Rubrica Giovani Designer
LAURA BADALUCCO
Direttore Disegno Industriale e
Multimedia
Università IUAV
Il Corso di laurea in disegno
industriale ed arti multimediali è impegnato da molti
anni nella formazione continua di giovani professionisti
che, una volta usciti dall ’
università, siano preparati a
comprendere il sofisticato
sistema-design per inserirsi
al meglio nel campo del lavoro e affrontare le sfide di
un mondo sempre più internazionale e competitivo.
I progetti che presenteremo
in questa rubrica sono selezionati tra le migliori
tesi di laurea del triennio: i temi affrontati dai
ragazzi, tutti neo-laureati riguardano sia che il
prodotto che la comunicazione visiva, rispecchiando quel dualismo che caratterizza il programma didattico del corso di laurea.
Si tratta ovviamente di concept molto diversi tra
loro, ma l ’ approccio di questi studenti dimostra come ormai la definizione “design ” non sia
più necessariamente legata solo all ’
arredamento o all ’ immagine coordinata, ma
possa esprimersi anche in altri ambiti che molto
hanno a che fare con l ’ innovazione tecnologica, la valorizzazione dei contenuti, la coscienza
Il “design” non è più necessariamente legato solo all’arredamento o all’immagine coordinata, ma
si esprimere negli ambiti dell’ innovazione tecnologica, della valorizzazione dei contenuti, della
coscienza di nuove esigenze e comportamenti sociali.
Rubrica Giovani designer
Giovani De signer
Margherita Travaglia
IUAV: Disegno Industriale e Multimedia
Margherita Travaglia
Nasce a Pontelongo (PD) nel 1991.
La sua spontanea passione per
l'arte la spinge ad iscriversi al Liceo Artistico che conclude nel
2010. Prosegue gli studi iscrivendosi al Corso di disegno industriale e multimedia Iuav, dove si laurea nel marzo 2013 con il massimo
dei voti. Matura il suo interesse
per l'illustrazione e il visual design; collabora con la sede del corso a Treviso, come assistente tecnico addetto alla stampa. Continua la formazione professionale
con un tirocinio formativo presso
lo studio Labìt a Marghera (V E).
Si occupa di progettazione grafica,
design del prodotto e allestimenti
per interni ed eventi. Collabora
con lo studio di comunicazione
Vassalli Associati di Piove di Sacco, seguendo progetti di illustrazione e di identità visiva. Nel marzo 2015 parte per un esperienza
a ll ’e s t e r o in Da n im a r c a .
h t t p s :/ / w w w . b e h a n c e . n e t /
margher itatrav aglia
[email protected]
[email protected]
Ragazzi ai fornelli Le stagioni in cucina
tema chiave della collana, la stagionalità.
Progetto grafico di una collana di
libri illustrati per insegnare ai ra-
I libri suscitano curiosità per la
gazzi l’importanza di mangiare
storia e per i benefici dell'aliment o
sano rispettando i cicli naturali.
e promuovono una part ecipazio-
La collana è composta da 3 volu-
ne attiva alla preparazione dei
mi, ognuno dei quali tratta un ge-
piatti: si tratta di ricette illustrate,
nere alimentare diverso: verdura,
semplici, complete, gustose e per
frutta, pesce. I libri sono rivolti a
questo particolarmente adatte ai
ragazzi dai 9 ai 12 anni e hanno
ragazzi.
lo scopo di avvicinare, in modo
innovativo e consapevole, i piccoli
lettori alla cucina.
Le informazioni storiche, geografiche, nutrizionali, aneddotiche dei
prodotti culinari utilizzati nelle
ricette sono interfacciati con il
Giovani De signer
Margherita Travaglia
IUAV: Disegno Industriale e Multimedia
Giovani De signer
Buddy
Margherita Travaglia
IUAV: Disegno Industriale e Multimedia
Rubrica Giovani designer
Giovani De signer
Alessand ro Zannoni
IUAV: Disegno Industriale e Multimedia
Alessand ro Zannoni
Nasce a Valdobbiadene nel 1991 e
consegue la maturità scientifica
presso l’istituto I.S.I.S.S. G. Verdi
(V aldobbiadene). Fortemente incuriosito dall’operato di W. Morris
e del movimento Arts and Crafts
decide di iscriversi al Corso di
s c i en z e de l l ’ arc h i te tt ura
dell’Università Iuav di Venezia e
poi passa al Corso di disegno industriale e multimedia dell’ateneo. Si
laurea con lode nel marzo 2015. Si
appassiona al settore calzaturiero,
pur mantenendo grande interesse
verso il product e il graphic design. Svolge il suo tirocinio presso
lo studio Max ima Design di Montebelluna, dove entra in contatto
con la progettazione di calzature
sportive e da trekking. Durante gli
studi partecipa ad un workshop
estivo in collaborazione con
l’azienda Crispi e si iscrive al corso
di modelleria del Politecnico Calzaturiero di Capriccio di V igonza,
che tutt’ora frequenta.
https://www.behance.net/alezan
www.behance.net/tihanastar
Bugburg
Sistema di elementi – modulo ba se e pensile, unità e riempitivi, blocchi, e fune – finalizzati ad ospitare gli insetti utili
usati nella lotta biologica ed integrata.
Il modulo base in cemento biodinamico consente di costrui re strutture dove inserire le singole unità che ospitano gli
insetti e altri animali utili. Queste strutture, progettate osservando i comportamenti di ogni “ospite”, vengono riempite
con vari materiali anch’essi riconducibili alle esigenze
dell’insetto, consentendo così di offrire l’habitat ideale.
Le unità possono essere rese flessibili utilizzando funi, blocchi e
moduli pensili, creando cos ì diverse configurazioni.
Per istruire l’utente rispetto alle sue funzioni, Bugburg è accompagnato da un manuale d’uso e da appendici che fanno riferimento alle diverse colture.
Il progetto, se posizionato in siti d’interesse pubblico, può divenire inoltre veicolo di sensibilizzazione grazie ad una tavola educativa.
Giovani De signer
IUAV: Disegno Industriale e Multimedia
Bugburg
Giovani De signer Alessand ro Zannoni
IUAV: Disegno Industriale e Multimedia
bandi e concorsi
BANDO
PER LA CONCESSIONE DI CONTRIBUTI ALLE
PMI
Bando per la concessione di contributi alle PMI per favorire l'innovazione, la competitività, per
l'applicazione di tecnologie avanzate e la salvaguardia dell'ambiente - 2^ edizione
Realizzazione del progetto e rendicontazione
Le imprese che sono state ammesse al contributo (vedi la notizia pubblicata il 9 marzo 2015)
devono presentare la domanda di erogazione del contributo e la relativa rendicontazione finale a
partire dal 1 luglio 2015 e entro il 10 luglio 2015.
La relativa modulistica e le informazioni circa le modalità di trasmissione della richiesta di erogazione del contributo sono disponibili nella scheda del bando.
http://www.tv.camcom.gov.it/CCIAA_bandi.asp?cod=942#documentazione
Bando di concorso "Innovazione" 2a edizione. ESITI
Concorso per la concessione di contributi alle pmi pe r favorire l'innovazione, la
competitività, per l'applicazione di tecnologie a vanzate e la salvaguardia
dell'a mbiente
Si portano a conoscenza degli interessati gli esiti delle graduatorie di idoneità e di
ammissione a contributo e di esc lusione relativi al Concorso per la concessione di
contributi alle pmi per favorire l'innovazione, la competitività, per l'applicazione di
tecnologie avanzate e la salvaguardia dell'a mbiente - 2a edizione.
http://www.tv.camcom.gov.it/CCIAA_news.asp?cod=1149
EMT 46
Speciale CSR Ambiente
7°
CICLO DI
“OPEN DAY CSR ”
IN AZIENDA:
SPECIALE EXPO 2015
www.tv.camcom.gov.it— www.csrtreviso.it
SPORTELLO CSR E AMBI ENTE
L'orario in cui ci trovi
Lo Sportello CSR e Ambiente è attivo
presso la Camera di Commerc io
in Piazza Borsa, 3/B - 31100 Tre viso, 3°
piano.
Telefono 0422 595288 Fax CSR: 0422 412625,
Fax Ambiente 0422 595459
e-mail per il servizio CSR:
[email protected]
e-mail per MUD-RA :
[email protected]
mattino: 8.45 - 13.00
dal lunedì a l venerdì
pomeriggio: 15.00 - 16.30
lunedì e mercoledì
Capo Ufficio:Antonio Biasi
www.tv.camcom.gov.it
www.csrtre viso.it
Kit Digitale CSR:www.csrtreviso.it
EMT 47
Open day CSR
7°
CICLO DI
“OPEN DAY CSR ”
IN AZIENDA:
SPECIALE EXPO 2015
A cura di: Federica Alimede
7° ciclo di “Open Day CSR” in azienda:
Speciale EXPO 2015. Hausbrandt, Theresianer e Tenuta Col Sandago – Case
Bianche: un tris che accontenta tutti i
gusti
Il 19 marzo si è inaugurato il nuovo ciclo di
Open Day CSR, iniziativa giunta ormai alla
settima edizione e che dà la possibilità ad aziende e privati cittadini di visitare alcune imprese locali che si distinguono per
un’innovazione particolarmente attenta agli
aspetti di sostenibilità economica, ambientale
e sociale. Per il 2015 è stato scelto il tema
"Nutrire il Pianeta. Energia per la v ita", slogan
che caratterizza il tema centrale dell'EXPO
2015. Per questa edizione "speciale" pertanto
le aziende ospitanti selezionate appartengono
tutte al settore alimentare e sono inoltre accomunate da una particolare attenzione alla filiera ed alla sicurezza e certificazioni dei prodotti.
