presepio?
Comincio con il bue e l’asino: secondo la profezia di Isaia 1,3 il bue e l’asino riconoscono
il loro padrone, gli Israeliti non riconoscono il
loro Signore. Solo accettando di essere umili
e semplici scopriremo la grandezza della
misericordia di un Dio “che abbatte i potenti
ed innalza gli umili”.
Nella mangiatoia, in Betlemme, città del pane,
è deposto il futuro pane eucaristico, mistero nel quale ogni aspetto della vita cristiana è riassunto: la messa è l’apice e la sintesi della misericordia di Dio verso l’umanità. La stella è simbolo della
fede che ci attrae verso colui che è mite e umile di cuore. Maria è l’espressione più bella dell’umanità che genera il Salvatore dal quale riceve pienezza di vita. Giuseppe assurge a prototipo della
paternità, perché ciò che rende genitore non è tanto lo sperma, quanto quella Parola che i Padri
della Chiesa accostavano sempre alla qualifica di forma vitale: “Logos spermaticos”. Il pastore:
immagine del peccatore, perché maledetto dal fatto di non avere una fissa dimora, di dover vivere come le bestie, di essere povero, privo cioè di quella benedizione che stoltamente Israele faceva consistere della ricchezza. Lui, il pastore, è il primo beneficiario della misericordia del Signore.
Da queste immagini natalizie e dalle riflessioni sulla misericordia, quali volti daresti all’ “apparire
della grazia” nel prossimo Natale?
Ogni Natale è per ciascuno di noi un invito a rinascere percorrendo queste tappe:
- Fare memoria. Vivere come attuale il fatto che Gesù torna a nascere per noi. Il Natale non è solo
un fatto storico, ma un dono messo a nostra disposizione , un tesoro, una grazia: oggi posso accogliere la misericordia di Dio. Oggi, se voglio, posso diventare santo.
- Far crescere il corpo di Cristo. Aumentare la grazia del Natale: se do spazio a Cristo d’incarnarsi
in me, non solo rinasco come uomo nuovo, ma divento come Cristo. Divento Dio.
- Rinnegare l’empietà, consistente, secondo S.Paolo, nell’ignorare Dio, nel vivere semplicemente
rivolti al presente senza sentire tutto il soave peso dell’eternità, vivere da “adulteri”, cioè da persone che non pongono Dio al primo posto nella loro vita.
- Rinascere in virtù di nuove certezze. Tra queste va messo il fatto che Dio non ci salva togliendoci
la fatica del vivere, ma garantendo che egli cammina con noi, come con i due discepoli di Emmaus.
Ci salva stando accanto a noi e dandoci la gioia di credere nelle sue promesse, che in noi creano
vigilanza, attesa, apertura, speranza…tutte virtù che sfociano nell’amore. Questo quadruplice volto
della grazia ci chiama a pensare come pensa Dio. Tutto il resto è empietà. Ci aiuta ad essere vigilanti, scommettendo su quell’eternità nelle quale c’immerge la notte di Natale. Notte santa nella
quale Dio si fa uomo perché l’uomo si faccia Dio, accettando la sua misericordia.
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Comunità
laCHIESA
Chiesa
universale
Da “L’Avvenire” Quotidiano di ispirazione cattolica
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1 Sydney:
la Croce chiama i giovani rispondono
2 Dall'Italia
a Lourdes la via
A dieci mesi dalla Giornata mondiale della gioventù, iscritti e mobilitazione sopra le della misericordia
attese. Merito anche del simbolo della Gmg e del suo «pellegrinaggio» australiano, iniziato a luglio
In Australia hanno cominciato a scaldarsi una sera d'inverso. Fino ad allora la Wyd non tutti la
prendevano sul serio. Wyd come World Youth Day. Come Giornata mondiale della gioventù. «Ma
davvero saranno in tanti da tutto il mondo?», si sentivano chiedere gli organizzatori. Fino a quella sera. Quando in questa metropoli che sembra un'immensa Disneyland per soli trentenni, molti
lasciarono i bar per vedere cosa accadeva fuori. Era il primo luglio, una serata non troppo fredda
nel non freddo invernale australe. «Tra la baia e i grattaceli alla fine della processione con la Croce
della Gmg c'erano più di ottomila giovani», ricorda ancora sorpreso Jim Hanna, del comitato
australiano per la Wyd di Sydney.
Questo è quello che è accaduto il primo luglio a Sydney, a un anno dall'appuntamento che per
tema ha un versetto che è già un mandato: «Avrete la forza dallo Spirito Santo che scenderà su
di voi e mi sarete testimoni» (At 1,8)
...Non più tardi di due settimane fa gli organizzatori stimavano per l'appuntamento del 15-20
luglio 2008 una presenza di 120, al massimo 150 mila pellegrini, di cui 30 mila dall'Australia
dove su 20 milioni di abitanti i cattolici, pur essendo la comunità più cospicua, superano appena
i 5 milioni.
Ma ora Danny Casey, capo dello staf per Sydney 2008, ha comunicato ufficialmente che a dieci
mesi dalla Gmg «gli australiani iscritti sono già più di 60 mila, che le famiglie ospiteranno almeno 50 mila giovani, e che complessivamente nell'Ippodromo di Randwik, al grande raduno con il
Papa ci saranno almeno mezzo milioni di giovani»
Unitalsi: ben 14 mila
persone al pellegrinaggio
nazionale guidato da
Bagnasco.
Malati volontari insieme
davanti alla Grotta per aprire
l'anno di iniziative che
celebrerà i 150 anni
dalle apparizioni.
Davanti alla Grotta di Bernadette
Soubirous, una scritta, «Lasciatevi
guardare, parlare, amare» che
richiama il vangelo di Giovanni,
ricorda il tema di questo pellegrinaggio, che è quello della penitenza e indica un completo
abbandonarsi e «lasciar fare a
Dio»
«L'aspettativa - auspica infatti
Diella - è che quanto accade a
Lourdes sia rivissuto tutto l'anno.
Questo pellegrinaggio ha un filo
conduttore, che è quello della
penitenza. Chiede che qui a
Lourdes, per il tramite della preghiera, sia lasciato tutto quanto
appesantisce la nostra esistenza».
La presenza del presidente della
Conferenza episcopale italiana,
Angelo Bagnasco, che guiderà i
momenti più importanti del pellegrinaggio è stata vista come un
grande segno di vicinanza da tutti
i volontari dell'Unitalsi. «È per noi
- dice Dielle - la conferma di un
mandato: perseguire la nostra
missione nella Chiesa. Abbiamo
un solo scopo: essere vicini ai
malati e in special modo ai malati poveri».
3 «Europa,
dal Vangelo
un nuovo umanesimo»
Fatima: al via l'incontro dei
presidenti delle Conferenze
episcopali del continente»
«Senza famiglia l'Europa non
ha futuro»
«Senza la Chiesa e i cristiani,
all'Europa mancherebbe il cuore»
Parla in italiano il cardinale Péter
Erdö davanti al primo ministro del
Portogallo - Paese che ha in questi mesi la presidenza di turno
dell'Unione Europea - Josè
Socrates Carvalho.
L'incontro tra il premier e i presidenti delle Conferenze episcopali
europee, guidati dall'arcivescovo
di Esztergom-Budapest, avviene
nella cappella del Patriarcato di
Lisbona.
Il presidente del Ccee - il
Consiglio delle conferenze episcopali d'Europa - ricorda infatti,
« che la Chiesa cattolica respira
con i popoli europei, fa proprie le
gioie, le speranze e le preoccupazioni del continente e ha tanto da
offrire per il suo sviluppo».
Specie in un'epoca «dominata da una cultura che cerca di neutralizzare la presenza cristiana nella
società» aggiungerà poco dopo il cardinale Giovanni Battista Re, Prefetto della Congregazione per
i vescovi.
«All'Europa occorre, un nuovo umanesimo e la Chiesa può dare un grande contributo»
...Gli attacchi alla famiglia sono un attentato al futuro dell'Europa. Perciò da Fatima, dove sono riuniti i 34 presidenti delle Conferenze episcopali del continente, parte un duplice appello. Ai cattolici innanzitutto. A «non rassegnarsi alla mentalità corrente» e, anzi, a «tener viva la consapevolezza della dignità e dell'identità del matrimonio».
E ai politici, affinché «rinforzino questa istituzione preziosa per la società, sostenendone la stabilità, anche per il bene dei figli».
4 A Fatima la luce della Trinità
Il cardinale Bertone ha inaugurato la nuova chiesa del santuario
Nella vigilia del novantesimo anniversario dall'ultima apparizione ai tre pastorelli
migliaia di persone hanno preso parte alla celebrazione con il segretario di Stato inviato dal Pontefice.
L'applauso è lunghissimo. Interminabile. Si interrompe e riprende una, due, tre volte. Saluta il primo
ingresso della statua della Madonna di Fatima nella nuova chiesa, il suo percorso attraverso la lunghissima navata, il suo arrivo di fianco all'altare.
Ingresso trionfale, alla vigilia del 90° anniversario dell'ultima apparizione della Vergine a Giacinto,
Francesco e Lucia nella Cova de Iria, nel giorno in cui la nuova chiesa viene dedicata alla
Santissima Trinità.
Un atto con il quale «il Santuario di Fatima paga il tributo dovuto alla sua Fonte Una e Trina, il suo
tributo di gratitudine alla Santissima Trinità». Il primo atto, s'è svolto nella cappella delle apparizioni, dove il cardinale Bertone, presenti tra gli altri il capo dello stato portoghese Anibal Cavaco Silva
e l'ambasciatore italiano Luca del Balzo, ha portato a tutti i partecipanti il saluto di Benedetto XVI
«che ha voluto mandarmi qui - ha detto - per depositare nel cuore immacolato di Maria un pegno
di gratitudine, di lavoro e adorazione alla Santissima Trinità...Ho obbedito e sono qui a nome del
Santo Padre.»....
«Il cuore immacolato della Vergine Madre, così triste ma pronto a offrirsi come rifugio e cammino
sicuro fino a Dio; la luce della grazia divina, tanta luce che irradia dalle sue mani materne e penetra nel più intimo dell'anima dei pastorelli, facendo loro vedere che quella luce era Dio.... »
«E la stessa grazia - ha concluso - Imploro dalla Vergine per tutti i pellegrini di Fatima che attraverso queste porte entrano in questo tempio che oggi benediciamo e dedichiamo alla Santissima
Trinità».
5 Cattolici in campo per il bene comune
La Settimana sociale a Pistoia e Pisa
Sono passati cent'anni. E i cattolici italiani sono ancora qui. Non a sorvegliare sterili orticelli. Ma a
occuparsi di "bene comune". A costruire storia. Nel nome del Vangelo. Sono a Pistoia, dove nel
1907 iniziò la grande avventura delle Settimane Sociali. E nei giorni successivi a Pisa, dove ancora vive la memoria feconda di Giuseppe Toniolo, economista e sociologo cattolico e, soprattutto,
precursore e guida dell'impegno dei cattolici italiani nelle incandescenze della società, della cultura, della politica.
«Il bene comune oggi: un impegno che viene da lontano». È questo il tema della 45a Settimana
sociale, che chiamerà nelle due città toscane un migliaio di delegati da tutta Italia.
Un appuntamento «nel quale verrà opportunamente messa a fuoco quell'idea di "bene comune"
che è stato uno dei cavalli di battaglia più qualificanti il nostro cattolicesimo sociale, e che nella
dottrina del Concilio Vaticano II, come nel magistero più recente dei Papi, ha trovato una trattazione così illuminante da imporsi come ossatura di ogni successivo sviluppo».
