Rubrica Giovani Designer LAURA BADALUCCO Direttore Disegno Industriale e Multimedia Università IUAV Il Corso di laurea in disegno industriale ed arti multimediali è impegnato da molti anni nella formazione continua di giovani professionisti che, una volta usciti dall ’ università, siano preparati a comprendere il sofisticato sistema-design per inserirsi al meglio nel campo del lavoro e affrontare le sfide di un mondo sempre più internazionale e competitivo. I progetti che presenteremo in questa rubrica sono selezionati tra le migliori tesi di laurea del triennio: i temi affrontati dai ragazzi, tutti neo-laureati riguardano sia che il prodotto che la comunicazione visiva, rispecchiando quel dualismo che caratterizza il programma didattico del corso di laurea. Si tratta ovviamente di concept molto diversi tra loro, ma l ’ approccio di questi studenti dimostra come ormai la definizione “design ” non sia più necessariamente legata solo all ’ arredamento o all ’ immagine coordinata, ma possa esprimersi anche in altri ambiti che molto hanno a che fare con l ’ innovazione tecnologica, la valorizzazione dei contenuti, la coscienza Il “design” non è più necessariamente legato solo all’arredamento o all’immagine coordinata, ma si esprimere negli ambiti dell’ innovazione tecnologica, della valorizzazione dei contenuti, della coscienza di nuove esigenze e comportamenti sociali. Rubrica Giovani designer Giovani De signer Margherita Travaglia IUAV: Disegno Industriale e Multimedia Margherita Travaglia Nasce a Pontelongo (PD) nel 1991. La sua spontanea passione per l'arte la spinge ad iscriversi al Liceo Artistico che conclude nel 2010. Prosegue gli studi iscrivendosi al Corso di disegno industriale e multimedia Iuav, dove si laurea nel marzo 2013 con il massimo dei voti. Matura il suo interesse per l'illustrazione e il visual design; collabora con la sede del corso a Treviso, come assistente tecnico addetto alla stampa. Continua la formazione professionale con un tirocinio formativo presso lo studio Labìt a Marghera (V E). Si occupa di progettazione grafica, design del prodotto e allestimenti per interni ed eventi. Collabora con lo studio di comunicazione Vassalli Associati di Piove di Sacco, seguendo progetti di illustrazione e di identità visiva. Nel marzo 2015 parte per un esperienza a ll ’e s t e r o in Da n im a r c a . h t t p s :/ / w w w . b e h a n c e . n e t / margher itatrav aglia [email protected] [email protected] Ragazzi ai fornelli Le stagioni in cucina tema chiave della collana, la stagionalità. Progetto grafico di una collana di libri illustrati per insegnare ai ra- I libri suscitano curiosità per la gazzi l’importanza di mangiare storia e per i benefici dell'aliment o sano rispettando i cicli naturali. e promuovono una part ecipazio- La collana è composta da 3 volu- ne attiva alla preparazione dei mi, ognuno dei quali tratta un ge- piatti: si tratta di ricette illustrate, nere alimentare diverso: verdura, semplici, complete, gustose e per frutta, pesce. I libri sono rivolti a questo particolarmente adatte ai ragazzi dai 9 ai 12 anni e hanno ragazzi. lo scopo di avvicinare, in modo innovativo e consapevole, i piccoli lettori alla cucina. Le informazioni storiche, geografiche, nutrizionali, aneddotiche dei prodotti culinari utilizzati nelle ricette sono interfacciati con il Giovani De signer Margherita Travaglia IUAV: Disegno Industriale e Multimedia Giovani De signer Buddy Margherita Travaglia IUAV: Disegno Industriale e Multimedia Rubrica Giovani designer Giovani De signer Alessand ro Zannoni IUAV: Disegno Industriale e Multimedia Alessand ro Zannoni Nasce a Valdobbiadene nel 1991 e consegue la maturità scientifica presso l’istituto I.S.I.S.S. G. Verdi (V aldobbiadene). Fortemente incuriosito dall’operato di W. Morris e del movimento Arts and Crafts decide di iscriversi al Corso di s c i en z e de l l ’ arc h i te tt ura dell’Università Iuav di Venezia e poi passa al Corso di disegno industriale e multimedia dell’ateneo. Si laurea con lode nel marzo 2015. Si appassiona al settore calzaturiero, pur mantenendo grande interesse verso il product e il graphic design. Svolge il suo tirocinio presso lo studio Max ima Design di Montebelluna, dove entra in contatto con la progettazione di calzature sportive e da trekking. Durante gli studi partecipa ad un workshop estivo in collaborazione con l’azienda Crispi e si iscrive al corso di modelleria del Politecnico Calzaturiero di Capriccio di V igonza, che tutt’ora frequenta. https://www.behance.net/alezan www.behance.net/tihanastar Bugburg Sistema di elementi – modulo ba se e pensile, unità e riempitivi, blocchi, e fune – finalizzati ad ospitare gli insetti utili usati nella lotta biologica ed integrata. Il modulo base in cemento biodinamico consente di costrui re strutture dove inserire le singole unità che ospitano gli insetti e altri animali utili. Queste strutture, progettate osservando i comportamenti di ogni “ospite”, vengono riempite con vari materiali anch’essi riconducibili alle esigenze dell’insetto, consentendo così di offrire l’habitat ideale. Le unità possono essere rese flessibili utilizzando funi, blocchi e moduli pensili, creando cos ì diverse configurazioni. Per istruire l’utente rispetto alle sue funzioni, Bugburg è accompagnato da un manuale d’uso e da appendici che fanno riferimento alle diverse colture. Il progetto, se posizionato in siti d’interesse pubblico, può divenire inoltre veicolo di sensibilizzazione grazie ad una tavola educativa. Giovani De signer IUAV: Disegno Industriale e Multimedia Bugburg Giovani De signer Alessand ro Zannoni IUAV: Disegno Industriale e Multimedia bandi e concorsi BANDO PER LA CONCESSIONE DI CONTRIBUTI ALLE PMI Bando per la concessione di contributi alle PMI per favorire l'innovazione, la competitività, per l'applicazione di tecnologie avanzate e la salvaguardia dell'ambiente - 2^ edizione Realizzazione del progetto e rendicontazione Le imprese che sono state ammesse al contributo (vedi la notizia pubblicata il 9 marzo 2015) devono presentare la domanda di erogazione del contributo e la relativa rendicontazione finale a partire dal 1 luglio 2015 e entro il 10 luglio 2015. La relativa modulistica e le informazioni circa le modalità di trasmissione della richiesta di erogazione del contributo sono disponibili nella scheda del bando. http://www.tv.camcom.gov.it/CCIAA_bandi.asp?cod=942#documentazione Bando di concorso "Innovazione" 2a edizione. ESITI Concorso per la concessione di contributi alle pmi pe r favorire l'innovazione, la competitività, per l'applicazione di tecnologie a vanzate e la salvaguardia dell'a mbiente Si portano a conoscenza degli interessati gli esiti delle graduatorie di idoneità e di ammissione a contributo e di esc lusione relativi al Concorso per la concessione di contributi alle pmi per favorire l'innovazione, la competitività, per l'applicazione di tecnologie avanzate e la salvaguardia dell'a mbiente - 2a edizione. http://www.tv.camcom.gov.it/CCIAA_news.asp?cod=1149 EMT 46 Speciale CSR Ambiente 7° CICLO DI “OPEN DAY CSR ” IN AZIENDA: SPECIALE EXPO 2015 www.tv.camcom.gov.it— www.csrtreviso.it SPORTELLO CSR E AMBI ENTE L'orario in cui ci trovi Lo Sportello CSR e Ambiente è attivo presso la Camera di Commerc io in Piazza Borsa, 3/B - 31100 Tre viso, 3° piano. Telefono 0422 595288 Fax CSR: 0422 412625, Fax Ambiente 0422 595459 e-mail per il servizio CSR: [email protected] e-mail per MUD-RA : [email protected] mattino: 8.45 - 13.00 dal lunedì a l venerdì pomeriggio: 15.00 - 16.30 lunedì e mercoledì Capo Ufficio:Antonio Biasi www.tv.camcom.gov.it www.csrtre viso.it Kit Digitale CSR:www.csrtreviso.it EMT 47 Open day CSR 7° CICLO DI “OPEN DAY CSR ” IN AZIENDA: SPECIALE EXPO 2015 A cura di: Federica Alimede 7° ciclo di “Open Day CSR” in azienda: Speciale EXPO 2015. Hausbrandt, Theresianer e Tenuta Col Sandago – Case Bianche: un tris che accontenta tutti i gusti Il 19 marzo si è inaugurato il nuovo ciclo di Open Day CSR, iniziativa giunta ormai alla settima edizione e che dà la possibilità ad aziende e privati cittadini di visitare alcune imprese locali che si distinguono per un’innovazione particolarmente attenta agli aspetti di sostenibilità economica, ambientale e sociale. Per il 2015 è stato scelto il tema "Nutrire il Pianeta. Energia per la v ita", slogan che