Come di consueto vogliamo ringraziare ancora
una volta ciascuna delle imprese che hanno
aperto le porte dei propri stabilimenti con
questo breve e personale resoconto della visita, cominciando proprio da Hausbrandt Trieste 1892 SpA.
Percorriamo la “Pontebbana”, strada provinciale che da Treviso porta a Conegliano e la
prima considerazione che nasce spontanea è
ormai un fil Rouge che accompagna ogni edi-
EMT 48
Open day CSR
zione degli “Open Day CSR”: com’è possibile
percorrere le strade della Marca trevigiana ed
accorgersi puntualmente che ancora le conosciamo veramente?
La sede di Hausbrandt si trova a Nervesa della
Battaglia, a lato della strada principale; se non
sai che è lì, rischi di passare oltre senza accorgertene e sarebbe una notevole svista, considerato che l’azienda di Martino Zanetti ricopre
una posizione di rilievo nel mondo del caffè,
sia in ambito italiano che internazionale, dove
è presente in oltre 90 Paesi.
Veniamo accolti quasi fossimo in famiglia
(nonostante le dimensioni Hausbrandt è infatti un’azienda a gestione famigliare) e questa
sensazione è in netto contrasto con le dimensioni delle linee produttive che si percepiscono
ad un primo colpo d’occhio già dal parcheggio,
ma delle quali si riesce ad avere un riscontro
più tangibile solo varcando la soglia che reca la
targhetta “magazzino”. Seguiamo la nostra
guida, fino all’Area Formazione, un piccolo
edificio dove i baristi possono partecipare a
dei corsi di aggiornamento, perché ciò che più
volte viene ribadito, è che non è solo una buo-
na miscela a rendere buono un caffè, ma anche
la formazione dei baristi . Quest’ultimo quindi
è un aspetto della qualità a cui l’azienda tiene
particolarmente e tale concetto lo si trova nella
mission aziendale “Coltivare una storia di passione e qualità, per riempire di piacere ogni
singola tazzina di caffè”, mission che può inoltre essere esplicitata in 5 punti: qualità, tradizione e modernità, formazione, italianità e
famiglia.
Da oltre un secolo il marchio Hausbrandt è
sinonimo di caffè nel mondo. Fondata a Trieste nel 1 892, l’Azienda guidata da Martino
Zanetti esporta il gusto e la tradizione italiana
in 90 Paesi ed è presente nelle caffetterie più
prestigiose dei quattro continenti. Dal moderno impianto di torrefazione di Nervesa della
Battaglia (Treviso), nel cuore del Nordest, dove è presente anche la sede direzionale del
Gruppo, Hausbrandt occupa una posizione di
assoluto rilievo nel panorama italiano e internazionale: dagli Uffizi di Firenze al teatro
dell’Opera di San Pietroburgo, dal Cremlino a
Mosca fino al lussuoso Paradise Island Resort
alle Maldive.
EMT 49
Open day CSR
Ad oggi le due aziende, commercializzano tre
tipologie di prodotti differenti: caffè e birra
(sotto il nome di H.TS. 1892 SpA) e v ino (sotto
il nome di Case Bianche srl).
Per quanto riguarda quest’ultimo in particolare, la produzione avviene all’interno del distretto DOCG di Conegliano Valdobbiadene,
nel comune di Susegana.
Il fiore all’occhiello del marchio Tenuta Col
Sandago: il Wildbacher, un vitigno originario
della Stiria, il cui nome significa “torrentello
selvaggio non imbrigliato”, che ha attecchito
sulle nostre colline e che consente di essere
lavorato per ottenere varietà di rosè, passito e
grappa.
Ma torniamo al caffè. Con 24 depositi periferici che assicurano una copertura su tutto il territorio nazionale, 3 società di distribuzione
diretta in Austria, Slovenia e Stati Uniti e 90
distributori nel mondo, Hausbrandt si colloca
in Italia come leader del settore HO.RE.CA
(distribuzione professionale). Il target è rappresentato pertanto da una clientela medio-
alta, tra i molti esempi forniti si ricordano il
Cremlino, il Teatro “la Fenice” di Venezia (di
cui Hausbrandt è sponsor ufficiale), il Campidoglio, gli Uffizi di Firenze, ecc…
Hausbrandt è inoltre la prima azienda di caffè
ad aver fatto una pubblicità del proprio prodotto.
L’azienda garantisce un minuzioso controllo
della filiera e della produzione, effettua infatti
controlli del caffè verde “pre imbarco”, allo
sbarco nel porto di Trieste ed anche presso le
aziende dei fornitori. Oltre alla certificazione
dei Sistema di Gestione ISO 9001 ed ISO
14001, è certificata ISO 22000 (sicurezza alimentare), HALAL (prodotti ed ingredienti
hanno seguito iter e trattamenti, secondo la
legge islamica), KOSHER (preparazione conforme ai dettami della Bibbia ebraica) e secondo gli standard BRC e IFS Food, relativi alla
sicurezza alimentare lungo tutta la catena di
fornitura.
Per quanto riguarda la sostenibilità ambientale, l’azienda è attenta, in particolar modo per
quanto riguarda il packaging. Grazie anche
alla partnership con Guzzini è stato depositato
il brevetto Epica per le capsule da caffè. In 5
anni di ricerca e sviluppo e realizzazione del
prodotto l’azienda è riuscita a metter in commercio capsule completamente riciclabili, che
garantiscono comunque uno shelf life di 2 anni, dotate di un sistema Easy peel e separabili
nelle componenti di plastica ed alluminio. Per
quanto riguarda invece la birra Theresianer è
stato realizzato l’innovativo Key Keg, un fusto
monouso anch’esso interamente riciclabile.
L’azienda è dotata di un innovativo impianto
di depurazione annesso allo stabilimento, che
garantisce uno scarico in acque superficiali
con concentrazioni bassissime di BOD/COD
(uno dei parametri più utilizzato per stimare il
carico inquinante delle acque reflue indiretta
del contenuto di materia organica biodegradabile presente in un campione d'acqua o soluzione acquosa. N.d.r). L’azienda inoltre è orientata alla riduzione massima degli sprechi
energetici.
Prima di spostarci nello stabilimento principale concludiamo con la conoscenza di Theresianer, la birra nata nel 2000 dal desiderio di
Martino Zanetti. Anche in questo caso la distribuzione principale è per il settore
EMT 50
HO.RE.CA. Con i suoi 40.000 ettolitri di birra
annui, Theresianer occupa solo uno 0,2% sul mercato italiano, ma nonostante ciò può fregiarsi di
essere il più grande micro birrificio italiano. Inoltre l’elevata qualità di questa birra è assicurata
oltre che dalle materie prime impiegate (acqua,
luppolo e malto d’orzo/frumento) anche dalle
numerose analisi chimiche effettuate dagli stessi
tecnici di laboratorio che analizzano il caffè Hausbrandt.
E finalmente oltrepassiamo la porta che ci separa
dalle linee produttive, dove siamo letteralmente
investiti da un intenso aroma di caffè. Tra silos,
tostatrice (qui si adotta una lavorazione a tostatura lenta, per cui a discapito della quantità di prodotto lavorato, si ottiene una qualità in tazza molto superiore) e nastri trasportatori, pellicole colorate e capsule che differenziano i prodotti finali, la
responsabile del settore che ci accompagna, ci
spiega come si passa da un chicco verde ad uno
tostato. Nonostante si tratti di un processo di lavorazione piuttosto semplice, colpisce la costante
e minuziosa analisi sulle partite di caffè prima
della partenza, all’imbarco e in arrivo, a ribadire
l’attenzione alla qualità del prodotto che Hausbrandt mette sul mercato.
Il tempo di percorrere parte del giardino che circonda il capannone ed entriamo nel birrificio dove ci accoglie un intenso profumo di malto e dove
il Mastro birraio riesce a trasmetterci la sua passione e l’amore per la birra la cui ricetta fa molto
affidamento sull’esperienza di un uomo e dove il
bilanciamento di ingredienti e sapori è lasciato in
mano a sensazioni molto personali, quali tatto ed
olfatto.
Nello spaccio aziendale oltre ai prodotti già menzionati è possibile trovare anche pandori, panettoni e colombe prodotti dalla collaborazione con il
Mastro pasticcere Iginio Massari e il tè
dell’azienda tedesca Ronnefeldt, della quale Hausbrandt è importatore esclusivo per l’Italia presente negli Hotel di lusso e nei ristoranti stellati.
Insomma si può dire che quest’azienda e la lungimiranza imprenditoriale che la caratterizza, riesca
ad accontentare quasi tutti i gusti. Concludendo la
nostra v isita con un buffet offerto dall’azienda,
dove è stato possibile degustare i loro prodotti,
non ci resta che augurargli un buon proseguimento di attività.