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Comunità
laCHIESA
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dalla
DIOCESI
Da “L’Eco di Bergamo”
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«Non chiudete il Sinodo negli scaffali»
Il vescovo, firmando i documenti ufficiali, ha invitato a rilanciare il suo spirito di apertura verso la società. L'11 ottobre prende il via in diocesi un «anno giovanneo» dedicato alla
figura del Beato Papa Roncoli.
È stato un momento semplice e diretto quello che ha segnato la conclusione del 37° Sinodo. Niente paramenti delle grandi occasioni, niente squilli di tromba o musiche antiche di sottofondo: «Il vescovo lo ha
voluto così, ha detto don Gianluca Marchetti , il segretario - come un atto di solenne semplicità, in un clima
di fraternità». Il testo redatto in cinque copie. Verrà stampato: l'avranno parrocchie e istituti religiosi.
Affidando il Sinodo alla sua Chiesa, monsignor Amadei ha spiegato che ora esso «è nelle mani di ogni credente. Dipende dall'impegno di ognuno di noi la sua traduzione nella vita quotidiana» Si è detto sicuro che
questo Sinodo, «nonostante i suoi limiti, possa essere una buona guida per rispondere adeguatamente alle
domande» che l'uomo d'oggi si pone a proposito della parrocchia. Certo - dice il vescovo - il «libro del
Sinodo» non deve restare tra gli scaffali della biblioteca del parroco, di queste Costituzioni «dev'essere
fatta una lettura personale e comunitaria» Se si vuole che le «riforme» indicate «decollino» saranno necessarie «pazienza, tenacia, fiducia».
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Monsignor Mazza vescovo a Fidenza
Nato a Entratico, dal 1987 è direttore dell'Ufficio pastorale del tempo libero della
Numeri utili
UFFICI COMUNALI
tel. 035 924111 - Fax 035 924165
Uffici amministrativi
(anagrafe, stato civile, leva, elettorale) 035 924126
da lunedì a venerdì
9.00 - 12.30
lunedì martedì giovedì
17.30 - 18.30
Ufficio tecnico - tel. 035 924145
mercoledì venerdì
9.00
-
12.30
Ufficio polizia municipale
tel. 035 924 114 - 335 44846
da lunedì a venerdì
9.00 - 12.30
15.00 - 18.00
Ufficio assistente sociale- tel.035 924 152
lunedì
17.30 - 18.30
mercoledì e giovedì
9.00 - 12.30
Ufficio tributi - tel.035 924 112
lunedi mercoledi venerdì
9.00 - 12.30
giovedì
17.30 - 18.30
Cei. La nomina del Papa
comunicata dalla Santa Sede.
Salgono a 22 i presuli
bergamaschi
Monsignor Carlo Mazza, 65 anni,
nativo di Entratico, attualmente
direttore dell'Ufficio nazionale
pastorale del tempo libero, turismo e sport della Conferenza
Episcopale italiana, è il nuovo
vescovo di Fidenza (provincia di
Parma). Succede a monsignor
Maurizio Galli, che si era ritirato
nel giugno scorso per motivi di
salute. La nomina da parte di
Papa Bendetto XVI, comunicata
ufficialmente dalla Santa Sede, è
stata accolta con gioia nella
Biblioteca Comunale - Tel. 035 912 134
Lun
chiuso
Mar
14.30 - 19.00
Mer
15.00 - 19.00
Gio
9.00 - 12.30
15.00 - 19.00
Ven
15.00 - 19.00
Sab
9.00 - 12.30
15.00 - 17.00
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nostra diocesi, dove il nuovo presule è molto conosciuto. Con la nomina di monsignor Mazza, salgono a 22 i vescovi bergamaschi. E' nato a Entratico il 7 gennaio 1942 . Dopo l'ordinazione
sacerdotale (21 dicembre 1968), viene nominato coadiutore parrocchiale di Credaro (19691971) e poi di Curnasco (1972-'74), quindi parroco di Piazzatorre. Viene chiamato a Roma come
addetto all'Ufficio nazionale pastorale del Turismo della Conferenza episcopale italiana. È laureato in Teologia, Lettere e Pedagogia e ha conseguito il master di Turismo alla Bocconi di Milano.
Ha pubblicato testi di spiritualità e di pastorale del Turismo, collaborando con testate cattoliche.
La voce al telefono tradisce l'emozione del momento «In questo momento dice - mi tornano alla
mente le parole di monsignor Roncalli che in occasione della sua ordinazione episcopale scriveva: "La Chiesa mi vuole vescovo per mandarmi in Bulgaria. Forse sulla mia via mi attendono molte
tribolazioni; Con l'aiuto di Dio mi sento pronto tutto". Ecco, faccio mie queste parole, le sottoscrivo. «Desidero entrare in questa diocesi e servire questa comunità come un umile operaio della
vigna del Signore, per usare le stesse parole di Benedetto XVI. La nostra missione è anzitutto servizio a Dio e alla Chiesa». Monsignor Carlo Mazza, riceverà la consacrazione episcopale sabato
1° dicembre alle 15,30 nella Cattedrale di Fidenza (Parma) Il rito della consacrazione sarà presieduto da Monsignor Roberto Amadei vescovo di Bergamo. Alla solenne liturgia prenderanno
parte anche altri rappresentati del clero di Bergamo e di Parma e soprattutto della Cei.
3
Don Berto e don Giorgio:
le due salme tornano in Bolivia
Viene riesumata, nel cimitero del paese nativo di Vall'Alta di Albino, la salma di monsignor Berto
Nicoli, per lunghi anni missionario in Bolivia. Al cimitero civico di Bergamo, verrà riesumata la salma
di don Giorgio Longo, già direttore del Centro culturale del Conventino. Come loro desiderio, i due
sacerdoti del Patronato San Vincenzo saranno sepolti in terra Boliviana. Monsignor Berto Nicoli verrà
tumulato nel santuario della Madonna di Guadalupe a Melga, nell'arcidiocesi di Cochabamba. Don
Giorgio Longo sarà invece sepolto in una chiesa dedicata a Maria Santissima nella stessa città.
Entrambe le Chiese sono state edificate dai due sacerdoti e molto frequentate dalla popolazione.
«Gesù - ha sottolineato monsignor Amadei, durante l'omelia, prendendo spunto dal vangelo - dice
a ciascuno di noi "Seguimi": questo Vangelo dice il segreto della vita di don Berto». «La gioia di sentirsi amato dal Signore - ha proseguito il vescovo - lo spingeva a donarsi agli altri; il suo è stato un
"sì" che lo ha reso sereno anche negli ultimi momenti della usa vita... Comprendiamo la grandezza
di don Bepo avendo presente il suo "sì" generoso e quotidiano al Signore»
Da Sotto il Monte a Roma festa per Papa Giovanni
Il Calendario liturgico ricorda il Beato Papa Giovanni XXIII in coincidenza con l'anniversario dell'apertura del Concilio Vaticano II. Sotto il Monte, paese natale del Pontefice, si prepara a festeggiare la ricorrenza con una serie di iniziative che culmineranno nella Chiesa parrocchiale dedicata a San Giovanni Battista dove il Vescovo monsignor Amadei, presiederà la Messa concelebrata
da numerosi sacerdoti dell'Isola e del Vicariato.
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«Papa Giovanni ci ha insegnato la via della speranza»
due incontri di preghiera
Il Vescovo a Sotto il Monte apre l'Anno Giovanneo
«Guardiamo al Concilio per impegnarci a realizzare il Sinodo
Un invito a guardare il mondo con speranza, sull'esempio del Beato Giovanni XXIII: è il messaggio rivolto ai fedeli dal Vescovo Amadei a Sotto il Monte per l'apertura dell'anno Giovanneo.
«Papa Giovanni - ha detto nell'omelia monsignor Amadei che ha presieduto la concelebrazione doni anche a noi e alle nostre parrocchie di condividere il suo amore per la realtà odierna, per
tutte le persone; di imitarlo nella capacità di scorgere i molti semi di bene sparsi ovunque dallo
Spirito Santo, anche quando il bene non è secondo le nostre attese» In particolare il vescovo ha
invitato a soffermarsi «sul dono prezioso da lui offerto alla Chiesa e all'umanità: la celebrazione
e l'inizio del Concilio Vaticano II. Ritornare al Concilio per comprenderlo meglio e verificare come
questo dono ha inciso nella nostra vita personale e nell'attività della Parrocchia» Ha quindi ricordato l'importanza di attingere a quanto operato dal Beato Giovanni XXIII «perché ci aiuti a impegnarci a concretizzare il Sinodo, frutto della ricerca comune dei modi più opportuni per tradurre
nella nostre parrocchie ciò che lo Spirito Santo ha detto nel Concilio e continua a dire alla Chiesa,
quindi a ogni comunità ecclesiale. Sempre nella ricorrenza a Roma, nella Basilica vaticana, il cardinale Giovanni Battista Re, prefetto della Congregazione per i vescovi, ha presieduto una Messa
all'altare dove sono custodite le
spoglie del Beato Pontefice.
Con il cardinale hanno concelebrato il vescovo eletto di
Fidenza, il bergamasco Carlo
Mazza,
l'arcivescovo
di
Camerino Francesco Brugnaro,
gli aricivescovi Giovanni Coppa
e Bruno Bertagna e circa 40
sacerdoti, soprattutto bergamaschi, che lavorano a Roma, in
Vaticano e alla Cei, tra i quali
monsignor Vittorio Nozza, direttore della Caritas Italiana.
Monsignor Mazza ha portato il
saluto del vescovo Amadei, e ha
ricordato anche lui il giorno
inaugurale del Concilio. Il cardinale Re nell'omelia ha osservato che «occorreva molto coraggio, ma soprattutto tanta fiducia
in Dio e negli uomini» a Papa
Giovanni per convocare il
Concilio e ha sottolineato che
Papa Giovanni XXIII aveva
un'immensa «fiducia nella
bontà che sta in fondo a ogni
cuore, ma anche una grande
fiducia nella ragione umana»
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Da Bergamo sei
nuovi missionari
Partiranno per l'Africa e il
Sudamerica
Sono: Don Massimo Cornelli 34
anni, nativo di Almenno S.
Salvatore, già vicario parrochiale di Cene.
Andrà nella missione diocesana
di Agnibilekrou in Costa
d'Avorio.
Don Andrea Mazzoleni, 33 anni,
di Sant'O-mobono Imagna, già
vicario parrocchiale a Gandino.
Andrà nella missione diocesana
in Boliviaa Munaypata (La Paz)
Padre Francesco Pedullà, 41
anni di Castelli Calepio, raggiungerà le missioni Monfortane in Malawi (Africa).
Ivo Lazzaroni, laico di 40 anni,
di Sangiovanni Bianco che
andrà nelle missioni del Congo.
Massimo Sandrinelli, laico di 33
anni di Foresto Sparso, andrà in
Perù. Mara Teresa Locatelli 33
anni, di Brembilla, andrà nell'arcidiocesi di Fortalezza in
Brasile.
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Comunità
Festa
SANTA TERESA DI LISIEUX
Sempre più nel cuore
delle famiglie di Fosio
Anche quest’anno il quartiere di Fosio si è animato per dare vita alla festa di S. Teresina. In
tre giornate si sono alternati momenti di preghiera, di gioco, di ritrovo per onorare la Santa
di Lisieux. Ogni anno aumenta il desiderio di ritrovarsi per tempo per preparare bene tutte le
attività. Questa è anche un’occasione per conoscere meglio i propri vicini di casa ed è bello
vedere che ogni anno si cresce di numero e di qualità.