caratterizza il tema centrale dell'EXPO 2015. Per questa edizione "speciale" pertanto le aziende ospitanti selezionate appartengono tutte al settore alimentare e sono inoltre accomunate da una particolare attenzione alla filiera ed alla sicurezza e certificazioni dei prodotti. Come di consueto vogliamo ringraziare ancora una volta ciascuna delle imprese che hanno aperto le porte dei propri stabilimenti con questo breve e personale resoconto della visita, cominciando proprio da Hausbrandt Trieste 1892 SpA. Percorriamo la “Pontebbana”, strada provinciale che da Treviso porta a Conegliano e la prima considerazione che nasce spontanea è ormai un fil Rouge che accompagna ogni edi- EMT 48 Open day CSR zione degli “Open Day CSR”: com’è possibile percorrere le strade della Marca trevigiana ed accorgersi puntualmente che ancora le conosciamo veramente? La sede di Hausbrandt si trova a Nervesa della Battaglia, a lato della strada principale; se non sai che è lì, rischi di passare oltre senza accorgertene e sarebbe una notevole svista, considerato che l’azienda di Martino Zanetti ricopre una posizione di rilievo nel mondo del caffè, sia in ambito italiano che internazionale, dove è presente in oltre 90 Paesi. Veniamo accolti quasi fossimo in famiglia (nonostante le dimensioni Hausbrandt è infatti un’azienda a gestione famigliare) e questa sensazione è in netto contrasto con le dimensioni delle linee produttive che si percepiscono ad un primo colpo d’occhio già dal parcheggio, ma delle quali si riesce ad avere un riscontro più tangibile solo varcando la soglia che reca la targhetta “magazzino”. Seguiamo la nostra guida, fino all’Area Formazione, un piccolo edificio dove i baristi possono partecipare a dei corsi di aggiornamento, perché ciò che più volte viene ribadito, è che non è solo una buo- na miscela a rendere buono un caffè, ma anche la formazione dei baristi . Quest’ultimo quindi è un aspetto della qualità a cui l’azienda tiene particolarmente e tale concetto lo si trova nella mission aziendale “Coltivare una storia di passione e qualità, per riempire di piacere ogni singola tazzina di caffè”, mission che può inoltre essere esplicitata in 5 punti: qualità, tradizione e modernità, formazione, italianità e famiglia. Da oltre un secolo il marchio Hausbrandt è sinonimo di caffè nel mondo. Fondata a Trieste nel 1 892, l’Azienda guidata da Martino Zanetti esporta il gusto e la tradizione italiana in 90 Paesi ed è presente nelle caffetterie più prestigiose dei quattro continenti. Dal moderno impianto di torrefazione di Nervesa della Battaglia (Treviso), nel cuore del Nordest, dove è presente anche la sede direzionale del Gruppo, Hausbrandt occupa una posizione di assoluto rilievo nel panorama italiano e internazionale: dagli Uffizi di Firenze al teatro dell’Opera di San Pietroburgo, dal Cremlino a Mosca fino al lussuoso Paradise Island Resort alle Maldive. EMT 49 Open day CSR Ad oggi le due aziende, commercializzano tre tipologie di prodotti differenti: caffè e birra (sotto il nome di H.TS. 1892 SpA) e v ino (sotto il nome di Case Bianche srl). Per quanto riguarda quest’ultimo in particolare, la produzione avviene all’interno del distretto DOCG di Conegliano Valdobbiadene, nel comune di Susegana. Il fiore all’occhiello del marchio Tenuta Col Sandago: il Wildbacher, un vitigno originario della Stiria, il cui nome significa “torrentello selvaggio non imbrigliato”, che ha attecchito sulle nostre colline e che consente di essere lavorato per ottenere varietà di rosè, passito e grappa. Ma torniamo al caffè. Con 24 depositi periferici che assicurano una copertura su tutto il territorio nazionale, 3 società di distribuzione diretta in Austria, Slovenia e Stati Uniti e 90 distributori nel mondo, Hausbrandt si colloca in Italia come leader del settore HO.RE.CA (distribuzione professionale). Il target è rappresentato pertanto da una clientela medio- alta, tra i molti esempi forniti si ricordano il Cremlino, il Teatro “la Fenice” di Venezia (di cui Hausbrandt è sponsor ufficiale), il Campidoglio, gli Uffizi di Firenze, ecc… Hausbrandt è inoltre la prima azienda di caffè ad aver fatto una pubblicità del proprio prodotto. L’azienda garantisce un minuzioso controllo della filiera e della produzione, effettua infatti controlli del caffè verde “pre imbarco”, allo sbarco nel porto di Trieste ed anche presso le aziende dei fornitori. Oltre alla certificazione dei Sistema di Gestione ISO 9001 ed ISO 14001, è certificata ISO 22000 (sicurezza alimentare), HALAL (prodotti ed ingredienti hanno seguito iter e trattamenti, secondo la legge islamica), KOSHER (preparazione conforme ai dettami della Bibbia ebraica) e secondo gli standard BRC e IFS Food, relativi alla sicurezza alimentare lungo tutta la catena di fornitura. Per quanto riguarda la sostenibilità ambientale, l’azienda è attenta, in particolar modo per quanto riguarda il packaging. Grazie anche alla partnership con Guzzini è stato depositato il brevetto Epica per le capsule da caffè. In 5 anni di ricerca e sviluppo e realizzazione del prodotto l’azienda è riuscita a metter in commercio capsule completamente riciclabili, che garantiscono comunque uno shelf life di 2 anni, dotate di un sistema Easy peel e separabili nelle componenti di plastica ed alluminio. Per quanto riguarda invece la birra Theresianer è stato realizzato l’innovativo Key Keg, un fusto monouso anch’esso interamente riciclabile. L’azienda è dotata di un innovativo impianto di depurazione annesso allo stabilimento, che garantisce uno scarico in acque superficiali con concentrazioni bassissime di BOD/COD (uno dei parametri più utilizzato per stimare il carico inquinante delle acque reflue indiretta del contenuto di materia organica biodegradabile presente in un campione d'acqua o soluzione acquosa. N.d.r). L’azienda inoltre è orientata alla riduzione massima degli sprechi energetici. Prima di spostarci nello stabilimento principale concludiamo con la conoscenza di Theresianer, la birra nata nel 2000 dal desiderio di Martino Zanetti. Anche in questo caso la distribuzione principale è per il settore EMT 50 HO.RE.CA. Con i suoi 40.000 ettolitri di birra annui, Theresianer occupa solo uno 0,2% sul mercato italiano, ma nonostante ciò può fregiarsi di essere il più grande micro birrificio italiano. Inoltre l’elevata qualità di questa birra è assicurata oltre che dalle materie prime impiegate (acqua, luppolo e malto d’orzo/frumento) anche dalle numerose analisi chimiche effettuate dagli stessi tecnici di laboratorio che analizzano il caffè Hausbrandt. E finalmente oltrepassiamo la porta che ci separa dalle linee produttive, dove siamo letteralmente investiti da un intenso aroma di caffè. Tra silos, tostatrice (qui si adotta una lavorazione a tostatura lenta, per cui a discapito della quantità di prodotto lavorato, si ottiene una qualità in tazza molto superiore) e nastri trasportatori, pellicole colorate e capsule che differenziano i prodotti finali, la responsabile del settore che ci accompagna, ci spiega come si passa da un chicco verde ad uno tostato. Nonostante si tratti di un processo di lavorazione piuttosto semplice, colpisce la costante e minuziosa analisi sulle partite di caffè prima della partenza, all’imbarco e in arrivo, a ribadire l’attenzione alla qualità del prodotto che Hausbrandt mette sul mercato. Il tempo di percorrere parte del giardino che circonda il capannone ed entriamo nel birrificio dove ci accoglie un intenso profumo di malto e dove il Mastro birraio riesce a trasmetterci la sua passione e l’amore per la birra la cui ricetta fa molto affidamento sull’esperienza di un uomo e dove il bilanciamento di ingredienti e sapori è lasciato in mano a sensazioni molto personali, quali tatto ed olfatto. Nello spaccio aziendale oltre ai prodotti già menzionati è possibile trovare anche pandori, panettoni e colombe prodotti dalla collaborazione con il Mastro pasticcere Iginio Massari e il tè dell’azienda tedesca Ronnefeldt, della quale Hausbrandt è importatore esclusivo per l’Italia presente negli Hotel di lusso e nei ristoranti stellati. Insomma si può dire che quest’azienda e la lungimiranza imprenditoriale che la caratterizza, riesca ad accontentare quasi tutti i gusti. Concludendo la nostra v isita con un buffet offerto dall’azienda, dove è stato possibile degustare i loro prodotti, non ci