Ci rivedremo presto al bar sotto casa.
Federica Alimede
EMT 51
Monitor Economia
LA
DEMOGRAFIA D
NEL
I
TRIMESTRE
’ IMPRESA
IN
PROVINCIA
DI
TREVISO
2015
A cura de ll ’ U ffic io Studi e Statistica CCIAA Treviso
Continua la contrazione del numero di imprese
nei primi tre mesi del 2015: -57 4 unità, di cui -27 8
nell’agricoltura. Un dato sostanzialmente in linea
con quanto registrato nei primi tre mesi del 2014,
tenuto conto che nel periodo in esame si concentrano le contabilizzazioni delle cessazioni
d’imprese di fine anno.
Più significativo il confronto su base annuale: da
marzo 2014 a marzo 2015 la provincia di Treviso
perde ancora 867 imprese, portando ad oltre
4.400 l’emorragia di imprese da inizio crisi, di cui
oltre 2.500 nell’agricoltura (dato, quest’ultimo,
che v a ricondotto anche ad un processo strutturale di concentrazione delle imprese agricole rispetto alle superfici, in quota parte indotto da ragioni
di mercato e da interventi legislativi).
Certo, lo scorso anno era andata decisamente peggio: da marzo 2013 a marzo 2014 lo stock di imprese attive in provincia aveva subito una contrazione quasi doppia (-1.530 unità). Ma queste novecento imprese in meno fanno capire come gli
effetti lunghi della crisi, per quanto attenuati, non
siano ancora finiti, soprattutto con riferimento
alla microimprenditorialità (aziende con 0-9 addetti), tipologia più interessata da chiusure.
Di seguito le dinamiche di dettaglio per settori.
L’agricoltura continua dunque a rappresentare
il settore nel quale si registrano le perdite più importanti: -27 8 imprese attive rispetto a dicembre
2014 (-1,9%) e -399 unità rispetto a marzo 2014 (2,8%). Il bilancio annuale di marzo 2014 evidenziava tuttav ia una perdita più che raddoppiata (883 unità; -5,8%). E’ in questo comparto che si
concentrano le cessazioni d’imprese appartenenti
alla classe “0 addetti”.
A partire da questo trimestre si evidenzia inoltre,
dal confronto con il trimestre precedente, che il
comparto più penalizzato – dopo quello primario
– è quello del commercio che si contrae di -157
imprese attive (-0,9%) in linea con la variazione
annuale (-0,9%) e con quella del primo trimestre
2009 (-0,9%). Le perdite congiunturali più consi-
stenti sono imputate al commercio all’ingrosso (113 unità; -1,4%) rispetto al commercio al dettaglio (-34 unità, -0,4%).
Segue il comparto dell’edilizia per il quale si contano rispettivamente -82 imprese attive (-0,7 %)
rispetto a dicembre 2014 e -206 unità (-1,7 %) rispetto a marzo 2014 (erano -439 le perdite tendenziali registrate esattamente un anno fa; 3,4%).
Il manifatturiero perde -67 imprese attive (0,6%) rispetto al trimestre precedente e -245 rispetto allo stock di un anno fa (-2,3%) Anche per
questo comparto si registra una riduzione delle
imprese attive perse rispetto alla variazione tendenziale di marzo 2014 pari a -321 unità (-2,9%).
Le contrazioni su base congiunturale interessano
sia l’industria metalmeccanica (-24 unità, pari al
-0,7 %), che il legno arredo (-20 unità, pari al 1,0%) che il sistema moda (-12 unità, pari al 0,7 %).
Anche il settore dei pubblici esercizi (alberghi
e ristoranti) si contrae rispetto alla consistenza di
fine anno 2014 perdendo 17 imprese (-0,4%), ma
guadagna 40 imprese rispetto allo stesso periodo
dell’anno precedente (+0,9%).
Il comparto dei servizi alle imprese risulta
stazionario rispetto alla consistenza di fine 2014
(+3 unità), lievemente in recupero rispetto allo
stock di un anno fa (+32 unità) e in crescita rispetto al primo trimestre 2009 (+67 4 unità;
+4,3%). All’interno del comparto, tuttavia, si registra un processo di elisione tra due componenti:
da un lato il terziario avanzato, che fa capo alle
attività professionali, scientifiche e tecniche e agli
altri servizi alle imprese e risulta in costante crescita negli ultimi sei anni (+1.000 unità);
dall’altro il settore trasporto e magazzinaggio e
quello delle attività immobiliari che subiscono
contrazioni rispettivamente pari a -50 e a -86 imprese sui dodici mesi. Il settore trasporto e magazzinaggio, tra l’altro, è l’unico settore del comparto nel quale risulta negativo anche il confronto
con il primo trimestre 2009 (-437 imprese; 18,2%).
EMT 53
Monitor Economia
Demografia d ’ i mpresa al 1° trimestre 2015
Anche il bilancio del comparto dei servizi alle
persone, analogamente a quello dei serv izi alle
imprese, risulta positivo su tutti i periodi considerati: +7 imprese rispetto al trimestre precedente,
+65 unità rispetto allo stesso trimestre dell’anno
precedente e +37 9 unità (+8,9%) rispetto al primo trimestre 2009. I settori che hanno maggiormente contribuito all’incremento sono rappresentati dalla sanità e assistenza sociale e delle attività artistiche, sportive, di intrattenimento e divertimento. “In tutta sincerità, a fronte di questi dati,
non me la sento proprio di dire che siamo alle
porte di una ripresa. Prendo atto anch’io di un
certo miglioramento del quadro congiunturale di
fondo. E di come la domanda estera continui ad
essere la nostra àncora di salvezza, anche nelle
prudenti previsioni per i primi mesi del 2015,
considerati i tanti focolai di crisi geopolitica e
finanziaria. Ma credo sia più corretto e più saggio
evidenziare, in realtà, che stiamo andando verso
un ampliamento della forbice competitiva tra
imprese, anche all’interno del medesimo settore”
– questo il primo commento del Presidente della
Camera di Commercio, Nicola Tognana.
“E’ emblematico per me – spiega Tognana quello che sta accadendo nel legno arredo.
Sul fronte delle vendite nel mercato interno il
settore è praticamente spaccato a metà: un 40%
di imprese segnala recuperi di fatturato, un 48%
segnala invece ulteriori contrazioni (contro una
media provinciale del 34%). E si pensi che stiamo
parlando di quello stesso settore che sul piano
delle esportazioni, nei primi nove mesi del 2014,
riesce a ritornare ai volumi di vendite che
realizzava prima della crisi, agganciando molto
bene la ripresa negli USA”. “Questa complessa
fotografia ci fa capire che andremo verso tempi
di istanze opposte, di difficili sintesi” – conclude
il Presidente dell’Ente camerale. “A fronte di
un’economia dell’eurozona che potrebbe ripartire
(e di un Italia ancora fanalino di coda in questo
scenario), sono convinto che la maggior parte
del nostro manifatturiero riuscirà ad essere
reattivo, e sicuramente farà tesoro di questi anni
difficili. Tuttavia dovremo anche mettere in
conto che avremo ancora fra noi gli effetti della
crisi: si prolungheranno nel tempo e si
sovrapporranno a questa ripartenza. Questo
renderà tutto molto complicato.Ma credo che
sarebbe davvero illusorio prefigurarsi scenari
diversi.”
P
Previ
Percentua
EMT 54
Monitor Economia
Demografia d ’ i mpresa al 1° trimestre 2015
Consistenza imprese attive per settori economici in provincia di Treviso al 31
marzo 2015. Valori assoluti e variazioni assolute e percentuali
EMT 55
Monitor Economia
IL
QUADRO CONGIUNTURALE PER IL MANIFATTURIERO TREVIGIANO AL
1°
TRIMESTRE
2015. INDUSTRIA IN RECUPERO, MA SENZA SLANCIO
I numeri non sono da ripresa, né da contrazione. E’ confermato un debole trend di recupero su base annua della
produzione del +1,7%, ancora una volta trainata dalla domanda estera (+4,2% gli ordinativi esteri). Ma è più corretto parlare di un sistema che sta cercando di rimettersi a funzionare attorno nuovi equilibri di domanda e offerta. Compito non facile, come dimostrato dalle forti polarizzazioni dei giudizi degli imprenditori.
A cura dell ’ U fficio Studi e Statistica CCIAA Treviso
Ancora una volta, avevano ragione gli imprenditori trevigiani. Nelle previsioni rilasciate a fine anno
prevaleva la cautela per i primi tre mesi del 2015:
tale cautela trova ora puntuale conferma dai dati
resi disponibili da Unioncamere Veneto, riferiti
ad un campione di 300 imprese trevigiane, per
quasi 16.500 addetti.
Il quadro tendenziale di fondo non viene sconfessato: produzione e fatturato continuano il loro
lieve recupero, con variazioni su base annua rispettivamente del +1,7 % e del +1,3%, trainati dalle vendite all’estero, in crescita del +2,7 % rispetto
allo stesso periodo dell’anno scorso. Un recupero,
debole quanto si vuole, che tuttavia non resta un
fatto isolato alla realtà provinciale, ma che riguarda l’intero manifatturiero veneto, e che trova riscontro anche, a livello di statistiche aggregate,
nel lieve incremento del PIL nazionale, certificato
in questi giorni dall’ISTAT, proprio per effetto
della componente industriale (a fronte di una stazionarietà nei servizi).