Qualche mamma ha sfruttato il tempo di gioco dei propri figli trasformando i tavoli del parco
Plan de Couques (si scrive così????) in un laboratorio a cielo aperto; grazie al loro lavoro il
quartiere si è ornato di fiori e coccarde bianche e rosa.
Qualcuno si è impegnato a consegnare personalmente ad ogni famiglia del quartiere il programma della festa, un cero ed un’immagine di S. Teresa. Grazie a questo invito personale
le famiglie hanno partecipato numerose a tutti i momenti della festa e l’intero quartiere ha
accompagnato la processione del lunedì sera accendendo il cero ed esponendo l’immagine
della Santa. Qualcuno, insieme al coro Effatha, ha animato con canti, preghiere e segni particolari la messa festiva del sabato sera. Con amore sono state preparate anche l’Eucaristia
e la processione celebrate alla sera del 1 ottobre. Il passaggio della statua di S. Teresina
nelle nostre strade è stato forse il momento più partecipato e sentito del triduo, grazie anche
alla suggestiva atmosfera creata dalle candele in mano ai fedeli ed alla partecipazione della
banda cittadina. Qualcuno si è prodigato a cucinare per quasi 200 persone per la cena
comunitaria , che si è condivisa il sabato sera dopo la celebrazione eucaristica. E’ stata una
bella occasione di incontro tra famiglie, rallegrata anche da alcuni fuochi d’artificio.
Qualcuno ha avuto il suo bel da fare per tenere a bada i numerosi bambini che domenica
pomeriggio, dopo un momento di preghiera con don Loris, hanno animato la piazzetta di
Fosio con il grande gioco dell’oca. Non è certamente mancata una buona merenda con le
torte preparate dalle mamme. Qualcuno si è prodigato per rendere pulita ed accogliente la
chiesina di Fosio. Insomma molti hanno lavorato! Ed il lavoro di tutti è stato ricompensato
dalla partecipazione numerosa e gioiosa della comunità.
Bisogna anche dire che il tempo ha
contribuito a far uscire le persone di
casa. L’ultima settimana di settembre è stata molto fredda e piovosa e
chi ci vedeva mettere gli addobbi e
fare i preparativi sotto l’acqua ci
prendeva per matti.
“Cosa preparate a fare che tanto
piove?” ,ci dicevano in molti. Ma S.
Teresina ha ricompensato la nostra
perseveranza: qualche ora prima
della celebrazione del sabato il cielo
si è aperto e il bel tempo ci ha
accompagnato tutto il triduo.
Il calore del cielo, unito a quello della
gente ha permesso l’ottima riuscita
della festa. Ringraziamo don Luciano
che ci ha permesso anche quest’anno di onorare con gioia S. Teresina e
ci ha accompagnato insieme a don
Loris con grinta e fede.
Ringraziamo tutti quelli che hanno
partecipato alla festa e chi ha contribuito ad animarla. Un grazie particolare al coro Effatha, alla banda cittadina e al servizio dei vigili.
Il grazie più grande a S.Teresina che
anche quest’anno ci ha ricordato
l’importanza di amare Dio e il prossimo e di vivere con semplicità ed
umiltà.
Comitato S. Teresa
Comunità
Missioni
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Un gesto di solidarietà
L’impegno missionario non si esaurisce nel mese di ottobre,
ma… CONTINUA!
Vi informiamo che nel mese di novembre presso la Torretta
Civica di Sarnico, si terrà la Mostra-Vendita di quadri e sculture.
Il ricavato della vendita sarà devoluto alle Missioni in America
Latina ed Africa della Comunità Missionaria di Villaregia. Nel
sostenere questa iniziativa ci auguriamo ancora una volta tanta
sensibilità ad una maggior vicinanza dei bisogni ai fratelli più
poveri. Grazie!
Volontari di Lonato e Comunità Missionaria di Villaregia
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Comunità
Missioni
a cura del GRUPPO MISSIONARIO
Le attività di ottobre
del Gruppo missionario
Dal 21 di Ottobre al 1 di Novembre, si terranno presso la chiesa di S.Rocco delle bancarelle con oggetti di artigianato e alimenti del commercio equo e solidale. Dal 11 al 25 Novembre
sempre presso la chiesa di S. Rocco il Gruppo Missionario
esporrà per la vendita alcuni presepi provenienti da varie nazioni. Tali presepi sono stati ambientati con scenografie ispirate al
paese da cui provengono (si ringrazia per l’ottimo lavoro svolto il
Sig. Tengattini Luigi). I presepi sono stati donati al gruppo
Missionario da Don Luciano. In questa esposizione di presepi
potremo gustare anche i presepi proposti a cura del Gruppo
Esperanza di Tavernola, impegnato nell’opera di sensibilizzazione
e sostegno economico delle condizioni di vita della gente della
Cisgiordania e in particolare del villaggio di Aboud. Questa
mostra sarà visitata anche dal vescovo di Bergamo Sua
Eccellenza Monsignor Roberto Amadei il giorno 17 Novembre.
Il ricavato delle bancarelle e della vendita dei presepi sarà
destinato ancora a finanziare i progetti di scelti per quest’anno (corso di cucito per Suor Giovanna Giupponi di Sarnico,
acquisto di medicinali per ospedale in Mozambico, parrocchia
di Padre Daniele di Sarnico in Brasile). Ad oggi sono stati raccolti € 3526, per questo ringraziamo la comunità augurandoci che possa continuare a condividere le nostre iniziative. Noi
contiamo di aiutare questi progetti con almeno € 2000 cadauno: per questo contiamo sull’aiuto di tutti.
Morosini Lino e Tengattini Anna
Hanno festegiato il loro 50° anniversario di matrimonio.
Parenti e amici vogliono congratularsi con la ancora giovane coppia per il traguardo raggiunto.
La Redazione si unisce alla vostra gioia e vi augura una vita
a due ancora ricca di piacevoli sorprese!
RENZO E RINA
Il loro 39° anniversario di matrimonio. Bello, lungo e molto stabile, nonostante gli
intralci della vita sono sempre più legati. Lei, una donna molto precisa e comunicativa, lui un omino piccolo ma con una forza di volontà e umanità che pochissimi
hanno.
Papà e mamma vi facciamo tantissimi auguri. Che possiamo festeggiare tantissimi
anniversari con voi! Vi vogliamo bene. Mari, Fabrizio, Gaia, Jessi, Nico
Comunità
VITAinFAMIGLIA
a cura di don GIULIANO VOLPI
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LA PREGHIERA
in famiglia
“scuola” di vita
Sintesi di un colloquio:
Dovendosi spostare durante il giorno in tre luoghi distinti per le
diverse attività, papà mamma e figli si sono proposti un tempo
per pregare insieme: al mattino, prima di uscire di casa ed alla
sera, al rientro di tutti, quando è terminata la cena.
Ordinariamente, dopo le preghiere abituali, ciascuno esprime al
Signore il suo desiderio e gli chiede la grazia di realizzarla: tutto
questo per favorire l’armonia relazionale in un gruppo familiare
che ha conosciuto la benedizione e la gioia di vivere in famiglia.
“ Così – specifica la narratrice – ho imparato quali siano i veri
intenti cristiani di ciascuno e come questi, vicendevolmente, ci
arricchiscano.
Mio marito chiede la grazia di rafforzare, durante la giornata,
l’impegno del “ buon samaritano “ : dare l’aiuto che gli è possibile nella circostanza creata dal suo lavoro. Ciò subito, senza
alibi proposti dal “ non tocca a me”.
Mio figlio (seconda media), tipo puntiglioso nel difendere una
sua iniziativa, anche quando non è condivisa dalle persone in
autorità che si fanno carico di collaborare per la sua crescita personale, chiede la grazia del coraggio di sentirsi libero di comunicare il proprio punto di vista, ma anche di favorire la cooperazione per il raggiungimento del traguardo emergente dalla circostanza creata dal gruppo in cui si trova ad interagire.
Mia figlia (10 anni) ringrazia - sempre sempre - il Signore della
serenità che gusta vivendo nella sua famiglia ed ascoltando a
scuola i disagi di altri coetanei.
“E la mia preghiera? La si può immaginare assaporando il profumo di “questi fiori” che crescono nel giardino che ho sognato
per il mio futuro quando mio marito mi ha dato la possibilità di
ricostruire insieme l’armonia della nostra coppia.
La storia che giustifica l’importanza di queste affermazioni.
Qualche anno fa la coppia aveva subito la lacerazione della separazione…
La moglie, mamma di due figli piccoli, continuando il proprio lavoro quotidiano, curando l’armonia coi suoi figli, alimentava coi
mezzi a disposizione il desiderio della ricomposizione.
Per raggiungere questo scopo aveva compreso che questa speranza era sì frutto di autostima ma le occorreva rafforzarla con la
forza della preghiera. E la speranza si avvicinava ogni qual volta
il marito arrivava per incontrare i figli.
Un giorno il suo arrivo li trovò in preghiera : si fermò sino alla
fine… Fu l’inizio della rinascita!
E quell’esperienza di preghiera divenne - nella ricomposizione
della coppia - la Regola fondante la forza e la gioia dello stare
insieme come famiglia.
Riflessione.
Sembra nel racconto che il risultato raggiunto sia un percorso
facile. Gli attori di questa storia sanno quante ferite si sono
dovute medicare.
Tuttavia, in questa esperienza di costruzione di una nuova
armonia nella famiglia tutti i componenti il gruppo riconoscono
che il pregare insieme, fa sperimentare a ciascuno l’importanza del proprio contributo personale.
Infatti sperimentano che PREGARE DIO - datore di ogni bene riporta nel mondo emotivo di ciascuno:
- la certezza di avere un punto di riferimento unico come fonte
di disponibilità di luce;
- l’immagine confortante che una persona umana “ come la
mia” diventi modello di impegno per il dono di sé a chi chiede aiuto perché si è perso nei labirinti di un proprio desiderio
che gli sembrava appagante;
- convincimenti positivi, ricchi di fiducia nei confronti di chi gli è
vicino. Riconosce nell’altro caratteristiche positive che prima
risultavano irrilevanti e non memorizzabili.
Così è cominciata la nostra esperienza cristiana nel nome del
Padre, del Figlio e dello Spirito Santo! Una esistenza possibile
solo se vissuta in comunione.
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Territorio
l’ASILO
a cura di LUCA CUNI - Servizio Foto Silvano
“IL PORTO” IN VISITA ALLE 180 “PERLE”
DELLA SCUOLA DELL’INFANZIA
ANNO 2007-2008
PROTAGONISTA
“IL TEMPO”
Sono “Tarta” e “Ruga”, le due tartarughe che quest’anno accompagnano i bambini della Scuola dell’Infanzia
alla ricerca del TEMPO... Già, avete capito bene, il tema dell’anno 2007-2008 è proprio il tempo!
Tempo per pensare,
tempo per immaginare,
tempo per cercare,
tempo per scoprire,
tempo per nascondersi,
tempo per non far niente,
tempo...
In una società come la nostra, dove è “proibito rallentare”, è difficile per tutti saper vivere il tempo e non consumarlo. Ci sembra
pertanto urgente un’educazione alla sua valorizzazione.
Vogliamo insegnare ai bambini l’importanza di ogni istante, la
capacità di silenzio, necessaria per saper ascoltare ed accorgersi della ricchezza dell’altro, la pazienza intesa come saper aspettare. L’ascolto aiuta ad accorgersi della ricchezza dell’altro e a
saperlo accogliere; permette anche di entrare in relazione con
tutto ciò che ci circonda. La relazione vera è nutrita dalla pazienza intesa come saper aspettare, dalla capacità critica e dalla sincerità come capacità di rispondere delle proprie responsabilità
ed essere consapevoli delle proprie debolezze. Questi sono tutti
valori che, se coltivati, realizzano la crescita in umanità.