resta che augurargli un buon proseguimento di attività. Ci rivedremo presto al bar sotto casa. Federica Alimede EMT 51 Monitor Economia LA DEMOGRAFIA D NEL I TRIMESTRE ’ IMPRESA IN PROVINCIA DI TREVISO 2015 A cura de ll ’ U ffic io Studi e Statistica CCIAA Treviso Continua la contrazione del numero di imprese nei primi tre mesi del 2015: -57 4 unità, di cui -27 8 nell’agricoltura. Un dato sostanzialmente in linea con quanto registrato nei primi tre mesi del 2014, tenuto conto che nel periodo in esame si concentrano le contabilizzazioni delle cessazioni d’imprese di fine anno. Più significativo il confronto su base annuale: da marzo 2014 a marzo 2015 la provincia di Treviso perde ancora 867 imprese, portando ad oltre 4.400 l’emorragia di imprese da inizio crisi, di cui oltre 2.500 nell’agricoltura (dato, quest’ultimo, che v a ricondotto anche ad un processo strutturale di concentrazione delle imprese agricole rispetto alle superfici, in quota parte indotto da ragioni di mercato e da interventi legislativi). Certo, lo scorso anno era andata decisamente peggio: da marzo 2013 a marzo 2014 lo stock di imprese attive in provincia aveva subito una contrazione quasi doppia (-1.530 unità). Ma queste novecento imprese in meno fanno capire come gli effetti lunghi della crisi, per quanto attenuati, non siano ancora finiti, soprattutto con riferimento alla microimprenditorialità (aziende con 0-9 addetti), tipologia più interessata da chiusure. Di seguito le dinamiche di dettaglio per settori. L’agricoltura continua dunque a rappresentare il settore nel quale si registrano le perdite più importanti: -27 8 imprese attive rispetto a dicembre 2014 (-1,9%) e -399 unità rispetto a marzo 2014 (2,8%). Il bilancio annuale di marzo 2014 evidenziava tuttav ia una perdita più che raddoppiata (883 unità; -5,8%). E’ in questo comparto che si concentrano le cessazioni d’imprese appartenenti alla classe “0 addetti”. A partire da questo trimestre si evidenzia inoltre, dal confronto con il trimestre precedente, che il comparto più penalizzato – dopo quello primario – è quello del commercio che si contrae di -157 imprese attive (-0,9%) in linea con la variazione annuale (-0,9%) e con quella del primo trimestre 2009 (-0,9%). Le perdite congiunturali più consi- stenti sono imputate al commercio all’ingrosso (113 unità; -1,4%) rispetto al commercio al dettaglio (-34 unità, -0,4%). Segue il comparto dell’edilizia per il quale si contano rispettivamente -82 imprese attive (-0,7 %) rispetto a dicembre 2014 e -206 unità (-1,7 %) rispetto a marzo 2014 (erano -439 le perdite tendenziali registrate esattamente un anno fa; 3,4%). Il manifatturiero perde -67 imprese attive (0,6%) rispetto al trimestre precedente e -245 rispetto allo stock di un anno fa (-2,3%) Anche per questo comparto si registra una riduzione delle imprese attive perse rispetto alla variazione tendenziale di marzo 2014 pari a -321 unità (-2,9%). Le contrazioni su base congiunturale interessano sia l’industria metalmeccanica (-24 unità, pari al -0,7 %), che il legno arredo (-20 unità, pari al 1,0%) che il sistema moda (-12 unità, pari al 0,7 %). Anche il settore dei pubblici esercizi (alberghi e ristoranti) si contrae rispetto alla consistenza di fine anno 2014 perdendo 17 imprese (-0,4%), ma guadagna 40 imprese rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (+0,9%). Il comparto dei servizi alle imprese risulta stazionario rispetto alla consistenza di fine 2014 (+3 unità), lievemente in recupero rispetto allo stock di un anno fa (+32 unità) e in crescita rispetto al primo trimestre 2009 (+67 4 unità; +4,3%). All’interno del comparto, tuttavia, si registra un processo di elisione tra due componenti: da un lato il terziario avanzato, che fa capo alle attività professionali, scientifiche e tecniche e agli altri servizi alle imprese e risulta in costante crescita negli ultimi sei anni (+1.000 unità); dall’altro il settore trasporto e magazzinaggio e quello delle attività immobiliari che subiscono contrazioni rispettivamente pari a -50 e a -86 imprese sui dodici mesi. Il settore trasporto e magazzinaggio, tra l’altro, è l’unico settore del comparto nel quale risulta negativo anche il confronto con il primo trimestre 2009 (-437 imprese; 18,2%). EMT 53 Monitor Economia Demografia d ’ i mpresa al 1° trimestre 2015 Anche il bilancio del comparto dei servizi alle persone, analogamente a quello dei serv izi alle imprese, risulta positivo su tutti i periodi considerati: +7 imprese rispetto al trimestre precedente, +65 unità rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente e +37 9 unità (+8,9%) rispetto al primo trimestre 2009. I settori che hanno maggiormente contribuito all’incremento sono rappresentati dalla sanità e assistenza sociale e delle attività artistiche, sportive, di intrattenimento e divertimento. “In tutta sincerità, a fronte di questi dati, non me la sento proprio di dire che siamo alle porte di una ripresa. Prendo atto anch’io di un certo miglioramento del quadro congiunturale di fondo. E di come la domanda estera continui ad essere la nostra àncora di salvezza, anche nelle prudenti previsioni per i primi mesi del 2015, considerati i tanti focolai di crisi geopolitica e finanziaria. Ma credo sia più corretto e più saggio evidenziare, in realtà, che stiamo andando verso un ampliamento della forbice competitiva tra imprese, anche all’interno del medesimo settore” – questo il primo commento del Presidente della Camera di Commercio, Nicola Tognana. “E’ emblematico per me – spiega Tognana quello che sta accadendo nel legno arredo. Sul fronte delle vendite nel mercato interno il settore è praticamente spaccato a metà: un 40% di imprese segnala recuperi di fatturato, un 48% segnala invece ulteriori contrazioni (contro una media provinciale del 34%). E si pensi che stiamo parlando di quello stesso settore che sul piano delle esportazioni, nei primi nove mesi del 2014, riesce a ritornare ai volumi di vendite che realizzava prima della crisi, agganciando molto bene la ripresa negli USA”. “Questa complessa fotografia ci fa capire che andremo verso tempi di istanze opposte, di difficili sintesi” – conclude il Presidente dell’Ente camerale. “A fronte di un’economia dell’eurozona che potrebbe ripartire (e di un Italia ancora fanalino di coda in questo scenario), sono convinto che la maggior parte del nostro manifatturiero riuscirà ad essere reattivo, e sicuramente farà tesoro di questi anni difficili. Tuttavia dovremo anche mettere in conto che avremo ancora fra noi gli effetti della crisi: si prolungheranno nel tempo e si sovrapporranno a questa ripartenza. Questo renderà tutto molto complicato.Ma credo che sarebbe davvero illusorio prefigurarsi scenari diversi.” P Previ Percentua EMT 54 Monitor Economia Demografia d ’ i mpresa al 1° trimestre 2015 Consistenza imprese attive per settori economici in provincia di Treviso al 31 marzo 2015. Valori assoluti e variazioni assolute e percentuali EMT 55 Monitor Economia IL QUADRO CONGIUNTURALE PER IL MANIFATTURIERO TREVIGIANO AL 1° TRIMESTRE 2015. INDUSTRIA IN RECUPERO, MA SENZA SLANCIO I numeri non sono da ripresa, né da contrazione. E’ confermato un debole trend di recupero su base annua della produzione del +1,7%, ancora una volta trainata dalla domanda estera (+4,2% gli ordinativi esteri). Ma è più corretto parlare di un sistema che sta cercando di rimettersi a funzionare attorno nuovi equilibri di domanda e offerta. Compito non facile, come dimostrato dalle forti polarizzazioni dei giudizi degli imprenditori. A cura dell ’ U fficio Studi e Statistica CCIAA Treviso Ancora una volta, avevano ragione gli imprenditori trevigiani. Nelle previsioni rilasciate a fine anno prevaleva la cautela per i primi tre mesi del 2015: tale cautela trova ora puntuale conferma dai dati resi disponibili da Unioncamere Veneto, riferiti ad un campione di 300 imprese trevigiane, per quasi 16.500 addetti. Il quadro tendenziale di fondo non viene sconfessato: produzione e fatturato continuano il loro lieve recupero, con variazioni su base annua rispettivamente del +1,7 % e del +1,3%, trainati dalle vendite all’estero, in crescita del +2,7 % rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Un recupero, debole quanto si vuole, che tuttavia non resta un fatto isolato alla realtà provinciale, ma che riguarda l’intero manifatturiero