Dal lato delle vendite - e per quanto possa essere
significativo un dato per i primi tre mesi dell’anno
- è un trend tuttavia che perde un po’ di slancio,
in provincia, a causa delle variazioni congiunturali che fanno i capricci: volgono infatti al negativo
tutte le variabili considerate, compreso il fatturato
estero. Questo, almeno, stando ai dati grezzi, in
parte condizionati dalla stagionalità del sistema
moda. L’indice destagionalizzato della produzione
industriale corregge il tiro, ed evidenzia una sostanziale stazionarietà (+0,3%) rispetto al trimestre precedente. Come corregge il tiro la
“tendenziale annua” dei nuovi ordinativi
dall’estero, che si riporta ad un +4,2% dopo due
trimestri di stazionarietà. Ciò non basta a far indietreggiare, pur di poco, il grado di utilizzo degli
impianti (da 7 2,3% a 7 1,6%) e la lunghezza del
portafoglio ordini (da 46,2 a 43,4 giornate: ma
era di 37 giornate un anno fa).
Il dibattito più mediatico è tutto incentrato sul
dimostrare, o sconfessare, se l’Italia stia o meno
uscendo dalla recessione. In verità, questi andamenti non lineari, di non immediata interpretazione, andrebbero più saggiamente ricondotti ad
alcune chiavi di lettura del ciclo economico richiamate nei precedenti monitoraggi: le code di
crisi epocali, come quella appena vissuta, non
possono essere lineari per definizione, tanti sono
gli squilibri indotti nei mercati e, di conseguenza, nei riallineamenti delle capacità produttive. Il
trend può allora evidenziare il tanto atteso
“punto di svolta”: ma non vengono meno, nel
breve, forti fluttuazioni congiunturali, un procedere per “stop and go”, oggi peraltro accentuato
da un contesto internazionale anch’esso meno
lineare, nonostante l’euro debole.
Anche le parole del Presidente della Camera di
Commercio Nicola Tognana vanno in tal senso:
“Resta innegabile che le cose stiano andando
leggermente meglio rispetto ad un anno fa. Ma
l’ho già precisato la scorsa volta: male si adatta
il concetto di “ripresa” alla fase di assestamento
che stiamo attraversando, dai contorni ancora
molto confusi. Sotto i dati medi resta costante,
per certe variabili, soprattutto sul mercato interno (e per certi versi anche sull’estero), la forte polarizzazione fra imprese che vanno bene, e
imprese che accusano invece flessioni. E’ un
puzzle di non facile ricomposizione, di fronte al
quale posso solo limitarmi ad evidenziare alcuni tasselli più nitidi di altri: continuano ad andare meglio i comparti dei beni di investimento,
e dei beni intermedi, soprattutto all’estero. Più
penalizzato resta il comparto dei beni di consumo, soprattutto per come resta fragile la dina-
EMT 56
Monitor Economia
Congiuntura industria
mica del mercato interno. In recupero, ad ogni
modo, il settore del legno arredo, su base annua,
tanto sull’estero quanto sul mercato interno; anche se non sono da sottovalutare – sottolinea il
Presidente Tognana - alcuni segnali di criticità,
sul fronte estero, che provengono dalle imprese
più grandi, con riferimento ad una possibile contrazione dei livelli di vendita rispetto ai risultati
del IV trimestre 2014”.
L’analisi di dettaglio
Del lieve recupero della produzione, del +1,7 %
su base tendenziale, si è già detto: sorretto da un
andamento congiunturale sostanzialmente stabile
(+0,3%), al netto della stagionalità. Conta a questo punto dire qualcosa di più sulla distribuzione
delle risposte degli imprenditori. Si può così constatare che la quasi maggioranza degli intervistati
(45%) è interessata da un recupero dei livelli produttivi, rispetto allo stesso trimestre di un anno
fa, contro un 1/3 del campione che ancora accusa
flessioni. Sale peraltro al 49% la quota delle indicazioni di aumento della variabile, con riferimento alle imprese con 50 addetti e oltre; che arriva al
54% per i beni di investimento, e al 59% per i beni
intermedi. Anche per il legno arredo la produzione viene segnalata in crescita per quasi il 51 % delle imprese interv istate: a spingere di più sulla
crescita sono tuttavia le piccole imprese (10-49
addetti), mentre restano più controverse le indicazioni provenienti dalle imprese con 50 addetti e
oltre.
Analoga la situazione del fatturato, in termini di
distribuzione delle risposte, e con riferimento alle
variazioni tendenziali. Il miglioramento è netto
rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso anche
per il legno arredo (57 % delle imprese intervistate
segnalano aumento delle vendite). Se tuttavia si
sposta l’attenzione sulle variazioni congiunturali,
rispetto al IV trimestre 2014, riemerge però quella polarizzazione di giudizi che aveva caratterizzato anche la precedente rilevazione: per il 43% delle imprese intervistate è aumento del fatturato,
ma per un altro 43% è flessione. Pareggio di giudizi che si risolve in positivo per beni
d’investimento e beni intermedi, mentre volge in
negativo per i beni di consumo.
Guardando alle componenti del fatturato (interno
ed estero) si possono sottolineare le seguenti ev idenze: la frenata congiunturale del fatturato
estero pare decisamente condizionata
dall’andamento stagionale del settore moda,
mentre resta in positivo il confronto con il trimestre precedente per il comparto dei beni di investimento; comparto, peraltro, nel quale un’ampia
maggioranza di imprese (62%) segnala un netto
miglioramento delle proprie performance
all’estero rispetto al primo trimestre del 2014. Nel
complesso del campione è prossima al 50% la
quota di imprese che dichiara miglioramenti delle
vendite all’estero su base annua. Preoccupa invece quel 37 % di imprese che invece segnala contrazioni delle vendite all’estero: quota in aumento
rispetto al IV trimestre 2014 (era del 30%), e che
assottiglia al 13% le indicazioni di stazionarietà, di
tenuta delle posizioni di mercato.
Per quanto riguarda le vendite nel mercato
italiano, trova conferma anche per questo indicatore il lieve trend di recupero su base annua del
+0,7 %, di poco inferiore a quanto registrato nella
precedente rilevazione (+0,9%). Il settore che,
rispetto alle precedenti rilevazioni, manifesta un
maggiore recupero nel mercato interno, sempre
su base annua, è il legno arredo (+3,6%, con un
convinto 56% di imprese che segnala fatturato in
aumento). Negativa però, per tutti i settori, la variazione congiunturale del fatturato interno (2,6%). Dato medio sotto la cui superficie si ripropone l’ennesima polarizzazione di situazioni: per
un 42% il fatturato italiano resta in aumento anche su base congiunturale, per un pari 42% invece
va male (con la conferma che ad aver la peggio è il
comparto dei beni di consumo).
Controversi anche i dati relativ i alla raccolta ordini sul mercato interno: battuta d’arresto a livello
congiunturale (-2,2%), per effetto in primis del
sistema moda, e con i beni di investimento invece
in contro tendenza positiva (+5,4%). Complessivamente il 39% delle imprese segnala ordini in
aumento dal mercato interno, a fronte di un 35%
che denuncia invece una contrazione. Tecnicamente di segno positivo, ma senza slancio, la
EMT 57
Monitor Economia
Congiuntura industria
variazione tendenziale (+0,8%); che tuttavia sale
al +4,5% con riferimento ai beni di investimento e
al +4,1 % per il legno-arredo.
Abbastanza più nitido l’orizzonte per i mercati
esteri, con qualche chiaroscuro: su base annua la
raccolta ordini dall’estero viene segnalata in
aumento del 4,2%; e un lieve incremento viene
segnalato anche su base congiunturale (+0,9%).
Per entrambe le variazioni sono 45 imprese su
100 a fornire indicazioni positive; resta però elevata la quota di imprese che si posiziona su giudizi opposti, di contrazione degli ordini (38-39%).
Ne risente, come già detto, la lunghezza media del
portafoglio ordini: passa da 46 a 43 giornate,
rispetto al IV trimestre 2014. In particolare, il
legno arredo torna a “navigare” sotto i 30 giorni
(da 32 a 29), e in generale il comparto dei beni di
consumo vede accorciarsi il portafoglio ordini da
50 a 40 giornate.
Le previsioni per il 2° trimestre 2015
Il clima di fondo fra gli imprenditori resta comunque improntato ad un cauto ottimismo. Per quasi
tutti gli indicatori analizzati il 50% e oltre dei giudizi è per la stazionarietà delle performance. Ma
la differenza più apprezzabile, rispetto a tre mesi
fa, è che tornano a prevalere, seppur di poco, i
giudizi positivi su quelli negativi: persino
sull’occupazione, giocando con i decimali.
Sulla produzione, i giudizi di aumento passano
dal 19 al 29 per cento (quota superiore anche alle
previsioni raccolte nel marzo 2014); mentre quelli
di contrazione si riducono dal 28 al 21 per cento
(erano al 24% nel marzo 2014).
Meno scetticismo anche sulla domanda interna:
sul suo possibile aumento scommette il 26% degli
intervistati (tre mesi fa appena il 17 % scommetteva in tal senso), contro un 23% di pessimisti. La
maggioranza assoluta ad ogni modo (51%) ritiene
che le tendenze sul mercato nazionale resteranno
al momento stabili.