Il tempo è un argomento molto ampio: il tempo meteorologico,
l’alternarsi del giorno e della notte, le stagioni, la scansione della
giornata, il prima e il dopo, il ciclo vitale, il tempo per ascoltare,
dormire, giocare, mangiare, aspettare, imparare.
Di fronte a questa pluralità di possibilità il Collegio Docenti ha
deciso di strutturare le attività all’interno di sei grandi laboratori;
ognuno di questi affronterà il concetto di tempo da una particolare angolatura.
Il Laboratorio del corpo e movimento porterà il bambino a
riflettere che con il corpo ci si muove, si gioca, ci si esprime; un
tempo quindi per conoscere se stessi e le proprie potenzialità.
Il Laboratorio dell’acqua: acqua per giocare, per scoprire, per
conoscere e per parlare.
Il laboratorio di cibo e arte: un cibo che può essere mangiato,
dipinto e narrato. Un primo approccio all’arte e allo stesso tempo
una prima educazione alimentare.
Il Laboratorio informatico per restare al passo con le nuove
tecnologie, per esprimersi con uno strumento alternativo.
Il Laboratorio di inglese per rendere i bambini consapevoli che
esiste un universo più ampio da conoscere ed esplorare e che le
persone possono comunicare tra loro anche in altre lingue diverse da quella che loro conoscono e parlano.
Il Laboratorio di religione che intende favorire lo sviluppo della
personalità degli alunni nella dimensione religiosa e tende ad
educare i bambini a cogliere i segni della vita cristiana. L’IRC
accoglie e rispetta tutti i bambini, educa al rispetto reciproco e
all’accoglienza delle diversità etniche, culturali e religiose, che
non vanno presentate come diversità, ma come ricchezza e
opportunità.
Nei prossimi mesi non mancheranno le letture animate e il
laboratorio di musica per scoprire il potere della voce.
Nido: i Cuccioli di Francesca e Cristina
Nido: i Leoncini e i Pulcini di MariaGrazia e Laura
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Ma non spaventatevi genitori, fratelli, nonni e zii. Non ci
siamo dimenticati dell’importanza del gioco per questi
bambini! Tutti i laboratori infatti hanno una base ludica da
L’arcobaleno di Alessia
Le Nuvole di Silvia
cui si sviluppano i progetti, perché è grazie al gioco che il
bambino apprende e si diverte. I bambini quest’anno sono
180 (72 grandi, 47 mezzani, 61 piccoli) suddivisi in sei
sezioni: l’Arcobaleno di Alessia, la Luna di Lauretta, le
Nuvole di Silvia, il Sole di Monica, le Stelle di Francesca e il
Vento di Carla. Abbiamo due mitiche insegnanti di supporto
Le Lune di Lauretta e Maria
Il Sole di Monica
Carolina e Romina e un’assistente Maria. Accanto a noi ci
sono i 29 piccini del Nido accompagnati da Cristina,
Francesca, Grazia e Laura. C’è il personale ausiliario com-
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posto da Gigliola, Giusi, Maria, Smorda.
Il team è guidato dalla coordinatrice Raffaella e dalla presidente del Consiglio di Amministrazione sig.ra Ines Boni. È ini-
Il Vento di Carla
Le Stelle di Francesca
ziato il nostro viaggio! E come ci hanno insegnato Tarta e
Ruga: Chi va piano va sano e va lontano!
Il Collegio Docenti
Riceviamo
Pubblichiamo
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Parco Plan de Cuques:
un po’ di rispetto
Fino a qualche anno fa si trattava di un’area adibita a parcheggio, triste e
sempre vuota. Poi un bel giorno l’amministrazione comunale ha deciso di
trasformare questo enorme parcheggio in un parco, il “PARCO PLAN DE
CUQUES” per l’appunto. Pian piano sono arrivati gli alberi, l’erba, le siepi,
i giochi, le panchine, i tavoli, ma soprattutto le persone!
Il parco si trova, infatti, in una zona residenziale che in questi ultimi anni
ha avuto un forte sviluppo e ha visto insediarsi numerose famiglie.
La gente ha subito apprezzato l’utilità di questa area e il parco è diventato “vivo”, punto di riferimento di tante persone di tutte le età: vi si possono trovare innanzitutto i bambini che giocano e ridono, i loro genitori che
si fermano a chiacchierare, gli anziani che si godono il fresco degli alberi
seduti sulle panchine, gli adolescenti che vedono nel parco un luogo dove
incontrarsi e fare gruppo. Qualcuno vi organizza persino feste di compleanno e allegri pic-nic! Insomma, il parco Plan de Cuques è davvero un bell’esempio di un luogo pubblico a servizio del cittadino e dal cittadino
apprezzato e ampiamente sfruttato. Un plauso va agli adulti e ai genitori
dei bambini e ragazzi che usufruiscono del parco e che insegnano loro il
rispetto di questo prezioso spazio comune, anche se purtroppo capita che
qualche maleducato si permetta di sporcare l’ambiente lasciando rifiuti di
ogni genere o, ancora peggio, di danneggiare i giochi e le altre attrezzature. Un doveroso riconoscimento va inoltre all’amministrazione comunale
che, oltre ad avere avuto l’idea del parco, si preoccupa di tenerlo sempre
in ordine, ben curato e pulito, nonché di rispondere prontamente alle
richieste di cambiamenti e migliorie avanzate dai cittadini che ne usufruiscono. Vi è un unico problema che, tuttavia, affligge il parco: nonostante
l’esplicito cartello di divieto di ingresso ai cani capita frequentemente di
vedere padroni che portano a spasso i loro animali che, come naturale,
effettuano i loro bisogni nel prato.
E’ davvero fastidioso, nonché antigienico, passeggiare nel parco e imbattersi nei “regali” lasciati dai cani, senza contare che i bambini giocando si
buttano e si rotolano nell’erba.
A nostro parere la soluzione del problema, al di là dei doverosi e necessari controlli da parte dell’autorità preposta, sta proprio nella sensibilità e
intelligenza dei proprietari degli animali che dovrebbero capire per primi la
finalità alla quale il parco è stato adibito.
A. Belussi
A proposito del Parco di Plan de Cuques l’amministrazione comunale comunica che sta studiando l’opportunità di installare anche adeguati servizi
igienici per offrire a i frequentatori del Parco ogni confort. Si congratula con i cittadini attenti e scrupolosi che segnalano tempestivamente gli atti di
incuranza e di mancanza di rispetto dei luoghi pubblici, auspicando anche un valido aiuto correttivo ed educativo.
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Associazioni
Protezione C.
Nucleo Protezione Civile A.N.A.
Sono ancora vive le immagini dei roghi, che nella recente estate hanno martoriato la nostra splendida penisola.
Cause e motivazioni di tale scempio sono già state ampiamente trattate da giornali e televisioni, l’unico dato che mi permetto di aggiungere e spero aiuti a comprendere le dimensioni di
ciò, è che nei primi otto mesi del 2007 è bruciata una superficie boscata di 127.000 ettari ; per avere un termine di paragone vi basti pensare che la totalità delle foreste che ricoprono la Valle D’Aosta, ha un estensione di 86.000 ettari.
Considerate che un ettaro di foresta è popolato in media da
5/10 uccelli, 400 mammiferi e 5 milioni di insetti…. e che il
danno economico all’ettaro è quantificato in 7.500 euro. A
costo di passare per matto, vi propongo una gita domenicale
in compagnia di figli ed amici nel cuore di un bosco distrutto
dalle fiamme ; non limitatevi ad osservalo dall’esterno o dalla
strada, ma spingetevi in mezzo al bruciato! Sedetevi,guardatevi intorno e sono sicuro che alla fine vi troverò concordi che
solo l’averlo osservato da vicino può rendere l’idea del danno
causato dal fuoco.Nello scenario estivo, la nostra squadra ha
operato nelle spegnimento di quello che a memoria d’uomo è
stato l’incendio più devastante che ha colpito le montagne
Marchigiane .A Roccafluvione e ad Acquasanta Terme vicino
ad Ascoli Piceno, abbiamo affrontato un incendio ostico per le
forti raffiche di vento e per le alte temperature climatiche oltre
che difficile da gestire per la complessità dell’orografia. Un
incendio impegnativo e drammatico anche per l’alto numero di
frazioni colpite.Il fronte discontinuo di fuoco ha raggiunto in
alcuni momenti una lunghezza di 15 Km. Per riuscire a contrastarlo, abbiamo agito a terra con moduli e pompe canadesi
ad alta pressione, supportati dal volo ininterrotto di quattro elicotteri Erickson S-64F del Corpo Forestale (veri e propri giganti del cielo capaci di lanciare oltre 10.000 litri di acqua e ritardanti) e da tre Canadair della Protezione Civile Nazionale (da
oltre 6000 litri di estinguente).I ricordi che ci porteremo di questa esperienza, saranno quelli di gratitudine della gente, di lanci
23
da svolgere. Ci troveranno in
via Cortivo di fronte alla rinnovata caserma dei Carabinieri.
Nelle serate verranno anche
trattati temi riguardanti la
Protezione Civile e comunque
utili a tutti Ad esempio Martedì
25 Ottobre l’argomento sarà
:L’uso di corde discensori e
materiali per il lavoro in quota.
Per informazioni 338 5467160
Andrea Bellini
da 6000 litri d’acqua dei Canadair evaporati ancora prima di toccare il suolo a causa del calore infernale, di difficoltà nel reperire acqua per le pompe con il rischio di rimanere circondati
dal fuoco, di fatiche a volte sovraumane , di momenti di felicità dopo avere cambiato il corso
di qualcosa che sembrava impossibile. La stagione era comunque per noi iniziata con due
roghi nei primi mesi dell’anno e palesemente dolosi !!! Il primo nella collina sopra Paratico,
l’altro, tanto per cambiare, in zona Forcella dove un misterioso (ma nemmeno più di tanto)
personaggio, aveva deciso di vivacizzare la nostra giornata.Tra le attività svolte di recente, da
segnalare un corso di calata e risalita da verricello a bordo degli elicotteri del Soccorso Alpino
Valdostano e un corso di lavoro in sicurezza su roccia e disgaggio di massi pericolanti a
Ligonchio, località dell’Appennino emiliano nota per l’unica aquila italiana senza penne e per
un monte caro a Dante Alighieri: La Pietra di Bismantova. Sono continuate le trasferte dei
nostri volontari a Torre Maina, frazione di Maranello per sistemare Chiesa e casa Parrocchiale
del nostro Don Pierino. Abbiamo continuato la pulizia di sentieri e torrenti oltre che sul nostro
territorio,a Predore e Riva di Solto , partecipato in più di un occasione alla ricerca di persone
scomparse. Notevole l’impegno di forze per la gestione di viabilità e sicurezza di manifestazioni di piazza e sportive anche lontano da Sarnico, come in occasione della “Sky Raid” che
ha attraversato le nostre Orobie. Giovedì 30 Agosto passerà alla storia per le raffiche di vento
acqua e grandine che hanno flagellato Sarnico con una violenza senza precedenti. Il nostro
lavoro di soccorso si è rivolto principalmente al taglio di alberi spezzati o sradicati su tutto il
territorio comunale ; è cominciato pochi attimi dopo la prima ondata di maltempo con il taglio
di due grandi abeti che ostruivano la strada provinciale all’altezza del Lido Nettuno ed è continuato per tutta la giornata nelle vie centrali, nella piazza del Mercato e nelle frazioni più esterne.E’ terminato a tarda ora con una presenza ininterrotta di oltre venti volontari che (permettetemi con orgoglio) hanno raggiunto i luoghi dell’emergenza senza una sola telefonata da
parte del sottoscritto!!!Una constatazione :La perfetta sinergia tra Comune, Protezione Civile
Polizia Locale e risorse esterne attivate dall’amministrazione Comunale. Dopo poche ore tutte
le strade erano percorribili e dopo pochi giorni la nostra cittadina era perfettamente pulita ed
ordinata anche grazie alla collaborazione della popolazione.