veneto, e che trova riscontro anche, a livello di statistiche aggregate, nel lieve incremento del PIL nazionale, certificato in questi giorni dall’ISTAT, proprio per effetto della componente industriale (a fronte di una stazionarietà nei servizi). Dal lato delle vendite - e per quanto possa essere significativo un dato per i primi tre mesi dell’anno - è un trend tuttavia che perde un po’ di slancio, in provincia, a causa delle variazioni congiunturali che fanno i capricci: volgono infatti al negativo tutte le variabili considerate, compreso il fatturato estero. Questo, almeno, stando ai dati grezzi, in parte condizionati dalla stagionalità del sistema moda. L’indice destagionalizzato della produzione industriale corregge il tiro, ed evidenzia una sostanziale stazionarietà (+0,3%) rispetto al trimestre precedente. Come corregge il tiro la “tendenziale annua” dei nuovi ordinativi dall’estero, che si riporta ad un +4,2% dopo due trimestri di stazionarietà. Ciò non basta a far indietreggiare, pur di poco, il grado di utilizzo degli impianti (da 7 2,3% a 7 1,6%) e la lunghezza del portafoglio ordini (da 46,2 a 43,4 giornate: ma era di 37 giornate un anno fa). Il dibattito più mediatico è tutto incentrato sul dimostrare, o sconfessare, se l’Italia stia o meno uscendo dalla recessione. In verità, questi andamenti non lineari, di non immediata interpretazione, andrebbero più saggiamente ricondotti ad alcune chiavi di lettura del ciclo economico richiamate nei precedenti monitoraggi: le code di crisi epocali, come quella appena vissuta, non possono essere lineari per definizione, tanti sono gli squilibri indotti nei mercati e, di conseguenza, nei riallineamenti delle capacità produttive. Il trend può allora evidenziare il tanto atteso “punto di svolta”: ma non vengono meno, nel breve, forti fluttuazioni congiunturali, un procedere per “stop and go”, oggi peraltro accentuato da un contesto internazionale anch’esso meno lineare, nonostante l’euro debole. Anche le parole del Presidente della Camera di Commercio Nicola Tognana vanno in tal senso: “Resta innegabile che le cose stiano andando leggermente meglio rispetto ad un anno fa. Ma l’ho già precisato la scorsa volta: male si adatta il concetto di “ripresa” alla fase di assestamento che stiamo attraversando, dai contorni ancora molto confusi. Sotto i dati medi resta costante, per certe variabili, soprattutto sul mercato interno (e per certi versi anche sull’estero), la forte polarizzazione fra imprese che vanno bene, e imprese che accusano invece flessioni. E’ un puzzle di non facile ricomposizione, di fronte al quale posso solo limitarmi ad evidenziare alcuni tasselli più nitidi di altri: continuano ad andare meglio i comparti dei beni di investimento, e dei beni intermedi, soprattutto all’estero. Più penalizzato resta il comparto dei beni di consumo, soprattutto per come resta fragile la dina- EMT 56 Monitor Economia Congiuntura industria mica del mercato interno. In recupero, ad ogni modo, il settore del legno arredo, su base annua, tanto sull’estero quanto sul mercato interno; anche se non sono da sottovalutare – sottolinea il Presidente Tognana - alcuni segnali di criticità, sul fronte estero, che provengono dalle imprese più grandi, con riferimento ad una possibile contrazione dei livelli di vendita rispetto ai risultati del IV trimestre 2014”. L’analisi di dettaglio Del lieve recupero della produzione, del +1,7 % su base tendenziale, si è già detto: sorretto da un andamento congiunturale sostanzialmente stabile (+0,3%), al netto della stagionalità. Conta a questo punto dire qualcosa di più sulla distribuzione delle risposte degli imprenditori. Si può così constatare che la quasi maggioranza degli intervistati (45%) è interessata da un recupero dei livelli produttivi, rispetto allo stesso trimestre di un anno fa, contro un 1/3 del campione che ancora accusa flessioni. Sale peraltro al 49% la quota delle indicazioni di aumento della variabile, con riferimento alle imprese con 50 addetti e oltre; che arriva al 54% per i beni di investimento, e al 59% per i beni intermedi. Anche per il legno arredo la produzione viene segnalata in crescita per quasi il 51 % delle imprese interv istate: a spingere di più sulla crescita sono tuttavia le piccole imprese (10-49 addetti), mentre restano più controverse le indicazioni provenienti dalle imprese con 50 addetti e oltre. Analoga la situazione del fatturato, in termini di distribuzione delle risposte, e con riferimento alle variazioni tendenziali. Il miglioramento è netto rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso anche per il legno arredo (57 % delle imprese intervistate segnalano aumento delle vendite). Se tuttavia si sposta l’attenzione sulle variazioni congiunturali, rispetto al IV trimestre 2014, riemerge però quella polarizzazione di giudizi che aveva caratterizzato anche la precedente rilevazione: per il 43% delle imprese intervistate è aumento del fatturato, ma per un altro 43% è flessione. Pareggio di giudizi che si risolve in positivo per beni d’investimento e beni intermedi, mentre volge in negativo per i beni di consumo. Guardando alle componenti del fatturato (interno ed estero) si possono sottolineare le seguenti ev idenze: la frenata congiunturale del fatturato estero pare decisamente condizionata dall’andamento stagionale del settore moda, mentre resta in positivo il confronto con il trimestre precedente per il comparto dei beni di investimento; comparto, peraltro, nel quale un’ampia maggioranza di imprese (62%) segnala un netto miglioramento delle proprie performance all’estero rispetto al primo trimestre del 2014. Nel complesso del campione è prossima al 50% la quota di imprese che dichiara miglioramenti delle vendite all’estero su base annua. Preoccupa invece quel 37 % di imprese che invece segnala contrazioni delle vendite all’estero: quota in aumento rispetto al IV trimestre 2014 (era del 30%), e che assottiglia al 13% le indicazioni di stazionarietà, di tenuta delle posizioni di mercato. Per quanto riguarda le vendite nel mercato italiano, trova conferma anche per questo indicatore il lieve trend di recupero su base annua del +0,7 %, di poco inferiore a quanto registrato nella precedente rilevazione (+0,9%). Il settore che, rispetto alle precedenti rilevazioni, manifesta un maggiore recupero nel mercato interno, sempre su base annua, è il legno arredo (+3,6%, con un convinto 56% di imprese che segnala fatturato in aumento). Negativa però, per tutti i settori, la variazione congiunturale del fatturato interno (2,6%). Dato medio sotto la cui superficie si ripropone l’ennesima polarizzazione di situazioni: per un 42% il fatturato italiano resta in aumento anche su base congiunturale, per un pari 42% invece va male (con la conferma che ad aver la peggio è il comparto dei beni di consumo). Controversi anche i dati relativ i alla raccolta ordini sul mercato interno: battuta d’arresto a livello congiunturale (-2,2%), per effetto in primis del sistema moda, e con i beni di investimento invece in contro tendenza positiva (+5,4%). Complessivamente il 39% delle imprese segnala ordini in aumento dal mercato interno, a fronte di un 35% che denuncia invece una contrazione. Tecnicamente di segno positivo, ma senza slancio, la EMT 57 Monitor Economia Congiuntura industria variazione tendenziale (+0,8%); che tuttavia sale al +4,5% con riferimento ai beni di investimento e al +4,1 % per il legno-arredo. Abbastanza più nitido l’orizzonte per i mercati esteri, con qualche chiaroscuro: su base annua la raccolta ordini dall’estero viene segnalata in aumento del 4,2%; e un lieve incremento viene segnalato anche su base congiunturale (+0,9%). Per entrambe le variazioni sono 45 imprese su 100 a fornire indicazioni positive; resta però elevata la quota di imprese che si posiziona su giudizi opposti, di contrazione degli ordini (38-39%). Ne risente, come già detto, la lunghezza media del portafoglio ordini: passa da 46 a 43 giornate, rispetto al IV trimestre 2014. In particolare, il legno arredo torna a “navigare” sotto i 30 giorni (da 32 a 29), e in generale il comparto dei beni di consumo vede accorciarsi il portafoglio ordini da 50 a 40 giornate. Le previsioni per il 2° trimestre 2015 Il clima di fondo fra gli imprenditori resta comunque improntato ad un cauto ottimismo. Per quasi