Un po’ più di cautela emerge sulla domanda estera: il bilancio fra giudizi positivi e negativi resta
sempre a favore dei primi; meglio di tre mesi fa,
ma non come un anno fa. All’epoca il 32% delle
imprese manifatturiere trevigiane scommetteva
per un aumento delle vendite all’estero, contro un
17 % di giudizi negativi; oggi siamo al 28% di giudizi positiv i, contro un 19% di giudizi negativi. Si
fa sentire, nella percezione degli imprenditori, la
maggiore complessità del quadro internazionale,
gli effetti delle diverse crisi geo-politiche che si
teme possano compensare in negativo i vantaggi
teorici dell’euro debole.
Per il tessile-abbigliamento è da segnalare il ritorno del segno positivo nelle vendite Ue (+5,1 %),
con risultati importanti in Germania (+16,8%) e
in Spagna (+34,8%). La crisi russo-ucraina si fa
sentire anche per questo settore: del -20,6% la
flessione export in Russia (-10 milioni di euro);
del -39% in Ucraina (da 13,7 a 8,3 milioni).
Positiva anche la dinamica della gomma plastica
(+6,4%) che cresce sia nei mercati intra-Ue
(+5,4%) che extra-Ue (+10,3%). In ambito Ue le
dinamiche più significative si registrano verso
Polonia, Austria e Regno Unito, correlate presumibilmente a vendite ai fornitori di primo livello
per l’automotive. Fuori dall’Unione le vendite
crescono sensibilmente negli Stati Uniti
(+20,4%), e verso Cina-Hong Kong (+20,8%).
Prosegue la crescita delle esportazioni per le bevande (+7 ,0%), trainata dal successo del Prosecco: leggermente sotto la media il dato Ue (+5,2%),
dove in Germania si registra un calo delle vendite
del -10,7 % (da 126 a 112 milioni), a fronte di una
forte espansione nel Regno Unito (+38,1 %, da 67
a 93 milioni), per restare ai primi due mercati di
sbocco. Bene negli USA (+18,1 %) e in Canada
(+5,7 %), mercati che pesano per il 1 8% sul totale
export di settore, e che da soli assorbono il 50%
delle vendite fuori dall’Unione europea.
Flessione invece si registra per l’alimentare (2,7 %): effetto soprattutto di flessioni nei mercati
Ue (-6,9%), dove si indirizza quasi il 7 8% delle
vendite. I principali cali riguardano il mercato
tedesco (-12,6% (da 101 a 88 milioni) e quello
austriaco (-20,2% da 42 a 33 milioni). Nel primo
mercato extra-Ue, la Russia, i risultati sono negativi (-5,0%, da 16,1 a 15,3 milioni); negli altri, invece, guardando ai primi 10, la crescita è a due
cifre (anche per effetto di bassi volumi di vendita
EMT 58
Monitor Economia
Congiuntura industria
di partenza). Fa eccezione il solo Canada: ma questo dato negativo pare più che compensato dai
flussi verso gli USA, del +15,3% nell’ultimo anno,
e quasi triplicati dal 2008 (da 3,6 a quasi 10 milioni di euro).
Due settori infine sembrano avere il vento in poppa quanto ad export:
gli elettrodomestici: del +12,8% la crescita
complessiva, che sfiora il +20% con riferimento ai
mercati extra-Ue, con performance positive anche
in Russia (molto probabilmente connesse a flussi
di semilavorati verso piattaforme produttive lì
dislocate);
la carpenteria metallica (+16,3%, senza particolari differenze tra mercati Ue ed extra-Ue). Il
settore è tradizionalmente esposto ad effetticommessa, facilmente indiv iduabili guardando le
variazioni anomale verso Irlanda e Iraq. Da segnalare, invece, il trend di crescita verso la Repubblica Ceca (vendite che sono passate dai 15 ai
48 milioni di euro tra il 2008 e il 2014, con una
crescita ancora forte, del +7 3%, nell’ultimo anno).
PRINCIPALI INDICATORI CONGIUNTURALI DELL' INDUSTRIA MANIFATTURIERA TREVIGIANA
(VARIAZIONI CONGIUNTURALI E SU BASE ANNUA)
EMT 59
Monitor Economia
Congiuntura industria
PREVISIONI DEGLI IMPRENDITORI PER IL 2° TRIMESTRE 2015
Percentuale di giudizi degli imprenditori raccolti al 31.03.2015 e
confronto con le previsioni trimestrali raccolte nei trimestri precedenti
EMT 60
Monitor Economia
Congiuntura industria
EMT 61
Monitor Economia
NATALITÀ, MORTALITÀ ED ALTRI EVENTI D ’ IMPRESA
IN PROVINCIA DI TREVISO NEL 2014
A cura dell ’ U fficio Studi e Statistica CCIAA Treviso
Si prendono in esame gli eventi che hanno influito sulla consistenza complessiva delle sedi d’impresa registrate nel 2014, ed in particolare i flussi di iscrizioni e cessazioni al Registro delle Imprese, le aperture
di procedure concorsuali e le aperture di scioglimenti e liquidazioni sulla base dei dati forniti da Infocamere e secondo la classificazione delle attività economiche Ateco 2007.
L ’ appr ofon dim ento com pleto, a cura dell ’ A r ea Stu di e Sviluppo Ec onomico Territoriale, è consultabile nel sito cam erale nella sezione Monitor Ec ono mia-Report Congiunturali, all ’ in dirizzo: http:/ /www.tv.camc om.gov .it/docs/ studi/
repor t_congiunturali.htm_cv t.htm
SEDI D ’ I MPRESA REGISTRATE IN PROVINCIA DI
TREVISO. ANNI 2000-2014
TOTALE SETTORI , ESCL. AGRICOLTURA, SILVICOLTURA E
PESCA
Tot ale setto ri (escl. Agric., caccia, silvic. e Pesca - At eco 2002)
Tot ale setto ri (escl. Agric., Silv. e pesca - Ateco 2007)
78.000
77.535
76.000
75.743
Le consistenze
Al 31 dicembre 2014 il Registro Imprese della
Camera di Commercio di Treviso contava complessivamente 107 .823 localizzazioni registrate, di
cui 90.149 sedi d’impresa. Prendendo in esame la
serie storica 2000-2014 delle consistenze annuali
delle sedi registrate, si osserva che il numero totale di fine anno risulta più volte condizionato
dall’andamento del comparto primario: successivamente all’iscrizione “di massa” del 1996, quando è stato istituto il Registro delle Imprese, ha
visto costantemente ridursi il numero di sedi registrate, con cali più accentuati in alcuni anni in
conseguenza di interventi del legislatore (si ricorda ad esempio la “Legge di Orientamento in agricoltura” nel 2001, l’innalzamento del volume
d’affari minimo che comporta l’obbligo
d’iscrizione al registro nel 2007 e, probabilmente,
l’obbligo della PEC nel 2013).
Al netto del settore agricoltura lo stock di imprese
registrate si presenta in decisa crescita fino al
2006, segue un biennio di crescita molto contenuto seguito da un lieve calo nel 2009. Nel biennio
2010-2011 si assiste di nuovo a variazioni positive, seguite da nuove contrazioni, più marcate nel
2012 e 2013, in attenuazione nell’ultimo anno.
Nell’ultimo anno la consistenza delle sedi
d’impresa risulta in ulteriore riduzione rispetto a
fine 2013 (-713 unità, -0,8 %), un calo tuttavia più
che dimezzato rispetto a quello registrato l’anno
precedente (-1.565 sedi registrate, -1,7 % nel
2013). Più della metà del saldo negativo (-37 3
sedi) va imputato al comparto primario, mentre la
contrazione nel complesso degli altri settori si
riduce a -340 sedi (-0,4%)
74.000
72.000
70.000
68.000
66.000
VARIAZIONI ANNUALI ASSOLUTE DELLA CONSISTENZA IN
AGRICOLTURA , SILVICOLTURA E PESCA E NEL COMPLESSO
DEGLI ALTRI SETTORI
Nota: ai fini di questa analisi il cambio di A teco determina
diff erenze trascurabili sulle con sistenze del c omparto pr imario
Fonte: Elab. Uf ficio Stu di e Statistica CCIAA Treviso su dati
Infocamere
Si ricor da che i dati resi disponibili da Infocamer e sono desunti
dal Registro delle Imprese delle C amere di Comm ercio e quindi possono esser e influ enzati da fattori di tipo amm inistrativ o quali ad
esem pio le trasformaz ioni d ’ im pr esa, il “ lim bo ” delle im prese non classif icate e, non da ultim o, le cessazioni d ’ u fficio. Ciò pr emesso, la lettura consapev ole degli even ti che hann o influito su llo stock di im prese prov inciali nel cor so dell ’ u ltim o anno, permette comun que di cogliere inform azioni interessanti sulla c omposizion e ed evoluzione del tessuto impren ditor iale tr evigiano. Un ’
unità locale, c osì come definita dall ’ I stat ai fini dei cen simen ti, è l'im pianto (o insieme di im pianti) situato in un dato lu ogo e
variam ente denominato (stabilim ento, laboratorio, n egozio, ristorante, alber go, bar, uffic io, studio prof essionale, ecc.) in cui v iene
effettuata la produzione e/ o distr ibuzione di ben i o la prestazione di serv izi. In tale accezione le unità locali son o la somma delle
EMT 62
Monitor Economia
Natalità e mortalità ed altri eventi d ’ i mpre sa
I flussi di iscrizioni e cessazioni
Al calo annuale dello stock registrate ha contribuito un saldo negativo nei flussi di iscrizioni e
cessazioni pari a -7 53 unità, comunque più che
dimezzato rispetto a -1.581 unità del 2013. Al netto delle cessazioni d’ufficio, il saldo negativo
dell’anno appena concluso si riduce a -295 unità:
anche in questo caso la perdita è più che contenuta rispetto al saldo di -1.07 3 unità registrato nel
2013.