Da Martedì 25 Settembre ogni 15 giorni (sempre al martedì) la nostra sede rimarrà
aperta dalle 20:30 anche a tutti i cittadini che vorranno avvicinarsi al gruppo o semplicemente conoscere tecniche e materiali con cui operiamo, suggerire idee o lavori
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Cultura
e salute
a cura di GIACOMO SCHIVARDI
ZAINETTI STRACOLMI,
ragazzi a rischio scoliosi
Dal terrazzo di casa mia, osservo i ragazzi che si recano a scuola e ne ho tratte le dovute considerazioni,
che sono all'origine dell'argomento di queste mie nuove osservazioni, anche se sono state già oggetto delle
mie attenzioni una quindicina d'anni fa, ma che mi preme riprendere per una maggiore disamina ed aggiornamento, nella tacita speranza che possano ottenere una qualche concreta e pratica applicazione.
Siamo all'inizio dell'anno scolastico e, come sempre, si ripresenta questa grave e anomala situazione, citata nel titolo, segnalata, pure, dal pressante e preoccupato allarme che viene lanciato dal mondo medico, ma
che, purtroppo tante volte, viene inascoltato e disatteso, per cui questo eccessivo peso accompagna per
mesi e continua a gravare sulle spalle del nostri ragazzi, proprio nell'età evolutiva in cui l'organismo è chiamato a sostenere la maggior spinta dell'accrescimento con il grave pericolo di provocare deviazioni alla
colonna vertebrale, rischiando di compromettere il loro normale sviluppo fisico.
Sono gli alunni delle scuole elementari e medie i più esposti a questi imprudenti disagi, proprio loro che
dovrebbero essere oggetto di maggiori attenzioni, nel pieno della fase della loro vira caratterizzata da un
rapido sviluppo somato-psicologico, che coinvolge inevitabilmente anche la colonna vertebrale, una parte
del corpo, questa che viene sollecitata soprattutto durante il tragitto casa-scuola: un percorso più o meno
lungo, che tutti i giorni i ragazzi
coprono in quelle percarie condizioni, ripeto, con pericolo serio
di provocare gravi e, alcune
volte, irreparabili deviazioni
della stessa, patologia che
viene chiamata scoliosi.
Ai genitori, prima che a
chiunque altro, spetta
il compito di individuare l'eventuale
malformazione per
poterla tempestivamente correggere.
LA SCOLIOSI
È una deformazione
della schiena e, precisamente, della colona vertebrale, detta, anche, spina
dorsale o, più semplicemente,
rachide, che si presenta
deviata in maniera permanente.
Una colonna vertebrale affetta da questa patologia assume una deviazione sul piano
frontale: si verifica che un tratto di essa si curva, lentamente,
in maniera anomala lateralmente rispetto all'assetto fisiologico.
Questa malattia inizia nell'età giovanile
e colpisce di preferenza, il sesso femminile. Le statistiche, elaborate dai
centri specialistici, sottolineano che la
percentuale di giovani colpiti da questa
malattia è stimata intorno al 5 per
cento: un dato che deve far riflettere e
che viene solo in parte attenuato dal
fatto che gran parte delle scoliosi sono
generalmente lievi e non evolutive, non
tendono, insomma, a divenire particolarmente gravi. Il periodo della pubertà,
in cui l'organismo è chiamato all'accrescimento, come già detto, risulterebbe quello più delicato; in questa
fase le scoliosi tendono, infatti, a comparire o a peggiorare anche gravemente, a tal punto da creare conseguenze
agli organi interni. Altre cause di questa affezione, oltre a quelle citate
all'inizio, tranne ovviamente, gravi traumi per incidenti, non sono note; vi sono
varie teorie, nessuna delle quali ha,
però, trovato concordi tutti gli specialisti. Avere la schiena deviata sul piano
frontale, avere una scoliosi, dunque,
significa avere una schiena sbilanciata
con modificazioni del profilo corporeo.
In caso di deviazioni molto pronunciate, scoliosi gravi, la colonna vertebrale
presenta deformazioni evidenti della
schiena, che prendono il nome di
"gibbi", che compaiono per la rotazione e la torsione delle vertebre colpite
da scoliosi.
UTILITA' DI UNA VISITA ACCURATA
Nel caso in cui venga sospettata una
scoliosi, il medico specialista procede
ad un attenta osservazione del corpo,
sia anteriormente che posteriormente,
cercando di cogliere le eventuali tipiche alterazioni. Oltre alla presenza
delle grossolane alterazioni della curvatura della schiena con sporgenza di
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vertebre o presenza di gibbi, si devono osservare eventuali asimmetrie
delle spalle, delle scapole, delle mammelle, delle creste iliache ed eventuali differenze degli arti inferiori. Solo in presenza di sicuri elementi clinici, il
medico procederà all'esecuzione di una radiografia o, meglio, di una TAC
del rachide in toto, cioè dell'intera colonna. Scopo di questo articolo non è
tanto di prendere in esame le forme gravi di scoliosi, cosiddette "organiche", che rappresentano argomento troppo specialistico, quanto piuttosto
di orientare l'attenzione del lettore e dei genitori in particolare, verso quel
gruppo di disturbi di gran lunga più frequenti compresi nella definizione di
"scoliosi funzionali". Non tutti i giovani che presentano una deviazione della
colonna vertebrale o una semplice asimmetria della schiena, devono infatti essere considerati ormai scoliotici, ma gran parte di essi può avere solo
quello che viene definito "atteggiamento scoliotico" o scoliosi funzionale,
che è proprio un vizio di atteggiamento del rachide, che non presenta,
quindi, alcuna alterazione anatomica delle vertebre. Tali atteggiamenti,
detti anche "scoliosi posturali" sono legati a situazioni anatomiche che
causano una assimetria del corpo con deviazione conseguente alla schiena. Avere una spalla più bassa, una scapola più sporgente, "alata", può
produrre una asimmetria e così avere una contrattura dolorosa della
muscolatura intorno alle vertebre; come nei casi in cui si riscontra una
dismetria degli arti inferiori che, in parole povere, significa avere un gamba
di lunghezza diversa rispetto all'altra.
IL GENITORE: IL PRIMO MEDICO
Gli atteggiamenti scoliotici sono spesso visibili anche all'inesperto: molti
camminano, infatti, sbilanciati o assumono evidenti posizioni viziate. In
questi casi sarà facile, soprattutto per il genitore, accorgersi dell'alterazione. Nei casi in cui la deviazione è, invece, lieve e questo è valido anche per
le scoliosi organiche che, come si diceva, sono le forme potenzialmente più
gravi, è sufficiente imparare a riconoscere quali sono le imperfezioni della
schiena che devono porre in preallarme. Sarà, opportuno, in pratica, che
ogni genitore impari a visitare i propri figli, il che alcune volte non può
essere facile; per esempio, in un modo molto semplice, facendo flettere la
schiena nel movimento di toccarsi la punta dei piedi con le mani, partendo dalla posizione eretta a piedi paralleli, sarà possibile notare gibbosità o
sporgenze anomali delle vertebre. Rilevato un elemento clinico sospetto,
sarà, allora, molto opportuno un controllo medico specialistico, per escludere forme patologiche di scoliosi.
I BENEFICI DELL'ATTIVITA' SPORTIVA
Nelle forme di scoliosi posturali, che costituiscono la maggior parte di questa malattia, è utilissimo aiutare l'organismo a svilupparsi in maniera armonica e simmetrica, irrobustendo la muscolatura paravertebrale.
Un fondamentale ruolo è svolto dall'attività sportiva simmetrica, come il
nuoto, la ginnastica a corpo libero, la pallavolo e la pallacanestro.
Nei casi più impegnativi è consigliabile ricorrere alle cure di un esperto
fisioterapista, che consigli gli esercizi più indicati.
È chiaro che sono utili le raccomandazioni di sempre: evitare di caricare la
schiena con pesi eccessivi, assumere corrette posizioni al tavolo di studio
o durante il lavoro, ma, soprattutto, svolgere una attività fisica controllata.
ZAINETTI TROPPO PESANTI
Rifacendoci al titolo dell'articolo e prendendo in considerazione tutti gli
aspetti anatomo-patologici dei problemi sopra esposti, si deduce come sia
di grande importanza il controllo del peso degli zainetti, che i nostri scolari devono portare a scuola, anche in considerazione del fatto che, oltre a
curvare loro la schiena, li costringono a mantenere posizioni scorrette, a
tenere il collo in avanti, cosa che favorisce le contratture muscolari e, persino, a modificare la respirazione, visto che lo sforzo eccessivo dovuto al
carico dei libri richiede una maggiore quantità di ossigeno e può quindi
aumentare la frequenza respiratoria. Molto spesso, insieme ai testi scolastici, i giovanissimi infilano nello zainetto davvero di tutto e si presentano a
scuola con maxi-diari, astucci gonfi di penne e matite colorate, videogiochi
e tutta una serie di oggettistica che a scuola, raramente, viene richiesta.
Ed ecco che la domanda di attenzione si sposta dal mondo della scuola a
quello della famiglia, che deve essere necessariamente scrupolosa non
solo a mettere sulla bilancia i libri di testo, ma anche a controllare per bene
ciò che i figli infilano nei propri zainetti.
ALCUNI SEMPLICI CONSIGLI
Il primo è, sicuramente, quello di acquistare lo zainetto più adatto e, al di
là delle mode, scegliere quello che per dimensioni sia proporzionato alle
caratteristiche fisiche del bambino o del ragazzo.
Quindi verificare che lo schienale sia rigido e ben rinforzato, che gli spallacci siano imbottiti e regolabili in lunghezza, in modo che il peso maggiore sia appoggiato sulle anche e ripartito uniformemente su entrambe le
spalle, nonché la presenza di una maniglia, che, in caso di brevi spostamenti, permetta di trasportare a mano gli zainetti, ed è assolutamente da
evitare il trasporto su una spalla sola.
Fra tutti questi consigli è importante associare quelli della Dott. Giuseppina
Tanzi, reumatologa, che in uno studio scientifico sul problema consiglia un
peso medio dello zainetto di Kg. 2,5 per gli alunni delle classi prime e di
Kg. 4 per gli alunni delle quinte elementari, carico che poi varia con il
sesso, il peso, l'altezza e l'età dell'alunno, casistica ripresa in questi ultimi
tempi da una normativa in proposito emanata dal Consiglio Superiore della
Sanità. La questione è ampia e coinvolge la famiglia, la scuola, le case editrici, i medici con infinite illazioni e commenti, che ragioni di spazio non
consentono e poi in questo periodo tanti parlano di questa problematica,
autorità, giornalisti, televisioni.
Speriamo che non sia la "solita cosa all'italiana", tutti dicono la loro opinione e questo per un mesetto o poco più, poi tutto tace e le "cose" rimangono come prima.