tutti gli indicatori analizzati il 50% e oltre dei giudizi è per la stazionarietà delle performance. Ma la differenza più apprezzabile, rispetto a tre mesi fa, è che tornano a prevalere, seppur di poco, i giudizi positivi su quelli negativi: persino sull’occupazione, giocando con i decimali. Sulla produzione, i giudizi di aumento passano dal 19 al 29 per cento (quota superiore anche alle previsioni raccolte nel marzo 2014); mentre quelli di contrazione si riducono dal 28 al 21 per cento (erano al 24% nel marzo 2014). Meno scetticismo anche sulla domanda interna: sul suo possibile aumento scommette il 26% degli intervistati (tre mesi fa appena il 17 % scommetteva in tal senso), contro un 23% di pessimisti. La maggioranza assoluta ad ogni modo (51%) ritiene che le tendenze sul mercato nazionale resteranno al momento stabili. Un po’ più di cautela emerge sulla domanda estera: il bilancio fra giudizi positivi e negativi resta sempre a favore dei primi; meglio di tre mesi fa, ma non come un anno fa. All’epoca il 32% delle imprese manifatturiere trevigiane scommetteva per un aumento delle vendite all’estero, contro un 17 % di giudizi negativi; oggi siamo al 28% di giudizi positiv i, contro un 19% di giudizi negativi. Si fa sentire, nella percezione degli imprenditori, la maggiore complessità del quadro internazionale, gli effetti delle diverse crisi geo-politiche che si teme possano compensare in negativo i vantaggi teorici dell’euro debole. Per il tessile-abbigliamento è da segnalare il ritorno del segno positivo nelle vendite Ue (+5,1 %), con risultati importanti in Germania (+16,8%) e in Spagna (+34,8%). La crisi russo-ucraina si fa sentire anche per questo settore: del -20,6% la flessione export in Russia (-10 milioni di euro); del -39% in Ucraina (da 13,7 a 8,3 milioni). Positiva anche la dinamica della gomma plastica (+6,4%) che cresce sia nei mercati intra-Ue (+5,4%) che extra-Ue (+10,3%). In ambito Ue le dinamiche più significative si registrano verso Polonia, Austria e Regno Unito, correlate presumibilmente a vendite ai fornitori di primo livello per l’automotive. Fuori dall’Unione le vendite crescono sensibilmente negli Stati Uniti (+20,4%), e verso Cina-Hong Kong (+20,8%). Prosegue la crescita delle esportazioni per le bevande (+7 ,0%), trainata dal successo del Prosecco: leggermente sotto la media il dato Ue (+5,2%), dove in Germania si registra un calo delle vendite del -10,7 % (da 126 a 112 milioni), a fronte di una forte espansione nel Regno Unito (+38,1 %, da 67 a 93 milioni), per restare ai primi due mercati di sbocco. Bene negli USA (+18,1 %) e in Canada (+5,7 %), mercati che pesano per il 1 8% sul totale export di settore, e che da soli assorbono il 50% delle vendite fuori dall’Unione europea. Flessione invece si registra per l’alimentare (2,7 %): effetto soprattutto di flessioni nei mercati Ue (-6,9%), dove si indirizza quasi il 7 8% delle vendite. I principali cali riguardano il mercato tedesco (-12,6% (da 101 a 88 milioni) e quello austriaco (-20,2% da 42 a 33 milioni). Nel primo mercato extra-Ue, la Russia, i risultati sono negativi (-5,0%, da 16,1 a 15,3 milioni); negli altri, invece, guardando ai primi 10, la crescita è a due cifre (anche per effetto di bassi volumi di vendita EMT 58 Monitor Economia Congiuntura industria di partenza). Fa eccezione il solo Canada: ma questo dato negativo pare più che compensato dai flussi verso gli USA, del +15,3% nell’ultimo anno, e quasi triplicati dal 2008 (da 3,6 a quasi 10 milioni di euro). Due settori infine sembrano avere il vento in poppa quanto ad export: gli elettrodomestici: del +12,8% la crescita complessiva, che sfiora il +20% con riferimento ai mercati extra-Ue, con performance positive anche in Russia (molto probabilmente connesse a flussi di semilavorati verso piattaforme produttive lì dislocate); la carpenteria metallica (+16,3%, senza particolari differenze tra mercati Ue ed extra-Ue). Il settore è tradizionalmente esposto ad effetticommessa, facilmente indiv iduabili guardando le variazioni anomale verso Irlanda e Iraq. Da segnalare, invece, il trend di crescita verso la Repubblica Ceca (vendite che sono passate dai 15 ai 48 milioni di euro tra il 2008 e il 2014, con una crescita ancora forte, del +7 3%, nell’ultimo anno). PRINCIPALI INDICATORI CONGIUNTURALI DELL' INDUSTRIA MANIFATTURIERA TREVIGIANA (VARIAZIONI CONGIUNTURALI E SU BASE ANNUA) EMT 59 Monitor Economia Congiuntura industria PREVISIONI DEGLI IMPRENDITORI PER IL 2° TRIMESTRE 2015 Percentuale di giudizi degli imprenditori raccolti al 31.03.2015 e confronto con le previsioni trimestrali raccolte nei trimestri precedenti EMT 60 Monitor Economia Congiuntura industria EMT 61 Monitor Economia NATALITÀ, MORTALITÀ ED ALTRI EVENTI D ’ IMPRESA IN PROVINCIA DI TREVISO NEL 2014 A cura dell ’ U fficio Studi e Statistica CCIAA Treviso Si prendono in esame gli eventi che hanno influito sulla consistenza complessiva delle sedi d’impresa registrate nel 2014, ed in particolare i flussi di iscrizioni e cessazioni al Registro delle Imprese, le aperture di procedure concorsuali e le aperture di scioglimenti e liquidazioni sulla base dei dati forniti da Infocamere e secondo la classificazione delle attività economiche Ateco 2007. L ’ appr ofon dim ento com pleto, a cura dell ’ A r ea Stu di e Sviluppo Ec onomico Territoriale, è consultabile nel sito cam erale nella sezione Monitor Ec ono mia-Report Congiunturali, all ’ in dirizzo: http:/ /www.tv.camc om.gov .it/docs/ studi/ repor t_congiunturali.htm_cv t.htm SEDI D ’ I MPRESA REGISTRATE IN PROVINCIA DI TREVISO. ANNI 2000-2014 TOTALE SETTORI , ESCL. AGRICOLTURA, SILVICOLTURA E PESCA Tot ale setto ri (escl. Agric., caccia, silvic. e Pesca - At eco 2002) Tot ale setto ri (escl. Agric., Silv. e pesca - Ateco 2007) 78.000 77.535 76.000 75.743 Le consistenze Al 31 dicembre 2014 il Registro Imprese della Camera di Commercio di Treviso contava complessivamente 107 .823 localizzazioni registrate, di cui 90.149 sedi d’impresa. Prendendo in esame la serie storica 2000-2014 delle consistenze annuali delle sedi registrate, si osserva che il numero totale di fine anno risulta più volte condizionato dall’andamento del comparto primario: successivamente all’iscrizione “di massa” del 1996, quando è stato istituto il Registro delle Imprese, ha visto costantemente ridursi il numero di sedi registrate, con cali più accentuati in alcuni anni in conseguenza di interventi del legislatore (si ricorda ad esempio la “Legge di Orientamento in agricoltura” nel 2001, l’innalzamento del volume d’affari minimo che comporta l’obbligo d’iscrizione al registro nel 2007 e, probabilmente, l’obbligo della PEC nel 2013). Al netto del settore agricoltura lo stock di imprese registrate si presenta in decisa crescita fino al 2006, segue un biennio di crescita molto contenuto seguito da un lieve calo nel 2009. Nel biennio 2010-2011 si assiste di nuovo a variazioni positive, seguite da nuove contrazioni, più marcate nel 2012 e 2013, in attenuazione nell’ultimo anno. Nell’ultimo anno la consistenza delle sedi d’impresa risulta in ulteriore riduzione rispetto a fine 2013 (-713 unità, -0,8 %), un calo tuttavia più che dimezzato rispetto a quello registrato l’anno precedente (-1.565 sedi registrate, -1,7 % nel 2013). Più della metà del saldo negativo (-37 3 sedi) va imputato al comparto primario, mentre la contrazione nel complesso degli altri settori si riduce a -340 sedi (-0,4%) 74.000 72.000 70.000 68.000 66.000 VARIAZIONI ANNUALI ASSOLUTE DELLA CONSISTENZA IN AGRICOLTURA , SILVICOLTURA E PESCA E NEL COMPLESSO DEGLI ALTRI SETTORI Nota: ai fini di questa analisi il cambio di A teco determina diff erenze trascurabili sulle con sistenze del c omparto pr imario Fonte: Elab. Uf ficio Stu di e Statistica CCIAA Treviso su dati Infocamere Si ricor da che i dati resi disponibili da Infocamer e sono desunti dal Registro delle Imprese delle C amere di Comm ercio e quindi possono esser e influ enzati da fattori di tipo amm inistrativ o quali ad esem pio le trasformaz ioni d ’ im pr esa, il “ lim bo ” delle im prese non classif icate e, non da ultim o, le cessazioni d ’ u fficio. Ciò pr emesso, la lettura consapev ole degli even ti che hann o influito su llo stock di im prese prov inciali nel cor so dell ’ u ltim o anno, permette comun que di cogliere inform azioni interessanti