Il bilancio negativo è stato determinato da 4.877
iscrizioni (266 in meno rispetto allo scorso anno)
e 5.630 cessazioni. Queste ultime scendono a
5.17 2 unità se si escludono le cessazioni d’ufficio
(1 .044 in meno dello scorso anno).
L’analisi dei flussi per macro settori di attività
economica evidenzia come, in termini di v alori
assoluti, il maggior numero di iscrizioni si concentri in primis nel Commercio (1.235 iscritte nel
2014, il 25,3% del totale).
Seguono a distanza i Servizi alle imprese (651 iscritte, l’13,3%), Costruzioni (582; 11,9%), Agricoltura (506, 10,4%) e Attiv ità manifatturiere,
energetiche e minerarie (489, 10%). Si tratta degli
stessi settori cui corrisponde anche il maggior
numero di cessate.
Si tratta degli stessi settori cui corrisponde anche
il maggior numero di cessate.
Guardando alla distribuzione dei flussi di iscrizioni e cessazioni per forma giuridica si osserva che
quasi i
due terzi dei flussi, sia in entrata che in uscita,
riguardano le imprese individuali.
Per numerosità di iscrizioni seguono nell’ordine le
società di capitale (oltre 1.180; il 24,2% del totale
entrate), le società di persone (501; 10,3%) e le
altre forme (69; 1,4%), mentre per numero di cessazioni dopo le imprese individuali vengono le
società di capitale (1.191 ; il 21,2% del totale uscite), poi le società di persone (67 1; l’11,9%) e le
altre forme (109; 1,9%).
Va osservato che:

il saldo negativo per la tipologia “imprese
indiv iduali” si riduce considerevolmente ove si
escluda dal computo il settore primario, mentre al
contrario aumenta quello delle società di persone;

nel 2014 l’intervento amministrativo ha
inciso particolarmente sulle società di capitali e,
nell’ambito della voce generica “altre forme”, sulle
Società cooperative: al netto delle cessazioni
d’ufficio entrambe le tipologie presentano un saldo in attivo.
La crescita delle società di capitale è imputabile
esclusivamente alle iscrizioni di Società a Responsabilità Limitata Semplificata , mentre quella
dell’aggregato “Altre forme” è dovuta soprattutto
ai saldi positivi (al netto delle cessazioni d’ufficio)
nei flussi di Cooperative e Associazioni.
Guardando alla distribuzione dei flussi di cessazioni non d’ufficio del 2014 con riferimento alla
classe di addetti di appartenenza, si osserva che
circa un quinto del totale (1.07 6 cessazioni) rientra nella classe “0 addetti”.
Si tratta, tuttavia, prevalentemente di posizioni
per le quali l’ultimo dato sugli addetti disponibile
risale a prima del 2008 e proviene da fonte non
determinabile.
Limitando l’analisi al sottoinsieme di cessate con
dato addetti di fonte Inps , si osserva che quasi la
totalità delle cessazioni riguardano imprese con
meno di 10 addetti. Poco meno del 3% sono cessazioni di piccole imprese (da 10 a 49 addetti), mentre le imprese cessate con 50 addetti e più rappresentano lo 0,3% (10 unità).
Guardando alla distribuzione delle cessazioni (al
netto di quelle d’ufficio) nei diversi settori di attività economica, si osserva che le cessazioni di imprese prive del dato addetti raggiungono quasi la
metà del totale nel comparto primario (44,5%,
393 su 883) e nelle attività immobiliari (47 ,5%,
105 su 221 ). Se si restringe il campo di analisi alle
cessazioni di imprese con dato addetti di fonte
Inps, la classe “0 addetti” praticamente scompare
e le cessazioni riguardano quasi esclusivamente
micro-imprese: solo nel manifatturiero le cessazioni di piccole imprese (10-49 addetti) assumono
una quota significativa (il 10,7 % del totale limitandosi al dato di fonte Inps, ovvero 47 su 441 ).
Per le impr ese che nella r egistrazione dei flu ssi risultano ancora n on classificate al RI, Infocam ere con sider a anche la codif ica
dichiar ata ai fini IVA. Ciò permette di dimezzare il peso delle impr ese non classif icate ( par ticolarmen te elevato dall ’ en trata in
vigore della C omunicazione Unica), ren den do c osì maggiormente significativ a l ’ an alisi della natalità per settor i. Il dato così
ricalcolato, tuttav ia, viene reso disponibile da Infocam ere solo fino al m acro settore.
Con la L . 99/2013 sono state apportate diver se m odifiche alla disciplin a della s.r.l. sem plificata ( in partic olare è stato eliminato
il requisito dell ’ età an agrafica delle persone costituenti, pr ima f issato in un ’ età n on su periore a 35 anni). Dal 2010 si è avviato un rappor to di c ollaboraz ione stretta con INPS che ha portato alla ricezione del dato degli addetti a livello tr imestrale. Il dato
degli addetti attribuito da Infocamere all ’ im presa registrata al m omen to della pr eparazione del trim estre di rifer imento è quello
più recen te tra le informazioni ric evute dall ’ I NPS e le inf ormazion i direttamente presentate al Registro Im prese. In assenza di
aggiornamento da IN PS o dall ’ im pr esa, i v alori degli addetti n on ven gon o cancellati e restan o inf ormazioni che con il tem po
div entan o sem pre più obsolete.
EMT 63
Monitor Economia
Natalità e mortalità ed altri eventi d ’ i mpre sa
FLUSSI ANNUALI DI ISCRIZIONI E CESSAZIONI IN PROVINCIA DI TREVISO. CONFRONTO ANNI 2012-2014
I SCRIZIONI E C ESSAZIONI (D ’ U FFICIO E NON) TOTALI
508
24,3
Cessaz.
no n d 'uff icio
CESSAZIONI
PER MAC RO SETTORI ECONO MICI
458
4.500
-811
4,3
25,3
Commercio
13,3
Servi zi alle imp re se
11,9
Costr uzioni
506
10,4
Agricoltura e attivi tà conn esse
489
10,0
Attività manifat., energi a, miner arie
1.235
14,4
6,4
distr. %
-1.367
-765
13,7
Iscrizion i
valori assoluti
13,6
15,8
5.172
4.995
5.269
5.204
5.500
distr. %
Cessaz.
d 'uff icio
5.684
430
6.000
6.216
6.500
E
C essa zi oni
Iscrizioni
7.000
5.000
I SCRIZIONI
651
582
-887
-770
-360
384
-240
2,4
-133
2,1
-117
269
176
7,9
Allog gio e ristor azion e
5,5
Altri setto ri
3,6
Assic urazion i e Cre dito
1,3
Traspo rti e Sped izioni
4.000
64
3.500
3.000
'12
'13
'14
Nota: Flu ssi calc olati al netto della C lasse giuridica " Per son a
Fisica".Fon te: Elab. Ufficio Stu di e S tatistic a CCIA A Trev iso su
dati Infoc amere
Gli eventi: aperture di procedure concorsuali,
scioglimenti e liquidazioni
Guardando agli eventi che nella maggior parte dei
casi preludono alla cessazione d’impresa, ovvero
alle aperture di procedure concorsuali, di scioglimenti e di liquidazioni, si osservano andamenti
contrapposti:

le aperture di procedure concorsuali aumentano rispetto all’anno precedente: nel 2014 si
contano complessivamente 324 aperture, 55 in
più rispetto alle 269 unità del 2013. L’aumento
interessa tutte le tipologie, ma in particolare le
aperture di fallimento (285 unità, 52 in più del
2013), che rappresentano l’88% del totale;

le aperture di scioglimenti e liquidazioni
diminuiscono rispetto all’anno precedente: nel
2014 sono 1 .498 contro le 1.7 30 del 2013 (-232).
Il maggior numero di aperture di fallimenti
continua ad interessare il manifatturiero: a fine
2014 in provincia se ne contano 86, circa il 30%
delle aperture totali, comunque in calo di 11 unità
rispetto all’anno precedente. Seguono per numerosità le aperture di fallimento nelle costruzioni
(68), il 24% del totale, che risultano invece in aumento rispetto allo scorso anno (+19). Salgono di
numero anche le aperture di procedure nel commercio (da 34 del 2013 a 48, +14) e nell’alloggio e
ristorazione (15, +7 sul 2013). L’aggregato dei
servizi alle imprese conta complessivamente 57
aperture di fallimenti (+24 rispetto al 2013), pari
al 20% del totale. Di questi 27 riguardano le attività immobiliari (+11 su base annua) e 1 8 i trasporti (+13).