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Associazioni
Bridge
a cura di ADRIANO PALTENGHI
TORNEO DI BRIDGE
SABATO 15 SETTEMBRE 2007
La nuova piazza a lago delle Residenze del Porto ha accolto in una splendida giornata di sole il primo
torneo di bridge, organizzato a Sarnico il 15 settembre 2007 dall’associazione locale, che ha per obiettivo di promuovere questa pratica di natura anche sportiva, dato che la Federazione Italiana Gioco
Bridge è affiliata al Comitato Olimpico Nazionale. Non è uno sport di sforzo fisico, ma sicuramente
richiede attenzione e intelligenza, capacità di comunicare, socializzare, rispettare l’avversario, accet-
tare le regole e riflettere, doti che si
possono sviluppare divertendosi
con questo gioco. Dopo il corso già
ultimato, il circolo Sarnico bridge ne
organizza uno nuovo, che si terrà
presso la ex Scuola Arti e Mestieri
di Sarnico in via Cortivo, con un
incontro alla settimana, la sera del
giovedì. Chi fosse interessato ad
avvicinarsi a questa disciplina può
telefonare al numero 035/912370,
oppure può presentarsi nelle serate
di lunedì e di giovedì al circolo in via
Cortivo alle 20.35. Tornando al torneo, il successo di partecipazione è
stato significativo: si sono formate
18 squadre da 4 giocatori ciascuna, la maggior parte provenienti da
fuori Sarnico, che hanno avuto l’opportunità di conoscere meglio la
nostra cittadina e, in particolare, il
polo di sviluppo residenziale e turistico. Tra i partecipanti alla gara
una importante e gradita presenza
è stata quella del Segretario
Generale della Federazione Italiana,
Giovanni Maci, che ha poi partecipato alle premiazioni, con i trofei
offerti dalla Banca Popolare di
Bergamo. E’ significativo che il
secondo premio sia stato vinto da
una squadra che comprendeva due
nostri concittadini, che si erano
avvicinati alla pratica del bridge
solo con il corso da poco concluso.
Raffaele Rizzardi
Associazioni
Anziani
a cura di GIANFRANCO GASPARI
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Le attività del mese
FESTA SOCIALE
Ü GRANÉLÌ DE SABIA
Come è ormai consuetudine anche quest’anno il
Consiglio Direttivo, nella
sua riunione del 9 ottobre
ha fissato per Martedì 30
Ottobre la data per la
celebrazione dell’annuale
“Festa dell’Anziano” con il
seguente programma:
Ore 11.00 S.Messa nella
prepositurale.
Ore 12.30 Pranzo sociale
presso l’Albergo Stazione
di Paratico.
Sarà presente bandino,
come sempre animatore
delle nostre danze. Al
levar delle mense ci
saranno premi a sorpresa, per cui invitiamo tutti i
partecipanti a portare con
sé la ricevuta della prenotazione effettuata presso
la nostra sede entro i termini stabiliti.
E’ il momento adatto per
ritrovarci in serena amicizia e potrebbe essere anche l’occasione per ricevere qualche candidatura
per le liste che serviranno per la tornata elettorale prevista agli inizi del 2008.
Ò apéna finit de lès ol giornal
E de ardà stöfat la televisiù:
ol sòlet e la sòlita: ‘l disia el sapientù;
notissie bune col lanternì a sircale.
Morã, oh quaãe,
in töte le fose presentaã;
catierie, storie pietuse de tance drogaã;
de granã sö mier de scèti dovraã:
zét de bötà ‘n font al mar e negaã.
Ma chi ‘n cret de es nòter pòer omasì:
basta coi sciòr semper adòs ai pòeri;
ardóm ‘n po’ piö lontà e olt
sensa fa a parì:
öna verità granda forse ‘n rierà a capì.
Ognù de nòter l’è apéna
de sabia ü granélì:
sperdit ‘n del sò pais, negòt
ne la sò nassiù,
chi me troa in töta Europa a sircam?
No perlomen po ‘n töt ol mond
issé grand.
Alsom la crapa alura a ardà le stèle,
ol sul, la lüna e mier de fiamèle:
ü puntì, m’à est, l’è ol nost
sistem solare
e piö sura, piö sura amò: comete
e galassie sensa fì.
E adès, l’öltema scoperta
da l’America riada:
TESSERAMENTO
Con il 1º Ottobre si è aperta la campagna tesseramento per il 2008 a proposito della quale si precisa:
E’ confermata la quota di 1€ come è ormai consuetudine.
All’atto del rinnovo è necessario portare la tessera al fine di applicare il bollo dell’avvenuto rinnovo
Si pregano i ritardatari che non hanno pagato la tessera per il corrente anno di provvedere, qualora
fossero ancora interessati a far parte dell’Associazione.
de là del creat, ü vuoto,
ü nìgher sensa fì:
ma gh’ à penset o poer omasì?
Che val begà fra nòter e copàs:
ma per chì?
E öna noã l’è nassit ü,
come nòter al parìa, l’era Gesù
e per me, pié de miserie,
Poesia in vernacolo del solito “ispirato”
In coincidenza con la festa liturgica della Esaltazione della Santa Croce celebrata il 14 settembre
scorso, ecco l’ultima composizione che offro ai lettori del “Il Porto” ed agli amici anziani in particolare, sperando di fare cosa gradita. (A proposito del vuoto e nero cosmico citato nella poesia ecco una
foto recente pubblicata il 5 ottobre da “Avvenire”, che ritrae la polvere stellare ripresa dal telescopio
Hubble).
‘nciodat ‘n crus, l’è mort!
Per me, per töã: bisogna
‘mparala ‘sta lessiù:
come fredèi töã i granéli del mond;
con Lü an sarà öna benedissiù!
Gianfranco Gaspari
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Associazioni
Marinai
a cura di ADRIANO PALTENGHI
Estate a gonfie vele
Con la fine di ottobre sono terminate le attività alla Stella Maris. Il resoconto finale sarà illustrato ai
Soci nella relazione di fine anno, in occasione della festa di S. Barbara che si terrà il 15 e 16 Dicembre.
Nel frattempo possiamo anticipare che è stato un anno ricco come non mai di presenze per motivi religiosi, turistici e di divertimento. Tutto ciò ha comportato una stagione di gioie ma anche di dolori.
Motivo di gioia in primo luogo per la quantità di feste organizzate dalle famiglie con bambini, in secondo luogo perché tutto si è svolto nel migliore dei modi e perché siamo riusciti ad accontentare quasi
tutte le richieste per l’utilizzo del parco (circa 35), ma soprattutto per aver portato a termine con gran-
de allegria dei partecipanti la meravigliosa festa con i ragazzi de il Battello, con gli ospiti della Casa di
Riposo, del centro C.R.T, con l’Associazione Anziani e Pensionati ed infine la grande festa dei bambini di Sarnico e quella del gruppo Fratellanza di Vertova. Non è mancata inoltre la soddisfazione per
l’ottimo svolgimento della Processione della Stella Maris in notturna sul lago. In merito alla processione ed alla giornata in ricordo dei Marinai scomparsi che si è svolta con cerimonia religiosa il giorno seguente, vogliamo ringraziare sentitamente Don Luciano, Bohem di Marini Alberto e l’elettrauto
Dorici Massimiliano. Da ultimo ricordiamo l’infaticabile organizzatore della processione di barche e di
cerimonie nella persona di Stefano Sirimbelli, meritevole a nostro avviso di un encomio particolare per
il prezioso lavoro che da parecchi anni svolge egregiamente e con tanta passione.
Poco fa dicevamo anche di aver
concluso una stagione che ricorderemo anche per averci lasciato un
po’ di amarezza. In alcuni momenti
è stata messa a dura prova la
capacità organizzativa del nostro
gruppo, di fronte per esempio
all’accavallarsi di richieste per l’utilizzo delle strutture, alle proteste e
a volte alle minacce di denunce nei
confronti della nostra Associazione
da parte di alcuni residenti in prossimità del parco causa la rumorosità legata al numero troppo elevato
di presenze nelle feste serali.
A tutti i gruppi raccomandavamo
sempre di interrompere entro la
mezzanotte sia la musica sia i canti
nel pieno rispetto degli abitanti.
Quasi tutti si sono comportati di
conseguenza, solo in un paio di
occasioni lo schiamazzo è durato
fino all’alba e le due feste sono
disgustosamente
degenerate.
Purtroppo il controllo della festa è
sfuggito di mano anche agli stessi
organizzatori. Per quanto accaduto,
anche se non eravamo noi gli organizzatori, ci scusiamo con i residenti. In futuro faremo in modo che ciò
non si ripeta.
L’Associazione Marinai ha sempre
promosso il rispetto di tutti e avuto
un ottimo rapporto con la cittadinanza in particolare con gli abitanti
nelle aree limitrofe alla Stella Maris.
E’ nostra intenzione che tale rapporto si mantenga così anche in
futuro.
Ci sembra corretto però sottolineare che non tutte le compagnie di
giovani si sono comportate in malo
modo, molte di loro infatti hanno
dimostrato responsabilità e buona
educazione.
Nelle foto la cena con l’Ass. Anziani e
Pensionati e gli ospiti del C.R.T.
Associazioni
Judo
a cura di GIOVANNI CADEI
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Attività dell’ A.S.D. Judo Sarnico
Bentornati sul Tatami!! Questo è il saluto rivolto dal Maestro Mario
ai suoi atleti alla ripresa delle attività sportive dopo la pausa estiva
e dopo queste poche parole, come è nell’indole di Mario, hanno
subito preso il via agli allenamenti.
In realtà le attività dell’anno sportivo 2007/08 anno avuto ufficialmente inizio con la partecipazione alla 3° edizione di “Sarnico
Sport”, la grande manifestazione dello sport sarnicese, durante la
quale i nostri judokas hanno avuto l’opportunità di mostrare ad un
folto pubblico come si svolge una seduta di allenamento per atleti
agonisti e quali sono invece le modalità di addestramento utilizzate per i più piccoli al fine di svilupparne le capacità di coordinazione e per favorirne una crescita armoniosa.
Queste dimostrazioni hanno incuriosito ed invogliato diversi ragazzi ad intraprendere la pratica del Judo, e così Mario ha vauto la piacevole sorpresa di un buon numero di nuovi atleti che, all’inizio dei
corsi, hanno avuto per la prima volta l’occasione di indossare il
Judogi.
Sebbene l’attività del Club abbia avuto ufficialmente inizio, come
scritto, all’inizio di settembre, c’è qualcuno che non ha mai smesso di allenarsi ed anzi, approfittando dell’estate, ha cercato di
approfondire alcuni aspetti tecnici del Judo. Il nostro agonista di
punta, Diego Cressi, ha infati partecipato ta il 16 ed il 20 di Luglio,
al 23° stage di Judo di Montpellier, un meeting internazionale
durante il quale maestri ed atleti di livello mondiale illustrano e
spiegano le loro tecniche ad un pubblico di Judokas di alto livello.
Quest’anno gli “special guests” del meeting sono stati gli atleti
della squadra nazionale francese di Judo ed il direttore tecnico
della nazionale nipponica Hiroshi Katanishi. Diego ci ha raccontato
che l’esperieza è stata veramente interessante perché le tecniche
sono state presentate partendo dall’analisi degli elementi fondamentali proseguendo poi nell’approfondimento fino ai minimi dettagli.
Evidentemente questa opportunità di formazione ha giovato a Diego
visto che il suo primo impegno agonistico della stagione si è trasformato nel primo successo. Diego ha infatti partecipato al 23 settembre al 4° Trofeo internazionale di Judo Altolivenza (Sacile),una
manifestazione di Judo per Under 23,di livello internazionale al
quale hanno partecipato atleti provenienti da Italia, Francia, Austria
e Slovenia. Il nostro Diego ha vinto nella categoria fino a 66 Kg battendo per Ippon (KO tecnico) i quattro atleti con cui si è confrontato. Complimenti!!Da queste pagine invitiamo infine, chi avesse il
desiderio di approfondire cos’è il Judo e magari anche di provare a
praticarlo, di recarsi al Martedì e al Giovedì pomeriggio al
Palazzetto di Via Donatori di Sangue, dove Mario ed i suoi collaboratori potranno fornire tutte le informazioni e le spiegazioni richieste.