sulla c omposizion e ed evoluzione del tessuto impren ditor iale tr evigiano. Un ’ unità locale, c osì come definita dall ’ I stat ai fini dei cen simen ti, è l'im pianto (o insieme di im pianti) situato in un dato lu ogo e variam ente denominato (stabilim ento, laboratorio, n egozio, ristorante, alber go, bar, uffic io, studio prof essionale, ecc.) in cui v iene effettuata la produzione e/ o distr ibuzione di ben i o la prestazione di serv izi. In tale accezione le unità locali son o la somma delle EMT 62 Monitor Economia Natalità e mortalità ed altri eventi d ’ i mpre sa I flussi di iscrizioni e cessazioni Al calo annuale dello stock registrate ha contribuito un saldo negativo nei flussi di iscrizioni e cessazioni pari a -7 53 unità, comunque più che dimezzato rispetto a -1.581 unità del 2013. Al netto delle cessazioni d’ufficio, il saldo negativo dell’anno appena concluso si riduce a -295 unità: anche in questo caso la perdita è più che contenuta rispetto al saldo di -1.07 3 unità registrato nel 2013. Il bilancio negativo è stato determinato da 4.877 iscrizioni (266 in meno rispetto allo scorso anno) e 5.630 cessazioni. Queste ultime scendono a 5.17 2 unità se si escludono le cessazioni d’ufficio (1 .044 in meno dello scorso anno). L’analisi dei flussi per macro settori di attività economica evidenzia come, in termini di v alori assoluti, il maggior numero di iscrizioni si concentri in primis nel Commercio (1.235 iscritte nel 2014, il 25,3% del totale). Seguono a distanza i Servizi alle imprese (651 iscritte, l’13,3%), Costruzioni (582; 11,9%), Agricoltura (506, 10,4%) e Attiv ità manifatturiere, energetiche e minerarie (489, 10%). Si tratta degli stessi settori cui corrisponde anche il maggior numero di cessate. Si tratta degli stessi settori cui corrisponde anche il maggior numero di cessate. Guardando alla distribuzione dei flussi di iscrizioni e cessazioni per forma giuridica si osserva che quasi i due terzi dei flussi, sia in entrata che in uscita, riguardano le imprese individuali. Per numerosità di iscrizioni seguono nell’ordine le società di capitale (oltre 1.180; il 24,2% del totale entrate), le società di persone (501; 10,3%) e le altre forme (69; 1,4%), mentre per numero di cessazioni dopo le imprese individuali vengono le società di capitale (1.191 ; il 21,2% del totale uscite), poi le società di persone (67 1; l’11,9%) e le altre forme (109; 1,9%). Va osservato che: il saldo negativo per la tipologia “imprese indiv iduali” si riduce considerevolmente ove si escluda dal computo il settore primario, mentre al contrario aumenta quello delle società di persone; nel 2014 l’intervento amministrativo ha inciso particolarmente sulle società di capitali e, nell’ambito della voce generica “altre forme”, sulle Società cooperative: al netto delle cessazioni d’ufficio entrambe le tipologie presentano un saldo in attivo. La crescita delle società di capitale è imputabile esclusivamente alle iscrizioni di Società a Responsabilità Limitata Semplificata , mentre quella dell’aggregato “Altre forme” è dovuta soprattutto ai saldi positivi (al netto delle cessazioni d’ufficio) nei flussi di Cooperative e Associazioni. Guardando alla distribuzione dei flussi di cessazioni non d’ufficio del 2014 con riferimento alla classe di addetti di appartenenza, si osserva che circa un quinto del totale (1.07 6 cessazioni) rientra nella classe “0 addetti”. Si tratta, tuttavia, prevalentemente di posizioni per le quali l’ultimo dato sugli addetti disponibile risale a prima del 2008 e proviene da fonte non determinabile. Limitando l’analisi al sottoinsieme di cessate con dato addetti di fonte Inps , si osserva che quasi la totalità delle cessazioni riguardano imprese con meno di 10 addetti. Poco meno del 3% sono cessazioni di piccole imprese (da 10 a 49 addetti), mentre le imprese cessate con 50 addetti e più rappresentano lo 0,3% (10 unità). Guardando alla distribuzione delle cessazioni (al netto di quelle d’ufficio) nei diversi settori di attività economica, si osserva che le cessazioni di imprese prive del dato addetti raggiungono quasi la metà del totale nel comparto primario (44,5%, 393 su 883) e nelle attività immobiliari (47 ,5%, 105 su 221 ). Se si restringe il campo di analisi alle cessazioni di imprese con dato addetti di fonte Inps, la classe “0 addetti” praticamente scompare e le cessazioni riguardano quasi esclusivamente micro-imprese: solo nel manifatturiero le cessazioni di piccole imprese (10-49 addetti) assumono una quota significativa (il 10,7 % del totale limitandosi al dato di fonte Inps, ovvero 47 su 441 ). Per le impr ese che nella r egistrazione dei flu ssi risultano ancora n on classificate al RI, Infocam ere con sider a anche la codif ica dichiar ata ai fini IVA. Ciò permette di dimezzare il peso delle impr ese non classif icate ( par ticolarmen te elevato dall ’ en trata in vigore della C omunicazione Unica), ren den do c osì maggiormente significativ a l ’ an alisi della natalità per settor i. Il dato così ricalcolato, tuttav ia, viene reso disponibile da Infocam ere solo fino al m acro settore. Con la L . 99/2013 sono state apportate diver se m odifiche alla disciplin a della s.r.l. sem plificata ( in partic olare è stato eliminato il requisito dell ’ età an agrafica delle persone costituenti, pr ima f issato in un ’ età n on su periore a 35 anni). Dal 2010 si è avviato un rappor to di c ollaboraz ione stretta con INPS che ha portato alla ricezione del dato degli addetti a livello tr imestrale. Il dato degli addetti attribuito da Infocamere all ’ im presa registrata al m omen to della pr eparazione del trim estre di rifer imento è quello più recen te tra le informazioni ric evute dall ’ I NPS e le inf ormazion i direttamente presentate al Registro Im prese. In assenza di aggiornamento da IN PS o dall ’ im pr esa, i v alori degli addetti n on ven gon o cancellati e restan o inf ormazioni che con il tem po div entan o sem pre più obsolete. EMT 63 Monitor Economia Natalità e mortalità ed altri eventi d ’ i mpre sa FLUSSI ANNUALI DI ISCRIZIONI E CESSAZIONI IN PROVINCIA DI TREVISO. CONFRONTO ANNI 2012-2014 I SCRIZIONI E C ESSAZIONI (D ’ U FFICIO E NON) TOTALI 508 24,3 Cessaz. no n d 'uff icio CESSAZIONI PER MAC RO SETTORI ECONO MICI 458 4.500 -811 4,3 25,3 Commercio 13,3 Servi zi alle imp re se 11,9 Costr uzioni 506 10,4 Agricoltura e attivi tà conn esse 489 10,0 Attività manifat., energi a, miner arie 1.235 14,4 6,4 distr. % -1.367 -765 13,7 Iscrizion i valori assoluti 13,6 15,8 5.172 4.995 5.269 5.204 5.500 distr. % Cessaz. d 'uff icio 5.684 430 6.000 6.216 6.500 E C essa zi oni Iscrizioni 7.000 5.000 I SCRIZIONI 651 582 -887 -770 -360 384 -240 2,4 -133 2,1 -117 269 176 7,9 Allog gio e ristor azion e 5,5 Altri setto ri 3,6 Assic urazion i e Cre dito 1,3 Traspo rti e Sped izioni 4.000 64 3.500 3.000 '12 '13 '14 Nota: Flu ssi calc olati al netto della C lasse giuridica " Per son a Fisica".Fon te: Elab. Ufficio Stu di e S tatistic a CCIA A Trev iso su dati Infoc amere Gli eventi: aperture di procedure concorsuali, scioglimenti e liquidazioni Guardando agli eventi che nella maggior parte dei casi preludono alla cessazione d’impresa, ovvero alle aperture di procedure concorsuali, di scioglimenti e di liquidazioni, si osservano andamenti contrapposti: le aperture di procedure concorsuali aumentano rispetto all’anno precedente: nel 2014 si contano complessivamente 324 aperture, 55 in più rispetto alle 269 unità del 2013. L’aumento interessa tutte le tipologie, ma in particolare le aperture di fallimento (285 unità, 52 in più del 2013), che rappresentano l’88% del totale; le aperture di scioglimenti e liquidazioni diminuiscono rispetto all’anno precedente: nel 2014 sono 1 .498 contro le 1.7 30 del 2013 (-232). Il maggior numero di aperture di fallimenti continua ad interessare il manifatturiero: a fine 2014 in provincia se ne contano 86, circa il 30% delle aperture totali, comunque in calo di 11 unità rispetto all’anno precedente. Seguono per numerosità le aperture di fallimento nelle costruzioni (68), il 24% del totale, che risultano invece in aumento rispetto allo scorso anno (+19). Salgono di numero anche le aperture di procedure nel commercio (da 34 del 2013 a 48, +14) e nell’alloggio e ristorazione (15, +7 sul 2013). L’aggregato dei servizi alle imprese conta complessivamente 