Sul fronte delle entrate in scioglimento e
liquidazione, si osserva una riduzione in quasi
tutti i settori, fatta eccezione per le attività immobiliari che registrano alla fine dell’anno appena
trascorso 183 aperture, il 12% del totale, contro le
17 6 del 2013 (+7 ). Per il resto il maggior numero
di aperture continua a interessare il commercio:
312 (-33 sul 2013), quasi il 21 % del totale, cui se
ne aggiungono 120 che interessano i pubblici esercizi (l’8%, 28 in meno dello scorso anno). Seguono le entrate in scioglimento e liquidazione
delle imprese del manifatturiero (243, il 1 6,2%, 25 rispetto al 2013) e dei serv izi alle imprese diversi da immobiliari e trasporti, in particolare le
attività professionali (113 su 225). Le costruzioni
sono interessate nell’anno da 198 aperture (il
13,2% del totale, -59 sul 2013).
EMT 64
Monitor Economia
Natalità e mortalità ed altri eventi d ’ i mpre sa
APERTURE DI PROCEDURE CONCORSUALI , DI CUI FALLIMENTI , E SCIOGLIMENTI E L IQUIDAZIONI
IN PROVINCIA DI TREVISO
TOTALI E PER MACROSETTORE ECONOMICO. PROVINCIA DI TREVISO. C ONFRONTO 2012-2014 (VALORI ASSOLUTI )
SCIOGLIMENTI E LIQUIDAZIONI TOTALI
P ROCEDURE CONCORSUALI TOTALI , DI CUI FALLIMENTI
To tale p roced ure concorsuali
350
Fallimenti
1.900
324
300
250
1.700
285
269
1.500
1.730
1.613
1.498
233
222
200
1.300
199
150
1.100
100
900
50
700
500
0
2012
2013
2012
2014
FALLIMENTI PER MACROSETTORE ECONOMICO.
2013
2014
SCIOGLIMENTI E LIQUIDAZION PER MACROSETTORE
ECONOMICO
0
0
10
20
30
40
50
60
70
80
90
200
300
400
312
Co mmerci o
86
Ma nifa tturi ero
100
1 00
345
333
97
74
243
Manifatturiero
68
268
277
49
Co struzio ni
35
225
Al tri servizi alle i mp rese
48
Co mmerci o
259
254
34
38
198
Costruzio ni
27
Attivi tà Immo b ili ari
257
182
16
14
18
5
Tra spo rti
183
176
162
Attività Immobi liari
2014
10
2013
15
All og g io e ri storazio ne
8
8
2013
132
147
156
Altri settori
2012
2012
120
12
12
11
Altri servi zi alle imp rese
2014
148
145
Allo gg io e ri sto razione
54
8
Servizi a lle p erso ne
86
82
Servizi alle persone
2
5
3
Altri settori
Trasporti
10
4
31
44
22
Nota: Le consistenze sono al netto della natura giuridica "Persona Fisica", introdotta per effetto della Direttiva dei servizi, in quanto trattasi della regolarizzazione
di persone non costituite in forma d'impres a.
Fonte: Elab. Ufficio Studi e Statistica CCIAA Treviso su dati Infocamere
Il dato Infocamere è passibile di stima per dif etto in quanto trattasi del risultato del conteggio a cadenza mensile delle procedure aperte su imprese registrate e/o cessate nel periodo
di osservazione. Pertanto non vengono rilevate le procedure istruite ed inserite nel RI su imprese che risultano già cessate o trasferite nel periodo precedente a quello considerato.
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Aziende di successo che sfidano la c risi
SOCIETA ’ AGRICOLA MONTEVERDE
I N QUESTO NUMERO DI ECONOMIA DELLA MARCA T REVIGIANA ABBIAMO IL PIACERE DI CONOSCERE
A NDREA COLASURDO TITOLARE DELLA SOCIETÀ AGRICOLA MONTEVERDE
1/Gentile sig. Colasurdo ci può raccontare
di cosa si occupa la sua azienda?
La nostra azienda alleva bovini da latte di razza
bruna italiana.
Dal 1983, é composta da 5 soci, tre fratelli di 35
38 40 anni e i due genitori.
Dal 2001 l'azienda trasforma presso il proprio
caseificio la totalità del latte prodotto nell'allevamento di 7 0 vacche in 14 tipologie di formaggi dai
freschi ai stagionati e commercializza solo i propri
prodotti, tra cui salumi da maiali allevati allo
stato brado, prosecco DOCG dei colli asolani, carni bovine e suine ed infine farine da cereali coltivati nei terreni delle colline degli Ezzelini. Tutta
l'alimentazione degli animali é certificata OGM
Free e non vengono usati né insilati né mangimi
industriali. Tutti i prodotti sono senza conservanti , additivi e coloranti. L’unico conservante é il
sale.
2/Che cosa caratterizza la sua azienda?
La caratteristica principale della nostra impresa é
la linea etica che abbiamo deciso di perseguire fin
da subito. Offriamo al consumatore finale un prodotto certo sia nella provenienza, unicamente
dalla nostra azienda, che nella sua trasformazione
rispettosa del benessere degli animali. Prodotti
semplici con ingredienti genuini, qualità organolettica e tipicità del territorio. Soprattutto la liber-
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Aziende di successo che sfidano la c risi
tà del cliente consumatore di accedere direttamente in azienda e constatare con i propri occhi la
veridicità dei nostri prodotti e del nostro continuo
lavoro.
3/Come avete suddiviso le attività aziendali?
La nostra impresa ha scelto dal 2003 di vendere
al consumatore finale i propri prodotti nei mercati degli agricoltori di Campagna Amica e dopo 12
anni di esperienza partecipiamo a 14 mercati settimanali su 4 provincie del Veneto. Quest'ann0,
abbiamo un terzo nuovo mezzo d’autospaccio per
un ulteriore ampliamento della rete di vendita.
4/Che impatto ha avuto per voi la crisi economica? Come considerate l'innovazione
tecnologica?
Nonostante la crisi abbiamo affrontato l'innovazione tecnologica sia nell'ambit0 dell'allevamento
che nel caseificio, quest'ultim0 con riconoscimento CE. Ciò ci ha permesso di offrire al consumatore, anche tramite la rete dei derivati Campagna
Amica, un prodotto di alta qualità e con caratteristiche uniche ad un prezzo equo.
In questi ultimi 6 anni la crescita del fatturato é
sempre stata a due cifre di anno in anno. Ora
abbiamo cinque nuovi dipendenti per un totale di
dieci addetti che lavorano ogni giorno in azienda.
5/Che valore ha avuto per voi essere nel
territorio trevigiano?
I valori e il percorso presente e futuro di Campagna Amica rispettano la nostra filosofia di azienda. Sono convinto che la nostra impresa, come
molte altre, nel perseguire questo progetto hanno
e avranno benefici sia economici che morali.
Infine, ma non meno importante, tutta la Società
ne trarrà beneficio sia in termini economici, muovendo la nostra microeconomia nel territorio che
morale, aiutando l'agricoltore che mantiene l'ambiente che ci circonda in sicurezza ed equilibrio .
Credit f oto da sito Cam pagna Amica le fattorie
http:// www.campagn amica.it
La redazione ringrazia il sig. Andrea Colasurdo per
la cortese disponibilità all’intervista e ringrazia la
Coldiretti Treviso per aver favorito la conoscenza
della Società Agricola Trevigiana e reso possibile
la comunicazione delle sue attività ai nostri lettori.
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Giovani veneti all’estero
INTERVISTA
ALLA DOTT.SSA KATIA R. ASSISTENTE DI VOLO NEL
Nel secondo numero del 2015 di Economia della
Marca Trevigiana abbiamo il piacere di
intervistare la dott.ssa Katia R, nata a Treviso,
che ora vive e lavora nel Bahrein
1/ Buongiorno dottoressa Katia, ci può rac-
BAHREIN
contare il suo percorso di studi e lavoro?
Ho fatto il liceo linguistico al “Duca degli Abruzzi”
a Treviso e ho studiato inglese, francese e spagnolo. Poi all'Università di Venezia ho studiato
'lingue e scienze del linguaggio' con indirizzo per i
disturbi del linguaggio scelto all'ultimo anno tra 3
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Giovani veneti all’estero
diversi indirizzi.
Ho subito lavorato perché quando ero in dirittura
d'arrivo del percorso universitario avevo già inviato molti curricula. A marzo ho lavorato come assistente di volo a Milano per una compagnia per
voli a lungo raggio. Ho lavorato per otto mesi sino
ad ottenere la certificazione. Quando si parte da
zero é obbligatorio svolgere e seguire i corsi di
teoria e pratica, poi si continua con il tirocinio in
volo e poi, tramite l'ENAC, si é certificati ed iscritti all'albo.
A Milano ho lavorato solo per conseguire la certificazione.
Nel mese successivo ho lavorato per tre anni e
mezzo in una compagnia di volo veneta che purtroppo é fallita nel 2009.
Ho fatto la commessa prima da Fendi e poi da
Bulgari.
Ho trovato lavoro come assistente di volo per 4
mesi. Sono stata chiamata da Alitalia dove ho fatto un paio di contratti brevi. Dopo questi contratti
brevi sono rimasta a casa per un anno e mezzo!