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Associazioni
CrazyCompany
a cura di CIVIS
RASSEGNA TEATRALE
SARNÈK CHÈ GREGNA
ATTO SECONDO
Dopo il successo dei giovani “Attori per caso” dell’Oratorio della
Ramera di Ponteranica nella prima serata della rassegna “Città di
Sarnico” tenutasi sabato 13 ottobre, è ora il turno di una dell
compagnie più seguite della nostra zona: Il Gruppo Teatrale “la
Sfongada” di Tavernola Bergamasca. Un gruppo che si è costituito nel 1984 con l’obiettivo di coinvolgere ragazzi e giovani del
paese in un’esperienza che potesse servire a loro personalmente, ma anche al resto della popolazione.
Si è iniziato con lo sviluppo di scenette, appunto interpretate da
ragazzi in italiano, per arrivare, dopo un paio d’anni, a mettere in
scena la prima commedia interpretata quasi esclusivamente da
adulti in dialetto bergamasco.
Questa scelta è stata fatta non per ragioni campanilistiche, bensì
per portare nei giovani la cultura dei nostri paesi.
Da allora tutti gli anni il gruppo teatrale ha interpretato commedie di autori dialettali quali: Tettamanti, Franco Roberto, Camoni,
Gaffurri e trasposizioni di testi di De Filippo e Goldoni fatte da N.
Ravelli, componente del gruppo teatrale.
Il gruppo teatrale “La Sfongada” ha stabilito che tutti gli anni la
prima messa inscena della commedia deve avvenire a Tavernola
in occasione della festa della Mamma, per poi partecipare alle
varie rassegne teatrali che vengono organizzate sul territorio.
Con i bambini (quasi sempre della 4 elementare) si è continuato
tutti gli anni in occasione dell’Epifania (festa dei bambini) a organizzare scenette e piccole commedie musicali.
“Divertirsi prima ancora di divertire”: è questo il motto che anima
la maggior parte delle compagnie teatrali impegnate da anni a
tenere viva quella tradizione chiamata “dialetto”.
Sono pienamente convinto che il teatro dialettale racchiuda in sé
una vasta gamma di sfaccettature che potrebbero essere definite con una parola: spontaneità.
Recitare in dialetto dà una soddisfazione particolarissima, soprattutto quando il pubblico è numeroso e caloroso ed è venuto,
pagando il biglietto di ingresso, per applaudire attori non professionisti, per assistere ad uno spettacolo differente da quelli tradizionali, per ridere e sentire parlare in dialetto.
Perché allora venerdì 26 ottobre, senza andare troppo lontano,
non provate ad assistere a una rappresentazione in dialetto? Non
sarà come andare nei più prestigiosi e trendy teatri cittadini, però
vi garantisco che vi potrete divertire lo stesso. Quindi appuntamento per:
VENERDI’ 16 NOVEMBRE CON
“LA FANTESCA”
COMPAGNIA “LA SFONGADA”
DI TAVERNOLA BG.SCA
TRAMA DELLA COMMEDIA
Gli Agnelli, famiglia benestante di cui marito e moglie non sempre sono d’accordo sulla gestione della casa e delle scelte per
l’avvenire della figlia Caterina, assumono una cameriera, che
chiamano la Fantesca “perché al suna de scior”.
La fantesca prenderà in mano le redini della situazione, risolverà i problemi della famiglia e alla fine si scoprirà che…
Venite a vederla e scprirete il finale.
Commedia dialettale in tre atti di Pino Gaffurri
Personaggi
Interpreti
Pasquale Agnelli
Piera Barbarico
Caterina
Mansueta
Candido
Giulio Colombo
Battista Lardoni
Pina
Roberto
Balducchi Piero
Foresti Alberta
Cristinelli Loredana
Balducchi Luisa
Fenaroli Bernardo
Fenaroli Mauro
Martinelli Giacomino
Fenaroli Serena
Archetti Guglielmo
Regia di
Rammentatrice
Fenaroli Bernardo
Cristinelli Marilena
ANCORA TEATRO:
LA CRAZY IMPEGNATA AL SERASSI
Alla Rassegna Dialettale “Ol mèi dèl teàter in dialèt”, organizzata col patrocinio dell’Amministrazione Provinciale di
Bergamo e degli Assessorati alla cultura dei comuni di Almè
e di Villa d’Almè, giunta ormai alla XVI Edizione, anche quest’anno è stata invitata la nostra Crazy Company for Don
John.
La rassegna è da considerarsi un po’ come “gli Oscar del
Teatro Dialettale Bergamasco”, tant’è che è un premio solamente essere invitati.
Per l’occasione la compagnia del nostro Oratorio presenterà:
“La zia Raimonda dè Przanega” di Mario Dometti. L’inizio è
fissato per le ore 21,00 di sabato 3 novembre.
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Associazioni
KiwanisdelSebino
a cura di CIVIS
PULMINO PER IL BATTELLO
AIUTI A PADRE MANENTI
FESTA DEL VENTENNALE
Il Kiwanis del Sebino ha concluso l’anno
sociale 2006-2007 con la consueta cerimonia del passaggio della campana,
ovvero il rituale passaggio delle consegne e quindi l'insediamento del
nuovo Consiglio Direttivo per il
nuovo anno Sociale Kiwaniano
che, a norma di Statuto, entra in
carica il 01 Ottobre 2007 per
terminare il 30 Settembre 2008.
Nel corso della serata il nuovo
Presidente Sign. Giacomino Abrami,
ha esposto il programma per l'anno
Sociale Kiwaniano 2007/2008 che si è
presentato pieno di iniziative sia a carattere
Culturale che Sociale.
Esse si svolgeranno nel pieno rispetto
delle Direttive dettate dal KIWANIS
INTERNATIONAL, di cui il Club del
Sebino fa parte.
Il Kiwanis è un’organizzazione internazionale di volontari fondata nel
1915 a Detroit (U.S.A.) al servizio dei
bambini di tutto il mondo.
La caratteristica cerimonia, è avvenuta
nel corso di una conviviale, ed è iniziata
con il resoconto, da parte del Presidente
uscente sig. Umberto Consonni sulle attivi-
tà di "Services" svolte durante l'anno Sociale Kiwaniano che si
è concluso lo scorso 30 Settembre.
Fra le attività merita di essere menzionata quella in favore della
“Cooperativa il Battello” alla quale è stato consegnato ufficialmente il pulmino acquistato per buona parte col contributo
dei Club Bergamaschi e Del Sebino in particolare, assieme ad
alcune aziende sempre sensibili alle necessità di questi ragazzi diversamente abili.
Il Presidente uscente ha inoltre sottolineato l’impegno del sodalizio che ha avuto l’onore di presiedere a favore di Padre
Franco Manenti un medico francescano di origine bergamasca, che, con l’aiuto di pochi collaboratori, è riuscito a mettere
in funzione un ospedale in Tanzania dove cura ed opera chiunque ne abbia bisogno, effettuando circa 600 interventi chirurgici all’anno, senza contare il servizio di pronto soccorso ed il
lebbrosario che si trova a pochi Km di distanza.
La scelta di aiutare Padre Manenti è dovuta proprio all’esemplarità della sua vita di sacerdote e di medico-chirurgo, interamente dedicata al servizio dell’umanità sofferente, in particolare dei bambini malati dell’Africa. Un uomo che ha saputo volgere al servizio dei più umili e bisognosi la forte energia etica
insita nella sua vocazione sacerdotale di francescano, costantemente ravvivata dalla straordinaria fecondità di un impegno
sociale come medico, nello sforzo continuo di essere utile agli
altri.
“Non è solamente il club con sede in Sarnico ad essere stato
sensibile all’iniziativa” percisa l’Avv. Marco Orefice neo consigliere, socio del Sodalizio Del Sebino ed uno dei promotori dell’iniziativa ”la Prima Divisione tutta ha contribuito nel riconoscere l’opera di Padre Franco con aiuti sia economici che di materiale di ogni genere occorrente alla vita dell’Ospedale (medicinali, materiali di consumo, bende, cerotti, fili di sutura, lenzuola, materassi, vestiario, scarpe, lettini per neonati, generi alimentari, attrezzature ospedaliere). In questo senso la Divisione
è ancora impegnata.”
La Prima Divisione (sono i club di Lombardia ed Emilia
Romagna), ha inoltre consegnato a Padre Manenti negli anni
sociali 2004-05 e 2005-06 il prestigioso Premio We Build. Per
l’anno appena terminato la Divisione, sotto lo stimolo del luogotenente Governatore in carica Sig.ra Valeria Gringeri, ha
raccolto fondi che sono stati consegnati il 29 settembre scorso
nel corso di una cerimonia organizzata dal club Del Sebino. Nel
corso dell’incontro, culminato con la S.Messa celebrata da
Padre Franco Manenti in S.Paolo, Il gradito ospite ha benedetto il pulmino del Battello alla presenza del Sindaco Franco
Dometti, della sua vice Romy Gusmini e della Presidente della
Cooperatva Prof. Carmen Vigani.
Tornando al passaggio delle consegne del club Del Sebino, il
neo presidente ha dato lettura del programma del prossimo
anno nel quale si evince ancora l’impegno a favore dei bambini ed il sostegno all’ARMR (Associazione per la ricerca malattie
rare).
Di sicuro impegno sarà la festa per il “Charter Day” in programma il prossimo mese che segnerà i primi 20 anni del Club.
Si è passato infine alla presentazione dei nuovi soci entrati a far
parte del club e del Consiglio Direttivo 2007/2008 costituito da:
Abrami
Consonni
Mavaro
Gualini
Dometti
Giorgi
Orefice
Cadei
Cimarelli
Croce
Di Maiuta
Gervasoni
Sansaro
Spolti
Giacomo
Umberto
Domenico
Claudio
Mario
Roberto
Marco
Giovanni
Gian Franco
Benedetto
Gaetano
Graziano
Nicola
Giovanni
Presidente
Past President
Presidente Eletto
Vice Presidente
Segretario e Adviser
Tesoriere
AddettoStampa/Cerimoniere
Consigliere
Consigliere
Consigliere
Consigliere
Consigliere
Consigliere
Consigliere
Prima della conclusione ha preso la parola il
nuovo Luogotenente Governatore Eugenio Galli
che si è così presentato agli amici Del Sebino
con cordialità e la signorilità che lo contraddistingono.
A sinistra: padre Manenti benedice il pullmino
A fianco: il Sindaco ringrazia chi si è prodigato
per questa bellissima iniziativa
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Associazioni
Scout
Al ritmo dei passi
il cammino di un’idea
che si fa scelta coraggiosa
Incontro…!!Era la parola chiave del nostro viaggio in Terra Santa.
L’incontro con una realtà e con persone sapevamo non avremmo potuto dimenticare una volta ricominciata la nostra quotidianità.
2 Agosto, aspettiamo con ansia, arriva una telefonata “I ragazzi
hanno perso l’aereo bloccati allo scalo di Istanbul per dei controlli, prenderanno il volo successivo!”
Finalmente a sera arrivano Lena, Rana & Fouad ed è l’inizio di 12
giorni insieme all’insegna della fratellanza scout e del consolidamento di quel Gemellaggio nato con il gruppo di Gerico lo scorso Natale.
Giorni intensi, segnati dal saluto del sindaco (simbolo di accoglienza nella nostra comunità), dalla visita di Bergamo alta e
soprattutto dalla fantastica Route 2007 lungo i sentieri della Val
Codera e alla base scout di Colico.