57 aperture di fallimenti (+24 rispetto al 2013), pari al 20% del totale. Di questi 27 riguardano le attività immobiliari (+11 su base annua) e 1 8 i trasporti (+13). Sul fronte delle entrate in scioglimento e liquidazione, si osserva una riduzione in quasi tutti i settori, fatta eccezione per le attività immobiliari che registrano alla fine dell’anno appena trascorso 183 aperture, il 12% del totale, contro le 17 6 del 2013 (+7 ). Per il resto il maggior numero di aperture continua a interessare il commercio: 312 (-33 sul 2013), quasi il 21 % del totale, cui se ne aggiungono 120 che interessano i pubblici esercizi (l’8%, 28 in meno dello scorso anno). Seguono le entrate in scioglimento e liquidazione delle imprese del manifatturiero (243, il 1 6,2%, 25 rispetto al 2013) e dei serv izi alle imprese diversi da immobiliari e trasporti, in particolare le attività professionali (113 su 225). Le costruzioni sono interessate nell’anno da 198 aperture (il 13,2% del totale, -59 sul 2013). EMT 64 Monitor Economia Natalità e mortalità ed altri eventi d ’ i mpre sa APERTURE DI PROCEDURE CONCORSUALI , DI CUI FALLIMENTI , E SCIOGLIMENTI E L IQUIDAZIONI IN PROVINCIA DI TREVISO TOTALI E PER MACROSETTORE ECONOMICO. PROVINCIA DI TREVISO. C ONFRONTO 2012-2014 (VALORI ASSOLUTI ) SCIOGLIMENTI E LIQUIDAZIONI TOTALI P ROCEDURE CONCORSUALI TOTALI , DI CUI FALLIMENTI To tale p roced ure concorsuali 350 Fallimenti 1.900 324 300 250 1.700 285 269 1.500 1.730 1.613 1.498 233 222 200 1.300 199 150 1.100 100 900 50 700 500 0 2012 2013 2012 2014 FALLIMENTI PER MACROSETTORE ECONOMICO. 2013 2014 SCIOGLIMENTI E LIQUIDAZION PER MACROSETTORE ECONOMICO 0 0 10 20 30 40 50 60 70 80 90 200 300 400 312 Co mmerci o 86 Ma nifa tturi ero 100 1 00 345 333 97 74 243 Manifatturiero 68 268 277 49 Co struzio ni 35 225 Al tri servizi alle i mp rese 48 Co mmerci o 259 254 34 38 198 Costruzio ni 27 Attivi tà Immo b ili ari 257 182 16 14 18 5 Tra spo rti 183 176 162 Attività Immobi liari 2014 10 2013 15 All og g io e ri storazio ne 8 8 2013 132 147 156 Altri settori 2012 2012 120 12 12 11 Altri servi zi alle imp rese 2014 148 145 Allo gg io e ri sto razione 54 8 Servizi a lle p erso ne 86 82 Servizi alle persone 2 5 3 Altri settori Trasporti 10 4 31 44 22 Nota: Le consistenze sono al netto della natura giuridica "Persona Fisica", introdotta per effetto della Direttiva dei servizi, in quanto trattasi della regolarizzazione di persone non costituite in forma d'impres a. Fonte: Elab. Ufficio Studi e Statistica CCIAA Treviso su dati Infocamere Il dato Infocamere è passibile di stima per dif etto in quanto trattasi del risultato del conteggio a cadenza mensile delle procedure aperte su imprese registrate e/o cessate nel periodo di osservazione. Pertanto non vengono rilevate le procedure istruite ed inserite nel RI su imprese che risultano già cessate o trasferite nel periodo precedente a quello considerato. EMT 65 Aziende di successo che sfidano la c risi SOCIETA ’ AGRICOLA MONTEVERDE I N QUESTO NUMERO DI ECONOMIA DELLA MARCA T REVIGIANA ABBIAMO IL PIACERE DI CONOSCERE A NDREA COLASURDO TITOLARE DELLA SOCIETÀ AGRICOLA MONTEVERDE 1/Gentile sig. Colasurdo ci può raccontare di cosa si occupa la sua azienda? La nostra azienda alleva bovini da latte di razza bruna italiana. Dal 1983, é composta da 5 soci, tre fratelli di 35 38 40 anni e i due genitori. Dal 2001 l'azienda trasforma presso il proprio caseificio la totalità del latte prodotto nell'allevamento di 7 0 vacche in 14 tipologie di formaggi dai freschi ai stagionati e commercializza solo i propri prodotti, tra cui salumi da maiali allevati allo stato brado, prosecco DOCG dei colli asolani, carni bovine e suine ed infine farine da cereali coltivati nei terreni delle colline degli Ezzelini. Tutta l'alimentazione degli animali é certificata OGM Free e non vengono usati né insilati né mangimi industriali. Tutti i prodotti sono senza conservanti , additivi e coloranti. L’unico conservante é il sale. 2/Che cosa caratterizza la sua azienda? La caratteristica principale della nostra impresa é la linea etica che abbiamo deciso di perseguire fin da subito. Offriamo al consumatore finale un prodotto certo sia nella provenienza, unicamente dalla nostra azienda, che nella sua trasformazione rispettosa del benessere degli animali. Prodotti semplici con ingredienti genuini, qualità organolettica e tipicità del territorio. Soprattutto la liber- EMT 66 Aziende di successo che sfidano la c risi tà del cliente consumatore di accedere direttamente in azienda e constatare con i propri occhi la veridicità dei nostri prodotti e del nostro continuo lavoro. 3/Come avete suddiviso le attività aziendali? La nostra impresa ha scelto dal 2003 di vendere al consumatore finale i propri prodotti nei mercati degli agricoltori di Campagna Amica e dopo 12 anni di esperienza partecipiamo a 14 mercati settimanali su 4 provincie del Veneto. Quest'ann0, abbiamo un terzo nuovo mezzo d’autospaccio per un ulteriore ampliamento della rete di vendita. 4/Che impatto ha avuto per voi la crisi economica? Come considerate l'innovazione tecnologica? Nonostante la crisi abbiamo affrontato l'innovazione tecnologica sia nell'ambit0 dell'allevamento che nel caseificio, quest'ultim0 con riconoscimento CE. Ciò ci ha permesso di offrire al consumatore, anche tramite la rete dei derivati Campagna Amica, un prodotto di alta qualità e con caratteristiche uniche ad un prezzo equo. In questi ultimi 6 anni la crescita del fatturato é sempre stata a due cifre di anno in anno. Ora abbiamo cinque nuovi dipendenti per un totale di dieci addetti che lavorano ogni giorno in azienda. 5/Che valore ha avuto per voi essere nel territorio trevigiano? I valori e il percorso presente e futuro di Campagna Amica rispettano la nostra filosofia di azienda. Sono convinto che la nostra impresa, come molte altre, nel perseguire questo progetto hanno e avranno benefici sia economici che morali. Infine, ma non meno importante, tutta la Società ne trarrà beneficio sia in termini economici, muovendo la nostra microeconomia nel territorio che morale, aiutando l'agricoltore che mantiene l'ambiente che ci circonda in sicurezza ed equilibrio . Credit f oto da sito Cam pagna Amica le fattorie http:// www.campagn amica.it La redazione ringrazia il sig. Andrea Colasurdo per la cortese disponibilità all’intervista e ringrazia la Coldiretti Treviso per aver favorito la conoscenza della Società Agricola Trevigiana e reso possibile la comunicazione delle sue attività ai nostri lettori. EMT 67 Giovani veneti all’estero INTERVISTA ALLA DOTT.SSA KATIA R. ASSISTENTE DI VOLO NEL Nel secondo numero del 2015 di Economia della Marca Trevigiana abbiamo il piacere di intervistare la dott.ssa Katia R, nata a Treviso, che ora vive e lavora nel Bahrein 1/ Buongiorno dottoressa Katia, ci può rac- BAHREIN contare il suo percorso di studi e lavoro? Ho fatto il liceo linguistico al “Duca degli Abruzzi” a Treviso e ho studiato inglese, francese e spagnolo. Poi all'Università di Venezia ho studiato 'lingue e scienze del linguaggio' con indirizzo per i disturbi del linguaggio scelto all'ultimo anno tra 3 EMT 68 Giovani veneti all’estero diversi indirizzi. Ho subito lavorato perché quando ero in dirittura d'arrivo del percorso universitario avevo già inviato molti curricula. A marzo ho lavorato come assistente di volo a Milano per una compagnia per voli a lungo raggio. Ho lavorato per otto mesi sino ad ottenere la certificazione. Quando si parte da zero é obbligatorio svolgere e seguire i corsi di teoria e pratica, poi si continua con il tirocinio in volo e poi, tramite l'ENAC, si é certificati ed iscritti all'albo. A Milano ho lavorato solo per conseguire la certificazione. Nel mese successivo ho lavorato per tre anni e mezzo in una compagnia di volo veneta che purtroppo é fallita nel 2009. Ho fatto la commessa prima da Fendi e poi da Bulgari. Ho trovato lavoro come assistente di volo per 4 mesi. Sono stata chiamata da Alitalia dove ho fatto un paio di contratti brevi. Dopo questi contratti brevi sono rimasta a casa per un anno e mezzo! Non sono una che si tira indietro, qualunque lavoro andava bene per me, ma accadeva che a volte il mio Curriculum Vitae fosse troppo qualificato, altre volte non mi prendevano neppure in considerazione. 