Non sono una che si tira indietro, qualunque lavoro andava bene per me, ma accadeva che a volte il
mio Curriculum Vitae fosse troppo qualificato,
altre volte non mi prendevano neppure in considerazione.
2/Qual è stato il suo percorso professionale che l'ha portata all'estero?
É arrivata un'opportunità, ma in realtà é un'o pportunità che ho individuato nel web. Cercavo nei
siti delle agenzie di lavoro o direttamente nei siti
aziendali o siti con posizioni aperte come per esempio in un sito per piloti ed assistenti di volo.
Ho dunque inviato il mio CV tramite una piattaforma web per alcune posizioni lavorative aperte.
Non sapevo neppure in che paese fosse l'offerta.
Mi hanno chiamata ed ho saputo che era per lo
stato del Bahrein. Ho deciso di investire in v itto
alloggio e viaggio aereo. A soli cinque giorni dal
colloquio, mi hanno dato parere positivo e tre
settimane dopo mi sono trasferita nel Bahrein.
3/Non credo sia stata una scelta facile. Con
quale spirito ha lasciato l'Italia?
Sono partita con coraggio e determinazione, devo
dire che mi sorprendo anch'io perché non sapevo
bene che tipo di ambiente lavorativo fosse e in più
ero l'unica italiana. Dovevo relazionarmi con una
cultura diversa e dovevo parlare solo in inglese.
Ma non avevo alternative in Italia pertanto non ci
ho pensato molto, spinta da una situazione che si
era manifestata poco rosea per trovare lavoro.
4/ Può informare i nostri lettori come ha
cercato lavoro?
Inviando il Curriculum V itae via mail e consultando siti per la ricerca del lavoro. Sono molto utili
per sapere se ci sono posizioni lavorative aperte.
Inserisci i parametri e risultano liste di imprese e
così scopri aziende che neppure conoscevi. Questi
siti raggruppano tutte le offerte e offrono una v isione molto ampia. In ogni caso dipende dalla
situazione individuale di ciascuno.
5/Cosa significa cercare lavoro all'estero?
A volte può apparire come un ripiego perché noi
italiani in genere siamo molto legati all'I talia. Io
stavo bene in Italia però quando sei fuori dal mercato del lavoro e hai 31 anni come me, ti rendi
conto quanto sia importante, per avere nuove
opportunità, arricchire le proprie competenze e
relazionarsi con culture e lingue diverse. In ogni
caso ricercare lavoro all’estero richiede ed offre
una maggiore apertura mentale. Se il lavoro lo hai
già trovato dipende da che esperienza stai svolgendo. Per quanto mi riguarda la mia é
un’esperienza lavorativa molto importante.
6/Ha riscontrato degli stereotipi o ha trovato una cultura inaspettata?
Sì alcuni stereotipi possono trovare conferma, ma
la situazione nel Bahrein é diversa. Qui si vive
molto bene. C'é una cultura molto aperta benché
il Bahrein sia un'isola molto piccola rispetto al
Dubai. C'è una cultura diversa dalla nostra europea, ma é molto accogliente e posso dire per esperienza che nel Bahrein la popolazione lo é ancora
EMT 69
Giovani veneti all’estero
di più.
Culturalmente parlando c'è molto rispetto per
l'Italia.
Per quanto riguarda la loro cultura se la tengono
ben stretta, ma c'è grande disponibilità nei confronti delle altre culture. A Natale, per esempio,
vengono affissi le luci e gli addobbi natalizi. Durante il Ramadan é tutto chiuso.
Per quanto riguarda le donne straniere che risiedono qui, non devono vestire come loro.
7/ Cosa significa lavorare all'estero per una compagnia aerea araba? Ci può raccontare le differenze con le aziende italiane?
Lavoro in una compagnia aerea privata pertanto é
difficile fare raffronti con le altre compagnie europee. Ma ripeto questa esperienza mi ha permesso
di migliorare la mia personalità e mi ha aiutato a
maturare. La differenza principale con le compagnie italiane è che, al momento, qui in Bahrein ho
l'opportunità di avere una continuità lavorativa
che in Italia non troverei in alcun settore attualmente.
Qui non esistono contratti a tempo indeterminato, sono contratti rinnovabili annualmente in conseguenza ad una valutazione reciproca dell'azienda e del dipendente, ma se fai il tuo lavoro con
impegno è scontato che ti venga rinnovato il contratto. In Italia invece ho lottato per anni per trovare un’ offerta di lavoro che magari era solo di
qualche mese e poi panico perché non sapevi se il
contratto sarebbe stato rinnovato o meno.
Altra piccola differenza è che qui valorizzano e
gratificano il tuo impegno, la tua dedizione e il
tuo lavoro.
Io per esempio sono stata una delle poche persone che ha ricevuto una lettera di ringraziamento
per il mio costante impegno nel lavoro. Hanno
evidenziato il fatto che non ho mai effettuato assenze per malattia o altro. Queste lettere sono poi
registrare nel “fascicolo persona” di ognuno e
hanno valore per eventuali promozioni.
Io dopo solo un anno e mezzo sono già stata scelta
con alcune colleghe per un piccolo salto di carriera.
8/Ci sono delle competenze inedite che il
mercato richiede e che può consigliare ai
nostri lettori?
Nella mia realtà non c'è molta differenza rispetto
al passato. Per esempio nelle compagnie aeree
sono impiegati gli ingegneri di volo e di terra, ma
ogni compagnia aerea gestisce il rapporto con
questo profilo professionale. Per esempio per le
compagnie aeree per cui ho lavoravo non c'erano
a bordo gli ingegneri, erano solo in ufficio mentre
qui salgono a bordo e seguono le fasi di decollo e
di atterraggio.
Per quanto riguarda il turismo e i profili professionali legati ad esso, c'è bisogno di molte competenze.
Ho notato, abitando qui che davo sempre per
scontata la "ricchezza" dell'Italia, ma ho capito
che non si trova facilmente in giro per il mondo.
Qui ad esempio valorizzano molto quello che hanno, lo enfatizzano addirittura, mentre noi lo diamo per ovvio. Quindi c'è bisogno di nuove figure
professionali che sappiano comunicare la nostra
realtà e promuoverla con una nuova prospettiva e
nuovi mezzi.
Qui nel Bahrein il museo nazionale é più piccolo
dei nostri. É realizzato in maniera tale che ti aiuti
a capire la loro cultura. E’ un piccolo museo gioiello e il biglietto é irrisorio. In Italia trovo che i
prezzi siano eccessivamente alti e che ci sia poca
cura delle strutture. Qui al museo, così come alla
moschea, tutto é tenuto benissimo. Le guide fanno fare il giro turistico gratuitamente, gli opuscoli
sono studiati per spiegare la loro cultura. Quando
ho ringraziato la guida alla quale volevo riconoscere il tempo dedicato con una mancia, la guida
mi ha risposto - Il mio tempo é un regalo per voi-.
9/ Ci sono imprenditori che hanno un'attività nel Bahrein?
Ci sono imprenditori italiani che lavorano qui. Ci
sono due tipi di visto: il v isto turistico per il quale
noi italiani non abbiamo bisogno di fare richiesta
anticipatamente. Si paga e si ottiene direttamente
in aeroporto all'arrivo in Bahrein ed ha una durata di 3 mesi. C’è inoltre il visto di lavoro per cui è
necessario fare richiesta anticipatamente ed è
obbligatorio avere un'azienda che ti 'sponsorizzi'
quindi che lo richiede per te ed ha una durata va-
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Giovani veneti all’estero
riabile, dipende dal tipo di lavoro e di contratto
che andrai a svolgere per l'azienda .
10/Che consigli può dare ai giovani che
stanno scegliendo il proprio percorso di
studi e di lavoro?
Posso dire con certezza di scegliere ciò che piace.
Non c'è peggior cosa che scegliere un percorso che
non piaccia solo per un'eventuale occasione che
magari poi non si avvererà neppure. Con questa
prospettiva sarebbe difficile studiare e superare i
sacrifici richiesti dall'impegno universitario.
11/ Ritiene che lavorare all'estero sia importante per accrescere il proprio curriculum professionale?
bene farla. Per quanto riguarda la richiesta della
conoscenza delle lingue é cambiata.
Ad oggi ci sono posizioni aperte per cinese, russo,
arabo, tedesco e giapponese.
12/ Come considera l'università italiana?
Per quanto riguarda l'università Cá Foscari che ho
frequentato, posso dire che é un'ottima università, ma si può fare di più. Il mio inglese era disastroso quello che ho studiato é molto diverso dalla
realtà. In un mese ho esercitato il mio inglese e ho
imparato molto di più che in 3 anni di corso universitario. Per quanto concerne lo studio delle
lingue, in Italia siamo meno preparati che in altri
paesi europei per esempio la Romania.
Se c'è la possibilità di fare esperienza all'estero é
La redazione di Economia della Marca Trevigiana ringrazia la dott.ssa Katia, per la cortese disponibilità all'intervista e per aver condiviso con il territorio la sua esperienza di lavoro all’estero.
Ci congratuliamo per la determinazione e per i risultati raggiunti
Per contattare la dott.ssa Katia R.
[email protected]
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