Camminate, anche su strade dure, serate intorno al fuoco sotto il
cielo stellato, costruzioni e vita da campo, il nostro modo di vivere lo scoutismo che diamo per scontato, ma che per la prima
volta Lena, Rana e Fouad hanno avuto modo di conoscere, perché vivere lo scoutismo come lo viviamo noi per loro è praticamente impossibile.
Nonostante questa differenza, i limiti linguistici, e quindi una
notevole difficoltà, ma grazie ai rapporti che si sono instaurati e
allo spirito scout che ci accomuna, sono riusciti a mettersi in
gioco a vivere appieno questa Route e insieme ci sentiamo di
avere un po’ abbattuto tutte quelle barriere fisiche e sociali che
impediscono di vivere serenamente.
Siamo riusciti ad accogliere queste tre persone, inizialmente sco-
nosciute, o comunque solo un volto impresso nella memoria, che
con il tempo si sono trasformate in amici e fratelli, che con noi
hanno condiviso momenti di fatica e di gioia, momenti di gioco
e di preghiera.
Un GRAZIE va alle famiglie che si sono rese disponibili ad ospitarli nella propria casa, per i tre giorni trascorsi qui, famiglie che
si sono messe alla prova e che alla fine di quest’avventura,
nonostante ciò che si possa pensare, hanno ringraziato il gruppo scout per questa opportunità.
Un’esperienza unica e bellissima, che vede come punto fondamentale l’ACCOGLIENZA.
Un’accoglienza che avevamo ricevuto e che abbiamo avuto
modo di ricambiare..che
ci ha permesso di portare avanti concretamente
l’amicizia e il rapporto
creatosi con la Terra
Sanata e in particolare
con il gruppo scout di
Gerico e grazie alla quale
abbiamo potuto vivere
più del solito uno dei
punti della legge scout :“
Sono amici di tutti e fratelli di ogni altra guida e
scout”.!!
Chiara & Stefano
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TERRITORIO
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dal COMUNE
a cura dell’Amministrazione Comunale
Un cineforum per educarci
a percorrere gli spazi della comprensione
Sarnico – Cinema d’autore nel Basso Sebino per far crescere la cultura della conoscenza e del dialogo tra mondi diversi. Sul tema dell’immigrazione e della globalizzazione Aldo
Gianani del Centro famiglia e l’assessorato alla Cultura del
Comune di Sarnico, in collaborazione con i rappresentanti
della comunità marocchina dell’Associazione “El dialogo”
del Basso Sebino, hanno organizzato la rassegna “Assinima
World – Cineforum a confronto negli spazi della comprensione” che prevede la proiezione di sei film, intercalata da
due serate a tema.
Ad aprire il cineforum è stato il film di Marco Tullio
Giordana “Quando sei nato non puoi più nasconderti”,
interpretato dall’attore sarnicese Alessio Boni nei panni
dell’industriale bresciano Bruno Lombardi. Stereotipi e luoghi comuni sugli immigrati vengono rimessi in discussione
da un dramma familiare che colpisce l’industriale: suo figlio
cade infatti in mare durante una vacanza su un veliero e
viene salvato da Radu, un diciottenne clandestino rumeno,
a bordo di un barcone di disperati in viaggio per l’Italia con
la sorella Alina. Un’esperienza che consente a figlio e padre
di conoscere e comprendere un mondo totalmente sconosciuto.
“E’ questo il messaggio di Giordana – ha detto Boni intervistato telefonicamente in Argentina dove sta girando un
film sui desaparecidos – Giordana non ha voluto fare un
film buonista, bensì ha inteso mostrare la realtà vera, spesso cruda”. Radu, invitato a restare nella famiglia Lombardi
con la sorella Alina, sceglie infatti la sua vita di disperato.
“Non chiudiamoci nel nostro orticello. Cerchiamo invece
di conoscere le persone, le situazioni, prima di esprimere
giudizi”, ha in sostanza dichiarato l’attore nella sua lunga
chiacchierata trasmessa al numeroso pubblico nella serata
di presentazione della rassegna dove erano presenti anche i
genitori di Boni, il padre Ignazio e la mamma Roberta.
Questi i film e le serate in calendario, tutti di lunedì alle
20,30 presso il Cine Junior: “A Casablanca gli angeli non
volano di Mohamed Alì (29 ottobre); “Nuovomondo” di
Emanuele Crialese (5 novembre); sul tema “I viaggi della
speranza e della globalizzazione” (12 novembre), interverranno mons. Vittorio Nozza, direttore della Caritas italiana,
e padre Franco Moretti, coordinatore della rivista Nigrizia;
seguirà il film “Crash” di Paul Haggis (19 novembre); sull’argomento della “Diffidenza e pregiudizio” (26 novembre)
parleranno il teologo laico letterario e pedagogista
Brunetto Salvarani e lo scrittore e giornalista Massimo Fini.
Gli ultimi due film, “Viaggio alla Mecca” di Ismael
Ferroukhi e “Making off” di Nuri Buzid, saranno proiettati
rispettivamente il 3 e 10 dicembre. Ass. Romy Gusmini
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Progetto Clessidra
È tempo di verifica per ripartire a favore di chi è solo
A distanza di un anno e mezzo dall’attivazione del progetto Clessidra
mi pare giusto verificarne la sua validità per valutare l’opportunità di
continuare e. magari, miglioare il servizio.
Per i lettori di questa testata va ricordato che Il Progetto Clessidra, attivato con la collaborazione della
Parrocchia, dell’Associazione Anziani e Pensionati, dell’Associazione
Avis Volontari Autoambulanza, di
gruppi di volontariato sociale e di un
buon numero di singoli cittadini, si
rivolge alle persone sole e anziane
che con fatica si trovano ad affrontare problemi quotidiani come fare la
spesa, recarsi presso un luogo di cura,
compilare documenti, cucinare,
scambiare quattro chiacchiere con
qualcuno...
Un indagine effettuata sul territorio
di sarnico nel 2005 portava alla luce
un dato significativo circa la presenza di una numerosa popolazione
anziana e sola presente sul territorio.
Dopo un corso di formazione offerto a un gruppo di
volontari che avevano dato la loro disponibilità, avevamo prodotto un opuscolo informativo che illustrava una
serie di servizi domiciliari: la spesa, il taxi sanitari, la
compilazione di documenti, la consegna dei pasti a
domicilio, la compagnia (alcuni servizi, per la verità,
erano attivi da tempo).
I volontari avevano distribuito a tappeto l’opuscolo agli
utenti potenzialmente interessati, contattati uno ad
uno. Eravamo partiti un poco in sordina anche perché si
trattava di un progetto sperimentale.
Oggi i dati ci confermano la validità dei servizi e la
volontà di continuare sempre meglio.
Gli utenti hanno bisogno sempre più di sentirsi accompagnati e seguiti.
I dati parlano molto chiaro: i volontari hanno percorso
23.707 kilometri, per un totale di 741 servizi di taxi sanitario e un monte ore pari a 1347.
Forte è l’impegno della consegna dei pasti a domicilio
(trenta al giorno) attivati grazie alla disponibilità dei
volontari dell’Associazione Anziani con il contributo
del personale addetto e dell’automezzo fornito dal
Comune. Continua e giornaliera è la richiesta di compagnia, puntualmente assolta grazie alla collaborazione
delle Associazioni Unitalsi e San Vincenzo, così come il
supporto della compilazione di documenti egregiamente
svolto quasi totalmente da un membro dell’Associazione
Anziani, la sig. Baroni che da anni si prodiga per offrire
il suo tempo libero con discrezione.
Partirà a breve perciò una nuova fase, non più sperimentale, che comprenderà nuovi servizi richiesti dagli utenti. È un piacere da parte mia constatare che un’idea
ambiziosa abbia potuto concretizzarsi solo grazie alla
disponibilità di tutti coloro che hanno messo a disposizione il loro tempo libero per offrire servizi importanti e
ormai fondamentali, ricchi di valori sui quali si può fondare la vera qualità della vita e la consapevolezza che il
bene di tutti parte dalla misura in cui ciascuno di noi si
sente parte di altri, soprattutto di chi è più debole. Il grazie è immenso da parte mia, ma la richiesta di una collaborazione ancora più sentita e massiccia è grandissima,
certa che voi sapete che dare gratuitamente è la soddisfazione più completa che nessuno ci può togliere.
Ass. Romy Gusmini
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Comunità
Fotocronaca
1-3.Mons. Girelli, nunio apostolico, in visita a Sarnico
4-5.La benedizione della’utomobile acquistata dai Volontari dell’Avis
Autoambulanza grazie agli sponsor e al contributo raccolto durante
la Festa dello Sport
6-7.Momenti della celebrazione della Messa dell’Ammalato
a cura di SILVANO MARINI
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8-10. La festa di Santa Teresina a Fosio
11. La castagnata dell’Asilo
12-14. Lo spettacolo “Senza Paura - San Francesco raccontato a i piccoloi”
con Walter Tiraboschi nella parte di Fra Ginepro
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Comunità
Anagrafe
a cura della Segreteria Parrocchiale
Rinati
alla vita della grazia
22)
Zambelli Martino di Marco e di Passeri Lucia.
Nato a Bergamo il 13.10.2006.
Battezzato in questa Parrocchia il 22.09.2007.
Padrino: Zambelli Aldo.
Madrina: Cortinovis Maria.
23)
Leone Sophia di Luigi e di Grivalska Martina.
Nata a Calcinate il 13.01.2007.
Battezzata in questa Parrocchia il 23.09.2007.
Padrino: Leone Angelo.
Madrina: Ulicnà Helena.
24)
Belotti Isabella di Stefano
e di Galizzi Maria Grazia.
Nata a Bergamo il 22.05.2007.
Battezzata in questa Parrocchia il 23.09.2007.
Madrina: Belotti Anna Maria
25)
Ciringiò Daniel di Giuseppe
e di Romanò Maria Rosaria.
Nato a Iseo il 05.05.2007.
Battezzato in questa Parrocchia il 23.09.2007.
Padrino: Romanò Giuseppe.
26)
Leone Justine di Angelo e di Ulicnà Helena.
Nata a Iseo il 11.06.2007.
Battezzata in questa Parrocchia il 23.09.2007.
Padrino: Leone Luigi.
Madrina: Ulicnà Agata.
27)
Vassalli Viola di Romano e di Turotti Nadia.
Nata a Brescia il 29.06.2007.
Battezzata in questa Parrocchia il 23.09.2007.
Padrino: Vassalli Marzio.
Madrina: Saccomandi Prisca.
Sposi
all’altare
9)
22
Paltenghi Tommaso
di Stefano e di Foresti Sara
Nato a Seriate il 17 Agosto 2007.
Battezzato nella Parrocchia
di Villongo S. Filastro
il 7 Ottobre 2007
Padrino: Rossi Claudio.
Ruffini Enrico (Monticelli Brusati) con
Bergamaschi Simona (via Roma, 24).
Data del matrimonio: 29.09.2007
Testimoni: Ruffini Giorgio, Bellesi Luca,
Bergamaschi Jesus Massimo.
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Comunità
Anagrafe
Nella casa
del Padre
48) Bonardi Battista
di anni 78.
Deceduto il 02.09.2007.
49) Paris Antonio
di anni 76.
Deceduto il 10.09.2007.
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50) Venturetti Linda
di anni 74.
Deceduta il 02.09.2007.
51) Fusini Monica
di anni 39.
Deceduta il 24.09.2007
52) Ruggeri Lavinia
di anni 85.
Deceduta il 27.09.2007.
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Ottobre - Parrocchia di Sarnico Bergamo