2/Qual è stato il suo percorso professionale che l'ha portata all'estero? É arrivata un'opportunità, ma in realtà é un'o pportunità che ho individuato nel web. Cercavo nei siti delle agenzie di lavoro o direttamente nei siti aziendali o siti con posizioni aperte come per esempio in un sito per piloti ed assistenti di volo. Ho dunque inviato il mio CV tramite una piattaforma web per alcune posizioni lavorative aperte. Non sapevo neppure in che paese fosse l'offerta. Mi hanno chiamata ed ho saputo che era per lo stato del Bahrein. Ho deciso di investire in v itto alloggio e viaggio aereo. A soli cinque giorni dal colloquio, mi hanno dato parere positivo e tre settimane dopo mi sono trasferita nel Bahrein. 3/Non credo sia stata una scelta facile. Con quale spirito ha lasciato l'Italia? Sono partita con coraggio e determinazione, devo dire che mi sorprendo anch'io perché non sapevo bene che tipo di ambiente lavorativo fosse e in più ero l'unica italiana. Dovevo relazionarmi con una cultura diversa e dovevo parlare solo in inglese. Ma non avevo alternative in Italia pertanto non ci ho pensato molto, spinta da una situazione che si era manifestata poco rosea per trovare lavoro. 4/ Può informare i nostri lettori come ha cercato lavoro? Inviando il Curriculum V itae via mail e consultando siti per la ricerca del lavoro. Sono molto utili per sapere se ci sono posizioni lavorative aperte. Inserisci i parametri e risultano liste di imprese e così scopri aziende che neppure conoscevi. Questi siti raggruppano tutte le offerte e offrono una v isione molto ampia. In ogni caso dipende dalla situazione individuale di ciascuno. 5/Cosa significa cercare lavoro all'estero? A volte può apparire come un ripiego perché noi italiani in genere siamo molto legati all'I talia. Io stavo bene in Italia però quando sei fuori dal mercato del lavoro e hai 31 anni come me, ti rendi conto quanto sia importante, per avere nuove opportunità, arricchire le proprie competenze e relazionarsi con culture e lingue diverse. In ogni caso ricercare lavoro all’estero richiede ed offre una maggiore apertura mentale. Se il lavoro lo hai già trovato dipende da che esperienza stai svolgendo. Per quanto mi riguarda la mia é un’esperienza lavorativa molto importante. 6/Ha riscontrato degli stereotipi o ha trovato una cultura inaspettata? Sì alcuni stereotipi possono trovare conferma, ma la situazione nel Bahrein é diversa. Qui si vive molto bene. C'é una cultura molto aperta benché il Bahrein sia un'isola molto piccola rispetto al Dubai. C'è una cultura diversa dalla nostra europea, ma é molto accogliente e posso dire per esperienza che nel Bahrein la popolazione lo é ancora EMT 69 Giovani veneti all’estero di più. Culturalmente parlando c'è molto rispetto per l'Italia. Per quanto riguarda la loro cultura se la tengono ben stretta, ma c'è grande disponibilità nei confronti delle altre culture. A Natale, per esempio, vengono affissi le luci e gli addobbi natalizi. Durante il Ramadan é tutto chiuso. Per quanto riguarda le donne straniere che risiedono qui, non devono vestire come loro. 7/ Cosa significa lavorare all'estero per una compagnia aerea araba? Ci può raccontare le differenze con le aziende italiane? Lavoro in una compagnia aerea privata pertanto é difficile fare raffronti con le altre compagnie europee. Ma ripeto questa esperienza mi ha permesso di migliorare la mia personalità e mi ha aiutato a maturare. La differenza principale con le compagnie italiane è che, al momento, qui in Bahrein ho l'opportunità di avere una continuità lavorativa che in Italia non troverei in alcun settore attualmente. Qui non esistono contratti a tempo indeterminato, sono contratti rinnovabili annualmente in conseguenza ad una valutazione reciproca dell'azienda e del dipendente, ma se fai il tuo lavoro con impegno è scontato che ti venga rinnovato il contratto. In Italia invece ho lottato per anni per trovare un’ offerta di lavoro che magari era solo di qualche mese e poi panico perché non sapevi se il contratto sarebbe stato rinnovato o meno. Altra piccola differenza è che qui valorizzano e gratificano il tuo impegno, la tua dedizione e il tuo lavoro. Io per esempio sono stata una delle poche persone che ha ricevuto una lettera di ringraziamento per il mio costante impegno nel lavoro. Hanno evidenziato il fatto che non ho mai effettuato assenze per malattia o altro. Queste lettere sono poi registrare nel “fascicolo persona” di ognuno e hanno valore per eventuali promozioni. Io dopo solo un anno e mezzo sono già stata scelta con alcune colleghe per un piccolo salto di carriera. 8/Ci sono delle competenze inedite che il mercato richiede e che può consigliare ai nostri lettori? Nella mia realtà non c'è molta differenza rispetto al passato. Per esempio nelle compagnie aeree sono impiegati gli ingegneri di volo e di terra, ma ogni compagnia aerea gestisce il rapporto con questo profilo professionale. Per esempio per le compagnie aeree per cui ho lavoravo non c'erano a bordo gli ingegneri, erano solo in ufficio mentre qui salgono a bordo e seguono le fasi di decollo e di atterraggio. Per quanto riguarda il turismo e i profili professionali legati ad esso, c'è bisogno di molte competenze. Ho notato, abitando qui che davo sempre per scontata la "ricchezza" dell'Italia, ma ho capito che non si trova facilmente in giro per il mondo. Qui ad esempio valorizzano molto quello che hanno, lo enfatizzano addirittura, mentre noi lo diamo per ovvio. Quindi c'è bisogno di nuove figure professionali che sappiano comunicare la nostra realtà e promuoverla con una nuova prospettiva e nuovi mezzi. Qui nel Bahrein il museo nazionale é più piccolo dei nostri. É realizzato in maniera tale che ti aiuti a capire la loro cultura. E’ un piccolo museo gioiello e il biglietto é irrisorio. In Italia trovo che i prezzi siano eccessivamente alti e che ci sia poca cura delle strutture. Qui al museo, così come alla moschea, tutto é tenuto benissimo. Le guide fanno fare il giro turistico gratuitamente, gli opuscoli sono studiati per spiegare la loro cultura. Quando ho ringraziato la guida alla quale volevo riconoscere il tempo dedicato con una mancia, la guida mi ha risposto - Il mio tempo é un regalo per voi-. 9/ Ci sono imprenditori che hanno un'attività nel Bahrein? Ci sono imprenditori italiani che lavorano qui. Ci sono due tipi di visto: il v isto turistico per il quale noi italiani non abbiamo bisogno di fare richiesta anticipatamente. Si paga e si ottiene direttamente in aeroporto all'arrivo in Bahrein ed ha una durata di 3 mesi. C’è inoltre il visto di lavoro per cui è necessario fare richiesta anticipatamente ed è obbligatorio avere un'azienda che ti 'sponsorizzi' quindi che lo richiede per te ed ha una durata va- EMT 70 Giovani veneti all’estero riabile, dipende dal tipo di lavoro e di contratto che andrai a svolgere per l'azienda . 10/Che consigli può dare ai giovani che stanno scegliendo il proprio percorso di studi e di lavoro? Posso dire con certezza di scegliere ciò che piace. Non c'è peggior cosa che scegliere un percorso che non piaccia solo per un'eventuale occasione che magari poi non si avvererà neppure. Con questa prospettiva sarebbe difficile studiare e superare i sacrifici richiesti dall'impegno universitario. 11/ Ritiene che lavorare all'estero sia importante per accrescere il proprio curriculum professionale? bene farla. Per quanto riguarda la richiesta della conoscenza delle lingue é cambiata. Ad oggi ci sono posizioni aperte per cinese, russo, arabo, tedesco e giapponese. 12/ Come considera l'università italiana? Per quanto riguarda l'università Cá Foscari che ho frequentato, posso dire che é un'ottima università, ma si può fare di più. Il mio inglese era disastroso quello che ho studiato é molto diverso dalla realtà. In un mese ho esercitato il mio inglese e ho imparato molto di più che in 3 anni di corso universitario. Per quanto concerne lo studio delle lingue, in Italia siamo meno preparati che in altri paesi europei per esempio la Romania. Se c'è la possibilità di fare esperienza all'estero é La redazione di Economia della Marca Trevigiana ringrazia la dott.ssa Katia, per la cortese disponibilità all'intervista e per aver condiviso con il territorio la sua esperienza di lavoro all’estero. Ci congratuliamo per la determinazione e per i risultati raggiunti Per contattare la dott.ssa Katia R. [email protected] EMT 71